Visualizza versione completa : Tylesia e il perduto Fiore dell'Intelletto
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Guisgard
26-03-2012, 16.44.18
Tieste fissò Cavaliere25.
“Con te?” Chiese. “Io sono un grande scudiero! Forte e coraggioso come Morgante! E tu sei forse un cavaliere?”
cavaliere25
26-03-2012, 16.50.47
no purtroppo non sono un cavaliere ma chissà che non lo diventi allora che decidi vieni con me? ho resti qui da solo avrei bisogno di un compagno di viaggio e sorrisi guardandolo
elisabeth
26-03-2012, 16.58.28
Mi guardai intorno.....mi sentivo gli occhi puntati addosso....era uno strano gioco, perverso per alcuni versi, non sarei stata mai creduta....Guxyo...pero' sembrava preso dalle mie parole......" Dicerie...superstizioni....cose che Tylesia ha abbandonato, eppure si puo' non credere ma questo non vuol dire che ci si trovi nel giusto.........ho veduto tre frati e tre suore ..ognuno di loro era in preghiera e dietro di loro dei cavalieri forti ed imponenti...la loro armatura aveva il colore dei un elemento...l'aria e i loro dardi erano scagliati con precisione verso Tylesia......temeteli...temeteli...perche' la loro preghiera e' potente.....".....piccole fiamme invasero il mio vestito...quando una folata di vento gelido......invase gonfiando i miei capelli.....e poi gli elementei taqquero...
Guisgard
26-03-2012, 17.00.14
Tieste restò un attimo pensieroso.
“E sia!” Esclamò. “Del resto tu mi hai dimostrato di essere forte e coraggioso! E sono sicuro che un giorno diventerai un grande cavaliere! Ed io sarò il tuo scudiero, d’accordo?” E strinse la mano a Cavaliere25.
In quel momento ritornò il falco.
“Ben detto, gigante!” Ridendo l’uccello. “Questa è la prima cosa sensata che hai detto da quando siamo arrivati!”
“Ma…” stupito Tieste “… quel falco… parla!”
“Se ci riesci tu” fissando il rapace “non vedo perché non possa riuscirci anche io.”
cavaliere25
26-03-2012, 17.03.10
hai visto dissi guardando l'uomo che non mentivo quando ti dicevo che il falco parlava va bene ora però mettiamoci in marcia il falco ci indicherà la strada per la città
Guisgard
26-03-2012, 17.10.44
In quel momento entrò il ministro Berengario.
Salutò Guxyo e tutti gli altri cavalieri.
Fece un cenno amichevole ad Elisabeth e prese posto a tavola dopo essere stato invitato a sedersi proprio da Guxyo.
“Milady…” fissando Elisabeth “… ho udito le vostre parole mentre entravo… credetemi, quei cavalieri che ci assediano possono tutto, ma non certo pregare…”
Guisgard
26-03-2012, 17.58.01
Chymela gli aveva gridato tutto il suo odio.
E l’aveva fatto con gli occhi carichi di vivo rancore.
Andros la fissava e in quel momento rivide i momenti trascorsi insieme, in quelle sere immersi nel silenzio e nell’incanto dei colli di Sigma…
“Sai perché molte persone non sono realmente felici?” Sussurrò a Chymela. “Perché non hanno mai trovato l’amore, quello vero…” prese la sua mano “… qualcuno neanche crede esista… altri invece lo ricercano per un breve tempo, poi, non trovandolo, finiscono con il convincersi che non esista… ma hanno davvero cercato ovunque? L’amore, recitano i bardi, è un privilegio e un dono reso senza merito… e come tutte le cose veramente importanti va cercato, trovato e conquistato…” le sorrise “… io allora cercherò dove nessuno è mai giunto… oserò avventurarmi alla luce del crepuscolo, quando la notte e i suoi sogni infrangono il giorno e le sue effimere certezze… quando il mondo si veste di immagini, colori e suoni differenti… quanto il tempo e la stessa vita si fermano e si annullano a vicenda… là cercherò Amore… e tutto questo mi darà il privilegio del bene più prezioso… l’eterno e dolce battito del tuo cuore…” e la baciò con passione.
http://img708.imageshack.us/img708/8765/83745886.jpg
Ma quelle parole di Chymela, gridate con tanto odio, lacerarono il cuore di Andros, rendendo lontani quei ricordi.
In quel momento giunse il re e la sua corte.
“Milord…” fissando Andros “… siete giunto in questa terra e in questo palazzo con l’inganno. Avete violato ogni degna regola di cortesia ed ospitalità. Avete peccato di slealtà e tradimento. Il tutto solo per spiarci!”
“Non sono una spia, maestà!” Si difese Andros.
“La legge di Sigma” fissandolo il re “impone la morte per simili reati. Ma non daremo il pretesto alle vostre armate di attaccarci. L’invasione di Sigma, se accadrà, resterà un atto di prepotenza.”
I soldati circondarono Andros.
“Il vostro compagno Guglielmo…” continuò il re “… sempre che questo sia il suo nome… si trova al confine del nostro regno… una carrozza scortata vi condurrà da lui… oltrepasserete le frontiere e non tornerete mai più indietro… siete esiliano da Sigma.”
“No lascerò questa terra!” Esclamò il Taddeide, dopo aver guardato, per un attimo, Chymela che era ancora accanto a lui.
Il re non rispose e fece un cenno ai suoi soldati.
Questi si avvicinarono ad Andros per condurlo via.
Lui però ebbe il tempo di sussurrare qualcosa all’orecchio di Chymela.
E prima che lo portassero via, si voltò di nuovo verso di lei.
“Non dimenticarlo mai, Chymela…” guardandola negli occhi “… mai…”
Guisgard si sedette ai piedi del camino ed adagiò contro il suo petto la schiena di Talia.
“Conosco un borgo” cominciò a sussurrale “quasi addormentato su un colle… di giorno pullula di gente, suoni e colori… verso il tardo meriggio poi comincia a vestirsi a festa… c’è sempre una festa lassù… e ogni festa dura fino a tarda notte… ma proprio quando tutto inizia a spegnersi che comincia qualcosa di magico… il borgo diventa silenzioso e le sue luci mutano in una sorta di alone incantato… allora, tutto in quel posto comincia a narrare… narrare di storie antiche, fatte di grandi amori, di viaggi meravigliosi e avventure senza fine… ma in tutto questo vi è poi il cuore di quel borgo… la Casa delle Bifore…”
I bagliori del fuoco cominciarono a danzare sul volto dei due.
Una scintilla raggiunse la pietra nuda e Guisgard la raccolse.
“Un poeta una volta” mostrando quella piccola scintilla a Talia “paragonò l’amore ad una piccola fiamma… capace di ardere per sempre, eppure da potersi tenere in una mano senza scottarsi mai…” soffiò via la scintilla e questa tornò nel fuoco del camino.
Guisgard
26-03-2012, 18.45.26
Tieste restò perplesso.
Fissava il falco e poi Cavaliere25.
“Sei lento di comprendonio, eh?” Fece il rapace. “Non mi meraviglio affatto! Sei una figura geometrica, mio buon gigante!”
“Come sarebbe a dire?” Sempre più confuso Tieste.
“Che sei un angolo ottuso!” Ridendo il falco. “Su, ora mettiamoci in marcia! Tylesia ci aspetta! Tu non pensare troppo, mio buon omone!”
E partirono verso la città.
cavaliere25
26-03-2012, 18.47.36
a quanto dista dissi la città da noi? domandai guardando il falco poi guardai Tieste e dissi voi non avete una famiglia qualcuno che vi vuole bene? chiesi sorridendo
Talia
26-03-2012, 18.50.35
Con gli occhi chiusi e le mani nelle sue, lasciai che Guisgard mi guidasse in quella esplorazione... avvertivo il calore del fuoco sulla pelle e percepivo la debole luce della fiamma danzare intorno a noi...
Quando, infine la sua voce si spense i miei occhi erano lucidi e pieni di lacrime... mi sentivo bene, mi sentivo quieta, grata e felice... talmente felice che fui invasa da quella irrefrenabile ed incontenibile voglia di piangere di gioia...
“Tu che cosa desideri?”
La domanda mi era uscita dalle labbra così... di getto, apparentemente senza un motivo, senza preamboli, senza preavviso.
Lui tacque per qualche istante... poi, con una nota vagamente sorpresa nella voce, chiese: “Io? Perché?”
Sorrisi...
“Così... ci sarà pure qualcosa che desideri, qualcosa che vorresti più di qualsiasi altra cosa al mondo!”
C’era silenzio intorno a noi, che stavamo distesi sull’erba in quel ritaglio di luce... un erba che appariva di un verde ancora più intenso in quella abbacinante luce pomeridiana... il sole, penetrando dal ritaglio di cielo in alto, mi illuminava il volto e mi costringeva a tenere gli occhi chiusi, mentre il vento frusciava tra gli alberi della foresta...
“Ho fatto un sogno stanotte...” proseguii dopo un istante “Ho sognato che eravamo in uno splendido palazzo, il più bello che io abbia mai visto... c’erano mille e più stanze, camini accesi, intere pareti vetrate da cui si vedeva il giardino ornato di mille e più piante... ed io avevo un abito meraviglioso, e tu eri il più valoroso dei cavalieri...”
Guisgard ruotò la testa verso di me e mi osservò per un istante, in silenzio... lui era l’unico con cui potevo parlare in quel modo, parlare come se quel voto non esistesse e dire tutto ciò che mi passava per la mente, senza ricevere rimproveri né obiezioni...
“Ed poi io avevo un cane! Anzi, una cagnetta... bellissima!”
Le sue labbra si incresparono in un leggero sorriso...
“Una cagnetta?” domandò.
“Oh, si... una cagnetta bianca e marrone... e la chiamavo Lulù!”
Quel ricordo mi attraversò la mente in un lampo... per un attimo rividi la radura e quella luce verde che sempre la pervadeva... sentii il calore del sole sulla pelle e quel calore si confuse con quello del camino... rividi il sorriso radioso di quel ragazzino...
Chinai la testa e la poggiai sulla spalla di Guisgard...
“Lulù...” mormorai “La cagnetta Lulù! Oh, Guisgard...”
Ma la voce mi si spezzò... la testa riprese a girarmi forte ed una nuova visione invase la mie mente... una visione, questa volta, proveniente da un altro tempo e da un altro spazio...
E di nuovo vacillai... ma non caddi... quelle visioni erano diventate, infatti, ormai tanto frequenti da quando ci trovavamo al Belvedere che il mio corpo aveva imparato a reagire, continuando a respirare e a sentire...
E sentii il fremito che percorse il corpo di Chymela mentre Andros la baciava, sentii la sua indecisione, la sua paura e tutto l’amore che, nonostante tutto, provava...
Un lampo... poi tutto scomparve in fretta com’era giunto...
Guisgard si sedette ai piedi del camino ed adagiò contro il suo petto la schiena di Talia.
“Conosco un borgo” cominciò a sussurrale “quasi addormentato su un colle… di giorno pullula di gente, suoni e colori… verso il tardo meriggio poi comincia a vestirsi a festa… c’è sempre una festa lassù… e ogni festa dura fino a tarda notte… ma proprio quando tutto inizia a spegnersi che comincia qualcosa di magico… il borgo diventa silenzioso e le sue luci mutano in una sorta di alone incantato… allora, tutto in quel posto comincia a narrare… narrare di storie antiche, fatte di grandi amori, di viaggi meravigliosi e avventure senza fine… ma in tutto questo vi è poi il cuore di quel borgo… la Casa delle Bifore…”
I bagliori del fuoco cominciarono a danzare sul volto dei due.
Una scintilla raggiunse la pietra nuda e Guisgard la raccolse.
“Un poeta una volta” mostrando quella piccola scintilla a Talia “paragonò l’amore ad una piccola fiamma… capace di ardere per sempre, eppure da potersi tenere in una mano senza scottarsi mai…” soffiò via la scintilla e questa tornò nel fuoco del camino.
“Mi piacerebbe visitare quel borgo...” iniziai a dire, con la voce ancora flebile per quella visione “Mi piacerebbe così tanto! Grandi amori, e peripezie, e mille e più sfide da superare... e forse quei luoghi portano ancora il segno di tutto questo! Un po’ come questo palazzo, forse...”
Esitai un istante appena, riprendendo piano fiato dopo quella visione... poi sospirai...
“Rammenti quei sogni che facevo da piccola, Guisgard? Quei sogni nei quali vedevo luoghi lontani e persone mai conosciute... ebbene... è accaduto ancora. Ed ho visto lady Chymela, ed Andros...”
elisabeth
26-03-2012, 19.37.48
Beringario fece la sua entrata.....mi aspettavo tutti tranne lui, ma non vi era tempo per capire chi fosse amico e nemico...era solo il tempo di raccoglieri i frutti che si erano seminato........" Pregare....voi vi ricordate cosa significa pregare ?.......io credo che in questo posto voi vi siate dimenticati un po' di quello che sia la vita stessa......pregare e' chiedere con fervore e fede....e vi garantisco che era quello che stavano facendo........le loro frecce spaccheranno i vostri cuori...........io vi consiglio di Pregare......"......
Guisgard
26-03-2012, 19.53.52
Appena Talia pronunciò il nome di Lulù, la cagnetta si svegliò e come destatasi da un incantesimo corse via.
“Ci andremo…” sussurrò Guisgard “… ci andremo molto presto in quel borgo… e poi c’è la Casa delle Bifore…”
In quel momento un colpo di vento lambì una delle finestre.
Guisgard allora strinse a sé Talia con un braccio, mentre con l’altro sistemò un altro pezzo di legna sul fuoco.
“Così non sentirai freddo…” sorridendo alla ragazza.
Ma subito le parole di lei lo colpirono.
“Andros e Chymela?” Ripeté. “Ah, i nomi con cui ci chiama il vecchio guardiano… forse questo palazzo ti sta suggestionando? Dimmi… ti fa forse un po’ paura?”
“Sei pronta, Talia?”Domandò il maestro.
La ragazza annuì.
“Vado a prendere il carro…” fece lui “… ti aspetto, sbrigati.”
La ragazza allora corse a prendere la sua mantellina.
“Allora, hai deciso?” Chiese Guisgard. “Chi verrà con te?”
“Vuoi che lo chiediamo al maestro?” Domandò Fyellon.
“No, sceglierà lei.” Deciso Guisgard.
“Ecco, io…” titubante lei.
I due ragazzi la fissavano in attesa di un responso.
“Ecco...” alzando gli occhi Talia “… stavolta verrà… Nestos…”
“Come sarebbe?” Stupito Guisgard. “Ci sarà da aiutare il maestro e lui è troppo piccolo. Devi scegliere uno di noi.”
“Uffa…” sbuffò lei “… allora Fyellon…”
Guisgard restò colpito.
Talia chinò di nuovo lo sguardo.
“Ecco, io…” tentò di dire.
“Va bene.” Annuendo Guisgard.
E andò via con indifferenza.
I tre tornarono al Casale verso sera.
Il maestro corse dentro con Talia in braccio.
Guisgard non era al Casale.
Era fuori, verso il bosco.
Corsero a chiamarlo alcuni dei suoi fratelli.
Talia era stata morsa da un cane.
Ora aveva la febbre alta.
Guisgard corse al Casale, ma non riuscì a vedere Talia.
C’era il medico e non faceva entrare nessuno.
Corse allora dove erano gli altri fratelli.
“Fyellon…” fissandolo “… dov’eri? Dove, quando quel cane l’ha morsa?”
“Cosa diavolo vuoi?” Con sdegno l’altro.
“Se starà male” con rabbia Guisgard “io ti ucciderò!”
E i due vennero alle mani.
Giunse il maestro a dividerli.
“Se vi vedo ancora litigare” urlò “dopodomani nessuno di voi verrà con me a cercare il Cervo Bianco!”
Per i due aspiranti cavalieri nulla valeva più che cacciare il leggendario Cervo Bianco.
Giunse il nuovo giorno e solo verso sera la febbre scese e Talia cominciò a stare meglio.
Ma Guisgard sembrava scomparso.
Lo cercarono tutti, ma inutilmente.
Ritornò a notte fonda, con le mani sanguinanti.
Tutti gli andarono incontro.
“Dove sei stato, Guis?”
Non riuscì a rispondere: cadde privo di sensi, con la febbre alta.
Riprese conoscenza dopo tre giorni.
Trovò Talia accanto a sé.
“Guisgard, finalmente…” felice la ragazzina.
“Cosa…”
“Non sforzarti…” tranquillizzandolo lei “…hai avuto la febbre alta… sei uno sciocco… ho avuto tanta paura… sei tornato in paese per quel cane… sei uno sciocco, Guisgard...”
Lui si voltò dall’altra parte.
“Sciocco…” accasciandosi lei col volto sul petto di lui “… per questo non volevo che venissi in paese… capisci ora? Ti ho visto… ti ho visto in sogno, ferito alle mani… se ti avessi raccontato di quel sogno, tu non mi avresti creduta… tu non credi mai a ciò che vedo in sogno… sciocco, sciocco…” e alcune lacrime rigarono il suo viso “... ora non potrai andare col maestro a cacciare il Cervo Bianco... era la cosa più importante per te…”
“Tu…” prendendo la sua mano Guisgard “… tu sei la cosa più importante, Talia…”
Quel ricordo ritornò nella mente di Guisgard, come condotto dal vento che soffiava sul colle del Belvedere.
“Dimmi cosa hai visto…” sussurrò a Talia “… raccontami cosa ti hanno mostrato le tue visioni…”
Guisgard
26-03-2012, 20.02.25
“Non accettiamo certo lezioni da una straniera, milady.” Disse Berengario ad Elisabeth. “Voi parlate di cose che non conoscete, né comprendete… i nostri nemici non possono pregare… sapete perché? Lo sapete, milady?”
“Provate a spiegarlo alla nostra lady Elisabeth…” sorridendo Shoyo.
“Milady…” fece Berengario sempre con gli occhi in quelli di Elisabeth “… i nostri nemici non sono dei Santi, come li immaginate voi… e in verità… non sono neanche degli uomini…”
Lilith
26-03-2012, 20.07.01
Il discorso di Redentos mi aveva lasciata smarrita e perplessa... Non avevo capito molto di quello che aveva detto, eppure quel piccolo oggetto mi affascinava sempre di più e continuava ad incuriosirmi la loro strana religione. Purtroppo non feci in tempo a porgli altre domande, poichè un forte suono di campane ci sorprese.
"Quei suoni vengono da quella direzione" dissi io, indicando il nord.
elisabeth
26-03-2012, 20.10.30
Questa volta il vento mi fece dominio...i miei capelli divennero fronde ed il mio viso prese le sembianze dell'acqua del fiume............" Siete solo degli sciocchi, non riuscite a guardare oltre...come se la preghiera fosse dovuta ai Santi......avete mai pregato per la vostra anima...lo avete mai fatto ?....avete mai pregato con fervore tutte le volte che il vostro cuore vi scoppiava in petto per la pena o per la paura ?........siete qui riuniti da non so piu' quanto tempo...a discutere e a perder tempo.....e intanto Tylesia brucia....e il vostro popolo e' in pericolo.....ma a voi che importa....il mangiare non vi manca e il tetto sulla testa ancora non vi e' crollato addosso.......se loro sono malvagi, voi non siete migliori....".......Troppe chiacchiere inutili....per una citta' che stava morendo....
Altea
26-03-2012, 20.19.28
Io e Fyellon riuscimmo a salvare il popolo, dentro le terme, ormai il pericolo era passato...che strano, ma come questi incendi divampavano cosi improvvisamente?? Era un mistero..."Fyellon, se voglio andare a Palazzo? Non so più che fare...Voi che pensate di tutto questo, non trovate tutto misterioso? Settimane fa un altro incendio ci fu a Palazzo e i Cavalieri del Tulipano chiusero me e la Regina dentro una Torre...la Regina...ormai ho perso la sua fiducia, non ha creduto in me e se ne andò risentita", appoggiai il capo sul cavaliere piena di dubbi.
Guisgard
26-03-2012, 20.29.59
A quelle parole di Elisabeth, tutti i cavalieri si alzarono sdegnati.
“Questa donna è indegna di sedersi con noi!” Gridò Shoyo.
Tutti le fecero eco.
“Silenzio.” Alzandosi Guxyo. “Perché dite queste cose, milady?” Domandò ad Elisabeth. “Credete davvero che noi siamo nel torto? Che quelli che ci assediano siano dalla parte della Ragione? Eppure voi ignorate chi siano davvero i nostri nemici…”
elisabeth
26-03-2012, 20.38.42
" Sapete Guxyo. cosa confonde i grandi eserciti ?.....la disgregazione....in una sola citta'......ci siete voi e il comandante Reas....due modi di vedere la vita ?...o due modi di amare la vita ?......se solo foste compatti....e se solo il vostro cuore battesse per lo stesso principio..sareste invincibili..."...mi voltai verso Shoyo..." Io non saro' degna di sedere al vostro stesso tavolo.....ma voi forse no siete degna di essere chiamata essere umano per come avete accolto mio figlio e la donna che stava con me......pregare farebbe bene anche a voi ...."......
Talia
26-03-2012, 20.51.51
“Dimmi cosa hai visto…” sussurrò a Talia “… raccontami cosa ti hanno mostrato le tue visioni…”
I miei occhi si allargarono appena a quelle parole...
“Ma tu non ci hai mai creduto...” mormorai “Dicevi che erano fantasie, immaginazioni, congetture... Non ci hai mai creduto... mai! Almeno finché...”
Mi bloccai... e la mia mente fu sfiorata da un lontano ricordo... il ricordo di un ragazzino impulsivo con le mani sporche di sangue e la febbre che saliva rapidamente...
Istintivamente strinsi più forte la mano di Guisgard e vi posai un leggero bacio...
“Sei sempre stato così avventato...” mormorai.
Per qualche momento rimasi così, immobile ed in silenzio... assaporando quel momento speciale...
Poi sospirai ed iniziai a parlare...
“Chymela... credo fosse la principessa di una terra chiamata Sygma. Ho visto il suo palazzo, l’ho vista nella Sala delle Udienze di suo padre incontrare un viaggiatore... Cristiano... Andros...”
Lentamente... tra titubanze, correzioni e spiegazioni narrai a Guisgard tutto ciò che avevo visto... gli parlai della sua somiglianza con Andros e del modo in cui avevo intuito che Cristiano era in realtà l’Arciduca... gli descrissi i sentimenti di Chymela e ciò che lei aveva provato quando aveva scoperto la verità...
Parlai a lungo, con la voce bassa e regolare... e quando ebbi finito e la mia voce si spense, solo in crepitare del fuoco rimase a riempire l’ambiente.
Guisgard
26-03-2012, 20.52.32
Fyellon abbracciò Altea.
“Questa città sembra dominata dall’assurdo…” mormorò lui “… qui non domina la Ragione, ma solo il caos… si, dite il vero… fatti misteriosi stanno accadendo intorno a noi… mi chiedo chi siano questi fantomatici nemici di Tylesia… tutti ne parlano, ma nessuno sembra averli mai visti…” fissò allora la ragazza negli occhi “… sapete cosa vi dico? Che scopriremo noi la verità… resteremo qui per stanotte… il tempo che i soldati smettano di cercarci, almeno per ora… all’alba andremo via… ora riposate… io sorveglierò la situazione…”
E toltosi il mantello, Fyellon lo avvolse attorno alle spalle di Altea.
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Altea
26-03-2012, 21.15.58
Sentii il forte abbraccio amichevole di Fyellon, aveva ragione "Si, ve lo avevo detto che qui niente è dato per scontato, che tutto è strano...ma io sono convinta che un ruolo lo giochino i Cavalieri del Tulipano..mi fido di voi, Fyellon, e sinceramente ho proprio bisogno di riposare." Mi strinsi al mantello di Fyellon e mi appoggiai cercando di riposare...ma era impossibile, udivo nel dormiveglia vociferi, preghiere, non sapevo se era un sogno o solo visioni e poi..di nuovo fuoco....mi svegliai di soprassalto. Fyellon non era in giro, probabilmente stava di guardia controllando non venissero a cercarci le guardie del Palazzo.
Guisgard
26-03-2012, 21.23.20
Guisgard ascoltò le parole di Talia.
La luce del camino si posava su di loro e sulle forme della stanza che li circondava.
Tutto appariva intriso di una patina simile al sogno, alle descrizioni che si leggono nei romanzi o a quelle che la fantasia modella quando è ispirata dalle rime di qualche cantore.
Talia raccontava di Capomazda e di Sygma, di Andros e di Chymela.
Parlava di regni potentissimi e terre fatate, separate dal nostro mondo solo dalla scia dei sogni.
Apparivano contrade lontane e tempi irraggiungibili, eppure, accarezzati dalla dolce voce di lei, sembravano sul punto di divenire reali.
Poi il racconto di Talia terminò e un lungo silenzio seguì quei momenti successivi.
“Cosa pensi, Talia?” Domandò Guisgard prendendo la mano di lei. “Il maestro diceva sempre che nulla accade per caso… che c’è sempre una ragione per tutto… forse non siamo giunti per caso in questo luogo…”
Il fuoco cominciava a consumarsi pian piano.
Il rumore dell’ultima legna che si consumava, sembrava una melodia sulle cui note danzavano gli ultimi bagliori morenti.
Guisgard accarezzava i lunghi capelli di Talia e l’altra sua mano le cingeva i fianchi.
“Vorrei essere davvero un principe, sai?” Mormorò. “Perché tu sei davvero una principessa… si, l’ho sempre saputo in fondo al mio cuore… ed io vorrei essere un principe… e non un trovatello... e galoppare e vincere la distanza che separa i sogni dalla realtà… si, un principe come Andros… ma solo se tu sarai Chymela…”
Guardò allora la ragazza e si accorse che dormiva.
“Sei stanca, vero?” Sorridendo lui. “Si, è stata una lunga giornata… ma mi perdonerai se non ti porto subito nel tuo letto? Voglio averti ancora sul mio cuore… almeno fino a quando non si spegnerà il fuoco nel camino…” e delicatamente, lasciò un dolce bacio sulla bocca di lei.
Guisgard
26-03-2012, 21.27.30
Redentos seguì il gesto di Lilith ed annuì.
“Si, partiamo subito…” disse “… verso quella direzione.” Indicando proprio il Nord.
Si misero così in viaggio e durante il tragitto, Redentos si affiancò a Lilith.
“Vi incuriosiva il mio Rosario?” Domandò alla fanciulla. “E’ vostro… vi proteggerà e guiderà il vostro cammino.”
Ad un tratto sentirono un pianto.
Nella selva, sul sentiero, apparve una donna.
Piangeva e si disperava.
Lilith
26-03-2012, 22.02.56
Presi in mano il rosario, lo accarezzai delicatamente... Anche se non avevo capito bene come funzionava, mi ero affezionata a quell'oggetto. Scostai il mio mantello e lo legai alla cintura con molta cura, per poi coprirmi nuovamente con il mantello.
Quando, durante il nostro cammino, vedemmo la donna in lacrime, mi si gelò il cuore. Avrei giurato di conoscerla, anche se non avevo mai visto prima d'ora il suo viso. Ad ogni suo singhiozzo di disperazione un brivido freddo mi attraversava la schiena. Fui la prima ad avvicinarmi a lei per poter vedere meglio il suo viso e capire perchè fosse nel bel mezzo della foresta a piangere.
Era accovacciata a terra ed io mi piegai per poter essere alla sua altezza. "Perchè siete qui e vi disperate?" le chiesi, cercando di intravedere i suoi occhi, coperti dai capelli che le coprivano parte del volto.
Guisgard
27-03-2012, 16.53.03
XIV Quadro: La Lacrima di Cristo
“Di queste potenze o entità immani si può immaginare una forma di sopravvivenza come residuo di un’età remota in cui… la coscienza si manifesta con aspetti e forme da lungo tempo ritrattesi davanti all’avanzante marea dell’uomo… Forme di cui solo la poesia e la leggenda hanno conservato memoria, battezzandole col nome di dei, mostri ed esseri mitici di ogni specie…”
(Algernon Blackwood)
A quelle parole di Elisabeth, Shoyo, furente, la schiaffeggiò violentemente.
“Non osate mai più rivolgermi a me in questo modo!” Con rabbia la ragazza cavaliere. “Vostro figlio è un insolente, ma vedendovi non stento a comprenderne il motivo... del resto una donna che si ritrova un figlio, ma non un compagno la dice lunga sui suoi costumi!”
“Ora basta.” Sentenziò Guxyo. “Non tollero simili dispute alla mia tavola. I nemici sono quelli oltre le mura di Tylesia, dunque basta guerreggiare tra noi.”
Tutti, compresa Shoyo, ritornarono a sedersi.
“Milady...” rivolgendosi Guxyo ad Elisabeth “... dite il vero... io e il capitano Reas vediamo la vita da due punti di vista differenti... egli è un soldato di questa città, che comunque è ancora retta dalle sue tradizioni Cristiane... io e i miei fedeli, invece, rifuggiamo da ogni credo o superstizione... siamo gli artefici del nostro destino e non ringraziamo alcun dio per le nostre vittorie... allo stesso modo riprendiamo noi stessi per un insuccesso e non cerchiamo mancanze nella nostra coscienza... dunque vi dico che non pregheremo nessuno per questa vittoria, se non noi stessi e il nostro valore.”
“Lady Elisabeth...” prendendo la parola il ministro Berengario “... temo voi parliate senza conoscere ciò che accade... avete parlato di preghiere e meriti, ma sapete chi sono veramente i nostri nemici? Coloro che stanno assediando da tempo ormai questa città, con una determinazione e un odio implacabili?”
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Talia
27-03-2012, 17.17.38
“Cosa pensi, Talia?” Domandò Guisgard prendendo la mano di lei. “Il maestro diceva sempre che nulla accade per caso… che c’è sempre una ragione per tutto… forse non siamo giunti per caso in questo luogo…”
“No, niente accade per caso...” mormorai “Assolutamente niente! E noi troveremo la risposta... la risposta arriva sempre per coloro che sanno attenderla, e per coloro che sanno cercarla...”
Sospirai... ero molto stanca: mi rannicchiai meglio sotto il braccio di Guisgard, dunque, e poggiai la testa contro il suo petto... sì, ero molto molto stanca.
Guisgard riprese a parlare e la sua voce suonava come una melodia alle mie orecchie, la sua voce bassa ed armonica che si confondeva con il crepitare lento del fuoco nel camino...
Fluttuavo in uno spazio indefinito... l’aria era chiara e limpida, e profumava di lavanda... profumava come quelle calde giornate primaverili al Casale, quando la siepe di biancospino era in fiore e gli iris si preparavano a sbocciare...
“Vorrei essere davvero un principe, sai?” mormorò la voce di Guisgard, da qualche parte vicino a me “Perché tu sei davvero una principessa... si, l’ho sempre saputo in fondo al mio cuore... ed io vorrei essere un principe... e non un trovatello... e galoppare e vincere la distanza che separa i sogni dalla realtà... si, un principe come Andros... ma solo se tu sarai Chymela...”
Sorrisi...
I miei fratelli giocavano spesso ai cavalieri, da piccoli... ma solo lui mi permetteva di fare la principessa in quei giochi, solo lui mi permetteva di sognare un futuro diverso da quello che era stato deciso per me...
E poi quel bacio... le mie labbra sfiorarono le sue e, per un istante, desiderarono non abbandonarle più.
Fu un attimo infinito... un attimo meraviglioso, che rimase sospeso tra il sogno e la realtà... un attimo, un’emozione forte... poi giunse quell’alito di vento che portò con sé nuove immagini e confuse le une con le altre...
La scala era stretta e buia, le poche torce consumate attaccate alle pareti la illuminavano solo parzialmente e lasciavano comunque in ombra i consunti gradini di pietra... io, stretta nel pesante mantello nero, il cappuccio calato sugli occhi, la scendevo di corsa... i miei passi leggeri sui gradini umidi risuonavano cristallini nel buio, generando un’insolita eco.
Giunsi ai piedi della scala e mi fermai un momento, incerta sulla direzione da prendere... mi guardai intorno appena per un attimo, poi mi incamminai per il corridoio di sinistra...
Procedevo lentamente, gettando rapide occhiate spaventate nelle celle... molte erano vuote, alcune ospitavano uomini dall’aspetto poco rassicurante... alcuni di loro restavano immobili al mio passaggio, altri sollevavano appena lo sguardo, qualcuno si sporgeva dalle sbarre per cercare di afferrare il bordo del mio mantello... mi strinsi di più in me e tirai dritto...
Poi, finalmente, lo trovai... se ne stava in piedi, la schiena appoggiata contro il muro e lo sguardo perso lontano... mi fermai di fronte alla sua cella, ma lui non si voltò a guardarmi...
Mi guardai intorno per un momento e la vidi... una grossa e pesante chiave un po’ rugginosa... era appesa ad un chiodo, praticamente irraggiungibile dalle celle ma bene in vista, così che i prigionieri potessero ben vederla... un’altra condanna!
La afferrai e la infilai nella toppa, la serratura cigolò, poi scattò e la porta della cella si aprì...
E soltanto allora l’uomo si voltò verso di me.
Aveva i capelli scuri e splendidi occhi azzurri, un abito ricco che cozzava con la miseria e lo squallore di quel luogo... si voltò verso di me, sollevando la testa ed il mento, come chi non è abituato a soccombere, e mi puntò addosso uno sguardo indecifrabile...
Ed io tremai.
Per qualche istante restammo così, immobili ed in silenzio... poi io sollevai le mani e sfiorai il bordo del cappuccio, lasciandomelo scivolare indietro...
Ed allora il suo sguardo mutò, i suoi occhi si allargarono e la linea delle sue labbra si addolcì.
“Chymela...” sussurrò, superando il primo momento di sorpresa.
I miei occhi si riempirono di lacrime, ma mi sforzai di sorridere...
“Cristiano...” mormorai, per poi corrergli incontro e stringerlo forte, gettandogli le braccia al collo... un istante e subito tornai a guardarlo, prendendo il suo volto tra le mani “Andros!”
Quel nome... pronunciare quel nome mi causò una curiosa sensazione...
Sorrisi, dunque, e abbassai appena lo sguardo...
“Sei stato un pazzo!” ripresi poi a dire “Un pazzo a restare qui... a lasciare che ti arrestassero! Oh, Andros... saresti potuto essere lontano, adesso... saresti potuto essere libero! Perché...” sussurrai, avvicinando le mie labbra alle sue “Perché sei rimasto?”
