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Visualizza versione completa : Un ragazzo, un cavallo ed il sogno di cavaliere


Parsifal25
10-11-2011, 12.56.59
Madame e messeri sotto uno scambio di epistole con il nostro insigne Sir Guisgard, ho deciso di narrare la storia dei miei viaggi e surreali avventure che mi hanno condotto in questo porto di pace. Ognuno di noi sin da ragazzo persegue un sogno e cerca nel suo piccolo di raggiungerlo anche a colpi di sconfitte e gloriose vittorie, codesto è l'essere umano; essere nato piccolo ma destinato ad un qualcosa di pregevole nella vita anche se in molte occasioni verrà chiamato ad abbandonare il sogno principale a vantaggio di un qualcosa che compensi la sua voglia di potere che lo porti a raggiungere il suo obiettivo. La mia storia è ricca di tanti insegnamenti di vita che hanno cresciuto la mia persona ma vi è anche un tocco di magia che è volto ad aiutare la gente che crede ancora nelle mistiche virtù e che soltanto in un mondo utopico può sentirsi padrone di se senza sentirsi giudicata o presa in giro da stolti e comuni villani. Spero di non annoiarvi e che siate lieti di ascoltare tali novelle.

Lancelot
10-11-2011, 16.59.31
Sir Parsifal, vi prego abbandonate immantinente il pensiero di poter annoiare qualcuno di noi. Tutt'altro, per quanto mi riguarda quando verrò richiamato al Creatore dovrò confessare il mio peccato più grande: la golosità di tutto ciò che è eroico, nobile, di virtuose gesta nel nome dell'Antico Codice.
Non indugiate oltre, amico mio, e deliziateci della vostra esperienza.

Morris
11-11-2011, 22.45.51
http://www.giovanipadani.leganord.org/padania/s-giorgio-lombardia.jpg

Sarà un piacere, messere...

Sir Morris... vi esorta e v'attende!!

Altea
11-11-2011, 23.14.27
messer Parsifal pure io attendo con interesse il racconto delle vostre storie

Parsifal25
12-11-2011, 02.10.43
Spero di poterlo fare al più presto nobili signori. Cercherò di trasmettere ciò che ho vissuto ed imparato da tali eventi a tutti voi, ovviamente nessuno nega la possibilità di poter controbattere ed esprimere un vostro giudizio sul cosa siete riusciti ad estirpare da tali novelle, anzi sareì molto lieto di ascoltare le vostre impressioni.

Parsifal25
12-11-2011, 03.26.57
"......l'ora era suonata.....con queste parole si apre il mio racconto". Avevo appena consumato il regal banchetto in compagnia di Maestro Caradill, quando il campanile della chiesa di St.Eustaches salutava la mezzanotte. Entrambe ci ritirammo nelle nostre stanze attendendo l'arrivo di Morfeo il quale ci avrebbe condotto nel lungo viaggio dei sensi; quella notte sembrava che si fosse dimenticato di me poiché anche se steso nel letto gli occhi parevan non chiudersi....il sol pensiero che grazie all'aiuto dell'Abate Guildford ero riuscito a trovare la presunta collocazione delle Eternal Falls, portale della Fortezza Eternia non concedeva al mio corpo un attimo di riposo. I minuti trascorrevano ininterrottamente ed il sonno ancora non sembrava coprirmi, finchè non balzò al lume della mia ragione una bella idea, infatti decisi che la mia migliore soluzione da prendere per placare quella frenesia era quella di aprire la finestra della mia stanza e lasciarla aperta cosicché la brezza notturna quando si sarebbe levata, avrebbe contribuito alla mia causa carezzandomi il viso e augurandomi il buondì.

Parsifal25
12-11-2011, 14.39.25
Fatto ciò riuscì a tranquillizarmi ed il sonno finalmente mi prese. Era notte fonda quando il venticello entrò nella mia camera svegliandomi. Aprì gli occhi e con molta cautela indossaì la mia armatura in pelle rinforzata caricando sulle mie spalle arco e faretra; prima di scivolare lungo lo scalone buttaì uno sguardo nel corridoio e notando che tutto era tranquillo corsi via. Al di là dell'atrio centrale, Belfagor attendeva il mio arrivo, lo sellaì e partimmo per questa esplorazione allietati dal suono dei gufi che decantavano il preludio di una terribile leggenda.... la Selva Bruma..... Tante storie narrano di questo luogo identificandolo come un posto dimenticato da tutti e da Dio stesso, la sua vegetazione era così folta e lugubre che sembrava quasi essere il perfetto ritratto di una selva maledetta.....gli anziani dei villaggi raccontano che in questo antro una dura battaglia sconvolse il suo equilibrio tanto che la stessa foresta si rivoltò a tal evento strappando ai suoi due contendenti il loro corpo....gli uomini che componevano le arme non tornarono indietro....soltanto i loro destrieri vennero risparmiati; chissà quale tremenda maledizione conservassero i loro occhi.

Parsifal25
14-11-2011, 15.37.43
Di certo non mi ero dimenticato di tal storia, ma il desiderio di poter conoscere le Terre di Eternia mi aiutò nella traversata. Ciò che vissi in quegli attimi fu un'autentica lotta tra me, i miei sensi e paure..... quanto dolore percepì in questo antico regno della natura, urla che si alzavano dalle radici di coloro che erano caduti combattendo seguendo la luce del proprio Signore, preghiere che al cielo le quali imploravano:
"Mio Signore fa che possa ritornare dai miei figli e la mia amata".....altre
"Mamma....ho paura....non lasciarmi solo".... tutto ciò batteva nella mia testa come un martello su di un'arma ancora calda tanto da farmi perdere il lume della ragione.....
"Non riesco a sopportarlo, non riesco ad andare oltre", la mia anima andava man mano a perdersi spinta dalla voglia di unirsi al dolore di tutti questi uomini, stavo per cedere.... le grinfie del rimorso, della disperazione e del dolore mi stavano lacerando.... forse i mei giorni sarebbero finiti qui o ne sareì uscito rinato a nuova vita? Questa domanda mi posi

Lancelot
14-11-2011, 15.41.01
Continuo a leggervi con interesse Sir Parsifal, mi riservo di addentrarmi ancora un poco nel vivo della storia prima di darvi un commento più esteso ;)

Parsifal25
14-11-2011, 16.21.15
Tremavo..... Dio mio....quanto tremavo, sembrava che il mio corpo non rispondesse più ai miei ordini, le ombre di quella struggente disperiazione mi avvolsero......
"Ecco qua, la mia fine è vicina....." -dissi ansimando-, "l'unica consolazione può essere soltanto quella di non aver visto perire le persone che amo di più, spero di ritrovarle un giorno...." dissi piangendo....
Il silenzio oramai é l'unico amico che mi accompagna in questo tragico momento, le voci avevano smesso di assediarmi tanto che mi sembrò che fossero divenute soavi voci angeliche. Tutto era compiuto......
"Alzati" una voce concitante veniva avvicinandosi.
"Alzati, non è giunto il tuo tempo....devi alzarti!", tuonando su di me.
"Chi sei, cosa vuoi...perchè continui a parlarmi"
"Alzati, le trombe devono ancora decantare le tue future imprese"
Girandomi intorno, per cercare di capire da dove provenisse tale voce urlaì
"Perchè vuoi questo, non posso tornare lì....il dolore di quegli uomini riesco a viverlo sulla mia pelle, le stesse mani pensano che sia stato il loro mietitore... non puoi chiedermi ciò" imploraì...
"C'era un tempo in cui tutti i nobili cavalieri, vivevano per servire un solo credo, L'Antico Codice....uomini sono morti per poterlo onorare. Devi onorarli.....non puoi cedere dinanzi a uomini che lo hanno utilizzato per puri scopi egoistici e di potere. Non fai parte di quella schiera. Alzati!!!!!!". Un orrido urlo prese vita nel mio corpo, riportandomi alla realtà di quell' antro maledetto, con tutte le ultime forze ripresi quel cammino....accanto a me c'era lui Belfagor, il mio più caro amico

Parsifal25
14-11-2011, 16.38.20
il quale chinandosi verso di me, mi porse le briglia....se non ci fosse stato lui con me....credo che la mia storia non sarebbe arrivata fin qui.....
"Ti ringrazio.... fratello" gli dissi a fil di voce.
Lo spronaì con quel poco di energia che mi era rimasta e lui la tramutò in nuovo spirito tanto da farci diventare una cosa sola, i miei occhi ancora oscurati dal quel buio intravidero uno spiraglio di luce che andava aprendosi in quelle profonde tenebre tanto che la voglia di raggiungerlo fu tale da farmi svegliare
"Forza.....manca poco....possiamo farcela!! ", galoppaì all'insegna di quella luce come se fosse stata l'ultima cosa che potessi vedere nella mia vita.
Oltrepassaì l'antro e dinanzi a me si aprì un autentico spettacolo. Non riuscivo a credere ai miei occhi, mi voltaì ripercorrendo per un istante ciò che mi aveva portato ad una morte apparente....con occhi lucidi e respiro ansimante gioìì....avevo raggiunto l'anticamera di Eternia, la sua radura..... quanta bellezza si aprì.... Andava avvicinandosi l'alba, ma nessun pittore avrebbe potuto ricreare tanta leggiadria. Le acque cristalline sgorgavano tranquille nel letto di quel fiume, le poderosi cascate vegliavano su di un posto sacro, le lucciole danzavano a festa creando magnifici effetti....e la luna....la luna così lontana da noi,ma sempre viva e vigile come una madre si rispecchiava in codeste acque come se fosse una regina, la sua bellezza irradiava quel posto e in codesto intendeva conservarla. Sembravo un bambino che aveva trovato il suo più grande tesoro.....vestito mi buttaì in queste acque e rimasi lì per ore....la rugiada andava bagnando la soffice erba e le fronde degli alberi, i primi cinguettì stavano per salutare il nuovo giorno soltanto un ragazzo con il suo cavallo potevano essere parte di questo incanto....di questa "Foresta incantata".

Parsifal25
14-11-2011, 16.42.59
Una delle mie storie finisce qui, spero di non aver deluso le aspettative di coloro che ne hanno fatto parte.... Codesto primo tassello verso la vera essenza è stato posto.....regalandomi quel molto che desidero condividere con voi:

-Non rinunciare mai ai tuoi sogni-

-Non cadere in preda alla disperazione tanto da farti morire-

-Punta sempre in alto, perchè il premio che ti aspetta non sarà mai tale quanto la bramosia di potere e di successo.... anche un piccolo incanto può farti diventare "un re"-

Morris
15-11-2011, 01.09.51
Vi porgo quell'incanto
Lo meritate tanto

Complimenti per la prima
E' degna d'ogni rima

Sir Morris:smile_clap::smile_clap::smile_clap:

Parsifal25
15-11-2011, 01.50.21
Grazie per il vostro caloroso incoraggiamento, spero che continuate ad ascoltarmi e sareì molto lieto se ciò che trasmette il racconto quale interpretazione ha letto.

