Visualizza versione completa : Racconti Sir Lancillotto
sir-lancillotto
08-04-2008, 00.45.19
Nonostante che la dama di Nohant, invaghitasi di lui, lo avesse insistentemente richiesto di fermarsi al suo castello, il cavaliere bianco volle ben presto rimettersi in viaggio per fare ritorno alla corte di Artù. Dopo aver cavalcato per alcuni giorni, egli fu sorpreso da una terribile tempesta allorché si accingeva ad attraversare una terra sconosciuta. Tuoni orrendi squassavano l'aria, mentre la folgore abbatteva uno dopo l'altro gli alberi attorno e il vento soffiava con tale forza da impedire il cammino. Il cavaliere solitario, che non vedeva alcun luogo in cui potersi rifugiare, protese lo scudo davanti al volto per ripararsi dalle violente folate e, tenendo ben salde le redini del destriero, lo costrinse a procedere pur in mezzo alla tormenta. Verso sera, l'uragano si placò e in lontananza apparve il bagliore di un grande fuoco.
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Il giovane, dirigendosi a quella volta, giunse in un villaggio. Qui venne ospitato da un ricco e gentile borghese che, dopo avergli permesso di lavarsi e dopo averlo rifornito di abiti asciutti, lo fece entrare in una sala sfarzosamente addobbata. Grande fu la sorpresa dell'ospite quando vide, seduta da sola al centro della tavola, un' affascinante fanciulla che egli subito riconobbe per Saraide, una delle donzelle al servizio della Dama del Lago. "Voi qui! - esclamò il cavaliere - Sono assai felice di incontrarvi, ma ditemi: coma sta la Dama?". "Molto bene. Ed è per suo volere che io sono giunta in questo luogo: essa mi ha incaricato di rivelarvi che domani potrete conoscere il nome dei vostri genitori. Prima però dovrete superare una difficile prova. Sulla sommità del borgo sorge un castello circondato da due cinte di mura, ognuna delle quali ha una porta sorvegliata da dieci cavalieri che impediscono l'ingresso a chiunque. Tale castello ha il nome di Dolorosa Guardia. Voi dovrete vincere i difensori e penetrare dentro di esso, liberando gli abitanti che sono prigionieri del malvagio Brandus delle Isole, che si è impadronito del luogo". "Dolce signora - fu la pronta risposta - non temete, nemmeno cento uomini potrebbero fermarmi". "Non siate troppo sicuro di voi stesso, poiché i nemici sono molto forti e spesso, quando uno di loro si trova in difficoltà, non rispettano le regole della cavalleria e assalgono insieme l'avversario.
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Per questo vi prego di accettare i tre scudi che la Dama del Lago vi offre in dono: tutti e tre sono candidi, ma il primo è attraversato da una banda rossa, il secondo da due bande e il terzo da tre, tutte di colore rosso. Il primo aggiunge a chi lo sostiene la forza di un uomo, il secondo quella di due uomini e il terzo la forza di tre uomini". Poco dopo i servitori portarono sulla tavola cibi appetitosi, che vennero accolti con piacere dai due commensali. Terminata la cena essi raggiunsero le loro stanze e riposarono per tutta la notte. Il giorno successivo, di buon'ora, il cavaliere dal bianco vestito si armò e, montato su un forte destriero, si recò al castello. Giunto davanti al portone soffiò con forza in un corno, che emise un lungo e grave lamento. Subito una sentinella si affacciò a una finestra della torre e domandò: "Chi siete e che cosa volete?". "Che mi si apra la porta del castello" fu la risposta. "Ciò che domandate non è facile da ottenere - disse il soldato - Dovrete essere molto prode perché il vostro desiderio venga esaudito". Ancora non si erano spente queste parole, che già il ponte levatoio si era abbassato e dieci uomini a cavallo, armati di tutto punto, uscivano dal portone in silenzio, disponendosi in fila di fronte al nuovo arrivato. Sempre in silenzio, il primo di loro protese la lunga lancia e, dato di sprone, spinse il destriero verso il cavaliere senza nome, che a sua volta gli si fece incontro al galoppo. La battaglia fu aspra e più volte il pupillo della Dama del Lago ricevette dei colpi che attraversarono la corazza e la maglia di ferro, ferendolo dolorosamente, tuttavia i nemici subirono colpi ancor più duri. Quando poi la stanchezza parve indebolire il suo braccio, Saraide gli porse prima lo scudo con una banda, poi quello con due. Lo scontro riprese allora con furia anche maggiore, finché, vedendo caduti a terra tutti i loro compagni, gli ultimi tre avversari gli si arresero pur di avere salva la vita. Senza neppure fermarsi per prendere fiato, il vincitore entrò nel castello e si incamminò su una strada che saliva verso il centro dell'abitato.
