Visualizza versione completa : Fuga nel Crepuscolo
Guisgard
18-09-2010, 04.34.03
Intanto, a Rouen, una carrozza si fermò poco distante dalla chiesa dove Elisabeth chiedeva la carità.
"Chi è quella donna?" Chiese il duca di Normandia ad un suo servitore. "La conosci?"
"Non mi pare, mio signore..." rispose il servitore scrutando da lontano Elisabeth "... forse è una vagabonda, forse una zingara... magari si guadagna da vivere leggendo la mano o facendo le carte..."
"Avresti mai detto che il tuo signore crede alla magia?" Chiese il duca.
"Non lo immaginavo e devo dire di esserne sorpreso, milord!"
"Bene... recati da lei e conducila al castello." Ordinò il duca. "Voglio che mi legga la mano e interpreti i miei sogni... non credi che un duca debba conoscere gli eventi futuri per meglio affrontare ciò che riserva a lui il destino?"
"Certo, mio signore!" Rispose il servitore. "Come al solito siete saggio e lungimirante!"
"Ora va da lei, mentre io tornerò al castello. Ho affari urgenti da svolgere lì."
Il servitore allora scese dalla carrozza, che ritornò al castello, e si avvicinò ad Elisabeth.
"Donna, a vederti sembri una zingara... dì, sapresti leggere la mano o interpretare i sogni? Chiese. "Se si, allora oggi è il tuo giorno fortunato. Infatti il duca richiede i tuoi servigi. Seguimi e ti condurrò al suo castello."
Guisgard
18-09-2010, 04.46.19
"Lasciarti andare? Andare dove?" Chiese sorpreso Mion. "Non abbiamo altro da fare... Cosimus ed i suoi dovranno rispondere delle loro malefatte davanti al vescovo, lady Talia finalmente andrà in sposa al mio signore e anche per quel Guisgard i guai con la giustizia sembrano terminati!"
Restò poi per un attimo a fissarla ed aggiunse:
"Questa storia è finita... ed ora è giusto pensare un pò a noi stessi! Io voglio che tu sia mia moglie e ti voglio qui ora, al mio fianco. Elisabeth è in gamba e riuscirà a cavarsela, vedrai."
Morrigan
18-09-2010, 04.52.52
Morrigan abbassò le ciglia per nascondere il suo sguardo e sorrise, con un'espressione che voleva essere dolce, ma che risultò infine pregna di tristezza.
"Dovrà dunque essere questo il nostro primo contrasto?"
Tornò a fissarlo, tentò di ridere ma non vi riuscì.
"Immagino che l'amore si nutra anche di simili ripensamenti"
Guisgard
18-09-2010, 04.59.07
Mion la fissò cercando di comprendere il suo stato d'animo.
"Perchè sei turbata stanotte?" Chiese. "Forse... forse è l'ansia per domani? Forse ti sembra un passo troppo grande quello di sposarmi? Dimmi, ti prego, se hai avuto qualche ripensamento..."
Morrigan
18-09-2010, 05.13.44
"Pensavo che nell'amore avrei trovato tutte le risposte sulla mia vita, ma non è così... alcune di quelle risposte potrà darmele solo lei... Mion, io non ti amo di meno perchè dubito, anzi, per me è il contrario! Non dubitare significa non interrogarsi, e non interrogarsi significa smettere di guardare al valore delle cose che abbiamo... quindi su questo punto, sia il tuo cuore tranquillo!"
Si sfiorò con la mano il giubbino di cuoio
"Hai messo un sigillo sul mio cuore"
Quindi la poggiò su Mion
"... ho messo un sigillo sul tuo petto... la fede nuziale che infilerai al mio dito non è per me che la forma esteriore di qualcosa cui io già credo fermamente, e tuttavia la indosserò con gioia perchè so di darti piacere. Ciò che adesso ti chiedo, però, è soltanto di aspettare..."
Lo guardò fisso con aria profondamente seria
"Potrai e vorrai farlo?"
Guisgard
18-09-2010, 05.24.32
"Io... io non ti comprendo..." disse Mion "... non riesco a capire di quali risposte tu abbia bisogno... risposte che dovrei forse darti io, se riguardano il nostro amore..."
Sospirò ed aggiunse:
"Ma se senti di dover andare, allora va... non ti tratterò, nè ti impedirò mai nulla... anche la spada non va mai impugnata troppo forte durante la battaglia... perchè una mano troppo rigida renderà meno mobile e letale la sua lama... ma la mia spada è sempre con me, abbiamo la stessa anima... "
Fece allora qualche passo indietro e restò a fissarla.
Morrigan
18-09-2010, 05.36.58
Dal suo gesto, dal suo allontanarsi, comprese ogni cosa.
"Oh Mion... tu mi spezzi il cuore..." mormorò mentre gli occhi le diventavano lucidi, umidi, trattenuti a stento dalla sua orgogliosa volontà "Più cerco di essere sincera con te, più sembra che tu non mi comprenda!"
A quel pensiero una triste rabbia si impadronì di lei, e il suo carattere indomito venne a galla una volta di più.
"Sì, è questo che vedo! Alla mia estrema sincerità rispondi sempre dicendo di non capire... ma cos'è che vuoi, cavaliere? Di che genere di donne ti sei circondato quando vivevi con il tuo signore nel suo palazzo? Donne che si imbellettano e mettono crini di cavallo tra i capelli, che hanno un volto e ne mostrano un altro, che usano gli indovinelli e il linguaggio dei fiori per recapitare i messaggi che dovrebbero avere il coraggio di pronunciare con le proprie labbra... forse se anche io iniziassi a mentire," disse, mentre la voce le si calmava, acquistando una nota triste "forse mi amesti di più? Basta chiederlo, ed io lo farò, lo farò per te!"
Guisgard
18-09-2010, 05.46.31
Mion restò un attimo in silenzio a quelle parole di Morrigan.
"Io..." disse all'improvviso "... io non ho mai amato veramente una donna... non come amo te almeno... non ho mai cercato nulla perchè, prima di incontrare te, l'amore non aveva interesse per me... la passione ed il piacere era tutto ciò che domandavo ad una donna... io... io..." aggiunse sospirando "... non so... forse non sono nato per l'amore... almeno per quello vero, che ti riempie da solo la vita... io so solo di armi, di battaglie, di morte... l'amore è vita e forse non fa per me..."
Chino il capo e fissò il vuoto per alcuni istanti.
"Il mio amore non sarà mai una prigione per te... e non vorrei mai spingerti a mentirmi... sei libera di fare come più desideri..."
Si voltò ed uscì dalla stalla.
Morrigan
18-09-2010, 06.07.18
Morrigan lo guardò andare via, e, inebetita dal subitaneo dolore che le diede quella vista, non riuscì a far nulla.
Era come una statua di sale... e non sentiva più l'odore del fieno e della paglia, e non riusciva più nemmeno a percepire il calore degli animali... è come se morissi...
Le balenarono in mente gli insegnamenti di Elisabeth, le frasi con cui la sua maestra aveva iniziato ad istruirla, mentre si allontanavano dal convento per attraversare la foresta... le aveva parlato della Madre e del suo amore... le aveva raccontato di tutte quelle cose che solo una donna può fare... le aveva raccomandato di curare il suo spirito femminile e le aveva promesso che le avrebbe insegnato a far questo nel migliore dei modi... questo e tante altre cose... ma a cosa mai mi servirebbe tutta questa conoscenza, adesso? A cosa vale la mia consapevolezza, se sono persino incapace di parlare con lui? E a cosa serve tutta questa potenza, se non sa legare i cuori?
Lui se n'era andato, e il cuore di Morrigan era di nuovo in pezzi. Riprovò la stessa paura che le aveva attanagliato lo stomaco subito dopo la battaglia, proprio quando aveva avuto la certezza di averlo perduto per sempre. Quella volta Mion era tornato sui suoi passi, e le aveva teso la mano, e le aveva dato prova del suo amore costante. Ma quella notte non poteva aspettarsi un simile ritorno. La sua fuga era stata letta come un rifiuto, un rifiuto ad un'offerta che egli non aveva mai fatto a donna alcuna prima di lei... Morrigan comprese allora quale dolore ci fosse nel gesto di Mion... l'aveva ubriacato di dolore!
E allora il pensiero e l'azione si fusero in un attimo.
Lasciò le briglie e corse fuori. La sua sagoma si disegnava nella prima luce dell'aurora, ma non era ancora troppo distante. Si fermò e prese fiato, e chiese al vento, che le spingeva i lunghi capelli sul viso, di accompagnare le sue parole...
"Muoio se te ne vai!"
Guisgard
18-09-2010, 06.19.13
Il cielo cominciava a schiarirsi in un rosato alone che sorgeva luminoso da Oriente.
La luce del giorno nascente si posava sulle sagome dei monti addormentati lungo l'orizzonte che circondava Capomagnus, disegnando ogni loro forma.
Le stelle pian piano andavano spegnendosi in un cielo che diveniva sempre più chiaro.
Mion camminava verso l'ingresso della locanda, ma giuntovi continuò diritto.
Raggiunse un albero e si appoggiò con la mano al suo tronco, fissando il nuovo Sole.
In quel momento udì Morrigan che lo chiamava e si voltò verso la ragazza.
Morrigan
18-09-2010, 06.31.15
Lei aveva ancora il respiro agitato dalla corsa e dall'emozione.
"Muoio se te vai..." ripetè più sommessamente, arrivandogli più vicina, ma mantenendosi ancora a pochi passi da lui.
E vedendo che lui non rispondeva nulla, comprese che quella volta sarebbe toccata a lei la parte più dura... la parte in cui doveva ricacciare indietro l'orgoglio, far tacere la parte di lei che le diceva che era tuttavia nel giusto e imbavagliare, almeno momentaneamente, quel richiamo che le diceva di partire... la parte che io farò, perchè la controparte di tutte questo è ancora più grande e più preziosa... sì, quella cosa per me impossibile a credersi, io la farò!
"Dovrei... procurarmi un vestito... be', non ha molta importanza il taglio, ma vedi, io ho solo calzoni e giustacuore... e mi servirebbe un vestito, Mion, per poterlo indossare oggi... mi accompagneresti a cercarlo?"
Guisgard
18-09-2010, 06.42.23
Mion si avvicinò senza dire nulla e la guardò negli occhi.
Lei stava ancora parlando, quando lui la baciò.
Le sue mani svivolarono prima fra i lunghi capelli di lei, per poi accarezzarle il collo, le spalle e stringersi poi sui fianchi di lei.
"Ti voglio..." le sussurrò mentre le sue labbra sfioravano il volto di lei.
E cominciò a farle scivolare pian piano il giubbino sulla sua morbida pelle.
Morrigan
18-09-2010, 06.50.52
Morrigan rise felice, deliziata da quel gioco. Tirò indietro la testa, lasciando ricadere i capelli sulle spalle e lo lasciò fare.
"Vi avevo chiesto di trovarmi un vestito, mio signore," scherzò con voce gaia "non di togliermi quello che ho indosso..."
Poi, abbandonando il capo sulla sua spalla, con un gesto seducente che non credeva di aver mai conosciuto prima, continuò il suo scherzo sussurrandogli all'orecchio.
"Che direbbe il prete, caro amore, se vi vedesse adesso?"
Guisgard
18-09-2010, 07.02.08
"Direbbe..." disse Mion, mentre continuava a baciarla sul volto e sul collo "... quel che Dio ha unito... nessuno osi dividere..."
Le sfilò dolcemente la camicia e la guardò con passione.
"Dio, come sei bella, amore mio..."
E i due si adagiarono ai piedi dell'abero, con i loro corpi accarezzati dalla profumata erba del prato, resa fresca e morbida dalla rugiada del mattino.
Morrigan
18-09-2010, 07.12.31
Quando l'ardore di Mion si fu quietato, Morrigan lasciò che egli riposasse con il capo sul suo petto. Con un movimento lenti e delicati, prese a passargli le dita tra i capelli. Poi, mentre erano persi nell'estasi di quell'abbandono, Morrigan socchiuse la labbra, pensierosa, e lo cullò piano con la sua voce.
"Tu sei prima di tutto.
Sei il primo bacio del mattino e l'ultimo della sera, e niente potrà mai levarti questo primato. Resto, e resto per te. Non sai quale prezzo io stia pagando per questo, e non importa in realtà che tu lo sappia, perchè, amore, ti giuro... questo prezzo io lo pago volentieri!
Oggi legheremo le nostre vite in un voto che non scioglieremo mai... però, caro, promettimi soltanto una cosa, se puoi... se Elisabeth dovesse un giorno chiamarmi di nuovo e chiedere il mio aiuto, consentimi di partire, ti prego... e se questa mia richiesta ti addolora troppo, sii giusto, come sei sempre stato, e pensa a questo: lei è come una madre per me, e oggi non le verrà nemmeno riservata la gioia di vedere la mia felicità con te promessa con questi solenni voti!"
Guisgard
18-09-2010, 07.25.14
Mion restò in silenzio ad ascoltarla.
Le sue carezze, la sua voce, il sapore ed il contatto con la sua pelle, rapirono Mion in un'estasi senza fine.
Alzò allora leggermente il capo dal suo petto e la fissò.
"Se quella donna è come una madre per te" disse "allora attenderemo il suo ritorno per sposarci... cosi che possa vederti vestita da sposa nel giorno più bello... vuoi, amore mio?"
Guisgard
18-09-2010, 07.31.49
E in mattinata, Cavaliere25 venne indirizzato dall'oste alla bottega del miglior orafo di Capomagnus.
"Andate in fondo alla strada" disse "e quando vi troverete davanti alla chiesa di San Michele prendete la stradina a destra del santo edificio.
E seguite le indicazioni dell'oste, Cavaliere25 giunse davanti alla bottega dell'orafo.
Morrigan
18-09-2010, 07.34.26
Morrigan, a quelle parole, chiuse gli occhi e sorrise felice.
"Forse adesso comprendi la mia urgenza di prima. Non era desiderio di lasciarti o dubbio, il mio... era un pensiero importante per me. Sono molto in debito con lei, e avrei voluto tanto che fosse presente in questo giorno. Ma non temere, non occorre che tu faccia questo per me. Io non voglio che tu rinunci ai tuoi sogni più belli, perchè, amore, sono anche i miei!
Ci sposeremo subito, così come abbiamo deciso. Quando Elisabeth tornerà ci sposerà di nuovo, lei stessa, con la benedizione della Madre... metteremo un doppio nodo a questa passione, amor mio... e bada che così facendo, ti servirà ben più della tua bella lama spagnola per spezzarlo!"