Altea
18-11-2011, 20.08.56
messer Parsifal grazie per questo bel racconto, per un attimo ho immaginato di vivere questa avventura, leggendola. :smile_clap:

Lancelot
18-11-2011, 21.32.41
Sir Parsifal, vi porgo i miei più sinceri complimenti per il vostro scritto, nel quale ho potuto ravvedere sincerità di cuore e d'intenti, e genuina passione.
Mi auguro che possiate sempre mantenere ferma e calda nel vostro cuore la fiamma dell'Antico Codice, così da illuminare, insieme a noi Cavalieri vostri amici, questo oscuro mondo.

Parsifal25
19-11-2011, 01.40.14
Vi ringrazio stimati compagni e meravigliose dame, non sapete quanta gioia mi date con questi commenti che mi avete lasciato. Spero che continuate a seguirmi nelle mie storie.....spero di irradiare i vostri generosi e candidi cuori. Grazie ancora.

Hastatus77
22-11-2011, 14.46.24
Bel racconto. Complimenti! :smile_clap:

Quasi quasi... vi chiederei se volete cimentarvi nel "gioco" Annali del Regno di Camelot (La discussione) (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=1457) creato da lady Dafne.

Guisgard
22-11-2011, 20.14.53
Il vostro narrare è molto piacevole, amico mio.
Inoltre siete bravo a descrivere le sensazioni e gli stati d’animo del vostro personaggio; questa caratteristica l’ho notata anche quando scrivete nel gdr e rende il vostro raccontare molto simile a quei poemi, cosiddetti, di formazione, dove si narrano le gesta di giovani cavalieri che vanno verso il loro destino.
Mi piace inoltre la passione con cui raccontate queste storie.
Vi faccio i miei complimenti, messere :smile_clap:

Parsifal25
23-11-2011, 01.49.02
Nobili signori.... vi ringrazio per queste parole, ma sono soltanto un umile servo votato all'arte. Non merito tutto ciò, narro per il piacere di farlo, per raccontare gli attimi che ci regala la vita ed.... anche per farsi che possiate conoscermi meglio....

Sir Haustatus vi ringrazio molto per il vostro invito, ed accetto volentieri di poter partecipare a ciò... Spero solo di non far brutta figura.... inoltre non conosco tutti i membri del regno, non sapreì come descriverli e cosa apprezzano.

Parsifal25
23-11-2011, 01.49.47
A breve proporrò un nuovo racconto.... spero che vi piacerà..... :o

Parsifal25
28-11-2011, 02.18.53
......... la seconda novella prende corpo..... questa che andrò a raccontare parla dell'incontro che ebbi con Belfagor con il quale avreì legato per sempre il mio destino....

Parsifal25
28-11-2011, 02.42.23
.... da poco era calata la sera io ed il Maestro Caradill rientravamo da una battuta di caccia la quale ci aveva tenuto impegnati per l'intera giornata. Eravamo veramente stanchi, ma ciò che ci attendeva sarebbe stata la più grande ricompensa. Lungo il percorso la mia attenzione venne catturata dal nitrito di un cavallo che proveniva dalla piana verdeggiante delle terre di Sheffield ed io con fare quasi da bambino rimasi a sentire..... nel frattempo il mio Maestro proseguendo il suo cammino, si voltò ed assumendo un'aria molto severa, si avvicinò a me e con un colpo dietro la nuca mi richiamò all'ordine. Un colpo mi distrasse e dissi:
"Cosa succede..... chi mi ha lanciato una pietra?"
"Parsifal, ma di quale pietra parli.... sono stato io".
Volgendosi verso di me, quasi con fare da padre austero continuò:
"E' mai possibile che devi sempre perderti nelle tue fantasie? Quando cresceraì?"
Lo sapevo, avevo fatto nuovamente una brutta figura....., tanto è che con aria alquanto remissiva chinaì le spalle e proseguì, dicendo a fil di voce:
"Mi perdoni.... non capiterà nuovamente...."
A queste parole il mio Maestro scoppiò in una sonora risata:
"Ahahahah..... dici sempre così, ma tanto lo so già che ci caschi di nuovo.... su torniamo a casa".
Il mio Maestro mi conosceva molto bene.... ma sentendogli dire ciò quell' imbarazzo che si era creato svanì, continuaì la marcia.... anche se un ultimo sguardo lo lanciaì a quella piana, dove percepì che sarebbe una nuova avventura avrebbe incrociato la mia strada.

Parsifal25
28-11-2011, 13.44.57
Giungemmo dinanzi alla villa e preparammo la regal cena. Erano appena suonate le undici ed il Maestro Caradill si ritrirò nelle sue stanze per concedersi il suo premio, una gran bel sonno ristoratore; io invece rimasi sveglio e appena finì di lavar piatti e pulir cucina, presi e mi diressi verso la piana di Wurms ove avevo sentito quel nitrito. Uscito dalla villa, percorsi di corsa il sentiero e nell' arco di un paio di ore arrivaì a destinazione.... ero stanco morto, ma ciò che vidi mi rimase impresso nell'anima. La piana che andava figurandosi dinanzi a me era ricca di campanule notturne che soltanto quando la luna le sfiora si mostrano in tutta la loro bellezza...una leggenda narra che questi fiori erano il residuo di anni e anni di sofferenza che flagellarono quelle terre, quando loro si concedevano alla notte era soltanto perchè la loro bellezza poteva essere paragonata ad ogni singolo innocente che in quella distesa si era addormento e soltanto cullati dal silenzio codeste anime potevano essere felici di sorgere a nuova vita.... quanta tristezza si avvertiva in quel campo ma non bisognava rammaricarsene perchè significava che l'anima vive ancora, soltanto che preferisce il candido tepore di Madre Luna che la vivacità del Dio Sole. Mi lasciaì cadere fra quei fiori e strappando un ramoscello d'erba in modo da poterne creare un'armonica rimasi lì ad osservare e canzonare quella meraviglia.... All'improvviso vidi che andava avvicinandosi a quei campi un maestoso destriero, era un Avelignese nero il quale utilizzava questo tal luogo come sua dimora, non volevo spaventarlo e pian piano andaì a nascondermi dietro un enorme masso che vegliava su questa piana.
Quell'incontro avrebbe cambiato la mia vita.....

Parsifal25
02-12-2011, 15.35.15
Osservaì ogni singolo movimento di questa creatura.... sembrava felice, si sentiva libero di dominare su quella landa indisturbato.... era il vero re ed io un semplice forestiero che cercava ristoro in quel luogo. Gallopava indisturbato nel vento, ma qualcosa avrebbe turbato quella quiete. In lontanaznza andavano avvicinandosi un gruppo di tre persone, cercaì di inquadrare il tutto e riconobbi un empio della società: Bullford. Bullford....il suo nome raccoglie le più atroci colpe che un uomo possa compiere, portava in seno una pesante condanna, l'omicidio di Sir Reehearth, il mio Maestro lo conosceva bene erano stati compagni d'arme e lui lo ricorda come un esemplare esempio di virtù. La sua storia si incrocia con una cittadina britannica, Shetterford..... in codesta cittadina decise di mettere le sue radici diventandone il difensore e a causa di questo alto voto perse la vita. Era una notte uggiosa, è alla sua porta venne recapitato un foglio con queste parole: " Allo scoccare della sera, quando la luna è alta in cielo....la città sarà perduta".... era stata opera i Bullford che con un tranello meschino lo eliminò senza che nessuno sapesse più nulla.
"Che essere ignobile....chissà cosa lo ha portato qui, meglio tenersi pronti".

Parsifal25
06-12-2011, 16.14.11
Caricaì l'arco e decisi di ascoltare i loro discorsi....
"Capo, che bel bottino c'è in serbo per noi!!!!" disse ridacchiando un suo uomo.
"Degno di un re, perchè non lo prendiamo noi, invece di donarlo a quello strampalato di Messer Godwin"
" Compagni.... non temete la nostra ricompensa sarà molto più grande di una semplice scatola di gioielli" rispose Bullford.
"Ma capo, dobbiamo rispettare il patto...."
"Lo rispetteremo, ma con una piccola clausola" rise.
I due compagni intuirono e decantarono:
"La tua crudeltà arriva oltre le semplici routine"
Da quello che ero riuscito ad intendere, capì che il loro obiettivo era riscuotere una bella ricompensa.... e qualche cosa in più....
"Maledetti esseri"
Puntavano al cavallo ed alla vita di colui che aveva commissionato la cattura, oramai li conosco troppo bene.... dovevo escogitare qualcosa, almeno per far mettere sulla guardia l'Avelignese. Mi guardaì intorno e grazie al cielo trovaì un ramo umido che era lì per terra, lo presi e lo lanciaì verso il cavallo....
"Eureka" ero riuscito a metterlo in guardia. Vedendo ciò Bullford e i suoi uomini rimasero di stucco ed egli disse:
"Chi di voi brutti idioti, ha fatto rumore?"
"Nessuno capo....lo giuriamo!"
"Inetti, ci ha visto....prendiamolo!"

elisabeth
06-12-2011, 16.32.37
Siete molto bravo.......scrivete in maniera semplice, riesco a vedere cio' che scrivete con gli occhi di un Cavaliere che percorre il proprio cammino..........

Parsifal25
06-12-2011, 17.14.23
La ringrazio Milady..... sono contento che riesca a farvi vivere ciò....

Parsifal25
06-12-2011, 17.32.53
I tre erano pronti alla carica, ma una bella sorpresa li attendeva.... il primo a scagliarsi incontro fu Bullford che pensando di aver a che fare con una creatura indifesa non riuscì a gestirsi, tanto che fu il primo a cadere al suolo colpito dagli zoccoli del cavallo. I due compari presi dallo spavento iniziarono a dimenarsi in modo maldestro con le arme ma molto pericoloso poichè lo spavento rende i riflessi molto più accentuati e così fu. Il primo assalto andò a vuoto, ma il secondo provocò il ferimento del destriero all'altezza della zampa posteriore procurandogli un tentennamento. Accortomi della situazione subito portaì il mio contributo.... mi sollevaì dal mio nascondiglio e caricaì la prima freccia che librandosi in volo andò a colpire la spalla della prima canaglia che preso dal dolore levò un orrendo urlo nella notte. Il compagno sentendo ciò si voltò verso di lui, lasciando scoperta la guardia agevolato dalla situazione caricaì la seconda freccia che andò conficcandosi nel tallone provocandogli uno svenimento. Una calma apparente era tornata, ma l'imprevisto era pronto a farsi vivo, lasciaì il luogo del rifugio e notaì che Bullford si riprese....era pronto a caricare il colpo di grazia al povero destriero, immediatamente una strana forza andò ad impossessarsi di me e con un' agile manovra di ricarica, caricaì il colpo e segnaì la sua condanna.... la freccia penetrò le sue infime membra facendolo cadere al suolo. Tutto era finito. Mi avvicinaì all'Avelignese ma notaì che era in difensiva, interpretaì la sua paura e lasciaì il mio armamento. Mi avvicinaì con molta cautela e porgendogli le mani tentaì di rassicurarlo, notaì che i suoi movimenti erano guardinghi ma nello stesso momento vivaci e istintivi. Era un giovane stallone. Passò un pò di tempo, ma alla fine riuscì ad ottenere la sua fiducia e gli somministraì l'erba curativa la guarigione fu precoce finalmente poteva riprendere a dominare il vento

Parsifal25
07-12-2011, 15.18.44
Il momento di separarci era giunto.... come ringraziamento il cavallo allungò il muso nelle mie mani e mi concesse di accarrezzarlo, un calore profondo attraversò il mio cuore non volevo lasciarlo andare ma non posso impormi sulle scelte del destino.
"Adesso vai" risposi "torna padrone del vento" mi allontanaì da lui ed una lacrima solcò il mio viso, un ultimo sguardo e poi l'addio. Ripresi la strada per la villa e ripensaì all'avventura vissuta quella notte con l'Avelignese, il sonno si faceva sentire tanto che talune mi sembrava di vederlo o sentirlo ma non era così. Era alla fine della foresta e all'improvviso vidi dinanzi a me l'ergersi di una splendida figura....dissi tra me "non poteva essere il cavallo" mi sfregaì gli occhi e non lo vidi più...."mmmm, secondo me devo evitare di star fuori tutta la notte", di colpo sentì una botta dietro la schiena, era l'Avelignese. Non sapreì come descrivere quei momenti, ma una cosa è certa io e Belfagor saremo diventati eterni amici e mai nessuno avrebbe potuto dividerci. Può sembrare strano, ma può esistere un legame profondo con qualcuno diverso dall'essere umano e forse può essere anche il più onesto.

