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Visualizza versione completa : Tylesia e il perduto Fiore dell'Intelletto


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Guisgard
13-07-2012, 17.35.24
Mizasar uscì dalla stanza del principino e si avvicinò ad Armelia.
“Maestro...” disse la donna con la voce tremante “... si salverà il mio bambino?”
“E' presto per dirlo...” rispose lui “... solo una raccomandazione, milady... che nessuno si avvicini o tocchi il bambino.”
“Si, maestro.” Annuì Armelia.
“Milady...” rivolgendosi poi Mizasar ad Altea “... vi attendo fra un'ora nel mio laboratorio.” E si allontanò.
In quel momento giunse Fyellon.
“Altea!” Esclamò. “Finalmente vi ritrovo! Vi ho cercata per tutto il cortile del maniero!”

Altea
13-07-2012, 17.48.17
Riuscii ad udire le parole del maestro Mizasar..che stranezza, perchè mai nessuno avrebbe dovuto toccare, abbracciare e dare affetto al corpo inerte di quel bimbo.."Si maestro Mizasar...tra un'ora, sarò puntuale, mi accompagnerà milady Armelia" guardai la bellissima dama quando udii una voce familiare..Fyellon..gli andai incontro "Fyellon" risposi in modo sarcastico "meno male dovevate proteggermi, dove eravate voi, invece, tutto questo tempo mentre mi trovavo al fiume quasi vittima amorosa di un re strano."
Ma mi feci subito seria "Ho da sbrigare una faccenda tra poco, ma voi non potete intervenire, penso, devo aiutare un certo Mizasar e forse chissà troveremo una soluzione per guarire il principino".

Talia
13-07-2012, 17.50.52
Ascoltavo le parole di Guisgard, parole cariche di un entusiasmo e di una meraviglia che il tono della voce solo a stento riusciva a contenere... tenevo gli occhi chiusi ed un vago sorriso mi sfiorava le labbra, ascoltandolo... ed intanto mille e mille immagini si formavano nella mia mente e poi sfumavano, sovrastate dalle successive...

Ad un tratto qualcuno bussò alla porta, facendo quasi sussultare i due giovani.
“Ecco il latte caldo col miele” disse la locandiera entrando nella stanza “e alcune pannocchie proprio ora saltate giù dalla brace. Mangiate tutto, mi raccomando.” Sorrise e uscendo augurò ai due la buonanotte.
“Sai...” mormorò Guisgard, mentre porgeva una tazza di latte e miele a Talia “... entrando nella locanda c'è un ritratto sulla parete grande che domina tutto l'ambiente... è raffigurata una ragazza molto bella... con i capelli chiari, quasi biondi, la pelle pallida e di corporatura sottile... reca un fascia tra i capelli ed una coroncina al collo con una pietra rossa simile a quella che hai tu... fissa una verde vallata ed il suo sguardo sembra enigmatico ed impenetrabile...”
Quelle parole di Guisgard fecero sussultare Talia.
Il cavaliere aveva appena descritto una ragazza che lei conosceva benissimo, avendola vista più volte attraverso le sue visioni.
La ragazza del ritratto, infatti, sembrava essere in tutto e per tutto Chymela.

Sussultai a quelle parole di Guisgard e la mia mano tremò tanto violentemente che quasi la tazza mi sfuggì dalle dita... mi ripresi appena in tempo e la riappoggiai cautamente sul tavolo...
“Un ritratto?” chiesi, cercando con la mano sul tavolo un tovagliolo “Un ritratto di una ragazza con questa collana... proprio questa collana, Guisgard?”
Esitai... quella pazza idea... l’idea che potesse essere Chymela la ragazza di quel quadro... sembrava folle pensarlo, assurdo... eppure la collana che avevo al collo era proprio quella di Chymela, fatta fare appositamente per lei e poi rimasta al Belvedere per chissà quanto tempo... e poi c’era quella visione che mi era apparsa appena qualche minuto prima...
“Questa...” soggiunsi quasi in un sussurro “Questa è la collana della principessa Chymela! Io non credo che nessun altra l’abbia mai indossata...”
Per qualche attimo calò in silenzio... poi un altro pensiero mi attraversò la mente...
“Ma... Ma, Guisgard...” esclamai, sollevando gli occhi improvvisamente “Hai detto che era sola in quel ritratto? Una principessa, in un ritratto in una taverna... rappresentata da sola?”

Guisgard
13-07-2012, 18.48.24
Il tono della voce di Talia era cambiato.
La ragazza era profondamente scossa e presa da tutto ciò che stava succedendo attorno a loro.
Ma soprattutto era stata l'immagine di quel ritratto a colpirla in maniera forte.
Guisgard si rese conto di questo e tentò di tranquillizzarla.
“Ora calmati, Talia...” disse “... abbiamo cavalcato per ore e devi riposare...” allora dolcemente accompagnò la ragazza accanto al letto.
La fece coricare e le tolse le scarpe, per poi massaggiarle le caviglie.
“Ora ti rilasserai” le sussurrò “così da poterti riposare fino a domattina...” sorrise “... io aspetterò qui che tu chiuda gli occhi addormentata...” prese l'ocarina e cominciò a suonare una dolce e lenta melodia.
E nonostante l'inquieta eccitazione che aveva colto Talia sin dal loro arrivo, alla fine la stanchezza per il viaggio ebbe la meglio e la ragazza cadde addormentata.

Camminava su un pendio erboso e intriso di un profondo odore di campo.
Il Sole era altro e l'aria appariva fresca e limpidissima.
Ad un tratto Talia si ritrovò davanti ad un palazzo quasi diroccato, in cui la natura era penetrata con forza.
Tutto sembrava immobile ed incantato, fatta eccezione per un fiume che scorreva tutt'intorno, penetrando in ogni piccolo spazio percorribile.
All'improvviso la luce cominciò a ritrarsi e inquiete ombre si allungarono in quell'ambiente, generando strani e sconosciuti giochi di chiaro scuro.
Come se la luce e l'oscurità si scambiassero i propri limiti e confini.
Allora enigmatiche figure cominciavano ad animarsi, fino a quando la corrente del fiume giungeva a portarsele via.
E sul punto più alto dal quale sgorgavano le acque, Talia vide sbocciare qualcosa.
Un Fiore, unico e straordinario.
Un Fiore dagli infiniti riflessi, incommensurabili colori e paradisiaci profumi.
“Non ti permetterò di andar via!” Gridò all'improvviso una voce di donna. “Non ti farò più lasciare questo posto! Resterai a Gioia Antica per sempre! Per sempre!”
Allora Talia, quasi istintivamente, portò le mani al collo, cercando la sue pietra rossa.
E in quel momento cominciò a sentire una strana oppressione, come se qualcuno volesse strappargliela via.
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Talia si svegliò di soprassalto.
Era giorno ed un tranquillo silenzio dominava la stanza.
Dalla finestra giungevano il canto degli uccelli e la voce della locandiera che canticchiava una canzone mentre stendeva il bucato nello spiazzo.
In quel momento la porta si aprì e qualcuno entrò nella stanza.
“Buongiorno, principessa!” Esclamò Guisgard.

Guisgard
13-07-2012, 19.40.34
Fyellon ascoltò Altea.
“In verità” disse “non è affatto facile proteggervi, se alla prima occasione sparite nel nulla. E' stato un attimo... prima c'eravate, poi non più. E poi in quali faccende vi state cacciando? Salvare il principino? Aiutare Mizasar? Siete forse diventata un'amazzone? E chi è poi questo Mizasar?” Scosse il capo. “E vi rammento che voi neanche volevate fermarvi in questo posto.”

Altea
13-07-2012, 20.01.58
A quelle parole lo guardai contrariata.."Voi..dovete sempre darmi contro per ogni cosa che faccio Fyellon, dovete essere voi a decidere..non sono nessuna amazzone, ma una semplice persona che ha a cuore la vita di un bambino..e ora scusatemi, voglio rimanere sola" mi allontanai e mi sedetti sotto un salice per coprirmi dal caldo afoso, ricordando che in questo maniero non ci avevano, nonostante tutto, dato ospitalità ma poco importava, se avessimo salvato il principino saremmo ripartiti presto e staccai un ramo dal salice cascante giocherellando con esso.

Guisgard
13-07-2012, 21.46.19
E mentre Altea era assorta sotto quel salice, qualcuno arrivò alle sue spalle.
“Il mio Maestro” disse Fyellon “raccontava sempre che il verde dei salici è differente dal verde di tutti gli altri alberi... il salice è un solitario, diceva, un albero che sembra non volere la vicinanza di nessun'altra pianta o albero... forse perchè quando siamo tristi l'unica cosa che cerchiamo è la solitudine... e quasto non fa altro che aumentare il senso di vuoto che porta con sé la tristezza... siete triste anche voi, Altea?” Chiese alla ragazza. “O è solo questo grande senso di solitudine a farvi sentire malinconica? Già, la solitudine... e questo luogo ne sembra intriso in ogni sua essenza...”

Lilith
13-07-2012, 22.57.59
La ragazza, che mi disse di chiamarsi Cletya, era molto gentile e mi sembrava anche intelligente e coraggiosa. Era la compagna ideale per quell'importante compito.
"Resterò con questi abiti, ma prenderò questo cappello per coprirmi il viso" dissi mentre prendevo un copricapo e lo indossavo.

Improvvisamente udimmo delle voci che mi chiamavano. Erano Redentos ed Heyto.
Cleyta si mise a piangere, terrorizzata dall'idea che potessero scoprirci. "Non temere" le dissi, cercando di tranquillizzarla "ora che indossiamo questi abiti non potranno riconoscerci. Cerca di atteggiarti naturalmente ed evita di parlare. Andrà tutto bene, ce la faremo."

Altea
13-07-2012, 23.28.22
Appoggiata al tronco del salice giocherellevo silenziosa con quel ramoscello quando dietro di me udii una voce...la ascoltai..sorrisi lievemente chinando il capo, per meglio ascoltare "Fyellon, non vi date mai per vinto vero? Vi dissi volevo stare sola ma siete dovuto venire qui..il vostro Maestro lo sento sempre più vicino a me, dice cose assai vere e che condivido appieno..è un peccato..io non potrò mai conoscerlo." esitai a continuare, il ricordarlo avrebbe portato i pensieri del cavaliere all'odiato fratello di cui mi narrava sempre "Si, questo posto mette tanta solitudine...e per questo voglio aiutare Mizasar..questo giardino vuole sentire le urla e la gioia del princino, come giusto che sia, io l'ho visto e mi ha davvero rattristito vederlo in quel letto inerte..durante quella nuotata col re Acerno ho scoperto alcune corse e chissà potranno essergli utile per salvarlo" sospirai un attimo e mi alzai.."Io entro nel castello, Fyellon, vado a cercare il maestro Mizasar, forse mi aspetta già."
Entrai nel maniero, chiesi a un servitore se sapeva dove si trovasse il maestro Mizasar, mi portò fino davanti a una porta di legno intarsiata e bussai "Maestro Mizasar..sono Altea posso entrare" ascoltai risposta.

Guisgard
14-07-2012, 03.06.15
Cletya fissò Lilith e in qualche modo si lasciò tranquillizzare dalla sicurezza mostrata dalla giovane.
Le due ragazze, allora, indossarono gli indumenti scelti.
Intanto, all'esterno, Redentos e Heyto continuavano a chiamare Lilith.
Ad un certo punto i due si separarono per cercare meglio la ragazza e Heyto si diresse dove si trovavano Lilith e Cletya.
“Sta venendo da questa parte...” disse quest'ultima “... sei certa che non ci riconoscerà? Lui è un uomo molto furbo ed è il capo della banda... cosa gli diremo quando ci domanderà chi siamo? Hai già un piano per ingannarlo?”

Guisgard
14-07-2012, 03.34.59
“Entrate, milady...” disse Mizasar aprendo la porta.
Altea si ritrovò così in una stanza fatta adibire a laboratorio per ordine di lady Armelia.
Ovunque vi erano ampolle ricolme di liquidi verdastri, rossastri, giallognoli o trasparenti come acqua di fonte.
Polverine colorate erano sparse su alcuni piattini di alluminio e corpi di rettili senza vita, conservati in vasi di vetro, galleggiavano in strane soluzioni che emanavano vaporose essenze.
“Fate attenzione a tutto ciò che vi circonda, milady...” fece il guaritore, mostrando alla ragazza tutte quelle strane cose “... alcuni di questi sono veleni potentissimi, capaci di uccidere un uomo in meno di un minuto tra atroci sofferenze...” prese una boccetta colma di un liquido arancione chiaro “... come questo... si narra che fu un veleno non diverso da questo a rendere folle il terribile tiranno Lazarius... quest'altro invece” indicando una fiala contenente un liquido nero come la pece “è simile alla droga che deformò all'inverosimile l'aspetto del leggendario Darius, scolarca della Nolide e acerrimo nemico degli Afragolignonesi...” tornò a fissare Altea “... non sarà facile salvare il piccolo principe... ma abbiamo comunque una speranza... ogni veleno presente in natura possiede sempre un antidoto capace di annullarne gli effetti...”

Guisgard
14-07-2012, 03.40.33
Alberico fissò quegli avvoltoi.
“E' un segno che non mi piace...” disse “... un segno che non presenta niente di buono...” guardò allora la selva “... c'è troppo silenzio... troppo...”
In quel momento tornarono i due soldati, ma non erano soli.
Con loro, infatti, vi erano alcuni Cavalieri del Tulipano.
“Sei tu che hai visto gli avvoltoi arrivare?” Domandò uno di questi a Cacaliere25. “Dimmi tutto ciò che hai visto. E non dimenticare nessun particolare.”

elisabeth
14-07-2012, 10.25.31
Una corsa tra felci umide e alberi immensi....una corsa per raggiungere un mondo tra realta' e sogno......ma noi credevamo e avremmo trovato cio' che cercavamo.....Una torre alta..immensa...con quelle sue pietre solide...era quasi strano trovarla in un luogo come quello......." Si...il buio si sta avvicinando...e loro dovranno fermarsi e una madre cerca sempre un posto sicuro per la propria creatura........e noi faremo in modo che possa trovarlo....non accendiamo fuochi e non facciamo alcun rumore......potrebbe spaventarsi.."..... lasciai che ognuno di loro trovasse il suo spazio per rimanare in silenzio.....io rimasi seduta accanto ad un albero....avevo bisogno della sua linfa..mi mancava...avevo bisogno di pace per pensare.....avevo solo bisogno di ritrovare me stessa......e riunire i miei pensieri.....quando due ombre si avvicinarono alla torre....erano guardinghe...spaventate...ancora qualche piuma cadeva da quelle figure coperte di nulla, ero stata previgente e tra me e Vivian avevamo lasciato qualcosa con cui coprirsi l'avrebbero trovata all'interno della torre.......e se Dio voleva avrebbero trovato anche noi....

Altea
14-07-2012, 12.10.35
Non appena entrata in quella stanza mi trovai tra varie ampolle, tra colori e odori..conoscevo molto bene tutto questo, ma nei libri studiati, non avevo mai approfondito la cosa personalmente e la qual cosa mi affascinava totalmente, ascoltavo Mizasar attentamente..la nostra vita poteva essere annientata da un solo liquido..la nostra vita era davvero cosi fragile e fu proprio un veleno a ridurre il principino in quello stato.
"Maestro, tutto questo è molto interessante, sono proprio affascinata da queste vostre conoscenze..anche se non conosco tale Afragolignonese che nominaste, brutta fine la sua.." dissi sgomenta.. "Comunque starò molto attenta, mi limiterò a guardarvi e seguire le vostre direttive se ne avrete bisogno..certo sapevo che un veleno può essere annientato da un antidoto, e che anche un veleno può annientare altro veleno o dal medesimo se usato con altre sostanze".
Mi avvicinai a un piattino vuoto.. "Ecco Mizasar, questa e la terra dove si trova il composto bruciato della serpe che attacco il principe, sapete il fatto che non usiate rituali magici ma l'alchimia mi ha spinto a aiutarvi e prego Dio che ci riusciremo" guardai l'immagine del fratello, maestoso cavaliere, un nodo alla gola e richiusi il medaglione e lo sguardo si posò su una mostruosa lucertola immersa in un liquido giallognolo, mi voltai rabbrividendo.

Parsifal25
14-07-2012, 15.22.54
"Appunto perchè ho una fede.....sono certo che non verrò abbandonato".......

Mi dissero che avreì perso l'ossigeno, allora, non si spiegava il perchè questi ultimi potevano sopravvivere...... sicuramente vi era una soluzione.

"Beh, se non posso respirare più, allora perchè, voi riuscite a vivere in queste condizioni." dissi. "Inoltre, se siete arrivati sin qui per rider delle disgazie altrui e su me.....vi è un cunicolo per entrarvi, se vi è una strada per poter tornare alla luce e compiere la mia missione spero che le vostre gentili figure possano indicarmi la via ne sareì profondamente grato.....altrimenti sarò costretto ad usare qualche trucco di guerra per far saltare in aria il masso che blocca la via"

Talia
14-07-2012, 17.45.21
Mi svegliai di soprassalto, saltando seduta sul letto con gli occhi spalancati ed il respiro corto. Le mie mani corsero a cercare quella pietra allora e, trovatala, la strinsero convulsamente...
Quelle parole mi rimbombavano in mente...
...Non ti permetterò di andar via... Non ti farò più lasciare questo posto! Resterai a Gioia Antica per sempre! Per sempre...
Ricaddi indietro, sul cuscino, e chiusi di nuovo gli occhi...
...Non ti permetterò di andar via...
...Resterai a Gioia Antica per sempre...
Tremavo... inspirai profondamente, quindi, tentando di recuperare il controllo, ma non ci riuscii subito...
Quelle immagini continuavano a vorticarmi in mente... quel palazzo diroccato ed invaso dalla vegetazione, il fiume e poi quel Fiore, quelle sagome scure sull’acqua...
Lentamente mi portai le mani alla testa, riflettendo...
Un Fiore...
Un Fiore speciale come quello di cui era in cerca Andros...
E la collana di Chymela al mio collo...
E Gioia Antica...
Il ritratto cui aveva accennato Guisgard la sera precedente, il ritratto che mi ricordava proprio la principessa...
E poi Andros e Chymela che cavalcavano fino a Gioia Antica...
Che cosa c’entrava Gioia Antica con tutto il resto?

In quel momento la porta si aprì e qualcuno entrò nella stanza.
“Buongiorno, principessa!” Esclamò Guisgard.

Il suono della sua voce mi riscosse da quei pensieri... sorrisi.
“Buongiorno...” mormorai, facendogli poi cenno con una mano perché mi raggiungesse e si sedesse vicino a me.

cavaliere25
14-07-2012, 18.23.16
si sono io cera un cavaliere su quella collina dissi indicandola poi nella selva ho visto muoversi una nube nera come una gruppo di cavalieri che si stanno avvicinando al castello gli avvoltoi sono ancora qui fermi in attesa di qualcosa quel cavaliere suonò un corno e quegli uccellacci arrivarono e si misero sulle merlature del castello in attesa di qualche cadavere

Lilith
15-07-2012, 23.24.34
"Faremo semplicemente un cenno con il capo e ci dirigeremo verso la fattoria... penserà che saremo dei contadini. Se per caso dovesse iniziare a parlarci, allora troverò qualche scusa e ci allontaneremo..." dissi, sperando che quel piano improvvisato avrebbe funzionato " mi raccomando, copriti il viso!" le sussurrai infine, prima che Heyto entrasse nella tenda.

Guisgard
16-07-2012, 02.12.09
La torre.
Alta e sontuosa, sorgeva con una solennità d'altri tempi tra la vigorosa vegetazione della selva.
La notte aveva già fatto calare le sue lunghe ombre tutt'intorno, rendendo così quello scenario intriso di una primordiale ed enigmatica inquietudine.
“Abbiamo poca scelta.” Disse Reas. “Del resto non possiamo metterci a vagare nella selva con questo buio. Cercheremo dunque ospitalità in questa torre.”
“Non pensate che sia rischioso?” Chiese Cristansen. “Dopotutto ignoriamo chi vi dimori.”
“Lo scopriremo presto...” deciso Reas “... seguitemi tutti.” Aggiunse poi voltandosi verso Elisabeth e Vivian.
Si avvicinò così alla torre e bussò.
Passarono diversi istanti, senza che nessuno giungesse ad aprire.
Reas allora bussò di nuovo, con ancora più vigore.
Ma fu di nuovo silenzio.
Reas non si dette per vinto e bussò ancora una volta.
Finalmente, qualcuno si affacciò da una piccola finestra.
Era una donna anziana.
“Cosa cercate?” Fissandoli. “Perchè bussate a quest'ora della notte? A quest'ora in giro ci sono solo briganti, zingari o spiriti!”

Guisgard
16-07-2012, 02.36.43
Una di quelle voci rise a sentir parlare Parsifal.
“Noi non viviamo in quella grotta, messere.” Disse l'altra voce. “Questo cunicolo è solo un passaggio che lambisce quella cavità dove voi ora siete prigioniero. Questo cunicolo infatti conduce al nostro villaggio e lì siamo diretti anche noi ora. Quanto alla vostra prigionia... anche uscito da lì, i vostri nemici vi attenderebbero poi fuori per finirvi... loro hanno voluto mettervi in trappola, amico mio...”



Intanto, alla fattoria, Lilith e Cletya si erano travestite per ingannare Heyto.
L'uomo entrò nella stanza dove si trovavano le due ragazze e restò a fissarle.
“Ehi, voi...” disse “... chi siete? Come siete entrati nella nostra fattoria?”

Guisgard
16-07-2012, 03.00.58
Mizasar ascoltò Altea con molta attenzione.
“Si, l'alchimia ci aiuterà...” disse “... essa è una scienza e come tale è capace di farci conoscere le leggi della Natura... ogni veleno, dicevano, possiede un suo antidoto...” prese allora una lucertola da una cesta e la posò poi in una vaschetta di vetro.
Gettò poi sul piccolo rettile della cenere e fece cenno ad Altea di guardare.
Pochi istanti dopo, la lucertola cominciò ad agonizzare.
Mizasar, allora, gettò una polverina di colore giallo sulla lucertola.
Pochi attimi dopo e la lucertole si riprese.
“E' come pensavo...” mormorò “... ho cosparso la lucertola con un po' di cenere di quel serpente e subito il veleno ha cominciato ad infettarla... poi ho utilizzato una polverina e questa subito ha agito come antidoto al veleno...” fissò Altea “... forse abbiamo trovato il modo di salvare il principino... bisogna utilizzare quella polvere gialla come antidoto. Sfortunatamente non ne abbiamo a sufficienza. Essa si estrae da una pianta molto rara, che cresce presso le sponde del Calars... è difficilissimo trovarla... se avessimo un volontario per cercarla, tutto sarebbe più semplice... qualcuno di fidato, coraggioso e capace di riuscire in questa difficilissima missione... ma chi?”

Guisgard
16-07-2012, 03.07.44
I Cavalieri del Tulipano ascoltarono con molta attenzione le parole di Cavaliere25.
“Allora verrai con noi” disse uno di loro al boscaiolo “e racconteremo questa storia a sir Kojo. Andiamo.”
I cavalieri condussero così Cavaliere25 nella torre che fungeva da quartier generale dell'Ordine del Tulipano.
Qui trovarono Kojo e raccontarono al loro superiore ciò che aveva visto il boscaiolo.
“E così hai visto tutte queste cose...” mormorò Kojo, fissando Cavaliere25 “... mi sembri un ragazzo in gamba... vuoi unirti all'Ordine del Tulipano e lottare per noi? Sei pronto ad abbracciare totalmente la nostra causa? A morire per essa, se necessario?”

Guisgard
16-07-2012, 04.12.52
Guisgard, nel vedere Talia sveglia che gli sorrideva, si avvicinò subito al letto e prese la sua mano.
“Oggi è una splendida giornata.” Disse il cavaliere, sedendosi accanto a lei. “L'aria è fresca ed il cielo è terso. Le montagne sono così nitide e vicine che si possono quasi toccare. Inoltre i prati tutt'intorno alla locanda sono di un verde tanto intenso, che sembrano essere stati dipinti. E lo senti questo profumino? La locandiera ha da poco messo in forno delle focacce e dei biscotti. Le ho poi chiesto di servirci anche della frutta fresca per te e lei è subito andata nel suo giardino per coglierla.” Le accarezzò la mano, per poi sfiorarla con un bacio. “Tu come hai dormito? Ti senti più riposata?”



Intanto, lungo la strada già percorsa da Guisgard e Talia, quella che da Faycus dava verso Settentrione, due figure a cavallo, lente ed incerte, avevano già imboccato quelle vie sconosciute ai più.
“Per me questa direzione è sbagliata...” mormorò Umans “... meglio tornare indietro, ora che è giorno...”
“E smettila di lamentarti!” Esclamò Samond. “Per forza da qui devono essere passati, no? Almeno di questo eri certo fino a poco fa.”
“Ho solo detto” replicò Umans “che questa è l'unica direzione possibile... però non credo sia molto frequentata...”
“Ed è infatti perfetta per due fuggitivi, no?”
“Beh, essendo un percorso isolato e sconosciuto” fece Umans “non è da escludere che qualche brigante possa averli aggrediti... magari per uccidere lui e rapire lei... del restò è molto bella e vendendola come schiava ci si può fare un bel gruzzolo...”
“Briganti?” Ripetè Samond. “Ma ti sei visto intorno? Non c'è nulla! Nulla da razziare e da saccheggiare! E poi da come mi hai descritto il nostro cavaliere, sembra sia una buona spada... ma parlami ancora di lui...”
“Eh, è innamorato perso della nostra bella cieca...” mormorò Umans “... per lei si è messo contro quei cavalieri... eh, l'amore rende pazzi, oltre che felici...”
“Un uomo innamorato” disse Samond “è sempre un bersaglio facile.”
“Poteva scappare da Faycus” fece Umans “ben prima dell'arrivo dei suoi inseguitori in città... e invece ha atteso di riavere la ragazza... beh, sciocco lui, visto che poteva avere una posizione, no? Ludovico De'Taddei lo voleva come suo bracconiere e poi, chissà, magari anche come Gastaldo...”
Samond si voltò di scatto a fissarlo.
“Già, Gastaldo!” Esclamò Umans. “E lui, vedessi, alza già polvere! Si tira già delle arie, guardandomi dall'alto in basso! Come se fossi quasi il suo maniscalco o il suo scudiero! A me! A me che invece dovrebbe essere riconoscente!”
Samond lo fissò con un lieve sorriso, per poi scuotere la testa.
“Si!” Aggiunse Umans. “Guisgard è mio amico! E voglio trovare un posto in cui bere, per brindare alla salute di Guisgard!”
“Ah, certo.” Quasi a volerlo interrompere Samond. “Brinderemo al futuro Gastaldo...”

Altea
16-07-2012, 13.32.39
Osservai con attenzione ogni mossa di Mizasar, quella lucertola in fin di vita, quasi mi innorridiva per ciò che stava soffrendo e poi quella polverina gialla quasi miracolosa.."Come dite? Potrebbe salvare il principino, allora? Oh, non preoccupatevi, so io chi potrebbe essere l'uomo coraggioso e intrepido che potrebbe venire con me e se volete con voi, pure, visto non conosciamo questa pianta..sir Fyellon. Egli è veramente coraggioso e sembra non avere paura di nulla..se non fosse il suo scetticismo, infatti mi auguro non sia reticente per questo, aspettatemi vado a chiamarlo subito".
Uscii dalla porta di legno intarsiata e arrivai nel giardino e trovai Fyellon proprio dove lo avevo lasciato, ovvero sotto il salice, corsi fino a lui e lo abbracciai trafelata dalla corsa ed emozione "Fyellon, non potete dirmi di no...l'antidoto contro il veleno della serpe, sembra lo abbiamo trovato..ma..non ne abbiamo molto ed è estratto da un fiore raro che sorge sulle rive del Calars e il maestro Mizasar ha bisogno per averne un pò di un uomo impavido...ovvero..Voi!! vi supplico venite in camera del maestro, io verrò con voi". Lo osservai speranzosa, speravo non mi negasse il suo aiuto dicendo erano solo "dicerie".

cavaliere25
16-07-2012, 16.18.21
Guardai Sir kojo e dissi si sarei pronto a combattere se avete bisogno di aiuto ve lo darò ben volentieri non ho nulla da perdere ora mai solo la mi stessa vita dissi guardandomi giro che dovrei fare specificamente domandai

Talia
16-07-2012, 16.53.38
“Ho dormito... bene!” risposi.
E tuttavia mi accorsi subito che il tono della mia voce suonava tutt’altro che sincero.
“Un po’ agitata, forse...” soggiunsi quindi, sorridendo come a voler minimizzare la cosa “Ma... beh, credo che sia normale, non trovi? Abbiamo cavalcato a lungo... e poi, forse, sono ancora un po’ scossa per ciò che è successo... per il tempo che non ci sei stato ed in cui non sapevo quando ti avrei rivisto...”
Sospirai... poi sollevai una mano e gli accarezzai una guancia...
“Ma tu non preoccuparti, va bene? Adesso siamo qui e...”
Le immagini di quel sogno tornarono ad affacciarsi alla mia mente, confondendosi con mille sensazioni e con tutte le visioni che mi inseguivano... e di nuovo, stizzosamente, mi costrinsi a mettere tutto da parte.
“Adesso siamo qui e andrà tutto bene...” conclusi “Ne sono sicura!”
Per qualche attimo calò il silenzio... sentivo la mano di Guisgard stringere convulsamente la mia, così come percepivo la sua preoccupazione urlare e dibattersi dentro di lui... ed io a mia volta strinsi la sua mano, traendo forza da essa e cercando di infondergli fiducia.
Passarono così molti silenziosi, intensi minuti.
“Andiamo adesso!” dissi ad un tratto, con il tono leggero di chi tenta di scacciare ogni brutto pensiero “Andiamo di sotto... mi hai promesso una colazione da principessa, mio intrepido cavaliere... ed io ora la pretendo!”
E, ridendo, mi alzai in piedi e gli tesi la mano perché facesse altrettanto.

elisabeth
16-07-2012, 18.40.13
Seguii Reas e il resto del gruppo, mi mantenni indietro rispetto agli altri in modo da poter eseguire ogni ordine mi venisse dato......le figure che mi sembrava di aver visto qualche istante prima dovevano essere dovute ad un mio stato di totale disordine mentale...infondo stavo vivendo un' esperienza che non mi apparteneva, che mi trascinava a destra e a manca come se la mia anima fosse senza fissa dimore.........Reas finalmente era riuscito a farsi aprire la porta da una vecchia donna indignata...certo l'ora era tarda e noi eravamo un gruppo di stranieri.....chi poteva darci asilo ?......nessuno....ma decisi che dovevano essere gli altri a portare a termine questa storia......e cosi'..........dissi soltanto..." Aggiungerei anche vecchie isteriche..oltre che spiriti e banditi"......

Lilith
16-07-2012, 22.28.19
"Noi qui ci lavoriamo signore!" dissi io, mentre tossivo per camuffare la mia voce "consegniamo, precisamente. Veniamo da una fattoria poco distante e ci hanno detto di portare un carico. Non sappiamo precisamente di cosa si tratti, ma se lo vuole ispezionare lo abbiamo lasciato sul retro" odiavo me stessa per le bugie che stavo dicendo, ma sapevo che lo stavo facendo per il bene di tante ragazze innocenti e, in più, sapere che quell'uomo era un assassino mi spingeva a mentire ancora di più.
Uscimmo dalla tenda ed indicai ad Heyto il retro della fattoria, dove egli pensava vi fosse il carico.
"signore, devo avvisarvi di un accaduto molto singolare" gli dissi, bisbigliando "in quel mulino... accadono cose spaventose! Prima ci siamo passati accanto ed abbiamo udito dei lamenti infernali! Sarà infestato dagli spiriti?" così dicendo sperai di ottenere più informazioni riguardo la prigionia di quelle ragazze innocenti.

Parsifal25
17-07-2012, 01.22.27
L'ombra emise un riso molto divertito.....la mia domanda, probabilmente, non è stata una delle scelte migliori.....

"Caro amico.....confesso la mia vongola..... Ho fatto davvero la figura dello stolto...." replicaì. "Di certo, so benissimo che i miei aguzzini non mi lasceranno passare, ma non posso rimanere rinchiuso qui dentro..."

Mi volsi verso il muro dove udì la voce di alcune ragazze Lililth e risposi:

"Ho fatto un giuramento....non posso tirarmi indietro. Devo salvare Lilith e difendere la città di Tylesia da un destino ingiusto..... non potreste aiutarmi a ritornare in superficie....."

Guisgard
17-07-2012, 02.19.57
Fyellon fissò incuriosito Altea ed ascoltò ogni sua parola.
“Aspettate un momento, Altea...” disse il cavaliere “... non eravate voi a nutrire dubbi su una nostra sosta in questo luogo? Non volevate voi raggiungere Tylesia il prima possibile? Come mai ora questo repentino cambio d'umore?” Scosse lievemente il capo. “Secondo me vi siete fatta ammaliare un po' troppo da ciò che vi hanno detto. Partire così, all'avventura, in cerca di un antidoto in queste terre che neanche conosciamo, è solamente una pazzia a mio giudizio. Potrebbero esserci dei pericoli mortali là fuori. E poi, a volerla dire tutta, questo posto mi piace sempre meno. Avete visto come ci trattano il re e sua moglie? Secondo me ignorano quelle che sono le principali regole dell'ospitalità.”

Guisgard
17-07-2012, 02.41.29
A quelle parole di Elisabeth, la vecchia subito alzò lo sguardo su di lei, puntandole contro la lampada che aveva in mano.
“Dite bene...” disse a denti stretti “... la solitudine e la malinconia possono rendere anche isterica una povera vecchia come me... e talvolta anche pazza...”
“No, non volevamo essere invadenti noi...” tentò di dire Reas.
“Cosa volete?” Lo interruppe la vecchia. “Perchè avete bussato?”
“Vedete, siamo dei viaggiatori” rispose Reas “e siamo diretti a Tylesia... tuttavia ci siamo persi in questa selva e la notte ci ha colti di sorpresa... chiediamo solo un riparo per dormire. All'alba ripartiremo.”
“La torre ora è chiusa.”
“Vi prego, non potete lasciarci fuori, nelle tenebre di questa selva.” Fissandola Reas.
“Credetemi, meglio l'oscurità che...”
Ma il suono di una campana, tetro e austero, proveniente dalla torre interruppe la vecchia.
Ad un tratto la porta si aprì cigolando ed un vecchio servitore apparve sulla soglia.
“Il padrone ha udito delle voci...” disse “... cosa vogliono queste persone?”
“Nulla...” rispose la vecchia.
“Volevamo ospitalità per stanotte.” Disse Reas.
“Allora entrate...” fece loro segno il servitore “... il nostro padrone è molto generoso ed ospitale...”
La vecchia scosse il capo e rientrò, chiudendo la finestra.
Così, Elisabeth, Reas, Cristansen e Vivian si ritrovarono all'interno di quella torre.
Il vecchio allora condusse i quattro nelle stanze assegnate loro per quella notte.
Reas e Cristansen in una camera ed Elisabeth e Vivian in un'altra.
“Che strano posto, non trovate?” Chiese Vivian ad Elisabeth, una volta rimaste sole. “Sembra intriso di una misteriosa ed inquietante atmosfera... e poi il servitore parlava di un fantomatico padrone... perchè allora non è giunto ad accoglierci? I nobili non trattano così i loro ospiti?”

Guisgard
17-07-2012, 02.59.20
Heyto fissò Lilith.
“Si, il mulino...” disse pensieroso “... non fateci caso, abbiamo diversi animali e sicuramente i loro versi vi avranno fatto confondere... anzi, tenetevi lontani dal mulino, perchè di solito i miei uomini sciolgono i cani a quest'ora... quanto al vostro carico, andrò io stesso ad ispezionarlo... poi, finito il vostro compito, lascerete la fattoria... non vogliamo gente intorno noi...” ed uscì.
“Sembra ci abbia creduto...” fece Cletya “... ora però non abbiamo molto tempo... lui andrà a cercare il carico, per poi ritornare qui... meglio uscire subito... vieni...” e fece cenno a Lilith di seguirla.
Si spostarono così presso un piccolo magazzino.
E qui cominciarono ad udire qualcosa.
Come dei gemiti appena percepibili.
“Sembra che giunga da dietro questa parete...” disse Cletya “... ma cosa può essere?”



A quelle parole di Parsifal, una di quelle due voci cominciò a sghignazzare.
“Amico mio...” disse l'altra voce “... noi siamo diretti al nostro villaggio, ma è bene avvisarvi... nessun uomo ci mette piede ormai da secoli... abbiamo leggi che vietano a quelli come voi di giungervi... tuttavia, non mi sento di lasciarvi qui ad una sorte già segnata... però vi avverto... una volta arrivato al nostro villaggio, sarete sottoposto al giudizio dei nostri anziani, poiché gli uomini, come detto, non possono entrarvi... siete disposto ad accettare tutto questo?”

Guisgard
17-07-2012, 03.03.22
Kojo fissò Cavaliere25 e sorrise.
“Mi piaci, ragazzo.” Disse. “Ho capito subito che sei un tipo sveglio. Noi Cavalieri del Tulipano siamo i migliori e nelle nostre fila anche tu diventerai un grande guerriero. Disponi già di un corredo d'armi? Armatura, armi e cavallo?”

