Visualizza versione completa : Una sera a teatro
Parsifal25
23-12-2013, 04.15.00
Il tutto succederà nella notte del 23 Dicembre.......pian piano la vostra curiosità verrà placata.....
P.S: mi aspetto tanti cuoricini ;)
Altea
24-12-2013, 01.57.10
Il tutto succederà nella notte del 23 Dicembre.......pian piano la vostra curiosità verrà placata.....
P.S: mi aspetto tanti cuoricini ;)
Sir Parsifal...:rolleyes: la notte del 23 dicembre è già passata.
Parsifal25
24-12-2013, 02.09.33
Milady.....l'intento era quello di operare al meglio in codesto preciso istante.....nelle prime ore della Vigilia di Natale.....
E' probabile che vi sia stato qualche piccolo errore di calcolo di tempi della mia persona :p.
Eilonwy
24-12-2013, 02.09.54
Sir Parsifal...aspettiamo tutte la sorpresa!!! Forza dai!!! :D:D:D
Altea
24-12-2013, 02.13.35
Non preoccupatevi milord..fate con calma e sarà più successo.
Damigella Eilowny perchè parlate al femminile??E' solo per donne? :rolleyes:
Parsifal25
24-12-2013, 02.16.10
Comincerò subito, ma c'è da attendere un bel pò......questa notte monto la guardia in toto......cosicchè posso operar al meglio per donarvi il mio regalo.
Chiedo solo la gentilezza e la cortesia di postar tutto ciò che adorate, dopo che avrò completato l'operato. A breve dovrebbe assistermi anche il mio comandante di Cadetteria.
Perdonatemi......se potete :o
Eilonwy
24-12-2013, 02.16.24
Ma no....è che ho scritto troppo velocemente...ah ah!!! :D
Altea
24-12-2013, 02.21.08
Non preoccupatevi sir Parsifal...voi siete tal gentil cavaliere che non dovete affatto scusarvi.:smile:
Eilonwy
24-12-2013, 02.22.35
Sì è vero....anzi verrei volentieri a fare la guardia con voi !!! ;)
Parsifal25
24-12-2013, 02.28.53
" Correva l'anno di Nostro Signore 1100, da meno di un secolo si era realizzato il sogno del nobile Artorius. Unire sotto un unico vessillo, l'intera Britannia ed i suoi polpoli.
La magia scaturita da tal evento, unendo il sacro al profano, diede vita ad una sinuosa e silente armonia che da troppo tempo aveva abbandonato queste giovani terre.....tutto sembrava perfetto, ma un nuovo male avrebbe nuovamente infangato l'immacolata Britannia.
Gli Antichi lo lessero fra le stelle e la luna......un nuovo Signore Oscuro avrebbe incatenato la libertà maledettamente desiderata.....nuove ombre avanzavano lente lungo l'orizzonte. Eravamo stati avvertiti.....
Le armi tornano ad incrociarsi, il sangue dei consaguinei è tornato a bagnar le verdi lande delle Alte Colline. La salvezza non è certa, ma ora come ora.....vi è un'unica parola d'ordine: soppravvivere......
Questa volta solo un miracolo potrà salvarci......da poco siamo usciti dalle ultime guerre fraticide......che Dio ci assista......"
Tratto dalle mie memorie......Deirdre Firewalker, comandante d'istanza del drappello Scudi Argentei della Fortezza di Hroggstad
Parsifal25
24-12-2013, 02.49.43
Il buio aveva oscurato il campo di battaglia, rulla di tamburi e voci lontane scandivano il silenzio e le litanie che riecheggiavano lungo l'intera landa.
"Quel giorno.......fu uno dei più cupi che la storia del nostro popolo abbia conosciuto.......la morte era ovunque, se chiudevi gli occhi potevi sentirne il respiro, e credetemi, cari amici......era cosi'......."
Gli schieramenti raccoglievano i corpi dei loro cari e compagni d'arme ancora caldi......la cosa strana era che gli schieramenti avversi buttavano l'occhio nell'altra fazione come se cercassero di intravedere se fra quelli vi era qualche loro amico, fratello o conoscente. La tensione emanata dai loro animi poteva esser percepita osservando solo i movimenti del viso......era un orrore.
Nel medesimo giorno, ero in capo al drappello degli Scudi Argentei che da poco eran rientrati dalla loro missione. Gli elogi ed i complimenti non mancarono ma vi era ben poco da stare allegri. Congedai' i miei uomini e sali' lungo il torrione Warwick ed osservai' la desolazione che andava circondandoci.....una morsa gelida scalfi' il mio animo, i miei pensieri eran flagellati dalle mille vite spezzate e dalle urla di battaglia. Il mio sguardo non aveva più niente di umano:
"Cosa siamo diventati!! E' veramente la giusta via quella che stiam percorrendo? La stessa che Artorius aveva disegnato per tutti noi? Che l'Apocalisse sia stata innescata......". Questo, era l'unico pensiero che predominava in me:
"Comandante......sir Deirdre, state bene?" Una voce andò a svegliarmi da quel torpore
"Si'.....cosa desid......perdonatemi Morrow......ero sovrappensiero. Dimmi è successo qualcosa?"
"Nossignore. Ero solo venuto a sincerarmi delle vostre condizioni. Vi siete allontanato dall'intero gruppo senza lasciar detto niente. Ero preoccupato." Sorrisi al ragazzo e alla sua premura. Era più piccolo di me. mi poteva esser fratello ma nel contempo era uno dei migliori in circolazione per l'intero regno. Era un onore, poterlo crescere sotto la mia custodia.
"Ti ringrazio, ragazzo......ma non ti preoccupare. Passerà......tutto passerà......". Bisbigliai' le ultime parole e levai' lo sguardo verso il fronte nemico ed una lenta litania andava levandosi fra quei fuochi di quella strenua e logorante notte. Fiocchi di neve cadevan lenti sul campo di battaglia, coprendo e lavando il sangue di un ennesimo giorno di fraticidio......sembrava come se la stessa neve volesse lavar quel terribile peccato. Poche ore e le lame sarebbero tornate a morder i corpi degli uni e gli altri. Un magone andò formandosi nel mio cuore.....
" Quanto tempo ancora durerà......questo inutile massacro. Non vi è alcuna via di scampo. Ti scongiuro Signore, aiutami a comprendere...."
http://www.youtube.com/watch?v=gEcCGN7diwU
Parsifal25
24-12-2013, 03.33.30
Il mio sguardo non riusciva a cambiar forma, quello che banelava nella mia mente era ancor più feroce del corpo inferto nel petto di un proprio avversario. Sapevo che vi era Morrow al mio fianco, ero conscio del fatto che se il superiore fosse preoccupato e teso la veemenza di coloro che lo seguono potrebbe cedere, ma cosa fare.
Il ragazzo mi fissò in viso ed avenzò qualche parola:
"Comandante....avete paura?"disse il ragazzo
"La paura è parte integrante di noi esseri umani, giovanotto. Se non la si avesse......saremmo solo degli esseri votati alla follia. Non credi?" gli risposi in tono scherzoso e confidenziale
"Saggio come sempre Milord.....ma se ci fosse la possibilità di far terminar questa trucida novella. Sarebbe disposto a schierarsi fra i folli....." un sorrisetto birbante colorò il viso del ragazzo
"Che cosa intendi Morrow.....spiegati meglio".
Morrow cominciò a camminar lungo il torrione come a voler indicare qualche luogo che andava aprendosi lungo la sezione occidentale della fortezza
"Vedete.....quel luogo laggiù. Quella foresta cosi' cupa. Si dice che gli Antichi custodissero un qualche segreto fra le sue fronde.....si narra che la Foresta del Brecilian sarebbe andata ad aprirsi soltanto quando la Terra e la Luna sarebbero state cosi' vicine da potersi sfiorare fra di loro, poiché la Belva liberata avrebbe condannato la stirpe umana alle mille pene che solo l'Oblio avrebbe potuto formare. Beh.....è probabile che quel giorno sia proprio questo. Sarebbe cosi' folle da confermarlo, Comandante?"Le parole del ragazzo mi lasciarono interdetto "non dirmi che credi a queste leggende, Morrow. Sappiamo che è tutta un'invenzione delle vecchie tribu' per far in modo che il potere venisse conservato dagli sciamani e pastori spirituali......"
"Forse e' cosi'.......o forse non è cosi'.......che cosa vuol fare, Comandante? Sfiderà la razionalità che tanto imprigiona gli esseri umani?" Andò congedandosi e tornai' al mio soliloquio.
"Possibile che si creda ancora a queste sciocchezze e superstizioni. Il tempo delle favole è finito da un bel pò, Merlino ha lasciato spazio alla preparazione medica dei monaci.......come può esser veritiero ciò che il ragazzo dice......."
Scossi la testa e scesi verso l'accampamento dei miei uomini, andavo cercando Morrow per dirgli che non era il momento adatto per narrar di tale storia:
"Morrow!" I miei soldati subito presero la posizione d'ordinanza.
"Comodi ragazzi......sto cercando Morrow......lo avete visto, dove si è diretto?" I miei uomini si guardarono esterefatti l'uno nell'altro, vidi uno dei tanti avvicinarsi:
"Signore......Morrow è deceduto in battaglia stamane, durante la spedizione....."
"Come osi, giovanotto! Darmi del folle. Ti è andato in panne il cervello?"
"Nossignore......non volevo offenderla, ma è la verità......"
Mi grattai' il capo e istericamente risi
"Mi stai dicendo.....che ho parlato con un fantasma. Vuoi esser radiato dai ranghi?" Altri dei miei uomini, vennero a ripetermi le stesse identiche cose del compagno che andavo rimproverando:"Cosa è questo........un'ammutinamento?"
Andò ad aprirsi un varco e andai' avvicinandomi ai letti dei feriti e deceduti. Riconobbi il volto di Morrow. Era freddo, pallido e livido in viso......la morte lo aveva fatto suo. Lo sgomento traversò i miei occhi:
"Che sia impazzito.....che sia stato ingannato da quei pensieri. Stavo sognando, vero?". Indietreggiai'......
"Perdonatemi ragazzi......forse.....è meglio che mi ritiri in stanza."
"Comandante, comandante.....che le succede"
"Nulla, nulla....continuate pure....."
Il mantello mi sfiorò il volto.....andai' verso il torrione e puntai' l'attenzione verso quella foresta......
"Che sia veramente impazzito......la Foresta del Trapasso.....già mi ha fatto suo? Morrow......che diamine......sta succedendo."
http://www.youtube.com/watch?v=qQwu9e3oSC8
Parsifal25
24-12-2013, 04.42.12
Abbandonai' quel luogo stregato e mi diressi nelle mie stanze. Era sita al secondo piano e ciò che poteva donar di meglio era la sicurezza di un luogo dove poter versar lacrime senza che nessuno ti vedesse, abbandonar gli istinti peccaminosi nel tepore di una piccola candela o sibillar preghiere che non sempre era possibile recitare visto che son tanti i culti che mi circondano. Era il mio unico rifugio....e' piu' che mai senti' il bisogno di correr nel suo abbraccio. Accesi la candela presente sullo scrittoio e osservai' il volteggiar delle fiamme interne
"Come è potuto accadere quello strano incontro......che fosse una stregoneria effettuatami da qualche vecchia megera sotto richiesta di qualche mio nemico? Vogliono eliminarmi, rubandomi la sanità mentale? Non succederà mai. " Un secco no ed un categorico colpo sullo scrittoio emanarono la sentenza.
"Eppure.......il discorso fatto e gli scambi di opinione effettuati con Morrow erano più che reali. Gli ho pogiato, persino, la mano sulla spalla per ripagarlo della premura dimostrata......non era ombra o essenza quella che ho toccato." Presi a camminare lungo la stanza per cercar di comprender quello che mi si era parato innanzi e......probabilmente anche per far calmar la paura che mi aveva preso visto che ad una certa età, non posso ancora aver timore dei fantasmi.
Di colpo un sorriso si apri' lungo il mio volto.....mi vennero in mente le parole dette dal ragazzo nell'incontro precedente "......Sfiderà la razionalità che tanto imprigiona gli esseri umani?......". Fermai' i miei passi e diressi lo sguardo verso i confini della Foresta....." che la storia del figliolo.....sia vera. Sarei'.......veramente disposto a schierarmi dalla parte dei folli e dell'entusiasmo gioviale di un ragazzo che sognava di divenir futuro cavaliere?"
In mente mi ritornarono le immagini del mio primo addestramento e missione che mi venne affidata. Ricordo che, per risolver una faccenda intricata, utilizzai' le letture di Mago Merlino e Galvano che per salvar Re Artu' dalla "Triste Guardia" delinearono un fantomatico guerriero divino che levando il suo urlo di guerra e coraggio al cielo per trarne potere riuscirono a metter in fuga l'avanguardia. Rido, ancora al sol pensiero di quello che accadde dopo......Si', venni punito ma nel contempo il mio istruttore rimase soddisfatto:
"Sei un folle......ragazzo mio. Appartieni a coloro che non temono niente, da quel che vedo" E' probabile che la Foresta del Trapasso......un giorno ti aprirà le sue porte."
