Visualizza versione completa : Lo Sparviero Nero e il Tesoro Maledetto dell'Isola Perduta
Pagine :
1
2
3
4
[
5]
6
7
8
Talia
23-11-2012, 14.25.37
Camminavo risoluta per il corridoio, animata da quel curioso stato d’animo... non pensavo a ciò che avrei detto o fatto quando fossi arrivata sul ponte, o se avessi incontrato qualcuno, non pensavo a cosa avrei detto a Guisgard quando lo avessi trovato... camminavo spedita, senza pensare né guardarmi intorno.
E tuttavia quando giunsi di fronte a quel pirata esitai... lui tuttavia non parve né allarmato né sorpreso di vedermi... al contrario, fu gentile e mi aprì la porta della cabina che stava sorvegliando...
Gli lanciai un’occhiata sospettosa, tuttavia entrai... e qui trovai Blind...
“Avvocato!” esclamai sorpresa.
Poi, in risposta alle sue domande preoccupate, sorrisi appena...
“Non preoccupatevi, sto bene!” dissi “Assolutamente! A voi che cosa hanno detto? Avete visto qualcuno? Parlato con qualcuno?”
Esitai...
“Con... con lui avete parlato? Lo avete visto?”
Non sapevo perché lo avevo chiesto... e, quasi contemporaneamente, avvertii le mie guance diventare leggermente rosse, come se temessi che per Blind potesse essere possibile da quelle mie parole indovinare i miei pensieri.
Parsifal25
23-11-2012, 15.21.34
Le parole di quell'anziano avevano lasciato il segno......le sue parole erano giuste e pragmatiche, non si poteva non riflettervi.
Subito dopo mi volsi verso la signorina Clio e sorridendo le risposi: "Siete molto arguta signorina......e sono ben lieto di esser in vostra compagnia e proteggervi...; purtroppo.......milady.......il comandante Gurenaiz ha ideato questo piano sia per salvare la vostra soave figura sia per metter le mani sul terribile Giuff......".
Volgendomi verso il mare dissi: ".......devo aiutarlo......anche se lontano....., bisogna raggiungerlo con un vascello e prestargli supporto tattico e militare."
La mia lauta espressione tornò glaciale e con un leggero incrocio di sguardi, cercai' di comunicarle l'intenzione e la determinazione da me perseguita.......
dopodiché ripresi la mia vivacità.....
Guardai Parsifal, era determinato, coraggioso, sapevo che doveva essere leale se Guerenaiz gli aveva affidato un compito così arduo.
"Già.. Lo sospettavo.. E, francamente.. Avrei fatto lo stesso..." Facendo l'occhiolino a Parsifal.
"Bene.. Sono certa che il vostro capitano vi ha lasciato precise istruzioni... Se lui si fida di voi, io non dubiterò della sua scelta.."
Lo guardai con uno sguardo determinato e incrollabile : ".. Ma sappiate, che qualunque cosa preveda il piano.. Io verrò con voi.. Glielo devo!"
Altea
23-11-2012, 16.02.04
Trattenni una risata...ero alquanto meravigliata che il Governatore fosse pure un lettore o forse..collezionava libri.
"D'accordo.. ma poi sarete in debito con me di quella passeggiata in riva al mare..anche perche' avrei alcune cose importanti da dirvi."
Mi soffermai un attimo perplessa "E' affare di Stato o potrei sapere che libro desidera sua Eccellenza ".
Guisgard
23-11-2012, 17.28.13
Blind osservò Talia con attenzione e poi sorrise, invitandola a sedersi accanto a lui.
“Milord...” disse il pirata fermo sulla porta “... se vi occorre qualcosa, io sono qui nel corridoio...” e chiuse la porta.
Blind annuì, per poi tornare a guardare Talia.
“Io non ho mai avuto a che fare con pirati prima d'ora” mormorò l'avvocato “ma non posso non notare l'infinita differenza tra i modi di costoro e quelli dei corsari che avevano catturato la nostra nave.
Più che prigionieri, direi, siamo ospiti. Praticamente non ho riscontrato costrizioni, se non due soli divieti. Uno, ma è logico data la situazione, è quello di non poter uscire da questa cabina. L'altro, invece, è assai più singolare... praticamente il capitano si rifiuta di incontrarmi. Ho chiesto di parlargli ma egli si mi nega energicamente questa possibilità. E cosa ancor più incomprensibile, da quanto mi ha riferito la sentinella, pare siamo diretti a Las Baias... per restituirci alle autorità, credo... ma a Las Baias c'è il governatore con la sua flotta e per questi pirati sarebbe la fine...” e restò a fissare Talia.
Intanto, sul ponte, Rynos aveva appreso quell'incomprensibile ordine del suo capitano e ne restò, come tutti, turbato.
“Ebbene?” Destandosi e rivolgendosi agli altri ancora scossi. “Non avete sentito il nostro capitano? Si va a Las Baias! Forza!”
“Avanti, ragazzi...” mormorò Emas “... a Las Baias c'è messer Capestro ad attenderci... e non è bene farlo aspettare...”
E la Santa Rita virò verso la costa flegeese.
Talia
23-11-2012, 18.07.13
Mi sedetti all’invito dell’avvocato. Il pirata nel corridoio, intanto, richiuse la porta con discrezione... ne rimasi vagamente sorpresa.
“Io non ho mai avuto a che fare con pirati prima d'ora” mormorò l'avvocato “ma non posso non notare l'infinita differenza tra i modi di costoro e quelli dei corsari che avevano catturato la nostra nave.
Più che prigionieri, direi, siamo ospiti. Praticamente non ho riscontrato costrizioni, se non due soli divieti. Uno, ma è logico data la situazione, è quello di non poter uscire da questa cabina. L'altro, invece, è assai più singolare... praticamente il capitano si rifiuta di incontrarmi. Ho chiesto di parlargli ma egli si mi nega energicamente questa possibilità. E cosa ancor più incomprensibile, da quanto mi ha riferito la sentinella, pare siamo diretti a Las Baias... per restituirci alle autorità, credo... ma a Las Baias c'è il governatore con la sua flotta e per questi pirati sarebbe la fine...” e restò a fissare Talia.
Spalancai gli occhi a quelle parole...
“A... a Las Baias?” mormorai, senza riuscire a celare affatto la mia sorpresa e lo sgomento “Ma... ma non può... non può voler andare là! Non può... ci sono i soldati, là... e ci sono gli uomini della Compagnia... e...”
Tacqui.
Solo un momento di sgomento... poi balzai in piedi...
“Dovete impedirglielo!” dissi, iniziando a camminare su e giù per la stanza “E’ una follia... una follia per lui andare a Las Baias... i soldati... il Governatore... l’ammiraglio... e mio padre... mio padre andrà su tutte le furie...”
Parlavo senza rendermene conto, senza considerare minimamente Blind che mi osservava e che doveva essere molto stupito...
Parlavo camminando su e giù e torcendomi le mani, in preda all’ansia...
“E’ una follia... no, non possiamo andare a Las Baias... non possiamo!”
Improvvisamente mi bloccai e fissai Blind, come in preda ad un pensiero improvviso...
“Non vuole parlarvi, avete detto! Perché? Perché non vuole parlarvi?”
Esitai...
“Non c’è altra scelta, dunque...” mormorai poi, tra me e me “No, non c’è! Non vuole parlare con voi, forse... ma non può rifiutarsi di ascoltare me... no, non può! Devo dirglielo... dirgli che è una follia! Deve darmi retta... Mi darà retta!”
In preda a quella sorta di frenetica preoccupazione, mi precipitai verso la porta e la aprii...
“Perdonatemi, avvocato...” mormorai uscendo “Ma c’è una cosa che devo fare! Tornerò!”
Nel corridoio mi trovai di nuovo di fronte il pirata...
“Devo andare sul ponte!” dissi, quando si voltò a guardarmi “Devo parlare con il vostro Capitano! ...e voi non me lo impedirete!”
Mi voltai, dunque, e mi diressi verso la scala che portava sovracoperta, in preda ad un misto di preoccupazione, ansia e poi quel folle desiderio di vederlo e parlargli ancora.
Guisgard
23-11-2012, 18.20.46
“In verità” disse il gesuita a Clio “se un capitano rischia a tal punto la sua vita, allora deve ritenere di certo molto importante la vostra, ragazza mia... forse poteva giungere con un'intera flotta ed assalire il galeone di quei pirati... ma così avrebbe messo a rischio la vostra persona...” sorrise “... forse siete fortunati, sapete?” Rivolgendosi a Parsifal. “Qui non si fermano spesso delle navi, a causa della poca sicurezza di queste acque, del resto siamo a poche miglia da Portuga, ma una volta al mese circa qui giungono dei contrabbandieri... e magari, pagandoli, si possono convincere a darvi un passaggio verso la costa... arriveranno stanotte a Vivermagren...”
Guisgard
23-11-2012, 18.24.44
I freddi e bellissimi occhi di quella donna si piantarono in quelli di Cheyenne.
“Perchè grazie a te io riavrò l'uomo che amo...” disse senza tradire emozioni.
L'imbarcazione scorreva rapida sulle acque lisce, mentre un perlato rosato si andava a diffondere nel cielo di quel tardo e malinconico meriggio.
Il crepuscolo ormai aveva già annunciato il suo arrivo e il mare si stava tingendo di un leggero e variegato cobalto per accoglierlo.
La misteriosa donna allora lasciò con lo sguardo Cheyenne e tornò a fissare l'orizzonte.
Ad un tratto in lontananza apparve un maniero su su promontorio.
http://www.ischiafoto.org/wp-content/uploads/yapb_cache/castelloaltramonto.9eawu2eo6e1jk8g8sgokowkww.ae6eg tt2xvwogsg0848ksccok.th.jpeg
Cheyenne
23-11-2012, 18.28.56
Ero uno scambio dunque.
Immersa in questi pensieri vidi in lontananza una specie di castello arroccato su un promontorio.
Eravamo dunque giunti alla meta.
L'imbarcazione attraccò e fui fatta scendere dalla nave.
Guisgard
23-11-2012, 18.29.38
Cavaliere25, forse a causa della stanchezza, si appisolò per qualche istante.
Poi, la brusca virata della Santa Rita lo svegliò di colpo.
Ma al suo risveglio si accorse che la piccola Maraiel non c'era più.
Era probabilmente uscita di nascosto da quella cabina.
Guisgard
23-11-2012, 18.41.18
“In verità” disse Lyn ad Altea “sua eccellenza desidera fare un regalo con quel libro. Un regalo per una persona speciale... la sua promessa sposa, pare... e siccome lui è incapace, a suo dire, di poter scegliere un dono tanto personale ha pensato bene di incaricare me...” sorrise “... e magari voi, essendo una ragazza colta, raffinata e sensibile, potreste darmi una mano a scegliere quel libro... cosa ne dite? Io poi dopo pagherò quel debito con voi riguardo alla passeggiata in riva al mare.” E le fece l'occhiolino.
Lo so, so quanto tiene a me.. L'ho letto nei suoi occhi a Portuga... Ma è tanto più semplice negarlo... Pensare che desideri solo la gloria di catturare quel pirata maledetto...
"Senza dubbio avete ragione" dissi soltanto, sorridendo.
"Un passaggio, voi dite? Io non ho di che pagarlo, eccetto..." Risi ".. La pietruzza sull'abito, che avevo offerto a voi.."
Mi voltai poi verso Parsifal : "voi che ne dite? Avete qualche moneta da parte per pagare il passaggio? Infondo, dobbiamo lasciare quest'isola il prima possibile o, anche se penso di conoscere la loro rotta, non li troveremo più!"
L'idea che Guerenaiz fosse ancora su quella nave, alla mercé di Giuff e, come se non bastasse, in viaggio verso l'Isola Perduta, mi rendeva particolarmente apprensiva.
Altea
23-11-2012, 18.50.19
Rimasi per un attimo perplessa a quelle parole..la promessa sposa del Governatore.."Ah non sapevo che il Governatore avesse una promessa sposa, tutti dicevano era libero da impegni sentimentali...e pensate proprio oggi pomeriggio sono andata in visita da lui e mi regalò un intero scrigno di pietre preziose e mi ha promesso...il modellino della Santa Rita del pirata Sparviero Nero".
Tirai un sospiro di sollievo...quindi ero libera da ogni pericolo di poter avere una relazione con quell' uomo.."Beh..vediamo di questo libro, certo bisognerebbe conoscere la persona...e i suoi gusti..ma forse conoscendo il Governatore...un interessante romanzo romantico, uno dei classici magari corredati da immagini particolari e anche da collezione...un bel romanzo cavalleresco."
elisabeth
23-11-2012, 20.50.30
Storm era molto determinato un frate perfetto, mi venne da ridere, ma non potevo, dovevo essere il suo muto compagno e cosi' feci, silenziosa e con il cappuccio ben calato sul viso, pregai che fosse abbastanza convincente perché il tipo dall'espressione non molto furba ma molto sospettosa ci aprisse la porta della torre.........così fu e con una preghiera per un rifugio avemmo accesso....camminavo dietro Storm, più piccolina di lui sembravo invisibile, sino a quando non ci condusse in una sala, era al pian terreno e vi era un tavolo in legno ben intagliato e abbastanza capiente da contenere dieci persone, le sedie erano finemente tappezzate di ottima pelle, non vi era traccia di nessuna persona, sino a quando non ci fu chiesto di attendere...." Storm....diciamo che io faccio la parte del giovane fratello muto.....ma dire messa e se volessero partecipare ?.....sarebbe per noi peccato mortale, voi non siete un frate....e non credo che conoscete ogni passaggio a memoria......che il Signore ci aiuti...."....rimasi accanto a lui sino a quando non senti il rumore di passi arrivare ....
Guisgard
23-11-2012, 21.31.33
“State tranquilla...” disse Storm ad Elisabeth “... non credo che questi galantuomini conoscano a memoria la liturgia cattolica...” accennò un sorriso “... quanto ai peccati mortali, beh, dimenticate che siamo qui per liberare una donna da questi farabutti... e magari, chissà, salveremo anche qualche anima...”
Ad un tratto tornò l'uomo che li aveva fatti entrare e con lui vi era un altro brutto ceffo.
“Due frati...” mormorò questi “... capitate a fagiolo... abbiamo una prigioniera e chiede da giorni di essere confessata...”
“Bene.” Annuendo Storm.
Furono così condotti in una piccola cella, dove vi era rinchiusa una ragazza.
“Fate in fretta però...” disse l'uomo e poi, insieme al suo compagno andarono via.
Storm allora si avvicinò alla ragazza che stava in angolo e le spostò i capelli dal viso.
E si accorsero che non era Ingrid.
elisabeth
23-11-2012, 21.52.02
Stare tranquilla...come se fosse una pozione da prendere all'occorrenza, Storm era eccezionale.....sembrava un frate a tutti gli effetti, mi chiesi...se non lo fosse veramente.....ero in ansia , avrei rivisto Ingrid e poi come avrei reagito ?.....dovevo mantenere la calma, dovevo essere forte......sino a quando, entrammo in una cella umida e fatiscente.....una giovane donna era in un angolo...il corpo, non era il suo Ingrid era più corpulenta e i suoi capelli erano biondi con fili bianchi....questa era giovane istintivamente, presi il braccio di Storm, aspettai che gli uomini andassero via e gli dissi ad all'orecchio...." Storm.....non e' lei, voi la conoscete......questa ragazza vuole due frati veri...e noi non lo siamo e lei non e' Ingrid....e io non riesco a capire cosa diavolo sta succedendo.."......Lo guardai con la disperazione negli occhi.....mentre decisi di avvicinarmi alla ragazza e tirarle su i capelli, senza che lei avesse la possibilita' di guardarmi negli occhi..........era bellissima.......doveva avere la mia età.....che succedeva in quelle terre....il fatto di non poter parlare mi rese muta e questo mi fece sentire impotente...impotente difronte ad una terra che non conoscevo e sola.......sentii al mio fianco Storm.....e lascia che lui si muovesse in modo che tutto fosse filato liscio e senza altri intoppi....
Guisgard
23-11-2012, 21.57.15
Guisgard era sul ponte della sua nave, con lo sguardo cupo e rivolto verso un vuoto quasi incolmabile.
Fissava il mare, ma forse i suoi pensieri, bui e inquieti, vagavano ben oltre quello sterminato confine.
I suoi uomini erano impegnati nelle normali manovre di navigazione, ma tradivano agitazione e timore per quell'incomprensibile ordine che il loro capitano aveva dato.
“Voglio tornare a casa.” Disse all'improvviso qualcuno, destando Guisgard dalle sue inquietudini. “Hai capito? Portami a casa, o ti farò punire da mio padre!”
“E tu cosa ci fai qui?” Sorpreso il corsaro nel ritrovarsi accanto la piccola Maraiel con in mano la sua bambolina. “Dovresti essere con Cavaliere25!”
“Voglio tornare a casa.” Ripeté la bambina. “Dal mio papà.”
“Non è posto per te questo.” Prendendola in braccio lui. “E le bambine a quest'ora dormono.”
“Mettimi giù!” Urlò Maraiel. “Mettimi giù o ti farò frustare!”
Guisgard scese allora sottocoperta, entrando poi in una cabina vuota. “Ecco, ora resterai qui e farai la brava bambina. Altrimenti perderò la pazienza con te.”
“Voglio tornare a casa!”
“Ora invece dormirai qui.”
“No!”
Tentò allora di dimenarsi, ma il corsaro la tenne ferma sul letto.
“Non voglio dormire qui da sola!” Esclamò la piccola. “Ho paura!”
“Ci sono io.” Fissandola lui. “Su, ora dormi. Resterò io qui a farti compagnia.”
“Non ti voglio!” Fece la bambina. “Sei antipatico!”
“Eh, sembra che oggi non abbia fortuna con le ragazze.” Sorridendo Guisgard.
“E poi il mio papà mi racconta sempre una storia ogni sera per farmi dormire.”
“Beh, anche io ne conosco di storie, sai?”
“Non è vero!”
“Scommettiamo?” Accomodandole il cuscino e mettendola sotto le coperte. “Ne conosco una davvero speciale. Pensa è tra le mie preferite. Vuoi ascoltarla?”
“No!”
“C'era una volta un cavaliere” cominciò incurante lui “che vagava da contrada in contrada in cerca di avventure...”
“Tanto non ti sento!”
“E un giorno vide una bellissima principessa...” sorridendo lui “... oh, era davvero la donna più bella mai nata e lui se ne innamorò perdutamente...”
“Com'era la principessa?” Chiese lei.
“Era bella.” Rispose il corsaro. “Bella come...” fissò la bambola che la bambina stringeva a sé “... bella come questa bambola.”
“Non ha ancora un nome, sai?”
“Allora domani, quando ti sveglierai, ne troveremo uno bellissimo tutto per lei.”
“Si...” annuendo la bambina “... continua a raccontare la storia ora...”
“Innamoratosi, quel cavaliere però, essendo povero, decise di andare dal suo re e chiedere il compenso per i suoi servigi... maestà! Disse al sovrano. Ti ho servito con fedeltà e ora ti chiedo la mia giusta ricompensa, affinché possa sposare la donna che amo. Il re annuì e gli donò un fiore. Il cavaliere restò deluso, ma il re gli spiegò che nel regno era giunta una carestia e tutto era andato in fumo. Egli stesso non aveva altro che quel fiore. Così, a malincuore, il cavaliere partì con quel suo dono. Lo fissava spesso sconsolato, ben sapendo di non poter mai ambire alla mano della principessa possedendo solo quel fiore. Ma, ad un tratto, per magia, quel fiore parlò...”
“Parlò?” Meravigliata la bambina.
“Si... sono il tuo fiore e ti aiuterò a realizzare il tuo sogno più bello. Disse quel fiore.”
“Che fiore era?” Domandò Maraiel.
“Una margherita.” Rispose Guisgard.
“Continua...”
“Mi aiuterai? Stupito il cavaliere. E come? Sfogliami e vedrai, cavaliere! Rispose la margherita...”
“Papà...” cominciando ad addormentarsi la bambina “... ti voglio bene...”
Guisgard sorrise e le rimboccò le coperte, per poi continuare a raccontare la storia.
Intanto, dall'altra parte degli alloggi, Talia era decisa ad incontrare Guisgard.
Il pirata di guardia alla cabina in cui si trovava Blind, cercò di fermarla, ma la ragazza appariva determinata.
Salì così in coperta, nel bel mezzo delle manovre che l'equipaggio della Santa Rita stava svolgendo.
http://www.filmweb.no/bilder/migration_catalog/article578752.ece/BINARY/s/Keira+Knightley+i+Pirates+of+the+Caribbean:+The+Cu rse+of+the+Black+Pearl
Parsifal25
24-11-2012, 01.30.22
Il sol pensiero, di aver a che fare con dei contrabbandieri per ottenere un passaggio......mi faceva imbestialire.
Non è possibile, che per ottenere qualcosa bisogna sempre mischiarsi con la feccia......ma che si poteva fare, gli ordini erano ordini.....
Mi voltai' verso la signorina Clio e dissi: "non temete.....cara donzella.......non posso lasciarla da sola, e ovvio che sarete e sarò la vostra ombra.....", sorrisi.
"Monete......ne ho a sufficienza, qualcosina l'ho trafugata nelle casse depositate in precedenza......spero che bastino per pagare un passaggio....."
Poco dopo, alzandomi, cominciai' a riflettere sul come escogitare un piano per passare inosservati ed essere ben accolti da codesti bricconi......mi avvicinai' al tavolo ove era seduta Clio e guardandola in viso le dissi: "Voi.....avete un piano....signorina? Esponetelo se vi è......"
"Ottimo.." Sussurrai guardando Parsifal.
"No, Parsifal, non ho affatto un piano... Ma penso di conoscere la rotta che Giuff sta seguendo, l'ho disegnata io stessa.." Sbuffai, pensierosa.
"Se solo oserà torcegli un capello, io..." Borbottai tra i denti. Ma poi mi calmai, conscia che il capitano olandese sapeva cavarsela da solo.
"Ci serve una nave.." Dissi poi "... Una nave veloce, armata, che possa stare al passo con l'Antigua Maria... Dobbiamo inseguire Giuff.. E puntare sul fatto che mi creda morta!" Sorrisi, beffarda ".. Fa rotta verso un'isola dove pare che gli spettri uccidano chiunque tenti di avvicinarsi al tesoro... Potremmo anche accontentarlo!" Strizzando l'occhio a Parsifal.
"Ma per quanto riguarda la nave.." Scossi la testa " .. Siete voi l'unico che può procurarcela.. Siete un guardiamarina olandese, secondo dopo il capitano Guerenaiz.. Io di certo, non sono nessuno.."
Talia
24-11-2012, 03.26.39
Salii sul ponte... tutti gli uomini erano presi dai loro lavori e così nessuno badò troppo a me. L'aria era fresca, quella sera, e limpida. Io ero ancora molto agitata all'idea di vederlo e di parlargli, eppure l'aria di quella sera contribuì a schiarirmi le idee e a farmi vedere con maggior chiarezza la situazione... ripensai alle parole di Blind, dunque... alla sua sensazione di essere più ospiti che non prigionieri, al fatto che Guisgard non aveva voluto incontrarlo ed anche alla sua, apparentemente inspiegabile, intenzione di portarci a Las Baias...
"Marinaio..." dissi ad un tratto, avvicinandomi ad un uomo che stava legando delle cime "Ho necessità di parlare con il tuo Capitano... dove posso trovarlo?"
Guisgard
24-11-2012, 03.47.08
Il gesuita ascoltò con attenzione i discorsi di Clio e di Parsifal.
“Dovete affrettarvi.” Disse ai due. “Ormai è notte e i contrabbandieri sono prossimi ad approdare sulla spiaggia... li troverete di sicuro intenti a dividersi il guadagno dei loro traffici... raggiungeteli e chiedete di Melions, il loro capo...”
Guisgard
24-11-2012, 03.51.15
“Un intero scrigno di pietre preziose...” disse Lin con tono pensieroso “... davvero un gran bel dono... degno di un innamorato.” Fissò Altea. “Forse ho fatto bene a chiedervi consiglio per quel libro, visto che, con ogni probabilità, è destinato a voi...”
Guisgard
24-11-2012, 03.56.12
Raggiunto il promontorio, l'imbarcazione entrò in un piccolo porto e subito tutto l'equipaggio scese a terra.
Qui trovarono una carrozza ad attenderli.
La donna misteriosa vi entrò ed uno dei marinai aiutò Cheyenne a fare lo stesso.
I cavalli furono allora frustati e la vettura partì.
“Dimmi...” disse la misteriosa donna a Cheyenne “... qual'è il tuo nome?” La fissò con molta attenzione. “Hai famiglia? Un innamorato?”
Guisgard
24-11-2012, 04.10.50
Storm restò sorpreso nello scoprire che non si trattava di Ingrid.
“Dobbiamo scoprire dove la tengono...” disse a voce bassa ad Elisabeth “... lasciate che le parli...” si chinò “... ascoltami.. sai se qui vi sono altri prigionieri?” Chiese alla prigioniera. “Se vi sono altre donne rinchiuse come te?”
La ragazza scosse il capo.
“Tu come sei finita qui?”
“Ero...” mormorò lei “... ero la donna di un bucaniere... lui è stato ucciso per la taglia ed io sono stata portata qui...”
Ad un tratto ritornò uno dei due carcerieri.
“Allora, avete finito?” Domandò.
“Non ancora, figliolo...” rispose Storm “... ma mi occorre del pane ed un po' di vino da consacrare, per farle poi bere e mangiare il Corpo del Signore.”
“Sprecare pane e vino per lei?” Fissandolo il carceriere. “Ma è assurdo! E' solo una prostituta!”
“Volete negare a questa povera peccatrice la possibilità di incontrare il Signore?” Fece Storm. “Davvero volete prendere su di voi il peso della sua dannazione?”
“Bah...” sputando a terra il carceriere “... e sia...” si allontanò e poi tornò dopo un po' “... ecco un tozzo di pane ed un dito di vino... ma fate in fretta...”
“Dio ti benedica, figliolo.” Sorridendo Storm. “Mettili pure su quel muretto, mentre io comincio a preparare la Consacrazione...” ma appena il carceriere si chinò per posare il pane e il vino, Sorm lo prese per il collo fino a spezzarglielo.
“Ecco, ora dovrai sopportare solo il peso della tua di dannazione...” mormorò fissando quel cadavere.
Cheyenne
24-11-2012, 05.00.33
Ci fecero salird su di una carrozza. Li la donna ruppe il suo silenzio e volle sapere di più sul mio conto.
"Mi chiamo Cheyenne, sono orfana, a cinque anni sono stata ridotta in schiavitù da una yribù di vichinghi. Solo pochi mesi fa sono riuscita a liberarmi e mi sono imbarcata all'avvertura. Quando sembrava che ero finalmente giunta a ritrovare almeno mio nonno, sono stata nuovamente resa schiava , dagli uomini da cui mi avete comprata.
Un innamorato? Quando ero tra i nordici hanno tentato di farmi sposare ma mi sono rifiutata perché ritenevo che la cosa fondamentale fosse l'Amore. Ma poi l' unica persona per cuo avevo incominciato a provare qualcosa è stata quella che mi ha consegnata proprio a quegli uomini che mi hanno poi venduta. Perciò ora stento a credere che troverò mai l' Amore vero e che tutte queste idee non siamo altro che favolette per bambini. Vorrei tanto sbagliarmi ma date tutte le sventure che mi sono capita non spero più in molte cose.
Parlare di queste cose mi aveva gettato addosso un velo di tristezza e ora mi sentivo più simile che mai alla donna di ghiaccio.
Le mie parole, uscite come un torrente in piena, erano terminate e avevano lasciato dietro di se un silenzio assordante.
Guisgard
24-11-2012, 05.04.15
“Ma...” disse stupito quel bucaniere nel vedere Talia sul ponte “... cosa ci fate qui, milady? I prigionieri non posso stare sul ponte, ordini del capitano.”
Ma proprio in quel momento accadde qualcosa.
Molti della ciurma si era radunati a prua e confabulavano fra loro.
Erano agitati.
Ad un tratto Guisgard risalì sul ponte e se li trovò davanti.
“E'...” mormorò Emas “... è difficile a dirsi, capitano...”
“Allora lo dirò io!” Prendendo la parola Rynos. “Noi non vogliamo andare a Las Baias!”
“C'è tutta la flotta del governatore laggiù!” Gridò un altro.
“Che voi abbiate voluto rischiare la vita per una donna” fissandolo Rynos “è affar vostro e vostro soltanto, capitano! Noi non vogliamo farci impiccare per questo!”
“Io tengo al mio collo!” Fece Gwin. “E non voglio sentirlo scricchiolare in un cappio!”
“Non possiamo andare a farci ammazzare tutti!” Esclamò Emas. “E' una pazzia! Non ci siamo salvati da quel sadico di Sumond, per poi andare alla rovina per colpa di un innamorato!”
“Aspettate...” cercando di calmarli Austus “... Guisgard, noi ti abbiamo sempre seguito ed abbiamo il diritto di...”
“Si, avete ragione...” fissandoli Guisgard “... come volete...”
“Cosa significa?” Domandò Rynos.
“Avete detto di non voler andare a Las Baias...” sorridendo amaramente Guisgard “... non c'è altro da dire... vi auguro una buonanotte, amici miei...”
“Dove andremo allora?” Chiese Rynos.
“Non tocca più a me dirlo...” rispose Guisgard “... non sono più il vostro comandante... Austus ha ragione... siete stati sempre con me ed avete il diritto di poter scegliere... e di certo non ho il diritto di farvi rischiare in questo modo la vita a causa mia...”
“Chi ha detto che non siete più il nostro comandante?” Meravigliato Fidan.
“Si, ti abbiamo sempre seguito e ne siamo sempre usciti vincitori.” Disse Austus. “E sempre con ricchi guadagni.”
“Ora però non ci sono tesori e bottini...” fissandoli Guisgard “... no, avete ragione... stavolta l'impresa, o follia se più vi piace, spetta a me solo... la ragazza è affar mio...” e si allontanò verso il parapetto.
Gli uomini allora si scambiarono occhiate fra loro.
“Non abbandoneremo il nostro capitano!” Esclamò all'improvviso Emas. “E non siamo certo così rammolliti da aver paura della flotta del governatore!”
“Vergognatevi!” Gridò Gwin, per poi correre verso Guisgard. “Volevate abbandonare il vostro capitano! Traditori, vigliacchi, bricconi e sanguisughe!” Si voltò verso il suo capitano. “Naturalmente io sono sempre stato dalla vostra parte, capitano!”
E tutti scoppiarono in una fragorosa risata.
“Ma senti che leccapiedi!” Divertito Emas.
“Siamo di nuovo con voi, capitano!” Urlò Rynos e tutti annuirono.
“Pensateci bene, amici miei!” Fissandoli Guisgard. “Laggiù, oltre la foschia, c'è Las Baias! Siete decisi ad andarci?”
“Ed anche ad arrivarci!” Esclamò Emas. “Vero, ragazzi?”
E tutti acclamarono quella scelta.
Guisgard li fissò e sorrise.
Ma proprio in quel momento vide Talia sul ponte che li fissava.
La sua espressione allora mutò e si avvicinò alla ragazza.
“Milady...” con uno sguardo gelido lui “... come stabilito, a breve vi sbarcherò a Las Baias, dove potrete ritornare alla vostra vita... ma rammentate che è uno scambio... la vostra libertà per la mia... da oggi in poi non mi considererò più legato a tutte le promesse che vi feci un tempo... la mia vita torna ad appartenermi e con essa anche il mio cuore, sebbene ne sia stata messa in dubbio l'esistenza da qualcuno... il mio cuore torna ad essere mio... mio soltanto... anche se” con un sorriso beffardo “sono un bandito e pirata...” e si voltò per andar via.
Guisgard
24-11-2012, 05.12.47
“Così è il mondo...” disse la donna a Cheyenne “... la felicità di alcuni in cambio delle pene di altri...” il suo tono era gelido e apparentemente distaccato “... mi spiace se colui che volevi amare si è dimostrato poi così vigliacco, tuttavia io non ho alcuna pretesa di cambiare questo mondo e se anche delle sventure ti hanno condotta a me, io ti userò per la mia felicità... grazie a te, Cheyenne, riavrò il mio amato...” fissò la strada dalla piccola finestra della carrozza “... qualcuno dice che esistano molte vite per ognuno di noi e che in quelle successive le sofferenze e i meriti si tramutino in felicità... ed è questo che ti auguro...”