E rise di nuovo, stringendolo a sè in un caloroso abbraccio, caldo e luminoso come il mattino che li aspettava sulla soglia.
cavaliere25
18-09-2010, 09.51.58
Entrai nel negozio del orafo e mi avvicinai al bancone e dissi buongiorno signore avrei bisogno due fedi nuziali per due miei cari amici voi potreste aiutarmi? domandai sorridendo e mentre aspettavo una risposta mi guardai in torno al negozio.
Talia
18-09-2010, 16.34.01
Io e Alvien tornammo nelle stanze a me assegnate: la dama mi lasciò entrare e poi si richiuse la porta alle spalle, io distrattamente mi sedetti su un’ampia poltrona dall’alto schienale, sospirai e poi, involontariamente, scoppiai in un’allegra risata… una risata cristallina che riempì in un istante tutto l’ambiente.
“Oh, Alvien…” dissi, non appena la risata si fu esaurita, notando il suo sguardo un po’ incerto ma che ostentava rimprovero “Alvien… non trovi divertente anche tu che il Visconte abbia trovato finalmente qualcuno che tratta lui con la stessa superiorità con cui lui tratta tutti gli altri?”
Mi alzai di nuovo e mi avvicinai alla finestra… la città di Rouen doveva essere molto bella, la luce vibrava tra i tetti che vedevo lontani e piccoli, verdi colline chiudevano il paesaggio all’orizzonte… mi concentrai su quella vista cercando di coglierne i pur minimi dettagli, immaginando ciò che non riuscivo a scorgere… e ad un tratto l’immaginazione prese il sopravvento sulla realtà, così chiusi gli occhi e rammentai: una mattina come quella, eppure ormai tanto lontana che quasi la sentivo scivolare via, una collina come quella, verdeggiante, il vento che portava con sé il profumo dei fiori e di non sapevo cos’altro…
Sorrisi.
Immaginai che Guisgard fosse di nuovo su quella collina in quel momento, immaginai che stesse di nuovo respirando il vento e mi chiesi a cosa stesse pensando… mi chiesi se…
Riaprii gli occhi, quasi temessi che i miei pensieri potessero essere uditi…
“Basta!” rimproverai me stessa “Basta con i sogni inutili!”
Guisgard
18-09-2010, 17.50.05
L'orafo ascoltò la richiesta di Cavaliere25.
"Ah, bene mio giovane amico!" Disse l'orafo. "Ho qui dei bellissimi anelli... ecco..." mostrò uno scrigno colmo di preziosissimi anelli "... scegliete quello che più vi aggrada... questo per esempio, si narra sia appartenuto alla mitica Elena di Troia... sembra doni la bellezza eterna... e questo poi, qualcuno giura sia stato donato dal nobile Sigfrido alla sua bella Crimilde... ma se poi, amico mio, mirate ad offrire un anello unico al mondo... allora vi offro questo che sembra sia stato offerto come pegno d'amore da sir Erec a sua moglie Enide! Ecco, mio giovane signore, scegliete pure con calma!"
cavaliere25
18-09-2010, 17.53.35
Guardai gli anelli con molta attenzione poi dissi scelgo il secondo signore a quanto ammonta la spesa? vi potrei lasciare un piccolo anticipo per iniziare a pagarli sempre sia possibile poi aspettai una sua risposta mentre guardavo gli anelli.
Guisgard
18-09-2010, 18.05.54
"Ottima scelta, mio buon amico!" Esclamò l'orafo. "Allora, il prezzo è di 9 Taddei d'oro... ammetto che è un caro, ma, guardatelo, farebbe felice qualsiasi donna! Potete darmi un anticipo mentre io lo preparerò e luciderò per voi. E quando verrete a prenderlo mi darete il resto."
cavaliere25
18-09-2010, 18.08.53
va bene dissi allora misi una mano in tasca e tirai fuori un po di monete vi bastano per adesso? domandai gentilmente mentre aspettavo che mi lucidasse l'anello pensai chissà se saranno felici Morrigan e Mion del mio regalo e sorrisi.
Guisgard
18-09-2010, 18.12.36
"Allora... fanno in tutto... 3/4 di Taddeo... un pochino come anticipo, ma mi sembrate un bravo ragazzo e accetterò quanto mi offrite. Il resto lo porterete nel pomeriggio quando sarà pronto l'anello."
cavaliere25
18-09-2010, 18.14.57
va bene dissi guardai l'orafo e dissi grazie e arrivederci vedrò di procurarmi il denaro restante al piu presto detto questo presi e usci dal negozio e mi riavviai verso la locanda dagli altri.
Guisgard
18-09-2010, 18.40.23
Mion sorrise e le sfiorò i capelli con un bacio.
"Una volta un grande samurai disse che la spada è mossa dal cuore e non dalla mano del guerrieo...ed il mio cuore l'ho donato a te... quindi la mia spada non potrà mai dividerti da me..."
La baciò con passione e la strinse in un caldo abbraccio.
"Decidi tu, vita mia..." aggiunse "... sappi solo che ora o fra mille anni io ti sposerie sempre... davanti a Dio, agli uomini ed a tutto il creato..."
Guisgard
18-09-2010, 18.57.03
A Rouen, intanto, Talia era assorta in lontani ricordi.
Com'era lontano l'incanto di Capomagnus.
Quando si è lontani da chi si ha nel cuore si è preda di mile pensieri.
A chi ama basta un niente per sognare, ma altrettanto poco basta per avvilirsi.
Ad un tratto, Talia fu distratta da alcune voci sotto la finestra della sua stanza.
Provenivano dal cortile, dove due servi del duca parlavano fra loro.
"Il duca sembra restio nel concedere fiducia al visconte dati i suoi trascorsi e vista la sua amicizia col signore di Borgogna, nemico del re." Disse uno dei due.
"E ha ragione!" Rispose l'altro. "Fossi in lui farei imprigionare il visconte e tutto il suo seguito!"
"Vedrai che il duca farà la cosa giusta!" Annuiì il primo servitore.
elisabeth
18-09-2010, 20.42.20
Empi......un conforto grande in quel momento, parlare con lei era come tornare tra le creature del mio mondo.....e io avevo bisogno di ricaricare la mia energia.......la visione di Empi e la carezza sul mio volto.....mi fecero vedere una ragazza bellissima....aveva lunghi capelli...un corpo armonioso ..ma il suo volto era triste e i suoi occhi non avevano alcuna luce....un nome mi venne alla mente......Talia..il suo nome era scritto sul libro del destino.....era lei che dovevo raggiungere....allungai la mano per sentire la forza della fata ancora una volta......ma il verde intenso..piano piano inizio' a sparire lasciando di lei il profumo della lavanda infiore.......La voce di un uomo mi scosse..era fredda e smbrava colma di disgusto......lo ascoltai....essendo ancora seduta..raccolsi un po' di terra con la mano e la baciai tre volte...e la misi in tasca.....grazie Empi........" Sono una zingara mio signore.........leggere la mano.....il destino di ogni uomo per me non ha segreti....se il vostro signore paga bene....posso anche seguirvi......e se volete a voi la mano..la leggero' senza pagare...".....Mi alzai da terra...e con la mano mi sistemai il vestito cencioso che avevo........ Morrigan......per ogni donna il matrimonio e' un giorno che non ha eguali.......sappi che andro' al palazzo del Signore di Normandia.....desidero che tu sappia che faro' ritorno......perche' possa consacrare le tue nozze con rito celtico....Madre non potrebbe mai permettere ad una delle sue figlie di non avere la sua benedizione..............tutto andra' bene......e ricorda.....una madre non abbandonera' mai nessuna delle sue figlie...............Cosi' attesi di essere condotta a palazzo......
Morrigan
18-09-2010, 22.06.17
Restavano lì, abbracciati, quasi non avessero voglia di far davvero iniziare quel giorno, pur carico di tante profumate promesse.
Morrigan giocava con i capelli di Mion, restando con gli occhi socchiusi, infliggendogli mille piccoli dispetti con le dita.
"Adesso sono io la tua spada", rise "da cingere al fianco e portare sempre con te!"
Sembrò riflettere un istante sulle ultime parole di lui, poi proseguì.
"I nostri mondi separati possono essere uniti in uno... celebreremo oggi i riti secondo il tuo culto, ma sarai di nuovo mio nei boschi, incoronati dalla luce della Dea... ricordi? E' qualcosa che già conosci, in fondo... sentire le voci vive della foresta, i sospiri del verde, l'odore del timo e della bacca selvatica... sentire il benigno silenzio delle stelle, al mio fianco"
Gli sollevò la testa, rimase a fissarlo, perdendosi nei suoi occhi, e prese a cantargli di leggende e immagini care alla sua memoria.
"Così vorrei il mio amato..." prese a recitare, mentre passava le dita dai capelli al viso, dipingendolo con quelle parole "i capelli come l'ala del corvo, le gote color del sangue e la pelle candida come la neve"
Rise, gli prese infine il volto tra le mani.
"Noi possediamo tutto il mondo, adesso... possediamo il tempo e i giorni... è tutto nostro, tutto ci appartiene... si aprono le porte dell'alba, possiamo andare ovunque ed essere qualsiasi cosa, perchè la nostra forza sarà nell'essere insieme... io la tua spada, tu il mio scudo... come le armi di un cavaliere invincibile! Ed ecco, amore, ciò che faremo: ci sposeremo oggi, prima del tramonto, e questa sera ci sarà festa alla locanda per noi e per i nostri amici... birra e vino, e musica e canti... passeremo insieme la nostra prima notte da sposi, e restemo abbracciati fino al mattino... poi domani, saremo liberi di partire ed iniziare il nostro viaggio! Già, tutto il nostro amore è stato legato ad un viaggio, sognato ed accarezzato! Ma adesso che, come tu stesso hai detto, tutto è finito, saremo liberi di sellare i cavalli e partire... e potremmo andare a Nord, per esempio... andare in Normandia!"
Talia
19-09-2010, 02.25.46
Quelle voci attrassero la mia attenzione, mi sporsi leggermente e vidi due uomini che parlavano nel cortile, proprio sotto la mia finestra…
‘Il duca sembra restio a concedere fiducia al visconte…’ aveva detto il primo.
Tuttavia furono le parole dell’altro che mi colpirono: ‘fossi in lui farei imprigionare lui e tutto il suo seguito…'
Rabbrividii…
Guisgard
19-09-2010, 02.30.16
Ad un tratto qualcuno bussò alla porta della stanza di Talia.
"Milady, vostro padre vi attende nel verziere." Disse il paggio.
"Ci chiamano di nuovo!" Esclamò con fastidio Alvien. "Ci mandano avanti ed indietro come fossimo palline!"
Talia
19-09-2010, 02.36.38
Voltai di scatto le spalle alla finestra...
"Già!" sorrisi al Alvien "Hai ragione, mia buona nutrice! Ma è necessario portare pazineza, temo..."
Istintivamente mossi una mano ad aggiustarmi il vestito, la feci scivolare sul davanti a stirare una piega inesistente, poi rialzai gli occhi e sorrisi.
"Andiamo, dunque! Andiamo ad ascoltare le novità riservateci!"
Guisgard
19-09-2010, 02.37.20
"Tranquilla, donna..." disse il servitore del duca ad Elisabeth "... il mio signore paga bene e sappiamo entrambi quanto valga il denaro per una donna come te."
I due allora si diressero al castello del duca.
Appena giunti, Elisabeth fu condotta nella stanza che l'avrebbe ospitata.
Qui trovò vestiti nuovi e potè risistemarsi dopo le fatiche e le incertezze del viaggio.
Poco dopo, un paggio bussò alla sua porta.
"Presto sarete chiamata per incontrare il duca ed il suo confessore, milady."
Disse questi.
Ed infatti, alcune ore dopo Elisabeth venne condotta in una sala dove l'attendeva un chierico che lei non conosceva.
"Venite avanti, milady." Disse il chierico nel vederla. "Per sua signoria oggi è un giorno particolare, speciale... incontrerà quella che sarà sua moglie... e come tutti gli uomini, anche coloro che hanno sangue blu e grande potere sono soggetti a domande e pensieri davanti ad un simile passo... prego, entrate in quella stanza... egli vi attende per raccontarvi un sogno che ha fatto la notte scorsa..."
Ed Elisabeth fu fatta entrare in quella stanza.
Guisgard
19-09-2010, 02.47.43
Talia ed Alvien raggiunsero il verziere in attesa dei nuovi risvolti di quella singolare situazione.
Amore molte volte lascia nel dubbio i suoi devoti, anche quelli a lui più cari.
La lontananza da chi sia ama è dominio del dubbio e della paura.
Chi ci ha seguito fin qui, in questa nostra avventura, si chiederà dove sia ora Guisgard.
Ma chi ha letto tutto il viaggio non domanderà certo dei suoi pensieri, poichè tale domanda sarebbe superflua.
Eppure, amici miei, domando a voi, basta il solo pensiero della donna amata?
Anche a riempire la vuota attesa di una notte senza di lei?
Mentre si scruta ogni ombra, ogni immagine ed ogni visione, tentando, sperando di riconoscere in quella il suo volto, il suo sguardo, il suo sorriso?
Eppure ha forse altra possibilità colui che ama, oltre a quella di invocare la Luna e le stelle per un incontro sognato e sospirato da sempre?
Qualsiasi sia la vostra risposta, amici miei, vi dirò che chi ama non può far altro, quando l'altra è lontana, che attendere e sperare che Amore, mio e vostro signore, conceda le sue grazie.
Giunte nel verziere, ricco di fiori e frutti, Talia ed Alvien ritrovarono il visconte visibilmente infastidito.
"Vedremo se stavolta ci sarà concessa udienza!" Mormorò con velata rabbia ed insoddisfazione.
Talia
19-09-2010, 03.03.36
"Vedremo se sarà questa la volta..." risposi mentre mi inchinavo a mio padre e poi, prima che riuscissi a trattenermi, soggiunsi "Ma se così non fosse, se qualche altro imprevisto rendesse ciò impossibile, inizierò a chiedermi se non siano magari questi segni del Destino imperscrutabile..."
E, quasi inconsciamente, iniziai a sperare di veder di nuovo giungere il funzionario con le sue scuse e le sue querimonie.
Guisgard
19-09-2010, 03.08.08
"Sposarsi nel mio credo e poi nel tuo..." sussurrò Mion sorridendo "... e sia, a cavallo fra due mondi... la nuova Fede, luminosa ed eterna da un lato... e l'antico e magico mondo dei boschi e delle fate... si, faremo così... in modo che il nostro amore sia sacro per tutte le Fedi di questo mondo..."
