Visualizza versione completa : Fuga nel Crepuscolo
Morrigan
27-08-2010, 20.48.23
Attese che Elisabeth si congedasse, quindi iniziò a fare strada verso l'uscita del convento.
Appena vercata l'austera soglia, si girò un istante appena a fissare la facciata di quell'edificio, che in maniera del tutto inaspettata stava dando una svolta alla sua vita, gettandola tra le braccia di un'avventura che era ancora per lei tutta un mistero.
Quindi guardò la sua nuova compagna di viaggio e sorrise.
"Andiamo e facciamo il nostro viaggio", disse soltanto.
E si incamminò con passo celere verso il centro della foresta.
Guisgard
28-08-2010, 01.59.32
Elisabeth e Morrigan lasciarono così il convento.
Più si allontanavano, più la sagoma di quell'austero edificio finiva per confondersi nella vegetazione che dominava la foresta.
E quando le due donne furono nel cuore più profondo e misterioso di quel lussureggiante ambiente, cominciarono ad avvertire qualcosa.
La foresta ha mille suoni, mille voci, mille richiami, mille echi.
Le due donne giunsero così davanti ad una piccola ed antica cappella abbandonata.
La porta era chiusa da due assi incrociate, inchiodate in modo da formare una Croce di Sant'Andrea, che rendevano bloccata l'entrata in quel luogo.
Accanto alla cappella, su un piccolo carretto trainato da un solo cavallo, vi era un vecchio nano, intento a lavorare con un coltello una piccola statuetta di legno.
Guisgard
28-08-2010, 02.19.38
Intanto, nella torre, Iwan era giunto nella stanza di Talia.
"Il vostro consiglio?" Disse avvicinandosi e prendendola fra le braccia. "E' voi che voglio! E vi condurrò lontano da tutto questo!"
La fissò ed aggiunse:
"Guisgard? Cosa vi importa di lui? Lui ormai è condannato! Noi invece abbiamo tutta la vita davanti! Non siate sciocca e non negatevi la felicità che voglio darvi!"
Guisgard
28-08-2010, 02.37.56
Nel frattempo, nel fienile Guisgard era alle prese con Polgara.
"Certo che voi picchiate forte, milady!" Disse dopo essere stato colpito dalla ragazza.
La fissò e con un sorriso continuò:
"Sua grazia il vescovo? Beh, se ricordo bene, lui già decise sul mio conto... quando mi cacciò dalla sua guardia."
Estrasse allora la spada e con fare guascone aggiunse:
"Catturato da una dama? Devo dire che non avrei mai immaginato un simile finale per questa storia... solitamente di una donna, specie se bella come voi, preferisco innamorarmene... ora invece voi mi chiedete addirittura di battermi... in guardia allora!"
E cominciò a menare fendenti rapidi e precisi, costringendo Polgara sulla difensiva.
"Devo ammettere che siete abile con la spada..." riprese a dire "... ma trovo che la vostra guardia sia troppo alta, lasciando troppi punti scoperti... ed io amo colpire sempre al cuore, milady... facendo spesso centro!"
E riprese a duellare, senza però mai affondare veramente i colpi, per paura che la sua ferita potesse riaprirsi.
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Talia
28-08-2010, 02.47.22
“Felicità?” sbottai, allungando le braccia e spingendolo lontano da me “Quale felicità, Iwan? Voi siete pazzo! Credeste davvero che rapirmi, che consegnarmi nelle mani di quell’uomo, di quel Cosimus, sarebbe stato il modo giusto per…” lo guardai freddamente, poi proseguii “E poi voi non mi conoscete affatto, non sapete niente di me, niente! Potrei anche essere una persona orribile, per quel che ne sapete. Non negherete che è il mio volto che vi piace e nient’altro!”
Lo osservai ancora per un istante, cercando di reprimere il fiume di improperi che mi affollavano la mente, infine mi limitai a soggiungere, con il tono di chi cerca di convincere in prima istanza sé stesso: “Quanto a Guisgard… non è affatto condannato! Non lo è! C’è ancora speranza!”
Guisgard
28-08-2010, 02.57.04
"Si, sono pazzo di voi!" Sussultò Iwan. "Mi avete stregato! Sogno di voi ogni notte! Vi desidero come se non ci fosse null'altro a questo mondo! E non accetterò il vostro rifiuto!"
La fissò con astio ed aggiunse:
"E ricordate... o sarete mia o di nessun altro!"
Restò un attimo in silenzio.
"Ora ditemi... ma badate di dire il vero... cos'è per voi Guisgard?" Le chiese con uno sguardo di ghiaccio.
Talia
28-08-2010, 03.07.42
Lo scrutai per un momento, con lo stesso sguardo di ghiaccio... detestavo essere trattata come un soprammobile e Iwan stava mettendo a dura prova la mia capacità di sopportazione.
"Io non sarò mai vostra, Iwan!" dissi infine "Né vostra, né di nessuno come voi: non sono un oggetto che si possa comprare, sebbene voi sembriate pensare proprio questo!"
Esitai appena un istante, poi soggiunsi: "E qualsiasi cosa sia Guisgard per me, non vi riguarda!"
Guisgard
28-08-2010, 03.12.16
Iwan, a quelle parole di Talia, mostrò una viva rabbia.
"E sia!" Disse quasi tremando per l'ira. "Qualsiasi cosa sia per voi quel gaglioffo, restarà un ricordo, un fantasma! Vi avevo offerto il mio amore e voi invece mi rispondete con astio ed orgoglio! Voi sarete mia! Lord Cosimus me l'ha promesso! E quanto a Guisgard... sarò io stesso ad ucciderlo!"
E detto questo chiamò la vecchia carceriera, che lo fece uscire, per poi richiudere la porta di quella prigione.
Guisgard
28-08-2010, 03.48.28
Intanto, in un'altra parte della torre, Cosimus era in compagnia di Caitley.
La donna scrutava della pece mischiata a maleodoranti erbe sul fondo di una ciotola.
"Cosa vedi?" Chiese Cosimus.
"Vedo..." cominciò a dire Caitley "... vedo... vedo due donne... due donne particolari... stanno cercando questa torre... e sono protette da misteriose e primordiali forze..."
"Che donne?" Chiese Cosimus.
"Sono... donne molto potenti... ecco... le vedo... una, si, è lei... Elisabeth... l'altra invece è sconosciuta ai miei occhi... ci stanno cercando..."
"Al diavolo!" Ringhiò Cosimus. "Io posso proteggere questo torre dagli uomini, ma tocca a te difenderla dalla magia!" Disse alla donna.
"Cosa ne farai di quella ragazza?" Chiese Caitley.
"Lady Talia? La userò come ostaggio... ma non come se fosse di cristallo!" E rise con tono lascivo.
Poco dopo, la vecchia carceriera entrò nella stanza di Talia.
Posò sul tavolo un vestito pulito.
"Indossatelo..." disse a Talia, senza però guardarla in viso "... il padrone stanotte vi farà portare nella sua stanza..."
E nel pronunciare quelle parole, un accenno di pena si avvertì in quella vecchia.
Una pena che non sfuggì a Talia.
Talia
28-08-2010, 04.38.58
Guardai la vecchia e fui colpita dal suo tono carico di rammarico, di pena, di esitazione...
Mi avvicinai allora al tavolo e presi l'abito tra le mani: era un bel vestito, di buona fattura, morbido e vellutato...
"Indossatelo... il padrone stanotte vi farà portare nella sua stanza..."
Le parole della vecchia mi risuonarono nella orecchie e un vago senso di panico mi invase.
"Non ho intenzione di indossarlo per compiacerlo!" dissi, con la voce che mi tremava, riappoggiandolo sul tavolo "E non andrò da nessuna parte!"
Guisgard
28-08-2010, 04.48.02
La vecchia la fissò con rammarico misto a tenerezza.
"Figlia mia..." prese a dire con un tono mai così mite prima d'ora "... non sarà un abito ad ammansire le vostre miserie... e..."
Guardò verso la porta ed udì se passasse qualcuna delle guardie nel corridoio.
"Val la pena resistere a tutto questo?" Chiese. "Cosa vi attende la fuori? Avete sogni da inseguire e per i quali lottare e sconfiggere questo dramma?"
Le passò allora due foglie larghe e sottili.
"Se la risposta è si, allora masticatele..."
Talia
28-08-2010, 04.56.32
"Cosa?" chiesi, lanciandole un'occhiata scettica "Io non capisco... cosa... che cosa sono?"
Ma in quel momento mi parve di udire delle voci che salivano le scale... valeva la pena resistere a quell'incubo? Non ci pensai neanche per un istante!
Afferrai quelle due foglie, qualsiasi cosa fossero, chiusi gli occhi e pensai a Guisgard... poi me le ficcai in bocca e presi a masticare più velocemente che potevo.
Guisgard
28-08-2010, 05.05.59
Appena Talia masticò quelle foglie, un forte rossore si formò sulle sue guance.
Iniziò a tremare ed a sentire freddo.
La stanza cominciò a girare e si sentì tanto debole da non poter stare in pedi.
La vecchia allora, atteso l'effetto di quelle foglie, uscì dalla stanza.
E sulle scale incrociò alcune guardie.
"La ragazza sta male..." disse loro "... credo abbia la febbre... ma era da aspettarselo, non ha mai vissuto una simile situazione..."
"La febbre?" Ripeté uno dei soldati. "Ma non può sostenere..."
"Non si regge in piedi!" Lo interruppe la vecchia. "E non credo che il padrone possa trovare piacere con lei in quello stato..."
"Accidenti!" Inveì il soldato. "Lord Cosimus non la prenderà bene! E sia, lo avvertirò io, ma tu, vecchia, cerca di farla guarire in fretta! Altrimenti te la vedrai tu con la sua collera!"
E le guardie raggiunsero il loro padrone.
Guisgard
28-08-2010, 05.53.56
Intanto, per le vie di Capomagnus, Maladesh e Cavaliere25, con i loro abiti da frati, cercavano tracce di Guisgard per il borgo.
Ad un tratto Buck cominciò ad abbaiare forte e correre verso una casa.
"Che il diavolo sprofondi nei meandri dell'Inferno!" Esclamò Maladesh. "Cosa gli è preso ora a quel cane?"
Poi, ricordandosi del fiuto del loro segugio, decise di seguirlo.
I due così, proprio grazie al fiuto di Buck, raggiunsero il fienile dove Guisgard e Polgara si stavano battendo.
I due cacciatori di taglie si scambiarono uno sguardo d'intesa ed un attimo dopo entrarono nel fienile.
"La mosca finisce sempre nel miele!" Esclamò compiaciuto Maladesh, mentre Buck abbaiava contro Guisgard. "Possibile che tu non cambi mai! Sai bene che le donne ti portano solo guai eppure ogni volta ti ritrovo in loro compagnia!"
Ed estrasse dal saio la sua affilatissima spada.
"Ora faremo un bel viaggetto fino ad Avignone, amico mio!" Concluse soddisfatto, fissando Guisgard.
Guisgard
28-08-2010, 05.55.05
La luce del mattino, delicata, si posò sul viso di Talia.
Dolcemente la ragazza fu svegliata dall'incanto di quella mattinata, con tutti i colori ed i suoni della campagna di Capomagnus.
Il letto era morbido e le lenzuola profumate ed un intenso odore di latte calde e pane appena sfornato saliva lungo la piccola finestra ovale.
La ragazza scese così dal letto, camminando a piedi nudi, mentre i luminosi raggi del Sole rendevano, inondandola, ancor più bianca la sua camicia da notte.
I lunghi capelli scendevano liberi sulle spalle ed un'espressione serena rendeva ancor più aggraziato il suo già bellissimo volto.
Talia si affacciò alla finestra e con lo sguardo, non acora del tutto abituato alla luce del giorno, abbracciò l'intero paesaggio che avvolgeva il vecchio borgo.
Lo zio di Guisgard la vide e la salutò.
"Ben svegliata!"
Talia sorrise e rispose agitando, un pò come una bambina felice e spensierata, la mano.
E dopo essersi lavata la faccia con la fresca acqua del catino, scese giù, dove trovò la zia intenta a preparare la colazione.
"Focacce e marmellata di frutti di bosco e latte caldo!" Disse la zia.
Talia mangiò tutto con gusto ed assaporò quel denso e dolcissimo latte.
Ad un tratto udì un deciso nitrito ed una voce che la chiamava.
"Talia, dove sei?" Chiamava Guisgard. "Vieni fuori presto!"
La ragazza corse fuori, restando sorpresa da ciò che vide.
Un bellissimo cavallo bianco, forte e robusto.
"E'... è bellissimo!" Esclamò.
"Certo e non se ne trovano di migliori!"
"Dove l'hai trovato?" Chiese lei senza smettere di guardare quel superbo cavallo.
"L'ho vinto al gioco ieri sera!" Rispose Guisgard.
"Al gioco?" Ripeté contrariata la zia. "Sai bene che non voglio vederti giocare!"
"Ma dai, zia, scherzavo!" Rispose ridendo Guisgard. "Volevo vedere che faccia facevi! L'ho comprato alla fiera!"
"Ha un nome?" Chiese Talia accarezzando il cavallo.
"Beh, non credo..." rispose Guisgard "... bisognerà sceglierne uno, immagino. Vuoi darglielo tu?"
"Io?" Chiese Talia. "Dici sul serio? Posso?"
"Beh, di solito è il padrone o la padrona a dare il nome al proprio animale."
"Cosa? E' mio?"
"Certo!" Rispose Guisgard. "Così ora non potrai più rifiutare di venire a cavalcare con me!" E le fece l'occhiolino.
"E' mio? Davvero? Non ci credo!"
"Certo!" Rispose Guisgard. "E dimmi, sai cavalcare bene? Altrimenti mi sa che devo darti qualche lezione..."
"So cavalcare benissimo e posso batterti se vuoi!"
"E sia! Ma fisserò io il premio della gara!" E rise di gusto.
E l'incanto di quel mattino a Capomagnus riempì di gioia il cuore di Talia.
Ma un rumore lontano, forse proveniente dalle segrete della torre, svegliò bruscamente Talia.
La ragazza ci mise un pò a rendersi conto di aver sognato.
Ma dopo quei momenti d'incertezza riconobbe il luogo in cui si trovava.
Era la stanza in cui era stata imprigionata.
Sentiva ancora la debolezza su tutto il suo corpo e la testa le girava lievemente.
Quel risveglio fu traumatico.
Quella prigione era reale, mentre l'incanto di Capomagnus era svanito in quel sogno così bruscamente interrotto.
cavaliere25
28-08-2010, 10.02.49
Vedendo Guisgard rimasi sbalordito richiamai Buck vieni qui dissi da bravo poi rivolgendomi a Guisgard dissi ci avete fatto fare una lunga ricerca ed ora vi abbiamo trovato non è stato facile trovarvi poi guardando Polgara dissi mylady lasciatelo a noi questo individuo deve pagare per i suoi crimini commessi mentre dissi quelle parole guardai Maladesh e gli dissi ora che facciamo amico mio non sarà facile convincerlo a venire con noi.
elisabeth
28-08-2010, 14.52.26
Grazie a Morrigan uscire dal convento fu molto semplice, e il sentiero che conduceva al bosco per me che conoscevo bene Madre Natura ...fu come trovare la strada che porta a casa.........Ma durante il cammino, visioni contrastanti presero a venirmi alla mente .......Vidi il volto di Cosimus e della vecchia donna che lo accompagnava.......lei sapeva che conoscevo il posto dove si trovavano.......Camminavo affianco a Morrigan......non una parola, ma i nostri pensieri si univano.....bastava un solo sguardo e io conoscevo i suoi pensieri.....pensieri puri....un'altra avventura.........arrivammo ad una piccola cappella......la cui porta era sbarrata da due assi ad incrocio.....dove avevo visto...un segno del genere......a si...nella Chiesa di S.Andrea nelle terre del nord.......ferma davanti alla cappella presi .....le tre pietre e le incominciai a ruotare tra le mani.........il suono di un ruscello ...l'odore della terra...il calore del fuoco...e il lieve soffio del vento........incominciai a vedere.....Talia dormiva di un sonno soporifero......e tra un po' l'ira di Cosimus sarebbe stata incontrollabile.............Guisgard...stava lottando......era una donna il suo avversario...Polgara.....era riuscita ad arrivare a lui...avevo voglia di rivederla......" Morrigan.....avete paura di viaggiare...?......sapete cosa si prova a volare nel tempo ?......dovete fidarvi di me ciecamente e raggiungeremo quella torre in un battito d'ali........"......mia avvicinai cosi' al nano che era vicino alla chiesa.....aveva un legno tra le mani che stava tramutando in statuetta......." Come mai siete accanto ad una chiesa le cui porte sono sbarrate.......avete la possibilita' di farmi entrare all'interno almeno per un momento ?......posso comprarvi la statuetta che state lavorando....se mi fate questo favore ........
Talia
28-08-2010, 15.10.31
Aprii gli occhi di colpo, senza capire esattamente dove fossi... restando immobile, li ruotai allora intorno e riconobbi la stanza in cui ero stata chiusa nelle ultime ore.
Chiusi di nuovo gli occhi, cercando di tenere con me gli odori, i sapori e le sensazioni di quel sogno che stavo facendo appena prima di svegliarmi... ma fu inutile: a poco a poco sentivo quell'inconto scivolare via come acqua di fonte tra le dita.
Sospirai tristemente, poi cercai di tirarmi su e di mettermi in piedi ma non ci riuscii... le mie gambe erano troppo deboli, la testa vorticava ad ogni minimo movimento... caddi di nuovo pesantemente al suolo e lì rimasi, immobile, chiedendomi che cosa accidenti avessi masticato e per quanto tempo fossi rimasta in quello stato pietoso. A pensarci, non sapevo neanche se fosse giorno o notte in quel momento... ma non mi importava.
Così chiusi di nuovo gli occhi e sperai di tornare in quel sogno.
Morrigan
28-08-2010, 18.29.58
Si erano fermate di fronte a quella strana cappella, in quel luogo di cui Morrigan non aveva affatto memoria.
Fino a quel punto aveva camminato spedita, ma di tanto in tanto si era voltata indietro, come ad assicurarsi che Elisabeth le fosse sempre vicina.
Vi erano degli istanti, infatti, in cui gli occhi della donna sembravano velarsi appena. Morrigan ne era insieme spaventata ed incuriosita... era curiosa di conoscere le visioni che l'altra aveva e allo stesso tempo preoccupata dall'emozioni che ne derivava. Perchè riusciva a percepire lo spirito di Elisabeth con una tale chiarezza, come poche altre rare volte le era accaduto nella vita. E mentre Elisabeth aveva quelle visioni, Morrigan sentiva angoscia, crudeltà, errore, dolore...
C'era pure dell'altro, questo era vero... un sentimento diverso ed ugualmente forte che traspariva a volte dalle visioni di Elisabeth... si sarebbe detto amore... ma non era un uomo l'oggetto di quel sentimento... " Morrigan.....avete paura di viaggiare...?"... quando quella domanda giunse ad interrompere i suoi pensieri, Morrigan quasi non sentì il bisogno di rispondere... il suo animo semplicemente esultò all'idea di quella nuova esperienza.
"No", rispose infine, "non mi è mai accaduto di spostarmi con la magia e non so cosa si provi, ma non ho paura, non ho affatto paura di viaggiare..."
... la vita stessa è un viaggio, se avessi paura di viaggiare dovrei anche avere paura di vivere... andiamo... ma non ebbe il tempo di abbandonarsi all'incantesimo che Elisabeth stava per operare, perchè la sua attenzione fu cattarata da qualcosa di inaspettato.
Elisabeth stessa aveva interrotto la magia delle pietre e si era avvicinata ad una bizzarra figura che sedeva su un carro vicino alla cappella... un nano!?! Morrigan lo guardò con sospetto, e con ancor più sospetto seguì la scena che si stava svolgendo... Elisabeth gli aveva rivolto la parola e lo stava pregando di farle visitare la cappella.
Istintivamente, Morrigan le fu accanto con un gesto rapido e felino, la trattenne e le sussurrò piano all'orecchio:
"Siate attenta, mia signora... questo soggetto appartiene ad una razza scaltra e bugiarda! Ed inoltre, è da lungo tempo che non incontravo gente di tal fatta in queste foreste! Interrogatelo voi, che siete più saggia e più prudente di me... ma se solo costui fa un passo falso, lo infilzo con la mia spada!"
polgara
28-08-2010, 20.13.33
"Bene bene...eccoci qui riuniti..però per essere dei monaci siete decisamente molto armati, ma forse questo non vi sarà sufficiente." e feci scivolare la mano sotto il mantello. "Mi dispiace ma io ho dato la mia parola e non posso cedere Guisgard a nessuno, egli verrà con me piacente o no!" e così dicendo approffittai della distrazione di Guisgard per assestargli un colpo al fianco dolente che notavo spesso si proteggeva durante lo scontro.
Con fulminea mossa lanciai ai piedi di Maladesh e di Cavaliere25 dei lacci di cuoio alle cui estremità erano appesi dei pesi..questo avrebbe impedito loro di muoversi troppo velocemente e di sferrare un attacco dalla posizione in cui erano.
"Mi dispiace cagnolino ma sei troppo rumoroso per i miei gusti!" e lo bloccai lanciandogli addosso un sacco di iuta.
Fischiai affinchè Diamante venisse a recuperarmi e mi girai verso Guisgard con le briglia del suo cavallo salde tra le mie mani:
"Scegliete o con me o vi lascio ai cacciatori di taglie...avanti salite in groppa poi parleremo e vi narrerò ciò che il Vescovo mi ha detto di riportarvi. Quindi?" e lo guardai impaziente.
Guisgard
29-08-2010, 02.41.03
Elisabet e Morrigan fissavano quella grottesca figura. Questa allora, dopo alcuni istanti, smise di incidere col suo coltello su quella statuina e finalmente cominciò a guardare le due donne.
"Volete vedere la cappella?" Chiese quasi stupito. "E perchè mai?"
Mostrò poi la sua statuina ed aggiunse:
"Questa stauina ha un prezzo molto alto per voi! Se la volete, dovete darmi le vostre pietre! Solo così vi farò entrare nella cappella! E badate che togliendovi quelle pietre io vi farò un gran favore, perchè esse vi condurrebbero a morte certa!"
Guisgard
29-08-2010, 03.02.54
"Tranquillo, ragazzo..." disse Maladesh a Cavaliere25 "... il nostro amico Guisgard non potrà rifiutare l'invito che gli abbiamo fatto a seguirci!" E rise forte.
Poi, rivolgendosi a Polgara:
"E voi come donna avete artigli troppo affilati per i miei gusti!"
Ma un attimo dopo, l'abile Polgara immobilizzò i due cacciatori di taglie ed il loro segugio.
"Maledizione!" Imprecò Maladesh. "Siete un diavolo sottoforma di donna!"
Intanto Guisgard era piegato in due dal dolore.
"Dann... ata!" Diceva ansimando. "Pro... prioprio... sulla mia fer... ita!"
Cominciò a respirare profondamente per riprendersi.
"Che sia maledetto... il demonio che vi ha... messo sulla mia... strada!"
Usò allora la sua spada per rialzarsi e gettò un rapido sguardo ai due cacciatori di taglie.
"E sia..." aggiunse "... vi seguirò... per ora..."
Così il cavaliere scappò via con Polgara, che in sella al suo cavallo sembrava ben sicura del fatto suo.
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Morrigan
29-08-2010, 03.18.24
Quella voce le risuonò insopportabile nelle orecchie... Morrigan strinse gli occhi... echi di battaglie infuriarono nella sua testa, e urla, e rumore di spade, mentre i suo compagni perivano per i malefici di quei dannati nani... scosse la testa per scacciare via quel ricordo... ma era ancora troppo vivo!
Si lanciò con veemenza verso il nano, mentre la sua mano, inavvertitamente, carezzò l'elsa della spada.
"Ascoltami bene, brutto botolo!", gli esclamò chinandosi per guardarlo dritto negli occhi, "Milady Elisabeth è troppo cortese per sapere come occorre trattare con gente come te... ma io sono di un'altra pasta!"
Si drizzò sulla schiena, mise le mani sui fianchi e lo fissò con un sorriso minaccioso.
"Lo sai cosa usa dire la mia gente, su al Nord? Se per strada incontri un lupo e un nano, lascia andare il lupo e uccidi il nano! Quindi ti consiglio di pesare bene le tue richieste... lasciaci entrare ed io ti risparmio la vita... ti pare un prezzo abbastanza ragionevole, questo?"
Guisgard
29-08-2010, 03.26.01
Nel fienile intanto, grazie alla sua spada, Maladesh riuscì a liberarsi dai lacci di Polgara, liberando poi anche il suo giovane assistente.
"Che quella donna sia maledetta!" Esclamò. "Ci ha sorpresi come dei pivelli! E non ci sono più cavalli in questo fienile!"
In quello stesso momento tornò Tisson.
"Ehi, ma che accade qui?" Chiese confuso. "E dov'è Guisgard?"
Poi, fissando meglio Maladesh e Cavaliere25, aggiunse:
"E da quando i servi del Signore adoperano armi?"
"Se gli angeli buoni non avessero avuto armi" rispose Maladesh segnandosi tre volte "non sarebbero riusciti a scacciare quelli ribelli!"
Poi, rivolgendosi a Cavaliere25:
"Andiamo, ragazzo! Raggiungiamo gli altri al carro, prima che Guisgard e quella diabolica donna ci sfuggano!"
E corsero via, verso il loro carro, lasciando Tisson ancora più confuso.
Guisgard
29-08-2010, 03.30.02
Il nano fissò per un momento Morrigan.
"Conosco la gente del nord" disse "e non riuscirebbero mai ad uccidere uno della mia razza! Ed a quanto vedo, in tutti questi secoli non hanno perso la loro presunzione!" Rise forte e chiese:
"Volete davvero vedere questa cappella? E cosa spera di trovarci una pagana come voi?"
Morrigan
29-08-2010, 03.45.48
"Dimmi, omuncolo... da quando ladri e traditori si interessano di cose di fede? Ed anche se così fosse, le miei credenze e i miei interessi qui, sono affar mio!"
Il sangue le era salito alla testa, e sarebbe stata anche pronta a lanciarsi contro di lui e a sventrarlo con la sua spada... ma c'era qualcosa di inspiegabile che la frenava... Elisabeth... la presenza di Elisabeth al suo fianco la tratteneva dal compiere quel gesto, come se avesse instillato in lei una bizzarra forma di pudore, che quasi le impediva di commettere quell'atto così sanguinario... e sia, mi tratterrò dall'ucciderlo... e tuttavia...
un sorrisetto malizioso le increspò il viso... doveva pur pagare un piccolo tributo alla sua ira!
Fissò intensamente il coltello che il nano stringeva ancora in una mano, recitò velocemente, a fior di labbra, una formula magica in una lingua arcaica... e il coltello si disintegrò in in una miriade di pezzi che si sparsero nel vento.
"Orbene," disse "possiamo giungere infine ad un pacifico accordo? O devo procedere nel distruggere qualcos'altro?"
Guisgard
29-08-2010, 03.54.27
Il nano si adirò non poco e portò la mano sulla pesante scure che aveva accanto a sé.
"La casa del Signore è aperta a tutti, Belafong!" Disse all'improvviso una voce alle loro spalle.
"Ma, questa donna pagana mi ha mancato di rispetto!"
"Belafong, amico mio... ti senti di negare loro l'accesso alla capella?" Chiese il nuovo arrivato, che dal saio indossato si rivelò essere un monaco.
Il nano chinò il capo senza rispondere nulla.
"Mie signore..." cominciò allora a dire il monaco ad Elisabeth e Morrigan "... vogliate scusare i modi scontrosi del mio austero amico, ma la cortesia e la grazia non sono virtù della sua razza. Egli però agisce con lealtà ed a fin di bene, essendo il custode di questa cappella."
Morrigan
29-08-2010, 04.01.20
Morrigan fissò la figura che era apparsa di fronte a loro.
Chinò il capo in segno di saluto.
"E io chiedo a voi di perdonare la mia irruenza... ma la nobile signora che mi accompagna non chiede che di poter visitare questa cappella. Quanto a me, signore, posso anche restare fuori, se la mia presenza in questo luogo vi offende in qualche modo"
Guardò un istante il nano in cagnesco, restituendogli la stessa occhiata.
"Se volete, attenderò qui con questo fedele custode... mi stavo divertendo in sua compagnia!"
Guisgard
29-08-2010, 04.11.39
Il monaco rispose con un lieve sorriso al saluto rispettoso di Morrigan.
"Mia signora..." disse "... questo luogo viene offeso ed oltraggiato dalla malvagità e dal peccato, non da chi chiede di visitarlo."
Fece allora un cenno al nano e questi, sbuffando, saltò giù dal carretto.
Colpì allora con la sua scure le assi che bloccavano la porta della cappella e quando le ebbe distrutte aprì il grosso catenaccio con una chiave che aveva con se.
Aprì finalmente la porta e si spostò per permettere l'accesso alle due donne.
"Badate che vi tengo d'occhio!" Disse rivolgendosi a Morrigan.
Morrigan
29-08-2010, 04.15.46
Morrigan esplose in un'allegra risata.
"Fatelo, mio buon custode, così almeno non sarò la sola a tener d'occhio qualcuno!"
Quindi, si fece da parte, per cedere il passo ad Elisabeth.
Guisgard
29-08-2010, 04.37.41
Così, davanti ad Elisabeth e Morrigan era spalancata la porta di quella cappella.
All'interno dominava un buio profondo, solo lievemente attenuato da un lontano chiarore che sembrava provenire dal fondo della navata.