Il calore dei primi raggi di sole mi sfiorò la guancia ed io aprii gli occhi.
Guisgard
27-03-2012, 17.54.57
“Mi parlate spesso di questa Gioia dei Taddei...” disse il Canonico Regolare “... eppure resta così enigmatica ai miei occhi... è forse una malattia?”
“Si, una malattia...” annuì il maestro di corte Aiellus “... ma una malattia dell'anima, come la follia...”
“Di cosa si tratta dunque?”
“Immaginate di vedere qualcosa...” spiegò Aiellus “... di vedere qualcosa in sogno o nella realtà... qualcosa di straordinario, di unico, capace, in un solo istante, di compiere, realizzare e legittimare la vostra intera esistenza, di renderla assoluta e infinita...”
“Una sorta di stato di Grazia...” mormorò il Canonico, esortato a riflettere dalle parole del maestro “... come descrivono quei santoni orientali riguardo ai loro arcaici culti?”
“Non uno stato di Grazia.” Scuotendo il capo Aiellus. “Un simile stato, benché meraviglioso, è temporaneo... ciò di cui parlo, invece, è eterno, come lo sono le cose che non appartengono a questo mondo...”
“Credo di comprendere...” fece il Canonico.
“Lo credete davvero?” Con un sorriso il maestro. “Non credo... neanche io potevo prima...”
“Allora spiegatemi, vi prego...”
“Forse” fissandolo Aiellus “per l'umana natura può essere d'aiuto sostituire i sensi con le immagini... immaginiamo allora di dare una forma a quella cosa vista in sogno o nella realtà... immaginiamo sia un Fiore, per esempio...”
“Perchè proprio un Fiore?” Domandò il Canonico.
“Forse perchè” rispose Aiellus “in quest'epoca nessuno più si cura dei fiori... si ammirano, si... se ne apprezza il profumo, il colore, anche la bellezza... qualcuno tenta anche di dare ad un dato fiore un significato... ma nulla più..”
In quel momento entrò Andros nella sala, interrompendo il loro discorsi.
I due si alzarono e salutarono il duca con un inchino.
“L'ho fatto di nuovo, maestro...” mormorò il giovane Taddeide “... ho di nuovo fatto quel sogno stanotte...”
Guisgard prese in braccio Talia e delicatamente la posò nel suo letto.
Le tolse prima una scarpa, poi l’altra.
Raccolse infine le gambe di lei e lasciò che le morbide e profumate lenzuola del letto avvolgessero il suo corpo.
Talia dormiva e respirava dolcemente.
Aveva le labbra solo appena schiuse e Guisgard restò a fissarla per un attimo che sembrò assomigliare all’eternità.
“Anima mia…” sussurrò lui, accarezzandole il volto “… starai sognando… e Dio solo Sa quanto vorrei essere il re di quei sogni…”
Un attimo dopo uscì dalla stanza e scese nel grande giardino del palazzo.
Fissava il paese sottostante alla cima del colle, mentre le sue luci andavano pian piano a spegnersi, come infinite lucciole che si perdono nella rugiada cromata del mattino nascente.
“Attendete l’alba, mio signore?” Arrivando alle sue spalle il vecchio guardiano.
“No…” sorridendo Guisgard “… mi basterebbe fissare la finestra della stanza di…” esitò “… di mia moglie…”
Il vecchio sorrise e si sedette accanto a lui.
“Si…” fissando anch’egli il cielo “… è molto bella… non mi meraviglio che l’abbiate scelta in moglie, milord…” rise “… ricordo ancora quel giovane Lancillotto che correva per il palazzo dei Taddei, gridando che non si sarebbe mai innamorato!”
Guisgard accennò un sorriso.
“Sapete…” mormorò il cavaliere “… io non credo di essermi innamorato… voglio dire… non ricordo quando mi sono innamorato di lei… so di amarla da quando ho memoria… forse l’ho amata infinite altre volte, in mille e più vite precedenti… non potrei, né saprei fare altro che amarla…” fissò il vecchio “… credete sia pazzo, vero?”
“Si, milord.” Annuì il vecchio. “Totalmente e senza alcun rimedio. Come tutti gli innamorati.” E rise di nuovo.
Poi, ad un tratto, si fece serio.
“Perché siete tornato, mio signore?” Domandò a Guisgard. “Lo state ancora cercando, vero?”
Guisgard lo fissò stupito.
“Mi riferisco al vostro sogno…” continuò il vecchio “… quello che vi ha spinto fino a Sygma… avete più fatto quel sogno, milord?”
Nella sua stanza, intanto, destati i suoi sensi dall’albeggiare, Talia si svegliò.
Guisgard
27-03-2012, 17.59.08
“La città dista circa nove miglia da qui...” rispose il falco a Cavaliere25 “... proseguendo su questo sentiero, non impiegheremo molto a raggiungerla...”
“Sono solo al mondo...” fece Tieste “... sebbene...” esitò, facendosi un po' rosso in volto “... sebbene vi è una fanciulla che amo...” e chinò il capo.
“E lo dici in questo modo?” Fissandolo il falco. “Dovresti essere felice, non triste.”
“E' che...” mormorò l'omone “... io non ho il coraggio di dichiararmi a lei...”
cavaliere25
27-03-2012, 18.12.45
come ???? dissi sorpreso voi non avete il coraggio di dichiararvi? continuai a dire non mi sembravate timido però quando volevate fare il duro se volete vi do una mano io che ne dite? e lo guardai sorridendo dentro di me pensai che uomo strano con me faceva il duro e quando è davanti a una donna si imbarazza
Guisgard
27-03-2012, 18.22.24
Altea si svegliò, ritrovandosi sola.
Ma solo apparentemente.
Davanti a lei, infatti, comparve una figura.
Era una bambina, vestita di stracci e col viso sporco di fumo.
Nelle manine, quasi cercando protezione, stringeva una bambola di pezza.
Tremava e fissava in silenzio la ragazza.
Altea
27-03-2012, 18.30.06
Mi alzai per andare alla ricerca di Fyellon, ad un tratto vidi una piccola ombra, mi fermai e mi avvicinai a una finestra e la luce debole del sole nascente mi presentò davanti una piccola bimba. Ella aveva misere vesti, e stringeva una piccola bambola..forse si era persa durante l'incendio? "Ti sei persa piccola?" le chiesi avvicinandomi lentamente "ma che bella bambola, è la tua amica preferita scommetto, come mai ti trovi qui sola?"
Talia
27-03-2012, 18.37.51
Aprii gli occhi, destata dai primi chiarori dell’aurora... non potevo vedere quella luce, ma potevo percepirla intorno a me, potevo percepire la sua tonalità aranciata e quei vaghi bagliori dorati...
Il letto era soffice e la coperta che mi copriva era calda e profumata, la scostai delicatamente e spostai le gambe verso il bordo.
Amavo l’aurora... era sempre stato il momento della giornata che preferivo: fin da piccola ero solita svegliarmi molto presto e sgusciare fuori dalla mia stanza per correre a vedere il sole sorgere tra quei mille bagliori e infinite tonalità... nero, blu, viola, lilla, rosa, rosso, arancio, giallo... e restavo là, con gli occhi spalancati per non perdere nessuna di quelle sfumature... e sorprendermi ogni volta che ne coglievo una nuova...
Non avrei visto l’aurora quella mattina, ma avrei comunque potuto darle il buongiorno...
Scesi dal letto, dunque, e feci qualche passo incerto verso la finestra, le mani tese avanti, i piedi che si muovevano lentamente...
Raggiunsi quindi la finestra, sfiorai il vetro con la punta delle dita, poi lo spinsi e lo aprii... l’aria era fresca e frizzante, una ventata leggera mi fece volare i capelli e portò a me il profumo di fiori lontani... un profumo familiare...
Sorrisi e lasciai che quel primo chiarore mi avvolgesse.
elisabeth
27-03-2012, 18.54.11
Gli schiaffi mi riempirono il volto in pieno e il rumore sembrava aver avvolto l'intera sala......." non azzardatevi piu' ad alzare un solo dito su di me e su mio figlio......infondo non sono stata meno sgualdrina di voi.....a me pero' ha portato un figlio.......che amo e a voi cosa e' rimasto ?....la vostra fredda e gelida corazza.........ma state attenta, nella vita le apparenze si pagano.."....Avevo voglia di strangolarla....ma c'erano gia' abbastanza morti....i conti sin potevano pareggiare in qualsiasi altro momento......" Siete riuniti in questa grande sala....per discutere cose che non conoscete..... Guxyo...voi dite che non esiste nulla, che la perdita o la vittoria sia imputata solo a voi stesso....che la vostra vita e' nelle vostre mani....e allora, di chi avete paura......questa guerra sara' combattuta uomo contro uomo, di cosa si discute......oltre di noi non esiste piu' nulla.....Ministro Berengario....voi pensate che io parli perche' il mio senno sia ormai perduto ?......io non conosco il vostro nemico......ma forse conosco le vostre coscienze......e se il vostro nemico fosse quello che e' la proiezione delle vostre anime......."........
Guisgard
27-03-2012, 19.19.26
Guisgard restò in silenzio e il vecchio, stranamente, non domandò altro.
“Forse dovreste riposare, milord…”
“Stanotte non credo riuscirò a chiudere occhio…” disse il cavaliere “… e comunque albeggia ormai…” fissando l’aurora.
“A quest’ora del mattino” sorridendo il vecchio “si fanno i sogni migliori… quelli che poi, al nostro risveglio, ricordiamo meglio…” si alzò “… io invece non sogno mai a quest’ora… sono troppo mattiniero…” rise “… vado a raccogliere delle frutta fresca… rammento benissimo ciò che comandate sempre ai vostri servitori… ossia frutta appena colta per la colazione di lady Chymela.” E andò via.
Gli apparvero distanze sconfinate, incommensurabili agli occhi e alla mente dell’uomo.
Eppure le copriva col solo sguardo del pensiero.
Viveva così in infinite e varie contrade, alcune cupe e austere, altre solenni, ma quasi tutte sconosciute.
Avvertì, poi, d’un tratto tutte le sensazioni che attraversano l’animo umano, nel turbinio delle passioni, degli stati d’animo e delle sensazioni.
Nella sua mente correva il ricordo e il pensiero, costante, della sua amata.
Forte avvertì la separazione, il distacco e la ricerca per ritrovarla.
Diverse figure lo affiancarono, ma a nessuno rivolse domande circa la sua amata.
Eppure non smise di cercarla.
Raggiunse così una boscaglia, disegnata dal chiarore di un’alba attesa dopo un lungo sentiero fatto di stelle sconosciute.
Attraversò quel luogo fino a ritrovarsi ai piedi di una collina che sentì familiare.
E su un pendio, racchiuso da un basso muretto di mattoni policromi, raggiunse un Giardino.
Un cancello dorato ne segnava l’ingresso e attraversatolo percepì subito una luce diversa da quella naturale.
La luce illuminava i getti di varie fontane che spruzzavano la loro acqua in innumerevoli gocce che divenivano poi scintille, quando la luce le attraversava.
L’acqua fuoriusciva con forza dalle fontane, eppure un silenzio sacro dominava in quel Giardino.
Si avvicinò allora ad una delle fontane e si specchiò tra bagliori fluttuanti che ondeggiavano in cromatismi senza fine.
Si bagnò il volto e le braccia, ridestandosi da quel suo viaggio.
Si voltò poi e guardò, come avesse una nuova vista, il Giardino attorno a sé.
Tutto era meraviglioso e gli infiniti colori di quel luogo sembravano perdersi nell’assoluta bellezza che avvolgeva ogni cosa.
Ma più di tutto, lo colpì un Fiore.
Era di un colore sconosciuto e indefinito, con riflessi vivi, che mutavano ad ogni istante e variopinte nervature ne disegnavano l’immagine racchiusa nelle lucenti foglie, senza, tuttavia, rendendo possibile una sua contemplazione come possiamo immaginare noi uomini.
Il Fiore cresceva in quel Giardino, eppure si elevava al di sopra di tutto il resto.
Attorno crescevano infiniti altri fiori, di tutti i colori conosciuti, che inebriavano l’aria con i loro profumi.
Eppure, per quanto meravigliosi, tutti quei fiori si inchinavano al Fiore che cresceva al centro del Giardino.
Lui allora si avvicinò e cercò di vederlo da vicino.
Scorse tra i suoi infiniti petali e gli sembrò di vedere qualcosa...
L’alba.
Guisgard si svegliò quando ormai il Sole aveva lasciato l’Oriente.
Aveva dormito solo per pochi momenti, sufficienti però per quel misterioso sogno.
Nella sua stanza, nel frattempo, Talia era ormai sveglia.
Aveva trovato e sentito l’aurora col solo tocco dei suoi sensi.
Ad un tratto qualcuno bussò e la porta si aprì.
La ragazza avvertì diversi passi, come se alcune persone fossero entrate.
Sentì il rumore dei vassoi posarsi sui tavolini.
Poi, pian piano, quelle persone lasciarono la stanza.
“Ben sveglia, milady.” Disse il vecchio guardiano. “Ho qui della frutta appena colta per la vostra colazione.” E mostrò un lieve inchino.
http://nd01.jxs.cz/200/046/dd107c2ff1_33346005_o2.jpg
Guisgard
27-03-2012, 19.23.53
La bambina fissò Altea e per alcuni istanti non rispose niente.
Poi, ad un tratto, si avvicinò alla ragazza.
“Loro…” mormorò “… sono stati loro… hanno distrutto la mia casa e molte altre intorno… tutti scappavano via… ed io mi sono persa… ma non ho paura… tanto so che moriremo tutti… loro ci uccideranno e distruggeranno la città…”
In quel momento tornò Fyellon.
“Ah, siete sveglia, milady.” Disse ad Altea. “Ma chi è questa bambina?”
Guisgard
27-03-2012, 19.39.33
Berengario chinò il capo e sorrise lievemente.
“Vedete, milady…” fissando Elisabeth “… la vostra eloquenza è molto efficace, peccato però che trattare un argomento sconosciuto è sempre rischioso… e inutile… la guerra non è uomo contro uomo… né i nostri nemici sono proiezioni delle nostre anime… e sapete perché?”
Un silenzio calò intorno a loro.
“Semplice…” continuò Berengario “… perché i nostri nemici non hanno nulla di umano… non hanno anima…”
“In verità conosciamo poco di loro…” intervenne Kojo “… chi sono veramente? Da dove vengono? E’ ovvio che cercano qualcosa… ma cosa? Forse le ricchezze di Tylesia? Forse il trono? No…” scuotendo il capo “… troppe domande per i miei gusti… troppe domande…”
“Troppe domande” prendendo la parola Guxyo “e una sola risposta… e cioè l’unica cosa che conosciamo veramente dei nostri nemici… il nome… il loro nome… il nome con cui si fanno chiamare…” e fissò Berengario.
“Si…” annuì questi “… il loro nome… La Lacrima di Cristo…”
Altea
27-03-2012, 19.44.03
La bambina non parlava, capivo...ero una sconosciuta e leggevo nei suoi occhi la inquietudine, le accarezzai i lunghi capelli ondulati per rassicurarla. Ella inizò a parlare, non capivo le parole..chi erano coloro che avevano fatto del male a lei e alla gente?
Ad un tratto fui destata da una voce familiare...Fyellon.
Gli feci cenno di avvicinarsi piano alla bimba "Non conosco questa bimba, mi sono destata dal sonno e l'ho trovata qui sola...non possiamo lasciarla qui. Stava parlando di ciò che è successo a lei e alla gente, hanno distrutto la sua casa e tutti se ne scapparono lasciandola sola." Poi mi avvicinai a lui e sottovoce dissi "Dice che moriremo tutti...che non ha paura...forse si riferisce a questi fantomatici nemici..forse lei li ha visti?"
Guisgard
27-03-2012, 19.53.32
Lilith si avvicinò alla donna e quella alzò i suoi occhi disperati su di lei.
“Sono meschina e maledetta...” in lacrime “... sono solo causa di astio, dolore e morte... andate via, vi supplico... sono condannata dalle mie colpe...”
“Nessuno nasce sono una simile stella, milady.” Avvicinandosi a lei anche Redentos. “Confidateci le vostre pene e tenteremo di aiutarvi.”
“Vedete” cominciò a raccontare la donna “sono una baronessa... un giorno due valenti cavalieri cominciarono a corteggiarmi e alla fine decisero di contendersi il mio cuore in un duello... essendo però i duelli vietati nella nostra città, soprattutto quelli per amore, i due cavalieri si sono dati appuntamento in questa selva... io ho cercato di raggiungerli, ma senza frutto... ora tremo al pensiero di ciò che può succedere... non voglio avere il loro sangue sulla mia coscienza...”
elisabeth
27-03-2012, 20.01.23
Mi trovavo al di la' della tavola dove si trovavano i Cavalieri che avrebbero docuto salvare Tylesia......ero al centro della sala....dovevo stare attenta a quel che dicevo....ma poco mi importava.....il silenzio era rotto e le parole uscivano dalla mia bocca...quasi fossero un fiume in piena...." Berengario...se il vostro nemico non ha anima...sara' il demonio ad animarli, ma voi non credete e quindi per voi non esiste il demonio.......Guxyo....voi conoscete il loro nome La lacrima di Cristo............chi oserebbe chiamarsi in questo modo profanando il nome di Cristo..........Ho la sensazione che conoscete il motivo per cui siete stati attaccati...perche' non e' la prima volta che questo accade.........il terrore si legge nei vostri occhi........Lady Shoyo.....avete voglia di combattere il demonio ?....la violenza non vi manca......spero che non vi manchi anche l'acume...".......un brivido attraverso' la mia schiena e lamenti lontani invasero il mio cuore......
Talia
27-03-2012, 20.03.24
Bussarono alla porta ed io, voltando le spalle alla finestra, tornai a fronteggiare la stanza...
Sentii passi di molte persone e rumore di vassoi e piatti, e mi stupii non poco... ed allora, del tutto inaspettatamente, fui invasa da una curiosa ed inedita sensazione...
“Ben sveglia, milady.” Disse il vecchio guardiano. “Ho qui della frutta appena colta per la vostra colazione.” E mostrò un lieve inchino.
“Frutta appena colta...” mormorai con un piccolo sorriso, tentando di mettere da parte quel tumulto di sensazioni e domande che mi assalivano “Deliziosa! Siete ben prezioso, amico mio!”
Feci qualche incerto passo verso il centro della stanza... trovai una sedia e mi accomodai...
“Ma attenderò Sua Signoria per la colazione!” soggiunsi “Volete essere così gentile da andare a chiamarlo, vi prego?”
Guisgard
27-03-2012, 20.23.44
Il vecchio sorrise ed annuì a quelle parole di Talia.
Uscì allora dalla stanza e raggiunse il giardino, dove si trovava ancora Guisgard.
Questi passeggiava verso il piazzale su cui dominava il Belvedere, fino a scorgere una stradina che conduceva verso una fabbrica retrostante l’aristocratico complesso.
Sentì delle voci e incuriosito fu tentato di seguirle.
Ma proprio in quel momento qualcuno lo chiamò.
Era il vecchio e poco distante lo invitò a raggiungere sua moglie per la colazione.
Guisgard allora corse in camera da Talia.
Aprì la porta e trovò la ragazza ad aspettarlo.
“Mi perdoni se ti ho fatto aspettare?” Avvicinandosi a lei. “Ma ho cercato un fiore degno del tuo risveglio…” e posò nella mano di lei una rossa di colore perlato “… ho tolto tutte le spine… non ti pungerà...”
Sedette allora con lei e sbucciò la frutta per la loro colazione.
“Sai…” sorridendole “… non credo siamo gli unici a vivere quassù… prima ho sentito delle voci… provenivano dalla fabbrica adiacente al muretto dello spiazzo… è da tanto che non vediamo nessuno… ti va di andarci insieme?”
Talia
27-03-2012, 21.01.49
Aprì la porta e trovò la ragazza ad aspettarlo.
“Mi perdoni se ti ho fatto aspettare?” Avvicinandosi a lei. “Ma ho cercato un fiore degno del tuo risveglio…” e posò nella mano di lei una rossa di colore perlato “… ho tolto tutte le spine… non ti pungerà...”
Sedette allora con lei e sbucciò la frutta per la loro colazione.
“Sai…” sorridendole “… non credo siamo gli unici a vivere quassù… prima ho sentito delle voci… provenivano dalla fabbrica adiacente al muretto dello spiazzo… è da tanto che non vediamo nessuno… ti va di andarci insieme?”
Sfiorai con la punta delle dita la rosa che Guisgard mi aveva messo tra le mani e sorrisi...
“E’ bellissima!” mormorai...
Poi quella sua affermazione... aveva udito delle voci...
Presi uno spicchio di mela ed iniziai a mordicchiarlo lentamente, come ero solita fare mentre riflettevo...
Voci...
Ed io avevo udito dei passi, poco prima... proprio lì, in quella stanza...
E poi quella sensazione che avevo provato... strana, davvero strana sensazione...
Riflettevo...
“Hai udito delle voci...” mormorai ad un tratto “Ma hai... insomma... hai visto qualcuno?”
La domanda suonava strana, lo sapevo... così sorrisi.
“Va bene!” dissi, finendo di mangiare e alzandomi “Andiamo a vedere!”
Daniel
27-03-2012, 21.03.57
Sentii Giada vibrare ..
<<Non so di cosastate parlando ma io non ho paura di niente... Mi dite si cosa state parlando? >>
Guisgard
27-03-2012, 21.14.36
Tieste sorrise a quelle parole di Cavaliere25.
“Davvero faresti questo per me?” Incredulo l’omone. “Mi aiuterai a conquistare la mia bella?”
“Però dovrai darti una mossa, amico mio!” Svolazzando intorno a loro il falco. “Non puoi mica aver paura di una ragazza! Dove si trova la tua bella?”
“A Tylesia!” Rispose Tieste.
“Allora abbiamo un motivo in più per arrivarci!” Esclamò il falco.
cavaliere25
27-03-2012, 21.45.47
certo che ti aiuterò dissi guardando l'omone però anche tu dovrai fare del tuo meglio per conquistarla la tua bella appena arriveremo cercheremo un posto da passare la notte e poi rifletteremo su il da farsi
Lilith
27-03-2012, 22.51.54
Quando riuscii a vedere i suoi occhi capii che avevo davvero già visto la donna da qualche parte.... eppure non ricordavo nessun incontro con lei...
Quando raccontò la sua disavventura, io restai molto perplessa... "Perchè vi ponete così tanti problemi? Sposate semplicemente l'uomo che amate e non avverranno spargimenti di sangue!" dissi io, con decisione, sperando di essere appoggiata dai cavalieri. Eppure, loro mi guardavano allibiti e sconcertati. mi chiesi che cosa avevo detto di sbagliato.
Guisgard
28-03-2012, 01.38.29
A quelle parole di Elisabeth, seguirono poi momenti di silenzio.
“Ignoriamo il perché assediano Tylesia…” mormorò Berengario “… sappiamo solo che non se ne andranno…”
La cena proseguì avvolta in una cupa atmosfera.
Poi, finita, la stanza cominciò a svuotarsi.
Un servo mostrò ad Elisabeth la sua stanza.
E appena la donna restò sola, qualcuno bussò alla sua porta.
“La cena è stata di sicuro poco piacevole…” entrando Kojo “… e l’aria serena ci ha regalato una splendida sera… non vedo perché chiudere in questo modo la giornata… venite con me per una passeggiata nel parco, milady?”
Guisgard
28-03-2012, 01.43.00
Fyellon ascoltò Altea e poi si chinò verso la bambina.
“Ciao…” sorridendole “… sai, da piccolo avevo un pupazzo di legno ed era il mio migliore amico… gli rivelavo ogni mio segreto… ma anche le mie paure… perché se si divide con qualcuno ciò che ci spaventa, poi fa meno paura, sai?” Accarezzò la piccola. “Ti va di dirmi chi è che ci ucciderà? Tu conosci chi sono?”
La bambina annuì.
“Chi vuole ucciderci, piccola?” Fissandola Fyellon.
“I demoni…” rispose con un filo di voce lei.
Fyellon allora si alzò e guardò Altea.
"Io non ho mai creduto all'esistenza di demoni..." mormorò "... troppe volte con questo nome si vogliono solo coprire le miserie e le debolezze umane... voglio uscire da questa città e capire chi davvero la sta assediando... venite con me, milady?"
La bambina, nel frattempo, scappò via, svanendo nella stessa maniera in cui era apparsa.
Guisgard
28-03-2012, 01.52.03
Il Falco, Cavaliere25 e Tieste, così, ripresero il cammino.
Giunsero verso le prime ore del mattino a Tylesia.
Le porte erano state aperte e la città, già pullulante della sua vivace e laboriosa umanità, si era destata al nuovo giorno.
“Meglio trovare subito un posto dove poter mangiare e riposare.” Fece il falco. “Il viaggio è stato lungo.”
“Ben detto, falchetto!” Esclamò Tieste.
“Non chiamarmi falchetto!” Sbottò l'uccello.
“Beh, in verità non conosco il tuo nome...”
“Mi chiamo Alberico!” Disse il falco.
“Sembra il nome di un monaco o di un filosofo!” Ridendo Tieste.
“E infatti sono un filosofo, razza di troglodita che non sei altro!” E svolazzò sull'insegna di una locanda.
“Ehi, ha già trovato un posto dove poter mangiare!” Indicò Tieste a Cavaliere25.
Guisgard
28-03-2012, 02.04.52
A quelle parole di Lilith, Redentos la fissò.
“Non credo sia tanto semplice, ragazza mia...” disse “... se quei cavalieri sono innamorati, difficilmente uno dei due accetterà di essere stato respinto...”
La donna, sempre in lacrime, annuì.
“Tuttavia” continuò il cavaliere “Lilith ha ragione... dovete scegliere fra i due a chi donare il vostro cuore, milady...”
“Temo si ora di riprendere il cammino, milord...” fece il Avid il nano.
Redentos annuì e dopo aver salutato la dama, augurandole felicità e salute, diede ordine ai suoi di ripartire.
Poco dopo giunsero in uno spiazzo irregolare.
Qui, due cavalieri duellavano con una ferocia non comune.
“Cavalieri, fermatevi!” Gridò Redentos.
Ma i due contendenti non prestarono attenzione a quelle sue parole.
“Cavalieri, in nome della cavalleria, basta vi dico!” Urlò Redentos.
“Cosa volete?” Voltandosi uno dei due. “Non vedete che regoliamo una questione in singolar tenzone?”
“Si, non intromettetevi!” Fece l'altro.
E ripresero il duello.
Redentos allora disse ai suoi compagni di ripartire.
Proseguirono oltre, fino a quando, poco dopo, si ritrovarono di nuovo nello stesso punto, ossia in quello spiazzo irregolare.
“Abbiamo girato in cerchio forse?” Domandò Jovinus il monaco.
“Temo di si...” guardandosi intorno Redentos.
“Guardate lì...” indicò Avid.
Poco distanti c'erano due corpi senza vita.
Erano i due cavalieri che fino a poco fa duellavano per il cuore della baronessa.
Guisgard
28-03-2012, 02.25.30
Talia apparì pensierosa, assorta da chissà quali meditazioni.
Guisgard la osservò, ma attribuì il tutto alle visioni avute dalla ragazza.
Il cavaliere riteneva, infatti, quel luogo come intriso di strane e mistiche reminiscenze, frutto e residuo di un tempo lontano e ancora imprigionato in quel palazzo.
Tuttavia l'espressione assunta da Talia, quando Guisgard le raccontò della fabbrica, durante la colazione, lo turbò in qualche modo.
“Ti fa paura andarci?” Sorridendo Talia.
“Non dire sciocchezze...” restando ad occhi chiusi lui e braccia incrociate dietro la testa.
“Dicono che in quella vecchia villa” fece lei “ci siano i fantasmi... è per questo che non vuoi andarci, vero?”
“Non ho paura di niente io!” Sbottò Guisgard.
“Il maestro dice che non bisogna andarci...”
“Ed è per questo che ti fa gola andarci, vero?”
“No...” mormorò lei “... sono solo curiosa... in verità non credo sia infestata come dicono... lo chiederò a Fyellon...” e lanciò uno sguardo a Guisgard.
Lui aprì finalmente gli occhi e la fissò.
“Lui mi accompagnerà...” continuò lei “... così non ti incomoderò più...”
Guisgard, all'ombra di quell'albero fino a quel momento, si alzò di scatto.
“Ti ci porterò io...” avvicinandosi a lei.
“Non devi sentirti obbligato...” sorridendo lei.
“Ci andremo insieme...” con uno sguardo serio lui.
Talia annuì.
Raggiunsero la vecchia villa nel pomeriggio.
“Ho visto qualcosa...” fermandosi poco prima della soglia Talia “... là... da quella finestra...”
“Non lasciarti suggestionare...” voltandosi verso di lei Guisgard “... gli spettri non appaiono alla luce del Sole...”
“Infatti non credo fosse uno spettro...” sempre immobile lei “... ma un topo...”
“Un topo?” Fermandosi di colpo Guisgard. “Accidenti... proprio un topo dovevo trovarci qui...” mormorò.
“Preferivi gli spettri, forse?” Fece Talia.
“Sinceramente si...” rispose Guisgard “... almeno gli spettri non mi fanno schifo...”
E Talia rise.
Attraversarono il grande spiazzo che guardava verso il paese di San Leuciano, fino a raggiungere il muro che dava verso la fabbrica.
L'edificio sorgeva sul lato orientale del palazzo del Belvedere e guardava verso le colline che racchiudevano da Meridione il centro abitato di San Leuciano.
I fianchi del colle del Belvedere salivano ripidi fino a racchiudere quella fabbrica come in una sorta di cerchio magico, fatto di pietre, rovi ed eriche in fiore.
Si respirava una strana atmosfera, fatta di solitudine e malinconia.
Guisgard e Talia giunsero così davanti al cancelletto che dava all'interno.
Per un istante, a Talia parve di udire delle voci.
Come le risa di bambini che correvano via.
Ma fu solo un attimo, per poi perdersi il tutto nel sibilo del vento che lambiva il colle del Belvedere.
Guisgard
28-03-2012, 02.34.44
A quelle parole di Daniel, i tre ragazzi lo fissarono.
“Venite con noi a casa...” disse il più grande “... conoscerete nostro padre e lui vi racconterà tutto.”
I tre ragazzi, così, condussero Daniel a casa loro.
Si trattava di una piccola abitazione nel cuore della selva.
I quattro entrarono in casa e chiamarono loro padre, senza però ricevere risposta.
“Forse sarà uscito a prendere la legna per il camino...” fece il maggiore dei tre “... ma voi riposatevi pure, cavaliere...” rivolgendosi a Daniel “... intanto io e i miei fratelli vi prepareremo qualcosa di caldo...”
elisabeth
28-03-2012, 10.04.21
Li vidi finire la loro cena, non riuscii a toccare nulla, c'erano in me sensazioni contrastanti, disagio...tensione...paura, tutto cio' che a l'uomo appare sconosciuto suscita paura.
Restai in silenzio guardando ognuno di loro in volto, sembravano assorti nei loro pensieri, il sielnzio era solo interrotto dai colpi dei cucchiai nei loro piatti....bicchieri posati con piu' forza sul tavolo...magari a manifestare la sconfitta del momento........Tylesia stava vivendo il suo cambiamento..ognuno di loro avrebbe cambiato il suo pensiero.....a fine cena Fui accompagnata nella mia stanza......fu solo li' che sedendomi sul letto riusci' a fare uscire tutta la tensione che avevo in corpo....sentivo ancora le guance bruciarmi,e non sapevo se fossero di piu' le mie guance o il mio orgoglio che avevano subito di quell'affronto......pensava di aver risolto cosi' la sua presunzione povera Shoyo...fui distolta dai miei pensieri, qualcuno bussava alla mia porta.....Kojo....appena lo vidi..mi torno' in mente il suo ultimo modo di salutarmi, ma cosa strana mi invito' ad una passeggiata....." Si e' una bellissima serata.....devo dire un po' pesante la giornata.....ma la natura ci ha graziati, madonna luna ci ha regalato la sua limpida presenza.........potrebbe essere l'ultima notte di pace a Tylesia.....credo che una passeggiata con voi non mi fara' male........fatemi prendere il mantello e andiamo a sentire la fragranza di quei fiori che la notte non si schiudono......"......cosi' coprii le mie spalle e misi il mio braccio sotto quello di Kojo.......l'aria era maestosamente limpida e profumata.....il rumore dell'acqua delle fontane diventava musica al nostro passare....."....ditemi una cosa Kojo......tutto questo potrebbe essere opera dell'uomo ?...".....
Altea
28-03-2012, 12.44.40
Fyellon si avvicinò con dolcezza alla bimba, e cercò di carpire da lei quello che era successo ma soprattutto chi erano i nemici di Tylesia....I demoni...ella rispose.
Fyellon si alzò di scattò e mi guardò, egli era incredulo, non credeva potessero esistere..."Fyellon, voi non credete nella Bontà Divina, negli Angeli che ci proteggono...?? e per contro vi sono i Demoni che vogliono farci del male..certo i demoni sono anche i problemi della giornata, le sventure, le guerre e le carestie...Volete andare oltre le mura della Città? Dicono che laggiù vi sono i nemici di Tylesia...si vi seguirò, ma dobbiamo essere cauti, noi due soli potremmo fare ben poco contro tutto questo."
Mi voltai verso la bimba, era sparita, la cercai ovunque nella stanza ma...nulla...come apparve ella svanì come un essere di Luce.
Parsifal25
28-03-2012, 13.24.26
Il viaggio intrapreso mi sta maturando..... non ho espresso alcun parere o parola durante il cammino perchè preferivo riflettere sul perchè ho scelto tale via: la rocerca di Tylesia, l'incontro con Avid, il terribile naufragio che costò la vita ad un carissimo amico di Jovinus.....
Il non riuscire a salvarlo mi aveva reso silenzioso, mi ricordava ciò che non sono riuscito a fare con il Maestro Caradill, forse era troppo per me.
Il cammino proseguiva e durante il nostro vagare abbiamo incontratro Lilith, una ragazza alla ricerca della Pietra la quale con essa avrebbe salvato il suo villaggio, mi ricorda me. Durante il nostro primo incontro alcuna parola proferì, ma il suo sguardo fisso sul mio mi scosse, una nuova vita stava per prender strada........, almeno così credevo.
