Visualizza versione completa : Il Giglio Verde
Talia
21-11-2011, 19.17.15
I miei passi echeggiavano nella stanza semibuia... la luce filtrava appena, la polvere danzava tutto intorno a me...
Poi all'improvviso avvertii una presenza alla mie spalle, mi voltai di scatto.
“Non immaginavo che un bacio” disse qualcuno “potesse avere lo stesso effetto del filtro di Tristano e Isotta… beh, deve essere per forza così, visto che è riuscito a far dimenticare alla bella Colombina il suo amato soldato…”
Trattenni appena il respiro... ero sorpresa solo in parte... ma il cuore prese a battermi forte, tuttavia... inspiegabilmente forte!
Rimasi immobile per un attimo, come incerta... poi socchiusi gli occhi e feci mezzo passo avanti...
"Chi siete, monsieur?" mormorai.
Lady Gaynor
21-11-2011, 19.19.40
Gaynor si destò di colpo. Il sogno che aveva appena fatto le era sembrato così reale da farla risvegliare con un profondo senso di angoscia. E se fosse stato tutto vero? Se l'uomo mascherato fosse stato catturato davvero dai ginestrini? Coloro che un tempo non molto lontano lei aveva considerato suoi amici, De Jeon e Missan, non ci avrebbero pensato nemmeno un secondo se si fossero trovati tra le mani un membro del Giglio Verde. Lo avrebbero prima torturato per estorcergli informazioni, per poi giustiziarlo senza indugio. Gaynor rabbrividì al solo pensiero. Temeva per la sua sorte ed avrebbe dato qualsiasi cosa per rivederlo in quello stesso istante, sano e salvo... Era questo che doveva aver provato Ginevra ogni volta che Lancillotto si avventurava fuori dal castello per una battaglia? La ragazza formulò questo pensiero, ma subito dopo se ne sentì turbata. Perchè associare il suo amato cavaliere all'uomo misterioso, e lei stessa a Ginevra? Il suo cuore era ancora puro, non aveva mai conosciuto l'amore e i suoi tormenti e non poteva credere che fosse arrivato il momento anche per lei... per mano di uno sconosciuto che l'aveva rapita, poi, era veramente assurdo. Sarà colpa di quest'atmosfera da sogno, pensò Gaynor, Il forte profumo di incenso deve avermi ottenebrato la mente... Ma perchè lui non torna? Non ricordo l'ultima volta in cui ho pregato, saranno passati secoli, ma adesso... Oh Dio, fa che ritorni presto, fa che non gli sia accaduto nulla!
elisabeth
21-11-2011, 19.23.01
" Scusate...e quando mi avreste dovuto dire che ho tutta la Guardia Repubblicana alle calcagna............io rischiero' ogni capello che ho intesta per voi e la vostra causa......ma non lascerete la bimba........non e' un pacco...io so cosa vuol dire non avere nessuno che ti ami....e se questo dovesse accadere..non sara' certo per causa mia......".....presi con rabbia il lembo di camicia e andai verso al piccola...la tirai fuori dalla sacca...." E adesso aiutatemi a cambiarle le fsce...da sola non ci riesco...qui e' tutto lercio, e vi prego di non fare la faccia schifata........anche a voi sono state cambiate le stesse fasce......coraggio Emile non sara' piu' difficile di accompagnare questo tizzio su una nave per l' Inghilterra...."....
Guisgard
21-11-2011, 19.42.39
Emile allora si decise ad aiutare Elisabeth.
“Guarda cosa mi tocca fare…” brontolò “… è assurdo… solo ad una donna poteva venire in mente una pazzia simile… e idiota io che acconsento…” scuotendo il capo “… quel latte comunque va scaldato…” fissò poi la piccola e questa cominciò a ridere.
Emile restò così a fissarla per un po’, fino a quando un sorriso attraversò, per un momento, il suo volto.
“Povera piccola…” mormorò “… nascere in un paese come questo…”
Fissò poi Elisabeth.
“Siate sincera con voi stessa…” disse “… sapete benissimo che portarla con noi, vorrà dire esporla ad ogni sorta di pericolo… voi non sapete cosa ci attende…”
elisabeth
21-11-2011, 19.52.00
Borbottava peggio di una pentola di faggioli......ma si dava da fare, la teneva con goffaggine...ma aveva il terrore di farle del male.......vidi gli occhi di Maria incontrare gli occhi di Emile.......gli uni si sciolsero negli altri......quella bimba lo stava stregando cosi' come aveva fatto con il mio cuore......" Saro' pazza Emile, cosi' come sono pazza nel seguire voi.......il cuore di una donna forse per gli uomini e' incomprensibile, ma se ci pensate bene il destino di Maria e' comunque segnato......e allora vale la pena rischiare, noi non le faremo mai mancare nulla....se l'abbandonassimo le potrebbe capitare ogni cosa........Il Signore l'ha portato a noi....e noi dobbiamo accettare la sua volonta'...".....lascia tra le sue mani la piccina e andai al ruscello a lavare una vecchia scodella per poter scaldare il latte.......ero tranquilla, quei due se l'intendevano gia'.........
Altea
21-11-2011, 21.24.49
Vidi Orlando ferito alla spalla, e il lupo era furbo..si dice che i lupi sono come gli esseri umani, pensai. Aveva capito le intenzioni di Orlando, certo voleva soppravvivere. L'animale teneva la sciabola a denti stretti, Orlando non poteva continuare cosi ferito, se lo avessi allontananto dall'animale egli avrebbe lasciato la presa della sciabola per azzannarci. Mi avvicinai al camino, tutti sapevano che le belve notturne temevano il fuoco, presi un legno e lo accesi, subito una fiamma guizzò e quel ceppo divenne una torcia rovente e mi avvicinai a Orlando e mostrai al lupo quella fiamma ardente "La vedi questa fiamma, ti conviene allontanarti da qui, non ti faremo del male. Orlando appena si allontana dobbiamo subito uscire da qui." Col cuore in gola sperai l'animale si scansasse impaurito tanto da farci subito scappare.
Guisgard
22-11-2011, 02.16.25
”Voi, presto, liberate la donna!” Ordinò Hagus. “Ragazzo, tu, con me!” Chiamando poi Cavaliere25.
I due allora si sincerarono sulle condizioni di Daniel.
“Ha fulminato la sentinella con una qualche magia, signore…” mormorò uno degli zingari a Hagus.
“Si, questo ragazzo deve conoscere molto bene la magia…” annuendo questi.
Un attimo dopo la donna fu liberata.
Hagus allora si caricò sulle spalle il povero Daniel e fece cenno al resto della banda di seguirlo.
Ma poco prima che la banda riuscisse ad uscire dalle segrete, cominciarono a sentirsi rumori di passi.
“Arriva qualcuno!” Disse Hagus ai suoi. “Presto, nascondetevi!”
Ognuno trovò un nascondiglio.
Hagus si era nascosto in una piccola nicchia aperta nella muratura, sempre portando sulle spalle il giovane Daniel ancora troppo debole.
Con loro vi era anche Cavaliere25.
Il gruppo di soldati passò senza accorgersi di loro, dirigendosi poi verso le prigioni.
“Ora, vedendo la cella vuota, si accorgeranno di tutto…” fece Hagus.
Pochi istanti dopo, infatti, i soldati gridarono dalle prigioni e subito scattò l’allarme in tutto il palazzo.
A quel drammatico segnale il portone venne chiuso.
“Siamo come topi in trappola ora…” con rabbia Hagus.
Guisgard
22-11-2011, 02.31.50
“Ehi, dove andate?” Fece Emile. “Non potete lasciarmi questa bambina così!”
Ma Elisabeth era praticamente già al ruscello.
“Ah, donne!” Esclamò, cullando goffamente la bambina. “Questo mondo sarebbe più quadrato e logico se non ci fossero loro! Speriamo solo che faccia in fretta!”
Emile, allora, si sedette su alcune pelli accanto al fuoco e cominciò a sussurrare qualcosa alla piccola.
“Su, dormi…” stringendola, non senza qualche timore, fra le braccia “… dormi che ti racconterò una favola… in verità non è una favola, ma ti assicuro che non ti annoierai…” la fissò e sorrise “… conosco un’isola, sai… è sperduta fra la Grecia e l’Oriente… le case sono tutte bianchissime, mentre il cielo ed il mare hanno il medesimo colore, finendo così per confondersi l’uno nell’altro… l’aria laggiù non è mai troppo calda, essendo quell’isola molto ventilata… beh, quando questa storia sarà finita, piccola mia, io ritornerò su quell’isola e mi costruirò una bella casetta bianca, dove trascorrerò il resto della mia vita in pace e senza alcuna preoccupazione… ora dormi, piccola… dormi e sognerai di quell’isola…”
Maria, qualche istante dopo, si addormentò.
Emile la fissò, per poi baciarla teneramente sulla fronte.
Guisgard
22-11-2011, 02.42.38
Il lupo, davanti a quella torcia che Altea agitava sotto ai suoi occhi, fece un balzo all’indietro.
“Bravissima, Altea!” Alzandosi Orlando, tenendo però sempre una mano sulla ferita. “Presto, prima che torni quell’uomo!”
I due allora corsero verso il passaggio che li aveva portati laggiù.
Ma, fatti alcuni metri, si accorse di essere in trappola.
Un grosso masso, infatti, era stato posto davanti all’uscita.
“Maledetto Giglio verde!” Con rabbia Orlando. “Non abbiamo altra scelta, Altea…” voltandosi indietro “… dobbiamo cercare un’altra via d’uscita…”
Ritornarono allora indietro, ritrovandosi davanti ad una piccola porta.
Era aperta e i due entrarono.
“Sembra una sorta di camerino…” osservando l’ambiente Orlando.
Vi erano infatti parrucche, baffi e barbe finte, cera da scogliere e altri oggetti singolari, come orecchie e nasi da applicare sulla testa e sul volto.
Orlando osservò ogni cosa con un’attenzione quasi maniacale.
“E’ dunque qui che il misterioso Giglio Verde viene a preparare i suoi travestimenti…”
Guisgard
22-11-2011, 03.11.05
Dalla penombra, dopo un istante, emerse qualcuno. “Eh, mia dolce Colombina…” disse un misterioso personaggio a Talia “… vi devo la vita… eh, siete stata di certo molto coraggiosa, mademoiselle… rischiare la reputazione, la carriera e forse anche la vita per uno sconosciuto… ora non farò altro che domandarmi perché… Carità Cristiana? No, non mi sembrate il tipo da suora… grazie al Cielo, oserei dire…” e sorrise facendole poi l’occhiolino “… forse avete la sindrome dell’eroina da romanzo? Sapete, affascinante ipotesi questa… ma, magari, ve la racconterò un’altra volta…” assunse un’aria vagamente riflessiva “… siete forse ostile al governo? E magari non sopportate i soldati? O forse potrei sperare che…” avvicinandosi “… forse quel mio bacio mi ha permesso, diciamo, di guadagnarmi una qualche vostra simpatia, lady Colombina?”
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Guisgard
22-11-2011, 03.40.04
Gaynor, in balia di paure e turbamenti, era rinchiusa in quella sorta di prigione dorata.
Ma dove si trovava veramente?
Su una nave in mezzo al mare?
Su un’isola fuori da ogni rotta conosciuta?
O forse in una delle tante isolette sperdute tra Scozia, Irlanda e Islanda?
E se invece si trovasse più a Sud?
Nel Mediterraneo?
O addirittura oltre le Colonne d’Ercole?
Il Giglio verde poteva aver costruito il suo nascondiglio ovunque.
Forse anche in fondo al mare, pur di sfuggire ai suoi agguerriti nemici.
Ad un tratto qualcuno entrò nella stanza, destando Gaynor da quei pensieri.
“Vi ho portato qualcosa da mangiare, milady.” Disse Jaym.
E dietro di lui tre servitori portarono due vassoi ciascuno, contenenti prelibatezze di tutti i tipi.
Il tutto accompagnato da ottimi vini, liquori e bevande dai vivaci colori e dagli esotici profumi.
elisabeth
22-11-2011, 11.04.18
L'acqua al ruscello era fredda....immergendovi le mani ne ebbi un brivido...l'aria intorno era umida la pioggia aveva inumidito le foglie degli alberi intorno al mulino.........ero in pace con me stessa...un uomo brontolone ma dal cuore dolce e una bimba venuta giu' dal cielo..........che strano disegno era mai questo, ero partita sola con un nome altisonante da cercare...e avevo con me un dono....la mia vita allo specchio, e invece piu' i giorni passavano e piu' sembrava che ogni tratto di quella stravagante storia mi portasse gioia e vivide emozioni.....finii di raschiare la scodella con le pietroline del ruscello...e tornai al mulino, i miei passi erano attuiti dalle foglie e feci in tempo per ascoltare l' ultimo pezzo di storia che Emile raccontava a Maria...per poi vedere quel candido bacio segnare la fronte di quel dolce angioletto........... il cuore si riempii di lacrime perche' incomincio' a dolermi in petto......non avrei voluto piangere ma tutta quell'emozione doveva pur uscire da qualche parte.....e i miei occhi impietosi fecero da letto a tutto l'amore che avevo in seno.......Avrei tanto voluto che quella famiglia fosse la mia...avrei tanto voluto che quell'uomo che stringeva al petto Maria mi amasse e attendesse il mio ritorno in casa e che la bimba fosse il frutto del nostro amore.........ma la vita prende un corso diverso e per strani motivi ci gira intorno e poi...quando meno ce lo aspettiamo..........ci fa vedere quanto sono importanti le piccole cose.........mi feci coraggio ed entrai......presi la brocca del latte e lo versai nella scodella...lo misi su una pietra calda del camino....cosi' se Maria si fosse svegliata avrebbe potuto mangiare......" Emile....mi spiace forse non dovevo...ma vi ho sentito raccontare il vostro sogno......un' isola...un'isola felice......siete un uomo buono e preghero' ogni notte perche' possiate esaudirlo......."...non riusci' a dire niente altro.....presi Maria dalle sue braccia e la misi nella sacca.....dondolandola un po'.....poi andai accanto al fuoco..." Venite Emile.....ci siamo dimenticati di mangiare....adesso abbiamo una responsabilita' in piu' e dobbiamo essere in forze.......sedetevi qui accanto a me...c'e freddo qui dentro.....".......aspettai che lui spezzasse il pane............
cavaliere25
22-11-2011, 11.57.23
Ora che facciamo dissi non abbiamo via di scampo dissi se ci prendono siamo tutti morti dobbiamo trovare una via di fuga continuai a dire e aspettai che qualcuno disse qualcosa
Altea
22-11-2011, 12.27.00
Alla vista del fuoco il lupo si ritirò, Orlando mi prese una mano e cerco di condurmi verso l'uscita mentre cercavo di convincerlo di fasciarsi la ferita prima, ma non vi era tempo. Ovviamente il Giglio Verde era molto astuto e trovammo l'uscita chiusa da un sasso. Seguii Orlando, mi fidavo di lui, entrammo in una stanza misteriosa e qui lo stupore fu più grande di quando entrammo in quella specie di harem. "Ma cosa sono tutti questi strani travestimenti?Ma che posto è mai questo? Orlando, una volta usciti da qui dovete raccontarmi ciò che sapete di questo Giglio Verde. E ora che faremmo, penso non ci sia via di scampo per noi."
Talia
22-11-2011, 16.05.55
La stanza, dal soffitto basso e ligneo, era completamente ingombra di macchine e costumi... non avevo il coraggio di avvicinarmi, ma mi protesi quanto più potevo per cercare di scorgere il volto di quell’uomo nell’ombra...
Poi, finalmente, quella figura si mosse a parlò...
“Eh, mia dolce Colombina…” disse un misterioso personaggio a Talia “… vi devo la vita… eh, siete stata di certo molto coraggiosa, mademoiselle… rischiare la reputazione, la carriera e forse anche la vita per uno sconosciuto… ora non farò altro che domandarmi perché… Carità Cristiana? No, non mi sembrate il tipo da suora… grazie al Cielo, oserei dire…” e sorrise facendole poi l’occhiolino “… forse avete la sindrome dell’eroina da romanzo? Sapete, affascinante ipotesi questa… ma, magari, ve la racconterò un’altra volta…” assunse un’aria vagamente riflessiva “… siete forse ostile al governo? E magari non sopportate i soldati? O forse potrei sperare che…” avvicinandosi “… forse quel mio bacio mi ha permesso, diciamo, di guadagnarmi una qualche vostra simpatia, lady Colombina?”
Feci istintivamente mezzo passo indietro quando si avvicinò, il cuore ancora mi batteva tanto forte che temevo quasi il misterioso uomo potesse udirlo e probabilmente un leggero rossore mi tinse le guancie, tuttavia mantenni gli occhi fissi sul suo volto...
“Lady Colombina?” domandai, sollevando un sopracciglio e mostrando un sorriso vagamente divertito “Oh, monsieur... non sapete, forse, che attualmente non è più molto salutare fare uso di cotali epiteti di aristocratica memoria? Ditemi, mio signore... siete davvero tanto intrepido e ardimentoso da contravvenire a cuor sì leggero alle leggi della Repubblica? Oppure...” soggiunsi maliziosamente “Siete soltanto molto poco informato?”
Il mio sorriso si allargò appena... gli voltai le spalle e mi allontanai di qualche passo...
“Oh, ma voi chiedete le ragioni del mio gesto... non dovreste, sapete? Non dovreste chiederle! Potrebbero sorprendervi, quelle ragioni! Oppure...” lanciandogli un’occhiata obliqua “Chi vi dice che non l’abbia fatto soltanto per capriccio? Per il gusto di giocare la Guardia Repubblicana...”
Risi appena, quasi trovassi l’idea di aver raggirato i soldati molto divertente...
“E non soltanto la Guardia Repubblicana, forse... poiché anche voi mi avete creduta quando ho detto loro di togliervi la maschera, non è così?” chiesi poi quasi con noncuranza, giocherellando con una vecchia maschera che avevo trovato abbandonata su di un tavolo “L’ho visto nei vostri occhi... per un momento avete temuto il peggio.”
Tornai a guardarlo e di nuovo sorrisi...
“Sapevate benissimo che io avevo compreso che non eravate Tafferuille... eppure avete messo la vostra sorte nelle mie mani! Nelle mani di una sconosciuta! Un gesto imprudente, monsieur... Perché lo avete fatto?”
Daniel
22-11-2011, 17.21.44
In quel momento mi risvegliai..
<<Presto mi serve una baccarancia..>> Presi dal mio zainetto un piccolo frutto blu simile a un'arancia ma grande quanto un mandarino.. Lo mangiai e mi ripresi subito.. Puntai una mano verso le guardie e urlai:
<<SONORUS!>> Le guardie persero la voce.. Poi mi rivolsi a Sir Hagus e dissi.. <<Più di così non posso.. Stendeteli! Prima che avvisino le altre guardie!>>
Parsifal25
23-11-2011, 01.43.53
La sagoma era scomparsa, cercaì ovunque ma non ottenni alcun risultato. Possibile che è stato frutto della mia immaginazione.... no, qualcosa di arcano e mistico dimorava fra quelle mura. Il giorno era giunto poichè le campane chiamarono i monaci al loro dovere. Deciso di scoprirne di più, mi uniì anche io alla preghiera ogni nobile cristiano è tenuto a farlo.....
Guisgard
23-11-2011, 01.58.55
Emile accennò un sorriso, per poi sedersi accanto ad Elisabeth.
Preparò il pane e con la sua compagna di viaggio consumò quella cena semplice ma gustosa.
“La mia isola…” mormorò mentre sorseggiava del vino “… chissà in quale mare si trova dispersa… a volte, durante certe notti malinconiche e silenziose, dispero quasi di poterla raggiungere… in quei momenti mi appare così lontana… e talvolta arrivo a domandarmi se esista davvero quell’isola…”
La stanza era illuminata solo da un paio di candele e un’aria malinconica sembrava dimorare in quell’ambiente.
“Comunque, madame, il vostro augurio è assai gradito.” Fissandola. “Siete una persona speciale e so che i vostri pensieri sono puri. Su, ora facciamo un bel brindisi!” Versando un po’ di vino ad Elisabeth. “Al nostro viaggio. Alla vita stessa, che è di sicuro il più affascinante e misterioso dei viaggi. Salute.”
In quel momento la piccola Maria si svegliò.
“La piccola probabilmente vuole la pappa, madame.” Fece Emile, senza però poter evitare di fissare in maniera sarcastica il volto di Elisabeth.
Guisgard
23-11-2011, 02.10.04
Approfittando dell’incantesimo attuato da Daniel, Hagus e i suoi pestarono le guardie del palazzo.
Ma quelle avevano già dato l’allarme.
Un attimo dopo diversi soldati scesero nelle segrete.
“A causa mia ora siete tutti perduti!” Disse disparata Giselle a Cavaliere25.
Hagus nel frattempo si guardava intorno in cerca di una via di fuga.
“Presto!” Fissando tutti loro. “Andate alle pareti e cercate se vi è qualche passaggio che ci permetta di uscire da qui! Forza, non abbiamo molto tempo!”
“Monsieur…” ad un tratto Giselle.
Hagus la fissò.
“Una sera udì alcune guardie che parlavano di un passaggio che conduceva alle scuderie…”
“Non ricordate in che punto?” Domandò Hagus.
“Mi sembra dall’altra parte del corridoio.” Rispose Giselle. “Ma non ne sono certa…”
“Non abbiamo molta scelta.” Deciso Hagus. “Presto, andiamo.”
Il gruppo allora raggiunse il lato opposto del corridoio, mentre le guardie erano ormai prossime ad arrivare.
“Cercate quel passaggio!” Ordinò Hagus. “Controllate pietra dopo pietra! Presto!”
Guisgard
23-11-2011, 02.16.35
Orlando ed Altea, in fuga da quel posto, si ritrovarono in un’altra stanza.
Una stanza ancora più misteriosa della precedente.
“Questi travestimenti” disse Orlando “permettono a quel dannato Giglio verde di camuffarsi e nascondere ogni sua intenzione ed ogni suo movimento… guarda qui, Altea… questi sono gli abiti di un prete, questi altri di un monaco… quelli invece servono a travestirsi da contadino, quegli altri poi da mendicante… ma giuro sul mio onore che riuscirò a smascherare quel furfante… si, riuscirò a farlo…” si voltò poi verso sua moglie “… perché mi hai fatto quella richiesta, Altea? Cosa ti fa pensare che io possa conoscere il Giglio Verde?”
Guisgard
23-11-2011, 02.32.55
Parsifal si unì così alle preghiere dei monaci per il nuovo giorno.
Finito di pregare, tutti raggiunsero la mensa del convento per fare colazione.
Qui vi erano anche Fountaine e i suoi due fedeli compagni.
“Dov’eri finito?” Chiese il cacciatore di taglie a Parsifal. “Stamattina al mio risveglio il tuo letto era vuoto.”
Ma proprio in quel momento uno dei monaci raggiunse la mensa.
“Cos’hai, fratello?” Domandò il priore al nuovo arrivato.
“Una cosa terribile…” ansimando questi “… terribile…”
“Calmati e raccontaci tutto.”
“Ecco… stamattina dalla dispensa mancano alcune provviste…”
“Come può essere?” Stupito il priore.
“Qualcuno, temo…” fissandolo il monaco “… si, insomma… qualcuno ha rubato quelle provviste…”
“Impossibile!” Esclamò il priore. “Non qui! Siamo tutti monaci!”
Gli altri monaci allora fissarono di colpo Fountaine, Parsifal e i due fedeli compagni del cacciatore di taglie.
“Perché guardate me e i miei compagni?” Chiese questi.
“Nulla, state tranquillo.” Fece il priore.
“Voi siete gli unici estranei qui.” Disse all’improvviso uno dei monaci a Fountaine. “Solo voi potete essere stati a rubare!”
In quel momento tutti i monaci cominciarono a mormorare e a fissare con sospetto i cacciatori di taglie.
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Guisgard
23-11-2011, 03.43.09
“Avete ragione, mia deliziosa Colombina…” disse quel misterioso uomo avvicinandosi ad uno specchio e cominciando a sistemarsi i capelli che il basco di Tafferuille aveva reso disordinati “… non mi occupo molto di politica ed ignoro ciò che accade in questo paese… però mi incuriosisce conoscere il motivo del vostro gesto…” si voltò e fissò Talia con i suoi occhi azzurri “… ma solitamente una donna non svela mai i suoi veri propositi… come cantava il celebre Cielo d’Alcamo nella sua Rosa Fresca Aulentissima…” si voltò di nuovo verso lo specchio e continuò a sistemarsi i capelli “… uno specchio in mezzo a maschere e costumi… sarà forse uno specchio magico? La fata Armida ne aveva uno, sapete? Serviva per chiamare il suo amato Rinaldo… anche questo specchio è magico? Anch’esso fa parte della finzione di questo luogo?” Rise di gusto. “Non so perché, ma sono tentato di credere che l’unica cosa reale in questo posto sia stato il mio bacio… o sbaglio? Si, perché, ad essere sincero, mi seccherebbe non poco sapere che tutti quei sospiri per il soldato che invocavate sulla scena fossero stati veri…” smise finalmente di accomodarsi i capelli e guardò Talia attraverso lo specchio “… mi chiedete perché ho messo la mia vita nelle vostre mani… chissà, forse perché ero disperato, o magari perché sono un istintivo e quella è stata la prima cosa che mi è venuta in mente… o forse perchè da quel bacio ho tratto una qualche sensazione particolare… già, perché mi sono fidato di voi?” Si voltò e la fissò. “Forse dovrei dirvelo davvero, o forse no… voi rivelate sempre ciò che avete nel cuore, mia bella Colombina?”
Lancelot
23-11-2011, 09.47.27
"Molto bene, Cabuan."
Fissai l'uomo non ancora del tutto certo della sua sincerità.
"Non so se farvi tagliare la testa per la vostra vigliaccheria, o se premiarvi per le informazioni che ci avete dato."
Rimuginando su come meglio sfruttare quell'uomo, decido di condurlo presso il prigioniero per vedere se sia in grado o no di riconoscerlo fra gli uomini del Giglio.
"Venite con me, vorrei presentarvi una persona."
Così dicendo, faccio segno al Comandante e a Cabuan di seguirmi verso le celle sotterranee, dove è stato rinchiuso il prigioniero.
cavaliere25
23-11-2011, 12.23.04
io facevo da scudo a Giselle divevamo uscire alla svelta e ne ero sicuro che ce la avremmo fatta a andare via da li mi misi anche io a cercare il passaggio stando sempre attento alla donna
Parsifal25
23-11-2011, 12.53.12
Era più che naturale che i primi sospettati fossimo noi, purtroppo in un convento di monaci dove tutti condividono lo stesso pane e acqua.... l'ultimo arrivato è sempre quello che paga di più. Sinceramente, non sapevo se mi avrebbero creduto qualora avessi raccontato ciò che mi era capitato quella stessa notte....ma vale la pena provare. Preso un forte respiro mi alzaì dal tavolo dei commensali e dissi:
"Gentili Signori, capisco i vostri sospetti e di certo non vi biasimo....ma posso assicurarvi sul mio stesso onore e cuore che non sono stati i miei compagni ed il Maestro. Ieri notte, mi sono alzato ed ho ammirato le vestigia di codesta grande opera e mi sono permesso di ritrarla...ho diseganto schizzi sul mio diario per ricordarmi di quel luogo che senza indugio ci ha ospitato senza alcunchè anche se corrono tempi bui, nessuno lo avrebbe fatto. Nel mio viaggio tra l'arte ho notato una strana ombra che si muoveva con molta scaltrezza e tranquillità tra queste mura quasi come se la conoscesse". Mi fermaì nel discorrere perchè avevo paura di dire che avevo visto uno spettro, ma bisognava procedere.....
".....sembrava uno spettro... preso dalla curiosità mi sono permesso di seguirlo finchè non è scomparso tra le luci delle candele nella sala dell'altare..... questo è tutto" e terminaì. Qualora avessero voluto saperne di più, non sapevo cosa aggiungere... la cosa certa è che se volessero far luce su questo mistero, io sareì rimasto con loro... non potevo permettere che intaccassero la missione del mio Maestro.
Daniel
23-11-2011, 14.51.26
Mi guardai intorno.. Le pietre erano tutte grigie della stessa misura.. Ma ne notai una leggermente più piccola e più scura con un simbolo stampato sopra.. La sfiorai leggermente e si aprì un passaggia..
<<DI QUA!>> urlaia Sir Hagus.
Guisgard
23-11-2011, 15.04.40
“Avete udito, fratelli!” Esclamò uno dei monaci a quelle parole di Parsifal. “Ci sarebbe uno spettro nel monastero! Qui, in questo luogo di preghiera e contemplazione, sembra si diano appuntamento le forze dell’Oltretomba!”
Il mormorio tra i monaci aumentò.
“E’ solamente una menzogna!” Continuò il monaco. “Per uno strano caso spariscono provviste dalla dispensa e poi appare uno spettro! E guarda cosa proprio quando qui al monastero arrivate voi cavalieri! Non siamo degli stolti! Voi siete i colpevoli per aver rubato e profanato la casa del signore!” Fissando Fountaine e i suoi compagni.
“Si, sono dei ladri!” Gridò un altro monaco.
“Sono anche dei peccatori!” Gli fece eco un altro.
“Denunciamoli al vescovo!” Urlò un altro.
Guisgard
23-11-2011, 15.09.14
A quelle parole di Daniel, tutti loro fissarono la pietra indicata dallo scudiero.
“Presto, muoviamoci!” Gridò Hagus. “Pensa tu alla donna, ragazzo!” Rivolgendosi poi a Cavaliere25.
Un attimo dopo tutto il gruppo attraversò il passaggio scoperto da Daniel.
Così, attraverso una sorta di camminamento laterale alle segrete, la banda si ritrovò nelle scuderie.
“Cavaliere25, noi cominciamo a sellare i cavalli, tu intanto recati al portone ed aprilo.” Disse Hagus. “Le guardie ci credono ancora nelle segrete e tu non troverai nessuno a guardia dell’ingresso. Una volta aperto il portone, aspettaci lì.”
Guisgard
23-11-2011, 15.12.09
Cabuan seguì Lancelot ed il comandante della caserma.
Giunti nella cella del prigioniero, questi li fissò con uno sorriso di sfida.
“Ci rivediamo, capitano…” disse guardando Lancelot “… siete ancora in cerca di fiori? Fiori verdi, forse?” E si abbandonò ad una sonora risata.
“Sta zitto, feccia!” Colpendolo uno dei soldati.
cavaliere25
23-11-2011, 15.32.28
Andai di corsa al portone mi guardai in torno e lo apri e mi misi nascosto ad aspettare gli altri forse aravamo riusciti a salvarci tutti pensai ma il mio pensiero era riolto piu alla donna che agli altri
elisabeth
23-11-2011, 20.13.21
Accettai quel pasto apprezzando ogni tocco di pane ed assaporando la frutta come fosse il dolce piu' buono di Francia......non mi ero accorta dei morsi della fame.......sino a quando non mi ero seduta a riposare accanto al fuoco...." La vostra isola esiste.....io ne sono certa......tutto quello che si desidera con il cuore......esiste e credo che voi meritiate di vivere la vostra vita assaporandone le gioie.......questo infondo e' quello che dovrebbe spettare ad ogni uomo e donna di buona volonta'....."....Accettai quel sorso di vino, Emile sapeva che ero contraria e me ne diede giusto il tanto da potermi bagnare le labbra....ma Maria aveva deciso di tornare tra noi e di esserne la protagonista....." Avete ragione Emile il problema adesso sara' darle da mangiare.......e' cosi' piccola che non potra' bere il latte dalla scodella......e io non posso darle aiuto altrimenti....."...presi Maria tra le braccia e comincia a canticchiarle la prima conzone che mi venne in mente...ma la fame e' fame e lei non voleva saperne di tacere...ogni lacrimone che le scendeva sulle gote.....era per me motivo di ansia...come darle il latte ?.....Il Lino......era un sistema lento ed estenuante, ma altro non potevo, il lino era un tessuto dalle trame larghe e inzuppato poteva essere succhiato dalla poppante....." Emile strappate un lembo del mio vestito......giusto un fazzoletto.......e proviamo a far tacere questo pancino ribelle..."......Presi il fazzoletto di stoffa e mi sedetta accanto al camino.......dove c'era la scodella del latte ben caldo....poggia la testolina di Maria sul mio seno, il battito del mio cuore l'avrebbe tranquillizzata ed immersi il tessuto ....cosi' facendo il fazzoletto veniva succhiato voracemente dalla piccola.....ero cosi' immersa da quel processo...che mi sentii sospesa in un altro mondo...ero io e lei.....che strana cosa essere madre, eppure non era mia quella creatura, ma l'ansia e l'amore che provavo per lei era qualcosa che veniva da un processo piu' profondo...il senso materno mi aveva colta di sorpresa mai avrei pensato che avrei potuto vivere un'esperienza cosi'..." Avvicinatevi Emile......e' la cosa piu' bella che voi possiate vedere...."......alle volte si tende ad avere uno strano egoismo femminile escludendo l'uomo da quelli che sono i meravigliosi atti materni, ma Emile mi aveva dimostrato che tra le sue braccia Maria era al sicuro......e qualsiasi cosa mi fosse successa, lui l'avrebbe protetta cosi' come avrei fatto io.....
Daniel
23-11-2011, 20.28.11
Mentre gli altri sellavano i cavalli guardai fuori.. Tutti gli ingressi erano sorvegliati tranne una minuscola porticina..
<<Sir Hagus..>> dissi facendolo avvicinare..
<<Non ci conviene sellare i cavalli.. Ci scoprirebbero.. Però possiamo passare da lì..>> diisi indicando la porticina..
Parsifal25
24-11-2011, 01.53.41
La situazione andò degenerando, ma come potevo far capire a codeste persone che non eravamo stati noi i colpevoli....qualora optassi per far ispezionare le nostre celle chi mi avrebbe assicurato che qualcuno non avesse voluto inquinarne il luogo? Inoltre con la storia del presunto spettro mi sareì aspettato un riscontro negativo come si poteva risolvere ciò?
Feci un ultimo tentativo: "Vi prego signori ve lo chiedo con il cuore in mano, non siamo stati noi a rubare le vostre provviste, non sappiamo neanche dove si trovi la dispensa.... l'unica cosa che posso dirvi e di lasciare liberi i miei compagni sono all'oscuro di ciò, e poi l'unico sospettato potreì essere solo io che sono stato sveglio prima dell'alba.... se posso fare qualcosa per porre una soluzione a codesto, disponete. Vi aiuterò".
Pregaì Iddio che ciò potesse servire a calmarli e lasciare liberi il mio Maestro e compagni.
Guisgard
24-11-2011, 02.39.39
Hagus fissò il punto indicatogli da Daniel.
“Non sappiamo dove conduce quella porticina…” disse “… ma forse hai ragione… potrebbe essere l’unica via d’uscita…”
Fece allora cenno a tutti loro di attraversare quel passaggio.
“Cominciate ad andare…” ordinò Hagus al gruppo “… io vado a riprendere Cavaliere25 che ci sta aspettando al portone del palazzo…”
E mentre Daniel e gli altri imboccarono quel passaggio, Hagus corse a riprendere Cavaliere25.
Fecero diversi metri, fino a quando si ritrovarono davanti ad una botola.
Uno degli zingari la forzò ed un attimo dopo il gruppo sbucò in uno spiazzo avvolto dal buio.
“Dove siamo?” Chiese Giselle a Daniel.
Intanto, nel palazzo, Hagus aveva raggiunto Cavaliere25.
“Presto, ragazzo.” Disse. “Passeremo da un’altra parte. Gli altri sono già andati. Vieni, li seguiremo.”
Ma proprio in quel momento, una freccia scagliata da una balestra colpì Hagus ad un fianco.
L’uomo cadde a terra.
“Presto…” fissando Cavaliere25 “… non pensare a me… o finiranno per catturarci entrambi… corri nelle scuderie… c’è una porticina… gli altri sono scappati da lì… presto, va e scappa anche tu da quella porticina… muoviti, ti dico… stanno arrivando le guardie…”
Guisgard
24-11-2011, 03.08.05
Nel monastero la situazione era molto tesa.
I monaci sospettavano di Fountaine, di Parsifal e dei due loro compagni di viaggio.
Il priore restò in silenzio a riflettere.
Tutti attendevano una sua decisione.
“Richiedere l’intervento di sua grazia è cosa molto delicata…” mormorò.
“Solo il vescovo può decidere su questa situazione.” Disse uno dei monaci.
“Allora mettiamo ai voti questa decisione.” Sentenziò il priore. “Votate se dobbiamo o meno richiedere il verdetto di sua grazia.”
