Visualizza versione completa : Tylesia e il perduto Fiore dell'Intelletto
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Guisgard
21-06-2012, 02.59.49
Altea corse rapida verso il portone, ma all'improvviso un'asse del ponte si spezzò sotto i suoi piedi e la ragazza cadde nel piccolo canale sottostante, fatto di melma e fango.
In un attimo la ragazza si ritrovò intrappolata in quella fanghiglia e cominciò a sprofondare in maniera inesorabile.
Non riusciva a muoversi, né a districarsi in quel pantano e ormai sembrava destinata ad una terribile morte.
Ad un tratto, però, un forte braccio agguantò l'unica mano di Altea che ancora non era affondata in quella trappola di fango e melma.
Fyellon strinse forte la mano di Altea e cominciò a tirarla su.
“Tenete duro, Altea...” disse, mentre cercava di aggrapparsi ad alcune radici che fuoriuscivano dal terreno “... non lasciate la mia mano... non fatelo...”
Alla fine il cavaliere riuscì a tirare fuori la ragazza da quel canale.
La prese in braccio e la portò sotto un albero.
“Prendete questo...” dandole il suo mantello “... spogliatevi dei vostri abiti ormai sporchi ed indossate il mio mantello. Poi cercheremo un ruscello in cui potervi lavare per bene. Su, spogliatevi e mettetevi addosso il mio mantello. Io vi attenderò laggiù.” E si allontanò di qualche passo per non guardare.
Altea
21-06-2012, 03.13.42
Correvo col cuore che batteva forte, cosa era successo, e poi il vuoto sotto me e vedevo la melma avvicinarsi e vi caddi dentro inesorabilmente, cercavo di uscirne ma la melma mi impediva anche di respirare, quando una mano mi afferrò e mi trascinò fuori....e vidi Fyellon...mi aveva salvato la vita.
Ero senza parole, egli mi diede il suo mantello, ero completamente sporca di melma, egli si allontanò di poco ma io mi nascosi dietro un cespuglio, tolsi le vesti e mentre mi mettevo il suo mantello mi accorsi pure li di alcune macchie di sangue fresco. Non ci badaii, mi avvolsi nel mantello e mi alzai..."Fyellon eccomi, cerchiamo un ruscello mi devo lavare completamente di questa melma, mi sento a disagio, come se fosse pervasa da qualcosa di malefico".
elisabeth
21-06-2012, 10.14.38
Fui condotta all' interno della sala, tutti gli occhi erano puntati sulla mia persona, mantenni un portamento fiero....ma il mioo cuore traballava ad ogni passo.....sino a quando non arrivai al cospetto del Ministro, non vidi alcun atto e capi d'accusa rivolta a Cristansen .....Solo Alto Tradimento...a chi e a che cosa, impossibili da chiedere li', non avevo molto tempo e fui felice di essere condotta nelle prigioni, l'unico che poteva schiarirmi le idee era Cristansen stesso........vidi lo stupore sul suo volto....entrai nella sua cella ed il soldato rischiuse la porta....." Io qui.....non fatevi domande a cui non potete rispondervi, Vivian sta bene e l'ho lasciata in compagnia di un buon amico......vuole rivedere suo padre e io sono l'unica persona che puo' tentare di farlo, ieri io e vostra figlia vi abbiamo sentito parlare......e conosco qual'e' il vostro pensiero.....sappiate che esso e' anche il mio...entrambi abbiamo la stessa visione della vita e crediamo nell' Amore.....in questa terra, dove tutto sembra cosi' rigoglioso in realta' vive la morte stessa.....ora vi prego, mettetemi al corrente di quelli che sono i vostri capi d'imputazione.....e datemi la vostra verita', per il resto...saro' il vostro avvocato difensore.....sapete bene che le donne ne sanno una piu' del diavolo..."...mi sedetti accanto a lui su una tavola di legno....sperando che ci lasciassero piu' tempo del dovuto.......
cavaliere25
21-06-2012, 12.05.12
certo signore dissi rivolgendomi alla guardia vi seguirò senza problemi e mentre aspettavo di parlare col capitano mi guardai intorno per vedere il disastro del terremoto poi mi rivolsi hai miei amici e dissi voi aspettatemi qui torno subito
Talia
21-06-2012, 17.48.21
Atlia... Cairius... Reinz e Davis... l’ultimatum...
Ero completamente in balia di quelle visioni, ormai... mi sentivo debole al loro confronto ed incapace di opporvi la benché minima resistenza. Mi sentivo sbalzata da un luogo all’altro, da una sensazione all’altra... e ne ebbi paura. Mi ero già sentita così in passato, era accaduto subito dopo il nostro arrivo al Belvedere... quella volta, però, c’era Guisgard con me. Adesso lui non c’era, era lontano, non sapevo dove... ed io mi sentivo tratta via dal mio corpo troppo spesso... iniziai a sentirmi tesa, dunque, agitata... iniziai a sentirmi debole e spaventosamente vulnerabile...
Ed allora la mia mente corse di nuovo a lui, pensandolo forte... tanto forte da costringermi a restare nel mio corpo...
“Sei impertinente, Talia.” Disse la duchessa con tono ritornato immediatamente fermo, destandola da quella visione. “Parli di cose che non conosci e delle quali ignori il valore. Sai quanti imbroglioni sono venuti da me con quel nome? Quanti hanno approfittato per torcermi denaro e terre? Anzi, da oggi in poi non pronunciare più quel nome in mia presenza. Intesi?”
Sollevai gli occhi sulla duchessa... non potevo vederla, ma potevo sentire la sua presenza di fronte a me con assoluta chiarezza...
“I vostri soldi?” sussurrai “Le vostre terre? Milady, a me non interessa niente di tutto questo, non saprei che cosa farmene dei vostri soldi e meno ancora bramo le terre in cui siete signora. Non pronuncerò più quel nome, se è davvero questo ciò che desiderate... ma sappiate che ciò che perseguo è ben altro: verità, risposte, pace... la mia pace, poiché non ne avrò finché non avrò assolto il compito cui sono chiamata. E ciò, credetemi, non mi rallegra!”
Per molti attimi continuai a tenere i miei occhi immobili su di lei... con essi, infatti, io non potevo certo osservare e studiare la donna come avrei voluto, ma lei invece poteva guardare nei miei e riconoscere la sincerità delle mie parole.
Sospirai, infine, e li abbarrai appena...
“C’è un profumo gradevole, qui...” dissi in tono leggero, cambiando discorso come se niente fosse accaduto “Sono fiori... fiori di campo. E ve ne sono molti...” la mia voce si perse per un attimo in quella sensazione, poi sorrisi “Si, un profumo davvero gradevole!”
Guisgard
21-06-2012, 19.17.31
Il menestrello, raccolta qualche moneta e del cibo, uscì dall'osteria e si diresse verso la parte bassa della città.
Ad un tratto qualcuno lo prese per un braccio.
“Davvero una bella storia.” Disse Guisgard. “Dove l'hai sentita? Chi erano i due protagonisti?”
“E' tratta dalla materia di Capomazda...” rispose il menestrello “... dove si narrano gli amori e le gesta degli Arciduchi e dei cavalieri...”
“Si, ma quei due nomi...” fissandolo Guisgard “... voglio sapere tutto su di loro...”
Ad un tratto arrivò Umans.
“Lasciate perdere questo cantore.” Disse a Guisgard. “Ho novità ben più interessanti.”
“Come sarebbe?”
“Un uomo giunto all'osteria mi ha detto che la duchessa è uscita dal castello dopo diversi giorni che non lo faceva.” Fece Umans. “E non era sola.”
“Come sarebbe?”
“C'era una ragazza con lei.”
“Forse era Talia!” Esclamò Guisgard. “Portami da quell'uomo!”
“E sia, ma solo se promettete di non perdere la testa.”
“Andiamo, presto!”
E Umans portò Guisgard da quell'uomo.
Tornati nell'osteria, subito i due si sedettero al suo tavolo.
“Cosa volete?” Chiese l'uomo.
“Sapere della ragazza che era con la duchessa.” Disse Umans.
“Ma non so...” fece l'uomo “... era nella carrozza con lei ed aveva un velo in testa...”
“E non hai notato altro?” Domandò Umans.
“No... ah, si... quando sono giunte al convento...”
“Cosa?” Chiese Guisgard.
“Si, quando sono arrivate al convento, perchè io, sapete, mi occupo talvolta dell'orto delle monache... e non per vantarmi sono anche molto bravo...”
“Venite al dunque, stramaledizione!” Lo interruppe Guisgard.
“Si, certo... dicevo... la ragazza camminava appoggiandosi alla duchessa... si, come se fosse cieca...”
A quella parola, Guisgard e Umans si scambiarono una profonda occhiata.
Andros aveva introdotto Chymela in un salone che sembrava essere intriso di un'aria d'altri tempi.
Le pareti tappezzate con fantasie pastorali, dove audaci e vivaci giochi di bucolici artifici rincorrevano fantasiosi sfarzi di memorie barocche, avvolgevano ogni cosa con l'incanto dei loro colori assopiti e solo appena pronunciati.
Statuine d'alabastro raffiguranti paladini di Francia e cavalieri templari si alternavano a esotici uccelli scolpiti nella giada, a pedine di una scacchiera laminate in oro, a frutti sbocciati nel cristallo variopinto e ceramiche capaci di assumere qualsiasi forma e sembianza con la grazia dell'aria di Primavera.
Superbe armi damaschiate pendevano sul mobilio o giacevano su veli d'Aragona orlati con fili d'argento, mentre tutt'intorno risplendevano splendidi dipinti di bambini simili ad Angeli e ancelle dalle fattezze verginali.
Ma più di ogni altra cosa, ad attirare l'attenzione di Chymela fu il dipinto velato sulla parete più distante.
“Andros...” disse lei in un sussurro, per poi cercare la mano di lui.
“Si...” annuì lui “... è quello il ritratto...” stringendole la mano.
Si avvicinò e tolse di colpo il velo, mostrando alla ragazza finalmente il ritratto.
Chymela restò così a fissare la tela incompiuta per un tempo che parve indefinito.
“Secondo qualcuno” disse lui “questo ritratto reca imprigionato qualcosa fra i suoi colori... ed è strano come nessuno sia ancora riuscito a completarlo... io vengo qui spesso a vederlo... e credo che davvero questo ritratto rappresenti l'Amore... quello vero e totale, eterno e divino...”
Ad un tratto Chymela si voltò verso Andros e gli sussurrò qualcosa all'orecchio.
Lui la fissò per un momento e poi si baciarono fino a spogliarsi, restando tutta la notte, fino all'alba, a fare l'amore davanti al ritratto.
http://25.media.tumblr.com/tumblr_m5pu3nsBfb1rsypzvo1_1280.png
“Si, l'aria qui è davvero profumata.” Disse la duchessa destando Talia da quella visione. “A volte credo che qui crescano fiori che in altri luoghi sono sconosciuti. Forse questa è l'unica terra del ducato che mi ricorda Sygma...” esitò per un momento “... una guerra, una maledizione, due profezie, segni e sogni... Capomazda e Sygma... due terre divise eppure unite da sempre...”
Aveva parlato ad alza voce, quasi però senza accorgersene.
Talia
21-06-2012, 20.53.13
Andros e Chymala... in un istante rividi quella sala pervasa da mille bagliori d’oro e d’argento, l’alabastro delle statuette e i colori dei dipinti... mi sentivo pervasa da una strana emozione, una sorta di sottesa eccitazione, simile a quella che i bambini provano di fronte ad un grande ed inatteso pacco regalo...
Vacillai... ma non volevo andarmene da quella visione, non volevo abbandonarla prima di aver scartato il mio dono, di aver raggiunto quel dipinto in fondo alla sala...
Istintivamente allungai un braccio e mi appoggiai alla lapide a me più vicina... era fredda e ruvida per l’azione del tempo, ma io ci feci caso a fatica... faticavo a stare in piedi e tutto ciò che la parte ancora lucida della mia mente riusciva a pensare era che, per la prima volta da quando avevo visioni tanto potenti, Guisgard non era lì per occuparsi di me... non c’era, era lontano... e questo mi faceva paura.
E poi, all’improvviso, accadde.
Andros afferrò il velo e lo tirò via dal quadro... e finalmente i miei occhi incontrarono quel misterioso dipinto... fui colta da un’inspiegabile e travolgente emozione... come di fronte a qualche cosa di speciale, di unico, di magico...
Non so quanto tempo passò, non so per quanto tempo i miei occhi rimasero incollati a quel ritratto, incapaci di spostarsi altrove... non so quanto tempo passò, poi mi ritrovai tra le braccia di Andros.
“Si, l'aria qui è davvero profumata.” Disse la duchessa destando Talia da quella visione. “A volte credo che qui crescano fiori che in altri luoghi sono sconosciuti. Forse questa è l'unica terra del ducato che mi ricorda Sygma...” esitò per un momento “... una guerra, una maledizione, due profezie, segni e sogni... Capomazda e Sygma... due terre divise eppure unite da sempre...”
Aveva parlato ad alza voce, quasi però senza accorgersene.
Chiusi gli occhi, tentando di tornare completamente lucida... ma era difficile... ed io ero debole a causa del susseguirsi di quelle visioni, infinitamente debole...
“Andros e Chymela...” sussurrai pianissimo, quasi facendo involontario eco alle ultime parole delle duchessa “Il libretto e la collana... e poi quel ritratto...”
Ma la mia voce era diventata un soffio, ormai... un soffio che si perdeva con la leggera brezza che sfiorava il piccolo cimitero...
All’improvviso le mie ginocchia si piegarono ed io mi accasciai contro la lapide, scossa da brividi caldi e freddi insieme e lottando contro me stessa per riuscire a non perdere conoscenza.
Daniel
21-06-2012, 21.09.51
Guardai malissimo il frate..
"Ma non vedete che ci attaccano da sotto le mura? Dovete muovervi! Sbrigarvi! Guardate la parte di ghiaccio!"
Continuai a scuotere la campana pregando che qualcuno come me, magari un altro cavaliere, mi capisse.. Ricevesse il mio mesaggio..
"Giada! come cavolo faccio?"
Guisgard
22-06-2012, 01.49.59
Fyellon ed Altea, allora, si avviarono sul sentiero che dal vecchio monastero conduceva al cuore della selva.
Poco più avanti trovarono un piccolo rio.
“Qui potrete lavarvi, Altea.” Disse Fyellon alla sua compagna di viaggio. “Io intanto raccoglierò della frutta. Dovremo pur mangiare, no?” E le fece l'occhiolino, per poi allontanarsi di qualche passo in cerca di frutta.
Altea
22-06-2012, 02.00.15
Arrivati vicino un piccolo rio, Fyellon andò a cercare della frutta per mangiare e quando fui certa di essere sola mi gettai nel piccolo fiume e mi tolsi quella melma appiccicosa e maleodorante, ma persa nei miei pensieri...cosa era quel sangue che rigava il bel volto di Fyellon e il suo mantello? Mi avvicinai alla riva presi le mie vesti e le lavai nell'acqua e la melma si confuse con l'acqua limpida, rendendola non più cristallina. Salii sulla sponda e mi coprii col mantello di Fyellon aspettando il suo ritorno, attorno a me...solo silenzio e i miei pensieri.
Guisgard
22-06-2012, 02.05.42
Daniel, agitato e preoccupato, tentava di mostrare al monaco l'assedio che quella sterminata armata stava portando a Tylesia.
“Cavaliere...” disse il monaco dopo aver guardato oltre le mura della città “... ma avete bevuto o cosa? Forse siete ancora stravolto per il terremoto? Nessuno ci sta attaccando?”
Infatti quell'armata vista da Daniel sembrava sparita nel nulla e le pareti di ghiaccio si erano ormai quasi completamente sciolte per il calore.
“Forse soffrite di allucinazioni, cavaliere?” Fissandolo il monaco.
Cavaliere25 fu così condotto dal comandante della caserma.
“Signore...” disse la guardia al comandante, per poi avvicinarsi e raccontare quanto fatto da Cavaliere25 poco prima.
“Davvero?” Alzandosi il comandante ed avvicinandosi all'ex boscaiolo. “Bene, bene... e ditemi, cavaliere... vi interessa arruolarvi nell'esercito di Tylesia?”
Guisgard
22-06-2012, 03.11.32
Cristansen sorrise ad Elisabeth.
“Sapete, milady...” disse “... sapete qual'è la vera virtù delle grandi donne? E' il coraggio. Io credo che le donne siano infinitamente più coraggiose degli uomini. Non a caso fu Maria Vergine a seguire sul Calvario Nostro Signore.” Tossì. “Perdonatemi, ma le condizioni della mia prigionia non sono delle migliori... si, vi sono grato di essere il mio avvocato... e grazie per aver accudito Vivian... vi parlerò della mia situazione... io sono stato il precettore di sua maestà sin da quando era ancora una giovanissima principessa... ho assistito alla sua crescita, ho conosciuto i suoi sogni e ho visto il suo dolore... vi assicuro che ella è una grande donna, dal cuore grande come poche altre cose a questo mondo... ma, come spesso accade, il dolore ha stravolto i sensi... ella era ancora una giovane principessa quando conobbe un cavaliere di ventura giunto a Tylesia... si innamorarono e si giurarono amore eterno... ma il re non accettò quell'unione... lui era solo un semplice soldato e non poteva ambire alla mano della principessa... lui allora decise di andar via, ma lei non volle seguirlo... non voleva infatti mettersi contro la volontà di suo padre... tuttavia giurò solennemente di non innamorarsi mai più e di voler bandire l'amore da questo regno... da quel momento sono state emanate tutta una serie di leggi volte ad allontanare la conoscenza dell'amore da Tylesia... e l'ultima, voluta dal Senato, impone addirittura di cancellare ogni traccia di quel sentimento dalla nostra cultura... tutti hanno così firmato l'Atto Unico, il provvedimento che permette di cancellare la poesia, la filosofia ed ogni altra disciplina che tratta dell'amore dalla nostra civiltà... tutti, tranne io... per questo sono stato accusato di tradimento...”
Guisgard
22-06-2012, 04.54.39
La lunga notte era appena iniziata.
Le costellazioni, molte delle quali sconosciute, attraversavano il cielo infinito tra bagliori e scintillii di indefinita intensità.
La città sembrava assopita nell'incanto notturno ed avvolta da un mite bagliore.
Talia passeggiava fra le strette stradine, seguendo una musica lontana e quasi impalpabile.
Eppure sentiva di conoscere quella melodia.
Ad un tratto una figura apparve in fondo alla strada.
Nel vedere la ragazza,la figura smise di suonare.
Lei allora gli corse incontro.
“Guisgard!” Disse Talia abbracciandolo.
Ma non era Guisgard.
Era un giovane dai lunghi capelli d'argento e lo sguardo penetrante.
“Dov'è Guisgard?” Chiese lei.
“Ti sta aspettando...” rispose lui “... vieni, ti condurrò da lui...” e presa la sua mano, condusse la ragazza in un meraviglioso giardino.
Era composto da alberi di ghiaccio e da piante di cristallo, cosparsi di fiori e frutti di mille e più colori.
Le grazie di quelle forme, la varietà di quelle luci e gli artifici dei colori donavano sontuosità a quel luogo.
Tutto era forgiato con una perfezione sconosciuta e cesellato nel modo più prezioso ed artistico.
Tra le candide chiome delle piante che si intrecciavano con i vigorosi e slanciati rami degli alberi, pendevano frutti luccicanti di color rubino, di fantasia di madreperla, di riflessi di giada, di bagliori d'ambra e di splendido corallo.
Argento e oro rivestivano le cortecce degli alberi e riverberi di platino si confondevano col quarzo, col granito e con l'alabastro più puro.
“Dov'è Guisgard?” Domandò di nuovo lei.
“Guisgard non verrà.” Rispose il giovane. “Ora tu appartieni al mio signore, il Re del Firmamento Crepuscolare e farai parte del suo seguito.”
Talia, a quelle parole, sentì crescere in sé un'angoscia ed una paura senza fine.
In quel momento, però, la ragazza vide accendersi una luce in mezzo a quel meraviglioso giardino.
Una luce che cresceva sempre più in intensità e vigore.
Talia scorse allora Qualcosa che sembrava sbocciare con una luminosità ben più forte dell'albeggiare.
E la luce fu così potente che finì per accecare la ragazza.
“Sono qui per riavere Talia.” Disse all'improvviso una voce.
Lei, anche senza vederlo, riconobbe subito che apparteneva a Guisgard.
“Lei appartiene al mio sovrano.” Replicò il giovane. “Con che diritto vieni qui a reclamarla?”
“Perchè io amo Talia...”
“Non puoi amarla, è tua sorella, non tua moglie.” Fissandolo il giovane.
“Chiama il tuo sovrano” disse Guisgard “e la sposerò davanti a lui. In questo stesso momento.”
“E se io rifiutassi?”
“Allora ti ucciderò.” Rispose Guisgard.
“Portami il Fiore Azzurro” disse il giovane “ed io ti renderò la tua amata. Aspetterò da qui a un mese e se per quella scadenza non sarai ritornato col Fiore, allora terrò la ragazza qui con me. Per sempre. Accetti? Sul tuo onore?”
“Si, accetto.” Annuì Guisgard. “Sul mio onore.”
In quel momento un titanico cavaliere emerse dalla vegetazione, armato con una grossa spada a doppia lama.
“Se fra un mese ritornerai senza il Fiore” disse il giovane a Guisgard “allora questo cavaliere ti giustizierà. Ami davvero a tal punto quella ragazza?”
“Si, amo Talia al di sopra di tutto e di tutti.”
“Allora che il Cielo ti assista, cavaliere.” Mormorò il giovane lasciando i suoi occhi di ghiaccio in quelli di Guisgard.
Il cavaliere armato di quello spadone, allora, sollevò la visiera del suo elmo e un tetro lamento si diffuse straziante nella notte.
Talia si svegliò di colpo.
Ansimava ancora per l'agitazione causata da quel misterioso sogno.
“Ben svegliata.” Disse una monaca che si trovava accanto al suo letto. “Come vi sentite? Va meglio? Ricordate cosa è successo?” Sorrise. “Avete perso conoscenza mentre eravate nel piccolo cimitero insieme a lady Vicenzia.”
cavaliere25
22-06-2012, 11.47.40
Certamente dissi guardando il comandante ma ci sono anche dei miei amici con me e vorrei che anche loro venissero arruolati mi metto a vostra disposizione signore e mi guardai intorno
Parsifal25
22-06-2012, 16.55.22
I sospetti aumentavano.....infatti siam giunti in un accampamento alquanto insolito.
Osservavo l'ambiente circostante onde evitare pericoli, un occhio era lungo il sentiero e l'altro verso Heyto. Poco dopo ci fermammo e ci invitarono a scendere da cavallo e riposare, ma non sentivo l'esigenza e risposi:
"Vi ringrazio Messere, ma dopo troppo tempo speso a piedi.....preferisco rimanere in sella al mio Belfagor......penso che faremo una piccola ronda......se gli altri vogliono unirsi a voi, ben venga."
Mi voltaì verso Lilith e le chiesi: "Lilith se hai bisogno di riposo fai con comodo......", poi, fingendo di baciarle il collo le dissi: "occhi aperti.....stai vicino al Maestro......mi raccomando" e le baciaì la mano.
Talia
22-06-2012, 18.00.20
“NO!”
Mi ero svegliata di colpo, balzando seduta sul letto... ansimavo, tremavo e quel grido mi raschiò la gola...
Capii subito di aver solo sognato... c’era una luce tenue a diffusa intorno a me che riuscivo a percepire anche se non potevo vederla, un vago profumo di fiori mi avvolgeva e soffici coperte mi accarezzavano la pelle...
Eppure niente di tutto ciò servì a tranquillizzarmi neanche un poco... era vero, era stato soltanto un sogno... ma ormai sapevo fin troppo bene quanto potevano essere reali i miei sogni...
Chiusi gli occhi e mi presi la testa tra le mani, cercando di scacciare quell’idea... continuando a ripetermi che quel sogno non significava niente, che non significava che Guisgard fosse in pericolo e non significava che non lo avrei più visto per molto tempo... no, non significava niente quel sogno...
“Ben svegliata.” Disse una monaca che si trovava accanto al suo letto. “Come vi sentite? Va meglio? Ricordate cosa è successo?” Sorrise. “Avete perso conoscenza mentre eravate nel piccolo cimitero insieme a lady Vicenzia.”
Quella voce all’improvviso, pur gentile e dolce, mi fece sussultare...
“Ho... ho perso conoscenza...” sussurrai, facendo eco a quelle parole...
Ed allora rammentai... rammentai tutto: le visioni, le forze che mi erano venute a mancare, Atlia, il capitano Cairius, Andros e Chymela, lady Vicenzia, il castello, il convento, il ritratto, la profezia...
Chiusi gli occhi, tentando di raccogliere le idee.
“Si...” sussurrai dopo qualche istante “Si, ora ricordo! Ricordo qualcosa...”
Esitai.
“Dov’è lady Vicenzia?” chiesi “Chi riposa in quel sepolcro che Sua Grazia era venuta a visitare?”
Daniel
22-06-2012, 22.15.07
Non capiva , non capiva! Scesi con rabbia le scale di quella torre e finii in strada in mezzo al caos..
"Giada! Giada a chi posso chiedere aiuto? Ricordo che una volta Nigros mi parlò di quattro cavalieri! DOve sono gli atri tre? Giada aiutami!"
Guisgard
23-06-2012, 03.00.28
Altea era persa nei suoi pensieri, quando all'improvviso una mano le mostrò un'albicocca di un ambrato scuro e dalla forma perfetta.
“Il maestro un giorno mi narrò una storia...” disse Fyellon “... le albicocche durano per poco... sono frutti simili alla Primavera, che rappresenta un soffio tra il gelido Inverno e l'afosa Estate... Visnu allora nascose nelle albicocche dei tesori, per sottrarli ai malvagi demoni... molto uomini partirono così alla ricerca di quei tesori, ma il tempo per cercarli si esauriva ogni volta troppo presto, visto il breve passaggio concesso dalla natura a quel frutto... la morale di questa storia è che nella vita ci è data solo una fuggevole possibilità per raccogliere le cose belle che si trovano nel mondo...” sorrise “... sinceramente dubito che in questa albicocca qualcuno abbia nascosto un tesoro, ma la vedo abbastanza matura per essere mangiata...” offrendola così ad Altea.
Guisgard
23-06-2012, 03.08.35
Il comandante annuì a quelle parole di Cavaliere25 e diede poi ordine alla guardia di condurre il Cavaliere Blu, insieme ai suoi amici, agli alloggi dei soldati.
Così, Cavaliere25, Tieste e Polidor furono arruolati e vennero assegnati loro degli alloggi.
“Che pacchia.” Disse Tieste buttandosi sulla sua branda. “Un letto e pasti gratuiti. Questa si che è vita!”
“Mi chiedo quando ci toccherà combattere...” mormorò Polidor “... ho sentito dire che i misteriosi nemici di Tylesia siano molti forti... qualcuno pensa addirittura che non siano umani...”
“Si, i quattro Cavalieri degli Elementi...” disse Giada, vibrando al fianco di Daniel “... tre di essi, te compreso, sono già stati armati... ne percepisco chiaramente l'aurea risvegliatasi... e uno, come te, si trova proprio qui a Tylesia... dovresti cercarli, Daniel... in attesa che anche il quarto faccia la sua comparsa...”
Guisgard
23-06-2012, 03.35.23
“Veniamo con voi, messere.” Dissero due di quei mercanti a Parsifal. “Meglio essere in tre prima di muoversi per un giro d'ispezione.”
“Portate anche un altro con voi.” Fece Heyto, fissando i due mercanti. “Meglio essere in quattro.”
Ed un altro mercante si unì a loro.
Parsifal e i tre mercanti, così, si addentrarono nella selva per il loro giro di controllo.
Ma, ad un tratto, uno dei tre attirò l'attenzione degli altri.
“Cosa succede?” Domandò uno dei suoi compagni.
“Venite a vedere!” Gridò. “Ho trovato uno strano passaggio! Non è naturale... è stata costruito da qualcuno..."
Sotto uno spuntone di rocce, infatti, una stretta apertura era stata scavata.
“Cosa facciamo, messere?” Chiese uno dei tre mercanti a Parsifal. “Scendiamo a controllare?”
http://fortinorditalia.altervista.org/pics/zebio/23.jpg
Guisgard
23-06-2012, 04.20.34
“Non agitatevi.” Disse la monaca a Talia. “Vi ho portato del latte caldo col miele... vi farà stare meglio.”
Posò accanto alla ragazza il piccolo vassoio in legno, su cui era adagiata la tazza di latte e con la mano toccò la sua fronte.
“No, non avete più la febbre...” accomodando poi alcune ciocche di capelli che scendevano sulla fronte di Talia “... erano poche linee di febbre, forse dovute all'agitazione e allo sbalzo di temperatura... Faycus è a ridosso dei monti e l'aria qui è spesso fresca anche in questo periodo...” sorrise “... lady Vicenzia è nella cappella del convento... ha però dato ordine di essere avvertita subito al vostro risveglio...”
“Mi piace molto questa città...” disse entusiasta la ragazza “... il profumo dei fiori, l'odore dell'erba di montagna e poi le grandi nuvole bianchissime e luminose, tanto vicine da potersi quasi toccare... mi piace anche ascoltare il gorgoglio delle acque del fiume che scorre poco più sotto del castello... vi sembrerà sciocco, ma mi diverto un mondo a lanciarci dentro i sassolini... sapete? Ieri ho rischiato di cadere nel fiume e farmi così un bagno fuori stagione!” Sorrise. “Che sciocca, vero? E solo per lanciare più lontano un sassolino e vederlo poi zampillare tra le increspature della corrente!”
“Damigella!” Esclamò spazientito Paolo. “Evitate di gesticolare tanto, o il maestro non riuscirà mai a ritrarvi come si conviene!”
“Messere...” con candore lei “... perdonatemi, ma io sono di Sygma e sono abituata a gestire, oltre che a pronunciare, quando parlo!” Fissò il pittore. “Voi gente del Sud dovreste ben comprendere, vistò che quando parlate, almeno molti di voi, fate diversi cenni ed ampi gesti. Sembrate dei teatranti certe volte!” Rise di gusto, per poi prendere uno dei biscotti sul vassoio accanto a lei.
“Damigella!” Fissandola Paolo. “Per Carità Divina! Smettete di fare tutti questi movimenti! Cosa avete messo in bocca ora?”
“Solo...” deglutendo ed ingoiando lei “... solo un biscotto... sono buonissimi ed io non resisto.” Fissò di nuovo il pittore. “Sono una pessima modella, vero? Siate pure sincero, maestro...”
“Vi ho già detto, damigella...” disse lui, continuando a dipingere “... siate naturale... siate voi stessa... è voi che devo portare su questa tela, non una marionetta... naturalmente, per quanto possibile, evitate solo di alzarvi ed iniziare a correre per la sala...” e rise.
“Oh...” sussurrò lei “... allora non vi seccherà troppo se prendo una di queste rose... mi piace tenerla in mano mentre mi ritraete...” ma tirò subito indietro la mano, portandosi poi un dito alla bocca.
“Cosa succede?” Domandò Paolo, accortosi di quel rapido ed improvviso movimento.
“Una spina, credo...” mormorò lei “... mi sono punta un dito...”
“Lasciate che guardi.” Avvicinandosi Paolo.
“E' solo un graffio.” Disse il pittore. “Lasciate che esca qualche goccia di sangue e non preoccupatevi oltre.”
“Pensate...” mormorò lei fissando il pittore “... pensate sia un cattivo presagio?”
“Sotto quella lapide?” La voce della monaca destò Talia da quella visione. “In verità non si sa con certezza chi riposi la sotto. E' stato seppellito il corpo di una ragazza sconosciuta, trovata morta nel fiume tempo fa. Fu lady Vicenzia a volere quella tomba nel nostro convento.”
cavaliere25
23-06-2012, 12.07.19
per ora cerchiamo di riposarci e di farci amici queste persone quando sarà il momento della battaglia ci penseremo ora godiamoci la tranquillità finche c'è e mi sdraiai sulla branda e cercai di riposarmi e di non pensare a niente
Altea
23-06-2012, 16.07.44
Presi in mano l'albicocca ambrata e perfetta che Fyellon mi aveva messo tra le mani.. "Il vostro maestro era molto saggio, effettivamente non possiamo permetterci di sprecare nemmeno un secondo della nostra vita in pensieri negativi e cogliere anche un attimo fuggente che, forse, ci potrebbe donare un Tesoro, un qualcosa che desideriamo o sognamo e altro. Voi non avete sogni Fyellon?"
Aprii l'albicocca, era divisa in modo perfetto...presi metà parte io e una la porsi a Fyellon, e come da bambina scavai un piccolo buco nella terra e vi misi il nocciolo e coprii di nuovo il buco scavato con la terra.. "Da piccola aspettavo sempre che da questo piccolo nocciolo spuntasse un albero maestoso, ma poi non succedeva mai" dissi con un leggero sorriso.
Daniel
23-06-2012, 18.28.28
Come fare a trovare il Cavaliere di Tylesia? forse avevo un'idea...
Salii sul tetto del campanile.. Un'arrampicata molto pericolosa.. Arrivato in cima sguinai Giada e feci brillare il sole contro la mia corazza verde, poi urlai:
"Cavaliere, Secondo Cavaliere dove sei?"
Parsifal25
23-06-2012, 18.42.58
Fissaì Heyto, leggermente infastidito.....poichè non avevo bisogno di una scorta.
Forse, il piano era un altro.......restaì calmo e osservaì ogni singolo movimento della "compagnia"......
Ci incamminammo lungo il sentiero e ad un tratto, sentimmo chiamare. Uno dei "mercanti" aveva scovato una grotta scavata nella roccia. Ci avvicinammo per osservarla meglio e notaì che essa conduceva verso l'interno.
Ero incuriosito, ma non dovevo comportarmi da ingenuo:
"Probabilmente è stata scavata dalle condizioni naturali.....potrebbe esserci qualche elemento carsico.....". Mi chiesero se era conveniente calarsi all'interno ma risposi:
"Non penso che sia una giusta idea, il terreno e la grotta potrebbero essere friabili. Non credo che sia sano sfidare l'ignoto......" e ripresi la marcia.
elisabeth
24-06-2012, 20.41.49
Guardai le mura della prigione, erano umide e strani animali velocissimi siinfiltravano tra le fessure della parete......da una grata entrava la luce del sole, il pulviscolo giocava formando uno strano ballo......Potevo immaginare cosi'..l'amore, uno strano ballo......" Vi ammiro, avete coltivato il seme emotivo che e' germogliato nel petto della vostra Regina..........lei conosce l' Amore e ha rifiutato questo dono....ecco il male di Tylesia..la terra trema eppure siamo qui a parlare di una cosa assurda.........Vostra figlia e' il dono piu' bello che vi e' stato affidato.....l'avete cresciuta con tutto l'amore che avete potuto.........Spero di farvi uscire al piu' presto da qui....dovete starle accanto...."....mi alzai dal tavolaccio, e mi avviai versoa la porta, dandogli loe spalle, tra le mie mani apprve una bottiglietta di miele ed eucalyptus...tornai da lui "....prendetela e bevetene qualche sorso la sera prima di addormentrvi....vi fara' bene ..."......tornata alla porta..." Guardia aprite, il colloquio e' finito"......in attesa,pensai a Reas..........se fosse morto...era solo colpa mia, ma in quel momento....un'altra vita dipendeva da me.....pregai L'Amore di aiutare la sua discepola..........lui solo poteva, il mondo era nulla senza di lui...
Talia
24-06-2012, 22.59.28
"Una ragazza sconosciuta..." sussurrai sovrappensiero, facendo quasi eco alle parole della monaca.
Già, una ragazza sconosciuta... pensavo, osservando ancora per un momento quell'ultima visione... il pittore, il ritratto... e poi ancora il nome di quel luogo: Sygma... mi chiesi dove fosse il luogo chiamato Sygma... mi chiesi perché continuasse a tornare così spesso nelle mie visioni, nei sogni e nei discorsi... e tuttavia, curiosamente, quel nome aveva per me qualche cosa di vagamente familiare... quasi come il ricordo di un sogno...
"Capisco!" dissi, destandomi improvvisamente da quei pensieri "Un gesto molto cristiano, non trovate? Un gesto di grande magnanimità, degno del più nobile degli animi... ma... come mai proprio quella ragazza, mi chiedo..."
Il tono della mia voce era basso e leggero, quasi casuale... ma le mie mani, nascostamente, tormentavano la coperta.
Guisgard
25-06-2012, 02.42.40
Così, Cavaliere25, Tieste e Polidor si stesero sulle loro brande per riposarsi finalmente, senza più preoccuparsi di dover fuggire e nascondersi.
“Ehi, voi...” disse un soldato che riposava su una branda “... siete nuovi, vero? Non vi ho mai visto.”
“Si, ci siamo arruolati ora.” Fece Tieste. “Ma con chi è in guerra Tylesia?”
“Non lo sapete?” Fissandoli il soldato. “Ebbene, sappiate che i nostri nemici sono la terribile Lacrime di Cristo.”
“Lacrima di Cristo?” Ripetè Tieste. “E da dove provengono? Da un regno vicino?”
“No...” rispose il soldato “... non vengono da un regno vicino e nemmeno da uno lontano... vengono dagli inferi... perchè la Lacrima di Cristo è una compagnia di ferocissimi ed invincibili demoni...”
“Non lo troverai così, Daniel.” Disse Giada. “Non è così che lui o gli altri cavalieri si mostreranno a te. Sappi che uno si trova a Tylesia, mentre l'altro sta per giungervi. L'ultimo, invece, non è ancora apparso. Perchè la corazza non ha ancora scelto colui che sarà destinato ad indossarla.”
“Ehi, incredibile!” Esclamò all'improvviso una voce. “Mai vista una corazza tanto bella! Chi siete, cavaliere?” Domandò un piccolo zingaro. “Io mi chiamo Mirna e sono il capobanda di tutti i ragazzini di questa città!”
Guisgard
25-06-2012, 02.52.10
Parsifal aveva deciso di riprendere il cammino, ma qualcosa bloccò il suo intento.
“Cavaliere...” disse uno dei mercanti “... mi sembra di aver udito qualcosa... come un grido d'aiuto provenire da questa caverna...”
“Ne sei certo?” Chiese un altro di loro.
“Si, ne sono certo.” Rispose. “Forse qui dentro vi è qualcuno in pericolo.” Rivolgendosi di nuovo a Parsifal. “Forse rimasto intrappolato a causa del terremoto... cosa facciamo?”
Alla fattoria, intanto, Redentos e Lilith erano rimasti con gli altri mercanti.
“Damigella...” avvicinandosi a Lilith l'uomo che aveva accolto la carovana alla fattoria “... posso domandarvi un favore? Io ho una figlia della vostra età più o meno... ecco, è stata malata in questi giorni e solo ora comincia a riprendersi... ella è sempre da sola, poichè qui non viene quasi mai nessuno... posso chiedervi di farle compagnia per un pò? Ve ne sarei molto grato.”
Guisgard
25-06-2012, 03.06.29
Cristansen ringraziò Elisabeth per quel dono.
Un attimo dopo la maga fu fatta uscire da quella cella.
Frydom la stava aspettando e vedendola le fece cenno di seguirlo.
Il ragazzo condusse così Elisabeth in una stanza.