Le campane divenivano sempre più pressanti e possenti sentivo il loro peso nella mia anima e sul Longinius. Ero spaventato, per la prima volta non sapevo come agire tanto che nell'incontrare una dama che si disperava per amore non seppi aiutarla; incontrammo due cavalieri e passammo oltre non riuscendo ad intervenire per salvarli.....mi volsi verso Belfagor e notaì che anche lui stava perdendo vigore e vivacità.
"Che cosa sto facendo" dissi tra me.
"Dove sei finito Parsifal....... torna in te...."
Chiusi gli occhi per non vedere e all'improvviso mi apparve in visione il Maestro Caradill, mio Padre.
"Parsifal, figlio mio, che ti succede? Che fine ha fatto il tuo ardore.... hai dimenticato la promessa e il tuo scopo.... non sei altro che un bambino."
"Maestro, che dite..... non ho dimenticato.... e paura. Non sono riuscito a salvar nessuno. Posso mai definirmi degno del Sacro Ordine che servo?."
"Allora.... periraì come gli altri che non hai salvato".... il Maestro sguainò la spada e mi trafisse.
"Maestro...... perchèèèèè!!!!!!!!" urlaì ferocemente. E svennì.
Lilith
28-03-2012, 15.25.09
Io guardai quella scena raccapricciante inorridita. C'era una parte di me che pensava che quella fosse la giusta punizione per la loro cattiveria, ma cercai di non far trasparire questo mio pensiero, perchè non volevo che i cavalieri non fossero d'accordo con me. Mi avvicinai ai cadaveri, lasciando gli uomini alle mie spalle. appoggiai l'orecchio al loro petto per controllare che fossero davvero morti, poi guardai le ferite per capire come fosse avvenuta la loro morte. Avevano entrambi profonde piaghe all'altezza del petto e dell'addome.
"Penso siano stati uccisi da una spada. Una spada molto affilata e robusta. Non avevo mai visto ferite così profonde" dissi io, mentre gli uomini si avvicinavano.
Talia
28-03-2012, 16.57.20
Uscimmo dall’edificio e ci avviammo verso la fabbrica.
Io stringevo la mano di Guisgard e lasciavo che fosse lui a condurmi... camminavamo nel sole, l’aria della prima mattina era fresca e limpida, ed un leggero vento sembrava quasi sospingerci.
E, camminando in silenzio, stranamente, un ricordo mi attraversò la mente... un ricordo lontano che giunse inatteso, come sospinto da quel delicato vento...
Sorrisi appena a quel ricordo... sorrisi tra me nel rivederci, bambini, sgattaiolare verso la vecchia villa ed intrufolarci nel parco, poi nella casa... non avevamo trovato assolutamente niente là quel giorno lontano, niente di interessante né di misterioso... però io non avevo più dimenticato l’espressione di sollievo che si era dipinta sul volto di Guisgard per un attimo, nell’istante preciso in cui gli annunciai che era tardi e che saremmo dovuti tornare subito al Casale. Quel giorno avevo, infatti, scoperto che anche lui aveva qualcosa che lo spaventava, dopotutto... lo spaventava ciò che non poteva vedere e sentire, ciò che non poteva controllare, ciò che non poteva affrontare di petto...
Io ero diversa. Io non avevo mai avuto paura di affrontare l’ignoto... al contrario, talvolta era proprio ciò che vedevo e sentivo a spaventarmi di più.
Poi, all’improvviso, accadde qualcosa... qualcosa che mi distolse da quei pensieri...
Per un istante, a Talia parve di udire delle voci.
Come le risa di bambini che correvano via.
Ma fu solo un attimo, per poi perdersi il tutto nel sibilo del vento che lambiva il colle del Belvedere.
Socchiusi gli occhi, mentre la mia mano libera si stringeva intorno all’asta del basso cancello... voltai la testa e tentai di seguire con la mente quelle risa... ma fu un attimo appena, poi svanirono...
“Va bene...” dissi allora, spingendo lentamente il cancello che si aprì con un cigolio “Andiamo!”
Feci appena qualche passo, poi cercai la mano di Guisgard e, trovandola, intrecciai la mia alla sua...
“Dimmi che cosa vedi...” sussurrai.
Guisgard
28-03-2012, 18.47.11
Elisabeth e Kojo scesero così nel parco del palazzo reale.
La sera era silenziosa e serena e le fragranze dei primi alberi in fiore inebriavano ancora l'aria.
Le luci della città risalivano oltre le mura del palazzo, stagliandosi nel cielo notturno in una danza di colori che giungeva poi ad assumere il bagliore di un unico e variopinto alone.
Piccoli viali alberati e racchiusi da cespugli verdeggianti tagliavano con rigoroso ordine geometrico il parco, tracciando piccoli corsi che si congiungevano tutti nella piazzetta centrale, dove dominava una grande fontana dai superbi giochi d'acqua.
In questo rassicurante scenario di classicheggianti fattezze passeggiavano la dama e il cavaliere, persi nel vuoto splendore di quel luogo che pareva ignorare la tragedia che stava vivendo Tylesia.
“Volete forse convincermi” sorridendo Kojo “che esiste da qualche parte un dio che ha forgiato il firmamento e il mondo sottostante? Un dio che ha innalzato le cattedrali e le torri di questa superba città? E sia, voglio credervi, milady... ma dov'è ora? Perchè resta in silenzio mentre tutto è minacciato dal male? Perchè resta impassibile davanti al marmi scalfiti dai nemici di Tylesia? Non ode il pianto di questa gente? Volge forse il viso altrove davanti al loro lutto?” Guardò la bellezza del parco. “Se avete anche una sola risposta ad una di queste domande, non sprecatela per me... serbatela per questa gente... quando ci chiederanno il perchè delle loro sciagure... io sono solo un cavaliere e sono pagato per difendere questa città. E lo farò con tutte le mie forze... e se ci riuscirò, voglio essere ringraziato da tutti, osannato come un liberatore... non dividerò il mio successo con nessun altro... neanche con un dio...” si fermò e guardò la donna degli occhi “... io non amo dividere niente con nessuno... niente...” e stringendo a sé la donna, la baciò con impeto.
cavaliere25
28-03-2012, 18.50.03
si ho visto proviamo ad entrare e vediamo che posto è se ci piace resteremo a passare la notte e a rifocillarci lo stomaco dissi guardando i due compagni di viaggio
Guisgard
28-03-2012, 19.04.54
“Non credo in queste cose, milady...” disse Fyellon ad Altea “... e non credo siano esseri soprannaturali quelli che stanno assediando questa città...” abbozzò un sorriso “... e credetemi, l'uomo è capace di compiere atti ben malvagi, da fare invidia anche ai demoni di cui favoleggia la Chiesa.”
Il cavaliere scrutò allora la strada da una delle finestre.
“Non vedo più soldati in giro...” mormorò “... del resto hanno ben altri problemi che mettersi a dare la caccia a me...” si voltò verso Altea “... si, milady... lasceremo questa città...” sorrise nuovamente “... infondo sono un idealista... un inguaribile idealista... smascherando i misteriosi nemici di Tylesia, non solo salveremo il popolo, ma forse aggiungeremo un piccolo tassello alla lotta che studiosi e filosofi hanno intrapreso per combattere la superstizione con cui la Fede Cattolica tiene in scacco la libertà dell'uomo...”
Uscirono allora dalle terme e ben coperti dai loro mantelli si avviarono verso la porta della città.
Qui vi erano alcune guardie che controllavano tutti coloro che entravano ed uscivano da Tylesia.
E appena Fyellon e Altea si avvicinarono alla grande porta, uno dei soldati li fermò.
“Dove siete diretti?”
“Siamo due novelli sposi, signore.” Sorridendo Fyellon. “E voglio portare mia moglie a vedere qualche bel posto... voi capite, no? Una degna Luna di Miele!”
“Avete scelto un bel momento per sposarvi...” avvicinandosi un altro di quei soldati “... c'è la guerra... e poi trovo curioso che decidiate di lasciare Tylesia proprio ora... non temete di incontrare i nostri nemici?”
“In verità...” fece Fyellon.
“Silenzio.” Lo interruppe il soldato. “Rispondetemi voi, milady...” rivolgendosi ad Altea.
Guisgard
28-03-2012, 19.16.56
Lilith si avvicinò ai due cavalieri morti, cercando di comprendere la causa della loro morte.
“Amor condusse loro ad atroce morte,
poiché impeto e passione in lor fu forte.
Misera e ria piangerà ella per la tenzone,
di questa fatal furia di color senza ragione.”
La ragazza udì nel vento questi enigmatici versi.
Un momento dopo, Redentos e gli altri le si avvicinarono.
“Credo siano morti” disse il cavaliere, controllando le ferite sui due cadaveri “trafitti dalle loro stesse spade...”
In quello stesso istante si udì un sordo tonfo.
Parsifal giaceva a terra senza conoscenza.
Redentos lo prese e lo adagiò presso un cespuglio.
“Sembra abbia perso i sensi...” fece il cavaliere “... qualcuno di voi conosce un modo per rianimarlo?” Fissando Jovinus, Lilith e Avid il nano.
Guisgard
28-03-2012, 19.24.55
Così, Cavaliere25, Tieste e il falco entrarono in quella locanda.
Subito il locandiere si avvicinò e assegnò loro un tavolo.
Il falco si appollaiò su una delle sedie.
“Questo uccello, per quanto bello, non può restare qui.” Disse il locandiere. “Rischia di spaventare i clienti.”
“Non abbiate paura, questo non è un falco come tutti gli altri!” Esclamò Tieste.
“Davvero?” Fissandolo il locandiere. “E in cosa differisce?”
“Dal fatto che questo falco parla!”
“Volete prendermi in giro?”
“Affatto!” Sorridente Tieste. “Volete scommettere?”
“Perchè no...”
“Scommettiamo un pasto e una stanza?”
“E se invece vinco io?” Chiese il locandiere.
“Non so, dite voi...”
“Mi farete da sguatteri per tre giorni!”
“Andata!” Ridendo Tieste.
Lilith
28-03-2012, 19.27.45
"Ortiche selvatiche bollite... e petali di margherite e di rose schiacciati" dissi io, senza pensare "devono...devono essere uniti e bagnati con acqua bollente. L'impacco va messo sulla fronte."
I cavalieri sembravano stupiti, ma io non ci feci molto caso... ormai sapevo a memoria decine, forse centinaia, di cure e medicine da preparare con le erbe, anche se spesso utilizzavo alcuni incantesimi, che facilitavano la guarigione.
Iniziai subito a setacciare il sottobosco. Mentre cercavo in un prato l'ortica, ripensai alle parole che udii nel vento... Chissà se erano state frutto della mia fantasia o se c'era, da qualche parte, qualcuno che voleva comunicarmi qualcosa?
Altea
28-03-2012, 19.30.04
Ascoltai le parole di Fyellon..."Sapete per i vostri ideali, Fyellon, penso che voi potreste essere a vostro agio tra i Cavalieri del Tulipano...ma vi lascio alle vostre convizioni ideologiche, convenendo comunque che la Chiesa ha mobilitato il popolo in antiche superstizioni che dovrebbero essere sfatate". In fretta indossammo i nostri mantelli, camminavamo per la strada che portava alle porte, ero un pò titubante, per via delle guardie, fu difficile entrare a Tylesia, se ben ricordassi...come si poteva uscirne??
E proprio mentre ero persa in questi pensieri giungemmo alle porte ben blindate e sorvegliate dalle guardie, le quali iniziarono a porci delle domande. Fyellon mostrava sicurezza...accennai un leggero sorriso...da cugina ero passata a...novella sposa. Quando a bruciapelo una guardia mi pose una domanda in modo arrogante..."Io..vedete cavaliere, non capisco come a Voi possa tanto interessare la nostra vita, mi sembra sia normale che io e..il mio consorte..abbiamo deciso di unirci in matrimonio. D'altronde la Regina in persona benedisse la nostra unione..." deglutii e mostrai un anello che trovai nella stanza e recava il simbolo della corona della Regina di Tylesia.
Guisgard
28-03-2012, 20.00.51
A quelle parole di Lilith, Redentos annuì e incaricò il nano Avid di accompagnare la ragazza per cercare l'occorrente per quell'impacco.
“Che strani ingredienti...” mormorò il nano mentre aiutava Lilith a cercare nella selva “... così curate i malanni nel vostro villaggio?”
Ma proprio in quel momento, di nuovo alla giovane alchimista sembrò di udire qualcosa:
“Amor ristagna amaro nella Ragione
e sterile muore come un'inutile illusione.
Diletta e ispirata è la mano mia che scrive,
suona, canta e parla d'Amor, ma non lo vive!”
Un attimo dopo vi era solo il vento.
Guisgard
28-03-2012, 20.07.27
“Bello davvero...” disse il soldato osservando l'anello di Altea “... qui però siamo noi che facciamo le domande, milady... e ci interessa tantissimo ciò che accade al popolo, soprattutto quando non comprendiamo i motivi che spingono qualcuno ad abbandonare la città, quando invece tutti gli altri se ne stanno ben al riparo tra le sue mura... dunque vi chiedo ancora, milady... non temete di incontrare i nostri nemici uscendo da Tylesia?”
Fyellon fissò il soldato e poi Altea.
Era nervoso e lentamente cominciò a far scivolare la mano sull'elsa della sua spada sotto il mantello.
Tutto ora dipendeva dalla risposta della ragazza a quei soldati.
Lilith
28-03-2012, 20.12.38
Stavo per rispondere ad Avid, quando udii nuovamente dei versi... Parlavano di amore, da quello che capii la persona (o la cosa) che mi faceva udire quelle parole scriveva riguardo l'amore, ma non lo viveva direttamente...
"Avid, avete sentito anche voi...?" chiesi io al nano per capire se anche gli altri potevano sentire le voci. Se non fosse stato così c'erano due possibili spiegazioni: o era tutto frutto della mia fantasia o qualcuno voleva comunicare con me attraverso la magia. Se fosse stato così avrei dovuto trovare a tutti i cosi la persona (o cosa) che mi inviava quei messaggi e capire le sue intenzioni.
Altea
28-03-2012, 20.13.34
Il soldato prese la mia mano...e osservò il mio anello, ma egli non era convinto...continuò con la sua veemenza....ecco il popolo era sottomesso davanti a queste persone, e non avevano nemmeno la libertà di uscire da questa città.
Mi accorsi che Fyellon stava toccando l'elsa della spada, sospirai, lo guardaii sperando capisse e feci un lieve cenno della mano..."No cavaliere, non ho paura, perchè ho il mio consorte, vicino, il quale è un ottimo guerriero a difendermi".
Guisgard
28-03-2012, 20.41.18
Entrati all'interno della fabbrica, Guisgard e Talia si ritrovarono in un piccolo vestibolo che fungeva da ingresso.
Quella stanzetta era semplice e rassicurante, come richiedevano luoghi adibiti a tali funzioni.
Oltrepassato il vestibolo, i due si ritrovarono in un grande ambiente con telai, fusi, mensole, argani e tutto il necessario che solitamente occorre alla tessitura.
“Sembra che qui si producessero stoffe di tutti i tipi...” mormorò Guisgard.
Ma la cosa curiosa era che tutto quell'ambiente appariva ancora in grado di funzionare.
Anzi, i fili e le stoffe erano ancora disposti attorno ai fusi e sui telai e sulle mensole molti lavori erano già ultimati e ripiegati con cura.
Persino il carbone, raccolto in piccoli sacchi, giaceva accanto a piccole caldaie, simili a stufe, per poter essere utilizzato per l'acqua calda.
“Sembra quasi...” guardandosi attorno Guisgard “... che il lavoro qui sia stato interrotto all'improvviso... come se tutti gli operai fossero usciti solo qualche istante fa... che cosa curiosa...”
I raggi del Sole filtravano dalle finestre che correvano sui lati lunghi di quell'ambiente, investendo di un alone luminoso i tavoli da lavoro.
“Io credo che qui...” continuò Guisgard, sempre stringendo la mano di Talia “... che qui siano raccolte le più belle stoffe del mondo... tinte con colori straordinari... forse i più belli mai battezzati dalla natura... vuoi giocare, Talia?” Sussurrò lui. “Allora lasciati guidare dalla mia voce...” e soffiò tra i capelli di lei, come a voler accendere un incantesimo.
Passò un solo istante e poi cominciò a descrivere quel luogo.
“La luce brilla così sulle porpore di Cipro, sulle sete del Catai e sul lilla di Provenza.” A voce bassa lui. “L'azzurro di Siviglia sembra allora gareggiare con le venature granata dei drappi di Carcassonne, mentre il giallo paglierino delle Fiandre assume fosforescenti bagliori sotto i dardi Primaverili.
Il blu di Marsiglia è pervaso di riflessi chiaroscuri, simili al pregiato ciniglia di Praga, morbido al tatto e vellutato sulla pelle.
E poi venature fulve e cromate si perdono su stoffe dagli esotici riflessi, che sembrano descrivere ora i colori intensi e passionali delle Indie, ora quelli mutevoli ed inafferrabili che animano i mercati a Sud del Borneo, della Cina imperiale fino agli sperduti e sognanti empori del Mar del Giappone.
Raramente credo che il verde abbia assunto tante tinte e tonalità, come quelli che scendono su alcuni seggi accanto al gruppo di telai più grandi.
Il verde d'Irlanda allora narra, con i suoi riflessi, della magia di quella terra fatata, mentre quello del Lussemburgo intona riverberi di un millenario imperialismo, che pare voler risalire alle potenti e regali case di Sassonia e Franconia.
Ma su tutto domina il verde Gigliato, maestoso e solenne con i suoi richiami aurei, della corte di Capomazda, come gli stendardi che sventolano sul palazzo del Belvedere, al quale però sembra fare verso il Giglio dorato di Sygma, delicato e raffinato.” Sorrise. “Come faccio a riconoscerlo? Perché il nome di quella terra è ricamato in oro.”
E molte altre meraviglie descrivevano lo splendore dell'arte di quei tessitori, persi forse negli incantati misteri del Belvedere.
elisabeth
28-03-2012, 22.06.03
Ci fu un lungo silenzio alla mia domanda....Kojo sembrava assorto e alla fine.....mi fece partecipe del suo modo di vedere la vita ..della sua fedelta' al popolo di Tylesia......e alla fine decise di porre a me quelle domande che ogni uomo e donna si trovano davanti al loro cammino...le risposte...solo una risposta....non ebbi il tempo di pensare..le sue labbra possessive si impossessarono delle mie....fu un bacio che racchiuse tutto un mondo......era un bacio prepotente......era un bacio che non ammetteva rifiuto......rimanemmo qualche istante a guardarci negli occhi....sino a quando non lo scostai da me..." Comprendo che e' piu' facile prendere che chiedere....io non sono vostra Kojo come voi non sarete mai di nessuno...mi chiedete se c'e' un Dio....si esiste un essere che ha dato la possibilita' a noi umani di godere delle bellezze dell'universo....ci ha dato la possibilita' di scegliere....e' forse sua la colpa se l'uomo ama uccidere...stuprare, rubare....no..l'uomo sceglie e le sue azioni ricadono su se stesso....si chiamam libero arbitrio.....Voi vincerete o perderete questo lo sa solo Dio....sapete cose' la vita ?...una grande scacchiera dove il gioco e' aperto sino a quando qualcuno non dice ..scacco matto.....Trionferete Kojo ?.....se questo accadra' ringraziate Dio di avervi dato la possibilita' di proteggere il propio popolo..............ma in tutto questo esistono i filosofi...e allora ci sara' un grande architetto...........ma alla fine il gioco non cambia, una cosa dovete comprendere..se nel vostro cuore alberga la fede, qualsiasi essa sia.....non avrete bisogno di nessuna corazza.........Il mio Regno e' la natura stessa...sono figlia delle acque....ma so..che non sono stata io a cerare tutto questo.......e adesso, accompagnatemi in camera......sta facendo freddo..."...
Guisgard
29-03-2012, 01.20.38
Avid guardò stupito Lilith.
“Sentito cosa?” Fece il nano. “Non sento nulla, oltre il vento…”
Infatti solo il vento sembrava ora attraversare la selva.
“Affrettiamoci a trovare le erbe di cui avete bisogno…” la esortò poi Avid “… così Parsifal potrà riprendere conoscenza…”
Ma proprio in quel momento, il vento cessò di colpo.
Un attimo dopo tre figure emersero dalla vegetazione circostante.
Erano tre uomini a cavallo.
Indossavano lunghi mantelli e i cappucci celavano le loro teste.
“Salute a voi.” Salutò uno di quelli. “Siamo forestieri e ci siamo persi in questa selva. Siamo diretti in pellegrinaggio alla chiesa di Santa Sofia. Si dice sorga in queste terre. Potreste indicarci la strada?”
Guisgard
29-03-2012, 01.31.30
Il soldato fissò per lunghi istanti Altea.
Lunghi istanti nei quali Fyellon avvertì una tensione sempre più crescente.
E proprio quando il cavaliere fu sul punto di estrarre la sua spada, il soldato disse:
“E sia… del resto è affar vostro se restare qui, oppure lasciare la città.”
“Tranquillo, li proteggerà l’amore!” Esclamò un altro di quei soldati.
E tutti loro risero.
Un attimo dopo, Fyellon e Altea furono fatti uscire da Tylesia.
Avevano due cavalli; quello di Fyellon e un altro che il cavaliere aveva comprato da un maniscalco.
E appena usciti dalla città, i due finti sposi galopparono via.
Galopparono fino a perdere di vista le alte mura di Tylesia e fino a quando la selva non li avvolse nel suo ventre.
“Finalmente siamo fuori da quella città…” fece Fyellon “… ormai mi sentivo oppresso…”
Continuarono il loro cammino, fino a quando giunsero davanti ad una piccola cappella.
Qui stava un uomo impegnato a scolpire un bassorilievo.
Guisgard
29-03-2012, 01.41.57
Kojo ascoltò ogni parola di Elisabeth.
“Chi vi ha riempito la testa con tutte queste sciocchezze?” Fissandola. “Di certo qualche chierico… beh, milady, dimenticatele… dimenticate tutte queste cose… siamo nati liberi… liberi di scegliere il nostro destino e tutto ciò che ci circonda è mosso dal caso… dite che non siete mia?” Accennò un sorriso. “Vi ingannate… io vi voglio, milady… e quando questa guerra sarà finita, voi sarete il premio per il vincitore… il mio premio…” si tolse il mantello e con fare sicuro lo avvolse attorno alle spalle di Elisabeth.
L’aria della sera si era infatti fatta più fresca.
Quasi fredda.
Kojo allora accompagnò Elisabeth nella sua stanza.
“Rammentate cosa vi ho detto nel parco?” Guardandola con bramosia. “Io vi voglio, milady… e so che voi volete me…”
elisabeth
29-03-2012, 10.48.36
" Il caso non esiste.....nulla e' mosso per caso, neanche il piu' abile dei maghi puo' muovere le forze della natura senza prima invocare..........voi non avete idea cosa puo' muovere un popolo in fervida preghiera...non c'e' arma piu' forte che l'invocazione di gente religiosa o che sia l'invocazione di filosofi al grande universo........" Fui avvolta dalle sue parole e dal suo manto..l'aria era inspiegabilmente gelida..ma forse era il gelo che era sceso sul mio cuore a rendere tutto cosi' freddo e distaccato......davanti alla mia stanza.." Voi avete la presunzione di sapere cosa voglio, eppure non mi conoscete.......non sapete neanche se il mio cuore batte per qualcun'altro e credo che forse poco vi importerebbe.........ricordate Kojo...non sono il premio di nessuno...come mi avete rammentato...siamo uomini liberi..." Entrai nella mia stanza e chiusi la pesante porta alle mie spalle........buttai il mantello su una sedia e vestita mi sdraiai sul mio letto.....la stessa stanza che avevo condiviso con Altea.....che strano quel luogo eravamo arrivati io, lei e daniel insieme, eppure ognuno di noi aveva preso le sue decisioni e cammini diversi.....che pero' avrebbe ricondotto tutti nello stesso luogo...e chissa', uniti magari dalle stesse sensazioni...Tylesia ci aveva rapiti.........ripensai al bacio di Kojo e alle sue parole.....e pensai a Reas....Avevo per Reas un sentimento puro che nasceva dal profondo dell'anima....non vi era stato tra di noi nulla...forse un lieve tocco, le nostre mani si erano unite eppure a lui avevo svelato il mio amore......Kojo....invece sucitava in me agitazione, fastidio per i suoi modi brutali.....era convinto di poter avere tutto......ma non avrebbe avuto nulla.......e nulla aveva voluto da me Reas..... Reas non avrebbe piu' voluto neanche vedere la mia ombra..........quanto mi mancava il mio bosco, quanto mi mancava l'essere cullata dalla natura stessa......un profumo speziato arrivo' alle mie narici...provocando un sonno profondo...un sonno senza sogni
Lilith
29-03-2012, 11.31.22
Non risposi ad Avid. Ero immersa nei miei pensieri e non avevo tempo di parlare; dovevo cercare le erbe ed i fiori per Parsifal e cercare di capire perchè potevo udire solo io quei versi e che incantesimo veniva utilizzato de quello che me li faceva sentire.
Improvvisamente il vento cessò e tre figure scure comparvero dall'ombra. Non riuscii a vedere i loro volti, ma uno di loro si presentò e disse che erano pellegrini in cerca della chiesa di Santa Sofia. Io ero l'ultima persona a cui rivolgersi per cercare una chiesa, dato che sapevo a malapena cosa fosse. Guardai il nano Avid, aspettandomi che conoscesse quel luogo di pellegrinaggio, poi osservai quegli uomini a cavallo, cercando di intravedere il loro volto.
Altea
29-03-2012, 12.03.11
Il soldato mi fissava...il cuore iniziò a battermi cosi forte che temevo quasi si potesse sentire, e osservavo il viso contratto di Fyellon, che si distese quando le guardie ci diedero il lasciapassare.
Uscimmo da Tylesia, salimmo sui nostri cavalli e seguii Fyellon, mi voltai e vidi Tylesia che stava sparendo dalla mia visuale, la sua magnificenza, le sue guglie..in cuor mio speravo di tornarci presto ma per poterla aiutare a tornare veramente...splendente.
Ci trovammo in una radura, finalmente sentivo un senso di libertà.."Fyellon, sono da mesi che ero prigioniera in quella città..o forse in quel Palazzo. Ora non dobbiamo scordarci di Tylesia, dobbiamo cercare la Verità".
Udii dei lievi rumori, ci trovammo di fronte una piccola cappella antica, molto semplice ma molto gradevole alla vista, e un uomo stava scolpendo un bassorilievo...ero curiosa. Scesi da cavallo e mi avvicinai a lui..."I miei saluti, cosa state scolpendo? una immagine? una frase, un ricordo di un amato alla sua dama?"
Parsifal25
29-03-2012, 12.15.35
Mi trovaì immerso in una immensa landa fiorita..... probabilmente ero morto......
Mi sentivo leggero e senza preoccupazioni, forse avevo trovato la pace o sono riuscito a divenire parte della città di Eternia. Tutto taceva.
Voltandomi, speravo di intravedere qualche amico che fino a quel giorno era stato parte della mia ricerca. Ero tranquillo, ma dall'altro lato mi sentivo triste, abbandonato e combattuto. Non sapevo se ciò che mi era capitato sarebbe stato giusto per me.
Cominciaì ad incamminarmi attraverso tale distesa. Era tutto in fiore..... quando all'improvviso intravidi la figura di una ragazza che mi mostrava una via..... sembrava che la conoscessi..... era..... era Lilith.
Mi chiesi: "Lilith!! Non ho scambiato neanche una parola e me la trovo in tal luogo? Non può essere....". Osservaì la sua figura ed ella continuava ad indicarmi una via..... seguì la sua mano e mi trovaì dinanzi ad una chiesa.....
La analizzaì, osservaì e memorizzaì. Aprì la porta che conduceva all'altare e ciò che vidi non poteva essere vero.....
Il Longiniu che porto al collo era nelle mani di una Santa che volgeva gli occhi verso la croce del Cristo. Non si leggeva nulla, neanche il nome di codesta statua. Tutto er silenzio..
Daniel
29-03-2012, 12.52.20
Andai a sedermi su una sedia vicino al camino per riscaldarmi aspettando il padre dei tre giovani.. Dopo un pò chiesi..
<<Come vi chiamate?>>
Talia
29-03-2012, 14.35.40
Chiusi gli occhi quando Guisgard iniziò a parlare e nella mia mente apparvero le mille e più immagini nate dalle sue parole... poco dopo, sempre guidata dalla sua voce, iniziai a vagare per l’ampia fabbrica... camminavo lentamente tra i telai, sfiorando con la punta delle dita le stoffe ed i fili intrecciati e tesi... ed ogni volta che, sull’onda delle sue parole, sfioravo una stoffa liscia e vellutata o fresca e leggera, mi sembrava quasi di poterla vedere... mi sembrava di poterne indovinare gli splendidi colori ed intuirne i ricchi decori.
Quando poi la sua voce si spense, mi fermai e tornai a sorridergli...
“Sembra davvero un luogo magico...” mormorai “Un luogo meraviglioso, in cui nascono le stoffe più belle che orneranno un giorno i ricchi saloni della corte di Capomazda. Mi sembra quasi di poterle vedere davvero, sai? Il verde ed oro di Capomazda e il delicato Giglio d’oro e argento in campo blu delle terre di Sygma...”
Chiusi gli occhi e sospirai profondamente... c’era qualcosa nell’aria, qualcosa che non riuscivo a cogliere completamente...
Poi, d’un tratto, dei rumori. Mi voltai e rimasi in ascolto... rumori meccanici, come di macchinari al lavoro, ma bassi e attutiti come se provenissero da molto lontano... eppure c’era qualcosa di strano, perché avrei giurato che, qualsiasi cosa fosse a produrre quel rumore, si trovasse proprio dentro la fabbrica...
“Hai sentito?” sussurrai, tendendo una mano verso Guisgard perché mi raggiungesse “Li hai sentiti anche tu quei rumori? Che cosa sono?”
Un altro momento di silenzio... li sentii ancora per un istante, ma sempre più deboli e flebili... fino a perdersi di nuovo nel silenzio...
“Ma che strano...” mormorai, stringendo di nuovo forte la mano di Guisgard “Vieni... andiamo a controllare!”
Guisgard
29-03-2012, 18.18.03
I tre uomini attesero una risposta da Lilith e da Avid il nano.
“Non siamo di queste terre...” disse questi “... siamo diretti a Tyelsia e non conosciamo altri luoghi qui intorno... siamo dolenti, ma non possiamo aiutarvi...”
“Guidali oltre il sentiero che declina a Settentrione,
dove la luce muore e sorgono ombre come illusione...”
E mentre il nano parlava ai tre viaggiatori, Lilith udì queste parole mormorate dal vento.
Guisgard
29-03-2012, 18.21.50
Elisabeth si svegliò poco dopo.
La luce del giorno ora investiva la sua stanza e un fresco alito di vento penetrava da una finestra socchiusa.
Ad un tratto udì dei rumori.
Era Reas che si trovava nel parco ad esercitarsi da solo con la spada, ben visibile dalla finestra della stanza.
Un attimo dopo, Isolde raggiunse il capitano della Guardia Reale.
Guisgard
29-03-2012, 18.25.11
L'uomo, a quelle parole di Altea, smise di scolpire e soffiò via le piccole schegge dal suo bassorilievo.
“Salute a voi, miei signori.” Sorridente lui. “Si, sto ultimando un'opera commissionatami da un nobile signore... ma non è ancora completa... manca qualcosa...”
“E' molto bello ciò a cui state lavorando...” guardando il bassorilievo Fyellon “... adoro lo stile classicheggiante...”
“Siete un ottimo osservatore” annuendo l'uomo “e un profondo conoscitore d'arte a quanto vedo...”
“Mio padre mi ha istruito, oltre alle discipline cavalleresche anche a quelle che riguardano le umane lettere e le arti.”
“Era di sicuro un grande uomo.”
Fyellon annuì.
“Io mi chiamo Fyellon e lei è mia cugina Altea... possiamo conoscere il vostro nome?”
“Ormai è tanto tempo che vivo qui da solo...” ridendo l'uomo “... e nessuno più mi chiama per nome... per tutti sono ormai il Maestro delle imprese di Amore...”
Altea
29-03-2012, 18.34.18
L'uomo, alle mie parole, si fermò nel suo lavoro, egli lavorava per un nobile signore, ero curiosa di vedere su cosa stesse lavorando.
Fyellon sembrava pure incuriosito e ascoltai le sue parole, oltre a essere un abile cavaliere era pure un cultore della arte antica.
Alla risposta dello scultore alla domanda di Fyellon rimasi stupita..."Maestro delle Imprese di Amore? che strano nome...anzi deve essere un appellativo che vi hanno dato perchè rappresentate con i vostri lavori le imprese che tanti cavalieri hanno superato per amore?? o per cosa". Mi avvicinai di più al bassorilievo cercando di capire cosa stesse raffigurando..."A chi è dedicata questa piccola cappella?"
Guisgard
29-03-2012, 20.09.39
“Io sono Grimm.” Disse il maggiore dei tre fratelli.
“Io Wett.” Fece il secondo.
“Io invece Tod.” Fissando Daniel il piccolo fra i tre.
Proprio in quel momento si udirono dei rumori provenire dall'esterno.
“E' papà!” Gridò Tod e corse poi fuori.
Un attimo dopo, il piccolo e suo padre entrarono in casa.
“Vedo che abbiamo un ospite...” fece il padre dei ragazzi guardando Daniel.
“Si, papà...” annuendo Grimm “... è un cavaliere e stava attraversando la selva...”
Guisgard
29-03-2012, 20.14.13
La chiesa era vuota e Parsival si guardò intorno.
La lunga navata era solo a fatica illuminata dalle poche candele che ardevano davanti alle nicchie laterali, nelle quali sorgevano diverse statue di santi.
Ad un tratto Parsifal si accorse di non essere solo.
Davanti all'altare stava infatti una donna che pregava inginocchiata.
Si voltò e accorgendosi di Parsifal, dopo essersi fatta il Segno della Croce, si avvicinò al ragazzo.
“Perdonatemi, messere...” a bassa voce “... sapete dove si trova la statua di Santo Stefano?”