Il nano accese allora un grosso cero e lo consegnò alle due donne, facendo loro cenno di entrare in quell'austero e mistico luogo.
http://lh4.ggpht.com/_CafpWIZlrWM/SnLyqfdkQcI/AAAAAAAACr4/dzTDMHYW10c/chiesa_del_carmelo.gif.jpg
Guisgard
29-08-2010, 04.44.13
Nel frattempo, alla locanda di Capomagnus, i cavalieri di Borgogna, accompagnati da quelli di Camelot, decidevano come agire.
"Lady Polgara sembrava abbastanza certa..." disse Mion "... credo che quel Guisgard si trovi qui! E lady Talia è con lui!"
"Allora non ci resta che cercare quell'uomo!" Rispose Stefan. "Mion, prendete con voi alcuni uomini e cominciate a rivoltare questo borgo come un guanto. Prima di domani voglio avere notizie di quel Guisgard!" Ordinò al suo fedele cavaliere.
Poi, rivolgendosi a Hastatus:
"Milord, voi e i vostri uomini conoscete bene le terre di Britannia... ogni suggerimento o proposta sarà ben accetta!"
Guisgard
29-08-2010, 05.21.00
Carcassonne era il luogo della sua infanzia, dei suoi sogni...
La ridente campagna, le calde Estati ed i ventilati Autunni passati lungo il fiume Aude...
Il rumore dell'acqua fresca che corre sui levigati ciottoli...
Raphel quella mattina fissava proprio lo scorrere delle acque...
Sembrava rapito da chissà quali pensieri...
Talia avvertiva la sua inquietudine, ma non osava chiedergli nulla...
Forse perchè temeva di udire parole che l'avrebbero resa triste...
"Io tornerò al palazzo..." disse all'improvviso Raphael "... ma non vorrei tornarci da solo... ma non ho nessuno che possa accompagnarmi..."
"Verrò io con te!" Lo interruppe lei.
Raphael sorrise malinconico.
"No, meglio di no." Rispose. "Ma potresti andare in città a cercare qualcuno che possa restare qui, a proteggerti in mia assenza... mi sentirei più sicuro..."
Si alzò e le accarezzò i lunghi capelli, per poi avviarsi verso il palazzo.
Ad un tratto un pastorello sbucò fuori dai cespugli.
"Signora, avete visto Pecar?" Chiese preoccupato.
"Chi è Pecar?" Domandò Talia.
"E' il mio agnellino." Rispose il patorello. "E' scappato poco fa e non riesco a trovarlo."
E corse via, chiamando a gran voce il suo agnellino sparito.
Talia allora, si incamminò verso la città, fino a quando si trovò davanti ad una locanda.
Risate e schiamazzi provenivano dal suo interno.
La ragazza si affacciò sull'uscio e vide uomini di ogni genere che giocavano ai dadi, bevevano, mangiavano ed amoreggiavano con donne avvenenti.
"Cosa cerchi tu qui?" Chiese una di quelle accorgendosi di Talia.
"Ecco, io..." balbettò imbarazzata Talia.
Ad un tratto udì una voce familiare.
"Posso fare il doppio con un solo lancio di dadi! E le grazie della signora saranno il mio premio!"
Talia riconobbe quella voce: era Guisgard.
"Fatemi passare!" Disse alla donna sulla soglia. "Io conosco quel cavaliere!"
"Si, ma lui non conosce te!" Rispose con astio la donna.
"Ma deve aiutarmi!" Disse Talia. "Ho bisogno che venga con me!"
"Lui non verrà!" Replicò la donna. "E' inutile che tu l'aspetti! Ed ora vattene!"
Ma proprio in quel momento si udì un grido disperato.
Era il pastorello di prima.
Talia corse a vedere.
E quando lo raggiunse lo trovò a piangere davanti al corpicino del suo agnellino: era stato sgozzato selvaggiamente.
Talia si portò le mani sul volto ed alzando gli occhi si accorse che Raphel era tornato.
Giaceva però ai piedi di un albero.
Talia si avvicinò e le si gelò il sangue nel vedere suo fratello ferito, con le carni putride e maleodoranti.
"Aiutami, Talia..." diceva "... aiutami..."
Ad un tratto la ragazza udì un ringhio.
Si voltò e vide un grosso lupo nero che la fissava.
Un momento dopo il feroce animale balzò su di lei...
Talia aprì gli occhi all'improvviso.
Aveva sognato di nuovo, per poi risvegliarsi in quella prigione.
Ma stavolta non era sola.
Udì delle voci.
"E' ancora malata?" Chiese Caitley fissando il suo volto ancora intontito.
"Si, mia signora..." rispose la vecchia carceriera "... credo ne avrà almeno fino a domani..."
"Odio queste rampolle della nobiltà!" Esclamò Caitley. "Portano solo noie! Comunque, bada di rimetterla presto in piedi... quando lord Cosimus si sarà fatto passare lo sfizio con lei e una volta catturato quel Guisgard, saprò io come eliminarla..."
Scoppiò a ridere compiaciuta ed uscì dalla stanza, lasciando la vecchia carceriera ad inumidire con un panno la fronte sudata di Talia.
cavaliere25
29-08-2010, 10.56.34
Accidenti a quella donna dissi ora ci toccherà inseguirli di nuovo sono stanco forza amico mio dissi rivolgendomi a Maladesh dobbimo fermarli a tutti i costi Guisgard è nostro , poi rivolgendomi a Buck dissi corrigli dietro e non perderli di vista.
polgara
29-08-2010, 11.07.58
Cavalcammo dentro la foresta per un po'. Tenevo ben stretta la briglia del cavallo di Guisgard nella mia mano ed ogni tanto controllavo che il dolore provocatogli non lo facesse svenire.
Quando realizzai che la distanza creatasi tra noi e la casa di Guisgard poteva essere sufficiente, rallentai la corsa portando i cavalli al passo.
"Tra poco arriveremo ad un laghetto, lì ci fermermo un attimo."
Osservai il volto di quest'uomo, non sembrava quello di un uomo cattivo, ed io di uomini cattivi, di ladri, di violenti ne avevo conosciuti parecchi.
"Eccoci, scendete su! Fatemi vedere questa ferita credo di avere qualcosa di utile per voi" ed estrassi da un borsello appeso alla sella della polvere verde, era un potente rimedio disinfiammante e cicatrizzante donatomi da una vecchia saggia spagnola.
"Venite, il Vescovo vi ha richiesto vivo e sano al suo cospetto, ed io il lavoro lo conduco sempre perfettamente." ed iniziai ad impastare la polvere con l'acqua del laghetto "dovete sapere che il Vescovo era molto addolorato per come siete fuggito, vi vuole bene come ad un figlio, e vi vuole rivedere per meglio comprendere come sono andati i fatti e, si augura, per riabilitarvi..certo se riuscirete a fornirgli delle prove della vostra innocenza.
Da quello che so, lui ha già mosso alcune delle sue guardie per scagionarvi ed io sono qui per portarvi al suo cospetto.
Ora alzatevi un attimo la casacca che devo applicare l'impasto sotto le bende"
elisabeth
29-08-2010, 12.45.01
Seguii con interesse la discussione tra il nano e Morrigan........Nessuno si era mai preoccupato della mia persona, neanche chi avrebbe dovuto farlo me lo aveva dimostrato, eppure questa donna mi conosceva solo da qualche giorno......sentivo che era una persona fiera.....e con animo puro....avevo sempre pensato che un giorno le miei conoscenze potessero essere tramandate a mia figlia......poi il destino ha fatto il suo decorso...Polgara......chissa' se ti rivedro' le visioni non mi bastavano piu'........Morrigan, doveva solo placare la sua impulsivita' e sarebbe stata una buona allieva........Il monaco interruppe il corso dei miei pensieri......" Grazie Padre.....anche se pagane, la chiesa e' un luogo di culto...e' l'unico posto dove possiamo trovare un po' di pace........Morrigan desidero che veniate con me....e vi prego statemi vicina......" .....presi il cero e seguita dalla mia fedele amica........mi trovai al centro della navata....Sapevo che al centro di quella chiesa c'era un disco inciso nelle lastre di pietra......c'erano incise le note musicali......su ogni nota c'era una bacchetta di legno alla cui estremita'.....erano legati dei cristalli.........feci tre giri in senso orario, invocai i quattro elementi......." Morrigan vieni amica mia ...il viaggio ha inizio.....nel palmo della mia mano..ci sono tre pietre...Ametista....Giada e Topazio.....metti la tua mano sulla mia ..e creeremo un ponte...non aver paura, il mio spirito ti proteggera'....."......Il viaggio cosi' ebbe inizio........il tintinnare dei cristalli, provocarono una dolce melodia....era la voce del cosmo.....e un vortice di gelida aria......mi fece attraversare la foresta......e quando la melodia fini'....davanti a me c'era la Torre........" Morrigan.....e' tutto a posto.....adesso..incomincia l'avventura, " .....Mi alzai da terra..tolsi il cappuccio e sorridendo..Pensai.." Cosimus...neanche il demonio puo' salvarti adesso....."
Talia
29-08-2010, 13.07.40
Aprii di nuovo gli occhi, confusa… cominciavo a distinguere a fatica il sogno dalla realtà: quelle immagini erano così reali, così piene di sensazioni… Raphael… Guisgard… mentre intorno a me tutto girava e pareva senza senso…
Udii la voce di una donna che non conoscevo, parlava di me ma non colsi il senso del discorso, poi la sentii uscire e un panno umido si posò sulla mia fronte: la mia vecchia carceriera doveva essere lì…
“Lui non verrà!” le mormorai, rammentando le parole del sogno “E’ inutile aspettare! Mi hanno detto che non verrà!” mi sentii triste, infinitamente triste, sospirai e soggiunsi: “Ma almeno presto rivedrò Raphael! Lui è solo ed ha bisogno di me!”
Le parole uscivano a fatica ma non riuscivo ad arginarle: “Me lo hanno ucciso… sacrificato… mio padre ne è il responsabile, Raphael non doveva morire! E il lupo adesso vuole uccidere anche me e io non posso farci niente… resistere, ma per quanto?” chiusi gli occhi “…Non sono forte, Raphael, non lo sono così tanto! Se lui non verrà, io farò in modo di venire da te! Forse era proprio così che doveva andare!”
Guisgard
30-08-2010, 02.07.54
La vecchia continuava ad inumidire la fronte sudata di Talia, che, a causa della febbre, delirava sempre più.
"E' l'effetto delle foglie che avete masticato..." disse la vecchia carceriera "... domani starete meglio..."
La fissò con uno sguardo animato da profonda tenerezza.
"E' lo stato in cui vi trovate che vi causa questi sogni..." aggiunse "... dovete restare calma... chi è Raphael?"
Talia
30-08-2010, 02.14.47
Udivo la sua voce ma la mia mente vagava...
"A Raphael sarebbe piaciuto Guisgard!" mormorai "Raphael avrebbe voluto che vivesse, non che venisse qui a morire! Anche io voglio che viva... vorrei che..." sospirai e la voce mi si affievolì ancora "Ma il lupo è troppo vicino... non c'è speranza di salvezza per me!"
Guisgard
30-08-2010, 02.17.26
Appena Elisabeth dispose il tutto secondo la giusta simbologia dei quattro elementi, le due donne furono avvolte da un singolare alone, che man mano divenne sempre più intenso.
Ad un tratto una fortissima luce le investì.
Simboli misteriosi e sconosciuti cominciarono ad ardere in uno spazio infinito che girava caotico attorno a loro.
Un momento dopo, Elisabeth e Morrigan, si ritrovarono nel cuore di una fitta foresta e davanti a loro due dominava un'alta ed inaccessibile torre...
Guisgard
30-08-2010, 02.21.57
"Guisgard..." ripeté la vecchia "... è l'uomo che sta cercando il padrone..."
Bagnò di nuovo il suo panno per poi adagiarlo sulla fronte di Talia.
"Figlia mia, non vi agitate..." disse rivolgendosi a Talia "... dove si trova ora questo Guisgard? E' lontano? Di me potete fidarvi... qui nessuno presta attenzione a ciò che dice una vecchia pazza come me..."
Talia
30-08-2010, 02.41.35
"Lui non ha fatto niente!" dissi, alzando appena la voce "Io lo so! Lui... Lui è... E Cosimus la pagherà! Lo farò impiccare! Io... Io lo..." la testa mi girò forte e tornai ad afflosciarmi sul giaciglio, poi mormorai triste: "Non lo so dov'è!"
Guisgard
30-08-2010, 02.42.30
Nel frattempo, poco fuori Capomagnus, Guisgard e Polgara erano giunti presso un laghetto.
"Il vescovo mi vuol bene come un figlio, dite? Eppure non mi fu data nemmeno la possibilità di difendermi! Fui cacciato dalla guardia vescovile e bollato come volgare assassino!" Disse.
Poi con un mano allontanò quella di Polgara.
"Non mi occore nessun rimedio per la mia ferita! Che senso ha curarmi, se poi sarò appeso per il collo!"
Fissò la donna e continuò:
"Quando cominciò questa storia la mia priorità era fuggire da tutto questo e rifarmi una vita. Ora invece vivere o morire mi interessa ben poco... volete che vi segua? E sia... ma ho qualcosa da fare prima... qualcosa che né voi, né sua grazia il vescovo, né nessun altro potrete impedirmi di compiere... se avete qualcosa in contrario, allora regoleremo il tutto battendoci..."
Ed estrasse la sua spada.
Guisgard
30-08-2010, 02.58.19
"Si... ve bene... ma ora calmatevi o la febbre non scenderà..." disse la vecchia.
Adagiò di nuovo il suo panno umido sulla fronte della ragazza.
"Io sono molto vecchia... potrei esservi nonna... eppure la mia giovinezza non fu differente dalla vostra o da quella di qualsiasi altra ragazza... le donne fanno sempre gli stessi sogni... ed il più grande di tutti non fu ignoto nemmeno a me..."
E mentre parlava accarezzava il volto di Talia.
"Anche io amai, come tutte le donne..." continuò a dire "... lo vidi la prima volta al pozzo, una mattina... da allora costringevo ogni giorno mia madre a mandarmi a prendere l'acqua in quel luogo... fui sua solo per una breve stagione... partì poi per la Terrasanta e non fece più ritorno... l'attesi ogni giorno al vecchio molo, proprio da dove ci eravamo salutati l'ultima volta... se vivessi ancora nel mio villaggio, sarei ancora lì, su quel molo, ad attendere il suo ritorno..."
Si asciugò il rugoso viso e sospirò:
"Non smettete mai di credere nel suo arrivo... mai, figlia mia..."
Guisgard
30-08-2010, 03.46.14
Ma proprio mentre Guisgard e Polgara erano faccia a faccia, si udì un cane abbaiare con forza.
Un attimo dopo dagli alberi emersero Maladesh, Cavaliere25 e i due assistenti.
"Vedo che vi appartate in posti alquanti romantici!" Esordì Maladesh. "Peccato che come posto non sia altrettanto sicuro!"
"Bene, ci siamo tutti, quindi!" Disse Guisgard.
Ma proprio in quel momento qualcun altro arrivò al lago.
"Iwan!" Esclamò Guisgard.
"Ti stavamo cercando!" Disse Iwan affiancato da due dei suoi.
"Ora non ho tempo..." rispose Guisgard "... regoleremo un'altra volta la nostra questione."
"No, lo faremo ora!"
"Vattene, Iwan!"
"Finchè vivrai sarai sempre un fantasma tra me e lei..."
"Di chi parli?" Chiese Guisgard stupito.
"Di Talia!" Rispose Iwan. "Ora ci batteremo... per lei!"
"Non mi batto per ciò che non mi appartiene!" Disse Guisgard.
"Tu menti!" Accusò Iwan.
"Iwan... tu ed i tuoi pensieri siete l'ultimo dei miei problemi..."
"Maledetto! Ora ci batteremo!"
"Vattene, ti dico!"
"Se non ti batti non saprai mai dove si trova lei ora..."
"Signore, il piano..." tentò di interromperlo il suo compagno.
"Zitto!" Lo riprese Iwan.
"Cosa sai tu di lei?" Urlò Guisgard. "Come fai a sapere dove si trova? Allora sei immischiato nel suo rapimento?"
"In guardia!" Urlò Iwan lanciandosi su di lui.
Ed i due iniziarono a battersi...
Guisgard
30-08-2010, 04.23.01
I due sfidanti combattevano fra loro con una foga ed un odio senza fine.
Si scambiavano colpi poderosi.
Le mani erano salde, gli occhi carichi di rancore.
Le spade scintillavano sotto il Sole, mentre entrambi le brandivano l'uno contro l'altro.
La polvere, il sudore, la fatica e la cieca determinazione animavano quella scena.
Ma davanti agli occhi di entrambi scorrevano anche altre immagini.
Immagini lontane, vissute tempo fa.
Erano fanciulli eppure sempre rivali.
Avevano gli stessi sogni, gli stessi slanci.
Lo stesso ideale, la cavalleria.
Nei loro scontri vi erano sempre cose ambite da entrambi.
Ed ora?
Per cosa si battevano?
Ancora per la stessa cosa?
O forse solo per un' illusione?
I due si colpirono con rabbia, avvicinandosi l'uno all'altro come mai prima d'ora.
Gli occhi di Guisgard fissarono quelli di Iwan, divenuti improvvisamente grandi e rossi.
"Hai... ha... i... vint... o... tu..." mormorò Iwan lasciando cadere la spada a terra.
Guisgard lo sostenne con il braccio sinistro.
"Dov'è Talia, Iwan?" Chiese Guisgard al rivale morente. "Dimmelo, Iwan! Dimmelo!"
"L'ha... pres... a... Cosi... mus..."
"Dove si trova?" Chiese disperato Guisgard.
"Ad... di... o... Gui...sgar... d..."
E spirò fra le braccia di Guisgard.
"Iwan!" Lo chiamò invano Guisgard. "Iwan!"
Lo adagiò allora a terra, segnandolo tre volte col Segno della Croce.
"So io dove si trova la ragazza..." disse all'improvviso uno dei compagni di Iwan.
E raccontò tutto.
Guisgard
30-08-2010, 05.43.38
Udita tutta la storia del rapimento di Talia, un'espressione di rabbia mista a paura si addensò sul volto di Guisgard.
Un momento dopo si accasciò al suolo, appoggiandosi sulla sua spada.
Lo sforzo per il duello sulla ferita si stava facendo sentire.
"Cosa ti prende?" Chiese Maladesh.
"Nulla..." rispose a denti stretti per il dolore Guisgard "... ora devo trovare quella maledetta torre..."
"In queste condizioni" rispose Maladesh "infilzarti sarebbe un gioco da ragazzi! Non avresti nemmeno il tempo di entrare in quella torre!"
"E da quando ti preoccupi per me, Maladesh?" Chiese ridendo Guisgard.
"Da quando sul tuo capo hanno messo una gran bella taglia!"
"Devo andare..." disse Guisgard "... e sai che non mi fermerai."
"Sono giunto fin qui" replicò Maladesh "per acciuffarti e anche tu sai che non mi fermerai."
"Dopo, tu e la nostra affascinante dama" disse Guisgard indicando Polgara "tirerete a sorte su chi mi porterà alla forca. Ma solo dopo che avrò liberato Talia."
E fissò con uno sguardo di ghiaccio tutti loro.
Morrigan
30-08-2010, 08.08.19
Morrigan aveva seguito Elisabeth dentro l'oscura cappella. Questa volta era la sua amica a mostrare di conoscere quel luogo, tanto si muoveva sicura e spedita, nonostante lo spazio angusto e la fioca luce della candela che non riusciva a vincere il buio attorno a loro.
Vide Elisabeth che fissava delle strane incisioni, la vide compiere dei gesti lenti e solenni... uno speciale rito magico, di cui non conosceva nè i gesti, nè le parole... sentì che attorno a loro i quattri elementi del mondo si riunivano e le avvolgevano... ne sentiva chiara la presenza amica e rassicurante... la sua vista cominciò ad annebbiarsi... metti la tua mano nella mia... Morrigan obbedì... stentava a tenere gli occhi aperti, come se il sonno o la fatica le pesassero sulle palpebre, e non ne conosceva il motivo... non avere paura... non ne ho, Elisabeth... so che non mi lascerete qui!
I cristalli ruotavano, producendo un suono armonioso, un tintinnio regolare ed insieme pieno di cromatismi sonori... poi fu solo la luce... una luce vivida, intensa, che costrinse Morrigana chiudere gli occhi... ma una luce benigna, che avvolgeva senza ferire...
... quando riaprì gli occhi, la cappella, il monaco, il nano, tutto era sparito. Attorno a loro si stendeva una fitta foresta, davanti ai loro sguardi si ergeva una torre. Morrigan la studiò con interesse.
Sembrava essere stata costruita come fortezza da guerra. A prima vista non v'erano entrate. Di sicuro ne possedeva una e una soltanto, probabilmente accessibile dal sottosuolo. Non v'erano finestre, ma soltanto strette feritoie, sufficienti agli arcieri e ai lancieri per difendere la postazione. La merlatura, in alto, sembrava rinforzata, probabilmente poteva essere armata all'occorrenza con qualche macchina da guerra leggera. Morrigan aveva già visto simili torri, e le aveva anche assediate a lungo, durante le sue passate battaglie. Sapeva che non erano luoghi di facile accesso... anche se... anche se noi abbiamo due buone alleate... la determinazione e la magia!
Comunicò brevemente ad Elisabeth le sue osservazioni sullo stato della torre, poi concluse:
"Se la vostra magia ci ha condotte qui, vuol dire che è qui che dobbiamo entrare..."
Prese una piccola pausa, respirò l'aria della foresta, come se avesse bisogno di rinfrancarsi prima di affrontare un discorso importante, quindi rivolse lo sguardo verso la sua compagna.
"Voi conoscete la natura del male che abita questo luogo. Non me ne avete parlato apertamente, ma lo percepisco sempre più forte nei vostri pensieri... per questo a voi rivolgo questa domanda: entriamo con la forza o entriamo con la magia?"
cavaliere25
30-08-2010, 10.55.36
Guardai Maladesh e dissi amico mio per che non andiamo con lui? a cercare quella torre? almeno lo potremo tenere sotto occhio dobbiamo trovare mylady Talia a tutti i costi prima che sia troppo tardi poi guardando Guisgard dissi io quel giorno ti liberai sei in debito con me dissi guardandolo negli occhi e farò di tutto per portare a termine questa missione.
elisabeth
30-08-2010, 14.07.17
Ascoltai e poi toccai le sensazioni che Morrigan provava......Lei dal sangue caldo e dallo spirito guerriero......La magia...." Mia cara Morrigan....so cosa pensi di questa torre...sembra impenetrabile..senza via di accesso......Ma la vita insegna a guardare le cose in maniera completa..non solo gli occhi ci danno visione.....abbiamo a disposizione i sensi e questi se utilizzati...possono essere piu' utili della magia.....All'interno di questa torre..c'e' una donna i cui poteri non sono al servizio del bene......e c'e' un uomo...nato da una donna la cui magia era al servizio del bene, io fui una sua allieva e Cosimus, questo e' il nome di suo figlio...fu da ragazzino un mio acerrimo nemico.......e lui mia cara....e' il male fatta persona.......Dobbiamo portar via una giovane donna...con Cosimus e' in serio pericolo.......E' con la magia che entreremo......sono certa che il male sa' gia' del nostro arrivo..."........" Morrigan..vi prego tenete il mio bastone......e siate molto veloce nel muovermi..desidero cha da questo momento voi siate la mia ombra...e il mio corpo e il vostro devono essere un unica cosa......"....Le diedi il mio bastone....e mi avvicinai alla Torre.......Un viaggio nel tempo quando ancora non avevo subito la condanna dell'uomo...mi aveva portato a Parigi e li' assistetti ad un concerto di Mozart....IL Flauto Magico.........incomincia ad intonare quella favolosa musica toccando le fredde pietre......sino a quando alcune di esse incominciarono a spostarsi...creando un passaggio......entrai senza fatica...il posto era buio e non sembrava una prigione.....anzi era una stanza abbastanza grande...senza arredi e infondo c'era una scala che portava al piano superiore.......si udivano dei passi, dovevano essere uomini erano pesanti e frettolosi......dietro di noi si richiuse il varco......" Mia cara adesso.......l'unico nostro scopo e' trovare Talia.....e che la magia si unisca alla tua spada.......l'una sara' l'unione dell'altra "...cosi' dicendo ripresi il mio bastone e cominciai a salire le scale....
polgara
30-08-2010, 16.56.38
"E sia!" esclamai "deponiamo tutti le armi ed andiamo a cercare questa torre...dopo che la donzella sarà salvata, vedremo chi dei due dovrà avanzare diritti su Guisgard.
Mettere a rischio la mia persona per qualcuno che nemmeno conosco non mi attira molto, ma ho promesso che vi porterò vivo dal vescovo e così farò. Bene, chi dunque conosce il territorio e torri isolate e terribili?" e mi guardai attorno...
Talia
30-08-2010, 19.04.04
Lentamente aprii gli occhi… non avevo più freddo e non mi sentivo più tanto debole, avevo soltanto la testa un po’ confusa, proprio come dopo una febbre alta. Mi tirai su e mi misi seduta, massaggiandomi con una mano la fronte e guardandomi intorno.
Fu allora che vidi la vecchia seduta di fianco al pagliericcio su cui ero stata sistemata: mi osservava in silenzio, io ricambiai lo sguardo per un istante poi provai a mettermi in piedi… ero nervosa.
“Che cos’è successo?” chiesi infine: non ricordavo molto di quanto era accaduto dopo che mi aveva offerto quella via di fuga… rammentavo di aver sognato, di aver sentito della voci intorno a me, di aver parlato… mi chiesi quanto avevo parlato e cosa avevo detto, pregando di non essermi fatta sfuggire niente di importante. Niente su Guisgard, per esempio, o niente su Capomagnus.
Guisgard
31-08-2010, 02.13.49
Elisabeth e Morrigan, grazie al potere delle pietre erano giunte nella torre.
Ma mentre salivano le scale si ritrovarono in una camera ampia e senza né quadri, nè arredi.
L'aria era viziata di chiuso ed una gran umidità filtrava dalle vecchie e consumate murature.
Ad un tratto una velata nebbia cominciò a salire.
Qualcosa di indefinito avvolse le due donne.
Erano in una sorta di selva.
All'improvviso sentirono il pianto di un bambino.
E poco distante da loro, accovacciata sotto un robusto noce, vi era una donna avvolta da un nero mantello.
E teneva fra le mani un bambino.
"Sapevo che ci saremmo riviste" cominciò a dire la donna "ma non immaginavo che tu fossi tanto avventata, Elisabeth..."
E mentre parlava, tentava di cullare il suo bambino che piangeva sempre più.
"Tu e la tua novella seguace" continuò indicando Morrigan "avete sottovalutato il potere che ci protegge... gli antichi dei dei boschi e delle acque furono sconfitti tempo fa dalla Fede dell'unico Dio... ma l'unica Fede è animata anche da mondi inferiori, vivi e reali, in cui dominano potenze senza eguali..."
In quel momento il bambino smise di piangere e si voltò verso Elisabeth E morrigan.
Un diabolico ghigno sorse allora sul suo deforme e mostruoso volto.
Un attimo dopo Elisabeth vide le sue pietre mutarsi in tizzoni informi e consumati.
http://cdn2.maxim.com/maxim/files/2009/05/27/our-top-10-movie-satans/Rosalinda-Celentano_main.jpg
Guisgard
31-08-2010, 02.29.12
Guisgard fissò con un sorriso Cavaliere25.
"Hai ragione, amico mio." Disse. "Spero di non averti messo nei guai, quel giorno! Però, presto, spero di pagare il mio debito con te... e potrete condurmi ovunque voi vogliate."
Fece qualche passo ed aggiunse:
"Questa è una faccenda che sbrigherò io soltanto... non voglio il vostro aiuto..."
"Ma sentitelo, il grande eroe!" Esclamò Maladesh. "E come pensi di entrare in quella torre, sentiamo? Busserai e chiederai, con cortesia cavalleresca, che ti restituiscano la tua bella?"
"Non è la mia bella!" Rispose di scatto Guisgard.
"Certo, certo... infatti, nonostante mezzo mondo ti stia dando la caccia, tu infischiandotene di tutto e tutti decidi di passare il tempo a fare il Lancillotto che libera dolci dame in pericolo!" Replicò Maladesh.
"Al diavolo!" Masticò amaro Guisgard.
"Invece di star qui a blaterare senza senso" continuò Maladesh "direi di preparare un piano e decidere su come agire."
Fissò Polgara ed aggiunse:
"Io non ho mai sentito parlare di quella torre in queste zone!"
"La conosco io!" Intervenne Tisson.
"Ehi, chi si rivede!" Esclamò Guisgard.
"Quella torre si trova nel cuore della foresta." Continuò Tisson facendo un cenno d'intesa a Guisgard. "E se ben difesa, come credo che sia, è praticamente impossibilire da prendere con la forza."
"Allora troverò un altro modo per accedervi!" Disse Guisgard.
Guisgard
31-08-2010, 02.52.49
Intanto, alla locanda di Capomagnus giunse un giovane visibilmente stravolto.
"Locandiere, dammi da bere..." disse buttando una moneta sul bancone.
"Sembra che tu abbia visto un fantasma!" Esclamò il locandiere.
Ma il giovane non rispose e raggiunse uno dei tavoli, dove scolò la sua coppa.
"Non tornerò a quella torre ora che Iwan è morto..." disse ad alta voce "... che mi importa di Guisgard e di quella ragazza..."
Ma seduto ad un tavolo accanto vi erano Simon ed alcuni dei suoi.