Parsifal25
07-12-2011, 15.23.15
Un' altra storia è giunta al termine e quello che posso dire è ciò:

- In un mondo corrotto dal male, qualcosa di eccelso e puro cerca sempre di soppravvivere (leggenda dei fiori della notte);

- Il legame che può crearsi fra l'uomo e un'altra creatura, è molto più facile che duri a lungo. Perchè vi è il principio cardine della fedeltà.

lady Sophie
07-12-2011, 23.00.05
mi sento decisamente in dovere di complimentarmi con voi per questi magnifici racconti che avete deciso di condividere con noi.. è un piacere leggerli..:smile_lol:

Parsifal25
09-12-2011, 01.23.47
Vi ringrazio dal profondo del cuore Milady... sarà un piacere narrare a tutti coloro che lo vorranno le mie storie.... e soprattutto ad osservatrici ed ascoltatrici come voi.

Spero soltanto di non dilungarmi e sforare troppo.

brianna85
20-12-2011, 11.31.46
bello molto bello...:smile_clap: bravo ...stupendo...

Parsifal25
04-01-2012, 13.52.17
Dopo una pausa volta ad approfondire l'idea di un nuovo racconto.... il tempo dei fiori è giunto. Una nuova storia prenderà corpo, spero che l'entusiasmo nel seguire le mie novelle non vi abbia abbandonato Nobili Amici.....

Detto ciò, vi auguro un buon viaggio nel mio travagliato mondo.

Parsifal25
04-01-2012, 14.13.18
Le Terre dei Sassoni erano oramai lontane: ricordo ancora....."quando avevano assalito una piccola fortezza adagiate lungo le coste del mare. Ero lì. Non andavano di fretta, ma si accontentarono di presidiare la vallata del Miglio e tenerci d'occhio. Nel pomeriggio, un esercito di esploratori andò a Wyrm e scoprì che la città era deserta e senza viveri. Non vi era nulla da bruciare, solo qualche inutile catasta di legno rancido e tetti di paglia. Al crepuscolo gli esploratori tornarono e si sedettero intorno al fuoco.
La sera calò sulla vallata e sul piccolo torrente; noi, in cima al torrione della Fortezza di Moontears, avevamo ancora l'ultima luce del tramonto, ma in basso i falò da campo dei nostri rivali punteggiarono le tenebre". Sicuramente vi state chiedendo come ero finito lì, ed io lo dirò. Avevo sentito la chiamata e il suono di un corno che riecheggiava nei campi, il mio cuore mi disse di andare e partì, non potevo abbandonare una terra in difficoltà anche se da solo il mio contributo poteva valere più di mille soldati. Questa era la regola base dei Longinius, il mio caro maestro la rimembrava sempre.....

Parsifal25
04-01-2012, 15.14.09
Così, prima del crepuscolo, galoppaì verso il suono del corno. Durante il percorso, vidi molta gente in fuga e spaventata come se l'Apocalisse andava avvicinandosi.
"Belfagor, chissà cosa tormenta queste persone, quale paura li attraversa..... devo fermarne una". Mi avvicinaì ad una famigliola e dissi:
"Messere, Messere....."
L'uomo si voltò verso di me e disse:
"Allontanati, non toccare la mia famiglia". Alzò una spada malconcia verso di me e iniziò ad attaccarmi alla cieca.
"Messere, non faccia così..... non voglio farle niente". Non riusciva a fermarsi.
"Taci, bestia immonda", i suoi attacchi divenivano sempre più aggressivi, non avevo scelta dovevo armarmi. Tiraì la spada dal fodero e lo disarmaì, scaraventandolo per terra.
"Uccidimi maledetto, ma non ti consegnerò mai la mia famiglia". Riposi l'arma e dissi:
"Non voglio farle del male, non potreì mai. Siete un uomo davvero coraggioso e persone come lei non si trovano in queste terre.
"Chi siete?" il suo viso divenne più rilassato e la sua espressione tornò ad essere serena.
"Il mio nome è Parsifal, messere, cavaliere dei Longiniu". Sentendo ciò, l'uomo e la sua famiglia scoppiarono in un pianto.
"Nobile Cavaliere, allora vivete ancora..... è una gioia saperlo..... forse qualcosa sta cambiando."
Rimasi esterefatto ".....prendete la mia mano la aiuto ad alzarsi."
Con ferrea energia la afferrò e la strinse forte a se e tornò tranquillo.
"Allora.....come possiamo servirla...."
"Nulla caro amico, volevo solo sapere cosa succede, perchè fuggite dalle vostre terre?"
"Nobile Signore, tempi bui dimorano in mezzo a noi. La Fortezza di Moontears è sotto attacco, i barbari la stanno assediando e noi siamo costretti a fuggire verso Sud. E' una vera maledizione....."
"Ecco, il perchè di quel corno.... la ringraziodal profondo del cuore messere, prometto che combatterò anche per voi. Tornerete a casa."
Montaì su Belfagor e prima di proseguire lasciaì 5 monete d'oro a quell'uomo.
"Prendete, vi serviranno per il viaggio e per una nuova vita."

Parsifal25
04-01-2012, 15.58.53
Per l'intera corsa riflettei, preoccupato, sul destino di quella povera gente e sul pianto di quell' uomo. Non riuscivo a concepire il perchè di quella reazione e della cattiveria che infestava le terre incupendo i cuori dei suoi abitanti. Alla fine scelsi di perseguire la retta via del momento: dovevo prensentarmi alla Fortezza di Moontears.
Giunsi, dinanzi ai cancelli della Fortezza e mi fermaì. Dalla torre di guardia che dava sul ponte, una figura giovane andava affacciandosi dicendo:
"Chi va là, cosa la porta qui, non possiamo ospitare nessuno. Siamo pieni fino all'ultimo mattone."
"Non vengo per chiedere rifugio, ma per combattere. Arruolate mercenari?"
la figura si ritirò e scese ad aprirmi la porta di servizio. Dalle ombre prendeva corpo la sagoma di un ragazzo smilzo, ancora adolescente e non pronto alla morte. La sorpresa fu tale che chiesi:
"Cosa ci fai qui, è pericoloso!"
"Nobile Cavaliere, siamo tutti uguali in tempo di guerra. Venite la scorto dal capitano." Tali parole mi sorpresero tanto che ritiraì ciò che avevo detto. Quel ragazzetto era veramente pieno di spirito, avrebbe fatto strada.
"Perdonami, quale è il tuo nome?"
"Ivanhoe" rispose.
Arrivati alla locanda, vidi che era divenuta una tenda di guerra. Entraì e in lontananza vidi ergersi un uomo in armatura in mithril la quale brillava rendendo più viva la locanda. Ivanhoe si rivolse verso il Cavaliere e disse:
"Signore, le presento questo cavaliere.... vuole unirsi a noi." disse
Il capitano si girò verso di noi e disse:
"Altri uomini in cerca di gloria, speriamo che possa aiutarci.... Ti ringrazio Ivanhoe, vai pure. Devo scambiare quattro chiacchiere con la nuova recluta".
Ivanhoe prese congedo e andò via. Soffermandosi, porse il saluto anche alla mia figura ed io risposi.
"Suvvia ragazzo, non perdiamo tempo cosa ti porta qui?"
"Signore, son giunto qui sentendo il suono del corno. Conosco il significato.... cercavate aiuto ed eccomi a voi".
Il capitano rimase un pò perplesso e proseguì.
"Così, sei venuto di tua spontanea volontà....."
"Sissignore"
"Non preoccuparti, verraì ricompensato per il tuo contributo. Avraì il tuo compenso"

Parsifal25
04-01-2012, 16.15.18
"Non è la mia priorità, Signore. Qualsiasi cosa vogliate donarmi sarà ben accetta, anche il semplice onore di contribuire ad una giusta causa mi rallegrerà."
Il capitano incalzò:
"Perdonami ragazzo, ma quale è il tuo nome e titolo?
"Parsifal, Signore, per servirla. Per il titolo non sapreì cosa dirle perchè ancora non ne conosco il significato....."
"Quale sarebbe...." chiese il capitano.
Presi un lungo respiro e lo pronunciaì:
"..... Cavaliere dei Longiniu, signore. Allievo e figlio del Gran Maestro Caradill".
"Longiniu!!!" il capitano rimase come impietrito. Non riuscivo a capire se ciò che avevo detto era giusto o meno, notaì che di scatto si allontanò dalla sua sedia ed iniziò a scrutarmi dalla testa ai piedi girando avanti e indietro per la locanda con la barba ben curata tra le dita; finchè quel silenzio non venne rotto da ciò:
"Non posso crederci, pensavo che non esistevate più.... è una vera gioia avervi tra noi. Quindi, siete il figlio di Caradill....."
"Conoscevate il mio Maestro, Signore."
"Certamente, abbiamo combattutto insieme. Era veramente un esempio di incantevole nobiltà e carisma per tutti noi.... a proposito come sta?"
Quando si apre, questo argomento è sempre un vuoto incolmabile e un colpo al cuore. Chinaì il capo e con solennità risposi:
"Deceduto....Signore, purtroppo una malattia lo ha portato via. Sono io l'unico erede".
Un velo di tristezza calò sul volto esperto del capitano
"Mi spiace ragazzo....non volevo ferirti. Sono sicuro che il suo spirito dimora in te e che le tue gesta diveranno famose quanto quelle di tuo padre".
"La ringrazio, spero di poter soddisfare le sue attese"
"Un' ultima cosa ragazzo, il mio nome è Balder von Glitterford. Se posso avanzare questa richiesta, ti chiedo di non essere così formale."
Terminate le presentazioni, il capitano tornò serio e molto più sicuro di prima tanto che iniziò a spiegarmi la situazione come se fossi un suo stretto collaboratore ed esperto comandante.

