Visualizza versione completa : tradimento a camelot
Spalancai il portone ed entrai nel salone. Mi tolsi il mantello e scrollai via la pioggia. Attraversai l’ingresso e cominciai a salire la gradinata. I miei passi riecheggiavano nel giro scale mescolandosi al suono della pioggia che ticchettava contro i vetri. Percorsi il lungo corridoio fino ad arrivare alla sala del trono, deserta. Tutto il castello era deserto. Entrai nei miei appartamenti e mi buttai sul letto. Da quando era arrivato il nuovo vescovo, il sabato sera tutta la corte passava un paio d’ore nella cappella. Non si facevano più balli, né banchetti. Il castello era sprofondato in una devota malinconia. I cavalieri non si ubriacavano più alla locanda e il re sembrava aver perso tutta la voglia di vivere che aveva fin dall’infanzia. Io, la sorella di sir Percival, amazzone ribelle e da sempre devota all’antica religione, ero l’unica a non recarmi alle consuete funzioni giornaliere. Il vescovo aveva provato a convincermi ma non c’era riuscito, mio fratello aveva provato a obbligarmi ma, anche a costo di venir cacciata da Camelot, non sarei andata a messa. Indossai un paio di pantaloni e una camicia da uomo, mi buttai il mantello sulle spalle e assicurai il pugnale alla cintura. Uscii da palazzo e raggiunsi la taverna. Da un po’ di tempo neanche alla locanda di Lady Vanna c’era allegria. I pochi clienti se ne stavano tristi e melanconici seduti sulle panche con un’espressione spaventosamente vuota e un boccale di birra in mano. Una volta qui era festa tutte le sere e sia i cavalieri sia le dame del castello venivano a ballare, lo stesso re era venuto parecchie volte a bere un buon bicchiere di sidro. Uscii furiosa. Camelot non era più la stessa. Senza fare caso alla pioggia che scrosciava dal cielo, raggiunsi la casa dell’unica persona che mi poteva aiutare. Lady Aura aprì la porta. Indossava anche lei un paio di pantaloni, una camicia azzurra e, come al solito, aveva la sua fedele spada allacciata alla cintura.
ladyGonzaga
03-04-2011, 17.38.55
Continuate lady Lara, avete catturato la mia attenzione..sono curiosa di sapere...:smile:
beh... in realtà pensavo a un gdr.... ma se volete che continui...
lady Aura mi fece accomodare su una poltroncina e mi servì una tazza di the.
-allora amica mia, cosa ti porta da queste parti?- mi chiese sedendosi di fronte a me
-come avrai notato Camelot non è più la stessa... io voglio che ritorni all'allegra cittadina che era fino a qualche settimana fa... insomma mi mancano le serate alla taverna, i balli a corte, i banchetti.-
-capisco. ma non comprendo invece cosa posso fare io per te.-
-a dirti la verità non lo so neanch'io. ma sei anche tu devota all'antica religione e credo che siamo solo noi due a non farci impressionare dalle prediche del vescovo sull'inferno.-
-mi farò venire in mente qualcosa, vieni domani sera alla taverna che ne parleremo con più calma.-
-grazie- diedi un rapido abbraccio a lady Aura e ritornai a palazzo. la funzione serale era appena terminata e a capo chino tutti gli abitanti del castello uscivano dal portone. notai mio fratello che, con aria cupa, parlava con il re che sembrava più triste del solito. corsi in camera, gettai il mantello su di una poltrona e mi sedetti sul letto. improvvisamente smise di piovere e le nuvole si diradarono lasciando spazio a una magnifica luna piena.
Cenai da sola nei miei appartamenti. Non volevo stare insieme a “quelli”. Ben presto mi addormentai. Intorno alla mezza notte venni svegliata da un forte clangore di spade. Mi affacciai alla finestra e vidi due guardie che lottavano contro un individuo incappucciato. Ben presto, vista la minoranza numerica, la figura incappucciata fu costretta a scappare, anche se, nel farlo perse un oggetto che tintinnò quando toccò il terreno. Presi al volo uno scialle e mi fiondai in cortile. Raccolsi l’oggetto che brillò tetro alla luce della luna. Era un medaglione d’argento con inciso sopra un teschio e una croce. Lo infilai in tasca e rientrai a palazzo. Sulle scale incontrai mio fratello che notò subito che ero in camicia da notte.