“Un momento.” All’improvviso Fountaine. “Vi chiedo una notte…”
“Cosa intendete dire?” Domandò il priore.
“Una notte, soltanto.” Ribadì Fountaine. “Io e i miei compagni indagheremo… il mio amico” indicando Parsifal “ha detto di aver visto qualcosa. Non so cosa effettivamente abbia visto, ma io gli credo. E probabilmente di qualsiasi cosa si tratti, ha di certo a che fare con i furti nella dispensa. E noi, stanotte, scopriremo la verità.”
“Pretendete forse di convincerci con questa farsa?” Gridò uno dei monaci.
“Il monastero è chiuso e non potremo certo scappare.” Rispose il cacciatore di taglie. “Quindi potete fidarvi. Ripeto… una notte soltanto… per scoprire la verità.”
Guisgard
24-11-2011, 03.20.52
Emile restò a fissare Elisabeth mentre dava da mangiare alla piccola Maria.
Poi, chiamato dalla donna, si avvicinò.
“Siete pazza, madame…” le sussurrò “… meravigliosamente pazza… nel bel mezzo di questa nostra fuga, mentre il mondo attorno a noi crolla, voi vi mettete a fare la mamma di questa piccola orfanella venuta da chissà dove…” sorrise “… avete scelto proprio un bel momento… eh, forse l’unico vero pazzo sono solo io che vi ho permesso questa follia…”
Il latte finì e la piccola si adagiò sul petto di Elisabeth.
Il fuoco era bel avviato, ma il malandato mulino era un luogo forse troppo umido per una bambina così piccola.
E questo rendeva Maria inquieta.
Cominciò così a piangere.
Ad un tratto Emile, soffiando in una larga foglia che lui stesso aveva arrotolato, cominciò a suonare una delicata melodia.
E a quella dolce musica Maria prima sorrise, poi si addormentò serena.
“Dovreste dormire anche voi, madame…” disse Emile ad Elisabeth “… ci attende un lungo e faticosa cammino… su, provate a chiudere gli occhi… resterò io a fare la guardia…”
cavaliere25
24-11-2011, 10.40.10
Corsi in fretta verso la porticina mentre mi guardai indietro e vedendo Hagus a terra non potevo far nulla anche se tornavo indietro rischiavo anche io di essere preso arrivai davanti alla porticina e entrai e la chiusi dietro di me
Parsifal25
24-11-2011, 14.11.53
La decisione presa dal mio Maestro mi lasciò stranito, non immaginavo che sarebbe arrivato a ciò pur di carpire la verità. La missione sul Giglio Verde era la priorità, non mi sareì mai aspettato un piccolo passo indietro.... è stata la scelta migliore poichè non mi sembrava giusto lasciare questi frati in balia di un ladro o chicchesia, inoltre la giustizia esiste e deve trionfare su chi osa deturparla. Questo mi è sato insegnato, non lascerò mai che il male inquini ciò che è di pulito in questo mondo. Motivato da codesta fiamma ero più che deciso a porre fine ad un soppruso del genere. Stanotte la verità verrà fuori.
Talia
24-11-2011, 15.08.29
Ero immobile, mezzo passo dietro all’uomo misterioso e lo osservavo attraverso lo specchio... mi erano sempre piaciuti gli specchi: uno specchio costituisce la giusta intermediazione tra realtà e finzione, eppure può rivelarsi un’arma a doppio taglio poiché molte cose possono venir rivelate attraverso uno specchio a chi lo scruta con attenzione.
Quell’uomo parlava con un tono leggero, muovendo le mani quasi con noncuranza a sistemare il suo aspetto... eppure osservandolo attraverso quel vetro, ascoltando ciò che diceva, potevo percepire qualcosa di diverso.
“E così non vi occupate molto di politica, eh!” risposi quasi distrattamente, mantenendo tuttavia lo sguardo fisso sul suo volto, nel tentativo di coglierne ogni minima espressione “Oh, monsieur... temo che non siate stato molto fortunato, allora! Avrete certamente notato che Animos non è un luogo particolarmente accogliete, ormai, per un viaggiatore... e forse meno ancora lo è Ostyen...”
La mia voce era allegra, quasi stessi conversando del più e del meno... ma avevo detto volontariamente ‘Animos’ anziché ‘Magnus’, con l’intenzione di testare le sue reazioni...
E tuttavia dovetti ammettere che era tutt’altro che facile leggere in quel volto e in quegli occhi azzurri, tanto chiari che sembravano quasi di ghiaccio...
“Non so perché, ma sono tentato di credere che l’unica cosa reale in questo posto sia stato il mio bacio… o sbaglio? Si, perché, ad essere sincero, mi seccherebbe non poco sapere che tutti quei sospiri per il soldato che invocavate sulla scena fossero stati veri…” smise finalmente di accomodarsi i capelli e guardò Talia attraverso lo specchio “… mi chiedete perché ho messo la mia vita nelle vostre mani… chissà, forse perché ero disperato, o magari perché sono un istintivo e quella è stata la prima cosa che mi è venuta in mente… o forse perchè da quel bacio ho tratto una qualche sensazione particolare… già, perché mi sono fidato di voi?” Si voltò e la fissò. “Forse dovrei dirvelo davvero, o forse no… voi rivelate sempre ciò che avete nel cuore, mia bella Colombina?”
Si era voltato verso di me, infine...
Sostenni quello sguardo per qualche momento... poi sorrisi e spostai il mio a terra per un istante... un istante di silenzio, prima di tornare a guardarlo...
“Voi vi state prendendo gioco di me, monsieur, temo!” mormorai “Ma su una cosa avete sicuramente ragione... tutto è finzione qui: i costumi e le maschere, i sospiri, le parole e i gesti... tutto quanto! Il vostro bacio... non so... dite che non sia stato a sua volta finzione? Lo dite, anche se è stato in effetti quello a togliervi dall’imbarazzo di una battuta che non conoscevate e ad impedire che foste scoperto?”
Sospirai... e per un istante rimasi a fissarlo in silenzio. Poi, come riscuotendomi, gli voltai le spalle...
“Ed ora che cosa volete fare... posso chiedervelo? Se uscirete da qui così come siete avrete di nuovo tutta la Guardia Repubblicana addosso... e tutto sarà stato vano...”
Daniel
24-11-2011, 16.06.24
Attraversammo la porticina e ci ritrovammo in uno spiazzo buio..
<<Non lo so milady..>> dissi dolcemente a Giselle.. Poi vedendo arrivare Cavaliere25 senza Sir Hagus capii tutto..
<<MA cosa hai fatto? Lo hai lasciato li?>>
Aprii la porticina e al buio coris fino al palazzo.. Due guardie stavano per uccidere Sir Hagus steso a terra.. Mi avvicinai e urlai..
<<ARRESTO MOMENTUM!>> Il tempo rallento fino a fermarsi per pochi istanti nei quali presi Sir Hagus sulle spalle e cominciai a correre verso la porticina.. Il tempo stava tornando alla velocità regolare dovevo arrivare in fretta alla porticina prima che tornasse del tutto alla normalità.. Nello stesso momento in cui i tempo tornò normale chiusi la porticina dietro di me ritrovandomi in quello spiazzo buio illuminato da poche torce appena accese dagli zingari..
elisabeth
24-11-2011, 19.18.36
Le guanciotte rose e la boccuccia appiccicaticcia con ancora qualche goccia di latte.....lucido sulle sue labbra era una cosa meravigliosa da guardare...." Devo confessarvi Monsieur che se non fossimo stati entrambi pazzi......il destino non avrebbe fatto si che le nostre strade si incrociassero......pensate, fuori c'e' il caos, noi stiamo fuggendo.....ma ora qui c'e' solo pace e serenita', e questo non e' meraviglioso ?........Solo un attimo forse, ma che importa..Maria e' un dono troppo bello per poterlo rifiutare......".......la bimba comincio' a dare qualche segno d'isofferenza........ma qualche minuto dopo una dolce melodia invase il mulino e il fuoco col suo calore e la musica calmo' l'animo della piccola...e sazia si decise a dormire......." Emile....credo che dovremmo dormire tutti.....la giornata e' stata davvero lunga, anzi se devo essere sincera...non ricordo di aver dormito molto negli ultimi giorni..........facciamo cosi' riposero' finche' Maria non si svegliera' per l'altra poppata........e poi vi daro' cambio, anche voi siete stanco......e come avete appena detto....dobbiamo riprendere il nostro cammino......".......c'erano delle vecchie pelli.....le misi accanto al camino , stesi sopra il mio mantello e mi sdraiai, Maria era al mio fianco la tenevo vicina a me e coprendola con un lembo del mantello...mi feci cullare dal suono che Emile era riuscito a diffondere in tutto il mulino......Scissy... e il suo bosco....il mormorio dell'acqua tra gli alberi....le nuvole in lontananza....e poi....nulla, il sonno e il suo potere.........
Guisgard
24-11-2011, 21.40.19
Daniel, con quel gesto tanto nobile, quanto coraggioso, era riuscito a trarre in salvo Hagus.
Così, tutto il gruppo si ritrovò in quello spiazzo.
Una calma apparente dominava in quel luogo e l’aria asciutta del giorno, con l’avanzare del crepuscolo prima e della sera poi, aveva ceduto il posto ad una velata foschia che sembrava rendere tutto sfocato ed incerto.
“Che la Santa Vergine possa proteggerci…” sussurrò Giselle.
“Questo luogo è spettrale…” guardandosi intorno uno degli zingari “… ma dove diavolo ci troviamo?”
“Non lo so, Ramon…” ansimò Hagus.
La ferita gli faceva male ed a stento riusciva a sopportare il dolore.
“Ti devo la vita, ragazzo…” aggiunse fissando Daniel “… ma sei stato avventato… potevano catturarti… ma ti sono grato…” sorrise.
“Dobbiamo estrarre quella freccia, signore.” Disse Ramon.
“Si… fallo tu… adesso…” annuendo Hagus.
Prese allora un ramo secco dal terreno e lo strinse tra i denti.
Fece poi un cenno col capo a Ramon e questi estrasse la freccia dal fianco di Hagus.
Lo zingaro poi fasciò con un lembo della sua camicia la ferita di Hagus.
“Questo almeno rallenterà l’infezione…” disse questi “… non abbiamo molto tempo… bisogna andar via da qui e portare al sicuro lady Giselle… io, in queste condizioni, sono solo un peso… non posso camminare ed è escluso che uno di voi possa portarmi in spalle… altrimenti finirei per rallentare solamente la nostra fuga… Daniel poi si è indebolito con l’incantesimo che ha dovuto compiere per salvarmi…”
“Non possiamo abbandonarvi qui, signore.” Fece Ramon lo zingaro. “Cosa direbbe il capo se lo sapesse?”
“Il capo vuole che obbediate ai miei ordini.” Rispose Hagus. “Ed io voglio che portiate in salvo lady Giselle… Cavaliere25, Daniel…” fissando poi i due giovani “… Ramon e i suoi sanno muoversi in questi boschi… voi seguiteli… affido a voi due lady Giselle…”
“E cosa ne sarà di voi, monsieur?” Domandò preoccupata la donna.
“Quando vi avranno condotta al Belvedere di lord Tudor…” rispose Hagus “… verranno poi a riprendermi… andate ora… attenderò qui il vostro ritorno, amici miei…”
cavaliere25
24-11-2011, 21.44.50
Certo signore dissi la proteggeremo come un diamante nessuno oserà toccare questa donna senza passare su di noi vero dissi guardando Daniel e aspettai
Guisgard
24-11-2011, 21.51.24
A quelle parole di Fountaine qualche monaco protestò, ma il priore, uomo saggio e giusto, dopo una breve riflessione, zittì i suoi confratelli.
“Lasceremo a questi cavalieri ciò che hanno chiesto.” Sentenziò.
“Ma, priore…” tentò di protestare uno dei monaci.
“No, fratello.” Lo interruppe il priore. “E’ giusto così. Il monastero stanotte sarà ben chiuso e nessuno al suo interno potrà mai uscirne… all’alba, se Dio vorrà, scopriremo la verità…”
Così, Fountaine e i suoi ritornarono nella cella in cui il cacciatore di taglie e Parsifal avevano passato la notte.
“Qual è il vostro piano, signore?” Chiese uno dei due assistenti a Fountaine.
“Ci divideremo in due gruppi…” rispose questi “… voi due controllerete il lato Nord del monastero ed il chiostro… io e Parsifal invece sorveglieremo il lato Sud e la Cappella… mi raccomando, massima prudenza…”
“Credete davvero ci sia uno spettro come ha detto Parsifal?” Domandò l’altro assistente.
“Mi hanno insegnato a temere l’odio dei vivi, non la vendetta dei morti…” rispose Fountaine “… e gli spettri non tormentano un luogo santo come questo…”
Poco dopo, i quattro si separarono come aveva deciso Fountaine.
Il cacciatore di taglie e Parsifal, così, col favore delle tenebre, cominciarono a perlustrare il monastero.
Guisgard
24-11-2011, 22.06.10
Emile restò a fissare Elisabeth ormai addormentata.
Un senso di pace e serenità velava il volto della donna ed i riflessi del fuoco illuminavano i suoi lineamenti.
Assomigliava al volto levigato e bianchissimo di alcune statue che Emile aveva visto da piccolo nella chiesetta del suo paese.
Non ricordava con esattezza chi raffigurassero, ma erano in tutto simili al bel volto di Elisabeth.
In quel momento allora diversi pensieri si accavallarono sul volto del misterioso Emile.
Pensieri perlopiù malinconici.
Poi, ad un tratto, un rumore di passi interruppe i suoi pensieri.
Con attenzione Emile guardò da una delle finestre e vide due figure avanzare incerte nel buio della sera.
Una delle due figure lanciò un fischio, simile al verso di un qualche uccello notturno.
Era il segnale.
Emile allora agitò un pezzo di legno acceso preso dal camino.
Un attimo dopo le due figure entrarono nel mulino.
“Finalmente, amici miei.” Disse Emile andando incontro ai due uomini appena giunti.
Altea
24-11-2011, 22.28.33
Guardavo furtiva quegli strani travestimenti, dietro questa storia ci stava un grande mistero. Perchè mai una persona doveva indossare cosi tante maschere? Udii la domanda di Orlando e fui destata dal mio pensare "Perchè penso che lo conosci? Ne parli in modo cosi negativo, e poi parlavi del suo covo e che la pagherà...sempre se usciamo da qui. Io non lo conosco quindi non ho motivo di mostrare quell'astio che tu invece non nascondi." Poi pensai un pò su "E se ti travestissi con uno di queste maschere? Forse il suo servitore penserebbe che il suo padrone è tornato e ti farebbe uscire. E io ti seguirò".
Lady Gaynor
25-11-2011, 00.33.56
Gaynor guardò il servitore dritto negli occhi: "Jaym, non è questo il momento di mangiare, ho lo stomaco così contratto che non potrei ingoiare neppure uno spillo... Dimmi una cosa, hai notizie del tuo padrone? Ho appena fatto un sogno terribile, ho paura che lui sia in pericolo... So che ti potrà sembrare strano, ma ho a cuore la sua sorte. Ho sognato che i capi della Repubblica di Magnus lo avevano catturato, e Dio non voglia sia così perchè non ne avrebbero alcuna pietà... Se sai qualcosa ti prego di mettermene al corrente... Io... io vorrei che tornasse qui sano e salvo..."
Parsifal25
25-11-2011, 01.19.25
La notte era calata, il tempo di scoprire l'arcano era giunto.... sinceramente un vago sospetto mi assalì.... chi ci diceva che questa notte si sarebbe rilevato a noi il presunto spettro? Chi ci diceva che codesto individuo o essenza non avesse mangiato con noi ed ha sentito tutto? Rischiavamo di fare un buco nell'acqua. In quell'attimo levaì lo sguardo verso il mio Maestro e gli dissi:
"Maestro, ma è sicuro che si faccia vivo? Chi ci dice che non era in mezzo a noi?" Cercaì di pensare ad una buona strategia per far sicchè che uscisse fuori e dissi:
"Non ci converebbe attuare un piano e farlo cadere in trappola?"
Guisgard
25-11-2011, 03.09.58
Fountaine fissò Parsifal.
“Si, hai ragione…” annuendo “… anche io ci ho pensato… nel monastero siamo solo noi quattro e i monaci… dunque, o lo spettro esiste davvero, oppure qualcuno dei monaci ha pensato bene di alleggerire la dispensa…” si guardò intorno “… un piano, dici? Io credo che, di chiunque si tratti, conosca bene questo luogo… e non possiamo fare altro che attendere la sua prima mossa…”
Passarono così quasi tre ore.
Fountaine e Parsifal attraversarono i luoghi del monastero, senza però notare niente.
Ad un tratto però, poco prima dell’albeggiare, qualcuno li raggiunse.
Erano i due assistenti di Fountaine.
“Signore…” ansimando per lo spavento uno dei due “… che il Cielo ci risparmi…”
“Cosa accade?” Chiese Fountaine.
“Signore…” agitato l’assistente “… abbiamo visto qualcosa… forse lo spettro…”
“Dove?”
“Nel chiostro…” rispose l’assistente “… era fermo, immobile come una statua… sembrava leggero ed indefinito come un’ombra…”
“Forse la tensione vi ha giocato un brutto tiro.”
“No, signore…” intervenne l’altro “… tutti e due abbiamo visto quell’ombra… e mentre la fissavamo increduli, si è voltata verso di noi… per poi confondersi e svanire nelle tenebre…”
“Presto, andiamo nel chiostro!” Disse Fountaine.
“E se dovesse ritornare?”
“Si, signore…” annuendo l’altro assistente “… e se nel vederne il volto perdessimo il senno?”
“Andiamo, vi dico!”
Allora i quattro raggiunsero il chiostro.
Ma qui non vi era nulla.
“Solo tenebre dominano qui…” mormorò Fountaine.
Cercarono ancora per tutto il monastero, ma di quell’ombra nessuna traccia.
Giunse così l’alba.
Il priore chiamò Fountaine, Parsifal e i due assistenti.
“Allora, cosa avete scoperto?” Domandò ai quattro.
“Veramente, nulla di concreto…” rispose Fountaine.
“Allora, come stabilito, parlerò di questa cosa a sua grazia il vescovo.” Disse il priore. “Deciderà lui della vostra sorte.”
Ma proprio in quel momento un monaco arrivò di corsa.
“Priore…” visibilmente agitato “… è accaduta una cosa incredibile…” e si segnò tre volte.
“Cosa è accaduto?” Chiese il priore.
“Presto, dovete vedere con i vostri occhi…”
Guisgard
25-11-2011, 03.23.51
Orlando fissò con attenzione quei travestimenti.
“Travestirsi potrebbe essere un’arma a doppio taglio, Altea…” disse “… se il Giglio verde non è qui, allora i suoi servitori non impiegheranno molto a scoprirci…” scosse il capo “… forse dobbiamo escogitare un altro modo per uscire da qui…” si guardò intorno “… è qui dunque che quel maledetto si traveste per confonderci…”
Ma proprio in quel momento qualcosa attirò la sua attenzione.
“Ma questa spada…” prendendo una delle armi che c’erano nella stanza “… io la conosco… si, certo, la conosco benissimo!” Esclamò. “Guarda, Altea… sull’elsa di questa spada vi è impresso il simbolo del casato dei Tudor!” Mostrando l’arma a sua moglie. “Questo vuol dire che il Giglio Verde è un uomo della cerchia di lord Tudor!” Un lampo attraversò i suoi occhi. “Dobbiamo uscire da questo posto!”
Cominciò allora a tastare le pareti, fino a quando trovò qualcosa.
“La sapevo!”
Strappò allora la fodera del pannello che rivestiva la parete e sotto di esso uscì una porta.
“Forse abbiamo trovato un passaggio, Altea…”
Orlando aprì la porticina e i due si ritrovarono in una stanza arredata come quelle narrate in una delle novelle de Le mille e una notte.
E qui trovarono una ragazza: era Gaynor.
Guisgard
25-11-2011, 03.25.59
Jaym fissò stupito Gaynor.
“Siete in pena per lui, milady?” Domandò alla ragazza. “Ma se ignorate tutto di lui…” restò in silenzio per diversi istanti, per poi dare ordine di portare via i vassoi col cibo. “I sogni sono spesso frutto dei nostri desideri e delle nostre inquietudini. Non abbiate paura, milady.”
Mostrò un lieve inchino a Gaynor ed uscì dalla stanza.
La ragazza restò così di nuovo da sola.
Ma alcuni istanti dopo, da una porticina laterale, che lo stesso Giglio Verde aveva usato quando aveva lasciato Gaynor, entrarono un uomo ed una donna: erano Orlando ed Altea.
Guisgard
25-11-2011, 04.04.10
“Tutto sarà stato vano…” ripeté il misterioso uomo, fissando Talia “… tutto cosa, milady?” Tradì così il suo accento inglese. “La mia fuga forse? O il mio arrivo?” Sorrise per poi raccogliere una delle maschere sul pavimento. “Credete non vi sia differenza? Oh, siete troppo scaltra e sveglia per crederlo davvero… e sta bene, vediamola allora questa differenza… se sono in fuga potrei essere molte cose… un evaso, un ricercato, un traditore…” indossò la maschera e la fissò attraverso quella cartapesta con i suoi enigmatici occhi chiari “… in questo caso dovreste dimenticare il mio volto… per il vostro bene, intendo…” gettò la maschera e sorrise “… se invece fossi giunto qui per caso, beh, allora la fantasia potrebbe davvero divertirsi… magari come quando si scrive un testo di una commedia… vediamo… potrei essere un vagabondo, o un amante in fuga da un marito geloso… avventurosa la cosa, vero? O forse amate più il romanticismo? In questo caso potrei essere Lancillotto in cerca di Ginevra, o Tristano che sogna di raggiungere Isotta… ma voi forse non amate le storie romanzate? Oh, non ditemelo… sarebbe uno spreco… tutto di voi mi parla di Amor Cortese, pene d’amore e grandi slanci… e poi la vostra voce… ispira poesia, milady. Resterei qui ad ascoltarvi per ore. Per tutta la vita, se avessi il dono di poter disporre di tutto il tempo del mondo. Eh, non mi stupisce che abbiate deciso di fare l’attrice…” le fece l’occhiolino “… ma che sbadato… parlavamo di me e del mio arrivo, giusto? Chi sono? Perché non un poeta? No, i poeti possono conquistare qualsiasi cosa, milady, e se lo fossi attenterei al vostro cuore… allora potrei essere un illusionista…” strofinò il suo pugno contro la camicia e nel riaprirlo mostrò una margherita alla ragazza “… l’avete detto voi, no? Qui tutto è finzione… forse anche questo fiore… forse anche quel nostro bacio… eppure, quel bacio mi ha salvato la vita e vi ha condotta qui a cercarmi… allora, forse, non tutto è finzione…” si avvicinò mentre lei era ancora voltata di spalle.
Un attimo dopo, all’improvviso, si udirono dei passi provenire dalle scale che davano al teatro.
Qualcuno stava scendendo in quel magazzino.
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Talia
25-11-2011, 14.00.21
Parlava... difficile sarebbe descrivere l’effetto che quella voce calda e profonda aveva su di me... mi perdevo in quella voce quasi fosse una melodia, perdevo la cognizione del tempo e dello spazio, perdevo il senso di ciò che era reale, perdevo la dimensione di quella folle situazione...
Parlava... non aveva mostrato la pur minima inflessione fino a quel momento, quasi non ne avesse, quasi -mi sorpresi a pensare- avesse imparato quella lingua a tavolino... e fu per questo che quella piccola, momentanea incertezza che tradì un accento chiaramente inglese mi sorprese...
Rimasi immobile per qualche momento quando la sua voce si spense, le sue mani sfioravano le mie spalle ma con tanta delicatezza che avvertivo appena quel tocco.
Mi voltai, infine, e tornai a fronteggiarlo, fissandolo con sguardo serio...
“Finzione e realtà...” mormorai “Quanto è labile il confine tra l’una e l’altra, non è vero?”
Con delicatezza presi la ninea margherita che aveva fatto comparire con quel piccolo gioco di prestigio e la osservai per qualche istante...
“Sapete... Tafferuille, che voi avete con tanto ardore impersonato, sostiene che niente è reale per un attore tranne ciò che avviene sul palcoscenico... un attore vive sulla scena e nella scena, non esiste fuori da essa...”
Sollevai gli occhi su di lui e finalmente sorrisi...
“Ciascuna delle possibilità che avete elencato, circa la vostra presenza qui, è affascinante, sapete?” soggiunsi “Ciascuna potrebbe essere un ottimo spunto per un copione... Non vi chiederò quale sarebbe il giusto finale per quei copioni, e non mi chiederò neanche quale di essi si addice maggiormente ad un uomo inglese che si trova a visitare la Francia di questi tempi...” il mio sorriso si allargò impercettibilmente a quell’affermazione “Mi limiterò a constatare, monsieur, che probabilmente sareste stato anche voi tagliato per fare l’attore. Non trovate?”
Un attimo dopo, all’improvviso, si udirono dei passi provenire dalle scale che davano al teatro.
Qualcuno stava scendendo in quel magazzino.
Quell’improvviso, rapido rumore di passi sulle scale mi interruppe. Mi voltai di scatto da quella parte, il sorriso era sparito dalle mie labbra...
“Tuttavia, qualsiasi sia il vostro ruolo in questa commedia...” sussurrai, tornando a guardarlo “Verrà presto cancellato se vi trovano qui!”
Vi era un carrello, proprio lì dietro, confuso nell’ombra e completamente ingombro di costumi e maschere ed ogni sorta di belletto... lo indicai al misterioso uomo, facendogli silenziosamente segno di nascondersi lì dietro... poi inspirai profondamente e tornai a guardare verso la scala, ai piedi della quale era appena giunta una figura.
Daniel
25-11-2011, 16.33.10
Guardai Sir Hagus..
<<Pff.. Non lo lascerei qui neanche morto..>> dissi rivolgendomi a Cavaliere25..
Presi dalla sacca una boccetta e una baccarancia..
<<Mangiate..>> Dissi porgendo la bacca a Sir Hagus..
Poi delicatamente tolsi la benda dalla ferita e la osservai..
<<MMM.. Due lacrime di fenice basteranno..>>
Aprii la boccetta e versai due gocce di quel liquido caldo sulla ferita che si rimarginò in pochi secondi..
<<Ecco fatto.. La baccaranca vi darà altre energie.. Ora se vogliamo andare..>> Dissi porgendo la mano a Sir Hagus per aiutarlo ad alzarsi.. La luna si alzò in quello spiazzio inquietante..
Parsifal25
25-11-2011, 17.01.16
Il rischio oramai era divenuto concreto, purtroppo non riuscimmo a mantener fede alla nostra promessa.... eravamo pronti ad attendere la sentenza del Priore, quando improvvisamente una voce ruppe quel silenzio. Era quella di un monaco il quale ansimando si avvicinò al Priore e noi portandoci tal notizia.... era accaduto qualcosa di preoccupante, sentito ciò ci disse di seguirlo ed eseguimmo, chissà quale diavoleria abbia turbato la tranquillità e pace di codesto monastero.
elisabeth
25-11-2011, 17.22.10
Il mio sonno era leggero come le nubi che velavano Mont Saint Michel......i primi tempi che vivevoli' il mio naso stava sempre all'insu'....quelle nuvole erano per me e per le altre bimbe.....motivo di gioco e tante risa.....incominciai a muovemi avevo sentito la voce di Emile e la bimba si era mossa.....aprii gli occhie vidi gli occhioni di Maria aperti e con le maninetentava di mettersi in bocca io laccetto del mio vestito......" Ciao signorina...simao gia' sveglie,e vedo che abbimo anche fame.....e.....siamo anche bagnate.....dobbiamo chiamare Emile e farci aiutare....bene alziamoci e andiamo a veder dove'..."....Mi alzai da quel giaciglio di fortuna e dall'alto vidi Maria che sembrava sorridere a qualcosa che io non riuscivo a vedere....." Emile...dove siete..."....incominciai a chiamarlo avviandomi alla porta, quando vidi entrare due uomini ed un Emile sorridente ed ospitale.......istintivamente tornai sui miei passi e presi maria tra le braccia.....erano questi gli uomini che Emile attendeva ?......." Credo che dovremo fare da sole..tesoro...Emile e' occupato...." Sussurrai all'orecchio della bimba......rimasi in silenzio accanto al camino e con una mano riuscii a mettere il latte nella scodella e mentre si riscaldava mi misi in ginocchio, poggiai la bimba sulle pelli e cominciai a pulirla.......ogni tanto guardavo i tre uomini e mi chiedevo quale sarebbe stata la nostra sorte......se proprio ero costretta a lasciare la bimba....quel mulino sembrava la reggia piu' bella del mondo....io sarei rimasta li'.....l'avrei sistemata e per un po' sarebbe stato il nostro rifugio, magari sino a quando quell'assurda guerra non fosse cessata.......mi sentii improvvisamente triste.....qualcosa stava cambiando .......
Guisgard
25-11-2011, 20.57.13
Quei due uomini entrarono nel mulino ed Emile li accolse con un sorriso.
“Temevo di non vedervi, amici miei.” Disse ai due appena giunti. “Dov’è il resto della banda?”
“Eh, purtroppo ci siamo dovuti divedere.” Rispose uno dei due. “I Ginestrini hanno messo a ferro e fuoco l’intera città… ora spero solo che il resto della banda possa uscire al più presto da Ostyen…” guardò poi l’uomo che era giunto insieme a lui e lo presentò ad Emile “… questi è padre Adam… l’abbiamo tratto in salvo dal patibolo… ora tu devi condurci fuori da Ostyen…”
Emile annuì.
“Chi è quella donna?” Chiese l’uomo accorgendosi di Elisabeth. “E quel bambino?”
Guisgard
25-11-2011, 21.11.28
Hagus guardò stupito Daniel, dopo che questi gli aveva curato la ferita.
“E’ incredibile…” mormorò “… come hai fatto, ragazzo?” Lo fissò. “Ti sono di nuovo debitore…” sorrise “… e sia… andiamo!”
Il gruppo così si rimise in marcia.
Attraversarono quello spiazzo e si ritrovarono nel bosco avvolto da fitte tenebre.
“Questo luogo mette i brividi…” mormorò Giselle a Cavaliere25 che le stava accanto.
Più il gruppo penetrava in seno a quel bosco, più un’angoscia sembrava impossessarsi di loro.
Ad un tratto, in lontananza, apparve una debole luce.
“Guardate…” indicò uno degli zingari.
Guisgard
25-11-2011, 21.16.56
Nel monastero, intanto, qualcosa era accaduto.
Il priore seguì quel monaco e lo stesso fecero Fountaine ed i suoi due compagni.
“Vieni anche tu, Parsifal.” Disse uno dei due.
Giunsero così tutti alla cappella del monastero.
“Cosa è accaduto?” Domandò il priore.
“Guardate i piedi della Vergine…” indicò il monaco.
Nella cappella vi era infatti una statua della Madonna, con indosso abiti veri.
E ai piedi portava delle scarpe che erano state cucite dai fedeli.
E quelle scarpe erano consumate.
“E’ un miracolo!” Gridò uno dei monaci. “La Statua si è mossa stanotte!”
E tutti si chinarono a pregare.
Lady Gaynor
25-11-2011, 21.20.46
Jaym fissò stupito Gaynor.
“Siete in pena per lui, milady?” Domandò alla ragazza. “Ma se ignorate tutto di lui…” restò in silenzio per diversi istanti, per poi dare ordine di portare via i vassoi col cibo. “I sogni sono spesso frutto dei nostri desideri e delle nostre inquietudini. Non abbiate paura, milady.”
Gaynor rifletteva sulle parole di Jaym. E' vero, io non so niente di lui, non conosco neppure il suo volto... e allora perchè ne sono così turbata? E mentre rimuginava su questo pensiero, una porticina nella stanza si aprì, lasciando entrare un uomo ed una donna. Gaynor li guardò a metà tra la curiosità e la diffidenza. "Benvenuti, signori... chi siete, di grazia?"
cavaliere25
25-11-2011, 21.31.53
che sarà mai quella luce dissi andiamo a vedere però stiamo attenti non sappiamo cosa ci aspetta in questo posto e guardai Giselle e le sorrisi
Altea
25-11-2011, 21.32.53
Guardai attentamente la spada che Lord Carrinton mostrava, non ero mai stata nella dimora di Lord Tudor, ma ricordavo quello stemma. Era lo stesso che Lyo portava impresso nella sua divisa. "Non capisco, Orlando non conosco di persona Lord Tudor, non vi sono mai stata nel Belvedere...se non per salvare..Lyo". Vidi Orlando tastare il muro, come cercare una porta segreta, come nelle leggende narrate nel lontano Oriente, dove porte misteriose celavano i più splendenti tesori, e così fu. Si aprì una tela, Orlando mi prese per mano, lentamente ci avvicinammo a una porta, ci guardammo prima di aprirla sperando di non incappare in altre amare sorprese. Lui fece il primo passo e...meraviglia, proprio una stanza delle fattezze di quel lontano Oriente si aprì, ma fu più sorprendente trovarvi dentro una bellissima dama.
Ella non sembrava stupita e ci chiese di presentarci, Orlando stava guardando la stanza, io non mi avvicinai alla dama per prudenza "Milady, i miei omaggi, ci chiedete chi siamo? Siamo due sconosciuti, due persone che ci siamo trovati qui per caso e siamo stati fatti prigionieri".
Daniel
25-11-2011, 21.41.32
Appena vidi quel bagliore un brivido percorse la mia schiena.. Presi d'istinto il braccio di Sir Hagus..
<<Stiamo Attenti.. Non c'è niente di buono lì.. Lo sento..>>
Guardai Giselle e mi avvicinai..
<<Milady non mi sono ancora presentato scusate.. Io sono Daniel scudiero e Mago di Sir Guisgard..>> dissi facendo un profondo e ironico inchino.. <<e voi?>> dissi con un sorriso..
Guisgard
26-11-2011, 03.20.25
“Giselle… sono Giselle La Roque…” inchinandosi la donna a Daniel “… sono la dama di compagnia di madame Du Blois.”
A quel punto Hagus fissò Daniel.
“Cosa senti?” Domandò. “Qualche oscuro presagio?”
Egli infatti aveva ormai ben compreso che Daniel possedeva una certa sensibilità, capace di farlo accedere negli arcani pilastri del sapere occulto.
“Solo giungendo in quel luogo…” continuò Hagus “… scopriremo cosa nasconde…”
Il gruppo, così, si avviò verso quella luce.
Ad un tratto, dalle tenebre, emerse la sagoma di un edificio.
Era un casale abbandonato.
La luce proveniva da una torcia appesa alle murature di quel luogo.
“Che posto tetro…” mormorò Giselle “… nessuno potrebbe vivere in un luogo simile…” voltandosi verso Cavaliere25.
“Però, se questa torcia si trova qui vuol dire che qualcuno si è preso la briga di mettercela.” Fece Hagus.
All’improvviso, tra i cespugli, emerse una figura: era una bambina che fissava Hagus e il resto della banda.
Guisgard
26-11-2011, 03.28.50
Orlando ed Altea, attraverso quel pannello, si ritrovarono in una stanza arredata in modo quasi fiabesco.
Davvero sembrava di essere in una favola narrata ne Le mille e una notte.
E in quella stanza, come nelle più esotiche delle novelle, vi era anche una ragazza: era Gaynor.
Aveva indosso una clamide bianchissima, che, scendendo sul suo corpo, quasi modellava le morbide e sensuali forme della giovane.
“Chi siete, milady?” Chiese Orlando a Gaynor. “Siete forse prigioniera in questo covo di briganti? O forse solo una schiava?”
Guisgard
26-11-2011, 04.25.11
“Tafferuille dice questo?” Sorridendo il misterioso uomo a Talia. “Beh, devo dire che, dal suo punto di vista, non afferma il falso… il suo mondo è il teatro e, per questo, ai suoi occhi è reale. Noi invece, poveri mortali, che non abbiamo accesso a quel favoloso mondo fatto di maschere e costumi, beh, possiamo solo immaginare che la vita stessa sia simile ad una grande rappresentazione scenica. E, sinceramente, non penso sia poi tanto difficile immaginare ciò… prendete una delle vostre commedie… vi è un eroe buono, quasi sempre innamorato, una bellissima dama ed un cattivo da sconfiggere…” fissò Talia divertito “… ma se ci guardiamo intorno la situazione non è poi tanto differente… io potrei essere l’eroe in fuga da un gran cattivane che minaccia quanto vi è di buono a questo mondo, mentre voi la bellissima dama amata dall’eroe… e salvare tutto il mondo è difficile… come conquistare il vostro cuore, mademoiselle.”