"Cosa hai detto?" Chiese schizzando come se fosse stato morso da un serpente velenoso.
"Cosa, signore?" Domandò intimorito il giovane.
"Hai parlato di un certo Guisgard e di una ragazza! Cosa sai in merito a loro? Parla o ti infilzo senza riguardi!"
Il giovane allora, già impaurito per la morte di Iwan, davanti a quelle minacce raccontò tutto sulla torre e sul rapimento.
"Che il diavolo mi maledica!" Gridò Simon. "Allora lady Talia è nei guai!"
Radunò allora tutti i suoi cavalieri e cominciò a preparare l'attacco alla torre.
"Il tipo nella locanda ha descritto con precisione l'esatta ubicazione della torre." Disse ai suoi. "Siamo in buon numero per attaccarla! Così libereremo lady Talia e torneremo in patria per condurla da sua signoria il conte!"
"Ma, mio signore..." intervenne uno dei suoi "... non sappiamo quante forze siano a difesa di quella torre! Potrebbe essere un azzardo attaccarla così, senza conoscere quanti uomini si trovino in essa!"
"Zitto, cane!" Urlò Simon. "Libereremo lady Talia e la condurremo dal nostro signore! Partiamo subito!"
"Tutti gli uomini non attendono altro, milord!" Disse Mion.
"In marcia, allora!" Ordinò Simon.
E poco dopo i cavalieri di Borgogna partirono alla volta della torre per liberare lady Talia e condurla in Borgogna.
Guisgard
31-08-2010, 03.14.36
Alla torre, nel frattempo, Talia si era ripresa.
La vecchia le controllò la fronte.
"La febbre è calata, ora andrà meglio."
Prese dell'acqua fresca e ne diede una coppa alla ragazza.
Ma prorio in quel momento la portà si aprì ed entrò Cosimus con due dei suoi soldati, che però si fermarono sulla soglia.
"Vedo che state decisamente meglio, milady." Cominciò a dire. "E questo mi riempie di gioia."
Fece poi cenno alla vecchia di uscire e continuò:
"Una dama del vostro lignaggio è un ospite da trattare con ogni riguardo. E mi piangeva il cuore a sapervi malata e sofferente."
Le si avvicinò accarezzandole i capelli.
"Siete molto bella, milady..." aggiunse "... non vedo l'ora di vedervi stanotte con quell'abito che vi ho fatto portare... e sarà un piacere sfilarvelo..."
E si abbandonò ad una disgustosa risata, che gelò il sangue di Talia.
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cavaliere25
31-08-2010, 10.39.13
Guardai Guisgard e gli altri e dissi per che non iniziamo ad incamminarci per quella torre? prima arriviamo e prima sapremo cosa ce poi rivolto a Guisgard dissi ho rischiato la testa quel giorno amico mio però ora è piu importante sistemare tutta la faccenda e poi vedremo il da farsi mi girai e chiamai Buck e gli dissi amico mio sei stato bravo ora dobbiamo fare un gioco di squadra tu col tuo fiuto devi trovare le tracce che portano alla torre e trovare lady talia forza in cammino allora e mi misi sulla strada.
Talia
31-08-2010, 13.43.19
Mi sentii morire alle parole di Cosimus ma lottai per restare impassibile… feci due passi indietro e mi schiacciai contro il muro, così da restare lontana dalla sua mano, il cui contatto mi dava la nausea.
“Voi siete un pazzo!” dissi dopo un attimo “Mio padre chiederà ed otterrà la vostra pelle da appendere nel salone quando saprà di questo, la vostra testa verrà offerta ai suoi cani! La morte vi sembrerà un meraviglioso miraggio prima che abbiano finito con voi!”
Abbassai gli occhi un momento e quando li rialzai gli gettai in faccia uno sguardo sarcastico e carico di disprezzo: “E comunque tutto questo non vi servirà a niente perché voi non prenderete mai Guisgard! Mai! Lui può giocarvi... può battervi e lo farà!”
Non sapevo perché l’avevo detto, ma ci credevo e mi attaccai a quell’idea come ad un’ancora.
lady_Empi
31-08-2010, 14.41.37
<Stridore di metallo, urla e odore di sangue umano. Era quello che il vento aveva portato fin nella sua quercia cava al centro della foresta> Umani <mormorò la fata ritta sul ramo dell’albero che era la sua dimora, le ali spiegate, lo sguardo fisso nel folto della foresta> Non sanno che per entrare nel bosco bisogna bisbigliare i passi e chiedere agli alberi di benedire il loro passaggio <continuò fra sé e sé. Aveva percepito energie contrastanti, la forza di un uomo, il suo coraggio, la sua determinazione. La dolcezza di una donna ben nascosta da sprezzante e orgoglioso atteggiamento. Energie positive avvolte da un velo d’oscuro pericolo. La fata si lasciò condurre dalle sue grandi ali dai colori della Terra fin nel cuore della foresta, vicina al laghetto laddove Guiscard, Polgara e altri decidevano su come proseguire. Posò i piedini nudi sulla Terra, nascosta tra gli alberi fitti. Concentrò le sue energie e serrò gli occhi e l’illusione ebbe inizio. Un vento improvviso sollevò un cumulo di foglie secche che avvolsero il suo minuto corpo fatato. Quandò il vento si calmò il suo corpo era mutato in quello di una donna. I lunghi capelli corvini adorni di piccoli fiori bianchi le incorniciavano il volto ambrato. La veste candida di seta scivolava lungo il suo corpo fino a sfiorarle i piedi nudi. Una cintura di foglie segnava i fianchi della veste. Avanzò verso il gruppo di umani. > Chi osa violare la sacralità della Foresta <pronunciò con voce ferma ma dolce e armoniosa, voce che pareva una nenia alle orecchie umane> Chi siete Voi che muovete i vostri passi sulla Terra con il cuore così in tumulto? <chiese ancora la fata in forma umana, fissando il suo sguardo ora su Guiscard, ora su Polgara>
Guisgard
31-08-2010, 19.26.35
E dopo che Talia ebbe minacciato Cosimus con le sue determinate parole, l'uomo le si avvicinò con rabbia.
"Vedo che il veleno scorre caldo sulle vostre labbra!" Disse. "Ma presto saprò sostituirlo con un elisir che dona piacere e dolore insieme!"
Ma proprio in quel momento le guardie chiamarono il loro signore.
"Milord! Presto, correte! Siamo attaccati!"
"Attaccati?" Ripeté incredulo Cosimus.
E corse verso la porta.
"Tu bada a lei!" Disse poi alla vecchia, indicando Talia, prima di lasciare la stanza.
Guisgard
31-08-2010, 19.39.26
Nella foresta intanto, tutti erano alle prese con l'incubo della torre.
Ad un tratto al gruppo apparve una giovane e bellissima dama.
"Fermatevi, voi!" Intimò Guisgard, portando la mano sulla sua spada. "Avanzate ad agio ed annunciatevi! Abbiamo già incontrato un buon numero di serpi in questo luogo!"
"Beh..." intervenne Maladesh, guardando compiaciuto la fiovane dama "... se quella è una serpe, allora dovrò rivedere il mio odio verso quel genere di animali!"
cavaliere25
31-08-2010, 19.44.12
Guardai la donna e lentamente mi avvicinai e dissi voi come vi chiamate mylady io sono cavaliere25 noi stiamo andando a salvare una damigella di nome Talia in una torre sapreste indicarci dove dobbiamo andare e aspettai una sua risposta.
lady_Empi
31-08-2010, 20.14.02
<Si fermò così come le era stato intimato, lo sguardo impassibile e fiero fisso su colui che aveva parlato> Quella non vi serve Cavaliere <pronunciò lentamente verso Guiscard indicando la spada.> Il mio nome è Empi, sono figlia della Terra e degli elementi e questa foresta che vi accoglie è la mia dimora <spiegò avanzando ora di qualche passo> Le serpi di cui parlate non sono ben accolte in questo sacro bosco e non lo sarete neanche voi se non chiederete alla Terra di benedire i vostri passi <le parole di cavaliere25 le giunsero veloci alle orecchie> Volete salvare una damigella? <chiese curiosa> Direi che riposare e rimettervi in forze sia l’unica cosa saggia da fare al momento <pronunciò donando alle sue parole tutta la dolcezza del suono del vento tra le foglie, sperando in questo modo di convincerli a calmare il tumulto dei loro cuori>
Guisgard
31-08-2010, 20.16.06
Cosimus era stato avvertito dell'attacco e tutti i suoi uomini erano in allarme.
Ognuno allora corse ai posti di combattimento, in attesa che il misterioso nemico si mostrasse.
La torre in breve fu circondata da un vasto gruppo di cavalieri pesantemente armati.
Ad un tratto, il più nobile e superbo fra loro, dopo che uno dei suoi suonò il corno, cominciò a gridare agli uomini della torre.
"Sono Sir Stefan, cavaliere agli ordini di sua grazia il conte di Borgogna! Abbiamo circondato la torre e vi intimiamo di arrendervi! Consegnateci Lady Talia da Carcassanne. E se ad ella non è stato fatto alcun male, avete la mia parola che ci ritireremo senza attaccare!"
"Non vi è alcuna dama rapita qui!" Rispose da una delle finestre Cosimus. "Questa torre è difesa dagli uomini al servizio dei signori di Provenza! Ritiratevi o avrete la peggio!"
Stefan allora fece suonare di nuovo il corno e diede ordine ai suoi di attaccare.
I cavalieri di Borgogna cominciarono l'attacco con arieti infuocati, mentre dalla torre gli uomini di Cosimus fecero cadere una pioggia di dardi incandescenti e dalle finestre pece bollente venne scaraventata sugli assalitori.
In breve, grida e sangue dominarono la scena, mentre un etereo ed ancestrale crepuscolo scendeva su quel tormentato mondo.
cavaliere25
31-08-2010, 20.25.46
Avete un bel nome mylady Empy forse avete ragione dovremmo riposare e riguardo a una fanciulla si dobbiamo trovarla e salvarla voi sareste cosi gentile da darci una mano chiesi gentilmente e sorridendo.
Guisgard
31-08-2010, 20.37.39
Nella foresta intanto, Guisgard restò quasi rapito dalla grazia e dalla dolcezza di quella misteriosa damigella.
"Vogliate scusarmi, milady..." disse "... purtroppo questo luogo sembra infestato dalle forze del male ed io pare che abbia perso la capacità di riconoscere un nemico..."
Fece qualche passo in avanti per poi fermarsi, come se qualcosa di spirituale proteggesse quella ragazza.
"Riposarci dite, lady Empi? Impossibile... tutto ci è ostile, compreso il tempo..."
"Ma siete una sacerdotessa o cosa?" Intervenne Maladesh.
"Ehi, capo..." gli disse sottovoce uno dei due assistenti "... una ragazza sola in questo posto... non vi sembra strano?"
Morrigan
31-08-2010, 21.31.51
L'ingresso nella torre era stato fin troppo facile.
Non stava dubitando della potenza di Elisabeth e delle sua arti. Stava dubitando dell'apparente impreparazione dei loro nemici. Dovevano essere asserragliati da qualche parte, in agguato buio e nel silenzio. Non c'era da fidarsi.
Salirono le scale deserte, fino ad una stanza ampia e spoglia. L'aria era stantia, la luce fioca. D'un tratto, una strana nebbia le avvolse... che stregoneria è mai questa?... lo spazio intorno a loro cominciava a cambiare... una foresta... alberi nodosi dai rami contorti... stridii, scricchiolii... il pianto di un bambino... la nebbia sembrava braccarla, afferarla in una stretta, e Morrigan non riusciva a sottrarsi. Insieme a quelle visioni inaspettate, a quei rumori, la nebbia le stava portando alla mente lontane, ossessive visioni... visioni che potevano conforderla.
Accovacciata sotto un robusto noce, una donna avvolta da un nero mantello stringeva al petto un bambino. Morrigan ebbe l'impressione di sentirla ridere, ridere forte, anche se il viso della donna era immobile. Si strinse un po' più ad Elisabeth, iniziò a parlarle nella sua mente... magia... magia... voi parlate di magia buona e di magia cattiva, Elisabeth... ne parlate come se conosceste il modo per distinguerle... ma io, Morrigan, io non so... sono confusa... voi conoscete qual'è il mio potere, Elisabeth? Non ve l'ho mai rivelato, ma voi dovete averlo già intuito... un potere che forse non è un dono... un dono che è insieme maledizione... io non ho più madre, nè padre, Elisabeth... essi mi hanno abbandonato, terrorizzati nel vedere la distruzione che la loro bambina era capace di dispensare come se avesse sparso semi in un campo... sono stata da allora mercenaria, al soldo di chiunque chiedesse il mio servigio... ma non era per i soldi, no!... nell'estasi della battaglia, lo confesso, esultavo nel vedere che potevo distruggere il mio nemico con un solo sguardo... non mi sono mai chiesta se la mia battaglia fosse per il bene o per male, semplicemente perchè troppe volte il mio cuore non avrebbe voluto conoscere quella risposta... ma voi, voi che nemmeno mi conoscevate, mi avete chiamata e mi avete voluta con voi, e avete creduto in me... creduto davvero che potessi servire il bene!
In quel momento vide il bambino smettere di piangere e voltarsi verso di loro. Un diabolico ghigno sorse allora sul suo deforme e mostruoso volto.
Un attimo dopo Elisabeth vide le sue pietre mutarsi in tizzoni informi e consumati, e Morrigan sentì una rabbia sorda e violenta che le saliva alla testa... vedete, Elisabeth? Fino a questo momento la vostra nobiltà d'animo mi ha fatto vergognare della mia natura... una natura che mi non distingue affatto da coloro che voi disprezzate e combattete... ma è la mia natura, e questa donna e il mostro che tiene in grembo, ora hanno osato minacciarvi, minacciare voi!
E Morrigan prese a fissare con intensità il bambino deforme e a recitare lentamente una frase tra le labbra... io sono Morrigan... inseguirò il nemico con il mio sguardo, lo inseguirò senza sosta, distruggerò colui su cui ho posato gli occhi... poichè egli ha osato distruggere le vostre pietre, io adesso distruggerò lui!
lady_Empi
01-09-2010, 00.58.20
Siete entrati in una zona della foresta in cui il tempo non esiste <affermò con un lieve sorriso la fata allungando il braccio verso Guiscard con la mano tesa come a volerlo invitare ad avvicinarsi> La Terra ha guidato i vostri passi verso il sacro cerchio <volse poi il volto sereno verso Maladesh, lentamente> Al centro di questo bosco vi è un cerchio di antiche querce. Hanno visto molte lune e molte generazioni di umani <tacque per un attimo come se temesse di rivelare la sua vera identità> Non è concesso ad occhio mortale conoscere questi luoghi ma la Terra vi ha condotto qui e come sua figlia sono qui ad accogliervi e ad offrirvi il mio aiuto.<con il braccio ancora teso verso Guiscard continuò> Seguitemi, quella ferita non vi farà vedere alcuna torre se non la curate <tacque infine ed attese. Sapeva bene che nessuna illusione fatata può nulla contro la volontà degli umani. Era la volontà che più invidiava a quei mortali e se loro non avessero voluto, se loro non avessero creduto nel profondo alle sue parole, non avrebbe potuto aiutarli>
Guisgard
01-09-2010, 02.06.13
Morrigan fissò con una cieca determinazione quel mostruoso bambino.
Vivo odio traspariva dai suoi occhi e dal suo corpo.
Ad un tratto però, quasi a prendersi beffe di quell'odio così forte, il bambino tradì un ghigno, più grottesco del precedente, quasi lascivo.
Si accostò allora al petto della donna e questa si scoprì il seno.
Il piccolo mostro allora cominciò a succhiare il latte.
Ad un tratto, però, proprio alle spalle di Morrigan ed Elisabeth, si udirono dei passi.
Un momento dopo, dalla nebbia che sempre più intensa cominciava a salire, emerse un fanciullo.
Aveva i capelli nerissimi, il viso pallido e gli occhi di un gelido grigio.
Aveva una lunga camicia nera, con i bordi di un vivo porpora.
"Cosa cercate qui?" Chiese alle due donne. "Quello che volevate non si trova più qui... ma molto più lontano."
Ed infatti le due donne si accorsero che solo il folto cuore della foresta ora le circondava.
Della torre non c'era più traccia.
E proprio in quel momento si udì un ululato lontano.
Guisgard
01-09-2010, 02.16.47
Intanto, dall'altra parte della foresta, Guisgard, Polgara, Maladesh, Cavaliere25, i due assistenti e Tisson avevano incontrato la misteriosa Empi.
Quella mano tesa verso di lui, provocò in Guisgard strane sensazioni.
Eppure sentiva che poteva e doveva fidarsi.
Si avvicinò allora a quella ragazza.
"Non andare, Guis!" Gridò Tisson.
Ma il cavaliere, voltandosi, fece cenno agli altri di non seguirlo.
"E sia, damigella..." disse ad Empi "... vi seguirò perchè possiate aiutarmi... mi rimetto al potere della Terra, per guarire dalla mia ferita..."
E i due scomparvero nella buia foresta.
"Ehi, capo, Guisgard ci sfugge di nuovo!" Esclamò allarmato uno dei due assistenti a Maladesh.
"Tranquillo, tornerà." Lo calmò questi. "Tornerà per liberare quella ragazza dalla torre."
Guisgard
01-09-2010, 02.25.59
Intanto, alla torre si combatteva senza sosta.
I cavalieri di Borgogna attaccavano con fiera decisione, ma le difesa della torre sembravano insuperabili e molti degli assedianti caddero morti.
"Sono rimasti in pochi, quei cani!" Disse uno dei soldati a Cosimus.
"Bene... mandate giù un drappello ben armato e finiteli!" Ordinò Questi.
Un momento dopo diversi cavalieri uscirono dalla torre.
"Siamo rimasti in pochi e ci attaccano ora corpo a corpo!" Urlò Mion a Stefan.
"Serrate i ranghi!" Ordinò questi. "Ci difenderemo come potremo!"
"E' quasi un suicidio, milord!"
"Mion, non abbiamo altra scelta!" Rispose Stefan.
Un momento dopo furono circondati dagli uomini di Cosimus.
Nel frattempo, nella prigione, la vecchia osservava la battaglia dalla finestra strombata, l'unica di quell'ambiente.
"E' l'Inferno che si spalanca per noi tutti!" Esclamò. "Quanto sangue e quanto male dominano ora sulla terra nuda..."
Poi, voltandosi verso Talia, aggiunse:
"Siete pallida... troppe emozioni vi faranno male... stendentevi e riposate, restare svegli non aiuterà... se volete ho un rimedio per chiamare il sonno..."
E le mostrò un sacchetto con una polverina verdastra.
Talia
01-09-2010, 02.37.25
Scossi la testa all'offerta della donna.
"Non voglio dormire!" dissi "Come potrei? Ho sentito il nome dei cavalieri di Borgogna poco fa... questi uomini sono qui per me, stanno combattendo e morendo per me! Uomini innocenti, che altro male non fecero se non seguire gli ordini del loro signore! Non posso dormire!"
Il frastuono della battaglia oltrepassava le pareti e colpiva le mie orecchie... con l'angoscia nel cuore, mi sedetti per terra, presi la Bibbia e iniziai a pregare per le loro anime.
Guisgard
01-09-2010, 02.42.00
"Perchè dite che sono qui per voi?" Chiese la vecchia a Talia. "Perchè stanno combattendo per voi? E' fra quei cavalieri colui che invocavate nel delirio della febbre?"
Talia
01-09-2010, 02.49.47
Alzai di scatto lo sguardo su di lei... avevo dunque invocato il suo nome?
Poi scrollai le spelle: ormai era fatta!
"No!" risposi dopo un attimo "Penso di no: non può essere con i cavalieri di Borgogna! Ma se questi uomini sono qui è perché furono spediti sulle mie tracce... è dunque per causa mia se si sono trovati in questa guerra! Le loro anime pesano sulla mia coscienza, le loro sofferenze sono comunque le mie anche se non li conosco di persona!"
Guisgard
01-09-2010, 02.57.01
"Cosa c'entrano dunque questi cavalieri con voi?" Domandò ancora la vecchia. "Perchè vi cercano tanto da arrivare ad attaccare questa imprendibile torre?"
Si avvicinò ed aggiunse:
"Non vi fidate ancora di me, vero? Eppure vi ho aiutato... ma sento che non avete la serenità di potervi fidare... è vero, non posso aiutarvi, ma sono comunque dalla vostra parte... perchè?" Chiese poi. "Forse perchè anch'io, come voi ora, fui condotta qui con la forza tempo fa... e da libera mi ritrovai schiava... ma io non avevo nemmeno più l'illusione di essere salvata, a differenza vostra invece..."
Talia
01-09-2010, 03.08.06
La guardai con dolcezza...
"Non conta quanto io possa fidarmi o meno di voi... Ma, vedete, ultimamente coloro che tentano di aiutarmi finisceno nei guai... non vorrete agguingere altre pene alle vostre?" la osservai per un momento, poi sospirai e proseguii "Ebbene, mio padre è un uomo potente. Ed anche l'uomo che fui destinata a sposare, sebbene io non lo ami e non voglia legarmi a lui, è molto potente. Adesso loro, bene o male, mi rivogliono indietro! Perciò questi cavalieri sono qui, per riportarmi in Borgogna al mio destino, al destino che fu scelto per me! Doveva essere una missone facile la loro... ma sono finiti qui! Che colpa ne hanno se Cosimus si è frapposto alla loro strada? Meritano di morire per questo?"
Guisgard
01-09-2010, 03.12.23
La vecchia chinò il capo.
"Comprendo..." disse "... ma un giorno tutto questo sangue ricadrà su quel demonio..."
La fissò ed aggiunse:
"Star qui a tormentarsi non serve a nulla... prendete un pò di queste essenze... riposerete tranquilla... e poi, se vorrete, mi parlerete di colui che tanto avete invocato durante la febbre..."
Talia
01-09-2010, 03.19.30
Le grida della battaglia proseguivano... chiusi gli occhi, cercando di non ascoltarle, poi afferrai il sacchetto che la vecchia mi porgeva.
"Guisgard..." mormorai sedendomi sul pagliericcio "davvero l'ho chiamato? E' curioso, sapete... non so se desiderare che arrivi o pregare che sia al sicuro il più lontano possibile da qui... e non ne capisco il motivo..."
Intanto le voci provenienti da fuori si facevano sempre più lontane e, dopo poco, chiusi gli occhi e non udii più niente.
Guisgard
01-09-2010, 03.42.36
Talia si pettinava i lunghi capelli davanti a quell'antico specchio.
Era stato di sua nonna prima e di sua madre poi.
Lei, ricordava, entrava di nascosto nella stanza di sua madre per ammirarlo.
"Milady, non siete ancora pronta?" Chiese contrariata Alvien. "Sono tutti nel grande salone ad attendervi. E sapete che vostro padre non ama che si faccia tardi!"
Alvien l'aveva praticamente cresciuta.
Più che una semplice nutrice era per Talia una sorella maggiore.
E l'amava più di ogni altra creatura al mondo.
"E' giunto il duca di Borgogna?" Chiese Talia.
"No, non verrà più!" Rispose Alvien.
"Come sarebbe? E le nozze?"
"Pare che vostro padre abbia cambiato pretendente alla vostra mano."
"Oh Cielo!" Esclamò Talia. "E chi sarebbe quest'altro?"
"Ah, non mi immischio in queste faccende, io! Ho solo sentito dire che è un gran cavaliere al servizio di sua grazia il vescovo."
"Ed è già giunto al palazzo?" Chiese Talia visibilmente preoccupata.
"Pare di no..." rispose "... e sia, comincio a scendere, voi fate presto, però!"
Ad un tratto Talia udì un rumore alla finestra.
Notò un'ombra e restò turbata e spaventata.
Ad un tratto qualcuno sbucò fuori dalle piante rampicanti che ricoprimavano il balcone.
"Accidenti, è sempre un problema giungere a voi!"
"Guisgard!" Esclamò lei. "Voi qui! Siete pazzo!"
"Si, pazzo!" E rise forte.
"Andatevene o farò chiamare le guardie!"
"E così che accogliete un vecchio amico?" Chiese lui divertito.
"Non è il momento di fare il buffone!" Lo riprese lei. "Andatevene o mi metterò ad urlare! E sapete bene che lo farei!"
"E sia..." disse lui "... vediamo un pò... il cortile è circondato... il giardino peggio... tra un pò ci sarà il cambio della guardia... ditemi, milady... come preferite che mi accoppino?"
"Oh Cielo!" Esclamò lei. "Ora vi scopriranno e..."
"Ehi, allora non vi sono indifferente!" Esclamò lui. "Ammettetelo... un pò vi piaccio!"
"Non riuscite ad essere serio nemmeno nei momenti difficili!"
"Allora che faccio? Entro o salto giù sulle guardie di vostro padre?" E le fece l'occhiolino.
"Siete tremendo..."
"E voi bellissima!"
"Entrate, ma fate piano, per carità..."
"Tranquilla, vedere la sposa prima delle nozze porta male solo lei indossa l'abito nuziale!"
"Cosa intendete dire?" Chiese lei.
"Eh, milady... vostro padre ha acconsentito a darvi in moglie al primo cavaliere di sua grazia il vescovo!"
"Voi...?" Chiese lei incredula.
"Si, lo so... manca la dichiarazione... volete che mi inginocchi qui, davanti a voi?"
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Ad un tratto un sordo boato e Talia si svegliò all'improvviso.
"Sembra che la battaglia sia finita..." disse la vecchia guardando dalla finestra.
Talia
01-09-2010, 04.10.33
Aprii gli occhi all'improvviso... e immediatamente li richiusi. Volevo tornare indietro, volevo tornare in quel sogno meraviglioso.
Inutile! Tornare là non si poteva e io ero ancora in quella maledetta cella.
"Che cosa succede?" chiesi alla donna, che se ne stava protesa per guardare fuori dalla stretta feritoia.
E tuttavia solo una piccola parte della mia mente le prestava attenzione, perché l'altra parte era ben lontana da lì, era anni luce lontana, era ancora in un sogno.
Guisgard
01-09-2010, 04.21.05
"Una carneficina, credo..." disse la vecchia "... non credo ci siano superstiti..."
E chinò il capo.
"Alla fine, da quel che ho potuto vedere, erano sopravvissuti solo due di quei cavalieri..." aggiunse "... si sono battutti con coraggio e valore... ma poi, ho udito le grida di vittoria degli uomini di Cosimus... attaccare questa torre è un' impresa impossibile per chiunque... non conosco colui che sperate venga a liberarvi, ma..."
E smise di parlare, per non affliggere oltre Talia.
Talia
01-09-2010, 04.32.33
"Oh, no!" gridai "No!"
Mi alzai e corsi verso l'apertura per guardare fuori... ma non si vedeva niente, solo fumo e polvere.
Scivolai allora a terra, la fronte contro il muro e lentamente mi accasciai su me stessa.
"Non può finire così!" mormorai "Non può venire a morire in questo modo, come questi poveri cristiani! Ditemi che cosa posso fare..." dissi, poi, voltantomi verso la donna "Ditemi, vi prego, come posso fermare tutto questo!"
Guisgard
01-09-2010, 04.50.52
La vecchia scosse il capo.
"Cosimus non si fermerà fino a quando non avrà catturato l'uomo che cerca..."
Disse allontanandosi dalla finestra.
"Siamo tutti alla mercè della sua malvagità... tutti..."
Intanto, poco distanti, nella foresta, due uomini correvano sorreggendosi a vicenda.
"Non... ce la faccio..." disse uno dei due "... è inutile... sono spacciato... perdo troppo sangue..."
"Signore, dovete resistere!" Gridò Mion.
"I nostri cavalieri... sono tutti morti..."
"Ma noi due ci siamo battuti come leoni e molti dei nostri nemici giacciono senza vita ai piedi di quella torre!" Disse Mion.
"Avevi ragione tu..." mormorò Stefan "... sono stato avventato... ma tu sei vivo... giura, Mion... giura..."
"Qualsiasi cosa, signore!"
"Giura che tenterai di riprendere Talia... giura..."
"Lo giuro, milord!"
"Sei il miglior... spadaccino... di Borgogna... il duca ha fiducia... in te..."
E spirò tra le braccia di Mion.
cavaliere25
01-09-2010, 09.54.44
Guardando Maladesh dissi e ora amico mio quanto dobbiamo aspettare? che facciamo adesso? è stato prudente aver lasciato andare Guisgard con quella donna? non sappiamo neanche chi è e da dove venga speriamo che torni presto Guisgard il tempo per salvare lady Talia è poco dobbiamo fare in fretta poi mi avvicinai a Buck e gli feci delle coccole mentre ero in attesa del ritorno di Guisgard.
lady_Empi
01-09-2010, 12.28.16
<la fata annuì impercettibilmente mentre la sua mano scivolava in quella di Guiscard e muoveva i suoi passi verso la quercia cava> Voi avete saputo vedere con gli occhi del cuore, sarete ricompensato Cavaliere <si accorse che non conosceva neppure il nome di quell’umano, ma non le importava. La Madre Terra le aveva affidato un compito e non era nella sua natura opporsi o fare troppe domande. Giunti alla quercia cava Empi indicò a Guiscard un giaciglio di foglie secche> Adagiatevi qui Cavaliere, e scoprite la vostra ferita, preparerò per voi un impacco di foglie curative. La Terra ci dona tutto ciò di cui abbiamo bisogno, ma pochi conoscono i poteri delle foglie <sparì per un attimo all’interno della quercia cava, la sua voce era ancora udibile mentre la fata sceglieva le erbe da usare> iperico per calmare il dolore, foglie di lampone per disinfettare la ferita aperta ed infine coda cavallina per affrettare la cicatrizzazione <parlava lentamente con voce serena e lieta> Non vi sono foglie per i dolori del cuore <aggiunse tornando a guardare Guiscard. Poi tacque per un attimo e abbassò gli occhi> Sono un essere del Piccolo Popolo, Cavaliere <pronunciò con un filo di voce, con la solennità che si riserva ad un segreto> viviamo nella foresta da tempo immemore e governiamo gli elementi. La Terra è la Madre di tutti gli elementi. <l’impacco di foglie era pronto per essere applicato> Non so quale sia la vostra impresa Cavaliere ma poiché avete creduto e vi siete fidato, Terra, Acqua, Fuoco, Vento e Nebbia sono al vostro servizio <tacque per un attimo> E ora se permettete, questo impacco di foglie potrà farvi star meglio.