“Milady...” disse “... avete un solo giorno per preparare la vostra difesa. Domani infatti comincerà il processo e voi dovrete essere pronta ad affrontare le accuse che verranno mosse a messer Cristansen. Inoltre, è mio dovere riportarvi un messaggio del ministro Berengario... egli vi chiede, anzi vi prega, di rinunciare a difendere messer Cristansen perchè egli è colpevole. La vostra difesa a nulla porterà, se non ad un prolungamento inutile e nocivo della questione. Se invece desisterete da questo proposito, non solo la giustizia trionferà in tempi brevi, ma il ministro saprà ricompensarvi. Egli vuole offrirvi un ruolo importante qui a corte. Magari il posto lasciato vacante proprio da messer Cristansen. Cosa ne pensate?”
Guisgard
25-06-2012, 03.18.06
Fyellon prese la metà di quell'albicocca e poi sorrise ad Altea.
“Questa volta” disse “sono certo che l'alberò spunterà e darà bellissimi frutti. E magari, un giorno, qualcuno verrà a cogliere quei frutti.” Assaggiò l'albicocca. “I miei sogni? Io credo che in fondo tutti abbiamo gli stessi sogni... felicità, salute, benessere... è la nostra capacità di sognare e la determinazione con cui rincorriamo poi quei sogni ad essere veramente importante... si, il mio maestro era un uomo molto saggio...” un velo di tristezza scese sui suoi occhi “... siate sincera, Altea... credete che io sia stato un cattivo figlio? Perchè non stato capace di difendere mio padre contro mio fratello? Siate sincera... pensate questo di me? Pensate che sia un vigliacco? Perchè non vado in cerca di vendetta?”
Guisgard
25-06-2012, 04.24.53
“Si, un gesto di Carità Cristiana...” disse la monaca aprendo le tende della piccola finestra di quella stanza, lasciando così che il luminoso Sole di Faycus raggiungesse il volto di Talia “... anche se...” mormorò la religiosa “... anche se molti si sono meravigliati di quel gesto... in fondo non si sapeva nulla di quella ragazza... è emersa, una mattina, dalle acque del fiume e nessuno è riuscito a riconoscerla o ad identificarla... probabilmente era una vagabonda, o magari una zingara... forse addirittura una prostituta e per questo molti hanno visto questa cosa con perplessità... seppellire una donna di dubbia moralità in un convento... ma lady Vicenzia non ha voluto sentire ragioni...”
In quel momento qualcuno bussò e poi entrò nella stanza.
“Milady...” chinando il capo la monaca.
“Vedo che Talia ha ripreso conoscenza.” Disse la duchessa.
“Si, milady.” Rispose la monaca. “Si è svegliata da poco. E volevo appunto farvi avvertire...”
“Bene.” Disse la duchessa. “Sorella, lasciateci sole.”
La monaca annuì ed uscì dalla stanza.
La duchessa allora si sedette accanto al letto di Talia.
“Sei ancora un po' pallida” fissando la ragazza “ma mi sembra che tu stia meglio ora. Il pallore ti passerà appena mangerai qualcosa e prenderai un po' d'aria fresca.” Aveva un libro in mano. “Ieri è stato il giorno di San Giovanni Battista. Avrei voluto ascoltare la messa con te, ma non ti eri ancora ripresa. Quella festività è particolare e ricca di significati... Lancillotto fu armato cavaliere proprio quel giorno e proprio in quel giorno, si narra, la regina Ginevra, guardandolo, si innamorò di lui...” richiuse quel libro “... inoltre, San Giovanni è uno dei Santi più venerati anche a Capomazda, visto che è uno dei due protettori di Sygma...” a quel nome si voltò a guardare la finestra “... stare qui forse non mi fa bene... non vorrei mai dare una tale soddisfazione ai miei medici, ma temo che sia così... fissare queste colline non fa che rammentarmi la terra di Sygma... allora comincio a vagare con lo sguardo... ma poi comprendo che questa non è Sygma e che in realtà ho solo sognato... ed il risveglio dai sogni non è mai bello...”
Nel frattempo, poco distanti dall'osteria, Guisgard e Umans stavano decidendo sul da farsi.
“Cosa avete intenzione di fare?” Domandò a Guisgard.
“Voglio trovarla e portarla via.”
“Che follia!” Esclamò Umans. “E' con la duchessa ed è impossibile avvicinarsi a lei.”
“Non ho altra scelta.”
“E in caso di fallimento?”
“Devo riprendermi Talia.”
“Ovvio...” fissandolo Umans “... o quello, o penzolare con un cappio al collo.”
“Non mi servono uccelli del malaugurio.”
“No, ma un po' si sale in zucca si.”
“Avevi detto di essermi amico” disse Guisgard “e di volermi aiutare.”
“Infatti.” Annuì Umans. “Ed è ciò che sto facendo. Sto cercando di salvarvi da morte certa. Ascoltatemi... la ragazza ora è con la duchessa e nessuno potrà mai avvicinarsi. Siete stati trovati nel castello ed è un miracolo che non vi abbiano uccisi o rinchiusi. Datemi retta, il mare è pieno di pesci e il mondo pieno di donne...”
“Ascoltami, sacco di vento!” Prendendolo per il bavero Guisgard. “Io ripartirò da questa città insieme a Talia, intesi? La libererò e la porterò via con me! E su questo puoi scommetterci l'anima... perchè è sicuro come il sorgere del Sole!” E mollò finalmente il suo bavero.
“Va bene...” ansimando Umans “... va bene... mai discutere con un prete o con un innamorato...”
“Cosa vuoi dire?”
“Ciò che ho detto...” risistemandosi la camicia Umans “... voi avete fondamentalmente un problema... oh, uno soltanto, intesi... ma, purtroppo per voi, un grande, immenso problema... forse il più grande che io abbia mai riscontrato in un uomo... un problema infinitamente più complicato della vostra testa calda, del vostro ardore, della vostra suscettibilità e di quell'innata capacità che avete nel mettervi nei guai...”
“Ma cosa diavolo stai blaterando?”
“Si, voi avete un grosso problema, amico mio...”
“Quale?” Fissandolo Guisgard.
“Il vostro problema...” mormorò Umans “... è che siete disperatamente e perdutamente innamorato di quella ragazza.”
“Tu parli troppo.” Disse Guisgard. “E vuoi solo prendere tempo... allora, cosa decidi? Mi aiuterai a liberarla? Non voglio obbligarti, ovvio, ma se hai deciso di non farlo, allora togliti adesso stesso dai piedi...”
“Ho detto che vi sono amico...” sorridendo Umans “... e voi mi piacete sempre di più, sapete? Massi, in fondo siete il mio eroe. Ardimentoso, romantico, coraggioso, innamorato e completamente pazzo. Proprio come i protagonisti delle ballate recitate dai bardi. Ma ditemi solo una cosa... lei sa in che stato si trova il vostro cuore?”
“Insomma, piantala!” Esclamò Guisgard. “Le tue chiacchiere ci fanno perdere solo tempo. Era un sì? Mi aiuterai dunque?”
“Certo...” annuendo Umans “... vi aiuterò... almeno se morirò, sarà per una nobile causa... il vostro tormentato amore, amico mio!” E rise di nuovo.
“E finiscila!” Spingendolo via Guisgard. “Bene... andiamo al convento ora...”
elisabeth
25-06-2012, 10.53.51
Seguii Freedom, in religioso silenzio e mi ritrovai in un'altra stanza, il luogo della meditazione...il luogo in cui la ragione doveva prendere il posto dei sentimenti, dovevo preparare la mia arringa in difesa del precettore.......Amore e ogni essere invisibile ad occhi umani, mi avrebbero aiutata, alcune cose...si possono ascoltare solo col cuore, sicuri che quella sia la verita' e niente altro....le parole di Fredom mi arrivarono come ghiaccio dopo una giornata di sole dove anche l'aria sembra rovente al respiro...." Lasciatemi sola Messere e dite al primo Ministro, che non ho alcuna necessita' di occupare il posto di nessuno......sino a quando questo processo non sara' terminato.....la Regina ha ancora il suo precettore......e che Dio assista tutti noi.....".....mi voltai verso l'unica finestra in quell'angusta stanza....volutamente dando le spalle a Freedom...........volevo essere lasciata sola. Su di un tavolo c'era una candela e dei fogli bianchi...il necessario per scrivere, due versioni....tradimento ed innocenza, non avrei scritto nulla........meditare mi avrebbe fatto bene.....certe cose..non possono essere scritte...vanno dettate al momento.......avrei atteso, questo non mi spaventava.......
Talia
25-06-2012, 13.35.13
Ascoltavo con interesse le parole della monaca, mentre nella mia testa si susseguivano mille e più pensieri e congetture...
La monaca aveva ragione: era uno stano comportamento... ma per quel poco che avevo potuto conoscere la duchessa ero certa che non fosse stato un gesto senza significato o senso, così come ero altrettanto sicura che lady Vicenzia conoscesse esattamente l’identità della misteriosa ragazza, o per lo meno la sospettasse, o non l’avrebbe mai fatta seppellire lì. Non era donna da colpi di testa, la duchessa, né da azioni insensate.
E fu proprio allora che due leggeri colpi sulla porta mi destarono da quei pensieri e subito dopo la dama entrò nella stanza, chiedendo alla monaca di lasciarci sole.
La duchessa allora si sedette accanto al letto di Talia.
“Sei ancora un po' pallida” fissando la ragazza “ma mi sembra che tu stia meglio ora. Il pallore ti passerà appena mangerai qualcosa e prenderai un po' d'aria fresca.” Aveva un libro in mano. “Ieri è stato il giorno di San Giovanni Battista. Avrei voluto ascoltare la messa con te, ma non ti eri ancora ripresa. Quella festività è particolare e ricca di significati... Lancillotto fu armato cavaliere proprio quel giorno e proprio in quel giorno, si narra, la regina Ginevra, guardandolo, si innamorò di lui...” richiuse quel libro “... inoltre, San Giovanni è uno dei Santi più venerati anche a Capomazda, visto che è uno dei due protettori di Sygma...” a quel nome si voltò a guardare la finestra “... stare qui forse non mi fa bene... non vorrei mai dare una tale soddisfazione ai miei medici, ma temo che sia così... fissare queste colline non fa che rammentarmi la terra di Sygma... allora comincio a vagare con lo sguardo... ma poi comprendo che questa non è Sygma e che in realtà ho solo sognato... ed il risveglio dai sogni non è mai bello...”
Sygma... sussultai: ecco di nuovo quel luogo emergere nei discorsi... Sygma... come mai quel nome continuava a pararsi sulla mia strada? E come mai sentirne parlare mi suonava così dolce e familiare?
Esitai...
“Mi rincresce, milady!” dissi poi “Mi dispiace non aver potuto assistere con voi alla festività di San Giovanni... vi avrei accompagnata volentieri!”
Osservai un minuscolo attimo di silenzio, poi ruotai anche io meccanicamente la testa verso la finestra, così che il sole di quella mattina mi accarezzasse il volto...
“Sygma...” sussurrai “Vostra Grazia mi perdonerà... ma non conosco quel posto! Anche se, da ciò che dite, mi piacerebbe magari visitarlo un giorno!”
Altea
25-06-2012, 13.35.17
"Me lo auguro, che molte persone potranno gustare una albicocca come questa e come diceva il vostro maestro...trovarne magari un tesoro, e magari si chiederanno chi sarà stato a piantare tale magico e meraviglioso albero" sorrisi mangiando l'albicocca quando improvvisamente il volto di Fyellon si fece cupo al ricordo del suo maestro e padre e mi pose una domanda a bruciapelo.
"Perchè dovete sentirvi in colpa Fyellon? Chi ha tradito vostro padre, voi o vostro fratello...mi sembra vostro fratello quindi deve essere egli a tormentarsi per ciò che ha fatto, ma sarà il Divino Creatore a dargli una giusta punizione, a meno che egli non capisca l'errore commesso e si ravveda, e si penta...allora Nostro Signore potrà dargli del sollievo.
Io non penso voi siate un vigliacco, appunto...perchè non siete voi che dovete vendicarlo, non mi piace questa parola, l'odio e la vendetta sono sentimenti che uccidono l'animo Fyellon...cercate di dimenticare vostro fratello e se mai il fato vorrà che un giorno vi incontrerete, cercate di capire cosa l'ha spinto a tale gesto ignobile, forse vostro padre da dove si trova lo ha già perdonato, per tanto amore che prova per egli".
Guardai i miei vestiti, li toccai, erano asciutti..."Vado a cambiarmi e poi partiremo di nuovo verso Tylesia, che dite?"
Guisgard
25-06-2012, 17.26.09
Fyellon sorrise ad Altea ed annuì.
“Si...” disse “... andatevi a cambiare, così da poter riprendere il cammino... io vi aspetterò qui...”
Rimasto solo, il cavaliere ripensò a suo padre, al Casale degli Aceri e a tutti coloro che erano cresciuti in quel luogo.
E solo alla fine, un volto emerse nei suoi angoscianti ricordi.
Un volto che Fyellon odiava più di ogni altra cosa.
Il volto di quel suo fratello.
“Maledetto...” mormorò “... maledetto... per colpa tua ho dovuto rinunciare a ciò che mi spettava... mi hai rubato l'amore e la stima di mio padre, di mia sorella e di tutti gli altri miei fratelli... io ero e sono migliore e invece tu hai voluto sostituirti a me... perchè? Perchè, maledetto?” E per la rabbia conficcò la sua spada nel tronco di un robusto albero.
Guisgard
25-06-2012, 17.35.52
“C'è una sola cosa che mi fa paura...” disse lady Vicenzia, senza però voltarsi verso Talia “... e credo che faccia paura a qualsiasi uomo o donna di questa terra...” per un momento smise di parlare, come se cercasse di vincere quella paura stessa “... mi fa paura, anzi, mi terrorizza, mi annienta comprendere di amare una cosa solo quando questa è perduta... si, questa è la mia unica paura... la sola che la vita non sia riuscita a vincere... più della vecchiaia, del dolore, della solitudine, della tristezza e della pazzia... forse perchè questa mia paura incarna tutte queste cose... è da ciò che nascono i rimpianti, i peggiori fantasmi che possono albergare dentro di noi...” e poi un leggerissimo, quasi impercettibile, gesto sembrò destarla “... non conosci Sygma? E' strano, visto che in queste terre ormai da anni non si fa che parlarne... nelle strade, o nelle piazze delle cittadine si trovano sempre bardi e cantastorie che verseggiano di qualche poesia di quel regno... e nei mercati e nelle fiere è quasi sempre possibile incontrare mercanti o banchieri di Sygma... potresti chiedere a loro, facendoli così felici, visto che chi è lontano dalla propria casa prova sempre piacere a rinvigorirne il ricordo... ma sbaglieresti... non dovresti chiedere ad un abitante di Sygma di parlarti della sua terra, poiché non ne avresti che un quadro imperfetto... infatti chi possiede una cosa, spesso da per scontata la sua fortuna... ecco perchè le cose che davvero desideriamo richiedono molto, tanto, forse troppo per essere raggiunte e fatte nostre... ecco perchè dovresti invece chiedere ad un abitante di Capomazda di parlarti di Sygma... essi infatti ne conoscono la bellezza e le virtù, i pregi e le mancanze, fin nell'intima essenza, eppure amano ancora quel mondo, poiché ne hanno posseduto per un breve attimo il caldo abbraccio, prima che esso poi venisse loro sottratto con la forza... ed è in quel momento allora che ne hanno compreso il vero valore ed il bisogno... chiedi dunque a chi vive qui di parlarti di Sygma... e qualcuno forse ti risponderà narrandoti una storia... forse di una terribile ed inumana maledizione che per beffa qualcuno ha chiamato Gioia... o forse di un ritratto incompleto che a sua sembianza anche il Tempo sembra essersi fermato... o, chissà, la storia di una principessa triste e innamorata e di un Arciduca stolto e folle... o magari di mille e più altre storie che giustificano un legame più forte del tempo e della vita stessa... a me invece, tempo fa, hanno narrato un'altra storia... più antica di tutte queste e quasi del tutto sconosciuta ai più... la storia di un amore impossibile e per questo assoluto ed infinito... come tutte le Cose che non appartengono a questo mondo...”
Talia
25-06-2012, 18.01.55
Sorrisi appena alle parole della donna...
“E’ una teoria interessante, milady!” mormorai “E probabilmente avete ragione... non si riesce mai a comprendere pienamente il valore di una cosa quando la si ha ogni giorno sotto il naso... forse davvero si può comprendere quanto per noi significhi soltanto quando la si perde... o si rischia di perderla... o è lontana...”
Sospirai... ed allora la mia mente corse al Casale ed al Maestro, corse a ciascuno dei miei fratelli e ai giorni spensierati nei quali non avevano alcun pensiero ed alcuna preoccupazione, corse a Nestos che adesso forse non aveva più nessuno con cui parlare ed a Fyellon che aveva perso la via e forse non lo sapeva... ma più di tutto la mia mente corse a Guisgard, che avevo perso tante e tante volte ed ogni volta avevo ritrovato, che mi era mancato come l’aria per dieci anni e che desideravo poter tornare a vedere come nessun’altra cosa al mondo, che ora era lontano ma che sentivo così vicino al mio cuore...
Poi, d’un tratto, le parole della duchessa mi riscossero...
[...] a me invece, tempo fa, hanno narrato un'altra storia... più antica di tutte queste e quasi del tutto sconosciuta ai più... la storia di un amore impossibile e per questo assoluto ed infinito... come tutte le Cose che non appartengono a questo mondo...”
“Davvero, milady? E’ mai possibile che esista una storia così?” sussurrai “Ebbene... la storia di cui dite meriterebbe di essere narrata molte e molte volte, meriterebbe di essere narrata ogni giorno e di essere ascoltata ed ascoltata di nuovo... Io sono stata fortunata perché ho potuto ascoltare e conoscere molte storie sin da quando ero piccola... ma non credo di aver mai udito una storia come quella cui voi accennate!”
Guisgard
25-06-2012, 19.01.40
“Nessuno dunque” disse la duchessa a Talia “ti ha mai narrato di storie con amori incredibili, quasi impossibili? Di storie tanto romanzate, eppure reali, da confondersi con la fantasia? Da spingerci ad evadere per rifugiarci nei sogni? Da farci desiderare di poter varcare, seppur per un momento, ciò che separa la realtà dal sogno?” La fissò. “Non hai sperato di udire qualcosa capace poi di essere realizzato solo per te? Foss'anche il mondo intero? Il mondo intero da offrire come pegno per il tuo cuore? Se è così, ragazza mia... allora non sei mai stata amata veramente.”
In quel momento qualcuno bussò alla porta.
“Avanti.” Disse la duchessa.
“Milady...” entrando una monaca “... sono giunti alcuni cavalieri e chiedono di essere ricevuti da voi...”
“Cavalieri?” Ripetè la duchessa. “Vengono da Capomazda?”
“No, milady...” rispose la monaca “... sono stati inviati da sua grazia il vescovo...”
“Arrivo subito.” Disse la donna. “Riposati, Talia.” Rivolgendosi poi alla ragazza.
Ed uscì insieme alla monaca.
Altea
25-06-2012, 19.04.38
Presi le mie vesti e mi vestii in fretta dietro un cespuglio quando sentii un rumore sordo, mi alzai di scatto e vidi Fyellon adirato e la sua spada conficcata in un tronco di un albero...mi avviai verso di lui e con rabbia estrassi la pesante spada dall'albero "Cosa significa questo? Vi leggo nel vostro volto, leggo la voglia di vendetta e la vostra ira...ora ditemi..cos'era quel sangue che rigava il vostro volto quando uscite dal convento..e non era vostro e questo?" gli mostrai il suo mantello con le macchie di sangue, Fyellon nascondeva certamente qualcosa, era impercettibile e cambiava umori ed espressioni facilmente, ma quelle macchie di sangue mi davano una strana sensazione.
Lilith
25-06-2012, 19.08.35
I mercanti allungarono il percorso del viaggio verso Tylesia per recarsi da un loro fornitore.
Durante la fermata, in seguito ad una raccomandazione di Parsifal, decisi che avrei camminato un po' per sgranchirmi le gambe assieme a Redentos. Improvvisamente, uno di quei mercanti mi si avvicinò, chiedendomi di far compagnia alla figlia malata.
"Certamente" gli dissi, sorridendo "ma preferirei che sir Redentos venisse con me" aggiunsi, poichè dopo tutto ciò che mi aveva detto Parsifal mi era difficile fidarmi completamente di quegli uomini.
Talia
25-06-2012, 20.14.09
Sentii la duchessa alzarsi ed avviarsi verso la porta, richiudendola poi dietro di sé.
E così, una volta rimasta sola, sospirai e mi lasciai ricadere indietro, con la schiena contro il cuscino soffice.
Le parole della duchessa mi volteggiavano in mente... avevo voluto provocarla, avevo voluto farle credere di cadere dalle nuvole con l’intento preciso di farla parlare... ed invece ciò che avevo ottenuto era qualche cosa che non avevo previsto. Le sue parole risvegliarono in me mille ricordi... ricordi dolci e felici di giornate passate nel bosco e di serate sotto le stelle... momenti meravigliosi nei quali avevo udito centinaia di storie... ed ognuna mi era apparsa più bella delle altre, ognuna ogni volta mi era apparsa la più incredibile, la più avventurosa, la più romantica... e Guisgard sorrideva quando lo dicevo, sorrideva e non diceva niente... ed io non avevo mai sapute che cosa pensasse dei miei commenti a quelle sue mille storie diverse. Una nuova ogni sera, una nuova ogni volta che volevo...
In quei giorni avevo creduto che quella fosse la felicità perfetta, e che mai sarebbe passata. In quei giorni credevo che non mi avrebbe mai lasciata, che non se ne sarebbe andato mai...
Fino al giorno in cui avvenne.
Sospirai... ed improvvisamente sentii il mio cuore scivolare verso il basso...
Non gli avevo mai chiesto dove fosse stato e che cosa avesse fatto nei dieci anni in cui era mancato dal Casale... non gli avevo mai chiesto se qualche volta avesse desiderato tornare... non gli avevo mai chiesto se mi avesse mai pensata, almeno un po’...
Se solo avesse saputo quanto io lo avevo pensato e quanto avevo pregato perché tornasse... quanto avevo sentito la sua mancanza, la mancanze delle sue storie, del suo sorriso, di quel suo modo di farmi sentire sicura...
Ed improvvisamente mi accorsi che mi mancava. Improvvisamente mi accorsi che avevo paura adesso... avevo paura perché non era con me, ed avevo paura che se ne andasse di nuovo.
Chiusi gli occhi, allora, ed inspirai profondamente, tentando di scacciare quei pensieri... appoggiando la fronte sulle mani e quasi costringendomi ad abbandonarli...
E fu con questo vano tentativo che la mia mente, per la prima volta da quando la duchesse era uscita, considerò anche quell’altra idea...
Cavalieri, aveva detto la monaca...
Cavalieri appena giunti, Cavalieri mandati dal Vescovo...
I miei occhi si spalancarono a quell’idea e per molti minuti mi mancò l’aria.
Guisgard
25-06-2012, 21.13.22
Guisgard e Umans risalirono le pendici del monte e raggiunsero una piccola locanda sulla strada verso il convento.
“Lasceremo i cavalli qui.” Disse Umans. “Così non sentiranno avvicinarci al convento.”
Guisgard annuì e i due entrarono nella locanda.
Qui trovarono alcuni uomini.
“Per la barba del demonio!” Esclamò uno di quelli, seduto al tavolo con un ragazzo. “Mai visto un cinghiale più grande! Ha ucciso il mio nuovo sauro basco!” Vide in quel momento i due nuovi arrivati. “Ehi, voi!”
“Dite a noi?” Voltandosi Guisgard.
“Si, a voi.” Annuì l'uomo. “Mi sembrate due giovani in gamba... voglio assoldarvi per un lavoro.”
“Mi spiace, ma non possiamo fermarci...”
“Sciocchezze!” Fece l'uomo. “Ho bisogno di voi! Sono Ludovico De'Taddei e quanto è vero il mio nome voi verrete con me... o vi farò arrestare!”
“Cosa dovremmo fare, milord?” Domandò Umans.
“Aiutarmi a cacciare un cinghiale!” Rispose il nobile taddeide. “E saprò ricompensarvi a dovere! Questi è il mio bracconiere... messer Tisoon...” presentando il giovane che era con lui.
“Milord, noi...” mormorò Guisgard.
“Silenzio!” Lo zittì il taddeide. “E' deciso! Domattina presto partiremo per la caccia! Locandiere! Una stanza per i miei due nuovi bracconieri!”
Intanto, Talia era rimasta sola nella stanza.
Trascorse così un'ora e poi un'altra ancora.
Dopo tre ore, col meriggio ormai morente, la ragazza avvertì dei passi.
Poco dopo la porta si aprì e qualcuno entrò nella stanza.
Talia riconobbe il passo della duchessa.
La donna però non disse nulla per qualche momento.
“L'aria di Faycus è fresca” disse all'improvviso “ma temo che la corte di Capomazda mi reclami. Domani partirò per la capitale e tu verrai con me, Talia. Conoscerai così la città dei Taddei.”
Talia
25-06-2012, 21.48.47
La porta della stanza si aprì e qualcuno entrò...
La mia mente, anche se tutta presa dai mille e più cupi pensieri che la affollavano, riconobbe la duchessa e avvertì che il suo animo era inquieto... e ne fu stupita.
“L'aria di Faycus è fresca” disse all'improvviso “ma temo che la corte di Capomazda mi reclami. Domani partirò per la capitale e tu verrai con me, Talia. Conoscerai così la città dei Taddei.”
Per qualche attimo rimasi in silenzio...
“Ma...” mormorai poi, tentando di mantenere un tono sereno “Ma... Vostra Grazia... avete proprio deciso? Perdonatemi, ma... ecco... solo poco fa, non mi sembravate intenzionata a partire, così...”
Continuavo a pensare a Guisgard, a quando lo avrei finalmente rivisto, a come avrebbe potuto mai fare per ritrovarmi se fossi partita... e mi mancava l’aria a quei pensieri...
Poi, d’un tratto, la mia mente si aprì ed io, finalmente, riuscii a vedere la faccenda per intero... riuscii a vederla oltre le mie personali paure, oltre il mio lancinante desiderio di riavere presto Guisgard, oltre tutto ciò che c’era di evidente e di chiaro...
“Milady...” sussurrai, sollevando la testa e volgendo gli occhi su di lei, come se così potessi sentirla meglio “C’è forse qualche cosa che vi preoccupa, mia signora?”
cavaliere25
25-06-2012, 23.26.20
ma voi siete pronti ad affrontarli vero signore dissi guardando la guardia quanti soldati siamo in tutto e questi feroci soldati quanti possono essere e aspettai una risposta mentre guardavo il soffitto
Daniel
25-06-2012, 23.33.34
Mi avvicniai al ragazzino e mi abbasai alla sua altezza:
<<Ciao Mirna! Facciamo un patto? Se tu e la tua banda riuscite a trovare un uomo con la mia stessa corazza ma di un colore diverso vi racconterò la mia magnifica storia.. Ti va?>>
Mi rivolsi mentalmente a Giada e le dissi:
"Secondo te può andare?"
Guisgard
26-06-2012, 01.27.38
“L'esercito di Tylesia” disse il soldato a Cavaliere25 “può vantare fino a centomila fanti corazzati ed oltre trentasettemila arcieri. A questi va poi aggiunta la cavalleria pesante. Come vedete, il nostro esercito è capace di travolgere qualsiasi nemico. Quanto ai nostri avversari, invece... in verità nessuno sa con esattezza quanti siano... alcuni dicono di averli visti sotto le mura di Tylesia in un numero non inferiore a cinquecentomila cavalieri. Altri ancora, invece, affermano che la Lacrima di Cristo vanta almeno un milione di cavalieri. E tutti pesantemente armati.”
Mirna fissò Daniel.
“Un cavaliere con una corazza simile alla vostra” disse il ragazzo “ma di colore diverso? E di quale colore, cavaliere?”
“Chissà...” vibrando Giada al fianco di Daniel “... potrebbe anche riuscire questa tua trovata... ma dovrai essere vigile, Daniel...”
Guisgard
26-06-2012, 01.34.23
“Quel sangue” disse Fyellon ad Altea “risale alla scorsa notte, quando affrontai quegli uomini che volevano sacrificarvi. Rammentate? Purtroppo da allora non sono riuscito a lavare il mantello e i vestiti. Per questo vi sono ancora tracce di sangue.” Esitò per un momento. “Perdonatemi, Altea, se vi sono sembrato accigliato... ma, vedete, talvolta i ricordi mi assalgono e con essi il denso di colpa... non riesco a perdonarmi... dovevo essere con mio padre, quel giorno... così avrei potuto difenderlo da quel bastardo di mio fratello...”
Guisgard
26-06-2012, 01.44.48
Redentos annuì e accompagnò Lilith all'interno della fattoria.
Qui si ritrovarono in un ampio cortile con al centro era un piccolo pozzo.
Tanto piccolo da permettere solo ad un ragazzino di poterci entrare.
Redentos si sedette all'ombra di un albero, per ripararsi dal caldo.
All'improvviso Lilith udì una voce di fanciulla provenire dal piccolo pozzo.
“Ehi...” disse quella voce a Lilith “... sono andati via? Quei mercanti dico... sono ancora in giro? Mi stanno cercando, sai? Vogliono catturarmi e farmi del male... ti prego, aiutami... però non rivelare a nessuno di me... non dire che mi hai sentita... ti prego, non mi abbandonare anche tu...”
Guisgard
26-06-2012, 02.52.59
Elisabeth restò per un pò in quella stanza, fino a quando il rintocco di una campana la destò dai suoi pensieri.
Giunsero due soldati e la condussero in un'altra zona del palazzo.
Qui la maga fu introdotta in una monumentale aula di tribunale.
In fondo stava in trono la regina e tutt'intorno sedevano i suoi funzionari: chierici da un lato e aristocratici dall'altro.
In mezzo all'aula, stava invece in piedi messer Cristansen.
A lui si avvicinò il ministro Berengario.
“Inizia il processo a messer Cristansen...” disse questi “... accusato di alto tradimento nei confronti della Corona.”
“Maestà...” mormorò Cristansen “... perdonatemi, ma la prigionia mi ha fiaccato più del dovuto... potrei sedermi?”
La regina fissò un soldato ed annuì.
Il militare portò allora una sedia all'imputato.
“Allora, si dia inizio al processo.” Disse Berengario. “Messere...” rivolgendosi a Cristansen “... perchè vi siete rifiutato di firmare l'Atto Unico varato da questo Augusto Senato, rinnegando così il vostro giuramento di fedeltà alla Corona?”
“Se io avessi firmato quell'atto” rispose Cristansen “allora avrei rinnegato il mio giuramento di fedeltà.”
“E perchè mai?”
“Perchè quell'atto è deleterio per questo regno, molto più del terremoto che ne ha fiaccato le fondamenta.”
“Ritenete dunque” fece il ministro “che non leggere più i trattati filosofici sull'amore, o non conoscere la poesia lirica amorosa sia peggio che veder crollare la propria casa o perdere i propri cari sotto le macerie?”
“I mali peggiori” rispose Cristansen “sono quelli che fiaccano nell'animo. Da un terremoto si può ripartire e la storia ci insegna ciò. Ma se perdiamo la speranza e la fede per un mondo migliore, allora ci verrà meno anche la forza di voler andare avanti. E un mondo senza Amore, messer ministro, è privo di quella speranza, di quella fede e di quella forza che nutrono l'animo dio ogni uomo, spingendolo verso una vita degna di essere vissuto.”
“La vostra eloquenza è nota a questa corte.” Disse Berengario. “Ma non vi salverà. Dovete attenervi alle domanda che vi vengono poste, senza ricamarci sopra parole pompose ma inutili a questo processo. Chiede perciò alla corte che le parole di messer Cristansen siano cancellate dai registri.” Si voltò di nuovo verso Cristansen. “Rispondete si o no a ciò che vi domanderò. Non una parola di più. L'Atto Unico reca la firma di sua maestà?”
“Ho letto il nome della nostra regina alla fine di quel documento.”
“Si o no?” Gridando il ministro.
“Si...”
“Quindi l'Atto Unico è volontà di sua maestà. Giusto?”
“Si...”
“E non accettarlo equivale a disubbidire, Giusto?”
“No.”
A quella risposta di Cristansen nell'aula sorse un forte mormorio.
“Come sarebbe?” Fissandolo Berengario.
“Se rileggete una copia del giuramento che ogni suddito presta alla Corona” rispose Cristansen “allora non vi sfuggirà il passaggio che recita così, più o meno... Ogni legge del re è sacra e legittima perchè discende dalle Leggi di Dio... nessuna legge del re andrà mai contro quelle di Dio, altrimenti, se così fosse, perderebbe ogni legittimazione e valore...”
“Citatemi allora” spazientito Berengario “il passo Biblico o dei Vangeli in cui l'Amore viene visto come Legge Divina!”
“Tutte le Sacre Scritture” rispose Berengario “essendo l'immagine riflessa della Creazione, non sono altro che un infinito richiamo alla parola Amore in tutte le sue forme.”
“Fandonie!” Urlò Berengario. “L'amore di Dio verso le Sue creature è tutt'altra cosa dell'Amore pagano o dell'Amor Cortese! E trovo blasfemia quanto affermato da messer Cristansen! Io non ho altre domande, per ora. La parola alla difesa.”
Guisgard
26-06-2012, 03.50.10
“Affatto.” Disse lady Vicenzia a Talia. “Sono solo stata trattenuta da alcuni viaggiatori inviati da sua grazia il vescovo. E raccontandomi dei loro trascorsi in Terrasanta, ho appreso di alcune questioni davvero poco interessanti per una donna.” Fissò la ragazza. “Mi hanno narrato che un imprevisto li ha trattenuti presso un'isoletta delle Cicladi, dove una ragazza è stata processata per aver violato i suoi voti monacali a causa di una relazione con un cavaliere del posto. Quei viaggiatori mi hanno poi detto che il cavaliere in fuga è stato ritrovato in un paesino sulle coste italiane. Ora, pare, lo stiano andando a prendere.” Tossì. “Come vedi, sono solo storie di fughe amorose e faide tra cavalieri. Ora riposa. Devi rimetterti. Partiremo presto, all'alba. Domattina ci penseranno le monache a svegliarti. Ti auguro una serena notte.” Ed uscì.
Quella notte trascorse inquieta.
Nella stanza di quella locanda a poca distanza dal Convento di San Pasquale, Guisgard si girava e rigirava nel letto, preda di un'ansia e di una agitazione senza fine.
Nel letto accanto al suo, Umans invece sembrava riposare senza alcun problema.
E così Guisgard fissava il soffitto, per poi alzarsi ed avvicinarsi alla finestra, cercando nel buio della notte la sagoma del convento che a stento emergeva tra la vegetazione e le rocce sovrastanti la locanda.
Sapere che Talia si trovava lì, a poca distanza da lui, che invece era impotente in quella situazione, sembrava farlo impazzire.
Cosa stava facendo?
Si chiedeva.
Lo stava pensando?
Lo stava sognando?
Avvertiva la sua stessa ansia?
La sua stessa solitudine?
Cominciò allora a giocherellare col suo pugnale, incidendo qualcosa nella pietra.
E così trascorse tutta la notte.
Una notte lunga e silenziosa, lontana e indifferente.
Fino all'alba che rischiarò con le sue dita rosate le vette dei due monti che racchiudevano Faycus.
Il gallo cantò e la locanda si destò.
Umans saltò giù dal letto e trovò Guisgard accanto alla finestra, con la testa poggiata sulla nuda pietra e rischiarata dal Sole mattutino.
E su quella pietra dove ora riposava, aveva inciso col suo pugnale il suo nome e quello della sua amata.
“Il letto” svegliandolo Umans “non era forse abbastanza comodo, amico mio?”
Guisgard scosse il capo e saltò su.
Scesero allora al pianterreno e qui un profumo di focacce calde e pannocchie scaldate li accolse.
“Ti ho detto che erano proprio dei cavalieri!” Disse un uomo seduto ad un tavolo, mentre conversava con un compagno.
“E che genere di cavalieri?” Chiese questi.
“Non saprei...” rispose l'uomo “... sulla tunica recavano un simbolo sconosciuto, come quelli che portano gli ordini cavallereschi che combattono in Terrasanta per il Santo Sepolcro.”
“Buongiorno!” Esclamò Ludovico De' Taddei attivando nella stanza e destando Guisgard dall'attenzione che aveva dato alle chiacchiere di quei due uomini al tavolo. “Una bella colazione e poi comincerà la nostra battuta di caccia!”
“Milord...” avvicinandosi a lui Guisgard.
“Dopo, dopo, giovanotto!” Disse il taddeide. “Prima bisogna mangiare! Su, sedetevi e facciamo colazione!”
Finito di mangiare, i quattro partirono verso la boscaglia.
“Ma cosa stiamo cacciando?” Domandò Guisgard a Tysoon.
“Un grosso cinghiale.” Rispose questi. “Forse il più grande mai avvistato da queste parti.”
E mentre si allontanavano, Guisgard si voltò a fissare il convento, avvertendo una malinconia ed un senso di smarrimento mai provati prima.
Altea
26-06-2012, 11.07.11
Ascoltavo le parole di Fyellon ma non ero convinta, le macchie di sangue sembravano non di lunga data...e poi quel rivolo rosso sul suo volto dopo essere uscito dal vecchio monastero?
Preferii non andare oltre e vedendolo preoccupato lo ascoltai.."Se vivrete con questo senso di colpa non potrete essere sereno nella vita...purtroppo per quanto crudele possa essere dovete pensare che cosi doveva andare, e capisco il vostro dolore per aver perso vostro padre. Vi ripeto..non dovete pensare più a vostro fratello, e soprattutto con questo astio, fate male solo a voi stesso".
Gli presi la mano..."Andiamo, su, Tylesia ci aspetta" e lo trascinai verso la selva.
cavaliere25
26-06-2012, 15.08.19
Dobbiamo prepararci bene dobbiamo annientali tutti dissi guardando il soldato dovremo anche fare una strategia di attacco parlerò con il comandante appena potrò e guardai i miei amici
Talia
26-06-2012, 17.38.13
Le parole di lady Vicenzia mi colpirono... aveva parlato con tono leggero, quasi noncurante, eppure i suoi occhi erano fissi su di me e parevano studiarmi. E poi quell’allusione alla ragazza processata... credevo di conoscere abbastanza bene lady Vicenzia, ormai, da dubitare che lo avesse detto per caso... la duchessa non diceva mai niente per caso e di certo non una cosa del genere.
Rimasi in silenzio, tuttavia... sforzandomi di non lasciar trapelare la pur minima emozione... e solo dopo che fu uscita di nuovo dalla stanza mi abbandonai a pensieri e congetture...
Cavalieri dalla Terrasanta, aveva detto...
Potevano essere i Cavalieri della Luna Nascente ad esser giunti fin lì?
E volevano me e Guisgard?
Ma, se così era, perché non ero ancora stata consegnata?
E perché la duchessa non mi aveva semplicemente chiesto di dire la verità?
Perché, infine, si era risolta tanto in fretta a ripartire per la capitale?
Fu una notte agitata quella... una notte in cui sogni, visioni, ricordi e paure si susseguirono nella mia mente senza posa... mi girai e rigirai nel letto infinite volte, continuando a pormi e ripormi sempre le stesse domande, continuando a chiedermi dove fosse Guisgard e se avesse visto arrivare quei cavalieri, chiedendomi se fosse al sicuro e chiedendomi che cosa ne sarebbe stato di me a partire dal giorno successivo...
