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Talia
06-08-2010, 02.59.37
Stavo uscendo dalla mia stanza quando sentii gli zii parlare, una nuova inquietudine mi avvolse: non era rientrato, dunque. Ma dov’era?
Attesi per un momento ferma sulla porta, poi lentamente mi feci avanti sforzandomi di sorridere… fu un sorriso tirato, invero, ma era il meglio che potevo fare in quel momento.
Poco dopo ero in cucina… iniziai a muovermi per la piccola stanza fingendomi occupata, facendo qualsiasi cosa, prendendo in mano qualsiasi cosa pur di tenermi impegnata! Notai che la zia seguiva tutti i miei movimenti con la coda dell’occhio, ma non potevo farci niente: sentivo che se mi fossi fermata sarei esplosa!
“Esco io a prender la legna!” dissi ad un tratto, rendendomi conto di non aver più niente da fare lì dentro, neanche per finta. In fretta afferrai l’ampia cesta e uscii dalla casa.

Guisgard
06-08-2010, 02.59.43
Ma proprio mentre Elisabeth stava per salire a cavallo, sentì una mano prendere le redini.
E per un attimo quella mano gli apparve sporca di sangue.
Ma solo per un attimo.
"Dove volete andare a quest'ora e da sola, milady?" Chiese Cosimus, guardandola con sospetto. "Non riuscite a dormire?"
"Tutto bene, milord?" Chiese avvicinandosi uno dei suoi soldati che montava di guardia.
"Si... tutto bene..." rispose Cosimus, senza smettere di fissare Elisabeth "... è quasi l'alba... sveglia tutta la compagnia... ripartiremo appena possibile."
"Si, milord!"
"Milady..." aggiunse Cosimus "... qualsiasi cosa voi sentiate, non mi importa se con gli occhi o con l'anima... è a me che dovete dar conto. Ricordatelo ora come in futuro."
E poco dopo, con le luci del nuovo giorno, ripartirono.

Guisgard
06-08-2010, 03.10.20
Lo zio accomodava la legna in una piccola capanna tra la casa ed il fenile.
In quel momento si accorse di Talia.
"Già, sveglia?" Chiese il vecchio zio. "Sei in pena per Benard? Eh, si... quel ragazzo ha sempre avuto la testa calda... ma vedrai che tornerà presto." Aggiunse sorridendo.

Talia
06-08-2010, 03.19.14
"Si, ma se non tornasse questa volta? Se..." mi interruppi, non sapevo bene neanche io cosa mi feriva, figurarsi se potevo spiegarlo!
"Lasciate perdere!" conclusi, iniziando a sistemare nella cesta i legni da portare in casa per i fuoco.

Guisgard
06-08-2010, 03.26.20
Ma mentre Talia prendeva un pò di legna da mettere nel cesto, un pezzetto gli cadde a terra.
Una mano lo roccolse.
"Non dovreste fare questo genere di lavoro..." disse Guisgard alla ragazza mettendo il pezzetto nella cesta "...non siete abituata..."
La fissò per un momento.
"Sciocchezze, Bernard!" Intervenne lo zio. "Una buona moglie deve saper portare avanti la casa. Ma poi, dove diamine sei stato tutta la notte? Ah, ragazzo mio..." e si allontanò brontolando.

Talia
06-08-2010, 03.36.56
"Grazie!" dissi a mezza voce, poi rapidamente mi voltai e continuai a riempire la cesta.
'Non chiedere!' disse una vocina nella mia testa.
Rimasi in silenzio per un attimo, poi dissi: "E' piovuto molto questa notte..."
'Zitta!' disse la stessa vocina.
"...è stato freddo..."
'Basta!'
La cesta era ormai piena, con la determinazione della testardaggine la afferrai e la trascinai fuori dalla capanna.
"Si può sapere dove eravate?" dissi infine, senza riuscire a trattenere una vaga nota di apprensione.
'Ecco, appunto! Complimenti!' sbottò la vocetta.

Guisgard
06-08-2010, 03.45.20
"Mi spiace abbiate sentito freddo, stanotte." Disse con un sorriso Guisgard. "In effetti si avvertiva un pò di freschino. Già..." aggiunse poi prendendo dalle sue mani la cesta piena di legna.
"Va bene, mi farò perdonare..." continuò "... vi và di venire in un posto con me? Volevo mostrarvi una cosa, prima che..." si interruppe, poi dopo un attimo riprese a dire "... prima che faccia buio. Senza la luce del giorno non è più la stessa cosa. Facciamo colazione e poi si va. Va bene? Così mi mostrerete come mangiate le focacce nel latte!" E rise di gusto.

Talia
06-08-2010, 03.54.18
Immobile, attonita, lo osservai avviarsi verso la casa con la cesta come se niente fosse... se avessi avuto qualcosa tra le mani in quel momento, qualsiasi cosa, giuro che gliel'avrei tirata dietro!
Alla fine però scossi la testa, sorridendo a mia volta.
"Le focacce?" dissi, correndo avanti e sorpassandolo "Vedrete... ho imparato. Sono un'esperta ormai, nessuno può battermi!"

Guisgard
06-08-2010, 04.02.53
La zia, visibilmente rasserenata, servì loro un'abbondante colazione.
"Ehi, siete un portento!" Esclamò sorpreso Guisgard. "Mai visto nessuno mangiare una focaccia in modo migliore!" Si alzò, con il suo solito modo di fare guascone, e aggiunse:
"Milady, i miei complimenti! Continuate così e diventerete una contadinella ideale! E vi ritroverete la fila fuori casa di spasimanti intenzionati a sposarvi!" E rise forte.
"Certo, mica sono tutti tonti come te!" Gli rispose la zia con un tono vagamente indisposto.
"Che colpa ne ho io se nessuna vuole prendermi come marito!" Esclamò divertito Guisgard.
"Però non mi avete detto se avete deciso o meno di venire con me il quel certo posto..." chiese poi a Talia "... e state tranquilla, prometto di fare il gentiluomo!" E la fissò con il suo solito sorriso.

Talia
06-08-2010, 04.17.26
Finii di mangiare la mia focaccia in tutta calma, ben decisa a non raccogliere la pur minima provocazione... mi sentivo allegra in quel momento, stranamente leggera.
Quando ebbi finito alzai gli occhi su di lui, ostentando un'aria vistosamente scettica: "Il gentiluomo, eh!" dissi, come soppesando la cosa "Il che vuol dire niente prese in giro, niente critiche, niente obbiezioni a qualsivoglia mia richiesta, niente colpi di testa... E credete di esserne in grado?" lo scrutai ancora per un momento, poi risi: "Ebbene, non fosse altro che per mettere alla prova questa novità... andiamo a vedere questo misterioso luogo!"
Mi alzai, con un sorriso agli zii, e volai fuori.

Guisgard
06-08-2010, 04.35.51
La notte al convento trascorse serena.
Maladesh ed i suoi riposarono finalmente in letti veri e l'alba li trovò freschi e rinfrancati nelle forze.
Scesero, secondo gli usi di quel santo ed austero luogo, prestissimo e furono presentati dal monaco che li aveva accolti a tutti gli altri membri dell'ordine.
Compreso il priore, un uomo anziano, ma dalla tempre ancora forte, originario dell'Irlanda.
"Potreste indicarci..." cominciò a chiedergli Maladesh "... un posto particolare?"
"Cosa intendete?" Chiese il priore.
"Ecco, noi siamo" aggiunse Maladesh "... intenti a portare il Vangelo nei posti più dimenticati... potreste, voi che siete esperto conoscitore di questi luoghi, indirizzarci in un villaggio poco battuto e conosciuto?"
"Beh..." rispose il priore "... ce ne sono diversi in questa zona... un luogo che potrebbe soddisfare la vostra fame di pescatori d'anime potrebbe essere il villaggio di Pomighen... o anche Liciniaus Castrum... o, se volete spingervi più verso nord, ci sarebbe il borgo di Capomagnus nella vecchia Cornovaglia..."

Guisgard
06-08-2010, 04.44.53
Polgara colpì rapida e precisa.
La sua spada emanò scintillanti bagliori a contatto con l'ascia di Cimeric.
"Così è la vita..." disse lui, mentre parava e respingeva quel primo attacco della ragazza "... richiede forza, astuzia e determinazione!"
Bloccò l'ultimo colpo e spinse indietro Polgara, liberando la sua pesante ascia dalla spada della ragazza.
"Ma tutte queste cose da sole non bastano per conseguire una vittoria..." riprese a dire afferrando con entrambe le mani la sua arma "... occorre anche la capacità di leggere gli eventi... e capire quando è possibile attaccare... perchè spesso ci troviamo davanti un nemico molto più forte di noi..."
E detto questo cominciò a far roteate la sua ascia.
Un attimo dopo, prese ad attaccare Polgara con possenti e pesanti colpi.

Guisgard
06-08-2010, 05.51.25
"Milady..." disse Guisgard con un profondo inchino "... vedrete che oggi sarò un degno cavaliere. Nemmeno Lancillotto, da tutti definito a ragione cavaliere ed amante perfetto, potrebbe battermi oggi in cortesia."
Sorrise come al suo solito e divertito aggiunse:
"E se per strada dovessimo incrociare la famigerata Carretta dell'Infamia, ci salterei su senza pensarci due volte! Lo prometto solennemente!"
E rise di gusto.
I due così si avviarono verso il luogo conosciuto da Guisgard.
Seguirono la vecchia strada che tagliava in due il borgo, fino a quando diventava sentiero, che a fatica si apriva un passaggio nella selvatica boscaglia.
Ed attraversato un piccolo ruscello dalle acque limpidissime, si ritrovarono a salire un piccolo dosso naturale, simile ad una bassa collinetta.
Da qui si aprì agli occhi dei due ragazzi uno spettaccolo incredibile.
Il vento soffiava sulla vallata, nella quale, come un vecchio addormentato, si adagiava l'antico borgo.
Le cime degli alberi si chinavano sotto quel fresco vento quasi a voler salutare i due ragazzi, che come un principe ed una principessa sembravano voler prendere possesso delle loro terre.
Il Sole nel cielo terso ed azzurrissimo inondava col suo vigore quella verdeggiante terra, animata dagli intensi colori che fiorivano su di essa.
"In questo luogo ci venivo da piccolo..." cominciò a dire Guisgard "... era il mio rifugio, il mio regno... qui potevo ascoltare e parlare al vento... e quando ero triste o arrabbiato arrivavo anche a fare a pugni con quel vento."
Respirò forte, lasciando, come allora, che il vento soffiasse sul suo volto e sul suo cuore.
"Questa terra ha un sapore particolare, unico..." continuò a dire "... lo si sente ovunque... nei frutti che si colgono dagli alberi, nel profumo dei fiori che vi crescono o nell'odore dell'erba dopo un temporale... ogni cosa ne è intrisa... ascoltate..." disse a Talia.
"Aspettate..." aggiunse poi strappando un corposo grappolo d'uva selvatico da una vigna ed offrendolo alla ragazza "... assaporatelo lentamente e potrete sentire quel sapore... è il sapore della gente di qua... con i suoi sogni ed i suoi desideri... è un sapore fatto di tante piccole cose, ma che da sole sanno riempire una vita..."
Si voltò poi di nuovo a guardare la vallata.
"Ho promesso a me stesso che un giorno sarei venuto a viverci..." concluse "... solo qui mi sono sentito veramente libero... e solo qui ho immaginato il mio futuro e la mia felicità..."

polgara
06-08-2010, 10.25.54
Era indiscutibilmente molto forte, molto forte!
Parare i suoi colpi mi richiedeva ogni volta una gran energia, sapevo che avrei avuto una sola chance di farcela.
Venne il momento e tutto fu fulmineo.
Riuscii a parare uno dei suoi possenti colpi e bloccai l'ascia al terreno con la mia spada. Con un'agilità che avevo con duro lavoro esercitato, girai su me stessa, estrassi con la sinistra uno spillone dal bavero e con colpo deciso lo conficcai nell'angolo tra la spalla ed il collo.
Poi balzai lontanto da lui.
Lo spillone era sottile, non avrebbe potuto causargli la morte, ma era intriso di un estratto di selce e belladonna che dava paresi e stordimento, sarebbe caduto al suolo con un gran tonfo.
Ad ogni modo Cimeric era di corporatura grossa, quindi avrei dovuto attendere un po' prima di vedere gli effetti, dovevo resistere anche se il fiato mi mancava!

Talia
06-08-2010, 11.46.11
Lo osservai stupita, prendendo l'uva dalle sue mani e assaggiandone un chicco... ero colpita da come, nonostante tutto, riuscisse talvolta a sorprendermi.
Il luogo era splendido, sembrava un sogno, e quell'uva aveva un sapore speciale... chiusi gli occhi e respirai il vento. Mi sentii avvolgere, quasi sollevare e per un momento mi parve di volare... per un momento mi dimenticai chi ero e da cosa stavo scappando, mi dimenticai di tutti quei guastafeste che probabilmente anche in quel momento mi stavano cercando, mi dimenticai degli obblighi che sempre avevano riempito la mia vita, mi dimenticai di tutto quanto non fosse in quel momento su quella collina...
Assaporai quella sensazione per un attimo, poi riaprii gli occhi.
“Non è tardi per realizzare i vostri sogni!” dissi, con la voce di chi ha ancora fiducia “Potreste ancora venire a vivere qui! Potreste ancora avere un futuro in questa terra ed essere felice... Troveremo un modo, ne sono certa, un modo per sistemare questa brutta storia! E allora sarete di nuovo libero e verrete a vivere quassù!” sospirai, cercando di non chiedermi dove, invece, sarei stata io in quel momento, e mi sforzai di sorridere “…Sarà splendido!”

cavaliere25
06-08-2010, 14.11.55
Ascoltai con attenzione il priore e dissi rivolgendomi a Maladesh quale luogo scegliamo? poi avvicinandomi a Maladesh chiedendogli sotto voce dove si potrebbe nascondere il fuggiasco? avete qualche idea? dopo avergli detto questo mi piegai sulle ginocchia e feci delle coccole a buck.

elisabeth
06-08-2010, 18.04.20
Strappai le briglie dalle sue mani......ebbi solo un lieve capo giro le sue mani odoravano di sangue....." Ricorda una cosa Cosimus, non mi trovo qui perche' al vostro servizio ......ma e' un favore per affetto che faccio ai marchesi.......non abusate della mia cortesia, perche' in qualsiasi momento io posso prendere la mia mia strada e voi continuerete per la vostra.......io non faccio parte dei vostri soldati........non azzardarti mai piu' a sfidarmi....."......salii a cavallo e feci andare avanti Cosimus.....non gli avrei mai dato le spalle........ero furente..lo detestavo, ma dovevo trovare Guisgard.....lui era la chiave di tutto...e Cosimus doveva stare molto attento odorava di sangue e non sempre era sangue versato in battaglia per una causa onorevole..........improvvisamente, fui invasa da una strana ansia....sentivo il profumo della pelle di Polgara,quando la stringevo tra le braccia......mi tornarono in mente due guance paffute......e l'immagine della giovane donna quale era adesso.........era in pericolo........incomincia ad intonare la nenia che le cantavo quando piangeva..........non temere ti sono accanto......e la mia voce sara' per te la tua forza ora come all'ora.........

Guisgard
06-08-2010, 19.52.41
Cimeric si fermò un momento e portandosi la mano sulla spalla estrasse lo spillone che Polgara gli aveva infilzato.
"Vorreste battermi con questo?" Chiese sarcastico. "Avevate la possibilità di colpirmi con un vero fendente ed invece avete sprecato il vostro colpo! Ora tocca a me!"
Si lanciò allora contro la ragazza e cominciò a menare tremendi colpi.
Polgara li parava a fatica.
Ma più Cimeric colpiva, più lei perdeva energia nel parare i suoi attacchi.
Allora, facendo ricorso a tutte le sue energie, Cimeric caricò a testa bassa e colpiì con l'ennesimo colpo Polgara.
La spada della ragazza volò via.
"Siete alla mia mercè..." disse il sassone ansimando "... recitate le vostre ultime preghiere... per voi è finita..."
Ma proprio in quel momento le forze lo abbandonarono del tutto.
Sentì la sua testa girare forte e perse l'equilibrio accasciandosi a terra.
L'antidoto di Polgara aveva fatto effetto nel momento opportuno.

Guisgard
06-08-2010, 19.59.11
Maladesh si fermò un momento a riflettere.
"Quale strada prenderemo, capo?" Gli chiese uno dei due assistenti.
"Ragazzo..." prese a chiedere Maladesh rivolgendosi a Cavaliere25 "... quando quel gaglioffo riuscì a beffarti, facendosi liberare, ricordi il suo accento?"
Sorrise ed aggiunse:
"Lo ricordo io, visto che l'ho tenuto in gabbia per una settimana circa, quel furfante... il suo era un chiaro accento di Cornovaglia... ed è una cosa naturale che quando il lupo è braccato va a ripararsi nella sua tana..."
Fissò i suoi e sentenziò:
"Miei fedelissimi... si va a Capomagnus, in Cornovaglia!"

Guisgard
06-08-2010, 20.09.29
La compagnia di Cosimus riprese così il cammino.
Durante il viaggio, più di una volta, Cosimus osservò Elisabeth, senza però mai dire nulla.
E poco prima del crepuscolo avvistarono un castello che dominava la foresta da un piccolo colle.
Uno degli uomini andò a chiedere ospitalità per la notte.
E quando ritornò, riferì tutto al suo padrone.
"Milord..." disse "... al castello vive un'anziana donna e si dice ben disposta ad ospitarci per stanotte."
"Bene..." rispose Maladesh "... facci strada."
E giunti al castello, la vecchia donna li ricevette con tutti gli onori.
"Benvenuti al Castello della Dimenticanza Ritrovata..." disse l'anziana donna "... è un onore per me avere a casa mia una così nobile compagnia."
Appena però Elisabeth fu in quel maniero, avvertì una strana sensazione. Come se qualcosa opprimesse quel luogo.
Qualcosa di oscuro ed indefinito.
http://www.arcanto.it/Gallery/San%20Marino/01.%20Castello%20nella%20nebbia.jpg

Guisgard
06-08-2010, 20.20.15
Guisgard sorrise.
"Si, ma prima" disse con la sua solita espressione scanzonata "devo trovare un posto dove sistemare voi. Non posso mica pensare solo a me stesso!"
Si appoggiò allora ad una grossa quercia e continuò:
"Allora, vediamo, vediamo... dovrà essere un posto degno del vostro rango, ma che non vi sia nessuno che possa opprimervi come a casa vostra. E poi dovreste decidervi... si, insomma, non vorrete restare sola per tutta la vita! Vi occorre un marito... certo, che abbia il sangue blu almeno quanto il vostro... e che non vi contraddica mai! Però, dovreste ammansire un pò il vostro caratterino! Da sola la bellezza non basta a farvi trovare un degno cavaliere!"
E rise facendole l'occhiolino.

cavaliere25
06-08-2010, 20.54.20
Guardai Maladesh e dissi pultroppo non me ne intendo di accenti e gli sorrisi poi dissi speriamo di arrivare in tempo in cornovaglia sperando solo che non abbia cambiato nascondiglio quel maledetto poi pensai e chiesi a Maladesh amico mio ma dobbiamo ancora tenerli questi vestiti da finti monaci aspettai una risposta mentre mi guardavo intorno.

Guisgard
07-08-2010, 03.05.33
"Si, questi abiti sono un'ottima copertura." Disse Maladesh a Cavaliere25. "La gente si fida dei chierici e noi abbiamo bisogno di poterci muovere senza correre rischi. E nulla è più rassicurante di un uomo di Chiesa."
"Capo..." intervenne uno dei suoi assistenti "... bisogna partire subito... la Cornovaglia dista un bel pò di giorni di cammino da qui."
Così, ringraziati e salutati i monaci di quel convento per l'ospitalità ricevuta, Maladesh ed i suoi partirono da quel santo luogo.
La loro meta era ora la Cornovaglia.

Guisgard
07-08-2010, 03.23.57
Dopo aver cavalcato tutta la giornata, la compagnia di Borgogna si accampò in un luogo adatto e sicuro per trascorrervi la notte.
Furono così organizzati i turni di guardia al meglio, senza stancare troppo gli uomini e permettendo a tutti di riposare almeno un pò.
"Queste terre sono sterminate e misteriose, milord..." prese a dire uno dei soldati rivolgendosi a Stefan "... non ci credevo, ma ora comincio a capire cosa volevano dire i bardi quando parlavano della Britannia..."
"Già..." rispose Stefan "... è un mondo in gran parte ancora selvaggio ed inospitale... quasi come fosse incantato..."
"Troveremo mai lady Talia, mio signore? Queste lande sembrano davvero dimenticate..."
"Certo che la troveremo!" Rispose con fierezza Stefan. "La troveremo... anche se dovessimo spingerci agli estremi confini del mondo!"
Fissò poi Hastatus che riposava accanto a lui.
"Buonanotte, milord..." disse Stefan "... domani, quando riprenderemo il cammino risponderò ad ogni vostra domanda, a Dio piacendo."

polgara
07-08-2010, 11.58.06
"Oh Mio Dio, Signore grazie!" e dicendo ciò mi accasciai al suolo respirando affanosamente. Mi era capitato di sfidare molti uomini in duello ma uno così forte non l'avevo mai trovato.
Presi un attimo di fiato, poi mi rialzai e recuperai la mia spada. Lentamente mi avvicinai al corpo di Cimeric e con un calcio lo girai supino in modo che al risveglio la punta della mia spada fosse puntata contro il suo collo.
"Ben svegliato Cimeric!" gli dissi sorridendo "ora dovete rispettare il patto e soddisfare la mia richiesta. Voglio il vostro sacerdote di corte!
Egli è un noto indovino ed ho bisgno della sua arte per risolvere il mio lavoro. Come tutti gli uomini di religione è un uomo libero, ma non può negare una vostra richiesta. Verrà poi con noi per un tratto, quando avremo trovato l'uomo che cerco ve lo rimanderò indietro sano e salvo.
Ah beh certo voglio anche del cibo ed un luogo dove rinfrescarmi e rendermi nuovamente rispettabile, dopo tutto sono una donna!" e sorrisi beffarda.

cavaliere25
07-08-2010, 13.14.15
Per me non ce nessun problema a tenere questi vestiti dissi guardando Maladesh poi guardando la strada chiesi quanto tempo ci metteremo ad arrivare in Cornovaglia? mentre chiedevo guardavo buck sembrava tranquillo in mia compagnia mi ci stavo affezionando giorno dopo giorno.

Guisgard
07-08-2010, 14.27.43
"In vita mia..." disse Cimeric ancora vagamente intontito "... non mi ero mai ritrovato a terra con una spada puntata contro... e da una donna, per giunta!"
Scosse la testa come a volersi riprendere e poi aggiunse:
"Il mio sacerdote? Volete che lo lasci partire ed abbandonare la mia casa? E per cosa poi? Per non vederlo mai più tornare? Non so nulla di voi e dell'uomo che cercate... per quanto mi riguarda potrebbe essere anche un demonio e non mi va di rischiare di perdere il mio chierico... che per me è confessore, consigliere ed amico fidato!"
Fissò allora le sue ancelle ed ordinò:
"Conducete questa donna nelle stanze adiacenti il verziere. Offritele tutte le cure e le comodità affinchè possa prepararsi a dovere, come si addice alla sua grazia ed alla sua bellezza. Quanto a voi..." disse poi rivolgendosi a Polgara "... quando sarete pronta vi aspetterò alla mia tavola... e discuteremo riguardo al mio sacerdote."
E così, Polgara fu condotta dalle ancelle negli sgfarzosi bagni del verziere.

Guisgard
07-08-2010, 14.41.33
Intanto, sulla via che conduceva verso la Cornovaglia, Maladesh ed i suoi affrontavano le fatiche di un viaggio che sembrava non finire mai.
"Forse tre giorni..." disse Maladesh a Cavaliere25 "... forse 4... dipende dal tempo e da cosa incontreremo per la strada... sperando che madonna Fortuna cominci finalmente a guardare un pò anche dalla nostra parte!"
Ma, ad un tratto, Buck cominciò ad abbaiare forte verso un punto preciso della foresta.
"Cosa diavolo gli è preso a questo cane?" Chiese Maladesh. "Cos'ha da abbaiare tanto?"
Ma un momento dopo, Buck saltò giù dal carro e corse verso il cuore della foresta.

cavaliere25
07-08-2010, 14.48.16
Non lo so che gli a preso ma credo che abbia trovato qualcosa devo andargli dietro voi cosa fate venire anche voi ho rimanete qui? dissi rivolgendomi a Maladesh e saltai giu anche io dal carro e corsi nella direzione dove era andato buck e lo chiamai per vedere il posto esatto.

Guisgard
07-08-2010, 15.04.44
"Ragazzo, fermati!" Gridò Maladesh.
Ma Cavaliere25 si era lanciato all'inseguimento di Buck con la velocità del fulmine.
"Che il diavolo si porti quel cane!" Brontolò Maladesh. "Avanti, andiamo in cerca di quel ragazzo, che la foresta è un posto poco accogliente!"
E così uscirono dalla strada e si misero a seguire Cavaliere25.
Il ragazzo, nel frattempo, aveva trovato il suo cane.
Era fermo davanti ad una piccola grotta, formatasi grazie alle poderose radici di alcuni alberi secolari.
Buck era fermo ad abbaiare verso l'interno della grotta.
Ad un tratto da questa uscì un uomo anziano, con un bastone fra le mani.
"Vattene via bestiaccia!" Urlò a Buck. "Vattene via o te le darò di santa ragioine!"

Perry Undomiel
07-08-2010, 15.45.14
<<Questo luogo non porterà nulla di buono...il vento ci vuole portare lontani da qui...aspettiamoci di guai>>.
Perry girava lo sguardo a destra e a sinistra stringendo le briglie del cavallo e avvicinandosi a William più che poteva.
<<Dobbiamo stare attenti...non sono terre di pace queste...>> sussurrò.

elisabeth
07-08-2010, 19.52.41
Una fitta nebbia copriva parte di quel castello, strinsi forte il mio bastone e scesi da cavallo......c'era nell'aria odore di vecchie rovine...ma tutto sembrava intatto.......seguii gli altri ed entrai nel castello...era freddo, ma ogni tanto sentivo sul viso dei freddi sussurri......ombre mi passavano accanto........quando ebbi la necessita' di guardare quella donna in volto.........allora avanzai tra il gruppo e la raggiunsi....mi parai davanti a lei ed ebbi un lieve sussulto...il suo volto era il mio.......il suo volto cosi' vecchio, pieno di strane rughe......era come guardarmi allo specchio avanti negli anni......." Perche' il mio volto e' il vostro......chi siete......io non riesco a capire...."....incominciai a scioterla..pensando che potesse svanire, ero diventata isterica....non riuscivo a fermarmi.......quando vidi la ragazza dai capelli biondi...e tracce di sangue segnavano il pavimento in pietra...........tutti potevano vederle...almeno cosi' speravo....e allora incomincai a sentire tra le mura di quel Castello...una voce di donna che mi chiamava.....lascia la vecchia donna e incominciai a seguire le tracce di sangue

cavaliere25
07-08-2010, 19.53.02
Arrivai dove si era fermato buck e vidi quel vecchio con il bastone allora dissi gridando signore lei provi solo a toccare quel cane e dovrà vedersela con me guardai il vecchio fisso negli occhi mentre aspettai che arrivassero gli altri.

polgara
07-08-2010, 20.09.15
Finalmente potevo rinfrescarmi e curare il mio aspetto affaticato da giorni di cavalcate, notti nel terreno e duelli con giganti.
L'acqua fresca era davvero una manna per le mie membra stanche ed i profumi che le ancelle mi offrivano erano a dir poco di ottima qualità.
Una volta ristorata mi feci accompagnare alla tavola di Cimeric, come sospettavo riccamente imbandita, e mi sedetti difronte a lui. Presi una mela e le diedi un morso, era fresca e sugosa: "Sire, parliamo d'affari non ho molto tempo da perdere. Avevate dato la vostra parola che avreste soddisfatto ogni mia richiesta, ora non si confà ad un sovrano non rispettarla. Voglio il vostro indovino, mi serve per trovare l'uomo che cerco. Poi vi prometto che ritornerà al vostro palazzo sano e salvo."
E lanciai in aria la mela attendendo che Cimeric rispondesse.
Avevo bisogno di quel sacerdote era questo l'unico motivo per cui avevo accettato la sfida e di rimetterci la pelle. Dovevo chiedergli la strada per arrivare a Gusigard, senza di lui avremmo continuato a vagare nel vuoto.