La sua mano sfiorò di nuovo i lunghi capelli chiari di lei.
“Trovate che io sia portato per fare l’attore?” Sorridendo di nuovo. “Ed io vi vedo come una perfetta eroina. Un’eroina magari idealista… sbaglio? O forse solo per nostalgia avete chiamato questo paese Animos invece che Magnus?”
In quel momento si udì un rumore dalle scale.
“Eccoti…” entrando Renart e fissando Talia “… ti stanno cercando tutti di sopra… ami i posti solitari ora?”
Nel magazzino vi erano solo loro due: il misterioso uomo era sparito.
“Ho visto che il nostro caro Tafferuille ha deciso di darsi all’improvvisazione…” continuò “… che motivo aveva di baciarti? Non era scritto nel copione. Ora è di sopra, completamente ubriaco… è patetico…” si avvicinò e la prese per un polso “… ti è piaciuto quel bacio, dimmi?”
cavaliere25
26-11-2011, 10.26.55
Guardai la bambina e dissi ciao bella bambina come ti chiami? e mi avvicinai un po sai dirci che posto è qeesto continuai a dire e aspettai che la bambina mi rispondesse mentre guardai il gruppo
Daniel
26-11-2011, 10.41.47
<<Molto piacere..>> dissi inchinandomi alla dama
Poi rivolgendomi a Sir Hagus dissi: <<Sì.. C'è qualcosa di brutto là dentro..>>
Arrivò una bambina.. Alta neanche un metro.. Capelli neri lunghi e occhi viola..
<<COPRITEVI LE ORECCHIE NON LA ASCOLTATE!>> urlai a tutti.. Mi coprii le orecchie e vidi uno zingaro che iniziò a parlare con lei dopo pochi secondi cadde a terra morto..
<<è ELVA COPRITEVI LE ORECCHIE!>> urlai a tutti..
cavaliere25
26-11-2011, 12.41.56
alle parole di Daniel mi copri le orecchie e feci dei passi indietro non capivo cosa stava succedendo ma quella bambina non sembrava malvagia dal suo aspetto e guardai tutti
Parsifal25
26-11-2011, 13.06.01
Non riuscivo a credere alle mie orecchie, la statua della Madonna si era mossa... qualcosa non torna pensaì tra me e me, ci si è dimenticati di un particolare che fine avevano fatto le provviste che ci videro colpevoli di un incidente? Non può essere stata la Madonna, lei è l'incarnazione della bontà e misericordia in persona.
Non convinto di ciò nel più rigoroso rispetto tentaì di cercare qualche indizio che possa giustificare, non tanto la visione miracolosa che i monaci hanno veduto, ma bensì tracce di colui che una notte fà aveva rubato cibo dileguandosi nella cappella.
Lady Gaynor
26-11-2011, 17.13.29
“Chi siete, milady?” Chiese Orlando a Gaynor. “Siete forse prigioniera in questo covo di briganti? O forse solo una schiava?”
Nel sentire le parole "covo di briganti", Gaynor pensò che fosse più prudente ammettere di essere una prigioniera del Giglio Verde, piuttosto che dichiararsi loro alleata. Ed in effetti, lei non lo era, l'uomo mascherato non aveva creduto ai suoi buoni propositi, altrimenti non l'avrebbe rinchiusa in quella prigione dorata.
"Milord, il mio nome è Gaynor de Saint-Just... sono venuta in Inghilterra accompagnando l'ambasciatore della Repubblica di Magnus, ma sono stata fatta prigioniera dalla banda del Giglio Verde. Adesso, credo sia opportuno che vi presentiate anche voi..."
Talia
26-11-2011, 18.04.43
Idealista...
Quell’aggettivo, proprio in quel momento, mi fece sussultare...
Idealista... si, forse lo ero davvero! O forse era soltanto illusione la mia...
Ma ciò che mi colpì maggiormente, in fondo, era che lui aveva notato il mio piccolo gioco... cosa non da poco per un uomo che sosteneva di non occuparsi affatto di politica!
Gli sorrisi, ma non dissi niente.
Poi quei passi sulle scale.
Fu un istante... solo un istante di distrazione e l’uomo misterioso era scomparso. Ero sola, ora... sola in quel magazzino con il nuovo arrivato.
Renart raggiunse il fondo della scala, qui si fermò, si voltò e mi vide...
“Eccoti…” entrando Renart e fissando Talia “… ti stanno cercando tutti di sopra… ami i posti solitari ora?”
.
“Ho visto che il nostro caro Tafferuille ha deciso di darsi all’improvvisazione…” continuò “… che motivo aveva di baciarti? Non era scritto nel copione. Ora è di sopra, completamente ubriaco… è patetico…” si avvicinò e la prese per un polso “… ti è piaciuto quel bacio, dimmi?”
Aveva parlato tenendo gli occhi fissi sul mio volto, la sua voce era alta, dura e vagamente recriminatoria...
“Oh, Renart... ti prego!” sbottai irritata, tentai di andarmene ma lui mi bloccò.
“Che ti importa di quello che fa Tafferuille?” dissi allora, sempre con lo stesso tono... ero stufa del modo in cui Renart mi trattava, ero stufa di quella situazione “Che ti importa di quello che è successo?”
I suoi occhi lampeggiavano pericolosamente. Mi stringeva forte il polso come aveva preso l’abitudine di fare spesso, troppo spesso... tentai di divincolarmi, di tirare il braccio indietro per sottrarmi a quella presa, ma non ci riuscii...
“Mi stai facendo male, Renart. Lasciami!” mormorai “Per favore!”
elisabeth
26-11-2011, 21.08.13
Una volta pulita e sistemata Maria l'appoggiai sulle pelli, era tranquilla e la lasciai sgambettare.......fu allora che guardai i nuovi ospiti......un Prete, ora eravamo al completo......." Emile ... non mi avete presentata ai vostri amici......"...rivolgendomi al piu' anziano, " Mi chiamo Elisabeth, e la bimba che vedete e' mia figlia Maria, sono vedova e ho conosciuto Emile quando una folla impazzita stava per travolgere me e la mia bambina.......devo dire che senza alcuna esitazione ci ha protette e procurato il necessario........".......Padre Adam....niente magia da ora in poi Elisabeth....Emile forse aveva compreso ma loro ?......ebbi paura per la mia ape...non doveva muoversi.....
Altea
26-11-2011, 23.59.48
In silenzio ascoltavo la discussione tra Orlando e la misteriosa dama, quando ella si presentò ad egli. La faccenda per me diventava sempre più oscura, eppure ero certa che Orlando sapesse molto, ma voleva nascondere qualcosa o preservarmi. Ma non mi sentivo di dare giudizi affrettati su questa banda dal nome di un bellissimo fiore.
Lancelot
27-11-2011, 11.50.28
"Ebbene, messere, ecce homo. Costui è la feccia nota al mondo con il nome di Giglio Verde. Ovvero, è una piccolo tassello di quell'immondo organismo sedizioso. Studiatelo bene, parlateci, chiedetegli pure ciò che volete. Non vivrà ancora a lungo."
Detto ciò esce dalla cella, facendo cenno al comandante di seguirlo.
"Comandante, non una parola sul nostro piano. E soprattutto, nessuna variazione. Se Cabuan si rivelerà un alleato prezioso, sapremo come integrare le informazioni che ci darà al piano che abbiamo premeditato. Qualora fosse una spia, come sospetto, troveremo il modo di gabbarlo. Voi attenetevi strettamente a ciò che abbiamo concordato."
Detto ciò il Capitano resta in silenziosa attesa che Cabuan emerga nuovamente dall'oscurità della cella.
Guisgard
28-11-2011, 02.00.14
Le parole di Daniel presero tutti di sorpresa.
La bambina restò ferma ad osservare i nuovi arrivati che, turbati, fissavano Daniel.
Ciò che infatti aveva visto lo scudiero di Guisgard era stata tutta una visione: nessuno era morto e la bambina non aveva pronunciato nemmeno una parola.
Perché allora Daniel aveva avuto quell’oscura visione?
“Ma cosa ti prende?” Gli domandò Hagus. “Soffri di allucinazioni?”
“Chi sei, piccola?” Avvicinandosi Giselle alla bambina.
Ma quella non rispose niente.
Continuava a fissare tutti loro senza dire nulla.
“Che sia muta?” Guardandola Hagus.
“Forse è solo spaventata…” mormorò Giselle “… forse dobbiamo farle capire che non vogliamo farle alcun male…”
La bambina guardò poi Cavaliere25.
“Vi osserva…” fece Giselle a questi “… forse in voi non vede alcuna minaccia… provate a parlare con lei…”
Guisgard
28-11-2011, 02.10.41
Elisabeth si era presentata ai due nuovi arrivati.
“Che il Cielo protegga voi e la vostra bellissima bambina, madame.” Sorridendo padre Adam.
“Una donna e la sua bambina?” Domandò turbato l’uomo ad Emile.
“Beh… si…” rispose questi, ancora sorpreso dalla storia inventata da Elisabeth.
“Posso parlarti?” Fissandolo l’uomo. “Da solo, intendo.”
“Padre, voi restate con madame Elisabeth…” voltandosi Emile verso padre Adam “… pochi istanti e ritorneremo…”
I due allora uscirono dal mulino.
“Ma cosa vuol dire?” Seccato l’uomo.
“Cosa intendi?” Domandò Emile.
“Lo sai bene.”
“Ti riferisci alla donna?”
“Si e alla sua bambina.”
“Beh, hai udito la storia, no?”
“No. Non va per niente bene.” Agitato l’uomo. “Dobbiamo portare in salvo padre Adam e quella donna ci sarà solo da intralcio.”
“Non ci darà problemi, vedrai.”
“Ma ti sei bevuto il cervello?”
“Dovevo forse abbandonarla insieme alla sua bambina?” Tradendo nervosismo Emile. “Salviamo i nobili e i chierici e poi lasciamo morire le donne e i bambini?”
“Non è questo il punto.”
“Ah, no?” Fissandolo Emile. “E dimmi tu allora qual è il punto. Credevo che il Giglio Verde aiutasse tutti gli indifesi, non solo i chierici.”
“Sei il solito testardo…” scuotendo il capo l’uomo.
“Quella donna verrà con noi.” Sentenziò Emile. “Che ti piaccia o meno.”
Guisgard
28-11-2011, 02.22.41
Orlando fissò Gaynor.
“Siete dunque una Ginestrina, milady?” Domandò il nobile. “Allora vi hanno catturata, quei dannati fuorilegge!” Scosse il capo. “Io sono sir Orlando di Carrinton e questa è mia moglie lady Altea… siamo finiti qui dentro mentre seguivamo le tracce di una ladruncola… ora però non temete… riusciremo ad uscire da questo posto… forse ho in mente un piano… siete disposta ad aiutarci?”
Guisgard
28-11-2011, 02.32.44
Cabuan uscì dalla stanza in cui si trovava il prigioniero.
“Non credo sia quello il Giglio Verde…” fissando Lancelot ed il comandante della caserma.
“Come fate a dirlo?” Domandò questi a Cabuan.
“Non è quello lo sguardo che ho visto…” rispose “… il vostro prigioniero deve essere uno dei suoi seguaci… il Giglio Verde è ancora là fuori da qualche parte…”
“E in che modo pensate di esserci utile?” Chiese il comandante della caserma.
“Sono l’unico che ha visto il Giglio Verde…” rispose Cabuan “… solo io posso riconoscerlo… bisogna costringere il prigioniero a parlare, a darci qualche informazione… dobbiamo fare in modo che ci dia qualche indizio che ci permetta poi di trovare il suo capo…”
Guisgard
28-11-2011, 02.40.19
Le scarpe consumate della statua della Madonna generarono stupore e meraviglia nel monastero.
I monaci cominciarono a recitare i divini misteri del Santo Rosario e questo fece di fatto svanire l’attenzione che tutti avevano verso Fountaine, Parsifal e i due assistenti.
Il cacciatore di taglie allora chiamò a sé i suoi.
“Questa storia è sempre meno chiara…” disse “… c’è qualcosa che non mi convince… stanotte, quando tutti dormiranno, cercheremo ancora nel monastero…”
Giunse così la notte.
E nel monastero addormentato, Fountaine e i suoi uscirono di nuovo nel cuore della notte.
“Separiamoci come la notte scorsa…” spiegò “… io e Parsifal in questa zona del monastero e voi due nell’altra…”
E così, separatisi, i quattro ripresero le loro ricerche.
“Tu cosa ne pensi di tutta questa storia?” Domandò Fountaine a Parsifal, mentre si aggiravano nel convento.
Parsifal25
28-11-2011, 02.56.26
Fortuna che il clamore che aveva creato quell' evento miracoloso giovò a nostro favore, il mio Maestro ed i miei compagni ci riunimmo nuovamente....e..... un nuovo piano andava ad elaborarsi. Calò la notte e riprendemmo le ricerche, ci dividemmo e perlustrammo nuovamente quella zona. La mia attenzione era alta, ogni minimo rumore riuscivo a percepire finchè il mio Maestro si rivolse a me ponendomi la domanda di cosa ne pensassi.....con tutta sincerità risposi:
" Maestro.... forse potreì essere giudicato un blasfemo, ma non credo che si tratti di una manifestazione divina.... non credo che la statua cammini per il monastero. La forma si vedrebbe e poi adornata di luci, la sua corona non passerebbe inosservata nella notte.....,
non crede?.... Quello che reputo fattibile è la presenza di un frate in codesto monastero che si diverte a fare degli scherzi di cattivo gusto ai suoi fratelli. Come può la statua di una Madonna svegliarsi e andare a frugare nella dispensa di coloro che la adorano.... non gioverebbe alla natura della Vergine. Inoltre, il paio di scarpe consumate non possono essere riconducibili ad una scultura, qualora la Madonna si manifestasse il suo movimento sarebbe etereo nell'aria. Non ha bisogno di camminare sul pavimento. Io suggerireì di andare ad analizzare il pozzo del chiostro, chissà forse potremmo incappare in qualche indizio utile."
Guisgard
28-11-2011, 03.01.41
“Mi importa invece!” Disse Renart fissando Talia negli occhi. “Mi importa se riguarda te! E non mi va che quel pagliaccio ti baci in scena… soprattutto quando non è il copione a richiederlo!”
Lei tentò di liberarsi da quella presa, ma Renart, afferrandola per le braccia, la spinse su un baule ricolmo di costumi.
“Non mi piace il modo in cui ti rivolgi a me…” con rabbia “… forse ti sei montata un po’ troppo la testa… credi davvero di essere una gran diva… ma non sei niente… e anzi… dovresti essere lusingata che uno come me mostri interesse verso di te… ma ora ti darò una lezione… una lezione che credo ti piacerà non poco…”
Tentò allora di strapparle i vestiti e di baciarla.
“Toglile le mani di dosso, o giuro davanti a tutti i Santi del Paradiso che ti spacco la testa!” All’improvviso una voce alle loro spalle. “Giuro che lo faccio!”
Era Essien e stringeva in mano un lungo bastone di legno.
“Cosa vuoi fare, vecchio?” Alzandosi Renart. “Credi davvero di spaventarmi?”
“Ti serve una mano, padrone?” Scendendo dalle scale Gobert.
Alle sue spalle vi era pure Tissier.
“Ah, vedo che siete venuti in tre per farvi coraggio a vicenda…” ridendo Renart.
“Prendi le tue cose e vattene…” fissandolo Essien.
“Altrimenti cosa mi fai, vecchio?”
A quelle parole anche Gobert e Tissier si mostrarono armati.
“Siete solo dei falliti!” Con rabbia Renart. “Delle patetiche caricature delle maschere che impersonate sul vostro maledetto palcoscenico!”
“Vattene, Renart.” Disse Essien.
“Si, me ne vado…” spuntando a terra Renart “… me ne vado… ma ci rivedremo…” e lasciò prima il magazzino, poi il teatro.
“Come stai, piccola?” Avvicinandosi Essien a Talia. “Ti ha fatto del male?”
Guisgard
28-11-2011, 03.15.22
Fountaine annuì a quelle parole di Parsifal.
I due, così, si recarono presso il pozzo del monastero.
Fountaine fece prima cadere un sassolino sul fondo, poi calò il secchio.
“Sembra tutto normale…” guardando nel pozzo “… è un pozzo come tanti altri…”
Ma proprio in quel momento i due intravidero qualcosa muoversi nell’oscurità.
Era una figura scura, che sembrava quasi volteggiarenell’aria.
“Inseguiamolo!” Disse Fountaine a Parsifal.
I due allora si lanciarono dietro quella misteriosa figura.
Fino a quando giunsero davanti ad un lungo corridoio che si divideva, ad un certo punto, in due.
“Tu va a destra…” fece Fountaine “… io invece andrò a sinistra… uno di noi così si ritroverà ad inseguirlo…”
Altea
28-11-2011, 09.24.06
Orlando stava parlando con la bella milady, sentii pronunciare la parola "Ginestrina"... "che significherà" pensai. Vidi che lui e la dama erano intenti a parlare, per lo più di fatti di cui non ero a conoscenza, quindi uscii da quella stanza misteriosa, senza ascoltare le ultime parole di Orlando.
Volli provare a ritornare nella entrata chiusa del masso, notavo un lieve spiraglio di luce. Quando mi sentii afferrare un piede, mi voltai e dal quella fievole luce che entrava notai era il neunuco.
"Lasciatemi stare e fatemi uscire da qui". Lui scosse la testa, ancora una volta pensai a mio padre, a ciò che mi donò prima di partire perchè potesse salvarmi la vita un giorno, e che celavo dentro un fodero anche alla vista di Lord Carrinton. Sguainai con la sinistra la spada dal verde smeraldo e gliela puntai dritta alla gola "Ora vorrete aprirmi questa uscita o volete finire....ditemi voi in Inferno o Paradiso? Dipende se voi vedete il Giglio Verde come un Demone o un Angelo" e sorrisi. "Orlando" urlai "presto vieni, stiamo per uscire". Notai che il neunuco non faceva resistenza e io rimasi immobile con la punta della spada che toccava la sua gola, in fin dei conti non conoscevo quella donna, poteva tenderci una trappola pure lei e mi chiedevo come Orlando poteva fidarsi così ciecamente, strano comportamento da parte sua. Ma non udii nessuna risposta da egli, aspettavo solo che il servitore mi facesse uscire, sapevo già cosa fare in seguito.
Parsifal25
28-11-2011, 13.20.41
Come immaginavo, il chiostro sarebbe stato un luogo perfetto per il verificarsi di apparizioni soprannaturali. Una figura apparve dinanzi a noi e volteggiando nell'aria andò a perdersi in un lungo corridoio, le strade si diramavano in due ed il mio Maestro mi ordinò di prendere il lato destro.... fu fatto. Iniziaì a correre lungo quel corridoio accompagnato dalle ombre di quel monastero l'agitazione mi prese, sentì un forte fragore nel mio cuore tanto che ero sì spaventato ma nello stesso tempo affascinato da ciò a cui stavo andando incontro.... come si suol dire:
"Gli spettri non appaiono per puro divertimento bensì incaricati di compiere un qualcosa di straordinario che sia in bene o in male avrebbe portato qualche cambiamento."
Talia
28-11-2011, 14.02.13
Tremavo.
Tremavo tanto che non fui in grado neanche di rimettermi immediatamente in piedi... era successo tutto in fretta, troppo in fretta... e la braccia mi facevano ancora male là dove Renart mi aveva afferrata. Per la prima volta da quando lo avevo conosciuto avevo avuto paura di lui, tanta paura.
Il mio vestito era stato strappato in parte e adesso il lembo della manica sinistra pendeva di traverso dalla mia spalla... eppure non ci feci caso.
Rimasi immobile finché Renart non fu scomparso, immobile finché il rumore dei suoi passi imperiosi non si spense... solo a quel punto tornai a respirare. Battei le palpebre. Gli occhi mi bruciavano.
D’istinto feci due passi avanti e abbracciai Essien...
“Grazie!” mormorai.
cavaliere25
28-11-2011, 15.18.02
mi avvicinai alla bambina e dissi ciao io sono cavaliere25 e tu come ti chiami? chiesi sorridendogli e inginocchiandomi lentamente e aspettai che mi rispondesse qualcosa
Daniel
28-11-2011, 16.33.36
<<Cosa?>> avevo avuto un'allucinazzione? No impossibile.. Mi avvicinai e guardai meglio la bambina e poi la casa.. La bambina sulla fronte aveva un complicato disegno.. Mi avvicinai a Sir Hagus e gli dissi:
<<Vedete quel segno sulla fronte? è il simbolo di Morgana!>> Guardai spaventato a bambina.. Non mi convinceva.. Sapevo che sarebbe finita male..
elisabeth
28-11-2011, 17.02.13
Seguii con lo sguardo Emile e il suo compagno uscire dalla porta, ormai conoscevo bene quando Emile era nervoso......e questo mi diede da pensare......non sapevo qual'era la sua missione, di certo era mettere in salvo questo prete....quandi era dalla parte della Chiesa ....protezione alla Chiesa, tuttavia quando avevo compiuto la mia magia......Emile non aveva urlato " Morte alla Strega".......Maria emise un gorgoglio.....mi voltai verso di lei e vidi che giocava con Padre Adam......mi avvicinai a i due e cominciai ad osservarli........quanti incontri sulla mia strada, non vedevo un prete da quando ero bambina qualche frate a Mont sanint Michel......qualche parola scambiata per i viottoli stretti e scivolosi....ma non avevo mai parlato con uno di loro...." Vi chiamate Padre Adam cosi' almeno ho sentito......vedo che avete un animo buono, la bambina vi sorride.......ho una richiesta da farvi, gli uomini sono fuori e io ....vedete padre mio marito e' morto all'improvviso prima che potessimo portare Maria in una qualsiasi Chiesa e chiedere ad un prete di battezzarla......in questo momento si fugge da ogni cosa, fuori da questo mulino c'e' un ruscello, l'acqua e' limpida e se e' andata bene per nostro Signore Gesu' credo che possa andare bene anche per lei.....vi chiedo di battezzarla.........non so' se vivremo oppure no ma desidero che lei sia in Grazia del Signore.........prendero' Maria e usciro' di qui se voi mi seguirete vuol dire che farete questo per lei..."........Non so se io fui battezzata...e non sapevo se la madre di Maria lo avesse fatto prima di lasciarla sulla porta, ma in quel momento non sapevo cosa ci avrebbe portato il nuovo giorno e non sapevo neanche quale sarebbe stata la decisione di Emile o dei suoi amici nei nostri confronti....Maria era tutto per me ...........
Guisgard
28-11-2011, 17.19.46
Talia era scossa.
Essien la stringeva fra le braccia, tentando di calmarla.
Il vecchio capocomico era sempre stato un uomo pacifico, ma quando aveva visto Renart sul punto di usare violenza su di lei, che amava ormai come una figlia, Essien fu sul punto di perdere del tutto il controllo.
“Su, è tutto finito.” Mormorò. “Andiamo sopra… Fantine ti preparerà qualcosa di caldo…”
Così, Essien, Talia e gli altri due salirono su, dove si trovavano i camerini.
Qui Fantine, saputo da Tissier l’accaduto, abbracciò Talia senza dirle nulla, per poi prepararle una tisana rilassante.
Dal magazzino, intanto, appena rimasto solo, il misterioso fuggitivo uscì dal suo nascondiglio.
Era palesemente inquieto.
Troppe cose erano accadute, non ultimo l’episodio di Renart, che gli avevano messo addosso una strana agitazione.
Cercò allora tra i costumi e tentò di camuffare il suo aspetto, indossando un mantello ed un basco.
Risalì così in teatro ed attese nella platea ormai vuota.
Dopo qualche istante si affacciò, prudentemente, in strada.
“Chi siete voi?” Avvicinandosi un bambino.
“Sono Marco Antonio!” Divertito il fuggiasco. “Sai dove si trova Cleopatra?”
“Se vi interessa, uno dei vostri è nei guai, monsieur…”
Il fuggitivo osservò quel ragazzino.
“Hanno catturato uno dei vostri…” continuò il ragazzino “… alla caserma di Piazza del Popolo…”
Il fuggitivo restò un attimo turbato, per poi accarezzare il capo del ragazzino.
Un istante dopo, il piccolo svanì nella strada.
Intanto, presso i camerini, Talia era insieme a tutti gli altri.
Ognuno cercava di far dimenticare alla ragazza la brutta esperienza accaduta nel magazzino.
“Meraviglioso!” Entrando qualcuno. “Assolutamente divino! Voi siete degli attori nati, amici miei! Potreste tranquillamente mettere in scena Sofocle, Eschilo e Euripide! E anche Seneca pensandoci.”
“Chi siete voi?” Domandò Essien.
“Io? Oh, mai sono un esteta!” Rispose quell’uomo. “E amo l’arte in ogni sua forma!”
“Beh… vi ringrazio, monsieur…”
“Dovete venire a Londra!” Esclamò l’uomo. “Anzi, a Camelot! Vi farò recitare di fronte all’aristocrazia inglese!”
“Posso sapere con chi ho l’onore di parlare?”
“Sono lord Tudor di Camelot…” presentandosi l’uomo “… e sono rimasto incantato dalla vostra deliziosa musa…” fissando Talia e facendole l’occhiolino "... potrei avere l'onore di restare solo con questa ninfa scenica?"
Lady Gaynor
28-11-2011, 17.40.51
Orlando fissò Gaynor.
“Siete dunque una Ginestrina, milady?” Domandò il nobile. “Allora vi hanno catturata, quei dannati fuorilegge!” Scosse il capo. “Io sono sir Orlando di Carrinton e questa è mia moglie lady Altea… siamo finiti qui dentro mentre seguivamo le tracce di una ladruncola… ora però non temete… riusciremo ad uscire da questo posto… forse ho in mente un piano… siete disposta ad aiutarci?”
Se mi rifiuto di aiutarli, capiranno che ho in animo di tradire la Repubblica... E se la cosa arriva all'orecchio di Missan, la mia vita varrà meno di zero...
"Si, milord, faccio parte del senato repubblicano. Oserei dire dunque che è stata una fortuna che siate capitati qui, si dice che l'unione faccia la forza. Fatemi sentire qual'è il vostro piano e vi aiuterò ad attuarlo."
Guisgard
28-11-2011, 17.43.33
Cavaliere25 si avvicinò alla bambina e cominciò a parlare con lei.
La piccola però restò in silenzio.
“Sei troppo sospettoso.” Disse Hagus a Daniel. “Nelle campagne sopravvivono ancora i segni di un passato lontano, quando i celti erano i padroni di queste terre… quella bambina probabilmente si è fatta quel disegno per gioco… sta tranquillo…”
In quel momento una donna comparve sulla porta della casa.
“Chi siete?” Domandò. “Cosa volete dalla mia bambina?”
Anche quella donna aveva sulla fronte lo stesso disegno della bambina.
Guisgard
28-11-2011, 17.52.13
Padre Adam annuì a quelle parole di Elisabeth.
Così i tre uscirono e raggiunsero il ruscello, sotto gli occhi di Emile e del suo misterioso amico.
Giunti al ruscello, padre Adam battezzò la piccola Maria.
A contatto con l’acqua fresca la piccola cominciò a piangere.
“Benvenuta tra i figli di Cristo, Maria.” Sorridendo il chierico.
“Cosa significa?” Avvicinandosi l’uomo.
“E’ stata battezzata la bambina, non vedi!” Rispose Emile.
L’uomo fissò in maniera sospetta Elisabeth.
Guisgard
28-11-2011, 17.59.58
Mentre Gaynor parlava ad Orlando, all’improvviso, si udì la voce di Altea che chiamava suo marito.
“Presto, milady!” Disse Orlando prendendo per mano Gaynor. “Ottimo lavoro, mia cara!” Raggiungendo poi sua moglie.
L’eunuco li fissava senza dire nulla.
“Aspetta, Altea…” fece Orlando “… prima di farci uscire, voglio sapere il nome del Giglio verde… chi si nasconde sotto la sua maschera?” Fissando l’eunuco.
Questi rise.
“Parla!” gridò Orlando.
“Meglio morire.”
“Ti accontenterò…” disse Orlando “… Altea, passami la spada…”
elisabeth
28-11-2011, 18.02.24
padre Adam ebbe il sorriso piu' caldo e rincuorante che io avessi mai visto.....il rito fu semplice e Maria come tutti i bimbi a contatto con l'acqua gelida incomincio' ad piangere...e nel mio cuore ringrazia la pura acqua per aver unito le sue fredde memorie alle mani dell'uomo di Chiesa...........la presi tra le braccia e cominciai a cullarla......questo non mi impedi' pero' di guardare negli occhi l'amico di Emile......per lui ero solo un perdita di tempo......un' intralcio...." Grazie Padre.........Emile........ il vostro amico non credo che mi abbia in simpatia...........e io non voglio che voi abbiate dei problemi per me........vi devo molto Emile ...."...non attesi risposte....ed andai al mulino...
Guisgard
28-11-2011, 18.06.33
“Elisabeth…” disse Emile, impedendole di andare via “… preparatevi a partire… tra mezz’ora lasceremo questo luogo e a Dio piacendo domattina saremo su una nave per l’Inghilterra… Maria deve crescere in una terra libera.”
“Sei pazzo?” Fissandolo l’uomo.
“Senza Elisabeth e Maria, io non vi condurrò in nessun luogo.”
“Sono d’accordo.” Intervenne padre Adam. “Tutti insieme lasceremo questa città.”
Daniel
28-11-2011, 18.06.59
Mi avvicinai alla donna.. La conoscevo..
<<Marie sei tu? La figlia della mia badante.. In paese ricordi?>> Sir Hagus mi guardava..
Guisgard
28-11-2011, 18.11.59
Marie.
Era quello il nome della donna?
Fatto sta che lei fissò Daniel per un lungo, interminabile, istante.
“Daniel…” mormorò infine “… cosa ci fai qui?”
“Ma cosa sta succedendo?” Avvicinandosi Hagus allo scudiero di Guisgard.
elisabeth
28-11-2011, 18.15.05
Sentii pronunciare il mio nome da Emile....con un tono in'atteso...c'era un misto di forza e dolcezza nella sua voce......mi voltai verso di lui ed assaporai ogni momento....nonostante tutto avrebbe rinunciato ad aiutare i suoi amici piu' cari per noi due.....ascoltati Padre Adam.....e dissi solo " Grazie...con voi in questo momento Maria e' gia' una Donna libera.....che Dio ci protegga....".....rientrai nel mulino presi le fasce asciutte e pulite della Bimba la scodella e nella fiascetta del vino che avevo lavato misi il latte.....Misi la mia sacca a tracolla......eil mantello con cui avvolsi la bimba e me....uscii dal Mulino....e con la speranza nel cuore..." Io sono pronta........"...
Guisgard
28-11-2011, 18.15.29
Parsifal, seguendo le indicazioni del suo maestro, corse verso destra, fino a raggiungere una piccola porticina.
In quel momento sentì una fortissima agitazione.
Anche un sinistro presentimento si fece largo nel suo animo.
Cosa nascondeva quella porta?
Talia
28-11-2011, 18.21.44
Essien, Fantine, Gobert, Tissier... ognuno di loro, a suo modo, si prese cura di me. La tisana di Fantine, la presenza di Essien, le battute di Gobert, le parole di Tissier... li ascoltavo, li osservavo muoversi intorno a me e parlare tutti insieme e di cento cose diverse, com’era loro abitudine: uno inveiva contro Renart e un altro contro la Guardia Repubblicana che aveva interrotto lo spettacolo, uno commentava lo spettacolo e un altro la bellezza del teatro di Ostyen... Presto iniziai a sentirmi meglio. Stare con loro mi faceva sentire meglio... erano la mia famiglia, dopotutto.
D’un tratto, poi, la porta del camerino si spalancò ed un eccentrico quanto ciarliero uomo entrò senza tanti complimenti...
“Meraviglioso!” Entrando qualcuno. “Assolutamente divino! Voi siete degli attori nati, amici miei! Potreste tranquillamente mettere in scena Sofocle, Eschilo e Euripide! E anche Seneca pensandoci.”
“Chi siete voi?” Domandò Essien.
“Io? Oh, mai sono un esteta!” Rispose quell’uomo. “E amo l’arte in ogni sua forma!”
“Beh… vi ringrazio, monsieur…”
“Dovete venire a Londra!” Esclamò l’uomo. “Anzi, a Camelot! Vi farò recitare di fronte all’aristocrazia inglese!”
“Posso sapere con chi ho l’onore di parlare?”
“Sono lord Tudor di Camelot…” presentandosi l’uomo “… e sono rimasto incantato dalla vostra deliziosa musa…” fissando Talia e facendole l’occhiolino "... potrei avere l'onore di restare solo con questa ninfa scenica?"
Sgranai gli occhi e per un istante rimasi senza parole...
Solo un istante, poi subito recuperai un minimo di personalità e mi alzai in piedi.
“Va bene, Essien... Va bene!” dissi in fretta, interrompendo il capocomico.
Lui mi lanciò un’occhiata che sembrava voler significare mille cose, ma io gli sorrisi e gli poggiai una mano sulla spalla...
“Non preoccuparti, sto bene adesso!” soggiunsi, in un tono che tentai di modulare incoraggiante.
Mi voltai quindi verso l’uomo che si era appena presentato e mi inchinai leggermente...
“Vi prego, milord... accomodatevi!” dissi, ricambiando il sorriso di quei suoi limpidissimi occhi chiari.
Lady Gaynor
28-11-2011, 18.24.22
“… Altea, passami la spada…”
"Aspettate, lord Carrinton!" Gaynor si frappose fra Orlando e l'eunuco. "Ucciderlo non servirà a sapere il nome del Giglio Verde, sarebbe sangue versato inutilmente... e poi è solo un banale servitore, forse non è nemmeno a conoscenza della sua identità... vorreste ucciderlo così, a sangue freddo?"
Daniel
28-11-2011, 18.37.14
Abbracciai la donna.. Erano anni che non la vedevo..
<<Marie come stai? Sono anni che non ci vediamo!>>
Vidi Sir Hagus che mi parlava lo fissai per qualche istante e poi mi rivolsi a Marie..
<<Per caso sai niente di quella casa laggiù?>> dissi indicando la casa spettrale.. Guardai la bambina e avvicinandomi al suo orecchio le dissi
<<Lo so che nascondi qualcosa.. Ma io lo scoprirò..>> Guardai Marie in attesa di risposta..
Guisgard
28-11-2011, 18.46.23
Il misterioso inglese seguì così Talia.
Restarono allora da soli nel suo camerino.
“Vi sono di nuovo debitore, a quanto sembra…” disse il fuggitivo “… e stavolta non c’era la possibilità di essere scambiato per il vostro amico Tafferuille… come state? Sembra che quel furfante non vi abbia fatto nulla di male…”
Un sorriso attraversò il suo volto e la sua mano delicatamente accomodò il bavero, ancora stravolto, del vestito di lei.
“Siete l’unica di cui mi possa fidare…” continuò “… devo raggiungere la Piazza del Popolo al più presto… ma mi occorrono degli abiti… vestito così sembro un buffone… c’è una sartoria in cui non facciano tante domande?” Sorrise. “Sapete bene che potrei essere un amante in fuga da un marito geloso. Suvvia, aiutatemi per l’ultima volta e vi giuro, sul mio onore, che non sentirete mai più parlare di me.” Mostrò un vistoso inchino. “Ditemi di si, mia bella Colombina.”
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Guisgard
28-11-2011, 19.03.27
Emile fissò Elisabeth ed annuì.
“Andiamo.” Disse a tutti loro.
I quattro si misero così in cammino.
“Ti avverto che la responsabilità sarà tua!” Fece l’uomo rivolgendosi ad Emile.
“Si, si…” annuendo questi.
“Avete un piano?” Domandò padre Adam.
“Sicuro…” rispose Emile “… farla in barba ai repubblicani e lasciare questa terra disgraziata!”
“Facile come bere un bicchier d’acqua!” Esclamò sarcastico l’uomo.
Camminarono per un mezzo miglio, fino a quando raggiunsero un vecchio ponte di età merovingica.
“Oltre comincia il centro abitato…” disse l’uomo “… e ci saranno i posti di blocco della Guardia Repubblicana…”
“Infatti, noi non andremo oltre.” Spiegò Emile. “Sotto questo ponte vi è una sorta di cloaca… attraversa la città e spunta oltre la Porta Nord.”
“Attraversare le fogne?” Turbato padre Adam. “Ma… abbiamo con noi una bambina e quell’aria fetida le farebbe male…”
“Non abbiamo altra scelta.” Fissandolo Emile.
elisabeth
28-11-2011, 19.25.38
Rimasi in sella al cavallo e guardai il ponticello......una cloaca...." padre Adam ha ragione....per Maria sara' un problema......"....avevo un unguento nella borsa resina di pino.........presi un a pezza di lino e bagnai la benda con la resina...l'odore era forte ma avrebbe evitato.......che Maria respirasse il cattivo odore......." il piu' alto di voi dovra' portare Maria in braccio......sara' cosi' lontana dagli schizzi dell'acqua infetta......."........
