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Lancelot
29-10-2011, 11.27.35
Spero perdonerete la mia vanità se utilizzo le possibilità offertemi da questa comunità per avere uno spazio dedicato alla raccolta dei miei componimenti di ieri e di oggi, di modo che essi non si disperdano nel marasma delle pagine di antologie troppo vaste, ma possa sempre essermi chiaro alla mente cosa ho già sottoposto alla vostra critica e cosa no :smile:
Ci tengo a precisare che tutte queste poesie sono mie e mie soltanto, è possibile che io le abbia cantate anche in altre piazze di questo vasto mondo, ma se vi capiterà che altri le spacci per proprie, vi invito a informarmene affinché ne possa rispondere a me con l'onore che in duello gli toglierò.

La battaglia

Sul campo si scrutan l’avverse schiere,
pronte a onorar le proprie bandiere;
si dispongono in ordine le truppe,
l’odio la pace del ciel ruppe.

Fratelli, amici eran prima, ora stranieri,
minacciosi s’aggiustan gli schinieri;
sopra ogni elmo s’erge un cimiero,
emblema di spirito battagliero.

Su armature e limpidi scudi riluce
la rabbia che ogni trattativa scuce;
si crede che la guerra sia capace
d’ottener ciò che non poté la pace.

Sguardo deciso, lancia in resta,
la battaglia si fa davvero presta.
Battendo le picche contro gli scudi
l’una schiera suscita suoni crudi.

Non da meno l’opposto schieramento,
paura non prova neanche un momento;
colpendo a ritmo col piede la terra
feroce intona un canto di guerra.

Dalle alture circostanti i generali
fulminei lanciano i propri segnali,
ecco l’immensa legione si muove
tal moltitudo mai s’è vista altrove.

Inumane cozzano le spietate spade,
riecheggian le urla per le contrade.
Gemiti, spasmi, eroismo, ardore,
qui si scontra dei cieli il fior fiore.

Nessuno esita, nessuno fugge,
guerresco demone in ognuno rugge;
nessuno perder vuole il proprio onore
della pugna alle stelle giunge il clamore.

Lì puoi vedere il più misero dei fanti
strapparsi lancia dal petto e andar avanti;
lì puoi vedere un capitano circondato
che come leon si batte e non s’arrende al fato.

Han sbagliato, è stata inutil sfida
condurre questa lotta fratricida.
Ma non posso tacer che a un dio somigli,
ognun di questi prodi alati figli.

Eroi che sanno che cos’è il dovere,
anche se contro il proprio volere.
Pianto amaro giunge a ogni bocca,
tutti san ch’è guerra sciocca.

Ma nessuno vuol tirarsi indietro,
dianzi al nemico farsi arretro,
ad altri spetta prender decisione
se sia giusto o no per lor non è questione.

Lode a voi militi d’onore,
della gloria saggiate il sapore.
Per voi si dipana il mio poema,
questa è la vostra epopea suprema.

Il bosco

Impagabile servigio mi rende
né sperar potrei miglior conforto.
Rinfranca il cuore, ristora le membra,
per la mente in deriva dolce porto,
culla la coscienza che chiede requie
l’odoroso ventre di questo bosco.
Nodose fronde d’un verde fiorente
si piegano umili ai colpi del vento.
Chinarsi servili o essere divelte,
di là di questa non vi sono scelte.
Così mi narra il loro fruscio lieve.
Quanta pena mi fanno questi arbusti;
tanto meschini, simili a me.
Passato adorator d’un dio impotente,
vagabondo questuante felicità,
fui schiavo d’una fiamma presto spenta.
Non più per me è l’ora degli inchini,
così m’insegna questo bosco antico.
Hai ragione mio silenzioso amico,
franger si deve l’illusorio velo.
Fatta non sei per me, aurea prigione.
Infranta la gabbia della ragione,
in nuova libertà si levi il sogno.

La Ballata di Orfeo

Un triste canto piange la lira
lacrime dalle pizzicate corde,
la memoria al passato rimira
mentre Orfeo il labbro si morde.

Suono che dice ciò che il cuore sente,
suono che più non può dirsi felice.
Solo conosce un dolore struggente,
da che tolta gli è stata Euridice.

Talvolta incauto il cuor suo vola
alla dolcezza della morta sposa;
Sulla promessa che mai sarà sola
a tratti il ricordo fresco si posa.

“Tieniti caro questo giuramento:
mai seccherà del nostro amore il seme,
giuro che mai passerà un momento
che non veda me e te stare insieme”.

Le si rivolse con queste parole
ed ella era di colpo arrossita;
trascorse ora son due stagioni sole
da quando gli dei a lui l’han rapita.

Mentre fuggiva la colse la morte,
ché la inseguiva una brama bestiale;
non le riuscì d’evitar la sua sorte,
e infranse il gaio vincolo nuziale.

Stesa sull’erba Euridice pensava
teneramente al volto dello sposo,
ed assai lieta d’essere schiava
d’un sentimento tanto gioioso.

Così la vide il dio agreste Aristeo,
nuda, bellissima in mezzo alle foglie;
e nell’assenza del marito Orfeo,
credette soddisfar le proprie voglie.

Quando del dio la ninfa s’accorse,
nella fuga si gettò impaurita;
cadde in terra e un serpente la morse,
in un colpo prendendole la vita.