Infine, stanca e provata, sentii l’aurora giungere e penetrare attraverso la finestra.
Guisgard
26-06-2012, 18.44.42
Guisgard e Umans partirono prestissimo, insieme a Ludovico e a Tisoon, per cacciare il cinghiale.
Ad un certo punto i quattro si separarono.
Il taddeide mandò in una direzione Guisgard ed il suo compagno, mentre lui e Tisoon si diressero nell'altra.
“Dobbiamo approfittarne per scappare.” Disse Guisgard a Umans.
“E se ci faranno inseguire?”
“Voglio riprendermi Talia!”
Ad un tratto si udì un nitrito.
Il cinghiale aveva aggredito il cavallo di Ludovico, che sbizzarritosi aveva poi fatto cadere a terra il taddeide.
“Acc...” dolorante questi “... credo di essermi rotto una costola...” alzò gli occhi e vide il cinghiale “... Tisoon, aiutami!”
Ma il ragazzo fuggì via.
“Canaglia!” Urlò il taddeide.
Intanto, Guisgard e Umans avevano visto tutta da lontano.
“Fuggiamo ora!” Esclamò Umans.
“Non possiamo lasciarlo così.” Disse Guisgard, per poi correre verso Ludovico.
Il cinghiale aveva già puntato il taddeide ma un grido lo bloccò.
“Ehi!” Urlò ancora Guisgard, agitando il suo mantello.
Il cinghiale allora cambiò preda e si lanciò verso il cavaliere.
Questi però evitò l'attacco dell'animale, lasciandolo invece avventarsi contro il suo mantello.
La corsa furiosa del cinghiale fece si che il mantello si attorcigliasse attorno alla testa dell'animale, fino ad impedirgli di vedere.
Tuttavia quella folle corsa non accennò a diminuire fino a quando il cinghiale non frantumò la sua testa contro una dura pietra e stramazzò al suolo col collo spezzato.
“Come state, padron De'Taddei?” Soccorrendolo Guisgard.
“Credo di avere una costola rotta...”
In quel momento giunse Umans con i loro cavalli.
“Dove eri finito?” Fissandolo Guisgard.
“Ero lì, pronto ad intervenire!”
Guisgard fece una strana smorfia, poi insieme al suo compagno aiutarono il taddeide a salire in sella ad uno dei cavalli.
Nel frattempo, al convento, una monaca aveva svegliato Talia, per poi aiutarla a prepararsi.
Poco dopo scesero nel refettorio, dove la duchessa attendeva la ragazza per fare colazione.
“Buongiorno.” Vedendola arrivare con la monaca. “Dormito bene? Sei ansiosa di arrivare a Capomazda?”
Guisgard
26-06-2012, 19.49.39
Altea e Fyellon ripresero così il loro cammino attraverso la selva.
“Avete ragione.” Disse il cavaliere. “Non dovrei sprecare pensieri ed energie per quel vigliacco... anche perchè, conoscendolo, a quest'ora sarà imprigionato o forse morto. Era un poco buono, imbevuto di se stesso, arrogante e superbo. Era un meschino e un falso. Al Casale degli Aceri, dove siamo cresciuti, con noi vi era una sorella... l'unica ragazza... beh, lui mise gli occhi su di lei... non per amore, perchè lui era incapace di amare altri al di fuori di se stesso... no, lui voleva solo divertirsi... lui voleva piacere a tutti, soprattutto alle donne... aveva bisogno di sentirsi il cavaliere perfetto, amato ed ammirato... e poi, invece, era solo un ipocrita... si professava credente, eppure non ebbe molti scrupoli ad interessarsi di nostra sorella, visto che il maestro aveva destinato lei ad una vita sacerdotale... fortunatamente lei non si lasciò mai affascinare da lui... più che altro lui era una sorta di distrazione, di divertente dimenticanza... era pur sempre una ragazza e probabilmente la intimoriva il suo destino di sacerdotessa... e quando lui scoprì come stavano realmente le cose, per rabbia scappò via dal Casale...” scosse il capo “... perdonatemi, Altea... non vi parlerò più di quell'individuo... a quest'ora avrà di certo avuto ciò che meritava...”
Talia
26-06-2012, 19.51.59
Nel frattempo, al convento, una monaca aveva svegliato Talia, per poi aiutarla a prepararsi.
Poco dopo scesero nel refettorio, dove la duchessa attendeva la ragazza per fare colazione.
“Buongiorno.” Vedendola arrivare con la monaca. “Dormito bene? Sei ansiosa di arrivare a Capomazda?”
“Buongiorno, milady!” esclamai, muovendo qualche incerto passo attraverso la stanza, finché le mie mani leggermente protese non incontrarono l’alto schienale di una sedia... la scostai leggermente, dunque, e mi sedetti.
Esitai alle sue domande...
Avevo dormito bene? No!
Ero ansiosa di giungere a Capomazda? Ancora meno!
Ero agitata, tesa, preoccupata... e quella notte non aveva affatto alleviato le pene della sera precedente, né portato consiglio ai miei dubbi ed alle paure...
Abbassai gli occhi ed inspirai appena...
“Deliziose le focacce, Vostra Grazia!” dissi, in tono forse fin troppo leggero “Avevate assolutamente ragione voi, milady: credo che mangiare qualche cosa mi farà bene, dopotutto, e che mi aiuterà a rimettermi da quel piccolo malore!”
Altea
26-06-2012, 20.12.12
Camminavamo per la selva e Fyellon iniziò ad aprirsi, mi parlò di quel fratello ma con tanto odio e di sua sorella..."Vostra sorella? scusate ma allora non eravate fratelli e sorelle di sangue? E voi siete certo di ciò che provavano vostro fratello e vostra sorella? vi siete mai soffermato a parlare con vostra sorella se ella desiderava una vita monacale? Molte ne sono costrette, io...sinceramente, non ci sarei riuscita. Fyellon...mi piacerebbe davvero che un giorno voi possiate riappacificarvi con la vostra famiglia di origine. Se notate, io vago sola...e non mi perdo certo in vecchi rancori contro.. mia madre." Seguì un silenzio, l'avevo lasciata sola per partire verso il Calars e chissà come stava. "Che strana questa quiete, non trovate?" dissi per smorzare quella strana atmosfera creatasi.
Guisgard
26-06-2012, 20.55.46
“Fantastici.” Disse Ludovico ormai in sella al suo cavallo. “Davvero fantastici! Meritate un premio!”
Guisgard sorrise.
“Sarete i miei nuovi bracconieri e resterete a Faycus per sempre!”
“Come sarebbe?” Mormorò Guisgard.
“Si e forse un giorno, chissà, vi farò Gastaldi!”
“Milord...” fece Guisgard “... io ve ne sono grato... ma non posso accettare...”
“Come sarebbe?”
“Non posso restare a Faycus...”
“E perchè mai?” Stupito Ludovico. “Siete forse ricercati?”
Guisgard chinò il capo.
“Forse...” mormorò il taddeide “... forse questo luogo non fa per voi... forse potrei trovarvi un'altra sistemazione... potrei farvi partire oggi stesso!”
“Padron De' Taddei...” disse Guisgard.
“Cosa c'è ancora?”
“Io ora non posso lasciare questa città...”
“Come sarebbe?” Meravigliato il taddeide. “Insomma, quale altro problema c'è? Chi si trova nei guai non può temporeggiare tanto! C'è un solo motivo a questo mondo che può spingere un uomo...” si zittì all'improvviso “... ah, che sciocco... eh, l'amore!”
Guisgard lo fissò.
“E dove si trova la bella dama?”
“Ecco...”
“Cos'è quella faccia, giovanotto?” Domandò Ludovico. “Non sarà mica nelle grinfie di un drago o di un orco?”
“Peggio, milord...” mormorò Guisgard “... è al Castello Ducale... la duchessa credo ne abbia fatto una sua servitrice o qualcosa di simile...”
A quelle parole Ludovico scoppiò a ridere, per lo stupore di Guisgard e Umans.
Intanto, al convento, la colazione di Talia e lady Vicenzia continuava.
“Ti ho chiesto di come avevi trascorso la notte.” Disse la donna a Talia. “E di come stai vivendo la nostra partenza per Capomazda. Probabilmente sei indisposta. Tieni però presente che non sai fingere, ragazza mia. Bene... quando avrai terminato la colazione, partiremo...”
Fece allora preparare la sua carrozza e poco dopo lei e Talia furono condotte fuori.
In quel momento però arrivò al convento qualcuno.
Era un uomo scortato da alcuni soldati.
“Salute a voi, cara cugina!” Salutò Ludovico, che poi con un cenno mandò via i suoi uomini.
“Che sorpresa, Ludovico.” Disse la duchessa.
“Vedo siete in partenza.” Sorridendo lui. “Ah, avete una nuova dama di compagnia... molto carina... come vi chiamate, milady?”
“Talia, si chiama.” Rispose la duchessa. “Ora però siamo in partenza, cugino.”
“Talia...” ripetè Ludovico “... che bel nome! E siete sola al mondo? Nessun padre, nessuna madre? Fratelli, sorelle? Spasimanti?”
“Insomma, che assurdità!” Esclamò la duchessa.
Ludovico rise.
elisabeth
27-06-2012, 00.20.50
La parola alla difesa.....perche' il mio cuore mi diceva che ci sarebbe stato ben poco da far comprendere a quegli uomini senza anima. Un mondo senza Amore...." Che posto strano questa vostra citta'......mi sembra di udire un vagito e comprendo che esso e' stato concepito senza amore.....odo lacrime funebri e comprendo che nessuno ne sentira' il distacco....l' Amore da Bandire eppure e' il dono piu' grande che Dio ci ha donato......ci ha dato la vita perche' conoscessimo la morte, non credo che Messer Cristansen possa essere accusato di alto tradimento........chi dovrebbe aver tradito.....la vostra Regina ?......no..perche' ha coltivato ogni suo piccolo sentimento......perche' come un buon padre....ha fatto si' che portasse avanti il suo Regno....nel rispetto dellle regole del Divino......Il terremoto non e' nulla, ma l'aridta' delle vostre anime ha impaurito anche quel Dio che disconoscete.......perche' chi non conosce l' Amore....non conosce Dio,la Regina ha deciso che gli abitanti del suo regno non potessero conoscere cio' che Dio ha riservato per noi tutti........ma La vostra Regina non e' Dio e lei..soltanto Lei dovra' ritenersi responsabile di quello che subira' Tylesia.........per quanto riguarda Messer
Cristansen.....non firmando...ha lasciata aperta una porta..per ilperdono di un peccato cosi' grande...........Ho detto"......non avevo detto nulla..ma io non ero un'avvocato..speravo solo che avessero ascoltato con il cuore le mie parole...ma in quanti avevano un cuore all'interno di quell'aula....
Guisgard
27-06-2012, 02.24.49
“Inaudito.” Disse Berengario alzandosi dal suo posto. “Questa donna” indicando Elisabeth “non ha detto nulla per scagionare il suo assistito dalle accuse che gli vengono mosse, ma in compenso ha infangato la Corona e il nostro intero regno! Chiedo che venga punita severamente!”
Ci fu un confuso mormorio in aula, alla fine zittito solo da un cenno della regina.
“Signori...” prendendo lei la parola “... qui si sta giudicando messer Cristansen e la sua fedeltà al regno... ciò che il suo avvocato afferma, ha valore solo se visto in quell'ottica... l'accusa e la difesa hanno diritto di ricorrere ad ogni possibilità per raggiungere ciò che si sono prefissate. Questa corte nella nostra persona garantirà sempre tale diritto. Si continui ora.”
“Grazie, mia sovrana.” Fece Berengario. “L'accusa chiama come testimone... messer Frydom.”
Il giovane raggiunse il posto dei testimoni e giurò solennemente di dire la verità e solo quella.
“Messer Frydom” disse Berengario “conoscete bene l'imputato?”
“Si, signore.”
“E in quali circostanze l'avete conosciuto?”
“Tempo fa...” rispose Frydom “... quando ero suo segretario nella Biblioteca.”
“E vi ha mai accennato alla sua volontà di non voler firmare l'Atto Unico?”
“Si, signore.”
“E volete spiegare a questa corte ciò che avvenne?”
“Rammento” fece Frydom “di un Sabato mattina. Messer Cristansen mi sembrò visibilmente agitato... no, contrariato dovrei dire. Ne chiesi le ragioni ed egli mi parlò appunto della decisione del Senato e di come lui temesse tale provvedimento. Egli infatti affermò che questo avrebbe ridimensionato la richiesta da parte del pubblico riguardo a testi di poesia amorosa.”
“E ciò lo preoccupava?”
“Si, signore...” annuì Frydom “... messer Cristansen infatti riceveva una decima su ogni libro che la Biblioteca cedeva alla corte, al Clero o all'aristocrazia. Senza dimenticare le spese pagate dai librai per avere copie di quei libri.”
“Volete dirci che messer Cristansen si è rifiutato di firmare l'Atto Unico solo per vili interessi personali?” Gridò Berengario. “Ha tradito il suo regno per denaro? Questo ci state dicendo, messer Frydom?”
“Temo di si, signore.”
“Avete udito?” All'aula Berengario. “Non ho altre domande! L'accusa se vuole può interrogare messer Frydom!”
“Frydom...” alzandosi Cristansen “... cos'hai sul petto? Il sigillo della Biblioteca? Questo ti hanno offerto per mentire, ragazzo mio? Vendere l'anima per diventare re è sempre un pessimo affare... ma farlo per diventare un semplice e misero bibliotecario è farsesco... ho compassione di te...”
Frydom chinò il capo e non rispose nulla.
Guisgard
27-06-2012, 02.33.24
Fyellon si voltò di scatto verso Altea.
“Voi...” disse con gli occhi che sembravano ardere “... voi, cosa ne sapete? Nessuno può amare veramente quel maledetto! Nessuno può amarlo dopo averlo conosciuto bene! Ed io ho conosciuto come nessun altro mio fratello! Egli fu abile a mentire e a farsi apprezzare... questo ha causato la fine della mia famiglia! E non trovo giusto che voi ne parliate con tanta sufficienza! Visto che neanche avete conosciuto quel bastardo!” E per la rabbia tirò un pugno contro la corteccia di un albero.
Guisgard
27-06-2012, 02.41.29
Appena Cavaliere25 terminò di parlare, suonò l'adunata e tutti corsero nel cortile.
“Presto, andiamo.” Disse il soldato al boscaiolo e ai suoi compagni.
Nel cortile vi era un militare ad attendere tutti i soldati.
“Ascoltatemi, fannulloni!” Gridò. “Sono il capitano Hautier e da oggi vi addestrerò come si conviene! Siete degli inetti, ma farò di voi dei veri soldati! Anche a costo di farvi sputare sangue! Intesi, canaglie? Devo ripeterlo? Badate che odio ripetermi!"
Altea
27-06-2012, 14.34.17
La sua mano...e quell'albero forte e secolare e il viso dolorante di Fyellon, accorsi vicino a lui..."Fyellon, vi siete fatto male? Io non capisco questi vostri impeti di rabbia, da molto li noto. Vi sto solo dando dei buoni consigli, avete ragione...non conosco vostro fratello e non posso giudicare, solo per il gesto ignobile che ha compiuto verso vostro padre dovrebbe essere considerato una persona negativa e infima. Io non ne parlo con sufficenza, come posso io parlare di lui se non lo conosco. Sto solo dando un consiglio.." mi sentivo innervosita e tesa da questa situazione "Fyellon, scusatemi, non parlatemi più di vostro fratello e del vostro passato, voi avete detto che avreste ricambiato il favore fattovi a Tylesia facendovi entrare nelle guardie reali di sir Reas, e in cambio mi avreste dato la vostra protezione di cavaliere in questa Odissea in cui ci siamo imbattuti. Quindi limitatevi a darmi solo la vostra protezione di cavaliere e raggiungiamo Tylesia, poi sarete libero di andarvene e io di tornare a Palazzo" ripresi il cammino senza voltarmi per osservare se Fyellon era dietro me, era inutile, non si poteva più parlare con lui, improvvisamente era l'Odio che parlava per lui.
Talia
27-06-2012, 16.28.49
La duchessa probabilmente aveva ragione: non sapevo fingere! Non avevo mai saputo farlo.
Da quel momento non parlammo più, ed io terminai la mia colazione nel silenzio più assoluto e il più lentamente che mi fosse possibile... tergiversavo... mangiavo con una lentezza quasi esasperante, riflettendo...
Doveva esserci un modo, mi ripetevo...
Doveva esserci qualche cosa che potevo fare... o che potevo dire...
Doveva esistere un modo per convincere la duchessa a non partire... o a lasciarmi lì... un modo per non lasciare che mi separasse così tanto e così pericolosamente da Guisgard...
Mi chiedevo dove fosse, intanto... mi chiedevo cosa stesse facendo...
Ma quella colazione non poteva durare per sempre e così presto, prima che io fossi riuscita a vedere una soluzione da qualche parte, la dama dette ordine di preparare la carrozza e, appena un istante dopo, fummo condotte fuori.
Panico... paura... camminando per il cortile mi sentivo come se stessi salendo la scaletta della forca...
“Milady!” dissi ad un tratto, non riuscendo più a trattenermi “Milady, vi prego... vi imploro... io...”
Ma lei mi interruppe, sfiorando con due dita il mio braccio... ed appena un istante dopo ne compresi il motivo...
In quel momento però arrivò al convento qualcuno.
Era un uomo scortato da alcuni soldati.
“Salute a voi, cara cugina!” Salutò Ludovico, che poi con un cenno mandò via i suoi uomini.
“Che sorpresa, Ludovico.” Disse la duchessa.
“Vedo siete in partenza.” Sorridendo lui. “Ah, avete una nuova dama di compagnia... molto carina... come vi chiamate, milady?”
“Talia, si chiama.” Rispose la duchessa. “Ora però siamo in partenza, cugino.”
“Talia...” ripetè Ludovico “... che bel nome! E siete sola al mondo? Nessun padre, nessuna madre? Fratelli, sorelle? Spasimanti?”
“Insomma, che assurdità!” Esclamò la duchessa.
Ludovico rise.
Avevo chinato la testa e mi ero inchinata leggermente all’arrivo di quell’uomo, ma a quelle sue ultime parole qualche cosa si mosse con forza dentro di me...
Quella domanda... e proprio in quel momento... proprio mentre stavo per essere portata via... mi parve uno strano, malefico, ingiusto scherzo del destino ricevere simili domande proprio in quel momento...
Sollevai la testa di scatto, dunque, quasi involontariamente... gli occhi spalancati ed il respiro che, per un attimo, veniva meno...
E per un attimo rimasi così: incerta, confusa, spaventata... e sentendomi, ora, così terribilmente sola in quella cupa oscurità che mi avvolgeva.
Guisgard
27-06-2012, 20.22.02
XXIX Quadro: Il Re di Cuori
“La sorte degli uomini si volge spesso in mala fortuna; poi, dopo la mala fortuna, torna a volgersi in buona ventura”
(Goffredo di Strarsburgo, Tristano)
Fyellon non rispose nulla a quelle parole di Altea e si limitò a seguire la sua compagna di viaggio.
Proseguirono così accompagnati da un lungo ed irreale silenzio, fino a quando si ritrovarono nei pressi di una piccola cittadina.
Questa era adagiata alle pendici di un verde colle, dal quale dominava un sontuoso castello.
Quattro alte torri racchiudevano la robusta cinta muraria, rafforzata da contrafforti e muri a scarpa.
Un fossa correva tutt'intorno al maniero e solo da un monumentale ponte levatoio era possibile accedere a quella rocca.
“Forse” disse Fyellon, rompendo finalmente il suo silenzio “questa cittadina è sulla strada per Tylesia... magari strada alternativa, visto che non ricordo di averla vista nel nostro precedente cammino...”
Proprio in quel momento giunse un uomo.
“Messere!” Chiamandolo Fyellon. “Potreste dirci che posto è questo?”
“Signori...” fece quell'uomo “... questa è Cayassian, la città della tristezza...”
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/9/92/Queen_of_hearts_-_Valentin_deck.png/200px-Queen_of_hearts_-_Valentin_deck.png
Altea
27-06-2012, 20.49.07
Camminammo per molto tempo in silenzio, e improvvisamente davanti a me apparve un castello maestoso su un colle, sembrava pure accessibile.
Aveva ragione Fyellon, nemmeno io ricordavo un simile castello nel viaggio che facemmo quando il cavaliere chiese informazioni a un uomo di passaggio...Cayassian...la città della Tristezza.
Mi sembrava strano che potessimo continuare tranquillamente..."Messere, mi scusi, ma se sopra quel colle svetta maestoso quel castello perchè questa cittadina ricorda la Tristezza, per qualche avvenimento passato?"
Lilith
27-06-2012, 22.06.14
Mi affacciai al pozzo per poter vedere la fanciulla che mi aveva parlato, ma era molto buio e non riuscivo a vedere nulla. "Come posso aiutarti?" le chiesi, preoccupata "perché quei mercanti sarebbero interessati a te?" aggiunsi, con un terribile presentimento.
Parsifal25
28-06-2012, 01.11.59
Non vi era alcun verso di convincerli......non potevo rimanere in loro compagnia non mi sentivo protetto.
Tirando un sospiro tornaì verso il cunicolo che avevano scovato e prima di scendere dal mio Belfagor gli dissi:
"Qualunque cosa succeda.....torna all'accampamento e avvicinati al Maestro. Capirà cosa mi è successo.....".
"Vediamo come posso intervenire....."mi avvicinaì alla grotta e sondaì la zona. Cercaì fra gli alberi ed i boschi vicini se vi era qualche oggetto che potesse causarmi qualche sorpresa. Cominciaì ad ispezionare il luogo.
Guisgard
28-06-2012, 02.19.22
Parsifal cominciò ad ispezionare la zona, ma alla fine non riuscì a trovare nulla di particolare.
“Cavaliere...” disse uno dei mercanti “... forse proprio in questo misterioso cunicolo riusciremo a trovare ciò che cerchiamo. Qualcosa che ci faccia comprendere perchè questo cunicolo è stato scavato proprio qui...”
Un altro di quei mercanti allora accese una torcia e cercò di illuminare l'ingresso del cunicolo.
“Nulla da fare...” mormorò “... è buio pesto lì dentro... cosa facciamo, cavaliere?” Chiese a Parsifal.
“Direi di entrare e controllare.” Disse un altro di quelli. “Siete d'accordo, cavaliere?” Fissando Parsifal.
Nel frattempo, nel cortile della fattoria, Lilith aveva sentito qualcuno chiamarla da un pozzo.
“Vogliono sacrificarmi!” Disse la voce dal pozzo. “Vogliono sacrificarmi a qualcosa di terribile! Mi sono nascosta qui per sfuggire ai loro propositi... ma tu devi aiutarmi a fuggire da qui... ti prego, non negarmi il tuo aiuto... questi uomini sono dei folli... se vuoi aiutarmi, io ti indicherò cosa fare... ma ricorda che non devi farti scoprire... nessuno deve sapere di questo, o per me sarà la fine...”
Guisgard
28-06-2012, 02.25.42
“Purtroppo” disse quell'uomo ad Altea “la tristezza di Cayassian non appartiene al passato... la nostra tristezza vive nel presente e temo continuerà a farlo anche nel futuro...” alzò gli occhi verso il castello sul colle “... non lasciatevi ingannare dalla bellezza del nostro castello... è proprio in quel luogo che dimora la nostra tristezza... è da lì che una profonda pena tiene in una morsa tutta la nostra città...”
“Ma da cosa dipende questa tristezza?” Chiese Fyellon.
“Il nostro re” rispose l'uomo “è sempre stato un grande sovrano, illuminato e misericordioso. Ma dal giorno in cui ha perduto l'armonia nel suo castello, egli è divenuto un tiranno...”
Guisgard
28-06-2012, 03.19.06
“Suvvia...” disse Ludovico fissando Talia “... una così bella ragazza ha perduto la lingua?” E rise. “Cara cugina, le scegliete dunque tanto timide le vostre dame di compagnia adesso?”
“Hanno solo il buongusto di non rispondere alle vostre sciagurate domande.” Rispose lady Vicenzia. “Comunque, vi ricordo che state ritardando la nostra partenza.”
“Ah, si rammento. E dove siete diretta, milady?” Chiese Ludovico alla duchessa.
“A Capomazda.” Rispose la duchessa per poi tossire.
“A Capomazda?” Ripeté lui. “Ma lì è troppo caldo in questo periodo. Meglio per voi restare a Faycus. Qui l'aria è più asciutta e fresca.”
“Mi attendono alcune questioni da risolvere nella capitale.”
“Capisco...” mormorò Ludovico “... ah, uscire da Faycus oggi forse sarà un po' complicato, cara cugina.”
“Come sarebbe?”
“Ecco, ho organizzato alcuni controlli” rispose lui “presso la porta della città. I miei uomini controllano tutti coloro che arrivano e che partono. Ci sarà così un po' di calca all'ingresso.”
“Perchè mai tutto questo?”
“Pare che in città siano giunti dei cavalieri.” Fissandola lui. “E voi sapete che un decreto regio vieta di entrare nelle città senza aver dichiarato le proprie armi. Si tratta dunque solo di una normale procedura.”
“Che seccatura!” Esclamò la duchessa. “Ora impiegheremo del tempo ad uscire dalla città!”
“Perchè tanta fretta, cara cugina?” Domandò Ludovico. “Capomazda non scappa mica. Oppure forse siete voi a voler scappare?” E rise di gusto.
“Il vostro spirito è del tutto fuori luogo in questo momento.”
“Noto che siete più eccitabile del solito, cara cugina.” Fece lui. “Come mai questo nervosismo? Avere al fianco una così bella dama di compagnia non vi rende più lieta?”
“Meglio avviarci allora.” Disse la duchessa. “Visto che i vostri controlli ci porteranno via molto tempo.”
“Sono semplici controlli, cara cugina.” Mormorò Ludovico. “I miei uomini possono ben poco. Quei cavalieri giunti in città sono sotto il comando e la protezione del vescovo. Hanno il suo lasciapassare e possono entrare in qualsiasi città del ducato e del regno. Anche a Capomazda dunque. Se cercano qualcuno, essi lo troveranno.”
La duchessa lo fissò.
“Aspettami qui, Talia.” Disse la donna, per poi scendere dalla carrozza.
Si allontanò allora di qualche passo insieme a Ludovico.
“Andare via da Faycus non vi servirà a nulla, cugina.”
“Come sapete che...”
“Questo ora non è importante.” La interruppe lui.
“Quella ragazza è sotto la mia protezione.” Fece la donna.
“Il lasciapassare del vescovo aprirà qualsiasi porta” fissandola lui “e portarla a Capomazda sarà come esporla in pubblica piazza. Lì nessuno potrà salvarla dal suo destino. Credete che il ducato si metterà contro il vescovo per una sconosciuta?”
“Devo dunque consegnarla a quei cavalieri?”
“No, ovvio che no.” Rispose lui. “Ma lasciarla al suo Angelo Custode. Ella ne possiede uno e credetemi, egli saprà proteggerla.”
“Sciocchezze, non ha nessuno al mondo.”
“Invece si.” Annuì lui. “Io stesso gli ho parlato.”
“Non parlerete di quel ladruncolo, di quel poco di buono che hanno arrestato al castello?”
“Quel ladruncolo, come dite voi, mi ha salvato la vita.” Replicò lui. “Lo avevo assoldato con la forza per una battuta di caccia, ma quando ha avuto la possibilità, invece di fuggire, ha rischiato la vita per salvarmi. Gli avevo promesso denaro, titoli e protezione, ma lui vuole solo andarsene via con la ragazza. E con lui, lei sarà più al sicuro che in qualsiasi altro posto al mondo.”
“Quando ho visto Talia” sussurrò la duchessa “ho subito pensato al Ritratto... ho subito pensato che fosse lei la ragazza che a Capomazda cerchiamo da secoli...”
“Se è davvero lei la ragazza della profezia” disse lui “allora un giorno arriverà comunque a Capomazda. Come si dice? Quando in Cielo è scritto, in terra avverrà.”
“Cosa dobbiamo fare ora?”
“Lasciarla andare.”
“Lasciarla andare?” Stupita la duchessa. “Da sola? Ma è cieca!”
“Quella ragazza non è mai sola.” Rispose lui. “Lasciamola andare adesso.”
I due taddeidi tornarono alla carrozza e Ludovico aprì la porta della vettura.
“Talia, non ho più bisogno di te.” Disse la duchessa. “Sei libera.”
Un servo aiutò la ragazza a scendere.
“Cammina sempre innanzi a te.” Continuò la duchessa. “Oltrepasserai il portone del convento e sarai libera. Non c'è altro. E che Dio ti assista.” Le si avvicinò e la baciò sulla fronte, mettendole nella mano il suo Rosario d'argento.
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Altea
28-06-2012, 09.55.16
"Avete ragione, messere, non sempre le cose belle risplendono di tale bellezza anche internamente, la stessa cosa vale per noi uomini. Mi spiace per ciò che voi e gli abitanti di questa cittadina dovete sopportare, spero le angherie non siano crudeli, ma io e Fyellon non possiamo aiutarvi, penso" guardai istintivamente Fyellon, ricordando l'avventura della Avvilente Costumanza.
cavaliere25
28-06-2012, 11.55.41
risposi no signore e guardai tutti i soldati e poi mi girai verso il capitano capendo che intenzioni avesse e che persona era
Guisgard
28-06-2012, 17.23.00
“Non so...” disse Fyellon “... io sono incuriosito... voi no, Altea?” Fissando la ragazza. “E che genere di tristezza domina in questo posto?” Chiese poi a quell'uomo.
“Il nostro re” rispose quello “è cambiato totalmente. Sempre accigliato, irascibile e intollerante. Le prigioni sono sempre piene e siamo costantemente in guerra con tutte le città vicine.”
“E a cosa si deve questo stato di cose?” Domandò Fyellon.
“Perchè egli...”
Ma delle grida interruppero le parole dell'uomo.
“Presto, scappate!” Urlò qualcuno nella strada. “Sta arrivando il re! Ed è più arrabbiato del solito!”
Altea
28-06-2012, 17.28.55
Alla domanda di Fyellon, feci un cenno negativo col capo..no, non ero interessata, già ci eravamo imbarcati in situazioni strane e difficili, ma Fyellon invece era entusiasta e chiedeva informazioni al cittadino, ma noi soli...cosa potevamo fare?
Ad un tratto si sentirono delle urla...il re stava arrivando..strattonai Fyellon "Presto nascondiamoci...o volete che finiamo nelle prigioni pure noi?"
Talia
28-06-2012, 17.35.56
Rimasi nella carrozza così come la duchessa aveva detto... ma ero agitata e tesa: continuavo a muovermi e a tendere le orecchie nel tentativo di sentire ciò di cui stavano parlando, tormentando con le mani il bordo rigido dell’abito che indossavo... per un attimo ebbi la tentazione di fuggire... fu solo per un attimo: immaginai di aprire lo sportello della carrozza e correre via senza voltarmi indietro, correre fino in paese a cercare Guisgard... ma durò solo un attimo quel proposito, poi dovetti metterlo da parte pur se di malavoglia, dovetti ammettere che era un’idea sciocca e avventata, dovetti ammettere che non potevo sperare di arrivare lontano in quella condizione...
E così la mia ansia, la mia preoccupazione e quel vago senso di smarrimento si intensificavano...
I due taddeidi tornarono alla carrozza e Ludovico aprì la porta della vettura.
“Talia, non ho più bisogno di te.” Disse la duchessa. “Sei libera.”
Un servo aiutò la ragazza a scendere.
“Cammina sempre innanzi a te.” Continuò la duchessa. “Oltrepasserai il portone del convento e sarai libera. Non c'è altro. E che Dio ti assista.” Le si avvicinò e la baciò sulla fronte, mettendole nella mano il suo Rosario d'argento.
Rimasi interdetta... e per qualche istante non trovai niente da dire.
Poi quel servitore prese la mia mano per aiutarmi a scendere dalla carrozza... lo feci quasi meccanicamente... esitavo... non capivo...
Poi quel bacio, ed il rosario...
“Oh, milady...” mormorai allora, inchinandomi e prendendo la sua mano tra le mie “Grazie, mia signora... grazie!”
Era accaduto tutto tanto in fretta che faticavo quasi a crederci... l’arrivo di quell’uomo, lord Ludovico, aveva radicalmente cambiato la situazione... ero stupita... non sapevo chi fosse quell’uomo né che cosa avesse detto alla duchessa per farle cambiare idea, né perché si fosse dato la pena di farlo... esitai... era una follia, forse... ma era quello che volevo, in fondo... ciò che avevo sognato di fare appena pochi momenti prima...
E così, risolvendomi a non pensarci oltre, mi voltai e poco dopo stavo già camminando lentamente nella direzione indicatami...
Un passo dopo l’altro, li sentivo risuonare sul selciato... e mi trovai a chiedermi quanto mancasse al portone... e mi trovai a chiedermi che direzione avrei preso dopo averlo varcato...
Guisgard
28-06-2012, 19.31.25
Il tiepido e limpido pomeriggio sembrava riflettersi nel giardino del Casale, col suo cielo terso e azzurro, le foglie dei tigli, degli olmi e degli aceri fatte appena vibrare, con un'incantata musicalità, dal vento fresco ed asciutto e la luminosità delle vaste nuvole che sembravano naufragare fin verso i più lontani e sognanti confini di quel mondo.
Talia sedeva all'ombra degli alberi, su una sedia austera e robusta, che sembrava intrisa di un sapore antico e di un profumo d'altri tempi, con bellissime e ormai consumate immagini intagliate nel legno.
“Avanti, su...” disse Guisgard che le stava davanti “... riproviamo ancora...”
“No, Guisgard...” scuotendo il capo lei “... è inutile, la gamba mi fa troppo male...”
“Hai sentito il medico, no?” Fissandola lui. “Devi sforzarti. Devi vincere la paura.”
“Ma la gamba mi fa male!” Quasi arrabbiandosi lei.
“Ma devi sforzarti!” Alzando la voce lui. “Se non lo farai, allora la guarigione sarà molto più lunga! Su, ora indietreggio di qualche passo... vieni verso di me... coraggio...”
Talia allora, facendo leva con le mani sulla sedia, cercò di alzarsi, ma senza riuscirci.
“E' inutile, sono troppo stanca...”
“Ma ci stavi riuscendo!”
“Guisgard, per oggi basta così.” Disse il Maestro. “Non si sente ancora pronta.”
“Ma è solo un blocco il suo!”
“Si e forse ha bisogno di altro tempo per superarlo.”
“A te non interessa niente di lei.” Arrivando Fyellon. “Cerchi solo una compagnia per i tuoi pomeriggi.”
“Pezzo di...” mormorò Guisgard voltandosi.
“Smettetela!” Gridò Talia. “Pensate solo a litigare!”
“Basta voi due!” Disse il Maestro. “Talia ha ragione! Se avete voglia di gareggiare, allora conservate le forze, visto che domani è il gran giorno.”
“Si, hai ragione, Maestro.” Annuendo Fyellon. “E scusami anche tu, Talia... domani tornerò dal bosco con le corna del Cervo Bianco e dimostrerò che sono il migliore.”
“Lo vedremo...” fissandolo Guisgard.
Il Maestro allora prese Talia in braccio e rientrò in casa.
Giunse la sera e poi la notte.
All'alba, Guisgard e Fyellon partirono alla volta del bosco per cercare le corna del Cervo Bianco.
Giunse di nuovo il pomeriggio e Talia chiese al Maestro di essere portata fuori.
Egli allora la prese in braccio e la fece sedere sulla sedia posta proprio verso il bosco.
E li attese fino a sera.
E ad un tratto le apparve una figura lontana.
Sembrava confondersi con l'ultimo chiarore morente del crepuscolo e appariva incerta e mutevole.
Ma lei riconobbe quella figura.
“Guisgard!” Chiamò.
La figura così cominciò ad avvicinarsi verso il Casale e poi a correre verso di lei.
Talia allora cominciò a far forza con le mani per alzarsi.
Tremava per il dolore alla gamba, ma non si fermò.
Alla fine riuscì ad alzarsi dalla sedia.
Avanzò così di qualche passo fino a quando, per la stanchezza inciampò.
Ma si ritrovò fra le braccia di Guisgard.
“Ti...” con gli occhi lucidi lei “... ti aspettavo... hai visto? Mi sono alzata...”
“Sei bravissima, gioia...” sorridendole lui, per poi asciugarle una lacrima che cominciò a rigare il suo viso “... bravissima...”
“E dimmi...” sussurrò lei “... hai trovato...”
“Si.” Interrompendola lui e mostrandole delle meravigliose corna bianche come l'avorio. “Il Maestro aveva ragione... il Cervo Bianco esiste... ha perduto queste corna, forse per essersi impigliato in qualche ramo...”
“Sei...” sorridendo lei “... sei tu il migliore...” e lo baciò sulla guancia.
Lui allora la prese in braccio e rientrarono in casa, lasciandosi alle spalle la magia di quella sera.
“Talia!” Chiamò una voce appena la ragazza ebbe varcato il portone del convento.
Una voce che la destò da quel ricordo.
Il vento le aveva fatto comprendere di essere fuori.
“Talia!” Di nuovo quella voce.
E continuò a chiamarla, facendosi sempre più vicina.
Perchè Guisgard stava correndo verso di lei.
E corse fino a raggiungerla, per poi abbracciarla forte.
Talia
28-06-2012, 22.18.37
I miei passi sulla pietra del cortile... lenti, ritmici, cadenzati... le mie mani leggermente protese in avanti, come a tentare di individuare potenziali ostacoli...
E poi quel ricordo... sorrisi ad esso e, quasi allo stesso tempo, dovetti reprimere una lacrima... mille ricordi attraversavano la mia mente: il Casale, Guisgard, quei giorni così felici, Guisgard, il Maestro, Guisgard, il Cervo Bianco, Guisgard, il mio incidente, Guisgard...
Ad un tratto, poi, un improvviso ed inatteso colpo di vento fece volare i miei capelli... portandomi via da quei pensieri...
E fu allora che la udii... quella voce...
In un primo momento credetti di aver solo sognato... mi bloccai, tuttavia... in ascolto...
E la udii di nuovo.
Il cuore prese a battermi forte, allora... vertiginosamente forte...
“Guisgard!” gridai, protendendo di più le braccia e iniziando a correre...
Non sapevo dove correvo, non sapevo dov’ero... ma non mi importava in quel momento, non mi importava di niente... sapevo solo che stavo correndo da lui.
E poi non corsi per molto... appena un istante dopo, infatti, lui mi raggiunse e mi strinse forte.
Ed anche io lo strinsi... lo strinsi e lo strinsi ancora... ero felice, ero tanto felice che dimenticai tutto il resto, dimenticai qualsiasi altra cosa...
“Oh, Guisgard...” sussurravo, mentre lacrime di gioia mi rigavano le guance “Quanto mi sei mancato, Guisgard... quanto!”
E poi, istintivamente, quasi senza rendermene conto, sollevai il viso e lo baciai piano.
Lilith
28-06-2012, 22.34.41
"Ti aiuterò" dissi alla ragazza nel pozzo, pur non sapendo chi ella fosse "ma dimmi almeno perché vogliono ucciderti... Che cosa hai fatto di cosi grave a questi uomini da spingerli a fare ciò?" aggiunsi, per poter comprendere meglio la situazione.
Guisgard
29-06-2012, 02.50.07
“Non capisco...” disse Fyellon “... nasconderci? E perchè mai? Non abbiamo fatto nulla e dunque non comprendo questi vostri timori, Altea.”