Le baciò i neri capelli, che i sospiri d'amore avevano resi profumati e morbidi.
"Normandia?" Ripeté. "Perchè proprio in quella lontana terra?"
Guisgard
19-09-2010, 03.13.21
"Sciocchezze!" Disse il visconte. "Il destino non esiste e di certo, se anche esistesse, non può di sicuro dominare la vita degli uomini! Sono solo idiozie inventate da qualche filosofo o da qualche stolto e sognante innamorato!"
"E spesso, gli innamorati, vedono ben più lontano di noi poveri mortali!" Intervenne una voce entrando nella sala. "Loro dicono di avere il favore di messer Amore! I miei omaggi, mio signore. Dio vi benedica, milady." Aggiunse padre Alwig salutandoli con un lieve inchino del capo.
Morrigan
19-09-2010, 03.36.59
Morrigan sorrise soddisfatta.
Si accorgeva che quel legame, con passi piccoli e silenziosi, cominciava pian piano a crescere e a mutare, come un bambino in culla. Prima era stato il fascino, l'ammirazione... poi era venuto l'amore, e con lui le prove da superare, i dubbi e le paure... quindi aveva conosciuto la passione, i grandi tormenti e le grandi gioie... ma in quel momento, dopo tutta quella vorticosa girandola di emozioni, che avrebbe fatto spaurire chiunque, ciò che restava era quanto di più prezioso potesse osservare... l'intima comprensione, che si tramutava nel desiderio sincero di avvicinarsi l'uno all'altra, nella tensione di conoscersi interamente e nel tentativo reciproco di accettarsi.
"Normandia", ripetè "perchè questo nome è stato sussurrato stanotte nei miei sogni!"
Poi si fece scherzosa, per allontanare da sè e da quel momento beato le ombre della notte che aveva appena evocato
"L'Oriente è lontano", continuò "e il viaggio che lì ci condurrà è ben lungo... da qualche parte dovremo pure cominciare, ti pare?"
Talia
19-09-2010, 03.47.13
Mi voltai al suono di quella voce e rimasi d stucco nel vedere padre Alwig entrare nella sala...
L'avevo lasciato lontano da lì, l'avevo lascito con mille dubbi e domande, l'avevo lasciato con imporanti messaggi, messaggi senza parole, forse, ma ugualmente vivi e travolgenti...
E tuttavia fui felice di vederlo! Avvertii un sobbalzo nell'osservare la sua canuta figura avanzare verso di noi con passo sicuro, quasi che la sua presenza bastasse a non farmi più sentire quel vago senso di abbandono che provavo in fondo al cuore.
Avrei avuto mille domande per lui, mille richieste... ma mi parve di cogliere un suo sguardo, uno sguardo che vagò da me al visconte per poi tornare a me con un sorriso incoraggiante: non era il momento!
Mi limitai, dunque, a sorridergli a mia volta.
Guisgard
19-09-2010, 03.47.17
Mion sorrise.
"L' Oriente..." disse "... ti ha affascinato sin dal principio... mi colpisce come ti sia rimasto tanto impresso dai miei discorsi..."
Sospirò ed aggiunse:
"I sogni... si, se vorrai, seguiremo quel tuo sogno... essi ci parlano di noi e del nostro Fato... anche io so di averti sognata... forse tempo fa... quando non potevo conoscerti... ricordo di sognare spesso una ragazza misteriosa... non vedevo mai il suo volto, eppure aveva qualcosa che mi affascinava... aveva i cappelli come i tuoi, la tua pelle, i tuoi modi... mi sono sempre chiesto chi fosse... ora l'ho finalmente incontrata... e dopo aver frequentato i miei sogni, la ritrovo nella mia vita..."
Strinse allora Morrigan a sé, petto contro petto, ed ella poté sentire il cuore di Mion battere senza sosta, come se volesse esplodere per la felicità.
Guisgard
19-09-2010, 03.57.13
"Voi qui, padre!" Disse il visconte stupito. "Come mai? Non capisco..."
"Sono il confessore di sua signoria." Rispose il chierico. "Egli è uomo devoto e ha voluto avermi qui in questo importante giorno."
Si avvicinò poi a Talia.
"Siete come sempre splendida, milady!" Esclamò guardandola. "Se potesse vedervi vostra madre oggi, in questo giorno così importante!"
"Padre..." intervenne il visconte "... sappiate che siamo stati oltremodo offesi dal comportamento del duca, che preferisce caprioli e pernici alla nostra compagnia!"
"Milord..." disse facendosi serio il chierico "... sappiate che egli non si fida di voi... se vi ha ricevuto è solo perchè gli fu chiesto da sua grazia il vescovo. Ora che vi riceverà sappiate che dovrete ingraziarvelo."
"Come sarebbe?" Lo interruppe il visconte. "Io, ingraziarmi lui?"
"Milord..." rispose il chierico "... egli è un uomo di fiducia del vescovo... e sappiate che sua grazia non gli rifiuterebbe nulla... foss'anche la cosa più preziosa al mondo!"
E a queste parole fissò Talia.
Morrigan
19-09-2010, 04.13.29
Sentiva il cuore di Mion battere contro il suo, pazzo di felicità.
Sentiva che tante, tante cose erano iniziate in quella notte.
Forse Morrigan era ancora troppo inesperta dei fatti dell'amore per poter correttamente giudicare, ma le pareva che quella notte fosse stata ancor più importante della prima trascorsa insieme nella foresta. Perchè se nella prima notte si erano infine trovati ed abbracciati, dopo le ansie e le paure della battaglia, e avevano trasformato in gesti la dolcezza sospirata sotto i rami dei ciliegi, in quella notte a Capomagnus era accaduto molto di più. Avevano sfiorato il momento della crisi e avevano sperimentato, seppur per pochi minuti, il sentimento della perdita. E forse per ciò che avevano provato di fronte a quell'idea era accaduto che Mion le parlasse con voce diversa, e il suo desiderio le era apparso tormentoso e urgente, vivo ed avvolgente. Forse era stato proprio il terrore di perdersi che li aveva portati oltre l'iniziale compiacenza degli innamorati, in uno stadio più maturo del sentimento, ove le anime si cercavano al di là del tempo e dello spazio.
"Tutto il mondo intorno a noi è intrecciato di segni.. i sogni non sono che la parte più sensibile di questa trama... essi ci guidano, se solo abbiamo la grazia di ascoltarli! Il divino che è in ognuno di noi emerge in queste ombre per parlarci... dobbiamo soltanto credere, Mion... ogni cosa, nella vita, richiede un atto di fede"
Talia
19-09-2010, 04.25.30
Colsi lo sguardo di padre Alwig su di me, ma non ne compresi il motivo...
Ingraziarcelo, aveva detto? Era follia! Io non desideravo affatto ingraziarmi il duca di Normandia... ingraziarmi un uomo che comunque non amavo, che non avrei amato mai e che mi era stato soltanto imposto come marito... perché?
Ricambiai quello sguardo del chierico con un'aspressione caparbia...
Guisgard
19-09-2010, 04.46.25
La rugiada bagnava l'erba che fresca accoglieva ed accarezzava i loro corpi.
I primi canti degli uccellini cominciavano a diffondersi nell'aria e la Prima Stella del mattino andava a spegnersi sotto il vigore del giorno nascente, mentre ormai il Sole aveva lasciato il suo giaciglio ad Oriente.
"Visto, amore mio?" Chiese Mion. "Abbiamo anche il canto di soavi e spontanei menestrelli. E tali melodie non salutano solo il nuovo giorno, ma anche il nostro amore."
Morrigan
19-09-2010, 04.55.23
Udendo quelle parole, Morrigan cercò di seguire con gli occhi socchiusi il nuovo chiarore del giorno che stava esplodendo nel risveglio della natura.
Si sollevò rapida, sedendosi al suo fianco, lo fissò con aria che voleva esser dura.
"Te lo dissi già il giorno in cui ti conobbi... sei un gran chiacchierone, cavaliere! E non sarebbe tutto!" esclamò con voce brillante, proseguendo nel suo finto rimprovero "Sei anche parecchio pigro per essere il migliore spadaccino di Borgogna! Orsù, messere, levatevi dal volto quell'espressione beata e mettetevi al lavoro!"
Qui la sua voce si addolcì appena, nel momento in cui il suo sguardo si soffermò sul viso di lui.
"Ci vogliono ancora parecchie ore prima che giunga il tramonto... come si suole occupare questo tempo, mio signore?"
Guisgard
19-09-2010, 05.00.28
"Roba da matti..." disse contrariato il visconte "... alla mercè dell'umore di un nobile normanno... i discendenti di Guglielmo il Conquistatore e di Ruggero il Normanno sono tutti uguali!"
"Milord..." lo riprese garbatamente il chierico "... adoperate il vostro ardore per compiacere, non per inveire o insultare. E' nel vostro interesse, credetemi."
"Dovrei temere tanto quell'uomo perchè è protetto dal vescovo, dunque?"
"No, milod..." rispose il chierico "... ma perchè egli è un cavaliere ed un guerriero prima di ogni cosa, come ogni nobile normanno. E la sua fortuna la deve all'ardore del suo cuore ed alla forza del suo braccio. E non al colore del suo sangue o al lignaggio dei suoi avi!"
Guardò poi Talia.
"Ed anche voi, milady... cercate di guadarne il favore, dato che la vostra vita e la vostra felicità sono nelle sue mani."
Talia
19-09-2010, 05.09.24
Lo osservai stupita... mi sentivo ferita, tradita persino...
"La mia vita, forse!" mormorai fredda "Non la mia felicità! Quella, come sapete, sarebbe in ben altre mani!"
Mi inchinai, poi, per non incrociare il suo sguardo e soggiunsi: "Ma se questo è il vostro prezioso consiglio, il volere del vescovo e l'ordine di mio padre, non temete che saprò compierlo come nessun altro potrebbe!"
Guisgard
19-09-2010, 05.10.58
"Beh..." disse Mion "... potrei andare in giro e sfidare tutti i migliori spadaccini di Capomagnus! Del resto è parecchio che il mio braccio è inattivo! E poi così trascorrerei in modo lieto il tempo che mi separa dal tramonto!"
La fissò sorridendo malizioso.
"Ma più che la mia spada, adesso preferisco usare le labbra!"
E la condusse di nuovo a sé, baciandola con ardore.
Poi, alzando gli occhi al cielo ed ascoltando il canto degli uccellini:
"Beh, però potrei anche sdebitarmi con i miei menestrelli... vieni con me, Morrigan!"
Ed entusiasta la prese fra le braccia.
"I nostri amici canterini ci attendono! Andiamo!"
Guisgard
19-09-2010, 05.23.41
Nel frattempo, nella locanda di Capomagnus, Cavaliere25 aveva raggiunto gli altri.
"Dove sei stato, ragazzo?" Chiese Maladesh nel rivederlo. "Dì la verità, hai messo gli occhi su qualche bella contadinella, vero?" E rise forte.
"Ah..." aggiunse "... prima che me ne dimentichi... sei stato bravo in questa nostra avventura... e benchè non abbiamo avuto la nostra taglia, è naturale che la paga arrivi lo stesso. Eccoti tre Taddei d'oro! Te li sei meritati!"
"Brindiamo allora alla prima paga del nostro futuro cacciatore di taglie!" Propose l'assistente di Maladesh.
"Ma non è un pò troppo presto per bere?" Chiese Tisson.
"Ma no..." rispose Maladesh "... non sai che il buon vino fa sangue? Ecco perchè è rosso!"
E tutti risero forte per qualla goliardica affermazione dell'astuto cacciatore di taglie.
Morrigan
19-09-2010, 05.32.00
Lei si sentì prendere e trascinare dalla gioia improvvisa di quella stretta.
Chi l'avrebbe mai potuto dire? pensò in quel momento... il prode spadaccino di Borgogna e la temuta strega da battaglia ridere felici come due ragazzini che attendono di recarsi ad una festa per la prima volta!
Probabilmente Morrigan avrebbe sbudellato con un colpo di spada chiunque avesse osato anche solo suggerire una simile immagine di lei, prima di quel momento... ma è sempre troppo facile beffarsi dell'Amore quando non lo si conosce, così com'è facile invidiarlo quando non lo si ha!
"Ehi! Dove mi porti, adesso?" esclamò, insieme sorpresa e divertita da quel gesto inaspettato.
Guisgard
19-09-2010, 05.49.18
Mion rideva e le faceva l'occhiolino.
"Avanti, di cosa hai paura?" Disse, mentre la teneva per la mano.
Correvano nella campagna come due ragazzini, tra i mille e più colori di quel bucolico scenario.
Ad un tratto giunsero nella grande piazza del borgo.
Vi era una grande fiera, con prodotti di ogni tipo.
E tra i banchi vagavano menestrelli, saltimbanchi ed attori girovagi.
"Avevo sentito che vi era una fiera!" Disse Mion.
Si avvicinarono allora ad un banco che vendeva diversi uccelli chiusi in gabbie di legno.
"Cosa vi do, amici miei?" Chiese il venditore.
"Li prendiamo tutti!" Esclamò Mion.
"Tutti, mio signore?" Chiese stupito il venditore. "Allora oggi chiudo presto!"
Mion pagò il prezzo richiesto e poi ordinò di liberarli tutti.
"Ma... come sarebbe?" Chiese incrdulo il venditore.
"Che siano liberi!" Esclamò Mion. "Liberi di volare e cantare! Oggi tutti devono essere felici! Anche se..." e fissò Morrigan "... nessuno potrà mai esserlo come lo sono io."
"Siete piccioncini allora!" Esclamò il venditore.
Ed aperte tutte le gabbie, ogni uccello volò via libero, cantando alla vita ed alle sue meraviglie.
Morrigan
19-09-2010, 06.01.51
Morrigan rimase senza parole di fronte a quel gesto. Una parte di lei si sentiva come quegli uccelli... finalmente liberata da tante antiche ombre, di nuovo libera di volare.... nello stesso tempo pensò a Mion, e comprese che egli era abbastanza saggio da capire che non esisteva gabbia abbastanza solida per trattenere quell'uccellino. Per questo l'avrebbe fatta felice, sempre.
Levò lo sguardo a seguire quel volteggiare lieto e il variopinto danzare del piumaggio che si disegnava in un arabesco nel cielo, un attimo prima che i volatili si disperdessero in quelle azzurre altezze.
Poi guardò Mion, che pure fissava in alto lo stesso spettacolo, e si accorse che riusciva quasi a commuoversi di fronte all'espression di spontanea felicità che emanava da quel volto.