Giunto Aristeo e vedendola morta,
al cuor sentì montargli la pietà;
mentre Euridice varcava la porta
del triste eterno regno d’aldilà.

Ignaro la sera tornò a casa Orfeo,
sperando riabbracciar l’amata moglie;
ma presto scoprì che un destino reo
di lei lasciava solo fredde spoglie.

Grida straziate, pianto triste e mesto,
nella lira sfoga il proprio dolore;
urla la rabbia di chi troppo presto
perduto ha sogni, vita e amore.

A quelle note si commosse il cielo,
lacrimò pioggia e tuonò parole;
s’oscurò chiudendosi in nero velo
per rendergli omaggio un pietoso sole.

I fiumi, i boschi, come ogni animale,
dolenti espressero il proprio cordoglio.
Tutti sapevano che non ha eguale
la pena d’un cuore d’amore spoglio.

Ricorda Orfeo ma non s’arrende al fato,
riavere vuole la giovane moglie.
Per riprender ciò ch’Amor gli ha dato
decide di varcar l’infere soglie.

Mai sopito amor impavido spinge
il bel cantor fin dentro all’Averno;
di non aver paura solo finge,
ché tutto lì è un crudo inverno.

Mentre le fosche contrade attraversa,
innumere anime guardano a lui.
Son coloro che ogni gioia han persa,
che gementi attendon giorni bui.

Ma di loro ormai Orfeo non si cura,
contro pietà egli erge lo scudo
di chi per altro tien premura.
Amor così lo rende agli altri crudo.

Quando infine al trono d’Ade arriva,
non al dio ma alla moglie si volge:
“O regina dell’anime defunte, diva,
morto non son eppur per queste bolge

vaga il mio cuore in cerca di speranza.
Rendi Euridice che morta qui giace
al marito che starne non può senza.
Musica vi do in cambio, se vi piace.”

Soave melodia soffusa accompagna
quella straziata ultima preghiera;
un rivo di lacrime puro bagna
il viso del dio dalla nera criniera.

In un attimo Averno muta in Eliso,
più non soffrono i dannati, ora beati.
Nelle tenebre schiarisce un Paradiso,
e più non rimpiangono d’esser nati.

Toccandosi la dea i capei biondi,
al fosco marito volge il discorso:
“Amor così diviso fra due mondi…
ricordi? Non molto tempo è scorso

da che noi avemmo una stessa guerra.
Era possibile al re dell’Inferno
amar Persefone della Terra?
No…pur ci giurammo amore eterno”.

“Triste storia richiama il mio ricordo,
questi due ci son simili, amore mio.
Non rimarrò al loro appello sordo,
pietoso sa essere il mortifero dio.

Và, cantore, e ti segua Euridice.
Ma voglio che le mie parole ascolti:
mai più con lei potrai esser felice,
se prima dell’uscio a guardarla ti volti”.

Pronto già per il lieto ritorno
sorridendo Orfeo le parole ascolta;
ma beffardo destin prima del giorno
infelice il farà ancora una volta.

Passo dopo passo il cuor gli freme,
il dio della morte non l’ha preso in giro.
Dalla salita affaticata geme
dietro lui la moglie, n’ode il respiro.

Voltarsi allor vorrebbe il poveretto,
ché per la moglie gli scoppia il cuore.
S’avvera così quel ch’il dio gli ha detto,
tradito è Orfeo dal troppo amore.

Timida accenna Euridice un sorriso,
ma subito Orfeo inorridito arretra:
fino alle soglie del tenero viso
il corpo di lei si tramuta in pietra.

“Il troppo amore ha tradito entrambi,
nemmeno tenderti le braccia posso.
Se solo saprò che il mio amor ricambi,
non così tristo sarà questo fosso.”

Alle parole dell’amata moglie,
scoppia il cantore in un pianto cupo.
Di gettar decide le proprie spoglie
nel profondo abisso d’un fero dirupo.

Lì il suo corpo divorano le Furie,
e in pezzi gli riducono le membra.
Accanisce su Orfeo le sue ingiurie
un destino che odiar l’amore sembra.

Attraente Incompatibilità

Eri a tuo agio dentro il tuo mare,
non ti curavi di chi andava a fondo.
Troppo difficile per me nuotare,
non era il mio ambiente,
non era il mio mondo.

La timidezza divien manifesta
davanti a donna sconosciuta,
ad una bestia solo fuggir resta
s’egli la morte fiuta.

Allora eravamo così lontani,
come son terra e stelle,
nulla trovavano le mie mani,
tranne il buio.

Chi dunque ho conosciuto finora?
L’amore mio chi era?
Quel che eri prima rivedrò ancora,
o tutto è svanito quella sera?

L’anima mia è pianta delicata,
avvezza al soffuso, all’ombra.
Sii per me balsamo, gentile pomata,
bacia le ferite delle mie membra.

Tu sei il bianco, e tu sei il nero,
ardente passione e pudica purezza,
pace dei sensi e fitto mistero,
mesci il sereno con l’ebbrezza.

Fragili gli arbusti della mia mente,
regger potranno a vento e pioggia?
Lo vedo, si leva mesto a ponente,
il vessillo di resa tristo biancheggia.