Talia
07-08-2010, 21.10.51
“Oh, no…” risposi di getto alle sue parole, lanciandogli un’occhiataccia scherzosa solo in parte “Vi prego, no! …Anche voi volete ‘sistemarmi’, adesso? Ne parlate come se fosse un’occupazione qualsiasi! Ne parlate come ne parlano tutti gli altri!”
Sospirai e mi sedetti sull’erba, respirando l’aria fresca a pieni polmoni: “E avete tutti le stesse sciocche idee, mentre io… oh, io vorrei tanto avere la possibilità di innamorarmi. Vorrei sentire quello sfrigolio allo stomaco di cui parlano i poeti! E non mi importerebbe che fosse nobile, potrebbe essere anche un contadino, o un artigiano… ma vorrei che mi accettasse per quella che sono. Vorrei che si innamorasse di me e non dei miei titoli, delle terre di mio padre o del mio nome… Vorrei che fosse un uomo buono e onesto, ma che non temesse di contraddirmi quando necessario: non c'è niente di peggio della falsa condiscendenza… Lo vorrei sincero e...”
Rimasi in silenzio per un momento persa in quel sogno, poi mi resi conto di quanto avevo parlato e mi vergognai, così circondai le ginocchia con le braccia e vi nascosi il viso.
“Ecco...” dissi tristemente “vi sembrerò una stupida adesso!”

Guisgard
08-08-2010, 03.47.03
"No... non mi sembrate stupida..." disse Guisgard sedendosi accanto a lei "... non lo siete, credetemi... anzi, non vi avevo mai vista così..."
Guisgard la fissò per qualche istante.
Talia, in quel momento, era ancor più bella del solito.
Una luce, intensissima, le attraversava lo sguardo.
"L'amore che cantano i poeti..." aggiunse "... le famose Isole Felici dove nessuno invecchia... una volta un cantastorie da piccolo mi raccontò una leggenda... tutti i grandi amanti sono destinati a ritrovarsi su quelle isole..."
Fissò allora lo sterminato orizzonte per alcuni istanti.
"Che pace..." aggiunse "... vorrei che questo momento non finisse mai... vorrei essere sempre così sereno, come lo sono ora..."
E si abbandonò al vento che gli soffiava tra i capelli.

Talia
08-08-2010, 04.09.12
Rialzai la testa e gli lanciai un'occhiata incerta: "Così... come?" chiesi stupita.
Poi, seguendo il suo sguardo, fissai anch'io gli occhi sull'orizzonte.
"Già!" mormorai dopo un momento "Lo vorrei anche io! Vorrei che svanisse tutto il resto e che il mondo si dimenticasse di me! ...di noi! Sapete, le persone hanno sempre creduto che io possedessi tutto ciò che si poteva desiderare... è strano come, chi giudica dall'esterno, tenga così di poco conto la felicità, gli affetti, i desideri, le speranze..."

Guisgard
08-08-2010, 04.21.00
"Non so..." disse Guisgard "... oggi mi sembrate ancor più bella del solito... c'è qualcosa in voi... come se i colori di questo posto si riflettessero tutti nei vostri occhi... come se si fossero accessi all'improvviso..."
Fissò il cielo malinconico ed aggiunse:
"Promettetemi una cosa... qualsiasi cosa accada, voi non lascerete che quella luce si spenga di nuovo... promettetemi che non vi farete avvilire dagli aventi... niente e nessuno deve spegnere il vostro sguardo..."
Allora gli tornò alla mente il duello che l'attendeva con Iwan al tramonto.
Sentì una inquietudine diffondersi in lui.
Come se la sua vita gli stesse passando davanti.
Una vita con tutti i suoi sogni.
E lo sguardo di Talia sembrava l'ultimo miraggio di quella vita.

Talia
08-08-2010, 04.33.21
Lo osservai per un momento, prima di rispondere: "Perché parlate così?" chiesi piano "Parlate come se... Come se non doveste vedere un domani! Mi spaventate, Guisgard!"
Chiusi gli occhi per un attimo, cercando di scacciare quel vago senso di panico che per qualche ragione mi stava afferrando, poi dissi: "Vi farò questa promessa se lo desiderate, ma non oggi! Ve la farò quando questa faccenda sarà finita, quando saremo tutti e due in salvo! Siete d'accordo?"

Guisgard
08-08-2010, 04.43.54
Guisgard sorrise ed abbassò il capo.
"E sia, milady." Disse rialzando la testa ed assumendo quella sua solita espressione irriverente. "Ma questo vuol dire che non potrò più rivedere il vostro luminoso sguardo che tanto ammalia, fino alla fine di quest'avventura? Siete crudele, milady!"
Rise e saltò su.
Poi, aiutando Talia a rialzarsi, aggiunse:
"Venite, milady... c'è un'ultima cosa che vorrei mostrarvi."
Scesero lungo quel piccolo dosso e percorsero un sentiero irregolare che penetrava nella fitta boscaglia.
Giunsero allora presso un'altra collina, sulla quale sorgeva una vecchia pieve dimenticata.
I due si avvicinarono al vecchio edificio.
"Eccoci arrivati..." disse Guisgard, per poi cominciare a bussare forte sulla vecchia porta di legno.

Talia
08-08-2010, 04.54.42
Sorrisi, scuotendo la testa: non sarebbe cambiato mai...
Poi scendemmo lungo l'altro versamete della collina, fino ad arrivare ad un piccolo edificio di mattoncini marroni disposti in modo irregolare; c'era una strana quiete in quel luogo: il vento si era un poco placato e l'aria era tersa, limpida... una pace incredibile mi parve dominare quel luogo.
Vidi Guisgard avvicinarsi alla porta di legno e bussare forte...
"Non so se è il caso..." tentai, temendo che potessimo essere di disturbo in quel quadro. Eppure, lui pareva sicuro e continuava a bussare senza riguardo.

Guisgard
08-08-2010, 05.10.43
Elisabeth cominciò a vagare nel castello.
Seguiva quelle tracce.
Tracce che solo lei poteva vedere.
Ad un tratto sentì ridere.
Era la voce di una ragazza.
"Il capitano..." disse quella voce "... il mio capitano... lasciatelo stare... lui non ha fatto nulla..."
Il silenzio e poi, dopo alcuni istanti, di nuovo quella voce:
"Elisabeth... Elisabeth..."
Ed un momento dopo qualcosa afferrò il braccio di Elisabeth.
"Dove state andando, milady?" Chiese Cosimus fermando la folle corse della donna. "Vi perderete in questo castello. Venite, ci stanno offrendo da mangiare."
Tutto questo sotto gli occhi della misteriosa padrona di quel castello, che fissava Elisabeth con uno strano sguardo.



Intanto, nel bosco, Cavaliere 25 aveva raggiunto il suo cane.
"Allora richiamalo, fraticello!" Gridò il vecchio. "Altrimenti assaggerà il mio bastone!"
In quel momento arrivarono Maladesh e gli altri.
"Ma che diamine accade qui?" Chiese Maladesh.
"Richiamate il vostro cane o saranno dolori!" Urlò il vecchio.
"Richiama Buck, ragazzo!" Disse Maladesh a Cavaliere 25

Guisgard
08-08-2010, 05.23.26
Intanto, nel palazzo di Cimeric, Polgara aveva ribadito il premio che le spettava.
Ad un tratto, con gesto fulmineo, Cimeric afferrò la mela che la ragazza lanciava in aria.
"E sia..." disse Cimeric "... un re ed un guerriero sa sempre mantenere la parola data!"
Chiamò un suo servitore e diede ordine che il suo confessore li raggiungesse.
Poco dopo un vecchio chierico entrò nella sala.
Era di gradevole aspetto.
Con i capelli corti e bianchissimi, il portamento fiero e gli occhi chiarissimi e penetranti.
"Milady..." disse Cimeric indicando il chierico "... questi è il mio confessore, frate Adamoc."

Guisgard
08-08-2010, 05.40.01
"Tranquilla, milady." Disse Guisgard, continuando a bussare forte.
All'improvviso una voce cominciò a gridare.
"Per Belzebù! Andate via, cialtroni! Ho qui una bella lancia per il mio San Michele che domina dall'altare! Trattenetevi ancora e vi inflzerò come si addice a dei caproni come voi!"
"Ehi, frate Pipinus!" Urlò Guisgard per farsi udire. "Non scomodate San Michele! I visitatori si accolgono con la benedizione di San Raffaele!"
"Ah, potessi avere la corazza di San Giorgio, felloni maleducati!" Esclamò quella voce. "Allora si che vi farei recitare a memoria tutti i giorni dell'anno con i rispettivi santi!"
"Ma allora non mi riconoscete?" Chiese Guisgard. "Sono io... Guisgard!"
"Che il diavolo sprofondi negli inferi! Sei proprio tu, balordo?"
"Si, frate, ma smettete con queste colorite espressioni! Non sono solo!"
"E chi hai con te?" Chiese il frate. "Il demonio? Non mi meraviglierei, visto che sarebbe il tuo compagno ideale!"
"Mostratevi, forza! Ed apriteci che è scortese tenerci fuori!"
Un attimo dopo si comincirono a sentire diversi lucchetti che scattavano e finalmente, poco dopo, la porta si aprì.
"Sei proprio tu!" Disse il frate.
"Certo, chi vi aspettavate?" Rispose Guisgard.
I due si abbracciarono forte.
"Quanto tempo!" Aggiunse il frate. "Lasciati vedere! Ti trovo bene, spaccamontagne! E lei... chi è, codesto splendore di figliola?" Chiese poi accorgendosi di Talia.
"Frate Pipinus, vi presento lady Talia."
"Ah, vedo che ti sei deciso a sistenarti. Bene, bene."
"No, frate, non siamo..."
"Zitto e lasciami parlare con lei." Lo interruppe il frate. "Salute a voi, figliola. Come ha fatto una bella e cortese fanciulla come voi, a perdersi vicino ad un balordo come questo?" Chiese sarcastico a Talia. "Ma forse una moglie è quel che ci vuole per farlo rigare diritto!"

Talia
08-08-2010, 13.34.58
“Ah, no…” risposi, leggermente imbarazzata, al frate che ci aveva aperto la porta “No, temo che vi sia un malinteso, padre… ecco io, veramente… insomma, noi non siamo… non siamo sposati!”
Sorrisi poi alle sue parole e soggiunsi, in tono sarcastico: “E poi, voi che sembrate conoscerlo bene, credete che chicchessia riuscirà mai a farlo rigare dritto?”

elisabeth
08-08-2010, 14.00.07
Udivo solo i miei passi sulla pietra .....e il continuo di quella voce......Il capitano della guardie...chi dei due...chi....vi prego ditemelo, tutto questo mi ripetevo mentre correvo seguendo le tracce di sangue......quando qualcosa mi prese il braccio e arresto' la mia corsa.......una mano vidi sul mio braccio era sporca di sangue.....istintivamente tolsi il mio braccio da quella mano......." Cosimus.....perche' avete la mano sporca di sangue.....che sta succedendo...mi avete fatto male......"........la sua mano era ora pulita........lui era colui che si era macchiato del vile assassinio........Guisgard era innocente.........c'era la vecchia donna con lui......mi fece paura guardare quel volto...che ora appariva sorridente.........." peronatemi.....vi seguo, ma prima ho bisogno di rinfrescarmi il volto ".......Dovevo allontanarmi da quel castello......

cavaliere25
08-08-2010, 14.03.55
Richiamai buck vieni qui su da bravo poi chiesi al vecchio scusatemi signore ma cosa ce in questo bosco? poi continuai a dirgli ecco dissi ho richiamato il mio cane ora potete mettere giu il bastone dissi mentre accarezzavo il cane.

polgara
08-08-2010, 14.59.34
Mi alzai in piedi e mi diressi verso il frate. Adamoc era noto per avere delle doti divinatorie fuori dall'umana comprensione, quindi mi avvicinai a lui e feci un veloce inchino con il capo.
"Signore, è un onore incontrarvi, sono Polgara de Menestriére e sono in servizio presso il Vescovo di Carcassone. Ho bisogno del vostro aiuto in quanto il vescovo mi ha mandato a cercare un uomo, di nome Guisgard che è stato il suo capitano della guardia, poichè pare si sia macchiato di un feroce delitto, ma io ne ho perso le tracce. Vi chiedo di usare la vostra arte per aiutarmi in nome di Sua Grazia il Vescovo e della Giustitiza!"

Guisgard
08-08-2010, 17.58.14
"Bene, fraticello..." disse il vecchio a Cavaliere25 "... e stavolta tienilo con più attenzione questo tuo cane!"
Rimise a posto il suo bastone ed aggiunse:
"E' un posto come un altro... che sia una foresta o una montagna dimenticata, ciò che conta per uno come me è restare in assoluta solitudine..."
"Siete quindi un eremita?" Chiese Maladesh.
"No, sono solo un uomo che aspetta il giorno in cui madonna Morte deciderà di farsi annunciare!"
"Beh, allora siete stato inopportuno a scacciare il nostro cane..." disse sarcastico Maladesh "... magari madonna Morte si sarebbe fatta annunciare dalle sue zanne!"
"Mi prendete in giro? Anche se indossate un saio non avrei remore a spaccarvi la testa!"
"Calmatevi ora" rispose Maladesh "e ricomponetevi. Noi siamo dei monaci in viaggio verso il nostro monastero. Che Iddio vi risparmi, amico mio."
"E vi benedica, buoni frati. E pregate per un vecchio soldato di sua grazia il vescovo."
"Sua grazia il vescovo?" Ripetè Maladesh. "Quanto vecchio?"
"Beh, quanti anni mi date?"
"No, intendo dire... siete buon conoscitore di ciò che dite?"
"Ho servito tra le milizie vescovili per ben 40 anni, mio buon frate!"
"E ditemi... avete mai sentito parlare di un uomo chiamato Guisgard? Fu capitano della guardia di sua grazia..."
"Chi siete voi?" Gridò all'improvviso il vecchio. "Lasciatemi in pace!"
"Ma cosa vi prende?" Chiese Maladesh.
"Andate via o vi prenderò a bastonate!" Minacciò il vecchio. "Lo giuro sulla mia miserabile vita!"

Guisgard
08-08-2010, 18.04.30
"Cosa vi prende, milady?" Chiese Cosimus ad Elisabeth.
"Venite, mia signora..." disse la padrona del castello "... vi mostrerò la vostra stanza, dove potrete rinfrescarvi e riposare. Il viaggio è stato lungo e faticoso, immagino." E si scambiò uno strano sguardo con Cosimus.
Così, Elisabeth fu condotta nella sua stanza.
Scese la notte.
Il vento soffiava forte ed alte nubi cominciarono ad addensarsi nel cielo.
Quando all'improvviso, nel cuore della notte, una voce cominciò a chiamare Elisabeth.
Proveniva dalla foresta, ma il castello era chiuso ed uscirne sembrava impossibile.

Guisgard
08-08-2010, 18.13.19
Nel frattempo, nel palazzo di Cimeric, Polgara stava parlando ad Adamoc.
Questi ascoltò con attenzione, fissandola con i suoi profondi occhi trasparenti come le acque di un ruscello di montagna.
Fece uno stranno cenno col capo.
E restò per lunghi momenti in silenzio.

"Il falco vola dove sa di avere il nido
e sa di sfuggire ad un nemico infido.
Non teme se stesso e la sua paura
e la sua pena nel cuore all'infinito dura."

Sentenziò all'improvviso.

Guisgard
08-08-2010, 18.44.48
"Ma come..." disse il frate fissando Guisgard "... una così bella ragazza e tu non le chiedi la mano! Ti facevo una testa calda, ma mi accorgo che sei anche tonto!"
Poi, rivolto a Talia:
"Eh, vi comprendo, dolce ragazza... ma io non ho perso la speranza con lui. E con voi come si comporta? Fa il gentiluomo o devo prenderlo a bastonate?"
"Frate Pipinus..." lo interruppe Guisgard "... vorrei parlarvi..."
Il frate, osservandolo, si fece serio e gli indicò l'ingresso della pieve.
"Perdonateci, milady..." disse Pipunus a Talia "... solo qualche ora per confessarlo e torneremo da voi."
"Ehi, non ho così tanti peccati sulla coscienza!" Intervenne Guisgard.
"Zitto ed entra!"
E quando furono dentro, Guisgard cominciò a parlare.
"Frate... ho peccato..."
"Ti ascolto, figliolo..."
"Ho ferito un uomo... l'ho preso a pugni e a calci... volevo ucciderlo..."
"E l'hai fatto?"
"No, l'ho lasciato con un paio di costole rotte e la faccia sanguinante... ma era vivo. Ve lo giuro."
"Ed ora dove si trova?"
"Ecco... fu trovato morto poco dopo..."
"Quindi gli hai causato la morte?"
"No, vi giuro di no!" Rispose Guisgard. "L'ho solo pestato a sangue... e poi l'hanno trovato ferito a morte... è stato ucciso con una spada..."
"Perchè l'hai picchiato?"
"Perchè aveva fatto violenza ad una ragazza..."
"E la ragazza?"
"Si è uccisa il giorno dopo... ma se l'avessi saputo... se avessi compreso il male che le aveva fatto, io l'avrei ucciso davvero!"
"Calmati!" Lo riprese il frate. "Ora dove sei diretto?"
"Non lo so... e forse non mi importerebbe se non ci fosse lei..."
"Talia?"
"Si..."
"E' in pericolo?"
"E' in fuga... e vorrei lasciarla in un posto sicuro..."
"E credi di poterla aiutare così?"
"Cos'altro potrei fare?" Chiese lui. "Non potrei offrirle altro... sono un fuggiasco, ritenuto da tutti un assassino..."
"Lei conosce tutta questa storia?"
"No, non voglio..."
"Perchè?"
"Temo che non... forse non mi crederebbe..."
"Come fai a dirlo?" Chiese il frate "Del resto se ora è con te è perchè si fida."
"E se non mi credesse? Se pensasse di me ciò che tutti credono?"
"Forse lei non è come gli altri... forse lei sa leggerti dentro..."
"Sono stanco, frate..."
"Non ci credo... non puoi esserlo... non il Guisgard che veniva qui da piccolo a vedere la statua di San Michele ed a sognare di diventare un cavaliere!"
"Già, la statua di San Michele... posso vederla?"
"Vai, e prega davanti all'altare..."
"Non chiedo l'assoluzione... ma almeno potete benedirmi, frate?"
"Io ti assolvo dai tuoi peccati... nel nome del Padre, del Figliolo e dello Spirito Santo!"
E Guisgard si segnò.
Poco dopo frate Pipinus raggiunse Talia.
"Assaggiate questi biscotti, milady..." disse "... me li manda una pia donna del borgo... hanno la capacità di rinvigorire lo spirito, oltre che il corpo!"

elisabeth
08-08-2010, 20.14.08
Fui lasciata sola nella mia stanza......c'era uno strano legama tra quella donna e Cosimus......mi sedetti sul letto e rimasi cosi' sino a notte inoltrata...nessuno era venuto a chiamarmi per la cena....meglio cosi'.
Mi alzai ed andai alla finestra......soffiava un vento gelido......sembrava poratre sussurri...quando quei sussurri diventarono chiari...era il mio nome...qualcuno mi chiamava ancora.......dovevo andare..mi sentivo attratta dalla foresta.......e quella voce ..era da li' che proveniva.......misi il mantello presi il bastone....ed uscii dalla mia camera......scesi le scale.....da una porta filtrava la luce.....mi avvicinai e vidi la vecchia donna di spalle che parlava con Cosimus.....non riuscii a comprendere...ma erano troppo presi dai loro discorsi e proseguii.....verso l'uscita del castello........quando....senza accorgermene....qualcuno mi afferro' dalla vita e mi trascino' in una stanza.......non c'era luce....ma la voce che ripeteva il mio nome cesso' all'istante......strigevo il mio bastone tra le mani.....

polgara
08-08-2010, 23.13.25
"A casa! Guisgard è tornato a casa! Come ho fatto a non pensarci! La pecorella torna sempre all'ovile!!! Adamoc vi ringrazio! Cimeric fateci portare i cavalli e vi giuro sul mio onore che vi riporterò personalmente Adamoc alla vostra corte! Ora andiamo!"
Salii in groppa a Diamante e spronandolo al galoppo mi affrettai verso l'uscita sperando che Adamoc tenesse il passo.
"Presto Mion salite in groppa si va a nord, in Cornovaglia, a casa di Guisgard!" gli urlai mentre gli andavo incontro.

Guisgard
09-08-2010, 02.26.07
Elisabeth fu trascinata all'improvviso in quella buia stanza.
"Milady, cosa ci facevate in giro a quest'ora per il castello?"
Era uno dei cavalieri di Cosimus.
Un attimo dopo entrarono nella stanza lo stesso Cosimus e la padrona del castello.
"Vi abbiamo dato la più accogliente fra le stanze del castello" prese a dire Cosimus "e voi invece di riposare vagate nel buio. Cosa cercavate, milady?"
"Forse siete ancora agitata..." intervenne la padrona del castello "... prendete questa tisana e riposerete fino a domani..."
E le offrì la coppa che aveva fra le mani.
Ed appena gli occhi di Elisabeth si posarono su quella tisana, di nuovo quella voce ricominciò a farsi udire da lei.
E stavolta sembrava più simile ad un lamento...

Nel frattempo, in un'altra ala del castello, William e Perry non riuscivano a prendere sonno.
"Questo luogo mi inquieta..." disse William "... e non ne comprendo il motivo."
Restò un momento in silenzio ed aggiunse:
"Basta, non resisto... voglio fare un giro e controllare ciò che accade..."

Talia
09-08-2010, 02.41.37
Mi allontanai un poco dall’ingresso della chiesa mentre i due entravano per la confessione. Il cielo era particolarmente terso quel giorno e decine di nuvole bianche dalle forme bizzarre formavano strani disegni. Mi soffermai ad osservarle senza un vero perché mentre la mia mente vagava altrove… ad un tratto, involontariamente, mi accorsi di star cercando di decifrarne ogni forma e ogni pur fugace immagine, in un gioco da tempo dimenticato ma che solevo fare con Raphael quando eravamo piccoli.
Fu lì che mi trovo il frate, mi voltai e lo vidi avvicinarsi con una scatola di biscotti in mano: “Fortificano spirito e corpo?” chiesi “Allora credo proprio che ne prenderò uno!”
Ne scelsi con cura uno dalla scatola e iniziai a mangiucchiarlo, mentre mille pensieri mi invadevano la mente.
“Perché è così difficile essere felici?” chiesi, senza un vero motivo “Perché il mondo si oppone sempre alla serenità del singolo?”

Guisgard
09-08-2010, 02.45.04
"Eh, la felicità..." disse il frate osservando il panorama circostante "... io credo che essa abbia molti nomi e molti volti... voi, piuttosto..." chiese poi a Talia "... cosa cercate veramente? Come immaginate la vostra felicità?"

Talia
09-08-2010, 02.58.12
Sospirai...
"Non lo so!" risposi con sincerità "Sapete, ho smesso molti anni fa di aspettarmi qualcosa dalla sorte... eppure adesso sono qui e quasi non so come ci sia giunta, ma sono felice! Sono stata più felice qui di quanto non lo sia mai stata a casa... almeno da quando il mondo mi ha portato via l'unica persona a me cara!" mi incupii appena per un istante, poi soggiunsi "Ma il mondo chiede sempre il conto per la nostra felicità... e ora temo che stia giungendo a chiedere il prezzo per la mia! E non so come sfuggirgli. Non potrò farlo in eterno e soprattutto non voglio che ci faccia le spese... beh, che ci faccia le spese qualcuno che non ne ha colpa!"

Guisgard
09-08-2010, 03.06.19
"Capisco..." disse Pipinus "... la sorte vi ha portato via l'amato..."
In quel momento arrivò Guisgard.
"Comunque allontanate da voi queste sciocche supposizioni..." aggiunse il frate "... siete giovane e bella e non potete chiudervi in voi stessa... un fiore è destinato a fiorire, non ad appassire..."
"Scusatemi, se vi interrompo..." intervenne Guisgard "... mi duole dirlo, ma è ora che andiamo, milady..."
"Quando tornerete a farmi visita?" Chiese il frate.
"Non lo so... tra poco ho un certo appuntamento..."
"Di che tipo?" Domandò il frate.
"Nulla, state tranquillo."
"Mmm... non me la racconti giusta..." sbottò il frate. "L'affido a voi, milady... sono sicuro che saprete farlo rigare diritto." Disse poi a Talia.
Ed i due, salutati il pio uomo, presero la via del ritorno.

Talia
09-08-2010, 03.17.21
Salutato il frate, ci incamminammo sulla via del ritorno. Anche se si stava facendo sera, l'aria era ancora fresca e luminosa... eppure io percepivo le tenebre avvicinarsi e questo mi terrorizzava.
"Non avete rinunciato, dunque?" dissi dopo un po', non riuscendo più a trattenermi "Volete andare davvero a quell'incontro? Perché? Perché volete duellare con Iwan?"

Guisgard
09-08-2010, 03.23.58
"Perchè mi fate questa domanda?" Chiese Guisgard. "L'avete sentito, no? Mi ha sfidato apertamente... ed io le raccolgo sempre le sfide."
Restò un momento in silenzio ad osservare l'arrivo del crepuscolo.
"Fosse dipeso da me..." aggiunse senza voltarsi verso di lei "... l'avrei ucciso quella sera stessa!"
Si voltò e concluse:
"Del resto, lo dicono tutti... sono solo un volgare assassino! Perchè meravigliarsi quindi!"

Talia
09-08-2010, 03.32.32
Gli lanciai un'occhiataccia...
"Già!" risposi "E di me dicono che sposerò il duca di Borgogna tra poche settimane! Cosa significa?"
Sospirai poi soggiunsi: "Non mi sono mai interessata molto di sfide e tenzoni, mi è sempre sembrato un modo un po' sciocco per morire! Voi non siete uno sciocco... spero non mi vogliate smentire, almeno!"

Guisgard
09-08-2010, 03.38.29
"Prima, senza volerlo..." disse Guisgard "... ho udito ciò che dicevate a frate Pipinus... parlavate di un uomo caro che avete perso... era il vostro amato?"
La fissò per un momento e poi aggiunse:
"Perdonatemi, non ho il diritto di chiedervi queste cose... vi prego, fate finta che non abbia detto niente..."
E continuò a camminare col volto scuro.

Talia
09-08-2010, 03.50.33
Lo osservai per un momento...
"Sono molte le cose di cui non avreste avuto il diritto, eppure raramente vi siete scusato..." sospirai e, dopo un istante, proseguii "Beh, dipende dai punti di vista... Raphael è stato davvero una delle poche persone che io abbia mai amato e che mi abbia ricambiata con un sentimento vero! E' stato lui ad insegnarmi a sognare e a credere in quei sogni, è stato lui che mi ha insegnato a 'pensare' e a oppormi a ciò che non trovavo giusto... E' stato lui ad insegnarmi molte cose e, in parte, a fare di me quella che sono adesso..." feci una breve pausa, durante la quale tutto un universo di ricordi mi assalì, li misi da parte a malincuore e conclusi "Ma non è quello che pensate! Raphael era mio fratello! Mio fratello maggiore!"

Guisgard
09-08-2010, 04.00.35
Sospirò forte fissando il firmamento che stava cominciando a risplendere nel cielo della sera.
"Perdonatemi, se vi ho fatto rivivere ricordi trisi!." Disse. "Si, avete ragione... mi sono appropriato di diritti che non mi spettavano e non mi sono mai scusato per questo... immagino di non essere stato un buon compagno di viaggio... non di quelli a cui siete abituata voi, intendo..."
Sembrò masticare amaro ed aggiunse:
"Forse l'altra sera alla festa fui dannatamente inopportuno! Forse ho rovinato qualcosa di bello! E sicuramente non ne avevo il diritto! Mi spiace, del resto non sono cresciuto in una corte. Sono solo un rozzo soldato di ventura che non è riuscito nemmeno a conservare il suo posto presso il vescovo!"
Scosse la testa e sorrise in modo beffardo.
"Magari" concluse "Iwan avrà la sorte dalla sua stasera! Chissà che non mi dia quella lezione che sogna da anni! Del resto l'amore sembra averlo baciato l'altra sera... magari anche la fortuna gli strizzerà l'occhio!"