-cosa ci fate qui a quest’ora della notte in camicia da notte sorellina? Non sapete che rischiate di finire all’inferno?- sbuffai e lo superai. Entrai in camera e guardai meglio il medaglione. Lo avevo già visto da qualche parte ma non riuscivo a ricordare dove. Preparai un infuso alle erbe e mi sedetti su una poltrona.
Aprii piano gli occhi. Mi ero addormentata sulla poltrona. Maledetto sonnifero. Mi alzai e chiamai una delle serve perché mi aiutasse a vestirmi. La giornata si prospettava impegnativa. Il re del Galles aveva deciso di venire a farci visita e dovevo andargli incontro per dargli il benvenuto a Camelot. Indossai un lungo vestito verde, feci colazione in fretta e raggiunsi gli altri cavalieri nella sala del trono. Si girarono tutti quando entrai nella sala. Ormai tutti mi conoscevano come Lara l’eretica, la strega e l’esaltata dell’antica religione. Quelli che un tempo erano i miei amici, i miei amanti adesso mi consideravano una nemica del regno.
-lady Lara, in quanto donna più importante del castello tocca a voi andare ad accogliere re Jan. Avrete una scorta di dieci soldati.- enunciò Artù
-grazie sire.- dissi, mi inchinai ed uscii a testa alta dalla sala. Salii a cavallo, feci segno ai soldati di seguirmi e spronai l’animale al trotto.
ok... cambio di programma... è un racconto :smile_lol:
ok... cambio di programma... è un racconto :smile_lol:
e sono curiosa di sentire il seguito!
lady Sophie
04-04-2011, 15.06.45
molto interessante....:smile_lol: continuate ve ne prego....
tornai a palazzo intorno alle tre del pomeriggio... accogliere il re era stato più difficile del previsto. era un cattolico convinto e si trovava in disaccordo con me praticamente su tutto, tanto che avevamo finito per parlare del tempo. arrivata a palazzo scaricai tutti glionori di riceverlo a corte agli altri cavalieri, mi cambiai, salii nuovamente a cavallo e mi diressi verso la foresta. l'aria era frizzantina e il bosco era popolato da un sacco di graziosi animaletti... dopo poco raggiunsi una biforcazione sul sentiero, scesi da cavallo e e mi incamminai nel folto della foresta.
-lady Lara!- una figura emerse dalla vegetazione. indossava un cappello a punta e una sciarpa rossa.
-Merlino! mi hai fatto prendere un accidente!- il mago si inginocchiò buffamente ai miei piedi, mi prese la mano e sussurrò:
-vogliate scusarmi milad, non era nelle mie intenzioni spaventarvi... o forse si... dimmi lara cosa ti porta da queste parti?-
-sicuramente non tu caro vecchio mago dispettoso... sono qui per la tua biblioteca.-
-vieni cara e raccontami come vanno le cose a camelot.- raccolse un falcetto d'oro e ci incamminammo lungo il sentiero....
ladyGonzaga
04-04-2011, 19.23.24
in verita carissima Lady Lara anche io all'inizio pensavo che il vostro fosse un GDR ...ho scritto qualche riga ..poi mi sono detta:neutral_think: vuoi vedere che è un suo racconto!:neutral_doh:
Così ho cancellato tutto...e mi sono incantata nella sua lettura:smile:
entrai nell'enorme biblioteca di Merlino. sugli scaffali erano ammassati alla rinfusa migliaia di antichi tomi con rilegature in pelle, in carta, alcuni libri erano addirittura rilegate con foglie di quercia essiccate.
-ecco... tutta tua... avrai anche compagnia per le tue ricerche... lady aura è arrivata poco fa.- infatti da dietro uno scaffale fece capolino la testa di lady Aura.
-ehi laretta! cosa ci fai qui?-
-mah... questa notte ho trovato questo medaglione... l'ha perso un tizio incapucciato.- tirai fuori il medaglione e lo porsi a lady aura che impallidì
-anche tu? ne ho trovato uno identico davanti a casa quest mattina.-
-come se qualcuno volesse farveli trovare. a voi due che siete le uniche a non essere state assoggettate da questa nuova religione- esordì merlino appoggiando un polveroso libro sul tavolo
-qui troverete quello che state cercando.- lady Aura aprì il libro e io svenni.
va avanti ti prego! sono troppo curiosa!
