Visualizza versione completa : Lo Sparviero Nero e il Tesoro Maledetto dell'Isola Perduta
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Talia
09-11-2012, 18.59.10
Lessi quella lettera tutta di un fiato... poi la lessi ancora... e ancora una volta...
Quelle parole riportarono subito alla mie mente i giorni dell’Olanda... le storie del nonno... le storie sui pirati, le mie preferite... e capitan Lanzaras... la sua isola misteriosa, non segnata su nessuna mappa, l’isola che non esiste...
Chiusi gli occhi e frugai nella mia mente in cerca di altri dettagli... avevo ascoltato quella storia decine e decine di volte... la storia sul pirata più temibile di tutti i mari, sulla sua isola perduta e sull’enorme tesoro che raccolse lì...
All’improvviso un pensiero mi colse... riaprii gli occhi di scatto e mi guardai intorno... la stanza era invasa dalle mie borse e bagagli... gettai un’occhiata là intorno, poi mi alzai e mi avvicinai ad un alto baule, per poi aprirlo ed iniziare a frugarci dentro...
Frugai tra i vestiti per qualche minuto... infine trovai ciò che stavo cercando: il diario del nonno, che Passapour mi aveva consegnato in dono al loro arrivo a Las Baias.
Lentamente tornai a sedermi sul letto e, con cautela, lo aprii...
Cheyenne
09-11-2012, 19.05.10
Le parole di Sesc da un certo punto di vista mi rassicurarono, non ero diventata una pazza che sentiva suoni inesistenti, la musica era reale, anche gli altri la sentivano.
"Non credevo che voi foste un tipo romantico, come dite voi, pensavo piuttosto che foste un uomo più avvezzo alle armi e alla guerra, che alla natura e ai sentimenti."
Mi sedetti sul prato, non lontano dal giovane, ad ammirare il paesaggio.
"Ma forse è solo una mia impressione, d'altronde fino a poco tempo fa, ho sempre vissuto con uomini rudi e di stirpe guerriera abituati al freddo e al gelo, sia per quanto riguarda il clima che per quando riguarda i loro sentimenti.
Spesso mi chiedo che cosa farebbero in un posto come questo, se le loro abitudini sarebbero diverse...Ma ora basta, probabilmente vi sto annoiando con le mie farneticazione, in fondo che importanza hanno le mie parole per un uomo come voi.."
Nell'alzarmi dissi:" Una domanda, per caso voi avete idea di chi stia suonando questa musica? è da molto tempo che la sento e non riesco a capire da dove proviene..."
Guisgard
09-11-2012, 19.05.28
Wesl alzò gli occhi e fissò Lin che era qualche passo distante da loro, sempre intento a guardare il mare.
“Perdonatemi” disse Wesl ad Altea “ma non credo sia giusto... sarà Lin a parlarvene se vorrà... si, avete ragione...”annuendo “... si nasconde dietro una corazza impenetrabile e forse gli autori che legge nei suoi libri sono i suoi soli amici... i soli di cui si fidi veramente... ma è un bravo giovane... forse il più generoso e leale che io conosca...” prese il pesce dalla brace “... su, forza!” Esclamò ad alta voce. “E' pronto! E non deve freddarsi o non avrà più lo stesso sapore!”
E si sedettero tutti e tre attorno alla tavola.
Altea
09-11-2012, 19.14.24
Si..Wesl aveva ragione...il maestro doveva aprirsi solo con chi meritava fiducia..pure io d'altronde con lui ero stata ingiusta pensando di lui negativamente solo perchè ingaggiato dal Governatore.
Ci sedemmo in cerchio e il pesce era proprio delizioso...se solo i miei genitori mi avvesero visto cosi penso mi avrebbero rinchiuso in stanza per mesi e licenziato subito il maestro Lin.
Poi esclamai..."Maestro Lin...mica vorrete cercare il Tesoro Nascosto di Capitan Lanzaras? Il pirata Topasfier scrisse...se è di suo pennino ovvio..che a sua custodia vi siano...dei terrificanti...spettri" lo dissi in tono quasi spaventoso aspettando la reazione del maestro.
Guisgard
09-11-2012, 19.53.35
Boyuke allora afferrò i polsi di Clio e li strinse con quelle catene.
“Ti conviene fare la brava...” disse il pirata alla ragazza.
Poi la prese e cominciò a spintonarla fino al molo.
Tutta la ciurma dell'Antigua Maria era pronta a partire.
E tra l'equipaggio Clio notò anche Gurenaiz e Parsifal.
Giuff allora diede ordine di salpare e finalmente la nave partì.
Nel porto era ormeggiata anche la Santa Rita.
In breve l'Antigua Maria prese il mare e Portuga cominciò pian piano a svanire nel crepuscolo.
Clio era sempre insieme a Boyuke, mentre questi era impegnato a dare ordini all'equipaggio.
“Vi fa davvero così paura questa ragazza?” Fece Gurenaiz.
“Cosa diavolo vuoi?” Con astio Boyuke.
“Nulla...” fissandolo l'olandese “... solo che mi incuriosiva vedere così incatenata una ragazza... solitamente questo genere di cose si vedono in Oriente, dove gli eunuchi dei sultani tengono legate le schiave per paura di vederle scappare... a dire il vero, hai un po' l'aspetto da eunuco...”
“Canaglia!” Esclamò Boyuke per poi estrarre il pugnale.
“Intendevo” mormorò Gurenaiz “che sei fedele al tuo capitano come un eunuco lo è col suo sultano... o forse preferivi un cagnolino come esempio?”
“Che succede?” Arrivando Giuff.
“Questo cane...” mormorò Boyuke.
“Al diavolo!” Lo zittì Giuff. “Non voglio grane! E togli quelle catene alla ragazza! Dove vuoi che vada!” E si allontanò.
Boyuke allora obbedì e prima di raggiungere il suo capitano lanciò una cupa occhiata a Gurenaiz.
Guisgard
09-11-2012, 20.07.12
Talia cominciò a sfogliare quel diario, così ricco di illustrazioni, esotiche e misteriose, ma anche di scritti in almeno tre lingue, come il latino, l'inglese e lo spagnolo, oltre naturalmente all'olandese.
E sfogliando quelle pagine, pian piano, Talia fu colta da un lieve tepore e poi cadde addormentata, anche a causa delle tante emozioni e della stanchezza.
Ma, poco dopo, fu svegliata dalle voci che provenivano dal ponte.
“Nave a babordo.” Disse la vedetta, avvistandola in lontananza.
“Si, è proprio una nave!” Esclamò Blind sporgendosi dal parapetto. “E sembra molto bella! Capitano, che nave è quella?” Chiese al comandante.
“Non so, signore...” rispose questi fissandola con il suo cannocchiale “... sembra batta bandiera spagnola... ma in queste acque c'è da aspettarsi di tutto...”
“Siamo già nella zona pericolosa?” Domandò l'avvocato olandese. “In quel breve tratto di mare poco battuto dalle navi militari?”
“Si, ci siamo...” annuì il comandante “... laggiù, in direzione di quelle nuvole basse, vedete? Lungo l'orizzonte? Ebbene, lì c'è l'isola di Portuga... ma non temete, è lontana da qui...” e tornò a fissare quella nave, che pian piano si mostrava nella densa foschia.
http://www.ciakhollywood.com/hp/tragediadelbounty/MUTINY_ON_THE_BOUNTY-38.jpg
Salimmo a bordo dell'Antigua Maria. Boyuke non mi toglieva mai gli occhi di dosso, così come non mi aveva liberata dalle catene.
Non avevo voglia di grane, così rimasi in disparte, sapendo che tanto, prima o poi, mi avrebbero liberato.
Poi, Guerenaiz si mise a fare domande a Boyuke. Osservai divertita il dialogo tra i due.
Eh già, in effetti sono proprio una minaccia...
Ma a un ordine di Giuff, come avevo previsto, Boyuke mi tolse le catene.
Vidi l'occhiataccia che lanciò a Guerenaiz, decisamente non stava facendo nulla per entrare nelle sue grazie.
"Non gli piaci proprio eh..." dissi a Guereaiz, indicando Boyuke con un cenno del capo ".. che peccato è così simpatico.." continuai, ironica.
Mi appoggiai al parapetto e guardai il mare. Il capitano non mi aveva dato ordini o disposizioni, era abbastanza intelligente da capire che, tanto, non potevo scappare.
Così mi misi a guardare il mare.
"Siete pensierosa, mia bella principessa?" la voce di Guerenaiz mi giunse chiara e limpida.
"No, capitano, ma l'immensità del mare riesce a raccogliere tutte le mie preoccupazioni e cullarle, come fossero ramoscelli sulle onde"
"Già.. sapete, in queste giornate di sole è possibile scorgere una terra leggendaria all'orizzonte..."
"Ah si? E quale?"
"Quella di cui dovrete reclamare il trono, Milady.."
Risi, e lui con me.
"Piantatela di prendermi in giro.. "
"Guardate che sono serissimo, principessa... Un giorno vi mostrerò quell'isola e me ne sarete grata.."
Sorrisi ancora, era impossibile non farlo in sua presenza.
Chinai la testa e sorrisi tra me e me, al riafforare di quel ricordo.
Mi voltai verso Guerenaiz e restai per un attimo ferma ad osservarlo.
Esitai, la sera prima ci eravamo congedati bruscamente, ma se non se n'era andato, allora voleva davvero salvarmi.
"Ti sei rimesso in sesto, marinaio?" chiesi.
Sorrisi, maliziosa, rammentando la scena a cui avevo assistito durante la notte: "spero che tu abbia riposato bene.."
Restai ferma, lo sguardo verso il mare, in modo da non destare sospetti.
Sapevo, tuttavia, che lui, e lui soltanto, aveva udito benissimo le mie parole.
Talia
09-11-2012, 20.55.57
Iniziai a sfogliare il diario del nonno... dapprima febbrilmente, quasi alla ricerca di qualcosa, poi via via sempre più lentamente... leggevo delle parti, ne scorrevo delle altre, guardavo le illustrazioni...
E pian piano la stanchezza dovuta alla preoccupazione ebbe il sopravvento su di me e caddi addormentata...
Sognai il mare, allora... sognai isole misteriose che nascondevano mille passaggi segreti... sognai il nonno e le sue storie, il capitan Lanzaras, il tesoro, la mappa...
Raggiungi gli estremi confini a Settentrione,
dove due vasti mari si contendono lo scoglione.
Eolo con le sue folgori fedeli allora ti guideranno,
quando grigiore, furia e boati il mare gonfieranno.
Ma prima di ciò tu guarderai l'alto Sole da Levante,
quando la tua ombra per veder le stelle diverrà sestante.
All’improvviso aprii gli occhi...
Voci concitate e grida giungevano fino a me dal ponte soprastante... le ascoltai per un momento... una nave all’orizzonte...
Richiusi gli occhi per un attimo... i confini a Settentrione... due vasti mari... Eolo... l’alto Sole da Levante... la tua ombra diverrà sestante...
La lettera del nonno era abbandonata di lato sul letto... la ripresi e la rilessi ancora una volta...
‘...e tu lo imparerai a memoria, per poi distruggere questa lettera...’
Di mala voglia mi alzai e mi avvicinai al tavolo, dove la candela accesa si era già consumata per metà... esitai... infine, quasi costringendomi, allungai il braccio ed avvicinai il foglio alla fiamma, guardandolo poi bruciare fino a consumarsi del tutto.
Recuperai, quindi, il diario del nonno e lo infilai nella tasca del mio ampio abito... poi uscii dalla cabina e salii sul ponte.
Tutti gli uomini erano in fermento, per via di quella nave che avevano avvistato e che era ancora avvolta dalla foschia all’orizzonte...
Individuai l’avvocato Blind ed il comandante a prua e mi avvicinai loro...
“Buon pomeriggio, miei signori!” sorridendo gentilmente “Abbiamo avvistato una nave, ho udito... siamo già nelle acque olandesi di Minisclosa?”
cavaliere25
09-11-2012, 21.58.21
mi avviai dove stava accandendo qualcosa e dissi che succede qui? domandando a un uomo li vicino a me c'è qualcosa da festeggiare continuai a dire mentre cercavo di capire che stava accadendo in quel momento
Guisgard
10-11-2012, 02.02.02
Lin sorrise.
“Molte tombe di antichi re” disse ad Altea “sono avvolte da leggende e molto spesso presentano iscrizioni o lapidi che parlano di maledizioni e sortilegi per i profanatori di quei luoghi. E in molti casi hanno funzionato a tener lontano i ladri di tombe da quei tesori. E quasi sicuramente la storia di quegli spettri, ammesso che il racconto di quel tesoro sia vero, serve al medesimo scopo.”
“Su, godiamoci questo pesce squisito” fece Wesl “invece di parlare di storie antiche!”
Così, i tre mangiarono quel buon pesce in riva al bellissimo e limpido mare di quel molo.
Verso la tarda serata poi Lin riaccompagnò a casa Altea e la salutò, dandole appuntamento per il giorno dopo, per la loro la visita all'isola di Nisides.
Giunse così la notte e il mattino seguente Altea, come ogni giorno, venne svegliata da Odette per fare colazione con tutta la sua famiglia.
Scesero in giardino e qui trovarono Fletcher e sua moglie ad attenderle.
“Ben svegliata, Altea.” Sorridendo Fletcher. “Oggi è un gran giorno per te, lo sai? Stamattina infatti passerà a prenderti una carrozza inviata da sua eccellenza il governatore per condurti al suo palazzo, dove trascorrerai con lui l'intera giornata. Appena finito di fare colazione ti preparerai.”
Guisgard
10-11-2012, 02.11.06
“Tu come tutti gli altri” disse Sesc a Cheyenne, per poi lanciare con rabbia un sassolino nel lago “non sai nulla di me... ed è meglio così... io sto bene solo quando sono da solo... lontano da tutto e da tutti... non ho bisogno di nessuno io...” poggiò la schiena contro un albero e portò le braccia incrociate dietro la nuca “... si, in realtà mi annoiano queste storie... e forse neanche per te sono importanti... se lo fossero state allora saresti rimasta nella tua terra, invece di venire quaggiù... e smettila di darmi del voi... non sono come quei bambocci aristocratici e un po' effeminati con cui tratta mio zio...” si voltò a fissarla e di nuovo sul suo volto apparve quel sorriso irriverente “... certo che so da arriva quella musica... lo so benissimo... e conosco quel posto molto bene... anzi, ci sono stato l'altro giorno...” e cominciò a fischiettare lo stesso motivo prodotto da quella misteriosa musica.
Guisgard
10-11-2012, 02.42.23
Gurenaiz si avvicinò di qualche passo verso Clio, che continuava a fissare il mare piatto e denso di foschia dal parapetto.
“No, non ho riposato affatto...” disse alla ragazza “... non sono riuscito a chiudere occhio neanche per un po'... l'unica cosa che ho fatto è stata bere del rum... come un volgare pirata... non riuscendo poi neanche a ripagare la persona che me l'aveva offerto...” fissò anche lui l'orizzonte “... che strana notte... mi ricorda un'altra notte, neanche troppo lontana... ero a bordo di una nave che partita dall'Europa era diretta in questi mari... io ero felice e carico di ideali e di sogni... e su quella nave incontrai una principessa... una principessa in cerca della sua isola...” ispirò forte, come a voler chiedere al mare di portarsi via ogni tristezza “... perdonatemi se prima, a Portuga, vi ho baciata... vi avevo scambiata per quella principessa... che sciocco, ella non vi somiglia affatto... scusatemi, vi do la mia parola che non accadrà più...”
Ma proprio in quel momento la vedetta cominciò a gridare qualcosa.
“Nave in vista a tribordo!”
“Prepararsi per virare di bordo!” Ordinò Boyuke all'equipaggio, mentre Giuff accanto a lui scrutava il mare con il suo cannocchiale. “Timone in centro!” Al timoniere Boyuke. “Cannonieri, pronti ai pezzi! Caricate!” Rivolgendosi poi agli uomini accanto ai mortai.
“Questa è fortuna.” Disse Giuff, fissando la nave avvistata all'orizzonte. “Mi ero già rassegnato a restare a mani vuote, quando ecco questa inaspettata e bellissima preda che viene verso di noi e mi dice... buongiorno, capitano Giuff!” Rise. “Bisogna darle il benvenuto, eh!”
“E che benvenuto!” Esclamò Boyuke. “A tutto l'equipaggio, ai posti di combattimento!”
Guisgard
10-11-2012, 03.05.58
“Oh, salute a voi, lady Talia.” Disse il comandante, per poi mostrare un lieve inchino alla ragazza. “Si, è apparsa una nave all'orizzonte... batte bandiera spagnola, a quanto pare...” per poi tornare a scrutare l'orizzonte con il cannocchiale.
“Davvero interessante!” Sorridendo Blind. “Ma, non sarà una nave pirata, capitano?”
“Ogni bastimento che si incontra nelle Flegee” rispose il capitano “può essere pirata... ma quella nave mostra la bandiera spagnola...”
Sul ponte molti scrutavano il mare per vedere meglio quella nave che ora aveva cambiato rotta, dirigendosi proprio verso di loro.
La nave avvistata, infatti, si avvicinava sempre più, con le vele al vento e la bandiera spagnola ben in vista.
Ma ad un tratto, quando ormai la sua sagoma era perfettamente distinguibile, la bandiera spagnola fu inspiegabilmente ammainata ed al suo posto fu issato il Jolly Roger.
Un attimo dopo un terrificante colpo di mortaio colpì e squarciò buona parte del fianco sinistro della nave, scatenando il panico a bordo.
“Allarme!” Gridarono gli uomini della nave. “Siamo attaccati! Pirati!”
“Presto, milady!” Urlò Blind a Talia. “Andate a ripararvi nella vostra cabina!”
Guisgard
10-11-2012, 03.33.35
Scena IX: Maraiel
“<<Povera piccola,>> disse Montecristo <<hai parlato solo con tuo padre e con me.>>”
(Alexandre Dumas, Il conte di Montecristo)
La Santa Rita aveva lasciato l'isola di Portuga, riprendendo il mare con la nuova marea.
A bordo l'equipaggio aveva ormai dimenticato le sbornie e gli ozi di quell'isola, pronto a riprendere la sua attività sui mari.
Uno degli uomini di bordo spiegò a Cavaliere25 dell'alleanza stipulata tra Guisgard e il capitano Giuff.
“Ci recheremo a Balunga” disse Guisgard ad Austus “e lì riforniremo la Santa Rita dell'occorrente per le nostre scorribande. Ormeggeremo la nave poco prima del porto e con due lance scenderò a terra con alcuni uomini. Una volta caricato il tutto, torneremo a bordo.”
“Si, Guisgard.” Annuì Austus.
Nel frattempo, a Las Baias, l'ammiraglio Guidaux leggeva i vari bollettini giunti dall'attività navale.
“Lo Sparviero Nero...” mormorò, per poi gettare via quelle carte “... sembra sia sbucato un altro di quei dannati pirati! E' tanto chiedervi di liberare questi mari in nome di sua eccellenza il governatore?”
Il capitano che stava in piedi davanti a lui non disse nulla, imbarazzato e impaurito dal nervosismo dell'ammiraglio.
“State tranquillo...” fece Musan che stava fermo davanti ad una delle finestre, giocherellando con un lungo pugnale flegeese “... vi libererò io da questi pirati, signore...”
“Voi dovete prima occuparvi della figlia del Vicerè che non avete ancora trovato!” Fissandolo Guidaux.
“Non preoccupatevi di questo...” sorridendo lo spagnolo “... quella mocciosa sarà ormai morta...”
“Allora portatemi il suo corpo!” Battendo il pugno sul tavolo Guidaux.
“Ah, amico mio!” Esclamò divertito il governatore. “Vi fa paura una semplice bambina?”
“Non lei, eccellenza...” rispose l'ammiraglio “... ma il suo fantasma si... quindi meglio trovarla, viva o morta che sia...”
Il governatore rise.
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Cheyenne
10-11-2012, 04.55.15
Le parole di Sesc mi colpirono molto, forse c'era davvero dell'altro,qualcosa di buono, sotto questo suo atteggiamento scontroso.
All'inizio avevo deciso di alzarmi ed andarmene, prendere Gulltoppr e continuare la mia ricerca sull'origine della musica, ora che il giovane mi aveva lasciato intendere che lui conoscesse l'esatta provenienza della melodia, mi tratteni dal muovermi.
Mi sentivo molto tentata di chiedere a Sesc di indicarmi la via, ma il mio orgoglio ed anche il timore di un suo malefico scherzo, per il momento mi trattennero dal domandare aiuto a Sesc.
Mi misi allora a fare considerazioni generiche (e anche un po' futili) sulla vita e la condizione degli uomini, secondo ciò che mi era stato insegnato in Scandinavia.
Tacqui e osservai attentamente Sesc, non mi sembrava , a ben pensarci, una persona così malvagia come voleva farsi credere. Mi decisi allora a chiedere un aiuto da parte sua, conscia da un lato del rischio a cui sarei potuta andare in corso mentre dall' altro la curiosità e la certezza di essere in grado di gestire i comportamenti fuori luogo del gianovotto.
" Bene ti darò del "Tu" se è questo che vuoi...volevo domandarmi un piccolo favore..il rumore di melodia dove si trova esattamente? Sareste così gentile dunque a accompagnarmi fino all' origine del suni
Altea
10-11-2012, 08.50.07
Prima di scendere presi il manoscritto dal piccolo scrigno e lo posi nella sacca e mi recai a fare colazione in giardino...stavo sorseggiando lentamente il the quando sentii la notizia e mi alzai di scatto facendolo rovesciare sul bel vestito color bianco.
"Come? Senza avvisarmi..avete deciso voi" dissi con un impeto di rabbia verso i miei genitori "Mi spiace ma io oggi ho già preso impegni..devo recarmi presso la Isola di Nisides col maestro Lin, e non intendo rimandare. Non intendo più che decidiate senza il mio consenso...e vi giuro su quanto ho più caro che ci andrò e il Governatore aspetterà un altro giorno, anche perchè..a dire il vero non ho nessuna intenzione di incontrarlo".
Mi voltai furibonda e andai a cambiarmi di abito.
Parsifal25
10-11-2012, 13.47.18
La scena andava sempre più a farsi interessante, lady Clio ed il comandante Gurenaiz sembravano due ragazzini rapiti da uno strano sentimento che può far del male se non controllato...........
Poco dopo.......arrivò una giovane donna che porse il rum al caro comandante e con parole da sirena è riuscito ad incastrarlo senza sapere che reazione avrebbe prodotto alla giovane Clio......."non volevo neanche pensarci.....". Il resto.....è stato da analizzare......e tra il buio della notte ed una vecchia nenia mi allontanai'........in attesa che nascesse un nuovo giorno.....
Il giorno giunse e finalmente riuscì ad avvicinarmi nuovamente al comandante......non sapevo cosa dirgli ma prima di tornare al posto che mi era stato assegnato non tolsi lo sguardo dal comandante e da lady Clio.......sicuramente lo sguardo di Milady, faceva intendere il tutto.....al più presto avrei' dovuto conferire con il comandante rischiava grosso......soprattutto con il timoniere Boyuke......stava perdendo il controllo di se e la copertura sarebbe saltata se non avesse calmato gli istinti.
Poco dopo sentì il Comandante Giuff che gridava alle arme......presi il cannocchiale che avevo con me e guardai' verso l'orizzonte.......
Oh, Guerenaiz...
Mi si stringeva il cuore a sentirlo parlare così, le parole cariche di tristezza, lui che era sempre stato solare e spensierato.
Lui solo era riuscito a farmi sorridere ancora.
"Già" dissi sorridendo "non assomiglio proprio a una principessa.. eh?"
Chinai il capo "Sono io che devo scusarmi con voi, marinaio..so di essere stata troppo dura con voi" esitai "una ragazza come me, abituata a vivere in mezzo agli uomini, deve necessariamente indurire il cuore.. e i modi.. tuttavia, voi siete diverso.. non vi meritavate quel supplizio... "
Ripresi a guardare il mare: "sapete, da quando ho lasciato Las Baias, vivo nel terrore che questi pirati si decidano a farmi la festa..." la voce iniziò a tremare "se non accade, è solo perchè sanno che devo sposare il capitano olandese che renderà questi mari liberi e sicuri." abbassai la voce "..quindi non scusatevi con me.. non me lo merito".
Ma proprio in quel momento la vedetta cominciò a gridare qualcosa.
“Nave in vista a tribordo!”
“Prepararsi per virare di bordo!” Ordinò Boyuke all'equipaggio, mentre Giuff accanto a lui scrutava il mare con il suo cannocchiale. “Timone in centro!” Al timoniere Boyuke. “Cannonieri, pronti ai pezzi! Caricate!” Rivolgendosi poi agli uomini accanto ai mortai.
“Questa è fortuna.” Disse Giuff, fissando la nave avvistata all'orizzonte. “Mi ero già rassegnato a restare a mani vuote, quando ecco questa inaspettata e bellissima preda che viene verso di noi e mi dice... buongiorno, capitano Giuff!” Rise.
“Bisogna darle il benvenuto, eh!”
“E che benvenuto!” Esclamò Boyuke. “A tutto l'equipaggio, ai posti di combattimento!”
La voce di Giuff, e poi quella di Boyuke ruppero l'atmosfera che si era creata. No, non eravamo sulla Moeder Recht ma sull'Antigua Maria, e non eravamo più due giovani ingenui e pieni di speranza, ma bensì due prigionieri, che andavano
incontro ad un futuro incerto.
Assalteranno la nave, la prova... Guerenaiz e il suo guardiamarina salteranno per primi..
Il mio cuore sussultò a quella incombente realtà. Guerenaiz era accanto a me, aveva voltato la testa verso il capitano per sentire meglio le sue parole.
Perlustrai con lo sguardo il ponte, alla ricerca del Guardiamarina di cui non rammentavo ancora il nome, e lo vidi, cannocchiale alla mano, intento a scrutare l'orizzonte.
L'idea del rischio che quei due uomini avrebbero affrontato per causa mia mi faceva maledire l'idea di aver chiesto aiuto a Guerenaiz.
Cosa pensavi? Che scappare da questi manigoldi sarebbe stata una passeggiata?
No, ma messa di fronte alla possibilità della morte di Guerenaiz, cominciavo a sentire un terrore sconosciuto.
Avrei voluto prendergli la mano e dirgli di tornare da me. Ma poi mi fermai.
Chi mi dava il diritto di parlargli così? Chi diavolo ero io, oltre alla causa di tutti i suoi guai?
Così, mentre tutti si muovevano, io restai immobile. Incapace di trovare le parole giuste.
Non amavo essere così in preda al terrore, ogni azione è vana e ogni parola è una sciocchezza.
Così, cercai di dominarmi, di impormi la calma. Ma più la nave si avvicinava, più i battiti del cuore acceleravano il loro corso.
Parsifal25
11-11-2012, 03.24.41
Questa sarebbe stata la prova......non era ciò che mi aspettavo.....assaltare una nave della Marina; con quale faccia ci saremo presentati al Comando......
Bisognava riflettere......ed in fretta. Alzaì lo sguardo verso Gurenaiz e attesi un suo cenno.....
cavaliere25
11-11-2012, 10.50.44
Mi avvicinai a Guisgard dove aver ascoltato la spiegazione datami da uno del equipaggio e dissi signore con voi sto vedendo che l'equipaggio è tranquillo rilassato e felice state facendo un ottimo lavoro dove siamo diretti ora chiesi sorridendo e aspettai una risposta
Talia
12-11-2012, 00.10.47
Ciò che accadde fu rapido... tanto rapido e terribile che la maggior parte di noi non ebbe il tempo di reagire o rimase pietrificato dalla paura e dall’orrore.
La nave procedeva rapida verso di noi, portata da un vento potente... il comandante la osservava con il cannocchiale ma era tranquillo e niente affatto preoccupato, cosa che rese facilmente tranquilli anche tutti noi.
Poi all’improvviso il Jolly Roger fu issato sul pennone, al posto della falsa bandiera spagnola, e tra noi, a bordo, dilagò il panico...
Sentii alcuni dei marinai gridare e così mi voltai in tempo per vedere i boccaporti aprirsi...
“Attenzione!” gridai...
Ma era troppo tardi: un colpo di mortaio e la nostra nave vacillò.
“Capitano!” tenendomi forte al parapetto per non cadere “Capitano, presto... viriamo... dobbiamo cercare di fuggire... non possiamo permetterci di affrontarli!”
Ma Blind mi afferrò per un braccio e mi tirò indietro...
“Presto, milady!” Urlò Blind a Talia. “Andate a ripararvi nella vostra cabina!”
Esitai per un attimo... ma era chiaro che lì sarei stata solo d’intralcio agli ordini ed ai movimenti dell’equipaggio...
Mi allontanai, quindi, e corsi verso la scala che portava sottocoperta... qui, però, mi fermai e mi voltai di nuovo ad osservare quella nave che ormai era arrivata spaventosamente vicina.
Guisgard
12-11-2012, 01.20.57
“Altea...” disse Fletcher alzandosi di scatto “... vieni qui! E' un ordine! Tu non andrai su nessuna isola! Il governatore ha inviato una carrozza che sarà qui a momenti! Dunque ti preparerai e con il più luminoso sorriso di questo mondo incontrerai sua eccellenza! E se osi anche solo contraddirmi, allora io farò in modo che il tuo maestro non metta più piede in questa casa! Intesi?”
Altea
12-11-2012, 01.32.05
Udii quelle parole che più che altro erano un ordine...senza voltarmi e risposi senza nemmeno guardarlo.."Si padre..vado a cambiarmi d'abito".
Corsi di fretta verso la camera, subito mi cambiai l'abito..no, non avrei mai visto il Governatore..ero stufa di quella vita e quelle imposizioni.
Avrei avuto modo di vedere il maestro, sapevo dove si trovava Wesl e lui mi avrebbe detto dove trovarlo e gli avrei mostrato il manoscritto che stavo stringendo al petto.
Scesi al piano di sotto e aprii una finestra che dava proprio sul muro di cinta e dietro vi era una piccola brughiera, alzai lo sguardo al Cielo e lentamente cercai quella via di uscita...scesi dalla finestra che comunque non era alta e mi trovai in giardino.
Senza farmi notare scavalcai il muro di cinta...e mi trovai fuori dalla casa.
Presto andai verso il molo...sarei andata da sola alla Isola di Nisides e non volevo mettere nei guai il maestro Lin, tutto al più mi sarei meritata una bella strigliata al ritorno dai genitori con una punizione a loro dire esemplare.
Chiesi a più marinai dove potevo trovare qualcuno che potesse portarmi là quando mi mostrarono un vecchio marinaio e mi avvicinai a lui.."Mi scusi messere, mi hanno detto che lei potrebbe portarmi alla Isola di Nisides, vorrei fare una visita e tornare in giornata".
Guisgard
12-11-2012, 01.48.00
Giuff sembrava come posseduto dal demone della bramosia.
Gridava e spronava i suoi uomini, mentre la sua sciabola fendeva l'aria con bagliori incandescenti.
I mortai dell'Antigua Maria spararono ancora.
Colpi precisi e terribili che piovevano come pioggia di fuoco intorno e sopra la nave olandese.
Boyuke scese allora sul ponte e chiamò Gurenaiz e Parsifal.
“Voi due...” disse il pirata “... tenetevi pronti.” Li fissò con un ghigno. “Presto ci sarà l'arrembaggio e voi sarete i primi a saltare sul ponte! E in base al valore che dimostrerete sarà poi decisa la vostra sorte!”
Gurenaiz fissò allora Parsifal ed annuì.
Si voltò poi verso Clio.
“Presto, mettiti al riparo!” Urlò, cercando di far sentire la sua voce alla ragazza nonostante i boati dei mortai e le urla dell'equipaggio. “E non uscire dalla tua cabina per niente al mondo! Fa come ti dico!” I suoi occhi erano in quelli della ragazza, quasi a chiederle di fidarsi di lui. “Fa come ti dico, ti prego!”
L'Antigua Maria allora mise ogni centimetro di vela al vento e si lanciò verso la sua preda.
E in breve la raggiunse.
La speronò e poi uncini e ponticelli furono agganciati al parapetto dell'imbarcazione olandese.
“All'arrembaggio!” Ordinò Giuff ai suoi. “All'arrembaggio!”
Gurenaiz allora si avvicinò a Parsifal.
“Non abbiamo molta scelta...” mormorò al suo fedele compagno “... dobbiamo fingere di assecondare gli ordini del pirata... quando saremo sull'altra nave ci limiteremo a tramortire qualche marinaio, fingendo così di accopparlo... mi raccomando... i pirati devono crederci degli assassini come loro... chiaro?”
Un attimo dopo cominciò l'arrembaggio e gli uomini di Giuff portarono violenza, terrore e morte sulla nave olandese.
http://www.premiere.fr/var/premiere/storage/images/cinema/photos/diaporama/capitaine-blood/capitaine-blood-captain-blood-1935/7708409-1-fre-FR/capitaine_blood_captain_blood_1935_reference.jpg
Guisgard
12-11-2012, 02.01.12
Il vecchio marinaio annuì alle parole di Altea.
“Si, posso condurvi a Nisides” disse “ma occorrono cinque Fiorini. E li voglio in contanti. Preparateli mentre io finisco di sistemare la mia barca.”
Cominciò allora a caricare alcune casse a bordo, raccogliendo poi varie cime e sistemando infine la vela da issare.
“Ecco, sono pronto.” Tornando dalla ragazza dopo un po'. “Avete preparato il denaro?”
Urla, grida, spari: tutto sembrava pronto per l'arrembaggio.
Faticai a udire le parole di Guerenaiz, ma i suoi occhi non ammettevano repliche.
Avrei voluto dirgli che no, non avevo alcuna intenzione di starmene buona in cabina.
Ma la luce, nei suoi occhi, chiedeva fiducia.
E come potevo non fidarmi di chi aveva rischiato tanto per me?
Anuii, e mi diressi sottocoperta. Trovai facilmente la cabina dove avevo portato Loren pochi giorni prima, di certo non sarei andata in quella del capitano. Sprangai la porta dietro di me e aspettai.
Camminavo in lungo e in largo per la stanza. Potevo sentire le urla e gli incitamenti dei soldati, i colpi di mortaio.
"E' così che si sentono sempre le donne normali?" sibilai tra i denti.
Non sapevo cosa stava accadendo, non sapevo cosa aveva in mente Guerenaiz.
E la sensazione di impotenza non mi lasciava pace. Così, provai a vedere se si vedeva qualcosa dalla finestra.
Altea
12-11-2012, 02.06.25
Cercai i cinque fiorini nella sacchetta di velluto rosso e guardavo quel marinaio preparare il tutto per la partenza..quando si avvicinò a me con volto poco simpatico "Certo che ho i soldi "dissi porgendoglieli sulla mano sorridendo "ecco a voi 7 fiorini!!!"
Salii sulla piccola imbarcazione e chiesi sedendomi su una piccola panchina.."Che state portando? Se posso chiederlo ovviamente."
Mi sentivo agitata, speravo il marinaio salpasse presto, temevo venissero a cercarmi al molo.
Guisgard
12-11-2012, 02.14.43
Sesc lanciò un altro sassolino nel lago e poi si voltò a fissare Cheyenne.
“Si, conosco il posto da cui arriva questa musica...” disse “... e non è molto distante da qui... anzi, devo dire che è anche un posticino niente male...” sorrise “... ma fammi capire... intendi andarci con me? Ad un tratto non sono più la pecora nera della famiglia?” Rise e si alzò di scatto. “E sia!” Esclamò. “Andiamo... magari sarà una piacevole giornata, chissà...”
Fece allora segno alla ragazza di seguirlo.
Sesc montò così in sella al suo cavallo ed attese che Cheyenne facesse lo stesso con Gulltoppr.
S'incamminarono allora seguendo quella musica.
Risalirono il piccolo promontorio alle spalle del lago, per poi riscendere dall'altra parte, dove c'era il mare aperto.
E qui Cheyenne vide il luogo da dove proveniva quella misteriosa musica.
Si trattava di un piccolo borgo di pescatori, caratteristico e colorato.
Guisgard
12-11-2012, 02.30.39
Elisabeth aprì gli occhi e si ritrovò in una stanza circondata da diversi frati che la fissavano.
Accanto a lei stava Storm che una boccettina che agitava sotto il suo naso.
“Cara...” disse il contrabbandiere “... come stai ora? Va meglio? Vedrai che tra poco queste erbe faranno subito effetto... ora però devi riposare...” la prese allora in braccio e si avviò verso la loro cella.
“Non è forse meglio farla riposare qui?” Chiese un frate.
“No, preferisco che stia in un posto tranquillo.” Sorridendo Storm. “A lei penserò io. Grazie, fratelli.”
Ritornarono così nella loro cella e Storm mise a letto Elisabeth.
“Devo ammetterlo...” mormorò “... siete un'attrice nata.”
Guisgard
12-11-2012, 03.07.48
Talia si voltò e vide la sagoma dell'Antigua Maria ormai vicinissima.
Talmente vicina da poter quasi vedere ad una ed una le facce dei pirati che si apprestavano all'arrembaggio.
Un attimo dopo il ponte della nave olandese pullulava di bucanieri.
Qualche marinaio tentò di opporre resistenza, ma fu inutile.
Quasi tutti i membri dell'equipaggio furono trucidati dai pirati e i pochi superstiti finirono immobilizzati.
“Comandante...” disse Giuff avvicinandosi a lui “... è tutto qui il bottino a bordo?” Indicando ciò che i suoi uomini avevano raccolto.
“Si, tutto.” Rispose il comandante. “Vi do la mia parola.”
“Oh, allora vi credo!” Esclamò Giuff.
“Allora ci lascerete andare adesso?” Chiese il comandante.
“No!” Rispose Giuff, per poi mozzargli la testa con un preciso colpo di sciabola e riscuotendo il consenso dei suoi uomini.
Il Gufo Nero allora ordinò ai suoi di uccidere tutti i prigionieri.
Così, uno per volta, furono tutti uccisi.
E quando la sciabola di Boyuke fu puntata alla gola dell'ultimo marinaio, questi cominciò a piangere.
“Risparmiatevi ed io vi rivelerò dov'è...”
“Chi?” Fissandolo Boyuke.
“Lei...” farfugliò il prigioniero “... La Perla d'Oro! La più bella fra le belle di questi mari!”
“Una donna?” Sorpreso Giuff. “E dove si trova?”
“Di sotto!”
Giuff allora fece un cenno a Boyuke e questi sgozzò il prigioniero.
Due uomini scesero poi sottocoperta e cominciarono a cercare in ogni cabina.
Poco dopo tornarono su e con loro vi era anche Talia.
“Lasciatela stare...” disse Blind, l'ultimo ormai dei sopravvissuti “... lei non c'entra nulla...”
“Uccidi quel vecchio!” Ordinò Giuff a Boyuke. “Mi ha già seccato!”
Guisgard
12-11-2012, 03.40.32
“Merce varia...” disse il marinaio ad Altea “... ma in queste acque è bene non fare molte domande...” presero finalmente il mare.
Pian Piano Las Baias si allontanava e la sagoma di Nisides, l'unica delle isole Flegeesi ad essere visibile dalla costa, si faceva invece sempre più nitida.
Il mare non era molto mosso e il vento era favorevole, così che il tragitto fu più rapido del previsto.
Giusero alla fine al piccolo porto di Nisides.
“Io ripartirò per Las Baias” fece il marinaio “poco prima del tramonto. Ci ritroveremo qui verso il tardo pomeriggio.”
L'isola appariva piccola e molto caratteristica, formata da un unico villaggio, abitato perlopiù da pescatori e da artigiani.
Molto diffusa era infatti la produzione di ceramiche, il cui mercato era tra i più vivaci delle Flegee.
E tra le varie botteghe, Altea vide una strana e curiosa insegna che recitava:
“Talhos, il Cacciatore di Tesori”
Talia
12-11-2012, 04.04.04
Esitai sulla scala solo per un momento... quella nave era lì, sempre più vicina, ed io potevo vederli ora... le loro facce... potevo udire le loro grida...
Ma subito mi riscossi e mi precipitai al piano di sotto.