Guisgard
01-09-2010, 20.11.53
Guisgard seguì le indicazioni di quella misteriosa ragazza.
L'atmosfera attorno a lui era quasi irreale, come se un incanto fosse disceso in quell'angolo di bosco.
Quel letto di foglie era stranamente comodo.
La voce di Empi era delicata ed eterea.
Aveva detto qualcosa, parve a Guisgard.
Qualcosa di strano, che il cavaliere non comprese del tutto.
Ma appena quelle foglie furono adagiate sulla sua ferita, Guisgard si sentì rinvigorire.
"La mia impresa..." ripetè Guisgard "... già, ma non ne coglierò mai i frutti... e ho poco tempo per portarla a termine..."
Guisgard
01-09-2010, 21.03.31
Poi destato da un pensiero lontano, Guisgard si rivestì e si alzò da quel letto di foglie.
Si guardò intorno, ma non vide più Empi.
"Tutto sembra essere stato un sogno... un incanto..." mormorò.
E riprese la via per ritornare dagli altri.
Si voltò un'ultima volta.
"Vi avrei voluta con noi..." disse "... e ovunque voi siate, spero possiate raggiungerci presto..."
Poco dopo ritornò dal gruppo.
"Allora?" Chiese Maladesh. "Dove sei stato?"
"Non ha importanza." Rispose Guisgard. "Pensiamo piuttosto a come prendere quella dannata torre!"
"Allora è inutile restare qui a chiacchierare! Andiamo!" Esclamò Maladesh.
E seguendo le indicazioni fornite loro dal compagno di Iwan, raggiunsero, nel cuore della foresta, la torre di Cosimus e davanti a loro si mostrò la desolante scena del massacro dei borgognoni.
"Cosa è accaduto qui?" Chiese Maladesh. "Che il diavolo sprofondi negli inferi!"
"Questi cavalieri hanno cercato di prendere la torre..." ripose Guisgard "... ma hanno fallito..."
Poi, accorgendosi che tra i morti vi erano anche cavalieri di Provenza, disse:
"Non ho altra scelta..."
"Cosa intendi dire?" Chiese Tisson.
"Indosserò una di queste armature ed avrò l'accesso alla torre..."
"E poi?" Domandò Tisson.
"Poi mi verrà qualcosa in mente..."
"E' una pazzia!" Esclamò Tisson.
"Non ho altra scelta!" Rispose con rabbia Guisgard.
"Forse potrai contare su un potente alleato..." intervenne Maladesh, mostrando una piccola fiala.
"Cosa sarebbe?" Chiese Guisgard.
"L'illusione tra la vita e la morte..." rispose Maladesh "... tanto, cos'hai da perdere?"
"Niente!" Rispose lui. "Ma spiegaci cosa hai in mente?"
"Serve qualcuno con la faccia pulita... qualcuno che Cosimus non conosca..."
Maladesh non finì neanche di parlare e fissò Cavaliere25.
"Ragazzo mio..." disse "... ora avrai la possibilità di guadagnarti il titolo di degno mio allievo... sei pronto?"
cavaliere25
01-09-2010, 21.10.07
Guardai Maladesh e dissi si mio fedele e caro amico sono pronto a tutto pur di salvare quella dama mi lancerei anche nelle fiamme del inferno poi fissando Guisgard dissi cosa devo fare ditemi e io lo farò però se non riuscirò a ritornare vi chiedo una sola cosa prendetevi cura di buck è un fedele e dolce cane sarà sempre hai vostri ordini poi mi piegai e dissi ora amico mio devo lasciarti non so se ci rivedremo ma se non mi rivedrai sappi che sei stato un bravo cane ti voglio bene dissi e mi rialzai.
Guisgard
01-09-2010, 21.31.13
"Sei abbigliato come un frate..." disse Maladesh a Cavaliere25 "... ed in quella torre nessuno ti conosce. Hai la faccia pulita, quindi hai buone possibilità di darla a bere a quei dannati..."
Lo fissò per alcuni istanti e continuò:
"Ascolta bene le mie parole, poichè dovrai ripeterle a chi te lo chiederà nella torre... di che dal convento dei benedettini sei stato inviato a benedire il luogo e la torre dopo la battaglia... poi chiederai se vi sono condannati o prigionieri... il giorno 29 di questo mese si celebrano i tre arcangeli, Michele, Gabriele e Raffaele e nel convento dispensiamo indulgenze ai rei... e se avrai fortuna e bravura ti conduranno dalla ragazza di Guisgard..."
"Non è la mia ragazza!" Intervenne Guisgard. "Quante volte devo ripetertelo!"
"E sia, ora sta zitto e non interrompermi...." disse Maladesh, per poi rivolgersi di nuovo a Cavaliere25 "... allora, ragazzo... come ti dicevo, si, allora ti mostreranno la ragazza... e tu le dirai che vogliamo aiutarla ad uscire, ma lei deve bere il filtro di quella fiala... e cerca di convincerla a berla quella fiala! Vai, ragazzo mio... e che il Cielo ti assista..."
"Ragazzo..." gli disse Guisgard "... quando sarai da lei... dille che ti mando io... e che deve fidarsi poichè la libererò... ora va!"
Buck si avvicinò e scodinzolò, per poi accucciarsi malinconico.
"Vai, ragazzo!" Lo spronò Maladesh.
cavaliere25
01-09-2010, 21.38.47
Va bene dissi farò le cose che mi avete detto sperando di non dimenticarmi e mi incamminai verso la torre dopo un po mi fermai e mi girai verso gli altri poi ripresi il mio passo dentro di me pensai devo ricordarmiquelle parole se no salta la copertura da frate e mylady Talia muorirà e io non posso permetterlo.
Guisgard
01-09-2010, 21.42.30
Giunto Cavaliere25 davanti alla torre, qualcuno dall'alto gridò:
"Chi è la? Avanzate con passo lento ed annunciatevi!"
cavaliere25
01-09-2010, 21.48.42
Camminai verso la voce e dissi sono un frate mandato dal convento dei Benedettini sono qui a benedire il luogo e la torre dopo la battaglia voi da lassù sapete dirmi se ci sono condannati o prigionieri nella torre domandai guardando verso l'alto poi dissi il giorno 29 di questo mese si celebrano i tre arcangeli, Michele, Gabriele e Raffaele e nel convento dispensiamo indulgenze ai rei... posso entrare chiesi con una voce tranquilla.
Guisgard
01-09-2010, 21.54.02
Cosimus annuì e la sentinella diede ordine di fare entrare il frate.
Appena dentro, Cosimus si avvicinò a Cavaliere25 e gli tirò giù il cappuccio.
"E sia, fraticello..." disse "... fa il tuo compito..."
Così, Cavaliere25 benedisse la torre e finse di recitare qualche orazione.
Quando ebbe finito, Cosimus disse:
"Abbiamo una prigioniera... per carità verso i miei simili te la farò vedere... confessala, confortala e benedicila... tanto non vivrà a lungo... e quando avrai finito, lascia questa torre e non tornare mai più!"
Allora il falso frate fu condotto davanti alla prigione di Talia.
Qui, la vecchia carceriera gli aprì la porta facendolo entrare...
cavaliere25
01-09-2010, 22.08.04
Salve mylady come vi chiamate domandai gentilmente sono qui per confessarvi poi mi girai verso la vecchia signora e dissi ci potreste lasciare soli per favore e mi rigirai verso la ragazza aspettavo che la donna se ne fosse andata per dirle quello che mi fu chiesto di dire da parte di Guisgard e darle la fiala con dentro il filtro che mi fu data e che dovevo consegnargli e fargliela bere per salvargli la vita.
lady_Empi
01-09-2010, 22.43.19
<tornata in forma eterea la piccola fata, al sicuro all’interno della quercia cava, osservò Guiscard andare via> Certo, ora non ricordi, Cavaliere <mormorò tra sé e sé> ma quando verrà il momento lo farai <annuì sorridendo mentre attendeva che Guiscard si allontanasse, poi allargò le ali e librandosi in volo silenziosamente e non vista, lo seguì>
elisabeth
02-09-2010, 00.57.07
L'albero del noce....l'albero delle streghe.......ancora lei sulla mia strada, l'ultima volta che l'avevo vista.....avevamo avuto piccole divergenze sul modo di vedere la magia.......guardai con un sorriso le tre pietre nella mia mano.....il fuoco.....purezza e calore....." Morrigan.....il decorso dei tuoi pensieri....e' come il fuoco che ho qui nella mia mano....emanano calore, sono pensieri pieni d'impeto e passione.......Ma la magia e' fiducia nei propri poteri, magia e' credere che il bene, vince sul male..e che prima o poi i conti si pareggiano sempre......guarda Morrigan...guarda il fuoco nella mia mano...tu lo vedi......puoi sentirne il calore, ma questo fuoco non brucia......almeno non la mia mano....e non brucera' neanche la tua....." presi cosi' le mie pietre e le misi nella sua mano.....mi rivolsi cosi' alla donna..." Pensi davvero che i tuoi giochetti...mi fermeranno ?.....sapevo che prima o poi ti avrei rincontrata....i brutti incontri purtroppo...sono frequenti da queste parti......"......Alla voce dell' uomo mi voltai con estrema lentezza.......intanto...intorno a me tutto cambiava......Mi avvicinai a Morrigan potevo percepirne il calore e le vibrazioni........" E' il giorno delle sorprese.....e ditemi Signore........dove si troverebbe cio' che cerco ?..........."........Aspettare una risposta...e da chi.........incominciai a roteare il mio bastone......sempre piu' velocemente......il mio mantello si apri' e avvolse anche Morrigan.......fu la furia del vento......Madre Dea della terra.......fa si..che la luce del bene......possa illuminare il mondo oscuro del male.............Madre aiutami...e' alla torre che devo tornare........
Talia
02-09-2010, 01.52.50
Me ne stavo seduta a terra, immobile… ero frustrata, arrabbiata con me stessa per ciò che era successo ai cavalieri di Borgogna, senza che io potessi alzare neanche un dito per loro.
Ad un tratto la porta della mia cella si aprì di nuovo e, del tutto inaspettatamente, entrò un giovane frate. Mi alzai, quindi, e mi fermai davanti a lui.
“Il mio nome è Talia…” risposi, stupita dal tono gentile della sua domanda e dalla calma nella sua voce “E una confessione, forse, è proprio ciò di cui ho bisogno, poiché non so cosa ne sarà della mia vita tra poco…”
Su sua richiesta la donna ci lasciò, uscendo e chiudendosi la porta alle spalle, e non appena restammo soli io mi avvicinai un poco a lui e mormorai: “Ma voi dovete credermi, fratello, non è per qualche colpa che sono finita qui! Una sorte sventurata mi ci condusse! E il capitano di questa torre, Cosimus, è un uomo malvagio… Fuggite, dunque, mio buon frate… voi che potete fuggite lontano!”
Guisgard
02-09-2010, 03.11.18
Elisabeth prese con se Morrigan, come a proteggerla da quel malvagio luogo che le aveva avvolte.
Il fanciullo si avvicinò alle due donne.
"Quel che cercate è lontano da qui..." disse fermandosi di colpo, come se la protezione invocata da Elisabeth fosse troppo forte anche per lui "... la torre... sarebbe una tomba per voi..."
E mentre parlava, qualcosa nei suoi tratti cominciò a mutare, tradendo la sua diabolica natura.
Ad un tratto una donna apparve davanti a loro.
Ella aveva preso il posto della madre col bambino.
E quella donna aveva un volto conosciuto da Elisabeth.
"Non capisco cosa tu voglia fare..." cominciò a dire Caitley ad Elisabeth "... se anche tu riuscissi a superare il malvagio incanto di questo luogo, giungeresti alla torre troppo indebolita, incapace di utilizzare la tua magia... e lo stesso accadrebbe alla tua discepola... ed allora sareste due comuni donne mortali, alla mercé di Cosimus ed i suoi cavalieri... davvero vorresti rischiare così e morire in un modo tanto stupido?"
E si abbandonò ad una profonda risata.
Guisgard
02-09-2010, 03.51.40
Intanto, nella foresta, Empi cominciò, nella sua reale forma, a seguire Guisgard da lontano, quando una voce alle sue spalle la chiamò.
"Dove stai andando?" Chiese.
Ella subito riconobbe quel personaggio: era Puck Fellow, un elfo che conosceva praticamente da sempre.
"Prima ho visto tutto, nascosto in una fonte..." continuò a dire "... ed ho visto come hai dato il tuo aiuto a quell'umano! Possibile che tu non riesca ad obbedire alle nostre leggi? Re Oberon ha vietato a tutti noi abitanti dei boschi di aiutare gli umani! Ormai loro hanno abbandonato le antiche usanze ed i riti primordiali della Terra! Ma tu, come al solito, fai sempre di testa tua! E, come se nulla fosse, dopo averlo aiutato, ti metti pure a seguirlo, quasi a voler diventare la sua protettrice! E sai bene, comunque, che anche con i nostri poteri non possiamo interagire più di tanto con il loro mondo! Avanti, sentiamo, cos'hai da dire a tua discolpa?"
Ma proprio in quel momento Empi si voltò e vide Guisgard ed i suoi compagni lontano, giunti davanti alla torre, dove giacevano senza vita innumervoli corpi di cavalieri caduti in battaglia.
http://l.yimg.com/eb/ymv/us/img/hv/photo/movie_pix/new_line_cinema/the_lord_of_the_rings__the_two_towers/liv_tyler/towers2.jpg
Morrigan
02-09-2010, 04.15.38
Il ghigno malvagio di quel diabolico infante aveva bloccato il suo incantesimo.
Morrigan non ebbe nemmeno il tempo di stupirsene, perchè sentì di nuovo la presenza protettiva di Elisabeth che l'afferrava e tentava nuovamente di portarla via con sè... ma nemmeno quell'incantesimo sembrò essere sufficiente... era come se fossero in trappola, in una torre ancor più oscura e soffocante di quella in cui erano penetrate poco prima, Era una "torre di magia", un luogo che le stringeva e indeboliva i loro poteri, affogandole in quella visione da incubo.
Una donna apparve infine di fronte a loro, una donna che Elisabeth fissò con intensità. Dal suo leggero trasalimento, Morrigan comprese che Elisabeth la conosceva bene.
"Non capisco cosa tu voglia fare..." cominciò a dire, rivolta ad Elisabeth "... se anche tu riuscissi a superare il malvagio incanto di questo luogo, giungeresti alla torre troppo indebolita, incapace di utilizzare la tua magia... e lo stesso accadrebbe alla tua discepola... ed allora sareste due comuni donne mortali, alla mercé di Cosimus ed i suoi cavalieri... davvero vorresti rischiare così e morire in un modo tanto stupido?"
E si abbandonò ad una profonda risata.
Potremmo rischiare, e rischieremmo... ma mai ci tireremmo indietro, questo lo so, lo sento!
Elisabeth, so che mi ascolti... adesso inizio a comprendere... è questo il nostro nemico! Non so ancora se esista o meno un disegno più grande... un uomo innocente da salvare, un malvagio da punire, così mi dicesti al convento... ma intanto è questo il nostro compito qui, combattere questa arcana magia, perchè se non tentiamo noi, nessuno potrà tentare... ma ci siamo fatte ingannare da questa visione!
Abbiamo provato ad usare le nostre arti una alla volta, ed è stato un errore... dobbiamo unire le nostre forze, agire in due come se fossimo uno soltanto! Solo così saremo implacabili contro la malvagità di questa donna... distruggeremo la sua magia, e distruggendola, distruggeremo questa visione che ha costruito attorno a noi, e così ci ritroveremo là dove eravamo giunte, dentro la torre!
Usa i tuoi poteri mentali per bloccare la sua magia... mi occorre appena un minuto, quindi poggerò i miei occhi su di lei e la farò esplodere... e se anche la mia forza non dovesse essere sufficiente a disintegrarla, almeno le toglierà i sensi per lungo tempo... il tempo che ci occorre per fuggire da questa visione e tornare nella realtà!
Guisgard
02-09-2010, 04.16.44
Nel frattempo, nella torre, davanti alla prigione di Talia passeggiavano ben tre cavalieri armati, in attesa che il giovane fate terminasse di confessare la prigioniera.
Accanto alla porta vi era anche la vecchia carceriera.
Ella sentiva una strana sensazione dentro di sé, come se quel frate celasse qualcosa di strano.
"I suoi occhi erano intimoriti ma una forte determinazione invece si leggeva sull'espressione del suo volto." Pensava. "Speriamo che l'Onnipotente nella Sua infinita Misericordia sappia donare a quel fraticello parole per confortare quella povera ragazza..."
In quello stesso momento, nascosti tra gli alberi che circondavano la torre, gli altri erano in attesa di notizie da parte di Cavaliere25.
Guisgard, durante quell'interminabile attesa, aveva raccolto da uno dei cavalieri di Cosimus un'armatura.
"Ma quanto ci mette ad uscire quel ragazzo?" Chiese nervosamente Guisgard, mentre si sistema l'armatura. "E' dentro ormai da troppo tempo!"
"Sta calmo." Disse Maladesh. "Dobbiamo dargli il tempo di agire... del resto non è per niente facile... deve prima benedire la torre con le varie stanze... e poi ottenere da quei maledetti il permesso di visitare la cella della ragazza... ed a quel punto convincere lei a fidarsi e a bere quella fiala!"
"Speriamo che quel ragazzo non fallisca... o sarà la fine!" Mormorò Guisgard.
"Ho fiducia in lui" disse Maladesh "e so che se c'è anche una sola possibilità di riuscita, quel ragazzo la troverà!"
"Ma poi è vestito da frate" intervenne Tisson "e chi oserebbe far del male ad un uomo di Chiesa?"
"Eh, amico mio..." rispose Maladesh "... viviamo in tempi tristi... e la malvagità ed il delirio dell'uomo non sembrano fermarsi davanti a niente... nemmeno alla Fede... speriamo solo che quel ragazzo riesca a convincere la ragazza a bere il filtro di quella fiala..."
E mentre diceva queste cose, accarezzava Buck che malinconico restava accucciato, in attesa che il suo padrone tornasse fra loro.
cavaliere25
02-09-2010, 11.58.58
avete un bel nome mylady dissi allora ditemi che peccati avete commesso e mentre gli dicevo quelle parole gli presi le mani e gli passai la fiala mentre la guardavo gli dissi sotto voce vengo da parte di sir Guisgard siamo qui per salvarvi ma dovete bere quella fiala fidatevi di me mylady io devo tornare dagli altri saranno preoccupati che non mi vedranno tornare non vi preoccupate vi tireremmo fuori di qui abbiate fede.
Talia
02-09-2010, 12.30.45
Successe in fretta, le parole del fraticello suonarono alle mie orecchie come musica… una musica, una promessa alla quale non avevo il coraggio di credere.
“Guisgard?” sussurrai, trattenendo la sua mano “L’avete visto? E’ qui? Sta bene?”
Abbassai poi gli occhi sulla fiala e osservai il liquido cristallino che conteneva…
“Che cos’è?” domandai, con un filo di voce.
cavaliere25
02-09-2010, 12.34.19
Si lo visto e sta bene mylady è nella foresta che mi sta aspettando insieme agli altri non saprei cosa contiene mi hanno solo detto di consegnarvela fate in fretta prima che vi scoprono mylady ora devo andare non vorrei che mi scoprissero vi do la mia benezione mylady dissi e indetreggia verso la porta della cella.
lady_Empi
02-09-2010, 12.42.42
<si voltò di scatto nel sentirsi chiamare, rimase sospesa a mezz’aria, sorpresa nel vedere Puck Fellow> Ancora voi <mormorò. Poi abbassò gli occhi e ascoltò le sue parole. Le ali fremevano nell’attesa di volare lontano da quei rimproveri che tuttavia sapeva essere fondati> Avete ragione mio caro amico <esclamò con voce dolce e suadente mentre batteva le palpebre cercando di ammansirlo> Ma voi non avete sentito l’energia di quell’umano, lui è diverso <si voltava sovente a cercare Guiscard e il suo gruppo con lo sguardo> So che non posso aiutarlo se egli non lo vorrà e non lo farò, prometto <esclamò convinta cominciando a volare in cerchio intorno al viso dell’elfo> ma… <fermò il suo volo proprio davanti al volto di Puck Fellow e lo guardò dritto negli occhi> … quel Cavaliere ha creduto. Per un attimo, un solo attimo ho sentito che egli credeva in me, in noi, nel Piccolo Popolo, nell’antico potere degli elementi. Ricordate le storie degli anziani? Il Cervo tornerà alla Foresta! Gli umani torneranno a credere e noi non dovremo più temere. E se fosse giunta l’ora? <allungò una mano ad accarezzare il volto dell’elfo> Non direte nulla, vero amico mio? Se qualcuno chiede di me, dite che sono andata a cercare delle nuove erbe curative <le ali aumentarono la loro vibrazione mentre lo sguardo di Empi riconobbe il gruppo di umani davanti alla Torre> Buon vento amico mio <e in un attimo la fatà sparì dalla vista dell’elfo volando rapida in direzione della Torre. Quando raggiunse il gruppo si affretto a nascondersi tra gli alberi. Alzò gli occhi ad osservare la torre che svettava dinnanzi a lei ed un brivido le scosse il corpo minuto>
Talia
02-09-2010, 12.46.03
Sorrisi alle sue parole... stava bene... era lì...
"Siate benedetto!" dissi al fraticello.
Poi un pensiero improvviso mi colse: "Aspettate!" lo richiamai "Aspettate, vi prego! Potete fare una cosa per me? C'è una vecchia qui fuori, è la donna che vi ha fatto entrare... Ringraziatela per me, facendo attenzione a che nessuno vi senta... Ditele che ha tutta la mia riconoscenza e che pregherò per lei in ogni istante! Potete farlo?"
Poi chinai la testa in segno di saluto, mi sedetti di nuovo a terra dov'ero prima e, senza pensarci oltre, bevvi d'un fiato tutto il contenuto della fiala.
cavaliere25
02-09-2010, 12.49.58
certamente mylady dissi poi usci dala cella e mi avvicinai alla vecchia signora e gli dissi sottovoce la prigioniera mi a chiesto di ringraziarvi da parte sua e che pregherà per voi ora io qui ho finito mi riaccompagnereste al uscita gentilmente dissi e sorridendogli.
Guisgard
02-09-2010, 19.48.56
La vecchia restò stupita dalle parole del fraticello.
"Pregherà per me..." pensò la pietosa carceriera.
Non disse nulla, accennando solo un lieve sorriso.
Scortò poi il fraticello verso le guardie e prima di lasciarlo sussurrò qualcosa alle sue orecchie:
"Quando tornerete al vostro convento, frate, pregate per tutti noi..."
"Andiamo, frate!" Gridò una delle guardie.
Lo accompagnarono fin quasi la porta, quando qualcunò chiamo il fraticello.
"Aspettate, voi!" Disse Cosimus "Prima di andare devo dirvi qualcosa... i miei cavalieri, benchè coraggiosi ed obbendienti, come tutti gli uomini rozzi e lontani dalle più elementari forme di conoscenza, temono che le armi là fuori siano maledette, perchè infangate dal sangue versato... a voi che siete uomo di Fede chiedo di spiegare loro come invece queste sciocche credenze siano infondate, avendo la vostra Acqua Benedetta purificato ogni cosa di quella battaglia...coraggio..." esortò "... spiegate loro che non vi è più alcuna maledizione!"
cavaliere25
02-09-2010, 19.54.25
Va bene dissi rivolgendomi a Cosimus poi girandomi verso le sue guardie dissi potete stare tranquilli e dormire sereni non ce nessuna maledizione lo sconfitta io con la mia acqua santa dissi ora pultroppo devo ritornare al convento dai miei fratelli frati che mi stanno aspettando vi rigirai verso Cosimus e gli dissi ecco signore ho detto cio che mi avete chiesto ora posso andare? e aspettai una sua risposta.
Guisgard
02-09-2010, 19.59.30
Puck Fellow scosse il capo alle parole di Empi.
"E sia, sei sempre la stessa!" Disse sconsolato. "Hai sempre nutrito una fiducia illimitata verso gli umani... e sinceramente non so cosa ti ispiri quel cavaliere! Per me gli umani solo capaci sono solo di maltrattare la natura e far del mare a chi è diverso da loro! Cmq, ti conosco ormai troppo bene e so che nulla ti farà cambiare idea! Mi raccomando, presta attenzione! Avverto la presenza di forze oscure in questa storia! Va e sii prudente!"
E restò a guardare Empi mentre volava verso la torre.
Guisgard
02-09-2010, 20.12.27
"Si, fraticello, potete andare!" Disse Cosimus, facendo segno ai suoi di aprire il portone.
Cavaliere25 fu così libero da quell'angosciante prigione e ritornò nella fitta foresta, dove l'attendevano i suoi compagni.
"Eccolo!" Disse Guisgard nel vederlo arrivare.
"Diavolo di un ragazzo, sapevo che sarebbe riuscito ad ingannare quei maledetti!" Esultò Maladesh.
E quando Cavaliere25 li raggiunse, subito Guisgard chiese della sua missione.
"Dunque tutto bene?" Domandò. "L'hai vista? Sta bene? Sei riuscito a farle bere quella fiala?"
"Calma, una domanda per volta!" Intervenne Maladesh. "Ora ci racconterà tutto!"
"E dimmi, ragazzo..." chiese ancora Guisgard a Cavaliere25 "... ha chiesto di me?"
Tutto questo mentre Buck scodinzolava felice attorno al suo padroncino.
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cavaliere25
02-09-2010, 20.34.37
Si la missione è andata tutto bene ho visto Talia e stava bene gli ho consegnato la fiala che mi avete dato e la bevuta in mia presenza e a chiesto anche di voi dissi rivolgendomi a Guisgard poi guardando Maladesh dissi ora come interveniamo domandai poi vidi Buck e gli dissi hai visto mio fedele amico sono tornato non ti ho abbandonato e aspettai che qualcuno parlasse.
Guisgard
02-09-2010, 21.10.14
"Ora dobbiamo trovare il modo di far uscire la ragazza da li..." disse Maladesh.
"Ci penserò io..." intervenne Guisgard "... e questa corazza mi aiuterà!"
"E' un bel rischio... se ti smascherano sei finito..." disse Maladesh.
"Lo so, ma è un compito che spetta a me solo."
"Come entrerai nella torre?" Chiese Tisson.
Ma proprio in quel momento, quasi come se il Cielo avesse dato la risposta a quella domanda di Tisson, dalla torre uscirono alcuni cavalieri che cominciarono a raccogliere armi e corazze dai cadeveri.
"Ecco..." disse Guisgard "... il Cielo mi da una mano... io mi unirò a quei cavalieri, voi tornate a Capomagnus ed attendete mie notizie... e mi raccomando fate attenzione, il borgo ormai pullula di spie di Cosimus..."
"Guisgard..." accennò Maladesh.
"Tranquillo, hai la mia parola che tornerò..."
"Voglio fidarmi. Buona fortuna." Disse il caciatore di taglie.
Il gruppo allora lasciò Guisgard e tornò a Capomagnus.
Il cavaliere, intanto, pian piano, scivolando fra gli alberi si unì al gruppo degli uomini di Cosimus.
E quando ebbero raccolto tutte le armi e le corazze, rientrarono nella torre.
cavaliere25
02-09-2010, 21.18.11
Dopo aver lasciato Guisgard alla torre dissi a Maladesh quel testone di Guisgard fa sempre di testa sua vuole a tutti i costi farsi ammazzare ora che facciamo qui domandai ti va un bicchiere te lo offro ben volentieri amico mio dissi a Maladesh e una cosa importamte dobbiamo stare attenti a come parliamo in paese di sicuro ci saranno le spie di Cosimus quindi occhi aperti.
Guisgard
02-09-2010, 21.25.31
Intanto, in un punto indefinito della foresta, Elisabeth e Morrigan erano alle prese con strane forze.
"Covi quindi tanto veleno sulle tua labbra, donna?" Chiese con rabbia Caitley a Morrigan. "Credi davvero che ti basterà il tuo patetico potere per rombere questo diabolico incanto? Nella migliore delle ipotesi voi due resterete imprigionate in questo luogo per sempre! Ma tranquille..." aggiunse sorridendo "... il vostro calvario non sarà così lungo, poichè morirete molto prima!"
Ed un momento dopo tutto svanì nel buio più totale.
Un silenzio angosciante avvolse quel luogo, nel quale erano rimaste da sole Elisabeth e Morrigan.
E dal buio presero forma tre porte.
Una di legno, una di bronzo ed una di ferro.
Guisgard
02-09-2010, 21.48.15
Talia bevve tutto d'un fiato quella fiala.
Un momento dopo avvertì un leggero capogiro.
Poi un senso di leggerezza.
Piano piano una marcata stanchezza si impossessò di lei.