Guisgard
17-07-2012, 04.30.13
Guisgard era inquieto.
Fissava Talia e tentava di coglierne ogni sensazione ed ogni emozione.
Lei non poteva vedere il viso del cavaliere, ma lui invece poteva vedere il suo.
E ne leggeva chiaramente una vaga inquietudine, una soffusa agitazione.
Per qualche istante calò il silenzio tra i due e solo le loro mani continuarono a parlarsi attraverso un linguaggio fatto di percezioni.
“Si, hai ragione.” Disse lui, dopo che lei aveva finalmente rotto quel silenzio. “E sono certo che una bella colazione ci farà dimenticare la stanchezza e le preoccupazioni causateci da questo viaggio.”
Si alzarono allora in piedi, per poi avviarsi verso la porta della camera.
“Sai che in Oriente” sorridendo lui “le principesse non camminano mai in pubblico? I piedi sono simbolo di bellezza per quei popoli lontani e le loro donne raramente camminano in pubblico. Ed è per questo che...” e con gesto improvviso, ma delicato, la prese in braccio “... dovrai affidarti a me per scendere queste scale!”
Così, Guisgard con Talia fra le braccia, scese al piano di sotto, dove tutto era pronto per la loro colazione.
E sedutisi ad una dei tavoli, la locandiera servì loro ciò che aveva preparato, insieme alla frutta fresca raccolta nel giardino.
Guisgard però, ancora inquieto per i fatti accaduti in precedenza e per lo stato d'animo di Talia che aveva percepito, quasi senza accorgersene cominciò a fissare il grande ritratto che la locandiera aveva sulla parete.
Il ritratto in cui compariva una ragazza bellissima, dallo sguardo inquieto e immersa in un paesaggio che sembrava attraversato da tutte le forze che ravvivano e scuotono l'animo umano.
La ragazza che lui aveva descritto a Talia e che lei aveva subito riconosciuto come Chymela.
http://29.media.tumblr.com/tumblr_lthg3pd2gt1qzgcufo1_500.jpg

Altea
17-07-2012, 09.48.58
Guardai Fyellon stupita.."Ebbene, vi sono mai sembrata una persona dai cambiamenti mutevoli di umore come i vostri e che si lascia suggestionare facilmente? Se ben ricordo pure voi non volevate andar via dalla Montagna per salvare il povero Barius..ebbene non ho bisogno del vostro aiuto e se volete potete proseguire da solo...se non avete a cuore la vita di un bambino".
Lo lasciai solo sotto quel salice e me ne tornai al maniero, chiamai un servitore vicino.."Scusate, messere, dovrei parlare con sua maestà il re Acerno...ditegli sono Altea". Speravo di poter contare su lui, ma sapevo già egli detestava Mizasar ma gli avrei raccontato ciò che avevo visto io stessa su quella lucertola, o sarei andata sola a cercare quel fiore.

Guisgard
17-07-2012, 17.46.14
“Milady, sua maestà non è al castello.” Disse il servitore ad Altea. “E' uscito col suo cavallo e non ha lasciato detto nulla circa il suo ritorno. Se avete cose urgenti da rivelare, posso condurvi da lady Armelia.”
Ma proprio in quel momento Altea vide la regina sul suo balcone, con gli occhi fissi al Cielo ed un Rosario stretto fra le mani.
Un attimo dopo, Mizasar giunse alle sue spalle e cominciò a parlarle.
“La solita eroina dei più deboli.” Arrivando Fyellon e richiamando così l'attenzione di Altea. “Prima volevate salvare Tylesia dai suoi non meglio identificati nemici, poi trarre dalla montagna maledetta il povero Barius ed ora strappare dal suo sonno di morte il figlio dei regnanti di questa città. Eh, cara Altea, di questo passo diventerete la paladina del mondo intero.” E rise.

Altea
17-07-2012, 17.59.33
Alle parole del servitore rimasi delusa e alzando lo sguardo vidi lady Armelia parlare con Mizasar.."No" dissi al servitore "lady Armelia sta già avendo notizie dal maestro Mizasar presumo".
Ad un tratto sentii una voce piena di ilarità, la qual cosa mi innervosì molto.."Fyellon, mi risulta che stavamo andando a Tylesia se non fosse stato per il vostro voler rimanere in quella Montagna e non è colpa mia se ogni volta vi è un ostacolo che non mi permette di raggiungere la bellissima città..d'accordo, andiamocene, congediamoci dalla bella dama, io ho fatto il mio dovere, forse un antidoto si è trovato e troveranno il modo di procurarsi quella pianta..però.." dissi pensierosa "se Mizasar ha menzionato il Calars...vuol dire..che forse Tylesia è vicina".

Talia
17-07-2012, 21.52.00
Risi quando Guisgard, con un gesto rapido ed inatteso ma delicato, mi prese in braccio e si avviò verso la scala...
“Sei matto...” gli sussurrai all’orecchio...

Quel leggero vento proveniente dal bosco accarezzava il giardino, frusciava attraverso la siepe, avvolgeva appena i carichi alberi da frutto del cortile e poi giungeva a me, seduta con gli occhi socchiusi e la fronte alta verso il cielo terso. Non avevo mai amato particolarmente sentire il calore cocente del sole sulla pelle né crogiolarmi ai suoi raggi... tuttavia quel giorno, dopo ben più un mese in cui ero stata costretta a letto con la gamba immobilizzata per quel brutto incidente, tutto mi sembrava di una bellezza nuova, persino quel caldo e quella luce accecante mi sembravano gradevoli.
“In tutta sincerità...” disse ad un tratto una voce scherzosa alle mie spalle “non riesco davvero a capire come tu riesca a resistere qui ferma a questo caldo!”
Aprii gli occhi ed osservai Guisgard avvicinarsi...
“Se tu fossi stato tanto a lungo costretto a letto senza poterti alzare come è successo a me, non diresti questo!” risposi.
Lui sorrise appena, poi si sedette vicino a me...
“Come va la tua gamba, oggi?”
“Non so...” stringendomi nelle spalle “Come sempre, credo! Non riesco a piegarla né a muoverla... ma almeno non mi fa più male, ora! E tu...” soggiunsi poi “Che cosa fai qui?”
“Oh, si...” esclamò raggiante “Sai... visto che abbiamo passato tutta la mattina ad esercitarci con la spada alla radura, il Maestro ha acconsentito a concederci il pomeriggio libero!”
“Fantastico!” esultai “Allora... oh, Guisgard, allora possiamo fare qualcosa?”
Lui sorrise...
“Cosa vorresti fare?” chiese.
“Non lo so...” mormorai “Non so... ma qualcosa di magico... potresti raccontarmi una delle tue storie... oppure potremmo...”
Ma non potei aggiungere altro perché un piccolo gruppo di fratelli ci raggiunse di corsa e gridando...
“Sei qui...” disse Brand a Guisgard, la voce alta e concitata “Vieni, dai... dobbiamo andare al lago... Fyellon vuole ritentare ad attraversarlo a nuoto, dice che può batterti questa volta, dice che l’altra volta hai vinto tu perché lui si era ferito ad un piede, dice che hai barato, dice che...”
“Cosa?” gridò Guisgard, balzando in piedi “Io avrei barato?”
“Esattamente!” rispose Fyellon, arrivando in quel momento con Sabant e Pidge “E tra poco te lo dimostrerò!”
“Benissimo!” sbottò lui “Bene... non vedo l’ora!”
“Si, andiamo!” entusiasta Monty, mentre Fyellon e gli altri si stavano già avviando verso il bosco “Dai... e poi questo pomeriggio è l’ideale...”
“Si!” rispose subito Guisgard “Si, allora...”
Ma poi si bloccò e si voltò a guardarmi...
“Devi andare!” dissi allora, sforzandomi di sorridere.
“Talia, senti...” iniziò a dire... io però scossi la testa...
“Guisgard...” lo interruppi “Non preoccuparti per me... davvero! Starò bene qui!”
“Ma io... Io non vorrei andar via... E’ solo che Fyellon...”
“Lo so!” mormorai “Non fa niente... sarà per un’altra volta...”
“Guisgard, andiamo!” lo chiamavano intanto Rooney e Hans “Presto!”
Lui guardò per un istante loro, poi tornò a guardare me, poi di nuovo loro che lo chiamavano a gran voce...
“Tanto non verrà!” sentimmo Fyellon dire “Non verrà... vedrete... ha paura!”
A quelle parole Guisgard tornò a fissare di scatto il bosco e, quasi d’istinto, si avviò in quella direzione...
Io abbassai gli occhi, triste... mi sentivo infinitamente sciocca... sapevo che il lago era una forte attrattiva, e poi c’era la sfida con Fyellon ed i fratelli che lo chiamavano... ma mi sentivo sciocca perché una parte di me aveva ardentemente desiderato che Guisgard restasse, aveva sperato che desiderasse stare con me...
Sospirai...
Poi, all’improvviso, un rumore di passi di corsa sull’erba mi indussero di nuovo ad alzare lo sguardo...
“Che vadano tutti al diavolo... io non vado da nessuna parte senza di te...” mormorò Guisgard, raggiungendomi in quel momento e chinandosi per prendermi in braccio, cautamente per non piegare la mia gamba convalescente.
“Ed avrai la tua storia...” soggiunse, avviandosi poi di nuovo verso il bosco con me tra le braccia “La storia di un cavaliere senza macchia che sta per affrontare una terribile prova... avversario, un cavaliere reietto... luogo della disfida, un lago magico in mezzo ad una folta e misteriosa foresta incantata... che te ne pare?”
“Ed il premio per il vincitore?” domandai divertita.
“Oh, beh... il premio sarai tu a sceglierlo, mia dolce dama...”
Sorrisi... ed improvvisamente mi sentii di nuovo felice.

Battei le palpebre e quel ricordo sfumò, mentre un vago sorriso tornava ad incresparmi le labbra...
Istintivamente mi strinsi a Guisgard e gli poggiai un leggero bacio sulla guancia.
Un istante dopo raggiungemmo il piano di sotto e la locandiera ci portò focacce e marmellata, dei biscotti ancora caldi e della frutta fresca...
Per qualche tempo mangiammo in silenzio... la mia mente ancora presa da quel ricordo... poi, quasi riscuotendomi, avvertii la preoccupazione di Guisgard...
“Che cos’hai?” gli mormorai all’orecchio “Che cosa ti preoccupa?”

cavaliere25
17-07-2012, 21.56.26
si ho tutto quello che mi serve tranne che il cavallo pultroppo voi ne avete uno da darmi o da vendermi chiesi sorridente mentre lo guardavo simpaticamente

elisabeth
17-07-2012, 23.47.14
Ucci Ucci sento odor di Cristianucci.....la vecchia si era veramente arrabbiata e se Reas avesse continuato ad insistere.....ci avrebbe preso a scopate in testa..pero' quel tetro suono di campane e quel vecchio servitore.....fecero diventare il mio sorriso divertito una smorfia di orrore.....e se la vecchia non ci volesse tra i piedi per solo fatto che eravamo finiti dalla padella alla brace ?...
La torre aveva piu' piani e a noi furono date delle stanze su un unico piano......il Signore della Torre era gentilissimo, ma perche' non ricevere i prorpi ospiti ?.....una volta entrata nella stanza chiusi la porta .....e ascoltai tutti i dubbi di Vivian.....che poi erano anche i miei.....la finsetsra era piccolissima.....passava la luce della luna......La luna vecchia teneva in braccio la luna nuova....." Hai ragione Vivian..un buon padrone di casa, si farebbe vedere oppure ci avrebbe invitato nel suo salone, e' come se avessi la sensazione che queste stanze erano pronte per noi.....sapete Vivian....da quando ho lasciato il mio bosco ho la sensazione di essere seguita....ogni mio passo e' come se calpestasse un immensa scacchiera...se sbaglio......mi ritrovo tra le grinfie dei cattivi e se faccio bene..avanzo di un passo........adesso pero'....dobbiamo andare a dormire domani sara' una lunga giornata.....e cosi'...mi sdraiai sul letto ed attesi che il respiro di Vivian diventasse pesante......il sonno l'aveva accolta tra le sue braccia.......mi alzai e mi avviai alla porta, ero curiosa, forse troppo, ma quel posto sembrava celare un altro mondo.......cosi' uscii nel corridoio e salii al piano superiore della torre.......c'era una porta socchiusa da cui filtrava la luce di candele, mi avvicinai con molta cautela....da dentro non veniva fuori nessun rumore....fui molto cauta ed entrai nella stanza..non vi era nessuno, un candelabro a sei braccia aveva delle candelel rosse accese...e la grande finestra era aperta....la luce era tremolante l'aria della notte ...era fresca e prepotente...d'istinto mi avvicinai al davanzale, la luna rapi' la mia attenzione e questo in alcuni momenti non dovrebbe accadere...improvvisamente la luce delle candele si spense....e il rumori di passi pensanti arrivarono alle mie orecchie......Ecco cosa succedeva a chi era troppo curiosa...ma ormai era fatta....non potevo nascondermi , mi girai lentamente e d una sagoma si presento' al mio cospetto..." Perdonate l'invadenza Messere...ma avevo fame e nel cercare qualcuno sono finita sin quassu'....."....

Guisgard
18-07-2012, 02.17.44
Quella sagoma avanzò di qualche passo verso Elisabeth, fino a raggiungere il pallido alone lunare che penetrava da una delle finestre.
Era il vecchio servitore, quello che li aveva fatti entrare nella torre.
Aveva lo sguardo fisso su di lei.
Uno sguardo senza luce, come se nessuna emozione filtrasse da esso.
Lo sguardo, poi, d'un tratto divenne più attento ed indagatore.
Gli occhi mutarono e divennero penetranti, fin quasi a scavare tra le pieghe dell'animo di Elisabeth.
“E' tardi” disse all'improvviso “ma se volete posso portarvi della frutta. Tuttavia sarà meglio che la consumiate nella vostra stanza... vedete, è tardi e il mio padrone non ama udire rumori di notte...” prese allora della frutta e la posò in un piccolo cestino “... prendete...” porgendolo ad Elisabeth “... venite, vi riaccompagnerò alla vostra stanza...” e fece cenno alla maga di seguirlo.
In quel momento una lenta e malinconica melodia si diffuse, leggera, tra i corridoi e le scale della torre, come se volesse quasi accompagnare il servitore che riconduceva l'ospite nel suo alloggio.

Guisgard
18-07-2012, 02.33.50
Kojo rise a quelle parole di Cavaliere25.
“Un ragazzo in gamba come te” disse “merita un regalo per la sua devozione e lealtà.” Fece allora cenno ad uno dei suoi e questi gli si avvicinò. “Conducilo nelle scuderie e lasciagli scegliere uno dei migliori cavalli che abbiamo. Poi ritornate qui da me.”
Il cavaliere annuì e fece segno al boscaiolo di seguirlo.
Scesero così nelle scuderie, dove vi erano dei magnifici cavalli di razza.
“Allora, questi sono i nostri migliori cavalli...” indicò il cavaliere “... quello bianco si chiama Astro ed è veloce come il lampo... quello nero invece è Raggio ed è capace di attraversare fiumi e laghi... infine c'è quello chiazzato che si chiama Spada ed è in grado di cavalcare anche di notte grazie alla sua incredibile vista... quale scegli?”

Guisgard
18-07-2012, 03.16.22
Fyellon fissò Altea e si abbandonò ad una nuova risata.
“Altea, ormai vi conosco abbastanza da sapere che siete testarda...” disse “... no, diciamo decisa. Si, ecco... decisa e dunque solo a malincuore io riuscirei a farvi abbandonare questo posto. Avete la vocazione da eroina, sapete? Di quelle che si leggono nei racconti per fanciulli, che amano viaggiare e che sognano un amore d'altri tempi.” Fece l'occhiolino alla ragazza. “Eh già... ormai avete deciso e vi causerei solo una forzatura, se vi portassi via da qui senza aver tentato di salvare prima quel bambino. E comunque, mia cara amazzone, non troverete nessun fiore per quell'antidoto. E sapete perchè? Perchè bisogna trovare una pianta. E' in una pianta che cresce quell'antidoto. Mi sono informato prima, quando mi avete mollato sotto quel salice. Ho chiesto ad uno dei servitori di quel guaritore... ora va meglio? O sentite ancora quell'irrefrenabile voglia di prendermi a pedate?” E rise di nuovo.

Guisgard
18-07-2012, 04.02.48
Quelle parole di Talia destarono Guisgard dai suoi pensieri.
Il cavaliere allora sorrise e prendendo la mano di lei posò su di essa un tenero bacio.
“Sono con te” disse con voce bassa “e dunque non c'è spazio per altri pensieri.” Prese una delle pesche che la locandiera aveva messo nel cestino di frutta e cominciò a sbucciarla, per poi tagliarla a pezzetti. “Sai che la pesca” le sussurrò “giunse in Europa grazie ai romani? In principio cresceva nel Vicino Oriente e solo quando quelle terre divennero provincia imperiale, Lucullo, che fu governatore in quelle zone, conquistato dal sapore e dall'aspetto vellutato di questo frutto decise di portarlo a Roma... sai...” aggiunse, mentre le porgeva un pezzetto di quella pesca “... in verità stavo decidendo cosa fare stamani. Volevo portarti un po' in giro, magari a visitare le case che sono ammassate attorno alle mura della città... chi vive laggiù?” Voltandosi verso la locandiera.
“I cittadini più poveri di Gioia Antica.” Rispose la donna. “Quelli che sono costretti a lavorare per pagare i debiti e non finire come schiavi dei più ricchi. Ma non temete, sono ospitali.”
In quel momento entrò il menestrello, quello che aveva condotto Guisgard e Talia alla locanda.
“Madama!” salutando la locandiera. “Buongiorno, amici!” Sorridendo poi ai due seduti a fare colazione.
“Salve!” Con un cenno della mano Guisgard.
Poi lo sguardo del cavaliere cadde di nuovo sul ritratto alla parete.
“Perdonatemi...” rivolgendosi alla locandiera “... chi è la ragazza di questo ritratto? E' forse qualcuno che conoscete?”
“Vi sembra una popolana?” Fece la locandiera. “Magari imparentata con una locandiera?”
Il menestrello sorrise, mentre era al banco a bere del succo di mela.
“No, non abbiamo l'onore di conoscere personalmente la ragazza del ritratto, cavaliere.” Continuò la locandiera. “Non abbiamo mai scambiato nemmeno una parola con lei. Al massimo possiamo dire di averla vista da lontano, di sfuggita in una carrozza o alla luce tremolante di qualche candela mentre si affacciava dal suo balcone, con la voce della gente che la salutava.”
“Allora ho indovinato.” Disse Guisgard. “E' un personaggio reale e non qualcuno tratto da miti o leggende.”
“Si, è un personaggio reale...” mormorò la locandiera “... ma ormai è molto più che un mito...” e scambiò con il menestrello un lungo ed enigmatico sguardo.

Daniel
18-07-2012, 11.34.42
<<Non lo so ! Di qualsiasi colore.. Lo sai? ti prego è importante!>> dissi rivolto al ragazzo..
"Giada, deve funzionare è l'unico modo.." dissi a Giada..

Altea
18-07-2012, 13.49.54
Ascoltai Fyellon con un impeto di rabbia, se non fosse stato per la presenza di Lady Armelia, avrei risposto a dovere, mi avvicinai a lui e dissi sottovoce.."Bene, paladino della giustizia, non vi prenderei a pedate ma a fendenti di spada, quella del povero fabbro che avete ucciso a sangue freddo. Ora, visto vi siete premurato di informarvi di questa..pianta..mentre io sono stata per un bel pò in quel laboratorio e a voi è bastato spettegolare con un servitore, vi chiedo cortesemente di andare da lady Armelia e aiutarla, anche perchè io sono piuttosto stanca..e poi, come sempre, proseguiremo per Tylesia".
Alzai lo sguardo e mi rivolsi alla bella dama..."Lady Armelia, il mio caro cugino..Fyellon, è a vostro servizio non preoccupatevi, egli si premurerà di avere la pianta per guarire il principino".

cavaliere25
18-07-2012, 17.30.42
Guardai bene i cavalli e dissi scelgo Astro e mi avvicinai al cavallo e lo accarezzai sono belli tutti quanti complimenti per la scelta di questi cavalli credo che io e lui andremo molto d'accordo vero Astro dissi guardandolo sorridendo

Talia
18-07-2012, 17.32.45
Sorrisi alle parole di Guisgard e mangiai la pesca che mi porgeva... era buona e dolce... e per qualche momento mi parve che tutto ciò che desideravo, tutto ciò di cui avevo bisogno per essere felice fosse in quella taverna, intorno a quel tavolo...
Sospirai... di un sospiro spontaneo, semplice, appagato...
E poi, come spesso accadeva, sentii ce tutto stava di nuovo precipitando...
Prima le domande di Guisgard su quel dipinto, poi la risposta della locandiera e quell’aria quasi divertita che avvertii nel menestrello...
E poi di nuovo quella sensazione... la stessa che avevo provato la sera precedente...
Istintivamente portai una mano alla pietra rossa che portavo al collo e sentii che era diventata insolitamente calda e pesante...
“E posso domandarvi chi rappresenta quel dipinto?” domandai lentamente “Credevo che fosse... non so... un membro della casa reale, forse? Come mai dite che è un mito?”

Guisgard
18-07-2012, 19.09.31
XXXI Quadro: Chiarore Azzurra

“Chi non ha il cuore puro può attraversare Agarthi senza neppure vederla, oppure abbattersi in Shamballah, la sua antitesi, la capitale del Male, su cui regna Maya, l'illusione.”

(Ferdinand Ossendowski, Beats, Men and Gods)



La locandiera, impegnata a pulire i tavoli, si asciugò il sudore e poi si voltò verso il ritratto.
“Si...” disse “... ella è un membro della casa reale... ed è ormai più di un mito... tanto bella, quanto inavvicinabile...”
“Quindi è una nobile.” Fece Guisgard. “Ma in queste terre siamo ancora sotto il governo del ducato? Avevo sentito dire che siamo agli estremi confini di Capomazda.”
“Si...” annuì la locandiera “... qui ormai siamo oltre i confini del ducato...”
“Dunque” disse Guisgard “la ragazza del ritratto non appartiene alla stirpe ducale di Capomazda... chi è allora?”
“No, non appartiene alla stirpe del ducato” rispose la donna “ma a quella reale di Gioia Antica... ella è infatti la regina Chiarore Azzurra, signora e sovrana di Gioia Antica...”
A quelle parole della locandiera, Guisgard fu colto da un senso di inquietudine.
In un momento rammentò le parole dell'uomo incontrato presso il pozzo, prima di giungere alla locanda.
E quelle sue parole parlavano di una regina.
La regina di Gioia Antica.
E istintivamente Guisgard si voltò a guardare dalla finestra.
http://www.gambeinspalla.org/images/alpi_marittime/cima_del_tor/pra_del_rasur.JPG

Talia
18-07-2012, 19.39.55
“Chiarore Azzurra...” mormorai alle parole della locandiera “La regina di Gioia Antica...”
Per un attimo la mia mente si perse in mille pensieri... la visione che avevo avuto su Chymela e Andros... come poteva quel ritratto non essere Chymela eppure somigliarle tanto? Come poteva avere la collana di Chymela se non era lei?
E poi le parole del vecchio del pozzo... parole dure su quella regina...
E fu allora che avvertii la preoccupazione di Guisgard... sapevo che cosa lo preoccupava, sapevo che stava pensando a ciò che turbava e preoccupava anche me...
Sospirai appena, e cercai la sua mano...
“Ed ha anche un re, Gioia Antica, oltre ad una regina così tanto bella?” chiesi alla locandiera con l’aria più candida ed innocente che riuscii a sfoderare, pur ricordando benissimo ciò che l’uomo del pozzo ci aveva detto...
Forse stavo tirando un po’ la corda, pensai... ma ci occorrevano assolutamente delle informazioni più precise ed io ero più che decisa ad ottenerne.

Guisgard
18-07-2012, 20.26.47
“Gioia Antica” disse la locandiera “non ha nessun re...”
“Il Re della Gioia...” fece il menestrello, strimpellando la sua rotta “... sembra l'ideale come titolo per una storia...”
“Gioia Antica” riprese a dire la locandiera “ha solo una regina... molti hanno cercato di sposarla, ma sono stati tutti, presto o tardi, rifiutati...”
“Che donna è?” Domandò Guisgard.
“Cosa vi attendete come risposta?” Fissandolo la donna. “Che parli male della mia regina? Di colei che può annientarmi anche solo per capriccio?”
“Non volevo dire questo...” mormorò il cavaliere.
“Anche se è straniera” disse la locandiera “ella ormai sente sue questa terra e questo popolo.”
“Straniera?” Ripetè Guisgard.
“Si, ella viene da...”
Ma il menestrello, saltando improvvisamente in piedi, interruppe la locandiera.
“Arriva qualcuno...” mormorò.
“Da Gioia Antica?” Chiese la donna.
“Credo di si...”
“Sono rossi o verdi?”
“Hanno dei mantelli...”
“Con questo caldo?”
“Pare di si...”
In quel momento entrarono due uomini e nella locanda calò il silenzio.
“Due birre fredde.” Ordinò uno di loro.
La locandiera annuì e servì loro da bere.
“Siete forestieri?” Domandò l'altro a Guisgard.
Questi fissò il menestrello, che fece segno di uscire.
“Si, ma ci fermeremo poco...” disse il cavaliere, per poi alzarsi dal tavolo “... sei pronta per uscire, Gioia?” Chiese poi a Talia.

Guisgard
18-07-2012, 21.04.42
A quelle parole di Altea, Armelia non disse nulla.
Restò a fissare la ragazza e Fyellon con i suoi occhi lucidi e arrossati.
Restò così per qualche istante, per poi chinare il capo e andare via.
“Questo luogo è intriso di un profondo dolore” disse Fyellon “e non potrebbe essere altrimenti...” fissò poi Altea “... volete andare a cercare quella pianta? E sia. Per me è una pazzia, ma ho promesso di proteggervi in questa avventura... e così farò. Quanto al fabbro... rammentate che sono stato costretto ad ucciderlo per salvarvi da lui... io non sono un assassino.”

Talia
18-07-2012, 21.20.59
L’atmosfera cambiò in un istante... appena un misero, fugace istante e tutto mutò... sentii il menestrello balzare in piedi e la locandiera irrigidirsi... ero confusa, non capivo che cosa stesse accadendo... non capivo come mai, improvvisamente, fossero tutti preoccupati e tesi solo per l'arrivo di due uomini... poi quei due entrarono e chiesero da bere...

“Siete forestieri?” Domandò l'altro a Guisgard.
Questi fissò il menestrello, che fece segno di uscire.
“Si, ma ci fermeremo poco...” disse il cavaliere, per poi alzarsi dal tavolo “... sei pronta per uscire, Gioia?” Chiese poi a Talia.

Guisgard si mosse lentamente e il tono della sua voce suonò sereno e misurato... ma io lo conoscevo troppo bene per non riconoscere in quella apparente calma un germe di profonda preoccupazione... era teso ed io potevo sentirlo... era agitato e pronto a scattare...
Avvertii la sua mano tendersi verso di me a quella domanda e subito vi posi la mia...
“Si, certo!” mormorai, alzandomi a mia volta.

Lilith
18-07-2012, 22.15.37
"Per scoprirlo dovremo controllare" dissi io a Cletya, avvicinandomi al luogo da cui provenivano i gemiti. In quel momento mi muovevo con sicurezza e mi sentivo in grado di fare qualunque cosa. Avevo ingannato Heyto, un uomo furbissimo e credevo che qualunque cosa fosse accaduta in seguito sarebbe stata certamente più facile di quella appena fatta.

elisabeth
18-07-2012, 22.37.10
Quell' ombra ebbe presto un volto...era il freddo servitore, lento nel parlare....e nei gesti, i suoi occhi sembravano vitrei e a fissarli sembravano avere il potere di roteare nell' anima....ero come presa dalla sua voce stesi il braccio per prendere il cesto che mi porgava......mi smbrava che anima e corpo fossero due cose distinte e separate...." Ringraziate il vostro padrone, per questa frutta.....ma desideravo ringraziarlo io stessa per l'ospitalita' che ci ha concessa.....non volevo disturbarlo....volevo solo ringraziarlo "...parlavo come se la mente era da un'altra parte...le parole mi uscivano a forza mentre seguivo il servitore......e poi....e poi una dolce melodia.....mi fermai ad ascoltare...si ..proveniva da una stanza.....era una musica cosi' unica .... cosi' presa da mille note......" Sentite ?....forse il vostro padrone e' sveglio....sta suonando.....io devo vederlo....voi dovete farmi vedere il vostro padrone..".. d' impulso mi voltai di scatto....e corsi verso una porta chiusa..un fascio di luce filtrava da sotto la porta...e la musica proveniva da quella stanza......." Annunciatemi....o bussero' io per entrare..."...

Altea
18-07-2012, 22.37.18
Lady Armelia scappò via in lacrime e non capii il motivo.
Ascoltai con attenzione Fyellon.."Fyellon, noi due da soli non sapremmo nè da che parte andare e nè come tornare e nemmeno dove trovare la pianta, non so nemmeno che sembianze abbia." dissi rammaricata.

Parsifal25
19-07-2012, 01.35.32
Finalmente un barlume di speranza......sareì tornato alla luce....., non so come sia riuscito a farmi ascoltare ed apprezzare ma ho ottenuto ciò che volevo.

Una volta uscito di qui, avreì potuto ripercorrere i miei passi verso Tylesia e tornare da Lilith che, chissà cosa stava facendo in quel momento.....

"Vi ringrazio per l'aiuto prestatomi.......comprendo il motivo per cui non ispiriamo fiducia, ma prometto che farò in modo di potervi dimostrare il contrario....., sono pronto a sottopormi al giudizio dei vostri saggi...." e ci incamminammo verso l'uscita.....

Guisgard
19-07-2012, 02.13.04
Mirna fissò Daniel e annuì.
“Possiamo provarci, cavaliere.” Disse. “Venite con me, vi mostrerò il resto della combriccola.”
Mirna condusse così Daniel attraverso vicoletti e stradine secondarie, che tagliavano le zone perimetrali di Tylesia.
Arrivarono alla fine ad una sorta di cloaca abbandonata.
Qui stavano alcuni ragazzini, di diverse razze ed età.
“Ascoltatemi tutti.” Attirando la loro attenzione Mirna. “Mi occorrete tutti voi per una delicata missione.”
“Che missione, capo?” Chiese uno di loro.
“Dobbiamo trovare un cavaliere.” Rispose Mirna. “Ma non un cavaliere qualunque... un cavaliere con una corazza speciale.”
“Chi è questo che è giunto con te, capo?” Domandò un altro di quei fanciulli, indicando Daniel.



Astro, alle carezze di Cavaliere25, reagì con un vigoroso nitrito.
"Hai scelto un gran bel cavallo, ragazzo." Disse il cavaliere al boscaiolo. "Avanti, perchè non ci fai un bel giro per le strade della città? Provalo, così ti renderai conto del suo valore. Io ti aspetterò qui. poi, al tuo ritorno, andremo da sir Kojo."

Guisgard
19-07-2012, 02.22.48
Lilith e Cletya, così, si avvicinarono al punto da dove provenivano i gemiti e si accorsero che vi era qualcosa dietro una leggera parete di legno.
“Provengono da qui dietro...” disse Cletya “... forse dovremmo abbattere questa parete.”
In un angolo vi erano due accette.
“Presto, usiamole e buttiamo giù questa debole e fragile parete.”
Cletya, allora, cominciò a rompere il legno con la sua accetta e fece cenno a Lilith di fare altrettanto.
“presto scopriremo cosa si nasconde qui dietro...” mormorò.



"Fate come vi dirò io..." disse una di quelle voci a Parsifal "... lentamente e con prudenza, amico mio, calatevi in questo stretto passaggio... ma badate che è molto stretto e per passarci dovrete prima togliervi le armi... fatele allora passare attraverso questo passaggio e noi le raccoglieremo..."
L'altra voce ridacchiò con tono infantile.
"Non abbiate paura e fidatevi di noi." Continuò la prima voce. "Dopo aver fatto passare le armi, anche voi potrete calarvi attraverso questo passaggio e raggiungerci dall'altra parte del cunicolo... dovete fidarvi di noi, come noi ci stiamo fidando di voi..."

Guisgard
19-07-2012, 02.33.25
Elisabeth corse davanti a quella porta e subito la musica cessò di colpo.
“Musica? Io non ho sentito nulla, milady.” Disse il servitore. “Forse sarà stato il canto di qualche animale notturno a confondervi. O forse è solo la stanchezza per il vostro cammino attraverso la selva. Venite, vi riaccompagnerò nella vostra stanza. Domattina potrete conoscere il mio padrone. Ora egli dorme e non ama essere disturbato...” e fece cenno di seguirlo. “Più presto vi addormenterete e più presto giungerà il nuovo giorno, quando cioè il mio padrone si mostrerà a tutti voi.” E condusse Elisabeth nella sua stanza.
E dall'altra parte del corridoio, ben celata dall'oscurità della notte, simile ad una impenetrabile prigione, una misteriosa figura, col volto coperto da una maschera, osservava Elisabeth andare via col servitore.
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Guisgard
19-07-2012, 02.36.37
“Ma come... eravate così decisa fino a poco fa...” disse Fyellon ad Altea “... dicevate che vi occorreva il mio aiuto per trovare quella pianta... ed ora invece tutto vi sembra più complicato? Facciamo così...” propose il cavaliere “... andiamo dal guaritore e facciamoci spiegare per bene ogni cosa di questa missione... ci descriverà la pianta ed il punto preciso in cui cercarla... siete d'accordo?”

Guisgard
19-07-2012, 03.13.37
Guisgard prese la mano di Talia ed aiutò la ragazza ad alzarsi.
“Siete dunque deciso” disse uno dei due nuovi arrivati “a lasciare questo luogo così in fretta?”
Guisgard annuì.
“E cosa vi ha spinto in questi remoti asili, messere?” Chiese l'altro.
“Affari.”
“Eppure apparite più come un cavaliere, che come un mercante o un artigiano.”
“E ancor meno come un amministratore.” Gli fece eco l'altro.
“Infatti i miei affari riguardano la spada.” Rispose Guisgard, avviandosi verso l'uscita con Talia. “Sono un cavaliere errante e sono diretto presso il maniero di un nobile signore, con il quale contratterò riguardo ai miei servigi.”
“E la dama è che con voi?”
Guisgard lo fissò senza rispondere nulla.
Non gli piacevano tutte quelle domande e la loro curiosità cominciava a farlo diventare nervoso.
Guardò allora il menestrello e questi, con un cenno del capo, gli consigliò prudenza e cautela.
“Come detto” tornando Guisgard a rivolgersi ai due uomini “sono diretto al maniero di quel nobile signore e mia moglie, naturalmente, mi accompagnerà.”
“Capisco.” Annuì l'uomo. “E chi è il nobile che vi attende? Magari ne conosciamo il nome e l'ubicazione del suo castello.”
“Non è di queste terre.” Disse Guisgard. “Ora scusatemi, ma siamo già in ritardo.” E lui e Talia uscirono dalla locanda.
Un attimo dopo anche il menestrello fece lo stesso.
“Ma chi erano quei due?” Chiese Guisgard.
“Sono due abitanti di Gioia Antica.” Rispose il menestrello.
“Perchè tutte quelle domande?” Fissandolo il cavaliere. “E perchè nel vederli avete cambiato umore?”
“Perchè non siamo riusciti ad identificarli.” Mormorò il menestrello. “Non siamo riusciti a capire a quale razza appartengono...”
“Razza?” Ripeté Guisgard, per poi rammentare, un attimo dopo, di nuovo le parole dell'uomo presso il pezzo, circa le due razze che abitavano Gioia Antica.
“Si, quella dei veritieri e quella dei mentitori.” Fece il menestrello.
“Noi non vogliamo entrarci in queste cose...” disse Guisgard “... siamo solo di passaggio e presto riprenderemo il nostro cammino...”
Il cavaliere si voltò a fissare poi l'incommensurabile immagine della sterminata città, che dominava l'intero scenario circostante e subito una velata inquietudine si impossessò di lui.
“Vi è un mercato qui?” Tornando a rivolgersi al menestrello. “O almeno delle botteghe? Ci occorre qualche provvista per il viaggio.”
“Potrete acquistare l'occorrente per il vostro in viaggio nel mercato della Città Bassa.” Rispose il menestrello. “E' chiamata così la zona fuori le mura della città... li troverete di tutto.”

cavaliere25
19-07-2012, 11.51.10
Va bene dissi guardando la guardia presi e sali sul cavallo e dissi andiamo Astro vediamo di iniziare a conoscerci meglio e iniziai a galoppare ero cosi felice di tutto quello che mi stava accadendo forse pensai ho trovato la mia strada e mi guardai intorno per scorgere il paesaggio

Altea
19-07-2012, 12.26.11
A quelle parole mi rasserenai "Si, penso sia la soluzione migliore Fyellon, seguitemi, andiamo nella stanza di Mizasar".
Feci cenno al cavaliere e ritornai davanti a quella porta robusta intarsiata e bussai forte.."Maestro Mizasar sono Altea assieme a Fyellon, possiamo entrare?".
Attorno vi era silenzio, mi chiedevo perchè lady Armelia avesse gli occhi rossi di pianto, aspettando la porta si aprisse.

Talia
19-07-2012, 18.17.14
Annuii a quelle parole...
“E poi non capisco come mai fossero tanto interessati a noi...” mormorai “Qualsiasi sia la loro... la loro razza... che valore possono mai avere per loro due stranieri di passaggio?”
Poi Guisgard espresse il desiderio di trovare presto un luogo in cui poter fare provviste...
Aveva ragione e lo sapevo... quel luogo si stava prospettando strano e vagamente minaccioso e non sembrava essere saggio per noi pensare di restare lì a lungo... però una parte di me ne fu triste: una parte di me aveva segretamente sperando di poter infine trovare un luogo in cui poter sostare qualche tempo, un luogo dove nessuno sarebbe mai venuto a cercare me e Guisgard e noi avremmo infine potuto essere felici...
Sospirai...
“Si...” dissi a voce più alta, come a voler scacciare quei dolorosi pensieri “Si... sarà meglio raggiungere questa Città Bassa, Guisgard...”
Mi strinsi al suo braccio e feci per avviarmi, ma un pensiero mi bloccò...
“Oh...” mormorai, tornando a voltarmi verso il menestrello “Parlavate di colori diversi nell’abbigliamento, poco fa... diteci, dunque, come potremo riconoscere questa due ‘razze’, una volta giunti in città?”