Raggiunsi la mia cabina in tutta fretta, entrai e mi sprangai la porta alle spalle...
Per qualche momento rimasi immobile, con la schiena schiacciata contro la porta e gli occhi chiusi... ero spaventata... avevo così paura che quasi non riuscivo più a respirare...
All’improvviso, però, il volto di Jamiel fluttuò verso di me, tra i mille pensieri che la affollavano... Jamiel, e quelle parole: ‘Prendilo Analopel... portalo con te, così potrai difenderti se incontrerete dei pirati lungo il viaggio...’
Spalancai gli occhi...
“Bravo Jamiel...” sussurrai tra me “Bravo!”
In fretta iniziai a frugare tra i miei bagagli... non ricordavo dove lo avevo messo, ma ero certa che fosse lì, da qualche parte...
Ad un tratto udii voci nel corridoio... erano sempre più vicine...
Le mie mani frugavano in borse e bauli tra gli abiti e le stoffe, i cappelli, gli oggetti da toletta... poi sfiorarono qualche cosa di freddo e metallico... il pugnale!
Lo afferrai.
Un calcio sfondò la mia porta proprio in quel momento... gridai.
Due uomini entrarono... i miei occhi corsero dall’uno all’altro... e per un istante, stringendo il pugnale di nascosto, pensai di fare qualche cosa di disperato... ma sarebbe stato sciocco... sì, lo sarebbe stato, e molto... così lasciai scivolare il coltello nell’ampia manica del mio abito... e rimasi immobile.
Ciò che trovai sul ponte quando lo raggiungemmo fu agghiacciante...
tutti gli uomini, dagli ufficiali fino all’ultimo mozzo, erano stati passati a fil di spada... vidi il corpo del capitano e vacillai...
Quegli uomini mi stavano spingendo avanti tuttavia, verso quello che sembrava il loro capo, in piedi sul castello di prua...
e davanti a lui, cosa che mi sollevò un poco, stava Blind.
“Lasciatela stare...” disse Blind, l'ultimo ormai dei sopravvissuti “... lei non c'entra nulla...”
“Uccidi quel vecchio!” Ordinò Giuff a Boyuke. “Mi ha già seccato!”
“No!” dissi d’impeto, facendomi avanti “Fermo!”
Ero stata avventata... e lo sapevo.
I miei occhi ruotarono sul capitano, tuttavia... ero spaventata... ma mi costrinsi a restare impassibile... i miei occhi fissarono i suoi, addirizzai la schiena e sollevai il mento...
“Non credo che vi convenga!” dissi in tono gelido.
Guisgard
12-11-2012, 04.18.46
Gurenaiz e Parsifal, così, si lanciarono alla testa dei pirati.
L'ufficiale olandese aveva spiegato il suo piano al Guardiamarina ed insieme guidarono l'arrembaggio.
Come Gurenaiz aveva suggerito a Parsifal, cominciò a colpire i marinai col solo intendo di tramortirli ed ingannare così il Gufo Nero.
Così facendo riuscì a evitare i feroci ordini del pirata.
Tuttavia, dopo, lui ed il suo Guardiamarina dovettero assistere alla strage di tutto l'equipaggio della nave, fatta eccezione per Talia e Blind.
Almeno per ora.
Tutto questo riuscì a vedere Clio dalla finestra della sua cabina.
E ad un certo punto, approfittando della confusione, Gurenaiz, attento a non farsi vedere, riuscì a ferirsi ad un braccio con la sua spada.
Si accodò allora agli altri feriti e tornarono tutti sull'Antigua Maria per farsi medicare.
L'ufficiale, però, si allontanò da loro e sceso sottocoperta cercò la cabina di Clio, chiamando la ragazza per farla uscire nel corridoio su cui si trovavano gli alloggi.
Guisgard
12-11-2012, 04.35.19
Giuff fissò Talia.
“Non devo...” disse il pirata “... non mi conviene? E perchè mai?” fissò la ragazza. “E così... tu sei la più bella fra le belle...”
“Si, ora ricordo...” intervenne Boyuke “... ne ho sentito parlare a Las Baias... i flegeesi così chiamano una bellissima ragazza olandese dai capelli chiari e la pelle come alabastro... Analopel la chiamano... la Perla d'Oro... proprio come aveva detto quel marinaio poco fa...”
Giuff allora si avvicinò a Talia.
“Si...” con un sorriso carico di lussuria “... un gran bel bottino ci ha portato questa nave... un gran bel bottino davvero...” estrasse allora la spada e la puntò contro Blind “... cosa mi stavi dicendo?” Chiese a Talia. “Che non mi conviene uccidere questo miserabile? E perchè mai?” Rise. “Dammi un solo motivo per cui non dovrei scannarlo come un maiale.”
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Guisgard
12-11-2012, 04.43.47
Guisgard sorrise a Cavaliere25.
“A Balunga prenderemo alcune cose per il mantenimento della Santa Rita. Vedrai, non impiegheremo molto tempo a terra.”
Scesero così a terra e si mischiarono alla folla che si trovava nel porto.
Con Guisgard c'erano Cavaliere25 ed Emas.
Avevano abiti civili per mischiarsi alla gente senza dare nell'occhio.
Ad un tratto Guisgard si accorse di una piccola folla raccolta all'altra estremità del molo.
“Cosa starà accadendo laggiù?” Chiese indicando quel punto ad Emas che era accanto a lui e a Cavaliere25 che si trovava qualche passo più indietro.
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Riuscii a vedere quasi tutto dalla finestra. Tutti quegli uomini, impotenti e ignari, andare incontro a morte certa.
E una ragazza, bellissima, tenuta dai manigoldi di Giuff.
Avevo perso di vista Guerenaiz e il suo Guardiamarina nell'impeto della battaglia.
D'un tratto udii una voce: qualcuno mi chiamava dal corridoio.
Guerenaiz!
Lasciai la finestra e mi precipitai fuori, lui si aggirava tra le cabine, non spendo da dove sarei uscita.
Oh, Guerenaiz...
"Daiser..." Dissi correndo verso di lui "Daiser ... sei vivo...".
D'istinto, lo abbracciai : "ero così in pena per te..."
Restai stretta a lui, per un momento, poi alzai lo sguardo, a cercare i suoi occhi.
"Come stai? Nemmeno dalla finestra è stato un bello spettacolo...."
Mi scostai leggermente da lui: "Sei ferito?" Dissi corrucciata.
"Posso?" E senza attendere risposta presi il suo braccio tra le mani e osservai la ferita.
"È solo un graffio.. Sei stato fortunato"
In quel momento trasalii : " il ragazzo... Casaran, sta bene?"
Cheyenne
12-11-2012, 11.14.37
Sorrisi a Sesc.
Mi alzai ed andai a prendere Gulltoppr.
Seguii Sesc fino ad un pittoresco villagetto di pescatori.
Lasciammo i cavalli in una piazzetta secondaria e proseguimmo a piedi lungo un vicoletto ciottolato per poi ritrovarci nella piazza principale di fronte alla chiesetta.
Svoltammo poi a sinistra e dopo poco nuovamente a sinistra.
Mi ritrovai davanti ad una piccola taverna frequentata dai locali.
Entrammo.
Il luogo era affollato da pescatori, l'odore di pesce era forte e misto con birra e rhum scadente. Non appena entrai tutti gli occhi furono fissi su di me ma non appena si accorsero che ero accompagnata da Sesc, ebbero uno sguardo più rispettoso e ripresero le loro attività.
Ci sedemmo ad un tavolino traballante e lì, finalmente scorsi un uomo sulla trentina, con la faccia arrossata dal sole e dal sale, intento a suonare uno strumento che non conoscevo, ma che sprigionava la musica che mi seguiva da tutta la giornata.
Parsifal25
12-11-2012, 12.42.57
La battaglia infuriava......accompagnati da spari, urla e colpi di spada ci lanciammo nella mischia e per non far saltare la copertura abbiamo dovuto ferire e tramortire più volte i nostri colleghi.
Sembravamo dei veri comandanti in cerca di gloria, mentre combattevo, porsi lo sguardo verso Gurenaiz e vidi che per far sembrar più reale la cosa si ferì.....
Una volta capito il piano battemmo in ritirata ed io corsi verso di lui facendogli da spalla.......ciò che vedemmo fu terribile: un'emerita strage dei nostri compagni.....quanta rabbia provavo ma ero inerme......
Poco dopo vidi che il resto della ciurma tornò con dei prigionieri vi era una splendida donna il cui nome era Talia ed un altro che non compresi che ruolo ricopriva......stava rischiando la testa, ma cosa potevo inventarmi?
Preso il cannocchiale cercai' di creare uno stratagemma che avevo imparato da un gruppo di ribelli molto organizzati: simulare l'arrivo di una flotta. Un piccolo trucchetto da prestigiatore.......
"Comandante, vi sono delle navi in avvicinamento......sembra una flottiglia....".
"Spero che funzioni....."
cavaliere25
12-11-2012, 14.08.07
Andiamo a dare un occhiata dissi guardando i due amici forse sarà qualcosa di importante forza venite ma stiamo attenti e mi incamminai verso la folla riunita
Talia
12-11-2012, 14.39.59
Sostenere lo sguardo di quell’uomo senza battere ciglio non era facile... si avvicinò, ed io ebbi l’istintivo impulso di indietreggiare e di fuggire via... ma lo dominai, giacché non c’era alcun luogo in cui sarei potuta fuggire, in quel momento... e poi tanto la mia vita quanto quella di Blind erano appese ad un filo... mi imposi, dunque, di restare immobile...
“Si...” con un sorriso carico di lussuria “... un gran bel bottino ci ha portato questa nave... un gran bel bottino davvero...” estrasse allora la spada e la puntò contro Blind “... cosa mi stavi dicendo?” Chiese a Talia. “Che non mi conviene uccidere questo miserabile? E perchè mai?” Rise. “Dammi un solo motivo per cui non dovrei scannarlo come un maiale.”
Lo fissai per qualche momento... poi spostai gli occhi su Blind. Non sapevo che cosa ne pensasse lui... ma a me sembrava che la priorità, in quel momento, fosse sopravvivere... di tutto il resto ci saremmo potuti preoccupare in seguito...
“Vi presento l’avvocato Blind, capitano!” dissi, con un vago e quasi noncurante gesto del braccio, tornando a guardare il pirata “L’avvocato è membro eminente della Compagnia delle Flegee Occidentali, stimato tanto nel Nuovo Mondo quanto in Patria per la sua saggezza, le sue conoscenze e la sua rispettabilità. La Compagnia apprezza l’avvocato Blind e sono certa che pagherebbe profumatamente perché glielo restituiate, ed ovviamente sarà opportuno che sia in salute. Pagherà perché ci restituiate entrambi, probabilmente...”
Tacqui un istante... il tempo necessario perché sentissi le mie parole far breccia nella mente della ciurma...
“Ora...” ripresi quindi a dire “Io non conosco i vostri usi ed i vostri costumi, capitano... ma avevo sentito dire che uomini come voi riconoscono a colpo d’occhio una merce di valore, quando la vedono...”
"Comandante, vi sono delle navi in avvicinamento......sembra una flottiglia...."
Quella voce mi interruppe, attraendo l’attenzione di tutti... mi voltai a guardarlo, colpita dall’accento che riconobbi in quella voce: un accento marcatamente olandese...
Era un giovane dalla faccia pulita, lo sguardo e l’atteggiamento erano ben diversi da quelli di tutti gli altri uomini della ciurma... lo osservai per qualche istante, sorpresa... poi il mio sguardo si spostò all’orizzonte, verso il punto che stava indicando...
C’era foschia quel giorno e le nubi all’orizzonte si muovevano creando strani giochi di luce... era impossibile vedere alcunché senza cannocchiale, ma decisi che non era il caso di perdere quell’occasione...
“E’ possibile che siano navi da guerra e da ricognizione olandesi...” dissi, tornando a guardare il capitano “L’avvocato Blind ed io eravamo attesi... può darsi che non vedendoci arrivare abbiano mandato qualcuno a cercarci!”
Altea
12-11-2012, 16.13.23
Libera..finalmente potevo respirare e vivere la libertà, cercai di confondermi tra la folla poiché mi accorsi erano più pescatori che i borghesi o aristocratici e non volevo dare all' occhio.
Li guardavo e pensai che nonostante la loro situazione economica loro vivevano in modo più allegro...e le ragazze certo avrebbero sposato l'uomo amato.
Mi soffermavo a guardare le bellissime ceramiche dagli sgargianti colori di quelle Terre e comprai una bellissima farfalla variopinta di ceramica.
Ad un tratto lessi una insegna..Talhos, il Cacciatore di Tesori ..incuriosita entrai, non vi era nessuno..su un tavolo notai mappe, attrezzi vari..se era un vero ricercatore potevo mostrargli il manoscritto che avevo scrupolosamente portato con me.
Mi avvicinai a un bancale e feci suonare un campanellino per avvisare della mia presenza.
elisabeth
12-11-2012, 17.47.21
Elisabeth...Elisabeth, diceva Ingrid mentre correvo per casa...
la sentivo venirmi dietro con affanno, le mie trecce svolazzavano
mentre scendevo le scale del vecchio Palazzo....finche' non mi trovavo
difronte alla faccia , tra il sorridente ed il severo di mio padre.....
" Perdonate padre non volevo ..... ma i Frati in chiesa sprecano troppe
candele e con gli stessi soldi potrebbero dar da mangiare alla famiglia
del fattore......quindi io non ho rubato nulla.....sto solo dividendo
cio' che e' giusto"....
Aprii gli occhi e vidi tanti Frati ...tanti da farmi rizzare i capelli......
volevo urlare....ma vedevo il mondo a pallini blu.....Storm...ma che mi stava
sventolando sotto il naso.....sentirmi meglio.......ma che ne so se non riesco neanche a parlare, mi prese in braccio e mi porto' via da li', come diavolo avevano fatto i Frati ad acciuffarmi dopo tanto tempo....no....non era possibile...stavo veramente male..." Storm, ditemi che e' passato solo qualche momento, da quando sono stata male..perche' a me sembra sia passato un secolo......".....lui diceva che ero brava...." Storm, io sono svenuta veramente, non sono stata brava questa volta......non so dirvi se fosse fame o paura....ma sono caduta giu' come una pera......e al risveglio, il vedere tutte quelle facce, avrei voluto urlare...ma non potevo.....ditemi ora cosa dovremmo fare.....ma ho lo stomaco che brontola, ho una fame spaventosa....".....Mi alzai piano piano e mi misi a sedere sul letto dovevo avere un'aspetto stralunato, perche' STorm.....mi guardava senza profer parola...
Guisgard
12-11-2012, 19.11.50
“L'ho lasciato sul ponte della nave che abbiamo predato...” disse Gurenaiz a Clio “... io sono tornato per questa ferita... si...” annuì “... non è nulla di grave... anzi, a breve tornerò dagli altri...” fissò Clio diritta negli occhi “... ascoltami...” a voce bassa “... non abbiamo molto tempo... ho sentito che dopo l'arrembaggio questi dannati faranno rotta verso un'isola non troppo lontana da qui... e allora bisogna agire...” le mostrò la piccola fiala avuta dalla vecchia a Portuga “... è un siero potente... causa una morte apparente... prendilo appena la vedetta avvisterà l'isola... al resto penserò io... fidati di me, ti prego...” i suoi occhi furono attraversati da una strana luce “... al tuo risveglio quest'incubo sarà finito... e forse non ci rivedremo mai più...” e nel darle la fiala sfiorò la sua mano “... ora devo tornare dagli altri, non posso abbandonare il mio Guardiamarina... buona fortuna, Clio...” e senza dire altro la baciò di nuovo, per poi correre via senza voltarsi.
http://24.media.tumblr.com/tumblr_m7a2coP5kh1r6b7hro1_1280.png
Guisgard
12-11-2012, 19.19.16
Cheyenne e Sesc videro così il piccolo borgo, adagiato, quasi fosse assopito, nel ventre di una collinetta brulla e arsa dal caldo Sole Flegeese.
E solo i cocenti raggi solari e il deciso maestrale sembravano poter giungere in quell'abitato, così lontano dall'industrioso ed attivo porto di Minisclosa.
E su quel promontorio nudo e arido pareva ormai da anni fermentato quel brulicante ed operoso riparo di pescatori.
Era stato eretto con uno stile esotico e pittoresco, quasi a metà tra i bianchi paesini di calce e legno che si vedono nelle isole greche del Mediterraneo e quei villaggi di bambù e rampicanti, contornati da alte palme e attraversati dai venti torridi, che pullulano ai limiti degli arcipelaghi tropicali.
Cheyenne e Sesc così lo raggiunsero e penetrarono al suo interno, fino ad entrare in una locanda, dove la ragazza vide finalmente lo strumento da cui proveniva la musica.
“Io vengo spesso qui...” disse Sesc “... non mi conosce nessuno e posso passeggiare tranquillamente tra le stradine di questo posto senza che alcuno giunga ad importunarmi o a giudicarmi...” il locandiere portò loro da bere “... chissà cosa direbbe il vecchio zio” ridendo “se sapesse che sei venuta qui con me da sola.”
Si avvicinò una zingara al loro tavolo.
“Posso leggervi il futuro?” Chiese ai due. “E rivelarvi cosa vi donerà il vostro amore?”
Guisgard
12-11-2012, 19.38.32
Altea suonò il campanellino e dal retro giunse poco dopo un uomo.
Aveva circa cinquant'anni, dall'aspetto robusto e dalla statura imponente.
I capelli erano brizzolati, lunghi e legati dietro in una treccia.
La camicia lasciava scoperto parte del petto e si potevano vedere vari tatuaggi.
“Buona giornata.” Disse alla ragazza. “In cosa posso esservi utile?”
Guisgard
12-11-2012, 19.43.31
Storm sorrise ad Elisabeth.
“In effetti” disse “forse vi ho fatto penare un po' troppo... perdonatemi, non siete una contrabbandiera e io invece vi ho fatto agitare e stancare un bel po'. Comunque ho preso gli abiti per il mio piano. Naturalmente prima di lasciare questo convento vi dovete rimettere... torno subito.” Ed uscì.
Ritornò dopo alcuni minuti, con del pane, un po' di formaggio ed una tazza di minestra.
“Non è molto, ma questo passa il convento.” E rise di gusto. “E sia... dopo aver appurato il mio spirito, ora mangerete e vi rimetterete in forma.” E le fece l'occhiolino.
Altea
12-11-2012, 19.53.22
Davanti a me apparve un uomo possente...dai tatuaggi pensai dovesse essere un uomo di mare, forse un galeotto?
"Scusate..voi siete...il Cacciatore di Tesori? Perchè ho da sottoporvi una cosa molto importante."
Mi feci coraggio...non avevo nulla da perdere...ed estrassi il manoscritto...e glielo mostrai.
Buona fortuna, Guerenaiz...
Lo seguii con lo sguardo carico di domande, e di angosce.
Mi lasciò con quella fialetta tra le mani e il sapore del suo bacio sulle labbra, che non mi aveva dato possibilità di replica.
Restai immobile per qualche istante, incapace di immagazzinare tutte le informazioni.
Morte apparente... Non ci vedremo più....
Chinai il capo e tornai nella mia cabina. Era meglio che nessuno si ricordasse di me.
Chiusi nuovamente la porta e sedetti sulla branda, dove avevo assistito Loren.
Rigirai la boccetta tra le mani.
"Fidarmi di te..." Dissi sospirando "..come potrei non farlo?".
Mi stesi sulla branda per trovare ristoro, ma invano. Così mi rialzai e ricominciai a camminare nervosamente.
Una luce fuori dalla finestra attirò la mia attenzione, un bagliore.
Restai a fissarla, come rapita, cercando di non pensare a niente.
Ma allora la voce di Guerenaiz si fece strada nella mia mente.
“... al tuo risveglio quest'incubo sarà finito... e forse non ci rivedremo mai più...”
Già, la fine di un incubo, tanto sospirato e atteso.
Ma mi inquietavano, tuttavia, quelle parole. Non volevo perdere Guerenaiz, volevo combattere questi sporchi pirati al suo fianco. Mi chiesi cosa aveva in mente, cosa prevedeva quel piano.
Forse avresti dovuto essere più precisa quando gli hai detto: "Portami con te".
Quel pensiero mi strappò un sorriso, del tutto sconveniente vista la situazione.
Non avevo altra scelta, tuttavia, se non aspettare e fidarmi di lui.
Guisgard
12-11-2012, 20.10.43
Parsifal aveva tentato il tutto per tutto con quello stratagemma che fu subito sostenuto da Talia e da Blind.
Boyuke allora corse a scrutare l'orizzonte.
“Non vedo niente...” disse tenendo fermo il cannocchiale.
Giuff si avvicinò allora a Blind.
“Forse davvero vi staranno cercando...” mormorò con un ghigno “... vero?”
“Si...” annuì l'avvocato “... credo di si...”
“Però non riesco a vedere nulla...” fece Boyuke, sempre guardando il mare “... in che direzione erano?” Chiese poi a Parsifal.
“Allora, facciamo un po' di calcoli...” borbottò Giuff “... siamo arrivati da un paio d'ore circa e il porto più vicino, quello di Minisclosa, dista da qui almeno un giorno...” fece una smorfia “... e già sono venuti a cercarvi? Molto premurosi, vero?” Si voltò poi verso Boyuke. “Smetti di cercare, non vedrai nulla, idiota.”
Boyuke allora, dopo un momento di smarrimento, fissò Parsifal e lo colpì con un schiaffo sul viso.
“Ma che cosa hai visto, allora?”
“Aspettate...” arrivando sul ponte Gurenaiz “... in queste acque, con la nebbia, può capitare di vedere banchi di nuvole basse e scambiarli per vascelli lontani... e lui non è molto esperto...”
“Non eravate due marinai?” Domandò Boyuke.
“Si, ma lui era stato imbarcato a forza, per debiti.” Rispose Gurenaiz e indicando Parsifal. “Prima non aveva mai navigato.”
Giuff lo fissò con occhi indagatori.
“Aiutate gli altri uomini a portare il bottino sull'Antigua Maria.” Ordinò a Gurenaiz e a Parsifal. “Svelti.”
Gurenaiz annuì e cominciò a prendere il bottino per portarlo sulla nave pirata, facendo poi segno a Parsifal di imitarlo.
Guisgard
12-11-2012, 20.36.37
Giuff allora tornò a fissare Talia e Blind.
“Sei sveglia, oltre che bella, eh...” disse alla ragazza “... ed io ho sempre apprezzato le donne intelligenti, oltre che belle, naturalmente...” rise “... dopotutto ho sempre avuto l'animo del gentiluomo, non è vero?” Voltandosi verso la ciurma.
E tutti risero.
“Eh, avrei voluto leggere molti libri” continuò il pirata “e viaggiare nelle più grandi e belle città. Sapete cosa mi ha sempre fatto fantasticare? Oltre al corpo di una bella donna intendo?” Tutti risero di nuovo. “Le poesie. Già.” Annuì. “Scrivere con tutte le quelle rime, far suonare così bene ogni parola con cui si chiude un rigo. Eh, sarei stato bravo, sapete?” Tornando a guardare Talia e Blind. “Si, dovevo fare il gran signore, invece di finire qui, in questi mari, a predare navi.” Portò la lama della sua spada al collo dell'avvocato olandese. “Compagnia delle Flegee Occidentali... un pezzo grosso allora... eh, già... devi valere un bel po', amico mio... abbastanza da potermi permettere di assecondare un mio vizio...” spostò gli occhi su Talia “... perchè potranno riscattare uno solo di voi due... e non sarai tu, mia bella perla olandese...” e si abbandonò ad una sonora risata, mentre tutti i suoi acclamarono a gran voce il nome del loro capitano.
“Avanti, ciurmaglia!” Gridò Giuff. “Conducete il mio prezioso bottino a bordo e rinchiudeteli nella cabina che solitamente riserviamo agli ospiti! E naturalmente sorvegliateli bene!”
Così, Talia e Blind furono portati a bordo dell'Antigua Maria e rinchiusi in una cabina sorvegliata.
La nave olandese fu allora bruciata e fatta affondare.
Tutto questo sotto gli occhi di Talia e Blind che potevano guardare quella tragedia dalla piccola finestra della loro cabina.
Cheyenne
12-11-2012, 20.47.02
Penso che il colonnello rimarrebbe alquanto stupido in effetti, è un uomo molto ligio a ciò che dettano le regole sociali.
Il locandiere ci portò due boccali di birra chiara,io e Sesc brindammo.
Il giovane mi raccontò che era, come avevo immaginato, un cliente abituale.
Mentre eravamo intenti a parlare si avvicinò al nostro tavolo una donna, eccentricamente vestita, che ci propose di leggerci il nostro destino.
Trovai la cosa piuttosto divertente e convinsi Sesc a non scacciare la veggente.
Le diedi una moneta e le chiesi di rivelare il mio futuro, e anche quello di Sesc.
Guisgard
12-11-2012, 20.48.06
Guisgard, Cavaliere25 ed Emas si avvicinarono così a quella vivace folla.
“Oh, i miei omaggi, vostra maestà.” Disse uno di quegli uomini ridendo. “Stamani i vostri abiti non rispettano il decoro di corte.” E spintonò la bambina che stava al centro di quel chiassoso capannello.
Era piccola, col viso sporco e gli abiti ridotti a poco più che stracci.
I suoi capelli, a metà tra un rosso tenero ed un pallido biondo, erano crespi e sudici e i suoi occhi, ambrati e grandi, fissavano il vuoto davanti a lei, dando al suo piccolo visino un'espressione accigliata, come chi cerca conforto nel chiudersi in se stesso.
Stringeva fra le mani una bambola di pezza, quasi fossero due naufraghi scampati a chissà quale tragedia ed avendo ciascuna solo l'altra come sostegno e compagna.
“Allora, piccola regina...” avvicinandosi a lei una donna “... possiamo chiedervi aiuto e doni per la nostra misera condizione?”
E tutti risero.
E con le loro risate sembravano quasi coprire e travolgere la piccola, che come risposta a quel caos intorno lei si limitava a stringere ancor più la sua bambola di pezza.
“Su, venite con noi, maestà!” Esclamò un'altra donna, per poi spintonare anche lei la bambina, che finì così con le spalle contro un carro di frutta e verdure posto lungo la strada.
“Ah, sei qui!” Saltando qualcuno su quel carro e guardando la bambina e la folla dall'alto verso il basso. “Ed io che ormai disperavo dal ritrovarti!” Fissando la piccola, Guisgard.
“La conoscete?” Chiese uno di quegli uomini.
“Certo, è mia!” Esclamò Guisgard. “L'ho vinta al gioco da suo padre!”
“Oh su, bel marinaio!” Ridendo una donna. “Vuoi dirci che preferisci lei ad una come me?”
“Oh, no di certo!” Sorridendo Guisgard. “Ma è piccola e forte! E ci guadagnerò un bel gruzzolo quando la venderò al mercato di schiavi a Vivenmagren!” E saltò giù dal carro.
“Non ci ricaverai nulla.” Fece un vecchio. “E' una povera demente. Crede di essere una principessa.”
“E noi siamo la Corte dei Miracoli!” Gridò divertita la donna.
E tutti risero ancora.
“Per un mercante di schiavi come me” replicò Guisgard “poco conta chi crede di essere... ma ciò che la faranno essere i suoi nuovi padroni!” E rise anch'egli insieme agli altri.
Prese allora la piccola per mano, ma quella si divincolò subito.
“Forse dovreste chiedere udienza!” Esclamò la donna.
“Già, forse dovrei.” Sorridendo Guisgard. “Beh, maestà, credo sia ora di andare.” Rivolgendosi alla bambina. “La vostra corte vi reclama. Ed anche la mia borsa.” Tutti risero di nuovo.
Guisgard allora prese la piccola in braccio, che cominciò a scalciare e a tirare pugni, per poi salutare la folla con un teatrale inchino e andare via.
Tornò da Emas e da Cavaliere25 e fece cenno ai due di seguirlo verso un luogo appartato del molo.
elisabeth
12-11-2012, 21.51.49
lo vidi poggiare i due sai sul mio letto e sparire col suo solito sorriso.....non ero una contrabbandiera ?.....se continuavamo cosi' ci sarei diventata, ne ero sicura......torno', con qualcosa da mangiare e fui grata al Signore e a Storm, naturalmente..."....Ve ne sono immensamente grata...."....bevvi la tazza di minestra e mi fermai di colpo.."...Voi, avete mangiato ?...dividiamoci quello che avete portato.....e poi pianificheremo il vostro piano..."..spezzai il pane e il formaggio...." non e' molto ma eviteremo che il nostro stomaco faccia troppo rumore...quando dovremo fare silenzio"...e questa volta fui io a ridere...
Parsifal25
13-11-2012, 00.37.56
La cosa non era andata come mi aspettavo.....purtroppo non sono riuscito ad imprimere la giusta opera.
Fortuna che riesco ancora a star ritto in piedi......quel tizio la pagherà molto, ma molto cara. Vidi giungere il comandante Gurenaiz e con molta tranquillità gli sorrisi......
"Non si può neanche scherzare......" dissi. "Ci vorrebbe un po' più di humour".....
Presi le casse e seguì il comandante......
Bisognerà ingegnare qualcosa di prettamente connesso alla natura delle correnti, dei venti, mari e clima........mi serviva una carta nautica......ed il piano forse.....avrebbe funzionato.......
Guisgard
13-11-2012, 01.30.04
“Si, io sono Talhos...” disse quell'uomo ad Altea.
Fissò allora il manoscritto e poi lo prese.
“Sembra molto vecchio...” osservandolo con attenzione, per poi cominciare a sfogliarne le pagine “... sicuramente di almeno una ventina d'anni... anzi, forse anche più... e la scrittura tradisce una mano incerta... sicuramente l'autore non aveva una grande cultura... e molto probabilmente non godeva di buona salute quando ha iniziato a scriverlo...” alzò poi gli occhi sulla ragazza “... cosa volete sapere di questo manoscritto?” Chiese. “Se è autentico forse? Beh, dipende cosa intendete per autentico... è stato scritto molto tempo fa e non credo per ingannare qualcuno, visto che la qualità della carta è pessima. Inoltre è scritto su uno di quei registri che circolano nelle prigioni per elencare scorte, note varie e accadimenti degni di essere ricordati, oltre naturalmente al numero dei prigionieri e dei condannati a morte. Solitamente questi registri vengono dati a detenuti particolari, che posseggono una certa cultura, come prigionieri politici, militari o nobili caduti in disgrazia, sovversivi e così via, per dar loro la possibilità di curare la corrispondenza, scrivere ai familiari o raccogliere confessioni e ultime volontà... invece, l'autore di questo manoscritto non era nulla di simile... dunque, per quanto ne possiamo sapere, poteva trattarsi benissimo di un pazzo o di un visionario... ma ditemi... come ne siete entrata in possesso?”
Guisgard
13-11-2012, 01.39.47
La zingara annuì a quelle parole di Cheyenne e prese la mano della ragazza.
“Allora...” disse fissando il palmo della mano di Cheyenne “... vedo un lungo viaggio, ma questo rappresenta il passato... e poi vedo... vedo un uomo ricco, potente e buono... ma vedo anche oscure figure intorno a te... misteriose immagini senza volto, ma molto vicine...” alzò lo sguardo e la fissò “... lascia queste terre... lasciale e ritorna da dove sei venuta... qui corri un grande pericolo... va via, insieme al tuo uomo...” e fissò Sesc.
“Smettila di spaventarla!” Fece questi. “Io non credo a queste sciocchezze! E se vuoi saperlo non sei neanche tutto questo granché, visto che noi due non siamo sposati!” Indicando se stesso e Cheyenne. “Ed ora va via o ti farò mettere alla porta dal padrone di questo posto, razza di strega!”
Guisgard
13-11-2012, 01.46.14
“No, mangiatelo voi.” Disse Storm ad Elisabeth. “Io sono apposto. Voi invece avete bisogno di rimettervi. Su, mangiate con calma ed io vi illustrerò nel frattempo il mio piano.” Si alzò e cominciò a passeggiare su e giù per la cella. “Nasconderemo i sai e li porteremo via con noi. Una volta fuori dal convento ci nasconderemo da qualche parte per indossarli. E saranno proprio questi sai il nostro lascia passare per il covo di quei dannati che tengono prigioniera la vostra governante.”
Guisgard
13-11-2012, 02.06.37
Gurenaiz e Parsifal, obbedendo agli ordini, portarono parte del bottino sull'Antigua Maria.
“Dannati pirati.” Disse a bassa voce il capitano olandese, per poi voltarsi verso il suo Guardiamarina. “Hanno massacrato tutto l'equipaggio di quella nave, per poi incendiarla e farla inabissare... giuro sul mio onore che la pagheranno... inoltre hanno preso come ostaggi anche i due superstiti del veliero olandese... e noi dobbiamo restare con le mani in mano davanti a questi delitti...” scesero nella stiva, dove i pirati stavano raccogliendo tutto il frutto della loro ultima impresa “... ascoltatemi...” mormorò fissando Parsifal appena rimasero soli “... ecco il piano per liberare Clio... a Vivermagren, quando questi corsari si divideranno il bottino, sarà scoperto il suo corpo senza vita... naturalmente Clio non sarà morta ma solo addormentata ad opera di una potente droga... a quel punto questi dannati la seppelliranno sull'isola perchè nessun uomo di mare accetta che la sua nave entri a contatto con una suicida, come erroneamente crederanno Clio... a quel punto, prima di una nuova partenza, io e voi fingeremo di litigare ed uno di noi dovrà anch'egli far finta di morire cadendo in acqua... e quando la nave avrà abbandonato Vivermagren, ritornerà a nuoto sull'isola e si occuperà di Clio... l'altro che resterà con i pirati, naturalmente, dovrà fingere di essere della ciurma ormai, per seguire i loro spostamenti ed attendere che l'altro ritorni a salvarlo con una fregata armata di tutto punto... tutto chiaro?”
Guisgard
13-11-2012, 02.26.58
La nave olandese si inabissò pian piano, lasciando a galleggiare sulle acque ciò che restava del suo scafo consumato dal fuoco.
A quel punto l'Antigua Maria sciolse tutte le sue vele al vento e obbedendo al suo malvagio capitano prese la rotta verso l'isola di Vivermagren.
Clio era rinchiusa nella sua cabina, in balia di angosce e timori.
Dal ponte si udivano giungere i canti e le risate degli uomini di Giuff, entusiasti ed esaltati per quella loro nuova impresa.
Il Mar delle Flegee appariva come una sterminata tavola di un blu cobalto, screziata da spumose onde che si infrangevano fra loro, acquistando i medesimi riflessi del cielo che la sovrastava.
Grandi banchi di nuvole bianchissime sembravano naufragare oltre l'orizzonte lontano, dove parevano perdersi i confini di quel mondo esotico ed inquieto.
Ad un tratto qualcuno entrò nella cabina di Clio.
“Preparati, ragazza...” disse Boyuke “... il capitano sta per mettersi a tavola e vuole cenare con te...” si avvicinò ad un vecchio baule, lo aprì e prese alcuni abiti ammassati al suo interno, per poi lanciarli alla ragazza “... indossane uno. Ma che sia bello. Al capitano piacciono le cose belle. Ti aspetto fuori...” ed uscì.
Cheyenne
13-11-2012, 07.49.58
La zingara mi prese la mano...mi mise in guardia da pericoli oscuri e alla fine mi urlò di andarmene e tornare in Scandinavia insieme a...Sesc!
Fu proprio Sesc allora a minacciare di farla cacciare dal locale.
Non appena la zingara si allontanò decidemmo di uscire e passeggiare nel borgo.
"Quella zingara mi ha un po' angosciata,anche se mi costa ammetterlo. Quelle ombre di cui parla spero sia solo una sua invenzione. Non vorrei ritrovarmi costretta a tornare nel luogo in cui sono vissuta da schiava perchè qui non ho trovato la felicità" Scossi la testa, come per fare uscire le parole della zingara dalla mia testa.
Altea
13-11-2012, 08.44.41
Ciò che mi raccontò Talhos era interessante...quindi il manoscritto era vecchio datato e poteva essere stato scritto in prigione..magari sotto dettatura del pirata Topasfier.
"L'ho acquistato in un emporio al molo di Las Baias, io provengo da là, sono in visita a Nisides " prendendo il manoscritto, mi voltai e vidi il sole dalla finestra quasi tramontare verso ovest...ebbi un sussulto.."Messere si è fatto tardi ma tornerò..con un amico". Avevo intenzione di parlare di tutto ciò al maestro sperando di tornarci con lui, uscii dalla bottega e mi diressi verso il molo correndo, mi guardai attorno ma del marinaio non vi era traccia, mi avvicinai a molti pescatori e marinai chiedendo se lo avevano visto, scossero il capo..qualcuno indicava il mare come per dire che pareva se ne fosse già andato..e io avevo speso gli ultimi denari pagando Talhos per la gentilezza, avevo solo 5 fiorini per pagare il viaggio di ritorno.
Chiesi a qualcuno se andasse a Las Baias ma scuotevano il capo.
Fui colta dal panico...altro che punizione esemplare e se veramente se ne fosse andato non avrei nemmeno saputo dove passare la notte.
Mi sedetti su una panchina del molo guardando l'orizzonte e la sfera incandescente che calava piano sul mare.
elisabeth
13-11-2012, 09.37.09
Compresi che avrei dovuto mangiare da sola, mentre Storm mi spiegava come avremmo dovuto portare a termine il nostro piano per liberare Ingrid.......mangiai tutto raccogliendone anche le briciole....forse aveva ragione lui, io ero affamata...." Ho fatto onore a cio' che mi avete portato...certo bisognera' stare un giorno in piu' in questo convento, non abbiamo mantelli per nascondervi i sai...dovremmo portali fuori dal convento senza che i monaci si insospettiscano e una volta che tutto e' a posto.....andremo travestiti da monoci verso quei furfanti.....pensate che avranno qualche riguardo verso due uomini di chiesa ?......in genere questa gente lo e' ?...perdonatemi ma non so nulla di come possano comportarsi...il primo siete stato voi che ho conosciuto..e non mi sembrate malaccio...."...
Parsifal25
13-11-2012, 11.52.40
Compresi il piano:avremo utilizzato la logica delle superstizioni corsare.....appena mi parlò del finto suicidio di Lady Clio mi venne in mente la tragedia di Lord Shakespeare......
Subito dopo presi coraggio e gli chiesi:
"comandante Gurenaiz, ma lady Clio e la ragazza che stavate cercando perché da quel che si vede......sembra proprio di sì.......".
Continuando nella spiegazione del piano, venne fuori la modalità con cui sarebbe dovuto avvenire il salvataggio e risposi: "quindi, dovremo creare un diversivo....non sarà semplice......Son furbi questi manigoldi."
Una volta raccontati i dettagli dovevamo decidere che ruoli avremo ricoperto, rimasi a meditare sul da farsi....
"D'accordo........, adesso c'è da riflettere sulle modalità del come possiamo tenerci in contatto, quale mezzo useremo?" inoltre, "ci vuole una certa esperienza nel convivere con un gruppo di pirati ben addestrati......"
Talia
13-11-2012, 12.39.51
Malamente, quei pirati ci spinsero sulla loro nave attraverso la stretta e pericolante passerella che avevano fissato tra le due e qui ci rinchiusero in una cabina. Li udii chiudere la porta a chiave dietro di noi e poi discutere sui turni di guardia per sorvegliarci...
dovevano avere davvero paura che il loro bottino fuggisse, pensai... anche se io non riuscivo proprio a vedere in che modo avremmo potuto farlo.
Una volta rimasti soli, io e Blind ci scambiammo un’occhiata... poi, in silenzio, ci avvicinammo entrambi alla finestra, dalla quale si poteva vedere il nostro bel vascello olandese... con dolore, osservammo i pirati portare via da esso tutte le merci di qualche valore senza fare alcun caso ai corpi dilaniati dell’equipaggio, poi li vedemmo appiccare il fuoco e ripartire in tutta fretta.
Per molti minuti continuammo entrambi a fissare in silenzio il vascello avvolto dalle fiamme sempre più alte, mentre ci allontanavamo... infine sospirai appena...