E' quello che ho dimenticato e seppellito che mi ha trasformato in quel che ora io sono, una semplice macchina da guerra. Quel pizzico di follia che mi ha permesso di esser il migliore fra tutti durante quella vecchia dimostrazione l'ho scartato ed è andato perduto. E' tempo di recuperarla...... presi le mie cose e senza indugio usci' dalla fortezza. Le stalle eran pronte per caricar i nostri destrieri e Shion andava attendendo i miei comandi
"Diamoci da fare bello, mi aiuteresti a recuperar un pò di follia?" Un colpo di zoccoli mi fece comprender che non vedeva l'ora di tornar ai vecchi tempi, quando io e lui vivevamo di sole avventure magiche. Improvvisamente, riscopri' l'entusiamo che andava nuovamente a prender corpo in me, la fantasia del giovane cavaliere che mirava a divenir come l' elité di Re Artu' colorarono il mio viso. Sellai' il mio fidato destriero e corremmo via coperti dall'ombra della notte.
Pochi attimi e giunsi ai confini della Foresta, una melodia lontana e mistica andava levandosi fra i suoi rami. Delle lucciole danzavano a quel ritmo e d'improvviso una voce:
"Ti aspettavamo Deirdre......da tanto tempo attendavamo il tuo arrivo. La promessa che ti venne fatta sta per esser rispettata. Sei pronto ad affrontar te stesso? Tante saranno le difficoltà che incontrerai' fra questi alberi "vivi". Forse cadrai'......ma non disperiamo.....sappiamo che sei ricco di sorprese....."
Dinanzi ai miei occhi....i confini della Foresta vennero ad aprirsi. Strinsi le briglie di Shion e lo carezzai' sulla criniera:
"Amico mio.....restami vicino e ne usciremo vittoriosi. La follia che stiamo per compiere potrà salvare la nostra candida e soave terra...." Caricai' Shion ed entrammo.
http://www.youtube.com/watch?v=bSjfkwvOOAM
Parsifal25
24-12-2013, 05.05.02
Fine Primo Atto......si continua domani in mattinata.......
Parsifal25
24-12-2013, 13.00.50
Il silenzio regnava solenne, ne un fruscio ne quella dolce melodia che mi aveva condotto sin qui riusci' ad udire nuovamente. Tutto intorno era come se fosse addormentato o in attesa di un qualcosa che sarebbe accaduto a momenti. Piu' andavo ad inoltrarmi nella Foresta, più cambiava il paesaggio. Il silenzio lasciò lo spazio a fiotti di vento che intrecciandosi con le fronde degli alberi creavano un eco distorto come se fosse una risata malefica; le lucciole che guidavano i miei passi tenuamente lasciarono spazio agli occhi cangianti dei rapaci notturni, portatori di tristi e spiacevoli nuove. Il trotto di Shion diveniva sempre più lento e pesante......la mia anima cominciò a vacillare
"Ciò che vissi in quegli attimi fu un'autentica lotta tra me, i miei sensi e paure.....quanto dolore e rabbia percepì in questo antico regno della natura. Urla disperate si alzavano dalle radici di quegli alberi.....coloro che erano caduti combattendo seguendo la luce del proprio Signore reclamavano un posto ove poter tornare,si udivano preghiere levate al cielo le quali imploravano pietà ai loro aguzzini:
"Mio Signore fa che possa ritornare dai miei figli e la mia amata".....i pianti degli innocenti e delle giovani fanciulle furono il colpo più profondo che potessi subire. Le parole che andavan prendendo corpo furono le stesse che ascoltai', quando completavamo il nostro operato. Gli occhi di una fanciulla, incrociarono i miei......la sua candida voce proferi' parola:
"....ho paura....non lasciarmi da sola.....ti prego, aiutami." Mi volsi verso la sua figura, ma prosegui' lungo la via della distruzione e capitolazione. Tutto ciò batteva nella mia testa come un martello su di un'arma ancora calda tanto da farmi perdere il lume della ragione.....
"Non riesco a sopportarlo, non riesco ad andare oltre", la mia anima andava man mano a perdersi spinta dalla voglia di unirsi al dolore di tutti questi uomini, stavo per cedere.... le grinfie del rimorso, della disperazione e del dolore mi stavano lacerando....Che il mio ciclo andava chiudendosi? I miei giorni sarebbero finiti qui o ne sareì rinato a nuova vita?
Tremavo.......quanto tremavo.......sembrava che il mio corpo non volesse risponder più ai miei ordini, le ombre di quella struggente disperiazione mi avvolsero in toto e mi trascinarono nel baratro più oscuro dell'anima senza che io potessi oppormi. O meglio, forse.....non volevo proprio farlo. Durante quegli attimi che sembravan eterni, la mia vita passò innanzi come se fosse un ripido scialaquio di acqua corrente. Vidi il bello ed il cattivo tempo in cui tutto sembrava aver valore eterno: gli insegnamenti del Codice, le feste in maschera con i miei compagni di Accademia, la timidezza che ricopriva il volto di un ragazzo che viveva di sogni e fantasie (il vero me), l'amore puro di una fanciulla che ben presto lasciò le mie mani perchè richiamata ai cieli: "Elsie.....amor mio......", ripensando a lei.....le lacrime sul mio volto divenivan sempre più fredde e taglienti il potere che ero riuscito ad ottenere attraverso le mie imprese, rispetto, vendetta e terrore avevan segnato quel sognatore......l'amor perso cosi' repentinamente lo aveva cambiato.
"La mia fine è giunta......" dissi ansimando "L'unica consolazione è quella che il sangue che ho versato con queste mani verrà ripagato. Perdonatemi voi tutti.....perdonatemi......" dissi piangendo.
"La pace che tanto avevo desiderato e l'esser protetto da tutto ciò che avevo compiuto durante il mio percorso di vita fu un toccasana per i miei peccati, mi attendevan le fiamme dell'Inferno, ne ero certo, visto il male che avevo seminato lungo le strade, campi e vie traversate ma ero pronto a pagarne il prezzo.......se questo avesse potuto fermar il fraticidio che avevamo commesso......."
http://www.youtube.com/watch?v=HMVxu7z06A8
Parsifal25
24-12-2013, 15.07.16
Il vuoto era divenuto la mia nuova casa. Costretto a viver nell'Oblio sospeso tra vita e morte.....nessuno con cui poter parlare, ne una spalla su cui contare durante le ore buie che corroderanno man mano la propria essenza. Il rimorso, la viltà ed il rancore saranno il mio nuovo sostentamento. Un uomo formatosi sulla ragion d'essere era diventato la sua stessa ombra che lo sovrastava....."come son potuto cadere cosi' in basso.....ho cercato la follia e non sono riuscito a trovarla. I miei sogni, le mie speranze dove erano andate a perdersi......perchè le ho abbandonate e non più ritovate"
"Dannazione ho un compito da svolgere, come posso star qui fermo ad osservare il marciume che dilagherà su queste terre. I miei uomini devono esser guidati, abbiamo una battaglia da condurre l'indomani certo, senza di me saran perduti. Devo uscire di qui....le catene che mi tengono strette in questo mondo sospeso vanno distrutte. La guerra deve cessare." Sembravo una tigre in gabbia camminavo avanti e indietro, quasi come se volessi trovar una via d'uscita ed abbater quel muro.
"Fatemi uscire!!!!". Poco dopo, una sagoma avanzava lenta verso di me. Cercai' di identificare i tratti che la distinguevano ma era difficile provar ciò essendo molto evanescente.
"Comandante......allora, non vi siete perduto." il tono ed il suono di quella voce mi era molto familiare "Morrow....che ci fai qui? Ti diverti ad osservar la mia follia....". La sagoma venne a prender corpo e andò ad avvicinarsi sempre più "Nossignore, non lo farei' mai. Il rispetto e l'affetto che provo nei vostri confronti come se foste mio padre....non mi permetterebbero mai di recarle tal torto. Ero solo venuto a sincerarmi che il Comandante che tanto ho lodato sin da quando ho scelto di seguirvi fosse tornato quello di un tempo......e credo che vi siate ritrovato." Gli risi in volto "mi stai prendendo in giro! Non vedi che son bloccato in questo pozzo senza uscita.....pensi che possa far qualcosa.Folle!" la sagoma spari'.
Una luce tonò nell'antro. Una luminescenza che poteva render ciechi, invase il mio spazio " Volete terminarla con questi scherzi assurdi. Mi lasciate in pace" gridai' sofferente. "Alzati!che cosa stai combinando quaggiu'. Ti è stato affidato un compito. Vuoi compier il tuo destino."
"Le sembra facile, non vede che oramai non appartengo più al mondo che conoscevo. Son stato punito per quel che ho fatto." Un tuono devastò la mia barriera
" E Tu!! Saresti l'ultimo dei cavalieri che vuole protegger l'Antico Dettame.....un bamboccio che cerca solo di scappar via dalle sue responsabilità senza render conto del torto avanzato......."
"Come osate parlar in questo modo. Non conoscete nulla dell'Antico Codice.....chi crede di essere. Me lo spiega!!" il suono delle parole dette divenne più rabbioso del solito
La voce suonò ridontante in quell'infinito spazio "qualcheduno sul cui sangue è stato stilato il vostro ordine di cavalieri, non osar dubitar di me! Ragazzo! Non posso permettere ad un vile di parlar cosi' al mio cospetto; quel torto era più bruciante delle fiamme nere che attendono i condannatidel Giudizio Universale. La mano fremeva richiedeva il sangue di quell'individuo blasfemo che si elevava a Re. "Che intenzioni hai!! Hai scelto la via da percorrere. La tua terra natia verrà dannata al martirio che gli è stato predestinato. E tu ne sarai' la causa. Piangi ancora come un infante sapendo che li' fuori al più presto tutto andrà distrutto.....cosa vuoi fare......Rispondi!!!!"
Quelle parole furono la goccia che fece traboccare il vaso"Non lo permetterò......in alcun modo. Mi hai sentito, vi è un solo Re....e non siete voi!!!." Sguainai' la mia spada e la levai' contro quel fasullo imperio. Un colpo secco e la barriera che mi teneva imprigionato in quel luogo venne scalfita. Ero ancora in piedi. Sentivo il fruscio del vento carezzarmi il viso, udi' ciò che mi era sembrato una bolgia infernale come un canto di guerra pronto ad esploder nel trionfo della luce
"Shion......." urlai' con tutte le mie forze "abbiamo una missione da compiere, i nostri fratelli devono esser salvati. Raggiungiamo la fonte." Era da tempo che non brandivo la mia spada con grande ardore, la presa era ben salda e il moto che regolava il battito del mio cuore ed animo pulsava di fiamma viva. Una fenice andava librandosi in quell'infausto e tetro scenario quasi come se volesse indicarmi la via, incrociò il mio sguardo e mi accompagnò verso l'uscita. Eravamo divenuti un tutt'uno: le sue ali erano il mio manto, le sue lacrime erano le mie vestigia da cavaliere e le sue piume eran le ali che da troppo tempo avevo tenuto incastonate in quell'immane abominio che il dolore, la morte e la disperazione mi presentarono come vestigia. La cascata era vicina, forse il luogo del tesoro lo avevo trovato. La speranza tornerà a librarsi in volo.
"Non cedete alle promesse di un re fasullo, cari fratelli. Attendete il mio ritorno.....non commettete altro fraticidio. I nostri avi ne stanno soffrendo ed il re che tanto abbiamo amato rischia di esser spodestato da nuovi idoli che cancelleranno la sua memoria abbandonandoci nell'impurità più sporca che l'animo umano abbia patito. Non cadete nella trappola del Demonio.....vi scongiuro."
http://www.youtube.com/watch?v=VlhdKTYwdsY
Eilonwy
24-12-2013, 16.50.27
L'Antico Codice dei Cavalieri e delle Dame di Camelot:
Dentro il cerchio della tavola,
sotto la sacra spada,
un Cavaliere e una Dama devono giurare di obbedire
al codice che è senza fine,
senza fine come la tavola,
un anello legato all'onore.
Un Cavaliere è votato al coraggio,
il suo cuore conosce solo la virtù,
la sua spada difende gli inermi,
la sua forza sostiene i deboli,
la sue parole dicono solo la verità,
la sua ira abbatte i malvagi.
Il cuore di una Dama apprende solo la bontà,
la sua beltà sostiene i cavalieri,
il suo coraggio difende gli inermi
e la sua mente conosce solo la verità.
Il giusto non può morire,
se un uomo ancora ricorda,
le parole non sono dimenticate,
se una voce le pronuncia chiare,
il codice per sempre riluce,
se un cuore lo conserva splendemente.
Parsifal25
24-12-2013, 17.12.21
Quando giunsi presso la cascata era come se un limpido respiro mi avesse concesso l'onore di poter condivider con tutti gli esseri viventi, la ritrovata speranza. Lucciole, fate, creature della foresta e pastori di alberi eran tutte li' a festeggiar la lieta novella:
"Ben fatto......Deirdre Firewalker, cavaliere dell'Antico Codice hai mantenuto la parola data anche se in più di un'occasione temevamo di averti condannato a morte e sofferenza. Eravamo preoccupati per te.....la stessa Luna sembrava diventar cupa quando hai rischiato di esser trafitto dal vortice delle fameliche anime. Tutti noi, pregavamo per il tuo ritorno. Ed infine......eccoti qui. Nato a nuova vita" la vocina che parlava era la stessa che mi aveva accolto alle porte della Foresta "Son contento che stiate tutti bene......mi spiace avervi fatto aspettare a causa dei miei continui indugi. Mi è concesso veder chi mi ha permesso e condotto in questo luminoso mondo per compier il mio dovere. Devo porre i miei omaggi al suo reggente. "
Le lucciole che danzavano intorno a me.....apriron la via e vidi una dama dal vestito color firmamento ergersi come una ninfa fra le acque della cascata. Rimasi estasiato da quello che i miei occhi videro......il tutto lo si poteva descrivere in una sola parola "Una figlia di Celestia". La dama mi guardava quasi come se fosse intimidita o imbarazzata dal lasciarsi veder ad occhio mortale e con la delicatezza che la distingueva pronunciò "Continuando cosi'......mio Signore.....non farete altro che aumentare il mio imbarazzo. Non dovete pormi alcuno omaggio, anzi, sono io che ho da regalarvi qualcosa. Prego avvicinatevi....." mi tese la mano. Segui' i lineamenti delle sue dita e con passi goffi andai' avvicinandomi. Avevo il capo chino. Non ero degno di incrociar lo sguardo della fanciulla....avrei' potuto deturparne la bontà macchiandone l'innocenza e la purezza che traspariva da quegli occhi cosi' lucidi d'amore.