Devo al vero chinar la testa:
farti saprei solo da paggio,
mal si concilia estiva tempesta
con un quieto autunnal meriggio.

15 marzo

Astro fugace
di felicità sconosciuta
con forza s’imprime il tuo abbaglio
nell’estasi dei miei occhi.
Ne catturo la bellezza
e la faccio mia,
e nello specchio del tuo volto
può ora riflettersi
questo minuto universo,
ammantato del fulgore delle stelle.
Un’intensa armonia
plasmano per me le tue mani,
finalmente posso toccarle.
Quiete intonano un canto,
soave concerto di sguardi,
e musica più dolce non vi è
che questo nostro silenzio.
Riecheggiano nella mia mente
i battiti del tuo cuore,
posso sentirli,
più delicati
di mille parole.
Li insegue il mio pensiero,
vola da te.
Cerca i contorni del tuo viso,
per sfiorarne il candore
con cento baci di buonanotte.

di Marco Cecini

Lancelot
29-10-2011, 11.31.11
Amore oltre la Morte

Lambisce la fiamma della mia passione
come un fuoco privato della legna;
ma ancora può scaldarmi una scintilla
se dentro vi scopro il tuo sorriso.
Davanti alla tomba in cui morte ripose
di te, mia dea, le spoglie oneste e sante,
mi giunge a noia essere ancora in vita,
se vivere devo in questo freddo inverno.
Le onde del nostro amore crudele,
s’infrangono sopra una cruda stele.
Riavere non posso ora serena
pensando a dove tu ora riposi.
Ingrate pietre, per pietà della mia pena,
mostrate ancora una volta
a me, ch’ancor non sazio d’Amor sete,
colei che in seno a voi chiudete.
Insopportabile e troppo freddo gelo,
questa è la vita se le si toglie il velo.
Se riaverti potrò soltanto in sogno,
voglio allora dormire e non destarmi mai.
Con te divider vorrei la fossa;
stringendomi al petto le amate ossa
ti terrei per moglie e compagna,
riscaldare potrei con le mie dita
il prezioso, marmoreo, freddo corpo,
e riabbracciarti ancora e ancora.
Solo ora mi appare triste la solitudine.
Tu eri l’aria pura che respiravo,
tu eri il mio nettare e la mia ambrosia,
ora mi vedi a soffocare affamato.
Guardando i tuoi azzurri occhi perfetti,
a me parean sbiaditi mare e cielo.
Della promessa sposa il bianco velo
in eterno porterai nel mio cuore;
solo per te, fra tutte, l’anima mia muore.

di Marco Cecini

Morris
29-10-2011, 15.37.48
Visitare un amico od un nemico è sinonimo di lealtà e spontanea cortesia!

http://youtechnews.altervista.org/youplay/wp-content/uploads/2010/01/FOTO_68192.jpg

Auguri per il vostro nuovo spazio: solo meraviglie vi leggo... complimenti, Sir Amico Lancelot!

Sir Morris

Lancelot
29-10-2011, 15.48.15
Se posso permettermi questo piccolo spazio, prode Cavaliere, è solo perché il numero dei miei componimenti è nulla paragonato alla vastità meravigliosa che si esprime attraverso la vostra creatività... Voi ci deliziate ogni giorno con qualcosa di diverso, innumerevoli sono ormai i canti che si debbono alla vostra penna, e sappiate che siete modello ed esempio per noialtri aspiranti poeti di grazia e di virtù linguistica!:smile_clap:

Hastatus77
31-10-2011, 13.55.49
Spero perdonerete la mia vanità se utilizzo le possibilità offertemi da questa comunità per avere uno spazio dedicato alla raccolta dei miei componimenti di ieri e di oggi, di modo che essi non si disperdano nel marasma delle pagine di antologie troppo vaste, ma possa sempre essermi chiaro alla mente cosa ho già sottoposto alla vostra critica e cosa no :smile:

Nessun problema.
Avete fatto bene. Buon lavoro.

Altea
31-10-2011, 23.14.53
Ottima idea e complimenti Lancelot :smile_clap:

come già vi dissi rimasi colpita dalla poesia "attraente incompatibilità" dove già vi scrissi i miei pensieri su alcuni versi,

Mi ha colpito molto anche quella del bosco anche se trovo che lo descriviate come un luogo immobile, mentre io credo che ivi vi siano spiriti di antichi guerrieri e sospiri di dame e nonchè il bellissimo mondo magico di un piccolo sottobosco. Ecco come lo immagino io :smile:

Lancelot
01-11-2011, 22.41.25
E' un'immagina molto vivida, Lady Altea, per la quale vi ringrazio, giacché ne trarrò ispirazione per un prossimo componimento.

Altea
01-11-2011, 22.47.21
E' un'immagina molto vivida, Lady Altea, per la quale vi ringrazio, giacché ne trarrò ispirazione per un prossimo componimento.


e io mi auguro di leggerla al più presto, ne sono molto curiosa.

Anne
02-11-2011, 13.04.36
Questi versi sono meravigliosi!!!:laughing_lol1:

Lancelot
02-11-2011, 15.45.37
Vi ringrazio, milady Anne, per le vostre parole... :o

Spero di non tediarvi con questa vecchia poesiola, scritta diversi anni or sono quando l'amore mi era ancora sconosciuto, eppure così vagheggiato... Purissimo, forse, proprio per questo, nella mia mente.