Guisgard
19-07-2012, 21.40.02
“Non è facile riconoscerle.” Disse il menestrello a Talia. “Neanche per noi che viviamo qui da tempo.”
“Come sarebbe a dire?” Chiese Guisgard. “Non siete anche voi abitanti di Gioia antica?”
“Si, siamo suoi cittadini, come lo sono coloro che vivono nella Città Bassa. Ma gli abitanti più antichi, i discendenti delle due primordiali razze che fondarono questa città, vivono oltre le mura, nella Città Alta. I due uomini giunti nella locanda provengono proprio dalla Città Alta e sono dunque appartenenti alle due razze o ad una di esse.”
“E non hanno segni distintivi?” Domandò Guisgard. “Com'è possibile riconoscerli?”
“L'unica cosa certa” rispose il menestrello “è che si vestono in modo differente, utilizzando ciascuna razza un unico e proprio colore... il verde per una e il rosso per l'altra.”
“E voi che vivete qui” fissandolo Guisgard “non avete imparato ad abbinare a ciascuna razza il proprio colore?”
“No, cavaliere.” Scuotendo il capo il menestrello. “Non è semplice distinguerli. Una razza dice solo e sempre la verità, mentre l'altra mente continuamente e spudoratamente.”
“E la regina?” Chiese Guisgard. “Lei a quale razza appartiene? Almeno questo lo sapete? O forse servite una sovrana col sospetto che ella possa mentirvi di continuo?”
“No, la regina non appartiene a nessuna di quelle due razze.” Rispose il menestrello. “Ella proviene da un paese lontano.”
“Un paese lontano?” Ripetè Guisgard.
“Si...” annuì il menestrello “... un paese chiamato Sygma...”
E a quel nome pronunciato dal menestrello, Talia avvertì come un'avvilente ed insopportabile sensazione al collo.
Come se qualcuno le stesse stringendo la gola con la catenina da cui pendeva la pietra di Carbonchio.
Quella sensazione durò un attimo, per poi svanire.

Lilith
19-07-2012, 22.41.08
"D'accordo" dissi a Cletya "abbattiamo la parete, ma facciamo in fretta! Non abbiamo molto tempo prima che Heyto si accorga dell'inganno!". Iniziai così ad a rompere pezzo per pezzo la parete, finché non cadde interamente.

Daniel
19-07-2012, 23.19.40
Chinai il capo e dissi:
<<Piacere, sono Daniel Cavaliere verde e dominatore degli elementi.. Vi chiedo umilmente il vostro aiuto..>>
chissà se avrebbe veramente funzionato..

Parsifal25
20-07-2012, 01.38.15
Non avevano tutti i torti......come loro stavano porgendomi una mano anche io dovevo confidare in loro, dopotutto mi stanno portando nel loro villaggio!!!

Tolsi la spada e la porsi ai nuovi compagni....attendevo istruzioni sul come muovermi......

Fra me dissi: "Dio mi sostenga.....fa che ancora una volta non mi sia fidato invano......"

Guisgard
20-07-2012, 04.23.51
Altea e Fyellon raggiunsero così il laboratorio di Mizasar.
Il guaritore aprì la porta e fece loro cenno di entrare.
Nella stanza vi erano mille odori, mille profumi e mille essenze che si confondevano fra loro.
“Allora” disse Mizasar “cosa avete deciso? Mi aiuterete a trovare quell'erba per l'antidoto?”

Guisgard
20-07-2012, 04.43.33
Lilith e Cletya ruppero così quella parete, fino a quando cadde interamente.
Si alzò allora una gran quantità di polvere.
E quando si diradò, le due ragazze cominciarono a vedere qualcosa.
Era una ragazza incatenata, col corpo coperto di lividi, di tagli e contusioni.
Respirava a fatica ed aveva la bocca trafitta da chiodi, per impedirle di gridare e chiamare aiuto.



Parsifal, così, calò la spada attraverso quel passaggio.
L'arma scivolò tra le rocce, fino nelle mani dei due misteriosi salvatori del giovane cavaliere.
Uno di loro sghignazzò.
“Che bella spada...” disse.
“Presto...” fece l'altro “... ora calatevi voi attraverso questo passaggio, cavaliere...” parlando a Parsifal “... adagio, mi raccomando, o potreste ferirvi tra queste strette rocce...”

Guisgard
20-07-2012, 04.49.31
Astro galoppava rapido e fiero per le strade di Tylesia, portando in sella un felice Cavaliere25.
Ad un tratto un uccello gli si avvicinò.
“Vedo che ti sei trovato un cavallo.” Disse Alberico. “Un cavallo di razza. Ora per essere cavaliere ti manca una sola cosa... una degna causa per la quale combattere.”



Tutti quei ragazzi restarono colpiti da Daniel e dalla sua bellissima corazza che risplendeva di chiara e luminosa giada.
“Un cavaliere vero...” disse affascinato uno di loro.
“Si, vi aiuteremo, cavaliere.” Fece un altro di quelli. “Ma solo ad una condizione... voi poi ci insegnerete come diventare dei veri cavalieri. Accettate?”
E tutti acclamarono quella richiesta.

Altea
20-07-2012, 12.58.48
A quelle parole di Mizasar guardai Fyellon sorridendo.."Siamo qui per questo maestro, ma dovete darci delle direttive su dove trovare la pianta e anche su come possiamo riconoscerla...e poi" dissi pensierosa " toglierci una curiosità. Avete parlato del Calars, si trova vicino? Voi sapete se ci troviamo vicino a una città chiamata Tylesia?"

cavaliere25
20-07-2012, 14.06.32
Eh si dissi amico mio è un bel cavallo si chiama Astro ma io se dovrò combattere una battaglia dovrò prima capire bene se è la cosa giusta oppure no

Talia
20-07-2012, 15.46.54
Spalancai gli occhi e mi portai istintivamente una mano al collo, mentre l’altra strinse forte il braccio di Guisgard... era durata solo un attimo quella sensazione di essere strangolata, ma era stata vivida ed intensa... passò tuttavia, ed io tornai ad inspirare profondamente, quasi a voler scacciare quello spiacevole senso di oppressione.
“Sygma...” mormorai poi, sollevando gli occhi verso il menestrello e schiarendomi appena la voce “E come mai viene proprio da Sygma la vostra regina? Voglio dire... credevo che si potesse salire al trono per diritto di nascita, o al limite per matrimonio... ma voi dite che ella non è sposata, e che non è nata qui... dunque?”
Esitai solo un attimo, poi soggiunsi...
“Deve essere una grande terra Sygma... a quel che so, anche alcune Granduchesse di Capomazda erano originarie di quella regione... Chymela, per esempio... ne avete sentito parlare?”

Guisgard
20-07-2012, 20.35.50
“Il Calars” disse Mizasar ad Altea “è un grande fiume e lungo il suo corso ci sono maestose e potenti città. E i loro signori sono tutti vassalli della grande Tylesia. Tutti infatti ne conoscono la grandezza. Ma Tylesia è lontana da qui, poiché essa si erge alla fine di una strada che conosce un'unica direzione... ora però pensiamo alla vostra missione...” prese un foglietto sul quale era stato fatto un disegno “... su questo foglietto ho disegnato la pianta che ci occorre. Avete sette giorni per portarmela, scaduti i quali non sarà più possibile salvare il principino.”
“E' una corsa contro il tempo, dunque.” Mormorò Fyellon.
“Non solo.” Fissandolo Mizasar.
“Come sarebbe?” Chiese Fyellon.
“Quella pianta è molto rara” rispose Mizasar “ed è ritenuta sacra da una bellicosa tribù, i cui membri sono chiamati Locuste... dovete stare attenti, perchè vi impediranno in tutti i modi di prendere quell'erba...”
“Ecco...” sarcastico Fyellon “... mi sembrava troppo facile la cosa...” e fissò poi Altea.

Guisgard
20-07-2012, 20.43.34
“E fai bene, amico mio...” disse Alberico a Cavaliere25 “... stai molto attento... poiché il Bene e il Male qui a Tylesia si confondono come i monti lontani in balia della foschia...”
In quel momento il boscaiolo sentì un corno suonare.
Era il segnale che il cavaliere del Tulipano lo stava chiamando.
“Ti stanno aspettando, ragazzo...” mormorò Alberico, per poi volare via.

Guisgard
20-07-2012, 21.00.06
“Chymela...” disse il menestrello “... Chymela... non credo di ricordare questo nome, anche se sembra in qualche modo familiare... forse l'avrò udito da qualche cantore o bardo...” restò pensieroso per qualche istante “... quanto alla nostra regina...” riprese poi “... ella è originaria di una nobile stirpe di Sygma e fu eletta dai rappresentanti delle due razze che vivono a Gioia Antica, perchè secondo un oracolo proprio da Sygma sarebbe giunta un giorno colei capace di ridare armonia e ordine agli opposti che dominano a Gioia Antica... per quanto riguarda gli Arciduchi di Capomazda, il loro potere e la loro giurisdizione non arriva sin qui... tuttavia, antiche leggende parlano di alcuni grandi di Capomazda nella nostra città... forse perchè si ritiene che in qualche modo Gioia Antica sia legata ad un antico mito di quel ducato... un mito che parla di una maledizione... una maledizione chiamata la Gioia dei Taddei...”
Ma quella mano stretta di Talia attorno al braccio di Guisgard, turbò il cavaliere.
Fu un attimo, un vago momento, ma a lui non sfuggì.
Anzi, attraverso quella mano stretta sul suo braccio, Guisgard arrivò a sentire l'inquieto palpitare della ragazza.
“Cos'hai, Talia?” Chiese preoccupato. “Hai avuto un capogiro? O forse un mancamento? Sarà meglio tornare alla locanda... sei d'accordo? Così potrai riposare...”

Altea
20-07-2012, 22.11.53
Ascoltai silenziosamente le parole di Mizasar..ed ebbi un sussulto al cuore...Tylesia era lontana, ormai era ora di rassegnarsi.
Osservai con cura il foglietto su cui il maestro disegnò la pianta necessaria al principino..sette giorni..il tempo poteva essere una eternità quanto un fugace momento da prendere subito al volo.
"Non vi preoccupate maestro Mizasar, cercheremo di fare del nostro meglio, Fyellon è anche persona molto arguta vedrete.."ma fui subito interrotta dal maestro che ci informò della presenza di una tribù ostile e dal nome alquanto singolare ovvero Locuste e guardando Fyellon annuii, era proprio vero, il destino si mostrava sempre avverso.
Cercai di farmi coraggio.."Maestro Mizasar, noi cercheremo di fare del nostro meglio e forse dovremmo partire subito, Fyellon, visto il tempo è tiranno..dobbiamo osare e sfidare la sorte non vi è via di scampo".

Talia
21-07-2012, 02.10.42
“No!”
Lo dissi in fretta, d’impulso... ma subito mi resi conto di quanto quella mia reazione dovesse sembrare insolita e preoccupante a Guisgard... così sorrisi appena ed allentai la stretta della mia mano sul suo braccio, carezzandolo poi piano, dolcemente...
“No, Guisgard... sto bene. Davvero! Anzi... forse l’unica cosa di cui ho bisogno è un po’ d’aria fresca... ho bisogno di camminare e di sentire il sole sulla pelle...”
Esitai un attimo... poi volsi gli occhi là dove sapevo essere quella misteriosa città...
“E poi mi piacerebbe proprio visitare Gioia Antica... visitare la città bassa, le sue botteghe, il mercato, camminare tra la gente... come quando eravamo bambini, ti ricordi? A me non era concesso di andare in paese e tantomeno di visitarlo nei giorni di mercato... il Maestro chiudeva un occhio solo se eri tu ad accompagnarmi...”
Sospirai allora ed un vago sorriso mi increspò le labbra a quei ricordi...
“E a me piaceva quando ti proponevi di accompagnarmi là... era bello andarci con te... avevi sempre qualche sorpresa...” soggiunsi a mezza voce, parlando quasi più a me stessa...
Per qualche attimo ancora fu il silenzio... poi mi riscossi e tornai a rivolgermi al menestrello...
“Solo un’ultima domanda...” dissi, sorridendo appena “Accennavate ad una maledizione poco fa... la Gioia dei Taddei... sapete anche che cosa dice quella maledizione?”

Guisgard
21-07-2012, 02.44.02
A quelle parole di Altea, Mizasar annuì.
“Si, anche io lo credo...” disse “... bisogna che partiate subito... sette giorni possono sembrare molti, ma il Tempo si muove in maniera differente dal nostro modo di concepire le cose... vi auguro fortuna per questa impresa... la vostra fortuna...”
“La nostra fortuna.” Intervenne Fyellon. “La nostra...”
Mizasar lo fissò e fece un cenno d'intesa al cavaliere.
Altea e Fyellon, così, lasciarono il laboratorio del guaritore e si diressero verso le scuderie.
Nel cortile del castello, però, incontrarono lady Armelia.
“Siete in partenza?” Domandò la ragazza.
“Si, milady.” Rispose Fyellon. “Il maestro Mizasar ci ha indicato una pianta...”
“Si, mi ha detto di quella pianta!” Esclamò Armelia, interrompendolo. “Dunque partirete per cercarla? Avete allora accettato quella misericordiosa missione? Grazie, amici miei! Grazie...” e si inginocchiò in lacrime davanti a loro.
“Alzatevi, milady...” fece Fyellon, chinandosi accanto a lei “... alzatevi, vi prego...”
“Perdete solo il vostro tempo.” Disse all'improvviso una voce. “Non troverete nessuna pianta da cui trarre antidoti e rimedi. Quel truffatore vi sta solo ingannando. Avrei dovuto ucciderlo il giorno stesso che mise piede al castello per la prima volta.” Con astio Acerno.
“Sta zitto!” Urlò Armelia. “Zitto!”
“Forse quell'erba” mormorò Fyellon “è la sola possibilità che abbiamo per salvare il bambino, maestà...”
“Sciocchezze...” scuotendo il capo il re “... non troverete nessuna erba, poiché non esiste... quel maledetto vi sta ingannando tutti.”
“Vorrei vederti morto!” Gridò Armelia a suo marito.
Questi la fissò, per poi andare via senza rispondere nulla.
“Andiamo a prendere i cavalli...” rivolgendosi Fyellon ad Altea “... così partiremo subito alla ricerca di quell'erba...”

Parsifal25
21-07-2012, 03.25.19
La via per la luce era tortuosa, ma sapevo che sareì riuscito a ritrovarla.

Con molta accuratezza ed attenzione mossi i miei passi per il tunnel; che strana sensazione......sembrava quasi che il mondo si fermasse e morisse fra queste strette cavità.

Sorrisi: "Come non detto.....un altro pò di allenamento.....che dire, un cavaliere deve esser sempre in forma....."

Guisgard
21-07-2012, 03.54.54
Parsifal riuscì così a calarsi in quello stretto passaggio, ritrovandosi poi nel cunicolo sottostante.
Qui fu subito avvolto dalla penombra, resa incerta da una piccola torcia che qualcuno reggeva davanti a lui.
“Eccovi la vostra spada.” Disse colui che teneva in mano la torcia.
Ora Parsifal poteva finalmente vedere i suoi salvatori.
E con suo stupore si accorse che non erano due uomini comuni.
Erano infatti due nani, abbigliati con vestiti simili a quelli dei minatori.
“Io sono Gaston” presentandosi il nano con la torcia “e questi è Perrol.” Indicando l'altro che gli stava accanto e che nel vedere Parsifal cominciò a sghignazzare.
“Siete sempre dell'idea di venire con noi al nostro villaggio?” Domandò Gaston a Parsifal.

Guisgard
21-07-2012, 04.24.47
Guisgard ascoltò Talia, per poi portare la sua mano su quella di lei e stringerla.
“Va bene...” disse annuendo “... ma se ti senti stanca e provata, devi dirmelo... intesi?”
“Si, quella maledizione dal nome così strano...” mormorò il menestrello “... ne ho sentito parlare, ma ignoro di cosa si tratti...”
“Comunque” fece Guisgard “non è la prima volta che sentiamo questo nome... anzi, sembra quasi un'ossessione...”
“Sapete...” sorridendo il menestrello “... forse c'è qualcuno capace di soddisfare la vostra curiosità...”
“Chi?” Domandò Guisgard.
“Un vecchio burattinaio longobardo...” rispose il menestrello “... abita nella Città Bassa e pare abbia vissuto per molto tempo nel ducato di Capomazda... racconta spesso storie di Arciduchi e Granduchesse, insieme ad altri miti che interessarono quelle terre...”
“Come faremo a trovarlo?” Chiese Guisgard.
“Se volete posso condurvici io.” Rispose il menestrello. “Infatti anche io devo recarmi nella Città Bassa, per acquistare dei fogli per i miei versi.”
“Si, sarebbe l'ideale.” Annuendo Guisgard.
“Credo allora sia bene presentarci...” disse il menestrello “... io mi chiamo Sangò.” Con un leggero inchino.
“Io sono Guisgard” fece il cavaliere “e lei è Talia.”
“Bene!” Esclamò Sangò. “Allora possiamo andare a visitare la Città Bassa!”
I tre si incamminarono così verso la loro meta.
Una stradina, subito dopo la staccionata della locanda, si apriva tra l'erba alta, verdissima e profumata e cominciava a correre verso il centro abitato, simile ad un grosso borgo, che si adagiava sotto le alte e imponenti mura di quella che era chiamata la Città Alta.
Un largo canale, alimentato dagli scarichi di almeno nove acquedotti, lo separava dalla rupe da cui dominava la monumentale muraglia di granito.
L'abitato appariva diviso in cinque quartieri irregolari.
Le varie case che lo componevano, alcune sbilenche ed ammuffite, altre vistose e piene di angoli, sembravano di età indefinibile e si appoggiavano le une sulle altre, con i loro tetti spioventi e irti di lucernari e finestre di varie forme e grandezze, dalle quali sporgevano fasci di grano ammassati, paglia, cataste di legna
o larghe cassette di frutta e ortaggi.
I quartieri più vicini al canale apparivano pullulanti di una vivace umanità, che tra le sue fila annoverava artigiani, maniscalchi, bottegai, commercianti e qualche mendicante all'angolo della strada.
I quartieri invece più periferici sembravano meno appariscenti, sviluppatisi tra un groviglio di vicoletti, racchiusi da piccole e goffe casette di legno impolverate e qualche costruzione più bizzarra, dai lunghi pennoni ornati con immagini strane e grottesche, forse legate al folclore locale.
Le grida e le risate confuse si mischiavano al rumore delle acque che si gettavano nel canale, generando così una variegata baraonda dai suoni gracchianti e irriconoscibili che saliva verso le maestose mura della Città Alta.
E appena Guisgard, Talia e Sangò entrarono nel borgo, subito un mercante andò loro incontro.
“Bella dama...” parlando a Talia “... guardate qui che splendide sete... toccate pure! Ammiratene i colori e i ricami!”
“No, grazie, non ci interessano...” fece Guisgard.
“Aspettate, possiedo anche scialli e mantelline.” Senza darsi per vinto il mercante. “Guardate pure, milady... potete anche indossarne qualcuno per prova, se volete.”
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Altea
21-07-2012, 12.51.39
Guardavo Fyellon parlare con Mizasar..non capii il senso di quella parola.."la nostra fortuna"..eppure la fortuna se avessimo trovato la pianta non sarebbe stata nostra bensi del piccolo principe e della sua vita.
Ma non mi soffermai più di tanto a pensarci, arrivati in cortile lady Armelia si inginocchiò in lacrime piangendo, per fortuna Fyellon la fece rialzare.."Lady Armelia, non dovete ringraziarci, è dovere di chiunque salvar la vita di un bambino, e se ci riusciremmo saremmo partecipi della vostra gioia" quando sentii qualcuno arrivare, era il re Acerno..ma come il servitore disse era partito e non si sapeva dove si trovasse.
Si scatenò una furibonda lite tra i due coniugi...per un attimo esitai..chi dei due aveva ragione? Il re andò via subito, era incredibile come la bella dama cambiasse in sua presenza, tanto da augurare la morte a quell'uomo.
Fyellon mi fece cenno di andare verso le scuderie.."Fyellon, fai sellare i cavalli, io arrivo subito", corsi verso la direzione dove vidi dirigersi il re, dovevo parlare con lui e per un colpo di fortuna lo trovai e ansimante e speranzosa provai a convincerlo "Maestà, per la amicizia che vi ho mostrato, io non sto da nessuna parte..nè dalla vostra nè di quella di vostra moglie, solo dalla parte di vostro figlio, io stessa fui presente in laboratorio e ho visto..una lucertola cosparsa..dalla cenere del serpente che morse vostro figlio quasi morente e subito rivivere con la polvere tratta da quella pianta. Io sono pure una persona scettica, venite con noi, maestà...se Mizasar sta mentendo allora voi lo avrete dimostrato e avrete le vostre ragioni per farlo imprigionare, se dice il vero..voi sarete colui che salverà il proprio figlio".

cavaliere25
21-07-2012, 14.22.44
Presi e ritornai al castello e arrivai li dove mi attendeva il cavaliere e dissi scusatemi signore ero andato a fare un giro con Astro è un bellissimo cavallo complimenti avete da farmi fare qualcosa domandai tutto sorridendo e aspettai una sua risposta

Parsifal25
22-07-2012, 12.02.00
La prova venne superata. Finalmente, potevo camminare normalmente con tutte le arme indossate.

Fui sorpreso nel vedere che questi nuovi compagni mi restituirono la spada, forse, dopo tanti intrighi, trappole e angherie il codice del valore andava lentamente ripristinandosi. La sorpresa, successivamente, divenne doppia i miei salvatori erano dei nani.....che cosa incredibile.

I due più amicali si presentarono, si chiamavano Gaston e Perroll:

"Vi ringrazio dal profondo del cuore messeri.....grazie per l'aiuto.....". Tornarono a ribadire se ero pronto e sicuro di andare verso il loro villaggio ed io risposi:

"Non temete......una promessa è una promessa, verrò con voi al villaggio e mi sottoporrò al giudizio dei capi anziani.....spero solo.....di fare in tempo....."

Mi volsi verso il cunicolo che superaì è la malinconia mi prese: "Ti raggiungerò presto, cara damigella......" dissi. "Vi seguo."

Daniel
22-07-2012, 23.22.08
ci pensai molto.. Era un impegno che mi sarei dovuto prendere..
<<Ovviamente.. -dissi- quando la pace su Tylesia sarà calata io giuro sul mio onore che vi insegnerò a usare la spada.. ora mi aiuterete?>>

Talia
23-07-2012, 00.56.44
Un vecchio burattinaio longobardo, aveva detto...
Per qualche momento una strana sensazione di calore mi aveva pervasa... ma era possibile? Potevamo davvero essere così prossimi alla scoperta di quel nuovo importante tassello?
“Oh, si...” mormorai alla sua offerta di accompagnarci dall’uomo in questione “Si, Guisgard, ti prego...”
Raggiungemmo la città poco dopo... c’era confusione, rumore di acqua che scrosciava e un indistinto chiacchiericcio... e subito una forte curiosità mi colse circa quel luogo insolito...

“Bella dama...” parlando a Talia “... guardate qui che splendide sete... toccate pure! Ammiratene i colori e i ricami!”
“No, grazie, non ci interessano...” fece Guisgard.
“Aspettate, possiedo anche scialli e mantelline.” Senza darsi per vinto il mercante. “Guardate pure, milady... potete anche indossarne qualcuno per prova, se volete.”

“Io...” dissi, ritraendomi appena contro Guisgard per tutta quell’insistenza “Io... è meglio di no... noi siamo qui solo di passaggio... ma grazie...”

Guisgard
23-07-2012, 03.07.48
“Milady...” disse Acerno ad Altea “... voi non conoscete quell'uomo... egli è un illusionista, oltre che un alchimista... vi ha solamente mostrato uno dei suoi tanti trucchi per convincervi della bontà dei suoi rimedi... ha fatto lo stesso con mia moglie sin dal suo primo arrivo al castello... ed io non intendo cimentarmi in una missione che forse nasconde una trappola mortale... voi volete andarci? Benissimo, è una vostra libera scelta... io non intendo farlo, anche perchè non voglio lasciare mia moglie e mio figlio alla mercé di quel maledetto...”
In quel momento arrivò Fyellon con i cavalli sellati.
“Siete pronta, Altea?” Chiese alla ragazza. “Vi ricordo che non abbiamo molto tempo per trovare quell'erba...”

Guisgard
23-07-2012, 03.16.57
“Ora torneremo da sir Kojo.” Disse il cavaliere a Cavaliere25. “Egli ci sta attendendo.”
I due, così, tornarono al quartier generale del Tulipano, dove trovarono Kojo ad attenderli.
“Allora?” Domandò il potente cavaliere al boscaiolo. “Hai scelto un degno cavallo, ragazzo? E sei dunque pronto ad entrare nel nostro grande ordine cavalleresco? Sappi che solo i migliori diventano membri del Tulipano.”



A quelle parole di Daniel, tutti i ragazzini esultarono.
“Bene.” Disse Mirna a Daniel. “Allora è deciso... troveremo per voi quel cavaliere che indossa una corazza fantastica come la vostra.”
Mirna allora diede disposizioni ai suoi compagni e divise tutti loro in vari gruppi da sparpagliare poi per Tylesia, in cerca del misterioso cavaliere.
“Noi due invece” rivolgendosi poi a Daniel “lo cercheremo nei quartieri alti, dove vivono i nobili e i cavalieri.”
E si diressero verso quelle zone.

Guisgard
23-07-2012, 03.32.51
Gaston e Perrol condussero così Parsifal verso il loro villaggio.
Attraversarono strette gallerie, piene di cunicoli, passaggi secondari e stalattiti che sembravano come grate di una millenaria prigione.
Risalirono poi verso una serie di antri che li riportarono in superficie.
Camminarono allora nella selva, fino a raggiungere una radura irregolare, nel cui cuore sorgeva un piccolo villaggio.
I due nani, seguiti da Parsifal, raggiunsero la grande porta e suonarono vari colpi.
Un attimo dopo, l'ingresso si aprì e i tre entrarono nel villaggio.
Subito Parsifal si sentì osservato con curiosità e un pizzico di sospetto da parte di tutti gli altri nani.
Gaston e Perrol lo condussero allora presso la casa che sorgeva al centro dell'abitato.
Chiesero del capo villaggio e furono subito ricevuti.
Trovarono così un nano anziano e venerabile, dallo sguardo attento e dall'espressione riflessiva.
“Gran Guinol...” disse Gaston al capo del villaggio “... ti abbiamo portato un cavaliere...”
“Perchè mai?” Chiese Guinol.
“Egli è stato tradito dai suoi simili” rispose Gaston “e rinchiuso in una grotta ad attendere la morte.”
“Se gli altri uomini” osservò Guinol “hanno deciso di punirlo, allora deve essere un poco di buono!” Fissava Parsifal. “Cosa hai da dire a tua discolpa?” Chiese al giovane apprendista di Redentos.

Guisgard
23-07-2012, 04.01.36
Una moltitudine di volti, sguardi ed espressioni si muoveva in ogni dove, uscendo dalle porte, sbucando da qualche vicoletto, arrivando dalla strada, e persino saltando giù da qualche bassa loggetta.
Quella ressa sembrava spuntare ovunque, come funghi selvatici in un bosco, formata da ragazzini, donne con bambini, borghesi, contadini, operai, passanti, accattoni, qualche tipo dal volto bieco e qualcun altro dall'aspetto grottesco, tutti che parlavano, gridavano, gesticolavano, ridevano e si sbracciavano.
Dalle finestre e dai balconi c'erano persone che guardavano nelle strade e che presentavano le più disparate espressioni.
Così, qualcuno guardava divertito, qualcun altro incuriosito, altri ancora infastiditi o semplicemente indifferenti.
Sangò fece cenno a Guisgard, che aveva sempre Talia per mano, di seguirlo e di non perderlo mai di vista in quel baccano.
Ad un tratto, passando davanti ad un piccolo banchetto messo su ad un angolo di strada, una vecchietta prese l'altra mano di Talia, come a volerli far fermare davanti alla sua bancarella.
“Miei signori...” disse con la sua voce roca “... vi faccio assaggiare un'autentica primizia... guardate che splendide perle!” Cominciando a tagliare un melone dall'aspetto sodo e maturo. “Dovete per forza assaggiarne una fetta!”
“No, davvero...” sorridendo Guisgard.
“Niente storie, messere!” Decisa la vecchia. “Volete forse privare la vostra bella dama di questa squisitezza? Su, forza... eccovi due belle fette tutte per voi!” E servì loro due fette di melone, di un arancione vivo e dalla polpa corposa.
“Mi sa che ci tocca...” sussurrò Guisgard in un orecchio a Talia “... però dall'aspetto sembra buono...”
Il cavaliere prese allora una di quelle due fette e dopo averla pulita ben bene dai semi e tagliatala, ne fece assaggiare un pezzetto a Talia.
“Anche voi dovete assaggiarlo, messere!” Esclamò la vecchia.
Guisgard annuì sorridendo e ne prese un po' dall'altra fetta.
“Si, è dolce come il miele!” Disse il cavaliere, suscitando la soddisfazione della vecchia.
“Signori e signore!” All'improvviso una voce. “Avete oggi una grande occasione! Quella cioè di vedere all'opera l'uomo più forte del mondo! Ecco a voi... Goros, il guercio!” Fece il banditore, presentando un omone dalla stazza impressionante che gli stava accanto. “Avanti, chi vuol sfidarlo a Braccio di Ferro? Chi riuscirà a batterlo si guadagnerà un bel gruzzolo di monete! Avanti, nessuno vuol tentare l'impresa?”
Guisgard fissò Sangò con una smorfia ironica.
“Forse vuol tentare quel cavaliere!” Disse il banditore indicando Guisgard.
“Cosa?” Stupito questi. “Io? No...” scuotendo il capo.
Ma subito la gente che era lì cominciò ad incitarlo.
“Forza!” Esclamò il banditore. “Avete paura? Non volete mostrare il vostro valore davanti alla vostra bella dama?” Facendo segno a Talia. “Oppure i muscoli del nostro Goros vi spaventano a tal punto? Forse non siete un cavaliere” ridendo “ma qualche altra cosa... coccodè... cooccodè...” agitando le braccia ed assumendo un'espressione idiota.
Tutti allora cominciarono a ridere e ad imitare i versi del banditore.
“Come sarebbe?” Gridò Guisgard. “Ci vuole ben altro di quel gigante per spaventarmi!” Si voltò poi verso il menestrello. “Attento a Talia.” Disse. “Tra meno di un minuto sarò già ritornato. Aspettami.” Rivolgendosi poi alla ragazza.
E balzò sul palco dove si trovava il banditore ed il suo colosso.
“Sono pronto!” Esclamò il cavaliere.
Il banditore sorrise ed indicò un piccolo tavolo.
“Che la sfida abbia inizio!” Proclamò.
I due sfidanti allora presero posto e un attimo dopo le loro mani erano giù strette l'una nell'altra.
“Ehi, vuoi intimorirmi con la tua presa, amico?” Fece Guisgard.
Goros si limitò a sorridere.
“Via!” Urlò il banditore.
La sfida iniziò e subito il gigante cominciò a far valere la sua forza.
Guisgard tentò di resistere, ma la potenza di Goros era decisamente fuori dal comune.
E alla fine, rischiando di rompersi il braccio, il cavaliere fu sconfitto dal poderoso colosso.
“Goros è il vincitore!” Gridò il banditore, tra gli applausi dei presenti. “Ma un applauso lo merita anche il nostro coraggioso e forse ora un po' malconcio cavaliere!” Indicando Guisgard.
Ed un nuovo applauso, accompagnato da qualche risata, si alzò da quella baraonda.
Ma il chiasso aveva attirato alcuni soldati vicino al palco di Goros.
“Ehi, cosa ci fa una così bella ragazza in mezzo a questo casino?” Disse uno di quelli, avvicinandosi a Talia.
“Sergente Iwan, vi vedo in buona compagnia... continuiamo da soli il giro d'ispezione?” Chiese sorridendo un altro di quei soldati a quello che aveva parlato a Talia.
“Si, continuate pure da soli...” rispose Iwan, senza smettere di fissare Talia “... io vi raggiungerò dopo... forse...” ed accarezzò il volto della ragazza.

cavaliere25
23-07-2012, 11.38.33
Certo dissi sono pronto a darvi man forte in tutto e per tutto se mi insegnerete diventerò un ottimo cavaliere e non ve ne pentirete signore dissi guardandolo negli occhi e attendendo che mi disse qualcosa

Altea
23-07-2012, 14.17.25
Ascoltai con attenzione il re Acerno, la mia testa si riempiva di dubbi e preoccupazioni quando arrivò Fyellon per avvisarmi che i cavalli aspettavano solo noi per partire..ad un tratto ebbi un sussulto.."Fyellon, ancora un momento per favore, potresti lasciarmi sola col re, ti raggiungo io alle scuderie".
Mi avvicinai al re, e sottovoce iniziai a raccontargli di un fatto.."Maestà..io tutto questo non lo faccio per divertimento, pensate metterei a repentaglio la mia vita? Lo faccio per voi e per la vostra bella moglie e figlio, ma ebbi un dubbio atroce. Io sono stata nella stanza di vostro figlio..con Mizasar e vostra moglie, egli poi ci disse di andarcene, ma io non seguii vostra moglie e vidi ciò che successe nella camera e Mizasar tagliare..una ciocca di capelli al principino, che non usò nell'esperimento e non vidi nel suo laboratorio. A che scopo? Pensai che alcuni ricorrono a malefici con i fili di capelli delle persone, secondo..le antiche credenze. Ora, vogliamo andare nella stanza del principino e...togliere quell'inutile velo bianco che lo ricopre tutto, visto egli non è morto, e aprire le finestre? Sembra già una tomba...vorrei vedere come sta il principino prima di partire, poichè quel gesto di Mizasar mi sembrò strano..anche se potrei sbagliarmi".

Talia
23-07-2012, 16.31.57
Camminavamo in quella città, ma c’era così tanta confusione e un frastuono così assordante che faticavo ad orientarmi dal momento che non potevo vedere. Non ero preoccupata perché Guisgard era vicino a me, ma quasi inconsciamente stringevo la sua mano probabilmente più del necessario e concentravo tutta la mia attenzione sulla sua voce, in modo da essere più che certa di non perderlo.
Assaggiammo quella frutta e sorrisi alle sue parole, ma poi quel banditore si intromise ed un istante dopo grida e risa ci accerchiarono...
“Guisgard... no... aspetta!” dissi, tentando di trattenerlo, ma il suo braccio scivolò via dalla mia mano e subito lo sentii allontanarsi...
Sospirai...
Ma lui era impulsivo... in fondo lo era sempre stato...
Mi concentrai di nuovo sulla sua voce, dunque... era lontana, ma potevo sentirla... sorrisi... e allora mi accorsi di essere tranquilla, dopotutto... ero tranquilla perché sapevo che poteva allontanarsi, ma non mi avrebbe mai lasciata.
Poi la sfida terminò ed un nuovo fragoroso applauso si levò tra la folla, tra nuove grida e risa... ed io pensai che a Guisgard non era mai piaciuto perdere e che questo, quando talvolta accadeva, da bambini, lo metteva molto di malumore... malumore che poi sempre aumentava quando, immancabilmente, il Maestro giungeva a rimproverarlo per quel suo intransigente orgoglio... ed erano poi quelle le volte in cui a me occorreva sempre tutto il pomeriggio per fargli dimenticare l'onta, la rabbia ed il malumore...
Sorrisi a quei ricordi.

“Si, continuate pure da soli...” rispose Iwan, senza smettere di fissare Talia “... io vi raggiungerò dopo... forse...” ed accarezzò il volto della ragazza.

Sussultai a quel contatto.
Ero tanto concentrata sulle voci di Guisgard e del battitore e su quei miei ricordi, che non avevo affatto udito le voci proprio intorno a me. Sobbalzai, dunque, e istintivamente arretrai di vari passi...
“Chi siete?” domandai.

Guisgard
23-07-2012, 19.14.14
A quelle parole di Altea, Acerno restò turbato.
“Si, avete ragione...” disse “... mio figlio non è morto e non deve riposare in una sorta di mausoleo... venite con me.”
E si diresse nella stanza dove dormiva il piccolo principe.
Qui, tolse il velo bianco dal corpicino del bambino ed aprì le finestre, permettendo così alla luce di entrare e squarciare il funereo buio che avvolgeva ogni cosa.
In quel momento accorse Armelia.
“Cosa stai facendo?”
“Mio figlio non è morto” fissandola il re “e questa non è una veglia funebre.”
“La luce gli farà male!”
“E chi ha detto questo?” Chiese il re.
“Il maestro Mizasar!” Rispose Armelia.
“Non capisci che quell'uomo è un imbroglione?”
“Lui è l'unico che può salvare il mio bambino!”
Il re le si avvicinò, afferrandola per le braccia, tentando di farla ragionare, ma la donna non volle sentire ragioni.
Sulla soglia, standosene in disparte, Mizasar osservò tutta quella scena, per poi andare via, senza tradire mai la sua presenza.
Poco dopo arrivò anche Fyellon.
“Altea, vi sto aspettando da un po'...” disse “... perchè continuate a ritardare la nostra partenza? Non ricordate più? Abbiamo solo pochi giorni per trovare quell'erba e portarla qui...”