Così Morrigan comprese una cosa apparentemente semplice, ma che spesso resta nascosta all'occhio e alla mente: capì che si poteva davvero essere felici anche soltanto della felicità provata dalla persona amata.
Guisgard
19-09-2010, 06.05.59
Padre Alwig osservò il volto di Talia ed il suo sguardo.
"Milady, siamo nelle mani della Divina Provvidenza..." disse "... ciò che accadrà sarà sempre per il nostro bene."
In quel momento un servitore giunse tra loro.
"Il duca attende di incontrarvi, miei signori." Disse.
"E' ora. Andiamo."
E detto quello, pasdre Alwig li guidò attraverso un lungo corridoio, fino a giungere davanti ad una grande porta.
Il chierico bussò, la porta si aprì ed un servitore li annunciò.
La sala era molto grande, ricca di ritratti ed armi lungo le pareti.
Ed in fondo alla sala, girato di spalle ed affiancato da due guardie, vi era un grosso e massiccio seggio.
"Milord..." prese a dire padre Alwig "... ecco a voi il visconte di Carcassonne e la sua deliziosa figlia lady Talia."
Il chierico si voltò verso i due ospiti e fece cenno loro di presentarsi.
"Milord, vi porto i miei omaggi e quelli della mia gente." Si presentò il visconte. "Sono onorato e lieto che i nostri nobili casati possano congiungersi in un'unione che, sono certo, il Cielo battezzerà e benedirà per l'eternità."
cavaliere25
19-09-2010, 11.01.33
Sono stato a fare un giro per il paese dissi poi ringraziai Maladesh e dissi si brindiamo alla vittoria anche se non abbiamo avuto la taglia poi presi il denaro e me lo misi in tasca e dissi dentro di me questi mi faranno comodo per finire di pagare l'orafo e mentre sorseggiavo il vino guardavo la compagnia erano tutti felici e contenti finito di bere usci dalla locanda e mi appoggiai al muro mi guardai in torno e dissi chissà quale altra avventura mi aspetterà.
Talia
19-09-2010, 13.18.23
Rimasi in silenzio, pochi passi dietro mio padre, le mani in mano e gli occhi umilmente bassi.
Inaspettatamente un ricordo attraversò la mia mente…
“Molto bene, mio signore, molto bene…” disse la voce leziosa del maestro “Ora potete avanzare e…”
Raphael mosse alcuni sicuri passi avanti nell’ampia sala dove eravamo soliti fare le nostre lezioni, io mi mossi con lui.
“No, milady, voi no!” mi riprese immediatamente l’uomo.
“Ma io…” tentai di obbiettare.
“No, no, no!” mi interruppe lui “Voi siete una dama, milady, non dovete avanzare, non dovete muovervi, non dovete parlare finché non verrete interpellata. Quante volte devo dirvelo?”
“Veramente io penso che sia una cosa assurda!” ribattei con l’ostinazione di una ragazzina che detestava restare in disparte “Perché mai un cavaliere può parlare al suo signore, presentarsi e rendergli omaggio e una dama no? Una dama può aver da dire cose interessanti, proprio come un cavaliere!”
Raphael scoppiò a ridere, ma il maestro ci redarguì entrambi con un’occhiata truce.
“Milady, sarò chiaro: non interessa a nessuno ciò che una dama ha da dire, il vostro posto è dietro, dietro vostro fratello in questo caso… potete inchinarvi, al massimo, potete sussurrare un omaggio umile… e badate che ho detto sussurrare, milady! Niente di più! Non vi muoverete e non direte altro finché non verrete interrogata! Questo è tutto e non ci sono obiezioni in merito! E ora, prego, ricominciamo!”
Così dicendo si voltò e si allontanò da noi, per tornare verso il centro della sala.
“Stupido, vecchio, tronfio pallone gonfiato…” mormorai tra i denti, furiosa.
“Milady…” mi sussurrò Raphael di rimando, in una perfetta imitazione del maestro “Questo linguaggio non si confà ad una dama… per carità!”
“Oh, taci!” lo rimbrottai.
Lui mi sorrise: “A me, comunque, interessa quello che hai da dire!” esclamò pianissimo facendomi l’occhiolino “Sei molto più interessante tu di certi cavalieri… E poi non ho mai amato le dame troppo silenziose!”
Anche io sorrisi: “Signore!” dissi a bassa voce, simulando la voce affetta del maestro “Vi pregherei di non incoraggiare vostra sorella, grazie!”
Ed entrambi scoppiammo a ridere…
Battei le palpebre e tornai alla realtà.
Feci, dunque, due minuscoli passi avanti, un leggero inchino e sussurrai: “I miei più umili omaggi, mio signore!”
‘Ah, Raphael…’ pensai ‘Se tu potessi vedermi adesso… che delusione sarei!’
elisabeth
20-09-2010, 00.57.32
Avevo avuto solo il tempo di un respiro.....dalle scale della chiesa al palazzo del Duca......la stanza che mi era stata assegnata era semplice e c'era il caldo di un camino acceso....e sul letto un abito color rubino....intorno c'era tutto sottogonna corpetto e scarpe............Tolsi l'abito che indossavo...e trovai dell' acqua nel catino......mi lavai con cura....c'erano dei petali di rosa nell'acqua....e dopo essermi asciugata.....con l'aiuto del caloro che emanava il fuoco....mi vestii....era tanto che non mettevo un abito di taglio pregiato.......ormai portavo solo colori scuri, se non neri.......La mente mi ando' ai tempi del mio soggiorno in provenza.......abiti di stoffe pregiate provenienti da sarti di parigi......i miei capelli erano lucidi e profumavano di camomilla.........poi mi innamorai del piu' bel cavaliere che avessi mai visto.........Sobbalzai qualcuno aveva chiesto il permesso di entrare.....un chierico.......mi irrigidii, il ricordo di mio padre , rigido, freddo...mai una carezza........mi rilassai quando compresi che non voleva nulla da me......solo qualche parola di circostanza e poi fui condotta dal Duca........a testa alta entrai nella stanza che mi fu indicata.........Cosa puo' volere un uomo di quel lignaggio da una zingara..........un sogno..un sogno che l'angosciava ....." Datemi la mano mio Signore..la mano del cuore.......che io possa seguire le linee del destino..........voglio poter aver accesso alla vostra mente come al vostro cuore....cosi' solo potro' darvi un responso degno della mia conoscenza......".......Non ebbi il tempo di prendere tra le mani la mano del Duca.........Che con disappunto dovette lasciare la sua stanza per raggiungere la futura sposa...........nessuno mi fermo' cosi' seguii Il Duca ch entro' in una grande sala....mi guardai in giro e vidi.....Talia...non era piu' una visione era li' reale....e ribelle......il suo inchino era aggraziato......ma il suo pensiero era di fuoco.........Bel carattere....signorina.........
Guisgard
20-09-2010, 01.31.17
Mion restò a fissare quegli uccelli volare via e perdersi nell'infinito cielo azzurro.
"Ed ora, amore mio..." disse poi abbracciando Morrigan "... ti va se ci facciamo un bel giretto per la fiera? Magari troveremo qualcosa di interessante... massì, perchè non farci un bel regalo! Dai, giriamo tra i banchi e scegli ciò che più desideri!"
Talia
20-09-2010, 01.36.36
Rialzai gli occhi e la vidi... vi era una donna nell'angolo opposto della sala, una donna che, ne ero certa, non avevo mai visto prima... non avrei, dunque, saputo spiegare come mai quella figura mi colpì tanto profondamente. Mi stava osservando... uno sguardo profondo, penetrante... non avevo mai conosciuto nessuno con uno sguardo come il suo: per un fugace istante ebbi quasi la sensazione che mi stesse scavando nella mente.
Mi costrinsi comunque a sostenere quello guardo e, curiosamente, mi parve di cogliere un sorriso nei suoi occhi...
era come se quella donna mi conoscesse...
mi chiesi chi fosse e, comunque, non riuscii a staccare gli occhi da quella direzione.
Guisgard
20-09-2010, 01.55.56
Talia si era presentata al duca con il suo cortese inchino e la sua innata grazia.
Ma suo padre subito la richiamò:
"Ti ho sempre insegnato" disse "che in presenza di tuo padre e di altri nobili uomini tu devi restare in silenzio! Una dama del tuo lignaggio deve saper star al suo posto!"
"Siete a casa mia, milord" intervenne la voce del duca a riprenderlo "e sono io a decidere chi può o meno prendere la parola!"
"Ecco, io..." tentò di dire il visconte.
"E si dia il caso che a me interessi cosa ha da dire una dama!" Aggiunse il duca, sempre restando dietro il suo seggio. "Soprattutto quando la dama in questione dovrebbe diventare mia moglie."
Il visconte chinò il capo, in segno di rispetto ed obbedienza.
Talia però aveva riconosciuto quella voce che proveniva da dietro quell'austero seggio.
In quel momento padre Alwig la fissò e le sorrise.
"Prego, milady..." continuò a dire il duca "... visto che, come sembra, dovremmo passare la vita insieme mi interessa e non poco il vostro parere..."
Le due guardie ai lati del seggio fecero un passo indietro e finalmente il duca si alzò e si mostrò ai presenti.
"Ditemi dunque, milady... volete essere mia moglie?"
Chiese Guisgard guardando Talia.
http://static.blogo.it/guide/cinema_comico_/shakespeare-in-love-di-john-madden/shakeee.jpg
Talia
20-09-2010, 02.14.22
Staccai infine gli occhi da quella donna e li posai sul seggio ducale, proprio mentre l'uomo si stava alzando... la testa mi girò tanto freneticamente che per poco non caddi, mi ripresi appena in tempo.
Mi inchinai di nuovo al... al duca, abbassai gli occhi... poi li rialzai su di lui, quasi credendo che il caso mi stesse giocando uno strano scherzo.
Ma quel volto, quella voce, quello sgurdo vagamente compiaciuto... uno sguardo ed un sorriso, visibilmente ironico, che conoscevo bene...
Lanciai un'occhiata incerta a padre Alwig, poi tornai a guardare lui...
"Perdonatemi, mio signore, se oso..." mormorai in un tono che modulai dolce, sforzandomi di apparire un po' meno confusa di quanto non fossi "Ma non ci siamo forse già conosciuti da qualche parte?"
Morrigan
20-09-2010, 02.27.01
Morrigan abbassò le lunghe ciglia scure e nascose un po' di imbarazzo.
"Nessuno mi ha mai fatto un regalo, Mion...", rispose "almeno da quando ne ho memoria... e poi, il gesto meraviglioso che hai appena fatto è per me più prezioso di qualsiasi oggetto..."
Poi sorrise e continuò
"Ma se proprio desideri acquistare qualcosa, qualcosa che ci ricordi la bellezza di questo giorno, vorrei che fossi tu a scegliere il dono, ed io, in cambio, sceglierò qualcosa per te"
Guisgard
20-09-2010, 02.31.50
"Ma... io non comprendo..." mormorò confuso il visconte.
"Eh, milord..." rispose con un sorriso padre Alwig "... le vie del Signore sono infinite!"
"Milady..." prese a dire Guisgard avvicinandosi ad Elisabeth "... vi feci condurre qui per interpretare i miei sogni... ma non essendo un poeta ho difficoltà a descriverli per bene... e così, per facilitarvi il compito, ho pensato bene di far condurre al nostro cospetto il mio sogno più ricorrente, il più bello, il solo ed unico sogno che io abbia fatto!"
Poi, fissando Talia:
"Si, forse avete ragione... davvero ci incontrammo... ma, vedete, ho conosciuto tante donne io..." e sorrise ironico "... per riconoscervi dovrei... baciarvi... ma dovrei forse chiedere il permesso a vostro padre..."
http://www.shakespeareinitaly.it/JOEgw.jpg
Talia
20-09-2010, 02.43.57
Gli lanciai un'occhiata severa... poi mormorai pianissimo: "Forse mi riconoscereste meglio se vi schiaffeggiassi, mio signore?" sorrisi leggermente divertita e soggiunsi "Ma mai di niente mi hai chiesto il permesso prima d'ora..."
elisabeth
20-09-2010, 02.47.02
Ero li' per rivelare all' uomo un risvolto divino leggere il sogno di un uomo innamorato......" Guisgard....Talia...........vi benedica Madre Terra "..........cosa potevo aggiungere di piu' assolutamente nulla tutto sarebbe stato superfluo............in questa tragica storia era nato l'Amore........pero' la meraviglia dell' animo umano.........bene......forse era il momento di togliere il disturbo.........avevo bisogno di ritornare.......da dove ero venuta......infondo come si dice..." E vissero contenti e felici"........
Guisgard
20-09-2010, 03.03.11
"E sia!" Esclamò entusiasta Mion. "Allora vagheremo per la fiera dino a quando non troveremo qualcosa che ci colpisca ed affascini!"
E così, mano nella mano, i due innamorati vagarono per i banchi, tra i suoini dei musici e le acrobazie dei saltimbanchi.
Ma, ad un tratto, furono fermati da un menestrello.
"Mio bel signore..." disse questi a Mion "... vorreste donare alla vostra amata degli acerbi versi?"
"I tuoi, menestrello?" Chiese Mion.
"Si, mio signore."
"Perchè acerbi?" Domandò lo spadaccino.
"Perchè fioriranno nel vostro amore, mio signore."
Mion fissò Morrigan ed annuì sorridendo.
"Vai, menestrello..." disse "... ma bada che il tuo compito non è meno gravoso di quello di Omero... lui cantava di Elena e tu canterai di una dama non meno bella!"
"Donna, amica e amata, così mi appari nel mutevole ed effimero battito dell'eternità, capace però, con i tuoi sospiri, di rendere eterna la stagione più bella della vita, quella giovinezza che con tutti i suoi sogni, grazie a te, non sfiorirà mai."
E finito di recitare, il menestrello fece un inchinò e si tolse il cappello, mostrandolo a Mion.
"Eccoti una moneta d'ora, mio scaltro e delicato cantore!" Disse Mion. "Te la sei meritata!"
Guisgard
20-09-2010, 03.16.26
"I vostri schiaffi, milady..." disse Guisgard sorridendo ed avvicinandosi a Talia "... ormai so che sono il preludio a qualcosa di bellissimo..."
Guardò Elisabeth e disse:
"La vostra benedizione giunge a proposito, mia signora. E per tutto ciò che avete fatto per me e per la mia amata, chiedetemi ogni cosa, foss'anche la metà delle mie terre. Perchè l'altra metà spetta al buon chierico che tantò operò per questa nostra grande felicità."
Si voltò poi verso padre Alwig.