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Percorrendola, giunse a una nuova cinta di mura, dalla cui porta, come in precedenza, uscirono dieci guerrieri. Ai suoi occhi si offrì inoltre uno spettacolo singolare: una statua di rame, con le sembianze di un aitante guerriero che teneva in pugno una grande ascia, pendeva dalla sommità di questa seconda porta. Il cavaliere senza nome non fece in tempo a fissare questa immagine, che già la statua - che era magica - rovinava sul capo dei difensori della Guardia Dolorosa, uno dei quali cadde a terra morto. Approfittando del loro disorientamento, egli si lanciò contro gli avversari tenendo ben fermo al proprio braccio lo scudo con tre bande vermiglie. La battaglia questa volta fu breve, poiché i malcapitati nemici, travolti dall'impeto sovrumano dell'attaccante, si persero presto d'animo e gli si arresero. Brandus delle Isole, che aveva assistito al combattimento, si diede immediatamente alla più vile delle fughe. Saraide porse subito la mano al vincitore e lo condusse in un cimitero che si trovava all'interno delle mura. Qui erano disseminate numerose tombe sulle cui lapidi era inciso il nome dei defunti che le occupavano. Dopo essersi fatti largo fra le sepolture, i due giovani giunsero davanti a un sepolcro ricoperto da una lastra di metallo su cui erano incise in caratteri d'oro queste parole:
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Soltanto colui che saprà conquistare la Dolorosa Guardia potrà aprire questa tomba. Invano Brandus delle Isole aveva tentato di sollevare la lastra, ma ora il cavaliere senza nome vi riuscì senza sforzo alcuno. Sul fondo del sepolcro gli apparve un candido blocco di marmo, sul quale era visibile un' altra scritta: Qui giacerà Lancillotto del Lago, figlio di re Ban di Benoic. Così il valoroso pupillo della Dama del Lago conobbe il proprio nome e le proprie origini.
tratto da: ilpaesedeibambinichesorridono.it
Morris
08-04-2008, 18.11.34
Conto sulla Vostra coerenza...Messere....soprattutto x il nome che portate.
Vi voglio dar fiducia.....V'ho sempre difeso, anche in Vostra assenza.....e Lady llamrei ve lo potrà confermare!
llamrei
08-04-2008, 19.01.02
Conto sulla Vostra coerenza...Messere....soprattutto x il nome che portate.
Vi voglio dar fiducia.....V'ho sempre difeso, anche in Vostra assenza.....e Lady llamrei ve lo potrà confermare!
Non capisco di che cosa parlate messer Morris..confermare cosa? Confermare in merito a che? Mi sono persa un tratto del cammino?
sir-lancillotto
08-04-2008, 22.52.15
il mio nome le mie gesta e la mia spada mi hanno sempre preceduto dovunque io andassi,
sono e sarò sempre al servizio dei piu deboli,
porto un nome grande e mi impegno a rendergli onore tutti i giorni della mia vita.
anche se i tempi sono cambiati ed i cavalieri sono quasi estinti dentro di me circola il sangue del drago.
la mia storia non avrà mai fine perchè ci sara sempre la mia leggenda.
sir-lancillotto del lago.....
Morris
09-04-2008, 01.35.36
Non capisco di che cosa parlate messer Morris..confermare cosa? Confermare in merito a che? Mi sono persa un tratto del cammino?
Niente di particolare.. Lady llamrei, ricordavo un nostro colloquio su Lancillotto traditore...ricordate? Quisquilie e Pinzillacchere!