Guisgard
23-07-2012, 19.19.06
“Molto bene.” Disse Kojo a Cavaliere25. “Sono certo che diventerai un grande cavaliere. Ora ti affiderò la tua prima missione... andrai per la città a controllare le strade... bada di stare attento a tutti coloro che incontrerai... e al minimo sospetto, mi raccomando, non esitare ad arrestare chiunque ti sembrerà pericoloso... sir Nex verrà con te...” indicando uno dei cavalieri presenti.

elisabeth
23-07-2012, 19.48.41
Stavo calcando un po' la mano al destino...e il vecchio servitore aveva ragione, infondo ci era stata data ospitalita' e io....ero troppo invadente in casa altrui..." Perdonatemi, avete ragione, domani saremo tutti piu' sereni e potremo ringraziare il padrone di casa....".....ma ad ognipasso che facevo per arrivare alla mia stanza, avevo come la senszione di essere seguita, avevo la sensazione di essere scrutata sino al piu' profondo dell' anima....ma non mi voltai, neanche una volta...ed arrivai alla mia stanza..." Vi ringrazio...a domani allora".....Vivian dormiva serena e io..non avevo sonno....poggiai il cesto con la frutta sul tavolo....e vi guardai dentro, qualche mela, due pesche e un bellissimo melograno......Ricordai che c'erano posti incui il suo succo si serviva in coppe d'argento......era un fruttoparticolarissimo per quei posti, ma ormai niente mi avrebbe piu' sconvolta.........mi addormentai col capo chinosul tavolo accanto alla frutta....quando un raggio di sole illumino' il mio volto....era giorno

Guisgard
23-07-2012, 19.57.02
Elisabeth si addormentò.
E il suo sonno fu accompagnato da una lenta e malinconica melodia, che attraversò tutta la notte fino all'alba.
Il Sole del mattino svegliò la maga ed ancora quella delicata melodia riempiva l'aria.
Dalla finestra della stanza un raggio di luce entrava danzando tutt'intorno e il risveglio di Elisabeth fu tranquillo e armonioso.
Ma poi, con sua grande meraviglia, si accorse che Vivian non era più nel suo letto.

Guisgard
23-07-2012, 20.05.14
A quella reazione di Talia, Iwan sorrise e sfiorò i capelli di lei con una mano.
Prese allora una rosa da un banchetto vicino, dove una giovane fioraia tentava di vendere i suoi fiori ai passanti.
“Milady...” disse “... posso regalarvi questa rosa?” Si accorse però solo in quel momento della cecità della ragazza. “Io... non mi ero accorto... lasciate allora, ve ne prego, che sia io ad adagiarla fra i vostri capelli...” e mise il fiore tra i lunghi capelli di Talia.
Sangò allora si avvicinò alla ragazza.
“Ora dobbiamo andare...” disse a Talia “... venite, dobbiamo affrettarci...” e prese il suo braccio.
“Chi sei tu?” Domandò Iwan al menestrello? “Sei forse suo marito o suo fratello?”
“No, signore, ma...” mormorò Sangò.
“Allora non avere fretta.” Interrompendolo Iwan. “Posso accompagnarla io in qualsiasi luogo.”
“Veramente, signore...” tentò di dire Sangò.
“Sicuramente” fissandolo il soldato “passeggiare con me risulterà molto più sicuro per lei... e senza dubbio anche moto più piacevole... puoi andare dunque, menestrello... va e goditi le botteghe e le bancarelle.”
Sangò fissò Talia e poi di nuovo il militare, ma le parole di quest'ultimo erano apparse decise a tal punto da sconsigliare al menestrello qualsiasi altra obbiezione.
Tuttavia, il suo continuo fissarlo infastidì Iwan.
“Forse devo ripetertelo, musico?” Chiese seccato il militare. “O forse non credi che sia al sicuro con me? Ti assicuro che in mia compagnia non correrà alcun pericolo. Ora vai... altrimenti potresti perderti qualche buona occasione... magari qualche irripetibile offerta su qualche merce rara.” Tornò poi a fissare Talia. “Perdonatemi, milady... avete domandato il mio nome e ho peccato in scortesia... io sono Iwan, sergente dell'esercito di sua Maestà la regina... posso avere l'onore di accompagnarvi a visitare la Città Bassa?” E prese la mano di lei.

elisabeth
23-07-2012, 20.06.59
Il sole era caldo.......e alzarmi da quella strana posizione assunta per tutta la notte...fu dolorosissimo,mi stiracchiai sorprendendomi che la musica che avevo ascoltato la sera prima aleggiava ancora nell'aria, sul tavolo mancava una pesca e una mela...e mivoltai verso il letto di Vivian....in camera non c'era.....uno strano senso diangoscia mi prese allostomaco, usci' dalla stanza e mi feci guidare dalla musica......sino a quella porta......forse dovevo cercare Reas...forse anche Vivian si era fatta prendere da quella melodia....ero indecisa bussare o cercare altrove......ma la curiosita' era tanta e bussai a quella porta.....

Altea
23-07-2012, 20.53.25
Seguii il re nella camera del principino, subito quel velo e quella finestra aperta fece entrare luce..come uno spiraglio di speranza, come sospettavo arrivò subito lady Armelia contrariata..perciò era Mizasar a chiedere di tenere chiuse le finestre e nascondere il principino sotto il velo, scossi il capo..certo non il buio ma il sole e la luce potevano fare bene al piccolo principe.
Mi voltai di scatto e lo notai proprio dietro la porta, e stranamente il maestro se ne andò e subito accorse Fyellon impaziente di partire.."Partiremo solo quando il maestro Mizasar mi mostrerà le ciocche di capelli che taglia di nascosto in questa stanza quando chiede di rimanervi da solo e mi dirà che uso ne fa..lady Armelia" mi addolcii parlando con la bella dama "io stessa vidi il maestro tagliare dei capelli a vostro figlio e riporli in un sacchetto quando ci chiese di andarsene, ma io volli vedere cosa stesse facendo sul principino. Non pensate, voi..che siete la madre...abbiate pieni diritti e doveri sulla sorte di vostro figlio e sapere cosa chiunque persona stia facendo su di esso, e non lasciarlo in balia di sconosciuti."

Talia
23-07-2012, 21.49.39
“Oh...” mormorai a quelle parole dell’uomo, dissimulando la mia crescente tensione con un vago sorriso “Perdonatemi, sergente Iwan... sapete, mi ero inquietata non potendovi vedere... ma sapere che siete uno dei soldati della guardia della Sovrana di questa Città mi rassicura molto...”
Esitai appena...
“Quanto alla vostra gentilissima offerta...” proseguii, indietreggiando appena ed allontanandomi di nuovo discretamente da lui “Ve ne sono infinitamente grata, credetemi... ma... vedete, io non sono venuta qui da sola... e dunque, voi capirete, non vorrei allontanarmi senza che...”
Mi bloccai.
Ero infatti tornata a porre la mia attenzione alle voce provenienti dal palco, ma quella di Guisgard là non c’era più... mi spaventai... e per molti minuti rimasi immobile ed in silenzio, con gli occhi leggermente socchiusi, in cerca di quell’unica voce a me tanto cara e familiare in mezzo a quel caos di grida...
La mia mente spaventata vagliava ogni suono ed ogni richiamo, scandagliava la piazza in lungo ed in largo ed ogni singola via fin dove il mio udito riusciva ad arrivare...
Eppure non lo sentivo...
Non lo sentivo più...
E fui colta da un improvviso, cieco moto di panico.
“Dov’è Guisgard?” domandai allora, voltandomi di scatto verso Sangò “Dov’è? Puoi vederlo?”

Parsifal25
24-07-2012, 00.51.48
La strada da percorrere era lunga, irta e tortuosa, non avevo mai affrontato fisicamente un allenamento così pesante; infatti, ad ogni passo che compivo il fiato diveniva ansimante.

Finalmente, giungemmo dinanzi alle porte del villaggio e dopo pochi colpi le porte si aprirono, ciò che trovaì dinanzi aveva veramente dell'incredibile........vi erano nani ovunque, le abitazioni brillavano dell'arte raffinata di questi massimi artigiani. Non potevo evitare di immortalare tale splendore nel mio diario......

Venni condotto al centro del villaggio, credo si trattasse della piazza e venni presentato al saggio, incrociando lo sguardo percepì che il suo carisma e la sua saggezza non avevano eguali......venni rapito, e con riverenza porsi i miei omaggi.

Improvvisamente, parlò e chiese ai miei salvatori e a me medesimo per quale motivo ero stato salvato e del perchè mi avevano condannato,e dissi:

"Nobile Signore, la mia unica colpa è stata quella di seguire il mio codice e cuore....ero in pattuglia e venni accompagnato da alcuni di questi mercenari.......poco dopo, uno di loro mi disse che aveva udito la voce di una donna imprigionata in questo antro.......confesso che all'inizio ero titubante e stentavo a credere, ma.......dopo che anche io udì le urla di aiuto, non ho esitato ad intervenire.

Calato nella grotta.....mi guidò il richiamo ma ad un tratto il buio.......qualcosa mi aveva colpito e persi i sensi;per il resto.....possono continuare questi due bravi uomini.....Io mi chiedo, se ciò che ho fatto è stato un errore.....siete libero di condannarmi......non fuggirò via perchè se questa è la mia colpa......salvare un innocente sarò ben lieto di scontare la mia pena.....". Mi inginocchiaì e calaì il capo.

Guisgard
24-07-2012, 01.49.36
Elisabeth bussò a quella porta e subito la musica cessò.
All'improvviso, però, la maga sentì subito dei passi provenire dal corridoio.
“Buongiorno, milady.” Disse il servitore, apparendo proprio alle sue spalle. “Spero abbiate trascorso una notte serena. Seguitemi, prego... vi condurrò nella Sala Maestra, dove verrà servita la colazione...”
Il servitore, dopo aver fatto cenno alla maga di seguirlo, si diresse verso le scale.
Raggiunsero così la sala della colazione ed Elisabeth vide qui un grande tavola imbandita con frutta, frutta secca, focacce, pane bianco appena sfornato e biscotti ancora caldi.
In ampi calici di vetro erano servite poi diverse confetture, di pesche, di amarene, di prugne e di frutti di bosco.
Vi erano poi delle caraffe riempite con succhi di frutta, latte caldo e tisane aromatizzate con varie essenze.
La sala era però vuota.
Infatti, non c'erano tracce di Reas, di Cristansen e di sua figlia Vivian.
“Mettetevi pure comoda, milady...” fece il servitore “... io vi servirò la colazione...”

Guisgard
24-07-2012, 02.00.44
Armelia fissò quasi risentita Altea.
“Io non ho visto nulla...” disse “... e sinceramente credo abbiate preso un abbaglio, milady... il maestro non ha alcun motivo per fare ciò che avete detto voi... e comunque, io nutro totale fiducia in lui...” fissò intensamente la ragazza “... ora ascoltatemi... io vi sono molto grata per ciò che state facendo... non ho parole per ringraziarvi dell'aiuto offerto al maestro in questa difficile situazione... però se non avete fiducia in lui allora è totalmente inutile mettersi al suo servizio... se nutrite dubbi verso di lui, vi prego allora di lasciare questo castello e riprendere la vostra strada...”
Fyellon si avvicinò alle due donne.
“Lady Armelia ha ragione...” fissando Altea “... se abbiamo deciso di aiutarli in questa difficile situazione, allora è inutile nutrire sospetti verso Mizasar... non credete, Altea?”

Guisgard
24-07-2012, 02.29.59
Il capo del villaggio ascoltò con attenzione ogni parola di Parsifal.
“Si...” disse “... sono i buoni sentimenti e i grandi valori che descrivono ogni individuo... ma...”
“Nutri qualche perplessità, Gran Guinol?” Chiese Gaston.
“Beh, non a tutti può concedersi fiducia senza limiti...” rispose Guinol “... ma cosa chiede ora a noi, quest'uomo?”
“In verità, nulla chiede.” Spiegò Gaston. “Era prigioniero in quella grotta e ha chiesto aiuto a noi. Se non l'avessimo tratto in salvo, sarebbe di certo morto lì dentro. Ora probabilmente chiede solo di poter tornare alla sua vita.”
“Capisco...” mormorò Guinol “... però questo deve essere deciso dal Consiglio... dopotutto ci è debitore... gli abbiamo salvato la vita... ora uscite tutti... ne discuterò con gli altri anziani del villaggio...”
Gaston e Perrol condussero così Parsifal fuori e tutti attesero la
decisione degli anziani.
Un'ora dopo, finalmente fu emesso il verdetto.
“Il Consiglio ha deciso...” disse Guinol “... che l'uomo chiamato Parsifal si sdebiterà con noi, aiutandoci a trarre il Carbone Rosso dalla vecchia miniera... così sarà!”

Guisgard
24-07-2012, 03.12.41
“Su, non siate sciocca.” Disse sorridendo Iwan a Talia, per poi fare nuovamente cenno a Sangò di andarsene. “Ci sono io e non vi occorre nessun altro. Del resto chi può conoscere questa città meglio di uno dei suoi soldati? Ci sono molti posti caratteristici, sapete? E qualcuno posso vantarmi di conoscerlo bene come le mie tasche! Ora datemi la mano e non abbiate paura... sapete, in questa stagione alcuni luoghi qui intorno profumano d'amore... e voi? Voi avete conosciuto l'amore? Se così non fosse, sarebbe un vero peccato...” e sfiorò di nuovo il volto della ragazza, per poi sistemare meglio la rosa che aveva messo fra i suoi capelli “... non mi avete detto nulla di questa rosa... non vi piace forse? E in verità non mi avete detto neanche il vostro nome...”
Ma proprio in quel momento, tanto improvviso, quanto silenzioso, Guisgard saltò giù dal palco, raggiungendo così Talia.
“Non osate toccarla mai più!” Fece, afferrando il polso del soldato. “Mai più!”
“Gaglioffo...” tirando via la mano Iwan “... come osi tu toccare me?”
“Sarà meglio andare via...” mormorò Sangò.
“Voi non andrete da nessuna parte.” Con tono deciso Iwan. “Non prima che avrò dato una giusta lezione a questo cane...” fissando Guisgard.
Nella strada calò subito un silenzio quasi irreale, se paragonato alla baraonda di qualche istante prima.
“Vi fate forte perchè indossate un'uniforme, vero?” Masticando rabbia Guisgard.
“Su, fatti sotto...” con tono di sfida Iwan “... sono qui, coraggio...”
“Non fatelo, Guisgard!” Gridò Sangò.
“Sta zitto, menestrello!” Esclamò Iwan. “Avanti, cavaliere...” tornando a rivolgersi a Guisgard “... avanti... ti do la possibilità di dimostrare il tuo valore...”
“Non voglio guai...” mormorò Guisgard.
“Lo sapevo...” sorridendo Iwan “... sei solo un vigliacco... ma mi sta bene... così anche lei” indicando Talia “capirà la differenza tra un gaglioffo e un vero uomo...”
Guisgard serrò i pugni per la rabbia.
“Già, un vero uomo...” continuò Iwan “... un uomo capace di proteggerla... non un vigliacco che la venderebbe al primo venuto, pur di salvarsi la pelle...”
“Carogna...” disse Guiagard a denti stretti, per poi lanciarsi contro il soldato.
I due ruzzolarono in terra e cominciarono a picchiarsi di santa ragione.
Ma quel chiasso attirò gli altri soldati.
Ad un tratto, due di questi presero Guisgard e lo tirarono via da Iwan.
“Bene, ragazzi...” sputando a terra questi “... tenetelo fermo... ora avrà ciò che si merita...” e cominciò a colpirlo, mentre i suoi uomini lo tenevano fermo.
Sangò, nel frattempo, aveva tirato indietro Talia di qualche passo, per evitare che si facesse male in quella confusione generale.
“Avanti, grand'uomo...” continuando Iwan a colpire Guisgard “... vediamo se ora abbassi la cresta...”
Ad un tratto si udirono dei nitriti e subito la folla si spostò per far avvicinare alcuni uomini a cavallo.
“Cosa succede qui?” Gridò un militare.
“Stiamo dando una lezione a questo vagabondo, signore...” disse Iwan.
“Vi avevo mandato per controllare le strade” con tono fermo il nuovo arrivato “e non per causare disordini! Lasciatelo!”
E subito i soldati lasciarono Guisgard, che cadde a terra ansimando.
“Cosa ha fatto per meritarsi di essere pestato da cinque soldati di sua Maestà?” Chiese il militare.
“Cercava rogne, signore...” rispose Iwan.
“A voi devono interessare solo i criminali o i sovversivi.” Fissandolo il militare. “E vanno arrestati, non pestati pubblicamente. Ora disperdete questa folla e tornate subito in caserma. E' un ordine che non ripeterò.” E andò via.
I soldati allora mandarono via i presenti, facendo tornare così la calma nella strada.
“Fra noi non è finita, cane...” mormorò Iwan a Guisgard, che era ancora a terra, per poi andare via.

Altea
24-07-2012, 10.30.05
Mi sentivo addosso mille accuse...non credevo più a Mizasar? Mi sembrava strano fosse scappato, scossi il capo.."Scusatemi, ma il maestro si trovava dietro la porta ora ed è fuggito invece di dare spiegazioni".
Guardai il re Acerno "Verrò solo col benestare di maestà Acerno, egli è uomo razionale e serio, lo ha dimostrato quel giorno...al torrente..quando parlammo a lungo di ciò che successe al principino, ricordate maestà quando vi dissi..nulla è come sembra, niente è come appare..dunque aspetto il vostro volere" e guardai il principino in volto, fino ora non lo avevo ancora guardato..in fondo il re aveva ragione, non erano fatti nostri..e se il maestro mentiva?
D'altronde si sapeva dove si trovasse la pianta e chiunque poteva andare a cercarla, pure il maestro Mizasar in persona...o lady Armelia e il re per salvare la vita del proprio figlio, qualsiasi genitore darebbe la vita per salvare il proprio figlio.
Queste liti tra coniugi mi avevano alquanto stancata e messo addosso mille dubbi, e certo non volevo rischiare la vita per una persona che alla fine poteva non essere onesta.
Guardai Fyellon per capire cosa stesse pensando.

cavaliere25
24-07-2012, 14.44.33
Bene dissi non è male come primo incarico dissi guardando il capo cavalieri voi signore siete pronto per una passeggiata domandai guardando la guardia e aspettando una sua risposta

elisabeth
24-07-2012, 15.42.11
Bussai con due lievi colpi alla porta e la melodia cesso'.....mimisi in ascolto , ma nessuna voce oltrepasso' quella porta..nessun invito, passi lievemente sbiascicati arrivarono al mio orecchio, mi voltai di scatto ...come quando i bambini venivano colti con le mani nel barattolo dei biscotti...era il servitore, che con un sorriso sornione, veniva a riprendere la bimba disobbediente che gli era sfuggita di mano.......era per me una condizione nuova.....nonriuscivo a protestare, come se fossi in perfetta sintonia con quel luogo a me totalmente sconosciuto, non avevo notizie neanche dei miei compagni di viaggio.....lo seguii obbediente sino alla sala Maestra.....era una sala stupenda riccamente decorata al soffitto tra arte sacra e profana.....le tende di fine broccato color del sangue scendevano tra un ritratto e l'altro .....che strano il loro volto era coperto da maschere.....i mobili erano stati abilmente intagliati ritraevano momenti di caccia......tutto all' interno rispecchiava ricchezza e nobilta'....la Tavola era sfavillante tra il color dell'oro e lo scintillio del cristalloqualsiasi deisderio sembrava poter essere esaudito............Fui presa da una strana euforia........sembrava una favola.....e le maghe alle favole credono e credono anche che non sempre puo' esserci un lieto fine.........Fece capolino almio buon senso la solitudine.....non vi era traccia di Reas o di Vivian o di suo padre....come se non fossero mai esistiti....." E' tutto meraviglioso qui.....sdebitarci col vostro padrone sara' impossibile.........ma vorrei ringraziarlo di persona....almeno questo potrebbe concedermelo......e poi ..penso che anche i miei compagni desiderino fare colazione e allo stesso tempo conoscenza della persona che cosi' amabilmente ci ha ospitato.............quindi se volete condurre anche loro qui in questa sala....io aspettero' tranquilla.........un ultima cosa.....qual'e' il nome del vostro padrone...."...

Guisgard
24-07-2012, 17.11.39
“Milady...” disse il servitore ad Elisabeth “... i vostri compagni hanno già fatto colazione ed ora sono in giro per la torre... forse nei giardini... quanto al mio padrone... egli non richiede alcun compenso per la sua ospitalità... anzi, si sta solo sdebitando con voi per essere giunti a riempire la sua casa con la vostra solare presenza... qui purtroppo giungono solo raramente ospiti ed egli è molto solo... ora mangiate pure, milady... egli giungerà presto... è uscito all'alba per una battuta di caccia...”
E proprio in quel momento, la melodia che aveva suonato per tutta la notte, tornò a diffondersi malinconica nell'aria.

Talia
24-07-2012, 17.18.33
Le grida nella piazza e le grida della mia mente si confondevano e si sovrapponevano in me in una calca di emozioni contrastanti... la paura, lo smarrimento e lo sconcerto avevo poi lasciato posto a quel vivo moto di sollievo quando avevo di nuovo udito la voce di Guisgard, poi quel battibecco, le provocazioni, la rissa e di nuovo avevo avuto paura... avevo avvertito una mano sul mio braccio, allora, e la voce di Sangò che mi tirava indietro, togliendomi dalla mischia... avevo gridato ed avevo chiamato Guisgard... avevo pregato che si fermassero... ma la mia voce si perdeva nella confusione generale quasi fosse null’altro che un soffio...
Tentai di farmi avanti, allora... non sapevo dove, ma non mi importava... eppure Sangò me lo aveva impedito... avevo udito la sua voce vicino a me, anche se non avevo ascoltato le sue parole...
Tremavo... tremavo tanto forte che a stento riuscivo a tenermi in piedi sulle ginocchia... tremavo perché non sapevo che cosa stava accadendo e non sapevo che cosa fare... avevo sentito l’uomo di nome Iwan dire ai suoi di tenere fermo Guisgard e di nuovo avevo gridato, e di nuovo avevo tentato di lanciarmi verso di loro... ma Sangò, ancora una volta mi aveva tenuta indietro quasi a forza...
E poi, improvvisamente, nella piazza si era fatto il silenzio ed io avevo udito distintamente il rumore di cavalli... poi una voce...

Ad un tratto si udirono dei nitriti e subito la folla si spostò per far avvicinare alcuni uomini a cavallo.
“Cosa succede qui?” Gridò un militare.
“Stiamo dando una lezione a questo vagabondo, signore...” disse Iwan.
“Vi avevo mandato per controllare le strade” con tono fermo il nuovo arrivato “e non per causare disordini! Lasciatelo!”
E subito i soldati lasciarono Guisgard, che cadde a terra ansimando.
“Cosa ha fatto per meritarsi di essere pestato da cinque soldati di sua Maestà?” Chiese il militare.
“Cercava rogne, signore...” rispose Iwan.
“A voi devono interessare solo i criminali o i sovversivi.” Fissandolo il militare. “E vanno arrestati, non pestati pubblicamente. Ora disperdete questa folla e tornate subito in caserma. E' un ordine che non ripeterò.” E andò via.
I soldati allora mandarono via i presenti, facendo tornare così la calma nella strada.
“Fra noi non è finita, cane...” mormorò Iwan a Guisgard, che era ancora a terra, per poi andare via.

E solo allora, finalmente, sentii la mano di Sangò allentarsi sul mio braccio, per poi lasciarlo. Ed io, subito, mi lanciai avanti...
“Guisgard...” mormorai, trovandolo per poi inginocchiarmi di fronte a lui ed abbracciarlo forte “Oh, Guisgard... mi dispiace così tanto... è stata tutta colpa mia... io... io non volevo... ma non sapevo che cosa fare... e...”
Tremavo... e questo si ripercuoteva anche sulla mia voce, rotta e spaventata...
“Cosa ti hanno fatto?” domandai poi, piano, muovendo la mano a sfiorargli appena il torace “Vuoi che torniamo alla locanda?”

Guisgard
24-07-2012, 17.21.15
Fyellon fissò Altea e poi la prese in disparte.
“Insomma...” disse “... perchè vi comportate così? Si era deciso di andare a cercare quella pianta... ora perchè tutti questi dubbi? Il re e la regina litigano di continuo, come la maggior parte delle coppie, ma noi non possiamo andare dietro ai loro bisticci! Insomma, cosa decidete di fare? Andiamo a cercare quella pianta, o ripartiamo da questo castello?”

Altea
24-07-2012, 17.43.14
Fyellon mi prese per mano e animatamente si mise a parlare in disparte.."A me sembra pure voi siate propenso alle discussioni, Fyellon" dissi sorridendo"ebbene..ho deciso che lasciamo il castello e proseguiamo per la nostra strada. Pensateci bene, in tutto il regno, non vi è nessuno disposto ad andare a prendere quella pianta...solo io e voi? Possiamo proseguire..per Tylesia" risposi convinta.

elisabeth
24-07-2012, 18.05.09
I miei compagni erano fuori...eppure Vivian mi aveva vista riposare con la testa appoggiata sul tavolo......perche' non mi aveva svegliata ?......Una battuta di caccia.....e una musica che mi seguiva da due giorni.
" Non vorrei essere scortese, ma non ho molta fame......vorrei raggiungere i miei amici......questa melodia e' stupenda......chi la suona ? ".....

Guisgard
24-07-2012, 18.45.03
Guisgard si alzò da terra e si avvicinò ad una fontana, cominciando poi a lavarsi il viso e a bagnarsi i capelli.
A lui e a Talia si avvicinò anche Sangò.
“Sto bene...” disse tossendo “... sto bene, tranquilli... è arrivato a colpirmi solo un paio di volte allo stomaco... ma chi era quel dannato?”
“Sono i soldati di Gioia Antica...” spiegò il menestrello “... meglio non mettersi contro di loro... sono il braccio armato del potere monarchico di questa città...”
“Non preoccuparti, Talia...” rivolgendosi Guisgard alla ragazza “... va tutto bene...” accennò un sorriso “... e non è affatto colpa tua, sciocchina...” sorridendole.
“Si, forse sarà meglio tornare alla locanda.” Disse Sangò. “Così potrete riposarvi, amico mio. E nel frattempo la calma tornerà in città... lasciate passare un po' di tempo e quei soldati si dimenticheranno dell'accaduto... del resto la città è sterminata...”
Guisgard annuì e i tre ritornarono alla locanda.
“Bontà Divina!” Esclamò la locandiera nel vedere Guisgard così malconcio. “Cosa vi è capitato? Quel livido sullo zigomo fa paura!”
“Un livido?” Ripeté Guisgard. “Dove? Sullo zigomo? Ah, no... accidenti!” E corse davanti allo specchio.
“Su, sedetevi...” fece la locandiera “... un po' di questo unguento e la vostra faccia, tra un giorno o due, tornerà come prima...”
E finito di medicarlo, la locandiera consigliò al cavaliere di tornare nella sua stanza e riposare.
Guisgard e Talia, così, risalirono nella loro camera.
Il cavaliere si stese sul letto e prese la sua ocarina.
“Sei ancora spaventata, Talia?” Chiese alla ragazza. “Ora è tutto passato... ormai neanche avverto più il dolore...” fissò poi la rosa che ancora era fra i suoi capelli “... e comunque i suoi segni sono quasi spariti dalla mia faccia... a differenza invece dei tuoi capelli...” e cominciò a suonare la sua ocarina.

Guisgard
24-07-2012, 19.48.18
“E sia.” Disse Fyellon ad Altea. “Volete lasciare questo luogo? Siete decisa? Benissimo. Io accetterò ogni vostra decisione. Alla Montagna degli Spiriti ho deciso io e questo non ha salvato quel poveretto... allora io qui lascerò decidere voi cosa fare... volete abbandonare la causa di questa gente? Lasciare quel bambino al suo destino? Benissimo... in fondo non siamo certo obbligati... a questo mondo muore tanta gente, ad ogni ora... nessuno potrà mai rimproverarci per il sangue di quel bambino... i cavalli sono pronti... appena vorrete, ripartiremo per Tylesia...”

Guisgard
24-07-2012, 19.58.05
“Questa melodia” disse il servitore ad Elisabeth “è suonata da una donna... è molto malata e vive reclusa nella sua stanza... mangia solo cibi liquidi ed è sempre nella penombra della sua camera... la musica è il solo conforto per la sua triste esistenza...” la fissò “... se non volete toccare cibo, milady, allora vi condurrò nei giardini... anche se ignoro in quale parte della torre si trovino i vostri amici...”

Talia
24-07-2012, 20.03.08
Ero scossa, agitata... e così quasi non feci caso alla strada che percorremmo in silenzio di nuovo fino alla locanda.
Una volta giunti là, tuttavia, la locandiera prese un unguento e medicò le ferite di Guisgard... io mi sedetti ad uno dei tavoli e lì rimasi, immobile, con gli occhi spalancati che non vedevano altro che tenebra e le mani che si torturavano l’una con l’altra...
Era difficile dire che cosa mi causava quel fastidioso stato d’animo... se era lo spavento, la preoccupazione, o se invece era stato il comportamento di Guisgard in seguito a quella rissa...
Poi, però, a quell’invito della donna, mi alzai di scatto e, seguendo il rumore dei passi di Guisgard selle scale, raggiunsi il piano di sopra.

Il cavaliere si stese sul letto e prese la sua ocarina.
“Sei ancora spaventata, Talia?” Chiese alla ragazza. “Ora è tutto passato... ormai neanche avverto più il dolore...” fissò poi la rosa che ancora era fra i suoi capelli “... e comunque i suoi segni sono quasi spariti dalla mia faccia... a differenza invece dei tuoi capelli...” e cominciò a suonare la sua ocarina.

Sollevai gli occhi e li portai, istintivamente, nella direzione da cui proveniva la sua voce...
L’ocarina di Guisgard suonava un motivetto allegro e quasi spensierato, ma io avvertivo i suoi occhi su di me ed il battito lento del suo cuore.
Per qualche tempo restammo così... con l’aria piana solo di quella leggera musica... infine sospirai...
“Sei stato avventato...” mormorai poi, facendo qualche passo verso di lui “Sei stato impulsivo e sconsiderato... e mi hai fatta morire di paura!”
Lo raggiunsi, quindi, e mi sedetti...
“Quello che ha detto... quello che ha insinuato... non significa niente! Non mi importa ciò che quell’Iwan pensa e non mi importa ciò che fa, né lui né nessun altro in questa città... purché tu non raccolga le sue provocazioni! Inutili, sciocche ed insignificanti provocazioni...” sussurrai, sollevando una mano a cercare quella rosa tra i miei capelli, per poi sfilarla e lasciarla cadere a terra.
“Promettimi che non mi farai più prendere uno spavento simile!” soggiunsi, sfiorando i suoi capelli sulle tempie “Ti prego, Guisgard, promettimelo!”

Altea
24-07-2012, 20.46.34
Sospirai e mi appoggiai al muro veramente stremata, mi rendevo conto che da quando ero fuggita da Tylesia o forse ancor prima la mia vita non era mai stata tranquilla, mai un momento di gioia..solo desolazione e morte.
"D'accordo, Fyellon, visto che sono convinta che fuori da queste mura troveremo una altra brutta faccenda di cui occuparci sicuramente..come vorrei essere invece una principessa piena di agi e che vive la sua vita tranquillamente. Andiamo alle scuderie e partiamo" uscii dalla stanza senza proferire altre parole e salii in groppa al cavallo bianco aspettando il cavaliere mi raggiungesse.

Guisgard
24-07-2012, 21.23.26
“Iwan...” disse Guisgard smettendo di suonare “... già, così lo chiamavano i suoi soldati... l'avevo dimenticato... tu invece lo ricordi...”
In quel momento bussò la locandiera.
“Si, avanti...” fece Guisgard.
La donna entrò con un vassoio in mano.
“Ecco una tisana aromatica.” Disse. “Bevetela e vi farà fare un lungo sonno. Prendetela ora che è calda.” Fissò poi Talia. “Fatelo riposare... ha bisogno di dormire. Poi si sentirà meglio.” Ed uscì.
“Forse dovrei riposare...” mormorò Guisgard “... la testa mi fa un po' male... e poi tu vuoi visitare Gioia Antica...” fissò la rosa a terra e accennò un sorriso “... sarò più accorto, te lo prometto...” e raggiunse la sua mano, per poi stringerla.
Chinò il capo sul cuscino e chiuse gli occhi.
“Io...” sussurrò nella veglia “... ti regalerò un Fiore magnifico, unico... infinitamente più bello di quella rosa... e di tutti... quelli... che tu abbia... mai visto... Talia...” e si addormentò con la mano di lei nella sua.
Poco dopo, qualcuno tornò a bussare.
“Sono la locandiera... posso entrare?”

Daniel
24-07-2012, 23.17.36
Ci dirigemmo verso la parte alta della città.. I Palazzi lì, di epoca prevalentemente Barocca, erano riccamente decorati da statue e ghirigori.. I negozi erano oggettivamente più ricchi di quelli della parte bassa della città... Avevano vetrine e merci più costose.. Addirittura alcuni negozi avevano le insegne placcate in oro.. Gioiellerie e oreficerie si trovavano per la strada tra panetterie e macellai... Mi soffermai ad un certo punto su un palazzo... Sembrava di epoca rinascimentale forse.. Erano stretto e non si notava molto tra i due enormi palazi in cui era schiacciato.. Era di pietra decorata con bugnato...diviso n tre piani.. Il portone di legno massiccio aveva un timpao con un dipinto di San Giorgio forse.. Toccai Mirna e gli chiesi:
<<Mirna, cos'è quel palazzo?>>

Talia
25-07-2012, 01.00.24
Rimasi in silenzio, sfiorando appena la guancia di Guisgard... ero leggermente turbata dalle sue parole, ero addolorata per ciò che era successo e perché lui sembrava dare a tutto quello molto più valore di quanto in realtà avesse avuto... ero triste.

Chinò il capo sul cuscino e chiuse gli occhi.
“Io...” sussurrò nella veglia “... ti regalerò un Fiore magnifico, unico... infinitamente più bello di quella rosa... e di tutti... quelli... che tu abbia... mai visto... Talia...” e si addormentò con la mano di lei nella sua.

Il suo respiro si fece più lento e regolare, ed io lo sentii scivolare nel sonno lentamente... sospirai...
Poi mi chinai appena e gli donai un leggero bacio...
“Se solo tu sapessi...” sussurrai pianissimo “Se solo io riuscissi a farti capire...”
Ma mi bloccai... chiusi gli occhi, sfiorai la sua fronte con le labbra e per molto tempo rimasi così, in silenzio, ascoltando il suo respiro...
Poi due leggeri colpi sulla porta mi riscossero...

Poco dopo, qualcuno tornò a bussare.
“Sono la locandiera... posso entrare?”

Ritagliai solo qualche altro istante solo per noi... poi, quasi controvoglia, mi alzai in piedi...
“Si...” dissi, voltandomi verso la porta “Avanti!”

Guisgard
25-07-2012, 02.35.40
Nex annuì a quelle parole di Cavaliere25 e insieme uscirono per un giro d'ispezione per le strade di Tylesia.
“Il nostro compito” disse Nex al boscaiolo “è quello di controllare tutti coloro che affollano le strade... ogni volto sospetto, o che in qualche modo attiri la tua attenzione, va fermato e controllato. Non devi fidarti di nessuno, capito?”
Ma proprio in quel momento, i due cavalieri videro due passanti che litigavano.
“Ecco...” fece Nex “... vedi quei due?” Chiese a Cavaliere25. “Quei due tipi che litigano? Bene, va da loro, falli smettere e cerca di capire cosa li spinge a discutere in modo così animato. E fatti rispettare. Rammenta che rappresenti l'ordine e la legge.”

Guisgard
25-07-2012, 02.41.54
Fyellon raggiunse Altea col suo cavallo.
Il cavaliere fece cenno ad un servo di aprire l'ingresso del castello.
“Allora...” disse Armelia avvicinandosi ai loro cavalli “... avete deciso? Volete ripartire?”
“Si, milady.” Annuì Fyellon.
“Comprendo...” con tono malinconico la regina “... del resto non posso obbligarvi a restare per tentare di salvare mio figlio... vi auguro buona fortuna, dunque...” alzò poi lo sguardo all'improvviso “... e il re? Lasciate il castello senza salutarlo? Senza dirgli nulla? Senza un'ultima parola prima di andare via per sempre?”

Guisgard
25-07-2012, 02.52.30
“Quel palazzo” disse Mirna a Daniel “è uno dei più antichi della città. E' appartenuto ad una importante famiglia di armaioli di Tylesia... poi un giorno caddero in disgrazia e la loro fama svanì...”
In quella parte della città, la ricchezza e la nobiltà dominavano su tutte le cose.
“Cavaliere...” chiamò all'improvviso una voce “... cavaliere, dico a voi...” era una zingara ferma ad un angolo di strada “... per una moneta posso leggervi il futuro... volete? Affidatevi ai miei Arcani ed essi vi sveleranno il vostro destino... avanti, basta solo una moneta...” aggiunse, fissando Daniel.

Guisgard
25-07-2012, 04.01.28
La porta si aprì e la locandiera entrò nella stanza.
Gettò uno sguardo su Guisgard che dormiva tranquillo nel letto.