Talia
09-08-2010, 04.19.57
“Oh, voi… voi pensate di aver capito tutto, vero?”
Lo dissi in tono vagamente irritato… e lo ero davvero, ero davvero irritata. Socchiusi gli occhi un momento: se c’era una cosa che detestavo e che non mi era mai riuscita, era ammettere di aver sbagliato!
“E va bene!” dissi in fretta “Suppongo che sia stata davvero una cosa stupida accettare quell’invito di Iwan l’altra sera, non avrei dovuto farlo dato che oltretutto lo trovavo anche abbastanza irritante con quelle arie da capo villaggio… Però… non lo so, non mi era mai stato permesso di essere sconsiderata, non avevo mai potuto cedere alla pur minima frivolezza e così… Non ho pensato che avrei messo in pericolo la nostra fuga così! Non l’ho pensato neanche per un istante! Ma avrei dovuto… mi dispiace!”
Gli lancia un’occhiata truce, poi soggiunsi: “Se lasciate che Iwan vi ferisca stasera, io… io vi giuro che vi finirò con le mie mani, va bene?”
Nervosamente, accelerai il passo… ecco, mi ero scusata. Al diavolo!

Guisgard
09-08-2010, 04.41.16
Guisgard sentì un'incredibile rabbia crescere dentro di sè.
Raggiunse Talia e se la caricò sulle spalle.
"Che idiota che sono!" Disse. "Rischiare il collo per voi! Forse la mia più grande disgrazia è stata quella di incontrarvi! Sin da Camelot! Ero braccato, inseguito si, ma almeno i miei inseguitori erano i miei unici pensieri! Ora invece... che idiota che sono! Beh, lasciatevole dire, lady Talia di Carcassonne... preferisco finire alla gogna o alla forca, che pensare a voi! E voi di me non avete capito niente! Niente! Ed ora scusatemi, ma ho molta fretta!"
Accellerò il passo, sempre con lei sulle spalle, e raggiunse il borgo.
I due, in quella particolarissima situazione, attraversarono tutto il borgo, tre gli sguardi divertiti dei passanti.
Fino a giungere a casa.
"Guisgard, Talia!" Esclamò la zia nel vederli.
"Ecco, qui non farete danni!" Disse Guisgard gettando Talia sul letto.
"Ma cosa accade?" Chiese la zia.
"Nulla... dalle una tisana rilassante, così calmerà i suoi bollenti spiriti!" Rispose Guisgard.
"E tu dove vai?" Domandò la zia.
"Ho un appuntamento!" E presa la sua spada uscì sbattendo la porta.

Talia
09-08-2010, 05.02.26
Ecco, mi odiava!
E la cosa che più mi innervosiva era il pensiero che -forse- potesse avere anche ragione, pensiero che mi causava una strana sensazione e che mi faceva sentire dannatamente in colpa...
Rimasi per un momento indecisa, cercando di non fare caso alle insistenti occhiate interrogative della zia, poi mi alzai e mi precipitai anche io verso la porta. Dovevo andare a quel convento, o sarei impazzita!

Guisgard
09-08-2010, 05.05.28
Mion restò di sasso nel vedere Polgara uscire viva dal palazzo di Cimeric.
Saltò allora sul suo cavallo ed affiancò la ragazza e frate Adamoc.
"Per tutti i diavoli dell'Inferno, milady!" Esclamò Mion. "Vi avevo decisamente sottovalutata! Ma ora che sappiamo dove andare, dobbiamo avvertire i miei compagni di Borgogna. Potremmo usare il vostro falco, legando un biglietto ad una sua zampa, per far sapere a sir Stefan che lady Talia è in Cornovaglia. Cosa ne dite, milady?"

Guisgard
09-08-2010, 05.34.05
La zia, vedendo Talia correre fuori, la chiamò a gran voce, ma senza sortire effetto.
Guisgard, intanto, era già giunto al convento.
C'erano tutti: Tisson ed ovviamente Iwan, accompagnato da due dei suoi compagni.
"Sei proprio deciso, allora?" Chiese Tisson a Guisgard.
"Ma stato così convinto."
"Allora!" Gridò con superbia Iwan. "Dobbiamo attendere ancora molto?"
Guisgard non rispose niente e passò la sua giubba a Tisson.
"Le regole?" Chiese Tisson.
"A me basta un colpo solo andato a segno..." disse Iwan "... quindi direi al primo sangue."
"Si, per me va bene..." rispose Guisgard "... al primo sangue..."
I due sfidanti allora si allontanarono e cominciarono a prepararsi.
"Fa attenzione, Guis!" Si raccomandò Tisson, visibilmente preoccupato.
"Sai chi è il cavaliere più forte mai nato?" Chiese Guisgard. "Lancillotto. E sai perchè non perdeva mai?"
"Non lo so." Rispose Tisson.
"Perchè non era attaccato alla vita." Disse Guisgard. "Per lui non contava più niente. Vivere o morire avevano ai suoi occhi lo stesso valore. Persa Ginevra, per lui la morte era solo una liberazione."
"Non mi piaci quando parli così..."
"Non piaccio a me stesso." Rispose Guisgard.
I due sfidanti allora presero posto l'uno di fronte all'altro.
"Ho atteso questo momento da anni..." disse Iwan con un ghigno.
"Approfittane..." rispose Guisgard "... perchè non ne avrai altri."
Ed un asciutto vento si alzò allora nello spiazzo, quasi proclamando l'inizio della fatale contesa.

Talia
09-08-2010, 11.52.05
Sentii la zia che mi chiamava, ma non mi fermai...
Corsi fuori e poi corsi verso il borgo, vidi Guisgard sparire in una strada laterale e lo seguii da lontano; il convento era un po' fuori dal paese, la strada saliva costeggiando il bosco e giungeva ad un ampio spazio verdeggiante simile ad un'arena.
Mi fermai al limitare di quello spazio e mi appoggiai ad uno degli ultimi alberi, quasi mi accasciai contro il tronco, incapace di avvicinarmi ancora così come di fuggire via.
Vedevo varie figure al centro di quella sorta di teatro naturale, ma ne distinguevo soltanto due: le due al centro... non potevo sentivo quello che dicevano, il vento mi portava soltanto l'eco di parole che però non riuscivo a cogliere.
E rimasi lì, in attesa, con lo stomaco sottosopra e cercando disperatamente di non sentirmi un mostro.

cavaliere25
09-08-2010, 14.18.31
sentendo il vecchio che si stava arrabbiando dissi perche vi scaldate tanto il mio fratello Maladesh vi a solo chiesto se lo conoscete perche non rispondete cosa ce da sapere che voi non volete dirci signore mentre aspettavo una risposta lo guardai dritto negli occhi per capire qualcosa.

elisabeth
09-08-2010, 20.08.19
Avevo la netta sensazione di essere seguita.........presi tra le mani la coppa che mi venne offerta.......e avvicinandola alle labbra ne sentii l'odore......era dolciastro, e poco invitante......." Vi ringrazio Signora, ma non credo di essere inquieta......forse mi sento oppressa visto che mi trovo sempre qualcuno che gradisce farmi compagnia.....vero Cosimus ?......avevo voglia di prendere una boccata d'aria, non credo che passeggiare ...sia proibito......vi sarei grata ....se da questo momento in poi.....pensiate al vostro seguito...e mi lasciaste libera di andare dove mi pare.......avete molte persone compiacenti al vostro fianco..sono sicura che starete bene anche da solo........."............roteavo la coppa con la tisana......sino a che feci cadere il liquido sulla pietra....e una densa nube di fumo si levo' dal liquido versato..........." Vi ringrazio signora.....avrei dormito benissimo...ne sono certa....."......gettai la coppa a terra e feci per andare verso la porta..

Guisgard
09-08-2010, 20.25.04
"Ma certo, milady..." disse la donna "... ognuno in questo castello è libero e voi non siete da meno..."
Cosimus la fissò, ma la donna gli sorrise.
Un servo allora aprì il portone grande ed Elisabeth fu libera di uscire nella foresta...

elisabeth
09-08-2010, 20.31.18
Libera.......una parola molto strana....perche' la liberta' e' qualcosa che si ottiene a caro prezzo...e per me era stato tutto molto semplice......sentii chiudersi il portone alle mie spalle....e io prosegii immettendomi nella foresta....c'era qualcosa di strano...io ero vissuta anni in quel posto..perche' mi sembrava ostile ora..........i miei piedi si poggivano su un tappeto di foglie morte.....e scansavo le radici deglia lberi.....quando udii ancora quella voce.......allora allungai il passo ...aiutandomi col bastone.....si era levato il vento...........e la voce mi arrivava a tratti.,....quando in lontananza scorsi una luce...sembrava una lanterna.....chi poteva esserci....erano segnali...

Guisgard
09-08-2010, 21.28.03
"Il ragazzo ha ragione!" Disse Maladesh. "Perchè vi scaldate tanto?"
"Lasciatemi in pace!" Gridò il vecchio.
"Perchè il nome di Guisgard vi ha fatto reagire in quel modo?"
"Al diavolo..."
Maladesh allora si avvicinò ed il vecchio tentò di colpirlo col suo bastone.
Ma Maladesh bloccò quel colpo e lo disarmò.
"Ora parlate..." intimò al vecchio.
"E perhè mai?" Chiese questi. "Ormai tutto è deciso contro di lui..."
"Non tutto. Parlate."
"Chi siete voi?"
"Un frate a cui interessa la sorte di Guisgard." Rispose Maladesh.
"La sua anima?" Chiese il vecchio.
"No, quella non è di mia competenza. Ora raccontatemi tutto..."
Ed attese il racconto del vecchio.

Guisgard
09-08-2010, 21.42.35
Il crepuscolo era ormai giunto e gli ultimi momenti di luce invadevano quell'arena.
Dal convento si udì il rintocco di una campana, che sembrava dare il via alla contesa.
Un attimo dopo i due contendenti si lanciarono l'uno contro l'altro.
Subito le spade vibrarono forti e lo scintillio delle loro lame si avvertì chiarissimo.
"Alto, destro e fendente a mezzavita!" Disse Iwan menando il suo colpo.
"Dovrai fare di meglio, stolto, per impressionarmi." Rispose Guisgard deviando il suo colpo.
"Mezzo destra, mezzo sinistra e sciabolata bassa!"
"Buffone, mi vien già a noia questa farsa!" Esclamò Guisgard parando anche quest'altro colpo.
Iwan attaccò ancora e lacerò la camicia di Guisgard.
"Questo è andato vicino!" Pensò Tisson.
"E' me che devi infilzare, non la mia camicia!" Esclamò Guisgard sbeffeggiando Iwan.
"Tranquillo... i graffi non mi interessano..." disse Iwan "... il prossimo vedrai che ti arriverà al cuore... ma forse lì sei già stato colpito, vero?"
"Al diavolo, gaglioffo!" Ringhiò con disprezzo Guisgard, attaccandolo con vigore.
"Bene... preparati... il prossimo colpo sarà l'ultimo..." disse Iwan, dopo aver schivato quell'attacco.
"Sono pronto..." Rispose Guisgard fissandolo diritto negli occhi.
Tutto questo sotto lo sguardo di Talia a poco distante dall'arena.

Talia
10-08-2010, 02.17.24
Seminascosta dal tronco del grande albero al quale mi ero aggrappata osservavo la scena. Non udivo le loro voci, ma solo in clangore delle spade che stridevano l’una contro l’altra… e ad ogni colpo trattenevo il respiro, socchiudevo gli occhi, nascondevo il viso contro l’albero… poi il momentaneo sollievo dovuto a quell’istante di stallo che sempre intercorre tra un attacco e una difesa… poi un nuovo scontro e nuovi momenti di paura.
Fui colta da una strana sensazione prima di quell’ultimo colpo, senza rendermene conto trattenni il respiro e lanciai un debole grido.

Guisgard
10-08-2010, 02.32.31
I due avversari erano l'uno di fronte all'altro.
Si studiavano ed attendevano l'attimo giusto prima del fatale colpo, mentre un innaturale ed opprimente silenzio avvolse l'arena.
Ad un tratto qualcosa sembrò destare Guisgard.
Un qualcosa che lui solo sembrò udire.
Il cavaliere, senza rifletterci, con un gesto istintivo, si voltò dietro, in direzione dell'albero dove si trovava Talia.
E la vide.
Ma in quello stesso istante Iwan, approfittando della distrazione del suo avversario, tirò un poderoso fendente.
"Attento, Guis!" Gridò Tisson.
Il cavaliere ebbe solo il tempo di spostarsi leggermente verso destra, senza riuscire però ad evitare del tutto il colpo del suo avversario.
Un momento dopo Guisgard si accasciò a terra, stringendosi con forza il fianco ferito.
"Primo sangue!" Urlò uno dei presenti. "La contesa è di Iwan!"
"No, fermi, voglio finirlo quel lurido porco!" Urlò con rabbia Iwan.
E tentò di avventarsi sull'avversario, che nel frattempo raccolse la spada e nonostante la ferita si apprestò a rispondere al nuovo possibile attacco.
"No, fermati, Iwan!" Lo bloccarono i presenti. "Secondo le regole decise all'inizio, questa sfida è conclusa! E ne sei il vincitore!"
"Guis, come stai?" Chiese Tisson avvicinandosi all'amico ferito.

Guisgard
10-08-2010, 03.08.36
Elisabeth vagava per la foresta.
Tentava di seguire quella voce che avvertiva quasi a stento.
Era incomprensibile e sembrava mischiare alle parole infantili risate.
Poi quella luce.
Tentò di raggiungerla e quando fu a pochi passi da quella, si accorse di una sagoma che reggeva la lanterna.
Era una donna.
Non sembrava essere molto vecchia, eppure profonde rughe solcavano il suo volto.
Mentre un'espressione dolorosa affliggeva il suo sguardo.
"Elisabeth..." cominciò a dire "... Elisabeth... non siete cambiata per niente... ma forse non vi ricorderete di me... anni fa, nelle lande del nord a Cewick... ricordate una ragazzina dai capelli rossi, la pella chiara e gli occhi blu come il mare di mezzogiorno... Calandrake era il suo nome... il nome di quella splendida fanciulla... non mi riconoscete, vero? Eppure io... sono tutto ciò che resta di quella bellissima fanciulla..."



Intanto nel castello, in una stanza semibuia, a stento illuminata da alcune deboli e stanche candele, la padrona di quel maniero rigirava i sassolini ed i cocci sulla tavola di duro legno inglese.
"Vedo... si, lo vedo..." cominciò a dire "... lo vedo chiaramente..."
"Cosa vedi?" Chiese ansioso Cosimus.
"Vedo il tuo uomo..."
"Guisgard..."
"Si..." disse la donna "... e vedo quella ragazza..."
"Dove?" Chiese con rabbia Cosimus.
"Non è limpido questo... vedo un borgo... vedo sangue..."
"Si deve essere rifugiato in qualche posto sicuro..." disse Cosimus "... ma dove?"
"Forse la donna che è con te può saperlo..."
"Elisabeth!" Esclamò Cosimus, mentre le candele bruciavano e si consumavano in quella tetra atmosfera.

Guisgard
10-08-2010, 03.27.43
Intanto, presso le terre di Cimeric il Sassone, Polgara e Mion erano diretti verso la Cornovaglia.
Seguendo le indicazioni del suo compagno di viaggio, Polgara legò alla zampa del suo falco un bigliettino per Stefan di Borgogna.
Il testo del bigliettino diceva:

"Milord, abbiamo trovato le
tracce di Guisgard e lady Talia.
In questo momento si trovano a
Capomagnus, in Cornovaglia.
Ci ritroveremo quindi in quel luogo
per portare a compimento le nostre
rispettive missioni.
A me Guisgard, a voi lady Talia."

Polgara de Menestriére

E lasciatolo libero di volare, Rubens andò in cerca dei cavalieri di Borgogna.
"Affrettiamo il passo..." disse Mion "... la Cornovaglia è lontana e non arriveremo subito!"

Talia
10-08-2010, 12.22.13
Successe tutto in un istante: lo vidi voltarsi proprio dalla mia parte, una distrazione insensata, inconcepibile in un momento simile, imperdonabile... una distrazione della quale Iwan approfittò immediatamente, alzando la spada e lanciandosi su di lui.
Gridai di nuovo, più forte, ma la voce mi morì in gola appena lo vidi accasciarsi a terra. Le ginocchia mi cedettero.
“No... no, ti prego...” pensavo “Ti prego, no, non ti nuovo, non di nuovo, ti prego...” ed era l'unico pensiero che il mio cervello riusciva a formulare.
Intanto, prima ancora che me ne fossi resa conto, le mie gambe erano scattate in avanti e stavo già correndo a perdifiato verso di loro.

elisabeth
10-08-2010, 12.38.12
Ascoltavo quella voce....quella voce....non era cambiata, potevo ancora sentirla...quando mi chiamava perche' aveva trovato delle erbe strane......Le terra del nord......ero arrivata li' da poco, e lei vagava come me...senza meta.....c'eravamo trovate,eravamo sole e c'eravamo incontrate perche' la nostra vita fosse almeno meno crudele......Mio Dio non l' avrei mai riconosciuta......" Caldrake, tesoro...ma cosa ti e' accaduto?.....ti ho lasciata serena, eri andata a vivere al villaggio, pensavo tu fossi felice ..per questo ho accettato la tua decisione ad andare via.......non potevo immaginare che fossi tornata nella foresta e che tu fossi cosi' segnata......"...Mi avvicinai a lei, le accarezzai il volto e l'abbracciai...era cosi' esile...che allentai il mio abbraccio.....e fu in quel momento che sentii forte il pensiero di Cosimus.....era infuriato....e mi cercava......non doveva trovarmi, sarei arrivata a Guisgard ma senza di lui........." Caldrake.....ricordi cosa ti raccontai quando ci incontrammo ?.....sono ancora ricercata per Stregoneria......ma credo che il pericolo peggiore sia il Comandante delle guardie del Marchese di provenza.......ho bisogno del tuo aiuto.......e io aiutero' te a riportare il sorriso sul tuo volto......."

cavaliere25
10-08-2010, 13.20.20
Guardai Maladesh e il vecchio e dissi calmatevi tutti e due poi guardando il vecchio aspettai una sua risposta mentre pensai a dove potesse essersi nascosto quel farabutto di Guisgard.

polgara
10-08-2010, 18.17.03
Avvisato Stefan non ci restava che muoverci il più velocemente possibile, in effetti era vero la Cornovaglia era lontana e i paesi da attraversare non sempre erano così pacifici e tranquilli,
In più c'era la fortesta rossa, che con i suoi intrecci, le sue asperità ed i suoi folletti ci avrebbe di sicuro rallentato il passo.
Dopo la foresta però la strada per Campomagnus era breve.
"Guisgard non so se ti aspetti una donna come tuo cacciatore, ma tra poco avrai il piacere di conoscermi!" e spronai Diamante a correre più veloce.

Guisgard
10-08-2010, 20.20.14
Calandrake, ritrovandosi davanti Elisabeth, si abbandonò ad un tenero e straziante pianto.
"Elisabeth..." cominciò a dire "... che gioia risentire la tua voce... la vita per me ormai non ha più gioie... vivo qui da anni ormai... fui portata via dal mio villaggio da quell'uomo... quel demonio... Cosimus... mi fece sua schiava e dovetti soddisfare ogni suo vizio ed ogni sua depravazione... a stargli vicino... sono diventata quella che vedi oggi... sfiorita, la mia giovinezza e la mia vita..."
Pianse ancor più forte e l'abbracciò.

Guisgard
10-08-2010, 20.45.20
Nel frattempo, Maladesh ed i suoi erano alle prese con quel misterioso e visionario vecchio.
"Insomma, volete parlare!" Disse spazientito Maladesh.
"E' una gran brutta storia..." farfugliò il vecchio "... e vecchia come il mondo..."
"E noi abbiamo tutto il tempo per ascoltarla."
"Credete, buon frate?" Chiese il vecchio.
"Certo, cominciate..." rispose Maladesh.
"Ero un masresciallo di campo alla guardia vescovile..." cominciò a raccontare il vecchio "... quando giunse in città una fanciulla... era molto bella... Resia era il suo nome... sensuale, solare, piena di vitalità... ancora oggi sento l'eco della sua voce... però l'uomo spesso non è degno della bellezza che il Buon Dio gli dona da contemplare... suo padre stipulò un patto con il marchese di Provenza... ed il tutto fu suggellato dalle nozze tra lei ed il figlio del marchese. Ma la ragazza non voleva... il figlio del marchese era infatti violento e poteva contare sull'appoggio di un suo cavaliere..."
"Come si chiamava questo cavaliere?" Chiese Maladesh.
"Cosimus... un bastardo... indegno del nome di cavaliere..."
"Continuate..."
"In realtà la ragazza amava un altro..." continuò il vecchio "... il capitano della guardia Guisgard... allora il figlio del marchese e lui cominciarono ad essere rivali... una notte la ragazza disse di essere stata stuprata... Guisgard fuori di sè raggiunse il figlio del marchese... il giorno dopo questi fu ritrovato morto... Guisgard fu accusato di omicidio. Venne espulso dalla guardia e condannato. Ed io che ero suo amico... ho mollato tutto per vivere in questo luogo... in attesa della morte..."
"Cosa fu della ragazza?"
"Si uccise poco dopo..." rispose il vecchio.
Maladesh guardò i suoi.
"Non è un assassino Guisgard..." disse il vecchio guardando i falsi frati.
"Vi è solo un Sommo Giudice..." rispose Maladesh "... solo Lui è infallibile..."
"Voi non siete come gli altri frati..."
"Nessuno in fondo è degno dell'abito che indossa..."
"Chi siete in realtà?"
"Nessuno. Non siamo nessuno. Addio, vecchio."
E detto questo, Maladesh diede ordine ai suoi di ripartire per la Cornovaglia.

elisabeth
10-08-2010, 20.47.38
Ascoltai il racconto di Calandraketenendola stretta tra le braccia, e sentivo la rabbia salirmi dalle viscere..........Sciolsi la ragazza dal mio abbraccio e guardandola in volto le asciugai le lacrime...." Mi spiace....non sai quanto mi dispiace non aver avvertito il tuo dolore.......paghera' quanto ti ha fatto....ti giuro che paghera'........ha molti crimini che insanguinano le sue mani......ma adesso ho un motivo in piu' perche' io stessa metta fine alla sua miserabile vita........"........La riaccompagnai alla casa tra gli alberi......la rincuorai ed uscii fuori.......andai al fiume...non era molto lontano dalla casa....ma abbastanza in disparte per poter essere un luogo tranquillo.........incominciai a fissare l'acua che scorreva fresca.....alzai il mio bastone al cielo ed invocai il vento........l'acqua incomincio' ad incresparsi.......e li' vidi Cosimus........voleva raggiungermi ..era furioso....ma un'altro volto apparve...era Guisgard.....era ferito.......e no mio caro e mica puoi morire cosi'.......mi immersi....e accarezzai quel volto........e incominciai a chiamare il popolo del bosco.......piccole luci..mi vennero accanto e dallew mie mani una luce si diffuse.........." Devi vivere......perche' cosi' e' stato deciso......che la luce sia la tua forza e la tua vitalita'......"........il vento cesso'..........e tutto torno'nell'ordine delle cose............Ora so dove sei.......

Guisgard
10-08-2010, 20.50.17
Polgara, Mion e frate Adamoc galoppavano rapidi attraverso la foresta.
Quando ad un certo punto il sentiero si fece più stretto.
Ed alla fine di questo i 3 si ritrovarono ad un bivio.
"La strada di destra o quella di sinistra?" Chiese Mion a Polgara e ad Adamoc.
Ma proprio in quel momento si sentì il rumore di un carro.
Era guidato da un nano, truce nello sguardo e villano nel fisico.
"Potremmo chiedere a quel nano se conosce quale fra questi 2 passaggi conduce verso la Cornovaglia." Disse Mion ai due suoi compagni.

Guisgard
10-08-2010, 20.56.32
"Eccovi, milady!" Disse Cosimus alle spalle di Elisabeth. "Eravamo in pena. Voi siete importante per noi." E rise con disprezzo.
"Eccovi il vostro cavallo..." aggiunse mentre uno dei suoi avvicinava il cavallo ad Elisabeth. "So che questa passeggiata notturna vi ha rivelato molte cose... avanti, milady... conduceteci da Guisgard!"

elisabeth
10-08-2010, 21.08.02
Era come avere l'inferno alle calcagne.......uscii dall'acqua.....mi rimisi il mantello..........." Davvero siete cosi' certo che io sia venuta a conoscenza di importanti rivelazioni ?...mi sopravvalutate Cosimus......non sono cosi' brava come credete........se lo fossi ..vi starei lontana...comunque sia......io non voglio piu' andare in cerca di questo Guisgard...la cosa non mi riguarda piu'........vi auguro buon viaggio Cosimus......anzi buona fortuna....."........I miei occhi..incrociarono lo sguardo della Signora del castello..........perche' era venuta anche lei..........Una torbida visione ofusco' la mia mente....e sentii provenire da lei uno strano odore.......

Guisgard
10-08-2010, 21.15.50
Intanto, fuori le mura del convento dei benedettini, il duello sembrava ormai concluso.
"Guis, rispondimi, in nome del Cielo!"
"Alzati, cane!" Gridò Iwan. "Alzati che ti finisco!"
"Sono qui..." rispose Guisgard "... fatti sotto... mi basta anche una sola mano per te..."
"Andiamo via, Iwan!" Lo esortò uno dei suoi. "I monaci ci hanno visti! Andiamo via, ormai hai vinto!"
"Un giorno finirò ciò che ho cominciato oggi!" Minacciò Iwan, per poi scappare con i suoi.
E quando furono lontani, Guisgard chinò il capo.
"Tis... Tisson..." tentò di dire.
"E' grave?" Chiese il compagno. "Ti porto a casa!"
"Aiuta... mi... argh..."
"Guisgard!"
"Aiutami... Tisson... ad alzarmi..."
Ma in quel momento si voltò e vide una figura correre verso di loro.
Era Talia.
Un sorriso sembrò allora nascere sul suo viso e tentò di rialzarsi da solo, ma senza riuscirci finendo per appoggiarsi a Tisson.
"Ti porto a casa, resisti!" Disse questi.
Ma in quel momento gli occhi di Guisgard si fecero rossi e la sua pelle pallidissima.
Un attimo dopo perse conoscenza.

polgara
10-08-2010, 21.50.02
"Un nano!Bleah mai piaciuta come razza!" I nani che avevo incontrato erano sempre stati infingardi e malevoli.
Guardai il bivio, guardai Adamoc, niente nessun indizio e nessun aiuto. Adamoc era proprio un uomo di un altro mondo, ma anche il compagno preferito dato che non parlava mai se non quando un oracolo a suo piacimento prendeva forma e parola in lui.
"e va bene, ma solo perchè non abbiamo tempo da perdere" e spronai Diamante verso la losca figura: "Salute a voi nano, sapete dirci da che parte è la strada corretta per la Cornovaglia? Badate bene che non abbiamo tempo da perdere e badate soprattutto di non mentirci perchè non solo quel sacerdote vi smaschererebbe in men che non si dica, ma avete davanti ai vostri occhi degli ottimi spadaccini..quindi parlate il vero!"

Talia
11-08-2010, 02.02.04
Non so cosa mi dette la forza di non accasciarmi a terra… li raggiunsi appena in tempo per vedere Guisgard perder conoscenza e una paura nera mi invase all’istante. Iwan e i suoi compagni erano fuggiti ma non mi importava di loro in quel momento, in quel momento non mi importava di niente e non riuscivo a guardare altro che quella camicia lacerata e piena di sangue… per un attimo mi bloccai, impietrita alla vista, mentre mille ricordi simili si affacciavano alla mia mente… ma furono, forse, proprio quei ricordi a riscuotermi immediatamente.
Mi avvicinai, allora, e meccanicamente mi piegai per raccogliere la sua spada abbandonata a terra. Quando mi rialzai ero determinata.
“Andiamo a casa!” dissi all’uomo che era rimasto con lui “Andiamo in fretta, deve essere curato subito!”
Quell’uomo, che stava disperatamente tentando di sorreggerlo, era l’unico che gli era rimasto vicino e inconsciamente provai un vivo moto di gratitudine per lui.