“Quel pirata aveva ragione, non è vero avvocato?” domandai in un sussurro “Occorreranno almeno altri due o tre giorni perché a Minisclosa inizino a preoccuparsi del nostro ritardo... e per allora chissà dove saremo...”
Rabbrividii.
Boyuke chiuse la porta dietro di sé.
Osservai, incuriosita, gli abiti che mi aveva, così delicatamente, mostrato.
Giallo zafferano, verde smeraldo, un'altro azzurro.
Stoffe soffici e ricercate, vestiti ampi e leggeri, invernali ed estivi.
Poi girai lo sguardo verso il baule, giusto per fare un dispetto a Boyuke decisi di vedere se non ne fosse rimasto qualcuno al suo interno.
Centro.
Come immaginavo ne erano rimasti alcuni che il bucaniere non aveva lanciato. Sorrisi a quell'innocente disobbedienza, e cominciai a guardarli.
Sete, broccati : possibile che Giuff possedesse una così grande collezione di abiti femminili? Non volli soffermarmi a pensare alla fine che avevano fatto le proprietarie di quegli abiti, cercando di concentrarmi sul modo per evitare di subire lo stesso destino.
Trovai poi un abito di velluto rosso, con degli inserti di pizzo bianchi sul corpetto e sulle maniche. Un vero splendore.
"Quando tutto questo sarà finito, mi comprerò un bel vestito..." Sussurrai divertita tra me e me.
Tolsi l'abito azzurro, lasciando però la sottoveste e i calzoni, nascosi la fialetta in una loro tasca.
Infilai l'abito, e restai a bocca aperta davanti allo specchio, sembrano una nobildonna. Mi acconciai i capelli in qualche maniera. E feci un passo verso la porta, sapevo che la pazienza di Boyuke non era certo immensa.
Ma al veder affiorare il mio stivale di umile cuoio sotto il velluto riuscii a stento a reprimere una risata.
No, decisamente non sarò mai una principessa...
Aprii la porta, e mi trovai davanti Boyuke.
Portai le braccia dietro la schiena, come una fanciulla che mostra compiaciuta il suo abito nuovo, e lo guardai con una espressione innocente.
"Che te ne pare? É abbastanza bello?"
Guisgard
13-11-2012, 20.42.35
“Non pensarci più...” disse Sesc a Cheyenne, scalciando via un ciottolo nel bel mezzo di quella viuzza “... sono solo un mucchio di sciocchezze. Se quella zingara fosse stata davvero una veggente, allora avrebbe visto che noi due non siamo niente...” si voltò a fissarla “... eri una schiava in Scandinavia? Allora cose sei ora? Non sei forse una serva di mio zio? O forse sei qualcos'altro?”
Ad un tratto si udirono canti e balli e diversi giovani che correvano verso il porticciolo del borgo.
“Ehi!” Chiamò Sesc. “Dove correte tutti? E da dove giungono questi canti?”
“E' l'ultimo giorno della festa di San Martino.” Rispose uno di quelli. “E' il santo patrono di questo borgo, poiché i nostri antenati venivano da Tours, in Francia.” E corse via con gli altri.
Guisgard
13-11-2012, 20.55.37
Lo sguardo di Boyuke percorse da capo a piedi l'intera figura di Clio.
“Si...” annuì il pirata “... vedrai che il capitano gradirà.” Fece allora cenno alla ragazza di seguirlo e la condusse nella cabina del capitano.
“Ora lasciaci soli.” Disse Giuff appena i due furono entrati.
Boyuke annuì.
“E fa sorvegliare i nostri ospiti, intesi?” Aggiunse il Gufo Nero.
Boyuke annuì di nuovo ed uscì.
“Sei un vero incanto, bellezza!” Esclamò poi il pirata voltandosi verso Clio. “Dovresti prendere seriamente in considerazione l'idea di mollare il tuo smidollato innamorato, visto che in tutto questo tempo non ha mosso un dito per venirti a cercare. Io me ne intendo, sai? Di uomini innamorati dico. Un uomo veramente innamorato farebbe qualsiasi cosa per la sua donna.” Un ghigno apparve sul suo volto. “Ma chissà, quaggiù, in mezzo al mare, forse non c'è posto per l'amore.” Rise e riempì due bicchieri con una bottiglia di ottimo vino. “Questa bottiglia” mormorò “era diretta al console spagnolo di Minisclosa... ma purtroppo la nave incaricata di portargliela non è mai giunta a destinazione... brindiamo a noi due?” Porgendo un bicchiere alla ragazza. “Dobbiamo, non credi? Ormai siamo soci.”
Cheyenne
13-11-2012, 20.56.22
"Come ho cercato di farti capire più volte, non sono più una schiava, ma un'ospite presso il colonnello...Diciamo che potremmo aver conoscenze in comune, comunque non spetta a me parlartene..."
Nel frattempo dei ragazzini chiassosi ci passarono accanto e decidemmo di seguirli. Ero curiosa di sapere che cosa fosse questo "San Martino".
Corremmo per delle strette viuzze fino a ritrovarci nella piazza grande, che era stata adobbata a festa dalle massaie e dei bambini.
La maggior parte della gente era accalcata lungo le gradinate della chiesa, intenta ad ascoltare un omino paffuto e riccamente vestito, parlare una lingua che non conoscevo.
Le persone del borgo ripetevano meccanicamente alcune di queste parole.
Poi l'omino si fece largo tra la folla preceduto da un'altro che sorreggeva una croce in legno. La folla allora si mise in coda dietro l'oratore cantando.
Guisgard
13-11-2012, 21.04.07
Altea restò così a fissare il calmo mare di Nisides, mentre un meraviglioso tramonto andava, pian piano, a spegnersi in quelle acque divenute purpuree.
Il porto cominciava ad assopirsi, così come il via vai nel borgo.
Ormai era quasi certo alla ragazza toccava trascorrere la notte su quell'isola.
“Ehilà.” Disse qualcuno alle sue spalle. “Avete cambiato idea?” Chiese Talhos che proprio in quel momento stava chiudendo la sua abitazione. “O forse state attendendo il vostro amico?”
Guisgard
13-11-2012, 21.11.52
Storm sorrise a quelle parole di Elisabeth.
“Non bisogna essere dei briganti, dei pirati o dei contrabbandieri” disse “per non avere riguardo verso un religioso. Vi sembrerà strano, ma posso dirvi che i peggiori commenti contro frati, monaci e vescovi li ho uditi in ambienti tutt'altro che clandestini o di malavita. Anzi, quasi sempre sono i cosiddetti bempensanti a mostrare astio verso le istituzioni religiose. Quegli stessi che condannano me e quelli come me per le nostre azioni.” Sorrise. “Tornando al nostro piano... non so come reagiranno i nostri amici” con tono sarcastico “nel vedere due frati, ma sicuramente li coglieremo di sorpresa. E faremo di quella sorpresa la nostra arma. Ciò che conta è entrare in quella torre. Al resto penseremo quando saremo là.”
Entrai nella cabina di Giuff seguita da Boyuke, che ci lasciò subito soli.
La tavola era imbandita e una bottiglia di vino torreggiava in mezzo al tavolo.
Mi sedetti, le parole di Giuff mi colpirono in profondità, lì dove ero più vulnerabile.
Già, un uomo innamorato farebbe qualunque cosa per la sua donna.. incluso farle avere sue notizie, quando si trova dall'altra parte dell'oceano.. No, Clio, non è questo il momento di pensarci!
Distolsi lo sguardo dal capitano e repressi un sorriso compiaciuto.
Eppure, capitano vi sbagliate, Guerenaiz non è rimasto con le mani in mano, ha rischiato tutto per venirmi a salvare... pur non essendo il mio vero fidanzato.
Mi voltai, col volto impassibile.
"Del vino?" Sorrisi "Mi sembra di non berne da un secolo. Grazie capitano. Alla nostra alleanza allora, che possa rendere voi ricco e me libera" alzando la coppa.
"A sistemare il mio fidanzato ci penserò quando tutto questo sarà finito." Strizzando l'occhio a Giuff.
"E' davvero squisito" dissi dopo aver assaggiato il vino "non credevo che avesse gusti così raffinati il Gufo Nero." continuai sorridendo.
Altea
13-11-2012, 21.17.42
Nonostante tutto era impossibile rimanere indifferenti dal fascino di quel tramonto sulla vasta distesa d'acqua. Per un attimo dimenticai tutto a quella vista...il manoscritto, la mia famiglia e il Governatore e tutte le cose negative successe fino ora.
Fui destata dal Cacciatore di Tesori, Talhos...ebbi un attimo di esitazione, e se mi avesse offerto ospitalità. Non lo conoscevo nemmeno e magari potevo rischiare ma anche dormire sotto le stelle in spiaggia non lo era da meno..non lo era da meno? Non lo avevo mai fatto in vita mia..perchè non approffittare?
Vidi degli scogli rocciosi e potevano essere un ottimo rifugio..e appena sorta l'alba avrei trovato sicuramente qualcuno che mi portasse a Las Baias.
"A dire il vero" risposi in modo sicuro " non è proprio un amico..è il mio maestro e la prossima volta verrò con lui, egli sembra essere esperto quanto voi. E sto aspettando arrivi il marinaio che mi deve riportare a Las Baias...vi auguro..una buona nottata".
Guisgard
13-11-2012, 21.23.43
Gurenaiz e Parsifal si trovavano nella stiva dell'Antigua Maria e discutevano sul da farsi.
“Si, questo è il punto da definire...” disse il capitano al suo Guardiamarina “... ossia decidere chi fra noi resterà qui in incognito con questi furfanti, mentre l'altro tornerà a Las Baias per far armare una fregata...” lo fissò “... ed essendo io il capitano, allora è giusto che sia io a restare qui...”
In quel momento arrivò uno dei pirati di Giuff.
“Cosa diamine fate ancora qui sotto?” Urlò.
“Stavamo sistemando il resto del bottino.” Rispose Gurenaiz.
“Allora cercate di darvi una mossa.” Fece il pirata. “C'è molto da lavorare sul ponte.” E andò via.
“Dicevo...” mormorò Gurenaiz appena rimasti di nuovo soli “... sarò io a restare qui... appena ci appresteremo a lasciare Vivermagren fingeremo di litigare e voi finirete in mare come se vi avessi colpito a morte. Allora, senza farvi vedere dai pirati sulla nave, ritornerete a nuoto sull'isola e attenderete sul luogo della sepoltura che Clio riprenda conoscenza. Dopo di che troverete il modo di ritornare a Las Baias insieme. Intesi?”
Guisgard
13-11-2012, 21.43.38
Giuff sorrise a quelle parole di Clio.
“Ora però parliamo d'affari...” disse, per poi voltarsi e prendere da un mobile alle sue spalle carta e penna “... ora tu mi segnerai la rotta verso quel fantomatico tesoro... la rotta che ti ha rivelato la pazza prima di crepare...” mettendole davanti il foglio con la penna.
Guisgard
13-11-2012, 21.47.15
Talhos sorrise allora ad Altea.
“Allora ci rivedremo presto.” Disse il cacciatore di tesori alla ragazza. “E' ora che vada anche io. Passerò per la locanda. Dopo una lunga giornata ci vuole un po' di rum per chiudere i giochi in bellezza.” Salutò con un lieve cenno del capo e si allontanò fischiettando, lasciando così Altea al suo giaciglio fatto di scogli, mare e stelle scintillanti.
Guisgard
13-11-2012, 22.01.49
Cheyenne e Sesc raggiunsero così il piccolo porto e si ritrovarono nel bel mezzo della festa di San Martino.
Canti, balli, luci colorati, una processione caratteristica e infine tutta una serie di giochi in cui i giovani del borgo si tuffarono con entusiasmo.
“Avanti, amici miei.” Disse l'omino paffutello. “Comincia ora il gioco dell'arancia. Ogni coppia presente può partecipare. Ognuna avrà un'arancia e dovrà riuscire a tenerla ferma soltanto stando abbracciati, per portarla poi in un'apposita cesta. La coppia che riuscirà a fare tutto il percorso senza far cadere l'arancia sarà la vincitrice. Su, fatevi avanti!”
“Gioco interessante...” sorridendo Sesc “... partecipiamo, o hai troppo timore a stare abbracciata con me? Infondo c'è sempre l'arancia a dividerci...” e fece l'occhiolino a Cheyenne.
Guisgard
13-11-2012, 22.06.14
Blind osservò Talia e annuì in maniera incerta alle sue parole.
“Si, temo di si.” Disse. “Ma poi qualcuno da Minisclosa verrà a cercarci.” Poi tentò, con uno stentato sorriso, di tranquillizzare, per quanto possibile, la ragazza. “Ma non abbiate paura. Questi pirati sono feroci, ma non stupidi. Siamo troppo importanti per loro. Ci terranno come ostaggi per poi scambiarci con un pesante riscatto. Se così non fosse, ci avrebbero già eliminati. Inoltre, maltrattare un membro della potente Compagnia delle Flegee Occidentali e la figlia del suo più alto rappresentante in queste terre, beh, credo sia una mossa davvero azzardata anche per uomini come questi.” Si sedette su un piccolo e scomodo sgabello. “Non temete, infondo non corriamo alcun rischio.”
cavaliere25
13-11-2012, 22.10.44
Segui Guisgard e dissi che succede signore voi avete mentito sul fatto della bambina guardai la piccola e dissi come ti chiami ? domandai sorridendole e aspettai una sua risposta
Rigirai la penna tra le mani, e osservai attentamente il figlio davanti a me.
Poggiai poi la penna sul tavolo, e fissai Giuff con un uno sguardo malizioso.
"Davvero mi credete così ingenua, capitano, da scambiare così facilmente la mia merce di scambio più preziosa?"
Allontanai da me mappa e penna.
"Se foste un uomo d'onore ve la disegnerei in cambio della vostra parola che mi tratterete coi guanti... Ma.." alzai le spalle ".. Perdonate se non mi fido della vostra parola. Così, ecco come faremo, per essere sicuri che nessuno di noi verrà meno alla parola data."
Lo sguardo di Giuff era impenetrabile, ma lo sostenni, fieramente.
"Io non vi disegnerò nessuna mappa... Quando partiremo dall'isola di Vortingern, mi terrete con voi al timone, e io... Pezzo per pezzo.. Vi indicherò la rotta..."
Mi sporsi verso di lui : "così, se voi o chiunque altro oserà allungare le mani, vi ritroverete sperduti in mezzo al mare, senza sapere da che parte sia la vostra preziosa isola perduta. "
Scossi la testa, sorridendo, perfida. "Perché posso assicurarvi che potrete scuoiarmi viva, che non vi dirò una parola. "
Mi raddrizzai sulla sedia: "Quindi, capitano, considerando che nessuno di noi ha un buon motivo per infrangere il patto...che mi dite? Siamo ancora soci?"
Alzai di nuovo il bicchiere, e buttai giù un altro goccio di vino: "Ah, dimenticavo, se vi aiuterò a trovare il tesoro, non voglio parte dell'oro, ma solo la libertà.".
Strizzai l'occhio destro: "che ve ne pare?"
Altea
13-11-2012, 23.49.20
La volta celeste brillava già di mille coriandoli luccicanti e la luna era al pieno culmine..sentivo le onde contro alcuni scogli lontani e la spuma sulla spiaggia che si ritirava per poi tornare..ecco cosa era la libertà.
Ormai era buio e a piedi nudi giocavo tra la spuma delle onde..ad un tratto sentii rumori e risate.
Mi nascosi tra gli scogli, il cuore batteva forte..sarebbe stata una notte lunga e insonne, certo non avrei dormito, non mi fidavo.
Talia
14-11-2012, 00.49.23
Blind sorrise e si sedette su quello sgabello nel modo più disinvolte che gli riuscì di trovare... ma era teso e preoccupato, potevo vederlo.
E, d'altra parte, come dargli torto?
Anche io ero tesa, in fondo... e molto!
Lo osservai per qualche momento, poi gli voltai le spalle e tornai verso la piccola finestra rotonda...
"Sapete... da piccola, in Olanda, amavo farmi raccontare delle storie da mio nonno... storie di avventure, di viaggi... ed in qualcuna c'erano anche i pirati..." sospirai, sorridendo tra me a quel ricordo "Si... e mi piacevano quelle storie, mi divertivano... le trovavo così avvincenti, intriganti, romantiche..."
Esitai... poi chinai la testa, come a voler scacciare cupi pensieri...
"Mi sento così sciocca, ora..." sussurrai "Adesso vedo quanto ero ingenua... Adesso che..." rabbrividii "Oddio, se ripenso al modo in cui hanno ucciso tutti quegli uomini, l'equipaggio, il capitano... e poi li hanno lasciati lì sul ponte, quasi fossero oggetti di nessun valore... quanta crudeltà... è stato così orribile..."
La mia voce si spense in un sussurro...
Guisgard
14-11-2012, 01.36.19
Altea era presso il piccolo molo al centro del porto di Nisides.
La notte era limpida e le stelle scintillavano nel firmamento, donando alle acque del mare bagliori e riflessi vivissimi.
In lontananza era possibile scorgere qualche luce distante, di tanto in tanto, che attraversava l'orizzonte, per poi svanire nella notte infinita.
Le onde, quasi con una cadenza regolare e melodica, venivano a spegnersi sugli scogli, lasciando i segni della loro spuma come se fossero piccole perle incastonate nei faraglioni, che come giganti addormentati vegliavano su quell'isola.
Ad un tratto la ragazza udii delle voci, poi delle risate.
Erano due giovani innamorati che passeggiavano poco più avanti, mano nella mano e a piedi nudi nella sabbia umida e fresca.
“Quante stelle” disse lei a lui “ci sono in cielo secondo te?”
“Non lo so...” rispose lui guardando la volta celeste “... sono così tante che non basterebbe una vita intera per contarle... forse per questo gli innamorati ne scelgono una soltanto...”
“Perchè?” Chiese lei.
“Perchè le stelle sono eterne” fissandola lui “e ne basta una soltanto per giurare e consacrare il proprio amore...”
“Dimmi che mi ami...” sussurrò lei “... dimmelo come se dopo non dovesse accadere altro a questo mondo...”
“Ti amo...” abbracciandola lui “... ti amo e voglio per me tutti i battiti del tuo cuore... tutti, anche se fossero mille volte più di tutte le stelle del cielo...” e si baciarono.
Si allontanarono poi e le loro sagome scomparvero nella notte.
Le stelle, quelle stesse stelle che avevano consacrato l'amore dei due giovani, attraversarono il cielo e svanirono all'albeggiare.
Giunse così il mattino e il porto di Nisides riprese le sue vivaci attività.
Guisgard
14-11-2012, 01.56.39
Giuff restò a fissare Clio per qualche istante.
I suoi occhi neri come pece ed impenetrabili come il cielo scuro nel bel mezzo di una burrasca, erano dentro in quelli di lei, inclementi ed incapaci di far scorgere emozioni e sensazioni.
Ad un tratto il pirata tirò un forte pugno sul tavolo, facendo tintinnare piatti, bicchieri e posate.
Poi, inaspettatamente, scoppiò a ridere.
“Eh, diavolo di ragazza...” disse ridendo “... si, davvero un diavolo! Ma mi piaci, sai? Si, mi piaci e anche molto!” Riempì di nuovo il suo bicchiere e buttò giù, tutto di un fiato, il vino. “Mi piaci perchè sei coraggiosa, oltre che scaltra...” fissando il fondo annerito del suo bicchiere “...anzi, non coraggiosa... no, molto di più... arguta? Audace? No...” ridendo e scuotendo il capo “... sei imprudente... quasi folle... si, perchè pochi resterebbero sereni, se fossero al tuo posto... si, sarebbero trattati con i guanti di velluto... indubbiamente... ma poi? Giunti sull'isola e trovato il tesoro? Chi darebbe loro la certezza di sopravvivere?” La fissò ed un ghigno apparve sul suo volto. “Ma tu, lo so, tu non hai paura... per questo mi piaci... ed io rispetto sempre il coraggio...” frantumò allora il bicchiere nella sua mano, causandosi tagli fra le dita “... e sia...” annuì ridendo “... saremo soci fino alla fine... ma prega il tuo Dio che quell'isola esista davvero... o mi rifarò con il tuo di tesoro...” e la sua mano insanguinata sfiorò la vellutata pelle di lei.
Guisgard
14-11-2012, 02.28.41
Blind ascoltò Talia e poi scosse il capo.
“Già, la realtà è spesso così lontana dalle nostre fantasie...” disse fissando quella stanza in cui erano stati rinchiusi “... ahimè, io purtroppo non conosco storie da raccontarvi come faceva vostro nonno...” sforzandosi di sorridere “... potrei parlarvi dell'amministrazione di uno dei tanti empori commerciali che ci sono tra le Flegee e i mari conosciuti, ma temo di annoiarvi a morte e magari di farvi addormentare...” alzandosi dal suo sgabello “... e forse dovrei ... magari vi farebbe bene riposare un po'...” sorrise di nuovo.
Fissò poi anche egli il mare dalla piccola finestra. “A Minisclosa, qualche settimana fa, incontrai un vecchio amico, un inglese. E' un ex capitano di marina e oggi invece membro eminente della Compagnia delle Indie Orientali. E mi parlava di pirati... ma di pirati particolari... di un ufficiale inglese ammutinato e datosi proprio alla pirateria...”
Ma proprio in quel momento si udì la voce della vedetta.
“Terra in vista!” Gridava. “E' Vivenmagren!”
E l'Antigua Maria virò verso quell'isola.
Guisgard
14-11-2012, 03.10.41
Guisgard, Cavaliere25 ed Emas avevano preso la bambina e poi raggiunto un angolo appartato del porto di Balunga.
“Si, ho dovuto mentire.” Disse il pirata a Cavaliere25. “Per portarla via da quella folla.” Fissò poi la piccola. “Allora...” rivolgendosi a lei “... hai sentito cosa ti ha chiesto Cavaliere25? Hai un nome? O forse qualcuno si è mangiato la tua lingua?”
E la bambina per tutta risposta mostrò una linguaccia ai tre.
“Ah, vedo che sei una dama di gran classe!” Esclamò Guisgard. “I miei complimenti!” Scosse lievemente il capo. “Allora immagino che non sarai dei nostri, ora che io e i miei compagni faremo merenda...” ed estrasse dalla sua borsa tre belle arance.
“Diavolo di un capitano!” Fece Emas. “Dove le avete prese?”
“Su quel carro, quando ci sono saltato sopra.” Rispose il corsaro. “E ora ci delizieremo.” Ne lanciò una a Emas e un'altra a Cavaliere25. “Mh... ottima davvero...” assaggiandone uno spicchio. “Peccato che la nostra dama non ami mangiare in compagnia...”
“Davvero buona, capitano!” Esclamò Emas.
La piccola li fissava con l'acquolina in bocca.
“E poi è così piena di succo...” gustando l'arancia Guisgard “... sei proprio sicura di non voler favorire?” Fissando la piccola.
“Dammela!” Sbottò la bambina.
“Eh, non posso...”
“La voglio!” Disse la piccola. “Ho fame!”
“Mi spiace, non posso...”
“Perchè?”
“Perchè non hai usato la parolina magica...”
“Quale?”
“Per favore.” Sorridendo Guisgard.
“Dammela, ho fame!”
“Che delizia...” chiudendo gli occhi il corsaro “... è dolce come miele... e che peccato, ne ho già mangiato metà... altri pochi morsi e sarà finita...”
“La voglio!”
“Squisita...”
“Dammela!”
“Eh, solo tre spicchi...”
“No, non finirla!”
“Eh, ma è troppo buona...”
“Dammela...”
“Come?” Fingendo di chinarsi il pirata. “Non ho ben capito...”
“Per favore...”
Guisgard allora sorrise e prese una quarta arancia dalla borsa, per poi sbucciarla e darla alla bambina che la divorò in pochi istanti.
“Ne avevi di fame, eh!” Esclamò Emas.
“Credo non tocchi cibo da almeno un giorno.” Disse Guisgard.
“Ne voglio un'altra!” Fece la piccola. “Dammene un'altra!”
“Mi spiace, ma non ce ne sono più.” Fissandola il corsaro.
“Uffa, ne voglio ancora!”
“Beh, se conoscessi il tuo nome” mormorò Guisgard “potrei chiedere al mio cuoco di prepararti un bel pranzetto... con tanto di dolce.”
“Si, voglio il dolce!”
“Ma non conosco il tuo nome...”
“Uffa!”
“Eh...”
“Maraiel...” a voce bassa la piccola.
“Come?”
“Maraiel!” Esclamò la bambina. “Sei sordo oltre che antipatico?”
“Beh, è un bel nome.”
“E' un nome da principessa!” Orgogliosa Maraiel. “Mio padre è il re!” Li fissò accigliata. “E voi avete osato mangiare senza il mio permesso!”
“Avevano ragione quelli...” scuotendo il capo Emas “... è matta da legare...”
A quelle parole Maraiel colpì con un calcio un piede di Emas.
“Ehi!” Fissandola in cagnesco questi.
“Non sono modi da principessa questi.” Sorridendo Guisgard. “Così tratti tre gentiluomini di fortuna come noi tre?”
“Voi siete tre canaglie!”
“Cosa?” Sorpreso il corsaro. “E dove una principessa può aver imparato parole simili?”
“Direi di mollarla qui e andarcene, capitano.” Fece Emas. “Oltretutto è ora di partire.”
“Si...” annuì Guisgard “... ma non possiamo lasciarla qui...” voltandosi verso il punto dove si era radunata quella folla poco fa “... finirebbe chissà dove...”
“Ma neanche portarcela dietro, capitano.” Scuotendo il capo Emas.
“Beh, per poi, magari, lasciarla in un luogo sicuro...” mormorò il pirata “... come un convento...”
“Questa peste farebbe perdere la pazienza anche ad un monaco!” Esclamò Emas.
“Beh, non abbiamo molta scelta.” Disse Guisgard.
“Non vengo con voi!” Sbottò la piccola. “Voglio tornare da mio padre!”
“Magari ti ci porteremo” fece il corsaro “quando ci dirai il suo vero nome.” Allora la prese in braccio, nonostante le sue urla, per poi lasciare quel porto insieme a Cavaliere25 e a Emas.
Poco dopo i quattro erano già tornati a bordo della Santa Rita.
Cheyenne
14-11-2012, 03.23.21
Il gioco dell'arancia si svolgeva necessariamente a coppie.
L'invito a partecipare sembrava quasi una sfida, ed io per mia natura non mi tiro certo indietro. Certo ero consapevole della malizia che Sesc metteva in tutte le cose che faceva, ma alla fine mi risolsi ad accettare.
Ci mettemmo in fila tra le altre coppie desiderose di partecipare, e di vincere.
Venne il nostro turno.
A vederlo, il gioco pareva molto più semplice di quanto non fosse in realtà.
Per tenere il frutto ben saldo ed evitarne la caduta, era necessario essere vicini, anzi vicinissimi al proprio compagno.
Da quando eravano vicini uno con l'altro, riuscii a notare particolari sul volto di Sesc che non avevo mai scorto prima, come una piccola cicatrice vicino all'occhio sinistro, solitamente tenuta nascosta da un ciuffo di capelli.
Anche se non senza difficoltà riuscimmo a terminare il percorso piuttosto velocemente non potemmo partecipare alla premiazione.
L'orologio aveva appena suonato facendomi rendere conto che da li a un' ora il colonnello mi avrebbe attesa per cena.
Corremmo allora a recuperare i cavalli ed arrivammo al galoppo alla villa.
" Grazie per la bella giornata, ho scoperto dei nuovi lati di questa città. Ma perchè finalmente non vieni a cena con noi? Mi farebbe piacere e lo farebbe anche al colonnello. Inoltre, chissà, dopo cena potremmo ancora parlare di questa nostra giornata" dissi con un fare lievemente malizioso, per stare al gioco di Sesc.
"Ora vado a prepararmi, spero di rivederti nella sala da pranzo".
Mi affrettai a raggiungere la mia camera. Mi sistemai velocemente i capelli e mi lavai la faccia con dell'acqua fredda. Presi un abito nell'armadio, senza perdere troppo tempo. Allo specchio il risultato era tutto sommato convincente.
La domestica mi informò che Gon era ancora fuori, nel parco e decisi che sarei andata a cercarla dopo cena se non fosse arrivata.
Finalmenye arrivai nel salone da pranzo.
elisabeth
14-11-2012, 09.39.43
Rimasi ad ascoltarlo a bocca aperta, cosi' come fanno i bimbi a cui si racconta una verita' celata da ali di fata, una verita'......." Gia' avete ragione la gente che tiene il mondo in mano in abiti sfarzosi e borse piene di soldi ha un atteggiamento snervante su molte cose....ricordo mia zia,che l'avvicinarsi della cuoca proveniente dalle cucine , correva via con il fazzoletto al naso..per lei puzzava, ma quando gustava le sue prelibatezze, non la pensava allo stesso modo.......gia' il bel mondo, alle volte non e' cosi' bello, pero' di una cosa sono certa mio padre non e' un contrabbandiere, ma penso che su molte cose potrebbe unirsi al vostro modo di pensare.......fuori dalle mura del convento ho visto che c'e' molta erba canina, dite al prete che ne ho bisogno, questa erba e' ottima per depurare vescica e fegato...e' probabile che il mio malessere dipenda da un'infezioni a una di queste parti.....non diamo per scontato che io sia in dolce attesa...quella potrebbe essere un'altra scusa in un momento con problemi maggiori....se fate il giro del convento io vi attendo sotto la finestrella e vi gettero' i sai.....che nasconderete da qualche parte........se per voi va bene.....possiamo farlo subito....se i vostri nemici non trovano me..non sapranno cosa farsene di Ingrid, e questo mi spaventa.......non vorrei che la uccidessero"....
Altea
14-11-2012, 15.32.03
Non mi accorsi nemmeno di essermi addormentata, ricordavo quei due ragazzi che si promisero amore eterno..ma non era il momento per pensarci.
Mi scrollai la sabbia dal vestito, sciolsi i capelli ormai dall' acconciatura rovinata..il molo si riempi di pescatori e marinai e io dovevo assolutamente tornare a Las Baias.. già e che sarebbe accaduto tra me e i miei genitori, non osavo immaginarlo.E iniziai la mia ricerca ovvero a chiedere ai vari marinai se andassero a Las Baias.
Talia
14-11-2012, 17.27.40
Sorrisi appena a quelle parole di Blind ed istintivamente portai la mano alla tasca del mio abito, sfiorando così con la punta delle dita la copertina leggermente consunta del diario del nonno... il nonno e le sue storie... quelle storie che ora sembravano diventare così reali... sì, pensai al nonno e questo pensiero mi scaldò un poco l’anima...
Poi quelle parole... mi voltai a guardarlo, sorpresa...
un ufficiale inglese ammutinatosi e divenuto poi pirata, disse... ma un pirata ‘particolare’, sottolineò, non senza, mi parve, una strana nota nella voce...
non potevo credere alle mie orecchie...
“Particolare?” dissi quindi, con un sorriso amaro “Oh, avvocato, vi prego... adesso siete voi a farvi trascinare troppo dalla fantasia e dalla leggenda, forse... non vi pare? Particolare, dite! E perché mai? Non so, forse mi sbaglio, ma non credo che un uomo così possa essere molto diverso da tutti gli altri che hanno preso la stessa via... compresi i nostri ospiti, qui! E, in fondo, sapete... forse è vero ciò che si dice: chi fa questa vita vive senza regole... e la mancanza di regole, a lungo andare, porta l’animo umano all’eccesso, all’immoralità ed al marciume! E questo è quanto, a mio avviso!”
Ma proprio in quel momento si udì la voce della vedetta.
“Terra in vista!” Gridava. “E' Vivenmagren!”
E l'Antigua Maria virò verso quell'isola.
Sollevai gli occhi verso l’alto a quella voce proveniente dal ponte sovrastante...
“Bene...” dissi, voltando rigidamente le spalle alla finestra e fronteggiando la porta della cabina a fronte alta “Credo che sarà opportuno prepararci... temo che la nostra breve gita stia per finire!”
"Dovreste avere più cura di voi, capitano" presi la mano di Giuff e gli tolsi le schegge di vetro, avvolgendola poi nel tovagliolo.
"E sia, almeno abbiamo un accordo.." Dissi senza alzare gli occhi : "e.. Chissà.. Potrei anche finire per innamorarmi di voi, alla fine del viaggio.." E gli feci l'occhiolino.
Neanche tra un milione di anni maledetto pirata... piuttosto mi darei in pasto agli squali...
Finita la medicazione, sotto gli occhi stralunati di Giuff, iniziai a mangiare, in silenzio.
Assaggiai della carne squisita, piatti esotici che non conoscevo, frutta insolita e dolci stupendi.
Decisamente, Giuff amava circondarsi di cose belle.
D'un tratto, però, udii la vedetta che annunciava l'avvistamento della nostra meta.
Trasalii, cercando di non farlo trapelare : "Capitano, avete sentito? L'isola è vicina.. Se permettete, alzandomi dalla sedia.. "Voi avrete i vostri doveri e io comincio ad essere stanca, mi ritirerei nelle mie stanze".
Dissi sorridendo, cercando di fare una strana specie di riverenza.
Guisgard
14-11-2012, 18.20.05
Giuff fissò Clio ed annuì.
“Si, va a chiuderti nella tua cabina.” Disse il pirata con tono duro. “Appena finito di spartire il bottino, partiremo subito per quel nostro viaggio...” aggiunse con un ghigno “... e devi essere riposata...” si alzò e prese la sua spada “... e non uscire dalla tua cabina fino a quando non ripartiremo. Intesi?” e andò via.
Guisgard
14-11-2012, 18.31.02
Scena X: Vivermagren
“<<Ti stai facendo delle illusioni, mio povero Andrè. La rappresentazione della sera scorsa non sarebbe stata niente senza gli attori. Dovete la vostra fortuna a quello Scaramouche.>>
<<In via confidenziale ti presento anche lui.>>
<<Tu... Scaramouche? Tu?>>
(Rafael Sabatini, Scaramouche)”
Talia e Blind, ad udire la vedetta, si prepararono al peggio.
Il cielo cominciava a schiarirsi dalla piccola finestra, mentre le ultime stelle scintillavano nel sopraggiungere di quell'alone rosa perlato che precede l'aurora.
“Guardo spesso il cielo a quest'ora, sai?” Disse lui. “Quando mi trovo a svolgere il mio giro d'ispezione sul ponte, o anche quando semplicemente passeggio in coperta perchè non riesco a dormire. Ed è allora che le vedo.”
“Cosa?” Chiese Talia.
“Quelle due stelle laggiù, le vedi?” Indicò lui. “Quella grande e luminosa che splende a Oriente...”
“Si.” Annuì lei.
“E quell'altra, poco più giù e un po' meno luminosa.”
“Si, le vedo ora.”
“Credo siano due amanti.”
“Amanti?” Sorpresa lei. “Due stelle?”
“Certo.” Sorridendo lui. “Tutto nel Creato ha il diritto di innamorarsi, non credi?”
“Dai, mi prendi in giro!” Fece lei.
“No, affatto.” Facendole l'occhiolino lui. “E ne ho la prova.”
“Quale prova?”
“Perchè si comportano in tutto e per tutto come due innamorati.” Disse lui. “Ogni notte, infatti, la più luminosa sorge da Oriente e sale fin sopra l'orizzonte, per poi rallentare, quasi ad assopirsi, come se aspettasse qualcosa... fino a quando sorge l'altra, quella un pochino meno luminosa, che inizia poi a compiere il medesimo tragitto. E ad un certo punto sono fianco a fianco ed insieme poi riprendono il loro cammino, fino a svanire nell'albeggiare, senza separarsi più.” Sorrise di nuovo. “E fanno questo ogni notte, da sempre. L'alba non le divide, poiché la notte successiva si incontreranno ancora. Le distanze che attraversano il cielo sono infinite.” Sussurrò lui. “Come infinito è il tempo che occorre per colmarle. Eppure, quelle stelle sono sempre lì... possono apparirci lontane e divise da uno spazio senza fine, ma ogni notte si incontrano e si ricongiungono per attraversare quelle distanze e quel tempo eterno insieme...” si voltò a fissarla “... perchè, Gioia mia, né la distanza, né il tempo possono dividere chi si ama veramente...” ed i loro occhi, come le loro mani, si unirono come quelle due stelle nel cielo.
L'Antigua Maria entrò così nella baia di Vivermagren ed approdarono poi su una spiaggetta bianca, a ridosso di un'imponente scogliera dal ciglio brullo e rivestita nella sua parte più alta da qualche scarno rampicante che pendeva fino alla sua base.
Tutt'intorno vi era la distesa del mare, di un azzurro quieto e intenso, che giungeva fino al margine dell'orizzonte, dove poi sembrava confondersi con il cielo sterminato.
Piatte onde spumose e luccicanti percorrevano leggere, come piume inseguite dallo zefiro, quella maestosa superficie increspata.
Poco dopo alcuni pirati entrarono nella cabina di Talia e di Blind e li portarono fuori, per poi farli scendere insieme a a parte dell'equipaggio su quella spiaggia bianca e deserta.
Un attimo dopo arrivò anche capitan Giuff.
http://www.industriadelturismo.com/wp-content/uploads/2012/10/Ischia-ad-Ottobre-05.jpg
Giuff usci, lasciandomi nella sua cabina, in preda al terrore.
Aveva detto di non uscire dalla mia cabina fino al ripartire della nave. Dunque nessuno si sarebbe insospettito della mia mancanza. Nessuno sarebbe venuto a vedere se ero viva o morta.
Questo avrebbe mandato all'aria il piano di Guerenaiz.
D'un tratto, ebbi un'idea.
Non avevo disegnato la mappa per il capitano, volendomi salvaguardare. Ma ora mi sembrava un'imprudenza.
Come avremmo fatto poi, ad inseguirli? Qualunque piano avesse in mente Guerenaiz, non si limitava di certo al mio solo salvataggio, ma bensì, piuttosto, alla cattura di Giuff.
Così, decisi di rischiare.
Presi la carta e la penna che il capitano aveva accantonato in un angolo, e, sforzandomi enormemente, disegnai la mappa che tanto desiderava. Così, nel caso fossi dovuta tornare a prenderli, avrei saputo da che parte si erano diretti.
La disegnai in fretta, terrorizzata dal possibile arrivo di Giuff o chiunque altro, ma riuscii a finirla.
Lasciai la mappa sul tavolo, in bella vista.
Sotto le rappresentazioni delle isole del mar delle Flegee lasciai una scritta : Buona fortuna
Sorrisi, malamente.
Poi, presi la fialetta dalle tasche dei calzoni, e la tenni stretta tra le mani.
"Mi fido di te..." sussurrai "salvami..".
E così dicendo la bevvi d'un sorso, insieme all'ultimo goccio di vino per confonderne il sapore, riuscendo con un gesto d'impeto a lanciare la boccetta lontano da me, rompendola in mille pezzi, perchè Giuff non riconoscesse il tipo di veleno.
Poi, tutto ciò che sò, è che caddi, riversa sul pavimento.
Guisgard
14-11-2012, 19.16.21
Cheyenne raggiunse il salone, dove vi trovò il colonnello ad attenderla.
Indossava un abito militare, con in bella mostra alcune onorificenze guadagnate nella sua lunga carriera.
“Sei molto bella stasera.” Disse alla ragazza e porgendole il braccio. “C'è una luce nuova nei tuoi occhi... particolare...” sorrise “... ne sono ben lieto. Si vede che ti fa bene l'aria di questo posto.” Fece segno alla ragazza di sedersi. “Stasera avremo degli ospiti. Si tratta di alcuni membri della Compagnia delle Flegee Occidentali. Discuteremo dei rapporti che intercorrono tra la loro e la Spagna. Oh, non temere, non ti obbligherò a restare qui per tutta la sera. Non amo discutere di affari quando sono a tavola. Lo faremo dopo, in biblioteca e tu per allora non avrai più l'obbligo di restare con noi.”
Un servo annunciò l'arrivo degli ospiti e poco dopo si sedettero tutti a tavola.
Erano due uomini di mezz'età, dai modi gentili e cortesi
Il colonnello presentò Cheyenne come sua nipote e la discussione prese subito una piega leggera e piacevole tra i quattro.