Il fresco vento, che soffiava dai monti vicini, trasportava fino al Casale il profumo del bosco ancora inumidito dalla pioggia caduta il giorno prima.
L'odore dei prati bagnati, dei frutti maturi e dei fiori appena sbocciati impregnava l'aria, mentre il fruscio del vento faceva vibrare e scintillare le foglie degli alberi come tanti sonaglini.
Il suono dell'ocarina di Guisgard sembrava quasi unirsi al rumore del vento e per questo giungere ancora più lontano.
Stava adagiato sotto il porticato e poteva vedere, da lì, il Sole, di un rosso purpureo, che andava a baciare l'orizzonte e a spegnersi pian piano in un cielo dai riflessi vermigli e ancestrali.
Restò là fino al crepuscolo e poi alla sera.
Pian piano il Casale si addormentò e anche le ultime luci si spensero.
E di nuovo Guisgard riprese a suonare la sua ocarina, stavolta accompagnando le note con la sua voce:
“Ecco, sta giungendo una nuova notte...
Ed anche stavolta mi prende la paura...
La paura di doverla attraversare senza di te, la paura di non poterti ritrovare...
La paura che tutto questo, con l'alba, si rivelerà solo un sogno...
Il sogno di averti incontrata, di averti conosciuta e di averti amata...
Io che avevo promesso di cantarti, di accompagnarti, di conquistarti...
Io che avevo giurato di farti sorridere, di farti sognare, di farti innamorare...
Io che avevo immaginato il tuo volto, il tuo sguardo, il tuo bacio, il tuo amore...
Io che avevo solo chiesto di vivere, di invecchiare e di morire con te...
Ma è giunta di nuovo la notte e una notte non è abbastanza lunga per averti solo per me...
Una notte è fatta di infiniti attimi, infiniti minuti e infinite ore...
E ciò che resta dell'eternità è ormai troppo vasto per pensare di poterlo vivere senza di te...
E questa notte mi appare come l'eternità...
Troppo breve per fare l'amore con te e non abbastanza lunga per illudermi di dimenticarti...”
E finito di cantare, restò sotto il porticato fino all'alba del nuovo giorno...

“Bene, sta finalmente riposando.” Disse con un leggero sorriso la locandiera. “Meglio così...magari starà anche sognando...” avvicinandosi poi a Talia e portandola verso la finestra della camera “... si, è meglio che il cavaliere si sia addormentato... milady...” parlando sottovoce alla ragazza “... è giunto qualcuno alla locanda poco fa... e ha chiesto di voi... espressamente di voi... dice che vuole parlarvi di cose molto importanti e vi prega di incontrarlo da sola... probabilmente viene da Gioia Antica... cosa decidete di fare? Volete vederlo? Vi sta aspettando giù al pianterreno... ci sarò comunque anche io nella sala, insieme al buon menestrello, così non sarete veramente sola...”

Altea
25-07-2012, 09.51.26
Io e Fyellon eravamo pronti per partire quando ci raggiunse lady Armelia piangente..non comprendevo la debolezza di quella donna, ella per suo figlio sapeva solo piangere e non agiva.
"Il re dite lady Armelia?" risposi in tono evasivo "noi ritorneremo...e allora avremo modo di salutarlo, d'altronde mi sembra egli non creda che quella erba potrà guarire suo figlio".
Detto questo spronai il cavallo e uscii dal castello, facendo cenno a Fyellon di avvicinarsi visto egli sicuramente sapeva come agire.

Talia
25-07-2012, 10.15.33
Le parole della locandiera mi sorpresero...
“E’ giunto qualcuno per me?” ripetei lentamente “Com’è possibile? Io non conosco nessuno in questa città, e dunque non vedo come qualcuno possa essere venuto fin qui a chiedere espressamente di me...”
Esitai per qualche momento... c’era silenzio nella stanza ed io mi persi di nuovo nell’ascoltare il respiro lento e regolare di Guisgard... mi chiesi cosa stesse vedendo in sogno, allora... e per qualche momento desiderai ardentemente essere in quel sogno con lui... in qualsiasi sogno con lui... ed invece lo sentivo così lontano, ora, ed io detestavo sentirlo lontano, detestavo sentirmi sola senza di lui... e mi chiesi che cosa avrebbe detto di quelle parole della locandiera... ma subito mi corressi, perché io sapevo esattamente cosa avrebbe detto in merito a quello... avrebbe detto che era una follia, una sciocchezza... sospirai...
“E va bene!” dissi infine “Va bene... scendiamo di sotto. Ma solo per un momento: non voglio che Guisgard resti solo a lungo, voglio essere di nuovo qui quando si sveglierà!”
Lentamente mi avvicinai al letto e mi chinai per posargli un leggero bacio sulla tempia, poi mi voltai verso la porta...
“Andiamo...” dissi.

Parsifal25
25-07-2012, 12.36.07
Speravo che le parole espresse avrebbero potuto concedermi il ritorno ai miei doveri e alla mia missione.

Notaì che il gran saggio si ritirò per deliberare con il Gran Consiglio e per circa un'ora attesi la sentenza, venni condotto fuori dalla piazza cittadina e aspettaì.

Il crepuscolo andava avvicinandosi ed il giudizio giunse......avreì dovuto aiutare la gente che mi aveva salvato nell'estrazione del carbone rosso.......rimasi esterefatto, perchè.....io cavaliere avreì dovuto scontare la mia richiesta di supporto e il compimento del mio dovere come "minatore".......

L'ira iniziò a pervadermi.....temevo che la trasmutazione in me si verificasse; non era possibile una cosa del genere, un intero regno era in pericolo....milioni di innocenti rischiano di essere massacrati.....ed io.....cosa devo fare.....starmene qui a minare.......

Rimasi in silenzio, cercavo di controllare i miei istinti....poichè conoscevo cosa sarebbe potuto accadere.....

cavaliere25
25-07-2012, 15.27.29
Guardai nex e dissi va bene presi e andai da quei due strani tipi e dissi scusatemi cosa succede qui perchè state litigando cercate di smetterla per favore e aspettai una loro risposta

Guisgard
25-07-2012, 21.23.27
Fyellon si avvicinò col suo cavallo a quello di Altea.
“Altea...” disse “... perchè avete detto alla regina che saremmo ritornati? Sapete benissimo che siamo diretti a Tylesia... e ormai, avendo deciso di abbandonare la ricerca di quell'erba, nulla più ci spingerà a tornare in questa città...”

Guisgard
25-07-2012, 21.25.16
I due che stavano litigando, a quelle parole di Cavaliere25, smisero di discutere.
“Cavaliere...” disse uno dei due al boscaiolo “... cosa cercate? Perchè ci avete interrotto? Badate ai vostri affari, o le buscherete di brutto!”

Guisgard
25-07-2012, 21.29.29
Gaston fissò Parsifal e si accorse della sua inquietudine.
“Amico mio...” disse prendendolo in disparte “... sono le nostre leggi e vanno rispettate... lavorerai insieme a noi nella miniera e sconterai così il tuo debito verso di noi... questo ti rende tanto turbato? Perchè mai? E' il lavoro che ti indigna, oppure è la miniera che ti spaventa?”

Altea
25-07-2012, 21.30.16
Guardai Fyellon stupita.."Fyellon, forse non avete capito bene, vi dissi che saremmo andati a cercare quella erba..miracolosa o magica.." scrollai il capo.
"Avanti, avete preso tutte le carte che Mizasar ha preparato per riconoscerla? Speriamo quella tribù non sia cosi pericolosa, non siamo nemmeno armati, non abbiamo nemmeno una scorta."

Guisgard
25-07-2012, 21.57.12
La locandiera prese Talia per mano e insieme uscirono dalla stanza, lasciando Guisgard a dormire nel letto.
Scese al pianterreno, le due si ritrovarono nella sala con i tavoli.
Non vi erano altri clienti, a parte il menestrello Sangò ed un individuo seduto in fondo alla sala.
“Ora vi condurrò da quell'uomo, milady...” disse a bassa voce la locandiera a Talia “... ma non sarete da sola... io sarò al banco di fronte a voi... e a qualche tavolo più in là ci sarà anche il menestrello...”
E accompagnatala fino al tavolo dove sedeva quell'uomo, la fece accomodare e poi si allontanò.
L'uomo stava bevendo un birra e giocava da solo con una scacchiera.
“Avrei dovuto fare il filosofo, sapete?” Mormorò all'improvviso. “Però, purtroppo, i miei genitori non erano affatto ricchi e così dovetti lavorare in campagna con mio padre... un vero peccato... un filosofo una volta disse che la vita di ognuno di noi è simile ad una lunga partita a scacchi che giochiamo contro noi stessi... siamo destinati a perdere e l'unico scopo è prolungarla il più possibile... affascinante, vero? Inquietante, ma affascinante... oh, perdonatemi, non mi sono presentato... amate la mitologia, milady? Conoscete dunque Mercurio? Il Messaggero degli Dei? Ecco, io sono un messaggero, un inviato, un ambasciatore... e non porto pene, ma solo notizie...” sorseggiò un po' dal suo boccale “... è stato davvero un fatto spiacevole quello che è accaduto oggi in città... aggredire un soldato di sua maestà è un reato punibile con la morte, sapete? Fortunatamente nessuno ha deciso, per ora, di denunciare l'accaduto... tuttavia, sir Iwan, il soldato insultato ed aggredito dal vostro amico, è molto amareggiato... teme che pensiate male di lui, quando invece egli era mosso dalle migliori intenzioni di questo mondo... ed intende scusarsi per aver messo in pericolo la vostra incolumità con quella volgare rissa da strada... vi chiede perciò di incontrarlo, magari in un luogo tranquillo, così da avere la possibilità di scusarsi con voi... è davvero mortificato, credetemi... e vi consiglio caldamente di acconsentire a questa sua richiesta... oh, siete naturalmente libera di accettare o meno, ma lasciate che vi dia un consiglio spassionato... a me, ovviamente, non ne viene niente in tasca, ma magari questo favorirà voi e quel vostro turbolento amico... sapete, gli altri soldati hanno assistito alla rissa e sono decisi a denunciare l'accaduto... e molto probabilmente per questo il vostro amico finirà in carcere, dovendo rispondere dell'aggressione... e l'unico a poter far desistere quei soldati dal denunciare l'episodio è proprio sir Iwan... e così, magari, incontrandolo in segreto riuscirete a convincerlo a non far sporgere denuncia ai suoi soldati... dopotutto mi sembra un giusto compromesso... cosa rispondete dunque, milady?”

Parsifal25
26-07-2012, 01.17.05
Vidi Gaston che andava avvicinandosi, aveva notato la mia inquietudine.... e....grazie al suo intervento ripresi consapevolezza e risposi:

"Caro amico......non è il lavoro che mi indegna, anzi, se non ci foste voi minatori.....molti cavalieri come me, perirebbero......non rinnego le vostre leggi e usanze poichè vanno rispettate, e nessuno può imporre una morale......,ma la mia più grande preoccupazione e che.....la gente di Tylesia, amici e una persona a cui tengo molto possono perire.......ed io.....non sono con loro...... questa, è la mia inquietitudine....."

Guisgard
26-07-2012, 03.11.17
A quelle parole di Altea, Fyellon scosse il capo.
“Sapete” disse “che siete davvero impossibile? Che siete volubile come poche altre donne? Anzi, ora che ci penso, forse siete la più volubile di tutte le donne che ho conosciuto! Prima dite di voler abbandonare la missione riguardo a quell'erba... poi, proprio mentre tutti ci danno per partenti, ci ripensate! Insomma... decidetevi! Non posso mica correre dietro ad ogni vostro sbalzo d'umore o ad ogni vostro capriccio!” La fissò vagamente contrariato. “Comunque... si, ho con me il disegno di quell'erba datoci dal guaritore... allora siete davvero decisa? Partiamo alla ricerca di quell'erba?”

Guisgard
26-07-2012, 03.22.40
Gaston fissò Parsifal e in breve molti altri nani si avvicinarono al cavaliere.
“Ehi, ma voi...” disse Gaston “... voi... voi siete innamorato, amico mio!”
“Eh, eh...” sghignazzò Perrol “... innamorato cotto!”
“Innamorato?” Ripeterono in coro gli altri nani.
“Massì che lo siete!” Esclamò Gaston. “Non è davvero la miniera che vi spaventa! Ma è la mancanza della vostra dama!”
E tutti risero.
“Ma dovete essere gaio, amico mio!” Continuò il nano. “Dopotutto siete tra amici qui! E non sapete che in amore i migliori compagni sono proprio gli amici più sinceri?” Si voltò poi verso tutti gli altri. “Cosa ne dite?”
“Che vuoi dire?” Chiese un altro nano.
“Siete disposti ad aiutare il nostro amico?” Domandò Gaston.
“E perchè mai?”
“Perchè è un innamorato!” Esclamò Gaston. “Non un minatore! Non può spaccare pietre ed estrarre minerali! Gli innamorati come lui devono solo sospirare per la propria bella!”
“E il verdetto degli anziani?”
“Lavoreremo noi nella miniera!” Rispose Gaston. “Non si accorgeranno di nulla! Siete con noi?”
“Facciamo così...” disse uno dei nani “... noi vi copriremo alla miniera...”
“E sia.” Annuì Gaston. “Saremo io e Perrol a riportare il nostro amico” indicando Parsifal “dalla sua amata dama!”

Altea
26-07-2012, 10.00.27
Non risposi subito alle parole di Fyellon, mi sembrava di essere stata chiara e certo non ero volubile o capricciosa come lui mi definiva.."Si, Fyellon, sono uno strano enigma, nemmeno io riesco a capirmi, quindi rinunciate a questa impresa, ora muoviamoci, abbiamo solo...sette giorni" e calai nuovamente nel silenzio.

Talia
26-07-2012, 15.33.18
Un lungo, denso momento di silenzio accolse le parole dell’uomo. Tutto sembrava immobile in quella stanza, ora... tutto sembrava come congelato... avvertivo la presenza della locandiera dietro al suo bancone, ma era tanto ferma e tanto silenziosa che avrebbe anche potuto non esserci... allo stesso modo, sentivo gli occhi di Sangò fissi su di me, anche se non un respiro sfuggì dalle sue labbra.
Io tenevo gli occhi bassi, immobili su qualche cosa che esisteva solo nella mia mente, ed a guardarmi potevo apparire la persona più fragile, ingenua ed esitante del mondo... ma la mia mente stava lavorando frenetica, analizzando ogni singola informazione ed ogni singola via di fuga... anche se, pensai, probabilmente c’erano davvero poche vie di fuga lì in quel momento.
In fondo ciò che l’uomo era venuto a dirmi era perfettamente chiaro: o io accettavo di vedere il sergente o loro avrebbero fatto arrestare Guisgard... non avevo scelta, mi avevano incastrata... o, almeno, stavano tentando di farlo...

Il sole era alto quel giorno ma l’aria, ravvivata da quel leggero vento proveniente dai monti, era fresca e pulita.
Il Maestro, seduto di fronte a me, se ne stava in silenzio, il mento nella mano e lo sguardo fisso sul basso tavolo tra noi... qualche momento ancora di immobilismo, poi lentamente prese il cavallo e lo spostò di tre caselle...
“A te!” disse, dunque, sollevando gli occhi e sorridendomi.
Io ricambiai il sorriso e tornai a portare il mio sguardo sul tavolinetto sul quale era sistemata la pesante scacchiera di legno e alabastro del cavaliere.
“Sono molte ore che sono partiti, ormai...” dissi poi, quasi casualmente, mentre i miei occhi scorrevano ancora una volta i pochi pezzi rimasti e ne vagliavano le possibili soluzioni “E non abbiamo ancora avuto loro notizie... non sei preoccupato?”
“Preoccupato?” ripeté lui “No, non direi... Tu lo sei?”
Sollevai gli occhi e lo osservai per un momento...
“Beh... un po’!” mormorai, spostando lentamente l’alfiere di due posizioni.
“Oh, Talia... i tuoi fratelli sono perfettamente in grado di superare questa prova... o non l’avrei assegnata loro! Torneranno presto, vedrai... non c’è da preoccuparsi!” mi rassicurò, tornando a sua volta a fissare la scacchiera per poi subito spostare la torre di quattro posizioni e soggiungere soddisfatto “Scacco alla regina!”
“Già... probabilmente hai ragione!” annuii, abbassando lo sguardo a constatare il mio temporaneo stato di pericolo “E chi credi che sarà il primo a tornare?”
“Oh, questa è una domanda decisamente più interessante...” disse “Credo che Fyellon desideri più di tutti vincere questa piccola sfida... e forse ne avrebbe buone possibilità, se solo questa sua smania di prevalere ad ogni costo non finisse per accecarlo. Hans ha un buon senso dell’orientamento e questo potrebbe aiutarlo... ed anche Pidge potrebbe riuscirci, se solo smettesse di fare tanto affidamento su Fyellon ed iniziasse a camminare con le sue gambe. Infine Guisgard... oh, lui potrebbe vincere. Potrebbe davvero... ma è impulsivo, istintivo e si lascia trascinare dalle emozioni...” sospirò “Già... se solo imparasse a dominarsi, Talia... se solo imparasse ad affrontare le sfide in modo più freddo e razionale, senza fare di tutto un fatto personale, senza lasciarsi condizionare dalle passioni... allora... oh, allora diventerebbe davvero il migliore tra tutti i miei figli!”
Il vento si alzò, allora, e portò fino a noi il fruscio della foresta... i miei occhi erano fissi in quelli del Maestro, il quale teneva i suoi sul bosco lontano, come a voler cogliere tra gli alberi l’apparire di qualcuno dei suoi figli, raggiante, con l’ambito premio tra le mani... ma era ancora preso e nessuno giunse in quel momento...
“Sai, Maestro... forse sbaglio... ma non sono d’accordo con ciò che dici! E’ vero, e lo so anche io: Guisgard è impulsivo ed avventato, talvolta persino sconsiderato... ma questa è la sua indole e tu non puoi sperare di cambiarla. Ha invece un grande cuore, lo sai... ed è da lì che viene tutta la sua forza, la sua capacità di superare gli ostacoli. Tu, Maestro, mi hai insegnato che ognuno di noi ha una propria unicità, un suo personale modo di esprimersi... non credi che questo valga anche per lui? Non credi che, se tentasse di reprimere tutte le passioni che lo animano, finirebbe per venire annientato a sua volta? No... quelle passioni, quelle emozioni che gli riempiono il cuore sono la sua protezione, sono il fuoco che lo anima, sono ciò che gli dona tenacia e decisione... e allora forse la sua strada per primeggiare non sta tanto nel reprimerle, quanto piuttosto nel saperle direzionare, nel saperle accettare e nel conviverci, nel credere in esse...”
Per qualche tempo il cavaliere non disse niente, limitandosi ad osservarmi con un vago sorriso sulla labbra ed un espressione incerta sul volto, tra il compiaciuto ed il sorpreso...
“E... Maestro?” soggiunsi poi, dopo appena qualche attimo.
“Si, Talia?” rispose dolcemente.
“Scacco matto!” esclamai, prendendo la mia torre e spostandola verso il suo re.

Quel lontano ricordo mi attraversò la mente, leggero come un soffio di vento...
“In verità...” mormorai dopo qualche momento “Non trovate quella teoria fin troppo fatalistica? Credete davvero che siamo destinati a perdere, in quella vitale partita? Certo... suppongo che ciò dipenda alle nostre priorità, dai nostri punti di vista... ma... come voi mi insegnate, negli scacchi non c’è niente di certo o ineluttabile... tutto dipende dalle nostre mosse e dalle loro conseguenze, tutto dipende da ciò che sappiamo ‘vedere’ guardando quei pezzi e dalla nostra capacità di interpretare l’avversario... e spesso perdere dei pezzi non significa affatto essere sconfitti!”
Silenzio... poi, impercettibilmente, sorrisi ed il tono della mia voce cambiò, facendosi leggero, quasi impalpabile...
“Ebbene, messer Mercurio...” dissi, sfoderando l’aria più ingenua che riuscii a trovare “Siete stato molto cortese a venire fin qui per me... ed a volermi consegnare un così lieto messaggio di pace. Il sergente Iwan è di certo un uomo generoso, se mi manda a dire questo... ma, vi prego, lasciate che vi spieghi, così che poi voi potrete riportare ciò al sergente...”
Esitai appena... vagamente incerta... ma nella mia mente il disegno era ormai chiaro ed io sapevo che c’era un solo titolo che poteva tenere Guisgard il più al sicuro possibile, rendendolo leggermente minaccioso agli occhi di quell’Iwan... ed ero decisa ad usare quella tattica...
“Vedete, signore... l’uomo che voi definite impropriamente ‘un mio amico’, è in realtà semplicemente mio... mio fratello! E sono certa che alla luce di questo sir Iwan potrà certamente capire il suo comportamento e la sua preoccupazione... preoccupazione di certo dovuta al fatto che è sempre stato lui, da quando nostro padre purtroppo non c’è più, ad occuparsi di me!”
Un’altra breve pausa seguì quelle mie parole... ma sapevo di dover presto arrivare al dunque e così mi presi qualche istante ancora per scegliere bene le parole...
“L’offerta del sergente Iwan di incontrarsi con me... nonché ciò che dite di lui, di come sia dispiaciuto ed amareggiato... gli fanno di certo molto onore... ed io sarei molto felice di potergli parlare di questo, per potergli spiegare personalmente quanto sto già dicendo a voi...” sorrisi, del più candido sorriso che possedevo “E sono certa che anche mio fratello sarebbe d’accordo e non troverebbe niente di male in questo... tuttavia... vedete, egli in questo momento sta riposando ed io... io, sono certa che capirete, non posso allontanarmi da qui senza informarlo, ma non vorrei neanche andare a disturbarlo adesso... dunque, milord... alla luce di tutto questo, penso che la soluzione più saggia e più sensata sia di invitare il sergente Iwan qui, alla locanda. E qui sarò felice di parlare con lui per chiarire tutto questo spiacevole equivoco, se egli vorrà avere la compiacenza ed usarmi la cortesia di raggiungermi qui, quando vorrà...”
Quelle ultime parole stavano ancora fluttuando tra di noi, quando mi alzai in piedi...
“Bene, milord... vi ringrazio. E, nel salutarvi, vi auguro di tutto cuore una buona giornata!”
Mi inchinai appena, quindi, poi mi diressi verso la porta... avevo bisogno di un po’ d’aria fresca. Ne avevo un bisogno assoluto!

cavaliere25
26-07-2012, 17.05.52
io devo far rispettare la legge se non la finite di litigare mi con stringerete ad arrestarvi che problema avete tra voi due posso saperlo? dissi guardando i due uomini

elisabeth
26-07-2012, 19.48.31
Guardai ancora la tavola, era pulita ed ordinata...sembrava impossibile che altri commensali vi avessero fatto onore, e mi sembrava strano che nessuno si fosse fatto vivo........" Siete molto efficente, in questa grande casa...siete solo eppure qui e' tutto in ordine......mi rammarico del fatto che non abbia sentito i miei compagni di viaggio alzarsi e far colazione, cosi' come farebbero tutte le persone che vivono un periodo tranquillo in casa di amici, dovevamo riposare solo una notte e andar via, eppure sembra che l'unica persona che sia rimasta sia io......non avete anche voi questa impressione ?......Il vostro Signore deve essere una persona di grande cuore se ha aperto la sua casa a quattro sconosciuti, la vecchia che era all'entrata del palazzo, non mi e' sembrata cosi' benevola nei nostri confronti..........anche se devo essere sincera...mi aspettavo che il padrone fosse con noi stamane.......infondo avrebbe dovuto fare gli onori di casa....andare a caccia da solo non deve essere grande cosa......"........quella musica era come nettare che entrava nelle mie orecchie per riempirne il cuore.........." Credo che non abbia mai smesso di suonare.......se come dite e' cosi' malata...usa tutta la sua forza per diffondere una melodia cosi' meravigliosa.......devo andar via......e il sole e' gia' alto.......non capisco perche' non se ne siano accorti anche gli altri..........."....ma a questo mio pensiero la musica sembrava diventare piu' imperiosa.......e il vecchio servitore sembrava mutare l'espressione del suo volto....in maniera troppo repentina.....mi voltai verso la tavola e cristalli sembravano vibrare in maniera paurosa...sino a quando esplosero in un vortice di colori..........ruotava tutta la stanza ed udivo risate di donne e bisbigli di uomini..il salone sembrava pieno......ma era pieno di nulla solo di quella strana melodia........" Ditemi vecchio...che posto e' mai questo.."...

Guisgard
27-07-2012, 01.58.37
Altea e Fyellon, così, presero la direzione verso il Calars.
Uno stretto sentiero conduceva fino alle sponde di quel caldo fiume.
I suoi fumi salivano fino a disperdersi nell'aria, rendendo quello scenario incerto e mutevole.
A tratti il caldo sembrava soffocante, perchè anche il vento, che aveva accompagnato i due fin qui, sembrava essere cessato di colpo.
“Tra non moltissimo” disse Fyellon “giungerà l'imbrunire e questo luogo non mi ispira affatto tranquillità... forse dovremmo cercare anche un luogo in cui accamparci, o passare la notte... anche perchè, molto probabilmente, resteremo qui qualche giorno...”
E proprio in quel momento, oltre l'alta vegetazione che avvolgeva il fiume, Altea vide alzarsi del fumo.

Guisgard
27-07-2012, 02.07.26
“E' solo una vecchia torre nella selva...” disse il servitore ad Elisabeth “... quanto ai vostri amici, si, mi sembra saggio attendere loro per ripartire... saranno di certo in giro... del resto questo dongione è molto antico e in esso vi sono monili di varie epoche e di diverso valore...”
In quel momento si udì il suono di un corno.
“Eccolo!” Esclamò il servitore. “Il padrone è giunto! Perdonatemi, ma vado a riceverlo...” e corse via.
La musica riprese proprio in quell'istante ed avvolse tutta la stanza.
Stavolta sembrava essere suonata con una passione sconosciuta.
Ed Elisabeth riuscì a comprendere con chiarezza la direzione dalla quale proveniva.

Guisgard
27-07-2012, 02.18.29
“Ah, volete portare giustizia tra noi...” disse uno dei due uomini a Cavaliere25 “... e sia, vi riferiremo la nostra questione e voi giudicherete di conseguenza, cavaliere...”
“Ci sto.” Fece l'altro.
“Allora...” cominciò il primo uomo “... io avevo una giumenta e lui mi ha chiesto di prestargliela... io pensavo che servisse a lui, ma in realtà la voleva per prestarla ad un suo cugino... fatto sta che quel dannato si è rubato la giumenta ed è sparito nel nulla... ora chi mi ripaga del danno subito? Lui, ovviamente!” Facendo segno al secondo uomo.
“Io?” Meravigliato questi. “E cosa c'entro io? E' stato quel maledetto di mio cugino a rubare l'animale! Che vada da lui e si rifaccia dare la giumenta!”
“Ecco, questa è la questione...” disse il primo uomo “... ora diteci voi chi ha ragione...”

Parsifal25
27-07-2012, 02.56.26
"Miei cari amici......non sono innamorato cotto, solo.....che ho fatto una promessa a questa damigella.......ed un cavaliere mantiene sempre la parola data......"

Non immaginavo che poteva destare così tanto clamore.....

Non si può parlar di amore dopo il poco tempo che si conosce una persona, inoltre, non posso rinnegare la mia sentenza......

"Vi ringrazio dal profondo del cuore, cari amici.....ma non voglio che siate puniti per aver disubbidito alle vostre leggi......non solo, ma fareì un torto anche al mio essere cavaliere, codice e memoria del mio caro Maestro e padre.....,rimarrò con voi......poi.....sono curioso di saper di più su questo carbone rosso......" dissi.

Subito dopo, mi tornò alla mente l'armatura rossa che addobava la fucina di Sir Orco e chiesi:

"Perdonate, cari amici......ma il carbone rosso è stato utilizzato per creare l'armatura del Cavaliere Rosso?"

Guisgard
27-07-2012, 03.48.09
A quella domanda di Parsifal, Gaston e gli altri nani si ammutolirono per qualche istante.
“Ditemi...” disse Gaston al giovane apprendista di Redentos, rompendo quell'inaspettato silenzio “... come fate a conoscere l'Armatura Rossa? Ormai sono secoli che nessuno ne parla più e fra voi uomini adesso è svanita ogni conoscenza e ogni ricordo di quella formidabile corazza... come fate allora voi a conoscerla?

Guisgard
27-07-2012, 04.17.06
Il misterioso Mercurio si alzò insieme a Talia, mostrandole un lieve inchino.
“Siete” disse “ una ragazza molto intelligente e arguta, oltre che deliziosa e virtuosa. Ora comprendo del perchè sir Iwan sia... tanto preso dall'accaduto. Quanto a vostro fratello, è chiaro che quello spiacevole episodio sia solo il frutto di questo sgradevole malinteso. E sono certo che il sergente sarà lieto e onorato di raggiungervi qui e chiarire l'intera faccenda.” Sorrise. “Vedo che volete raggiungere la porta... lasciate che vi accompagni...” e usciti sul porticato, l'uomo esibì un nuovo inchino “... beh, credo che non ci sia altro da aggiungere, milady. Riferirò la vostra volontà a sir Iwan. I miei omaggi, milady.” E andò via, lasciando Talia al fresco riparo offerto da quella loggia contro la calura del Sole.
“Quell'individuo...” mormorò la locandiera “... non mi piace, non mi ispira affatto fiducia... e poi sono pronta a scommettere che proviene dalla Città Alta...”
“E' appena andato via...” disse Sangò che osservava il porticato da una piccola finestrella “... ora la ragazza è da sola sul porticato...” si voltò verso la locandiera “... dite che proveniva dalla Città Alta quell'uomo? Ed era un veritiero oppure un mentitore secondo voi?”
“E come potrei saperlo!” Esclamò la locandiera. “Dalla faccia, era sicuramente un poco di buono... comunque, non mi va che quella povera ragazza sia da sola là fuori...”
“Vado a vedere se vuole rientrare.” Fece il menestrello.
In quel momento si udirono dei passi nella sala.
Intanto, Talia era da sola fuori, in balia del fresco alito di vento che giungeva da chissà dove, figlio, com'era, di quei luoghi che sembravano segnare i confini più estremi tra il mondo conosciuto ed un altro ignoto ai più, fatto di cose forse magiche ed incantate, ma che apparivano comunque misteriose ed impenetrabili.
Ad un tratto due braccia cinsero i suoi fianchi.
Guisgard era arrivato silenziosamente e all'improvviso, stringendola con la schiena contro il suo petto.
Portò allora un fiorellino di campo a sfiorare il suo viso.
“Esiste un paese lontano” sussurrò, tenendola fra le sua braccia “in cui non si usano monete, ma fiori... fiori che sbocciano una sola volta e che non appassiscono mai più... eterni dunque più dell'argento e dell'oro... e con quei fiori è poi possibile acquistare le cose più preziose che ci sono al mondo...” sorrise “... e chissà che io non riesca ad acquistare uno dei tuoi pensieri con questo fiore... perchè sei qui tutta sola? Sei triste? Malinconica? Non dovresti, sai? Siamo in un posto bellissimo... Gioia Antica... forse in questo nome sono racchiusi tanti significati...” la fissò negli occhi e portò le mani di lei sul suo volto “... vorrei che tu potessi vedere... vedere le meraviglie del mondo, i luoghi che stiamo visitando... e vorrei che tu potessi vedere il mio volto...” sfiorò le mani di lei con le sue labbra e sospirò a lungo “... vuoi ballare, Talia?” Le chiese sorridendo. “Non ci manca nulla... neanche la musica... balliamo, ti prego... come facemmo una notte al Casale...” e prese la sua ocarina.
Cominciarono allora a ballare sulle note di una dolce melodia.
Una melodia fatta di tante cose.
Fatta di desideri, timori, paure e poi speranze e promesse capaci di mutarsi in sogni.
E ballarono così, all'ombra del porticato, al dolce canto degli uccelli e al ritmico fruscio del vento tra i rami in fiore degli alberi, che racchiudevano quel luogo sospeso ai confini del mondo.

Altea
27-07-2012, 09.27.55
Eccoci di nuovo davanti al fiume misterioso..il Calars.
E avvertii il caldo insopportabile dei suoi vapori, in quel punto sembravano più caldi, iniziai a sudare, ma purtroppo gettarsi nel fiume per avere refrigerio era inutile...l'acqua era bollente.
Alle parole di Fyellon mi guardai attorno, infatti all'orizzonte la sfera incandescente stava tramontando per dar posto all'etereo volto lunare..quando vidi del fumo oltre l'alta vegetazione.."Fyellon, guardate laggiù, vi è del fumo...sarà la tribù delle Locuste o qualche persona? Che dite, ci avviciniamo nascondendoci tra la alta vegetazione?"

cavaliere25
27-07-2012, 17.07.26
mmmmmmmmmmmm brutta faccenda dissi guardando i due uomini se il cugino è sparito dovrete voi ripagarla la giumenta oppure comprarne una e cosi sistemate la questione che ne dite? domandai sorridendo?

Talia
27-07-2012, 17.41.34
Guisgard era arrivato silenziosamente alle mie spalle e, come sempre aveva fatto, era riuscito a conquistare in un attimo tutta la mia attenzione, scacciando via dalla mia mente ogni preoccupazione ed ogni paura.
Il suono della sua voce era per me quanto di più puro potevo assimilare al concetto di casa e di sicurezza, e lo stesso valeva per la musica della sua ocarina... nei miei più antichi e più felici ricordi c’erano quella voce e quella musica... nelle mie più profonde ed inconsce sensazioni quello voleva dire serenità, protezione, sicurezza...
Lasciai quindi che mi portasse con sé, che mi facesse volteggiare e girare, dimenticando tutto il resto... e per qualche momento provai quella calda sensazione di pura felicità che mi allargava il cuore.
Momenti felici, luminosi...
Momenti.
D’un tratto, però, mi bloccai... le parole dell’uomo e le sue velate minacce tornarono a farsi strada tra i miei pensieri... e per quanto la mia mente cercasse di scacciarli, di reprimerli e dimenticarli, quelli continuavano a tornare...
E presto mi resi conto che dovevo parlarne con Guisgard!
Mi resi conto che dovevo spiegargli ciò che era accaduto... avevo bisogno che capisse, che comprendesse che non c’era altra via d’uscita...
Sospirai e presi il suo volto tra le mani, carezzandolo piano...
“Ho bisogno di parlarti, Guisgard!” mormorai “E’... è accaduta una cosa... una cosa che tu devi sapere!”

Guisgard
27-07-2012, 18.07.16
Guisgard si fermò e fissò Talia.
"Talia..." disse "... cosa è accaduto? Di cosa vuoi parlarmi?"
Il suo tono cominciò a tradire inquietudine.
La fissava, tentando di decifrare i suoi occhi.
"E' per questo che sei scesa giù?" Chiese ancora alla ragazza. "Forse è accaduto qualcosa mentre dormivo di sopra? Perchè non mi hai svegliato invece di scendere da sola? O forse ti hanno chiamata? E' stata la locandiera? Dimmi cosa è successo, ti prego..." stringendo nervosamente le mani di lei nelle sue.

Talia
27-07-2012, 18.37.29
Sospirai...
La sua voce si era fatta all’improvviso tesa, agitata, preoccupata...
Stringeva le mie mani nelle sue con forza, quasi a voler scacciare quell’inquietudine, quasi non volesse farmela percepire... eppure era assolutamente chiara per me... era la stessa inquietudine che attanagliava il mio cuore...
Sorrisi, tuttavia... sorrisi ed abbassai gli occhi un momento, per poi riportarli di fronte a me... non potevo vederlo, ma non importava: i nostri cuori erano così vicini ora, che io potevo leggere con chiarezza tutto ciò che passava nella sua anima.
“Si...” mormorai poi “Sì, è per questo che sono scesa. Vedi... Guisgard... è venuto un uomo qui, poco fa... un messaggero da Gioia Antica, o almeno così ha detto... il quale... il quale sostiene che la tua piccola rissa in città ha provocato qualche dissapore. Dice che fare a botte con i soldati della Regina è un reato... e che potresti anche essere arrestato per questo. Io... io ho tentato di trovare una spiegazione... gli ho detto che sei mio fratello e che ciò che è accaduto è stato causato solo da un malinteso... gli ho detto che tu eri solo preoccupato per me e che volevi proteggermi... gli ho detto che è stato tutto uno spiacevole equivoco!”
Esitai... ma era difficile trovare le parole giuste per dire il resto... sapevo che la sua reazione sarebbe stata tutt’altro che serena, ma sapevo anche che avevo bisogno di lui, avevo bisogno di raccontargli tutto...
“Quell’uomo, allora...” proseguii dunque, quasi a fatica “Il messaggero... ha detto che il sergente con cui hai avuto a ridire sarebbe disposto a chiarire la cosa. Sarebbe disposto ad ascoltare le tue ragioni e a chiudere un occhio... non sporgerebbe denuncia... e tu così non saresti arrestato!”
Un'altra breve pausa...
“Però...” mi costrinsi subito a concludere “Però non vuole vedere te... lui vuole parlarne con me! Vuole parlarne soltanto con me!”

Guisgard
27-07-2012, 18.54.53
A quelle parole di Talia, Guisgard allentò la sua presa sulle mani di lei, lasciandole così scivolare via.
Si allontanò allora di qualche passo.
“Vuole...” disse a voce bassa “... vuole vedere solo te...” sospirò, portandosi le mani nei capelli “... già, immagino... poi tu gli hai detto di essere mia sorella... perfetto, direi... al suo posto mi sentirei un leone... sarebbe un idiota a non sentirsi incoraggiato...” si voltò verso di lei “... perchè gli hai detto di essere mia sorella? Non hai pensato alle conseguenze? Al fatto che questa cosa gli darà più sicurezza?” Tirò via una pietra con un calcio. “Perchè hai detto di essere mia sorella?” Scosse il capo. “Già, del resto questo siamo, no? E tu non hai dunque detto una bugia... siamo solo fratello e sorella...”