Non raggiunsi le acque, fermai' i miei passi lungo la riva e di li' mi inginocchiai': "Perdonatemi Milady.....non merito di esser elogiato in codesto modo. Ho commesso molti peccati e al più presto dovrò scontarne altri.......ma vi prego....concedetemi la possibilità di porre rimedio a questo eterno conflitto. Alcuni dei miei uomini più validi son caduti perchè spinti dal mio ardore. Il mio caro figliolo Morrow è stato uno degli ultimi a cedere il passo ma se non foste stato per lui, non avrei' mai aperto gli occhi."
La dama mi si avvicinò, anch'ella si inginocchiò dinanzi a me sollevandomi il viso. Chiusi gli occhi. "Perchè fate cosi' mio prode cavaliere.....non amate i vostri occhi. Non mi donerete la grazia di poterli vedere.....eppure......conosco bene il colore dei vostri occhi: azzurri come il firmamento...."
"Forse......un tempo lo erano, mia Signora. Questi occhi han donato solo morte e intolleranza, condanna e sottomissione, bugie e violenze....." le parole che uscivan dalla mia bocca eran più taglienti di qualsiasi altra cosa. Non riusci' a trattenere le lacrime. La dolce ninfa apri' i miei occhi e carezzò il mio intero viso seguendovi i lineamenti: "Quanta sofferenza avete patito....mio cavaliere. Il dolore che portate dentro e come una ferita che difficilmente potrà esser ricucita ma son certo che il dono che le starò per fare ne curerà il peso anche se verrete chiamato a compiere una scelta. Sarete pronto ad accoglierla?"
"Tutto ciò che mi sarà inferto, purchè possa salvare i miei fratelli....." La dama sorrise candidamente "avete scelto il vostro supplizio, Sir Deirdre Firewalker....." venni avvolto dalla luce della Luna e da essa venni baciato. La ninfa donò le sue labbra al peccatore. "Questa sarà la tua arma, mio amore." Fra le mani comparve il vessillo della sacra croce.....mi senti' bruciare dentro ma non provai' dolore. "Adesso andate mio caro.....la battaglia diventa sempre piu' cruenta. La Bestia manovra i fili......siamo all'ultimo atto. Vi attenderò nella nostra dimora.....". Spronai' Shion allo stremo, ma non accusò stanchezza; il vessillo sventolava nel vento e la luce emanata dalla sua araldica era tenuta intatta dalle lucciole e dal firmamento stesso. Giunto al confine della Foresta le rampicanti che occludevano il passaggio si apriron senza remora alcuna. Un'aura nera si levava sul campo, la sagoma della Bestia rideva compiaciuta del massacro che andava compiendosi.
"Fermo dove sei, vile carogna." Il suo sguardo puntò la mia andatura
"Il cavaliere è tornato all'ovile.....vieni.....unisciti a questa danza. Non mi diverto senza il mio Campione...."
"Giammai villano......piuttosto la morte che viver fra le fauci della tua ombra". Una risata terrificante si levò nell'area. I due schieramenti soffrivan come dannati.
"Lascia stare questi uomini......non meritano di esser parte del tuo disegno. Hanno la loro vita da portare avanti"
"Hai ritrovato il coraggio......folle, Ti rendi conto che tu sei uno ed io ho più di 70000 uomini pronti a combatter per me. Pensi veramente di sconfiggermi...." tuonò altisonante. "Guarda cosa si è disposti a fare per aver il mio consenso", le armate intere vennerro assoggettate dal suo potere.
"Canaglia......anche io ho il mio esercito....."levai' il vessillo alto in cielo e un lampo di luce andò ad aprirsi la via in quell'oscurità. Un coro di Angeli e antichi cavalieri corse in mio supporto. Mi donaron tutta la forza per scagliar il colpo mortale "........non nuocerai' più alla mia gente.....per l'Antico Codice, per Re Artu' ed i suoi Cavalieri.....per la magnificenza di Camelot......" parti' alla carica e trafissi il corpo della Bestia.
"Tutto tornò alla normalità......il mio compito era terminato.....la mia figura lasciò le pagine della storia. Solo qualcuno narra di un folle che sconfisse il Male con il semplice ausilio della musica e di uno stendardo. Coloro che vissero l'evento lo considerarono la nuova incarnazione della Tavola Rotonda......altri narran di lui come il vecchio re Uther e della sua leggenda che ancor oggi viene ricalcalcata.....e se vi dicessi che si trattava di un semplice uomo che immolò la sua anima per il giusto fine......mi credereste......"
Vostro Deirdre Firewalker......un semplice e folle uomo......
http://www.youtube.com/watch?v=HsCp5LG_zNE
In questa notte di attesa, mentre la città si prepara alla festa, ho trovato la pace nel teatro.
E il vostro dolce racconto, così vivido, carico di significati, coinvolgente, con la sua musica soave, che faceva da perfetta colonna sonora alle parole... Beh, posso dirvi che sono riusciti a spazzare via le tensioni, le questioni in sospeso, le preoccupazioni che affollavano la mia mente.
Grazie di cuore Sir Parsifal, per tutto questo... Vi abbraccio, se permettete...
Avete un anima nobile, limpida, valorosa e colma di Bellezza... Vi faccio i complimenti per questo vostro racconto...
Eilonwy
25-12-2013, 13.21.09
E' stato FA-VO-LO-SO!!!
Davvero mitico....bellissimo...straordinario...magnifico.. .incredibile!!! Bravo...bravissimo!!! :D:smile_wub::D
Se me lo permettete, qui ci vuole un bel bacetto sulla guancia....smack! ;)
Buon Natale e grazie per lo spettacolo!!! ;)
elisabeth
26-12-2013, 21.33.37
Sir Parsifal.....avete lavorato col cuore così come un uomo che ama il teatro sa fare......un grande dono...mi avete fatto torvare in questo luogo da pesanti tendaggi di velluto rosso...un bellissimo ragalo....
Un magnifico Natale....
Altea
27-12-2013, 01.03.32
Vi ringrazio pure io sir Parsifal di questa storia contornata da favolose melodie...un bellissimo regalo di Natale..storia molto avvincente.
Eilonwy
27-12-2013, 01.09.20
Vi ringrazio, Sir Parsifal....veramente un ottimo lavoro!!! :smile_clap:
Avete creato una vera e propria opera d' arte teatrale....complimenti!!! :D:smile_wub::D
Parsifal25
27-12-2013, 02.36.11
Ringrazio voi tutte.....gentil dame dal cuore ricco di beltà e sogno. Ho solo donato a Camelot, ciò che più gli spetta.......
Un racconto di " Maschere, emozioni e forti musiche" che solo da esse ci si può coccolare. Son contento che l'iniziativa vi sia piaciuta.....credo che ce ne saranno altre.....oramai, sto prendendo il monopolio di questa sezione :D.
Lady Elisabeth, Lady Altea.....mia dolce madamigella Eilonwy.....lieto di avervi fatto viver una piccola magia che solo il Natale può donare. Vi ringrazio :18015: :heartbeat:
Eilonwy
27-12-2013, 02.56.27
E' stato qualcosa da brivido...era una via di mezzo tra Amleto e le novelle del Boccaccio con un' atmosfera gotica...dovreste metterlo in scena anche in altri teatri!!! :D:smile_wub::D
Parsifal25
27-12-2013, 16.32.04
Mia cara madamigella ciò che le vostre dolci parole mi dicon....non fanno altro che rendermi soddisfatto, fiero e ricco dell'affetto che nutro nei vostri confronti.
E' molto probabile che lo presenterò alla mia compagnia teatrale il progetto.....sicuramente ne saranno molto contenti.
Eilonwy
27-12-2013, 22.14.08
Molto bene allora!!! :D
A me è piaciuta tantissimo quando la ninfa ha baciato il protagonista....avete ricreato una via di mezzo tra l'amore dantesco, petrarchesco, stilnovista e cortese....magari al giorno d' oggi i ragazzi invece di dirti "ti amo" o "mi piaci" in modo pigro o superbo facessero come una volta. :neutral_think::D
Il massimo della pigrizia è quando ti scrivono "T.V.B."....ma io dico si consumano le mani?!? :sad_evil::laughing_lol1:
Parsifal25
28-12-2013, 03.09.41
Mia cara madamigella.....purtroppo i ragazzi di oggi, non riescono più a comprender la magia che traspare da un semplice messaggio detto con il cuore o da una qualche soave parola che implichi la forza contenuta in quella parola detta.
E' molto raro trovar ragazzi che ancora operano come dei galantuomini...però vi sono.....io appartengo a questa schiera ;). Siamo rari, ma esistiamo tuttora.
Per quanto riguarda il bacio che la ninfa della luna ha donato al suo cavaliere.....vi è un significato molto forte che è possibile delineare come una rinascita comparabile alla Pentecoste. E poi....devo ammetterlo la donna-angelo dei maestri stilnovisti è sempre un dono regal da porre alle dame...... :smile:
Eilonwy
28-12-2013, 03.19.34
Vi auguro sogni d' oro a voi e a questa magica città!!! :D:18015:
Per ringraziarvi dello spettacolo....vi voglio regalare questo balletto classico:
http://www.youtube.com/watch?v=DT4C5Sc8geA
Parsifal25
28-12-2013, 03.45.23
Ed io come umil cavaliere.....accetto il dono della damigella della Luna.
La beltà che lei presenta e dona a questo teatro con i balletti di grandi opere, non fanno altro che riempirmi il cuore di incommensurabile gioia. La ringrazio, madamigella. :kiss2:
Le auguro una serena notte e sogni d'oro.....:Fairy-icon:
Eilonwy
29-12-2013, 01.33.03
Questa sera vorrei dare il mio contributo in questo teatro....spero che vi piaccia questa danza hawaiana.....è una delle mie preferite e qui le ballerine sono, a mio parere, state bravissime!!! :smile_lol:
BUONA VISIONE:
http://www.youtube.com/watch?v=3OYkYFFIvHk
Parsifal25
29-12-2013, 03.52.21
Il potere della danza e delle parole che da essa vengon pronunciate, son sempre la maraviglia di un mondo unico, antico e particolare.
Ogni passo, ogni gesto o performance.....scandisce il ritmo di un mini-racconto quotidiano.....cose, che ben pochi riescono a fare.....
http://www.youtube.com/watch?v=GXFSK0ogeg4
Eilonwy
29-12-2013, 04.03.07
Stupenda musica Milord, ma per certi aspetti questa musica mi ha fatto un po' paura:laughing_lol1::laughing_lol1::laughing_lol1: .......sembra adatta per la scena della morte sul rogo di Giovanna d' Arco o l' arrivo della Apocalisse!!! :o:p
Parsifal25
29-12-2013, 04.19.48
Mi spiace averla spaventata, madamigella. Non immaginavo che le potesse crea tensione la musicas ascoltata......dovrò sdebitarmi con qualcosa di più allegro :smile:.
Comunque.....il suono solenne che circonda la melodia da me presentata....racconta molto della mia persona. L'opera risulta anche la descrizione perfetta per il mio caro ego Parsifal.
Sapete, è stata usata nel film "Excalibur" come colonna portante del cavalier Parsifal quando riesce a trovare il Graal e a consegnar nuovamente la spada di Artu' presso il Sacro Lago. Ad oggi.....risulta difficile ritrovar quel film, ma ciò che viene raccontato da esso....non può esser facilmente descritto.
Eilonwy
29-12-2013, 04.25.19
Ma no!!! Scherzavo.....sono un po' burlona stasera....ah ah ce ne vuole per spaventarmi! :laughing_lol1:
Pensate che una volta, quando ero bambina....i miei compagni di giochi mi avevano rinchiusa in una casa, che era infestata di fantasmi.....peccato che io e gli spiriti andiamo molto d' accordo!!! :D
Buona Notte !!!
Altea
02-01-2014, 23.41.19
Adrian von Ziegler...
http://www.youtube.com/watch?v=ryig06suvV0&list=UUSeJA6az0GrNM4_-pl3HQSQ (https://www.youtube.com/watch?v=ryig06suvV0&list=UUSeJA6az0GrNM4_-pl3HQSQ)
Parsifal25
03-01-2014, 01.05.07
Lady Altea......il pezzo che avete donato al nostro teatro......è un inno alla serena quiete. Le note che si librano da codesto pianoforte e dall'anima del suo autore rispecchiano in toto la splendida e fugace entità del calmo.....