Parsifal25
04-01-2012, 17.58.11
Sentendo ciò, non immaginate l'imbarazzo che mi attraversò. Non ero abituato a tutti questi convenevoli, c'era una gerarchia da rispettare.
"La ringrazio Signore, ma......"
"Non una parola in più Parsifal, si denota il tuo rispetto e onore ma se ti ho dato il permesso, stai tranquillo....." voltandosi verso di me, sorrise e disse:
"Anche tuo padre era così......"
"Come desiderate.....capitano Balder....." come sudavo freddo.
Il capitano iniziò a descrivermi la situazione ed io con concentrazione ed attenzione lo ascoltaì senza interromperlo. Innanzitutto mi disse che i barbari che dovevamo combattere erano i Sassoni e che le risorse è truppe a nostre disposizione erano ottimali anche se presentavano molte debolezze. Infatti, le truppe stanziate nella Fortezza erano duecentosettanta, anche se il numero degli esperti si aggirava intorno al centinaio. Dei restanti, quaranta erano cittadini volontari di Moontears, trenta i veterani della lotta per la Torre di Darn oramai avanzati nell'età, mentre cento erano i giovani addestrati in quei pochi mesi che avevano ancora difficoltà nel concepire una formazione o un ruolo. Tuttavia, gli ottanta guerrieri esperti e i venti silenti come li chiamava il capitano erano tra i migliori. Inoltre, a nostro vantaggio vi era la posizione, le mura e le provviste: infatti, all'interno delle mura di Moontears vi era un' efficiente rete di pozzi che collaudati da esperti sabotatori erano una salvezza in più grazie alle ronde esplorative le provviste a disposizione erano ingenti poichè suddivise in dieci carri ben colmi e protetti, quindi il problema logistico non sussisteva. Tuttavia, il capitano era molto preoccupato tanto che mi permisi ciò:
"Capitano, siete preoccupato, qualcosa vi turba?"
Il capitano si volse verso di me e con un accenno di capo capì il sì.
"Per cosa?" chiesi
"I silenti, Parsifal..... da un paio di giorni non ricevo notizie e inizio veramente a preoccuparmi. Ci servono vivi, aiutano il morale delle truppe ed anche grazie a loro stiamo resistendo..... senza il loro contributo siamo perduti."
Dalle parole compresi l'importanza di averli lì e senza batter ciglio chiesi:
"Mandate me, capitano. Li porterò io qui. Sono ben addestrato nell'arte dell'esplorazione e ombre."
"Ne sei sicuro Parsifal, non vuoi riposarti un pò...."
"Capitano.... il tempo per riposarsi lo si avrà quando spirerò ma adesso non è tempo." Tiraì a lucido le armi e armatura, un pasto veloce ed ero pronto a sellare Belfagor.
Con rinvigorito ardimento il capitano tornò austero e determinato e mi porse l'equipaggiamento: una mappa dei boschi circostanti, un corno e provviste di acqua, cibo e medicine in abbondanza. Ovviamente non tutto era destinato a me, ma bensì ai silenti qualora ne avessero bisogno. Accompagnato dal velo notturno mi addentraì nei boschi.

miriam
04-01-2012, 21.33.41
Ser parsifal le vostre avventure sono davvero avvincenti vi ho letto con molto interesse :smile_clap:

Parsifal25
05-01-2012, 03.19.55
La ringrazio dal profondo del cuore Milady.... ma la storia è appena iniziata.... ci sarà una bella sorpresa. Spero continiuate a seguirmi.

Questa storia nasconde anche qualche lacrima.....

Parsifal25
05-01-2012, 15.06.53
L'impresa risultò più ardua del previsto. Arrivato all'altezza dei primi alberi una folta foschia venne a formarsi ostacolandomi sia la visuale che il percorso, provaì a sfidarla ma risultò vano il tentativo tanto che anche lo stesso Belfagor si piantò con forza sul terreno girando il capo verso me
"D'accordo amico, proseguiamo domani".
Scesi da cavallo e preparaì il bivacco per la notte. Il sonno sopraggiunse tempestivamente.
Il mattino seguente mi alzaì e lasciando la postazione osservaì che i sassoni si trovavano ancora nella vallata: il fumo dei loro fuochi da campo si mescolava con l'umidità dei torrenti. Mentre la foschia si diradava, vidi che i novizi tagliavano alberi per fabbricare rifugi e bivacchi: fu la conferma che sarebbero rimasti in assedio. Notaì che gli uomini del capitano erano impegnati lungo la collina: tagliarono cespugli di rose ed alberelli di betulla che potevano offrire una copertura dal nemico, li trascinarono verso il ponte levatoio e legandoli tra loro formarono un muro di cinta naturale che di certo non avrebbe scoraggiato gli assedianti. Gli alberi crescevano fitti, anche se si intravedevano solo le cime verdi. Per tutto il mezzodì la coscienza mi dilaniava come un artiglio: avevo il chiaro dovere di ritrovare i silenti e più a lungo rimanevo nel bosco, più i sassoni si avvicinavano a Moontears. Mi domandai se fosse possibile effettuare una manovra ingegnosa e vantaggiosa come quella di Odisseo, tiraì fuori la mappa e il mio diario e annotaì i pro e contro della sorpresa: la luna, sarebbe bastata ad indicarci il cammino e i fuochi da campo sassoni la posizione, una sufficiente manovra di rapidità e la foschia che si levava durante la notte sarebbero stati il nostro supporto, causando scompiglio e sorpresa tra i dormienti della Sassonia. Forse come contro potevamo incorrere in un drappello di esploratori che ci avrebbe assaliti, ma usando la giusta strategia "a punta di freccia" li avremo sopraffatt; non dobbiamo dimenticare il fattore uomini, ossia la disponibilità ad eseguire gli ordini che sarebbe stata risolta usando i giusti modi che di certo non mi mancano. Nel frattempo che stilavo il piano, notaì che Belfagor scosse il capo.....era il segnale.....qulcuno ci seguiva.
"Ottimo lavoro amico, senza di te....non sapreì cosa fare" continuaì il cammino senza destar sospetto e nell'attimo in cui sentì un soffio di vento attraversarmi sfilaì la spada dal fodero e la puntaì al collo del malcapitato.....sembrava fatta, finchè, chinato il capo vidi che anche lo sfortunato aveva preso precauzioni.... la freccia era puntata ad altezza petto. La situazione era molto pericolosa.

Parsifal25
05-01-2012, 15.59.09
Bisognava agire con calma, sangue freddo e tanto carisma. Con molta prudenza scesi da Belfagor e con la spada puntata mi avvicinaì al Cavaliere.
"Nobile amico, la situazione è alquanto pericolosa.... non credi?"
"Convengo con lei, Cavaliere. Di certo non può chiedermi di deporre l'arma." disse
" Lo stesso non posso fare io.....se qualcuno si nasconde nell'ombra, non è una rassicurazione per me. Si faccia avanti ed io prenderò la mia decisione". Così fece e nel vederlo rimasi stupito. Non avevo mai avuto a che fare con un cavaliere così smilzo e con un'armatura stretta, c'è da dire che i suoi lineamenti erano armoniosi tanto che il mio dubbio aumentò, non vaevo mai visto un cavaliere così. Deposi l'arma e convenni:
" La mia scelta è fatta, e se rispetta un codice saprà che di enorme plagio, risulta attaccare un inerme".
"Vile... anche se sei mio nemico non osereì" riposto l'arco decise di intraprendere una conversazione. Non mi sentivo minacciato, anche se l'asso nella manica è sempre pronto....raccolsi la mia tranquillità e con fare molto disinvolto mi appoggiaì all'albero con braccia conserte, aspettando qualche accenno. Quell'incontro avrebbe cambiato qualcosa sia in me, nella mia vita e nel mio pensiero.

"Perchè mi stavi seguendo?" chiesi
"Io la girereì in un altro modo....cosa ci facevi da queste parti?
"Ero in esplorazione, mi godevo un pò d'aria fresca e scrivevo qualche rima..."
"Non scherzare con me, Cavaliere. Non ti permetto di usare questo tono" tentò di prendere nuovamente l'arco.
"Caro amico, non c'è bisogno di alterarsi in questo modo. Che modi!....ho risposto a ciò che mi hai chiesto, non vedi."
Sembrò calmarsi e disse:
"Sei un folle....non pensi che qualcuno possa essere più pericoloso di me e farti la pelle?"
Sentendo queste parole, compresi che si trattava di un giovane cavaliere molto accorto e razionale. Anche se la sua voce risultava molto più acuta degli altri.
"Ti ringrazio per la premura, spero di potermi fidare di te...." spiegaì la verità
"La verità cavaliere, è che sono stato mandato in missione da Moontears per ritrovare qulcuno"
"Moontears! Ma non è la fortezza in stato d'assedio?"
"Precisamente, devo ritrovare un gruppo di cavalieri..." i silenti", dove li avete nascosti? Se vuoi possiamo trovare un accordo?" La tensione nei suoi movimenti si allentò e disse:
"Sono sollevato, anche io li cerco, sono il mio gruppo di cavalieri....ed io il loro comandante".
Mi sentì più tranquillo, sono riuscito a trovare il comandante, ma gli altri?
"Sono sorpreso di incontrarla, ma cosa è capitato al suo drappello"
"Imboscata.... Cavaliere. Ero in ricognizione e quando sono rientrato i miei uomini erano stati resi prigionieri. Che stupido, sono stato....dovevo prevederlo"

Parsifal25
05-01-2012, 17.34.33
Intuì che il suo animo era puro e misericordioso tanto che instillò in me un senso di protezione e commozione
"Non temere li ritroveremo....si commettono gli errori e nella natura dell'uomo farli....ne ho commessi tanti io, non so se riuscirò ad espiarli tutti" e sorrisi. Vedendo il mio volto sereno e rassicurante anche il Cavaliere si rincuorò e avanzò queste parole
" La sua nobiltà d'animo è degna di ogni nota. Non ho mai incontrato un cavaliere così devoto". Compresi che iniziò a fidarsi di me, ed io altrettanto, anche se ci conoscevamo da poco sembrò che ci incontrammo già, ciò mi rendeva sereno.
"Caro amico, vogliamo proseguire?" chiesi
"Aspetta.... -mi disse- , posso chiederle il suo nome?"
"Che sbadato.... -risposi- , perdoni i miei modi....mi chiamo Parsifal, cavaliere dei Longiniu. Per servirla". Sentendo queste parole, uno scossone attraversò quel cavaliere
"Non posso credere alle mie orecchie, siete un Longiniu......io.....io credevo che fosse solo una leggenda. Mio padre mi raccontò le gesta di Caradill, suo comandante di cavalleria...., ma non pensavo che.....è una benedizione!"
A queste parole mi prese un sussulto
"Conoscete mio padre?"
"Certamente, caro amico, dai racconti delle sue gesta sul campo di battaglia. Mio padre lo ammirava tantissimo, lo definiva un baluardo nella luce più tetra... la sua forza d'animo rincuorava tutti. Era una divinità."
Suo padre.....conosceva il mio Maestro e "padre", la cosa mi insospettì molto a tal punto che avanzaì codesta richiesta
"Nobile amico, posso chiedere il nome di vostro padre? Sempre che voglia". L'insicurezza e la preoccupazione attraversarono il Cavaliere
".....non so.....se posso dirlo..... ciò potrebbe risultare rischioso...." rimanemmo in silenzio, soltanto il fruscio delle fronde e il suono di una sorgente colorarono il quadro, ma dopo un attimo di esitazione disse:
"Al diavolo!..... il mio nome Cavaliere è.....Marlene....Marlene von Glitterford. Felice di conoscerla." Si tolse l'elmo e si presentò dinanzi a me
"Marlene von Glitterford.....ma siete.....la figlia del Capitano Balder, santi numi, che ci fate qui....vostro padre lo sà? Mio Dio, devo subito avvisarlo e così in pena per voi." Stavo per montare a cavallo, quando il braccio mi venne trattenuto.
"No....ti prego Parsifal.....mio padre non sà che sono qui, non accetterebbe mai la mia decisione di essermi messa a capo di un drappello di cavalieri. Chissà cosa penserebbe?"
" Ma non puoi nasconderti, prima o poi lo dovrà sapere"
" Quello che ho intenzione di fare, ma adesso non è il momento. Ti scongiuro, mantieni segreta la mia identità ad egli." Non potete immaginare cosa mi attraversò in quell'attimo in cui i nostri sguardi si incrociarono. Era la fanciulla più amorevole e leggiadra che abbia mai visto. I suoi occhi sembravano sorgente di acqua cristallina e le sue labbra erano rosee come il candido fiore di pesco. Rimanemmo uniti per qualche minuto, finchè non si accorse del gesto e con tanta timidezza si ritirò..... "Perdonami" mi disse. Io rimasi rapito da quello sguardo, stentavo a riprendermi, ma un colpo di Belfagor alla spalla mi destò.....inspiraì profondamente ed infine dissi:
"D'accordo...non rivelerò nulla, ma quando tutto sarà finito dovraì andare da tuo padre e dirgli tutto. Sbrighiamoci, salta in sella.....dobbiamo salvare i tuoi uomini" la sorrisi.
"Grazie Parsifal, ti sarò per sempre grata". Spronaì Belfagor e ci mettemmo sulle tracce dei "silenti".