Guisgard
11-08-2010, 02.46.48
Cosimus fissò con attenzione Elisabeth.
"Quindi rompeta la promessa fatta a lady Hyei?" Chiese con tono fermo.
La padrona del castello, davanti a quella scena, si lasciò andare ad una stomachevole risata.
"La nostra dama" cominciò a dire indicando Elisabeth "non ha forse ben compreso quanto sia importante questa missione, mio signore!"
"Allora le spiegheremo davvero come stanno le cose!" Rispose Cosimus. "Portate qui la donna." Ordinò poi ai suoi.
Un momento dopo dal buio della foresta avanzò uno dei suoi cavalieri che stringeva a sè Calandrake, puntandole la spada al collo.
"Milady..." disse Cosimus ad Elisabeth "... siete liberissima di andare, ma non prima di averci rivelato dove si trova Guisgard! Ditemelo e risparmierò questa vecchia miserabile! Altrimenti la farò sgozzare senza pietà! E badate di non mentirci, altrimenti Caitley se ne accorgerà!" Concluse indicando la padrona del castello.

Guisgard
11-08-2010, 02.52.30
La strada dai grandi ciottoli di pietra era appena inumidita dalla nebbia della sera.
La Luna diffondeva un pallido chiarore sul suo cammino ed un silenzio assoluto lo circondava, rotto solo dal rumore dei suoi passi.
Ad un tratto un'ombra lo incrociò.
"Scusate, vorrei sapere..." cominciò a dire Guisgard.
"Perdonate, ma sono in ritardo..." lo interruppe l'ombra "... la messa è appena finita e se non mi affretto stanotte resterò chiuso fuori."
Guisgard fissò incuriosito quella figura mentre scompariva lungo la strada.
Riprese allora il suo cammino, fino a quando giunse davanti ad un grande bancone, sul quale vi erano tantissimi oggetti di diverso genere.
"Volete acquistare qualcosa?" Chiese il mercante.
"Non credo di avere soldi con me." Rispose Guisgard.
"In città è giunto un vecchio ebreo..." aggiunse il mercante "... potreste farvi prestare il denaro da lui."
"Sono cristiano e la Chiesa vieta di ricorrere agli usurai."
"Si, vi comprendo... del resto il denaro degli infedeli conduce sempre alla rovina."
E salutato il mercante, Guisgard continuò per la sua strada.
Ma poco dopo un'altra figura gli apparve lungo il cammino.
Era un ragazzo dal curioso abbiglio.
"Sei solo, cavaliere?" Chiese con la sua sgradevole voce.
"Si, sono solo."
"Tanto lo sai già, vero?"
"Cosa?" Chiese Guisgard.
"Talia è andata via con Iwan."
"Non è vero!"
"Si, sono tornati a Carcassonne dal visconte, il padre di lei." Ribattè il ragazzo con un ghigno beffardo. "Il visconte pur di riavere sua figlia con sè ha acconsentito alle loro nozze."
Il cavaliere allora sentì una profonda angoscia e fissò quel ragazzo, che ridendo si allontanava.
"Il vescovo è giunto!" Gridò da lontano un uomo. "Scappate, cavaliere!" Urlò poi a Guisgard.
Allora dai tetti delle case cominciarono a cadere decine di frecce.
"I soldati del vescovo!" Gridò sempre quella voce. "Riparatevi dagli arcieri!"
Ma mentre cercava riparo in un vicolo buio, una freccia colpì Guisgard al fianco.

Il dolore intenso al fianco lo svegliò.
Era lacerante.
Si guardò intorno e riconobbe il familiare ambiente che lo circondava.
Era nella sua stanza, a casa degli zii.

Guisgard
11-08-2010, 03.08.53
Nel frattempo, Polgara ed i suoi erano giunti ad un bivio.
Il nano, al quale la ragazza aveva chiesto consiglio su quale strade prendere, apparve pensieroso.
"Mmm... vediamo... vedo qui 2 strade... ed a voi ne occorre una soltanto... ma quale?"
E dopo qualche istante passato a riflettere aggiunse:
"Vediamo... quella dell'arroganza l'avete già attraversata e vedo che nessun suo tratto vi è ignoto... quanto a quella della superbia non sarò io ad indicarvela, visto che ne sembrate assidui frequentatori..."

Talia
11-08-2010, 03.14.19
Finalmente ero riuscita a convincere la zia ad andare un po’ a dormire… era stata sveglia per tutta la notte e per tutto il giorno successivo, dopotutto, continuando meccanicamente a controllare le bende che con cura io avevo annodato intorno al fianco di suo nipote.
Certo, anche io avevo dormito poco nelle ultime ventiquattro ore, ma non era questo il punto!
Entrai silenziosamente nella stanza, con la bacinella di acqua fredda tra le mani, ma ciò che vidi mi bloccò sulla porta…
“Guisgard!” esclamai sorpresa “Siete sveglio!”
In fretta scattai in avanti, posai la bacinella sul tavolo e vi immersi una benda nuova.
“Muovetevi adagio, siete ancora debole!” dissi, strizzando la benda e posandogliela piano sulla fronte “Come vi sentite?”

Guisgard
11-08-2010, 03.17.04
"Ahi..." si lamentò Guisgard "... il fianco mi tira se mi muovo di scatto..."
La fissò e le chiese:
"Come sono giunto qui? E... chi mi curato la ferita...?"

Talia
11-08-2010, 03.26.44
"Già..." risposi "Direi che è il minimo che si possa pretendere dato il colpo che vi siete preso!"
Poi sorrisi e proseguii: "Il vosro amico Tisson vi ha riportato qui... è una brava persona, Tisson: ho dovuto discuterci per riuscire a convincerlo ad andare a riposare un po', non voleva lasciarvi solo. Quanto alla ferita l'ho curata io..." esitai "Spiacente, ma non siamo riusciti a trovare di meglio!"

Guisgard
11-08-2010, 03.34.55
Guisgard sorrise.
"Perdonate... ma non vi facevo così... così..."
Sorrise di nuovo.
"Si, così... premurosa..." disse.
La fissò ancora ed aggiunse:
"Beh, qui tutti riposano... e voi? Non vorrei che vi ammalaste per la stanchezza... e... ahi... il fianco..." si lamentò di nuovo.

Talia
11-08-2010, 03.50.20
"Oh, io sto bene!" risposi in fretta poi, alle sue lamentele, mi accostai al letto ed esaminai la fasciatura con aria critica "Volete smetterla di agitarvi tanto?" lo rimproverai "Se continuate così dovrò darvi un infuso per farvi dormire... sapete..." soggiunsi vagamente divertita "Siete un paziente decisamente meno irritante mentre dormite!"

Guisgard
11-08-2010, 04.03.16
"Vorrei vedere voi al mio posto!" Disse Guisgard. "Cosa credete? Era una grossa ferita e non tutti sarebbero riusciti a sopravvivere!" Aggiunse poi con il suo solito modo di fare.
Si tirò poi su ad agio.
"E comunque..." concluse "... io ho esperienza sui campi di battaglia e, spesso, buone cure si prestano anche utilizzando dolcezza. Infatti dalla mia esperienza posso dirvi che un malato se si sente amorevolmente accudito guarisce molto prima! E... ahi... maledizione!" Inveì contro la sua ferita.

Talia
11-08-2010, 04.14.04
Sorrisi e alzai gli occhi al cielo...
"Adesso anche il medico volete fare oltre che il paziente?" mi avvicinai e lo rispinsi giù, piano perché non facesse movimenti bruschi "E tuttavia, per vostra sfortuna, cavaliere, adesso siete sotto le mie cure e farete come dico io, quindi ve ne starete qui buono e riposerete..."
Ripresi la pezza che ormai ora caduta sul cuscino, la bagnai di nuovo nell'acqua e la riposizionai sulla sua fronte.

Guisgard
11-08-2010, 04.19.24
"Ed io che mi aspettavo delicatezza e dolcezza!" Sospiro sarcastico lui. "Ah... e dire che nei romanzi gli eroi ricevono sempre e solo dolci e miti cure... Rinaldo da Armida, Tristano da Isotta... beh, almeno da piccolo mia zia, quando mi facevo male, mi raccontava sempre la favola della buonanotte..."
E le fece l'occhiolino sorridendole.

Talia
11-08-2010, 04.35.39
"Già... ma, nei romanzi, gli eroi non sono petulanti come lo siete voi!" risposi, lanciandogli un'occhiata obliqua.

Guisgard
11-08-2010, 04.40.21
"Eh, avrebbe dovuto infilzarmi per bene la spada di quel ribaldo..." sospirò lui "... se l'avesse fatto davvero, chissà se qualcuno poi mi avrebbe pianto..."

Talia
11-08-2010, 04.45.38
Mi ero avvicinata alla finestra chiacchierando, ma queste ultime sue parole mi fecero voltare di scatto.
"Non dite queste cose!" dissi seria, la voglia di ridere e di scherzare mi era passata improvvisamente "Non dite mai queste cose! Non è affatto divertenete! Voi non... non potete sapere..." mi schiarii la voce e tornai a guardare fuori dalla finestra "Vostra zia ne sarebbe morta!" conclusi.

Guisgard
11-08-2010, 04.53.00
Guisgard restò sorpreso dalla sua reazione.
La fissò per alcuni lunghi istanti, cercando di comprendere quell'inquietudine che le stava attraversando lo sguardo.
"Quando i vostri occhi acquistano quel riflesso di intenso grigio" disse lui con un incerto sorriso "è perchè qualcosa vi ha scosso... ormai conosco il vostro sguardo... se non fosse solo per tutte le volte che vi ho fatto arrabbiare!" Aggiunse poi ironico.
"Scusate se vi ho turbata... sono stato uno sciocco... il duello non è stato un bel vedere per voi, immagino..."
Tentò allora di alzarsi per avvicinarsi alla finestra dove stava lei.
"Ahi... per la barba del demonio... non mi abituerò mai a muovermi con questa ferita..."

Talia
11-08-2010, 05.08.30
Inspirai profondamente, cercando di sedare quell'inquietudine.
Soltanto alle sue lamentele tornai a voltare le spalle alla finestra: stava tentando di alzarsi, anche se con scarsi risultati.
"Ma cosa credete di fare adesso?" sospirai "Non se ne parla neanche! Avanti, tornate a letto..."
Lo feci di nuovo distendere, poi esaminai la fasciatura ancora una volta: "Tra poco dovremo cambiarla..." dissi "Dovremo pulire la ferita e sostituire le bende... temo non sarà un'esperienza piacevole per voi!"
Gli sorrisi: "Adesso smettetela di dire stupidaggini e dormite un po', quando vi sveglierete penseremo alla fasciatura! Io..." soggiunsi, sedendomi su di una sedia accanto al letto "Sarò qui se avrete bisogno di qualcosa!"

Guisgard
11-08-2010, 05.17.32
Era cambiata.
Pensò Guisgard.
Qualcosa l'aveva turbata.
"E sia..." disse lui "... siete in una posizione di vantaggio e mi tocca obbedire..."
Si stese a letto, adagiando con cura il fianco ferito e subito la stanchezza, causata dalla ovvia debolezza, si fece sentire.
I suoi occhi già erano chiusi e la voce incerta, quando sussurrò:
"Grazie, Talia... grazie per essere rimasta..."
E si addormentò.

Talia
11-08-2010, 14.02.27
Rimasi in silenzio su quella sedia non so per quanto tempo, riflettendo... lo osservai mentre dormiva e non potei non chiedermi quanto di vero vi fosse nelle accuse che gli erano state mosse, mi chiesi perché non fossi scappata appena ne ero venuta a conoscenza, sarebbe stato logico dopotutto, persino scontato... eppure non l'avevo fatto... qualsiasi cosa lui dicesse, infatti, i suoi occhi non erano malvagi e io mi fidavo degli occhi delle persone: sono l'unica cosa che non si può camuffare.
Improvvisamente un volto fece breccia nella mia mente, un volto che conoscevo bene, il volto di mio padre... pensai al litigio che avevamo avuto la sera prima che fuggissi, pensai alle cose orribili che gli avevo detto, alle accuse atroci che gli avevo mosso e mi chiesi cosa stesse facendo in quel momento, cosa pensasse, cosa avesse provato quando aveva scoperto che me ne ero andata. Mi chiesi cosa avesse progettato di fare di me se mai gli fossi capitata di nuovo tra le sue mani... mio padre non era mai stato un uomo tollerante! Ma non mi importava perché non sarei mai tornata nelle sue mani, né nelle sue né tanto meno in quelle del duca... sarei morta, preferibilmente!
Scacciai mio padre fuori dalla mia testa e tornai a guardare Guisgard... dovevamo trovare una soluzione: erano giorni che eravamo lì e, per quanto profondamente mi fossi innamorata di quel luogo, non potevo fingere che non fossimo in pericolo... con tutte le persone che ci stavano cercando, prima o poi qualcuno sarebbe giunto anche lì, era da incoscienti restare tanto a lungo nello stesso posto.
E improvvisamente mi venne l'idea: non potevamo attuarla subito, certo, lui non avrebbe potuto sopportare un viaggio a cavallo in quelle condizioni, ma non appena fosse stato possibile vi era un solo luogo in cui potevamo andare... forse non era molto, ma era tutto ciò che potevo tentare... quello era il solo luogo in cui potevo sperare di fargli recuperare la sua libertà!
D'impeto mi alzai e mi misi a frugare in giro in cerca di un foglio e di un po' d'inchiostro... non appena li trovai, mi sedetti di nuovo e iniziai a scrivere... ero stata una sciocca a non pensarci prima!

elisabeth
11-08-2010, 20.31.20
Il solito maledetto vigliacco......" Nn le hai gia' fatto abbastanza del male......lasciala andare, tu non sai fare altro che minacciare ed uccidere.....Ho visto l'immagine di Guisgard.....sta bene, se questo e' quello che vuoi sapere........e comunque ti ho gia' detto che come maga non valgo molto.......puoi ucciderla se vuoi.....io non so' nulla.....".......Poco prima che arrivasse Cosimus.........avevo avvertito la sensazione che Guisgard stesse bene...la mia magia non aveva sortito alcun effetto...ma le cure della sua compagna di viaggio...avevano sortito l'effetto sperato........L'eta' avanzava e io stavo perdendo i miei poteri.....Riuscivo a ridere anche in certe situazioni........Allora mi dissi..Elisabeth che razza di maga sei..........guardai il mio bastone, compagno di lunghi viaggi...e il mio mantello..era nero come la notte...ero vicina a Calandrake..potevo provare, peggio di cosi' non poteva andarci...Cosi' con il bastone presi di sorpresa il soldato....mandandolo a gambe in aria e approfittando di cio' copri col mio mantello Calandrake...e insieme....finimmo.......in un villaggio......Che avessi ripreso i poteri ?

Guisgard
11-08-2010, 20.49.09
La sera e la sua oscuritò avvolgevano il bosco.
Calandrake tremava ed ansimava per la paura.
Elisabeth si destò.
L'incanto era riuscito, erano lontane da Cosimus e dai suoi sgherri.
"Dove... dove siamo?" Chiese Calandrake ad Elisabeth.
Ma ad un tratto le due donne udirono qualcosa.
Era un gregge che si avvicinava, dal ritorno dal pascolo.
A guidarlo vi era un pastore che canticchiava un'antica melodia.

elisabeth
11-08-2010, 21.02.20
Il risveglio era sempre traumatico.......mi alzai da terra e diedi una mano a Calandrake.....era freddissima e tremava, era tutto successo con incredibile velocita'......ma almeno questa volta non avevo sbagliato in qualcosa.......avvolsi nel mio mantello la ragazza, tentavo di riscaldarla......quando vidi avvicinarsi un gregge di pecore...e la voce di un uomo..un pastore probabilmente.....mi feci largo tra le pecore trascinando Caldrake che non finiva di chiedermi dove eravamo.......mi serviva la sfera di cristallo per saperlo......tolsi il cappuccio dalla testa e..." Buonasera, siamo delle viandanti e credo che abbiamo smarrito la strada.....potreste dirici dove ci troviamo....e se c'e' un posto dove potremmo trovare riparo per stanotte ? ".......dove avevo ascoltato quella melodia......suscito' in me strane sensazioni

cavaliere25
11-08-2010, 21.03.01
Dopo essere ripartiti dissi rivolgendomi a Maladesh allora a quello che a detto il vecchio, Guisgard non è un assassino esclamai poi guardai buck mi sembrava tranquillo gli feci una carezza sulla testa e dissi bravo amico mio continua cosi che andrà tutto bene.

Guisgard
11-08-2010, 21.07.06
Il pastore le osservò stupito.
"Da dove saltate fuori, voi?" Chiese visibilmente impressionato. "Non è un posto per signore questo. Ma per il demonio invece! E non è saggio che vi attardiate troppo in questo bosco. Questa è la Cornovaglia e proseguendo sulla strada, troverete un monastero di agostiniane che potrà accogliervi per la notte."

Guisgard
11-08-2010, 21.15.26
Nella stanza entrò la zia e si accorse di Talia intenta a scrivere qualcosa.
Aveva con se del latte con dei biscotti.
"Siete rimasta qui tutta la notte, ragazza mia?" Chiese preoccupata. "Avanti, su, ora resterò io con Guisgard. Voi dovete riposare."
E le porse il vassoio con il latte ed i biscotti.
"Siete un angelo, figlia mia. Ora mangiate qualcosa o crollerete." Le disse, fissandola con infinita tenerezza.
Poi, guardando il nipote addormentato, aggiunse:
"Ho avuto paura... ho temuto di... oh, Cielo... se gli fosse accaduto qualcosa, io e suo zio..."
E scoppiò in un pianto liberatorio.

elisabeth
11-08-2010, 21.17.14
Dovevo anche sentire la predica...oltre il lamento di Caldrake...." Veramente non sbuchiamo fuori...ma seguivamo il sentiro......e per quanto riguarda il diavolo...ci manca anche la sua presenza.....il Monastero va' piu' che bene...vi ringrazio per la vostra gentilezza......"....E mostrando un sorriso forzato....trascinandomi dietro.......la ragazza incominciai il mio cammino verso il luogo indicatomi......arrivammo senza problemi....bussai quindi al grande portone.....ci avrebberoi aperto vista l'ora

Guisgard
12-08-2010, 03.05.08
La notte era ormai calata ovunque.
Il bosco, in quelle ignote tenebre, assumeva forme sinistre e misteriose.
Elisabeth bussò con vigore all'austero portone di quel luogo.
Alcuni istanti dopo, qualcuno si affacciò dallo spioncino.
"Chi bussa a quest'ora della notte..." chiese una monaca "... disturbando la pace di questo luogo di preghiera?"
"Aiutateci, sorella!" Supplicò Calandrake, mentre a fatica si reggeva su Elisabeth.
La disperata invocazione di quella sfortunata intenerì il cuore della pia donna, che subito aprì il portone, permettendo alle due donne di entrare.
"Santo Cielo..." disse "... cosa fanno due donne sole in questo luogo?" Osservò Calandrake ed il suo colorito ed aggiunse: "Ma voi non state bene... e scottate! Venite, vi mostrerò una cella per trascorrere la notte."
E in quella cella le due donne trascorsero la notte al caldo ed al sicuro.
Il giorno seguente, di primo mattino, avvertita del loro arrivo, la badessa del monastero chiese di vedere Elisabeth e Calandrake.
E poco dopo, nel grande salone, la badessa le incontrò.



Intanto, nel luogo in cui Elisabeth e Calandrake erano misteriosamente sparite, Cosimus ed i suoi tentavano di capire l'accaduto.
"Non possono essersi volatilizzate!" Esclamò uno dei soldati.
"Quella donna... Elisabeth..." mormorò Cosimus "... ha mille risorse..."
Caitley allora si avvicinò al luogo in cui le due donne erano sparite.
"Posso sentirle..." cominciò a dire "... posso vederle..."
"Cosa percepisci?" Chiese Cosimus.
"Sono... si, le vedo... sono in Cornovaglia... è lì che sono in questo momento..."
"Cornovaglia..." ripeté pensieroso Cosimus "... si... Guisgard era originario di quella terra... certo, quel maledetto è lì che si è nascosto..."
Caitley lo fissò con un ghigno.
"Tutti in marcia!" Ordinò Cosimus. "Partiamo per la Cornovaglia!"
Ed un momento dopo tutta la compagnia lasciò quel luogo.

Guisgard
12-08-2010, 03.15.42
Nel frattempo, Maladesh ed i suoi proseguivano verso Capomagnus.
"Ragazzo..." disse il cacciatore di taglie a Cavaliere25 "... il nostro compito è solo quello di catturare Guisgard e consegnarlo alle autorità. Non siamo giudici, grazie al Cielo. Le questioni di giustizia ed ingiustizia, bene e male, sono troppo grandi per noi."
Proseguirono senza sosta, fino a quando avvistarono alcune colline in lontananza.
"Ecco..." disse uno dei due assistenti "... Capomagnus si trova oltre quelle colline."

polgara
12-08-2010, 09.41.07
"Eh va bene figura malvagia, quale drammatica sorte mi ha messo sul vostro cammino" pensai tra me e me.
Quando ero piccola c'era un nano nella casa dov'ero cresciuta ed a causa sua avevo dovuto subire dalle più trucide punizione ai più orribili insulti, poichè non passave giorno che non combinasse qualche turpe azione di cui la colpa era sempre fatta ricadere su di me. Ancora ricordo le bacchettate e le notti senza cena.
Ad ogni modo questa non era decisamente la strada giusta: "ascoltate perdonate la mia lingua forse non foriera di buone parole, ma siatemi superiore e ve ne prego diteci per la Cornovaglia quale dei due sentieri dobbiamo prendere? E' molto importante, da noi dipende la sorte di un assassino.
Vi ricompenserò il vostro disturbo non temete!" e feci cenno ai miei due compagni di viaggio di avvicinarsia quella strana figura pronti ad ogni reazione.

Talia
12-08-2010, 12.44.08
Sentii la porta che si apriva, mi voltai e vidi la zia entrare nella stanza, mi alzai e le sorrisi.
“Sì, sono stata qui... ieri sera si è svegliato, mi sembrava che stesse un po' meglio...”
La osservai un attimo... il riposo non le aveva giovato molto, forse semplicemente perché non era riuscita a riposare. Ma, d'altra parte, come avrebbe potuto? La preoccupazione, il travaglio di quelle ore... sapevo bene che cosa doveva aver provato. In quel momento mi sentii vicina a quella donna e provai per lei un'infinita tenerezza... la abbracciai forte.
“Adesso...” dissi dopo un momento, allontanandomi e sorridendole incoraggiante “Andrei a prendere un po' d'aria... Ma chiamatemi se avete bisogno!”
Così dicendo presi un biscotto dal vassoio e uscii dalla stanza, poi scesi le scale e uscii nel cortile...

Guisgard
12-08-2010, 19.52.23
Il nano osservò con attenzione Polgara.
"Si, la lingua spesso si anima senza bere dal buon senso." Disse. "Quanto alle due strade di cui mi domandate, sappiate che una conduce sicura fino in Cornovaglia, mentre l'altra in un luogo molto distante da quella terra. Se imboccaste la via sbagliata impieghereste ben un anno a ritornare indietro."
Lanciò poi uno sguardo agli altri due compagni di viaggio di Polgara.
"Io potrei di certo aiutarvi, ma la ricompensa che chiederò forse sarà da voi giudicata alta. Infatti, per indicarvi la strada giusta chiedo in cambio il vostro falco, mia signora."

Guisgard
12-08-2010, 20.08.07
Talia uscì nel cortile.
L'aria era fresca ed asciutta e l'alba era ormai giunta.
Un rumore di legna attirò l'attenzione della ragazza.
Era lo zio di Guisgard, che nervosamente sistemava il legname nel capanno.
Accortosi della ragazza le sorrise.
Ma era visibilmente agitato.
"Da giovane" cominciò a dire "mi svegliavo sempre di buon mattino a causa del mio lavoro nei campi... e le abitudini di una vita sono dure a morire, anche ora che potrei restare a letto tutto il giorno."
Ispirò forte e continuò:
"Adoro l'aria fresca del mattino, il suo silenzio, i colori che dal cielo si riflettono sul borgo... non so, sembrano promettere tante cose per la giornata appena sorta..."
Si appoggiò poi alla staccionata.
"Benedetto ragazzo..." aggiunse "... è sempre stato una testa calda... da piccolo, ricordo, sparì per tre giorni. Io e sua zia stavamo ammattendo... lo ritrovammo alla vecchia pieve... aveva costruito una lancia per il San Michele sull'altare e si era arrampicato fin sulla statua per fissarla nelle mani del santo... sua zia lo rimproverò aspramente e lui, candidamente, rispose che la lancia vecchia era andata perduta e senza la sua arma l'arcangelo non avrebbe potuto proteggerci..."
Ed alcune lacrime rigarono il suo vecchio viso.

polgara
12-08-2010, 20.09.04
"No!" mi uscii spontaneo, anzi istintivo. Dare a quel nano Rubens sarebbe come stato dargli una parte di me, anzi dargli il mio braccio forse sarebbe stato meno doloroso!
Rubens era il mio compagno di viaggi, di avventura, quasi di vita. Fin da quando mi aveva scelto tra tutti quelli allevati dal falconiere di famiglia non ci eravamo mai separati e no...non potevo cederlo.
Guardai gli altri compagni di viaggio e dissi loro: "perdonate ma io non posso!"
Poi mi voltai verso il nano e aggiunsi:"no mi spiace il mio falco non è un uccello qualsiasi è un mio amico e come tale io lo rispetto e lo proteggo. Se non è possibile cambiare la vostra richiesta io...mi dispiace ma davvero non posso accettare!"
"Aiutatemi!" pensai guardando negli occhi Mion e Adamoc.

Guisgard
12-08-2010, 20.22.06
"La scelta è vostra, milady." Disse il nano.
"Un momento..." intervenne frate Adamoc "... mi offro io. Sarò io alla vostra mercè, nano. Sono un chierico, conosco il greco ed il latino. Ho servito anche in alcune importanti corti d'Europa. Vi offro il mio sapere in cambio di quella informazione."
"Ma è assurdo!" Esclamò Mion. "Un ministro di Dio che si presta a divenire servo di un nano! Non potete accettare, lady Polgara!"
Tutti allora guardarono Polgara. La decisione spettava a lei ora.

polgara
12-08-2010, 20.34.44
Bene di male in peggio.
Guardai Adamoc e gli sorrisi:"no caro Adamoc, voi non potete ho dato la mia parola a re Cimeric che vi avrei riportato da lui. Facciamo così nano, poneteci un indovinello! So che voi siete dei veri maestri in rime ed indovinelli, se vi risponderemo correttamente ci darete l'indicazione ed io, come ricompensa, ci aggiungerò un bel gruzzolo d'oro e ed il fedele Mion come scorta fino al primo villaggio. Egli è un abile spadaccino e vi potrà difendere da vari briganti e nemici, ma solo fino al primo villaggio, poi lui sarà libero! Se sbaglieremo ognuno per la sua strada a chi nota e a chi no. Ci state?"