Grazie per il suo dono.....milady......:18015:
Altea
05-01-2014, 00.04.44
E io ringrazio voi e vi dono una altra melodia di questo compositore svizzero (Adrian von Ziegler) che a soli 24 anni riesce a comporre tali musiche..oltre quelle celtiche e gotiche, metal, dark e molte altre...se volete conoscerlo meglio.
E grazie a voi per quello che date in questo Teatro che ho sempre amato, sono certa darete sempre un ottimo contributo.
http://www.youtube.com/watch?v=FiH06V4dMSk&hd=1
(p.s. il video non è uno dei migliori, mi aspettavo qualcosa di meglio su utube in merito alla melodia)
Eilonwy
05-01-2014, 04.03.02
Questa è la mia opera teatrale preferita....ve la dedico Sir Parsifal !!!:D:smile_wub::D
http://www.youtube.com/watch?v=_mG7v8KLj5w
Parsifal25
05-01-2014, 16.32.48
Quanto siete dolce madamigella......son contento di accoglier nel teatro un tal dono :o
"La Locandiera" del Goldoni è una delle tante opere che ho avuto il piacere di presentare nella sua terra natia.....è stata una grande sfida l'interpretazione del Cavaliere di Ripafratta....anche se i suoi modi non mi si addicevano tanto :smile:.
Ecco il mio pezzo per voi
http://www.youtube.com/watch?v=jJRnNm_jhEs
Eilonwy
05-01-2014, 21.06.37
Vi ringrazio del dono Milord.....è una melodia molto bella....vivace, pacatamente vivace e che dà serenità al cuore!!! :D
Grazie infinite, Sir Parsifal25!!! ;)
Tara La Banshee
05-01-2014, 21.12.47
http://youtu.be/UXOYcd6KZ0E
Uno dei primi brani che la mia insegnante di musica mi fece ascoltare...me ne sono subito innamorata..spero che piaccia anche a voi!
Eilonwy
05-01-2014, 21.24.58
Stupendo....veramente bello, Lady Tara!!!:D
Altea
06-01-2014, 00.53.47
Bellissima interpretazione della opera di Mozart..in lingua originale poi..grazie lady Tara.
Ecco un pezzo dalla Bayadere (opera secondo me lasciata in sordina)..la morte di Nikyia interpretata dalla grande etoile Svetlana Zakharova
http://www.youtube.com/watch?v=-GdfpAXnuPk&hd=1
Parsifal25
06-01-2014, 03.09.06
Benvenuta nel nostro teatro, madamigella Tara. Il mio nome è Parsifal, cavaliere dei Longino.....in codesto spazio troverete molto spesso la mia persona, ne sono divenuto il mecenate ;)
Ringrazio il dono che ci avete presentato e spero che diventerà assidua frequentatrice del Teatro di Corte......sapete, insceno molte opere cosicchè possiate riposar cullata dalle note ed opere che si levano da questo piccolo angolo.....
Il primo debutto vi è stato nel periodo natalizio.....credo che ce ne saranno delle altre.....:smile:
Eilonwy
12-01-2014, 01.18.25
Il Lago dei Cigni:
C'era una volta una regina che era rimasta vittima del sortilegio di un mago. Il fatto era accaduto da così tanto tempo che nessuno ricordava più la causa della maledizione; però nessuno aveva dimenticato la tragedia della vendetta del mago. Cercando attentamente cosa avrebbe potuto maggiormente addolorare la regina, lo sguardo del mago cadde sulla sua giovane figlia, che giocava con le altre fanciulle. Raccolse tutti i suoi poteri malefici e trasformò le sorridenti fanciulle in uno stormo di candidi cigni, la cui bellezza e il cui candore serbavano testimonianza della loro vera natura. La regina fu completamente distrutta da quella crudeltà e fino al giorno della sua morte non cessò di piangere per la cattiveria subita. Le lacrime salate che colarono dai suoi occhi si raccolsero in un lago scuro, tanto profondo e senza fine come la sua disperazione.
E fu in questo lago che quando non poté proprio tollerare oltre il suo dolore, la regina si gettò, annegando. Passarono molti anni. Grandi alberi crebbero attorno a quel luogo; la principessa insieme alle altre fanciulle, immortali e senza età erano ancora sotto l'effetto dell'incantesimo: nuotavano infatti come bianchi cigni sul lago di lacrime. Ma un giorno un giovane principe capitò in quel luogo. Mentre era a caccia, rimase indietro, lontano dal gruppo di amici e si trovò in una densa foresta. Intanto si era fatta notte. Gli alberi della foresta erano così fitti e alti che non gli permisero di trovare un sentiero da seguire. Poi vide un barlume di luce davanti a sé, si diresse allora in quella direzione e giunse sulle rive di un grande lago che sotto i raggi della luna sembrava d'argento. Vide uno stormo di candidi cigni che nuotavano sulla superficie dell'acqua e in un primo momento, da buon cacciatore, afferrò il suo arco e prese la mira. Ma qualcosa lo fermò: forse la bellezza di quegli uccelli o il fatto strano di averli trovati di notte, quando la gran parte dei volatili dorme. Si fermò all'ombra di un albero domandandosi perché mai la vista di quei cigni turbava il suo cuore. Poi, come lo videro, quei candidi uccelli nuotarono verso la riva e, a turno, ognuno batté le ali bianche nell'aria trasformandosi uno dopo l'altro in bellissime ragazze. Infine gli si avvicinò l'ultimo cigno che diversamente dagli altri, notò il principe, aveva una coroncina di perle sul capo, e quando anche questo si trasformò, capì di aver trovato la principessa dei suoi sogni. Avanzò di qualche passo, spostandosi cauto per non spaventarla. Ma quando la ragazza cigno lo scorse, protese verso di lui le braccia senza timore e gli corse incontro leggera. «Finalmente,» ella mormorò, «finalmente c'è speranza per tutte noi!». Poi prendendo il principe per mano e fissandolo con i grandi occhi scuri gli raccontò la storia dell'incantesimo subito. Terminato il racconto, cominciò a piangere e disse: «Solo per breve tempo, ogni notte, il mago ci restituisce il nostro aspetto umano e solo allora ci permette di dimenticare il nostro destino, interrompendo così per qualche minuto la nostra sofferenza.» Il principe non sopportò di vederla piangere. «Dimmi come si può spezzare l'incantesimo,» supplicò. «Qualunque sia il prezzo, io lo pagherò!» «L'incantesimo potrà essere spezzato solo dall'uomo che mi amerà con tutto il cuore,» disse la principessa cigno, «da colui che giurerà di sposarmi e che non tradirà mai la mia fiducia.» «Se è così, sarà presto fatto,» replicò il principe colmo. di gioia,<tu hai già il mio cuore! ».
Mentre parlava, la luna era passata dietro una nuvola; si era alzato un vento freddo e il lago era diventato grigio acciaio. Il principe rabbrividì, perché sentì come un cattivo presagio, mentre le ragazze cigno si nascosero al passaggio di un'ombra scura sopra di loro. Allora abbracciò la principessa e stringendola a sé per proteggerla, il principe sentì il cuore della fanciulla battere contro il suo come quello di un uccellino catturato. «È il mago!» sussurrò la principessa cigno. «Viene ogni notte sotto le sembianze di un grosso gufo nero, per osservarci mentre torniamo cigni. Prova un crudele piacere nel vedere il potere che ha su di noi.» Il principe afferrò stretto il suo arco. «Lascia che venga, questa notte,» disse incollerito, «e io lo eliminerò dalla faccia della terra!» «No!» gridò la principessa, «non farlo! Solo lui può liberarci dall'incantesimo. La sua morte sarebbe la nostra rovina.» Mentre ancora stavano parlando, si allontanò da lui e insieme a lei le altre ragazze cigno tornarono verso l'acqua. Camminavano come in sogno, col capo chino, ed egli si accorse che una grande forza le sovrastava. «Non abbandonarmi,» supplicò la principessa, voltandosi mentre stava già sulla riva dell'acqua, «vieni ancora a trovarmi, domani notte. «Non mancherò!» rispose il principe, e guardò, sentendo una fitta al cuore, come in un attimo la fanciulla aveva sollevato le candide braccia per trasformarsi di nuovo m cigno. Il giovane cavalcò veloce nella notte e arrivò a casa, ma non riuscì proprio a prendere sonno. Si alzò presto il mattino dopo, e si accorse che in tutto il palazzo c'era un gran trambusto; si ricordò allora che era il giorno in cui diventava maggiorenne e sentì come un tonfo al cuore, perché ci sarebbe stato un gran ballo al quale avrebbero partecipato tutte le probabili future principesse. Il giovane principe avrebbe dovuto scegliere tra loro una donna con cui condividere la vita e, in futuro, il trono. Sapeva però che questo non sarebbe mai avvenuto, perché ormai non poteva amare che una sola donna, quella che aveva vista la notte prima. Ma non poteva certo raccontare ai genitori la strana vicenda della principessa cigno, perché non gli avrebbero mai creduto. «No,» disse tra sé, «non ho scelta, devo partecipare a questo ballo, ma le rifiuterò tutte, una dopo l'altra. Niente potrà mai separarmi dal mio vero amore!» Quel giorno sembrò non finire mai. Giunta finalmente sera, indossò i suoi abiti più eleganti e con la tristezza in cuore andò al ballo. Vi erano sei principesse e nel corso della festa il principe danzò con tutte. Alcune erano belle ma altere, altre semplici e carine. Una sembrava molto bella e gentile e il principe pensò che forse, in altre circostanze, l'avrebbe anche amata. Ma i grandi occhi scuri, imploranti, della principessa cigno erano sempre tra lui e quei visi sorridenti. Non poteva più aspettare la fine delle danze, avrebbe voluto fuggire sulla riva del pallido lago, nella buia foresta. Terminate le danze, la regina lo chiamò vicino a sé e gli chiese di scegliere tra quelle sei principesse la sua promessa sposa. «Madre, non posso,» rispose, «volete forse che io scelga solo per il suo aspetto una ragazza che conosco appena?».
Queste cose richiedono tempo!» Eppure sapeva di avere amato la principessa cigno al primo sguardo. Prima che la madre potesse rispondere vi fu un'improvvisa agitazione nel cortile del palazzo; si sentì un fragore di carrozze correre sul selciato e un sonoro nitrire di cavalli.
Le porte del salone da ballo furono subito spalancate e nella sala entrò a grandi passi un uomo alto e possente, che faceva roteare un gran mantello nero. Con lui entrò una gelida ventata e il principe sentì odore di pini, ma anche un puzzo di acque stagnanti. Questa persona dall'aspetto terrificante teneva per mano una principessa che, nonostante il lussuoso abito nero e argento, aveva l'inconfondibile aspetto della sua amata principessa cigno. Il principe non poteva quasi credere ai suoi occhi. Il viso era quello della sua principessa, non c'era dubbio, ma i suoi modi erano arroganti, lo sguardo era trionfante. «Maestà,» disse l'uomo alla regina, «io vi porto una principessa degna di vostro figlio, spero proprio che lui non la rifiuterà. Il principe danzò con la nuova principessa».
«Ma sei proprio tu, amore mio?» le chiese. «Che cosa ti porta qui, e in tale compagnia? » «È il mago che mi ha portato da te,» rispose la principessa. «Ci ha visti vicino al lago, e udendo che ci scambiavamo una promessa d'amore, ha capito che tu eri l'uomo destinato a rompere il suo maleficio. Tuttavia, sapendo che un giorno tu governerai su queste terre, lui ora cerca la tua amicizia.» Mentre parlava, gli sorrideva e lo guardava fisso coi grandi occhi scuri. Ma il principe aveva una strana sensazione, si sentiva inquieto; gli pareva di danzare con una ragazza diversa da quella del lago. Aveva occhi indagatori che lanciavano bagliori come i preziosi diamanti che aveva sul vestito. Il principe provò un senso di smarrimento, ricordando lo sguardo gentile che, quando era davanti al lago, si fissava sui suoi occhi. «Sono davvero legato a questa creatura altera e sfavillante, oppure anche questo è un sortilegio del mago?» pensò tra sé. La principessa sembrava aver letto nei suoi pensieri. «Amore mio,» sussurrò la ragazza, «non respingermi. Temo che il mago insinui nella tua mente dei dubbi, facendomi apparire diversa da quella che sono realmente. Lui punta tutto su questo inganno, sapendo che se ora tu mi rifiuti, io sono perduta per sempre!» «Questo non accadrà mai!» rispose il principe. «Ti ho fatto una promessa, e io non sono mai spergiuro!» Gli occhi scuri, coi loro freddi bagliori, lo tenevano avvinto come un serpente che immobilizza la preda. Il giovane non poteva vedere oltre la finestra del salone lo stormo dei cigni bianchi che attraversava il cielo notturno. «Allora fa' che tutti ascoltino la tua promessa,» disse la principessa, sorridendogli con quell'espressione che lui amava tanto, «impegnati verso di me, così che l'incantesimo possa spezzarsi e possiamo finalmente essere felici insieme.» Ora parlava a voce bassa, ma senza dolcezza. Il principe si fece coraggio, si convinse che l'intrigo del mago non doveva indurlo a rifiutare la sua principessa cigno. «Una volta che l'incantesimo sarà rotto,» pensò, «io avrò di nuovo la mia cara e dolce amata.» Prese la principessa per mano e la portò davanti al trono dove sedevano i genitori.