Ma proprio in quel momento, in una città ormai silenziosa e vuota, un gruppo di cavalieri arrivò sbraitando e ridendo forte.
“Ehi, fermi!” Fece uno di loro al resto della compagnia. “Avete visto qui che bella dama?” Indicando Altea. “Magari si è persa e si sente sola! Avanti, banda di scalmanati...” fissandoli “... nessuno di voi vuol tentare di consolarla?” E rise forte, seguito subito da tutti gli altri. “Il vincitore avrà come premio il privilegio di portala in giro a visitare la nostra città!”
“Bellezze artistiche, architettonica e naturali?” Con malizia un altro di quelli.
“Magari anche altro tipo di bellezze!” Esclamò un altro ancora. “E usa un po' di fantasia, Mortimer!”
E di nuovo risero con forza.
Guisgard
29-06-2012, 02.54.05
Il capitano Hautier si avvicinò a Cavaliere25 e lo fissò negli occhi.
“Tu...” disse “... perchè continui a guardarmi? Sento che non puoi soffrirvi... avverto il tuo astio verso di me... dì la verità... vorresti colpirvi, vero? Vorresti piantarmi un pugno sulla faccia... o peggio... ti piacerebbe passarmi da parte a parte con la tua spada... vero? Rispondimi!” Urlò.
Guisgard
29-06-2012, 03.02.08
“Non lo so...” disse la ragazza del pozzo a Lilith “... non ho fatto nulla... viaggiavo insieme ai miei nonni, quando questi uomini mi hanno rapita e condotta qui... so solo che vogliono sacrificarmi a non so bene cosa... io sono fuggita dalla mia cella e sono corsa a nascondermi qui... ma ora temo di essere scoperta... aiutami, ti prego... tu sola puoi aiutarmi... ora ti indicherò cosa fare... senza farti vedere da nessuno recati nel vecchio mulino... si trova dietro la fattoria... lì si trova il mio cavallo... lo riconoscerai subito perchè è bianco come la neve... devi solo scogliere la corda che lo tiene legato... lui scapperà fino a ritornare a casa dei miei nonni e saranno loro a comprendere cosa mi è accaduto... seguiranno il mio cavallo e arriveranno per liberarmi... ma bada che nessuno si accorga di te al mulino... sii silenziosa e non rivelare a nessuno di questo nostro piano... altrimenti ci scopriranno...”
Parsifal25
29-06-2012, 03.12.06
In effetti vi era una certa difficoltà.......il buio troneggiava lungo l'entrata. Non avavamo scelta.....dovevamo entrare.
Mi volsi verso il mercante che portava la torcia e gli chiesi:
" Messere, potreste pormi la torcia? Credo che andrò a controllare, c'è qualcuno che vuole unirsi all'ispezione? Chissà......potrebbe esserci qualche bel segreto......"
Li fissaì, e dissi:
"Allora, che ne dite?"
Guisgard
29-06-2012, 03.59.45
“Andate avanti con la torcia, cavaliere...” disse uno dei mercanti a Parsifal “... noi vi seguiremo...”
Entrarono così nella misteriosa grotta.
Scesero di alcuni passi e si ritrovarono in uno stretto cunicolo.
“Chi mai” fece uno dei mercanti “ha potuto scavare questo passaggio fino a tale profondità?”
Scesero ancora, fino a quando la torcia di Parsifal illuminò un piccolo antro.
E incredibilmente quel luogo era colmo di armi di ogni genere e di ogni paese.
Spade longobarde a doppia lama ed elsa ad alveolo, scimitarre saracene intarsiate di avorio e corallo e poi sciabole persiane damaschiate, giavellotti elvetici, archi inglesi, alabarde alemanne e pugnali orientali arabescati.
Guisgard
29-06-2012, 04.26.05
Calde e tenere lacrime scendevano sulle guance di Talia, sulle quali il vento aveva soffiato i suoi lunghi capelli chiari, come pendagli dorati e tintinnanti, che finivano per avvolgere e carezzare anche il volto di Guisgard.
Erano stretti l'uno all'altra, con le mani di lei attorno alle spalle di lui e le sue a cingere i fianchi della ragazza.
Il cavaliere la stringeva a sé, come a voler impedire al vento di portarla di nuovo via da lui.
Le sue mani scivolavano lungo la schiena di lei, quasi incredulo di averla ritrovata di nuovo, quasi a volersi convincere che ella era proprio lì, stretta fra le sue braccia.
E poi, d'un tratto, tanto improvviso quanto desiderato, ambito, sospirato, sognato, quel bacio.
Lei sollevò il viso piano, delicatamente, quasi seguendo un sospiro fino a raggiungere il volto e poi la bocca di lui, per poi posarsi dolcemente sulle sue labbra.
Quel bacio, così, li unì.
Li unì l'uno all'altra per un tempo indefinito.
Un bacio caldo e profondo, ardente e passionale.
Guisgard si abbandonò a quell'infinito sospiro che mutò più volte in sensazioni ed emozioni sempre diverse e sconosciute.
Le labbra di Talia erano morbide e vellutate, vergini di sensi ed estasi mai provate.
E su quelle labbra Guisgard avrebbe voluto perdersi, annientarsi, morire e rinascere mille volte.
Il suo sapore, il suo profumo, i suoi colori.
Tutto di lei era racchiuso in quel bacio, attraverso il quale lui la sentiva sbocciare e aprirsi come un fiore.
I loro occhi non si schiusero mai, durante quel dolce contatto.
Poi le loro labbra si separarono e Guisgard strinse sul suo volto quello di Talia.
“Vita mia...” disse in un sussurro “... ho temuto di non rivederti... di averti persa per sempre... e mi sentivo come impazzire...” poi i suoi occhi cercarono quelli di lei “... ora fuggiremo... ti porterò lontano e nessuno ci troverà mai...” asciugandole le lacrime e scostando con una carezza i lunghi capelli bagnati dal suo viso.
In quel momento si avvertì il lento procedere di due cavalli.
Umans avanzò verso di loro di qualche passo, per poi arrestarsi, come a non volersi avvicinare troppo.
“Bisogna partire subito, fratello...” mormorò “... non c'è molto tempo...”
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Altea
29-06-2012, 10.05.55
Fyellon fu reticente a nascondersi e all'improvviso arrivarono dei cavalieri, sconosciuti, cercavo di vedere in loro qualche emblema o stemma.
Improvvisamente iniziarono a fare degli apprezzamenti nei miei confronti e ridere..la qual cosa mi infastidiva assai e notavo che Fyellon se ne stava zitto.
"Cavalieri...se tali siete visto i vostri gentil discorsi, non capisco il motivo di tanta scanzonata allegria, volete mostrarmi qualche bellezza? Grazie, architettonica e artistica....ad esempio..portatemi a quel castello maestoso che svetta sopra a quel colle" risposi lanciando a Fyellon uno sguardo minaccioso.
cavaliere25
29-06-2012, 11.28.13
No signore dissi che motivo avrei di colpirla stavo solo capendo che persona era lei visto che qui non conosco nessuno e manco lei conosco io non odio nessuno tranne che i miei nemici dissi guardandolo fisso negli occhi
elisabeth
29-06-2012, 16.50.33
Erano tutti indignati..anche coloro che sapevano di mentire, che sapevano di aver comprato la mensogna, ripresi il mio posto al centro dell'aula......" Sapete una cosa ?...non sarei dovuta essere qui...non perche' non potessi difendere ma perche'.....oggi io sarei potuta essere il nuovo precettore, buffa la vita vero ?.....Freedom ditemi, quanto pesa quella vostra medaglia al collo, un giorno sara' cosi' pesante che neanche la vostra coscienza si mettera' a tacere.......e ditemi Freedom, siete stato voi...come messaggero ovviamente a consigliarmi di non entrare in aula.......sarei stata ampiamente ripagata, un posto d'onore accanto alla vostra Regina.......avete dato del traditore e del ladro a Messer Cristesen...eppure egli non vive nel lusso e non ha tentato di fuggire...io stessa l'ho trovato nella sua casa insieme alla sua famiglia e quando le guardie sono venute a prenderlo...egli e' andato via a testa alta.........mi rivolgo a voi Vostra Maesta.......siete cosi' fredda ed insensibile, da non vedere chi mente e chi dice il vero ?....avete veramente bisogno di me.....perche' difenda colui che vi ha protetta sin da bambina......?..."........E' cosi' difficle vedere dove dimora la verita' ?
Talia
30-06-2012, 01.05.05
Sorrisi appena a quella parole di Guisgard e annuii lentamente... scappare... fuggire lontano dove non ci avrebbero mai più trovati... era come un sogno, quella promessa, come un miraggio che sembrava nascondere e promettere ogni felicità...
“Ovunque!” sussurrai “Ovunque... purché resti con me!”
E fu proprio in quell’istante che, inaspettatamente, udii quello scalpiccio di cavalli e poi quella voce...
Umans avanzò verso di loro di qualche passo, per poi arrestarsi, come a non volersi avvicinare troppo.
“Bisogna partire subito, fratello...” mormorò “... non c'è molto tempo...”
Rimasi interdetta per un momento... non conoscevo quella voce.
“Che cosa succede?” sussurrai...
Ma subito un pensiero mi colse... strinsi così più forte le mie mani che serrarono forte la camicia di Guisgard...
“I cavalieri!” dissi allora, senza riflettere “Sono arrivati dei cavalieri al castello proprio ieri... cavalieri mandati dal Vescovo... Guisgard... andiamo via subito! Ora! Ti prego!” esitai solo un attimo, socchiudendo appena gli occhi come in cerca di qualcosa, poi soggiunsi “Dov’è Sheylon?”
Guisgard
30-06-2012, 02.29.19
“Ehi...” disse uno di quei cavalieri a quelle parole di Altea “... avete udito, amici? La nostra dama si domanda se siamo o meno cavalieri! Vogliamo dimostrare alla signora... le nostre virtù?”
E tutti loro scoppiarono a ridere.
“Credo” intervenendo Fyellon “che abbiate riso già abbastanza, amici miei. Forse volete mostrare prima a me le vostre virtù?”
“Sentito?” Disse un altro di quelli ai suoi compagni. “Questo cavaliere misura il fragore delle nostre risa... forse dovremmo chiedere a lui quando e se ridere ancora... non trovate?”
“Io dico che è solo un insolente” sbottò un altro di quei cavalieri “e che merita una bella lezione!”
“Si” fece un altro ancora “e magari chi fra noi picchierà più forte si guadagnerà poi il diritto di divertirsi con la dama!”
“Vi fate forti perchè siete in tanti contro uno, vero?” Fissandoli con disprezzo Fyellon. “Ma ci vuole ben altro che un branco di cani bastardi per spaventarmi!” Ed estrasse la spada.
“Diamogli ciò si merita!” Urlò uno dei cavalieri e tutti loro misero mano alle armi.
“Fermi!” Gridò all'improvviso qualcuno arrivando di corsa col suo cavallo. “Cosa state facendo? Siete già ubriachi?”
“Quel cavaliere ci ha provocati e noi...” tentò di dire uno di loro al nuovo arrivato.
“Silenzio!” Lo zittì questi. “Tornate piuttosto alle vostre mansioni!”
E tutti i cavalieri, a quelle parole, si ammutolirono, per poi andare via.
“E voi” rivolgendosi il nuovo arrivato ad Altea e Fyellon “evitate di portare confusione in città. O il re vi farà punire severamente.”
Guisgard
30-06-2012, 02.42.32
A quelle parole di Elisabeth, nell'aula sorse un vivace mormorio.
“Silenzio.” Disse la regina ai presenti. “Lady Elisabeth, limitatevi ad adempiere al vostro compito. Il ruolo che ricoprite non vi consente di rivolgervi a noi riguardo al giudizio che sarà emesso da questa augusta assemblea. La verità che voi citate con tanto ardore è chiara e indiscutibile. Essa infatti non è in discussione, poiché messer Cristansen ha ammesso di non aver voluto firmare l'Atto Unico. Questa è la verità. E siamo qui noi tutti riuniti solo per giudicare questo suo atto di insubordinazione.” Guardò poi l'imputato. “Ora questa corte si ritirerà per giudicare. Voi attenderete il verdetto nella vostra cella.”
“Maestà...” alzandosi Cristansen “... posso chiedervi una grazia? Vorrei attendere il verdetto in compagnia delle uniche persone che mi sono state vicine in questa storia... mia figlia Vivian e lady Elisabeth.”
“E sia.” Annuì Destefya. “Qesta corte vi concede quanto domandate.”
Elisabeth e Vivian, così, furono condotte nella cella di Cristansen per stargli vicino.
“Milady...” disse Vivian ad Elisabeth “... credete che assolveranno mio padre?”
Guisgard
30-06-2012, 02.49.38
“Ah...” disse Hautier a Cavaliere25 “... e così mi stavi studiando, eh? Magari per capire i miei punti deboli... bravo... intelligente da parte tua...” lo fissò con un impeto di rabbia “... abbassa lo sguardo, moccioso!” Gridò all'improvviso. “E tienilo sempre basso lo sguardo d'ora in poi, quando incroci i miei occhi! Intesi? O forse devo fartelo comprendere con le maniere forti? Magari con un mese di isolamento?” Si avvicinò ancora di più a lui. “Io posso spezzarti la schiena, ragazzo... rammentalo... ed ora voglio vederti fare cinquanta piegamenti! Subito, qui d'avanti a me!”
Guisgard
30-06-2012, 03.31.45
“Va tutto bene, gioia...” disse Guisgard stringendo le mani di Talia “... è un amico... lo incontrammo sulla strada per Faycus, rammenti?”
“Ai vostri ordini, milady.” Ridendo Umans.
“Quanto ai cavalieri” fece Guisgard “non devi preoccuparti... abbiamo un po' di vantaggio su di loro e questo ci permetterà di lasciare indisturbati questa città...” prese poi un sacchetto di monete e le fece tintinnare davanti a Talia “... sono anche riuscito a guadagnare un discreto gruzzolo di monete, senti? Questo faciliterà la nostra fuga.” E sorrise. “E Sheylon ci starà già aspettando... anzi, sarai tu stessa a chiamarlo se vuoi... e poi” accarezzandole il viso “appena possibile, magari nella prima locanda in cui ci fermeremo, organizzeremo una bellissima festa... tutta per noi due... vuoi?”
“Una festa!” Esclamò Umans. “Allora ci sono anche io!” Avanzando di qualche passo, per poi saltellare e concludere con un vistoso inchino. “Eh, presente alla festa anche messer Umans, avventuriero, spiantato... senza il becco di un quattrino.”
“E smettila!” Spintonandolo via Guisgard. “Non è il momento di fare lo sciocco! Comunque... ti sono debitore per essermi stato vicino... e ti auguro ogni fortuna, amico mio.”
“Come sarebbe?” Stupito Umans. “Mi volete lasciare qui?”
“Si, la nostra fuga è già rischiosa” rispose Guisgard “e piena di ostacoli così. Ma in tre sarebbe peggio. Due persone possono nascondersi e mischiarsi tra la gente di un borgo, tra contadini isolati o tra pastori appartati... ma in tre sarebbe tutto più difficile. Spero tu possa comprendere.”
Umans lo fissò per qualche istante, per poi sollevare le spalle rassegnato.
“Ormai so che sei tanto testardo” mormorò “da rendere vana ogni obiezione da parte mia. E sia... vi auguro buona fortuna, ragazzi...” e strinse la mano al cavaliere “... confido in voi, milady...” rivolgendosi poi a Talia “... cercate di tenere a bada i colpi di testa del nostro Ammazzasette.” E rise.
Diede poi le redini di Peogora e Luthien a Guisgard.
Il cavaliere aiutò allora Talia a salire in sella al suo cavallo, per poi fare egli stesso altrettanto.
Un attimo dopo si avviarono verso il pendio che metteva in comunicazione i due monti di Faycus, quello Dell'Arce e quello Della Gioia.
“Avanti, Talia...” sorridendo Guisgard “... da queste parti lasciammo Sheylon... chiamalo... sarà ansioso di rivederci.”
Altea
30-06-2012, 11.26.04
Quei cavalieri continuavano a fare sfoggio di una ilarità poco divertente, finchè Fyellon adirato si fece avanti con la spada e le parole per sfidarli, sapevo che egli era forte e aveva battuto molti cavalieri, ma ogni volta mi saltava il cuore in gola, anche perchè quegli uomini erano ben determinati.
Tutto si placò all'arrivo di un uomo, non capivo se era il loro capitano, ma subito iniziò a impartire ordini ai cavalieri con la sua severità e li mandò via.
E quando si rivolse a noi pure in modo brusco sgranai gli occhi.."Scusate milord, io non conosco voi e ne voi me, come potete giudicarci? Io e Fyellon siamo arrivati per caso pochi minuti fa in questa cittadina alquanto strana e sono stati quei cavalieri a causare questa..lite..con il loro poco modo gentile di rivolgersi a me, e poi al cavaliere qui vicino. Se dovete fare un rimprovero, fatelo a loro...". Poi mi rivolsi a Fyellon "Penso non sia il caso di rimanere in questo posto, la gente non è molto ospitale noto..e poi non ho nessuna intenzione di avere a che fare con un re despota..proseguiamo per Tylesia e dimentichiamoci di questo luogo".
cavaliere25
30-06-2012, 11.53.30
si signore dissi mi misi a terra e iniziai a fare le flessioni iniziavo a odiarlo quel capitano prima o poi gli avrei messo le mani addosso mentre facevo le flessioni guardavo gli altri
elisabeth
30-06-2012, 18.08.45
Firmare quell' Atto....questo era tradimento ?...e come avrebbe potuto firmare qualcosa in cui non credeva, il coraggio sta', nel non tradire mai se stessi e Messer Cristansen lo sapeva bene.....alle parole della Regima mi imposi il silenzio......e fui felice nel ritrovarmi con Vivian e Cristansen........ero presa da mille emozioni, volevo che finisse tutto e subito........volevo non aver mai preso il Carrozzone......ma la domanda di Vivian...mi trascino' alla realta' " cosa accadra' a vostro padre.....Tylesia vive nella corruzione, hanno comprato Freedom.....e hanno tentato di fare con me la stessa cosa, dove alcuni valori mancano, la falsita' e il tradimento si fa largo........e per tradimento non sto parlando di quello per cui vostro padre e' stato accusato......il Regno fa gola a molti...e vicino alla Regina c'e solo solitudine, chi l'amava e' stato sapientemente allontanato...e purtroppo anch'io sono stata l'artefice di questo...il Comandante Reas e' lontano da lei.......La regina e' una donna giusta.....non fara' condannare a morte vostro padre...."...accarezzai il volto di Vivian....e guardai padre e figlia, che si tenevano per mano.......era un momento tragico, ma il loro amore stava prevalendo sulla paura, si stavano fortificando.......andi verso la piccola finistrella con le grate e guardai il cielo.....che strana la legge dell' uomo...poteva decidere di vita o di morte.....come se fossero Dio in persona.......il mio pensiero ando' a colei che mi aveva iniziata......." Madre mia...proteggete coloro che credono in voi...siate fonte di speranza per coloro che vivono solo per amore...."....mi accuccia sulle gambe...ero stanca..ma dovevo apsettare
Lilith
30-06-2012, 21.56.00
"D'accordo" dissi alla ragazza "ti aiuterò. Una volta compiuto il piano tornerò qua per controllare che nessuno ti abbia visto. Resta nascosta qui, nessuno scoprirà il tuo nascondiglio".
Cercai di non farmi notare da Redentos, che stava riposando all'ombra di un albero, e mi recai molto velocemente verso il retro della fattoria. Temevo che qualcuno mi potesse notare a causa del mio abbigliamento, quindi, nonappena vidi dei vestiti maschili da contadino abbandonati in un angolo del cortile, li indossai per poter passare inosservata. Con questo nuovo (scomodo) abbigliamento camminai verso il mulino abbandonato del quale mi aveva parlato la ragazza.
Parsifal25
01-07-2012, 04.12.17
La sorpresa non tardò ad arrivare.....dopo un lungo cammino, ci trovammo in una stanza ricca di tesori......non proprio quello che ci si aspettava.
Rimasi allibito ed incantato dalla meraviglia di meccaniche d'armi che non risulta facile trovare.....chi non avrebbe fatto un pensierino nell'impadronirsene.
"Posso dedurre che....si tratti di una armeria sotteranea per i casi di emergenza.....ma chi mai avrebbe potuto portare tutto questo materiale da solo!!!"
Anche io decisi di cercare fra queste armi, un cimelio.....non di quelli da guerra ma bensì di arte e cultura.
Anche se l'ora del rientro in accampamento era giunta, attesi di trovare qualche risultato e subito dopo sareì uscito senza destar sospetti. Erano troppo occupati a fare "compere".....
Talia
01-07-2012, 17.44.21
Aiutata da Guisgard, salii in fretta in sella a Luthien.
Nonostante le sue parole rassicuranti, infatti, sapevo benissimo che non potevamo stare così tranquilli, sapevo che qualsiasi cosa la duchessa avesse detto a quei cavalieri non potevamo sperare li avesse deviati di molto e sapevo anche che sarebbe stato opportuno fuggire il più velocemente possibile... eppure, nonostante tutto ciò, non ero spaventata né preoccupata, nonostante tutto ciò io ero felice. Ero felice perché Guisgard era di nuovo con me, ora: riuscito di nuovo a trovarmi, era riuscito a tornare da me ed io ero più che certa che, finché lui fosse rimasto con me, niente di male sarebbe mai potuto accadere.
Strinsi le redini di Luthien ed accomodai appena il mio abito, perché non mi intralciasse nel cavalcare... poi tesi una mano verso l’uomo che ci aveva portato i cavalli...
“Grazie!” gli dissi “Grazie per i cavalli, e soprattutto per...”
Esitai appena un istante, poi un largo sorriso mi si allargò sulle labbra...
“Grazie soprattutto per aver tenuto Guisgard fuori dai guai!” conclusi, con il tono di chi non ha dubbi in merito “Anche se talvolta può apparire un’impresa ardua! Pregherò per voi per questo, perché il Cielo vi protegga!”
Un attimo dopo si avviarono verso il pendio che metteva in comunicazione i due monti di Faycus, quello Dell'Arce e quello Della Gioia.
“Avanti, Talia...” sorridendo Guisgard “... da queste parti lasciammo Sheylon... chiamalo... sarà ansioso di rivederci.”
Sorrisi appena...
“Anche io lo sono!” dissi, in tono vagamente divertito “Sai... mi siete mancati molto tutti e due!”
Sollevai il viso, poi, e volsi gli occhi lontano...
“Sheylon?” chiamai.
Guisgard
02-07-2012, 02.22.50
Ad un tratto, mentre Elisabeth, Cristansen e Vivian attendevano la sentenza, alcuni soldati giunsero nella cella.
Presero Cristansen per riportarlo in aula e fecero segno alla maga di seguirli.
Tornati tutti in aula, finalmente fu letta la sentenza.
“Messer Cristansen...” cominciò il cancelliere “... questa corte vi riconosce colpevole di alto tradimento nei confronti del regno e sancisce la vostra condanna a morte mediante decapitazione. Che Iddio Onnipotente abbia pietà di voi.”
A quelle parole, Vivian lanciò un urlo.
In quel momento si alzò la regina.
“Messer Cristansen...” fissando l'imputato “... voi avete servito questo regno con onore, lealtà e devozione, anteponendo i suoi interessi anche a voi stesso. Ingiusto sarebbe dunque ripagarvi ora con la morte. Tuttavia resta l'onta del vostro comportamento. Col potere che però Dio Onnipotente, Onnipresente e Onnisciente ci ha concesso, noi annulliamo la sentenza di questa corte, mutandola in esilio. Abbandonerete dunque oggi stesso Tylesia per non farvi mai più ritorno.”
“Ma, maestà!” Alzandosi Berengario. “Perchè annullate la sentenza di questa corte? Ci avete insegnato che la legge è uguale per tutti... anche per Vostra Maestà!”
“La sentenza è stata pronunciata.” Disse la regina. “E noi abbiamo già parlato.” E si ritirò.
“Papà, sei salvo!” Gridò Vivian.
“Si, figlia mia...” mormorò Cristansen “... anche se l'esilio è peggiore della morte...”
Guisgard
02-07-2012, 02.37.15
Lilith così, col suo nuovo abbigliamento, raggiunse il mulino.
E appena entrò al suo interno, un senso di angoscia la prese.
Poi, ad un tratto, qualcosa scricchiolò sotto i suoi piedi.
Era una botola legata con un semplice filo di ferro, dunque facile da aprire.
E proprio in quel momento, la ragazza udì strani rumori provenire da lì sotto.
Nella caverna scoperta da Parsifal e dai mercanti, intanto, erano emerse tante e bellissime armi.
Il giovane apprendista di Redentos sembrava molto interessato a quegli splendidi oggetti.
All'improvviso, però, Parsifal fu colpito alla testa e perse i sensi.
Strane e confuse immagini attraversarono allora il suo sonno, fino a quando si svegliò, con un gran mal di testa.
Si trovava ancora in quella caverna colma di armi, da solo, ed era stato legato con delle robuste corde.
Queste erano state anche bagnate e ad ogni movimento del cavaliere diventavano sempre più strette,rendendo la loro presa insopportabile.
Guisgard
02-07-2012, 02.48.49
Cavaliere25, così, obbedendo al capitano Hautier, cominciò a fare i piegamenti sotto gli occhi di tutti gli altri arruolati.
“Avanti, lavativo!” Disse Hautier. “Voglio vederti sputare sudore da ogni poro! Avanti! E piegati fino in fondo!” Rise. “E quando hai terminato, voglio vederti correre per dici volte attorno al cortile!”
“Speriamo che Cavaliere25 non perda la testa...” mormorò sottovoce Tieste, rivolgendosi a Pilidor.
“Già, o quel capitano lo farà arrestare...” rispose questi.
Guisgard
02-07-2012, 03.04.23
“Un re despota...” disse quell'uomo fissando Altea “... ne siete davvero convinta, milady? Conoscete dunque il sovrano di queste terre? Avete avuto contatti diretti con lui? O forse vi basate su ciò che avete udito in giro sul suo conto? Io credo che parlare senza conoscere i fatti sia segno di pochezza e stoltezza. Venite qui, ignorando tutto di questo luogo, eppure non esitate a far vostro il giudizio udito in strada da chissà quali gaglioffi.”
“Allora diteci voi la verità sul re di questa città, messere.” Mormorò Fyellon.
“Vi darò solo un consiglio...” fece l'uomo “... andate via e dimenticate questa città.”
Altea
02-07-2012, 03.18.27
Ascoltai il cavaliere ribattere, in modo scontroso e insolente, ma preferii non commentare..ascoltando poi le sue ultime parole mi rivolsi a Fyellon.."Avete visto? E' ciò che dico io andiamocene da qua, a noi non interessa la storia di questa città e soprattutto del suo re" e lanciai una occhiataccia al misterioso uomo.
Guisgard
02-07-2012, 04.11.24
Umans sorrise a quelle parole di Talia e mostrò poi un lieve inchino.
“Vi ringrazio, milady.” Disse. “E quanto al nostro Ammazzasette...” fissando poi Guisgard “... beh, voi lo conoscete meglio di me e quindi ben potete immaginare quanto mi sia costato il tenerlo a bada!” E rise di gusto.
“Ma davvero?” Mormorò Guisgard. “E così sarei io quello da tenere a bada, eh? Sta bene!” Esclamò. “Allora la prossima volta me ne starò a bere in una locanda, magari anche in buona compagnia.” Sorrise. “Così, sarò certo di restare fuori dai guai.”
“Il nostro cavaliere è un tantino suscettibile!” Sempre ridendo Umans.
Guisgard e Talia, così, si allontanarono.
E quando furono presso il luogo in cui avevano lasciato Sheylon, lui chiese a lei di chiamare la loro tigre.
“Oh, ma no!” Fece Guisgard. “Quando cerchi qualcosa, allora devi chiamarla con forza e decisione! Devi volerla con tutta te stessa! Stai chiamando un animale che le tribù Asthù del Gange venerano come l'incarnazione di grandi eroi e che i fachiri ariani invocano per scacciare i demoni!” Sorrise. “Avanti... concentrati, altrimenti Sheylon non verrà...”
Ma proprio in quel momento, interrompendolo, rapido e silenzioso, Sheylon li raggiunse con un poderoso balzo.
Quell'apparizione fu così improvvisa che anche Peogora e Luthien furono colte di sorpresa.
“Ehi, che modi sono questi!” Disse Guisgard alla sua tigre. “Da quando in qua smentisci il tuo padrone?”
Sheylon però, quasi incurante, si avvicinò a Talia e alzandosi su due zampe cominciò a farle le coccole con la testa.
“Vabbè...” guardando in alto Guisgard “... oggi sono tutti contro di me... e sia, direi di andare adesso...”
Ripresero così il loro cammino, tra le pendici dei due monti che racchiudevano Faycus.
I due cavalli procedevano l'uno accanto all'altro, mentre la tigre li seguiva qualche passo più indietro.
“E' inutile che ora mi guardi...” disse Guisgard alla tigre “... io e te non siamo più amici, ecco.”
La tigre rispose con un brontolio.
Guisgard allora la fissò e sorrise.
“In effetti” rivolgendosi poi a Talia “non è molto comune vedere da queste parti un animale come Sheylon. Un giorno ti racconterò di come ci siamo incontrati.”
Ma proprio in quel momento, davanti a loro apparve una piccola chiesa.
Era in costruzione e dunque in molte parti si mostrava ancora incompleta.
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cavaliere25
02-07-2012, 10.52.46
iniziavo a innervosirmi ma non potevo perdere il controllo ho rischiavo la galera dovevo fargli vedere io a quello sbruffone di un capitano che non vinceva lui facendo in quel modo e continuai senza dire una parola mentre guardavo i miei amici con sguardo fisso
Talia
02-07-2012, 16.36.39
Ritrovare Sheylon fu un piacere ed un sollievo, sorrisi quando mi si avvicinò e gli carezzai piano la testa... poi riprendemmo a cavalcare verso i monti.
Guisgard era allegro: parlava, scherzava, rideva... non dissi niente in merito, e tuttavia sentirlo così sereno e di buonumore mi rendeva ogni momento più felice.
“Oh...” sorrisi a quelle sue ultime parole, ignorando il brontolio sordo di Sheylon “Oh, si... ti prego! Sono più che certa che sarà una storia a dir poco avvincente...”
Sospirai appena, poi, ed il mio sorriso si allargò sensibilmente...
“Anche se...” soggiunsi più piano, in tono vagamente divertito “Dubito sinceramente che voi due concorderete su quale sia la versione corretta di quella storia... su chi è stato a salvare chi, ad esempio... o su chi bada a chi, o chi ha preso con sé chi...”
Ma proprio in quel momento mi parve che la strada che stavamo percorrendo si facesse un poco più piana e, quasi nello stesso momento, sentii Luthien diminuire impercettibilmente l’andatura... perciò tacqui.
“Dove siamo?” domandai allora a Guisgard.
Guisgard
02-07-2012, 18.10.49
“Siamo davanti ad una chiesa in costruzione, credo...” disse Guisgard a Talia “... però sembra non ci sia nessuno...”
Ad un tratto Sheylon cominciò a tradire nervosismo.
“Cosa succede, Sheylon?” Fissandolo Guisgard.
Ma la tigre continuava a guardare la chiesa.
Ad un tratto dal sacro edificio emerse una figura.
Era un uomo di età avanzata, alto e di robusta corporatura.
“Chi siete?” Domandò loro.
“Vogliamo solo sapere che luogo è questo.”
“Cercate forse qualcosa?”
“Beh...” mormorò Guisgard.
“Due cose non troverete qui...” lo interruppe l'uomo “... la Gioia e Sygma...”
Intanto a Faycus, Ludovico De'Taddei aveva appreso della partenza di Guisgard e di Talia ed un sollievo aveva invaso il suo animo.
Si era potuto così dedicare, data la sua grande passione per la caccia, a mostrare a tutti il monumentale cinghiale che era stato abbattuto durante lo scontro in cui aveva rischiato la vita.
E molti abitanti di Faycus erano accorsi per vedere quello straordinario animale.
Ludovico diede allora disposizioni ai suoi servi per imbalsamare il cinghiale.
“Un meraviglioso animale, milord.” Disse uno dei servi.
“Si, davvero straordinario.” Raggiante il taddeide. “E per questo stasera festeggeremo.”
“Si, milord.” Annuendo il servo. “Ah, ecco messer Samond. Egli è uomo di cifre e saprà calcolare il valore di questa vostra preda.”
“Milord!” Avvicinandosi il contabile al taddeide.
“Carissimo messer Samond.” Sorridendo Ludovico.
“Come va?”
“Già, come va?”
“Io benissimo, grazie.” Sorridendo Samond.
Ludovico annuì.
“Putroppo, quel furfante di Tisoon...”
“Si.”
“Per fortuna la caccia è andata bene.”
“Si, mi sembra evidente.” Fece Ludovico. “Eh, quel messer Guisgard si è dimostrato un gran cacciatore.”
“Si, si...” mormorò Samond “... uomo in gamba, uomo in gamba, messer Guisgard...”
“Avete dei rimproveri o critiche da fare?”
“No, assolutamente, milord.”
Ludovico annuì sorridendo.
“Non manca certo di iniziativa, il nostro audace bracconiere...” continuò Samond “... quel furfante di Tisoon non era ancora fuggito, che lui già ne aveva preso il posto.”
“E' logico...” fece Ludovico “... l'ho assoldato per questo.”
“Già, naturale...” con un ghigno Samond “... ma, mi perdoni, milord... e la sua ricompensa? Io avevo stabilito tutto, anche quanto gli spettasse... ma lui non si è mai presentato per ritirare il denaro guadagnato...”
“Ah, si...” disse il taddeide “... ho provveduto io. Tutto è stato quindi regolato.”
“Bene.” Annuendo Samond. “Dunque messer Guisgard vi ha fornito eccellenti scuse.”
“Non scuse.” Replicò Ludovico. “Ma eccellenti motivi.”
“E milord...” fissandolo Samond “... e messer Guisgard non vi ha riferito nulla circa dei suoi rapporti con alcuni cavalieri giunti da poco in città?”
“E voi come conoscete questi fatti?”
“Beh, passavo davanti ad un locanda” mormorò Samond “e ho udito certi discorsi di alcuni uomini... e ho pensato di riferirvi queste cose, milord...”
“No, io non ne so niente.” Disse Ludovico con tono seccato, per poi andare via seguito dallo sguardo indagatore di Samond.
Talia
02-07-2012, 19.31.30
“Sheylon...” mormorai, abbassando appena una mano verso di lui nel tentativo di rasserenarlo e di capire che cosa lo mettesse tanto sulla difensiva...
Passò qualche attimo di preoccupazione e di attesa... poi iniziai ad avvertire anche la sorpresa ed un vago nervosismo provenienti da Guisgard... non ne capivo il motivo... tutto intorno a me era silenzio e quiete e, improvvisamente, avvertii il disagio di non poter vedere ciò che stava accadendo.
Poi, ad un tratto, quella voce...
“Chi siete?” Domandò loro.
“Vogliamo solo sapere che luogo è questo.”
“Cercate forse qualcosa?”
“Beh...” mormorò Guisgard.
“Due cose non troverete qui...” lo interruppe l'uomo “... la Gioia e Sygma...”
Trattenni il respiro per la sorpresa...
‘La Gioia?’ mi chiesi...
‘Sygma?’
Ero stupita... e vagamente preoccupata... e poi non riuscivo a smettere di pensare, con il cuore che martellava forte, che tutto quello assomigliava davvero ad un fil rouge che tracciava il nostro cammino...
La Gioia... la maledizione di cui aveva parlato la duchessa... e poi quella terra lontana, Sygma... due terre ed un unico sogno, aveva detto lady Vicenzia, due terre divise ed unite per sempre...
Improvvisamente mi riscossi.
Allungai una mano e sfiorai delicatamente il braccio di Guisgard, in un gesto dolce e rasserenante... poi, quasi senza pensare, smontai da cavallo.
“Perdonateci, signore...” dissi, nel tono più rassicurante che possedevo, facendo qualche passo avanti “Perdonateci, non era nostra intenzione importunarvi... ma, vedete... siamo in viaggio e ci stavamo soltanto chiedendo il nome di questo luogo e se poteste darci qualche informazione circa la via da percorrere!”
Esitai... poi, come attratta da quelle parole che aveva pronunciato, quasi ipnotizzata il bisogno di sapere e di capire, feci ancora un piccolo passo avanti...
Guisgard
02-07-2012, 19.36.33
“Invece io sono molto incuriosito dal vostro re, messere.” Disse Fyellon. “E vorrei incontrarlo.”
“Perchè?” Chiese l'uomo.
“Perchè vorrei capire che tipo è.”
“Immaginate il Re di Cuori...” disse l'uomo.
“Vogliamo incontrarlo.”
“Dubito che vi riceverà.”
“Proveremo lo stesso.”
“Allora seguite la via lastricata” fece l'uomo “ed essa vi condurrà al castello. Buona Fortuna.”
“Siete pronta, Altea?” Rivolgendosi Fyellon alla sua compagna di viaggio.
Lilith
02-07-2012, 19.52.59
Quando entrai nel mulino una sensazione di angoscia mi travolse. Mi spaventai terribilmente quando udii degli scricchiolii privenienti da una botola. La curiosità era maggiore della paura, così decisi di aprirla molto lentamente e cercando di non provocare rumore, anche se fu impossibile. All' interno della botola non potevo vedere nulla, era completamente buio.
Altea
02-07-2012, 20.13.24
Il re di Cuori?? e che nome indicava mai questo re?
Fyellon ovviamente, con il suo spirito di ventura, voleva sfidare il fato e non mi restò altro che seguirlo per quella strada lastricata che portava al castello..."Fyellon, ma perchè ha nominato secondo voi il Re di Cuori? Non avete sentito il mio parere...io sarei proseguita, sono molto stanca, sembra quasi che qualcuno mi voglia mettere alla prova..e non so per quale motivo, spero solo di non avere altre brutte sorprese qui". E vidi davanti a me il maestoso palazzo.
Guisgard
02-07-2012, 21.25.40
Altea e Fyellon si diressero così verso il castello.
“Su, Altea...” disse Fyellon “... un po' di spirito d'avventura!” E rise.
Giunsero così al castello.
Il portone era aperto ed entrarono.
Qui su una lapide dominava una massima di Marco Aurelio che recitava:
“La vera virtù di un imperatore non è la potenza, la ricchezza o la forza. Ma la misericordia.”
Guisgard
02-07-2012, 21.49.52
L'uomo fissò Talia.
“Siamo tra i monti...” disse “... nel profondo Nord del ducato... è infatti uso di queste terre costruire chiese man mano che si avanza nel territorio... come una sorta di confine...”
“Confine da cosa?” Domandò Guisgard.
“Che differenza fa?” Fissandolo l'uomo. “Un confine è sempre un confine. Un qualcosa che divide... che siano due città, due regni, il passato dal futuro, il Cielo dalla Terra...”
Poi si accorse che Talia aveva fatto dei passi verso di lui.
“Cavaliere...” fissando Guisgard “... perchè non conducete la vostra dama in chiesa?”
“Veramente pensavo fosse in costruzione...”
“Ma molto è già pronto in realtà.”
Guisgard allora prese la mano di Talia ed entrarono nella chiesa.
E appena dentro, Guisgard restò letteralmente meravigliato e sorpreso da ciò che vide.