Parsifal25
11-01-2012, 13.50.01
Preseguimmo il cammino lungo la radura, finchè Belfagor non si fermò e trottò sul posto.
"Cosa gli succede Parsifal!!" disse Marlene
"Non preoccuparti, siamo molto vicini alla soluzione della sparizione.... Marlene"
Scesi da cavallo e chinandomi verso il basso, intravidi le tracce di ruote di legno.
"Bravissimo amico" con gioia -dissi-. " Marlene i tuoi uomini non sono lontano....dobbiamo tornare indietro".
Tornammo qualche piede più lontano dal nostro incontro e mi accorsi che fra gli alberi correva un sentiero....ne ero certo i sassoni si nascondevano lì. Il tutto era facile da dedurre, poichè, il sentiero era bloccato da alberi abbattuti. Tuttavia, che cosa ci dovevamo aspettare? Una radura, di sicuro, attraversata da piccole fonti di ruscello. Avevano bisogno di una strada, di velocità e di posizione, altrimenti come avrebbero potuto rispondere repentinamente alla chiamata del corno, i guerrieri sarebbero stati guardinghi ad ogni singola azione, ma non così formati. Potevo immaginare la fuga dei prigionieri, ma non l'intervento per salvarli.
Al crepuscolo, elaboraì la strategia. Chiamaì a me Marlene e le spiegaì il piano:
".... sei un ottimo stratega Parsifal, non posso credere che tu sia così giovane ma già esperto. Assomigli molto al Gran Cavaliere Caradill."
"Merito di mio padre e delle notti insonni che mi ha fatto passare nello studiare le tecniche militari utilizzate da Alessandro Magno, Odisseo, Annibale e molti altri". Non vi era tempo per i sollezzi, bisognava agire.
La notte era calata, e come di consueto la foschia andava a formarsi, ciò avrebbe giocato molto a nostro vantaggio, e così fu. Accendemmo alcune torce nei quattro angoli della radura ed i sassoni entrarono nel panico, probabilmente erano ancora freschi di formazione, il loro moto era divenuto più goffo e concitato. Corsero a svegliare gli altri e Marlene leggiadra come un'ombra danzò nell'area aprendo le quattro celle che rinchiudevano i suoi uomini regalandogli nuovamente la libertà. Il primo passo del piano era riuscito, ora bisognava appropriarsi del campo per rifocillare le forze e prepararsi per l'imminente battaglia. Non impiegammo tempo, poichè i sassoni colti nel sonno non riuscirono ad organizzarsi militarmente e furono soprafatti. Il campo era nostro. Venni presentato da Marlene ai suoi e non potete immaginare la gioia, la stima ed il rispetto con cui mi accolsero e mostrarono, gli porsi le medicine ed alcune provviste è la nottata passò in allegria. Mancavano poche ore all'alba ed io le sfruttaì per meditare.

Mi sedetti accanto al falò, osservavo il ciondolo del mio ordine e pensaì mirando le stelle.... dopo un pò anche Marlene mi raggiunse e si affiancò a me.
"Mi viene in mente" - le confessai- la notte nel Bosco di Brink.
"Cosa successe"
Le raccontaì la notte in cui venni a conoscenza del Corno di Siegfried, quando, incamminatomi nelle sue profondità scoprì un branco di mercenari e briganti di Eilwind che deturpavano quel sacro luogo. Non immaginaì di sopravvivere.
"Ti sei cacciato in un bel guaio" affermò Marlene. Sospirando. "Cosa faresti, se non avessi incrociato il suono del corno?".
"Continuereì la ricerca del mio ordine e della sua origine" risposi. "Combattereì una battaglia contro qualche altro avventore e ladro di etica, leggenda e valore" indicando il confino della radura, "e poi continuereì la mia ricerca".
A dire il vero, non ero certo che avreì fatto ciò, poichè il mio cuore sarebbe rimasto trafitto da una così simile azione da codardo ed anche mio padre non ne sarebbe stato contento.

Parsifal25
11-01-2012, 14.48.02
"E se tu chiedessi ai sassoni" disse piano Marlene "di lasciar andare gli indifesi ed inermi?"
"Potrebbero accettare, ma consocendo la loro educazione e la loro tradizione di guerra, catturerebbero tutti, violenterebbero le donne, uccidendole o rendendole schiave e non risparmierebbero i fanciulli."
"Non funzionerebbe, vero?" osservò Marlene in tono dolce.
Sdrammatizzando, gli risposi....." no, non credo proprio".
Ridemmo tra noi e dopo un pò rimanemmo in silenzio, sapete, quel solito ed infinito silenzio che precede la cosa più stupida da dirsi..... "mi sento tranquillo e sereno quando sono con te, vorreì che questo momento non finisse mai". Dette queste parole i cuori inizierebbero a correre all'impazzata, le gambe tremerebbero e le emozioni lascerebbero spazio all'amore. Non immaginavo che sarebbe successo.
Marlene mi appoggiò la testa sulla spalla, cercando il mio respiro.
"Chissà se resisteremo?"
"Alla Fortezza Moontears si potrebbe resistere all' infinito" risposi." Purchè non attacchino in massa"
"Li manderanno?"
"Non credo, che sprecherebbero così tante forze" mentii, ma non potevo spaventarla. In guerra, si sà, di solito il nemico mira sempre alla distruzione dell'antagonista, ed i sassoni contro di noi avrebbe mandato fino all'ultimo uomo.
Marlene rimase in silenzio per un poco. Dei cani abbaiarono nei lontani accampamenti e i loro latrati giunsero con chiarezza a noi
Marlene si voltò verso di me e disse:
"Posso farti un dono?"
"Che genere di dono?"
Marlene lasciò la posizione e tornò verso la sua tenda, pochi secondi e tornò da me. Portava con se un arco e porgendomelo disse:
"Prendilo.....è per te....sarà più valido ed eroico fra le tue mani che nelle mie..." Presi l'arco e vidi che era di una fattura eccezionale e il suo scheletro riportava tali parole "Covenant's Love".....
"Covenant's Love? Che significa Marl....." neanche il tempo di finire la frase che la nostre bocche si incrociarono e il tutto tacque. Due lucciole ci fecero compagnia. Non mi accorsi cosa successe in quegli attimi, ma il solo stare con la mia dolce fiamma mi servì a dimenticare il tutto.....

Non sapendo che quella sarebbe stata l'ultima volta che saremmo potuti stare insieme......

Parsifal25
11-01-2012, 14.50.00
Anche questa storia, giunge al termine..... scusate le troppe chiacchiere cari amici.... spero che possa entrarvi nel cuore come

"Il suo sguardo ha fatto con me....."

brianna85
12-01-2012, 12.24.59
bello, bello bravo...:smile_clap:

Parsifal25
12-01-2012, 14.48.22
Grazie Milady....il suo intervento mi riempie di gioia.....

ladyGonzaga
12-01-2012, 16.24.32
Ho appena terminato di leggere questo vostro spazio e devo farvi i miei complimenti.
Con la vostra padronanza di penna e parola , riuscite a creare un atmosfera particolare dentro ogni vostro racconto.
Siete, a mio parere, molto bravo.
I miei complimenti..continuate a scrivere come avete fatto sino ad oggi.
A presto!

Taliesin
12-01-2012, 22.13.12
..e Voi Milady che camminate sulla via dei pellegrini, tornare a soffiare il vostro amore sulle sue pagine d'entusiasmo bambino del buon scudiero divenuto cavaliere, poichè dalla sua penna usciranno solo i fiori sparsi che il vostro cuore ha lasciato cadere in questa virtualità chiamata Camelot, che vi aspetta come un bisogno, come un'essenza, come un'anomalia....

Taliesin, il bardo

Parsifal25
13-01-2012, 14.08.04
Milady le sue parole entrano nel mio cuore come un soffio leggero di brezza estiva, ringrazio la vostra pazienza nell'aver letto questi brani di un giovane cavaliere in cerca della sua strada. Non temete, i miei racconti continueranno ad essere narrati.

Milord, l'intervento che avete postato sul mio racconto mi colma di onore, spero di non deludere le vostre aspettative. La mia penna è al servizio di tutti coloro che vivono nella magia della cavalleria.

Parsifal25
31-03-2012, 12.16.21
Sono tornato sulle pagine virtuali di questo mio spazio....quanto tempo è passato dall'ultima storia. Risulta insolita e singolare l'aria addormentata di questo piccolo antro....che la luce di primavera ed i suoi alberi in fiore possano risvegliarlo....

Dal lungo sonno di un tempo passato all'insegna del dubbio, la penna del servitor può tornar a vivere

Parsifal25
31-03-2012, 13.43.45
Jacques Trincket sgranchì le sue ossa, non aveva più il vigore di un tempo anche il suo corpo chiedeva sollievo. Ero lì, in sella al mio caro Belfagor sdraiato a "colorare" il mio diario attendendo che una taverna aprisse le porte. Il vecchio cavaliere legato il suo destriero, si guardò attorno in cerca di qualcosa con aria allegra e rilassata..... chissà cosa gli riportò alla mente tal luogo.

Per ingannare l'attesa decisi di fare una passeggiata tra le viuzze di questo borgo, poche persone si vedevano in giro, sembrava un borghetto incantato che viveva in mondo a parte. Nessuno si spaventava del silenzio solenne e del passaggio dei forestieri, anzi dirò di più erano tutti molto cordiali e gentili.

Mentre girovagavo tra queste mura, vidi nuovamente il vecchio cavaliere entrare in una taverna che da poco aveva aperto le sue porte, finalmente potevo rallegrarmi sorseggiando un buon boccale di birra.