Guisgard
12-08-2010, 20.37.28
"No, mia signora. Se pongo l'indovinello e voi non date la giusta risposta, allora mi prenderò il vostro falco o il chierico che è con voi!" Disse il superbamente il nano.

polgara
12-08-2010, 20.40.26
"Maledetto Nano!!" pensai, poi aggiunsi "eh sia! avanti chiedete"

Guisgard
12-08-2010, 20.42.43
"Vi è un'arma, famigerata e letale, che ha qualcosa in comune con la Vergine Maria e con il principe degli inferi Lucifero. Qual'è quest'arma?" Chiese il nano a Polgara.

polgara
12-08-2010, 20.50.31
"Oh signore aiutami non voglio perdere il mio Rubens e non voglio mancare alla parola data"
"Nano, la risposta è la Vergine di Norimberga. Vergine come la Nostra Signora, ed arma contro i posseduti dal Demonio"
Sperai e rimasi con il fiato sospeso.

cavaliere25
12-08-2010, 20.55.32
Sentendo uno degli assistenti dissi meno male siamo quasi arrivati mi sento stanco e affamato e tu buck amico mio hai fame domandai guardando il mio fidato cane. E poi rivolto a Maladesh chiesi amico mio quanto a di taglia sulla testa Guisgard?

elisabeth
12-08-2010, 20.58.57
Mi sembrava un miracolo poter essere al sicuro tra quelle mura......accarezzai la fronte di Calandrake...era veramente calda....con me non avevo le mie erbe..ma c'era dell'acqua fredda nel catino....e le inumidii la fronte.....si addormento' quasi subito....povera cara.......ero stanca ma non riuscii a prendere sonno......e arrivo' l'alba...una suora ci porto' del pane e del latte........la badessa ci attendeva....
Calandrake sembrava star meglio e raggingemmo la sala ...entrammo, e vidi una donna dalla corporatura possente e alta di statura...era di spalle e guardava fuori dalla finestra......feci sedere calandrake su una panca a ridosso del muro e io mi avvicinai alla Suora..." Madre ci avete chiamato, vi chiedo scusa se ieri abbiamo disturbato ad un'ora tarda...la quete di questo sacro posto......ma come vi hanno potuto riferire le sorelle, eravamo disperate.......Chiedo solo qualche giorno di asilo, perche la mia amica possa riprendersi...."

Talia
12-08-2010, 21.04.45
Lo ascoltai in silenzio, rapita dal tono della sua voce e dall’amore incondizionato che trapelava dal suo semplice racconto… un vago sorriso mi salì alle labbra al termine.
“Una vera testa calda!” mormorai “Eppure, come rimproverare colui che, con tanta dedizione, si adopera per restituire a San Michele la sua lancia?”
Guardai poi l’uomo e la sua ansia, celata a fatica, mi colpì…
“Non siate in pena…” dissi, posandogli piano una mano sulla spalla “Vedrete che si rimetterà! Forse San Michele l’ha protetto davvero… forse è proprio merito suo se potrà guarire!”

Guisgard
12-08-2010, 21.14.31
"Manca poco ormai alla Cornovaglia, capo." Disse uno dei due assistenti.
"Bene, finalmente." Rispose Maladesh. "Sulla testa di quel gaglioffo di Guisgard" disse poi rivolgendosi a Cavaliere25 "ci sono 300 piastre d'oro. Quel furfante si è messo davvero in un bel guaio. E noi lo avremo tutto quel denaro... e vivremo senza pensieri per il resto delle nostre vite!"
E spronò i cavalli della sua carrozza.

Guisgard
12-08-2010, 21.34.14
Il nano fissò Polgara e rise di gusto.
"L'arma è la Stella del Mattino, milady." Disse. "E Stella del mattino è anche l'appellativo della Vergine Maria, che ha preso il posto dell'angelo caduto Lucifero, come creatura più vicina a Dio, definito anch'egli, al tempo del suo ruolo nelle Schiere Celesti, Stella del Mattino."
Fissò la ragazza ed aggiunse:
"Ora rispettate il patto, milady. Avrò il falco o il chierico?"

Guisgard
12-08-2010, 21.50.28
Nel frattempo, la zia di Guisgard guardava dalla finestra suo marito e Talia.
E sorrise teneramente.
"...Vorrei un cofanetto...
... per metterci lei...
... tanti baci le darei...
... ed è quello che vorrei...
ohhh... questa è la storia di JoJo Lin...
...un grande cavalier..."
A questa canzone la donna si voltò di scatto e vide Guisgard sveglio che le faceva l'occhiolino.
"Sei sveglio, ragazzo mio!" Esclamò lei gioiosa.
"Certo, sai bene che non sono mai stato un dormiglione io!"
"Come ti senti?" Chiese la donna.
"Benissimo!" Rispose lui. "Ho anche una fame da lupi!"
"Si, ma mangerai qualcosa di leggero!" Sentenziò la donna.
"E sia... ma di non troppo leggero, però..." sospirò lui. "E... dov'è Talia?" Chiese poi guardandosi intorno.
"Le ho detto di riposare un pò." Rispose la zia. "E' stata qui tutta la notte. Ed è stata lei a curarti la ferita."



Intanto, in un'altra parte del borgo, Iwan masticava amaro.
"Avrei potuto finirlo, quel cane!" Disse adirato.
"Il duello era ormai concluso." Rispose uno dei suoi.
"Al diavolo!" Inveì Iwan.
Ad un tratto due dei suoi entrarono nella stanza di corsa.
"Iwan, abbiamo delle grosse novità..." disse uno di loro.
"Non mi interessa." Li liquidò. "Lasciatemi perdere."
"Invece dovresti sentirle..." insistette il nuovo arrivato "... riguardano un assassino fuggito ed una nobile dama..."
Iwan lo fissò incuriosito.
"Ed entrambi sono di nostra conoscenza..." concluse il suo tirapiedi.

polgara
13-08-2010, 00.56.22
"Oh Nooooo" pensai dentro di me. Come avrei fatto ora per rimediare? non volevo perdere nè il mio amico nè il chierico. A questo punto bisognava ricorrere ad un po' di forzatura astuta.
"Va bene nano avete vinto, ora chiamerò il mio falco!" e mi girai verso il cielo per richiamare RuBens, ma mentre mi muovevo strizzai l'occhio a Mion e gli feci un segno veloce attorno ai polsi. Da guerriero qual era avrebbe dovuto capire.

Guisgard
13-08-2010, 01.07.54
Mion, da esperto uomo d'arme, rapido comprese il gesto di Polgara.
Finse di dare le spalle al nano e dopo un attimo, con fulmineo gesto, lanciò verso il grottesco personaggio due lacci piombati che gli bloccarono le braccia ed i piedi.
"Che novità è mai questa!" Urlò confuso il nano. "Liberatemi vi dico e rispettate il patto che abbiamo fatto fatto in precedenza!"

polgara
13-08-2010, 01.12.57
"Perdonate! Ma non possiamo permetterci di perdere amici o tempo" e così dicendo estrassi dallo stivale una cerbottana e con un soffio deciso feci proiettare un sottile ago contro il braccio dell'infida figura.
"Ecco nano quest'ago non vi farà del male, ma sappiate che è intriso del serio della verità del monte delle Vergini. E' potentissimo e non riuscirete a resistervi, quindi dite ora: quale strada dobbiamo prendere per andare in Cornovaglia?" ed attesi la risposta.

Talia
13-08-2010, 01.26.16
Poco dopo lasciai lo zio di Guisgard, speravo un po’ più sereno, ai suoi lavori e iniziai a passeggiare… mi piaceva camminare, mi aiutava a pensare. Percorsi in lungo e in largo tutto lo spazio che c’era a disposizione davanti alla casa, per poi spingermi un po’ più lontano, lungo la strada che portava verso il paese… comminavo in su e in giù, allontanandomi sempre un po’ di più, per poi tornare indietro… riflettendo…
Mi sentivo inquieta e non sapevo il perché. O forse lo sapevo fin troppo bene, forse erano soltanto troppe cose che mi rendevano inquieta… alcune delle quali non esattamente semplici da ammettere.

Guisgard
13-08-2010, 02.23.58
"Signore..." disse il soldato "... ecco l'uomo di cui vi ho parlato.
"Venite avanti..." l'invitò l'uomo incappucciato "... e state tranquillo, noi sappiamo essere generosi con i nostri amici..."
"Vuol dire che mi darete del denaro?" Chiese Iwan.
"Se è il denaro ciò che volete, allora ne avrete a sufficienza."
"Come faccio a fidarmi?" Chiese Iwan.
"Siamo nella stessa situazione, mi pare. Dobbiamo fidarci entrambi dell'altro."
"Non voglio solo denaro..." disse Iwan "... voglio anche lei... voglio quella donna!"
"A me lei è indifferente..." rispose l'uomo incappucciato "... portatemi quell'assassino e la donna sarà vostra. Avete la mia parola."
"E sia..." disse Iwan "... sarà una gioia per me consegnarvi quel cane di Guisgard..."
"Allora, siamo intesi... ci incontreremo dove sapete." Concluse il misterioso uomo incappucciato.

Guisgard
13-08-2010, 02.31.19
"Cosa fai, ora!" Lo riprese la zia. "Non puoi alzarti!"
"Non pretenderete che resti a letto tutta la vita!" Rispose Guisgard.
"La ferita è ancora aperta! Quindi resta a letto! Inoltre va pure cambiata!"
"Cambiata?" Ripeté Guisgard. "Ma darà un male cane!"
"Non sei più un bambino, quindi smetti di lamentarti!"
"Zia... cosa sono quei fogli sul tavolo?" Chiese Guisgard.
"Non saprei... forse qualcuno ha scritto qualcosa. Forse Talia, visto che è stata qui tutta la notte." Rispose la zia.



Nel frattempo, per le vie del borgo, qualcunò chiamò Talia.
"Buongiorno!" Salutò Tisson. "Allora, cosa dice il nostro ammalato? Ha ripreso conoscenza? Conoscendolo ci vorranno le catene per tenerlo legato in quel letto!" E rise.

Talia
13-08-2010, 02.47.19
"Tisson!" sorrisi all'uomo che mi veniva incontro lungo la strada "Buongiorno a voi! Ha ripreso conoscenza ieri sera per un po' e... oh, sta migliorando!" soggiunsi vagamente divertita "E' di nuovo testardo e irritante come prima... voleva alzarsi addirittura!"
E anche io risi, un riso liberatorio...
Poi mi feci più seria e chiesi: "Tisson, notizie di Iwan? L'altra sera mi avete detto che vi aveva minacciati... non ci sono problemi, vero?"

Guisgard
13-08-2010, 02.52.30
"Si, è vero..." disse Tisson facendosi serio "... e conoscendolo non gli passerà facilmente. Iwan è un uomo molto superbo e non è abituato a non ottenere ciò che desidera. Ma per quanto abile e forte, mai era riuscito a ferire Guisgard in uno dei loro tanti duelli. Non so esattamente cosa sia accaduto, ma nel momento in cui Iwan lo stava colpendo, Guisgard si era distratto... ed una simile sciocchezza, nel bel mezzo di un duello, non è da lui."

Talia
13-08-2010, 03.04.42
Mi sentii a disagio a quelle parole... in un flash vidi di nuovo la scena, lo vidi voltare la testa e quello sguardo rivolto dalla mia parte che non avevo saputo decifrare... era arrabbiato con me e mi aveva espressamente detto di restare a casa... e io, invece, ero uscita! Uno sgradevole senso di colpa mi avvolse, insieme all'atroce dubbio che, se io non fossi stata lì, non sarebbe successo niente!
"Già!" risposi a Tisson, tenendo gli occhi fissi a terra. Li rialzai dopo poco e sorrisi meglio che potevo: "Adesso, forse, è meglio che torni indietro... Ma voi avete voglia di venirlo a trovare? Sono sicura che gli farà piacere!"

Guisgard
13-08-2010, 03.14.12
"Certo!" Esclamò lieto Tisson. "Voglio proprio vederlo il nostro ammalato! Non capita tutti i giorni di trovarlo in un letto fasciato ed impossibilitato a compiere una delle sue!"
I due così si diressero verso la casa di Guisgard.
Qui trovarono ancora la zia insieme a lui.
"E dire che una volta davi lezioni a noi altri su come tirare di spada!" Disse Tisson appena entrato nella stanza.
"Smettila, che anche in queste condizioni posso prenderti a pedate!" Rispose Guisgard.
Ed i due risero forte.
"Come ti senti?" Chiese Tisson.
"Bene, sono loro che mi trattano come un malato!"
"Ma se poco fa sei sbiancato al solo pensiero di doverti ripulire la ferita!" Intervenne la zia.
Tisson rise di nuovo.
La zia uscì ed allora Tisson chiese:
"Come ha fatto a ferirti a quel modo?"
Guisgard fissò per un momento Talia.
"E'... è stato semplicemente più veloce ed abile di me... si vede che l'ho sottovalutato..." rispose facendosi serio.

Guisgard
13-08-2010, 03.32.51
"Siete le benvenute in questo santo luogo." Disse la badessa sorridendo ad Elisabeth ed a Calandrake. "Non conosco i motivi che vi hanno portato in questa foresta nel bel mezzo della notte, ma qui sarete al sicuro."
La badessa diede allora ordine di accompagnare le due nuove arrivare nella sala della mensa, dove avrebbero potuto fare colazione.
Ma mentre, accompagnate da una monaca, attraversavano un lungo corridoio, si udì all'improvviso una grottesca risata diffondersi nell'aria.
"Non badeteci..." prese a dire la monaca che le accompagnava "... si tratta di una nostra sorella. Purtroppo non ha più il bene dell'intelletto e vive rinchiusa nella sua cella. E' una triste esistenza la sua. Che Iddio possa ammansire le sue pene."
Ma di nuovo quella folle risata echeggiò in quel corridoio.
E ad Elisabeth parve di sentire anche una voce.
"Elisabeth... vieni..."
Una voce che solo lei sembrò udire.

Guisgard
13-08-2010, 03.45.21
Il nano, ben legato, in breve fu subito sotto l'effetto del siero di Polgara.
"La strada giusta..." cominciò a dire visibilmente intontito "... è quella di destra... essa vi condurrà in Cornovaglia..."
"Bene!" Esclamò Mion. "Ora che ci ha rivelato ciò che ci interessava, direi di uccidere questo insolente nano! E se permettete voglio essere io ad avere questo piacere!"
"No, fermatevi!" Intervenne frate Adamoc. "Orami costui ci ha rivelato l'informazione che ci occorreva. Ucciderlo sarebbe solo un vile omicidio."
"Frate, pensate alle anime, mentre ai corpi ci baderò io!" Rispose Mion. "Costui è un fellone! Il suo cuore è estraneo alla cortesia, quanto il suo corpo lo è alla bellezza! Si è comportato con superbia ed ora riceverà ciò che merita!"
"Indegni briganti!" Ringhiò il nano. "Non solo mi negate ciò che ho vinto con l'indovinello, ma mi minacciate anche di morte! Ma sappiate che io vi maledirò per il resto delle vostre infime esistenze!"
"Taci, maledetto!" Urlò Mion. "Hai sputato il tuo ultimo veleno!"
Ed estrasse la spada per ucciderlo.

polgara
13-08-2010, 08.43.48
"No fermo!" urlai mentre vedevo Mion già con la spada alzata pronta a far rotolare la testa del nano.
"Adamoc ha ragione, sarebbe omicidio. Abbiamo la nostra risposta e ciò ci basta. Mion sciogligli le mani e voi nano tenete, per il pegno mancato, questo medaglione di oro e rubini me lo regalò tempo fa un principe dell'oriente, pare che abbia doti magiche, tenete e proseguiamo le nostre strade in pace!"
Poi voltato Diamante lo spronai al galoppo "e ora si trona alla mia amata Cornovaglia!"

Talia
13-08-2010, 11.48.51
Incrociai il suo sguardo per un istante prima che rispondesse alla domanda di Tisson e, di nuovo, mi sentii a disagio... allora avevo avuto ragione!
Cercando di mascherare il senso di colpa crescente, sorrisi e mi schiarii la voce: “O forse è stato soltanto più fortunato...” dissi, poi abbassai gli occhi e soggiunsi “Bene, credo che dovremo proprio pulire quella ferita adesso, e cambiare le bende... Vado a prendere l'occorrente!”
E mi precipitai fuori dalla stanza il più velocemente possibile.

cavaliere25
13-08-2010, 14.08.13
E si dissi si è messo davvero nei guai quel Guisgard speriamo solo che quella taglia la prenderemo noi mi darebbe molto fastidio se qualcuno arrivasse prima di noi aggiunsi guardando il gruppo.

elisabeth
13-08-2010, 20.21.23
Seguivamo la suora...il corridoio era poco luminoso e immenso........quelle voci....si continuava a sentire l'eco......una suora uscita di senno....quando all'improvviso era il mio nome che veniva pronunciato....era impossibile che qualcuno conoscesse il mio nome.....mi fermai.....e rimasi ad ascoltare, calandrake e la suora andarono avanti e io cominciai a camminare a ritroso.....ero ipnotizzata da quella voce......mi fermai accanto ad una porta in legno massiccio..non era molto grande ma aveva delle robuste cerniere in ferro....la porta era socchiusa...e mi avvicinai, l'aprii e la voce ora mi sembrava piu' chiara, c'era una scala a chiocciola che porta in basso.......sembrava un luogo asciutto.....proseguivo attratta da quella voce.......sino a quando mi ritrovai in una stanza.....un letto, un inginocchiatoio e un tavolo......una luce fioca proveniva da una candela su una mensola.....non sembrava ci fosse qualcuno........quando improvvisamente incomincia ad avere freddo....e allora strane immagini mi vennero alla mente........Guisgard e Cosimus........cosimus nelle tenebre e Guisgard nella luce....lo vidi sdraiato in letto.....fasciato da una benda.....stava bene.......ma qual'era il luogo..dove si trovava.....quando qualcuno tocco' la mia spalla...

Guisgard
13-08-2010, 21.18.08
Ma prima che Polgara ed i suoi ripartissero, il nano lanciò alla ragazza il suo medaglione.
"Gli uomini sono spesso corrotti o ingannati da chi appare loro..." disse "... se questo medaglione fosse davvero appartenuto ad un principe, cosa che io dubito fortemente, è giusto che lo conserviate per voi! Sappiate invece che io vi maledirò per avermi ingannato! Non giungerete mai a trovare ciò che cercate perchè io..."
"No! Ritrai quella lingua ed il suo fatale veleno!" Gridò Mion che con rapidò gesto lo colpì, ferendolo a morte. "La maledizione che volevi lanciarci possa dannarti per sempre all'Inferno!"
"Perchè l'avete fatto?" Urlò Adamoc. "Non poteva più nuocerci!"
"Frate, già vi dissi di badare alle anime, perchè i corpi sono di mia competenza!" Rispose sdegnato Mion. "Ed ora partiamo!" Concluse.

Guisgard
13-08-2010, 21.40.48
"Ah, vedo che hai qualcuno che bada solo ed esclusivamente a te!" Disse Tisson appena i due rimasero soli nella stanza.
"Invece di fare l'idiota" replicò Guisgard mentre tentava di accomodarsi meglio nel letto "passami piuttosto un pò d'acqua di quella brocca!"
"Ehi, come ti scaldi!" Esclamò Tisson. "Non dirmi che non ti fa piacere avere una ragazza così che si prende cura di te!"
Guisgard non rispose.
"Sai, fu lei a soccorrerti subito ed a raccogliere la tua spada."
"La mia spada?" Ripeté Guisgard.
"Si, come se fosse qualcosa di importante... non so spiegare l'idea che ho avuto nel vederla raccogliere la tua spada."
Guisgard restò pensieroso.
"Ora vado..." aggiunse Tisson "... torno alla bottega. Mi raccomando riguardati... eroe!" E rise forte.
Ed uscito Tisson, Guisgard si abbandonò ai suoi pensieri, rivedendo, nella sua mente, la sera del ritorno della festa...



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"Che vi importa se vado o meno a quel convento? Cambia qualcosa per voi se ci lascio la pelle? Cosa mi succede? Beh, se non l'avete capito da sola allora è inutile spiegarvelo..."
“Mi importa, invece! Mi importa se ci lasciate la pelle… mi importa molto! E se non lo sai, se pensi davvero quello che hai appena detto… allora sei tu l’idiota!”

polgara
13-08-2010, 23.44.30
"Perchè l'avete fatto??Frate dite una preghiera veloce per lui e poi via proseguiremo"
Mion era stato sanguinario e questo non mi era piaciuto, però aveva bloccato la maledizione del nano. Raccolsi il talismano che il nano mi aveva gettato dietro, in realtà era un amuleto protettivo che mi era realmente stato regalato da un principe d'oriente. Lo rimisi al collo e poi voltandomi verso i due dissi:"andiamo dobbiamo attraversare il bosco prima del calar della notte" e così imboccammo il sentiero di destra.
"Rubens vai in avan scoperta e fammi sapere se ci sono pericoli in agguato. Ora basta mi sono proprio stancata, l'indomani voglio iniziare a vedere le colline della Cornovaglia".
Galoppammo, galoppammo, potevo sentire il respiro di Diamante, il suo cuore che sempre più velocemente accelerava. Potevo sentire il fresco dell'aria, i profumi del bosco penetrarmi attraverso la pelle e rendermi libera e viva. Poi però la vegetazione si infittì e dovemmo rallentare il passo. Guardai Adamoc da dietro, le spalle erano larghe e forti, le testa curva ma di nobile portamento, lo sguardo vivo ed intelligente. Mi avvicinai a lui:"Frate, posso disturbare il vostro silenzio? Ho una domanda da porvi. Io sono stata mandata dal vescovo alla ricerca di questo Guisgard, ma ditemi voi potete vedere com'è, che uomo è in realtà? Cosa mi devo aspettare da lui?"

Guisgard
14-08-2010, 03.02.20
Il carro di Maladesh giunse così al limite della grande foresta.
Qui i quattro trovarono un'antica locanda, dove decisero di far riposare i cavalli.
E preso posto ad uno dei tavoli, il locandiere si avvicinò per servirli.
"Portateci carne e vino." Disse Maladesh.
Il locandiere li osservò un attimo stupito.
"Cos'avete da guardare cosi?" Chiese Maladesh.
"Nulla... è che di solito immaginavo gli uomini di Chiesa sempre impegnati in digiuni e preghiere..."
"Anche noi dovremmo pur cibarci, non credete?"
"Certo, certo..." rispose il locandiere "... poi io non è che abbia visto molti chierici in vita mia..."
"Ecco, bravo" replicò Maladesh "e quindi evitate di fare tante domande a chi viene qui per riposarsi."
"Certo, perdonate..." si scusò il locandiere "... vado a mettere la carne sul fuoco..."
"Ah, brutto segno" prese a dire ai suoi Maladesh, quando il locandiere si allontanò "quando il primo che incontri in un posto nuovo è uno stupido!"
Dopo un pò il locandiere ritornò e servì ai suoi clienti la carne ordinata.
"Spero sia tutto di vostro gradimento." Disse con un sorriso da ebete.
"Aspettate..." prese a dire Maladesh "... sapreste dirci qual'è il paese più vicino da qui?"
"Il più vicino è il borgo di Capomagnus."
"Mmm... e quanto dista?"
"Ecco... ad occhio e croce una mezzagiornata di cammino."
E quando furono di nuovo tutti e quattro soli al tavolo, Maladesh disse:
"Ormai siamo vicini... ora occorre astuzia... allora, Guisgard conosce il mio volto e quello di Cavaliere25, quindi faremo così... voi due" continuò rivolgendosi ai suoi due assistenti "con i vostri sai vi recherete a Capomagnus e comincerete ad indagare... trovate Guisgard e la sua amica e poi tornerete qui a riferire. Così che organizzeremo un piano per catturarlo! Nel frattempo, io e Cavaliere25 vi attenderemo in questa locanda."
E dopo aver mangiato e fatto riposare a sufficienza i cavalli, i due assistenti partirono alla volta di Capomagnus.

Guisgard
14-08-2010, 03.25.07
Elisabeth, attraverso la scala a chiocciola, era poi giunta in quella stanza.
Strane sensazioni avvertiva e misteriose e confuse immagini le attraversavano lo sguardo.
C'era qualcosa in quel luogo.
Ad un tratto qualcuno le toccò la spalla.
Elisabeth si voltò di scatto e vide una fanciulla.
Aveva forse poco più di vent'anni, ma ne dimostrava molti di più.
Appariva chiaramente menomata nella mente e nel fisico.
Fissò Elisabeth e poi cominciò a farfugliare qualcosa di incomprensibile.
"Edell!" Chiamò all'improvviso una voce. "Smetti di importunare la signora! Perdonate, milady, è inoffensiva." Disse poi rivolta ad Elisabeth.
A parlare era una delle monache.
"Edell vive qui da sempre..." continuò la monaca "... fu abbandonata fuori questo monastero quand'era ancora in fasce e da allora è qui con noi."
La monaca accarezzò la sfortunata fanciulla.
"Perdonatela..." disse di nuovo ad Elisabeth "... come vi ho detto è incapace di far del male... è come una bambina..."
Così, accompagnata dalla monaca, Elisabeth fu condotta di nuovo nel grande corridoio ed Edell era con loro.
"El... is... abe..." tentò di dire la giovane sventurata avvicinandosi ad Elisabeth "... Gui...s... Cos... im..."
"Ti ho detto di non infastidire la nostra ospite, Edell!" La riprese, interrompendola, la monaca. "Edell, non sappiamo perchè, ma sembra essere l'unica persona capace di potersi avvicinare a suor Madagyen, la sortunata sorella che ha perso il senno." Concluse poi rivolgendosi ad Elisabeth.

Guisgard
14-08-2010, 03.54.57
Nel frattempo, Polgara ed i suoi compagni di viaggio, sotterrato il nano, avevano ripreso il loro cammino.
"Milady, ho dato a quel nano ciò che si meritava!" Disse con orgoglio Mion. "E vi ricordo che non sono qui al vostro servizio! La mia spada è agli ordini di Sir Stefan di Borgogna. E se quel Guisgard ha fatto qualcosa alla futura sposa del conte, allora sarà mio compito fargliela pagare!"
Poi Adamoc rispose a ciò che aveva chiesto Polgara:
"Leggere nel cuore di un uomo e sempre assai oscuro,
poichè in esso albergano il sommo bene ed il male puro.
L'odio e l'amore in eterno con vigore muovono ogni cosa
e danno forza e determinazione al cuor che da sempre osa.
E quello è la sola forza di quell'uomo che senza sosta cercate,
poichè ogni suo valore e virtù solo in quel cuor troverete celate."

polgara
14-08-2010, 12.18.18
"Un uomo di cuore quindi..conquistare il cuore per conquistare l'uomo" ripetei sottovoce, mentre ragionavo sulle parole del chierico.
Dopo poco potei scorgere la luce del sole che aumentava di intensità, segno che il bosco si stava diradando e che presto si sarebbe aperto lo scenario della Cornovaglia, e così fu.
"Eccoci! Eccoci! Siamo in Cornovaglia!" lo dissi con la stessa emozione con cui l'avrebbe potuto dire una bambina. Così in effetti era, adoravo la Cornovaglia, ne amavo il clima, i colori, la natura e soprattutto la magia di quei luoghi. Capitava che in alcune torride estati, la famiglia che mi aveva addottato si recasse nelle terre di famiglia dove viveva un lontanto cugino del visconte. Ovviamente io li seguivo e ricordo le cavalcate, il latte fresco, e soprattutto i cornish cucinati da Lady Mary la cuoca della casa. In realtà lei per me era come una "grande mamma"...quanti ricordi e quanta felicità!

"Lady Mary! Lady Mary! Guardate qui! Ho catturato questo rospo per voi, che ne dite? Vi piace?"
"Oh santi numi piccola Polgara, perchè non portate dei fiorellini come tutte le ragazzine della vostra età!" disse ciò mentre apriva la porta della cucina e rendeva la libertà al piccolo rospo.
"Ma non mi piacciono i fiorellini e poi è contro natura estirparli! Le ragazzine della mia età sono sciocche e pensano solo al figlio del maniscalco o a qualche nuovo colore di nastri per capelli..sono noiose!"
"Suvvia tesoro, vedrete che presto anche voi incontrerete quel ragazzo che vi farà pensare ai fiorellini" e sorrise.
"No Lady Mary questo non succederà mai! Non ho tempo per l'amore, per questa sciocca favola! Io sarò intelligente e colta e occuperò la mia vita alla difesa della giustizia!"
"D'accordo, d'accordo sarà così allora, ma intanto mangiate questi cornish" e mi allungò il piatto, poi guardando verso il cielo: "e povero l'uomo che si innamorerà di voi" e scoppiò in una contaggiosa risata.

Quanti ricordi, quanti ricordi...
Mentre ero persa nel passato intravidi una locanda e mi girai verso gli uomini. "Ci fermeremo lì e far riposare un po' i cavalli"
Ci stavamo avvicinando e venimmo incrociati nel cammino da due chierichi che salutammo con un cenno del capo. Non so perchè, ma mi parvero strani.
Scesi da Diamante e lo legai all'abbeveratoio:"ecco amico caro riposa e rifocillati! Andiamo un po' di cibo ci aiuterà."
Entrati nella locanda vidi in un angolo altri due chierichi, ma cos'era una spediizone di gruppo? Non so mi sembravano strani, diversi da Adamoc. Mangiavano con ingordigia e bevevano vino, i modi non erano composti e riservati e le mani, troppo callose, per essere quelle di due studiosi.
"Adamoc, potreste valutare se quei due sono dei veri chierichi? Ma state attento a non farvi scoprire!"
"Mion perchè non ordinate da mangiare per tutti io vado un attimo a sistemare fuori i cavalli", volevo controllare i cavalli di quei due preti.