Amare l'amore

Perché resto in amor sempre bloccato?
Creder non posso sia questo il mio fato,
d’amore e d’amar io ho troppa voglia,
priva d’amor l’anima mia è spoglia.

Ripercorro le strade della mente,
più ricorda più il cor mio si pente,
baci, abbracci, le carezze mai date,
tante, infinite occasioni mancate.

Forse troppo presto scoprii l’amore,
credo che questo sia stato il mio errore.
Di quello che provai sento il bisogno,
questa la colpa di chi aspetta un sogno.

Continuo a credere a quella favola,
mentre fra le onde del tempo scivola
la migliore parte della mia vita,
invano afferrata dalle mie dita.

Ma è giusto snaturare me stesso?
Calpestare l’animo mio defesso
soltanto per sembrare agli altri uguale;
no, non può il cor mio far cosa tale.

Da qualche parte pure esister deve
una donna che scioglier come neve
sappia il cuore dal tempo congelato.
Coperto da malinconico strato,

troppo a lungo egli è rimasto fermo,
ora rimuover vorrebbe lo schermo
della timidezza e della speranza,
e cominciar della vita la danza.

Basta cercare ciò che non esiste,
basta pensare a quel ricordo triste,
rincorrer non voglio più il passato
ma non riesco a saltarne il fossato.

Capace son solo di dir parole,
davvero il cuore liberarsi vuole?
Forse alla vita reale e alla ragione
preferisco dei sogni la prigione…

Lì almeno non temo delusioni,
cullarmi posso nelle mie illusioni.
Creder posso che Amor sia cosa vera,
pensare che duri una vita intera.

Rinunciar non voglio a queste chimere,
non voglio scoprire che non sian vere.
Questa è per me la maggior paura,
il perché mia solitudine dura.

Credere di non averlo trovato
e d’essere in amore sfortunato,
migliore è per me che rinunciare
a due idee che nella mente ho chiare:

che l’amore esiste ed è immortale,
che dianzi a lui nessuna cosa vale;
che gli amori veri son cose rare,
le uniche forse per cui val lottare.

di Marco Cecini

Anne
03-11-2011, 18.41.58
Devo rinnovarvi i miei più sinceri complimenti!!!:smile_clap::smile_clap::smile_clap: :smile_clap::smile_clap:

Lancelot
03-11-2011, 21.55.09
E io altrettanto sinceramente e devotamente vi ringrazio :o

Morris
04-11-2011, 21.56.07
:smile_clap:Mon ami, tres bien!

Complimenti di vero cuore!

Siete la persona più simpatica di Camelot...

Sir Morris!:smile:

Altea
04-11-2011, 22.00.43
complimenti Lancelot

"che gli amori veri son cose rare,
le uniche forse per cui val lottare."

L'amore vero è raro, è per questo che quando si trova veramente lo si deve conservare e custodire gelosamente.

Lancelot
05-11-2011, 10.13.08
@Sir Morris, voi mi onorate del vostro giudizio ma soprattutto della vostra amicizia, che mi è preziosissima!

@Mia lady Altea, in verità quando penso alle cose del mondo molte ce ne sono per cui varrebbe la pena lottare... La giustizia, la libertà, l'eguaglianza, l'ideale... Ma tutto ciò appassisce senza l'Amore, che, unico nel suo genere, rappresenta il carburante perfetto per ogni nostra sfida terrena e ultraterrena.

Lancelot
09-11-2011, 13.35.25
Fievoli sguardi e timidi pallori,
sul corpo affiorano i primi dolori.
Eppure io t’adoro in egual maniera,
tale è il cuor mio qual prima era.

Resta struggente e lieto un tuo sorriso,
più forte in gioventù ardea il tuo viso,
ma non vibrava già più gravi ardori;
restano gli occhi tuoi eletti fiori.

Non ha mortale oggetto il mio desio.
Sempre per me tu sarai bella, ed io,
sempre amante per te: non è mortale
quel che provo; tempo per noi non vale.

Cara, lo vedi, io t’amo più che pria…
La tua beltà con gli anni e la fiamma mia
invano vetustà s’arma ed assale,
ché a lei non soggiace cosa immortale.

E immortale è invero il nostro amor,
ma come puoi tu dubitarne ancor?
Davvero credi che il tuo corpo sia
ciò che m’ha fatto sperar d’averti mia?

Assai ti sbagli se così ragioni,
mille sono i corpi, mille le prigioni.
Ogni corpo un’anima ingabbia,
e presto la carne tornerà sabbia.

Non le membra ma l’anima tua amo
non la pelle, ma’l tuo spirito bramo.
E la tua anima meglio rispecchia
il tuo corpo che adesso invecchia.

Ordunque amor mio, fammi un sorriso
fa di questa terra un paradiso.
Niente più pensieri, niente più paure;
amami, e abbandona le tue cure.