Varcaì la soglia e sentì una ventata di amore che più volte aveva sfiorato le calde tonalità del legno, anche se né l'amore né il sego riuscivano a nascondere i segni logori del tempo o che una scheggia infastidisse il dietro dei forestieri. Era conosciuta come L'Ultima Casa non era lussuosa come le immense locande intraviste lungo la strada di Glenforth, ma la sua atmosfera era familiare tanto da ispirare ai giovani viandanti come me un senso di protezione.

Parsifal25
31-03-2012, 14.09.52
Il sole stava per raggiungere il picco, le ombre cominciarono a dissiparsi. Presto la taverna avrebbe operato in tutta la sua efficienza. Il vecchio cavaliere si guardò attorno e sorrise, sussurando tali parole: "Finalmente sono a casa....."

Quando cominciò ad aprire le finestrelle della locanda, un omone emerse dalla cucina portando con sè il delicato profumo della salvia appena cotta, il cavaliere rispose:

"Sarà un'altra giornata allegra, sia come tempo che lavoro mastro Ulrich," intesi che l'omone ed il cavaliere si conoscevano. "Come sempre.....caro Jacques", questo era il suo nome.

"Vedi, già ho i boccali pronti" rispose Ulrich. Non sembrava aver peso del lavoro che andava preparando, anzi tutt'altro.... intonava una canzocina..... io sorrisi e in silenzio sussuraì: "Che gente simpatica".....

"Io vorrei un pò più di sole per i miei reumi.....che brutta la vecchiaia, ragazzo mio". Mi guardaì intorno cercando di capire a chi si rivolgesse, ma c'ero solo io.... che figuraccia, non ebbi neanche il coraggio di proferir parola.

"Bah!" grugnì Ulrich. "Sei sempre lo stesso, sempre troppo superficiale. Non vedi che il ragazzo lo hai messo in imbarazzo. Anche tu lo saresti."
"Ehi, non ho detto nulla di male! Come te la prendi..... ho visto il ragazzo a disagio e volevo farlo sentir parte della famigliola"

La situazione andava sempre più ad investirmi ed imbarazzarmi.... ma dopo un silenzio a fil di voce dissi:
"No-n, non si preoccupi....sono lieto di fare la vostra conoscenza, il mio nome è Parsifal"
Il veterano rispose:
"Visto Ulrich!! ci voleva un poco di spinta al giovanotto. Io mi chiamo Jacques Trincket e quel brontolone dietro al bancone è Mastro Ulrich"
"Lieto di fare la vostra conoscenza" dissi chinandomi.

Parsifal25
02-04-2012, 13.04.54
Ulrich levò le spalle e disse: "Non esagerare..... nonn sono un brontolone e posso dimostrartelo" . Alzò il capo e proseguì: "Ragazzo..... vieni qui! Ho un boccale fresco di birra per te.... offre la casa".

Mi avvicinai mestamente al bancone e dissi: "Sie-te siete veramente gentile Messere...."

"Bene ragazzo.....benvenuto tra noi" disse Jacques...... "anche se vi sono oscure nubi all'orizzonte....."

L'allegria che aveva colorato quell'incontro, improvvisamente divenne cupa. "La guerra è alle porte Parsifal....." continuò Jacques... "Chissà se avrà mai fine......" buttò giù l'ultimo goccio di vino.

Mastro Ulrich guardando Jacques disse: "sei sempre tragico..... son tutte sciocchezze.....si vede che hai bisogno di un altro sorso di vino" riempì nuovamente il boccale di Jacques e lo porse al cavaliere.

Jacques sollevò il capo e riprese il suo atteggiamento da beone. "Vero e......" scoppiò in una sonora risata

Il mezzogiorno passò tranquillo e in allegria. Imparaì a giocare con i dadi ed anche qualche "ingenuo trucco" per poter vincere. Si rideva, mangiava e chiacchierava.... si parlava delle mie piccole avventure e delle imprese eroiche di Jacques le quali non potevano essere paragonabili alle mie, sembrava esser tornati a casa. Finchè ad un tratto......

la porta si aprì ed io, mastro Ulrich e Jacques allarmati, trasalimmo voltandoci verso la porta. Era incredibile che non udimmo i passi. Fortunatamente era solo un vecchio eremita in cerca di ristoro. Si fermò sulla soglia e sorretto da un vecchio ramo di larice si guardò intorno con aria furba e vispa.

"Cosa posso fare per te, vecchio?" domandò Ulrich al nuovo ospite.
"Bella educazione....." disse sorridendo. "Siete aperti?".
Rimasi muto, forse Ulrich aveva esagerato.
"Il sole è alto in cielo, l'aria è frizzantina e candida....certo che siamo aperti". "Entra pure! Parsifal, potresti porre una sedia al nostro ospite: sicuramente sarà stremato."

"Stanco?" il vecchio si affacciò lungo la via e grattandosi il capo disse: "Certamente. Una lunga strada...." Entrò brancolando e mi tirò uno schaffetto sul volto.
"Rimani rilassato giovanotto. Non sono da seppelire. Posso cavarmela da solo."

Parsifal25
02-04-2012, 13.59.31
Stupito tornaì al mio posto, anche se quel vecchio mi incuriosiva. Jacques con la sua arte da oratore riuscì ad ammicarsio subito le sue simpatie. Entrambe si sedettero al centro della taverna ed il vecchio guardandosi intorno scrutava la disposizione dei tavoli e delle sedie. Il suo sguardo si soffermò su di un caminetto in pietra, posto sul fondo della sala. Era l'unico arredo in pietra del posto, anche se l'opera dell'artigiano l'aveva scolpita senza destar sospetti con il legno che primeggiava.

Mentre i suoi occhi volavano da un punto all'altro della taverna, borbottando tra sé e sé dei commenti soddisfacenti. Lasciò cadere il suo bastone e cominciò a ridistribuire la mobilia. Interrupi la mia osservazione e dissi: "Siete impazzito..... badate alla vostra salute e veneranda età. Lasciate che me ne occupi io." Mi alzaì dal bancone e mi diressi verso il vecchio.

"Lascialo fare Parsifal..... questo vecchietto non sembra un tipo qualsiasi" disse Jacques. Terminata l'opera, il vecchio sostò ad ammirare il nuovo disegno.

"Così va meglio..... almeno siamo vicini al fuoco. Giovanotto porta due sedie: ce ne vogliono sei, qui attorno."

Mi voltaì verso Jacques, quasi a dimostrare il mio disappunto, ma il cavaliere sorrise affermando: "Bisogna aiutare chi è in difficoltà.... su con la vita figliolo."
Secondo me erano impazziti..... comunque.....

Eseguì l'ordine e porsi le due sedie al vecchio.
"Ben fatto," mi disse, "portane altre due, e bada che siano in buon stato. Si ha una certa età.... mettile qui, posizionale nell'angolo del caminetto".
"Ma non pensate che sia meglio al sole," risposi.....
Lo sguardo del vecchio divenne austero e disse: "Certo, hai ragione..... ma stasera sarà ombra, no?"
"Avete ragione....signore," risposi
"Bravo ragazzo mio, sei un tipo sveglio sai. Porta le sedie. E poi l'ultima mettila innanzi al caminetto. E' la mia".
"Vi è un incontro, signore?" domandaì portandogli la sedia più comoda.

"Un incontro?" Il vecchio parve trovar buffa la mia esclamazione e ridacchiò.
"Sì, giovanotto. Sarà un bell'incontro in famiglia. Preparati Parsifal. Preparati."
Mi diede un buffetto sulla spalla e mi scompigliò i capelli, poi voltandosi con uno scricchiolar d'ossa si adagiò sulla sedia.
"Qualcosa di straordinario si incrocerà con il tuo cammino" sussurò innanzi al camin spento.

Solo dopo mi fermaì e mi chiesi come questo vecchio potesse conoscere il mio nome.

Hastatus77
22-04-2012, 12.03.57
Come continua la storia?
Una domanda... è solo frutto di fantasia, oppure ciò che scrivete è liberamente ispirato a fatti veri?

Solo dopo mi fermaì e mi chiesi come questo vecchio potesse conoscere il mio nome.
Il vecchio forse conosce il nome, perché l'oste chiama Parsifal per nome un paio di volte. :p

Parsifal25
22-04-2012, 20.05.08
Che figura..... mi sono completamente distratto nello scrivere.... pensavo di non aver parlato di me al vecchio.....:neutral_doh:

Può essere....inteso come una piccola gaf ironica....:D

Guisgard
23-04-2012, 02.50.14
Ah, come siete drastico, sir Parsifal!
Perchè parlare di errore o svista?
Perchè farlo, quando invece la letteratura di ogni tempo ci mostra che ciò non corrisponde al vero?
Tutte le tradizioni e leggende presentano spesso più di una versione.
I miti degli Atridi, quello degli Argonauti, persino quelli che riguardano la morte di Ulisse e quelli riferiti alla Tavola Rotonda, sono frequentemente in contrapposizione.
Ecco e qualcuno racconterà, quando un giorno studiosi e filologi si occuperanno di Camelot, che le imprese del valoroso Parsifal presentano varie versioni e differenti evoluzioni.
E posso scommettere che riempiranno pagine e pagine su quel vecchio ed il “mistero” che gli permise di conoscere il nome del protagonista :smile_lol:
Suvvia, amico mio, mica vogliamo preoccuparci per così poco? :laughing_lol1:
Avanti, continuate pure il vostro avvincente racconto ;)

Parsifal25
23-04-2012, 12.22.24
La ringrazio Sir Guisgard, le sue parole sono sempre degne di nota e confortanti....

Non temete, continuerò a scrivere le mie "fanta-avventure" :smile:

Chantal
24-04-2012, 01.53.37
Cavaliere Parsifal,
ci sono occasioni nella vita che hanno il pregio di far incontrare le persone,e fra queste,talvolta,si fanno incontri unici che,pur non ripetendosi più divengono indimenticabili.
Il mio incontro con voi ha questo sapore.Unicità.
Io vedo delicatezza nella vostra figura,e credo,pur non vedendo i vostri occhi,che essi trasmettano che siete un uomo buono.
E ciò che colpisce nelle vostre narrazioni,specchio di voi,è quel pudore che dona candore alle persone che si accompagnano a voi.,gustabile in tutte le sale in cui entrate con silenziosa eleganza.
Bravo!(Chantal porge un lieve inchino)
Davvero i miei più sentiti complimenti per la squisitezza della vostra grazia.
Credo sia davvero un'occasione unica beneficiarne.

Parsifal25
24-04-2012, 03.18.38
Lady Chantal..... la ringrazio dal profondo del mio cuore. Sono lieto che amiate il mio gusto narrativo e spero di regalarle sempre qualche forte emozione.

Io mi porgo come il servitore di una fragile arte che è la scrittura, è la mia piccola creatura e chi meglio dei nobili e puri cuori dell'intera Camelot possono accompagnarla nella crescita.

