Visualizza versione completa : Tylesia e il perduto Fiore dell'Intelletto
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Guisgard
05-04-2012, 19.05.03
Le due figure furono condotte attraverso uno stretto cunicolo fino ad un piccolo antro sotterraneo, scavato da millenni di infiltrazioni d'acqua, dal quale a stento, per una larga fessura, penetrava un raggio di Luna.
Ovunque in quell'antro crescevano sterpi e rovi attorcigliati gli uni agli altri, in un gioco d'intrecci che sembrava ricamare il muto e infinito splendore di quella notte.
Rami e liane fluttuavano sulle loro teste, in un verdeggiante alone appena animato dalla pallida magia della Luna, con fili d'edera, di pampini, di eriche che pendevano come a stagliarsi sull'azzurro misterioso e ancestrale del firmamento.
Dalla volta cadevano infinite e quasi impercettibili gocce d'acqua, che l'alone lunare rendeva simili ad una leggera e soffice cascata perlata.
“Sembra un pozzo...” mormorò il dottor Bynn, osservando la morfologia di quel luogo “... altrimenti non si spiegherebbe la vasta apertura dalla quale si può ammirare il cielo stellato.
Uno dei banditi, però, fece segno al dottore di tacere e questi, fissando la ragazza al suo fianco, con uno sguardo tentò di tranquillizzarla.
Un attimo dopo, i due prigionieri furono condotti al cospetto di un uomo, le cui fattezze erano celate dalla penombra di quel luogo.
“Oggi abbiamo fatto caccia grossa...” fissandoli “...
si, decisamente...”
Il resto della banda rise.
“Siamo qui per un riscatto?” Chiese il dottore.
“Forse...” mormorò l'uomo, senza smettere mai di guardare la giovane “... forse... dipenderà da quanto stimi il vostro valore il nostre nobile re...”
Di nuovo i suoi uomini risero.
“Si narrano molte cose sui briganti e i contrabbandieri che dilaniano le nostre terre e i nostri fiumi…” disse Bynn “… ma anche il brigantaggio e la pirateria possono essere note ai gentiluimoni…”
“Davvero?” Divertito il capo dei banditi. “Sentito, amici miei? Qualcuno ci chiama gentiluomini!”
E di nuovo tutti loro si abbandonarono a grosse risate.
“Fissate il riscatto” fece il dottore “ed esso sarà pagato subito.”
“Allora” alzandosi l’uomo “abbiamo davvero qualche grossa preda qui…”
Il dottore comprese e un brivido attraversò la sua pelle.
“Si…” annuì “… sono il medico di corte… di sua maestà… ed egli pagherà qualsiasi cifra per me…”
“Interessante…” avvicinandosi l’uomo “… e milady?” Fissando la giovane.
Allora un raggio di Luna illuminò i suoi occhi e lei ebbe un sussulto.
La sua voce non era più alterata dall’eco di quelle rocce, ma il colore dei suoi occhi bastava a smascherarlo al cuore di lei.
“Ella” mormorò il dottore “è una delle dame di compagnia della principessa Chymela…”
A quel nome, l’uomo si arrestò.
“Sono io la vostra gallina dalle uova d’oro…” continuò Bynn “… avanti, quanto chiedete?”
“Cento, anzi, duecento Fiorini d’oro!” Esclamò l’uomo. “E perché non trecento? O anche tremila? O trenta milioni?”
Ci fu l’entusiasmo della banda.
“Una richiesta ragionevole” disse Bynn “e sarà senz’altro accettata.”
“Allora firmerete quella richiesta!” Ridendo il capo dei banditi.
“Benissimo…” fissandolo Bynn “… manderete qualcuno immagino…”
“Già e poi pregheremo sua maestà di gettare nei campi quell’oro!”
“Come sarebbe?”
“Dobbiamo ringraziare la campagna” rispose il bandito “per averci dato tale dono!”
“Non comprendo…”
“Comprenderete meglio” fece il bandito “quando porterete la nostra richiesta, insieme ai nostri saluti, al vostro re.”
“Ci lasciate liberi, dunque?”
“Si, ma solo a voi.”
“Come…”
“Siete voi il medico di corte, no?” Fissandolo il bandito. “Lei è solo una dama e dunque resterà qui.”
“Come ostaggio non vale nulla…”
“Sono stato generoso, vero?” Sorridendo il bandito. “Avrei potuto prendere voi, dottore…”
Chiamò allora alcuni dei suoi.
“Voi, conducete via il dottore…” poi agli altri “… voi invece portate la ragazza nella mia stanza…”
Chymela fissò il bandito.
“Non vi imporrò la mia compagnia, mylady…” fissandola “… scegliete… o la mia compagnia o quella dei miei uomini…”
“Posso parlarvi da solo?” Domandò il dottore.
“Si, ma qui, davanti ai miei uomini.”
“Un gentiluomo non…”
“Non sono un gentiluomo, dottore.” Interrompendolo il bandito. “Sono un bandito, un criminale, pagato da un governo che vi è ostile. Per me una donna non fa più differenza. Ogni notte ne ho una diversa. Che siano regine, baronesse o contadinelle. Questa ragazza” indicando Chymela “potrebbe essere una monaca, una popolana o anche la principessa di Sygma… per me non cambierebbe nulla.”
I prigionieri furono separati e condotti alla loro diversa sorte.
Poco dopo, Chymela fu portata nella stanza del capobanda.
Questi fissava le ombre che si animavano dalla luce delle torce.
“L’amore è come un veleno…” sussurrò senza voltarsi “… come dicono gli orientali… un veleno, che curiosa parola… non esiste nessun veleno in natura… esistono solo delle sostanze capaci, se prese in piccole dosi, di curare… ma di uccidere se prese anche solo di un millesimo di grammo in più… come è affascinante tutto questo… vita e morte così vicine da toccarsi quasi…” Andros si voltò a fissarla “… e tu sei il mio veleno, Chymela…”
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“Beh…” assumendo un’espressione grave l’arcicappellano “… le Sacre Scritture ci insegnano che le Sante Reliquie esistono e spesso il cammino degli uomini passa attraverso queste mistiche ricerche… tuttavia… dobbiamo stare attenti ai segni e i simboli che scegliamo di seguire… tuttavia, vostro marito è ossessionato da quei suoi sogni… e le ossessioni non sono mai cosa buona e giusta… ditemi, milady… presto partirà di nuovo, vero? Lascerà di nuovo questa terra per quel suo sogno? Eppure non è il momento per questi colpi di testa… a corte non tutti comprendono questo suo comportamento… e poi ci siete voi… voi non potete certo affrontare un viaggio in queste condizioni… ditemi, com’è accaduto? Come avete perso il dono della vista, milady?”
Guisgard
05-04-2012, 19.14.43
Fyellon annuì e presa Altea per mano, cominciò il loro giro.
Salirono le scale in fondo al corridoio e si ritrovarono su un’alta torre.
Da lì si poteva dominare con un solo sguardo gran parte della selva.
Lo spettacolo era però inquietante.
Come se tutto attorno a loro fosse incantato.
“Il panorama non è dei più allegri…” fece Fyellon “… ma è anche colpa del tempo, temo… il cielo grigio avvolge ogni cosa e tutto sembra intriso dello stesso grigiore… si, mette malinconia, non trovate?” Chiese ad Altea.
Ad un tratto la ragazza udì un lamento, seguito poi da un pianto.
Come se appartenesse ad una donna.
Una donna nascosta nel sibilo del vento.
Guisgard
05-04-2012, 19.18.00
“Aspettate, milady…” disse Reas prendendo la mano di Elisabeth “… stasera Tylesia è più malinconica del solito… vi prego, restate ancora un po’… vi racconterò una storia… una triste storia che non voglio rammentare da solo…”
Altea
05-04-2012, 19.28.27
Senza far rumore salimmo delle scale, appoggiavo le mani sulle pietre fredde che portavano fino a una alta torre...la torre, ricordai quando fui imprigionata dai Cavalieri del Tulipano con la regina...Tylesia...eppure mi mancava con il suo splendore.
Ci affacciamo da quella torre, il cielo plumbeo si stava rabbuiando per il calar della notte, Fyellon aveva ragione....la nebbia rendeva il tutto più triste.
Ad un tratto...una folata di vento, i miei capelli si scompigliarono e udii un pianto di una donna e vidi un' ombra...mi voltai.."Fyellon, sentite pure voi...una donna sta piangendo, dobbiamo cercarla e aiutarla...milady dove siete?"
Guisgard
05-04-2012, 19.36.37
Mentre Parsifal e Lilith tentavano di risolvere l’arcano contenuto nel libro, Redentos cercò di rasserenare la donna.
“Prometto, signora…” disse il cavaliere “… che ci recheremo in quel maniero e tenteremo di liberare vostra figlia dai suoi dolori…”
“Che Dio vi benedica, messere!” Esclamò la donna. “Io vi condurrò là!”
Redentos annuì, per poi chiamare a sé Avid e Jovinus.
“Non posso obbligarvi a seguirci…” fissandoli “… scegliete voi… venire con me, Parsifal e Lilith, oppure proseguire verso Tylesia… se sceglierete questa possibilità, allora prenderete un alloggio e ci attenderete là… cosa decidete?”
“Attendiamo i vostri ordini, milord.” Rispose il nano. “Diteci voi cosa fare.”
Redentos allora incaricò loro di raggiungere Tylesia ed attendere il loro ricordo.
“Parsifal, Lilith, preparatevi a partire….” disse Redentos “… raggiungeremo subito il Castello dell’Avvilente Costumanza…”
Guisgard
05-04-2012, 20.26.03
Fyellon si guardò intorno a quelle parole di Altea.
“Io non sento nulla, milady…” mormorò.
Ma poi, poco dopo, di nuovo si udì quel lamento seguito da un pianto.
E stavolta il pianto era ancora più straziante.
Ad un tratto, guardando dall’alto della torre, Altea vide una figura vestita di bianco nel cortile del castello.
Una pioggia leggera cadeva sulla selva, lasciando tutt’intorno un’eterea foschia.
E quella figura sembrava come fluttuare in quella foschia.
“Ora ho sentito anche io!” Esclamò Fyellon. “Ma chi può essere stato?”
Egli infatti non aveva visto quella misteriosa figura.
Altea
05-04-2012, 20.32.37
"Davvero non avete sentito niente?Allora deve essere stato il sibilo del vento" appoggiai la mano al polso di Fyellon, iniziavo a sentire delle vertigini, mi sporsi più avanti e di nuovo...un pianto...di dolore, stringeva quasi il cuore...e li, nel cortile, proprio vicino quel pozzo antico vidi una figura tutta bianca, quasi seminascosta dalla foschia della sottil pioggia.
Fyellon, finalmente, lo sentì, ma non capiva la provenienza.
"Fyellon" dissi stringendo il suo polso e indicando verso il cortile "chi mai può essere quella figura laggiù nel cortile? La vedete...è candida come la luna..e sento il suo lamento e pianto".
Guisgard
05-04-2012, 20.40.27
Fyellon, nel vedere quella figura indicata da Altea, si lanciò subito verso la botola che dava sulle scale.
“Attendete qui, milady!” Disse ad Altea.
Raggiunse velocemente il cortile, ma quella figura sembrava sparita.
Ad un tratto giunse uno dei servitori.
“La cena sta per essere servita, messere.” Fissando Fyellon.
“Dov’è andata?” Domandò Fyellon al servitore.
“Chi?”
“Quella donna!” Rispose il cavaliere. “C’era una donna vestita di bianco proprio qui, nel cortile!”
“Vivo da molto tempo qui” spiegò il servitore “eppure non ho mai visto la donna di cui dite, messere.”
Altea
05-04-2012, 20.48.08
Fyellon vide la figura bianca e si lanciò di corsa verso il cortile, lo seguivo cercando di non inciampare "Fyellon aspettatemi, non siate avventato come sempre.." ma egli non sentiva, raggiunse il giardino e io dietro di lui guardai in giro, ma della figura non vi era più traccia, era sparita come la nebbia che stava ormai salendo verso il cielo.
La pioggerellina fitta bagnava le mie vesti e mi riparai sotto un piccolo porticato, Fyellon era ancora nel cortile e vidi arrivare un servitore che lo avvisava di raggiungere la sala per la cena.
Fyellon chiese di quella misteriosa figura ma il servitore scosse il capo, dicendo non vi abitava nessuna donna di quelle fattezze.
Li raggiunsi..."Messere" rivolgendomi al servitore "pure io ho visto quella donna bianca....e piangeva disperata...mio cugino non ha avuto una visione".
elisabeth
05-04-2012, 21.46.15
Sembrava una storia senza fine...una storia solo mia, afferrandomi la mano.....mi chiedeva di restare ancora un po'.......solo un po' e poi sarei potuta svanire nel nulla......non sarebbe importato a nessuno, tanto meno a lui.......ero solo due orecchie che potevano ascoltare....." Una strana notte a Tylesia o in qualsiasi altra parte della terra.....una notte con stelle..la cui luce non riesco a vedere, sentite il vento Reas ?...sono quelle storie che uomini soli raccontano a se stessi........raccontate la vostra storia.....e io l'ascoltero'........la notte accompagnera' l' aurora e io sapro' che voi starete meglio.......e io avro' una storia in piu' da tenere nel cuore.......".....c'era un muretto dietro di noi, e io mi sedetti li'...misi le mani in grembo e guardai la sua figura avvolta dal buio......c'erano uomini che scrivevano poemi immensi per una donna.........per me avrebbero scritto soltanto due righe, prendendo il Carrozzone avevo sfidato il destino, un destino che non riuscivo a comprendere, forse questa struggente storia....era l'unico bagaglio che avrei portato via da li'....
Parsifal25
06-04-2012, 01.48.01
Lilith sembrava davvero stremata dalle sue ultime visioni, non potevo pretendere che potesse aiutarmi.....
Cominciaì a ragionar sulla base di come avreì agito io..... in presenza di quel fiore:
"Il primo è fermo e lo ammira senza estirparlo", non può essere visto come un atteggiamento giusto, poichè l'uomo dopo un pò di tempo distratto dalle novità che lo circondano potrebbe perdere interesse e andar via lasciandolo alle sferze del tempo.....
"Il secondo uomo vende tutto e acquista il Giardino per custodire il fiore senza estirparlo" ,potrebbe essere inteso come un gesto di abbandono di tutto ciò che è materiale e prodigar la sua vita alla preservazione del Fiore, quindi seguirlo nel suo sviluppo donandogli le giuste cure.....
"Il terzo lo estirpa e lo tiene per sè" credo sia la scelta sbagliata perchè non puoi allontanare il Fiore dal suo luogo in quanto sarebbe morte certa.
"Io scegliereì la seconda condizione", custodirlo e curarlo.....
Decisa la soluzione dell'arcano....vidi che la compagnia andava dividendosi.....il Maestro Redentos ordinò a Jovinius e Avid di recarsi ad una taverna nei pressi di Tylesia ed attendere il nostro ritorno, ma non credo che ci saremo rivisti.
Il Maestro Redentos voleva seguire me e Lilith, ma questo non potevo permetterlo..... per anni ha cercato Tylesia ed il luogo del suo triste amor, e ora che era ad un passo dal traguardo nuovamente si sarebbe allontanto, questa non era la sua lotta.
La salvezza della damigella presso il Castello dell' Avvilente Costumanza, era un carico che abbiamo voluto adottare io e Lilith, non lui. Cosa potevo fare? Lilith non poteva proseguire poichè stremata dalla visione ed il Maestro nuovamente si sarebbe allontanato dal suo percorso. Non era facile.
Talia
06-04-2012, 19.56.04
Gli occhi spalancati e la mente, per un istante, lontana da lì... molto, molto lontana...
Avvertii sulla pelle l’aria fredda di quella grotta, il crepitare delle torce suonava come un’ipnotica melodia nelle mie orecchie ed il palpitare del cuore di Chymela era diventato il mio... batteva forte, tanto forte il cuore della principessa che avrebbe potuto saltarle fuori dal petto da un momento all’altro...
Le mie mani si strinsero con forza sul bordo della panca, nel vano tentativo di restare in quella chiesa...
“Ma padre...” mi sentii sussurrare.
“Questa è la mia ultima parola, Chymela!” rispose il re, voltandomi le spalle ed allontanandosi di qualche passo “Non ascolterò nient’altro!”
“Ma devi ascoltarmi...” insistei “Io non voglio sposarmi... non con quel marchese!”
“Il Marchese è un uomo giusto e retto. E’ uno dei nostri più fedeli e più valorosi alleati... ed è innamorato di te, Chymela! Il tuo è solo un capriccio!”
“Non è un capriccio...”
“Ho detto basta, Chymela! E ciò significa che non intendo discuterne oltre!”
“Padre...”
“Silenzio!”
Tremavo... tremavo come una foglia ed i miei occhi erano lucidi e spaventati...
“Papà, io amo Andros!” confessai, infine.
La mia voce, cristallina e leggermente più alta del solito, echeggiò nella sala e per qualche istante calò il silenzio... il re mi dava ancora le spalle, scrutando immobile la pioggia che scrosciava fuori dalla finestra, ma lo vidi sussultare a quella rivelazione.
“Mi sono sempre reputato un sovrano ragionevole...” iniziò poi a dire, la voce bassa e ruvida, vagamente minacciosa “Mi sono sempre reputato un uomo riflessivo e tollerante... Ma sono il sovrano di queste terre, Chymela, e sono tuo padre!”
Si voltò di scatto e puntò i suoi occhi fiammeggianti su di me...
“Ed ora ripetimi ciò che hai appena detto...” proseguì “Dimmi... e pensa bene a ciò che dirai... ciò che provi per quell’uomo. E, nel farlo, cerca di ricordare che non sei una ragazza qualsiasi ma la principessa di Sygma... cerca di tenere bene a mente il modo in cui egli è giunto qui per carpire informazioni. Rammenta il modo in cui ha tradito la nostra ospitalità e la nostra buona fede, spacciandosi per ciò che non era. Rammenta il desiderio che egli, come tutti i suoi predecessori, nutrono di conquistare le nostre terre ed assoggettarle, la nostra gente, le nostre tradizioni, tutto ciò che siamo e che siamo stati...”
“Non è vero!” lo interruppi improvvisamente, poiché ogni sua parola mi feriva “Non è vero... e, se anche lo fosse, non mi importerebbe!”
Gli occhi dell’uomo si allargarono appena e per un istante mi fissò quasi senza parole...
“Molto bene...” mormorò poi, e nella sua voce risuonò una vaga nota di dolore “Non volevo giungere a tanto, ma tu non mi lasci altra scelta... Da domani stesso quell’uomo sarà bandito dai confini di Sygma, pena la morte! E a te, Chymela, sarà proibito pronunciare il suo nome e persino formulare il suo ricordo... e non uscirai mai più da questo palazzo fino al giorno in cui ti sposerai!”
“Beh…” assumendo un’espressione grave l’arcicappellano “… le Sacre Scritture ci insegnano che le Sante Reliquie esistono e spesso il cammino degli uomini passa attraverso queste mistiche ricerche… tuttavia… dobbiamo stare attenti ai segni e i simboli che scegliamo di seguire… tuttavia, vostro marito è ossessionato da quei suoi sogni… e le ossessioni non sono mai cosa buona e giusta… ditemi, milady… presto partirà di nuovo, vero? Lascerà di nuovo questa terra per quel suo sogno? Eppure non è il momento per questi colpi di testa… a corte non tutti comprendono questo suo comportamento… e poi ci siete voi… voi non potete certo affrontare un viaggio in queste condizioni… ditemi, com’è accaduto? Come avete perso il dono della vista, milady?”
Quella voce all’improvviso... e violentemente fui riportata in quella cappella...
“E’... è stato un incidente!” mormorai, senza fare molta attenzione a ciò che dicevo “Uno sciocco incidente a cavallo! Così ho perso la vista! Ma dicono che sia temporaneo... dicono che potrò vedere ancora, prima o poi!”
Quelle visioni... una più potente dell’altra, una più sconvolgente dell’altra... e poi le parole dell’arcicappellano...
Faticai a trovare le parole nel caos di informazioni e di dubbi che si agitavano nella mia mente...
“Mio marito cerca qualcosa, probabilmente!” mormorai poi, quasi senza pensare “E, quando finalmente lo troverà, noi saremo infine liberi!”
I miei occhi si socchiusero appena... come se avessi realizzato solo un secondo più tardi ciò che mi era uscito dalle labbra. E per qualche istante rimasi così, in silenzio, persa in pensieri tanto folli da non poter essere neanche formulati...
Infine sorrisi e tornai a concentrarmi sull’uomo...
“Quanto ai suoi colpi di testa...” proseguii allora, cautamente ma con l’intento preciso di tentar di fare un po’ di luce “Non è certo mai stato un uomo ponderato, ma non si può sicuramente dire che non ne sia sempre uscito più che vincitore... rammentate?”
Lilith
06-04-2012, 23.18.41
Non riuscivo a concentrarmi sull'enigma, ero troppo stanca. Ma, nonostante tutto, ero ancora motivata a partire. "Parsifal, ce la posso fare, ti prego... Andiamo; quella donna ha bisogno di noi." presi un lungo respiro e provai a sorridere per rassicurarlo. Guardai prima i cavalieri, poi la donna, cercando di convincerli con il solo sguardo...
Guisgard
07-04-2012, 01.20.04
Il servitore fissò Fyellon prima e Altea poi.
“Non vi è alcuna dama bianca in questo castello, signori.” Disse. “Sarà stata la stanchezza del viaggio a confondervi, o forse la pioggia che scendeva sul castello... ora dimenticate tutto ciò... il padrone vuole rendervi il degno omaggio per essere giunti qui... prego, vi condurrò da lui...”
E condusse la ragazza e il cavaliere nella parte più lussuosa del maniero.
Qui, in una grande sala, arredata col tipico gusto bretone, trovarono un uomo di grossa corporatura e dall'aspetto corrucciato.
Indossava una lunga tunica di taglio celtico e pesanti stivali di cuoio.
“Milord...” annunciò il servitore al suo signore “... ecco gli ospiti appena giunti al castello...” si rivolse poi verso Altea e Fyellon “... sir Orco il Rosso, padrone del maniero.”
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Guisgard
07-04-2012, 01.32.26
Elisabeth si sedette accanto al muretto e Reas le si avvicinò di qualche passo.
“Che bella Luna...” mormorò il capitano “... non credete appaia come una donna? Bella ed enigmatica, appena velata dalla nebbia e dunque ancor più affascinante, come lo sono tutte le cose che non riusciamo a comprendere fino in fondo fondo...” fissò il cielo “... il vento dite? Non saprei... tutto sembra magico... Tylesia è forse davvero la più bella città del mondo... credete io sia di parte? Forse...” sorrise “... ma solo una città non comune può conservare una storia come quella che voglio narrarvi... la regina... la nostra amata regina... ha giurato di restare vergine per sempre... perchè? Perché anche lei un tempo, come voi, credeva nell'amore... e forse, visto quel giuramento, ci crede ancora... e perché lo conosce, perché conosce la forza dell'amore che ha voluto imporre su Tylesia quelle leggi che condannato chi vuole affidarsi troppo al proprio cuore...”
In quel momento Elisabeth ebbe una strana sensazione.
Come se qualcuno li osservasse.
E dalla finestra di una delle torri le sembrò di vedere una figura.
Forse una donna.
Altea
07-04-2012, 01.52.32
Il servitore ci guardò senza mostrare alcuna espressione di timore o stupore...ci accompagnò in una sala molto bella ma anche fredda come l' arredamento, e ci presentò un uomo possente, subito capii era il padrone del castello, chiamandolo per nome..."I miei omaggi...milord Orco..sono milady Altea, e vi ringrazio per questa inaspettata ospitalità" guardai Fyellon e mi avvicinai a lui, quell'uomo era molto inquietante come il posto dove abitava.
Guisgard
07-04-2012, 02.23.08
Redentos allora, fece segno agli altri tre, Parsifal, Lilith e la donna, di partire.
I quattro, così, presero il sentiero e sotto le indicazioni della donna penetrarono nella selva.
“Parsifal...” avvicinandosi il cavaliere al suo apprendista “... leggo inquietudine nel tuo sguardo... qualcosa ti rende poco sereno... ora avrai la possibilità di mettere in pratica quanto appreso fino ad ora... vi è qualcosa che vuoi dirmi?”
Più avanzavano, più il sentiero si faceva tetro e selvaggio, tra macchie di verde tanto fitte da rapire e tenere poi imprigionata la luce, irregolari spiazzi tappezzati di fiori selvatici e alberi simili a tanti guardiani addormentati.
Ad un tratto, i quattro giunsero in una specie di vasta depressione, simile ad una grande conca sommersa da piante, alberi e rocce.
E sopra a tutto questo si ergevano delle mura sulla cui merlatura spuntavano quattro torri alte e massicce.
“Ecco...” indicò la donna “... è il Castello dell'Avvilente Costumanza...”
In quel momento Lilith udì qualcosa nell'aria:
“Fermate i cavalli e tornate sui vostri passi.
Avvertili e che nessuno quel limite oltrepassi!
Quel Castello conosce solo pianto e sofferenza.
Perché in esso domina l'Avvilente Costumanza!”
Ma queste parole furono udite solo da Lilith.
Guisgard
07-04-2012, 03.14.14
“Si potrebbe tentare...” disse Tieste a Cavaliere25 “... immobilizzare le guardie e tramortirle non dovrebbe essere difficile... ma dopo? Abbiamo bisogno di un luogo sicuro in cui ripararci...”
“Ci sarebbe un posto...” intervenne Polidor.
Ma proprio in quel momento arrivò il falco e si fermò davanti alle sbarre della finestrella che dava sull'esterno.
Guisgard
07-04-2012, 04.21.04
Il profumo delle lenzuola e il fresco del raso sulla pelle.
Le mani di lei sul petto nudo di lui e qual senso di rassicurante leggerezza che la ragazza avvertiva.
Aveva sognato quella notte Chymela.
Tanti sogni, quasi concatenati l'uno all'altro.
I suoi occhi socchiusi e poi finalmente aperti.
In un attimo realizzò e rammentò ogni cosa.
Erano insieme.
Allora Chymela alzò i suoi occhi in quelli di lui.
Andros era sveglio e un raggio di luce, filtrato dalla finestrella scavata nella roccia, zampillava sul suo viso.
Chymela lo salutò con un bacio.
“Buongiorno, mia adorata.” Sorridendo lui.
Allora lei cominciò a giocare con un dito sul viso di lui.
“Da quanto tempo sei sveglio?”
“Lo sono ancora” fissandola lui “perché non mi sono svegliato mai... per questo sto continuando a sognare di te...”
“Fino a quando vuoi sognare?”
“Fino a quando ci saranno notti come queste...”
Lei gli diede un altro bacio.
“Ti guardavo mentre dormivi...”
“E cosa hai visto?” Domandò lei.
“Oh, tante cose...” rispose lui “... tante da fare invidia a marinai e viaggiatori...”
Lei sorrise.
“Ho visto stelle sconosciute che risplendono su mari inesplorati...” continuò lui “... isole che si mostrano solo sotto l'incanto della Luna... ho visto i mille e più bagliori che sa assumere il mare... dal rubino all'albeggiare, all'oro scintillante del Mezzogiorno, fino all'argento delle acque al crepuscolo, per poi seguire la scia disegnata dall'alone lunare sulle onde...”
“Vorrei viaggiare in tutto questo...” sussurrò lei.
“L'ho visto di nuovo, Chymela...”
Lei lo fissò senza dire nulla.
“Si, l'ho visto chiaramente...” proseguì lui “... e stavolta non era un sogno... era meraviglioso... tutto mi è apparso chiaramente... tutto era reale...” sorrise e quel raggio di luce sul suo volto sembrò divenire ancora più splendente “... l'ho visto e non sognato, Chymela... e sai perché? Perché tu eri con me...”
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L'arcicappellano restò un attimo in silenzio a quelle parole di Talia, ma il suo sguardo negli occhi di lei seppe destare la ragazza da quella visione, simile ad un bagliore.
“Vostro marito cerca qualcosa...” mormorò, rompendo così quel silenzio in cui, per un istante, sembrava essersi rifugiato “... lo sappiamo bene... lo sapete voi, ne sono conscio anche io e buona parte della corte... e dite probabilmente? Voi sapete bene cosa cerca... voi stessa mi rivelaste questa cosa in confessione, rammentate? Ora invece? Volete forse coprirlo? Volete fingere di non condividere con lui questa sua ossessione? E se fossero davvero solo ossessioni tutti quei sogni? Se non ci fosse null'altro oltre quei sogni? Ci pensate mai, milady?”
Intanto, all'esterno della Cappella, Guisgard tentava di entrare ma la porta era chiusa.
“Aprite questa porta!” Intimò al vecchio guardiano. “Apritela oppure la butto giù!”
“La confessione non è terminata, milord...” rispose senza scomporsi il vecchio “... ed è sacrilegio interromperla.”
“Voglio vederla!” Fissandolo Guisgard, ormai sul punto di perdere totalmente la calma. “Voglio solo vederla e non ho intenzione di interrompere la confessione!”
“Non possiamo profanare la Cappella...” fece il vecchio “... le cose sacre hanno la priorità su quelle materiali, mio signore...”
“Riguarda Talia” rispose Guisgard “e per me è sacro! Per l'ultima volta... aprite questa porta, oppure lo farò io stesso!”
Il vecchio lo fissò ed accennò un lieve ed enigmatico sorriso.
Talia
07-04-2012, 11.52.24
La mente di Chymela, poi la voce dell’arcicappellano... ancora la mente di Chymela e poi di nuovo la voce dell’uomo che risuonava in quella cappella altrimenti vuota...
Ed io venivo sbalzata qua e là, vorticavo in una visione per poi ritrovarmi in quella chiesa... la testa mi girava forte ormai e riuscire a conversare serenamente con il cappellano mi risultava sempre più difficile...
“Certo...” sussurrai dopo qualche lungo momento di silenzio “Sapete... mi chiedo ogni giorno da dove giungano questi sogni, cosa sia a scatenarli e quale possa essere il loro vero significato... Talvolta la confusione è tanta che vorrei solo che smettessero, vorrei poter dimenticare tutto! Ma è solo per un attimo... e poi questo folle desiderio scompare. Perché vedete... questi sogni sono speciali. Questi sogni hanno un significato e nostro compito è scoprirlo. Perché niente, assolutamente niente, nasce dal caso... neanche i sogni!”
Tacqui, rendendomi all’improvviso conto che non stavo più parlando soltanto dei sogni di Andros ma anche delle mie visioni... rammentando improvvisamente che anche Guisgard aveva fatto un sogno simile, un fiore indescrivibile che cresceva in un giardino incantato... me ne aveva parlato solo di sfuggita, ma io lo conoscevo troppo bene per non aver colto una sorta di involontario brivido nelle sue parole...
Ed allora anche io rabbrividii.
cavaliere25
07-04-2012, 11.52.52
Guarda guarda chi si vede il nostro amico falco che ci a fatto finire qui dentro cosa ci fai qui? dissi sei venuto a vedere se siamo ancora vivi? continuai a dire con tono nervoso per colpa tua guarda in che situazione siamo se vuoi scusarti cerca di tirarci fuori da qui dentro guardando il falco con sguardo cattivo
elisabeth
07-04-2012, 12.19.05
Rimase in piedi a fissare il cielo...mentre raccontava cio' che era per lui Tylesia e quella breve e fuggevole storia appartenente alla Regina, aveva amato a tal punto che nessun uomo oltre il suo amore avrebbe potuto profanare quello che era il suo dono piu' bello, la sua verginita'.....e per paura di questo aveva costretto il suo popolo a bandire la parola Amore....." Sinceramente Reas rimango basita a questa storia, ognuno di noi puo' fare le sue scelte....ma non puo' imporle a nessuno, nemmeno la Regina....un mondo senza amore, non rende magnifico nulla, neanche questa vostra splendida citta'......non vale assolutamente nulla, un cuore arido......rende smarriti altri cuori e nude altrettante anime......mi spiace ma non ho pieta' per la vostra Regina, ho solo pieta' per un popolo che ha dovuto andare avanti nelle tenebre non avendo la possibilita' di vedere la luce........siete un uomo colto e conoscerete Platone, uomini rinchiusi in una caverna col volto rivolto al fondo della caverna..vedevano solo le ombre del mondo reale e chi riusciva ad uscire da quelle tenebre...aveva il bagliore della realta'....e se avesse avuto abbastanza coraggio per rientrare a raccontarlo a chi era rimasto all'interno..avrebbe rischiato la vita.............questa e' Tylesia....solo un falso.."...Mi alzai ed ero vicinissima a lui tanto vicina da sentirne il respiro.....ma i miei sensi erano pronti a cogliere ogni movimento e vidi l'ombra di una donna apparire e poi svanire alla finestra del palazzo..."....O siete tenuto sotto controllo Reas...oppure questo palazzo accoglie anime in pena...ho visto una donna, osservarci.....dalla finestra, forse e' qualcuna a cui e' stato negata la parola Amore...".......
Parsifal25
07-04-2012, 20.01.44
Lilith riprese un pò di forze, ma non potevo permetterle di galoppare da sola così decisi di acccompagnarla con il mio cavallo. La aiutaì a salire e ci incamminammo, sarebbe venuta con me.
Il Maestro Redentos, marciava con noi anche se mi sentivo in disaccordo e colpevole della sua scelta.
Egli capì il mio stato d'animo e si avvicinò: "Maestro, mi spiace che le crei tanti problemi.... eravate vicinissimo a Tylesia e invece.... vi siete nuovamente allontanato. Perchè è venuto con noi? E' stata una scelta mia e di Lilith, voler aiutare questa donna non la vostra...... le chiedo scusa......"
Improvvisamente, vidi Lilith che osservava il bosco.....seguì il suo sguardo per capire cosa andava osservando, ma non intesi. Subito dopo, mi rivolsi verso di lei e dissi:
"Lilith, qualcosa non và?"
Daniel
08-04-2012, 23.02.26
Mi avvicinai all'uomo e gli misi una mano sulla spalla..
<<Buon uomo.. Se tenevo alla mia vita non avrei mai preso quella spada in quella stanza e non avrei mai indossato quest'armatura.. - guardai fuori dalla finestra er un pò e poi lentamente mi rivolsi di nuovo all'uomo- .. Quindi parlatemi.. Ditemi questi segreti. Io sono qui per difendere questa terra e se devo morire per essa..>>
Lilith
08-04-2012, 23.48.05
"Parsifal... aspettate" gli dissi "siete sicuro di voler continuare? Non... Non sono piu' cosi sicura che sia una buona idea..."
In quel momento ero terribilmente confusa. Mi sarei sentita in colpa se li avessi condotti in un luogo cosi pieno di sofferena, ma allo stesso tempo non volevo che quella donna soffrisse cosi tanto per la figlia. In quel momento maledissi nella mia mente quella voce. Era frustrante dover sapere cose di cui gli altri non erano a conoscenza. Ero sul punto di scoppiare in lacrime. L'unica soluzione era quella di tenere lontani i cavalieri dal castello e andare da sola.
"da qui proseguo io da sola" dissi, cercando di non far trasarire il mio pianto.
Parsifal25
09-04-2012, 03.43.27
Notaì che durante il percorso, Lilith non sembrava più tranquilla come prima.... qualcosa la turbava. Riuscì a comprenderlo perchè molte volte ho vissuto la sua stessa condizione e soprattutto il peso di una scelta.
Cercava di nascondere le lacrime, ma la sua voce era tremante.....una tipica reazione di una damigella dal cuore nobile che avrebbe sacrificato se stessa per non far perire gli altri.
Sorrisi,ma non feci caso alle sue parole. Non potevo abbandonarla. Fermaì il cavallo e le dissi:
"Damigella Lilith, il suo cuore è puro e la sua anima è piena di amore e misericordia per gli altri....ed io la ammiro.... purtroppo..... sono costretto a contrariarla.... non proseguirà da sola.
Mi fido di te, senza il tuo aiuto e l'intervento nel mio sogno, non avreì ritrovato la via e compreso la verità su Tylesia."
"Non potraì liberarti di me, facilmente. Poi che Cavaliere sareì se lasciassi andare incontro al pericolo una damigella.... Non è nel mio stile....." e risi. Spronaì Belfagor e proseguimmo. Oramai, questo viaggio bisognava concluderlo insieme....
Guisgard
10-04-2012, 02.02.41
Orco il Rosso gettò uno sguardo prima su Altea, poi su Fyellon.
Uno sguardo attento, indagatore, come a voler scorgere nei due qualcosa che motivasse il loro arrivo al castello.
“Salute a voi e benvenuti.” In modo spiccio Orco.
Poi fece cenno al servitore di servire la cena.
“Milord...” fissandolo il servitore “... riguardo a quei fagiani...”
“Cosa?” Incupendosi Orco, come se già intuisse qualcosa.
“Ecco, milady, rammentando ciò che già il vostro medico disse...”
“Allora?”
“Ecco...”
“Porta il cibo!” Ordinò Orco.
“Vostra moglie...”
“Cosa vuole?”
“Lei...” intimorito il servo “... ecco... lei ha disposto che...”
Orco lo fissava sempre più accigliato.
“Insomma...” continuò il servo “... vostra moglie ha ordinato... non più fagiani, ma minestra...”
“Minestra?” Con rabbia Orco.
“Si...” annuendo il servitore “... dice che farà bene alla vostra salute...”
Orco allora gridò e prese una lunga verga, per poi rincorrere il servo e picchiarlo dopo averlo raggiunto.
Aprì allora una credenza e prese del pane con dei salumi.
Li gettò sulla tavola e cominciò a mangiare avidamente.
Poi fece cenno ad Altea e Fyellon di mangiare con lui.
Guisgard
10-04-2012, 02.05.18
Il Falco guardò Cavaliere25 e scoppiò a ridere.
“Beh?” Fissandolo Tieste. “Cosa ci trovi di così divertente?”
“Siete due grossi idioti!” Ridendo il falco.
“Ma quel falco parla!” Sbalordito Polidor.
“Già...” annuendo Tieste “... e la sua specialità è prendere in giro i suoi amici...”
Altea
10-04-2012, 02.11.43
Quell'uomo dall'animo buio mi guardava, cercando di carpire qualcosa di me. Guardai Fyellon, ma egli, come sempre sembrava non dare cenno di inquietudine.
Dopo i soliti convenevoli, ci sedemmo al tavolo e subito arrivò un servitore..e iniziò a parlare della cena...di fagiani..della moglie del milord. Non riuscivo a capire che stesse succedendo, quando il padrone si alzò dal tavolo iracondo e si diresse verso una panca. Spalancai gli occhi fissando Fyellon...e ritornò con del semplice pane e salumi, non dopo aver picchiato il povero servitore.
Iniziò a mangiare avidamente, facendoci un cenno di seguirlo..."Messere mi scusi" dissi, versandomi un bicchiere d'acqua fresca "non mi sento molto bene, sarà stato il lungo viaggio, se permettete io raggiungerei le mie stanze, vi farà compagnia..mio cugino Fyellon".
Guisgard
10-04-2012, 02.13.08
Reas, a quelle parole di Elisabeth, si voltò e fissò la torre indicata dalla maga.
“Quella” fece Reas “è la Torre dei Miserabili... è una specie di prigione in un certo senso... lì vengono rinchiusi i frenetici, coloro cioè definiti pazzi, folli... è un luogo di dolore e disperazione, meglio ignorarlo...”
Ma Elisabeth, in quel momento, da un'altra delle finestre di quella torre, vide un'altra figura sporgersi e stavolta era un uomo.
E riconobbe quell'uomo: era Goz.
La fissava.
Guisgard
10-04-2012, 02.27.30
Redentos fissò Parsifal e sorrise.
“Mio buon discepolo...” disse “... in realtà nulla accade per caso... un incontro, un messaggio ricevuto, un incarico o anche un Voto fatto al cielo... tutto fa parte di un preciso disegno... a noi uomini è concessa la sola libertà di scegliere... e ciò che differenzia gli uomini sta proprio nelle scelte che fanno...”
All'improvviso Lilith manifestò la volontà di voler andare da sola al castello, ma Parsifal respinse questo suo proposito.
“Parsifal ha ragione...” fece Redentos “... sarebbe una follia e temo un suicidio, lasciarvi andare da sola, damigella... ci andremo tutti insieme, è deciso.”
“Aiutatemi...” piangendo una voce di donna “... aiutatemi, vi supplico...”
“Non fatelo, milady!” Gridò una servitrice.
“Non avvicinatevi...” intimò la donna.
“Scendete da lì, milady!” Disperata la servitrice.
“No...” lasciandosi avvolgere dal vento la donna “... voglio che il vento mi porti via... che soffi lontano il mio corpo e prosciughi la mia anima... e con essa il mio dolore...”
Queste parole racchiuse nel sibilo del vento furono udite solo da Lilith.
La donna che li aveva accompagnati si avvicinò al portone del maniero e bussò con l'anello di ferro per annunciare il loro arrivo.
Guisgard
10-04-2012, 02.35.03
Orco il Rosso, mangiando avidamente, annuì a quelle parole di Altea.
“Neanche io ho molta fame, messere...” fece Fyellon “... vi lasciamo dunque mangiare tranquillamente.
Orco neanche si curò più di tanto di loro due e continuò a mangiare.
“Volevate lasciarmi con quel maiale?” Ridendo Fyellon, appena raggiunta Altea nel corridoio. “Avete visto come mangia? Sembra sia digiuno da mesi!”
All'improvviso, i due, udirono un dolce e triste canto.
“Sentite?” Fissandola Fyellon. “Chi sarà mai a cantare?” Domandò ad Altea.
Altea
10-04-2012, 02.43.14
Mi alzai dal tavolo, guardai con disgusto quell'uomo che nemmeno si curò delle mie parole e mi diressi verso l'uscita, il corridoio era solo rischiarato da delle torce che davano strani giochi di luce sui muri...camminavo lentamente, ad un tratto sentii una presenza dietro me...mi voltai col cuore in gola...era Fyellon..."Fyellon, mi avete spaventata!!Avete ragione, quell'uomo da il voltastomaco, non penso sia nemmeno di nobili origini..è troppo rozzo nei modi di fare."
D'un tratto udii uno strano rumore, io e Fyellon ci guardammo e restammo in silenzio....un canto triste...di una donna...soave e malinconico. Era strano quel canto, aveva uno strano effetto su me, ne ero come avvolta...indicai a Fyellon la torre dove eravamo saliti nel pomeriggio, e senza pensare corsi su fino in cima alla torre.
Guisgard
10-04-2012, 02.44.05
L'uomo fissò Daniel con uno sguardo inquieto ed enigmatico.
Poi guardò da una finestra i suoi tre fanciulli.
In quel momento si udirono dei rumori.
Il più grande dei suoi figli corse in casa.
“Si avvicina qualcuno, papà!” Disse. “Sono loro, vero?”
L'uomo corse fuori e guardò in fondo alla strada.
Tre figure, coperte da lunghi mantelli con cappucci, si avvicinavano alla casa.
“Prendi i tuoi fratelli” ordinò il padre al maggiore dei suoi figli “e chiudetevi nella vostra camera. E restateci fino a quando non sarò io a chiamarvi.” Fissò poi Daniel. “Fossi in voi, cavaliere, lascerei subito questa casa.”
Ma le tre figure erano già arrivate davanti alla casa.
Guisgard
10-04-2012, 02.51.36
Fyellon allora corse dietro ad Altea.
Giunta in cima, la ragazza però non trovò nessuno.
“Perchè siete salita qui sopra di corsa?” Arrivato su anche Fyellon. “Il canto era diffuso nell'aria... perchè avete pensato di salire questa torre?”
Il cavaliere allora si guardò intorno e, improvvisamente, indicò qualcosa nel cortile.
Prese così Altea per una mano e tornarono di nuovo giù, dove Fyellon mostrò alla ragazza ciò che aveva visto.
Era una tomba di pietra.
E sopra recava inciso un nome: Arya.
“Chi sa a chi appartiene questa tomba...” mormorò Fyellon.
Altea
10-04-2012, 03.05.57
Arrivata in cima sentii dei passi e Fyellon mi raggiunse, anche egli sembrava turbato quel canto era di sconosciuta provenienza..Fyellon indicò qualcosa nel giardino, non capivo più nulla, scendemmo di fretta le scale e ci trovammo nel giardino.
Egli prese forte la mia mano e mi indicò qualcosa che aveva visto...era una tomba in pietra, attorno delle rose bianche ma con rovi e spine..e un nome inciso "Arya"...."Non saprei Fyellon, forse a qualche antenata, ma sembra mal curata, guardate queste splendide rose bianche con questi rovi, perchè?"...allungai la mano e presi una di quelle rose. "Domani col favore del sole, si spera, si potrebbe chiedere informazioni", e vidi un' ombra dietro noi.
Guisgard
10-04-2012, 03.21.52
L'arcicappellano fissò per qualche istante Talia.
I suoi occhi sembravano come voler scavare a fondo prima nello sguardo della ragazza, poi fin dentro il suo animo.
“I sogni” mormorò “hanno mille origini e significati... spesso, affermano i filosofi, sorgono dai nostri stati d'animo, dall'emozioni che abbiamo vissuto durante il giorno... sono dunque come barlumi di mille e più immagini e sensazioni che riceviamo da ciò che ci circonda... più raramente, come ci insegnano le Sacre Scritture, sono invece messaggi o simboli che raffigurano qualcosa di Superiore...” i suoi occhi furono attraversati da una sorta di bagliore “... ma ciò accade raramente, come detto... e se avessero ragione coloro che lo credono pazzo? Se fosse davvero pazzo lord Andros? Ossessionato da queste sue ossessioni, simili a fantasmi? Forse ciò che cerca neanche esiste... forse voi stessa per prima, in fondo al vostro animo, non credete a quei suoi sogni...”
All'improvviso si udirono delle grida e poi dai lamenti.
Provenivano dal fondo della navata, dove la luce era più incerta.
L'arcicappellano si alzò e fissò il semibuio della navata.
“Cosa cerchi?” Domandò l'arcicappellano.
“Non resisto, padre...” disperata una voce “... sento di non poter più resistere in quel luogo...”
“Non posso farci nulla.”
“Si, voi potete...” ansimando quella voce “... voi dovete aiutarmi...”
“Devi scontare la tua penitenza.”
“Non resisto, è troppo per me...”
“Non posso fare niente.”
“Datemi l'assoluzione...”
“Non posso...” con tono fermo l'arcicappellano “... devi prima scontare la pena...”
“Per quanto ancora?”
L'arcicappellano non rispose nulla.
Quella voce allora cominciò a gridare e a piangere, per poi sollevare le panche e gettarle contro i pilastri che scandivano la navata.
“Non ti servirà a nulla.” Disse l'arcicappellano. “Non puoi cambiare le cose.”
All'improvviso si udirono dei passi.
“No, non voglio...” fece la voce, come se avesse riconosciuto quei passi.
Talia sentì la presenza di qualcun altro.
D'un tratto qualcuno prese con forza colui che aveva parlato con l'arcicappellano e tra le sue grida disperate lo portò via.
La porta della cappella in quel momento si aprì di colpo e la luce proveniente da fuori invase l'interno, cominciando a dissolvere le ultime ombre di buio.
“Talia!” Chiamò Guisgard. “Talia dove sei?”
L'arcicappellano allora si voltò verso la ragazza e segnandola l'assolse dalle sue colpe.
In quel momento la penombra si dissolse definitivamente e Guisgard vide Talia.
“Eccomi...” avvicinandosi a lei e prendendo la sua mano “... sono qui...”
Guisgard
10-04-2012, 03.44.22
Mentre Altea e Fyellon osservavano quella tomba, un senso di smarrimento li colse.
Il vento si fece di colpo freddo e qualcosa di inquietante si avvertì nel suo sibilo.
Il castello, in un attimo, sembrò ammutolirsi e un lieve pallore prese forma sulle antiche murature che li circondavano.
Fyellon si chinò sulla tomba e accarezzò la fredda pietra.
Si voltò poi di scatto.
“Perchè arrivate così in silenzio?” Quasi infastidito il cavaliere.
“Perdonatemi, non volevo...” rispose il servitore “... sir Orco il Rosso ha terminato di mangiare e chiede ora di potervi parlare... prego,seguitemi...”
Li condusse così dal suo padrone.
Questi era seduto su un seggio a bere del vino.
L'espressione era assonnata per il troppo mangiare e bere.
“Chi siete?” Domandò ad Altea e a Fyellon. “Perchè siete giunti nel mio castello?”
Altea
10-04-2012, 03.54.25
Un vento freddo si levò, come fredda era la pietra di quella tomba, tenevo in mano con me ancora quella rosa bianca..quando quell'ombra prese le sembianze del servitore..Fyellon ebbe uno scatto di ira verso di lui..."Fyellon, non infierite su questo uomo, già è stato umiliato dal suo padrone stasera...il vostro padrone vuole parlarci? Prego vi seguiamo".
Arrivammo nella stanza e il padrone del maniero era semiaddormentato e sazio del suo cibo, mi rivoltava...quando iniziò a farci domande, guardai Fyellon...e risposi "Io sono milady Altea...e questo è mio cugino, sir Fyellon, è un abile cavaliere. Come siamo giunti qui? Per caso, ci trovammo in una chiesa..e incontrammo un nano che ci disse di stare attenti alla selva attorno infestata da spiriti e ci portò qui, nemmeno noi sappiamo come mai ci troviamo qui...solo che....da quando sono qui..sento delle voci e una voce di donna...guardate questa rosa bianca" e mi avvicinai a sir Orco.."l'ho appena colta vicino a una tomba...milady Arya....vi dice nulla, milord?"
elisabeth
10-04-2012, 10.05.00
La Torre dei folli.....sentii lo stomaco farsi crstallo e poter cosi' percepire ogni sensazione, la gente che soffriva o che sembrasse vaneggiare in discorsi apparentemente senza senso...erano definiti pazzi, anch'io mi sentii una pazza, quando mio marito ando' via con Isolde, senza una spiegazione.......soffrii le pene dell' inferno.....nulla mi dava pace senza il conforto del vaneggiare....eppure non fui rinchiusa in una Torre, fui accudita amorevolmente fin quando la ragione riprese il potere nella mia mente ofuscata......" Avete paura di loro Reas ?...non dovreste...." presi le mie mani e le posai sulle sue orecchie........passai a lui il suono di acque in tumulto...passai a lui folate gelate di vento, di foglie staccate e di rami spezzati....passai a lui ..il rumore di pioggia sui vetri..lacrime cristalline che si abbattevano su anime corrotte....passai a lui ogni cosa, portando piccole emozioni che varebbero portato il suo cuore a sentire sofferenza...levai cosi' le miei mani...." Questo Reas e' l'animo di chi dimora in quella Torre...e' un animo incompreso, vi e' una persona lassu' che vorrei vedere, e' per lui che sono qui....non chiedetemi cosa cercasse, ma di sicuro era qualcosa che ha portato la sua mente alla follia.....perche' non riesce a comprendere.....se volete potrete seguirmi.....oppure potete indicarmi la strada....".....
cavaliere25
10-04-2012, 10.53.34
dai su forza ora basta scherzare facci uscire da qui dissi guardando il falco è colpa tua se siamo ui e ora sei tu che ci devi tirare fuori dai guai e guardai tutti e tre
Daniel
10-04-2012, 12.14.56
Le tre figure erano ormai davanti alla casa.. Uscii e sguainai Giada.. Urlando Caricai una di quelle figure.. Credevo di averla colpita.. La colpii?
Lilith
10-04-2012, 12.36.15
"No!" gridai io, terrorizzata dal fatto che avrei potuto condurli alla morte, portandoli in quella fortezza.
Poco dopo però udii delle voci nel vento, ma quella volta erano diverse... capii che salvare quella dama sarebbe stata la cosa giusta. Ripensai a quella voce che udivo nel vento; prima mi aveva detto di allontanarmi dal castello, poi mi aveva fatto udire la voce della dama piena di dolore... Quali erano le sue intenzioni? Ogni cosa che mi diceva condizionava inevitabilmente le mie azioni, ma questa volta dovevo scegliere da sola.
Mi tranquillizzai e dissi loro: "Siete sicuri di quello che state facendo? quel castello può rivelarsi davvero pericoloso."
Parsifal25
10-04-2012, 15.14.52
L'insistenza di Lilith era molto forte.....ma non poteva proseguire da sola. Era una brava maga e alchimista, ma come si sarebbe comportata se avesse incontrato uomini con arme ed esperti di combattimento? Aveva bisogno di un "braccio di combattimento".
Io risi perchè la sua bontà ed affezione per noi era forte. Non risposi, ma vidi che nuovamente andava cercando qualcosa nella selva.... aveva udito altre voci. Finalmente, vidi che si tranquillizò e decise, senza neanche aspettare la sua richiesta risposi:
"Le ho detto che non si libererà di noi, e soprattutto di me. Proseguiamo, e poi, con me ho un libro......"
Talia
10-04-2012, 16.37.24
Le parole dure dell’arcicappellano su Andros mi sorpresero... scossi appena la testa e mi ritrassi, quasi quelle parole fossero lame.
Poi accadde qualche cosa di veramente strano... difficile sarebbe spiegare la sensazione che provai... quelle grida, quei pianti e le panche scagliate contro le colonne, quei passi nella navata che credevo deserta...
“Che cosa accade?” domandai con la voce che tremava, senza riuscire a celare del tutto l’ansia e la preoccupazione “ Che cosa accade, padre? Chi c’è?”
Ma non ottenni risposta...
“Padre...” tentai di insistere “Padre, vi prego... c'è qualcuno?”
Mi sentivo inquieta, ora, in quella chiesa... sempre più inquieta e vagamente spaventata...
Ma l’arcicappellano non disse niente...
Qualche momento di silenzio ancora, un silenzio indefinito e che mi parve non finire mai, un silenzio nel quale non riuscivo ad udire altro che il martellante battito del mio cuore... poi l’ombra iniziò a dissolversi...
La porta della cappella in quel momento si aprì di colpo e la luce proveniente da fuori invase l'interno, cominciando a dissolvere le ultime ombre di buio.
“Talia!” Chiamò Guisgard. “Talia dove sei?”
L'arcicappellano allora si voltò verso la ragazza e segnandola l'assolse dalle sue colpe.
In quel momento la penombra si dissolse definitivamente e Guisgard vide Talia.
“Eccomi...” avvicinandosi a lei e prendendo la sua mano “... sono qui...”
“Guisgard!” mormorai, incontrando la sua mano con la mia “Oh, Guisgard... finalmente! Finalmente sei qui! Dov’eri? Che cosa è accaduto? Chi c’era qui? Hanno... hanno spostato le panche... le hanno scagliate contro le colonne... ho avuto così paura... Chi è stato? Oh, Guisgard... andiamo via! Ti prego, portami via di qui!”
Tacqui all’improvviso e, chiudendo gli occhi, ripresi fiato... tremavo.
Guisgard
10-04-2012, 17.04.40
XVI Quadro: Il Castello dell'Avvilente Costumanza
("Mal venuto, signore, mal venuto! Quest'ostello vi fu indicato per vostra sventura e onta. Persino un abate potrebbe giurarlo!")
(Chretien de Troyes, Ivano o il Cavaliere del Leone)
Redentos fissò Parsifal e Lilith e accennò un sorriso.
“Damigella…” rivolgendosi a Lilith “… temo che non riuscirete a liberarvi facilmente di questo cavalier servente.” Rise di gusto. “E siatene lieta… sir Parsifal è un valente cavaliere, l’unico a cui affiderei la mia vita e quella dei miei cari.”
La donna aveva bussato alla porta del maniero e qualche istante dopo qualcuno aprì.
Era un servitore.
“Sono venuta a far visita a lady Arya…” disse la donna “… potreste annunciarmi? Loro sono con me.” Indicando Redentos, Parsifal e Lilith
Il servitore li fece allora entrare e i quattro si ritrovarono nel maestoso maniero.
Li condusse poi dal padrone.
Qui trovarono Orco il Rosso e altre due persone, Altea e Fyellon.
“Signore…” fece il servitore “… lady Nanzia è qui per vedere lady Arya e questi signori sono con lei…”
Ma Orco quasi non si curò di loro e si lanciò verso Altea, strappandole la rosa dalla mano.
La strinse tanto forte da farsi conficcare le spine nella pelle.
“Quella tomba è vuota…” mormorò Orco “… per ora…”
http://images-mediawiki-sites.thefullwiki.org/09/1/0/4/32012894289813599.jpg
Altea
10-04-2012, 17.17.43
Rimasi ferma fissando quell'ignobile uomo, gli occhi freddi come la sua anima e la rosa in mano.. candida come l'animo più puro.
Ad un tratto si sentì bussare alla porta, il servitore entrò e fece entrare delle persone, al sol pronunciare quelle parole sbiancai..."Ma come è possibile che siano venuti da lady Arya...ella è defunta".. e subito vidi il padrone del maniero scagliarsi verso di me distruggendo quella rosa e asserendo che la tomba....era vuota.
Rimasi in silenzio...guardai Fyellon...volevo avvicinarmi a lui e scappare da quel posto.
"Una tomba vuota...messere" deglutii "è una strana usanza del vostro castello?"
Guisgard
10-04-2012, 17.26.36
Era una bellissima giornata, dal cielo di un azzurro scuro e sterminate nuvole, gonfie e bianchissime, che naufragavano lontane, perse lungo un orizzonte sconfinato e dai tratti ultraterreni.
Il Sole, splendente e luminoso, con i suoi raggi purpurei e dai bagliori dorati, sferzava le cime delle voluminose colline tutt'intorno, che sotto quel manto rilucente si accendevano con tonalità di verde sconosciute ai forestieri.
Il pranzo per gli ospiti era stato preparato nella sala centrale del palazzo di Sygma, chiamata Delle Quattro Stagioni, per la presenza sotto le quattro grandi vetrate rettangolari di altrettanti dipinti raffiguranti le allegorie dell'Inverno, della Primavera, dell'Estate e dell'Autunno.
La particolarità di questa sala era quella di essere perfettamente illuminata ai solstizi e agli equinozi.
Attorno alla tavola vi era una vivace agitazione e tutta la corte sembrava affascinata dai racconti dei due viaggiatori giunti a Sygma.
Guglielmo, il più anziano, era abbigliato con un vestito di velluto blu e guarnito con ampi e vistosi bottoni ottonati, mentre stretti calzoni di cotone finivano racchiusi in lunghi stivali di cuoio.
L'altro invece era vestito alla maniera dei giovani studenti che in quei tempi animavano le scuole cattedrali e cittadine, con un abito a metà tra il borghese e il militare.
Ciò che colpiva invece era il suo aspetto, luminoso e superbo, come se la magnificenza di quelle terre avesse acceso in lui una luce di primordiale fulgore.
Ad un tratto, il più giovane di loro propose al re, alla regina e a tutti i presenti, un originale arcano.
Cristiano così cominciò a dire:
“Tre uomini si trovano in un Giardino meraviglioso e fissano un bellissimo Fiore.
Il primo si contenta di ammirare il Fiore senza però toccarlo mai.
Il secondo decide di vendere tutto ciò che possiede e acquistare quel Giardino, anche se non sceglierà mai di cogliere il Fiore.
Il terzo, infine, coglie il Fiore, ma solo per sottrarlo alla vista di tutti gli altri e conservarlo nella sua dimora.
Chi fra i tre uomini possiede veramente quel Fiore?”
Tutti allora cominciarono a ragionare, interessati e divertiti, su quel misterioso indovinello.
Tutte le ipotesi furono avallate dai presenti e ciascuno scelse quella a suo parere più efficace.
Alcuni ragionarono seguendo l'istinto, altri la Fede.
Qualcuno cercò di rispondere scimmiottando ragionamenti filosofici, altri ancora addirittura chiamando in causa la logica matematica.
Per certi era in ballo la morale, per altri l'etica.
Perfino la legge e i diritti di proprietà furono tirati in ballo.
E mentre quella sfuggente soluzione teneva occupati i presenti, nella sala giunse la principessa Chymela.
Ella appariva come una di quelle bellezze di Avignone o Carcassonne, con occhi di un'ambrata trasparenza, pelle bianca come alabastro e labbra dai riflessi di corallo.
I capelli erano lunghi e chiari come il grano all'imbrunire e il sorriso radioso dai riflessi di madreperla.
Tutti si alzarono in piedi e Cristiano restò a guardarla.
La ragazza avanzava nella sala avvolta da una gioia radiosa e teneva il viso leggermente chino, come a voler sfuggire a tutti gli sguardi dei presenti e tener celata la felicità che traboccava dai suoi occhi vispi e dal suo solare sorriso.
“Vieni, Chymela.” Fece suo padre, indicando il posto accanto al suo.
“Ho udito che la corte è alle prese con un singolare quesito...” sorridendo al padre la ragazza “… del quale, sono convinta, il nostro arguto ospite conoscerà di certo la soluzione.”
“Nessuno temo la conosca, milady…” fissandola Cristiano “... forse è celata solo nel cuore di chi ascolta e legge...” sorrise “... volete scegliere una delle tre, milady?”
“Perché non rispondete voi a quel quesito, messere?” Guardandolo Chymela. “Chi secondo voi, dunque, possiede davvero quel Fiore?”
Guisgard si guardò intorno, ma tutto era come prima.
Nessuna panca era rotta o fuori posto.
“Milady è stanca, mio signore…” avvicinandosi l’arcicappellano “… meglio condurla nella sua stanza…”
“Ora ripartiremo…” fissandolo Guisgard e stringendo a sé Talia, come a volerla tranquillizzare “… siamo stati fin troppo qui… oggi stesso riprenderemo il nostro cammino…”
“Già, sua eccellenza ha una missione, vero?” Entrando il vecchio guardiano. “Anzi, un tesoro da trovare… ma forse è un viaggio troppo lungo e tortuoso da affrontare per un uomo solo e una ragazza cieca…”
Guisgard
10-04-2012, 17.42.37
Reas si lascio cullare in quei suoni donati da Elisabeth.
“Sono anime in pena…” disse poi alla maga “… condannate dalla loro follia… sono mesi che non metto piede li dentro… ma se vorrete, vi accompagnerò, milady…”
I due allora presero la via della torre.
Il guardiano aprì e salirono fino in cima, dove si trovava una vasta sala dominata da un profondo silenzio.
Reas ed Elisabeth entrarono, senza però vedere nessuno.
Ad un tratto apparve un’ombra.
“Cosa cercate?” Chiese. “Avete portato delle fragole?”
“No, messer Goz…” rispose Reas “… come state voi?”
“Sapete che esiste una malattia…” fissandolo Goz “… una malattia capace di uccidere con un rosa o con un carciofo… basta una puntura e si muore…”
“Qui siete al sicuro, messere.” Sorridendo Reas. “Lady Elisabeth, rammentate?” Indicandogli la donna. “Voleva vedere questa torre.”
Guisgard
10-04-2012, 18.27.08
Il falco fissò Cavaliere25.
“E perché mai dovrei aiutarvi ad uscire da qui?” Domandò. “Vi siete cacciati voi in questo guaio!”
“Su, falchetto, aiutaci…” disse Tieste.
“Sono offeso!” Ribatté il rapace. “Anzi, vi lascerò qui… al fresco!”
cavaliere25
10-04-2012, 18.29.42
Guardai il falco e dissi che tu sia maledetto se tu parlavi alla locanda a questa ora non saremmo qui saremmo noi offesi dal tuo comportamento hai insultato senza motivo il locandiere e in più non ci tiri fuori dai guai meglio se te ne vai prima che ti uccida con le mie mani
Talia
10-04-2012, 18.51.20
Quella nuova visione mi attraversò l’anima... sussultai violentemente e, se non ci fosse stato Guisgard a stringermi a sé, probabilmente sarei caduta...
“Tre uomini si trovano in un Giardino meraviglioso e fissano un bellissimo Fiore...” iniziai allora a recitare, quasi senza rendermene conto “Il primo si contenta di ammirare il Fiore senza però toccarlo mai. Il secondo decide di vendere tutto ciò che possiede e acquistare quel Giardino, anche se non sceglierà mai di cogliere il Fiore. Il terzo, infine, coglie il Fiore, ma solo per sottrarlo alla vista di tutti gli altri e conservarlo nella sua dimora. Chi fra i tre uomini possiede veramente quel Fiore?”
Chiusi gli occhi e sospirai profondamente, mentre le mie mani si serravano stringendo la camicia di Guisgard per cercare di tenermi in piedi...
Ero stanca, infinitamente stanca e quegli uomini non avevano probabilmente tutti i torti...
“Interessante arcano...” ripresi a dire, la voce sottile come un sussurro “Un arcano e mille possibili interpretazioni... mi chiedo chi sia a poter dire di conoscerne davvero la risposta! Voi...” proseguii sollevando gli occhi verso il cappellano “Voi potete dire di conoscerla, padre? Oppure il nostro buon guardiano la conosce?”
Abbassai appena la testa e per qualche attimo rimasi in silenzio...
“Sono stanca!” mormorai poi, verso Guisgard “Sono davvero molto stanca. Troppo! Non credo che potrei cavalcare adesso! Riposiamoci, ti prego... riposiamoci questa notte, partiremo domani mattina! ...Vuoi?”
Guisgard
10-04-2012, 19.04.14
Guisgard a quelle parole di Talia annuì e la prese in braccio.
“La porto nella sua camera…” disse, per poi avviarsi verso la porta.
“L’arcano…” disse il vecchio guardiano “… lo ricordo perfettamente… e voi, milord?” Fissando Guisgard. “Voi segnaste anche questo nel vostro diario, rammentate? Tutto è raccolto in quel libricino… i sogni, il viaggio e tutto il resto…”
Guisgard uscì e portò Talia nel palazzo, fin nella sua stanza.
“Ora riposati…” mettendola sul letto “… poi quando ti sentirai meglio lasceremo questo luogo… io resterò qui e aspetterò che tu ti sia addormentata…”
Guisgard
10-04-2012, 20.51.37
Fyellon si mosse in avanti, appena Orco il Rosso si avvicinò ad Altea.
Poi prendendola per mano, il cavaliere portò più indietro la ragazza.
“Quella tomba è vuota…” fece Orco “… è vuota perché lady Arya, mia… mia moglie, è ancora in vita…”
“E perché c’è la sua tomba nel cortile del castello?” Domandò Fyellon.
“Perché ella ha voluto così…” rispose Orco “… perché è convinta che morirà presto…”
“Perché voi avete reso sterile la sua voglia di vivere!” Gridò Nanzia. “Voi avete fatto appassire mia figlia! Voi, che siate maledetto!”
Ma Orco prese la mano della donna e la zittì con un grido.
“Zitta, vi dico!” Urlò.
Altea
10-04-2012, 20.59.26
Fyellon mi prese per mano, mi nascosi dietro a lui...ero stanca di questa situazione insostenibile, stavo vivendo troppi misteri strani in quel castello...Fyellon voleva sapere il motivo per cui vi era una tomba vuota per la moglie...ella voleva morire...poi intervenì una donna, che disse Arya era sua figlia.
"Voi avete reso sterile l'amore di questa donna messer Orco?nemmeno vi preoccupate del suo stato di salute, ella vi ordina una tomba perchè vuole morire e voi la fate costruire invece di cercare di restituirle la vita interiore...posso vedere vostra moglie?"..guardai la madre che piangeva disperata.
elisabeth
10-04-2012, 21.04.19
Salimmo lungo una scala molto stretta....era in pietra, sino a quando non arrivammo in una sala....c'era Goz, sembrava felice di vederci o forse era felice di vedere qualcuno...voleva le fragole, sembrava un bimbo a cui avevano negato un dolce........" Un momento Reas....solo un momento......Goz, mi riconoscete ?....il vostro Carrozzone, guardate...vi ho portato delle magnifiche fragole, sapranno addolcire le vostre labbra, senza farvi alcun male.........ditemi cosa cercate...tra la rosa e il cardo....le loro spine possono spargere molto sangue.......e' questo che intendete?..."...misi la meni a coppa.....ed aprendole offrii a Goz delle bellissime fragole....." Reas...la Rosa e il Cardo....sono le insegne di qualche famiglia di Tylesia ?.....".....
Guisgard
10-04-2012, 21.23.00
Goz sorrise e prese le fragole offerte da Elisabeth. Fissò poi la donna e si avvicinò a lei.
“Si…” mormorò “… ascoltate…”
E cominciò a recitare:
“Tre uomini si trovano in un Giardino meraviglioso e fissano un bellissimo Fiore.
Il primo si contenta di ammirare il Fiore senza però toccarlo mai.
Il secondo decide di vendere tutto ciò che possiede e acquistare quel Giardino, anche se non sceglierà mai di cogliere il Fiore.
Il terzo, infine, coglie il Fiore, ma solo per sottrarlo alla vista di tutti gli altri e conservarlo nella sua dimora.
Chi fra i tre uomini possiede veramente quel Fiore?”
"Bella storia, messer Goz…” intervenendo Reas “… ora però è meglio che vi riposiate… non dovete stancarvi troppo…”
Talia
10-04-2012, 21.29.13
Sospirai mentre ci allontanavamo... era curioso, fuori da quella cupa cappella mi era sembrato di sentirmi subito meglio.
Guisgard mi portò fino al palazzo, poi su per qualche rampa di scale e percorse alcuni corridoi...
Guisgard uscì e portò Talia nel palazzo, fin nella sua stanza.
“Ora riposati…” mettendola sul letto “… poi quando ti sentirai meglio lasceremo questo luogo… io resterò qui e aspetterò che tu ti sia addormentata…”
Sospirai di nuovo, pacificamente... i miei occhi erano ormai chiusi ed io stava scivolando sempre più in quello stato di vaga coscienza che precede il sonno...
Sorrisi ed intrecciai la mia mano alla sua...
“Oh, resta qui...” sussurrai “Resta qui con me, ti prego...”
Il sole era alto quel pomeriggio e il Casale degli Aceri era immerso in un silenzio assoluto, quasi irreale. Una leggera brezza aleggiava tra il bosco ed il giardino e mi faceva volare i capelli, il profumo degli iris che ricoprivano la facciata orientale dell’edificio era tanto forte da stordire i sensi.
Io, seduta con la schiena appoggiata al grosso masso al centro del giardino, le gambe piegate e uno spesso quaderno appoggiato ad esse, scrivevo.
Il Maestro ed i miei fratelli se n’erano andati di buon ora al lago, quella mattina... ed io, rimasta sola, mi ero sistemata in quell’angolo di pace... mi piaceva scrivere, mi rilassava.
Non sapevo per quanto tempo ero rimasta lì, mettendo nero su bianco pensieri, idee, riflessioni, sogni, visioni, considerazioni...
Poi, di colpo, quel rumore proprio dietro le mie spalle.
Sussultai... sussultai tanto violentemente che tutto mi scivolò di mano, l’inchiostro si rovesciò ma io non ci feci caso...
Allarmata mi voltai indietro, verso il viale e quel rumore inatteso.
Un attimo solo di spavento... poi sorrisi leggermente.
“Guisgard!” esclamai.
Il ragazzo aveva scavalcato alquanto rumorosamente la staccionata che divideva il bosco dal giardino del casale ed ora stava procedendo verso di me...
“Mi hai spaventata!” soggiunsi, quando mi ebbe raggiunto “Che cosa fai qui? Il Maestro ha detto che non sareste tornati prima di sera!”
“Si, ma tu eri rimasta qui da sola! Volevamo solo accertarci che stessi bene!”
Sorrisi di nuovo...
“Che cosa potrebbe mai accadermi qui?”
“Oh, non si può mai sapere...” minimizzò lui, con un’alzata di spalle.
Lo studiai per appena un istante, poi sorrisi...
“Gliel’hai messa tu questa idea in testa al Maestro, vero? E... lasciami indovinare... solo per allontanati un po’... per venire qui... perché... perché tu ti annoi ad esercitarti con tutti gli altri, vero? Ti secca ripetere gli stessi esercizi cento volte...”
Lui mi lanciò un’occhiata obliqua...
“Non so di che cosa parli...” rispose con un’alzata di spalle e fin troppa noncuranza per risultare credibile. Poi, di scatto, si sedette vicino a me e sbirciò il quaderno che avevo raccolto e con cui stavo distrattamente giocherellando...
“Allora...” soggiunse “Che cosa stavi facendo?”
“Scrivevo!” risposi, chiudendo prontamente il quaderno.
“Che cosa?”
“Molte cose!”
I suoi occhi indugiarono ancora per qualche istante su quel quaderno, ora stretto tra le mie mani... poi tornarono sul mio viso...
“Perché?”
“Beh... perché mi piace. Perché mi rilassa. Perché mi aiuta a riflettere.”
“Ed hai... hai scritto anche qualcosa su di me, lì?”
Lo fissai ed un grande sorriso mi si allargò sulle labbra...
“Perché vuoi saperlo?” domandai.
Lui mi scrutò per un istante, poi batté le palpebre e il suo sguardo cambiò... ed anche lui sorrise.
“Dai, vieni...” disse, prendendo la mia mano e tirandomi in piedi “Ho visto un nido di pettirossi venendo qui... te lo mostro prima di tornare al lago!”
Aprii gli occhi con un piccolo sospiro...
La mano di Guisgard era ancora intrecciata alla mia ed io potevo sentire il suo respiro lento e tranquillo... dormiva... sorrisi e sollevai una mano a carezzargli piano i capelli... anche lui doveva essere stanco, molto stanco, anche se non lo avrebbe mai e poi mai ammesso.
Non sapevo per quanto tempo avevo dormito... non sapevo quanto fosse presto, o se fosse tardi... ma sapevo che non volevo svegliarlo, non ancora. Volevo che riposasse.
E fu così... sfiorando con la punta delle dita i capelli di Guisgard e ripercorrendo distrattamente quel sogno che mi aveva appena attraversato la mente, che le parole dell’anziano guardiano mi tornarono alla mente...
“L’arcano...” aveva detto “… lo ricordo perfettamente... e voi, milord? Voi segnaste anche questo nel vostro diario, rammentate? Tutto è raccolto in quel libricino... i sogni, il viaggio e tutto il resto...”
Un libricino... un quaderno che Andros teneva... un quaderno come quelli che tenevo io...
Un brivido mi corse lungo la schiena a quell’idea... un brivido di paura e di eccitazione insieme... perché se solo avessimo potuto mettere le mani su quel libro, quante e quante cose avremmo scoperto, quanti e quanti misteri svelati, quante e quante domande avrei potuto rispondere...
Ma dove poteva essere quel quaderno, adesso?
Poteva essere in quel palazzo?
Potevamo provare a cercarlo?
La mia mano, che ancora stava accarezzando piano i capelli di Guisgard, si bloccò di colpo... a lui non sarebbe piaciuta quella mia idea, non gli sarebbe piaciuta affatto.
Parsifal25
11-04-2012, 01.47.29
"Maestro.... non sapreì cosa dirle..... cerco di fare del mio meglio...." sorrisi imbarazzato. Eravamo giunti, dinanzi all'ingresso di questo maniero maledetto.... si vedeva che l'aria che si respirava era intrisa di tristezza e sofferenza.
Riflettendo su ciò e osservando il maniero, decisi di immortalarlo nelle pagine del mio diario di viaggio. Era veramente mastodontico come complesso.
Poco dopo ci venne ad aprire un servitore, seguito da un omone che veniva chiamato l'Orco, chissà perchè.... vidi che entro le mura di questo maniero vi erano Lady Altea ed un altro uomo..... Lady Altea la conoscevo, poichè più volte era stata menzionata nell'ultima avventura; scesi da cavallo e omaggiaì la dama....subito dopo mi presentaì all'uomo che la accompagnava:
"Saluti Nobile Signore, il mio nome è Parsifal....per servirla. Questi sono i miei compagni di viaggio..... damigella Lilith e il mio Maestro d'arme, Cavalier Redentos."
Guisgard
11-04-2012, 02.40.04
Fyellon annuì a quelle parole di Parsifal e con un cenno del capo salutò il giovane cavaliere, Lilith, Redentos e Nanza.
Altea, intanto, aveva chiesto ad Orco il Rosso di sua moglie.
“Non ho fatto costruire io quella maledetta tomba...” mormorò il padrone del castello “... e sinceramente non voglio averci nulla a che fare...” fissò allora il cielo dalla finestra e chiamò il servitore “... è notte, assegna a ciascuno di loro una stanza... vedranno lady Arya domattina...”
“Voglio vederla ora!” Esclamò Nanza.
“Buonanotte a tutti...” fece Orco, per poi ritirarsi.
Il servitore allora accompagnò tutti loro nelle varie stanze.
Altea, Lilith e Nanza, essendo dame, furono alloggiate nella stessa stanza.
Parsifla, Fyellon e Redentos, invece, furono sistemati in un'altra essendo maschi.
La notte scese rapida sul sinistro maniero.
Un buio inclemente ne avvolgeva le mura e in lontananza spettrali bagliori squarciavano la perenne e primordiale oscurità della selva.
Ad un tratto, nel cuore della notte, si udirono dei rumori, come se qualcuno duellasse con una ferocia inumana.
Redentos, destato da questi rumori, si avvicinò alla finestra e vide fuori.
“Cosa sono questi rumori?” Domandò Fyellon.
“Vi credevo addormentato...”
“Con un occhio solo.” rispose Fyellon.
“Non so cosa sia stato...” tornando a guardare fuori Redentos “... sembrerebbe un duello... ma ora pare terminato...”
Passarono così alcune ore, senza che quel rumore tornasse a farsi udire.
Poi, finalmente l'alba e tutte le ombre di quella notte svanirono.
Guisgard
11-04-2012, 02.42.13
Il falco, a quelle parole di Cavaliere25, rise di gusto.
“Possibile che siate tanto sciocco?” Disse al boscaiolo. “Avete già dimenticato tutto? Ah, che spreco avervi nominato Cavaliere Blu...”
Parsifal25
11-04-2012, 02.47.09
Assegnate le camere, ci dirigemmo ai nostri alloggi. Ad essere sincero, non sembrava così spettrale come era stato descritto....sdraiatomi sul letto, presi subito sonno e nulla mi destò.
Non avevo mai dormito così profondamente.... l'alba non tardò ad arrivare e le ombre si dissiparono. Alzatomi, vidi il Maestro Redentos e Fyellon molto perplessi e pensierosi... probabilmente non avevano riposato bene. Vidi la stanchezza nel volto del Maestro e chiesi:
"Maestro.... vi vedo stanco.... per caso è successo qualcosa di insolito durante la notte o siete preoccupato?"
Guisgard
11-04-2012, 02.51.37
Daniel, a testa bassa e con in mano Giada, caricò le tre misteriose figure.
Ma quando fu sul punto di colpirle tutto attorno a lui cominciò a girare.
“Distruggerete Tylesia?”
“Si...”
“Perché?”
“Perché ha peccato.”
“E in che modo?”
“Negando la verità.”
“E i suoi abitanti?”
“Chi non perirà, sarà disperso.”
“Cosa accadrà ai miei tre figli?”
“Se resterete qui, nessuno dei tuoi figli perirà.”
“Posso fare altro?”
“Si, pregare.”
“Per chi?”
“Ciascuno preghi per il suo prossimo.”
“Andate via ora?”
“Si.”
Daniel riprese conoscenza.
Era in un letto e accanto a sé vide i tre fanciulli.”
“Finalmente vi siete svegliato, cavaliere!” Esclamò il più piccolo dei tre.
Guisgard
11-04-2012, 02.56.48
Redentos si voltò verso Parsifal.
“Stanotte è accaduto qualcosa, ragazzo...” mormorò “... forse qualcuno ha duellato...”
Ad un tratto Fyellon richiamò l'attenzione di Parsifal e Redentos, indicando loro qualcosa nel cortile.
Lì infatti vi era una grande gogna, dalla quale pendevano decine di guanti di ferro.
“Che storia è mai questa?” Stupito Redentos. “Cosa significano quei guanti di ferro?”
Guisgard
11-04-2012, 03.28.44
Il vasto e lussureggiante giardino occupava tre quarti del cortile del palazzo, racchiuso da alte mura abbellite con contrafforti di laterizi policromi, simili a slanciati bastioni dalle snelle fattezze poligonali.
Olmi frondosi e salici nodosi salivano oltre le mura e ricoprivano ogni cosa con gli intrecci dei loro rami rigogliosi, carichi di fiori ormai prossimi a sbocciare nei primi frutti primaverili.
Nel giardino vi era una panca di pietra, alle spalle di una fontana dai getti d'acqua turchina,mentre tutt'intorno crescevano al Sole di Sygma fiori di ogni specie, screziati, bruniti, dalle vermiglie e purpuree cromature, dai giochi di colore che si rincorrevano all'infinito.
“Allora” sorridendo Chymela “immagino che vi sentiate pronto a rispondere a quell'arcano, vero?”
“Devo scegliere una delle tre possibilità?” Divertito Cristiano.
“Smettete di giocare...” sospirò lei “... avevate detto che scendendo in giardino mi avreste poi parlato di quel Fiore...”
“Improvvisamente” fece lui “non rammento altro fiore che non sia quello che ho davanti...”
“La smettete di burlarvi di me?”
“Siete dunque venuta qui con me solo per sapere di quell'arcano?”
“Non erano questi i patti?” Fingendosi imbronciata lei. “Su, siate leale.”
“Leale?” Sorridendo nuovamente lui. “Non ci penso neppure!”
“Insomma” imbronciandosi davvero lei “siete crudele e meschino. Così sono gli uomini di Capomazda?”
“Si...” annuendo lui “... amano come nessun altro... e amano per sempre...”
“E cosa amano?” Sorridendo lei. “I fiori?”
“Se sono come voi si...” fissandola lui “... amano anche i fiori...”
“Ditemi dell'arcano...” prendendo la mano di lui lei “... siate buono...”
“In verità...” sfiorando la mano di lei con le labbra “... la soluzione non è stata ancora trovata, temo...”
“E se vi chiedessi di trovarla?”
“Vi porterei con me, milady...”
“E dove?”
“A cercare quel Fiore...” estraendo un libricino dalla tasca.
“Che cos'è?” Domandò lei.
“E' la storia del Fiore...”
Lei sfiorò appena quel libricino.
“Dove l'avete trovato?”
“Nel palazzo di campagna dell'Arciduca...” rispose lui “... al Belvedere... è custodito in uno scrigno conservato nella Sala degli Elleni...”
“E voi come avete accesso a quel luogo?”
“Messer Guglielmo possiede importanti conoscenze alla corte dei Taddei”
“Capisco...” fissandolo lei “... e voi desideravate entrare in quel palazzo...”
“No...” sorridendo lui “... a me interessa accedere in ben altro luogo, più bello e meraviglioso di qualsiasi corte europea...”
“Quale?”
“Il vostro cuore, Chymela...” avvicinandosi alle sue labbra “... per poi rapirne l'eterno e dolce battito...”
http://www.moviepicturedb.com/pictures/09_05/1998/138097/l_138097_3f3d90a2.jpg
Quella visione attraversò come un soffio il cuore di Talia, per poi svanire nel silenzio della stanza, come assorbita da un mondo sconosciuto celato negli oggetti, nei dipinti e nei muri del palazzo.
Guisgard, ancora addormentato, era accanto a lei.
Ad un tratto, la mano che stringeva quella di Talia, cominciò a pulsare più intensamente.
“No...” agitandosi nel sonno lui “... no... non andare via...” stringeva sempre più forte la mano della ragazza “... no... fermati... aspettami... fermati... fermarti!” E si svegliò di colpo.
Un attimo dopo rammentò ogni cosa.
La sua mano stringeva ancora quella di Talia e con l'altra la ragazza era a pochi centimetri dal suo volto.
Guisgard allora tornò a posare la testa sul letto.
Portò la mano di lei alla bocca e la baciò.
“Era solo un sogno...” mormorò “... solo un sogno... com'è profumata la tua mano, Talia...” sussurrò “... profuma di ciò che più amo... ha lo stesso sapore dei fiori di campo, del verde della campagna ed è fresca come il vento che soffia a
Primavera...” baciò di nuovo la mano di lei, mentre un bagliore indefinito brillò, per un attimo, nei suoi occhi.
cavaliere25
11-04-2012, 09.48.33
Ora ho capito caro falco potevi dirmelo subito e poi non ho dimenticato ma pensavo di non usare tale forza in questi casi ma solo in casi piu gravi però mi sa tanto che sia arrivato il momento opportuno dissi spostatevi hai due amici presi e apri il ciondolo e aspettai la trasformazione
Talia
11-04-2012, 11.22.07
Quella visione mi attraversò la mente... chiara e nitida come poche altre prima... e mi accorsi che adesso, dopo aver riposato, non venivo più travolta da quelle visioni, ma potevo anzi osservarle con serenità...
E tuttavia quella visione mi scosse non poco.
Vidi il libriccino di Andros, ne avvertii quasi la consistenza sotto le dita quando Chymela lo sfiorò... scrutai i suoi occhi brillanti nel mostrarmelo...
“La Sala degli Elleni...” mormorai tra me, riflettendo “In uno Scrigno... potremmo sempre dare un’occhiata... appena una sbirciatina, per sicurezza... dopotutto non costa niente, dato che ormai siamo qui... si, solo un’occhiata...”
Guisgard dormiva ancora... con il sorriso sulle labbra, chiusi gli occhi e ascoltai il suo respiro sereno... dormiva così bene, così profondamente... e le mie dita continuavano a sfiorare i suoi capelli...
Poi, all’improvviso, il ritmo del suo respiro cambiò...
Ad un tratto, la mano che stringeva quella di Talia, cominciò a pulsare più intensamente.
“No...” agitandosi nel sonno lui “... no... non andare via...” stringeva sempre più forte la mano della ragazza “... no... fermati... aspettami... fermati... fermarti!” E si svegliò di colpo.
Un attimo dopo rammentò ogni cosa.
La sua mano stringeva ancora quella di Talia e con l'altra la ragazza era a pochi centimetri dal suo volto.
Guisgard allora tornò a posare la testa sul letto.
Portò la mano di lei alla bocca e la baciò.
“Era solo un sogno...” mormorò “... solo un sogno... com'è profumata la tua mano, Talia...” sussurrò “... profuma di ciò che più amo... ha lo stesso sapore dei fiori di campo, del verde della campagna ed è fresca come il vento che soffia a
Primavera...” baciò di nuovo la mano di lei, mentre un bagliore indefinito brillò, per un attimo, nei suoi occhi.
Sorrisi appena, sfiorando piano con la punta dell’indice prima la sua fronte e poi la guancia, come a volerne scacciare i pensieri più cupi...
“Che cosa stavi sognando?” domandai dopo qualche istante, la voce bassa e morbida.
Parsifal25
11-04-2012, 12.11.42
"Duellato?" risposi stupito....., io quella notte non avevo sentito nulla. Quale evento strano....
Dopo un pò Sir Fyellon ci fece cenno di avvicinarci e di dare un'occhiata in giardino; non potevo crederci..... vi era una gogna con guanti di ferro appesi. Temo che c'entri molto con la questione dei duelli.
Mi allontanaì dal gruppo e iniziaì a pensare, presi il mio diario ed annotaì quell'immagine della gogna ed il suo significato. Elaboraì due soluzioni:
I duellanti venivano invitati a sfidarsi l'uno contro l'altro spinti da qualche sentimento che animava i loro cuori;
La gogna rappresentava la condanna per tutti quelli che si sono spinti sin qui inseguendo soni di gloria e potere i quali hanno dimenticato lo spirito di ricerca che li ha condotti sin qui.
Le indagini andavano iniziando..... scesi nel cortile per osservare meglio quello strano cimelio, chissà fosse potreì ottenere qualcosa.
elisabeth
11-04-2012, 12.22.39
" Aspettate Reas...e' una storia stupenda.....Goz.....se vi dicessi che e' il secondo che possiede veramente quel fiore ?.. Il secondo decide di vendere tutto ciò che possiede e acquistare quel Giardino, anche se non sceglierà mai di cogliere il Fiore..........Egli ha dato tutto cio' che aveva ...per tenerlo in vita ai caldi raggi del sole.....e avrebbe chiuso i suoi petali ai bagliori della luna....l'uomo avrebbe potuto vedere le magnificenze dei suoi colori...avrebbe potuto bagnare la terra che lo nutriva....egli poteva vivere accanto al suo fiore senza farlo morire...............Reas amare donando la propria vita...per la vita.....Goz, perche' questa storia....perche' proprio a me questo racconto....."...presi le sue mani tra le mie..erano gelide..." Reas, c'e' freddo in questa Torre....c'e' un gelo pari alla morte ".....
Altea
11-04-2012, 12.24.45
I nuovi arrivati si avvicinarono e il gentil cavaliere Parsifal venne a salutarmi..."I miei omaggi cavaliere, sono lieta della vostra conoscenza, vedo che pure voi tutti vi siete trovati per caso...in questo strano e angusto maniero"..guardando sir Orco. Egli ci informò che sarebbe andato a dormire, ma che l'indomani avremmo potuto incontrare lady Arya...volevo conoscerla e capire ciò che turbava la sua anima, e cosi fummo condotti nelle nostre stanze.
Mi trovai con le due dame, una giovane ragazza e la madre della sfortunata moglie, e ad ella mi avvicinai "Milady, non piangete per vostra figlia, la incontreremo domani e vedrete cercheremo di capire cosa succede, ora riposatevi, domani dovete essere tranquilla perchè vostra figlia vi deve vedere serena".
Mi stesi sul letto....mi addormentai un attimo, ma poi fui svegliata da dei rumori...erano spade...cosa stava accadendo fuori?...sembrava un duello..ero ormai troppo stanca, erano giorni che non riposavo e troppi accadimenti erano avvenuti....da quando presi il Calars...e mi venne in mente Elisabeth, Tylesia, il maestro che non avrei più visto..il fiore...quel fiore e pensai "Quello scellerato di servitore, il giorno dell'incendio di Tylesia, se non si fosse preso dal panico...la Regina stava per parlarmi del fiore...e avrei scoperto dove era e cosa significasse forse..è stato un errore scappare da Tylesia, forse la verità si nascondeva dentro quel giardino segreto".
Al mattino mi svegliai di buon'ora, aprii la finestra e mi affacciai al balcone e vidi appesi tanti guanti di metallo...che era successo??
Scesi subito nel giardino e mi avvicinai per guardare meglio...ma dove era Fyellon? Mi avevano diviso dall'unica persona che ancora una volta mi conosceva.
Parsifal25
11-04-2012, 14.15.25
Giunto in cortile, iniziai ad analizzare la gogna e i suoi "trofei". La scena che si presentava innanzi era molto suggestiva tanto che era possibile interpretare i segni ed energie che la animavano.
Durante il mio studio vidi che un'altra figura andava avvicinandosi a questo "monumento". Era una splendida donna che mi ricordava molto Lady Altea...., infatti era proprio lei.
Subito mi presentaì ad essa e le porsi i miei saluti:
"Milady, è un vero piacere incontrarla nuovamente.... anche lei è attratta da codesto cimelio!? Penso che sia una sorta di enigma..... stanotte mi è stato raccontato dal Maestro Redentos che ha udito dei colpi di spada innalzarsi nell'aria. Vi era un duello anche il vostro amico li ha uditi; adesso è di sopra con il mio Maestro, entrambe si interrogavano su questo arcano."
Altea
11-04-2012, 14.48.02
Continuai a perlustrare il giardino, e nel frattempo un cavaliere mi raggiunse, era sir Parsifal e mi raccontò che pure Fyellon e il suo maestro avevano udito rumore di spade durante la notte.."I miei saluti, sir Parsifal...vedo pure voi siete stato attirato da questo bizzarro oggetto...guanti appesi. Bene, devo dirvi pure io sentii rumori di spade stanotte, ma non mi sorprendo..non mi sorprendo più di nulla dopo essere stata a Tylesia e nella selva fuori la città...e sapete? io..e mio cugino Fyellon..abbiamo udito qui una donna piangere e cantare e non ne sappiamo la provenienza, mi chiedo se fosse Lady Arya".
Parsifal25
11-04-2012, 15.18.32
Appena nominò Tylesia..... il mio cuore balzò in gola...... "Siete entrata a Tylesia, Milady?" Questo era sensazionale......
"Il mio Maestro, disperatamente, era alla ricerca di questo luogo. Purtroppo, un triste evento lo ha condotto sin qui.... è alla ricerca del suo amore perduto, molti lo hanno schernito e deriso per questa sua fantomatica ricerca di Tylesia, ma la sua storia mi ha rapito il cuore è ho deciso di servirlo...."
Tornaì cupò in viso e dissi:
"Doveva proseguire per Tylesia, e non seguire la decisione mia e di damigella Lilith... noi volevamo aiutare Lady Nanza. Non lui. Spero che al più presto possiamo svelare i misteri di questo antro, almeno concluderemo sia la nostra missione che quella del Maestro".
Non sapevo come comportarmi con Lady Altea, forse potevo sembrare troppo maleducato e privo di stile, ma avreì voluto porle una domanda. Tentennavo.
Altea
11-04-2012, 15.41.19
Il cavaliere, al sol nominare la parola "Tylesia" ebbe un sussulto, il suo maestro era alla ricerca della città...per trovare il suo amor perduto.
"Si, milord, sono stata a Tylesia ma vi arrivai come prigioniera e per molto tempo fui nel Palazzo della Regina...dove però...vi regna la tirannia dei Cavalieri del Tulipano"..il mio volto era pieno di rabbia al sol pensiero "e sono fuggita da quella città dai mille splendori per loro, per come l'hanno trattata. Ancora ricordo il bellissimo parco del Palazzo...sapete vi è un cancello tutto d'oro, chiuso da un lucchetto pieno di diamanti...e la Regina mi stava parlando del...Fiore" ma mi bloccai, il cavaliere non poteva capire.
"A dire il vero, ora anche se volessi non saprei come tornare a Tylesia, dovrei chiedere a Fyellon, egli è astuto combattente, mi fido di lui."
Parsifal25
11-04-2012, 16.28.34
Ascoltaì le parole di Lady Altea....e non immaginavo che fosse stata prigioniera. In Tylesia regnava la tirannia.... ecco perchè tutto questo odio per la città ed i suoi cittadini:
"Milady, anche io ho sentito parlare di Tylesia; durante il percorso nella selva incrociaì la strada con cavalieri incappucciati che avevano deciso di attaccare Tylesia per recuperarne il tesoro che essa custodiva, la Lacrima di Cristo...., conosco anche la storia del fiore poichè su di un libro antico affidatomi viene racconatata la sua storia in forma di indovinello. Non posso mostrarvi il libro perchè voglio tenerlo al sicuro, ma lo farò al più presto.
Tornando alla gogna ed i suoi guanti chiesi:
"Milady, per caso avete elaborato una vostra teoria per quanto riguarda la sua collocazione in codesto giardino". "Avreì.... una mia teoria, ma bisognerà approfondire meglio"
Altea
11-04-2012, 16.50.10
Ascoltai le parole del cavaliere....non badai sulla ultima risposta..."Scusate...un manoscritto che parla di Tylesia e del fiore??Promettetemi che me lo mostrerete....e sappiate che io e Fyellon siamo usciti da Tylesia proprio per cercare i nemici di questa città...perchè Tylesia fu più volte incendiata e si parlava di questi fantomatici nemici che nessuno sa chi siano veramente...La Lacrima di Cristo"..pensai dovevo parlarne con Fyellon.
"No, non ho nessuna teoria, a meno che...non vi siano stati spiriti che hanno duellato qui stanotte, perchè non vedo sia popolato questo castello, non trovate, anzi vorrei pure andarmene presto...perchè appunto io e Fyellon dovevamo scoprire proprio i veri nemici di Tylesia per liberarla".
Parsifal25
11-04-2012, 17.23.19
"Milady, il legame tra realtà ed illusione è così fine che non potremo mai sapere quale possa essere la verità...."
Le interessava molto sapere del libro, ma adesso non potevo mostrarlo alla dama poichè era troppo pericoloso.
"Per quanto riguarda Fyellon, può trovarlo nella stanza.... anche noi vorremo andar via al più presto da questo castello perchè altri amici ci attendono alle porte di Tylesia....e bisogna compiere la missione del Maestro."
Altea
11-04-2012, 17.27.19
"Vi ringrazio della compagnia....se Dio vorrà magari potremo fare ritorno con voi a Tylesia" mi congedai, salutando cordialmente il cavaliere, entrai nel castello e raggiunsi la camera dove alloggiava Fyellon, bussando e bisbigliando piano..."Fyellon, sono io Altea...devo parlarvi".
Lilith
11-04-2012, 19.12.12
Dopo quelle parole del cavaliere mi dovetti rassegnare al fatto che Redentos e Parsifal mi avrebbero accompagnato.
Quando fummo di fronte al castello percepii un'immensa tristezza e per qualche secondo mi sentii paralizzata. Alloggiai con Nanzia ed un'altra dama, Altea, alla quale mi presentai.
Quella notte dormii profondamente perchè ero davvero esausta; mi svegliai molto tardi ed udii delle voci provenienti dal cortile.
Scesi subito ed incontrai Parsifal ed Altea che si stavano congedando. Salutai la dama e mi avvicinai a Parsifal, che sembrava interessato ad alcuni oggetti che io non conoscevo.
"Buongiorno" gli dissi "Che cosa state osservando? Cosa sono quegli oggetti?" gli chiesi, pensando che quei guanti appesi alla gogna non fossero niente di eccezionale.
Guisgard
11-04-2012, 20.18.02
Goz sorrise teneramente ad Elisabeth e strinse le sue mani.
“Il freddo al cuore” mormorò “è ben peggiore... forse davvero è il secondo che possiede il Fiore... chissà... io forse non troverò mai più i miei cigni... ma questa città può sopravvivere... la chiave è il cuore della regina Destefya... questa è la vostra missione, milady...” sorrise “... tutto è concatenato... tutto, milady... dicono che sono pazzo... no, io sono l'unico a non esserlo...”
“Basta, messer Goz...” intervenne Reas “... siete stanco, andate a riposare...”
“Sono l'unico a non essere folle, milady...” riprese Goz, senza staccare mai gli occhi da Elisabeth “... la regina... ha condannato se stessa e il suo popolo...”
“Andiamo, lady Elisabeth!” Fece Reas, prendendo la mano di Elisabeth. “Andiamo, qui c'è solo pazzia e dolore... andiamo...” e portò via la donna.
Chiuse la porta e ordinò ai guardiani di non far entrare più nessuno.
Poco dopo, il capitano ed Elisabeth uscirono dalla torre.
Guisgard
11-04-2012, 20.47.19
Il cielo era coperto da spesse e scure nuvole che sembravano rincorrersi e grugnire, mentre in lontananza tutto pareva avvolto da qualcosa di indefinito.
Altea lasciò Parsifal nel cortile e corse verso la stanza di Fyellon.
“Bisognerà controllare da vicino quella gogna...” mormorò Redentos “... ma sono certo che il tutto riguarda i rumori uditi questa notte...”
“Forse si potrebbe domandare al padrone del castello...” Fece Fyellon.
“Dubito che possa risponderci...” pensieroso Redentos “... non credo che abbia gradito la nostra visita...”
“Si, mi sembra imbelle e fanfarone...” annuì Fyellon.
Poi si voltò di scatto.
“Altea!” Sorridendo alla ragazza. “Venite pure avanti... ditemi, avete riposato bene?”
Intanto, nel cortile, mentre Parsifal si trovava accanto alla strana gogna, Lilith gli si avvicinò e chiese di quei guanti di ferro.
Ma qualche istante dopo, due figure si avvicinarono alla misteriosa gogna.
Erano Orco il Rosso ed un uomo dalla pelle scura, con la barba e i capelli intrecciati al modo dei greci.
“Cosa ne pensate?” Domandò Orco all'uomo.
“Sono di buona fattura...” rispose questi, avvicinandosi ai guanti appesi e controllandoli tutti “... ma nulla di che... non avevano alcuna possibilità di riuscita i cavalieri che li hanno indossati...”
“Stanotte sono caduti in quattro...” disse Orco “... tutti stecchiti.”
“Si, c'è sangue ovunque sui guanti...” mormorò l'uomo che era con lui “... e anche brandelli di carne...”
elisabeth
11-04-2012, 20.47.57
Il gelo al cuore, era forse la peggiore condanna, i suoi cigni ..li ricordavo erano bellissimi, tutti gli ospiti del Carrozzone li avevano ammirati e Lady Altea si era soffermata piu' di tutti a guardarli.......speravo vivamente che Altea fosse lontana dalla quella citta'..........c'era cosi' freddo, la condanna della regina aveva toccato tutti.......La pazzia di Goz..non esisteva.....fui portata fuori da Reas come se mi avesse voluto proteggere dalla pazzia stessa, .....scendemmo le scale della Torre come se fossimo inseguiti e ci ritrovammo nel parco.....avevo il fiatone..." Reas, fermatevi nessuno puo' farmi del male......li' nella Torre, avete potuto toccare con mano i sentimenti di un uomo che ha perso le sue creature.......Reas.....raccontatemi cosa e' successo alla Regina e cosa e' successo a voi.....mi avete portato via dalla Torre come se aveste avuto paura che qualcuno potesse contagiarmi......Voi conoscete il fiore di cui parlava Goz....e sapete anche di quale giardino parlasse........si puo' vincere una guerra....senza dover sguainare le spade...."....
Guisgard
11-04-2012, 20.56.16
Cavaliere25 aprì il ciondolo e premendolo liberò un alone energetico attorno al boscaiolo.
Un istante dopo Cavaliere25 apparve completamente ricoperto dalla sua straordinaria corazza dai riflessi blu.
“Che io sia torturato...” mormorò Tieste “... come ci siete riuscito?” Fissando il Cavaliere Blu.
“Siete forse un alchimista, ragazzo?” Domandò Polidor al boscaiolo.
Guisgard
11-04-2012, 21.03.23
Reas restò un attimo in silenzio.
Poi si voltò a fissare il crepuscolo che ormai aveva vinto ogni cosa.
“La storia della regina...” mormorò “... è una storia tanto lunga quanto triste... ella ha molto sofferto... e come sempre accade, dal dolore nasce la paura... per questo quel suo voto e la volontà di proteggere il suo popolo...” si voltò verso Elisabeth “... quando giungeste qui al palazzo... rammentate una statua? Proprio tra la cattedrale e il palazzo stesso? La ricordate, milady? Avete letto la lapida che adorna il suo piedistallo?”
Altea
11-04-2012, 21.14.33
Udivo Fyellon parlare col maestro di sir Parsifal, mi disse di entrare, e porsi i miei omaggi al suo compagno di stanza.
Mi avvicinai a Fyellon sussurrando piano.."Fyellon, non ho dormito affatto stanotte, ho udito rumore di spade, stamane mi sono affrettata ad andare nel cortile..e ho visto dei guanti di cavalieri appesi, e ivi incontrai sir Parsifal...loro sono diretti a Tylesia, il maestro qui vicino a te, sta cercando laggiù il suo amore e non sanno come recarsi...e sir Parsifal ha visto...i nemici di Tylesia ed è in possesso di un libro...sul...Fiore". Gli presi entrambi le mani, lo guardai come rammaricata di aver commesso una sciocchezza, non mi perdonavo di trovarmi in quel posto per un mio capriccio.
elisabeth
11-04-2012, 21.16.56
" Tutte le storie sono lunghe e tortuose, se poi sono storie che toccano i sentimenti, sono le storie piu' lunghe e tortuose.....perdonatemi Reas...ma non rammento alcuna lapide, e se voi ricordaste come sono entrata a Tylesia ero su un carro e avevo il capo di mio figlio in grembo....perdonatemi se non ho visto il meglio di Tylesia....."...
cavaliere25
11-04-2012, 21.27.55
no dissi questo è un dono che mi fu donato per una giusta causa allora vogliamo uscire da qui? ho volete restare a far compagnia hai topi?
Guisgard
11-04-2012, 21.31.21
Talia sorrise appena, accarezzando la fronte e la guancia di Guisgard con un dito, che il cavaliere portò subito sulle sua labbra.
“Ho sognato” sussurrò lui “due persone... quella che più amo al mondo e quella che odio più di qualsiasi altra... erano a pochi passi da me... eppure sembravano irraggiungibili... ad un tratto si voltarono per andar via... io allora ho cominciato a chiamarti... ti ho chiamata non so quante volte... ti chiamavo per farti restare... e lui invece mi fissava... mi fissava con un ghigno...” respirò profondamente, poi alzò gli occhi su di lei “... e tu, invece? Hai riposato un po'? Ti senti meglio ora?”
In quel momento qualcuno bussò alla porta.
“Miei signori, siete svegli?” Domandò il vecchio guardiano. “Ho preparato un infuso aromatico e dei biscotti... volete scendere in giardino oppure preferite prenderlo in camera?”
“Dopo la storia della cappella chiusa” mormorò Guisgard sottovoce “mi ha un po' innervosito... hai voglia di quell'infuso? Lo faccio entrare, o preferisci scendere in giardino?”
Lilith
11-04-2012, 22.45.32
Dopo aver sentito quelle parole, rabbrividii.
Quel'uomo certamente non era interessato al fatto che accanto a lui erano presenti delle persone che ascoltavano ogni sua parola. 'Brandelli di carne'.Quelle parole risuonarono nella mia mente come una campana, una campana dal suono agghiacciante ed acuto come un grido.
Vidi il viso di entrambi gli uomini e vidi la rabbia e la cattiveria nei loro occhi, ma mi feci coraggio. Mi avvicinai di pochi passi verso di loro e dissi: "E i cadaveri? Dove sono i cadaveri degli uomini deceduti?"
Guisgard
12-04-2012, 01.45.06
Fyellon sorrise ed accarezzò il viso di Altea.
“Cosa succede?” Guardandola negli occhi. “Questo castello vi ha messo apprensione? Sentite nostalgia per Tylesia? Non preoccupatevi, non resteremo molto in questo posto... e comunque non vi accadrà nulla, ci sono io a proteggervi.” Fece poi segno alla ragazza di guardare dalla finestra. “Si, anche noi abbiamo visto i guanti su quella gogna...”
“Forse dovremmo dare un'occhiata...” disse Redentos.
Fyellon annuì.
Allora tutti e tre scesero nel cortile per vedere da vicino quella gogna.
Nel cortile, intanto, Parsifal e Lilith avevano ascoltato le parole tra Orco il Rosso e il misterioso uomo che era con lui.
Lilith allora si avvicinò e chiese loro dei cadaveri di quei cavalieri.
Orco non rispose nulla.
L'altro invece la fissò.
“I cadaveri? Questi guanti, con il loro sangue e la carne rimasta attaccata sopra, è tutto ciò che resta di quegli sventurati...” mormorò.
Guisgard
12-04-2012, 01.52.13
A quelle parole di Cavaliere25 i suoi due compagni di cella annuirono.
“Decidetevi alla svelta, però!” Esclamò il falco. “Tra un po' le guardie verranno a portare il cibo!”
“E come faremo ad uscire?” Domandò Tieste. “Siete forse in grado di spezzare queste grate di ferro grazie a questa superba corazza?”
Guisgard
12-04-2012, 02.13.49
Reas sorrise a quelle parole di Elisabeth.
“Si, rammento il vostro arrivo a Tylesia...” disse “... beh, se non avete visto il meglio, credo che sia giunto il momento di farlo...” si alzò e prese la mano della donna “... certo, Tylesia è una città bellissima, ma penso che si possa cominciare da quella statua.”
Condusse allora la maga fuori dal palazzo, fino al grande spiazzo dove c'erano la cattedrale e quella statua.
Qyest'ultima era di pregevole fattura e decise fattezze.
Poggiava su un grande piedistallo e raffigurava un guerriero.
Sul piedistallo vi era una lastra dai bagliori di ametista e argento, con una dedica incisa su di essa.
Reas allora invitò Elisabeth a leggere quella dedica.
Il testo recitava:
“A Vigilyo,
che brevemente vegliò su
questa città e per sempre
veglierà nella sua anima.
Regina Destefya”
Parsifal25
12-04-2012, 02.31.51
Più guardavo e più intrigante diveniva questo antro..... notaì che vicino a codesti guanti vi erano macchie di sangue e brandelli di carne. Una scena raccapriciante....
Ad un tratto udì la voce di Lilith:
"Ben svegliata damigella, anche lei attratta da questo strano cimelio?" Mi sorrise e chiese che cosa rappresentassero quei guanti e la gogna.....
"Damigella Lilith, suppongo che sia una sorta di "sala trofei", penso che possa significare una cosa sola..... il combattere per il potere può renderti schiavo e distruggerti nell'animo, il prezzo che hanno pagato codesti arditi, è stato terribile.... spero solo che non vi siano atti di cannibalismo praticati in questo castello...."
Rimanemmo a discutere lì vicino, finchè non giunse Messer Orco ed uno strano individuo.... sembravano soddisfatti dell'opera che si parava innanzi a noi.... tanto che alla domanda di Lilith, su dove venissero poratti i cadaveri o le loro membra, lo straniero rispose "questo è tutto ciò che resta".
Intesi che qualcosa di cruento viveva tra queste mura, a tal punto che tiraì Lilith verso di me e le dissi nell'orecchio:
"Damigella, dovremo rivolgerci al Maestro Redentos e studiare un modo per carpire il segreto di queste membra lacerate...., sicuramente troveremo qualcosa..."
Altea
12-04-2012, 09.22.17
Fyellon accarezzò il mio volto, e comprese le mie inquietudini, in quella carezza presi la sua mano..."Si voglio ritornare a Tylesia" dissi, mentre egli mi mostrava la gogna coi guanti.
Il maestro Redentos ci invitò ad andare in giardino e vi trovammo Lilith e Parsifal, tutti eravamo attratti da quel...trofeo.
"Vi è stato un combattimento stanotte sir Orco? Come mai?" chiesi mentre mi avvicinavo a lui, quella persona mi infastidiva non poco, soprattutto per il poco rispetto mostrasse nei confronti della moglie.."Anzi, ricordate che dopo vorrei conferire con Lady Arya".
elisabeth
12-04-2012, 09.54.39
Con la mia mano nella sua....seguii Reas lungo il parco e le strade di Tylesia...sino a quella statua.....sembrava viva....i suoi occhi avevano il sogno e la fierezza di un uomo pieno di vita...che strana espressione la mia,la pietra in cui poteva riflettersi la vita stessa, l'epigrafe era degna di una donna il cui cuore aveva donato......" La regina deve amarlo come il primo giorno.....ed e' proprio in virtu' dell'Amore stesso che non puo' bandirlo tra le vie della sua citta'....o per meglio dire tra le vie del cuore del suo popolo.......ho Amato, Reas...ho amato colui che ha tradito il mio Amore sino a soffrire le pene dell'inferno, sino a desiderare la morte, eppure....l' Amore non si e' mai tramutato in odio........e non direi mai al mio popolo o a mio figlio di non Amare, significherebbe' negargli la vita stessa.......non c'e' nulla che nasca..cresca e muoia se non per un'atto d' Amore, non pensiate che anche io sia pazza...e' la legge ciclica della nostra vita..........io sono rinata e sono tornata ad Amare, puo' farlo anche la vostra Regina.......non dovete temere il suo dolore o la sua ira.......dovete aiutarla a superare tutto questo........Ma forse anche per voi io sto vaneggiando.....lo faccio da quando vi ho incontrato......"........rimanemmo cosi' a fissare entrambi quella statua......sino a quando un dolce profumo di fiore appena sbocciato non invase i miei sensi...chiusi gli occhi.."...E' stupendo questo profumo.....non pensate ?".....
cavaliere25
12-04-2012, 10.23.57
certamente dissi guardando i miei compagni presi e afferrai le sbarre e cercai di aprire un varco per uscire dalla cella usai tutta la mia forza per rompere quelle sbarre
Talia
12-04-2012, 10.52.15
Quelle parole mi colpirono profondamente...
"Oh, Guisgard..." sussurrai quasi senza fiato, stringendo forte la mano con cui teneva la mia.
Aveva sognato Fyellon... aveva di nuovo sognato Fyellon... ed aveva sognato me...
Chiusi gli occhi, senza riuscire e smettere di chiedermi che cosa avrei dovuto fare, senza riuscire a smettere di chiedermi che cosa avrei fatto una volta che quel giorno fosse arrivato!
Ed allora il ricordo del Maestro si fece prepotentemente avanti nella mia mente... sapevo esattamente ciò che lui mi avrebbe detto se fosse stato lì...
'Guisgard e Fyellon sono entrambi tuoi fratelli, Talia!' mi aveva ripetuto cento, mille volte fin da quando ero piccola 'Lo sono entrambi ed allo stesso modo, ricordalo! E per te contano allo stesso modo!'
Quelle parole mi vorticarono in testa proprio in quel momento... più e più volte le sentii e più e più volte le ponderai...
Ma il punto era, ed il Maestro forse lo aveva sempre saputo, che per me Guisgard e Fyellon non avevano mai contato allo stesso modo e non erano mai stati la stessa cosa... e certamente mai avrebbero potuto esserlo, pur contando molto entrambi.
Sospirai e mi costrinsi a mettere da parte quei pensieri che tanto mi facevano male...
E fu proprio in quel momento che qualcuno bussò alla porta.
In quel momento qualcuno bussò alla porta.
“Miei signori, siete svegli?” Domandò il vecchio guardiano. “Ho preparato un infuso aromatico e dei biscotti... volete scendere in giardino oppure preferite prenderlo in camera?”
“Dopo la storia della cappella chiusa” mormorò Guisgard sottovoce “mi ha un po' innervosito... hai voglia di quell'infuso? Lo faccio entrare, o preferisci scendere in giardino?”
"Oh..."
Battei le palpebre e, quasi con sollievo, tornai con la mente in quel palazzo...
ed allora mi ricordai di quella visione, mi ricordai di Andros e Chymela, mi ricordai del libretto e della Sala degli Elleni...
"Fallo entrare!" dissi "Fallo entrare... probabilmente un infuso è esattamente ciò di cui avrei bisogno! E poi... poi mi porti a fare un giro per il palazzo? Vorrei visitarlo... Vorrei..." esitai appena un istante "Vorrei trovare una sala detta 'degli Elleni'!"
La mia voce si spense ed io sorrisi, nel tentativo di minimizzare l'impatto di quell'ultima richiesta.
Lilith
12-04-2012, 14.34.23
Io, ancora inorridita e spaventata mi allontanai da quegli uomini e corsi verso Parsifal. "Si, andiamo" gli dissi con un filo di voce e con lo sguardo terrorizzato.
Guisgard
12-04-2012, 21.08.50
Lilith era corsa da Parsifal, come a voler chiedere la sua protezione.
Nell'aria infatti aleggiava una tetra atmosfera.
Orco fissò allora Altea.
“Non uno, milady...” disse alla ragazza “... ma ben quattro duelli e tutti mortali... perchè mi chiedete?” Sorrise quasi compiaciuto. “Perchè tutti vorrebbero vincere l'Avvilente Costumanza!”
In quel momento arrivò un servitore.
“La colazione sarà servita nella Sala Est, milord.” Fissando Orco.
“Mia moglie ci degnerà della sua presenza?” Domandò il padrone del maniero.
“Si, milord.” Annuì il servitore. “Sta già attendendo tutti voi.”
“Bene, così i nostri ospiti potranno conoscere la padrona!” Fece con astio Orco. “Siete dei nostri, mastro Isengrid?” Chiese poi all'uomo che era giunto con lui a visionare la gogna.
“Si, milord.” Rispose quello. “Con piacere.”
E tutti raggiunsero la Sala Est, dove trovarono una bellissima dama.
Guisgard
12-04-2012, 21.29.58
“Si, meraviglioso...” sussurrò Reas.
Lui ed Elisabeth erano davanti a quella statua, fissandone le fattezze e la maestria con cui era stata scolpita.
“Io so solo...” fece Reas “... che la regina ha molto sofferto... forse troppo... è questo spaventa dell'amore... la sua forza, il suo essere assoluto e totalmente fuori controllo... non ci si può abbandonare ad una simile forza... una forza che sfugge ad ogni regola della Ragione... la regina ha fatto quest'errore, ma ora sa come difendersi e come difendere il suo popolo da questa innaturale forza che chiamiamo Amore...”
Restò un attimo in silenzio.
“Io non vi giudico...” continuò all'improvviso “... né tento di convincervi a cambiare idea... ma qui tutti sono con la regina... Tylesia è la città perfetta e non vogliamo che vi entri dolore e pianto...” chiuse gli occhi “... tutti noi viviamo, almeno una volta nella vita, un sogno...” mormorò “... quella della regina aveva nome Vigilyo... un sogno mai vissuto fino in fondo... bruciato troppo presto, ma mai consumato veramente... ma chi governa un popolo ha dei doveri... e neanche l'amore può superarli...”
Il crepuscolo avvolse ogni cosa e poi, rapido, fece posto alla sera.
Tylesia si tinse di ombre fitte e luci artificiali e nell'aria si diffuse qualcosa di surreale e sfuggente.
“Meglio rientrare al palazzo...” disse Reas “... ormai questa statua è tutto ciò che resta di quella triste storia...”
E mentre Reas conduceva la maga nel palazzo, Elisabeth, fissando quella statua, sentì una fitta nell'anima.
Come se un silenzioso canto di solitudine e dolore si fosse diffuso nei meandri di quella sera.
Guisgard
12-04-2012, 21.43.39
Cavaliere25 ruppe le sbarre e liberò il passaggio attraverso la finestra.
Tieste e Polidor subito osi lanciarono fuori dalla cella.
“Ora” disse il falco al boscaiolo “una volta usciti tutti, rimettete le sbarre a posto, in modo che le guardie non arrivino ad immaginare il modo in cui siete evasi.”
“Sei molto furbo, falchetto!” Esclamò Tieste.
“Certo, molto più di te!” Fissandolo il rapace. “E ora presto, andiamo!”
elisabeth
12-04-2012, 23.00.55
Ascoltavo Reas...come se parlasse un corpo senza anima, a Tylesia erano tutti con la Regina, una statua che rappresentava il bene piu' prezioso, dov'erano finiti i sentimenti, l'Amore, l'odio...l'orgoglio...dov'erano fini gli uomini di Tylesia...Reas mi stava letteralmente trascinando verso il palazzo......ma un canto di dolore arrivo' sino al centro della mia anima...riprcorse armonica ogni corda del mio essere..." Reas, fermatevi......parlate di Sogni e non avete sentimenti......come potete pensare di avere ancora un sogno se non provate nulla........Ascoltate, vi prego Ascoltate......fatelo col cuore e non con le vostre orecchie...qualcuno nonostante tutto sta soffrendo e non importa a nessuno, volete difendervi.........dovreste difendervi dalla vostra Regina....e' lei che deve cambiare o non avrete scampo i nemici di Tylesia avranno terra fertile.........".......Reas aveva donato la sua vita alla Regina...fedele a lei mi avrebbe uccisa se avesse pensato fossi una sua nemica.....ma la vera nemica di tilesia era proprio il suo sovrano....
Altea
12-04-2012, 23.03.59
Guardai sbigottita sir Orco..."quattro duelli? e chi mai avrebbe voluto vincere l'Avvilente Costumanza e perchè?" pensai tra me.
Ad un tratto arrivò il servitore che ci annunciava di avviarci verso il maniero per la colazione, e mia sorpresa fu sapere che vi era lady Arya, ma notai una certa rabbia nel volto del marito.
Entrammo nella sala e trovammo ad aspettarci una bellissima dama, mi avvicinai meglio per vederla.
Daniel
12-04-2012, 23.55.51
[QUOTE=Guisgard;45470]
“Distruggerete Tylesia?”
“Si...”
“Perché?”
“Perché ha peccato.”
“E in che modo?”
“Negando la verità.”
“E i suoi abitanti?”
“Chi non perirà, sarà disperso.”
“Cosa accadrà ai miei tre figli?”
“Se resterete qui, nessuno dei tuoi figli perirà.”
“Posso fare altro?”
“Si, pregare.”
“Per chi?”
“Ciascuno preghi per il suo prossimo.”
“Andate via ora?”
“Si.”
[QUOTE]
Era una visione di quello che era successo? Andai dall'uomo e gli dissi:
<<Chi erano?? Ditemi chi erano! Tylesia? perchè vogliono distruggerla?>>
Dovevo fermarlI!
Guisgard
13-04-2012, 01.14.40
L'uomo fissò Daniel.
“Quei cavalieri non sono di questo mondo...” disse “... appartengono a La Lacrima di Cristo e stanno marciando verso Tylesia... quella città è condannata... in essa è custodito un magnifico ed inimmaginabile tesoro... un tesoro che La Lacrima di Cristo vuole strappare dal ventre di Tylesia, per poi dare alle fiamme ogni pietra ed ogni mattone della città...”
Guisgard
13-04-2012, 01.23.35
“Ma cosa state dicendo?” Voltandosi Reas verso Elisabeth. “Voi parlate così perché non conoscete l'animo della nostra sovrana! Ella è la donna più buona e sensibile del mondo! Sono stato uno sciocco a condurvi qui e a parlarvi del suo dolore!”
“Dolore?” All'improvviso una voce. “La nostra amata regina soffre?” Kojo rise di gusto.
“Cosa volete?” Con astio Reas.
“Forse vi ho disturbato, capitano?”
“Il palazzo è grande” fece Reas “e non c'è motivo che mi seguiate...”
“Non seguivo voi.” Con un ghigno Kojo. “Assolutamente. Stavo cercando invece lady Elisabeth...”
“Perchè?”
“Suvvia...” ridendo Kojo “... che domande fate? Io non ho problemi a raccontarvi dei miei desideri, ma potrei turbare la nostra dama...” fissò poi Elisabeth “... non è vero, milady? Avanti, ditelo al capitano che anche voi desiderate la mia compagnia... almeno quanto io desidero voi...”
Guisgard
13-04-2012, 01.38.37
Altea, Parsifal, Lilith, Redentos e Fyellon furono condotti, insieme ad Orco e a Insegrid, nella Sala Est.
Qui trovarono una bellissima donna ad attenderli.
“Abbiamo ospiti al castello...” sorridendo lei “... che meraviglia...”
“Non esserne troppo lieta!” Esclamò Orco. “Sono solo di passaggio!”
In quel momento arrivò anche Nanzia.
“Figlia mia, come stai?”
“Mamma!”
E le due si abbracciarono.
“Ho fame, servite in tavola!” Ordinò Orco, come se la felicità di Arya lo infastidisse.
“Vi fermerete dunque poco al castello, signori?” Domandò Arya ai nuovi arrivati.
“In verità” rispose Fyellon “sembra che a vostro marito dispiaccia la nostra presenza...”
Orco lo fissò.
“Mi sbaglio, milord?” Chiese Fyellon.
“C'è una legge per sostare qui...” fece Orco “... non potete restare al castello senza soddisfarla.”
“Che legge?” Domandò Redentos.
“Dovete affrontare l'Avvilente Costumanza...” rispose Orco.
“No!” Gridò Arya. “Non possiamo imporre loro questo giogo! E' come mandarli al macello!”
“Zitta tu!” Le intimò Orco.
Parsifal25
13-04-2012, 02.22.07
Lilith era spaventata.... cercava protezione e venne verso di me, ed io risposi:
"Non temere Lilith, ti starò vicino..... non permettero che ti succeda qualcosa".
Quell'Orco si meritava il nome che portava, era veramente un essere umano simile con un istinto da bestia.....
Gli venne chiesto chi furono i sfortunati che hanno patito una tale pena..... credevamo che erano in due, ma invece erano ben quattro. Iniziaì, a pensare che il prezzo che veniva messo in gioco era veramente alto. Tornaì nei miei pensieri, cercando di capire in cosa si erano imbattuti.
Subito dopo, ci venne annunciata l'ora della colazione avrebbe presenziato il banchetto anche la moglie di codesto essere. Non sembrava contento. Ci dirigemmo alle sale e la donna che apparve era veramente incantevole..... e dai lineamenti gentili, ci accorse con un grande calore...... ma come poteva essere andata in sposa ad un uomo del genere.
Gustaì la colazione con molta svogliatezza.... il mio pensiero era ancora rivolto a quella gogna e le sue povere vittime, fin quando Fyellon non irruppe con una sorta di sberleffo ai danni di Orco. Affermò che al più presto saremo andati via, ma Orco lo fermò poichè prima di andar via..... bisognava affrontare una prova.... l'Avvilente Costumanza.... finalmente la verità sarebbe spuntata fuori. Ascoltaì con attenzione come venne pronunciata e lo sguardo di Orco, finchè non chiesi:
"Perdonate, nobile Signore.... è possibile sapere in cosa consiste.... la prego, ci narri di codesta tradizione".... lanciaì questa richiesta con cognizione, poichè potevamo aspettarci sicuramente un no. Ma avevo un piano.....
Guisgard
13-04-2012, 02.25.35
Il Sole iniziava a indorare le cime dei cipressi che, lambiti dalla fresca brezza mattutina, si muovevano in un dolce brusio, quasi volessero destarsi dalle ultime ombre lasciate dagli spiriti notturni, per cantare al dolce risveglio della natura.
Ad un tratto la principessa, scossa da una voce che la chiamava, guardò verso gli appartamenti che davano sul giardino e si alzò di scatto.
“Arrivo!” Disse ad alta voce Chymela. “Arrivo, cara balia!”
Questo fece sussultare il giovane che era accanto a lei, appoggiato ad uno di quei cipressi, perché la parola “arrivo” di Chymela chiudeva ogni loro incontro.
“Ora devo scappare...” fissandolo lei “... a presto...”
Andros la guardò andare via mentre una velata malinconia, come ogni volta, gli scese sul cuore.
La ragazza non si era mai ritrovata in una condizione d'animo simile a quella in cui versava ogni volta tornava da uno dei loro incontri nel giardino.
Si sentiva completamente avvolta da una toccante e meravigliosa atmosfera di un nuovo mondo.
Come un velo, magico e mutevole, che si posava sul suo cuore.
Un velo che, se si fosse sollevato, le avrebbe mostrato un mondo sconosciuto, incantato e durevole, animato da scenari e sogni di straordinaria bellezza.
Appena ritornata nella corte, tentò però subito di ammansire quelle sensazioni e quello stato d'animo.
E ciò non risultava quasi mai complicato, perché tutti erano abituati al suo sguardo perso in fantasticherie, in pensieri incantati e sognanti.
Capomazda le appariva come un luogo incantato, ricco di orizzonti e sfondi da favola, dove la vita si mostrava come una quotidiana meraviglia.
Ma più di tutto due cose nei racconti di Andros avevano affascinato Chymela: una promessa e un tesoro.
Una promessa celata in un'antica profezia e un tesoro racchiuso in un mistico Giardino fatato.
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Guisgard restò incuriosito da quella richiesta di Talia.
Perchè voleva visitare quella sala?
E come conosceva quel luogo?
Poi, dopo qualche istante, disse al vecchio guardiano di entrare.
Questi allora servì loro quell'infuso con dei biscotti.
“Avete riposato bene, miei signori?” Domandò ai due.
“Si, grazie...” fece Guisgard.
“Sapete, non rammentavo di quei vezzeggiativi fra voi, miei signori.”
Guisgard lo fissò incuriosito.
“Certo, ricordo l'amore che l'arciduca nutre per le arti classiche” continuò il vecchio “ma non sapevo dell'affabile nomignolo dato a voi, milady.”
Guisgard guardò Talia, poi di nuovo il vecchio.
“Oh, mi riferisco al nome della musa...” comprendendo lo stupore di Guisgard “... Talia... è così, vero, che chiamate vostra moglie?” Rise. “Eh, ma che sciocco! Sono proprio un vecchio sciocco! Magari quel vezzeggiativo lo usate nell'intimità, mio signore!”
“Ehm... già...” mormorò Guisgard...”
“Non imbarazzatevi, milord!” Esclamò divertito il vecchio. “Suvvia, vi ho visto crescere! Ricordate quando giocavate sulle mie ginocchia?”
Guisgard annuì con un sorriso forzato.
“Ehm...” cercando di cambiare discorso “... io e mia moglie vorremo fare un giro per il palazzo...”
“Siete i padroni qui, miei signori.” Sorridendo il vecchio. “Volete il mio permesso per visitare casa vostra?”
Guisgard sorrise.
“Però devo dirvelo, milord...”
“Cosa?”
“Mi sembrate un po' freddino...” con fare sarcastico il vecchio “... si, insomma... avete al vostro fianco questa bellissima ragazza e non vi ho ancora visto darle un degno bacio... sapete che alla corte di Capomazda attendono un erede, no?” Rise nuovamente. “E sia...” alzandosi dalla sedia “... credo di avervi imbarazzati abbastanza... portate pazienza con questo vecchio e stolto servitore, miei signori... la vostra visita ha rallegrato le mie solitarie e malinconiche giornate... ora col vostro permesso mi ritiro... vi auguro una piacevole passeggiata nello splendore di questo palazzo...” ed uscì dalla stanza.
Guisgard
13-04-2012, 03.14.02
Orco fissò Parsifal.
“Volte conoscere in cosa consiste l'Avvilente Costumanza?” Domandò il padrone del castello. “Ciò è possibile solo ad una condizione, cavaliere...”
“Quale condizione?” Domandò Fyellon.
“Una volta conosciuta l'Avvilente Costumanza...” rispose Orco “... non c'è scampo... bisogna affrontarla... accettate dunque tutto questo?” Fissandoli Orco.
Parsifal25
13-04-2012, 03.20.20
Fissaì Fyellon, guardaì il Maestro Redentos e sorrisi a Lilith...., chiusi gli occhi e strinsi a me il mio dono.
Presi coscienza di me stesso e tirando un profondo respiro risposi:
"Narrate, mio Signore......vi ascolto..... bisogna pur sempre imparare qualcosa di nuovo nei posti in cui si và...." sorridendo
Altea
13-04-2012, 11.18.33
Mi sedetti al tavolo assieme agli altri, vidi una dolce scena....lady Arya e sua figlia abbracciate, probabilmente la pargola era sua fonte di vita. La fissavo, era estremamente bella ma i suoi occhi cosi malinconici...e il marito non degnò nè ella nè la figliola di nessuna attenzione, se non un chiaro sguardo d'odio che non riuscivo a comprendere.
Fyellon prese la parola....e si iniziò a parlare dell'Avvilente Costumanza e del fatto che venuti a conoscenza si doveva essere messi sotto prova. Fyellon, come sempre, mostrava coraggio, e notai pure sir Parsifal...ma lady Arya era preoccupata, ella doveva sapere molte cose.
"Sir Orco, avete detto...se...vogliamo venirne a conoscenza, se non volessimo possiamo andarcene? Non ho inteso bene, saremmo prigionieri di questo maniero e dobbiamo affrontare qualcosa per uscirne?Voi che ne pensate Lady Arya..che consiglio ci date?" guardai la donna aspettando prendesse parola.
cavaliere25
13-04-2012, 14.35.33
guardai le sbarre e le rimisi dritte come erano prima e segui gli altri e dissi ora state attenti che siamo circondati dalle guardie se ci beccano scatterà l'allarme generale e noi non potremo più scappare e mi guardai intorno
Daniel
13-04-2012, 15.01.10
La Lacrima di Cristo.. Non ne avevo sentito mai parlare ma era come se ne sapessi cos'era.. Uscii fuori dalla Casa.. Presi Giada tra le mani e le parlai:
"Conosci un modo per arrivare a Tylesia prima di loro? Devo parlare con Nigros.. Ti prego!"
Guisgard
13-04-2012, 16.48.25
“Potete lasciare tranquillamente questo castello.” Disse Orco ad Altea. “Solo chi conosce l'Avvilente Costumanza è costretto ad affrontarla per uscirne.”
“Allora andate via!” Esclamò Arya. “Lasciate subito questo castello!”
“Il giovane cavaliere però” intervenne Insegrid “ha chiesto di conoscere l'Avvilente Costumanza.”
“Un momento, Parsifal!” Fece Redentos. “Non si può affrontare un qualcosa di così oscuro, senza conoscerne ogni aspetto... è troppo rischioso...”
Guisgard
13-04-2012, 16.51.46
Giada brillò e poi vibrò fra le mani di Daniel.
“La Lacrima di Cristo” disse la magica spada “è già sotto le mura di Tylesia e prepara un nuovo attacco... però abbiamo tempo per arrivarci... il padre dei tre fanciulli conosce un magico destriero... solo quell'animale può condurci velocemente a Tylesia...”
Guisgard
13-04-2012, 16.56.59
Cavaliere25, Tieste e Piolidor si ritrovarono così fuori le mura della prigione.
“Ora seguitemi” disse il falco “e badate di non farvi scoprire, altrimenti saranno guai. Non rischierò di nuovo le penne per tirarvi fuori dai pasticci.”
E li condusse attraverso la campagna, fino ad un vecchio mulino apparentemente disabitato.
cavaliere25
13-04-2012, 17.03.39
dove ci troviamo dissi di chi è questo mulino abbandonato? siamo sicuri che sia un posto sicuro questo continuai a dire guardando il falco e gli altri due
Talia
13-04-2012, 17.06.59
Sentii i leggeri passi del vecchio guardiano allontanarsi, poi la porta richiudersi dietro di lui...
Non avevo parlato durante quel piccolo scambio di battute tra lui e Guisgard ma, una volta che fummo di nuovo rimasti soli, mi lasciai cadere indietro, appoggiandomi alla spalliera della sedia e sorrisi...
“Vezzeggiativi...” mormorai “Ha una fervida immaginazione il nostro ospite ed una buona dose di provvidenziale fiducia... per fortuna! Se per caso così non fosse temo che ci saremmo già messi nei guai...”
Lentamente allungai una mano ed, incontrando la tazza di infuso, la presi e la portai alle labbra, sorseggiando piano...
Quelle visioni continuavano a volteggiarmi in mente, intanto... la sala degli Elleni, un giardino incantato, il libretto di Andros, una misteriosa profezia...
Sospirai.
Guisgard
13-04-2012, 17.22.37
Guisgard sorrise.
Si avvicinò a Talia e cominciò a soffiare tra il fumo che saliva dalla tazza che lei aveva in mano.
“Si, ha una fervida immaginazione il nostro amico.” Disse Guisgard. “Talia... beh, se tu sei una musa... io chi potrei essere? Vediamo... un poeta! Un poeta che cerca l'ispirazione!” Scosse il capo. “Mi sa di no... non so comporre versi... forse potrei essere un guerriero...” di nuovo scosse il capo “... no, la mitologia ci insegna che muse e ninfe non portano bene ai mortali innamorati... ci sono!” Sorridendo. “Le muse devono stare con Apollo!” Rise. “Si, decisamente.” Si avvicinò ancor più a lei. “Sai che questi biscotti sono davvero buoni!” Assaggiandone uno. “E ho sentito dire che i dolciumi sono anche afrodisiaci...” sorrise di nuovo “... ah, rammento le parole del vecchio guardiano... sai che non ho ancora baciato mia moglie?”
Altea
13-04-2012, 17.44.46
Sorrisi...sir Orco ci dava dunque la libertà..e sua moglie, spaventata ancora non capivo da quali strani misteri, ci incitava ad andarcene subito.
Ma Insegrid intervenne, asserendo che sir Parsifal voleva conoscere l'Avvilente Costumanza...ma il suo maestro intervenì per farlo ragionare.
Guardai Fyellon, sperando non commettesse un colpo di testa..."Vi ringrazio Sir Orco, per la ospitalità, penso io e mio cugino Fyellon, ordunque, possiamo lasciare...questo vostro gradevole castello..e forse anche i nuovi arrivati".
Guisgard
13-04-2012, 17.47.38
“E' un vecchio mulino abbandonato...” disse il falco a Cavaliere25, a Tieste e a Polidor “... qui sarete al sicuro per un po'... nel frattempo bisogna escogitare un piano per celare le vostre identità...”
“E in che modo, falchetto?” Domandò Tieste. “Io non saprei proprio...”
“Guardami, Tieste...” avvicinandosi il falco “... mi fai davvero così stolto? Credi davvero che io mi aspetti da te un ragionamento simile? Tu che probabilmente hai la testa solo per tenere separate le orecchie?”
Tieste restò turbato.
“E non chiamarmi più falchetto!” Esclamò il rapace. “Il mio nome è Alberico!”
Questo falco è portentoso!” Disse Polidor.
Talia
13-04-2012, 17.49.06
Sorrisi...
“Lo splendente Apollo, eh?” dissi, vagamente divertita, sollevando una mano e carezzandogli piano la guancia “Sai... modesto, tu non lo sei mai stato davvero... ma addirittura un dio dell’Olimpo, adesso? Superi persino te stesso così, temo!”
Risi e, allungando una mano, presi uno di quei biscotti dal delicato piatto di ceramica che il nostro ospite aveva appoggiato sul tavolo...
Ero preoccupata... non riuscivo da togliermi quelle visioni dalla mente, non riuscivo a togliermi dalla mente Andros e quella profezia, il giardino, il libretto...
“Oh, Guisgard...” mormorai dopo qualche istante, rigirandomi nervosamente quel biscotto tra le mani “Guisgard, devo dirti una cosa! Una cosa che... insomma, non so se ti piacerà!”
Esitai per qualche istante... poi improvvisamente lasciai cadere il biscotto e presi la sua mano tra le mie...
“Guisgard... tu mi credi, vero? Credi alle mie visioni?”
Guisgard
13-04-2012, 18.04.12
Guisgard era accanto a lei, ma a quelle parole di Talia sospirò sconcertato.
“Ancora queste tue visioni...” raccogliendo il biscotto caduto alla ragazza e rimettendolo sul vassoio “... certo che ti credo...” fissando poi fuori dalla finestra “... io ti credo sempre... ma da quando siamo qui sembrano essersi moltiplicate queste tue visioni... non può essere anche colpa di questo luogo? Forse ti stati facendo influenzare, non pensi?” Sospirò e scosse il capo. “Tu non sei la Granduchessa ed io non sono l'Arciduca... siamo Talia e Guisgard...” si alzò in piedi “... e... e non capisci? Non comprendi che io odio queste tue visioni? Ogni volta che me ne racconti una, a me torna alla mente quel voto... quel maledetto voto che ti vuole sacerdotessa in un'isola sperduta...” cercò di calmarsi “... scusami, non volevo... perdonami, Talia...” si avvicinò al letto e strinse la ragazza a sé, con la schiena contro il suo petto “... su, parlami delle tue visioni...” mormorò, mentre una velata tristezza sorse in lui.
Guisgard
13-04-2012, 18.16.05
“Un momento, milady...” disse Fyellon ad Altea “... tutti parlano di questa Avvilente Costumanza...” fissando Orco “... in voi leggo quasi indifferenza, mentre vostra moglie sembra spaventata a morte...”
“Chiedete e vi sarà risposto...” fece Orco “... altrimenti lasciate questo castello.”
“Si, lasciate questo luogo triste e maledetto!” Esclamò Arya.
“Sta zitta tu!” Gridò Orco a sua moglie.
Altea
13-04-2012, 18.24.31
Come immaginai Fyellon si alzò e si fece coraggio, immaginavo volesse sapere di più sull'Avvilente Costumanza. Come me aveva notato pure l'odio che sir Orco provava per la moglie, la quale con benevolenza ci esortava ad andarcene.
"Fyellon, decidete voi...." lo fissai, era inutile parlare con lui, e mi risedetti a tavola in silenzio, aspettando la sua decisione.
cavaliere25
13-04-2012, 18.27.57
dovremmo trovare degli abiti diversi dissi per un po resteremo qui finchè non si calmeranno le acque io vado a esplorare dentro al mulino continuai a dire chissà che non trovo qualcosa di utile ma si può sapere perchè sei cosi rabbioso Alberico? sei sempre nervoso e rispondi sempre male che ti abbiamo fatto domandai diventando serio in volto
Guisgard
13-04-2012, 18.44.28
Fyellon, a quelle parole di Altea, si voltò verso di lei e le si avvicinò.
“Cosa vi spaventa, milady?” Sorridendole, come a volerla tranquillizzare. “Vi spaventano i fantasmi che costoro vogliono farci credere racchiusi in questo maniero? O forse i guanti sporchi di sangue fuori nel cortile? A me invece inquieta più l'indifferenza di quest'uomo verso sua moglie e verso ogni forma di cavalleria conosciuta. Mi turba l'apatia che domina in questo luogo e l'inospitalità che alberga intorno a noi. Vi ho fatto una promessa, rammentate? Ho promesso di proteggervi. E manterrò ciò che ho detto.” Le diede un bacio sulla fronte e tornò a fissare Orco.
“Allora?” Domandò Orco a tutti loro. “Cosa decidete?”
Talia
13-04-2012, 18.45.40
“Oh, Guisgard...”
Improvvisamente mi sentivo male... così triste e avvilita... inclinai appena la testa all’indietro e la poggiai contro di lui...
“Vedi... queste visioni, questi sogni sono parte di me... io li ho sempre avuti, fin da quando ho memoria, e da sempre ci ho convissuto... anche se talvolta volevo solo che smettessero, anche quando non li capivo... il fatto è che senza di essi io probabilmente non sarei la stessa...” sospirai “Ma non te ne parlerò più, se non vuoi! Ti prometto che non te ne parlerò più. Mai più. Io non voglio che tu sia triste!”
Esitai un attimo soltanto...
“E tu...” soggiunsi, più piano “Tu, in cambio, non parlerai più di quel voto! Come una volta... tu sei sempre stato l’unico con cui potevo essere me stessa, con cui potevo fingere che quel voto non esistesse... Voglio farlo ancora! Io non voglio più sentirlo nominare, voglio dimenticare che esista! Voglio dimenticare Tessalonica e i Cavalieri! Vuoi farlo, Guisgard? Puoi farlo per me?”
Inspirai profondamente e, in fretta, mi asciugai gli occhi appena lucidi... poi sorrisi leggermente.
“Ed ora abbracciami...” mormorai, voltandomi e girandogli le braccia intorno al collo “Abbracciami, ti prego, e promettimi che non mi lascerai... mai!”
Parsifal25
13-04-2012, 18.55.53
Probabilmente, il Maestro Redentos pensò che volevo mettermi alla prova senza saper nulla, ma non era così.
Non si possono compiere scelte, senza sapere a cosa ci attende....
"Maestro, non temete..... volevo solo sapere in cosa consisteva questa tradizione...."
"Se è così pericolosa a tal punto che neanche Sir Orco voleva raccontarla....non proferirò oltre...."
Altea
13-04-2012, 18.55.55
Fyellon si avvicinò a me per rassicurarmi...cosa mi spaventata? Nulla...il solo fatto che improvvisamente ero diventata completamente indifferente a tutto ciò che circondava quel posto e tutto il resto...cosa avrei potuto fare io per quel posto e per quale motivo? Io ero sola...avevo lasciato Tylesia, pure Elisabeth..sole. E combattevo sola, mentre sembrava il mondo volesse la mia protezione....ero persa da quei pensieri e sentii il bacio sulla mia fronte di Fyellon...alzai gli occhi e vidi il suo sorriso...e la sua protezione.
Sir Orco prese parola...cosa volevamo fare? Preferivo stare zitta, non volevo decidere, aspettavo fosse lui a farlo, ma conoscevo già la sua risposta.
elisabeth
13-04-2012, 19.11.58
L'ira di Reas non mi stupi', sapevo cosa pensava in merito.......era furioso e nella valanga delle sue parole dove il tono della sua voce echeggiava a Palazzo...non aveva udito Kojo......la discussione tra i due fu breve e a quanto pare.....ero l'oggetto del suo interessamento....La domanda di Kojo arrivo' alle mie orecchie come un suono stridente, fosse un suono carico di passione o solo di subdolo desiderio, guardai Reas.....ghiaccio..questo era il colore dei suoi occhi ghiaccio, sentimenti ?....banditi dalla sua amata Regina......." Mio caro Kojo....sapete bene quanto i vostri desideri siano lontani dai miei......Reas.....Kojo richiede la mia presenza......e voi avete nulla da dirmi ?...".......
Guisgard
13-04-2012, 19.31.38
“Ehi, piccola...” sussurrò Guisgard stringendola e poi sorridendole.
E quel suo sorriso sembrò voler spazzare via ogni nube, come accade al primo Sole dopo un temporale estivo.
“Cosa sono questi occhi lucidi?” Fissandola teneramente. “Sei la Granduchessa e questo palazzo è tutto ai tuoi piedi...” sorrise nuovamente “... io credo che quel nostro guardiano” indicando là fuori “sappia il fatto suo... scommetti che una legione di cavalieri verrà a difenderti da chiunque tenterà di portarti via? E comunque arriverebbero tutti tardi, perchè basto io solo per difenderti...” con un dito, delicatamente, le asciugò quelle prime lacrime “... facciamo un patto... io prometto a te e tu farai altrettanto con me...”
Guisgard era sotto un albero a suonare la sua ocarina, quando all'improvviso si voltò di scatto.
“Ciao, bella dama...” sorridendo.
“E' inutile che fai il cortese...” restando dietro l'albero Talia “... non ti ho perdonato... e forse non lo farò mai...”
“Ah, beh...” sospirò lui “... come sei crudele...”
“E tu antipatico!”
“Eh, milady...” sorridendo lui “... sai che quando ti arrabbi mi ricordi il maestro? Vuoi cominciare a sgridarmi anche tu?” Rise di gusto. “Però se sei venuta qui è perchè forse ti mancavo un po'...”
“Non farti strane idee!” Esclamò lei. “Sono qui solo per consegnarti questa lettera... ne sono arrivate due... una per te ed una per Fyellon...”
Guisgard prese la lettera e cominciò ad aprirla.
“E' da parte dell'Accademia Baronale...” leggendola “... sono dei corsi per aspiranti soldati da arruolare un giorno agli ordini del barone...”
“Devi...” turbata lei “... devi partire?”
“Non eri arrabbiata con me, milady?” Ridendo lui.
“Solo perchè sei uno sciocco...” chinando il capo lei “... perchè hai litigato con Gordon e Mirial? Sono tuoi fratelli...”
“E' affar mio...” tornando a fissare la lettera lui.
“E'...” esitò lei “... è per il voto vero? Hanno parlato di quel voto...”
“Non esiste nessun voto.” Voltandosi di scatto lui. “Non capisco di cosa tu stia parlando, Talia. Ho litigato perchè quei due patteggiano per Fyellon... ecco perchè.”
Talia sorrise.
“Partirai?” Chiese all'aspirante cavaliere.
“Si...” annuì lui “... ma solo se verrai con me...”
I due ragazzi allora risero insieme e restarono a fissare il tramonto svanire nell'incanto del crepuscolo.
“Io prometto che non ti lascerò mai, Talia” disse Guisgard “e tu... tu non parlerai mai più di quel voto... quel voto non esiste più...” e la strinse forte.
Guisgard
13-04-2012, 19.54.59
Reas fissò Elisabeth e poi Kojo.
“Cosa dovrei dirvi, milady?” Domandò alla maga. “Siete libera di frequentare chi volete.” Nelle sue parole vi era astio. “Non ho diritto a dire nulla... neanche sui vostri discutibili gusti...”
Kojo lo fissò.
“Spiegatevi meglio, capitano.” Mormorò.
“Come detto, non ho altro da dire.” Guardandolo Reas.
“Allora, milady...” rivolgendosi Kojo ad Elisabeth “... sarete la mia dama stasera... fino all'alba?”
elisabeth
13-04-2012, 20.18.15
Guardai i due uomini........Reas sapeva cio' che provavo per lui ...Reas conosceva ogni mio pensiero......c'era durezza nei suoi occhi......infondo ero una donna libera, libera di fare la mia scelta.......L'istinto alle volte prevale sul buon senso....diedi un sonoro ceffone a Reas, talmente fu l'ira che sentii le ossa della mia mano scricchiolare......" Non meritate assolutamente nulla Capitano....niente.....pregate Dio che le nostre spade non si incrocino mai.....Portatemi via di qui Kojo.......avrete il piacere della mia compagnia sino all'alba........e poi andra' come vosrra' Dio "........Avrei voluto scatenare tutte le forze che si ergevano in me...........a nulla sarebbe valso che non a distruggere il palazzo di Tylesia.........poco mi conoscevano.....e forse questo era stato un male
Lilith
13-04-2012, 22.46.46
Mi diressi assieme a Parsifal, Redentos ed Altea in una grande sala all'interno del castello. Ascoltai quello che si dissero la madre e la figlia Arya; vidi tanta gioia nei loro occhi, ma poi percepii il dolore e la sofferenza quando intervenne Orco, che parlò di una prova che avremmo dovuto superare.
Quando Parsifal domandò ad Orco cosa fosse l'avvilente costumanza, capii che aveva un piano. Cercai quindi di capire quali fossero le sue intenzioni...
L'orco spiegò a Parsifal che se avesse affrontato la prova non sarebbe più potuto tornare indietro e, da quello che diceva, sembrava davvero difficile da superare.
Per un attimo temetti che Parsifal volesse tentarla, ma poi mi resi conto che il cavaliere aveva altro in mente ed io stavo solamente attendendo di poterlo scoprire...
Guisgard
14-04-2012, 14.04.56
L'atmosfera nella sala divenne quasi surreale.
Parsifal aveva deciso di attendere e non chiedere oltre su quella misteriosa prova.
E così pure Altea e Lilith.
Redentos invece studiava ogni espressione di Orco, di sua moglie Arya e dell'uomo che era con loro e che aveva nome Insegrid.
Solo Fyellon tradiva una certa eccitazione per quella situazione.
Avvertiva che c'era qualcosa e voleva saperne di più.
“Allora non c'è altro da dire.” Sentenziò Orco. “Stando così le cose, non c'è motivo che restiate al castello. Andate pure.”
“Dio sia lodato...” mormorò Arya.
“Anche io andrò a riprendere il mio lavoro...” alzandosi Insegrid.
“Credete che qualcuno possa vincere il malefico incanto?” Gli domandò Orco.
“Non credo...” rispose Insegrid “... ma devo essere previdente... e l'armatura deve essere pronta in tal caso...”
“Non accadrà!” Esclamò Orco.
Insegrid salutò i presenti ed uscì.
“Allora anche noi ci prepareremo per partire.” Fece Redentos.
E tutti furono accompagnati nelle loro stanze dai servitori.
Così, Altea e Lilith in una stanza, Redentos, Parsifal e Fyellon in un'altra.
“Volete davvero partire?” Domandò Fyellon ai suoi compagni di stanza. “Partire senza scoprire cosa nasconde questo luogo?”
“Credete nelle maledizioni, cavaliere?” Chiese Redentos.
“Assolutamente no.” Rispose Fyellon. “Ma credo che il nostro Orco il Rosso nasconda qualcosa... qualcosa di certo poco etereo o spirituale...”
“Però noi stiamo lasciando il castello.” Fece Redentos.
“Si, ma siamo ancora qui...” mormorò Fyellon “... Parsifal... volete venire con me?”
“Cosa avete in mente?” Fissandolo Redentos.
“Voglio scoprire a cosa lavora Insegrid...” rispose Fyellon “... mi ha molto incuriosito il discorso tra lui e Orco...”
Nell'altra stanza, intanto, mentre Lilith era con Altea, la giovane alchimista avvertì una strana voce.
Sembrava appartenere ad una donna e proveniva dal cortile.
E quella voce, udita solo da Lilith, lamentava:
“Nulla è peggio della felicità mancata...
Promessa, perduta e solo in sogno invocata...
Divenire un mattino signora, dama, principessa
e trovarsi a sera sola, triste a maledire se stessa.”
Guisgard
14-04-2012, 14.09.41
Kojo, a quella scena, si abbandonò ad una sonora risata.
“Che dama!” Esclamò “Milady, in verità vi avevo sottovalutata! Andiamo, la sera, la notte e l'alba ci stanno attendendo!”
Reas invece restò a fissarli.
Fissava soprattutto Elisabeth.
Poi, all'improvviso, vinto da un impeto di rabbia, afferrò la spalla di Kojo, facendolo voltare.
“Cos'altro volete?” Domandò il cavaliere del Tulipano.
Ma per tutta risposta Reas lo colpì con un pugno.
Un attimo dopo tra i due scoppiò una scazzottata.
Guisgard
14-04-2012, 14.13.25
Il falco, per tutta risposta a Cavaliere25, svolazzò su una delle pale del mulino.
“Io?” Fissandolo il rapace. “Ma se sono buono e comprensivo! E' grazie a me che siete tutti in salvo! Ora sarà meglio esplorare questo mulino e trovare abiti per celare le vostre identità.” E fece segno al boscaiolo di visitare il vecchio mulino.
Lilith
14-04-2012, 15.39.08
"Avete udito anche voi?" chiesi ad Altea, anche se ormai sapevo che solo io riuscivo ad udire quelle misteriose voci.
Capii che quelle parole erano state dette da Ayra... mi sentii infinitamente in colpa per quello che stavo facendo: stavo per lasciare quella povera ragazza e sua madre in un infinito dolore. Non avrei potuto permetterlo. Pensai che, dopotutto, se non avessi superato la prova, sarei morta per uno scopo nobile invece di restare viva con un eterno rimorso.
"Altea..." mi rivolsi alla dama "Voi potete iniziare ad andarvene dal castello, io devo trattenermi per qualche altro minuto. Ditelo anche agli altri: incamminatevi, io vi raggiungerò più tardi..." dissi, cercando di non far trasparire la mia paura e tendendo le mani dietro alla schiena per non mostrare che stavano tremando.
cavaliere25
14-04-2012, 16.00.32
entrai nel mulino e iniziai a guardarmi in torno cera un odoro di chiuso che facevo a mala pena a respirare guardai attentamente ogni angolo di quel posto alla ricerca di abiti
Altea
14-04-2012, 16.04.25
Giunsi nella camera per prepararmi, stavo in silenzio, pensando...a che lavoro doveva continuare messer Insegrid e alle parole di sir Orco.."Credete che qualcuno possa vincere il malefico incanto?"..di quale incanto stava parlando?
Fui destata da Lilith, ella espresse il desiderio di rimanere nel castello, la guardai, la vidi nervosa..."Cosa succede Lilith? Perchè volete rimanere qui sola, è troppo pericoloso...questo luogo è..misterioso. Sapete, io stessa e Fyellon abbiamo udito dei pianti e un canto di donna."
Lilith
14-04-2012, 16.25.42
Cercai di rassicurare lady Altea... "Non temete, resterò solo qualche minuto... ho visto alcuni ingredienti per delle pozioni in una stanza ed ero interessata a vederli meglio...Sapete, io sono un'alchimista..." dissi io, pentita di averle mentito in quella maniera. Non riuscii a guardare Lady Altea in viso, temevo che vedesse che ero agitata e sul punto di scoppiare in lacrime...
Altea
14-04-2012, 16.29.25
"Un alchimista...davvero interessante" sorrisi guardandola....notai i suoi occhi lucidi.."Lilith che succede? se volete potete dirmelo..è forse questo ambiente che vi rende cosi triste" prendendole la mano.
Lilith
14-04-2012, 16.35.34
"No... è la polvere... mi è andata della polvere negli occhi; questo luogo è così vecchio, dovrebbero pulirlo e risistemarlo." le dissi, cercando di cambiare argomento. Mi pentii per tutte quelle bugie; mi sentivo davvero male con me stessa.
Altea
14-04-2012, 16.40.05
"Lilith...c'è qualcosa che non volete dirmi vero? Rispetto la vostra decisione, non amo costringere le persone a svelare i loro misteri...io esco in giardino un attimo, se permettete". Detto questo aprii la porta, scesi in giardino e senza farmi vedere mi diressi verso quel posto dove la sera prima io e Fyellon avevamo scoperto quella tomba....la tomba di Lady Arya. Mi fermai perplessa ad osservarla..per quale motivo ella avrebbe dovuto chiederla...e se sir Orco avesse mentito? Se egli stesso volesse ucciderla..lentamente?
Lilith
14-04-2012, 16.59.00
Non appena Lady Altea se ne andò io mi sedetti a terra. Portai la mano alla cintura e presi il rosario che qualche giorno prima mi aveva donato Redentos. Mi sembrava un oggetto davvero grazioso, sperai che in qualche modo mi avrebbe aiutata nella sfida che stavo per compiere. Uscii dalla stanza, cercando di non farmi sentire, ma quando udii dei passi in lontananza scivolai ed il rumore della mia caduta provocò un forte rimbombo.
elisabeth
14-04-2012, 19.33.34
La risata di Kojo...mi sembro' fuori luogo, ero gia' abbastanza furiosa per sentirlo ridere, ma non ebbi il tempo ne' di incenerire il Palazzo di Tylesie ne' di ridere alla battuta di Kojo...un Reas furibondo gli piazzo' un pugno che lo fece piegare in due....chiedersi come inizio' la cose e' apparentemente superfluo....so solo che rimasi a guardare i due Cavalieri darsele di santa ragione........incominciai ad urlare i loro nomi con quanto fiato avevo in gola....cercando di strattonarli per farli smettere......ero tra i due, occhi furenti, e labbra spaccate, sino a quando e non so da chi mi arrivo' un pun pygno in pieno volto, che mi fece perdere i sensi non so quanto tempo rimasi beatamente addormentata ma al mio risveglio un dolore terribile mi fece sussultare e a denti stretti ancora sul pavimento......" Mi chiedo che vi salta in mente, sembrate due ragazzini che si contendono il grande amore della loro vita, e invece.....vi state contendendo un bel niente......per Kojo sono il piacere di una sola notte e per voi Reas....non sono neanche quello, e adesso fatemi il favore.....lasciatemi in pace....sono stanca, abbiate la pieta' di accompagnarmi in stanza"........
Parsifal25
15-04-2012, 02.54.35
La colazione terminò nel silenzio...... sicuramente, qualcosa di oscuro albeggiava in codesta tradizione. Bisognava scoprirlo......
Iniziaì a pensare alle varie emozioni trasparite in quel discorso: Lilith, sarebbe rimasta poichè il suo cuore è così puro che difficilmente abbandonerebbe qualcuno, Il Maestro Redentos dall'alto della sua saggezza avrebbe agito prudentemente, Fyellon era troppo eccitato e curioso di confrontarsi con questa prova che non avrebbe rifiutato..... Io, sareì rimasto..... bisognava liberare Lady Arya, scoprire il segreto della gogna.....e chiudere il capitolo dell' Avvilente Costumanza.
Mentre stavo per pronunciare la mia decisione..... udì un tonfo provenire dalla camera delle dame..... cosa era successo? Uscito dalla camera mi diressi verso il tonfo.
Lilith
15-04-2012, 19.00.47
Stavo per rialzarmi e scappare per non farmi vedere, ma non feci in tempo... Parsifal mi vide.
"Sono... scivolata" gli dissi io, rialzandomi goffamente "Sto bene, davvero..."
Mentre parlavo stavo tremando come una foglia e sperai che il cavaliere non se ne stesse accorgendo.
Parsifal25
15-04-2012, 22.31.16
"E' permesso?" aprì la porta lentamente.... e vidi Lilith che giaceva sul pavimento.
"Lilith.... cosa è successo? Come mai sei caduta? Qualche visione....? Vidi che arrancava....
"Vieni, appoggiati......", mentre la stavo aiutando, notaì che ella tremava come una foglia. La presi per mano e dissi:
"Lilith.... cosa c'è? Stai pocco bene?" le toccaì la fronte per controllare se era un poco di febbre, constataì sulle tempie che il suo cuore batteva forte.... quasi come se avesse paura di qualcosa.... potevo solo immaginarlo.... "L'Avvilente Costumanza, era il problema." Le sorrisi e cercaì di trasferirle il mio calore ed energia.
Lilith
15-04-2012, 23.04.31
Ormai Parsifal l'aveva capito, non potevo più negarlo: "Si... ma vi prego, non fermatemi: so quello che sto facendo"
Non era vero. Non avevo idea di quello che stavo per fare ed avevo paura, ma non sarebbe stata di certo la paura a fermarmi. Ormai affrontare quella sfida era per me un obbligo.
Daniel
15-04-2012, 23.14.15
“La Lacrima di Cristo” disse la magica spada “è già sotto le mura di Tylesia e prepara un nuovo attacco... però abbiamo tempo per arrivarci... il padre dei tre fanciulli conosce un magico destriero... solo quell'animale può condurci velocemente a Tylesia...”
Mi precipitai da quell'uomo in casa e gli dissi:
<<Datemi il destriero adesso!>> Poi rivolgemdomi a Giada dissi:
<<E una volta arrivato lì cosa faro? Io non sono bravo ne potente..>>
Guisgard
16-04-2012, 01.27.23
L'uomo fissò Daniel con aria meravigliata.
“Come conoscete di quel destriero?” Domandò. “E' stato forse uno dei miei figli a parlarvene? Nessuno sa di quel cavallo...”
In quel momento arrivarono i suoi tre figli.
L'uomo domandò loro di quel cavallo, ma nessuno dei tre fanciulli aveva parlato a Daniel del destriero.
“Strano...” mormorò l'uomo “... è strano che sappiate di quel cavallo...” fissando Daniel.
Si decise allora a mostrare al giovane quel sauro.
“Si tratta di un cavallo non ancora domato...” conducendo Daniel nella campagna alle spalle della casa “... e nessuno sembra in grado di farlo...”
Nella campagna vi era appunto quel magnifico animale.
Guisgard
16-04-2012, 01.44.57
Elisabeth riprese i sensi e la rissa tra Reas e Kojo sembrava celata.
I due cavalieri ascoltarono le parole della maga, accusandosi a vicenda di averla colpita.
“Vi accompagnerò io nella vostra stanza, milady.” Disse Kojo.
“La nostra questione non è ancora risolta!” Esclamò Reas.
Un corteo di cavalieri fissava le mura di Tylesia, sotto un cielo simile ad una grande lama.
Elisabeth era qualche passo più indietro.
“Tre colpi...” disse uno di quei cavalieri “... tre colpi saranno sferrati contro la città... uno di avvertimento... un altro per spaventarla... un ultimo, infine, per distruggerla...”
Suonò il corno ed un altro cavaliere scoccò un dardo verso Tylesia, che si andò a conficcare tra le solide mura.
Quella visione durò un attimo, poi Elisabeth fu destata dalle grida di Reas e di Kojo.
In quel momento però arrivò Shoyo.
“Sir Kojo, lord Guxyo chiama a rapporto tutti i cavalieri.”
“Proprio ora?”
“Si” Annuì la donna.
“Regoleremo presto questo nostro conto, capitano.” Fece Kojo fissando Reas.
“Sono a vostra disposizione.” Guardandolo Reas.
Un attimo dopo, Kojo e Shoyo andarono via.
Reas allora si avvicinò ad Elisabeth.
“Mi spiace per quel colpo” disse “ma è stato Kojo, non io...”
Ma qualcosa interruppe il capitano.
Una forte scossa di terremoto fece sussultare tutta Tylesia, gettando la gente nel panico.
Durò solo qualche istante, per poi esaurirsi senza causare vittime o danni.
“Calmi!” Gridò Reas ai servitori e alle servitrici spaventati. “E' passato!”
Guisgard
16-04-2012, 01.57.51
Fyellon aveva seguito Parsifal e lo trovò insieme a Lilith.
“Cavaliere, non è cortese ignorare la mia proposta.” Disse sorridendo e fissando Parsifal. “E sicuramente non è prudente avventurarsi da soli in questo maniero misterioso... meglio restare uniti... comunque, io ho intenzione di capire cosa sta accadendo qui dentro... volete venire con me dall'enigmatico Insegrid?” Domandò a Parsifal e a Lilith.
Guisgard
16-04-2012, 02.01.35
Altea fissava quella misteriosa tomba, quando all'improvviso udì dei passi, come se qualcuno si stesse avvicinando.
Da lontano la ragazza vide tre figure che venivano verso la tomba: un dama e due monache.
Guisgard
16-04-2012, 02.04.54
Cavaliere25 era entrato nel mulino in cerca di abiti, quando all'improvviso si avvertì una forte scossa di terremoto.
Il vecchio mulino cominciò a tremare e le sue travi a scricchiolare.
“Il terremoto!” Gridò spaventato Tieste. “Allontaniamoci da questo mulino o finirà per crollarci addosso!”
Altea
16-04-2012, 02.07.17
C'era una strana quiete nel giardino, mi guardavo attorno, aspettavo apparisse Fyellon invece vidi da lontano tre sagome, piano si avvicinarono e vidi una dama e due suore...chi erano mai?
Guisgard
16-04-2012, 02.13.19
Le due suore e la dama, nel vedere Altea accanto alla tomba, ebbero un attimo di esitazione.
Poi la dama si abbassò il velo sul volto per celare il suo aspetto e le tre ripresero a camminare.
Giunte alla tomba, le due monache, che recitavano i Divini Misteri del Santo Rosario, salutarono Altea con un lieve cenno del capo.
La dama allora si avvicinò alla tomba e cominciò a recitare un Padre Nostro ed un Eterno Riposo.
Altea
16-04-2012, 02.21.17
La dama istintivamente nascose il volto col velo, quasi mi ignorassero...si avvicinarono alla tomba, due monache recitavano i Misteri del Santo Rosario e la dama pregava Nostro Signore. Rimasi stupefatta, non osavo quasi disturbarle, ma mi feci coraggio e mi avvicinai a una delle due monache..."Sorella, scusatemi se vi interrompo mentre pregate Nostra Signora dei Cieli, ma questa tomba è vuota..."
Parsifal25
16-04-2012, 02.33.02
Avreì voluto abbracciarla, per rassicurarla che non era sola..... non più.... aveva qualcuno che la guidasse e la aiutasse nelle sue sfide.....
"Da solo.....non potraì mai ottenere ciò che desideri..... quando sei solo non tutto è possibile realizzare, ricordatelo Parsifal......" mi vennero i lacrimoni agli occhi, ripensando a quelle parole....
"Lilith, non puoi compiere tutte le sfide e gesta da sola..... non sempre..... durante il tuo percorso, troveraì molti ostacoli e scelte che non sempre è facile superare.... non devi temere per la vita di chi decide di accompagnarti nelle tue prove..... loro hanno scelto di stare al tuo fianco....."
Nel dire tali parole il mio ardore divenne ancora maggiore ed il mio animo bruciava come una fenice.... mentre sentivo questa energia scorrere in me, la porta si aprì. Era Feyllon che ci cercava.... aveva fatto la sua scelta.... l'Avvilente Costumanza andava affrontata. Presi la mia decisione.....
"Feyllon.... io e Lilith vi seguiamo....."
Guisgard
16-04-2012, 03.52.46
La monaca fissò Altea e scosse il capo.
“Nessuna tomba è destina a restare vuota per sempre...” mormorò.
In quel momento la dama col viso velato si voltò e cominciò a piangere.
Ad un tratto suonò la campana della cappella del castello.
“Ritiriamoci, milady...” disse la monaca alla dama col velo “... prestò ci sarà un nuovo duello...”
Guisgard
16-04-2012, 03.57.36
Fyellon annuì e fece cenno a Parsifal e a Lilith di seguirlo.
I tre attraversarono il cortile fino a raggiungere un porticato racchiuso da viti.
Ad un tratto sentirono dei rumori.
Come un tintinnio, deciso e costante.
Udirono poi delle voci.
“Serve altra legna nella fornace!”
“Presto, prima che arrivi il maestro!”
Fyellon allora, attento a non farsi scoprire, si avvicinò e aprì lentamente la porta dietro la quale provenivano i rumori e le voci.
Il cavaliere vide così una fucina in cui lavoravano alcuni nani.
elisabeth
16-04-2012, 11.04.40
Sogni e visioni, speravo proprio che non fosse dovuto ad un trauma cranico a seguito della mia caduta...ma quei cavalieri io li avevo gia' visti.....nell'aprire gli occhi mi ritrovai ad ascoltare Kojo e Reas che stavano ancora sistemando le loro faccende non concluse......Ma Shoyo fece la sua apparizione e Kojo dovette ubbidire agli ordini, non prima di aver lanciato un ultimo avvertimento a Reas.....Sorrisi alle scuse del Capitano, vuoi vedere che il pugno mi era arrivato dall'alto solo per farli smettere?.." Tranquillo...sembra essere tutto a aposto..".....mi feci aiutare a mettere in piedi e una fortissima scossa di terremoto fece oscillare ogni cosa.....un boato avevo avvertito, sembrava un feroce avvertimento, " Reas.....tre colpi daranno....il primo e' arrivato, tre colpi per bussare ad una porta....si bussa tre volte per entrare nel Tempio.....e Tylesia e' un tempio da distruggere.....alleatevi Reas...solo l'alleanza tra gli uomini puo' salvare questa citta'......siete due eserciti con Capitani differenti....ordini in contrasto che creranno il caos.....Vi aiutero' in tutti i modi....ma se voi non cambiate tutto sara' perduto..".........Un Vortice vidi in cielo dalla finestra....era la natura che si rivolgeva contro all' umanita' dai sentimenti perduti......un urlo senti crescermi dalle viscere....Madre sia fatta la tua volonta'...
cavaliere25
16-04-2012, 11.32.30
usci di corsa da quel mulino e dissi state tutti bene ragazzi? domandai guardando i miei amici poi dissi ora che possiamo fare questo posto non molto sicuro a quanto vedo dovremmo trovare un altro posto nelle vicinanze
Altea
16-04-2012, 13.24.00
La monaca rispose seccamente..."Sorella...tutti noi siamo destinati a Nuova Vita, ma non vi è motivo per piangere su tombe vuote e pregare", la dama celata dal velo iniziò a piangere, sentii il suono di una campana provenire dalla cappella del castello e sentii parlare di un duello..."Milady" mi avvicinai alla dama "di che due duello state parlando? non abbiate timore, posso aiutarvi se volete".
Parsifal25
16-04-2012, 13.48.10
Oramai tutto era stato deciso..... il segreto di questo maniero doveva essere scoperto.
Seguimmo in silenzio Fyellon, rimasi sorpreso dalla sua grande conoscenza di questo luogo..... sembrava che ci avesse vissuto.....
Giungemmo nel cortile ed arrivammo davanti ad una pianta di viti..... cosa poteva esserci di così interessante, non sapreì!! La sorpresa non tardò ad arrivare, vi era un portone che conduceva in un'altra area del castello.... lo superammo e trovammo una fucina, vi erano delle persone ma non comuni paesani bensì dei nani.....
Non potevo credere ai miei occhi...... sì, anche io ho un compagno nano, ma pensavo che fosse raro incontrarli.
Daniel
16-04-2012, 14.57.39
Mi avvicinai piano al cavallo.. Era molto grande e di colore nero come la notte.. Mentre mi avvicinavo scalciava si vedeva che era nervoso.. Mi avvicinai a muso e parlandogli nella mente gli dissi..
"Sono un semplice Cavaliere.. Ti prego portami a Tylesia.. Non voglio domarti.. Sarebbe un crimine contro natura domare uno spirito libero e selvaggio come te.. Ti chiedo soloun favore.. Devo arrivare a Tylesia prima che la Lacrima di Cristo compia il suo obbiettivo.. Ti prego."
Poi lo guardai dritto negli occhi neri simili a baratri senza fondo..
Talia
16-04-2012, 16.16.21
Silenzio e quiete, l’aria fresca del mattino entrava dalla finestra appena scostata portando con sé il profumo della primavera. I raggi del sole sfioravano le leggere tende per poi infrangersi sui cristalli della ricca lampada poggiata sul tavolo e sparpagliarsi in mille e più riflessi d’arcobaleno per la stanza... avvertivo quei riflessi danzare intorno a noi al ritmo della leggera e quasi impercettibile brezza che si insinuava dalla finestra. Tutto era pace, tutto era serenità... tutto, tranne il mio animo.
Il cavallo correva veloce attraverso il bosco, gli zoccoli battevano il terreno ed il vento fischiava furiosamente intorno... io stringevo le redini e tenevo la testa bassa sul collo dell’animale per evitare i rami più bassi... sarei potuta passare dalla strada, certo, ma il giro sarebbe stato più lungo ed io, invece, avevo fretta di arrivare...
Giunsi al convento e, senza rallentare il galoppo, saltai la bassa staccionata che divideva la costruzione dal limitare della foresta... era presto e non c’era nessuno in giro, ma io non ci feci affatto caso: tirai le briglie con forza e l’animale si impennò per poi fermarsi, smontai in fretta e corsi verso la chiesa.
Non so per quanto tempo rimasi lì, mentre il sole si alzava sempre più, inondando la navata con i colori brillanti delle vetrate... rimasi in ginocchio, prostrata di fronte a quella statua lignea delicatamente dipinta, gli occhi serrati, le mani giunte...
“Talia...”
Quella voce infine mi riscosse. Sollevai dunque la testa e mi voltai... padre Anselmo era proprio dietro di me, le mani nelle ampie maniche del saio e quella sua abituale aria serena sul volto, appena velato quel giorno di una vaga sorpresa.
“Buon giorno, padre!” mormorai.
L’uomo mi osservò ancora per qualche istante, poi si voltò ed andò a sedersi su una delle panche più vicine, facendomi segno di raggiungerlo.
“Talia, figlia mia... che cosa ci fai qui a quest’ora?” domandò dopo che mi fui accomodata al suo fianco e ebbe scrutato in silenzio il mio volto per qualche istante.
“Dovevo...” esitai “Sono venuta qui per pregare! Per chiedere una grazia!”
Gli occhi dell’uomo si allargarono leggermente... poi sorrise.
“Una grazia?”
“Si, alla Vergine!”
“Capisco...” annuì lentamente “Dimmi... c’è forse qualche cosa che ti turba?”
“Io...” iniziai, ma era difficile spiegare tutto ciò che si agitava nella mia anima, difficile ammettere ciò che mi tormentava... abbassai lo sguardo sulle mie mani agitate che stavano insistentemente tormentando una minuscola piega dell’abito.
“Talia... tu ti fidi di me?” domandò allora lui, proprio al centro di quel mio doloroso silenzio.
“Si...” risposi in fretta “Certo!”
“E allora dimmi, figlia mia... che cos’è che ti tormenta?”
Per qualche attimo i miei occhi rimasero in quelli del frate: stimavo padre Anselmo e gli ero affezionata, era il mio confessore da sempre e gli avevo sempre detto tutto... quasi tutto!
“Si tratta di quelle visioni...” sospirai “Quei sogni che faccio... io... io non li voglio! Non voglio averne più!”
“Ma Talia...” mi riprese lui, sorpreso “Non me lo avevi mai detto... non hai mai fatto cenno a niente del genere! E’ questa la grazie che eri venuta a chiedere? Pregavi perché quei sogni svanissero?”
Annuii.
“Oh, Talia... come puoi? Come puoi pensare questo? Quei sogni, Talia... quelle visioni... sono un dono del Cielo! Una benedizione... e rifiutarli è un sacrilegio! Quei sogni ti rendono speciale, ti rendono...”
“Ma io non li voglio!” lo interruppi “Non voglio più essere speciale! Voglio essere normale!”
“Non sai quello che dici!” mormorò lui, scuotendo appena il capo.
“Lo so, invece!” ribattei, con le mani che tremavano sempre più forte.
“Talia, non dire queste cose! Tutto ciò che ti viene dato in sogno è una grazia, lo capisci? E’ una benedizione, un’illuminazione... ed è il motivo per cui sei stata accolta al Casale degli Aceri. E’ il motivo per cui un giorno, quando sarai pronta...”
“Ma è un dono che non ho chiesto io!” lo interruppi prima che potesse proseguire “Anzi, non è neanche un dono... è una catena! Una gabbia! Una gabbia dorata, forse... ma pur sempre una gabbia!”
“Adesso basta!” mormorò il frate, la voce sempre calma e pacata ma il tono perentorio “Basta così! Tutto ciò che hai detto è offensivo, te ne rendi conto? Ognuna delle parole che hai pronunciato è un insulto. Un’empietà! Se ti è stato concesso questo dono non è certo soltanto per te, lo capisci? Questo è un dono per il prossimo... un dono con cui puoi aiutare gli altri... e tu non hai il diritto di rifiutarlo. Non puoi essere tanto egoista! Non devi esserlo, Talia... o dovrai subirne le conseguenze. Nessuno, infatti, può venire meno ad un simile patto senza conseguenze, sappi bene anche questo!”
“Ma...” iniziai a dire, ma non riuscii a proseguire: abbassai gli occhi mentre calde lacrime mi rigavano le guance...
“Voi non potete capirmi...” sussurrai allora, tanto piano da risultare pressoché impercettibile “Nessuno di voi mi capisce! Solo Guisgard!”
“Che cosa hai detto?”
“Niente...” risposi in fretta, alzando gli occhi sul frate per poi riabbassarli precipitosamente “Niente!”
“Talia... hai nominato Guisgard? Hai parlato con lui di questi tuoi dubbi?”
Esitai... poi annuii.
“E ne hai parlato anche con qualcun altro? Qualcun altro dei tuoi fratelli?”
Scossi la testa.
Padre Anselmo sospirò...
“Va bene, adesso...”
“Padre!” lo interruppi all’improvviso, con gli occhi sempre bassi e il cuore che batteva all’impazzata “Padre... se io vi dico una cosa, qui... voi manterrete il segreto, vero? Non la direte a nessuno... neanche al Maestro?”
“Lo sai bene...” mormorò lui dopo qualche istante “Sai benissimo che ciò che mi dici qui, in confessione, resterà un segreto! Perché?”
“Perché... perché c’è ancora una cosa che non vi ho detto... che non ho mai detto a nessuno!”
“Su Guisgard?”
“E su di me...” mormorai, annuendo appena “Su ciò che io... che io realmente provo... per lui.”
Come un lampo, quel lontano ricordo mi solcò la mente e la scosse.
Io, ancora immobile tra le braccia di Guisgard, respiravo piano... il viso nascosto nella sua camicia e le mani che tremavano leggermente.
“Te lo prometto!” sussurrai.
Lilith
16-04-2012, 17.31.53
Ascoltai le parole di Parsifal senza rispondere, non avevo sufficiente forza ed ero troppo spaventata.
Anche Fyellon voleva scoprire il segreto di quel castello, così ci condusse in una fucina dove numerosi nani erano intenti a lavorare. "Cos'è questo posto?" chiesi io al cavaliere a bassa voce.
Guisgard
16-04-2012, 17.32.59
XVII Quadro: Il Cavaliere Rosso
“A questo momento della mia storia non è ancora nato colui che mi sono scelto a eroe e del quale da notizia questo racconto dalle vicende prodigiose.”
(Wolfram Von Eschenbach, Parzifal)
Fyellon fece cenno a Parsifal e a Lilith di attendere e non fare rumore.
Passarono così alcuni minuti, nei quali i nani prepararono ogni cosa per il funzionamento di quella fucina.
Poi, terminato il loro compito, uscirono tutti fuori attraverso una porta posteriore.
“Venite...” disse Fyellon a Parsifal e a Lilith “... diamo un'occhiata...”
Si trovarono così in quella misteriosa fucina.
“Guardate qui...” mormorò Fyellon agli atri due “... che bella corazza...”
Nella fucina vi era infatti una poderosa corazza rossa fissata al muro da borchie cromate e dalla durezza quasi sovrannaturale.
“Chissà a chi appartiene questa magnifica armatura...” fissandola Fyellon.
http://www.palazzodiamanti.it/catalogo/opere_tura/large/este_fucina.jpg
Parsifal25
16-04-2012, 22.13.12
Le accarezzai il viso..... si vedeva che non conosceva ancora il mondo in tutte le sue sfacciettature..... risposi alla sua domanda:
"Damigella..... questo posto è una fucina. Serve principalmente a forgiare armi ed armature per i cavalieri, talune volte è possibile anche crearle alchemiche
Ovviamente, i principali esperti in questo campo erano i nani; i nani perchè essendo cresciuti nelle fondamenta di miniere e montagne hanno fondato il loro potere sull'arte del ferro tanto che il loro guadagno può dar origine ad un regno......
Credo che il nostro amico Orco, si serva dei nani perchè avrà in mente qualcosa di grosso....."
Lilith
16-04-2012, 23.39.17
Risi sottovoce "non avevo mai visto tanti nani prima d'ora!"
Mi avvicinai a quella meravigliosa armatura rossa. "...e chissà quali meravigliose avventure ha compiuto il cavaliere che l'ha indossata" dissi io, fantasticando.
"Perchè non provate ad indossarla?" esclamai, voltandomi verso Parsifal.
Parsifal25
17-04-2012, 01.09.03
Finalmente..... era riuscita a ridere...... da quando aveva intrapreso questo viaggio non aveva mai avuto un attimo di tregua, ora Lilith poteva sorridere un poco.
"Sapete.... nei miei viaggi ne ho incontrati di nani, tutti ottimi armaioli..... un pò burberi ma quando divieni amico di uno di loro..... sei la persona più fortunata...."
Mi chiese di indossare l'armatura non potevo sapere a cosa servisse e cosa poteva nascondersi, mi avvicinaì per ammirarne la fattura.... sarebbe stato bello averne una per se..... ma la sfioraì solo:
"Chissà chi era ad indossarla...."
Guisgard
17-04-2012, 01.40.19
La dama si voltò verso Altea.
“Un nuovo duello, milady...” mormorò in lacrime “... un nuovo tributo da versare all'Avvilente Costumanza...”
La monaca, ad un nuovo suono della campana, prese la dama velata e la portò via.
“Lasciate questo luogo, milady...” voltandosi la dama verso Altea “... abbandonate questo luogo di tristezza e dolore... di angoscia e desiderio di morte...”
E mentre andavano via, un lamento sembrò prendere vita nell'aria.
Ma forse era solo il vento che squarciava quell'assurdo silenzio sul castello.
Guisgard
17-04-2012, 01.45.07
Quel terremoto scosse violentemente Tylesia e gettò la popolazione nel caos.
Tuttavia, fortunatamente non vi furono né vittime, né danni.
“Venite, presto!” Disse Reas ad Elisabeth. “Andiamo a vedere come sta la regina!” E prese la dama per andare nel palazzo. “Comunque...” mormorò il capitano alla maga “... io non mi alleerò mai con i cavalieri del Tulipano... loro non vogliono difendere Tylesia, ma solo governarla...” si voltò poi verso Elisabeth “... avete detto che sferreranno tre colpi... chi, milady? Chi sferrerà questi tre colpi?”
Ma un attimo dopo, davanti a loro apparve Goz.
“Cosa ci fate qui, messere?” Domandò Reas. “Vi ha spaventato il terremoto? Tranquillo, è passato.”
Goz non rispose nulla e fissò Elisabeth.
“Avete cercato i miei cigni, milady?” Domandò alla maga.
Guisgard
17-04-2012, 01.59.51
Il terremoto terminò e anche il mulino smise di tremare.
“Si...” annuì Polidor ancora visibilmente scosso “... stiamo tutti bene... credo...”
“Si...” mormorò Tieste “... finalmente la terra ha smesso di tremare...”
In quel momento anche il falco Alberico raggiunse Cavaliere25 e i suoi due compagni.
“Ho percepito l'arrivo del cataclisma” disse il rapace “e sono riuscito a volare fuori dal mulino...”
“Come hai fatto a prevenire il terremoto, Alberico?” Domandò Tieste.
“Gli animali le sentono prima queste cose.” Rispose il falco. “Ora però cerchiamo di riprenderci alla svelta... prima della scossa avevo trovato qualcosa nel mulino... seguitemi...”
Il falco condusse così i tre nel mulino e mostrò loro i vestiti.
“Sono dei sacchi che potrete usare come sai...” spiegò il rapace “... così vestiti vi scambieranno per tre monaci...”
Guisgard
17-04-2012, 02.07.53
Il cavallo restò a fissare Daniel per alcuni istanti, per poi, all'improvviso, nitrire con vigore e galoppare via.
“Non è questo il modo...” vibrando Giada al suo fianco “... non riuscirai a domarlo facendo così... quel cavallo ha un punto debole... trovalo, perchè solo sfruttando quella sua debolezza tu potrai domarlo e cavalcarlo...”
Il cavallo, nel frattempo, aveva raggiunto un piccolo ruscello poco più avanti.
Si voltò verso Daniel e poi cominciò a camminare all'indietro fino ad entrare con le zampe posteriori nell'acqua.
E solo a quel punto, con le acque del ruscello increspate, immerse il muso e cominciò a bere.
Guisgard
17-04-2012, 02.21.03
Lilith si avvicinò a quell'armatura e mentre parlava con Parsifal avvertì qualcosa.
“Il fuoco arde in eterno nel ventre della terra.
La fiamma non si consuma, in pace come in guerra.
Queste mie armi per Tylesia furono col fuoco forgiate
e con questa mia corazza le ho indossate e mai disonorate.”
E queste parole furono udite solo da lei.
“E' davvero una fantastica corazza...” fissando la corazza Fyellon “... e può davvero rendere invincibile colui che riesce ad indossarla...”
“Si, dite il vero, cavaliere.” Disse una figura appena giunta. “Questa corazza rende davvero invincibili.” Fissandoli Isengrid.
“Come hanno fatto ad entrare, maestro?” Domandò uno dei nani che era giunto con lui. “Dobbiamo ucciderli?”
“No...” rispose Isengrid, senza alzare mai lo sguardo dai tre.
Parsifal25
17-04-2012, 03.04.15
Lilith soffermò il suo sguardo sulla corazza..... è la tipica situazione in cui si verificavano le sue visioni, era un peccato non esserne parte, forse potrebbero aiutarci a capire....
Nel frattempo, rientrarono i nani seguiti da Isengrid. Eravamo stati scoperti.
La preoccupazione ed il timore di uno scontro violento avevano preso il sopravvento.... corsi verso Lilith e la nascosi dietro di me:
"Stammi vicino" le dissi.....
"Sicuramente succederà qualcosa...."
I nani chiesero il permesso ad Isengrid di poterci eliminare, ma il servitore con fare subdolo negò il consenso.
Sarà una buona occasione per obbligarci ad affrontare la prova.... i nostri cuori avrebbero dovevano tenersi pronti.
Mi volsi verso la corazza, in cerca di aiuto....cercando di trarre il giusto coraggio..... mi sentivo vicino al suo destino..... sentivo il suo calore ed i suoi dolori.
Quel leggerissimo tocco.....potrà bastare?
Guisgard
17-04-2012, 03.20.49
Insegrid fissò, per alcuni lunghi istanti, i tre davanti a lui.
I suoi occhi indagatori passavano velocemente da Parsifal, a Lilith, poi a Fyellon.
Quest'ultimo allora cominciò a far scivolare, lentamente, la mano sull'elsa della sua spada.
Insegrid notò quel suo movimento e rise lievemente.
“Non siete prigionieri, amici miei...” fece l'uomo, per poi indossare un grembiule e cominciare a scegliere vari strumenti per il suo lavoro “... questa è una fucina, non una prigione... siete liberi di andare o restare... non troverete nulla di male qui, a parte l'eccessivo calore generato dalla brace e dalle fornaci... ma col freddo che c'è fuori non credo sia poi tanto fastidioso un po' di aria calda...” sorrise e fece cenno ai nani di prepararsi a riprendere il lavoro.
“Siete dunque voi il fabbro?” Domandò Fyellon.
“Si...” annuì Insegrid “... sono Insegrid, il Fabbro degli Eroi.”
“Il Fabbro degli Eroi?” Ripetè Fyellon.
“Si.” Rispose il fabbro.
“E quell'armatura rossa?” Domandò Fyellon. “L'avete costruita voi?”
“Sono stati i miei antenati a forgiarla.” Fece il fabbro. “Il mio compito è custodirla, fino a quando non giungerà chi è destinato ad indossarla.”
“E chi sarà destinato?” Chiese Fyellon.
“Colui che vincerà l'Avvilente Costumanza.” Rispose Insegrid.
Guisgard
17-04-2012, 03.57.05
Da una delle finestre che davano sullo spiazzo del Belvedere e sulla bassa vallata scoscesa racchiusa dai verdi colli di San Leuciano, si poteva vedere lontano, quasi come guardare la vita che attraversa il lungo orizzonte indefinito, sospeso in un leggero e sfocato alone bluastro nel quale tutto sembrava perdersi.
Le nuvole si mostravano come decise a scendere sulla terra ed avvolgere ogni certezza umana nel loro confuso ed indistinto manto.
Guisgard teneva stretta a sè Talia.
La ragazza appariva più pallida a causa di quelle lacrime e dell'inquietudine che aveva stretto il suo cuore.
Aveva affondato il suo sguardo lucido, racchiuso dalle palpebre languide, nella camicia di lui, mentre i bagliori liberati dalla luce che attraversava le tendine della stanza disegnavano uno sfondo, incantato e sognante, nel quale si stagliavano gli ambrati riflessi dei suoi occhi.
Guisgard passeggiava, in direzione del Casale, lungo la stradina che attraversava il punto in cui la campagna cedeva il posto al bosco di Suessyon.
“Guisgard!” Chiamò una voce di fanciulla. “Guisgard, aspettami!”
“Ersa!” Voltandosi lui.
“Aspettami...” raggiungendolo “... dove vai tutto solo?”
“Beh, un cavaliere va sempre in cerca di madonna Avventura e madonna Fama.” Sorridendo lui.
“Eh, ma un cavaliere deve però avere una dama” chiudendo gli occhi la fanciulla e sospirando “altrimenti a chi dedicherà le sue nobili imprese?”
“Sai che non ci avevo pensato?” Facendole l'occhiolino lui.
“Dovresti invece!”
“Già.” Annuendo Guisgard.
“Magari ne troverai una alla Pesca di Beneficenza di domani sera.”
Guisgard sorrise nuovamente.
“Però dovresti stare attento a chi ti starà vicino.”
“Che vuoi dire?” Fissandola lui.
“Nulla... dicevo per te...”
“Ossia?”
“Sai, ho sentito alcuni discorsi...” fece la ragazza “... nella bottega di mio padre... riguardavano proprio lei... tua sorella...”
“Cosa dicevano su Talia?”
“Qualcuno parlava del fatto che è una trovatella...”
“E con ciò?” Incupendosi lui. “Al Casale degli Aceri tutti lo sono.”
“Si, ma si diceva che forse è stata data via” sorridendo la fanciulla “perchè figlia illegittima o naturale... per questo poi il vostro maestro ha deciso di destinarla a quel voto... nessun giovane, nobile o borghese, la prenderebbe come moglie...”
“Smettila!” Con tono fermo Guisgard.
“Cosa ho detto di male?” Fingendosi stupita lei. “Sono i discorsi che ho udito nella bottega di mio padre...”
E mentre la fanciulla parlava, Guisgard serrava sempre più i pugni.
“Per questo dicevo...” continuò Ersa “... un cavaliere non può certo chiedere di diventare suo campione... anzi, dice mia madre che quelle come lei, destinate a finire in un tempio, non devono pensare a divertirsi e a cose del genere... è come fare peccato o sacrilegio... per questo abbiamo deciso di non invitarla alla Pesca di Beneficenza...”
Guisgard sentì la rabbia crescere sempre più, ma riuscì a trattenersi.
“Sai cosa, Ersa?” Assumendo un'aria scanzonata lui. “Siamo tutti così, noi altri del Casale. Anzi, io sono il peggiore...” sorrise “... sai cosa si dice di me? Che sono una testa calda, che litigo un giorno si e l'altro pure, che adoro fare a pugni e detesto ogni tipo di regola...” rise di gusto “... come vedi, è meglio non farti vedere in mia compagnia, o tuo padre andrà su tutte le furie!”
“Ti stai burlando di me!” Esclamò Ersa.
Lui continuò a ridere.
“Sai cosa ti dico?” Adirata lei. “Che Fyellon ha ragione!”
“Certo che ha ragione!” Fece lui mentre andava via. “Lui è quello che più di tutti conosce il sapore dei miei pugni!” E rise nuovamente.
Poco dopo tornò al Casale.
“Guisgard!” Andando verso di lui Talia. “Ti stavo aspettando!”
“Davvero?” Accennando un sorriso lui.
“Si...” annuendo lei “... guarda...” mostrando delle piantine “... le porterò alla Pesca di Beneficenza... sai, ognuno porta qualcosa... e tu cosa porterai?”
“Io non ci andrò.” Con lo sguardo cupo lui.
“Perchè?” Sorpresa lei. “Avevi detto che ci saremmo andati insieme...”
“Ho cambiato idea.”
“Perchè?”
“Perchè detesto quelli che ci andranno.” Tagliando corto lui. “Ci litigherò, già lo so.”
“Oh...” restando immobile lei.
“Anzi, stasera mi divertirò...” fissandola lui “... andrò alla taverna... ci sarà il mio amico Ramon... lui si che è un grand'uomo!”
Lei non rispose nulla.
“Vuoi venirci, Talia?”
“E la Pesca di Beneficenza?”
“Che vadano al diavolo!” Esclamò lui. “Vieni, ti farò conoscere Ramon!” Prendendola per mano.
“Aspetta, dove andiamo?” Turbata lei. “Sei impossibile, sai? Cambi umore e idea come cambia il vento!”
Ma lui non volle sentire ragioni.
I due ragazzi, così, raggiunsero la taverna, per cercare lo zingaro Ramon.
“Ramon...” chiamò Guisgard affacciandosi ad una finestra “... Ramon, ci sei?”
“Chi è la?” Guardando dalla finestra uno zingaro. “Guisgard, ragazzo mio!” Rise allora Ramon. “Vieni, presto! Ragazzi, questo è il mio grande amico Guisgard!” Chiamando gli altri cuochi della cucina.
“Ramon, lei è Talia...” avanzando Guisgard e mostrando la ragazza.
“Ah, vedo che siamo accompagnati, cavaliere!” Sorridendo Ramon. “Ed è anche molto carina! Presto, ragazzi!” Sollecitando gli altri cuochi. “Stasera abbiamo ospiti importanti... chi siete?” Fissando i due ragazzi. “Lancillotto e Ginevra? O forse Tristano e Isotta? O magari Aladino e la sua bella principessa? Oh, non ditelo...” mostrando la sua abilità come giocoliere con delle mele “... siete un principe ed una principessa fuggiti da un reame malvagio in sella ad un destriero veloce come il vento...”
I due ragazzi sorridevano alle parole e alle movenze dello zingaro.
“Permettetemi, allora, di farvi assaggiare qualcosa di straordinario, miei signori...” continuò Ramon “... sono certo di poter soddisfare i vostri sofisticati gusti...” mettendo loro davanti un piccolo tavolino e apparecchiandolo come si conveniva “... ragazzi...” chiamando gli altri cuochi “... c'erano dei fagiani niente male, vero? E poi quelle verdure con olive e lardo. Anche dello stufato con legumi se ricordo bene...” rise “... oh, ma forse i nostri nobili ospiti gradiscono qualcosa di particolare... come quelle due fette di torta di mele che stanno per arrivare!” E servì loro la torta.
“Ramon...” fece Guisgard “... parlaci di uno di quei posti magici che hai visitato...”
“Eh, stasera vorrei parlarvi di un posto speciale...” sussurrò lo zingaro “... incantato, dove tutto può accadere... dove ogni desiderio può essere esaudito, sia esso un viaggio avventuroso, un tesoro inestimabile, un amore d'altri tempi...” mostrò ai due ragazzi la mano vuota, per poi chiuderla e soffiarci dentro “... seguitemi in un borgo lontano e fuori dal tempo... vorrei parlarvi della Casa delle Bifore...” aprì il pugno e magicamente mostrò una candela con cui poi illuminò il tavolino dei due giovani “... ma dovrei parlarvi di magia... siete pronti a chiudere gli occhi e sognare?” E sorrise.
E con lui sorrisero anche Guisgard e Talia.
“Sei felice?” Fissandola lui.
“Si, tanto...” annuendo lei “... ma la Pesca di Beneficenza? Il maestro magari pensa di trovarci lì...”
“Non pensarci, Talia...” sussurrò lui “... non pensare più a nulla... stasera ci siamo solo noi... promettimi che sarai sempre felice... felice come lo sei questa sera...”
“Si...” sorridendo lei “... te lo prometto...”
Restarono così, abbracciati, col solo linguaggio dei sussurri ad intaccare quel lieve silenzio fatto di ricordi, paure, inquietudini e sogni solo appena accennati al proprio cuore.
“Mi avevi detto di voler visitare questo palazzo, vero?” Giocando lui con una ciocca dei capelli di lei. “E mi avevi accennato ad una stanza in particolare... vogliamo andarci adesso?”
Altea
17-04-2012, 10.27.36
La dama si rivolse a me piangendo...forse era proprio Lady Arya, mi disse di andarmene dal castello..quasi fosse una supplica.
Ci sarebbe stato un nuovo duello per l' Avvilente Costumanza.."Milady, aspettate" corsi dietro ad ella e in quella corsa il vento porto un lamento. Mi fermai, ancora le parole del vento?
"Milady, gentilmente, spiegatemi cosa consiste l'Avvilente Costumanza e perchè molti cavalieri muoiono per essa".
elisabeth
17-04-2012, 10.56.17
" Cavalieri, Reas, Cavalieri le cui trombe al suono scuotono la terra....."....gli andavo dietro.....Dovevamo parlare con la Regina, la immaginavo.....triste col cuore in tumulto.....non era il tempo del pianto.....era il tempo di agire, quando Goz si paro' davanti a noi.....Reas mi strattonava per andare avanti...ma Goz mi fece una precisa domanda...e ill suo tono non era sottomesso....era autoritario...." No Goz...non ho pensato ai vostri cigni, io non so piu' dove andare o cosa fare.........sono nel caos....I vostri cigni...hanno bisogno di acqua, sono trattenuti.....in una vasca...o in un lago...... o in uno stagno.......Goz..perche' non ci fate strada.....vi aiuteremo a trovare i vostri cigni, Reas ..penso che la vostra Regina.....non abbia bisogno di voi, ma se pensate il contrario....abbandonate me..per correre da lei......."....
Talia
17-04-2012, 11.33.03
Lentamente il mio respiro tornò regolare, i miei occhi si asciugarono ed il mio cuore si placò... era Guisgard, era ciò che aveva sempre fatto: fin da quando eravamo piccoli, infatti, lui era sempre stato in grado di calmarmi, ti tranquillizzarmi, di farmi sentire bene nonostante tutto...
“Mi avevi detto di voler visitare questo palazzo, vero?” Giocando lui con una ciocca dei capelli di lei. “E mi avevi accennato ad una stanza in particolare... vogliamo andarci adesso?”
Sospirai, assaporando ancora per qualche momento quella sensazione di ritrovata tranquillità... e mi sforzai di non pensare che era stato proprio a seguito di una di quelle visioni che tanto lo turbavano che avevo chiesto di visitare il palazzo per trovare la Sala degli Elleni...
Le parole di padre Anselmo in quel giorno lontano continuavano a vorticarmi in mente... non avevo il diritto di ignorare quel dono, mi aveva detto, perché quel dono non mi era stato destinato per il mio esclusivo bene ma per un bene più grande...
Però dall'altro lato c'era Guisgard... ed io non avrei mai anteposto il bene di nessuno al suo!
Esitai per qualche istante... poi decisi che, almeno per il momento, tanto valeva vedere dove avrebbe condotto quella strada...
Così sorrisi...
"Si..." mormorai "Si, andiamoci adesso!"
Parsifal25
17-04-2012, 14.40.46
"Il Fabbro degli Eroi?" non avevo mai sentito parlare di lui......
Il suo nome sicuramente rispecchierà chi ha servito e le sue gesta da artigiano, inoltre chi è riuscito ad ottenere la stima dei nani divenendone il mastro varrà......
Continuaì ad osservare quell'armatura.....venne detto che sarebbe stato il premio di colui che avesse superato la prova, ma a quale prezzo.....
Un brivido mi percorse la schiena e pensaì:
"Temo questa prova......e se ci mettessero l'uno contro l'altro? Se usassero qualche sortilegio?"
Mi appoggiaì al muro e chiusi gli occhi per riflettere.
Guisgard
17-04-2012, 17.22.31
La monaca voleva portare via con sé la dama velata, ma questa si fermò, voltandosi poi verso Altea.
“L'Avvilente Costumanza è solitudine...” mormorò “... è angoscia, è tristezza... è rimpianto, è dolore... l'Avvilente Costumanza è una piaga dell'anima e del cuore... è un nemico invisibile e come un demonio vuol spingere alla disperazione... ti sottrae la fiducia, la speranza... ti ruba ogni desiderio e sogno... come un morbo si diffonde ogni giorno di più col solo intento di spingerti a perdere ogni slancio, ogni proposito e con essi la volontà di essere felici e la gioia di vivere...”
“Dobbiamo andare, milady...” disse la monaca alla dama velata “... è tardi...”
“Ogni guerriero o cavaliere” continuò la dama velata, senza badare alle parole della monaca “per coraggioso e valoroso che sia, spera ed invoca una morte rapida e onorevole... ma a coloro che sono afflitti dall'Avvilente Costumanza anche questo è negato... e ogni giorno muoiono un po' alla volta, maledicendo quella felicità e quella gioia che a loro sembrano negate per sempre...”
Di nuovo si udì il suono della campana.
“Vi supplico, milady...” insistendo la monaca “... è tardi, dobbiamo andare...” prese allora la dama velata e la portò via.
“Milady...” all'improvviso una voce che destò Altea da quell'incontro “... cosa ci fate qui tutta sola?” Domandò Redentos. “Fa freddo e il cielo promette pioggia, meglio rientrare nel castello e prepararsi per la partenza.”
Altea
17-04-2012, 17.36.59
La dama si voltò verso di me, e iniziò a raccontare dell' Avvilente Costumanza...una lenta agonia dei sensi che ti portava a una morte dove vita non vi era mai stata. Ascoltai con attenzione....i cavalieri che l'avrebbero affrontata sarebbero destinati a una lenta morte di infelicità.
La monaca portò via la dama...e nuovamente un rintocco della campana. Un duello..e chi voleva nuovamente affrontare l' Avvilente Costumanza?
Fui destata da una voce maschile....era il maestro Redentos, era la prima volta che avevo occasione di parlare con lui. "Messere...stavo qui..tra i miei pensieri e cercando di sapere di più sulla Avvilente Costumanza..voi sapete dove si trovi Fyellon?"
Guisgard
17-04-2012, 17.47.24
Elisabeth, Reas e Goz erano nell'androne, quando si udirono dei passi.
Giunsero così alcuni cavalieri del Tulipano insieme ad un vecchio.
“E' lei!” Indicò il vecchio fissando Elisabeth.
“Ne sei sicuro, vecchio?” Chiese uno dei cavalieri.
“Si, certo!” Annuendo il vecchio. “L'ho veduta io stesso! L'ho veduta mentre evocava il demonio! Lei ha evocato La Lacrima di Cristo!”
“Ma cosa sta dicendo?” Turbato Reas. “Questo vecchio è pazzo!”
“Seguiteci, milady.” Disse uno dei cavalieri ad Elisabeth.
“Dove volete condurla?” Domandò Reas.
“Sarà processata davanti a lord Guxyo.”
“Non avete il diritto!” Gridò Reas. “La regina deve decidere su queste cose!”
“Dimenticate che noi Cavalieri del Tulipano” giungendo anche Shoyo “abbiamo giurisdizione su Tylesia, visto che siamo in tempo di guerra.” Si rivolse poi ai suoi cavalieri. “Portatela da lord Guxyo.”
“Fermi, vi dico!” Estraendo la spada Reas. “Nessuno la toccherà!”
Shoyo allora fece un cenno ai suoi e cinque di loro aggredirono Reas pestandolo a sangue.
“Portatela via.” Ordinò nuovamente.
Ed Elisabeth fu condotta nel quartier generale del Tulipano.
Daniel
17-04-2012, 17.48.11
Cominciai a correre velocissimo e gli saltai in groppa mentre beveva.. Era stupido ma poteva funzionare..
"Va bene così?" dissi a Giada mentre saltavo..
Guisgard
17-04-2012, 17.55.34
Daniel non finì quasi nemmeno di parlare che si ritrovò in acqua.
Il cavallo, infatti, sentendo il cavaliere su di esso, aveva cominciato a saltare, disarcionando il giovane e facendolo cadere nel ruscello.
I tre fanciulli, giunti a vedere la scena, risero di gusto.
“Cavaliere...” disse il più grande “... nessuno può domarlo.”
“Devi ragionare sul punto debole del cavallo, Daniel...” vibrò Giada.
Guisgard
17-04-2012, 18.24.39
Lilith era accanto alla corazza dai vermigli riflessi, mentre invece Parsifal rifletteva sulle misteriose parole di Insegrid.
“Allora...” fece Fyellon “... parlateci voi di questa prova... di questa Avvilente Costumanza... di cosa si tratta precisamente?”
“E' una maledizione, cavaliere.” Rispose il fabbro.
“Una maledizione?” Ripetè Fyellon. “Perdonatemi, ma io non credo a queste cose...”
“La cosa è indifferente.”
Fyellon lo fissò.
“Gli antichi” continuò Insegrid “ignoravano i metalli e le leghe, continuando così a combattere per secoli con armi fatte di pietra e legno... eppure, i metalli scorrevano nelle vene del sottosuolo ben prima della comparsa di noi uomini... e nessuno conosceva gli elefanti quando Annibale invase l'Italia e sconfisse due volte i romani... come vedete, cavaliere, è del tutto indifferente ciò che noi crediamo o ignoriamo... ciò che esiste conta davvero...”
“E chi avrebbe imposto questa maledizione?” Ciese Fyellon. “E su chi poi?”
“Come tutte le maledizioni” fissandolo Insegrid “anche questa nasce dalle debolezze e dai peccati degli uomini.”
“E in cosa consiste?”
“Sotto questo castello” spiegò il fabbro “vi è una sorta di cantina. Essa è stata costruita da alcuni fuggiaschi ed è ciò che resta di un fortino longobardo. I fuggiaschi fuggivano dai franchi e per seminare i loro inseguitori decisero di rendere quel fortino simile ad un labirinto... chi vi entra non è più capace di uscirne...”
“E cosa c'è in quel labirinto?” Domandò Fyellon.
“La morte, cavaliere.” Rispose Insegrid.
Parsifal25
17-04-2012, 18.46.42
Ascoltaì attentamente quella storia....., purtroppo la storia per muoversi nuovamente ha sempre bisogno di un evento inaspettato. Mi venivano alla mente le lezioni di storia impartitemi dal mio Maestro e Padre.....
"Parsifal, la storia è la madre dell'uomo che sei oggi..... da ogni sua novità è stato posto il tassello della tua vita..... sii sempre fedele a questa tua "madre" e cerca di trarre dai suoi errori ciò che nuovamente può ripresentarsi e se puoi correggili...... come sai..... la storia si ripete..... sempre....."
Lasciaì la mia posizione e dissi: " Per liberare l'anima del cavaliere maledetto con questa armatura..... bisognerà agire, forse..... anche il destino riservato alla gogna in cortile cesserà se l'Avvilente Costumanza sarà spezzata....."
cavaliere25
17-04-2012, 22.21.02
bella idea dissi guardando il falco speriamo che funzioni questo abbigliamento da frati per nasconderci dalle guardie
Lilith
18-04-2012, 00.01.52
Più sentivo parlare di questa "Avvilente Costumanza", più ero convinta ad affrontare la prova... non temevo gli incantesimi, la collana che avevo donato a Parsifal aveva un grande potere e poteva proteggerci da molteplici incantesimi. Io conoscevo a memoria almeno un centinaio di formule e, anche se la mia pronuncia non era perfetta, sapevo che avrei potuto utilizzarle.
Quando udii nuovamente quella voce, capii che quell'armatura aveva davvero un grande valore. Guardai Parsifal ed il riflesso rosso della corazza nei suoi occhi; capii che sarebbe dovuta appartenere a lui.
"Allora... dove si trova questo labirinto?" chiesi io ad Insegrid.
Parsifal25
18-04-2012, 01.10.30
Più volte Lilith ed io incrociavamo gli sguardi, entrambe volevamo compiere il nostro dovere....."superare l'Avvilente Costumanza"..... e salvare Lady Arya....
Anche se da poco ci siamo incontrati, nutrivo una forte fiducia nella damigella dall'animo puro. Avevo la sua collana legata al polso a mo di bracciale e ciò dimostrava il suo valore......
Avevamo appresso molto da codesta tradizione, forse....potevamo cimentarci nella prova.
"Lilith..... quando sei pronta.....partiamo. Verrò con te....." le dissi sorridendo.
Guisgard
18-04-2012, 01.13.51
Insegrid fissò Parsifal e Lilith.
“Il labirinto” disse “si trova nei sotterranei del castello. E' formato da innumerevoli vestiboli, antri e passaggi segreti che collegano gli innumerabili corridoi che ne attraversano ogni sua parte. E nel cuore del labirinto si trova la prova da superare. La gogna che avete visto ospita ciò che resta di tutti coloro che hanno tentato di superarla.”
Parsifal25
18-04-2012, 01.26.24
Udite tali parole..... il mio destino andava compiendosi, forse la prova più grande della mia vita andava presentandosi innanzi a me.... ripercorsi brevemente tutte le vicende che mi avevano condotto sin qui e ne trassi la forza necessaria per compiere l'impresa.
Mi inginocchiaì dinanzi l'armatura e sfoderando la spada dal mio fodero sussuraì tali parole:
"Dio Onnipotente, accompagnami con la tua forza e rischiara le mie paure con la fede che ci doni. Fà che il mio sacrificio serva a donar riposo alle vittime di questo terribile supplizio e che possa con il tuo ausilio donargli finalmente la pace....amen"
Mi volsi verso il cavaliere Feyllon e gli chiesi:
"Noi siamo pronti..... è stato bello incontrarla porti i miei saluti a Lady Altea ed al mio caro Maestro.....che la sua missione possa compiersi."
"Come arriviamo ai sotteranei?"
Guisgard
18-04-2012, 01.56.42
“Siete sicuri di voler affrontare quella prova?” Chiese Insegrid a Parsifal e a Lilith.
Ma la determinazione nei loro sguardi aveva già risposto alla domanda del fabbro.
“E sia...” mormorò questi “... è giusto che siate voi a scegliere... recatevi da sir Orco il Rosso... sarà lui a condurvi alle porte del labirinto... e che il Cielo vi protegga...”
Ma proprio in quel momento, Lilith udì una voce.
Una voce che si mostrava solo a lei e che recitava così:
“Il cavaliere Parsifal è destinato a perire.
Anche egli, nella prova, finirà per morire.
Questo è scritto che nel labirinto gli accadrà,
se qualcuno il suo aiuto al cavaliere non porterà.
Solo tu, Lilith, aiutarlo davvero nell'impresa potrai.
E per farlo, un rimedio per uscire dal labirinto cercherai.”
Guisgard
18-04-2012, 02.04.53
Redentos guardò Altea e scosse il capo.
“No, sono appena uscito dalla mia stanza” disse il cavaliere “e non ho visto nessuno. L'ultima volta vostro cugino voleva recarsi da quell'uomo, Insegrid, che era al fianco di sir Orco il Rosso.”
Ma proprio in quel momento arrivò Fyellon.
“Milady...” vedendo Altea.
“Avete scoperto qualcosa?” Domandò Redentos.
“Credo che il vostro apprendista” rispose Fyellon “abbia appena deciso di affrontare la prova...”
“Ma non può!” Esclamò Redentos. “E' troppo pericoloso!”
“Si, è condannato...” all'improvviso una voce “... è condannato...” fissandoli Arya.
“Credo sia giunto il momento di raccontarci tutto.” Disse Redentos alla donna. “Cosa nasconde questo castello, milady?”
“Seguitemi e vi svelerò tutto...” fece Arya.
Guisgard
18-04-2012, 02.48.46
Tieste e Polidor annuirono a quelle parole di Cavaliere25 e cominciarono ad indossare i falsi sai.
“Ecco...” fece Alberico il falco “... sembrate quasi dei veri monaci.”
“E se qualcuno ci ferma per strada?” Domandò Tieste al rapace. “Cosa dobbiamo dire? Io non so come si comporta un monaco.”
“Non è complicato...” spiegò il falco “... vi è un'espressione che equivale ad un lasciapassare... come una formula magica capace di aprire ogni porta... basta dire, in ogni situazione, queste due semplici parole... Pax Vobiscum... ed il gioco è fatto.”
Guisgard
18-04-2012, 02.58.03
Guisgard accennò un sorriso e restò a fissare Talia.
“Certo, dobbiamo mettere in conto che questo palazzo è davvero grande” giocando con ciocche di capelli che scendevano sul viso di lei e accarezzandole il naso con la punta di un dito per farle il solletico “e cercare quella sala potrebbe essere un'impresa non da poco... e sia!” Esclamò. “Partiamo per questa caccia al tesoro!”
Si alzò e prendendole la mano condusse Talia fuori dalla loro camera.
Attraversarono un lungo corridoio e una figura venne loro incontro.
“Andate in giardino, miei signori?” Domandò il vecchio servitore.
“No...” fece Guisgard “... vogliamo gustare la bella atmosfera di questo palazzo... fuori l'aria si è fatta fredda...”
“Si, avete ragione.” Sorridendo il vecchio. “Gradite qualcosa di caldo? Una tisana, dei biscotti? Volete che vi serva il tutto nella biblioteca?”
“No, non ci occorre nulla, grazie...”
“Eh, ho capito, milord...”
Guisgard lo fissò incuriosito.
“Già...” continuò il vecchio “... non ci eravate ancora stati... e devo dire che mi aveva sorpreso la cosa...”
“Cosa intendete?”
“La vostra stanza preferita...” annuendo il guardiano “... la Sala degli Elleni. Ho ragione, vero?”
“Si...” annuendo Guisgard.
“Per questo ho lasciato fiori di vaniglia in un vassoio...” disse il vecchio “... così troverete una gradevole fragranza ad accogliervi... ora, col vostro permesso, mi ritiro...” e si allontanò.
Nel corridoio vi era infatti un forte profumo di vaniglia.
“Lo senti, Talia?” Fece lui. “Lo senti il profumo di vaniglia? Proviene dalle ultime stanze del corridoio...”
Allora i due si diressero verso quelle stanze, fino a fermarsi davanti ad una porta dalla quale proveniva quel profumo.
Guisgard strinse ancora di più la mano di Talia.
"Siamo arrivati..." le sussurrò ad un orecchio, per poi aprire la porta di quella sala.
Altea
18-04-2012, 13.22.29
Il maestro Redentos scosse il capo, ma subito apparve Fyellon, sospirai...pensavo fosse in pericolo.
Fyellon ci spiegò che Parsifal aveva deciso di combattere l' Avvilente Costumanza e mi augurai che se ciò stesse accadendo il Signore lo proteggesse da quella specie di maledizione.
All'improvviso si udì una voce di donna, era lady Arya...spaventata, mi avvicinai a lei cercando di rassicurarla. Ella, alle richieste di Redentos, ci disse di recarci insieme a lei e ci avrebbe svelato qualcosa.
"Fyellon.." dissi mentre seguivamo la milady "prima sulla tomba vuota vidi due suore e una dama celata dal velo, mi parlarono dell'Avvilente Costumanza...porta a una disperazione interiore totale, a una agonia della tristezza, e se un cavaliere osa combatterla e non riesce a batterla non morirà subito ma lentamente e agonizzante..vi prego non siate come sempre scettico su queste cose, e temo per sir Parsifal".
Parsifal25
18-04-2012, 14.44.59
Se avessi avuto successo nella prova, non potevo saperlo..... c'è da dire che ero consapevole del fatto che se per secoli questa maledizione incombeva su questo castello difficilmente sareì stato io a scioglierla.
Oramai, la scelta era fatta non si poteva tornare indietro. L'unica cosa che mi confortava era la mia forza d'animo e la ferrea volontà di redimere le vittime di tal supplizio......
La morte è compagna dell'essere umano..... cammina sempre accanto a noi.....
Uscì dalla fucina in compagnia di Lilith e ci dirigemmo verso le stanze di sir Orco.....
Talia
18-04-2012, 16.51.51
Usciti dalla stanza, ci avviammo per il corridoio... vi era un gradevole profumo di vaniglia nell'aria, un profumo leggero e delicato...
Le parole del vecchio guardiano, che ci fermò subito dopo mi sorpresero un po'... la Sala degli Elleni aveva detto... il profumo di vaniglia veniva proprio da lì, dunque? Poteva essere davvero così facile?
La mano di Guisgard mi condusse ancora avanti. I nostri passi risuonavano nel corridoio, riempiendolo... poi, all'improvviso, si fermò ed io con lui...
Guisgard strinse ancora di più la mano di Talia.
"Siamo arrivati..." le sussurrò ad un orecchio, per poi aprire la porta di quella sala.
Trattenni il respiro mentre la porta si apriva di fronte a noi...
Il profumo di vaniglia era ancora più intenso, adesso... era quasi inebriante.
Lentamente, feci qualche passo avanti ed entrai nella Sala.
elisabeth
18-04-2012, 17.03.00
Passi pesanti e aria rarefatta arrivo' alla mia persona, avevo ancora la mano nella mano di Reas, dei cavalieri apparvero al nostro cospetto, ed un vecchio dal viso arso dal sole i cui tratti erano quelli di una prsona qualunque.......ascoltai l'accusa nei miei confronti.....come si ascolta un antico urlo, Reas aveva assunto la mia difesa, non c'era giustizia, i Cavalieri della Lacrima di Cristo erano apparsi alla mia visione......questo era il secondo bussare........vidi picchiare Reas e un dolore sordo strappo' il mio cuore dal petto, la mia condanna non mi spaventava ma lui non doveva essere toccato......Shoyo era soddisfatta o forse ancora non del tutto , la mia condatta l'avrebbe almeno distratta dagli ultimi avvenimenti........." Goz....abbiate cura di Reas....alleviate il mio dolore..se so che e' nelle voste mani....andro' piu' serena...Shoyo, non affaticatevi tanto, la parola di un vecchio a quanto pare per voi e' legge.....e adesso potro' provare sulla mia pelle quanto sia giusto il vostro Guxio.....la giustizia dei Cavalieri del tulipano...."...fui accompagnata nei sotterranei del palazzo, erano poco illuminati e mal odoranti..........passammo per starni corridoi, c'erano dei dipinti alle pareti.....animali e uomini, sembrava un posto dove si svolgevano riti...strano la Regina aveva bandito tutto questo...ci ritrovammo davanti ad una pòorta in legno...Shoyo....batte' tre colpi
Guisgard
18-04-2012, 17.26.36
Guisgard e Talia entrarono così in quella stanza.
Una forte luce accolse i due, filtrata dalle sfumature liberate dalle preziose tende alle finestre.
L'aria calma e sognante di quel primo meriggio, intrisa dai bagliori provenienti dai colli tutt'intorno, lambiva i pannelli, i parati e le stoffe che coprivano varie parti del mobilio.
Il profumo di vaniglia allora si mischiava e confondeva col sandalo malese dei foderi delle scimitarre turche, con l'ebano che rivestiva le else delle spade damaschiate mozarabiche e col cuoio vivo che avvolgeva i pugnali aragonesi e le faretre accanto agli archi inglesi.
Il balenio dei cristalli di Venezia si rifletteva sullo splendore delle porcellane cinesi, sui bagliori degli scrigni in madreperla del Catai e sulla magnificenza dei tessuti di Persia.
Il vento fuori agitava le cime degli alberi e delle piante nel giardino, generando una girandola di colori e riflessi in tutta la sala, in un riverbero fatato e sognante in cui ogni cosa sembrava sul punto di animarsi.
E i muri di quella stanza, tappezzati di ritratti e dipinti, parevano danzare da un paesaggio all'altro, fatto di immagini, figure e profondità sconosciute a chi non fosse un marinaio, un mercante, un avventuriero o anche solo un innamorato.
E così si mostravano lande desolate e attraversate solo dal vento, crepuscoli dimenticati che sorgevano alla fine del mondo, alti canneti in cui danzavano e lottavano esotici guerrieri dalla pelle gialla e dalle caratteristiche acconciature, miraggi d'Oriente abbandonati in albori di sognante melodia, paesaggi pastorali e romantici di idilliaca magnificenza.
E poi ancora cavalieri saraceni e odalische siriane, brume dalla primordiale ed inquietante verginità, icone bizantine di Cristo, della Vergine e degli Angeli.
“Sembra la stanza delle meraviglie...” mormorò Guisgard.
Si guardò per qualche altro istante in giro, per poi voltarsi verso Talia.
“Voglio mostrarti questa sala, Talia...” sussurrò, abbracciandola e prendendo le sue mani “... le tue mani e la mia voce ti mostreranno queste meraviglie...”
E così, sfiorando ogni oggetto, accarezzando ogni monile, Talia, pian piano, cominciò a conoscere il mondo racchiuso in quella stanza e dopo un'ora le apparve familiare e protettivo.
“Dove è conservato?” Domandò la dama di compagnia.
“In quello scrigno d'ebano, intarsiato di madreperla, rifinito con schegge di giada purissima e chiuso con un prisma d'oro.” Rispose Chymela.
“In quello scrigno allora vi è...”
“Si...” annuì la Granduchessa “... vi è la mappa del suo grande tesoro...”
Guisgard
18-04-2012, 17.31.50
Fyellon fissò Altea senza dire nulla.
Aveva lo sguardo buio e tradiva inquietudine.
“Vedremo cosa accadrà...” mormorò.
“La dama velata” disse lady Arya “ero io... mio marito non mi permette di visitare la tomba ed allora io mi travesto per farlo.”
“La tomba però è vuota.” Fece Fyellon.
“Una tomba non raccoglie soltanto il corpo” fissandolo Arya “ma anche lo spirito.”
“Questa è blasfemia.” Disse Redentos. “Non siete Cristiana, milady?”
“Si...” annuì Arya “... ma tutto di me è intrappolato in questo castello... anche il mio spirito...”
“Parlateci allora di questa Avvilente Costumanza.” Guardandola Fyellon.
Giunsero allora davanti ad una porta.
Entrarono e si ritrovarono in una stanza.
Arya fece loro segno di sedersi e cominciò a raccontare:
“Quando Orco chiese la mia mano era un uomo diverso... era premuroso e sensibile... viveva per me e raramente ho conosciuto uomo più innamorato... poi... poi un giorno cominciò a mutare... divenne pigro ed egoista... avido ed indifferente... oh, che sventura quando un uomo muta se stesso... da tutto per conquistare la propria dama, poi, riuscitoci, da tutto per scontato, anche i piccoli gesti...”
“Questo cosa c'entra con l'Avvilente Costumanza?” Domandò Fyellon.
“Questa è l'Avvilente Costumanza, cavaliere...”
“E quei cavalieri morti?” Chiese Redentos.
“Nulla uccide più dell'infelicità...” fissandolo Arya.
Altea
18-04-2012, 17.47.51
Ci accomodammo nella sala del castello, come immaginavo quella donna velata era proprio Lady Arya..ascoltai con attenzione le sue parole, non potevo comprendere, l' Amore certo doveva dare felicità non una insofferenza di vita.
"Lady Arya....ciò che avete raccontato mi sconforta, voi vivete in una prigione che non si può nemmeno dire dorata. Perchè non ve ne andate da questa dimora...prendete tutto e andatevene." guardai Fyellon, era stupito.. "Scusatemi, ma voi mi avete detto davanti a quella tomba che chiunque cavaliere tenti di sconfiggere questa Avvilente Costumanza sia condannato a una orribile fine...il motivo? Sir Parsifal, da quello che dice Fyellon, è intenzionato a sconfiggerla, se avete qualcosa da dire per aiutarlo vi prego di farlo".
Guisgard
18-04-2012, 17.56.28
Elisabeth fu condotta in quella stanza e trovò ad attenderla Guxyo con alcuni dei suoi.
L'uomo leggeva alcuni documenti.
“L'accusa è grave, milady...” mormorò “... già, molto grave... ma fortunatamente per voi sarò io a decidere e non gli inquisitori ecclesiastici...” fissò la maga “... milady, sinceramente mi è indifferente il vostro rapporto con le pratiche magiche... come non mi interessa se evocate il demonio o gli spettri... se i chierici asseriscono di parlare con i Santi, non vedo perchè qualcun altro non debba parlare col diavolo...” un ghigno apparve sul suo volto “... facciamo un patto... ci aiuteremo a vicenda... io farò cadere queste accuse e voi convincerete Goz a lavorare per me... tutti dicono che è pazzo, ma in realtà io credo sia un genio... ed egli lavorerà alla mia corazza... una corazza che sarà meravigliosa... ho visto che voi godete della sua fiducia... accettate?”
Talia
18-04-2012, 18.09.56
Le mie mani, guidate da quelle di Guisgard, sfiorarono ogni singolo oggetto in quel luogo... le porcellane più fini, i cristalli più delicati, le stoffe più ricche... tutto conobbi e di tutto mi fu rivelato dalla sua voce melodica.
Ed al termine di quel giro incantato il mio cuore batteva tanto forte che avrebbe potuto saltarmi fuori dal petto...
“Oh, Guisgard...” sussurrai, con la voce appena incrinata “Oh, Guisgard... ma è meraviglioso! E’ stupendo!”
Tremavo... tremavo per l’emozione... era davvero la stanza delle meraviglie!
Poi, inaspettatamente, quella visione attraversò come un lampo la mia mente...
uno scrigno... uno scrigno d’ebano... madreperla, schegge di giada e oro...
Trattenni il respiro e lentamente tornai indietro... ripercorrendo i miei passi, sfiorando di nuovo ad uno ad uno quegli oggetti... in cerca di quello che cercavo... uno scrigno tempestato di giada e madreperla... avevo toccato qualcosa di simile poco prima, ne ero certa...
elisabeth
18-04-2012, 18.15.10
Pochi intimi...per il mio strano processo, Guxio fu breve e a quanto pare sapeva cosa voleva, quelle accuse.....potevano anche essere opera sua perche' no..infondo per raggiungere uno scopo ognuno poteva mettere su ogni congegno, in quel momento pero' mi venne in mente Reas, e il suo attaccamento alla Regina e il suo rifiuto ai cavalieri del Tulipano, a tal punto di aver potuto leggere odio nei suoi occhi, Goz non era pazzo, non aveva perso il senno e questo lo sapevo......" Parlate di Chiesa e di inquisizione.....brutta cosa, a voi non interessa unicamente perche' vi servo.....e quando la vostra Corazza sara' completata......le vostre accuse risorgeranno come il sole ad ogni albeggiare e la mia vita sarebbe sempre un ostaggio nelle vostre mani.........Vi ringrazio Guxio.......ma non chiedero' mai nulla a Goz per voi.....potete procedere per quanto mi riguarda......"......Volevano la strega ?.......e io li avrei resi felici....ma la strega ha poteri infiniti a cui l'uomo non ha accesso......e la cosa fece ridere il mio animo
Lilith
18-04-2012, 18.23.52
Dopo aver sentito quelle parole le mie gambe crollarono. L'esito della prova dipendeva da me, avevo la vita di Parsifal sulle mie spalle. Mi resi conto che non sarebbero bastati neanche tutti gli incantesimi che conoscevo uniti al potere dalla collana donata al cavaliere per superare questa prova. Il "rimedio per uscire dal labirinto" doveva essere di certo qualcosa che in quel momento non era presente nei miei pensieri, ma che probabilmente conoscevo. Mi chiesi più volte se sarei riuscita a portare a termine la missione, ma in quel momento le visioni non avevano intenzione di presentarsi ed io ero tormentata da infinite domande che non avrebbero avuto risposta finchè io e Parsifal non saremmo entrati in quel labirinto.
Mi diressi a passi incerti e scoordinati assieme a Parsifal verso la stanza di Orco.
Guisgard
18-04-2012, 18.28.02
Guxyo fissò Elisabeth ed abbozzò un lieve sorriso.
“Siete una donna pratica” disse “e ciò mi piace. Anche io sono un uomo pratico e le persone così riescono sempre a trovare un accordo. Anche perchè ho dimenticato di dirvi che il nostro Goz è accusato di frenesia... frenesia diabolica... ovviamente sia io che voi sappiamo che i chierici esagerano sempre... ma chi può salvare il povero Goz? Tra sette giorni, temo, verrà arso vivo... questi sciocchi pensano di salvare così la loro città... allora, cosa decidete? Rifiutate il nostro patto? Preferite che anche il buon Goz muoia insieme a voi? Oppure decidete di salvarvi entrambi?”
elisabeth
18-04-2012, 18.37.46
Quel giorno se mai fosse arrivato..............l'acqua sarebbe venuta giu' dal cielo, come il pianto di nuvole sospese......il fuoco non avrebbe retto all'acqua...non quella volta.........."....Non sono stata chiara, non vendo la mia di anima figuratevi se vendo quella di Goz........fate il vostro dovere Guxio.........o sarete incriminato anche voi per non aver messo una strega ed un folle sul rogo.........date in pasto a Tylesia.......i cattivi, cosi' almeno avrete tempo per agire sul vero esercito......l'esercito alla cui testa c'e' Lucifero in persona...........avete paura Guxio ?.."...........perdonatemi Goz......
Guisgard
18-04-2012, 19.00.53
In quel giardino ombreggiato da folte piante, un giovane giocava, quasi senza badarci, con alcune foglie arrotolate, facendole vibrare soffiandoci dentro.
Ad un tratto qualcosa lo destò.
Era il calpestio di uno stivaletto sui ciottoli del vialetto che attraversava il giardino.
Il giovane sospirò e sussultò perchè aveva atteso a lungo quel calpestio a lui tanto familiare.
Un attimo dopo, infatti, una figura snella ed aggraziata uscì dalla vegetazione.
Fissò prima distrattamente alcuni roseti e cespugli fioriti, poi i primi frutti maturati sui rami.
Fece qualche passo in avanti, accarezzando le larghe foglie di ficus e sfiorando con una mano il getto artificioso di una delle fontane.
“Salute, milady...” sussurrò una voce tra le piante.
“Salute a voi, milord...” rispondendo con un sorriso Chymela.
“Eh...” sospirò lui “... vi ho attesa tutta la mattinata...”
“Mi duole ciò...” chinando il capo lei “... vi sarete di certo annoiato...”
“Affatto, benché ogni istante di attesa per voi mi appare come eterno e insopportabile...”
“Cosa facevate?”
“Ciò che faccio sempre...” rispose lui “... vi penso e nel frattempo vi immagino... per questo, perdonatemi, resto sempre a fissare il vostro volto mentre mi parlate...”
“Perchè lo fissate?”
“Per rammentarlo bene.”
“Vi è così difficile ricordarlo?”
“No...” sorridendo lui “... tutt'altro... ma ogni volta lo fisso per scorgere qualche particolare nuovo, un'espressione nel volto, un bagliore nello sguardo o una sfumatura nel sorriso...ed ogni volta che vi rivedo mi appare qualcosa di nuovo, di magico, sfuggitomi invece nell'ultimo incontro, come se in voi sbocciasse ogni volta qualcosa di diverso, qualcosa tenuto celato ad occhi troppo vaghi, sfuggenti e mutevoli...”
“Parlate così per la simpatia che naturalmente mi portate...” arrossendo vagamente lei.
“Lo credete davvero?” Fissandola lui. “O forse tutto ciò non è la sublime rappresentazione di quanto cantato da Cavalcanti, da Guinizzelli o da Dante Alighieri? Quando si ama una creatura ultraterrena e solo pian piano ella appare col suo vero volto, magnifico ed incommensurabile, a chi è baciato dai privilegi di Amore?”
“Volete confondermi...” sospirò lei “... anzi, temo vi piaccia riuscirci...”
“Dunque ogni amante” replicò lui “vede così la propria amata?”
“Credo di si...”
“Voi non sarete mai come le altre...” sorridendo Andros “... in voi sono sbocciate le più alte virtù che poeti, pittori e scultori cercano in mille e più donne per le loro opere... Fidia scolpì Atena Partenos strappando ad innumerevoli modelle forme e grazie che solo la sua maestria rese perfette... Callimaco dovette attraversare in lungo e in largo il millenario Egitto per trovare lo spunto e narrare di Berenice... gli architetti di Adriano, poi, fecero giungere a Roma schiave da ogni angolo del Mediterraneo per abbellire con rilievi e statue la monumentale Villa del loro imperatore...”
“Oh, Andros...” voltandosi verso il palazzo lei “... tacete, vi prego...”
“Si, in voi si sono riunite tutte le virtù che possono ispirare un cuore...” con un sussulto lui “... voi possedete il profumo che rende unico il fiore, il sapore racchiuso nel frutto, il bagliore sprigionato dalla pietra preziosa e lo splendore che ricopre la perla...”
Lei sorrise.
“Temo siate troppo fantasioso e poetico...” sussurrò “... finirete presto per stancarvi di tutto ciò... un uomo come voi non può nutrirsi di così poco, di questi fugaci e brevi incontri in questo giardino... credo che il vostro amore per me terminerà presto...”
“Lo credete davvero?” Quasi trasalendo lui. “Siete sincera? Giudicate, dunque, il mio sentimento dal tempo trascorso insieme e non scandendolo invece col battito del vostro cuore? Pensate davvero che debba nutrirsi ciò che provo per voi? Che debba trarre linfa da qualcosa di materiale ed effimero come il trascorre delle ore, come il passaggio del Sole nella volta celeste o attraverso le fasi della Luna? Le grandi civiltà del passato, forse, sono sorte col cammino delle stelle e per questo sono cadute nell'oblio del tempo... ma il mio amore... oh, Chymela... il mio amore non è di questo mondo e come tutte le cose divine non conosce né inizio, né fine ed esiste da sempre e per sempre, al di là del tempo, dello scorrere delle cose e della vita stessa...”
Lei lo fissò sorridendo.
“Oggi voglio raccontarvi qualcosa...”
“Temo non ci sia più tempo...” rammaricata lei.
“Di già?”
“Si...”
“Ahimé...”
“Cosa volevate raccontarmi?”
“Di un Fiore...” mostrandole di nuovo il suo diario “... un Fiore che ho visto anche stanotte, in sogno...”
In quel momento qualcuno chiamò la ragazza.
“Arrivo!” Voltandosi lei. “Arrivo, cara balia!”
Era il segnale.
“Datemi la mano...”
“E' tardi, devo andare...”
“Per un momento...”
Lei posò allora la sua mano tra le foglie e lui la baciò con passione, per poi farle stringere il libretto fra le dita.
“Ma è vostro...”
“Sogno chiama sogno...” con voce calda e bassa lui “... qui ho annotato i miei sogni... e voi siete il più bello che io abbia mai fatto... custodite voi questo diario...”
Un attimo dopo Chymela andò via, lasciando al nobile Arciduca il sapore e il profumo di quell'estasi d'amore.
Talia cominciò a ritoccare quegli oggetti, ripercorrendo all'indietro gli stessi passi fatti fino a quel momento.
“Cosa cerchi?” Domandò Guisgard. “Qualcosa ti ha colpito in modo speciale?”
Talia in quell'istante però sfiorò uno scrigno e con una mano toccò il prisma d'oro che lo teneva chiuso.
Guisgard
18-04-2012, 20.05.39
Lilith e Parsifal giunsero così al cospetto di Orco il Rosso.
Nel vederli, l'uomo comprese subito le loro intenzioni.
“Verrete condotti alle porte del labirinto.” Spiegò. “Vi entrerete e cercherete la prova da superare. Solo una volta superata la prova, potrete uscire dal labirinto. Ovvio che dovrete trovare voi la strada per uscire. Altre domande?”
Talia
18-04-2012, 20.10.11
Quella visione mi attraversò la mente e l’anima... la forza del battito del cuore di Chymela si confuse con il mio e così, anche se fu solo per un breve attimo, un piccolo sospiro mi sfuggì dalle labbra, accompagnato da un vago, dolce sorriso.
Un attimo... per un attimo, che pure mi parve infinito, rimasi a contemplare Andros ed il cuore di Chymela... a gioire con lei... un attimo...
Poi le mie dita sfiorarono quel prisma d’oro ed io sussultai.
“Questo...” mormorai, in risposta a Guisgard che mi aveva chiesto cosa stessi cercando “Cercavo questo!”
Sfiorai con delicatezza il prisma, poi le mie dita scesero a seguire i contorno del piccolo scrigno, ne indagarono ogni angolo ed ogni ricco dettaglio, le piccole schegge di giada che ne incrostavano la superficie e quei ricchi decori di liscia madreperla...
Infine, quasi decidendomi solo a fatica, lasciai scivolare le mani e le appoggiai piano sul mobile che lo ospitava...
“Vuoi provare ad aprirlo, Guisgard?” sussurrai quindi, quasi con reverenza “Vuoi provare ad aprirlo e vedere che cosa contiene?”
Guisgard
18-04-2012, 20.29.32
Guxyo annuì e fece cenno ad uno dei suoi.
Un attimo dopo Goz fu condotto davanti al capo dei Tulipani.
Lo legarono e gli strapparono via le vesti.
Guxyo annuì e cominciarono a flagellare Goz.
Colpi sempre più profondi lacerarono la sua schiena, senza però che lui emettesse un solo gemito.
“Ditemi voi quando può bastare, milady...” fece Guxyo fissando Elisabeth “... io posso decidere sulla vita di tutti qui...”
Goz si voltò e fissò la maga senza dire nulla.
Lilith
18-04-2012, 20.29.58
"Cosa significa: 'cercherete la prova da superare' ? Non è il labirinto stesso la prova?" chiesi io ad Orco con tono dubbioso e spaventato.
elisabeth
18-04-2012, 20.45.42
Goz fu fatto entrare.......era sereno eppure ero sicura che lui sapesse cosa l'attendesse.......ogni colpo di frusta lo assorbivo in silenzio nessun gemito dalle labbra di Goz e nessun gemito dalle miei labbra.........Guxio....diventava violento e aveva la certezza di essere un Dio ..padrone della vita di tutti......i suoi occhi fissarono i miei......ma la mia mente.....blocco' le mani dell'uomo che stava flagellando Goz......." Non pensate per nessun motivo al mondo di sfidarmi Guxio........il nostro corpo e' un vulnerabile involucro.....ma l'anima e' stata forgiata come la piu' forte delle spade.........fate allontanare il vostro soldato...prima che sia io a decidere chi muore o chi vive....."...........le mie lacrime silenziose ed impercettibili andarono a posarsi sulle ferite di Goz.....non svanirono ma furono placate e lenite perche' nulla potesse farlo ancora soffrire
Guisgard
18-04-2012, 20.59.33
Guisgard prese quello scrigno senza dire nulla e cominciò a fissarlo.
Guardò poi Talia.
La ragazza erta visibilmente eccitata per aver trovato quell'oggetto.
Il suo sguardo sembrava chissà dove, forse proprio nei paesaggi raffigurati nei vari dipinti.
Non poteva vedere, vero, ma Guisgard sapeva che lei spesso aveva avuto sogni e visioni e sebbene per lui fossero quasi sempre oscure, non poteva ignorare questa cosa fino in fondo.
Lui in verità odiava tutto ciò, perchè gli rammentavano la particolarità di Talia.
Il suo essere speciale.
E per questo era stata destinata a quel voto.
Sospirò e cominciò a far girare il prisma d'oro di quello scrigno.
Un attimo dopo aprì lo aprì.
Il Giardino era inondato e attraversato da mille e più colori, racchiusi nei bagliori di una rugiada mattutina, che appena attraversata dai raggi del Sole finì per frantumarsi in una pioggia perlata dagli infiniti riflessi.
Ad un tratto rose e margherite, gerani e eriche, gigli ed orchidee cominciarono a destarsi, lasciando lo spazio ad un ossequiente fiore di sbocciare e fiorire in un manto di petali variegati che mutarono poi in un frutto dalle fattezze ultraterrene e dai profumi e dai sapori sconosciuti.
“C'è un libricino qui dentro, Talia...” mormorò Guisgard “... ed anche qualcos'altro... un ciondolo con una pietra rosso scura...”
Guisgard
18-04-2012, 21.05.59
Arya fissò Altea.
“Quando avviene qualcosa di brutto...” mormorò “... quando si commette una colpa... quando le nostre debolezze ci condannano... allora accade qualcosa, come pena per questa colpa... un terribile giogo, una maledizione ci è stata imposta per questo... qualcosa di malefico si annida in quel labirinto... qualcosa di mostruoso... e nessuno è mai tornato indietro per raccontarlo...”
Talia
18-04-2012, 21.15.17
Avvertivo la perplessità di Guisgad, quel suo essere ostile a tutto ciò che riguardava le mie visioni, le mie sensazioni, quel mondo misterioso che ci circondava...
E per un attimo fui sul punto di bloccarlo... ma non ci riuscii, non potevo... non adesso che ci eravamo così vicini...
Lo sentii trafficare per qualche istante, poi un meccanismo scattò e lui sollevò delicatamente il coperchio dello scrigno...
E fu proprio per un attimo che lo vidi... un giardino incantato, mille e più splendidi fiori... e poi quel fiore speciale che sbocciava tra loro...
Fu un attimo... e seppi di aver visto il sogno di Andros.
“C'è un libricino qui dentro, Talia...” mormorò Guisgard “... ed anche qualcos'altro... un ciondolo con una pietra rosso chiaro...”
La voce di Guisgard mi riscosse... lentamente appoggiai una mano al suo braccio e mi feci appena più vicino... una strana emozione mi aveva colta... una sorta di inspiegabile, vivida eccitazione...
"Prendi il libro..." sussurrai "E' un libriccino dalla copertina rossa? Prendilo... aprilo... leggimelo, ti prego!"
Un attimo di silenzio...
"Un ciondolo?" soggiunsi poi, tendendo la mano "Che genere di ciondolo? Lasciamelo esaminare un momento..."
Altea
18-04-2012, 21.44.15
Rimasi in silenzio...riflettendo. Da quando ero partita tutti dovevano pagare per qualcosa anche superflua.."Debolezze milady? e voi vi sentite debole??"
Mi rivolsi a Fyellon e a Redentos..."Non pensate anche voi, da queste parole che forse solo chi è sicuro nell'animo, e puro nell'animo potrà riuscire ad affrontare questa...maledizione?"
"Lady Arya...portateci in questo labirinto vi prego"
cavaliere25
18-04-2012, 22.25.52
va bene dissi ora che siamo camuffati da monaci possiamo anche uscire dal nascondiglio voi che ne pensate chiesi guardando i miei amici
Guisgard
19-04-2012, 01.53.24
Orco guardò con tono severo Parsifal e Lilith.
“Il labirinto” disse “è il luogo in cui è nascosta la prova da superare. Una volta entrati, dovrete poi cercare la prova, affrontarla e vincerla. Dopo ciò, cercherete la via per uscire dal labirinto. Quando sarete all'interno, la prova comincerà a fiutare la vostra presenza e verrà a cercarvi. Trovandola per primi avrete un vantaggio, altrimenti sarete completamente alla sua mercé. Rammentate la gogna con quei guanti di ferro? E' tutto ciò che resta di coloro che hanno fallito.”
Intanto, in un altra parte del castello, Redentos, Altea e Fyellon erano con Arya, la quale aveva narrato loro dell'Avvilente Costumanza.
“Che intenzioni avete?” Domandò Fyellon ad Altea. “Cosa vi siete messa in testa? Affrontare una prova di cui ignoriamo tutto?”
“Cosa si cela esattamente in quel labirinto, milady?” Domandò Redentos ad Arya.
“Nessuno lo sa, cavaliere.” Rispose questa. “Sappiamo solo che qualcosa si annida in quel labirinto... qualcosa chiamata Avvilente Costumanza.”
“I guanti che pendevano sulla gogna del cortile” fece Fyellon “presentavano macchie di sangue e brandelli di carne... è ovvio che qualcosa di ostile si trova in quel labirinto... qualcosa mossa da una ferocia terribile...”
“Qualcosa di malvagio, cavaliere...” fissandolo Arya.
Guisgard
19-04-2012, 02.00.51
A quel gesto di Elisabeth, Guxyo rise.
“Sapevo che potevamo intenderci, milady...” disse “... ne ero certo...” fece un cenno ai suoi e Goz fu liberato.
Le lacrime incantate di Elisabeth avevano dato un po' di sollievo al prigioniero che fu condotto in infermeria.
“Avete salvato quel miserabile con il vostro intervento, milady.” Fissandola Guxyo. “Ora stiliamo pure il nostro patto... io firmerò un documento sul quale metterò anche il mio sigillo. Esso non può essere messo in discussione neanche dalla regina. In questo documento io scioglierò voi e Goz da qualsiasi accusa. Sarete liberi e nessuno potrà mai condannarvi. Avete la mia parola. In cambio, però, mi aiuterete per la fabbricazione della mia corazza... convincerete Goz a costruirla... del resto state servendo Tylesia, milady... con quella corazza, noi Cavalieri del Tulipano sconfiggeremo La Lacrima di Cristo.”
Guisgard
19-04-2012, 02.05.07
“Si, ottima idea!” Esclamò Alberico. “Andiamo in città e vediamo se passate inosservati vestiti così.”
Così, il falco, Cavaliere25, Tieste e Polidor si recarono in città.
Tylesia era ancora scossa dal terremoto e la gente tentava di riprendersi dallo spavento.
“Buoni monaci...” all'improvviso una voce “... è il Cielo che vi manda... presto, venite con me, a casa... tutti i chierici sembrano occupati a causa del terremoto e non si trovano religiosi in giro... fortuna che ho trovato voi... venite, devo sposarmi e non trovo nessuno per celebrare le mie nozze.”
Parsifal25
19-04-2012, 02.15.48
L'attesa era terminata....eravamo dinanzi al custode del terribile segreto, Orco.
Notaì che Lilith aveva perso la sua impavidità e sicurezza. Non era un buon inizio....
Come ci era stato detto la prova si ciberà delle nostre paure e insicurezze.....in questo modo avremo potuto creargli un vantaggio. Orco, ci rammentò ancora il sortilegio della gogna.....risposi:
"Sì.....mio Signore....colui che non supererà la prova, farà parte della collezione...."
Guisgard
19-04-2012, 02.40.18
“Va bene...” sospirò Guisgard “... va bene, Talia... ora aprirò il libro... però tu non ti agitare... tutta questa storia ti sta scuotendo non poco...” la fissò pensieroso, ma la ragazza era troppo presa da tutto ciò che stava accadendo.
Guisgard allora aprì quel libricino.
“Sulla prima pagina ci sono dei versi...” mormorò il cavaliere.
E cominciò a leggere ad alta voce:
“L'Amore è simile ad un Fiore selvatico,
sbocciato tra stretti rovi e fiorito tra aspri sterpi.
Per essere forte tutto deve avere contro e nulla temere.
Io ho visto quel Fiore e ho saputo coglierlo, conservandolo
tra le pagine di questo libro e imprimendo della sua linfa le parole narrate.”
Poi cominciò a sfogliare il libricino.
Le pagine erano ingiallite e la sua carta increspata faceva rumore ad ogni foglio voltato.
“Le pagine sono scritte tutte dalla stessa mano” disse Guisgard a Talia “con glosse e note sui margini di ogni foglio, dove sono riportati itinerari e appunti di viaggio... di tanto in tanto vi sono dei disegni... sono abbozzati fiori di tutti i tipi... alcuni di questi non li ho mai visti...”
Prese poi il ciondolo e lo posò tra le mani di Talia.
La catenina era di oro puro e leggerissima, dalla quale oscillava un pendaglio sul quale era incastonata una pietra rosso scura.
E questa pietra aveva una particolarità: da un lato risplendeva in maniera straordinaria e sull'altro recava cifre incomprensibili.
Ad un tratto una folata di vento aprì una delle finestre.
Guisgard si avvicinò per richiuderla e guardando in giardino e nel cortile, fu colpito da qualcosa.
“Che strano silenzio...” mormorò “... come se tutto tacesse in maniera innaturale...”
Altea
19-04-2012, 09.49.44
Fyellon mi si avvicinò, stranamente con apprensione, ascoltavo i discorsi suoi e di Redentos con Lady Arya e riflettevo.."Lady Arya..voi temete l'Avvilente Costumanza perchè ne siete prigioniera....volete essere Voi ad affrontarla per liberarvi di questo Male che vi affligge? Io vi sarò vicina, solo cosi...sarete libera da questo patimento...spetta a voi sconfiggerlo. E Dio sarà vicino a noi, non c'è Essere Infernale che non temi il Signore....chiamate le monache che erano con voi davanti a quella tomba e quella sarà la tomba dell'Avvilente Costumanza, non temete, dovete credere in voi stessa e dobbiamo affidarci al Signore...e al suo Arcangelo che sconfisse il Drago" fissai Lady Arya decisa, avevo superato il viaggio sul Calars e non mi dovevo lasciare suggestionare da queste...superstizioni.
elisabeth
19-04-2012, 11.05.45
Vidi andar via Goz...aveva il capo inclinato in avanti e veniva portato da due soldati.........l'uomo non poteva soffrire per mano di un'altro uomo....Guxyo...era lui che manovrava le fila........" Siete cosi' sicuro di Voi da essere cieco davanti all'evidenza......fate documenti, mettete il vostro sigillo.......siete vita o morte.....siete bianco o nero, siete il mondo intero Guxyo....e la vostra Regina ?......un'altra persona da usare a vostro piacimento, non vi e' mai balenato nella mente che qualcuno possa preferire la morte piuttosto che sottostare ai vostri stupidi vaneggiamenti ?..........Qualcuno che possa dirvi andate al diavolo.....comunque sia saro' colei che insieme a Goz...forgera' la vostra armatura........Un pensiero Guxyo...........dovrete aver fiducia..........e ricordate che non ho paura della morte........."...........La sua Armatura..sarebbe diventata la sua prigione, questo Egli voleva e questo Elisabeth avrebbe creato per lui........
Talia
19-04-2012, 12.10.54
Chiusi gli occhi mentre Guisgard leggeva quei versi...
Per essere forte tutto deve avere contro e nulla temere...
Sospirai.
“Sembra molto vecchio...” sussurrai poi, notando quel curioso rumore, come un leggero scricchiolio, prodotto dalle pagine che Guisgard sfogliava...
Lentamente allungai un braccio e, con la punta delle dita, sfiorai appena quel quaderno che teneva tra le mani... un brivido, repentino e potente, mi corse lungo la schiena a quel contatto... era il diario di Andros, ne ero più che certa. Era il diario che raccoglieva tutti i sogni di Andros, i suoi viaggi, le sue ricerche, le sue scoperte... ne avevo sfiorato la copertina liscia, appena decorata a cesello, nei ricordi di Chymela e rammentavo perfettamente la sensazione di quel materiale particolare sotto le dita... era inconfondibile.
Eppure... sembrava molto più antico, adesso, quel diario... molto più vecchio di come lo rammentassi...
Prese poi il ciondolo e lo posò tra le mani di Talia.
La catenina era di oro puro e leggerissima, dalla quale oscillava un pendaglio sul quale era incastonata una pietra rosso scura.
E questa pietra aveva una particolarità: da un lato risplendeva in maniera straordinaria e sull'altro recava cifre incomprensibili.
Aprii le mani ed accolsi quel ciondolo che Guisgard vi depositò... la collana era sottile e delicata ed il pendaglio recava una pietra liscia e fredda... le mie dita la esaminarono per un momento poi, quasi senza pensare, la strinsi nel palmo. Ed allora accadde una cosa che mi parve curiosa: ebbi la sensazione chiara e precisa che quella pietra stesse assorbendo il mio calore per farlo suo... la stringevo, la stringevo con entrambe la mani ora... e quando allentai la presa, la pietra non era più fredda... al contrario, mi parve che il calore fosse emanato dal suo stesso interno...
Mi stupii per questo.
Ad un tratto una folata di vento aprì una delle finestre.
Guisgard si avvicinò per richiuderla e guardando in giardino e nel cortile, fu colpito da qualcosa.
“Che strano silenzio...” mormorò “... come se tutto tacesse in maniera innaturale...”
La voce di Guisgard mi riscosse da quei pensieri... e solo allora mi resi conto che aveva ragione.
C’era un innaturale silenzio intorno a noi adesso... non un rumore proveniente dall’esterno, non un suono, non il canto di un uccello o il ronzare di un insetto... c’era un immobilismo insolito e quasi inquietante.
“Si...” sussurrai, muovendo qualche passo verso di lui, come se inconsciamente avessi paura di restare da sola “Silenzio e quiete... forse persino troppi...”
Poi, all’improvviso, un pensiero mi colse e mi bloccò lì dov’ero.
“Guisgard...” mormorai...
Non sapevo per quale motivo proprio quel dettaglio, tra le mille visioni che avevo avuto in quel palazzo, mi fosse balzato alla mante in quell’istante... ma provai una strana sensazione a quel pensiero... come un vago senso di ineluttabilità...
“Guisgard... su quel libro... da qualche parte... non c’è forse scritto qualcosa riguardo a... ad una profezia?”
Tacqui e, con qualche stupore, mi accorsi che stavo tremando leggermente.
Guisgard
19-04-2012, 17.51.06
Guxyo fissò Elisabeth e sorrise.
“Sapete, milady...” riempiendo due coppe di vino ed offrendone una alla maga “... il potere, il denaro ed il sesso, secondo il grande storico Liutprando da Cremona, muovono la storia degli uomini... scegliete voi allora come convincere il nostro Goz a lavorare alla mia corazza... non mi interessa quali mezzi userete... potete comprarlo, ingannarlo, amarlo... non mi riguarda... scegliete voi il modo... io ho tentato, ma sembra restio ad aiutarmi... ma a voi so che non dirà di no... ora andate nell'altra stanza... lo troverete lì... andate e convincetelo a lavorare sulla mia corazza...”
Guisgard
19-04-2012, 18.36.41
Orco guardò Parsifal e accennò un enigmatico sorriso.
“Se non c'è altro” disse “allora preparatevi, cavaliere... e anche voi, damigella...” rivolgendosi poi a Lilith.
Chiamò i servi.
“Fate suonare la campana...” ordinò “... abbiamo altri due sfidanti...”
Poco dopo giunse un carro guidato da due becchini.
Sul carro vi erano due bare.
Attorno al carro c'era un monaco che benedisse Parsifal e Lilith, impartendo loro anche l'Estrema Unzione.
A quel punto, i due sfidanti furono fatti salire sul carro e condotti davanti alla porta del labirinto.
Intanto, in un'altra zona del castello, altri erano riuniti a discutere sulla maledizione.
Arya fissò teneramente Altea.
“Siete molto dolce e vi ringrazio per le vostre parole...” sussurrò “... dite il vero... l'Avvilente Costumanza dovrebbe essere vinta da colui che è responsabile... e non sono io, milady, ma mio marito...”
“Secondo voi cosa si cela nel labirinto di così terribile?” Domandò Redentos.
“Nessuno lo sa...” fissandolo Arya.
“Oh, ma insomma, che può esserci?” Intervenne Fyellon. “Le maledizioni non esistono. Esistono i crimini e le barbarie. Lì dentro non vi è un fantasma o un demonio, ma forse solo un brigante o un assassino.”
“E deve essere incredibilmente forte, allora.” Fece Redentos. “Visto il modo in cui ha ucciso i possessori dei guanti di ferro sulla gogna.”
In quel momento si udì la campana della cappella del castello.
“Suona di nuovo...” piangendo Arya “... è il segnale... un nuovo sfidante affronterà l'Avvilente Costumanza...”
Lilith
19-04-2012, 18.38.13
Dopo aver udito quello che ci aspettava e visto quel carro con due bare ero tormentata da migliaia di pensieri, ma c'era una domanda in particolare che mi perseguitava: se la prova poteva fiutare la nostra presenza e cercarci, allora la "prova" era... qualcosa di vivente?
Non posi questa domanda ad Orco, non avevo piacere di parlare con una persona così malvagia e crudele.
Domandai a Parsifal: "Volete affrontare realmente la prova? Se non volete, io capirò..."
Altea
19-04-2012, 19.16.42
Al rintocco della campana Lady Arya sussultò...."Chi sarà mai il duellante?" rivolgendomi a Fyellon "Non fate mosse azzardate...voi siete convinto non ci possa essere nulla di malefico in quel labirinto? Io non capisco, lady Arya prima parla di un oblio totale dei sensi come una antica maledizione, ora si parla quasi di un essere malefico...dicendo che la colpa di tutto questo sia marito, presumo della sua tristezza e non voglia di vivere. Il senso per cui dovremmo, allora, sconfiggerla? Ella rimane impassibile e rinchiusa nelle sue paure.." tutto questo iniziava ad innervosirvi "Lady Arya, scusate, visto non posso fare nulla per aiutarvi e nemmeno per...i duellanti...a quanto pare..e temo chi siano purtroppo...andrò ad attendere nella mia stanza il ritorno dei vincitori"..sospirando aprii la porta e mi diressi verso la stanza..presto sarei andata via da quel maniero sicuramente.
cavaliere25
19-04-2012, 22.03.17
Guardai gli altri e dissi che si fa ora? qualcuno di voi a mai celebrato un matrimonio? dissi sotto voce e guardando i miei amici poi mi girai verso la persona che ci aveva chiesto il favore e dissi voi chi siete ?
Parsifal25
19-04-2012, 22.27.40
"Non temere Lilith..... la scelta è stata fatta, lotteremo insieme....."
La domanda di Lilith era chiara; voleva sapere chi si celava dietro la prova..... io un sospetto lo avevo...... Penso che si tratti della Bestia, menzionata dal libro che avevo con me.....
Lanciaì questo suggerimento a Lilith:
"Lilith, la Bestia è un demone antico...., questa può essere una supposizione....non sono sicuro."
elisabeth
19-04-2012, 23.22.09
Presi dalle mani di Guxio la coppa di vino....era rosso come il sangue....il colore del rubino ..." Non mi conoscete affatto eppure, pensate che possa far fare quello che voglio ad un uomo.....Sesso..denaro...potere, ottimi lasciapassare.........volete sapere cosa siete ?.."...feci cadere il vino sul pavimento..ed esso si tramuto' in serpe.....esso striscio' sino agli stivali dell'uomo...ma prima che questo avvenisse.....schiacciai il capo della serpe..." State giocando con la mia pazienza....la testa del serpente o la vostra per me non fanno differenza.....il male va estirpato......comunque sia..andro' nella stanza a parlare con Goz...sara' lui a decidere se costruire la vostra armatura.."....Gli voltai le spalle ed uscii da quella stanza, raggiungendo un Goz rannicchiato in un angolo vicino al camino....fissava il fuoco, era stato vestito con un saio.....mi chinai e gli presi la mano.." Come state Goz....vi fanno ancora male le ferite ?.....quelle forse no, ma la vostra anima avra' ancora tanto da penare......io non so nulla di voi, sapevo solo che governavate il carrozzone e che volevate intraprendere questo assurdo viaggio.......i vostri cigni, non so chi siano o dove siano....perche' dovreste costruire un'armatura per Guxio, chi siete veramente, abbiate pieta' di me se non ho saputo difendervi come dovevo, ma ho bisogno di conoscere la verita'........"......le sue mani erano magre e fredde....eppure dovevano essere forti per forgiare un'armatura e perche' proprio lui, mi venne cosi' in mente il giorno che salii sul carrozzone....fui guidata all' interno del suo ventre..sino al suo cuore e li' vidi le caldaie, non so perche' quel luogo mi venne in mente...ma per dar vita ad un'armatura bisognava governare il fuoco........
Guisgard
20-04-2012, 01.48.25
Quando Altea fu nella sua stanza, qualcuno bussò alla porta e vi entrò.
Era Fyellon.
“Vi ho vista turbata e scossa...” disse il cavaliere “... posso comprendervi... non esiste alcuna maledizione, questo è certo, ma l'atmosfera che regna in questo luogo è decisamente inquietante... quando siete andata via voi, sir Redentos, intuendo i nomi degli sfidanti, è corso via verso il luogo della prova... credo infatti si tratti del suo apprendista e di quella giovane ragazza...” si avvicinò ad Altea e la strinse forte “... non siate in pena... volete andar via da qui? Questo maniero vi angoscia? Allora vi porterò via... è questo che volete?”
Nel frattempo, il carro aveva condotto Parsifal e Lilith davanti al labirinto.
Il monaco aveva impartito ai due giovani i Santi Sacramenti che liberano l'anima dalle colpe e dalle pene terrene.
Ormai l'alba era giunta, ma nonostante la luce, che cominciava a rischiarare ciò che le ombre avevano posseduto fino a quel momento, qualcosa di spettrale lambiva il cielo e velava la terra.
Come se le oscurità notturne, dentro le quali, come narravano gli antichi Sanniti, dimorano spiriti notturni, esitassero a lasciare questo mondo.
Fiori secchi e umide foglie raccolte, come tappeti, circondavano la porta di quel labirinto.
Di nuovo si udì il suono della campana e ai suoi rintocchi apparvero alcuni uomini incappucciati.
Fecero segno a Parsifal e a Lilith di avvicinarsi all'ingresso e uno di loro suonò con vigore un corno.
Era il segnale.
Due di quegli uomini incappucciati aprirono la porta del labirinto per far entrare i due ignari sfidanti.
E aperta la porta, Lilith udì qualcosa.
Come un angosciante lamento.
Un lamento che fu udito solo da lei.
E una voce che gemeva:
“Le colpe dell'anima sopravvivono per lunghi eoni,
affinché siano impresse nello spirito pene e punizioni.
Ma prima che i due giovani potessero entrare, qualcuno arrivò a gran velocità.
“Parsifal!” Chiamò Redentos. “Non potete, è troppo pericoloso!”
Guisgard
20-04-2012, 02.14.51
Goz restò alcuni attimi in silenzio.
Fissava il fuoco che danzava tra la legna del camino.
Enigmatici bagliori si animavano nei suoi occhi e strane figure sembrano nascere da quei lampi.
“Avevo un amico...” mormorò all'improvviso “... era il rampollo dell'aristocrazia di un antico ducato...” sorrise, come se i ricordi prendessero forma “... avevo anche altri amici... un artista... poi un musico... un dottore in legge...e un maniscalco...” gettò altra legna sul fuoco “... un giorno, in un futuro lontano, scopriremo molte cose che oggi ci sembrano assurde... cose che possiamo solo sognare, perchè le crediamo indissolubilmente legate alla religione o alla magia... la natura del resto è un grande libro... un grande libro in cui Dio Ha racchiuso le leggi e le formule della Creazione... un giorno l'uomo fabbricherà armature straordinarie, capaci di moltiplicare l'abilità e la forza di chi le indossa...” si voltò a fissare Elisabeth “... io farò tutto ciò che mi chiederete, milady... ma voi, vi prego, aiutatemi a ritrovare i miei cigni...”
Guisgard
20-04-2012, 02.23.11
Tieste, a quelle parole di Cavaliere25, scosse il capo e fissò poi Polidor.
“Beh...” mormorò questi “... bisogna solo assistere alle promesse eterne di un uomo e di una donna...”
“Mi chiamo Oklyo” disse l'uomo che aveva avvicinato i tre falsi monaci “e cercavo appunto dei buoni monaci per celebrare il mio matrimonio... vivo verso le mura, dove ho un vivaio munito di giardino.”
“E se poi ci scoprono?” Domandò Tieste sottovoce a Cavaliere25.
“Vi prego, io e la mia fidanzata vogliamo sposarci, ma non riusciamo a trovare un pio uomo di Chiesa che ci unisca davanti a Dio...”
Parsifal25
20-04-2012, 02.44.23
Io ero concentratissimo, ero pronto.....in cuor mio sapevo che avreì potuto farcela.
Lo spirito del mio Maestro e Padre mi accompagnava, giungemmo innanzi alle porte del misterioso labirinto. Quel luogo.... era morto.
La stessa natura che la circondava non riusciva a prender vita, parvero dinanzi a noi cavalieri incappuciati..... gli stessi che avevo incontrato nel mio sogno ed in precedenza dinanzi le porte di Santa Sofia, le campane tornarono a suonare..... non vi era dubbio alcuno..... la prova andava iniziando. Il tutto era collegato: i cavalieri senza volto, le campane di Santa Sofia......La Bestia, tutto partiva da qui.
Nel frattempo che io e Lilith ci accingiavamo ad entrare, una voce tuonò su noi.... mi volsi e vidi il Maestro Redentos che correva a grande velocità verso di noi.
"Come ha fatto a trovarci?" mi chiesi......
"Maestro.....come mai siete qui, pensavo che eravate ancora nella sala ricevimenti...... mi spiace non averla avvertita, ma.....vorreì sottopormi a questa prova....."
Guisgard
20-04-2012, 03.48.40
“Si narra” disse l'abile orafo mentre modellava il pendaglio per accogliere quella pietra “che il re, una volta donato il Feudo di Capomazda ai nobili cavalieri Taddei, per annullare ogni tributo feudale, invece di denaro o bestiame chiese come impegno che ogni anno gli venisse donato un animale. E non un animale qualsiasi, ma quello più diffuso nelle campagne di Capomazda, ossia la civetta. E, nel primo anno di vassallaggio, i valorosi Taddei forgiarono una superba civetta, scolpita nella giada purissima e incastonata di gemme preziosissime.”
Andros e Chymela osservavano rapiti quell'orafo e la sua straordinaria abilità.
“E da ciò” continuò l'artigiano “deriva la tradizione che vuole i capomazdesi abilissimi maestri orafi.” Fissò allora il duca e chiese della pietra.
“Eccola, a voi...” porgendola Andros all'orafo.
“E' una pietra molto particolare, milord...” osservandola l'artigiano “... questo rosso scuro che la caratterizza... come ne siete entrato in possesso?”
“Incastonatela nel pendaglio, vi prego...” disse Andros “... voglio che neanche uno dei suoi infiniti bagliori vada perso...”
L'orafo annuì.
“Volete che vi narri della pietra?” Sorridendo Andros.
“Oh, si...” sussurrò Chymela, che era seduta sulle ginocchia del suo amato “... e recita anche quei versi, ti prego...”
“Quali versi, miei signori?”
“La pietra era conservata in un foglio” rispose Andros “e c'erano dei versi scritti su di esso... quelle parole rappresentano forse la storia di questa pietra...”
Chymela sorrise e Andros, prendendo quel foglio da una tasca, cominciò a leggere:
“Nella pietra si cela un segno misterioso,
inciso per sempre nel suo sangue ardente.
Simile ad un cuore allora essa così ci appare,
i cui infiniti bagliori sono simili a perenni battiti
e nella quale riposa il volto di una sconosciuta.
E attorno a quel volto incessanti scintille vagano,
avvolgendolo ondeggia un flusso di rara luminosità.
Nella pietra è racchiusa la fonte del più puro splendore.
E tale valore, dunque, otterrà finalmente il cuore del cuore?”
“Enigmatici versi...” fece l'orafo, per poi mostrare il ciondolo ultimato ai due innamorati “... e come siete entrato in possesso di questa pietra, mio signore?” Domandò poi.
“Talia...” la voce di Guisgard destò la ragazza “... c'è qualcosa che non va... non mi piace questa strana atmosfera...” fissando sempre il Belvedere dalla finestra “... mi sento oppresso qui dentro...” avvicinandosi a lei e prendendola per mano “... usciamo, vieni... poi dopo leggeremo tutto ciò che vorrai di quel libro...”
I due uscirono dalla Sala degli Elleni e di nuovo li accolse quell'innaturale silenzio.
Il palazzo appariva muto e vuoto.
Le finestre del corridoio erano tutte velate dalle tendine, diversamente invece da come erano apparse precedentemente.
Raggiunsero allora il grande salone e con stupore Guisgard vide il focolare spento e chiuso con un pannello di ghisa.
Le candele sulla tavola e sui mobili apparivano invece ancora integre.
“Eppure sono state accese fino a tarda sera...” mormorò Guisgard.
Il cavaliere provò allora a chiamare il vecchio guardiano, ma nessuno rispose.
Portò così Talia fuori, nello spiazzo dal quale si dominava il bellissimo panorama.
“E'...” guardandosi intorno “... è deserto... sembra non esserci più nessuno...” si diressero allora verso la fabbrica senza però trovare nessuno.
Anche le preziose e bellissime stoffe non c'erano più.
Di nuovo Guisgard chiamò il vecchio guardiano, ma a rispondere fu solo l'eco della sua voce.
Altea
20-04-2012, 09.18.03
Sentii bussare alla porta e vidi entrare Fyellon. Egli si mostrava preoccupato per me e come sempre scettico su tutto ciò che non fosse "reale", ma iniziavo a autoconvincermi pure io che non vi esistesse nessuna maledizione...per fortuna il maestro Redentos era andato a salvare coloro che volevamo sfidare la prova.
Ad un tratto mi strinse in un forte abbraccio..."Si, vorrei andare via. Non mi angoscia, ma noi stavamo cercando i nemici di Tylesia...ricordate Fyellon? E per colpa mia ci troviamo qui...e Tylesia? che starà succedendo ora laggiù?Ma mi sentirei in colpa se lasciassimo questi compagni..di sventura in questo maniero..ricordate che sir Redentos sta andando verso Tylesia e devo scoprire cosa vi è scritto nel manoscritto che possiede sir Parsifal....voi che ne pensate...cugino mio?"
Talia
20-04-2012, 16.43.08
Quella visione mi attraversò la mente mentre ancora stringevo il pendaglio nel palmo della mano... e, allo stesso tempo, ne rimasi affascinata e colpita.
Affascinata e colpita da quei versi, dalla voce di Andros così armonica ed intrisa di profonda partecipazione... mi chiesi allora cosa celassero quei versi, mi chiesi come Andros ne fosse venuto in possesso, mi chiesi cosa egli avesse mai visto in essi da spingerlo a voler fare di quella pietra un ciondolo per quella collana... mi chiesi, infine, se sul suo diario avremmo forse potuto trovare qualche indizio, qualche indicazione...
Ero ancora tutta immersa nei miei pensieri, quando la voce vagamente tesa di Guisgard mi riscosse...
“Talia...” la voce di Guisgard destò la ragazza “... c'è qualcosa che non va... non mi piace questa strana atmosfera...” fissando sempre il Belvedere dalla finestra “... mi sento oppresso qui dentro...” avvicinandosi a lei e prendendola per mano “... usciamo, vieni... poi dopo leggeremo tutto ciò che vorrai di quel libro...”
Non opposi resistenza alle sue intenzioni... lasciai che mi conducesse fuori dalla Sala, poi fuori dall’edificio e fino alla fabbrica, per poi tornare sul piazzale...
Chiamava il vecchio a gran voce, ma tutto intorno a noi era muto e desolato... deserto... abbandonato...
“Sembra che non vi sia più nessuno qui!” mormorai infine, prendendo la sua mano e tirandolo piano verso di me... era curioso: improvvisamente le mie sensazioni erano cambiate ed adesso avevo la precisa impressione di trovarmi in un luogo abbandonato, come se fosse disabitato da tanto tempo...
Era una strana percezione... che causava una sorta di conflitto in me, una lotta tra la mia parte razionale e il mio spirito...
E questo conflitto mi causava disagio.
“Andiamo via!” sussurrai d’impulso, facendomi molto vicina a lui, presa da un presentimento cui non avrei saputo dare un nome né dei contorni precisi... contemporaneamente mi infilai quella sottile collana d’oro con il pendaglio rosso al collo, per essere sicura di non perderlo, e mi accertai che Guisgard avesse ancora con sé il libriccino.
“Andiamo via di qui!”
Guisgard
20-04-2012, 17.17.37
“Io credo” disse Fyellon ad Altea “che tutto questo castello, con i suoi misteri e i suoi drammi, sia un luogo da fuggire... un amore impigrito non può aver causato tutto questo... il labirinto, come ho ben capito, è una sorta di cantina, di sotterraneo e non può esserci entrato nessuno per magia... forse qualche lestofante ha scelto quel posto come rifugio e nessuno è più in grado di scacciarlo... non so, è tutto così assurdo... Orco il Rosso appare come un inetto e sua moglie è solo una delle tante donne annoiate ed avvilite da un amore morto troppo presto... questo è il vero problema di questo maniero... però...” fissando Altea “... forse il nostro arrivo qui non è stato vano, sapete? Avete parlato di Tylesia e dei suoi oscuri nemici... ebbene, credo che forse qui c'è qualcosa che possa aiutarci a vincerli...”