Sia quest’oggi lieto come ieri,
la bocca, i miei occhi, son sinceri.
Ecco, così, abbracciata a me rimani,
per noi sempre ci sarà un domani.

di Marco Cecini

Morris
09-11-2011, 14.48.57
Molto bella, amico Lancillotto
Meritate una strizzata d'occhio

Sir Morris;)

Lancelot
14-11-2011, 13.20.56
Vi ringrazio, amico mio, e mi auguro che possiate del pari apprezzare questo piccolo componimento... Dedicato a tutti coloro che in questo momento soffrono per un amore perduto, nella speranza che possano presto tornare ad amare come e più di prima. E dedicato in particolare a colei che mi ha ammantato di una nuova consapevolezza, e che con questi indegni versi vorrei nel mio piccolo ringraziare.


Su una roccia assiso osserva il cielo,
lo sguardo gli copre di lacrime un velo.
Il fatto è che a noia gli è giunta la vita,
da che la sua storia d’amor è finita.

Soltanto ora che di lei sta senza,
capisce quanto in realtà gli manchi.
Persi all’orizzonte gli occhi stanchi,
vedon quanto pesi la sua assenza.

Gli giunge in conforto un pietoso amico,
uniti essi son da legame antico.
“Devi reagire, vieni con me a spasso.
Cosa stai a far su questo triste sasso?

Giù alla città si tiene una festa:
vieni, hai bisogno di svagarti;
inoltre la fanno dalle tue parti,
da casa tua a pochi metri resta”.

“E sia, quest’oggi ti sarò compagno.
Magari se nel vino il cuore bagno,
liberarmi potrò di questo affanno”.
E i due alla festa insieme vanno.

Lì in mezzo a tanta allegra gente,
un lieto viso nota l’infelice.
Il cuore dolci parole gli dice,
ché novella fiamma nascere sente.

Difatti come vede la fanciulla,
del vecchio amor non vuol saper più nulla.
Obliate son le precedenti pene,
nell’anima sua un nuovo amore viene.

Notato l’amico suo il cambiamento,
saper vorrebbe cosa mai successe.
Eccole dunque le parole stesse
con cui egli dipinge il nato sentimento.

“Vorrei capir chi realmente lei sia,
ma a giudicar con la mente mia,
ella, mi sembra, in nulla difetta.
Di fronte al mio cuore appare perfetta.

Porta avanti l’elegante figura,
femminile e gradevole andatura,
dolcemente ondeggiando i tondi fianchi,
in sorriso mostrando i denti bianchi.

Ma è il viso la parte più pura,
a vederlo abbandono ogni premura.
Virginal rossore, pudiche gote,
il suo sguardo suscita dolci note

d’una soave melodia d’amore vero,
che mi sia corrisposto quanto spero!
Ma anche solo mi basta averla accanto,
infatuato del suo grande incanto.

Come fresca e gentile brezza
il mio cuore accoglie il suo sorriso.
Tanto rosso diviene il mio viso
se a me regala una carezza.

Il suo sguardo mi toglie la forza,
vede chi sono sotto la scorza.
Di rosa s’inebria la mia mente
quando una sua parola sente.

Con lei normale mi appare la gioia,
e l’animo mio a gioir poco incline,
quando le mani sue gli son vicine
più non sa cosa sia la noia.

Docile rende il mio spirito sfrontato;
e un carattere ch’abbatte ogni porta,
e a cui di niente e di nessuno importa,
davanti a lei sembra impacciato.

E’ calda brina quella che mi sfiora.
Se cattiva, perché la bramo ognora?
Se benigna, perché così la piango?
Come il fior di loto nasce nel fango

questo sentir nato mi è nell’alma,
perduta è ormai la prisca calma.
Solo a udir di lei ogni mia fibra freme,
ah se pur di farla mia avessi speme!

Dov’è ostacolo che non vincerei?
Se’l premio fossero i begli occhi rei
dinanzi ai quali innamorato arretro,
fino alla luna arriverei e indietro.

Amo osservare il moto delle nuvole,
amo creder ch’esitano le favole.
Ed ella è favola e nuvola leggera,
a volte dubito che lei sia vera.

Per accertarmene lascia che la tocchi,
ché un miraggio appare ai miei occhi.
Ma s’ella è reale e non una visione,
più freni non avrà la mia passione”.

Gli sorride l’amico suo pensando
a quanto sia felice l’uomo quando,
abbandonato un fuoco passeggero,
arriva a trovare un amore vero.

di Marco Cecini

Morris
14-11-2011, 23.37.39
Complimenti, amico Lancelot!
Dimostrate voglia d'amar amore!
Davvero bravo a scovarne il senso.. più che a scandirne lo sconforto!

Sir Morris

Lancelot
15-11-2011, 00.49.26
E voi siete sempre fin troppo generoso nei miei confronti! :o

Chantal
10-12-2011, 13.21.14
Caro Lancelot,sono in debito con voi e non è un segreto.Molte volte mi sono ritrovata nel bel mezzo di quest'antro a girare intorno a me stessa disorientata,frastornata.Frastornata da tanti sentimenti,tante paure,tanti desideri.
Credo che se ora non vi fosse uno schermo nel frammezzo,e potessi ascoltare le vostre poesia dalla vostra bocca,o leggere dai fogli sui quali voi stesso avete scritto i vostri versi,ricambierei a tutto questo con dei fiori.
Sono virtuali,invece,i fiori che vi porto ma spero possiate accettarli comunque.

http://4.bp.blogspot.com/-BrMuuOtvxRg/TXXvfCRQaAI/AAAAAAAABTw/WzZv1ntLjYY/s400/normal_Zuber-Buhler-Fritz-A-Young-Beauty-Holding-A-Bouquet-Of-Flowers.jpg

Lancelot
10-12-2011, 20.48.21
Milady, di nulla mi siete debitrice, se non della vostra compagnia, che bramerei in dosi sempre maggiori e che invece debbo accontentarmi di godere troppo raramente...