Quanto adoro il Vostro tenero strasecolare! Posso baciare il dorso della vostra candida mano!??
llamrei
09-04-2008, 10.43.08
Messer Morris....avete ragione. Ne discutemmo e confermo quanto allora dissi. Diciamo che son sicura che "questo nostro sir-lancillotto" non è una persona con "una doppia personalità" come colui di cui parlavamo...ecco...;-)
Baciare la mano? Ma un cavaliere non dovrebbe solo sfiorarla?
Morris
09-04-2008, 11.07.11
Il Vostro Viso... non oserei sfiorar....quello sì!
Ma la Vostra mano....col Vostro permesso...la bacerei!
llamrei
09-04-2008, 11.14.03
bene messere, prima di arrivare a tanto...controllate anche la posta...cosi giusto per utilizzare anche quella parte del forum ... ;-)
Morris
09-04-2008, 11.29.47
Milady!!!!!!!!!
llamrei
09-04-2008, 11.31.02
Milady cosa???? vi ho detto di GUARDARE/CONTROLLARE/VISIONARE/PRENDERE ATTO/PRENDERE COSCENZA dei messaggi privati!! Come ve lo devo spiegare? CHECK OUT YOUR MAIL PLEAZE
llamrei
09-04-2008, 11.32.37
Chiudi gli occhi ....e guarda le stelle?
sir-lancillotto
09-04-2008, 18.44.50
messere, milady, l'unico tradimento che ho commesso e stato quello di amare e ne ho pagate care le cinseguenze
llamrei
09-04-2008, 21.36.10
@sir lancillotto: non faccio una colpa a voi, sia ben chiaro. Quello che ho detto nei post precedenti di questo topic si riferiva ad un discorso molto interessante e chiarificativo tra Sir Morris e me...nulla di personale con voi come persona, ci mancherebbe: sono felice invece di aver avuto l'occasione di avervi conosciuto: siete anche molto "prolifico" e questo vostro dispensare non può che far del bene alla nostra comunità
Ve lo dico una sola volta poi chiudo qui la spiegazione e vi prego non chiedetemi di andare oltre:
Antropoligamente parlando cerchiamo entrambi, prima di tutto, di liberarci del nostro bagaglio culturale. Soprattutto voi messere.
Da un punto di vista del tutto personale, Lancillotto (quello menzionato da Troyes, Malory ecc, giusto per essere chiari) non rientra nei canoni di persone che vorrei come amici, in quanto io ho una visione dell'amicizia diversa rispetto a quella che Lancillotto potrebbe avere. Voi avete menzionato che siete un cavaliere e come tale ne vivete in funzione...evidentemente (SEMPRE SECONDO IL MIO PUNTO DI VISTA) Lancillotto non è tanto cavaliere quando lo siete voi. E qui chiudo.
Vi ringrazio della vostra presenza e del vostro ottimo lavoro.
Buonaserata Milord
Morris
09-04-2008, 21.54.47
Spiegazione Eccellente....per quel che può valere il mio giudizio.
Sir Lancillotto state tranquillo, Lady llamrei è una donna di sani principi ed io la rispetto assai.
Morris
09-04-2008, 22.02.51
Perbacco! Non Riesco A Farvi Placare! Calmatevi!!!!
E' Tutta Colpa Del Mio Fuorviante Estro...debbo Comportarmi Diversamente!
llamrei
09-04-2008, 22.09.16
Lady llamrei è una donna di sani principi .
e te credo!!! ci mancherebbe milord! ohibò!
llamrei
09-04-2008, 22.11.01
Perbacco! Non Riesco A Farvi Placare! Calmatevi!!!!
E' Tutta Colpa Del Mio Fuorviante Estro...debbo Comportarmi Diversamente!
Io sono tranquillissima milord...ho esposto le mie ragioni senza tanto tergiversare...come d'altra parte sono abituata ad agire...non è assolutamente colpa vostra
Morris
09-04-2008, 22.15.24
Mi rendo conto.....chissà cosa fate quando siete nervosa!!!!! Scherzo, perdonatemi.
llamrei
09-04-2008, 22.18.29
non vi consiglio di trovarvi tra i miei passi, messere, in quel caso.....
ci stiamo rendendo conto che stiamo uscendo dal topic? Siamo in OT pazzesco! Immagino l'ira (giustamente devo ammettere) di sir Hastatus..
Morris
09-04-2008, 22.24.46
Stop It (argomento chiuso)
sir-lancillotto
09-04-2008, 22.44.03
vi ringrazio per le spiegazioni milady.