rinvenni grazie a una simpatica secchiata d'acqua in faccia da parte di merlino
-lara, stai bene?- chiese aura
-si, dai abbastanza...- per fortuna svenendo avevo richiuso il libro. salutai tutti e tornai a palazzo. il pomeriggio passò nel tormento. quello che avevo visto mi aveva sconvolta. il medaglione era il simbolo di uno dei miei ex amanti. era stato cacciato da camelot per aver praticato magia nera e aveva giurato de vendicarsi... la prima persona con cui si sarebbe vendicato ero io. infatti era mia la colpa se era stato scoperto... all'epoca non riuscivo a tenere la bocca chiusa e la cosa mi era sfuggita... se lui era di nuovo a camelot io ero una donna morta...
Hastatus77
05-04-2011, 13.28.50
Interessante racconto... attendo la prosecuzione.
rimasi un paio d'ore nelle mie stanze a riflettere sulle probabilità di morire che avevo... poi mi feci coraggio e andai a fare un giro alla locanda. l'umore dei clienti era lo stesso della sera prima... l'unica novità era data da un giovane cavaliere seduto su di una panca. sorrideva leggermente e questo batò a infondermi un po' di coraggio. mi avvicinai e mi sedetti di fronte a lui.
-buona sera cavaliere. non vi ho mai visto da queste parti... cosa vi porta a camelot?-
-oh... siete la prima dama sorridente che incontro sul mio cammino in questa triste e desolata città. ero venuto a camelot in cerca di gioia, fama e onore ma ho trovato solo tristezza e rancore.-
-siete capitato in un periodo sfortunato... camelot da tre settimane or sono non è più la stessa.-
-ma voi chi siete milady? non è normale incontrare una donna in una locanda vestita da uomo e per giunta armata fino ai denti.-
-lady lara, sorella di sir percival. sono vestita da uomo perchè disprezzo le frivolezze delle dame di corte e le mie armi servono solo per difendere la loro padrona. posso sapere con chi ho l'onore di parlare?-
-sir gray. mia madre è una sacerdotessa di avalon ed è proprio da lì che giungo.-
-avalon? ci sono stata per un periodo della mia vita.-
-devo dire che si vede. solo le donne che provegono da avalon hanno il coraggio di indossare i pantaloni.-scoppiai a ridere
-mah. in realtà c'è un altra donna a cemalot che come me indossa le brache, ma non giunge da avalon. anzi devo incontrarla tra un po' è meglio che vada.-
-posso avere l'onore di accompagnarvi?-
-volentieri sir- pagò l'oste e uscimmo dalla locanda
Emrys
06-04-2011, 08.19.05
Uhm... la storia è intrigante, milady!
Continuerò a seguirvi, anche se rendete la lettura difficile ad un vecchio pedante come me... Dovreste prestare più cura e attenzione alla vostra opera: mi riferisco, in particolare, ai molti errori di battitura e alle omissioni di maiuscole dopo i punti e nei nomi.
Solo i consigli di un vecchio, come dicevo: niente che tolga interesse e lodi al vostro racconto.
Mi inchino.
vogliate scusare i miei errori di battuta e la mia poca attenzione alle maiuscole, ma sono sempre di corsa quando scrivo per cui.... :o
Arrivammo nella piazza con un largo anticipo e ci sedemmo su di una panchina a chiacchierare.
-allora, messere. Volete diventare un cavaliere della tavola rotonda anche voi?-
-beh. È sempre stato il mio sogno fin da bambino. Il problema è che qui nessuno sembra far caso a me… tutti troppo impegnati a contare i propri peccati per accorgersi di un giovane cavaliere.-
-per questo vi posso aiutare io. Sempre se c’è ancora qualcuno disposto ad ascoltarmi.-
-come mai dite questo milady?-
-vedete, per via del fatto che non frequento le loro messe sono stata etichettata come eretica e strega nonostante non abbia nessun potere magico.- in quel mentre arrivò lady Aura trafelata. Aveva tutti i capelli spettinati e i pantaloni sporchi di terra.
-eccoti finalmente. Mi devi spiegare un sacco di cose…- soltanto dopo un po’ si accorse di sir gray.
-buona sera cavaliere. Vogliate scusarmi.- mi prese per un braccio e mi trascinò via.