Talia
14-08-2010, 12.48.16
Scesi in cucina e iniziai a raccogliere ciò di cui avevo bisogno: una bacinella d’acqua, un panno pulito, bende nuove… Quella sorta di strana sensazione non accennava ad abbandonarmi, ma cercai di non badarci.
Incontrai Tisson sulla scala mentre risalivo, mi salutò con un sorriso che non riusciva però a celare un’espressione insolita… distrattamente mi chiesi cosa avesse in mente.
Giunta di fronte alla porta della stanza di Guisgard bussai e feci capolino dentro, lui era sempre disteso sul letto e sembrava immerso in pensieri e ricordi lontani; in silenzio entrai e posai tutto ciò che avevo in mano sul tavolo…
Fu a quel punto che notai ciò che avevo lasciato lì quella mattina: alcuni fogli bianchi, inchiostro, una penna… e poi quella missiva che avevo scritto, piegato e sigillato con la cera della candela poche ore prima. La presi e me la rigirai tra le mani.

cavaliere25
14-08-2010, 20.56.11
Mentre mangiavo e bevevo mi guardai in torno alla locanda poi rivolto a Maladesh dissi qui dobbiamo stare attenti a come ci muoviamo non vorrei che scoprissero che non siamo veri frati poi guardai buck e dissi hai fame domandai poi tagliai un pezzo di carne e gli e lo diedi ecco dissi mangiala tutta che è buona.

Guisgard
15-08-2010, 03.02.48
Adamoc e Mion, in attesa di Polgara, presero posto ad uno dei tavoli.
"Siamo in viaggio da un bel pò" prese a dire Mion al locandiere che si era avvicinato al loro tavolo "ed abbiamo un gran fame. Cosa offre la casa?"
"Miei signori, stamani mia moglie ha preparato un'ottimo stufato, con minestra di verdure. Inoltre abbiamo dell'ottimo formaggio."
"Allora portateci un pò di quello stufato accompagnato dalla minestra di verdure."
"Subito, miei signori."
E rimasti soli, Mion chiese ad Adamoc:
"Allora, cosa vi sembra di quei frati seduti laggiù?"
"Solitamente l'abito non fa il monaco..." rispose il chierico "... ma il loro modo di fare è sospetto quasi quanto le loro facce."
"Infatti" disse Mion "anche a me le loro facce non ispirano certo le orazioni o i vespri della sera. E poi mangiano con troppa voracità."
"La fame è una brutta bestia, tanto per i ricchi, quanto per i poveri." Aggiunse Adamoc. "Piuttosto, trovo più interessante il modo con cui il frate più grande impugna il coltello... non so come celebri i Santi Sacramenti, ma sicuramente è esperto d'armi."
Intanto, al tavolo di Maladesh e Cavaliere25, insospettito anch' egli dai nuovi arrivati, il cacciatore di taglie incaricò il suo giovane seguace di andare a controllare il carro.
"Ragazzo..." disse a Cavaliere25 "... prendi il tuo cane e va a dare un' occhiata al nostro carro. Quei nuovi arrivati non mi ispirano fiducia..."

Guisgard
15-08-2010, 03.50.43
Talia entrò dopo aver bussato.
Guisgard la osservò, mentre in silenzio posava sul tavolo l'occorrente per medicare la sua ferita.
"Oggi siete molto silenziosa..." disse.
Si accorse allora di quella lettera che la ragazza aveva tra le mani.
Ne fu subito incuriosito.
Avrebbe voluto chiedere cosa fosse, ma non lo fece.
"Per chi sarà quella lettera?" Si chiese. "Forse... forse per suo padre... magari è stanca di tutte queste difficoltà, di tutti questi pericoli... del resto questa vita non può essere la sua... questo mondo non può essere il suo... sono stato uno sciocco a credere che lei potesse far parte di tutto questo... forse questa sua fuga era solo un capriccio..."
E continuava a guardarla, mentre questi inquieti pensieri attraversavano la sua mente.

polgara
15-08-2010, 21.25.32
"Ecco i loro cavalli, ah ah queste sono pregiate selle e piuttosto consunte dall'uso, devono essere dei frati cavallerizzi...Ma noto ora che hanno al seguito un carro, diamoci un occhio."
E così pensando saltai su. Spostai una serie di oggetti di uso comune e poi scorsi cose ben più interessanti come delle spade e degli abiti civili "a questo punto direi che l'abito del monaco è decisamente un travestimento, ma chi saranno allora!?!?"
Frugando in uno degli abiti trovai in una tasca una lettera con il sigillo in ceralacca della Somma Autorità di Avignone, in cui si legittimava un certo Maladesh a catturare vivo il nostro amico Guisgard ed a portarlo al suo cospetto.
"Interessante direi, alla faccia dei buoni preti di campagna! Però quanti amici avete caro Guisgard, decisamente siete molto conteso...a questo punto bisogna arrivare per primi" e riposi il foglio nelle mie tasche. "Questo viene con me potrebbe ritornarmi utile".
In quel momento però sentii la porta della locanda che sbatteva. "Qualcuno è uscito meglio scendere da qui, tanto ciò di cui avevo bisogno mi è stato dato" e con estrema velocità saltai giù dal carro. I passi si avvicinavano velocemente quindi non sarebbe servito a nulla fuggire, decisi piuttosto di avvicinarmi ad uno dei loro cavalli e rimanere lì ad accarezzarlo.
Quando uno dei due chierichi mi si avvicinò finsi di sobbalzare per la sorpresa e gli chiesi con un sorriso dolce e affabile:"Uh che paura ho preso! Ah siete voi caro frate..sapete con i tempi che corrono una ragazza indifesa come me deve sempre stare in guardia" e sbattei le ciglia con fare ammaliante come vedevo fare spesso alle mie coetanee gatte e ruffiane.
"Stavo facendo amicizia con questo vostro cavallo...com'è bello!! E sembra anche molto forte! Ditemi di che razza è? Sapete il mio ha bisogno di, ehm come dire, ecco si proseguire la sua specie e vorrei che trovasse una cavalla di questa razza sembra così sana e forte! Sapete dirmi se è di qui della Cornovaglia?"

Talia
16-08-2010, 01.27.23
Mi rigirai ancora per un istante la lettera tra le mani, chiedendomi se fosse davvero una buona idea, ma... beh, dopotutto non c’era nessun altro di cui mi potessi fidare in quel momento, e dovevo assolutamente fare qualcosa... o almeno ci dovevo provare!
Presi così, finalmente, una decisione. Mi voltai allora verso Guisgard, feci qualche passo per avvicinarmi al letto e gli tesi la lettera.

Guisgard
16-08-2010, 03.53.10
Cavaliere25, obbedendo agli ordini di Maladesh, aveva raggiunto la scuderia, dove trovò Polgara intenta ad esaminare uno dei loro cavalli.
Intanto, nella locanda, Adamoc e Mion continuavano ad osservare il tavolo di Maladesh.
"Uno dei due è uscito..." disse Mion "... potrebbe essere il momento per avvicinarsi a quello rimasto e fargli qualche domanda. Sono un tipo molto persuasivo io..."
"Sarebbe una mossa sciocca!" Rispose Adamoc. "Perchè se fosse davvero un falso frate, allora il nostro comportamento finirebbe solo per insospettirlo. Attendiamo che torni lady Polgara..."

Guisgard
16-08-2010, 03.59.49
Guisgard fu sorpreso che Talia gli porgesse quella lettera.
"Di solito sono gli uomini che portano i messaggi d'amore alle donne!" Esclamò, mentre sorrideva sarcastico.
Ma la strana espressione della ragazza lo fece tornare subito serio.
Prese allora la lettera dalle sue mani e l'aprì.

Guisgard
16-08-2010, 04.06.27
Nel frattempo, i cavalieri di Borgogna, accompagnati da Hastatus ed i suoi, ricevuto il messaggio portato dal falco di Polgara, erano già partiti alla volta della Cornovaglia.
"Avanti, miei prodi!" Li incitava Stefan. "In Cornovaglia troveremo ciò che cerchiamo! E ricordate" aggiunse "che il nome di colui che troverà lady Talia sarà riferito direttamente al conte! Così, come il nome di colui che se la farà sfuggire!"

Talia
16-08-2010, 10.41.44
“Padre Alwigh” iniziai a dire “Ha vissuto a Carcassonne per molti anni. Era il confessore di mio fratello Raphael e perciò mi conosce fin dal giorno in cui sono nata, mi è stato vicino nei momenti più difficili e mi ha aiutata molto ogni volta che ho avuto bisogno di lui. Dopo la morte di Raphael, padre Alwigh è entrato in contrasto con mio padre: c’erano cose che non approvava e gli attriti si sono accentuati finché lui ha deciso di lasciare Carcassonne per proseguire la sua missione altrove. Nessuno ha più avuto sue notizie da allora… nessuno tranne me! Lui sapeva quanto io fossi legata a Raphael e comprendeva il mio dolore a riguardo, perciò ha continuato in segreto a scrivermi e a confortarmi da lontano. L’ultima lettera l’ho ricevuta non molto tempo fa: mi diceva che era stato eletto abate dai suoi confratelli nell’abbazia di St. Nicholas Priory.”
Mi soffermai per riprendere fiato, poi proseguii: “St. Nicholas Priory non dovrebbe distare molti giorni di cavallo da qui. Padre Alwigh è un uomo intransigente e non esiterà ad affrontarvi personalmente se riterrà che siete colpevole di qualche crimine, ma è anche un giusto e un profondo conoscitore dell’animo umano e io confido che veda in voi ciò che io ho visto… in questo caso, se gli chiederete aiuto, non avrà timore a porgervelo chiunque siano i vostri avversari. Non è uomo che si lasci intimorire e ha molte conoscenze importanti, le aveva fin da quando era a Carcassonne.”
Lo osservai per un momento, tentando di comprendere la sua espressione ma non ci riuscii, così continuai a parlare: “Questa lettera è per lui. Come vedete gli parlo di voi, di come mi avete aiutata e di cosa penso della vostra situazione… Quando ci incontrammo, Guisgard, chiedeste il mio aiuto in cambio del vostro e io sono terrorizzata dal non potervelo dare alla fine di questa storia. Questa lettera parla per me qualora io non potessi farlo al momento opportuno, vorrei perciò che la teneste sempre con voi e che non esitaste a rivolgervi a padre Alwigh: lui è l’unica persona di cui io mi fidi ciecamente…” inspirai poi soggiunsi piano “almeno per quel che riguarda la mia vecchia vita!”

cavaliere25
16-08-2010, 14.39.47
Vidi Polgara che guardava uno dei nostri cavalli e allora mi avvicinai e dissi che state facendo mylady domandai incuriosito chi siete voi continuai a dire vi piacciono questi cavalli?

polgara
16-08-2010, 17.07.18
"Oh si buon frate! Come vi dicevo adoro i cavalli e soprattutto questa razza..forte e robusta!" e sorrisi.
"Ma ora perdonatemi, devo rientrare dai miei compagni di viaggio altrimenti si mangeranno anche la mia porzione di cibo!" e risi solertemente.
Così dicendo abbandonai la stalla e rientrai nella locanda. Mi sedetti vicino a Mion e sussurai loro: "mangiamo e andiamo! Non troppo in fretta per destar sospetti ma con una certa solerzia"
Presi la zuppa e la ingurgitai, bevvi un sorso di vino ed acqua e posai il boccale.
Ero pronta.

Guisgard
16-08-2010, 19.31.49
Appena Cavaliere25 ritornò nella locanda, Maladesh gli chiese cosa avesse visto ed udito il racconto del suo fedele apprendista lanciò un'occhiata al tavolo di Polgara.
Finì allora di mangiare e pagò il locandiere.
Poi si avvicinò al tavolo della ragazza e dei suoi compagni di viaggio.
Buck lo seguiva e ringhiava nervosasamente mentre fissava Mion.
"Tenete a distanza quella bestiaccia, frate!" Intimò Mion a Maladesh.
"Oh, non temete mio signore..." rispose il cacciatore di taglie, fingendo un accento timoroso ed umile "... questo nostro cane non farebbe male a nessuno, credetemi... piuttosto" prese a dire fissando Polgara "volevo chiedere a voi, nobili signori, che mi sembrate esperti in armi e ben conoscitori del posto, se potreste accompagnarci, o per meglio dire scortarci... vedete, abbiamo con noi le offerte destinate alla nostra missione e non mi sento sicuro..."
"Dove siete diretti?" Chiese Mion.
"In un piccolo borgo... Capomagnus... e non so perchè, ma sento che le nostre strade non sono poi molto diverse... vi prego, mi rivolgo anche a voi, buon chierico." Aggiunse poi guardando frate Adamoc.
E Mion lanciò un'occhiata a Polgara.

Guisgard
16-08-2010, 20.17.00
Guisgard fissò Talia per alcuni istanti.
I suoi occhi, la sua espressione, la sua voce.
"Cosa vuol dire che questa letterà parlerà per voi al momento opportuno?" Chiese poi. "Abbiamo iniziato insieme questa avventura ed insieme la finiremo!"
Prese poi la busta, la piegò nella borsa della monete ed aggiunse:
"Questa borsa è vostra e contiene il vostro denaro, ricordate? La lettera la terrò io, ma solo per comodità di viaggio. Presto mi alzerò da questo letto ed andremo insieme da padre Alwigh."
Sorrise poi come faceva sempre, con quell'aria un pò da guascone, ed accarezzandole il viso concluse:
"Non vi accadrà niente. E non voglio più sentire questo genere di discorsi. Intesi?"
E dopo un momento di silenzio:
"Sono lieto di aver guadagnato la vostra fiducia... per me è importante..."
In quel momento entrò la zia.
"Come stai, Guisgard?"
"Va meglio zia." Rispose lui sorridendo.
"Voglio andare al mulino a prendere un pò di pane bianco." Aggiunse la zia. "La madre di Tisson me ne ha messo un pò da parte per noi. Vuoi venire con me, Talia?" Chiese poi alla ragazza.

cavaliere25
16-08-2010, 20.58.29
Mi piegai sulle ginocchia e dissi Buck calmo, pensai che non erano persone buone non aveva mai fatto cosi poi rivolgendomi a Mion dissi grazie per la vostra grazia di farci da scorta vi saremo debitori signore mentre dissi quelle parole fissai Polgara e gli lanciai degli sguardi e dei sorrisi.

Talia
17-08-2010, 01.55.06
Non sapevo esattamente cosa mi stesse accadendo... osservai per un momento la zia, poi tornai a guardare Guisgard, incapace di dirgli niente, poi guardai di nuovo la donna.
"Si!" dissi in fretta "Si, vengo! Scendo tra un momento!"
Sospirai, tentando di riprendere il controllo delle mie emozioni che per un folle istante -al contatto con la sua mano- avevo inspiegabilmente perduto, e dissi sorridendo ma senza guardarlo negli occhi: "Adesso basta temporeggiare... dobbiamo proprio cambiare questa fascitura, temo!"

Guisgard
17-08-2010, 02.00.02
"Ma come? Di nuovo? Eppure pensavo la ferita dovesse prendere aria..." disse Guisgard "... e sia, cambiamola questa benda... ma mi raccomando, ho una soglia del dolore molto bassa!" E rise.
Poi facendosi serio aggiunse:
"Talia... fate attenzione... restate sempre vicino alla zia... ed al ritorno chiedete a Tisson di riaccompagnarvi... finchè non potrò scendere da questo letto, non sarò mai abbastanza tranquillo... e se vi accadesse qualcosa, io..."

Talia
17-08-2010, 02.16.08
Sorrisi, ignorando quell'assurda sensazione che mi stava cogliendo di nuovo.
"Cosa volete che accada?" mormorai "Andiamo soltanto al mulino..."
In pochi minuti pulii la ferita, che già si stava rimarginando, e lo bendai con una fascia pulita.
"Ecco fatto!" dissi alla fine "Non è stato così terribile, no? Adesso state qui e..." gli lanciai un'occhiata ironica "cercate di riposare un po'!"
Poi, ridendo, raccolsi tutto ciò che non occorreva più e scesi di sotto, dove trovai ad aspettarmi la zia già pronta per uscire.

Guisgard
17-08-2010, 02.23.09
Talia si stava allontanando dal letto, quando Guisgard le prese la mano.
Restò a fissarla per alcuni istanti, poi disse:
"Grazie..."
E piano poi le lasciò la mano.
Scesa giù, Talia trovò la zia ad attenderla ed insieme si incamminarono verso il mulino.
"Sta molto meglio, Guisgard..." prese a dire la zia "... ed il merito è tutto tuo..." e le sorrise teneramente.

Talia
17-08-2010, 02.31.52
"Merito mio?" chiesi senza guardarla "Ma no... è lui che, fortunatamente, guarisce in fretta... io non ho fatto niente!"
Poi, tentando di deviare la sua attenzione, soggiunsi: "...E' stata gentile la mamma di Tisson a mettervi da parte un po' di pane, non trovate?"

Guisgard
17-08-2010, 02.37.04
"Si." Disse la zia. "In verità non lo fa molto spesso e proprio per questo mi manda sempre a chiamare quando ne inforna qualche pezzo. Vedrai, quando ne assaggerai un pò restarai rapita da quel sapore."
Poi, cambiando discorso, prese a dire:
"Perdonami se forse sarò indiscreta... ma vedi... Guisgard non ci ha detto niente in merito al vostro arrivo... dove siete diretti? Non è che è finito di nuovo nei guai, lui?"

Talia
17-08-2010, 02.46.46
Mi voltai di scatto verso di lei...
"Oh, beh..." esitai. Mentire a quella donna era una cosa che non potevo fare... era stata tanto buona con me, così gentile, non potevo...
Poi, tanto improvvisamente quando inaspettatamente, mi tornò in mente Guisgard: la determinazione testarda nel tenere i suoi amati zii fuori dai suoi guai...
Così le sorrisi e risposi: "Ma no... Non vi dovete preoccupare! Lui... magari è una testa calda, ma sono certa che sa esattamente quello che fa!" sospirai "E' stato incredibilmente gentile con me, sapete? Molto più di quanto non gli spettasse e... ed è una persona buona! Davvero!"

Guisgard
17-08-2010, 02.52.55
La zia sorrise.
"Si, è una testa calda ma ha un gran cuore!" Disse. "E lui tiene molto a te. Lo conosco troppo bene per non accorgermene. Non so, forse sarà sciocco da parte mia, ma vederlo con te... ecco, si, mi appare diverso, più maturo... lui ha sempre badato a se stesso... ma in questi giorni l'ho visto molto attento a te, come se volesse proteggerti e prendersi cura di te..."

Talia
17-08-2010, 03.01.53
La osservai stupita per un istante nel sentirmi dire quelle cose... E non mi resi conto subito di essere arrossita violentemente: "Oh... io..." mormorai, in preda ad un'agitazione strana che mi faceva sentire tutta sottosopra come mai prima.
Guardai avanti, in cerca di un appiglio, e vidi il mulino apparire dietro una curva della stradina.
"Eccoci!" dissi, schiarendomi la voce e rendendomi conto troppo tardi di come fosse di un tono troppo alta.

Guisgard
17-08-2010, 03.11.13
Le due donne allora presero la stradina che dava oltre il recinto in cui si trovava il mulino.
Da lontano la madre di Tisson salutò la zia.
E quando la raggiunsero, la zia presentò Talia alla donna.
"Che bella ragazza!" Esclamò la mamma di Tisson.
"Certo, non ce ne sono di così belle e cortesi in giro, come lei!" Rispose orgogliosa la zia.
"E' una nuova amica di Guisgard?" Chiese maliziosa la donna.
"No, Talia sta con noi a casa!" Rispose la zia, visibilmente infastidita da quella domanda. "E comunque..." aggiunse "... è pronto il pane?"
"Si, l'ho già preparato." Rispose la donna. "E' ancora caldo e fragrante."
E preso il pane, le due donne si incamminarono verso casa.

Talia
17-08-2010, 03.26.49
Camminavo con gli occhi fissi a terra... e mi sentivo totalmente stupida!
Quell'assurdo turbinio di sensazioni indefinite eppure tanto forti quanto inebrianti, che avevo sentito fino a poco prima, erano state completamente spazzate via dal commento della mamma di Tisson... un commento che, forse, non avrei dovuto sentire, dato che ero un po' lontana, ma che invece avevo ben udito... un commento ovvio dopotutto, mi dissi, ma che mi aveva ferita pur senza -cosa che contribuiva ad innervosirmi abbastanza- che ne afferrassi in pieno il motivo.

Guisgard
17-08-2010, 03.32.18
"La madre di Tisson è una cara donna..." mormorò ad alta voce la zia, senza togliere lo sguardo dalla strada "... ma è una nota pettegola! Non so perchè, ma riesce sempre ad irritarmi! Eppure è strano, voglio dire, dovrei essere abituata al modo con cui fantastica su tutto e tutti!"
Poi, rivolgendosi a Talia:
"Non badare a ciò che dice... un giorno qualcuno le taglierà quella sua linguaccia!"

Talia
17-08-2010, 03.43.21
Inspirai profondamente per sbollire l'irritazione... almeno un po'!
Poi mi voltai verso la donna e le sorrisi meccanicamente: "E perché mai dovrei badare a ciò che dice? ...qualsiasi cosa dica!" chiesi in tono volutamente noncurante "Dopotutto io sono qui soltanto come vostra ospite, non è così? Il resto non mi riguarda e non mi interessa!"

Guisgard
17-08-2010, 03.49.42
"Ma cara..." prese a dire la zia "... tu non sei una nostra ospite! Non abbiamo l'abitudine di accogliere persone estranee, noi! Affatto! Tu sei della famiglia ormai. Anzi, ti dirò, sei l'unica persona a questo mondo capace di far rigare diritto Guisgard! E credemi, questa è davvero un'impresa!"
Attese un momento e concluse:
"E non dirmi che ti sei lasciata infastidire dalle parole di quella donna! Non ci crederei, infatti!"

Talia
17-08-2010, 03.57.38
Mi fermai e la guardai per un momento... infine le sorrisi.
"Voi siete davvero una buona donna!" le dissi "Non sapete niente di me, eppure mi trattate come se fossi vostra figlia... e non so dirvi quanto questo sia importante per me!"
Chiusi gli occhi per un istante, per zittire il mio cervello, poi li riaprii e soggiunsi: "Andiamo a casa, adesso! Pare che Guisgard non voglia che ce ne stiamo in giro da sole troppo a lungo!"

Guisgard
17-08-2010, 04.02.59
E mentre le due donne proseguivano verso casa, due uomini, con lunghi mantelli, si avvicinarono.
"Perdonate, mie signore..." prese a dire uno di loro "... siamo due cantastorie e giullari per diletto... cerchiamo il re dei buffoni... tale Guisgard... lo conoscete?"
"Siete forse suoi amici?" Chiese la zia incuriosita da quegli insoliti individui. "Io non mi intendo delle vostre feste da taverna, ma se cercate mio nipote sappiate che non è qui, ma a casa."
I due misteriosi figuri risero allora goffamente.

Talia
17-08-2010, 04.13.53
Mi si gelò il sangue nelle vene... non conoscevo quegli uomini, ma non ero stupida! Tanto valeva tentare il tutto per tutto!
Sorrisi e poi, sfoggiando il tono più angelico che mi riuscì di tirare fuori, dissi: "Oh, sì, è vero! Sarà certamente a casa! Ma badate, miei signori, che se intendete andare a fargli visita siete sulla via sbagliata! La sua casa, infatti, si trova sulla collina oltre il paese... laggiù..." dissi, voltandomi e indicando un punto imprecisato dalla parte opposta del piccolo abitato.
Sorrisi poi affabile agli uomini, pregando con tutta me stessa che la zia non mi contraddicesse.

Guisgard
17-08-2010, 04.22.52
"I tuoi incanti sono vani, bellezza..." disse ridendo uno di loro "... conosciamo bene dove dimora quel cane. Ma noi siamo qui per te!"
Accadde tutto all'improvviso.
Uno dei due spinse a terra la zia, l'altro estraendo un pugnale, afferrò Talia e la minaccioò:
"Fa anche solo la più piccola resistenza e ti taglierò la gola!"
La prese di peso e corsero via.
Dietro un angolo di strada avevano un terzo complice che li attendeva con tre cavalli.
Montarono in sella e galopparono via, verso il bosco, portando con loro Talia.
Da lontano Tisson, che le aveva riconosciute, cominciò a correre verso la zia, che era ancora a terra e si strappava le vesti per la disperazione.
"Come state?" Chiese Tisson. "Dite, siete ferita?"
"Hanno preso Talia!" Gridava disperata in lacrime. "Oh Dio, aiutami! Dio mio misericordioso!"
"Presto, dobbiamo avvertire Guisgard!" Disse Tisson prendendo la zia sulle spalle e correndo verso la casa di Guisgard.

Talia
17-08-2010, 04.48.35
Successe tutto tanto in fretta che mi ci volle un istante in più per comprendere… la lama fredda del coltello contro la mia gola mi riscosse.
Gridai e scalciai più forte che potevo, ma quelli erano troppo grandi e grossi per me e mi sentii trascinare via senza nessuna difficoltà. Senza tante cerimonie mi caricarono su un cavallo insieme ad uno di quegli uomini e partimmo al galoppo.
“Lasciatemi!” gridavo, tentando di divincolarmi dalla sua salda presa “Lasciatemi subito… Voi non sapete in che razza di guaio vi state infilando…”
Poco dopo sentii l’uomo che mi stava portando mormorare qualcosa che suonò un po’ come “Adesso basta!”, poi avvertii un forte dolore alla nuca e mi afflosciai, mentre tutto diventava buio.

Guisgard
17-08-2010, 04.50.37
Il crepuscolo già avvolgeva il cielo sopra il bosco.
L'aria fresca della sera rendeva limpido il firmamento, già illuminato dalle prime stelle della sera.
Ma l'incanto della natura, così come l'ancestrale silenzio che dominava nel bosco, furono violati da quella selvaggia cavalcata.
I tre cavalli giunsero così ad una sconosciuta torre che sorgeva verso l'inizio della misteriosa foresta nera.
"Chi va là!" Gridò una sentinella.
"Sono lo smeraldo caduto dalla corona di Lucifero!" Gridò uno dei tre.
Un momento dopo il massiccio portone si aprì ed i tre entrarono nella torre.
Talia fu adagiata su un rude seggio e le venne tolto il cappuccio che le copriva il capo.
Le furono avvicinate delle erbe dall'intenso profumo e subito lei riprese conoscenza.
"Siete davvero molto bella, milady..." disse la voce di un uomo seminascosto nella penombra della sala "... ora comincio a capire perchè Guisgard ha rischiato tanto pur di portarvi con sè..."
"Allora, mio signore..." intervenne uno dei tra rapitori, togliendosi il cappuccio "... ricordate il nostro patto... la ragazza è mia!"
E Talia riconobbe subito quel volto e quella voce: era Iwan.
"Tranquillo..." rispose l'uomo nella penombra "... io rispetto sempre la mia parola... appena avrò Guisgard, questa donna sarà tua!"
Avanzò e finalmente si mostrò.
Era Cosimus.