La omaggio, Milady.....(inchino)

Taliesin
24-04-2012, 09.58.01
Nobile Scudiero,
le parole donatevi del Cavaliere della Carretta e di Colei che danza a piedi nudi tra i menadri virtuali di questa moderna Camelot, mi hanno davvero emozionato, poichè scalfiscono le maschere pirandelliane, i confini di spazio e di tempo, dominano sulle mistiche scienze del Fare e del sapere, incitandovi alla costruzione del vostro castello, con vigore ancestrale, come a simboleggiare un legame di Fratellanza antica, quando bambino osservavate rannicchiato in disparte, tra i drappi maestosi e i fumi delle carni allo spiedo, i Cavalieri della Tavola Rotonda...

Buon Viaggio dunque, noi tutti attenderemo il vostro passaggio Sir Parsifal...

Taliesin, il bardo

Parsifal25
24-04-2012, 11.41.51
Nobile Taliesin, le vostre parole portano sempre un velo di profonda saggezza e grande ammirazione....

Non pensavo di aver regalato in queste poche pagine forti emozioni a tutti voi, ne sono compiaciuto e onorato. Spero di poter entrare sempre nell'animo di voi tutti con novelle di un "giovane cavaliere"......

Parsifal25
26-04-2012, 13.18.17
Archibald Fort si abbandonò al verdeggiante prato che avevamo scelto per riposarci. Le sue membra erano stanche, troppo tempo aveva combattuto presso Crown's Wood.
"Avreì fatto meglio a restare," sibilò Archibald, guardando la piana. Parlava con molta foga anche se nessuno vi era ad ascoltarlo. Lunghi anni di ventura lo avevano abituato a parlare da solo. Battè i pugni sulle ginocchia. "E che io sia dannato se me ne andrò nuovamente" disse con rabbia.
Archibald si rilassò e lasciò che la quiete lo abbracciasse dopo quella pesante giornata ed i suoi tristi pensieri. Era a casa.

Nella vallata, le betulle erano incendiate dai colori della stagione, i vivaci toni scarlatti carezzavano le acque del Tyr ed i profumi dei focolari, accompagnavano il dolce sapore del ritorno.

Archibald prese dalla sua sacca un pezzo di legno e un coltello lucente, quasi in automatico: fin dalla giovinezza, aveva sentito il bisogno di sagomare a proprio piacimento l'informe. Lui stesso era un artigiano di non poca fama fino a quando non decise di esplorare il mondo in cerca di avventure. Si mise al lavoro sul legno, ma poi restò immobile poichè il suo sguardo venne attratto dal fumo che saliva nascosto dai comignoli della piana.

"A casa mia non c'è più un fuoco," disse sussurando. Irato per essersi perso nei ricordi, cominciò ad incidere con maggiore vigore il legno e borbottò: "La mia casa è rimasta spoglia. Probabilmente il tempo e le intemperie hanno rovinato il mio rifugio. Maledetto me! Perchè sono partito......non avevo scelta! A sessant'anni, dovreì aver capito!"

Parsifal25
26-04-2012, 13.51.20
"Ancora non hai capito, alla tua età!" gli rispose una voce in lontananza. "Neanche se vivessi per cent'anni lo comprenderesti!"
Deposto il legno, la mano passò con rapidità dal tranquillo coltello all'elsa della Firebrand. Osservò il sentiero. Conosceva quella voce, ma non era sicuro, troppo tempo era passato dal suo ultimo incontro.

Archibald si spostò verso la luce del tramonto e gli sembrò di vedere una figura di uomo sul sentiero. Si diresse verso l'ombra di una quercia per focalizzare la sagoma. L'uomo camminava con grazia eccelsa tanto da pensare che fosse un baldo giovane, eppure i suoi grandi muscoli avevano il sigillo di tante battaglie passate a cavallo, e così pure i segni dell'esperienza riscontrati nei peli facciali.

Sotto il manto bruno dell'uomo, Archibald vide solo la pelle abbronzata e la barba rossiccia. Portava una balestra con sè, e all'altezza della spalla sinistra pendeva una lancia. Era vestito di lino, preziosamente ornato di arabeschi che solo i nordici amavano. Però nessuno del Nord di Rochelle poteva essere così muscoloso, nessuno tranne.....

"Glen?" azzardò Archibald.
"Noto, che la memoria ti funziona ancora." Il volto del nuovo arrivato si presentò con una forte risata. Spalancò le braccia, e prima che Archibald potesse impedirglielo venne sopraffatto. Il cavaliere di ventura rimase al gioco e poi, memore del proprio orgoglio, lo abbandonò.

"L'età di certo non ti ha reso più cortese in questi anni," borbottò Glen.
"Mi hai imbavagliato con foga, senza mostrar alcun rispetto per la mia età e posizione!" Archibal guardò la strada. "Spero che nessuno ci abbia visto".
"Credo di no, salvo il tuo giovane amico......" disse Glen, guardandomi con curiosità. "Vecchio brontolone, non ti sembra scortese non presentarmi al giovane cadetto?"
"Che stai dic.....ah......questo è Parsifal, un giovane cavaliere di ventura che ho incontrato sulla strada di ritorno da Crown's Wood." Chinaì il capo.
"Molto lieto giovane Parsifal" si avvicinò a me e sottovoce disse: "Come fai a sopportarlo......sei un eroe" sorridemmo entrambi.
"Che state dicendo!!! Volete che vi massacri......", disse Archibald. Glen, ribadì. "Non sei cambiato per niente".

Parsifal25
02-05-2012, 13.07.23
"Senti chi parla," disse Archibald ricomponendosi. "Come mai......questo nuovo aspetto? Sei peggiorato!"
Glen grattandosi il capo: "Sono stato in missioni "particolari", che mi obbligavano a cambiare sempre aspetto".
"Ti sei dato all'attività di spia......."grugnì Archibald. "Anche io, ho avuto le mie gatte da pelare, non era facile trovare ospitalità."
"Però adesso sono tornato a casa ed è tutto finito", scorgevo una certa tristezza mista a gioia negli occhi di Archibald e nelle sue parole. Mi raccontò che il giorno in cui fosse tornato, avrebbe avuto paura...... amava più la vita di ventura che la quiete dei villaggi.

"Non direì, a quanto ho sentito." Glen si rimise il cappuccio in testa per proteggersi dal sole. "Gli Hershell di Firegliff hanno nominato un nuovo Reggente un certo Hona, che con la sua politica ha trasformato la cittadina in un covo di fanatici."

"Tutto va bene...... che io sappia" disse silenziosamente Archibald
"Purtroppo non è così....." risposi. "Stando alle mie ultime notizie e l'ultimo passaggio in questa terra, una nuova politica si è sparsa a macchia d'olio. Persecuzioni religiose, inquisizioni, elevate tasse..... piegano il villaggio. Vivono nel terrore." conclusi.
"Il ragazzo ha ragione" aggiunse Glen "non è serena l'aria che tira...."
"Inquisizione, ma siete impazziti!" sbuffò Archibald. "Io non ho mai ceduto ai sopprusi di questi tiranni, mi fanno un baffo. Vivi e lascia vivere, questa è la mia vera e unica legge. Gli Hershell sono ancora uomini saggi e giusti, però come in ogni territorio che si rispetti c'è sempre la mela marcia. A proposito, la tua missione...come è andata?"

"Dipende a quale ti riferisci: la serenità o i segni degli antichi?"
"Entrambe, che domanda!" borbottò Archibald
"Non credete che sia meglio parlarne dinanzi ad una bella birra e un pasto caldo, invece di contemplare l'immenso?" Scoppiaì a ridere
"Cosa ridi, mascalzone...." mi rimproverò Archibald
"Lascialo fare Arch, è un raggiante ragazzo che deve fare."
"Ti ci metti, pure tu.....siete incorreggibili......"
Spronammo i cavalli e scendemmo la collina.

Parsifal25
02-05-2012, 13.41.05
"Allora, trovato niente. " insistette Archibald.
"Nulla, di nuovo" rispose Glen. "Salvo, i soli chierici e preti di quattro soldi che predicano false parole. Avevo sentito parlare di mistiche guarigioni, ma si trattava di trucchi e frivolezze. Per fortuna che il nostro amico Remlin mi ha insegnato...."

"Remlin!" dissi. "Lo conosco.....mi ha insegnato a riconoscere il falso taumaturgo, a prima vista non sembrava che se ne intendesse, anzi non potevo nemmeno pensarci. Se non fosse stato per lui e le sue lezioni a quest'ora sareì senza un quattrino. L'ho seguito in molti dei suoi viaggi e spedizioni, grazie a lui ho recupearato tutti i taddei persi......ovvero, molti di più."

Glen fu lieto di sentire ciò. "Credo che sia il migliore nel campo della taumaturgia ed erboristeria, " disse. "E poi ha lavorato sodo per aiutare chi era stato truffato....come me" sospirò
"Anche se ha ricevuto ben poche soddisfazioni....." dissi.
"Cosa potevate aspettarvi" tuonò Archibald. "La gente non è mai riconoscente...."
Non potevamo negarlo.
Archibald continuò a brontolare in silenzio, finchè aguzzò la vista e disse:
"Fermi, notato nulla!!"
Io e Glen fermammo i cavalli e rispondemmo "nulla...."
Per un attimo gli ultimi raggi del sole si specchiarono su di un pezzo di metallo tra i cespugli. Glen lo vide, lo perse di vista e lo rivide. In quel momento però la luce del giorno sparì lasciando il cielo al sontuoso viola della sera che andava sorgendo.
"Non noto nulla" risposi
"Io sì." disse Glen. Una freccia andava sibilando nell'aria cadendo ai piedi di Belfagor il quale allertato rischiò di farmi cadere da sella.
"Viandante, lascia questo posto. Abbiamo un conto insospeso con il vecchio ed il suo amichetto".
La voce ed il suono che l'accompagnava giunsero cavernosi dalla selva.
Archibald era folle di rabbia, ed io cercavo di calmare Belfagor
"Signori miei, non credo che l'accoglienza sia la giusta per un gruppo di viaggiatori. Non è carino." deridendoli disse Glen.

Un crepitare di sterpi, e una figura muscolosa seguita da altre apparve sul sentiero. Era un gruppo di cacciatori argentati, una setta che in parecchi su Haven consideravano un cataclisma. Le loro gesta erano famose per la brutalità e crudeltà soprannaturale tanto che venivano denominati: i Sicari di Baphometh. Il nero pece delle loro armature e le armi argentee, raccontavano il puzzo del loro animo corrotto.

"Asmodeus.....vile canaglia, che ci fai qui. Non ti è bastata l'ultima volta in cui ci siamo incontrati" disse Archibald.
"Maledetto.....cosa vuoi da noi" replicaì.
"Ehi, quanta rabbia..... non eravamo amici....." disse sornione. "E' stato un bel vedere a Vergil, non vi pare...."
"Non scherzare con me.....il tuo respiro è peste per queste terre....."
"Non potrò dimenticare, mai quegli occhi innocenti violati da un verme come te....."
"Il giovane cavaliere, ricorda ancora la scena delle urla di piacere della sua cara amichetta, Leila...... sembravi il suo fidanzatino..... peccato che non ho potuto completare la mia opera. Mi hai interrotto sul più bello."

Parsifal25
02-05-2012, 14.22.32
Ricordo quel giorno come se fosse ieri...... era una limpida giornata primaverile ed io andavo riposandomi dal lungo viaggio dell'Abbazia di Saint Semeon; erano passati quattro mesi..... dall'incontro con la gente di Vergil e Leila. Eravamo diventati una coppia di grandi amici tanto che molti del villaggio ci davano per innamorati. Era divertente tutto ciò, e di certo non volevamo tradire le attese, decidemmo di accontentarli e creammo questo innocente gioco. Tutto correva, finchè........