Le palpebre cominciarono a tremare ed il respiro divenne affaticato ed incerto.
Avvertì caldo e cominciò a sudare, mentre quella stanchezza si avvertiva sempre di più.
Confuse immagini cominciarono ad attraversare la sua mente.
Ricordi lontani, sguardi, voci ed emozioni passate.
Poi il nulla.
Poco dopo la vecchia entrò nella stanza, con una ciotola di minestra ed una coppa d'acqua.
Vide la ragazza a terra e ne restò turbata.
Era pallida.
Le si avvicinò e si accorse che non respirava più.
Anche il cuore si era fermato.
Si portò allora le mani sul volto e dense lacrime rigarono il suo consumato volto.
Dopo alcuni istanti uscì dalla stanza col capo chinato.
"Allora?" Chiese una delle guardie. "Come sta? Le hai detto che stanotte farà finalmente visita al padrone?"
Ed entrambe le guardie risero forte.
"Quella ragazza ha smesso di soffrire..." disse con un filo di voce la vecchia "... il Cielo l'ha sottratta da questo Inferno... ora non potrete più farle alcun male..."
Le guardie incredule controllarono allora la prigione e si accorsero che la vecchia aveva detto il vero.
A quel punto avvisarono Cosimus e la notizia della morte di Talia si diffuse in tutta la torre.
http://4.bp.blogspot.com/_CAUlobDjuXA/SunPqr8m27I/AAAAAAAAZmg/Rs5r--eWeSc/s400/giulietta_188.JPG
Morrigan
02-09-2010, 22.11.13
Tutto inutile... sembrava tutto inutile!
Eppure Morrigan non voleva perdersi d'animo, non giunta a quel punto!
Non credeva alle parole della vecchia... i suoi poteri non erano patetici, nè tantomeno quelli di Elisabeth! No, non era la loro magia ad essere insufficiente. Stavano sbagliando qualcosa, stavano facendo pressione su un punto errato... alle volte ci affaccendiamo e fatichiamo intorno ad un problema e non vediamo che la soluzione, invece, è talmente vicina ai nostri occhi che non riusciamo a scorgerla, talmente semplice che la nostra mente non riesce ad immaginarla...
Mentre pensava questo, un silenzio angosciante avvolse quel luogo, e dal buio presero forma tre porte. Una era di legno, una di bronzo e una di ferro.
Legno... bronzo... ferro... il ferro è della spada e delle armi che tagliano e uccidono... di bronzo sono le statue e i monumenti degli uomini, di coloro che per orgoglio hanno reso se stessi simili a dei... ma il legno... il legno è semplice sicuro... esso è l'anima delle nostre foreste...
"Questa volta, Elisabeth, sono io che chiedo a te di avere fiducia in me... andiamo!", esclamò.
E, presa Elisabeth da una mano, si diresse verso la porta di legno.
Giunta di fronte all'uscio chiuso, si fermò, prese un respiro... e se avesse fatto la scelta sbagliata?
Avrebbe condannato così se stessa ed anche l'innocente Elisabeth?... ma non c'è tempo, non c'è tempo... e poi qui moriremmo comunque!
Così, con un gesto deciso, Morrigan provò ad aprire la porta di legno.
lady_Empi
02-09-2010, 23.24.39
<la fata posò una mano sul tronco dell’albero sul quale si nascondeva. Percepì la linfa che dalla Terra scorreva nel maestoso guardiano del Tempo e la sua energia si intensificò. Udì il gruppo di umani che si separava e vide Guiscard unirsi agli altri soldati> Buio, Signore della notte, ascolta la mia voce, io ti invoco <esclamò solenne in una lingua antica> Avvolgi questa torre del nero più intenso, affinchè nessun volto sia scorto <sollevò le braccia al cielo mentre s’alzava in volo> Così è il volere della Madre Terra e così si compia <tacque infine. Si guardò intorno e rapidamente volò all’interno della torre>
Guisgard
03-09-2010, 01.48.07
Morrigan aveva deciso.
La porta di legno.
Si affidò al suo istinto, ai suoi valori, all'amore che aveva per la sua terra.
Presa Elisabeth per mano, si avvicinò a quella porta e l'aprì.
Un forte vento investì le due donne.
E poi una luce, durata un momento, le abbagliò.
E quando aprirono gli occhi si ritrovarono in un paesaggio pastorale.
Era ancora notte, ma il cielo era pulito e chiaro di stelle.
Mancavano poche ore all'alba.
E alzando gli occhi, le due donne videro una sagoma sorgere ai piedi delle colline: era Capomagnus.
La torre sembrava invece essere svanita nel nulla.
O forse erano state loro due, Elisabeth e Morrigan, ad essere state allontanate da essa.
elisabeth
03-09-2010, 01.53.12
Caitley.......la ricordavo bene....e ricordavo bene il male che si portava dentro.......avevo imparato che l'energia e' una fonte inesauribile, noi dovevamo solo saperla utilizzare e trovare continue fonti di nutrimento......Una comune mortale, non sarei mai potuta esserlo, quello che Caitley non aveva mai compreso era che io avevo abbandonato il mondo degli umani da moltissimo tempo.............conoscevo perfettamente quali erano i miei stadi terreni.....ed ero consapevole del mio corpo ancestrale.....Il collegamento tra l'umana comprensione e il contatto con l'universo.....prima di varcare la soglia della porat in legno....mi voltai come per salutare la donna...." Caitley.....ricorda sempre...Io sono la Luna e le stelle sono le mie sorelle......quando una di noi muore...la sua luce la dona alle altre, che allora possa la mia....aiutare una sorella a compiere il mio compito.....ma tu sai che verrebbero in mio aiuto......e per chi crede nella magia....la vita ha solo dei passaggi...."........le tre porte......" Morrigan ricorda che la tua spada uccide il corpo terreno.....per noi Maghe....o streghe, come ci definisce chi non comprende......la tua spada non ha effetti...........ma di una cosa ti devo dare atto, sai usare bene la mente........hai abbandonato i metalli....ed utilizzato il legno......Chiunque entra in un Tempio.....abbandona i metalli...ed apre l'animo alla natura.....e adesso....fai cio' che e' dovuto.....e qualsiasi cosa mi possa accadere...ricorda di andare avanti e non voltarti mai indietro....comunque ti saro' accanto...."....
Guisgard
03-09-2010, 02.12.14
Intanto, alla torre, qualcosa di strano stava accadendo.
L'aria era diventata d'un tratto più scura, rendendo la visibilità incerta.
Tutto ciò era dovuto all'incanto di Empi e questo giovò al piano di Guisgard.
Il cavaliere infatti, proprio grazie a quella nuvola scura discesa attorno alla torre, era riuscito ad avvicinarsi ai cavalieri di Cosimus, confondendosi con essi.
Una volta entrati all'interno, subito furono coinvolti nell'atmosfera cupa e di rabbia che dominava.
Cosimus infatti avvertito della morte di Talia, ne aveva controllato il cadavere.
"Che sia maledetto questo paese!" Imprecò. "Quella ragazza era il nostro ostaggio e l'abbiamo perso!"
Ma la sua rabbia era dovuta anche al fatto che non aveva potuto far sua quella ragazza.
"Che il demonio ci danni!" Continuò ad urlare. "Ora non abbiamo altra scelta! Prendete il cadavere di lei, avvolgetelo in un sacco e andate a seppellirlo fuori, nella foresta. Nessuno deve trovarlo! Perchè se si spargesse la voce della morte di lady Talia, da Carcassonne giungerebbero forze troppo numerose per essere contrastate! E non possiamo permetterci di essere scoperti ora! E poi, quel cane di Guisgard deve credere che ella sia ancora qui, viva ed in salute! Procedete!" Ordinò poi ai suoi.
Il capitano della guardia chiamò allora dei volontari per sotterrare il corpo di Talia.
Ed ovviamente, ben coperto dall'elmo, Guisgard si fece avanti.
Insieme ad un altro allora raggiunsero la cella, dove il corpo di Talia era già stato avvolto nel sacco.
Nel vederlo in quelle condizioni, il cavaliere sentì un sordo dolore lacerargli il cuore.
Per un attimo sentì le forze venirgli meno.
Ma fu solo un attimo.
Si fece forza ed insieme all'altro volontario presero il sacco e si diressero verso l'uscita.
"Un momento..." li fermò una voce a pochi passi dalla porta "... dove la sotterrerete?" Chiese Cosimus ai due volontari.
"Nel cuore della foresta, milord." Rispose l'altro volontario.
"E sia, ma badate di non lasciare tracce!"
E i due volontari uscirono dalla torre.
Morrigan
03-09-2010, 02.21.44
Le parole di Elisabeth riuscirono a riempire di gioia l'animo di Morrigan, a dispetto della terribile situazione in cui si trovavano... Morrigan non avrebbe saputo spiegare con esattezza di quale verità Elisabeth la stesse mettendo a parte, ma la intuiva... ne intuiva l'immenso potere, lo straordinario equilibrio e la sopravvivenza dello spirito al di là dello spazio e del tempo... tutto questo l'aveva riempita di meraviglia.
Intese in Elisabeth un assenso al suo operato, e così aprì la porta di legno, così come aveva detto.
Una luce le abbagliò la vista, ma poi i suoi occhi si aprirono su un paesaggio notturno. Ai piedi della collina, davanti ai loro occhi, si stendeva Capomagnus.
"No!", esclamò Morrigan con rabbia " Questo no!"
Eppure sono ancora convinta di non aver sbagliato... un'altra porta, qualsiasi altra porta, ci avrebbe condotto a morte certa! Questa era la strada!
Si rivolse allora ad Elisabeth.
"Cosa volete fare, adesso? Pensate ancora che dovremmo cercare quella torre? E' forse possibile che la nostra presenza sia invece necessaria in questo villaggio?"
Guisgard
03-09-2010, 02.28.03
Ma proprio mentre Morrigan si interrogava sulla bontà della sua scelta, le due udirono dei passi.
Un uomo, dagli abiti sporchi e lacerati in più punti, asciutto nella figura e dallo sguardo enigmatico, spuntò dalla buia boscaglia.
E appena notò le sagome delle due donne estrasse rapido la spada.
"Chi è la?" Chiese Mion con fare guardingo. "Rivelatevi o assaggerete la mia spada!"
elisabeth
03-09-2010, 02.29.30
Seguii senza esitare Morrigan.....e tutto si rivelo' ai miei occhi....." Mi sto chiedendo.....se mai ci sara' data la possibilita' di arrivare a quella Torre...............forse non e' questo il nostro compito...........Forse...perdonami Morrigan...devo riflettere, io devo affronatre Cosimus.......ma forse e' solo sete della mia vendetta.....dovrei essere meno egoista e forse un po' di luce potremmo vederla anche noi......."....cosi' traccia un cerchio e mi sedetti al suo centro..........dovevo pensare.......forse....non avrei mai dovuto accettare questo compito....
Morrigan
03-09-2010, 02.36.14
Elisabeth si era seduta nel cerchio magico, per meditare.
Mentre era così assorta, Morrigan udì un rumore che la fece voltare di scatto.
Un uomo, dagli abiti sporchi e lacerati in più punti, asciutto nella figura e dallo sguardo enigmatico, spuntò dalla buia boscaglia.
E appena notò le sagome delle due donne estrasse rapido la spada.
"Chi è la?" Chiese Mion con fare guardingo. "Rivelatevi o assaggerete la mia spada!"
Sembrava essere allo stremo delle sue forze. Aveva lo sguardo febbrile e allucinato di chi si è appena scontrato con la morte... uno sguardo che Morrigan conosceva fin troppo bene, per averlo veduto tante e tante volte in battaglia. Per quel sentimento che le trasmise quello sguardo, decise di non estrarre a sua volta la spada contro quell'uomo.
"Rimettere la spada nel fodere, mio buon signore, chè credo abbia visto già troppo dolore per oggi. Io sono Morrigan, e la signora che mi accompagna è la nobile maga Elisabeth. Dite voi, adesso, chi siete e cosa vi è accaduto"
Guisgard
03-09-2010, 02.42.43
Mion restò sorpreso e turbato da ciò che vide.
"Due... due donne qui... a quest'ora? Che incanto è mai questo? Sarei uno sciocco a posare la mia spada davanti a due misteriose figure come voi... e poi... "
E si accasciò al suolo.
"E' solo un graffio... e non vi temo... chiunque voi siate..." disse Mion, sebbene ansimando, con tono di sfida.
elisabeth
03-09-2010, 02.45.40
Avevo gli occhi chiusi...........volevo meditare....evidentemente, avrei dovuto mettere anche dei tappi di cera nelle orecchie, e cosi' aprii un occhio e osservai la scena, ci mancavano anche le minacce di uno sconosciuto....certo che Morrigan aveva delle maniere molto convincenti......mi alzai dal cerchio e lo cancellai con il bastone.......feci in modo che nell'attesa della risposta potessi sussurare una cosina nelle orecchie di Morrigan....." Mia cara forse ho dimeticato di dirvi..che la parola maga seguita dal mio nome.......mi porterebbe immediatamente tra le braccia di messere fuoco.......e' un nome che scotta il mio...evitate la parola maga...per il resto posso essere chi vorrete....."...........cosi' misi le braccia conserte e continuai a guardare un misero essere umano.....spaventato e farfugliante
Morrigan
03-09-2010, 02.47.52
Morrigan sorrise lievemente a quella vista. Quell'uomo le aveva fatto istintivamente simpatia, perchè era un combattente nato, si vedeva subito... un uomo che aveva lottato, che aveva visto il dolore della morte e che tuttavia non era ancora disposto ad arrendersi. Per questo cercò una volta ancora di mostrarsi quanto più possibile innoqua ed amichevole.
"Avete un bel parlare, mio signore, e tuttavia non avete l'aria di stare molto bene... sono spiacente, ma non ho alcuna conoscenza di magie curative che vi possano soccorrere, ma di certo Lady Elisabeth potrebbe fare qualcosa per voi... ammesso che permettiate a queste due donne così spaventose di avvicinarsi a voi!"
Guisgard
03-09-2010, 02.50.41
"No, sto bene, lasciate perdere..." ma non finì nemmeno di parlare che si accasciò di nuovo al suolo.
"Ma voi chi siete?" Domandò alle due donne. "E perchè vi trovate qui a quest'ora?"
elisabeth
03-09-2010, 02.53.27
" Fatemi vedere questo graffio e vi prometto che non vi trasformero' in rospo........anche se la cosa mi alletta molto......" Cosi' incomincia a guardare la ferita, non era molto estesa, ma era un brutto taglio...aveva perso del sangue, ma non abbastanza da perdere conoscenza........avevo bisogno di acqua ..la ferita era sporca......." Morrigan.....ho la necessita' di avere dell' acqua....intantoio taglio strisce della mia sottana per bendargli la ferita......"
Guisgard
03-09-2010, 02.55.25
"Fate ad adagio però..." disse Mion ad Elisabeth "... e badate che ho la spada puntata sulla vostra testa..."
"E tengo d'occhio anche voi!" Aggiunse poi fissando Morrigan.
elisabeth
03-09-2010, 03.05.10
Mi veniva da ridere......gli uomini non finivano mai di stupirmi, era li' a terra che a stento riusciva a parlare e minacciava pure....." Sulla mia testa c'e' solo il mio cappuccio....e se non la finite di farmi tremare la sottana.......vi prometto che vi faro' finire all'inferno...........".........Cosi' dicendo usci' fuori dalla mia sacca......una boccetta...contenente una mistura di aglio e muffa........e incomincia a spalmarla sulla stoffa.......
Morrigan
03-09-2010, 03.05.17
Morrigan rise, pensando al fatto che l'uomo non aveva nemmeno notato che era la sua, di spada, ed essere adesso vicinissima alla testa di lui!
Chiese mentalmente scusa ad Elisabeth per la sua irruente risposta... ma un nome temuto è anche un nome riverito... si giustificò, con la sua solita, pragmatica schiettezza.
Quindi fece un cenno di assenso col capo e si inoltrò nella foresta per cercare ciò che Elisabeth le aveva chiesto.
Appena fu sola, tese l'orecchio ai rumori del bosco, finchè non vi distinse il rumore gorgogliante dell'acqua. Quindi, con passo svelto e sicuro, si diresse da quella parte.
Guisgard
03-09-2010, 03.10.46
Mion restò attento e vigile, ma pian piano la stanchezza si fece sentire.
Cercò di resistere, ma gli occhi gli si chiudevano per la fatica.
"Stefan..." mormorò prima di addormentarsi "... ci riuscirò..."
elisabeth
03-09-2010, 03.13.10
E chi diavolo era questo Stefan..........accomodai la sua testa sulle mie gambe.......speravo che non gli salisse la febbre..sarebbe stato piu' difficile rimetterlo in piedi......speravo solo che Morrigan facese piu' in fretta che potesse...prima gli mettevo l'impiastro e meglio era.......
Morrigan
03-09-2010, 03.20.39
Morrigan trovò l'acqua e cercò di tornare da Elisabeth prima possibile... non voleva addentrarsi troppo in quella selva... aveva l'impressione di non essere sola, in quel luogo... aveva l'impressione che qualcuno, silenziosamente, stesse seguendo ogni loro gesto.
Raggiunse nuovamente Elisabeth, che nel frattempo aveva iniziato ad applicare i medicamenti.
"Ecco l'acqua", disse, porgendole la fiasca di cuoio rinforzato che aveva riempito presso un rivo.
elisabeth
03-09-2010, 03.25.11
Grata per essere stata cosi' celere.....incominciai a pulire la ferita dello sconosciuto......non utilizzai tutta l'acqua se gli fosse salita la febbre era l'unico modo per mantenerlo fresco.....misi la benda piena di impiastro sulla gamba e la fasciai......se avessi potuto cucirla quella ferita, ma non era completamente pulita...meglio lasciarla aperta....." Morrigan......ho la netta sensazione che non siamo sole......voi avvertite nulla ? "
Guisgard
03-09-2010, 03.25.50
Nel frattempo, dall'altra parte del bosco, due uomini avanzavano nella notte con un sacco in braccio.
"Il padrone è andato su tutte le furie!" Disse uno dei due. "Ci aveva già fatto la bocca a questo bel bocconcino!" E rise forte.
L'altro restava in silenzio.
"E come dargli torto?" Continuò. "Era un gran bella ragazza... e..."
"Sta zitto!" Disse l'altro.
"Cosa ti prende?" Rispose il primo.
"Porta rispetto per i morti!"
"Al diavolo! Le donne sono tutte uguali! E poi questa serviva solo per attirare quel cane di Guisgard! Io non l'ho mai visto in volto, ma vorrei proprio conoscerlo... magari sarò io ad ucciderlo!" E rise forte.
"Avresti dovuto farlo quando ne avevi l'occasione..." disse l'altro.
"Cosa? Chi sei? Un momento... tradimento! Sei..."
Ma non ebbe nemmeno il tempo di terminare la frase che Guisgard lo trafisse mortalmente.
"... Gui... sgard..." mormorò prima di morire.
Guisgard allora prese con se il sacco e si diresse in un'irregolare radura.
Qui sciolse il sacco e finalmente rivide il volto di Talia.
Quell'innaturale pallore non aveva tolto nulla alla sua bellezza.
E nel vederla così Guisgard sentì una fitta al cuore.
Si allontanò d'istinto e fissò il cielo notturno.
"E... se fosse... se il veleno non avesse fatto effetto?" Si tormentava. "No, Maladesh era sicuro..."
Si sedette allora accanto al corpo di Talia ed attese in silenzio.
I minuti sembravano prima ore, poi giorni, poi mesi e anni.
Il tempo pareva non voler scorrere più.
Si Tolse il mantello e lo avvolse attorno alla ragazza, sperando che il calore accendesse di nuovo, e presto, la vita in quel corpo.
E restò accanto a lei ad attendere quel sospirato risveglio.
E nell'attesa, pregò.
Guisgard
03-09-2010, 03.40.36
E mentre fissava il cielo, Guisgard si accorse di una luminosissima stella.
"La Prima Stella del mattino..." sospirò "... presto sorgerà l'aurora..."
Si voltò di nuovo verso Talia.
Rivide in quell'attimo ogni istante, ogni momento trascorso insieme.
La fuga da Camelot, il nascondiglio nella casa di piacere, la recita dei coniugi, l'arrivo a Capomagnus, la sera della festa, il duello con Iwan e lei che curò le sue ferite.
Poi, all'improvviso, uno strano pensiero.
"Questa foresta..." pensò "... potrebbe essere la mia tomba se lei..."
E poggiò il capo contro il tronco di un albero, tornando a fissare quella stella.
Morrigan
03-09-2010, 03.50.11
Morrigan si fermò, levò lo sguardo al cielo e lo fece scorrere sul velluto di quella notte stellata... era davvero una notte bellissima... i sussurri del bosco si inseguivano ancora nelle sue orecchie.
"La foresta si è svegliata..." mormorò piano, in risposta "la foresta è inquieta..."
Poi di colpo chinò nuovamente lo sguardo su Elisabeth e sul cavaliere ferito, come se si fosse improvvisamente svegliata da un sogno e li stesse vedendo solo in quel momento.
"Sta per accadere qualcosa! Le sorti di questa vicenda stanno cambiando, lo sento... ma ancora non si conosce l'esito preciso della battaglia! Dobbiamo muoverci, non possiamo restare qui!"
Guisgard
03-09-2010, 03.52.59
"No, Stefan!" Saltò su all'improvviso Mion.
Era sudato ed agitato.
Aveva avuto un incubo che l'aveva fatto svegliare di soprassalto.
Era ancora confuso, quando si accorse di tenere stretto con la sua mano il polso di Morrigan.
Morrigan
03-09-2010, 04.04.23
Morrigan lo guardò con l'espressione più vicina ad una forma di dolcezza che ella conosceva. Quel cavaliere le ricordava molti, troppi dei suoi vecchi compagni, morti in preda alle febbri o feriti, in un letto, senza alcuna speranza di godere di nuovo le gioie dei loro anni. Molti, troppi a cui aveva tenuto la mani fino all'ultimo respiro.
"Avete sognato", disse, mentre lasciava che egli, nel suo terrore notturno, si aggrappasse ancora a lei "Avete chiamato il nome di Stefan... era un vostro amico? Cosa vi è capitato, signore?"
Guisgard
03-09-2010, 04.26.07
Mion era ancora agitato quando cominciò a fissare Morrigan.
"Si, un sogno... un incubo..." disse "... Stefan... è... era il capitano della guardia di sua grazia il conte di Borgogna... venimmo qui per una missione... ma dell'intera compagnia solo io sono sopravvissuto... cercammo di attaccare una torre... una torre situata nel bel mezzo della foresta... ma il fato decise per la nostra rovina..."
Talia
03-09-2010, 04.31.17
Correvo. Correvo da un tempo indefinito, tanto che le gambe iniziavano a cedermi per la stanchezza e il fiato mi si era fatto corto. Mi fermai, dunque, e lanciai un’occhiata alle mie spalle cercando un indizio, qualcosa che mi rassicurasse o che mi spronasse di nuovo alla corsa… Ma non vidi niente se non un impenetrabile buio, un muro di oscurità che mi avvolgeva e che mi opprimeva… fu allora che mi resi conto che sarebbe stato impossibile muovermi ancora, sarebbe stato impossibile procedere come tornare indietro, ero in trappola.
Ad un tratto una voce mi fece sobbalzare…
“Ma cosa stai facendo?”
Mi voltai di scatto e lo vidi: veniva verso di me con passo sicuro e più si avvicinava più il buio sembrava diradarsi.
“Raphael!” mormorai “Sei proprio tu?”
“Aspettavi qualcun altro, per caso?” chiese lui con un mezzo sorriso.
“No! E’ solo che… dove siamo?”
Lui si guardò intorno un momento poi rispose: “Non lo so, veramente! Credo che dovresti esser tu a saperlo… Cosa ti sembra?”
Anche io mi guardai intorno e questa volta riuscii a distinguere qualcosa: pareti alte, un soffitto a capriata…
“Sembra la tinaia vecchia…” dissi lentamente “Ricordi quando da piccoli ci andavamo a giocare di nascosto?”
“La tinaia?” Raphael scoppiò a ridere “E va bene, va bene… contenta tu!”
Lo scrutai interrogativa “Che vuoi dire, scusa?”
Lui smise di ridere e tornò improvvisamente serio: “Devi tornare indietro!” disse “Non puoi lasciarti andare!”
“Tornare dove?”
“Devi tornare!” ripeté Raphael “Questo non è ancora il tuo posto!”
“Non voglio tornare in quella torre!” mormorai “Ho paura!”
“Non devi averne più!” sorrise lui “Sai, quel cavaliere… hai ragione: mi piace, dopotutto!”
“Guisgard? Lo so… anche a me!”
Rapheal sorrise: “Allora vai!”
“Ti voglio bene!”
“Te ne voglio anche io… e ci sarò sempre quando avrai bisogno! Ora vai!”
Sospirai profondamente, come se mi fosse mancata l’aria per molti minuti, poi lentamente aprii gli occhi. Un cielo incredibile mi si parò davanti, c’erano tante stelle quante non ne avevo mai viste prima e la loro lucentezza mi parve più fulgida che mai.
Sbattei le palpebre un istante… non ero più nella torre, ero fuori… il fresco, rassicurante profumo notturno della foresta mi raggiunse e io lo respirai a pieni polmoni, sentendo lentamente quella spossatezza abbandonarmi e riprendendo via via funzionalità in ogni parte del corpo.
Guisgard
03-09-2010, 04.49.21
Guisgard aveva per un attimo chiuso gli occhi.
Non dormiva, non avrebbe potuto.
Però aveva bisogno di un attimo, uno soltanto, di tranquillità.
Un pensiero fisso l'aveva tormentato in questi ultimi giorni.
Un unico pensiero, il primo del giorno e l'ultimo della notte.
Un pensiero che aveva un volto ed una voce.
E l'eco di quella voce l'aveva accompagnato in ogni istante, dopo il rapimento.
Non pensava più alla sua condanna, alla taglia o alla morte.
Sapeva che il suo destino era segnato.
Ma non gli importava.
E proprio a causa di quel fato funesto, strane immagini cominciarono ad attraversargli il cuore e l'anima.
Cosimus, la forca, l'odio, la paura.
Ma ad un tratto un'immagine diversa.
Lei.
"Guisgard..." lo chiamò in quella sua visione.
Lui aprì gli occhi ed istintivamente si voltò verso Talia.
E lì si accorse che finalmente la ragazza si stava svegliando.
Nello stesso istante in cui l'Oriente cominciò ad illuminarsi.
Talia
03-09-2010, 05.07.28
Cercai con cautela di mettermi seduta, non essendo ancora del tutto certa dei miei movimenti, e così lo vidi. Era vicino a me, seduto contro un albero, con gli occhi chiusi...
"Guisgard..." dissi.
Lo vidi aprire gli occhi e voltarsi verso di me...
Passò un istante in cui le immagini del rapimento mi passarono davanti, poi la torre, la prigionia, Iwan, Cosimus, le sue minacce...
E, prima che me ne potessi rendere conto, ero scattata in avanti e lo stavo abbracciando forte.
"Oh, Guisgard, sei qui!" mormorai, nascondendo il viso contro la sua spalla "Sei venuto... Sapessi quanta paura ho avuto!"
Guisgard
03-09-2010, 05.31.07
Guisgard la stringeva fra le braccia.
Ed in quel momento ogni fatica, sofferenza, dolore o paura si dissolse come l'oscurità della notte davanti a quell'albeggiare.
"Ora è tutto passato..." disse "... ti riporterò dagli zii, dove potrai riposare..."
E tra sè, ringraziava il Signore:
"Grazie, Dio... grazie..."
Guisgard
03-09-2010, 05.41.31
Nel frattempo, a Capomagnus, Maladesh e gli altri erano appena giunti.
I quattro cacciatori di taglie presero alloggio alla locanda.
"Capo, siete certo che quel Guisgard non ci giocherà un brutto tiro?" Chiese uno dei due assistenti.
"No, so riconoscere lo sguardo di un uomo..." rispose Maladesh "... e li mi ha detto il vero... tornerà."
Guisgard
03-09-2010, 06.03.51
Nella foresta, nonostante il Sole era quasi del tutto sorto, accendere un fuoco non sarebbe stato prudente.
Presto alla torre si sarebbero accorti di tutto, non vedendo ritornare i due volontari.
"Avvicinati, su..." sussurrò Guisgard a Talia.
L'accostò davanti a lui, con la schiena contro il suo petto e avvolse attorno ad entrambi il suo mantello.
"Così avrai un pò di tepore... e potremo incamminarci verso il borgo..." le disse.
Talia
03-09-2010, 06.08.43
Sorrisi, leggermente imbarazzata...
"Grazie!" mormorai.
Poi, però, le sue ultime parole mi scossero.
"No!" dissi, voltandomi di scatto verso di lui "Quell'uomo nella torre... Cosimus... vuole te! Verrà a cercarti in paese quando capirà l'inganno! Non possiamo tornare lì, dobbiamo andare via! Dobbiamo andare lontano!"
Guisgard
03-09-2010, 06.21.33
"Si, sta serena..." le disse quasi sfiorandole le labbra con un dito. "Non devi agitarti... troveremo un posto sicuro in cui potrò nasconderti... l'abate di cui mi parlasti... ti porterò lì..."
E fissandola negli occhi sorrise, quasi a volerle trasmettere tranquillità e sicurezza.
Talia
03-09-2010, 06.30.35
Non ero serena, non lo ero per niente... anzi, mi sentivo più preoccupata minuto dopo minuto!