"Sarà indecente baciare ora la futura sposa, mio buon chierico?" Chiese.
"La sposa si bacia dopo la funzione nuziale, non durante..." rispose il chierico "... ma da nessuna parte vi è scritto che non lo si possa fare anche prima!"
Guisgard fissò Talia.
Prima sorrise, poi i suoi occhi si chiusero, come a scogliersi nel desiderio e nella passione più intense.
La baciò come sognava di fare da tempo... e la baciava come se non ci fosse più alcun tempo.
Ed in quel momento, tutte le privazioni, i dolori, le paure vissute in passato svanirono, come se fossero state il pegno da pagare per quel momento tanto desiderato e sospirato.
http://imalbum.aufeminin.com/album/D20061211/244761_16EG4R5SBUC3EVIWVHM6JLKP2UB8M4_shakespearei nlovewa2_H005343_L.jpg
elisabeth
20-09-2010, 03.25.55
" Vi ringrazio Signore.....potete tenervi le vostre terre......non ho bisogno di nulla , dove ho urgenza di recarmi ........c'e' terra sufficente perche' io mi perda........sono felicissima di esservi stata d'aiuto......se pensate che cosi' sia stato.......vi chiedo solo un cavallo....e poi svaniro' come il vento......"...........attesi cosi'...che i due giovani innamorati.......riprendessero fiato......
Talia
20-09-2010, 03.36.35
Lasciai che mi attirasse a sé... avrei potuto perdermi in quel bacio, tanto sognato, avrei potuto dimenticare quasiasi cosa in quel momento... e lo feci: dimenticai chi ero, dimenticai dov'ero e che ci fossero altre persone intorno... non esisteva più niente, non esisteva più niente al mondo.
Quando infine si allontanò da me, io tornai a guardarlo...
"Perché mi hai fatto questo?" chiesi, carezzando il suo volto. Non c'era rimprovero nella mia voce, solo confusione e incertezza: "Perché non mi hai detto niente di tutto questo... per tutto questo tempo..."
Morrigan
20-09-2010, 03.48.21
Morrigan rimase ad ascoltare i versi, in silenzio perfetto... quel bravo menestrello sembrava essere in grado di leggere i cuori, oltre che la carta da musica, tanto esatte parvero a Morrigan le sue parole.
Quando il cantore li ebbe ringraziati con un inchino, la ragazza incontrò di nuovo gli occhi del suo amato, e gli rivolse un sorriso.
"E adesso anche questo, mio caro? La mia prima serenata? Sembra davvero che sia giunta per me la stagione delle prime volte!"
Gli passò la mano sul volto, in una lieve carezza.
"E' questo che accade, quando si incontra la persona il cui cuore si accorda col tuo? Che ogni meraviglia del mondo, prima sconosciuta, ti appare per la prima volta?"
Guisgard
20-09-2010, 03.53.29
"Amore mio..." disse Guisgard prendendo le mani di Talia e baciandole "... mai ti mentii... se non quella volta all'abbazia per lasciarti al sicuro... questo che vedi, le terre, le ricchezze, il potere e la nobiltà, non sono altro che un dono di sua grazia il vescovo... quando fui riconosciuto innocente, egli volle riavervi tra i suoi fedeli. Ma non più come capitano della guardia... così mi nominò duca e mi assegnò questi feudi... ed inoltre mi chiese quale fosse il mio desiderio più grande... ed ecco perchè tu oggi sei qui tra le mie braccia..."
Sospirò quasi perdendosi nei suoi occhi ed aggiunse:
"Ma se tu mi dicessi, anche in questo stesso momento, di rinunciare a tutto questo, sappi che io lo farò... tu sei l'unica cosa che voglio... padre Alwig mi racontò del perchè volevi sposare il conte di Borgogna... se prima avevi il mio cuore, ora anche la mia vita ti appartiene."
Si voltò poi verso Elisabeth e disse:
"Mia signora, non è ancora finito il vostro compito... verreste con noi a Capomagnus? Quella è la mia terra e lì vorrei unirmi in matrimonio con Talia. In quelle terre tutto mi parla di lei... ma questo" voltandosi verso Talia "solo se lo vuoi anche tu, vita mia."
Talia
20-09-2010, 04.01.04
Gli sorrisi... poi mi strinsi a lui, rannicchiandomi tra le sue braccia, e sospirai.
"Portami dove vuoi!" mormorai "Non importa dove siamo, purché tu mi tenga con te, amore! Non voglio più restare senza di te, mai più!"
Guisgard
20-09-2010, 04.08.25
"Si... accade questo, credo..." disse Mion prendendo la mano di Morrigan "... anche io, prima di te, non ho mai amato... e insieme stiamo imparando a conoscere le gioie del vero amore..."
Le sorrise, accarezzandole il volto come lei aveva fatto con lui.
"Ti va di girare ancora un pò nella fiera, oppure vuoi che torniamo alla locanda, dove ho incaricato il giovane Cavaliere25 di procurarci gli anelli per stasera?"
Guisgard
20-09-2010, 04.19.25
Guisgard allora prese la sua mano e la condusse sulla torre più alta del castello.
Il cielo era di un denso e vivo alone purpureo che si rifletteva sulle grandi e gonfie nuvole che vagavano verso Oriente.
I colori di quel cielo sembravano disegnare singolari immagini su quelle nuvole, quasi ad assumere i contorni di città e regni lontani, posti al di là dei cieli.
"Da piccolo" prese a dire Guisgard mentre fissava quel cielo avendo lei tra le braccia "immaginavo che quelle nuvole fossero lontani regni fatati... regni magici, incantati e meravigliosi come non si poteva nemmeno immaginare sulla Terra. E sognavo di diventare re di quei regni... ed allora cominciavo a pensare alla mia regina..."
Respirò forte l'aria fresca che annunciava il crepuscolo.
"Ora posso dirtelo, amore mio... quante notti ho passato ad attenderti... quante volte ho preferito la notte al giorno solo per incontrarti nei miei sogni... ed ora, come un dono dal cielo, ho avuto tutto ciò che ho sempre sognato... un regno, una regina e la felicità senza fine... domani saremo a Capomagnus e lì tutti i miei sogni si realizzeranno."
Morrigan
20-09-2010, 04.29.59
Lei si passò un dito sul labbro per un istante, come indecisa, quindi si risolse e lo fissò con uno sguardo brillante.
"Andremo dal nostro amico, sono curiosa..." rispose "ma prima c'è una cosa che vorrei fare... mi aspetteresti qui soltanto un istante? Sarò immediatamente di ritorno!"
Non gli lasciò nemmeno il tempo di replicare, perchè si allontanò tra la folla che animava la fiera, lasciandolo da solo.
Andò svelta verso un banco che aveva osservato con attenzione per tutto quel tempo, senza farsi notare. Chiese al vanditore di venderle il suo nastro più prezioso, un nastro di seta bianca intracciato con fili d'oro, e poichè non aveva monete con cui pagarlo, gli diede in cambio un anello d'oro della sua cinta ed un sorriso.
Quindi cercò un posto un po' riparato, e con le mani intrecciò le estremità del nastro in un nodo tanto elegante quanto impossibile da sciogliere, e mentre lo faceva, prese a recitare sommessamente una dolce richiesta di benedizione a tutti gli elementi della natura.
Quando ebbe finito, sorrise soddisfatta e di gran corsa tornò da Mion, che ancora l'attendeva con un'espressione interrogativa sul volto.
Lei gli sorrise come una bambina impaziente.
"Una volta mi hai detto che il giorno in cui avessi perso la tua spada, allora avresti perso anche la tua vita. Io ti risposi che ciò non sarebbe mai accaduto, ma quando mi hai domandato il perchè delle mie parole, io non risposi... il perchè è semplice... io sono la tua spada, e la spada sta dove sta il suo padrone... e legando questo nastro alla sua impugnatura e insieme alla tua mano, tu non perderai mai nè me, nè lei, nè la tua vita"
E lasciando scivolare davanti a sè la mano che aveva tenuto stretta dietro la schiena per tutto il tempo, depose nella mano di Mion la bella dragona che risplendeva di bagliori dorati nella luce del mattino.
Talia
20-09-2010, 04.43.49
Rimasi per un poco in silenzio, osservando quel cielo con la testa appoggiata contro la sua spalla, assaporando quella sensazione, le sue parole, la sua vicinanza, il suono della sua voce...
"Domani saremo a Capomagnus..." dissi infine, sollevando la testa e posandogli un bacio sul mento "Ma i miei sogni già da stasera si sono realizzati!"
Guisgard
20-09-2010, 04.51.59
Mion prese il bellissimo regalo di Morrigan e lo strinse fra le dita.
"E'... meraviglioso..." disse senza riuscire a smettere di guardare quel dono.
"Cosa ho fatto, dimmi?" Chiese fissando con dolcezza Morrigan. "Cosa ho fatto per merirare tutto questo? Il tuo amore e questa grande felicità?"
E la strinse forte, baciandola con ardore.
I due innamorati allora si diressero verso la locanda.
Ma durante la strada, Mion fissava continuamente Morrigan.
Il suo volto era disteso, ma lo sguardo tradiva una sorta di inquietudine.
"Sai, stavo pensando..." cominciò a dire "... o per meglio dire a chiedermi... il perchè sei qui ad attendere me... e non un altro... mi chiedevo perchè io sia così fortunato ad averti con me... so molto poco del tuo passato, amore mio... e vorrei invece conoscerlo, per condividere con te ogni cosa..."
Morrigan
20-09-2010, 05.08.07
Il volto di Morrigan per un istante parve diventare triste, ma fu soltanto un'ombra di trasalimento passeggero.
"Il mio passato?" ripetè "Il mio passato è solo ombra, e quella notte, sotto i rami dei ciliegi, io credo di averti narrato tutto ciò che meritasse di essere mensionato. Per anni gli uomini li ho rifuggiti... una donna che scegliere di vivere in mezzo alla battaglia, di fare un mestiere da uomo, circondata dagli altri uomini, non ho molta scelta... devi diventare come loro, se vuoi ottenere il loro rispetto... cessare di pensare a te come una donna, iniziare a pensare a te come un soldato, come un qualsiasi membro di quella compagnia... non c'era posto per l'amore, non l'avrei mai permesso"
Poi, guardandolo, si accorse di una vena di inquietudine che gli attraversava il viso.
"Ma se c'è qualcosa, anche una piccola cosa, che possa generare in te dubbio o preoccupazione, io ti prego di dirmelo, perchè voglio che tutto sia limpido e chiaro prima di pronunciare i voti di questa sera!"
Guisgard
20-09-2010, 05.12.40
Mion scosse il capo, come a volersi destare da quei pensieri e sorrise.
"Ti amo..." disse.
E la baciò.
"Ora andiamo a vedere i nostri anelli..." aggiunse "... quegli anelli che ci legheranno al medesimo destino..."
E i due amnti tornarono alla locanda.
Guisgard
20-09-2010, 05.31.36
La veloce carrozza correva nella foresta.
Ben nove neri cavalli sostenevano quella sua poderosa corsa.
Da lontano il borgodi Capomagnus già cominciava a prendere forma ed appariva come un vecchuo addormentato tra le verdi colline ancora in fiore.
E giunta nel borgo, la corrozza arrestò finalmente la sua indomita corsa.
E nella grande piazza tutti i suoi passeggeri scesero a terra.
Elisabeth riassaporò l'aria pura di quel luogo, il suo profumo, il suo sapore.
Tutta la magia e la millenaria essenza di quelle terre furono avvertite dalla maga.
Ed in quel momento sentì una richiamo.
Un richiamo che la spingeva a giungere dove la campagna era prossima a cedere il passo alla boscaglia.
"Eccola, si avvicina!" Disse Puck Fellow ad Empi. "E' quella donna particolare, quella maga... si, insomma... Elisabeth!"
E prima che Elisabeth li raggiungesse, Puck Fellow chiese ad Empi:
"Dimmi, ti è passata finalmente la voglia di interferire nelle vicende degli umani? Sono creature molto suscettibili e facili all'ira. Inoltre sono egoisti ed amano troppo la guerra per i miei gusti!"
Si grattò la barba e continuò:
"E poi sono davvero tonti! Spesso l'amore gli cammina accanto, ma loro riescono sempre a non accorgersene! Sono davvero una raza inferiore! Bah, fortuna che ora non devo più badare alle tue azioni avventate" concluse con tono serio "e posso finalmente trascorrere le mie giornata a riposare!"
Guisgard
20-09-2010, 07.04.46
Ma dalla carrozza scesero anche altre due persone.
Correvano allegre e spensierate lungo la strada principale, ridevano, scherzavano fra loro e si tenevano la mano.
Giunsero a poca distanza da una casetta posta sulla strada per la campagna e qui una donna, nel vedere le loro sagome lontane, subito le riconobbe.
"Oh Cielo..." disse quasi incredula "... non può essere... viene a vedere..." chiamò poi il marito.
Questi la raggiunse nel cortile e scrutò la strada dove indicava la moglie.
"Io non vedo nulla..."
"Massì, lì!" Disse la donna. "Ecco, li vedi? Li riconosci?"
"Sembrano..."
"Si!" Rispose la donna fuori di se dalla gioia. "Sono loro! Sono Guisgard e Talia! Sono tornati!"
E corse loro incontro.
"Ehi!" Gridò da lontano Guisgard. "Zio! Zia!"
Si voltò poi verso Talia e le sorrise.
"Siamo a casa, gioia!" Disse raggiante.
Tutto era come l'avevano lasciato.
Come se tutto si fosse incantato.
I verdi e delicati salici che circondavano gli spiazzi, le due file di quercie che racchiudevano il lungo viale che dava accesso alla casa e quel fresco ruscelletto che giungeva a lambire la parte posteriore dell'edificio, animando l'aria con il suo scorrere sui levigati ciottoli immersi nelle sue acque trasparenti.
E poi quel perenne soffio del vento, che rendeva l'aria limpida ed asciutta.
L'odore della legna secca nel forno e quel profumo di meli che con i loro vermigli pomi abbellivano e colorovano quel bucolico angolo di paradiso.
I quattro allora si riunirono ed abbracciarono.
"Ehi, come sei elegante!" Esclamò lo zio osservando Guisgard.
"Eh, zio..." rispose soddisfatto il cavaliere "... ormai sono diventato un uomo importante! Un gran signore!"
"Allora devi solo mettere la testa a posto e finalmente smetterai di fare lo scapestrato!"
"Eh, infatti..." disse Guisgard stringendo a se Talia.
"Vuoi dire..." cominciò a commuoversi la zia "... voi due... insieme... si, insomma... oh, grazie al Cielo!"