Altea
02-07-2012, 22.17.04
Guardai Fyellon sorridendo.."Beh mi sembra che lo spirito di avventura fino ad oggi non mi sia mancato".
Stranamente il portone era aperto, ed entrammo in quel castello..vi era un silenzio quasi surreale e mi guardavo attorno, era di meravigliose fattezze e mi fermai davanti a una lapide del grande Marco Aurelio e lessi la scritta.."Certo leggendo questa scritta non sembrerebbe un re tanto malvagio come si dice, ma come mai non vi è nessuno a guardia di questo castello?" sentivo quasi la mia voce formare un eco in quel silenzio.
elisabeth
02-07-2012, 23.17.01
Una condanna tremenda uomini che condannavano un uomo alla morte...si stavano mettendo al pari di Dio, ma Lei...colei per cui tutto era iniziato.....Fu Misericordiosa.......lascio' che quel padre potesse crescere sua figlia......il punto era che la morte fisica non e' nulla alla pari della morte dell'anima e l'esilio e' la condanna piu' dura da subire per un uomo di alta morale......Lo sguardo di Berengario...era tra l'ncredulo e il truce, voleva..ma non poteva....Vivian sembrava avesse ripreso a respirare e Messer Cristansen non aveva ottenuto giustizia era stato allontanato per sempre.
Uscii dall' aula......con la mente in piena confusione era duro rimettere sempre i tasselli a posto...avevo bisogno di quel fiore per cui gli uomini sembravano avere una strana bramosia...dovevo salvare Reas, erano passati alcuni giorni e in cuor mio sentivo la sua vita scorrere molto lentamente.......mi avvicinai a padre e figlia....." Messer Cristansen, sono felice soltanto del fatto...che potrete occuparvi ancora di vostra figlia..per il resto...non sono stata in grado di rendervi giustizia........ho pero' una cosa da chiedervi....anche se ...ho imparato a conoscervi e se mi direte di no......sapro' che lo fate perche' avete un cuore puro........ma....Reas ..il comandante delle guardie e' tra la vita e la morte e per salvarlo devo portare via con me il fiore che vive nel giardino della Regina.....se non lo portero' ad un monaco che vive nella selva....Reas non ricevera' l'antitodo al veleno che egli stesso gli ha somministrato.........".....Una semplice e pura richiesta di vita...null'altro..
Talia
03-07-2012, 01.02.12
“Oh...” sorrisi alle parole dell’uomo “Oh, ma siete così gentile... sarebbe una vera felicità per me poter entrare un poco nella vostra bella chiesa...”
E così Guisgard mi prese la mano ed insieme avanzammo di molti passi, mentre i miei piedi calpestavano un terreno irregolare e leggermente sconnesso, come se quella chiesa non fosse mai stata conclusa... cosa, quest’ultima, che, senza un motivo spiegabile e tangibile, mi parve in qualche modo strana.
“La Gioia...” sussurrai allora, accostandomi ed abbracciando il braccio di Guisgard, così da potergli parlare pianissimo vicino all’orecchio “...e Sygma... anche la duchessa me ne ha, in qualche modo, parlato... così come il vecchio guardiano del Belvedere, ricordi? Ed ora anche quest’uomo! Non so spiegarti bene come mai, ma sento dobbiamo scoprirne qualche cosa di più, Guisgard... dobbiamo capire come mai ritornano tanto spesso nel nostro viaggio...”
Avevo parlato lentamente, con un tono leggero, quasi come una preghiera... e stringevo la sua mano, intanto... la stringevo forte, come fosse la mia ancora... la stringevo perché sentivo di aver bisogno di lui più che mai in quella sorta di inattesa ed involontaria ‘Cerca’...
Eravamo giunti sul sagrato, ormai... entrammo.
E d’un tratto la mano di Guisgard tremò appena... lo sentii trattenere il respiro per la sorpresa e la meraviglia... ed anche io, dunque, quasi di riflesso, mi bloccai.
“Cosa?” sussurrai, dopo qualche lungo momento “Cosa vedi?”
Parsifal25
03-07-2012, 01.55.18
I sospetti divennero veri.....ero stao condotto in tranello anche se non capisco come possano avermi colpito in quanto rimasi sulla difensiva.
Cercaì di muovermi ma notaì che le corde si stringevano sempre di più.....erano unte ed era meglio agire con cautela, ma ad un tratto mi ricordaì del pugnale che avevo acquistato presso il vecchio del maniero.
Fortunatamente, era a portata di schiena ed evitando di farlo cadere lo sospinsi verso l'alto e con cura e evitando movimenti bruschi, iniziaì a tagliare le corde.
Guisgard
03-07-2012, 02.44.36
Lilith scese così in quella botola.
All'inizio fu completamente avvolta dal profondo buio che dominava in quel luogo.
Poi, pian piano, i suoi occhi si abituarono e cominciò a scorgere qualcosa.
Prima incerto, poi sempre più nitido.
Ad un tratto si accorse di essere circondata da ragazze.
Erano vestite di stracci, molto provate e tutte legate con robuste catene alle pareti.
Parsifal, nel frattempo, immobilizzato in quella grotta, grazie ad un pugnale che aveva con sé cominciò a tagliare con molta attenzione la corda con cui era stato legato.
E alla fine riuscì a liberarsi.
Tuttavia, una volta libero, si accorse che l'ingresso della grotta era stato chiuso grazie ad una grossa ruota di granito.
Da fuori, però, giungevano dei rumori, come se qualcuno si trovasse vicino all'entrata di quella grotta.
Guisgard
03-07-2012, 02.55.13
E appena giunti in quel castello, Altea e Fyellon udirono all'improvviso il rintocco della campana che annunciava la fine della messa.
Poco dopo, dalla cappella del castello, un gruppo di donne uscì nel cortile del maniero.
A capo di quel gruppetto vi era una donna col capo celato da un velo nero.
Anche l'abito che indossava era di quel colore.
Ad un tratto una vecchia si avvicinò alla donna, gettandosi ai suoi piedi.
“Milady...” disse in lacrime la vecchia “... mio figlio non trova lavoro ed è l'unico che può sostenere la nostra famiglia... vi prego aiutateci...”
“Io non posso promettervi nulla...” rispose la donna con un tono di voce infinitamente dolce “... e vi prego di alzarvi... proverò a parlare a sua maestà e vedremo cosa fare... nel frattempo prendete questa e che Dio vi benedica...” sussurrò dandole una moneta d'oro.
Riprese poi a camminare, sempre seguita dalle donne che erano con lei.
“Chi sarà quella donna, Altea?” Domandò Fyellon ad Altea.
Guisgard
03-07-2012, 03.06.18
Cristansen ascoltò molto attentamente le parole di Elisabeth.
“Milady...” disse l'uomo “... anche se volessi non potrei aiutarvi. E temo che nessuno potrebbe farlo qui a Tylesia. Il Fiore di cui dite è perduto... nessuno sa dove si trovi con esattezza... vedete, anche i nostri nemici ne bramano il possesso, tuttavia trovarlo è quasi impossibile...” la fissò “... voi avete aiutato mia figlia e me e ci siete stata accanto anche nella sventura... Tylesia ormai non è più casa mia ed io sono costretto ad abbandonarla... permettetemi allora di sdebitarmi con voi... portatemi da quel monaco e gli parlerò io del Fiore... e tenteremo così di liberare il capitano Reas...”
Guisgard
03-07-2012, 03.13.06
Alla fine, Cavaliere25 completò le flessioni e i giri di corsa attorno al cortile.
Venne poi l'ora del pranzo e tutti i soldati furono condotti nella mensa.
“Sei stato bravo a non perdere la testa.” Disse Tieste al boscaiolo. “Io al tuo posto l'avrei preso a calci.”
“Si, bravo.” Ironico Polidor. “E poi? Saresti finito in gattabuia.”
In quel momento il capitano Hautier cominciò a passeggiare tra i tavoli.
“Ascoltatemi, lavativi!” Disse a tutti loro. “Stanotte cominciano i turni di guardia. Voglio dei volontari, altrimenti li sceglierò io! Avanti, chi si propone?”
Guisgard
03-07-2012, 03.52.01
Guisgard e Talia, si avviarono verso la chiesa.
“Aspetta...” disse lui, parlandole con il suo stesso tono di voce per non farsi sentire dall'uomo “... abbiamo già abbastanza problemi... ci sono quei cavalieri che ci danno la caccia e non è prudente imbarcarci in strane e misteriose avventure... e poi...” ma proprio in quel momento si bloccò.
Erano appena entrati nella chiesa e qualcosa impressionò e colpì profondamente il cavaliere, al punto da ammutolirlo per un lungo momento.
“E'...” cominciò a mormorare, spronato dalle parole di Talia “... strano, insolito... anzi, inquietante... non mi sarei mai immaginato di vedere qualcosa di simile in una chiesa...”
“Una chiesa” entrando nella navata l'uomo ed interrompendo Guisgard “è uno dei luoghi più mistici che ci siano. Come una sorta di passaggio attraverso simboli e segni per giungere ad una nuova tappa del grande viaggio...”
“Voi chi siete veramente?” Fissandolo Guisgard.
“Solo il muratore che sta costruendo questa chiesa.”
“Da solo avete eretto questa chiesa dal nulla?”
“Qualcuno pensa” disse l'uomo “che le chiese sorgano da sole, senza aver bisogno di nessuno.”
“Questa chiesa è strana...” mormorò Guisgard, stringendo ancora con più forza il braccio di Talia a sé “... non è come le altre chiese...”
“Non esistono chiese simili.” Fece l'uomo. “Ogni chiesa è unica.”
“Toglietevi e fateci passare.” Disse Guisgard. “Vogliamo uscire fuori.”
“Sciocchezze.” Mormorò l'uomo. “In una chiesa si è sempre al sicuro. Anche i malfattori per sfuggire alla legge vanno a rinchiudersi nelle chiese. E voi forse non siete inseguiti?”
“Ma voi chi siete in realtà?" Sempre più nervoso Guisgard.
L'uomo lo fissò senza rispondere nulla.
“Sheylon!” Chiamò allora Guisgard. “Sheylon, qui! Presto!”
“Gli animali non possono entrare in una chiesa.” Disse l'uomo.
“Vedremo se Sheylon entrerà o meno qui.” E chiamò più volte la sua tigre, ma quella non si presentò.
“Che sta succedendo?” Agitato Guisgard.
“Nulla.” Rispose l'uomo. “Purtroppo è già accaduto tutto.”
Altea
03-07-2012, 09.30.24
D'un tratto udii dei rintocchi di campana, ci avvicinammo al cortile del maniero e dalla piccola capella uscirono, come in processione, delle donne..davanti a loro una vestita di nero e dal volto celato da un velo di egual colore e dai modi molto raffinati.
Guardai la scena ed un tratto vidi una donna anziana prostarsi ai suoi piedi, piangente, la dama velata cercava di confortarla e vidi le diede una moneta e continuò il suo cammino.
"Non so chi possa essere Fyellon..non vi ricorda Lady Aria?" dissi cercando di rimuovere il ricordo "certo, dovrebbe avere a che vedere con questo maniero e forse il re..aspettate, seguiamo la donna a cui ha donato la moneta e chiediamo informazioni".
Seguii, senza far rumore l'anziana donna e la fermai "Milady, i miei omaggi, scusate l'intromissione ma io e..mio cugino Fyellon..ci siamo trovati per caso in questo castello, potete dirci chi vi abita, e ho intravisto fuori una donna di gentil anima che vi diede una moneta".
cavaliere25
03-07-2012, 10.52.35
mi girai e guardai tutti i presenti poi guardai i miei amici e dissi vado io prima che è lui scegliermi allora presi e mi alzai e dissi io se volete signore e lo guardai aspettando la sua risposta
elisabeth
03-07-2012, 11.31.59
Tremai al solo pensiero di non poter arrivare a quel fiore...mi sembrava di raccogliere vite portandole fuori da quel mondo senza anima....un fiore, un fiore che tutti bramavano e che non esisteva.....sembrava un culto perduto.....sembravano le lacrime sul mio volto....avevo fatto tanto per loro....impossibile, non avevo fatto nulla....dovevo essere uminle...non potevo salvare il mondo, forse era gia' troppo che fossi riuscita a salvare me stessa......" Quel fiore e' una strana maledizione, vittime e guerre per qualcosa che non esiste.........usciremo da Tylesia....ma con me deve venire via un amico....si chiama Goz ed e' la persona che ha fatto si che fossi io a prendermi cura della vostra difesa....ed e' stato vicinoa Vivian quando ero con voi........se Goz rimane qui....morira' senza rivedere i suoi cigni gli ho dato la mia parola........e quel monaco ha anche i suoi cigni.....oltre che il Capitano Reas...Voi andate avanti senza di me...dovete inoltrarvi nella selva, c'e' un sentiero che conduce a un vecchio monastero......vi sono due grandi alberi...che nella vostra attesa vi faranno da ponte...passate oltre ed attendetemi li'...siate cauti Il monachello fara' di tutto per non farvi avvicinare al monastero.....se succedesse gridate ad alta voce che vi manda Lady Elisabeth portate notizie del fiore di Tylesia....vi raggiungero' al piu' presto, dite al Comandante Reas che ho fatto il possibile, e' vivo..lo sento...." Abbracciai Vivian e messer Cristansen....andai a Palazzo li' dove si trovava Goz e salii le scale in fretta rincorrendo il tempo che sembrava ormai tiranno...la porta era aperta e vidi Goz......sembrava cosi' vecchio, gli andai vicina " Andiamo, andiamo via di qui....vi portero' a vedere i vostri cigni...e' tempo di andare via...".....presi tra le mie la sua mano era cosi' fredda...e dai suoi occhi vidi scendere una lacrima
Talia
03-07-2012, 17.38.00
Avevo ascoltato in silenzio quello scambio di battute... Guisgard era sempre più teso, mentre l’uomo che ci fronteggiava non sembrava tradire la pur minima emozione... ed una strana sensazione iniziò a pervadermi tutta, come se vi fosse qualche cosa lì, come se la nostra presenza in quella chiesa non fosse casuale, come se vi fosse qualche cosa lì intorno che mi chiamava...
Chiusi gli occhi e ruotai appena la testa... mi chiedevo che cosa fosse stato a meravigliare tanto Guisgard al nostro ingresso lì, non lo sapevo, non lo aveva detto...
Il cavaliere chiamò Sheylon più e più volte, ma la tigre non giunse... era assurdo: Sheylon non ci aveva mai lasciati da soli e comunque non avrebbe mai disubbidito a Guisgard, non avrebbe mai mancato ad un suo richiamo...
Inspirai profondamente, tentando di arginare le emozioni, e rimasi così per qualche momento... immobile... in ascolto... eppure non udivo più alcun suono proveniente dall’esterno... non udivo più Sheylon, né gli zoccoli di Luthien e Peogora sul selciato...
E poi, ad un tratto, come richiamata lì dalla tensione di Guisgard, mi riscossi.
Sollevai una mano, allora, e carezzai delicatamente la sua, come a volerlo rassicurare...
“Dite che è già accaduto tutto...” mormorai “Cosa è accaduto?”
Esitai... poi, quasi senza pensare, come se la mia mente agisse contro la mia stessa volontà, feci mezzo passo avanti...
“Cosa c’entra Sygma? Perché tutti continuano a parlarmi di Sygma? E della Gioia... perché?”
Guisgard
03-07-2012, 19.13.26
“Talvolta” disse l'uomo “è meglio non conoscere. Giungere in un luogo e andare oltre, spesso ci preserva da molti mali.”
“Perchè hai chiesto di quelle cose?” Chiese Guisgard a Talia. “Ora basta!” Rivolgendosi poi all'uomo. “Talia è stanca e molto presa da tutto questo che sta accadendo... e non voglio che voi continuiate a impressionarla con tutte queste storie! Cosa sta succedendo? Ci tenete prigionieri in una specie di illusione o cosa? Ora ascoltatemi bene... io e Talia usciremo subito da qui e riprenderemo la nostra strada e voi non ci fermerete! Chiaro?”
“Cavaliere...” restando calmo l'uomo “... nessuno vi tiene prigionieri qui... vedete la porta della chiesa? E' aperta ed è rimasta così per tutto il tempo. Dunque potete uscire in qualsiasi momento.”
“Ed è quello che faremo!” Esclamò Guisgard. “Vieni, Talia... andiamocene via...”
L'uomo annuì e riprese i suoi attrezzi, deciso a continuare il suo lavoro ed ultimare la chiesa.
Guisgard
03-07-2012, 19.22.25
Fyellon annuì a quelle parole di Altea e i due si avvicinarono alla donna anziana.
“Quella donna” disse l'anziana ad Altea “è l'infelice lady Armelia, la moglie del nostro re. Ella è la donna più bella e virtuosa che abita queste infelici terre.”
Guisgard
03-07-2012, 19.26.15
Goz fissò Elisabeth e sorrise.
“Grazie, milady...” disse con gli occhi lucidi... ma la corazza per lord Guxyo non è ancora ultimata... come farò a lasciare dunque Tylesia? Probabilmente il mio tempo qui non è ancora terminato. Però io nutro fiducia in voi e so che mi riporterete i miei cigni. Ed io attenderò qui il vostro ritorno, milady.”
elisabeth
03-07-2012, 19.41.23
Lo guardai come una figlia guarda il proprio padre.....sembrava cosi' inutile parlare , ognuno era sordo al richiamo della salvezza, Tylesia sembrava piu' forte di ogni cosa......" Faro' come volete......finite quella maledetta corazza........vorrei che soffocasse l'uomo che l'ha richiesta......la vostra speranza mi onora Goz......vi portero' i vostri cigni.."...baciai la sua gelida mano e tornai indietro sui miei passi.....il rumore dei miei tacchi sul pavimento del palazzo sembravano echeggiare tra quelle mura intrise di bugie e tradimenti.......uscii fuori e respirai l'aria pulita, andai verso l'uscita di Tylesia....e in lontananza vidi Vivian con suo padre........Gli animali hanno un innato senso di appartenenza.....un cavallo nero...nero come la notte mi si paro' davanti......lo avevo mandato via qualche giorno prima per rimanere con Vivian...ed oggi che avevo bisogno di lui ...era li' in tutta la sua bellezza.....gli saltai in groppa raggiungendo Vivian ..." Era destino che questo viaggio..lo facessimo insieme, e cosi' sara'..."....
Altea
03-07-2012, 19.58.20
Non mi sbagliavo..un nesso con lay Armelia e lady Arya vi era..entrambe con un matrimonio infelice..sospirai "Milady, ma perchè tale dama cosi virtuosa è triste? Incontrammo un uomo nel villaggio e ci disse che questa è la Cittadina della Tristezza..perchè?"
Talia
03-07-2012, 20.05.48
Le parole dell’uomo mi colpirono...
aveva detto che talvolta è meglio non conoscere...
aveva detto che talvolta conveniva passare oltre per preservarsi da molti mali...
Ne fui stupita.
Ma io difficilmente potevo passare oltre... a me raramente era dato di ignorare un segno... ed era stato ben più di un solo segno a portarci lì...
Sospirai.
E tuttavia Guisgard non era disposto a sopportare oltre... lo sapevo, lo sentivo... sentivo il suo cuore battere forte e la preoccupazione crescere...
Per Guisgard, dopotutto, i Cavalieri della Luna Nascente erano tutto ciò di cui ci dovevamo preoccupare, tutto ciò che ci minacciava... io sapevo che questo era ciò che pensava, sapevo che questo pensiero lo tormentava... eppure c’erano tante cose ben più spaventose, cose che potevano inseguirci ben oltre e ben più lontano dei Cavalieri, e con assai maggior costanza.
Ad un tratto, poi, lui prese la mia mano e si avviò verso la porta...
Facemmo qualche passo... la mia mente lavorava frenetica... sogni, visioni, profezie... il Belvedere e Faycus... la duchessa e la ragazza misteriosa... Andros e Chymela... il libretto e la collana...
“Guisgard...” dissi, fermandomi e trattenendo la sua mano “Guisgard... aspetta. Ti prego!”
Sospirai, cercando le parole per spiegarmi... stringevo convulsamente la sua mano e mi ero avvicinata così tanto che quando tornai a parlare fu solo in un sussurro lievissimo...
“Vedi... quello che è in palio è qualche cosa di molto grande... molto più grande e più importante di me, di ciò che sono e di ciò che vedo...”
Esitai... abbassai appena gli occhi, poi li riportai su di lui...
“Guisgard, ascolta... io vorrei semplicemente fuggire. Lo vorrei davvero! Vorrei potermi nascondere con te e non curarmi più di niente... ma non posso! Non ancora! Non posso perché quello che vedo, quello che sono, continuerà ad inseguirmi... e combattere, combattere questo, non ha senso! Perciò ti prego... ti chiedo solo di fidarti di me!”
Per qualche attimo fu il silenzio... sentivo gli occhi di Guisgard su di me... era combattuto, lo sapevo. Sorrisi, dunque, e sollevai una mano a carezzargli piano il viso...
“Ora...” mormorai “Ora vorrei che mi dicessi che cosa vedi in questa chiesa... perché ti ha tanto meravigliato... ti prego, dimmelo... vuoi?”
Guisgard
03-07-2012, 20.35.11
Guisgard ascoltò Talia.
Ascoltò ogni parola e fissò ogni sua espressione e gesto.
Una marea di pensieri e sensazioni allora invase il suo cuore.
Aveva paura.
Sapeva, sentiva che i cavalieri erano vicini, prossimi a raggiungerli e non comprendeva ciò che invece sembrava essere tanto importante per Talia.
Avrebbe voluto prenderla e portarla via, lontano da tutto e da tutti.
Galoppare via da quelle paure.
Però non poteva farle percepire tutto questo.
Non poteva riflettere su di lei queste sue angosce.
Lui e lui solo doveva preoccuparsi di lei, senza farle percepire le sue inquietudini.
Prese allora la mano di lei e la baciò.
“Va bene...” disse in un sussurro “... va bene... faremo come vuoi tu...” fissò allora la navata “... è strana questa chiesa... ovunque vi sono centinaia di dipinti e di mosaici... eppure nessuno di questi è a tema sacro... sono immagini misteriose ed inquietanti... enigmatiche e impenetrabili...” esitò per un attimo “... i dipinti e i mosaici sembrano avere il medesimo soggetto... sono infatti sempre due amanti che si baciano... come una scena, un'ossessione ripetuta all'infinito... e la cosa inquietante è che in ogni dipinto e in ogni mosaico i due amanti sono sempre ritratti senza volto...”
Talia
03-07-2012, 21.24.04
Quelle ultime parole di Guisgard mi lasciarono senza fiato.
Per molti, lunghi minuti rimasi immobile... con il fiato corto, gli occhi chiusi e la mente lontana da lì...
“Due amanti senza volto...” sussurrai, quasi sovrappensiero.
Ed improvvisamente mi sentii come travolta... essere lì, in mezzo aa tutti quei ritratti e non poterli vedere... tremavo al pensiero... tremavo per l’emozione ed il dubbio... mi sentivo così vicina, eppure così lontana.
C’era silenzio nella cappella... avvertivo la presenza dell’uomo a qualche distanza da noi... ci osservava... sentivo i suoi occhi su di me...
Lentamente presi la mano di Guisgard e la strinsi... la mia ancora, la mia salvezza... lui era tutto ciò di cui mi importava veramente, era tutto ciò a cui tenevo e non volevo ferirlo... non volevo sentirlo così preoccupato e teso...
Ed era per lui, pensai all’improvviso, che dovevo risolvermi ad andare oltre... era per lui che non potevo lasciare che quella situazione, che tanto lo logorava, si protraesse all’infinito...
Gli sorrisi, dunque... poi, sempre stringendo la sua mano, mi voltai e fronteggiai l’uomo...
“Un soggetto insolito per una chiesa...” mormorai gentilmente, accennando appena a ciò che ci circondava “Un soggetto così potente e tanto particolare che...”
Esitai solo un istante, poi mormorai...
“Ditemi, vi prego... avete forse tratto ispirazione da qualche parte? Da qualche dipinto? Magari da Capomazda?”
Guisgard
04-07-2012, 02.38.30
Elisabeth, col suo cavallo nero, raggiunse Cristansen e Vivian che, nel frattempo erano già giunti alle porte di Tylesia.
Nel rivedere la dama furono felici e tutti e tre lasciarono la città.
Poco dopo arrivarono al monastero diroccato.
Qui uno spettrale silenzio li accolse.
Tutto appariva immobile.
“Milady...” disse Vivian “... che luogo è mai questo?”
Guisgard
04-07-2012, 02.42.08
“Ah, bravo.” Disse Hautier fissando Cavaliere25. “Vedo che i miei metodi già fanno effetto. Forse tra un po' riuscirò a trasformarti in un vero soldato. E sia, finisci di mangiare e poi recati sulla torre Nord, dove comincerai il tuo turno di guardia. Lì troverai un altro soldato, al quale darai il cambio, dicendogli che ti ho mandato io.”
Guisgard
04-07-2012, 03.39.33
“Ella è triste” rispose l'anziana donna ad Altea “poiché è stata colpita dal più terribile lutto che può raggiungere una donna ed una madre. Suo figlio, di pochi anni, è stato morso da un serpente e da allora è caduto in un sonno simile alla morte. Da quel momento l'amore nella famiglia reale è finito ed è cominciata la tristezza per tutti noi. Voi siete straniera, milady? Allora vi consiglio di andarvene da questo luogo. Qui abbiamo solo dolore da offrire... dolore e disperazione...”
Altea
04-07-2012, 03.47.35
Ascoltai le parole addolorate della donna e guardai il suolo lastricato, provai una profonda amarezza per quella piccola vita che ancora doveva conoscere cosa era veramente la Vita.."Non si può fare nulla per sconfiggere ciò che lede a quel bambino? Non vi sono antidoti o soluzioni?Diteci..milady. Tutto ciò mi rattrista".
Guisgard
04-07-2012, 03.52.52
L'uomo si voltò a fissare Talia e restò a guardarla per alcuni lunghi istanti.
“Si, ho avuto l'ordine di costruire questa chiesa proprio da Capomazda.” Disse, rompendo il suo silenzio. “E se avete citato la capitale, milady, allora ben comprenderete l'origine della mia ispirazione.”
“Ma non sono soggetti da vedersi in una chiesa.” Intervenne Guisgard. “Anzi, non hanno alcun senso per nessun luogo.”
“Lo credete davvero, cavaliere?” Fissandolo l'uomo. “Eppure io ci leggo chiaramente un messaggio in tutte queste immagini.”
“E quale sarebbe?” Domandò Guisgard.
“Mi hanno chiesto di descrivere qualcosa di assoluto, capace di trasmettere angoscia, paura, smarrimento, malinconia e solitudine.” Rispose l'uomo.
“E tutto ciò è rappresentato in questi dipinti e in questi mosaici?” Sempre più stupito Guisgard.
“Si, cavaliere.”
“Ma cosa vi hanno chiesto di rappresentare, dunque?” Confuso il cavaliere. “Il dolore? La follia? La morte?”
“Si, qualcosa di simile, cavaliere...” mormorò l'uomo “... mi è stato chiesto di descrivere la Gioia dei Taddei...”
A quel punto, aprì una piccola botola e si apprestò a scendere nei sotterranei della chiesa.
“Perdonatemi, ma non ho molto tempo” disse “e devo dipingere gli affreschi nella cripta.”
Guisgard
04-07-2012, 04.10.24
“Milady...” disse la donna anziana ad Altea “... purtroppo il piccolo principino sembra caduto in un sonno senza fine, per la disperazione dei suoi genitori... e lady Armelia soffre incredibilmente... ogni giorno si reca nella cappella per chiedere la Grazia alla Vergine Maria... e tutta la città prega per il piccolo principe...”
“Purtroppo noi non siamo medici.” Fece Fyellon.
In quel momento lady Armelia e le sue dame si avvicinarono.
“Chi siete voi?” Chiese la moglie del re ad Altea e a Fyellon. “Siete forse altri sedicenti guaritori giunti qui per salvare il mio bambino?”
Era bellissima.
Lunghi capelli scendevano come pendagli d'ebano sulle delicate spalle, mentre due occhi chiarissimi e trasparenti brillavano in un viso simile all'alabastro più puro.
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Altea
04-07-2012, 15.17.22
"Nessuno era riuscito a salvare il piccolo principe, ma come era possibile che un morso di un serpente causasse un sonno perenne? Sembrava quasi una magia!" pensai quando si avvicino proprio lady Armelia e finalmente potei vederla in volto.
Era una dama meravigliosa, dai lineamenti aggraziati ed eterei come il suo portamento, e capivo la sua arrabbiatura.."Milady, i miei omaggi, non preoccupatevi noi non siamo guaritori o santoni, siamo gente normale e abbiamo saputo delle condizioni di vostro figlio, credetemi se ci fosse qualcosa che potessimo fare per guarirlo io e il cavaliere qui presente saremmo a vostra disposizione. E scusate l'intromissione in questo maniero, ma non siamo di questa città e siamo capitati qui per caso" guardai Fyellon preoccupata, sperando non ci volessero rinchiudere in qualche prigione.
Talia
04-07-2012, 16.00.23
"La Gioia!" esclamai, senza riuscire a trattenermi, mentre la mia mano si stringeva sempre più convulsamente intorno a quella di Guisgard "E' questo, dunque, che rappresenta quel ritratto? La Gioia? Ed è questo che celebra questa chiesa?"
Esitai...ero agitata ed eccitata allo stesso tempo... una parte di me si sentiva come sull'orlo di un precipizio senza fondo, mentre l'altra parte si sentiva quasi su una soglia... apprendere sarebbe stato come attraversare quella soglia, attraversarla sarebbe stato come saltare nel vuoto...
In quel momento sentii l'inconfondibile rumore di una botola che si apriva, poi quelle parole...
“Perdonatemi, ma non ho molto tempo” disse “e devo dipingere gli affreschi nella cripta.”
"Aspettate!" esclamai d'istinto, tendendo una mano come a volerlo trattenere "Aspettate, vi prego... parlatemi della Gioia dei Taddei... vi prego... cos'è la Gioia? Perché perseguita gli Arciduchi?"
Un attimo di silenzio... poi le parole della duchessa tornarono ad attraversare la mia mente...
"Cosa dice la profezia?" soggiunsi lentamente.
cavaliere25
04-07-2012, 16.29.34
fini di mangiare e mi alzai da tavola e mi diressi verso la torre mi girai verso i miei amici e dissi ci vediamo ragazzi e usci dalla mensa
elisabeth
04-07-2012, 23.35.34
Scesi da Cavallo...i tronchi erano sempre li' a fare da ponte, e il sielnzio era sempre quello...assoluto..." Non preoccupatevi Vivian, e' un posto assai strano , ma non dovete temere e adesso scendete da cavallo e passiamo a piedi in modo da guidare i cavalli senza che si facciano del male "....una volta dall'altra parte del fossato, entrai nel monastero...c'era odore di legna appena spenta....." Monaco.....Monaco, sono tornata...sono Elisabeth......dove siete.."......la mia voce produce l'eco e le mie parole mi rimbalzzavano addosso come un muro di gomma......rimasi ferma....con le briglie del cavallo in mano....ne' io ne' lui repsiravamo, dovevamo ascolare....il sielnzio...sino a quando una porta si apri' e si richiuse con un tonfo ....." Reas...Reas..potete rispondermi ?.."..corsi dentro la stanza dove fummo accolti la prima volta.......c'era della cenere nel camino e un uomo seduto di spalle..."...Chi siete voi ?"....
Parsifal25
05-07-2012, 02.06.22
"Fortuna che avevo questo pugnale con me......" dissi. "Mi hai salvato"......
Una volta libero camminaì verso l'uscita, ma per mia sfortuna......l'ingresso era stato bloccato. Vi era una pietra di granito che chiudeva la via, forse....avreì potuto spostarla.......
Improvvisamente udì delle voci provenire da fuori, mi avvicinaì alla pietra per ascoltare chi ci fosse, da ciò che potevo dedurre.....credo che si trattasse di qualche sgherro di quel traditore di Heyto.
Cercavo la soluzione......e giunse.....salvo che dovevo testarne la fattibilità. Bisognava effettuare una ispezione della caverna.
Guisgard
05-07-2012, 02.34.38
Lady Armelia era bellissima.
Di una bellezza quasi incantata nella sua perfezione.
In lei ogni cosa appariva armoniosa, eccetto lo sguardo, che invece sembrava essersi spento o almeno offuscato da un velo di impenetrabile dolore.
Con un gesto delicato ed aggraziato scostò lievemente il velo del volto e fissò Altea e Fyellon.
“Forse potete pregare insieme a me, amici miei.” Disse lei. “Le preghiere non hanno sangue blu o rosso, blasone o lignaggio. Vi ringrazio per le vostre parole.”
Ma proprio in quel momento arrivò un uomo a cavallo.
Rapido entrò nel maniero e subito alcuni servi si avvicinarono per riceverlo.
Lui saltò giù dal suo cavallo e si avvicinò ad Armelia.
Altea e Fyellon subito lo riconobbero: era l'uomo che in città aveva mandato via i cavalieri che importunavano Altea.
“Come è stata la predica oggi, mia signora?” Chiese ad Armelia.
Lei non lo degnò di uno sguardo.
“Spero che la Vergine Maria” continuò l'uomo “sia meno fredda e ostile di te. Altrimenti non avrebbero senso le preghiere degli uomini.”
Lei allora lo fissò con rabbia.
Aveva gli occhi lucidi ed il pallore del suo viso era aumentato.
“Non agitarti, mia cara.” Disse l'uomo. “Tranquilla, non dovrai sopportare la mia presenza oggi. Sono diretto verso il fiume, dove mi dedicherò alla pesca.” Fissò Altea. “E non sarò da solo. Questa dama verrà con me.”
“A me è indifferente ciò che farai.” Fece lei. “Anzi, se deciderai di non tornare, io ne sarò felice.”
“Immagino, mia cara.” Fissandola lui. “Ma tornerò.” Tornò a guardare Altea. “Milady, recatevi nelle scuderie e scegliete il cavallo che più vi piace. Verrete con me al fiume.”
Guisgard
05-07-2012, 02.38.51
Cavaliere25 raggiunse così la torre, dove trovò un soldato.
“Eccoti.” Disse questi. “Aspettavo che mandassero qualcuno per darmi il cambio. Detesto stare qui sopra da solo. L'unica voce che si sente è solo quella del vento e spesso conduce con essa dei versi simili a lamenti lontani. Ora vado a farmi un bagno. Mi raccomando, tieni gli occhi aperti e al minimo segnale sospetto suona questo corno.” Indicandogli un corno appoggiato al parapetto. “Buon lavoro, ragazzo.” E andò via.
Guisgard
05-07-2012, 02.45.15
L'uomo si voltò e fissò Elisabeth.
Era Reas.
Appariva pallido e provato.
“Milady, vi attendevo...” disse “... ho un vago ricordo del perchè io sia qui... credo che il monaco mi abbia guarito da non so cosa... devo aver dormito per alcuni giorni e al mio risveglio mi sono ritrovato da solo in questo monastero abbandonato...”
“Da solo?” Ripeté Cristansen. “E il monaco?”
Reas allora fece segno a tutti loro di seguirlo.
Scesero così nel cortile del monastero e Reas mostrò loro una piccola croce piantata nel terreno.
“Qui giace il monaco.” Disse Reas. “Sono stato io stesso a seppellirlo. Al mio risveglio era morto... ucciso barbaramente da non so chi...”
Guisgard
05-07-2012, 03.07.36
Parsifal, così, cominciò a vagare nella caverna.
Non aveva più con sé la torcia e la luce in quel luogo era davvero poca.
Ad un tratto, tra i deboli riflessi emanati dalle armi che riempivano la caverna, il cavaliere vide muoversi un piccola e velocissima sagoma.
Fu un attimo: la vide correre verso il fondo della caverna, dove la debole luce non poteva arrivare, per poi svanire nel buio.
Guisgard
05-07-2012, 04.16.59
Talia strinse forte la mano di Guisgard e lui avvertì qualcosa provenire dall'animo della ragazza.
Poi le parole di lei, agitate, scosse, sentite, resero ancora più chiare le sensazioni avvertite dal cavaliere.
Lui la fissava.
Fissava la sua espressione eccitata e presa da tutto ciò che stava loro accadendo.
E comprendeva sempre più che lei cominciava a sentirsi parte di un qualcosa di grande, di travolgente ed avvolgente.
Qualcosa che sembrava volerli rapire e condurre via.
Fissava Talia ed una marea di immagini, ricordi, sensazioni ed emozioni lo raggiunse.
Talia, in fondo, non era poi così diversa da una bambina.
Cresciuta al Casale, protetta da tutto e da tutti, solo da quella loro fuga aveva cominciato a scoprire e a conoscere le infinite meraviglie del mondo.
E da bambina, ora diventava donna.
E quando il mondo come noi lo conosciamo aveva mostrato definitivamente tutti i suoi confini e i suoi limiti, ecco che qualcosa di nuovo, di straordinario, meraviglioso, enigmatico, mutevole, inquieto e sfuggente si stava aprendo davanti a loro.
E lei, prima ancora di lui, aveva percepito tutto questo.
Come se quel nuovo scenario, con tutti i suoi misteri, stesse attendendo proprio loro due per aprirsi e mostrarsi.
“La Gioia dei Taddei” disse l'uomo ormai per metà in quella botola “per me è quello che ho rappresentato in questa chiesa. Ovunque attorno a voi c'è l'immagine con cui la Gioia mi appare. Quanto alla profezia, milady, non sta a me parlarne.” E fece per chiudere la botola.
“Aspettate!” Gridò Guisgard. “Cosa sono tutti questi misteri? Cosa sta succedendo? Cosa volete da noi?”
“Nulla.” Rispose l'uomo. “La chiesa è aperta e potete riprendere anche ora il vostro viaggio.”
“Diteci allora dove siamo!” Disse Guisgard. “E in che direzione cercare un luogo sicuro!”
“Riprendete la strada maestra” mormorò l'uomo “e scegliete voi stessi la direzione. Siete agli estremi confini del regno e una direzione vale l'altra. Solo un consiglio... tenetevi lontani dalla via che conduce a Nord...”
“Perchè?” domandò Guisgard. “Cosa c'è a Nord?”
Ma l'uomo svanì nella botola.
Guisgard allora si lanciò su di essa e tentò di aprirla.
“E'...” ansimò “... è bloccata... come se pesasse tonnellate... eppure quell'uomo... è riuscito ad aprirla e poi a chiuderla...” alla fine si arrese “... è inutile... non si riesce a sollevarla...”
Altea
05-07-2012, 09.59.35
Rimasi colpita da quella richiesta di lady Armelia, ovvero di unirci a lei per pregare per la salvezza del principino, ella confidava sulla Bontà Divina ma si doveva scoprire cosa aveva creato questa disgrazia.
Ad un tratto arrivò lo sconosciuto incontrato poco prima, sembrava conoscere la bellissima dama ma vi era tra loro una grande freddezza, non capivo chi mai potessero essere..il re e la regina?
Ma la sorpresa più grande fu quando l'uomo si rivolse a me, invitandomi a uscire con lui verso il fiume.