Non arrivarono loro, i cacciatori argentati ed il loro capo Asmodeus, il nome della loro guida andava elevandosi dai ranghi. Non passò molto che le prime vittime andavano contandosi. Quanta crudeltà vi era nei loro occhi......in un respiro, quel pacifico villaggio andò trasformandosi in un Inferno.... il nostro gioco andava terminando.
"Leila......nasconditi...."
"Cosa credi di fare" replicò Leila." Non vedi il potere del male che si annida in loro. Ti prego.....vieni con me."
"Non temere, ti raggiungerò subito......così potremo continuare a divertirci" la sorrisi rassicurandola.


Mi gettaì in battaglia.......vi era un altro cavaliere, non lo conoscevo, ma notaì che la sua aura ridondava di luce. Ogni volta che venivano assassinati due innocenti, quattro di loro perivano sotto l'ascia del cavaliere e la mia spada. Sembravano una moltitudine, ma più ne erano, più cadevano sotto i nostri colpi. Ad un tratto, sentì delle urla provenire dalla piazzetta vicina, erano quelle di una ragazza. Volsi lo sguardo in cerca di quei suoni..... mio Dio era Leila.

"Leilaaaaaaaaaaa!!" montaì a cavallo e con arma alla mano trafiggevo e calpestavo tutti coloro che intralciavano il mio cammino. Avevo un solo pensiero, la salvezza di Leila e la morte di quel cane......

"Suvvia.....non essere così scortese, non vogliamo farti niente" rispose uno di quei bruti.
"Lasciami stare......cosa vuoi da me....." disse Leila.
"Voglio solo un bacetto......" neanche il tempo di terminare la frase che un colpo al basso ventre lo stese in un attimo. Il bruto non accenava a rialzarsi, il dolore gli aveva fatto perdere i sensi. Leila, riuscì a liberarsi.....ma la sua fuga fu breve, altri uomini la circondarono e la spinsero per terra ferendola, subì un brutto colpo....era inerme. Man mano le sue vesta venivano ridotte a brandelli, implorava pietà, pregava......ma nessuno la ascoltava. Il peggio stava per giungere, finchè Asmodeus non colpì mortalmente il suo seguace.
"Il piacere è riservato a me......lurido cane..." sputò sul cadevere.
"Bene, bene..... la cosa è interessante......."
"Fermati subito......non ti azzardare a toccarla....." urlaì a gran voce
La sua smania venne interrotta......"guarda chi c'è, il fidanzatino......"
"Parsifal......." disse tremando Leila
Il flagore di uno schiaffo, echeggiò nell'aria
"Zitta.....schiava......." disse. "Vogliamo render piacevole quest'incontro...."
"No..... Parsi.....fal....."

Parsifal25
02-05-2012, 15.11.41
La mia ira, era giunta al culmine....... nuovamente quello sguardo freddo, gli occhi senza anima e un unico pensiero la vendetta...... iniziarono a ridere a gran voce..... godevano di quella scena..... ma la prima freccia andò a conficcarsi nella gola di un brigante, interrompendo quella sadica gioia.

Il volto del malvivente, aveva assunto le forme dell'orrore. Avanzaì con spada alla mano e mozzaì la testa del cadavere, la presi e la lanciaì al gruppo che difendeva il capo. Il terrore andava prendendo il sopravvento.....
"Cosa fate, intimava da dietro Asmodeus......volete darvi una mossa....."
Uno ad uno correvano verso il loro destino, la cruenta morte. Leila non riuscì a resistere a quella scena e svenne. Fortunatamente non avrebbe visto ciò che andava profilandosi.....ognuno di loro cadde vittima della mia lama.... il loro marcio e sporco sangue andava inquinando quella terra. Ma non mi importava..... l'ultimo dei soldati cadde a terra con uno squarcio profondo al viso. Era rimasto solo lui, Asmodeus.
"Quanta atrocità...... hai fatto carne da macello dei miei uomini.....è un peccato non averti con me.....", non aveva paura....anzi ne era compiaciuto.
Posi la spada, e afferraì l'arco. Scagliaì la prima freccia che andò piantandosi nella spalla di Asmodeus, le sue urla erano spaventose...... una seconda freccia andò sibilando.....colpendolo alla gamba. Era stremato.....ma rideva ancora.....mancava un unico colpo dritto in volto. Ero pronto all'ultimo atto, ma Leila riprendendosi mi strinse il mantello.
"Parsi.....fal che ti succede.....i tuoi occhi non parlano più......"disse piangendo.
"Dove sei finito?"....... Le parole giunsero al mio animo e ripresi il controllo....
"Leila......" non aveva mai visto quegli occhi...... "è tutto finito......." la presi in braccio e la portaì via.......
Un ultimo sguardo a quel verme.....ed una sola promessa: "periraì"

Attesi alcuni giorni, il villaggio andava riprendendo vita e Leila tornò vivace come prima..... non sembrava aver cambiato atteggiamento nei miei confronti, anzi...... il gioco andava riprendendo.....finchè, il cavaliere dalla grande ascia mi prese e disse:"
"Hai creato un gran scompiglio...... sei un seminatore di morte....." guardandomi austero. "Seguimi, meglio lasciare il villaggio.....sappi solo questo.....mi chiamo Archibald."

"Vi consiglio di andar via," disse Glen, scostandosi il mantello e afferrando la lancia. "Abbiamo viaggiato a lungo e siamo stanchi ed affamati, e siamo in ritardo per un incontro con la cena."
Con il solito fare, Asmodeus ed i suoi sbeffeggiavano tali parole.
"Sicuramente, non potete far attendere la morte che vi spetta" replicò Asmodeus. Lo scontro andava profilandosi. Uno di essi si gettò contro Glen, ma il suo tentativo fu vano.....la lancia andò conficcandosi nelle rancide carni di quel malfattore.
"D'accordo, non si può negoziare....." la lotta infuriava, non risucivo a muovermi tanto dalla rabbia che avevo.....cercaì di controllarmi, ma non era possibile.

Parsifal25
11-09-2012, 14.18.40
"Bene....., guarda chi c'è. Il mio caro amico" rivolgendosi verso di me "ne è passato di tempo dall'ultima volta, vero?......suvvia, non esser crucciato in viso, sorridi.....capisco, sei arrabbiato" disse sghignazzando. "Non ti scaldare, non è ancora giunto il momento di incrociare le nostre spade.....ti lascio in buona compagnia." e si dileguò.

"Chi era quell'uomo Parsifal?" chiese Glen. "Asmodeus è il suo nome un vero demonio." Non potevo raggiungerlo, lo scontro era rimandato nuovamente, poichè i suoi uomini coprirono la ritirata.

Pochi attimi di silenzio scandirono la battaglia e lo scontrò ebbe inizio. Il primo a farsi avanti fu Archibald che stringendo l'elsa della sua arma disse. "Se c'è una cosa che odio più di tutte e la gente che cerca la rissa."
Il mercenario caricò Archibald, sperava di sorprenderlo, ma la spada lo trafisse con precisione chirurgica tanto che pochi secondi ed il corpo del delinquente era già nella polvere.

"Cosa cercate in questo luogo, farabutti?" domandò Glen parando con maestria l'affondo del seguace. Le loro spade si incrociarono per un attimo e poco dopo si allontanarono. "Lavorate per Haven?"

"Haven?" disse l'aggressore "cosa vai blaterando, idiota! " agitando con brutalità l'arma. "Chi lavora per quel infimo essere......Asmodeus lavora per - ah!" Una freccia sibilò nel vento e andò a conficcarsi nelle carni del malcapitato lasciandolo privo di vita.

"Dannazione!" imprecò Glen guardando il cadavere "Parsifal sei impazzito, non dovevi ucciderlo ma dovevamo scoprire che scopi persegue questo Asmodeus e per chi lavora....."

"Lo scoprirete al più presto" risposi "è carta conosciuta la mia preda. E' un servitore di quei diabolici Maghi Rossi.....". Glen rimasi impietrito da quelle parole.

"Quel malato si venderebbe per un non nulla, basta che ci siano vergini e innocenti da trucidare!. Grimborg, il secondino di Asmodeus si voltò verso il campo di battaglia. "Un bel piatto, non credi?" rispose infuriato. "Perchè non cominciamo da te". Grimborg avanzò verso di me con ferocia, allungò le sue possenti mani verso il mio collo e lo strinse con forza. Rischiavo di morire strangolato, ma senza perder la mia espressione truce, infilaì la mano nella mia corazza e con un pugnale trafissi il suo petto.

L'espressione in viso da aggressiva che era si tramutò in orrendo passaggio della morte sull'inerme Grimborg trascinandolo a terra, ma l'opera risultò compiuta solo quando la testa cadde dal suo collo. Rinfoderaì la spada e con smorfia di disgusto per l'odore emanato dal suo corpo ripresi il cammino.

Glen, guardò atterito la scena che si parava innanzi e disse:
"Chi sei veramente......."
Archibald rispose:
"Per questo lo seguo e cerco di tenerlo sempre alla larga dai combattimenti. E' un mistero anche per me."

Guisgard
11-09-2012, 19.29.56
Sono lieto che abbiate ripreso a narrarci di questa vostra saga!
E' sempre interessante leggervi, perchè tra le vostre parole traspare spesso quel senso di mistico e di predestinazione che accompagna incessantemente il vostro personaggio.
Esercitatevi sempre e costantemente con la scrittura, amico mio, poiché essa è lo specchio più vivo del vostro animo cavalleresco :smile:

Taliesin
12-09-2012, 13.53.26
Il Cavaliere dell'Intelletto,
vi ha dato un prezioso consiglio nobile Scudiero: è proprio attraverso la scrittura che possiamo intarsiare quel tappeto magnifico di versi che, anche quando saremo ombre immateriali nell'eterna virtualità, potrà legare a coloro che continueranno a leggere, quella magnifica "corrispondenza d'amorosi sensi" tanto amata dagli irriducibili cuori di noi stilnovisti.

Continuate la vostra saga, con la stessa passione.
Buon Viaggio.

Taliesin, il bardo

Parsifal25
12-09-2012, 16.16.09
Nobile Signore e caro amico Taliesin, ringrazio per le vostre parole ed incoraggiamenti che in questo mio spazio siete pronti a donarmi.

La saga,ovviamente,continuerà c'è ancora molto da sapere e tessere......

A breve riaprirà anche l'angolo del Teatro. Ci attende un lauto progetto, spero che Damigella Lilith torni al più presto fra queste mura.

Talia
13-09-2012, 16.50.04
Oh, finalmente un nuovo capitolo!
Grazie, Parsifal, per averlo messo... sono stata davvero felice di leggervi... :smile_clap:
A presto, dunque! :smile:

Parsifal25
14-09-2012, 14.10.02
Ringrazio la sua lettura e passaggio in questo umile spazio Milady......

Sir Alexahnder
04-02-2013, 18.42.09
Una cosa, deve togliersi dalla tasta il pensiero che ci sta annoiando , perche e una affermazione verissima cio che ha detto