-cara laretta è l’ultima volta che mi scappi. Adesso mi spieghi perché sei svenuta e soprattutto perché sei scappata così.-
-tranquilla. Ti dirò tutto. I medaglioni che abbiamo trovato appartengono a sir Tripoi uno dei miei ex amanti. Quello che venne scacciato da camelot. Beh. Il resto lo puoi capire da sola.-
-te l’avevo detto che non era tipo di cui fidarsi! Ma tu mi hai ascoltata? No!-
-scusa mamma….-
-e non chiamarmi così!- lady aura sembrava stesse per scoppiare, poi fece un respiro profondo e chiuse gli occhi per un istante.-
-e quello chi era?-
-nessuno.-
-Lara!-
-era un cavaliere venuto da avalon in cerca di gloria… ce ne sono tanti come lui.-
-ti credo… era alla locanda vero?-
-si… sto cominciando a preoccuparmi seriamente, sta andando tutto al macello. A proposito qual è la tua soluzione?-
LadyAngioina
07-04-2011, 14.38.28
e poi??? e poi???
meraviglioso lady.... sono rapita dalla vostra scrittura!!!! io non sono assolutamente capace di scrivere!!!!! sono troppo curiosa... attendo con ansia il prosieguo! :smile_lol:
lady Sophie
11-04-2011, 15.32.51
meraviglioso:smile_lol:......... come del resto tutti i racconti che hai scritto;)
-mah, niente soluzione per ora. Ma con le tue ultime rivelazioni forse mi verrà in mente qualcosa.-
-fantastico. Non vedo l’ora che quest’incubo finisca. Non hai idea di come sia tetro a palazzo.-
-ti lascio. Torna dal tuo cavaliere. Gli manchi già.- le tirai una pacca sulla spalla e ritornai da Gray.
-vogliate scusarla… a volte si dimentica le buone maniere-
-non c’è problema, a giudicare dalla preoccupazione della vostra amica, avete un bel problema da risolvere. Volete parlarmene?-
-beh, effettivamente potreste essere di aiuto. In realtà non è un problema nostro… il problema è di Camelot, come avete già notato ha subito qualche triste cambiamento. Vogliamo entrambe che torni alla normalità.-
-capito. Mentre pensate a come fare posso offrirvi un bicchiere di sidro alla taverna?-
-molto volentieri. Ma uno soltanto, altrimenti mi dovrete riportare a palazzo su di una carriola.-
-reggete l’alcool così male?-
-peggio…-
-allora sarà mia premura assicurarmi che non superiate il bicchiere.-
-grazie messere.-
-siete l’unica persona con cui abbia parlato per più di due minuti qui a Camelot. Mi sembra d’obbligo preoccuparmi per la vostra salute.-
-mi stupite, non esistono più cavalieri come voi, purtroppo.-
Alla locanda ci sedemmo a uno dei tanti tavoli vuoti e ordinammo da mangiare e da bere. Dopo qualche bicchiere entrò Merlino. Sventolai la mano e lui si sedette vicino a noi.
-Merlino! Lascia che ti presenti sir Gray, uno dei futuri cavalieri della tavola rotonda.- Gray si illuminò in viso ed esclamò
-Merlino di Britannia? Sono onoratissimo di conoscervi.- Merlino rispose con un cenno di capo.
-allora mago da strapazzo cosa ti conduce qui a Camelot?-
-volevo controllare se la situazione era come mi raccontavate tu e lady Aura-
-e???-
-è molto peggio di quanto pensassi. Ma tu è meglio se torni a palazzo.-
-e perché?-
-primo perché più stai qui, più bevi e sentirti cantare sarà anche un bello spettacolo ma preferirei evitare. Secondo perché sta per arrivare un temporalone.-
-vi accompagno io se volete- disse Gray e mi guardò speranzoso
-va bene, ma questa Merlino me la paghi- borbottai. Agguantai il mantello che era abbandonato su una panca e me lo buttai sulle spalle. Ci incamminammo in silenzio verso il palazzo. Eravamo quasi arrivati quando cominciò a cadere qualche solitaria gocciolina di pioggia.
-beh, buona notte milady. Spero che ci potremo rivedere anche domani-
-molto volentieri sir Gray. Buona notte.- mi fece il baciamano e io mi avviai con passo deciso verso i miei appartamenti. Entrai in camera e mi affacciai alla finestra. Improvvisamente la pioggia s’intensificò e cominciò a soffiare un forte vento. Chiusi le imposte e mi buttai sul letto.