«Guardate,» esclamò, «ho fatto la mia scelta: questa ragazza e nessun'altra sarà la mia sposa!» Tutto a un tratto il mago le fu vicino e disse: «Fallo giurare davanti a tutti questi invitati. Che giuri di concludere queste nozze e che, se non terrà fede alla promessa, ne andrà della sua vita.» Quando gli occhi scuri della ragazza si rivolsero a lui, il principe sentì di nuovo l'odore di cose fetide, che marciscono in oscure profondità. E ancora una volta fu assalito da mille dubbi. «Ah!» si lamentò la principessa, guardandolo con volto amorevole. «Ti ha messo contro di me, come temevo!» E abbassò il capo, coprendosi il viso con le mani, e al principe sembrò che ella piangesse. La prese allora tra le braccia. «Giuro,» gridò, «che sposerò questa principessa, e se non sarò fedele alla mia promessa ne andrà della mia vita!» Appena ebbe pronunciato queste parole, udì un tremendo rumore vicino alla finestra in alto. Tutti guardarono in alto e videro un cigno bianco che freneticamente sbatteva le ali contro i vetri. Allora il principe capì che era stato ingannato. Guardò la ragazza che aveva tra le braccia e, quando lei sollevò il capo, vide inorridito che ora mostrava un volto completamente diverso: i suoi occhi lo schernivano e la bocca assunse un ghigno beffardo. Spingendo la ragazza lontano da sé, il principe corse fuori dal salone, mentre nelle orecchie gli risuonava lo sgradevole suono della risata sghignazzante della donna. Fuori, nel freddo della notte, prese un cavallo da uno stalliere e cavalcò disperatamente verso il lago dei cigni. Mentre cavalcava, vide sopra di sé i candidi cigni che, in volo, passavano davanti alla luna. Raggiunse il lago insieme ai cigni e osservò ancora una volta i candidi uccelli che prendevano forma umana. Quando la principessa cigno fece un passo fuori dall'acqua il principe la prese tra le braccia e se la strinse al cuore. «Perdonami,» le disse, «per aver creduto per un solo momento che quella immonda persona potessi essere tu!» «Quella è la figlia del mago,» gli rispose la principessa cigno. «Lui ha usato i suoi poteri magico per darle il mio aspetto. «Cosa si può fare,» egli chiese, «per distruggere questo maleficio? Come ti posso salvare, ora?» . «Non biasimarti,» disse dolcemente la ragazza, «il mago è troppo subdolo, perché un cuore leale possa capirlo! Presto lui si trasformerà in un gufo nero per godere della nostra pena. Questa volta, quando verrà, tu devi ucciderlo.» «Ma se lo uccido, l'incantesimo non potrà mai più essere spezzato,» ribatté il principe. «Se non lo farai,» disse la principessa cigno «ne andrà della tua stessa vita.» . «Come posso lasciarti per sempre sotto il maleficio di questo spregevole individuo?» «Non temere,» disse la principessa cigno, «la fine del mio incantesimo è ora in mio potere. Prima che termini questa notte andrò a unirmi a mia madre nelle profondità del lago di lacrime.
Mi ha invocata per tanto tempo e io le ho sempre risposto: «Aspetta, madre, ma solo per un poco, perché c'è ancora qualche speranza. «Ora ogni speranza è svanita e la mia unica salvezza sta nelle sue mani.» Mentre parlava, s'alzò il vento, lo specchio del lago si oscurò e sopra di loro passò un'ombra paurosa. Poi, disperato, il principe sollevò il suo arco, lo tese e scoccò una freccia che colpì quell'oscuro nemico schiantandolo in volo. I due innamorati restarono vicini, fianco a fianco, guardando il corpo del grande gufo che si contorceva; mentre lo guardavano cambiava forma di continuo e alla fine il mago cadde morto ai loro piedi. Allora la principessa cigno baciò il suo principe per l'ultima volta, e disse: «Ora tu sei salvo e il mio dolore e il mio tormento presto saranno finiti.» Il principe vide che nel frattempo le ragazze cigno erano nuovamente diventate uccelli, e cercò di trattenere stretta a sé la principessa che invece stava dirigendosi verso l'acqua, dicendo gli: «Amore mio devi lasciarmi andare da mia madre. lo non prenderò mai più aspetto umano.» Piangendo, il principe la lasciò andare e la guardò mentre entrava nell'acqua. Avanzò senza esitare e senza voltarsi indietro, finché il lago di lacrime si chiuse sopra il suo capo. Allora il principe volse le spalle alla fredda riva su cui giaceva il mago morto, e camminò accecato dal dolore, addentrandosi nella foresta. Un viottolo serpeggiante lo condusse su un alto dirupo a picco sul lago. Si voltò a guardare per l'ultima volta quelle acque scure. Ora una bufera infuriava, sollevando enormi, furiose ondate, e al giovane sembrò di udire nel vento la voce dell'amata che lo chiamava. D'un tratto capì che l'unica cosa che desiderava era raggiungere l'amata perduta. Con un urlo straziante si gettò dalla cima del dirupo e precipitò sulle onde burrascose che si infrangevano sulla scogliera.
Eilonwy
12-01-2014, 01.22.08
Giselle:
Berta,osservava dalla finestra,la figlia Giselle che danzava con una tal grazia,che il suo cuore si colmò di gioia. Berta, però oltre ad essere fiera della figlia, era anche tanto preoccupata,data la sua cagionevole salute; infatti Giselle ballava con così tanta passione che arrivava a casa sempre sfinita dalla fatica.Intanto fuori, in mezzo agli alberi un gruppetto di giovani guardavano le ragazze danzare e, Berta, osservava Ilario, il guardiacaccia, che con il suo sguardo cupo fissava Giselle. Purtroppo l'uomo era un carattere collerico e dai modi rozzi, nonostante fosse onesto e premuroso con sua figlia, non avrebbe mai conquistato la ragazza, così solare ed allegra.Dopotutto Giselle amava Loys,un ragazzo dai modi gentili ed affettuosi. Egli,era arrivato da poco in paese e viveva in una piccola dimora, però di lui si sapeva ben poco.Berta intanto, si accorse che Giselle era sfinita dal ballo e le intimò di rientrare a casa. " Guarda come sei accaldata e il tuo cuore sembra impazzito!" disse la madre alla figlia. Un bel giorno potresti morire mentre danzi....e lo sai vero a cosa andresti incontro?" borbottò. "Mamma,lo dici sempre. Raggiungerò gli spiriti delle fanciulle morte prima delle nozze e vagherò come un'anima in pena nel bosco, con un lungo abito bianco e spaventando le persone." rispose sorridendo Giselle.
Berta corrucciò il viso e la figlia l'abbracciò dicendole di non preoccuparsi, ed aggiunse: "Mi sposerò presto ed avrò tanti bambini, che tu magari vizierai.." Berta si confortò e guardando Giselle negli occhi aggiunse :" Figliola, credo di sapere chi sposerai" La fanciulla arrossì, visto che non aveva detto a nessuno quello che provava per Loys. Il suo viso si fece malinconico nel pensare quello che Ilario le aveva raccontato di averlo visto indossare un sontuoso mantello ed impugnare una spada tempestata di pietre preziose. Fra sé e sé pensò ancora che Ilario avesse inventato tutto per pura invidia ed il suo viso tornò sorridente.Fuori, intanto proseguivano le danze e, quella mattina Giselle aveva danzato con Loys per tutto il tempo. Le danze ad un tratto vennero interrotte da un suono di corni seguito dall'arrivo di un nobiluomo a cavallo e da un'elegante ragazza. Giselle che osservava dalla finestra si accorse che si stavano avvicinando alla sua casa e corse ad aprire invitandoli ad entrare. Il nobiluomo accettò l'ospitalità e si presentò come il principe del paese con la figlia principessa Batilde.Questa pregò Giselle di far continuare i festeggiamenti e i balli che appunto erano cessati causa il loro arrivo."Oh mamma, ti supplico, lascia che danzi ancora per i nostri gentili ospiti." disse e corse fuori a raggiungere le amiche e cominciò a ballare. Danzava con così tanta bravura, che la principessa Batilde, volle chiamarla a sé per donarle la sua catena d'oro.
Giselle, emozionata , accettò il prezioso dono e corse subito da Loys, che nel frattempo era tornato, e l'abbracciò. Non ebbe nemmeno il tempo di mostrargli la bellissima catena, perché nella penombra scorse il viso adirato di Ilario che li fissava. "Finalmente vi ho preso!" esclamò l'uomo a Loys mostrandogli il mantello e la spada tempestata di pietre ed aggiunse:" Penso ti appartengano; certo che un povero contadino come siete,pare strano che possegga così tanto valore." " Cosa dite? Io non so nulla di quello che mi dite!" gridò Loys ad Ilario. " Non mentite ancora voi siete un impostore che si prende gioco di un'ingenua fanciulla!" disse con tono sempre più collerico. "Ti prego Loys, dimmi che non è vero" supplicò Giselle stringendo disse con tono sempre più collerico. "Ti prego Loys, dimmi che non è vero" supplicò Giselle stringendo forte a sé l'amato. Intanto dalla casa di Berta uscirono il principe e Batilde dirigendosi verso di loro."Ebbene, eccomi qua. Come sta il mio prode fidanzato?" disse con tono festoso Batilde a Loys. Giselle fu subito sopraffatta da un tremore e non riuscì più a tener ferme le mani.
"Ho capito bene....fidanzato?" balbettò Giselle. "Si, è il mio fidanzato... lui è Albrecht" disse Batilde mostrando a Giselle l'anello prezioso che aveva al dito. Gli occhi della fanciulla si riempirono di lacrime e non servì a nulla il conforto delle amiche che, nel frattempo erano accorse per consolarla. Giselle iniziò a correre sembrando un animale braccato che andava di qua e di là. Berta, uscì da casa e rimase atterrita nel vedere il volto sconvolto della figlia. Urlò " Cosa è successo alla mia bambina? scrutando tutte le persone. A quel punto Giselle iniziò a danzare lentamente con gli occhi fissi e sbarrati ; piano piano il ballo diventò sempre più frenetico e veloce. La fanciulla smise di colpo e, come una preda ferita, barcollando, tese le mani verso Albrecht, colui che aveva sempre creduto fosse Loys. Mentre il giovane le corse incontro, di colpo il cuore di Giselle cessò di battere e la fanciulla cadde a terra priva di vita.I presenti subito credettero fosse svenuta, ma quando udirono la disperazione di Berta, capirono che era morta. Albrecht sollevò il corpo della ragazza, ma Ilario lo fermò intimandogli di andarsene immediatamente. Il giovane ebbe subito un tremendo senso di colpa ; per tutta la notte, non chiuse occhio e non riuscì persino a mangiare. La notte seguente, montò a cavallo e si diresse verso la foresta, come attratto da una invisibile forza che lo portò sul punto dove era sepolta Giselle. Proprio sulla tomba, Albrecht scorse Ilario e, i due, si scambiarono sguardi pieni di odio. Entrambi stavano impugnando le armi, quando udirono strani movimenti e videro pallide luci che volteggiavano aumentando sempre più la luce, fino a prendere la forma di una fanciulla dal lungo abito bianco. Intorno a lei si misero a cerchio altre fanciulle dal viso pallido ed una di loro, la più alta, chiamò a sé Giselle. Albrecht ed Ilario terrorizzati videro un chiarore che si levava dalla tomba assumendo le sembianze della fanciulla. Ilario d'istinto,si avvicinò a lei, ma fu spinto dentro un vortice che lo trascinò fino al lago, facendolo precipitare nelle sue profondità.Intanto Giselle ed Albrecht erano sempre lì, nel bosco, accanto la tomba. Il giovane teneva la mano della fanciulla, ed insieme danzavano trascinandosi in un ballo sempre più veloce e furioso. Lo spirito di Giselle oramai, poteva danzare, senza più stancarsi, ma , sapeva che Albrecht non avrebbe retto per molto tale sforzo. Nel cuore di Giselle non c'era vendetta, lei lo amava ancora e non voleva che morisse Lentamente Giselle lo condusse vicino alla croce della sua tomba, ed il giovane sfinito si aggrappò con tutte le sue forze appoggiandosi sulla lapide dove fu immediatamente inghiottito dalle tenebre. Venne l'alba, ed Albrecht aprì gli occhi e, fu solamente allora, che egli capì che un simile amore é concesso solo una volta nella vita e, che, il suo destino sarebbe stato quello di trascorrere il resto della sua vita senza incontrare più l'amore.
Eilonwy
12-01-2014, 01.27.41
Lo Schiaccianoci:
Tutti gli anni, la Vigilia di Natale,in casa di Clara si teneva un magnifico ricevimento e,quella sera,amici, parenti, giovani, vecchi si riunirono tutti quanti nel grande salone ,dove un grande albero di Natale splendeva di mille luci. Clara, frastornata, ammirava gli abiti di seta delle eleganti signore che, con un colpetto al capo, le dicevano quanto fosse cresciuta. Dappertutto c'era un gran vocio; la bambina si sentiva un pò a disagio e cercava di nascondersi dietro le pesanti tende di velluto incantandosi a guardare la coltre di soffice neve posata sui tetti.