Cheyenne
24-11-2012, 12.05.46
Risparmi la sua filosofia signora, non mi serve a nulla. Ma confido nelle mie capacità in questa vita.
La carrozza si fermò. La donna scese e io fui trascinata fuori per seguirla
Fummo condotte nel maniero, passando per un giardino poco curato.
Un vecchietto ci apri il portone e ci fece accomodare in un salone.
Talia
24-11-2012, 20.57.07
Arrossii violentemente a quelle parole ed abbassai lo sguardo.
Ci fu silenzio per molti minuti intorno a me, poi cominciai ad udire molti uomini tornare alle loro mansioni tra risa e ordini gridati.
Io tuttavia non badavo loro... il mio cuore batteva forte e quelle parole di Guisgard, così gelide e cariche di rancore, rimbombavano forte nella mia anima, echeggiando in ogni angolo e causando ovunque ferite e dolore.
Infine rialzai lo sguardo su di lui...
“Hai già ripreso il tuo cuore, mi pare...” mormorai.
Lo fissai per un attimo... poi, stremata e vinta da quel caos di emozioni e tormento, sospirai appena...
“Quel giorno...” iniziai quindi a dire, con voce sottile “Quel giorno avevo deciso di non partire più. Ci avevo pensato per tutta la notte ed avevo capito che, in fondo, non mi importava niente del nuovo mondo e di tutte le sue promesse, non mi importava niente della carriera di mio padre né dei suoi desideri. Avevo capito che avevi ragione tu: erano i miei desideri a contare, e nei miei desideri non c’era né Las Baias né il futuro della Compagnia. Quando lo dissi a mio padre, al mattino, andò su tutte le furie... non accettava che io gli disobbedissi e meno ancora poteva comprendere che io lo facessi per te, un inglese...” un involontario sorriso mi increspò le labbra, ma quando me ne accorsi mi affrettai a distogliere i miei occhi dai suoi.
“Tuttavia io ero irremovibile...” continuai a dire, con lo sguardo ora lontano, verso quella foschia all’orizzonte oltre cui si intravedevano le luci del porto olandese di Las Baias “Tentò di convincermi, ma non ci riuscì... così, infine, accondiscese e mi propose un patto. Disse che mi avrebbe lasciata in Olanda a patto che tu ti fossi dimostrato del mio stesso avviso... disse che ti avrebbe mandato quel messo per comunicarti la mia decisione di restare con te ed il fatto che, se tu fossi venuto a prendermi al porto, mi avrebbe lasciata con te in Olanda.”
Sospirai e sentii che la voce mi si stava incrinando, la schiarii...
“Accettai con un tale entusiasmo... ero così sicura che saresti venuto... ne ero certa! Partii con loro per il porto felice come non mai... non salutai neanche il nonno, dicendogli che tanto ci saremmo rivisti presto... non capì, credo! Ma io non ci badai: ero sicura che tu non mi avresti lasciata partire e che sarei tornata presto!”
Tacqui... non avevo più parlato con nessuno di quella dolorosa giornata... era difficile farlo proprio con lui, ora.
“Non so per quanto tempo sono rimasta ad aspettarti su quel molo...” mormorai “ Su quel molo ad aspettarti invano... a pregare che tu arrivassi, ad immaginare ed a temere che ti fosse accaduta chissà quale disgrazia per impedirti di venire da me... non so quanto tempo passò prima che mio padre, ricordandomi il patto, mi costringesse a salire a bordo. Quello che so è che mai, né prima né dopo, mi sono sentita altrettanto ferita... ferita ed umiliata!”
Attesi per un lungo momento prima di tornare a guardarlo... inspirai profondamente cercando di tornare a chiudere quel dolore lontano in fondo al mio cuore, là dove era rimasto per due lunghi anni... infine riportai gli occhi nei suoi...
“Come dicevo, dunque, tu hai già ripreso il tuo cuore... lo hai fatto quel giorno lontano, lasciandomi lì ad aspettarti inutilmente!” sospirai, poi sorrisi appena “Sai... è strano: credevo di odiarti per questo. Credevo di essere arrabbiata ed offesa e credevo che mai ti avrei perdonato... ma ora scopro che non è vero. No, non ti odio... nonostante tutto, io non riesco ad odiarti!”
Lo osservai per un attimo... come chi cerca con tutto sé stesso di imprimersi un’immagine nella mente, al fine di poterla poi tenere con sé contro ogni avversità... poi la mia espressione tornò seria.
“Ed è per questo che sono salita quassù, suppongo...” dissi “Perché dovevo assolutamente dirti che non voglio che tu venga a Las Baias! E’ una follia... ci sono più soldati lì di quanti non ne incontrerai mai in tutto il Mar delle Flegee, ci sono gli uomini della Compagnia e le guardie personali del Governatore. Venire a Las Baias non sarebbe coraggioso, ma soltanto sciocco!”
Sollevai gli occhi verso il cielo... c’era la luna alta quella sera e tante stelle quante non ne avevo mai viste prima... e mi sorpresi a pensare quanto bello mi apparisse quel cielo...
“Mettimi su una scialuppa, per vuoi liberarti di me!” dissi “Queste acque pullulano di navi militari e mercantili e, certamente, ve ne sarà qualcuna che mi scorgerà e mi riporterà in città. Ed anche qualora ciò non avvenisse, ci penserebbe la corrente portarmi a terra. Comunque sia, per quando ci arriverò, tu ormai sarai lontano e irraggiungibile! Ed è questo che conta! Vedi... tu hai ripreso il tuo cuore, Guisgard, ma io non sono ancora pronta per riprendere il mio... spero che mi perdonerai per questo!”
Il mio sguardo lo accarezzò ancora per un attimo... poi, quasi controvoglia, abbassai gli occhi a terra...
“Ora, con il tuo permesso, vado a preparare le mie poche cose, Capitano... sarà bene che mi sbarchi prima che dalla terra possano scorgervi!”
Mi voltai, dunque, e mi avviai verso la scala che portava di sotto... mi sentivo male, mi sentivo come svuotata.
Raggiunsi la scala e la scesi. Una volta giunta in fondo, però, non riuscii più a mantenere quella sorta di vago contegno... mi accasciai, dunque, e mi sedetti sull’ultimo scalino, prendendomi la testa tra le mani... completamente infelice.
Altea
24-11-2012, 23.19.39
A quelle parole il cuore inizio' a battere a mille, mi mancava l'aria, senza accorgemene il libro suggerito scivolo ' dalle mani e cadde a terra, indietreggiai..chi aveva deciso di darmi come promessa sposa al Governatore? I miei genitori certamente..
Uscii di fretta dal negozio e corsi verso la spiaggia, avrei voluto scappare da quel posto..mi fermai dietro una piccola banchina e mi lasciai scivolare a terra guardando il mare che sembrava inquieto come la mia anima.
"Bene, non c'è tempo da perdere, dunque..." Dissi mentre mi alzavo lentamente dalla branda.
Ma, con mio sommo e piacevole stupore, notai di essere perfettamente in grado di camminare. Il sonno innaturale che mi aveva avvolto, tracimandomi in un mondo fatto di sogni nascosti, incubi e ricordi era ormai lontano.
"Le parole non bastano per descrivervi quanto vi sia grata, Manolo... Mi avete ricordato che esistono anche anime gentili a questo mondo.." Risi ".. Perfino su queste isole.."
Mi avvicinai al vecchio gesuita e lo abbracciai, con deferenza.
"Grazie.. Grazie di cuore.."
Gli occhi mi brillavano di gratitudine e riconoscenza.
"Andiamo, Parsifal.. O perderemo il passaggio..." Avvicinandomi al giovane olandese.
"Strada facendo mi direte quale sarà la nostra destinazione... Anche se credo dipenderà in gran parte dalla rotta dei contrabbandieri.."
Gli battei una mano sulla spalla, sorridendo.
"Forza, abbiamo un capitano da salvare e il miglior pirata delle Flegee da catturare.. Non sarà una passeggiata!" E gli feci l'occhiolino.
Mi voltai un'ultima volta verso Manolo: "Addio..." Con un cenno della mano.
E, senza aspettare oltre uscii dalla capanna, attendendo che Parsifal facesse lo stesso.
Mi fermai un momento a guardare il cielo, rapita.
Nemmeno una nuvola, le stelle erano visibili come fossero state dipinte una per una. Potevo sentire il fruscio delle onde che si infrangevano pian piano sulla spiaggia, come ad accarezzarla, dolcemente. Inspirai l'aria fresca e salmastra con gli occhi socchiusi.
Guerenaiz aveva ragione, le notti su queste isole hanno qualcosa di magico.
elisabeth
25-11-2012, 19.06.20
Il suo uomo era stato ucciso e lei in prigione, mi inginocchiai accanto alla ragazza mormorando qualcosa, che non aveva tono, ma era solo una muta preghiera....ora comprendevo mia madre, quando inerme, chiedeva l'aiuto dell' Altissimo......io non sapevo a chi chiedere, a chi Santo rivolgermi chiusi gli occhi ed attesi ogni cosa fece e decise Storm...il pane e il vino......ma la morte non l'avevo messa in conto, quella no..mi voltai di scatto verso Storm, e con gli occhi pieni di orrore..." Avete ucciso, sara' il primo di una lunga lista ? incomincio ad avere paura, incomincio a pensare che per Ingrid in questo paese di violenza abbia trovato la morte...."......questo sussurrai a Storm..senza che la ragazza sentisse, mi inginocchiai accanto all'uomo, gli chiusi gli occhi e gli feci un segno della croce sulla fronte...infondo ero un frate, mi alzai e feci i gesti inventati di un muto inventato....ma Storm doveva capire che volevo fuggire via di li...volevo solo fuggire...e gia' che c'eravamo avremmo portato via quella donna
Guisgard
26-11-2012, 01.25.17
E mentre Clio fissava la magia di quella sera, sotto un firmamento scintillante di stelle e alla luce di una Luna incantata, ad un tratto avvertì qualcosa.
Infatti dal mare si vedeva una piccola luce che si avvicinava alla spiaggia.
Dopo un po', la ragazza riconobbe la forma di un'imbarcazione che, percorso l'ultimo tratto di mare che la divideva dalla bassa scogliere laterale, finì per approdare sull'isola.
L'ancora fu gettata e in breve alcuni uomini scesero a terra.
Guisgard
26-11-2012, 01.32.37
Il maniero appariva tanto sterminato, quanto antico.
Le murature erano consumate in gran parte a causa della salsedine e tutt'intorno ai suoi bastioni cresceva selvaggia una fitta vegetazione.
Cheyenne fu condotta al suo interno, per poi essere portata in una vasta sala.
“Sei libera” disse la misteriosa donna “di visitare e passeggiare nel castello a tuo piacimento. La tua stanza si trova infondo al corridoio che troverai uscendo da qui. Ma bada che non tollererò nessun tentativo di fuga da parte tua. Anzi, i miei servi ti uccideranno senza pietà se ci proverai.” Si lasciò cadere su un grosso seggio. “Ora lasciami sola...” mormorò per poi chiudere gli occhi.
Guisgard
26-11-2012, 01.37.31
“Dimenticate cosa sono...” disse Storm ad Elisabeth “... sono un contrabbandiere, dunque un fuorilegge, un uomo che vive rubando ed anche uccidendo se deve... e vi dirò, milady, che quest'uomo non è il primo e forse non sarà neanche l'ultimo... vi fa orrore tutto questo? Mi spiace, ma è il solo modo che conosco per farvi riavere la vostra domestica...”
Ma proprio in quel momento arrivò l'altro carceriere.
Fissò il cadavere del suo compagno e poi si lanciò verso Storm.
Tra i due scoppiò una colluttazione, mentre la povera ragazza cominciò a gridare per la paura.
Guisgard
26-11-2012, 01.48.13
Altea era corsa via, delusa, arrabbiata e forse anche spaventata.
Corse fino a raggiungere una banchina, per poi restare a fissare il mare.
“Mi spiace...” disse all'improvviso Lin dietro di lei “... non potevo immaginare che...” si sedette accanto a lei “... sapete perchè amo così tanto il mare?” Fissando con lei quella sterminata distesa blu. “Perchè mi ha sempre trasmesso una sensazione di libertà... per questo ho deciso di studiare... perchè, credo, che solo la cultura possa rendere gli uomini veramente liberi...” la guardò “... voi siete molto bella e nessuno può obbligarvi a vivere una vita non vostra... nessuno... e se fossi in voi, partirei da qui con tutti i miei sogni... chissà, forse proprio per cercare quel vostro tesoro...”
Osservai attentamente quella nave. Restai ferma ad osservare gli uomini che parlavano tra loro, sebbene non riuscissi a distinguere i loro discorsi.
"Parsifal, andiamo... Sono arrivati..." Guardando il giovane olandese con un espressione esaustiva negli occhi ".. Non possiamo indugiare oltre.."
Mi incamminai, senza dire altro, verso quegli uomini, certa che Parsifal mi avrebbe seguito di li a pochi passi.
"Salute a voi, marinai.." Dissi, chinando il capo in un cenno di saluto.
"Dove posso trovare Melions?" Sorrisi, ai loro sguardi accigliati e perplessi, e sfoderai uno sguardo innocente e, soprattutto, innocuo.
"Mi è stato detto di rivolgermi a lui... " abbassai lo sguardo ".. È lui che devo pregare di accettare la nostra offerta in cambio di un passaggio sulla vostra nave, presumo?" Li guadai negli occhi uno per uno, il loro capo, infondo, poteva anche essere davanti a me.
"..sono certa che non daremo alcun fastidio.. E vi ripagheremo generosamente per il disturbo.." Sorrisi nuovamente, sperando che fossero uomini migliori di quelli che avevo incontrato finora. Escludendo il gesuita e i due olandesi, s'intende.
Guisgard
26-11-2012, 02.00.42
Nel vedere arrivare Clio, quegli uomini restarono prima sorpresi, poi piacevolmente incuriositi.
“Ehi, Melions...” disse uno di loro, voltandosi verso l'imbarcazione “... qui è giunta un'altra! Un'altra che probabilmente afferma di essersi sposata con te! Ma possibile che tutte le volte che bevi poi combini casini?”
E tutti scoppiarono a ridere.
“Avanti, vecchio serpente di mare!” Gridò un altro di quelli. “Vienila a vedere! E' anche molto carina!”
“Possibile che una ragazza così bella abbia accettato di sposare quella vecchia spugna del capo?” Meravigliato un altro di loro.
“Magari anche lei era ubriaca quella sera!” Esclamò un altro.
E di nuovo risero forte.
All'inizio risi con loro, trovando esilarante l'equivoco. E trovando quel loro modo di fare non particolarmente pericoloso, per quanto poco raffinato.
Quando poi il loro capo mi si parò davanti incuriosito, scossi la testa, sorridendo.
"Mi dispiace avervi rovinato i piani... Ma potete stare tranquillo... Non mi avete affatto sposata da ubriaco..." Dissi sorridendo "sono solo una ragazza che ha bisogno di un passaggio..."
Già, e che ci fa una ragazza tutta sola, con un ufficiale olandese su un isoletta in mezzo al mare?
Fu allora che pensai a Loren.
"Io e il mio fidanzato siamo fuggiti..." Sorrisi, timidamente ".. I nostri genitori erano contrari alle nozze, ma il nostro amore era più forte di qualunque divieto.." I miei occhi divennero lucidi e tristi ".. Davvero, abbiamo qualche moneta da parte, possiamo pagarvi la traversata.."
Mi voltai alla ricerca di Parsifal.
"Amore, ti prego vieni qui subito..." Urlai, nella notte, cosicché il mio piano non venisse smentito immediatamente.
"Forse queste brave persone possono aiutarci..."
Sorrisi, guardandoli speranzosa.
Pregai perché Parsifal arrivasse presto, io nemmeno avevo idea di quale fosse la nostra destinazione.
Parsifal25
26-11-2012, 02.46.39
"Certo che Lady Clio.......è molto impulsiva nelle cose.......ha un bel caratterino...." dissi tra me.
In breve presi un paio di razioni, lucidai' l'arma e mi lavai'......completato il tutto mi avvicinai' all'anziano e gli strinsi la mano in segno di stima e gratitudine.
Il tempo di uscire dalla casupola che Clio era scomparsa, cercai' in tondo e vidi che già era in procinto di parlare con dei nuovi esploratori di codesta terra:
"Questa signorina mi darà del filo da torcere......chi me lo ha fatto fare!!!! " dissi canticchiando e sorridendo.
Tirai' un respiro profondo e corsi verso di lei.....anche se......neanche io sapevo dove andare......
Partiremo alla ventura......
Guisgard
26-11-2012, 03.16.13
A quelle parole di Clio tutti loro risero forte.
"Io e il mio fidanzato siamo fuggiti..." Sorrisi, timidamente ".. I nostri genitori erano contrari alle nozze, ma il nostro amore era più forte di qualunque divieto.." I miei occhi divennero lucidi e tristi ".. Davvero, abbiamo qualche moneta da parte, possiamo pagarvi la traversata.."
Mi voltai alla ricerca di Parsifal.
"Amore, ti prego vieni qui subito..." Urlai, nella notte, cosicché il mio piano non venisse smentito immediatamente.
"Forse queste brave persone possono aiutarci..."
Sorrisi, guardandoli speranzosa.
Pregai perché Parsifal arrivasse presto, io nemmeno avevo idea di quale fosse la nostra destinazione.
“Ehi, capo...” disse uno di quelli a Melions “... visto? Dal trasporto di merce preziosa, ora siamo passati a quella di tipo amorosa!” E di nuovo si udirono grasse risate.
“Chiudi il becco, idiota!” Lo zittì Melions. “E tu per chi ci hai preso?” Rivolgendosi a Clio. “Credi che la nostra imbarcazione usi trasportare innamorati per giri romantici lungo la costa?”
Di nuovo gli altri risero.
“Non hai sentito?” Arrivando improvvisamente qualcuno. “Possibile che a te manchi totalmente il pallino degli affari, fratello mio?”
“Califan!” Esclamò Melions.
“Hai sentito, no?” Fissandolo Califan. “Vuole pagarci la ragazza.”
Ma proprio in quel momento arrivò finalmente Parsifal.
Cheyenne
26-11-2012, 03.17.28
Decisi dunque di visitare lo strano edificio in cui ero stata condotta.
Il luogo emanava un alone di mistero proprio come la donna, la sua storia e il mio ruolo in tutta la faccenda.
Trovai la mia stanza proprio come mi era stato indicato. Li ebbi modo di specchirmi dopo tanto tempo. Il mio volto era segnato dalla stanchezza e dalla preoccupazione, oltre che dal sole cocente, il mio vestito era sporco e piuttosto rovinato.
Mi sistemai il meglio possibile.
Uscita, continuai le mie perlustrazioni fino ad una stanza con un grosso pianoforte e scaffali di libri.
Scorsi velocemente un paio di titoli, ne scelsi uno e mi sedetti su una poltroncina di broccato verde.
A quanto pare non ho vie di fuga per ora, pensai, tanto vale che approfitto di questa mia pseudo libertà finché c'é.
Guisgard
26-11-2012, 03.27.02
Guisgard ascoltò ogni parola di Talia, con gli occhi fissi in quelli di lei.
E una marea di sensazioni, emozioni e ricordi travolsero il suo cuore, come se tutto ciò si destasse al suono della voce di lei.
La vide poi andar via e in preda ad un lampo di ira mista a passione, fece per rincorrerla.
“Ehi, voi in coperta...” disse all'improvviso la vedetta “... terra in vista... è Las Baias!” Gridò poi.
Guisgard allora si voltò a fissare il mare.
“C'è qualcosa!” Gridò poi la vedetta. “Si vedono tre vascelli diretti sul porto!”
“Tutti in coperta!” Urlò Rynos.
“Cosa succede?” Chiese Guisgard ad Austus che stava guardando in direzione di Las Baias con un cannocchiale.
“C'è ancora foschia...” rispose l'altro “... ma mi sembrano delle manovre di esercitazione...”
“Esercitazione?” Stupito Guisgard.
“Si, esercitazioni militari...” annuì Austus “... sono tre fregate...”
“Cosa mai può essere?” Pensieroso Guisgard. “Solitamente decreti governativi impediscono a navi da guerra di entrare nel porto principale...”
“Forse posso illuminarvi io, capitano...” disse all'improvviso qualcuno “... sempre se mi è concesso parlare ad un uomo così inaccessibile...” aggiunse Blind che era salito sul ponte.
“Illuminarmi?” Ripeté Guisgard. “E come?”
“Las Baias è molto diversa da come appariva fino a pochi mesi fa...” rispose Blind “... il nuovo governatore non ama molto le attività diplomatiche ed i suoi uomini sembrano avere gli stessi suoi gusti... ormai Las Baias è una roccaforte militare e molto probabilmente sta per partire un grandioso piano che prevede una serrata e implacabile caccia a tutti i pirati di questi mari... non eravate al corrente di tutto ciò? Dove avete passato gli ultimi mesi?”
“Per mare.” Fissandolo il capitano della Santa Rita. “Lontano dal mondo.”
“Posso conoscere le vostre intenzioni, capitano?” Domandò Blind.
“Vi sbarcherò a Las Baias.” Deciso Guisgard.
“Ma è una follia per voi!” Esclamò Blind. “Lady Talia ha ragione, è molto più saggio...”
“Ascoltatemi.” Lo interruppe Guisgard. “Siete sulla mia nave e mi sono impegnato a sbarcarvi sani e salvi a Las Baias.”
“Ora comprendo...” fece l'avvocato olandese.
“Comprendete cosa?”
“Perchè quel mio amico inglese” fissandolo Blind “ha definito particolare quel pirata di cui mi parlava... diverso da tutti gli altri... si, ora comprendo...” annuì “... perchè siete voi quel pirata... un ufficiale di sua maestà divenuto corsaro...”
“Non sono un ufficiale.” Sentenziò Guisgard. “Non lo sono più. Non sono più nulla. Lo ero un tempo, ma ora non più... ero tante cose, ma ora tutto è mutato... ora sono solo, come mi ha definito qualcuno, un pirata senza cuore...”
“Io davvero non arrivo a comprendervi...” scuotendo il capo Blind “... questo vostro essere cavalleresco fino all'assurdo... cosa volete dimostrare?”
“Tornate nella cabina che vi è stata assegnata, milord...” con tono fermo Guisgard “... non voglio estranei sul ponte... e ringraziate che mi sia rimasto il ricordo della cortesia... ma non ripeterò di nuovo quest'ordine... Rynos!” Chiamò. “Fai sgombrare ogni estraneo dal ponte!”
E il fedele bucaniere accompagnò Blind sottocoperta.
Talia, nel frattempo, era scesa anche lei di sotto.
“Chi sei?” Arrivando all'improvviso qualcuno. “Sei anche tu un pirata come loro?” Fissandola la piccola Maraiel, con in mano la sua bambola.
Guisgard
26-11-2012, 03.33.27
Cheyenne in quella stanza cominciò a leggere uno dei libri che aveva scelto.
Ma proprio in quel momento si accorse di un grosso ritratto proprio davanti a lei.
Era raffigurato un uomo di bell'aspetto, con i capelli neri corti e lo sguardo deciso.
Fissava un punto indefinito dell'orizzonte, al di fuori del paesaggio che lo circondava, stringendo una rosa nera fra le mani.
E nei suoi occhi Cheyenne lesse molte cose, ma soprattutto una straordinaria luminosità.
"Tesoro mio..." Dissi avvicinandomi a Parsifal e prendendogli la mano.
"...si può sapere dov'eri finito?" Il mio tono era dolce, sebbene me lo chiedessi davvero.
Mi avvicinai a lui, come a voler essere abbracciata, e lo fissai con uno sguardo che, agli occhi dei marinai doveva sembrare intenso e innamorato ma, in realtà, aveva un unico significato.
Mi raccomando, reggimi il gioco!
Poi tornai a guardare il capo della banda, a quanto pare non si inteneriva facilmente, dunque tanto valeva essere me stessa.
"Intendiamoci... Non vi sto certo chiedendo la carità.." Sorrisi, beffarda "..nessuno a questo mondo fa niente per niente. Ma, voi avete una nave, giusto? Noi no! Vi chiedo solo di trovarci un posto, anche solo nella stiva, fino al prossimo porto civilizzato dove farete scalo.."
Pensai che, infondo, le guarnigioni olandesi erano un po' dappertutto.
"...fare voi il prezzo della traversata.. Se potremo pagarvi, allora non vedo il problema.. Altrimenti resteremo qui ad aspettare la prossima nave.."
Stavo bluffando, sapevo che non ci sarebbe stata un'altra nave, Manolo era stato chiaro. Ma Parsifal aveva detto di avere un gran numero di monete, e mi fidai che sarebbero bastate.
"...mi sembra uno scambio alla pari, marinaio.. Non ci vedo nulla di strano... Da che mondo è mondo ci si sposta così per mare, se non si possiede una nave.." Risi "..e non crediate che i marinai non ci guadagnino!" Strizzando l'occhio.
elisabeth
26-11-2012, 12.13.08
Rimasi a fissare Storm, era la pura e sacrosanta verita'.....lui era quello che avevo davanti, ma io non avevo chiesto a nessuno di essere in quella situazione......ma ero muta, muta almeno sino a quando le cose non precipitarono.....l'altro carceriere alla vista del compagno senza vita non penso' a grandi cose ma ssali' Storm...la ragazza comincio' ad urlare......e io ero ancora il frate muto......la prima cosa che feci fu' avvicnarmi alla ragazza...e come se ripetessi le parole di Storm.." Che urlate a fare...e' il rpimo morto che vedete?...volete che vengano tutti giu' ad accopparci '....se finite di starnazzare forse rivedremo il nuovo giorno.....".....avevo il cordone attaccato al saio e lo arrotolai al collo del fuorilegge, non ero abbastanza forte...ma potevo dare il tempo a Storm di uccidere anche quello, o mio Dio aveva ragione lui, stavo parlando di morte anche io.......ma sentivo che le miei braccia avevano una forza strana tiravo quella corda intorno al suo collo, come mai avessi immaginato........eppure, mai avrei mai pensato che la scelta della mia vita, sarebbe stata radicale, che io avessi ritrovato Ingrid oppure no.....ecco cosa era il libero arbitrio.....prendere una nave oppure no, salvare un fuorilegge oppure denunciarlo.....uccidere o far vivere.......
Cheyenne
26-11-2012, 13.02.31
Dopo un po' di tempo che leggevo mi resi conto che sulla parete era appeso un grosso ritratto. Iniziai a fissarlo, rappresentava un uomo dallo sguardo enigmatico.
Deve essere lui, l'innamorato di cui parla quella donna.I suoi occhi trasmettono una luce particolare, in grado di ammagliare chiunque.
Nel quadro, finemente dipinto, questa luce traspariva e rapiva l' osservatore. Dal vivo quell' uomo doveva incantare chiunque.
Se è lui l' uomo, pensai, posso capire come quella donna sia decisa a tutto per riaverlo...
Riposai il libro nello scaffale, gettai un ultimo sguardo a l dipinto e uscii dalla stanza. Mi incamminai in un angusto corridoio laterale fino ad una porta incarsiata magnificamente.
Tesi la mano verso la porta e la aprii.
Altea
26-11-2012, 16.40.41
Ascoltai il maestro Lin attentamente e silenziosamente osservando la vasta distesa d'acqua nonostante la leggera foschia non rendeva limpido il cielo stellato.
"Oggi vengo da Nisides.. ero sola sapete?I miei genitori poi mi hanno rinchiusa" sorrisi appena "ma io sono fuggita come sempre. E ho parlato con Wesl..mi ha confessato di aver scritto lui il manoscritto sotto dettatura del pirata Topasfier. "
Ci fu un attimo di silenzio, giocherellavo con un po' di sabbia per riflettere.. "E' una ottima idea la vostra, partirei subito..e voi verreste con me?"
Talia
26-11-2012, 17.08.35
Ero seduta su quello scalino, sforzandomi di tornare a respirare con qualche regolarità... ciò che avevo avuto il coraggio di dire, di confessargli dopo tutto quel tempo, ancora mi faceva avvampare le guance al solo pensiero...
e non riuscivo a smettere di pensare a quanto invece lui fosse rimasto freddo e distante, con quei suoi occhi carichi di rancore e quella voce glaciale, il tono distante...
sospirai...
“Chi sei?” Arrivando all'improvviso qualcuno. “Sei anche tu un pirata come loro?” Fissandola la piccola Maraiel, con in mano la sua bambola.
Quella voce mi sorprese...
Sollevai la testa e fissai la bimba che se ne stava in piedi di fronte a me, con quel curioso atteggiamento risoluto.
“Ciao!” le dissi “E tu chi sei?”
Ma subito sorrisi, per quella domanda che mi era uscita di getto...
“Io sono Talia...” soggiunsi allora “E... no, non sono un pirata! Sono solo un’ospite, qui!”
Sorrisi...
“Sai che la tua bambola è bellissima? Sembra una principessa!”
Guisgard
26-11-2012, 19.38.51
Elisabeth con quel suo gesto diede il tempo a Stormi di prendere vantaggio ed avere la meglio sul carceriere.
Lo spinse via e quello cadde violentemente a terra.
“Rispondi...” disse Storm chinandosi su di lui “... dove avete nascosto Ingrid? Dimmelo...”
Ma il carceriere aveva battuto la testa mortalmente.
“E' morto...” mormorò Storm “... presto, controlliamo se ha qualcosa con sé... un indizio che ci porti verso una nuova pista...” rivolgendosi ad Elisabeth “... anche nelle tasche dell'altro...” indicando l'altro cadavere.
Guisgard
26-11-2012, 19.47.28
“E va bene...” disse Melions a Clio “... ma fate voi il prezzo...” astutamente il contrabbandiere “... noi poi giudicheremo se basti oppure no...”
L'altro, che aveva detto di essere il fratello del capo, si avvicinò a Clio e a Parsifal.
“Però prima di raggiungere il litorale” mormorò “sappiate che dobbiamo fare scalo presso un isolotto non troppo lontano... e solo dopo vi sbarcheremo sul continente.”
Guisgard
26-11-2012, 19.50.08
Cheyenne entrò in questa stanza.
Vi era un grande letto matrimoniale con baldacchino, mentre i mobili tutt'intorno erano di pregevole fattura.
Dalla finestra penetrava intensa la luce del Sole ed irradiava ogni angolo della stanza.
Sul letto si trovava un'uniforme, con una spada e due pistole.
Ad un tratto però entrò un servitore.
“No...” disse alla ragazza “... non devi stare qui... nessuno deve... altrimenti la padrona si infurierà...”
Guisgard
26-11-2012, 19.52.07
Lin fissò il mare.
“Wesl mi aveva promesso di non parlarne più...” disse ad Altea “... del manoscritto e di quei maledetti pirati...” il suo volto era cupo “... maledetti, mi hanno rovinato la vita...” stringendo i pugni per la rabbia.
Guisgard
26-11-2012, 19.55.42
Maraiel fissò Talia con occhi indagatori.
“Si, è la mia bambola...” mostrandole poi il suo giocattolo “... ma non ha ancora un nome... il capitano ha promesso di trovarne uno...” le si avvicinò “... io sono Maraiel.” La scrutò con molta attenzione. “Perchè sei qui, su questa nave? Anche tu hai perso la strada di casa? Perchè sei triste? Manca anche a te il tuo papà?”
Intanto, sul ponte, Guisgard chiamò alcuni dei suoi.
“Austus... ascoltami bene... quando saremo in prossimità del porto di Las Baias scenderò con i prigionieri su una lancia... voi mi aspetterete massimo per un'ora. Se dopo non sarò ritornato, allora riprenderete il mare senza aspettarmi oltre. Intesi?”
“Lasciarvi a Las Baias?” Stupito Rynos. “Mai!”
“Non ripartiremo mai senza di te, lo sai!” Fece Austus.