Lilith
29-03-2012, 20.16.09
Appena udii quelle parole mi venne spontaneo indicare il sentiero che conduceva a Nord, ma subito dopo mi resi conto che in realtà non ero certa che fosse veramente là. Ormai però l'avevo indicato e non potevo far finta di niente... "è...da quella parte." Mi affrettai a dire io, senza dare troppe spiegazioni. In quel momento il mio unico obiettivo era quello di salvare Parsifal; anche se desideravo profondamente scoprire chi si celasse sotto a quei cappucci. Infatti la maggior parte delle volte le visioni si presentavano quando vedevo in volto una persona... avrei voluto davvero poter vedere il viso di quei tre pellegrini, ma avevo cose più importanti da fare; infatti dopo aver dato l'indicazione mi girai e continuai a cercare le erbe, anche se Avid stava ancora guardando i cavalieri in attesa di una loro risposta.
Guisgard
29-03-2012, 20.29.15
“Ognuno canta di qualcosa, milady...” sorridendo l'uomo ad Altea “... c'è chi ama dipingere il proprio signore, o scolpire la sua immagine nella pietra, magari raffigurandolo con aspetti semi divini, come accadeva nei potenti e remoti regni d'Egitto e di Persia... altri invece non desiderano altro che riprodurre il volto e il corpo della propria amata... altri ancora traggono ispirazione solo dagli affascinanti spettacoli della natura... io invece dedico tutta la mia arte a narrare, nel linguaggio arcaico e solenne del marmo, le gesta che Amore ha fatto compiere ai suoi devoti... chi cerca i miei lavori sa dunque a cosa sono rivolti. Di qui, il mio appellativo.”
“Davvero affascinante.” Fece Fyellon.
L'uomo annuì e fissò nuovamente Altea.
“Questa cappella” disse “è dedicata a San Giovanni Evangelista... è molto antica... fu eretta da un gruppo di Goti in fuga, dopo l'invasione delle armate Bizantine durante la terribile guerra conosciuta come Greco Gotica. La tradizione narra che quei Goti in fuga, di credo ariano e dunque eretici, fecero voto di divenire Cattolici in cambio della salvezza... e il Cielo volle ricompensarli, facendoli giungere in una terra non lontana da qui, che da essi trasse il nome.” Sorrise nuovamente alla ragazza. “Sapete, milady, che giungete opportuna? Forse il vostro aiuto mi sarà prezioso per il mio lavoro...”
Guisgard
29-03-2012, 20.38.28
I tre viaggiatori, dopo le parole di Lilith, si scambiarono rapide occhiate.
“Vi siamo grati di ciò...” disse uno di loro alla fanciulla “... ma essendo forestieri difficilmente riusciremo a proseguire... voi invece sembrate conoscere bene queste zone... vorreste accompagnarci?”
“Un nostro amico” intervenne Avid “ha bisogno di alcune erbe per riprendersi e solo lei è capace di riconoscerle...”
“Allora attenderemo...” fece il viaggiatore “... e quando le erbe saranno state raccolte, lei potrà condurci alla chiesa di Santa Sofia, mentre voi” fissando il nano “le porterete al vostro amico. Cosa ne dite?”
Altea
29-03-2012, 20.39.27
"E' tutto interessante ciò che dite...che ci sia ancora qualcuno addirittura che creda nell' Amore...volete il mio aiuto per il vostro lavoro? Se posso, volentieri."
Nel frattempo mi avvicinai a Fyellon..."mio caro cugino, avete ascoltato la storia di quei cavalieri che hanno fatto un voto proprio qui per diventare Cattolici...e che il Cielo ricompensò facendoli giungere in una Terra non vicina da qui??....quale Terra potrebbe essere secondo voi?"
elisabeth
29-03-2012, 21.45.37
Avevo dormito.....un sonno pieno e poco ristoratore, mi alzai dal letto e mi lavai il volto....l'aria entrava fresca dalla finestra e quasi corsi ad affacciarmi....e vidi Reas.....il mio cuore comincio' a battere lasciando la mia mente incredula....come poteva il cuore battere cosi' mentre la mia mente sembrava rimanere razionale.....sarei scesa da lui....ma il sorriso che avevo sul volto si spense alla vista di Isolde......questa volta pero'......non sarei rimasta a guardare...presi il mio bastone e scesi.....l'arte del combattimento.......non era un segreto per me..e il mio bastone era pari ad una spada.....scesi quindi nel parco....e senza mostrare alcun interesse per Isolde......" Vi state allenando comandante.....e' tempo di guerra, avrei bisogno di mettermi in allenamento....vi spiacerebbe farmi da compagno d'armi per qualche ora ?.....".....strinsi il mio bastone piu' forte che potevo...stavo scaricando tutta la tensione che avevo in corpo.....stavo rischiando e rischiando grosso.......il amor propio poteva finiermi tranquillamente sotto i piedi......ma in guerra e in amore tutto e' lecito e io dovevo osare......
Parsifal25
30-03-2012, 02.03.54
Nel frattempo che continuavo a cercare e a prender coscienza del luogo in cui ero, una donna mi parve innnanzi.
Era difficile ritrarre i suoi lineamenti, ma cercaì in tutti i modi di scrutare le sue forme. Mi chiese di Santo Stefano e della sua statua, ma fra le statue che corollavano tal posto risultava difficile.
Anche se..... un tentativo lo si può fare. Mi volsi verso la figura eterea e le dissi:
"Milady, cercherò di soddisfare la sua richiesta.....", cominciaì il travaglio, benchè, una pulce mi saltò all'orecchio e pensaì..... "a cosa potrebbe servirle?". Cominciaì la ricerca.
Guisgard
30-03-2012, 02.34.55
Fyellon scosse il capo a quelle parole di Altea.
“Non saprei...” mormorò il cavaliere.
“La terra di cui parla la tradizione” intervenendo l'uomo “è la città di Sant'Agata di Gothia...” sorrise “... allora accettate di aiutarmi, milady? Ottimo! Così terminerò molto prima la mia opera!”
Invitò allora Altea ad avvicinarsi al bassorilievo.
“Sto scolpendo una scena tratta dalla mitologia classica...” spiegò l'uomo “... e ho inserito diversi personaggi... ma ne manca un altro... un'eroina... voi chi mi consigliate di aggiungere? Laodamia, che scelse di morire nel fuoco con la statua raffigurante le fattezze dell'amato Protesilao? Penelope, che ingannò i malvagi Proci pur di restare fedele ad Ulisse? Oppure Alcesti, che decise di morire al posto del marito Admeto?”
Guisgard
30-03-2012, 02.45.39
Reas guardò incuriosito Elisabeth.
“Ignoravo che vi interessasse l'arte del combattimento, milady...”
“Anche a me questa giunge nuova...” con malizia Isolde “... ma lady Elisabeth è donna dai vari e diversi interessi...”
“E sia...” mettendosi in posizione il capitano “... mai sottovalutare una donna armata... siete pronta? Cominciamo!”
E Reas ed Elisabeth si scambiarono alcuni colpi.
“Tenete alta la guardia...” disse il capitano “... e sferrate il colpo solo quando siete certa di colpire... se mancate il bersaglio, sarete in balia del contrattacco del vostro avversario...” e con un rapido colpo cercò di disarmare la donna.
“Però...” dopo che Elisabeth era riuscita a parare quel suo colpo “... vedo che ve la cavate bene... dove avete imparato a combattere cosi?”
Guisgard
30-03-2012, 02.53.20
E mentre Parsifal cercava la statua di Santo Stefano, quella donna si avvicinò al giovane cavaliere.
“Devo confessarmi al Santo...” disse “... spero di riuscire a farlo prima che chiudano la chiesa... altrimenti dovrò ritornare fra quelle giuste e dolorose pene...”
Un attimo dopo si udirono dei rumori e un giovane diacono entrò nella chiesa.
“Sono qui fuori!” Visibilmente agitato quello. “Si sono riuniti davanti alla chiesa... attenderanno la solenne Benedizione delle Sante Palme e poi porteranno un nuovo attacco a Tylesia durante la Settimana Santa, prima della Resurrezione di Nostro Signore!”
Guisgard
30-03-2012, 03.23.18
“Non ho sentito nulla...” mormorò Guisgard guardandosi intorno e prendendo la mano di Talia “... forse era solo il sibilo del vento...”
L'ambiente era infatti avvolto da un malinconico silenzio.
I suoi colori erano però vivissimi e pulsanti.
Arazzi, stoffe, tessuti e poi drappi, costumi già ultimati, tende, teli e veli, tutti addossati gli uni sugli altri o lasciati adagiati su panche e sgabelli.
I loro colori, invasi dalla luce che attraversava i vetri, finivano per mischiarsi, confondersi, legandosi gli uni negli altri, in una silenziosa e sognante danza d'iride.
I perlati riflessi della seta siriana si mescolavano col vermiglio bagliore del velluto di Borgogna, mentre lo splendore degli ambrati tendaggi di Ceylon finivano col naufragare nel blu cobalto delle trame ricamate sugli scialli corsi.
E quel trionfo di colori continuava tra le venature ambrate di gusto orientale, i luminosi richiami del sandalo malese, il violaceo bagliore di madreperla indiana, il crespo purpureo che bagna le stoffe turche, il denso splendore emanato dall'alabastro toscano e l'intenso scintillio dell'agata di Magna Grecia.
Nell'aria dominava un vivo alone rischiarato da infiniti e frastagliati sfavilli, che mutavano come animati dalla vitalità di una luce ultraterrena.
“Questo luogo” continuò lui “da un lato affascina col suo splendore e dall'altro, non so... sembra intriso di un che di misterioso...”
“Questo starà benissimo indosso alla Granduchessa, non trovate?” Sorridendo una delle donne ai telai.
“Ma se non l'abbiamo neanche mai vista di persona!” Fissandola un'altra di quelle.
“Dal ritratto sembra molto bella.” Intervenendo un'altra donna ancora.
“Del resto” fece la seconda che aveva parlato “il futuro Arciduca non poteva certo scegliere una ragazza non bella...”
“Si dice” disse la prima “che le donne di Sygma siano tutte belle, dalla pelle bianchissima come l'alabastro e i capelli di un chiarore mutevole come le colline della loro terra in Autunno.”
Guisgard e Talia si aggiravano tra i telai e quelle meravigliose stoffe.
“E se rubassi una di queste stoffe?” Sussurrò lui all'orecchio di lei. “La più bella e più preziosa tra queste che ci circondano... e poi ne farei fare un meraviglioso vestito... molto più bello di quello che vedesti al ballo anni fa... ricordi nel palazzo del visconte? Lo rubai quella notte, posso benissimo farlo ancora...” sorrise “... tanto qui sono il padrone, a sentire il nostro pittoresco ospite.”
“Arrivano!” Entrando di corsa una delle donne. “Sua signoria e lady Chymela sono giunti sul Belvedere proprio in questo momento!”
Tutti si prepararono.
“Lord Andros vuol stupire la sua amata...” spiegò il sarto “... sono abbigliati alla maniera dei pastori... lui le ha detto che avrebbero partecipato ad una festa... presto, facciamo finta di niente...”
“Ma dobbiamo trattarli come fossero davvero due pastori?” Stupito un garzone.
“Si, riprendete tutti il vostro lavoro, come se niente fosse!” Si raccomandò il sarto.
Altea
30-03-2012, 12.25.07
Nemmeno Fyellon poteva immaginare di che posto parlasse, poi, l'uomo che...scolpiva l'Amore..,sembrava ci avesse ascoltato e rispose...Sant'Agata di Gothia. "Fyellon" guardai il cavaliere "se non è lontana da qua potremmo andarci, che ne dite?".
Lo scultore mi chiamò e capii di quale aiuto necessitasse "Io raffigurata in un bassorilievo assieme ad altri esseri mitologici??chi dovrei scegliere tra queste tre donne..è difficile...ma direi...Penelope, che pazientemente aspettava il ritorno del suo amato e anche con molta furbizia direi. Ma in cambio dovrà dirci se questa città che avete nominato è lontana e dove possiamo dirigerci per vederla".
Guisgard
30-03-2012, 16.49.08
“Penelope…” ripeté l’uomo, fissando il bassorilievo “… la vostra scelta cade dunque sulla virtuosa e fedele regina di Itaca… e sia!” Esclamò convinto. “Allora raffigureremo un degno ritorno per il grande distruttore della città di Troia!” E riprese a scolpire la sua opera. “Però non avete certo bisogno di porre condizioni, milady…” sempre fissando il bianco marmo a cui dava forma “… vi avrei comunque indicato la locazione di quella città, davanti ad una vostra richiesta…”
Fyellon allora prese Altea in disparte.
“Perché tanto interesse per quella città, milady?” Domandò alla ragazza. “Il nostro scopo non era quello di cercare i misteriosi nemici di Tylesia? Perché allora volete andare a Sant’Agata di Gothia?”
Altea
30-03-2012, 16.58.58
Lo scultore iniziò a scolpire il bassorilievo, ero davvero curiosa di sapere cosa sarebbe apparso..sperando il tempo fosse anche breve.
Fyellon mi prese in disparte...lo vedevo nervoso.."Che succede Fyellon? Certo dobbiamo cercare i nemici di Tylesia, ma se quella città si trova nelle vicinanze non sarebbe bello andarci a fare una visita?Avete detto pure voi di non conoscerla..ma se la cosa vi crea disturbo non vi preoccupate, rimarremo qui."
Mi riavvicinai allo scultore..."Scusate, ma non potrebbe trovare posto in questo bassorilievo pure il volto di...mio cugino?"
Parsifal25
30-03-2012, 17.33.42
La figura del Santo non riuscivo a trovarla, vidi che la donna ne aveva l'assoluto bisogno..... era in cerca di qualcuno che potesse confessarla..... ma non vi era nessuno.
Nel frattempo le porte della chiesetta si spalancarono ed entrò uno di quei giovani diaconi che si profilano a divenire preti. Finalmente, qualcuno si fece vivo.... non capivo se ciò che vivevo era reale o meno, ma stava divenendo un affare grosso.
Dal fondo dell' ingresso udivo la sua voce....
parlava di una rappresaglia nei riguardi della città di Tylesia, il tutto si sarebbe svolto sotto il vessillo del Signore e della sua Passione..... non potevo accettare ciò, restando lì immobile ed assistere ad un massacro compiuto nel nome della Passione di Nostro Signore che in tali giorni si è consegnato nelle mani dei suoi carnefici per espiare le nostre colpe.
Non potevo permettere ciò, mi chinaì verso la donna salutandola con riverenza e corsi verso il portone. Dovevo intervenire:
"Padre...... perchè volete combattere nel giorno in cui il Figlio di Dio si è sacrificato per noi? Non possiamo disonorare tal giorno..... lasciate che compia io la vostra impresa, non sacrificate gli altri."
Talia
30-03-2012, 17.45.14
“Non ho sentito nulla...” mormorò Guisgard guardandosi intorno e prendendo la mano di Talia “... forse era solo il sibilo del vento...”
...
“Questo luogo” continuò lui “da un lato affascina col suo splendore e dall'altro, non so... sembra intriso di un che di misterioso...”
Annuii lentamente alle parole di Guisgard...
Misterioso, lo aveva definito... e misterioso lo era davvero quel luogo: mi sembrava di avvertire una sorta di insolita energia aleggiare intorno a noi, come se quel luogo fosse stato tanto intriso di vita che essa era rimasta come imprigionata tra le mura stesse di quella fabbrica...
Udivo delle voci... voci di donne e di uomini intorno a me... li sentivo bisbigliare, come se parlassero tra loro, e fui sul punto di dirlo a Guisgard ma mi trattenni appena in tempo: quello non era precisamente il genere di cosa che lo avrebbe fatto stare tranquillo, quello non era il genere di cosa che poteva affrontare a viso aperto... e così decisi di tenere per me quelle sensazioni, almeno finché non avessi capito meglio che cosa stava avvenendo lì e perché mai ci eravamo finiti, perché su una cosa aveva avuto ragione lui: niente accadeva per caso, e dunque non era certo un caso se ci trovavamo lì.
Ed intanto quelle voci continuavano a bisbigliare nelle mie orecchie... mi concentrai e tentai di cogliere il senso dei loro discorsi ma non ci riuscii, tanto parlavano piano...
Mi soffermai e mi concentrai ancora di più, ma non riuscivo a cogliere altro che qualche parola...
Guisgard e Talia si aggiravano tra i telai e quelle meravigliose stoffe.
“E se rubassi una di queste stoffe?” Sussurrò lui all'orecchio di lei. “La più bella e più preziosa tra queste che ci circondano... e poi ne farei fare un meraviglioso vestito... molto più bello di quello che vedesti al ballo anni fa... ricordi nel palazzo del visconte? Lo rubai quella notte, posso benissimo farlo ancora...” sorrise “... tanto qui sono il padrone, a sentire il nostro pittoresco ospite.”
Quelle parole mi distrassero dalla mia meditazione... e mi voltai di scatto verso di lui.
“Si...” dissi lentamente “Ricordo... certo che lo ricordo!”
“Guisgard!” esclamai sorpresa, bloccandomi all’improvviso.
Lui strinse di più la mia mano...
“Non fermarti...” sussurrò “Non fermarti, ti prego... continuiamo a ballare!”
Ma io non badai alle sue parole, perché la mia attenzione era tutta per il suo volto, adesso... le nuvole si erano infatti diradate ed un intenso raggio di luce lunare era piovuto su di noi consentendomi, infine, di vederlo...
“Ma che cosa ti è successo?” mormorai allora, sollevando una mano a sfiorare la sua guancia vistosamente gonfia ed il labbro spaccato e sanguinante...
“Nulla!” rispose con un’alzata di spalle.
“Oh, Guisgard...” tentai di dire, ma lui mi bloccò... le sue mani strinsero le mie più forte, allora, e lui si fece un po’ più vicino... molto più vicino... sempre più vicino...
Poi, d’un tratto, una figura si erse di fronte a noi...
“Talia...” sentenziò allora la voce severa del Maestro “Torna al Tempio!”
“Maestro, io...”
“Torna al Tempio...” mi interruppe “E togliti immediatamente quel vestito rubato!”
I miei occhi scesero su quello splendido abito, poi si spostarono su Guisgard... esitai...
“Non è come pensi, Maestro...” mormorai, allora “Questo abito me lo avevano promesso... e comunque lo avrei restituito... te lo giuro!”
Gli occhi del Maestro erano fiammeggianti...
“Non ti ho chiesto spiegazione!” esclamò “Ne parleremo domani di quest’abito... ora obbediscimi: torna immediatamente al Tempio. Io voglio parlare con tuo fratello! Fyellon... portala via!”
Solo in quell’istante mi accorsi che dietro al Maestro dalla vegetazione era emerso anche Fyellon... non disse neanche una parola, ma afferrò il mio braccio e mi trascinò via... ed io di nuovo tornai a guardare Guisgard, immobile con quel labbro che continuava a sanguinare copiosamente...
“Lasciami, Fyellon!” sibilai “Lasciamo subito! ...Maestro, aspetta!” soggiunsi, con la voce che saliva gradualmente “Lasciami spiegare... Maestro, ti prego... Non è colpa sua! Non è colpa di Guisgard! Fyellon, lasciami, ho detto!”
Gli occhi azzurri del ragazzino si sollevarono di scatto su di me...
“Talia...” mormorò, scattando in avanti.
Ma il Maestro lo bloccò, afferrandolo per un braccio...
“Adesso basta!” ingiunse, con quella sua voce bassa e autoritaria “Basta! Da oggi, Guisgard, ci saranno nuove regole per te... da oggi ti allenerai di più e non lascerai mai il Casale senza il mio permesso! E non vedrai più tua sorella! Mai più! Non le parlerai più... fino al giorno della sua consacrazione! Non ti permetterò di distruggere il destino di tua sorella, hai capito? Non te lo permetterò!”
Mi mancò l’aria a quelle parole, mi tremarono le gambe...
Guisgard stava continuando a dibattersi e a tentare di liberarsi da quella salda presa, ma a quelle parole sollevò gli occhi sul Maestro, tremava di rabbia...
“Lei non è mia sorella!” urlò.
Quello che accadde dopo era ancora confuso nella mia mente... il Maestro lo aveva colpito, lo aveva colpito tanto forte da scagliarlo a terra...
“Andiamo, Talia!” aveva allora mormorato Fyellon al mio orecchio, quasi prendendomi di peso “Andiamo via ora!”
Avevo tentato di opporre resistenza, ma con scarsissimi risultati... e mentre Fyellon mi trascinava via, ricordavo solo di aver udito la voce del Maestro sentenziare: “Queste sono le mie regole e tu le seguirai, Guisgard, se vuoi continuare a vivere qui! Altrimenti... altrimenti te ne devi andare!”
Un brivido mi corse lungo la schiena a quel ricordo... chiusi gli occhi un momento...
“Lo ricordo benissimo quel vestito...” mormorai pianissimo, la voce improvvisamente cupa e carica di dolore “Ricordo tutto... l’abito, tu che suonavi, il nostro ballo improvvisato... e poi... poi il Maestro...” inspirai “Oh Guisgard... tutto quello che è accaduto dopo... è stata tutta colpa di quell’abito, di quella mia sciocca vanità... sciocca, inutile, dannata vanità!”
Chinai la testa e chiusi gli occhi... tremavo vistosamente.
Guisgard
30-03-2012, 18.43.58
Guisgard fissò Talia e il suo sguardo, per un momento, si fece cupo.
“Io…” mormorò “… io ricordo il tuo sguardo davanti al palazzo del Visconte… non lo dimenticherò mai…” prese le mani di lei “… non so… ti ho sentita lontana quel giorno… e non voglio che accada più… non c’è nulla che tu non possa avere a questo mondo… e voglio essere io a dartelo… solo io, Talia…” strinse tanto le sue mani, che Talia avvertì quasi il pulsare del suo cuore “… quanto a quello che è accaduto poi… tu non hai nessuna colpa… e non sei vanitosa…” e accennò un lieve sorriso, simile ad un raggio di Sole che filtra nel cielo grigio.
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I due finti pastori entrarono nella fabbrica e subito una pioggia di colori, resa dorata dal Sole mattutino che li precedeva, cominciò a luccicare e a scintillare attorno a Chymela.
Dalle mille e più tonalità della seta, del velluto, della ciniglia iniziarono allora a vibrare, prima riflessi e bagliori, poi giochi di luci e ombre sempre più complessi, fino a prendere forme e fattezze di un mondo fatato.
Una corte fatta di colori, profumi e sapori lontani e sconosciuti alla giovane principessa di Sygma.
E da questa corte si prostravano per omaggiarla figure altere e austere, tipiche del mondo nordico, poi calde e sognanti, come quelle che animano i porti a Sud del Mediterraneo.
E poi ancora giocolieri e musici, bardi e illusionisti, uccelli dall’esotico piumaggio e scimmie ammaestrate al saluto e all’inchino.
Come se lo splendore e la ricchezza di Capomazda, i popoli suoi vassalli e le meraviglie accorse da ogni dove per deliziare gli Arciduchi e le loro Granduchesse si aprissero in cerchio attorno a Chymela.
“Salute a voi.” Disse Andros.
Tutti gli operai e le operaie fissarono i due giovani abbigliati come pastori.
“Ho saputo” continuò lui “che da voi è prodotta la migliore arte tessile del mondo Cristiano.”
“Si, è vero.” Rispose il sarto, fingendo di non conoscere i due pastori. “In che modo posso esservi d’aiuto?”
“Ecco...” rispose Andros “... io e mia moglie siamo due umili pastori... ci siamo conosciuti alle pendici di questi colli e ogni mattina lasciavamo le nostre greggi mischiarsi e pascolare sui campi... fino a quando anche i nostri due cuori e le nostre anime hanno fatto lo stesso...”
Le donne ai telai sorrisero.
“E ora” aggiunse lui “vorrei, almeno per un giorno, che mia moglie si sentisse una principessa... se la nobiltà dipendesse non dal sangue o dalla ricchezza, ma dalla bellezza e dalla virtù, allora lei sarebbe un’imperatrice... voglio un vestito degno di lei...”
“Veramente, i nostri lavori sono pregiati e costosi…” stando al gioco il sarto.
“Questo, a parte il cuore di mia moglie, è la mia unica ricchezza…” mostrando a tutti loro un Taddeo d’oro “... e pagherò con questo...”
“Ma con quello” fingendosi sorpreso il sarto “potreste comprare tante di quelle pecore da avere una vita senza stenti!”
“Per donare un solo giorno di felicità a mia moglie” sorridendo il falso pastore “o per vedere anche solo per un momento il suo bellissimo sorriso, lavorerei come l’ultimo degli schiavi per il resto della mia vita... e so che per legge nessuno può rifiutare una moneta recante il volto dell’Arciduca…” e la lanciò davanti al sarto.
La moneta roteò nell’aria, cominciando a liberare scintille dorate che mutarono in un bagliore sempre più grande, fino ad avvolgere ogni cosa.
E quando il Taddeo d’oro toccò il tavolo del sarto, per magia, dal suo tintinnio, tutto si accese.
Guisgard e Talia furono destati dal rumore dei telai, dei fusi e degli argani che, improvvisamente, cominciarono tutti a funzionare.
Come per incanto la fabbrica aveva ripreso a vivere.
Guisgard
30-03-2012, 18.53.52
Il Diacono fissò Parsifal.
“Loro hanno già deciso…” mormorò “… si sono radunati qui per la Benedizione… poi partiranno alla volta di Tylesia… e allora la sorte di quella città sarà segnata… che Dio abbia pietà dei suoi abitanti!”
In quel momento suonarono le campane della chiesa.
“E’ ora…” mormorò la donna “… devo andare… non posso attardarmi… tornerò qui il Giovedì Santo…”
Il diacono annuì e la donna svanì tra il chiaroscuro che dominava la navata.
Parsifal25
30-03-2012, 19.00.10
Rimasi impietrito da quelle parole..... le campane suonarono.... l'ora era giunta.... ma in cuor mio vi era ancora speranza.
Non posso rimanere chiuso in questo mondo reale o illusorio..... dovevo svegliarmi. Uscì dalla chiesetta e mi diressi al punto in cui mi ero ritrovato dopo "la punizione" di mio padre......
"Non tutto è perduto..... la speranza deve ritrovarsi e la tregua deve tornare....."
Fissaì il mio amuleto e lo strinsi in petto.
cavaliere25
30-03-2012, 19.04.31
Guardai Tieste e dentro di me dissi vinceremo noi assicurato ora vedrai la faccia di quel babbeo appena il falco parlerà e sorrisi guardando Tieste il locandiere e il falco poi rivolgendomi al falco dissi dai forza fagli sentire qualcosa di carino e aspettai
Guisgard
30-03-2012, 19.11.00
Fyellon ascoltò Altea e annuì.
“Avete voglia di vedere quella città?” Domandò alla ragazza. “Se volete, io vi ci porterò…”
Avvicinatasi poi all’uomo, l’artista sorrise ad Altea.
“Su questo bassorilievo” disse “trovano spazio gli innamorati, coloro che amano… voi siete innamorati di qualcuno, amici miei?”
“Immagino solo chi sia capace di amare tanto” fissando l’opera Fyellon “abbia il privilegio di comparire, vero?”
“Non si ama poco o molto…” fece l’uomo “… o si ama, oppure no…”
“E i grandi amori, allora?” Domandò Fyellon.
“Quelli dipendono dai loro protagonisti…” continuando a scolpire l’uomo “… vi sono uomini e donne capaci di amare come nessun altro… non è la quantità del sentimento, ma la qualità… Lancillotto, per esempio, non ama più di un qualsiasi altro uomo, ma ama in maniera speciale… per questo il suo amore per Ginevra è tanto straordinario…”
Guisgard
30-03-2012, 19.17.29
Cavaliere25 e Tieste fissavano il falco, in attesa di una sua parola.
Il locandiere, invece, guardava i due con fare scettico.
“Allora?” Seccato. “Sto aspettando che questo falco parli…”
“Su, Alberico…” parlando al falco Tieste “…di qualcosa… su, bello…”
Ma il falco lo fissava restando in silenzio.
cavaliere25
30-03-2012, 19.19.05
ma perchè fai cosi ci fai perdere un pasto caldo e una stanza dissi guardando iol falco dai almeno saluta questo signore
Talia
30-03-2012, 19.20.28
Guisgard fissò Talia e il suo sguardo, per un momento, si fece cupo.
“Io…” mormorò “… io ricordo il tuo sguardo davanti al palazzo del Visconte… non lo dimenticherò mai…” prese le mani di lei “… non so… ti ho sentita lontana quel giorno… e non voglio che accada più… non c’è nulla che tu non possa avere a questo mondo… e voglio essere io a dartelo… solo io, Talia…” strinse tanto le sue mani, che Talia avvertì quasi il pulsare del suo cuore “… quanto a quello che è accaduto poi… tu non hai nessuna colpa… e non sei vanitosa…” e accennò un lieve sorriso, simile ad un raggio di Sole che filtra nel cielo grigio.
Sorrisi appena, sentendomi di colpo intensamente felice... lentamente, sollevai le mani sul suo volto, iniziando poi a carezzarlo piano...
Ma fu solo un attimo... poi sentii la terra venirmi meno sotto i piedi e la testa iniziò a girare forte, in quella ormai consueta sensazione...
Vidi quella fabbrica... ma in un altro tempo. Era gremita di persone al lavoro che, al nostro ingresso, si voltarono a guardarci. Andros mi cingeva la vita con un braccio... mi voltai a guardarlo... non indossava più il ricco abito da ambasciatore, ma uno più semplice di una stoffa chiara e ruvida... Ascoltai la sua conversazione con l’uomo della fabbrica e seguii con gli occhi la moneta volteggiare in aria e finire sul tavolo...
Il rumore meccanico delle macchine a lavoro mi portò via da quella visione... facendomi sussultare violentemente.
Trattenni il respiro, voltando d’istinto la testa per guardarmi intorno... ma non potevo... mi aggrappai dunque a Guisgard, stringendo la camicia sulle sue spalle...
“Ho avuto un’altra visione...” sussurrai, incerta su cosa stesse in quel momento pensando “Ho visto Andros... qui! ...Dimmi che cosa sta succedendo!”
Guisgard
30-03-2012, 20.09.44
Guisgard restò turbato da quelle parole di Talia.
Infatti il volto della ragazza sbiancò e i suoi occhi apparivano inquieti.
Tutto attorno a loro aveva preso a funzionare, come se quella fabbrica fosse attiva e operante.
Ma l’iniziale sgomento di Guisgard per quella scena, fu subito assorbito da ciò che stava provando Talia.
“Questo posto…” mormorò “… è questo posto… e tu sei in balia di tutto questo… ti porto fuori, torniamo al palazzo…”
Ma le mani di lei stringevano con forza la sua camicia.
Lei era davvero presa da ciò che stava accadendo in quella fabbrica.
Totalmente.
“Tutto…” guardandosi intorno lui “… tutto ha preso a funzionare improvvisamente… forse c’è qualcuno… c’è nessuno?” Gridò il cavaliere. “Cosa sta succedendo?”
“Meglio non addentrarsi nelle cantine…” mormorò Guisgard.
“Dobbiamo farlo adesso...” fece Talia “... ora che c’è ancora luce... tra un po’ sarà buio pesto...”
“E se qui sotto c’è la tana di qualche animale selvatico?”
“A te non hanno mai spaventato gli animali selvatici...” fissandolo con malizia Talia “... forse hai paura d’altro...”
“Smettila…” avvicinandosi a lei lui “... io non ho paura di nulla...”
“Guarda che è normale avere paura di qualcosa, sai?”
“Si, forse…” minimizzando lui “... ma qui dentro non c’è nulla che mi spaventi...”
“Allora?”
“Allora cosa?” Fissandola lui.
“Vieni con me oppure no?”
“Dove?”
“Nelle cantine…” rispose lei “... mi lasci andare da sola?”
“Andiamo...” fece lui.
“Ho idea che questa villa non ti piaccia molto…” scendendo le scale Talia.
“Infatti, non ci vivrei neanche da fantasma...”
“A me invece piace…” attenta ai gradini lei “... adoro queste vecchie case diroccate…”
“Questa la butteri giù...”
Ad un tratto si udì un rumore e poi un’ombra attraversò, rapida, gli ultimi gradini davanti a loro.
“Accidenti…” fermandosi Guisgard “... cos’era?”
“Un topo, credo…”
“Un topo!” Con rabbia lui. “Detesto i topi!”
“Preferivi un fantasma?”
“Si, magari di una bella dama!” Sorridendo lui e facendole l’occhiolino.
“Che scemo!” Voltandosi verso le scale lei.
“Bruna o magari bionda...” fece lui “... vestita solo di stracci... tutta sola e triste… pronta ad essere consolata…”
Rise e cominciò a canticchiare:
“Bella dama bionda o bruna,
bionda o bruna.
bionda o bruna,
da baciare sotto la Luna,
sotto la Luna,
sotto la Luna…”
“Perché non te ne torni al Casale?” Fissandolo lei. “Qui non ci sono dame vestite di stracci!”
“Vuoi che vada via?” Sorridendo lui. “Non hai paura a restare sola qui?”
“Paura?” Con indifferenza lei. “Paura di cosa? Qui non ci sono fantasmi.”
“Come vuoi…” fermandosi lui e appoggiandosi al muro “… ma sappi che in paese si dice di un pazzo… un maniaco... che ama rapire fanciulle sole e indifese...”
“Ti odio!” Voltandosi verso di lui lei.
“Ti vedo nervosa, mia cara…” ridendo lui “... vuoi chiedermi di restare forse? E cosa mi dai in cambio se resto?”
“Magari eviterò di prenderti a schiaffi come vorrei fare adesso!” Contrariata lei.
Ad un tratto si udì un rumore e poi scricchiolare.
Provenivano dal piano di sopra.
“Mondo illuso...” fissando il soffitto Guisgard “... hai sentito? Proveniva dal piano di sopra... eppure questa villa è deserta...”
“Forse è la dama vestita di stracci…” sorridendo Talia “... forse vuole essere consolata… chissà se è bruna o bionda... non vai a vedere, Guisgard?” E rise.
Quel ricordo balenò in fretta nella mente di Guisgard.
I telai e tutto il resto continuavano a funzionare intorno a loro.
Poi, all’improvviso, qualcuno apparve sulla porta della fabbrica.
Lilith
30-03-2012, 20.18.54
Avrei davvero voluto non cacciarmi in quella situazione... Sperando che quella misteriosa voce continuasse a suggerirmi cosa fare, dissi: "Certo... ci vorrà poco a raccogliere le erbe..."
