Lady Gaynor
05-01-2011, 01.51.27
Quando Lady Gaynor era ancora una fanciulla senza obblighi di corte, si dilettava a poetare sognando del grande amore... tra una disillusione e l'altra, ecco l'escalation del sognato amore, raccontata attraverso qualche modesto verso...
"C’è un tipetto che si chiama Amore,
sempre e in ogni dove ricercato,
che aspetta con spavaldo buonumore
d’essere fra i baci intrappolato.
Pene e affanni porta la sua caccia
e di cuori ne ha spezzati a iosa,
ma se di colpo la tua strada incrocia
sai che al mondo non v’è più bella cosa."
--------------------------------------------
"Il sentimento che il petto m’opprime
ha sorriso beffardo e lingua pronta,
è un monello che con sapienti rime
ogni giorno gioie e pene affronta.
In certi casi è assai volubile
e forse anche un poco istrionico,
eppur volergliene è impossibile
quando ti guarda con occhio ironico.
È capace d’infinita tenerezza
e a vili compromessi mai non scende,
è immune da qualunque scorrettezza
e gesti di slealtà lui non comprende.
Se al cuore di qualcuno lui s’affida
si veste d’entusiasmo e d’allegria
e vincere saprà qualsiasi sfida
se il premio da ottener sarà Magia."
-------------------------------------------
"C'era una volta un salice
affiancato da un grande pino
e se si piegava tutto felice
gli si accostava più vicino.
"Perchè ti rallegri se il vento
incurva i tuoi morbidi rami?
Non dovresti esserne contento
se nel profondo di te ti ami!"
"Verde pino, perchè dici tanto?
Non capisci che la mia natura
non conosce il risentimento?
E poi del vento non ho paura,
quando m'attraversa non mi piega,
solo m'inchino alla gran forza
che il Creatore non gli nega...
Omaggio sia alla sua potenza!"
-------------------------------------------
"Se tu amica mi dici "son triste"
io tosto ti invito a pensare
a un giorno che a festa si veste
e ti chiede di andare a ballare.
Indossa un bell'abito rosso
e cancella ogni ombra dal viso,
malinconia buttata nel fosso
per lasciare lo spazio al sorriso!"
--------------------------------------------
"I grandi cantori del passato
per secoli ci hanno illuso,
con versi di un mondo dorato
i nostri cuori hanno deluso.
Chissà come s'è convinto Dante
del suo "amor ch'a nullo amato",
forse che la sua cara amante
fino alla morte ha bramato?
Suvvia, mie gentili damigelle,
a fandonie creder non dovete:
salvo è l'onor, ma non la pelle
se ad un poeta v'affidate!"
"C’è un tipetto che si chiama Amore,
sempre e in ogni dove ricercato,
che aspetta con spavaldo buonumore
d’essere fra i baci intrappolato.
Pene e affanni porta la sua caccia
e di cuori ne ha spezzati a iosa,
ma se di colpo la tua strada incrocia
sai che al mondo non v’è più bella cosa."
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"Il sentimento che il petto m’opprime
ha sorriso beffardo e lingua pronta,
è un monello che con sapienti rime
ogni giorno gioie e pene affronta.
In certi casi è assai volubile
e forse anche un poco istrionico,
eppur volergliene è impossibile
quando ti guarda con occhio ironico.
È capace d’infinita tenerezza
e a vili compromessi mai non scende,
è immune da qualunque scorrettezza
e gesti di slealtà lui non comprende.
Se al cuore di qualcuno lui s’affida
si veste d’entusiasmo e d’allegria
e vincere saprà qualsiasi sfida
se il premio da ottener sarà Magia."
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"C'era una volta un salice
affiancato da un grande pino
e se si piegava tutto felice
gli si accostava più vicino.
"Perchè ti rallegri se il vento
incurva i tuoi morbidi rami?
Non dovresti esserne contento
se nel profondo di te ti ami!"
"Verde pino, perchè dici tanto?
Non capisci che la mia natura
non conosce il risentimento?
E poi del vento non ho paura,
quando m'attraversa non mi piega,
solo m'inchino alla gran forza
che il Creatore non gli nega...
Omaggio sia alla sua potenza!"
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"Se tu amica mi dici "son triste"
io tosto ti invito a pensare
a un giorno che a festa si veste
e ti chiede di andare a ballare.
Indossa un bell'abito rosso
e cancella ogni ombra dal viso,
malinconia buttata nel fosso
per lasciare lo spazio al sorriso!"
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"I grandi cantori del passato
per secoli ci hanno illuso,
con versi di un mondo dorato
i nostri cuori hanno deluso.
Chissà come s'è convinto Dante
del suo "amor ch'a nullo amato",
forse che la sua cara amante
fino alla morte ha bramato?
Suvvia, mie gentili damigelle,
a fandonie creder non dovete:
salvo è l'onor, ma non la pelle
se ad un poeta v'affidate!"