Talia
28-11-2011, 19.37.33
Lo fissai per qualche minuto prima di rispondere... era un curioso soggetto. Probabilmente era il più curioso uomo che io avessi mai incontrato... e, nell’ambiente teatrale in cui ero cresciuta, di curiosi individui io ne avevo incontrati veramente tanti!
Eppure in quell’uomo c’era qualcosa... non era solo il suo sguardo o il tono deciso della sua voce, e non erano nemmeno i suoi modi delicati ma assolutamente sicuri... c’era qualcosa in più, qualcosa che non riuscivo ancora bene a cogliere.
“Sapete...” iniziai a dire, osservandolo con aria critica “Forse dovrei ritrattare ciò che ho detto nel magazzino: come attore non siete poi gran che!” sospirai appena, come contrariata “E non è per l’interpretazione, sia chiaro... quella direi che è passabile! Ma sulla scelta dei personaggi... beh, credo che su quella dovremo lavorare un po’...”
Feci una breve pausa, poi sollevai un sopracciglio e lo scrutai sarcastica...
“Lord Tudor di Camelot, eh? Un aristocratico, di una delle più nobili e antiche casate di tutta l’Inghilterra, che se ne va in giro tranquillo per la ginestrina Ostyen... o siete il più ardito o il più pazzo degli uomini, milord!”
Sorrisi, infine, e valutai il suo abbigliamento...
Un vecchio basco e un mantello che avevano tutta l’aria di venire dal nostro magazzino, così come la variopinta marsina che si era infilato sopra la camicia...
“Eccentrico!” sentenziai vagamente divertita, accarezzando con mano leggera la stoffa liscia del risvolto della giacca “Curioso abbinamento... ma vi dona!”
Sollevai gli occhi sul suo volto e gli regalai un sorriso tra il divertito e il complice... un attimo, poi mi feci seria.
“Vi sono molte sartorie qui ad Ostyen, ma non so quanto siano sicure... e forse non ne avremo neanche bisogno!”
Mi voltai e aprii un armadio... c’erano molti costumi lì dentro, c’erano i costumi più nuovi di un po’ tutta la compagnia... tirai fuori una camicia bianca che era stata di Renart, un paio di stivali alti e uno dei mantelli lunghi e scuri di Tafferuille...
“Ecco!” dissi “Credo che queste cose possano andarvi bene...”
Gli voltai le spalle e mi avvicinai allo specchio, prendendo un panno bagnato e iniziando a togliermi il cerone dalla faccia...
“Mi occorrerà qualche minuto per togliermi il trucco di scena...” gli dissi “E vi chiederò di uscire mentre mi tolgo il costume... poi andremo insieme alla Place du Peuple! Insieme a me darete meno nell’occhio!”
Mi voltai un attimo e gli lanciai un’occhiata...
“E non temete... non vi chiederò perché siete ricercato... se è davvero solo un marito geloso a inseguirvi o la Guardia della Repubblica al gran completo... non ve lo chiederò, per ora!”
Sorrisi e tornai a guardare la mia immagine nello specchio.
Guisgard
28-11-2011, 20.10.45
Il fuggitivo rise di gusto.
“Tipo curioso e pessimo attore…” ripeté vagamente sarcastico “… beh, devo dire di essere stato etichettato in molti modi, ma mai così… almeno, non da una donna… ma eviterò di chiedervi se debbo esserne lusingato o meno…” osservò i vestiti che Talia aveva preso dall’armadio “… forse lord Tudor di Camelot troverebbe da ridire… ma, date le circostanze, chiuderò un occhio…” prese i vestiti e si avvicinò alla porta “… ah, quindi mi accompagnerete fino alla Place du Peuple… ma voi ignorate i motivi che mi spingono a raggiungerla… e se fosse per un appuntamento romantico?” Rise di nuovo. “Pensandoci… se sono davvero un amante in fuga, mi servirà qualcosa per destare i sospetti del marito geloso di turno… non so… una bella mogliettina, così da poter sviare ogni sospetto…” sorrise “… e mentre attenderò che vi prepariate, mia vivace Colombia, cercherò qualche bella popolana disposta a farmi da moglie innamorata e devota…” mostrò un pomposo quanto sarcastico inchino ed uscì dal camerino, lasciando Talia a prepararsi.
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Guisgard
28-11-2011, 20.18.56
“La prenderò io in braccio.” Disse Padre Adam. “Sono abbastanza alto per proteggere la bambina dall’acqua sporca. Così loro due” indicando Emile e l’altro uomo “potranno concentrarsi a cercare la strada giusta quando saremo nella cloaca.”
Poco dopo, i quattro scesero nella cloaca.
Emile fabbricò due torce d’emergenza.
“Prendi e agitala mentre avanzi…” disse all’uomo che lo affiancava “… terrà lontani i ratti…”
Così, Emile si mise davanti e l’uomo chiuse il gruppo alle spalle di tutti.
Elisabeth e padre Adam erano nel mezzo.
L’aria era fetida al punto da essere irrespirabile.
L’acqua scorreva lenta e si vedevano sulla sua superficie i ratti che attraversavano i canali.
“Che posto schifoso…” mormorò l’uomo.
“Meglio la melma e i ratti” replicò Emile “che i Ginestrini…” si voltò poi indietro “… tutto bene, padre?”
“La piccola è tranquilla.” Rispose il chierico.
“E voi?” Rivolgendosi poi Emile ad Elisabeth.
elisabeth
28-11-2011, 20.28.58
Padre Adam era un uomo di alta statura e quando prese dalle mie braccia la bimba sembrava avere una certa confidenza con quel piccolo corpicino......in fila indiana ci immergemmo in quella cosa melmosa e fetida, ogni passo sembrava muovessimo ogni sorta di porcheria.....i ratti al nostro passaggio correvano via disturbati..il punto era che finche' questi scappavano era la nostra salvezza...ma se ci avessero morso quella era morte certa...la malaria era peggio della guerra, avevo visto molti villaggi la cui gente era stata dimezzata........Maria era tranquilla il forte odore di resina attutiva l'odore nauseabondo del posto.......Emile sembrava avere cento occhi......mi resi conto che nulla gli sfuggiva nessun movimento...." Tranquillo Emile.....cerco di non pensare troppo......c'e' un mondo fuori di qui...all'aria aperta...ci sono fiori profumati.....prati immensi.....e sopra ogni cosa......aria...aria pulita..."......non feci in tempo a dire aria pulita che mi tappai la bocca e cercai un posto tranquillo dove star "male" da sola.......o Signore.....ma quanta strada c'era ancora......
Altea
28-11-2011, 20.56.05
Mentre tenevo stretta l'elsa della spada vidi finalmente arrivare Orlando con la dama misteriosa, tirai un sospiro di sollievo ma subito quel sospirò svanì quando Orlando si mise davanti al servitore volendo sapere più del dovuto, ora dovevamo salvarci la pelle, ad un tratto sentii quelle parole "Altea passami la spada" e vidi la bella dama chiedere a Lord Carrinton di risparmiare la vita all'eunuco.
"Orlando questo non è il momento, presto.Risolveremo questi enigmi dopo, ora dobbiamo uscire da qui, ha ragione la milady, il servitore non direbbe mai il suo nome...sempre che lo sappia."
Poi mi rivolsi all'eunuco "Allora vuoi aprire quel masso e subito, Orlando tu uscirai con la dama e poi ti seguo io". Premetti più forte la punta della spada nella gola dell'eunuco facendogli capire che non stavo scherzando.
Talia
29-11-2011, 01.12.35
Lo osservai uscire dal camerino e chiudersi la porta alle spalle... sorrisi. Era davvero un tipo bizzarro... eppure mi piaceva: aveva qualcosa di insolito, aveva la gradevole capacità di sorprendermi...
Finii di togliermi il cerone e mi lavai la faccia, poi mi tolsi il costume che Renart aveva malamente strappato sulla spalla e indossai un vestito nuovo... era un abito di un rosso scuro e brillante, di una stoffa leggera e leggermente cangiante, fermai i capelli con un nastro dello stesso colore, presi uno scialle e uscii dalla stanza.
Lì trovai Essien... aveva una faccia cupa, vagamente preoccupata...
“Ho promesso al nostro nuovo amico di portarlo a fare un giro in città... gli ho prestato uno dei mantelli di Tafferuille, così darà meno nell’occhio...”
Sorrisi e gli poggiai un bacio sulla guancia...
“Tu non preoccuparti, Essien, d’accordo? Andrà tutto bene... tornerò presto! ...Te lo prometto!”
Mi avviai verso l’uscita del teatro e là vidi il misterioso inglese...
“Bonsoir, monsieur...” dissi avvicinandomi “Siete pronto per la nostra piccola passeggiata?”
Sorrisi, facendogli l’occhiolino, e lo precedetti in strada.
Guisgard
29-11-2011, 01.59.52
“In quella casa” disse Marie a Daniel “viviamo io e la mia Lyu.” Indicando la bambina. “Ci siamo rifugiati lì in seguito al sempre crescente rancore della gente verso di noi… essere diversi, per molta gente, significa essere devoti del demonio…”
“Insomma, vuoi dirci cosa sta succedendo?” Rivolgendosi Hagus a Daniel.
“Non sta succedendo nulla, messere…” disse Marie “… conosco Daniel da tempo… forse questo vi stupisce? Anche per voi sono una strega?”
“Non ho detto nulla di simile, signora…” rispose Hagus “… so cosa vuol dire subire l’intolleranza della gente… ma non è pericoloso vivere da sole in questo posto?”
“Era molto più pericoloso vivere fra la gente, messere.” Fissandolo Marie. “Credetemi.”
Guisgard
29-11-2011, 02.10.50
Emile, Elisabeth, padre Adam e l’uomo giunto con lui attraversavano quel luogo tra mille odori nauseabondi, colonie di ratti e melma che scivolava dappertutto.
“Elisabeth…” fece Emile voltandosi verso la donna “… fatevi coraggio, presto saremo fuori da questa fogna…”
Padre Adam avanzava stringendo con cura il corpicino di Maria, mentre a bassa voce recitava i divini Misteri del Santo Rosario.
“Pregate, padre?” Domandò l’uomo.
Il chierico annuì, senza interrompere la litania dedicata alla Vergine.
Ad un tratto delle ombre presero forma in quella penombra.
“Vedo qualcosa laggiù…” mormorò l’uomo ai suoi compagni “… chi può essere in queste fogne?”
“Padre…” disse Emile fermandosi di colpo “… pregate più intensamente… forse il demonio ci ha scoperti…”
http://www.sentieriselvaggi.it/public/articoli/40322/Images/il%20gladiatore%20russell%20crowe.jpg
Guisgard
29-11-2011, 02.18.11
L’eunuco accennò un sorriso, come se non temesse la lama che Altea gli stava puntando al collo.
“Si, vi farò uscire subito…” mormorò.
“No, prima mi dirai il nome del tuo padrone!” Avvicinandosi Orlando. “O mi dirai quel nome, oppure ti sgozzerò come un maiale!”
“Allora siete voi…” disse l’eunuco “… voi siete la spia che ha tradito l’Inghilterra e che è in combutta con l’ambasciatore Ginestrino…”
A quelle parole dell’eunuco, Orlando lo colpì violentemente al volto, per poi, con gesto improvviso, strappare la spada dalle mani di Altea.
“Voglio il nome del Giglio Verde…” puntando la spada contro l’eunuco “… dimmelo se non vuoi che ti uccida!”
Guisgard
29-11-2011, 02.59.40
Dopo aver salutato Essien ed aver tentato di tranquillizzarlo, Talia uscì dal teatro e trovò il misterioso fuggitivo inglese ad attenderla.
“Che delitto…” sospirò divertito “… si, davvero un delitto che neanche in nome dell’arte si può giustificare…” si mosse dal muro sul quale si era appoggiato e si avvicinò a Talia “… un volto bello come il vostro non dovrebbe mai essere coperto dal trucco…” la fissò, quasi come si ammira una scultura “… vi preferisco così, senza quel trucco così vistoso… siete davvero incantevole, mademoiselle… peccato non aver portato la spada con me… non si sa mia, magari qualche giovanotto potrebbe lasciarsi ammaliare da voi…” le fece l’occhiolino “…beh, direi che possiamo andare… ah, non ho trovato alcuna donzella disposta a farmi da moglie… sapete, per via di quella storia dell’amante in fuga da un marito geloso… pensate che qualche vostra amica, magari dotata come voi di talento recitativo, potrebbe prestarsi a tale ruolo?” Rise di gusto.
In quel momento passò un ragazzotto su un calesse.
“Volete fare un giro romantico per Ostyen, monsieur?” Chiese al misterioso inglese. “Posso portare voi e la vostra bella per sole tre monete d’argento.”
“E dimmi, ragazzo…” sorridendo l’inglese e lanciando uno sguardo a Talia “… sarà abbastanza romantica la passeggiata che ci proponi?”
“Scherzate, monsieur?” Ribatté il giovane cocchiere. “Nessuno conosce Ostyen come me! Vi sono alcuni vicoletti che sembrano fatti apposta per far sospirare gli innamorati!”
“Eh, peccato che non ci sia quella vostra amica di cui si parlava prima, vero, mademoiselle?” Rivolgendosi l’inglese a Talia. “Già… peccato davvero.” Sorrise nuovamente. “E sia, ragazzo, oggi è il tuo giorno fortunato.” Continuò l’inglese, per poi lanciare una moneta d’oro al giovane cocchiere. “Prenderò in affitto il tuo calesse di Cupido per il resto della giornata!”
“Con questa moneta è vostro fino alla fine della settimana, monsieur!” Afferrando la moneta al volo il ragazzo e saltando giù dal calesse. “Comprendo perfettamente che vogliate restare soli!”
E corse via.
“E ora, mia bella Colombina, possiamo iniziare la nostra passeggiata.” L’inglese aiutò così Talia a salire sul calesse. “Non sarà forse la mitica Carretta di Lancillotto, ma saprà portarci a destinazione.” Aggiunse sorridendo.
Un attimo dopo partirono verso la Place du Peuple.
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Parsifal25
29-11-2011, 03.38.04
L'agitazione aveva reso quella missione ancor più mistica e occulta.... il percorso andava chiudendosi verso una porta che si ergeva in quell'ombra con fare supremo. Venni attraversato dalla paura ma non quella che ti rende orribile ciò a cui vai incontro, bensì la paura del sublime potere della vita che non tutto fa materializzare dinanzi alla nostra vista ma solo in talune occasioni si mostra in tutto il suo splendore..... ero lì stavo per girare il pomello....e tirando un respiro profondo esordì:
"Suvvia, ognuno deve portare a termine ciò che ha voluto scegliere...non era il momento di tirarsi indietro". Aprì la porta è.....
Altea
29-11-2011, 09.44.50
Il neunuco stava cedendo e presto saremmo stati liberi, ma Orlando ebbe un impeto di rabbia, ascoltai le parole dell'eunuco "Spia? Orlando una spia, che complotta contro qualcuno, non è possibile" pensai trasalendo.
Ad un tratto Orlando con impeto furioso mi tolse la spada di mano non senza aver colpito prima il servitore tramortendolo. "Orlando, che vuoi fare? non è gesto da cavaliere questo, ci stava facendo uscire, ora come faremmo. Presto troviamo una via di uscita".
Iniziai a tastare nelle pietre e sentii una pietra più leggera, al solo tocco il masso inizio a spostarsi lievemente, quel tanto da poterci far uscire. Presi la mano di Lady Gaynor aiutandola a scappare da quel covo. "Orlando, presto, esci".
Talia
29-11-2011, 13.24.15
Rimasi immobile per qualche momento, osservandolo vagamente divertita...
“Bene... vediamo se ho capito...” iniziai a dire fingendo noncuranza, facendo qualche passo verso di lui e sollevando la testa per guardarlo negli occhi “Non siete stato in grado di trovare uno straccio di ragazza disposta da farvi da moglie neanche per finta... e quindi vorreste che ve ne trovassi una io? Oh, monsieur... sono brava, ma non faccio miracoli!”
Un attimo di silenzio appena, poi risi leggermente.
E proprio in quel momento giunse quel ragazzino con il suo calesse...
Un calesse! I miei occhi si mossero increduli tra il ragazzo e l’uomo al mio fianco... un calesse, tanto per non dare nell’occhio!
Lasciai comunque che mi aiutasse a salire, un attimo dopo lui strinse le briglie e partì.
Era bella Ostyen, pensai mentre la attraversavamo, bagnata da quella luce rossastra del tramonto... e quel pensiero, proprio in quel momento, mi sorprese.
“Milord...” mormorai un attimo dopo, a voce bassa ma sufficiente perché lui, che era proprio al mio fianco, potesse udirmi “Potrei continuare a credere che è da qualche marito geloso che state fuggendo... e lo crederò, se me lo direte. Crederò a qualsiasi cosa vorrete dirmi. Ma vi prego... mi piacerebbe sapere a che cosa stiamo andando incontro, mi piacerebbe sapere che cosa troveremo una volta arrivati alla Place du Peuple...” mi voltai e gli sorrisi “Sapete... le sorprese vanno bene solo in determinate circostanze... e temo non sia questo il caso!”
cavaliere25
29-11-2011, 16.42.28
Guardai la bambina e dissi non voglio farti del male solamente conoscerti dissi e le accarexzai i capelli lentamente
Lancelot
29-11-2011, 17.00.29
Fissai messer Cabuan, sorridendo.
"Amico mio, mi date una conferma molto utile. Non dubitate, sapremo ben servirci del nostro prigioniero, fidatevi di me: presto avremo fra le mani il Giglio Verde."
Poi, distogliendo lo sguardo dal mio interlocutore, con un cenno e uno schiocco di dita richiamo a me l'attenzione di una guardia.
"Signor Cabuan, sarei molto lieto se voleste accettare la nostra ospitalità per qualche giorno. Farò preparare una camera per voi, e se avrete la pazienza di concedermi un paio di giorni per sbrigare delle faccende urgenti, presto tornerò a chiedervi di prestarmi i vostri servigi. Naturalmente sarete ben ricompensato per questo. Ed ora, se voleste seguire questa brava guardia, ella vi condurrà nelle vostre nuove stanze. Io e il Comandante abbiamo degli affari impellenti da sbrigare."
Così parlando, prendo per il braccio il Comandante e mi allontano di diversi passi. Poi prendo di nuovo la parola, avendo cura di non essere udito da Cabuan.
"Comandante, predisponete tutto come siamo d'accordo. Con un'unica variante: quando lasceremo la caserma all'inseguimento del prigioniero, il signor Cabuan verrà con noi. Nessuno dovrà dirgli nulla, prima della notte stessa in cui il piano prenderà corpo. Se ha davvero visto in faccia il Giglio Verde, la sua presenza ci sarà fondamentale per identificarlo. Qualora fosse invece un traditore, avendolo dietro sarà più facile tenerlo sotto controllo ed, eventualmente, smascherarlo."
Daniel
29-11-2011, 17.06.00
<<Anch'io sono un mago Marie.. E lo sai.. Ma vivere qui è stata una tua scelta.. Non sono qui per giudicarti..>> Guardai la casa e di nuovo la bambina.. <<Marie..>> dissi senza togliere lo sguardo dalla Bambina << Chi è il padre di Elva? Perchè è questo il suo nome..>> mi rivolso di nuovo a Marie..
elisabeth
29-11-2011, 21.53.29
Aveva ragione Emile non era il momento per star male, continuai a seguirli........e quasi di istinto cominciai a pregare silenziosamente seguendo Padre Adam....fermandoci di colpo finii per sbattere sul Prete.....e seguendo lo sguardo degli altri vidi anch'io delle figure......Emile parlava di demonio.....ma il demonio non aveva motivo di star li' nelle fogne, noi dovevamo star lontano dalle guardie ........ lui non aveva di questi problemi......Il cattivo odore del male.....certo che in una fogna si faceva fatica a percepirlo....mi avvicinai ad Emile e gli sussurrai all'orecchio...." Emile ascolta la mia magia puo' aiutarci.....ovvio tra di noi c'e'un prete.....ti giuro che non siaccorgera' di nulla....alle volte le cose succedono senza che poi riusciamo a dare una spiegazione......se le forze mi venissero a mancare.....si puo' sempre dire che la fame o il fetore mi hanno resa debole........"......sentivo la melma scorrere tra mie gambe.......Le preghiere di Padre Adam avevano ammutolito Maria..ed io ero grata al Signore......e adesso attendevo solo di conoscere l'identita' di quelle ombre ma non avrei mai mosso un dito lo avrei fatto solo se Emile me lo avesse chiesto...o se la vita di Maria fosse stata in serio pericolo
Guisgard
30-11-2011, 02.35.23
La bambina non rispose nulla a quelle parole di Cavaliere25, ma si lasciò accarezzare teneramente i capelli dal giovane.
“Non può rispondervi, messere…” disse Marie a Cavaliere25 “… Elva è muta da tempo ormai… una notte, alcuni contadini, resi folli dalla superstizione e dal fanatismo, giunsero in casa nostra con l’intenzione di bruciarci vive…” esitò “… riuscimmo a fuggire, ma da quel momento mia figlia non ha più parlato…” si voltò poi verso Daniel “… la magia è come tutte le altre discipline… va coltivata, altrimenti svanisce… ricordalo…” fissò per un attimo sua figlia “… suo padre? Che importanza può avere adesso? In questo bosco viviamo serene e non abbiamo bisogno di nessuno…” rivolgendosi poi di nuovo a Daniel
“Milady…” avvicinandosi Hagus alla donna “… non vogliamo in alcun modo intaccare la vostra serenità… vi chiediamo solo di aiutarci… non conosciamo questi luoghi e siamo inseguiti da alcuni nemici… vi prego, indicateci la strada per Camelot…”
Marie allora fissò Daniel.
Guisgard
30-11-2011, 02.40.54
Altea era riuscita a trovare il modo di uscire da quel posto.
Insieme a Gaynor si era avviata all’uscita, quando cominciò a chiamare Orlando.
Ma questi era ancora alle prese con l’eunuco.
“Avanti, parla!” Gridava il nobile. “Voglio sapere il nome del tuo padrone, del Giglio Verde!”
Ma l’eunuco restò in silenzio.
“Allora ti ucciderò…” fissandolo Orlando.
Con la spada, allora ferì ad un braccio il servitore.
“Questo è solo un avvertimento…” mormorò il nobile “… il prossimo colpo sarà al cuore… avanti, rivelami il nome del Giglio Verde…”
Guisgard
30-11-2011, 02.55.28
A quelle parole di Lancelot, il comandante della caserma annuì.
“Si, capitano!”
Ad un tratto alcune guardie richiamarono l’attenzione di Lancelot.
“Capitano…” fece una di quelle “… i repubblicani De Jeon e Missan sono appena giunti.”
“Come mai questa visita improvvisa, capitano?” Domandò il comandante della caserma a Lancelot.
Ma prima che Lancelot potesse rispondere, i due leader Ginestrini li raggiunsero.
Con loro vi erano alcuni soldati ed un giovane di bell’aspetto.
“Capitano, è ancora qui il prigioniero?” Domandò Missan. “Bene, dobbiamo vederlo subito. Quanto a voi, dimenticate ogni altra faccenda… ho un incarico per voi… siamo vicini alla vittoria, forse…” ed un ghigno apparve sul suo volto “… prendete un paio di soldati e recatevi al Castello della Memoria Antica. Lì troverete ad attendervi un plotone già pronto e… monsieur boia… partite adesso.” Ordinò Missan.
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Guisgard
30-11-2011, 02.59.40
Parsifal era davanti a quella porta.
Attorno a lui c’era solo una penombra avvilente ed un silenzio insopportabile.
Il giovane allora si fece coraggio ed aprì quella porta.
Si ritrovò così in una stanza buia.
Ma, poco a poco, i suoi occhi cominciarono ad abituarsi ed intravidero una sagoma.
Stava seduta su una sedia e lo fissava.
Lo fissava in silenzio.
Un attimo dopo la porta alle spalle di Parsifal si chiuse di colpo: ora era rinchiuso in quella stanza insieme a quella misteriosa sagoma seduta davanti a lui.
Guisgard
30-11-2011, 04.01.02
“Eh, cosa volete farci, mademoiselle…” sospirando il misterioso inglese “… pur se è avvilente, è proprio la verità… non sono riuscito a convincere nessuna ragazza a farmi da moglie… eppure, mentre vi attendevo, mi sono passate davanti ben tre affascinanti popolane…” assumendo un’aria vagamente divertita “… la prima era una tipica bellezza di borgata… capelli lunghi e nerissimi, prosperosa e con un’espressione a metà tra il malizioso e l’insofferente… le ho fatto la mia proposta, ma probabilmente nel momento sbagliato… il suo ragazzo l’aveva appena lasciata e il solo sentir nominare la parola matrimonio l’ha mandata su tutte le furie… poco dopo è passata un’altra ragazza… questa aveva l’aria più distinta e sembrava volersi atteggiare con modi alquanto sofisticati… era biondissima e con uno sguardo non troppo diverso da quello che doveva avere la mitica Didone… ma, purtroppo per me, era seguita da almeno tre spasimanti ed io detesto mettermi in fila… ma, proprio mentre disperavo di trovare una moglie da portare a spasso per Ostyen, ecco che è comparsa lei… capelli castani e occhi languidi, abbigliata con un abitino non troppo appariscente… sono anche arrivato a conoscerne il nome… Veronique… ah, adoro le donne francesi…” sospirò nuovamente “… ma quando le ho proposto di fingersi mia moglie… beh, credo abbia frainteso, visto che mi ha quasi trascinato a forza nella chiesetta più vicina…” sbuffò “… si vede che il destino vuole lasciarmi alla mercè di quel marito geloso…”
Il calesse procedeva lungo la strada affollata.
Il Sole tingeva le case di Ostyen con il suo alone purpureo, rendendo quello scenario come incantato.
Un’aria crepuscolare e malinconica dominava attorno a loro, mentre le colline oltre l’abitato sembravano riflessi di mondi lontani ed estranei da ciò che stavano vivendo.
“Volete sapere cosa ci attende?” Fissando nuovamente Talia. “Diciamo che voglio far visita ad un vecchio amico… sperando di trovarlo… ora però che ci penso…” assumendo un’aria sarcastica “… non ho ancora escogitato come giustificare la vostra presenza… forse perché neanche io ho compreso il motivo che vi ha spinto a seguirmi…” accennò un lieve sorriso “… perché vi siete offerta di accompagnarmi? Da piccolo, ricordo, a scuola per risolvere i problemi di geometria ci davano tre risposte tra le quali scegliere quella esatta… vediamo... scanzonata: eravate forse annoiata dalla tranquilla vita da commediante, decidendo dunque di prendervi una mattinata di svago? Audace: forse avete un appuntamento con uno spasimante segreto ed io vi ho dato il pretesto per lasciare la vostra compagnia teatrale? Ed infine… romantica: forse mi avete seguito con la speranza di potermi strappare un altro bacio?” Rise di gusto.
Guisgard
30-11-2011, 04.21.30
Emile ascoltò le parole che Elisabeth gli sussurrò all’orecchio.
Annuì.
“Attendete il mio segnale…” mormorò “… intesi?”
Restarono così tutti fermi.
Quelle figure si avvicinavano sempre più, fino a mostrare il loro vero aspetto.
Erano quattro uomini.
“Cosa ci fate qui sotto?” Chiese uno di loro al gruppo di Emile.
“La stessa cosa potrei chiederla io a voi.” Replicò questi.
I quattro si scambiarono rapide occhiate e qualche ghigno camuffato da sorriso.
“Forse siamo qui per lo stesso motivo…”
“Non credo…” rispose Emile.
“E perché mai?” Fissandolo uno dei quattro. “La città pullula di guardie… magari siamo qui perché non ci vanno molto a genio… e voi invece?” Domandò nuovamente. “Perché siete qui?”
“Curioso, l’amico.” Intervenne il compagno di Emile.
“Ehi, ma quella è una donna…” fece uno dei quattro accorgendosi di Elisabeth.
“Si, è una suora…” disse Emile.
“Una suora con un bambino?”
“Si, è un’orfanella.” Rispose Emile.
“Non sapete che le suore sono contro la legge?”
“Già…” fissandolo Emile “… e anche voi credo che lo siate… altrimenti perché strisciare come ratti in questa fogna…”
I quattro risero.
“Su, in fondo mi siete simpatico…” disse uno di loro ad Emile.
“Già, da piccolo facevo ridere tutti a scuola…” replicò questi.
“Sentito, amici?” Voltandosi l’uomo verso i suoi tre compari. “Abbiamo un comico qui! Avanti, su… raccontaci una storiella… ma una di quelle piccanti!” E tutti e quattro risero.
“Ma non davanti alla suora!” Fece un altro di loro.
“E perché mai?” Continuando a ridere uno dei suoi compari. “Anche le suore sono donne, cosa credi! Anzi, talvolta, stando sempre rinchiuse in un convento, sono ancora più calde delle donne normali!”
“Avanti, sorella…” fece un altro di loro “… perché non ci racconti tu una bella storiella? Mi piacciono quelle che parlano delle novizie!”
“Ora basta!” Intervenne padre Adam. “Lasciatela in pace!”
“Ehi, vecchio…” tornando serio quello che sembrava il capo dei quattro “… sono mesi che non tocchiamo una donna… veniamo da una delle prigioni dei Ginestrini… e posso assicurarti che lì dentro avvengono cosa da far impallidire anche il più profondo e remoto dei gironi infernali… perciò, se non volete guai, consegnateci quella donna… fatelo e vi lasceremo proseguire per la vostra strada…”
Altea
30-11-2011, 08.57.58
Finalmente vedevo la luce e respiravo l'aria, mi affacciai all'entrata e intravidi Orlando che ancora discuteva con l'eunuco e poi la spada che ferì il servitore, le urla di Orlando rimbombavano e in quell'istante rividi quel Lord Carrinton che incontrai all'inizio, mi rammaricai.
"Orlando" urlai "sappi che quella spada appartiene a me e alla mia casata, è dono di mio padre, e mai si bagnerà del sangue di un innocente. Ora sali, per favore, dobbiamo scappare...o giuro su Dio che me ne vado da sola e ti lascio qui".
cavaliere25
30-11-2011, 10.23.54
Guardai la bambina e mi rattristai poi guardai la donna e dissi mi dispiace per vostra figlia è cosi carina ma ci sarà un modo per farle tornare la parola dissi guardando la bambina e accarezzandole il viso
Lancelot
30-11-2011, 11.18.26
'Maledizione!', pensai.
Non ora, non ora! Era la prima volta che la visita del mio signore Missan mi procurava un sincero moto di rabbia, forse perché ancora una volta si accompagnava al ghigno sprezzante di De Jeon, per il quale provavo una profonda antipatia.
Era tutto così ben congegnato... Ed ora sarebbe tutto andato a farsi benedire. No, non posso andarmene così, devo prima almeno metterli al corrente degli ultimi avvenimenti.
"Partirò immediatamente, mio signore. Permettetemi soltanto di rubarvi solo due minuti del vostro tempo, per potervi mettere a conoscenza di quello che è stato il nostro operato qui sinora."
E così parlo loro del prigioniero, del piano che avevo messo in atto, del signor Cabuan e della sua sedicente conoscenza del vero Giglio Verde...
"Ed ora, se lor signori ritengono che non vi siano cambiamenti nei loro ordini, mi preparerò a partire entro un quarto di clessidra."
Guisgard
30-11-2011, 15.15.02
Orlando sembrava preso da un impeto di rabbia difficilmente controllabile.
Appariva come ossessionato dal Giglio Verde.
Fissava con vivo odio gli occhi dell’eunuco.
“Conosco bene gli uomini…” mormorò “… e so che non mi rivelerai mai il nome del tuo padrone… e sia, lo scoprirò da me… ma sappi che prima di andar via io mi prenderò la tua vita… chissà che poi il tuo romantico signore mascherato non venga a richiedermela…”
Ma proprio mentre si apprestava a trafiggere l’eunuco, qualcosa lo aggredì.
Era Blester, il lupo bianco del Giglio Verde.
L’animale afferrò la mano di Orlando talmente forte da strappargli via la spada.
“Maledetto lupo…” ansimando Orlando per il dolore, mentre stringeva nella camicia la mano insanguinata “… ora non potrò più impugnare un’arma…” si voltò poi verso Altea e Gaynor “… andate via, voi due, presto!” Gridò alle due donne. “Non pensate a me! Altea, va via!”
“Blester…” alzandosi l’eunuco “… finiscilo.” Ordinò al lupo bianco.
Guisgard
30-11-2011, 15.18.35
“Non vi è alcun modo per farla parlare di nuovo.” Disse Marie a Cavaliere25. “Non vi è rimedio per il male fatto dal fanatismo di quegli uomini.”
“Ci spiace per vostra figlia…” fece Hagus “… ma forse, portandola da un buon medico…”
“No!” Lo interruppe Marie. “Nessun Cristiano toccherà più mia figlia!”
Guisgard
30-11-2011, 15.24.06
Missan e De Jeon ascoltarono con attenzione le parole di Lancelot.
“Capitano, ascoltatemi e vi spiegherò ogni cosa…” cominciò a dire Missan.
“Gli ordini non vanno spiegati.” Lo interruppe De Jeon. “Capitano…” fissando Lancelot “… siete qui per obbedire, non per metterci al corrente delle vostre opinioni. Attenetevi agli ordini che vi sono stati dati. Recatevi subito alla fortezza della Memoria Antica e conducete qui il plotone insieme al boia.”
“Procedete, capitano.” Disse Missan. “Terremo il vostro piano in considerazione. Del resto nessun prigioniero potrà mai fuggire da qui. Andate ora.”
“Sei troppo buono con i tuoi sottoposti.” Rivolgendosi De Jeon a Missan.
“I miei uomini mi sono fedeli” rispose l’ambasciatore “e meritano il mio rispetto.”
Altea
30-11-2011, 17.06.27
Orlando continuava a urlare e minacciare l'eunuco, quando stava arrendendosi finalmente per uscire, qualcosa di terribile si verificò alla mia vista. Quel lupo afferrò la mano di Orlando, non riuscii nemmeno a urlare.
Orlando ci disse di andarsene, mi rivolsi alla dama "Voi...andate presto, laggiù si trova un villaggio di pescatori, andate a chiedere aiuto e di raggiungerci, dite che mio marito è ferito e abbiamo bisogno di un dottore". Detto questo rientrai nel nascondiglio del Giglio Verde, Orlando si teneva forte la mano ferita, riuscii a prendere la mia spada. L'eunuco si accorse della mia presenza solo allora e questa volta non l'avrebbe passata liscia, gli mostrai la spada in mano. "Ora voi se non ci fate uscire da qui perirete della spada degli O'Kenninghton e non crediate io non sia brava a destreggiarmi, perchè mio padre era uno dei migliori cavalieri del re." Mi avvicinai ad Orlando, la mia veste si sporcò del suo sangue "Orlando coraggio, fatti forza e saliamo". Proprio allora il lupo si diresse verso di me, ma non ebbi compassione e con un fendente, un solo colpo lo ferii alla gamba. Egli emanò un guaito, non era ferito a morte e guardai l'eunuco "Avete visto...?? a voi toccherà di peggio, se il lupo è ferito è colpa vostra e vi conviene curarlo prima che ritorni il vostro padrone". L'eunuco non si mosse e trascinai Orlando, con gran fatica fino alla uscita di quel nascondiglio, e lì egli perse i sensi per il dolore.
Guisgard
30-11-2011, 17.16.39
Orlando aveva perso i sensi, tanto era forte il dolore alla mano.
Inoltre perdeva molto sangue.
Un attimo dopo la porta si chiuse e Altea e Orlando restarono abbandonati su quegli scogli.
L’eunuco aveva infatti rinchiuso il nascondiglio, lasciandoli fuori, alla mercè della sorte.
Pochi istanti dopo, Orlando cominciò a farfugliare qualcosa: delirava per la febbre causatagli dal morso del lupo bianco.
Talia
30-11-2011, 18.22.36
Il calesse procedeva rapido attraverso la capitale. Il vento mi faceva volare i capelli, ma i miei occhi erano persi nel mare di povertà e di disperazione della gente che viveva ai margini della strada...
Poveri... non avevo mai visto così tanti poveri come ad Ostyen...