"Perché dici che mi porterai lì?" chiesi, quasi temendo, irrazionalmente, la risposta "Perché non dici che ci andremo insieme? Sei tu quello in pericolo, non io, ricordi? E' per te che dobbiamo trovare un posto sicuro! Io starò bene, basterà che tu non ti faccia prendere!"
Guisgard
03-09-2010, 06.52.19
"Ssshhh... andrà tutto bene... fidati... penserò io a tutto..." disse Guisgard con infinita dolcezza "... io voglio solo che tu sia tranquilla..."
L'abbracciò, ma cupi pensieri attraversarono la sua mente.
Ed all'improvviso, un fenesto presentimento... e se fosse stata l'ultima notte con lei?
Poco dopo, Guisgard, conoscendo una stalla non troppo distante, rubò un cavallo.
I due così si misero in cammino verso il monastero conosciuto da Talia.
Guisgard era riuscito a rassicurare la ragazza, che ora appariva più serena.
Lui invece ben nascondeva l'angoscia che aveva nel cuore.
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/e/ea/Olivia_de_Havilland_and_Errol_Flynn_in_The_Adventu res_of_Robin_Hood_trailer.JPG
Talia
03-09-2010, 12.16.59
Avanzavamo lentamente, il cavallo procedeva al moderato trotto e quell’andatura ondeggiante sembrava cadenzare l’andamento dei miei pensieri…
Cominciai ad osservare Guisgard… tenevo la testa appoggiata alla sua spalla, in modo da poter avere la possibilità di scrutarlo con attenzione e da vicino, e così notai quelle che mi parvero le prime avvisaglie del suo stato d’animo: la forma della sua mascella era leggermente insolita, come quando si stringe i denti per la rabbia o la paura, inoltre una sottilissima ruga gli attraversava tutta la fronte… una ruga che, credevo, testimoniava la tensione che doveva esserci nel suo cuore, seppure ben mascherata dall’espressione impassibile del volto.
“Sei preoccupato!” mormorai ad un tratto, sollevando un dito e seguendo la linea di quella ruga “Non vuoi dirmi cos’è che ti fa soffrire?”
cavaliere25
03-09-2010, 18.13.04
mi sedetti su una sedia della locanda avevo una sete boia allora chiesi gentilmente al locandiere un bicchiere di idromele poi guardai Maladesh e gli altri e dissi amici miei per che non vi sedete qui con me e bevete vi offro io poi andremo tutti a riposare che la giornata è stata lunga e dura.
Morrigan
03-09-2010, 18.39.30
Una torre... una torre situata nel bel mezzo della foresta... Morrigan sobbalzò all'udire quelle parole... una torre... non certo una torre qualunque!
Inavvertitamente mise la mano su quella di Mion, che ancora le stringeva il polso, e con slancio improvviso si volse verso quell'uomo, con un impeto che mescolava in sè il desiderio di arrivare e la paura di scoprire che era ormai troppo tardi.
"La torre..." esclamò, guardandolo con occhi avidi di risposte "Dunque c'è già stata battaglia sotto quelle mura... perchè eravate andati, che cosa cercavate in quel luogo? Vi prego, signore, sforzatevi di raccontarmi... forse i nostri intenti non sono poi così distanti... forse questo incontro è stato voluto dalle stelle, perchè ci aiutassimo vicendevolmente a raggiungere ciò che agognamo!"
Guisgard
03-09-2010, 20.38.39
Mion fissò incuriosito Morrigan.
Non si era mai fidato di nessuno che non fosse dei suoi.
La fiducia, lui, riusciva a riporla solo nei suoi pochi amici e nella sua spada, inseparabile compagna di vita.
Eppure, quella ragazza aveva qualcosa di enigmatico che lo colpiva.
"Si, abbiamo combattuto sotto quella torre..." disse "... e ho perso tutti i miei compagni... è tremendo sopravvivere ai propri amici... ma forse l'unico motivo di tutto ciò è il compito che mi aspetta... in quella torre è imprigionata una donna... promessa sposa del mio signore... ed io, costi quel che costi, riuscirò a riportarla in Borgogna!"
Morrigan
03-09-2010, 20.51.35
"Una donna..." mormorò Morrigan, pensierosa.
Loro non erano andate lì per una donna, almeno per quanto ne sapesse lei di quella storia.
"Una donna...", ripetè, stavolta chiaramente rivolta a Mion " E non c'era anche un uomo lì, un certo Guisgard?"
lady_Empi
03-09-2010, 20.55.50
<la fata aveva seguito Guiscard all’interno della torre. L’aveva visto raccogliere un sacco e l’aveva seguito, silente. Aveva visto il bagliore del metallo e sentito nell’aria odore di sangue. Aveva trattenuto il fiato, non tollerava l’odore di quel liquido rosso intenso. Infine l’aveva seguito nella radura ed aveva compreso> E’ questa la donna <esclamò raggiante mentre l’osservava dapprima addormentata per poi riaprire gli occhi dolcemente> Il Cervo tornerà alla Foresta ed ella l’accoglierà come una Sposa <ripetè le profezie delle fate dei boschi> Se solo ricordasse <aggiunse tra sé e sé> la Madre Terra, Cavaliere <sussurrava come se volesse suggerirgli un’idea, un pensiero> il cuore della Terra celerà il Tesoro <aggiunse e poi li vide partire a cavallo ed esitò solo un attimo prima di riprendere il suo volo>
Guisgard
03-09-2010, 21.17.43
"Guisgard?" Ripeté Mion, quasi alzandosi di scatto. "Si, quel maledetto pagherà! Pagherà se ha osato toccare la dama del mio signore! Ho giurato che lo infilzerò io stesso! Con questa spada!"
Fissò poi Morrigan.
"Cosa sapete voi di quel maledetto?" Chiese. "Ditemelo, vi prego!"
Morrigan
03-09-2010, 21.32.31
Lo sguardo con cui Morrigan controbattè a quella furia fu al contrario calmo, al limite della sorpresa.
Scosse il capo lievemente.
"Io, davvero, non so molto di lui, non è a me che dovete rivolgervi per queste informazioni... Tuttavia vi dirò almeno ciò che conosco... egli non ha mai commesso torto alcuno contro questa dama, nè contro altre... non chiedetemi come so ciò che so, nè come credo a ciò che non vedo... ma questo uomo ha visitato i miei pensieri, e io so con certezza che egli è innocente... innocente contro ogni ragionevole accusa!"
Si era abbandonata a quella confidenza senza quasi rendersene conto.
Chi era quell'uomo che l'aveva indotta così facilmente alla fiducia?
Si riscosse, tornò a fissarlo decisa.
"Quindi Guisgard non era alla torre? Voi non l'avete visto?"
Guisgard
03-09-2010, 21.40.20
Intanto, nella torre, visto il ritardare dei due volontari, Cosimus aveva mandato alcuni cavalieri a cercarli.
Poco dopo, questi tornarono col corpo del soldato ucciso da Guisgard.
Cosimus in quel momento comprese tutto.
"Che io sia dannato!" Urlò il malvagio uomo. "Ci hanno giocati tutti come dei bambini! Ora comprendo tutto... il falso fraticello, il falso volontario infiltrato tra noi e il tutto con l'aiuto di un qualche siero che simula la morte!"
Gridò ed inveì contro il Cielo e contro gli uomini.
"Presto, mandate una squadra a perlustrare il borgo e la foresta!" Ordinò ai suoi. "Voglio spie ovunque! Voglio Guisgard e la sua donna! E voglio anche quel falso fraticello! Andate e non fallite!"
Poi, fissando Caitley, aggiunse:
"La vecchia carceriera... forse anche lei ci ha tradito! La voglio morta!"
"Aspetta, mio signore!" Lo fermò la donna. "Potrebbe sapere qualcosa... costringiamola prima a parlare e poi la elimineremo!"
"Giusto..."
Allora, fu fatta chiamare la vecchia carceriera e condotta in una stanza nei sotterranei.
E appena la vecchia vide la presenza del boia con vari strumenti di tortura, comprese il suo destino.
"Ora noi due parleremo un bel pò..." Cominciò a dire Cosimus alla vecchia con un ghigno...
http://www.camperlife.it/uploads/image/narniInquisizione%20Monaco.gif
Nel frattempo, a Capomagnus, Maladesh e gli altri attendevano notizie di Guisgard.
"E sia, beviamo in attesa del suo ritorno!" Disse Maladesh, fissando Cavaliere25.
All'improvviso, tutti loro furono colpiti da alcuni cavalieri appena giunti per le strade del borgo.
"Sono gli uomini di quel dannato Cosimus..." disse Maladesh "... avranno già scoperto tutto..."
"Hanno visto il tuo volto in quella torre, ragazzo?" Chiese Tisson a Cavaliere25.
cavaliere25
03-09-2010, 21.46.40
Vedendo quei cavalieri dissi accidenti credo di essere nei guai si mi hanno visto in faccia devo nascondermi aiutatemi vi prego se mi riconoscono vuol dire che hanno capito l'inganno e aspettai una risposta mentre guardai fisso quei cavalieri.
Guisgard
03-09-2010, 21.50.10
Quel gesto delicato di Talia lasciò un brivido sulla pelle di Guisgard.
Avrebbe voluto dirle tante cose.
Prenderla e fuggire via.
Esseri liberi, lontani da tutto e da tutti.
Ma non poteva.
Mai l'avrebbe costretta ad una vita fatta di fuga e di paura.
Doveva essere forte e lucido.
"Non temere..." disse Guisgard sorridendole "... è solo la fatica per gli ultimi accadimenti... non ho pensieri... a parte uno soltanto, nel cuore, ma che mi da solo gioia..."
E la fissò con un'intensità mai provata prima d'ora in vita sua.
Tutto questo mentre attraversavano la grande foresta, diretti verso il convento.
Guisgard
04-09-2010, 02.34.41
Mion fissò incuriosito Morrigan.
"Dite di non conoscerlo" disse "eppure ne prendete così appassionatamente le difese... ma sappiate che le voci su di lui parlano di un donnaiolo e di un assassino..."
Fissò per un attimo il chiaro e limpido cielo del mattino.
"Non credo egli si trovase in quella torre... forse quel vigliacco sarà fuggito chissà dove... non è certo tipo da rischiare la vita per una donna... uomini simili non rischierebbero nulla per nessuno..."
Guisgard
04-09-2010, 02.39.28
Nella locanda intanto, Cavaliere25, nel vedere gli uomini di Cosimus giunti nel borgo, fu colto da chiara paura.
"Ora però non perdiamo la testa..." disse Maladesh "... comportiamoci come niente fosse, senza dare nell'occhio... e appena possibile dobbiamo toglierci questi abiti da falsi frati..."
Guisgard
04-09-2010, 03.24.04
Empi, nel frattempo, seguiva il cavallo di Guisgard e Talia, mentre profezie e visioni attraversavano il suo cuore.
Quella foresta non aveva segreti per lei.
Gli abitanti del Piccolo Popolo vivevano in quei luoghi da sempre e conoscevano praticamente ogni parte, visibile e non visibile, di quel mondo.
Eppure, stava verificandosi un cambiamento.
Qualcosa era penetrato in quel mondo.
Qualcosa di oscuro e primordiale, capace di alterarne i secolari equilibri, di entrare in conflitto con i poteri che dai natali della Terra governavano e vegliavano su quel mondo: il male.
Empi ne percepiva chiaramente la presenza.
Avvertiva oscure immagini che si rincorrevano per i boschi, assurde e grottesche visioni estranee in quei luoghi.
Eppure terribilmente reali.
E tutto questo andava fermato subito.
Talia
04-09-2010, 04.04.38
Rimasi per un momento in silenzio... i suoi occhi, nei miei, non erano mai stati tanto limpidi eppure, allo stesso tempo, tanto imperscrutabili!
Gli sorrisi.
"Non temo più niente adesso..." mormorai dopo un attimo "Non per me, almeno! Ma tante persone abbiamo tirato in ballo in questa storia... non si tratta più di te e di me, soltanto! Cosimus ti vuole ad ogni costo e sono terrorizzata da ciò che potrebbe fare. E' un uomo malvagio! Tu non sai che cosa voleva..." la voce mi si spense al pensiero delle sue minacce, al pensiero di ciò che voleva fare di me...
Scossi la testa pe scacciare quei ricordi.
"Ma perché ti odia tanto?" chiesi, un po' anche per occupare la mia mente con qualcos'altro.
Guisgard
04-09-2010, 04.07.38
Guisgard restò perplesso.
"Cosa voleva... ?" Disse fermando all'improvviso il cavallo. "Cosa intendevi dire? Ti ha toccata? Dimmelo! Ti ha fatto del male?"
Talia
04-09-2010, 04.22.47
"No!" risposi in fretta "Non mi ha fatto niente, non ha avuto... tempo... ma... continuava... a dire che... che avrebbe..."
Nascosi il viso tra le mani... quella conversazione non la volevo fare, mi vergognavo così tanto...
"Sono state soltanto minacce!" conclusi a voce bassissima "Vili, disgustose minacce... E avevo paura! Tanta paura!"
Alzai poi le spalle, pur continuando a tenere gli occhi bassi, e con una vaga nota di indomito orgoglio della voce, soggiunsi: "Ma gli ho tenuto testa, sai? L'ho ricacciato al suo posto: gli ho detto che tu l'avresti giocato! E l'hai fatto!"
Guisgard
04-09-2010, 04.31.04
Guisgard respirò forte, come a voler buttar giù tutta la rabbia del mondo.
"Pagherà anche per questo!" Disse. "Anche solo per averlo pensato! Non oserà mai più, lo giuro! Non lo permetterò, nè a lui, nè a nessun altro..."
E smise di parlare di scatto.
"Scusami..." disse fissando la strada davanti a loro "... non so cosa mi sia preso... non ho nessun diritto di dire queste cose... scusami..."
E spronò il cavallo, riprendendo la strada verso l’abbazia di St. Nicholas Priory.
Talia
04-09-2010, 04.39.39
Alzai gli occhi su di lui, sorpresa.
"Scusarti per che cosa?" chiesi quando ebbe finito di parlare "Per che cosa? E' molto bello, se è quello che pensi..."
Sospirai e poggiai di nuovo la testa sulla sua spalla, guardando avanti: "Promettimi solo che non lascerai che ti faccia del male, io... io non credo che lo sopporterei!"
Guisgard
04-09-2010, 04.51.15
"Tranquilla..." disse lui "... non mi accadrà nulla..."
Sorrise, mentre il respiro di lei accarezzava dolcemente il suo collo.
La testa di lei era sulla sua spalla e una mano poggiava sul suo petto, sentendo il cuore di lui battere forte.
"Comunque non avevo dubbi" continuò a dire lui, abbandonando l'espressione accigliata di un momento prima "che l'avresti messo a posto! Ci vuol ben altro per intimorirti, vero?"
Talia
04-09-2010, 04.58.46
Sorrisi alle sue parole. Poi, restando immobile dove mi trovavo e senza guardarlo, risposi: "In realtà, sarebbe stato più che sufficiente per intimorirmi... ma avevo fiducia in te!"
Guisgard
04-09-2010, 05.04.06
Guisgard sorrise.
"Prima mi hai chiesto del motivo per cui quell'uomo mi odia tanto..." disse "... perchè, quando eravamo entrambi nella guardia vescovile, riportai al vescovo di come lui maltrattasse i prigionieri e la gente comune... fu esulso per questo, giurandomi odio eterno..."
Poi, alzando lo sguardo, aggiunse:
"Si comincia ad intravedere qualcosa... deve essere la nostra abbazia!"
E spronò nuovamente il cavallo.
Morrigan
04-09-2010, 05.33.29
Morrigan sorrise lievemente.
"Ebbene, cavaliere? Le voci su di me dicono che io sia una strega sanguinaria... ma una strega che vi sta tenendo la mano e che vi dice di volervi soccorrere vi par forse così terribile in realtà?"
Si lasciò sfuggire una sottile risata, poi riprese.
"Io ho promesso a Lady Elisabeth che l'avrei auitata a trovare quell'uomo... ora, per il soccorso che vi abbiamo prestato, vorreste aiutarci a farlo?"
Guisgard
04-09-2010, 05.38.00
Mion restò un attimo perplesso.
Fissò la sua mano e la trovò che stringeva quella di Morrigan.
"Ehm... ecco, io..." disse imbarazzato "... chiedo scusa, milady... voi una strega? L'ignoranza e la superstizione non verranno mai sconfitte, temo... e poi di solito le streghe le rappresentano brutte e cattive, mentre voi invece..."
Tentò di accomodarsi meglio, per non affaticare la gamba, ed aggiunse:
"Certo che vi aiuterò a trovare quel gaglioffo! Dovrà rendere conto di molte cose!"
Morrigan
04-09-2010, 05.56.31
Morrigan, a quel punto, rise allegramente.
"Messere, la nostra conoscenza si è già spinta al punto in cui di solito gli uomini cominciano a dire sciocchezze, e tuttavia io non conosco ancora il vostro nome!"
Fissò divertita l'espressione imbarazzata sul volto di Mion.
"Ma ditemi, piuttosto... potete muovervi? La medicazione che milady vi ha fatto vi permette di camminare? Mi sono inoltrata tra gli alberi per cercare l'acqua e lì ho sentito uno strano fermento agitare la foresta. Non vorrei restare qui ancora a lungo. Se non possiamo raggiungere il villaggio adesso, prima che faccia giorno, dovremmo almeno cercare un luogo più riparato dentro il bosco"
Guisgard
04-09-2010, 06.02.28
Mion saltò sù all'improvviso, come morso da una tarantola.
"Io in realtà..." tentò di dire.
Respirò forte e riprese:
"Allora... mi chiamo Mion e sono uno spadaccino di Borgogna. Quanto a prima, ecco si, insomma, non volere dire..."
Sbuffò e si sistemò la spada lungo il cinturone, quasi a prendere tempo da quella situazione imbarazzante.
"Si, avete ragione..." disse tornando calmo "... non possiamo restare qui, saremmo un bersaglio troppo facile... e, quanto alla gamba, si, posso camminare... almeno non per lunghissime distanze..."
Morrigan
04-09-2010, 06.12.07
Morrigan decise di soprassedere. Per quanto la divertisse mettere gli uomini in imbarazzo con la sua schiettezza e la sua pragmaticità, purtroppo non era quello per loro nè il luogo nè il momento per simili sollazzi... poco male, rise tra sè, lo torturerò domani!
Si levò in piedi e guardò gli alberi che li circondavano.
"E sia. Andremo verso il rivo, là dove ho trovato l'acqua. Una grotta, o anche qualche grosso tronco d'albero spaccato faranno al caso nostro, almeno per questa notte. Al sorgere del sole decideremo cosa fare, ma per il momento, se qualcuno di quei soldati dovesse essersi messo sulle vostre tracce, Mion..." si voltò e fissò Elisabeth con un'occhiata eloquente "... o se qualcosa stesse ancora cercando di raggiungerci, dobbiamo nasconderci alla loro vista"
Disse questo, poi tese la mano a Mion per aiutarlo ad alzarsi e aprì loro la strada verso il ruscello.
Guisgard
04-09-2010, 06.18.00
Così, i tre si misero in cammino.
Morrigan sembrava conoscere bene come muoversi in simili ambienti e con passo sicuro guidava i suoi due compagni verso il corso d'acqua.
"Perchè anche voi cercate quel Guisgard?" Chiese all'improvviso Mion. "Siete suoi amici o suoi nemici?"
Talia
04-09-2010, 06.23.06
Rimasi turbata dalle parole di Guisgard su Cosimus... quell'odio che gli portava, quell'odio cieco e crudele, mi preoccupava persino più delle taglie, delle accuse e delle condanne, perché sentivo che Cosimus avrebbe conosciuto soltanto un modo per placare quell'odio: uccidere. E io non volevo che Guisgard...
In preda a tali cupi pensieri, strinsi convulsamente la mano che tenevo poggiata sul suo petto, afferrando la stoffa con quanta forza avevo.
Morrigan
04-09-2010, 06.26.14
Morrigan si arrestò un istante. Non si era aspettata quella richiesta. Guardò sottecchi Elisabeth. Dopo il rimprovero che aveva ricevuto poco prima, aveva timore nel parlare apertamente di loro e della loro missione, timore dire troppo. Provò ad elaborare nella sua mente una via di mezzo tra prudenza e verità.
"Lady Elisabeth vi risponderà da sè su questo punto, se lo vorrà. Quanto a me, io non posso essere nè amica nè nemica di un uomo che non conosco, così Guisgard non è per me nè l'una, l'altra cosa. Egli è piuttosto il destino che mi ha scelto, se così possiamo dire. Il resto lo scoprirò soltanto nel momento in cui l'avrò incontrato in carne ed ossa, al di là di ogni possibile visione"
Guisgard
04-09-2010, 06.33.17
Guisgard si accorse di quel gesto di Talia.
Ma non disse nulla.
Ci sono momenti in cui, per chissà quale motivo, un uomo non dice ciò che pensa o ciò che prova.
Restò a fissare la strada, che pian piano dava accesso ad uno spiazzo, sotto il quale si scendeva in una conca ben custodita dalla lussureggiante vegetazione.
E davanti a loro, quasi distinta e distante dal resto del mondo, apparve, in lontananza, l'abbazia che stavano cercando.
Guisgard
04-09-2010, 06.39.35
Dall'altra parte del bosco, mentre continuavano a camminare, i tre udirono strani rumori.
Fu un momento, poi più nulla.
Mion assunse una strana espressione.
"Tempo fa" cominciò a dire "seguii alcuni mercanti verso il favoloso Oriente... e giungemmo in un posto unico al mondo... il Giappone... l'arte della guerra in quel paese è unica e straordinaria... i loro samurai sono l'equivalente di noi cavalieri... mentre per uccidere a tradimento, loro utilizzano singolari e letali sicari... i ninja..."
E fece un cenno a Morrigan, come a dire "siamo seguiti"...
Morrigan
04-09-2010, 06.43.55
Morrigan afferrò quel cenno con la coda dell'occhio.
"Oh, l'Oriente..." rispose con aria di finta calma "... mi narrerete un giorno di codeste vostre favolose avventure!"
Ricambiò con gli occhi il segnale di Mion... ho capito... e la mano le scivolò pianissimo, in silenzio, fino all'elsa della spada, che estrasse lentamente dal fodero senza produrre alcun rumore.
Guisgard
04-09-2010, 06.48.20
"Tutto è straordinario laggiù... anche le donne... le geishe poi sono uniche al mondo... sono silenziosissime... e... attente!" Gridò poi alle due donne.
In quello stesso istante tre cavalieri pesantemente armati circondarono i tre.
"Bene, bene..." disse uno degli assalitori ai suoi compari "... due donne, amici miei... ammazziamo quest'idiota e passeremo una gran bella giornata..."
Morrigan
04-09-2010, 06.56.23
"Tu prova solo ad avvicinarti ed io ti faccio saltare quella testa piena di lascivia!" gli rispose Morrigan di slancio, con arroganza, mentre estraeva la spada da sotto il mantello e la frapponeva tra sè e l'uomo che aveva parlato, con la guardia sufficientemente alta da fare capire all'altro che sapeva come impugnarla "E guarda che faccio sul serio!"
Guisgard
04-09-2010, 07.04.32
"Ehi, che puledra abbiamo qui!" Disse ridendo uno dei tre. "Chi la doma?"
Gli altri due allora estrassero le spade e cominciarono ad emettere versi lascivi e volgari.
Ma quell'attimo in cui Morrigan era riuscita a distrarli, fu fatale ai tre.
Veloce come un fulmine ed impossibile da schivare, Mion estrasse rapido la spada e mozzò il braccio ad uno e lacerò il ventre ad un altro.
Il terzo, sorpreso da quel fulmineo attacco, abbassò la guardia, restando senza difese proprio davanti a Morrigan...
Morrigan
04-09-2010, 07.11.19
Peccato doverlo finire così in fretta, senza nemmeno farlo soffrire un po'... e approfittando della confusione del suo avversario, Morrigan gli assestò una stoccata al fianco che lo trafisse mortalmente da parte a parte, facendolo accasciare al suolo.
"Ah, l'Oriente..." esclamò con aria di celia, rivolgendosi con un sorriso a Mion, che adesso era di nuovo al suo fianco, la spada ancora stillante di sangue in mano "Chissà che in quel luogo favoloso non ci siano ancora cavalieri con cui valga la pena di scontarsi, milord!"
Guisgard
04-09-2010, 07.16.21
"Non so come strega" disse sorridendo Mion a Morrigan, mentre riponeva la spada nel fodero "quanto siate brava, milady, ma come spadaccina siete davvero abile! I miei complimenti! Siete la seconda dama che incontro da quando è cominciata questa faccenda, che tira di spada senza far rimpiangere un uomo. Quanto all'Oriente, lì forse troveremo degni avversari per le nostre spade."
E sorrise facendole l'occhiolino.
cavaliere25
04-09-2010, 11.45.34
Si dissi è una buona idea facciamo come niente fosse dissi rivolgendomi a Maladesh e appena avremo modo riprenderemo i nostri vestiti di sempre intanto che parlavo pensai a Guisgard chissà che stava facendo se era riuscito a trovare Talia i pensieri mi offuscavano la mente ora anche gli uomini di cosimus speravo che la nostra avventura finisse per il verso giusto.
Morrigan
04-09-2010, 12.31.35
A quel punto, suo malgrado, fu il turno di Morrigan di sperimentare l'imbarazzo.
"Come strega, dite..?" balbettò incerta " Diciamo che sto cercando di limitare l'uso dei miei poteri... diciamo che preferisco usarli soltanto quando è strettamente necessario"
Diciamo pure che sarei stata nuovamente costretta ad usarli, se la vostra spada non fosse stata così abile e veloce, e voi non aveste colpito quei due uomini con tanta prontezza, nonostante la vostra ferita...
Lo strano sentimento di riconoscenza che sperimentò in quell'attimo la spaventò, e quasi la irritò. Guardò l'uomo cui Mion aveva reciso il braccio che rantolava e tremava nell'erba sporca del suo sangue.
"Finite quell'uomo se volete essere pietoso, oppure lasciatelo fuggire e morire da solo... poi fermiamoci un po' per riposare! Qui o altrove ormai non ha più importanza... purchè lo si faccia al più presto, o voi non avrete più la forza di fare un passo se continuate a chiacchierare così tanto!"
Con un gesto brusco si stacco da lui, si avvolse nel mantello e si accoccolò tra le ampie radici di una quercia che le offrirono riparo in un abbraccio. Chiuse gli occhi e finse di voler riposare. Da quel nascondiglio seguì i movimenti di Mion sottecchi... come strega, eh? Se voi sapeste che potrei farvi a pezzi in questo stesso momento, solo con uno sguardo, solo desiderando... orbene, cavaliere, io non credo che vi avvicinereste più a me con tanta sicurezza... io non credo che vi piacerebbe più avermi al vostro fianco... io non credo...
E involontariamente il suo sguardo cadde sulla mano che Mion aveva stretto nel suo delirio... che sciocchezze, Morrigan! Meglio pensare ad altro!
Scrollò il capo come se dovesse scacciare il pensiero che vi era entrato, e tornò a rivolgersi all'uomo con curiosità.
"La seconda dama che incontrate, avete detto? Di grazia, messere, i racconti delle vostre avventure non fanno che portarmi di stupore in stupore... ditemi chi è questa spadaccina, mentre lasciamo che i nostri corpi trovino conforto sotto queste piante"
Guisgard
05-09-2010, 03.53.37
Mion fissò quel cavaliere ferito, che per il dolore si contorceva tra l'erba.
Non aveva più neanche la forza di urlare, ma riusciva solo ad emettere incomprensibili ed innaturali versi.
"Essere pietoso con chi ha rapito la futura moglie del mio signore e massacrato i miei compagni?" Disse con disprezzo ed odio. "Sarebbe solo un atto di prepotenza verso il demonio, che ben ha meritato le loro anime... come io la gioia del loro dolore..."
Poco dopo quel cavaliere spirò, mettendo fine alla sua terribile agonia.
Mion intanto si era avvicinato a Morrigan, sedendosi poi accanto a lei.
"Conobbi quella donna di cui mi domandate" cominciò a raccontare "quando con i miei compagni giungemmo nelle terre di Camelot... il mio comandante, sir Stefan, che Iddio abbia pietà della sua anima, mi incaricò di accompagnarla... anche lei cercava quel Guisgard e noi ci saremmo poi riuniti con gli altri più avanti... il nome di quella donna era Polgara ed era una spadaccina molto abile... come voi, milady..."
Restò per un momento in silenzio.
"Ma voi siete diversa da tutte le altre donne che ho conosciuto..." aggiunse "... c'è qualcosa nei vostri occhi... qualcosa che mi sfugge e non riesco a comprendere..."
http://www.elfwood.com/art/a/n/anke/lotr_arwen_aragorn_elf.jpg
Guisgard
05-09-2010, 04.07.03
"Ecco, laggiù, guarda..." disse Guisgard a Talia, indicando la conca "... quella è l'abbazia..."
Il loro cavallo poco dopo li portò davanti al grande portone.
Guisgard bussò con decisione e alcuni istanti dopo qualcuno cominciò a parlare dall'interno.
"Chi è che bussa?"
"Perdonate, mio buo chierico, siamo viaggiatori e chiediamo di vedere padre Alwig..."
"Chi lo cerca?" Chiese il chierico.
"Ditegli che è giunta lady Talia da Carcassonne..."
Un momento dopo il portone si aprì e i due viaggiatori furono accolti all'interno e condotti da padre Alwig.
Guisgard
05-09-2010, 04.21.28
I due furono fatti entrare in una grande sala, dove ad un antico ed austero scrittoio vi era un uomo intento a copiare un codice.
Ma appena li vide, l'uomo si alzò e si avvicinò ai due.