Ed abbracciò Talia piangendo di gioia.
"Si, zia..." disse Guisgard accarezzandole i capelli grigi "... ci sposeremo domani stesso, a Dio piacendo, nella Chiesa di San Michele Arcangelo."
"Allora si dovrà organizzare una gran festa!" Esclamò lo zio. "Ed ovviamente penserò a tutto io!"
"E se ti chiederanno il nome degli sposi?" Chiese Guisgard sarcastico. "Tu cosa risponderai?"
"Ecco, le nozze sono di..."
"Di...?" Ripetè Guisgard.
"Di... Guisgard e Talia!" Disse lo zio.
"Allora la testa va ancora bene!"
"Certo, fanfarone!" Esclamò lo zio. "Non sono mica rimbambito!"
E Guisgard rise di gusto.
La gioia e la magia di quel momento sembrarono, per un attimo, diventare leggere, sollevarsi nell'aria e poi nel cielo, mentre l'incanto della verde campagna avvolgeva e colorava quell'idilliaco scenario.
Guisgard
20-09-2010, 07.13.29
Nel frattempo, presso la locanda, Cavaliere25 si accorse che era giunta l'ora di andare a ritirare l'anello dall'orafo.
Raccolse allora tutte le sue monete e cominciò a contarle per poter pagare il prezioso anello.
cavaliere25
20-09-2010, 09.58.19
dovrei averle giuste per finire di pagare l'anello dissi allora presi e mi incamminai verso il negozio del orafo mentre camminavo mi guardavo in giro era tutto tranquillo ero felice.
Guisgard
20-09-2010, 20.08.37
Cavaliere25 giunse così presso quell'orafo.
"Benvenuto, giovane signore!" Lo salutò questi. "Ecco il vostro anello. L'ho messo in questo sacchetto ricamato con preziosa seta e oro zecchino. Ecco, datemi quanto restava da pagare e l'anello è tutto vostro!"
Talia
20-09-2010, 21.00.04
Settembre è un mese instabile, un momento sembra che il caldo estivo ancora non ti voglia abbandonare ed un momento dopo giunge il vento impetuoso che ti fa rabbrividire… un mese volubile, imprevedibile… un mese che avevo sempre sentito a me molto affine.
Uscii nel cortile della casa degli zii… c’era vento quel giorno e nel cielo le nuvole, di mille sfumature dal bianco al celeste al grigio madreperlato, si rincorrevano a gran velocità.
Essere di nuovo lì generava una curiosa sensazione in me… tutto sembrava uguale all’ultima volta che c’ero stata, eppure tutto era diverso adesso.
Distrattamente mi sedetti sulla staccionata e chiusi gli occhi, respirando il vento.
L’aria era ferma ed una innaturale calma regnava nel bosco…
Mi guardai intorno, incerta non tanto su dove fossi ma su come ci fossi arrivata, finché una voce alle mie spalle richiamò la mia attenzione.
“Ricordi questo luogo?”
Mi voltai di scatto e sorrisi: il grande albero era esattamente come lo ricordavo, con l’enorme tronco nodoso che si allungava verso il cielo in mille volute e i grossi rami disposti a raggiera quasi a formare una corona… e Raphael era seduto su quel ramo che, scendendo quasi a terra, aveva fornito più di uno spunto per i nostri giochi di bambini, assumendo di volta in volta le sembianze di un temibile drago o di un fiero destriero, di una nave o di un castello incantato.
“Potrei mai dimenticarlo?” risposi avvicinandomi e tendendo la mano perché mi aiutasse a salire. Lui la prese, come tante volte aveva fatto, e mi issò su così che potessi sedermi vicino a lui.
“Speravo di vederti un’ultima volta…” disse ad un tratto, guardando verso l’orizzonte con sguardo serio.
“Perché dici che sarà l’ultima volta?” chiesi.
Lui sorrise: “Non avrai più bisogno di me, adesso! Adesso non sei più sola, dunque non c’è ragione che resti qui…”
Non risposi, non ero certa di ciò che significasse quell’addio… ci riflettei un attimo, poi chiesi: “Che cosa sei tu? Non sei soltanto un mio ricordo…”
Si guardò intorno: “Questo non è un ricordo!”
“No, non lo è! Ma allora?”
“Non tutto al mondo è spiegabile!” rispose lui “Non puoi pretendere di comprendere ogni cosa, anche se è ciò che hai sempre cercato di fare… non puoi comprendere perché ci siano stati concessi questi momenti, né che cosa siano…”
“Però so che dopo mi mancherai!” mormorai.
“La mancanza è inevitabile ma non è più un male, perché ora tutto è diverso! Dimmi, sei felice?”
Sorrisi: “Oh si, Raphael sono felice! Sono più felice di quanto avrei mai potuto immaginare si potesse essere!”
Anche lui sorrise: “Già… l’ho sempre saputo che sarebbe finita così!”
Lo guardai scettica: “Sempre?”
“Sì, dal primo giorno… Anzi, se… beh, se avessi potuto, probabilmente l’avrei preso a botte fin dal primo giorno, quel tuo cavaliere!” e scoppiò a ridere.
“E perché?” chiesi, allarmata.
“Perché sapevo che per causa sua non sarei più stato ‘l’unico uomo della tua vita’ come dicesti una volta…” rispose con quel suo tipico tono canzonatorio, facendomi l’occhiolino.
“Ero solo una ragazzina all’epoca ed ero spaventata perché ti stavo perdendo!” gli feci notare “E comunque tu non ci credesti!”
“E avevo ragione, come vedi!” ribatté “Però… sai, non mi dispiace affatto aver ceduto quello scettro! Non mi dispiace di averlo ceduto a lui!”
Restammo ancora un poco in silenzio, poi lui esclamò: “Ogni giorno che passa somigli di più alla mamma! Tu non la ricordi bene, ma era come te!”
Valutai per un istante quell’affermazione, poi chiesi: “Sarà per questo che il visconte mi odia tanto?”
Raphael sorrise… tra noi nostro padre era sempre stato ‘il visconte’ e basta! Scosse la testa: “Lui non ti odia! E’ così: è rigido, intransigente, altero… ma sei pur sempre sua figlia! Non hai pensato che forse è solo più spaventato e più addolorato di te e che, magari, cerca di proteggersi in questo modo?”
“Da quando la pensi così?” chiesi con voce rigida.
“Da quando vedo le cose da un altro punto di vista!” rispose dolcemente “Smetti di attribuire a lui la colpa per quello che è successo! E smetti di fartene una colpa tu stessa! La decisione di uscire in battaglia fu mia e mia soltanto, tu non mi avresti fermato neanche se ci avessi provato, lo sai!”
“Ma se lui ti avesse dato retta… se non avesse lasciato che uscissi da solo con pochi cavalieri…”
“Non possiamo sapere ciò che sarebbe successo! Lui ha voluto difendere la città e coloro che erano all’interno e, probabilmente, da un lato aveva ragione… Basta con il rancore e con i sensi di colpa adesso!”
Abbassai lo sguardo ma Raphael insisté: “Non possiamo cambiare ciò che è stato, ma tu puoi fare in modo che quel dolore ti rafforzi e non che ti opprima… e credo tu ci sia già in parte riuscita, non è vero?”
Sapevo a cosa si riferiva: per un istante rividi la sera del duello dietro il convento, rividi la camicia di Guisgard strappata e piena di sangue… annuii.
Raphael sorrise: “Quello è il giusto atteggiamento, il rimorso e il rancore sono inutili!”
“Se avessi perso lui...”
“Non è successo!” mi interruppe.
Annuii di nuovo e di nuovo lui mi sorrise.
Improvvisamente si voltò indietro e rimase per un istante immobile, come se qualcosa avesse attratto la sua attenzione…
“Credo che il tuo cavaliere ti stia cercando adesso!” disse dopo un istante, tornando a guardarmi “Ci dobbiamo salutare!”
Io rimasi immobile… mille cose restavano da dire, mille cose che avremmo potuto ancora fare insieme… ma da dove cominciare? Cosa dire ad un fratello che era stato sempre tutta la mia famiglia e al quale avevo voluto un bene oltre l’immaginabile?
Lui sollevò una mano e mi carezzò la guancia…
“Non preoccuparti…” disse, come rispondendo ai miei pensieri “Lo so! So tutto!”
“Raphael…”
“Sii felice, te lo meriti! Ve lo meritate tutti e due!”
Tutto intorno a me iniziava a sbiadirsi e a scomparire, come se si stesse sciogliendo nell’aria…
“Raphael… grazie!”
Aprii gli occhi.
Ero ancora nel cortile, seduta sulla staccionata con la schiena appoggiata di lato ad una delle colonne che sorreggevano il pergolato... il vento era aumentato ed ora soffiava forte dalle colline circostanti, spazzando la campagna con vigore... rabbrividii ma non ci feci caso, ero felice.
Per un istante, solo per un istante, mi chiesi se avessi solo sognato o se qualcosa di reale vi fosse in quell’esperienza... ma Raphael aveva ragione: non tutto al mondo è spiegabile, e io avrei accettato quell’ultimo incontro così!
Fu a quel punto che udii la voce di Guisgard provenire da dentro la casa e la mia gioia, se possibile, si intensificò.
lady_Empi
20-09-2010, 21.40.44
<sorrise alle parole di Puck Fellow> La profezia si è avverata, non importa come, il Cervo è tornato alla Foresta <osservo Elisabeth che avanzava verso di loro> E lei è stata il braccio di Madre Terra <alzò le braccia verso il cielo mentre la sua energia brillava d’un verde smeraldo. Infine la fata parlò, la sua voce risuonò tra i boschi, e tutti gli elementi si inchinarono a celebrare la voce della Madre e l’amore del Cervo e della Foresta>
In questo rifugio silvestre,
vieni, o giovane cervo
ti attendo da tempo.
Le foglie ti accarezzeranno,
si apriranno al tuo passare.
La quercia sarà la nostra dimora
e il vento celerà i nostri sospiri
ad orecchi stranieri.
Ha il colore del tramonto il tuo mantello
e rosse come foglie di autunno, le mie labbra.
Ti ammira, questa giovane donna.
Ti chiama, la Foresta, in questa notte.
Rimarrò a vegliare su di te,
veglierò sul tuo riposo,
mio cervo, mio sposo.
<Empi infine tacque e tese le mani verso Elisabeth> Tornate a casa, mia Signora, il vostro compito è concluso. Sia benedetta la Madre <esclamò la fata prima di seguire Puck nella folta foresta laddove il Piccolo Popolo li aspettava per esultare e festeggiare insieme. Una nuova vita li attendeva da quel momento, una nuova rinnovata fede nella Madre, che la piccola fata ora credeva condivisa, forse non da tutti gli umani, ma sicuramente da chi conosce la via.> Sempre verde è la foglia di chi conosce la via, essa non teme il mutare delle stagioni perché conscia di appartenere ad un grande albero.<furono le ultime parole della fata>
cavaliere25
20-09-2010, 21.45.23
tirai fuori dalla tasca le monete che mi aveva dato Maladesh e dissi eccovi il resto signore e le misi sul bancone sarà feice la dama che si sposerà dissi sorridendo e presi il sacchetto con dentro l'anello.
elisabeth
20-09-2010, 22.36.04
felice che tutto fosse tornato al suo posto.......la prima cosa che vidi....fu Empi, casa mi stava aspettando......ognuno aveva il suo posto nella foresta...le piccole creature, gli animali e le piante......ed io immersa in questo mondo ero un'essere privilegiato......perche' quel mondo cosi' nascosto ad occhi umani......mi avrebbe avvolto nel suo grande amore.........la mia energia si uni' alle manine di Empi e fui trascinata la' dove avrei continuato a d amare Morrigan...e tutti gli esseri il cui cuore sarebbe rimasto puro...........
Guisgard
21-09-2010, 02.06.01
Talia era seduta sulla staccionata, mentre la lieve brezza soffiava sui suoi capelli chiari ed il Sole li rendeva luminosi come fili d'oro.
Guisgard la chiamò e poi la raggiunse.
Arrivò alle sue spalle e, delicatamente, le baciò i capelli.
"Va tutto bene, gioia?" Chiese con voce dolce. "Vengo ora da un mio vecchio amico... è un maestro orafo di rar valore..."
E le mostrò un bellissimo anello d'oro.
"Questa terra è il io mondo..." aggiunse "... le colline sono le sue torri, la campagna un giaciglio su chi sospirare guardando il cielo e le sue infinite stelle... e l'orizzonte sterminato, con tutto ciò che si cela in esso, io voglio offrirti..." e le mise l'anello al dito.
Respirò forte, quasi a voler assaporare il vento ed i profumi di quella terra.
"Voglio viaggiare con te, vedere tutto il mondo e le sue meraviglie... e voglio rincorrere tutti i miei sogni che credevo perduti e che invece ho ritrovato nel tuo sguardo..."
"Ehi, voi due!" Li interruppe una voce di ragazza.
"Cleire, sei tu?" Chiese Guisgard. "Cosa ci fai qui?"
"La zia mi ha invitato!" Rispose la ragazza. "E con me ci sono anche le mie sorelle! Lei immagino sia Talia!" Disse poi. "Beh, non ci presenti? Fa' niente, faccio da sola... piacere, milady, io sono Cleire, la cuginetta di questo maleducato cavaliere! Ora seguiteci perchè io e le mie sorelle vi aiuteremo a prepararvi per la cerimonia!"
"Bene, non vedo l'ora di vederla!" Esclamò Guisgard.
"Sei pazzo!" Lo riprese Cleire. "Non sai che vedere la sposa prima delle nozze porta male! Tu va a farti un giro! A lei pensiamo noi! Seguiteci, milady!"
Talia
21-09-2010, 02.26.31
"Oh... è... è bellissimo!" mormorai, muovendo estatica le dita della mano per osservare i mille bagliori argentei e dorati del mio nuovissimo anello "Grazie! Io..."
Ma fui interrotta dall'arrivo di quella ragazza che, senza poi troppe cerimonie, mi prese letteralmente in consegna e mi trascinò via.
Lancia un'occhiata a Guisgard, sfortunatamente non ci era concesso stare troppo tento insieme, a quel che sembrava... poi però, alle chiacchiere torrenziali della mia nuova amica, sorrisi e scossi la testa: probabilmente erano tutti ugualmente impetuosi in quella famiglia...
Guisgard
21-09-2010, 02.30.15
Rimasto solo, Guisgard restò per un pò su quella staccionata.
Si sentiva sereno.
Era ormai da tempo che non lo era veramente.
In quel momento pensò ai suoi amici.