La rivoluzione, la guerra, i giochi di potere... tutto ciò aveva anche un rovescio della medaglia, tutto ciò aveva portato i più deboli a sperperare tutti i loro averi con la promessa disattesa di libertà e di uguaglianza... e ora che cosa avevano quelle persone? Cos’era rimasto loro? Adesso non avevano più niente... non avevano libertà... e di certo non avevano uguaglianza!
Provavo pietà per loro... e rabbia per la loro condizione.
“Volete sapere cosa ci attende?” Fissando nuovamente Talia. “Diciamo che voglio far visita ad un vecchio amico… sperando di trovarlo… ora però che ci penso…” assumendo un’aria sarcastica “… non ho ancora escogitato come giustificare la vostra presenza… forse perché neanche io ho compreso il motivo che vi ha spinto a seguirmi…” accennò un lieve sorriso “… perché vi siete offerta di accompagnarmi? Da piccolo, ricordo, a scuola per risolvere i problemi di geometria ci davano tre risposte tra le quali scegliere quella esatta… vediamo... scanzonata: eravate forse annoiata dalla tranquilla vita da commediante, decidendo dunque di prendervi una mattinata di svago? Audace: forse avete un appuntamento con uno spasimante segreto ed io vi ho dato il pretesto per lasciare la vostra compagnia teatrale? Ed infine… romantica: forse mi avete seguito con la speranza di potermi strappare un altro bacio?” Rise di gusto.
Mi voltai e lo osservai cupa per qualche istante... se c’era una cosa che detestavo era esser derisa quando avevo parlato seriamente...
Infine gli regalai un sorriso sarcastico.
“Affascinanti ipotesi!” sentenziai “Ma temo che la cruda verità sia un’altra... vedete... se c’è una cosa che detesto sono i lavori fatti male, o lasciati a metà! La Guardia Repubblicana vi stava cercando, giusto? E vi cercherà ancora... un uomo solo e in fuga... e a me non va proprio che tutto il mio impegno per non farvi impiccare sia stato vano!”
Distolsi gli occhi dai suoi e li abbassai...
“Perciò...” soggiunsi, lisciandomi distrattamente una piega della gonna “Vi chiederei la grazia, se desiderate proprio farvi prendere e mandare alla forca, di non farlo davanti a me! Se non altro, per salvaguardare il mio amor proprio!”
Risollevai la testa e tornai con rabbia a guardare quella folla di mendicanti al bordo della strada... eravamo quasi alla Place du Peuple... ed io ero stata un po' dura, forse.
Lady Gaynor
30-11-2011, 18.31.52
"Voi...andate presto, laggiù si trova un villaggio di pescatori, andate a chiedere aiuto e di raggiungerci, dite che mio marito è ferito e abbiamo bisogno di un dottore". La moglie di Lord Carrinton si rivolse a Gaynor, che ancora tremava, sconvolta dalla furia dell'uomo verso l'eunuco. Si affrettò quindi ad uscire dal covo per la strada indicatale dalla donna. Si ritrovò così in uno stretto corridoio di pietra, alla cui fine si intravedeva una luce fioca. Lo percorse tutto correndo, la fredda aria autunnale filtrava dall'esterno, pungendole tutto il corpo. Si ricordò allora di indossare soltanto la tunica... Povera me, arrivare vestita così in un villaggio di pescatori!
Finalmente Gaynor arrivò all'uscita, accorgendosi che si trattava di una grotta a mala pena visibile, posta tra le rocce di una splendida baia. Battendo i denti a causa del freddo, si fece coraggio e prese ad arrampicarsi su per le rocce. Quando arrivò in cima, era tutta un graffio, persino la preziosa clamide si era strappata. Cominciò a correre per l'unico sentiero che le si era presentato davanti e, dopo un tempo che le parve interminabile, con i piedi lacerati e sul punto di congelare, giunse finalmente nel villaggio di cui le aveva parlato Lady Carrinton. Lì c'erano alcuni pescatori intenti a ricucire le loro reti. A loro Gaynor si rivolse quasi senza fiato: "Presto, signori, c'è bisogno di un medico laggiù nella baia! Un uomo è stato azzannato da un lupo, ha urgenza di essere medicato..."
http://luoghidasogno.altervista.org/Immagini/Estero/Francia/CostaAzzurra/2008-11-29-AnelloCapFerrat/019%20-%20Insenatura%20presso%20Pointe%20de%20la%20Cuisse %20pi%29%20da%20lontano.JPG
Altea
30-11-2011, 20.13.24
Orlando non si risvegliava in preda al delirio di quella improvvisa febbre che quel lupo bianco gli aveva procurato con la ferita. Speravo solo che la bella e gentile dama presto sarebbe arrivata con qualcuno, soprattutto un dottore. Presi un lembo della sottoveste e fasciai forte la mano del mio amato, sperando cosi di bloccare la perdita di sangue e che la ferita non si infettasse. Mi avviai verso quel lembo di spiaggia che raggiungeva quegli scogli, bagnai il mio fazzoletto e poi tamponai la fronte di Orlando per rinfrescare le tempie e cercare di dare sollievo a quella febbre. "Orlando ti devi riprendere, avevi ragione. Perchè quelle persone ci hanno attaccato e ci hanno trattato cosi, nemmeno conoscendoci e fin dal primo momento che ci hanno visto". Mentre aspettavo mi ritornò in mente l'odio con cui Orlando si era scagliato contro quel servitore, come se rappresentasse il Giglio Verde, ma capii dalle ultime parole che quell'odio era riservato al capobanda. Orlando non rinveniva e a un tratto sentii pronunciare dalla sua bocca strane parole.
Daniel
30-11-2011, 20.15.23
Fissai la bambina per interminabili istanti..
<<Sì Marie ti mostrerò la strada per Camelot.. Ma prima voglio parlare da solo con Elva..>> Mi avvicinai alla bambina e la guardai..
<<Se vuoi seguirmi..>> E le tesi la mano..
elisabeth
30-11-2011, 20.34.04
Rimasi in silenzio alle spalle di Padre Adam, non avevo intenzione di combinare guai la vita della piccola era troppo importante per me........e cosi' seguii la conversazione tra le quattro ombre, che si rivelarono dei fuggiaschi, ed Emile con il suo compagno........Una Suora, avevo fatto passaggi enormi in quei giorni......da moglie a vedova ed infine una Suora......ma la discussione si stava facendo pesante, ero la preda ambita......ed il Clero non era amato..........Erano in quattro e la prigione gli aveva imbruttito l'animo come un'antica maledizione........Emile era forte e ne avevo visto le gesta.......ma loro erano in quattro.....e non ben intenzionati......il freddo dell'acqua incominciava ad intorpidirmi le gambe......l'attesa era tremenda piu' del pensiero di dover affrontare quei quattro disgraziati......aspettavo solo un cenno da Emile e avrei potuto renderli inermi .....ma dovevo anche considerare che poi padre Adam avrebbe chiesto spiegazioni ed Emile aveva gia' fatto di tutto perche' io e Maria fossimo ben accetti nel gruppo......ma cosa avrebbe deciso il suo amico.....ogni volta mi sentivo il suo sguardo addosso come fosse la sacra inquisizione.............Una cosa pero' potevo fare.....i topi....se i topi si accentravano intorno a loro.......i malcapitati avrebbero cercato di non farsi mordere e si sarebbero distratti......ed Emile e il suo amico avrebbero potuto avere la meglio...............Solo un cenno Emile, solo un cenno.........pensami, pensami cosi' intensamente che io possa leggere i tuoi pensieri........Sai che posso farlo......solo un filo di pensiero tra me e te..........e attesi.....che fosse lui a prendere la decisione
Guisgard
01-12-2011, 02.20.00
Elva, a quelle parole di Daniel, guardò per un attimo la madre.
Questa annuì e la bambina prese la mano di Daniel.
“Ricorda che dobbiamo tornare presto a Camelot, ragazzo.” Disse Hagus al giovane scudiero di Guisgard.
Guisgard
01-12-2011, 02.43.22
Gaynor correva tra le rocce bagnate e rese viscide dall’umidità della sera.
Aveva una gran pena nel cuore.
Una profonda inquietudine era sorta in lei.
Il mare sterminato, l’incerto profilo della scogliera, l’immutabilità di quella silenziosa notte: in quello scenario correva verso il villaggio dei pescatori.
Come un’Euridice senza il suo Orfeo, come una Medea abbandonata da Giasone, come un’Alcesti perduta negli abissi dell’Ade, così Gaynor percorreva quei luoghi.
Poi, finalmente, intravide delle deboli luci davanti a lei.
E più correva, più quelle luci si avvicinavano.
Giunse così nel villaggio dei pescatori.
Nel vederla, quei pescatori ai quali si era rivolta, restarono turbati.
Una bellissima donna, quasi nuda e con graffi su tutto il corpo, non era solita apparire durante le notti.
“Calmatevi ora, milady…” avvicinandosi a lei il più vecchio di quei pescatori e porgendole una vecchia giubba da marinaio per coprirla “… indossate questa, altrimenti rischiate di prendervi un malanno…”
“Sta attento, When…” fece un altro di quei pescatori al vecchio “… non vedi come è vestita? E poi tutti quei graffi? Io dico che è una strega! Non avvicinarti a lei!”
Guisgard
01-12-2011, 02.50.16
Altea tentava di far calare quella febbre, ma senza un posto caldo in cui far riposare Orlando tutto era inutile.
Poi, ad un tratto, il nobile cominciò a farfugliare qualcosa.
Frasi quasi senza senso.
“Il… Giglio… Verde… Missan… l’abbiamo… scoperto…” ansimava nel delirio “… parla… parla… eunuco… chi… è… il tuo… padrone?”
Si agitava sempre più.
“Semanide… no… non farlo…” il delirio sembrò aumentare “… Semanide… perché… mi fai questo? Semanide… Altea… Altea… non andare… via… Altea…”
E nel delirio prese a stringere la mano di Altea.
“Il… Giglio… Verde… devo... scoprire il suo... vero... nome... Altea… scappa… il lupo… no!” E saltò su all’improvviso.
Il suo volto era una maschera di sudore ed il suo respiro era rotto per l’agitazione.
Si voltò poi verso sua moglie e cominciò a fissarla.
“Dove… siamo?” Chiese alla ragazza. “Cosa è accaduto?”
Guisgard
01-12-2011, 03.14.47
Emile era davanti a quei quattro avanzi di galera.
Avevano chiesto Elisabeth come lasciapassare.
Elisabeth.
Era un prezzo troppo alto da pagare, per Emile.
Non avrebbero toccato la donna nemmeno con un dito.
Poi delle immagini e dei suoni attraversarono la mente di Emile.
Come se Elisabeth stesse parlando con lui.
“Non posso…” disse fra se Emile “… non posso lasciarle usare la magia… dopo sarebbe troppo debole per proseguire… ed il viaggio è ancora pieno di difficoltà…”
“Allora, stiamo aspettando.” Fece uno dei quattro, interrompendo i pensieri di Emile. “Dateci la donna e vi lasceremo passare.”
Emile si voltò indietro verso i suoi tre compagni.
Guardò Elisabeth e accennò un sorriso, come a volerla tranquillizzare.
Poi, subito dopo, scambiò una rapida occhiata d’intesa col suo amico.
Nel frattempo i quattro evasi si erano avvicinati.
Poi, tutto accadde all’improvviso.
Emile aggredì i quattro e lo stesso fece, un attimo dopo, il suo amico.
Padre Adam fece un passo indietro per difendere Elisabeth e Maria.
Scoppiò una feroce rissa fra i sei.
Emile e l’uomo giunto insieme a padre Adam però riuscirono ad avere la meglio, stendendo i quattro lestofanti.
“Maledetti…” mormorò l’uomo.
“Riprendiamo il cammino.” Disse Emile.
Ma, mentre Emile ed il suo amico erano voltati di spalle, uno dei quattro si rialzò e colpì con una pugnalata al fianco il compagno di Emile.
Anche un altro di quegli evasi si rialzò, assalendo poi Emile.
In un attimo questi si ritrovò addosso i due evasi.
“Uccidilo!” Gridò uno dei due all’altro. “Spaccagli il cuore col pugnale! Io lo tengo fermo!”
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Guisgard
01-12-2011, 03.53.55
Quelle parole di Talia.
Poi un fischio.
“Ehi, che caratterino!” Esclamò il misterioso inglese. “Non volevo certo minimizzare o, peggio, denigrare il vostro avermi tirato fuori dai guai, mademoiselle!” La fissò ed accennò un sorriso. “Eh, fortuna che non sono tra i vostri spasimanti, altrimenti mi avreste spezzato il cuore! Salvato non per amore, ma solamente per il vostro amor proprio! E sia, me ne farò una ragione!” La fissò nuovamente e poi si abbandonò ad una sonora risata. “Perdonatemi, mia deliziosa Alcesti. Vi sono debitore e nulla cambierà questa cosa. Ve ne sono grato come un Admeto appena strappato alla morte dalla sua virtuosa moglie.”
Arrivarono finalmente alla Place du Peuple.
L’inglese fermò il calesse in uno stretto vicoletto laterale e saltò giù.
Aiutò poi Talia a scendere dal calesse.
Ma le sue braccia non lasciarono subito la ragazza.
“Vi sono grato per ciò che avete fatto…” disse fissandola negli occhi “… sono qui per aiutare un amico e se non fossi sicuro di potervi proteggere, non vi avrei mai lasciata venire con me…” i suoi occhi era fissi in quelli di lei “… perdonatemi se non vi ho detto nulla di me, ma l’ho fatto solo per proteggervi… meno sapete, meglio è…”.
Per un attimo il viso di lui si avvicinò al quello di lei e quasi le loro labbra arrivarono a sfiorarsi di nuovo.
Poi, quasi con uno sforzo, il misterioso fuggitivo si fermò ed accennò un sorriso.
“Credo sia meglio andare…”
Uscirono così dal vicoletto.
“Vi consiglio di far sparire quel broncio, mia deliziosa Colombina” mentre si avviavano verso il centro della piazza “o farete fallire miseramente il mio piano. Vedete, visto che non sono riuscito a trovare nessuna aspirante moglie, ho pensato di spacciarvi come mia innamorata. Dopotutto siete un’attrice e calarvi in ruoli difficili e impensabili è il vostro mestiere.” E rise di gusto.
Un attimo dopo si ritrovarono di fronte ad una caserma.
Altea
01-12-2011, 09.37.56
Orlando parlava, e sembrava una lingua a me sconosciuta, sobbalzai al solo sentir nominare il nome della sua..defunta prima moglie.
All'improvviso egli si sveglio di colpò, la sua mano stringeva la mia, mi fissò chiedendomi che era successo.
"Orlando, non ricordi nulla? riposati, anzi troviamo riparo sotto quegli scogli."
E lì ci sedemmo, aspettando l'arrivo di qualcuno e della dama.
"Siamo stati prigionieri del Giglio Verde...e un lupo ti ha ferito la mano, ricordi ora?". Preferii non dire altro, ora si doveva pensare a curare quella ferita. "E dobbiamo curare quella mano, ti senti di andare verso il villaggio dei pescatori?Ho mandato quella misteriosa dama a chiamare qualcuno ma non è ancora di ritorno, forse meglio tornare alla locanda, che ne pensi?".
Cercavo di nascondere la mia preoccupazione, vedevo Orlando così vulnerabile, era molto strano.
Talia
01-12-2011, 14.25.08
Quelle parole di Talia.
Poi un fischio.
“Ehi, che caratterino!” Esclamò il misterioso inglese. “Non volevo certo minimizzare o, peggio, denigrare il vostro avermi tirato fuori dai guai, mademoiselle!” La fissò ed accennò un sorriso. “Eh, fortuna che non sono tra i vostri spasimanti, altrimenti mi avreste spezzato il cuore! Salvato non per amore, ma solamente per il vostro amor proprio! E sia, me ne farò una ragione!” La fissò nuovamente e poi si abbandonò ad una sonora risata. “Perdonatemi, mia deliziosa Alcesti. Vi sono debitore e nulla cambierà questa cosa. Ve ne sono grato come un Admeto appena strappato alla morte dalla sua virtuosa moglie.”
Non gli risposi, e per tutto il resto del viaggio continuai a mantenere gli occhi ostinatamente puntati dalla parte opposta alla sua... guardavo la strada, le immagini mi sfilavano davanti agli occhi come su di una tela... il calesse andava veloce, veloce verso non sapevo che cosa.
Poi d’un tratto si fermò in un buio vicolo proprio dietro la Place du Peuple, scese e aggirò il calesse per aiutare me...
Aiutò poi Talia a scendere dal calesse.
Ma le sue braccia non lasciarono subito la ragazza.
“Vi sono grato per ciò che avete fatto…” disse fissandola negli occhi “… sono qui per aiutare un amico e se non fossi sicuro di potervi proteggere, non vi avrei mai lasciata venire con me…” i suoi occhi era fissi in quelli di lei “… perdonatemi se non vi ho detto nulla di me, ma l’ho fatto solo per proteggervi… meno sapete, meglio è…”.
Per un attimo il viso di lui si avvicinò al quello di lei e quasi le loro labbra arrivarono a sfiorarsi di nuovo.
Poi, quasi con uno sforzo, il misterioso fuggitivo si fermò ed accennò un sorriso.
“Credo sia meglio andare…”
Rimasi immobile per qualche attimo... il cuore aveva ripreso a battermi forte, come sul palco, come nel magazzino...
Lui si era avvicinato per un istante, per poi allontanarsi in fretta, quasi meccanicamente... lo fissai sorpresa, quasi senza fiato... mi facevano girare la testa questi suoi cambi di umore e di tono...
Lo vidi avviarsi verso la piazza con passo sicuro...
Proteggermi, aveva detto... mi chiesi da che cosa intendesse proteggermi, o da chi...
Non mi aveva detto nulla di lui... era vero, ma me ne resi conto con chiarezza solo in quell’istante... oppure ero lì... perché?
Chiusi gli occhi e inspirai profondamente...
Era una pazzia! Era la cosa più assurda che avessi mai fatto... eppure...
In fretta mi staccai dal calesse cui ero appoggiata e lo raggiunsi che già era arrivato alla fine del vicolo...
La Place du Peuple era ampia e decorata con i vessilli della Repubblica. La attraversammo a passo tranquillo, quasi stessimo solo passeggiando... mi ero appoggiata disinvoltamente al suo braccio, lasciando che mi conducesse verso un edificio dalla facciata alta e severa... non feci domande e non opposi resistenza alcuna: non sapevo perché, ma mi bastava avvertire il contatto con la sua mano per esser tranquilla e osservare quell’aria sicura sul suo volto.
Solo quando giungemmo di fronte a quell’edificio e lui si fermò mi resi conto di che cosa si trattasse.
“E' una caserma, monsieur...” mormorai, stringendo senza volerlo la stoffa della camicia sulla sua manica “Non sono sicura che sia un luogo adatto a voi in questo momento...”
Daniel
01-12-2011, 16.37.40
Presi la mano della bambina e iniziai a camminare nella foresta.. La portai in una radura e mi sedetti di fronte a lei..
<<Allora.. Dicono che non parli più è? Vediamo adesso..>>
Posi una mano sulla fronte della bambina e dissi
<<Oblivion!>>
Mi ritrovai a vagare tra i ricordi della bambina.. Arrivai a quel ricordo doloroso.. Guardarlo mi fece piangere.. Grazie alla magia lo eliminai e uscii dalla mente della bambina.. Appena uscii dalla mente della bambina quella sussultò e divenne bianca..
<<Elva.. Elva? HAGUS VIENI QUI!>> urlai nella foresta..
Ad un erto punto notai che sulla fronte della bambina non c'era più quell'orribile marchio ma una semplice e piccola stella..
<<MA allora..>> Presi una baccarancia dalla borsa e la feci mangiare alla bambina che riprese colore..
<<Elva tutto bene?>> Sono sicuro che sarebbe tornata a parlare..
elisabeth
01-12-2011, 19.26.00
Emile.....il suo pensiero mi arrivo' al cuore....per la prima volta incominciai a temere per la vita di chi si vuol bene...era cosi' strano per me, quel sentimento riusciva a fare male al cuore, non ebbi modo di dire nulla l'emozione era tale che mi sentii soffocare, Padre Adam avvolse me e Maria nella sua protezione cosi' come avrebbe protetto la statua della Madonna col suo Bambino............un grande sentimento puo' riuscire a soffocare, lacrime di paura sconvolsero la mia mente.......nessuno doveva perdere la vita....mio Dio fa che Emile e il suo compagno abbiano la meglio ..........volevo pregare ma la paura mi paralizzava avevo dimenticato le parole della preghiera piu' semplice.....Ave o Maria.......Madre ti prego.....il Caos, e dopo il Caos tutto sembro' tacere Emile era vivo e anche il nostro compagno di viaggio........ma sapevo bene e lo sapevo sulla mia pelle la felicita' durava sempre un breve attimo e la scena si capovolse........Emile e il suo amico in pericolo......l'amico aveva una bella ferita e il pugnale era ancora conficcato al suo fianco......Emile invece sembrava il demonio in catene.........devo...devo agire .......Mi scostai da Padre Adam. non diedi tempo al Prete di dire neppure una parola.........avevo il cuore che batteva a mille........" Ora basta......Madre dell'eterno Amore, Madre dell'acqua del vento del fuoco e della terra......a te chiedo che le creature che ricoprono il fondo di queste acque possano prendere vita possente, possano esse nutrirsi delle membra degli uomini che minacciato la vita di una vostra figlia.....".........Un silenzio mortale avvolse quello stretto passaggio.......sentii il ronzio potentissimo dell'Ape nella mia borsa....tra le mie gambe la melma prendeva vita.........Quello che si verifico' poi fu uno spettacolo straziante..........solo il tempo di risucchiare quelle quattro anime.......e poi tutto cesso'....la melma ritorno' silente nel fondale e l' Ape si tranquillizzo'....avevo poca forza.....spostare tutte le forze della natura non era poca cosa, ma mi avvicinai all'amico di viaggio e gli tolsi il coltello che aveva conficcato al fianco, la mia mano destra poggiai sulla ferita.....un ultimo potente raggio bianco passo' da me a lui.........perle di sudore invasero la mia fronte e il mio respiro divenne affannoso........ma cosi' come la forza di ogni cosa fatta per amore......la ferita si richiuse..lasciando una piccola cicatrice, di li' a qualche tempo non si sarebbe vista piu'.......mi voltai e incontrai il volto di Emile..............se tu sapessi....solo se tu sapessi......." Abbiate cura di lei........andate avanti, ed uscite da qui.....ma ti prego Emile porta la bimba con te e prenditi cura di lei cosi' come farei io......."........Incominciai a scivolare......e fu come essere avvolti da una bolla d'acqua non ne senti ne il sapore ne' l'odore...ma tutto diventava ovattato.........sapevo che prima o poi mi sarei risvegliata......avevo solo bisogno di tempo e loro non ne avevano...........Ero felice...tutto era apposto.....la loro vita era salva......
Lady Gaynor
01-12-2011, 21.28.03
“Calmatevi ora, milady…” avvicinandosi a lei il più vecchio di quei pescatori e porgendole una vecchia giubba da marinaio per coprirla “… indossate questa, altrimenti rischiate di prendervi un malanno…”
“Sta attento, When…” fece un altro di quei pescatori al vecchio “… non vedi come è vestita? E poi tutti quei graffi? Io dico che è una strega! Non avvicinarti a lei!”
"Una strega?!" Gaynor fissò il pescatore con uno sguardo insieme di sdegno e rimprovero. "Una donna in difficoltà viene a chiedervi aiuto e la prima cosa che voi pensate è che sia una strega? Se lo fossi realmente, non avrei bisogno di alcun medico, saprei curare le persone con le arti magiche... No, i graffi che vedete me li sono procurati risalendo la scogliera e indosso questa tunica, o almeno ciò che ne resta, perchè sono stata rapita da alcuni briganti e rinchiusa nel loro covo. Ma vi prego, fate presto, chiamate un dottore... Un uomo, Lord Carrinton, è stato azzannato alla mano da un lupo e sta perdendo molto sangue. Con lui c'è sua moglie, ma si trovano ancora in quel covo e non so quanto la loro vita sia al sicuro. Se vorrete aiutarli vi spiegherò dove trovarli, io invece ho bisogno di ritornare in Francia, nella mia terra... conoscete qualcuno che possa portarmi in traversata?"
Guisgard
02-12-2011, 02.24.02
Orlando appariva scosso e pensieroso.
Una viva inquietudine attraversava il suo sguardo.
Poi, quasi come destatosi, si voltò verso Altea.
“Hai ragione…” annuì “… la mano mi brucia… a tratti è insopportabile, ma non possiamo restare qui… ti prego, aiutami ad alzarmi…” e, appoggiandosi su sua moglie, si rimise in piedi.
“Per favore, Altea…” continuò “… strappami un po’ della mia camicia e fasciami questa mano… così, almeno la ferita si infetterà più lentamente… poi, prenderemo la strada verso il villaggio dei pescatori…”
Il paesaggio era desolato ed una sinistra nebbia copriva ogni cosa su quelle scogliere.
E dal mare, avvolto in quell'incerto scenario, sembravano giungere tetri lamenti di morte.
Poco dopo cominciò ad albeggiare e tutto si perse nel silenzio tra la notte morente ed il nuovo giorno.
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Guisgard
02-12-2011, 02.38.19
Gaynor era alle prese con quei pescatori.
“Ora calmatevi, milady.” Disse il vecchio pescatore avvicinandosi alla ragazza. “Adesso vi condurremo al villaggio, così da farvi avere le giuste cure per quei brutti graffi.”
“Vuoi fidarti di lei?” Domandò un altro di quei pescatori.
“Certo.” Rispose il vecchio. “Sono troppo vecchio per credere in ciò che non ho mai visto nella mia lunga vita. E di streghe non ne ho mai incontrate.” Sorrise a Gaynor come a volerla tranquillizzare. “Dove avete detto che si trovano il nobile e sua moglie?”
Tutti loro fissarono poi il punto indicato da Gaynor.
“Sulle scogliere…” mormorò come impaurito uno di loro “… è stata sulle scogliere, non possiamo ospitarla al villaggio…”
“Vi sarete sbagliata, milady…” fece il vecchio pescatore “… non vi è nulla su quelle scogliere…”
“E’ stata lì…” ansioso un altro di loro “… avrà visto tutto, non possiamo farla venire al villaggio…”
“Vuoi stare zitto!” Gridò il vecchio.
Poi, tornando a fissare Gaynor:
“Su quelle scogliere non c’è nulla, milady… solo vecchie storie di spettri e fantasmi…” tentò di sorridere “… sapete, nei luoghi di mare si ama inventare storie e leggende… su, ora dimenticate queste allucinazioni e venite con noi al villaggio…” tentando di tranquillizzare la ragazza.
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Guisgard
02-12-2011, 02.48.15
A quelle grida di richiamo di Daniel, tutti loro raggiunsero lui e la bambina.
Pochi istanti dopo, Marie, Hagus, Cavaliere25, Giselle e gli altri zingari si ritrovarono insieme allo scudiero e alla piccola Elva.
“Cosa è accaduto?” Domandò Hagus a Daniel. “Perché hai gridato?”
Marie invece guardò subito sua figlia e, accorgendosi della stella sulla fronte della bambina, comprese che qualcosa era accaduto.
“Come stai, piccola mia?”
“Ma… mam… mamma… mamma!” Fece la bambina, per poi correre fra le braccia della madre.
“Ma come è accaduto?” Chiese Hagus a Daniel. “E’ un miracolo, o solo stregoneria?”
Ma proprio in quel momento Daniel perse conoscenza: quell’incantesimo gli aveva prosciugato tutte le forze.
“Presto, occorre aiuto!” Prendendolo in braccio Hagus
“Portatelo in casa…” disse Marie “… posso curarlo…”
Daniel fu così condotto in casa di Marie e di sua figlia e il mattino seguente riprese finalmente i sensi.
Guisgard
02-12-2011, 03.15.17
Tutto sembrava perduto.
Emile immobilizzato da quei due evasi, il suo amico ferito, forse mortalmente, fra quelle acque fetide.
Poi accadde qualcosa.
Emile non riuscì a comprendere.
In un attimo oscure presenze presero forma, avvolgendo e risucchiando, tra strazianti lamenti di morte, gli evasi.
Un istante dopo era tutto finito.
Emile non era riuscito a comprendere.
Vide solo Elisabeth accasciarsi tra la melma.
“Elisabeth!” Gridò, correndo verso la donna. “Elisabeth, ti hanno ferito? Rispondimi, ti prego!” Tentando di risvegliarla.
“Ha perso conoscenza…” mormorò padre Adam.
“Come è accaduto?” Fissandolo Emile. “Forse per lo spavento?”
“No… ha perduto le forze…” rispose il chierico “… è normale che sia accaduto… ha usato un incantesimo…”
Padre Adam, infatti, aveva visto tutto.
“Un incantesimo?” Ripeté Emile.
“Si, monsieur…” annuendo il chierico “… stregoneria…”
Ma prima che Emile rispondesse a quelle parole del prete, si udì un gemito: era il loro compagno che si lamentava.
“E’ ferito.” Disse padre Adam.
Emile allora lo raggiunse e tentò di bendare la ferita.
“I nostri abiti sono sporchi…” avvicinandosi padre Adam “… non riusciremo a fermare l’infezione…”
“Non badate a me…” ansimò l’uomo ferito “… non posso muovermi… finirei per essere un peso… proseguite e raggiungete Calais…”
“Non possiamo abbandonarti qui…” disse Emile “… finiresti mangiato dai ratti…”
“Non voglio…” tentò di sorridere, ma il dolore era molto forte “… non voglio certo… finire in quel modo… avanti… prendi il pugnale che… c’è nella mia cin… cintura… e finiscimi… ti prego…”
Emile fissò il chierico.
“E’… me… che devi guardare…” sforzandosi di parlare l’uomo ferito “… avanti… sai bene… che… non abbiamo… altra scelta…”
Emile prese il pugnale.
“Padre…” fece l’uomo ferito rivolgendosi al chierico “… perdonatemi… ho peccato…”
“Io ti assolvo dai tuoi peccati…” segnandolo con la Croce il chierico “… nel nome del Padre, del Figliolo e dello Spirito Santo. Amen.”
L’uomo allora fissò Emile e gli fece un cenno col capo.
Un attimo dopo Emile lo colpì a morte.
“C’è un motivo per tutto questo, vero?” Fece Emile.
“Credo di si…” mormorò padre Adam “… credo di si…”
Emile allora prese sulle spalle Elisabeth.
“Andiamo, padre.”
Padre Adam lo fissò.
“Non abbandonerei questa donna per nulla al mondo.” Disse Emile. “Vi condurrò in salvo solo se lei verrà con noi.”
“Nessuno ha detto il contrario, monsieur.” Annuendo il chierico. “Ma alla fine di questo viaggio io vi chiederò qualcosa…”
“Si…” rispose Emile.
Ripresero così il cammino verso l’uscita.
E quando spuntò una luce in lontananza, segno che stavano per ritornare in superficie, Elisabeth, sempre in spalle ad Emile, cominciò lentamente a riprendere conoscenza.
Guisgard
02-12-2011, 04.18.33
Avevano attraversato la piazza comminando, fianco a fianco, tranquillamente.
Lui, col suo passo sicuro e l’espressione allegra, lei, appoggiata al suo braccio e apparentemente tranquilla.
Ostyen pullulava di giovani che cantavano all’amore libero ed alla vita spensierata in ogni strada e su ogni piazza.
Chi dunque poteva sospettare di loro?
Lui appariva come un aristocratico e disinvolto gentiluomo, lei come la più deliziosa delle dame.
“Finalmente mi rivolgete di nuovo la parola, mia suscettibile Ginevra.” Sorridendo l’inglese a Talia. “Anche la bellissima regina di Camelot, pare, avesse un umore assai ballerino. Temete che quella caserma non sia un alloggio sicuro? E perché mai? Posso assicurarvi che i furfanti si tengono alla larga da posti come questi.” Rise. “Avanti, non abbiate paura… non useremo lo stesso stratagemma che Erec escogitò pur di avere al suo fianco l’amata Enide…” i suoi occhi erano in quelli di lei “… al minimo pericolo voi, infiascandovene allegramente di ogni principio sull’eroismo cavalleresco, mi avvertirete senza pensarci su due volte. Va bene?” Le fece l’occhiolino.
“Eh, monsieur…” avvicinandosi a loro un vecchio “… non è meravigliosa la nostra Ostyen?”
“Oh, incantevole, mio buon amico!” Esclamò l’inglese.
“Eh, tutta quest’allegria mi fa tornare indietro di anni!” Sorridendo il vecchio. “E voi? Voi che siete giovane non approfittate di questo meraviglioso Parnaso?”
“E chi vi dice che non l’abbia già fatto, amico mio?” Sorridendo l’inglese.
“Beh, vedo che al vostro braccio conducete una sola ragazza!” Replicò il vecchio. “Per Diana! Se avessi la vostra età sarei circondato da almeno una decina di ragazze!” E rise di gusto. “Eh, quest’aria fa innamorare!”
“Ed io infatti lo sono, monsieur!” Disse l’inglese.
“Eh, birbante… e di chi?”
“Ma di mia moglie, amico mio!” Rispose l’inglese, indicando Talia che passeggiava appoggiata al suo braccio.
“Oh, diamine…” mordendosi la lingua il vecchio “… io non immaginavo che mademoiselle fosse… vi credevo un allegro Don Giovanni!” Sorrise per coprire l’imbarazzo. “Allora voglio offrirvi da bere, monsieur! Dobbiamo brindare, visto che noi due siamo gli unici ancora innamorati delle nostre mogli!”
“Mi perdonerete, monsieur, ma io e la mia deliziosa signora siamo attesi…” mostrando un lieve inchino l’inglese “… ma, sono certo, non mancherà occasione di brindare alla nostra felicità.”
E salutato l’allegro vecchietto, l’inglese e Talia raggiunsero la caserma.
L’edificio sembrava avvolto da una sinistra austerità.
Nel vederlo così da vicino, Talia fu colta da un inquietante presentimento.
“Non abbiate timore, mademoiselle…” disse l’inglese “… è meno brutto di quel che sembra. Ah, spero di non avervi fatto arrabbiare nuovamente, quando poco fa vi ho presentata come mia moglie… ma ho dovuto farlo proprio per preservare la mia incolumità e, ovviamente, il vostro amor proprio che vi ha spinto a salvarmi.” Sorrise.
Il portone era aperto e i due, entrando nel cortile, raggiunsero l’androne che conduceva alle scale.
“Chi siete?” Avvicinandosi una sentinella.
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Altea
02-12-2011, 09.37.17
Finalmente Orlando aveva ripreso i sensi, come da lui richiesto tolsi dalla mano il lembo della mia sottoveste, ormai sporca e strappai con forza un pezzo dell sua camicia di seta bianca. Lo portai vicino al mare, e lavai con cura la mano. Orlando a contatto con l'acqua salata fece una smorfia, fasciai di nuovo con cura la ferita. Poi lo abbracciai e mi avviai verso il villaggio per tornare alla locanda. "Orlando penso che non dobbiamo raccontare cosa sia successo, forse è pericoloso. Dovremmo inventarci qualcosa".
cavaliere25
02-12-2011, 10.05.11
vedendo la bambina parlare mi venne il sorriso di felicità e gli accarezzai la testa dolcemente mentre guardavo tutti gli altri questo ragazzo dissi rivolgendomi verso Daniel è un ottimo aiuto dissi e rimasi ad aspettare
Parsifal25
02-12-2011, 15.09.40
I miei occhi riuscirono ad abituarsi a quella atmosfera cupa.... in lontananza riuscì ad intravedere la sagoma di qualcuno che sedeva su di un divanetto, il tempo di focalizzare il tutto che la porta si chiuse alle mie spalle. Non riuscì a capire come successe, ma oramai il gioco era fatto..... ero dinanzi a quell'ombra e la prima cosa che chiesi fu questa:
"Sei reale o illusione?.... spero che possa rispondermi."
Daniel
02-12-2011, 16.16.20
Avevo consumato tutte le mie forze.. Un'incantesimo del genere non è una cosa facile.. Mi risvegliai in un giaciglio di paglia in quela casa spettrale.. Dentro sembrava un pò più accogliente.. La stanza era piccola.. Al centro un tavolo con un paio di sedie e dei fiori in un vecchio vaso.. Vicino al giaciglio una bacinella di acqua fredda e un'asciugamano.. Di fronte un piccolo focolare.. Tutto sommato era accogliente.. Mi alzai ero più o meno in forze ma avevo fame.. Mentre scendevo vidi sul braccio un enorme tatuaggio.. Era lungo tutto il braccio.. sopra c'erano teschi, ossa e orribili scritte malvage..
Scesi di corsa da Marie..