Le alte mura del palazzo sembravano voler proteggere e racchiudere allo stesso tempo quel luogo tanto venerando, quanto maestoso.
La reggia sorgeva sulla cima di un tenero colle, circondato da una sterminata distesa di colline che, come un mare incantato, macchiettato di verdi vigne, floridi girasoli e austeri cipressi, sembrava disperdersi tutt'intorno, interrotto solo da qualche sperduto casale e silenzioso castello addormentato dietro un lungo e mite viale alberato.
Un vento costante soffiava dalle colline, rischiarando l'aria e liberando quell'orizzonte dalla foschia, quasi a volerne aprire le porte verso un mondo lontano.
La terra rossa di quei luoghi appariva ovunque, tra i campi, lungo le dolci vallate e nella case che correvano tutt'intorno alle mura del palazzo reale, come a voler unire ogni cosa in un gioco di screziate variazioni cromatiche, tutte nate dal riflesso di quello straordinario rosso.
Era giorno di udienze e la reggia aveva le sue porte aperte, lasciando così ad una vivace umanità la possibilità di affollare il cortile reale.
Andros stava all'ombra di un grosso albero che spuntava con i suoi rami oltre il muretto che racchiudeva i giardini.
Attorno a lui vi erano sedute alcune dame, con valletti e messeri.
Il sagace narratore intratteneva quella cortese compagnia con la risoluzione di un enigma, che sembrava suscitare non poco l'interesse nei presenti.
Chymela era poco più lontana, seduta su una panca del cortile, intenta a seguire, divertita, quella scena.
“Avanti, messer Cristiano.” Disse una dama. “Rivelateci voi la soluzione di questo indovinello. Credo sia troppo complicato per noi oggi. Su, non fatevi pregare! O dobbiamo pensare che vi diverte tenerci sulle spine?”
“Il fatto è che” intervenne uno dei messeri “oggi fa troppo caldo per pensare a questo indovinello, sir... e poi qui c'è troppo chiasso per concentrarci. Sarete dunque costretto a rivelarci la soluzione del vostro gioco...”
“No, non ancora!” Esclamò Chymela. “Io non voglio ancora arrendermi!”
Andros la fissò e sorrise.
“Sir!” Disse all'improvviso una voce dal cortile. “Sir! Ehi, voi, venite a vedere!” Chiamando gli altri che erano con lui.
E tutti gli si avvicinarono.
“Ehi, ragazzi!” Esclamò Andros stringendo loro le mani. “Cosa ci fate qui?”
“Siamo i rappresentanti della nostra contrada” rispose uno di loro “e abbiamo portato delle cose al re.” E mostrò un carro colmo di vari oggetti e merci che rappresentavano l'omaggio che ogni contrada dava alla corona in vista del grande Palio cittadino.
“Vi state preparando per la giostra?” chiese Andros.
“Si e vi vogliamo con noi, amico mio!”
“Non mancherò.” Sorridendo il capomazdese.
“Mi raccomando, sir!” Fece uno di quelli. “E badate che Choci attende quel vostro portafortuna! Ci occorre per vincere!”
“Quel cavallo” disse Andros “può battere chiunque, anche senza il mio portafortuna. Però ci sarò, promesso. La nostra contrada” con tono fiero e sincero “vincerà.”
Si strinsero in un tenero abbraccio e poi si salutarono.
“Devo dire” avvicinandosi poi Chymela ad Andros “che sono sinceramente stupita...”
“Davvero?” Chiese Andros. “E perchè mai?”
“Beh...” rispose lei “... le contrade sono gruppi molti chiusi e tengono al senso di appartenenza... e ci vuole una cerimonia particolare per essere ammessi nei loro ranghi... voi invece siete qui da poco, ma nel vedere quelle persone... non so... sembravate amici da sempre... come se foste uno di loro... si, sono colpita da questo.”
“Ci siamo conosciuti poco dopo il mio arrivo” sorridendo Andros “e siamo diventati amici.”
“Mi piacerebbe conoscere come è nata questa vostra amicizia con loro.” Disse Chymela. “Se a voi va, naturalmente...”
Andros rise e prese la mano di lei.
“E' una lunga storia, mia signora.”
“Adoro le lunghe storie.” Sorridendo lei.
“Allora sappiate che dentro c'è di tutto” fece lui “e nulla manca davvero... eroismo, esotismo, erotismo!”
“Davvero?” Stupita lei.
“Eh, tutto cominciò al mio arrivo qui...” annuendo lui “... mi ritrovai per caso in quella contrada e fu allora che accadde qualcosa di incredibile...”
“Cosa?” Domandò lei.
“Eh, vidi una bellissima principessa...” sospirando lui “... capelli come l'oro, pelle di ceramica, occhi verdi come la speranza di chi ama... me ne innamorai subito e decisi di chiedere in sposa quella bellissima creatura... quel fiore nato tra i dolci colli, quel frutto proibito, quella perla di Sygma...”
“E come c'entra la contrada in tutto questo?” Vagamente infastidita lei.
“Non basta questo per far compiere qualsiasi impresa ad un uomo?” Rispose lui, facendole l'occhiolino.
Lei allora si voltò verso il palazzo e poi si alzò di colpo.
“Credo si sia fatto tardi.” Disse. “Devo andare. Vi auguro una buona serata.”
“Avevate detto di restare qui fino a sera...” facendosi serio lui “... perchè ora invece andate via?”
“E' tardi.” Rispose lei. “Sono attesa. Avete altro da dirmi?”
Andros non rispose nulla.
“Allora vi auguro una buona settimana.”
“Buona settimana?” Ripetè lui.
“E' un modo di salutare.” Acida lei. “Si usa qui. Nella nobile Capomazda no?”
“Vuol dire che non ci vedremo nei prossimi giorni?”
“Credo di no.” Fece lei. “Avete altro da dirmi?”
Andros chinò il capo.
“Bene.” Disse lei e fece per andar via.
“Milady.” Incrociandola il vecchio Guglielmo. “Che piacere vedervi. Il nostro buon Cristiano vi avrà certo intrattenuta con qualcuna delle sue storie su Capomazda. Dovreste visitare la nostra bella terra.”
“Si, è molto bravo a raccontarle.” Indifferente lei. “Le racconta da sempre e le racconterà anche quando io non ci sarò più ad ascoltarle. Del resto, si sa, nulla dura per sempre. Arrivederci, caro Guglielmo.” E si voltò di nuovo verso Andros, per poi andare via, lasciando il ragazzo in una profonda malinconia...

“Allora?” Fece Guisgard, destando Talia da quella visione. “Cosa hai deciso? Lo incontrerai dunque?”

Guisgard
27-07-2012, 19.09.27
“Si...” disse Fyellon ad Altea “... ci avvicineremo con prudenza, senza farci scoprire... la vegetazione sarà un ottimo nascondiglio...” fece cenno alla ragazza di seguirlo e cominciarono a scivolare silenziosi tra l'erba alta fino a raggiungere un piccolo spiazzo, nel quale sorgeva una piccola casa colonica, dal cui comignolo usciva il fumo visto dai due.
“Chi può vivere in un luogo tanto isolato?” Mormorò Fyellon. “Eppure Mizasar ci ha detto che questa zona è infestata da quella terribile tribù... possibile che gli abitanti di quella casa non temino le locuste?”

Altea
27-07-2012, 19.24.41
Camminammo lentamente verso la direzione del fumo, quando uscimmo da tutta quella fitta sterpaglia con sorpresa trovammo una casa colonica, guardai Fyellon perplessa "Si infatti, non mi sembra posto dove una tribù si sia insediata, siete sicuro di aver fatto la strada giusta?" dissi sorridendo leggermente, immaginando la risposta di Fyellon, poichè..egli non sbagliava mai!
"Andiamo a chiedere informazioni" lo presi per mano e senza pensarci due volte mi diressi verso la casa, guardandomi attorno finchè arrivammo all'entrata della casa coloniale.

Talia
27-07-2012, 19.48.53
Abbassai gli occhi di fronte a Guisgard.
Lo sentii allontanarsi di qualche passo... inspirare profondamente... e quando parlò la sua voce era vagamente più alta del solito, tesa e forzosamente non troppo aggressiva...
E fu allora che giunse quella visione.
Sussultai e la osservai passarmi davanti agli occhi in un lampo...
Andros, Chymela, Sygma... quella visione per un attimo mi rapì... i sentimenti di Chymela mi invasero...
Ma fu solo per un attimo, poi mi costrinsi a metterla da parte: non avevo tempo per loro... non in quel momento!

“Allora?” Fece Guisgard, destando Talia da quella visione. “Cosa hai deciso? Lo incontrerai dunque?”

Mi voltai di scatto e tesi una mano a cercare quella di Guisgard... poi, trovandola, mi avvicinai e mi strinsi a lui...
"Come puoi chiedermi perché, Guisgard? Come puoi dirmi queste cose... come puoi essere così duro? Ma non immagini che cosa sarebbe accaduto se avessi detto loro la verità? Se avessi detto loro ciò che io davvero provo per te... credi che ti avrebbe lasciato andar via tranquillo? Pensava che tu fossi solo 'un mio amico'... così ha detto,'un mio amico'... e solo per questo era pronto a farti arrestare! Cosa credi che avrebbe fatto se gli avessi detto la verità?"
La mia voce tramava... tacqui e lentamente appoggiai la mia fronte contro la sua...
"Lo so che ho fatto una sciocchezza... perdonami..." mormorai "Io volevo solo proteggerti!"

Guisgard
27-07-2012, 20.36.14
“Scusami...” disse Guisgard “... scusami per essere stato duro... credo di aver perso la testa per un momento... io non posso neanche immaginare...” scosse il capo e baciò la fronte di Talia “... il fatto è che preferisco finire in prigione che vederti con un quel maledetto... o con qualsiasi altro uomo al mondo...” strinse le sue mani “... ma tu non lo incontrerai... no, troveremo il modo per liberarci di quell'imbecille...”

Il giorno dopo, Chymela uscì a passeggiare nei giardini reali e vide accanto ad un albero un pittore che ritraeva il paesaggio.
All'ombra di quell'albero vi era un'altra figura, seduta, che fissava il pittore.
Di tanto in tanto i due si scambiavano qualche parole, senza tuttavia che il pittore alzasse mai lo sguardo dalla tela.
Chymela riconobbe quella figura seduta: era Andros.
Gli si avvicinò silenziosa.
“Buongiorno...” disse a voce bassa.
“Buongiorno...” voltandosi lui.
“Come state?”
“Normale...” rispose lui “... e voi?”
“Bene, grazie...” mormorò lei “... volevo scusarmi con voi...”
“Per cosa?”
“Ieri sono stata intrattabile e sciocca...”
“Sono stato io ad essere sciocco...”
“Voi?”
“Si...” fece lui “... vi ho lasciata andare senza dire e fare nulla...”
“Si, è colpa vostra...”
“Poi quelle vostre parole a Guglielmo...”
“Già, quelle parole...”
“Ho sperato nel vostro odio...” mormorò lui “... almeno avrei potuto giustificarle...”
“Giustificarle?”
“Si...” annuì lui “... giustificarle con il vostro odio, tanto erano terribili... poi siete andata via ed io ero folle di gelosia... folle pensando che qualcun altro vi stesse magari attendendo...”
“Vi ho odiato...” sussurrò lei “... siete stato crudele con quella storia ieri...”
“Era una scherzo...”
“Uno scherzo crudele...”
“Perchè dite questo?” Fissandola lui.
“Oh, oggi non voglio star qui a giustificare o a spiegare ogni mia parola!” Fece lei. “Già mi sento abbastanza sciocca!”
“Non siete sciocca...” alzandosi lui “... e vedendovi così, vagamente contrariata, ma anche velatamente inquieta, mi apparite ancora più bella e straordinaria...” le si avvicinò “... era solo una sciocca storia, piena di parole vuote e anche un pò stupide... in una corte si dicono tante cose e si usano spesso espressioni pompose, per omaggio alla cortesia ed al vuoto protocollo tanto in voga nell'aristocrazia... ed è così anche quando si racconta qualcosa... ma le parole che invece io uso per descrivervi, per raccontarvi e per ricordarvi quando non siete con me, quelle sono un'altra cosa... vengono dal cuore e sono uniche... speciali... per voi sola... e lo saranno sempre... Chymela, io ho conosciuto diverse donne e ad alcune ho detto molte cose... parole simili a bellissimi fiori, profumati e ricchi di colori... poi siete arrivata voi e con uno sguardo, un sorriso, un cenno lieve e appena pronunciato, avete cancellato ogni altra cosa dal mio cuore... in principio mi spaventava questo... poi non più... come un vento nuovo che soffia su un prato, avete fatto sfiorire tutti quei fiori nati nella stagione di amori tanto vivaci, quanto effimeri... e avete piantato in me un Fiore nuovo... un Fiore eterno che da solo basta ad ingentilire e a pulsare nello sterminato campo racchiuso nel mio cuore... si dice che ad ogni uomo sia destinato un altissimo momento di felicità, quando cioè ci si innamora per la prima volta... ai più fortunati, invece, viene donato un altro momento speciale... quando ci si innamora per sempre, quando si conosce il vero Amore...” sorrise e le sfiorò il viso “... ed io quando ti ho vista per la prima volta ho vissuto entrambi quei momenti... è come se mi fossi innamorato davvero per la prima volta... di un amore che so sarà eterno...” i suoi occhi si unirono a quelli di lei “... vedi quel pittore? Sta dipingendo qualcosa per me... si tratta di Sygma... qualcosa di prezioso che solo questa terra possiede... forse la sua vera meraviglia...” prese Chymela per mano e la portò davanti alla tela, mostrandole così quel quadro.
E sulla tela era ritratto proprio il suo volto.
“Tu sei il vero tesoro di questa terra, Chymela...” sussurrò lui “... il suo Fiore più bello...”
http://29.media.tumblr.com/tumblr_lthg3pd2gt1qzgcufo1_500.jpg

In quel momento uscì dalla locanda il menestrello.
“Devi aiutarmi, Sangò.” Fissandolo Guisgard e destando Talia da quella visione.
“Cosa vuoi fare?”
“Non lo so ancora...”
“Non metterti contro di loro.” Fece Sangò. “Non farlo, sono potenti e pericolosi...”

elisabeth
27-07-2012, 20.51.43
I gioielli del torrione.......come potevo pensare che erano assortia guardare i gioielli...quando Reas aveva tutte le premure del mondo per tornare a Tylesia.....i cigni erano come svaniti dalla mente di ognuno di loro...ma non dalla mia......." Andate pure ad accogliere il vostro padrone.....io rimarro' qui ad attenderelo..."......ma una volta rimasta sola........la musica che avevo sentito la notte e la mattina stessa...incomincio' ad arrivarmi pulita a e nitida...a tal punto da poterne seguirne le note.......non rimasi ad attendere nessun Signore e seguii quel suono...quel suono che mi aveva attratta piu' volte ....ed ogni volta il srvitore aveva fatto si' che io ne perdessi la traccia...ma ora ero sola e cosi' percorsi il corridoio......salii una rampa di scala......e mi trovai difronte ad una porta in ebano...finemente intagliata...potevo sentire l'odore del sandalo e del cedro.....la maniglia della porta era una serpe chiusa a cerchio......la feci girare ed aprii la porta....c'erano tende scure a coprire le pareti....e alcune candele erano sparse sul pavimento, ed un ombra suonava al pianoforte......

Daniel
27-07-2012, 22.34.20
Guardai la zingara, sapevo che erano tutte frottole e che non era capace di predirmi il futuro, ma accettai comunque..
Presi una moneta e gliela misi in mano poi la guardai negli occhi e le dissi:
<<Stupiscimi!>>

Guisgard
28-07-2012, 02.20.44
Fyellon fissò Altea sbuffando e scuotendo il capo.
“Certo che abbiamo fatto la strada giusta....” disse con tono seccato.
I due, poi, si avvicinarono alla casa colonica e appena furono davanti alla porta Fyellon bussò più volte.
Ad un tratto qualcuno aprì e una vecchietta apparve sulla porta.
Aveva occhi penetranti, un naso adunco, il viso rugoso e i capelli come cotone.
“Salute a voi, signora...” salutò Fyellon “... siamo due viaggiatori e probabilmente ci siamo persi mentre attraversavamo la selva... potreste dirci in che zona siamo di preciso?”
“Siete nella Piana Maledetta del Calars...” rispose la vecchia con la sua voce rauca.

Guisgard
28-07-2012, 02.40.11
Elisabeth entrò in quella stanza e la musica cessò di colpo.
Dominava ovunque un'incerta penombra ed ogni cosa appariva mutevole e sfuggente.
Alle pareti vi erano quadri che raffiguravano paesaggi tormentati da tempeste e bufere, navi naufragate in mari sconosciuti e incendi che devastavano intere città.
L'ombra seduta a suonare l'organo si era fermata all'improvviso.
“Chi...” disse con voce tremante “... chi siete? Come siete entrata qui?” Chiese ad Elisabeth senza voltarsi mai verso di lei.

Guisgard
28-07-2012, 02.51.56
La zingara prese la moneta e la mise in un sacchetto che aveva alla cintura.
Prese poi la mano di Daniel e cominciò a fissarla.
“Vedo...” disse “... vedo strane forze attorno a voi... misteriose e potentissime... ma vedo anche nemici molto forti... nemici capaci di distruggere un'intera città... e poi...” aggiunse “... vedo tre corazze, simili alla vostra, eppure diverse... due sono indossate e una invece giace immobile...”



“Spero stiate scherzando...” disse uno di quei due uomini a Cavaliere25 “... perchè dovrei pagare io la giumenta? E' stato mio cugino a fare il danno! Cercate lui e fatevi ripagare!”
“Pezzo d'asino!” Gridò l'altro. “Era tuo cugino e sarai tu a ripagarmi!”
E i due cominciarono di nuovo a litigare, arrivando stavolta anche alle mani.
Proprio sotto gli occhi di Cavaliere25.

Altea
28-07-2012, 15.50.22
In quel posto notavo vi era un silenzio misterioso, Fyellon andò sicuro alla porta e bussò, ci apparve davanti una vecchietta dall'aspetto trasandato e il cavaliere chiese informazioni..ella fu gentile, comunque, a informarci che ci trovavamo..nella Piana Maledetta del Calars.
Mi misi una mano in fronte..la piana maledetta?
"Gentile signora" dissi avvicinandomi "perchè questo singolare nome ha questo posto?Che voi sappiate ci abita nei dintorni qualche tribù?"

elisabeth
29-07-2012, 20.33.02
Sembrava non vi fosse aria all'interno di quella stanza ......e tutto quello che vi era rappresentato alle pareti dava la sensazione di una continua distruzione.......incendi e navi in balia di onde gigantesche, quasi sussultai al cessare della musica, come se essa fosse diventata parte integrante di quall' ambiente...una voce, una voce dal tono indistinto......flebile, coem un sussurro...." Perdonatemi, non volevo profanare il vostro mondo....ma la vostra musica mi ha trascinata fin qui....io vi chiedo perdono....credo di essere stata imperdonabile, riprendete a suonare......se questo vi fa star bene, le vostre dita sembrano non potersi fermare mai......fatelo, alla luce del sole, l'angoscia non adra' via, ma vi scaldera' un po' di piu' il cuore...."......Non so' per quale motivo...parlai senza voltarmi verso la persona che suonava.....parlai fissndo un quadro...c'era una citta' bellissima.....che prendeva fuoco...sembrava Tylesia

Daniel
29-07-2012, 22.17.13
“Vedo...” disse “... vedo strane forze attorno a voi... misteriose e potentissime... ma vedo anche nemici molto forti... nemici capaci di distruggere un'intera città... e poi...” aggiunse “... vedo tre corazze, simili alla vostra, eppure diverse... due sono indossate e una invece giace immobile...”

<<TRE CORAZZE?!?>> Presi la zingara e le dissi
<<DImmi! Dove sono le tre corazze? Dimmelo e ti pagherò ancora!>> E misi un'altramonetasul tavolo..

Guisgard
30-07-2012, 01.29.12
“Si, tre corazze...” disse la zingara a Daniel, per poi afferrare subito la moneta “... tre corazze... e una la vedrai molto presto... si, presto avrai un incontro con quella corazza... anzi, uno scontro...”

Guisgard
30-07-2012, 01.47.23
La vecchia fissò Altea.
“Questo luogo” disse “è così chiamato perchè anni fa vi era l'abitudine di uccidere donne accusate di stregoneria, per poi seppellirle non lontano da qui... da allora sono cominciate a nascere varie leggende su spiriti maledetti in queste terre... quanto alla tribù... non ne ho mai sentito parlare...”
“Un posto allegro, non vi è dubbio!” Esclamò Fyellon. “Comunque, signora... come detto, noi ci siamo persi e sinceramente non ci sentiamo di andare in giro col buio... possiamo chiedervi ospitalità? Solo per stanotte. Naturalmente possiamo pagare.”
La vecchia annuì e fece loro segno di entrare.
“Non ho un letto da darvi” mormorò “ma solo un posto in cui farvi riposare fino a domani.”
Entrati in casa, la vecchia portò i due in una piccola stanza, piena di sacchi di farina.
“Ecco...” disse “... potete dormire qui... buonanotte.” E uscì chiudendo la porta.
“Che bel soggiorno ci siamo guadagnati!” Con sarcasmo Fyellon. “Non c'è che dire... siamo davvero fortunati...” accomodando alcuni di quei sacchi a mo di letto “... ecco... voi potete dormire qui...” indicando un giaciglio fatto con quei sacchi ad Altea “... mentre io riposerò laggiù...” indicando altri sacchi posti un po' più lontano.

Guisgard
30-07-2012, 02.03.09
Quella figura ascoltò Elisabeth senza però interromperla.
“La mia musica...” disse quando la donna terminò di parlare “... non ho mai suonato fuori da questa stanza... alla luce del Sole o davanti a qualcuno...” era la voce di un giovane “... non mi è permesso... davvero è stata la mia musica a trascinarvi qui? Eppure nessuno si è mai fermato ad ascoltarla... per tutti essa è orribile... dicono che porti male sentirmi suonare... che la mia musica è portatrice di sciagure, di dolore, di pianto, di lutto...” esitò per qualche istante “... perchè non vi voltate?” Chiese poi.
Era semicoperto nella penombra ed il suo viso era avvolto nel buio, ad eccezione degli occhi.
Occhi malinconici ed inquieti.

Altea
30-07-2012, 02.07.52
Ascoltai la storia della vecchietta..mi vennero i brividi, mi guardai attorno, quindi vi erano spiriti maligni?!Realtà o finzione?!Dipendeva dai punti di vista, mentre ero più in ansia per il fatto che non eravamo nel posto giusto e il tempo passava.
Fyellon chiese alloggio, la vecchietta si dimostrò gentile...a parte il fatto che il giaciglio non fosse dei migliori.
Osservavo Fyellon preparare i sacchi di farina per farne un letto sconsolata, mi appogiai sopra a quello che doveva essere il mio giaciglio per la notte.."Fyellon, non avete il vago presentimento che la fortuna non è che giri molto dalla nostra parte?Infatti ci siamo persi..ci manca solo che stanotte entri uno spirito di una strega malvagia e ci trasformi in dei ranocchi" dissi sorridendo cercando di sdramattizzare la mia inquietudine e mi sdraiai lungo il giaciglio molto scomodo.

Guisgard
30-07-2012, 02.14.07
“Poi” disse sorridendo Fyellon “dovremmo attendere solo l'arrivo di una principessa e di un principe azzurro, in modo che lei baci me e lui voi... solo così finirà l'incantesimo che ci ha tramutati in ranocchi.” E rise di gusto. “Su, non pensate ora a streghe e spiriti maligni...” tornando serio il cavaliere “... dormite e domattina ripartiremo da questo posto... che, detto tra noi, non mi piace affatto...” e si stese sul suo giaciglio “... avanti, dormite o devo raccontarvi una storia per stimolarvi il sonno? Ne conosco diverse, sapete?” E le fece l'occhiolino.

Altea
30-07-2012, 02.24.38
Un sorriso apparve sul mio volto alle parole di Fyellon, quell'atmosfera pesante si ruppe ma accesi la candela vicino a me "Fyellon, io lascerei la candela accesa comunque...è strano che siate inquieto, voi che non vi lasciate suggestionare. Comunque non penso dormirò stanotte, questo letto è scomodo..sto diventando un cavaliere di ventura, è incredibile, mentre dovrei trovarmi in un bel palazzo come una dama e ben vestita" risposi sbuffando.
Ma la stanchezza fu tanta che il sonno prese il soppravvento.

Guisgard
30-07-2012, 03.02.16
“Dite” disse Fyellon “che sono inquieto? Assolutamente. Ci vuol ben altro che qualche storiella sulle streghe per impressionarmi.” Si voltò poi verso Altea e si accorse che la ragazza si era ormai addormentata.
Allora sorrise e tentò anch'egli di dormire.

Altea vagava nella selva avvolta da nebbie e da un silenzio quasi irreale.
Tutto appariva tetro, cupo, avvilente e spettrale.
Ad un tratto cominciò a sentire degli strani versi.
Come di un animale affamato.
Continuò allora a camminare, per non restare ferma in quel luogo.
Poi, all'improvviso, giunta presso il Calars, vide due figure immobili.
Erano due bambine.
La fissavano e una delle due sembrava nascondere qualcosa.
“Non dovete star qui, bambine...” disse Altea “... credo ci sia qualche animale feroce, forse un lupo... venite, dobbiamo allontanarci...”
Ma le bambine restarono immobili a fissarla.
“Nostra madre è stata bruciata” fece una delle due “e poi gettata nel fiume... e ci hanno detto che siamo maledette, che nostra madre non doveva avere figli...”
L'altra bambina, allora, mostrò finalmente ciò che nascondeva: era un utero insanguinato.
“Non doveva avere figli...” mormorò la bambina.
In quel momento, facendo sussultare Altea, qualcuno emerse dalle acque del Calars.
Era una donna dalla pelle carbonizzata che si lanciò con rabbia verso di lei.
http://data.whicdn.com/images/11506415/tumblr_kwcr7wQogb1qaa3sxo1_500_large.jpg

Altea si svegliò di soprassalto.
Era sudata e ancora scossa per quel sogno.
Albeggiava e Fyellon dormiva ancora.

Altea
30-07-2012, 03.34.18
Caddi in un sonno profondo e improvvisamente entrai nel mondo dei sogni..

Il Calars..la selva silente e inquieta..e poi un rumore strano, un ringhio di animale..e due bellissime bimbe eteree, subito mi affrettai a salvarle.
E poi quella storia....e improvvisamente quella scena orrenda, la bimba che mi mostrava ciò che aveva in mano.
Sentii dei movimenti nel Calars...ed ecco apparire una donna bruciata che mi saltò addosso...

Mi svegliai di soprassalto..quel sogno..era sconvolgente, ero sudata, mi alzai dal giaciglio e andai da Fyellon e lo svegliai raccontandogli ciò che avevo sognato..."Fuggiamo da qua subito" dissi spaventata.

cavaliere25
30-07-2012, 11.41.33
Hei gridai ora ne ho abbastanza ora vi sbatto dentro forza ho la finite o prederò serie precauzioni con voi e li divisi dentro di me dissi che gente che ce qui ascoltate quanto costa la giumenta domandai con tono serio e aspettai una loro risposta

Talia
30-07-2012, 11.45.09
Guisgard... le sue parole... e poi quel bacio.
Sorrisi appena e mi accorsi solo allora che non ero affatto spaventata... non per me, almeno.
Ero preoccupata, tuttavia. Ero agitata perché, qualsiasi cosa Guisgard volesse fare, temevo fosse troppo pericolosa.
E stavo proprio per dirglielo, quando giunse quella nuova visione...
Fu rapida, eppure mi parve durare molti minuti. La mia mente indugiò sui pensieri di Chymela e sui suoi sentimenti, accarezzò il suo dolore causatole dal comportamento di Andros e condivise con la principessa ogni pur minimo cambiamento di umore... era andata lì con il pretesto di volersi scusare con lui, Chymela... ma era andata principalmente lì per capire, era andata lì per gettargli in faccia la sua indifferenza e mostrargli chi era e chi poteva essere la principessa Chymela, era andata lì perché non voleva soccombere a lui o, forse, era andata lì soltanto perché non riusciva a stargli lontana.
E invece... invece non appena l’avevo visto, non appena lui aveva iniziato a parlarle, Chymela seppe che non avrebbe tenuto fede a quel proposito. Seppe, anzi, che di quel proposito non e interessava niente. Seppe che da nessun altra parte sarebbe voluta essere se non lì, con quell’uomo misterioso di cui nessuno sapeva niente e che, tuttavia, la affascinava come nessun altro...
Fu una visione potente, quella, e mi occorsero molti minuti per riuscire a venirne fuori...
Fu una visione che per qualche momento mi fece dimenticare di me, di Gioia Antica e dei guai in cui sembrava ci fossimo cacciati... una visione che si impose sui miei pensieri e dominò la mia volontà, tanto che per qualche momento esisté soltanto lei.
E poi il dipinto...
Andros lo mostrò con orgoglio a Chymela... ed io sussultai violentemente.
Il ritratto... quel ritratto!
Il ritratto della regina Chiarore Azzurra... il ritratto di Chymela...

In quel momento uscì dalla locanda il menestrello.
“Devi aiutarmi, Sangò.” Fissandolo Guisgard e destando Talia da quella visione.
“Cosa vuoi fare?”
“Non lo so ancora...”
“Non metterti contro di loro.” Fece Sangò. “Non farlo, sono potenti e pericolosi...”

Chiusi gli occhi e inspirai profondamente per costringere la mia mente ad abbandonare quella visione, quel mondo...
Poi li riaprii e strinsi la mano di Guisgard...
“Temo che Sangò abbia ragione...” mormorai mestamente “Siamo nella loro città e non abbiamo niente a nostro favore! E tu... oh, Guisgard, ti prego, promettimi che non farai niente di impulsivo... o di pericoloso!”

elisabeth
30-07-2012, 17.12.06
" La vostra musica e' straordinaria.....riesce a tirare fuori tutto quello che la vostra anima racchiude agli occhi di chi non vuole vedere....non ho udito lutto e disgrazia...ho udito pentimento, disperazione gioia e timore.....paura forse in quello che vi riserva la verita' oltre queste mura........una verita' distorta, una verita' pudica e oltremodo oltraggiosa........non si crede piu' a nulla li' fuori.....non c'e' amore, non c'e' rispetto....c'e' solo una falsa vana idea di quello che e' l'esigenza dell'esistenza umana........non si ama per non soffrire...........La vostra musica racconta il contrario"....mi voltai verso quella voce quasi incerta......e vidi un volto....coperto da una maschera, e vidi una lacrima....coprire quelle rosee labbra..." Non fate caso a me.....continuate a suonare se questo vi da' piacere......io ho solo interrotto un attimo della vostra vita, dovrei cercare me stessa e riprendere un cammino che ho smarrito da qualche parte.......forse non neanche il coraggio di farlo....ma ogni promessa e' un debito...".......non so da dove provenisse...ma mi arrivo' l'odore intenso dell'ambra......era cosi' strana quella stanza

Guisgard
30-07-2012, 19.19.03
Quel giovane fissò Elisabeth ed ascoltò ogni sua parola.
Poi, all'improvviso, fece un passo in avanti e mostrò finalmente il suo volto, che fino a quel momento era rimasto celato nell'ombra, come se l'oscurità fosse una maschera.
Aveva lunghi capelli castani, occhi color nocciola ed un viso pulito.
Era estremamente pallido, come se fosse stato rinchiuso da sempre lontano dalla luce del Sole.
“Siete molto bella, signora...” disse con un tenero sorriso “... davvero la mia musica vi piace? Allora, se volete, io posso suonare per voi... ma posso farlo solo in questa stanza... poiché mi è impedito di uscire...” e indicò i suoi piedi, che erano incatenati alla parete.

Guisgard
30-07-2012, 19.45.22
Altea si svegliò di soprassalto e urlando raccontò il suo sogno a Fyellon.
“Calmatevi, ora...” disse il cavaliere “... è stato solo un sogno... vi siete lasciata suggestionare da questo luogo e dalle parole di quella vecchia ieri sera... non esistono né streghe, né spiriti maligni, Altea. Quelle poverette che sono state bruciate, ammesso che quelle storie siano vere, altro non sono che le ennesime vittime del fanatismo dei cattolici. Come lo sono stati i Catari e tutti gli altri culti catalogati come nemici dalla Chiesa di Roma...” sorrise “... su, dimenticate quell'incubo... abbiamo una missione che ci attende... andiamo a vedere se quella vecchia ci offre almeno la colazione?”

Guisgard
30-07-2012, 19.49.35
“Una giumenta” disse uno dei due uomini a Cavaliere25 “costa almeno 50 Ducati.”
“E non sarò certo io a pagarla!” Esclamò l'altro.
“Cosa succede qui?” arrivando Nex. “Problemi, ragazzo?” chiese a Cavaliere25.

elisabeth
30-07-2012, 19.59.12
Il suo volto era etereo ma allo stesso tempo terreno......i suoi lunghi capelli erano curati e profumavano d'erbe, piu' lo guardavo e piu' mi veniva in mente la dolce luna......" Vi ringrazio per il complimento.......ma non capisco perche' vi abbiano rinchiuso in questa stanza.......rimarrei volentieri ad ascoltare ogni vostra straordinaria melodia.........ma avevo dei compagni di viaggio..almeno sino a quando non siamo arrivati a questa torre, perdonatemi...ora ..oserei chiamarla prigione ..."......mi avvicinai alle catene che tenevano rpigioniero il ragazzo...erano d'oro, forse il ferro poteva essere piu' spregevole come metallo ?....o forse la liberta' si misurava in anelli di catena......" Vorreste ritornare ad essere un uomo libero ?.......se lo desiderate con tutto il vostro cuore, potro' aiutarvi e queste catene non avranno piu' motivo di esistere.......qual'e' il vostro nome..."....

Guisgard
30-07-2012, 20.09.09
Guisgard non permise a Talia di continuare, sfiorandole con la mano le labbra.
“Andrà tutto bene, Gioia...” disse con voce calda e rassicurante “... è una promessa...”
“Guisgard, perchè non lasciate questa città?” Fissandolo Sangò. “E' meglio per tutti.”
“Amico mio, non possiamo tornare indietro...” mormorò Guisgard.
“Perchè no?”
“Perchè un vero cavaliere non scappa di fronte a niente!” Esclamò una voce.
Guisgard e Sangò si voltarono di scatto e videro due uomini avvicinarsi.
“Possibile che ogni volta vi ritrovo in mezzo ai guai, amico mio!” Aggiunse sorridendo Umans.
“E tu cosa ci fai qui?” Sorpreso Guisgard.
“Forse sono arrivato appena in tempo.” Annuendo Umans. “E ho con me un nuovo amico.”
Indicando l'uomo che era con lui.
“Forse non rammentate il mio volto, cavaliere.” Disse Samond. “Ero uno degli uomini al servizio del nobile Taddeide di Faycus.”
“Ci avete seguito, vero?” Fissandoli Guisgard.
“Eh, quando capirete che sono il vostro Angelo Custode, amico mio?” Sorridendo nuovamente Umans. “E voi, a quanto pare, ne avete un bisogno disperato. Ma dico... attirarsi le antipatie di un soldato della regina! Non è proprio il massimo! Però, forse, non tutto è perduto... forse possiamo uscirne...”
“Cosa vuoi dire?” Domandò Guisgard.
“Che occorre un piano...” rispose Umans “... e forse mi è appena saltato in testa quello giusto... ma entriamo nella locanda... ne discuteremo attorno ad un tavolo...”
E tutti loro entrarono nella locanda, sedendosi poi attorno ad un tavolo.

Guisgard
30-07-2012, 20.31.52
“Non saprei...” disse il ragazzo ad Elisabeth “... non conosco la libertà e dunque non mi manca... è mio padre a volermi incatenato in questa stanza... egli afferma che sono portatore di avversità e di sfortune... dice che sono nato sotto una cattiva stella, che in me sono incarnati i peggiori peccati del genere umano... e forse dice il vero...”
In quel momento suonò una campana.
“Eccolo...” mormorò il giovane “... è tornato mio padre... vi prego, non dite che siete stata qui... ora andate, non fatevi vedere... ah, il mio nome è Filyo... ora andate...”

elisabeth
30-07-2012, 21.28.19
Un padre che accusa il proprio figlio di una cosa cosi' orrenda....quale padre potrebbe....il suono, il suono che terrorizza e Fylon sbianco' in volto....." Voi non siete la sciagura di nessuno.....quale uomo puo' dirvi una cosa del genere......perche' dovrei andar via, io sono venuta di mia spontanea volonta'....e non vedo perche' debba scappare da questa stanza, comunque sia, continuate a suonare, usciro' di qui...ma non pensate che rimanga inerme alla vostra prigionia...."...Aspettai che riprendesse posto e si rimettesse a suonare......e feci per andare alla porta, quando questa si apri' di colpo...

Altea
30-07-2012, 22.30.27
Fyellon riuscì a rassicurarmi.."Forse avete ragione, tutta questa storia avrà influenzato i miei sogni" dissi asciugandomi ancora i sudori.
"Voi pensate che ci offrirà la colazione?Chissà che colazione..visto il giaciglio" aprii la porta e udii dei rumori provenire verso una stanza dove mi diressi e infatti era la cucina e vidi la vecchietta di spalle che si muoveva.

Daniel
30-07-2012, 23.12.12
<<Dove! Vecchia megera dimmi dove?>> Ero praticamente faccia a faccia con la zingara e non me ne ero nemmeno reso conto..

Talia
31-07-2012, 02.10.22
L’arrivo di Umans e dell’altro uomo ci sorprese tutti...
Guisgard esitò alle loro parole e alle loro richieste ma, infine, si decise ad assecondarli e tutti insieme rientrammo nella locanda.
La mia mano era ancora stretta in quella del cavaliere... li seguii, dunque, e mi sedetti con loro al tavolo...
“Siete giunto a proposito, Umans...” dissi, quando ci fummo tutti accomodati, rompendo il silenzio che per qualche momento era calato nella stanza “Proprio questo, anzi, sembra ormai essere il vostro principale dono!”
Esitai per un attimo... poi spostai gli occhi ciechi, ma non per questo meno vigili, là dove sentivo che si trovava l’altro uomo...
“E tuttavia... perdonate la mia sfrontatezza... ma non riesco a capire che cosa vi abbia condotti fin quassù!” soggiunsi, con un lieve sorriso “Volete, forse, avere la compiacenza di spiegarcelo voi, messer... oh, perdonatemi... Messer?”