“E' un ordine.” Fissandoli Guisgard. “Mi avete sempre obbedito e lo farete ancora. Austus... sei tu il mio secondo... se dovesse accadermi qualcosa allora prenderai tu il comando della nave... partiti da qui vi dirigerete verso Capares, dove si trova un monastero dedicato a San Michele... lì lascerete la piccola Maraiel. Sarà al sicuro in quel santo luogo.”
“Non vi lasceremo!” Urlò Emas.
“Lo farete.” Disse Guisgard. “E' un ordine.”
Altea
26-11-2012, 20.06.23
Annuii...ricordai quelle parole dette da Wesl e chiesi al vecchio marinaio di parlarmene ma giustamente spettava al maestro raccontare tutto.."Avevo intuito qualcosa maestro quando facemmo visita a Wesl, io vi ho parlato di me..ora voi volete dirmi che è successo da turbarvi tanto?"
"Ottimo.." Dissi, annuendo.
Non mi soffermai sullo scalo, avremmo aspettato.
Quando compresi invece che si aspettava un offerta per il prezzo, restai di ghiaccio. Non avevo idea su quanto potesse costare il passaggio su una nave e, per di più, non avevo idea di quante monete avesse esattamente Parsifal.
"Caro.." Dissi rivolta all'olandese ".. Questi sono affari da uomini, non credi? " sorridendo, senza spostare i miei occhi dai suoi.
".. Mi raccomando, non essere avaro, ne va della nostra felicità.." Strizzando l'occhio.
Poi tornai a guardare il marinaio : "... A parte l'isola dello scalo, di cui non mi importa il nome.. Posso chiedervi dove ci sbarcherete?" L'uomo mi guadava in modo strano : "..un prezzo si fa anche sulla base delle ore di traversata.." Dissi sfoderando il mio sorriso più innocente.
Cheyenne
26-11-2012, 20.54.39
Nella stanza dominava un letto matrimoniale sul quale erano adagiate un'uniforme e delle armi. Feci per avvicinarmi quando venni sorpresa da un servo che mi fece uscire dalla camera.
Cercai di sapere da lui qualcosa in più sulla donna ma si era già dileguato.
Ero stufa di girovagare, la casa aveva un aspetto così cupo che faceva passare la voglia di visitarla.
Tornai nella mia stanza decisa a dormire per un bel po' di ore...
Forse speravo ancora che tutto questo fosse un sogno..
cavaliere25
26-11-2012, 21.48.29
andai a cercare la bambina e arrivai dove era la guardai dolcemente che dormiva chiusi la porta e sali sul ponte da Guisgard lo vidi e dissi hei capitano ti vedo strano va tutto bene? domandai sorridendo
Parsifal25
27-11-2012, 02.01.42
Avevo fatto una bella corsa.......mi ci voleva dopo quella "mangiata"......appena giunto, vidi che Clio mi venne accanto con fare molto sensuale e dolce; tra me e me pensai':
"Cosa sta fac.........!!! Ho inteso.......aveva inventato la scusa dei due fidanzatini fuggiaschi......". Intesi nell'immediato il piano, poiché dal suo sguardo compresi il tutto. "Bene.....si gioca......".
"Mia adorata.....che fine avevi fatto......ero in pensiero. Ti ho cercato ovunque!"
La strinsi a me e le sussurai': "Milady......cosa ha in mente.....non è roba facile ingannare codesti galeotti........"
Quando Parsifal mi strinse a sè, sussurrai : "se hai una spiegazione migliore da dare a questi uomini...di solito le ragazze non stanno sole con sconosciuti su un isolotto..."
Approfittai dei discorsi tra i marinai per pronunciare quelle parole, in modo che non potessero sentirci.
"Dunque..." Dissi poi, guardandolo perplessa, quando si rivolsero nuovamente a noi, attendendo notizie. ".. Quanto possiamo offrire per la traversata?" Ricordandogli le parole del marinaio, dovevamo essere noi a fare il prezzo.
Sorrisi : ".. So quanto sei generoso..."
Guisgard
27-11-2012, 02.21.37
Califan, in attesa che Parsifal, sotto suggerimento di Clio, formulasse un'offerta per quegli uomini, si avvicinò alla ragazza.
“Dopo aver lasciato l'isola di Capares” disse “faremo rotta verso il continente... raggiungeremo Las Baias di notte, in modo da eludere i controlli delle guardie del governatore. E vi sbarcheremo quindi verso la periferia del porto. In tutto l'intero tragitto si esaurirà in due giorni di navigazione. Tre al massimo se il mare minaccerà burrasca.” Si voltò poi verso Paesifal. “Allora, stiamo aspettando la tua offerta, ragazzo... non abbiamo molto tempo, deciditi!”
Guisgard
27-11-2012, 02.37.35
Cheyenne tornò nella sua stanza e si addormentò.
Fu un sonno inquieto il suo.
Al mattino fu destata dal Sole che penetrava dalla finestra accanto al letto e dal suono di una campana.
Era quella della cappella del maniero e nel cortile, visibile dalla stanza di Cheyenne, si vedeva la misteriosa donna che, con sul capo un velo nero, usciva dopo aver sentito la Santa Messa.
Ad un tratto qualcuno bussò ed un attimo dopo una servitrice entrò.
“Milady ti sta aspettando...” disse a Cheyenne “... preparati e raggiungila nel cortile...”
Guisgard
27-11-2012, 02.45.31
Lin, a quelle parole di Altea, divenne ancor più inquieto.
“Ero solo un bambino...” disse alzandosi e avvicinandosi al mare “... viaggiavo con i miei genitori verso queste terre... ad un tratto qualcuno sul ponte della nostra nave gridò... non compresi subito, ma poco dopo fummo attaccati... erano pirati... uccisero tutti gli uomini dell'equipaggio e stuprarono le donne... io e mia madre eravamo chiusi nella cabina e ricordo ancora le sue ultime parole... non aver paura... questo solo mi disse... un istante dopo entrarono e la portarono via... restai da solo, ma non avevo paura... chissà, forse l'incoscienza... dopo qualche ora, prima che i pirati affondassero la nave, giunse una fregata... attaccò i pirati e inabissò la loro nave... riuscirono a trarmi in salvo... e mentre li attendevo, con l'acqua che penetrava da tutte le parti, cominciai a provare paura, mancando a quanto promesso a mia madre...” scosse il capo “... ora sapete perchè odio a morte i pirati...”
Ad un tratto, però, qualcosa scosse il silenzio che li avvolgeva.
Dei forti boati.
"Cosa sta succedendo?" Stupito Lin. "Sembrano colpi di cannone..."
Talia
27-11-2012, 02.55.33
Maraiel fissò Talia con occhi indagatori.
“Si, è la mia bambola...” mostrandole poi il suo giocattolo “... ma non ha ancora un nome... il capitano ha promesso di trovarne uno...” le si avvicinò “... io sono Maraiel.” La scrutò con molta attenzione. “Perchè sei qui, su questa nave? Anche tu hai perso la strada di casa? Perchè sei triste? Manca anche a te il tuo papà?”
Osservai quella bimba per qualche momento... ero stupita.
Era una bambina oltremodo insolita... si trovava, infatti, su quella nave tutta sola a quanto pareva, eppure non sembrava affatto avere paura... al contrario, mi pareva che stesse dimostrando un contegno ed un cipiglio degni di una gran dama.
E poi disse il suo nome... Maraiel...
era un nome insolito, pensai... eppure avevo la netta sensazione di aver già udito quel nome da qualche parte...
Esitai, per un momento... riflettendo... Maraiel... si, ero sicura di conoscere quel nome...
ed avevo anche la netta sensazione che fosse qualche cosa di importante, ciò che non riuscivo a ricordare...
Infine rinunciai...
mi sarebbe venuto in mente prima o poi, lo sapevo.
Le sorrisi, dunque...
"Si, Maraiel, ho... diciamo che ho perso la strada di casa..."
Sospirai... pensando che non avevo mai avuto così tanta paura di ritrovarla, la strada di casa... ma feci bene attenzione a non far trasparire questi pensieri con la bimba...
"E tu? E' tanto che su questa nave?" domandai.
Guisgard
27-11-2012, 05.12.54
Scena XII: Il Mortaio Settimiue
“Il Forward aveva un cannone calibro 16 che dominava la prua, ed essendo montato su di un perno poteva essere puntato ovunque.”
(Jules Verne, Viaggi e avventure del Capitano Hatteras)
A Las Baias, come avvistato dalla Santa Rita, stava accadendo qualcosa.
Nel porto erano penetrate tre navi, una delle quali, più staccata dalle altre due, di notevoli dimensioni.
Sul molo vi erano diverse guardie, oltre al governatore, l'ammiraglio Guidaux e Musan, insieme ad un altro individuo.
“Allora, senor Gaytan...” disse Musan a quest'ultimo “... vogliamo mostrare la vostra meraviglia a sua eccellenza?”
“Subito.” Annuendo Gaytan.
Lo spagnolo fece allora cenno ai soldati e fu sparato un colpo di moschetto in aria.
Una delle navi virò in modo che guardasse il molo da prua e i marinai sul ponte mostrarono un mastodontico cannone.
Nel vederlo il governatore e l'ammiraglio restarono meravigliati.
Sull'altra nave c'erano diversi uomini sul ponte, tutti legati con catene fra loro.
“Ora, miei signori...” fece Musan “... osservate con attenzione quella nave carica di schiavi e galeotti...”
“Cosa accadrà?” Chiese il governatore.
“Diciamo” sorridendo Musan “che con un sol colpo guadagneremo tempo e danaro.”
“Tempo e danaro?” Ripetè il governatore.
“Si, quello che occorre, con tutte le spese e i preparativi, per giustiziare o eliminare galeotti e schiavi...” spiegò lo spagnolo.
“Cosa avete in mente?” Incuriosito il governatore.
“Presto lo saprete, eccellenza.”
“Come siete misterioso, amico mio...”
“Vi ho mai deluso” fissandolo Musan “con le mie sorprese, eccellenza?”
“No, mai.”
“Bene.” Annuendo lo spagnolo. “Procediamo!” Ordinò.
Di nuovo un colpo di moschetto e il gigantesco cannone sulla nave sparò tre bordate verso quella con i galeotti e i servi, sfondandone lo scafo e facendo scoppiare subito un incendio a bordo.
Dopo pochi minuti lo scafo, danneggiato e avvolto dalle fiamme, si spezzò in due, per poi inabissarsi.
Solo pochi tra quei galeotti e quegli schiavi riuscirono a liberarsi e a trovare salvezza in acqua.
La maggior parte di loro morì atrocemente intrappolata sulla nave.
“Grandioso!” Urlò entusiasta il governatore. “Mai visto nulla di simile!”
“Che arma è mai quella?” Chiese Guidaux, anche egli sorpreso. “Ha affondato una nave con solo tre cannonate!”
“Si tratta di un mortaio unico.” Disse Musan. “Un'arma che neanche le potenze navali europee posseggono. Vero, senor Gaytan?”
“Si.” Annuendo questi. “L'ho costruito io stesso, grazie alla mia esperienza maturata in anni trascorsi in Oriente, al servizio del Sultano di Costantinopoli.”
“E questo meraviglioso terrore bellico” fece Musan “possiede anche un nome, miei signori...”
“L'ho chiamato come la mia povera moglie morta in un naufragio...” disse Gaytan.
“Un cannone con un nome di donna!” Sorridendo il governatore.
“Si...” annuì Gaytan “... quello è il Mortaio Settimiue.”
“Il nostro mortaio” con occhi di fuoco Musan “spezzerà in due la Santa Rita. E stessa sorte toccherà anche all'Antigua Maria! Libereremo così questi mari dai pirati!”
“Fantastico!” Esclamò il governatore. “Voglio subito un modellino del Mortaio Settimiue nella mia collezione!” E rise di gusto, mentre i resti della nave abbattuta galleggiavano sulle acque rosse per il sangue delle vittime di quella terribile e funesta macchina di morte e distruzione.
Nel frattempo, sulla Santa Rita, Guisgard aveva dato ordini precisi.
Il corsaro aveva infatti deciso di sbarcare Talia e Blind con una lancia, rischiando così da solo un'eventuale cattura a Las Baias.
La ragazza, intanto, era sottocoperta, dove aveva incontrato la piccola Maraiel.
“Sono su questa nave da quando siamo partiti.” Disse la piccola. “Tu sei un'amica del capitano? Dove si trova ora? Aveva promesso di dare un nome alla mia bambola. Tu sai dove si trova ora?”
In quel momento scese anche Blind.
“Milady...” fissando Talia “... credo sia il caso di prepararsi... il capitano è deciso... ci porterà a Las Baias...”
Tutto questo mentre la Santa Rita navigava verso la costa e verso il suo destino.
http://img43.imageshack.us/img43/2240/captainblood00516317451.png
Talia
27-11-2012, 05.39.17
Sorrisi a Maraiel...
“Davvero ti ha detto questo?” mormorai, con una sorta di vago calore che mi avvolgeva il cuore “Ti ha detto che avrebbe trovato un nome per la tua bambola? Lo farà, allora, io credo... sì, non preoccuparti, credo che lo farà...”
Ma proprio in quel momento udii dei passi e, poco dopo, Blind giunse alle mie spalle...
“Milady...” fissando Talia “... credo sia il caso di prepararsi... il capitano è deciso... ci porterà a Las Baias...”
Esitai a quelle parole...
I miei occhi vagarono, cupi e preoccupati, sul volto di Blind...
Soffrivo...
Poi, lentamente, mi alzai e salii due scalini, in modo da trovarmi alla sua altezza...
“E’ deciso davvero, dunque?” mormorai, la voce rotta dal dolore “Avvocato... vi prego! Vi prego, fatelo ragionare! Non può farlo... non può volerlo fare... se venisse a terra sarebbe la fine per lui: lo arresterebbero subito e lo manderebbero al patibolo!”
La mia voce si spezzò... abbassai il viso...
“Vi prego, avvocato... parlategli! Convincetelo! Vi imploro! Fatelo per me... Io...”
mi interruppi... esitai...
“Io...” tornai a dire “Io non voglio che gli accada niente!”
Guisgard
27-11-2012, 06.02.03
Blind ascoltò e fissò Talia con attenzione.
“Milady...” disse poi con un leggero sorriso “... vi dirò che se fossi un giovanotto sarei terribilmente geloso... ho provato a parlargli, ma sembra irremovibile... è, come io stesso l'ho definito, cavalleresco fino all'assurdo... c'è qualcosa nel suo comportamento che mi sfugge... o meglio, che mi sfuggiva prima di ascoltarvi, milady... qualcuno ben più grande di me ha scritto che con i folli e gli innamorati non si ragiona... e voi forse conoscete a quale categoria appartiene il nostro comandante... ora è sul ponte, lontano da tutti e da tutto, deciso in quel suo folle e caparbio desiderio di sfidare la sorte... io credo che, forse, solo voi possiate farlo ragionare... si, lo credo...” annuì.
Nel frattempo, Guisgard era sul ponte di comando, con gli occhi fissi sull'orizzonte, mentre tutti i suoi uomini spingevano la Santa Rita verso Las Baias.
http://monsterhunter.coldfusionvideo.com/wp-content/uploads/2008/05/Captain-Blood-3.jpg
Cheyenne
27-11-2012, 08.04.38
Trovai un vestito pulito ai piedi del letto. Mi alzai, e dopo essermi lavata e pettinata, lo indossai.
Uscii dalla camera e segui la servitrice fino alla cappella che vedevo dalla mia stanza.
Lì, la donna mi aspettava vestita in scuro.
Come al suo solito mi guardava con i suoi occhi che non lasciavano trasparire ciò che le passava in testa. A osservarla meglio però, avvicinandomi, notai un certo tremore nel suo sguardo ma anche una luce che, in qualche modo, mi riportò alla mente l'uomo del ritratto nella stanza con il grosso pianoforte.
Dovevano per forza essere legati quei due...i loro occhi parevano volerlo dire al mondo...
" Per che cosa mi avete fatta chiamare Signora? É forse giunto il momento che io venga a conoscenza dei fatti misteriosi che compongono questa vicenda?"
Altea
27-11-2012, 09.03.18
Ascoltai il racconto del maestro Lin angosciata...ma non ebbi nemmeno il tempo di rispondere quando un colpo di cannone mi fece sobbalzare, pure il maestro se ne accorse.
Mi alzai istintivamente e mi diressi verso delle voci che provenivano da un lato del molo, feci cenno al maestro di seguirmi e mi nascosi dietro dei massi rocciosi..riconobbi le voci del Governatore e del suo luogotenente Musan.
Poi di nuovo un colpo di mortaio...e quella nave affondare..avevo visto salirvi galeotti ma anche schiavi...ovvero gente innocente usate come cavie per i loro scopi bellici.
Un senso di nausea mi pervase...attentamente ritornammo verso il punto da dove eravamo venuti.."Avete visto?" dissi al maestro Lin "e io dovrei essere data in sposa a un...essere spietato e futile come il Governatore? Mi spiace ma non tornerò a casa" riguardai l'orizzonte del mare sconfinato e con una mano indicai un punto.."vedete anche voi delle luci laggiù?Sembrano delle navi..o una nave..che sia passeggeri o mercantile...forse è la mia salvezza, mi imbarcherò e andrò via da qui". Mi alzai per guardare meglio.
elisabeth
27-11-2012, 17.13.21
Morto anche quello......vidi la ragazza smettere di piangere, ma rimanere ferma nel suo angolo, guardai Storm....mentre mi invitava a cercare indizi sul primo cadavere....mi accovacciai ad esso e con estremo timore incominciai a toccarlo.....avevo timore, puzzava da morire e cominciai a guardargli dentro le tasche della giacca.....come se da un momento all'altro il tizzio potesse svegliarsi......frugai nelle tasche dei pantaloni e.....una croce con una catenina, la croce con acquamarina che le avevo regalato l'anno prima per il suo compleanno.....era macchiato di sangue,era gia' rappreso......dalla tasca dell'uomo usciva un foglietto lo presi e senza parlare lo diedi a Storm...." Questa e' la collana che regalai ad Ingrid,c'e' del sangue su.....forse stiamo cercando in vano.....anche se non posso creder che sia morta.....per il foglietto leggete voi...io non me la sento..."......mi sedetti accanto alla ragazza, tenendo il crocifisso tra le mani e piangendo lacrime amare
Talia
27-11-2012, 17.45.49
Ascoltai le parole di Blind ed arrossii violentemente...
"Vi sbagliate!" dissi allora, seccamente, voltandogli le spalle e allontanandomi di qualche passo "Sì, vi sbagliate... e di molto anche!"
Esitai... le mani mi tremavano, così le strinsi per fermarle...
"Forse..." soggiunsi poi, con un piccolo sospiro "Forse quanto dite è stato vero un tempo... molto, molto tempo fa. Ma oggi... oggi per lui non è più così. Ed è stato lui stesso a dirmelo. Poco fa, quando sono corsa sul ponte per pregandolo di non fare quella pazzia, per implorandolo di non sbarcare, di non avvicinarsi neanche alle coste di Las Baias... ebbene, è stato allora che ha chiarito la sua posizione ed il suo pensiero con assoluta chiarezza!”
La voce mi tremava per il dolore, ma cercai di controllarla.
L’aria era cupa ed umida, quella mattina... una densa foschia nascondeva l’orizzonte e solo a tratti era possibile scorgere le coste di Las Baias, sempre più vicine, oltre i banchi di nebbia.
Avanzai lentamente sul ponte... incerta... chiedendomi come fossi finita lassù... ero stata chiara dopo tutto con Blind, pensai... chiara quanto Guisgard lo era stato con me...
Eppure ero lì, ora... e non riuscivo a togliermi dalla mente quel suo folle proposito... sbarcare... sbarcare con noi... ma perché?
Esitai ancora... guardandomi intorno...
ed allora lo vidi.
Se ne stava da solo sul castello di prua, scrutando quell’orizzonte incerto...
Mi avvicinai, dunque, silenziosamente alla scala che conduceva lassù... ma, prima di iniziare a salirla, mi bloccai... rimasi per molti minuti immobile, osservandolo in silenzio... poi, lentamente, presi a salire... fino a giungere esattamente alle sue spalle.
“Io e Blind siamo pronti!” mormorai, chiedendomi se avrei avuto il coraggio di dire altro, chiedendomi se per lui fosse davvero così semplice “Siamo ai tuoi ordini...”
Guisgard
27-11-2012, 18.42.15
Il cielo.
Cupo, inquieto, tormentato, attraversato dall'inclemente sibilo del vento che assomigliava ad un tetro lamento.
Forse il lamento di tutte quelle vittime cadute nelle acque di Las Baias sotto i colpi della spaventosa arma del governatore.
Ma non solo il cielo appariva così sconvolto e tumultuoso.
Lo era anche l'animo di Guisgard.
Il pirata fissava il mare, mentre pian piano il crepuscolo, ormai prossimo, disegnava la forma della costa lungo l'orizzonte.
La Santa Rita tagliava le onde, come se avesse una gran fretta di giungere a destinazione, incontro alla sua sorte.
“Forza, amica mia...” disse fra sé Guisgard, come se stesse parlando con la sua nave “... raggiungi presto Las Baias... avanti, non farmi attendere oltre...”
Ad un tratto, però, quella voce lo destò dai suoi pensieri.
Si voltò di scatto e la vide.
Talia era lì, davanti a lui.
Bella come non mai.
Forse, se possibile, ancor più bella di tutti le volte in cui l'aveva sognata.
Più bella, proprio ora che sembrava così irraggiungibile.
“Bene...” mormorò il corsaro “... ho già dato disposizioni sul nostro sbarco... sarò io ad accompagnarvi a Las Baias...” la sua voce appariva decisa “... solo due cose... vorrei chiedervi scusa per il mio comportamento di prima nella mia cabina... ero... si, ero nervoso e del tutto soggiogato dalla vostra bellezza... non sono abituato a donne che mi resistono... a Portuga o a Cappellas, le donne che frequentano i pirati e banditi come me” sorrise beffardo “si concedono facilmente, bastano qualche moneta o poche pietre preziose... devo dunque chiedervi scusa... fortunatamente per voi questo increscioso fatto non accadrà più...” quel sorriso scomparve di colpo “... e poi...” ad un tratto il vento cessò e un lampo squarciò le nubi “... prima di scendere da questa nave voglio che mi riveliate la verità... voglio sentirvi dire che mai mi avete amato... mai avete provato amore per me... ditemelo... ditemelo ora!” Un tuono rimbombò ovunque intorno a loro. "Il fantasma di quell'amore mi ha tormentato ogni giorno ed ogni notte... e stanotte voglio liberarmene..." le afferrò il braccio "... voglio la verità! E voglio sentirla dalla tua voce! Dimmi che mai mi hai amato!"
E un'intensa pioggia cominciò a cadere sulla Santa Rita.
http://img0.liveinternet.ru/images/attach/b/2/25/662/25662076_piratesofthecaribbean3_32.jpg
Guisgard
27-11-2012, 19.11.18
Storm prese il foglietto e lesse con attenzione, mentre Elisabeth piangeva sulla catenina di Ingrid.
“Dice poco questo biglietto...” disse Storm “... parla di un luogo per un appuntamento... sembra una locanda... Puerto Baias... forse questi due dovevano incontrare qualcuno laggiù...” si voltò verso Elisabeth “... ora basta disperarsi... per farlo c'è sempre tempo nella vita... dobbiamo andare a quella locanda.”
“Ed io cosa farò?” Chiese la ragazza prigioniera.
“Te ne tornerai a casa tua.” Rispose Storm. “E in futuro scegli con più attenzione i tuoi amanti.” E la liberò dalle catene.
Talia
27-11-2012, 19.27.14
Mi afferrò il braccio con forza... e poi quelle parole dure, decise...
Poi silenzio.
All’improvviso una densa e fitta pioggia cominciò a cadere, ma io non ci badavo più... non la sentivo neanche...
I miei occhi erano larghi, fissi nei suoi... e faticavano a contenere lo stupore, la sorpresa, lo sconcerto per ciò che avevo udito...
“Come...” mormorai poi, la voce bassa e dolorosa “Come puoi dire questo? Come puoi anche solo averlo pensato? Come?”
Esitai per molti minuti... incerta e spaventata... tremando sempre più violentemente...
“Non mi importa ciò che vuoi sentirti dire!” dissi ad un tratto, quasi con rabbia, abbassando lo sguardo “Non mi importa quello che la tua coscienza ed il tuo orgoglio vogliono che ti dica... ma io non ti mentirò! Non posso... perché la verità è un’altra, la verità è che tu eri tutto per me... lo capisci? Tutto! E la verità...” soggiunsi, rialzando caparbiamente lo sguardo ed arrossendo appena di fronte al suo “La verità è che lo sei ancora! Sei tutto ciò che vorrei, tutto ciò che desidero... lo sei sempre stato e, probabilmente, lo sarai sempre! Ed è per questo che non voglio che tu sbarchi, lo capisci? Non voglio che tu corra un simile rischio, non voglio che ti catturino, non voglio che tu sia al tiro delle loro spade o dei loro cannoni... non voglio perché io sono innamorata di te... e morirei se ti accadesse qualcosa!”
Sostenni il suo sguardo per molti minuti... non capivo cosa c’era esattamente in quello sguardo, c’erano così tante sensazione che non riuscivo a decifrarne nessuna... e ne ero spaventata... e ne soffrivo...
“Perché non riesci a capirlo?” mormorai infine, abbassando tristemente lo sguardo “Perché?”
Guisgard
27-11-2012, 19.37.26
Lin fissò quella scena di morte e distruzione.
“Sono dei mostri...” disse “... inumani assassini...” strinse i pugni per la rabbia “... non posso accettare tutto questo...” e corse verso il porto.
Corse fino a raggiungere le guardie sul molo.
“Voglio parlare con sua eccellenza!” Fissando i militari.
“Non si può passare.” Rispose uno di quelli.
Lin allora tentò di passare con la forza, ma i soldati lo spinsero a terra, per poi puntargli contro i fucili.
“Cosa succede?” Arrivando Musan.
“Questo voleva passare senza permesso.”
“Chi sei?” Chiese Musan a Lin.
“Sono il maestro scelto da sua eccellenza.”
“Un uomo di lettere” fece Musan, per poi estrarre la spada “non impone mai la sua presenza con la forza...” e gli puntò contro la sua spada, mentre Lin lo fissava con rabbia.
http://www.hotflick.net/flicks/1998_The_Mask_of_Zorro/998TMZ_Antonio_Banderas_086.jpg
Las Baias, perfetto. Guerenaiz e Parsifal erano partiti sicuramente da lí.
Sorrisi all'uomo e annuii con un cenno.
Poi mi voltai verso Parsifal che, nonostante le domande, se ne stava zitto.
Gli lanciai un'occhiata impaziente, non potevamo assolutamente permetterci di perdere tempo.
Così, mi avvicinai a lui e gli sfilai la sacca con le monete, scuotendo la testa : "..scusa, caro ma non abbiamo tutta la notte...".
Aprii la sacca, aveva ragione, non avremmo avuto problemi.
"..dunque, marinaio.." Dissi guardando l'ultimo uomo che avviva parlato ".. Venti fiorini possono bastare?".
Consegnai di nuovo la sacca a Parsifal.
Altea
27-11-2012, 19.52.47
Lo seguii...non ragionava..perchè lo aveva fatto..che dovevo fare? Ero divisa tra due decisioni...lasciar perdere per salvare me stessa..o salvare il maestro ma farmi scoprire e sarebbe stata la fine per me..il Governatore mi avrebbe riportato a casa..no...se mi fossi ribellata.
Uscii allo scoperto..."Sir Musan...riponete quella spada e non minacciate..il mio maestro" dissi con rabbia.
Guisgard
27-11-2012, 19.59.39
“Si...” disse la donna a Cheyenne “... oggi è il giorno in cui scambierò te con il mio amato. Sarai condotta in un luogo e barattata con l'uomo che amo. Il tuo nuovo padrone ti avrà e libererà colui che ha rapito, ossia il mio amore.” I suoi occhi erano glaciali. “Partiremo fra un'ora. Preparati.”
Un'ora dopo tutto era pronto per la partenza.
Cheyenne salì in una carrozza, in cui c'era anche la donna e lasciarono il maniero.
Dopo qualche miglia, Cheyenne vide in lontananza una ricca villa coloniale.
elisabeth
27-11-2012, 20.01.41
Dice poco, in quel momento per me tutto diceva niente, anche quel maledetto foglietto......" Io non sono una piccola frignetti.....mi sembra di avervene dato prova....e adesso possiamo andare alla Locanda...."....asciugai le lacrime con la manica del saio e misi al collo la croce.....uscii fuori dalla cella prima di Storm e prosegui sino a fuori, pensava forse che ero una ragazzina dalle lacrime facili....e senza voltarmi dissi...." Non piangero' piu' per nessuno non preoccupatevi......".....
Guisgard
27-11-2012, 20.37.40
Guisgard ascoltò le parole di Talia, mentre la pioggia continuava a cadere su di loro.
I capelli di lei avvolgevano il suo viso e gocciolando imperlavano il suo volto, rigandolo come piccole lacrime screziate d'ambra.
Le labbra erano leggermente dischiuse e il loro vermiglio sembrava riflettersi sul chiarore del suo viso.
Guisgard la guardava e sentiva il cuore battergli forte.
La sua anima sembrava gridare e vibrare a quelle parole di lei.
Parole sognate e desiderate in infinite notti trascorse a tormentarsi tra ricordi, illusioni e timori.
Allora la sua mano, che stringeva ancora il braccio di lei, spinse a sé la ragazza.
I loro occhi furono allora vicinissimi ed ancor più le loro labbra, fino a sfiorarsi e poi a congiungersi in un lungo ed appassionato bacio.
http://images4.fanpop.com/image/articles/109000/disney_109266_11.jpg?cache=1305960973
I loro corpi furono l'uno contro l'altro e i vestiti bagnati facevano sentire i loro cuori, l'uno sull'altro, fino ad unirsi nel medesimo battito.
Le mani di Guisgard scivolarono e accarezzarono a lungo il corpo di Talia, fino a quando lui la prese fra le braccia e lasciarono il ponte, ormai alla mercé della pioggia e del vento.
Si ritrovarono nella cabina di lui, tra lenzuola di Persia e cuscini di broccato.
Avvolti nella seta più luminosa e preziosa.
L'uno nelle braccia dell'altra.
http://uaonlinefilms.com/poster16/shakespeareinlove3.png
Cheyenne
27-11-2012, 20.48.36
Di nuovo in carrozza verso un incognita.
Ci fermammo davanti ad una villa di stampo coloniale, di recente costruzione si sarebbe detto al primo sguardo, ma ad un occhio più attento era chiaro che era stata ristrutturata da poco da una mano sapiente.
Fui fatta scendere dalla carrozza e la donna mi portò fino all'immenso portone.
Senza neanche bussare la porta si aprì e ci ritrovammo dentro la villa.
L'ambiente era spazioso e finemente arredato con oggetti provenienti da varie parti del mondo, in qualche misura mi portava alla mente la casa del colonnello.
Da una scale sulla sinistra vidi scendere due figure, una delle quali aveva le mani legate.
Guisgard
27-11-2012, 21.20.06
Califan davanti ai venti Fiorini di Clio sgranò gli occhi.
Li prese avidamente ed annuì.
“Perfetto.” Disse. “Siamo d'accordo. Passeremo per Capares e poi ci dirigeremo verso Las Baias. Partiamo subito.”
Poco dopo, la Cabions, la nave dei contrabbandieri, lasciò finalmente Vivermagren.
Raggiunsero un'ora dopo il piccolo porto di Capares e vi sostarono per prendere alcune merci.
Califan si era raccomandato a Clio e a Parsifal di restare nella loro piccola cabina e non uscire.
Era chiaro che non li volevano fra i piedi.
E così, calò la sera, con i contrabbandieri impegnati con i loro traffici.
Finalmente avevamo lasciato l'isolotto.
Ci avevano chiuso in una cabina, dallo sguardo del marinaio avevo dedotto di aver fatto un offerta forse fin troppo generosa ma forse, così facendo, ci stavano trattando abbastanza bene.
Chiusi la porta a chiave, cercando qualcosa da mettere contro la serratura per bloccarla. Di certo non sembravano pirati, ma la prudenza non era mai troppa. Anche se, infondo, rispetto al mio ultimo soggiorno su una nave, non ero più sola, ero con un uomo, armato e determinato a proteggermi.