Il nascondiglio però durò poco e Clara dovette uscire dalla tenda richiamata dai suoi genitori. La bimba distinse fra gli invitati un curvo signore vestito di nero che salutò mamma e papà e che guardò Clara esclamando "Ah, sì tu sei speciale!" Immediatamente a suo seguito arrivarono dei servitori che portarono grosse scatole e che posero al centro del salone. Gli ospiti si avvicinarono incuriositi per vedere cosa contenessero e, con gran meraviglia videro uscire da essi graziosi pupazzi, fantocci colorati, c'era persino Arlecchino e Colombina e tanti soldatini.
L'uomo allora prese in mano una chiave ed ad uno ad uno li caricò per farli danzare. Clara, insieme ai partecipanti, era stupita e fissava tutta quella meraviglia che si muoveva a suon di musica. Venne però distratta da una mano che si posò sulla sua spalla. "Ho un regalo speciale per te... é per una persona speciale" disse l'uomo vestito di nero alla bimba,dandole in mano un brutto pupazzo di legno con la bocca piena di grossi denti in fuori.Ma a Clara piacque tantissimo e fece capire all'uomo che lo trovava alquanto buffo e divertente. "Sono contento che ti piaccia, ma guardalo bene, esso ha una dote particolare."Subito l'uomo prese in mano una noce la infilò nella bocca del pupazzo ed i grossi denti la spaccarono in due pezzi. Fu proprio in quel momento che, Franz, fratello minore di Clara, si ingelosì a tal punto da strappare dalle mani della sorella lo Schiaccianoci, gettandolo per terra e calpestandolo.La bambina si mise a piangere e raccogliendolo cercò di mettergli qualche piccola benda portandolo al riparo dietro la tenda dove rimase con lui. Si era intanto fatto molto tardi, e gli ospiti cominciavano ad andarsene. I genitori di Clara notarono la bambina che si era addormentata ed il papà la prese in braccio per portarla a letto, ma non si accorse che lo Schiaccianoci cadde dalle mani della piccola e finì sul pavimento.
Nel mezzo della notte,la bambina si svegliò di soprassalto cercando il suo pupazzo che non trovò da nessuna parte. Decisa, si infilò le pantofole e piano piano scese per recarsi in salone dove lo aveva lasciato. Quando aprì la porta, una folata di vento fece aprire la finestra e , la corrente d'aria riaccese il fuoco del camino. Improvvisamente la sala si riempì di ombre paurose e, Clara impaurita corse a prendere il suo Schiaccianoci e lo tenne stretto a sè. Di colpo un rumore graffiante pervase e la stanza si ingigantì a vista d'occhio ; persino l'albero di Natale sembrava una foresta invasa da tantissimi topi appesi ad esso che mordicchiavano gli omini di marzapane.Peggio ancora c'era un topo a capo di tutti che era di proporzioni gigantesche e che portava in testa una corona. Clara tremava dalla paura temendo di essere vista, sebbene si fosse nascosta in un angolo buio. All'improvviso dalle scatole uscirono i soldatini di piombo che si dirigevano verso i topi per combatterli ed il loro comandante....era proprio lui ..il suo amato Schiaccianoci. Clara, atterrita osservava la strana lotta fra i soldatini ed i topi ; ad un certo punto le sembrò che il Topo enorme stesse ferendo con la sua spada lo Schiaccianoci ; a quel punto si tolse una pantofola e gliela scagliò facendogli perdere l'equilibrio, solo così il suo adorato pupazzo poté colpire la testa del re dei Topi.
Clara notò che dello Schiaccianoci si era persa ogni traccia, mentre un bellissimo principe in carne ed ossa le si avvicinava. "Grazie a te è stato spezzato un incantesimo malefico che per anni mi aveva colpito" disse il giovane alla bambina abbracciandola. "Sono io, lo Schiaccianoci che solo tu col tuo amore hai potuto finalmente sciogliere questo sortilegio" esclamò il principe sorridendo a Clara. La bambina era stupita e incantata; non sapeva se stesse sognando o cosa fosse successo, ma stringeva a sé il giovane con tutte le forze che aveva."Pensa, un tempo vivevo in un regno chiamato il regno dei Dolci, finché un giorno fui vittima di questo incantesimo e diventai il brutto e buffo pupazzo Schiaccianoci; solo tu mi hai amato nonostante il mio goffo aspetto e, per questo voglio che tu ora esprima un desiderio." disse il bel principe alla bimba. Clara espresse subito il desiderio di volare in mezzo alla neve e immediatamente si trovò leggera come una piuma per mano al Principe a volare sulla città innevata. "Non aver paura, ti condurrò nel mio Regno" disse il giovane. I due attraversarono foreste, montagne, città, mari, fino a raggiungere un bellissimo castello completamente fatto di zucchero. Il principe fece conoscere a Clara la Fata dello Zucchero,padrona della terra dei Dolci, raccontandole che, la piccola lo aveva liberato dal tremendo incantesimo. Tutto ad un tratto tutti i dolci, le caramelle, i biscotti di marzapane si misero a ballare intorno a Clara e formarono un grandissimo cerchio intorno al principe. Però questa festosa atmosfera non durò a lungo; infatti i balli , i suoni ed i dolci sparirono e tutto tornò tranquillo. Clara aprì gli occhi... era la mattina di Natale.
Il suo primo pensiero fu per lo Schiaccianoci, che per fortuna, era ancora lì, accanto a lei, e non era il bellissimo principe, ma bensì il brutto pupazzo dai denti grossi. La bimba lo strinse forte a sé pensando di aver sognato e, in silenzio per non svegliare nessuno, si avviò nella sua cameretta.
Eilonwy
12-01-2014, 01.31.00
Coppelia:
Svanilda entrò nella piazza del paese in cerca di Franz, il suo ragazzo. Sembrava molto arrabbiata. Franz l'aveva corteggiata per circa un anno. Ogni giorno era passato da casa sua per prenderla e poi passeggiare con lei vicino al torrente, o danzare insieme alla festa del paese, o semplicemente per tenerle stretta la mano e giurarle eterno amore. Franz aveva ottenuto il consenso dei genitori della ragazza, i quali avevano fissato il giorno delle nozze: e questo giorno era arrivato.
Il giorno prima Svanilda aveva aspettato Franz invano, perché lui non si era fatto vedere.Aveva invece incontrato una ragazza, che del resto non le era mai stata simpatica, la quale l'aveva fermata proprio per dirle che Franz aveva un nuovo amore. «È la figlia del vecchio dottor Coppelius,» le aveva detto la ragazza, «è davvero bellissima. Tutti i ragazzi impazziscono per lei, ma il preferito sembra essere proprio il tuo Franz!» Dapprima Svanilda scosse il capo e non volle crederle. Dopo tutto, era poco probabile che il fabbricante di giocattoli avesse improvvisamente acquisito una figlia, e oltretutto anche bella. Era un uomo, ripugnante e irascibile. Aveva sempre vissuto solo nella sua casa malandata nella piazza del villaggio. La gente del posto si teneva alla larga e raccontava storie raccapriccianti su ciò che accadeva in quella vecchia casa da cui provenivano suoni strani, scricchiolii e colpi di martello a tutte le ore del giorno e della notte. Ma quella sera, quando Franz non era ancora arrivato, Svanilda decise di andare a vedere come stavano le cose. Si fermò dietro uno degli alberi che circondavano la piazza e guardò verso le finestre di casa del vecchio. Era proprio vero! Là, bene in vista, c'era una ragazza, pallida in viso, con lunghi capelli neri. Aveva il capo inclinato, come stesse ricamando, e doveva essere veramente molto bella. Svanilda notò che molti giovani del villaggio passavano davanti alla finestra e salutavano la nuova arrivata. La ragazza girava il capo e sorrideva ogni volta con grazia, prima di tornare a ricamare. Poi Franz svoltò all'angolo e sostò a fissare verso la finestra. Questa volta la ragazza sollevò anche una mano e salutò mentre il giovane le sorrideva. Franz sembrava felicissimo e in risposta, prima di riprendere il cammino, le mandò dei baci. «Infame!» pensò Svanilda rabbiosa. «Se solo riesco a mettergli le mani addosso! Quanto a quella astuta creatura, se crede di rubarmi il mio Franz!...» E cominciò così a progettare una terribile vendetta. Svanilda si era allontanata di poco quando vide il dottor Coppelius che usciva di casa.
Chiuse la porta malandata, la serrò con una grande chiave d'ottone e si voltò per incamminarsi lungo la strada. Ma proprio allora due ragazzini che avevano svoltato l'angolo di corsa andarono a sbattergli contro, urtando il suo bastone da passeggio e facendolo così cadere. La grossa chiave fece un volo per aria, brillò al sole e cadde vicino ai piedi di Svanilda. Era così occupato a ritrovare il suo bastone che si dimenticò della chiave. Agitando minacciosamente il bastone urlò dietro ai ragazzi, poi se ne andò. Svanilda raccolse la chiave e la osservò pensierosa. Proprio in quel momento alcune sue amiche camminavano lungo la via chiacchierando tra loro: stavano sparlando della nuova arrivata. Dicevano che si chiamava Coppelia e che stava flirtando con tutti i loro fidanzati. «Il tuo Franz è infedele come gli altri,» le dissero, «ma lei non ha occhi che per lui solo!» «Ma davvero?» esclamò Svanilda accigliata. «Presto vedremo cosa fare!» E attraversò svelta la piazza dirigendosi verso la casa della ragazza. Ma di lei ora non c'era traccia. «Esci fuori, Coppelia!» chiamò Svanilda e a lei fecero eco le altre ragazze. Ma non ci fu risposta. La casa restava buia e silenziosa. «Succede sempre così!» disse una ragazza. «Lei sorride e saluta tutti i ragazzi, ma se noi la chiamiamo, lei non ci vuole neppure conoscere!» Svanilda guardò la chiave che aveva in mano. «Lei può anche non volerci conoscere,» disse, «ma io credo proprio che noi andremo a farle visita.» E raccontò loro come aveva avuta la chiave di casa di Coppelius. Svanilda introdusse allora la chiave nella serratura. All'interno la casa era malandata, buia e le imposte erano chiuse. «E tu oseresti entrare?» sussurrò una ragazza con un po' di paura. «Intendo dire, se hai udito cosa si racconta di quanto succede in quella casa!» «Bene, se voi avete paura, io non ne ho!» ribatté Svanilda.
In realtà si sentiva piuttosto agitata, ma amava Franz e non avrebbe rinunciato a lui senza lottare. «Venite,» disse mentre un raggio di sole penetrava nell'ombra polverosa. Alle ragazze un po' spaventate pareva che strane forme si appostassero negli angoli, immobili ma minacciose. Alcune di loro volevano tornare indietro, ma le più coraggiose le spingevano in avanti. «Al piano superiore,» fece segno Svanilda, «la ragazza è di sopra e io voglio parlare con lei.» In cima alle scale c'era un po' più di luce che proveniva dalla finestra con le mezze tendine dove stava seduta Coppelia. La luce del sole metteva in evidenza delle sagome in grandezza naturale: un Arlecchino, un Giocoliere, un Pierrot e molte altre. Tutte le figure erano immobili, braccia e gambe ferme in goffe posizioni. Cautamente, Svanilda allungò un dito e toccò il Giocoliere; questi si mosse di scatto, facendo sussultare e terrorizzando le ragazze. Poi la figura tornò immobile. Svanilda la guardò più attentamente e vide una grande chiave inserita nel mezzo della schiena. La fece girare due volte e il Giocoliere cominciò a muoversi come un essere vivente, a balzare qua e là, ad afferrare palline di colori vivaci. «Ma come, sono solo grandi giocattoli meccanici,» disse stupita la ragazza. Poi le venne un sospetto e si mise a cercare intorno finché trovò un'alcova protetta da una tenda, la scostò e scoprì che lì dietro stava seduta l'incantevole Coppelia, zitta e ferma. Cercando sulla schiena, Svanilda vide un'altra chiave, la girò e, anche questa volta, la giovane cominciò a sorridere e si girò verso di lei. Come capirono che la loro rivale, causa di tante gelosie, era solo una bambola meccanica, tutte le altre ragazze cominciarono a ridere. E risero ancora di più pensando quanto fossero stati sciocchi i ragazzi, fantasticando su una grande bambola a cui mandavano sguardi e baci. Alla fine, risero tanto da diventare imprudenti; correvano dappertutto, caricando le altre bambole, finché tutte queste cominciarono a danzare, giocare e ad agitare le braccia. Poi, proprio quando il gioco era ormai sfuggito dalle loro mani, udirono un grido rabbioso e, voltandosi, videro il dottor Coppelius fermo sulla soglia di casa. Le ragazze smisero di ridere e rimasero impalate. Solo gli automi continuarono a muoversi a scatti, e a contrarre i loro arti meccanici, finché, finita la carica, si bloccarono. Per un lungo momento ci fu un silenzio irreale; poi Coppelius lanciò un urlo improvviso e corse fuori, muovendo il bastone.