<<MARIE! Hai visto è..è..è..quello che penso io? Come faccio ad averlo?>> Ero preoccupato e spaventato quello era il Marchio Nero che possedevano solo i più accaniti seguaci di Morgana..
Lady Gaynor
02-12-2011, 18.00.39
“Su quelle scogliere non c’è nulla, milady… solo vecchie storie di spettri e fantasmi…” tentò di sorridere il pescatore “… sapete, nei luoghi di mare si ama inventare storie e leggende… su, ora dimenticate queste allucinazioni e venite con noi al villaggio…” tentando di tranquillizzare la ragazza.
"Non so cosa stiate cercando di nascondere, ma vi posso garantire che non ho avuto nessuna allucinazione. Sono stata rapita dalla cosiddetta banda del Giglio Verde e sono stata rinchiusa nel loro rifugio, la cui entrata si trova esattamente dove vi ho detto. C'è una piccola grotta non visibile dalla cima della scogliera, bisogna scendere giù per trovarla, ma vi assicuro che c'è. Non sono pazza, nè tantomeno in preda a deliri di febbre... ora voi potete aiutare quelle due persone, se volete, o lasciarle lì a morire, sta a voi decidere. Io non posso fare più nulla per loro, anche se tornassi indietro non gli sarei di alcun aiuto, hanno bisogno di cure mediche, non di compagnia. Per questo, vi chiedo un'altra volta se conoscete qualcuno che abbia un battello e che sia disposto a riportarmi in Francia. Non ho bisogno di cure per i graffi, sono superficiali, l'unica cosa che voglio è tornare a casa mia, a costo di buttarmi in mare ed arrivarci a nuoto..."
elisabeth
02-12-2011, 21.36.58
Madre....di tutte le cose....Madre infinita.......vi sento, sentivo Emile....sentivo Padre Adam, stregoneria......volevo urlare, non e' stregoneria, vi prego non e' male cio' che io conosco...Padre non mi avete sentita ?...Ho pregato con voi...Padre non mi avete sentita ?...Ho invocato la Madre, la Madre di tutte le cose....La mente un involucro sconosciuto di magici cassetti....tirane fuori uno Elisabeth, avanti un ricordo.......
" Maestro....aspettate, perche' sedete sulla fredda pietra?
mi dite che la forza viene dalla terra.....voglio sentire il profumo dei fiori ..
Maestro......voglio.......Maestro voglio....Elisabeth impara, la vita e' tra le tue mani
Linfa ..Alchimia.....tutti gli uomini possono, non e'stregoneria.......Amare un uomo.....puo' distruggere la tua vita, farai una scelta ed essa sara' crudele.......ma tu che puoi,segui la via del cuore, essa non puo' mentirti..."
Mi sentivo confusa, un sacco di pensieri nella mente sembravo in una bolla di sapone, perche' Emile non mi aveva lasciata li'....aveva messo a repentaglio la sua reputazione, Padre Adam non avrebbe mai capito......e il dramma piu' grande era che avevo messo la vita di Maria in pericolo......Se io ero sua Madre..lei era la figlia della strega, aprii gli occhi e la prima cosa che vidi fu' il fondoschiena di Emile......stavo camminando a testa in giu' ?......no ero messa comodamente a mo' di sacco di patate sulla spalla di Emile.......gli diedi due colpetti alla schiena....." Emile....vi ringrazio potete mettermi giu'..credo di poter proseguire sulle mie gambe".....Appena mi fui rimessa in piedi ebbi un capogiro...ma poi tutto torno' normale, l'unico punto era che davanti a me si paro' Padre Adam con la bimba tra le braccia ed Emile.......Il primo aveva un'espressione truce ed inquisitoria......il secondo sembrava felice di rivedermi in piedi ma aveva mille domande che gli svolazzavano nella mente........" Non sono un'appestata....evitate di guardarmi in questo modo.....Padre Adam..datemi la bimba dovrebbe mangiare ed essere cambiata, ora posso portarla con me......ha bisogno di sua madre....."....Tesi le braccia verso Padre Adam....
Talia
03-12-2011, 13.42.37
Eravamo entrati nella caserma come se non ci fosse niente di più naturale... l’inglese, al cui braccio ero ancora appoggiata, camminava sereno a testa alta, sorrideva, sembrava assolutamente a suo agio... io, invece, non lo ero affatto!
Era una follia esser lì: lo avevo visto io stessa scappare dalla Guardia Repubblicana, l’avevo visto nascondersi per non esser trovato, avevo visto i soldati con le mani sull’elsa della spada pronti a sfoderarla... qualsiasi cosa avesse fatto, dunque, era chiaro che una caserma non era precisamente il posto più adatto a lui in quel frangente.
Eppure eravamo lì... e sembrava che il mio accompagnatore avesse addirittura voglia di scherzare.
“Non abbiate timore, mademoiselle…” disse l’inglese “… è meno brutto di quel che sembra. Ah, spero di non avervi fatto arrabbiare nuovamente, quando poco fa vi ho presentata come mia moglie… ma ho dovuto farlo proprio per preservare la mia incolumità e, ovviamente, il vostro amor proprio che vi ha spinto a salvarmi.” Sorrise.
Lo osservai per un breve istante... poi anche io sorrisi.
Gli sorrisi quasi ammirata.
Inspirai, quindi, e tentai di rilassarmi... dopotutto se lui non era preoccupato, forse neanche io dovevo esserlo, pensai.
“Chi siete?” Avvicinandosi una sentinella.
Avevamo quasi raggiunto la scala dall'altra parte del cortile della caserma quando venimmo fermati.
“Oh... bonsoir!” dissi, voltandomi verso la sentinella ed esibendomi in un minuscolo inchino, mostrando quasi sorpresa.
Poi spostai gli occhi sul mio sedicente marito, ostentando una devozione tale da impedirmi di parlare prima di lui, ma segretamente chiedendomi dove accidenti volesse andare a parare.
Guisgard
03-12-2011, 17.17.18
“Siete ancora troppo debole, madame…” disse padre Adam ad Elisabeth “… lasciate che tenga ancora io la bambina. Almeno fino a quando non vi sarete ripresa del tutto.”
“Padre Adam ha ragione…” intervenne Emile “… meglio che prima recuperiate tutte le vostre forze. Siete sicura di poter proseguire? Posso continuare a portarvi sulle mie spalle… su, almeno fino a quando non saremo usciti da questo letamaio.”
In lontananza già si intravedeva una luce che indicava l’uscita da quelle fogne.
Guisgard
03-12-2011, 17.18.39
Orlando si teneva la mano fasciata da Altea, visto che la ferita ancora si faceva sentire.
“Si, hai ragione…” annuendo “… meglio non raccontare nulla di ciò che è accaduto… al villaggio nessuno crederebbe alla nostra storia… ma una volta giunti a Camelot assolderò degli uomini e tornerò qui per catturare quel maledetto Giglio Verde!” Ed il suo volto, per un attimo, fu attraversato da un lampo di vivo odio.
Guisgard
03-12-2011, 17.23.58
“Sono reale…” disse quella sagoma coperta dalla sinistra penombra della stanza “… reale come lo può essere il dolore, la sofferenza, la morte…” fissava Parsifal “… non saresti dovuto arrivare qui… hai destato le lacrime di questo luogo fatto di disperazione…”
Ad un tratto Parsifal sentì dei rumori giungere dalla sua destra.
Qualcun altro si fermò a pochi passi da lui.
Era una tozza figura avvolta in quella penombra che sembrava rendere ogni cosa irreale.
La figura aveva in mano qualcosa.
Un attimo dopo Parsifal si rese conto: era un martello.
Guisgard
03-12-2011, 17.29.08
“Non sappiamo di cosa stiate parlando, milady.” Disse uno di quei pescatori a Gaynor. “Qui siamo gente semplice e questo luogo non nasconde segreti. Viviamo in pace e non ci intromettiamo dei fatti altri. E non conosciamo alcun Giglio Verde.”
Gli altri annuirono.
Sembravano turbati e forse anche spaventati.
“Se volete, stasera un battello partirà per la Francia.” Continuò il pescatore. “Sono dei marinai corsi… pagateli e loro vi sbarcheranno in Francia.”
Guisgard
03-12-2011, 17.32.12
Hagus, Cavaliere25, Giselle e gli zingari si trovavano in quella vecchia casa.
Attendevano che Daniel riprendesse conoscenza.
Le cure di Marie però subito fecero effetto ed il giovane scudiero si svegliò poco dopo l’albeggiare.
Ma appena destatosi da quel sonno, cominciò a gridare.
Tutti allora raggiunsero la stanza in cui si trovava.
“Cosa succede, ragazzo?” Domandò preoccupato Hagus.
Ma prima che Daniel aprisse bocca, Marie, vedendo il braccio tatuato, subito comprese ogni cosa.
“Hai usato troppo i tuoi poteri in questo bosco…” disse la donna a Daniel “… i tuoi incantesimi hanno destato qualche spirito intrappolato in questo luogo da qualche antico rituale di morte…”
“Parlate in un linguaggio incomprensibile per noi.” Fece Hagus rivolgendosi alla donna.
“Messere…” fissandolo questa “… gli incantesimi di Daniel hanno risvegliato qualche strano potere occulto.”
“E cosa possiamo fare?” Domandò Hagus alla donna.
“Io potrei togliere quell’incanto su Daniel…” rispose la donna “… ma ho bisogno di un’erba particolare. Un’erba che sorge in un luogo inaccessibile ed impenetrabile.”
Guisgard
03-12-2011, 17.38.14
La sentinella fissò Talia e per un attimo fu tentato di rispondere con un sorriso all’angelica espressione della ragazza.
Ma poi i suoi occhi tornarono sull’uomo che le stava accanto.
“Al popolo non è permesso entrare qui senza un avviso di comparizione.” Rivolgendosi all’inglese. “Se avete delle questioni da sottoporre al diritto, allora c’è il palazzo del Pretore Repubblicano.”
“Questioni di diritto?” Ripeté, fingendo un vistoso sconcerto, il misterioso accompagnatore di Talia. “Mai andarsi ad impicciare delle leggi altrui, soprattutto quando si è ospiti in un paese straniero! Quanto all’avviso di comparizione, per carità, il solo vedere le uniformi militari mi mette in ansia!”
La sentinella fissò stupito quel singolare individuo.
“Ma chi siete?”
“Oh, solo un nobile ed annoiato gentiluomo, amico mio.” Sorridendo l’inglese. “E volevo appunto per questo tentare di meravigliare la mia bella accompagnatrice.”
La sentinella fissò nuovamente Talia.
“Vedete, mio buon soldato, la mia deliziosa moglie” indicando la bella Colombina “mi ha chiesto di stupirla… e voi, di certo, ben sapete che il modo migliore per affascinare le donne è quello di colpirle con qualcosa di straordinario.”
“Siete qui per prendermi in giro forse?” Alterandosi il militare.
“Prendere in giro voi?” Fingendosi stupito l’inglese. “E perché mai, amico mio? Oh, non mi sognerei mai di farlo… anche perché, a quanto si dice, sembra che si perda facilmente la testa in questo paese ultimamente.” E rise di gusto. “Non la trovate arguta, amico mio?”
“Per niente…” spazientito il soldato “… anzi, adesso vi farò passare io la voglia di ridere!” E prese per un braccio l’inglese, per poi strattonarlo.
“Cosa succede qui?” Scendendo dalle scale De Jeon.
“Sir Guisgard!” Esclamò sorpreso Missan che affiancava il suo compagno Ginestrino. “Cosa ci fate qui?”
Daniel
03-12-2011, 19.21.54
Guardai il tatuaggio.. Poi guardai Marie..
<<No.. Voglio tenerlo..>>
Guardai tutti e vidi le facce sgomente e iniziai a spiegare..
<<Per primo questo -dissi indicando il tatuaggio- mi servirà da lezione per il futuro.. Secondo non abbiamo tempo da perdere dobbiamo agire.. Terzo hai appena recuperato Elva e non voglio che tu rischi di morire per me.. no.. e poi.. Questo tatuaggio mi dà nuovi poteri..<< Feci una lunga pausa nella quale guardai i campi oltre la finestra.. Poi mi rivolsi a Sir HAgus e scattai in piedi
<<Sir Noi non abbiamo per caso una missione?>> dissi sorridendo..
Altea
03-12-2011, 19.36.37
Mentre camminavamo lentamente verso la via della locanda Orlando mostrò ancora il disprezzo per quella banda "Orlando, scusa, io non ho capito molto bene...forse. Tu ne avevi già sentito parlare di questo Giglio Verde? Orbene ne parli con tanto odio, perchè ti vuoi vendicare? Invece hai detto che hai trovato delle spade della casata dei Tudor, io mi rivolgerei pure a lui". Finalmente da lontano si intravedeva il villaggio e la stradina che arrivava in salita verso la locanda "Piuttosto, per ora dobbiamo cercare una scusa....un cane che vi ha morso? Vuoi che vada a palazzo a chiamare il tuo dottore di fiducia?".
elisabeth
04-12-2011, 10.08.21
Abbassai le braccia....e guardai i due uomini in volto, Emile mi dava l'impressione di qualcuno che non sapeva cosa dire.....era quasi impacciato......Padre Adam sembrava avesse compreso ogni cosa ma nel modo sbagliato......Io stavo bene,era vero eravamo ancora tra le acque della fogna, ma mi sentii come se qualcun omi volesse togliere qualcosa.....vidi anch'io la luce e l'uscita dal baratro, ma fuori da li' cosa ci aspettava, sembrava un gioco contorto........." Tranquillo Emile posso camminare, sto bene...pensiamo ad uscire da qui......facciamo in fretta,Maria deve mangiare e deve essere pulita......vi ringrazio Padre per averla tenuta in braccio....ma quando usciremo di qui Maria tornera' tra le mie braccia..."......Avevo paura.......una paura innaturale come se improvvisamente tutto l'amore del mondo potessi perderlo da li' a breve....... mi voltai e continuai a camminare....
cavaliere25
04-12-2011, 12.31.01
ora che si fa dissi guardandi Hagus portiamo a termine la missione ho salviamo Daniel continuai a dire e aspettai una sua risposta
Parsifal25
04-12-2011, 16.13.27
Sembrava un mondo a parte quella stanza....eppure appartiene al Monastero.... dalle parole di quell'ombra capì che la sua vita è stata davvero un travaglio, chissà quali pene ha dovuto sopportare. All'improvviso accanto a me vidi affiancarsi uno strano essere aveva in mano un martello....volevo evitare lo scontro diretto poichè la stanza era veramente buia e stretta, ma di certo non avreì mi sareì fatto cogliere impreparato. Risposi con queste parole:
"Non sono qui per crear guai.... non cerco lo scontro. Vorreì sapere soltanto la verità. Come mai sei rinchiuso qui? Potreì comprenderti, perchè anche io cerco la verità?"
Guisgard
05-12-2011, 03.07.57
Hagus fissò Daniel e poi rise sonoramente.
“Hai ragione, ragazzo!” Disse. “Diavolaccio, sei degno scudiero del tuo signore! Milady, dite… pensate che quel tatuaggio possa essere pericoloso per lui?” Rivolgendosi poi a Marie.
“Per un comune mortale forse si…” rispose la donna “… ma Daniel ha ormai intrapreso un cammino che può condurlo a cavallo di due mondi… il vostro e quello degli antichi spiriti. Nulla è come sembra e tutto è come non è. Ciò che ha cominciato Daniel lo porterà forse lontano, magari in qualche altra avventura… dipenderà da lui…”
“E sia…” annuì Hagus “… allora, appena Daniel si sentirà meglio, riprenderemo il nostro cammino.” Si voltò poi verso Cavaliere25. “Quando lasceremo questo posto, condurremo lady Giselle nella chiesetta dove io e te ci incontrammo la prima volta. Rammenti? Lì il Presbitero Tommaso si occuperà di lei.”
Guisgard
05-12-2011, 03.16.11
Orlando ascoltò Altea con attenzione.
“No, sarà meglio invece cercare un medico al villaggio dei pescatori.” Disse . “La ferita brucia dannatamente… meglio farla medicare al più presto…” la fissò “… quanto al Giglio Verde… forse ora non è il momento… te ne parlerò magari quando prenderemo una stanza per la notte… sicuramente al villaggio troveremo una locanda.”
Comminarono così verso il villaggio.
Vi giunsero in mattinata e subito trovarono, sul piccolo molo, alcuni pescatori intenti a sistemare le loro reti.
“Salute, signori…” avvicinandosi Orlando “… sapreste indicarci dove si trova il medico del villaggio?”
“Certo, messere.” Rispose uno dei pescatori. “Andate verso il centro abitato, proprio in prossimità della chiesa. Non potete sbagliarvi.”
“Ma cosa vi è accaduto a quella mano?” Domandò un altro di loro.
“Eh…” esitò per un momento Orlando “… è stato un lupo… un lupo che abbiamo incontrato su quelle scogliere…”
“Un lupo?” Ripeté uno dei pescatori. “Ma qui non ci sono lupi…”
Guisgard
05-12-2011, 03.22.38
I tre continuarono il loro cammino verso l’uscita.
Poco dopo raggiunsero la luce di una grata.
“E’ bloccata?” Domandò Padre Adam ad Emile.
“E’ chiusa con una catena…” rispose questi “… ma è talmente consumata dalla ruggine che non dovrebbe darci noie…” prese allora un arnese dalla borsa che aveva con sé e cominciò a tagliuzzare la catena.
Poco dopo la grata si aprì.
Uscirono così, finalmente, alla luce del giorno.
“Ed ora?” Chiese padre Adam, sempre avendo con sé la piccola Maria.
“Più avanti vi è una fattoria…” rispose Emile “… lì troveremo dei cavalli per raggiungere Calais. Ce la fate a proseguire, madame?” Voltandosi verso Elisabeth.
Guisgard
05-12-2011, 03.29.50
La sagoma seduta davanti a Parsifal e protetta dalla penombra, fissò il cavaliere per alcuni istanti.
Poi, finalmente, disse qualcosa:
“Travaglio?” Disse. “L’Inferno è forse un travaglio? No, è molto peggio.”
Man mano gli occhi di Parsifal si abituavano sempre più al buio e finalmente riuscirono a vedere un po’ meglio quella sagoma.
Era coperta da un cappuccio ed indossava un lungo saio.
Ma la cosa più strana è che aveva le mani e i piedi incatenati alla sedia sulla quale si trovava.
Altea
05-12-2011, 09.25.07
Alla risposta di Orlando anuii, mi fidavo ciecamente di lui e sapevo cosa dovesse fare..anche se fino ad ora lo avevo tolto io da questo impiccio.
Ci dirigemmo verso una locanda, quando Orlando si fermò a parlare con dei pescatori per chiedere del dottore ma rimasi sbigottita alle parole di Orlando e bisbigliai "Un lupo?Avevamo detto di non dire nulla di questa storia, Orlando lascia fare a me, per favore".
"Ehm..mio marito ha sempre voglia di scherzare, fu un cane che assomigliava a un lupo per la sua forza. Tutto qui, grazie mille messeri, ci avviamo presto dal dottore".
Detto questo attraversammo le viuzze strette del borgo, cercando di far tenere nascosta la mano ad Orlando perchè non si notasse. Finalmente giungemmo alla piccola dimora del dottore e suonammo un piccolo campanello, aspettando qualcuno ci aprisse.
Guisgard
05-12-2011, 15.51.31
“Quei pescatori…” mormorò Orlando “… sembravano vederci con sospetto…”
Un attimo dopo, il medico del villaggio li fece entrare.
Visitò Orlando.
“Sembra un morso…” disse il medico “… come vi siete procurato una simile ferita?”
“E’… stato un grosso cane…” rispose Orlando, dopo aver dato una rapida occhiata ad Altea “… si, un cane…”
“Doveva essere davvero bello grosso allora…” replicò il medico “… per poco non vi staccava la mano. Dove è accaduto?”
“Sulle scogliere…” titubante Orlando.
“Vi metterò sopra questo unguento…” disse il medico “… aspettate qualche istante che si asciughi… io vado un momento nell’altra stanza, dove mi attende un altro paziente.” Ed uscì.
“Sembra ci abbia creduto, vero?” Rivolgendosi Orlando ad Altea.
Daniel
05-12-2011, 15.54.49
Guardai Sir Hagus e gli dissi:
<<Sir io mi sento benissimo.. -Guardai Marie per alcuni istanti e poi ripresi- Partiamo immediatamente!>> Presi la mia sacca e andai verso la porta.
<<Vi aspetto fuori..>> Uscii dalla casa e mi incamminai verso gli alberi vicini.. Ad un certo punto sentii una voce..
Daniel
<<Chi sei?>> chiesi ma nessuno rispose..
Daniel
<<FATTI VEDERE!>> urlai più forte e uno stormo di uccelli volò via terrorizzato..
Daniel
Davanti a me comparve una donna.. Era bellissima ma anche fatale.. Sentivo i suoi poteri.. Erano molto pericolosi.. Sorrideva.. Alzò la manica destra della veste mostrandomi il suo tatuaggio identico al mio.. Poi sparì.. Una visione? Mi sedetti a terra e aspettai gli altri..
Altea
05-12-2011, 16.00.35
Ci aprì la porta una giovane governante e chiedemmo del dottore, Orlando mostrò la mano ferita. Ci fece accomodare in una stanza e poco dopo vi entrò il dottore e dopo aver fatto varie domande a Orlando, gli spalmò un unguento per poi uscire.
"Orlando, sai il mio sesto senso mi dice questa storia non sia finita, perchè hai detto dove è successo l'avvenuto, dovevamo tacere del tutto. E se ci faranno altre domande? E poi...un semplice unguento e tutto è passato? Nessun punto di sutura? Questo sembra un druido che guarisce con unguenti strani". In cuor mio speravo di aver sbagliato sul conto di quel dottore, e poi Orlando era cambiato, dopo aver visto il covo del Giglio Verde non rispondeva più delle sue azioni. "Andiamocene, non abbiamo bisogno di stare qui, ritorniamo nel tuo palazzo, i nostri cavalli sono nella locanda. Il tuo lo lasceremo qui e il mio Darkmoon ci porterà a casa".
Guisgard
05-12-2011, 16.31.15
“Si, forse hai ragione…” disse Orlando ad Altea “… questo posto comincia ad innervosirmi… fanno troppe domande…”
Prese allora alcune bende e fasciò alla meglio la ferita.
“Andiamo a prendere i cavalli, Altea…” continuò Orlando.
Ma proprio in quel momento nella stanza ritornò il medico.
Con lui vi erano anche altri uomini e tre essi c’era l’eunuco del Giglio Verde.
“Ci si rivede, amici miei.” Disse questi ai due sposi.
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Altea
05-12-2011, 16.37.33
E come il mio sesto senso intuì...ecco che avvenne il colpo di scena. Mentre Orlando si stava fasciando la mano entrarono delle persone, poi capii che si trattava di quell'eunuco e quella doveva essere la banda del Giglio Verde?
Orlando mi guardava sbigottito, mi voltai verso l'eunuco "Mi spiace messere, ma è la prima volta che vi vedo. Anzi la buona educazione insegna che dovreste presentarvi" Lanciai a Orlando una occhiata, sperando capisse di non avere reazioni improvvise.
Talia
05-12-2011, 20.33.18
La sentinella ci bloccò e si frappose tra noi e la scala... io seguii quello scambio di battute, leggermente sconcertata dal modo in cui il tono, la voce e l’atteggiamento del mio misterioso accompagnatore erano mutati. Tutto di lui era diverso, adesso: la sua espressione annoiata non aveva niente a che spartire con lo sguardo dell’uomo che avevo conosciuto nel magazzino, così come i suoi movimenti leziosi e leggermente indolenti o quel suo atteggiamento vagamente arrogante.
Continuai a fissarlo in silenzio, combattendo contro me stessa nel tentativo di non mostrare la mia sorpresa, il mio sconcerto o tutta la confusione in cui l’inglese stava gettando la mia mente.
Anche la sentinella, tuttavia, doveva trovare il suo comportamento quantomeno curioso, a giudicare dal modo in cui lo guardava.
D’un tratto, tuttavia, si spazientì: lo afferrò malamente per un braccio e lo strattonò con forza.
“Fermo, cosa fate?” gridai.
Ma qualsiasi altra protesta mi morì in gola quando udii quella voce...
“Cosa succede qui?” Scendendo dalle scale De Jeon.
Sollevai gli occhi e vidi un uomo scendere la scala e venire verso di noi. Indossava un abito ricco ma sobrio, aveva i capelli scuri e occhi nerissimi...
Lo fissai, mentre un vago senso di disagio si stava impadronendo di me...
“Philip... Philip, dove sei?”
La voce ansiosa dell’uomo ci raggiunse lì dove eravamo... io chiusi gli occhi ma continuai a tenere il volto basso, lui la ignorò.
Il silenzio era denso lì nel fienile, la luce filtrava tra le assi di legno delle pareti in fasci verticali rendendo visibili i granelli di polvere e le pagliuzze che volavano leggere tra noi.
“Sei in ritardo!” dissi all’improvviso, sollevando finalmente il mento e gettandogli in faccia uno sguardo sprezzante “Tuo padre ti sta chiamando, non lo senti?”
“Lo sento!” rispose.
“Devi andare!”
“Lo so!”
Ci osservammo ancora per un istante, ma io non mutai affatto la mia espressione fiera. Difficile sarebbe descrivere il mio stato d’animo di quel momento: Philip era stato il primo e l’unico vero amico che io avessi mai avuto... e non era stato soltanto quello. Noi due avevamo avuto quel rapporto particolare che si crea tra due persone che crescono insieme e che, giorno dopo giorno, sentono mutare i propri pensieri, i propri sentimenti...
Per questo, probabilmente, la notizia che era venuto a darmi quel giorno era stata per me tanto difficile da digerire.
Philip attese un momento, infine sorrise appena...
“Sai...” disse “Mi aspettavo un saluto diverso da te... insomma, in fondo ti ho appena detto che sto per partire, per lasciare Colaubain forse per sempre, e tu... non so... speravo in un po’ più di partecipazione, un po’ di dispiacere... in un abbraccio, magari... o magari qualche lacrima...”
Lo osservai in silenzio per qualche momento... qualcosa di pesante era sceso dentro di me e stava grattando sulla mia anima.
“Davvero?” domandai, ostentando noncuranza “E perché mai? Dopo tutto stai per andare a vivere in città, dico bene? Quel tuo ricco zio ti tratterà bene: pagherà i tuoi studi, ti rivestirà dalla testa ai piedi, ti farà diventare qualcuno... era quello che volevi, no? Diventare qualcuno!”
Lui esitò un istante...
“Sì, era quello che volevo!” confermò infine, in tono duro “E non c’è bisogno che tu lo dica con tanto disprezzo!”
Rimasi in silenzio, regalandogli un sorriso sprezzante, scioccamente felice di averlo infine ferito.
Lui mi scrutò ancora per un momento, poi lentamente si avvicinò...
“Dimmelo!” mormorò.
“Che cosa?” chiesi, indietreggiando appena.
“Dimmi che ti mancherò! Dimmelo, Talia!”
“No!”
Lui mi afferrò le braccia con entrambe le mani e mi strinse... non lo aveva mai fatto prima.
“Voglio che tu me lo dica! So che lo pensi... dimmelo, allora!”
Sollevai gli occhi e lo fissai caparbiamente: “Non lo penso affatto!” risposi.
Ci fu un attimo di silenzio... poi Philip mi attrasse a sé e mi baciò.
“Se mai un giorno ti vedrò ricomparire davanti a me...” mi sussurrò poi all’orecchio “Saprò che oggi hai mentito. Saprò che avevo ragione io. Saprò che ti sono mancato!”
Subito dopo uscì dal fienile.
Fu l’ultima volta che lo vidi... anche se negli anni a seguire sentii molto parlare di lui.
L’uomo si avvicinava a noi sempre più.
Avevo immaginato quel momento, il momento in cui lo avrei rivisto... lo avevo immaginato centinaia di volte dal giorno in cui ero tornata a Colaubain con la compagnia, il giorno dello scempio...
Credevo che avrei potuto provare rabbia e disagio, rivedendolo... collera, dolore, indignazione...
Temevo che, al contrario, avrei potuto provare una sorta di sciocca nostalgia, di incredulità... persino di rimpianto...
E invece ebbi paura!
Paura allo stato puro... terrore!
In quell’attimo avrei voluto voltarmi e fuggire via.
Scappare.
Nascondermi.
E invece accadde una cosa che mi costrinse a restare...
“Sir Guisgard!” Esclamò sorpreso Missan che affiancava il suo compagno Ginestrino. “Cosa ci fate qui?”
Mi mancò l’aria...
Sir Guisgard?
Mi voltai e fissai il mio accompagnatore inglese per qualche istante...
...‘sir ’?
Fu un attimo... osservai i suoi occhi chiarissimi e per un attimo essi, nei miei, furono di nuovo quelli dell’uomo misterioso che avevo conosciuto nel magazzino... quelli dell’uomo che avevo aiutato... quelli dell’uomo di cui, chissà poi perché, mi ero fidata...
E allora non potevo fuggire... non potevo!
Inspirai appena e accennai un leggero sorriso, poi mi feci coraggio e tornai, mio malgrado, a guardare i due uomini che ormai ci avevano raggiunto...
“Philip... bonsoir!” dissi soltanto, chinando appena la testa in segno di saluto di fronte allo sguardo sorpreso di De Jeon.
elisabeth
05-12-2011, 21.16.09
La luce penetro' imponente...dopo ore di buio, la luce della torcia non poteva simulare la luce del sole......Fui aiutata ad uscire fuori dopo che tutti erano fuori dal tunnel........aria pulita anche se il nostro fetore era impressionante, se volevamo passare inosservati con quel cattivo odore non sarebbe mai successo......dopo aver apprezzato l'aria pura......mi voltai verso Emile......ero stanca da morire, avevo fame sete...avevo sonno......ma rimasi a guardare quel volto e sprofondai nel buio dei suoi occhi.......sono un'estranea per te.....hai paura di me....Emile.....sono solo una promessa da mantenere ?.....a chi mi venderai Emile....Padre Adam non sara' clemente, io faccio sortilegi.....sortlegi che ogni uomo di fede puo' fare, credere e' gia' un grande sortilegio....." Grazie Emile, sto bene e non ho bisogno di nulla,ho solo bisogno di riavere Maria......Emile.....voi sapete e vi prego....non privatemi di lei..."....." Padre vi prego ridatemi mia figlia ora ha bisogno di sua madre..."....Era la seconda volta che allungavo le braccia davanti al Prete..........nel mio cuore un'emozione violenta incomincio' a brucaire........Vi prego, non fatemi prendere Maria con la forza.....per Amore potrei finire anche sul rogo.......per Amore Emile.....ho salvato la tua vita.......Emile...ascolta il tuo cuore........
Guisgard
06-12-2011, 01.57.15
A quelle parole di Altea, l’eunuco rise.
“Siete abile e bella come si conviene ad un’attrice, milady!” Esclamò. “Ma non abbastanza da confondere la realtà! Conosco bene il vostro volto e quello di vostro marito… ed ora comprendo anche chi sia veramente…” fissando Orlando.
Questi guardava l’eunuco.
“Allora avete davvero compreso…” mormorò lord Carrinton.
“Si.” Annuì l’eunuco.
“Lei non c’entra niente…” disse Orlando indicando Altea “… ci siamo sposati da poco… non sa nulla di questa storia… lasciatela andare ed io mi consegnerò a voi…”
Guisgard
06-12-2011, 02.12.49
Emile fissò padre Adam ed annuì.
Il chierico allora diede la piccola Maria ad Elisabeth.
“Il bene di questa creatura” disse padre Adam “viene prima di tutto. Rammentatelo ora e nel momento opportuno, madame.”
“Proseguiamo in quella direzione…” indicò Emile.
Poco dopo raggiunsero una fattoria.
“Possiamo fidarci?” Domandò padre Adam.
“Si, sono amici…” rispose Emile “… attendetemi qua…” e s’incamminò verso la fattoria.
Padre Adam allora, presa la corona del Rosario, cominciò a recitare i Divini Misteri.
Era assorto nella sua preghiera, mentre la piccola Maria si era ormai svegliata fra le braccia di Elisabeth.
“Questa bambina, madame…” disse il chierico “… sapete meglio di me che deve crescere con una famiglia vera… una madre ed un papà… so che amate questa creatura… dunque sceglierete il meglio per lei… ne sono certo…”
In quel momento ritornò Emile.
“E’ tutto in ordine. Venite con me.”
Lady Gaynor
06-12-2011, 02.24.02
Alle parole del pescatore, Gaynor ebbe un moto di sconforto. Non aveva denaro con se per potersi pagare la traversata, avrebbe quindi dovuto affidarsi alla generosità del capitano del battello. Lui ed i suoi marinai erano poco più in là rispetto ai pescatori e si apprestavano alla partenza. Gaynor si avvicinò loro e si rivolse al capitano: "Bonsoir, monsieur... Sono una cittadina francese che ha bisogno di ritornare in patria. Ero qui in visita in veste di ambasciatrice, ma ho avuto una disavventura e mi ritrovo senza denaro e senza più nemmeno i miei vestiti. Vi chiedo la grazia di riportarmi in Francia, a casa mia..." A questo punto la voce di Gaynor si spezzò e la ragazza scoppiò in un pianto dirotto.
Guisgard
06-12-2011, 02.44.15
I marinai corsi, nel vedere Gaynor vestita a quel modo, si scambiarono diversi sguardi.
“Oh, ma che pena, mademoiselle…” ridendo il capitano “… che crudeltà abbandonare una bellissima ragazza come voi… ma, non temete, ci occuperemo noi di voi… Gaston!” Chiamò all’improvviso.
Poco dopo un uomo dall’aspetto rude e dai modi anche peggiori si presentò davanti al capitano.
“Gaston, accompagna la nostra bellissima ospite nella migliore cabina della nave…”
Gaynor fu così condotta in una cabina che di bello e confortevole aveva ben poco.
Fu lasciata sola per diversi istanti, fino a quando entrò qualcuno.
“I miei omaggi, mia bella damigella.” Con un vistoso inchino il capitano. “Sono onorato di avervi sulla mia nave.” E subito riempì due bicchieri di liquore, servendone uno alla ragazza.
Guisgard
06-12-2011, 02.54.07
De Jeon fissò Talia.
Qualcosa attraversò il suo sguardo fino ad allora di ghiaccio.
Uno sguardo che non si era mai ammansito, che non aveva mai mostrato debolezza o titubanza.
Nemmeno quando mandava a morte i nemici della repubblica.
Fissò quella ragazza con i suoi occhi neri ed impenetrabili.
Poi, quegli stessi occhi passarono sul misterioso accompagnatore della ragazza.
E anche lui stava fissando gli occhi neri di Philip De Jeon.
“Sir Guisgard, a cosa dobbiamo questa sorpresa?” Le parole di Missan destarono tutti loro da quell’attimo in cui tutto sembrava essersi fermato.
“Beh, mio buon amico…” assumendo, da quell’istante, la sua solita espressione irriverente Guisgard “… mi trovavo in Francia per curare gli affari di mio zio, quando mi è giunta voce che era stato catturato nientemeno che l’inafferrabile Giglio Verde.”
“Non conosco costui.” Disse De Jeon.
“Sir Guisgard appartiene ad uno dei più nobili casati inglesi.” Spiegò Missan. “Ma, non credo di conoscere la vostra deliziosa accompagnatrice, monsieur.” Fissando Talia.
“Oh, lei è mia moglie.” Sorridendo Guisgard.
“Voi… ammogliato?” Stupito Missan.
Un turbato De Jeon ascoltava quella conversazione senza dire nulla.
“Eh, mio buon amico…” sospirò Guisgard “… cosa volete che vi dica… mio zio mi rinfaccia sempre di essere un irresponsabile… così, visto che dovevo mettere la testa apposto, almeno ho scelto una bellissima ragazza!” E rise.
“In effetti è davvero incantevole.” Fece Missan.
“Vi interessa dunque il Giglio Verde, monsieur?” Domandò De Jeon a Guisgard.
“In verità, volevo stupire la mia bella moglie.” Rispose Guisgard.
“Davvero?” Restando impassibile De Jeon. “Non sapevo che a lei interessassero i criminali. Salute a te, Talia.” Rivolgendosi alla ragazza.
“Colombina è famosa per la sua grande curiosità.” Disse all’improvviso una voce giunta fra loro. “E vedo che riesce sempre a far colpo, la nostra affascinante attrice.” Continuò Renart.
Con lui vi era anche Cabuan.
Guisgard, con un rapido e quasi impercettibile sguardo, guardò i volti di tutti loro.