Mi sedetti sul letto, sfinita.
"Bene, ora che siamo soli.. Ditemi qual'è il piano per liberare Guerenaiz e catturare il Gufo Nero..." Lo osservai fissa, implacabile ".. Avere sentito quel l'uomo.. Sbarcheremo a Las Baias.. Lì dovrete guidare voi le operazioni.. Il governatore odia gli inglesi ma, come vi ho già detto.." Continuai puntando un dito contro Parsifal "..io ripartirò per salvare il vostro capitano.. Con voi o in qualunque altro modo... Quindi non vi consiglio di stare a spiegare al governatore chi sia io, tanto non si curerà di una donna..."
Mi alzai, osservandolo con un sorriso : "..poi, se volete riposare prima voi, tranquillo, non sono stanca.. Posso fare io il primo turno di guardia..." Risi, al vedere la sua espressione corrucciata.
"..mi dispiace, guardiamarina, ma sono diventata terribilmente diffidente.. Dal primo momento in cui misi piede su queste isole..." Sorrisi "... Guardate il lato positivo, dormendo a turno potremo usufruire entrambi di questo letto comodo.. Altrimenti vi sareste dovuto accontentare di quella sedia, o del pavimento..." Con una smorfia divertita.
Guisgard
28-11-2012, 02.02.27
Liberata la prigioniera, Elisabeth e Storm lasciarono la torre e ritornarono al loro calesse che avevano nascosto in un posto sicuro.
“Non ho mai pensato” disse il contrabbandiere “di voi niente di simile. Non siete una dalle lacrime facili e tutta questa storia lo dimostra. Vi siete calata perfettamente in questa situazione, affrontando insidie e pericoli con molto coraggio. Vi dirò...” sorridendo “... ho affrontato varie situazione e talvolta con qualcuno al mio fianco... beh, posso dire che in fatto di audacia voi non avete nulla da invidiare ad un uomo.”
Raggiunsero di nuovo il litorale e imboccata la strada maestra che dava sul porto, Storm domandò ad alcuni incontrati lungo la via dove si trovasse la locanda Puerto Baias.
E grazie alle informazioni avute, in breve, si ritrovarono davanti a quella locanda.
“Mi raccomando...” fece Storm “... quando si entra in posti simili non bisogna mai dare nell'occhio... uno sguardo può benissimo essere interpretato come una sfida... io e voi siamo due fuggiaschi in cerca di lavoro... intesi?”
Si erano liberati dei sai lungo la strada, indossando di nuovo i loro abiti, anche se ora apparivano tutt'altro che d'alto borgo.
Infine entrarono nella locanda.
Guisgard
28-11-2012, 02.15.51
Un uomo scese dalle scale, accompagnato da qualcuno con le braccia legate ed un cappuccio sul capo.
“Ho mantenuto la promessa...” disse la donna misteriosa all'uomo sulle scale “... ti ho portato una schiava... ora rivoglio Luis...”
“Ogni cosa a suo tempo...” mormorò l'uomo “... prima voglio essere certo che questa schiava abbia piacere a restare qui...”
Era un uomo anziano, di robusta corporatura e dai lunghi capelli grigi.
“Certo.” Annuì la donna. “Ella ti conosce poiché ogni sera le ho parlato di te. Ed è felice di essere la tua serva devota.”
“Deve essere lei stessa a dirmelo...” fece l'uomo “... dimmi...” rivolgendosi a Cheyenne “... sei felice di diventare la mia schiava fedele?”
La donna misteriosa fissò Cheyenne ed attese, preoccupata, la sua risposta, mentre quell'uomo, con i suoi occhi penetranti, guardava anch'egli la bella ragazza dalla pelle scura.
http://cinemaedebate.files.wordpress.com/2012/10/conversa-entre-elena-e-don-diego.jpg
Guisgard
28-11-2012, 02.25.44
Musan fissò sorpreso Altea.
“Milady...” disse senza abbassare la spada “... cosa ci fate qui? E cosa avete da spartire con questo damerino?”
“Vi fate forte” intervenne Lin “perchè impugnate una spada contro un uomo disarmato, vero?”
Musan sorrise e abbassò per un momento la spada.
Ma un attimo dopo, con gesto tanto rapido quanto improvviso, la rialzò e graffiò il viso di Lin.
“Vigliacco!” Gridò il maestro portandosi la mano sulla guancia sanguinante.
“Arrestatelo!” Ordinò lo spagnolo ai soldati. “E voi scegliete con più gusto e attenzione i vostri maestri, milady.” Voltandosi poi verso Altea. “A meno che” con un sorriso malizioso “i vostri interessi sian altri da quelli scolastici...”
“Cosa succede qui?” Giungendo il governatore, subito seguito dall'ammiraglio Guidaux.
“Costui” rispose Musan ed indicando Lin “voleva avvicinarsi a voi senza permesso...”
Guisgard
28-11-2012, 02.35.07
Clio e Parsifal, chiusi in quella cabina, scomoda ma almeno apparentemente sicura, avvertirono ben presto l'imbarcazione dei contrabbandieri riprendere il mare.
Come avevano spiegato quegli uomini, sarebbero ripartiti di notte per raggiungere Las Baias col favore delle tenebre.
Il viaggio continuò tutto sommato tranquillo, fino a quando qualcuno cercò prima di aprire la porta, poi, essendo quella bloccata dall'interno, bussò con decisione.
“Aprite...” disse dall'altra parte il contrabbandiere “... aprite, il capo ha un messaggio per voi due...”
Guisgard
28-11-2012, 02.42.27
Cavaliere25 era risalito sul ponte, ma Guisgard non c'era più.
“Ehi...” avvicinandosi a lui Rynos “... si può sapere dove eri finito? Dì la verità... battevi la fiacca, eh?” Rise. “Su, datti una mossa... forse non lo sai, ma siamo diretti a Las Baias e sta sicuro che laggiù non troveremo certo rose e fiori ad attenderci. Non è vero, Emas?” Chiese all'altro bucaniere.
“Puoi giurarci!” Esclamò questi. “Quel caro e vecchio amico del governatore, ne sono certo, ci manderà dietro tutta la sua artiglieria pesante!”
Parsifal25
28-11-2012, 02.47.45
"Anche molto di più mia cara.....una volta giunti a destinazione daremo qualcosina in più......."
La situazione volgeva troppo in fretta.....era difficile......riuscire a rientrare nei piani della signorina Clio era troppo sveglia, pensai' sorridendo e grattandomi il capo: spero di poter essere all'altezza.
Salimmo in barca e venimmo confinati in una cabina che a stento bastava per due, ma il trattamento riservato era dei migliori, così, avremo avuto modo di conoscerci meglio e pensare alle prossime mosse:
in primo luogo, dovevamo giungere a Las Baias per portar notizia e soccorso al mio carissimo amico Gurenaiz;
era necessario sapere ove e quali rotte batte il nostro "simpatico" corsaro, ed infine dovevamo sembrare a tutti gli effetti una coppia di fidanzatini.....,la copertura doveva reggere fino alla fine.
Poco dopo, Clio mi chiese come ci saremo mossi......ed io risposi:
"Non ne ho la minima idea, mia cara......il comandante Gurenaiz mi ha dato carta bianca" e risi. Attimi dopo vennero a bussarci presso la nostra "suité".....speriamo che fili tutto liscio.....
Parsifal25
28-11-2012, 02.57.13
"Certo che siete molto simpatica e vivace signorina......" alzandomi dal mio giaciglio.
"Non sapete con chi avete a che fare, dolce donzella.......per molti, sono un ardito guardiamarina, altri mi considerano un ciarlatano, oppure un discreto illusionista....mia cara nessuno sa quale tra questi è il vero Parsifal......"
Sorridendo e scherzando dissi: " e poi....non temete.....non vi farò nulla, non siete cosi'.......affascinante.......". Canzonai', quasi danzando.....
"Orsù mia cara, volete concedermi questo ballo......"
Cheyenne
28-11-2012, 04.00.49
Mi dispiace Signora ma non posso mentire.
Io non ho idea di chi voi siate e perché abbiate legato quest'uomo, dissi indicando l' incappucciato. Sono stata condotta qui senza saper nulla su tutta questa faccenda.
Ho condotto la maggior parte della mia vita in schiavitù, solo da poco tempo ero tornata libera ed ero riuscita a ritrovare parte della mia famiglia ma poi fu nuovamente catturata e venduta a questa donna, che vuole usarmi come merce di scambio.
No che non voglio essere la vostra serva messere, io voglio tornare tra le persone a cui voglio bene. Ma capisco anche ciò che prova questa donna, e se ci fosse un' altro modo che potesse restituirli il suo amato....
Lasciai le parole in sospeso sperando in un miracolo.
Altea
28-11-2012, 15.31.32
Fissai Musan senza parlare..il maestro sapeva difendersi solo..ma la rabbia dentro me ribolliva nel vedere il maestro sanguinante.
Ad un tratto sopraggiunse il Governatore,Musan prese la difensiva, gli lanciai una occhiataccia e presi subito parola.."Che sorpresa Eccellenza.. sono sbalordita e offesa." continuando a guardare Musan con sfida "Non si può camminare tranquillamente sul molo e certo il pericolo non sono i pirati ma il vostro luogotenente..osservate ha ferito il maestro Lin senza motivo, lui che si trovava da queste parti proprio su vostro ordine..per un regalo da parte vostra alla vostra amata" e conclusi fissando il Governatore con un falso sorriso misto a rabbia e disprezzo.
"Carta bianca? Guerenaiz vi ha dato carta bianca?" Guardai Parsifal con occhi sgranati.
Mi lasciai cadere sulla sedia e mi presi la testa tra le mani per la rabbia.
"Nessun indizio? Nessuna indicazione? Nessuna pista da seguire? Nessun messaggio per il governatore?" Scossi la testa, sconsolata "..vi rendete conto che voi non siete altro che un guardiamarina e io solo una ragazza?"
Mi alzai e presi a camminare avanti e indietro per la stanza.
"Che accadrà se il governatore non ci concederà una nave? Se quel dannato pirata oserà fargli del male io..." Picchiai forte il pugno contro il muro, sconsolata ".. Non posso perdere anche lui... " sussurrai.
Poi, Parsifal mi si avvicinò e mi chiese di ballare, canticchiando.
".. Mi spiace guardiamarina, non sono dell'umore adatto... Devo farmi venire un'idea per riuscire a liberare Guerenaiz prima di sbarcare, e vi invito a fare altrettanto."
Rammentai solo ora l'accenno che l'olandese aveva fatto alla rotta dell'Antigua Maria.
"Ah, per quanto riguarda la rotta di Giuff non preoccupatevi, so dov'è diretto" Risi senza allegria "..ma non mi piace neanche un po'! È diretto all'isola perduta, dove pare sia custodito un tesoro maledetto. Degli spettri uccidono chiunque ci si avvicini..." Lo guardai, sconsolata.
Poi qualcuno tentò di aprire la porta e, non riuscendoci, ci chiese di aprire.
"Mi raccomando, restate vigile e pronto. Non sembrano malvagi, ma non si sa mai." E gli feci l'occhiolino.
Tolsi così il piccolo mobile che avevo appoggiato contro la porta, girai la chiave, e socchiusi l'uscio.
Mi trovai davanti uno degli uomini che già avevo visto a terra.
"Salute a voi, marinaio..." Dissi sorridendo timidamente "... Quale messaggio porta il vostro capitano?"
Guisgard
28-11-2012, 19.30.30
Quell'uomo, a quelle parole di Cheyenne, mutò espressione.
I suoi occhi divennero fiammeggianti e lanciò un grido di rabbia.
“Ecco...” voltandosi verso la donna “... tu volevi mentirmi!”
“No, ascolta...” spaventata quella.
“Zitta!” Gridò l'uomo. “Volevi mentirmi e prenderti gioco di me!” Tolse il cappuccio a colui che gli era accanto e Cheyenne riuscì a vedere il suo volto.
Era lo stesso uomo che lei aveva visto nel ritratto.
“Amore mio!” Gettandosi ai piedi di quello la donna.
Subito però arrivarono dei servitori e portarono via la donna ed il suo amato.
Così, Cheyenne restò da sola con il padrone di casa.
“Dannata...” mormorò questi nel vedere i suoi servi portare via i due innamorati “... voleva ingannarmi...” si voltò poi verso Altea “... lo so, ti avrà parlato male di me... mi avrà dipinto come un mostro...” accennò un sorriso “... ma non è vero... anzi, vedrai... ti troverai bene qui con me...”
Guisgard
28-11-2012, 19.41.00
Il governatore si mostrò sorpreso davanti a quelle parole di Altea.
“Ma...” farfugliò, per poi voltarsi verso Musan “... ma... dico... vi pago per proteggermi, per attaccare i miei nemici! Invece voi prendete a sciabolate il maestro della mia amata!”
“Eccellenza, voleva avvicinarsi a voi senza permesso...” fece Musan.
“Oh, ma insomma!” Interrompendolo il governatore. “Cosa poteva mai fare un uomo di lettere? Non mi sembra sia un pirata o un inglese!” Tornò a fissare Altea. “Perdonatemi, milady... ma i miei uomini sono spesso impetuosi...” sorrise in modo goffo “... chiedetemi qualsiasi cosa per darmi il vostro perdono...”
“Comunque...” prendendo la parola Guidaux “... mi chiedo cosa ci facevate qui, sul molo...” fissando Altea e poi Lin “... solitamente si studia in una stanza e non andando in giro...”
Guisgard
28-11-2012, 19.51.01
Clio aprì la porta e vide quel contrabbandiere.
“Si, reco appunto un messaggio del capitano...” disse a lei e a Parsifal “... siamo prossimi a Las Baias ma è accaduto un imprevisto... pare che nel porto stiano svolgendo alcune esercitazioni militari ed è troppo rischioso per noi avvicinarci troppo... cambieremo dunque tragitto, passando prima per Torregaves... questo ritarderà il nostro arrivo a Las Baias...” sorrise in modo furbesco “... però, se voi avete fretta, il capitano è disposto a darvi una lancia per farvi raggiungere il porto di Las Baias da soli... questo, naturalmente, vi costerà altro denaro... il prezzo di una lancia... cosa decidete?”
Altea
28-11-2012, 19.53.53
L'ultima parola di Guidaux mi lasciò senza parole..quando ebbi un sussulto.."Come scusi Eccellenza...avete appena detto a sir Musan, che non è un pirata nè un inglese il maestro Lin..avete qualcosa contro gli inglesi? Rammentate che io...sono inglese!!E fiera di esserla...".
Guardai Guidaux..."Ho incontrato il maestro Lin per caso, si stava recando in una libreria su ordine del Governatore..che disprezza gli inglesi..per farmi un regalo mi sembra. E non devo certo dare a voi spiegazioni di ciò che sto facendo qui..ora col vostro permesso"..feci cenno al maestro Lin di seguirmi per andarcene.
"Non abbiamo un minuto da perdere..." Dissi dura, secca, troppo per una ingenua fanciulla. Sfoderai così un sorriso imbarazzato e timido.
"Sono certa che le nostre monete basteranno per la lancia..." Sicuramente non era col denaro che saremmo riusciti a liberare Guerenaiz, serviva una nave armata, o forse più di una, e quelle le possedeva il governatore.
"..per me possiamo partire anche immediatamente..." Dissi annuendo.
Mi voltai poi verso Parsifal, ancora nella stanza: ".. A te sta bene, vero caro?" Con uno sguardo che non ammetteva repliche.
Guisgard
28-11-2012, 20.14.19
“Ecco, io...” disse imbarazzato il governatore ad Altea “... no, io parlavo del re d'Inghilterra, non certo di voi, milady...”
“Comunque” fece Guidaux “questo non è un posto per passeggiare. Sono in corso alcune manovre militari.”
“Manovre?” Con rabbia Lin. “Io ho visto solo una strage di innocenti! E' una vergogna!”
“Come osate!” Gridò Guidaux. “Dimenticate davanti a chi vi trovate!”
“Davanti a degli assassini!” Urlò Lin.
Altea
28-11-2012, 20.20.33
"Re d' Inghilterra o la duchessa Altea Fletcher poco importa, Eccellenza" risposi in tono serio.."è il mio re, la mia patria e voi la offendete".
Non riuscii a finire il discorso che il maestro Lin parlò e troppo...le mie mani si stringevano nervosamente..no..ora lo avrebbero imprigionato..e io? Mi avrebbero portato a casa..mi feci avanti e presi il maestro Lin per mano e iniziai a correre, correre per quella spiaggia e trovai un nascondiglio.
Guisgard
28-11-2012, 20.21.08
“Bene.” Disse il contrabbandiere a Clio e a Parsifal. “Allora il capitano vi attende sul ponte. Con il denaro, s'intende.” E andò via.
Melions era infatti sul ponte, insieme a suo fratello Califan ed al resto della Banda.
Las Baias invece era ormai poco distante e solo da poco erano cessati i rumori di quelle esercitazioni militari nel suo porto.
Guisgard
28-11-2012, 20.47.46
Altea tentò di scappare con il maestro Lin, ma il molo pullulava di guardie armate.
Musan così li fece bloccare dai suoi militari.
“Arrestatalo.” Disse ai suoi.
E subito Lin fu portato via.
“Come vedete, eccellenza...” rivolgendosi poi lo spagnolo al governatore “... ho fatto bene a bloccarlo prima... era animato da pessime intenzioni nei vostri confronti.”
“Si, è vero...” annuì il governatore “... ma non lady Altea... lei forse sarà stata spaventata da quel dannato maestro...” fissò Altea “... su, venite al palazzo con me... avete bisogno di calmarvi...”
cavaliere25
28-11-2012, 20.55.36
ero a vedere la bambina dissi ora sta dormendo poverina eh se dobbiamo combattere combatteremo con tutte le nostre forze dissi guardando i due amici
Altea
28-11-2012, 21.08.30
A nulla valse quella fuga..lo vidi andarsene via cosi..e mi sentii profondamente in colpa..ero furente e inerte.
"Io" dissi fermamente "non sono mai stata spaventata dal maestro Lin perchè è una persona saggia, onesta e proprio per questo ha difeso ciò che pensava fossero i più deboli...mi spiace Eccellenza, ma io non verrò affinchè non liberiate il mio maestro...e non osate fermarmi, intesi? E ora vi porgo i miei saluti" mi voltai e camminai senza meta e la testa vuota tra la sabbia e la spuma delle onde che bagnava la gonna.
"Bene.." Dissi annuendo.
Quando il contrabbandiere se ne andò, mi voltai verso Parsifal.
"Guardate il lato positivo, adesso abbiamo anche una lancia tutta per noi.." Strizzando l'occhio.
"Pregate perché, qualunque Dio ci sia là fuori, ci illumini con un'idea durante il tragitto.." Scuotendo la testa.
"Forza, andiamo, il capitano ci attende... Statemi vicino, mi raccomando.." Mi voltai e lo guardai negli occhi per un momento : "ce la faremo... Sì, so che non falliremo!" Sorridendo debolmente.
Cheyenne
28-11-2012, 21.44.08
La donna, finalmente ricongiunta col suo amato, se ne andò ed io rimasi lì da sola.
Il vecchio tentò di rassicurarmi dicendo che mi sarei trovata bene.
" A dire la verità non mai sentito parlare di voi, ne nel bene ne nel male, non so assolutamente chi sia e da dove veniva, e tanto meno dove mi trovo o cosa volete voi da me.."
Presi un respiro e continuai:" Non ho intenzione di restare vostra serva. Se è denaro ciò che volete vi assicuro che c'é chi é disposto a pagare molto per riavermi a casa. Vi prego prrmettetemi di mettermi in contatto con mio nonno, solo per farli sapere che sono ancora viva per lo meno....
Se invece ritenete che io debba restare qui, fatemi provare per un po' ed io vi dirò se mi trovo davvero bene come voi sostenete. Altrimenti mi libererete."
Parsifal25
29-11-2012, 01.26.25
Vidi la reazione della signorina Clio e rimasi a fissarla......poco dopo scoppiai' in una fragorosa risata:
"Milady......non capisco perché vi allarmate cosi' tanto......il comandante Gurenaiz mi ha dato carata bianca, nel senso che conoscendo le mie doti, preparazione militare e navale nonché di abile oratore.....Non si sentiva in pericolo....."
Tornai' serio, e dissi: "non consideratemi un semplice guardiamarina......la mia storia non la sapete......quante battaglie, quanti amici morti hanno visto questi occhi........conosco il mio mestiere......e di certo non fallisco mai....."
Devo esser sincero, mi son sentito toccato......forse......è meglio che torni sulla linea retta ed austera che mi hanno concesso il titolo che porto: "il Pericle del Nord".....
Poco dopo giunse il contrabbandiere con la novella eravamo giunti a destinazione il pagamento sarebbe stato estinto con un di più che non sarebbe uscito dalle tasche della dama. Con un cenno di capo, risposi a Clio....
"Vi chiedo scusa, Parsifal.. non volevo offendervi..." dissi a bassa voce ".. sono solo preoccupata, e sono intrattabile in queste situazioni."
rialzai lo sguardo verso di lui ".. quanto al semplice guardiamarina, mi riferivo al vostro grado non alle vostre capacità. E' quello che guarderà il governatore, nemmeno lui vi conosce, mi pare."
Voltai lo sguardo: "e comunque, a quanto pare sapete come muoversi, quindi non devo preoccuparmi, giusto?" guardandolo interrogativa.
"Allora, vogliamo andare a Las Baias, o preferite restare a bordo e aspettare ancora?"
Guisgard
29-11-2012, 02.08.15
Un contrabbandiere scese di nuovo nella cabina di Clio e Parsifal e fece cenno loro di seguirlo.
Li condusse sul ponte, al cospetto del capitano Melions.
“Allora...” disse questi “... non abbiamo molto tempo, dobbiamo fare rotta su Torregaves... dunque, cosa avete deciso? Voglio altri venti Fiorini per la lancia...”
Parsifal25
29-11-2012, 02.09.20
"Conosco il governatore ed il suo generale......lui è stato ad assegnarmi alla flotta del comandante Gurenaiz poiché conosce il mio grado ed attitudini in campo tattico e militare......di battaglie ne ho vinte molte.....ed essere assegnato alla missione di salvataggio di Vossignoria dice il tutto....."
Prese le ultime cose e preparati i fiorini andai' verso la porta: "dopo di lei, signorina....".
Salimmo sul ponte e risposi: "la ringrazio per il trattamento ed il passaggio......ecco a voi ciò che vi spetta...." gli posi in mano 60 fiorini, ovviamente, aggiungendo il prezzo pattuito dalla damigella.
Guisgard
29-11-2012, 02.16.46
Altea, decisa, fece per andarsene, quando all'improvvisò il governatore la chiamò.
“Aspettate...” disse “... su, non fate così... vi ho promesso qualsiasi cosa per ottenere il vostro perdono e mantengo sempre la mia parola. Su, accompagnatemi nel mio palazzo ed io esaudirò questa vostra richiesta.” Raggiunse la ragazza e prendendola sotto il braccio la portò vicino alla sua carrozza. “Accettate dunque il mio invito, milady?” Sorridendo.
Guisgard
29-11-2012, 02.25.49
Quel vecchio, alle parole di Cheyenne, si lasciò andare ad una sonora risata.
“Davvero divertente...” disse “... si, davvero...” poi tornò serio “... sai... forse non ti è chiaro che io sono il tuo padrone... e tu devi amarmi, capito? Non accetterò altro. E vedi di non farmi arrabbiare o farai la fine di tutte le altre, intesi?” Afferrò il suo mento con forza per mostrarle il cortile che circondava la villa. “Li vedi i miei servi? Girano armati e sorvegliano ogni angolo di questa dimora... se tenterai di scappare loro ti puniranno...” mollò la presa “... io sono il tuo padrone e merito, anzi, esigo il tuo affetto e la tua devozione! O ti aspetterà la medesima fine di chi ti ha preceduto.” Suonò una piccola campana di ottone e subito arrivò una vecchia servitrice. “Matilde...” parlando a questa “... accompagna la mia nuova serva nella sua stanza.”
La vecchia annuì e pregò Cheyenne di seguirla.
Complimenti, Clio.. vedi di inimicarti chi è qui per salvarti col tuo maledetto caratteraccio...
Ma, a quanto pare, avrei dovuto aspettare per farmi perdonare da Parsifal il fatto di averlo sottovalutato. Giungemmo sul ponte e il Guardiamarina pagò per la lancia.
A quanto pare gli uomini erano ansiosi di liberarsi di noi, e la cosa era reciproca.
"Il mio fidanzato ha ragione, marinai.. grazie davvero.." Dissi avvicinandomi alla lancia.
Las Baias sembrava davvero terribilmente vicina.
Guisgard
29-11-2012, 02.32.14
Melions prese i soldi da Parsifal e subito fece cenno ai suoi di abbassare la lancia in mano.
Il vento stava cominciando ad alzarsi, gonfiando il mare e addensando alte nuvole nel cielo.
“Vi conviene far presto...” disse Califan a Clio ed al Guardiamarina “... minaccia tempesta... Las Baias è davanti a voi...” indicando delle luci all'orizzonte “... sarete lì prima dell'alba. Buona fortuna.”
La lancia era in acqua ed uno dei contrabbandieri indicò la scaletta ai due per scendere su di essa.
E quando Clio e Parsifal furono a bordo, la lancia fu sganciata e lasciata libera.
Poco dopo la nave dei contrabbandieri svanì all'orizzonte.
Guisgard
29-11-2012, 02.38.40
Rynos ed Emas annuirono a quelle parole di Cavaliere25.
Il vento si stava alzando ed il mare appariva inquieto.
Lampi lontani illuminavano la vastità del cielo, squarciando le spesse nubi che pian piano avevano coperto ogni cosa.
Forti boati annunciavano una tempesta ormai prossima, mentre le luci di Las Baias divenivano sempre più vicine.
“Ormai ci siamo quasi...” disse Austus fissando la costa lontana col cannocchiale “... non ci resta che attendere i nuovi ordini del capitano...”
Parsifal25
29-11-2012, 02.42.10
Pagato il nostro pass per l'operazione di recupero del comandante Gurenaiz, era tempo di affrettarsi......il tempo ed il mare non promettevano bene, ma spero che con l'ausilio della marea e delle correnti marine che spirano da nord la strada sia più breve del previsto.
Presi damigella Clio sui fianchi e la posi al suo posto.......poco dopo la nave che ci aveva accompagnato fin quasi a riva spari' nel nulla e nella nebbia della sera. Il vento cominciava ad alzarsi e spirare sulle vele:
"Credo che giungeremo prima del previsto, la corrente è favorevole e le vele conviene porle tese cosicché il vento si concentri nella "sacca".....".
Cominciai' a remare.
Finalmente, Las Baias si avvicinava sempre più, anche se il cielo si faceva gonfio e plumbeo.
"Vi ho sottovalutato, dunque.. vi chiedo di nuovo venia, Parsifal.."alzando la voce, perchè mi sentisse "..non credevo che un governatore potesse curarsi dei guardiamarina. Sono cresciuta in un accampamento di soldati e , per quanto mio padre fosse un generale che amava stare tra i suoi uomini, non posso dire che conoscesse tutti.. anzi.." alzai le spalle ".. ma quindi sono in buone mani, e devo stare tranquilla.. " dissi, senza sarcasmo, questa volta.
".. è solo che.. non voglio che gli accada niente.. non per colpa mia.." sussurrai.
Restai ferma, per un momento, poi mi alzai.
"Dunque..i venti favorevoli.. arriveremo ad un'ora propizia, per lo più.. che le cose cominciano ad andarci per il verso giusto?" sorridendo.
Parsifal25
29-11-2012, 02.54.28
"Signorina Clio.......fidatevi del comandante Gurenaiz.....lo conosco da poco, ma devo dirle che è veramente un ottimo ideatore di piani e strategie.....ci siam trovati da subito, poiché entrambe amiamo usare l'intelletto che il ferro freddo.
Le più grandi battaglie vengono vinte dal gioco tattico a cui si vuol prender parte...."
La guardai' con un poco di perplessità rispondendo: "Damigella, dovrebbe fidarsi di più di chi le sta vicino........non tutti son della stessa pasta......".
Guardai' il cielo, ascoltai' il mare e virai' nella direzione che ci avrebbe facilitato il cammino in tema di velocità......" e poi, non siete sola....."
"No, infatti.. vi sto dicendo che se Guerenaiz si fida di voi lo farò anch'io."
E d'improvviso mi ricordai di aver già pronunciato quella frase.
Risi forte: "Non è che abbia incontrato molta brava gente ultimamante.."
Lo guardai ridendo: "Voi lo so che siete diverso, come lo è Guerenaiz... anche se dall'aspetto sembrate ancora un pirata.. e io una nobildonna sfuggita a chissà quale naufragio.." risi, guardando il mare.
"Lo so che serve l'astuzia, Parsifal, certo che lo so. Ma non ho la mente lucida per riuscire a formulare un'idea brillante. Confido in voi." lo guardai dritto negli occhi : ".. mi fido di voi Guardiamarina Parisifal" poi sorrisi e gli feci l'occhiolino.
Parsifal25
29-11-2012, 03.09.21
Qualcosa.....negli occhi della signorina Clio prendeva luce......non saprei' dir cosa ma dalle sue ultime parole......intravidi.
Non mi ero mai trovato ad analizzare una persona amica e molto cara; lasciando perdere la sua natura ma......bisognava conoscerla......dietro la sua forte personalità dedussi il suo lato fragile, insicuro ed in cerca di conferme.....non so cosa il destino passato le avesse riservato e non volevo rapinarle i suoi pensieri, paure e speranze......
Le sorrisi e riprendendo la mia vena da saltimbanco le risposi: "vedremo cosa riuscirò a tirar fuori dal mio cilindro......."
Talia
29-11-2012, 03.11.47
Tenevo gli occhi socchiusi e respiravo lentamente, assaporando quell'intenso e vivido momento di felicità.
Non sapevo più da quanto tempo avevamo lasciato il ponte e non mi importava, sentivo che ormai non mi importava più di niente, sentivo che niente ormai aveva più importanza... niente che non fosse nella cabina di quella nave. Mi era mancato così tanto negli ultimi due anni, mi era mancato così intensamente che adesso quella gioia premeva tanto forte contro il mio cuore da essere quasi dolorosa.
Sorrisi quasi involontariamente e riaprii gli occhi, portando lo sguardo in alto, verso di lui.
Guisgard teneva la testa adagiata su uno dei cuscini e lo sguardo lontano, pensoso... i suoi occhi chiari erano immobili sulle travi di legno sopra di noi è le scrutavano, ma avevo la sensazione che non le vedessero veramente...
Lo osservai per lunghi minuti...
"Una moneta per ciascuno dei tuoi pensieri, Capitano..." mormorai poi dolcemente, sfiorando con un dito i suoi capelli sulla tempia e seguendo la linea severa degli occhi.
Sorrisi. "Bene.. credo che non ci siano dubbi sul fatto che ci serve una nave, armata possibilmente. Credete che ci saranno problemi ad ottenerne una dal governatore? Infondo voi eravate.. " in quel momento, trasalii ".. ma voi come ci siete arrivati a Portuga, volando?" i miei occhi si accesero, come se avessi dimenticato fino a quel momento qualcosa di estremamente importante.
"..No..sarete arrivati con una nave, giusto?" guardai Parsifal ".. la nave di Guerenaiz.. la nave di cui voi siete secondo.. dunque la vostra nave! Sapete dove potrebbe trovarsi ora? Quali sono gli ultimi ordini che ha ricevuto?"
Non riuscivo a stare ferma : "insomma... è il loro capitano... voi siete il suo secondo, giusto? quindi se lui non c'è la nave è ai vostri ordini. E quindi, è la nave che, più di ogni altra, ha il dovere di andare a salvare il suo capitano..."
fissai negli occhi Parsifal, mentre la costa si avvicinava sempre di più: ".. ditemi che Guerenaiz comandava la miglior fregata olandese delle Flegee e sarò la donna più felice di questo mondo!" continuai, speranzosa.
Guisgard
29-11-2012, 03.40.49
Ad un tratto il vento aumentò di colpo e forti boati cominciarono a farsi sempre più vicini.