Le ragazze scapparono via, giù lungo la scala, squittendo impaurite come topi in un solaio. Rimase solo Svanilda, bloccata nel punto più lontano della stanza. Si guardò attorno poi si infilò nell'alcova di Coppelia e ne rinchiuse in fretta la cortina. L'uomo allora chiuse la porta e rientrò nel buio della sua casa borbottando. Accese una lampada e controllò se le sue bambole erano state danneggiate. Sembrava che non amasse la luce del giorno.Quando infine arrivò all'alcova, tirò indietro la cortina per vedere se c'era ancora la sua Coppelia. Avvicinandole la lampada si accorse che aveva la parrucca di traverso, allora gliela sistemò con cura. Ma prima che potesse esaminarla più attentamente, sentì un rumore vicino alla finestra. Spense allora la lampada e, silenzioso come un fantasma, si ritirò nel buio. Un attimo dopo la persiana si aprì cigolando e Franz scese dal davanzale nella camera. Credendosi solo, chiamò dolcemente Coppelia, e sussultò quando la voce del vecchio esclamò: «Cosa avete a che fare con mia figlia, che vi porta qui come un ladro in casa mia?» Colto in fallo, Franz poté dire solo la verità. «Perdonatemi, dottore,» rispose il giovane, «ho sbagliato, lo so, ma l'amore che provo per vostra figlia mi ha reso imprudente. » «Quindi voi amate mia figlia, è così?» La sua voce cambiò tono, si fece improvvisamente accondiscendente. «Allora forse sarete contento di farmi un piccolo favore?» «Qualsiasi cosa chiediate!» rispose ansioso Franz. «Allora sedetevi, giovanotto,» disse il dottor Coppelius, «e datemi la prova di quanto vi stia a cuore mia figlia.» Franz era felice di essere stato così ben accetto. Il vecchio riaccese la lampada, andò a prendere una bottiglia e offrì al giovane un bicchiere di vino. Franz notò appena che questo aveva uno strano sapore amaro. Forse il vecchio desiderava tanto trovare un marito per l'amata figliola, pensò il giovane speranzoso. A mano a mano che il pensiero gli entrava in testa, si sentiva sempre più stordito e confuso. Ebbe appena il tempo di capire che il vino era drogato prima che precipitasse, a testa in giù sulla tavola, in un sonno profondo. «Ecco quale era il piccolo servizio per cui eri tanto volenteroso!» Il maligno gongolava sul sonno del povero Franz. «lo userò il tuo inutile spirito per dare vita alla mia adorata creatura!» Poi andò a tirar fuori da uno scaffale polveroso un enorme libro di magia, lo pose sul tavolo, lo aprì e cominciò a recitare con voce monotona uno dei sortilegi che conteneva. E mentre lo leggeva, muoveva in aria le mani ossute, come se tentasse di estrarre da Franz la forza del suo spirito vitale per passarlo alla bambola che aveva creato. Gli parve che la magia si realizzasse! Mentre la guardava, gli sembrò infatti che Coppelia stesse come svegliandosi da un lungo sonno. In realtà la bambola era Svanilda, che si era travestita da Coppelia, coi suoi vestiti e la sua parrucca. Spostandosi con movimenti rigidi, si alzò dalla sedia e camminò per la camera. All'inizio seguì i comandi del vecchio Coppelius, ma poi, con grande sgomento di questi, sembrò acquistare una propria volontà. Cominciò a muoversi qua e là urtando contro preziosi giocattoli, rompendo loro braccia e gambe. Infine si mise a danzare, roteando per la camera, e ogni volta che si accostava a Franz si fermava per un attimo e lo scrollava energicamente, cercando di svegliarlo. Nella camera buia, piena d'ombre, il vecchio era disperato. Aveva fatto alla sua Coppelia il dono della vita, l'aveva trasformata da bambola meccanica in creatura vivente, e ora lei aveva perso completamente il controllo di se stessa. Franz si stava svegliando ed era ugualmente sbigottito nel vedere la delicata e tranquilla Coppelia comportarsi come una pazza. Girava ancora intorno, su se stessa... e poi crash! La lampada volò via e la luce si spense. Qualcuno lo tirava per i piedi e lo spingeva giù dai gradini. Franz scese volentieri: ne aveva abbastanza della figlia del dottor Coppelius!
Intanto il dottore tentava di riaccendere la lampada. Come si accese una debole luce, restò a guardare allibito una scena di assoluta desolazione: tutte le sue bambole erano state ridotte in pezzi. Ma finalmente Coppelia sembrò aver esaurito il potere di muoversi, e ora giaceva immobile sul pavimento dall'alcova. I suoi vestiti erano sparsi qua e là e aveva perso la parrucca; era comunque un modesto prezzo da pagare, pensò , per la pace e la quiete. Scuotendo la testa, perplesso, Coppelius giurò a se stesso che sarebbe rimasto fedele ai suoi automi, e non avrebbe mai più tentato di praticare la magia. Fuori, nella strada sempre più buia, Svanilda si affrettava verso casa insieme a Franz, ancora piuttosto confuso. Non era affatto sicuro di cosa lei stesse brontolando, o perché lei lo colpisse di tanto in tanto. Ma era molto felice di essersi liberato della strana e pazza Coppelia e di aver ritrovato il suo vecchio amore. Qualsiasi cosa egli avesse fatto, pensava che Svanilda lo avrebbe perdonato e dimenticato.
Eilonwy
12-01-2014, 01.35.30
Petrushka:
Nella cassetta di legno il buio era assoluto. Non vi filtrava neppure un raggio di luce, una volta chiusa la serratura. Ma il buio non preoccupava Petrushka, anzi a volte lo trovava piacevole. Petrushka aveva infatti passato gran parte della sua vita in quella cassetta. Una volta terminato lo spettacolo, il burattinaio non perdeva tempo. Quando il sipario calava tra gli applausi degli spettatori e le risa dei bambini, il sorriso svaniva dal volto del vecchio. Osservava accigliato quei flosci burattini che erano gli strumenti della sua attività, e passava in rassegna i danni del tempo e dell'usura. Le finiture dorate della giubba rossa del Moro stavano staccandosi: andavano ricucite. La Ballerina aveva uno strappo nella gonna, nel punto in cui era rimasta impigliata con la spada del Moro: bisognava rammendarlo. In quanto al Pagliaccio, cioè a Petrushka, la sua faccia di legno era così logora e tutto il costume era così stracciato, che doveva proprio essere presto sostituito da un altro nuovo.
Da solo nel buio, Petrushka ascoltava i rumori degli scenari che venivano abbassati e riposti. Sobbalzò quando le cassette vennero gettate sul carro, e udì quindi il rumore delle ruote sulla strada, mentre lo spettacolo dei burattini si spostava verso un'altra città. Dentro la cassetta la vita era molto più semplice. Il dolore e la tristezza non se ne andavano, ma comunque non poteva farci nulla. E ogni volta che pensava alla propria vita, riusciva a persuadersi che in futuro le cose sarebbero potute cambiare. Rabbrividì nel pensare al Moro, imponente nell'aspetto, ma crudele. Non è poi colpa sua se è così spaventoso, pensò Petrushka, ma era quella la parte che doveva recitare. Tuttavia questo pensiero non gli era di gran conforto quando il Moro danzava sul palco, facendo roteare la spada di legno sopra la sua testa e sfiorandogli quasi il cuore con la lama. Petrushka pensava però che tutto questo non avrebbe poi avuto molta importanza, se la Ballerina lo avesse amato! Ma perché lei invece si sedeva sulle ginocchia del Moro e gli sorrideva con tanta dolcezza? Quando pensava alla Ballerina, ai suoi capelli d'oro, ai suoi grandi occhi azzurri, alle sue guance rosate, la sofferenza di Petrushka diventava quasi insopportabile. Ma sarebbe stato diverso la prossima volta, pensò. Lei avrebbe finalmente capito quanto lui l'amasse e improvvisamente avrebbe ricambiato il suo amore per lei. E tirò un lungo sospiro immaginando quanto sarebbe stato dolce vivere insieme. Poi si addormentò, cullato da quel monotono dondolìo. Si svegliò di soprassalto quando la cassetta fu gettata sul palcoscenico; di nuovo il cuore gli cominciò a battere svelto. Il rumore sull'acciottolato era finito, poté udire suoni attutiti di musica e risate. Sembravano i rumori tipici di una fiera, rumori conosciuti e di buon auspicio. Significava infatti che ci sarebbero stati un pubblico numeroso e molti incassi, e questo avrebbe messo di buon umore il burattinaio. Quando si alzò il coperchio della cassetta la luce lo abbagliò dopo la fitta oscurità. Petrushka si sentì sollevare e, subito dopo, eccolo di nuovo al suo posto sul palcoscenico, in attesa che il polveroso sipario si aprisse. Ebbe appena il tempo di gettare uno sguardo di fianco, per vedere la sua amata Ballerina in equilibrio sulle punte dei piedi al centro del palco, col feroce Moro dall'altro lato. Poi il sipario si aprì, apparve la massa dei volti attenti dei bambini e lo spettacolo ebbe inizio.
La Ballerina danzò per prima, con grazia, sulla punta dei piedi. Sollevando le mani sopra il capo piroettò tutt'attorno al palco, mentre tutte le bimbe del pubblico morivano dalla voglia di fare come lei. Petrushka si inginocchiò sul davanti del palco e tese verso di lei le braccia imploranti; ma lei gli passò davanti piroettando e sembrò non averlo quasi notato. «Lei in realtà non è così crudele,» pensò l'infelice Pagliaccio, «è solo la parte che deve interpretare sulla scena, come io devo fare quella del pagliaccio malinconico.» Per lui non era difficile recitare questa parte, amandola come lui l'amava. Il pubblico non avrebbe mai saputo che le sue lacrime erano vere! Poi la Ballerina si fermò sul fondo del palco, mentre il Moro balzò al centro. Come appariva bello, coi ricami dorati che spiccavano sulla giubba rossa, e coi riflessi argentei che balenavano quando brandiva la spada di legno! Tutti i maschietti del pubblico (ma forse anche alcuni loro papà) sognavano di poter apparire così fieri e coraggiosi. Il Moro mandò baci alla Ballerina, che timidamente avanzò verso di lui sulla punta dei piedi, e quando le si inginocchiò davanti, lei gli si sedette sulle ginocchia. Il pubblico applaudì e la Ballerina ricambiò mandando baci a tutti. «Se mi mandasse anche un solo bacio,» pensò Petrushka, «mi accontenterei anche di un unico piccolo bacio, ma lei non guarda neppure dalla mia parte!» Allora le andò vicino, sempre più vicino, lentamente, fino a raggiungerla e a toccare la sua mano. Spaventata, ella emise un piccolo grido, e allora il feroce Moro si voltò a quella voce, e fissò i minacciosi occhi neri sull'implorante Pagliaccio. Poi balzò furente ai suoi piedi, spaventando la piccola Ballerina, che continuava a far sorridere il pubblico.
Si lanciò quindi verso Petrushka, facendo roteare la spada attorno allo sfortunato Pagliaccio che si rannicchiò impaurito sul davanti del palcoscenico. Tutto questo faceva parte dello spettacolo, ma era il momento che Petrushka temeva sempre. Infatti pensava che, prima o poi, la spada gli si sarebbe accostata troppo, e avrebbe posto fine alla sua infelicità. E questo accadde davvero. Le assi che coprivano il palco erano irregolari e ormai logore, e un piede del Moro si bloccò contro un listello. Il Moro incespicò, poi rapidamente riprese l'equilibrio. Ma in quel breve attimo la sua spada si impigliò nel logoro corpo fatto di stoffa di Petrushka: lo spaccò spargendo segatura su tutto il palco, mentre il burattinaio richiudeva in fretta il sipario. Petrushka giaceva sul palcoscenico in un mucchio di segatura. Mentre la sua vista si faceva sempre più confusa, vide che il Moro e la Ballerina venivano sollevati e sistemati nelle loro cassette. Poi il burattinaio guardò in basso, verso di lui. «Ahimè, ora abbiamo davvero bisogno di un nuovo Pagliaccio!» borbottando spinse col piede il povero Pagliaccio giù dal bordo del palco, facendo lo cadere nel buio. Il palcoscenico fu smontato, le cassette furono riempite, e il rumore del carro si spense lontano, nella notte. Petrushka udì quel rumore svanire lontano. «Proprio così,» pensò tristemente, «finisce anche la mia vita»; ma era troppo debole per muoversi.
E allora, proprio in quel momento, gli passò vicino una bimba. Stanca e assonnata, dopo un lungo giorno passato alla fiera, si trascinava dietro alla mamma che la teneva saldamente per mano. Era una bimba assai graziosa, con riccioli d'oro, grandi occhi azzurri e guance rosa. Si fermò, quando vide il vecchio e malandato pagliaccio buttato nella polvere, afferrò il vestito del povero e sbrindellato Petrushka e, sollevatolo lo pose in salvo tra le sue braccia. Guardando verso l'alto, nella debole luce, Petrushka vide due grandi occhi azzurri che lo guardavano con dolcezza, e una graziosa bocca che gli sorrideva. Non capì bene se ora si trovava veramente in paradiso, o se invece aveva trovato solo una nuova parte da recitare.
Parsifal25
12-01-2014, 15.54.39
Madamigella Eilonwy, il contributo che avete dato al teatro.....narrando la vera storia dei balletti classici ed opere da noi conosciute, non fanno altro che ingrandire ed abbellire l'importanza del nostro piccolo angolo di Paradiso, il Teatro.
E' un bene che la Corte si avvalga delle sue competenze da ballerina.....quasi quasi la assumo a tempo indeterminato nel podere da me gestito ;) :D
Eilonwy
12-01-2014, 20.29.28
Sono molto contenta che vi sia piaciuto :D ......dopotutto dovevo un po' farmi perdonare di quella volta che avevo messo delle immagini fuori tema perchè pensavo di scrivere nel Giardino dei Saluti !!! (a pagina 24) :rolleyes:
Altea
20-01-2014, 18.22.04
Il teatro si è ammutolito..allora io faccio una dedica a una cara dama a Camelot..lei sai...:smile:
Tutta per voi milady.."Air" di Bach
http://www.youtube.com/watch?v=Rjy_dZ5pZF8&hd=1
Altea
20-01-2014, 19.04.48
E non poteva mancare un omaggio alla scomparsa, oggi, di un grande maestro nel nostro Teatro e Musica Classica..il maestro Claudio Abbado.