Chantal
12-12-2011, 20.23.30
La mia compagnia..
Vale davvero tanto la mia compagnia?
Vale sì tanto la vostra attesa, Lancelot?

Lancelot
12-12-2011, 22.45.04
Non è importante come voi vediate voi stessa o quante colpe ingiustamente vi attribuiate, ciò che attraverso le vostre parole e il vostro modo di porsi arriva agli altri è nobile e virtuoso, e vi descrive oltre ogni altra congettura. A me non interessa rispondere a domande metafisiche... Per me la vostra presenza è importante, perché voi, con la vostra anima pura, sapete rendere preziosi i minuti passati in vostra compagnia.

Chantal
13-12-2011, 23.26.35
Lancelot,più prezioso ancora è il vostro pensiero per me.
Prezioso e tenero.
Grazie,di cuore.

Il Viandante
13-12-2011, 23.57.40
Fievoli sguardi e timidi pallori,
sul corpo affiorano i primi dolori.
Eppure io t’adoro in egual maniera,
tale è il cuor mio qual prima era.

Resta struggente e lieto un tuo sorriso,
più forte in gioventù ardea il tuo viso,
ma non vibrava già più gravi ardori;
restano gli occhi tuoi eletti fiori.

Non ha mortale oggetto il mio desio.
Sempre per me tu sarai bella, ed io,
sempre amante per te: non è mortale
quel che provo; tempo per noi non vale.

Cara, lo vedi, io t’amo più che pria…
La tua beltà con gli anni e la fiamma mia
invano vetustà s’arma ed assale,
ché a lei non soggiace cosa immortale.

E immortale è invero il nostro amor,
ma come puoi tu dubitarne ancor?
Davvero credi che il tuo corpo sia
ciò che m’ha fatto sperar d’averti mia?

Assai ti sbagli se così ragioni,
mille sono i corpi, mille le prigioni.
Ogni corpo un’anima ingabbia,
e presto la carne tornerà sabbia.

Non le membra ma l’anima tua amo
non la pelle, ma’l tuo spirito bramo.
E la tua anima meglio rispecchia
il tuo corpo che adesso invecchia.

Ordunque amor mio, fammi un sorriso
fa di questa terra un paradiso.
Niente più pensieri, niente più paure;
amami, e abbandona le tue cure.

Sia quest’oggi lieto come ieri,
la bocca, i miei occhi, son sinceri.
Ecco, così, abbracciata a me rimani,
per noi sempre ci sarà un domani.

di Marco Cecini

Permettetemi Sir Lancelot di elogiare il vostro dire. Rara essenza in esso scorgo.

Lancelot
14-12-2011, 22.03.49
Vi ringrazio, Sir Viandante, e molto amerei poter leggere qualcosa di vostro, giacché mi sembra che l'eccellenza nell'eloquio non vi faccia per nulla difetto :smile:

Il Viandante
14-12-2011, 22.46.30
Vi ringrazio, Sir Viandante, e molto amerei poter leggere qualcosa di vostro, giacché mi sembra che l'eccellenza nell'eloquio non vi faccia per nulla difetto :smile:

Ahime Sir Lancelot, codesti son tempi bui, e la fonte che rampollava carmi, parmi esser disseccata. In interiore inverno, attendo quisciente la stagione del risveglio. Ascosa, germina l'oscura fonte dei miei proponimenti. Purtuttavia vi son grato per l'amabile invito...

Lancelot
20-06-2013, 13.24.00
Torno a trovarvi dopo forse troppo tempo, e vi saluto con calore e affetto sperando di allietarvi con questo piccolo componimento d'amore... Un inno all'attesa, alla speranza, e alla felicità. Che così tanto bisogno ve n'è in questi tempi disperati e vacui. Ma l'uomo ha nel cuore tutto ciò di cui egli necessita, deve solo ricordarsene, e trovare nell'amore e nel prossimo l'energia di cui ha bisogno per costruire un futuro radioso.
Ben ritrovati a tutti voi, con un particolare saluto per Lady Chantal e Sir Morris, che mi auguro di rileggere presto nei loro commenti.

Il primo sole del mattino è appena sorto
svegliandomi gli occhi al cielo porto,
vedo uno splendido nuovo giorno
giunto è il dì del suo ritorno.

Per veder i suoi s’era messa in viaggio,
silente e presta lasciò il villaggio.
Per quanto lontani sempre i genitori
indimenticabili son, come i primi amori.

Ma a vederla attraversar quel ponte
allontanarsi, scomparire all’orizzonte,
non comprendevo che era giusto così,
solo pensavo: “torna presto qui”.

Ma ormai, lo sento, sta per arrivare
mi porta il suo odore la brezza del mare.
Devo prepararmi, ad accogliere andarla
il cuore in attesa pressante mi parla.