Ormai il porto di Las Baias era a meno di un miglio, ma il mare iniziò a scuotere in maniera sempre più forte la lancia.
All'improvviso un'onda alta almeno una dozzina di metri si abbatté sull'imbarcazione, capovolgendola e spingendo in acqua Clio e Parsifal.
Poi il nulla...
“Il piano è questo... pensate a mettere in salvo Clio... quanto a me, attenderò il vostro ritorno, amico mio...” disse Gurenaiz.
Parsifal, dopo quel sogno, aprì gli occhi e si ritrovò in una sala rettangolare tutta bianca.
Era in un letto ed avvertiva un forte mal di testa.
Ad un tratto entrò un uomo insieme ad una suora.
“Finalmente vi siete svegliato...” fissandolo l'uomo “... siete vivo per miracolo. Ora però dovete riposare. In breve starete meglio.”
“Si, grazie al Cielo.” Fece la suora.
Nello stesso momento, Clio aprì gli occhi.
Era in un letto dalle candide e profumate lenzuola, in una stanza arredata con gusto, ricca di monili e oggetti di gusto europeo.
Da una grande finestra semicoperta da tende di seta, penetrava la luce del giorno, sebbene non fortissima a causa del cielo ancora grigio.
Poco dopo la porta si aprì ed una servitrice dalla pelle scura entrò.
Buongiorno a voi, milady.” Disse. “Come vi sentite?”
Ma subito qualcun altro comparve sulla soglia di quella stanza.
Era un giovane uomo abbigliato a metà fra un soldato ed un avventuriero.
“Lasciaci soli...” ordinò alla serva.
“Si, signore.” Annuì questa, per poi uscire.
“Molti pensano che le sirene siano solo un mito...” sorridendo Musan appena rimasto solo con Clio “... eppure probabilmente voi lo siete, visto che siete stata pescata in mare...” la fissò con i suoi occhi enigmatici.
E in quel momento Clio si accorse di essere nuda sotto le lenzuola.
http://images.allocine.fr/r_640_600/b_1_d6d6d6/medias/nmedia/00/02/43/26/cristo4.jpg
Parsifal25
29-11-2012, 03.42.03
Il mare era divenuto burrascoso, le onde sbalzavano la lancia......
"Santi Numi!!!! Che Dio ci aiuti....", neanche il tempo di dire quelle parole che un'onda mi travolse.......ero in balia del mare.....andavo cercando Clio ma non la riuscivo ad inquadrare.......il resto è nulla.
Nella testa senti' risuonare una voce.....era quella di Gurenaiz che attendeva il mio ritorno, mi svegliai' di soprassalto e mi trovai' in una sala tutta adornata in festa:
"Che succede? Dove mi trovo?". Improvvisamente, vidi comparire dalla porta un uomo ed una suora......sembravano conoscermi.
Non vi era tempo da perdere......mi misi in forze e dissi: "avete visto la signorina che era con me, ovvero la mia fidanzata......devo trovarla. Dove si trova?". Mi misi in piedi sin da subito......le ho fatto una promessa: "non la lasciavo sola....."
Non ho idea di che cosa accadde. Il cielo si squarciò e la lancia venne rovesciata.
Poi, il nulla.
Mi svegliai in una splendida casa, tra lenzuola di seta. La testa mi scoppiava forte. Quando riuscii a guardarmi intorno vidi una servitrice che mi disse qualcosa che nemmeno capii.
Fu solo allora che mi accorsi di non avere nulla addosso. Nè il mio abito rosso, nè i calzoni di Giuff, nulla. Strinsi a me le lenzuola, fissando l'uomo che mi si era parato d'innanzi.
“Molti pensano che le sirene siano solo un mito...” sorridendo Musan appena rimasto solo con Clio “... eppure probabilmente voi lo siete, visto che siete stata pescata in mare...” la fissò con i suoi occhi enigmatici.
"Il fatto che crediate io abbia la coda di pesce deve farmi presumere che, da buon gentiluomo, non abbiate sbirciato sotto le lenzuola mentre dormivo, messer....?" dissi decisa guardando il mio nuovo ospite o carceriere, non lo sapevo ancora. Ma di certo non ero felice che qualcuno si fosse preso la briga di spogliarmi. Nemmeno Giuff l'aveva fatto!
E' mai possibile che come ti muovi in queste isole finisci prigioniera di qualcuno? Vedrai che non ti lascerà andare tanto facilmente, maledizione!
"Sono confusa, vi devo dei ringraziamenti Milord?" Alzando il sopracciglio "Perdonate i miei modi poco cordiali, ma sono scampata alla prigionia di un temibile pirata." mi fermai per scandire meglio le parole ".. e vorrei capire se non sono finita dalla padella alla brace.."
Parsifal25
29-11-2012, 04.09.03
Temevo per la sicurezza della signorina Clio;
"Che guaio......non si può mai stare tranquilli......e come dice un vecchio proverbio "chi dice donna dice danno" e sbuffai', poi rivolgendomi ai miei salvatori dissi:
"Vi ringrazio per avermi salvato, ma come mai non vedo la mia amata.......dove è stata portata.....sta bene......portatemi da lei......Credo che sia lecito,no!!!"
Ora, toccava ingegnarsi con l'arte recitativa e tattica.....dovevo riuscire a fotografare quella stanza.
Improvvisamente, iniziai' a girare in lungo e in largo per il mio giaciglio come un disperato......in breve iniziai' ad urlare il nome di: ".......tesoro......dove sei? Mi senti?" Iniziai' a batter forte vicino le pareti per farmi sentire, nel frattempo testavo ed osservavo l'area......
Guisgard
29-11-2012, 04.19.24
“Ma...” disse stupito quell'uomo a Parsifal “... cosa fate? Nelle vostre condizioni non è saggio agitarsi tanto! Calmatevi!” Si voltò verso la suora. “Sorella, presto, chiamate qualcuno!”
La suora uscì e poco dopo ritornò con alcuni soldati.
“Calmatevi!” Ordinò uno di quelli a Parsifal. “Questa è un'infermeria e non vi è permesso comportarvi così! Vi abbiamo salvato dalle acque non certo per vedervi morire poi per l'agitazione! Ora rimettetevi a letto o vi farò arrestare! E questi sono ordini dell'ammiraglio Guidaux!”
Guisgard
29-11-2012, 04.20.54
“Musan...” disse quell'uomo a Clio “... Juan Musan. Luogotenente di sua eccellenza il governatore di Las Baias.” Sorrise. “Tranquillizzatevi, so benissimo che non siete una sirena...” si avvicinò alla finestra e fissò il cielo “... perchè, si dice, che le sirene abbandonino il mare per la terra solo se sono spinte dall'amore per un mortale... o forse per questo siete arrivata qui? Per amore?”
Guisgard
29-11-2012, 04.22.59
Guisgard prese la mano di Talia con cui lei stava sfiorando i suoi capelli e la sua fronte e la baciò.
La ragazza era sul suo petto, coperti entrambi dal loro stesso calore e da quelle preziose e delicate lenzuola di seta.
Erano stretti in un caldo abbraccio ed ormai li teneva in vita il medesimo respiro.
“I miei pensieri...” disse sorridendo lui “... davvero vuoi sprecare una moneta per una risposta così semplice? Sei tu il mio unico ed eterno pensiero... ho visto molti mari e molte terre in questi due anni, conoscendo meraviglie ignote a tanto uomini... eppure nulla di tutto ciò mi rendeva felice... forse per questo non mi sono mai fermato...” la guardò e sfiorò la sua bocca con le labbra “... sai, ogni volta che predavo perle, gioielli o qualsiasi altro bene prezioso, io non facevo altro che pensare a te... ti sognavo ogni notte con tutto quello splendore indosso...” la fissò negli occhi “... stanotte sei ancora più bella del solito e voglio farti un dono...” la baciò di nuovo e scese dal letto, per poi avvicinarsi ad uno sfarzoso baule.
“Ecco...” mostrandole una camicia da notte di seta e ricamata con delicati fili d'oro d'argento “... questa è unica al mondo ed è stata preparata per una donna bellissima... la preferita del Califfo di Bagdad... ma lei non la indosserà mai e nessun'altra donna lo farà... è tua, ti prego, indossala per me...” posandola delicatamente davanti a lei.
E chinandosi la baciò nuovamente, assaporando il vermiglio candore delle sue labbra e la delicata freschezza del suo viso, che la passione di quelle ore aveva tinto con un leggero e caldo rossore.
http://m2.vgorode.ru/8955907/30460775/6.jpeg
Parsifal25
29-11-2012, 04.27.25
Ero nell'infermeria dove vi era l'ammiraglio Guidaux...... man mano ripresi il controllo di me e dissi:
"Perdonatemi, sapete, dopo quel che mi è capitato.....è la prima volta che mi imbatto in una tempesta di quel calibro.....ma non temete mi sento già meglio....."
Adesso cosa potevo fare.......dovevo cercar di tener celata l'identità di Clio e stare calmo.....molto calmo e accorto
"Volevo solo sapere......perché sono stato allontanato dalla mia amata.....come sta? Quando potrò vederla?"
Chissà perchè, non mi tranquillizzo affatto..
"Luogotenente, avete detto, Signor Musan..?" Dissi corrucciando la fronte "Che ne è stato del Capitano Guerenaiz?"
Quell'uomo mi piaceva sempre meno, e se era un uomo del governatore, perchè non era olandese? E se qualcuno aveva sostituito Guerenaiz nella lotta contro i pirati, allora difficilmente ci avrebbero aiutato a salvarlo...
"Quanto ai motivi che mi hanno spinto a Las Baias, se permettete, non vi riguardano."
Mi chiesi che atteggiamento sarebbe stato più opportuno con quell'uomo. Avrei voluto chiedergli di restituirmi immediatamente i miei vestiti, ma avevo una questione più urgente da chiarire.
"Tuttavia non sono giunta da sola, ma con un valente Guardiamarina di sua eccellenza.. voi avete ritrovato solo me? o debbo immaginare che lui si trovi in un posto meno affascinante di questo?"
E, verosimilmente, con i vestiti addosso?
Altea
29-11-2012, 08.41.16
Mi divincolai dalle sue mani..quelle mani appena sporche del sangue di quegli innocenti, provavo un forte senso di nausea verso di lui..."Mi volete lasciare in pace Eccellenza? Io non sono come un vostro giocattolino da collezione...e quanto il venire da Voi ora..mi spiace..se voi non libererete il maestro Lin io non verrò e non accetterò nulla da Voi. Domani mattina verrò nel vostro Palazzo e ne parleremo, ora lasciatemi sbrigare le commissioni che sono venuta qui a compiere...e poi tornerò a casa"...in verità volevo andare da Wesl e raccontargli l'accaduto, e magari cercare rifugio per la notte visto non volevo tornare a casa e non potevo visto ero rinchiusa in camera..e forse l'indomani mattino se non vi era altra possibilità sarei andata a contrattare col Governatore per la liberazione del maestro.
Mi allontanai di nuovo, si era levato un forte vento, scompigliava anche l'anima...sentivo rollii di tuoni e vedevo lampi, dovevo affrettarmi e raggiungere Wesl.
elisabeth
29-11-2012, 09.00.55
Il calesse era fermo li' dove Storm lo aveva lasciato, ci saltammo sempre e andammo via da quel posto che non ci aveva dato nulla o quasi..la catenina di Ingrid ed un foglietto di carta.....ad un tratto Storm fermo' il calesse...scesi, e mi tolsi il saio...sotto c'era un vestito che non avevo visto neanche alla piu' povera della casa dove vivevo " Pensate che ci faranno entrare in una locanda conciati cosi'.....?...."...Guardai Storm negli occhi, era stanco e spazientito e il suo piano era l'unico modo di poter rientrare in gioco.....arrivati alla locanda entrammo...c'era odore di sigari e di vino, insomma per me quella era puzza, quando papa' fumava con i suoi amici, l'odore whisky, non mi dava cosi' fastidio, mi misi accanto a Storm e lasciai parlare lui......era l'unica persona che mi fidavo almeno in quel posto, mentre lui parlava con il locandiere, osservavo ogni persona seduta al tavolo o in piedi, notai che non erano persone del porto o comunque gente di bassa lega....ma molti di loro eran ben vestiti...e.........improvvisamente il mio cuore cesso' di battere....presi la mano di Storm nella mia e la strinsi cosi' forte da volerla fondere con la mia....quando il locandiere se ne ando' feci cenno a Storm di andare nella parte della locanda meno illuminata....." Storm...vedete quell'uomo seduto nel tavolo in fondo ?...sì quello ben vestito con altri uomini della sua risma....hanno delle carte davanti....quello e' mio padre....che ci fa' qui, lui non conosceva queste isole e non voleva neanche che io partissi.......".....
cavaliere25
29-11-2012, 12.28.19
Guardai al orizzonte e restai a fissarlo per vedere qualcosa ma ancora eravamo distanti e dentro di me dissi chissà che succederà quando arriveremo cosa e chi ci aspetterà
Guisgard
29-11-2012, 18.56.30
Musan sorrise e poi tornò a fissare Clio.
“Amica mia...” disse avvicinandosi al letto “... tutto ciò che accade in questi mari e non solo a Las Baias, mi riguarda... se non avrò da voi una spiegazione soddisfacente, beh, finirò col credere davvero a voi come una bella sirena... cosa narrano le leggende?” Sedendosi su una poltrona di fronte al letto. “Ah, si... le sirena camuffano le loro code quando vogliono confondersi tra i mortali, tenendo così celata la loro identità... e ditemi... voi cosa nascondete? E come fate a conoscere il capitano Gurenaiz?”
Cheyenne
29-11-2012, 19.54.48
Giunsi nella mia stanza e prima che la serva mi lasciasse riuscii a sapere che giorno era.
Solo allora mi resti conto che era passato già un mese da quando ero arrivata in casa del colonnello.
Chissà se il signor Fhael è già andato a vedere come mi andavano le cose..e chissà come avrà reagito nel non trovarmi più...E il colonnello, come avrà reagito lui? E Sesc, chissà se hanno ritrovato il corpo di quel traditore!
Tra simili pensieri mi accasciai sul letto.
Ero decisa a scappare da questa casa, e da quel vecchio pazzo.
In fondo, ero riuscita a scampare dalle grinfie di perfidi omaccioni barbari, un anziano non mi avrebbe spaventata affatto.
Ma come?
Presi a girovagare per la stanza, in preda a congetture e piani fallimentari, tanto che non notai neanche le fattezze della mia stanza e gli splendidi oggetti che la decoravano.
Rispetto al maniero polveroso e lugubre della donna, questa casa era molto ben tenuta e si notava un tocco esperto nel sistemare ogni cosa al posto giusto.
Camminai avanti e indietro per un tempo che non saprei definire senza giungere a nessuna conclusione.
Tentare di scappare ora era impossibile.
Dovevo prima conoscere bene il territorio in cui muovermi, come operava la sorveglianza e le sue eventuali falle.
Prima però dovevo cercare di conquistare la fiducia del vecchio e di chi gli stava intorno, magari così facendo avrebbe pian piano allentato la presa e avrei avuto più libertà di azione.
Mi fermai davanti all'armadio in noce che dominava, quasi minaccioso, affianco alla porta. Aprii le ante e trovai al suo interno numerosi abiti alquanto pregiati.
Era l'ennesima prova che al vecchio i soldi non mancavano.
Ne scelsi uno a caso e finalmente tolsi il mio, che ormai non era altro che un cumulo di stracci. Lo piegai accuratamente e lo riposi in una cassapanca..era una delle poche cose rimaste che mi riportavano alla mente i giorni in casa del colonnello.
Uscii dalla mia stanza e girovagai per un po' nel corridoio dal quale ero passata prima. Svoltai poi a sinistra e mi trovai in un gran salone delle feste.
Talia
29-11-2012, 20.06.24
Sorrisi, tornando a guardare i suoi occhi...
“Sai...” mormorai, in tono leggero e giocoso “Probabilmente te lo devo, Capitano... voglio dire... dopo tutto mi hai acquistata, se ben ricordo... giusto?”
Lentamente mi alzai e presi la sottile camicia che mi aveva donato... era di una stoffa leggera e morbida, quasi impalpabile, come l’aria... le mie dita la sfiorarono e ne rimasero ammaliate... mai avevo posseduto qualcosa di altrettanto bello, di altrettanto prezioso...
Esitai, come rapita da tanto splendore... poi lentamente sollevai le braccia e lasciai che la stoffa delicata mi scivolasse addosso...
Poi tornai a guardarlo...
“Allora?” gli sussurrai, con un vago sorriso, avvicinandomi e carezzandogli piano il viso e le spalle “Potrei assomigliare un po’ a quella donna bellissima cui era destinata questa camicia? Potrei esserlo per te?”
Lo osservai per un lungo momento, lo osservai mentre mille pensieri mi attraversavano la mente... ed in ognuno di quei pensieri, proprio al centro, c’era lui...
ed all’improvviso, senza apparente motivo, ebbi paura.
Una paura inconscia, irrazionale... una paura cieca.
Sospirai e mi rannicchiai tra le sue braccia, allora...
“Stringimi...” lo pregai con la voce ora sottile “Ti prego, Guisgard, stringimi... e dimmi che vuoi tenermi con te! Dimmi che non vuoi lasciarmi di nuovo! Dimmelo ora, ti prego!”
Guisgard
29-11-2012, 20.45.32
Guisgard la fissò e restò rapito da quella visione.
Talia appariva simile ad un ritratto.
Uno di quei ritratti della classicità, dove all'immagine si accompagnava la lettura di versi e la musica di qualche strumento.
Uno di quei ritratti che dovevano rappresentare la più alta concezione della bellezza secondo gli antichi.
E Talia infatti appariva nei tratti, nell'espressione e nelle movenze, come racchiusa in un disegno antico, fatto di tinte e colori senza tempo.
Lo sguardo era ardente per la passione, appena velato sotto le palpebre leggere e le gote solo bagnate da un rossore attenuato dallo splendore della sua pelle di vellutato alabastro.
I capelli scendevano disordinati, come foglie d'erica e il loro splendore al contatto delle candele li rendeva simili a pendagli dorati su un collo bianco e perfetto.
La seta scendeva candida sulla sua pelle, racchiudendola ed avvolgendola come la rugiada fa con i primi fiori del mattino, mentre i petali si schiudono alla luce del Sole nuovo.
E Guisgard restò a fissarla per lunghi momenti.
La luce delle candele proiettava sulle pareti le loro ombre che sembravano tremare e vibrare sotto quell'incerta luminosità.
E come avidi ed assetati di bagliori, gli occhi di lei catturarono ogni riflesso di quelle candele, per poi cominciare quasi a splendere di luce propria.
Guigard allora prese la sua mano, la sfiorò con un bacio e la condusse accanto ad una delle finestre della cabina.
Il cielo era un contrasto di luci e ombre, con fulmini lontani che squarciavano le nuvole alla deriva sull'orizzonte, mentre dall'altra parte l'aria resa fresca e limpida dal vento schiariva lo scintillio delle stelle più alte e luminose, che si alzavano sopra il tumulto della tempesta ormai prossima.
Si intravedeva, con la sua luce incantata e ancestrale, la Luna nuova intrappolata tra le inquiete nuvole sul mare, ma capace di disegnare venature argentate tra i disegni che sembravano animarsi al sibilo del vento.
“C'è un qualcosa di incantato in questi mari...” disse Guisgard a Talia “... mi sento come un artista sul punto di scegliere cosa rubare a questo scenario e farne materia per la sua opera...” le parlava stringendola a sé “... eppure tutto mi parla di te... così, potrei descriverti la Luna, o le stelle una ad una... o forse narrarti del mare, del corallo che posa su di esso il tramonto o del bianco candore della sue spumose onde... eppure” guardandola negli occhi “tutto questo io lo vedo ora brillare nei tuoi occhi... tu, amore mio, sei tutto il mondo per me... ed io non ti lascerò mai più...”
E davanti a quell'esotico scenario, le loro labbra si unirono ancora, così come la loro pelle e le loro anime.
http://www.filmreference.com/images/sjff_03_img1260.jpg
Guisgard
29-11-2012, 22.19.43
“La vedrete quando lo deciderà l'ammiraglio.” Disse il soldato a Parsifal. “Ma prima di ogni cosa sarà bene conoscere il vostro nome... chi siete e perchè navigavate in alto mare con una lancia? Siete forse un contrabbandiere o un pirata? Parlate!”
Guisgard
29-11-2012, 22.22.55
A quelle parole di Altea, il governatore restò confuso e poi turbato.
La ragazza poi si allontanò e il governatore, insieme ai suoi, tornò al suo palazzo.
Poco dopo, Altea raggiunse il molo dove si trovava Wesl.
Il pescatore era impegnato a sistemare le reti sulla sua barca.
La vide arrivare e la salutò con un cenno.
Guisgard
29-11-2012, 22.32.45
“Vostro padre...” disse stupito Storm ad Elisabeth “... qui? Ne siete certa? Mi sembra impossibile!” Fissò il punto in cui Elisabeth diceva di aver visto suo padre. “Forse è venuto per rivedervi... magari sentiva la vostra mancanza... e forse non è saggio per voi farvi vedere da lui in mia compagnia...”
Talia
29-11-2012, 22.39.09
Osservai il mare agitato fuori dall’ampia finestra della cabina, il cielo nuvoloso, il vento che sferzava i fianchi della Santa Rita...
Poi tornai a guardare Guisgard e gli sorrisi, abbracciandolo forte... ero felice... raramente ero stata così tanto felice, mai negli ultimi due anni.
All’improvviso però qualche cosa sfiorò la mia mente... un pensiero... all’inizio fu come il sussurro di un ricordo lontano, dimenticato e di poco valore... poi, lentamente, quell’idea iniziò a prendere forma e sostanza... e divenne sempre più vivida, per quando la mia mente tentasse di scacciarle ed ignorarla... divenne così presente nei miei pensieri che non mi fu più possibile fingere che non ci fosse.
Sospirai, dunque.
“Ricordi ciò che mi dicevi in Olanda quando io dicevo che il tempo con te mi sembrava sempre volare?” mormorai “Dicevi che un giorno avresti imparato a dominarlo, il Tempo... ed allora non avrei più dovuto preoccuparmi del tramonto, né dell’alba...”
Lo carezzai piano...
“Vorrei che avessi imparato, sai? Lo vorrei davvero... perché...”
Gettai fuori uno sguardo triste...
“...perché credo che siamo vicini a Las Baias, ormai! Siamo troppo vicini!”
Guisgard
29-11-2012, 22.45.58
“Vieni pure avanti...” disse all'improvviso il vecchio a Cheyenne “... avvicinati.”
Stava seduto su una poltrona foderata, accanto ad una libreria.
In mano non aveva libri, ma un bicchiere di liquore che sorseggiava quasi meccanicamente.
“Tranquilla, avvicinati.” Sorridendole il vecchio. “Qui tu sei la padrona. Puoi fare ciò che vuoi... purchè dimostri il tuo affetto per me...”
Sorrisi, senza allegria né gioia alcuna.
"Volete davvero che vi racconti la mia storia?" dissi guardandolo interrogativa.
Non mi fidavo di quell'uomo ma era un luogotenente del governatore, dunque odiava i pirati quanto Guerenaiz. Eppure c'era qualcosa in lui che non mi convinceva totalmente..
"Sono sicura che non ci credereste." Con un lieve sorriso. "Ah, prima di tutto.. il mio abito rosso.. vi pregherei, per quanto possa essere in pessime condizioni, di farmelo avere al più presto.." mi alzai a sedere, tenendomi ben coperta con le lenzuola
".. vedete, in realtà non sono una sirena.. sono un fantasma.. c'è chi mi ha visto morire con quell'abito addosso.. e intendo tornare da lui, perchè mi creda uno spettro.. "
Lo fissai dritto negli occhi ".. volevate sapere perchè sono giunta qui? Ebbene ve lo dirò.. anche se mi prenderete per pazza e vi farete una grossa risata. Sono qui perchè voglio la testa del Gufo Nero. E, in quest'ottica.. se qualcuno vorrà aiutarmi in quest'impresa... non disdegnerò il suo aiuto.. alle mie condizioni, s'intende.."
Mi fermai. Avevo parlato calma e pacata, come se nessun pericolo incombesse su di me. Non sapevo se era saggio confidare i miei scopi a quell'uomo che non conoscevo.
Come mi aveva definita Giuff? Incosciente... folle. Probabilmente lo ero.
Ma sapevo fin troppo bene che quando si hanno gli stessi nemici si arriva a stringere anche la più bizzarra delle alleanze. Cadrà al primo soffio di vento, certo. Ma tanto valeva tentare.
"E, per quanto riguarda Guerenaiz.. l'ho conosciuto sulla nave che mi ha portato su queste isole dall'Europa, qualche tempo fa. Ricordo benissimo i suoi discorsi sui pirati. Parlava della sua missione di liberare questi mari da quei farabutti. Da quando sono arrivata ho pensato molto a lui, i suoi nemici sono diventati i miei, la sua lotta è diventata anche mia."
Scossi la testa ".. qui non si tratta più di inglesi, spagnoli, olandesi... Questo è un mondo che ha regole tutte sue."
Cheyenne
30-11-2012, 01.06.37
Mi sedetti accanto all'uomo come mi aveva chiesto.
Cercai di sfoderare un sorriso.
"Vorrei sapere qualcosa di più su di voi signore, almeno il vostro nome...oh che sbadata, neanche io mi sono ancora presentata..risi...mi chiamo Cheyenne signore.
Avete detto che qui sono la padrona? Beh sono felice di esserlo in una casa come questa, pare una reggia...avete molto buon gusto nel scegliere i vostri arredi...quelli nella mia stanza sono magnifici a dir poco.
Non voglio approfittare subito della vostra pazienza e gentilezza ma...ecco..io sono un'amante degli animali, ecco mi chiedevo se ci fosse la possibilità di averne qualcuno e se la casa fosse dotata di una stalla...sono in grado di prendermene cura anche senza l'aiuto di stallieri...
E poi mi chiedevo che cosa ci fosse qui intorno, una città magari, o un piccolo villaggio, un posto carino dove poter fare qualche gita la domenica ad esempio...
Oh ma perdonatemi, a volte ho il vizio di parlare troppo..mi succede sempre quando mi trovo in un posto nuovo ed interessante, come si dice la curiosità è donna..."gli feci un lieve occhiolino.
"Che ne pensate di mostrarmi l'interna villa ed anche il suoi giardini mentre continuiamo a parlare, è un buon modo per conoscerci meglio..."
Così dicendo mi alzai e mi avvicinai alla porta, poi attesi che il vecchio mi seguisse.
Guisgard
30-11-2012, 01.46.29
Guisgard guardò allora l'orizzonte e si accorse che le luci di Las Baias erano molto vicine.
“Già, dimenticavo...” disse il corsaro “... intendevo che ho dimenticato di fermare il Tempo...” fissò Talia e sorrise “... ma prestò farò anche questo...” la baciò di nuovo, per poi prenderla in braccio e posarla tra le lenzuola di seta “... ora vado dal mio timoniere, Gioia mia...” indossò la camicia e poi la giubba, il resto dei suoi vestiti ed uscì.
Ma un attimo dopo rientrò.
“Visto che il tempo è ancora lì che scorre a suo piacimento” avvicinandosi a lei “io non posso perdere neanche un istante...” la baciò ancora, le sorrise ed uscì di nuovo dalla cabina, lasciando Talia con la luce della Luna ad illuminarla.
Qualche minuto dopo, la porta si aprì di colpo e sulla soglia apparve la piccola Maraiel.
Guisgard
30-11-2012, 02.00.51
A quelle parole di Cheyenne, il vecchio cambiò espressione.
“Animali...” disse turbato “... villaggio... vuoi fuggire, vero? Vuoi scappare? Così ricambi il mio affetto?” La schiaffeggiò facendola cadere a terra. “Non osare mai più tentare di ingannarmi!” Chiamò i servi e la fece rinchiudere nella sua stanza.
Ad un tratto, Cheyenne sentì qualcosa.
Proveniva dalla parete.
Era il pianto di una ragazza.
Talia
30-11-2012, 02.15.04
Lo osservai uscire e poi rientrare, e risi...
“Sta’ attento...” mormorai però, seriamente, trattenendolo solo un momento “Sii prudente... ti prego!”
Poi se ne andò... ed io sospirai, vagamente preoccupata.
Eravamo stati degli incoscienti a dirigerci verso Las Baias e dei pazzi a permetterci di essere arrivati così vicini alla costa... chiusi gli occhi ed inspirai profondamente, cercando di contenere quella preoccupazione.
Ad un tratto, però, sentii di nuovo la porta aprirsi...
“Guisgard!” dissi.
Ma, riaprendo gli occhi, vidi di essermi sbagliata...
“Maraiel!” esclamai sorpresa, vedendola titubante sulla porta “Cosa fai, lì? C'è forse qualche cosa che non va?”
Guisgard
30-11-2012, 02.19.25
“Interessante...” disse Musan, fissando Clio “... una guerriera abbiamo qui...” sorrise “... mi intriga il vostro rapporto... posso chiamarlo così? Con il capitano Gurenaiz...” la fissò “... cosa siete? La sua amichetta? O forse dovrei dire amante?” Si alzò dalla poltrona. “Quanto al vostro vestito... era ridotto male... ma non temete, ve ne procurerò un altro... e molto più bello.” Le si avvicinò. “Qualsiasi abito farebbe bella figura su di voi...” e le sfiorò i capelli.
Suonò allora un campanello e giunse la servitrice.
“Aiuta la nostra damigella a trovare un abito degno della sua bellezza...” disse Musan alla serva “... poi la porterò dall'ammiraglio...” si voltò verso Clio “... a tra poco...” ed uscì.
Guisgard
30-11-2012, 02.34.56
La piccola Maraiel fissò Talia, stringendo fra le braccia la sua bambola.
“Ho...” disse a voce bassa “... ho fatto un brutto sogno... il mio papà mi chiamava ma io non lo vedevo...” in quel momento il vento fece sbattere la finestra aperta e la bambina sussultò per lo spavento “... dov'è il capitano? Ho paura...” e strinse ancor più la sua bambola.
Nel frattempo Guisgard era salito sul ponte.
“Austus!” Chiamò.
“Eccomi, Guisgard.”
“Trenta gradi a tribordo...” ordinò il corsaro “... facciamo rotta verso Minisclosa.”
“Non andiamo più a Las Baias?” Chiese Emas.
“Non più.” Rispose Guisgard.
“Urrà!” Gridarono tutti.
“Certo...” disse Rynos a Cavaliere25 “... non perchè abbia paura del governatore, s'intende...”
E tutti risero di gusto.
“Che il diavolo vi porti!” Esclamò Rynos.
“Cosa faremo ora?” Chiese Austus a Guisgard.
“Porteremo messer Blind a Minisclosa.” Fissandolo il pirata. “Lo sbarcheremo presso uno scalo abbandonato, in modo da non correre rischi.”
“E poi?”
“Poi ho da sbrigare una faccenda con Giuff...” fece Guisgard “... all'Isola del Fungo...”
“Si, rammento.”
“Però Talia non deve sapere niente, intesi?”
“Si, non dirò nulla.” Annuì Austus.
elisabeth
30-11-2012, 10.02.43
Impossibile, da quando ero arrivata li' nulla era impossibile, ma io conoscevo bene mio padre, un uomo di alta statura, capelli grigi , ritto nella sua postura, energio e seducente nella sua ristata.....sapeva essere tenero con sua figlia, ma crudele con chiunque potesse essere il suo nemico....mio padre non era preoccupata, mio padre stava intavolando un' interessante conversazione, quella che si fa tra uomini.....mi ricordo come fosse appena successo..." Andiamo, Elisabeth, cosa ne volete sapere voi di affari......una donna ha ben altri interessi..seguite quella Santa di vostra madre...finirete per non trovare mai marito.."..A nulla valsero le miei parole, fui gentilmente accompagnata fuori dalla porta....e li' la mia Tata mi attendeva per coprirmi le spalle con uno scialle....profumava di malva e rose...chiusi gli ochhi e respirai....giorni lieti quelli......guardai il volto di Storm, lui non mi conosceva eppure mi aveva protetta..era un uomo d'onore, almeno secondo i miei canoni....." Storm, conosco molto bene mio padre, vi sembra un uomo preoccupato ?.....pensate che mi stia cercando ?.....ho la netta sensazione che qualcosa non torni....l'ho visto altre volte preoccupato per le miei scappatelle....al mio rientro il suo volto era esanime, tremava per lo sforzo di non battermi.......se pensate che senza di me starete motlo meglio, io andro' da lui, anche se so che non rivedro' piu' Ingrid, infordo non era altro che la mia balia......ma se siamo qui e abbiamo torvato lui, penso che magari abbia messo lo zampino da qualche parte......vedete tra questa gente altre persone che potrebbero volere voi attraverso me ?...."... i miei occhi erano puntati in quelli di Storm, anche se riuscivo ancora a vedere mio padre seduto a quel tavolo........
Altea
30-11-2012, 12.20.06
Per fortuna Wesl era li...come sempre tranquillo col suo lavoro da pescatore e mi salutava benevolo.."Wesl e' successa una cosa terribile" dissi ansimando "le guardie del Governatore hanno imprigionato il maestro Lin..dobbiamo liberarlo oppure dovrò recarmi domani mattina al Palazzo del Governatore e dissuaderlo..e so come..purtroppo sembra che i miei genitori e il Governatore abbiano deciso sarò sua promessa sposa ".
Mi sedetti vicino lui asciugandomi le lacrime..silenzio..da lontano potevo scorgere una nave enorme..che folli..pensai..rischiare di venire a Las Baias con questa tempesta.
cavaliere25
30-11-2012, 12.28.10
Guisgard dissi e con la bambina che si fa? dobbiamo portarla a casa sua non possiamo portarcela in giro per il mondo che ne pensi? me ne potrei occupare io e restai ad aspettare una risposta
La sua amichetta, la sua amante....
Scossi la testa mentre osservavo quell'uomo uscire dalla stanza, decisamente, mi piaceva sempre meno.
Sospirai. L'ammiraglio Guideaux, dove avevo già sentito quel nome? Poi, un ricordo, non così lontano, mi tornò alla mente.
“Eccola qui la nostra intrigante ragazza...” disse uno di quelli “... chissà mai perchè tanto interesse verso gli inglesi... cosa dite... vorrà dircelo, oppure preferirà parlarne direttamente all'ammiraglio Guidaux?”
Mi ero liberata di loro, ero fuggita. Per essere salvata e poi rapita dalla ciurmaglia di Giuff. E ora, che ero riuscita a scamparla grazie a Guerenaiz e a Parsifal, tornavo esattamente dove mi avrebbero portato quei soldati tempo prima: dall'ammiraglio che odia gli inglesi. Mi chiesi se tutte quelle peripezie fossero servite a qualcosa.
Di certo sarò presentata all'ammiraglio in maniera molto diversa...
Quei pensieri mi avevano del tutto estraniato dalla situazione in cui mi trovavo.
La serva di Musan era accanto a me e mi parlava.
Mi girai verso di lei: "Perdonatemi, ero assorta nei miei pensieri.. sono certa che mi troverete un bell'abito.. ma mi basta che sia comodo e non tropppo sfarzoso..." sorrisi.
Non voglio impicci nel caso debba mettermi a correre....
"Siete stata voi a prepararmi questa notte quando mi hanno trovata? Ve ne sono grata, immensamente..." Continuai uscendo timidamente dalle lenzuola e afferrando delicatamente la vestaglia che la serva aveva poggiato sul letto.
"Ma, ditemi, vi prego... come mai sono sola?" con un viso triste e preoccupato: "... ha risparmiato soltanto me la tempesta? Che ne è stato del giovane che viaggiava con me? Il vostro padrone non lo ha neanche nominato.. come se fossi emersa io sola dal mare..." una lacrima mi scese sul viso.
Mi avvicinai all'armadio aperto, e restai stupita dalla raffinatezza dei vestiti che vi si trovavano. Ne scelsi uno color prugna, il meno sfarzoso, e pregai la serva perchè mi aiutasse ad indossarlo.
Cheyenne
01-12-2012, 01.58.05
Il vecchio non gradì le mie parole e mi schiaffeggiò.
Fui riportata immediatamente nelle mie stanze.
Ero furiosa...quell' uomo non doveva neanche osare di sfiorarmi.
Dovevo assolutamente andarmene e al più presto.
La mia mente, offuscata dalla rabbia, faticava a mettere insieme dei pensieri logici e coerenti.
Disperata mi gettai sul materasso. Intorno a me sentivo solo il mio respiro..ma ad un tratto un altro suono si intromise nelle mie orecchie. Da prima non riuscivo ad identificarlo con chiarezza ma, prestando maggiore attenzione, individuai nel rumore un pianto disperato.
Il continuo singhiozzare pareva vicino, forse proveniva da una stanza adiacente.
Tutto questo mi riportò alla mente la mia vicina di cella durante il viaggio coi pirati. Per lei non avevo potuto fare nulla, questa volta ero decisa a non fallire.
Mi avvicinai ad ogni parete per tentare l'esatta collocazione del suono. Alla fine conclusi che doveva provenire dalla stanza alla mia sinistra.
Non c'era tempo da perdere-mi dissi- devo subito provare chi sta piangendo.
Fu per questo che uscii silenziosamente dalla camera, feci qualche passo leggero nel corridoio e mi ritrovai davanti alla porta. Poggiai l'orecchio, riuscivo a sentire chiaramente piangere.
Feci per bussare ma temetti di fare troppo rumore...misi la mano sulla maniglia quando mi venne in mente che la porta poteva essere stata chiusa a chiave. Recuperai ormai l'ultima forcina per capelli che mi era rimasta. Piegai il fermaglio e lo inserii nella serratura, così facendo poggia l'altra mano sul pomello..la porta era aperta.
Entrai e mi ritrovai in una stanza piuttosto simile alla mia, tratte per il colore che dominava l'ambiente, un giallo pallido al fronte del mio verde mela.
Sul letto, posto al centro della stanza, si poteva notare una sagoma pressoché immobile.
Avvicinandomi vidi che era una giovane ragazza all' incirca mia età.
Mi sedetti accanto a lei, mi presentai e le chiesi infoemazioni su di lei.
Guisgard
01-12-2012, 02.33.12
C'era gente in quella locanda.
E di tutti i tipi.
Marinai in cerca di un impiego su qualche barca, mendicanti, vecchi lupi di mare pronti a raccontare l'indicibile per un misero bicchiere di rum, prostitute in cerca di clienti, soldati in licenza e avventurieri dal volto e probabilmente anche dal passato losco.
Storm ed Elisabeth stavano seduti dove la luce era meno forte e lontano dunque da occhi indiscreti.
“Fatemi capire...” disse Storm “... non volete più cercare la vostra governante? O forse non volete che vi aiuti io a farlo? Io sarò anche un contrabbandiere, ma ho un codice d'onore e per me è sacro. So di essere stato io la causa del rapimento di quella donna e per questo sono pronto a riparare aiutandovi. Ma voi? Voi cosa volete ora? Che vi lasci qui con vostro padre? Questo volete?”
Guisgard
01-12-2012, 02.43.31
Il mare pian piano sembrava calmarsi, mentre le nuvole cominciavano ad aprirsi, liberando così lo scintillio delle stelle nel cielo.
Wesl fissava quello scenario, senza voltarsi verso Altea.
“E' sempre stato un tipo impetuoso...” disse “... già... sciocco Lin... ora è davvero nei guai...” finalmente si girò a guardarla “... liberarlo? E' impossibile. Il governatore è un uomo malvagio... ma voi? Voi avete detto di poterlo dissuadere. E come? Se è vero, allora dovete aiutarlo...”
Ma proprio in quel momento un uomo si avvicinò ai due.
“Vi ho cercata dappertutto...” era Talhos, il cercatore di tesori che Altea aveva incontrato a Nisides “... ma finalmente sono riuscito a trovarvi... non è stato facile perchè Las Baias è piena di gente... ma mi chiedo... cosa diamine c'è qui che tutti vogliono viverci? Bah, io preferisco la mia calma e tranquilla isola. Ma, piuttosto, avete ancora quel manoscritto?” Chiese alla ragazza. “Vorrei proporvi un affare...”
Guisgard
01-12-2012, 02.53.27
Cheyenne riuscì a forzare la porta grazie al suo fermaglio ed entrò così nella stanza.
“Ma...” disse tra le lacrime la ragazza stesa sul letto “... tu chi sei? Come sei entrata?” Restò a fissarla, per poi scuotere il capo. “Ho... ho capito... tu sei la prossima sventurata...” e pianse ancora più forte “... ci toccherà una sorte orribile, sai? Quell'uomo è pazzo... è un visionario... non sai mai come comportarti... se ci fosse un modo per non alterarlo e urtare la sua assurda suscettibilità allora sarebbe semplice... ma non si riesce mai a comprendere in che modo prenderlo... un momento è calmo e sorridente, per poi mutare umore il momento successivo... vivevo in un villaggio sulla costa, quando fui rapita dai suoi servi... mi volle come serva, ma poi, involontariamente, scoprii il suo terribile segreto...” i suoi occhi erano colmi di paura e disperazione “... allora mi fece rinchiudere qui, con la promessa di uccidermi molto presto...”
Guisgard
01-12-2012, 03.13.18
La serva aiutò Clio ad indossare l'abito che lei stessa aveva scelto.
“Perdonatemi” disse alla ragazza “ma non mi è consentito parlare molto. Non so nulla circa il vostra arrivo qui. Io obbedisco solo agli ordini del signor Musan...” la fissò “... e vi consiglio di fare altrettanto...”
Le accomodò i capelli e poi la condusse fuori dalla stanza.
Lì c'era ad attenderla, tradendo una vaga impazienza, Musan.
“Quel vestito vi sta molto bene...” fissandola con un sorriso lo spagnolo “... quasi quasi vi preferisco anche così, con un vestito addosso...” fece un cenno alla serva e la congedò “... ora conoscerete l'ammiraglio Guidaux.” Disse a Clio.
Attraversarono un lungo corridoio, per poi accedere ad un androne, dove furono annunciati all'ammiraglio.
Questi stava in piedi davanti ad una finestra a fissare il porto.
“Signore...” fece Musan e subito Guidaux si voltò.
“E' lei la bella naufraga?” Domandò l'ammiraglio.
“Si, signore.”
“Bene...” annuendo Guidaux “... e vi ha già svelato la sua identità?”
“Inizialmente” sorridendo lo spagnolo “pensavo si trattasse di una sirena, ma poi mi ha detto di non esserlo...” fissò la ragazza “... e devo dire di esserne stato lieto... così, almeno, sappiamo che non è giunta qui in cerca di un fantomatico innamorato...” rise di gusto.
“Dunque, parlate.” Ordinò Guidaux a Clio, mentre Musan, estratto il suo pugnale, cominciò a giocherellare con il riflesso delle candele.
Guisgard
01-12-2012, 04.32.18
La Santa Rita aveva ormai preso la rotta per Minisclosa, dove, come ordinato da Guisgard, sbarcare Blind.
“Si, hai ragione...” disse Guisgard a Cavaliere25 “... c'è da pensare alla bambina... vuoi occupartene tu? Guarda che è una vera peste!” Sorrise. “E sia... l'ho lasciata a dormire in una cabina accanto alla mia. Lasciamola riposare. Appena sarà sveglia penserai tu a lei.” Si voltò poi verso Fidan. “Va a chiamare messer Blind.”
Il bucaniere annuì e poco dopo tornò sul ponte insieme all'avvocato olandese.
“Signore, presto sarete sbarcato in un scalo abbandonato presso Minisclosa.” Disse Guisgard a Blind. “Ovviamente senza il pagamento di alcun riscatto.”
“E' dunque vero” mormorò l'avvocato “che siete diverso dagli altri pirati che infestano queste acque, capitano.”
“Diverso?” Ripeté Guisgard. “Ne siete certo? E perchè poi? Perchè vi lascio andare libero? Non è certo per riguardo a voi o alla Compagnia delle Flegee che lo faccio.”
“Oh, non ho certo questa pretesa.” Sorridendo Blind. “So bene a chi devo questa vostra clemenza.”
“Ecco.” Annuendo il corsaro. “Allora non credo occorra continuare. A breve lascerete la mia nave.”
“L'amate molto.” Fissandolo Blind. “Questo è palese. E lo è stato sin dal principio. Quel cavalleresco riscatto al prezzo di quelle inestimabili perle. Poi il vostro ostinato rischiare la vita, pur di mostrarvi forte davanti a lei.”
“Dove volete arrivare?” Lo interruppe Guisgard. “State abusando del mio tempo e della mia generosità. Avete detto il vero. Vi viene risparmiata la vita solo grazie a Talia. L'avete assistita durante l'arrembaggio ad opera di Giuff e dei suoi filibustieri. Ero dunque in debito con voi, ma ora, liberandovi, siamo pari.”
“Ed è ancora a lei che penso, capitano.” Disse Blind. “Si, l'amate. Ma cosa ne sarà di voi due? Fuggirete per mare mentre le navi del governatore vi inseguiranno? Questo volete offrirle? Senza dimenticare che vi attende un genere di appuntamento molto particolare sull'Isola del Fungo... rammento la sfida che vi ha lanciato il Gufo Nero... e credo ormai di conoscervi un po'...”
“Davvero?” Fece Guisgard.
“Si.” Annuì Blind. “So che andrete a quella sfida. E a lady Talia non pensate? Se dovesse accadervi qualcosa? E se anche quel duello andasse bene per voi, cosa accadrebbe dopo? Vivrete tutta la vita su questa nave? Questo sarà il vostro destino e quello di lady Talia? No, non può essere questo. E voi siete il primo a saperlo.”
“Mi state dicendo di voler portare Talia via con voi?” Con sguardo cupo il corsaro. “Riportarla a suo padre, destinandola così ad un futuro tranquillo? E questo che mi state dicendo?”
“No, capitano.” Scuotendo il capo l'avvocato. “Nessuno potrà mai darle ciò che invece voi le avete offerto. Il vostro amore per lei non ha eguali a questo mondo. Questo è chiaro. Ma non potete rintanarvi su questa nave per sempre. Per questo ho chiesto di parlarvi sin dall'inizio.”
“Parlarmi?” Stupito Guisgard. “E di cosa?”
“Della possibilità di tornare libero.” Rispose Blind. “Di abbandonare la pirateria, riavere una patria e la possibilità di una vita vera. A Las Baias...”
“Ascoltatemi.” Impedendogli di continuare Guisgard. “A Las Baias dominano il governatore e la vostra potente Compagnia. Ed io non voglio sporcarmici neanche le mani con le vostre proposte.”
“Ma, capitano...”
“E' tutto.” Zittendolo Guisgard. “Non abbiamo altro da dire. Preparatevi a lasciare la mia nave.” E raggiunse il suo timoniere, mentre la bandiera sulla Santa Rita sventolava tra l'inquieto sibilo del vento.
http://24.media.tumblr.com/tumblr_lxu9i7vSy91r872g1o1_500.gif
Talia
01-12-2012, 04.43.42
La piccola Maraiel fissò Talia, stringendo fra le braccia la sua bambola.
“Ho...” disse a voce bassa “... ho fatto un brutto sogno... il mio papà mi chiamava ma io non lo vedevo...” in quel momento il vento fece sbattere la finestra aperta e la bambina sussultò per lo spavento “... dov'è il capitano? Ho paura...” e strinse ancor più la sua bambola.
“Maraiel...” mormorai.
In fretta mi alzai e mi infilai la giacca di Guisgard, che aveva lasciato abbandonata sul basso sofà...
“Maraiel... lui è salito sul ponte... ma tu non devi aver paura, sai?” dissi dolcemente, raggiungendola ed inginocchiandomi, in modo da essere alla sua stessa altezza “E’ stato soltanto un sogno... un brutto sogno! E niente più! E’ passato!”
La osservai per qualche momento... tremava...
“Sai...” le sussurrai allora “Sai che anche io, quando ero piccola, facevo talvolta dei brutti sogni? E ne ero molto spaventata! E allora, quando accadeva, sai che cosa mi diceva mio nonno?” le sorrisi “Beh... lui diceva che l’unico modo per scacciare la paura e la tristezza era dedicarmi ad una cosa che mi piaceva molto... un gioco, ad esempio... o la creazione di qualche cosa...”
Mi guardai intorno per appena un istante, valutando quella cabina piena di ricchi oggetti, gioielli e stoffe pregiate...
“Sai cosa penso?” le dissi poi, tornando a guardarla “Penso che, se vuoi, potremmo cucire un bell’abito per la tua bambola... che cosa ne dici? Potrai scegliere la stoffa che più ti piace e poi io ti aiuterò a confezionare un abitino degno della più bella delle principesse... e così, quando Guisgard tornerà potrai mostrargliela ed insieme troverete quel nome che ti ha promesso... vuoi?”
La osservai, sorridendo, ancora per un momento... non tremava più, ora... ed i suoi occhi mi parevano più tranquilli e vagamente incuriositi...
“Coraggio...” la incoraggiai con un sorriso, alzandomi “Scegli la stoffa che più ti piace...”
Guisgard
01-12-2012, 05.29.27
Maraiel fissò Talia per qualche istante, poi, con una luce che pian piano rasserenò i suoi occhi, cominciò a sorridere.
Annuì, strinse ancor più a sé la sua bambola e iniziò poi a girare nella stanza, tra quelle stoffe tinte di vari colori e impreziosite da rara perfezione.
E ad un tratto si fermò davanti ad una raffinata stoffa arabescata da sottilissimi fili d'argento, di un colore che sembrava la perfetta fusione tra il blu del mare e il perlato rosa che tinge le nuvole all'albeggiare.
“Questa.” Disse la bambina a Talia, indicando quella stoffa. “Voglio che il vestito sia fatto con questa.”
Ma proprio in quel momento si udì la vedetta che avvistava terra.
“Minisclosa in vista!” Gridava. “Minisclosa in vista!”
Poco dopo, qualcuno bussò alla porta della cabina.
Cheyenne
01-12-2012, 12.09.09
Si hai indovinato sono la nuova serva di questo pazzo, mi chiamo Cheyenne.
Ma hai parlato di un segreto, un segreto terribile...di che si tratta? Puoi fidarti di me non lo svelerò a nessuno...
Talia
01-12-2012, 12.43.25
Con il sorriso sulle labbra, osservai Maraiel aggirarsi per la cabina con aria seria... osservava ogni stoffa, le sfiorava con le manine come a testarne il valore...
I miei occhi la seguirono per qualche momento... poi, vedendola ora tranquilla, presi il mio abito e mi ritirai dietro il paravento all’angolo, dove lo indossai in fretta.
Poi, sistemando con cura la camicia che Guisgard mi aveva donato in un baule, tornai a guardare la bimba... stringeva la sua bambola e si aggirava per la cabina, ed assomigliava tanto ad una piccola dama nella bottega di un mercante...
La osservai divertita ed in silenzio... infine la vidi fermarsi davanti ad un alto mobile che ospitava un ricco vaso d’oro ed alcune stoffe...
E ad un tratto si fermò davanti ad una raffinata stoffa arabescata da sottilissimi fili d'argento, di un colore che sembrava la perfetta fusione tra il blu del mare e il perlato rosa che tinge le nuvole all'albeggiare.
“Questa.” Disse la bambina a Talia, indicando quella stoffa. “Voglio che il vestito sia fatto con questa.”
Sorrisi e mi avvicinai...
“Questa?” mormorai, sfiorando a mia volta quel prezioso materiale con la punta delle dita “Ti faccio i miei complimenti, Maraiel... sai, questa è probabilmente una delle più belle stoffe che io abbia mai visto... è meravigliosa!”
La presi, dunque, e la poggiai sull’ampio tavolo dall’altra parte della cabina... qui rovistai un po’ e trovai un paio di forbici, che usai per tagliarne una piccola striscia da una delle estremità.
Lanciai uno sguardo a Maraiel... e mi rallegrai nel vedere l’attenzione e la serietà con cui seguiva quei miei movimenti...
Ed all’improvviso mi venne in mente mia madre... mia madre, che tanto amava le stoffe ricche e gli abiti preziosi, sarebbe inorridita se mi avesse vista sprecare anche un solo scampolo di una simile meraviglia per confezionare un abito per una bambola... sorrisi a quel pensiero.
Chiesi, dunque, a Maraiel di tenere la bambola e, prese le misure, iniziai a tagliare la gonna, poi il corpetto e la maniche...
Ma proprio in quel momento si udì la vedetta che avvistava terra.
“Minisclosa in vista!” Gridava. “Minisclosa in vista!”
Poco dopo, qualcuno bussò alla porta della cabina.
Il lavoro procedeva bene ed ero felice perché Maraiel mi sembrava soddisfatta e molto più serena, ora...
Sollevai gli occhi verso la porta quando bussarono...
“Avanti!” dissi.
elisabeth
02-12-2012, 21.56.53
Guardai Storm come se fosse la prima volta....." Voi non avete compreso, non intendo farmi vedere da miopadre, perche' a quanto pare mio padre non e' qui per cercare me.......e se non cerca me , figuriamoci Ingrid, quindi se questo non e' per voi un problema.......almeno finche' siamo qui dentro sarete voi ad esporvi e se riusciste a sentire di che parlano sarebbe magnifico.......ma forse e' chiedervi troppo..."...Allungai la mi mano sulla sua....era l'unico modo per dirgli grazie
"Avete ragione, non avrei dovuto mettervi in difficoltà.." sorrisi alla serva che mi stava aiutando ad indossare l'abito che avevo scelto: "dovete perdonarmi.. sono solo preoccupata..".
Dopo aver sistemato anche i capelli uscii dalla stanza, dove ad aspettarmi c'era un impaziente Musan.
Camminammo lungo un androne, finchè non mi trovai davanti l'ammiraglio.
“Signore...” fece Musan e subito Guidaux si voltò.
“E' lei la bella naufraga?” Domandò l'ammiraglio.
“Si, signore.”
“Bene...” annuendo Guidaux “... e vi ha già svelato la sua identità?”
“Inizialmente” sorridendo lo spagnolo “pensavo si trattasse di una sirena, ma poi mi ha detto di non esserlo...” fissò la ragazza “... e devo dire di esserne stato lieto... così, almeno, sappiamo che non è giunta qui in cerca di un fantomatico innamorato...” rise di gusto.
“Dunque, parlate.” Ordinò Guidaux a Clio, mentre Musan, estratto il suo pugnale, cominciò a giocherellare con il riflesso delle candele.
"I miei ommaggi, ammiraglio.." dissi chinando lievemente la testa in cenno di saluto.
"..devo dire che la tempesta è stata mia alleata, dato che mi ha permesso di incontrarvi tanto presto." sorrisi "in effetti siete esattamente l'uomo per cui ho attraversato il mare.."
Mi fermai, e sorrisi, dolcemente, nel vedere lo sguardo interrogativo dei due.
"Sono qui per due motivi. Il primo è ringraziarvi.. perchè sono certa che senza il vostro permesso il capitano Guerenaiz non sarebbe mai partito per salvarmi dal Gufo Nero." lo guardai negli occhi, vagamente divertita "anche se devo dire che l'idea del mercantile piena di soldati non era esattamente un granchè, Giuff non l'ha bevuta nemmeno per un istante."
Guardai per un momento fuori dalla finestra, e sospirai, cercando di non pensare a Guerenaiz, ancora su quella nave.
"Ma nessuno fa niente per niente.. Giusto?" ammiccai "Dunque, il secondo motivo per cui volevo vedervi è aiutarvi a catturare il Gufo Nero. La prima parte del piano, come potete vedere voi stesso, si è conclusa." mi avvicinai a lui di un passo " Ma ora entra in gioco la parte più importante, la parte principale.. che cos'è una semplice ragazza davanti al peggior pirata delle Flegee?" Ora il mio sorriso era chiaro, calcolatore.
"Guerenaiz è ancora a bordo, Giuff lo crede uno della ciurma, sarà un ottimo aiuto. Io, conosco la rotta che sta seguendo, conosco il suo equipaggio.. so chi è importante e chi no, chi è forte e chi è debole, ma conosco anche la nave, so dove si trovano le armi, dove le provviste, dove il tesoro.. In più, Giuff mi crede morta.. quando mi vedrà, penserà che sia un fantasma.. " Strizzai l'occhio.
Certo, avevo sicuramente esagerato sulla mia conoscenza dell'Antigua Maria, ma loro non potevano saperlo. Infondo, sapevo davvero muovermi all'interno di quella nave.
"Armate una fregata.. ma anche di più se vi è possibile.. Comandate, anche solo alla nave di Guerenaiz, di gettarsi all'inseguimento di quel maledetto pirata...Con le mie conoscenze e l'aiuto che Guerenaiz ci garantisce dall'interno abbiamo un vantaggio netto su di lui.. Stavolta non vi sfuggirà.. ".
Mi fermai, avevo detto la pura verità, magari esagerando, ma mi sentivo terribilmente rilassata.
"Ah, dimenticavo.. " ripresi all'improvviso "..volete dirmi che ne è stato del Guardiamarina che era con me? E' anche grazie a lui se sono salva... ha eseguito i vostri ordini e quelli del capitano Guerenaiz alla perfezione..."
Mi inchinai nuovamente ".. avete davvero a disposizione degli ottimi uomini, ammiraglio.. i miei complimenti.."
Parsifal25
03-12-2012, 01.04.14
Rimasi....molto infastidito dall'atteggiamento del soldato.......se avessi potuto gli avrei' tagliato la lingua.
Paragonarmi ad un lestofante.......mi alzai' dal letto e in posizione austera e ligia risposi:
"Se fossi in te......non parlerei' in questo modo ad un tuo superiore.....il mio nome è Parsifal, ufficiale in seconda dell'ammiraglio Guidaux e fidato amico del capitano Gurenaiz, comandante della Flegee olandese cui servite.....".
Gli mostrai' la pettorina e con sguardo duro, attesi.....
Guisgard
03-12-2012, 01.44.48
Il soldato restò inizialmente stupito da quelle parole di Parsifal, ma un attimo dopo era già sugli attenti.
“Io...” disse “... io non potevo sapere... tuttavia credo sia meglio che facciate visita all'ammiraglio... si, credo sia il caso...” si voltò allora verso il medico.
“In verità” mormorò questi “gli farebbe bene un altro po' di riposo... ma anche io penso che debba incontrare subito l'ammiraglio.”
Il soldato annuì.
“I vostri abiti erano praticamente in brandelli dopo il vostro salvataggio...” disse la suora “... vi porterò allora un'altra divisa...”
Fu così data a Parsifal una divisa da Guardiamarina.
“Indossatela” fece il soldato “ed io vi condurrò dall'ammiraglio Guidaux.”
Guisgard
03-12-2012, 02.00.10
Guidaux ascoltò con attenzione ogni parola di Clio.
“E così...” disse infine sorpreso “... voi siete la ragazza...” osservò Clio con vivo interesse “... ora comprendo l'impazienza del capitano nel venirvi a salvare.” Sorrise. “E dunque dobbiamo alla vostra bellezza il motivo che ha indotto il nostro capitano a confondersi e a sottovalutare il Gufo Nero.” Si voltò verso Musan, che aveva smesso di giocherellare col suo pugnale e si era invece messo a fissare il mare dalla finestra. “Caro Musan... vi presento la promessa sposa del Capitano Gurenaiz.”
“Le donne” mormorò lo spagnolo senza voltarsi “possono forse ammaliare quando parlano d'amore, ma non certo quando descrivono navi ed equipaggi pirata... siete forse un marinaio o un soldato, milady?” Chiese alla ragazza. “E' per questo dunque che vi siete proposta come asso nella manica per un'eventuale caccia ai pirati? O è solamente l'amore per il vostro capitano ad avervi trasformata in una novella ed improbabile regina Teuta?”
Guisgard
03-12-2012, 02.20.51
Storm fissò Elisabeth senza dire nulla.
Prese allora uno dei due bicchieri di rum che il locandiere aveva portato loro e lo buttò giù tutto d'un fiato.
Si alzò per poi avviarsi verso il tavolo del padre di Elisabeth.
“Salute a voi, signori.” Disse sorridendo.
“Cosa cercate?” Chiese uno degli uomini che erano col padre di Elisabeth.
“In verità” sorridendo Storm “vi ho visti appena sono entrato e subito ho capito di trovarmi davanti a dei gentiluomini.”
“E possiamo dire lo stesso di voi, nonostante i vostri abiti?”
“Oh, ma io sono un gentiluomo almeno quanto voi, miei signori.” Rispose Storm. “Un gentiluomo purtroppo vittima della sfortuna. Ero appunto imbarcato su una nave diretta a Giamaica, quando un ammutinamento ha causato la morte del capitano e fatto saltare il viaggio. Naturalmente io non ho avuto parte in quella rivolta, tuttavia la sorte non ha affatto premiato la mia onestà. Ora sono senza lavoro e...”
“Cercate dunque un impiego?” Domandò il padre di Elisabeth.
“Per l'appunto, signore.”
“Siete fidato?”
“Anche a discapito dei miei interessi.” Annuì Storm. “Altrimenti ora sarei chissà dove con i miei compagnia ammutinati.”
“Allora forse stasera la fortuna vuol darvi la possibilità di rifarvi...”
“Interessante.” Sorridendo Storm.
“Sono venuto qui” fece il padre di Elisabeth “per ritrovare e riportare in patria mia figlia.”
Storm restò sorpreso.
Elisabeth infatti riteneva suo padre interessato ad altro.
“E sono disposto a pagare profumatamente chiunque vorrà aiutarmi.” Continuò il padre di lei.
“Quanto profumatamente?” Chiese il contrabbandiere.
“Fate voi il prezzo.”
Restarono a discutere ancora un pò, mentre Elisabeth, distante da loro, ignorava totalmente quella discussione.
Alla fine Storm lasciò quel tavolo e tornò da lei.
“Ah, ho una gran fame!” Esclamò sedendosi. “Allora, cosa ordiniamo?” Domandò ad Elisabeth.
Guisgard
03-12-2012, 02.31.20
La ragazza guardò Cheyenne negli occhi.
“E'...” disse tremando “... è un segreto terribile... quell'uomo è pazzo... pazzo...” chiuse gli occhi come a voler riprendere fiato “... acquista o fa rapire continuamente delle ragazze per farne poi sue serve... e quando si accorge della loro infelicità presso di lui, allora le fa rinchiudere per poi ucciderle... il giardino di questa villa è diventato un vero e proprio cimitero... e presto so che toccherà anche a me...”
Ad un tratto si udirono dei passi.
“Stanno venendo...” fece la ragazza “... stanno venendo a prendermi... presto, torna nella tua stanza, non devono trovarti qui... presto!”
Mi irrigidii. Sapevo che sarebbero arrivate quelle parole. Era tutta la vita che combattevo con quella spiacevole situazione.
"Non un marinaio, ammiraglio..." Risposi fissandolo negli occhi ".. Ma un soldato, questo sì.. Sono stata educata come tale fin da quando ero poco più che bambina..." Restai ferma, incrollabile ".. Se dubitate del mio valore, vi capisco certo.. Non ve ne ho dato prova.. Nel tal caso.." Sorrisi beffarda "... Buona fortuna.. Cercate pure capitan Giuff in lungo e in largo.. Non lo troverete... Io troverò il modo per salvare Guerenaiz, con o senza il vostro aiuto.. Ho un debito d'onore con lui, e intendo pagarlo... E per quanto Giuff sia stato un gentiluomo con me.. voglio la sua testa, voglio vedere queste acque liberate dal flagello dei pirati..."
Ripresi fiato, e sorrisi "Le informazioni che possiedo d'altronde, farebbero gola.. Che so.. Agli inglesi? Già, sono sicura che loro non sarebbero così stupidi da farsi sfuggire dalle mani il Gufo Nero solo perché reputano le donne brave solo a recitare poesie d'amore!" I miei occhi brillavano di rabbia.
Ogni minuto che passava era prezioso. E loro se ne stavano lì a discutere se io fossi o meno qualificata.
Sbuffai. "..comunque.. Se deciderete di mettermi alla prova sono a vostra disposizione, Milord.." Conclusi con una riverenza ben riuscita.
Ma poi decisi che non avevo voglia di aspettare. Ero stanca di vedere uomini come lui sottovalutarmi.
Mi avvicinai di un passo a Musan che mi guadava con uno sguardo ironico e cinico che mi irritava ancora di più. Sorrisi, docile e tranquilla.
Fui rapida e fulminea.
Gli afferrai il polso sinistro e con una mossa veloce e inaspettata lo immobilizzai, con la mano destra gli sfilai il pugnale, un attimo dopo era puntato alla sua gola.
Sorrisi, perfida.
"..finché c'è un uomo armato accanto a me, io non sono mai disarmata.." E gli feci l'occhiolino ".. Ora, avete intenzione di insultarmi ancora, Messer Musan?" Lo scrutai dritto negli occhi "..l'ultima volta che ho risparmiato un uomo me ne sono pentita amaramente..." Soggiunsi tra i denti.
"Tuttavia combattiamo la stessa guerra.." Dissi togliendo il pugnale dalla gola di Musan.
"Bel pugnale.. " Dissi poi rigirandolo tra le mani.
Mi voltai poi verso l'ammiraglio: "..dunque, di che cosa stavamo discutendo?" Con un sorriso.
Guisgard
03-12-2012, 03.03.17
Davanti a quella scena, Guidaux sorrise.
“Dovete convincere il nostro luogotenente, milady, non me.” Disse a Clio per poi fissare Musan. “Io non so se sia una sirena o la leggendaria regina Teuta rediviva, ma vedo che ha saputo cogliervi di sorpresa.”
Musan chiuse gli occhi e sorrise.
“Signore, la nostra damigella è abile e sveglia...” mormorò lo spagnolo “... forse anche troppo... sfortunatamente per lei, lo sono anche io... al punto da affidare la mia sicurezza a compagni fidatissimi...”
In quel momento Clio sentì qualcosa sfiorare il suo collo.
Guidaux, accorgendosi di qualcosa mostrò un'espressione contratta.
Sul collo di Clio stava infatti muovendosi una tarantola.
“Non viaggio mai senza uno dei miei angeli custodi, milady...” disse Musan alla ragazza “... vi siete avvicinata troppo e loro non amano gli sconosciuti... ah, vi consiglio di non muovervi, perchè il suo veleno agisce in meno di un minuto...”
“Per la barba del demonio!” Esclamò l'ammiraglio.
http://www.italia-cuba.speleo.it/ap_05.jpg
Guisgard
03-12-2012, 03.15.45
Maraiel seguiva con lo sguardo Talia mentre lavorava a quella stoffa.
La bambina teneva ferma la bambola, entusiasta e divertita, osservando con attenzione la ragazza e la cura con cui procedeva in quel suo lavoro.
“La mia bambola è una principessa.” Disse. “Anche tu lo sei?” Chiese a Talia. “Questa è la stanza di una principessa, vero?” Tornando a guardarsi intorno. “Anche io sono una principessa... il mio papà dice sempre che da grande sposerò un principe.”
Maraiel aveva la pelle molto chiara, i capelli di un castano pallido e gli occhi limpidi come le acque di un lago.
Guisgard le aveva fatto indossare, al posto dell'abitino strappato con cui era salita a bordo, un costume di vari colori, che aveva predato su una nave diretta verso il Mar della Cina e probabilmente destinato a qualche bambino dell'aristocrazia imperiale.
Poi la porta bussò e Talia disse di entrare.
“Milady...” rispose uno dell'equipaggio senza però aprire la porta “... perdonate si vi importuno... siamo quasi a Minisclosa e messer Blind vuole salutarvi prima di abbandonare la nave. Vi attende qui nel corridoio per salutarvi appena sarete pronta.”
elisabeth
03-12-2012, 10.04.39
Vidi Storm, alzarsi come un gatto felice di acciuffare la sua preda, i suoi movimenti erano morbidi tra i tavoli, sino a quando non arrivo' a quello che era di mio padre.....era di spalle e non potei leggere sulle sue labbra.....la conversazione mi sembrava tranquilla, niente strani movimenti.....mio padre era composto cosi' come lo erano i suoi amici, nessuno diloro sembrava essersi allarmato alla sua vista......incominciai ad essere nervosa e a muovermi sulla sedia come in preda a spilli puntati sul mio grazioso fondoschiena...finche' torno' al tavolo.......incominciai a guardarlo con attenzione, portando i miei capelli oltremodo sul viso...il mio abito sporco e malandato non dava all'occhio....." ditemi Storm posso chiedere prelibatezze o cose da poco conto, sapete le nostre risorse finanziarie sono rimaste alla locanda.....Avete avuto una bella discussione con quei bei Signori.......vi ha fatto tornare sorridente e quasi euforico, ditemi Storm... ci sono novita' su Ingrid ?.....ma prima perdonate la mia ineducazione mi avete fatto una domanda e io ancora non ho risposto e prima che io vi consenta tutta la mia attenzione.....ordiniamo pollo e salsa di mele...con pane croccante...amo ascoltare le buone notizie con la dolcezza delle cose buone in bocca......e perdonatemi ancora, mio caro sara' piu' saggio che chiamate voi..il locandiere ...sono ancora in incognito in questa sala...."........Ero cosi' ansiosa che mi sarei voluta mettere a d urlare....ma la calma era la virtu' dei forti...e io dovevo essere forte, per me e per Ingrid.....lei era tutto per me....speravo in cuor mio che Storm fosse la persona che diceva di essere....mi fidavo di lui....e lo avrei voluto fare sino alla fine...
cavaliere25
03-12-2012, 12.54.57
Certo amico mio ci penserò io alla bambina lo notato che è una vera peste ma cercherò di farmi fidare di lei vedremo cosa succederà inseguito
"Siete un uomo sleale, dunque... Bene a sapersi.." Sorrisi ".. Non siete un soldato, siete un sicario.. Mi chiedevo in effetti che ci facesse uno spagnolo al servizio dell'ammiraglio olandese.." Guardai prima Musan poi Guideaux, con aria divertita : "e adesso che vi aspettare che faccia, sentiamo.. Che mi metta a strillare come una donnetta? E perché mai? Morire in un minuto è un offerta generosa... Molto più di quanto mi avrebbe concesso Giuff.." Mi morsi le labbra per reprimere una risata che mi avrebbe scossa "..o il generale Von Rattel se fosse riuscito ad acciuffarmi..." Sorrisi "..poco male.. Guerenaiz è in gamba e se la caverà.. E voi non troverete mai Giuff.."
Portai il mio sguardo lontano, verso il mare che si intravedeva dalla finestra.
John.. Amore mio Perdonami.. Sai che non avrei mai potuto essere diversa.. Sai che non sono capace di stare buona e quieta.. È la mia natura.. So che mi amavi per quella che sono....
Oh, Guerenaiz... Buona fortuna... Ce la farai.. Io..Avrei voluto incontrati in un'altra vita...
Versatemi da bere, fratelli miei.. Vi raggiungerò presto..
"Eppure, signori.." Dissi giocherellando con il pugnale di Musan, lentamente "Amo essere padrona del mio destino..." Con una mossa fulminea perforai la tarantola, ferendomi leggermente il collo.
Il pugnale di Musan l'aveva trapassata da parte a parte, e ora il suo corpo era infilzata sulla sua lama, che tenevo ben lontano dal mio viso.
Con la mano sinistra premetti ai lati della ferita, perché uscisse abbastanza sangue. Infondo, pensai, poteva avermi punto prima di morire.
"Forza.. Cominciate a contare..." Dissi rivolta ai due uomini.
Mi asciugai la ferita con il fazzoletto che tenevo nella manica. In cuor mio ringraziai la serva che aveva insistito perché ne portassi uno con me.
Poggiai l'indice sulla ferita, e mi portai il dito insanguinato alle labbra. Il mio sangue era caldo e metallico, nessuna traccia del veleno.
Sospirai di sollievo, senza darlo a vedere.
"..No, temo che non sia così semplice liberarsi di me..." Dissi guardando Musan con un sorriso "..questo era un vostro amico fidato? Non dovete essere un tipo molto socievole, Milord.." Strizzando l'occhio.
"Non sono una sirena, e nemmeno Teuta rediviva.. Non so nulla di mare.. Sono un semplice soldato..."
Schioccai le dita della mano sinistra, e guardai il pugnale "Cosa diceva quel poema italiano che mio padre mi leggeva sempre? Costei gl’ingegni feminili e gli usi tutti sprezzò sin da l’età più acerba: a i lavori d’Aracne, a l’ago, a i fusi chinar non degnò la man superba" sorrisi ".. Già.. Clorinda è sempre stata la mia preferita.. "
Respirai forte.
"Bene, Messer Musan.. ora che cosa mi aspetta? Uno sciame di pipistrelli?" Sorrisi, ironica.
"Vogliamo sprecare altro tempo, o iniziare a parlare di cose serie? Non sono una che si arrende facilmente..." Dissi osservando l'ammiraglio : "ma ancor meno una che supplica.. quindi se non volete il mio aiuto, è affar vostro.. Ma io non ho intenzione di perdere un minuto di più..."
Sostenni il suo sguardo, ferma e decisa.
Cheyenne
03-12-2012, 19.13.14
Tornai di fretta nella mia stanza e da li udii i passi dei servi che trascinavano la giovane.
Che incubo è mai questo.....dove sono finita.....quell'uomo è davvero un pazzo...basta, non posso restare qui ancora a lungo...devo,devo scappare...ma come?? Forse potrei tentare di trovare un appiggio interno, con qualche aiuto da un servo della casa...Magari tentare di contattare il colonnello e sperare in un suo intervento..o quello di Fhael...e se trovassi un'imbarcazione con cui allontanarmi...o se fuggissi via correndo finché non mi ritrovo al sicuro.....
Tutti questi pensieri mi invadevano la testa, sentivo battere forte le tempie....
Guisgard
04-12-2012, 01.49.23
Guidaux restò sorpreso da quella scena e dal coraggio, o forse solo incoscienza, messo in mostra da Clio.
Musan invece restò a fissare la ragazza senza tradire, almeno apparentemente, emozioni.
Poi i suoi occhi si scossero leggermente ed un sorriso prese forma sul suo volto.
“Si, era un mio amico” disse lo spagnolo fissando la tarantola spaccata in due da quella lama “ma probabilmente poco fidato, visto che non è riuscito a proteggermi.” Chiuse per un momento gli occhi e tornò a fissare il mare. “Clorinda...” mormorò “... beh, vi siete decisamente meritata di seguirmi in questa caccia ai pirati...” si voltò a guardarla “... siete un buon soldato? E sia... ma rammentate che il comandante sarò io e voi non muoverete neanche un dito senza un mio ordine... intesi?”
Guisgard
04-12-2012, 01.59.50
Storm allora chiamò il locandiere per ordinare la loro cena.
Ma non c'erano mele.
E neanche pollo.
Alla fine il locandiere consigliò loro del coniglio cucinato con salsa di verdure.
“Non sempre le cose vanno come si vuole nella vita.” Disse Storm ad Elisabeth. “Vuol dire che ci contenteremo del coniglio.” Sorrise. “Strano uomo vostro padre, sapete? Nasconde benissimo le sue emozioni, senza però preoccuparsi mai di fare altrettanto con il suo denaro. E in un posto come questo non è consigliabile mettere in mostra le proprie ricchezze.” Prese un altro bicchiere di rum.
Finalmente tornò il locandiere con la loro cena.
“Ora mangiate, milady...” fece Storm “... così, quando saremo a stomaco pieno, come voi stessa avete detto, ascolterete meglio le notizie che ho raccolto a quel tavolo.”
Altra gente entrò in quel momento nella locanda, rendendo ancora più caotico quell'ambiente.
E in quello stesso istante il padre di Elisabeth e gli uomini che erano con lui abbandonarono Puerto Baias.
Sorrisi : "già.. Mai fidarsi degli amici..."
Poi, ridivenni seria e guadai Musan "Bene, e sia.. Ma badate, sarò ai vostri ordini solo durante la campagna contro il Gufo Nero.. Non provate a ingannarmi... " dissi fissandolo in quegli occhi impenetrabili che tanto somigliavano a quelli di Giuff.
"Ma sappiate anche che la mia lealtà ha un limite.. " continuai senza staccare gli occhi dai suoi ".. Provate anche solo a sfiorarmi, e vi ucciderò.. Anche a costo di morire con voi, grazie ai vostri amichetti pelosi. .." Il mio volto si allargò in un sorriso glaciale ".. Questo vale per voi e per qualunque altro uomo del vostro equipaggio..." Alzai le spalle "... Una fanciulla deve pur difendere il proprio onore.." Con un sorriso.
"Ebbene, Milord, quali sono i vostri ordini?"
Guisgard
04-12-2012, 02.26.53
Tra inquietudini, preoccupazioni e timori, Cheyenne vide scendere la sera e poi calare la notte.
Nessun servo era giunto a portarle cibo e acqua, segno che il padrone era ancora in collera.
Alla fine la ragazza cadde addormentata.
Quello specchio di lago in cui si rifletteva la villa del colonnello scintillava di mille e più bagliori, frutto delle nuvole che, leggere, attraversavano col proprio candore il luminoso Sole di Mezzogiorno.
Cheyenne era con l'anziano militare su una barchetta che si lasciava accarezzare dal lieve e musicale fruscio delle acque.
Ad un tratto la ragazza si ritrovò sull'altra sponda del lago, circondata da fiori dall'intenso profumo e salici di un verde luccicante.
Il colonnello era a pochi passi da lei, in piedi a fissare la villa e alcuni servi conducevano da Cheyenne il fido Gulltopr.
Ad un tratto la ragazza vide Fhael.
“Incontrarvi l'altra settimana alla festa” disse lei al portoghese “è stata per me una vera sorpresa. Ma ora molte cose mi appaiono chiare... siete giunto qui per continuare a prendervi cura di me, vero?”
“Si, ma poi sono rimasto ferito in quell'incidente di caccia.” Annuendo Fhael. “Ora però mi sento meglio. Il dottore ha detto che posso anche cavalcare.” Sorrise. “Così ho subito chiesto al colonnello il permesso di condurvi fuori per una cavalcata. Naturalmente se a voi piace l'idea.”
In quel momento Cheyenne aprì gli occhi.
Era mattino e quel sogno era svanito.
Un attimo dopo si accorse però di uno dei servitori del padrone immobile davanti al letto.
“Preparati, il padrone ti attende.” Mormorò il servo. “Deve parlarti.”
Guisgard
04-12-2012, 03.28.39
Scena XIII: Il ritorno di Sumond
“Ma quell'uomo non uscirà vivo di qui, - ripigliò l'indiano con gioia feroce. - Folle, ei voleva sfidare noi potenti, noi che facciamo tremare l'Inghilterra. Il serpente entrò nella tana del leone e il leone lo sbranerà.”
(Emilio Salgari, I misteri della Jungla Nera)
“Naturale...” disse sorridendo Musan a quelle parole di Clio “... ma trovo del tutto inutili queste vostre raccomandazioni, milady... da quanto ho appreso siete la promessa sposa di un capitano e quindi nessuno oserà toccarvi... dico bene, signore?” Fissando poi Guidaux.
“Oh, il nostro capitano Gurenaiz teneva molto a lei...” fece l'ammiraglio.
“Teneva?” Ripeté Musan.
“Già, vero...” fingendo di correggersi Guidaux “... mi sono lasciato suggestionare da ciò che si racconta sulle punizioni e sulle torture che il Gufo Nero infligge a traditori e spie... ma sono certo che voi giungerete presto a liberare il nostro valente capitano.”
“Naturalmente, signore...” con un sorriso enigmatico Musan “... non vorrei mai lasciare la nostra Clorinda senza il suo Tancredi...” tornò a fissare nuovamente il mare dalla finestra “... anche se, in verità, non ho mai letto tutto quel poema... come finiscono i due amanti? Spero bene... io mi avvilisco quando non c'è un lieto fine...”
Ma proprio in quel momento nella stanza entrò il governatore.
Aveva un'espressione divertita e modi fanciulleschi.
“Straordinaria!” Esclamò. “Magnifica! Titanica! Colossale! Anzi, ciclopica!”
“Cosa accade?” Incuriosito Giudaux da tanto entusiasmo.
“Affacciatevi dalla finestra e guardate voi stesso!” Rispose ridacchiando il governatore.
L'ammiraglio allora guardò giù dalla finestra.
“Nel porto!” Con espressione d'ebete il governatore. “Guardate nel porto!”
Stava infatti ferma davanti al porto una gigantesca nave da guerra.
Era armata da almeno quaranta cannoni per lato e batteva bandiera inglese.
E recava il nome impresso sulla fiancata sinistra: Queen of the east.
“Una nave inglese!” Gridò Guidaux.
“Si!” Annuì ridendo il governatore. “Ha annunciato il suo arrivo sparando un paio di cannonate in aria! E una lancia è scesa da essa, pronta a raggiungere il molo!”
“Ma cosa vorranno?” Inquieto l'ammiraglio.
“Ah, non ne ho idea!” Scuotendo il capo il governatore. “So solo che è bellissima e che la voglio presto nella mia collezione di modellini!” E finalmente in quel momento si accorse di Clio. “Oh... che splendore di ragazza... i miei omaggi, milady... permettete che mi presenti... sono il governatore di Las Baias. E voi?” E i suoi occhi erano ormai fissi sulla bella Clio.
http://pic.pimg.tw/kuriko1984/54c0136acefe055928490bf49d71f44f.jpg
Guisgard
04-12-2012, 03.35.38
Guisgard sorrise ed annuì a quelle parole di Cavaliere25.
“Forse dovresti cercare di fartela amica.” Disse il pirata al suo fedele. “Magari potresti, quando risalirà in coperta, farle fare un bel giretto sul ponte, facendole così vedere la nostra nave.” Gli diede una pacca sulla spalla. “Ora però pensiamo a raggiungere l'Isola del Fungo, dove ci attendono il Gufo Nero e i suoi bucanieri. Va tu in vedetta e avvisaci quando avvisterai quell'isola.”
Talia
04-12-2012, 16.07.24
Spostai appena gli occhi su Maraiel, mentre cucivo, e sorrisi...
una principessa, diceva... ed era vero... adesso mi sentivo davvero felice come una principessa... felice, più di quanto avessi mai sognato di poter essere.
Poi tornò a parlare di suo padre e di nuovo tornò a farsi strada in me quella sensazione che già avevo avuto... la sensazione che ci fosse qualche cosa che mi sfuggiva... qualcosa che non riuscivo a ricordare...
la osservai ancora per qualche momento, in silenzio, cercando di spingere la mia memoria là dove sembrava non riuscire ad giungere...
Poi la porta bussò e Talia disse di entrare.
“Milady...” rispose uno dell'equipaggio senza però aprire la porta “... perdonate si vi importuno... siamo quasi a Minisclosa e messer Blind vuole salutarvi prima di abbandonare la nave. Vi attende qui nel corridoio per salutarvi appena sarete pronta.”
“Oh...” mormorai a quelle parole “Si, certo!”
Tornai a guardare Maraiel e a sorriderle...
“Ecco...” le dissi, porgendole la gonna ed il corpetto ormai pronti “Perché non provi a vedere come le stanno, mentre io esco a salutare questa persone? Poi, quando rientrerò, le acconceremo i capelli... che cosa ne dici?”
Le lasciai gli abitini per la sua bambola tra le mani, osservandola armeggiare con quelli vecchi per qualche momento, poi, sfiorandole affettuosamente la testa con la mano, mi alzai ed uscii nel corridoio.
E lì trovai Blind.
Se ne stava in piedi, con le mani dietro la schiena e quel suo imperituro vago sorriso sul volto...
“Avvocato!” gli sorrisi, richiudendomi la porta della cabina alle spalle ed avvicinandomi a lui “E così, infine, qui le nostre strade si separano...”
Giusto.. Guerenaiz.. Riesci a proteggermi anche da lontano, eh?
Sembrava proprio che la mia piccola bugia non fosse stata una brutta idea.
Sorrisi : "Già, naturalmente.. ma non sono solita affidare ad un altro la mia sicurezza.."
Mi voltai di scatto verso Guideaux, mentre ricordava ciò che avrebbe subito Guerenaiz, se Giuff l'avesse smascherato.
Come se non lo sapessi... come se non fosse già abbastanza difficile saperlo
su quella nave...
Guardai Musan ".. quella storia finisce come deve finire. In modo da insegnare a chi combatte quanto l'amore sia pericoloso e fiaccante.. "
E io lo sapevo bene. Troppo a lungo avevo dimenticato quell'insegnamento. E la mia debolezza, accecata com'ero dalla ricerca di John, mi aveva ribaltato continuamente dalla padella alla brace, da quando ero sbarcata su quelle isole.
Nemmeno ora, infatti, mi sentivo al sicuro.
".. Ma non voglio certo rovinarvi il finale, Messer Musan.. vi consiglio di leggerlo, insegna molte cose.."
Ma proprio in quel momento nella stanza entrò il governatore.
Aveva un'espressione divertita e modi fanciulleschi.
“Straordinaria!” Esclamò. “Magnifica! Titanica! Colossale! Anzi, ciclopica!”
“Cosa accade?” Incuriosito Giudaux da tanto entusiasmo.
“Affacciatevi dalla finestra e guardate voi stesso!” Rispose ridacchiando il governatore.
L'ammiraglio allora guardò giù dalla finestra.
“Nel porto!” Con espressione d'ebete il governatore. “Guardate nel porto!”
Stava infatti ferma davanti al porto una gigantesca nave da guerra.
Era armata da almeno quaranta cannoni per lato e batteva bandiera inglese.
E recava il nome impresso sulla fiancata sinistra: Queen of the east.
“Una nave inglese!” Gridò Guidaux.
Guardai incuriosita quell'uomo, esaltarsi come un bambino che attende un giocattolo appena comprato.
Alle sue parole, mi affacciai alla finestra che dava sul porto, e la vidi.
La Queen of the East era di certo la nave più bella che avessi mai visto. Ma non fu quello a catturare la mia attenzione. Alzai velocemente lo sguardo verso il cielo, e il mio cuore sussultò per un momento.
Nell'azzurro limpido di quella mattina di sole, la bandiera britannica svettava di un rinato splendore.
Sorrisi con gioia nel vederla garrire al vento leggero che spirava nella baia. Per un momento, mi sentii a casa.
Ma la magia si spense in pochi istanti quando il nuovo arrivato continuò a parlare.
“Si!” Annuì ridendo il governatore. “Ha annunciato il suo arrivo sparando un paio di cannonate in aria! E una lancia è scesa da essa, pronta a raggiungere il molo!”
“Ma cosa vorranno?” Inquieto l'ammiraglio.
“Ah, non ne ho idea!” Scuotendo il capo il governatore. “So solo che è bellissima e che la voglio presto nella mia collezione di modellini!” E finalmente in quel momento si accorse di Clio. “Oh... che splendore di ragazza... i miei omaggi, milady... permettete che mi presenti... sono il governatore di Las Baias. E voi?” E i suoi occhi erano ormai fissi sulla bella Clio.
Quest uomo è il, tanto temuto, governatore olandese di Las Baias?
Cercai di nascondere il mio stupore, e sorrisi all'uomo che avevo di fronte.
"E' un vero onore conoscervi, eccellenza.." sorrisi "io sono.."
Una donna inglese, addestrata come un soldato, che vi aiuterà nella lotta ai pirati, per gentile concessione del luogotenente Musan..
Esitai un istante, quel tanto che bastava per tenere a freno quei pensieri irriverenti.
"... la promessa sposa del vostro valente capitano Guerenaiz.." con un inchino reverenziale.
Ma il mio sguardo tornò fuori, cercando con gli occhi quella bandiera che tanto amavo.
"Avete una collezione di modellini di navi, eccellenza?" dissi poi con un sorriso ".. in tal caso la Queen of the East diventerà senza dubbio il vostro fiore all'occhiello..." La guardai ancora una volta "..non ho mai visto una nave tanto bella.. affonderebbe l'Antigua Maria in un baleno.." sussurrai, sovrappensiero, osservando la maestosità di quella nave nel porto. Le altre navi, al suo cospetto, impallidivano per l'invidia.
Cheyenne
04-12-2012, 18.04.27
Passai una notte piena di incubi e di desideri...sognai il colonnello, Fhael e il mio amato Gulltoppr... ma purtroppo, al mattino, fui costretta ad aprire gli occhi e tornare alla triste realtà alla quale il mio Destino sembrava avermi dato.
Fu con una certa angoscia che risposi al bussare alla mia porta, che interruppe il filo dei miei pensieri.
Temevo infatti che venissero a prendermi come avevano fatto con la povera ragazza della stanza accanto alla mia.
Un servitore, dopo aver atteso che mi preparassi, mi condusse dal vecchio, che a suo dire, desiderava parlarmi.
Lo segui titubante lungo il corridoio, poi ancora per le scale, fino ad arrivare in una sala con al centro una grossa tavola in legno di noce suntuosamente imbandita per la colazione.
Ad un capo della tavolata, proprio di fronte all'ingresso, sedeva il vecchio.
Non appena mi vide, smise di mangiare e mi fece gesto di sedermi.
Il servo che mi aveva accompagnata mi fece accomodare proprio dall'altro capo del tavolo e poi se ne andò.
Alla vista di tutto questo cibo il mio stomaco si fece sentire e mi ricordai di non aver cenato la sera prima.
Mi sentivo osservata, ma non osavo alzare lo sguardo verso il vecchio. Così presi una fetta della torta più prossima a me e sorseggia del caffè.
Per un po' ci ignorammo a vicenda, intenti a rinfocillarci.
Quando ebbi terminato però non sapevo che fare, e alla fine, dovetti alzare lo sguardo in cerca di una risposta negli occhi del vecchio.
Guisgard
04-12-2012, 18.21.43
Blind si avvicinò a Talia ed il suo sorriso da vago divenne ben pronunciato.
“Si, milady.” Disse annuendo. “Scenderò poco prima di Minisclosa. Nel vedervi, è inutile dire che siete raggiante. E di questo ne ho piacere. E sono certo ne avrebbe anche vostro padre se potesse vedervi ora. Ed il merito è del nostro capitano.” Il suo sorriso si allargò ancora di più. “E questo mi fa comprendere che il suo essere cupo e sfuggente è un onore che riserva solo a me. Ho infatti tentato di parlargli, ma inutilmente. Milady...” la sua espressione divenne di colpo seria “... probabilmente a voi non lo dirà, ma sappiate che il capitano è deciso a sfidare l'altro pirata... si sono infatti dati appuntamento su un'isola fuori dalle rotte ordinarie e lì regoleranno le loro dispute... milady, non ho molto tempo... ma sappiate che a Las Baias molte cose potrebbero cambiare... la strage di Balunga ha messo tutto in discussione e servono uomini nuovi alle grandi potenze europee per controllare e far sviluppare questi mari... in Inghilterra molti non hanno condannato l'ammutinamento del vostro capitano, dunque potrebbe davvero essere riammesso nella marina reale... però...”
“Signor Blind.” Interrompendolo uno dei pirati che si era allontanato di qualche passo per lasciarli da soli a parlare. “Temo sia ora. La lancia che vi sbarcherà a terra e pronta. Seguitemi, prego.”
Blind annuì e strinse la mano a Talia.
“Incontrerò presto vostro padre, milady.” Sorridendole. “E che Dio vi benedica entrambi.” E andò via.
Guisgard
04-12-2012, 18.43.28
A quelle parole di Clio, il governatore rise con un'espressione da ebete e prese subito la ragazza per mano.
“Allora dovete vederla!” Disse entusiasta.
La condusse così in una sala adiacente, dove faceva bella mostra la sua collezione di modellini.
“Non è favolosa?” Fissando Clio. “Si, dite il vero... quella nuova nave inglese farà impallidire tutte le altre! Credo che la metterò lì, a destra...”
“Ma non la Santa Rita...” fece Musan che con Guidaux aveva seguito Clio e il governatore “... per questo ho promesso che apparirà presto nella vostra collezione, eccellenza... e non parlo di un modellino, ma di quella vera...”
“Si, vero!” Ridendo il governatore. “E ogni promessa è un debito, caro Musan!”
Guisgard
04-12-2012, 19.14.07
Il vecchio fissò Cheyenne.
Il suo sguardo era teso.
“Sono giunti dei visitatori.” Disse all'improvviso. “Sono forestieri. Dicono di aver avuto problemi con la loro imbarcazione. E forse ne hanno anche con la legge, chissà... hanno chiesto di poter avere ospitalità per qualche giorno... vogliono pagare bene per questo... tu, nel frattempo, resterai ben segregata nella tua stanza e uscirai solo per i pasti. Diremo che sei la mia giovane moglie e non ami molto vedere e frequentare gli estranei. E' tutto chiaro?”
Osservai divertita la collezione del governatore. Repressi un risolino davanti al volto estasiato di quel piccolo uomo di potere. Possibile che una cosa tanto banale lo esaltasse tanto? Ma, apparentemente, sembrava di si.
Dei tre uomini nella stanza, Musan era di certo il più pericoloso, sebbene sembrasse devoto ai suoi superiori.
"Sono molto belle, eccellenza..." Dissi sorridendo.
"La Santa Rita, Milord?" Rivolgendomi a Musan "Avete intenzione di dare la caccia anche allo Sparviero Nero? Ho visto la sua ciurma a Portuga..." Sospirai, ripensando alla sera in cui Guerenaiz era apparso in quella locanda maleodorante.
".. Non ricordo, però la loro nave, per quanto fosse, sicuramente, ormeggiata accanto all'Antigua Maria.. Ricordo solo che persino Giuff era affascinato dal loro capitano.."
Una nave, tra quelle in miniatura del governatore attirò la mia attenzione: L'Antigua Maria.
Sorrisi : ".. Vedo però che avete già una nave pirata nella vostra collezione."
Mi avvicinai a guardarla meglio : "..i miei complimenti, eccellenza.. È davvero perfetta.."
cavaliere25
04-12-2012, 19.21.10
ok dissi vado subito e andai in postazione per avvisare quando saremmo arrivati quasi al isola e iniziai a scrutare destra e sinistra
Talia
04-12-2012, 19.43.54
Fissavo Blind, ascoltandolo in silenzio... e più lo ascoltavo e più i miei occhi si allargavano...
l’allusione a mio padre...
quelle parole su un presunto duello di Guisgard...
e poi Las Baias, l’Inghilterra, l’ammutinamento...
Lo fissavo, in preda a mille e più pensieri, paure, domande...
“Signor Blind.” Interrompendolo uno dei pirati che si era allontanato di qualche passo per lasciarli da soli a parlare. “Temo sia ora. La lancia che vi sbarcherà a terra e pronta. Seguitemi, prego.”
Blind annuì e strinse la mano a Talia.
“Incontrerò presto vostro padre, milady.” Sorridendole. “E che Dio vi benedica entrambi.” E andò via.
“Avvocato!” lo richiamai.
Mi avvicinai di nuovo a lui... avevo tante domande...
Presi la sua mano tra le mie e la strinsi...
“Mio padre non capirà!” mormorai, avvicinandomi appena “Non vorrà capire: lui non ha mai amato Guisgard... lo disprezzava anche quando eravamo in Olanda...” sospirai “Ma voi... voi sapete la verità! Sapete che il suo cuore è grande e giusto... e sapete perché io resto qui, sapete che non potrei e non vorrei essere da nessun’altra parte!”
Esitai... abbassai gli occhi...
“Voi avete la possibilità di dire la verità...” soggiunsi poi “Di perorare la sua causa... la nostra! Ma fate attenzione... pensateci bene prima di farlo... non tutti la vedranno come voi... non tutti capiranno e... e qualcuno, forse, avrà altri interessi!”
Avevo parlato in fretta... con gli occhi preoccupati fissi nei suoi... quando la mia voce si spense, però, gli sorrisi...
“Buona fortuna, avvocato!” dissi, per poi guardarlo andar via lungo il corridoio, fino a scomparire oltre la scala.
Sospirai, allora...
le parole di Blind continuavano a vorticarmi in testa... le parole su Guisgard e sul suo incontro con Giuff in modo particolare...
la mia mano esitò sulla maniglia...
Maraiel mi aspettava...
ma Guisgard? Cosa voleva fare? Cosa avrebbe fatto?
Chiusi gli occhi un attimo...
Maraiel stava bene in quella cabina, pensai... aveva il suo nuovo gioco e non aveva più paura ora, mi dissi...