Morris
09-04-2008, 22.55.21
Bene.........
sir-lancillotto
09-04-2008, 23.16.39
Il giorno successivo Galeotto si recò nuovamente nell'accampamento di Artù. Qui Galvano gli chiese che cosa lo avesse indotto a offrire la pace ed egli rivelò che era stato l'intervento del cavaliere dalle armi nere a indurlo a compiere tale passo. La meraviglia e l'ammirazione per il cavaliere sconosciuto aumentarono ancor più e la regina, che partecipava con grande interesse alla conversazione, domandò quale fosse il nome di quel prode. Quando si seppe che nemmeno il signore delle Isole Lontane lo conosceva, tutti rimasero assai sorpresi e dispiaciuti, poiché avrebbero molto desiderato averlo fra loro. Poco dopo Ginevra si congedò dai presenti e si ritirò, pregando Galeotto di accompagnarla mentre si recava nel suo padiglione. Quando furono soli, essa esclamò: "Mio caro amico, quel cavaliere è l'uomo che più di ogni altro desidererei conoscere, ma temo che voi non mi vogliate rivelare dove si trova. Ditemi, in verità: egli è forse al vostro campo ?" "Regina - rispose Galeotto - a voi posso dire che egli ora non è qui, ma si trova nel mio paese." "Oh, dolce signore, mandatelo a chiamare, fate che egli torni il più presto possibile!"
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"Cercherò di rintracciarlo, ma non posso promettervi nulla" fu la risposta. Ritornato al suo accampamento, Galeotto riferì all'ospite il colloquio con la regina e lo consigliò di incontrarla. Lancillotto rimase a lungo indeciso, poiché non osava trovarsi a faccia a faccia con colei il cui solo pensiero gli faceva venir meno le forze e la ragione. Decise tuttavia di vederla, dal momento che neppure lontano da lei poteva più vivere, tanta era la forza dell'amore che lo divorava. Per tre giorni il signore delle Isole Lontane ritornò al campo di Artù, ed ogni volta, interrogato da Ginevra, rispose che ancora il cavaliere non si era visto. Finalmente, il quarto giorno venne da lei, lieto in volto, dicendole: "Signora, egli è qui ed è ben lieto di incontrarvi". I due presero accordi affinché l'incontro potesse avvenire in segreto, dal momento che la regina temeva di perdere la propria reputazione se la notizia di quell'appuntamento si fosse conosciuta. Il luogo prescelto fu un lussureggiante bosco ai piedi delle mura del castello di Galore, dove mai nessuno di solito si recava. Venne convenuto che la regina giungesse con un piccolissimo numero di damigelle, le più fidate della sua compagnia, mentre lo sconosciuto cavaliere sarebbe stato accompagnato soltanto da Galeotto. Il giorno successivo, poco prima del tramonto, Ginevra prese con sé la dama di Malehaut e due fanciulle del suo seguito, e con loro si avviò verso il bosco, sedendosi poi ai margini di una radura cosparsa di fiori variopinti. Pochi minuti erano trascorsi, quando si udì un trotto leggero e due cavalieri apparvero fra gli alberi: fra loro la regina riconobbe immediatamente Galeotto, mentre il volto del giovane che cavalcava al suo fianco non le era noto. I due gentiluomini salutarono con grazia le donne del seguito, poi si avvicinarono alla regina che se ne stava da sola qualche metro più in là. Smontarono agilmente, quindi si inchinarono di fronte alla bellissima donna. Lancillotto fu subito preso da un tremito fortissimo, che non appariva in nessun modo in grado di dominare, sicché il compagno, temendo che la propria presenza lo imbarazzasse, si allontanò con un pretesto e raggiunse le damigelle.