Guisgard
14-11-2012, 19.30.00
“Non accadrà.” Disse Storm ad Elisabeth. “Avete la mia parola.” Guardò poi fuori dalla piccola finestra. “Avete avuto una buona idea, sapete? State diventando una straordinaria ed abile contrabbandiera. Mi fate quasi paura.” Rise di gusto. “Ora andrò fuori a farmi dare quelle erbe... al mio fischio vi affaccerete e mi tirerete giù i sai... penserò io a nasconderli.”
Uscì e dopo circa una mezz'ora Elisabeth udì il fischio di Storm che attendeva i sai.
L'uomo era infatti sotto la finestra, da solo, che aspettava.
Cheyenne
14-11-2012, 19.37.58
Il colonnello era in divisa, elegantemente vestito, per ricevere degnamente i suoi ospiti, ai quali fui presentata come la nipote del colonnello.
I due simpatici signori che appartenevano alla Compagnia delle isole Flegee, sebbene fossero qui per parlare di affari, durante tutto il pasto intrattenerono una conversazione che toccò argomenti più piacevoli e allegri.
La serata passo velocemente, condita da racconti di luoghi misteriosi narrati alla maniera dei vecchi lupi di mare.
Terminato il dessert, i tre uomini si congedarono e si ritirarono nella biblioteca.
Sesc non si è fatto vivo neppure questa sera, anche se glielo avevo chiesto. Ma forse è stato meglio così, avrebbe potuto mettere in imbarazzo il colonnello davanti ai suoi ospiti, pensai.
Scossi la testa, quel ragazzo era complicato ed era difficile capire come fosse davvero. Per non pensarci, decisi di fare una passeggiata nel parco.
La natura era insolitamente silenziosa, il vento non osava sfiorare le fronde degli alberi e gli animali parevano tutti improvvisamente assopiti profondamente. Tutti gli animali tranne Gon, che ad un tratto si precipitò da un albero per salutarmi.
"Sciocchina, mi hai spaventata" le dissi ridendo" forza, facciamo un salto a controllare Gulltoppr e poi filiamo a letto, la giornata è stata piuttosto intensa per me sai?"
Guisgard
14-11-2012, 19.41.08
Altea cominciò a vagare per il porto, chiedendo a destra e a manca riguardo a navi dirette a Las Baias.
“Si, una piccola imbarcazione è diretta verso il litorale” disse un pescatore “ma proviene da Torregaves e arriverà qui solo nel pomeriggio. Vi conviene dunque attendere.”
E proprio in quel momento Altea si accorse che la bottega del cacciatore di tesori aveva riaperto.
Talia
14-11-2012, 19.50.50
Per un istante i miei occhi volarono fuori dalla finestra e la mia mente volò lontana da lì, dietro ad un ricordo speciale, dolce e sognate... un momento lontano, una felicità intensa, la sicurezza, la tranquillità... ed in mezzo a tutto questo, lui.
Ma fu solo un momento, poi la porta della cabina si aprì e quei ricordi furono spazzati via dagli uomini che entrarono nella stanza e ci spinsero malamente fuori.
Salimmo sul ponte, dunque, e da qui fummo fatti sbarcare...
La nave ondeggiava su di un mare cristallino e pressoché piatto, la sabbia che ornava la riva era candida e brillante e la vegetazione, oltre la spiaggia, era ricca e verdeggiante... eppure io non vedevo niente di tutto questo splendore, niente che non fossero le spade sguainate dei pirati e le spesse e pesanti corde con cui ci avevano legato stretti i polsi prima di sbarcare.
Giungemmo sulla spiaggia e qui ci raggiunse il capitano...
Lo osservai per un istante... non sembrava affatto intenzionato a ripartire a breve ed io ne ero stupita. Non capivo quale fosse il suo gioco, non capivo perché eravamo sbarcati lì... in effetti, constatai, sembrava quasi fosse in attesa di qualche cosa...
“Ogni momento che passa, la vostra possibilità di trattare con la Compagnia va diminuendo...” dissi “Spero ve ne rendiate conto! Se dovesse accadere qualche cosa a me o all’avvocato Blind... beh, il nostro... come dire... il nostro valore ne risentirebbe! Lo sapete, vero?”
Altea
14-11-2012, 19.51.34
Torregaves...mai sentito nominare quel posto, ma comunque fu un sollievo...certo non vi era altro da fare che attendere.
Ringraziai quell'uomo e notai la bottega di Talhos aperta..aprii la porta e sentii il familiare tintinnare del campanellino e poco dopo apparve il Cacciatore di Tesori.
"I miei saluti messere..come vedete sono ancora qui..quel marinaio se ne andò senza aspettarmi e aspetto una imbarcazione per oggi pomeriggio che mi porti a Las Baias. E per fortuna non ho fatto incontri strani stanotte..intendo..pirati. Ne ho sentito parlare in modo negativo abbastanza." E fu cosi che gli chiesi pure se egli credesse la storia di Capitan Lanzaras fosse per lui vera o leggenda.
elisabeth
14-11-2012, 19.51.52
Una buona idea....quasi non mi riconoscevo...lo vidi andar via sereno e con la sua risata , a cui mi ero abituata.........passeggiavo nervosamente nella stanza,mordichhiandomi le unghie..quando udii il fischio........Vidi Storm era solo...e qeusta gia' mi sembrava una buona notizia, presi il primo saio e lo gettai giu', sentii un lieve lamento...forse lo avevo centrato...e proseguii il mio lavoro gettando l'altro.....sembrava fosse andato tutto bene, rimasi comunque in agitazione, non sapevo in realta' come fosse andata la cosa....la finestra non era grande abbastanza e io non potevo affacciarmi con agilita'.......ma uno strano malessere mi prese lo stomaco, e se la cosa non stesse procedendo cosi' come avevamo pensato ?... e se lui una volta fuori dal convento....fosse stato acciuffato da quei miserabili..?.....Basta...Storm sarebbe arrivato con un bel fascio di erba canina e con il suo sorriso da bravo ragazzo......
Guisgard
14-11-2012, 20.16.30
Giuff osservò Talia, ascoltò le sue parole e un ghigno si formò sul suo volto.
“Naturalmente non perderemo tempo...” disse il pirata “... il riscatto per loro due è fissato a trentamila Fiorini d'oro. Con un battello voi” rivolgendosi a Blind “vi recherete a Las Baias, dal governatore, per chiedere la somma.” Fissò poi Talia. “Nel frattempo milady resterà qui con me, in qualità di ostaggio. Mi sento molto solo su quest'isola...” di nuovo con quel suo ghigno.
“Mi rifiuto!” Esclamò Blind. “Mi rifiuto in modo assoluto!”
“Conoscete questo?” Fece Giuff mostrandogli una corda con vari nodi. “E' il Rosario del Dolore... ben stretto attorno alla fronte può far saltare via gli occhi dalla testa...”
“Fate pure...” fissandolo l'avvocato olandese “... uccidetemi... ma non lascerò qui da sola questa ragazza...”
Giuff allora, con un impeto di rabbia, mise il Rosario della Morte attorno alla testa di Blind.
http://throughtwoblueeyes.files.wordpress.com/2011/10/tumblr_lhz2gtowgl1qe5266o1_500.jpg
Talia
14-11-2012, 21.08.41
“No!” gridai, tentando di farmi avanti per quanto me lo consentissero quelle strette corde che mi legavano i polsi e che erano tenute saldamente da uno dei pirati.
“Capitano, no... smettetela! Vi prego... vi prego, non otterrete niente così...”
Tentai ancora di avanzare per avvicinarmi a Blind ed al capitano, ma il pirata che teneva la mia corda la strattonò con forza, tirandomi di nuovo violentemente indietro e facendomi bruscamente cadere a terra...
Mi rialzai a fatica... una fitta alla caviglia... forte... e barcollai. Mi costrinsi però a restare in piedi...
“Brutto scimmione inutile!” sbottai, voltandomi verso il pirata che mi aveva strattonata e tirando a mia volta la corda che mi legava a lui come fosse una frusta, in modo da colpirlo seccamente sul viso, dove causò un profondo taglio “Tu fallo di nuovo ed io ti giuro che, prima o poi, te ne faccio pentire... hai capito? Te lo assicuro, dannazione!”
cavaliere25
14-11-2012, 22.00.02
che caratterino che a quella bambina dissi guardando i miei amici dovremmo insegnargli l'educazione voi cosa ne dite? e aspettai una loro risposta
Parsifal25
15-11-2012, 00.16.20
Il piano era stato definito: la vittima sarei' stato io.......l'impegno di recuperare una nave e di difendere la signorina Clio.
Sorrisi e dissi: "Comandante......ma la principessa da salvare è la signorina? o vi è altro?"
Mi ero seduto sulle casse e rimasi a riflettere...... "la signorina ha un bel caratterino......speriamo di mantenerla......."
Infine......"come ci terremo in contatto?"
Guisgard
15-11-2012, 01.48.54
“E' lei...” disse Gurenaiz a Parsifal “... si, è lei la principessa da salvare...” lo fissò “... si, dobbiamo fare in modo che torni sana e salva a Las Baias...” scosse il capo “... non resteremo in contatto... è impossibile riuscirci... io resterò qui con questi pirati ed attenderò il vostro ritorno, amico mio... appena tornato a Las Baias riferirete l'accaduto all'ammiraglio Guidaux e chiederete una fregata per venire a dare la caccia a questi manigoldi... io, qui, cercherò di intralciarli in ogni modo, nell'attesa del vostro arrivo... ora, ascoltatemi bene... appena verrà scoperto e seppellito quello che credono essere il cadavere di Clio, noi fingeremo di litigare ed io vi butterò a mare dopo aver simulato una colluttazione mortale ai vostri danni... voi allora, senza farvi vedere, ritornerete a nuoto sull'isola e tirerete fuori Clio dalla sabbia prima che riprenda conoscenza... attenderete il suo risveglio e poi troverete il modo di tornare a Las Baias... mi raccomando, amico mio...”
Guisgard
15-11-2012, 02.02.59
“Pirati qui non ne troverete...” disse Talhos ad Altea “... Nisides è l'isola più vicina al continente ed un eventuale attacco da parte di qualche nave corsara fallirebbe in breve tempo. Infatti, nei giorni dove l'aria è limpida, non è difficile scorgere Las Baias o il litorale di Balunga da qui.” La fissò. “Quanto a Capitan Lanzaras, beh, egli è ormai diventato un mito, una leggenda e molti neanche più conoscono il suo nome... eppure posso dirvi che è esistito davvero quel pirata... e forse, chissà, avrà davvero seppellito un tesoro da qualche parte... chi può dirlo... ora vi mostrerò una cosa, aspettate qui...” e raggiunse il retro del suo negozio.
Ritornò dopo qualche istante.
“Ecco qui...” mostrando alcuni disegni a inchiostro alla ragazza “... questi riffigurano quella che per molti è solo una leggenda... la stessa descritta dal vostro manoscritto... Capitan Lanzaras insieme ai suoi quattro pirati nell'atto di seppellire il suo inestimabile tesoro... dopo neanche un'ora, secondo la leggenda, gli spiriti di quei quattro diventeranno i custodi del tesoro...”
http://upload.wikimedia.org/wikisource/en/6/64/Pirates-cptr4.jpg
http://prints.encore-editions.com/500/0/pirates-howard-pyle-dead-men-tell-no-tales.jpg
Guisgard
15-11-2012, 02.14.31
Passarono alcuni lunghi istanti, nei quali Elisabeth camminò nervosamente per la cella.
Ad un tratto udì dei passi e poi la porta si aprì.
“Tutto bene.” Disse Storm sorridendo. “I sai sono al sicuro. E nel frattempo...” mostrò l'erba canina alla donna “... beh, si... solitamente un uomo si presenta ad una donna con un fascio di rose, ma i frati nel loro orto preferiscono più curare ortaggi e verdure. Dunque vi contenterete di queste.” Rise. “Il priore del convento crede siate in dolce attesa. Figuratevi che mi ha domandato se preferisco un maschio o una femmina. Io naturalmente ho risposto come diceva sempre mia nonna in questi casi... l'importante è che nasca sano!” Le fece l'occhiolino. “Su, prendete le vostre erbe. Appena vi sentirete meglio, usciremo e andremo a riprenderci la vostra governante.”
Guisgard
15-11-2012, 02.36.55
“Tanto so che mi hai pensato tutta la sera...” disse all'improvviso una voce fra gli alberi “... e per questo sei venuta qui... per cercarmi, vero?” Sesc allora fece un passa in avanti e la sua figura emerse tra il buio di quella sera. “Immagino ti sarai annoiata in mezzo a quelle mummie... chissà che discorsi da barbagianni...” si avvicinò a Cheyenne “... allora, dimmi... che tipo di ragazza sei? Romantica? Vuoi che ti parli della Luna come fanno i poeti nei loro versi? O sei passionale? E magari basta un bacio e qualche carezza per farti sciogliere...” la fissò per alcuni istanti senza dire nulla, per poi scoppiare improvvisamente a ridere.
Si lasciò cadere sull'erba e restò immobile a fissare il cielo.
“Non dovresti restare qui, sai?” Mormorò. “Mio zio non approverebbe...” la guardò “... si, non dovresti...”
Ad un tratto Gon cominciò a fare strani versi e un attimo dopo scappò via, verso il lago.
Come se volesse farsi seguire.
Guisgard
15-11-2012, 02.46.04
“Navi...” disse un vecchio pescatore intento a cucire le sue reti “... navi che salpano per tutti i porti del mondo...”
“Si...” mormorò Gurenaiz che gli stava accanto, fermo a fissare il mare “... ma la mia nave non partirà per nessun posto...” si voltò e fissò Clio “... dovresti prepararti...” disse “... altrimenti il Gufo Nero ti ritroverà... lo so che lui ti sta aspettando...”
“Chi?” Chiese Clio.
“Il tuo John...”
Clio fissò il mare senza rispondere niente.
Ad un tratto si udirono dei boati.
“I pirati spagnoli!” Gridò qualcuno, mentre i colpi di mortaio si abbattevano sul porto.
“Dobbiamo fuggire, Gurenaiz!” Gridò Clio.
Si avvicinò allora al capitano Olandese che le dava le spalle.
“Gurenaiz, dobbiamo andare!” Prendendo il suo braccio lei.
“Andare dove?” Chiese voltandosi Giuff.
Non era più Gurenaiz, ma il terribile Gufo Nero e la sua sciabola era sporca di sangue.
Il sangue di Gurenaiz.
Il veleno era entrato in circolo nel sangue di Clio e aveva fatto cadere la ragazza in uno stato di morte apparente, causandole sogni inquieti e anche degli incubi.
E il suo risveglio era ancora lontano.
Guisgard
15-11-2012, 03.08.34
A quel gesto improvviso di Talia e alle sue parole, il pirata che teneva la corda a cui la ragazza era legata la fissò con rabbia.
Alzò allora la mano per colpirla, ma fu subito fermato dal suo capitano.
“Fermati, razza di idiota.” Disse Giuff. “E' così che tratti le signore?”
“Questa dannata mi ha colpito, capitano!” Toccandosi il graffio il pirata. “E merita una lezione!”
“Sta zitto, babbeo!” Gridò Giuff. “Zitto, o ti torcerò il collo! Questa donna è mia e solo io posso toccarla!” Fissò poi Talia. “Adoro le donne impetuose e dal carattere focoso.” Con un ghigno. “Perchè mi piace domarle...” e rise.
Si voltò poi verso Blind.
“Si, forse prima sono stato avventato...” mormorò “... effettivamente trentamila Fiorini d'oro sono forse troppo pochi per un membro della compagnia delle Flegee Occidentali e per la bella Perla d'Oro... ma ormai quel che detto è detto... come vedete, sono un uomo d'onore...”
“Allora lasciateci andare.” Fece Blind.
“Lasciarvi andare?” Ripeté Giuff. “Dite davvero? E come avrò il riscatto?”
“Tra breve tutta la flotta olandese delle Flegee verrà a cercarci e voi...”
“State zitto!” Lo interruppe Giuff. “Le cose non andranno così! Anzi, vi dirò io cosa accadrà... voi andrete a Las Baias dal governatore... e vi lascerò scegliere come andarci... se intero, oppure a pezzi... a voi la scelta...” guardò Talia “... vi consiglio di far ragionare il vostro amico, milady... altrimenti lo manderò a Las Baias dopo avergli cavato gli occhi, strappato la lingua e con il vostro abito avvolto intorno al collo... abito, naturalmente, che sarò io stesso a strapparvi da dosso con mio sommo piacere... e forse anche vostro piacere...”
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Guisgard
15-11-2012, 03.29.44
La Santa Rita aveva lasciato Balunga, per prendere poi la rotta verso Vivermagren.
A bordo Guisgard, Cavaliere25 ed Emas avevano portato anche la piccola Maraiel.
“Si, forse un paio lezioni di buone maniere non le farebbero male...” disse Emas a Cavaliere25.
“Sta zitto, scimmione!” Facendogli la linguaccia la bambina.
“Sai che ho una gran voglia di prenderti a sculacciate?” Tentando di intimidirla il pirata.
“Provaci e lo dirò al mio papà!” Replicò la piccola.
“Perchè non sei col tuo papà?” Le chiese Guisgard.
La piccola si accigliò ancor di più e non rispose.
“Perchè non mi rispondi?”
“Perchè è una bugiarda, capitano!” Esclamò Emas. “O forse una pazza!”
La piccola allora gli si avvicinò e lo colpì con un calcio.
“Dannata peste!”
“Va bene, Emas, va bene...” fece Guisgard “... vai a farti un giro sul ponte... mi sa che trattare con le bambine non è il tuo forte... va e fa scendere Austus sottocoperta...”
“Si, capitano.”
“Se non ci dici chi è tuo padre” disse Guisgard alla piccola “come facciamo a riportarti a casa?”
“Tanto lo so!”
“Cosa sai?”
“Mi avete rapita!” Fissandolo lei. “Per poi chiedere del denaro al mio papà!”
“Se sei davvero una principessa” fece il corsaro “allora perchè eri in mezzo a quella folla, vestita solo di stracci?”
La bambina non rispose nulla e si sedette in un angolo, stringendo a sé la sua bambola di pezza.
“Guisgard, mi hai fatto chiamare?” Arrivando Austus.
“Si, dì al cuoco di cucinare qualcosa di adatto ad una bambina.”
“Chi è questa bambina?” Chiese Austus fissandola.
“Non ne ho idea...” rispose il corsaro “... forse un'orfanella scappata...”
“Io non so cosa mangino i bambini di quell'età.” Mormorò Austus. “E neanche il cuoco temo.”
“Fa preparare qualcosa di leggero...” disse Guisgard “... del pesce stufato... e anche del latte con una focaccia...” si voltò poi verso Cavaliere25 “... io salgo in coperta, pensa tu alla piccola.” Ordinò al suo fedele bucaniere, per poi tornare sul ponte insieme ad Austus.
Cheyenne
15-11-2012, 08.00.44
"Sei tu che segue ogni mio spostamento" gli risposi ridendo a mia volta.
Mi sedetti accanto a Sesc e alzai lo sguardo verso le stelle.
" Non ho idea di che tipo di ragazza sono, non ho avuto molto tempo libero per capirlo in passato. Guardare la Luna? Posso guardarla agiatamente dal mio terrazzo...e non temo, per voi, che un approccio più immediato non possa portare ad altro che ad una ferita, per voi naturalmente.
Si forse avete ragione, al colonnello non piacerebbe questa situazione ma..." non ebbi il tempo di finire la mia frase che Gon si alzò e corse verso il lago, urlando per farsi seguire.
Mi alzai e convinsi Sesc a seguirmi.
Arrivati al lago però, per il buio, non vedemmo subito Gon.
"No!" urlai rabbiosa alla volta di Giuff "Maledetto.. Maledetto".
Presi a colpirlo al petto coi pugni, come fossi una bimba arrabiata, piangevo e lo maledicevo, mentre lui rideva, imperterrito.
"Perchè lui? Sei un mostro.. sei un mostro!" riuscii a scansarlo con un braccio e vidi Guerenaiz senza vita, riverso a terra.
Mi chinai su di lui, alzai la testa sanguinante tra le mani ma non mi rispondeva, lo strinsi al petto e piansi disperata : "No.. No...Ti prego, ti prego non lasciarmi..." la voce soffocata mi moriva in gola "Non morire per colpa mia".
"Cosa puoi volere da un inetto come lui, ragazza? Potresti avere molto di più" ridendo Giuff alle mie spalle.
"Non osare dire una parola contro di lui, valeva cento volte la tua anima meschina.. "
Piansi, signiozzai, tenedo stretto a me Guerenaiz.
"Oh, ma la pagherai, eccome se la pagherai, maledetto..."
"E chi me la farà pagare, tu?" rise di gusto "tu sei soltanto una donna.."
No, non poteva permettersi di irridermi in quel modo. Presi il pugnale dalla divisa di Guerenaiz e lo lanciai alla volta del Gufo Nero, colpendolo in pieno volo. Lo sentii cadere a terra, con un tonfo sordo.
"Torna da me.. Torna da me, ti prego.." supplicavo tra le lascrime quelle spoglie inermi.
"Perchè piangi, Amor mio?" una voce dietro di me.. Jhonn "Chi è quest'uomo?"
"Lui.." risposi senza voltarmi "lui mi salverà... si.. si mi salverà.."
"E' morto Amor mio, non può proprio salvarti.. "
"No!" urlai "Cosa ci fai qui? Sei venuto tu a salvarmi?"
"Io... non sapevo nemmeno che tu fossi in pericolo.."
"Ecco appunto.. quindi lasciami piangere.."
Si chinò su di me e mi accarezzò i capelli sporchi di sangue. Chiusi gli occhi per un momento poi mi girai verso di lui.
"Sei proprio tu!" sorridendo debolmente "cominciavo a credere che non ti avrei più rivisto!"
Mi avvicinai a lui e lo baciai, dolcemente, tra le lacrime.
D'un tratto ci ritrovammo su una nave, un colpo di cannone squarciò il silenzio, facendoci ruzzolare dall'altra parte del ponte.
"Pirati!" Urlai "Ci stanno attaccando, non abbiamo scelta.."
Presi una spada abbandonata su un barile e la lanciai a Jhonn.
"Sulla New Tiger ti hanno insegnato a combattere, spero"
Dissi cercando il posto migliore per mettermi, con la mia spada stretta tra le mani.
"No.. ma.. Clio, ti prego, mettila giù.. non è questo il modo di risolvere le cose..."
Lo guardai come se avessi avuto di fronte un bizzarro scherzo della natura, al posto del mio innamorato.
"I pirati ci attaccano, tra poco faranno l'arrembaggio.. cosa suggerisci di fare, al posto di combattere? Arrenderci? Oh certo, hai poco da temere tu.. E io che dovrei fare? Andare avanti con le braccia spalancate e dire: prendetemi?"
"Ti salverò io, tranquilla" una voce dall'altra parte del ponte.
"Guerenaiz.. " dissi correndogli in contro "Oh, Guerenaiz.. sei vivo.." lo abbracciai e lui mi strinse forte.
"Sai che non ti avrei mai lasciata correre dei pericoli.."
Lo guardai con gli occhi lucidi e brillanti.
"Si, sapevo che saresti tornato da me.."
Tornai da Jhonn, che mi guardava con una strana luce negli occhi.
"Tranquillo, ci pensiamo noi.. tu pensa a nasconderti sottocoperta"
"Non dovresti guardarlo così, lo sai.. " sussurrò, col capo chino.
Presi il suo volto in una mano, costringendolo a guardarmi : "Johnn, io ti amo.. ho attraversato l'oceano per venire a cercarti, perchè tu non ti sei degnato di mandarmi tue notizie. Chiedendo informazioni su di te sono stata catturata. E ora dimmi, mio caro, tu dov'eri quando i pirati mi avevano legato i polsi e le caviglie a un letto sontuoso? Dov'eri? Infondo, era tuo il diritto che avrebbero usurpato, non suo. Eppure è venuto lui a salvarmi."
Lasciai ricadere la mano : "Quindi non rimproverarmi se tengo a lui.." i miei occhi erano fermi, implacabili.
"E ora va a nasconderti, non voglio che ti succeda nulla.."
Lo seguii con lo sguardo e poi mi girai verso Guerenaiz.
"Allora, capitano, vogliamo dare una lezione a questi manigoldi?"
Lui sorrise, e si avvicinò a me: "Con piacere, mia principessa.."
Ridemmo entrambi.
Un attimo dopo l'arebbaggio fu violento, e la battaglia infuriava. Pirati senza volto caddero sotto la forza della mia spada, e sotto quella di Guerenaiz.
Il mio corpo era inerme e senza vita. Percepivo questa realtà, per quanto bizzarra e senza senso, come quanto di più reale potesse accadermi.
Talia
15-11-2012, 13.16.16
Osservai Giuff per qualche momento... le sue parole mi turbavano, il suo sguardo su di me mi faceva accapponare la pelle, le sue allusioni mi facevano rabbrividire... e tuttavia mi costrinsi a celare quella paura e quello sconforto dietro uno sguardo glaciale e fiero.
Poi, lentamente, mi voltai verso Blind...
“Non abbiamo molta scelta...” mormorai, avvicinandomi a lui “Vi uccideranno se non fate quello che chiede... ed anche qualora non lo facesse, saremmo comunque perduti perché nessuno mai saprà dove venirci a cercare... il Mar delle Flegee è vasto e noi ormai, temo, siamo molto fuori dalla rotta per Minisclosa...”
Chinai la testa... mi seccava prestarmi al gioco di quel pirata, ma la verità era che non avevamo altra scelta e pochissime possibilità di essere ritrovati, se a Las Baias non avessero saputo dove eravamo...
“Temo davvero che sia necessario, avvocato!” dissi, con la voce che tremava forte di paura e di dolore.
Altea
15-11-2012, 16.34.56
Osservando quei dipinti rabbrividii.. aveva ragione il maestro, i pirati sapevano essere crudeli e osservai Talhos.. "Si nel manoscritto il pirata Topasfier narra effettivamente di spettri guardiani del Tesoro..e dove ci sono spettri ci sono maledizioni."
Ringraziai l'uomo promettendogli una prossima visita..mi recai al molo e aspettai la piccola imbarcazione che doveva riportarmi a Las Baias, non dovevo assolutamente perdere questa occasione di imbarcarmi o avrei passato una altra notte in quella isola.
Guisgard
15-11-2012, 18.01.41
Gon scappò via e Cheyenne insieme a Sesc si lanciarono al suo inseguimento.
“Correre dietro ad una scimmia...” disse Sesc correndo dietro la ragazza “... mi sembra tanto una sciocchezza...”
Ad un tratto, penetrata ancor più nel buio di quel posto, Cheyenne si accorse di non vedere più Sesc.
Era da sola.
Ma proprio in quel momento udì dei rumori e poi delle voci.
Provenivano da una piccola caverna proprio sotto il promontorio, dietro il quale si giungeva al mare.
Guisgard
15-11-2012, 18.16.26
Altea raggiunse così il molo ed attese l'arrivo di quel battello.
Verso la metà del pomeriggio approdò un'imbarcazione e da essa scesero alcuni uomini di colore.
Infine scese a terra un altro che sembrava essere il capitano.
Aveva modi bruschi e diceva continuamente parolacce, maltrattando i suoi uomini.
“Cerchiamo di muoverci, marmaglia...” disse ai suoi “... voglio salpare da questa lercia isola il prima possibile. Dobbiamo essere a Torregaves prima di stasera!”
Guisgard
15-11-2012, 18.21.54
Clio attraversava quella piccola stradina, fatta di ciottoli e fango.
Era un piccolo borgo, di quelli che si vedono nei pressi dei litorali e delle baie, a metà tra il pittoresco e mediterraneo moresco basco e la semplicità di quei villaggi fatti con legno, malta e foglie seccate al Sole e al maestrale.
Ad un tratto la ragazza giunse verso la fine del borgo e davanti a lei si apriva una stradina che in breve divenne sterrato.
Dava su una buia spiaggia, battuta dal vento e dall'eco delle onde del mare.
Ad un tratto Clio vide una figura lontana.
Si avvicinò e riconobbe il suo volto: era Loren.
“Perchè...” disse “... perchè sei venuta? Ora gli spettri daranno la caccia anche a te...”
“Dov'è il tesoro?” Chiese Clio.
“I tesori non sono mai uguali...” spiegò Loren “... sono diversi per ogni persona, poiché sono fatti ad immagine dei nostri sogni più belli... e io so cosa cerchi...”
“John...” sussurrò Clio.
Loren allora camminò verso il mare e Clio subito si decise a seguirla.
“John è morto...” mormorò Loren “... non lo troverai...”
“Non è vero!” Urlò Clio.
“Si...”
“Come lo sai?” Chiese Clio.
“Perchè ora è anche lui uno degli spettri...” rispose Loren “... e verrà a tormentarti...”
Raggiunsero allora una bassa scogliera e vi trovarono Giuff e i suoi bucanieri.
“Questa pazza ha ragione!” Disse il pirata a Clio. “Il tuo John ora è un fantasma! Perchè i veri fantasmi arrivano sempre dal nostro passato per tormentarci!” Rise, per poi strappare i vestiti di Loren e gettarsi con lei nella sabbia.
Continuavano questi incubi per Clio, mentre quel veleno aveva ormai donato al suo corpo l'immagine spettrale e cupa della morte.
Una morte ancora lontana dallo svanire.
Cheyenne
15-11-2012, 18.22.04
Mi guadai alle spalle e mi accorsi che Sesc era sparito
Allora udii dei rumori provenire da una caverna, mi avvicinai cautamente. Erano delle voci.
Esitai, mi fermai per vedere se Sesc era nei paraggi. Pensai di chiamarlo ma poi lascai perdere...ero convinta infatti che si trattasse proprio di uno scherzo architettato dal ragazzo.
Mi avvicinai ancora, giungendo all'entrata della grotta.
Mi feci coraggio ed entrai.
Guisgard
15-11-2012, 18.33.12
“Eh, milady è molto saggia, oltre che bella.” Disse Giuff a quelle parole di Talia. “E vi consiglio di seguire il suo consiglio, amico mio.” Rivolgendosi poi a Blind. “State abusando della mia pazienza e questo può essere pericoloso... per voi. Come detto, dunque, trentamila Fiorini d'oro per il vostro riscatto. Partirete adesso stesso per Las Baias e milady resterà qui come ostaggio. E' tutto.” Sentenziò il pirata.
Ma proprio in quel momento uno dei suoi filibustieri corse dalla spiaggia.
“Una nave, capitano...” mormorò “... è ferma all'ingresso della baia... è la Santa Rita.”
“Bene!” Esclamò Giuff. “Il mio socio è giunto finalmente!”
“Altri pirati...” mormorò Blind, voltandosi poi verso Talia “... siamo perduti...”
Altea
15-11-2012, 20.02.34
Finalmente arrivò quella imbarcazione, un marinaio che era lì dal mattino me la indicò dicendomi che era quella che aspettavo.
Mi avvicinai sospirando quando scese uno degli uomini più volgari e grezzi che avessi visto negli ultimi tempi, i suoi marinai dovevano essere indigeni del posto e venivano trattati come animali... strabuzzai gli occhi..e avrei dovuto fare il viaggio con quell'uomo dai modi bruschi, d'altronde Las Baias era vicina e non sarebbe stato lungo.
Mi avvicinai ad egli e mi rivolsi a lui mentre era di spalle.."Mi scusi messere, mi hanno detto che state andando a Las Baias e io avrei bisogno di un passaggio, ho 5 fiorini con me penso possano bastarvi per farmi la gentilezza di portarmici, io dimoro laggiù" e il marinaio si girò osservandomi con sguardo duro, mentre io sfoderai il mio migliore sorriso.
elisabeth
15-11-2012, 21.20.03
Lo vidi entrare ed ero felicissima......anche questa cosa era andata in porto..accolsi tra lemiei mani l'erba canina...la guardai con cura" E' piu' bella di un fascio di rise.......dite che sonoin dolce attesa ?.."..mi misi di profilo e mi accarezzai il ventre.."....Si vede gia' qualcosa Storm?.." e risi ..." Un bel maschio che diventi tanto sfrontato come suo padre.....comunque....io sono pronta e possiamo andar via dal convento....che ne dite "....
Seduta sulla spiaggia, guardavo il mare, una brezza leggera e fresca, nella notte rinfrescava l'atmosfera.
"Eh, piccola mia.. possibile che tu riesca sempre a metterti nei guai?"
Mi girai verso la voce, il mio padre adottivo mi fissava porgendomi una pinta di birra.
La presi senza dire nulla, e risposi al brindisi che proponeva.
"Non posso mica pensare a proteggerti ogni momento..."
"No, padre.. so difendermi da sola.."
Rise e, per un momento, la sua risata sembrò un eco di quella di Giuff.
"Non saresti prigioniera, se così fosse.." scosse la testa "non pensavo di aver tirato su una buona a nulla.."
"Padre!" protestai, sentendo il desiderio di piangere come fossi ancora una bambina rimproverata.
"Ah, lascia stare... i vaneggiamenti di un vecchio.."
La mente parve avere un sussulto di lucidità.
"Ma tu...tu non sei vecchio... tu sei morto.."
Ancora quella risata, così insopportabile.
"Perchè tu no?"
"No... no.. io.. lui.. Guerenaiz mi salverà.." dissi con lo sguardo inquieto e allarmato.
"Non dire sciocchezze, un olandese è buono solo ad essere carne da cannone, ecco cos'è...Se ti conoscesse davvero, ti lascerebbe morire..." un ghigno malvagio attraversò il volto di mio padre per la prima volta da quando ho memoria.
Mi alzai e iniziai a indietreggiare, sentii delle braccia dolci e minute che mi tenevano stretta. Loren.
"Dovresti essere contenta.. non piangere.."
"E perchè mai?"
"Perchè ora potrai stare insieme al tuo Jhonn.."
"Smettila!" divincolandomi "Jhonn non è morto! Io nemmeno.. tu lo sei, maledizione..."
E corsi via in un paesaggio indefinito, portandomi tutte le mie angosce e i miei timori.
Il veleno faceva il suo corso. E per quanto fosse immobile, freddo e pallido il mio corpo, nessuno avrebbe potuto immaginare i tormenti che stava passando la mia anima prigioniera.
Talia
16-11-2012, 00.21.19
Altri pirati... sospirai e per un momento ripensai alla mia infanzia in Olanda, quando mi sembrava che i pirati avessero un'aura così romantica, quando chiedevo e richiedevo al nonno di raccontarmi storie su di loro, quando sognavo le loro gesta e quei sogni avevano sempre un sapore così eccitante ed esotico...
sorrisi debolmente tra me a quei pensieri, pensando che le cose erano molto cambiare giacché adesso, probabilmente, dopo appena un giorno, iniziavo a pensare di aver già visto tanti di quei pirati da bastarmi per un bel po'...
Sospirai alle parole di Blind...
"Non lo so, avvocato..." mormorai, gettandogli un'occhiata "Credete davvero che la situazione potrebbe peggiorare ancora?"
Poi quei pirati tirarono le nostre corde e noi fummo costretti a seguirli lungo la spiaggia...
Parsifal25
16-11-2012, 01.33.49
Il piano era stato avviato e percepito......ora bisognava agire......posammo le casse ed iniziammo il lavoro.
Con sguardo d'intesa attendevo un cenno dal comandante, ora ci toccava attendere la mossa di Lady Clio ed il corsaro Giuff.
"Speriamo in bene......."dissi tra me. Tiraì un sospiro profondo........ "si va in scena!!!"
Guisgard
16-11-2012, 02.28.36
“Sicuro, adiamo da quelle parti...” disse il capitano ad Altea, appena la ragazza nominò i cinque Fiorini “... approderemo a Torregaves, ma da lì poi non è difficile giungere a Las Baias. Partiamo tra pochissimo.”
I suoi uomini allora terminarono di caricare la merce e poco dopo l'imbarcazione prese il mare, diretta sul continente.
A bordo il capitano maltrattò ancor più i suoi marinai, arrivando anche a picchiarne qualcuno.
Tutto sommato il viaggio fu relativamente breve e il battello toccò il porto di Torregaves verso metà pomeriggio.
Si trattava di una piccola e vivace località, a poca distanza da Las Baias.
Guisgard
16-11-2012, 02.44.22
Storm sorrise ed annuì a quelle parole di Elisabeth.
“Si, meglio andare se vi sentite di farlo.” Disse.
I due, così, presero le loro cose, salutarono e ringraziarono i frati e lasciarono poi quel santo asilo.
Una volta fuori, recuperarono i sai e scelto un posto appartato indossarono i loro nuovi abiti.
“Ora ci recheremo alla torre” fece Storm “e fingeremo di essere appunto due frati... voi non dite nulla o scopriranno che siete una donna... lasciate parlare me...”
Raggiunsero così la torre e Storm bussò alla porta di quell'austera costruzione.
Un attimo dopo qualcuno si affacciò da una finestra.
“Chi diavolo è?”
“Pace e bene, figliolo...” fece Storm “... date asilo a due figli della Misericordia e della Provvidenza?”
“C'è un convento qualche miglio più in là” disse l'uomo alla finestra “andata là, dove troverete uomini come voi!”
“Non è possibile, figliolo...” replicò Storm “... quelli sono Gesuiti, mentre noi siamo Francescani... le nostre Regole sono diverse... avanti, chiediamo solo un riparo per la notte...”
“Qui non c'è posto!”
“Abbiamo bisogno di celebrare la Messa...” fece Storm “... altrimenti saremo costretti a farlo qui... e molti fedeli accorreranno ad assistere...”
L'uomo alla finestra restò perplesso.
E qualche istante dopo scese ad aprire.
Guisgard
16-11-2012, 02.52.52
Cheyenne entrò nella grotta.
Ad un tratto la ragazza vide Gon immobile.
Un attimo dopo la scimmietta penetrò ancor più in profondità, fino a raggiungere un piccolo antro.
Qui vi erano alcuni uomini seduti attorno ad una cassa usata come tavolo, sulla quale vi erano dei dadi, del formaggio ed un paio di pistole.
Gon allora corse sul braccio di uno di quegli uomini, come se lo conoscesse da sempre.
“Brava...” disse l'uomo mentre accarezzava la scimmietta “... sei stata proprio brava...” alzò gli occhi su Cheyenne “... ti stavamo aspettando, sai?” Fissando la ragazza.
Guisgard
16-11-2012, 03.12.53
“Esistono infinite specie di piante, di fiori e anche di animali laggiù.” Disse John a Clio. “E' un mondo così diverso... la gente ha la pelle rossa e in certe città i bambini per strada giocano con pietruzze d'oro...” sorrise e i suoi occhi erano luminosissimi “Aspetta... questi me li ha dati lord Whintors...” mostrandole alcuni semi scuri in una boccettina.
“Cosa sono?” Chiese incuriosita la ragazza.
“Assaggia...”
“Mmm... sono amarognoli...”
John sorrise.
“Vuoi dirmi cosa sono?”
“Sono semi di cacao.” Rispose lui. “Sono giunti in Europa da un po', ma pochissimi li conoscono bene... pensa, quando i conquistatori spagnoli giunsero nelle Americhe meridionali scoprirono che questi semi erano mangiati dai guerrieri Aztechi prima di scendere in battaglia. Infatti danno forza ed energia.”
Lei lo ascoltava come rapita.
“Vedi?” Sorridendo di nuovo lui. “E' una terra incredibile. E quando ritornerò ti racconterò tutte le meraviglie che vi sono. Tu mi aspetterai, vero?”
“Io ti aspetterò sempre...” fissandolo lei.
In quel momento due bucanieri entrarono nella cabina e scoprirono il corpo di Clio riverso in terra.
“E'... è morta...” mormorò uno dei due chinato su di lei “... presto, chiama gli altri...”
Guisgard
16-11-2012, 03.18.39
Gurenaiz e Parsifal risalirono sul ponte e proprio in quel momento videro correre uno dei bucanieri da sottocoperta.
“Presto...” disse agli altri “... la ragazza... è nella cabina del capitano...”
“Beh?” Fissandolo un altro dei pirati.
“E' morta!” Esclamò il bucaniere. “L'abbiamo scoperta un attimo fa!”