"Bontà Divina!" Dise raggiante padre Alwig. "Talia, siete voi? Siete ancor più bella di come vi ricordavo! Qual buon vento vi conduce qui?"
"Vento di tempesta..." intervenne Guisgard.
"Cosa significa?" Chiese turbato il chierico. "E voi chi siete?"
"Lady Talia vi racconterà tutto, eccellenza..." rispose Guisgard.
Talia
05-09-2010, 04.47.27
Non sapevo spiegare quel vago senso di gioia che provai nel trovarmi di nuovo di fronte il mio buon vecchio amico.
Padre Alwigh alzò gli occhi dal suo lavoro quando entrammo e li posò su di noi, mi riconobbe e allora si alzò in piedi.
"Sono proprio io, padre!" confermai, facendo lentamente due passi avanti, ma non dominai quella gioia a lungo: così, immediatamente, corsi verso di lui e presi le mani che l'uomo mi aveva teso, stringendole nelle mie.
"Tuttavia, padre, non siamo qui per una visita di piacere..." mormorai dopo un momento "Al contrario, adesso pù che mai penso di aver bisogno del vostro aiuto e del vostro consiglio..."
Così dicendo, gli lanciai un'occhiata seria che, mi parve, lui ricambiò immediatamente. Non era più l'uomo forte e irruento che vedevo nei miei ricordi di bambina... al contrario, relativamente a quei ricordi, lo trovai un po' invecchiato e, adesso, una candida barba scendeva dal suo mento e si confondeva con i capelli, anch'essi ormai imbiancati. Tuttavia i suoi occhi erano vigili, esattamente come li ricordavo, la stretta della sua mano era salda e un vago senso di autorità emanava, ora più che mai, dalla sua robusta figura.
Guisgard
05-09-2010, 04.55.32
Il chierico, fissando Talia, ne scrutò l'inquietudine e la paura.
"Sedetevi, vi prego..." disse loro "... e raccontatemi tutto..."
Poi fissando Guisgard:
"E voi, messere, siete di Carcassonne? Accompagnate lady Talia per ordine di suo padre?"
Guisgard lo fissò senza rispondere, per poi guardare Talia.
"Padre..." disse dopo alcuni istanti "... non sono di Carcassonne, né vengo a nome del signore di quelle terre... ma ascoltate lady Talia e capirete..."
Talia
05-09-2010, 05.19.19
Mi sedetti e mi schiarii la voce, un poco in imbarazzo...
"Padre..." iniziai "Come potete ben immaginare, questa visita a voi non fu comandata dal visconte di Carcassonne. Al contrario, egli non sa che sono qui... poiché io..." sospirai "Io, padre, sono fuggita da Carcassonne!"
Vidi qualcosa agitarsi in fondo ai suoi occhi a quelle parole ma, non dandogli il tempo di dir niente, continuai a parlare: "Questa cavaliere lo incontrai a Camelot e lì mi offrì aiuto! Da allora molte cose sono successe..."
Rapidamente gli narrai dell'insensato ordine di mio padre di sposare il vecchio duca di Borgogna, di come mi fossi sentita e di come l'avessi implorato inutilmente, trovandomi infine costretta a fuggire. Parlai poi dell'arrivo a Camelot e della fuga con Guisgard, gli narrai con passione le poche cose che sapevo di lui e di come mi avesse aiutata, poi raccontai di come Cosimus mi avesse rapita e minacciata e di come fui liberata.
Quando smisi di parlare mi sentivo, in parte, più leggera.
Guisgard
05-09-2010, 05.29.41
Il vecchio Chierico restò un attimo in silenzio, con lo sguardo pensieroso.
"Figliola..." cominciò a dire "... vedo che la severità, o forse dovrei dire l'austero rigore, di vostro padre continua a scontrarsi con i suoi figli... ricordo che già Raphel ebbe forti contrasti con il visconte... qui però, da quanto ho appreso, non si tratta più di una semplice fuga... ci sono persone che vi cercano... e non persone comuni, ma cacciatori di taglie ed addirittura cavalieri... e voi..." rivolgendosi poi a Guisgard "... come avete potuto agire con tanta leggerezza? Scappando con lei avete fatto in modo che diventasse anch'ella mira e bersaglio dei vostri inseguitori! Un conto è avere alle calcagna gli uomini di un padre preoccupato... tutt'altra cosa è invece essere braccati da uomini senza scrupoli!"
"Avete ragione, eccellenza..." rispose Guisgard "... è per questo che siamo qui... lady Talia ha bisogno di un posto sicuro dove stare... così che io possa sistemare tutto..."
"E come pensate di fare?" Chiese padre Alwig.
Guisgard non rispose e istintivamente portò lo sguardo sul grande Crocifisso che dominava l'ampia parete della sala.
Talia
05-09-2010, 05.44.46
"Non è vero!" mi intromisi nella conversazione, in un modo che mi era stato sempre vietato con rigore. Ma non mi importava!
"Non è vero, non è per questo che siamo qui!" mi alzai e fronteggiai Guisgard con occhi fiammeggianti "Siamo qui perché tu hai bisogno di un posto sicuro dove stare mentre sistemiamo questa cosa! Perché tu non sei malvagio, tu non sei un'assassino... e non dire che non è vero!" lo ripresi prima che mi contraddicesse "Non dire che non posso saperlo, perché io lo so! Lo sento! Cosimus è malvagio, tu no! Cosimus vuole ucciderti e noi non vogliamo che succeda! E' per questo che siamo qui, Guisgard!"
Mi voltai, poi verso il chierico e conclusi: "E non è vero che è stato avventato! E' per merito suo se sono qui ora: da sola non sarei neanche uscita da Camelot!"
Smisi di parlare e rimasi immobile, rigida, continuando a spostare lo sguardo severo dall'uno all'altro.
Guisgard
05-09-2010, 05.56.02
"Ascoltami..." si alzò Guisgard e la prese per le braccia "... Cosimus non mi ucciderà, non ci riuscirà... ma finchè vivrà lui noi dovremo solo scappare... vuoi passare la vita fuggendo da un posto all'altro? E' questo che vuoi? Beh, io no... io voglio che tu abbia una vita felice, come una favola... non che un giorno io possa leggere sul tuo volto il rimpianto per Carcassonne e la sua luminosa corte..."
"Figliola, il cavaliere forse ha ragione..." intervenne il chierico.
Talia
05-09-2010, 06.12.49
Fissai Guisgard per un lungo momento...
avrei voluto dirgli che non mi importava niente di dover continuare a fuggire, che avrei potuto contiunuare a scappare da un posto all'altro per tutta la vita pur di non vederlo andare incontro a quello scontro: Cosimus non era solo malvaglio, ma aveva anche al suo servizio molti uomini e poteva contare su mille spie comprate con il denaro o con chissà quali altre promesse...
Sì, sarei scappata volentieri...
Le parole di padre Alwigh, tuttavia, mi precedettoro.
"Bene!" dissi arrabbiata "Siete tutti e due d'accordo, vedo!"
Inspirai forte poi, rivolta al cavaliere, soggiunsi: "Ma non mi lascerai qui mentre vai incontro a quel pazzo! Non me ne starò qui con le mani in mano ad attendere il verdetto!"
Guisgard
05-09-2010, 06.23.27
"Cercate di ragionare, milady..." disse Alwig.
"Ora basta!" Lo interruppe bruscamente Guisgard. "Ho già tanti altri problemi e guai a cui dover pensare! Non voglio dover badare anche ai capricci di una ragazzina troppo viziata! Sono abituato a risolvere le mie questioni da solo, senza dovermi trascinare nessuno dietro!"
Respirò forte ed aggiunse:
"E poi io non sono abituato ad avere attorno sempre la stessa donna! Sono uno spirito libero, io! L'amore per me è un capriccio e se si prolunga per troppo tempo un mieloso fastidio! Non sono capace di badare a nessun altro che non sia me stesso! Sono un cavaliere, amo i duelli e le battaglie! Il resto conta poco per me! Quindi non voglio nessuno dietro per ciò che devo fare!"
E uscì sbattendo la porta.
Talia
05-09-2010, 06.43.57
Rimasi pietrificata per un istante poi, un secondo prima che uscisse, lo riafferrai per la manica e gli assestai uno schiaffo sulla guancia con tutta la forza che avevo addosso.
"Io vi odio!" ringhiai "Vi odio di tutto cuore! Siete un mostro! Sapete... io sarò anche viziata, ma voi siete un idiota e ci resterete per tutta la vita!" inspirai forte, poi conclusi "Volete farvi ammazzare? Bene! Tanti auguri! Solo... solo vedete almeno di farmi riavere la vostra spada dopo, vi ricordo che l'ho pagata io!"
Gli voltai le spalle e solo quando udii la porta sbattere forte mi lasciai cadere pesantemente su una sedia, prendendomi la testa tra le mani e desiderando morire.
Guisgard
05-09-2010, 06.50.41
"Coraggio, ragazza mia..." cercò di consolarla il chierico "... fatevi forza... e poi non è detto che si farà uccidere tanto facilmente... ora vi farò preparare un stanza dove potrete riposare... vedrete che vi sentirete meglio..."
Talia
05-09-2010, 07.09.26
Alzai di malavoglia gli occhi sul chierico...
"Già..." mormorai "Comunque ha detto che non sarebbe più tornato, no? Non ha più interessi qui..."
Poi, rendendomi conto della disperazione che rischiava di impadronirsi di me, schiarii la voce e conclusi: "E poi, se pure tornasse, non lo vorrei vedere! Non lo vorrò vedere mai più! Lo odio!"
La voce mi tremò pericolosamente, ma io mi sforzai di non farci caso.
Guisgard
05-09-2010, 07.11.51
Nel frattempo, a Capomagnus, approfittando di un momento opportuno, Maladesh e gli altri raggiunsero un vecchio fienile, dove avevano nascosto il loro carro.
Qui si tolsero i falsi sai e ripresero i loro vecchi abiti.
"Ora questi vestiti ci renderanno meno sospettosi ai loro occhi..." disse Maladesh "... ma comunque teniamo gli occhi aperti... specialmente tu, ragazzo..." rivolgendosi a Cavaliere25 "... visto che conoscono il tuo volto..."
E detto questo, dopo aver controllato i lati della strada, il gruppo uscì da quel fienile.
Guisgard
05-09-2010, 07.35.13
"Venite, la vostra stanza è pronta..." disse il chierico a Talia "... seguite questo buon fratello" indicando un altro monaco appena entrato "e vi mostrerà la stanza."
Detto questo, padre Alwig uscì dalla stanza.
Guisgard, intanto, sellava il suo cavallo e scrutava il cielo.
"Partirete ora?" Chiese padre Alwig appena giunto.
"Si, non vi è più nulla che possa trattenermi qui!"
"Perchè avete scelto il suo odio?" Chiese il chierico.
"Non vi comprendo..."
"L'amate dunque a tal punto...."
"Signore, non vi comprendo..." disse Guisgard "... ed ora è tardi e devo ripartire..."
"Questa notte si sono dette molte cose..."
"Dipende dai punti di vista..." ribatté Guisgard "... ditemi, padre... la confessione è segreta, vero?"
"Si, volete confessarvi?"
"No, ma rivelarvi un qualcosa che non voglio possa morire con me..."
Il chierico lo fissò in silenzio.
"No, perdonate..." disse Guisgard "... è stato un attimo di debolezza... uno sciocco pensiero irrazionale... siete mai stato irrazionale, padre?"
"Credo che tutti gli uomini lo siano almeno una volta nella vita..."
"Anche voi?" Chiese Guisgard.
"Certo, sono un uomo in fondo."
"Ma pensavo che voi chierici..."
"Quando ho lasciato la mia casa, le terre di mio padre e tutto il resto per seguire la mia vocazione, voi come mi avreste giudicato?"
Guisgard sorrise amaro.
"Per essere felici, talvolta, occorre avere il coraggio di seguire il proprio cuore, figlio mio."
"Abbiate cura di lei, padre..." disse Guisgard "... è il mio bene più prezioso... il mio unico bene..."
Saltò sul suo cavallo e lasciò l'abbazia, galoppando verso Capomagnus con un sordo dolore nel cuore.
cavaliere25
05-09-2010, 11.50.14
Si starò con gli occhi aperti dissi a Maladesh ora dove andiamo dissi? dobbiamo aspettare Guisgard che torni cosi sistemiamo anche la sua storia e cercheremo di capirci di piu.
elisabeth
05-09-2010, 20.40.41
I cambiamenti li avvertii anche io.....e non seppi spiegarmi perche' non riuscivo ad avere alcuna reazione..............seguivo Mion e Morrigan.....come un'automa.......mi avevano difesa...avevano fatto in modo di trovare un rifugio...mi avevano protetta.............e io non avevo fatto nulla.......Mi ero accorta ch malgrado tutto e tutti anche se io mi ero mentalmente assentata...il mondo andava avanti.......ed era giusto cosi'.....mi sedetti accanto a Morrigan, mi strinsi nel mantello, faceva freddo e accendere un fuoco non era salutare, avevo visto gli sguardi tra Mion e la mia protetta vevo sentito i pensieri che fluivano nelle vene di Morrigan, e la cosa aveva fatto scioglier qualcosa dentro di me al nome di Polgara......ero andata indietro nel tempo, avevo conosciuto un Cavaliere......fu il caso che fece incrociare le nostre strade.........furono due mesi di serrato corteggiamento......nottate di parole al chiaror di luna....ma ero una strega e lui un cavaliere, non poteva amarmi e io lo sapevo..ma lui fu testardo e cosi' il nostro amore diede il suo frutto....e lui alla notizia del futuro lieto evento.......si e' reso conto...che non mi aveva mai amata.............adesso riuscivo a ridere di tutto questo.....e dalla mia esperienza ero riuscita ad odiare gli uomini e starci lontana.......ma ora guardavo quella ragazza, forse per lei le cose sarebbero andate diversamente e io pregavo madre terra....di proteggerla....." Mion..vi ho ascoltato e ho visto la vostra prodezza.......siete abile con la spada, e fedele al vostro signore........ma alle volte le cose non stanno come ci vengono presentate....anche se servite su piatti d'argento.......Io non conosco lady Talia......e non conosco Guisgard, ho visto i loro volti, percepisco i loro pensieri...ascolto il battito dei loro cuori........So che Guisgard.....non ha alcuna colpa se non quella di avere un nemico come Cosimus..........nemico che conosco molto bene, avevo accettato di aiutarlo....e la mia promessa e' stata fatta a una Famiglia a me molto cara......ma non posso aiutare nessuno .....a condannare un innocente.
Questa e' la storia Mion......le armi, gli amori.....l'odio.....si intrecciano alla magia.......per me siete libero di andare e di proseguire nel vostro intento......se Morrigan vorra seguirvi e' libera di farlo.....io devo raggiungere Cosimus.....se trovo lui...posso aiutare Guisgard e lady Talia, anche se alle volte mi chiedo..se forze oscure stiano intralciando il mio cammino..........."........misi cosi' la mia mano su quella di Morrigan......mi era stata caccnto ..nonostante tutto
Guisgard
06-09-2010, 02.42.16
Nell'abbazia, intanto, padre Alwig era preoccupato per Talia.
Ritenne però opportuno lasciarla riposare, dopo gli ultimi accadimenti.
"Quando vorrà conforto o anche solo liberarsi da ciò che la tormenta, so che sarà lei a venire da me." Pensò il chierico.
Guisgard
06-09-2010, 03.05.11
Nel frattempo, a Capomagnus, Maladesh e gli altri passeggiavano per le strade, gettando sempre un occhio a quei cavalieri giunti dalla torre.
"Ce ne sono troppi in giro..." disse Maladesh agli altri "... meglio allontanarci dal centro abitato... dirigiamoci verso la campagna... lì saremo più al sicuro ed avremo più possibilità di incrociare Guisgard..."
E si diressero tutti fuori dal borgo.
Guisgard
06-09-2010, 03.09.43
Nello stesso momento, nella foresta, Elisabeth, Morrigan e Mion discutevano fra loro.
"E sta bene, milady..." disse Mion ad Elisabeth "... percorreremo la stessa strada... voi state cercando quell'uomo, Cosimus, mentre io cerco lady Talia e Guisgard... non vi è motivo, dunque, di dividere le nostre forze, visto che le accomuna lo stesso intendo!"
Guisgard
06-09-2010, 03.57.51
La foresta, fitta, rigogliosa, verdeggiante, capace, nel punto più fitto e profondo del suo cuore, di ostruire anche la luce del Sole.
Ma la grande massa verde non poteva proteggere il cuore di quel cavaliere dai suoi tormenti.
Lei gli appariva ad ogni passo pecorso, ad ogni radura attraversata.
Il suo sguardo, l'eco del suo sorriso ed il suono della sua voce erano vivissimi nel suo cuore.
Le sue carezze, la malinconia che talvolta la prendeva, ma anche la luminosità che le accendeva gli occhi quando lo guardava, erano ricordi che davano vita a sensazioni fortissime.
E poi quello schiaffo, ancora vivissimo sulla sua pelle.
Le sue parole di sdegno, di rabbia, di odio.
Se Guisgard avesse fermato il cavallo, abbandonandosi alla disperazione di quei pensieri sarebbe impazzito.
"E val davvero la pena vivere?" Pensò. "Per cosa? Per chi?"
Che beffarda la vita, si ripeteva.
Anni vissuti tra avventure, duelli, donne, sogni di fama e gloria.
Anni senza badare troppo al domani, agli altri, forse neanche a se stesso.
Quante promesse e quanti giuramenti a tante donne.
Quante parole recitate sull'effimero alito di un'illussione.
Ed ora invece, ora che tutto sembrava avere un valore, una promessa di felicità, tutto appariva destinato ad un inevitabile oblio.
Ora che la vita, forse per la prima volta, sembrava avere un senso, lui sentiva che gli stava scivolava via.
E non poteva far nulla per evitarlo.
E più di una volta, lungo la strada, qualcosa gli disse di tornare indietro, a quell'abbazia.
E poi?
Cosimus li avrebbe inseguiti per sempre, costringendo lui e Talia ad avere come assidua e devota compagna madonna Morte.
E più quel pensiero lo raggiungeva, più lui di contro spronava il suo cavallo.
"Corri, amico mio! Corri!" Sussurrava al suo destriero. "Corri, cosi da poter raggiungere il nostro destino al più presto..."
Ma quando da lontano intravide la sagoma di Capomagnus, arrestò finalmente la sua corsa.
Si voltò indietro per un'ultima volta.
Ed in quel momento, quello che i compagni ritenevano essere un ineguagliabile cavaliere ed i nemici un temibile spadaccino, fissò con occhi inumiditi e vermigli il sentiero appena percorso, come un novello Orfeo dopo aver peduto nell'Ade la sua Euridice...
http://lirio.freeblog.hu/Files/hollywood/Mennyei%20Kir%C3%A1lys%C3%A1g.jpg
Ma chi legge non creda che l'eroe sia solo in questo momento.
A pochi passi da lui volteggiava nell'aria, come il più indulgente degli angeli custodi, la piccola Empi, fata dei boschi e sua protettrice, proprio come la divina Atena lo fu di Ulisse.
lady_Empi
06-09-2010, 11.16.58
<continuava a volare la fata, sottoponendo le fragili ali ad uno sforzo immane. Attraversava la foresta, mentre nella mente analizzava ogni verso delle antiche profezie, chiedendosi se davvero fosse giunto il momento tanto atteso dal Piccolo Popolo o se fosse tutto solo un terribile sbaglio e quel cavaliere, che tanto faticava a seguire, non fosse che un umano come tanti. La foresta salutava il suo passaggio in quella notte oscura ma non v’era la solita armonia tra quelle foglie. Qualcosa di oscuro e impalpabile minacciava quei luoghi, qualcosa che la fata percepiva ma non poteva definire> Madre Terra proteggi la tua figlia ed opera affinchè si compia il suo destino <si sorprese a sussurrare in un attimo di scoramento. Vide l’abbazia ed il cavallo di Guiscard e Talia che si fermava. Arrestò il suo volo e si avvicinò a quelle mura> Gli umani costruiscono templi di pietre al loro dio <mormorò tra sé e sé> ignorando l’unico tempio vivente all’unica vera Dea: la foresta <posò i piedini sul bordo di una finestra ed osservò silente la scena tra Guiscard, Talia e l’anziano. Ascoltò le parole del Cavaliere e percepì tutto il suo dolore ed infine il colpo di Talia sul suo viso sollevò tutto il suo stupore> Che strano modo di amare hanno gli umani <pensò> Più le loro energie sono vicine e più s’impegnano ad allontanare i loro corpi <vide infine Guiscard allontanarsi e osservò Talia. Per un attimo ebbe l’impulso di fermarsi con lei, di consolarla, di rivelarle ciò che la sua condizione le permetteva di comprendere, ciò che il cuore di Guiscard custodiva, ma non era quello il suo destino> Terra mi chiama ad un altro compito <si disse per convincersi a lasciare quella donna e il suo dolore. L’energia della fata s’espanse ed una lieve aura d’un verde pallido circondò il suo corpo minuto. Sollevò le braccia verso il cielo> Vento, impalpabile carezza del cielo, ascolta la mia voce io ti invoco <esclamò con una voce antica, primordiale, la voce della Terra> Mostra le tue lacrime, che tutto si bagni del dolore del Cervo e della sua Foresta. Così è il volere della Madre Terra e così si compia. <tacque infine e abbasso le braccia mentre in cielo alcune nubi s’addensavano pronte ad una lieve pioggia. La fata allargò le ali, voltò il suo viso verso Guiscard e riprese a seguirlo. Volteggiava nell’aria a pochi passi da lui, la sua aura sfiorava quella dell’umano. Sentì la malinconia dell’assenza, la disperazione, il dolore, il desiderio di abbandonare il suo destino.> Non ora Cavaliere, non cedere ora <pensò e poi cantò. Una dolce nenia sussurrata appena, non udibile ad orecchie esterne ma che Guiscard poteva percepire con l’orecchio del cuore nella forma di una lenta pace che s’insinua nei pensieri e dona all’umano per cui la fata canta tutta la forza della Terra>
Talia
06-09-2010, 14.10.42
Una fitta e sottile pioggia iniziò a cadere dal cielo poco dopo la partenza di Guisgard, una pioggia leggera che purificava l’aria e che, per qualche strana ragione, mi sembrava avesse il potere di farmi vedere le cose più chiaramente.
Ero nella stanzetta che mi era stata offerta, immobile vicino alla finestra, e osservavo fuori la foresta bagnata con un intollerabile peso sul cuore…
Gli avevo detto che lo odiavo, pensai… ma quanto lontana dal vero era quell’affermazione!
Mi sorpresi a pensare che, se davvero non l’avessi più visto, se davvero non avesse più voluto o potuto tornare, quella bugia sarebbe rimasta l’ultima cosa che gli avevo detto!
Sospirai, osservando l’orizzonte umido e per un folle momento pensai di uscire e seguirlo… per un folle attimo pensai di andare a sellare un cavallo e correre a Capomagnus…
Un folle attimo e un folle proposito, che scacciai all’istante! Dopotutto era stato chiaro: non mi voleva… e io l’avrei rispettato!
Eppure… eppure c’erano molti modi per prendersi cura di qualcuno e io, io da quel convento, potevo forse trovarne un altro?
Chiusi gli occhi, riflettendo…
Era una mattina luminosa, il cielo sopra Carcassonne era terso e l’aria era fresca. Avrò avuto circa sei anni all’epoca ed ero una bambina vivace… avevo passato le ultime ore raccogliendo fiori sul crinale che saliva verso la collina: era un’occupazione cui avevo dedicato la massima cura poiché quei fiori, piccole viole e margherite candide, erano per la tomba di mia madre, che ci aveva lasciati l’anno precedente.
Trovai mio padre ad attendermi sul piccolo ponte che portava verso la tomba, ero estatica per quel mio personalissimo dono primaverile e gli corsi incontro tendendogli il mazzolino che, con cura, avevo assemblato e adornato… ma mio padre non mi dette il tempo di parlare.
“Hai mancato la tua lezione!” disse, invece, non appena gli giunsi di fronte, strappandomi i fiori dalle mani.
“Sono stata a cogliere questi…” tentai di spiegare “Sono per la mamma!”
Lui mi lanciò un’occhiata carica di sdegno: “E cosa credi che possa farsene tua madre di questi fiori là dove si trova? E’ per queste frivolezze che vieni meno ai tuoi doveri?”
Gli occhi mi si riempirono di lacrime: “La mamma li amava tanto…” tentai di spiegare “Ho solo pensato che le sarebbero piaciuti!”
Lui non rispose ma mi lanciò uno sguardo duro, uno di quegli sguardi che non lasciavano adito ad ulteriori commenti.
L’arrivo di Raphael mi sorprese.
“Restituitele i fiori, padre, vi imploro!” disse, con quel tono sicuro che aveva assunto già da qualche anno, da quando era iniziato il suo addestramento.
“Resta al tuo posto, Raphael!” lo zittì l’uomo.
Il ragazzino, dieci o undici anni al massimo, si fermò tra me e lui: “Vi offro la mia spada, padre!” disse sicuro di sé “La mia spada in cambio dei fiori di Talia!”
Io lo guardai sorpresa… quella spada, poco più che un gioco in realtà, era l’orgoglio di mio fratello… il segno che il suo addestramento procedeva e che un giorno sarebbe stato un cavaliere!
“Sai cosa stai facendo?” gli domandò il visconte, serio “Non riavrai questa spada fintanto che io non deciderò che la meriti, mentre i fiori di tua sorella domani saranno morti! Sei sicuro di voler fare questo patto con me?”
“Sono sicuro!”
Mi furono restituiti i fiori che con tanta cura avevo raccolto, così io e Raphael andammo a posarli sulla tomba della mamma.
“Perché lo hai fatto?” ricordavo di avergli chiesto poco dopo, mentre tornavamo verso il castello.
“Perché sono un cavaliere!”
“Già!” dissi “E quella era la tua spada! La tua bella spada… Non può esserci un cavaliere senza la sua spada!”
“Non può esserci neanche una dama senza i suoi fiori!” mi rispose con un sorriso.
Restammo in silenzio per un attimo, poi lui soggiunse: “Mi è stato insegnato che talvolta è necessario compiere un sacrificio! Tu sei la mia dama e io ti voglio bene… Ho offerto qualcosa di mio in cambio della tua felicità: un piccolo sacrificio in cambio della tua gioia… questo è ciò che significa amare!”
Riaprii gli occhi di scatto.
‘Ho offerto qualcosa di mio in cambio della tua felicità… questo è ciò che significa amare!’
Un brivido mi percorse la schiena, un brivido di panico e di sollievo insieme: adesso sapevo quello che dovevo fare!
Sentii le campane della chiesa suonare, stava iniziando la funzione. In fretta, mi coprii la testa con un velo e uscii dalla stanza: avrei atteso padre Alwigh al termine della messa e gli avrei esposto la mia idea… ne sarebbe stato triste, forse, ma mi avrebbe aiutata. Ne ero certa!
cavaliere25
06-09-2010, 18.04.50
Si nella campagna saremo piu sicuri dissi guardando Maladesh chiamai buck e dissi andiamo amico mio dove andiamo adesso puoi correre finche vuoi e riposarti senza problemi mentre seguivo gli altri pensavo a Guisgard chissà se lo rivedrò sia lui che mylady Talia dissi dentro di me.
Morrigan
06-09-2010, 19.35.26
Morrigan aveva ascoltato Elisabeth in silenzio... come sempre le capitava da quando era in compagnia di quella donna, aveva ascoltato le parole dette e le sensazioni non dette... aveva avuto un brivido nel momento in cui Mion aveva pronunciato il nome di Polgara, poi la donna aveva passato un lungo, misterioso sguardo su di lei, quindi su Mion... cosa voleva dirle, quello sguardo? E chi era Polgara? Conosceva anche lei, grazie alle sue visioni?
Non erano sole e quindi non osò chiedere nulla. Sobbalzò soltanto quando Elisabeth aveva suggerito che avrebbero potuto dividersi, e che lei avrebbe anche potuto seguire Mion, se l'avesse voluto... se Elisabeth l'ha suggerito, ciò significa che secondo lei la cosa potrebbe anche essere presa in considerazione... ma no! Perchè dovrei lasciare lei, per seguire quest'uomo che conosco appena? Perchè lui?
Ma subito le parole di Mion, stranamente la rassicurarono...
"Percorreremo la stessa strada... voi state cercando quell'uomo, Cosimus, mentre io cerco lady Talia e Guisgard... non vi è motivo, dunque, di dividere le nostre forze"...
Tuttavia, non fu che la consolazione di un attimo, perchè in quel momento Morrigan provò una profonda, lacerante tristezza...
Elisabeth cercava Cosimus, Mion cercava Talia... e lei? Cosa cercava, lei?
Come sempre le era accaduto nella vita, si era messa al servizio della ricerca di altri, senza avere, essa stessa, un suo obiettivo... era un pensiero davvero doloroso, il comprendere di non avere mai avuto qualcosa da inseguire per se stessa...
Chinò piano le ciglia, per nascondere i suoi pensieri.
"Quindi è deciso", mormorò "Quando sarete pronti ci dirigeremo verso il villaggio"
Guisgard
06-09-2010, 20.15.26
Appena giunsero in campagna, a poca distanza dalla porta di Capomagnus, Maladesh e gli altri udirono dei passi.
"Cosa è stato?" Chiese uno dei due assistenti.
"Silenzio!" Intimò Maladesh ai suoi.
Cercò allora di avvicinarsi al carro per prendere le armi, ma fu tardi.
In quello stesso momento cinque cavalieri ben armati li circondarono.