Dopo poco qualcuno bussò alla porta della mia camera. Non poteva essere una delle servette del palazzo perché mancava ancora un’ora alla cena e non aspettavo visite. Andai ad aprire. Sulla porta, bagnato dalla testa ai piedi, c’era mio fratello.
-oh! Chi si vede!- una volta avevo un buon rapporto con lui, poi aveva cominciato a darmi del voi e a trattarmi come un essere inferiore e io non riuscivo a sopportarlo.
-buona sera sorellina. Posso entrare?- annuii. Entrò e si sedette su una poltrona.
-allora qual buon vento vi porta nei miei appartamenti?-
-vi ho vista con un uomo prima.- sospirai. Ma non poteva farsi i fatti suoi?
-esatto, la vostra vista non vi ha ingannato. Ero con un cavaliere giunto da Avalon desideroso di diventare un cavaliere della tavola rotonda.-
-potrebbe essere un probabile marito per voi o lo userete come amante finché non ve ne stuferete?- lo guardai con disprezzo
-e voi caro fratello? Quando vi troverete una buona moglie? Avete forse deciso di farvi frate? Il nuovo vescovo influisce così tanto sulla vostra persona?- mi arrivò un ceffone in pieno viso. Alzai lo sguardo e vidi mio fratello guardarsi la mano come se non fosse sua.
-vogliate scusarmi milady.- uscì di corsa dalla mia stanza. Mi guardai allo specchio, avevo il labbro spaccato e un piccolo livido verdastro sulla guancia.
Non mi aveva mai picchiata e soprattutto non mi aveva mai rimproverato i miei numerosi amanti. Sapeva che per ciascuno di essi provavo una porzione (anche se piccola) di amore. Pensierosa mi avvicinai alla finestra e la aprii. In mezzo al cortile del palazzo si ergeva una figura. Incurante della pioggia che si rovesciava sul suo mantello ...... guardava con odio verso la mia stanza. richiusi la finestra e cercai di calmare il battito del mio cuore. Non avevo mai visto la morte così vicina. Lo conoscevo bene e avrebbe dato la sua vita pur di uccidere colei che l’aveva tradito. Aprii una credenza ed estrassi un bicchiere e una bottiglia di sidro. Il primo bicchiere mi scivolò in gola sciogliendo il nodo che si era creato e i successivi andarono a fargli compagnia in poco tempo. è vero. L’alcool lo reggevo malissimo ma mi aiutava a pensare con un po’ più di cervello. Un po’ frastornata mi sedetti su una poltrona e chiusi gli occhi. Niente. Neanche così riuscivo a trovare una situazione. Ritornai alla credenza e tirai fuori un fiasco di rum. In breve bevvi anche quella. Aprii un cassetto ed estrassi una boccetta di inchiostro, un foglio e una penna. Non so perché lo feci. All’età di diciott’anni scrissi il mio primo testamento. Ne avrei scritti molti in futuro, ma quello fu il primo. Misi via la penna e nascosi il prezioso foglio di carta sotto il materasso. Improvvisamente venni colta da una grande stanchezza e crollai sul letto.
la mattina dopo mi svegliai con un forte mal di testa e la gola pulsante di dolore. Uscii dal letto verso mezzodì, mi feci vestire e raggiunsi la casa di lady aura. Per fortuna i sintomi della sbronza della sera prima erano poco evidenti perché lady Aura detestava quando mi ubriacavo. Bussai alla porta e per poco non svenni quando alla porta venne ad aprirmi Gray.
-lady Lara! Che piacere rivedervi! Ero giusto venuto da lady aura per sapere dove eravate.-
-ero a palazzo. Come sempre.-
-strano, ho chiesto a vostro fratello e mi ha detto che eravate uscita.-
-in realtà sono rimasta a letto fino a poco fa.- in quel momento sbucò dal giro scale lady aura
-Lara! Dove ti eri ficcata?-
-a letto... ieri sera ho fatto le ore piccole.-
-un giorno dovrò venire a sequestrarti tutto l’alcool che hai in camera-
-possiamo tralasciare?-
-comunque ho chiesto in giro e nessuno sapeva dov’eri. Neanche la tua serva.-
-ma se è venuta ad aprirmi le tende!- questa faccenda cominciava a preoccuparmi.