Nella stalla a prendere vado Incanto,
il mio bel destriero dal bianco manto,
la sella dolcemente gli poso in dorso,
m’assicuro che forte stringa il morso.

Mio buon amico conducimi veloce,
averla lontana è per me croce
troppo pesante da portar, immane.
Ma lei, grazie a Dio, ritorna stamane.

Rapido nella prateria mi lancio al galoppo;
un battito d’ali, un bacio, uno schioppo,
metafore sono dell’inceder mio lesto
troppo desidero riabbracciarla presto.

Mi lascio alle spalle case a migliaia,
bella è la frontiera prima che scompaia,
la mano dell’uomo dovunque può arrivare
ormai questa terra è alla sua gloria altare.

Sotto la spinta dell’umano progresso
nulla di prima sembra più lo stesso.
Eppur incontro a lei cavalcando penso
che viver qui gaudio sarebbe immenso.

Noi accoglierebbero questi verdi prati,
qui sono luoghi non contaminati,
i freschi ruscelli, le leggiadre colline,
solo qui crescon rose senza spine.


Eccola, finalmente riesco a vederla
m’è restituita la mia dolce perla.
Anch’ella mi guarda, mi dona un sorriso,
davvero assai m’è mancato il suo viso.

Mi fermo, il galoppo freno d’Incanto.
La vista di lei ha ogni mia forza infranto.
S’avvicina e il movimento mio si blocca
Non può emetter suono la mia bocca.

Lei che ormai m’è giunta d’appresso
Sorridendo dice: “sei sempre lo stesso!”;
poi agilmente sul destrier mio balza,
e dal cuore ogni tremor mi scalza.

Allora stringendola a me l’abbraccio,
quante più carezze posso farle faccio,
e scambiandoci infine un bacio infinito
celebriamo del nostro amore il rito.


di Marco Cecini

elisabeth
20-06-2013, 13.32.17
Mi sono permessa di leggere cio' che avete voluto ..postare....
in questo giorno assolato......e devo dirvi che la freschezza di queste parole.....e l'amore con cui sono state scritte.....mi hanno dato .....il senso della grandezza d'animo.....Ben tornato Sir Lancelot...

Lancelot
20-06-2013, 14.00.56
Vi ringrazio per la vostra gentilezza Lady Elisabeth, lo scopo con cui ho scritto questi versi era proprio quello di alleggerire l'anima dalla cupezza e dalla pesantezza dei tanti, troppi pensieri che inevitabilmente questo periodo ci sta gettando addosso...
Le cose importanti della vita sono quelle più semplici, quelle basilari. L'emozione dell'attesa, la felicità del ritrovarsi... Cose che neanche la crisi più nera potrà mai togliere, perché non appartengono all'economia, ma al cuore, e il cuore batte sempre anche nei momenti più bui.

Taliesin
20-06-2013, 15.14.05
Cavaliere del Graal...
In un'assolata desolazione cosmica che imperverza la sonnolenta decadenza di Camelot la Moderna, con i suoi giradini silenti e le sue frescure notturne, il vostro componimento è come un crepuscolo di primavera, soave e leggero nel dischiudersi alla sera che si minora. Per questo mi unisco all'elogio di Madonna Elisabetta che in questo tripudio di colori ha lasciato cadere il suo sguardo sulla vostra perla.

Taliesin, il Bardo

p.s. ...in effetti con l'antico nome di Ares che portate nella pubblica piazza, non potrei non essere daccordo con la sua naturale esibizione, molto simile e lungamente atteso nel mio riflesso.

Altea
20-06-2013, 15.20.44
Sir Lancelot
tornate con questi versi dedicati alla vostra Perla, così vivi e palpitanti...bentornato tra noi...anche il vostro è un felice ritorno.

Lancelot
20-06-2013, 16.33.10
Quanto mi è mancata la dolce cortesia degli abitanti di questa città!
Umilmente vi ringrazio e mi inchino alle vostre parole, immeritate eppur così gradite :o

elisabeth
20-06-2013, 16.43.00
Mi spiace Sir Lancelot se le mie parole vi siano parse quelle di Lady Chantal........spero che ella vi possa scrivere presto.......

Clio
20-06-2013, 20.26.09
Sir Lancelot,
È la prima volta che le nostre strade si incrociano, in questo reame.. Vi porgo dunque i miei più sentiti omaggi...

Avete scelto davvero un modo splendido per tornare... La storia che ci avete donato, è davvero incantevole...
È incredibile quanto sia difficile doversi separare dalla persona amata, anche solo per poco tempo, anche se dopo poco sarà di nuovo con noi... Quasi che una parte di noi ci fosse portata via, e il tempo non mitiga questo piccolo dolore..
Ogni distacco é doloroso..

Oh, perdonate... Ma la vostra poesia mi ha emozionato.. E le emozioni sono doni preziosi, dunque.. Grazie!

Bentornato a Camelot, Sir.. :smile:

Lancelot
21-06-2013, 11.24.20
Mi spiace Sir Lancelot se le mie parole vi siano parse quelle di Lady Chantal........spero che ella vi possa scrivere presto.......