Guisgard
31-07-2012, 02.30.58
Altea e Fyellon scesero così nella cucina, dove trovarono la vecchia.
“Che buon odorino...” disse Fyellon “... forse, dopo il giaciglio, possiamo sperare anche in una buona colazione, signora?”
La vecchia si voltò e lo fissò.
“Sedetevi” mormorò “se vi piace ciò che sto cucinando...” e mise a tavola dei piccioni appena spennati.
Fyellon allora fissò Altea con una smorfia.
“Siete gentile” fece il cavaliere “ma forse prenderemo qualcosa di più leggero... magari andrà bene anche un po' di latte...”
La vecchia annuì e portò in tavola due ciotole, che poi riempì con del latte di capra.
“Grazie.” Sedendosi Fyellon. “Ah... volevamo chiedervi una cosa, signora... noi siamo dei viaggiatori, dei mercanti per essere precisi... e stiamo cercando delle erbe particolari che sappiamo crescono solo in questa zona...”
“Io non ne so niente.” Lo interruppe la donna. “E' mia nipote che conosce questo genere di cose...”
E proprio in quel momento la porta si aprì ed entrò una ragazza.
http://aka.media.entertainment.sky.com/image/unscaled/2011/04/27/Spartacus-Cast-Mira-3.jpg

Guisgard
31-07-2012, 02.39.14
La porta si aprì di colpo davanti ad Elisabeth ed una violenta folata di vento arrivò quasi a spegnere le candele.
Filyo riprese a suonare ed il vento cessò, facendo tornare regolare la debole luce nella stanza.
“Andate, signora...” disse il giovane, ormai di nuovo in balia di quella sua musica “... vi stanno cercando...”
Ed infatti dal corridoio arrivò la voce del servitore che chiamava Elisabeth.
“Milady... dove siete?” Camminando nel corridoio il servitore.

Guisgard
31-07-2012, 02.46.28
“Non posso dirvi dove...” disse la zingara a Daniel “... la mia arte non conosce tempo, né luogo... sappiate solo che due di quelle corazze sono già state indossate... ora manca una soltanto all'appello...”
“Allora sarà come cercare un ago in un pagliaio!” Esclamò Mirna. “A Tylesia vi sono tantissimi cavalieri!”
“Però posso darvi un'indicazione...” mormorò la zingara “... corre voce che lord Guxyo, il signore dei Tulipani, abbia commissionato una straordinaria corazza... forse è quella che manca all'appello...”

Altea
31-07-2012, 02.52.22
Fyellon mi raggiunse e ci accomodammo al tavolo, ma mi venne quasi la nausea osservando la colazione proposta dalla vecchietta..per fortuna Fyellon salvò la situazione.
Ad un tratto apparve alla porta una bellissima ragazza..a quanto detto dalla vecchietta ella era esperta in erbe. La fissavo, eppure aveva qualcosa di strano ed enigmatico.
"I miei omaggi" dissi alla misteriosa ragazza "noi stiamo cercando una pianta...e Fyellon ha la immagine, se volete dare una occhiata e aiutarci"

Guisgard
31-07-2012, 03.53.49
La ragazza entrò e fissò Altea.
Fyellon allora prese il foglio con il disegno fatto da Mizasar e lo mostrò alla giovane appena entrata.
“Immagino” disse il cavaliere “siate la nipote della signora...”
“Non posso aiutarvi.” Ridando il foglio a Fyellon.
“Perchè mai?” Chiese questi.
“Perchè quell'erba cresce in una zona pericolosa” rispose lei “ed infestata da misteriose presenze.”
“Perdonatemi...” sorridendo Fyellon “... ma io non credo a queste cose...”
“Che voi ci crediate o meno” replicò lei “cambia poco... quella zona è pericolosa.”
“E come fate ad esserne così sicura?”
“Perchè tutti coloro che hanno deciso di attraversarla” rispose lei “sono finiti massacrati... ed io non voglio il vostro sangue sulla mia coscienza.”

Guisgard
31-07-2012, 04.01.58
Umans sorrise a quelle parole di Talia.
“Samod, milady.” Disse l'uomo che era giunto con Umans. “Il mio nome è Samond.”
“Già...” intervenendo Guisgard “... perchè siete giunti fin quassù? Eppure non è una strada battuta o conosciuta questa... ammesso che non debba credere alla mia prima impressione...”
“Ossia?” Fissandolo Umans.
“Che ci stavate seguendo.” Rispose il cavaliere.
“Cavaliere...” con un lieve sorriso Samond “... non lasciatevi sedurre dalla tentazione di ritenervi più importante di quanto in realtà non siate... seguirvi? E perchè mai? Un cavaliere di ventura ed una ragazza...” fissando per un momento Talia “... senza il dono della vista non credo possano affascinare a tal punto, da giungere a sfidare queste regioni inesplorate. O forse siete in realtà due nobili amanti in fuga? Magari eredi di una fortuna non indifferente? Con alle calcagna un padre o un promesso sposo deluso e geloso? Romantico, senza dubbio, ma ahimè poco verosimile.” Sorrise di nuovo. “O magari, perchè no, voi con una taglia sulla testa e lei innamorata a tal punto da rinunciare a tutto per voi. Epico e poetico, c'è da dire, ma esistono amori simili? Forse, ma sono rari.”
Uman scoppiò a ridere.
“Che gioco è?” Fece Guisgard.
“Siete voi che l'avete cominciato.” Mostrandosi tranquillo Samond. “Io ho solo preso la palla al balzo.”
“Invece” disse Umans “la verità è molto meno evocativa, amico mio... siamo solo in cerca di un luogo dove trovare un buon lavoro e mettere radici.” Annuendo. “E solo per un fortunato caso ci siamo incontrati. Piccolo il mondo, vero?”
“Già, piccolo e affollato.” Arrivando la locandiera. “Cosa vi servo?”
“Vino, ovvio.” Ridendo Umans.
“Allora?” Tradendo nervosismo Guisgard. “Avevi parlato di un piano... ebbene?”
“Ecco...” mormorò Umans “... prima di giungere qui, io e Samond siamo arrivati in città... sapete, pensavamo di pernottare lì, ma poi ci hanno detto che questa era l'unica locanda...”
“Dunque?” Fissandolo Guisgard.
“Dunque abbiamo un po' girovagato, per conoscere il posto...” fece Umans “... e abbiamo intravisto una... si, insomma, una di quelle case di piacere... non che ci interessino questo genere di cose...” lanciando un'occhiata verso Talia “... ma sapete... la stradina caratteristica, la casa particolare, con drappi e tendine alla moda delle grandi città... e poi quelle avvenenti signorine che passeggiavano sull'ingresso... insomma, tutto è fatto per attirare l'attenzione di noi altri...”
“Vieni al punto, stramaledizione!” Esclamò Guisgard.
“Beh...” mormorò Umans “... l'idea è quella di fare incontrare il nostro soldato da solo con lady Talia...”
“Cosa hai detto, pezzo d'idiota?” Prendendolo per il bavero Guisgard. “E' questo il tuo piano?”
“Aspettate!” Liberandosi da quella presa Umans. “Avete la testa più calda di un braciere ardente!” Accomodandosi la camicia. “E' a causa di questi vostri colpi di testa che finite sempre per mettervi nei guai! Vi stavo spiegando il piano, ma mi avete interrotto... dicevo... si, far incontrare quel soldato con una donna, ma non per forza di cose con la vostra amica...”
La locandiera portò il vino a tavola.
“E con chi allora?” Fissandolo Guisgard. “Vorresti forse tu travestirti da donna?”
“Io? No... ho una faccia troppo virile, io... magari voi... si, vi ci vedo proprio...” e rise.
“Sei venuto qui per scherzare?” Seccato Guisgard.
“Nervosetto il tuo amico...” fece Samond fissando Umans.
“Massi, scherzavo...” divertito questi “... intendevo dire che sostituiremo lady Talia con un'altra donna... magari con i capelli dello stesso colore, con un velo in testa e con il favore della sera il nostro soldato non si accorgerà di nulla...”
“Che sciocchezza...” scuotendo il capo Guisgard “... dove troveremo poi questa fantomatica donna da sostituire a Talia?”
“In quella casa di piacere, amico mio.” Rispose Umans. “Anzi, andremo adesso stesso, io e voi, a sceglierne una adatta. Piano geniale, vero?” E rise di nuovo.
“Se quel sergente” disse Sangò “dovesse accorgersi del trucco, per voi sarebbero guai grossi...”
“Non avete molta scelta...” mormorò Umans “... o questo mio piano, o lasciare subito la città... e voi non potete tornare indietro...” lanciando poi un'occhiata rapida verso Samond.
“Non lo so...” incerto Guisgard “... non lo so... ci voglio pensare su... ora però riporterò Talia in camera... è tardi e deve riposare...”
“Si, ma rammentate che non abbiamo molto tempo.” Fissandolo Umans.
Guisgard annuì e presa Talia per mano, insieme tornarono nella loro stanza.

cavaliere25
31-07-2012, 12.08.05
Si Nex dissi questi due signori stanno litigando per una cavalla non riesco a farli smettere di litigare che facciamo li arrestiamo e li portiamo a fare un giro nelle nostre prigioni per una notte ? domandai tutto serio aspettando una risposta

Altea
31-07-2012, 12.45.43
La ragazza guardò attentamente il foglio e subito lo restituì a Fyellon...la zona era pericolosa e pure potevamo morire.
"Milady, noi sappiamo già che quel posto è pericoloso ma non ci era stato detto che era infestato da presenze misteriose ma bensì da una tribù chiamata Locuste. Noi lo stiamo facendo per il bene di un bambino che sta rischiando la morte..diteci chiaramente cosa avviene laggiù in modo da trovarci preparati e dove si trova la pianta..proseguiremo soli".

Talia
31-07-2012, 18.08.26
Rientrammo nella nostra stanza, Guisgard si chiuse la porta alle spalle ed io andai a sedermi sul letto... ero inquieta...
Mi era parso di avvertire qualche cosa poco prima, intorno a quel tavolo... avevo ascoltato le domande tese di Guisgard e le risposte vivaci e scherzose di Umans, la voce bassa e misurata dell’uomo di nome Samond, le loro spiegazioni... e mi era parso di cogliere qualche cosa in tutto questo... c’era qualche cosa che non mi convinceva... come una sorta di nota stonata, come un tassello fuori posto... un tassello cui, tuttavia, non riuscivo ancora a dare un nome né contorni definiti...
Sospirai profondamente...
“Non mi piace questa cosa, Guisgard!” dissi ad un tratto, senza alcun preambolo, come esprimendo a voce alta la conclusione di quel lungo ragionamento mentale.
Mi alzai di nuovo, di scatto, e feci qualche passo per la stanza...
“Tutto quello che hanno detto è totalmente privo di senso... le loro spiegazioni sono inconsistenti e l’idea che siano giunti fin quassù per caso, solo per cercare lavoro, è semplicemente assurda... insomma... chi mai verrebbe fin quassù per trovare un’occupazione? In un posto come Gioia Antica... anziché tornare indietro, verso la capitale? Non ha senso...”
Scossi la testa e tornai a sedermi, facendo a Guisgard segno di avvicinarsi...
“E poi... questa è la terza volta che incontriamo Umans! Non è ragionevolmente credibile che si siano trattate tutte di coincidenze! Una, forse... magari due... ma alla terza è difficile credere nel caso, non trovi? Mentre l’altro uomo... Samond... non lo so, Guisgard... non lo so ancora... ma c’è qualche cosa di strano nella sua voce e nel suo atteggiamento... c’è qualche cosa che non capisco ma che non mi piace... non fidarti di lui! Non fidarti di nessuno dei due! Ti prego!”

Guisgard
31-07-2012, 19.53.22
XXXII Quadro: Il Ninfale Gioioso

“Quella bellezza lo colpì tanto maggiormente in quanto apparteneva a un tipo completamente ignoto nei paesi meridionali, in cui il giovane era vissuto fino allora.”

(Alexandre Dumas, I tre moschettieri)

Guisgard si inginocchiò davanti a Talia.
“Neanche a me quei due tipi piacciono...” disse prendendo la mano di lei “... quell'Umans sembra essere la nostra ombra... non so come, ma riesce sempre ad arrivare dove siamo noi... poi perchè sembra aver preso a cuore la nostra causa? Io diffido dalle buone azioni fini a se stesse!” scosse il capo. “E quel suo nuovo compagno? Non so, ma credo di stargli antipatico a pelle... però... resta quel dannato sergente... dobbiamo liberarci di lui, o ritornare indietro... e dietro ci sono sempre i Cavalieri della Luna Nascente...” strinse ancor più le mani di Talia “... occorre una soluzione... e credo non ce ne siano molte... o fidarci di quei due... o risolvere da noi questa storia... anzi, da me...” fissò la ragazza “... forse dovrei affrontare il sergente... parlargli... magari vuole solo le mie scuse...” si alzò e cominciò a camminare nervosamente nella stanza “... si, non abbiamo altra scelta... o ingannarlo, o tentare di riappacificarci... cosa ne pensi, Talia?”
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/hu/e/e2/ElizabethSwann.jpg

Talia
31-07-2012, 20.31.09
Sospirai e scossi mestamente la testa...
“Non lo so...” mormorai “Ingannarlo, certo... ma per quanto tempo? Tu credi davvero che non se ne accorgerebbe? E poi... che cosa credi che farebbe se, invece, lo scoprisse? Verrebbe qui, probabilmente... verrebbe a cercare te!”
Lentamente mi alzai e lo raggiunsi...
“Ed io non voglio che tu lo affronti... non voglio che ti lanci in risse e duelli... io non voglio che tu corra rischi, Guisgard... non voglio! Ne stai già correndo fin troppi, in fondo... e tutti per causa mia!”
Una profonda amarezza trapelò, mio malgrado, da quelle ultime parole.
Di scatto gli voltai le spalle e chinai la testa...
“Forse dovrei davvero incontrarlo!” soggiunsi a mezza voce, il tono carico di afflizione e disgusto “Si, forse dovrei! Ti risparmierei un sacco di noie! Le risparmierei a tutti!”

Guisgard
31-07-2012, 21.07.26
Guisgard restò turbato.
In quel momento un'infinità di sensazioni attraversarono il suo cuore.
“Tu non andrai.” Disse Stringendo la schiena di Talia al suo petto. “Lui non deve neanche avvicinarsi a te. Nessuno deve.” La voltò, per poi fissarla negli occhi. “Io... io non lo permetterò...” le accarezzò il volto “... come sei bella, Talia... fa... fa quasi male guardarti, tanto sei bella...” la prese in braccio e la portò sul letto.
Restò allora a fissarla.
“Ora riposa, Gioia mia...” sussurrò “... non pensare più a nulla... ti proteggerò io da tutto e da tutti... ora riposa... io scenderò e ti farò preparare qualcosa per farti rilassare...” le baciò la fronte ed uscì.
Ma appena uscito il cavaliere, Talia avvertì un brutto presentimento e sentì la pietra che aveva al collo quasi prendere fuoco.
Sceso al pianterreno, Guisgard vi trovò il menestrello, Umans e Samond.
“Allora?” Fissandolo Umans. “Cosa avete deciso?”
“Voglio incontrarlo” rispose Guisgard “e parlargli da uomo a uomo.”
Samond sorrise e scosse il capo.
“Voi...” rivolgendosi Umans a Sangò “... voi che lo conoscete, credete che quel sergente ragionerà?”
“Ecco io...”
“Sono affari miei.” Fece Guisgard.
“Come volete...” alzando le spalle Umans “... però, se posso dire... chi vieterà a quel militare, una volta che vi avrà infilzato, di venire qui e prendersi la ragazza? Perchè è ovvio che solo con un duello risolverete la questione. E voi ben lo sapete, amico mio.”
“Non è detto” replicò Guisgard “che uccidermi sia così semplice.”
“Spero” intervenne Samond “che la vostra mano sia più lesta di quanto non lo sia la vostra testa.”
“E' la seconda volta che provocate voi...” sbottò Guisgard.
“Calmo, amico mio!” Alzandosi Umans. “Il nemico è quel sergente! Qui vi siamo tutti amici!”
“Ed è ovvio che vogliamo consigliarvi per il meglio.” Disse Samond. “Ragionate... vi faranno finire in un tranello... vi ritroverete non un avversario, ma forse quattro o cinque.”
“Andiamo a scegliere la ragazza...” mormorò Umans “... è l'unica soluzione... una notte d'amore e quel militare neanche si ricorderà più di voi altri... fidatevi...”

Guisgard
31-07-2012, 21.23.34
“Milady...” disse la ragazza ad Altea “... quelle che chiamate Locuste non sono una tribù, ma un branco... sono creature misteriose che si nutrono di carne umana... nessuno può uscire vivo dal loro territorio... e solo nelle loro terre cresce la pianta che state cercando...”
“Cosa sono esattamente le Locuste?” Chiese Fyellon.
“Nessuno lo sa con precisione.” Rispose la ragazza. “Ma di sicuro non sono esseri umani...”

Altea
31-07-2012, 22.35.16
RImasi colpita dalle parole della ragazza e mi avvicinai a Fyellon.."Cosa intendete fare?Oh lo so benissimo...voi non credete a questo tipo di superstizioni e dicerie e sicuramente vorrete constatare voi stesso che siete..invulnerabile. Però sto pensando sul fatto che Mizasar non ci abbia avvertito di questo..è strano, poichè la cosa è più pericolosa di quello che ci aveva descritto. Io non intendo proseguire, pensateci bene...noi siamo qui a rischiare la nostra vita..e gli altri che fanno? Il re? Mizasar..egli perchè non è venuto con noi? Per codardia..certo ha trovato i due che sono pronti a morire e rischiare la vita."
Mi sedetti sulla sedia, stavamo rischiando troppo...contro le forze malefiche solo una forte anima poteva sconfiggerle o forze più forti.

Daniel
31-07-2012, 23.09.16
Me ne andai spazientito da vicino alla zingara e mi allontanai..
<<Come cavolo facciamo a ritrovarlo? Non me ne faccio nulla dell'informazione della Zingara! A me non serve solo la corazza ma serve anche il cavaliere che la indossa!>> Ero esasperato.. Mi sedetti e affondai le mani nei miei lunghi capelli rossi.. Erano mesi che non li tagliavo e adesso avevo il ciuffo davanti agli occhi..
<<Cosa devo fare.. Aiutami tu..>> dissi rivolto sia a Mirna sia a Giada..

Talia
01-08-2012, 01.13.38
La voce di Guisgard era dolce, morbida... ma il tono lasciava trapelare una certa tensione, una preoccupazione viva.
Mi portò fino al letto, tentando di calmarmi... e, come sempre, ci riuscì: chiusi gli occhi e sorrisi appena al tocco delicato delle sue labbra sulla mia fonte. Poi però uscì dalla stanza ed allora, di nuovo, fui invasa da quell’ansia raggelante che mi faceva mancare l’aria...
Un’ansia ben fondata perché io conoscevo bene Guisgard, lo conoscevo troppo bene per sperare che scegliesse la soluzione più mite o anche solo quella più semplice e, per me, più pericolosa... no, ero certa che sarebbe andato da solo incontro a quel sergente, prima di vederlo avvicinare alla locanda... e sapevo anche che soggetti come il sergente Iwan raramente avrebbero accettato un confronto regolare ed onesto...
Ebbi paura.
E come una triste, cupa conferma ai miei più neri timori, all’improvviso la pietra di Chymela che portavo al collo prese a scottare, come se stesse per prendere fuoco... il cuore mi divenne pesante, allora... cinsi la pietra con la mano e tentai di scacciare quella sensazione, ma ogni tentativo fu vano...
Conoscevo quel genere di sensazioni... ineluttabili... sempre o quasi fondate...
Per qualche momento rimasi immobile, quasi schiacciata contro il materasso soffice da un’angoscia opprimente... poi, di scatto, mi alzai in piedi e, con passi leggeri mi avvicinai alla porta per poi socchiuderla piano...

“Voglio incontrarlo” rispose Guisgard “e parlargli da uomo a uomo.”
Samond sorrise e scosse il capo.
“Voi...” rivolgendosi Umans a Sangò “... voi che lo conoscete, credete che quel sergente ragionerà?”
“Ecco io...”
“Sono affari miei.” Fece Guisgard.
“Come volete...” alzando le spalle Umans “... però, se posso dire... chi vieterà a quel militare, una volta che vi avrà infilzato, di venire qui e prendersi la ragazza? Perchè è ovvio che solo con un duello risolverete la questione. E voi ben lo sapete, amico mio.”
“Non è detto” replicò Guisgard “che uccidermi sia così semplice.”
“Spero” intervenne Samond “che la vostra mano sia più lesta di quanto non lo sia la vostra testa.”
“E' la seconda volta che provocate voi...” sbottò Guisgard.
[...]

Le voci giunsero chiare e limpide dal piano di sotto... e a me mancò l’aria.
Non che ne fossi sorpresa... conoscevo Guisgard troppo bene e da troppo tempo per esserne sorpresa... eppure era come se una parte di me avesse irrazionalmente sperato di sbagliarsi...
E poi quelle parole... scontro, duello, infilzare, tranello... rabbrividii e un violento brivido di paura mi percorse la schiena, scuotendomi tutta.
Guisgard era bravo con la spada, lo sapevo... lo era sempre stato. Il Maestro era sempre stato fiero di lui, del suo talento e lo aveva sempre sottoposto ad addestramenti speciali... addestramenti duri, estenuanti...
‘Eppure...’ continuava a ripetermi quella vocina nella mia testa, la vocia della Ragione ‘Poniamo pure il caso che sopravviva a quel duello e che non ne rimanga ferito...’
Certo che non verrà ferito! risposi seccamente a quella voce.
‘Poniamo pure il caso che vinca... cosa avverrà dopo? Quello è un ufficiale dell’Esercito di Gioia Antica, credi che la cosa passerà sotto silenzio se gli fa del male? Credi che non gli faranno niente? Sarai fortunata se si limiteranno ad arrestarlo, invece!’
Sospirai... sapevo che la voce aveva ragione... sapevo che proprio quello era il problema e ne ero spaventata...
E allora? mi chiesi. Che cosa fare?
‘Sai quello che devi fare!’ disse di nuovo la voce.
No! ribattei. No, è una follia!
‘Vigliacca!’ sbottò la voce ‘Sei solo una piccola vigliacca! Vuoi che Guisgard duelli?’
No!
‘Allora fallo!’
Si arrabbierà!
‘Certo che si arrabbierà!’ confermò la voce ‘Si arrabbierà di sicuro... ma almeno lo farà da vivo e da uomo libero! E’ questo che vuoi, vero?’
Si, è questo!
‘Allora fallo! Fallo per lui!’
Si! dissi a me stessa. Si, lo faccio per lui!
Silenziosamente richiusi la porta della stanza e, senza neanche un rumore, scesi la scala di legno... sentivo le loro voci nella sala dei tavoli, perciò ero certa che non li avrei incontrati... arrivai in fondo alla scala, silenziosa come un fantasma e, girando subito a destra, percorsi la strada che avevamo fatto con la locandiera il giorno del nostro arrivo...
Tenendo le mani avanti e camminando lentamente, trovai la bassa porta sul retro... afferrai la maniglia e la spinsi piano.
L’aria fresca della sera mi accarezzò il volto, ma io quasi non la sentii. La mia mente era tutta intenta in ciò che dovevo fare... la mia mente era protesa a scandagliare quell’oscurità...
Uscii e, altrettanto silenziosamente, mi richiusi la porta alle spalle... poi feci qualche passo nel buio...
“Sheylon...” sussurrai “Sheylon... so che ci sei... vieni! Vieni, per favore... e fa’ silenzio!”

Guisgard
01-08-2012, 02.45.03
Fyellon si avvicinò ad Altea e la fissò negli occhi.
“Ascoltatemi...” disse alla ragazza “... insieme abbiamo vissuto tante avventure e più di una volta abbiamo rischiato la vita... sinceramente io non credo che esistano esseri mostruosi in queste zone... il cannibalismo esiste, certo, ma questo non rende le persone creature anormali... sicuramente quella tribù avrà voluto circondarsi di terribili e spaventose leggende per tenere lontani i curiosi e i ficcanaso... sinceramente io non so se quell'erba possa salvare o meno il figlio del re... se ho accettato di imbarcarmi in questa impresa, è solo per non lasciarvi sola in qualche situazione pericolosa... ora decidete voi ed io vi seguirò... volete cercare quell'erba o ritornare a Tylesia?”

Guisgard
01-08-2012, 02.57.13
Daniel era sconfortato e confuso.
Sembrava essere finito in una sorta di labirinto senza uscita.
Ad un tratto, però, il ragazzo udì dei passi.
Erano due uomini che avanzavano verso di lui.
“Ehi, voi...” disse uno di quelli a Daniel “... dico a voi... siete un cavaliere, vero?”
“Si, indossa una corazza, non vedi!” Fece l'altro.
“Bene!” Esclamò il primo che aveva parlato. “Stavamo cercando gente come voi. Vi va di guadagnare un bel gruzzolo?”
“Siamo al servizio di lord Anton” aggiunse l'altro “e stiamo cercando valorosi da arruolare nella sua squadra di cacciatori, per dare la caccia ad un essere mostruoso che infesta le terre del nostro signore.”



“Si, bravo...” disse Nex a Cavaliere25 “... buona idea... un bel soggiorno nelle nostre prigioni, ne sono certo, farà passare loro la voglia di litigare e procurarci problemi... arrestali!” Ordinò al boscaiolo.

Guisgard
01-08-2012, 04.04.42
“Non abbiamo molto tempo...” disse Umans a Guisgard “... cosa decidete?”
Guisgard non rispose subito.
Pensava a tante cose.
Soprattutto alle parole di Talia, ai suoi dubbi ed alle sue preoccupazioni.
Ma era per lei che faceva tutto questo, ripetè a se stesso.
Il solo pensiero che quel sergente potesse sfiorarla o toccarla gli faceva perdere il senno.
“E sia!” Esclamò. “Andiamo a cercare una ragazza per il tuo piano... sperando che funzioni...”
“La prima cosa da fare in questi casi” alzandosi Umans “è quella di pensare positivo! Meglio non attirarsi le negatività!” E rise.
“Meglio però non andare in troppi” disse Samond “o finiremmo per destare sospetti.”
“Si, buona idea.” Annuendo Umans.
“Io nel frattempo prenderò una stanza qui.” Fece Samond.
“Sei dei nostri, menestrello?” Chiese Umans a Sangò.
Questi annuì.
“Signora...” disse Guisgard alla locandiera “... Talia si sarà addormentata... era molto stanca... per favore che nessuno la disturbi. Io cercherò di tornare il prima possibile.”
“State tranquillo, messere.” Fissandolo la donna. “Piuttosto, cercate di essere prudente.”
“Grazie...” sorridendo il cavaliere.
Un attimo dopo, lui, Umans e Sangò, lasciarono la locanda e si diressero nella Città Bassa per attuare quel loro piano.
Nel frattempo, dall'altra parte della locanda, avvolta dal favore del buio che solo a tratti la Luna squarciava, Talia avanzava incerta nel silenzio e nell'immensità della notte.
Ad un tratto, silenziosa una sagoma prese forma da quelle tenebre, avvicinandosi a passo leggero e felpato verso la ragazza.
Sheylon raggiunse Talia e strofinò la sua grande testa contro una mano della ragazza.
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Talia
01-08-2012, 09.18.44
“Sheylon!” mormorai, con un leggero sorriso che mi increspava le labbra, inginocchiandomi e cingendo la grossa testa della tigre con entrambe le braccia “Oh, Sheylon... mi sei mancato!”
Era vero... ero felice che fosse di nuovo lì... mi era mancato!
Per qualche attimo rimasi in silenzio... chiedendomi se la tigre avrebbe accettato di aiutarmi... avevo da tempo imparato quanto Sheylon fosse intelligente ed anche che poteva essere testardo ed ostinato quanto e più di Guisgard... ma sapevo che teneva a lui almeno quanto me, perciò ero vagamente sicura di poter contare sul suo aiuto.
Sospirai piano... poi mi scostai di mezzo passo e, carezzando appena la testa della tigre con una mano, decisi che era il momento di spiegargli tutto...
“Sai, Sheylon...” mormorai “E’ successo un guaio!”
Con poche parole raccontai del mio incontro con il sergente a Gioia Antica, della rissa con Guisgard e di ciò che mi aveva detto quella sorta di nero messaggero quando mi aveva raggiunta alla locanda...
La spiegazione fu breve, sintetica, essenziale... ma io sapevo, dal sordo brontolio che a tratti si trasformava in ringhio minaccioso, che Sheylon aveva capito.
“Capisci, ora?” dissi infine “Lui non vuole che incontri quell’uomo... si farebbe ammazzare, prima! Ma noi non glielo possiamo permettere, Sheylon! Ed è per questo che ho avuto questa idea... è per questo che ho bisogno di te. Guisgard non me lo lascerebbe mai fare... non mi lascerebbe mai avvicinare a quell’uomo, neanche se ci fossi tu con me... ma io sono sicura che, se ci sei tu, non mi accadrà assolutamente niente!”
Esitai appena... la tigre brontolò sonoramente, ma io gli misi una mano sul muso...
“Aspetta! Ascolta almeno quello che ho pensato... non è una cosa pericolosa, in fondo... quell’uomo mi reputa debole e fragile, non verrà quindi di certo pesantemente armato... verrà solo e tranquillo, certo di potermi avere senza problemi... ed è qui che entri in gioco tu! Penso che verrà questa sera... forse sta già arrivando... se ha avuto quel messaggio, infatti, non credo che vorrà aspettare fino a domattina... non avrebbe ragioni per voler aspettare... e noi lo andremo ad attendere sulla strada tra la città e la locanda! Tu potresti nasconderti, forse... e quando arriverà... beh, quando arriverà noi gli spiegheremo che sarebbe molto meglio per lui se ci lasciasse in pace! Non devi fargli del male... devi solo spaventarlo un po’... beh, magari spaventarlo molto... tanto da indurlo a desistere dai suoi propositi e fargli capire che può valer la pena dimenticarsi di noi...”
Un’altra breve esitazione... quasi non respiravo più...
“Che cosa ne dici, Sheylon? Non è una cosa troppo folle, ti pare? E poi... poi dobbiamo farlo per Guisgard... lui si prende sempre cura di noi, ed ora è il momento che siamo noi a prenderci un po’ cura di lui! Che cosa ne dici?”

Un attimo dopo, lui, Umans e Sangò, lasciarono la locanda e si diressero nella Città Bassa per attuare quel loro piano.

Sentii la porta dall’altro lato che si apriva e delle voci, poi passi nell’oscurità...
Feci a Sheylon segno di far silenzio e mi schiacciai nel buio...
“Sono loro!” mormorai un secondo dopo “Sono loro, stanno andando in città... non abbiamo molto tempo! Andiamo, Sheylon... ti prego, aiutami!”

Altea
01-08-2012, 09.34.15
Fyellon si avvicinò e mi parlò guardandomi dritto negli occhi, capii che pure il cavaliere avesse dei dubbi come i miei.
"Si, Fyellon...pure io pensavo fosse una tribù di cannibali ma qui si parla di essere...forse..soprannaturali, ricordate il sogno che ho fatto? E' questo che mi angoscia".
Sospirai e mi voltai verso la ragazza.."Milady, di che esseri sovrannaturali si trattano? Demoni? Streghe? Spiriti malvagi...o li chiamate cosi per la loro propensione a essere dei cannibali?"

Guisgard
01-08-2012, 17.23.04
Sheylon rispose con un cupo brontolio, restando poi a fissare nel buio l'ombra di Guisgard e degli altri due che si allontanavano.
Tornò a guardare Talia, tradendo un certo nervosismo, poi, un nuovo brontolio e con il muso accarezzò la sua mano.
Restò così, accanto a lei, con i suoi occhi luminosi a fissare il volto di Talia.
Ad un tratto, però, quei suoi occhi si fecero di fuoco e lesta la tigre si voltò verso la strada.
Alcune figure emersero dall'oscurità.
Provenivano dalla città e giunte a qualche centinaio di metri dalla locanda, una di esse si staccò dal gruppo ed intimò alle altre di fermarsi.
Riprese allora a camminare, fino a raggiungere l'ingresso della locanda.
E sceso da cavallo, con passo prudente, si fermò davanti alla porta.
La Luna allora gli illuminò il volto con la sua luce: era Iwan.
Bussò varie volte alla porta, fino a quando apparve la locandiera.
“E' tardi...” disse lei “... vi occorre una stanza?”
“No, devo vedere qualcuno...” fece lui.
“Dormono tutti, signore...” spiegò lei “... e...”
“Non datevi pena.” La interruppe lui. “Piuttosto... portatemi una bottiglia di vino e tornatevene a dormire anche voi... io aspetterò qui...” e sorrise in modo enigmatico.
La locandiera tornò allora con la bottiglia di vino e poi rientrò dentro.
Iwan, così, si sedette sulla staccionata e cominciò a bere.

Guisgard
01-08-2012, 18.32.36
“Li chiamiamo così” disse la ragazza ad Altea “perchè sono feroci come belve, invisibili come spettri e malvagi come demoni. Nessuno sa dove vivono... arrivano all'improvviso e massacrano chiunque invada il loro territorio... nessuno li ha mai visti... nessuno poi rimasto vivo, intendo...”
Fyellon fissò Altea.
“E' ovvio” fece il cavaliere “che si tratta di qualche tribù barbara dai costumi estremamente selvaggi ed arretrati... sono molto più simili alle bestie, che agli uomini... e forse entrare nel loro territorio è un suicidio...”

Altea
01-08-2012, 18.42.01
Rabbrividii ascoltando la ragazza e mi avvicinai a Fyellon.."Si avete ragione, è un suicidio, questa volta non me la sento, mi spiace. Cosa intendiamo fare ora? Proseguire per Tylesia o ritornare al maniero?". Guardavo le due donne, non intendevo trascorrere altro tempo in quella casa.

Talia
01-08-2012, 18.46.53
Di soppiatto mi avvicinai alla parete laterale della locanda, in modo da restare perfettamente celata nell’ombra. Tesi le orecchie. Sentii la voce del sergente Iwan chiedere e la locandiera rispondere molto vagamente... mi chiesi che cosa avrebbe fatto... Guisgard non c’era... sarebbe venuta da me, allora? E, se non mi avesse trovata, cosa avrebbe fatto?
Mi chiesi da quanto tempo Guisgard e gli altri se n’erano andati...
Ma mi accorsi di non saperlo.
Sospirai e mi voltai verso Sheylon...
“Mi dispiace...” sussurrai, tanto piano da risultare appena percepibile “Mi dispiace, Sheylon... ma non abbiamo più tempo! Dobbiamo farlo adesso! Adesso o mai più!”
La tigre brontolò, scontenta... ma io gli carezzai appena la testa con la mano e non le badai oltre...
“Nasconditi, Sheylon... coraggio!” conclusi “Si comincia!”
Lentamente, facendo bene attenzione ai rumori della notte, e solo quando fui assolutamente certa che ci fosse solo il sergente fuori dalla locanda, feci qualche piccolo passo avanti.
Aveva lasciato i suoi compagni vicino al bosco... avvertivo la loro presenza.
‘Codardo!’ pensai.
E tuttavia li sentivo sereni... rilassati... sentivo che erano tranquilli e sicuri, certi della propria forza, della propria arrogante prepotenza...
Me ne rallegrai... questo, dopotutto, deponeva spudoratamente a nostro favore!
Feci ancora pochi passi avanti e raggiunsi l’angolo della locanda, dal quale mi affacciai appena...
“Sergente...” mormorai allora “Sergente Iwan... stavate cercando me?”
Fu un attimo... lo sentii lasciar cadere qualche cosa che poteva sembrare una bottiglia e saltar giù dalla staccionata...
“Venite!” lo incalzai.
Poi, in fretta, mi ritrassi e tornai indietro verso la parte retrostante della locanda, in quello stretto spiazzo che si raggiungeva solo tramite l’angusto passaggio tra la locanda ed il bosco... proprio là da dove volevo attirarlo, verso i primi alberi della foresta tra i quali era celato Sheylon...
Mi fermai proprio al centro di quello spiazzo... sentivo la luce della luna su di me ed in respiro basso della tigre, nascosto appena alla mia sinistra...
E poi, solo un istante dopo, udii quei passi sull’erba...

Guisgard
01-08-2012, 19.21.14
Iwan vide Talia apparire nella notte, come una visione.
Lasciò cadere la bottiglia e saltò giù dalla staccionata.
Si avvicinò allora alla ragazza, con un sorriso compiaciuto sul volto.
Seguì così Talia fino al luogo che lei aveva scelto per quell'incontro.
“Sapevo che saresti giunta...” disse Iwan “... te lo leggevo sul viso l'altro giorno... deve essere noioso andare in giro con quel tuo fratello geloso e possessivo, vero? Magari, una ragazza come te, ha dei desideri, delle voglie... ed è un peccato vederti così castigata... sai...” accarezzandole prima i capelli, poi il volto “... mi fai impazzire... dietro questo tuo volto di Angelo so bene che si nasconde il fuoco... vieni con me... conosco un posto fatto apposta per amare... nessuno ci disturberà fino all'albeggiare...” e sorrise.

Talia
01-08-2012, 20.13.52
I passi sull’erba, poi quella voce...
Non dissi niente e non mi mossi, tuttavia quando avvertii il contatto della sua mano sul mio viso sussultai e mi ritrassi appena...
E fu proprio in quel momento che sentii il respiro di Sheylon farsi più rapido e pesante... lo sentii agitarsi... ma mossi appena una mano, come ad indurlo ad aspettare ancora. Volevo dare una possibilità a quell’uomo... mi dissi che magari poteva non essere così privo di scrupoli come avevamo creduto...
“Siete fuori strada, sergente!” dissi allora, arretrando ancora ed allontanandomi da lui “Siete molto fuori strada!”
Feci una piccola pausa... una pausa durante la quale lo sentii confuso, incerto... evidentemente non capiva...
“Se sono venuta qui, se ho accettato di vedervi non è affatto per ciò che voi credete... al contrario, io vorrei chiedervi la grazia di dimenticarvi di me! Le accuse che muovete contro Guisgard sono false, lo sapete bene... non è stato lui ad aggredirvi e a provocarvi per primo, lo sapete... ma non è importante ciò che racconterete in città... non è importante ciò che la gente crederà... ciò che è importante, per me, è soltanto la salvezza di Guisgard!”
Sospirai... e sollevai gli occhi su di lui...
“Siate magnanimo, sergente...” mormorai “Dimenticatevi di noi!”