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"Signore, molto ho dovuto attendere prima di potervi vedere, sebbene fossi assai desiderosa di incontrarvi. Ma ditemi: siete davvero voi il prode che da solo ha saputo vincere ogni avversario nei due giorni di battaglia?" "Non spetta solo a me il merito della vittoria, ma anche a tanti valorosi cavalieri" rispose con modestia Lancillotto. "Foste voi, tuttavia, a portare armi rosse durante il primo scontro e nere in quello successivo?" "Sì signora, fui io""È strano che nulla si sappia di un uomo che ha saputo dare tali prove di sé. Chi vi ha ordinato cavaliere?" "Foste voi, dolce signora" La regina apparve assai sorpresa di quelle parole, e invano cercava di ricordare in quale occasione ciò fosse accaduto. Dominando l'emozione che ancora lo attanagliava, il giovane ricordò che Artù lo aveva fatto cavaliere, ma che la spada che egli sempre impugnava era un dono di lei, che gliel'aveva mandato dopo la liberazione della dama di Nohant. Perciò si riteneva servitore non di Artù, ma della regina, poiché è la spada il vero segno della cavalleria. Ginevra rimase piacevolmente stupita che il bellissimo giovane che le stava di fronte fosse lo stesso che aveva compiuto quella splendida impresa, e ancor più lo ammirò quando seppe che era stato lui, ancora, a liberare il castello della Dolorosa Guardia."Voi siete dunque Lancillotto, figlio del nobile Ban, signore di Benoic, come era scritto nella tomba della Dolorosa Guardia." Poi, di fronte al silenzio del cavaliere, continuò: "Imprese come queste non si compiono se non per amore di una donna. Ditemi, se non sono indiscreta: chi è costei?" Un forte rossore attraversò come un lampo il viso di Lancillotto, che poi impallidì come se nel suo corpo non vi fosse più sangue: "Siete voi, signora" disse con un filo di voce. "Dunque voi mi amate? E da quando?" "Dal primo momento in cui vi vidi. " Pronunciate queste parole, il giovane fu preso da un tale tremito che non poté più parlare. Galeotto, che, pur stando a una rispettosa distanza, osservava la scena, vide l'amico in difficoltà e intervenne prontamente. "Signora, vedete come soffre quest'uomo.
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Solo a voi è dato il potere ,di cancellare i suoi tormenti: fatelo, in nome di ciò che egli ha fatto per voi." "Come posso lenire il suo dolore?" domandò la regina. "Promettetegli di diventare per sempre la sua dama ed egli sarà l'essere più felice detta terra" . "Così sia - pronunciò a bassa voce, ma con tono sicuro Ginevra - lo prometto." Tale fu la gioia di Lancillotto che egli credette di non poterla sopportare e di cadere morto al suolo. Ma non morì, e non morì neppure quando la più bella delle donne, per nulla turbata dalla presenza di Galeotto, gli si avvicinò e unì le labbra alle sue in un dolcissimo, interminabile bacio.
Morris
09-04-2008, 23.20.57
Sono già stato tra questi versi, si li ricordo....grazioso quel posto ove risiedono!
sir-lancillotto
09-04-2008, 23.26.21
Lancillotto trascorse molti anni alla corte di re Artù, al servizio del quale compì gesta che nessuno prima di lui aveva tentato. Grande fu la gloria che seppe conquistare e grandi gli onori che ricevette, ma ogni sua impresa, nel segreto dell'animo, egli continuò a dedicarla a Ginevra, la donna a cui era legato da un sentimento così forte che mai alcun uomo ne aveva provato uno uguale. E la regina, che lo ricambiava di altrettanto amore, era assai orgogliosa di essere l'ispiratrice di tante prodigiose avventure. Il loro legame, tuttavia, non poteva restare segreto per sempre e furono Galvano e i suoi fratelli, Mordret, Agravain, Guerrehes e Gaheriet, ad accorgersene per primi.