Che imperdonabile gaffe ho compiuto! :o Vi chiedo umilmente perdono Milady, mi era in realtà ben chiaro che foste voi l'artefice di tanta cortesia, pur tuttavia sono incorso in questo lapsus freudiano... Si vede che lady Chantal mi manca più del dovuto, eh? Non posso nascondermi :smile_lol:
Scusatemi e grazie ancora...



Sir Lancelot,

È la prima volta che le nostre strade si incrociano, in questo reame.. Vi porgo dunque i miei più sentiti omaggi...

Avete scelto davvero un modo splendido per tornare... La storia che ci avete donato, è davvero incantevole...
È incredibile quanto sia difficile doversi separare dalla persona amata, anche solo per poco tempo, anche se dopo poco sarà di nuovo con noi... Quasi che una parte di noi ci fosse portata via, e il tempo non mitiga questo piccolo dolore..
Ogni distacco é doloroso..

Oh, perdonate... Ma la vostra poesia mi ha emozionato.. E le emozioni sono doni preziosi, dunque.. Grazie!

Bentornato a Camelot, Sir..

Sono felice di fare la vostra conoscenza, lady Clio.. Vi porgo i miei rispetti *inchino e baciamano* e vi ringrazio per la cortese accoglienza che mi hanno riservato le vostre parole!

Se voi ringraziate me, io ringrazio l'Amore, che tutti ci ispira e muove e che mai, in un mondo privo di certezze, ci nega l'insostituibilità della sua luce.

Morris
22-06-2013, 10.12.41
Il mio verbo giunge al richiamo fragoroso di una voce amica che vibra appassionata scuotendo le vetuste mura di codesto antico regno!

Finalmente versi che confortano il mio impeto e la mia volontà!
Sacrosanta ragione di contiguità di sangue spiritualmente reale!

Tra fanatismo e superficialità.. noi esistiamo!

Grazie infinite a voi, Sir Lancelot!

elisabeth
22-06-2013, 12.43.42
Sir lancelot....nel vostro lapsus mi avete fatto un grande dono...quello di avere paragonato me a Lady Chantal.......Lei e' una persona speciale, e starle dietro non e' semplice.....e credo anch'io che vi manchi davvero tanto.......spero arrivi presto....

Lancelot
22-06-2013, 13.42.58
Improvviso, inaspettato un temporale
accompagna il mio pasto serale.
Lo guardo, scrosciante scender di pioggia,
nel cuore un freddo vento serpeggia.

A ogni mio boccone fa eco un tuono,
dal cielo mi risponde un sordo suono.
M’alzo da tavola, vado alla finestra
la mia donna si porta alla mia destra.

Le sussurro: “La vedi mio amore?
Non ti fa questa pioggia battere il cuore?
Provoca un sentimento indefinito…
il mondo appar quasi più pulito”.

Stretta a me dolcemente dice:
“Questa pioggia sembra genitrice
di tutta la tristezza del mondo,
i nostri cuori indaga nel profondo.

Fa riaffiorare sensazioni mai sopite,
rende passionale un animo mite;
sempre ci fa provar malinconia
ma vorremo che mai andasse via”.

Alle sue parole rimango stupito,
il dolce sentir, il parlar compìto;
già il viso, il cuore, ora la poesia…
di lei non trattengo la bramosia.

La bacio, a me stringendola forte
alle nostre spalle sbatton le porte
sotto i colpi spietati del vento:
le fan prendere uno spavento.

“Non è nulla, stammi accanto”,
il suo corpo avvolgo con un manto
per ridarle insieme al perso calore
un po’di calma, tenerezza e amore.

“La pioggia e il vento non devi temere;
questa è una delle benvenute sere
in cui gli dei puliscon questo mondo,
lo lustran per bene, lo lavano a fondo.

La pioggia spazza via ogni male,
ogni angoscia, ogni ferita mortale;
ogni cura, dolore, pena o torto
da stasera consideralo morto.


Questo è quel tipo di malinconia
che si prova per ciò che ci è portato via;
perché stasera ci è sottratto il passato
è naturale esserci affezionato”.

Al che la dolce mia compagna disse:
“Sarebbe meglio allor che non pulisse,
se portar via deve ogni mio ricordo,
bello o brutto che sia io non lo scordo”.

Sorrisi in cuor mio alle sue parole;
come bambina che lasciar non vuole
dell’infanzia il giocattol suo prediletto
lei mi sembrò, allor così le ho detto:

“Più intelligente è la pioggia, sai,
di quanto immaginar possiamo assai.
I ricordi ostacolano il nostro sguardo,
sono alla crescita fiero baluardo.

Se son belli li cristallizziamo in noi,
se son brutti, cancellarli non puoi.
Sempre dobbiamo fare i conti con loro,
e di nuove esperienze non facciam tesoro.

Come la polvere impedisce all’occhio
di veder propria immagine in uno specchio,
così l’uom non ride alla vita, ma al ricordo
restando a ogni nuova felicità sordo”.

Lei mi sembrò scrutarmi beatamente,
quel che dissi le toccò la mente.
Bentrovata pioggia, lavalo bene
tutto quel che quaggiù ci trattiene.

di Marco Cecini

Morris
23-06-2013, 16.39.06
Molto bella.. la vostra poesia, Sir Lancelot!
La presenza di quella donna è fondamentale nel contesto reale e poetico!

Vi auguro tanta felicità e tantissimi altri temporali insieme!
:smile_clap: