Uther
11-10-2010, 14.18.37
Quanti di voi si sono recati in Normandia presso il suggestivo Mont Saint Michel, proabilmente avranno notato a poca distanza dalla rocca, un secondo enigmatico isolotto dal nome curioso: Tombelaine. Probabilmente saprete che entrambi gli isolotti sono legati ad Artù. In caso non lo sappiate, vi racconto una storiella.
C'era una volta (sarà banale, ma trovo che questo sia il modo migliore di iniziare una storia :p) dicevo, c'era una volta una donna molto bella di nome Helain. Era la moglie del Re Hoel di Bretagna, cugino e uno dei più fidati alleati di Artù. Un giorno fu rapita da un terribile gigante (Wace ce ne fornisce anche il nome: Dinabuc) che aveva il suo rifugio in una caverna a Mont Saint Michel. Ad Artù giunse la disperata richiesta di aiuto da parte di Hoel proprio mentre si stava preparando a partire per la guerra contro l'"imperatore" Lucio (almeno secondo le cronache di Geoffrey di Monmouth e dei suoi epigoni Wace e Laymon, fino ad arrivare a Thomas Malory). Ovviamente Artù salpò immediatamente per la Bretagna alla volta di Mont Saint Michel portando con sé i fidati Kay e Bedivere. Purtroppo quando gli eroi arrivarono alla tana del gigante (che, secondo alcuni, fu sorpreso mentre arrostiva dei bambini...) trovarono Helain già morta (forse uccisa dal gigante o forse suicida per evitare la violenza e l'oltraggio). Ad Artù non restò che sfidare e abbattere il crudele gigante e restituire il corpo esanime di Helain al marito. Il corpo della sfortunata regina fu seppellito sull'isolotto di fronte a Mont Saint Michel, a cui fu dato il nome di Tombelaine (ossia "Tomba di Helain") ed è questo il nome con cui ancora oggi è noto questo luogo. Sul luogo dello scontro, invece, Artù ordinò di costruire una cappella dedicata a san Michele (dopotutto ancora oggi si chiama così, no? Il Monte di San Michele...). Nonostante il dolore per la perdita subita, Hoel partì comunque con Artù per la sua campagna militare contro Roma, battendosi eroicamente e, anzi, dimostrandosi uno dei guerrieri più valorosi. Sempre secondo Geoffrey, fu a Hoel che Artù diede il compito di continuare la campagna contro Roma quando fu costretto a fare precipitoso ritorno in Inghilterra per il tradimento del nipote Mordred. Nel Tristano in prosa, Hoel è sì il sovrano della Bretagna, ma anche padre di Isotta dalle bianche mani, che egli concede in sposa a Tristano quale ringraziamento per aver condotto il suo esercito alla vittoria contro il nemico Agrippe. Inoltre, secondo la saga norvegese di Tristano e Isotta del monaco Robert (traduzione norrena dell'opera in versi di Thomas), la grotta che già aveva ospitato il crudele gigante fu utilizzata da Tristano come il Salone delle Statue in cui l'eroe segretamente adorava il simulacro della sua amata Isotta.
C'è da dire che al tempo di Guglielmo il Conquistatore, uno degli alleati di Guglielmo era proprio un certo Hoel, governatore della Bretagna. Geoffrey di Monmouth potrebbe aver utilizzato ad arte il nome Hoel per... adulare i suoi mecenati normanni. Chissà...
Ad onor del vero, esiste un'altra leggenda riguardo Tombalaine, secondo cui questa isoletta ha preso il nome da Elaine di Avalon, la guardiana del paradiso dell'immortalità secondo i celti. Ma Elaine si innamorò di un mortale, a cui si unì rinunciando così alla propria immortalità. La stessa leggenda dice che Elaine fu inumata su quest'isola quando sopraggiunse la morte (e, ancora una volta, fu dato all'isolotto il nome di Tomba di Eleaine... Tombelaine).
Per amore di completezza (o di confusione, decidete voi...), il nome Tombelaine secondo uno storico del XVIII secolo, un certo Gilles Deric, potrebbe anche derivare da "Mons vel Tumba Beneni", ossia Monte o tomba di Belenos, divinità gallica del sole e sembra che tale rocca fosse sede di un importante culto e di riti druidici. Quale che sia la ragione del nome di questo isolotto, restano comunque il triste appellativo di "tomba", un'aura di mistero e un velo di tristezza ad avvolgerla e a consegnarla al mito.