Ero perplessa, guardavo Fyellon, non volevo arrecare offesa a lady Armelia.."Scusatemi, ma non capisco il motivo di questi litigi e poi non vorrei essere scortese con milady che ci ha accolto benevolmente, mi affido alla sua decisione" e guardai la donna che mostrava una maschera di ferro e non più il volto dolce di prima.
cavaliere25
05-07-2012, 17.12.16
mi misi sulla torre e scrutai al orizzonte sembrava tutto calmo e tranquillo non era difficile come lavoro ce la potevo fare benissimo e senza problemi e continuai a guardai in giro se vedevo qualcosa si sospetto
Guisgard
05-07-2012, 17.15.22
“Non temete, milady.” Disse Armelia ad Altea. “A me è del tutto indifferente questa cosa. Anzi, spero con tutto il cuore che possiate passare un piacevole pomeriggio al fiume.”
“Di questo non devi dartene pensiero, mia cara.” Fece l'uomo. “Ora puoi anche andare a chiuderti come sempre nel tuo santuario.”
Armelia lanciò un'occhiata di profondo disprezzo a quell'uomo, per poi ritirarsi con il suo seguito.
L'uomo la seguì con lo sguardo, fino a quando la donna non rientrò nel maniero.
Scosse allora il capo e tirò un pugno per la rabbia sul suo scudo.
“E sia...” fissando Altea “... voglio andarmene. Ho bisogno d'aria e di gioia di vivere. Recatevi con i miei servi nelle scuderie e scegliete il cavallo più bello. Vi aspetterò qui.”
E alcuni servi si avvicinarono per condurre la ragazza nelle scuderie.
Talia
05-07-2012, 17.23.07
Guisgard allora si lanciò su di essa e tentò di aprirla.
“E'...” ansimò “... è bloccata... come se pesasse tonnellate... eppure quell'uomo... è riuscito ad aprirla e poi a chiuderla...” alla fine si arrese “... è inutile... non si riesce a sollevarla...”
Sospirai a quella parole di Guisgard...
“Non fa niente...” mormorai, tendendo una mano verso di lui perché la prendesse “Non ci avrebbe comunque detto nient’altro, temo!”
Per qualche momento rimasi in silenzio, riflettendo... pensando a mille e più cose, a quel ritratto ed alla Gioia... a quella misteriosa profezia...
E fu per questo che mi accorsi solo dopo diversi minuti che qualcosa improvvisamente era cambiato lì dentro: quel silenzio che aveva avvolto la navata fino ad un istante prima era scomparso, infatti, e adesso si udiva di nuovo il rumore dei nostri cavalli sul selciato ed il brontolio sordo di Sheylon che ci stava aspettando appena fuori dalla porta...
“Andiamo...” dissi quindi “Credo che sia meglio ripartire...”
Facemmo qualche passo nella navata deserta, i nostri passi sulla liscia pietra rimbombavano e venivano amplificati all’infinito...
“Guisgard!” esclamai però all’improvviso, bloccandomi come colta da un pensiero folgorante “Oh, Guisgard... ma che sciocca! Che sciocca che sono!”
Con le mani che tremavano per l’eccitazione, infilai una mano nella tasca nascosta del mio abito, alla ricerca di quell’oggetto... era una cosa tanto evidente che mi sembrava assurdo non averci ancora pensato...
“Ecco!” dissi poi, raggiante, estraendo dalla tasca il piccolo libretto un po’ gualcito “Il libretto di Andros, Guisgard... lo abbiamo trovato al Belvedere e tu lo hai dato a me, rammenti? Prendilo, ora... e guarda bene gli affreschi di questa chiesa... osserva queste immagini con attenzione... deve esserci scritto qualcosa su questo libretto circa un ritratto... un ritratto che rappresenta due amanti senza volto... questi due! E tu devi trovarlo per me, Guisgard! Devi trovarlo e leggermi cosa c’è scritto! Ti prego!”
Altea
05-07-2012, 18.01.49
Lady Armelia con totale indifferenza, e non capivo se vera o finta, mi lasciò libera di andare al fiume con quell'uomo..i due continuarono a battibeccare quando la bella dama se ne andò e lui per la rabbia fece vibrare lo scudo vicino a me con un pugno che definiva il suo stato d'animo.
Ero completamente confusa, quando arrivarono i servitori e mi portarono verso la scuderia, io mi voltai per guardare Fyellon con aria preoccupata ma subito mi trovai davanti a dei bellissimi esemplari di cavalli.."Per me è indifferente" dissi a un servitore" non vedo il motivo per cui debba sceglierne uno in particolare poichè sono costretta pure a fare tutto questo."
Poi sottovoce mi rivolsi a quei servitori "Scusate, ma chi è mai quell'uomo che mi ha invitato al fiume?'"
Guisgard
05-07-2012, 18.37.12
Guisgard fissò Talia con vivo stupore.
Il suo desiderio era quello di uscire e riprendere il cammino.
Di ritrovare la loro tigre e i cavalli, per mettere chilometri tra loro due e i cavalieri che li stavano braccando.
Ma il volto di Talia, la sua voce, le mani che lo cercavano e poi l'eccitazione che l'aveva presa.
Bastò questo per fargli prendere il libretto.
Guisgard allora cominciò a sfogliarlo.
Vi erano diverse illustrazioni, tutte disegnate dall'autore, insieme a schizzi e note lungo il margine delle pagine.
“Non riesco a trovare nulla...” disse il cavaliere, quasi perdendosi tra quegli scritti e quelle figure “... è come cercare un ago in un pagliaio... ammesso che si parli di questi ritratti in queste pagine...” poi smise di sfogliare di colpo.
Era arrivato ad un capitolo che cominciava con la parola ritratto.
Precisamente con “Il Ritratto del sogno...”
Allora cominciò a leggere ad alta voce:
“Devo scegliere.
Scegliere cosa apprendere.
E' una tradizione secolare e nessuno ostacolerà questa mia scelta.
Tutti i membri della stirpe devono conoscere l'arte della guerra, le umane lettere e la teologia.
Su questo si basa la preparazione per divenire signori di Capomazda.
Ed a queste conoscenze va poi aggiunto un mestiere o una professione che rammenti ad un Taddeo di essere comunque sempre e solo un semplice uomo.
Ed io ho deciso...
Voglio imparare a disegnare e a dipingere.
Poiché questo è l'unico modo che ho per realizzare la profezia...”
“Tessio, Pacos, Byrros...” disse Andros, vedendo entrare i suoi compagni“... cosa vi conduce qui, amici?” Fissandoli il nobile duca.
“Narrarvi di una storia, nobile signore.” Rispose Tessio.
“Non dissimile da quelle che voi amate tanto.” Aggiunse Byrros.
“Non vi credevo così ispirati, fedeli compagni.” Sorridendo Andros.
“Non lo siamo.” Disse Pacos. “Gli ambasciatori non lo sono mai.”
“E chi vi manda?”
“Il Cielo forse.” Rispose Tessio. “O forse l'Ade.”
“E' cosa delicata, milord.” Fece Pacos, fissando poi l'abate che si trovava con Andros già prima del loro arrivo.
“Ed io temo di essere troppo impegnato” alzandosi il chierico “per restare ad ascoltare le avventure di voi giovani cavalieri. Con il vostro permesso, milord.” Ed uscì.
“Allora?” Incuriosito Andros.
“Conoscete quest'uomo?” Indicando un ritratto alla parete Tessio.
“E' Michele di Arcwin, nominato Gran Maresciallo da mio nonno.” Rispose Andros. “Morto anni fa, quando io ero ancora un bambino. Questo ritratto gli rende il giusto omaggio. Nel guardarlo, mi par quasi di rivederlo vivo.”
“In che modo?” Domandò Pacos.
“Con gli occhi del cuore.”
“Io invece l'ho veduto stanotte.” Disse l'amico del duca. “E con gli occhi del corpo.”
“Anche noi, milord.” Fece Tessio, indicando se stesso e Byrros. “L'abbiamo visto come ora vediamo voi.”
“Che storia è questa?”
“La verità, milord.” Disse Tessio. “Per questo siamo qui. Per rivelarvi tale segreto. Starà a voi comprenderne la natura... se benigna, o infausta.”
“Dove l'avete visto?”
“Sul camminamento di ronda.” Rispose Pacos. “Quando la campana della torre ha battuto le tre.”
“L'ora clemente con gli spiriti.” Gli fece eco Byrros.
“Dite che era uno spirito, dunque?” Fissandoli Andros.
“Un'ombra.” Sentenziò Tessio.
“Tentaste di parlargli?”
“Fu inutile.” Rispose Pacos.
“Il volto era il suo?” Indicando il ritratto Andros.
“Certo.” Annuendo Pacos.
“E come era abbigliato?”
“Con una tunica.”
“E il volto?”
“Sembrava...” mormorò Tessio “... si, come se fosse un penitente... dal volto e dall'espressione tradiva una muta clemenza... una silenziosa sopportazione... ma non fu solo.”
“Come?”
“La sera prima” spiegò Tessio “si mostrò un'ombra simile a vostro nonno, lord Taddeo... mentre due sere prima ci apparve un'altra ombra con le sembianze del vostro precettore morto poco tempo fa.”
“E' tutto molto strano...” turbato e pensieroso Andros “... ditemi... stanotte siete di guardia?”
“Si, milord.” Rispose Tessio.
“Allora sarò con voi...” disse Andros “... e tenterò di parlarare a quell'ombra se assumerà di nuovo le sembianze di un volto caro... voi, però, fino ad allora non riporterete ad altri questa faccenda...”
I tre annuirono.
“A stanotte, amici miei.” Congedandoli Andros.
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Ad un tratto, il ruggito di Sheylon, proveniente da fuori, destò Talia da quella visione.
Guisgard smise di leggere e prese la mano della ragazza.
"Andiamo a vedere cosa accade!" Disse.
E usciti, trovarono Sheylon che puntava un contadino che per lo spavento si era arrampicato sopra un albero.
Guisgard
05-07-2012, 19.45.39
“E' Sua Maestà, milady.” Disse il servo ad Altea. “E' il nostro re Acerno.”
“Ecco il vostro cavallo, milady.” Fece un altro servitore, portando alla ragazza un bellissimo sauro bianco. Sua Maestà vi sta attendendo nel cortile. Seguitemi, vi ci condurrò io.”
Accompagnò così Altea dal re che la stava aspettando.
“Bellissimo cavallo, milady!” Esclamò il re nel vederla. “Vedrete che sarà un meraviglia galoppare con un simile esemplare! Ora venite, vi mostrerò un luogo incantevole.”
E uscirono dal maniero.
Altea
05-07-2012, 19.56.03
Sua maestà??...allora era come sospettavo.
Mi trovai subito nel cortile sopra quel bianco cavallo e nemmeno il tempo di proferire parola ci trovammo subito fuori, durante il tragitto rimasi in silenzio, mi chiedevo cosa mai avesse in mente il re Acerno..."Maestà, dove stiamo andando? E perchè mi avete invitata..io sono una sconosciuta, vostra moglie è davvero bella e dovreste essere con lei ora anche se conosco di ciò che vi tormenta"
Guisgard
05-07-2012, 19.59.51
Ad un tratto, mentre scrutava il paesaggio, Cavaliere25 notò qualcosa nella boscaglia.
Come una macchia che si muoveva rapida tra la vegetazione.
E sembrava mutare continuamente forma a causa dei giochi di luci e ombre causati dal Sole che cominciava a calare.
Talia
05-07-2012, 20.26.40
La voce di Guisgard... quelle parole... un mestiere... la pittura... la profezia...
E poi all’improvviso, tanto rapido quanto inatteso, la voce di Guisgard si confuse nella mia mente con quella di Andros, il suo volto con quello dell’arciduca, i loro occhi si sovrapposero... e quella visione mi travolse.
Mi occorse qualche momento in più per poter poi tornare alla realtà...
Le parole di Andros continuavano a vorticarmi in mente, la sua sorpresa e la notizia di quelle apparizioni... un’altra visione mi salì alla memoria, allora... avevo visto quelle ombre in un’antica visione... ma... perché?
La testa mi girava forte adesso... mi sentivo come colui che tenta di mettere insieme le consunte tessere di un mosaico... ma mancavano dei pezzi a quel mosaico e l’immagine era così incompleta e difficile da decifrare... avrei dato qualsiasi cosa per vedere l’intero quadro, per comprendere fino in fondo ogni suo significato...
Sospirai.
Ad un tratto, il ruggito di Sheylon, proveniente da fuori, destò Talia da quella visione.
Guisgard smise di leggere e prese la mano della ragazza.
"Andiamo a vedere cosa accade!" Disse.
E usciti, trovarono Sheylon che puntava un contadino che per lo spavento si era arrampicato sopra un albero.
Sussultai per quel ruggito e l’improvviso cambio di registro di Guisgard.
E tuttavia, una volta corsi fuori, non trovammo niente di cui temere... non vedevo, ma il ringhio di Sheylon e le grida dell’uomo non lasciavano molto spazio alla fantasia circa ciò che stava accadendo...
Sorrisi appena...
“Sheylon... vieni!” chiamai “Lascia stare quel poveretto!”
Guisgard
05-07-2012, 20.38.20
Altea ed Acerno galoppavano nella selva, tra frutti e profumi estivi.
I loro cavalli erano lanciati e questo permetteva loro di trarre sollievo grazie al fresco vento dal caldo di Luglio.
“Vi ho già detto...” disse “... stiamo andando al fiume per una bella nuotata. Non voglio né parlare, né pensare di mia moglie. Oggi voglio solo divertirmi. E voi siete una bellissima donna.”
E giunsero al fiume.
Il Sole del tardo meriggio lasciava scintillanti bagliori sulle acque ed un fresco venticello spirava tra gli arbusti, facendone vibrare le foglie e liberando nell'aria una dolce melodia.
Altea
05-07-2012, 20.52.11
I cavalli galoppavani veloci e la brezza rinfrescava il mio volto dalla afa di quel pomeriggio di Luglio, mi sentii quasi rinascere.
Il re mi rispose, eppure era inquieto, era un personaggio molto strano, e un uomo molto bello, e mi chiedevo se avesse tradito mai sua moglie, le sue parole...quasi mi davano fastidio al solo pensiero della moglie.
"Maestà..sarà un piacere esservi di compagnia..se vorrete avere compagnia e conversare mentre vi rinfrescherete nelle acque del fiume" risposi alquanto perplessa.
cavaliere25
05-07-2012, 21.42.41
vidi una strana cosa muoversi nella boscaglia allora presi il corno e lo suonai come mi era stato detto e aspettati che qualcuno venisse a vedere che succedeva
Lilith
05-07-2012, 23.34.56
Quando entrai nella botola e mi ritrovai nella buia stanza, mi resi conto di essere circondata da numerose ragazze con i visi stanchi e con stracci al posto dei vestiti.
Erano attaccate alle pareti con catene di ferro e sembravano prive di energie.
Io, spaventata, provai a parlare con loro: "Cosa vi è successo? Come posso aiutarvi?"
Guisgard
06-07-2012, 02.13.07
Acerno si slacciò e tolse la tunica e poi si levò anche la camicia.
Immerse le braccia nelle chiare e fresche acque del fiume, per poi lavarsi il viso come chi si è appena svegliato da un lungo ed inquieto sonno.
“Non temete...” disse ad Altea “... non voglio sedurvi... forse il male peggiore per un uomo è quello che lo tiene legato ad una donna, impedendogli anche solo di guardarne un'altra... sono mesi che non tocco mia moglie, eppure il solo pensiero di amarne un'altra mi ripugna... forse è davvero questo l'amore vero... amare perdutamente una donna ed odiarne tutte le altre...” si appoggiò allora con la schiena contro un albero e chiuse gli occhi “... beh, a questo punto diamo un senso a questa nostra mancata fuga d'amore...” sorrise in modo quasi impercettibile “... avanti, raccontatemi qualcosa di voi, milady... chi siete, da dove venite e dove siete diretta... raccontatemi ciò che volete... qualsiasi storia andrà bene, che sia bella o che sia brutta... avere una storia da raccontare è sempre bello...”
Guisgard
06-07-2012, 02.15.50
Cavaliere25 suonò il corno e qualche istante dopo due soldati lo raggiunsero.
“Abbiamo sentito il suono del corno.” Disse uno di quelli. “Cosa è successo?”
Nella selva, però, quella misteriosa macchia che si muoveva nella vegetazione sembrava svanita.
Guisgard
06-07-2012, 02.23.23
Inizialmente nessuna rispose a quelle parole di Lilith.
Quelle ragazze infatti sembravano in grado di emettere solo dei gemiti e dei lamenti.
Poi, all'improvviso, una di quelle aprì gli occhi e fissò Lilith.
“Ci hanno catturate...” disse a fatica “... per offrirci in sacrificio alla Lacrima di Cristo... vattene, o anche tu farai la nostra stessa fine...”
“No, non andartene...” fece un'altra di quelle ragazze fissando Lilith “... non abbandonarci... aiutaci, ti prego... liberaci da questo inumano destino...”
Guisgard
06-07-2012, 03.19.41
Sheylon, udendo la voce di Talia, si voltò di scatto verso di loro.
Tornò, per un momento, a fissare il contadino sull'albero, per poi raggiungere la ragazza.
Qui strofinò la grossa testa contro la mano di Talia, mentre il povero contadino, ancora tutto tremante, invocava l'aiuto del Cielo ed inveiva contro la terra.
“Avanti, potete scendere ora.” Disse Guisgard al contadino. “Non c'è nulla da temere.”
“Giammai!” Esclamò il villano, sempre tenendosi stretto all'albero. Quel demone giallo attende solo questo per sbranarmi!”
“Non è un demone, ma solo una tigre!”
“Tigre?” Ripeté il contadino. “Non ci sono animali del genere qui! Una volta ne ho sentito parlare da un domenicano che era stato nelle Indie e nel Catai... laggiù vivono le tigri, non qui!”
“Davvero?” Sorridendo Guisgard. “E sentiamo... cos'è allora?” Indicando Sheylon.
“Non so...” mormorò il contadino “... sembra avere la stazza di un leone e l'aspetto di un demonio...”
“Avanti scendete, vi dico.” Disse di nuovo Guisgard. “Nessun demonio attenterà alla vostra anima. Piuttosto, abbiamo da chiedervi qualche informazione circa il nostro viaggio.”
“Vi darò le informazioni che cercate restando su questo albero” fece il contadino “e solo quando sarete partiti, insieme a quel demonio, io scenderò da quassù.”
“E sia, come volete.” Ridendo Guisgard. “Per prima cosa volevamo sapere di questa chiesa...”
“Non è stata ancora terminata.” Disse il contadino. “I suoi lavori si sono bloccati per un lungo periodo.”
“Come mai?”
“Perchè inviare fin quaggiù una maestranza capace e fidata non è facile.” Rispose il contadino.
“Noi al nostro arrivo abbiamo incontrato un uomo.” Fissandolo Guisgard. “E stava lavorando a dei ritratti e a dei mosaici nella chiesa.”
“Io vengo qui spesso perchè il mio terreno non è distante da qui” fece il contadino “e non ho mai visto nessuno qui intorno alla chiesa.”
“Eppure noi ci abbiamo anche parlato.” Spiegò il cavaliere. “Poi siamo usciti e lui è rimasto dentro per proseguire i suoi lavori.”
“Ma se la porta è chiusa.” Indicando il portico della chiesa il contadino.
“Chiusa?” Voltandosi verso il sacro edificio Guisgard. “Ma se siamo usciti solo pochi minuti fa ed era aperta... forse l'avrà chiusa l'uomo di cui vi dicevo...”
“Quando sono arrivato era già chiusa.”
“Come sarebbe?” Stupito Guisgard. “Non ci avete visti uscire da lì poco fa?”
“No, pensavo a salvarmi dalla vostra bestiaccia.”
Sheylon emise un gemito che mutò in un sordo brontolio.
“Molto strano...” mormorò Guisgard, tornando a fissare la chiesa, per poi voltarsi verso Talia.
“Insomma, vorrei scendere da qui!” Seccato il contadino.
“Noi veniamo da Faycus...” disse Guisgard “... potreste indicarci la strada per un borgo o qualche località isolata?”
“Isolata...” mormorò il villano “... qui siamo ai confini del ducato e tutto, da qui in poi, vi apparirà isolato e lontano.”
“Cerchiamo una direzione poco battuta.” Fece Guisgard.
“Allora dovreste andare verso Nord.” Spiegò il contadino. “Nessuno si avvia mai in quella direzione. In passato sono passati mercanti o attori itineranti diretti lassù, ma nessuno di quelli è più tornato da queste parti.”
“E perchè mai?”
“Ah, questo è un mistero.”
“Il maestro che era in chiesa ci ha detto di evitare la strada che va a Nord...”
“Vi ripeto, non vi è nessuno qui intorno.”
“Va bene...” annuì Guisgard “... lasciamo perdere...”
“Ora andrete via?” Sbuffando il contadino. “Io sono stanco di stare su questo albero!”
Guisgard allora prese i cavalli e si avvicinò a Talia.
“Meglio rimettersi in viaggio, Talia.” Disse alla ragazza.
Altea
06-07-2012, 09.26.13
Il re si spogliò e si rinfrescò il volto, come per lavare il peso dell'angoscia che lo opprimeva, poi guardandomi mi parlò della moglie e lo ascoltai attentamente...lui doveva amarla molto ed ero felice che gli fosse fedele.
Si appoggiò contro la corteccia di un albero e cosi feci pure io, di fronte a lui...egli voleva parlare, di qualsiasi cosa, per lui bastava dimenticare per un attimo ciò che lo tormentava.
"Volete una storia? Sapere di me? Mi chiamo Altea, sono una ragazza semplice del popolo..mi sono imbattuta in mille avventure in questi mesi. Ho attraversato un fiume mistico le cui acque ribollono come quasi il fuoco dell'Inferno ma ne sono uscita indenne, sono stata ospite in un maniero misterioso dove si celava o una antica credenza o leggenda..ho visto una Montagna Sacra e vi ho perso un'amico fino a essere prigioniera di alcuni mercanti che mi volevano sacrificare...per salvare un Regno...quel Regno da dove sto giungendo e che voglio raggiungere. Sapete in questo Regno ci sono delle similitudini come nel vostro...poichè l'Amore Vero è rinnegato. Si, alla gente non è permesso Amare, nè tessere odi all'Amore come se l'Amore fosse un peccato." Guardai il re per essere sicura di non tediarlo "Ma penso..si possano inventare qualsiasi Leggi contro l'Amore ma non potremmo mai toglierci i tormenti d'Amore che ci attanagliano l'anima e il cuore, non pensate maestà?"
cavaliere25
06-07-2012, 14.09.37
avevo visto qualcosa muoversi nella selva come una macchia nera che si muoveva verso il castello ma ora non si vede più nulla
Parsifal25
06-07-2012, 15.06.07
Cominciaì il cammino fra le tenebre......non provavo paura poichè ho inteso il tutto come un bel viaggio di espiazione e purificazione.
La vista, andò ad abituarsi e riuscì a rimanere concentrato sul mio passare......un attimo, ed un bagliore andò a formarsi in quelle tenebre. Vidi una sagoma che fuggiva verso l'interno.
Corsi, verso quella luce e pensaì tra me:
"Spero che mi guidi da qualche parte......ho un brutto presentimento......" affrettaì la corsa.
Talia
06-07-2012, 17.38.26
Presi le briglie dalle mani di Guisgard e gli sorrisi...
“Si!” risposi “Si, forse è davvero meglio!”
Appoggiai una mano sulla sua spalla, dunque, per salire in sella... quando un pensiero improvviso mi colse...
“Perdonatemi, buon uomo...” dissi dunque all'improvviso, voltandomi appena verso il contadino “Solo un’ultima domanda... da quanto tempo si sono interrotti i lavori in questa chiesa? Insomma... si tratta forse di giorni? O di settimane, di mesi?”
Esitai un istante... quella folle idea, che mi era entrata in testa un istante prima, mi stava perseguitando... inspirai...
“O... o si tratta forse di anni? Ditemi, voi... voi avete mai visto qualche maestranza al lavoro qui?”
elisabeth
06-07-2012, 19.16.44
Non riconobbi la figura di Reas, mi sembrava cosi' appesantita, eppure quando si alzo' il suo volto era lo stesso che avevo lasciato qualche giorno prima.....gli stessi lineamenti....il colorito della sua pelle non aveva il roseo naturale di chi sta bene...aveva il pallore di una morte allontanata.....lo seguimmo sino a dove seppelli' il monaco......mi allontanai da quel luogo.....non c'era logica, non vi era logica alcuna a tutto quello che rea successo....il monaco aveva provocato l'avvelenamento di Reas solo per allontanare me.....se cosi' non fosse stato Reas sarebbe morto, il monaco mi mette sulle tracce di una persona che stava per essere incriminata di tradimento, Messer Cristansen, eppure ora anche lui era salvo e lontano da Tylesia.......l'unico era Goz.....che attendeva speranzoso i suoi cigni...." Andiamo via di qui...c'e' l'odore della morte e Vivian deve respirare aria pura....e voi Reas, dovete riposare non siete ancora in forze....."..ritornai nella stanza principale....." Reas, quando io sono andata via di qui...vi ho lasciato esanime nella stanza dove abbiamo ritrovato i cigni......il Monaco vi ha avvelenato...procurandovi una ferita .......vi avrebbe salvato solo se fossi andata a Tylesia e gli avessi portato il Fiore....questo Fiore che tutti cercano e che forse non esiste da nessuna parte........il punto e' che voi eravate ancora incosciente quando e' stato ucciso.....quando vi avrebbe somministrato l'antitodo ?.......c'e' qualcosa che non va....ritorniamo in quella stanza....ci sara' qualche boccetta, qualche infuso...qualcosa di lui che possa dirci..cosa ci facciamo riuniti qui......e perche' dovevo essere qui con Messer Cristansen e sua figlia...........e i cigni..sono ancora dove li ho lasciati ?......".....mi sedetti sulla sedia dove poco prima vi era seduto Reas e cominciai a credere che Goz...fosse un artefice lontano che operava a tramare uno strano gioco di vite...ma perche'..io.....
Guisgard
06-07-2012, 20.37.03
“Non so con certezza” disse il contadino fissando Talia “da quanto tempo i lavori siano fermi... ormai da queste parti ci passa pochissima gente... forse l'ultima volta che ho visto qualche maestranza in questa chiesa risale a diverso tempo fa... ero ancora un ragazzino... circa una trentina d'anni fa, probabilmente... perchè mi chiedete questo, milady?”
Guisgard guardò allora Talia, cercando di capire cosa stesse pensando.
Talia
06-07-2012, 21.18.45
“Trent’anni!” mormorai tra me alle parole del contadino “Già... trent’anni...”
Per qualche momento rimasi in silenzio... riflettendo...
“Guisgard...” chiesi poi, sfiorando appena la sua mano “Dimmi... ti sembrava una chiesa in cui nessuno entrava da trent’anni, quella che abbiamo visitato? Ti sembrava abbandonata? O cadente?”
Esitai un attimo, come combattuta... poi mi voltai di nuovo verso la chiesa... non potevo vederla ma la percepivo con assoluta chiarezza la desolazione e l’abbandono...
“L’uomo con cui abbiamo parlato dovrebbe essere ancora lì, non trovi? Dovrebbe esserci... ammesso che il nostro amico...” soggiunsi accennando al contadino “Ammesso che non abbia ragione!”
Sospirai... sarei voluta tornare nella chiesa, sarei voluta entrare ed accertarmi del suo stato... mi chiesi cosa ne avrebbe pensato Guisgard...
Guisgard
07-07-2012, 02.35.43
Il re Acerno ascoltò con attenzione ogni parola di Altea, sempre tenendo gli occhi chiusi e la testa appoggiata all'albero.
“Comincio a credere” disse “che forse quel regno di cui mi parlate abbia risolto alla grande uno dei mali peggiori che ci affliggono. Si, perchè le pene d'amore sono quanto di peggio possa esistere... ed io posso ben dirlo...” mormorò quasi sovrappensiero “... talvolta ho l'istinto di strapparmi via il cuore per estirpare il pensiero di quella donna da me... ma forse non servirebbe a nulla...” restò qualche istante in silenzio, lasciando che il vento gli accarezzasse il volto “... raccontatemi di quel regno di cui accennavate... di quel regno che ha bandito l'amore... raccontatemi tutto... voglio sapere perchè laggiù odiano tanto quel sentimento... perchè se davvero esiste un modo per allontanare l'amore, allora voglio conoscerlo...”
Guisgard
07-07-2012, 02.41.06
I soldati fissarono la selva, ma non videro nulla.
“Forse ti sarai confuso...” disse uno di quelli a Cavaliere25 “... forse ti sei lasciato suggestionare... cerca di essere più vigile e suona il corno solo in caso di allarme, mi raccomando.” E andarono via.
Dopo un po', però, di nuovo Cavaliere25 vide qualcosa muoversi nella selva.
Stavolta era più vicino ed appariva anche più grande.
Come una grossa macchia di indefinibili fattezze che sembrava muoversi verso la città.
Guisgard
07-07-2012, 02.46.36
Parsifal, senza alcun timore, decise di seguire quella sagoma che si muoveva nel buio della grotta.
Gli occhi del cavaliere si erano abituati all'oscurità e riuscì a seguire i movimenti di quella misteriosa figura.
E la vide, così, svanire tra le rocce.
Poi si accorse che nel punto in cui la sagoma era sparita, una piccola apertura si apriva in quella superficie rocciosa.
Si trattava di uno stretto cunicolo, nel quale Parsifal sentì delle strane voci accompagnate dall'eco di una risata.
Guisgard
07-07-2012, 02.59.14
Reas annuì a quelle parole di Elisabeth.
E un attimo dopo ritornarono tutti nella stanza dove il capitano aveva riposato senza conoscenza a causa del veleno.
E su un tavolino trovarono una boccetta.
“Deve essere questo...” disse Reas “... si, è con questo antidoto che il monaco mi ha salvato...”
“Milady...” rivolgendosi Cristansen ad Elisabeth... voi avete parlato del Fiore di Tylesia poco fa... avete giustamente detto che tutti lo cercano, ma poi avete sbagliato a dubitare della sua esistenza... quel Fiore si trova chissà dove a Tylesia... se così non fosse, la Lacrima di Cristo non sarebbe giunta per portarselo via...”
“Perdonatemi...” prendendo la parola Reas “... ma credo che dovremmo tentare di capire cosa sta succedendo... i cigni, dove sono finiti? E soprattutto... chi ha ucciso il monaco? E perchè? Forse per derubarlo? E di cosa poi? Dei cigni, forse? E perchè l'assassino non ha ucciso anche me, approfittando della mia impossibilità a difendervi, visto lo stato in cui mi trovavo?”
Guisgard
07-07-2012, 03.34.44
Guisgard fissò prima Talia, poi la chiesa.
“No, affatto...” disse alla ragazza “... la chiesa sembrava nel pieno della sua costruzione e l'odore della malta, dello stucco e della pittura era ancora molto forte... nelle navate laterali, poi, c'erano ancora le impalcature che salivano fino alle arcate... e poi, se rammenti, il maestro dei ritratti è sparito in quella botola, dicendoci che aveva altri lavori da compiere nella cripta...”
“Ma di cosa state parlando?” Fissandoli il contadino. “Quella chiesa è come se fosse abbandonata!”
Guisgard tornò a guardare Talia, per poi, dopo alcuni istanti, scuotere con decisione il capo.
“Abbiamo la possibilità di dare una risposta a tutti i nostri dubbi...” mormorò “... basta tornare in quella chiesa... e voi verrete con noi.” Rivolgendosi poi al contadino.
“Io?” Stupito questi. “Non ci pensa affatto a scendere da quest'albero! Non con quella bestiaccia ancora in libertà!” Indicando Sheylon, che nel frattempo si era accucciato accanto a Peogora e a Luthien.
“Non siate ridicolo!” Esclamò il cavaliere. “La mia tigre neanche si ricorda più di voi!” E prendendolo per una gamba, lo tirò giù dall'albero.
“Ma che modi sono questi!” Gridò il contadino. “Cosa diamine volete da me?”
“Condurvi con noi in quella chiesa.” Disse Guisgard.
“Giammai!” Esclamò il villano. “Ho i miei affari a cui badare!”
“Come volete...” fece Guisgard, prendendo poi la mano di Talia “... vi lasciamo allora in compagnia della nostra tigre...” e si avviarono verso la chiesa.
A quelle parole, Sheylon alzò la testa e fissò i tre.
“Accidenti...” mormorò il contadino, per poi seguire i due fino al portico del sacro edificio.
La porta era però chiusa e allora Guisgard decise di aprirla da sé.
Estrasse il suo pugnale e sbloccò la serratura.
Aprì così la porta e i tre si ritrovarono all'interno della chiesa.
Talia era appena entrata, quando udì dei rumori alla sua sinistra.
Provenivano dal confessionale che stava nella navata.
E da esso uscì una figura, altera, solenne e nello stesso tempo avvolta da una mistica inquietudine.
Un velo celava il suo volto e nelle mani stringeva un Rosario.
Un attimo durò quella visione.
Poi Talia avvertì la mano di Guisgard stringersi, per un momento, con ancora più forza attorno alla sua, destandola definitivamente da quell'apparizione.
cavaliere25
07-07-2012, 18.10.13
non so se suonarlo ancora devo vedere cosa succede se si avvicinano alla città do l'allarme immediato io li ho avvertiti ma non mi hanno creduto
elisabeth
07-07-2012, 19.19.09
Odorai la boccetta era un odore strano...speziato, non era un antitodo....il Monaco non avrebbe mai ucciso Reas voleva solo mandarmi a Tyleisa e dovevo andarci senza Reas...." Ci sono cose Reas che non si possono spiegare.....cose che vanno oltre la nostra immaginazione, Il Monaco e' una figura importante e non voleva uccidervi....era morte apparente la vostra e chi lo ha ucciso....ha creduto che voi foste agonizzante, pensava che foste morto di li' a poco....i cigni da soli...non sono andati da nessuna parte, e non so se chi ha ucciso il monaco fosse interessato a quei due volatili cosi' come siamo interessati noi............Il Fiore di Tylesia e la Lacrima di Cristo....pensate Messer Cristansen che io non creda alla sua esistenza ?.....ebbene...il fiore esiste ma non nella forma in cui noi lo cerchiamo........ci sono cose che nascono e vivono sotto i nostri occhi eppure siamo cosi' ciechi che non riusciamo a vederli.......solo chi ama quel fiore come nessuno mai ha saputo cose' l'amore...solo chi ha bandito l'Amore da ogni cosa..potrebbe riconoscere quel fiore.....non c'e' piu' nulla che possimao fare in questo luogo...chi ha ucciso il monaco ha qualche giorno di vantaggio rispetto a noi e noi non abbiamo nessuna idea di chi potesse essere o dove fosse diretto........"...guardai a terra..come a cercare qualcosa che mi era sfuggita.......e vidi a terra una piuma bianca...e poi un'altra..." Guardate....forse i cigni ci stanno lasciando una traccia...".....incominciai cosi' a seguire quelle tracce
Altea
07-07-2012, 20.21.27
"Maestà..allora voi pensate che quello sia un Regno da emulare e prendere ad esempio?" scossi il capo "che volete vi racconti di questo posto, io non sono originaria di quel Regno, si chiama Tylesia...è come un regno delle Favole dove il lusso e la bellezza sono padroni, non si può narrare quanto sia bello quel regno con le parole, ma di tanta bellezza splende esteriormente di tanta pochezza di animo splende interiormente.
Ivi vi regna una Regina, di nome, Destefya..e ciò che non capisco è come mai avendo una ottima guardia Reale abbia assoldato secondo me una specie di mecenari chiamati i Cavalieri del Tulipano, che compiono numerose angherie..io stessa ne fui vittima. Un giorno, mi trovai a camminare per la città in mezzo al popolo, era triste vedere come ai bimbi veniva vietato da una madre di non giocare a giochi come cavalieri che lottavano per dame e non si possano dare libero sfogo ai propri sentimenti...e voi permettereste questo al vostro popolo? Ma tanto, come ho detto, i vostri tormenti del Cuore non cesserebbero" sospirai e fissavo il re che continuava ad ascoltare, egli dimostrava una profonda tristezza e amarezza..ed era pure molto angosciante tutto questo.."Certo, maestà in questo Regno è celato un segreto...un Fiore che ancora non ho capito dove si trovi e che significhi, la Regina stessa un giorno mi stava quasi dicendo dove si trovasse..quando Tylesia fu vittima di uno degli ennesimi incendi o attentati dei suoi nemici..ma questa è un'altra storia, che penso poco possa interessarvi. Invece, maestà, vorrei darvi un consiglio...da persona anche del popolo, da persona che forse non ne ha il diritto. Il distacco che vi è fra voi e vostra moglie può essere riemarginato..vostra moglie si sente sola, per ciò che successe al principino".
Stavolta mi avvicinai al Re poichè era un discorso molto serio "Per una madre non vi è cosa peggiore, vedere il proprio figlio in quelle condizioni, non poter correre e insegnarli la vita, quasi darebbe la vita in cambio della sua..e per lady Armelia l'unico appiglio è rimasta..la Fede. Poichè Iddio è l'Unico che ascolta le sue angoscie, non pensate che dovreste essere voi quello ad ascoltarla? In questo modo potrete anche cercare di capire cosa fare con il vostro erede e se trovassimo una soluzione sono certa tra voi tutto tornerebbe come prima e sarete felici...come nel finale delle migliori Favole. Mi raccontate cosa è successo al piccolo principe, magari io e Fyellon possiamo aiutarvi e non dovrete strapparvi il cuore per non soffrire" dissi con un sorriso che non era derisorio ma di comprensione e coraggio.
Parsifal25
07-07-2012, 20.42.07
La sagoma interruppe la corsa innanzi ad un cunicolo.....era alquanto angusto da poter riuscire facilmente ad aggirarlo, bisognava agire con cautela.
Lo osservaì per potervi trovare una soluzione, ma improvvisamente la mia attenzione venne catturata da alcune voci che si levavano dal lato opposto.....poggiaì l'orecchio per sentire se potevo riconoscere qualcuna di quelle.....
Forse.....Lilith era tra quelle......ero molto preoccupato, non eravamo mai stati separati per molto. Avevo paura che quei manigoldi erano riusciti a raggirarla.
Lilith
08-07-2012, 00.29.24
"Non me ne andrò" dissi a quelle ragazze "finchè non sarete tutte libere. Come si rompono queste catene? Sembrano resistentissime. Nemmeno un'ascia potrebbe scheggiarle. Ci deve essere un modo per liberarvi, non posso lasciarvi qui a morire!" Mentre pensavo a come poter trovare un'arma per rompere le catene, mi venne in mente che avrei potuto usare un incantesimo. Ne conoscevo vari per liberare qualcuno dalle catene, ma in quel caso ne serviva uno davvero potente. Come diceva sempre la mia nonna, gli incantesimi migliori erano sempre quelli ideati dagli avi dei druidi. Erano incantesimi in lingua celtica antica, molto diversa da quella corrente e le pronunce erano fondamentali quanto la concentrazione.
Mi resi conto, però, che non avrei avuto abbastanza energia per pronunciare così tanti incantesimi da liberare tutte le ragazze. Avevo la forza sufficiente per pronunciarne soltanto uno.
"Conosco un incantesimo" dissi io "che riuscirà a liberare solo una di voi, poichè servono molte energie per pronunciarne numerosi ed io non sono sufficientemente forte. Una di voi verrà liberata e mi aiuterà a trovare un modo per rompere queste catene. Una volta trovato, torneremo qua e sarete finalmente libere."
Guisgard
09-07-2012, 02.22.05
Cavaliere25 scrutò l'orizzonte e di nuovo vide quel misterioso movimento.
Si spostava attraverso la selva, avvicinandosi sempre più alla città.
Ad un tratto il boscaiolo notò qualcosa di ancor più strano.