"Fermi tutti, in nome del signore di Provenza!"
"E sia... ma ricordate che siamo disarmati..." disse Maladesh.
"Non sarebbe cambiato nulla!" Rispose il capo di quei cavalieri. "Ehi, tu..." disse poi rivolgendosi a Cavaliere25 "... avvicinati che voglio vederti bene in viso!"
cavaliere25
06-09-2010, 20.25.02
Mi avvicinai lentamente al capo delle guardie e dissi ditemi signore cosa c'è che non va ? domandai mi senti bloccare la voce per paura che mi avessero scoperto non potevo scappare ero circondato rimasi fermo e immobile davanti a quel uomo aspettando che mi guardasse bene sperando che mi avrebbe lasciato andare.
Guisgard
06-09-2010, 20.25.42
Intanto, nell'abbazia, le campane annunciavano la fine della santa messa.
Poco dopo, padre Alwig uscì dalla cappella e trovò Talia ad attenderlo.
"Come vi sentite, milady?" Domandò il chierico. "E come mai vi trovo qui ad attendermi?"
Guisgard
06-09-2010, 20.38.07
Al carro di Maladesh, il cavaliere cominciò ad osservare Cavaliere25.
"Mmm... mi sembra una faccia comune, come molti dei bifolchi che abitano queste terre..." disse il cavaliere.
"Ehi, Malvon..." chiamò poi uno dei suoi "... tu eri di guardia alla prigione di lady Talia e vedesti quel falso frate... dì, lo riconosci questo?"
Malvon osservò con attenzione Cavaliere25 ed all'improvviso esclamò:
"Per la barba del diavolo! E' proprio lui! Lo riconosco! Questo cane portò alla ragazza la pozione!"
"Prendetelo e legatelo al carro!" Ordinò il capo dei cavalieri. "E voi altri tenete sotto tiro i suoi compagni! Il primo che muove un dito infilzatelo!"
Poi, guardando Cavaliere25, disse:
"Ora ti farò a brendelli le carni, maledetto!"
Ed estrasse dalla sella una pesante frusta di cuoi e piombo.
"Maledetti, lasciatelo stare!" Urlò Maladesh. "Io sono il suo capo! Il piano era mio!"
"Tranquillo!" Rispose il capo dei cavalieri. "Finito con lui, toccherà a voi tutti!"
cavaliere25
06-09-2010, 21.12.03
Mi scagliai contro i cavalieri e cercai di scappare mi misi a correre piu veloce possibile cercando di non farmi acciuffare cercai con lo sguardo un posto dove nascondermi mentre correvo mi gurdai indietro e dentro di me dissi mi dispiace amici miei ma devo nascondermi e quando sarò al sicuro vi verrò a salvare anche a voi.
Guisgard
06-09-2010, 21.50.42
Ma la fuga di Cavaliere25 durò poco.
Erano in troppi e lo presero subito.
Lo legarono al carro, sotto gli occhi dei suoi impotenti amici e gli venne strappata la tunica.
"Ora assaggerai la mia frusta!" Ringhiò il capo dei cavalieri.
cavaliere25
06-09-2010, 21.53.27
Nooooooooooo gridai e iniziai a scalciare a chi mi si avvicinasse lasciatemi andare cosa vi ho fatto di male? ve la farò pagare cara maledetto bifolco e lo guardai con uno sguardo di rabbia e cattiveria.
Guisgard
06-09-2010, 22.01.08
Nel frattempo, nella foresta, Elisabeth, Morrigan e Mion camminavano guardinghi.
Mion però non riusciva a non fissare Morrigan.
La ragazza gli appariva pensierosa ed inquieta.
E per tutto il cammino non disse nulla, celando dentro di se i suoi pensieri su di lei.
Giunsero ad un certo punto davanti ad un bivio.
"Di là" prese a dire Mion "si torna a Capomagnus... mentre di l' si va verso la radura maledetta dove sorge la torre..."
Fissò la strada per alcuni istanti ed aggiunse:
"Lady Talia sarà ancora in quella prigione... ma senza un piano sarebbe un suicidio tornare lì... voi cosa proponete, mie signore?" Chiese poi rivolgendosi ad Elisabeth e Morrigan.
Talia
07-09-2010, 02.20.30
“E’ stata una funzione molto bella!” dissi con un sorriso al chierico che stava venendo verso di me… poi, quando mi fu di fronte, soggiunsi: “Vorrei parlarvi, volete fare una passeggiata con me?”
Mi voltai e presi a camminare per l’ampio cortile antistante la chiesa… mi sentivo come quando, da bambina, portandomi a passeggiare per la campagna, padre Alwigh era capace di farmi vuotare il sacco su qualsiasi argomento…
Sorrisi tra me al pensiero.
“E’ molto bello, qui!” dissi dopo un attimo, osservando il cielo che iniziava a rasserenarsi un poco dopo la pioggia “Non mi stupisce che siate partito da Carcassonne per venire in un luogo di questo genere! Questa pace… chiunque potrebbe essere felice qui! Chiunque potrebbe mettere a tacere il proprio cuore in un posto come questo, potrebbe buttarsi alle spalle il passato e vivere soltanto giorno per giorno…” sospirai “Ricordate ciò che diceva Raphael, padre… che soltanto i desideri ci mostrano che siamo vivi? Beh, a me invece non dispiacerebbe metterli un po’ a tacere… Credete che sia possibile, padre? Credete che sia possibile smettere di ascoltare il cuore?”
Guisgard
07-09-2010, 02.23.00
Nel frattempo, alla torre, Cosimus interrogava la vecchia carceriera.
"Possibile che tu non ti sia accorta di nulla?" Chiese con rabbia il malvagio cavaliere. "Non hai compreso subito il trucco del falso frate? Rispondimi, cagna!"
Ma la vecchia restava in silenzio.
Cosimus allora fece cenno al boia, il quale cominciò a torturate la vecchia donna.
Ad indicibili supplizi fu sottoposta la vecchia carceriera ed ogni volta che il boia, sotto ordine del suo padrone, allentava le torture Cosimus rivolgeva altre domande alla povera carceriera, senza però che questa rivelasse nulla.
Allora i tormenti le furono inflitti con ancora più vigore e malvagità.
Le carni, sotto i ferri roventi, cominciarono pian piano prima a cuocersi e poi ad aprirsi.
Terrificanti ed inumani strumenti di dolore violarono e martoriarono quel vecchio e stanco corpo con una ferocia senza limiti.
Ma la vecchia continuava a restare in silenzio.
Fino a quando, straziata, finalmente spirò.
"Maledetta!" Disse Cosimus. "Ora sarà il demonio ad interrogarla!"
"Ora cosa faremo, mio signore?" Chiese Caitley.
"Attenderemo il ritorno dei nostri uomini..." rispose Cosimus "... sperando che portino buone notizie!"
In un posto lontano, in quello stesso momento...
Una giovane donna raggiunse un vecchio molo...
Scrutava il mare con gli occhi colmi di speranza...
Quando ad un tratto vide una barca ed una sagoma a lei familiare e cara...
L'amato la prese con se e la portò via...
Finalmente ora potevano vivere il loro amore per sempre...
Guisgard
07-09-2010, 02.29.20
Padre Alwig e Talia passeggiavano per quell'ampio cortile.
"Smettere di seguire il cuore?" Ripeté il chierico. "E' singolare chiederlo in un posto come questo... qui, tutti coloro che vi vivono hanno seguito il proprio cuore... trascorrere la vita lontani dal mondo, fra queste mura, volgendo il proprio animo ad un qualcosa che per molti è incomprensibile... forse, figlia mia, io sono il meno adatto a rispondere a questa vostra domanda... sono qui perchè non ho potuto fare a meno di seguire il mio cuore... se non l'avessi fatto, non sarei felice..."
Talia
07-09-2010, 02.37.06
Gli sorrisi: "Avete ragione... eppure voi siete la persona più adatta a rispondermi, perché voi mi conoscete bene e da tanto tempo, fin da quando sono nata... conoscevate Raphael, conscevate mia madre... E allora, ditemi, padre, voi crdete che io sia forte? Credete forse, come Raphael diceva, che il mio spirito testardo potrebbe permettermi di fare qualunque cosa? Ditemelo, padre, perché quello che voglio fare... per cui richiederò il vostro aiuto... necessiterà di tutta quella volontà!"
Guisgard
07-09-2010, 02.44.13
Alwig la fissò per un momento.
"Si, siete una ragazza molto forte..." disse "... celato sotto la vostra grazia e la vostra delicatezza si trova un'animo indomito..."
Restò un attimo in silenzio per poi aggiungere:
"In molte cose mi ricordate vostra madre... una volta mi rivelò di non essere veramente felice... io ne restai turbato... ma ella, con candore aggiunse che tutta la sua devozione era per i propri figli... lei ha lottato tutta la vita per la felicità vostra e di Raphael... questo le dava la forza di andare avanti..."
Guisgard
07-09-2010, 02.55.55
Cavaliere25 fu legato con forza al carro.
Mentre gli altri, immobilizzati, furono costretti a guardare.
"Ora ci divertiremo, canaglia..." disse con un sadico sorriso il capo dei cavalieri, mentre volteggiava la sua frusta.
Un attimo dopo tre rapide e dolorose frustate cominciarono a segnare la schiena del giovane apprendista di Maladesh.
"Ragazzo mio..." mormorò con rabbia mista a disperazione il cacciatore di taglie, nel vedere in quelle condizioni il suo giovane compagno.
Intanto, quei malvagi cavalieri ridevano ed insultavano il giovane apprendista.
"Grossi idioti!" Disse una voce alle loro spalle.
"Ma chi diavolo..." farfugliò il capo dei cavalieri.
"Con simili uomini come può pretendere Cosimus di catturarmi?" Aggiunse il nuovo arrivato.
"Chi sei tu?" Chiese uno dei soldati.
"State setacciando la foresta ed il borgo da ore ed alla fine sono io a dover venire da voi! Che idioti!"
"Ma allora tu sei..." prese a dire il capo dei cavalieri "... uccidetelo, uomini! Chi ci riuscirà sarà egli stesso a portare la sua testa a lord Cosimus!"
Guisgard estrasse rapido la spada e subito ferì a morte il primo di loro che gli si lanciò addosso.
Approfittando del caos, Maladesh estrasse dal carro alcune armi e le lanciò agli altri.
Scoppiò allora un duro e sanguinoso scontro.
Poco dopo i cavalieri di Cosimus erano tutti morti.
Corsero allora tutti attorno a Cavaliere25.
"Tranquillo, ragazzo..." disse Guisgard controllando le sue ferite "... ti hanno solo dato pochi colpi..."
Lo sciolsero e lo fecero riposare sul carro.
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Morrigan
07-09-2010, 03.16.03
Morrigan scrutò con intensità l'una e l'altra parte che Mion aveva indicato, come se dovesse cogliere nel vento la risposta a quell'interrogativo.
"La decisione non è facile", si pronunciò infine, "ma d'altra parte, occorre essere pratici: noi siamo già state dentro quella torre, e tuttavia ne siamo state allontanate, quasi non fosse questa la giusta strada... i vostri compagni sono stati trucidati sotto quelle mura, e come voi dite, affrontare nuovamente quegli uomini potrebbe essere rischioso... inoltre, ho visto quelle fortificazioni, e so cosa significa doverle espugnare con la forza... in ultimo, noi cerchiamo Guisgard, e Guisgard non è lì, come voi stesso ci avete detto. Io, quindi, proporrei di andare al villaggio e cercare lì le tracce di quell'uomo, così che Lady Elisabeth possa compiere la sua missione. Quanto a voi e al vostro mandato, trovate Guisgard e troverete anche la donna che cercate... lui saprà di certo condurvi fino alla dama!"
Talia
07-09-2010, 03.16.59
Levai tristemente gli occhi al cielo…
“Io la ricordo così poco mia madre…” mormorai “Ricordo il suo sorriso e il colore dei suoi occhi, ricordo il profumo dei suoi capelli e il modo i cui mi consolava quando ero triste o arrabbiata… ma Raphael mi parlava di lei qualche volta e quei racconti li ricordo così bene…”
Sospirai, poi tornai a guardarlo: “Ma se ciò che mi dite è vero, allora significa proprio che la felicità non possa essere della nostra famiglia…”
Rimasi per un attimo in silenzio, poi con voce ferma e decisa proseguii: “Vorrei che scriveste a mio padre per me! Scrivetegli, ditegli che sono qui e che sono pronta a tornare a Carcassonne… ma ad una condizione!”
Feci una breve pausa, ma non vi era incertezza nel mio cuore: “Gli direte che durante questa mia…visita presso il vostro santo monastero, fui avvicinata da un uomo di nome Cosimus che si pregia di essere al servizio del signore di Provenza. Quest’uomo mi ha minacciata e messa in pericolo, ma per fortuna un cavaliere di nome Guisgard mi ha liberata. Direte a mio padre che desidero che lui e il duca di Borgogna intercedano presso il Vescovo per ottenere la Grazia per questo valente cavaliere, il quale è ingiustamente accusato di orribili crimini e, inoltre, che si adoperino perché Cosimus venga rimosso dai suoi incarichi. Se lo faranno, io partirò per Carcassonne immantinente e arriverò in tempo per la data stabilita… nessuno dovrà sapere altro se non che feci un viaggio per mondare la mia anima, dopo di che e sarò a disposizione completa del duca di Borgogna, senza più proteste o colpi di testa. Se invece non lo faranno, affronteranno l’onta di un matrimonio deserto, perché non mi rivedranno mai più!”
Lo osservai ancora per un istante, poi soggiunsi: “Vi consiglierei, mio buon padre, di andare a scrivere immediatamente quella lettera… come vedete è cosa piuttosto urgente! Quanto a me, con il vostro permesso, mi ritirerò!”
Feci un piccolo inchino e mi voltai per andarmene… avevo fatto pochi passi quando mi bloccai.
“Oh! E…” soggiunsi “E’ evidente che non partirò da qui fintanto che non avrò quella lettera di Grazia tra le mani, per cui sarà necessario che si affrettino, dato che hanno delle date da rispettare! E quando avrò quella lettera, padre, la consegnerò a voi, poiché ho fiducia che ne farete il giusto uso!”
Guisgard
07-09-2010, 03.25.32
"E sia!" Disse Mion. "E' giusto ciò che dite! Seguiremo la strada che ci riporterà a Capomagnus. Lì potremo preparare un piano... e magari, chissà, avere qualche buona notizia!"
I tre così si diressero verso Capomagnus, percorrendo quella strada all'ombra di grossi alberi, tra le cui foglie il vento sembrava descrivere una delicata melodia.
Mion restò ancora chiuso in quel suo strano silenzio.
Fissava solo, di tanto in tanto, l'elsa della sua spada, come se cercase da quella fedele ed inseparabile compagna risposte che, forse, nessuno poteva dargli.
Guisgard
07-09-2010, 03.30.00
Nell'abbazia, intanto, Alwig restò sorpreso dalle parole e dalla determinazione di Talia.
"Ma... siete certa di ciò che dite?" Chiese profondamente turbato. "E' la vostra vita che mettete in questa triste condizione! E nessuno potrà poi ridarvela!"
Si avvicinò e cercò di comprendere lo stato d'animo della ragazza.
"Perchè accettate una simile situazione?" Domandò ancora. "Allora la vostra fuga? Gli stenti, i pericoli? E quel cavaliere? Dicevate il vero quindi quando gli urlaste di non volerlo mai più vedere?"
Talia
07-09-2010, 03.39.08
Chusi gli occhi un momento, cercando di scacciare quel peso terribile che mi era sceso sul cuore...
"Molte cose sono cambiate dal giorno in cui fuggii..." mormorai "Quanto a lui... non si tratta soltanto di Cosimus, vi è anche quella condanna che non lascia scampo... se pure batterà Cosimus, non potrà sfuggire a quella terribile sorte e io..." la voce mi tromò, ma non ci badai "Io preferisco non vederlo più e saperlo vivo e felice da qualche parte, piuttosto che vederlo appeso ad una forca! Non posso, padre, non posso permettere che muoia!"
Guisgard
07-09-2010, 03.44.08
"E lui, secondo voi..." disse padre Alwig a Talia "... accetterà tutto questo? Potrà davvero vivere felice altrove? Ne siete certa?"
La fissò, come se volesse scrutarne ogni piaga dell'anima, ed aggiunse:
"Sapete vero... sapete che state decidendo per entrambi, milady? Come voi forse state barattando la vostra felicità per la sua vita... lui potrebbe voler far altrettanto per voi..."
Morrigan
07-09-2010, 03.53.43
Quando aveva visto Capomagnus dalla sommità della vallata, non le era sembrata molto distante. Cosicchè, nonostante al loro cammino si fosse aggiunto il tratto di foresta che avevano percorso nel senso opposto durante la notte, Morrigan stimò che la strada non dovesse essere lunga.
Uno strano silenzio regnava tra loro, un silenzio riempito solamente dal fremere delle foglie scosse dal vento.
Mion restava in silenzio... buffo, pensò Morrigan, da parte di un uomo tanto loquace persino in preda al delirio e al dolore! Che stesse nascondendo qualcosa? La sua natura la portava spontaneamente a diffidare del suo prossimo, eppure ogni volta che quel dubbio la sfiorava, nella sua mente rivedeva il lampo della spada di Mion che guizzava al suo fianco e colpiva veloce quei balordi nel bosco... era accorso in sua difesa, e le sarebbe sembrato davvero poco generoso se non gli avesse concesso nemmeno un briciolo di fiducia!
Così si fece coraggio e pe un istante gli si fece appena più da presso. Chinando il capo verso quell'uomo, gli rivolse la parola.
"Alle volte il sopravvivere ai nostri compagni ci appare più una maledizione che una benedizione", gli sussurrò svelta, come se non volesse dare troppo peso alle proprie parole, "ma alla fine scopriamo che questo è un pensiero arrogante, mio signore, perchè nessuno di noi in verità può permettersi di giudicare l'operato degli dei..."
Mentre diceva questo, si avvide che Mion lanciava una rapida occhiata all'elsa della sua spada. Questo dettaglio la incuriosì, e la spinse a proseguire:
"Tuttavia, se mai qualcose vi turbasse l'animo, forse parlarne ad un orecchio amico potrebbe darvi sollievo, anche se momentaneo"
Talia
07-09-2010, 03.56.14
"E che cosa dovrei fare?" chiesi stizzita "Cosa? Aspettare? Come ho fatto con Raphael? Aspettare che muoia per poi pentirmi di non aver fatto niente? Mi dispiace ma non andrà così! E poi..." inspirai profondamente "E poi che cosa vi dice che non sarà perfettamente in grado di vivere felice da un'altra parte? Avete sentito anche voi ciò che ha detto prima di andarsene e lasciarmi qui, non è vero? Volete che ve lo ripeta? No, non è più interessato a me... Quindi, dal momento che non tornerà comunque, tanto vale che io mi occupi della sua dannata testa come meglio credo!"
Ero arrabbiata, furibonda... ma mi pentii di essermela presa con il buon chierico.
Mi appoggiai al muretto basso che delimitava il chiostro e sospirai, poi mormorai: "Mi dispiace, padre! Mi dispiace di esser stata tanto sgarbata... voi avete ragione, ma questo è tutto ciò che posso fare per lui, e lo farò!"
Guisgard
07-09-2010, 04.02.25
Mion sentì una strana sensazione nel vedere Morrigan avvicinarsi e poi cominciare a parlare.
"Si, sopravvivere a chi si ama credo sia un tormento atroce..." disse "... poichè anche una parte di te stesso va via con loro... ecco perchè ho dedicato la mia vita solo all'arte della spada! Ho viaggiato in lungo ed in largo per affinare questa mia abilità... perchè sono certo di una cosa... quando si spezzerà la lama della mia spada... anche la mia vita farà la medesima fine!"
Lanciò allora una rapida occhiata a Morrigan.
Il suo cammino, fino a quel momento, era stato un susseguirsi di sguardi rapiti, solo accennati verso quella misteriosa, per lui, ragazza.
"E voi..." chiese tenendo lo sguardo fisso davanti a sè "... voi avete mai perso qualche persona cara?"
Guisgard
07-09-2010, 04.07.59
"Siete davvero certa che non sia interessato a voi?" Chiese padre Alwig. "Forse ora starà pensando a voi..."
Alzò allora lo sguardo verso il cielo e continuò:
"L'ho visto prima che partisse... sapete, milady, ho visto molti uomini e molte donne soffrire in vita mia... per la fame, per le malattie, per l'ingiustizia dei propri simili... ma solo negli occhi di quel cavaliere ho veduto un male diverso... un male dell'anima, un tormento senza fine..."
"Ricordo che..." aggiunse poi "... vostra madre mi ha sempre chiesto una grazia... che fossi io ad unirvi in matrimonio con un uomo... ma temo che questo non accadrà... in Borgogna vi sono molti buoni sacerdoti..."
Ed un secco vento cominciò a soffiare sul cortile.
Morrigan
07-09-2010, 04.20.13
"Una persona cara... immagino dipenda dal valore che date a questo appellativo... cos'è caro, per voi? Chi divide con voi lo stesso sangue o lo stesso letto? Se è questo, allora no, signore... ma se caro è per voi il compagno che ha diviso con voi il suo pane, o che vi ha difeso con il suo corpo o con la sua ultima freccia, ebbene, in questo caso, ho molti nomi da annoverare"
Chinò il capo un istante, per sfuggire il suo sguardo improvviso. La vista le cadde nuovamente sulla sua arma che risplendeva a tratti colpita dalla luce. Era una bella lama spagnola, dalla guardia ben lavorata.
Morrigan sorrise lievemente... la spada... sapeva bene a cosa Mion facesse riferimento... la spada è un prolungamento stesso del tuo corpo...
"Non temete, messere, voi non perderete la vostra lama, poichè essa vi è tanto cara... ", disse misteriosamente.
Guisgard
07-09-2010, 04.40.14
"Quindi nella vostra vita non vi è nussuno..."
Ma Mion si rese presto conto di quelle sue parole ed un senso di imbarazzo lo colse.
"La mia spada?" Ripeté poi. "Una volta un saggio indù mi insegnò che al mondo vi è sempre qualcuno più abile di noi... io non credo in questo... so che la perfezione si può raggiungere... voi avete detto che non perderò la mia lama... perchè ne siete così certa, ditemi?"
elisabeth
07-09-2010, 08.04.59
Mi feci condurre per le strade del destino, sapevo che nella torre avrei trovato Cosimus.......ma Morrigan e Mion avevano fatto la loro scelta........A casa la mia famiglia aveva il terrore di starmi accanto, prevedevo ogni cosa...il cambiamento del tempo, il pensiero della gente.....la notte mi svegliavo con visioni atroci che nell'arco di qualche giorno si rivelavano vere......Mia nonna era l'unica che mi comprendeva, sapeva cosa mi stava accadendo......mio padre era un uomo in vista nel nostro villaggio , molto religioso e io per lui ero stata una maledizione.......diceva che dovevo punire il mio corpo per purificare la mia anima.....interi giorni senza mangiare lasciata al freddo delle notti delle Highland.......iniziai cosi' ad amare la natura...a sentirla casa mia.....Un giorno vidi mettere qualcosa alla zampa di un falco.......e dopo qualche giorno fui condotta da uomini fidati al porto di Oban...dove una nave mi porto' in Francia ...e da li' raggiunsi i signori di provenza.....mi trattarono come una figlia, un giorno fui condotta da una donna, era la madre di Cosimus.....fu lei ad iniziarmi......fu lei a farmi sentire per la prima volta una persona normale, ricordo ancora le sue parole ....per raggiungere la saggezza avrei dovuto conoscere anche le forze oscure........le forze del bene e del male dovevano essere in me un unica forza....come la notte col giorno....il bianco e il nero...........Una lieve pioggia investi' i nostri volti........Il mondo delle fate....Madre Terra era in piena attivita', e tutte le sue creature all' opera.......erano le mie uniche compagne......chi viveva nel bosco come me......non aveva altra famiglia......." Spero non me ne vogliate se interrompo il corso delle vostre confidenze.....forse e' meglio proseguire, non sono arrivata a Cosimus.....ma conoscero' colui la cui anima non si e' macchiata del sangue di nessun innocente.........e non e' distante da qui........Morrigan, io ti conobbi il giorno in cui muovesti i tuoi primi passi..........tu sei nata perche' io potessi un giorno lasciarti tutta la mia conoscenza.........ti ho sempre amata come una figlia...sino a quando i tempi non sono diventati maturi....ed hai potuto conoscermi.........ed ora affrettiamo il passo...un uomo deve essere curato.....e Guisgard......mi deve un favore...".........cosi' certa di essere seguita......proseguii verso un carro.....fermo nei pressi di Campomagnus
Morrigan
07-09-2010, 08.32.43
Morrigan stava per rispondere, quando la voce di Elisabeth si levò alle sue spalle facendola sobbalzare. Si accorse solo in quel momento di quanto la donna fosse stata silenziosa per tutto quel tempo, e di come li avesse seguiti senza fare alcuna opposizione, lasciando che lei decidesse per l'intera spedizione. Questo la piombò in un profondo imbarazzo. La conversazione con Mion l'aveva dunque così distratta dai suoi compiti, facendole perfino dimenticare di chiedere sempre il parere della sua guida?
Si fermò, prese tra le sue le mani di Elisabeth, con un gesto affettuoso con il quale intendeva scusarsi silenziosamente per la sua condotta.
"Morrigan, io ti conobbi il giorno in cui muovesti i tuoi primi passi..........tu sei nata perche' io potessi un giorno lasciarti tutta la mia conoscenza.........ti ho sempre amata come una figlia...sino a quando i tempi non sono diventati maturi....ed hai potuto conoscermi..."
Queste parole le entrarono dritte nel cuore... se questo fosse vero, se davvero potesse essere vero, allora tante cose potrebbero cominciare ad avere un senso... la mia stessa vita potrebbe cominciare ad avere un nuovo significato!
"...ed ora affrettiamo il passo...un uomo deve essere curato.....e Guisgard......mi deve un favore..."
Morrigan annuì, quindi con un gesto deferente che mai aveva compiuto prima di quel giorno, si inchinò e baciò le mani di quella donna che era e sarebbe sempre stata la sua maestra. Quindi si levò e la scrutò con uno sguardo serio, deciso.
"Voi avete già veduto tutto questo, non è così?", disse infine, "Io vi ho guidato fuori dalla foresta, ma adesso lasciate che sia la vostra saggezza a guidarci verso la nostra meta"
Talia
07-09-2010, 13.29.10
Quel forte vento improvviso fece quasi volare via il velo che copriva i miei capelli, lo riafferrai appena in tempo e lo tenni stretto intorno a me…
“Non crediate, padre, che ciò mi rallegri!” mormorai “Se mia madre vi chiese questa grazia, significa che ella mi conosceva… mi conosceva bene ancor prima che io stessa imparassi a conoscermi…”
Sospirai.
“Ma da ciò che mi è stato raccontato di lei, sono certa che comprenderebbe questa mia scelta… pure non approvandola, magari. E sono certa che anche voi possiate comprenderla… Voi, che per devozione verso mia madre, restaste a Carcassonne dopo la sua morte per curarvi di me e Raphael! Ma volevate veramente bene a Raphael, vero? E anche lui ve ne voleva… teneva sempre in gran conto la vostra opinione! Tutto questo…” soggiunsi abbassando gli occhi “Tutto questo non sarebbe mai accaduto se Raphael fosse stato ancora vivo… Lui non avrebbe permesso si arrivasse a tanto!”
Anche io alzai gli occhi al cielo, poi proseguii: “Ma è stato lui a suggerirmi ciò che dovevo fare… Fu lui, infatti, a dirmi un giorno che talvolta è necessario compiere un piccolo sacrificio per la felicità della persona che si ama! Ora, io offro l’unica cosa che possiedo, la mia persona, in cambio… se non della sua felicità, almeno della sua vita! Io non so cosa vi disse prima di partire, o cosa abbiate visto in lui… ma so quello che provo! Quello che provo... per lui! Ve l’ho detto, padre, se Guisgard dovesse morire, anche io morirei… ma se vive… beh, finché si è vivi c’è ancora speranza, non è così?”
Lo osservai un momento con sguardo fermo, non avevo intenzione di discutere ancora e lui lo sapeva.
“Ora, vi prego, scrivete quella lettera! Dite a mio padre che condiscenderò a qualsiasi suo ordine… purché salvi la vita di sir Guisgard! E’ tutto ciò che chiedo, la sua salvezza!”
cavaliere25
07-09-2010, 18.50.07
Vedendo Guisgard dissi sia lodato dio e lo guardai felice non ho sentito dolore non vi preoccupate sto bene dissi guardando il gruppo poi rivolgendomi ancora a Guisgard dissi come avete fatto a trovarci e dove è lady Talia? è viva? domandai preoccupato poi cercai di rimettermi in forze e di alzarmi in piedi.
elisabeth
08-09-2010, 00.00.53
Quell'atto di rispetto che Morrigan aveva avuto nei miei confronti.....mi lascio' senza fiato......tolsi le mani dalle sue.....e le poggiai sul suo capo...accarezzandolo...." Morrigan.....tutto nella vita ha un senso......e in cio' che ti ho detto..non c'e' mensogna alcuna, sei una persona umile e questo apre il tuo cuore.....ai segreti dell' universo.....alle regole della vita........e ora andiamo, portiamo a compimento questa storia......"...bacia la sua fronte......e appoggiandomi al mio bastone..incominciai ad avviarmi lungo la strada..........quel carro ora sembrava piu' vicino....tanto vicino.....che ora Guisgard......non era piu' una visione............