-ci sono novità?- chiese lady Aura
-ieri sera c’era sir Tripoi in piazzale.-
-sei sicura che non sia stata una visione? Che il troppo bere...- la interruppi senza contegno
-assolutamente no! Ho cominciato dopo!-
-mi sembra un po’ strano che venga a palazzo.-
-beh. Adesso devo andare. Mi aspetta una lunga giornata. Buona giornata.- feci un cenno con la mano a sir Gray e uscii. In breve tempo raggiunsi il palazzo. in un attimo trovai la persona che stavo cercando.
-Lara! Erano secoli che non ti facevi vedere!- sir Lionel si stava allenando contro un fantoccio. Come sempre.
-Ciao. Come stai?- si Lionel era stato uno dei miei primi amanti ma poi aveva per diventare per me una specie di padre adottivo. Infatti avevamo una quindicina di anni di differenza.
-bene, tu? Ho sentito girare voci... racconti tremendi su di te. Guardami negli occhi e dimmi. È vero?-
-no. Assolutamente no.- tirò un sospiro di sollievo.
-ero preoccupato per te piccola, non mi piace che girino certi pettegolezzi sul tuo conto.- rinfoderò la spada e si sedette su un masso.
-Cosa hai sentito? Sono secoli che non ascolto cosa dicono le dame di corte.-
-Beh, che sei un’eretica, una donna dai facili costumi, che pratichi magie strane, che fai incantesimi sui cavalieri per farli innamorare di te e cose così.- per poco non scoppiai a ridere
-Non ce n’è neanche uno di vero. Come sai non possiedo alcun potere magico. Eretica è una parola grossa, diciamo che mi limito a non andare a messa.-
-Sai che ho smesso anch’io di andarci? Quel vescovo ha qualcosa di strano. Non mi fido di lui.- guardai sir Lionel. I suoi occhi chiarissimi, quasi bianchi, per colpa di un’esplosione magica che lo aveva colpito quando era piccolo, mi confermarono il fatto che era sincero.
-E con tuo fratello? Sir Percival?-
-Tralasciamo. Va bene?-
-Lara! Cos’è successo?-
-abbiamo litigato, un’altra volta. E ieri sera mi ha tirato uno schiaffo.-
-mi dispiace. Male?- sorrisi
-ho sopportato di peggio. Secondo te ci può essere un collegamento tra sir Tripoi e il nuovo vescovo?-
-non saprei. Non credo. Vedi di non ficcarti nei pasticci va bene?-
-farò il possibile. Grazie Leon, è stato bello poter parlare con te dopo tutto questo tempo.-
-Si. È piaciuto anche a me.- mi fece una carezza sulla guancia poi si alzò e si allontanò lasciandomi sola in mezzo al campo di addestramento dei cavalieri. Fu come un lampo. Un’idea si accese nella mia testa. Mi alzai e corsi via. Mentre correvo ricominciò a piovere. Un tuono rimbombò nell’aria e cominciò a tirare un forte vento. In breve tempo raggiunsi la locanda.
Hastatus77
07-06-2011, 13.42.29
Era da un po' che il racconto si era interrotto. :D
Bel lavoro... buona continuazione.
lady Lucrezia
16-07-2011, 22.23.38
Un racconto davvero appassionante, lady Lara!:smile: attendo il seguito con impazienza!:smile:
Come da programma lady Aura era seduta su un alto scanno davanti al bancone e confabulava con la locandiera. La locandiera mi riconobbe e, felice di avere un altro cliente, mi offrì da bere.
-allora laretta come stai?.- lady Aura sembrava aver dimenticato la precipitosa fuga di quella mattina.
-bene, grazie. Com’è tutta questa gentilezza?-
-sir Gray mi ha fatto un predicozzo tremendo per come mi sono comportata con te.- scoppiai a ridere.
-comunque ho risolto il mistero.-
-davvero? Raccontami.-
-Tripoi e il nuovo vescovo sono la stessa persona. Tripoi usa la sua losca magia per trasformarsi nel vescovo e ipnotizzare i suoi fedeli. Noi non ne abbiamo risentito perché non siamo mai andate a messa. Mi è venuto in mente parlando con Lion. Hai presente che quando era piccolo si era quasi accecato per via di un lampo magico? Beh, i suoi occhi lo hanno difeso dall’ipnosi.-
-ah. E adesso cosa pensi di fare?- lady Aura mi scrutò con i suoi grandi occhi color nocciola. –non avrai mica intenzione di affrontare Tripoi-
-assolutamente no. Non sono un cavaliere e neanche una maga. Sono soltanto una dama ribelle. Non avrei la più pallida idea di come batterlo.- in quel preciso istante sir Gray irruppe sudato, accaldato e ansimante dalla porta della locanda.