Mi chinai e raccolsi una decina di ciuffi di ortiche e li porsi ad Avid con molta attenzione. "le ortiche vanno bollite, altrimenti sono altamente irritanti" gli dissi "poi schiacciate i petali ed uniteli alle ortiche nell'acqua bollente. Mescolate il tutto ed eliminate la maggior parte dell'acqua, poi posatelo sulla fronte. E..." sussurrai "se tutto ciò non dovesse bastare, mettetegli al collo questa" mi tolsi una collana con inciso un triskel "ha un grande potere, apparteneva a mia nonna... è la cosa più importante che ho..." Gliela misi tra le mani.
Guisgard
30-03-2012, 20.23.32
Il falco fissò Cavaliere25 senza dire nulla.
“Avanti, Alberico…” avvicinandosi ancora di più al falco Tieste “... su, parla… così ci guadagneremo un sontuoso e monumentale pasto caldo! Dai, Alberico…”
“Alberico?” Incuriosito il locandiere.
“Si, è il suo nome…” spiegò Tieste.
“Che nome stupido per un falco!” Esclamò il locandiere.
Guisgard
30-03-2012, 20.27.55
Avid prese le erbe e la collana di Lilith.
Annuì alle parole della ragazza e corse dai suoi compagni.
Prima di andare però si era raccomandato alla ragazza di fare attenzione.
Rimasta allora sola con i tre viaggiatori, uno di questi disse a Lilith:
“Salite sul mio cavallo… così potremo incamminarci…”
Allora partirono.
I tre erano abbastanza silenziosi e non rivolsero alcuna parola alla giovane.
“L’imbrunire è alle porte…” rompendo finalmente il silenzio uno dei tre “… manca ancora molto alla chiesa di Santa Sofia?” Domandò a Lilith.
cavaliere25
30-03-2012, 20.30.22
attento a ciò che dite signore dissi rivolgendomi al locandiere potreste anche offenderlo questo falco è intelligente meglio delle persone umane dissi vorrà dire che staremo qui per 3 giorni visto che qui non si smuove nulla e guardai tutti e 3
Lilith
30-03-2012, 20.32.27
A quelle parole mi si formò un nodo alla gola. Ripensai a quelle misteriose parole: “Guidali oltre il sentiero che declina a Settentrione,dove la luce muore e sorgono ombre come illusione...” Dove la luce muore e sorgono ombre come illusione. pensai... Poi dissi:"No! Manca poco". Dovevo aspettare che il sole tramontasse per poter arrivare alla chiesa, era quello che voleva dirmi la voce, pensai.
Altea
30-03-2012, 20.36.55
Fyellon acconsentì a farmi visitare quella città e ne fui davvero entusiasta, quando lo scultore si fermò e ci chiese se eravamo..innamorati..ovvero sentivamo dentro Amore per qualcuno.
Un attimo di silenzio..."Perchè ponete questa domanda ora? Ebbene no, messere, il mio cuore non batte per nessun cavaliere...posso essere innamorata della Natura, della Letteratura, delle Arti..ma niente di più..quindi penso che non potrei trovare posto nel vostro bassorilievo".
Talia
30-03-2012, 20.48.53
“Questo posto…” mormorò “… è questo posto… e tu sei in balia di tutto questo… ti porto fuori, torniamo al palazzo…”
Ma le mani di lei stringevano con forza la sua camicia.
Lei era davvero presa da ciò che stava accadendo in quella fabbrica.
Totalmente.
“Tutto…” guardandosi intorno lui “… tutto ha preso a funzionare improvvisamente… forse c’è qualcuno… c’è nessuno?” Gridò il cavaliere. “Cosa sta succedendo?”
“Sshhh...” mormorai allora, portandogli due dita sulle labbra “Non c’è nessuno, Guisgard!”
Mossi appena la testa... ero tesa, ogni mio singolo senso era all’erta ed in ascolto...
“O almeno nessuno che possa risponderti!” soggiunsi più piano, quasi più parlando a me stessa che non a lui...
“Ma è curioso...” proseguii “Quella moneta... è come se quella moneta avesse acceso tutto... ed è accaduto proprio ora che siamo qui...”
Lentamente voltai le spalle a Guisgard e, prendendo la sua mano, feci qualche passo... era una strana sensazione: non potevo vedere, ovviamente, niente... ma era come se le immagini di quella visione scorressero di fronte ai miei occhi e sopperissero il senso mancante...
Mi avvicinai così al tavolo... ero certa che fosse quello su cui Andros aveva fatto rimbalzare la moneta... sollevai la mano libera e la feci scorrere sul legno ruvido, ma non trovai niente...
E poi, improvvisamente...
Poi, all’improvviso, qualcuno apparve sulla porta della fabbrica.
Lo sentii arrivare... ne percepii con assoluta chiarezza la presenza, anche se non avrei saputo dire se si trattasse del nostro ospite o di qualcun altro...
Mi voltai di scatto verso la porta dunque e, stringendo di più la mano di Guisgard, sorrisi con aria serena... chiunque fosse, infatti, era chiaro che non stava trovando strano quanto noi ciò che stava avvenendo lì dentro, e dunque ci volevo parlare...
“Buongiorno...” iniziai a dire gentilmente, con l’aria più disinvolta che riuscii a sfoderare, facendo qualche passo in quella direzione “Meravigliosa manifattura! Tessuti più belli e più preziosi di questi non se ne trovano certo da nessuna parte!”
Daniel
31-03-2012, 09.17.02
Mi alzai in piedi e mi andai dall'uomo dicendo:
<<Salve, sono Daniel cavaliere verde e Dominatore degli elementi piacere di conoscerla..>>
Guardai i ragazzi e poi dissi di nuovo:
<<Questi ragazzi mi hanno riferito che voi sapete qualcosa.. Potete parlarmene?>>
E mi sedetti lì vicino..
Guisgard
31-03-2012, 16.09.26
“Conosco qualcosa?” Stupito il padre dei fanciulli a quelle parole di Daniel. “A proposito di cosa, cavaliere? Non comprendo le vostre parole...”
I tre fanciulli osservarono in silenzio quella scena.
Guisgard
31-03-2012, 16.13.53
“Forse davvero mi credete stupido più di uccello” disse il locandiere a Cavaliere25 “se pensate di darmi a bere questa storia! Ora pagherete quanto pattuito... mi farete da sguatteri!”
“Perché non provi a chiedere a tua moglie di farti da sguattera!” Esclamò il falco. “Ma forse sei talmente brutto e stupido che neanche hai una moglie!”
“Come vi permettete!” Con rabbia il locandiere. “Chi fra voi ho osato dirmi questa cosa?” Fissando Cavaliere25 e Tieste. “Ditemelo o vi denuncerò ai soldati della regina!”
Guisgard
31-03-2012, 16.25.14
I tre viaggiatori, seguendo le indicazioni di Lilith, proseguirono lungo il sentiero, che sembrava seguire l'alone del Sole morente.
Ad un tratto, davanti ai quattro, apparve una maestosa chiesa.
Era circondata da mura, nelle quali erano raccolte varie abitazioni.
“Di orazioni e penitenze segui la scia.
Eccola, maestosa e solenne, Santa Sofia.”
Sussurrò il vento a Lilith.
Guisgard
31-03-2012, 16.31.08
“Allora” disse Fyellon al Maestro delle Imprese di Amore “potreste indicarci la strada per giungere in quella città?”
“Seguite il sentiero che corre verso Sud...” spiegò l'artista “... ma badate di lasciarlo mai... guardatevi dalla selva... alla fine vi ritroverete davanti alle mura di Sant'Agata di Gothia...”
“Grazie.” Sorridendo Fyellon. “Partiamo, milady?” Rivolgendosi poi ad Altea.
Guisgard
31-03-2012, 16.39.39
Ma giunto in quel luogo, Parsifal si ritrovò davanti alcuni cavalieri pesantemente armati.
Erano 13 e lo fissavano con aria cattiva.
Alcuni di loro recavano palme nelle mani, altri invece dei Rosari.
“Tylesia sarà distrutta, ragazzo.” Disse uno di loro a Parsifal. “Prendi il tuo cavallo e mettiti in salvo... per il Giovedì Santo pianto, lamento e lutto pioveranno su quella città.”
Guisgard
31-03-2012, 17.48.10
Guisgard fissò prima Talia, la cui sicurezza e tranquillità in quella situazione quasi lo sconcertarono, poi la misteriosa figura apparsa sulla soglia della fabbrica.
Istintivamente portò la mano sulla cintura, in cerca della spada che però non aveva con sé.
Era infatti rimasta nel palazzo.
La figura li fissava, avvolta dalla sfolgorante luce che invadeva l'ambiente.
E attorniata da quella intensa luminosità, quella figura sembrò come confondersi in quel bagliore.
Le sue fattezze erano in gran parte celate dalla luce in cui era immersa e come un'ombra, che si ritrae dal chiarore del giorno fino a svanire, appariva mutevole e indefinibile.
“Chi siete?” All'improvviso Guisgard. “Avanzate e annunciatevi!”
“Questi tessuti” disse la figura “sono destinati ad adornare e ad impreziosire la corte di Capomazda, per questo sono così belli.”
Ad un tratto, Guisgard e Talia udirono dei rumori alle loro spalle.
Il cavaliere si voltò e vide diverse persone che li fissavano in silenzio.
E ognuno era seduto al proprio posto di lavoro.
“Chi siete voi?” Turbato Guisgard. “Come siete entrati qui?”
Talia
31-03-2012, 18.17.31
La tensione di Guisgard era palpabile... la sentivo, la percepivo con assoluta chiarezza.
Ma la figura non parve notarlo... parlò con calma e la sua voce giunse a noi quasi come un’eco proveniente da molto molto lontano...
“E’ vero!” risposi...
E poi quell’idea improvvisa mi colse... un’idea folle, ma che si impose alla mia mente con assoluta chiarezza... esitai un istante... strinsi la mano di Guisgard che ancora stava tenendo la mia... e poi decisi che tanto valeva tentare...
“E, certo, lo capiamo! Ma...” soggiunsi accennando appena al cavaliere al mio fianco “La richiesta di mio marito non è poi un grosso onere per voi, signore! Egli chiede solo la stoffa necessaria per confezionare un abito... ed io, che mai potrei desiderare qualcosa di diverso da lui, vi chiedo solo di accontentarlo! Non è molto, signore! Non trovate?”
Ad un tratto, Guisgard e Talia udirono dei rumori alle loro spalle.
Il cavaliere si voltò e vide diverse persone che li fissavano in silenzio.
E ognuno era seduto al proprio posto di lavoro.
“Chi siete voi?” Turbato Guisgard. “Come siete entrati qui?”
Quei rumori e poi la reazione di Guisgard... e capii che ora anche lui poteva vedere ciò che io avevo visto in quella visione...
E, mio malgrado, rabbrividii.
cavaliere25
31-03-2012, 18.40.55
noi non abbiamo parlato provate a chiedere al falco e vedrete cosa vi risponderà dissi voi siete arrogante e presuntuoso continuai a dire e lo fissai al locandiere con uno sguardo di sfida
Guisgard
31-03-2012, 19.15.59
“Son rientrato or ora dal palazzo dei Taddei...”
“Ebbene? L'avete visto? Lord Andros intendo...”
“Credo sia sul punto di perdere il senno...”
“Pazzia? Che dramma...”
“Si, davvero...”
“E' per via di quel suo sogno?”
“Forse... del resto è impossibile scovare le cause della follia...”
La figura finalmente si avvicinò e fuoriuscì da quell'alone luminoso che l'aveva avvolta fino a quel momento.
“Abbiamo qui le stoffe che avevate chiesto, milord...” mostrando i tessuti a Guisgard e a Talia “... guardate, toccatele pure, milady...”
“Sapevate del nostro arrivo?” Fissandolo Guisgard.
“Ma voi...” fissando Talia quell'uomo “... oh, perdonatemi, milady...” con un cenno allora chiamò a sé due delle ragazze ai telai.
“Chi vi ha detto di noi?” Domandò ancora Guisgard.
“Seguiteci, milady.” Disse una delle ragazze a Talia. “Ora vi faremo indossare alcune stoffe, così giudicherete insieme a vostro marito.” E chiesero alla ragazza di andare con loro.
“Chiedo scusa, milord...” disse l'uomo a Guisgard “... io non potevo sapere che la Granduchessa...” e indicò gli occhi.
“Insomma, cosa sta succedendo?” Guardandosi intorno Guisgard. “Cosa sta succedendo?”
Tutti lo guardarono.
“Milord...” fissandolo l'uomo.
“Dov'è il guardiano?” Sempre più turbato Guisgard.
Nessuno rispose.
Il cavaliere allora si guardò intorno, cercando con lo sguardo Talia.
“E' con le ragazze, milord...” cercando di tranquillizzarlo l'uomo “... starà provando le stoffe più belle... del resto deve presentarsi al popolo che accorrerà al Belvedere per vederla...”
“E' davvero incantevole, milord.” Fece una delle donne ai telai.
“Questa è casa vostra, mio signore...” continuò l'uomo “... per sempre...”
Un brivido attraversò la mente di Guisgard.
Guisgard
31-03-2012, 19.25.34
“Davvero?” Fece il locandiere, fissando Cavaliere25. “Allora lo ripeterete davanti ai soldati!”
Ordinò poi al suo garzone di correre a chiamarli.
“E ora cosa facciamo?” Domandò Tieste a Cavaliere25.
elisabeth
31-03-2012, 19.44.21
Parai ogni colpo....Reas era forte e la sua arte era pregiata......sorridevo pensando ad Isolde, lei sapeva bene come avevo imparato l'arte del combattere...eravamo cresciute insieme...ma lei era troppo dedita alla sua bellezza, civettuala da sempre....faceva voltare ogni fiore..io ero piu' dedita alle cose maschile, accorgendomi di essere diventata donna e che avrei dovuto mantenere un certo decoro....".....Vi racconto una cosa Reas....ho imparato nei boschi e il mio maestro ha piu' di cento anni....e' un vecchio signore con la barba bianchissima.......e devo dire che per tenere testa a voi e' stato un barvo maestro.....voi non credete ?...."......avevo i capelli attaccati alla fronte.....ma dopo tanto tempo m sentivo benissimo....il combattere aveva fatto si che scaricassi le miei tensioni......" Isolde '..non ricordate anche voi...il nostro vecchio maestro ?..".......
Altea
31-03-2012, 20.15.00
Lo scultore ci indicò un sentiero verso il Meridione.."Bene, Fyellon sono pronta...ma mi raccomando non dobbiamo perderci come ha detto il nostro caro amico scultore..mi affido a Voi". E salutato l'artista prendemmo la strada per il sentiero indicato..ma notavo Fyellon era nervoso, raramente lo avevo visto felice.
cavaliere25
31-03-2012, 21.55.06
tanto una notte al fresco non ci cambia la vita se questa persona non ci vuole credere non so cosa posso dire per fargli capire che non siamo stati noi a offenderlo e rimasi in attesa dei soldati poi guardai il falco e dissi poi con te facciamo i conti
Parsifal25
01-04-2012, 13.15.16
Nel momento in cui mi ritrovaì nel luogo in cui mi ero svegliato.... innanzi a me parvero 13 cavalieri in arme, non avevano asce, scudi, spade etc. ma un rosario e delle palme.
Mi guardarono incattiviti e dissero di allontanarmi da quel luogo poicheè sarebbe andato distrutto. Rimasi impietrito: " Come? Andrà distrutto.....", in quesgli attimi, ripensaì al motivo del mio viaggio e al maestro Redentos che era partito per Tylesia alla ricerca del suo amore perduto.
Non poteva finire così..... lo scopo della ricerca, l'iniziazione, la scoperta del vero.... nulla, doveva scomparire.
Volgendomi verso i cavalieri dissi: "Ringrazio i lor signori.... ma non posso abbandonare tutto e tutti solo per la paura di perder la vita..... a cosa sarebbe valso il viaggio intrapreso e la mia caduta.... non scapperò.... ho bisogno di una via d'uscita dove posso trovarla. La lotta per la verità, il Cristo che si è sacrificato per noi nei giorni della sua Passione..... non diverranno un fiume di sangue e un terreno arso e arido carico di odio e distruzione. Sacrificherò me stesso per difendere la Sacra Croce e Nostro Signore Gesù Cristo.
Lasciatemi proseguire.
Lilith
01-04-2012, 15.06.03
Dopo aver sentito quella voce fui inspiegabilmente rassicurata. Ce l'avevo fatta. Scesi dal cavallo ed ammirai la Chiesa; ne avevo viste poche durante la mia vita, ma ero certa che non potessero esistere chiese più belle di quella: era altissima ed imponente, ma riusciva in qualche modo ad avere una certa armonia con la natura che la circondava.
Mi domandai se Parsifal fosse guarito; mi rassicurai pensando che con il potere della mia collana ero riuscita a guarire già un paio di persone.
Guardai gli ultimi raggi di sole tra le foglie delle alte querce e mi chiesi dove avrei dormaito quella notte.
Guardai i pellegrini, in attesa che dicessero qualcosa.
Guisgard
02-04-2012, 01.42.58
Reas sorrise a quelle parole di Elisabeth.
“Beh, devo dire che il vostro maestro, da ciò che ho visto, deve essere davvero un uomo eccezionale.” Spostandole i capelli sudati dalla fronte. “Anzi, vi ha reso davvero una valchiria. Piuttosto, penso a colui che avrà la sfortuna di farvi arrabbiare.” Rise. “Ora andiamo a rinfrescarci. Vi va? Venite con noi, lady Isolde?”
“Temo di no, capitano.” Accennando un sorriso Isolde. “Sono certa che lady Elisabeth sarà una degna compagnia. Così potrà continuare a parlarvi del nostro maestro... che io rammento benissimo...” fissando Elisabeth.
E si allontanò.
Reas allora condusse Elisabeth ad una delle fontane del parco, dove si lavò il viso sudato e si aprì la camicia.
In quel momento Elisabeth vide una cicatrice che il capitano aveva sul fianco.
Guisgard
02-04-2012, 01.48.49
In quel momento arrivarono i soldati.
“Cosa succede qui?” Domandò il capo di quelli.
“Costoro” disse il locandiere “mi hanno insultato. Arrestateli.”
“E' vero?” chiese il capo dei soldati a Cavaliere25.
Guisgard
02-04-2012, 01.55.06
“Tylesia sarà distrutta” disse uno dei 13 cavalieri a Parsifal “e con essa tutti coloro che si troveranno nella sue mura. Salvati, finché sei in tempo... distruggeremo la città e raccoglieremo il suo più grande tesoro...”
Allora nell'aria echeggiò un grido simile ad un inclemente lamento.
In quel momento Parsifal riprese finalmente i sensi.
“Eccolo, riprende conoscenza...” mormorò Redentos “... le erbe di Lilith hanno fatto subito effetto.”
Avid e Jovinus annuirono.
“Stai bene, ragazzo?” Domandò Redentos a Parsifal.
Parsifal25
02-04-2012, 02.02.50
"La città non verrà distrutta..... lo giuro sulla mia anima....", in tal modo terminaì la conversazione e proseguì innanzi....
Queste furono le mie ultime parole..... detto ciò ripresi conoscenza.
Ritrovaì Avid, Jovinus e Redentos...... sembrava che non li vedessi da un'eternità.
"Maestro.... amici miei..... finalmente sono tornato..... è stato un travaglio tremendo, ma sono di nuovo con voi". Non mi sentivo stanco, ma rinvigorito anche Belfagor riprese la sua aria sbarazzina. Infatti, senza alcuna difficoltà mi misi in piedi.
"Lilith.... dove è andata Lilith.... è apparsa nei miei sogni, mi indicava la direzione di una chiesa....... Santa Sofia..... se non devo aver battuto troppo la testa. Maestro, Avid dove è andata?"
Guisgard
02-04-2012, 02.07.25
Salutato il Maestro delle Imprese di Amore, Altea e Fyellon presero il sentiero verso la città di Sant'Agata di Gothia.
Attraversarono così parte della grande selva che avvolgeva quelle terre e per buona parte del cammino Fyellon apparve silenzioso.
Ad un tratto giunsero davanti ad una chiesa diroccata.
“Una chiesa proprio nel bel mezzo di questa selva...” mormorò il cavaliere “... credo sia sconsacrata...”
Allora, avvicinandosi alla porta dell'edificio, Fyellon notò una lapide su cui erano impresse queste parole:
“Mi chiamate Maestro e non Mi seguite...
Mi chiamate Misericordia e non confidate nel Mio perdono...
Mi chiamate Provvidenza e non vi abbandonate a Me...
Mi chiamate Onnipotente e non confidate in Me...
Mi chiamate Onnipresente e non Mi cercate...
Mi chiamate Onnisciente e non Mi interrogate...
Non meravigliatevi se un dì non vi riconoscerò...”
Guisgard
02-04-2012, 02.16.48
“Lilith” disse Avid fissando Parsifal “si trova con alcuni viaggiatori. Hanno chiesto informazione circa l'ubicazione di una chiesa...”
“Attenderemo qui il suo ritorno.” Fece Redentos. “Si era unita a noi e non sarebbe giusto abbandonarla così. Che tipi erano quei viaggiatori?” Chiese al nano.
“Indossavano lunghi mantelli” rispose Avid “e i loro capi erano celati da cappucci.”
Guisgard
02-04-2012, 02.33.22
La chiesa era bellissima e Lilith restò incantata nel vederla.
Era monumentale nelle forme e solenne nell'architettura, con statue di pietra che adornavano una lunga serie di nicchie che correvano lungo le mura esterne.
Un alto campanile si ergeva dalla costruzione e una croce dominava dalla facciata principale.
I tre viaggiatori allora scesero dai loro cavalli ed entrarono nella chiesa, facendo cenno a Lilith di seguirli.
L'interno era ancora più straordinario, in un trionfo di marmo, pietre policrome, ornamenti alveolati e mosaici dorati.
I tre si segnarono con l'Acqua Benedetta e si inginocchiarono per pregare.
Ad un tratto apparve un vecchio monaco.
“Oh, miei signori...” nel vederli “... non vi attendevo così presto...”
“Il tempo è giunto...” disse uno dei tre viaggiatori “... tutto sarà compiuto.”
“Ma forse” fece il monaco “non tutti meritano tale fine in quella città... e se vi sono degli innocenti?”
“Non ve ne sono.”
“E se...”
“Non spetta a noi giudicare.” Lo interruppe il viaggiatore. “Il Giudizio è stato già dato... noi siamo qui per metterlo in atto.”
“E cosa accadrà?” Domandò il monaco.
“Distruggeremo la città” rispose il viaggiatore “e uccideremo tutti i rei... per poi raccogliere il Tesoro e condurlo via... quegli uomini hanno dimostrato di non esserne degni.”
Parsifal25
02-04-2012, 03.28.54
Tutto ciò mi sconvolse...... erano le stesse identiche figure in arme che avevo incontrato nel mio viaggio interiore..... solo che erano tre e non tredici.....
"Che simboleggi.....un legame mistico il numero tre?" dissi tra me
"Maestro Redentos, Avid, fratello Jovinius..... partiamo all'istante..... quegli uomini il giorno del Giovedì Santo attaccheranno la città di Tylesia..... stanno cercando di recuperare un oggetto sacro.... e chiunque si metterà sulla loro strada perirà....."
La mia anima, il coraggio e la difesa dei giorni del Cristo durante la Passione, erano divenuti la priorità. Bisognava raggiungere quella chiesa.... ripensaì a Lilith e dissi tra me:
"Devo aiutarla", nell'attimo in cui sellaì Belfagor e balzai in groppa vidi un'altra collana che ricopriva la mia armatura. La guardaì meravigliato e dissi:
"Maestro...... che oggetto é? Perchè e sul mio collo....."
Talia
02-04-2012, 09.50.12
La tensione di Guisgard, poi quelle voci... faticavo a comprendere la strana reazione che tutto ciò stava avendo su di me... non ero spaventata: sarebbe stato assolutamente normale essere spaventati, e perfino sconvolti... ma io non lo ero. No... sentivo la loro sofferenza, invece... sentivo un crescente e doloroso senso di non completezza... sentivo confusione e smarrimento...
Poi...
“Seguiteci, milady.” Disse una delle ragazze a Talia. “Ora vi faremo indossare alcune stoffe, così giudicherete insieme a vostro marito.” E chiesero alla ragazza di andare con loro.
Esitai... avvertii il tocco delle loro mani sul mio braccio e fu come una alito di vento gelido... esitai solo per un istante... ma dovevo andare, sentivo che dovevo andare con loro...
Lasciai quindi scivolare lentamente la mano di Guisgard dalla mia per seguire quel gelido vento... facemmo qualche passo tra i telai, poi una di loro mi invitò a varcare una porta e la sentii richiuderla alle mie spalle...
Potevo sentire la voce di Guisgard dall’altra parte del battente, parlava con l’uomo della fabbrica... ed era sempre più teso.
Vicino a me, avvertivo le donne muoversi e sentivo il tocco delle stoffe che mi sfioravano, come una fresca brezza... una, poi un’altra...
Inspirai... tutto nei loro movimenti, in quei rumori, aveva un che di cadenzato, di ritmico, di ripetitivo... come un’infinita danza incessante... e mi trovai a chiedermi da quanto tempo andava avanti quella danza. E mi trovai a chiedermi se mai sarebbe terminata.
“Ditemi... vi piace vivere qui?” domandai ad un tratto, spinta dall’istinto di capire “Siete felici di ciò che fate?”
cavaliere25
02-04-2012, 11.29.28
non abbiamo insultato nessuno abbiamo detto che questo falco parla e non vuole crederci non ci permetteremmo mai noi di offendere qualcuno senza un motivo vorremmo mangiare qualcosa e riposarci dal lungo viaggio dissi e rimasi in attesa che il capo dei soldati disse qualcosa
Altea
02-04-2012, 13.57.03
Camminammo molto e in silenzio, non capivo l'inquietudine di Fyellon...ma non volevo chiedere nulla, d'altronde non sapevo nulla di lui..tranne di quel racconto su suo padre che mi narrò nel parco del Palazzo e di un fratello che lo uccise, tradendo pure la sua fiducia.
Ad un tratto giungemmo davanti a un chiesa, Fyellon era stupito, e scese da cavallo giungendo vicino una lapide e lo raggiunsi, sopra vi era scritto:
"“Mi chiamate Maestro e non Mi seguite...
Mi chiamate Misericordia e non confidate nel Mio perdono...
Mi chiamate Provvidenza e non vi abbandonate a Me...
Mi chiamate Onnipotente e non confidate in Me...
Mi chiamate Onnipresente e non Mi cercate...
Mi chiamate Onnisciente e non Mi interrogate...
Non meravigliatevi se un dì non vi riconoscerò...”
Riflettei..."Fyellon, il Signore ha ragione, quante volte lo cerchiamo solo nel momento di necessità, nella sofferenza, dimenticandoci ogni giorno che lui vive vicino a noi...vedete quell' albero? anche quello può essere Dio perchè sua Creatura. Non dite più che non credete nella Bontà Divina...ricordatevi di queste parole."
Osservai la chiesetta, era sconsacrata, non c'era la croce...guardai Fyellon, mi feci il segno della croce prima di entrare...e ad un tratto mi avvolse il buio...iniziai a sentire voci, urla, pianti...che stava succedendo? "Fyellon" urlavo "dove sei"...cercavo l'uscita ma ero entrata in un luogo tutto buio, come era possibile mentre fuori il sole splendeva...l'uscita, non la trovavo più. Mi sedetti col cuore che mi batteva all'impazzata e davanti a me mi si presentò un' aura e poi un vecchio cavaliere che mi fissava, sembrava uomo di grande maestria e virtù..."chi siete voi?" domandai.
Lilith
02-04-2012, 16.04.49
Mi chiesi come quei pellegrini potessero parlare di argomenti simili davanti ad una sconosciuta. Volevano distruggere una città! E, da quello che avevo capito, lo facevano solo per un tesoro. Non avrei potuto accettarlo. Sentii il cuore che batteva forte e le mani che tremavano. Mi sembrò che il mondo stesse girando più lentamente rispetto ai miei pensieri. Corsi via dalla chiesa, uscendo dalla grande porta; non potevo scappare a piedi, mi avrebbero raggiunto subito. Slegai tutti i cavalli per farli scappare in modo che non mi potessero raggiungere, poi saltai in groppa ad una giumenta. Avevo già cavalcato un paio di volte, non era difficile; la giumenta partì subito al galoppo ed io imboccai il sentiero. Guardai dietro di me i cavalli imbizzarriti e gli uomini che cercavano in tutti i modi di calmarli. Mentre cavalcavo, mi chiesi perchè quella voce non mi avesse avvertito della pericolosità di quegli uomini... ora ero ancora più intenzionata a capire a chi appartenesse la voce e che incantesimo usasse; ma prima dovevo pensare a raggiungere Redentos e gli altri cavalieri.
Mi resi conto che ormai era scesa la notte. Tra poco tempo non sarei riuscita a vedere più niente ed avevo paura che tra i boschi si aggirasse qualche malintenzionato. Scesi dalla giumenta se proseguii a piedi per qualche metro, poi mi fermai, in attesa che accadesse qualcosa, qualcosa che nemmeno io riuscivo ad intuire.
elisabeth
02-04-2012, 16.59.20
Sentii le sue dita sulla mia fronte......mi spostavano una ciocca di capelli, una strana sensazione ricordi di un tempo lontano....." Certo... che vengo con voi...l'acqua fresca rinvigorira' i nostri stanche muscoli......per quanto riguarda l'arte del combattere e la mia rabbia...ho dovuto esercitare anche quella....una spada in mano e un'animo impulsivo ed irrabondo...non si sposano bene........".....E cosi' avviandoci alla fontana ricambiai con un sorriso sornione quello di Isolde.......c'era in quel parco una mistura di odori che faceva perdere la testa......sio a quando arrivati ad una fontana.....non immergemmo le nostre braccia.....lui comincio'...a lavarsi il volto...sino a quando la sua camicia non si apri'..ed una lunga ferita si mostro' ai miei occhi......tolsi le braccia dall'acqua e per istinto vi posi una mano...solo un tocco ..soo un istante....."......e' come se vi facesse ancora male "...
Guisgard
02-04-2012, 17.06.20
XV Quadro: La Guerra dei due Gigli e la Misericordia della Luce
"Ora basta; fate indietreggiare le vostre genti: presto giungerà la Gioia che, a quanto credo, vi darà dolore."
("Chretien de Troyes, Erec e Enide")
Guisgard fissava quell'uomo e poi le donne al lavoro sui telai.
Vi erano anche alcuni operai che portavano nella fabbrica stoffe, brocche colme d'acqua e sacchi di carbone.
Dei ragazzini poi, come per loro fosse un gioco, si divertivano a far girare le ruote degli argani e ad alimentare il fuoco delle caldaie gettandovi dentro ramoscelli secchi.
“Cosa sta succedendo qui?” Sempre più agitato Guisgard. “Chi siete voi? Dove avete portato...”
“Milord, vi prego...” interrompendolo l'uomo “... perchè siete cosi agitato? Qualcosa vi ha indisposto?”
Guisgard allora afferrò l'uomo per il bavero, come a volerlo strattonare.
A quella scena tutti smisero il proprio lavoro e fissarono il cavaliere.
“Non è il caso, mio signore...” restando calmo l'uomo e prendendo la mano di Guisgard affinché lasciasse il suo bavero “... non è il caso...”
Il tocco di quella mano era gelido e leggero, come un soffio di vento.
E Guisgard provò un profondo senso di smarrimento.
L'uomo si voltò verso gli operai e sorridendo, con un cenno del capo, invitò tutti loro a riprendere il proprio lavoro.
Nel frattempo, nel vestibolo laterale, Talia era con quelle ragazze.
“Non saprei, milady...” rispose candidamente una di quelle “... viviamo qui da sempre e per sempre sarà la nostra casa... abbiamo atteso tanto il ritorno di voi e di vostro marito, affinché, come promise lui prima di partire per Sygma, mantenesse la promessa fatta ai nostri padri...”
“Si, la promessa” intervenne un'altra di quelle “di trovare un marito per ciascuna di noi.”
Le ragazze allora, con infinita grazia e delicatezza, aiutarono Talia a spogliarsi.
E una volta nuda, adagiarono sul suo bellissimo corpo quelle stoffe, intrecciandole e tessendole con fili d'oro, fasce dai colori meravigliosi e pendagli dai riflessi e i bagliori quasi crepuscolari.
“Siete pronta, milady...” sorridendo una di quelle ragazze “... e siete bella come in quel giorno... rammentate la cerimonia, vero? Le nozze celebrate nella Cappella del Belvedere e poi la festa nel feudo di Felchyus, nel suo monumentale maniero ducale... andiamo, vostro marito sarà impaziente di rivedervi...”
E la condussero di nuovo nella sala dei telai, dove la stava attendendo Guisgard.
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Guisgard
02-04-2012, 17.09.34
Redentos fissò Parsifal.
“Cosa accade, ragazzo?” Inquieto il cavaliere. “Cosa hai visto in sogno? Chi devi aiutare?”
“Quella collana è stata Lilith a volerla al tuo collo.” Disse Avid il nano.
“Raccontaci tutto, ragazzo.” Lo esortò Redentos. “Dall'inizio.”
Guisgard
02-04-2012, 17.41.52
Altea era avvolta nella cupa atmosfera di quella chiesa.
Ad un tratto un alone e poi quella figura.
I suoi tratti erano austeri e lo sguardo solenne.
Fissò Altea e quando fu sul punto di parlare, la luce del giorno invase l’interno della chiesa.
Fyellon aveva sradicato la porta, squarciando così la cupa oscurità di quel luogo.
“Perché non mi avete atteso?” Domandò ad Altea. “Meglio essere prudenti…” si guardò intorno e notò qualcosa.
Era verso l’abside e la luce in quel punto non riusciva a tagliare le maglie delle tenebre.
Fyellon allora avvolse un lembo del suo mantello attorno ad un palo di legno spezzato e ne fece una torcia.
Illuminò così l’abside e in quel momento apparve loro un’immagine inquietante: dalla semivolta pendeva una grossa Croce capovolta.
Altea
02-04-2012, 17.54.38
Quel cavaliere mi fissava...era fiero di sè..e nel buio di quella chiesa si avvicinava piano a me, stava per proferire parola, mentre io ero a terra, spaventata...potevo sentire l'eco del mio cuore in quella chiesa...quando a un tratto ci fu..Luce...e tutto svanì.
Guardai verso il punto da cui proveniva la luce e vidi Fyellon, che aveva aperto la porta con forza, mi diressi correndo verso di lui..."La porta..ma non era chiusa quando entrai, che è successo?"
Fyellon costruì una torcia rudimentale col suo mantello e piano ci dirigemmo verso l'abside della chiesa...e..rimasi a bocca aperta..la Croce di Nostro Signore era capovolta..."Fyellon dobbiamo uscire da qui, questo non è luogo sacro, questo è Anticristo, ci sono presenze malvage...e infatti vidi un cavaliere qui nel buio prima che voi entraste".
Guisgard
02-04-2012, 17.57.23
Lilith era fuggita.
Era fuggita nella selva, lontano dalla chiesa di Santa Sofia e dai quei misteriosi viaggiatori.
Aveva cercato riparo nel ventre della selva, dove a stento giungeva la luce del meriggio ormai prossimo all’imbrunire.
Ad un tratto però la ragazza udì dei passi.
Un attimo dopo, dalla fitta vegetazione, emersero i tre viaggiatori.
“Non si abbandona così una chiesa…” disse uno di loro “… e nella selva potresti perderti… tra un po’ sarà buio e nell’oscurità si nasconde il peccato…”
Guisgard
02-04-2012, 18.01.33
Reas lasciò che Elisabeth toccasse la sua ferita.
“Ogni ferita lascia il segno” mormorò lui “e talvolta provoca dolore anche il solo ricordarlo…” fissò il Cielo “… la vita è colma di cicatrici… anche questa città ne ha molte… e forse la più dolorosa è quella che attanaglia la nostra regina…”
Talia
02-04-2012, 18.02.57
“Non saprei, milady...” rispose candidamente una di quelle “... viviamo qui da sempre e per sempre sarà la nostra casa... abbiamo atteso tanto il ritorno di voi e di vostro marito, affinché, come promise lui prima di partire per Sygma, mantenesse la promessa fatta ai nostri padri...”
“Si, la promessa” intervenne un'altra di quelle “di trovare un marito per ciascuna di noi.”
Mi sorpresa la loro risposta... così candida, così serena...
“Un marito...” mormorai tra me “Una promessa...”
Le sentivo affaccendarsi, ma non badavo molto a ciò che facevano... pensavo, riflettevo... e tentavo di ascoltare le loro anime...
Una promessa non mantenuta può tenerti legato a questo mondo, mi chiedevo... si, forse... ma quella promessa, quel debito, era tanto grave da causare tutto quello?
Non ne ero molto convinta...
Al contrario, sentivo che c’erano molte cose che mi sfuggivano ancora...
“Siete pronta, milady...” sorridendo una di quelle ragazze “... e siete bella come in quel giorno... rammentate la cerimonia, vero? Le nozze celebrate nella Cappella del Belvedere e poi la festa nel feudo di Felchyus, nel suo monumentale maniero ducale... andiamo, vostro marito sarà impaziente di rivedervi...”
E la condussero di nuovo nella sala dei telai, dove la stava attendendo Guisgard.
La cerimonia, la festa... sorrisi loro, ma non risposi niente: non avevo idea di che cosa stessero parlando...
Poi, sospinta da loro, tornai nella fabbrica...
elisabeth
02-04-2012, 18.07.10
La sua malinconia potevo toccarla...potevo seguire il corso della sua sofferenza ....sfiorando quelle carni provate......" Nella vita pensiamo di curarci delle ferite altrui......ma nulla si puo', se prima non si sono curate le proprie.....un uomo malato non può prendersi cura di un'altro uomo malato.....non conosco le vostre, come non conosco quelle della vostra Regina, spero solo che troviate il tempo per piangere il vostro dolore.."......rimasi a guardarlo, senza poter far nulla....senza sapere nella realtà cosa avessi potuto fare.......mi sedetti sul bordo della fontana...ed aspettai che Reas finisse di rinfrescarsi....
Lilith
02-04-2012, 18.07.52
Come avevano fatto a trovarmi? Il mio cuore batteva talmente forte che temevo sarebbe uscito dal petto. Le mie mani tremavano così tanto che riuscivo a stento a tenere le briglie della giumenta.
Non ebbi la forza di dire niente, ormai mi ero abbandonata al mio destino. Se avessi avuto con me la collana forse sarei riuscita ad acquistare il coraggio e la forza necessari per salire in groppa alla giumenta, ma mi ricordai di averla data a Parsifal, lui ne aveva più bisogno di me. Feci un profondo respiro e provai a pronunciare un incantesimo in una lingua che risaleva a molti secoli prima che pochi conoscevano. Me l'aveva insegnata mia nonna, 'Usala solo in situazioni di gravissimo pericolo? aveva detto... io la pronunciai ad alta voce e con una grande concentrazione: "Ombah laye ombah lishe ithu!" . Non sapevo il significato di quelle parole, le avevo imparate a memoria come fossero una filastrocca, ma non le avevo mai utilizzate, non sapevo quali fossero le conseguenze...
Guisgard
02-04-2012, 19.04.11
Talia ritornò nella fabbrica e Guisgard, guardandola, dimenticò per un attimo ogni inquietudine.
La ragazza indossava il tipico vestito usato dalla Granduchessa quando si trovava nella corte del Belvedere.
Aveva un meraviglioso diadema imperlato e racchiuso da un frontino di oro bianco incrostato con corallo di Lemno.
Un pendaglio al collo fatto di gocce di diamanti, schegge di zaffiro e soffi di giada, il tutto legato da un sottile e luminoso filo d'oro.
La camicetta era di pregiata seta del Catai, il soprabito di velluto vermiglio a fiori di broccato e la gonna di casimiro di Persia.
E una larga cintura di ciniglia, che richiamava riflessi di madreperla, avvolgeva i suoi fianchi.
Talia era bellissima, come una principessa.
Neanche nei romanzi, nelle fattezze delle varie eroine, Guisgard aveva visto qualcosa di così meraviglioso.
Quel mattino era particolarmente luminoso e i due ragazzi se ne stavano all'ombra di una grande quercia.
Guisgard leggeva un libro preso dalla biblioteca del Casale e fantasticava di cavalieri, dame e nobili imprese.
Talia invece fissava il cielo e intrecciava fra i capelli alcuni fiori di campo appena raccolti.
“Guisgard...” sussurrò lei “... io sono bella?”
Lui alzò lo sguardo dal libro e la fissò.
“Certo che lo sei.” Disse.
Lei sospirò.
“Cos'hai?” Domandò lui.
“Tu sei di parte...” fissando quei fiori Talia “... sei mio fratello...”
“Vuoi andare in paese” fissandola lui “e chiedere a tutti i ragazzi come ti trovano?”
“Scemo!” Voltandosi lei.
Lui sorrise e si avvicinò alla ragazza.
“Io credo che tu sia la ragazza più bella mai nata.”
“Lo dici a tutte...”
“Davvero?” Stupito lui. “E a chi?”
“Ieri il maestro ha fatto venire le suore con gli orfanelli del monastero” fissandolo lei “per regalare loro un po' della frutta del nostro giardino... e ho visto come aiutavi Maria e Laura a raccogliere le mele cadute dall'albero...”
“Eh, ma sono un cavalier cortese io!” Esclamò lui. “Sei forse gelosa?”
“Non dire sciocchezze!”
Lui sorrise e cominciò a soffiare nei capelli di lei.
“Smettila.” Alzandosi la ragazza per andare via.
“Aspetta.” prendendola per mano Guisgard. “Io non sono attendibile come giudice? Perchè sono tuo fratello?”
Lei si voltò a fissarlo.
“E se fossi innamorato?”
“Tanto non lo sei!” Esclamò lei.
Guisgard allora si voltò e vide alcuni contadini poco distanti.
Sorrise e corse verso di loro, sempre tenendo Talia per mano.
“Dove andiamo?” Chiese lei.
“A esaminare il mio giudizio!”
E giunti tra quei contadini, Guisgard saltò sul pozzo attorno al quale si trovavano quelli.
“Cosa fai li, ragazzo?” Chiese uno dei contadini.
“Ho bisogno del vostro aiuto, amici miei!”
Loro lo fissarono stupiti.
“Vedete, io sono un cavaliere” continuò Guisgard “e stamattina, nel mio errare, ho incontrato una rana... di quelle che si leggono nelle favole...”
I contadini lo fissavano sempre più incuriositi.
“La rana era vittima di un incantesimo” aggiunse il ragazzo “ed io, per liberarla, ho dovuto baciarla... ed allora quella si è tramutata in una bellissima ragazza...”
I contadini cominciarono a sorridere.
“Ora, come premio per aver vinto l'incanto, mi spetta il suo amore...” fece Guisgard “... ma ella non crede che io abbia sciolto il sortilegio... ora chiedo il vostro aiuto, amici miei...”
“Cosa possiamo fare per te, giovane cavaliere?” Ridendo uno dei contadini.
“Ditemi...” sorridendo Guisgard “... avete mai visto una ragazza più bella?” Indicando Talia.
“Oh...” uno di quelli “... di sicuro forse uguale per bellezza, ma certo non superiore a lei!”
“E solo nei libri” gli fece eco un altro “non certo nella realtà!”
“Come ha potuto allora” fissandoli Guisgard “sua mamma farla tanto bella?”
“Forse impastando petali di pesco” sorridendo un altro contadino “e mischiandoli con albicocche in fiore!”
“Questo per i capelli!” Disse un altro. “Latte, uova e burro, invece, per disegnare il suo bel visino!”
“E miele, zucchero e cannella per la sua bella bocca!”
“Infine, sua mamma” alzandosi un altro ancora “ha raccolto l'ambra più pura e trasparente, cotta al Sole e ingentilitasi tra i pollini sospinti dal vento, per fare i suoi occhi belli!”
Allora tutti i contadini cominciarono a cantare attorno al pozzo, offrendo ai due ragazzi un po' dei frutti della loro terra.
“Ora merito di essere creduto?” Avvicinandosi Guisgard e Talia. “Sai che non ti direi mai una bugia.”
E lei, sorridendo, gli lasciò un tenero bacio sulla guancia.
“Sei bellissima, gioia...” sussurrò Guisgard a Talia, tra i sorrisi e il compiacimento degli operai della fabbrica.
Guisgard
02-04-2012, 19.20.12
“Non fatevi impressionare da questo luogo, milady…” disse Fyellon ad Altea “… è solo un vecchio edificio… una Croce, che sia diritta o capovolta, non può farci nulla…” ruppe allora le assi che bloccavano le finestre e permise alla luce di penetrare definitivamente in quel luogo “… forse abbiamo sbagliato ad entrare qui…” mormorò “… il Maestro delle Imprese d’Amore ci aveva detto di non allontanarci dal sentiero e di stare lontani dalla selva…” fissò fuori da una finestra e la selva sembrava dominare su tutto.
Ad un tratto udirono dei rumori.
“Chi è là?” Gridò Fyellon.
Ed apparve un nano.
Guisgard
02-04-2012, 19.26.15
Lilith evocò quell’incantesimo.
Ma nulla accadde.
“E’ potente la tua magia…” disse il viaggiatore “… ma non abbastanza… il tuo compito è concluso… ora ti riporteremo dai tuoi compagni… arriverai a Tylesia e parlerai di noi alla gente di quella città… dirai loro che La Lacrima di Cristo sta per arrivare…”
Il viaggiatore allora si sollevò il cappuccio, come a voler mostrare il suo volto, ma proprio in quel momento si alzò il vento e Lilith cadde addormentata.
Guisgard
02-04-2012, 19.28.23
“Davvero?” Fece il capo dei soldati, fissando Cavaliere25. “Allora questo falco può parlare, vero? E non mi state insultando, o prendendo per un idiota, è cosi?”
cavaliere25
02-04-2012, 19.30.53
con noi parla forse perchè non conosce nessuno al infuori di noi due non prendiamo in giro nessuno dissi iniziando a innervosirmi siamo stanchi dal lungo viaggio cosa facciamo ora dissi guardando il capitano e il locandiere possiamo mangiare e riposarci?
Altea
02-04-2012, 19.36.42
Fyellon non credeva a ciò che dicevo, lui le riteneva superstizioni dettate dalla Chiesa mentre quelli erano segnali. Non proferii altre parole, lo lasciai alle sue convinzioni mentre tra me pregai davanti a quella Chiesa, avevo udito le voci, delle urla, quel cavaliere apparso improvvisamente.....Fyellon aprì le finestre e la luce entrò del tutto nella chiesetta...e a un tratto arrivò un nano...Fyellon aveva ragione, ero stata una stolta a volermi fermare per guardare la chiesa.
"I miei saluti" mi rivolsi al nano "noi..siamo dei viaggiatori...e stavamo giusto uscendo da questa chiesa per proseguire il nostro viaggio".
Lilith
02-04-2012, 19.38.12
L'ultima cosa che pensai prima di svenire era perchè l'incantesimo non aveva funzionato... Evidentemente anche quegli uomini praticavano la magia. Il mio sonno fu pieno di incubi; il mio unico desiderio era quello di scoprire il volto di quell'uomo... ma il vento me l'aveva impedito. Il vento! Lo stesso che mi aveva sussurrato quei versi e che mi aveva condotto alla chiesa di Santa Sofia! Perchè mi stava facendo tutto questo?
L'ultimo sogno che feci riguardava proprio il vento: vidi una tempesta, con foglie e sterpi che volavano in aria e, nel bel mezzo della tormenta, i tre uomini incappucciati che stavano per mostrare i loro volti, ma in quel preciso istante mi svegliai. Aprii gli occhi lentamente e la prima cosa che vidi fu il cielo azzurro coperto da leggere nuvole bianche. Mi alzai di scatto senza neanche guardarmi attorno ed urlai senza motivo.
Guisgard
02-04-2012, 19.39.47
Reas continuò a lavarsi, per poi rivestirsi.
“Questa ferita” mormorò “mi è stata inferta in combattimento… era il primo giorno di assedio… noi ignoravamo la natura dei nostri nemici… con un manipolo mi lanciai su alcuni dei nostri avversari… fu un suicidio… vidi i miei morire uno dopo l’altro… allora mi lanciai su uno dei miei nemici… riuscii a ferirlo, ma quello non risentì del colpo… mi disarmò per poi ferirmi a sua volta… ero alla sua mercè… allora mi disse qualcosa… non ti ucciderò qui… dovrai dire ai tuoi compagni che morirete tutti… e perderete anche le vostre anime…” restai in silenzio “… fui raccolto dopo qualche ora in fin di vita… da allora ho compreso che la Lacrima di Cristo è una compagnia di demoni…”
elisabeth
02-04-2012, 19.47.22
Aveva dei piccoli movimenti nervosi mentre si rivestiva.......raccontava la sua storia con la morte nel cuore....quando alla frase lacrima di Cristo....mi alzai..." Io ho sentito questo nome... ieri sera a cena.....e devo dirvi che erano molto, molto preoccupati.....parlavano anche loro di demoni, e mi chiedo cosa abbiate mai fatto per meritarvi tutto questo.....".....ero davanti a lui....i suoi capielli goccilavano di acqua fresca......non so cosa mi prese.....forse un pensiero mi pervase la mente..e se fosse stata l'ultima volta ?......gli andai vicina....e gli presi il viso tra le mani, baciai le sue labbra....con amore infinito...unito ad una passone urgente...mi staccai da lui..." perdonatemi, no sono solita comportarmi cosi'....alle volte ci sono cose che bisogna seguire, perche' nascono dal cuore.."........forse era tempo che ritornassi alla mia stanza
Talia
02-04-2012, 20.02.39
Rientrammo nella fabbrica... c’era silenzio, ma avvertivo la curiosa sensazione di decine e decine di occhi su di me...
“Sei bellissima, gioia...” sussurrò Guisgard a Talia, tra i sorrisi e il compiacimento degli operai della fabbrica.
Sorrisi e, finalmente ritrovandola, strinsi forte la mano di Guisgard...
“E’ quest’abito ad esserlo...” mormorai, arrossendo leggermente.
Per qualche attimo i miei occhi si persero in lontani ricordi, si persero in giornate di sole ed altre di pioggia, si persero tra momenti felici e momenti divertenti, tra sogni, corse, risa...
Poi qualcosa mi riportò in quella fabbrica...
Fu una sensazione, più che altro. Una sensazione strana... inizialmente vaga e debole, poi via via sempre più forte... una sensazione come di soffocamento... di mancanza d’aria...
Ebbi la percezione chiara e precisa che ci stessimo perdendo... noi con le nostre identità, le nostre vere personalità... era difficile da spiegare, era difficile persino da far capire a me stessa, ma avevo avuto così tante visioni di Chymela da quando ero giunta al Belvedere che a tratti avevo faticato a riconoscere la realtà dalla visione... ed ora la parte forte e razionale della mia mente si stava ribellando.
“Guisgard...” sussurrai allora, stringendo la sua mano sempre più forte “Ho bisogno di uscire sul piazzale un momento! Ti prego... ti prego, Guisgard, un momento... al sole!”
Guisgard
02-04-2012, 20.45.34
Andros si avvicinò alle ragazza ai telai e osservò quella stoffa.
“E’ pronto l’abito, milord.” Disse una di loro.
Lui annuì.
“Volete controllare?”
“Eccellente…” toccando il magnifico vestito “…vorrei però una cosa…”
“Dite, milord.”
“Qui, nel fodero, celato ad occhi estranei...” indicò lui “…vorrei che si inserisse una scritta... dei versi ricamati... racchiusi tra due gigli...”
“Dettate ed io segnerò il tutto.”
“Sono dei versi particolari...” fece lui “... dedicati a due anime superiori, come tutte quelle che hanno il privilegio e il dono di incontrarsi nell’eterno scorrere delle cose...”
“Sono pronta, mio signore.”
“Sono versi del poeta Callimaco...”
E Andros recitò quei versi:
“Cerca quel fiore
nella chiara e calda aria del mattino.
Cercalo perché è giunta la stagione in cui fiorirà.
La stagione è la vita, la giovinezza quel fiore e l’Amore il suo frutto.”
“Ecco...” continuò il nobile Taddei “... voglio che sia ricamato dove nessuno possa vederlo, con fili d’oro. Che quella scritta sia simile all’Amore... preziosa sopra ogni cosa e invisibile agli occhi…”
Guisgard annuì a quelle parole di Talia.
“Si, ora ti porterò fuori…” disse lui, stringendo la mano di lei.
L’uomo era davanti alla porta.
“Toglietevi…” fissandolo Guisgard, come se in qualche modo si sentisse quasi minacciato “… lasciateci passare…”
L’uomo accennò un enigmatico sorriso.
“Si, milord…” disse “… volevo solo accertarmi che la Granduchessa stesse bene… vi occorre qualcosa, milord? Volete con voi alcune delle ragazze? Magari possono tenere compagnia a vostra moglie…”
“No, basto io solo per lei.”
L’uomo accennò un inchino e li lasciò passare.
Usciti fuori, Guisgard respirò forte.
“Non vedevo l’ora di uscire da lì dentro…” mormorò “… tu come stai, Talia? Ah, finalmente posso chiamarti così, senza aver paura di tradirmi!” Sorrise. “Ti senti meglio qui all’aria aperta?” Stringendo e massaggiandole le mani.
Guisgard
02-04-2012, 21.07.10
Reas prese la mano di Elisabeth.
“Siete una donna strana, milady…” fissandola negli occhi “... sapete usare le armi e parlate di sentimenti e magia... perché questo bacio? Cosa significava, milady?”
Guisgard
02-04-2012, 21.11.58
Lilith attraversò inquietudini e incubi.
Sognò il vento e poi città in fiamme, battaglie, carestie e pestilenze.
Vide la fine di un mondo.
Forse quello di Tylesia.
Poi si svegliò di colpo e urlò.
Quel suo urlare fu colto da alcuni che erano lì vicino.
“Cosa accade?” Stupito Jovinus.
“Sembra la voce di una fanciulla!” Gridò Redentos.
Corsero tutti e trovarono Lilith.
“Cosa vi è successo?” Domandò Redentos. “Come siete finita qui?”
“Non eravate con quei tre viaggiatori?” Chiese Avid il nano.
Con loro vi era anche Parsifal.
Guisgard
02-04-2012, 21.17.30
“Questa chiesa è sconsacrata” disse il nano, fissando Altea e Fyellon “ed è ritrovo di spiriti inquieti e dannati.”
“Chi sei tu?” Domandò Fyellon.
“Il mio nome è Grunt e sono l’apprendista di Isengrid, il Fabbro degli Eroi.”
“Vi è dunque una fucina da queste parti?” Chiese Fyellon.
Il nano annuì.
“E tu perché sei qui?” Ancora Fyellon.
“Attendo il mio maestro.” Rispose Grunt. “Presto verrà.”
“Strano luogo per un appuntamento.” Fissandolo Fyellon. “Non temi gli spiriti di cui parli?”
“E voi non li temete?”
“Io no.” Rispose Fyellon. “Non credo negli spiriti.”
“Allora dovreste temerli il doppio.”
Guisgard
02-04-2012, 21.19.59
“Niente cibo, né riposo!” Sentenzio il capo dei soldati, fissando Cavaliere25. “Ora mi dimostrerete che questo falco parla, altrimenti vi metterò ai ferri.”
“Siamo nei guai…” mormorò sottovoce Tieste a Cavaliere25 “… cosa facciamo?”
cavaliere25
02-04-2012, 21.32.14
ok mi avvicinai al falco e dissi per carità non farci mettere hai ferri te lo chiedo per favore fagli vedere che parli ma però non insultare ti prego dissi poi guardai il capitano e dissi ok va bene dentro di me dissi speriamo bene mentre mi giravo verso Tieste
Lilith
02-04-2012, 21.55.29
Quando vidi i cavalieri mi sentii incredibilmente sollevata. Ero salva.
Cercai di calmarmi e parlare: "Vogliono... vogliono distruggere una città: Tylesia. Si chiamano... La lacrima di Cristo. Cosa..." presi un lungo respiro "cosa possiamo fare per fermarli?"
Altea
02-04-2012, 23.18.40
Il nano ci raggiunse e come pensavo quella chiesa, da quello che disse, era sconsacrata e vi era la presenza di spiriti inquieti.
Fyellon, con la solita incredulità e sicurezza, chiese al nano di presentarsi, egli disse era un apprendista di un Fabbro degli Eroi. Restai perplessa...prima lo Scultore dell'Amore e ora il Fabbro degli Eroi.
Fyellon rispose seccamente al nano che non credeva assolutamente a ciò che diceva sulle presenze spiritiche ma volli prendere la parola..."Messere, i miei omaggi, sapete il mio..caro cugino..è un pò scettico riguardo queste cose. Mentre io mi sono trovata proprio qui sola e ho sentito delle urla, pianti e voci..e vidi..una figura...contornata da un'aura ed era un cavaliere pieno di maestria, ne sapete qualcosa? Ma vi chiedo di uscire da questo posto...dimenticato da Dio...e di parlarne fuori."
Parsifal25
03-04-2012, 01.11.45
"Non c'è tempo Maestro..... appena raggiungeremo Lilith, le racconterò tutto".... spronaì Belfagor e galoppamo veloci nei meandri della Selva. Guardavo l'amuleto che mi era stato donato da Lilith, reggeva il mio passo e la velocità d'attrito dell'aria poteva sollevarlo ad altezza degli occhi.
Dovevo ringraziarla per l'aiuto prestatomi, ma non bastava....., sentivo.... che avreì dovuto fare altro per lei. Mi voltaì indietro e vidi che tutto il gruppo mi seguiva....improvvisamente udimmo un urlo, era la voce di una ragazza.
"Mio Signore, speriamo che non sia Lilith....." il galoppo divenne più energico e in un lampo ci trovammo dinanzi a Lilith. Era salva.
"Lilith, come stai? Sei ferita?"
Probabilmente anche lei aveva fatto lo stesso incontro: i cavalieri incappucciati, Tylesia, la Chiesa di Santa Sofia.... tutto quadrava. Entrambe viviamo lo stesso legame . Arrivarono tutti, scendemmo da cavallo e appoggiandomi ad un tronco con le braccia conserte iniziaì il mio racconto.
Mi rivolsi a Lilith e dissi: "Abbiamo avuto la stessa visione, se puoi aggiungere qualcosa in più.... fai pure" le sorrisi.
"Maestro Redentos, Avid, Jovinius.... volevo scusarmi con voi tutti per il mio isolamento ed allontanamento. Non so che mi sia successo, ma avevo paura di fallire.... Son caduto nel silenzio più profondo poichè dovevo riflettere e rinascere. Nel mio sogno ho incontrato il mio caro Padre adottivo ed egli mi ha nuovamente donato luce...." chiusi gli occhi e cercaì di ricordarmi la scena.
"Ero circondato dal silenzio e da una landa di fiori, il cielo era sereno..... pensavo di esser giunto ad Eternia, ma non era quel magico luogo. Iniziaì ad incamminarmi verso la distesa e improvvisamente mi appare Lilith che indicava una via, era il Nord. Non intesi il suo messaggio, ma d'istinto seguì il suggerimento.
Giunto in prossimità di un bivio, mi trovaì innanzi ad una chiesa, il suo nome era Santa Sofia. Era colma di archi, navate e statue di Santi.... rimasi rapito e vagaì per il corridoio che conduce all'altare. Nel mio peregrinare la mia attenzione venne attratta da una statua di donna, probabilmente una santa che aveva fra le mani il mio amuleto, il Longiniu, era ai piedi del Cristo ed egli le parlava. Ad un tratto apparve una donna anziana, aveva bisogno di trovare la statua di Santo Stefano ed un prete con cui potersi confessare
Non lessi né il nome della statua né trovaì un prete. Quando tutto sembrava perduto, le porte della chiesa si spalancarono ed un diacono ad alta voce disse: "Son giunti, il giudizio divino si scaglierà contro di loro....." " i preparativi sarebbero stati eseguiti la Domenica delle Palme ed il Giovedì Santo sarebbe avvenuto l'attacco..... Non volevo crederci, del sangue sarebbe stato versato nei giorni in cui Nostro Signore Gesù Cristo si sacrificò per espiare le nostre colpe.... ho tentato in tutti di tediarli, ma tutto era segnato."
Mi sentivo perso ed impotente, ma qualcosa dovevo fare.... ripresi la strada e tornaì verso il punto in cui ero giunto. Attesi, e dalla nebbia sbucarono tredici cavalieri incappuciati. Ciò che mi colpì era l'assenza di armi in spalla, come si sarebbero difesi? La risposta era ovvia avrebbero usato palme e rosari, ma come avrebbero combattuto? Tutti loro mi intimarono di scappare ma rifiutaì, parlavano anche loro della distruzione di Tylesia e di un tesoro nascosto fra le fondamenta della città.....Il punto di partenza sarebbe stato la chiesa di Santa Sofia." Questo è tutto, Maestro..... cosa significa secondo voi?"
"Lilith.... hai qualcosa da aggiungere?" chiesi
Talia
03-04-2012, 11.02.15
Quella visione... fu così nitida e chiara che, per un attimo, mi sembrò proprio di essere lì... poco dietro Andros, tanto vicina che avrei potuto sfiorare il suo braccio se solo avessi allungato una mano...
Mi sentivo in balia di quelle visioni, ormai... mi sentivo debole e vulnerabile di fronte ad esse.
Poi, quasi senza che me ne rendessi conto, Guisgard mi prese e mi condusse fuori...
Usciti fuori, Guisgard respirò forte.
“Non vedevo l’ora di uscire da lì dentro…” mormorò “… tu come stai, Talia? Ah, finalmente posso chiamarti così, senza aver paura di tradirmi!” Sorrise. “Ti senti meglio qui all’aria aperta?” Stringendo e massaggiandole le mani.
E finalmente sentii di nuovo la sensazione del sole sulla pelle, sentii di nuovo il vento che mi sfiorava i capelli e il profumo della campagna che ci raggiungeva e ci avvolgeva...
Fu come se riprendessi a respirare solo in quel momento.
“Si...” mormorai, sforzandomi di sorridere “Si, sto bene... credo!”
Esitai un istante... ma quella visione era stata tanto chiara che non riuscivo a togliermela dalla mente...
“Guisgard...” ripresi così a dire, stringendo la sua mano e portandolo un po’ più lontano dalla fabbrica “Guisgard, ho avuto un’altra visione poco fa... una visione dell’arciduca Andros... e tu ora devi guardare una cosa per me! Devi guardare nella fodera di questo vestito e vedere se trovi un ricamo... alcuni versi di una poesia ricamati in oro... ti prego, è importante!”
E mentre dicevo questo, involontariamente, iniziai a tremare... a tremare di ansia e di preoccupazione... perché l’abito che mi avevano messo addosso poteva essere niente altro che un bel vestito, poteva essere niente altro che una copia di quelli che la Granduchessa Chymela era solita indossare... ma se invece, come temevo, nella fodera avessimo trovato quei versi, la cosa sarebbe stata ben diversa!
elisabeth
03-04-2012, 18.23.00
Reas prese la mia mano e questo arresto' la mia decisione di andar via.......se il mondo fosse un intreccio di colori ed essi potessero essere l'espressione dei sentimenti.....il mondo sarebbe un'eterno arcobaleno, si puo' baciare un uomo ascoltando solo la voce del cuore......sconveniente per una donna..impudente da parte di un uomo.....il mio maestro mi diceva che un uomo ed una donna possono parlarsi senza amarsi solo quando la loro sapienza rende le loro anime asessuate......io forse ancora non c'ero riuscita e per la sua disperazione Isolde era peggio di me...." Quando in chiesa vi dissi che vi amavo, non volevo corrompere il vostro senso del dovere.....il duello con Kojo era per voi di vitale importanza......mi avete detto che non si puo' decidere di amare solo per essersi visti una sola volta, chi lo dice Reas....chi puo' dare un tempo per amare, nessuno...nesuno che si possa dire Saggio...........di una cosa avete ragione...conosco perfettamente l'uso delle armi....eppure guardate il mio bastone e' cosi' innocuo, usato nelle mani di chiunque......nelle mie puo' fare ogni cosa.....sono una maga ?....non mi sono nascosta, sono la Regina dei Boschi....colei che vive tra le fronde degli alberi...colei che puo' trasformare il suo corpo in corteccia.............Vi ho rubato un bacio....perdonatemi se potete...ma vi amo e non vi e' ragione alcuna perche' non debba essere cosi'"........
Guisgard
03-04-2012, 20.29.04
Redentos restò pensieroso dopo aver ascoltato il racconto di Parsifal.
“Avid...” fissando il nano “... che cos'è La Lacrima di Cristo?”
Ma il nano scosse il capo.
Il cavaliere guardò poi Lilith.
“Si, dobbiamo fare qualcosa...” mormorò “... dobbiamo raggiungere subito Tylesia e avvertire quella gente del pericolo che incombe su di loro...”
Raccolsero allora le loro cose e partirono subito verso la città.
“Siamo solo in quattro più una ragazza” disse Avid a Redentos “e non possiamo sostenere uno scontro contro avversari di cui ignoriamo tutto.”
“Il nostro compito è di arrivare a Tylesia...” fece Redentos “... una volta lì vedremo il da farsi...” si voltò poi verso Lilith “... voi siete stata insieme a quegli uomini... c'è qualcosa di loro che vi ha colpito? Un particolare, un segno, qualsiasi cosa, insomma, che possa permetterci di riconoscerli?”
Guisgard
03-04-2012, 20.44.11
“Tutta questa selva” disse il nano ad Altea “è un ritrovo per spiriti errabondi... molte ombre vagano sulla terra e questa selva è un crocevia tra l'ultraterreno e il mondo conosciuto...”
“Avanti, sono tutte sciocchezze...” mormorò Fyellon.
Il nano lo fissò, ma non rispose nulla al cavaliere.
Guardò di nuovo Altea.
“Può darsi che abbiate visto uno dei tanti spiriti” disse “che errano tra l'Aldilà e questo mondo. Taluni osano avventurarsi nel crepuscolo che si affaccia nell'istante in cui il giorno lascia il posto alla notte...”
“Dobbiamo riprendere il sentiero per arrivare a Sant'Agata di Gothia...” fissandolo Fyellon “... che direzione dobbiamo prendere?”
“Siete imprigionati...” fece il nano “... non potrete lasciare questa selva...”
“Che scherzo è questo?” Inquieto Fyellon.
Guisgard
03-04-2012, 21.02.01
Reas restò colpito da quelle parole di Elisabeth.
Erano state pronunciate con slancio e con passione, con l'ardore di chi conosce l'amore non per averlo appreso dai libri o dagli altri, ma per averlo vissuto.
Il capitano si avvicinò ed immerse i suoi occhi in quelli della donna.
“Il nostro mondo” disse “è sul baratro... su un abisso che temo sia senza fine... tutto crolla e tutto sembra volersi portare dietro con sé, in quell'abisso... forse questo è stato l'ultimo tramonto e forse non ci sarà nessuna aurora domani su Tylesia... se così fosse, allora vorrei portare con me il vostro sguardo ora, milady... quando mi diceste di amarmi, io non compresi... la credevo una scusa per interrompere il duello, ma mi sbagliavo... ma come potete amare un uomo che non conoscete? Di me ignorate tutto... io non credo nell'amore... non come lo intendete voi, milady... e nessuno ci crede qui a Tylesia... ci è stato insegnato che esso è male perché confonde, illude, indebolisce e addolora... ruba l'anima e il senno... è un'invenzione dell'uomo, come lo sono le fiabe e i romanzi... il nostro più grande tesoro, quello custodito fra le mura di questo palazzo e quello che spinge i nostri nemici ad attaccarci, è il segno più alto della nostra libertà... è il simbolo della Ragione... una Ragione che ci protegge dai fantasmi che indeboliscono gli uomini... e tra quei fantasmi vi è anche l'amore, milady...”
Guisgard
03-04-2012, 21.04.24
Il falco fissò cavaliere e poi voltò la testa dall'altra parte.
“E va bene!” Esclamò il capo dei soldati. “Questa farsa è durata abbastanza! Uomini, arrestateli!” Ordinò poi ai suoi soldati.
“Cosa facciamo ora?” Domandò a voce bassa Tieste a Cavaliere25.
cavaliere25
03-04-2012, 21.08.07
che vuoi che facciamo questo pazzo di un falco non ne vuole sapere di parlare e mi sa tanto che vuole vederci dietro le sbarre guardai il falco e dissi questa ce la paghi molto cara uccellaccio meglio se non ti fai trovare in giro quando usciremo dalla prigione per chè saresti solo un bersaglio ok dissi guardando il capitano dei soldati sappiamo venire da soli non faremo resistenza e mi avvicinai verso i soldati
Guisgard
03-04-2012, 21.39.21
“Questa è Sygma...” sussurrò Andros, spostando delicatamente il dito di Chymela sulla mappa “... e qui a Sud...” scendendo sul foglio “... qui c'è Capomazda...”
“Vuoi darmi lezioni di Geografia?” Sorridendo lei.
Lui annuì per sorridere con lei.
“Nel mezzo, quasi a dividerle...” riprese a dire lui “... vi sono le terre della Chiesa...”
“Divise dalla Chiesa...” fissandolo lei “... la più potente alleata dei Taddei è anche ciò che divide le nostre terre...”
“Solo ad occhi pochi attenti” sorridendo nuovamente lui “può sembrare un ostacolo...”
“E ai tuoi occhi, mio signore?” Domandò lei.
“Guarda la mappa...” accarezzando la mano di lei che aveva nella sua per guidarla su quella mappa “... Capomazda e Sygma non sono divise dalla Chiesa, ma unite... un'unione mistica... come un matrimonio fra queste due terre... attraverso la Chiesa si congiungono in un'eterna alleanza...”
“Per qualcuno” sussurrò Chymela “le nostre terre sono lontane... forse troppo...”
“Tu lo credi?”
“Dimmelo tu, allora...” fissandolo Chymela “... dimmelo tu ed io crederò a ciò che mi dirai...”
“Le nostre due terre...” stringendo ancora più forte la mano di lei lui “... sono molto più vicine di quanto si possa credere... perché hanno lo stesso destino... un medesimo destino racchiuso in un'antica profezia...”
“Un'altra visione?” Stupito Guisgard. “Non hai mai avuto tante visioni tutte insieme... forse questo luogo esercita qualcosa di strano su di te... forse dovresti riposare, Talia....”
Era deciso a riportarla nel Palazzo del Belvedere, ma poi, come sempre accadeva, restò a fissare i suoi occhi.
Erano occhi a cui era stato negato di ospitare la luce del giorno, a causa della cecità di Talia.
Ma in essi Guisgard aveva sempre visto una luce diversa, speciale, non meno intensa e potente di quella del Sole.
Una luce capace di illuminare e irradiare un mondo.
L'unico mondo in cui Guisgard sognava di essere il re.
E in quegli occhi il cavaliere vide la determinazione della ragazza e il suo desiderio di decifrare i misteri che avvolgevano quel luogo e forse le loro vite.
“Va bene, va bene, piccola...” disse, cercando di tranquillizzarla.
Cominciò allora a far scorrere la sua mano sul vestito di lei.
Accarezzava il velluto, poi la seta, la ciniglia e ad un tratto, all'altezza del fianco destro, avvertì qualcosa.
“Qui...” mormorò “... c'è qualcosa... come una doppia piegatura... e al tatto avverto qualcosa...” con le dita allora prese le due pieghe cucite l'una sull'altra e le strappò di quel tanto per liberare il contenuto che aveva avvertito “... è una scritta... ricamata con fili d'oro...”
Lesse allora a Talia quella scritta:
“Cerca quel fiore
nella chiara e calda aria del mattino.
Cercalo perché è giunta la stagione in cui fiorirà.
La stagione è la vita, la giovinezza quel fiore e l’Amore il suo frutto.”
Altea
03-04-2012, 21.39.59
Il nano iniziò col narrare una storia inquietante...la selva era il passaggio tra il mondo reale e quello surreale..dell'aldilà.
Mi sentii tremendamente in colpa...se non avessi chiesto di andare in quella città non ci troveremmo in questa situazione.
Fyellon, come al solito era scettico, e chiese al nano di indicargli la strada per continuare il cammino verso Sant'Agatha di Gothia..e la sorpresa del nano dicendo che eravamo in trappola in questa selva.
Guardai Fyellon che era tra lo sbigottito e quasi l'iracondo e mi misi in mezzo..."Messere perchè dite siamo imprigionati? e questa selva è la nostra prigione?cosa possiamo fare, diteci voi che conoscete meglio questo posto".
elisabeth
03-04-2012, 21.48.51
I suoi occhi....brillavano di una luce che non sconosceva la pace, eppure nel profondo dei suoi occhi c'era la luce dell' amore.....presi le sue mani e le baciai "....baciarvi le mani non e' da parte mia un gesto di sottomissione.....bacio quelle mani che operano per il bene...del suo stesso fratello......Amore Reas...e' qualcosa di speciale, esso non vuole nulla in cambio.......io non amo voi..ma la vostra anima.......guardate i miei occhi Reas....voi dite che potremmo non vedere l'alba di domani, allora pensiamo a questo momento.....L' Amore rende forte ed e' per questo che Tylesia e' indifesa, il suo lato piu' debole e' offero su un piatto d'argento ai suoi nemici.....facciamo si che questa notte l' Amore sia il protagonista.......e forse domani a Dio arrivera' il pianto di una donna che vede andar via l'uomo che Ama......ma stanotte no.....stanotte non andate via.."......
Daniel
03-04-2012, 22.51.38
Lo guardai in silenzio e poi dissi:
"Ho scoperto che c'è qualcosa di pericoloso di cui addirittura io dovrei aver paura.. Ho scoperto che voi sapete chi e cosa é questo quakcosa.."
Feci una lunga pausa e poi dissi:
"quindi gentilmente potreste parlarmene?"
Parsifal25
04-04-2012, 01.12.07
Notaì che il Maestro redentos rimase pensieroso ed Avid, per la prima volta non seppe rispondere ad una domanda.
Tutti noi eravamo preoccupati per l'esito della missione.... ma bisognava salvare quelle povere genti che hanno avuto la sfortuna di proteggere un segreto... non li avremo abbandonati.
Ad un tratto, mi volsi verso Jovinius e chiesi: "Padre, lei conosce qualcosa sulla Lacrima del Cristo? Anche se letta su libri di studio...."
Guisgard
04-04-2012, 01.27.52
Il nano fissò Altea.
“Io non posso dirvi” disse “dove andare o come muovervi in questa selva... posso solo consigliarvi di non passare la notte qui, in questa chiesa sconsacrata...”
“Infatti non è nostra intenzione farlo.” Fece Fyellon. “Passare la notte in una chiesa, che sia sconsacrata o meno, non è certo nei miei piani.”
“Io sto attendendo il mio maestro” fissando Altea il nano “che passerà a prendermi. Ecco...” voltandosi all'improvviso verso la porta “... sento il rumore del suo calesse... tra poco sarò con lui, al sicuro dagli incanti malefici di questo luogo.”
Altea
04-04-2012, 01.36.04
Il nano sembrava non volerci aiutare...Fyellon rispose prima di me...certo passare la notte in una chiesa sconsacrata non era certo sicuro, quante anime sarebbero state richiamate?
Poi il nano si volse dicendo che il suo padrone era arrivato e lo avrebbe portato al sicuro, lontano dagli spiriti maligni.."Messere scusate, ma voi avete detto questa selva non è al sicuro ma infestata da spiriti malefici...orbene dove vi state recando voi per essere al sicuro?" mi stavo spazientendo, Fyellon non aveva Fede per poter comunque proseguire in quella selva...solo la Fede ci avrebbe dato il coraggio di sconfiggere quegli spiriti.
Guisgard
04-04-2012, 01.39.56
L'aria umida della sera scese nel parco del Palazzo di Tylesia.
Un leggero velo calò allora sugli alberi e sui guizzanti giochi d'acqua delle fontane.
Tutto si fece opaco, incerto, quasi etereo.
La Luna illuminava quel cielo denso di inquietudini ed una malinconica melodia attraversò l'aria, per poi perdersi nel silenzio dell'oscurità.
Reas sorrise ad Elisabeth e preso il suo mantello coprì le spalle della maga.
“Venite, vediamo cosa porta con sé questa notte...” e prese per mano la donna “... ho compreso che è impossibile impedirvi di parlare d'amore... il vostro animo e il vostro cuore ne sono intrisi... e sia, sarà un nostro segreto... in mia presenza vi permetterò di parlare d'amore... ma rammentate... non parlate mai di queste in presenza della regina... ella è una donna buona e generosa... io posso ben dirlo... ma non parlatele mai d'amore... non fatelo o causerete la sua ira... è una triste storia ed è meglio esserne all'oscuro...”
Guisgard
04-04-2012, 01.47.23
“Dal mio maestro, milady.” Disse il nano ad Altea. “Lì sarò al sicuro.”
Un attimo dopo giunse un calesse davanti alla chiesa.
Era guidato da un gobbo e col suono di una campanella palesò la sua presenza a chi si trovava nella chiesa.
E appena udita la campana, il nano uscì dalla chiesa e salì sul calesse.
Altea
04-04-2012, 01.53.08
Il nano non disse nulla di più, ad un tratto un trillo di campanella...ed egli si diresse verso l'uscio della chiesa, lo seguii e vidi un calesse guidato da un gobbo, rimasi sbigottita..il nano salì sul calesse...lo guardai.."Vi ringrazio per la gentilezza messere e per le vostre avvisaglie che ci saranno preziose, a quanto pare io...e mio cugino, dovremmo trovare tutto il nostro coraggio per uscire da questa selva, ma io so che Nostro Signore ci proteggerà".
Mi voltai cercando Fyellon, sperando che egli capisse che non era suggestione, non erano superstizioni.
Guisgard
04-04-2012, 01.56.05
La compagnia cavalcava verso Tylesia seguendo il sentiero che tagliava in due la selva.
“Non conosco quel nome...” disse Jovinus a Parsifal “... e non credo nemmeno di averlo mai udito... forse così si fa chiamare una compagnia di cavalieri reduce dalla Terrasanta o forse dalla Spagna Mozarabica...”
“Cosa vi pensare che quel nome possa riguardare cavalieri impegnati in imprese legate alla Fede?” Domandò Redentos.
“Vi è Cristo nel loro nome...” rispose Jovinus “... dunque immagino siano legati alla Fede...”
“Anche Attila amava adoperare un epiteto che richiamava Nostro Signore...” fissandolo Redentos “... eppure di religioso avevano ben poco le sue gesta...”
Avid annuì.
“Dite bene, cavaliere.” Fece Jovinus.
Ma proprio in quel momento, la compagnia vide qualcuno.
Era una donna, di età matura, che piangeva e si disperava davanti ad una piccola cappellina.
Guisgard
04-04-2012, 02.01.52
"Se temete questo luogo" disse il nano ad Altea "allora potreste venire con me. Il mio maestro vi accoglierà senza problemi. Egli ben comprende le minacce di questi luoghi."
"In verità" avvicinandosi al calesse Fyellon "non mi piace imbarcarmi in avventure di cui tutto ignoro."
"Non è un'avventura che vi propongo" rispose il nano "ma solo un invito. Poi siete liberi di accettarlo o meno."
Guisgard
04-04-2012, 02.07.14
Il padre dei tre fanciulli fissò con attenzione Daniel.
Disse poi ai suoi figli di andare a prendere ortaggi e verdure nel fienile.
E rimasto solo con Daniel, gli si avvicinò.
“Queste terre hanno molti segreti” cominciò a dire “e non sempre è bene tentare di conoscerli. Anzi, voglio darvi un consiglio... prendete le vostre cose e cavalcate lontano da qui... il più lontano possibile... se tenete alla vostra vita...”
Altea
04-04-2012, 02.08.24
Il nano ci offrì ospitalità, ero titubante, Fyellon non era convinto, eppure io desideravo conoscere il suo padrone..."Accetto volentieri il vostro invito messere, e sarei lieta di fare la conoscenza del vostro padrone...voi, Fyellon volete proseguire solo o verrete con noi?"
Mi avvicinai a Fyellon..."Vedete, prima di partire per questo viaggio...dal Calars, pure io ero scettica come voi, non credevo al surreale ma al reale...però in questo viaggio ho visto talmente cose strane che ho dovuto ricredermi."
Guisgard
04-04-2012, 02.22.31
“Io non ho bisogno di ricredermi” disse Fyellon ad Altea “e non ho neanche tale intenzione. In verità non comprendo il perchè abbiate accettato l'invito di questo nano... tuttavia non posso lasciarvi andare da sola... verrò dunque con voi...”
Fyellon allora aiutò Altea a salire sul calesse e poi con un balzo anch'egli prese posto su quel mezzo di trasporto.
Il gobbo frustò i cavalli e il calesse cominciò a muoversi.
“Dove vive questo maestro fabbro?” Chiese Fyellon al nano. “Egli è al servizio, per un certo lavoro, di un nobile possidente locale. Oltre a pagare i servigi del mio maestro, il possidente ha offerto a lui e a tutti i suoi apprendisti vitto e alloggio.”
“E dove vive quel nobile possidente?” Domandò Fyellon.
“In un grande maniero...” rispose il nano “... conosciuto come il Castello dell'Avvilente Costumanza...”
E a quella parola, un lamento si confuse, per un attimo, col sibilo del vento.
Altea
04-04-2012, 02.30.46
Non vi era modo di convincere Fyellon...avrebbe forse capito in questo viaggio, che nulla deve essere dato per scontato.
Egli mi aiutò a salire sul calesse e iniziò questo viaggio, senza sapere la meta. Fyellon prese parola chiedendo notizie al nano sul suo padrone...il fabbro.
Cosi venimmo a conoscenza che era a servizio di un nobile...in un Castello e al pronunciare quel nome...Castello dell'Avvilente Costumanza...udii un lamento portato dal vento.
Rabbrividii...sentivo freddo...presi la mano di Fyellon..."avete sentito anche voi questo lamento?" Non presagiva nulla di buono...
Guisgard
04-04-2012, 02.32.23
Il capo dei soldati fece incatenare Cavaliere25 e Tieste, per poi portarli via.
I due furono così chiusi in una cella.
“Maledetto falco!” Esclamò Tieste. “E' colpa sua se siamo finiti in gattabuia!”
Intanto, alla locanda, andati via i soldati, il locandiere restò ad ammirare il falco.
“E' proprio un bell'esemplare... mormorò “... potrei venderlo e guadagnarci un bel gruzzolo...” si avvicinò allora al rapace per prenderlo, ma l'uccello lo fissò ed esclamò:
“Giù le zampe!”
“Ma...” incredulo il locandiere “... tu... no, non può essere... non puoi essere stato tu a parlare...”
“Vuoi che ti insulti in greco prima e in latino poi” fece il falco “per farti comprendere meglio? Mastico anche qualche dialetto Mozarabico, se ami essere offeso in modo esotico!”
Il locandiere cadde a terra dallo stupore e il falco volò via.
Guisgard
04-04-2012, 03.02.12
“Non lasciatevi suggestionare dall'atmosfera di questi luoghi...” disse Fyellon ad Altea “... avete solo udito i suoni notturni di questa selva... state tranquilla, non vi accadrà nulla.”
Strinse le mani di Altea e la strofinò forte tra le sue.
“Sentite freddo, vero?” Sorridendo il cavaliere. “Su, tra un po' giungeremo in questo fantomatico maniero dal nome così poco ospitale.” E rise.
“Dimmi dove!” Con rabbia Fyellon, senza alzare mai gli occhi da Guisgard.
“Scegli tu il luogo...” rispose questi “... a me va bene tutto... ho solo voglia di romperti il muso...”
“Ci batteremo dove il maestro non può vederci...” con sempre più astio Fyellon “... e forse conosco il luogo adatto...”
“Bene, non vedo l'ora...”
“Alla villa abbandonata...” con un ghigno Fyellon “... lì voglio darti la lezione che meriti... un pallone gonfiato come te si troverà bene tra spiritelli e mostri... loro sono reali, quanto tu sei un vero cavaliere...”
“Ecco il castello.” Indicò il nano, destando Fyellon da quel lontano ricordo. “Quello è il Castello dell'Avvilente Costumanza.”
http://mw2.google.com/mw-panoramio/photos/medium/21967228.jpg
Altea
04-04-2012, 03.14.48
Stringevo forte le mani di Fyellon, per la prima volta...avevo veramente paura...suggestione??no lo avevo sentito quel lamento, come nella chiesa.
Sentii le sue mani che mi stringevano e mi destai, lo guardai...forse lui mi avrebbe protetta, ma vidi il suo viso contrarsi e perdersi nell'orizzonte..come in lontani ricordi.."Fyellon che vi succede, state bene?"...fui interrotta dal nano che ci comunicò l'arrivo nel Castello dal triste nome..mi sporsi e vidi un edificio ergersi su un piccole colle, era avvolto da una nebbia quasi spettrale, e la Luna quasi nascente che era al culmine del suo splendore quasi rischiarava quella avvolgente nebbia..come da renderla una protezione per quel castello.
"Fyellon" strinsi il suo braccio "ma dove siamo capitati...forse era meglio andare per la selva..e non ditemi che non avete paura..quel luogo...sembra dimenticato da Dio".
cavaliere25
04-04-2012, 11.10.39
speriamo che qualcuno ci tiri fuori da qui non mi piace stare chiuso in una gabbia come un animale dissi guardando Tieste vedrai che il falco ci verrà in aiuto almeno spero e mi sedetti in un angolo della cella in attesa
Talia
04-04-2012, 14.23.24
“Un'altra visione?” Stupito Guisgard. “Non hai mai avuto tante visioni tutte insieme... forse questo luogo esercita qualcosa di strano su di te... forse dovresti riposare, Talia....”
Chinai la testa ed appoggiai la fronte sul suo petto...
“Hai ragione...” sussurrai “Non ho mai avuto tutte queste visioni... tante, tante visioni... continuo a vedere volti e luoghi, continuo a vedere scene e a conoscere cose...” sospirai “E sono così stanca... così stanca e sfinita...”
Poi tornai a sollevare gli occhi su di lui.
C’era solo buio davanti a me, ma era come se riuscissi a vedere Guisgard... i suoi occhi chiarissimi e quel modo che aveva di socchiuderli appena quando era preoccupato... e la linea della sua bocca che si assottigliava quando era contrariato o indeciso...
Sorrisi.
“Ma tu non preoccuparti...” mormorai, sollevando una mano sulla sua guancia “Non preoccuparti per me. Io posso reggere tutto questo... posso farlo se tu sei con me!”
“Va bene, va bene, piccola...” disse, cercando di tranquillizzarla.
Cominciò allora a far scorrere la sua mano sul vestito di lei.
Accarezzava il velluto, poi la seta, la ciniglia e ad un tratto, all'altezza del fianco destro, avvertì qualcosa.
“Qui...” mormorò “... c'è qualcosa... come una doppia piegatura... e al tatto avverto qualcosa...” con le dita allora prese le due pieghe cucite l'una sull'altra e le strappò di quel tanto per liberare il contenuto che aveva avvertito “... è una scritta... ricamata con fili d'oro...”
Lesse allora a Talia quella scritta:
“Cerca quel fiore
nella chiara e calda aria del mattino.
Cercalo perché è giunta la stagione in cui fiorirà.
La stagione è la vita, la giovinezza quel fiore e l’Amore il suo frutto.”
Trattenni in fiato, mentre leggeva, ed i miei occhi si allargarono a dismisura...
“I... i versi di Callimaco...” dissi lentamente, rammentando le parole di Andros “Ordinò di farli ricamare dove nessuno li avrebbe visti, ordinò che quella scritta fosse simile all’amore: preziosa sopra ogni cosa ed invisibile agli occhi.”
Chiusi gli occhi, allora, nel tentativo di rammentare tutto... nel tentativo di rammentare i dettagli e cogliere i collegamenti... e quanti ce n’erano, di collegamenti... improvvisamente iniziai a vederne così tanti che faticavo a metterli insieme...
“Lui...” iniziai a dire, parlando pianissimo “Lui disse che erano versi particolari... disse che erano versi dedicati a due anime superiori, come tutte quelle che hanno il privilegio e il dono di incontrarsi nell’eterno scorrere delle cose... sì, disse così! E quei versi parlano di un fiore... un fiore, capisci? Un fiore speciale... ed io... io ho sognato un Fiore così, una volta...” parlavo piano, lentamente, ma la mia mente lavorava frenetica e correva da un pensiero ad un altro, da un ricordo ad un altro “Ho sognato un Fiore magico e quel Fiore era in pericolo, perciò andava protetto... E poi lui... lui, Andros, ha parlato di una profezia... un’antica profezia che unisce in un unico destino Capomazda e Sygma, così come Andros e Chymela... una profezia...”
Tacqui improvvisamente e riaprii gli occhi.
C’era confusione nella mia mente, ma in quella confusione iniziavo finalmente a vedere un bagliore luminoso... un bagliore lontano, sottilissimo ed incerto... ma presente.
“Dobbiamo...” dissi allora “Dobbiamo scoprire di che cosa parla quella profezia, Guisgard! Dobbiamo capire il nesso tra quella profezia ed i versi di Callimaco... dobbiamo scoprire che cosa turbava Andros a tal punto, tanto da perdere quasi la ragione... e scoprire che cosa è successo qui! Ed allora, forse, riusciremo a trovare quel Fiore... ed a capire perché è minacciato!”
La mia voce si spense all’improvviso e per un istante fu il silenzio...
E fu allora che la avvertii. Fu precisamente in quel momento che, con assoluta chiarezza, avvertii tutta la confusione, lo sconcerto ed il dubbio che si agitava nella mente e nell’anima di Guisgard.
Presi allora la sua mano tra le mie e la carezzai dolcemente...
“Lo so...” sussurrai “Lo so che sembra una follia. Sembra assurdo, inutile. Ma pensaci... se siamo finiti qui deve essere per qualche motivo... dopotutto, qualsiasi cosa sia successa in quella fabbrica, siamo stati noi a scatenarla...” sospirai “Ricordi? Eri tu a dire che mai niente succede per caso... eri tu a dire che per tutto c’è una ragione... tu mi hai insegnato questo! E se ciò è vero, allora c’è una ragione anche per la nostra presenza qui e se continuo ad avere queste visioni... non credi?”
Lilith
04-04-2012, 16.38.40
"No... mi dispiace... avevano i volti incappucciati e nel momento preciso in cui uno di loro se lo stava togliendo, io svenni... Ricordo solo che i loro volti erano coperti da un cappuccio... Ma se ascoltassi le loro voci, saprei dirvi subito se si tratta di loro. Avevano voci così taglienti e terribili, come un coltello che ferisce un uomo nel bel mezzo della notte" Dissi io, con rabbia e dolore, mentre ci stavamo preparando per partire verso Tylesia.
Mentre cavalcavamo, ascoltai i discorsi di padre Jovinus e di Parsifal, ma non riuscii a capire molto.
Improvvisamente incontrammo una donna in lacrime davanti ad una piccola cappella. Scesi subito da cavallo e mi avvicinai a lei, guardandola in viso ed attendendo che smettesse di singhiozzare e che iniziasse a spiegarci ciò che le era capitato.
Guisgard
04-04-2012, 17.12.56
Guisgard ascoltava Talia che sembrava animata da un’eccitazione senza limiti per quello che stava vivendo ed in un certo modo vedendo.
Allora lui prese le mani di lei, senza però dire niente.
Lei percepì in qualche modo la sua inquietudine.
“Forse stiamo correndo un po’ troppo, Talia…” sentenziò con voce ferma “… questo posto è tanto bello, quanto misterioso… anzi, inquietante sotto certi aspetti… e tu… tu sei troppo sensibile… forse è colpa mia… forse dovrei portarti via da tutto questo…” scosse lievemente il capo “… credo che siamo rimasti fin troppo qui… io… io ho un qualcosa da fare, Talia… un compito che mi aspetta… e non posso rimandarlo oltre… e poi quel Fiore… cosa vuol dire? Anche io, ricordi, ho sognato un Fiore? Beh? Io non ho la tua capacità di vedere attraverso i sogni, quindi inutile cercare segni dove non ci sono… la verità è che questo luogo, con i suoi colori e l’alone che lo avvolge, è particolare ed esercita su di te un fascino indubbio…”
Talia se ne stava seduta con le ginocchia al petto a fissare il verdeggiante bosco animato dal fresco vento primaverile.
Ad un tratto una melodia la destò dai suoi pensieri.
“Guisgard!” Voltandosi lei.
Il fanciullo se ne stava ai piedi del muretto su cui era seduta lei, a suonare la sua ocarina.
“A cosa pensi?” Chiese lui.
“Nulla di che…”
“Io lo so…”
“Davvero?” Sbirciando in giù lei.
“Si, certo.”
“E sentiamo…”
“Pensi al tuo sogno…” sorridendo lui “… a quello di cui mi accennasti ieri...”
“Era solo un sogno…” tornando a fissare il bosco lei “… un sogno come tanti…”
“Io non posso saperlo…” fece lui “... visto che non hai voluto raccontarmelo…”
“Ti interessa così tanto?”
“Certo!”
In quel momento il maestro chiamò.
“Devo andare al Tempio...” disse lei.
“E il sogno?” Alzando lo sguardo lui. “Me lo racconterai domani?”
“Domani te ne sarai già dimenticato...” sorridendo lei.
“Sai che non sarà così…”
“Ora torneremo nella fabbrica” disse Guisgard, destando Talia da quel ricordo “e restituiremo questo vestito... e poi ripartiremo…”
Prese allora la ragazza per mano e si diressero verso la fabbrica.
Ma appena entrati, la fabbrica apparve vuota.
Non c’erano più gli operai e tutti i macchinari erano fermi e spenti.
“Ma cosa sta succedendo qui…” mormorò Guisgard “… sono tutti spariti, Talia…”
E mentre si guardava intorno, si accorse di qualcosa.
Qualcosa che luccicava su uno dei tavoli da lavoro.
Si avvicinò e prese quell’oggetto.
“Che strano…” fissandolo “… è una moneta… una moneta d’oro… un Taddeo..." e si voltò poi verso Talia.
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Parsifal25
04-04-2012, 17.25.44
"Cavalieri che combattono per il Signore.... non sacrificherebbero degli innocenti" dissi a fil di voce.
Pensaì ancora a quel sogno e nel contempo fissavo Lilith....
"Chissà.... del perchè di quello sguardo intenso quando ci fu il primo incontro, probabilmente qualche visione.....quando vi sarà occasione, le chiederò"
Volevo avvicinarmi a Lilith per ringraziarla e restituirle il suo amuleto, ma nell'attimo in cui stavo per giungere...... un pianto ruppe il silenzio della Selva. Una donna matura andava disperandosi, aveva le fattezze di quella del mio sogno.
Senza indugio scesi da cavallo e mi avvicinaì.... vi era anche Lilith che prestava il suo aiuto. "La sua umanità è davvero unica" pensaì.
Subito dopo mi rivolsi verso la donna e chiesi:
"Milady, quale pena vi affligge? Possiamo aiutarla?" le porsi la mano per rincuorarla.
Guisgard
04-04-2012, 17.38.06
Fyellon fissò quel castello spettrale.
“Si, venire qui è stata una sciocchezza…” mormorò “… una perdita di tempo…” si voltò poi verso Altea “… comunque sia, ormai siamo qui… usufruiremo dell’ospitalità di questo luogo.”
Aiutò allora Altea a scendere dal calesse e insieme al nano e al gobbo entrarono nel misterioso castello.
Oltrepassato il portone d’ingresso, un lungo viale si mostrò ai loro occhi.
Attraverso questo raggiunsero un cortile interno, dal quale si accedeva ad un’ampia corte.
Nel vederli, un uomo di età avanzata e robusta corporatura andò loro incontro.
“Siamo col maestro Insengrid.” Disse il nano Grunt.
Allora quell’uomo li condusse negli alloggi.
“Siete marito e moglie?” Domandò quell’uomo ad Altea, indicando Fyellon.
Guisgard
04-04-2012, 17.41.02
Cavaliere25 e Tieste, però, non erano soli in quella cella.
Con loro vi era anche un altro prigioniero.
Era un vecchio, dagli occhi penetranti e l’aspetto venerando.
“Cosa avete fatto per essere rinchiusi qui?” Domandò al boscaiolo ed al suo amico.
cavaliere25
04-04-2012, 17.44.33
niente dissi guardando quel uomo eravamo insieme a un falco che parlava e il locandiere della taverna voleva che parlasse ma il volatile non a voluto farlo anzi lo a insultato e noi abbiamo preso la colpa e i soldati ci hanno arrestato voi chi siete dissi guardando l'uomo io mi chiamo cavaliere25 e lui è il mio compagno di viaggio
Guisgard
04-04-2012, 17.47.10
Lilith e Parsifal si erano subito avvicinati a quella donna, attratti dal suo dolore.
“Sono meschina e miserabile…” piangendo lei “… nulla è peggio che vedere la propria figlia destinata all’infelicità… che Dio abbia pietà di noi…”
“Cosa vi tormenta tanto, milady?” Avvicinandosi anche Redentos. “Cosa è accaduto a vostra figlia?”
“Ella ha sposato un uomo” rispose lei “che ora non prova più nulla per lei… e vive segregata in un terribile e triste maniero, il cui solo nome genera angoscia nell'animo...”
Parsifal25
04-04-2012, 17.56.32
Le parole di quella donna entrarono nel mio cuore.... un'altra vittima di un triste amore che ancora una volta condanna.
Mi torna in mente la trsite sorte che toccò a Petra e al suo figliol malformato....
"Il passato anche se in un'altra veste torna sempre....." ancora una volta si era destinati a far giustizia in questo mondo corrotto.
"Milady.....quale è il nome di questo maniero?"
Talia
04-04-2012, 18.04.37
“Un Taddeo?” sussurrai, alle sue parole...
I miei occhi si allargarono appena... il Taddeo di Andros...
“Un Taddeo d’oro... ed è sul penultimo tavolo in fondo a sinistra, vero? Proprio come nella mia visione!”
Sospirai...
“Oh, Guisgard...” mormorai, stringendo la sua mano tra le mie “Guisgard... io lo so che tu sei solo preoccupato. Sei preoccupato per me! E forse, in parte, hai ragione: questo posto mi affascina... mi rapisce, perfino... ma io non sto inventando niente! Tutto ciò che vedo, tutto ciò che provo non nasce della mia mente, ma le viene inviato... ed io, lo ammetto, non sempre sono in grado di capirne il motivo, o il senso... ma so che un motivo c’è, ed il mio compito è proprio cercare quel motivo!”
“Talia!”
Quella voce improvvisa, alle mie spalle, mi fece sussultare violentemente. Mi voltai e lanciai un’occhiata all’uomo che era appena emerso dalla vegetazione... solo un’occhiata, poi tornai a scrutare le acque del lago con aria torva.
Lui rimase immobile per un attimo... infine si avvicinò e si sedette vicino a me...
“Non dovresti sparire così, sai?” disse dopo qualche momento “Mi hai fatto preoccupare! Hai fatto preoccupare tutti!”
“Volevo stare un po’ da sola!” mormorai, sempre con quell’espressione contrariata sul volto.
L’uomo mi scrutò per qualche istante, in silenzio... poi sospirò.
“Talia... io non capisco! Che cosa c’è?”
Esitai...
“Guisgard!” dissi poi, la voce secca e carica di nervosismo.
Il Maestro sollevò un sopracciglio, ma non disse niente...
Per qualche momento non aggiunsi altro... poi, incapace di trattenermi ancora...
“Lui...” proruppi, la voce vagamente più alta del normale “Lui non mi crede! Non crede a niente di ciò che dico! Gli ho raccontato i miei sogni, quelli che faccio sempre più spesso... ma lui mi dà ascolto? Neanche un po’! Dice che ho una fervida immaginazione, oppure dice che sono sensibile e mi lascio influenzare... dice che dovrei dare meno peso a ciò che vedo in sogno... è testardo, Maestro! Testardo come un mulo! ...E mi fa una rabbia!”
Il Maestro sospirò.
Sospirai...
“Se solo tu volessi credermi...” mormorai.
Lilith
04-04-2012, 18.25.43
Quando ascoltai le parole della donna, mi chiesi perchè tutte quelle povere dame dovessero subire così tanti dolori... mi sembrava davvero strano.
Guardai il volto della donna, sciupato dalle lacrime e da profonde occhiaie viola. Aveva dei bellissimi occhi verdi... mi chiesi quante cose avesse visto durante la sua vita, quante sofferenze avesse subito; i suoi occhi parlavano più di ogni parola e capii subito che la figlia era tutto ciò che amava. Promisi a me stessa che avrei fatto di tutto per rendere felice quella donna, perchè se c'era una cosa che mi faceva star bene era rendere una persona felice, poter vedere nei suoi occhi la pace con se stessa e con il mondo e cercare di immaginare quali meravigliose emozioni potesse provare... Emozioni che io, mio malgrado, sapevo che non avrei mai provato.
Guisgard
04-04-2012, 19.14.58
Al soleggiare di una delle più luminose mattinate che quell’inizio di Primavera aveva lasciato fra le dolci colline di Sygma, davanti ad un ampio casolare, racchiuso da un muretto di mattoni color terra rossa, dal quale, austeri, salivano rigorosi cipressi, stava una giovane.
Seduta su una panca di legno, ingentilita dai petali che il fiorire della natura aveva sparso qua e la, con accanto un cestino coperto da un fazzoletto con l’orlo gigliato, la ragazza accomodava un paio di guanti dall’aristocratiche fattezze.
Di tanto in tanto, al passaggio di gruppi isolati di soldati, alzavo lo sguardo, come chi osserva senza però soffermarsi troppo su ciò che vede, forse in cerca di qualcosa, per poi tornare su quei guanti.
La lieve brezza che già preannunciava l’avvento del meriggio, scuoteva i gerani che ornavano il cancello d’ingresso, davanti al quale stava seduta la giovane.
Due figure apparvero allora sulla stradina e una delle due, guardando attraverso il cancello, si separò dalla prima per poi avvicinarsi all’ingresso del casolare.
E giunta a pochi passi dalla panca, quasi incurante di essere scoperta, la figura sollevò appena il basco, mostrando, accompagnato da un gemito, i suoi occhi chiari.
“Chymela, sono io…”
A quel sussurro, la giovane alzò subito lo sguardo e qualcosa sul suo bel viso tradì un sussulto.
“Perché sei giunto solo ora?” Alzandosi lei e andando incontro al soldato.
“Muoversi alla luce del giorno” rispose lui “non è come attraversare la notte… eppure, anche senza il favore delle ombre, niente poteva tenermi lontano da te…”
Si accorse di un’esitazione della giovane e subito prese allora la mano di lei.
“Mi pensavi, vero?” Sorridendo. “Mi aspettavi e mi pensavi… dimmi che è così… dimmelo, anima mia…”
“In verità…” mormorò lei “… temo che questo non sia più possibile… incontrarci qui, dico… mi avevi chiesto un ultimo incontro… un ultimo giorno, che poi invece sono diventati due, poi tre, fino a sette con oggi… io sfuggo all’occhio vigile della mia balia, alle domande indiscrete delle mie amiche, ai pettegolezzi della servitù… mi inquieto davanti ad uno sguardo di mio padre e tremo al pensare di dover rispondere a qualche domanda di mia madre su queste uscite mattutine… il tutto per venire qui, a cucire un paio di guanti che non terminerò mai…”
“Vuoi che vada via per sempre?” Fissandola negli occhi lui. “Lo vuoi davvero, Chymela? Dimmelo e sparirò… sparirò per sempre… preferisco consumarmi di dolore, che sentirmi in colpa per ciò che sei costretta a vivere per causa mia…”
“Torneresti a Capomazda?” Con un filo di voce lei.
“No…” scuotendo il capo lui “… lì si parla sempre di questa possibile guerra, dei due Gigli divisi su quello che si immagina come un unico stendardo… no, Capomazda mi sarebbe insopportabile… no, partirò…”
“E per dove?”
“Forse su una sconosciuta nave…” mormorò lui “… una nave che batte una bandiera rinnegata, con un equipaggio senza nome…”
“Un pirata dunque?” Fissandolo lei. “Un contrabbandiere…”
“Si!” Stringendo le sue mani lui. “Un ladro, un predone! Farebbe differenza? Tenterò di dimenticare il mio dolore con l’oro e con le donne… mille donne in mille notti diverse… amandole tutte dal tramonto all’alba, per mandarle vie prima dell’aurora… si, per evitare di vedere i loro volti e scoprire che nessuna di loro sei tu… così vivrò, consumandomi nel dolore e nella follia… questo mi ha dato Sygma… questo è costato innamorarmi di te…”
“Sei ingiusto…”
“No…”
“Sei crudele…”
“No, sono solo innamorato…” stringendo sempre più le mani di lei lui “… innamorato come nessuno mai prima d’ora…”
“Vattene ora…” sospirò lei “… vattene, ci sono soldati ovunque…”
“Solo una cosa, Chymela…” fece lui “… è vero? E’ vero che sposerai un marchese?”
“Vattene, Andros…”
“Dimmi che non mi ami…” penetrando ancor di più col suo sguardo in quello di lei “… dimmelo ed andrò via… per sempre…”
http://www.moviemarket.com/library/photos/280/280988.jpg
“Come facevi a saperlo?” Chiese Guisgard a Talia. “Come facevi a sapere l’esatta posizione di questa moneta?” Restò allora turbato, per poi perdersi nei suoi pensieri.
Fissava la ragazza e poi quella moneta.
“Talia…” mormorò “… Talia… ho paura… tutto questo mi fa paura… mi fa paura questa fabbrica che un momento è animata e un attimo dopo invece tutto tace… mi fanno paura queste tue visioni… ma soprattutto mi fa paura ciò che tu cominci a credere… dimmi… chi siamo? Dimmi i nostri nomi! Dimmeli ora!”
“Lord Andros! Lady Chymela!” All’improvviso una voce. “Vi cercavo da un bel po’! Perché siete venuti nella fabbrica?” Domandò il vecchio guardiano del Belvedere.
Altea
04-04-2012, 19.39.28
Anche Fyellon convenì che era stata una sventatezza andare in quel castello...ma saremmo certi partiti il giorno dopo.
Il calesse entrò e con Fyellon, il nano e il gobbo entrai in quel misterioso castello e si presentò un uomo robusto che ci accompagnò negli alloggi...poi quella domanda...guardai Fyellon..siete marito e moglie?
"No...siamo...cugini" risposi.
Mi guardavo attorno, il castello era rischiarato solo da poche torce e non riuscivo a vederne bene le fattezze interne, ma sembrava ben arredato e di buon gusto, nonostante le sembianze esterne.
Guisgard
04-04-2012, 19.45.32
La donna fissò Lilith e altre lacrime rigarono il suo volto.
Allora posò una carezza sul volto della ragazza.
Poi quelle parole di Parsifal.
“Perché mi chiedete di quel maniero?” Domandò la donna al cavaliere. “Cosa volete fare?”
Redentos si avvicinò.
“Cosa hai in mente, Parsifal?” Chiese al giovane apprendista.
“Si, il cavaliere ha ragione…” rivolgendosi la donna a Parsifal “… quel castello è solo pena, solo dolore… statene tutti lontani…”
Guisgard
04-04-2012, 19.50.57
Il vecchio prigioniero sorrise e con un cenno del capo si presentò a Cavaliere25 e a Tieste.
“Mi chiamo Polidor…” disse “… e sono stato un alchimista alla corte del re…”
“E perché ora siete in prigione?” Domandò Tieste.
“Perché ho scoperto un segreto straordinario” rispose Polidor “e per vendetta i miei nemici mi hanno fatto chiudere qui!”
“E perché mai?” Fissandolo Tieste.
“Perché qui a Tylesia” rispose Polidor “è vietata qualsiasi arte che possa scalfire le illusioni della Ragione umana…”
cavaliere25
04-04-2012, 19.54.04
Guardai Polidor e dissi se riusciremo a uscire di qui verreste con noi? domandai sorridendo abbiamo bisogno di persone che ci diano una mano poi guardando Tieste dissi tu che ne pensi amico? e aspettai una risposta da tutti e due mentre guardavo le inferiate della cella
Talia
04-04-2012, 19.57.14
Quella nuova visione mi attraversò la mente e l’anima in un lampo, lasciando dietro di sé l’eco di meravigliosi brividi, i palpiti del cuore di Chymela e l’azzurro degli occhi di Andros...
E all’improvviso mi accorsi che tremavo.
“Come facevi a saperlo?” Chiese Guisgard a Talia. “Come facevi a sapere l’esatta posizione di questa moneta?” Restò allora turbato, per poi perdersi nei suoi pensieri.
Fissava la ragazza e poi quella moneta.
“Talia…” mormorò “… Talia… ho paura… tutto questo mi fa paura… mi fa paura questa fabbrica che un momento è animata e un attimo dopo invece tutto tace… mi fanno paura queste tue visioni… ma soprattutto mi fa paura ciò che tu cominci a credere… dimmi… chi siamo? Dimmi i nostri nomi! Dimmeli ora!”
Quelle domande... domande sui nostri nomi, sulle nostre identità... e non riuscivo a smettere di tremare...
Sentivo che le mie gambe diventavano più deboli di momento in momento... ero stanca, stremata, esausta... ero confusa ed incerta... e mi sarei probabilmente perduta davvero se non ci fosse stato lui lì, perché avrei forse potuto dimenticare me stessa ma non potevo dimenticare Guisgard... non avrei potuto mai farlo... ed era per questo che si sbagliava, era per questo che non avevo ancora completamente perso il senso del reale e forse non lo avrei perso mai.
Gli sorrisi, dunque... ma prima che potessi parlare, la voce dell’anziano guardiano ci interruppe...
“Lord Andros! Lady Chymela!” All’improvviso una voce. “Vi cercavo da un bel po’! Perché siete venuti nella fabbrica?” Domandò il vecchio guardiano del Belvedere.
“Anche io ho paura talvolta...” gli sussurrai all’orecchio, ignorando l’uomo che sentivo avvicinarsi a noi “Ma tu non ti devi preoccupare. Non ti devi preoccupare perché io non mi dimenticherò mai di te, Guisgard... non potrei mai farlo, mai! Non importa cosa veda o cosa senta... io non mi dimenticherò mai di te! Mai, Guisgard! Mai!”
E gli poggiai un leggero bacio sulla guancia.
Guisgard
04-04-2012, 20.05.18
L’imbrunire avanzava e tutto cominciò a mutare colore.
Il castello appariva come avvolto da una strana atmosfera e un irreale silenzio, appena scalfito dal rumore delle torce che bruciavano, dominava su tutto.
Alla risposta di Altea, l’anziano uomo annuì e condusse prima la donna nella sua camera, poi Fyellon nella sua.
“La cena sarà servita tra un’ora.” Disse l’uomo alla ragazza.
E andò via, lasciando Altea da sola nella camera.
Era questa arredata con gusto bretone, spartana dunque, ma accogliente.
Dall’unica finestra era possibile guardare nel cortile.
Ad un tratto Altea udì un rumore.
Come un respiro soffocato.
Poi le parve di vedere un’ombra.
Ma un attimo dopo si tranquillizzò.
In quel momento qualcuno bussò alla porta.
Parsifal25
04-04-2012, 20.08.55
Fissaì la donna e prendendola per mano le dissi:
"La pena più grande è quella che l'amore di una madre debba essere stroncato da quel male che è l'amore forsennato e maledetto..."
"Non disperatevi..." le asciugaì le lacrime che rigavano il suo tenero volto e continuai
"Sua figlia tornerà fra le sue braccia...."
Rivolgendomi al Maestro Redentos risposi:
"Non possiamo negare la richiesta di aiuto di questa donna affranta dal dolore...., la aiuterò".
Nel mio peregrinare non avevo mai visto così tanto dolore, bisognava porvi fine. Tylesia, la donna dovevano essere liberate da questo mal perverso.
Altea
04-04-2012, 20.20.21
Come immaginavo, ci portarono in alloggi diversi..speravo che la notte fosse trascorsa tranquillamente. Entrai in camera, era molto semplice ma accogliente, e dalla finestra si vedeva il cortile, con un bel giardino e al centro un pozzo antico.
Ci dissero che in un'ora si sarebbe servita la cena....cena? Io non avevo per niente fame...e fu un attimo...sentii un respiro vicino a me, sul collo, freddo, quasi soffocato, mi voltai di scatto e vidi un'ombra per poi sparire...forse era una visione data dalla luce della torcia.
Bussarono alla porta...lentamente mi avvicinai "Sono milady Altea, chi è?" con il cuore che batteva.
Guisgard
04-04-2012, 20.30.17
Quel bacio di Talia calmò Guisgard.
La sua vicinanza era da sempre rassicurante per lui.
Bastava uno sguardo, toccare la sua mano o guardare un suo sorriso, per allontanare, da sempre, ogni inquietudine o timore.
Strinse allora la sua mano e fissò il vecchio guardiano.
“Mia moglie” disse Guisgard “voleva prendere un po’ d’aria e mi ha chiesto di descriverle il Belvedere… ed io esaudisco sempre ogni suo desiderio.”
“Com’è giusto che sia, milord.” Fissandolo il vecchio. “E ditemi… la Granduchessa ha trovato meraviglioso ciò che la circonda?”
“Si, certo…” annuendo Guisgard “… del resto conosceva già questo luogo… voleva solo ricordarlo attraverso la mia voce…”
Il vecchio sorrise.
“Sta per giungere il crepuscolo” disse “e sarà meglio rientrare a palazzo… c’è anche una sorpresa per lady Chymela…”
“Davvero?” Sorpreso Guisgard. “Quale?”
“E’ appena arrivato padre Erasmus, l’arcicappellano della cappella del Belvedere.” Rispose il vecchio. “Così lady Chymela potrà confessarsi, come faceva sempre quando giungeva qui al Belvedere. Prego, seguitemi…”
Guisgard allora si voltò verso Talia e le strinse la mano.
Lilith
04-04-2012, 21.11.54
Non riuscii a togliermi dalla mente quello sguardo in pena, in quel momento il mio unico desiderio era far tornare il sorriso sul volto della donna.
Mi rivolsi a Parsifal: "Verrò anch'io con voi. Non potete andare da solo e se accadrà qualcosa potrò utilizzare i miei incantesimi e le mie pozioni."
Poi guardai Redentos sperando che acconsentisse.
Parsifal25
05-04-2012, 01.27.37
Le parole di Lilith, mi riempirono il cuore di gioia..... entrambe avevamo lo stesso desiderio, e ad ogni costo avremo servito la giusta causa.
Non riuscivo a concepire il legame che ci avrebbe uniti per uno scopo nobile e puro, era la prima volta che succedeva; non mi rassicurava il fatto che lei era una guaritrice ma il sapere che non ero solo.
Guisgard
05-04-2012, 01.29.01
“Vorreste sobbarcarvi un vecchio peso come me?” Ridendo Polidor. “Eh, amici miei…" fissando Cavaliere25 e Tieste "... temo che da qui non uscirò mai… i miei nemici non lo permetteranno, ne sono certo… guardo gli uccelli liberi nel cielo e persino gli insetti che si adagiano nell’aria… e maledico questa mia triste prigionia…”
Guisgard
05-04-2012, 01.47.17
La sera scese velocemente e avvolse tutto il Castello dell’Avvilente Costumanza.
Le ombre, liberate dalla cattività della luce, invasero la selva circostante e raggiunsero il maniero scavalcando le alte mura.
Quel silenzio, a tratti angosciante, si mutò in un muto senso di smarrimento, capace di infliggere inquietudine anche all’animo più saldo.
Bussarono e Altea si avvicinò alla porta.
“Sono io, Fyellon…” rispose una voce dall’altra parte.
Guisgard
05-04-2012, 02.03.51
Parsifal e Lilith sembravano volersi avventurare in quella cupa storia narrata dalla donna in lacrime.
Redentos fissò allora quella donna e per un attimo il dolore di lei gli rammentò il suo.
Rivide il distacco e la sofferenza per la sua adorata moglie.
“E sia...” disse, fissandola “... ma prima raccontateci ogni cosa riguardo a vostra figlia e al maniero in cui ella si trova...”
“Mia figlia Arya” cominciò a raccontare la donna “andò in sposa ad un cavaliere di nome Orco il Rosso... egli non era di nobili origini, ma conosceva l'arte della cavalleria e seppe guadagnarsi una posizione onorevole... Orco corteggiò a lungo mia figlia e solo dopo molto tempo riuscì a strapparle il fatidico si... ma dopo alcuni mesi egli cambiò...”
“In che modo?”
“Non era più lo stesso uomo di prima...” rispose la donna “... divenne imbelle, pigro e insensibile... gli unici piaceri che stimolavano la sua anima erano quelli del bere e del mangiare... Arya è una ragazza bellissima, eppure suo marito, ora, a stento la guarda... decisi allora di farle visita, affinchè la mia presenza potesse donarle un po' di sollievo... ma giunta al maniero mi fu impedito di entrare...”
“Perchè mai?” Chiese Redentos.
“Perchè in quel castello vige una terribile maledizione” rispose la donna “e chiunque ne viene a conoscenza perde miseramente la vita...”
“Di che maledizione si tratta?”
“Essa è chiamata l'Avvilente Costumanza...”
E a quelle parole, una profonda angoscia scese su tutti loro.
http://29.media.tumblr.com/tumblr_lzo15n7smR1qmdugvo1_500.jpg
Parsifal25
05-04-2012, 02.12.33
"L'Avvilente Costumanza?" non avevo mai sentito parlare di una maledizione di questo calibro.....
Mi rivolsi verso gli altri, ma anch'egli sembravano non conoscerla o semmai non avrebbero voluta sentirla pronunciare. Insospettito chiesi..... "oltre a perder la vita, cosa altro può causare?"
Anzi..... improvvisamente mi ricordaì del libro che mi era stato donato dal monaco della chiesetta dove carpì il segreto della treccia di cavallo, avrebbe potuto aiutarmi...
Di scatto mi diressi verso la sacca da viaggio che avevo con me e aprì il libro.... lo feci discretamente poichè molti non conoscevano il suo valore.
Guisgard
05-04-2012, 02.23.59
E mentre tutti ripensavano alle cupe parole della donna, Parsifal corse a prendere il libro donatogli dal monaco.
Cercò tra le sua pagine qualcosa che rimandasse alla maledizione accennata dalla donna.
Trovò solo una piccola ed oscura iscrizione, che recitava così:
“Pochi conoscono questa oscura maledizione,
che si nutre di apatia, sofferenza e disperazione.
Da questi è conosciuta come Avvilente Costumanza
e dalla felicità e dalla gioia è inesorabile la distanza.”
Parsifal25
05-04-2012, 02.36.11
Anche se veniva accenato a grandi linee.... riuscì a percepire anche il perchè del libro ne riservi solo una piccola iscrizione.....
Chiunque leggesse ciò può affondare nella disperazione più totale,poichè non vi è soluzione....ma anche al mito di Pandora e del suo vaso, vi è sempre un barlume di speranza.
Sospiraì e pensaì a come avreì potuto affrontare una così dura prova... sorrisi e pensaì: "la vita del cavaliere è dedita ad affrontare imprese più miliari di se". Potevo farcela con la fede in Dio e nelle proprie capacità tutto può esser superato.
Pensando a ciò..... una nuova illuminazione mi passò per la mente:
"Chissà se tra le pagine di questo libro vi è qualche accenno al tesoro di Tylesia?" Feci un tentativo.
Guisgard
05-04-2012, 02.53.09
Parsifal cercò allora tra le pagine del suo libro qualcosa che richiamasse Tylesia ed il suo misterioso tesoro.
E tra quelle pagine trovò il nome di Tylesia legato ad un oscuro arcano che così recitava:
“Tre uomini si trovano in un Giardino meraviglioso e fissano un bellissimo Fiore.
Il primo si contenta di ammirare il Fiore senza però toccarlo mai.
Il secondo decide di vendere tutto ciò che possiede e acquistare quel Giardino, anche se non sceglierà mai di cogliere il Fiore.
Il terzo, infine, coglie il Fiore, ma solo per sottrarlo alla vista di tutti gli altri e conservarlo nella sua dimora.
Chi fra i tre uomini possiede veramente quel Fiore?”
http://darkwing.uoregon.edu/%7Ehelphand/medievalimagesone/image79.jpg
Altea
05-04-2012, 09.29.47
Udii la voce di Fyellon, aprii il chiavistello...forse pure lui aveva i miei stessi timori.
Appena entrato lo guardai in silenzio.."Fyellon, penso che domani dobbiamo andarcene da qua, sono stata una sventata ad accettare questo invito. Ma questo castello...cela dei misteri a mio avviso."
Lilith
05-04-2012, 10.53.12
Quelle parole mi resero molto triste ed ancora più volenterosa di aiutare quella donna.
Anche io cercai di domandare alla donna qualcosa in più riguardo la maledizione: "c'è un incantesimo che la può sconfiggere?" chiesi io, speranzosa che la maledizione non fosse poi così potente.
Notai che Parsifal stava consultando un libro, sembrava molto antico e prezioso... Sfortunatamente non sapevo leggere molto bene la lingua in cui era scritto e riuscii a leggere solo poche parole senza trovare alcun collegamento tra esse.
Parsifal25
05-04-2012, 11.44.47
Chiamaì Lilith verso di me e le porsi il libro, leggendolo insieme, compresi che non riusciva ad interpretar bene le parole relative all' "Avvilente Costumanza", cercai di spiegarglielo secondo il mio punto di vista..... almeno ci provavo.....
"Lilith, questa maledizione parla di un eterno oblio domato da apatia, disperazione e sofferenza.... può sembrare strano che non vi sia soluzione, ma accenna all'amore e la gioia. Quindi, per logica deduzione credo che bisognerà agire con cuore impavido e volontà salda...... quel maniero ci metterà a dura prova"
Mentre le spiegavo la mia interpretazione, mi accorsi del suo talismano....
"Ah!! grazie di tutto Lilith, del tuo aiuto e della tua protezione.... mi è stato detto che l'amuleto prestatomi, era molto prezioso per te. Te lo restituisco." Tolsi la colonna e la porsi fra le sue mani.
Lilith
05-04-2012, 12.04.03
"No" dissi io a Parsifal "ora è vostro... Desidero davvero che lo teniate voi, vi proteggerà." Restituii la collana al cavaliere.
Dopo aver ascoltato la spiegazione di Parsifal chiesi alla donna: "dove si trova questo castello?"
Parsifal25
05-04-2012, 12.18.52
Rimasi tremendamente imbarazzato, non immaginavo che qualcuno potesse donare la cosa più importante per se ad uno sconosciuto.
Fissaì il ciondolo e promisi a me stesso: "Proteggerò Damigella Lilith ed il suo dono".
Terminato il mio giuramento, continuai la mia ricerca su Tylesia e di qualche suo indizio..... ad un tratto parve sotto i miei occhi qualcosa che la richiamava. Era un oscuro arcano che recitava:
“Tre uomini si trovano in un Giardino meraviglioso e fissano un bellissimo Fiore.
Il primo si contenta di ammirare il Fiore senza però toccarlo mai.
Il secondo decide di vendere tutto ciò che possiede e acquistare quel Giardino, anche se non sceglierà mai di cogliere il Fiore.
Il terzo, infine, coglie il Fiore, ma solo per sottrarlo alla vista di tutti gli altri e conservarlo nella sua dimora.
Chi fra i tre uomini possiede veramente quel Fiore?”
Mi stesi sotto l'albero vicino e cercaì la soluzione.
Lilith
05-04-2012, 12.29.58
Mentre aspettavo la risposta della donna, la tremenda sensazione di nausea che mi tormentava ogni volta che mi veniva una visione mi face cadere a terra. Mi piegai dal dolore: raramente le visioni erano così dolorose. Respiravo con fatica e la vista si oscurò... vidi un giardino, un giardino meraviglioso pieno di piante e fiori. Al centro del giardino c'era un fiore la cui bellezza era indescrivibile, che rifletteva la luce del sole ed il colore del cielo; vidi delle figure che si avvicinavano al fiore, ma non riuscii a vederli bene perchè il dolore di quella visione stava diventando insopportabile e fui costretta a riaprire gli occhi.
Rimasi immobile per qualche secondo e presi il respiro. Mi alzai lentamente, in attesa che terminasse quella fastidiosa sensazione di nausea.
Parsifal25
05-04-2012, 12.40.39
"Tre uomini ed un giardino..... chissà quale può essere la giusta soluzione....."
Mentre pensavo, sentì un tonfo. Lilith era svenuta e non riusciva a respirare bene....
"Damigella Lilith!!!" corsi verso di lei e la aiutai ad alzarsi, "appoggiatevi su di me", la portaì verso l'albero in cui mi trovavo e la feci sedere e le chiesi:
"Cosa le è capitato, Lilith?"
Lilith
05-04-2012, 12.50.24
Non riuscivo a parlare, provavo ancora troppo dolore... mi limitai a dire:"un...un fiore...". Avrei voluto davvero svenire, ma il mio corpo restava perfettamente cosciente ed io mi sentivo sempre peggio. Vidi la mia collana al collo di Parsifal. La sfiorai e mi sentii subito meglio. Mi sedetti in maniera più composta e raccontai: "Ho avuto una visione: c'era un meraviglioso giardino ed al centro di esso un fiore la cui bellezza è indescrivibile... poi ho visto avvicinarsi delle figure al fiore, ma non ho visto i loro volti. Stavo troppo male e sarei morta se avessi continuato a sforzarmi... Questa deve essere una visione molto importante" spiegai "Raramente provo un dolore così forte..."
Parsifal25
05-04-2012, 13.01.19
Soffriva, soffriva tanto di quel dolore..... fortunatamente avevo la colanna donatami al collo e con un le poche forze che aveva riuscì a sfiorarla e man mano recuperò le forze....
"Damigella Lilith, che spavento. Mi avete fatto prendere...., meno male che state meglio" le sorrisi.
Mi parlò della visione, vi era un giardino con un fiore..... aprì il libro nella pagina che parlava di Tylesia e lo porsi alla sua vista:
"Anche nel mio libro è riportato, parla di tre uomini, ognuno dei quali fissa quel fiore ed ognuno decide come comportarsi....
"Il primo fissa il fiore e si limita ad ammirarlo,
Il secondo vende tutto ciò che ha, per acquistare il giardino e custodire il fiore senza estirparlo,
Il terzo strappa il fiore e lo vuole tenere per sè in modo da negarlo alla vista degli altri....
chi possiede il fiore?"
Questo è quanto Lilith......cosa ne pensi? Possiamo provare a risolverlo?"
elisabeth
05-04-2012, 13.35.38
Reas mi avvolse nel suo mantello.....la ruota della stoffa copri' per qulache momento la volta stellata, piovve' su di me come pan di zucchero....." Volete che vi parli d' Amore per tutta la notte........senza che qualcuno ci oda.....in un mondo che non deve credere.......Avete pieta' di me Reas..?...un povera maga che si e' offerta a Voi.......Devo dire che in questo Isolde Ha sempre avuto ragione.....Amare e' un Arte e io forse ne so solo parlare, non voglio in alcun modo far si che la vostra Regina possa adirarsi...anzi forse vi cerca...non fatela attendere oltre.....non e' un momento facile ed ha bisogno di tutte el persone in cui lei confida.......vi faro' avere il vostro mantello.....che la sorte vi sia propizia Reas....."........pensieri confusi si cullarono nella mia mente.....Isolde aveva ragione, l' Amore non era di questo mondo...e io era bene che mettessi i piedi per terra......da quando ero entrata a Tylesia, non ero riuscita piu' a vivere una mia dimensione.........il bosco mi chiamava...e tutta la natura si fece musica.....ero Figlia del fiume...e Linfa dei Boschi...non sembrava esserci nulla per me......anche se ogni viaggio per qualsiasi persona e' un'esperienza unica............Sorrisi a Reas e presi la strada che mi avrebbero portato alle porte della citta'
cavaliere25
05-04-2012, 13.37.42
vedremo il da farsi ora però dobbiamo cercare di uscire da qui in qualche modo avete qualche idea voi dissi guardando i due amici che stavano con me dobbiamo escogitare un piano
Talia
05-04-2012, 16.22.27
Camminavamo speditamente verso il palazzo. Il sole stava calando, ormai, e l’aria si era fatta più fresca, intrisa di un profumo più dolce che avrei detto di glicine in fiore...
Ero tesa... le parole del vecchio guardiano continuavano a vorticarmi in mente... il confessore di Chymela era lì, a quanto aveva detto... il confessore di Chymela... che cosa gli avrei detto?
Camminavo tenendo stretta la mano di Guisgard e sentivo, da come stringeva la mia di rimando, che anche lui era preoccupato... e tuttavia non dissi niente.
Guisgard
05-04-2012, 16.23.58
Fyellon fissò stupito Altea.
“Misteri? Di quali misteri parlate?” Domandò alla ragazza. “Forse vi state facendo suggestionare dall’atmosfera di questo castello…” sorrise “… vi dirò… io lo trovo gotico e molto affascinante… anzi, perché non andiamo a farci un giretto? Non vi intriga conoscere un po’ la storia di questo maniero?”
Guisgard
05-04-2012, 16.46.17
Guisgard e Talia camminavano qualche passo più indietro del vecchio guardiano.
Lei avvertiva, stringendo la mano di lui, che il cavaliere era inquieto e preoccupato.
Lo sguardo era infatti cupo e l’espressione del volto tirata.
“Milady, eccoci alla cappella…” fermandosi di colpo il vecchio “… l’arcicappellano vi sta già attendendo.”
“Deve confessarsi ora?” Chiese Guisgard. “Mia moglie e stanca e temo che…”
“Ma dimenticate” sorridendo il vecchio “quali effetti produce sull’animo della Granduchessa il confidarsi con padre Erasmus? Sono certo che ella non vede l’ora di rivederlo di nuovo.” E aprì la porta della cappella.
I tre entrarono e con lo sguardo il vecchio cercò il confessionale.
La cappella era formata da un’aula quadrangolare, con nicchie sui lati opposti all’ingresso e all’abside.
Nelle nicchie erano poste alcune statue, che raffiguravano le Virtù Cristiane.
Guisgard, allora, accompagnò Talia davanti al confessionale, facendola poi sedere su una delle panche.
Il vecchio fece cenno a Guisgard di seguirlo fuori e il cavaliere annuì.
“Sono fuori, Talia…” le sussurrò ad un orecchio “… non temere, andrà tutto bene…” e le sfiorò la mano con le labbra.
Un attimo dopo uscì col vecchio dalla cappella.
Ad un tratto, rimasta sola, Talia sentì dei passi.
“Anche voi dovete confessarvi, milady?” Domandò la voce di una donna. “Anche io… sto attendendo l’arcicappellano… oggi è il Giovedì Santo e spero di confessarmi e comunicarmi prima di domani… speriamo solo di fare in tempo, tra un po’ farà buio…” e si sedette accanto alla ragazza.
Guisgard
05-04-2012, 17.01.22
“Potremmo” disse Polidor a Cavaliere25 e a Tieste “organizzarci secondo i turni delle sentinelle, oppure seguendo gli orari in cui ci portano il cibo… voi siete giovani e forti e potreste avere facilmente la meglio sulle guardie… ma una volta usciti da qui? Ci ritroveremmo comunque nel bel mezzo di Tylesia e solo un travestimento potrebbe aiutarci a fuggire… e se ci catturano, beh, vi rammento che per gli evasi è prevista la decapitazione… siete decisi a correre tale rischio?”
Talia
05-04-2012, 17.24.47
“Guisgard... no!” sussurrai, ma tanto piano che forse non mi sentì.
Non volevo che se ne andasse... ed improvvisamente scoprii di avere paura, scoprii di essere preoccupata e tesa come mai prima, all’improvviso scoprii che buona parte del mio coraggio e della mia serenità erano legati a lui e scomparivano nel momento in cui lui se ne andava.
Inspirai profondamente e mi sedetti su di una panca.
E fu allora che udii quei passi...
Ad un tratto, rimasta sola, Talia sentì dei passi.
“Anche voi dovete confessarvi, milady?” Domandò la voce di una donna. “Anche io… sto attendendo l’arcicappellano… oggi è il Giovedì Santo e spero di confessarmi e comunicarmi prima di domani… speriamo solo di fare in tempo, tra un po’ farà buio…” e si sedette accanto alla ragazza.
La voce della donna era chiara e gentile... la sentii avvicinarsi e poi percepii la sua presenza vicino a me...
“Credo che l’arcicappellano sarà qui tra poco...” le risposi, ma c’era qualcosa in quella voce che non riuscivo ad identificare ma che mi incuriosiva...
“Ma voi...” chiesi dunque, gentilmente “Ditemi... voi venite spesso a confessarvi qui? Come sapevate che il cappellano era arrivato al Belvedere?”
Altea
05-04-2012, 17.44.56
Fissai Fyellon...scettico..non si poteva cambiare e temevo che questo suo scetticismo ci avrebbe portato in qualche guaio.
"Si, concordo che questo stile gotico abbia il suo fascino nonostante sia...abbastanza suggestionante...certo, mi piacerebbe scoprire questo castello, forse è di belle fattezze..ma non facciamoci sorprendere, d'altronde siamo ospiti qui".
cavaliere25
05-04-2012, 17.47.59
Guardai Tieste e dissi tu che ne dici potrebbe essere fattibile? però dobbiamo trovare un posto ben nascosto dopo che siamo fuggiti da qui e poi dobbiamo ritrovare il falco chissà dove è finito poi guardai Polidor e dissi se riusciremo ad uscire da qui voi conoscete un posto dove non ci troverebbero ? domandai e aspettai che i due mi rispondesseo
Guisgard
05-04-2012, 17.49.22
“E’ la Settimana Santa, milady” rispose la donna a Talia “e l’arcicappellano viene sempre tra il Giovedì e il Venerdì Santo…”
Ad un tratto Talia avvertì dei rumori, poi dei passi.
“Lady Chymela…” mormorò una voce “… che gioia rivedervi…” l’arcicappellano le prese le mani “… sono mesi che non ci vediamo… venite, ora vi confesserete…”
La portò su una panca più vicino all’altare.
“Qui saremo più comodi…” disse “… il confessionale è scomodo per la vostra condizione…” la segnò e cominciò la confessione “… ditemi, siete felice? Avete perdonato vostro marito? Egli ha abbandonato quel suo folle proposito?”
Intanto, fuori alla cappella, Guisgard era col vecchio guardiano.
“Sarà finita la confessione?”
Il vecchio lo fissò.
“Voglio pregare davanti all’altare…” nervosamente il cavaliere “… si, devo… entro…”
“Sapete, milord…” mormorò il vecchio “… mi ha colpito una cosa…”
Guisgard si voltò di scatto.
“Non ho ancora visto un bacio tra voi e vostra moglie…” accennando un sorriso il vecchio “… un bacio vero intendo… eppure non ho mai visto un uomo più innamorato di voi… neanche nei romanzi…”
Guisgard lo fissò.
“Forse solo voi ve ne accorgete…”
“Tutti lo possono vedere.” Fece il vecchio. “Tutti, mio signore.”
Guisgard non rispose niente ed entrò nella cappella, ma la porta era chiusa.
“E’ chiusa!” Voltandosi verso il vecchio.
“La confessione non è ancora finita, mio signore.”
Talia
05-04-2012, 18.43.38
Ad un tratto Talia avvertì dei rumori, poi dei passi.
“Lady Chymela…” mormorò una voce “… che gioia rivedervi…” l’arcicappellano le prese le mani “… sono mesi che non ci vediamo… venite, ora vi confesserete…”
La portò su una panca più vicino all’altare.
“Qui saremo più comodi…” disse “… il confessionale è scomodo per la vostra condizione…” la segnò e cominciò la confessione “… ditemi, siete felice? Avete perdonato vostro marito? Egli ha abbandonato quel suo folle proposito?”
Esitai di fronte a tutte quelle domande...
“Oh...” mormorai “Ecco...”
Mi torsi appena le mani, mentre la mia mente lavorava frenetica in cerca di un appiglio... in cerca di qualcosa da dire, di un modo per uscirne...
E fu così che quei dettagli vi fecero breccia, insinuandosi tra i miei pensieri...
...perdonato? Perché aveva parlato di perdono? Che cosa aveva Andros da farsi perdonare da Chymela?
...e il proposito folle cui alludeva? Si trattava forse di quel Fiore delle mie visioni?
E di nuovo quel misto di curiosità e di vivo interesse tornò a scuotere forte la mia anima...
“Voi lo sapete, padre...” iniziai quindi a dire, con voce bassa e suadente “Io perdonerei qualsiasi cosa a mio marito... ogni suo gesto, ogni sua piccola imprudenza... non potrei vivere senza di lui e dunque non potrei mai neanche non perdonarlo...”
Sorrisi appena... come chi intende minimizzare ciò di cui sta parlando...
“Ma voi, padre... voi, nella vostra immensa saggezza, ditemi vi prego... che cosa ne pensate? Trovate davvero così folle quel suo proposito?”