Era un misterioso cavaliere, in groppa al suo cavallo, che fissava l'orizzonte da uno spuntone di roccia che emergeva dalla selva.
All'improvviso quel cavaliere suonò il suo corno e dalla vegetazione si alzarono in volo diversi uccelli, che poi presero a dirigersi verso le mura di Tylesia.
E quando furono abbastanza vicini, Cavaliere25 capì che si trattava di avvoltoi.
Guisgard
09-07-2012, 02.38.52
“Un giorno” disse Cristansen ad Elisabeth “vi narrerò di quel Fiore. Si, un giorno.”
Poi, tutti loro, cominciarono a seguire quelle piume disseminate a terra.
Quelle tracce li condussero così fino in cima al campanile del monastero, davanti ad una porta chiusa.
“Credo” fece Cristansen “che questa porta dia alle campane.”
“Si, ma è chiusa dall'interno.” Disse Reas, tentando di aprirla. “Ma è bloccata... e non riesco ad aprirla...”
Ad un tratto si udirono dei rumori provenire dall'altra parte della porta.
Erano rumori di passi.
Poi si udì anche la voce di una bambina.
Guisgard
09-07-2012, 03.15.00
“E' una storia” disse Acerno ad Altea “di quelle tanto brutte da non volerle mai raccontare, né tanto meno ascoltare... eravamo una famiglia felice... poi un giorno, un maledetto serpente ha morso nostro figlio... il piccolo cadde subito in un sonno non troppo diverso dalla morte e tutto mutò... mia moglie cominciò a diventare fredda e distaccata, quasi insensibile e indifferente... fino a non voler farsi toccare più da me... e da quel momento ha deciso di dormire in un altro letto, senza farmi più avvicinare a lei... ecco, questa è la nostra squallida storia... forse hanno ragione i miei funzionari... dovrei ripudiarla... e magari riempire poi il mio castello di tante bellissime e sensuali schiave... si, questo dovrei fare!” E lanciò una pietra nel fiume.
Fissò poi di nuovo Altea.
“In fondo” mormorò “comincio ad invidiare non poco quel regno... Tylesia è il suo nome, vero? Si, vivere senza più l'amore e i suoi tormenti... e dedicarsi solo ai piaceri della vita...”
Guisgard
09-07-2012, 03.37.51
Parsifal avvicinò l'orecchio al cunicolo, per tentare di comprendere cosa dicessero quelle voci.
E finalmente cominciò ad udirle in maniera più chiara.
“Ho sentito la presenza di uomini...” disse una di quelle voci.
“Di nuovo con le tue manie?” Brontolò un'altra. “Di nuovo con l'idea di poter sentire il loro odore?”
“Stavolta non è così...”
“Davvero? E come mai?”
“Perchè li ho sentiti per davvero.”
“Come sarebbe?”
“Ti dico che c'erano davvero.”
“Dove?”
“Nella grotta... erano alcuni uomini che ne hanno legato un altro in mezzo a tutte quelle armi che riempiono l'antro. Forse era un prigioniero...”
“Comunque noi non ci immischieremo in queste faccende. Meglio restare lontani da potenziali guai.”
Ci fu prima un mormorio tra quelle ragazze, poi finalmente annuirono all'idea di Lilith.
Decisero allora fra loro chi fosse in condizioni fisiche ed emotive migliori.
Alla fine fu deciso quale ragazze liberare.
“E sia...” disse la prescelta a Lilith “... io sono pronta... liberami e troveremo insieme il modo per salvare poi tutte loro...”
Parsifal25
09-07-2012, 11.11.53
Era la voce di un gruppo di ragazze le quali avevano udito la presenza di quei farabutti e la mia sorte cche, fortunatamente, ero riuscito a limare.
Quella sagoma proveniva da questo muro......probabilmente vi era un passaggio che mi avrebbe condotto a loro. Iniziaì a tastare le crepe del muro in modo da poter trovare un qualche congegno.......
Nel frattempo, tra quelle parole.....udì una voce alquanto familiare......mi sembrava che fosse Lilith, ma come era finita quaggiù. Presi un forte respiro e iniziaì a chiamare a gran voce:
"Lilith.......sei tu? Se vi è qualcuno che possa parlarmi......non sono venuto a farvi del male.......ehilà.....c'è qualcuno?"
cavaliere25
09-07-2012, 11.19.21
suonai il corno e aspettai sta volta ero sicuro che stava succedendo qualcosa guardai la selva mentre aspettavo i soldati poi guardai quel cavaliere chissà chi era e che ci faceva li su quello spuntone di roccia
Altea
09-07-2012, 13.12.03
Scossi il capo e guardai re Acerno "Maestà, a Tylesia non è come dite voi..l'Amore è stato bandito ma non ci si dedica affatto ai piaceri della vita, volete far diventare il vostro Regno come un Harem, diventare un grande sultano..vi ripeto..potreste riempire il vostro castello di splendide e affascinanti donne ma solo una sarà sempre la Regina..lady Armelia. Potrete dimenticarlo in un attimo di amore con un'altra donna ma non per la vita. Se volete, io vi ho dato la mia disponibilità assieme a Fyellon per risvegliare il principino, ma non vi interessa di lui? Non lo avete mai nominato se non fosse stata per la mia domanda".
Mi alzai alquanto alterata, mi avvicinai a quel torrente e immersi le gambe, l'acqua era limpida e si potevano notare i mille colori dei ciottoli sul suo fondale, mi rissollevai dal caldo afoso di quella zona. "L'Amore" pensai "in questo viaggio per raggiungere Tylesia vi erano sempre innamorati infelici, uno amava e l'altro odiava. Eppure l'Amore dovrebbe unire e non dividere altrimenti non avrebbe nessun senso stare insieme..dovrebbe essere come per gli antichi Greci, la metà uguale di quella mela." Ma non mi meravigliai più di tanto, pure io ne ero del tutto indifferente..e quindi non ero nessuno per poter dare dei consigli alla fine, forse il re e la regina dovevano capire soli che si stavano..perdendo.
Talia
09-07-2012, 16.53.41
Entrammo nella chiesa e quella visione mi attraversò la mente...
Una figura alta, severa e dall’aspetto vagamente inquieto... uscì dal confessionale e si voltò verso di me... tutto in quell’immagine mi incuteva timore, dal rosario che stringeva con forza in mano al velo che le celava il volto...
Durò solo un istante, tuttavia... poi battei le palpebre e tutto scomparve.
La mano di Guisgard si strinse con più forza intorno alla mia, allora, ed io avvertii tutta la sua sorpresa ed il suo sconcerto.
Quell’odore di malta fresca e di pittura che ci aveva accolti al nostro precedente ingresso, adesso non riuscivo più a sentirlo... c’era quell’inconfondibile sentore di polvere, invece, tipico degli edifici chiusi da molto tempo.
Ricambiai la stretta della mano di Guisgard con una leggera carezza sul suo braccio...
“Il confessionale...” gli mormorai quindi all’orecchio, accennando alla nostra sinistra “Cosa c’è nel confessionale, Guisgard? Portami là, ti prego!”
Guisgard
09-07-2012, 17.49.15
Guisgard fissò Talia incuriosito.
“Il...” disse “... il confessionale? Ma non c'è nessun confessionale qui...” ma proprio in quel momento si accorse di un confessionale nella navata.
La chiesa appariva diversa da come l'aveva vista lui la prima volta, con odore di chiuso e di polvere.
E quel confessionale, con le sue tendine viola ed ammuffite dal tempo, sembra quasi come un porta, un passaggio, tra quel tempo ed uno lontano ed incantato.
“Come fai a sapere che c'è un confessionale?” Chiese Guisgard a Talia.
Poi, fissandola, avvertendo la mano di lei nella sua, con tutte le sensazioni ed emozioni che trasmetteva, non fece altre domande e condusse Talia vicino al confessionale.
Guisgard aprì le tendine e della polvere si alzò tutt'intorno.
“E' vuoto, Talia...” mormorò lui “... ovviamente non c'è nessuno...”
“E chi doveva esserci?” Intervenne il contadino. “Questa chiesa è vuota e ferma a trent'anni fa.”
Guisgard allora alzò lo sguardo e restò sorpreso, quasi sbiancando.
“Cosa avete?” Domandò il contadino.
“Sulle navate...” indicò il cavaliere “... non ci sono più...”
“Ci sono mosaici su scene dei Vangeli e immagini di Santi...” fece il contadino “... cosa doveva esserci?”
“Prima vi erano tantissimi dipinti e mosaici che raffiguravano due amanti senza volto...”
“In una chiesa? Assurdo!” Sentenziò il villano.
“Ricordi anche tu, Talia?”
“Ma lei è cieca!” Esclamò il contadino. “Non può averli visti! Forse il caldo vi ha dato alla testa!”
Guisgard continuava a guardare nella navata, quasi incredulo di non vedere più quelle immagini incomplete.
E approfittando della situazione, il contadino scappò via.
Talia
09-07-2012, 18.38.05
Quando Guisgard scostò la tenda del confessionale l’odore di polvere si fece più intenso, tanto da raschiarmi la gola e farmi tossire forte... iniziai a sentirmi male lì dentro, allora, come se mi mancasse l’aria... e presto iniziai a capire che non era per la polvere o per quel silenzio assoluto che ci circondava, quanto piuttosto per una vaga ed indistinta sensazione di disagio... una sensazione che mi scuoteva l’anima e mi faceva venir voglia di fuggire via il più presto possibile...
“E' vuoto, Talia...” mormorò lui “... ovviamente non c'è nessuno...”
“E chi doveva esserci?” Intervenne il contadino. “Questa chiesa è vuota e ferma a trent'anni fa.”
Guisgard allora alzò lo sguardo e restò sorpreso, quasi sbiancando.
“Cosa avete?” Domandò il contadino.
“Sulle navate...” indicò il cavaliere “... non ci sono più...”
“Ci sono mosaici su scene dei Vangeli e immagini di Santi...” fece il contadino “... cosa doveva esserci?”
“Prima vi erano tantissimi dipinti e mosaici che raffiguravano due amanti senza volto...”
“In una chiesa? Assurdo!” Sentenziò il villano.
“Ricordi anche tu, Talia?”
“Ma lei è cieca!” Esclamò il contadino. “Non può averli visti! Forse il caldo vi ha dato alla testa!”
Guisgard continuava a guardare nella navata, quasi incredulo di non vedere più quelle immagini incomplete.
E approfittando della situazione, il contadino scappò via.
I passi rapidi del contadino sul pavimento di pietra... poi più niente.
Ero combattuta... combattuta tra quella sensazione impellente che mi spingeva a scappare via e l’immagine di quella visione... nessuna delle visioni che avevo avuto in vita mia mi era mai giunta per caso o senza motivo... mai.
“Si, ricordo!” mormorai in risposta a Guisgard, ignorando le ultime parole del contadino “Ricordo quelle immagini... il ritratto... ricordo ciò che hai letto sul libretto di Andros...”
Esitai solo un attimo... poi lasciai lentamente scivolare la mano di Guisgard dalla mia e mi azzardai a fare mezzo passo avanti, verso il confessionale... le mie dita incontrarono il legno ruvido e leggermente consumato, le tende polverose... le sfiorarono, esaminandole per qualche istante... poi, quasi in preda a quella visione che mi aveva colta poco prima, si posarono sull’apertura di legno ed io feci, mio malgrado, un altro mezzo passo dentro il confessionale...
Fu un attimo... il mio passo risuonò sulla pedana lignea ed una improvvisa, incontenibile ed inspiegabile paura mi colse all’improvviso...
“Guisgard!” chiamai, la voce improvvisamente tremante, tendendo subito la mano verso dove sapevo di averlo lasciato.
elisabeth
09-07-2012, 19.36.13
Un giorno , forse un giorno il racconto sul fiore di Tylesia....mi avrebbe schiarito le idee su quel posto meraviglioso dove la gioia dei sentimenti era bandita.....
Seguimmo le tracce delle piume salii per una scala stretta dai gradini friabili....e arrivammo ad una porta......Cristansenforse aveva ragione potevano esserci le campane all'interno....ma le piume dei cigni finivano li'.....Vidi Reas tentare di aprire la porta.....e mentre tutti si taceva udii dei passi dall' interno.......e la voce di una bimba...." Reas non possiamo aprire la porta con violenza...se la bimba e' sola all'interno della stanza potrebbe farsi male.....mi chiedo pero' chi puo' esserci, una bimba piccola non si chiuderebbe li' dentro da sola.....".....poi ...mi venne in mente che appena arrivati al monastero, prima che il monaco ci accompagnasse nella stanza,vedemmo una donna con una bimba....." Reas...vi ricordate della donna che vedemmo prima di andare a riposare ?...e se fossero state chiuse proprio dal monaco, insieme ai cigni...per evitare che andassero a finire in mano a coloro che lo hanno ucciso?....".......mi avvicinai di piu' alla porta....e cominciai a bussare " Ditemi chi c'e' li' dentro.....non abbiate paura non vi faremo alcun male........."......un'altro tassello al grande enigma di quel luogo
Guisgard
09-07-2012, 21.26.36
XXX Quadro: Gioia Antica, la Città degli Opposti
“C'è una sola locanda, L'oca Azzurra.
Non ne servono altre, perchè a Perla non arrivano visitatori, solo futuri cittadini, tutti personalmente invitati da Patera e scelti con una particolare attenzione alle personalità eccentriche e fuori dalla norma.”
(Alfred Kubin, L'altra parte)
Guigard prese subito la mano di Talia e tirò a sé la ragazza.
Anche lui era inquieto ed avvertiva una strana sensazione, come un misto tra angoscia e smarrimento.
Prese allora Talia ed uscirono da lì.
Fuori dalla chiesa, Sheylon si lanciò all'inseguimento del contadino, che, sentendo il superbo felino arrivare, cominciò a correre con un forsennato.
“Sheylon...” disse Guisgard, ancora stravolto per l'accaduto in chiesa “... lascialo perdere... vieni qui...”
E la tigre subito ritornò da lui e a Talia.
“Andiamo ora...” mormorò Guisgard “... riprendiamo il nostro cammino...”
Ripresero la strada e ad un tratto videro un carretto che veniva verso di loro.
Era tirato da un mulo che solo a stento i tre uomini che conducevano il carretto riuscivano a far muovere.
“Perdonatemi...” disse Guisgard.
“Non ora, messere.” Fece uno di quelli. “Dobbiamo raggiungere un borgo vicino per la tradizionale Festa del Grano e questo dannato mulo non vuol saperne di camminare!”
“Volevamo solo un'informazione...” mormorò Guisgard.
“Non abbiamo tempo.” Disse un altro di quelli. “Solo un consiglio... tornate indietro. Oltre questo passo vi sono terre sconosciute o poco frequentate da secoli... e nessuno vi ha mai fatto ritorno.”
E andarono via.
“Che tipi...” scuotendo il capo Guisgard “... comunque non possiamo tornare indietro... abbiamo i cavalieri alle costole... e preferisco più un cammino ignoto, che finire in trappola dei nostri inseguitori...”
E ripresero il cammino.
Poco dopo apparve una figura lungo la strada.
Sembrava animata da una gran fretta.
“Perdonatemi...” fece Guisgard.
“Non posso fermarmi.” Fissandoli.
Era un uomo vestito con abiti particolari.
“Solo un'informazione...” disse Guisgard.
“Non posso, devo raggiungere un borgo oltre questa zona per partecipare alla processione del Santo Patrono...”
Parlava in fretta e con un accento molto marcato.
Rivelò anche il nome del Santo, ma né Guisgard, né Talia arrivarono a comprenderlo.
E andò via.
I due allora ripresero il cammino, fino a quando giunsero ad un pozzo.
Guisgard ne approfittò per rinfrescarsi il volto e le braccia.
Colse allora dell'uva bianca da una vite e ne offrì a Talia.
“Mangiala, è molto dolce...” le sussurrò.
Poi, voltandosi, vide un uomo accanto al pozzo.
“Scusatemi...” avvicinandosi il cavaliere “... vorrei chiedervi dove conduce questa strada?”
“Tornate indietro...” fece quell'uomo.
“Non possiamo...”
“Oltre è pericoloso...” disse l'uomo “... meglio tornare indietro, dove la terra è conosciuta...”
“Perchè, cosa c'è alla fine di questa strada?”
“Una città perduta” rispose l'uomo “che molti hanno cercato, ma che nessuno è tornato mai per descrivere...”
“Che città?”
“Gioia Antica...” fissandolo l'uomo “... la Città degli Opposti... vi regna una regina... ella è bellissima, ma ama solo l'Arciduca e per voi non avrebbe pietà...”
Guisgard allora si voltò a fissare la strada davanti a loro.
http://gallery.photo.net/photo/6512204-md.jpg
Guisgard
09-07-2012, 21.34.22
Parsifal aveva udito quelle voci, ma probabilmente, a causa del rimbombo fra le rocce, gli erano giunte alterate.
O forse era il suo grande desiderio di ritrovare Lilith, insieme alla preoccupazione per le sorti della giovane, che gli aveva procurato questa sorta di illusione sonora.
Chiamò allora Lilith attraverso quel passaggio, senza però, almeno inizialmente, ricevere risposta.
“Amico...” disse finalmente una voce “... dovresti essere tu a preoccuparti, visto che ti hanno rinchiuso qui.”
Ora la voce era finalmente chiara e nitida.
Ed era quella di un uomo.
Guisgard
09-07-2012, 21.42.43
Mentre Altea era in quelle acque, presa da pensieri e inquietudini, Acerno le si avvicinò alle spalle.
“Allora” disse “Tylesia non è un posto piacevole, visto che non si può godere dei piaceri che offre la vita... e voi? Voi ne godete, milady?”
Poi, d'un tratto, prese in braccio Altea e cominciò a camminare tra le acque di quel fiumiciattolo.
Raggiunsero così le rocce che stavano dall'altra parte del fiume, con le acque che arrivavano ormai al petto di lui.
Acerno allora lasciò Altea, con i vestiti ormai completamente bagnati, sulle pietre umide e con le mani libere salì anch'egli su quelle rocce.
Qui vi era un piccolo antro, con un mucchietto di terra addensata.
“Mi chiedevate di mio figlio, no?” Fissando la ragazza. “Ecco, qui è stato morso da quel serpente... ed è sotto quel mucchio di terra che ho poi deciso di sotterrarlo, dopo averlo fatto a pezzi con le mie stesse mani...”
Altea
09-07-2012, 22.34.23
"No..non sono avvezza ai piaceri della vita" risposi con fare sicuro quando mi trovai tra le braccia del re che mi portava sempre più in fondo alle acque del torrente, finchè raggiungemmo delle rocce scivolose, mi appoggiò con cura, e pure egli imitò quel gesto, ci trovavamo dentro un antro, e capii di trovarmi dove il principino era stato morso e mi indicò il punto dove la serpe era stata sotterratta.
Mi alzai con i vestiti zuppi, certo ero difficoltoso muoversi cosi ma mi avvicinai al luogo da lui indicato "Maestà, forse...se sono rimasti i resti di quella serpe qualche buon scienziato in materia potrebbe capire di che specie si possa trattare e troverebbe un antidoto o almeno parlarcene. Scavate con me e raccogliamo i suoi resti" detto questo iniziai a scavare con le mie mani ma non riuscivo a trovare nulla.
Lilith
09-07-2012, 23.58.38
Annuii alle parole della ragazza e mi avvicinai a lei. Quello che avrei fatto era un incantesimo molto difficile ed avevo bisogno della massima concentrazione. Presi due profondi respiri ed inizia a concentrarmi su ogni singola parola dell'incantesimo, inizialmente nella mente, poi sussurrandole ed infine, dicendole ad alta voce. Il loro significato era: Opprimenti catene, rompetevi all'istante per liberare quest'innocente condannata alla sofferenza ed al dolore. Lasciate che essa veda nuovamente le bellezze della natura; lasciate che essa veda nuovamente il cielo, gli alberi, l'acqua e le stelle. Non negate la libertà a chi la merita!
Lo ripetei tre volte, mentre muovevo le mani in movimenti circolari. Tra le mie mani nacque così l'energia necessaria per rompere le catene. Attesi qualche istante, poi volsi lo sguardo verso la ragazza verso cui era diretto l'incantesimo.
Parsifal25
10-07-2012, 01.48.37
Notaì che il rimbombo delle caverne storceva la percezione del suono.....era fiato sprecato......
Tornaì in senno e ripresi la ricerca di un qualche congegno che potesse procurarmi buoni risultati, indaffarato come ero, non mi accorsi della presenza di un uomo che era nelle mie vicinanze tanto da rispondere:
"Ciò che sto cercando di fare......caro amico......" dissi.
"Potreì anche usare mezzi bruti, ma crollerebbe tutto......"
Dopo poco, mi accorsi del malinteso e mi voltaì di scatto verso la voce:
"Cosa ci fate quaggiù? Chi è lei?".......
Guisgard
10-07-2012, 02.22.24
Elisabeth bussò e tento di parlare all'altra parte di quella porta, senza però avere risposta.
“Si, rammento la donna e la sua bambina.” Disse Reas. “Ma ora l'unica cosa che possiamo fare è aprire questa porta.” Estrasse allora il suo pugnale e tentò di forzare la serratura. “E' inutile... è bloccata dall'altra parte...” si guardò intorno e prese un grosso candelabro di pietra “... messere...” fissando Cristansen “... aiutatemi, dobbiamo buttar giù questa porta...”
Cristansen annuì e prese la parte posteriore del candelabro, mentre Reas quella anteriore.
“Non temete, milady...” disse Reas ad Elisabeth “... nessuno si farà male... ehi, lì dentro, mi sentite?” Rivolgendosi a chi stava dall'altra parte della porta. “Fatevi da parte... stiamo per entrare!” Fissò Cristansen e gli fece un cenno col capo.
Cominciarono così a colpire la porta fino a sfondarla.
E nella stanza trovarono la donna con la sua bambina che li fissavano spaventate.
Guisgard
10-07-2012, 02.57.07
Lilith recitò l'incantesimo con le giuste parole e l'esatta ritualità.
Un alone caliginoso e mutevole cominciò a generarsi dalle sue mani, emanando improvvisi bagliori.
Raggiunse la ragazza che era stata scelta per essere liberata, dissolvendone le catene come fossero di puro vapore.
Un attimo dopo, la ragazza fu libera.
“Incredibile...” disse incredula “... come è stato possibile?”
“Non perdete tempo ora...” mormorò una delle ragazze prigioniere “... ora dovete trovare il modo per liberarci tutte...”
“Cosa facciamo ora?” Chiese la ragazza liberata a Lilith. “Bisogna trovare un piano... e senza farci scoprire da quegli uomini, o sarà la fine...” e restò, come tutte loro, a fissare Lilith.
http://www.vodkaster.com/var/vodkaster/storage/images/films/sleepy-hollow-la-legende-du-cavalier-sans-tete/screenshots/117450e-image-de-sleepy-hollow-la-legende-du-cavalier-sans-tete-4698/22244902-1-fre-FR/117450e-image-de-Sleepy-Hollow-la-legende-du-cavalier-sans-tete-4698.jpg
Intanto, nella grotta, Parsifal era alle prese con misteriose voci.
“Noi viviamo qui.” Disse la voce al cavaliere. “Il nostro popolo vive qui da sempre... tu sei l'intruso, non certo noi.”
Un'altra voce, accanto a chi aveva parlato, cominciò a ridere.
“E comunque” continuò quella voce che aveva parlato “dovresti pensare a te e alla tua sorte, piuttosto che a noi... visto che difficilmente ti faranno uscire vivo da quella grotta, amico.”
“Già, sei nei guai!” Esclamò l'altra voce, per poi ridere nuovamente.
Guisgard
10-07-2012, 03.37.13
“Non troverete nulla, milady...” disse Acerno ad Altea “... il serpente l'ho ridotto in brandelli, per poi farne cenere... e quella ho seppellito sotto quel piccolo tumulo... venite, usciamo da questo posto...”
Tornò sulle rocce per poi gettarsi in acqua e cominciare a nuotare.
“Gettatevi in acqua, milady...” fece il re “... vi farà dimenticare questa insopportabile calura...”
Finito di nuotare, raggiunse la sponda opposta e si stese al Sole.
“Vi consiglio” mormorò il re “di mettervi al Sole, o quei vestiti non vi si asciugheranno... e chissà poi a corte cosa penseranno!” E scoppiò a ridere.
Poi tornò serio di colpo.
“E' inutile...” disse fissando il cielo “... nessuno sa come risvegliare nostro figlio...”
Ad un tratto, in groppa ad un asino, arrivò un servitore del re.
“Maestà!” Gridò. “Presto, dovete subito tornare al castello!”
“E giungi così, senza annunciarti, lazzarone?” Ridendo il re. “Magari potevi interrompere la nostra intimità!” Voltandosi a fissare Altea. “Avanti, cos'hai da strillare tanto?” Tornando a guardare il servo.
“Dovete tornare subito al castello...” agitato il servo “... lady Armelia ha fatto chiamare nuovamente Mizasar per tentare di risvegliare il principino...”
A quelle parole, Acernò si alzò di colpo, con lo sguardo inquieto e i pugni serrati per la rabbia.
Guisgard
10-07-2012, 03.40.21
Al suono del corno, di nuovo due soldati raggiunsero Cavaliere25 che era di guardia.
“Allora...” disse uno di quelli “... cosa succede stavolta? Non ci avrai fatto venire di nuovo quassù per niente!”
Altea
10-07-2012, 09.43.41
Il serpente era stato bruciato..ma forse nella terra vi erano ancora dei resti di materiale del serpente, presi la collana col ciondolo che conservavo gelosamente, lo aprii senza farmi notare, lo guardai..dentro il dipinto di un giovane cavaliere, il caro fratello che mori per la Chiesa..subito misi della terra dove era stata messa la cenere del serpente nel medaglione.
Si avvicinò il re Acerno e mi alzai repentinamente, era ora di andare e lo seguii gettandomi in acqua e arrivata alla sponda opposta del ruscello mi misi sotto il sole come suggeritomi dal re, un pò sorrisi, la cosa era buffa.."Maestà, davvero pensate che bastino delle vesti bagnate per destare scandalo...l'apparenza inganna, non sapete?"
Ad un tratto arrivò un servitore del re e quando avvisò dell'arrivo di un certo Mizasar al castello il re si mostrò adirato, dal volto rilassato di prima passò a un volto contratto dalla rabbia e mi avvicinai a lui.."Maestà che succede? Rilassatevi, ditemi chi è questo uomo di cui parla il vostro servitore, uno di quelle persone che vostra moglie dice potrebbe salvare vostro figlio? Dobbiamo tornare al maniero" dissi tenendo il medaglione tra le mani, forse era un alchimista o qualcosa del genere e magari la cenere del serpente potrebbe essere servita come antidoto, sperai vivamente.
cavaliere25
10-07-2012, 09.54.20
guardate la indicando la selva e fissatela bene poi guardate su quello spuntone ce un cavaliere su un cavallo sta succedendo qualcosa è meglio se ci prepariamo a difenderci i nemici sono qui e stanno avanzando sempre di più date l'allarme di difesa e avvisate il capitano
Talia
10-07-2012, 13.49.30
Uscimmo in fretta dalla chiesa e subito riprendemmo la strada che conduceva verso nord... ero ancora scossa e il pensiero di quella chiesa, di quel ritratto ripetuto mille volte sulle pareti e poi scomparso, di quella visione continuava a tormentarmi... sentivo che c’era un messaggio celato in tutto questo... sentivo che tutto ciò che avevo visto e sentito lì era come un insieme di segnali... eppure non riuscivo a decifrarli, non riuscivo a comprendere in pieno cosa vi fosse celato dietro a tutto ciò... tutto sembrava condurmi verso quella misteriosa profezia ed incontro a quella maledizione dal nome tanto insolito di Gioia... ma cosa diceva quella profezia ancora non ero riuscita a scoprirlo, né sapevo cosa in definitiva fosse la Gioia... e, sopra a tutti questi dubbi ed incertezze, una domanda si faceva brutalmente strada tra i miei pensieri: perché io? Perché tutto ciò era stato mandato proprio a me?
La strada procedeva tortuosa e sconnessa, intanto... anche Guisgard era pensieroso, lo sentivo... eppure non osai chiedergli niente... pensai che probabilmente i suoi pensieri erano rivolti a problemi di natura totalmente diversa dai miei, ma di certo non meno pressante.
Incontrammo delle persone lungo la strada, ma stranamente sembravano essere tutti troppo occupati o avere troppa fretta anche solo per darci un’informazione... la Festa del Grano, la processione del Santo Patrono... non ero riuscita a cogliere neanche il nome del santo che si festeggiava e questo, per qualche strana ragione, mi causò un leggero senso di disagio... e poi perché nessuno era disposto a fermarsi neanche per un istante?
Infine raggiungemmo una zona in cui la strada si faceva più pianeggiante e qui, proprio in prossimità di un’ampia curva, sorgeva un pozzo.
Guisgard decise di fermarsi ed io ne fui sollevata poiché iniziavo ad essere stanca... così smontai da cavallo...
Colse allora dell'uva bianca da una vite e ne offrì a Talia.
“Mangiala, è molto dolce...” le sussurrò.
Poi, voltandosi, vide un uomo accanto al pozzo.
“Scusatemi...” avvicinandosi il cavaliere “... vorrei chiedervi dove conduce questa strada?”
“Tornate indietro...” fece quell'uomo.
“Non possiamo...”
“Oltre è pericoloso...” disse l'uomo “... meglio tornare indietro, dove la terra è conosciuta...”
“Perchè, cosa c'è alla fine di questa strada?”
“Una città perduta” rispose l'uomo “che molti hanno cercato, ma che nessuno è tornato mai per descrivere...”
“Che città?”
“Gioia Antica...” fissandolo l'uomo “... la Città degli Opposti... vi regna una regina... ella è bellissima, ma ama solo l'Arciduca e per voi non avrebbe pietà...”
Guisgard allora si voltò a fissare la strada davanti a loro.
Sentii chiaro e forte il dubbio sorgere nella mente di Guisgard a quelle parole dell’uomo... eravamo inseguiti e non potevamo tornare indietro, ma se procedere si fosse rivelato davvero altrettanto pericoloso?
Eppure, a mio parere, non avevamo scelta: i Cavalieri della Luna Nascente erano una certezza dietro di noi, il pericolo in quella città di fronte a noi invece era solo una possibilità.
“Gioia Antica...” dissi all’improvviso, come destandomi da quei pensieri “Un nome particolare! E’ davvero insolito scoprire quanti e quanti luoghi, in questa zona, riportino la parola ‘Gioia’...”
Tacqui per un istante, poi, senza attendere la risposta dell’uomo, soggiunsi: “Come mai la definite ‘La Città degli Opposti’, signore?”
Guisgard
10-07-2012, 19.24.45
“Quell'uomo” disse Acerno ad Altea “altri non è che un falso, un bugiardo. Una serpe pericolosa come quella che ha morso mio figlio...” i suoi occhi erano carichi di rabbia “... magari potessi schiacciarlo e farlo a pezzi, per poi bruciarlo e sotterrarlo con le mie mani! Purtroppo, però, mia moglie sembra avere una cieca fiducia in lui...”
“Tornerete al castello, maestà?” chiese il servitore.
“Si...” annuì il re “... prendo i cavalli.
Il servo allora fissò Altea con uno strano sorriso.
Guardava le vesti bagnate della ragazza.
“Vedo che è stato un piacevole pomeriggio, milady...”
Un attimo dopo tornò Acerno con i loro cavalli.
“Venite con noi, milady, o restate a prendere il Sole in attesa di asciugare i vostri vestiti?” Domandò il re alla ragazza.
Guisgard
10-07-2012, 19.29.24
Chiamati dal corno suonato da Cavaliere25, giunsero i due soldati.
Però ciò che indicava il boscaiolo ora non era più visibile.
Tuttavia qualcosa era rimasto.
Si trattava degli avvoltoi apparsi in seguito al misterioso cavaliere visto da Cavaliere25.
Erano tutti fermi lungo la merlatura delle torri, come in attesa di qualcosa.
“Non mi piacciono quegli uccellacci.” Disse uno dei soldati. “Dobbiamo trovare il modo di liberarcene...”
Altea
10-07-2012, 22.14.22
Il re non aveva molta fiducia in quell'uomo ma voleva tornare al castello e subito andò a prendere i cavalli, non diedi attenzione alle parole di quel servitore pettegolo e subito il re tornò, sembrava molto innervosito.
"Vengo con voi maestà...si è levato di nuovo il vento caldo da sud e i vestiti si asciugheranno subito..questo bagno è stato molto rigenerante, vero maestà? A discapito di quello che pensa il vostro servitore.." e guardai l'uomo con aria di sfida.
Montai in sella al bianco cavallo, non c'era tempo da perdere e non potevo perdere l'occasione di conoscere l'uomo giunto al maniero.
elisabeth
10-07-2012, 22.33.26
La porta si apri' sotto i colpi incessanti.....io rimasi accanto a Vivian sino a quando vidi aprirsi il luogo dove ci saremmo fatti altre mille domande.....la vidi,la donna con lasua bimba ...aveva gli stessi abiti di quando chiedeva al Monaco di partire in fretta.....perche' doveva andar via..senza aspettare il sorgere del sole....mi feci spazio tra gli uomini ed entrai nella stanza...."....Vi ricordate di me ?.....ci siamoviste qualche giorno addietro...volevate partire...vi ricordate ?......"....I suoi occhi sembravano persi nel vuoto...erano umidi...di pianto, la bimba era li' tra le sue braccia...sembrava tranquilla ..la stanza non era ampia e non vi era traccia dei cigni..non li' almeno, " Volete ancora andare via ?....volete venir via con me...."...
Lilith
10-07-2012, 22.41.06
Tutte le ragazze contavano su di me. Non potevo deluderle e soprattutto non potevo lasciarle morire ingiustamente.
"Come vedete, non indosso dei vestiti da donna, ma degli abiti che ho trovato per strada... se camuffo la mia voce e nascondo il mio viso potrei entrare in un carro di quei finti mercanti e capire dove nascondono le chiavi per liberarvi. Tu verrai con me, ma prima dobbiamo trovare degli stracci da farti indossare per non farti riconoscere." dissi, rivolgendomi alla ragazza che avevo liberato.
Mi ricordai poi del cavallo bianco della fanciulla che avevo incontrato in precedenza. L'avrei liberato, avrebbe potuto avvertire i parenti della sfortunata ed almeno lei sarebbe sopravvissuta alle crudeltà di quegli uomini.
cavaliere25
10-07-2012, 23.11.20
state attenti a guardarli bene sono in posizione di attacco ho stanno aspettando un segnale dobbiamo difenderci ho rischiamo che ste bestiacce faranno il loro pasto fresco
Guisgard
11-07-2012, 01.30.08
Quegli avvoltoi se ne stavano lungo la merlatura, come in attesa di qualcosa.
Uno dei due soldati tentò di contarli, ma la cosa si dimostrò subito difficoltosa.
Infatti, ad ogni passaggio, quegli uccelli sembravano aumentare di numero.
“Forse occorreranno gli arcieri.” Disse uno dei soldati. “Vado ad avvertire qualcuno degli ufficiali.”
“Vengo con te.” Mormorò l'altro soldato. “Non mi va di stare sotto tiro di quelle bestiacce... mi raccomando, tienili d'occhio tu quegli uccellacci.” Rivolgendosi poi a Cavaliere25.
E i due soldati andarono via.
Ad un tratto giunse il falco Alberico.
Si posò accanto a Cavaliere25 e restò a fissarlo.
Guisgard
11-07-2012, 02.14.09
Reas e Cristansen sfondarono la porta e tutti loro entrarono così in quella stanza.
Qui trovarono la misteriosa donna con la sua bambina.
Elisabeth tentò di parlarle, ma la donna ascoltava senza rispondere nulla.
Poi, ad un tratto, scosse il capo.
“State indietro, vi prego...” disse, rompendo finalmente il suo silenzio “... indietro, vi prego...”
“Vogliamo solo aiutarvi, milady...” cercando di tranquillizzarla Reas “... lady Elisabeth ha ragione... venite via con noi... a Tylesia... lì sarete al sicuro...”
“Chi sono mamma?” Chiese la piccola a sua madre.
“Nessuno, piccola mia...” accarezzandola quella “... non sono nessuno... ora andremo via, tranquilla...”
“Andare dove?” Fissandola Reas. “Nella selva? E' troppo pericoloso per una donna e una bambina.”
La donna, per tutta risposta, guardò il cielo e si avvicinò all'unica finestra della stanza.
In quel momento il cielo cominciò a schiarirsi e pian piano il Sole apparve all'orizzonte.
Una luce, chiarissima ed intensa, allora avvolse la madre con la sua bambina.
In un attimo tutto in loro mutò.
Gli occhi divennero di un colore indefinito e lucidissimo, la pelle si ricoprì di piume e in un momento, tanto breve quanto intenso, due bellissimi cigni presero il loro posto.
Tutto questo sotto gli occhi increduli di Elisabeth, Reas, Cristansen e Vivian.
E terminata quella strabiliante ed incredibile mutazione, i due cigni volarono via.
http://i52.tinypic.com/qprrtd.jpg
Guisgard
11-07-2012, 02.33.12
“Io so dove trovare dei vestiti.” Disse la ragazza liberata a Lilith. “Seguimi.”
La ragazza la condusse così in una stanzetta piena di stoffe e abiti di varie taglie e di diversi colori.
“Non so cosa commercino questi uomini...” fece la ragazza “... ma qui possiamo trovare tutto ciò che ci occorre per travestirci e passare inosservate... ah, io mi chiamo Cletya.” Sorridendo. “Tu cosa fai? Resti con i tuoi abiti, oppure cerchi qualcos'altro per camuffarti?” Si guardò intorno. “Ecco!” Esclamò. “Ho trovato questa giubba, con camicia, pantaloni e stivali! Così sembrerò un uomo!”
Ad un tratto si udirono delle voci provenire da fuori.
Voci che chiamavano Lilith.
Era Redentos che la stava cercando.
Cletya si accostò alla piccola finestra di quella stanza e vide che insieme al cavaliere c'era anche Heyto.
“Ti stanno cercando!” Impaurita. “E c'è anche il capo di questi maledetti! Se mi trovano per me sarà la fine!” E cominciò a tremare e a piangere.
Guisgard
11-07-2012, 03.02.18
Il servitore rispose con un ghigno a quello sguardo di sfida di Altea.
Subito dopo, i tre si incamminarono verso il castello.
Giunsero al maniero poco dopo e immediatamente Acerno corse nella sala del trono, facendo segno ad Altea di seguirlo.
Lì trovarono lady Armelia.
“Vedo che sei tornato...” disse fissando Acerno “... i tuoi piaceri al fiume sono dunque stati così brevi?” Lanciando poi un'occhiata ad Altea.
“Mi è stato riferito che è ritornato quell'uomo...” fece il re.
“Sono stata io a farlo chiamare.” Lo interruppe lei. “E' l'unico che può salvare mio figlio.”
“E' anche mio figlio!”
“Davvero?” Fissandolo lei. “Eppure a te non sembra preoccupare troppo la sua sorte... visto il modo in cui trascorri il tuo tempo...” e guardò di nuovo Altea.
“Di cosa ti lamenti?” Replicò lui. “Sei tu che hai deciso di chiuderti in quella stanza che sembra essere ora un santuario! Se tu non fossi così fredda...”
“A me è indifferente cosa fai.” Lo interruppe di nuovo lei. “A me interessa solo di mio figlio.”
“Già!” Esclamò lui. “Questa la verità! Per te esiste solo il bambino!”