Saltò allora giù dalla staccionata e corse alla locanda.
"Sapevo che vi avrei trovati qui!" Esclamò entrando nel chiassoso locale.
"Ehi, ma tu non eri in Normandia?" Chiese Maladesh. "Abbiamo sentito che hai fatto fortuna!"
Guisgard sorrise.
"Sapete oggi che giorno è?" Chiese.
"Uno come tanti. Ed ottimo quindi per bere qualche buon bicchiere!" Rispose Maladesh.
"No, oggi è il giorno del mio matrimonio!" Disse raggiante Guisgard.
"Cosa? Stai scherzando?" Intervenne Tisson.
"Affatto!" Rispose Guisgard. "Ma mi occorre un testimone. Non posso sposarmi senza averne uno!"
"Beh, noi qui chi siamo? Chierici di passaggio? Scegline uno fra noi!" Disse Maladesh. "Ma bada che il resto della compagnia devi comunque invitarla alle nozze!"
"E sta bene!" Esclamò Guisgard. "Cavaliere25, sarai tu il mio testimone! Voi altri, ovviamente, siete tutti invitati!"
"Ah..." aggiunse fissando il suo testimone "... vai in cerca di Elisabeth... dovrebbe essere da qualche parte in giro... voglio che venga anche lei alle nozze."
"Locandiere della malora!" Chiamò Maladesh. "Altro vino! Qui bisogna brindare alla felicità di questo attaccabrighe in odore di matrimonio!"
E tutti risero.
http://www.southlandrealestate.com/images/ErrolFlynn.gif
Guisgard
21-09-2010, 02.40.52
Cleire parlava quasi senza sosta, mentre pettinava i lunghi capelli di Talia.
Le sue sorelle invece, non meno vivaci, badavano alle ultime cure sul vestito.
"Quando mi sposerò io" disse Cleire "voglio farlo su un isola, magari deserta."
"E lo sarà!" Rispose una delle sorelle. "Perchè col carattere che ti ritrovi dubito riuscirai a trovare marito!"
"Dovresti ingioiartela quella linguaccia!"
"La smettete?" Le riprese la zia entrando nella stanza.
Poi avvicinandosi a Talia le mostrò uno scrigno.
Da questo prese una collana.
"Talia... questo è un antico gioiello di famiglia... il più prezioso e caro che ho... vorrei che lo prendessi tu..."
Le mise al collo la collana e la guardò commossa.
"Sei bellissima, ragazza mia..."
E l'abbracciò.
Guisgard
21-09-2010, 21.18.15
Mion raggiunse la locanda dove era giunto da poco, con l'anello appena acquistato, Cavaliere25.
"Bellissimo, amico mio!" Esclamò Mion nel vedere l'anello. "Ditemi quanto vi devo!"
Poi, rivolto a tutti gli altri:
"Miei buoni amici, oggi è il giorno più bello di tutta la mia vita! Infatti questa sera, al tramonto, Morrigan diventerà mia moglie! L'ho lasciata a riposare nella nostra stanza, anche perchè non volevo svelarle la sorpresa dell'anello! E stasera vorrei festeggiare con tutti voi!"
"Ottimo!" Disse Maladesh. "Allora si potrebbe fare un'unica festa! Anche il nostro Guisgard farà il grande passo oggi!"
"Guisgard?" Ripeté Mion sorpreso. "Credevo amasse..."
"Infatti..." intervenne Guisgard "... sposerò l'unica donna che amo."
"Allora lady Talia è ancora qui!" Urlò Mion. "Non vi appartiene! Lei deve sposare il mio signore!"
"Calmatevi!" Lo riprese Maladesh. "Guisgard sposerà lady Talia con la benedizione di sua grazia il vescovo."
"Come è possibile?" Chiese stupito Mion.
"Sua grazia l'ha ricompensato per il suo valore e per ripagarlo delle ingiuste accuse subite gli ha affidato il feudo di Normandia. Come vedete nessuno ha tolto niente al vostro padrone."
Mion chinò il capo.
Avrebbe voluto regolare l'antica questione con Guisgard, ma ora non vi era più motivo per farlo.
Soprattutto perchè aveva giurato a Morrigan che non si sarebbe battuto con Guisgard.
Fissò allora tutti loro ed annuì.
"Le mie congratulazioni, Guisgard." Disse poi.
"E sta bene!" Rispose sorridendo Guisgard. "Allora stasera ci sarà un'unica grande festa a Capomagnus! Oste, vino per tutti!"
"Attento a non berne troppo, Guis, altrimenti ti confonderai stasera quando dovrai rispondere al prete!" Gli urlò divertito Tisson.
E l'allegria scese su tutti loro.
elisabeth
21-09-2010, 21.37.30
Avevo seguito la scia lasciata dalle ali di Empi....e la voce ironica dello gnomo...avevo raggiunto il cuore della foresta, li' c'era il mio albero cavo, entrai e trovai tutto come avevo lasciato......trovai il fuoco acceso...e l'ambiente era caldo e confortevole, tolsi il mantello e mi sedetti sullo sgabello accanto al fuoco.....le fiamme dal colore cangiante dal rosso al blu, mi portarono la visione di Morrigane e Mion, di Guisgard e di Talia, ognuno di loro aveva trovato l'altra parte di se stessi......non c'e' guerra ne' ingiustizia che possa.....trattenere l'amore......attraverso le fiamme sentii pronunciare a Guisgard il desiderio di avermi alle sue nozze......due matrimoni a Campomagnus, bene dovevo prepararmi.....per Benedire le nozze di Morrigan dovevao preparare alcune cose.......cosi' ...misi dell' acqua a scaldare con del miele e della lavanda......tolsi quel vestito troppo inadeguato alla mia persona.........milavai purificando il mio corpo, ero stata troppo in mezzo agli umani.......asciugai i miei capelli alle calce fiamme del focolare e misi una clamide azzurra...alla cintola legai una treccia di erica....e presi con me una fascia di lino, un pugnale dall'impugnatura di ebano e la spada fiammeggiante........Ripresi il mio mantello......e alla luce di piccole falene.......mi incamminai arrivando a Campomagnus.....speravo solo che qualcuno mi venisse incontro...non ero mai stata da quelle parti...
Guisgard
21-09-2010, 21.42.41
Elisabeth, passando davanti alla locanda, udì voci e risate allegre.
E tra queste riconobbe la voce di Guisgard.
elisabeth
21-09-2010, 21.47.35
Accidenti che caciara.....c'era gente allegra, la luce e lo schiamazzo provenivano dalla locanda.......guardai attraverso il vetro di una finestra.....brindisi e risate e.......ma guarda.....Guisgard, e' allegro il poveretto.......tutti allegri il giorno del matrimonio...e poi...?.....Cosi' entrai nella locanda.......tutti maschietti.......forse era meglio tornare per strada....una donna non doveva mai presenziare ad un'addio al celibato......e ora ?
cavaliere25
21-09-2010, 21.49.04
niente amico mio mi dovete è il mio regalo per te e la tua futura sposa vi auguro tanta felicità a tutti e due dissi guardando Mion. Sentendo la proposta di Guisgar e sentendo che sarei stato io il suo testimone rimasi senza parole lo guardai e dissi ve ne sono grato amico mio sarò felice di essere il tuo testimone di nozze.
Guisgard
21-09-2010, 21.55.36
"Ehi, milady! Dove andate? Vi ho vista dalla finestra. Sono lieto di rivedervi a Capomagnus." Disse Guiagard ad Elisabeth.
elisabeth
21-09-2010, 21.58.36
Mannaggia...sempre pronto....." Guisgard mio caro....ero venuta per porgervi i miei auguri....un passo importante il vostro.speriamo che vi metta sale in zucca......"
cavaliere25
21-09-2010, 22.03.18
Mentre mi congratulavo con i nuovi sposi mi girai e vidi Elisabeth la guardai fisso e mi avvicinai e gli dissi questa è una bella sorpresa mylady rivedervi qui sono in debito con voi per le vostre cure mentre dissi quelle parole gli feci un sorriso e mi avvicinai di piu a lei.
elisabeth
21-09-2010, 22.55.44
" Cavalier25, che sorpresa vedervi qui.....siete in perfetta forma, sono contenta....non mi dovete nulla avete una tempra forte sareste guarito anche senza le mie cure.....state festeggiando anche voi vedo...."
cavaliere25
21-09-2010, 22.57.57
si vi volevo chiedere vi andrebbe di fare una passeggiata per campomagnus? dovrei passare da un sarto per farmi fare il vestito di nozze vi va di accompagnarmici? domandai sorridendo.
elisabeth
21-09-2010, 23.01.40
Guardai Guisgard...infondo lui stava festeggiando con i suoi compagni di avventura........" Un vestito per le nozze......certo perche' no...e' da un po' che non mi diverto a fare spese.....speriamo di trovare qualcosa su misura.....tra qualche ora.....ci saranno le nozze.....andiamo allora."....Cosi' misi la mia mano sul braccio del giovane cavaliere e mi trovai fuori dalla locanda
cavaliere25
21-09-2010, 23.04.51
appoggia un braccio intorno alla vita di elisabeth e iniziai a camminare mentre camminavo con lei la guardai dolcemente e gli chiesi che mi dite di voi mylady è bello stare in vostra compagnia e mentre parlavo una sensazione rilassata mi prese lungo la schiena.
elisabeth
21-09-2010, 23.11.16
Stranamente non era una serata molto fredda.......il buio stava prendendo il sopravvento sulla luce......quando sentii una leggera pressione sul mio fianco.......era la mano di cavalier25....." Volete sapere di me ?......non credo ci sia molto da dire.....l'unica cosa importante e che voi sappiate che io sono una creatura molto strana......tanto donna quanto figlia della natura......in questo momento la vostra mano e' sulla mia spada........"
cavaliere25
21-09-2010, 23.13.23
speriamo che non la usiate contro di me dissi sorridendo sapete che mi siete simpatica mylady avete un qualcosa di misterioso non so siete fidanzata sposata? chiesi con un po di imbarazzo.
elisabeth
21-09-2010, 23.19.00
" No....non ho legami....la liberta' e' qualcosa che non ha prezzo....cosa ne pensate ?......per quanto riguarda la mia spada...state tranquillo....se sbagliate....posso sempre mordere...."......Guardando la sua espressione.....risi allegramente come non facevo da tempo.....
cavaliere25
21-09-2010, 23.22.33
è una bella spada molto solida e di una lega molto resistente vendendola ridere mi si apri il cuore di gioia poi dissi visto che ne io ne voi siamo occupati vi andrebbe se ci frequentassimo e chissà che non ci innamoriamo dissi chinado la testa poi presi lentamente la sua mano tenendola con la mia
elisabeth
21-09-2010, 23.27.54
" Siete cosi' caro...una dichiarazione sotto il cielo stellato....ma guarda e io che pensavo non potesse piu' accadere una cosa cosi' romantica.........avete fatto capitolare la dura Elisabeth, Cavaliere..........Bene ma vi avverto......io vivo nella foresta e sono una Maga....vivere conme non sara' facile, ma avremo tutto il tempo per imparare a conoscerci e se non dovesse andare..sarete libero di riprendere la vostra strada....."......Mi accorsi allora che avevo ancora la mia mano tra le sue
cavaliere25
21-09-2010, 23.32.45
sentendo quelle sue parole mi resero felici mi fermai e le diedi un bacio sulla guancia poi dissi non ho problemi a vivere anche in una foresta voi mylady voi mi vete rubato il cuore siete una bella donna e spero in cuor mio di essere al altezza di voi poi gurdandomi in giro dissi ma dove sarà un negozio di vestiti e rimasi fermo a guardare il posto.
elisabeth
21-09-2010, 23.39.30
Sorrisi e il mio pensiero ando' ad Empi...mia cara tra un po' avremo un'altro ospite nella foresta......." Avete ragione se non ci sbrighiamo.....andrete al matrimonio con gli abiti che avete addosso.....guardate li' c'e' una bottega.....sembra proprio faccia al caso nostro.....andiamo...."
cavaliere25
21-09-2010, 23.41.52
Guardai nella direzione dove indicò Elisabeth si è vero dissi andiamo e mentre raggiungevo la bottega insieme a lei dissi dentro di me chissà se saranno felici i miei compagni di avventura e sorrisi.
elisabeth
21-09-2010, 23.44.21
Era facile leggere il suo pensiero..era un libro aperto..." Tranquillo i tuoi amici sono felici..ognuno ha trovato quello che cercava....."
Morrigan
22-09-2010, 01.58.49
L'aveva lasciata sola nella stanza, adducendo mille stupide scuse, e Morrigan aveva finto di credere a quelle favole. Mion doveva di certo avere in mente qualcosa, se non voleva portarla con sè... perchè rovinare ogni sorpresa per un'infantile curiosità?
Decise di impiegare meglio il tempo di quell'attesa. Ripensò al fatto, che, in effetti, non aveva ancora un abito da indossare per la cerimonia. Mentre passeggiava alla fiera con Mion quel pensiero le era sfuggito del tutto dalla mente, rapita com'era dalla gioia del mattino.... immaginò la faccia del prete se l'avesse vista giungere all'altare in calzoni e stivaloni, fasciata dal corpetto e dalle cinte di cuoio... si lasciò sfuggire una risata a quel pensiero... sì, doveva davvero trovare qualcosa da mettersi addosso!
Pensando questo, scese rapidamente le scale, ma poco prima di arrivare nella sala grande, un tripudio di risa e il tintinnare dei boccali la fece arrestare nell'ombra prima dell'ingresso. Sbirciò appena e fugacemente, e vide che tutti i nobili compagni di quella sua avventura erano lì riuniti a far festa. Udì più volte la parola matrimonio, seguita dai lazzi e dagli scherzi che è costume riservare ai futuri sposi, e rise di quelle arguzie. Ma una cosa sopra ogni altra le diede grande piacere... vide Mion brindare con Guisgard, e quella scena le procurò un'infinita gioia. Certo, non esisteva alcuna plausibile ragione del perchè Guisgard fosse in quella locanda, ma aveva forse importanza? Qualunque fosse la ragione del suo ritorno, doveva essere di certo felice, dal momento che stava condividendo quella gioia con i compagni che, nel bene o nel male, per scelta o per volere del Fato, gli erano stati accanto. A lei non importava che il sapere che Mion aveva ricordato la promessa che le aveva fatto, e questo bastava.
Ritornò piano sui suoi passi, attenta a non farsi udire. Non poteva certo passare disinvoltamente in mezzo alla sala e uscire dalla porta principale come se nulla fosse... ritornò nella stanza, e nel mentre sorrideva dell'idea che aveva avuto... calzoni e stivaloni servono a questo, no?