Guisgard
01-08-2012, 20.54.42
Iwan, a quelle parole di Talia, sorrise.
“Mi incontri al buio” disse “sul retro di una locanda e mi dici che non ho compreso? Mi prendi per un idiota? Invece ho capito benissimo... e forse possiamo anche intenderci... vuoi togliere dai guai quel presuntuoso di tuo fratello? Si, possiamo discuterne...” e lasciò scivolare una mano sul braccio di Talia “... sei una sorellina devota, sai? E anche premurosa... faresti di tutto per tuo fratello, vero? Anche incontrare uno sconosciuto di notte in mezzo ad un bosco! Massi che possiamo intenderci... sei furba, vero? Salvare tuo fratello e passare una piacevole notte con un soldato...” rise “... si, ci intenderemo, vedrai... e se sarai brava, domani forse riuscirò anche a dimenticare l'accaduto con quel tuo fratello... ora la notte è nostra!” E la prese in braccio, pronto a portarla via.
Ma proprio in quel momento, una sagoma, silenziosa e rapidissima, sbucò dalle tenebre e aggredì il sergente, facendolo cadere a terra.
Talia cadde su un cespuglio.
Sheylon allora cominciò a ferire Iwan con i suoi artigli, mentre il soldato gridava per la paura ed il dolore.
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Guisgard
01-08-2012, 21.23.28
“Tornare al maniero” disse Fyellon ad Altea “sarebbe inutile. Senza l'erba non avrebbe senso tornare dal re. Dunque dovete decidere cosa fare, Altea... o continuare la ricerca, o partire verso Tylesia. Ma dobbiamo fare una scelta... siete pronta a sfidare i pericoli di questo posto? Da quando è cominciato il nostro viaggio, questa è di sicuro la situazione più complicata che abbiamo affrontato... e forse per la prima volta sento che stiamo rischiando la vita...”

Talia
01-08-2012, 21.48.29
Le parole del soldato... poi la sua mano sul mio braccio... le sue insinuazioni... quella voce dal tono ammiccante...
“Non vi conviene parlare così...” iniziai a dire...
Ma non potei finire la frase perché Sheylon, persino prima che lo chiamassi, era già saltato fuori dal suo nascondiglio... lo sentii ringhiare sommessamente, mentre mi sfrecciava accanto... Iwan mi lasciò andare ed io finii a terra, contro un cespuglio...
Mi rialzai... il sergente si dimenava e tentava di gridare, ma Sheylon teneva le zampe sulla sua gola e quel che ne usciva non erano che gemiti e rantolii...
Mi rialzai e mi scossi il vestito...
Poi mi avvicinai a loro...
“Basta, Sheylon!” dissi, lentamente “Ora basta!”
La tigre non mi ascoltò subito... ma poi, sentendo la mia mano sopra la testa, si tranquillizzò un poco... e smise di aggredire il sergente... restando, tuttavia, minacciosamente sopra di lui.
Io sospirai... sentivo gli occhi dell’uomo su di me, avvertivo il suo sguardo smarrito, spaventato... gli regalai un piccolo sorriso...
“Sai...” iniziai poi a dire, la voce bassa e dolce “Sai, sergente... hai detto più di una cosa giusta, poco fa! Il fatto che io voglia togliere Guisgard dai guai, per esempio... giusto! Il fatto che farei qualsiasi cosa per questo, per lui... giusto! Il fatto che io e te possiamo discuterne e, ora ne sono certa, anche intenderci perfettamente... giusto! Il fatto che domani tu ti sarai dimenticato di tutto e la voglia di sporgere quella denuncia sarà svanita... si, anche questo credo sia giusto! Ed è giusto anche, concedimelo, la considerazione circa la mia furbizia... sì, sono abbastanza furba... abbastanza da prendere precauzioni prima di incontrare uno sconosciuto in mezzo ad un bosco!”
Mi chinai verso di lui ed il mio sorriso si allargò appena...
“L’unica cosa che non hai indovinato, sergente... mi duole per te... è la contropartita!”
Mi rialzai e mi allontanai di qualche passo... c’era silenzio intorno a noi ed io mi presi qualche minuto per scandagliare con la mente quell’oscurità, accertandomi che non ci fossero pericoli... poi, rassicurata, tornai a voltarmi verso di lui, che sentivo sempre tremante e con gli occhi larghi fissi su di me...
“La contropartita, dicevo...” ripresi, sempre con il medesimo tono suadente “Bene, vediamo... la mia proposta è semplice: ti dimentichi di me, ti dimentichi di Guisgard e di qualsiasi cosa sia successa in città, ti impegni a lasciarci in pace e a non cercarci mai più, a starci alla larga, a fingere di non averci mai incontrati... ed io, in cambio, chiedo a Sheylon di lasciarti andare! Certo... non sarà facile! Detto in confidenza, non credo che lui ti trovi molto simpatico! Ma posso convincerlo... e lo farò!”
Tacqui...
“Oppure... beh, certo... oppure puoi rifiutare! Solo che, in questo caso, temo proprio di non poterti aiutare a venirne fuori!”
Tornai ad avvicinarmi a loro e di nuovo in inginocchiai...
“Che cosa mi rispondi, sergente Iwan? Pensaci bene... è una questione importante!” mormorai... un istante appena, poi soggiunsi “Oh... e non pensare di poter fare il furbo, sai? Non credere di potermi dare la tua parola e rimangiartela poi domani... perché ti assicuro che, in quel caso, Sheylon diventerebbe la tua ombra ed il tuo peggior incubo... sai... Sheylon odia i doppiogiochisti, persino più di quanto detesta gli arroganti! Questo te lo garantisco!”

Altea
01-08-2012, 22.16.54
Tutto questo mi riempiva la testa piena di perplessità..il fatto strano era che Fyellon stesso non si fidasse di questa avventura, non voleva proseguire, lui che era sempre temerario e scettico..non si sarebbe fermato e avrebbe proseguito.
Al tempo stesso pensai a quel bambino, al fatto che magari potevamo farcela e prendere quella pianta e salvarlo..era da vigliacchi lasciare lady Armelia in quel maniero speranzosa del nostro ritorno per salvare suo figlio e confidai nel Signore..."Si prosegue..Fyellon..alla ricerca della pianta".
Mi alzai dalla sedia.."Andiamo, abbiamo poco tempo, se potreste indicarci la strada per raggiungere quella zona vi sarei molto grata" dissi alla ragazza.

Guisgard
02-08-2012, 01.42.26
Fyellon fissò Altea e annuì.
“Bene.” Disse. “Proseguiamo.” Si voltò poi verso la ragazza. “Immagino sia inutile chiedervelo... ma ci occorre una guida e voi...”
“Ho già detto di no.” Fece lei.
“Vi pagheremo.” Fissandola Fyellon. “Vi pagheremo, naturalmente. E comunque ci accompagnereste solo fino ai limiti del territorio delle Locuste... non oltre.”
Lei lo fissò.
“E sia...” annuì “... datemi il tempo di prepararmi... tra un'ora partiremo.” E corse a prepararsi.
“Quando vi dobbiamo per l'ospitalità, signora?” Chiese Fyellon alla vecchia.
“Nulla, cavaliere...” rispose lei con uno sguardo enigmatico.

Guisgard
02-08-2012, 01.50.11
Iwan restò a fissare Talia con uno sguardo quasi sconvolto.
Da un lato c'era la feroce tigre che ancora lo guardava con i suoi occhi carichi d'odio e ardenti come il fuoco, a ricordargli le dolorose ferite che il sergente aveva sulle braccia e sul petto.
Dall'altro, invece, stava la ragazza, con quel suo atteggiamento fiero e l'espressione di lucida sicurezza.
E il soldato quasi stentava a credere si trattasse della stessa giovane che aveva tentato di sedurre nella Città Bassa.
“Dannata ragazza...” disse, sempre con le mani a stringere le ferite causategli dalla tigre.
Ma il ringhiare di Sheylon gli impedì di proseguire.
La mangiatrice d'uomini, come la chiamavano le tribù a nord di Ceylon, sembrava attendere solo un cenno della sua padrona per sferrarsi nuovamente contro di lui.
Ad un tratto, però, prima che quella scena potesse evolversi, Sheylon fissò la strada e ringhiò nuovamente.
Un dardo allora lo colpì.
La tigre, quasi incurante di quel colpo, si lanciò verso la figura che era appena emersa dal pallore lunare.
Ma un nuovo dardo, partito da una balestra, arrivò a colpirla nuovamente.
Stavolta il colpo lo fece tentennare.
Ma un attimo dopo, il fiero felino, era di nuovo sul punto di attaccare il suo nuovo nemico.
Ma mentre stava per balzare su di lui, un terzo dardo lo colpì ancora, facendolo così accasciare a terra.
Sheylon ebbe solo il tempo di emettere un sordo boato, simile ad un gemito di resa, incapace di spaventare oltre i suoi nemici, ma sufficiente a far comprendere a Talia cosa stesse accadendo.
“Mai vista una bestia simile!” Esclamò il soldato armato di balestra.
Un attimo dopo, altri soldati emersero nella notte.
“Tutto bene, sergente?” Chiese uno di quelli a Iwan. “Ci hanno attirato qui le vostre grida...”
“Sono ferito...” mormorò il sergente “... non credo di poter cavalcare...” si voltò poi a fissare Talia “... ma comunque non negheremo a questa dolce ragazza una degna cavalcata con noi...” aggiunse con un ghigno.
http://fotos.sapo.pt/HHm3nT6n3qlnQV1POu8B/500x500

Altea
02-08-2012, 09.34.16
Rimasi stupita dal comportamento della ragazza, ella si rifiutava di venire..ma se ben pagata avrebbe accettato.
Certamente qualcosa non quadrava, osservavo gli occhi della vecchietta fissare Fyellon in modo enigmatico.
"Un'ora?..così tanto per prepararsi? Nemmeno stessimo andando in un ballo di corte" risposi in tono seccato poichè il tempo passava e poi tutto sarebbe stato vano.
Continuai a fissare la vecchietta, a mio parere ella celava qualcosa e mi avvicinai a lei chiedendole sottovoce.."Milady, voi che pensate? Cosa sapete di quel posto..e soprattutto perchè osservate cosi ostinatamente il cavaliere come celasse chissà quale mistero?"

elisabeth
02-08-2012, 18.43.48
Come' strano il mondo che ci circonda.........una folata di vento entro' dal nulla facendoci piombare nel buio.....la porta della stanza si apri come sbattutta da mani invisibili..........poi....tutto ritorno' sereno e quella sensazione di violenza cesso' immediatamente....la luce riprese i suoi deboli bagliori...e la voce di Filyon arrivo' a me come la calma dopo la tempesta...mi invitava ad andare via.....qualcuno mi stava cercando..la voce del Servitore arrivo' a me dal lungo corridoio....." Voi siete la tempesta Filyon ?.....riuscite a dominarla, essa assale e voi, al tocco delle vostre dita riuscite a renderla docile.........volete che veramente che io vada via ?.........mi cerca solo il vostro servitore infondo.........e comunque sapete che la musica mi riportera' da voi....".....Usci' da quella stanza, sperando che mi chiedesse di essere liberato.............vidi solo il servo venirmi incontro.........e il fragore di una porta che si richiudeva alle mie spalle........" Ditemi, perche' mi state cercando....."....

Daniel
02-08-2012, 23.54.27
Li guardai e risposi
<<Sì ma.. a una sola condizione!>>

Guisgard
03-08-2012, 02.08.10
La vecchia fissò Altea in modo enigmatico.
“Vi sbagliate.” Disse quasi infastidita. “Non stavo affatto fissando il cavaliere. I miei occhi sono stanchi e la mia mente è altrove. Queste vostre questioni neanche mi interessano. Quanto a mia nipote Asser... si sta preparando per condurvi in quel posto... se vi secca tanto aspettare, allora andateci da soli.”
Fyellon allora guardò Altea e fece segno alla ragazza di lasciar perdere.
In quel momento tornò Asser.
“Sono pronta.” Mormorò. “Possiamo andare.” E fece cenno ad altea e Fyellon di seguirla.
Era abbigliata con abiti da lavoro e portava con sé una grossa borsa.

Guisgard
03-08-2012, 02.17.15
“Vi sto cercando” disse il servitore ad Elisabeth “per condurvi dal mio padrone. Egli è appena rientrato e vuole conoscere i suoi nuovi ospiti. I vostri compagni lo hanno appena raggiunto nella Sala Maestra, dove a breve servirò a tutti voi del buon vino e dei biscotti appena sfornati.” Mostrò un lieve inchino alla maga. “Vi prego di seguirmi, milady...” e s'incamminò.
In quel momento la musica riprese a diffondersi, dolce e malinconica, nel corridoio e poi in tutta la torre.
Una cadenza regolare, che però tradiva una profonda inquietudine.
Come se in quelle note fosse celato un intenso ed insopportabile dolore.

Guisgard
03-08-2012, 02.20.49
“Una” disse l'uomo a Daniel “condizione? Quale condizione, sentiamo? Badate però che al nostro signore non piace portare le cose alla lunga. E' un uomo di poca pazienza. Comunque, sentiamo questa vostra condizione...”

Altea
03-08-2012, 09.32.27
La vecchia signora cambiò subito umore e si dimostrò seccata dalle mie parole, guardai Fyellon..e rimasi in silenzio.
Arrivò la ragazza..Asser era il suo nome e aveva cambiato panni e portava con sè una grossa borsa, preferii non chiedere nulla su cosa contenesse.
"Bene, allora siamo pronti...penso possiamo partire subito" dissi a Fyellon.

Talia
03-08-2012, 10.09.04
Scelte... se c’era una cosa sulla quale non avevo mai avuto alcun dubbio, era che la vita -tutta la vita- non è altro che un susseguirsi di scelte e conseguenze. Ed il talento sta tutto nell’avere il coraggio e la fortuna di fare le scelte giuste.
‘E tuttavia, Talia...’ mi rispose il Maestro una volta ‘Un giorno imparerai che la cosa più difficile non consiste nel saper fare una scelta... tutti gli uomini presto o tardi si trovano ad un bivio e, talvolta, compiere una scelta diventa una necessità... ed allora, facile o difficile che sia, una scelta viene fatta... quasi come una liberazione! E giunge un tempo in cui si capisce che non vi è una scelta più giusta dell’altra, non vi è una strada più facile, non vi sono scorciatoie! No, Talia... no! Il difficile non sta nello scegliere... il difficile sta nel saper accettare le conseguenze, nel saper affrontare gli esiti e le ripercussioni, qualsiasi esse siano, con la fronte alta ed i nervi saldi!’
Battei le palpebre...
saper accettare le conseguenze... le ripercussioni... qualsiasi esse siano... qualsiasi...
Erano belle parole!
Erano parole sensate e piene di verità!
Erano parole nelle quali avevo sempre creduto!
Solo in quel momento, tuttavia, mi accorsi che non ero affatto pronta ad accettare le conseguenze delle mie scelte!
Mi accorsi, allora, di avere i nervi molto meno saldi di quanto non avessi creduto fino a quel momento.
Le conseguenze... le ripercussioni...
Fu un attimo... un sibilo... uno spostamento d’aria quasi impercettibile... e capii subito.
“Sheylon!” urlai.
Ma fu vano!
Udii un ruggito, poi un altro sibilo ed un altro ancora... fino a quell’ultimo ed al tonfo cupo del corpo che cadeva a terra.
“Oh, no... Sheylon...” la mia voce uscì roca, ruvida “No!”
D’istinto mi lanciai avanti e lo raggiunsi, piegandomi sopra di lui ed abbracciandolo... respirava piano, a fatica... ed io presi a carezzargli lentamente, ritmicamente la grossa testa abbandonata sull’erba, mentre gli occhi mi si riempirono di lacrime...
“Perdonami Sheylon...” sussurravo pianissimo, e la mia voce si confondeva con il fruscio del vento ed il frinire dei grilli “Perdonami... è tutta colpa mia... oh, Sheylon... non lasciarmi ti prego... ti prego, Sheylon... ti prego...”
La tigre mugolò sommessamente ed il mio cuore sprofondò ancora più in basso... mi sentivo male, male come se quelle frecce avessero trafitto il mio cuore, come se ogni forza ed ogni volontà fossero scivolate via da me... ed anche respirare era diventato doloroso.

elisabeth
03-08-2012, 10.36.23
I miei compagni...improvvisamente erano gia' nella sala maestra, il suo padrone era li'...pronto a conoscere tutti noi, ma noi dovevamo essere lontani.....avevamo dimenticato i cigni...non era possibile, Reas era l'unico che poteva desiderare il rientro a Tylesia nel piu' breve tempo possibile.....eppure era tranquillo in quel mondo senza tempo......" Certo.....vi seguo..."....camminavo guardandomi sempre indietro, quella porta era per me motivo di disperazione...la musica, lenta e silente forte ed imponente...sino ad un diluvio di emozioni irrazionali...come potevano le note cosi' impresse in un pentagramma divenire il gioco dell' inferno dell' anima....camminai forzatamente dietro il servitore, ma lel lacrime che sgorgavano dai miei occhi....sembravano bruciare il mio volto sino a quando in ripida disceva cadevano come cascate sul mio seno......" Io...io credo che il vostro padrone ...debba conoscermi in altro luogo...io non posso seguirvi....io non riesco a mantenere saldi i miei pensieri.....suo figlio e' rinchiuso in una stanza...e lui vuole conoscere i suoi ospiti.......ditemi voi...quale padre oserebbe tanto..."............

Guisgard
03-08-2012, 19.26.16
Talia era piegata su Sheylon e poteva avvertire chiaramente come il respiro della tigre diventasse sempre più debole e incerto.
Ad un tratto qualcuno sollevò la ragazza di peso.
“Su, smettila di frignare.” Disse il soldato, per poi spingere Talia verso i suoi compagni.
“Dove vai così di fretta, bella dama?” Ridendo quelli.
“Lasciamo questo lercio posto...” facendo segno Iwan ai suoi di aiutarlo.
“Riuscite a stare a cavallo, sergente?” Chiese uno di quelli.
“Si...” annuì Iwan “... ma non posso guidare il cavallo...”
“Vi aiuteremo noi.”
“Prendete la ragazza ed imbavagliatela.” Ordinò Iwan. “Andremo a casa mia...”
Presero allora Talia e lasciarono la locanda, abbandonando Sheylon ormai senza più forze.
Appena furono andati via, la locandiera corse a vedere e trovò la tigre ormai in fin di vita.
Poco dopo, i soldati giunsero presso una casa.
Aiutarono il loro sergente ad entrare e poi legarono Talia ad un pesante mobile.
“Dobbiamo chiamare un medico...” ansimò Iwan “... queste ferite sembrano fuoco... ed io... non credo di stare molto bene...”
“Avete un pessimo aspetto sergente...”
“Già...” tossendo Iwan “... credo di avere la febbre...”
Un attimo dopo perse i sensi.
“Accidenti...” fece uno di loro “... e ora?”
“Sta molto male, credo...” avvicinandosi a lui un altro “... molto...”
“Cosa facciamo? Non voglio avere dei guai per questa storia!”
“Credo sia spacciato... c'è solo una cosa da fare... portiamolo nel bosco e lasciamolo là... penseranno sia stato vittima di qualche animale feroce...”
“E la ragazza?” Domandò un altro. “Lei conosce la verità.”
“E' una povera cieca a cui nessuno presterà fede.” Rispose l'altro. “La sbatteremo in una cella con l'accusa di essere una ladra!”

Guisgard
03-08-2012, 20.02.54
“Milady...” disse il servitore ad Elisabeth “... non dovevate entrare in quella stanza... questo addolorerà molto il mio padrone... dimenticate tuttavia quell'incontro... ora vi condurrò dal mio padrone e lo conoscerete... non è un uomo comune... volete vederlo, dunque?”

elisabeth
03-08-2012, 20.07.58
Come una bambina che decide di non seguire le ragioni sconnesse del proprio cuore...chinai il capo e diligente seguii il servitore......." Non credo di avere scelta....porro' a lui le domande che tormentano la mia mente...".............

Talia
03-08-2012, 20.10.40
Quello che accadde dopo che mi ebbero strappata da Sheylon non lo compresi bene... li sentii parlare, ma non ascoltavo le loro parole... la mia mente era lontana da lì, lontana da loro... la mia mente era con la tigre, la teneva stretta e la cullava...
Mi accorsi vagamente di venire imbavagliata e caricata su un cavallo... avrei potuto opporre resistenza, ma non lo feci, perché ogni mio pur minimo sforzo fisico avrebbe costretto la mia mente a lasciare sola quella di Sheylon, e non volevo... sapevo che Sheylon sentiva la mia mente... ad un livello quasi inconscio, la tigre poteva sentire la mia anima sopra di lui, poteva sentire che ero lì per proteggerlo e per curarlo... ed allora io non lo lasciai neanche per un istante... sentivo che, in quel momento, Sheylon era più importante di me, più importante di ciò che stava accadendo, più importante del pericolo che potevo correre... e così rimasi con Sheylon...
Non so quanto tempo passò quando mi tirarono malamente giù da quel cavallo e mi spinsero in un luogo chiuso per poi legarmi a qualche cosa...
Ero spaventata e le loro voci concitate mi preoccupavano...
La tentazione di prestare loro attenzione fu forte, ma la dominai.
Sheylon, nella foresta, continuava a mugolare piano... potevo sentirlo come se fosse stato vicino a me...
‘Coraggio, Sheylon...’ mormoravo mentalmente, certa che in qualche modo potesse sentirmi ‘Coraggio, resisti... Guisgard arriverà! Andrà tutto bene! Resisti...’

Guisgard
03-08-2012, 20.34.53
Voci confuse, timorose, egoiste, indifferenti, vigliacche.
Tutte queste voci circondavano Talia, che però sembrava distante da quel luogo.
Lontana da tutti loro e forse anche dalle sue paure.
Nella sua mente correvano le immagini confuse che aveva ricostruito.
E quell'ultimo gemito di Sheylon.
Ma a scuoterla da tutto ciò, ci pensarono le forti braccia dei soldati.
Si divisero in due gruppi.
Uno portò Iwan ormai moribondo nel bosco, l'altro prese Talia e galoppò verso la città.
La ragazza era cosciente e sentì ogni cosa.
Attraversarono la Città Bassa, fino a giungere presso le mura che delimitavano il confine tra quella e la Città Alta.
Talia sentì il suono del corno di quei soldati e poi un clangore quasi assordante, come se qualcosa di metallico ed infinitamente pesante cominciasse ad azionarsi.
Di nuovo i cavalli ripresero a correre e attraversarono l'ingresso della città.
Qui galopparono fino alle prigioni, dove Talia fu trascinata.
“Galep...” disse il soldato che la teneva ferma “... presto, apri una cella!”
Galep si avvicinò ed obbedì.
Talia allora fu rinchiusa in quella cella.
“Cosa ha fatto?” Chiese il carceriere.
“E' una ladra” rispose il soldato “e ha insultato un ufficiale. Pare sia una strega!”
“Che l'Inferno mi inghiotta!” Esclamò Galep.
“Dicono conosca oscure formule per causare la pesta, la lebbra e la malaria.” Fissandolo il soldato.
“E non potevate bruciarla” mormorò Galep “invece di portarla qui?”
“Strappale la lingua.” Disse il soldato. “E vedrai che sarà innocua.”
“Si, farò cosi!” Annuì il carceriere.
Intanto, Guisgard, Sangò e Umans, raggiunta la Città Bassa, si ritrovarono davanti ad un pittoresco edificio.
“Ninfale Gioioso...” disse Guisgard leggendo l'insegna in bella mostra.
“Eccoci giunti.” Fece Umans.
I tre entrarono e subito furono avvolti dall'atmosfera di quel luogo.
Ragazze abbigliate in modo esotico, altre in modo picaresco, altre ancora solo appena coperte da pochi veli.
Ovunque dominava una leggera e soffusa musica, mentre l'aria era inebriata da una forte essenza sconosciuta.
Una donna allora si avvicinò ai tre.
“Come posso servirvi?” Chiese.
“Ci occorre una ragazza.” Rispose Umans. “Una ragazza però particolare...”
“Una ragazza?” Ripetè la donna. “Una sola per tutti e tre, miei signori?”
“Oh, no!” Ridendo Umans. “No, una soltanto per il nostro amico qui!” Indicando Guisgard.
“Dicevate una ragazza particolare?”
“Si...” annuì Umans “... vedete, il nostro amico è innamorato perso di una certa dama... e quindi stanotte vuole, diciamo, sentirsi vicino alla sua amata...”
“Comprendo...” sorridendo la donna “... e come deve essere questa ragazza?”
“Avanti, spiegalo tu alla nostra madama!”
“Si, ecco...” mormorò Guisgard “... deve essere bionda... e con la pelle chiara...”
“Vedrò di non deludervi...” disse la donna, per poi accompagnare Guisgard in una stanza.
Il cavaliere allora cominciò a passeggiare in maniera nervosa su e giù per quella camera.
Ad un tratto la porta si aprì ed una figura entrò.
Era coperta solo da un lungo velo, che dal capo toccava fino a terra.
“Sono qui, mio signore...” disse lei.
“No, ti prego...” fece lui “... non chiamarmi così...”
“Come desideri...” sussurrò lei “... vuoi che ti lavi prima? O vuoi lavare prima me?”
“No...” sorridendo Guisgard “... in verità... io voglio portarti con me... in un luogo...”
“Perchè?”
“Perchè...” mormorò lui “... va bene, sarò sincero... voglio che tu finga di essere qualcun'altra... devono crederti un'altra ragazza...”
“Perchè?”
“Perchè devo salvarla...”
“Da chi?”
“Dai soldati di questa città.” Rispose lui.
“Ne sei innamorato?”
“Si...” sussurrò lui.
“E credi che io possa sostituirla?”
“No, nessuno può...” fece lui “... ma col favore delle tenebre, magari...”
“Non vuoi vedere neanche il mio volto, cavaliere?” E cominciò a togliersi il velo, fino a mostrare il suo viso.
“Talia!” Gridò Guisgard davanti a quel volto. “Talia, cosa ci fai qui?” Fissandola incredulo lui.
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Guisgard
03-08-2012, 20.45.38
Il servitore annuì e riprese a camminare, pregando, con un cenno, Elisabeth di seguirlo.
Giunsero così nella sala.
Era vuota.
Ma in fondo stava una figura, di spalle, in piedi ad attendere.
“Puoi andare.” Disse la figura al servitore.
Questi annuì ed uscì.
La voce di quell'uomo era calda, forte, penetrante.
Tradiva un ardore ed una sicurezza non comuni.
“Ero ansioso di conoscervi, lady Elisabeth.” Fece senza però voltarsi. “Ditemi... vi piace la mia dimora? Siete stata accolta bene? Posso esaudire una vostra richiesta?”

Guisgard
03-08-2012, 21.02.16
Altea, Fyellon e Asser partirono così verso la zona in cui cresceva quell'erba.
I fumi che salivano dal Calars sembravano indicare la strada da seguire.
Ad un tratto, giunti presso una radura, Asser fece cenno ai suoi due compagni di viaggio di fermarsi.
“Presto giungerà il crepuscolo” disse “e poi comincerà a fare buio. Dobbiamo fermarci ed accamparci qui. Proseguire oltre può essere pericoloso.”
“Manca molto al territorio delle Locuste?” Chiese Fyellon.
“Non molto.” rispose Asser. “Per questo aspetteremo il nuovo giorno per arrivarci.”
“Dunque” fissandola il cavaliere “di giorno è più tranquillo attraversare quel luogo?”
“Affatto.” Sorridendo lei. “Le Locuste attaccano e mangiano sia di notte che di giorno... è solo che, magari, con la luce riusciremo a vederle... così, per curiosità... almeno moriremo soddisfatti per aver scoperto il loro vero aspetto.” E scoppiò a ridere.
“Divertente!” Esclamò Fyellon. “Davvero divertente!”

elisabeth
03-08-2012, 21.04.29
La sala Maestra mi sembrava vuota.....i miei passi rimbombavano....e quando fu chiesto al servitore di andare via....era come se una figura cara mi abbandonasse......mi sentivo abbandonata, Reas e gli altri dov'erano.....mi avevano abbandonata li' e perche'......la voce dell' uomo era....baritonale, calda ed imperiosa...una tono che non ammetteva repliche.........non vedevo il suo volto era di spalle........" Sono lusingata messere.....sono stata trattata con tutti i riguardi e non sapro' mai come ripagarvi di tutto questo.......mi chidevo perche' mai non vi e' la presenza dei miei compagni di viaggio....sembra che tutte le volte che io penso di raggiungerli essi sono gia' andati via...........in questo palazzo ..in queste ore sono stata cullata da una splendida melodia........deduco che non eravate voi a suonare...?...".....avevo le braccia lungo i fianchi e la concreta certezza di non essere una sconosciuta per lui..........ma quel luogo era un luogo simile a mille prigioni....e io sembravo far parte di un disegno ben preciso...il punto era che desideravo conoscerne i dettagli...

Altea
03-08-2012, 22.28.37
Seguivamo i fumi salire dal Calars, ormai sembrava per me essere familiare quel fiume e non potevo immaginare che mi volesse morta ma bensì che volesse aiutarmi nelle mie imprese come fatto fino ora.
Ascoltai le parole di Fyellon e della ragazza, la quale aveva pure voglia di scherzare, aveva un che di enigmatico.
"Dove ci accamperemo o meglio dove dormiremo?" chiesi al cavaliere guardandomi attorno alla radura e stringendo la spada presa al fabbro sperando di non doverla usare in caso di attacco, mi volsi verso Fyellon osservandolo..eppure egli indossava la corazza rossa e quella spada a corredo e avrebbe dovuto essere invincibile.

Guisgard
04-08-2012, 03.29.10
“Ci accamperemo presso questo vecchio tronco cavo.” Disse Asser, anticipando la risposta di Fyellon.
Il cavaliere, allora, fissò Altea ed annuì.
I tre, così, si accamparono attorno a quel vecchio tronco, che il tempo e l'umidità del fiume avevano reso scuro e aggrovigliato.
“Accenderemo un piccolo fuoco...” aggiunse Asser, facendo un magro tumolo con erbe e ramoscelli “... ci terrà compagnia...”
“Non ne vedo l'utilità.” Disse Fyellon. “Non fa freddo e poi, accenderlo, potrebbe essere pericoloso...”
“Perchè mai?” Fissandolo Asser.
“Perchè” rispose il cavaliere “potrebbe attirare quelle Locuste...”
“Tutt'altro.” Replicò la ragazza. “Se c'è una cosa che le locuste temono, quella è proprio il fuoco.”
“Allora lo useremo come arma.” Fece Fyellon.
Ad un tratto si udì un suono sordo e prolungato.
“Cosa è stato?” Alzandosi di scatto Fyellon.
“Sono loro, le Locuste.” Disse Asser.
“Non era un grido umano.” Mormorò il cavaliere. “No, nessun uomo può emettere un simile verso...”
“Infatti non sono uomini.”
“Sciocchezze!” Esclamò Fyellon. “Io non credo che...”
“Cavaliere, il fatto che crediate o meno, qui è del tutto indifferente...”

Guisgard
04-08-2012, 03.45.52
“Milady...” disse il misterioso ospite ad Elisabeth “... i vostri compagni sono in giro tra i vari alloggi e il giardino di questa torre... immagino li ritroverete molto presto... una musica, avete detto? Si, talvolta capita di udirla... all'albeggiare, quando le ultime stelle si spengono come i sogni di coloro che partono per la guerra... o verso il cuore del meriggio, quando la calura si affievolisce e l'aria si fa più fresca... oppure quando la sera si muta nella notte e allora ritornano vivi i sogni smarriti in gioventù... non trovate che il giorno sia una magnifica metafora dell'esistenza umana? E forse la musica che pensate di aver udito, altro non è che lo scorrere del Tempo... il Tempo... mirabile virtù, vero? Il suo scorrere eterno ed immutabile è capace di modificare qualsiasi effimera certezza umana... a me affascina come poche altre cose il Tempo, sapete? Per questo ho deciso di sfidarlo... per questo voglio vincerlo...” e si voltò verso la maga, mostrandosi finalmente.
Il suo volto, però, era celato da una maschera di ceramica che lasciava vedere solo i suoi occhi.
Occhi rossi come la passione più oscura e potente ed impenetrabili come solo una primordiale paura sa essere.
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Parsifal25
05-08-2012, 16.20.22
Nominando la leggendaria corazza, vidi che Gaston e gli altri amici nani rimasero allibiti......probabilmente non avreì dovuto nominarla.....

Titubante, risposi: "Io la vidi presso la fucina di Sir Orco il Rosso......vi erano dei nani che lavoravano al suo servizio.....dalla bocca del suo fidato fabbro mi venne rilevata la leggenda ed il potere nascosto dell' Armatura Rossa; mi venne accenata la sua maledizione....che ora non rimembro.....sarebbe stata mia se avessi affrontato la prova dell'Avvilente Costumanza.......ma una volta conclusa non la trovaì. Era stata trafugata da un altro cavaliere il cui nome offende l'onore degli antichi. Ero in viaggio per recuperarla, ma fui tratto in trappola.....e adesso son qui.....".

Speravo che ciò avrebbe rassicurato i miei compagni, ma non potevo pretendere che tutti capissero.

Daniel
05-08-2012, 21.42.56
<<Io diventerò il vostro cacciatore insieme al mio amico qui presente>> e indicai Mirna << Se voi riuscirete a trovare un altro cavaliere con la mia stessa corazza , ma di colore diverso!>>

Altea
05-08-2012, 22.32.53
Preparammo l'accampamento per la notte, Fyellon discuteva con Asser su come trascorrere la nottata, a me poco importava tranne finire subito quella avventura che dir poco mi inquietava.
Ad un tratto si sentirono voci o rumori strani e la ragazza ci disse che erano proprio loro..le Locuste, esseri non umani e della cui origine ancora sapevo ben poco.
Chiamai Fyellon in disparte "Cavaliere voi disponete di una potente corazza e spada..lo avete dimenticato?Il che vi dovrebbe rendere invincibile e forse solo voi dovreste andare nel territorio delle Locuste e prendere la pianta".

Guisgard
06-08-2012, 02.06.38
A quelle parole di Daniel, quegli uomini si scambiarono varie occhiate.
“Facciamo così...” disse uno di quelli “... vi condurremo davanti al nostro signore e spiegherete a lui di questo cavaliere che state cercando. Egli conosce queste terre e molti, tra cavalieri e avventurieri, di coloro che usano frequentarla. Cosa ne dite?”
“A me sembra una buona idea!” Fece Mirna.

Guisgard
06-08-2012, 02.16.20
Gaston, a quelle parole di Parsifal, annuì e pregò poi il cavaliere di ascoltarlo.
“La corazza di cui parlate” disse “è molto nota in questo villaggio, poiché essa fu forgiata da alcuni abili fabbri nani. Quella corazza è nata per vestire il Cavaliere Rosso, custode dell'elemento naturale del Fuoco. Essa è capace di donare poteri straordinari al suo possessore e contraddistingue uno dei quattro cavalieri destinati a difendere Tylesia.”
“E voi vi siete fatto rubare quella corazza!” Esclamò Perrol.
“Mi sembra chiaro” fece Gaston “che quella corazza vi spettava di diritto, cavaliere. E forse vostro compito è ritrovarla.”
A queste parole, tutti gli altri nani annuirono.

Guisgard
06-08-2012, 02.30.15
A quelle parole di Altea, Asser si abbandonò ad una sonora risata.
“E' proprio vero” disse “che non esistono più le eroine di una volta. Come Arianna che aiutò Teseo ad uscire dal labirinto di Cnosso, o come Enide che scortò suo marito nelle sue avventure.”
“Milady...” voltandosi Fyellon verso Altea “... il fatto che queste fantomatiche Locuste non siano affatto spiriti o demoni, non li rende meno pericolosi. Anzi, personalmente sono sempre stato convinto che nessuna altra creatura presente in natura sia pericolosa o malvagia come l'uomo. E per questo non ho nessuna intenzione di infiltrarmi da solo nel territorio di quei pazzi e rischiare la vita in cerca di un'erba che forse è in grado di salvare quel bambino. La mia corazza è di sicuro un'arma formidabile, ma lottare da solo contro un'intera tribù, beh, è una follia. Con o senza la corazza.”

Altea
06-08-2012, 12.11.38
Rimasi zitta ed esterefatta dalle parole di Fyellon.. "Allora non siete invincibile e meno male dovevate salvare Tylesia dalla Lacrima di Cristo che sembrano piu' pericolosi delle Locuste ".
Mi voltai verso Asser "Milady.. capisco la vostra antipatia nei miei confronti che subito avete mostrato ma se non erro diceste che pure voi non vi sareste addentrata in quel territorio".
Udii un altro rumore e rabbrividii ma mi sentivo delusa e tradita da Fyellon e quella ragazza mi disturbava e non mi convinceva del tutto.."E sia"dissi alzandomi improvvisamente "non ho bisogno di voi, potete starvene tranquillo qui Fyellon visto non sono esseri pericolosi, vado sola e so come e' la pianta".
Estrassi la spada dal fodero e con la luce della luna il rubino incastonato prendeva forme strane, guardai Fyellon per un attimo e senza aggiungere altro mi addentrai nella radura e quei rumori erano sempre piu' forti e non so come persi i sensi..

Camminavo nella radura nel buio, la spada nella destra e caddi in un misterioso sonno quando apparve il maestoso cavaliere sul suo cavallo. "Chi siete voi che apparite sempre in sogno non vedo il vostro volto cavaliere".