C'era una volta (sarà banale, ma trovo che questo sia il modo migliore di iniziare una storia :p) dicevo, c'era una volta una donna molto bella di nome Helain. Era la moglie del Re Hoel di Bretagna, cugino e uno dei più fidati alleati di Artù. Un giorno fu rapita da un terribile gigante (Wace ce ne fornisce anche il nome: Dinabuc) che aveva il suo rifugio in una caverna a Mont Saint Michel. Ad Artù giunse la disperata richiesta di aiuto da parte di Hoel proprio mentre si stava preparando a partire per la guerra contro l'"imperatore" Lucio (almeno secondo le cronache di Geoffrey di Monmouth e dei suoi epigoni Wace e Laymon, fino ad arrivare a Thomas Malory). Ovviamente Artù salpò immediatamente per la Bretagna alla volta di Mont Saint Michel portando con sé i fidati Kay e Bedivere. Purtroppo quando gli eroi arrivarono alla tana del gigante (che, secondo alcuni, fu sorpreso mentre arrostiva dei bambini...) trovarono Helain già morta (forse uccisa dal gigante o forse suicida per evitare la violenza e l'oltraggio). Ad Artù non restò che sfidare e abbattere il crudele gigante e restituire il corpo esanime di Helain al marito. Il corpo della sfortunata regina fu seppellito sull'isolotto di fronte a Mont Saint Michel, a cui fu dato il nome di Tombelaine (ossia "Tomba di Helain") ed è questo il nome con cui ancora oggi è noto questo luogo. Sul luogo dello scontro, invece, Artù ordinò di costruire una cappella dedicata a san Michele (dopotutto ancora oggi si chiama così, no? Il Monte di San Michele...). Nonostante il dolore per la perdita subita, Hoel partì comunque con Artù per la sua campagna militare contro Roma, battendosi eroicamente e, anzi, dimostrandosi uno dei guerrieri più valorosi. Sempre secondo Geoffrey, fu a Hoel che Artù diede il compito di continuare la campagna contro Roma quando fu costretto a fare precipitoso ritorno in Inghilterra per il tradimento del nipote Mordred. Nel Tristano in prosa, Hoel è sì il sovrano della Bretagna, ma anche padre di Isotta dalle bianche mani, che egli concede in sposa a Tristano quale ringraziamento per aver condotto il suo esercito alla vittoria contro il nemico Agrippe. Inoltre, secondo la saga norvegese di Tristano e Isotta del monaco Robert (traduzione norrena dell'opera in versi di Thomas), la grotta che già aveva ospitato il crudele gigante fu utilizzata da Tristano come il Salone delle Statue in cui l'eroe segretamente adorava il simulacro della sua amata Isotta.
C'è da dire che al tempo di Guglielmo il Conquistatore, uno degli alleati di Guglielmo era proprio un certo Hoel, governatore della Bretagna. Geoffrey di Monmouth potrebbe aver utilizzato ad arte il nome Hoel per... adulare i suoi mecenati normanni. Chissà...
Ad onor del vero, esiste un'altra leggenda riguardo Tombalaine, secondo cui questa isoletta ha preso il nome da Elaine di Avalon, la guardiana del paradiso dell'immortalità secondo i celti. Ma Elaine si innamorò di un mortale, a cui si unì rinunciando così alla propria immortalità. La stessa leggenda dice che Elaine fu inumata su quest'isola quando sopraggiunse la morte (e, ancora una volta, fu dato all'isolotto il nome di Tomba di Eleaine... Tombelaine).
Per amore di completezza (o di confusione, decidete voi...), il nome Tombelaine secondo uno storico del XVIII secolo, un certo Gilles Deric, potrebbe anche derivare da "Mons vel Tumba Beneni", ossia Monte o tomba di Belenos, divinità gallica del sole e sembra che tale rocca fosse sede di un importante culto e di riti druidici. Quale che sia la ragione del nome di questo isolotto, restano comunque il triste appellativo di "tomba", un'aura di mistero e un velo di tristezza ad avvolgerla e a consegnarla al mito.