Guisgard
17-08-2010, 05.34.07
"Portate lady Talia nella stanza che abbiamo preparato per lei!" Ordinò Cosimus ad alcuni dei suoi.
Così, la ragazza fu rinchiusa in una stanza semibuia, illuminata solo da una piccola candela.
"E badate di non causare noie..." le disse una vecchia che Cosimus e Caitley avevano scelto come carceriera "... se non me ne darete, allora andremo daccordo!" La osservò per qualche istante ed aggiunse:
"Sul tavolo, accanto alla candela, vi ho portato una Bibbia... servirà a consolarvi dalla vostra sfortuna."
Chiese la porta con i pesanti lucchetti ed andò via.
Nella sala grande, intanto, Cosimus era con i suoi complici.
"Voi invece..." disse poi a Iwan e ai suoi compagni "... tornate a Capomagnus e state in guardia. Ci comunicherete tutto ciò che accadrà laggiù. Andate ora!"
E rimasto solo con il suo luogotenente, cominciò a dare gli ordini:
"Voglio un numero doppio di sentinelle ad ogni punto di difesa della torre! Anche sul barbacane nord! Organizzate i turni di guardia in modo da avere sempre un numero sufficiente di uomini! E nessuno deve avvicinarsi senza il mio permesso! Chiuque lo faccia uccidetelo senza pietà! Foss'anche il vescovo, o il papa in persona!"
Un ghigno sorse sul suo volto e concluse:
"Questa torre è imprendibile per chiunque! Potremmo tener testa anche ad un piccolo esercito! Qui non potrebbe entrare nemmeno il demonio a tentarci!"
http://images.movieplayer.it/2009/04/16/michael-wincott-e-alan-rickman-in-robin-hood-principe-dei-ladri-112458.jpg

polgara
17-08-2010, 12.21.51
Questo non ci voleva, volevo ottenere un vantaggio ed invece così facendo avrei dovuto viaggiare con loro.
Dovevo riflettere.
"Caro frate, in realtà non siamo diretti esattamente allo stesso posto, ma in un paese vicino, ove sorge un gran monastero. Certo stiamo già scortando il presente Adamoc, personaggio illustre, quindi per la strada che ci accomuna saremo lieti di darvi un passaggio. Nel frattempo potrete discorrere con un vostro simile di teologia ed interpretazione divina". Salimmo chi sul carro chi sul destriero e lasciai che Adamoc mettesse in difficoltà Maladesh, e ciò mi divertiva.
Ad un tratto del tragitto ebbi il distacco necessario dal carro che si muoveva lento e pesante. Campomagnus non era lontano, ne vedevo già la prime case...ora o mai più: spronai Diamante al galoppo ed urlai al resto del gruppo: "vado in avant-scoperta, Mion rimani a proteggere il gruppo! Noi tutti ci rivedremo alla locanda".
"Rubens!" chiamai "cerca una casa! Una casa dove tu noti qualcosa di strano e dove possa essere il nostro ricercato! Vai amico!" e lo lasciai volare libero, lui mi avrebbe mostrato la strada!

Talia
17-08-2010, 16.18.46
“Aspettate!” gridai, ma la porta era già stata chiusa. Corsi incontro, afferrai la maniglia e tentai di aprirla ma non c’era niente da fare, non si muoveva neanche di un millimetro.
“Vi prego, signora, apritemi!” implorai la vecchia “Vi prego, non ho fatto niente!”
Ma non udii nessun suono provenire dall’esterno, nessun segno di vita. Voltai, così, le spalle alla porta e guardai la stanza… era quanto di più deprimente avessi mai visto: minuscola, spoglia, con il pavimento di terra battuta… assomigliava più ad una cella di prigionia e forse, constatai, era esattamente ciò che era.
La debole luce che illuminava l’ambiente proveniva da una consunta candela posata su di un tavolo sudicio e sgangherato, unico arredo di quel triste ambiente insieme ad una sedia che sembrava stare in piedi per combinazione. Presi tra le mani la vecchia Bibbia poggiata sul tavolo e la sfogliai… poi aggirai il tavolo e mi appoggiai al muro più lontano dalla porta, lasciandomi lentamente scivolare a terra.
E rimasi lì non so per quanto tempo, raggomitolata al suolo, con la fronte sulle ginocchia e la Bibbia tra le mani.
E, tutt’a un tratto, iniziai a pensare a Guisgard… era lui che quell’uomo voleva, non me! Io ero soltanto un pretesto, ero… un’esca! Mi sentii male all’idea di dover essere al centro della trappola che l’avrebbe catturato!
Cercai di immaginarlo lontano da lì, al galoppo in direzione opposta a quella orribile prigione che non doveva essere la tomba di entrambi…
‘Vattene via!’ mormorai, tra me e me ‘Scappa! Ti prego!’
Ma mi sentii terribilmente triste e sola a questo pensiero… e mi odiai per questo!

Guisgard
17-08-2010, 16.30.33
"A quale ordine appartenete, mio buon frate?" Chiese frate Adamoc a Maladesh.
"Ecco... io... cioè noi..." prese a farfugliare il cacciatore di taglie "... siamo dell'ordine dei benedettini. Ora et Labora!" Esclamò poi ad alta voce.
"Comprendo..." disse frate Adamoc.
Poi vedendo Polgara staccarsi dal carro, cominciò a fissarla con attenzione.
"Tutto bene, mio buon frate?" Chiese frate Adamoc.
"Si... in verità dovremmo accellerare un pò il passo, visto che siamo in ritardo.... frusta un pò questi cavalli, fraticello!" Esortò poi a Cavaliere25. "O i nostri fratelli al convento inizieranno a preoccuparsi per noi!"

polgara
17-08-2010, 16.54.04
Cavalcavo veloce, gli altri mi avrebbero raggiunto, ma almeno avevo un po' di tempo di distacco.
Il paesaggio si faceva abitato e dopo poco mi ritrovai nelle viuzze del paese. Chiesi ad una cortese signora dove potessi trovare la locanda, mi ci avviai ed affittai una stanza.
La stanza era davvero parca, ma vi era tutto ciò che mi occorreva, un letto ed un catino. Dal sacco che portavo con me estrassi un abito rosso, non elegante ma decisamente femminile, che ben risaltava la mia figura e ben contrastava il mio capello bruno. Come sempre lo trovavo stretto e scomodo, ma per raggiungere il cuore di un uomo sarebbe stato più facile se i trilli ed i merletti facevano da supporto.
Ad ogni modo feci scivolare nello stivale e nel corpetto un paio di "utensili" che mi sarebbero potuto essere utili. Mi misi il mantello sulle spalle, tirai su il cappuccio, chiamai Diamante e dopo aver nascosto la spada sotto la sella, decisi di andare a fare un giro.
Iniziai a vagare nel paese, cercando di tanto in tanto di notare qualche particolare utile. Nulla di più di qualche bambino che correva, o donna che portava le ceste del pane o uomini che si recavano alla locanda dopo la giornata di lavoro.
Lasciai il centro ed iniziai a salire su una collina, da lontano scorsi Rubens che stava venendo verso di noi.
"Amico hai trovato qualcosa vedo. Quella casa laggiù? Quella dal camino fumante? va bene andiamo a fare un sopralluogo allora"
Mentre mi avvicinavo vedevo del gran trambusto, ma avrei dovuto trovare una scusa, non potevo entrare e dire:"salve sono Polgara de Menestriére sono qui per catturare tale Guisgard, chi è?" magari c'erano i suoi compagni...dovevo stare attenta!

Guisgard
17-08-2010, 16.57.29
Nel frattempo, al borgo, Guisgard era sceso giù dal letto.
Camminava ancora a fatica, ma l'idea di restare ancora in quel letto lo stava facendo ammattire.
Si avvicinò alla finestra e fissò la strada.
"Strano..." pensò "... non sono ancora tornate... forse la madre di Tisson le avrà invitate ad entrare un momento..."
Ma proprio in quel momento vide correre verso la casa Tisson con la zia sulle spalle.
Si lanciò fuori dalla stanza ed attese sulle scale che la porta d'ingresso si aprisse.
Alcuni istanti dopo entrò Tisson gridando.
"Guisgard! Guisgard!"
"Cosa è successo alla zia?" Chiese lui dalle scale. "Dov'è Talia?"
"E' accaduta una disgrazia..." ansimò Tisson "... Talia è stata rapita da due misteriosi indibidui!"
"E tu dov'eri? Avresti dovuto accompagnarle tu a casa!" Gridò con rabbia Guisgard.
"Sono arrivato tardi!" Rispose Tisson raggiungendo l'amico sulle scale. "Ho visto tutto da lontano e quando sono giunto era troppo tardi!"
"Maledetto idiota incapace!" Ringhiò Guisgard prendendolo per la giubba.
"Lui non c'entra!" Urlò la zia. "E' terribile!"
Guisgard si avvicinò e l'abbracciò.
"Come stai, zia?"
"Talia... Talia... che tragedia..." piangeva lei.
In quel momento entrò anche lo zio.
"Cosa accade?" Chiese.
"Talia... povera ragazza... Dio aiutaci... l'hanno rapita... l'hanno portata via..." continuava a gridare disperata la donna.
"Chi è stato?" Chiese lo zio sconvolto. "Come faremo a ritrovarla?"
"Sarei dovuto andare io con loro... o non farle andare affatto!" Disse Guisgard con rabbia mista a paura. "Non posso fidarmi di nessuno... ho sempre fatto le cose da solo..." e fissò Tisson.
"Ora non perdiamo la testa" intervenne lo zio "e cerchiamo di capire cosa è successo. E tu cerca di star calmo, Guisgard!"
"Che il diavolo mi porti! Come faccio a satar calmo?" Urlò lui. "Parlate facile voi!"
"Calmati o sarà peggio, Guisgard!"
"Vedo che ti è tornato il senno!" Gridò allo zio. "Allora solo per il tuo comodo confondi i nomi delle persone! Ed ora lasciatemi in pace! Risolverò io questa faccenda!"
"Deciditi a crescere una buona volta!" Disse lo zio schiaffeggiandolo.
E nella stanza calò un irreale silenzio.
Guisgard chinò il capo e fissò il vuoto della stanza con gli occhi di fuoco.
"Se le accadesse qualcosa... io..."
"Non accadrà nulla, vedrai, ragazzo mio." Rispose lo zio, stringendo la mano sulla spalla del nipote.

Guisgard
17-08-2010, 17.34.59
Cosa accadrà ora ai nostri eroi?

http://www.ize-stuff.com/picture/dvd/horror_posters/kate/van_helsing/kate_beckinsale.jpg
Riuscirà Polgara a trovare Guisgard e svelare il mistero della sua colpevolezza?

http://www.alicia-logic.com/capsimages/lh_012LittleLady.jpg
Cavaliere25 riuscirà ad aiutare il suo capo, Maladesh, a giungere prima degli altri per acciuffare Guisgard ed intascare la taglia?

http://www.alicia-logic.com/capsimages/lh_018IsabeauCloak.jpg
Elisabeth scoprirà la verità su questa intricata vicenda?

http://homedir-c.libsyn.com/podcasts/292baf6dff98e24f61839968029f1ac8/4c6a9c62/findingcamelot/images/twoblades.jpg
Hastatus come si comporterà davanti ai nuovi eventi?

http://static.screenweek.it/2008/11/25/king-arthur-02_mid.jpg
Cosa accadrà ora a Talia in quella Torre?

http://lirio.freeblog.hu/Files/hollywood/Mennyei%20Kir%C3%A1lys%C3%A1g.jpg
E a Guisgard?

Lo scopriremo presto...
FUGA NEL CREPUSCOLO

cavaliere25
17-08-2010, 19.51.13
Presi le briglie e spronai i cavalli al galoppo dissi forza dobbiamo arrivare il prima possibile tenetevi forte e mentre spornavo i cavalli diedi un occhiata a Maladesh e anche a buck

elisabeth
17-08-2010, 20.39.19
Guardai Edell e la sorella che l'aveva allontanata da me.......in quel monsatero c'era qualcosa che non mi piaceva strane voci si udivano improvvisamente......la ragazza aveva gli occhi limpidi come due pozze d'acqua.....era stata abbandonata, gia'...abbandonata...." Non portatela via sorella fate venire Edell vicino a me, non ho paura di lei...come potrei, m parlate di una suora.......voi dite che e' uscita di senno...forse dice solo la verita', quella verita' che alcune persone preferiscono non udire.....se permettete vorrei andare con la ragazza da suor Madagyen......vorrei incontrare questa sorella.....potrei portare un po' di conforto alla poverina......."...Cosi' facendo tesi la mano ad Edell....e mi accorsi che la ragazza teneva uno specchio.......senza dire una parola mi tese l'oggetto e io .....prendendolo avvertii una strana sensazione.
Non ebbi subito la visione....avvertii come un ronzio..poi l'immaggine allo specchio divenne nitida........vidi polgara con abiti diversi da come l'avevo vitsa l'ultima volta..........vidi Cosimus....rivolgersi con disprezzo ad una ragazza........e avvertii ......la presnza della vecchia signora....Vidi Guisgard ancora debole che riceveva la notizia del rapimento........vidi tutto questo, quando lo specchio ando' in mille pezzi.......Cosimus....Udii ancora quella voce chiamarmi ...ora era imperiosa......ora era il mio tempo, la verita'..il bene e il male dovevano incontrarsi......

polgara
25-08-2010, 09.05.04
Mi avvicinai alla casa, mi soffermai ad una finestra e sbirciai dentro.
Notai che c'era un gran movimento all'interno, doveva essere successo qualcosa...
In totale gli individui erano quattro: tre uomini ed una donna, ma uno degli uomini era anziano, ergo Guisgard doveva essere uno dei due, ma quale?

Girai l'angolo, il cane abbaiò ed io bussai alla loro porta. "Aprite per favore! Aiutatemi! Dei briganti mi hanno inseguito fin dal limitare della foresta!"

Guisgard
26-08-2010, 02.36.46
Quella stanza era umida e semibuia.
L'oscurità era a fatica squarciata dalla candela posta sul vecchio tavolo.
Ad un tratto Talia sentì dei passi risalire dalle scale.
La chiave della serratura cominciò a girare e la porta, cigolando, si aprì.
Due soldati con una torcia si fermarono sull'uscio, mentre una terza persona entrò nella stanza.
"Come state, milady?" cominciò a chiedere Cosimus a Talia. "Spero che la nostra ospitalità sia degna della figlia del visconte di Carcassonne!" E rise con ambiguità.
Si avvicinò e la osservò con attenzione.
"Siete davvero bella, milady..." aggiunse "... troppo bella per non affascinare il nostro prode Guisgard... peccato che sarete anche la sua rovina!" E si abbandonò ad una malefica risata.

Guisgard
26-08-2010, 02.51.10
Intanto, il carro di Maladesh e Cavaliere25 giunse a Capomagnus.
"Ora credo dobbiamo separarci, miei buoni amici." Disse Maladesh a frate Adamoc e Mion. "Io ed il mio confratello siamo attesi al convento."
E salutati i due, i falsi frati raggiunsero un posto sicuro della campagna circostante.
"Qui attenderemo il ritorno dei nostri due compagni." Disse Maladesh a Cavaliere25. "Sperando che ci portino notizie di quel gaglioffo di Guisgard."



Nel frattempo, Mion e frate Adamoc presero alloggio alla locanda.
"Quella donna..." cominciò a dire Mion "... è partita via come un razzo! Ma cosa ha in mente di fare!"
"Lady Polgara" rispose frate Adamoc "credo voglia trovare al più presto quel Guisgard, per poi condurlo da sua grazia il vescovo."
"Beh, non è detto che le cose vadano così!" Ribatté Mion. "Il destino di quel furfante è ancora tutto da decidere!" Ed estrasse rapido la sua spada.

Guisgard
26-08-2010, 03.09.13
Intanto, al monastero, Elisabeth aveva accanto la giovane Edell.
Questa all'improvviso le sorrise e le fece cenno di seguirla.
Le due attraversarono un lungo corridoio e scesero una scala di pietra consumata.
Giunsero così davanti ad una porta di legno massiccio.
Edell estrasse da una tasca una chiave ed aprì quella porta.
La stanza era semibuia e si intravedeva una sagoma seduta su un seggio.
All'improvviso proprio quella sagoma si abbandonò ad una grottesca risata, mentre Edell accendeva un grosso cero posto sul tavolo.
Elisabeth vide così il volto di quella sagoma.
Era una vecchia suora, col viso segnato da profonde rughe e gli occhi grandi e stravolti che la fissavano.
Aveva polsi e caviglie legate da catene che la inchiodavano al suo seggio.
Osservò Elisabeth e di nuovo qualla folle risata alterò in maniera innaturale il suo volto.

Morrigan
26-08-2010, 03.20.26
Restare in quel luogo diventava ogni giorno più difficile!
Certo, Morrigan era grata alle pie sorelle per il modo in cui l'avevano accolta... quando era giunta in quel luogo, molti giorni addietro, era stanca, affamata e ferita... aveva ancora l'eco della battaglia nelle orecchie... no, meglio non ricordare!... ma questa non era stata che la parte più facile!
Difficile era invece sottrarsi ai loro sguardi curiosi. Difficile era fingere interesse per le loro tranquille occupazioni. Difficile ancor più era nascondere la propria natura!
Di certo le devote sorelle non avrebbero apprezzato le sue offerte notturne alla Dea, nè avrebbero voluto sapere degli uomini che aveva distrutto in battaglia. Eppure, c'era qualcosa di avvincente in quella finzione... qualcosa che aveva lo strano fascino della normalità... forse, col tempo, avrebbe anche potuto abituarsi a quella vita tranquilla... forse, se non fosse giunto quel richiamo a riportarla indietro! Già, quel richiamo, e quella donna!
Da quando era arrivata l'aveva seguita da lontano, cercando di non attirare mai l'attenzione.
Il suo primo pensiero era stato quasi di sollievo, perchè quella strana ragazzina, Edell, aveva almeno smesso di ronzarle attorno. Quindi aveva più volte ripetuto a se stessa che era più saggio, nella sua posizione, restare in disparte e non farsi coinvolgere in quel misterioso arrivo... ma alla fine era stato tutto inutile!
Da quando quella donna era arrivata, qualcosa di misterioso sembrava essersi risvegliato nell'intero convento. Qualcosa che nessun altro sembrava notare, ma che galleggiava nell'aria... voci... voci insistenti... e un'aura irresistibile di pericolo e di mistero!
E Morrigan sapeva che non avrebbe resistito, perchè nessuno resiste al richiamo più profondo della propria natura!
L'avrebbe spiata di soppiatto, finche ne avesse avuto la possibilità, per vedere, per capire...

Talia
26-08-2010, 03.21.50
Non sapevo per quanto tempo ero rimasta lì, immobile e al buio; quando i tre uomini entrarono nella mia cella e il loro capo si avvicinò a me, mi alzai in piedi e avvertii le ginocchia, indolenzite, tremare: segno che ero rimasta nella stessa posizione per troppo tempo.
Mi alzai, dunque, e fronteggiai l’uomo che era ben più alto e più grosso di me... lo scrutai con sguardo freddo, altero, distaccato e, anche se le sue parole mi ferirono e mi riempirono di paura per la sorte di Guisgard, in un attimo mi sentii di nuovo lady Talia di Carcassonne, rigida e inflessibile, inaccessibile dietro la mia maschera.
“Vedo che siete bene informato!” dissi lentamente, con il tono più sprezzante che mai avrei potuto sfoggiare “Ma l’arroganza in un cavaliere è sinonimo di stoltezza e la vostra, ne sono certa, vi condurrà alla rovina!”

Guisgard
26-08-2010, 03.28.18
"Sorella Morrigan!" Chiamò una delle suore. "Dove siete? Ah, eccovi. Se non sbaglio vi avevo chiesto di cambiare i fiori davanti alla Vergine nella cappellina!"
La fissò ed aggiunse:
"Benedetta figliola, quando comincerete a prendere sul serio gli ordini che vi vengono dati! Su, presto, correte in giordino e raccogliete fiori freschi per la Vergine. E fate presto, perchè se la badessa si accorge che ci sono ancora quelli secchi finiremo tutte nei guai!"

Guisgard
26-08-2010, 03.38.17
Cosimus sorrise con fare sadico ed ambiguo.
"Eh, adoro voi donne..." disse "... sempre fiere e suberbe, anche quando covano la paura più profonda. Perchè lo so, milady... voi avete paura... ma non temete è la vita di Guisgard che voglio, non la vostra..."
Si avvicinò e le accarezzò i capelli.
Poi Chiese:
"Ditemi, secondo voi il nostro romantico cavaliere fuggirà o rischierà di venirvi a liberare? Voi cosa pensate?"

Morrigan
26-08-2010, 03.46.57
Morrigan quasi sobbalzò dallo spavento. Era così intenta a seguire il filo dei propri ragionamenti che non si era accorta della presenza della suora... Dannazione, proprio adesso!... tuttavia non le restava molto da fare... Tacere e obbedire, eh?, pensò con una smorfia.
"S... sì, sorella" balbettò cercando di assumere un'aria candida e contrita "Chiedo scusa, l'avevo scordato..."
Io? Chiedere scusa? Per una cosa così inutile? Oh, per gli dei, Morrigan!
"Vado subito!"
Fece un lieve cenno con il capo, quindi corse via in direzione del giardino. Ma la sua mente seguiva ancora insistente quell'idea... hanno preso il corridoio ad Est... Morrigan realizzò che non aveva mai visto quell'ala del monastero... chissà dove stavano andando... forse se riuscissi a sbrigare in fretta questa faccenda, potrei ancora scoprire qualcosa su quella donna... è una fortuna che il capitano e gli altri ragazzi non siano qui a vedere questa scena... Morrigan che raccoglie "fiori"... bah!

Talia
26-08-2010, 03.49.02
Voltai sdegnosamente la testa di lato per allontanare la sua mano da me.
“L’unica cosa che mi fa paura…” dissi fiera “sono le vostre maniere!”
Lo scrutai poi per un istante… sarebbe fuggito, Guisgard, o sarebbe venuto da me? Tremavo al pensiero, ma non ero disposta a cedere!
Sorrisi così con disprezzo a quell’uomo e dissi: “Secondo me, presto, voi penzolerete da una forca… e con gioia io vi starò a guardare!”

Guisgard
26-08-2010, 03.56.25
Così, celando la sua fierezza, la giovane Morrigan, si diresse verso il giardino a raccogliere quei fiori.
Se avesse sbrigato presto quella faccenda, avrebbe potuto scendere oltre quel corridoio, attraverso le scale di pietra.
Ma proprio mentre era intenta a raccogliere quei fiori, una lieve brezza si alzò, cominciando a soffiare sul giardino.
Morrigan non aveva l'aspetto delle altre suore.
Era bella, giovane ed una nobile fierezza era sprigionata dai suoi modi.
Un carattere ribelle, forte ed impulsivo, che la rendeva insofferente agli ordini ed alle regole.
La ciocca di capelli che le scendeva sulla fronte, quasi a rompere l'austera immagine che l'abito monacale doveva darle, cominciò ad essere scossa dal vento.
Una strana sensazione avvertì.
Capì che avrebbe dovuto al più presto sbrigare quella faccenda, per poter poi scendere le scale di pietra...

Guisgard
26-08-2010, 04.00.50
Cosimuis fissò Talia.
"Non temete, milady..." disse "... quella forca sarà già impegnata a stringere il collo di Guisgard!"
Rise ed aggiunse:
"Non volete quindi dirmi cosa farà, secondo voi, Guisgard? Io lo conosco bene... e già so cosa accadrà... ma chissà cosa troverà al suo arrivo... cosa sarà peggio? La morte ad attenderlo... oppure sapere che io avrò sciupato il suo bellissimo fiore di Carcassonne?"
E mentre usciva dalla stanza, si abbandonò ad una delirante risata che echeggiò tra le pareti di quella angusta prigione.

Talia
26-08-2010, 04.08.00
Le ginocchia mi tremarono forte alle sue ultime parole, mi appoggiai alla parete dietro di me per non cadere.
Osservai l’uomo uscire dalla stanzetta senza avere, questa volta, niente da ribattere… ero spaventata, terrorizzata… e non solo per la mia sorte! Anche per quella di Guisgard! Forse maggiormente proprio per la sua!

Guisgard
26-08-2010, 04.12.09
Passò un'ora, forse due, o forse tre.
Ad un tratto la porta si aprì ed entrò la vecchia carceriera.
"Ecco il vostro pasto." Disse posando sul tavolo una ciotola ed una brocca d'acqua.
Fissò per un momento Talia, quasi intenerita dalla sorte di quella ragazza.
"Se vi occore qualcosa cercherò di procurarvelo. Se mi sarà possibile." Aggiunse.

Morrigan
26-08-2010, 04.16.39
Fu in quel momento, mentre raccoglieva quei fiori, che una brezza leggera ed inaspettata cominciò a soffiare da Nord e fece tremare la ciocca di capelli neri che le scendeva ad incorniciare il viso. Morrigan si sollevò e interruppe il suo gesto. Una strana sensazione l'avvolse con violenza. Morrigan non avrebbe saputo descriverla, ma qualsiasi cosa fosse, la turbava profondamente. Fissò il candore dell'abito monacale che aveva indosso, passò la mano sulla stoffa ruvida... Ma che cosa sto facendo? Che ci faccio io, qui? Non è questo il posto, non lo è per nulla...
Allora strappò in fretta due o tre fiori senza troppa cura, corse nella cappellina e li depose davanti alla statua della Vergine. Gettò un'occhiata veloce a quell'immagine... se sei Madre, sei anche la Dea... aiutami in questa impresa, Signora... quindi riprese la strada che aveva abbandonato prima di quell'interruzione, e seguì il largo corridoio fino alla fine. Lì Morrigan vide l'inizio di una scala di pietra che si perdeva nell'ombra. Prese un respiro... ormai non torno indietro!... sarebbe scesa... e inizia a trovare una buona giustificazione, Morrigan, per spiegare cosa ci fai qua sotto!

Talia
26-08-2010, 04.18.39
Osservai la donna un momento con sguardo torvo… non avevo intenzione di mangiare! Non avevo intenzione di prestarmi al gioco di quella gente: se fossi morta Guisgard non avrebbe avuto più alcun motivo per venire lì e sarebbe stato salvo! Sarebbe stato libero!
“Mi occorrerebbe che mi lasciaste fuggire da qui!” dissi in tono piatto ma provocatorio.

Guisgard
26-08-2010, 04.23.53
Morrigan scese lentamente quelle scale.
Il corridoio era semibuio e stani giochi di chiaroscuro sembravano animare le austere icone appese sulle pareti di pietra.
Immagini della Vergine col Bambino, dei Santi Arcangeli, degli Apostoli, parevano sul punto di muoversi, quasi intenti a rompere l'inquietante atmosfera di quel luogo tetro e misterioso.
Morrigan allora si accorse di una debole luce che proveniva da una porta semiaperta.
Si avvicinò fino a quando udì una grottesca risata che le gelò il sangue.

Guisgard
26-08-2010, 04.27.33
"Non potete fuggire da qui..." disse la vecchia a Talia "... nessuno di noi può... siete alla mercè del demonio... il padrone cerca un uomo... un uomo che dovrebbe giungere qui per voi... ma nessuno può violare questo luogo... avete la Bibbia... fossi in voi pregherei..."

Talia
26-08-2010, 04.36.11
“Se pregassi…” dissi senza riflettere “Pregherei il Cielo di portarlo lontano da qui, di condurlo al sicuro! Non merita di finire così!”
La osservai poi per un momento, la osservai per la prima volta: “Ma voi chi siete?” chiesi “Perché siete qui?”

Guisgard
26-08-2010, 04.41.01
"Io sono dolore, pena e pianto..." rispose con freddezza la vecchia a Talia "... sono vittima oltre che del mio indegno fato, anche della mia miseria... un tempo ero bella... bella come voi... ed il diavolo ama distruggere ciò che è troppo bello... come faranno con voi..."
La fissò per alcuni istanti ed aggiunse:
"Dovreste pregare per voi, non per altri... ma chi è colui che tanto vi sta a cuore proteggere? Merita davvero il vostro sacrificio?"

Talia
26-08-2010, 04.51.26
Distolsi lo sguardo dalla donna e lo puntai a terra per un momento, poi tornai a guardarla: “Purtroppo io non posso proteggere nessuno in questo momento!” dissi “Ma se potessi… sì, credo che lo farei! Pregare per me non servirebbe, la Provvidenza mi ha già donato tanto che non saprei che altro chiedere se non la sua salvezza!”
La scrutai un secondo, poi soggiunsi: “Lo trovate strano, forse?”

Guisgard
26-08-2010, 04.55.00
"Strano?" Ripeté la vecchia. "Io non credo più in niente che possa considerarsi nobile e sacro... chi è quell'uomo? Vostro fratello? Un amico? O qualcos'altro?" Chiese cercando leggere nell'animo di Talia.