“Come sarebbe a dire?”
“Bisogna avvertire il capitano!”
Gurenaiz allora mostrò un cenno d'intesa a Parsifal.
“Il sipario è stato alzato...” mormorò sottovoce al suo Guardiamarina.
Guisgard
16-11-2012, 03.52.35
Giuff si avviò verso la scogliera, facendo un cenno ai suoi e subito i bucanieri cominciarono a seguirlo, tirando le corde che tenevano legati Talia e Blind.
All'ombra di quella scogliera i raggi del Sole proiettavano una luce incerta, quasi lugubre come quella di un'eclissi.
I ramoscelli dei rampicanti si intrecciavano con i fiori che crescevano sparsi e selvaggi tra quelle pietre levigate dalla calura e dalla salsedine, con le corolle e i petali che a quella luce oscurata andavano ad assumere forme estranee e aliene alla conoscenza e alla memoria degli uomini.
Come se quello scenario apparisse diverso e sconosciuto, con la sua vegetazione ignota e misteriosa, simile ad un mondo arcaico ed arcano, destinato a spettri e fantasmi invece che ai vivi.
“Boyuke...” disse Giuff, chiamando a sé il suo fidato taglia gole “... ti occuperai di imbarcare il nostro avvocato su una lancia e di metterlo nella giusta direzione per Las Baias. Quanto a milady...” fissando Talia “... nell'attesa sarà ospite nella mia cabina, dove io stesso avrò riguardo e premura affinché non trovi spiacevole o noioso il suo soggiorno a bordo.”
“Ma, capitano...” perplesso il bucaniere “... lei non fa parte del bottino predato?”
“E' cambiato qualcosa, forse?” Fissandolo Giuff. “I miei ordini vanno eseguiti, non discussi.”
“Si, capitano.” Annuì Boyuke.
“Voi non potete fare questo!” Disse Blind. “Avete chiesto un riscatto e dunque gli ostaggi vanno...”
“Fate silenzio.” Lo zittì il Gufo Nero. “Pagato il riscatto, come detto, sarete entrambi liberati. Anzi...”con un ghigno “... milady dopo questo soggiorno sulla mia nave sarà ancor più bella... qualcuno infatti afferma che i piaceri della carne rendano più fresco e seducente l'aspetto di una donna...”
“E' da vigliacchi questo!” Gridò Blind.
Giuff allora lo colpì con uno schiaffo al volto.
“Un'altra parola e a Las Baias tornerà solo la tua testa!” Con rabbia il Gufo Nero.
Cheyenne
16-11-2012, 07.34.09
Quell'uomo si rivolse a me con tanta famigliarità da farmi rabbrividire...
Mi fu subito evidente che non ero uno stupido scherzo di Sesc.
"Chi siete signori?Come fate a conoscermi?" dissi con una voce che lasciava trasparire una certa insicurezza.
"E cos'è questa storia di Gon?"
Mi sistemai vicino ad una parete, quella più vicina all'uscita, pronta a reagire ad ogni eventualità.
Parsifal25
16-11-2012, 11.51.23
Compresi il cenno e ci si preparava all'esibizione.......corsi verso uno di loro e dissi:
"Come è accaduto? Nessuno si è reso conto del fatto......credo che il comandante sarà molto adirato, per il misfatto!!!"
Subito dopo, allontanandomi, dissi: "se vogliamo aver fortuna,dovremo sbarazzarci subito del corpo......porta male!!!!"
E tornai' al mio posto.
Mi aggiravo tra varie imbarcazioni ormeggiate al porto, cercando informazioni, scrutando di continuo il mare lontano.
"Ma guarda un po' chi si vede da queste parti!"
Mi voltai, chi aveva parlato era un giovane uomo dall'aria bonaria e cordiale.
"Buongiorno Paul! Come mai da queste parti?" Risposi sorridendo.
"Potrei farti la stessa domanda, Clio.. "
Annuii : "Cerco notizie su una nave... È partita mesi fa per le Flegee e non ne ho più saputo nulla!"
Lui allargò il sorriso e indicò la sua uniforme : "guarda che hai davanti un capitano di vascello! Di che nave si tratta?"
"Santi numi! Sei entrato in marina... Sacrilegio!" Dissi ridendo "la nave è la New Tiger.. Ti sarei immensamente grata se mi facessi avere sue notizie".
Paul restò pensieroso per un attimo : "No, in effetti anche io non ne ho ricevute, ma mi informerò, tranquilla.." Si sporse per accarezzarmi il viso: "il generale Timory era un padre anche per me".
"Grazie, amico mio.."
"Di un po', sciagurata..." Guardandomi malizioso : "non ti sarai mica innamorata di un marinaio?"
Risi. "No, mai.." Con una smorfia ".. Ma non ci sei lontano.. Il mio promesso sposo è imbarcato su quella nave.."
"Oh, ti sposi?" Sgranando gli occhi ".. Sono felice per te Clio.."
Lo guardai come se avesse detto qualcosa di estremamente stupido.
"Non mi hai sentito? Il mio promesso sposo è partito per le Flegee su una nave di cui si sono perse le tracce.. Avrei dovuto impedirglielo, maledizione"
"Si, in effetti non é una bella situazione..È un soldati anche lui?"
"Ma va! È un artista, è in missione per il re.." Sbuffai guardando lontano.
"E tu che ci potevi fare, contro un ordine del re, sentiamo?" Rise lui.
"Avrei dovuto andare con lui..."
"Perché non l'hai fatto?"
Risi di nuovo, quasi isterica: " devo preparare le nozze, e tessere il vestito da sposa.." Lo guardai con una smorfia.
Lui scoppiò a ridere, fragorosamente, incapace di trattenersi.
"Tessere? Tu?" Senza smettere di ridere "questa si che è bella!!! Sei la stessa ragazza che ci apriva la strada negli accampamenti olandesi?"
Risi con lui "sembrerebbe di si.. Come cambia il mondo amico mio.."
Scossi la testa : "dovresti ringraziarmi, altroché, mica tutti gli eserciti hanno un'esca così efficace.."
Ridemmo insieme, spensierati
"Poveri olandesi.. Ignari.."
"Poveri un accidenti, hanno ucciso mio padre, lo diceva sempre lui.. "
"Carne da cannone.."
"Già..."
Buttai la testa all'indietro e chiusi gli occhi per un momento.
"Come mi mancavano questi discorsi da soldataglia!"
Lui si avvicinò e mi prese la mano.
"Farò tutto ciò che è in mio potere, Clio, per avere notizie sulla New Tiger, e sul tuo fidanzato... Ti auguro davvero di poter trovare la felicità.. Sei come una sorella per me.."
Corrucciò la fronte per un momento: "ripensandoci però non ho mai rischiato la pelle fianco a fianco a mia sorella.."
E ridemmo, ancora una volta, gaiamente.
Sogni, ricordi, incubi più diversi affollavano la mia anima imprigionata in un corpo senza vita.
Non sentii le voci attorno a me, né mi accorsi di ciò che accadde in seguito.
Altea
16-11-2012, 16.00.37
Fortunatamente il viaggio fu breve..non sopportavo più le urla di quell' uomo, avrei voluto intervenire mentre vedevo le angherie contro i marinai..ma contro la stupidità era inutile lottare.
Approdammo in quella vivace località ma non scesi.."Messere ma dove ci troviamo esattamente, non conosco questo posto."
Guisgard
16-11-2012, 16.46.05
“Forse si è suicidata a causa della prigionia” disse uno dei bucanieri “o forse è stato proprio capitan Giuff ad ucciderla, magari dopo una notte di passione e rum...”
“No, non penso.” Fece un altro. “Quella ragazza valeva un bel riscatto e poi c'era la storia di quella mappa. Lei è stata l'unica a parlare con quella pazza, rammentate?”
Gli altri annuirono.
“Comunque lui ha ragione...” mormorò un altro di quei pirati e facendo segno a Parsifal “... tenere una suicida a bordo porta male. Gli spiriti del mare ci faranno affondare. Dobbiamo disfarci di quel cadavere.”
“C'è un solo modo” prendendo la parola Gurenaiz “per allontanare da noi i cattivi auspici di quel cadavere... seppellirla. Così il suo spirito troverà pace e non verrà a tormentarci.”
“Si, giusto.” Fecero gli altri in coro.
“Andremo io e il mio amico.” Disse Gurenaiz, indicando Parsifal. “Chi altri viene con noi?”
“Vengo io...” mormorò uno dei filibustieri “... prima la seppelliamo, meglio sarà...”
I tre presero allora il corpo di Clio e lo chiusero in un sacco.
“Prima però bisogna avvertire il capitano.” Fissandoli uno dei filibustieri.
Talia
16-11-2012, 17.09.30
Fissavo il confronto tra Blind ed il pirata con gli occhi sbarrati... ero terrorizzata... terrorizzata per le minacce all’avvocato, per la sua partenza, per quella nuova nave appena arrivata... ma più di tutto ero terrorizzata dal pensiero di ciò che ne sarebbe stato di me una volta che Blind se ne fosse andato... questo pensiero mi tormentava, mi atterriva... e tuttavia mi imposi di non badare alla ginocchia che mi tremavano forte, tanto che avrebbero potuto cedere da un momento all’altro, né al cuore che mi stava sprofondando sempre più in basso, in un buio cupo... chinai semplicemente il viso e rimasi immobile ed in silenzio, chiusa nella mia più altezzosa freddezza.
Guisgard
16-11-2012, 17.50.08
“Tornate qui con i miei trentamila Fiorini d'oro e riavrete la vostra dolce ragazza.” Disse con un ghigno Giuff a Blind.
“E di cosa, se è lecito, avete chiesto trentamila Fiorini d'oro?” Chiese all'improvviso qualcuno dall'alto della scogliera sovrastante.
Era Guisgard, seguito da alcuni dei suoi pirati.
L'ombra proiettata dalla scogliera teneva quasi imprigionati Giuff, Talia, Blind e quel pugno di bucanieri, rendendo incerte le loro figure.
Guisgard e i suoi, allora, scesero attraverso un piccolo pendio e quando furono più vicini alla scena sottostante il corsaro abbassò di nuovo lo sguardo, vedendo stavolta chiaramente i volti di tutti loro.
E nel vedere Talia i suoi occhi azzurri furono attraversati da un lampo, il suo viso sbiancò e l'incedere, fino a quel momento fiero e guascone, divenne incerto, fino a bloccarsi del tutto.
Guisgard stava lì, a pochi passi sopra di loro, immobile, con un'espressione contratta.
Fino a quando il suo sguardo, reso vivo ed inquieto dal bagliore provocatogli da quella visione, divenne gelido ed impenetrabile.
“Capitano, tutto bene?” Chiese Fidan al corsaro.
“Cos'hai, Guisgard?” Fissandolo Austus.
“Ma nulla...” mormorò Guisgard “... nulla...” scosse lievemente il capo, come a volersi destare da un sogno “... ho idea che il nostro amico Giuff voglia fare il furbo... tenetevi pronti ad ogni evenienza...” aggiunse accigliato.
I suoi annuirono e tutti insieme raggiunsero poi Giuff e gli ostaggi.
Nel vederli arrivare, Giuff si allontanò di qualche passo, raggiungendo la parte di spiaggia sgombra da ombre, anche se ormai il cielo andava a coprirsi di alte e scure nuvole, lasciando Talia e Blind accanto ai suoi filibustieri.
Guisgard e i suoi uomini passarono allora accanto ai due ostaggi, senza che lui si voltasse a guardarli, ma con totale indifferenza passò oltre e raggiunse il Gufo Nero.
“E chi potrebbe essere quell'altro pirata?” Mormorò Blind, con gli occhi fissi sui due corsari poco distanti, per poi voltarsi verso Talia.
http://www.movieactors.com/photos-stars/olivia-de-havilland-captainblood-079.jpg
Guisgard
16-11-2012, 18.05.53
“Siamo a Torregaves, una piccola località praticamente attaccata a Las Baias.” Disse il capitano ad Altea. “Qui i controlli sono minori ed è più facile importare ed esportare merce.” Rise. “Che ti venga un accidente!” Gridò all'improvviso ad uno dei suoi uomini. “Fa attenzione con quelle casse, o ti frusterò a sangue!” Tornò a fissare Altea. “Per arrivare a Las Baias vi conviene prendere la corriera del vecchio Nut... è diretto proprio là e in mezz'ora la sua carrozza sarà sotto il palazzo del governatore. Eccolo...” indicò “... sta appunto facendo salire a bordo i passeggeri...”
Guisgard
16-11-2012, 18.11.06
“Siamo i tuoi Angeli Custodi, bellezza...” disse l'uomo a cui Gon si era avvicinata “... perchè ti stiamo seguendo sin dal tuo primo arrivo a Las Baias...” accarezzò la scimmietta “... ed è stato Gon a portarti da noi...” fissò Cheyenne con un ghigno e lasciò libero Gon di prendere un frutto che stava sulla cassa “... ma ora, promesso, non ci separeremo più...”
E proprio in quel momento altri due uomini armati apparvero alle spalle di Cheyenne, bloccandole la possibilità di scappare da quel luogo.
Altea
16-11-2012, 18.21.37
Ringraziai l'uomo freddamente visto il comportamento che continuava ad avere, scesi dal pontile e sbadatamente non mi accorsi che dalla sacca cadde il manoscritto...prima di salire a bordo della carrozza volli andare a guardare la zona attorno al molo, avevo un pò di tempo.
Cheyenne
16-11-2012, 18.29.22
Due uomini mi afferrarono alle spalle senza darmi la possibilità di scappare dalla via di fuga che avevo previsto.
Tentai di divincolarmi ma invano.
Provai ad urlare, ma uno di quei due brutti ceffi mi tappo la bocca con la sua manaccia. Gli morsi il palmo della mano ed ad emettere un grido fu lui, il suo compare in tutta risposta mi schiaffeggiò.
Gli sputai addosso.
L'uomo che mi aveva parlato osservava la scena quasi divertito.
I miei due assalitori mi spinsero verso quello che evidentemente era il capo e mi costrinsero a sedermi per terra, dopo avermi legato le mani con una corda spessa.
Pensai di prendere il coltello che portavo con me fin da bambina,con delle splendide rune incise, ma poi mi ricordai di averlo lasciato nella mia stanza prima della cena...che stupida!
Benché sconfortata, decisi di non fare trasparire i miei timori, fissai allora il capo della banda con occhi fermi e decisi, in attesa di una sua mossa.
Guisgard
16-11-2012, 18.30.07
“Guardate, laggiù...” disse qualcuno “... il temporale si avvicina alla baia...”
“Allora dobbiamo lasciare la spiaggia?” Chiese Gurenaiz.
“Ma no, capitano.” Ridendo l'indigeno. “E' ancora lontano. E da qui si può vedere tutto lo spettacolo senza correre rischi... guardate!” Indicò. “Quei fulmini sembrano sempre più vicini!”
“Si, è davvero incredibile questo spettacolo!” Esclamò Gurenaiz.
“Si, da togliere il fiato!” Fece Clio, che era abbracciata a lui.
“Ora c'è la danza del vento!” Ridendo l'indigeno.
“Cosa sarebbe?” Chiese Gurenaiz.
“Ora si alzerà il vento che porta il temporale” spiegò l'indigeno “e tutti balleranno al suo soffio.”
Tutte le coppie allora cominciarono a ballare.
“Posso avere l'onore di questo ballo, principessa?” Alzandosi Gurenaiz e rivolgendosi a Clio.
“Certo, capitano.” Ridendo la ragazza e porgendole la mano.
I due allora cominciarono a danzare nel vento.
Ad un tratto qualcuno urlò ed indicò il mare.
“Guardate, l'Isola Perduta! E' sbucata dagli abissi!”
E il temporale raggiunse la spiaggia.
Gurenaiz, Parsifal e l'altro pirata avvolsero il corpo di Clio in un sacco e lo chiusero con vari nodi.
http://farm3.staticflickr.com/2616/4173252361_236e087ca4_z.jpg?zz=1
Talia
16-11-2012, 18.33.29
La parole di Giuff suonarono come una sentenza sopra la mia testa e quella di Blind... ne avvertivo il peso e l’ineluttabilità, ne avvertivo la durezza e la mortale ferocia...
Tenevo la testa china, gli occhi bassi e gelidi... ma dentro tremavo di paura e di rabbia per la nostra impotenza di fronte a tanta prepotenza e crudeltà.
Poi, all’improvviso, quella voce...
sussultai...
spalancai gli occhi e, in un primo tempo, mi guardai intorno, smarrita...
poi sollevai la testa di scatto.
Alcune figure erano in piedi sulla scogliera di fronte a noi, rese invisibili dal sole alle loro spalle...
socchiusi gli occhi, tentando di distinguerne i contorni, ma era impossibile...
eppure quella voce...
il cuore prese a battermi forte...
ma non era possibile...
no, non lo era...
non poteva esserlo!
Ad un tratto quelle figure si spostarono e presero a scendere la scogliera verso di noi... e, lentamente, le loro sagome iniziarono a diventare via via più riconoscibili, potevamo vedere i loro lineamenti ora e il loro aspetto...
e così vidi l’uomo che aveva parlato poco prima.
Lo vidi... e di nuovo sussultai violentemente.
Per un istante i miei occhi incrociarono i suoi... erano spalancati per la sorpresa e la paura, i miei occhi, eppure rimasero su di lui, immobili, come in cerca di qualcosa.
Poi all’improvviso i suoi divennero freddi e lui li portò lontano... scese l’ultimo tratto di scogliera, dunque e, passandoci di fronte senza più uno sguardo, si avvicinò al pirata...
Tremai quando mi passò di fronte... e per un istante qualcosa di indefinito si impossessò di me... ma riuscii a dominarmi, così rimasi immobile.
“E chi potrebbe essere quell'altro pirata?” Mormorò Blind, con gli occhi fissi sui due corsari poco distanti, per poi voltarsi verso Talia.
La voce di Blind mi colse di sorpresa... quasi mi fossi dimenticata dalla sua presenza lì...
“Pirata?” mormorai allora, voltandomi di scatto a guardarlo “...pirata?”
Ma tacqui... come se quella notizia tanto ovvia avesse appena fatto breccia nella mia mente, portando scompiglio.
Tacqui, e tornai a guardare i due pirati.
Guisgard
16-11-2012, 18.58.58
“Signorina...” disse all'improvviso un pescatore ad Altea “... vi è caduto questo...” mostrandole il manoscritto.
Si avvicinò alla ragazza e lo lasciò nelle sue mani.
Proprio in quel momento il vecchio Nut suonò la campanella che indicava la partenza imminente della sua carrozza per Las Baias.
Guisgard
16-11-2012, 19.07.19
Il capo della banda fissò Cheyenne e alzandosi si avvicinò verso di lei.
“Da oggi le cose per te cambieranno.” Disse. “E questo forse ti aiuterà a capire in che modo cambieranno.” E la schiaffeggiò con forza. “Legatela bene. Ma che le corde non le rovinino la pelle. Altrimenti il suo valore calerà...”
Gli altri membri della banda, allora, presero la ragazza e la legarono ben bene, per poi buttarla a terra in un angolo della grotta.
Gon mangiucchiava un frutto e la fissava.
“Corri al porto” ordinò il capo a uno dei suoi “e fa preparare tutto per la partenza. Massimo per domani all'alba voglio lasciare Milisclosa.”
L'altro annuì e corse via.
“E tu cerca di non darci problemi...” voltandosi poi verso Cheyenne “... so come procurarti dolore e lasciare intatta la tua bella pelle d'ebano. Intesi?”
Cheyenne
16-11-2012, 19.18.01
Mi tornarono allora in mente le parole di quel sarto a Las Baias
E se poi vuoi guadagnarti da vivere, allora posso sempre consigliarti il bordello del porto... i pirati, infatti, sembrano apprezzare il colore della pelle di quelle come te!
Tremai...
Avrei voluto lottare ma capii che sarebbe stato inutile in quel momento.Gli uomini erano troppi e non avevo modo di slegare le corde..avrei dovuto aspettare un momento più propizio.
Decisi di tentare con le parole "Che cosa volete da me? Qualsiasi cosa sia vi frutterà molto meno che chiedere un riscatto ai miei parenti...sono sicura che riusciremo a trovare un accordo che soddisfi sia me sia voi..."
Il sole era alto e un afa estiva ricopriva tutta l'isola.
Camminavo, dalla spiaggia verso l'entroterra. Non sapevo dove fossi diretta, ma continuavo a dirigermi verso un punto preciso, come se una forza mi spingesse.
D'un tratto vidi Jhonn davanti a me. Corsi da lui.
"Non saresti dovuta venire fino a qui.." disse lui con una smorfia perfida, e un'espressione sovrumana.
Mi spinse, con forza, facendomi cadere a terra.
"Che stai dicendo?" rialzandomi "Che ci fai tu qui, piuttosto?"
"Non saresti dovuta venire.. ti avevo avvertito.."
E senza che si muovesse, sentii una forza che mi spingeva a terra, più tentavo di rialzarmi più una raffica di vento gelido, nonostante il sole alto, mi ributtava a terra.
Mi parve, in un momento, di vedere quattro volti nel vento.
"Gli spettri, ora stanno cercando te.." la voce di Loren eccheggiò nella mia mente "E Jhonn è uno di loro.. avresti dovuto ascoltarmi.."
"No!" riuscii solo debolmente a dire, mentre il mio corpo era in balia di quei venti spettrali.
Qualcuno si accorse di me e mi chiusero in un sacco. Ma io, ovviamente, non mi accorsi di nulla.
Guisgard
16-11-2012, 21.09.19
Guisgard e i suoi raggiunsero così Giuff, che stava seduto su una vecchia botte, fiancheggiato dai suoi filibustieri.
“Salute, Giuff.” Disse Guisgard.
“Salute a voi, caro capitano.” Rispose il Gufo Nero.
“Boyuke.” Sorridendo Guisgard.
“Capitano.” Con un lieve cenno il bucaniere.
“Sono arrivato solo poco fa, a causa di un breve scalo a Balunga.” Fece Guisgard. “Ed ero venuto a salutarvi, caro socio, ma, per Giove, ho interrotto affari molto importanti a quanto vedo.” Voltandosi verso Talia e Blind. “Chi sono costoro?” Indicando i due ostaggi.
“Sono due prigionieri.” Rispose Boyuke.
“Rispondete a nome del vostro capitano, Boyuke?” Sorridendo Guisgard.
“Sono due prigionieri che ho catturato su una nave olandese.” Prendendo la parola Giuff.
“Si, abbiamo visto i resti galleggianti fra le onde.” Fissandolo Guisgard. “Beh, mi congratulo con voi, Giuff... io invece non ho avvistato una vela.”
“Le fortune della guerra, amico mio.” Alzandosi dalla botte Giuff.
“E anche quelli sono fortune della guerra?” Indicando i due ostaggi Guisgard.
“E che fortune!” Esclamò il Gufo Nero. “Un membro della Compagnia delle Flegee Occidentali e la figlia di uno dei suoi più alti rappresentanti!”
“Accipicchia.” Di nuovo con quel suo sorriso Guisgard. “Allora devo congratularmi ancora con voi. Ma forse dopo avervi rinfrescato la memoria...” cambiando espressione “... soprattutto riguardo ad un articolo del nostro regolamento che impone di dividere in parti uguali il bottino... e di un altro che vieta di catturare donne e di molestarle.”
“Ah, ma quell'articolo non ha senso!” Sbottò il Gufo Nero. “Non è da veri uomini!”
“Eppure non sembravate di questo parere quando abbiamo firmato il nostro accordo...”
“Non avrete mica voglia di attaccar briga per una sciocchezza simile?” Con uno sguardo cupo Giuff.
E si formò un mormorio attorno a loro.
“No...” sorridendo Guisgard e guardando gli uomini di Giuff intorno a loro “... non ne vale la pena... avete ragione, è una sciocchezza...”
“Benissimo, amico mio.” Annuendo Giuff. “Anche perchè uno di questi prigionieri è mio. Anzi, mia. Affari personali. Diciamo un bonus per aver catturato quella nave da solo.”
“E i trentamila Fiorini d'oro?”
“Quelli sono il bottino” rispose Giuff “e va diviso secondo gli accordi, naturalmente.”
“Naturalmente...” ripetè Guisgard “... però il regolamento recita che la bella dama va custodita con cura... e perchè dovete essere voi a tenerla? Perchè non Boyuke, o Sephard, o Tolt? Fanno parte del vostro equipaggio e la preda spetta a voi come a loro... o questo non vi garba?” Sorrise nuovamente.
Giuff lo fissò senza dire nulla.
“Allora, caro capitano...” continuò Guisgard “... se volete avere il frutto del nostro comune bottino di guerra mi sta anche bene... purchè lo paghiate...”
“Pagarlo?” Ripeté Giuff.
“Si e il riscatto l'avete fissato voi stesso...” annuì Guisgard “... trentamila Fiorini d'oro.”
“Ma, il riscatto lo paga il governatore di Las Baias!” Esclamò Giuff. “E quando arriverà ce lo divideremo!”
“E se il governatore si rifiutasse di pagare?” Scuotendo il capo lo Sparviero Nero. “Eh, no!” Esclamò. “Se volete tenervi la ragazza allora dovete pagare l'intero riscatto!”
“Capitan Guisgard ha ragione!” Disse Fidan. “E' il regolamento!”
“Credo si stiano dividendo il bottino...” mormorò Blind “... che il Cielo ci aiuti...” voltandosi verso Talia.
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cavaliere25
16-11-2012, 22.40.53
Mi sedetti a fianco alla bambina e dissi come si chiama la tua bambola? domandai sorridendole e cercando di farla aprire con me sai noi non siamo cattive persone vogliamo solo aiutarti continuai a dire guardando la bambina non ti faremo nessun male anzi ti tratteremo come una principessa che ne dici ci stai e gli porsi una mano aspettando la sua
Guisgard
17-11-2012, 03.31.47
A quelle parole di Cheyenne, l'uomo che sembrava essere il capo della banda si abbandonò ad una fragorosa risata.
“Sciocca ragazza...” disse scuotendo il capo “... ti riferisci forse al colonnello? Oh, certo, lui è molto ricco, ma lo sono anche coloro che ci stanno aspettando sull'isolotto di San Martino delle Flegee, per partecipare ad una asta dove tu, puoi contarci, sarai il pezzo pregiato. E quando c'è concorrenza, c'è sempre convenienza!” E rise di nuovo.
Poi, con un gesto improvviso, portò un ferro appuntito sulla fiamma di una delle torce.
“Se osi darci noie” aggiunse “o fare resistenza, giuro sul demonio che ti marchierò a vita, imprimendo sulle tue carni la lettera che contraddistingue gli schiavi.” Il suo sguardo non ammetteva repliche. “Un marchio indelebile. E ora cerca di dormire... domani dovrai essere bella e riposata quando sarai messa in vendita.”
Guisgard
17-11-2012, 03.58.56
L'isola appariva muta ed inquieta, sotto quel vento che soffiava dal mare, portando con se l'odore di salsedine ed un senso di enigmatico smarrimento.
Ovunque, intorno a lei, Clio vedeva una distesa azzurra e sterminata, mentre le palme arrivavano a piegarsi sotto l'incedere di un cielo inclemente, la cui voce aveva l'eco ed il sibilo di quel vento sconosciuto.
Sconosciuto perchè sembrava giungere dagli estremi confini del mondo.
Ad un tratto quelle folate divennero simili a striduli e a lamenti, come se dall'Aldilà anime dannate facessero udire i loro tormenti.
Il mare allora mutò: da azzurro divenne grigio.
Le onde sembravano trascinare con se pezzi di relitti travolti dalla furia degli elementi, con la spuma non più bianca ma intrisa di sangue vivo.
Clio sentì allora freddo.
Molto freddo.
Sapeva di essere sola.
Alzò gli occhi e vide una sagoma lontana.
Non era facile riconoscerla, ma la ragazza ebbe una chiara sensazione: era Loren.
Si voltò dall'altra parte ed un'altra figura apparve in lontananza.
Era John.
Fissò allora il mare e quelle due figure la raggiunsero.
“Non dovevi...” disse Loren “... non dovevi bere quel veleno...”
“Forse ne hai bevuto troppo...” mormorò John “... si, forse troppo ed il tuo cuore non poteva reggere...”
“Forse non aveva altra scelta...” fece Loren.
“Non doveva fidarsi di lui...” con occhi gelidi John “... non doveva mettere la sua vita nelle mani di quell'olandese... aveva promesso di condurla su un'isola principesca, mentre invece ora lei si ritrova qui... sull'Isola dei Morti, sull'Isola Perduta...”
Ad un tratto si udirono dei rumori.
Era Giuff che avanzava, seguito da Gurenaiz.
“Avanti, scava!” Ordinò il pirata.
Il capitano olandese allora cominciò a scavare, fino a trovare un baule.
Lo issò sulla sabbia e Giuff sparò contro il lucchetto che lo chiudeva.
“Ora non mi servi più...” con un ghigno il Gufo Nero, per poi sparare un altro colpo, stavolta fra gli occhi di Gurenaiz.
Il pirata allora aprì il baule e Clio vide il contenuto.
Era il suo stesso corpo, di un pallore spettrale, con le carni divorate e lacerate da insetti e ratti.
E vedere il suo corpo così ridotto, gettò la ragazza in una cupa disperazione.
http://24.media.tumblr.com/tumblr_m8bvkbVrPu1qh5o01o2_500.jpg
Il sacco con il corpo di Clio fu legato stretto e poi condotto sul ponte dell'Antigua Maria.
Si attendeva ormai solo il ritorno di Giuff per sotterrarlo.
Guisgard
17-11-2012, 04.04.28
La Santa Rita si trovava all'ingresso della baia di Vivermagren.
Guisgard era sceso con alcuni dei suoi ed aveva affidato la piccola Maraiel, che era rimasta a bordo, a Cavaliere25.
La bambina, a quella domanda di Cavaliere25, strinse ancor più a sé la sua bambola.
“Ho sete.” Disse all'improvviso a Cavaliere25. “Dami da bere, muoviti.”
Cheyenne
17-11-2012, 09.47.39
Schiava...sembrava che non potessi avere un destino diverso da quello..Avrei dovuto ascoltare le parole di quella zingara...
Ripensai a tutte le persone che avevo incontrato nel mio viaggio...No,non posso arrendermi così...devo trovare un modo..lo devo trovare!
La stanchezza si stava facendo sentire e riuscivo a tenere appena appena chiusi gli occhi...Chissà magari Sesc mi sta cercando...forse fra poco arriverà a liberarmi....
O forse no. Forse è un complice di questi uomini....
Decisi di dormire, in ogni caso avrei avuto di essere nel pieno delle mie forze.
Mi rammicchiai in un angolo della grotta e mi misi a pregare affinchè gli dei mi vegliassero durante il mio sonno e che mi aiutassero l'indomani.
L'aria mi muoveva i capelli e la criniera di Gulltoppr, il cielo era limpido e il sole splendeva ridente. "Sesc,dissi voltandomi, non riuscirai mai a raggiungermi!" Spronai ancora di più Gulltoppr. Arrivai per prima al giardino delle rose. Quando Sesc mi raggiunse andammo dal colonnello, ridendo come pazzi, euforici dalla nostra piccola gara.
Il colonnello ci venne incontro felice, sorridendo agli unici due parenti che gli restavano.
Ma ecco arrivare Fhael a farci visita.
Ci sedemmo tutti ad un tavolo di ferro battuto nel giardino e ci godemmo quella magnifica giornata di sole.
Aprii gli occhi e mi ritrovai nella grotta, ancora una volta il dio Loki deve aver giocato con i miei sogni!
Con una lacrima pronta a sgorgare, mi rimisi , per quanto possibile, a dormire.
Parsifal25
17-11-2012, 19.47.04
Era strano trasportare un corpo che sembrava "morto", ma il piano doveva funzionare alla perfezione.
"Aspettate un secondo.....prima di procedere a trasportare il cadavere c'è bisogno di allontanare il malocchio, io ho un metodo mio......vi è un poco di sale?"
Guardai' Gurenaiz per vedere quando iniziare......sospirai' invocando una piccola preghierina a Poseidone che mi avrebbe dovuto accompagnare con la "morta-suicida"......
Eravamo pronti a scendere sull'arcipelago......
Quella vista mi parlizzò. Non poteva essere mio quel corpo martoriato.
Sentii Giuff ridere, avrei voluto urlare, ma restai immobile, incapace di muovermi.
"Mi dispiace, ho fallito.."
Mi girai di scatto, Guerenaiz era accanto a me, teneva il capo chino.
"Tu.. cosa..? Com'è possibile?"
I miei occhi passavano veloci dalla figura accanto a me al corpo disteso a terra, colpito a morte dalla pistola di Giuff.
Mi guardai intorno, spaesata, incapace di trovare un senso in tutto quello.
"Avresti dovuto proteggerla!" Urlò John, affrontando Guerenaiz "..lei si è fidata di te..l'hai ingannata, maledetto!"
"Sai che non è vero..." disse l'olandese, guardandomi negli occhi "Sai che avrei rischiato tutto per te.."
Non sapevo cosa dire, li guardavo, prima uno poi l'altro, con gli occhi gonfi di pianto e disperazione.
"Le tue erano solo parole vuote.." incalzò John "..promesse vane.."
"Almeno io ero lì.." ribattè Guerenaiz, tra i denti "..era tuo compito proteggerla.. ma non c'eri.."
Erano ormai tremendamente vicini : "Smettetela..." riuscii a dire con un filo di voce "..non è il momento, nè il luogo.. vi prego..".
Si fermarono, ma continuarono a guardarsi accigliati.
"Siamo tutti morti, non è così?"
Dissi guardando Loren, che si era avvicinata al mio corpo senza vita e lo stava avvolgendo in un sacco.
Lei mi guardò e anuii, sorridendo.
"Solo i morti trovano l'isola perduta..." Chiuse delicatamente il mio corpo in un sacco "..ecco perchè gli spettri sono venuti a prendermi..".
Mise di nuovo il mio corpo nel baule, lo chiuse, e ci guardò.
"Forza, dobbiamo seppellirlo..."
La guardammo increduli, senza capire. Fu John a muoversi per primo per aiutarla.
Prese la pala e iniziò a scavare un'altra buca : "Ma non capite?" disse guardandoci, dopo aver scambiato uno sguardo d'intesa con Loren : "dobbiamo proteggere il tesoro.."
Io mi voltai verso Guerenaiz, che sembrava spaesato quanto me.
"Siamo noi gli spettri ora..." disse candidamente Loren "... finchè qualcuno non verrà a darci il cambio..".
Il mio corpo, avvolto in un sacco, attendeva la sepoltura. La morte, per quanto apparente, era reale per gli astanti e, in parte, anche per me.
Guisgard
19-11-2012, 01.28.33
Guidaux stava seduto ad un grosso ed austero tavolo, ricolmo di scartoffie, mappe e cartine geografiche, compassi ed un paio di sestanti, con lo sguardo fisso a scorrere numeri e resoconti.
Il governatore invece era accanto ad una vetrinetta, dove erano esposti in bella mostra i modellini di navi che componevano la sua collezione.
L'uomo più potente di Las Baias aveva in mano due di quei modellini e ci giocava come se fosse un bambino.
Ad un tratto un servo bussò ed annunciò la visita di Philip Van Joynson.
Guidaux ordinò di farlo passare.
“E' accaduto una cosa terribile...” disse Philip e rivolgendosi ad entrambi gli uomini presenti nella stanza “... la nave su cui era imbarcata mia figlia Talia...”
“Salute a voi, amico mio.” Sorridendo il governatore.
“Eccellenza...” fissandolo Philip “... perdonatemi se giungo così, ma è successa una tragedia...”
Guidaux lo guardò senza tradire alcuna emozione, mentre il governatore restò stupito da quelle parole.
“Vi ascoltiamo, amico mio...” mormorò.
“La nave su cui era imbarcata mia figlia Talia...” agitato Philip “... non è mai giunta a Minisclosa e ormai sembra certo che possa essere stata attaccata da una nave pirata...”
“Ma è terribile!” Esclamò il governatore.
“Era una nave della Compagnia?” Chiese l'ammiraglio.
“Si.” Annuendo Philip.
Guidaux scosse il capo e lasciò cadete i documenti che stava esaminando.
“Dobbiamo intervenire.” Disse Philip.
“Voi mercanti” fissandolo l'ammiraglio “avete la presunzione di poter fare tutto ciò che più vi piace in queste acque, infischiandovene dei decreti governativi.”
“Non è questo il momento, ammiraglio.” Replicò Philip.
“Dite?” Alzandosi Guidaux. “E che momento è allora questo? Quello di armare una o più fregate e mandarle a spasso per questi arcipelaghi in cerca di pirati con i loro ostaggi?”
Philip lo guardò indisposto.
“E cercare dove poi?” Continuò l'ammiraglio. “A Portuga? Un'isola fortificata dai bucanieri e che forse neanche l'intera flotta riuscirebbe ad espugnare? Oppure su qualche isolotto deserto in mezzo al mare? Magari abitato da cannibali?” Raggiunse una finestra e restò a fissare il porto sottostante.
“Volete dire che devo lasciare mia figlia in mano ai pirati?”
“Ma siamo certi che sia stata davvero attaccata dai pirati quella nave?” Domandò il governatore.
“Doveva arrivare ieri a Minisclosa” rispose Philip “ed invece si sono perse le tracce di quella nave. Non c'è altra spiegazione.” Tornò a fissare l'ammiraglio. “Bisogna dunque agire subito.”
“Per ora non possiamo fare molto.” Entrando Musan nella stanza. “L'ammiraglio ha ragione.”
“E mia figlia?”
“Bisogna attendere.” Disse lo spagnolo. “Attendere che si facciano vivi i pirati.”
“Ma è una pazzia!” Esclamò Philip.
“No, è l'unica cosa da fare.” Fissandolo Musan. “Vostra figlia è un bene troppo prezioso per loro. Chiederanno un riscatto. Dobbiamo solo attendere che si facciano vivi.”
“Io non resterò con le mani in mano!”
“Per ora non possiamo fare altro.” Fece Musan. “Dobbiamo aspettare che si facciano vivi. E poi decideremo sul da farsi.”
Philip tradì con una smorfia tutta la sua disperazione.
“State tranquillo...” disse lo spagnolo “... vi prometto che libereremo vostra figlia.”
“Ed io vi sarò grato per sempre...”
“Quando tutto sarà finito” guardandolo Musan “vi rammenterò queste vostre parole, signore.”
Philip annuì.
Talia
19-11-2012, 02.50.55
Immobile, con gli occhi socchiusi, fissavo i due uomini che discutevano a qualche distanza da noi... li fissavo tentando di cogliere le loro parole o almeno il senso del loro discorso, eppure il rumore del mare sovrastava le loro voci ed il vento portava le loro parole lontane... tutto ciò che giungeva a me, dunque, non erano che pochi rumori e l'eco di qualche tirato sorriso.
Alle parole di Blind mi voltai a guardarlo...
"Ascoltatemi, avvocato..." dissi dopo qualche minuto, a voce bassa e concitata "Ascoltatemi, vi prego... è importante che voi partiate, secondo gli ordini del pirata! So che vi sembra una follia dividerci, anche io lo pensavo fino a poco tempo fa... ma ora, invece..."
Istintivamente mi voltai e lanciai un'occhiata al nuovo venuto...
"Credetemi, dovete partire e lasciami qui. Io..." esitai ed abbassai ancora un poco la voce "Io, forse, corro meno pericoli di voi, qui... adesso."
Di nuovo tacqui ed un minuscolo, impercettibile sospiro mi sfuggì dalle labbra... mi sentivo strana, mi sentivo come divisa in due: mentre la mia mente era tesa e faticava a razionalizzare quella situazione, infatti, il mio cuore era invece stranamente sereno e scioccamente felice...
Per qualche momento mi crogiolai in questo singolare stato d'animo, poi tornai a guardare Blind...
"A Minisclosa si saranno ormai accorti della nostra assenza..." dissi "E voi dovete cercare con ogni mezzo di raggiungere Las Baias. Dovete arrivare là e parlare con mio padre... non con il Governatore, avvocato... e tanto meno con Musan! No, dovete andare da mio padre e solo da lui e..." volsi ancora una volta gli occhi verso il mare, prima di proseguire "E... vi prego... convincetelo a fare l'unica cosa sensata: consigliarsi con mio nonno prima di agire! Vi prego!"
Una breve pausa... ero combattuta... infine mi decisi...
"Un'ultima cosa..." sussurrai "Se vedete mio nonno, vi prego, ditegli che l'ho trovata e l'ho imparata a memoria. Lui capirà! E... e ditegli anche che ho... che ho ritrovato lui... capirà anche questo!"
Guisgard
19-11-2012, 02.52.24
Ad un tratto Cheyenne sentì qualcuno che la strattonò con vigore.
“Svegliati...” disse uno di quegli uomini che l'avevano catturata “... alzati, dobbiamo andare.”
La prese con forza e le mise un bavaglio alla bocca.
“Prova a fare la furba” mormorò “e giuro che ti sfigurerò per sempre, chiaro?”
Nella grotta vi erano altri tre e tutti e cinque, la ragazza e i quattro uomini, lasciarono allora quel luogo.
Attraversarono la fitta vegetazione tropicale, spintonando Cheyenne, che oltre al bavaglio aveva anche le mani strette ad una catena.
Risalirono così a piedi l'altra sponda del lago, prendendo poi un piccolo sentiero che poco dopo li portò, attraverso una piccola galleria naturale, dall'altra parte del promontorio e dunque sul mare.
Qui vi era un piccolo battello ad attenderli.
E sul battello vi era il capo della banda, con Gon sulla sua spalla.
Ad un tratto sul ponte del battello apparve Sesc.
“Ottimo lavoro, anche stavolta.” Disse il capo della banda, per poi dare delle monete al giovane. “Tra un mese ritorneremo.”
“Per allora” sorridendo Sesc “il vecchio colonnello avrà qualche nuova schiava ed io ve la porterò.” Contò le monete. “Però, ad essere sinceri, queste sono poche... lei non è una schiava come le altre” facendo segno a Cheyenne “ma è la nipote del vecchio. Voglio almeno il doppio.”
“I patti erano questi.”
“Ed ora invece voglio cambiarli.” Replicò Sesc. “Altrimenti racconterò tutto al colonnello.”
“D'accordo...” annuì il capo della banda “... ma questa è l'ultima volta che cambio gli accordi...” cominciò allora a contare altre monete, con Sesc che aveva gli occhi fissi su quel denaro.
E approfittando della situazione, un altro della banda arrivò alle spalle del giovane e lo strangolò con un filo di ferro, buttando poi in acqua il suo corpo.
“Sciocco...” con disprezzo il capo della banda “... non amo i furbi...”
Poco dopo il battello partì.
Guisgard
19-11-2012, 02.57.04
“Io non voglio attendere oltre.” Disse uno dei bucanieri dopo che Parsifal aveva terminato il suo superstizioso rituale con il sale. “Non mi piace l'idea di tenere a bordo il cadavere di una suicida.”
“Cosa proponi di fare allora?” Chiese un altro pirata. “Senza il consenso del capitano non possiamo fare niente.”
“Vuoi sapere cosa faremo?” Fissandolo il bucaniere. “Prenderemo il cadavere e scenderemo a terra, per poi mostrarlo al capitano e chiedere il permesso per seppellirlo.”
Gli altri annuirono.
Allora Gurenaiz, Parsifal e il pirata che si era offerto di aiutarli, presero il corpo di Clio racchiuso nel sacco e scesero su una lancia.
Con questa raggiunsero la spiaggia dove si trovavano Giuff e i pirati che l'avevano seguito a terra.
Guisgard
19-11-2012, 03.14.18
Clio fissava il mare dal porticato in legno coperto da rampicanti, che dalla locanda dava sul meraviglioso golfo.
Un lieve e fresca brezza, intrisa di salsedine, le accarezzava i capelli, mentre dal molo salivano le voci, i rumori e i suoni della vivace attività che animava il porto.
E guardando quella grande distesa blu, la ragazza giocava, quasi senza badarci, con i suoi capelli, fantasticando sulle forme che le grandi nuvole sull'orizzonte assumevano.
“Stai aspettando il tuo amato...” disse all'improvviso qualcuno “... ho indovinato, vero?”
Clio si voltò e vide la zingara che la fissava.
“Eh, si...” continuò la donna “... solo una donna innamorata fissa così il mare... ma quando si ama un uomo di mare c'è poco altro da fare... bisogna saperlo aspettare... solo l'amore, quello vero, può colmare le sterminate distanze che separano il mare dalla terra...” le sorrise “... è bello, vero?”
Clio sorrise e cominciò a descrivere John a quella zingara.
Ma poi si accorse di aver invece descritto Gurenaiz.
“Sai...” mormorò la zingara “... anche io ho amato un uomo che era sempre in viaggio... e so di amarlo tutt'ora... e nelle lunghe attese ho imparato una vecchia filastrocca...” sorrise di nuovo e cominciò a recitare:
“C'è una stella lontana, ogni sera...
appare sul mare, toccala, è vera...
parla agli innamorati e non dice falsità...
ti narra del Tempo e dell'amore che verrà...
C'è una stella lontana, ma sembra così vicina...
fra tutte le altre brilla di più, anche se è piccina...
se sei sola scende dal Cielo e vien a farti compagnia...
ascoltala, raccoglila e custodiscila. Non farla andar via...
C'è una stella lontana, eppure se la guardi puoi toccarla...
se la fissi il mare allora si ferma ed anche il cielo. E ti parla...
parla del tuo amore lontano e del suo ritorno, senza menzogna...
Allora non piangere più. Aspettalo e nell'attesa, amica mia, sogna...”
Allora dal porto si sentì un fischio che annunciava l'ingresso di una nave.
Clio riconobbe la bandiera che sventolava dal suo albero maestro e corse verso il molo.
Dalla nave scesero diversi ufficiali e poi tutti i marinai.
Clio attese ma nessun altro abbandonò quella nave.
“Qualcuno dice” sussurrò qualcuno alle sue spalle “che se non ci fosse stata Penelope ad attenderlo, Ulisse non sarebbe mai tornato ad Itaca, restando a vagare nei mari per sempre...”
Clio si voltò e vide Gurenaiz che le sorrideva.
“Sei tornato...” disse lei, con le lacrime che rigavano il suo bel viso.
“Ma qualcun altro dice anche” fissandola lui “che i mari, per quanto sterminati con le loro distanze illimitate, non bastano a far dimenticare chi si ama...”
E si abbracciarono.
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La lancia con Gurenaiz, Parsifal e l'altro pirata raggiunse la spiaggia di Vivermagren, in attesa di mostrare quel corpo avvolto in quel cupo sonno di morte a Giuff.
Guisgard
19-11-2012, 03.58.54
Blind restò sorpreso da quelle parole di Talia.
“Ma...” disse turbato “... lasciarvi sola qui? Nelle mani di questi uomini? Ma è una follia! E poi perchè queste vostre strane parole? Cosa c'entra vostro nonno in tutto questo?”
“Che cos'è nel regolamento, idiota?” La voce di Giuff che gridava contro Fidan interruppe Blind. “Dove volete che vada a prendere trentamila Fiorini d'oro!” Rivolgendosi poi a Guisgard.
“Allora la ragazza sarà comprata da chi li possiede.” Disse questi.
“Chi?” Chiese Giuff.
“Io.” Rispose Guisgard.
“Voi?” Fissandolo il Gufo Nero, per poi ridere.
“Austus, Fidan, portate qui i prigionieri!” Ordinò Guisgard.
I due bucanieri allora presero Talia e Blind e li portarono dove i due pirati stavano discutendo.
“Io offro” fece Guisgard “trentamila Fiorini d'oro!” Guardò allora i due ostaggi. “Già, trentamila Fiorini d'oro... io mi fido solo di ciò che posso acquistare...” volete forse offrire di più, Giuff?” Fissando poi l'altro corsaro.
“Voi...” mormorò il Gufo Nero “... voi la volete dunque?”
“Certamente!” Annuì Guisgard. “Io li pago i miei capricci!” Si voltò poi verso Boyuke. “Boyuke...” prendendo un sacchetto di velluto blu cobalto “... tu che conosci come pochi altri le perle, dimmi, quanto possono valere queste?” Facendo cadere alcune perle sul palmo della sua mano.
Boyuke ne prese una e la portò alla bocca.
“Uhm...” fece il bucaniere “... sono purissime... direi almeno... tremila o cinquemila Fiorini l'una...”
“E forse anche di più.” Sorridendo Guisgard. “Ma non importa... eccone sei...” mostrandole a Giuff “... per il riscatto richiesto... ed altre ai tuoi uomini per aver catturato la preda...” gettando le sei perle agli uomini del Gufo Nero, che subito iniziarono ad azzuffarsi fra loro per averle “... quanto alla parte del bottino che spetta ai miei uomini, ne rispondo io di persona. Fidan!” Chiamò Guisgard. “Porta a bordo i miei acquisti!”
“Subito, capitano!” Esclamò il bucaniere per poi avvicinarsi a Talia e a Blind, in attesa di seguire il suo capitano.
“Allora, tutto è sistemato, capitano.” Fece Guisgard, mostrando un vistoso inchino a Giuff.
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Cheyenne
19-11-2012, 10.39.26
Non provai pietà per quel vile traditore e non mi dispiaque vedere il suo corpo scivolare senza vita negli abissi.
Sul battello in viaggio venni condotta sottocoperta in uno spazio angusto e fetido.
Sempre in catene fui lasciata li per un tempo che non sono in grado di quantificare.
La luce penetrava in questa specie di sgabuzzino tramite due piccoli fori su due pareti, la prima dava all'esterno e avvicinandomi a questo buchino riuscivo a sentire un odore di salsedine.
Dalla porta, che dava sul corridoio, arrivavano frequenti rumori.
numerose voci si alternavano...
Ad un tratto mi parve di sentire una di queste voci più vicina delle altre, proveniva dal secondo foro posto su una parete divisoria.
Mi avvicinai, trascinando le catene a fatica, e donandai" Ehi, c'è qualcuno? Rispondi"
Parsifal25
19-11-2012, 12.05.52
Concluso il rituale scaramantico......decidemmo di scendere, ed io rispondendo dissi:
"Ora possiamo fare ciò che vogliamo, io mi son avveduto.......".
Calammo la lancia e incominciammo la traversata per giungere sulle coste del luogo di sepoltura di Clio la quale attendeva il suo ritorno.
Ora, mancava solo l'autorizzazione del comandante Giuff ed il piano sarebbe stato completato.
Guisgard
19-11-2012, 17.00.54
Cheyenne provò a chiamare, ma nessuno rispose dall'altra parte del parete divisoria.
Ma vi era qualcuno, la ragazza ne era quasi certa.
Poi, dopo qualche istante, Cheyenne sentì piangere qualcuno dall'altra parte di quella parete di legno.
Era la voce di una ragazza.
Cheyenne
19-11-2012, 17.03.15
Ebbi un pianto come risposta.
"Ehi non piangere per favore, non sei sola ora. Mi chiamo Cheyenne e tu? Ti va di raccontarmi che ti é successo? Coraggio non temere, troveremo un modo per salvarci"
Guisgard
19-11-2012, 17.09.49
Nonostante le parole di Cheyenne, la ragazza dall'altra parte della parete sembrava incapace di smettere di piangere.
Poi, dopo un po', iniziò a diminuire quel pianto.
“No...” disse fra le lacrime “... non parlarmi... o ti sentiranno... mi hanno già frustata ieri notte... ormai... ormai è finita per noi... diventeremo schiave...” e riprese a piangere forte “... è finita...”
Altea
19-11-2012, 17.18.36
Presi il manoscritto e subito presi quella corriera, ebbi un sussulto..si fermava davanti al palazzo del Governatore..ottimo, ecco come mi sarei fatta perdonare dai miei genitori.
Subito arrivammo alla meta e scesi in fretta, non ero affatto presentabile e mi recai da Madame Truasson..e chiesi subito un vestito pulito e particolare e di sistemare i capelli per recarmi dal Governatore.
Tutto fu fatto velocemente, scelsi un abito di seta color smeraldo e soprattutto presi una borsetta per celare il manoscritto.
Non avevo scelta..la mia vita era destinata a una prigionia e al Governatore, ebbi un brivido di disgusto e celando le lacrime battei forte coi possenti battenti alla porta del palazzo del Governatore.
Cheyenne
19-11-2012, 17.19.52
"No aspetta, con i rumori che provengono da fuori dobbiamo solo parlare piane e nessuno ci sentirà ne sono sicura"
Mi avvicinai ancora di più al foro. Poi mi venne un idea, allargandolo avrei avuto più comodità nel parlarle e nel sentirla.
Trovai una scheggia di legno e inizia a fare forza, era un lavoro molto faticoso e le mani mi facevano male.Dopo poco la scheggia si ruppe. Mi vebbe allora in mente che nei capelli avevo numerose forcine. Ne presi una e con quella pian piano riuscii ad allargare il buco di un centrimetro scarso, ma per ora mi bastava così.
"Senti, sono già stata una schiava, lo sono stata per la più parte della mia vita, capisco come ti senti. Permettermi di aiutarti,parla con me, ti permetterà di non pensare troppo. E poi ti farà smettere di piangere. Le lacrime ti portano via energia, e ne abbiamo bisogno per poter sperare di fare qualcosa per andarcene da questa situazione."
Guisgard
19-11-2012, 17.35.23
Altea con il suo bel vestito si presentò al palazzo del governatore.
Fu fatta entrare ed un servitore la condusse nella parte Ovest del palazzo, ben distinta da quella Est adibita agli affari amministrativi, dove si trovavano gli alloggi governativi.
Giunse in una grande sala arredata in maniera sfarzosa ma di cattivo gusto e lì attese l'arrivo del governatore.
Poco dopo l'uomo arrivò nella sala.
“Lady Altea...” andandole incontro “... ma che piacere! Anzi, che felicità! Vostro padre mi aveva detto che eravate malata, rinviando così il nostro appuntamento! Ma ora vi trovo in splendida forma! Anzi, ancor più bella!”
http://www.kinonews.ru/insimgs/persimg/persimg6284.jpg
Guisgard
19-11-2012, 17.47.18
“Ma cosa...” disse piangendo quella ragazza a Cheyenne “... cosa possiamo mai fare? Questi sono mercanti di schiavi e non hanno scrupoli, né umanità! Ci venderanno a chissà chi... ed è... è orribile!” E scoppiò di nuovo a piangere forte. “Come pensi di poter scappare? Sono tanti e ci tengono legate! E ho sentito dire che ci porteranno in un'isola per venderci!”
Ad un tratto la porta alle spalle di Cheyenne e si aprì e subito la ragazza, dall'altra parte della parete, si zittì.
Un uomo entrò e posò ai piedi di Cheyenne un frutto ed una ciotola d'acqua.
“Mangia...” fissandola “... mangia altrimenti ti sciuperai...”
Altea
19-11-2012, 17.49.46
Entrai in quella sala che già avevo visto, mi guardai attorno...il Governatore era privo di gusto, se non per i modellini di legno e risi tra me e me.
I minuti di attesa sembravano quasi ore quando all' improvviso si aprì la porta..e apparve il Governatore in tutta la sua frivolezza e orribile figura.
Ascoltai le sue parole...per fortuna ci era cascato alla scusa di mio padre, ma io dovevo farmi perdonare dalla mia famiglia e se avessere saputo che mi fossi recata dal Governatore mantenendo i loro desideri tutto sarebbe stato dimenticato. Capii che non dovevo fare altro..pure se volevo vedere il mio maestro Lin e parlargli del manoscritto.
"Si Eccellenza, una leggera febbre passeggera, per fortuna è passata..sapete, non fa per me stare a lungo in casa..e mi sono sentita in dovere di ricambiare il vostro invito di giorni fa...e poi sono in pegno con voi..mi avevate promesso un bellissimo gioiello?" sfoderai il mio migliore sorriso alzando gli occhi al Cielo come fosse una preghiera..dammi un marito abbiente e bello non lui.
Cheyenne
19-11-2012, 17.54.00
La porta si aprii di botto.
La ragazza dall'altra parte si amnutolì.
Un uomo mi portò del cibo.
"Grazie, ma ti prego slegami le mani per pochi ninuti altrimenti non riesco a mangiare. Ti prometto che non farò nulla per scappare, tanto è inutile vero?"
Tentai di sorridergli per rendere le mie parole più eloquenti e tesi le braccia incatenate verso di lui.
Guisgard
19-11-2012, 18.11.31
“Va bene...” disse l'uomo a Cheyenne “... ti libererò una mano, giusto per farti mangiare... ma bada di non fare la furba o te ne farò pentire amaramente.”
Si chinò e liberò il polso destro della ragazza dalla catena che la teneva legata alla parete.
“Ecco...” restando immobile davanti a lei “... mangia... e fa alla svelta...” aggiunse fissandola.
http://www.serienjunkies.de/news/big/s/spartacus-suradarstellerin-erin-cummings-33986_big.jpg
Cheyenne
19-11-2012, 18.29.25
"Grazie, farò in fretta te lo prometto."
Presi velocemente la ciotola e trangugia il pasto, che aveva un gusto di pesce rancido. Presi poi il frutto e gli diedi qualche morso veloce.
"Senti, posso chiederti come ti chiami?Voglio sapere il nome di chi è stato così veloce con me...Approposito il mio nome è Cheyenne...anche se probabilmente non ti interessa....
Sai stavo pensando, insomma, il commercio di schiavi ti frutterà bene no? Perchè continui, potresti vivere bene tutta la vita nel lusso...E saresti padrone di te stesso.."
Le mie parole parvero colpire l'uomo nel segno.
Guisgard
19-11-2012, 19.17.36
Il governatore sorrise ad Altea.
“Avete ragione.” Disse alla ragazza. “Ma non vi darò un solo gioiello, ma tutti quelli di Las Baias!” Esclamò.
Prese allora uno scrigno colmo di pietre preziose e lo aprì davanti alla ragazza.
“Scegliete tutte quelle che più vi piacciono!” Entusiasta il governatore. “Perchè... per quanto preziose, non lo saranno mai quanto voi! E non solo queste vi donerò!” Prese Altea per mano e la portò in un grande salone.
Al centro vi era una vetrinetta in legno, nella quale erano esposti tutti i modellini della collezione del governatore.
“Venite, cara...” sorridendo ad Altea “... dall'ultima volta che siete stata qui ho fatto costruire altri modellini di navi...” indicò poi uno spazio vuoto nella vetrinetta “... vedete in quel punto? Lì presto ci sarà il pezzo più bello di tutta la mia collezione! La nave più famosa di tutte le Flegee!”
cavaliere25
19-11-2012, 19.19.47
Prima voglio sentire la parola d'ordine se no niente acqua chiaro e restai li a guardare la piccola e capire cosa era successo ma non riuscivo a farla parlare dovevo escogitare un modo ci pensai su e dissi ascolta io ti porto l'acqua e tu però poi mi racconti di te che ne dici? domandai sorridendole
Il cielo era limpido e nero, una fredda brezza notturna mi accarezzava il viso, asciugando le lacrime che, imperterrite, mi scendevano sul viso.
Un rumore improvviso mi destò dai miei pensieri. Mi voltai di scatto.
"Ehi.. Sono solo io... Alice mi ha detto che ti avrei trovato qui.. Che ci fai tutta sola?"
Non risposi, non volevo che mi vedesse in quello stato.
"Ma... Stai piangendo.." Continuò lui facendosi più vicino "..è .. è colpa mia?"
Scossi la testa, sospirando.
"No.." Tentando di controllarmi ".. Figurati.. Ho un altro paio di fidanzati che partono per le Flegee domani..." Dissi muovendo la mano in un gesto di stizza.
"Su, su non fare così.." Sussurrò John abbracciandomi.
"Cos'è non ti fidi di me?" Continuò sorridendo "sai che non potrei amare nessun'altra.. Il mio cuore è stato tuo fin da quando eravamo ragazzi, fin dalla prima volta in cui sei entrata nella bottega di mio padre.. Ricordi?"
"Potrei mai dimenticarlo?" Dissi abbandonandomi a quell'abbraccio, così dolce e inviolabile, pregando che il mattino non arrivasse mai.
Il mio corpo fu trasportato sulla terra ferma. Guerenaiz e il suo Guardiamarina vegliavano su di me. Ma il veleno era potente e il mio sonno, assai profondo.
Guisgard
19-11-2012, 19.31.56
“Sono la principessa Maraiel” disse la bambina a Cavaliere25 “e figlia del Viceré di Balunga. Hai capito ora, razza di scimpanzé?” Lo fissò accigliata, sempre stringendo a sé la sua bambola. “E ora voglio l'acqua! Ho sete! Portami l'acqua, sbrigati!”
Altea
19-11-2012, 19.33.28
A un tratto mi trovai quell'uomo dal viso entusiasta..non ragionava assolutamente..ero nei guai...ma semmai avesse chiesto un fidanzamento certamente avrei temporeggiato sul matrimonio..certo..potevo trovare un via di fuga!!
Mi avvicinai allo scrigno con fare malizioso e lo guardai.."Sono incerta..non le perle..non si regalano, portano sfortuna" trattenni una risata "scegliete voi ciò che secondo voi fanno per me e fatele recapitare nella mia dimora".
Poi mi chiuse gli occhi e mi portò dove doveva esserci per me una sorpresa..lo guardai svilita osservando i suoi modellini...ma fui incuriosita dal nuovo modellino che stava arrivando.."E che nuovo modellino sarebbe?"
Guisgard
19-11-2012, 19.51.20
Ma quella fu solo una sensazione, un'impressione provata da Cheyenne, probabilmente per aggrapparsi, inconsciamente, ad una lieve speranza.
“Tu parli troppo.” Disse quell'uomo alla ragazza. “E quelle che parlano troppo non arrivano mai troppo lontano.” Si chinò e legò di nuovo il polso di Cheyenne alla parete di legno. “Ti consiglio di dormire... devi essere in forma quando sbarcheremo sull'isolotto di San Martino. Più sarai bella, più pagheranno per te.” Uscì e chiuse la porta a chiave.
“Hai sentito?” Fece la ragazza dall'altra parte della parete. “Il nostro destino è segnato! Ormai siamo condannate!”
Cheyenne
19-11-2012, 20.14.49
"No, non bisogna mai perdere la speranza!Mai! E' l'unica cosa che non ci possono portare via! Come stai? Ti hanno dato da mangiare? E i segni della frusta ti fanno ancora male?
Non scoraggiarti, ci sarà un futuro migliore per entrambe.Te lo prometto!
Ed ora scusa ma deve pregare i miei Dei, pare che ultimamente mi abbiano abbandonata..."
Mi raccolsi in preghiera verso il foro che dava all'esterno, come per stabilire un contatto più vicino al Valhalla.
Pregai a lungo, invocando la protezione di tutto il pantheon nordico, in particolare Heimdall, che era in grado di vedere tutto.
Quando ebbi finito ripresi a parlare con la ragazza" Ti prego parlami di te, devo sapere chi sei così domani mattina tenterò di mettermi accanto a te, e se avrò fortuna controllerò le tue ferite."
Non so quale sia la tua fede ma conviene che tu preghi sta notte..
Talia
20-11-2012, 01.44.16
Lanciai un’occhiata a Blind e sospirai...
“Beh... non molto...” mormorai in risposta alla sua domanda “Ma mio nonno è una delle persone cui mi fido di più al mondo, è un uomo molto pratico e sarebbe probabilmente la persone più indicata che conosco per trovare una soluzione a... questo! E ciò anche nonostante la sua attuale condizione...”
Ma, proprio in quel momento, le voci alterate dei pirati si frapposero alla mia e così tacqui.
Poco dopo, due uomini giunsero presso di noi e ci trascinarono verso gli altri...
“Austus, Fidan, portate qui i prigionieri!” Ordinò Guisgard.
I due bucanieri allora presero Talia e Blind e li portarono dove i due pirati stavano discutendo.
“Io offro” fece Guisgard “trentamila Fiorini d'oro!” Guardò allora i due ostaggi. “Già, trentamila Fiorini d'oro... io mi fido solo di ciò che posso acquistare...” volete forse offrire di più, Giuff?” Fissando poi l'altro corsaro.
“Voi...” mormorò il Gufo Nero “... voi la volete dunque?”
“Certamente!” Annuì Guisgard. “Io li pago i miei capricci!” Si voltò poi verso Boyuke. “Boyuke...” prendendo un sacchetto di velluto blu cobalto “... tu che conosci come pochi altri le perle, dimmi, quanto possono valere queste?” Facendo cadere alcune perle sul palmo della sua mano.
Boyuke ne prese una e la portò alla bocca.
“Uhm...” fece il bucaniere “... sono purissime... direi almeno... tremila o cinquemila Fiorini l'una...”
“E forse anche di più.” Sorridendo Guisgard. “Ma non importa... eccone sei...” mostrandole a Giuff “... per il riscatto richiesto... ed altre ai tuoi uomini per aver catturato la preda...” gettando le sei perle agli uomini del Gufo Nero, che subito iniziarono ad azzuffarsi fra loro per averle “... quanto alla parte del bottino che spetta ai miei uomini, ne rispondo io di persona. Fidan!” Chiamò Guisgard. “Porta a bordo i miei acquisti!”
“Subito, capitano!” Esclamò il bucaniere per poi avvicinarsi a Talia e a Blind, in attesa di seguire il suo capitano.
“Allora, tutto è sistemato, capitano.” Fece Guisgard, mostrando un vistoso inchino a Giuff.
Seguii la discussione tra i due capitani, muovendo gli occhi dall’uno all’altro... ero tesa e vagamente irritata per quel comportamento, per il modo in cui quegli uomini compravano e vendevano persone, quasi fossero oggetti di nessun conto.
Ma fu ben altro sentimento che mi spinse a parlare, anche se non lo avrei ammesso neanche sotto tortura...
“Siete...” sibilai, tirando il mio braccio malamente via dalla presa dell’uomo che si apprestava a spingermi verso la nave appena giunta “Siete solo dei volgari banditi... tutti quanti voi!”
I miei occhi scorsero tutti i loro volti, ma si fermarono dritti in quelli azzurri intensi dell’uomo di fronte a me... tremai di fronte a quello sguardo, ma mi sforzai di sostenerlo...
“Non siete niente altro che banditi... non si possono comprare le persone così. Non si possono comprare uomini e donne come fossero merce qualsiasi! E noi non vi apparteniamo, sappiatelo!”
Guisgard
20-11-2012, 01.47.07
Il governatore, a quella domanda di Altea, sorrise fiero ed orgoglioso.
“Oh, una nave speciale.” Disse. “Una nave che pur di catturarla il nostro caro ammiraglio Guidaux darebbe un occhio della testa.” Rise. “E comunque, la nave di cui domandate è...”
“E' la Santa Rita dello Sparviero Nero.” Entrando Musan.
Lo spagnolo si avvicinò alla vetrinetta, fissando per un po' quei modellini.
“La nave del più temibile pirata del Flegeeo.” Aggiunse lo spagnolo, per poi alzare e fissare i suoi occhi in quelli di Altea.
Altea
20-11-2012, 02.00.27
Attesi con ansia la risposta del Governatore quando qualcun altro rispose per lui, mi voltai di scatto all'aprisi della porta improvviso ed ebbi un sussulto..un uomo dai tratti ombrosi entrò e mi trovai di fronte a lui.
"Vi ringrazio milord..per avermi dato la risposta. La Santa Rita del famoso..Sparviero Nero. Si, ho sentito parlare di questo pirata" guardai entrambi in modo enigmatico "...da un marinaio al porto. Si dice...sia un pirata diverso dagli altri...un galantuomo. Mi sovviene difficile pensare a un pirata dai modi gentili..comunque" spostando lo sguardo dal nuovo arrivato al Governatore "desidererei il modellino della Santa Rita..e ora presentatemi gentilmente il nuovo venuto, noto sia uomo molto impetuoso."
Guisgard
20-11-2012, 02.03.51
“Milady...” disse Guisgard con un enigmatico sorriso a Talia “... ci definite volgari banditi? E sta bene, forse è così. Ma sappiate che ogni bandito ha un suo codice d'onore, un suo regolamento. Il mio? Semplice... rubo e compro ciò che più mi piace. Perchè? Perchè la vita mi ha insegnato a non fidarmi più di nessuno, a non credere più in nessuno. So che solo il denaro non mi mentirà mai, perchè esso sa dare ad ognuno il giusto valore. E per un uomo come me, che ha perso fiducia nei suoi simili, questo è un grande vantaggio. Quanto al resto, milady, voi non siete nella posizione di decidere del vostro destino. Ora siete il bottino che ho comprato, dunque niente di più e niente di meno di quanto è custodito nella stiva della mia nave.”
“Niente affatto!” Gridò ad un tratto Giuff. “Non avrai il mio bottino!”
“No, capitano!” Tentando di farlo ragionare Boyuke.
“Levati di mezzo!” Spingendolo via Giuff e avvicinandosi a Guisgard. “Fermati!” Intimò a Guisgard. “Non mi prenderai quella donna! Non finchè io sarò vivo!”
“Capitano, no!” Gridò Boyuke, per poi trattenerlo. “La faccenda è ormai sistemata! Cosa conta una ragazza in più o in meno! Prederemo altre navi! Non fate sciocchezze, capitano!”
“Lasciami!” Ormai colmo d'ira Giuff.
“Cosa vuoi fare?” Fissandolo Guisgard.
“Voglio la donna!” Urlò Giuff. “Dammela, è mia! Non la lascerò a te!”
“Allora ti ucciderò!” Portando la mano sulla spada Guisgard.
“Capitano, no!” Fece Boyuke, tentando di bloccare il suo capitano. “E' una pazzia!”
“Lasciami ti dico!” Spingendolo via Giuff. “Vieni avanti, maledetto!” Con tono di sfida verso Guisgard. “Voglio la tua testa!”
“Non qui allora, capitano!” Disse Boyuke.
“E sta bene...” mormorò Guisgard “... scegli tu dove e quando...”
“All'Isola del Fungo, appena sorgerà la Luna nuova!” Rispose Giuff. “Sarà un duello all'ultimo sangue!”
“E sia!” Annuì Guisgard. “All'Isola del Fungo!”
Boyuke allora riuscì finalmente a portare via il suo capitano, mentre Guisgard e i suoi, insieme a Talia e a Blind, raggiunsero con una lancia la Santa Rita, con la quale poi ripresero il mare.
Talia e Blind furono poi condotti in una cabina e lì rinchiusi.
Guisgard
20-11-2012, 02.20.27
“Non esistono pirati gentiluomini.” Disse Musan ad Altea. “I pirati sono tutti dei vigliacchi e dei rinnegati. E lo Sparviero Nero è forse il peggiore di tutti. Sapete perchè questo mondo va a rotoli? Perchè è colmo di ingiustizie? Io ho una mia teoria...”
“Milady...” fece il governatore “... vi presento il mio luogotenente Juan Musan.” Presentando lo spagnolo. “E' un po' guerriero e un po' filosofo.” Aggiunse sorridendo.
“Il mondo va a rotoli” fissando Musan Altea “perchè esistono cose sottovalutate ed altre sopravvalutate. E lo Sparviero Nero è una di queste.” Mostrò un lieve inchino e baciò la mano di Altea.
Talia
20-11-2012, 03.59.38
Lo osservavo in silenzio mentre parlava... lo osservavo, con gli occhi fermi nei suoi... quegli occhi chiari freddi come mai, tanto freddi da farmi rabbrividire.
E poi le sue parole... non credevo che parole tanto cortesi e pronunciate con il sorriso sulle labbra potessero risultare così taglienti...
Ma forse io percepivo qualcosa, in quelle parole, che gli altri non potevano cogliere... e quel qualcosa mi faceva stare male, mi metteva a disagio...
Sostenni il suo sguardo, indisposta... non aveva il diritto di dire quelle cose, pensai, non lo aveva... lui non sapeva come stavano le cose, non sapeva niente.
E tuttavia, prima che potessi ribattere, accadde qualcosa tra quegli uomini... temetti che ne scaturisse una zuffa ed istintivamente arretrai di qualche passo.
E tuttavia nessuna zuffa ne sorse, il capitano Giuff fu portato via in fretta dai suoi uomini e noi venimmo portati sull’altra nave e chiusi in una cabina...
Mi sentivo scossa, agitata... principalmente per quell’incontro inatteso, ma anche per il fatto di essere appena stata ‘comprata’, per quel duello programmato e per un milione di altre cose che si agitavano nel mio cuore e che mi facevano soffrire... pensieri, ricordi, emozioni... tremavo.
Mi lasciai cadere su una poltrona, dunque, e mi presi la testa tra le mani...
era sciocco ed irrazionale, eppure una parte di me era inconsciamente eccitata di essere lì... ed anche un altro sentimento si agitata in me ora, al solo pensare a quegli occhi azzurri così vicini a me, un sentimento che cercai di reprimere ed ignorare, un sentimento che non avrei mai ammesso di provare, non lì, non in quel momento, non dopo tutto ciò che era accaduto...
Sospirai e strinsi gli occhi, nascondendo di più il viso nelle mani e cercando di scacciare quella idea.
Guisgard
20-11-2012, 04.17.57
Gurenaiz, Parsifal e l'altro pirata erano sulla spiaggia di Vivermagren.
Poco più avanti videro allora Giuff con accanto i suoi uomini.
Boyuke lo teneva come a volerlo trascinare via.
“Ora calmatevi capitano.” Disse al Gufo Nero. “Sistemerete la faccenda all'Isola del Fungo. Ora riprendiamo il mare.”
“Lo ucciderò” mormorò Giuff “e riavrò la ragazza.”
Si accorse poi dei tre e del sacco sistemato sulla sabbia.
“Cosa è accaduto?” Chiese.
“La ragazza è morta, capitano.” Spiegò il bucaniere che era con Gurenaiz e Parsifal. “Forse suicida.”
“Cosa?” Turbato Giuff. “Dannata! E il mio tesoro?”
“Quale tesoro?” Fissandolo Gurenaiz.
“Nulla...” scuotendo il capo Giuff “... nulla...”
“Va sotterrata.” Fece il bucaniere.
“Si, sotterratela.” Annuendo Giuff. “E che il demonio se la porti! Sotterratela e poi lasciamo questa dannata isola!”
Sotterrarono così il corpo di Clio e poi salparono.
Sulla nave, come deciso, Gurenaiz attuò il suo piano.
“Fingeremo di litigare” disse a Parsifal “e poi vi spingerò in mare. Voi allora raggiungerete a nuoto la spiaggia e riporterete in superficie il corpo di Clio... tra tre ore il veleno terminerà il suo effetto... intesi?”
Gurenaiz allora cominciò a spintonare il suo Guardiamarina.
“Come osi darmi del baro?” Fissandolo. “Ho vinto onestamente i tuoi soldi, canaglia!” Continuò a spintonarlo e ad un tratto lo buttò in mare.
“Cosa succede?” Chiese Boyuke.
“Ho tagliato la gola a quel dannato...” mostrando il suo pugnale con il quale, di nascosto, si era tagliato per simulare l'assassinio di Parsifal “... il suo sangue ora è sulla lama del mio pugnale.”
“Non voglio casini a bordo.” Fissandolo Boyuke. “La prossima volta le questioni personali vanno risolte a terra.”
Gurenaiz annuì.
Rimasto da solo fissò il mare, sperando nel buon esito del suo piano.
Guisgard
20-11-2012, 04.39.29
“Si, mi hanno portato un po' di frutta ed una ciotola d'acqua...” disse la ragazza a Cheyenne “... le frustate? Si, ancora mi duole la schiena, ma la paura a tratti mi fa dimenticare il dolore...” ormai non piangeva più e sembrava essersi rasserenata “... io sono Cattolica...” mormorò “... conosco una canzone che la madre superiora ci faceva sempre cantare al mattino come preghiera giornaliera...”
La ragazza, a bassa voce, cominciò ad intonare quella canzone.
Dopo un po' si addormentò, lasciando allora Cheyenne con le sue preghiere per i suoi dei.
Giunse allora l'alba ed il nuovo giorno.
La luce del Sole penetrò in quella prigione e poco dopo un uomo entrò.
“Ecco la tua colazione.” Mormorò. “Mangia tutto, chiaro?” E posò davanti a Cheyenne del latte ed un frutto.
Guisgard
20-11-2012, 04.47.24
Talia e Blind si trovavano in una cabina che fungeva da prigione.
L'avvocato osservava il mare da un piccolo oblò, immobile e senza dire nulla.
“Non siate in pena, milady...” disse poi voltandosi verso Talia “... forse ora ci scambieranno con il riscatto... probabilmente non intendono più separarci...” si avvicinò alla ragazza “... che strano individuo quel pirata...” mormorò “... non saprei giudicarlo... aveva un accento inglese ed i suoi modi, non so, tradivano un animo inquieto... e poi quello strano discorso che vi ha fatto... non vorrei essere incauto, ma vedendolo non ho potuto fare a meno di pensare quell'altro pirata di cui vi avevo accennato, quell'ufficiale inglese ammutinatosi e poi divenuto corsaro...”
Ma proprio in quel momento due bucanieri entrarono nella stanza.
“Il capitano vuol vedervi.” Disse Emas. “Non voi.” Fissando Blind che si era fatto avanti. “Milady è attesa.” Fece allora segno a Talia di seguirli.
“Non potete...” mormorò Blind.
“Ordini del capitano.” Fece Emas. “E i suoi ordini non si discutono.” E portarono via Talia, conducendola nella cabina del capitano.
La ragazza si ritrovò così da sola in quella sfarzosa stanza.
Velluti, sete e tessuti di broccati, tutti di gran pregio, ornavano le pareti, con a terra tappetti di Persia, del Catai e delle Indie, sfolgoranti d'oro e d'argento.
Intorno vi erano mobili, sedie e un tavolo intarsiati di avorio, giada e madreperla, con fregi d'agata e corallo, sui quali vi erano bottiglie e calici di purissimo cristallo, con vini, liquori ed elisir dai colori caldi e profondi.
Ovunque poi si vedevano lampade d'oro, vasi di preziosa porcellana del Giappone, icone sacre russe e scrigni ricolmi di orecchini, bracciali, pendagli, medaglioni, smeraldi, zaffiri, rubini e diamanti.
Sul soffitto, ad illuminare l'ambiente, vi era una lampada dorata, i cui riflessi scintillavano tutt'intorno.
Ad un tratto Talia udì dei passi.
Un attimo dopo la porta si aprì.
Cheyenne
20-11-2012, 07.38.41
Fu presto mattina.
Un uomo entrò nella mia cella con una ciotola di latte.
Lo ringraziai e bevvi velocemente, quasi tutto di un fiato.
L'uomo stava per andarsene allora lo chiamai. Si girò bruscamente e mi guardò torvo.
"Ci sono altre ragazze sulla nave vero? Io sono una guaritrice..Posso controllarle e sistemarle al meglio per la vendita. Dillo al tuo capo..."
Se ne andò.
Tentai di mettermi in piedi, ormai stavo perdendo la sensibilità delle gambe.
Feci, a fatica, qualche passo.
Poi mi inginocchiai a pregare nuovamente.
Quando ebbi finito feci per avvicinarmi alla parete divisoria ma la mia porta si apri. Il capo banda mi si parò davanti.
cavaliere25
20-11-2012, 14.48.21
perchè non ti alzi e te la vai a prendere da sola dissi guardando la bambina sei poco rispettosa nei miei confronti e mi alzi e mi spostai da lei per vedere cosa faceva
Altea
20-11-2012, 14.57.38
Sobbalzai al timbro di voce di quell'uomo, Musan, era forte e nel suo volto leggevo una strana sorta di ira, qualcosa di celato..lasciai scivolare lentamente la mano.
"Il mondo va a rotoli sir Musan per un ... semplice pirata? Devo dirvi che sono convinta che al mondo vi sia una moltitudine di falsi perbenisti e moralisti che commettono immonde ingiustizie, lo vedo in questa Terra...quando la gente indigena viene presa a frustate e umiliata. Questo è solo un esempio".
Osservai subito il Governatore per smorzare l'atmosfera che si era venuta a crearsi "Allora conto sulla vostra gentilezza, sarebbe un gesto gentile da parte vostra donarmi quel modellino, sempre che non sia importante per voi ovvio..o per il vostro luogotenente filosofo e guerriero" rivolgendomi di nuovo a Musan.
"Ora..se permettete..sarebbe il caso che qualcuno mi accompagnasse a casa, non sono ancora..guarita del tutto".
Guisgard
20-11-2012, 17.00.10
“Sua eccellenza” disse Musan ad Altea “sono certo vi donerà con gioia il modellino della Santa Rita. Visto che lui, presto, avrà quella vera...” sorrise.
“Eh, il nostro Musan è molto sicuro di se, come potete vedere.” Ridendo il governatore.
“No, eccellenza...” fece lo spagnolo “... si tratta solo di dare il giusto valore alle cose, senza sottovalutare o, peggio, sopravvalutare.” Fissò Altea. “Col vostro permesso, eccellenza, accompagnerò io a casa la nostra dama.” Tornando a guardare il governatore.
“Ma certo!” Esclamò questi. “Naturalmente spero di rivedervi presto, milady...” e baciò goffamente la mano della ragazza.
Altea
20-11-2012, 17.12.27
"Certo Eccellenza, quando vorrete voi verrò a farvi visita..pure voi sarete il benvenuto presso la nostra..o meglio la vostra dimora che gentilmente ci avete donato".
Ma subito mi rabbuiai quando Musan si rese disponibile ad accompagnarmi, a dire il vero dapprima guardai stupita il Governatore che mi lasciava assieme ad altro uomo, scossi il capo...era davvero incorreggibile.
Uscimmo dalla sala, sentivo i nostri passi nel lungo corridoio che dava all'uscita e nel frammezzo il nostro silenzio, ormai sembrava che il sole stesse tramontando..usciti dalla dimora mi voltai verso di lui chiedendo "Cosa è sopravvalutato e cosa è sovravallutato milord per voi?"
Guisgard
20-11-2012, 17.39.11
La porta si aprì ed alcuni uomini entrarono nella cella di Cheyenne.
E fra loro vi era il capo della banda.
“Tra poco saremo sull'Isolotto di San Martino.” Disse. “Preparati.” La fissò in modo cupo, mentre Gon era fermo sulla sua spalla. “Uno dei miei uomini ha detto che sei una guaritrice? Bene, questo aumenterà il tuo valore. Qualche idiota che crede a questo genere di sciocchezze lo si trova sempre. E fortunatamente per noi, a questo mondo anche un idiota può essere molto ricco.” Fece cenno ai suoi e subito liberarono Cheyenne, portandola poi sul ponte.
Qui fu messa accanto ad altre cinque ragazze, che piangevano e tremavano per la disperazione.
All'orizzonte apparve l'Isolotto di San Martino.
Talia
20-11-2012, 17.59.05
Fui condotta in quella cabina e lì lasciata sola.
Per qualche istante mi guardai intorno, stupita... stoffe, sete, tappeti pregiati, mobili finemente cesellati ed impreziositi d’oro e d’argento, oggetti di ogni tipo e foggia, vasi di porcellana e lampade d’oro, gioielli e pietre preziose... lentamente iniziai a vagare per l’ampia cabina, sfiorando appena con la punta delle dita gli oggetti cui passavo accanto...
Ero sorpresa e confusa... una parte di me era eccitata ed un’altra tesa, una parte si chiedeva perché fossi stata condotta lì e l’altra quasi temeva il momento in cui lo avrei saputo...
Il mare era sconfinato ed il sole crepuscolare vi si andava ad immergere, tingendolo di mille bagliori rosa ed arancio.
Io ero immobile di fronte al parapetto sulla parte più bassa del giardino e di tutta quella meraviglia non vedevo niente... il mio cuore era cupo e triste, infatti, e la mia anima era diventata pesante...
Le parole di mio padre continuavano a risuonarmi in mente...
‘Partiremo domani stesso, Talia...’ aveva detto ‘Preparati!’
Dolore e rabbia avevo provato... poi le grida, li urli, i litigi... tutto questo tornava alla mia mente e la feriva...
E poi quella lettera... quella lettera che avevo scritto in fretta, di getto... quella lettera per lui... la lettera in cui spiegavo la decisione di mio padre e la sua ira per la nostra ‘amicizia’... avevo riflettuto prima di usare quella parola... amicizia... avrei dovuto usarne un'altra, il cuore mi diceva di usarne un’altra più intensa e più adatta a ciò che provavo per lui... non sapevo perché, ma non lo avevo fatto.
La mia mente ripercorse quella lettera parola per parola, sospiro per sospiro...
Ad un tratto, dei rumori alle mie spalle... sussultai.
La terrazza del giardino basso scendeva fino alla parte più bassa delle scogliera in quel punto, la casa era lontana ed io spesso mi rifugiavo lì quando volevo stare sola perché non ci andava mai nessuno... quel rumore inatteso, dunque, mi colse di sorpresa e mi spaventò.
Lo spavento, tuttavia, durò solo un secondo... poi vidi colui che, scavalcando il muro, era giunto lì... e la sorpresa, per un momento, mi tolse il respiro.
“Sei qui...” mormorai, correndogli incontro e stringendomi a lui “Sei qui... oh, che pazzia... come sei entrato?”
Per un attimo lui mi strinse a sé, poi delicatamente mi scostò e mi guardò negli occhi...
“Dovevo!” disse “Dovevo, dopo quella lettera... dimmi... è vero? Devi davvero partire?”
Abbassai gli occhi, tristemente.
All’improvviso, quei passi mi riscossero e mi trassero via da quel ricordo...
Mi volteggiai e fronteggiai la porta... giusto in tempo per vederla aprirsi con irruenza.
Guisgard
20-11-2012, 17.59.38
“Sapete, milady...” disse Musan ad Altea “... qual'è stato il primo peccato che poi ha condannato l'intera umanità alla sofferenza e al Male? La ribellione di Lucifero...” sorrise in modo enigmatico “... il primo Angelo volle ritenersi simile a Dio, rifiutando di obbedire al suo Creatore... si era sopravvalutato, milady... proprio come fanno molti con quel pirata... quello Sparviero Nero... ho interrogato tutti coloro che sono stati attaccati dalla sua nave... e dai loro racconti mi sono fatto un'idea precisa su quell'uomo... egli è solo un presuntuoso, imbevuto di se stesso... egli non risparmia coloro che ha attaccato per umanità o per compassione... no, egli lo fa affinchè si parli di lui, si diffonda il suo mito... ma io non farò di lui un mito... no, quando lo catturerò lo ucciderò di una morte lenta e miserevole... mostrando a tutti la sua vera e vile natura... dovrà implorare pietà e rinnegare se stesso quando lo metterò davanti al suo destino di morte...” nei suoi occhi si era acceso un vivo odio.
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Cheyenne
20-11-2012, 18.18.05
Fui portata sul ponte tra altre cinque ragazze. Cercai con lo sguardo la mia vicina di cella. Tutte le ragazze stavano piangendo ma una , quando mi vide, alzò leggermente lo sguardo.
Mi posizionai accanto a lei.
L'isola di San Martino si stagliò all'orizzonte.
Ci fecero sbarcare e ci legarono tra noi con una catena continua che ci cingeva la caviglia destra.
Camminammo per un lungo tratto nella boscaglia fini a che alle nostre spalle non si vedeva altro che fitti alberi da frutto.
"Ehi,bisbigliai,sono Cheyenne la tua vicina di cella...non piangere..altrimenti ti picchieranno."
Ad un tratto ci fecero svoltare in un piccolo sentiero sterrato e dopo una decina di minuti giunsimo in uno spiazzo circolare.
In cielo era alto, dovevano essere circa le undici, undici e mezzo al massimo.
Al centro dello spiazzo era stato montato una sorta di palco in legno scadente.
Ci portarono ad un lato del rialzo, vicino ad una pedana che ne permetteva l'accesso.
Mentre stavamo camminando avevo udito degli uomini dire che la vendita avrebbe avuto luogo a mezzogiorno.
Alzai nuovamente lo sguardo al cielo, fra poco più di mezzora avre.no iniziato pensai.
Nell'attesa infatti notai sopraggiungere numerosi uomini.
I compratori.
Altea
20-11-2012, 18.31.18
Ascoltai esterefatta le parole di Musan...come mai provava tale odio per quel pirata? Eppure ve ne erano in giro in quei mari, perchè proprio contro di lui..."Milord...non saprei che dirvi, forse vorreste un buon augurio di riuscire nella vostra...impresa..se questo è per voi un desiderio, una sorta di odio profondo per quel pirata. Strano, abbiamo avuto due versioni diverse di quel pirata..quale sarà quella vera?".
Arrivammo nella mia dimora e chiesi a Musan se voleva entrare a conoscere i miei genitori...anche per rendere più credibile il fatto che fossi andata dal Governatore.
In cuor mio iniziai a pensare a quel pirata...sarei andata col maestro Lin a chiedere al suo amico pescatore cosa sapesse dello Sparviero Nero.
Che strano...da quando ero arrivata in quel posto e da quando detenevo quel libretto la mia vita sembrava incentrata su queste storie, eppure io non ero interessata a Tesori..rabbrividii per un attimo.
Tutto era buio, freddo e umido intorno a me.
Tentai di respirare, senza successo.
Mi mancava l'aria.
Mi alzai e presi a camminare, spaesata. Mi trovavo in una grotta, in un profondo cunicolo. Camminai rasente i muri, cercando stabilità, ma non riuscivo a ricordare dove mi trovassi.
Un senso di oppressione si impossessò di me. D'un tratto mi parve di vedere qualcosa muoversi nell'ombra.
La seguii.
"Aspetta..." Rantolai.
Non ebbi risposta dalla nuda roccia.
Mi portai una mano alla gola, era vuoto intorno a me ma l'aria sembrava irrespirabile.
Caddi a terra, inerme.
Non so per quanto restai ferma, immobile su quella pietra,
"Clio.. Alzati bambina mia..."
Aprii gli occhi, non c'era nessuno.
Ma quella voce, ne ero certa, era la voce di mio padre.
Il mio corpo senza vita era sormontato dalla nuda terra. Ma il veleno cominciava ad esaurire, pian piano, le sue proprietà.
Guisgard
20-11-2012, 18.41.01
Scena XI: Caccia ai pirati
“Io? Conduco la vita più felice che si conosca, una vera vita da pascià. Sono il re del Creato: mi piace un luogo, vi resto; mi annoio, parto; sono libero come un uccello, ho le ali come lui. Le persone che mi circondano mi obbediscono a un solo cenno, e qualche volta mi diverto a burlarmi della giustizia umana sottraendole o un bandito che essa ricerca, o un criminale che perseguita.”
(Alexandre Dumas, Il conte di Montecristo)
L'aristocratica villa sorgeva su un dolce promontorio a qualche lega dalla via principale per Amsterdam, animata dunque dai traffici mercantili, in un'ansa naturale formata dal mare che in un canale raggiungeva poi un piccolo porto commerciale.
Talia passeggiava nervosamente attraverso una piccola stradina secondaria che dai piedi della collina saliva fin sopra la vetta, sulla quale sorgeva la villa.
La ragazza fissava il mare e si strofinava nervosamente le mani l'una nell'altra.
“Raramente ho veduto il mare così silenzioso...” disse una voce tra i salici “... che sciocchezza, molti neanche saprebbero comprendere quanto sia bello ora il mare...”
“Guisgard...” quasi soffocando un gemito lei “... sei venuto...”
“Se mi conosci come dici” fissandola lui “non dovresti meravigliarti per questo.”
“Potrebbe esserci mio padre” fece lei “o uno dei suoi a sorvegliare la villa. Non dovevi. Non dovevi venire.”
“E cosa avrei dovuto fare?” Tornando a guardare il mare lui. “Accontentarmi dei tuoi scritti? E sapere da essi della tua partenza?”
“Dentro quegli scritti vi è ciò che sento.”
“Si possono scrivere tante cose.”
“Non mi credi dunque?” Scossa lei.
Lui non rispose nulla.
“Non mi credi?” Chiese ancora lei.
“Dimmelo adesso ed io ti crederò.” Rispose lui. “Come ho sempre fatto.”
“Sai...” fissando anche lei il mare “... ho scritto una cosa... una sciocchezza...”
“Dei versi?”
“E' davvero poca cosa...” accennando un sorriso lei “... non li chiamerei versi, no davvero... non ha un vero e proprio titolo... è dedicato a tutti coloro che hanno saputo sognare fino ad oggi... come sto imparando a fare io ora...”
“Tuo padre vuole per te una vita agiata e tranquilla...” mormorò lui.
“Si, credo sia questo il suo desiderio.” Annuì lei. “Del resto è il desiderio di ogni padre.”
“No, non di tutti.” Voltandosi lui. “Mio padre non mi augurerebbe altro dalla felicità.”
Lei chinò il capo.
“Ma per altri la tranquillità è un bene prezioso.” Con un sorriso malinconico lui.
“Forse perchè pensa che qui non sarò mai felice.”
“Questo non conta.”
“E cosa conta allora?”
“Ciò che pensi tu.” Rispose lui.
“Io penso tante cose...”
“Lo so.” Annuì lui. “Ora ne ho la prova.”
“Cosa sai?”
“So che forse è stato bello per te venire qui, fantasticare, sognare...” disse lui “... un meraviglioso passatempo... un angolo di mondo, di mare e di cielo in cui rifugiarsi per scappare dal grigiore quotidiano.”
“Questo pensi?” Facendosi indietro lei, con lo sguardo contrariato ed il mento all'insù.
“In fondo non ci sarebbe nulla di male.” Appoggiandosi ad un ramo lui, con occhi indefiniti verso quella distesa blu. “Del resto tu non mi hai mai illuso, o fatto capire altro.”
“Ero convinta che tu potessi leggere dentro di me” disse lei, con un bagliore negli occhi che poteva celare orgoglio o delusione. O forse entrambe le cose. “Invece vedo che sai dare peso solo alle parole che ascolti, o forse a quelle che non ti arrivano.”
“Non ti sto giudicando, Talia.” Con tono freddo lui. “Non l'ho mai fatto e non comincerò a farlo ora.”
“Ho sbagliato a venire qui.” Fece lei. “Preoccupandomi per te.”
“Anche il colle è proprietà di tuo padre?” Voltandosi verso di lei. “Come la villa?”
Lei non rispose nulla.
“Tuo padre, per quanto ricco e potente, non può avere per sé un intero mondo.” Sussurrò lui. “Nessuno può avere per sé il mondo intero. Anche io mi ero illuso di poterlo racchiudere intorno a te...”
Dalla villa scesero dei rumori.
“E' la carrozza di mio padre...” disse lei “... devo andare... ma non voglio salutarti così... ti scriverò... già domani...”
“Non occorre.” Fece lui. “Partirò prestissimo domani.”
“Partirai?” Stupita lei. “Senza dirmi nulla? Per dove?”
“Non lo so...” sorridendo in modo enigmatico lui “... infondo sono un Lancillotto che vaga in cerca della sua Ginevra... e non mi fermerò fino a quando non l'avrò trovata...”
“Ti auguro di trovarla...” disse lei “... con tutto il cuore... e so che sarà una donna fortunata...”
“Signorina.” All'improvviso una voce. “Suo padre vi sta cercando. Cosa fate qui?” Chiese uno degli uomini di Philip sceso a cercarla.
“Oh...” sorpresa lei “... ero scesa per vedere il mare più da vicino...” si voltò verso i salici, ma Guisgard, con suo sollievo, non c'era più.
“Andiamo, vostro padre vi sta aspettando.”
“Si...” annuì lei, per poi seguire quell'uomo verso la villa.
La porta si aprì di colpo e quel ricordo svanì.
Il capitano entrò e gettò il suo capello su un grosso seggio di panno turco.
“Milady...” disse Guisgard mostrando un lieve inchino “... ma sedetevi pure... non vi trovate a vostro agio forse tra tanti preziosi? Sapete, i gioielli, l'argento e l'oro danno tranquillità.” Sorrise beffardo, per poi riempire due calici di cristallo con un liquore di un rosso caldissimo. “Prego...” porgendole un calice “... qualcuno dice che sia un elisir fatato... come quelli che si leggono nelle Mille e una notte... pare doni l'amore... ma possiamo bere tranquillamente, vero? Io e voi ben sappiamo che l'amore, quello vero, non esiste.” I suoi occhi erano freddi.
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Talia
20-11-2012, 21.30.18
Sentii anche quel secondo ricordo scivolare via, mentre lui entrava e, disinvolto, gettava il cappello da una parte...
Lo osservavo in silenzio mentre si muoveva per la cabina, parlava, riempiva due calici di vino e me ne porgeva uno...
“Milady...” disse Guisgard mostrando un lieve inchino “... ma sedetevi pure... non vi trovate a vostro agio forse tra tanti preziosi? Sapete, i gioielli, l'argento e l'oro danno tranquillità.” Sorrise beffardo, per poi riempire due calici di cristallo con un liquore di un rosso caldissimo. “Prego...” porgendole un calice “... qualcuno dice che sia un elisir fatato... come quelli che si leggono nelle Mille e una notte... pare doni l'amore... ma possiamo bere tranquillamente, vero? Io e voi ben sappiamo che l'amore, quello vero, non esiste.” I suoi occhi erano freddi.
Abbassai gli occhi sul calice, a quelle parole...
le sue labbra sorridevano ma gli occhi restarono freddi, gelidi come l’inverno...
poi rialzai i miei occhi nei suoi... difficile era comprendere bene ciò che la sua vicinanza causava in me, erano passati più di due anni dall’ultima volta ed avevo ormai perso il conto di tutte le notti che avevo passato a sognarlo, a chiedermi dove fosse e a fare cosa... tremai davanti a quello sguardo, mentre mille e più sensazioni si impadronivano di me... eppure la mia espressione non mutò di una virgola: ero ferita... ero stata molto ferita da lui due anni prima e forse lo ero ancora... anche se non lo avrei mai ammesso, e certamente non con lui.
“No, grazie!” dissi dunque, rifiutando con un leggero gesto della mano il calice ed allontanandomi da lui di qualche passo, apparentemente con noncuranza “Non sono abituata a bere niente del genere...”
Feci qualche passo per la stanza, cercando di recuperare un po’ di freddezza, pregando che le mie guance non fossero arrossate come le sentivo... poi tornai a guardarlo...
“Ma voi, vi prego, non fate complimenti... bevete pure!” dissi con un candido sorriso ed il tono più tagliente che possedevo “Del resto voi non correte rischi, sotto quel punto di vista... dico bene? Dopotutto, chi un cuore non lo possiede, non rischia neanche di perderlo!”
Guisgard
21-11-2012, 01.57.41
Così, Cheyenne e le altre ragazze furono portate sul luogo della vendita.
La ragazza che le stava accanto, ascoltate le sue parole, annuì e riuscì per un po' a smettere di piangere.
Tutte loro furono poi condotte dietro il palco di legno e verso Mezzogiorno iniziò l'asta.
Le ragazze, una per volta furono prese e portate sul palco, per poi essere esposte al pubblico di compratori.
Alla fine toccò a Cheyenne.
La ragazza fu esposta sul palco e il banditore cominciò a descriverla al suo pubblico.
“Guardate, signori...” disse “... guardate ed ammirate questo esotico spettacolo della natura... occhi come la notte, capelli scuri come onice e pelle d'ebano... ammirate il suo meraviglioso corpo, le sue forme... questa bellezza selvaggia, figlia di un mondo tribale e primordiale, conosce solo il passionale istinto che anima i popoli pagani e barbari... ella nasconde il fuoco e sarete voi a spegnere quel fuoco... si parte da mille Fiorini d'oro!”
Guisgard
21-11-2012, 02.09.54
Musan sorrise ad Altea.
“Voi immaginate quel pirata” disse “come forse appaiono quelli presenti nei libri e nelle leggende. Fantasticate che sia romantico, eroico, un solitario che combatte da solo contro il resto del mondo, alla ricerca della libertà.” Scosse il capo. “Perdonatemi, ma è una visione fanciullesca, per non dire infantile. Mentre voi fantasticate, io ho conosciuto e interrogato le vittime dei suoi attacchi. E posso dirvi che non vi è niente di romantico o di epico in quel pirata. E' un ladro. Un uomo che vive eludendo la legge e predando i suoi stessi simili. Un vigliacco che si nasconde in mare invece di affrontare chi, come me, lo cerca e lo bracca ogni giorno. Un uomo destinato a fuggire e a nascondersi per il resto dei suoi giorni. Ma io non voglio solo catturarlo e poi ucciderlo. No, io voglio far cadere questa sua falsa maschera di eroismo che si è costruito. Voglio portarlo in catene davanti alla gente, facendogli implorare pietà, per poi schiacciarlo sotto i miei stivali.”
Arrivarono davanti alla villa di Altea.
“Scusatemi, ma sua eccellenza mi attende.” Fece lo spagnolo. “Non potrò dunque accettare il vostro invito. Ma ci sarà un'altra occasione. I miei omaggi, milady.” Le baciò la mano e andò via.
Entrando in casa, Altea trovò i suoi genitori ad attenderla.
“Altea, dove sei stata?” Preoccupata sua madre.
“Stavolta il tuo comportamento è imperdonabile!” Tuonò suo padre. “Cosa hai da dire a tua discolpa?”
Guisgard
21-11-2012, 02.22.41
Navi che salpavano per mille porti differenti...
Clio era sul molo e le vedeva andar via...
Ognuna sembrava essere la New Tiger...
Eppure, preso poi il mare, cambiavano aspetto e diventavano relitti galleggianti...
Poi un volto...
John che le sorrideva e la chiamava...
“Clio... svegliati... Clio... svegliati...”
Pian piano la ragazza aprì gli occhi.
La luce che filtrava attorno a lei, in principio, quasi arrivava ad accecarla.
Poi, poco a poco riuscì ad abituarsi ed infine ad aprire gli occhi.
Si trovava in una capanna di bambù e ovunque dal soffitto pendevano frutti esotici, pesci essiccati, cesti e utensili di vario tipo.
Era sola ma ad un tratto cominciò ad udire delle voci che provenivano da fuori.
Tentò di alzarsi ma era ancora troppo debole.
Poco dopo, pian piano cominciò a ricordare tutto.
Il suo rapimento ad opera dei pirati di Giuff, Loren, l'arrivo di Gurenaiz ed il suo piano di fuga.
Ma proprio in quel momento qualcuno entrò nella capanna.
La luce impediva ancora alla ragazza di poter vedere chiaramente, ma la figura che si avvicinò alla branda sulla quale era distesa le apparve chiara.
Era John.
Guisgard
21-11-2012, 02.31.18
A quelle parole di Cavaliere25, Maraiel si indispettì ancora di più.
“Voglio dell'acqua” disse con astio “e la voglio subito! Hai capito? O forse sei sordo? O tonto?” Cominciò a battere i piedi a terra. “Ho sete e tu devi darmi da bere! Voglio l'acqua! La voglio!” E avvicinandosi a Cavaliere25 tirò poi un calcio sul suo stivale.
Guisgard
21-11-2012, 03.30.03
“Ah, si...” disse Guisgard a Talia, sorridendo quasi con indifferenza “... dimenticavo... voi non bevete vino...” posando il calice su un tavolino d'ebano intarsiato con oro e madreperla “... neanche io un tempo ne bevevo... ma poi ho capito che l'alcool è un potente amico per chi vuol dimenticare... dite che non ho un cuore? E perchè mai? Forse perchè sono un pirata? O perchè amo comprare tanto le cose quanto le persone?” Rise con freddezza, per poi sorseggiare un po' dal suo calice. “Vi dirò... è quasi un vantaggio non possedere un cuore, sapete? Il mio caro amico Giuff, ma forse dovrei dire amico in comune, mio e vostro, vive benissimo pur non avendone uno. Quanto al mio... in verità le donne con cui mi accompagno spesso, con mio e loro piacere, non badano tanto al mio cuore... certo, forse voi, dall'alto della vostra presuntuosa posizione, le giudichereste donne di poco conto, o peggio... ma esse sono sincere... non ingannano, né mentono...” finì il suo liquore e si avvicinò poi ad un forziere.
Lo aprì e ne mostrò il contenuto a Talia.
Vi erano oggetti e pietre preziose quasi di inestimabile valore.
“Guardate, milady...” fece il pirata “... tutto ciò che vedete l'ho raccolto durante i miei viaggi e le mie scorribande per i mari... miglia e miglia senza fermarsi mai...” sorrise, mentre ostentava con orgoglio quella immensa fortuna “... guardate e toccate pure, se volete... vedete questo bracciale? L'ho preso su una nave che proveniva dalla Persia... e questa collana? Era su un veliero greco e trasportava oggetti di proprietà del Sultano Turco... chissà quante donne può comprare una simile meraviglia... ” tenendo in mano quella collana “... già, chissà quanti corpi di bellissime donne... e cosa volete che contino i loro cuori? Ma è possibile acquistare anche quello, sapete? Quanto può valere il cuore di una donna? Prese un piccolo scrigno, modellato in unico blocco d'onice, impreziosito da intarsi di smeraldo e giada.
Al suo interno vi erano delle magnifiche perle.
“Queste perle” fissandola Guisgard “provengono da un mio arrembaggio presso Caparis... sono purissime e perfette... quante altre devo aggiungerne a quelle già spese per acquistarvi e poter vantarmi di possedere anche il vostro cuore?” Rise. “E se aggiungessi anche questo?” Indicando il piccolo scrigno. “E' molto prezioso, sapete? Pare ne esistano solo tre al mondo... uno nelle mani del Califfo di Bagdad, un altro in quelle dell'imperatore del Giappone... ed il terzo qui, nelle mie mani...” dal suo viso svanì quel sorriso beffardo e quell'espressione di vivo compiacimento “... prendetelo, è vostro... prendete tutto ciò che più desiderate... magari vi sarà utile... vostro padre a chi vi ha promessa in sposa? Ad un mercante della sua Compagnia? A qualche amministratore dall'avvenire assicurato? O forse ad un futuro console? Destinandovi così ad una vita tranquilla... niente difficoltà, niente problemi, nessuna distanza da colmare o faide politiche da sistemare... prendete pure ciò che più vi garba...” mostrandole l'immensa fortuna che li circondava “... sarà il mio regalo per il vostro futuro sereno e tranquillo... e non temete...” sorridendo con freddezza “... non reclamerò certo il vostro cuore...” gettando lo scrigno e le perle sul ricco e sfarzoso tappetto ai loro piedi.
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Cheyenne
21-11-2012, 08.10.30
Mille fiorini...la mia libertà valeva questa stupida somma.
Gli uomini iniziarono ad accalcarsi intorno al palco e ben presto iniziarono le offerte.
Cercai di estraniarmi, chiusi gli occhi, alla ricerca di pensieri e ricordi sereni.
La mia mente prese a vagare negli spazi della mia anima e ripercorso tutto il mio viaggio dal Nord a Las Baias ed ancora fino a rivedere il volto del buon colonnello.
Persa così nelle mie memorie udii appena la parola VENDUTA scandita a chiare lettere dal banditore dell'asta.
Spalancai gli occhi, colti da un lieve tremore, e scrutai la folla alla ricerca del compratore.
Il mio padrone.
Aprii gli occhi, lentamente.
Ebbi pian piano coscienza del mio corpo, e capii di essermi svegliata, e ringraziai immensamente per la fine di quegli incubi.
"Spero che l'inferno sia migliore di questo tormento, o dovrò iniziare ad essere un angioletto..." Sussurrai a me stessa, felice di essere viva.
Iniziai così a guardarmi attorno, osservai il posto in cui mi trovavo, e mi resi conto di non avere idea di dove fosse.
Qualcuno entrò, ma non riuscii a vederlo in viso.
Poi si avvicinò.
Il mio cuore si fermò per un momento.
John.. Sei vivo.. Sei vivo... Sei vivo...
In quel momento, non mi importava altro.
Mi sentii sussultare e tremare a ogni suo passo. Era lì, davanti a me, era lui.
"John..." Sussurrai, con le lacrime agli occhi "... Amor mio.. Sei vivo..."
Mi sentii irradiare da un senso di pace: l'avevo trovato, ero a casa.
Tentai di alzarmi, di correre da lui, ma ero ancora troppo debole, e dovetti restare ferma ad osservarlo mentre si avvicinava.
"Come sapevi che ero io?" Sorrisi "come sapevi che non ero morta davvero? " Non osai chiedere di Guerenaiz o del suo guardiamarina.
Poi lo osservai attentamente, e, finalmente, la ragione ebbe il sopravvento.
Corrucciai la fronte e indurii lo sguardo : "non sei in catene, hai ancora braccia e gambe, sembri in salute... Ti conviene avere una spiegazione convincente... " non staccai lo sguardo da quegli occhi, che amavo più di qualunque cosa al mondo.
Era il momento della verità, quello che attendevo con ansia da anni, ma anche lo stesso che mi terrorizzava immensamente.
"Me lo devi.... Ho attraversato l'oceano per sentirla.."
Tentai di mantenere lo sguardo incrollabile, ma sentii una lacrima ribelle scendermi sul viso.
Altea
21-11-2012, 14.59.07
Musan se ne andò così.. pensando al perche' gli uomini dovevano considerarci solo per sciocche e stupide romantiche, non stavo dalla parte di nessuno ma non capivo la brutalità e l'astio di quell' uomo.
Appena entrata a casa mia madre mi abbracciò e provai un grande senso di colpa che svani al tono duro di mio padre.."Io..io sono stata a Nisides..sola.E l'ho fatto per farvi capire che voi non potete avere potere decisionale della mia vita, vorrei essere interpellata prima. Comunque.. " mostrando lo sfarzoso abito "ho fatto in modo di far visita al Governatore per non umiliarvi e mantenere la parola data da voi..padre."
Il duca Fletcher sbatte violentemente una mano su un tavolino di legno prezioso, procurandosi una ferita alla mano..corsi verso lui preoccupata ma egli urlo' a mia madre di portarmi in stanza e rinchiudermi per due giorni.
Sentii chiudere la porta..in fondo era stato clemente.. forse mio padre si sentiva in colpa.
Purtroppo il mio animo era troppo turbolento e due giorni erano troppi.
Aprii la finestra che dava sulla piccola loggia, ero diventata una ottima arrampicatrice. Non vi era nessuno attorno e lentamente scesi anche se l'abito non era confortevole ma non era nemmeno troppo alto.
Correndo mi diressi verso la piccola zona di pescatori dove andai col maestro e cercai il suo amico..se ben ricordavo si chiamava Wesl, volevo saperne di più di questo Sparviero Nero e raccontargli ciò che mi disse il Cacciatore di Tesori..quel manoscritto che tenevo in mano mi trascinava senza volerlo in quel mondo da cui Musan e altri dicevano di allontanarsi.
Talia
21-11-2012, 16.53.59
Lo osservai in silenzio prendere in mano ciascuno di quegli oggetti e mostrarmeli, con quella sorta di freddo compiacimento sul volto... ascoltai le sue parole derisorie, accompagnate da quello sguardo beffardo e da un sorriso distante...
E tuttavia non dissi niente.
Mi colpiva con quello sguardo, quella voce e quell’atteggiamento... mi feriva...
ma rimasi in silenzio, immobile, impassibile dietro la mia gelida maschera di sdegno.
Questo almeno finché mi fu possibile... e mi fu possibile finché quella sorta di ostentata arroganza che lo animava non lo spinse a dire qualche cosa che, forse, non avrebbe dovuto...
“Queste perle” fissandola Guisgard “provengono da un mio arrembaggio presso Caparis... sono purissime e perfette... quante altre devo aggiungerne a quelle già spese per acquistarvi e poter vantarmi di possedere anche il vostro cuore?” Rise. “E se aggiungessi anche questo?” Indicando il piccolo scrigno. “E' molto prezioso, sapete? Pare ne esistano solo tre al mondo... uno nelle mani del Califfo di Bagdad, un altro in quelle dell'imperatore del Giappone... ed il terzo qui, nelle mie mani...” dal suo viso svanì quel sorriso beffardo e quell'espressione di vivo compiacimento “... prendetelo, è vostro... prendete tutto ciò che più desiderate... magari vi sarà utile... vostro padre a chi vi ha promessa in sposa? Ad un mercante della sua Compagnia? A qualche amministratore dall'avvenire assicurato? O forse ad un futuro console? Destinandovi così ad una vita tranquilla... niente difficoltà, niente problemi, nessuna distanza da colmare o faide politiche da sistemare... prendete pure ciò che più vi garba...” mostrandole l'immensa fortuna che li circondava “... sarà il mio regalo per il vostro futuro sereno e tranquillo... e non temete...” sorridendo con freddezza “... non reclamerò certo il vostro cuore...” gettando lo scrigno e le perle sul ricco e sfarzoso tappetto ai loro piedi.
Spalancai gli occhi a quelle ultime parole e li portai su di lui... per qualche istante lo fissai, senza parole... poi, prima di riuscire a trattenermi, sollevai una mano e lo schiaffeggiai con forza.
“Oh, taci!” sbottai, con la voce bassa e tremante d’ira e di dolore “Taci... tu non hai il diritto di dire queste cose, non hai il diritto di parlarmi così. Hai perso quel diritto molto tempo fa, quando mi hai dimostrato che le parole e le promesse non sono niente per te, non sono che foglie in autunno portare via al primo soffio di vento. Mi hai dimostrato che avevo avuto torto ad averti creduto, mentre mio padre aveva sempre avuto ragione. Taci, dunque... perché io non voglio ascoltarti. Non voglio ascoltarti più!”
Gli voltai le spalle e chiusi gli occhi, tentando di recuperare il controllo... ma tremavo...
“Talia...” due leggeri colpi sulla porta “Posso entrare? Sei presentabile?”
Non risposi.
“Talia?” tornò a chiamare la voce di mio padre da fuori la porta.
“Si!” dissi.
La porta si aprì, dunque, e Philip fece il suo ingresso nella mia stanza con due servitrici al seguito...
“Ma...” mormorò, fissandomi sorpreso “Ma... non sei ancora pronta? Sei in ritardo!”
“Io non parto più!” dissi.
L’uomo mi osservò per un istante, vagamente contrariato, poi con un secco gesto della mano congedò le due donne.
“Che cosa hai detto?” domandò, una volta che fummo rimasto soli.
“Io non parto più, padre!” ripetei “Mi dispiace... ma ci ho molto pensato questa notte, ed infine ho deciso: voglio restare qui... con il nonno... con Guisgard!”
All’udire quel nome mio padre socchiuse appena gli occhi, come chi è infastidito da un rumore molto sgradevole...
“Non essere ridicola, Talia...” iniziò a dire “Non puoi pensare che quell’inglese credesse davvero a tutto ciò che ti avrà detto... non puoi essere così ingenua!”
“E’ inutile, padre!” lo interruppi “E’ inutile che continuiate! Perdonatemi... non vorrei essere costretta a disobbedirvi, ma non mi lasciate altra scelta! Vi sbagliate su di lui... e che la cosa vi piaccia oppure no, io gli credo. Per questo resterò in Olanda.”
Philip van Joynson mi scrutò per un lungo momento, in silenzio... come valutandomi... sapeva che non mi avrebbe convinta, non questa volta... e sapeva che se mi avesse costretta a partire gliel’avrei fatto scontare per il resto dei miei giorni... i suoi occhi erano fissi nei miei, mi studiava, ed io mi costrinsi a sostenere quello sguardo...
Infine sospirò.
“Molto bene, signorina...” disse “Vedo che sei molto decisa! E perciò... poiché, a quanto pare, tu nutri così tanta fiducia in quell’inglese... voglio proporti un patto!”
“Un patto?” domandai sorpresa “Quale patto?”
“Ebbene... faremo così: tu adesso ti preparerai e verrai fino al molo con me e tua madre, io intanto manderò un messo dal tuo inglese per comunicargli la tua decisione ed il tuo desiderio di restare... Se verrà al porto a prenderti, allora io ti darò il permesso di restare qui con lui, con la mia benedizione e sotto la cura di tuo nonno. Ma se, come credo, non verrà... ebbene, allora partirai con noi... ed io non vorrò più sentir parlare di questa storia! Mai più! Va bene?”
Gli occhi mi si allargarono a quella proposta... non potevo credere alle mie orecchie...
“Allora?” mi incalzò mio padre “Accetti il patto?”
“Verrà!” risposi con fervore, mentre un raggiante sorriso mi illuminava le labbra “Ne sono sicura, padre. Verrà!”
“E’ dunque un sì?”
“Sì!” risposi subito.
“Molto bene...” uscendo dalla stanza, Philip “Preparati, dunque. La carrozza che ci porterò al molo sarà qui tra un’ora. Non voglio far tardi!”
Tremavo...
con gli occhi chiusi e il viso basso mi costrinsi a scacciare quel ricordo via dalla mia mente, dove si era insinuato tanto sottilmente...
tentai di scacciare via il ricordo dell’aspettativa e della felicità di quel momento lontano...
tentai di scacciare via il conseguente e tormentato ricordo della mia figura che, da sola sul porto, attendeva lui che invece non sarebbe mai arrivato... l’espressione vagamente saputa di mio padre che mi invitava, infine, a salire a bordo... la partenza per Las Baias... la delusione, la disperazione, il tormento di quei momenti e delle settimane a seguire...
Ed ora lui era lì... era lì e si permetteva di parlarmi in quel modo...
sì, tremavo... tremavo tanto che faticai a ritrovare, infine, un tono di voce neutro.
“Ed ora...” dissi lentamente, ma senza più guardarlo “Mostrami la mia cabina! Non ho nient’altro da dirti!”
Guisgard
21-11-2012, 19.03.31
Cheyenne aprì finalmente gli occhi.
La sua asta si era conclusa e nella vasta stanza era sorto un vivace mormorio, frutto della meraviglia destata dall'offerta e dal suo autore.
Una donna, dai lunghi e ondulati capelli biondi, occhi azzurri come il cielo e la pelle delicata come porcellana si avvicinò al palco.
“Preparatela.” Disse al banditore. “Partiremo subito. Ho molta fretta.”
“Si, milady.” Disse il banditore.
Cheyenne allora fu fatta scendere dal palco e consegnata alla misteriosa donna che la fissava con uno sguardo impenetrabile.
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Guisgard
21-11-2012, 19.06.39
John fissava Clio senza dire nulla, nonostante le parole della ragazza.
Poi, ad un tratto, scosse lievemente il capo e le sue fattezze mutarono pian piano.
Clio allora si ritrovò davanti un uomo di età avanzata, dai lunghi capelli bianchi ed una barba incolta solo appena più grigia.
Non era John ed ora anche lei se ne era accorta.
“Sei sveglia finalmente...” disse “... come ti senti? Avverti fame e sete?”
Guisgard
21-11-2012, 19.08.34
Altea scappò di nuovo da casa.
Corse verso il piccolo molo che le aveva mostrato Lin solo pochi giorni prima.
Ad un tratto riconobbe la capanna del vecchio Wesl.
L'uomo era su un pontile a sistemare le sue reti per la pesca.
Altea
21-11-2012, 19.18.37
Era là..Wesl..intento nel suo lavoro da abile pescatore..corsi verso il portile.."Messer Wesl..sono lady Altea, vi ricordate di me? Ho potuto gustare il vostro squisito pesce con il maestro Lin" dissi sorridendo mentre mi sedevo con lui sulle assi di legno del pontile.."Vi sembrerà strana la mia visita ma io ritengo voi..sappiate molto di questi mari sconfinati e infiniti..e vorrei riprendere quel discorso terminato la scorsa volta...sui pirati." Mostrai il manoscritto.."Ebbene sono stata a Nisides, e li ho conosciuto un certo Thalos, un cercatore di Tesori, il quale mi ha detto che questo manoscritto potrebbe essere scritto circa 30 anni fa, forse per mano di qualcun altro e non del diretto interessato..ora che pensate? Certo non è sicuro sia originale".
Osservai Wesl che guardava incuriosito il manoscritto e aggiunsi..."E poi..conoscete lo Sparviero Nero?"
Il cuore sembrava volermi scoppiare.
Poi, battei le palpebre.
John non c'era più.
Avrei voluto replicare ma immaginai di aver immaginato il suo viso, per disperazione.
"Perdonatemi..." Dissi guardando l'uomo con uno sguardo triste "..il lungo sonno mi ha tirato un brutto scherzo.."
Tentando di sorridere.
"Dove mi trovo? Come mi avete trovata?"
In quel momento avvertii un crampo allo stomaco.
"Si.. Vi benedirò se vorrete darmi qualcosa da mangiare.."
Tentai di sembrare tranquilla ma cominciai tuttavia a domandarmi chi fosse quell'uomo, dove fossero Guerenaiz e il suo guardiamarina, quanto lontano fosse Giuff.
Guisgard
21-11-2012, 19.59.18
Guisgard si portò, quasi istintivamente, una mano sul viso dopo quello schiaffo.
Fissò Talia con un'espressione di viva collera e i suoi occhi azzurri divennero di colpo vermigli sotto i bagliori dell'ira.
“Già, tuo padre...” disse avvicinandosi e afferrandola per le braccia “... gli hai sempre creduto, vero? Hai sempre saputo che per te non ero altro che un passatempo? L'ho compreso quella mattina, quando mi inviaste, tuo e tuo padre, quel messo come se fossi un mendicante in cerca di carità!” Gridò. “Ed era giusto! Avevo fatto divertire sua figlia, ero stato una cavalleresca distrazione! Ed in quel momento non servivo più e ci si poteva liberare di me! Vero?” La strinse forte. “Ma ora non sei più in Olanda o nei domini di tuo padre! Ora sei qui perchè ti ho comprata! Sei mia, lo capisci? Mi appartieni come mi appartengono la mia spada e la mia pistola! Con la sola differenza che a te non affiderei mai la mia vita! Ti ho comprata e asseconderai ogni mio capriccio! Posso farti frustare fino a sentirti gridare che mi ami, che sei mia! Capisci? Sei mia!”
Restò a fissarla per qualche istante senza dire altro, con gli occhi accesi di rabbia e di desiderio.
Poi, di colpo, la strinse ancor più a sé e la baciò.
La baciò con impeto e passione.
Le sue mani, che scivolavano lungo la schiena e i fianchi di lei, portarono il petto della ragazza contro il suo, racchiudendoli in un abbraccio di tormento e trasporto insieme.
Gli occhi di lui si chiusero con l'immagine di quelli di lei impressa in essi, mentre le loro labbra erano ora un tutt'uno.
Fu un bacio lungo, fatto di languidi sospiri e di travolgente desiderio.
Le labbra di lui, ardenti di quella struggente emozione, scivolavano su quelle, vellutate e calde, di lei.
La mano di Guisgard salì a sfiorare e poi a stringere i lunghi capelli di Talia, mentre il pirata sentiva il suo cuore in fiamme ed il sangue scorrergli forte nelle vene.
Poi le loro labbra si lasciarono, con quelle di lui che accarezzarono per un momento la morbida e bianca pelle di lei.
Come se volesse morire su quel volto.
I loro occhi tornarono allora ad incontrarsi.
Quelli di Guisgard pulsavano ancora per quella passione senza fine.
Il corsaro però non disse nulla.
Restò per un lungo momento a fissare Talia, tenendola ancora stretta a sé.
Poi, come se quel distacco fosse una tormentata sofferenza, la lasciò ed uscì di colpo dalla cabina.
Lasciando Talia sola tra gli ori e i gioielli che scintillavano come stelle senza nome in un cielo sconosciuto.
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Cheyenne
21-11-2012, 22.22.16
Il mio padrone era in realtà una donna.
Rimasi alquanto sorpresa.
Fui portata sotto il palco e mi furono tolte le pesanti catene. Un servo della donna mi lego invece le mani con una corda e tirandomi mi condusse nuovamente verso la spiaggia.
La donna ci precedeva camminando con passo distinto, da quando mi aveva comprata aveva rivolto i suoi occhi ghiacciati soltanto una volta.
Giunsimo davanti ad un bel veliero. Un uomo aiutò la padrona a salire poi mi prese in consegna dall'altro servitore e mi tirò sul ponte.
Mi ritrovai faccia a faccia con la donna.
Non avevo ancora aperto bocca e lei neppure.
Ci fissammo per un momento che mi parve interminabile poi finalmente si schiarì la voce per parlarmi.
Guisgard
22-11-2012, 01.33.58
Wesl fissò quel manoscritto senza dire nulla.
I suoi occhi erano piantati su quel libretto e sul suo viso calò un cupo pallore.
L'uomo poi prese il manoscritto dalle mani di Altea e cominciò ad accarezzare la ruvida e consumata copertina.
Lo aprì e ne sfogliò qualche pagina, sfiorando con le dita le parole incise su quei fogli.
“Si...” disse rompendo finalmente quell'insolito silenzio “... si, è stato scritto trent'anni fa... sotto dettatura, poiché Topasfier era analfabeta...” i suoi occhi non si schiodavano da quelle pagine “... si, è autentico...” mormorò, per poi alzare, infine, gli occhi su Altea “... come faccio a saperlo? Semplice... perchè sono stato io a scriverlo...”
Parsifal25
22-11-2012, 01.34.31
Il piano aveva preso forma......iniziammo a spintonarci ed inveire fra noi, finché simulando un urlo rotto in gola caddi in mare.
Poco prima di impattare con l'acqua assunsi la posizione da tuffo e caddi...... l'acqua intorno a me era fredda e cristallina, pensate, potevo persino toccare i pesci ed osservare il suo fondale corallino.>Rimasi immerso e attesi che la nave si allontanasse e con tutte le mie forze spinsi verso la riva.
Erano passate le tre ore e mi apprestai' a risalire la costa dove era stata seppellita, innanzi vidi la signorina Clio ed un uomo anziano che le parlava......pensai' fra me: "ma non doveva essere sicura la zona......".
Senza indugio scesi dalla costa e mi diressi con mano in arma verso il vecchio e dissi: "Non toccate la signorina......sono stato chiaro, altrimenti...."
Guisgard
22-11-2012, 01.47.44
Cheyenne fu così condotta su un battello.
Era un'imbarcazione molto ben fatta, più simile a quelle Europee utilizzate per viaggi privati, che a quelle che si vedevano nelle Flegee e adibite al commercio o armate per scontri navali.
La bandiera che sventolava non sembrava appartenere a nessun regno conosciuto ed aveva nel suo centro una rosa nera circondata da schegge luccicanti.
“Puoi toglierle.” Disse la misteriosa donna ad uno dei suoi servitori, indicando le corde che tenevano legate le mani di Cheyenne. “Su questa nave e per l'intero viaggio” rivolgendosi poi alla ragazza “non sarai legata e nemmeno rinchiusa. Ma appena tenterai di fuggire, io ti farò recidere un tendine del piede, così da renderti zoppa per sempre. Per ciò che mi occorri, essere o meno claudicante è indifferente. Rammentalo.” Fece allora un cenno ai suoi servi e l'imbarcazione prese il mare.
Guisgard
22-11-2012, 02.34.13
L'uomo annuì a quelle parole di Clio.
“Probabilmente avete dormito per un bel po'.” Disse. “E a giudicare dai vostri occhi, molto lucidi ed arrossati, siete stata indotta in quella specie di sonno, chiamiamolo così.” Sorrise. “Avete fame? Oh, allora rallegratevi. La fame è sempre sintomo di buona salute!” Uscì allora dalla capanna, per poi tornare dopo qualche istante. “Polipi, gamberi, seppie e calamari.” Mostrandole un tegame ricco di pesce. “Cotti e conditi con erbe particolari. Vi rimetteranno in forma.” Ne adagiò un po' in una scodella, aggiungendo della verdura e un succo fatto con frutta del posto.” Mangiate. E mangiate tutto, mi raccomando.” Si sedette poi accanto alla branda dove era sistemata Clio. “Vi trovate nella mia capanna, sull'isola di Vivermagren. Avevo raggiunto la spiaggia per pescare, quando mi sono accorto che alcuni pirati stavano seppellendo qualcosa.” Rise. “Vi confesso che in un primo momento ho pensato si trattasse di un tesoro, ma poi, tirando il sacco dalla sabbia, mi sono invece accorto che c'eravate voi chiusa lì dentro. Oh, non che voi siate da meno di un tesoro. Tutt'altro. Ma immaginate la mia sorpresa... aprire il sacco ed invece del bottino predato da pirati, ci trovo una bella ragazza addormentata!” Esclamò divertito.
Ma proprio in quel momento sulla soglia della capanna apparve una figura.
Era Parsifal, armato e con aria minacciosa.
Tutto questo sotto gli occhi di Clio seduta su quella branda.
Cheyenne
22-11-2012, 07.47.42
Mi slegarono dalle corde.
La donna mi dissi che sul battello ero libera di girovagare a mio piacimento.
Mi massaggiai i polsi segnati e con voce bassa chiesi un po' di acqua.
Un uomo mi portò una scodellina. Lo ringraziai.
Presi un pò di coraggio e mossi qualche passo sulla nave.
Mi diressi verso il timone per poi raggiungere la poppa. In lontananza riuscivo ancora a scorgere la punta degli alberi dell'isola di San Martino.
Tornai verso prua. Lo sguardo mi cadde sull'albero maestro,dove era issata la bandiera.
La guardai attentamente ma non riuscii ad individuare quale paese rappresentasse.
All'improvviso udii alle mie spalle una voce.
Risi con lui a quelle parole.
"Già, non dev'essere stata una bella sorpresa.. ma vi ringrazio di avermi portata con voi..".
Mangiai avidamente quello che mi aveva portato, e in breve tempo svuotai il piatto.
"Tuttavia vi sbagliate" continuai "Non sono affatto un tesoro.. non ho nulla con me per ripagarvi della vostra generosità.."
Perchè di questo speravo si trattasse. Per quanto quell'uomo avesse un'aria bonaria e affabile, non potevo dimenticare l'ultima volta che qualcuno mi aveva "salvata": poco dopo mi ero ritrovata prigioniera sull'Antigua Maria.
In quel momento una manica del mio splendido abito rosso urtò il bordo del piatto. Mi fermai a guardarlo, e risi, gaiamente, incapace di controllarmi. Tentai di immaginare come mi vedesse quel pescatore.
"Oh, buon uomo quest'abito non mi appartiene.." senza smettere di ridere "..non sono una nobildonna sperduta in un isoletta..ma se mi darete qulunque cosa possa usare come camicia, ve lo donerò molto volentieri.. " osservai le pieghe e gli intarsi del mio abito "..ci sono fili d'oro cuciti nel velluto e questa pietruzza ha tutta l'aria di essere molto preziosa.."
Ma proprio in quel momento sulla soglia della capanna apparve una figura.
Era Parsifal, armato e con aria minacciosa.
Tutto questo sotto gli occhi di Clio seduta su quella branda.
"Guardiamarina!" dissi a voce alta, con il sorriso che mi si allargò immensamente "Buongiorno a voi.."
Osservai gli occhi sgranati dell'uomo seduto accanto a me.
"Buon uomo, vi presento uno dei miei salvatori.." sorridendo "Ragazzo, state tranquillo, sembra che io sia al sicuro... per ora" dissi guardando con occhi interrogativi il vecchio pescatore.
"Ma sono sicura.." senza togliere lo sguardo dal mio ospite ".. che mi proteggerete se qualcuno dovesse tentare di farmi del male!".
Mi girai nuovamente verso il guardiamarina "Sapete che non so ancora il vostro vero nome? Perchè dubito che sia Casaran!" sorridendo.
Poi tentai di portare lo sguardo oltre il giovane olandese, verso la porta "Siete.. siete solo?" tentennai "..dov'è il vostro capitano?"
Altea
22-11-2012, 15.32.07
Rimasi impietrita da quella risposta..mentiva o era verità.
Il suo pallore in volto non mentiva..istintivamente gli chiesi se egli sapesse pure dove si trovasse il Tesoro o mai abbia cercato di trovarlo.
Guisgard
22-11-2012, 17.00.48
“Entrate pure, ragazzo mio.” Disse il vecchio a Parsifal. “E se avete fame, c'è del buon pesce anche per voi. Immagino, dalle parole della nostra bella addormentata, che vi ho anticipato quando l'ho tirata fuori da quella fossa di sabbia.” Sorrise. “In verità ho atteso che i pirati salpassero, per poi subito riportare alla luce ciò che avevano seppellito con così tanta fretta.” Si voltò verso Clio. “Per carità!” Esclamò divertito. “Quell'abito rosso su di me sarebbe un sacrilegio verso qualsiasi canone di bellezza contemplato! Il vostro risveglio e vedervi così in salute è tutto ciò che serve per ripagarmi. Quanto ai fili d'oro e alle pietre preziose, qui, su quest'isola, non saprei neanche come utilizzarli.” Rise. “Piuttosto...” tornando a fissare Clio “... avete un nome, o forse siete una di quelle ninfe che compaiono nelle poesie degli antichi?” Domandò alla ragazza.
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Guisgard
22-11-2012, 17.08.13
“Sotto coperta” disse uno dei marinai a Cheyenne “troverai una cabina con un fiore stilizzato inciso sulla porta. E' il tuo alloggio. Puoi scendere lì e riposare. Troverai anche una tinozza d'acqua calda per lavarti se vuoi.”
La misteriosa donna che l'aveva acquistata da quei mercanti, si trovava invece dall'altra parte dell'imbarcazione, immobile a fissare l'orizzonte sterminato.
Guisgard
22-11-2012, 17.16.42
“E' scritto tutto nel manoscritto...” disse Wesl ad Altea “... tutto, come raccontato dalla bocca del povero Topasfier... ma nessuno credo abbia mai veduto l'Isola Perduta... nessuno ancora in vita, naturalmente...” la sua espressione sembrava non tradire alcune emozione.
Talia
22-11-2012, 17.37.00
Uscì sbattendo la porta ed io sussultai... ero scossa, ed una marea di emozioni si agitava dentro di me. Difficile sarebbe stato esprimere ciò che provavo in quel momento: tremavo, avevo le guance rosse e accaldate ed il cuore mi batteva tanto forte che avrebbe potuto uscirmi dal petto da un momento all’altro... e non riuscivo a pensare ad altro che all’ardore nei suoi occhi e nella sua voce, al calore delle sue labbra e alla forza delle sue braccia...
Chiusi gli occhi, tentando di riacquistare il controllo.
“Talia...”
Le mie mani si strinsero intorno al bordo del parapetto quasi convulsamente, mentre i miei occhi scrutavano la folla in modo sempre più frenetico...
“Talia...” insisté mio padre “Devi salire... la nave sta per partire!”
“No...” mormorai “Dobbiamo aspettare ancora... aspettiamo ancora un momento, padre!”
“Talia... non verrà!”
“Sì che verrà!” ribattei con forza, portando gli occhi su di lui.
Lo osservai per un attimo, caparbiamente... poi tornai a scrutare il viavai del porto... uomini e donne, mercanti e marinai, soldati e sfaccendati... ogni sorta di umanità si accalcava davanti ai miei occhi, ma tra essi non riuscivo a scorgere l’unico volto di cui ero in cerca...
“Verrà...” soggiunsi, con il tono di chi cerca con tutto sé stesso di aggrapparsi alla più flebile speranza “So che verrà, padre! Forse... forse è solo in ritardo...”
Philip abbassò per un momento lo sguardo, poi mi si avvicinò appena e prese la mia mano tra le sue...
“Sarebbe già arrivato, se fosse voluto venire... lo capisci?” sospirò “Ascolta... so che oggi questo è difficile da accettare per te... però... credimi, è meglio così! E’ meglio per tutti!”
“Ma, papà...” mormorai, con la voce che si spezzava “Papà, io... io gli ho creduto davvero... e credevo davvero che lui fosse sincero quando...”
“Lo so!” mi interruppe lui, prima che io potessi continuare, circondandomi le spalle con un braccio e conducendomi verso la nave in partenza “Lo so che non è colpa tua... ti sei sbagliata... ma non devi essere triste... vedrai, Las Baias ti piacerà. Le Flegee sono un mondo nuovo, tutto da scoprire... e là ti farai una nuova vita...”
Sospinta da mio padre e stordita dalle sue parole, mi avviai sulla passerella... ero affranta, distrutta e non potevo credere che davvero non fosse venuto, non potevo credere che papà avesse ragione, non potevo e non volevo crederlo...
Una volta a bordo, mentre alcuni uomini stavano già ritirando la passerella, mi voltai ancora una volta, speranzosa, verso il molo... ma di lui nessuna traccia...
Battei le palpebre, scivolando fuori da quel doloroso ricordo... la mia mente era confusa, sconvolta dagli eventi... e mi accorsi che stavo ancora fissando la porta da cui, rabbiosamente, era uscito...
Mi riscossi, dunque, e mi aggirai per la cabina... oro e argento rilucevano ovunque alla danzante luce delle lampade ad olio, ma io non ci facevo molto caso... la mia mente era tutta concentrata su di lui, su ciò che aveva fatto e su quella rabbia che era improvvisamente esplosa... ne ero stata colpita... per la prima volta in due anni avevo scorto una rabbia ed una frustrazione che non erano le mie... per tutto quel tempo, avevo attribuito a lui la colpa completa del mio dolore... e scorgere ora, così distintamente, il suo dolore e la sua rabbia mi colpì.
C’era un sofà nell’angolo più remoto e più buio della cabina... e lì mi sedetti per pensare, accorgendomi improvvisamente di quanto dovevo essere stanca. Non sapevo più da quanto tempo non dormivo e poi tutte quelle emozioni, nelle ultime ore, mi avevano provata. Quasi senza accorgermene, dunque, distesi le gambe e appoggiai la testa... ed un secondo dopo già dormivo.
Cheyenne
22-11-2012, 17.40.25
Ringraziai il marinaio e mi addentrai sottocoperta.
Un lungo corridoio conduceva nei vari alloggi.
Trovai quello con la rosa stilizzata sulla destra e vi entrai.
L'ambiente era piccolo ma confortevole nell'insieme. Una branda era adossata ad una parte e ai suoi piedi c'era un baule. Dall'altro lato era posta una tinozza che subito usai per rinfrescarmi. Mi sistemai quindi i capelli in una lunga treccia laterale guardandomi ai resti dello specchio che un tempo dominava appeso sopra la tinozza.
Di fronte alla porta c'era un piccolo oblo con delle inferiate dal quale riuscivo a distinguere il blu del mare.
Mi riposai un po' sul letto poi decisi di tornare sul ponte.
Camminando riflettevo sulla mia sorte..per ora tutto sommato mi era andata bene..ma chissà fino a quando...che cosa voleva quella donna da me...che strano mistero portava con se...
Con queste domande in testa giunsi al ponte.
La donna era rimasta li dove era quando ero scesa in cabina, immutabile e ferma come una montagna.
Sulle prime pensai di andare a porle le mie domande poi, forse proprio a causa di questa sua imperturbabilità che mi metteva un po' a disagio, ci ripensai.
Mi guardai allora intorno alla ricerca di qualcuno che potesse spiegarmi.
Il mio sguardo infine cadde su un giovane marinaio intento a sistemare delle corde.
Il ragazzo, che doveva avere circa la mia età o poco più, era un po' impacciato e piuttosto lento.
Sistemare le corde che tenevano le vele era uno dei miei compiti in Scandinavia, avevo dunque una certa famigliarità e dimesticchezza con quel tipo di lavoro.
Così mi avvicinai e presi una delle corde rovinate da un cesto, poi mi sedetti accanto al giovane e mi misi a lavorare in silenzio.
Quando ebbi finito scoprii il ragazzo intento a guardarmi stupito, la sua corda infatti era ancora ben lontana dall'essere ultimata.
Gli sorrisi. "Ciao, mi chiamo Cheyenne, sono nuova qui, spero di poterti aiutare se ti fa piacere...sai non so ancora come funzionano le cose qui..ma non mi va di restare con le mani in mano...
Guisgard
22-11-2012, 19.26.28
Guisgard si allontano da quella cabina con gli occhi ancora ardenti e l'espressione contratta per la rabbia e la delusione.
“Capitano...” disse avvicinandosi Fidan “... l'altro prigioniero, messer Blind, vi manda i suoi saluti e chiede di potervi parlare il prima possibile... dice che è affare urgente.”
“Ricambia i suoi saluti.” Fissandolo Guisgard. “E digli che io non ricevo i membri della Compagnia delle Flegee. “E riferiscigli anche che non vedo l'ora di sbarcarlo al luogo di sua destinazione.”
“Si, signore.” Annuì Fidan.
Guisgard allora raggiunse il ponte superiore, dove si trovava gran parte del suo equipaggio.
L'aurora, enigmatica e silenziosa, sorgeva pian piano, coprendo ciò che fino ad un attimo prima era apparso buio e indefinito.
Guisgard era poco più avanti dal muro di cinta della villa e fissava i primi bagliori del giorno nascente sui vetri delle finestre.
“Cercate qualcosa?”
Il Guardiamarina si voltò di scatto.
“Non temete, so che non siete un ladro.”
“Chi siete voi?” Chiese Guisgard. “Ovvio che non sono un ladro. Da quando i ladri indossano le uniformi della marina inglese?”
“Siete proprio come vi avevo immaginate, sapete?”
Il Guardiamarina di Sua Maestà lo fissò stupito.
“Presuntuoso e arrogante come tutti gli inglesi.” Sorridendo l'altro. “Il signor Van Joynson mi aveva avvertito circa il vostro temperamento.”
“Siete uno dei suoi dunque!”
“Si e reco un messaggio.”
“Non mi interessano i messaggi di quell'uomo.”
“Neanche se riguardano sua figlia?”
“Cosa?”
“Eh, Guisgard...” sorridendo di nuovo il messo “... andiamo, amico mio... tu ami quella ragazza... ma lei?”
“Maledetto...” avvicinandosi a lui il Guardiamarina.
“Vuoi prendermi a pugni?” Fissandolo il messo. “Vuoi rompermi la faccia? E perchè? Ambasciator non porta pena, lo sai...”
“Cosa vuoi da me?” Con tono rabbioso Guisgard. “Portarmi le minacce del tuo capo?”
“Ti ho detto che porto notizie su lady Talia...” mormorò il messo “... ah, Guisgard... ma davvero vuoi rischiare tutto per questa storia? Andiamo, faresti di tutto per lei, lo so. Ma lei per te? Tu le hai promesso Cielo e Terra. E lei? Quale prova di amore ti ha dato?”
“Sta zitto!” Prendendolo per il bavero Guisgard. “Zitto!”
“Perchè non è venuta qui?” Fissandolo il messo. “Io non mi intendo di queste cose. Le storie che riguardano il cuore per me sono incomprensibili, ma tu? Tu invece cosa ne pensi? Nei romanzi gli amanti fanno cose incredibili per l'altro. E lei invece? Perchè non è qui? Perchè non ha lasciato tutto per te? Dovrebbe essere qui e non su una nave per le Americhe. Suvvia, Guisgard... se io amassi una donna come tu ami lei, pretenderei il medesimo slancio. E tu invece? Sei qui, come un novello Romeo, sotto ad un balcone dal quale nessuno più si affaccerà!”
“Chi sei, maledetto?”
“Forse la tua coscienza...” rispose il messo “... forse la tua Ragione... di sicuro un tuo amico...”
“Dov'è ora Talia?” Strattonandolo il Guardiamarina.
“Perchè vuoi farti del male?”
“Dimmelo!”
“Seguimi...”
Andarono così verso la villa.
La ricca dimora era tutta avvolta in un alone profondo e distaccato.
Solo una piccola finestra era illuminata.
“C'è solo il vecchio signor Arkwin...” mormorò il messo “... il resto della famiglia è partito... anche la tua Talia...”
“Allora andrò al porto!”
“Non ti basta ancora, vero?”
“Al diavolo!”
“Se lei ti amasse davvero, allora sarebbe qui e non su una nave diretta dall'altra parte del mondo.” Disse il messo.
“Vado al porto!” Fece Guisgard.
“Sciocco...” scuotendo il capo il messo “... qualsiasi altra donna di questo mondo, se tu le avessi detto ciò che hai detto a lei, ora sarebbe qui, pronta a rinunciare a tutto... si, forse ti è affezionata, non lo nego... ma per superare le distanze, per vincere il Tempo, occorre l'amore, quello vero... e se ora sei qui con me e non con lei, beh, amico mio, forse non è il sentimento che ti aspettavi...”
Guisgard restò a fissarlo, ma, nonostante tutto, non volle attendere oltre.
Scosse il capo e corse via.
Verso il porto.
Ma era troppo tardi.
All'orizzonte si vedeva la sagoma della nave che da Amsterdam sarebbe giunta nelle Flegee.
Quella con Talia a bordo.
E Guisgard restò a fissarla, con le onde del mare che coprivano, con il loro fruscio, il lamento del suo cuore.
http://www.elmulticine.com/imagenes/artistas/orlando_bloom_b.jpg
“Uomini!” Gridò Guisgard ai suoi. “Vi voglio tutti ai posti di manovra! Rynos! Rynos!”
“Eccomi, capitano...”
“Voglio sù tutte le vele che gli alberi possono sopportare!” Con tono fermo Guisgard. “Si cambia rotta!”
“Ma...” sorpreso Rynos “... si, certo... avanti, uomini! Fiocchi e contro fiocchi!”
“Austus!” Chiamò Guisgard. “Austus!”
“Eccomi.” Giungendo il suo fedele. “Cosa succede?”
“Possibile che tu non sia mai sveglio!” Indispettito Guisgard.
“Ma, ero sveglio...” stupito Austus “... ero al timone...”
“Preparati a virare!” Ordinò lo Sparviero Nero. “Fa rotta verso Las Baias!”
“Las Baias?” Quasi incredulo Austus.
A bordo sorse un vivace mormorio.
“Si, Las Baias!” Urlò Guisgard. “Subito!” E restò a fissare il mare dal parapetto.
E tutto quel trambusto svegliò Talia da suo sonno.
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cavaliere25
22-11-2012, 19.26.59
mi girai di scatto pronto per dargli una sberla ma mi fermai va bene dissi vuoi l'aqua te la vado a prendere basta che poi con me non parli piu e andai a prendergli l'acqua dentro di me dissi che bambina viziata
Sorrisi a quelle parole bonarie.
"Siete davvero gentile, e vi ringrazio di tutto cuore..." Sospirai "..perdonate la mia diffidenza ma non ho fatto ottimi incontri su queste terre."
Scossi la testa, pensierosa "allora i pirati sono ripartiti... Sono libera..." Sussurrai.
Guadai negli occhi il vecchio "..il mio nome é Clio... Clio Timory..non sono affatto una ninfa, solo una fanciulla alla ricerca del suo amore perduto, che è riuscita a sottrarsi ai pirati... Anche grazie a voi " sorridendo "..e che mi dite di voi? Qual'è il vostro nome?"
Guisgard
22-11-2012, 20.17.13
“Il mio nome è Manolo Ramanquera” disse il vecchio a Clio “e un tempo sono stato un gesuita... ho scelto di vivere qui, da solo, perchè ormai i miei simili non sono più in grado di stupirmi o meravigliarmi... e così, dopo tante delusioni, mi sono stabilito a Vivermagren...” sorrise “... certo, di tanto in tanto, vengono da queste parti quei galantuomini che anche voi avete conosciuto, ma solitamente si limitano a dividersi bottini o a duellare fra loro, giusto per regolare le varie controversie sorte in seguito a quelle spartizioni. Ora però non avete più nulla da temere. Siete libera e con un valente Angelo Custode al vostro fianco.” Voltandosi verso Parsifal. “Immagino vogliate ritornare il prima possibile a casa vostra. Ma prima però sarà bene che vi rimettiate al meglio.” Tornando a guardare Clio. “Posso chiedere il nome della vostra terra?”
Guisgard
22-11-2012, 20.29.13
“No, non dovresti...” disse il giovane marinaio a Cheyenne “... non dovresti lavorare a queste corde, o finirai per rovinarti le mani... e dopo si arrabbierebbero se se ne accorgessero...”
Il marinaio allora riprese il suo lavoro.
La misteriosa donna, intanto, era sempre ferma a guardare il mare.
Di tanto in tanto le si avvicinava qualcuno dell'equipaggio per dirle qualcosa, per poi restare di nuovo da sola ed in silenzio.
Talia
22-11-2012, 20.32.41
Mi svegliai di soprassalto... la nave stava virando violentemente e, per questo, per poco non caddi dal divanetto.
Mi alzai, appoggiandomi alla parete per restare in piedi... ero ancora molto scossa per ciò che era successo, e le parole di Guisgard continuavano a vorticarmi in mente, la rabbia con cui le aveva gridate, in modo in cui mi aveva scossa e poi attratta a sé... mai prima di quella volta l’avevo visto in quello stato, mai.
E, a quei pensieri, di nuovo prese a battermi forte il cuore...
mi ammonii per questo.
La nave di nuovo sobbalzò quando un’onda traversa la percosse sulla chiglia, mentre terminavamo quella brusca virata... e di nuovo dovetti appoggiarmi alla parete.
Esitai solo un attimo... mi aveva lasciata lì, pensai: quelle parole fredde, quelle allusioni, quel bacio... e poi mi aveva lasciata lì quasi fossi uno dei suoi stupidi tappeti, o un’inutile oggetto da decoro... fui colta da rabbia, dunque, e da una sorta di istinto ribelle...
e così, senza pensarci su neanche un po’, mi diressi verso la porta della cabina e la spalancai con irruenza, per poi uscire nel corridoio che mi trovai davanti.
Cheyenne
22-11-2012, 20.49.20
Avevo pazientato abbastanza. Nessuno sembrava voler dirmi nulla.
Se quella donna continuava ad ignorarmi sarei andata io da lei.
Mi alzai di scatto facendo cadere la corda a cui stavo lavorando.
A gran passo mi diressi verso la donna, che continuava a guardare il mare.
"Sentite io non so chi siete e che cosa volete da me, ma ho il diritto di saperlo, che lo crediate o meno. Il fatto che mi abbiate comprato non significate che avete il pieno controllo su di me, la mia mente è perfettamente attiva ed esige di sapere. Che significa la bandiera che avete issato sull'albero maestro? Dove siamo diretti? Rispondetemi!"
Guisgard
22-11-2012, 20.54.09
Talia si ritrovò così nel corridoio che dagli alloggi dava verso le scale per risalire sul ponte.
La Santa Rita aveva preso a navigare rapida e tutto sembrava sussultare intorno alla ragazza.
Dal ponte provenivano voci e grida degli uomini impegnati nelle normali manovre di navigazione e si sentivano gli alberi della nave quasi scricchiolare sotto la foga del vento.
Ad un tratto Talia passò davanti ad una cabina, di fronte alla quale vi era un uomo.
“Milady.” Disse il pirata salutandola. “Volete forse rivedere l'uomo che era con voi?” E aprì la porta.
Dentro vi era Blind seduto su un piccolo sofà che fissava il mare da una finestrella.
“Lady Talia...” alzandosi in piedi l'avvocato “... come state? E' accaduto qualcosa?”
Altea
22-11-2012, 20.56.42
"Si" annuii "conosco tutta la storia...quella Isola è Misteriosa e Maledetta al tempo stesso e compare solo a pochi...e non vi è mai venuto il forte desiderio di cercarlo? Sempre sia vero..e non frutto della sua immaginazione, questo è anche da prendere in considerazione."
Ripresi il manoscritto dalle mani di Wesl..."Messere, si sta facendo buio e io è meglio torni alla mia abitazione..ci vedremo presto..e non avete soddisfatto la mia curiosità sullo Sparviero Nero..ma penso già basti ciò che mi avete raccontato".
Mi alzai e dopo averlo salutato mi avviai verso casa, in preda a mille pensieri..come mai il maestro Lin aveva messo in dubbio che quel manoscritto fosse vero? Eppure Wesl era suo grande amico.
Guisgard
22-11-2012, 21.28.52
Altea lasciò la casa di Wesl ed il molo, per fare ritorno alla villa.
Mille pensieri attraversavano la sua mente, seguiti da inquietudini e turbamenti.
Come se la misteriosa ombra di quel tesoro la perseguitasse.
Infatti Wesl, prima che lei andasse via, aveva risposto con strane parole:
“Quel tesoro è maledetto e dannerà chiunque parta a cercarlo...”
Ma poco prima di a casa, vide un calesse lungo la strada.
Era quello di Lin.
L'uomo si fermò ed entrò in una bottega che vendeva libri.
Altea
22-11-2012, 21.33.48
Scossi il capo fermamente..dovevo dimenticare quel Tesoro..quella storia..non volevo correre pericoli...le ultime parole di Wesl suonavano come profezie.
Ad un tratto vidi il maestro Lin, stava entrando in un negozio di libri, ebbi uno strano impeto..infatti riuscii ad afferrargli la mano prima che entrasse dicendogli.."E se ci facessimo una bella camminata sul molo e sulla spiaggia invece mio maestro?".
"Già.." Dissi voltandomi verso il Guardiamarina "..anche se dovrebbero essere due... " guardandolo con aria interrogativa "..dove diamine si è cacciato il vostro capitano?"
Sospirai.
"Inghilterra.. " i miei occhi si illuminarono al solo nominarla.
Quel nome invocava in me scenari più diversi. Era tutto quello che mi rappresentava, che mi apparteneva, tutto quello per cui avevo combattuto e per cui avrei dato volentieri la vita, almeno finché non John non é comparso nella mia esistenza.
"Sono inglese.." Continuai, scacciando i miei vaneggiamenti sulla mia patria lontana ".. Ma ho lasciato la mia terra non molto tempo fa.. Non tornerò a casa, dunque.. Non ne ho una al momento.." Sorrisi, tristemente ".. Sono giunta in queste isole per ritrovare il mio promesso sposo, imbarcato su una nave della marina britannica, la New Tiger, ma appena sbarcata sono stata inseguita prima dai soldati del governatore di Las Baias, che pare non avere un buon rapporto con gli inglesi, e poi rapita da quei galantuomini.." Sorrisi beffarda "..non tornerò finché non avrò trovato quello che cerco" dissi pensierosa, come se parlassi a me stessa.
"Perdonatemi, non volevo annoiarvi con la mia storia sventurata.." Sorridendo al vecchio.
Parsifal25
23-11-2012, 01.24.18
Riposi l'arma, poiché, vedendo la giovane Clio in buon stato......mi tranquillizzai'.
Mi volsi verso l'anziano e risposi: "Perdonate la mia irruenza signore, ma il compito che mi è stato affidato e infinitamente arduo....."
Vidi che Clio, osservava al di là della porta e sorrisi dicendo: "il vostro principe azzurro, non è qui.....ha mandato il suo scudiero......." risi fortemente.
Tornando a Clio, risposi: "Mia dolce donzella, il mio nome è Parsifal......sono l'ufficiale in seconda del comandante Gurenaiz, nonché suo caro amico.....avremo molto da fare milady, però, adesso rilassiamoci....".
Accettai' l'invito dell'anziano e lo deliziai' con qualche piccolo trucchetto da illusionista per rallegrare la giornata.
Guisgard
23-11-2012, 02.56.50
La donna misteriosa fissò Cheyenne per alcuni lunghi, interminabili istanti, per poi tornare a guardare il mare.
“Sei sta comprata, sei dunque una schiava.” Disse senza voltarsi. “Non hai più alcun diritto. Tuttavia risponderò ad una sola delle tue domande... sceglila dunque con cura... avanti, cosa vuoi sapere?”
Guisgard
23-11-2012, 03.02.50
Lin si voltò verso Altea e sorrise.
“Beh, è un'idea molto allettante” disse “e vi confesso che un bel giro in spiaggia lo farei volentieri. Tuttavia devo prima sbrigare una certa faccenda. E' stato suo eccellenza il governatore ad affidarmela. Devo acquistare un libro per conto suo. E vi confesso che come incarico è tutt'altro che facile. Mi accompagnate in questo mia importante missione per conto del governo?” Chiese divertito.
Guisgard
23-11-2012, 03.30.43
I tre, così trascorsero qualche momento tranquillo.
Nella capanna del vecchio gesuita, Parsifal si presentò finalmente a Clio e per i due ci furono finalmente attimi di serenità.
“Chissà...” disse ad un tratto il gesuita “... tutti noi infondo cerchiamo qualcosa... chi la propria patria, chi il suo amore, qualcuno persino se stesso... in gioventù, appena entrato nell'ordine, re Filippo inviò una spedizione di gesuiti in Oriente, per raccogliere informazioni su quelle remote terre... io ero con gli altri monaci e fummo ricevuti da un potente re indiano... egli aveva alla sua corte molti saggi ed uno di essi, di nome Bramavisca, mi raccontò di un antico mito... un lungo viaggio, dall'Oriente all'Occidente in cerca di alcuni testi sacri del Budda... e quando io gli chiesi del contenuto di quei libri, il saggio mi rispose con queste parole... quando si parte per un viaggio non è importante conoscere la meta, ma cercarla... poiché se non la cerchi, non potrai né conoscerla, né raggiungerla...” sorrise “... cercatelo allora...” rivolgendosi a Clio “... cercatelo insistentemente... e sono certo che lo troverete...” si voltò poi verso Parsifal “...la nostra bella dama più di una volta vi ha domandato di un certo capitano... come mai non è qui? E se mi è concesso, dove vi dirigerete una volta partiti da Vivermagren?” Tornò a guardare Clio che nel frattempo, in quel suo meraviglioso abito rosso con fili d'oro, aveva riacquistato il suo colore naturale e scacciato via quel pallore causatole dal lungo ed innaturale sonno. “Anche perchè” aggiunse il gesuita “non è molto saggio quel capitano se lascia una deliziosa ragazza ad attenderlo così a lungo.”
Cheyenne
23-11-2012, 04.44.09
Avevo mille domande che mi giravano vorticosamente in testa, e fu quasi senza accorgermene che dalla mia bocca uscirono queste parole:Voglio sapere perché! Perché mi ha comprata?
Forse se ci avessi riflettuto di più sarei stata in grado di formulare una domanda più articolata al fine di ottenere maggiori informazioni.
Ma ormai era fatta.
Nel cielo il sole splendeva sovrano ed emanava un immenso calore, che faceva sudare tutti i membri dell'equipaggio. La donna invece era perfettamente composta, neppure un capello era fuori posto, tanto da sembrare una statua in candido marmo.
I suoi occhi, azzurri come il cielo sereno, si posarono su di me, dandomi un senso di gelo improvviso. Stette in questo modo per un momento poi si accinse a rispondermi.
Il vostro principe azzurro...
Quelle parole, seppur pronunciate con gaia innocenza, colpirono il bersaglio.
Senza volerlo, arrossii. Non so dire se per collera o turbamento.
"Bada a come parli ragazzo, lui non é il mio principe azzurro e io di certo non sono una principessa..."
Era questa la risposta che avrei dato volentieri a quelle parole, ma non mi parve giusto apostrofare chi era lì per proteggermi, così mi morsi la lingua.
"Parsifal, dunque... Il nome di un cavaliere.. Vi si addice" sorrisi.
Fu un sollievo passare qualche momento di pace e tranquillità.
Poi, il vecchio gesuita ci chiese dove eravamo diretti : "Non ne ho idea... Per quello chiedevo notizie di Guerenaiz" dissi rivolgendomi poi verso Parsifal.
"Se fossimo stati qui tutti e tre avrei immaginato che Las Baias sarebbe stata la destinazione più logica.." Scossi la testa " ma non so cosa ha in mente.. " ripresi a guardare Parsifal con aria interrogativa ".. Anche se sono convinta che il piano non sia mai stato soltanto portarmi in salvo.. Quanto piuttosto catturare Giuff.. Mi sbaglio?" I miei occhi trapassarono i suoi per un istante.
Poi tornai a guardare Manolo, e alzai le spalle : "non sono così importante da giustificare una spedizione.... Nemmeno per lui" sussurrai.
Poi, mi tornarono alla mente le parole di Parsifal alle quali, in un primo momento, non avevo dato peso.
"Che vuol dire che ha mandato voi? Che lui ci ha preceduti verso un vascello olandese nascosto da qualche parte? O.." No, nemmeno io credevo a quelle parole, respirai profondamente "o che lui è rimasto a bordo dell'Antigua Maria?" Sbarrai gli occhi, terrorizzata da quella possibilità.