Lady Gaynor
06-12-2011, 03.13.52
A Gaynor il comportamento dei marinai provocò una sensazione di disagio. Ma oramai era a bordo e fra poco avrebbe rimesso piede sulla sua terra. Poco dopo, il capitano entrò nella cabina.
“I miei omaggi, mia bella damigella. Sono onorato di avervi sulla mia nave.” E subito riempì due bicchieri di liquore, servendone uno alla ragazza.
"Vi ringrazio, capitano, ma mi scuserete se non vuoterò il bicchiere. Non sono abituata alle bevande forti..." E così dicendo, Gaynor bevve un sorso e poi posò il bicchiere su un tavolino.
Guisgard
06-12-2011, 03.21.29
Il capitano sorrise.
“Infatti, trovo che sia uno spreco…” avvicinandosi a Gaynor “… sono certo che vi sia già abbastanza fuoco nelle vostre vene, mademoiselle…”
Aprì allora uno sfarzoso baule e prese dal suo interno alcuni vestiti.
“Questo è appartenuto alla figlia del podestà di Amalfi…” mostrando a Gaynor uno di quei vestiti “… è di vostro gradimento?”
“O forse vi piace più questo, mademoiselle?” Gettando sul letto un altro di quegli abiti. “Non vorrei sbagliarmi, ma deve essere stato indossato dalla favorita del duca di Barcellona.”
Si sedette, come se fosse in attesa di chissà quale spettacolo.
“Avanti sceglietene uno ed indossatelo per me…”
Lady Gaynor
06-12-2011, 03.26.37
A Gaynor sembrò che il sangue le si gelasse nelle vene. Cominciò ad aver paura, sola in quell'angusta cabina con un uomo alto e forte il doppio di lei.
"Monsieur, non sono avvezza a spogliarmi davanti agli uomini, non l'ho mai fatto e non credo comincerò adesso. Davvero vorreste approfittare di una ragazza sola ed indifesa? Che razza di uomo sareste?"
Guisgard
06-12-2011, 04.08.18
Il capitano rise di gusto a quelle parole di Gaynor.
“Non abbiate paura, mia bellissima damigella…” fissandola “… non vi accadrà nulla di spiacevole, anzi…” sorrise lievemente “… avanti, scegliete uno fra quegli abiti… nel frattempo lasciate scivolare via questa veste ormai rovinata…”
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elisabeth
06-12-2011, 10.44.14
Emile fece si' che Padre Adam ripose Maria tra le mie braccia, era cosi' calda un fagottino di sole......" Ciao tesoro...sei stata buonissima, adesso vediamo di torvare un posto dove possoo lavarti e sfamarti.....cosi' potrai riposare srenamente..." Incominciai a cullarla e cantarle una dolce melodia.....il mormorio sommesso di Padre Adam...si univa al mio canto e ognuno a modo suo invoco' pace e serenita'.......quando il Prete si fermo' e decise di parlarmi......ogni parola fu' assorbita dalla mia mente...mi parlava di famiglia Madre, Padre e di quello che era il Bene di Maria......lui era un Prete e doveva pensare al bene dell'Anima...al bene di Maria ci pensavo io......." Padre Adam, vi rispetto perche' rappresentate la Chiesa, vi rispetto perche' Emile, mette a repentaglio la sua vita per portarvi in salvo.......e nessuno farebbe una cosa simile per qualcuno che non vale niente.......Preghiamo entrambi perche' la pace possa ristabilirsi e ogni famiglia ritrovi il prorpio focolare.......Sappiate pero' che Maria e' mia figlia.....e vi assicuro che nessuno meglio di me puo' proteggerla ed amarla cosi' come farei io, nessuna Madre degna di portare questo nome abbandonerebbe il proprio figlio....non ho un uomo accanto, anch'io sono cresciuta senza un padre, ne sento la mancanza........avrei voluto da lui quell'amore che non e' Materno.........ma sono qui, sono sana......non ho Mai fatto del male a nessuno e conosco la buona creanza....so leggere e scrivere conosco le Sacre Scritture..........come Voi Padre...che sapete leggere e scrivere.......se e' questo il destino di Maria le faro' da Madre e da Padre.............un consiglio...non intromettetevi nelle nostre vite......voi fate la vostra strada, io faro' la mia......"...ero arrabbiata, ero delusa.......ero, ero solo una donna sola con una bimba da crescere......Calis...non conoscevo quella terra, ma conoscevo il mare e questo mi spaventava, il mare era fatto per i pesci e non per gli uomini, ma ora non ero sola e la paura non doveva albergare nel mio cuore, vidi arrivare Emile....potevamo andare alla fattoria, non lo guardai in volto non volevo che lui leggesse nei miei occhi......presi Maria e le diedi un bacio.......proseguendo per la fattoria....
Talia
06-12-2011, 11.46.03
La tensione in quel cortile era alta... sguardi di fuoco, voci basse e taglienti, parole misurate ma caustiche... un’animosità tanto palpabile che potevo avvertirla sulla pelle, quasi potesse bruciarmi.
Mi sforzai di sorridere, tuttavia, e di apparire tranquilla al pari del mio accompagnatore.
“Vi interessa dunque il Giglio Verde, monsieur?” Domandò De Jeon a Guisgard.
“In verità, volevo stupire la mia bella moglie.” Rispose Guisgard.
“Davvero?” Restando impassibile De Jeon. “Non sapevo che a lei interessassero i criminali. Salute a te, Talia.” Rivolgendosi alla ragazza.
“Colombina è famosa per la sua grande curiosità.” Disse all’improvviso una voce giunta fra loro. “E vedo che riesce sempre a far colpo, la nostra affascinante attrice.” Continuò Renart.
Con lui vi era anche Cabuan.
Guisgard, con un rapido e quasi impercettibile sguardo, guardò i volti di tutti loro.
L’arrivo di Renart mi sorprese, se possibile, ancor di più...
Renart... che cosa ci faceva in quella caserma?
Renart era l’ultima, davvero l’ultima, persona che avrei desiderato vedere in quel momento...
Ebbi un involontario moto di nervosismo al suo arrivo e la mia mano si strinse convulsamente intorno al braccio dell’inglese, cui ero ancora appoggiata.
Solo un attimo... poi recuperai il controllo e tornai a sorridere...
“Renart...” mormorai “Questa si che è una sorpresa!”
I miei occhi rimasero fermi su di lui per appena un istante, poi scivolarono sull’uomo che lo accompagnava, un uomo che non conoscevo ma il cui sguardo mi causò un vago senso di disagio, per poi tornare subito su Philip De Jeon.
L'inglese aveva nominato il Giglio Verde... il celeberrimo Giglio Verde era stato catturato, dunque? Possibile?
E poi perché mai all'inglese questo interessava?
Ero incerta, indecisa, confusa... ma decisi di stare al gioco. I miei occhi, dunque, in quelli neri di De Jeon non ebbero la pur minima esitazione.
Philip... mentire con lui era più difficile... mi conosceva bene, troppo bene per potergli dare a bere qualsiasi cosa...
“Ovviamente hai ragione!” dissi dunque, con un piccolo e disinvolto movimento della mano e un sorriso leggero “Poco mi interessa di criminali... non me ne sono mai curata! Ma questo... com’è che si fa chiamare? Oh, si... il Giglio Verde! Beh, sono davvero curiosa di scoprire che aspetto possa avere un uomo simile!”
Sospirai appena...
“Oh, e solo una sciocca curiosità... un capriccio...” sorrisi e ruotai lentamente lo sguardo sull’inglese al mio fianco “Ma sir Guisgard ha insistito per appagarlo. Ha voluto accontentarmi... non è così, mon chéri?”
Osservai un momento di plateale silenzio, poi riportai gli occhi sul Ginestrino che mi stava di fronte e di nuovo sorrisi...
“Tuttavia è davvero una sorpresa trovarti qui...” ripresi, in tono basso e morbido “Una sorpresa insperata, Philip! Una fortuita circostanza, direi! E dimmi... non ci fai accomodare? Ti ricordavo molto più ospitale, monsieur De Jeon!”
E il mio sorriso per lui, carezzevole, si allargò appena.
Altea
06-12-2011, 13.21.59
Stavo per ribattere a quel servitore impudente quando Orlando si lasciò arrendere. "Si conoscono? è stato scoperto? liberarmi?" pensai "ma che succede?". Ad un tratto mi ritrovai fuori da quella casa, tutto avvenne cosi in fretta, quegli uomini anche se gentilmente mi portarono fuori, nemmeno il tempo di dire nulla ad Orlando.
Bussai forte alla porta ma nessuno apriva, cercavo di guardare dentro alle finestre ma pesanti tende celavano la casa. Subito corsi nella locanda dove arrivammo subito dopo le nozze, i cavalli si trovavano ancora là. Abbeverai Darkmoon e gli diedi del fieno, accarezzandolo "Mio fido amico, mi hai aiutato molto, ora dobbiamo salvare Orlando...Lord Carrinton".
Detto questo salii in groppa, la nostra dimora non doveva essere lontana, ricordavo benissimo la strada per la cappella e furono loro a indicarci quel posto, vi passai davanti ma evitai di guardarla. Perchè tutto doveva essere cosi complicato in questo posto? Entrammo nella fitta vegetazione di quel bosco, dove quella notte trovai Orlando e mi disse voleva sposarmi subito e improvvisamente mi trovai davanti al palazzo. Ivi, davanti alla porta, vi stavano le guardie. Smontai da cavallo e mi avvicinai a loro "I miei saluti sono Lady Altea O' Kenninghton...anzi Lady Altea Carringhton. Mi sono sposata con il milord..è una storia lunga. Lord Carrinton sta rischiando la vita, pure di essere ucciso". Fissai le guardie, forse non mi avrebbero creduta, non avevo nulla che poteva dimostrare che avevo sposato il loro padrone, avessi avuto almeno l'anello nuziale.
Parsifal25
06-12-2011, 15.59.33
Quelle parole mi rimasero esterefatto.... parla d'Inferno.....perchè? Cosa mai può essergli successo? Inoltre, man mano che andava a divenire tutto più chiaro, i miei occhi non potevano credere a quello che andava formandosi. Un monaco incatenato in un monastero? Che orrenda visione e pensiero.... pensaì; eppure dovrebbe vivere la misericordia, il perdono, la fratellanza in un luogo dedito al culto di Dio. Cercando di non ferirlo ed attaccarlo con fare molto gentile, dissi:
"Servo di Dio perchè siete incatenato? Quale è il vostro nome? Perchè avete subito tale condanna?"
Guisgard
07-12-2011, 01.13.07
Parsifal fissava la misteriosa figura davanti a lui.
“Perché i doni di Dio in questo mondo sono visti come veleno…” disse la figura, con una voce che sembrava ammorbidirsi ed ammansirsi sempre di più “… ed io ed il frutto di quel dono siamo imprigionati in questa cella…” ora la sua voce appariva finalmente chiara e riconoscibile.
Era quella di una donna.
Ad un tratto l’altra figura, quella che stringeva un martello, si avvicinò ancor più a Parsifal come per colpirlo.
“Fermo!” Gridò all’improvviso una voce. “Fa una mossa e giuro che ti trafiggo con la mia balestra!” Minacciò Fountaine.
Guisgard
07-12-2011, 01.39.12
Padre Adam non rispose nulla a quelle parole di Elisabeth.
Giunto poi Emile, i tre raggiunsero la fattoria.
Qui trovarono un uomo ed una donna, marito e moglie, che li accolsero con garbo, senza fare loro alcuna domanda.
La casa era accogliente ed un bel fuoco riscaldava quell’ambiente.
“Sedetevi pure accanto al camino.” Disse il padrone di casa. “Io sono Alain e questa è mia moglie Muriel.”
“Tra un po’ il pranzo sarà pronto.” Sorridendo la moglie.
Poco dopo ai tre ospiti fu servita una minestra calda, insaporita con verdure ed un po’ di lardo, per dare a quel pasto il sapore della carne.
“Perdonateci, amici.” Fece Alain. “Non abbiamo di meglio da offrirvi. Purtroppo la miseria ormai domina quasi ovunque qui ad Animos…”
“Alain!” Lo riprese Muriel.
“Si, perdonami…” sorridendo lui “… volevo dire Magnus…”
“Non temete…” disse Emile “… nessuno più di me in Francia odia i Ginestrini e la loro dannata Repubblica.”
“E’ inutile condannare, amico mio.” Intervenne padre Adam. “Nessun uomo è tanto malvagio da essere odiato dai propri simili. Non giudichiamo, così da non essere poi giudicati noi.”
“Perdonatemi, padre…” replicò Emile “… conosco i Vangeli… ma vedendo cosa sono i miei simili, beh, talvolta quasi dubito di essere un Cristiano… scusatemi…” e finito poi di mangiare uscì fuori sulla staccionata.
Lady Gaynor
07-12-2011, 01.40.34
Il capitano rise di gusto a quelle parole di Gaynor.
“Non abbiate paura, mia bellissima damigella…” fissandola “… non vi accadrà nulla di spiacevole, anzi…” sorrise lievemente “… avanti, scegliete uno fra quegli abiti… nel frattempo lasciate scivolare via questa veste ormai rovinata…”
La risata del capitano non piacque a Gaynor, che tuttavia cercò di farsi coraggio. "Monsieur, forse non sono stata abbastanza esplicita. Non intendo spogliarmi davanti a voi, nè adesso nè mai. Piuttosto mi butto in mare..."
Guisgard
07-12-2011, 02.07.31
Quella visione svanì in un attimo.
Un istante dopo, Daniel fu raggiunto da Hagus, Cavaliere25, Giselle e il resto del gruppo.
Partirono così seguendo le indicazioni di Marie.
Attraversarono uno stretto sentiero e si ritrovarono presso la chiesetta del Presbitero Tommaso.
Hagus entrò e trovò una monaca intenta a pregare.
“Sorella, lady Giselle è salva.” Disse Hagus alla religiosa.
La monaca allora abbracciò Giselle e la portò negli alloggi accanto alla chiesa.
“Ora pensate solo a riposare.” Rivolgendosi alla donna. “Domani, a Dio piacendo, sarete condotta dalla vostra padrona.”
Giselle, prima di seguire la monaca, ringraziò tutti loro per averla liberata.
“Daniel, Cavaliere25…” fece Hagus ai due “… siete stati un ottimo aiuto per questa missione… il vostro aiuto è stato determinante. Vi siamo tutti debitori.”
Guisgard
07-12-2011, 02.16.26
Altea si ritrovò così davanti a quelle due guardie.
“Attendete qui, milady.” Disse una di quelle.
Poco dopo la guardia ritornò.
Ma non era sola.
“Ancora voi…” disse Angry “… a questo siete arrivata dunque? A spacciarvi per la moglie del mio padrone? Lui amava e ama tutt’ora sua moglie… quella vera. Voi invece non siete niente… andatevene via o vi farò mettere ai ferri.”
E diede ordine alle guardie di chiudere il cancello, lasciando così Altea da sola fuori al palazzo.
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Parsifal25
07-12-2011, 02.37.49
Le parole che provenivano da questa donna erano veramente dolci, ma perchè ha dovuto subire una così atroce condanna.... Mentre la ascoltavo, lo strano individuo con il martello tentò di attaccarmi ma fortunatamente il mio Maestro intervenne.
"Maestro, che cosa orribile hanno fatto questi monaci a codesta fanciulla..... è orribile"
"Perchè dovresti essere veleno..." chiesi a quella donna
Guisgard
07-12-2011, 03.13.58
Tutto stava accadendo velocemente.
In quella stanza vi erano Parsifal, Fountaine, la misteriosa donna incatenata a quella sedia e lo strano individuo col martello.
“Fermi!” Disse una voce all’improvviso. “Fermi e riponete ogni arma…” continuò il priore del monastero.
“Cosa sta succedendo qui?” Domandò Fountaine.
Un monaco accese due candele e finalmente la luce spazzò via la penombra da quel luogo.
Apparvero così i volti di quella donna e dell’individuo con il martello.
Lei era una giovane donna bellissima.
Mentre l’individuo col martello era deforme.
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Guisgard
07-12-2011, 03.17.06
A quelle parole di Gaynor, il capitano le afferrò un polso e la spinse sul letto.
Si avvicinò poi alla giovane.
Ma quando fu sul punto di strapparle via quella veste, notò qualcosa che lo turbò.
Era un giglio ricamato sull’orlo della clamide.
“Come avete avuto questa veste?” Chiese a Gaynor. “Rispondete… chi vi ha dato questa veste che indossate?”
Guisgard
07-12-2011, 03.38.37
“L’aristocrazia non è ben accetta in queste terre.” Disse De Jeon fissando Talia. “Ed ora, a quanto vedo, anche tu ne fai parte.”
“Eh, egli non ci ama, moglie mia.” Sospirando Guisgard ed accennando il suo solito sorriso irriverente. “Vi dirò, amico mio, che essere aristocratici oggi è davvero una gran seccatura.” Rivolgendosi poi a De Jeon.
“Non parlavo con voi, monsieur.” Fissandolo De Jeon.
“Oh, ma parlo io a voi.” Ridendo Guisgard.
“Lasciate che vi presenti monsieur Renart e monsieur Cabuan.” Intervenne Missan, come a voler interrompere quella discussione tra Guisgard e De Jeon. “Sono venuti per fare una denuncia.”
“Davvero?”
“Si, sir Guisgard.” Annuendo l’ambasciatore. “Monsieur Cabuan è stato testimone nientemeno che di un crimine operato dal Giglio Verde e dai suoi complici.”
“Incredibile!” Esclamò Guisgard.
“Già.” Annuì Missan. “Quanto a monsieur Renart, invece, pare voglia denunciare un traditore… un nemico del popolo, un Pomerino che nasconde il viso dietro una maschera. Un traditore che ha nome Tafferuille.”
“Si, l’ho veduto io stesso andare, tempo fa, in una locanda piena di Pomerini.” Disse Renart. “E con me c’era anche lei.” Indicando Talia.
De Jeon si voltò verso la ragazza.
“Solitamente conosco bene i miei simili…” mormorò “… i loro sentimenti, le loro virtù o le loro miserie… ma forse con te mi sono sbagliato…” un lampo attraversò il suo sguardo.
“Talia era con me!” Ripeté Renart. “E abbiamo passato la notte in quella locanda. Insieme!”
De Jeon lanciò un altro sguardo a Talia, per poi avvicinarsi a Renart.
“Ci basta la vostra testimonianza, repubblicano.” Disse il Ginestrino. “Gli aristocratici non possono testimoniare davanti al Tribunale Popolare.”
Guisgard fissò Renart.
“Cosa avete da guardare?” Rivolgendosi all’inglese questi. “Pensavate di essere stato il primo?” E rise.
“Dove si trova questo Tafferuille?” Domandò De Jeon.
“Al Teatro Reale, signore.” Rispose Renart.
“Missan, mandalo a prendere.” Ordinò De Jeon. “Lo interrogheremo subito. Forse il boia oggi avrà un bel po’ di lavoro da portare a termine.”
Missan annuì e si allontanò.
“Posso chiedervi, amico mio, di non parlare di queste cose davanti a mia moglie?” Avvicinandosi Guisgard a De Jeon. “Vedete, è facilmente impressionabile.”
“Fatela finita, pappagallo, o vi taglierò la gola io stesso.” Rivolgendosi a lui con astio De Jeon.
“Che singolare coincidenza…” sorridendo Guisgard “… stavo pensando la stessa cosa anche io… eh, peccato non avere con me un’arma… ma forse questo genere di cose è stato bandito nella vostra repubblica…”
“Abbiamo bandito solo il marcio da Magnus…” fissandolo De Jeon “… quanto alla vostra spada, possiamo tranquillamente rimediare…” raggiunse allora la parete dell’androne e sfilò dal muro due spade che erano fissate accanto ad uno scudo.
“Non è romantico, anima mia?” Voltandosi Guisgard verso Talia. “Due uomini che lottano per te… chissà chi sarà il fortunato per cui sospirerai…” le baciò la mano, per poi raggiungere il Ginestrino.
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elisabeth
07-12-2011, 09.38.45
La fattoria era calda e accogliente.....e i due proprietari ci avevano accolto con l'umilta' e la generosita' delle persone semplici.....il calore del camino era balsamo per il nostro corpo immerso nell'acqua per tanto tempo...e il profumo di minestra faceva gorgogliare lo stomaco in maniera imbarzzante.....Mi rivolsi alla donna Muriel cosi' aveva detto di chiamarsi...." Perdonatemi avrei bisogno dell'acqua per pulire la bimba e del latte caldo......e' da un po' che non mangaia e se continua cosi' i suoi strilli li sentiranno per molte miglia......".....Trovai cosi' tutto l'occorrente per sistemare la bimba.....ora era profumata e sfamata e dopo qualche gorgoglio si era addormentata come un'angioletto.....la deposi sul letto dei due cognugi...sotto di lei misi il mio mantello.....era come se io l'avessi ancora tra le braccia....
Il pasto era buono.....e comunque era caldo.....non dissi neanche una parola ...quella guerra aveva portato alla fame......la gente stava raschiando nelle pentole per riuscire a procurarsi un pasto decente, che strana cosa era la liberta'......a quanto pare si otteneva solo col sangue......e molte volte....la Liberta' non era di tutti ma solo di quei pochi che avevano il potere..per gli altri in genere cambiava veramente poco...........Sentii Emile rivolgersi a Padre Adam in maniera insolita....era veramente amareggiato..conosceva i Vangeli.......parole straordinarie solo per pochi...comprenderli non era per tutti...ma solo per chi riusciva ad aprire il proprio cuore, l'uomo era un'altra cosa....l'uomo continuava a sporcarsi l'anima.........Lo vidi uscire, dopo aver finito l'ultima cucchiaiata di minestra, lasciare qualcosa nel piatto era un orrore.........Uscii fuori senza curarmi di chi avrebbe potuto pensare che era ineducato lasciare il desco........non parlavo con Emile da tempo..."........Corsi quasi per raggiungerlo ogni suo passo erano due dei miei.......arrivai alla staccionata che ansimavo quasi....e quando lentamente rispresi respiro......" Emile.....devo ringraziarvi, se ho riavuto Maria tra le braccia e' solo per Voi...so' perfettamente cosa pensa di me Padre adam...e forse cosa pensate anche Voi di me............Vi prego di credere che non ho nulla a che vedere con la stregoneria.........chi prende alcuni studi....conosce le forze della natura...ama Dio in maniera incondizionata...........Conosco le sacre Scritture .......e i Vangeli Emile ..parlano a gli uomini in maniera semplice, forse troppo semplice per penetrare in cuori corrotti........."...presi le sue mani tra le mie.....non era convenzionale che una donna facesse una cosa del genere...ma ero sempre stata spontanea......." Emile....Padre Adam vuole che io dia Maria ad una famiglia.....perche' lui non pensa io la possa crescere in realta', vuole togliere la bimba tra le braccia di chi pratica stregoneria........vorrei che tu sapessi.....che io non lo permettero' mai, per nulla al mondo...e tutto quello che io ho fatto sino ad ora lo fatto solo per Amore............desidero solo voi lo sappiate......Grazie perche' se oggi sono qui lo devo a Voi...".......Gli bacia la guancia.....e mi staccai da lui.....mi sentivo smarrita...ma solo perche' non sapevo cosa mi stava....riservando il futuro......
Altea
07-12-2011, 09.52.25
La guardia mi disse di aspettare fuori dal cancello, rimasi in dignitoso silenzio ma meravigliata da quell'atteggiamento quando all'improvviso apparve Angry, quella governante acida si accanì contro di me e addirittura minacciandomi di morte, prese la via del palazzo e urlai "Cosa ci fate a palazzo Angry. Io sono la moglie di Lord Carrinton, che vi piaccia o no e vedrete appena sistemata la situazione, andrete in giro per i palazzi a chiedere la carità cristiana. E questa volta non scherzo."
Mi voltai verso la guardia "Quanto a voi, avete disubbidito a un ordine di Lord Carrinton, andrò da Lord Tudor, e se per caso il milord dovesse morire perchè voi non avete creduto alle mie parole vi aspetterà la prigione o peggio". Vidi la guardia impallidire improvvisamente, montai a cavallo di Darkmoon ma avrei agito in modo diverso, mi diressi verso la dimora di Lady Kate, lei sapeva delle nozze, le avrei spiegato che mi ero sposata in segreto e del rischio che correva Orlando, dopodichè mi avrebbe accompagnata da Lord Tudor per cercare di risolvere la situazione. Mi fermai davanti al palazzo della duchessa, mi presentai alla guardia ma non ce ne fu bisogno. Da lontano vidi Lady Kate che accorreva verso di me con le mani protese come per abbracciarmi, ricambiai l'abbraccio. Probabilmente era preoccupata poichè quella sera prima di sposarmi mi trovavo proprio nel suo palazzo. La fissai e dissi "Lady Kate, mi sono sposata in segreto con Lord Carrinton..Orlando...laggiù sulle scogliere. Poi ci dissero di andare in un villaggio di pescatori per la luna di miele, io non ero molto convinta. Infatti sono occorsi accadimenti spiacevoli, mi hanno rubato la fede nuziale e per cercare la ladruncola siamo finiti in una grotta e qui un eunuco ci imprigionò. Orlando parlava di un certo....Giglio Verde" vidi la lady sbiancare e spalancare gli occhi. "In poche parole egli si trova là, prigioniero in una casa, ferito da un lupo e lo hanno pure minacciato. Sono andata a palazzo del milord, c'era la governante Angry e mi ha cacciata non credendomi che fossi ora Lady Carrinton, e pure le guardie non mi hanno creduta. Dobbiamo cercare aiuto presso Lord Tudor, sareste cosi gentile da accompagnarmi? Lord Carrinton potrebbe anche essere stato già ucciso".
Talia
07-12-2011, 11.43.49
Renart... le sue parole, le sue bugie... avevo ascoltato senza poter dire niente, con gli occhi spalancati per la sorpresa...
Renart... avrei avuto voglia di schiaffeggiarlo, di colpirlo e colpirlo ancora... avrei avuto voglia di gridargli in faccia quanto era bugiardo e falso... quanto era stupido a voler tirare in ballo Tafferuille... Tafferuille che non aveva nessuna colpa...
“Non è romantico, anima mia?” Voltandosi Guisgard verso Talia. “Due uomini che lottano per te… chissà chi sarà il fortunato per cui sospirerai…” le baciò la mano,
La voce di sir Guisgard, così vicino a me, mi riscosse.
Trattenni la sua mano nella mia...
“E’ una follia!” gli sussurrai con voce agitata “Non fatelo, vi prego... Ti prego, non farlo! E’ pericoloso. E non è necessario!”
Ma lui aveva sorriso, per poi voltarsi e raggiungere De Jeon dall’altro lato del cortile.
E fu in quell’istante che i miei occhi caddero di nuovo su Renart...
Se ne stava fermo, in piedi a pochi passi da me, sfoggiando uno sgradevole sorriso di trionfo sul volto.
Avevo capito il suo gioco.
E lo odiai!
Renart si era permesso di fare l’unica cosa che non avrebbe dovuto: si era permesso di tirare in ballo la compagnia per soddisfare il suo stupido orgoglio e le sue vuote vendette... si era permesso di tirare in ballo Tafferuille, e con lui tutti gli altri, probabilmente solo perché ce l’aveva con me...
Ma perché ce l’aveva con sir Guisgard, ora? Per lo stesso motivo, forse?
I miei occhi, su di lui, si indurirono...
Un attimo... poi li riportai all’altro capo del cortile dove Guisgard e Philip erano uno di fronte all’altro.
Mi mossi, quindi, e li raggiunsi in fretta...
“Vi prego!” mormorai, frapponendomi tra loro “Vi prego... non occorre giungere a questo! E’ tutto un enorme malinteso... Renart ha mentito, ha mentito spudoratamente.”
Lanciai un’occhiata confusa e preoccupata all’inglese...
Non capivo...
Aveva detto di avere un piano... qual era, dunque? Farsi infilzare in un duello? Cosa sperava di ottenere così? Lo guardai... tentando di trovare sicurezza in quel suo sguardo tranquillo... ma ero preoccupata, troppo preoccupata.
Poi spostai gli occhi su De Jeon...
“Philip, ti prego...” mormorai “Ti prego... ragiona! Tu mi conosci: guardami, dunque... non puoi credere davvero a Renart!”
Daniel
07-12-2011, 14.50.31
Mi inchinai alla dama..
<<Di nulla Milady..>> dissi con un sorriso..
Entrai nella chiesa.. Era buia e silenziosa.. Erano anni che non ci entravo.. Vidi Sir Hagus lì vicino e gli dissi a bassa voce
<<Da piccolo mi obbligavano a sopprimere la mia magia.. Mi dicevano che era una cosa maligna.. del diavolo... Ma io credo che se la si usa per il bene non vedo perchè debba essere malvagia.. Ma in quest'epoca le menti delle persone sono troppo chiuse per un discorso del genere..>> Tacqui per qualche minuto e poi aggiunsi..
<<E adesso la nostra missione è finita?>> dissi con un pò di malinconia negli occhi..
Lady Gaynor
07-12-2011, 14.58.34
A quelle parole di Gaynor, il capitano le afferrò un polso e la spinse sul letto.
"Fermatevi! Per l'amor del cielo, cosa volete fare?!" Gaynor a quel punto era in preda al terrore, il suo desiderio di tornare a casa l'aveva fatta agire con troppa ingenuità ed ora ne stava per pagare le conseguenze ad un prezzo troppo alto.
Si avvicinò poi alla giovane.Ma quando fu sul punto di strapparle via quella veste, notò qualcosa che lo turbò.
Era un giglio ricamato sull’orlo della clamide.
“Come avete avuto questa veste?” Chiese a Gaynor. “Rispondete… chi vi ha dato questa veste che indossate?”
Nel sentire quelle parole, un barlume di speranza si affacciò nel cuore di Gaynor. Dopotutto, il capitano aveva riconosciuto il simbolo del giglio verde e dalla sua reazione si sarebbe detto che lo temeva. Decise di giocare l'ultima carta che aveva a disposizione, sperando fosse la mossa giusta. "Me l'ha regalata il Giglio Verde in persona... se mi usate violenza, sappiate che non ci sarà un posto al mondo in cui voi sarete al sicuro, perchè lui vi raggiungerà ovunque e ve la farà pagare..."
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Parsifal25
07-12-2011, 15.09.00
La luce illuminò quel luogo.....non era possibile. Quella creatura era un essere umano deforme e la donna sembrava una dea. Il priore intervenne a fplacare il tutto. E volgendomi a lui, chiesi:
"Cosa significa ciò Padre, perchè questa donna e quest'uomo sono stati rinchiusi". La rabbia iniziò ad impossessarsi delle mie azioni ed urlando dissi:
"Come è possibile condannare queste vite, siete o non siete servi di Dio..... Rispondete!!" E con forza colpì il tavolino lì presente.
Guisgard
07-12-2011, 15.21.11
Udito il racconto di Altea, lady Kate non perse neanche un minuto.
Annuì e fece preparare la sua carrozza.
Poco dopo le due donne erano già in cammino verso il Palazzo del Belvedere, la nobile dimora dei Tudor.
Giunte, le due dame furono subito ricevute da lord Tudor.
“A cosa devo questa piacevole sorpresa, lady Kate?” Andando in contro alle due il nobile di Camelot.
“Milord…” spiegò lady Kate “… abbiamo bisogno di voi. Questa è lady Altea, moglie di lord Carrinton.”
“Moglie di lord Carrinton?” Ripeté meravigliato il duca. “Le mie felicitazioni, milady! Come sta vostro marito?”
Guisgard
07-12-2011, 15.25.00
Hagus sorrise a Daniel e diede al giovane scudiero una pacca sulla spalla.
“Si, forse il nostro compito è terminato, ragazzo mio.” Disse. “Ma presto, a Dio piacendo, ci saranno altre avventure. E sono certo che saprai farti onore nuovamente.”
Accese un cero davanti all’altare e si segnò.
“Vieni, ora torneremo al Belvedere.” Aggiunse Hagus. “Lì presto farà ritorno anche sir Guisgard. E così potrai raccontargli dell’ottimo lavoro che hai fatto.”
Presero due cavalli e si diressero al palazzo dei Tudor.
Guisgard
07-12-2011, 15.34.54
“Calmati, ragazzo mio.” Disse Fountaine a Parsifal. “Sono certo che il priore ora ci racconterà ogni cosa…”
E il chierico annuì.
“Tempo fa” cominciò a raccontare “il vescovo ci affidò una giovane novizia… era lady Petra…” indicando la bellissima donna incatenata “… si era invaghita di un uomo sposato e suo padre, per impedire il loro amore, decise di chiuderla in convento. Ma ella, quando giunse qui, era già gravida. Il bambino nacque qui… ma non fu benedetto dalla sorte… e potete vedere voi stessi…” indicando il ragazzo deforme “… decidemmo così di tenere segreta la cosa, per salvare la vita alla madre ed al piccolo… da allora sono rimasti qui, segregati… l’abbiamo fatto per proteggerli… lei sarebbe stata arsa viva… mentre il piccolo soffocato… ma per impedire loro di fuggire siamo stati costretti a rinchiuderli nelle condizioni che voi stessi avete visto…”
“Era dunque questo ragazzo che rubava nella dispensa!” Esclamò Fountaine. “E per sviarci sporcava le scarpe della statua della Vergine!”
“Si.” Annuì il priore.
Altea
07-12-2011, 15.40.42
Per fortuna Lady Kate, come sempre, dimostrò tutta la sua amicizia ed alleanza con me, teneva molto a me ma notavo pure a Orlando.
Arrivammo al Belvedere, ero nervosa di incontrare Lord Tudor, mi si era sempre parlato di lui come una persona autoritaria.
Poco dopo egli ci venne incontro, dopo i saluti di convenienza fui presentata al milord, il quale mi accolse con benevolenza.
"I miei omaggi Lord Tudor" un lieve inchino "io sono Lady Altea Carringhton, mi sono sposata con il milord alcuni giorni fa ma ci conosciamo da molto tempo. Abbiamo fatto una...pazzia..ci siamo sposati in segreto. Sono andata, appunto, nel palazzo di mio marito ma le guardie non mi hanno creduta. E sono venuta a chiedere il vostro aiuto, Lord Carringhton potrebbe rischiare la vita". Notai la perplessità di Lord Tudor che mi ascoltava in silenzio e proseguii "Per una sorta di vicessitudini che sono lunghe da spiegare...siamo stati fatti prigionieri da una banda che..Orlando...chiama il Giglio Verde, un eunuco ci proibiva di uscire finchè riuscii a trovare il modo per scappare ma Orlando fu ferito a una mano da un lupo, che si trovava nel covo. Riuscimmo a tornare in quel villaggio di pescatori, laggiù sulle scogliere, e andammo presso un dottore e poi ivi ci fu una sorpresa, quel dottore dopo aver curato il milord sparì e riapparve quel servitore del Giglio Verde con altri uomini. Mi fecero uscire dalla casa, ma Lord Carringhton fu trattenuto e sembra che quel servitore lo conoscesse e anche il milord sapeva chi fossero. Per favore aiutatemi a salvarlo, sperando che sia ancora vivo e non sia stato portato altrove".
Guisgard
07-12-2011, 15.46.49
De Jeon fendeva l’aria con la sua spada per prepararsi al duello.
“Credi che stia facendo questo per te?” Fissando Talia. “Davvero pensi questo? E perché mai? Odio l’aristocrazia e tutti i suoi privilegi… e odio quelli come te che ne sono attratti…” fissò poi Guisgard “… quest’uomo morirà… e tu dovrai rispondere davanti al popolo dei tuoi rapporti con lui.” Voltandosi di nuovo verso Talia.
“Io non sono uno di quei mariti gelosi” sorridendo Guisgard “ma potrebbe infastidirmi il tono confidenziale che usate con mia moglie, amico mio.”
De Jeon lo guardò con disprezzo.
“Mi fai pena…” disse il Ginestrino “… lei sta con te solo per il tuo lignaggio… per chi credi terrà in questo duello?”
“Oh, non mi faccio più domande sulle donne, ormai!” Osservando la sua spada Guisgard. “Sono troppo complicate per me.”
“Cominciamo e facciamola finita.” Sentenziò De Jeon. “Monsieur…” rivolgendosi poi a Renart “… abbiate la bontà di tenere a bada mademoiselle… potrebbe intromettersi nel duello e restare colpita a morte… non voglio che muoia insieme a questo inglese.”
Guisgard sorrise.
“State tranquillo, signore.” Rispose Renart. “Se proverà solo anche a muoversi ci penserò io a darle una giusta lezione.”
Un attimo dopo il duello cominciò.
Guisgard
07-12-2011, 16.16.04
Il capitano lasciò Gaynor e si alzò dal letto.