Talia
26-08-2010, 05.06.21
"Ma quando non si ha più niente in cui credere..." le dissi "non si ha più niente per cui vivere!"
Abbassai poi gli occhi, sentendo qualcosa di strano agitarsi dentro di me alla sua domanda, l'immagime di Guisgard riempì la mia mente e lo sguardo della donna mi fece sentire improvvisamente a disagio: "Adesso andate!" dissi in fretta "Questa cella non è il vostro posto, è il mio!"

Guisgard
26-08-2010, 05.13.10
"L'amore non esiste..." disse la vecchia a Talia "... e se anche esistesse non è abbastanza forte per poter scavalcare le mura di questa torre! Mura che sono maledette dal demonio in persona!"
Si avvicinò allora alla porta e prima di uscire aggiunse:
"Avete già un demone che presto giungerà a tormentarvi... non cercatene un altro. Il demone dell'illussione sarebbe solo un'altra pena che si aggiungerebbe al vostro dramma!"
Uscì e chiuse la porta alle sue spalle, lasciando Talia sola in quella umida stanza.

Guisgard
26-08-2010, 05.24.18
Nel frattempo, in casa degli zii di Guisgard la tensione era alle stelle.
Guisgard camminava nervosamente per la stanza e quasi ad intervalli regolari si fervama a tirare pugni sulla pietra del camino.
"Cerca di star calmo, figliolo." Gli disse lo zio. "Dobbiamo capire chi ha portato via Talia! Chi può essere stato?"
"Che il diavolo mi porti se lo so!" Rispose Guisgard, senza smettere di andare avanti ed indietro per la stanza.
Ad un tratto qualcuno bussò alla porta.
Era Polgara.
Appena ascoltate le sue parole, Guisgard e Tisson si scambiarono un veloce sguardo d'intesa.
"Cosa vi è accaduto di preciso, milady?" Chiese Tisson. "Mi chiamo Guisgard e ditemi cosa posso fare per voi."
"Guisgard?" Intervenne lo zio. "Ma lui..."
Guisgard lo interruppe scuotendolo.
"Recati nel fienile" prese a dire poi a Tisson "e sella il cavallo, così da poter condurre la nostra bella dama alla sua casa... proteggendola da eventuali altri pericoli."
"Vi prego di seguirmi, milady..." la invitò Tisson, dopo aver scambiato un rapido cenno con Guisgard.

cavaliere25
26-08-2010, 10.56.01
Va bene dissi guardando Maladesh speriamo che ci portino buone notizie che di cattive ne abbiamo gia sentite poi guardai Buck e dissi hei amico mio ti sta piacendo l'avventura? e gli misi una mano sulla testa e lo guardai dolcemente.

Morrigan
26-08-2010, 14.31.55
Morrigan era stata addestrata a non avere paura. Stava in mezzo alla battaglia per distruggere con i suoi incantesimi, e di certo lo spettacolo cui i suoi occhie erano avvezzi non era tra i più ridenti. Inoltre, di una cosa era sempre stata assolutamente sicura... aveva sempre temuto più i morti che i vivi! Ciò che apparteneva alla sfera dello spirituale era per lei di sicuro più tenebroso di qualsiasi guerriero con un'ascia in mano, proprio perchè ne conosceva in prima persona l'intrinseca pericolosità! E quella folle, alterata risata che la sorprese proprio nel giungere alla fine della scala, non sembrava appartenere al mondo dei viventi... non più, almeno!

Con uno scatto, Morrigan si appiattì contro il muro, riparandosi dietro il pesante uscio di legno. Da quel punto, attraverso la feritoia lasciata dai cardini, riusciva a scorgere appena la sagoma di spalle della donna che aveva scosso i suoi pensieri nelle ultime ore. Dovevano esserci almeno altre tre persone con lei, a giudicare dai rumori.
Morrigan decise di restare lì, nascosta, e di ascoltare quanto più possibile ciò che sarebbe stato detto in quella stanza.

elisabeth
26-08-2010, 19.26.13
Edell fu lesta ad accompagnarmi nell' umida cella......una suora in catene.......una stridula e crudele risata.....Pieta' per la sua pazzia, paura no..nessuna paura, paura per chi ...... i morti non mi facevano paura...dovevo temere i vivi.
Mi avvicinai alla suora....." Felice di vedermi..Madre?.....Voi sapete che io sarei arrivata.....Siete stata la mia fonte di vita, piu' volte nel bosco mi avete portato da mangiare....molte volte ero ridotta alla disperazione e Voi mi avete accolta tra le vostre braccia, un giorno non veniste piu' a trovarmi......e non seppi piu' nulla di voi..pazza, chi vi definisce pazza non ha idea di che persona siete......Ho bisogno di Voi dovete, ho visto Guisgard.....so che e' un uomo giusto e non posso farlo condannare.....devo fermare un uomo..che se non verra' fermato si macchiera' ancora del sangue di un innocente......dovete darmi le mie pietre..le avete voi devo viaggiare in fretta ....devo andare da Cosimus...".........Presi una polvere che avevo nel sacchettino sotto al mantello e lo sfregai sulle catene.......il ferro si deformo' al punto che gli anelli si aprirono.......e la suora fu libera........Una forte sensazione.....Qualcuno era alle mei spalle......mi voltai di scatto ......." Non e' piu' il caso che stia li' ad origliare.....fatevi avanti conosco gia' il vostro volto.......Sorella....anche se il vostro animo mi dice che di donna pia avete poco.......non temete..non lo sono neanche io.....".....

polgara
26-08-2010, 20.08.39
"Guisgard dite, che bel nome..." e gli sorrisi. Guardai quest'uomo alto e robusto, dagli occhi scuri e dai modi ruvidi ma che trasmettevano sicurezza. Che fosse davvero lui? Dal fisico poteva essere un capitano della guardia, ma il portamento...non so qualcosa non mi convinceva...
Prima di seguirlo nella stalla il mio sguardo si posò sull'altro uomo: il portamento era fiero e sicuro, di stazza era più esile e meno alto, i lineamenti del volto delicati e gentili, gli occhi di un blu profondo e sinceri.
A cosa credere? Che fare? Nessuno dei due mi sembrava un assassino...
Mi voltai verso Guisgard, se questo era il suo nome, e dissi:"davvero fareste questo per me? Non saprei come ringraziarvi, però la mia casa è lontana da qui, mi basterebbe giungere il centro del paese...POsso chieder solo dell'acqua? Poi vi seguirò. Siete così gentili e non avrei voluto disturbare ma sapete, la foresta è piena di cattive persone al giorno d'oggi ed una donna da sola rischia molto..ed ho preso una tal paura! Se non fosse per il sauro di pura razza sarei sicuramente finita nelle loro grinfie..terribile! Tremo al solo pensarci...perdonate nel trambusto non mi sono nemmeno presentata: Polgara di Menestriére è il mio nome e giungo da molto lontanto...e chi devo ringraziare per l'aiuto, oltre a Guisgard ben ovvio!"

Morrigan
26-08-2010, 20.50.07
Quella voce, gentile eppure decisa allo stesso tempo, fece fermare il cuore di Morrigan. L'aveva sentita, dunque, e ancor di più, aveva letto la sua anima. Avrebbe dovuto sentirsi spaventata e forse anche adirata dall'essere stata smascherata in quel modo.
Contro ogni ragionevolezza, invece, Morrigan si sentì quasi sollevata. Si accorse in quel momento di aver desiderato che quella donna la vedesse. Aveva desiderato fin dal primo istante che l'altra la riconoscesse e quasi la sollevasse dalla necessità di continuare a restare nell'ombra.
Con un passo reso appena incerto dalla tutte quelle emozioni improvvise, Morrigan uscì dal suo nascondiglio e si fece avanti, mostrandosi agli occhi delle donne che c'erano in quella sala e che si erano voltate verso di lei.
Non aveva occhi che per quella donna che le aveva parlato. Ella era altera, maestosa, con addosso i segni di chi ha sofferto ma che ha sempre superato con forza le avversità del destino. Morrigan, nonostante la sua abituale altezzosità, non potè fare a meno di chinare il capo e rivolgerle un segno di rispettoso omaggio.

"Non era mia intenzione mancarvi di rispetto, signora. Se conoscete il mio volto, conoscete anche il mio cuore e saprete allora che le mie intenzioni non erano malvage"

Talia
27-08-2010, 00.49.14
“Tu credi che i miei sogni si realizzeranno mai?”
“Lo spero… ma c’è da dire che tu hai sogni molto ambiziosi!”
“Allora sono solo illusioni, secondo te! E io sono una stupida a pensarci!”
“No! Chiunque fosse tanto sciocco da spogliarsi da tutti i suoi sogni e dalle illusioni, rimarrebbe nudo…”

La voce di Raphael si dissolse lentamente e io mi svegliai di soprassalto: era stato una specie di sogno, più precisamente un ricordo riemerso da chissà quale cassetto della memoria, sollecitato dalle ultime parole della vecchia, che ancora non ero riuscita a dimenticare.
‘I sogni, fossero pure null’altro che illusioni, sono ciò che sprona l’uomo a migliorarsi’ soleva dire Raphael…
Pensai a Guisgard, mi chiesi dove fosse e cosa stesse facendo e, improvvisamente, mi resi conto che la vecchia aveva ragione: pregare era tutto ciò che potevo fare. Così chiusi gli occhi e pregai che stesse bene, che dovunque fosse non fosse in pericolo.
E fu così che, prima che me ne rendessi conto, stavo pregando anche che giungesse presto a quella torre… che non mi lasciasse lì da sola!

Guisgard
27-08-2010, 02.34.13
Elisabeth e Morrigan si fissarono per alcuni interminabili istanti.
Qualcosa le aveva da sempre legate e proprio quel qualcosa le aveva ora riunite in quel monastero.
Ma qualcosa, all'improvviso le destò.
Edell si avvicinò alla vecchia monaca pazza e dopo aver poggiato il capo sulle sue ginocchia, cominciò ad intonare una strana ed infantile melodia, che sembrava più una lenta litania.
La vecchia monaca allora cominciò ad accarezzare il capo della giovane Edell.
"La foresta ci circonda..." cominciò a dire la monaca "... ma in essa si annida il male... ecco, vedete..." indicando il buio vuoto della stanza con gli occhi spalancati e grotteschi "... lo vedete? E' San Giorgio... egli avanza nella buia e misteriosa selva... cerca la principessa... ma il drago è in agguato e lo attende..."
Edell allora si alzò di scatto e cominciò a farfugliare qualcosa di incomprensibile.
Piangeva ed era impaurita.
"No..." la tranquillizzò la vecchia monaca "... non aver paura... qui il drago non può arrivare... esso è lontano, a guardia di una torre abbandonata..."
Edell si tranquillizzò.
Poi, fissando Elisabeth e Morrigan, aggiunse:
"Siete qui per capire, comprendere, conoscere... ma chi presterà fede a noi ed a ciò che diremo?"
Ad un tratto, dall'altra parte della stanza, emerse un'ombra.
Era una fanciulla, la stessa che era apparsa al castello e nel bosco ad Elisabeth.
Ed accanto alla ragazza prese forma una visione...

Quella stessa ragazza era a terra e sanguinava...
Passi rapidi si udirono dalle scale...
Un uomo arrivò...
"No! Giungo tardi!" Gridò l'uomo. "Cosa ti ha fatto? Dimmelo, in nome del Cielo!"
"Lui..." tentò di rispondere la ragazza "mi... ha..." e scoppiò a piangere.
"No!" Urlò l'uomo.
"Non... andartene... ti... prego..."
"Sono..." sussurrò l'uomo "... sono giunto tardi... perdonami..." e tentò di abbracciarla.
Ma la ragazza, ancora scossa ed impaurita, lo respinse.
Lui si sentì come impazzire e corse via.
"Guisgard..." disse con un filo di voce lei "... perdonami..."
Poco dopo, l'uomo giunse al cospetto di un nobile signore...
"L'hai avuta alla fine..." disse ansimando "... ma potevi prenderla solo con la forza... maledetto..."
"Va all'Inferno, cane!" Ringhiò il signore. "Non le ho fatto nulla che non volesse!"
"Budmin di Provenza... ora ti ucciderò..."
E scoppiò una furiosa rissa, fino a quando, l'uomo lasciò al suolo, pestato a sangue, il signore di Provenza.
"Maledetto, Guisgard..." sussurrò questi, mentre l'altro andava via...
Ad un tratto un cavaliere si avvicinò all'uomo picchiato...
"Cosimus!" Disse questi, riconoscendo il suo cavaliere. "Quel cane di Guisgard... catturalo... me la deve pagare..."
"La pagherà, lord Budmin..." rispose con un ghigno il cavaliere "... la pagherà, credetemi... e voi mi aiuterete in questo..."
"E come?" Chiese il signore tentando di alzarsi.
"Con il vostro estremo sacrificio!" Rispose il cavaliere trafiggendolo con la sua spada.
"Cosimus... tu..." disse il signore prima di cadere a terra senza vita...
Ed il cavaliere rise compiaciuto...

E quella terribile visione fu interrotta dalle grida di paura di Edell, che si strinse, piangendo, alla vecchia monaca.

Guisgard
27-08-2010, 03.26.44
"Siamo una semplice famiglia di contadini" disse la zia a Polgara mentre le porgeva dell'acqua "e aiutare chi è in difficoltà è un dovere di ogni buon cristiano."
"Venite, milady..." intervenne Tisson "... andiamo a prendere il mio cavallo cosi che possa accompagnarvi fino a casa vostra."
E quando giunsero nel fienile Tisson prese a dire:
"Che sbadato! Ho dimenticato la mia spada! Vado in casa a prenderla. Un momento e sarò di ritorno."
Ma mentre Polgara attendeva il ritorno del falso Guisgard, con rapido e silenzioso gesto, all'improvvisò qualcunò alle sue spalle la immobilizzò, puntandogli un pugnale alla gola.
"E sia..." disse la voce alle sue spalle, che era stavolta del vero Guisgard "... una bella donna, con fare sicuro e per niente intimorita, arriva qui e dice di essere stata assalita dai briganti..."
Allora l'uomo fece scorrere la sua mano nella veste di Polgara, quasi ad accarezzarle la pelle, fino a raggiungere le armi che la donna nascondeva nel vestito.
"E queste, milady?" Chiese Guisgard. "Strano che non le abbiate usate per intimorire quei briganti! E sia, la commedia è durata già troppo per i miei gusti! Chi siete? Una spia? E magari vi mandano gli stessi che hanno rapito Talia! Ora mi direte tutta la verità, o anche se siete una donna giuro su quanto ho di più sacro che vi taglio la gola!"

Guisgard
27-08-2010, 03.42.36
Nel frattempo, al carro di Maladesh, il cacciatore di taglie e Cavaliere25 attendevano il ritorno dei loro due compagni.
Ad un tratto due sagome emersero tra gli alberi.
"Alla buon'ora!" Esclamò Maladesh. "Ce ne avete messo di tempo! Allora, diteci, cosa avete scoperto?"
"Capo, quella donna che insieme allo spadaccino ed al chierico ci ha scortato fin qui" cominciò a dire uno dei due assistenti "è giunta da sola a Capomagnus, vestita come se fosse una normale dama, ed è entrata in una casa del borgo."
"Lo sapevo!" Esclamò Maladesh. "Quella donna mi ha insospettito sin da subito!"
"Allora che si fa?" Chiese l'altro assistente.
"E' chiaro" rispose Maladesh "che quella donna è dentro questa storia come lo siamo noi! E credo sia meglio andare al borgo..."
Fissò Cavaliere25 ed aggiunse:
"Andiamo, ragazzo! E cerchiamo di scoprire cosa nasconde davvero quella donna!"

Guisgard
27-08-2010, 03.51.16
In tanto, nella locanda di Capomagnus, Mion e frate Adamoc attendevano notizie di Polgara.
"E' via da troppo tempo!" Esclamò lo spadaccino. "Ed io non sono abituato ad attendere troppo con le mani in mano!"
"In effetti" rispose il frate "lady Polgara non ci ha più dato sue notizie..."
"Al diavolo! Non sono mai stato ai comandi di una donna e non voglio certo dipendere dai suoi umori!"
Ma proprio in quel momento si udirono diversi cavalli giungere alla locanda.
Mion si affacciò e riconobbe i suoi compagni, i cavalieri di Borgogna.
Con loro vi erano anche alcuni cavalieri che recavano lo stendardo di Camelot.
La compagnia era guidata da Stefan e Hastatus.
"Eccoci a Capomagnus, milord." Disse Stefan a Hastatus. "Secondo il messaggio inviatoci da Mion, Guisgard si trova in questo borgo. E con lui c'è anche lady Talia."
Un attimo dopo, Mion si presentò davanti ai nuovi arrivati.
"Finalmente, mio signore!" Disse a Stefan. "Attendavamo con ansia il vostro arrivo!"

Guisgard
27-08-2010, 04.16.21
Intanto alla torre, Iwan ed i suoi erano ritornati da Cosimus.
"Allora, recate con voi notizie di Guisgard?" Chiese loro Cosimus.
"I miei hanno tenuto d'occhio la sua casa." Rispose Iwan. "E per ora quel cane è ancora a Capomagnus."
"Era ovvio..." disse Cosimus "... non partirà lasciando in pericolo la ragazza..."
"Come fate ad esserne così sicuro, milord?" Chiese Iwan.
"Altrimenti l'avrebbe già fatto!" Rispose Cosimus.
Si alzò e prese una coppa di vino.
"Perseo mise a repentaglio il suo ritorno ad Argo..." aggiunse mentre sorseggiava il suo vino "... e con esso la possibilità di mostrare a tutti la gloria di aver ucciso la mostruosa Medusa, un'impresa che l'avrebbe reso immortale, pari agli dei... e sapete perchè?" Chiese ad Iwan.
Questi scosse il capo.
"Per salvare la sua Andromeda." Concluse Cosimus.
"Guisgard non rischierà tanto per una donna." Ribatté Iwan.
"Voi, amico mio, sottovalutate la forza che sa dare il cuore." Disse Cosimus. "Orfeo scese fino agli Inferi per riavere la sua Euridice... e noi faremo in modo che quando Guisgard giungerà qui, troverà ad attenderlo il medesimo Inferno!" E rise forte, rompendo la coppa fra le sue mani.
"Milord..." interruppe la sua risata Iwan "... vorrei vedere la ragazza."
"E sia, ma solo per un momento." Acconsentì Cosimus. "Poi ritornerete a Capomagnus."
Alcuni attimi dopo, a Iwan fu permesso di entrare nella stanza di Talia.
"Come state, milady?" Chiese alla ragazza. "Mi spiace sia accaduto tutto questo. Ma era l'unico modo per avervi. Ma vi prometto, se sarete ragionevole, che tutto questo presto finirà. Cosimus vuole solo Guisgard e quando l'avrà catturato io vi condurrò via da qui."

cavaliere25
27-08-2010, 08.34.10
Guardai Maladesh e gli feci un cenno con la testa per dirgli che ero d'accordo poi dissi rivolgendomi a Buck ora amico mio devi dare tutto te stesso devi cercare Guisggard e la dama che lo accompagna forza andiamo mentre dissi quello mi guardai intorno per cercare un punto ho una persona famigliare.

Morrigan
27-08-2010, 09.12.59
"Tutto questo è già accaduto, ed accadrà di nuovo..."

Morrigan mormorò quelle parole meccanicamente, senza avere quasi la coscenza di ciò che stava dicendo.
Solo quando si rese conto di aver parlato e di aver rotto così il silenzio in cui la stanza era piombato dopo il grido Edell, ebbe un sobbalzo e tornò a fissare i presenti con uno sguardo colmo di stupore.
In tutti quegli anni in cui Morrigan aveva studiato le arti magiche, mai era stata benedetta dal dono delle visioni... eppure quella ragazza, quella terribile scena... era sicura di averla veduta, era apparsa sotto i suoi occhi... ma com'è possibile?
Fissò con intensità la vecchia suora seduta di fronte a lei... "Siete qui per capire, comprendere, conoscere...", così aveva detto, riferendosi chiaramente anche a lei... ma com'è possibile?... lei, che non credeva nemmeno al loro unico Dio! Come poteva, lei, essere stata chiamata a quella conoscenza? "... ma chi presterà fede a noi ed a ciò che diremo?"... già, forse era questo il punto! Probabilmente, pensò Morrigan in quel momento, non importa in chi o in cosa crediamo o non crediamo... quello che importa è avere fede, soprattutto in ciò che non possiamo vedere!
Così, con ritrovata sicurezza e con sguardo risoluto, si rivolse alla donna che era presso di lei, quella donna cui si sentiva legata così fortemente.

"Guisgard..." disse, scandendo quel nome.
"Da qualche giorno questo nome visita i miei sogni, e non ne so il perchè! L'ho sentito nella mia testa, sempre più forte, man mano che voi vi avvicinavate a me! Signora, io voglio aiutarvi, ma per farlo devo sapere cosa sta accadendo... soltanto voi potete darmi queste risposte!"

polgara
27-08-2010, 17.48.03
"Mai mettersi contro un donna armata!" dissi e così facendo gli assestai un sonora gomitata nel fianco con tutta la forza che possedevo. Questo mi permise di liberarmi e di recuperare la spada sotto la sella di Diamante.
A questo punto eravamo pari tutti e due armati e faccia a faccia pronti allo scontro.
"Bene bene, dunque il vero Guisgard siete voi...non so perchè ma lo sospettavo. Mi spiace deludervi non sono una spia e onestamente non so chi sia questa Talia, posso solo dedurre che deve essere una donna che viaggiava con voi e a cui tenete molto. Purtroppo vi informo che non è lei la meta del mio interesse ma io sono qui per voi" Poi sorrisi con fare malizioso:"Non aveta le sembianze di un assassino ad ogni modo io obbedisco solo agli ordini del vostro capo ovvero Sua Signoria il Vescovo ed è da lui che vi devo riportare che lo vogliate o no...sebbene ammetto che lungo il cammino ho potuto apprezzare quanto siate richiesto.."
Poi alzando la guardia e mettendomi in posizione di attacco gli dissi:"ora cosa dobbiamo fare? Duellare o pensate di seguirmi senza troppe discussioni?"

Talia
27-08-2010, 18.20.27
Quando sentii la porta aprirsi di nuovo, alzai la testa di scatto temendo fosse il soldato. Invece un’altra figura entrò, un uomo un poco più esile e dall’aria baldanzosa, che riconobbi subito.
“Iwan!” dissi, sorpresa, alzandomi e andandogli incontro.
Le sue parole, tuttavia, mi lasciarono di stucco… non potevo crederci!
“Voi avete…” balbettai “Voi avete… fatto… che cosa?”
Lo osservai per un istante ma non riuscii a dominare l’animo, così alzai un braccio e lo schiaffeggiai forte, più forte che potevo.
Poi, voltandogli le spalle, mi allontanai di nuovo da lui… camminai nervosamente attraverso la stanza, cercando di mettere insieme le idee: era assurdo, era una cosa senza senso…
Mi passai una mano sul viso per calmarmi e tornai a guardarlo: “Perché Iwan?” chiesi “Perché avete voluto entrare in questa storia? Perché non voleste seguire il mio consiglio, quella sera alla festa? Ricordate? Vi dissi che avreste fatto meglio a tornare in paese e cercarvi una brava ragazza devota ed innamorata di voi… sarebbe stato così semplice: voi sareste stato felice, io adesso sarei lontana da qui e Guisgard…”
Mi interruppi. Guisgard! Chiusi gli occhi un momento, poi li riaprii.
“Se gli accade qualcosa…” dissi con voce tremante all’uomo che mi stava di fronte “Se viene catturato, se viene… ferito… io… io, Iwan, non vi guarderò più in faccia! Mai più!”

elisabeth
27-08-2010, 19.35.13
La vidi entrare nella stanza era una ragazza giovane di aspetto fiero.....le sorrisi...." Morrigan e' il tuo nome.......e l'importante e credere ecco perche' tu ora sei qui e io ho bisogno di te perche' un uomo giusto non venga condannato........e il colpevole dovra' pagare per tutto il male che ha macchiato la misera anima.........".......mi voltai e mi avvicinai alla suora..." perche' dite queste cose Madre, voi sapete che vi credo.....e se sono qui e' perche' siete la mia fonte di verita'........Una torre......io conosco quella torre e' in mezzo alla foresta, coperta da alberi di alto fusto e intorno la vegetazione ..la rende invisibile ad occhi umani........Ma i miei occhi vedono e voli lo sapete...... trovero' Cosimus......"...Un gelido vento ..mi porto' una visione.....uan visione.....una visione, ondate di ricordi e visi sconosciuti........La ragazza......ecco cosa era successo....sapevo che Guisgard era innocente...ne ero sicura....." Morigan dobbiamo andare via di qua.....dobbiamo raggiungere quella torre.......per ora loro stanno bene qui...con noi non possiamo portarle..."....

Morrigan
27-08-2010, 19.42.58
"Farò come ordinate, signora... ma prima..."
Morrigan guardò quasi con imbarazzo la veste bianca che aveva indosso, come se ormai fosse un cencio inutile e senza senso, ora che era stata vista ed era stata riconosciuta... ora che poteva tornare finalmente ad essere soltanto Morrigan, la strega da battaglia e la donna imprevedibile che era sempre stata.
"... prima lasciate che io abbandoni questi abiti e riprenda le mie vesti scure e il mio mantello. E lasciate che prenda dal loro nascondiglio la mia verga e la mia spada, perchè se davvero stiamo andando incontro al male di cui parlate, queste due fedeli compagne di viaggio potrebbero tornarci molto utili!
Attendetemi qui, sarò da voi al più presto, e pronta al vostro comando!"

elisabeth
27-08-2010, 19.50.08
" Vi prego Morrigan chiamatemi Elisabeth........nessuno e' al comando di nessuno..........Io e te siamo uguali...l'esperienza dell'una e la forza dell'altra....questo ci fara' essere forti....e l'umilta' ci fara' arrivare alla verita'......vi attendero' qui mia cara.......non tardate.....abbiamo molta strada da fare....."

Morrigan
27-08-2010, 20.05.43
Come già le era accaduto di fare, spontaneamente, nel momento in cui l'aveva vista, Morrigan chinò il capo con rispetto verso Elisabeth, quindi sparì rapida nel buio della scala.
Raggiunse la piccola celletta che era stata la sua bizzarra dimora in quelle settimane e senza prendere nemmeno fiato, si sedette sul pavimento umido e cominciò ad armeggiare con una delle assi di legno, facendo leva con un coltellino che portava nascosto sotto la veste, unico ricordo della sua vita avventurosa dal quale non era riuscita a separarsi.
Scoprì quindi il nascondiglio e ne tirò fuori un involto... la spada, la verga, il giubbetto di cuoio pesante, il mantello nero... alle suore aveva detto di aver gettato via tutto, per abbracciare la via del silenzio e della pace, ma non era così... non l'avrebbe mai potuto fare!

Così, in quell'arnese, si presentò nuovamente agli occhi di Elisabeth, che l'attendeva. Con i lunghi capelli neri finalemente liberi, quelle vesti scure, la spada al fianco e la verga affibbiata alle spalle da un laccio di cuoio, Morrigan sapeva di essere quasi irriconoscibile. Sembrava di certo più oscura e minacciosa, ma sentiva che Elisabeth era in grado di andare ben oltre le apparenze.
Le si piantò di fronte con con un gesto sicuro.

"Sono pronta, adesso!", disse, ritrovando per un attimo il suo abituale sorriso, divertito e ironico insieme.

elisabeth
27-08-2010, 20.25.22
Era li' vicina a me....era diversa , i nostri abiti erano simili..la differenza era che io sotto il mantello avevo un abito nero alla cui vita avevo legata una cinta in corda e sacchettini di erbe.......i mei capelli erano raccolti in una lunga treccia.....e la mia verga......quella non era un semplice bastone.....le sorrisi divertita...aveva negli occhi l'eccitazione di un urlo di battaglia..........il mio sguardo venne attratto da tre pietre ai piedi di Edell.......le mie pietre, potevamo viaggiare....ma dovevo raggiungere il centro del bosco....da li' non potevo...." Morrigan adesso mi sembrate piu' voi stessa........e' ora di uscire da qui e voi conoscete la strada meglio di me.......fatemi strada.."...Raccolsi le pietre da terra, le tenni nel palmo della mano..erano fredde....Bacia la suora e la ragazza.....e pensai a Calandrake....non l'avevo dimenticata, ma li' le avrebbero dato le cure di cui necessitava.......