“Sono sua madre!”
“Ma sei anche mia moglie!”
“Basta!” Gridò lei. “Basta, ti odio! Ti odio! Perchè quel serpente non ha morso te? Perchè il mio bambino e non te? Vorrei vederti morto! Morto!”
“Un giorno accadrà...” mormorò lui, per poi uscire dalla sala.
Guisgard
11-07-2012, 03.26.01
L'uomo fissò Talia ed annuì.
Poi, ascoltando ancora la ragazza, alzò gli occhi verso la strada che si apriva davanti a loro.
“Gioia Antica” disse “è abitata da due razze diverse ed opposte, che si dividono quella terra sin dalla fondazione della città.”
“Razze opposte?” Ripeté Guisgard. “Che volete dire? Che vi abitano due differenti etnie? E in cosa differiscono? Nel colore della pelle? Nelle tradizioni? O forse nel proprio Credo?”
“Fissandoli” rispose l'uomo “non notereste differenze. Hanno aspetto comune, come noi e come tutti coloro che abitano questi luoghi. Le vere differenze sono interiori. La popolazione di Gioia Antica si divide in due razze... una di veritieri ed una di mentitori.”
“Come sarebbe?” Incuriosito Guisgard.
“Gli uomini di una razza” spiegò l'uomo “dicono sempre e solo la verità, mentre quelli dell'altra razza mentono costantemente e spudoratamente.”
“E come è possibile riconoscerli?” Chiese il cavaliere. “Insomma... avranno dei tratti distintivi...”
“Si sa solo” rispose l'uomo del pozzo “che una razza veste sempre di rosso e un'altra sempre di verde. Ma nessuno sa dire quale colore indichi i veritieri e quale i mentitori.”
“Che assurdità!” Esclamò Guisgard.
“Credete?” Fissandolo l'uomo. “Gioia Antica non è una città comune... nessuno, fra quelli partiti a cercarla, è mai tornato per raccontarla e descriverla... si sa solo che sorge, ammesso che esista davvero, sulla via che corre lungo il confine Settentrionale del ducato... idealmente, come una strada che lega questa terra ad un'altra terra...”
“Quale?”
“Sygma...” disse l'uomo.
“Perchè tutti la cercano?”
“Perchè Gioia Antica non è una città come le altre.” Rispose l'uomo. “Essa rappresenta la più alta metafora della vita con i suoi opposti... il mondo è diviso nella Gioia e nella tristezza, nel bianco e nel nero, nel Bene e nel Male... non esistono altre condizioni per l'umana natura... chi vi dice di essere sereno o tranquillo in realtà è solo prossimo ad uno di quei due stati universali... la tranquillità o è rassegnazione, o preludio alla Gioia o alla tristezza... questo è il mondo nella sua assoluta ed immutabile condizione... e Gioia Antica, con i suoi opposti, riesce a ritrarre il mondo in maniera perfetta...”
Guisgard allora si voltò a fissare la strada, avvertendo un senso di inquietudine e smarrimento.
Poi si avvicinò a Talia.
“Cosa ne pensi, Gioia?” Sussurrò. “Non credo ci sia molta scelta... tu cosa vuoi fare? Ti senti di proseguire?”
cavaliere25
11-07-2012, 12.00.54
hei amico mio dissi guardando il falco come stai? hai visto quanti avvoltoi che ci sono mi sa che sta per succedere qualcosa qui tu cosa ne pensi?
Altea
11-07-2012, 14.34.15
Arrivammo subito al maniero e il re mi fece segno di seguirlo nella sala reale, dove vi era lady Armelia ad aspettarlo inquieta e nervosa. Notavo gli sguardi accusatori della bellissima donna..già nulla è come appare, e l'apparenza inganna e mi infastidiva essere oggetto di sguardi e pensieri accusatori mentre loro non conoscevano la mia persona.
Mi misi in un angolo, cercavo Fyellon con lo sguardo ma fui distratta dalle urla e liti del re e della regina..faceva davvero male vederli cosi. Tutto per una serpe..il simbolo della malvagità e del pettegolezzo.
Il re usci dalla stanza arrabbiato auspicando la sua morte come la desiderava la regina e mi avvicinai ad ella "Lady Armelia, vi posso assicurare che vi ho portato rispetto e nulla successe col re, non avrei mai potuto offendere la vostra persona e il vostro onore, anzi il re vosto marito da quel che ho capito, parlando, vi ama follemente, e credetemi soffre pure lui per tutto questo" speravo ella mi credesse, volevo aiutarla a salvare il principino "Ma ditemi, il servitore ha detto è giunto al castello un uomo che forse può guarire il piccolo? Di chi si tratta, è possibile parlare con lui?"
Talia
11-07-2012, 17.01.39
Ascoltai le parole dell’uomo in silenzio, le domande di Guisgard e le sue risposte, quell’allusione a Sygma e poi la sua spiegazione sulla natura della popolazione di Gioia Antica... due razze, due diverse indoli e ciò che quell’uomo definiva ‘la più alta metafora della vita’...
Non ero d’accordo con lui: niente di tanto assoluto poteva essere considerato paradigma della vita reale, pensavo...
E tuttavia non dissi niente.
“Cosa ne pensi, Gioia?” Sussurrò. “Non credo ci sia molta scelta... tu cosa vuoi fare? Ti senti di proseguire?”
“Lo hai detto tu...” risposi piano “Non abbiamo molta scelta! E poi... sappiamo perfettamente cosa ci aspetterebbe se decidessimo di tornare indietro... mentre di fronte a noi è ancora tutto ignoto!”
Per un istante spostai gli occhi in avanti, nel tentativo non di vedere ma di percepire ciò che ci aspettava... eppure era difficile, la mia mente era come oscurata da un fitto muro di nebbia...
Sospirai preoccupata, ma poi tornai a sorridere...
“Io dico di proseguire!” mormorai allora “Quest’uomo non è neanche sicuro che questa misteriosa città esista davvero... e quand’anche fosse... beh, io so che niente di male potrà mai accadere finché siamo insieme, Guisgard! Assolutamente niente!”
Guisgard
11-07-2012, 18.50.42
Guisgard annuì a quelle parole di Talia.
“Si, non abbiamo poi molta scelta...” disse “... dunque è inutile attardarci ancora... meglio partire subito.” Si voltò allora verso quell'uomo. “Vi ringrazio delle vostre indicazioni, messere.”
L'uomo sorrise.
“Noi proseguiamo.” Continuò il cavaliere.
“Che Dio vi assista, ragazzi.” Disse l'uomo, per poi andare via e svanire nella boscaglia.
Guisgard e Talia, allora ripartirono, seguiti da Sheylon.
Ripresero la strada, che dopo alcune miglia diventò sentiero, cominciando a serpeggiare tra i pendii scoscesi di quei monti addormentati.
Ad un certo punto in lontananza apparve un alto monte, che dominava l'intera zona con la sua solennità e sulle cui pendici apparivano strani e misteriosi bagliori.
E in quel momento una raffica di vento, breve ma intensa, soffiò tutt'intorno.
“Il sentiero va in direzione di quel monte d'avanti a noi...” indicò Guisgard a Talia “... sembra una direzione obbligata...” fissò allora Sheylon che tradiva nervosismo “... sta buono, Sheylon...”
Ripresero allora il cammino.
Ad un certo punto, sulla strada apparve una figura.
Era a cavallo di un ronzino dal colore paglierino e strimpellava una rotta.
“Ehi, menestrello!” Chiamò Guisgard.
Quello alzò gli occhi e li fissò.
“Dove giunge questo sentiero?”
“Siete già giunti.”
“E dove?”
“Seguitemi.” Disse il menestrello.
Il sentiero in quel punto svoltava tra fitti alberi incentrati e attraversato quel punto apparve una locanda sul sentiero, sulla cui porta pendeva un'insegna di legno sulla quale c'era scritto “La Lucciola”.
Talia
11-07-2012, 19.33.24
Procedemmo su quella strada per qualche tempo... lo scalpiccio dei nostri cavalli ed il pesante ma felpato passo di Sheylon era tutto ciò che si udiva intorno a noi... quasi ci trovassimo in un luogo fuori dal tempo... quasi fossimo rimasti soli al mondo...
Ed una strana sensazione iniziò a farsi largo nella mia mente, allora... una sensazione di disagio che si intensificava ad ogni passo... tentai di attribuire quella situazione al nervosismo crescente di Sheylon, che Guisgard tentava invano di arginare, ma dentro di me sapevo che non era così... dentro di me sapevo che quella sensazione non dipendeva da Sheylon, anche se probabilmente la tigre avvertiva la mia stessa atmosfera insolita intorno a noi e questo lo rendeva guardingo e agitato.
Sorrisi ed annuii alle parole di Guisgard...
“La strada sale verso un monte?” mormorai “Molto bene... la cittadina di cui parlavano non può essere tanto lontana, dunque! Sono stanca, sai... e non vedo l’ora di arrivare!”
Aumentammo leggermente l’andatura, dunque... la strada continuava a salire incessantemente ed anche Luthien e Peogora presto iniziarono a tradire affaticamento...
“Ehi, menestrello!” Chiamò Guisgard.
Quello alzò gli occhi e li fissò.
“Dove giunge questo sentiero?”
“Siete già giunti.”
“E dove?”
“Seguitemi.” Disse il menestrello.
Il sentiero in quel punto svoltava tra fitti alberi incentrati e attraversato quel punto apparve una locanda sul sentiero, sulla cui porta pendeva un'insegna di legno sulla quale c'era scritto “La Lucciola”.
Rimasi come interdetta per un attimo... non avrei saputo dire perché, ma ero certa che non eravamo arrivati dove io credevo... eravamo sulla strada per una città, ma non avvertivo nessuna città di fronte a noi...
“Non capisco...” sussurrai a Guisgard, accostando molto il mio cavallo al suo “Non capisco! Dove siamo?”
Guisgard
11-07-2012, 21.10.37
“Non so dove siamo...” disse Guisgard a Talia “... tutto è mutato all'improvviso... tutto troppo presto... l'aria, il vento, il paesaggio...”
Il menestrello fece segno di seguirlo e condusse così i due in quella locanda.
Una donna apparve sulla staccionata e si fermò a guardare i nuovi venuti.
Davanti all'edificio vi era un piccolo spiazzo, con castagni, olmi e faggi che sventolavano i loro rami al fresco vento che giungeva dai monti e sprigionando un leggero profumo di campo.
Qui alcune galline razzolavano tra il terreno e l'erba alta, mentre, poco vicini, alcuni maiali si spintonavano in un recinto pieno di fango.
“Madama Plaizburg...” disse il menestrello rivolgendosi alla donna “... vi porto due nuovi clienti...”
“Veramente” intervenne Guisgard “noi non siamo intenzionati a fermarci qui. Vedete, cerchiamo un posto in cui dimorare... una città magari... e solo lì poi penseremo a trovare un alloggio.”
“Ci siete già, cavaliere.” Disse la donna senza scomporsi troppo.
“Siamo già dove?”
“Nella città che cercavate.” Rispose la donna. “Non ne troverete altre qui.”
“Una città?” Ripeté Guisgard.
“Si, Gioia antica.” Annuì la donna. “E lì non troverete altre locande. Vi è una sola ed è questa.”
“Io non vedo nessuna città!” Esclamò Guisgard.
La donna allora fece segno ai due di seguirla.
Li condusse sul retro della locanda dove dominava uno straordinario scenario.
Il Sole di quel tardo pomeriggio di Luglio batteva senza sosta su quella maestosa ed infinita distesa di granito lucido e levigatissimo.
Questa marea vasta e scintillante saliva tra le pendici del monte, avvolgendolo come una spirale che i riverberi solari sembravano quasi animare, fino su una tenera rupe, dove sorgeva la parte alta della città, arroccata attorno ad un monumentale maniero anch'esso di purissimo granito.
Cinte murarie serpeggiavano in altezza e larghezza di quella rupe, mentre slanciate torri merlate sorgevano tra chiese, case e piazze adornate con statue e monumenti.
E mano mano che calava, il Sole del meriggio alternava sulle cupole e sulle guglie della città intriganti e mutevoli giochi di colori che si rincorrevano, si avvicendavano, fino a confondersi e disperdersi in infiniti riflessi screziati e variegati, che si riversavano poi dalla rupe fino a toccare quasi le lontane nuvole del cielo, generando ombre e schegge di sconosciuta meraviglia.
Il sentiero che tagliava quei luoghi, d'un tratto mutò in una strada che sembrava condurre direttamente alle porte di Gioia Antica.
http://cfile227.uf.daum.net/image/201C664E4F6EC1DC20B841
Guisgard
11-07-2012, 21.43.12
“Quegli avvoltoi” disse il falco a Cavaliere25 “non mi ispirano niente di buono. Non mi piacciono. Prevedo solo due possibilità per te, ragazzo... e quella che ti consiglio è di andartene da qui. E alla svelta!”
Talia
11-07-2012, 21.55.35
La donna ci condusse nella locanda ed attraverso di essa...
Guisgard aveva ragione: era cambiato tutto troppo in fretta... era cambiata l’atmosfera ed il clima, persino il vento era cessato di colpo ed a me sembrava quasi che fosse cambiata addirittura la densità dell’aria che si respirava lì... quasi come se persino l’aria in quel posto fosse appesantita...
Sospirai come a voler dissimulare la tensione, mentre il disagio che avevo già iniziato a sentire lungo la strada aumentava a dismisura...
Cercai la mano di Guisgard, dunque... e finalmente trovarla, e stringerla, ed intrecciare la mia alla sua, mi dette nuova forza... chiusi gli occhi e lasciai che quella mano mi guidasse attraverso la locanda fino ad uscire di nuovo fuori da una porta sul retro...
Sentii la luce calda e rossastra di quel tardo pomeriggio tornare ad accarezzarmi la pelle, allora, sentii l’aria densa avvolgermi di nuovo... ma fu solo per un attimo... poi la mia attenzione fu attratta dall’evidente sorpresa che attraversò Guisgard.
Sentii il suo respiro per un istante venir meno, sentii lo stupore pervaderlo e la sua mano tremare appena... non disse niente ed io non feci domande... rimasi immobile con gli occhi chiusi, assaporando ciò che ci circondava attraverso le sue sensazioni e più piccole reazioni...
“Bene...” mormorai infine, con un piccolo sorriso, rompendo il silenzio “Credo che prenderemo una stanza, dopotutto!”
elisabeth
11-07-2012, 22.04.07
A nulla valsero le nostre parole......e la donna con la sua bimba ripresero le loro non umane sembianze...e spiccarono il volo.....volare , l'unica liberta'.....la liberta' sognata dall' uomo...il volo....Mi avvicinai alla finestra da dove ebbi la possibilita' di seguire i due cigni sono a quando non furono piu' visibili ai miei occhi......" Reas avvicinatevi.....questo e' quello che vi raccontai prima di buttarci nella ricerca dei cigni...vi dissi che cercavo un posto dove la luna cedeva il passo al sole e viceversa...era li' che il tutto si trasformava, ecco ora il mistero si e' rivelato ai vostri occhi...questo puo' essere il processo di un grande Amore.....e la sofferenza di Goz....le persone che ama, racchiuse in una maledizione, ma nella vostra citta' la parola Amore non esiste....e per voi forse..anche cio' che avete visto con i vostri occhi diventa solo una strana magia....Messer Cristansen, vi ho condotto sino a qui e non so neanche perche'....anche perche' voi credete nell' Amore.....ora non so piu' cosa fare.........i cigni andranno via in luoghi sicuri..oppure cercheranno la via per cercare Goz...ma una madre protegge sempre suo figlio e se sente pericolo...Goz non li rivedra' mai piu'.......Credo che a questo punto debba ritenere libero dalla vostra promessa voi Reas....tornate a Tylesia..la Regina ha bisogno di voi sopra ogni altra cosa al mondo...non c'e' nessuno su cui si possa affidare......Voi messere portere Vivian in un posto sicuro......e io....non ho idea......questa storia e' una strana storia........chissa' perche' sono capitata..su quel Benedetto Carrozzone..."......Istintivamente uscii da quella stanza e scesi la scala che riportava al cortile...c'era la selva li' fuori....c'era un po' d'aria di casa
cavaliere25
11-07-2012, 23.55.38
ok ma mi hanno dato un ordine dissi devo sorvegliare questi uccellacci lo so che mi potrebbero attaccare devo trovare un riparo dove non possono toccarmi tu hai qualche idea amico mio domandai fissandolo e aspettando una sua risposta veloce
Guisgard
12-07-2012, 03.23.38
Lady Armelia ascoltò con attenzione ogni parola di Altea.
“Si...” disse la regina “... è da poco arrivato un uomo straordinario... l'unico forse in grado di salvare il mio bambino...”
Proprio in quel momento giunse un servitore ed annunciò il misterioso nuovo arrivato.
Nella sala allora entrò un uomo.
Era piccolo e dai tratti duri e marcati.
Gli occhi sottili e penetranti, i lineamenti mai rilassati e lo sguardo indagatore.
Avanzò di qualche passo, fino a fermarsi e lasciando che la regina gli andasse incontro.
“Maestro Mizasar!” Esclamò Armelia. “Sono felice di rivedervi!”
“Milady...” con un leggero inchino del capo lui.
“In questa casa è entrato il male” disse lei “e solo voi potete aiutarci... è il Cielo che vi manda.”
“In tutte le cose vi è una forza vitale” fissandola lui “e noi dobbiamo solo far sì che quella di vostro figlio possa continuare a pulsare in lui...” fissò poi Altea “... chi è questa donna?” Chiese.
“E' lady Altea.” Rispose Armelia. “E' da poco giunta al castello, insieme ad un cavaliere. Ditemi... salverete il mio bambino?”
“Bisogna sperare, milady...” mormorò il guaritore “... sperare... ma prima vorrei vedere il bambino...”
“Si, subito.” annuì lei. “Seguitemi, prego.”
La donna aprì una porta e si ritrovarono in una stanza illuminata da decine di candele bianche.
Ovunque vi erano crocifissi e immagini della Vergine col Bambino, di Santi e di Angeli.
E su un letto, coperto da un velo bianco, stava il corpicino del piccolo principe.
Nel vedere quel bambino, Altea fu scossa da una profonda pena.
Guisgard
12-07-2012, 03.38.11
“Milady...” disse Cristansen avvicinandosi ad Elisabeth “... io non posso più tornare a Tylesia come voi ben sapete... non ho più una casa, né uno scopo... ma vi sono debitore... cosa avete deciso di fare? Di arrendervi? Non credo accadrà. Conosco un po' le persone e voi non siete donna da tirarsi indietro. Cosa decidete di fare? Volete fuggire via? O continuare a cercare quei cigni? Decidete voi ed io accetterò tale decisione.”
Arrivò anche Reas.
“Milady, avevate ragione su tutto...” rivolgendosi ad Elisabeth “... quei cigni... beh, si, credo siano il frutto di un incantesimo o di qualcosa di simile... ma dico che dobbiamo continuare la nostra ricerca... del resto sono cigni, non aquile o falchi... non possono andare poi così lontano. E poi, da quanto abbiamo visto, al tramonto torneranno di nuovo con fattezze umane e una donna con la sua bambina piccola non possono certo attraversare questa selva con l'oscurità. Dovranno fermarsi in qualche posto e noi sfrutteremo tale vantaggio per trovarli. Cosa ne dite, amici?” Chiese poi a tutti loro.
“Io sono d'accordo con voi, Reas.” Disse Cristansen.
“Anche io.” Annuì Vivian.
Tutti allora fissarono Elisabeth.
Guisgard
12-07-2012, 03.51.25
“Ragazzo mio...” disse Alberico a Cavaliere25 “... quegli avvoltoi sono il preludio di ciò che sta per accadere... a Tylesia ci sarà una feroce battaglia e quegli uccellacci attendono le carcasse delle vittime che ci saranno... tu hai due possibilità, amico mio... o fuggire via prima che tutto cominci, lasciando questa città al suo destino... oppure restare e combattere per difendere gli innocenti e i più deboli... ma sappi che in questo caso sarà quasi un suicidio per te... scegli tu cosa fare...”
Guisgard
12-07-2012, 04.22.25
La locandiera, a quelle parole di Talia, annuì e fece un cenno per farsi seguire.
Guisgard, che ancora stringeva la mano di Talia, seguì con la ragazza la locandiera all'interno, fino al bancone centrale.
“Vediamo un po'...” disse la donna, facendo scorrere il suo dito sul margine del registro clienti “... ecco, questa andrà benissimo...” alzò gli occhi e fissò le mani dei due che ancora erano strette l'una nell'altra “... una stanza doppia...”
“Si, ma con letti separati.” Fece Guisgard.
La locandiera lo fissò.
“Siamo...” mormorò il cavaliere “... siamo fratello e sorella...”
La donna allora annuì.
“Begghins!” Chiamò all'improvviso. “Begghins, dove sei?”
Un attimo dopo un uomo entrò nella locanda.
“Ci sono due cavalli là fuori.” Disse la locandiera. “Portali nella stalla e da loro da mangiare e bere.”
L'uomo annuì ed uscì.
“Avevi detto di essere stanca, vero?” Rivolgendosi Guisgard a Talia. “Ora andremo direttamente in camera.”
“Venite, vi mostrerò la stanza.” Fece la locandiera.
“Più tardi” disse Guisgard “potreste portarci del latte caldo e del miele? E dei biscotti se è possibile? Vedete, siamo in viaggio da un bel po' e Talia è stanca ed affaticata.”
“A quest'ora” fece la donna “non so se sono rimasti ancora dei biscotti...”
“Ah...” fissandola Guisgard.
“Ma posso prepararne altri per voi, se volete.”
“Ve ne sarei grato, signora.” Sorridendo il cavaliere. “Davvero.”
“Ci sono anche delle pannocchie” disse la locandiera “che potrei arrostire per voi.”
“Siete davvero gentile.”
Giunsero così davanti alla stanza e la donna li fece entrare.
Rimasti poi soli, Guisgard aprì la finestra, facendo così entrare dentro aria fresca.
E di nuovo apparve quello straordinario spettacolo davanti ai suoi occhi.
Quella grandiosa ed incommensurabile città, quasi sospesa tra questo mondo e quello dei sogni.
“Gioia Antica...” sussurrò lui, perdendosi in quell'incredibile visione.
cavaliere25
12-07-2012, 09.54.32
Guardai Alberico e dissi amico mio siamo arrivati fino a qui e ora è giunto il momento io non scappo davanti a niente neanche a una battaglia se dovrò combattere combatterò con onore e se dovrò morire morirò e cosi guardai quella selva cosi cupa
Altea
12-07-2012, 12.56.35
Ecco che entrò il maestro Mizasar, e il solo fatto che lady Armelia mi avesse rivolto la parola mi rissollevò, pensando fosse un gesto amichevole.
Il maestro Mizasar, mi sembrò una persona davvero misteriosa, non lasciava trasparire nulla..fissava con quei piccoli occhi eppure sembrava conoscere mille cose, anche le più recondite, forse di ognuno di noi.
E rimasi stupita dal fatto che volle sapere chi fossi, mi presentai a lui ma egli non riservò altre parole, e andammo subito nella sala del principino. In fondo aveva detto una cosa davvero saggia "in noi vi è una forza vitale, se la facciamo morire, saremmo inetti e quindi privi di vita".
Entrati nella stanza, l'atmosfera era davvero tetra, mi si raggelò il sangue a quello scenario...il principino steso su quel letto coperto da un velo bianco sembrava davvero morto, e tutto attorno quelle candele come a fargli da veglia..solo il volto sereno della Regina degli Angeli seguita dai suoi piccoli e grandi alati cavalieri davano un senso di beatitudine e sollievo.
"Permettetemi" dissi guardando lady Armelia con dispiacere "sono molto rattristita per il piccolo, ma il principino ha bisogno di luce, milady, con questo velo e queste candele che rischiarano appena il buio di questa stanza sembra..quasi una tomba. Penso che positività in questo momento possa fare altro che bene al piccolo, emanare positività per sconfiggere il Male."
Quasi con timore invece mi rivolsi al maestro.."Maestro Mizasar, io non so se voi siete un dottore, un alchimista, un mago..o cosa ma voglio mostrarvi una cosa..ho pensato, non so perchè che forse sarebbe stata utile." Tolsi la collana, mi avvicinai a un piccolo tavolino e feci cenno al maestro di avvicinarsi, mentre estraevo la terra con la cenere della serpe "Vedete questa? Non è semplice terra, mescolata si trova materiale della serpe che con malvagità ridusse il piccolo in fin di vita, e il re in persona bruciò la serpe e la seppelli nel luogo stesso che io ho visto dove il principino fu morso..potrebbe servire a qualcosa?" lo guardai speranzosa.
elisabeth
12-07-2012, 17.17.59
Gia' messer Cristansen, non aveva piu' un posto dove andare e io avevo il mio amato bosco...quasi un luogo dove rifugiarsi quando la vita sembrava non avere senso.......rimasi a fissare Reas...cosi' colpito da cio' che aveva visto e disposto a lasciare la sua Regina....per ritrovare i cigni......Cristansen con la figlia....che avevano la necessita' di ritrovare un luogo dove rimanere e dove nessuno li avrebbe piu' cacciati......" Qualcuno ha ucciso il monaco.....e non sappiamo chi, sappiamo solo che il monaco ha chiuso i due cigni nella stanza vicino al campanile, non siamo i soli a cercarli...dobbiamo roprendere i nostri cavalli e seguirli......solo cosi' potremo parlare con la donna , conosciamo il suo segreto....e conosciamo Goz, e' l'unica che puo' spiegarci questo straordinario mutamento.......se tutto andra' bene sara' il Capitano Reas a portare a Goz i suoi cigni....per quanto riguarda me..non credo di avere molto da condividere con Tylesia, in realta'..la mia presenza non e' gradita da tutti........allora andiamo ai cavalli amici miei.....hanno un discreto vantaggio..."...
Guisgard
12-07-2012, 20.52.12
Mizasar fissò ciò che Altea gli aveva mostrato.
“Forse si...” disse pensieroso “... forse potrebbe aiutarci... vi attendo stasera nel mio laboratorio... analizzeremo ciò che resta di quel serpente... forse si potrà realizzare un antidoto...” fissò poi Armelia “... posso sempre contare su un luogo da utilizzare come laboratorio, vero?”
“Certo, maestro.” Annuì Armelia. “Ho fatto preparare per voi, appena saputo del vostro arrivo, una stanza da adibire a laboratorio.”
“Eccellente.” Fece l'uomo. “Allora vi attenderò più tardi nel mio laboratorio, lady Altea. Ora vi prego” rivolgendosi ad entrambe le donne “lasciatemi solo col piccolo principe.”
Armelia annuì e fece cenno ad Altea di seguirla per lasciare solo il maestro.
Guisgard
12-07-2012, 20.56.31
Così, dopo le parole di Elisabeth, il gruppo prese i cavalli e si lanciò nella selva, sulle tracce di quei due cigni.
Il Sole, pian piano, cominciò a calare e ad allungare le inquiete ombre di quel mondo primordiale e misterioso.
Ad un tratto, il gruppo giunse presso un ruscello, oltre il quale si poteva vedere, in lontananza, una torre alta e solenne.
“Presto il Sole tramonterà” disse Reas “e i cigni torneranno in forma umana. E' logico prevedere che quella donna e la sua bambina cercheranno un luogo in cui trascorrere la notte. E se fosse quella torre?”
Guisgard
12-07-2012, 21.00.20
Alberico fissò Cavaliere25 ed annuì.
“Hai del coraggio, ragazzo.” Disse il falco. “O forse sei solo un pazzo. E sia, andrai incontro al tuo destino... anzi, andremo incontro al nostro destino... non posso certo lasciarti da solo in questa maledetta situazione!”
Altea
12-07-2012, 22.26.15
Annuii con un leggero sorriso.."Certamente, stasera mi presenterò al laboratorio e speriamo di risolvere questa situazione".
Quando Mizasar ci chiese di uscire lady Armelia non replicò e mi fece cenno di seguirla.
Cosi feci, ma camminando per il corridoio angusto da quella solitudine mille dubbi mi assalirono..come poteva lady Armelia lasciare il suo piccolo nelle mani di un perfetto sconosciuto senza nemmeno sapere cosa stesse succedendo in quella stanza?
Lei si fidava ciecamente, ma nemmeno io conoscevo bene quell'uomo...cosi quando lady Armelia sparì dalla mia visuale, lentamente ritornai nella stanza del principino, posi un orecchio sulla porta ma non sentivo nessun rumore e lentamente aprii senza farmi notare la porta da una parte buia del corridoio, abbassandomi per non farmi notare e sbirciai dentro per vedere cosa stesse succedendo.
Talia
13-07-2012, 01.38.21
Entrammo nella stanza ed io mi lasciai scivolare su uno dei due letti, chiudendo gli occhi... avevamo cavalcato a lungo e senza mai diminuire l’andatura, ed ero così stanca che quasi non sentivo più le gambe... la mia mente, poi, era invasa da mille e più pensieri... le parole dell’uomo al pozzo e quella strana atmosfera che ci aveva accolti lì, la poca eloquenza della locandiera e la sua evidente curiosità circa il nostro arrivo...
E poi quel nome... Gioia Antica... ‘Gioia’...
Sospirai...
Il cavallo procedeva lento sulla stretta strada in salita. I miei occhi erano chiusi e le mie mani stringevano forte la stoffa della sua camicia...
“Sai...” disse lui ad un tratto “Potresti anche non tenerti tanto stretta... anzi, potresti non tenerti affatto!”
“E tu potresti anche lasciarmi aprire gli occhi!” ribattei.
Lui rise piano...
“Questo è escluso!” rispose poi “Altrimenti che sorpresa sarebbe?”
“Tuttavia...” tentai.
“Tuttavia...” mi sussurrò all’orecchio, interrompendomi “Non occorre che ti tieni: io non ti lascerei mai cadere, Gioia!”
Sorrisi appena... poi, sempre mantenendo gli occhi chiusi, lasciai scivolare le mani lungo le sue spalle ed intrecciai la mia mano alla sua, che teneva la briglia.
Anche lui sorrise, baciandomi sulla fronte.
“Tra quanto arriveremo?” domandai ancora, poco dopo.
“Sei stanca?” chiese la sua voce, di un tono più bassa del solito.
“No...” mormorai scuotendo la testa “Solo impaziente!”
Lui non rispose ma mi strinse un po’ più forte ed aumentò l’andatura...
“Ecco...” esclamò ad un tratto, con la voce gioiosa ed eccitata come quella di un bambino “Ecco... ci siamo quasi... tieni gli occhi chiusi ancora per un momento... va bene... conta fino a tre, adesso... poi aprili...”
Sentii la mia voce contare, mentre una forte emozione mi pervadeva tutta... poi i miei occhi si aprirono e, finalmente, di fronte a me si parò uno spettacolo incredibile... una città che sembrava dipinta tanto era stupefacente, candida ed arroccata su di un monte, dominata da un favoloso castello di granito bianchissimo e cinta da alte e slanciate mura dello stesso materiale...
“Oh...” sospirai, quasi senza fiato “Oh, Andros... ma è... è meraviglioso!”
“Ti avevo promesso di mostrarti un luogo magico, Gioia mia... un luogo unico, incantato, speciale... e questa città lo è! Ecco la tua sorpresa, Chymela... la città di Gioia Antica!”
Guisgard aprì la finestra, facendo così entrare dentro aria fresca.
E di nuovo apparve quello straordinario spettacolo davanti ai suoi occhi.
Quella grandiosa ed incommensurabile città, quasi sospesa tra questo mondo e quello dei sogni.
“Gioia Antica...” sussurrò lui, perdendosi in quell'incredibile visione.
Riaprii gli occhi di scatto, il respiro corto ed affannoso... quella visione era stata tanto rapida che mi occorse qualche momento in più per coglierne bene ogni sfumatura... Andros e Chymela... quella città...
Ed improvvisamente mi accorsi che stavo tremando di eccitazione e di meraviglia...
La stessa meraviglia che avvertii nella voce di Guisgard di fronte a quella visione in quello stesso momento, quello stupore che di nuovo mi raggiunse e mi investì... ed allora, per un istante, quasi rimpiansi il non poterla vedere a mia volta.
Lentamente mi alzai, dunque, e lo raggiunsi vicino alla finestra...
“Gioia Antica...” mormorai, con un piccolo sorriso “Non sembra così terribile come ci era stata descritta, vero?”
Guisgard
13-07-2012, 02.28.13
Altea aprì leggermente la porta e cominciò a sbirciare all'interno della stanza.
Vide allora Mizasar che fissava il piccolo principe, per poi estrarre un grosso volume dalla sua borsa e sfogliare pagina dopo pagina.
Ad un tratto fissò gli occhi del bambino ed il suo colorito.
Poi, con un piccolo temperino, tagliò una ciocca dei suoi capelli e la mise in un sacchetto.
Fatto ciò, si diresse verso la porta per uscire dalla stanza.
Guisgard
13-07-2012, 03.34.20
L'arrivo di Talia alle sue spalle, destò Guisgard dai suoi pensieri.
Pensieri tutti suscitati dall'immagine di quella grandiosa città.
“Ho udito molti racconti di grandi città...” disse lui “... città credute imprendibili, difese da cinte murarie impenetrabili, poste in luoghi inaccessibili o ritenute fondate da razze ormai scomparse... ma erano solo racconti di bardi e di cantastorie, il più delle volte con l'intento di meravigliare e guadagnare così un tozzo di pane e una minestra calda... ma davanti a questo spettacolo... a questa città così sterminata e stupefacente, beh, non si può non restare impressionati...” prese la mano di lei e avvicinò la ragazza a lui “... si, hai ragione...” continuò “... il suo nome sembra richiamare qualcosa di luminoso ed eterno... eppure, non so, ma non riesco a dimenticare le parole dell'uomo incontrato presso quel pozzo...” molti ed inquieti pensieri attraversarono allora la mente di Guisgard.
Tuttavia, il cavaliere li tenne per sé, non volendo, a causa di quelle preoccupazioni, causare agitazione in Talia.
Il pomeriggio era ormai terminato e l'imbrunire cominciava ad avvolgere, con i suoi incantati giochi di chiaroscuro, ogni cosa in quel magico scenario.
Un incommensurabile spettacolo allora iniziò ad accendersi nel crepuscolo.
Pian piano, Gioia Antica cominciò a splendere di un'infinita di luci, di varia intensità e di diversi colori.
Fiaccole ardevano di un purpureo chiarore, mentre attraversavano le mura e le parti basse della città, come in scia ad una mistica processione scandita da uno sconosciuto rituale.
Falò di screziate nervature danzavano sulla sommità di slanciate torri, quasi come a volersi sostituire alla ormai debole luce del giorno morente.
E poi aloni vermigli, turchesi, ambrati e di verde smeraldo scintillavano tutt'intorno alle sagome e alle fattezze delle migliaia di costruzioni che affollavano quel luogo, mentre uno sterminato sciame di luci, tutte diverse l'una dall'altra, pullulava tra le stradine, i vicoli, le piazze ed ogni altro spazio che sorgeva tra gli infiniti edifici di quella città.
Il granito, al contatto con quegli illimitati preziosismi di luci, bagliori e riflessi, emanava riverberi che finivano poi per frantumarsi e frastagliarsi come schegge ardenti, simili ad una pioggia di sconosciuta meraviglia e vigore.
Guisgard tentò di descrivere quello spettacolo a Talia, ma più cercava di far sua qualcuna di quelle immagini, più essa mutava in un qualcosa di diverso e quasi impossibile da essere compreso per gli umani sensi.
Ad un tratto qualcuno bussò alla porta, facendo quasi sussultare i due giovani.
“Ecco il latte caldo col miele” disse la locandiera entrando nella stanza “e alcune pannocchie proprio ora saltate giù dalla brace. Mangiate tutto, mi raccomando.” Sorrise e uscendo augurò ai due la buonanotte.
“Sai...” mormorò Guisgard, mentre porgeva una tazza di latte e miele a Talia “... entrando nella locanda c'è un ritratto sulla parete grande che domina tutto l'ambiente... è raffigurata una ragazza molto bella... con i capelli chiari, quasi biondi, la pelle pallida e di corporatura sottile... reca un fascia tra i capelli ed una coroncina al collo con una pietra rossa simile a quella che hai tu... fissa una verde vallata ed il suo sguardo sembra enigmatico ed impenetrabile...”
Quelle parole di Guisgard fecero sussultare Talia.
Il cavaliere aveva appena descritto una ragazza che lei conosceva benissimo, avendola vista più volte attraverso le sue visioni.
La ragazza del ritratto, infatti, sembrava essere in tutto e per tutto Chymela.
Parsifal25
13-07-2012, 04.06.57
Da ciò che sento era deducibile che vi erano più voci che circondavano la mia persona......
Cercano di incutermi paura, intimorirmi.....ma il mio animo e cuore sono sereni e concentrati......, un solo obiettivo, in questo istante avrebbe segnato i miei passi:
"Salvare la gente di Tylesia", potevano ridere finchè potevano, ma non mi sareì lasciato soggiocare:
"Chiedo venia per mia intrusione.....purtroppo sono stato vittima di un tradimento...." dissi. "Il mio obiettivo, era quello di aiutare il povero uomo che era caduto in questo abisso, non di certo derubare. Ho il mio codice da rispettare, le Antiche Leggi chiudano i miei passi......sono uno studioso e cavaliere....e di certo, conoscer nuovi usi, tradizioni, leggende e altro.....non possono che arricchirmi....."risposi sorridendo.
"Porgo le mie scuse al vostro popolo e luogo sacro....." ed allontanandomi, conclusi:
"La gente.....ha ancora bisogno dei suoi cavalieri....."
Altea
13-07-2012, 10.22.12
Riuscii a guardare ciò che stava accadendo nella stanza del principino, quando mi accorsi che il maestro stava uscendo, mi alzai di scatto e iniziai a correre verso dove si era diretta prima lady Armelia.
Scesi le scale e mi trovai nel posto dove la incontrammo, mi guardavo attorno e mi chiedevo dove mai si trovasse Fyellon.
Aspettai che scendesse pure Mizasar, dovevo recarmi con lui in laboratorio e avrei scoperto perchè avesse tagliato una ciocca di capelli al bambino.
Se fosse servito per un antidoto o altro...mi ricordo il maestro parlò che per certi rituali magici soprattutto quelli negativi si usavano le ciocche dei capelli, anche se ero reticente su questi rituali.
Ma nel caso avessi visto che quella ciocca di capelli fosse stata tenuta nascosta da Mizasar ne avrei subito parlato con il re Acerno.
cavaliere25
13-07-2012, 12.18.21
Guardai il falco e dissi grazie amico mio ora mai siamo una squadra e nessuno ci distruggerà e mi misi in attesa che succedesse qualcosa
Guisgard
13-07-2012, 17.14.05
“E' inutile allontanarvi, cavaliere.” Disse una delle due voci a Parsifal. “Chi vi ha tradito non ha lasciato nulla al caso. Non riuscirete ad uscire dall'ingresso di questa grotta. Esso è stato infatti bloccato dall'esterno.”
“Siete in trappola!” Sghignazzando l'altra voce.
“Presto finirà l'ossigeno e per voi sarà la fine, cavaliere.” Fece la prima voce. “Se avete una qualche credenza religiosa, beh, vi consiglio caldamente di affidare a tale Fede la vostra anima.”
“Già, pregare!” Esclamò l'altra voce.
“Se volete” mormorò la prima voce “noi pregheremo la nostra Fede per voi, cavaliere...”