Si mise a cavalcioni della finestra, cercò un punto d'appoggio valido, e con un balzo atterrò sul tetto del fienile e di lì sulla stradina che fiancheggiava la locanda. Dal basso fissò fugacemente la finestra dalla quale si era calata... farai mai l'abitudine a tutto questo, mio povero Mion?
Sorrise a quel pensiero, quindi si mise alla ricerca di qualche bottega di sarto.
Potete immaginare la sorpresa e la gioia di Morrigan nel ritrovarvi Cavaliere25, e soprattutto la sua cara Elisabeth?
Alla sua vista, la ragazza non chiese nulla... sapeva che Elisabeth le avrebbe detto tutto in un soffio, in una visione. Per questo non sprecò un istante in inutili parole, ma le prese entrambe le mani e, chinando il capo, le baciò con rispetto, con quel gesto che aveva sempre tributato alla superiorità della sua maestra. Poi, quando vide che Elisabeth lasciava quella stretta e la invitava con un gesto materno, Morrigan si lasciò stringere in un abbraccio, e in quei pochi istanti in cui si abbandonò alla consolazione di quell'affetto, Morrigan affidò al cuore di Elisabeth tutte le emozioni di quei giorni... tutte le parole, e i sorrisi, e la bellezza dei baci, e la scopert di tutto un mondo che le stava scoppiando nel petto.
Quando si fu ripresa da quell'emozione, rammentò anche il motivo della sua urgenza. Sorrise e si scusò con i due amici.
"Come potete immaginare, sono in cerca di un abito, miei cari... però, vi prego, è una sorpresa! Mion non sa che mi trovo qui, egli mi crede a riposare alla locanda... quindi, miei buoni signori, mi affido alla vostra discrezione"
Lanciò loro un sorriso ed un segno d'intesa, prima di seguire nella bottega il buon sarto, che l'attendeva sulla soglia per mostrarle i suoi abiti.
Guisgard
22-09-2010, 02.05.24
Il sartò accolse Morrigan nella sua bottega e le mostrò tutti i suoi abiti più belli.
"Col vostro bellissimo corpo, milady..." disse "... qualsiasi di questi abiti vi donerà in maniera superba. Sceglietene uno. Uno degno di questo giorno."
Morrigan
22-09-2010, 02.18.56
Per un momento Morrigan rimase a fissare quella ricchezza di drappi e stoffe. L'abile sarto, seguendo il suo sguardo stupito, sollevava con la mano questo o quell'abito, facendone risaltare i tessuti e le preziosità ai suoi occhi.
Le sue parole erano state lusinghiere, ma di certo il buon'uomo ignorava che Morrigan non aveva mai indossato nulla del genere, quandi era sicura che non sarebbe stato affatto facile per lei ritrovarsi in quella nuova, seppur splendida, immagine di sè. Vide molte stoffe e molti vestiti, ma più per prendere tempo ed abituarsi all'idea di nastri e gale che non per reale indecisione. Per scegliere l'abito che voleva, davvero, infatti, non le ci volle che un attimo.
"Quello!" disse, indicando al sarto un abito che, seminascosto da altre vesti, era balzato tuttavia all'attenzione del suo sguardo "Voglio indossare quello!"
E quando l'ebbe provato, non ebbe dubbio alcuno.
Lasciò detto al sarto dove avrebbe potuto cercarla per saldare il prezzo del vestito e attese che egli glielo confezionasse in un involto... la sua mente stava già ragionando sul da farsi. Doveva tornare in fretta alla locanda se non voleva rovinare ogni cosa, e soprattutto... scendere è sempre di gran lunga più facile che salire!
Morrigan sbuffò. Doveva inventarsi un modo per passare inosservata e alla svelta!
Guisgard
22-09-2010, 02.24.18
Il sartò confezionò il bellissimo vestito.
Preso il tutto, la ragazza tornò alla locanda, dove non c'era più nessuno: tutti infatti erano a prepararsi per l'evento.
Salire in camera sarebbe stato quindi molto più facile del previsto.
Ora bisognava far presto e prepararsi.
Bellissima.
Era bellissima con il suo abito.
http://img.actressarchives.com/features/E780_sophie-marceau-braveheart-4.jpg
Morrigan
22-09-2010, 02.41.11
Morrigan si girava e rigirava davanti allo specchio. Non si era mai sentita così bambina, così impreparata di fronte a quella vista. Si rendeva conto, perchè lo vedeva con i suoi stessi occhi, che quel vestito le stava a pennello, e disegnandola in modo del tutto nuovo, le conferiva una bellezza diversa, una soffusa e morbida sensualità che nemmeno gli abiti che era solita portare, pur nella loro foggia così attillata, avrebbero mai potuto conferirle, una dolcezza che la illuminava tutta.
Non era ancora a suo agio dentro quelle vesti, che le sembravano pesanti ed ingombranti, ma Morrigan non riusciva a pensare che ad un'unica cosa... l'espressione che avrebbe fatto Mion vedendola, il suo viso quando avrebbe fissato il vestito che lei aveva scelto... era sicura che gli sarebbe piaciuto, di quella istintiva sicurezza che le donne riescono talvolta ad avere!
Così, con quel pensiero e con il cuore in gola per quel momento che si avvicinava, Morrigan rimase nella stanza in attesa che giungesse l'ora stabilita.
Guisgard
22-09-2010, 02.46.02
L'ora venne.
I primi rintocchi di campana già annunciavano l'imminente inizio delle cerimonie.
Ad un tratto qualcuno bussò alla porta.
"Milady, perdonate..." disse il locandiere "... c'è una carrozza giù. Il cocchiere afferma che è stato già pagato ed è stato incaricato di condurvi in chiesa. Vi attende di sotto."
Morrigan
22-09-2010, 03.01.16
Morrigan fissò il locandiere sorpresa. Non avevano parlato di nessuna carrozza. Era Mion che la mandava? Se così era, Morrigan si stupì che lui non l'avesse avvertita.... Ma in fondo, pensò, sono tanti i gesti con cui mi ha felicemente sorpresa in questi giorni, che non dovrebbe più turbarmi il pensiero che abbia voluto stupirmi una volta di più!
Uscì fuori dalla locanda, e vide che il buon oste aveva detto il vero.
Il cocchiere le rivolse un rispettoso saluto, con modi cortesi si accertò che ella fosse la dama di cui era stato incaricato, quindi l'aiutò a salire.
... Dove si va, da questo punto in poi?
Morrigan prese fiato e finalmente si rilassò, nel momento in cui il cocchiere ebbe spronato il cavallo e la vettura iniziò il suo quieto ondeggiare... si va esattamente in quel luogo dove da sempre intendevamo giungere? Da sempre, sì, dai primi giorni di vita, quando ancora non avevamo nemmeno idea del nome di un simile luogo, pur possedendo l'inspiegabile e l'innata certezza che esso esistesse, da qualche parte!
Guisgard
22-09-2010, 03.14.33
Il cocchiere si diresse verso il centro del borgo.
E mentre attraversava quelle strade la gente applaudiva ed augurava gioia e felicità alla sposa.
Giunsero così davanti alla chiesa di San Michele.
Padre Alwig era sulla porta e fece cenno alla sposa di seguirlo.
Lì vi era anche Talia.
Il chierico fece entrare le due ragazze, che trovarono all'interno i loro sposi ad attenderle.
Chi scrive potrebbe raccontarvi della cerimonia, delle promesse fatte davanti a Dio, dei meravigliosi anelli che Guisgard e Mion misero al dito delle loro amate e dei baci che sancirono quelle unioni.
Ma invece il vostro cantore vi parlerà di Amore.
Immaginatelo come appare a me adesso.
In fondo alla navata, appartato e seminascosto dalla sollenità delle cerimonie e dalla sacralità del momento.
Lui, che è l'artefice di tutto.
Colui al quale l'Altissimo ha affidato la felicità dei suoi figli.
Lui, mio e vostro amico e protettore, stava lì, lontano da tutti, fissando la sua ennesima straordinaria impresa.
E quando i "si" furono pronunciati e Dio ebbe benedetto gli sposi, messer Amore, sorridendo compiaciuto, andò via.
Dove?
A me piace credere che abbia raggiunto la sua Psiche e le abbia raccontato di quest'altra sua meraviglia.
Guisgard
22-09-2010, 04.50.01
La campane della chiesa di San Michele suonarono a festa e tutto Capomagnus accorse in massa a quel lieto evento.
Non uno, ma ben due matrimoni furono celebrati.
E fu Padre Alwig, legato dall'antica promessa fatta alla madre di Talia, a consacrare quelle funzioni.
In tutto il borgo la gente cantava e rideva, come non avveniva da tempo ed ovunque c'erano giochi e divertimenti.
A casa degli zii di Guisgard fu imbandita una grande tavola per tutti gli invitati.
E leccornie di tutti i tipi furono servite.
Guisgard ad un certo punto si alzò in piedi e prese la parola.
"Amici, siete le persone a me più care e sono lieto di avervi con me in questo giorno. Una volta un poeta scrisse che nella propria vita un uomo alla fine ricorderà solo pochissimi giorni di vera felicità. Beh, miei calorosi compagni, io posso già smentire i suoi versi... ho conosciuto questa meravigliosa creatura" aggiunse prendendo la mano di Talia "da qualche mese ed anche nelle difficoltà, ogni giorno trascorso con lei è stato per me intriso di felicità. Quella vera. Allora, amici miei devoti, vi invito tutti a brindare affinché il Signore Iddio, che ci Ha protetti in questa nostra avventura, possa donarci tanti altri giorni sereni, nei quali già so, accanto alla mia amata, madonna Felicità mi visiterà in ogni istante. A noi tutti!"
Tutti allora risposero con gioia a quel brindisi.
"Ne faccio uno anche io, amici miei!" Si alzò poi Mion. "Brindo con voi a alla stoltezza che dimostrò una volta un maniscalco, che per vendermi una spada affermò che solo con essa si potevano conquistare terre e città! Ebbene si sbagliava, perchè mi è bastato il cuore per conquistare tutto il mondo!" E baciò Morrigan.
"Hurrà! Hurrà!" Gridarono tutti.
E in quel momento, nel cortile, giunse un menestrello.
"Canta, mio buon amico!" Gli gridò lo zio di Guisgard.
Ed il menestrello cominciò:
"La fuga giunge così al termine, devoti amici miei,
tra avventure, chiese e templi di antichi e forti dei!
Tutti hanno con vigore ed audacia qui partecipato,
tra fate, maghe, dame e qualche eroe innamotato!
Con sospiri, gioia, feste e canti termina questa storia,
che oltre armi e magia, ha mostrato di Amor la gloria!
Se il final vi sembra assai bello è perchè esso è sincero!
Noi abbiam cantato le meraviglie dell'amore, quello vero!"
Il menestrello concluse e si inchinò agli sposi.
"Bravo, mio poetico cantore!" Disse raggiante Guisgard. "Ma vieni e siediti al mio posto che ti sei meritato un piatto caldo!"
"E voi, mio nobile signore?" Chiese il menestrello.
"Io sono atteso altrove, amici miei!" Rispose alzandosi e portandosi Talia via con sè. "Con licenza amici miei, è stagione di vendemmia... ed io e la mia signora andremo a... vedere l'uva maturare!"
E i due sposi salutarono tutti loro, prima di sparire nella verdeggiante boscaglia, mentre dalla tavola si alzò un altro brindisi a quella meravigliosa festa.
http://inlinethumb20.webshots.com/4371/2062738350101231080S600x600Q85.jpg
Talia
22-09-2010, 20.34.51
Avevamo lasciato la festa, avevamo attraversato il paese e poi il bosco ed ora correvamo su per il crinale della collina...
Mi fermai soltanto quando giunsi in alto, nel punto dal quale si poteva scorgere tutta la vallata ed il paese, allora allargai le braccia e lasciai che il vento mi scivolasse addosso... era una sensazione bellissima.
“Ho sognato tanto questa collina...” dissi poi, sedendomi sull’erba e tirando la sua mano perché si sedesse vicino a me “Da quando mi hai lasciata all’abbazia finché non ti ho ritrovato in Normandia, non riuscivo a pensare ad altro che a questa collina... a te su questa collina!”
Mi inclinai appena e poggiai la testa sulla sua spalla.
“Sai... è su questa collina che ho capito che ti amavo. Forse era così già da tempo ma è stato qui che, per la prima volta, quel pensiero mi ha attraversato la mente!” sorrisi, vagamente divertita “Su una collina della Cornovaglia! Strano come accadono le cose, non trovi? Pensa, se io non fossi fuggita da Carcassonne... o se tu non ti fossi trovato a Camelot... o se non fossi stato ingiustamente accusato e quindi costretto a scappare...”
Sospirai e mi lasciai scivolare a terra, rimanendo lì distesa a guardare il cielo: “Abbiamo tanto viaggiato e tante cose sono successe..."
Un flash mi attraversò la mente all’improvviso, qualcosa di indefinito, un ricordo lontanissimo che aveva la voce ed il profumo di mia madre... sorrisi: “Tous les climats sont pareilles pour l’amour!” mormorai.
Guisgard
22-09-2010, 21.12.27
Guisgard respirò forte e chiuse gli occhi.
Il profumo dei capelli di Talia, che liberi gli accarezzavano il collo, il suono della sua voce, il calore della sua mano ed i battiti che udiva avendola vicina, davano al cavaliere una gioia mai provata prima.
"Guarda il tramonto, amore mio..." disse "... il crepuscolo sta per giungere e ci ritrova insieme... ricordo quando fuggimmo da Camelot... lo stesso crepuscolo che sembrava voleci proteggere ora pare benedirci..."
La fissò negli occhi ed aggiunse:
"E già quella lontana sera a Camelot, dove tutto ebbe inizio, io sognai di baciarti... e come ora..."
Ed un tenero e sospirato bacio unì i due amanti.
http://www.achievement.org/achievers/deh0/large/deh0-016.jpg
Racconto cavalleresco, storia d'arme o favola d'amore?
Come giudicate questa nostra avventura?
Il sommo poeta scrisse che una storia è tragedia se inizia bene e termina nel dramma.
E' invece commedia se comincia male ma termina nella gioia.
Allora poichè nessuno provò mai felicità e gioia piu' grandi dei nostri amanti, definiremo questo nostro racconto "una commedia d'amore e cavalleria".
E così si congeda da voi il suo ultimo cantore.
Grazie a chi ha giocato, a chi ha letto e chi ha sognato con noi.
FINE