-Lara! Cosa ci fate qui?- non riuscì quasi a finire la frase che si dovette appoggiare a una sedia per evitare di stramazzare al suolo. Scesi dallo sgabello e lo aiutai a sedersi su di una panca. Gli feci portare da bere e, quando finalmente si riprese, lady Aura gli chiese guardandolo negli occhi.
-cosa sta succedendo la fuori?- sir Gray tracannò un sorso di birra e poi parlò
-stanno bruciando qualcosa... una specie di fantoccio. Ma credo fosse umano. Urlano cose come “al rogo la strega” e sghignazzano tutti contenti. Avevo il terrore che ci foste voi milady in mezzo alle fiamme.-
-per tutte le divinità del bosco!- lady Aura sobbalzò sulla sedia e per calmarsi dovette bere tutto di un sorso l’enorme calice di vino che aveva ordinato. Io invece ero rimasta impietrita. Non sapevo né cosa dire né cosa pensare. Chi c’era in mezzo alle fiamme? E perché Artù non faceva niente? In fondo eravamo amici d’infanzia, anche se erano secoli che non lo vedevo. Le parole della locandiera mi distrassero dalle mie riflessioni. Come era ovvio aveva sentito tutto.
-secondo me bisogna andare a parlare al re.-
-e come se non da udienza neanche a un cavaliere venuto da lontano?- sir Gray appariva agitato almeno quanto me.
-deve andare lady Aura. Milady, sapete che siete l’unica a cui il re può dare ascolto in una situazione come questa.- lady Aura per poco non soffocò.
-state tranquilla, non stavo alludendo a niente, se non alle vostre capacità oratorie.- lady Aura tirò un sospiro di sollievo.
-va bene, andrò. Ma non posso garantire niente.- disse mentre si infilava il pesante mantello blu. Uscì dalla locanda e tutti ci guardammo preoccupati. Non sapevo se lady Aura sarebbe riuscita a ottenere udienza da Artù. In fondo anche lui partecipava alle messe. Rimanemmo seduti in silenzio per qualche minuto. Poi la locandiera appoggiò due boccali colmi di un denso liquido dorato.
-bevete... è idromele, vi farà bene. Io vado a vedere come vanno le cose in città.- uscì dalla porta sul retro che sbucava direttamente sulla piazza principale.
Quando la porta si aprì Gray ed io ci guardammo speranzosi, ma non era lady aura. Era sir Lionel. Gli corsi incontro e gli gettai le braccia al collo. Mi cinse le spalle con un braccio e scoppiai a piangere.
-dai laretta. Tranquilla.- finalmente si accorse di sir Gray che imbarazzato sedeva sulla panca.
-ah! E tu devi essere il famoso sir Gray. Ho provato a farti concedere udienza da artù ma non c’è stato niente da fare. Io sono sir lionel, ma chiamami pure leon.-
-onoratissimo di conoscervi. Come facevate a sapere che volevo un’udienza dal nostro sovrano?-
-me l’ha detto un’uccelina. Dai Lara, calmati per favore.- mi sedetti sulla panca vicino a sir Gray e bevvi mestamente un sorso di idromele.
-dovevo esserci io tra le fiamme.- singhiozzai. Mi sedetti al tavolo e bevvi mestamente un sorso di idromele.-
-non è vero. Siete la persona più buona che ho incontrato a Camelot da quando ci sono arrivato.- scoppiai a ridere
-buona io? Sir Gray, mi dispiace dovervi deludere ma non mi ritengo proprio una brava dama di corte.-
-non volevo dire questo. Ho imparato a conoscervi. Con chi volete siete buona, con gli altri... un po’ meno.- fece un grande sorriso e bevve un sorso di idromele.
Cara Lara...non avevo idea che voi fosste così brava a scrivere racconti....complimenti...:smile_clap:non vedo l'ora di attendere il seguito di questo racconto appassionante....:smile_wub:
Lady Anne:heartbeat:
brianna85
25-08-2011, 11.15.00
bel racconto complimenti :smile_clap::smile_clap::smile_clap: assolutamente da leggere ....spero presto di leggere il seguito buon proseguimento