Un giorno essi stavano discutendo di ciò che avevano scoperto, allorché Artù si trovò per caso a passare vicino a loro e, sentendo pronunciare il nome della regina, si fermò ad ascoltare senza che essi lo vedessero. Non poté ben comprendere che cosa stessero dicendo, ma si rese conto dal tono delle loro parole che si trattava di qualcosa di molto serio. Si avvicinò ai cinque fratelli e li invitò a esprimere apertamente le loro preoccupazioni. Galvano che non avrebbe tradito per nulla al mondo la sua amicizia per Lancillotto e che era profondamente devoto alla regina, rispose che non aveva alcuna rivelazione da fare, poi se ne andò, ma i fratelli, incalzati da Artù, ormai in preda a una térribile collera, svelarono il tradimento di Ginevra e Lancillotto. Il re, che non poteva credere a un' accusa così infamante, decise di tendere una trappola ai due presunti adulteri al fine di avere la certezza della loro colpa. Per il giorno successivo organizzò una battuta di caccia, certo che la sua assenza avrebbe spinto la moglie e l'amante ad incontrarsi: se così fosse avvenuto, i due sarebbero stati sorpresi e puniti come meritavano. Le cose andarono proprio come era stato previsto, anche se Lancillotto, scoperto nell'appartamento della regina, riuscì ad aprirsi la strada con le armi e a fuggire. Ginevra rimase però prigioniera e su di lei Artù decise di compiere una giustizia esemplare: il giorno successivo sarebbe stata arsa viva sul rogo. Immediatamente fu preparata una catasta di legna fuori dalle mura del castello e i quattro fratelli di Galvano ricevettero l'ordine di portarvi la regina e di sorvegliarla fino al momento dell'esecuzione. Essi obbedirono, ma poco prima del tramonto dalla vicina foresta uscì al galoppo un gruppo di cavalieri che si slanciò contro di loro. Era Lancillotto, che con i suoi parenti ed amici veniva a liberare la prigioniera. La battaglia fu breve: nessuno poté resistere alla furia dell'invincibile guerriero, che uccise uno dopo l'altro Agravain, Guerrehes e Gaheriet; soltanto Mordret, con alcuni soldati, riuscì a salvarsi grazie ad una pronta fuga. Quando il re lo seppe, radunò immediatamente tutti i suoi vassalli per guidarli contro Lancillotto che si era rifugiato nel castello che un tempo si era chiamato della Dolorosa Guardia, e che ora veniva detto della Gioiosa Guardia, dopo che lo stesso figlio di re Ban lo aveva liberato dall'incantesimo che pesava su di esso.
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A fianco di Artù cavalcava anche Galvano, che, avendo visto i propri fratelli uccisi da Lancillotto, non provava più per lui alcuna amicizia, ma anzi intendeva vendicarsi a tutti i costi.Allorché l'esercito del re fu giunto davanti al castello della Gioiosa Guardia, Lancillotto mandò un messaggero ad Artù per chiedergli di non scatenare una guerra che avrebbe portato soltanto lutti e disonore, ma ricevette una dura risposta: nessuna tregua poteva esservi fino a quando i traditori non fossero stati puniti come meritavano. Allora, pur a malincuore, Lancillotto si apprestò a combattere. Gli scontri furono durissimi e se da una parte Galvano compì prodigi di valore, dall'altra Lancillotto non fu da meno; lo stesso Artù, che nonostante la non più giovane età prendeva parte a tutte le battaglie, si comportò con grande onore. Un giorno, nel corso di una mischia si scontrò con Lancillotto che, dopo averlo sbalzato dal cavallo, anziché dargli il colpo di grazia, gli offrì una nuova cavalcatura. Pur avendo apprezzato un simile esempio di generosità, Artù non volle porre fine alle ostilità se non quando gli giunse dal Papa l'ordine di interrompere una guerra che era una vergogna per tutti i cristiani. Piegandosi alla volontà del rappresentante di Dio sulla terra, il re di Bretagna accettò di togliere l'assedio, a patto però che Ginevra si proclamasse innocente e tornasse da lui; in cambio prometteva che avrebbe rinunciato a punirla e l'avrebbe nuovamente onorata come sua legittima moglie.
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La proposta gettò nello sconforto sia Lancillotto che la sua dolce compagna, che non avevano alcun desiderio di separarsi, tuttavia essi compresero di non avere alternative: se avessero respinto le proposte del re, sarebbe apparsa chiara a tutti la loro colpevolezza e il nome di lei sarebbe stato disonorato per sempre. Fu così che essi accettarono di separarsi, senza sapere che non si sarebbero mai più rivisti.
Morgen
09-04-2008, 23.34.18
Quando leggo questa storia Messere, sono molti i sentimenti che mi attraversano il cuore: rabbia, tristezza, compassione...