Eccolo in "La gazza ladra" di Rossini..
http://www.youtube.com/watch?v=OfjvnTHd1rE&hd=1
p.s. scusate la sfalsatura dei video ma sono in https.
Hastatus77
20-01-2014, 19.35.41
Ho corretto.
Per risolvere la sfalsatura dei video, è sufficiente togliere la lettera S, cioè pubblicare il video con link HTTP anziché HTTPS.
Altea
20-01-2014, 19.45.48
Ho corretto.
Per risolvere la sfalsatura dei video, è sufficiente togliere la lettera S, cioè pubblicare il video con link HTTP anziché HTTPS.
Grazie sir Hastatus..la prossima volta ovvierò il problema allora. :smile:
Eilonwy
24-01-2014, 00.29.09
La prima trasformazione di Odette in Cigno Bianco a teatro e nel film "Black Swan"!!! :D
http://www.youtube.com/watch?v=vpQgii4Hf0U
http://www.youtube.com/watch?v=5OPDQ9JOfAQ
Parsifal25
24-01-2014, 01.51.40
Bellissima e spiccata meraviglia del vostro estro artistico, mia cara madamigella.....
Ogni volta che inserite qualche vostro post nel teatro......non posso fare a meno che ammirarlo. Siete eccelsa :smile:
Eilonwy
24-01-2014, 02.00.08
Siete troppo buono.....comunque grazie mille per le vostre meravigliose parole!!! :D:smile_wub::D
Parsifal25
24-01-2014, 02.05.23
Madamigella....quel che portate in voi......è un grande dono.....mi spiace che non abbiam condiviso per lungo tempo il chiacchiericcio notturno.....se mi è concesso volevo dirle che mi è mancata.....
A proposito, come sono andati gli esami?
Inoltre, le dedico uno dei miei balletti preferiti......
http://www.youtube.com/watch?v=bdSL1x-aeOQ
Eilonwy
24-01-2014, 02.09.56
Gli esami li finisco del tutto prossima settimana!!! ;)
Oggi ho fatto quello orale di Filologia Romanza ed è andato bene....sto ancora aspettando quelli scritti di Storia della Comunicazione e Comunicazione Politica! :confused:
Speriamo in bene ed incrociamo le dita!!! :p
Parsifal25
24-01-2014, 02.12.55
A breve nella storia di Afravalone......ci sarà una bella sorpresa.....sarà davvero interessante. ;)
Eilonwy
24-01-2014, 02.15.08
L' ho notato! :smile_lol:
Non vedo l' ora di vedere i nuovi episodi della storia che stiamo costruendo!!! :D
Parsifal25
01-02-2014, 04.22.25
E' da un pò che non torno a teatro......lo spettacolo di Natale.....prendendo il posto nel mio cuore e fra le note delicate che circondano Camelot.....è probabile che è riuscito a trovar posto.
Balli, canzoni, musiche, messe e opere......certo che ne ho viste di nuove aggiunte. Un piccolo viaggetto fra le luci ed i costumi di altre terre.....e nuovamente si torna a casa......
Credo che un bel pezzo....ci vuole proprio per il nuovo avvio dell'attività teatrale.....
http://www.youtube.com/watch?v=vhpWQTS4UPQ
Eilonwy
04-02-2014, 01.51.35
Come contributo a questo magnifico teatro voglio mettere la mia canzone preferita di Grease, un musical che mi è piaciuto da quando ero piccina!!! :D
http://www.youtube.com/watch?v=T9udY1qGsSo
Parsifal25
06-02-2014, 02.56.18
Il musical, l'opera che ha il potere di poter unire recitazione, canto e ballo in un unico e sublime accordo. Sia esso moderno, antico, tragico o comico......non smetterà mai di sorprenderti.
Grazie per il suo contributo, madamigella.
Eilonwy
06-02-2014, 03.08.35
Di niente.....è sempre un piacere contribuire a questo teatro!!! :D
Parsifal25
07-02-2014, 04.14.20
Fra le pagine dell'anima e la memoria di un essere umano......vi è sempre un remoto angolo ove il cuore conserva un amore infinito che neanche la morte potrà separare.
Molti di noi.....son diventati sordi o meglio dire......ciechi....facilmente, si confonde l'amor vero con quello che ci circonda. Tendiamo ad allontanarlo, proviamo a sfuggirgli.....temiamo che possa dimenticarsi di noi, e alla fine ci allontaniamo dalle sue mani.....credo che ciò che il teatro in questa tenue notte ospiterà.....saprà custodire al meglio la purezza della bianca rosa dell'Amore......
"Un ultimo sussurro si levò dalle sue labbra "Ti amo".....ed il pugnale del disprezzo entrambi condannò....."
http://www.youtube.com/watch?v=4FHpmn-KYec
Altea
07-02-2014, 22.21.50
Sir Parsifal...questo video è assai gradito.
Eppure...quel pugnale del disprezzo..li unì in Amor Immortale e Vero.
Eilonwy
08-02-2014, 00.47.31
Grazie di cuore, Sir Parsifal !!! Siete mitico!!! :D
Io adoro "Romeo e Giulietta" di Zeffirelli....non c' è versione migliore di questa (come di tutte le opere di Zeffirelli)!!! :smile_wub:
A me piace tantissimo il suo "Gesu' di Nazareth" e "Fratello Sole e Sorella Luna" (Biografia di San Francesco d' Assisi)!!! :D
http://www.youtube.com/watch?v=AdWCsVZaETs
Parsifal27
08-02-2014, 01.35.41
Sapevo di centrare i vostri gusti, mia cara madamigella. Ho scelto quella musica e pezzo d'autore.....poiché, l'amore che troppo spesso vien confuso con altro, presenta un più profondo significato.
Non fate caso al nuovo nome, avatar e notizie.....purtroppo mi son trovato cancellato da sopra il sito con il vecchio alter ego.
Mi toccherà ripartire da capo.....per la scalata a Cavaliere di Camelot....:sad_cry_me:
Eilonwy
08-02-2014, 03.31.10
Ah è vero!!! :D
Dite al Primo Cavaliere di ridarvi il vostro titolo di cavaliere (è il minimo che si può fare per questo incidente)!!! ;)
Dopotutto avete faticato tanto per diventarlo!!! :neutral_think:
Sarei disposta ad dare a voi la mia cittadinanza!!! :D
Parsifal27
08-02-2014, 03.42.52
Attenderemo disposizioni, mia cara damigella. Non vi preoccupate....... l'importante è che possa continuare il mio soggiorno in Camelot.
Sono fiducioso......
Eilonwy
08-02-2014, 03.45.44
Voi mandate comunque un bel messaggio di lamentela a Sir Guisgard!!! :D
Altea
15-03-2014, 00.16.48
Un grande Cristiano De Andrè interpreta suo padre ovvero un grande e unico Fabrizio...riuscendo ad ammutolire quel Teatro tra varie leggere canzoni.
http://www.youtube.com/watch?v=T6XeFbnzDrI&hd=1
Altea
12-06-2014, 22.56.44
Visto tra una settimana mi aspetta un bel week end tutto di danza classica..rianimo il teatro con il Don Chiscotte interpretato da una grande Svetlana Zakharova
http://www.youtube.com/watch?v=VOIZyYbidAU
Altea
30-06-2014, 18.18.15
Oggi va di scena il mio gioiello Lucrezia..la quale domenica scorsa a soli 8 anni ha rappresentato l' Italia sul palco tra una delle protagoniste su questa musica di "H.S. Paulli" in quasi la stessa coreografia con modifiche adottate alla sua eta...brava piccola grande mia :smile_wub::smile: ..per fare questo ballo ci vuole abilità nelle gambe.
"La danza è come una poesia.."
http://www.youtube.com/watch?v=OJtnH2_GQgE
elisabeth
30-06-2014, 20.36.05
Si la danza e' come la poesia......corpo e anima si fondono insieme....il corpo si sottopone a uno sforzo immane e l'anima lenisce ogni sforzo....facendo si...che si possa danzare tra le nuvole.......Un bacio a Lucrezia.......:smile_wub:
Altea
30-06-2014, 20.46.59
Si la danza e' come la poesia......corpo e anima si fondono insieme....il corpo si sottopone a uno sforzo immane e l'anima lenisce ogni sforzo....facendo si...che si possa danzare tra le nuvole.......Un bacio a Lucrezia.......:smile_wub:
E' proprio vero lady Elisabeth...:smile:..tra le nuvole e volando nell' aria.
P.S. Lucrezia vi ringrazia, ancora si ricorda di voi...
elisabeth
30-06-2014, 20.51.42
E io di lei......avete avuto un dono Lady Altea...due figli bellissime......:smile:
Altea
06-08-2014, 18.13.04
Da un famoso e bellissimo film..Rachel Portman...è strano sentire questa musica suonata da una orchestra.
http://www.youtube.com/watch?v=7HDQozSeuEw&hd=1
Altea
15-09-2014, 23.40.41
Splendido..questo non è solo per la danza, ma per la musica e il teatro..ciò che può provare il protagonista sul palco.
http://www.youtube.com/watch?v=Lxl3AuL3_Qs
Altea
08-11-2014, 22.56.43
Questo teatro è troppo vuoto..uno dei miei "scomparsi" amici di questo teatro amava in modo particolare "Notre Dame de Paris" di Riccardo Cocciante..e quindi metto un brano tratto da una delle mie "eroine" preferite ovvero Esmeralda..
http://www.youtube.com/watch?v=6o3IoHPt8WU
Altea
14-02-2015, 22.18.59
Pure il teatro si riempie per San Valentino..perchè il "professore" è meritevole di ogni palco..grazie prof.
http://www.youtube.com/watch?v=_48y3dg5KPQ
Tessa
14-02-2015, 22.46.25
Pure il teatro si riempie per San Valentino..perchè il "professore" è meritevole di ogni palco..grazie prof.
http://www.youtube.com/watch?v=_48y3dg5KPQ
:smile_clap::smile_clap:
Vecchioni è un poeta, io lo amo moltissimo!
Altea
12-04-2015, 00.44.40
"Danzare è come volare sulle ali del mondo".
Altea
http://www.youtube.com/watch?v=w1RRCmQDsIs
Parsifal25
05-05-2015, 13.17.55
Lady Altea...il vostro dono in tempo di mia prolungata assenza mi ha reso felice e vicino a tutti voi...
Purtroppo, non son riuscito mai a comprendere perché non potevo più entrare in Camelot.... è stato terribile. Spero che con oggi...il mio ritorno sia definitivo ed il problema risolto del tutto ( forse, si trattava di un problema di plug-in...). Ho notato con gioia e piacere che durante la mia assenza lei e la cara lady Elisabeth si son prodigati a tener vivo il loco tanto a me caro....
Spero di poter nuovamente contattare Sir Guisgard e tutti voi, nonché riprender il mio percorso per divenire un vero Cavaliere della Tavola Rotonda....Ora, riprendo a presentar quello che era la mia più grande passione: musica, arte e teatro. Apro le danze con questo immortale e incredibile pezzo...
www.youtube.com/watch?v=ugtPOfnbv9M[/URL]
Altea
05-05-2015, 15.46.00
Mio caro Parsifal...mi sembra il nostro teatro sia il luogo giusto per darvi il ben ritornato..che vedo..oggi sopra il palco è di scena l'artista migliore.:smile:
È un piacere condividere con voi la mia passione per l' arte, la danza, la musica..anzi direi l'arte in tutte le sue forme.
Altea
01-06-2015, 00.51.09
Rianimiamo il teatro..con il grande "violinista metallaro" David Garrett..una delle sue tante splendide performance.
http://www.youtube.com/watch?v=bZ9HDw4R3lg
Lady Gwen
01-06-2015, 00.55.24
"Il violinista del diavolo", sempre un piacere riascoltarlo :)
Altea
01-06-2015, 00.59.23
"Il violinista del diavolo", sempre un piacere riascoltarlo :)
Concordo pienamente...e pure vederlo ;)
Altea
14-06-2015, 23.51.59
Questa sera metterò un "Notturno" di Chopin...sempre suonata da David Garrett...in questo caso la sua musica si può definire ancestrale..(per vederlo dovete cliccare il link purtroppo)
http://www.youtube.com/watch?v=8hw8QruuSkw
Altea
03-03-2016, 22.21.23
Mi sembra doveroso omaggiare in questo Teatro uno dei grandi maestri...che finalmente dopo anni di lavoro straordinario è stato omaggiato..Ennio Morricone, il quale era già un genio della musica prima di quella statuetta.
Metterò qui tra le tante quella che più prediligo...
http://www.youtube.com/watch?v=rRbyZ3eD-9M
Altea
03-06-2016, 00.48.31
Il teatro è deserto da molto..ma giugno è il mese da me frequentato più nel teatro ed assaporando pure il "dietro le quinte".
Rendo omaggio a un maestro della sinfonia..geniale a dir poco..Ryuichi Sakamoto
http://www.youtube.com/watch?v=jvZd4MTKY10
Aspettando il ritorno del mio compagno di teatro qui a Camelot...:smile: