Guisgard
12-03-2012, 17.20.01
Il Basso Medioevo (XI-XV secolo), ossia la seconda parte in cui si divide quel periodo storico, è l'età della nascita, come sappiamo, di un genere letterario straordinario che caratterizzerà per sempre la storia della letteratura di tutti i tempi: il romanzo.
Il romanzo, benché tratti molti temi in comune con essa, romperà gli schemi e i valori del genere epico.
Nel romanzo, infatti, il protagonista assoluto non è più un popolo e la sua storia, ma un individuo e la sua vita.
E questo pone l'eroe davanti ad un momento cruciale: la scelta.
Nel genere epico, un Achille, un Ettore, un Ulisse o un Orlando non possono scegliere.
Achille, nonostante conosca la profezia che vuole la sua vita legata a quella di Ettore, decide di sfidarlo per vendicare Patroclo.
Ettore, a sua volta, pur conoscendo l'invulnerabilità di Achille, non esita ad affrontarlo.
Anche Ulisse, simbolo dell'uomo e del suo destino, in realtà compie scelte “scontate”, come lo stesso Orlando, che decide di non suonare l'Olifante ed affrontare con pochi uomini le armate infedeli.
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/d/de/Orlando_Furioso_36.jpg/387px-Orlando_Furioso_36.jpg
Tutto questo perchè l'eroe epico ha un preciso percorso già scritto, nel quale vengono esaltati i valori del popolo e della cultura che lo partorisce.
Così, Achille deve condurre alla vittoria i Greci, mentre Ettore ha il solo scopo di difendere Troia; Ulisse deve tornare ad Itaca e liberarla dai Proci, come Orlando deve sacrificarsi per esaltare gli ideali della Francia e i valori del Cristianesimo.
L'eroe epico quindi non ha scelta, ma può solo seguire quei valori che lo legittimano.
Cosa diversa, invece, per l'eroe del romanzo.
Egli ha come valore la sua individualità, il suo io e con esso i suoi valori e i suoi ideali.
Egli non incarna, né rappresenta un popolo, ma solo se stesso e la sua missione.
Così, Lancillotto decide in piena libertà di salire sulla Carretta dell'Infamia per compiacere ad Amore ed avere così il privilegio di poter ambire al cuore della sua Ginevra; Parsifal scegli di tacere al suo primo arrivo al Castello del Santo Graal e non chiedere dunque al Re Pescatore la fatidica domanda che avrebbe messo fine alla sua Mistica Ricerca.
Gli esempi potrebbero moltiplicarsi.
L'eroe del romanzo è dunque libero di scegliere e decidere per se stesso, rivelando così la straordinaria novità del genere romanzesco.
http://27.media.tumblr.com/tumblr_li2dqk7qhx1qaay34o1_500.jpg
E un esempio può essere mostrato da una straordinaria composizione letteraria, opera di un anonimo autore del XIII secolo: la Castellana di Vergi.
http://cfile209.uf.daum.net/image/203F16274AF7F6343F498F
La duchessa di Borgogna si è colpevolmente invaghita di un cavaliere della sua corte, che però è insensibile a lei perchè innamorato della castellana di Vergi, che segretamente lo ricambia a patto però che nessuno sappia dei loro rapporti.
Alle insistenti offerte della duchessa, il cavaliere s'azzarda finalmente a rivelarle che la rifiuta perchè innamorato di un'altra donna.
La duchessa, allora, respinta, muta in odio la sua passione e denuncia al marito un inesistente tentativo di seduzione da parte del cavaliere.
Il duca, così, affronta il cavaliere e incredulo alle difese di costui gli impone di rivelare il nome della donna amata o di andare in esilio.
La situazione è ben chiara e il cavaliere decide di non ragionare sui dettami del comportamento cortese, ma sulle conseguenze della sua scelta: se rifiuta andrà in esilio e perderà comunque la donna amata.
Decide così di rivelare il nome della sua amata, incoraggiato dalla promessa del duca di rispettare il segreto.
Ma rivelato il nome della Castellana di Vergi, scatterà inesorabile la tragedia.
La contessa, infatti, insospettita dall'immutata amicizia di suo marito col cavaliere, riuscirà alla fine a farsi dire dal duca il nome della donna, affrettandosi poi alla prima occasione di farle capire di conoscere il suo segreto.
La castellana allora resasi conto che l'Amico ha rotto la promessa, muore di dolore e su di lei si ucciderà il cavaliere.
http://www.illusionsgallery.com/Tristan-Egusquiza-L.jpg
Questo racconto racchiude perfettamente alcuni dei temi più cari usati dalla narrativa cortese; la vicenda, infatti, mostra egregiamente l'irrazionalità dell'animo umano e l'impossibilità di comprenderne i risvolti davanti all'illusione tutta medievale di voler afferrare l'incerto mutare dell'agire dell'uomo.
Ed è proprio l'animo umano lo scenario assoluto di quest'opera, dove è incentrata ogni scena ed ogni azione che condurrà poi alla tragedia finale.
E' una nuova dimensione in cui si trovano a vivere i protagonisti dei romanzi, senza che la narrativa precedente, come detto, possa venire in soccorso con i suoi eroi epici.
Un mondo nuovo e più vasto, animato da sentimenti assoluti e capaci di scuotere e far vacillare il mondo con le sue certezze e limitazioni.
Sono i grandi temi nati in seno a quella straordinaria stagione che vede il sorgere dell'Amor Cortese.
Una stagione unica e irripetibile che caratterizzerà per sempre la storia della letteratura di tutti i tempi.
E non solo.
http://www.beniculturali.it/mibac/multimedia/MiBAC/images/upload/med/24/1300878762756_Il_Bacio_-_Hayez.jpg
Il romanzo, benché tratti molti temi in comune con essa, romperà gli schemi e i valori del genere epico.
Nel romanzo, infatti, il protagonista assoluto non è più un popolo e la sua storia, ma un individuo e la sua vita.
E questo pone l'eroe davanti ad un momento cruciale: la scelta.
Nel genere epico, un Achille, un Ettore, un Ulisse o un Orlando non possono scegliere.
Achille, nonostante conosca la profezia che vuole la sua vita legata a quella di Ettore, decide di sfidarlo per vendicare Patroclo.
Ettore, a sua volta, pur conoscendo l'invulnerabilità di Achille, non esita ad affrontarlo.
Anche Ulisse, simbolo dell'uomo e del suo destino, in realtà compie scelte “scontate”, come lo stesso Orlando, che decide di non suonare l'Olifante ed affrontare con pochi uomini le armate infedeli.
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/d/de/Orlando_Furioso_36.jpg/387px-Orlando_Furioso_36.jpg
Tutto questo perchè l'eroe epico ha un preciso percorso già scritto, nel quale vengono esaltati i valori del popolo e della cultura che lo partorisce.
Così, Achille deve condurre alla vittoria i Greci, mentre Ettore ha il solo scopo di difendere Troia; Ulisse deve tornare ad Itaca e liberarla dai Proci, come Orlando deve sacrificarsi per esaltare gli ideali della Francia e i valori del Cristianesimo.
L'eroe epico quindi non ha scelta, ma può solo seguire quei valori che lo legittimano.
Cosa diversa, invece, per l'eroe del romanzo.
Egli ha come valore la sua individualità, il suo io e con esso i suoi valori e i suoi ideali.
Egli non incarna, né rappresenta un popolo, ma solo se stesso e la sua missione.
Così, Lancillotto decide in piena libertà di salire sulla Carretta dell'Infamia per compiacere ad Amore ed avere così il privilegio di poter ambire al cuore della sua Ginevra; Parsifal scegli di tacere al suo primo arrivo al Castello del Santo Graal e non chiedere dunque al Re Pescatore la fatidica domanda che avrebbe messo fine alla sua Mistica Ricerca.
Gli esempi potrebbero moltiplicarsi.
L'eroe del romanzo è dunque libero di scegliere e decidere per se stesso, rivelando così la straordinaria novità del genere romanzesco.
http://27.media.tumblr.com/tumblr_li2dqk7qhx1qaay34o1_500.jpg
E un esempio può essere mostrato da una straordinaria composizione letteraria, opera di un anonimo autore del XIII secolo: la Castellana di Vergi.
http://cfile209.uf.daum.net/image/203F16274AF7F6343F498F
La duchessa di Borgogna si è colpevolmente invaghita di un cavaliere della sua corte, che però è insensibile a lei perchè innamorato della castellana di Vergi, che segretamente lo ricambia a patto però che nessuno sappia dei loro rapporti.
Alle insistenti offerte della duchessa, il cavaliere s'azzarda finalmente a rivelarle che la rifiuta perchè innamorato di un'altra donna.
La duchessa, allora, respinta, muta in odio la sua passione e denuncia al marito un inesistente tentativo di seduzione da parte del cavaliere.
Il duca, così, affronta il cavaliere e incredulo alle difese di costui gli impone di rivelare il nome della donna amata o di andare in esilio.
La situazione è ben chiara e il cavaliere decide di non ragionare sui dettami del comportamento cortese, ma sulle conseguenze della sua scelta: se rifiuta andrà in esilio e perderà comunque la donna amata.
Decide così di rivelare il nome della sua amata, incoraggiato dalla promessa del duca di rispettare il segreto.
Ma rivelato il nome della Castellana di Vergi, scatterà inesorabile la tragedia.
La contessa, infatti, insospettita dall'immutata amicizia di suo marito col cavaliere, riuscirà alla fine a farsi dire dal duca il nome della donna, affrettandosi poi alla prima occasione di farle capire di conoscere il suo segreto.
La castellana allora resasi conto che l'Amico ha rotto la promessa, muore di dolore e su di lei si ucciderà il cavaliere.
http://www.illusionsgallery.com/Tristan-Egusquiza-L.jpg
Questo racconto racchiude perfettamente alcuni dei temi più cari usati dalla narrativa cortese; la vicenda, infatti, mostra egregiamente l'irrazionalità dell'animo umano e l'impossibilità di comprenderne i risvolti davanti all'illusione tutta medievale di voler afferrare l'incerto mutare dell'agire dell'uomo.
Ed è proprio l'animo umano lo scenario assoluto di quest'opera, dove è incentrata ogni scena ed ogni azione che condurrà poi alla tragedia finale.
E' una nuova dimensione in cui si trovano a vivere i protagonisti dei romanzi, senza che la narrativa precedente, come detto, possa venire in soccorso con i suoi eroi epici.
Un mondo nuovo e più vasto, animato da sentimenti assoluti e capaci di scuotere e far vacillare il mondo con le sue certezze e limitazioni.
Sono i grandi temi nati in seno a quella straordinaria stagione che vede il sorgere dell'Amor Cortese.
Una stagione unica e irripetibile che caratterizzerà per sempre la storia della letteratura di tutti i tempi.
E non solo.
http://www.beniculturali.it/mibac/multimedia/MiBAC/images/upload/med/24/1300878762756_Il_Bacio_-_Hayez.jpg