Morris
09-04-2008, 23.37.25
Splendida! Ho gli occhi lucidi anche adesso.....è più forte di me....grazie Lancillotto.
sir-lancillotto
09-04-2008, 23.50.30
rabbia, tristezza, e compassione ormai sono i miei scudieri che mi accompagnano ogni giorno
Morris
10-04-2008, 00.00.35
Grazie a Voi Milady!
sir-lancillotto
10-04-2008, 00.26.11
Grazie a Voi Milady!
e un grazie anche da parte mia lady morgen
llamrei
10-04-2008, 10.23.38
Sono già stato tra questi versi, si li ricordo....!
questa frase è bellissima messere....devo farvi i miei sinceri complimenti :)
Morris
10-04-2008, 12.15.45
E' tutto frutto Vostro, Milady, e non sto adulandoVi.....è pura ispirazione....senza di essa ...prevarrebbe forse...la mia ....cialtroneria!!!
Morris
10-04-2008, 12.16.45
Un Buon Giorno, Sir!
Morgen
10-04-2008, 13.59.13
La vostra cortesia, gentili cavalieri, mi rinfranca! Raramente qualcuno usa simili accortezze nei miei confronti...
Mi duole però ammettere che, leggendo questo racconto, non sempre l'amore è felicità, anzi! Si può forse essere felici, può forse un amore essere benedetto dal Cielo, quando provoca dolore ad un cuore nobile come quello di Artù? Ahimè, spesso la felicità degli altri non coincide con la nostra...
Morris
10-04-2008, 14.22.57
Per rispetto a Lady llamrei, lascio a Voi altri tutti ogni altra pronunciazione in merito! Non me ne vogliate Lady Morgen.
llamrei
10-04-2008, 14.28.34
Per rispetto a Lady llamrei, lascio a Voi altri tutti ogni altra pronunciazione in merito! Non me ne vogliate Lady Morgen.
Messer Morris: sapete a volte proprio mi riesce difficile capirvi: credo che voi potreste essere stato un abilissimo inquisitore - vi dico questo sorridendo e forse con un po di malizia, non vogliatemene messere e sapete che vi stimo alquanto - voi sapete benissimo come la penso: voi ed io gia ne discutemmo in merito e conoscete la mia idea sull'amicizia. Che altro volete che io vi dica?
Già le vostre domande ed affermazioni sono già ben mirate...ottimo inquisitore ;)
llamrei
10-04-2008, 14.31.18
E' tutto frutto Vostro, Milady, e non sto adulandoVi.....è pura ispirazione....senza di essa ...prevarrebbe forse...la mia ....cialtroneria!!!
Questo mi lusinga messere: è un onore essere, anche solo per un istante, una musa ispiratrice...
cialtroneria? Non credo messere che voi ne siate in possesso: non nell'uso del lessico... in modo piu assoluto
ma con la spada sir Morris?;)
Morris
10-04-2008, 14.33.59
Inquisitore? Forse Giudice Salomonico...o...semplicemente "Constatatore".
llamrei
10-04-2008, 14.36.14
Inquisitore? Forse Giudice Salomonico...o...semplicemente "Constatatore".
Inquisitore messere: gli inquisitori miravano le domande per avere delle mirate risposte...abilissima arte milord ;)
Morris
10-04-2008, 14.40.34
Avete presente l'abilità di Sir Lancillotto? Bene...lascerò a voi scoprire il talento di un "Defender".
llamrei
10-04-2008, 14.42.19
Che sia cosi allora ;-)
Morris
10-04-2008, 15.16.57
Non sono d'accordissimo, comunque accetto, se lo dite voi?
Morgen
10-04-2008, 15.42.17
Ohibò, temo di aver acceso una bella discussione con il mio intervento! :p
Morris
10-04-2008, 15.49.30
Che ben vengano, Milady.....le manterremo sempre accese....
Morris
10-04-2008, 21.59.12
Grazie per la vostra licenza!
sir-lancillotto
10-04-2008, 23.41.20
perche avete cambiato il vostro avatar lady morgen il primo era bellissimo
Morgen
10-04-2008, 23.46.52
perche avete cambiato il vostro avatar lady morgen il primo era bellissimo
Eccovi accontentato Sir...
Morris
10-04-2008, 23.53.40
Grazie Sir Lancillotto....e grazie a Voi Milady!
sir-lancillotto
11-04-2008, 13.47.44
bellissimo rispecchiera sicuramente la vostra bellezza milady
Morris
11-04-2008, 20.06.23
Certamente!