“Io…” farfugliò “… io non potevo immaginare… perdonatemi, madame…” mostrando un lieve inchino “… disponete pure di questa cabina liberamente… scegliete quale abito vi si addice di più… io darò ordine di farvi portare da mangiare e da bere…” ed uscì dalla stanza.
Talia
07-12-2011, 16.17.18
“Nessuno morirà, invece!” ribattei alle parole di De Jeon, facendo due passi avanti.
Ma invano... i due si erano già lanciati l’uno contro l’altro e i colpi erano tutt’altro che leggeri. Il clangore, i movimenti secchi e precisi dei due... tentai di farmi avanti, di frappormi tra loro... ma non ci riuscii.
Ad un tratto avvertii una mano afferrarmi e tirarmi indietro...
“Tu toccami di nuovo...” dissi seccamente a Renart, tirando malamente via il mio braccio dalla sua presa “E giuro che te ne faccio pentire!”
Lo guardai appena, lanciandogli lo sguardo più sprezzante che possedevo, poi tornai trepidante a seguire il duello.
Parsifal25
07-12-2011, 16.25.37
Fino ad un certo punto potevo comprendere la storia ma no il resto, capì che intendevano proteggerla ma non c'era bisogno di incatenarla ad una sedia....lasciandola al buio.... ed il figlio non poteva essere lasciato senza controllo o l'abbraccio di una madre. Era una cosa inconcepibile per me.... non riuscivo a trattenere la rabbia. Non potevo.....
"Spero che li liberiate da questa condizione donandogli una vita vera, non da reclusi ma da esseri umani.... Possono vivere con voi anche da esseri liberi." Il movimento del mio corpo lasciò uscir fuori la croce dei Longiniu
Guisgard
07-12-2011, 16.34.08
Emile ascoltò Elisabeth senza interromperla.
“Si, lo so…” sorridendo lui quando lei ebbe terminato “… non sei una strega…” si avvicinò alla donna e le accarezzò il viso “… nessuno ti toglierà Maria… ti faccio questa promessa…”
Dopo qualche istante giunse Alain.
“La carrozza è pronta, monsieur.” Disse. “Appena vorrete vi condurrò a Calais.”
“Partiremo subito, grazie.”
L’uomo annuì e raggiunse il fienile, dove si trovava la carrozza.
Poco dopo anche padre Adam uscì dalla casa.
“Padre, stiamo per partire.” Fece Emile.
Il chierico annuì.
E dopo alcuni istanti, la carrozza lasciò la fattoria sotto gli occhi di Muriel che segnandosi invocò la protezione del Cielo sui tre fuggiaschi.
Guisgard
07-12-2011, 16.49.15
E mentre Altea raccontava l’accaduto a lord Tudor, nel palazzo furono annunciati il fedele Hagus e lo scudiero Daniel.
“Finalmente!” Esclamò lord Tudor. “Dove eravate finito?”
“Perdonatemi, milord, ma sono stato trattenuto da affari urgenti.” Spiegò Hagus.
“E come se non bastasse” tuonò il vecchio duca “quel tiratardi di mio nipote è fuori Camelot non so neanche più da quanto tempo!”
“Sir Guisgard non è ancora tornato a Camelot?” Preoccupato Hagus.
“Già!” Rispose il duca. “Chissà dove sarà a sperperare il mio denaro! Comunque… ora voglio che vi occupiate di lady Altea e di lord Carrinton… prendete degli uomini ed ella vi condurrà presso il villaggio in cui è stato imprigionato suo marito.”
“Si, milord.” Annuì Hagus.
Poco dopo tutto era pronto.
Così, Hagus, Altea ed alcuni soldati partirono verso il villaggio dei pescatori.
elisabeth
07-12-2011, 16.55.16
Raccolsi quella carezza come si raccoglie il piu' delicato dei fiori.........la voce di Alain ....mi fece sobbalzare..la carrozza era pronta, Calais.......andai a casa e presi Maria tra le braccia...solo qualche saluto e mi ritrovai seduta difronte a Padre Adam .........avevo voglia di distrare la mia mente a pensieri belli...a momenti di vita passata, ma lo sguardo ricadeva sempre sul Prete........Emile era li' che non parlava.......chiusi gli occhi e feci finta di dormire, almeno se avessero voluto parlare tra di loro avrebbero potuto farlo....e io forse avrei potuto comprendere, quale sarebbe stato il nostro percorso.......
Altea
07-12-2011, 17.11.25
Improvvisamente entrarono nel salone alcuni uomini e tra loro riconobbi il giovane scudiero che mi aiutò nella vicenda del duello tra Lyo e Orlando, e gli sorrisi.
"Vi ringrazio Lord Tudor per il vostro aiuto, ero certa che voi avreste saputo cosa fare. Mi auguro di incontrarvi in situazioni più gradevoli". Con un leggero inchino mi accomiatai e seguii il giovane scudiero e Sir Hagus, come lo aveva chiamato il milord. Egli notavo era serio e non parlava, mi diedero un cavallo e presto partimmo verso la scogliera, attraversammo la foresta finchè giungemmo alla chiesetta. "Ecco vedete? Qui io e Lord Carrinton ci siamo sposati, poi ci dissero di passare la luna di miele presso quel borgo di pescatori. E lì si trova quella dimora dove dissero vi era un dottore perchè il milord fu ferito da un lupo nel covo del...Giglio Verde. E proprio in questa casa quel dottore, se lo era, mandò a chiamare l'eunuco e degli uomini che sono i servitori di questo Giglio Verde. Dobbiamo subito andare in quella casa prima che sia tardi".
Guisgard
07-12-2011, 17.26.30
“Cosa accadrà adesso?” Domandò padre Adam ad Emile.
Elisabeth sembrava dormire tranquilla.
“A Calais troveremo una nave che ci condurrà in Inghilterra.” Rispose Emile.
“Ricordate la vostra promessa.”
“Riguardo a cosa, padre?”
“Alla bambina.” Rispose il chierico. “Deve stare con una famiglia vera.”
Emile non rispose nulla e tornò a fissare il paesaggio dalla finestrella della carrozza.
Dopo qualche altro miglio, finalmente giunsero al porto di Calais.
Guisgard
07-12-2011, 17.30.32
“State tranquilla, milady.” Disse Hagus ad Altea.
Imboccarono così uno stretto sentiero, fino a raggiungere un vecchio faro abbandonato che dominava il promontorio.
Scesero ed entrarono all’interno.
Appena dentro, Hagus accese una torcia.
Un attimo dopo, di fronte a loro, comparvero l’Eunuco e i suoi fedeli uomini.
In mezzo, legato su una sedia, c’era Orlando.
“Altea!” Gridò questi. “Cosa ci fai qui? Perché sei tornata! Ti avevo detto di andartene via!”
“Perché non raccontate tutto a vostra moglie?” Fissandolo Hagus. “Ditele chi siete veramente… avanti…”
Daniel
07-12-2011, 17.34.14
Entrai nella sala dove c'èra Lord Tudor, Lord Carrinto e Lady Altea.. Feci un inchino e un sorriso a Lady Altea e sentendo nominare Lord Carrinton la rabbia iniziò a ribbollirmi nelle vene.. Non mi scorderò mai quello che mi ha fatto.. Sentii che Lord Tudor affidava un'altra missione a Sir Hagus.. Mi avvicinai..
<<Naturalmente vengo con voi..>> gli dissi sorridendo..
Presi un cavallo e iniziai a camminare seguendo il gruppo stando vicino a Lady Altea.. Passamo vicino una chiesa e sentii che si era sposata.. La guardai e le dissi:
<<Cosa? Ti sei sposata con Lord Carrinton?>>
Non poteva sposarsi con quell'uomo spregevole.. Tutti ma non lui..
elisabeth
07-12-2011, 17.44.37
passo' qualche momento....e poi i due cominciarono a parlare.....solo qulache parola......ma l'affermazione di padre Adam......mi fece fermare il cuore in petto....lo sapevo...lo sapevo......voleva portarmi via Maria......Emile asseriva che eravamo arrivati a Calais, sentii una lacrima scivolare giu'........e cosi' feci finta di essermi svegliata....." Dove siamo....?.....mi sembra di aver dormito un secolo....Ho fatto un brutto sogno.......avevo una serpe in seno....".....
Altea
07-12-2011, 17.45.37
Sentii il giovane scudiero parlarmi e avvertii del disprezzo "Si, mi sono sposata, perchè? voi non potete giudicare perchè non conoscete i fatti che mi hanno portata a sposarmi con Lord Carrinton". Detto questo Sir Hagus ci portò presso un faro, entrammo illuminati da una sua torcia che mostrò uno scenario non poco allegro. Orlando era legato alla sedia e a un tratto quel cavaliere che sembrava a servizio di Lord Tudor iniziò a inveire contro Orlando, il quale era preoccupato per la mia presenza.
"Che sta succedendo qui? Signori, penso sia ora che tutti voi vi calmiate per un attimo. Cosa dovrebbe celarmi mio marito? avanti ditemelo sir Hagus".
Lady Gaynor
08-12-2011, 02.33.52
Il capitano lasciò Gaynor e si alzò dal letto.
“Io…” farfugliò “… io non potevo immaginare… perdonatemi, madame…” mostrando un lieve inchino “… disponete pure di questa cabina liberamente… scegliete quale abito vi si addice di più… io darò ordine di farvi portare da mangiare e da bere…” ed uscì dalla stanza.
Quando il capitano uscì, Gaynor tirò un sospiro di sollievo. Ci ho visto giusto, è stata una mossa azzardata, ma ha dato i suoi frutti! Prese un abito a caso dal baule e lo indossò, felice di avere di nuovo della stoffa sulla pelle. Fra poco sarebbe tornata a casa sua, così si fermò a riflettere su cosa avrebbe fatto una volta lì. Restare nel senato repubblicano era fuori discussione, anche se il problema sarebbe stato far accettare questa decisione a Missan e De Jeon, sempre che nel frattempo il Giglio Verde non li avesse già fatti fuori. Il Giglio Verde... che sciocca era stata a lasciarsi andare a fantasticherie romantiche su di lui... Era probabile che lui adesso non ricordasse più nemmeno il suo viso... Un velo di malinconia le scese sul volto, mentre pensava che la sua vita era irrimedibilmente cambiata e il suo futuro era pieno d'incertezze. I libri... si, i miei libri... ecco cosa farò per il momento, mi affiderò a loro, gli unici veri amici che abbia mai avuto... e la mia penna potrà finalmente scrivere d'amore, ora che ho imparato il suo linguaggio...
Guisgard
08-12-2011, 02.46.59
Il priore guardò Fountaine e Parsifal.
“Quella donna, non può vivere segregata così…” disse il cacciatore di taglie.
“Allora non potrà restare qui con noi.” Rispose il priore.
“Credo sia giusto portarla in un convento dove ci siano altre monache.”
“E suo figlio?” Domandò il priore.
“Conosco un convento di Agostiniane.” Fece Fountaine. “Conosco la badessa. Lì vive un cappellano… la madre potrebbe restare lì e suo figlio col cappellano… così da non essere separati…”
“E chi condurrebbe la donna e suo figlio a quel convento?”
“Lo faremo io e i miei compagni.” Rispose Fountaine.
“Dite sul serio?” Fissandolo il priore. “Perché?”
“Perché odio la sofferenza…”
Il giorno dopo, suor Petra e suo figlio furono pronti per lasciare il monastero.
“Andiamo.” Disse Fountaine ed insieme a Parsifal e ai suoi due compagni condussero via la madre e il figlio.
Guisgard
08-12-2011, 02.58.08
Sir Hagus fissò prima Altea, poi suo marito Orlando.
“Forse è compito vostro raccontare la verità…” rivolgendosi a lord Carrinton.
L’uomo chinò il capo e poi, guardando la sua bella moglie, cominciò a raccontare:
“Altea… io ti amo più di ogni altra cosa… e per te darei la mia stessa vita… devi sapere tutta la verità… sono io la spia che aiutava l’ambasciatore Ginestrino Missan… il mio aiuto gli serviva per smascherare il Giglio Verde…”
“Siete dunque un traditore.” Disse Hagus.
“No, non lo sono!” Negò Orlando. “Sono stato costretto a farlo! Missan mi ricattava! Diceva di avere le prove della mia colpevolezza! Diceva che poteva rovinarmi… voleva incastrarmi… voleva far credere che ad assassinare di mia moglie ero stato io… Altea, lo giuro sul nostro amore… sono stato costretto… devi credermi…”
“E’ troppo tardi ormai.” Intervenendo l’eunuco. “Ora pagherete per i vostri reati.”
Fece allora un cenno ad uno dei suoi e questi preparò un cappio su una trave della stanza.
“Vi impiccheremo qui.” Fissandolo l’eunuco.
Guisgard
08-12-2011, 03.15.31
“Tranquilla…” disse Emile ad Elisabeth “… era solo un brutto sogno… siamo a Calais ed ora la nave vi condurrà via da questo paese…”
Maria si svegliò tra le braccia di Elisabeth.
Ad un tratto si avvicinò un uomo ai tre.
“Signori, vi attendevamo.” Salutandoli. “Sono il capitano della Satrapia… ho l’ordine di condurvi in Inghilterra. Partiremo tra pochi minuti.”
“Bene.” Annuendo Emile.
“Monsieur…” disse padre Adam ad Emile “… ricordate il nostro patto…”
“Si.” Fece Emile. “La bambina vivrà in una famiglia vera. Avrà un papà ed una mamma.”
“Bene.” Sorridendo padre Adam. “E’ la cosa migliore. Dobbiamo pensare al bene della bambina.”
“Si, è vero.” Annuendo Emile. “Ed Elisabeth sarà la migliore madre possibile per quella bambina.”
“Cosa volete dire?” Stupito il chierico. “Lei non è neanche sposata.”
“Vi sbagliate.” Rispose Emile, per poi voltarsi verso Elisabeth. “Elisabeth… vuoi diventare mia moglie?”
Guisgard
08-12-2011, 03.55.12
Poco dopo, alcuni marinai entrarono nella cabina e servirono a Gaynor un degno pasto.
“Mangiate, madame” disse il capitano, giunto insieme a quei marinai “e dopo vi condurremo ovunque voi vogliate.” Un attimo dopo lui e i suoi si ritirarono, lasciando da sola la Ginestrina.
Ad un tratto, la ragazza, fu attratta da una musica che proveniva dal molo.
Era una melodia malinconica che accompagnava la voce di un cantastorie.
“Tornerò finalmente un giorno da te…
e mi farai del mondo il solo e unico re...
ma ora io devo solamente rassegnarmi...
col ricordo di quando mi dicevi di amarmi...
e farti solamente un’ultima e infinita carezza...
per andare via seguendo la malinconica brezza...
ma quando la Luna lascerà la sua scia sul mare...
tu saprai che io sarò dall’altra parte ad aspettare...”
In quell’istante qualcuno entrò nella cabina.
“Vi hanno rattristato quelle parole?” Chiese il capitano. “Capita spesso che un canto malinconico si alzi sulle acque notturne… non badateci, madame… noi gente di mare siamo abituati alla nostalgia che accompagna il fruscio del mare sotto il sussurrare del vento..."
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Guisgard
08-12-2011, 04.10.54
“Non siamo più sul quel palcoscenico!” Disse Renart fissando con disprezzo Talia. “Non c’è Essien a proteggerti! Sei nei guai… come lo sono questo pagliaccio inglese e quel buffone mascherato di Tafferuille!” Ed un sorriso compiaciuto apparve sul suo volto.
Intanto, il duello era cominciato.
Il tintinnio dell’acciaio contro l’acciaio e poi i gemiti per la fatica dei due contendenti.
“Ho sentito dire” fece Renart avvicinandosi all’orecchio di Talia “che il repubblicano De Jeon è stato maestro di scherma… pare che con queste lezioni si pagasse gli studi…”
Il duello continuava, sempre più animato dall’odio dei due sfidanti.
“Sei venuto qui per morire a causa di una donna…” fece De Jeon tra una scoccata e l’altra “… morte assai sciocca…”
“Pensavo…” rispondendo colpo su colpo Guisgard “… che a muovervi fosse l’odio per il mio ceto…”
“Per quello avrei potuto mandarti al patibolo oggi stesso…” replicò De Jeon “… ma voglio infilzarti io stesso…”
“Già…” tentando di colpirlo Guisgard “… conosco i vostri processi sommari…”
I due, come galli in un pollaio, non si risparmiavano.
De Jeon, padrone di uno stile più aggressivo e diretto, Guisgard, invece con movenze più agili ed eleganti.
In quel momento ritornò Missan.
“Avanti, signori…” guardando i due duellare “… vi prego… smettetela…”
“Sarò da voi fra un momento, amico mio…” con tono guascone Guisgard.
De Jeon, ad un certo punto, tentò il colpo risolutore, ma il suo avversario fu lesto nell’evitarlo.
Poi, all’improvviso, fu Guisgard a tentare la stoccata decisiva, ma riuscì solo a strappare la camicia del suo rivale.
“La lama del grande campione del popolo non sembra più tanto salda…” sorridendo l’inglese.
“Lo è abbastanza da passarti da parte a parte!” Con un impeto d’ira il Ginestrino.
“Che effetto fa trovarsi faccia a faccia col nemico” disse Guisgard “senza che vi sia il boia a farvi sentire più forte?”
“Canaglia!” Gridò De Jeon, per poi menare un deciso fendente che ferì Guisgard alla mano sinistra.
L’inglese guardò quella leggera ferita e poi il suo nemico.
“Mi ci voleva un graffio per svegliarmi…” e si lanciò nuovamente contro il Ginestrino.
Lo scontro riprese e stavolta i colpi raggiunsero il massimo dell’intensità, tanto era l’ardore con cui venivano inferti.
Ci fu poi un istante, quasi infinitesimale, di attesa fra i due.
De Jeon ruppe poi quell’attimo e mandò un fendente verso Guisgard.
Questi con un bel disimpegno annullò quell’attacco e, facendo scivolare il piede destro in avanti, si allungò in un affondo aggraziato, fulmineo e letale che penetrò la guardia del Ginestrino e lo colpì nel bel mezzo del petto.
De Jeon, con gli occhi quasi increduli fissò prima il suo rivale, poi cercò il volto di Talia.
Ma non riuscì a pronunciare nemmeno una parola.
Barcollò per qualche istante per poi indietreggiare fino al muro.
Tentò inutilmente di sorreggersi ad una bandiera repubblicana, ma alla fine scivolò a terra tirandosela dietro.
Morì avvolto dai colori di Magnus.
Guisgard lo fissò, per poi voltarsi verso Talia.
“De Jeon è morto…” avvicinandosi Missan “… e l’avete ucciso voi, sir Guisgard…” guardò l’inglese ed accennò un sorriso quasi incredulo “… sapete? Cominciava a seccarmi. Il potere fa male agli uomini, come diceva Platone.”
Talia
08-12-2011, 12.28.16
“Philip!” mormorai, portandomi una mano alla bocca.
I suoi occhi furono nei miei... un istante... l’ultimo istante, l’ultimo respiro...
La donna se ne stava in piedi davanti a me, silenziosa, osservandomi.
Io, seduta sulla sedia dall’alto schienale, tenevo il volto basso.
Silenzio... quel silenzio opprimente mi faceva male.
Mi mossi a disagio, mordicchiandomi il labbro inferiore...
“Mi dispiace!” dissi poi, tanto piano che la mia voce fu appena percepibile nell’ampia sala.
Suor Amélie non rispose.
Attesi un attimo, quindi, poi azzardai un’occhiata verso di lei... i suoi occhi su di me erano severi come non erano mai stati prima, sul suo volto un’espressione indecifrabile.
“Mi dispiace aver disubbidito...” soggiunsi, sempre pianissimo “Non volevo farvi arrabbiare!”
Gli occhi di suor Amélie si allargarono impercettibilmente... mi fissò ancora per un istante, infine sospirò.
“Arrabbiare!” disse “Credi davvero che sia questo il problema? Credi che il peggio sia il fatto che mi sono arrabbiata... o che mi sono preoccupata...”
Rimasi in silenzio, incerta su che cosa dire...
“Talia...” proseguì lei dopo un attimo “Oh, Talia... questo non ha nessuna importanza, invece! Nessuna! Rispetto a ciò che sarebbe potuto accadere! Ci pensi? Salire sul tetto del campanile... non pensi a quanto è pericoloso? Non pensi che, se foste scivolati e caduti giù, sareste potuti restare uccisi?”
Di nuovo abbassai gli occhi...
“Io non ci ho pensato!” mormorai “Noi volevamo soltanto vedere il tramonto...”
“Tu e Philip De Jeon!” disse.
Annuii.
Poi all’improvviso un altro pensiero mi colse... sollevai quindi lo sguardo e la fissai allarmata...
“Che cosa ne sarà di lui, ora? La Madre Superiora ha mandato a chiamare suo padre e...”
“Si chiamano conseguenze, Talia!” mi interruppe lei.
“E quali saranno le conseguenze?” insistei “Soeur Amélie... non è stata tutta colpa sua! Sono io che ho accettato di seguirlo lassù...”
La giovane suora sospirò...
“Si, lo so!” disse “Infatti la Madre Superiora vuole vedere anche te, dopo aver parlato con De Jeon. Ma vedi... tutto ciò che facciamo, ogni nostro singolo gesto porta a delle conseguenze. E ognuno di noi deve avere il coraggio di affrontare le conseguenze delle proprie scelte e delle proprie azioni! Mi auguro che voi due oggi lo abbiate imparato!”
Philip De Jeon scivolò al suolo e quel ricordo scivolò via dalla mia mente.
Chiusi gli occhi.
Conseguenze... ecco che cos’erano state... tutte conseguenze.
Tutta la mia vita, tutto ciò che era successo... era stato tutto una lunga serie di conseguenze: la partenza di Philip, la mia fuga, i suoi studi, la mia vita alla compagnia, le sue scelte, le mie, gli editti, il ritorno a Colaubain, lo scempio, il dolore, la sua fama, la mia rabbia...
Ed ora lui era morto.
Ed io, che avevo passato gli ultimi anni odiandolo con ogni singola particella del mio corpo e della mia mente, mi sentii come perduta... mi sentii come colui a cui cede la terra sotto i piedi e cade nel vuoto... senza più De Jeon, il mio odio e la mia rabbia perdevano di significato e così, probabilmente, anche la mia stessa vita...
E poi quello sguardo.
Lo avvertii su di me con la chiarezza di un raggio di sole.
Riaprii gli occhi e mi voltai... incrociando, in quell’attimo, lo sguardo incredibilmente penetrante dell’inglese.
Quell’inglese... ciò che avevo provato per lui fin dal nostro primissimo incontro non era spiegabile... ciò che aveva causato dentro di me e ciò che il solo suo sguardo mi provocava...
Avevo il volto ancora preoccupato a causa del duello, gli occhi ancora lucidi e pieni di lacrime... ma gli sorrisi.
Qualche istante di immobilismo... poi mi avvicinai a lui e presi la sua mano tra le mie...
“Siete ferito!” mormorai “Dovete essere curato... vi prego, permettetemi di farlo!”
“De Jeon è morto…” avvicinandosi Missan “… e l’avete ucciso voi, sir Guisgard…” guardò l’inglese ed accennò un sorriso quasi incredulo “… sapete? Cominciava a seccarmi. Il potere fa male agli uomini, come diceva Platone.”
La voce di Missan mi spaventò... avevo quasi dimenticato la sua presenza.
Sussultai violentemente e la mano di sir Guisgard scivolò via dalle mie... di nuovo tesa, agitata, impaurita, mi voltai a guardare il Ginestrino.
Lady Gaynor
08-12-2011, 15.58.45
“Tornerò finalmente un giorno da te…
e mi farai del mondo il solo e unico re...
ma ora io devo solamente rassegnarmi...
col ricordo di quando mi dicevi di amarmi...
e farti solamente un’ultima e infinita carezza...
per andare via seguendo la malinconica brezza...
ma quando la Luna lascerà la sua scia sul mare...
tu saprai che io sarò dall’altra parte ad aspettare...”
Quel canto... Oh Signore, perchè vuoi ricordarmi ciò che io ho deciso di dimenticare? Fino a poco fa ero una ragazza gioiosa, piena di ideali e pronta a combattere per essi... poi hai messo Lui sul mio cammino e tutto è cambiato... tutto... Cercavo di convincermi che avrei dimenticato, ma solo ora mi rendo conto che non dimenticherò mai nulla, perchè Lui mi ha stregata... si, stregata, con la sua voce e i suoi occhi... e quell'unica carezza... ma lui oramai mi avrà dimenticata e dall'altra parte non ci sarà nessuno ad aspettarmi...
In quell’istante qualcuno entrò nella cabina.
“Vi hanno rattristato quelle parole?” Chiese il capitano. “Capita spesso che un canto malinconico si alzi sulle acque notturne… non badateci, madame… noi gente di mare siamo abituati alla nostalgia che accompagna il fruscio del mare sotto il sussurrare del vento..."
"Capitano, come ben vedete io non sono un marinaio e della nostalgia fino a poco fa non ne conoscevo che il nome... Ma non parliamone più.. piuttosto, se sono riuscita ad ascoltare quel canto allora siginfica che siamo vicini al molo, non è vero? Siamo arrivati, capitano? Posso sperare di rimettere presto piede in patria?"
elisabeth
08-12-2011, 19.58.14
Un Sogno....ma che sogno ..la serpe continuava a guardarmi......" Bene Emile un po' d'aria di mare fara' bene a me e a Maria...."...La traversata era prossima, Calais l'Inghilterra, non avevo idea che quel giorno andando via dalla mia foresta avrei finito per andare outremer.....eravamo ancora sulla carrozza quando sentii Padre Adam fare l'assurda richiesta ad Emile.....avrei dovuto dare Maria ad una vera famiglia, come se io non fossi in grado......stavo per rispondere, quando Emile incomincio' a parlare.....e non era il suo parlare....che mi lascio' di sale, fu la richiesta di Matrimonio che mi lascio' con tanto di bocca aperta....mentre Maria piu' sveglia che mai rideva con quella boccuccia sdentata, che esprimeva il massimo della salute......Guardavo Padre Adam..e poi Emile.....avevo i minuti contati, ma un matrimonio era un matrimonio ed io avevo imposto ad Emile non solo la mia presenza ma anche quella di Maria, potevo legarlo a noi per tutta la vita, solo perche' mi aveva fatto una promessa ?.....ma dirgli di no, voleva dire perdere la bimba.........." Emile, io sono lusingata....una richiesta di matrimonio e' una gioia enorme...........ma vorrei parlarvi un solo attimo......fate scendere Padre Adam..........solo un istante.....ve ne prego ".........Io Amavo Emile, quando lo avevano assalito nelle fogne, avevo provato un senso di angoscia che mai mi sarei potuta spiegare, sapevo che se avessi usato la magia, mi sarei scoperta, ma la sua vita era piu' preziosa della mia........non avrei mai voluto che lui si unisse a me solo per lasciarmi Maria...........un matrimonio falso ecco cosa....quando tutto fosse finito Emile sarebbe potuto tornare libero e avrebbe sposato la donna che avrebbe amato...ma questo non potevo dirlo davanti a Padre Adam....
Daniel
08-12-2011, 20.35.16
Fissai quel giovane così malformato.. Lo stavano portando in un'altro convento a vivere per sempre segregato..
<<No!>> urlai così all'improvviso.. Tutti si girarono a guardarmi e io mi avvicinai al giovane.. Rivolgendomi a Fountaine poi dissi..
<<Io posso curarlo.. Permettetemi di farlo..>> Poi guardai sua madre...
<<Non permettegli di vivere una vita segregata come la vostra.. Questa è un'anima libera lo sento..>>
Guardai sua madre e Fountaine con sguardo fermo.. Non gli avrei permesso di rovinare il resto della vita di quel giovane.. Anche a costo di combattere l'avrei liberato.. E poi non so neanche perchè questo tatuaggio mi conferisce poteri nuovi.. Oscuri è vero.. Ma potenti..
Altea
08-12-2011, 21.05.11
Sir Hagus chiese a Orlando di raccontare ciò che era accaduto, quell'uomo non mi destava molta simpatia. Rimasi in silenzio ad ascoltare Orlando, e poi vidi gli uomini preparare un cappio additandolo come spia.
"Orlando, ti credo. Non preoccuparti, ne parleremo poi quando...uscirai da qui".
Mi rivolsi a Sir Hagus e mi avvicinai lentamente dietro la sedia dove Orlando era legato "Una spia? Il caso vuole...sir??mi spiace ma non penso sia questo il vostro titolo." mi rischiarai la voce "Il caso vuole che io non sappia nulla di questo Giglio Verde, a parte certe cose che lessi...sul regno di..Animos? Lady Kate mi disse che la moglie defunta del milord provenisse proprio da là e ne chiesi dei libri per informarmi. Ora quel regno non esiste più, vi è una Repubblica dove uccidono aristocratici e clerici in nome di non so quale libertà e uguaglianza e compiendo assurde nefandezze. Rimasi stupefatta a leggere tutto ciò, ma volevo conoscere da dove venisse la povera Semanide, che fu trovata morta misteriosamente nella sua stanza."
Mentre parlavo, di nascosto, estrassi dal fodero una parte di spada, mi trovavo dietro a Orlando e gli uomini erano presi a preparare quel patibolo e con la lama tagliente riuscii a tagliare le corde che legavano Orlando.
Mi chiesi se Orlando fosse stato in grado di tenere una spada, era un bravo spadaccino, la mia intenzione era di uscire mentre egli tratteneva quegli uomini e andare a riferire il tutto a Sir Hagus.
Parsifal25
09-12-2011, 01.21.05
La mattina seguente abbandonammo quel luogo colmo di peccato e sofferenza.... finalmente Milady e suo figlio potevano rivedere la luce, respirare aria ed ammirare quel mondo. Ero contento per loro, ma combattuto dentro.... non riuscivo a rendermi conto della scelta del Priore di tenerla segregata.... ero scuro in viso e dissi tra me e me:
"Come può essere....se neanche i monaci, servi di Dio aiutano i più deboli.... chi mai lo potrà fare? Come si può agire in codesto modo pensando solo a ciò che è meglio per se stessi e senza interpellare l'altro....". Ancora una volta tiraì fuori il Longiniu, lo guardaì e una lacrima su di essa versaì....
Guisgard
09-12-2011, 02.35.42
A quelle parole di Gaynor, il capitano rise di gusto.
“Si vede che non siete una donna di mare, madame!” Esclamò. “In verità non ci siamo neanche mossi! Quel canto era in inglese, non in francese!” Sorrise. “Ora preparatevi… domani all’alba salperemo per Calais e voi ritornerete in patria.”
Si congedò dalla bella Ginestrina e raggiunse i suoi uomini sul ponte.
Cominciarono così i preparativi per il viaggio verso la Francia.
La notte trascorse così, tra gli ultimi canti dei marinai ed il rumore di qualche battello che attraversava quelle acque.
All’albeggiare, la baia si tinse di un alone rosato, che posò sulle calme acque del mare infiniti riflessi man mano sempre più dorati.
Le vele furono sciolte e subito si gonfiarono, facendo scricchiolare gli alberi della nave ed ondeggiare lo scafo.
L’ancora fu issata e finalmente la nave cominciò a muoversi.
Guisgard
09-12-2011, 02.54.45
Emile fissò Elisabeth ed annuì.
I due si allontanarono così di qualche passo.
“Immagino di cosa vogliate parlarmi, madame…” disse “… vi comprendo benissimo…” sorrise “… non sono probabilmente il tipo di uomo che trasmette sicurezza… non sapete nulla di me e potrei essere qualsiasi cosa… un lestofante, un evaso, o addirittura un chierico… madame, non pretendo che mi amiate… non avanzerò mai alcuna pretesa su di voi… faccio questo affinché non vi venga strappata la bambina… potete fidarvi di me… anche perché io non partirò per l’Inghilterra con voi e padre Adam…”
Guisgard
09-12-2011, 03.06.39
Daniel riaprì gli occhi.
La donna ed il suo figlio deforme.
Il cacciatore di taglie ed il convento.
Tutto svanito.
In un attimo.
Daniel rivide così il faro e tutti gli altri: Hagus, Altea, Orlando, l’eunuco ed il resto della banda.
Era stata una visione.
Forse era stato quel tatuaggio a dare al giovane scudiero quei nuovi poteri di chiaroveggenza.
La monaca e suo figlio gli erano apparsi in una visione.
Poi, un attimo dopo, tutto era svanito.
Daniel doveva cominciare a convivere con quei suoi nuovi e misteriosi poteri.
Guisgard
09-12-2011, 03.08.52
Fountaine, Parsifal e i due assistenti lasciarono così suor Petra e suo figlio al convento delle Agostiniane.
Poi ripresero il loro cammino.
“Ci sono molte cose incomprensibili, figliolo…” disse Fountaine a Parsifal “… essere uomini di Fede non rende automaticamente perfetti i chierici… sono sempre uomini, con le loro debolezze, con le loro paure… tutti noi abbiamo paura… anche io, più di una volta, nel bel mezzo di un combattimento ho avuto paura… e anche il più forte fra tutti i cavalieri ha provato paura… e alla base del dramma di quella donna e di suo figlio vi è proprio la paura…”
“Ora cosa faremo, signore?” Domandò uno dei due assistenti.
“Continueremo a cercare il Giglio Verde.” Rispose Fountaine.
Guisgard
09-12-2011, 03.22.40
Altea fu abilissima.
Distrasse Hagus con le sue parole, mentre liberava suo marito dalle corde.
Un attimo dopo Orlando fu libero.
“Il cappio è pronto, sir Hagus.” Disse l’eunuco.
“Si, ma venderò cara la pelle!” Gridò Orlando, per poi afferrare per il collo l’eunuco. “Fate una mossa falsa e gli taglierò il collo!” Aveva in mano la spada con cui Altea lo aveva liberato.
“Come avete fatto a liberarvi?” Stupito Hagus.
“Eh, mia moglie non è soltanto bellissima…” rispose lord Carrinton “… ma anche molto scaltra!”
“Non potete tenere a bada tutti noi contemporaneamente.” Dise Hagus.
“Finché avrò lui come ostaggio” rispose Orlando indicando l’eunuco “so che non mi attaccherete!”
“Cosa avete intenzione di fare?” Fissandolo Hagus.
Guisgard
09-12-2011, 03.59.39
Quello sguardo di Talia.
Guisgard aveva osservato quello sguardo sin dalla morte di De Jeon.
Allora tante domande si erano affacciate nella sua mente.
“E’ solo un graffio…” sorridendo e assumendo, quasi all’improvviso, la sua solita aria d’indifferenza “… una sciocchezza… la vostra ferita invece…” fissando nuovamente Talia “… credo sia più grave e preoccupante… io sono ferito ad una mano, voi al cuore forse…”
Avrebbe voluto chiederle di De Jeon e di lei.
Cosa li aveva legati in passato e cosa, poi, li aveva divisi oggi.
Ma alcune figure li raggiunsero e subito destarono Guisgard dai suoi pensieri.
Erano alcuni soldati.
Fissarono il corpo senza vita di De Jeon e poi l’inglese che ancora impugnava la spada.
Uno di questi, avvicinatosi all’orecchio di Missan, disse qualcosa.
Un attimo dopo l’ambasciatore fissò, con uno sguardo indecifrabile, Guisgard.
“Eravate dunque giunto qui per esaudire un desiderio di vostra moglie, vero, sir Guisgard?” Domandò l’ambasciatore.
“Eh, già, amico mio.” Annuendo Guisgard. “Non riesco a rifiutarle nulla.”
“Volevate mostrarle dunque uno della banda del famigerato Giglio Verde…” sorridendo Missan “… ma per voi, amico mio, ho una sorpresa…” e ridacchiò.
“Un’altra?” Asciugandosi il sudore Guisgard. “Devo dire che questa mattinata è davvero movimentata.”
Ormai tutta quella scena sembrava una farsa.
Stava per accadere qualcosa.
O forse era già accaduta.
“Si, sir…” divertito Missan “… non solo vostra moglie vedrà uno dei fedelissimi della banda… ma conoscerà anche il nome del suo carismatico capo… nientemeno che il Giglio Verde…” rise di gusto “… guardie, arrestatelo!”
“Ma… che scherzo è questo, messere?” Fissandolo Guisgard.
“Uno… maneggiate la spada come un demonio dell’Inferno…” disse l’ambasciatore “… e due… i miei soldati vi hanno riconosciuto… voi fuggiste da un posto di blocco, monsieur Giglio Verde!” E si abbandonò ad una sonora e trionfale risata. “Arrestate anche la donna!” Ordinò Missan. “E’ sua complice!”
Guisgard allora, avvicinandosi a Talia, come a volerla proteggere, mostrò la spada ai suoi nemici, come ultimo e disperato gesto di difesa.
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