Esitai solo un altro istante, dunque... poi voltai le spalle alla porta e mi diressi verso la scala che portava sul ponte.
Cheyenne
04-12-2012, 19.53.00
"Certo signore. Sono d'accordo con voi. E poi la mia stanza è così bella....vi chiedo solo il permesso di prendere qualche libro dalla biblioteca in modo da poter passare più agevolmente il mio tempo? Sareste così gentile da accompagnarmi e consigliarmi qualche buon romanzo?
Guisgard
04-12-2012, 21.33.44
Sul castello di poppa la luce sembrava appena accennata, quasi come generata da un soffio, soave e leggero, abbandonato e diffuso sui parapetti alti che scendevano e percorrevano le fiancate della Santa Rita.
All'orizzonte, attraversato da nubi man mano sempre più dense e scure, tentava di affacciarsi il cromato ricciolo della Luna fluttuante tra i lampi che illuminavano il cielo e smarrendo, lentamente, il suo argentato alone sulla superficie oscurata delle acque.
Il crepuscolo, che cedeva con sempre più decisione il passo alla sera, appariva simile all'eternità che oltre il cielo si mostrava pian piano più vicino, accompagnato, da una parte, dal primo scintillio delle nuove stelle e dalle nuvole più cupe e profonde dall'altra, come se si fossero divise le due metà di quello scenario, al solo mormorio del mare opaco reso unico spettatore di quello sfondo infinito.
Guisgard vide Talia sul ponte e scese a prenderla, per poi portarla su con lui.
“Forse è vero” disse il corsaro “che un pirata non è poi così diverso da un principe.” Sorrise. “Visto che trovo ad attendermi una principessa.” Si adagiarono accanto al parapetto. “Forse la vita non è altro che un grande racconto” sfiorando una ciocca di capelli che scendeva ribelle sul viso di lei “... si, forse è così e sta a noi mutarla in commedia o tragedia...” la sua mano scese ad accarezzarle il viso e poi la bocca con le dita “... ho attraversato questi mari in lungo e in largo... senza mai fermarmi, sfidando onde impetuose, venti contrari e navi di tutti tipi, colme d'oro o fumanti di cannoni... ho vagato come Ulisse, come Sinbad, tra la furia della natura e l'odio degli uomini... predando tesori di ogni tipo, eppure senza trovare mai niente capace di ammansire il mio spirito...” fissò il mare “... forse questo mio viaggio era solo una fuga... una fuga disperata per dimenticare... si, per dimenticare te... e nelle notti più cupe, più buie, quelle rese incantate ed immutabili dallo scintillio eterno delle stelle e dal muto splendore della Luna ho pensato di non riuscirci... si, perchè davvero non può bastare una vita a dimenticare ciò che invece la tua anima brama, invoca e tenta di raggiungere... la Luna... chiedi alla Luna quante volte le ho parlato di te... e magari tu eri lontana, chissà dove...” tornò a guardarla “... oggi lo so... ho raccolto tutto questo solo per te... ma cosa può donare un innamorato alla sua amata? Davvero può bastare rubare tutto l'oro del mondo e tutte le perle dei mari? Ci saranno altri uomini, forse tra un anno o un secolo, che faranno altrettanto... no, un innamorato può donare solo ciò che è unico, come il suo amore...” aprì un baule che era vicino al timone e cercò tra vari rotoli e pergamene.
Ne estrasse una mappa arrotolata e la mostrò poi a Talia.
“Queste sono le Flegee Settentrionali...” indicando quel disegno alla ragazza “... gli inglesi sono intenzionati a controllarle... ma qui, dove le rotte sono ancora incerte, proprio qui” segnando un punto “vi è un piccolo isolotto senza nome... e quando questo nostro viaggio terminerà, fuggiremo laggiù, lontani da tutto e da tutti... daremo un nome a quell'isolotto e lì saremo felici...” i loro occhi si unirono.
Ma quegli occhi furono solo ambasciatori delle loro labbra, che a loro volta lo furono dei loro cuori e delle loro anime.
Ed un caldo abbraccio li unì sotto quel cielo denso di nuvole e squarciato dal muto incanto lunare.
http://3.bp.blogspot.com/-aHxtvhEf1Ko/TszCTNTKYJI/AAAAAAAAHe8/Zy26B5iuNoQ/s1600/30072_130570880287053_130562726954535_366521_74439 71_n.jpg
Guisgard
04-12-2012, 21.40.08
“Soprattutto allo Spariero Nero.” Disse Musan a Clio. “Lui è il più pericoloso. Ma presto la sua carriera di bucaniere finirà...” di nuovo cominciò a giocherellare con il suo pugnale intarsiato “... una mia spia a Portuga” continuò “mi ha parlato di un patto fra lui e il Gufo Nero... dunque, basterà trovarne uno per avere poi entrambi...”
“Dovrei parlarvi.” Fece Guidaux.
Musan annuì e i due si allontanarono di qualche passo, verso la finestra, mentre il governatore continuava a mostrare orgoglioso la sua collezione a Clio.
“Guardate, guardate con attenzione!” Sempre più entusiasta il governatore. “Figuratevi che i cannoni dell'Antigua Maria sparano davvero! Sono palline di caucciù!”
“Avete trovato la bambina?” Chiese l'ammiraglio a Musan.
“Non ancora, signore.”
“E cosa aspettate?”
“Ho già un piano...” fissandolo lo spagnolo “... presto riavremo la bambina...”
“Quando?”
“Al mio ritorno.” Rispose Musan. “Vi porterò le teste dei due pirati e la bambina da mettere sul trono del vicereame di Balunga.”
“Allora preparatevi.” Fece Guidaux. “E pregate per il vostro successo.”
“Il nostro, signore...” disse Musan.
Guisgard
04-12-2012, 21.42.04
“No, vedrai prima quei visitatori.” Disse il vecchio a Cheyenne. “Ci andrai dopo e potrai scegliere i libri che vorrai.” Suonò allora un campanellino e si presentò un servitore. “Fa entrare quegli uomini.” Ordinò il vecchio. “Li saluterai e poi andrai via.” Rivolgendosi di nuovo alla ragazza.
In quel momento giunsero i visitatori.
“Prego, avvicinatevi...” fece il vecchio.
Erano tre uomini ed uno di questi si fece avanti.
“Grazie dell'ospitalità, signore...” si voltò poi verso Cheyenne.
Lei lo riconobbe subito.
Era Fhael.
“Questa è mia moglie Cheyenne.” Disse il vecchio.
“Incantato, milady.” Baciandole la mano il portoghese. “Non ho mai visto una donna bella come voi.”
Ecco a che cosa brindavano le due ciurme quella sera..
Sorrisi, tornando con la mente a quella locanda.
Eppure mi appariva difficile immaginare un pirata più pericoloso di Giuff.
Tentai invano di comprendere le parole che si scambiavano Guideaux e Musan.
Mi voltai ad ascoltare il governatore, tutto intento ad osservare quelle navi in miniatura.
Avrei voluto scuotere la testa e alzare gli occhi al cielo, ma conoscevo ancora le buone maniere.
"Davvero strabiliante..." Sorridendo.
"Ma avete detto che dalla nave inglese si è staccata una lancia.. Non sono ancora venuti, a rendervi omaggio, i nuovi arrivati?"
La presenza di quella nave inglese in un porto così strettamente controllata dagli olandesi, mi incuriosiva non poco.
Cheyenne
05-12-2012, 02.09.54
I visitatori entrarono e di presentarono.
Uno di questi era Fhael.
Non potevo credere ai miei occhi e riuscii a stento a trattenere le lacrime.
Quando si avvicinò a me per pormi i miei omaggi lo guardai intensamente sperando che potesse capire come stessero davvero le cose.
"Vi ringrazio messere per i vostri complimenti siete troppo buono. Ora lorsignori mi perdonino ma ho un leggero mal di testa e vorrei ritirarmi nelle mie stanze. Vi auguro una buona permanenza nella nostra casa. Arrivederci signori. Approposito, prima di tornare nella mia camera volevo andare nella biblioteca a prendere qualche romanzo, per" caso avete suggerimenti? Immagino che uomini della vostra portata abbiamo una cultura migliore di me...Pensavo di leggere qualcosa che parli di pirati oppure di amori sventurati o forse di famiglie divise...magari qualche opera classica...beh ci penserò...Perdonatemi se vi annoiato con i miei dubbi letterari. Di nuovo arrivederci signori"
Guisgard
05-12-2012, 02.13.36
Ma un attimo prima che il governatore arrivasse a rispondere alla domanda di Clio, un soldato entrò e annunciò l'arrivo di alcuni ufficiali inglesi che chiedevano di incontrare le autorità di Las Baias.
“Devono essere quelli sbarcati dalla fregata inglese...” disse Guidaux al governatore “... fateli entrare.” Ordinò poi al soldato.
Entrarono così tre ufficiali, uno dei quali mostrava i gradi di capitano.
Era di robusta costituzione, il volto tirato e l'espressione contratta.
Lo sguardo era cupo, impenetrabile, fosco, mentre i lineamenti sembravano essere stati segnati dai venti e dalla salsedine.
Era quello che si diceva un uomo di mare.
“Salute a voi, eccellenza.” Salutando il governatore. “Ammiraglio.” Con un lieve cenno del capo verso Guidaux. “Re Giorgio d'Inghilterra vi manda i suoi saluti.”
“Con chi abbiamo l'onore di parlare?” Chiese Guidaux.
“Sono il capitano Sumond, comandante della Queen of the East.”
“E' stato avventato da parte vostra” disse Guidaux “avvicinarsi così tanto al porto di Las Baias.”
“Gli alleati non sono forse sempre ben graditi a casa dei loro amici?” Fissandolo Sumond.
“Dipende che dono offrono.” Rispose l'ammiraglio.
“Un'alleanza si forma appunto per questo.” Replicò Sumond. “Per scambiare doni e vantaggi reciproci.”
“Come pretendete di conoscere eventuali nostri vantaggi?”
“Perchè alla fin fine” rispose Sumond “gli uomini sono tutti uguali e cercano le stesse cose.”
“Davvero?”
“Si, ammiraglio.” Annuì Sumond. “Voi volete ripulire i vostri mari dai pirati e a me interessa uno di quei pirati.”
“Uno soltanto?”
Musan ascoltava quella discussione con molto interesse, mentre giocherellava con uno dei suoi ragni mortali.
“Si.” Disse Sumond. “Reo di aver sottratto una nave di sua maestà.”
“Interessante.” Mormorò Guidaux.
“Forse il nome di quella nave vi chiarirà il tutto...” fece Sumond “... parlo della Santa Rita.”
“La Santa Rita?” Ripetè meravigliato Guidaux. “Allora voi cercate...”
“Si.” Con uno sguardo impenetrabile Sumond. “La nave dello Sparviero Nero...”
“Sembrate conoscere bene quell'uomo.” Fece Guidaux.
“Si, lo conosco bene...” con un'espressione corrucciata Sumond “... era il mio secondo a bordo... e il suo nome è Guisgard...”
“Guisgard...” ripeté Musan, per poi infilzare il ragno col suo stesso pugnale.
Guisgard
05-12-2012, 02.30.55
“Io amo molto la poesia, milady.” Disse Fhael a Cheyenne. “Soprattutto quella medievale in lingua galiziana e castigliana. In questo momento mi viene in mente il nome del castigliano Juan Ruiz, che compose diverse poesie mentre era imprigionato. Uno dei canti più belli è quello in cui invoca la Vergine per la sua liberazione... a memoria potrei citarvi qualche verso... tu mi hai riconosciuto, Stella del Mare, poiché conosci il mio volto e quello della mia anima...” sorrise e mostrò un lieve inchino “... spero di esservi stato utile. E ancor più spero di rivedervi presto. Anzi, ne sono sicuro.”
“Puoi ritirati in biblioteca, cara.” Rivolgendosi il vecchio a Cheyenne.
E si sedette in giardino con i nuovi arrivati.
Cheyenne
05-12-2012, 02.45.03
Non appena ebbi il permesso di ritirarmi dal vecchio corsi in biblioteca.
Li cercai qualche libro alla rinfusa e trovai anche le poesie di cui mi avete parlato Fhael.
Chiusa nella mia stanza, con il cuore ancora in gola, lessi qualche verso suggeritoni dal portoghese.
Ero sempre più sicura, prima per il suo sguardo, poi per le sue parole ed infine per queste poesie, che Fhael avesse capito in che situazione ero sventuratamente capitata e che fosse qui per aiutarmi.
Parsifal25
05-12-2012, 02.46.42
"Finalmente, le care e disciplinate vecchie maniere"......sembrava passata un'eternità dall'ultima campagna ove ognuno ricopriva il proprio status.
"Andiamo già meglio, collega......state comodo.......comprendo la vostra meraviglia, anche io avrei' agito come voi. Farete strada, amico." gli posi la mano sulla spalla e sorrisi.
Subito dopo, giunse un altro uomo che mi portò la mia adorata divisa. Era tempo di riprendere il proprio ruolo......la priorità era salvare il capitano Gurenaiz.
"Conducetemi dall'ammiraglio.......devo riferire importanti nuove sugli spostamenti ed attività del bandito Giuff."
Pensando tra me dissi: "speriamo che riesca a ritrovare milady.....e che non abbia fatto guai......"
Talia
05-12-2012, 03.11.38
Tornai lentamente a guardarlo e sospirai...
“Un isolotto sperduto soltanto per noi...” mormorai, gettando un’occhiata alla mappa che teneva tra le mani “Tu parli di un sogno... un desiderio... il più grande e il più meraviglioso dei desideri!”
Per un attimo i miei occhi si volsero verso l’orizzonte, quasi fosse possibile vedere ciò che mi prometteva...
“Perché non conquistarla ora quell’isola, allora?” domandai poi, tornando a guardarlo “Perché non ordini di far rotta là, dove nessuno mai potrà trovarci? Non l’Olanda, né l’Inghilterra... non i tuoi inseguitori, né i miei... perché? Lo desidererei così tanto... lontani da tutti e da tutto, soli, senza più alcun pensiero ed alcuna preoccupazione al mondo...”
Lo osservai per qualche momento... la mia mano giocherellava con la piega della cucitura della giacca sulla spalla... ero testa, preoccupata, ed ero abbastanza certa che se ne fosse ormai accorto...
Abbassai gli occhi, tristemente... poi tornai a guardarlo...
“Ho parlato con Blind...” iniziai a dire, con la voce che tremava appena “Volevo salutarlo prima che scendesse... e lui mi ha detto delle cose. Mi ha detto molte cose. Perlopiù su di te. E mi ha detto che...”
La mia voce tremò più forte e fui costretta a tacere.
Inspirai profondamente per qualche momento... poi tornai a guardarlo, carezzandogli appena la guancia...
“E’ vero, Guisgard?” domandai, con voce dolorosa e tanto sottile da sembrare un sussurro “E’ vero che hai intenzione di sfidare Giuff?”
Guisgard
05-12-2012, 03.15.50
Parsifal fu così condotto dall'ammiraglio Guidaux.
Il soldato lo introdusse nella stanza dove c'era appunto l'ammiraglio.
Ma non era solo.
C'erano anche Clio, il governatore, Musan e tre ufficiali inglesi.
Guisgard
05-12-2012, 03.55.20
Dopo circa un'ora, un servo bussò alla porta di Cheyenne.
“Il padrone ti chiede di prepararti per il pranzo.” Disse. “Ricorda che ci sono anche quei visitatori, dunque indossa un abito adatto. Ti aspetterò fuori per poi accompagnarti giù.” Aggiunse ed uscì.
Guisgard
05-12-2012, 03.58.49
Guisgard prese la mano di Talia e la baciò.
“Sai...” disse guardandola negli occhi “... ti ho attesa da anni e non ho intenzione di mancare neanche ad una delle promesse che ti ho fatto... raggiungeremo quell'isolotto e gli daremo un nome... e sarà solo nostro...” strinse la sua mano “... questo è l'ultimo viaggio, Gioia mia... te lo giuro...” sorrise di nuovo “... Giuff è un vigliacco e forse non ci sarà neanche ad aspettarmi... è furbo e magari sarà già chissà dove, in cerca di denaro e di donne...” la prese fra le braccia “... sai, fra arrembaggi, tesori e fughe, mi sono accorto di non averti detto ancora una cosa... Talia, io...”
In quel momento un bucaniere avvistò qualcosa all'orizzonte.
“Ehi, c'è qualcosa tribordo!” Gridò. “Sembra una barca! La vedi, Cavaliere25?” Domandò poi al pirata che faceva da vedetta.
http://2.bp.blogspot.com/-v2XVqhttCzw/TWPJMFVflcI/AAAAAAAABJg/QMDYfWeTqEo/s1600/veliero-notte.jpg
elisabeth
05-12-2012, 09.24.23
Nulla che avevo in mente di ordinare era possibile, ogni pietanza venne cambiata...con un'altra ovviamente, ma cambiata...ci fu portato a tavola cio' che il locandiere aveva consigliato...in realta' era solo quello che era disponibile nella sua cucina, ma lo aveva proposto con una maestria talmente particolare che chiunque avrebbe creduto che sui banchi del retro di quella locanda, potessero esserci altre migliaia di prelibatezze....e cosi' era la nostra vita, credevamo a quello che vedevamo, ma era solo il frutto di quello che volevamo vedere ....credevamo a quello che sentivamo ma era solo quello che volevamo sentirici dire...ogni cosa diventava illusione anche l'amore piu' grande.....vidi riempirsi la sala della locanda, gente che parlava lingue a me sconosciute......gente che odorava di mare o di pece....sino a quando il locandiere non porto' il nostro cibo, e mio padre insieme ai suoi amici, non usci' fuori dalla locanda.......se avessi potuto scegliere, l'istinto mi avrebbe portato ad alzarmi ed a urlare il suo nome, ma come se fossei inchiodata alla sedia ed imbavagliata....rimasi muta e ferma.......quando fui sicura che ormai fosse andato via, portai indietro i miei capelli e li raccolsi senza l'usilio di alcun fermaglio....avevo l'odore del cibo che mi ariivava al volto ...era questo che mi face divenire il volto in fiamme ?....." Ora, che abbiamo la possibilita' rifocillarci, potremmo intavolare una discussione tranquilla, dove voi potreste dirmi cosa avete saputo da mio padre e i suoi amici.......e potreste anche dirmi, come mai mio padre vi ha parlato delle sue finanze......in genere non e' molo aperto a certe discussioni, ma ricordo, che se avevate bisogno di soldi.....nella camera che ho la sciato ne avevo abbastanza.........ditemi Storm......ottima questa verdura......come stanno le cose, secondo voi ?......"....guardai Storm continuando a giocherellare con la verdura che avevo nel piatto.....
Talia
05-12-2012, 16.33.06
Lo osservavo in silenzio, senza che le sue parole riuscissero del tutto a fugare quella mia preoccupazione e la paura per ciò che sarebbe potuto accadere...
Poi sospirai leggermente...
“Tu non hai intenzione di tirarti indietro...” sussurrai “E, se Giuff si presenterà, tu lo affronterai... lo so!”
Non era un’accusa né un rimprovero, era solo una constatazione... la constatazione, forse un po’ amara e vagamente rassegnata, che in fondo la sua indole non era cambiata e che non sarebbe cambiata mai: non si sarebbe tirato indietro, non lo avrebbe fatto mai di fronte a niente, qualunque fosse stata la posta in palio.
Gli sorrisi, tuttavia. Dolcemente.
la prese fra le braccia “... sai, fra arrembaggi, tesori e fughe, mi sono accorto di non averti detto ancora una cosa... Talia, io...”
In quel momento un bucaniere avvistò qualcosa all'orizzonte.
“Ehi, c'è qualcosa tribordo!” Gridò. “Sembra una barca! La vedi, Cavaliere25?” Domandò poi al pirata che faceva da vedetta.
Quel grido ci riscosse...
Volgemmo entrambi lo sguardo verso l’uomo che aveva parlato, poi portammo gli occhi sulla vedetta in cima all’albero di maestra ed infine all’orizzonte...
Una sagoma si muoveva all’orizzonte, vagamente nascosta dalla bruma che si levava dal mare...
Lentamente mi accostai al parapetto, dietro a Guisgard...
“Si... direi che è un’imbarcazione, ma sembra ancora lontana... tu cosa credi che sia?” domandai.
Osservai quegli uomini entrare nella stanza. Trattenni il fiato, speranzosa. Ma quando si avvicinarono chinai la testa, desolata. Avevo sperato di riconoscere qualcuno di loro, di vedere finalmente un volto amico.
Solo un ufficiale mi sembrava familiare, ma era probabilmente solo un'impressione dettata dalla speranza.
Ascoltai attentamente le loro parole, mi inchinai rispettosamente quando nominò il mio re.
Tuttavia non dissi niente, sapevo che l'intervento di una donna in una conversazione come quella non sarebbe stata vista di buon occhio.
D'un tratto, però, la porta si aprì e Parsifal fece capolino nella sala.
Sorrisi e lo salutai con un cenno.
"Lor signori vogliano scusarmi..." Dissi a bassa voce, sicura che nessuno avrebbe badato a me.
Mi avvicinai a Parsifal: "Sono felice di vedervi.. Ero in pena per voi..." Sorrisi "..caspita, la divisa vi dona.." Strizzando l'occhio.
"Sanno tutto.. Ho raccontato loro di Guerenaiz e Giuff.. Sono gli unici che possono aiutarci.." Sussurrai ".. Anche se non mi fido di loro.."
Feci un passo, come per scortarlo dagli altri uomini, poi mi voltai di scatto.
"Guerenaiz vi ha parlato della mia lettera?" Osservai i suoi occhi immobili "..beh ho detto a Giuff di essere la promessa sposa del capitano.." Sorrisi, colpevole ".. E lo credono anche loro.." Indicando l'ammiraglio e il governatore.
"Venite, vi accompagno dall'ammiraglio" mi avviai verso il centro della sala.
Mi fermai in disparte, verso la finestra, nell'attesa che la conversazione terminasse.
Guisgard
05-12-2012, 17.52.38
Guisgard prese il cannocchiale e cominciò a scrutare quella sagoma lontana.
“Si, è una nave...” disse a Talia che era dietro di lui “... ma sembra stia andando alla deriva...”
“Alla deriva?” Ripeté Austus. “Come può essere?”
“Il vento ha reso l'aria più limpida e chiara...” mormorò Guisgard, sempre guardando dal suo cannocchiale “... posso quasi vederla meglio... ha le vele aperte, ma a brandelli...”
“Forse è stata assalita.” Fece Rynos.
“Forse...” rispose Guisgard “... ma c'è qualcosa che non mi convince...”
“E' la nave fantasma...” disse all'improvviso il vecchio Fulsin, il mozzo di bordo “... la nave fantasma di Capitan Lanzaras...”
“Che storia è questa?” Fissandolo Emas.
“Si, la nave maledetta di Capitan Lanzaras...” mormorò il vecchio mozzo “... e vaga per l'eternità in cerca dell'Isola Perduta...”
E nel soffiare, il vento lasciò attorno a loro un lungo lamento, mentre ormai quella misteriosa nave era ben visibile dal ponte della Santa Rita.
http://m.spoki.lv/upload/articles/28/289342/images/Spoku-Kugi-8.jpg
Cheyenne
05-12-2012, 18.00.49
All'ora di pranzo mi fu detto di prepararmi e di raggiungere i commensali al più presto.
L'idea di poter rivedere Fhael e la speranza di comunicare con lui mi rese più attiva.
In pochi minuti ero pronta per scendere nella sala da pranzo. Avevo indossato un abito che richiamava molto quello che mi aveva fatto confezionare Fhael a Las Baias. Speravo che cogliesse questo ulteriore segnale.
Al tavolo gli uomini erano già seduti. Il vecchio era al suo solito posto ad un capo della tavola e grazie a questo ebbi la fortunata opportunità di sedermi proprio accanto a Fhael.
Salutai i due ospiti e il vecchio cercando di apparire il più allegra possibile, per non incorrere in uno scatto di rabbia di quel pazzo.
Non appena mi sedetti notai lo sguardo di Fhael su di me ma non osai guardarlo a mia volta. Con discrezione invece, feci salire leggermente i polsini del mio abito affinché il portoghese notasse i segni ancora marcati della mia prigionia.
Un lampo passò nei suoi occhi.
Il vecchio diede ordine ai servi di servire le pietanze.
Il compagno di Fhael iniziò a discorrere col vecchio, cosa che insieme al cibo, lo distrasse per un buon momento.
Mi feci coraggio. Mi avvicinai un po' a Fhael e in un bisbiglio gli chiesi aiuto.
Guisgard
05-12-2012, 18.05.20
“Allora...” disse Guidaux a Sumond “... cosa proponete?”
“Offro la mia nave per aiutarvi” rispose l'inglese “e voi mi ricompenserete consegnandomi lo Sparviero Nero. Mi sembra un'offerta equa.”
“Si, lo è.” Annuendo l'ammiraglio.
“Vivo o morto?” Chiese all'improvviso Musan.
“E' indifferente.” Fissandolo Sumond. “Io lo riporterò in patria e ai fini del processo, dato l'esito pressoché scontato, è del tutto indifferente se quando penzolerà da un pennone sarà morto da poche settimane o invece solo da qualche minuto.”
“Allora avrete il vostro pirata.” Sorridendo Musan. “E sarò io ad ucciderlo.”
In quel momento Guidaux si accorse di Clio e di Parsifal che era accanto a lei.
“Chi è costui?” Fissando il Guardiamarina. “Ah, si... rammento... siete un Guardiamarina giunto poche settimane fa... vi affidai l'incarico di seguire il capitano Gurenaiz, vero?” Chiese a Parsifal.
Guisgard
05-12-2012, 18.27.53
“Si, è vero...” disse Storm ad Elisabeth senza scomporsi “... vostro padre mi ha offerto dei soldi... molti soldi... e sapete perchè? Non lo immaginate? Ve lo dirò io... per trovarvi e riportarvi a lui. Già, pare, contrariamente a quanto pensate, che lui voglia riavervi. Vi stupisce tutto ciò? E ora che ci penso... sapete che corro un gran rischio in tutto ciò? Voglio dire... sono un contrabbandiere, si, ho anche ucciso, ma per la legge erano omicidi particolari, di gente come me. Se venissi preso probabilmente troverei la forca. Ma non è detto. Ma se mi arrestassero ora, insieme alla figlia di un ricco inglese, cosa accadrebbe? Il capestro sicuro. A meno che” sorridendo “non si riesca a convincere gli altri che questa è una fuga d'amore.” Le fece l'occhiolino. “Avanti, ditemi tutto ciò che pensate.”
elisabeth
05-12-2012, 20.02.41
Deglutii in maniera poco signorile, mio padre mi stava cercando...eppure mi sembrava tranquillo, ma infondo cosa avrebbe dovuto fare, mettersi al porto ed urlare il mio nome ?......" Una fuga d'amore, e dove vi avrei conosciuto, magari in vacanza nel castello di Arbroath....ma li' niente contabbandieri, forse di alccol, almeno cosi' ho sentito dai vecchi marinai, intenti a sistemare le reti. Non mi crederebbe mai......ho solo paura che non mi aiutera' mai a ritrovare la mia Ingrind, infondo a chi importa di lei....ma c'e' anche la vostra vita.........mio Dio , ma come mi ci sono messa in tutto questo caos ?...se solo ritornassi indietro, non sarei cosi' avventata e non partirei mai piu', non ho visto altro che guai in questo posto.....e poi, non vorrei mai che voi finiate sulla forca a causa mia, questo mai, non l'ho voluto quando ancora non vi conoscevo, e non vedo perche' vorrei volerlo ora........"..dovevo pensare riflettere, ma come fare......" E se trovassero dei miei indumenti al largo ?..penserebbero che io sia morta.....e poi quando troveremo Ingrid, vi porterei con me in Inghilterra e tutto sara' a posto......sarete riconosciuto come un uomo rispetabilissimo......."...oppure stavo farneticando....il tempo passava..e la verdura era un impasto schifoso, che assomigliava ai miei colori......" Che devo fare Storm....vi lascio andare...prendete i soldi che vi da' mio padre, vi faranno comodo.....e se sara' necessario, faro' di tutto per proteggervi dalla forca....ve lo giuro..."...
Talia
05-12-2012, 21.20.54
Fissavo l’orizzonte, proprio là dove Guisgard puntava il suo cannocchiale... scrutavo quella sagoma muoversi lenta, stingendo gli occhi per cercare di distinguerne meglio i contorni...
“Il vento ha reso l'aria più limpida e chiara...” mormorò Guisgard, sempre guardando dal suo cannocchiale “... posso quasi vederla meglio... ha le vele aperte, ma a brandelli...”
“Forse è stata assalita.” Fece Rynos.
“Forse...” rispose Guisgard “... ma c'è qualcosa che non mi convince...”
“E' la nave fantasma...” disse all'improvviso il vecchio Fulsin, il mozzo di bordo “... la nave fantasma di Capitan Lanzaras...”
“Che storia è questa?” Fissandolo Emas.
“Si, la nave maledetta di Capitan Lanzaras...” mormorò il vecchio mozzo “... e vaga per l'eternità in cerca dell'Isola Perduta...”
E nel soffiare, il vento lasciò attorno a loro un lungo lamento, mentre ormai quella misteriosa nave era ben visibile dal ponte della Santa Rita.
Mi voltai di scatto e fissai l’uomo che aveva parlato con gli occhi sgranati...
Capitan Lanzaras...
quel nome risuonò nella mia memoria, tra i miei più antichi ricordi... e d’un tratto rividi l’Olanda, la nostra casa sulla scogliera, i pomeriggi passati sulla terrazza alta con il nonno ad ascoltare le sue storie... non erano state che delle favole per me, quelle... favolose favole sui pirati... e Capitan Lanzaras era in esse, in tutte quante...
Esitai... senza riuscire a staccare i miei occhi spalancati dal volto allarmato dell’anziano mozzo...
Capitan Lanzaras...
ripensai al diario del nonno, che Passapuor mi aveva dato, ed alla lettera che ci avevo trovato dentro... ripensai a ciò che in quella lettera era scritto, alle assicurazioni sulla veridicità di quelle favole che raccontava... ed a quell’indizio... l’indizio per trovare il tesoro nascosto...
la voci sulla ferocia di Lanzaras...
le storie sulla sua spietata ciurma di dannati...
tremai.
Istintivamente afferrai il braccio di Guisgard, dunque, e mi strinsi a lui...
“Andiamocene!” mormorai “Andiamocene via, presto!”
Guisgard
05-12-2012, 21.55.12
“Sapete...” disse Fhael fissando il vecchio padrone di casa “... mentre doppiavamo Minisclosa, ci siamo imbattuti in una fregata olandese che trainava in porto un galeone pirata...”
“Già...” mangiando il vecchio “... la pirateria è una piaga di questi mari...”
“Infatti.” Annuì Fhael. “E vedemmo poi scendere dal galeone alcuni prigionieri. Rammento una ragazza... tremava e piangeva, nonostante la liberazione... allora un capitano le si avvicinò e con poche parole la calmò... è tutto finito, presto sarai libera, le disse...” prese allora la bottiglia “... vi verso da bere, milady?” Chiese a Cheyenne che era accanto a lui.
“Mia moglie non beve.” Fece il vecchio.
“Oh, non potevo immaginare.” Mormorò il portoghese.
In quel momento un servo si avvicinò alla tavola e portò del vino al suo padrone.
Questi si voltò per sceglierne uno e Fhael fingendo di far cadere una posata si chinò poi per raccoglierla.
“A Mezzanotte, nella Cappella della villa...” sussurrò a Cheyenne.
Un attimo dopo si alzò e il banchetto continuò tranquillamente.
Cheyenne
06-12-2012, 00.02.22
Il pasto continuò come se niente fosse, il vecchio dialogava amabilmente con il portoghese e il suo accompagnatore. Quanto a me, sedevo in silenzio, sfoderando qualche sorriso di circostanza. La mia testa invece rimbombava, ripetendo incessantemente la storiella dei pirati che Fhael avevo narrato
“Sapete...” disse Fhael fissando il vecchio padrone di casa “... mentre doppiavamo Minisclosa, ci siamo imbattuti in una fregata olandese che trainava in porto un galeone pirata...E vedemmo poi scendere dal galeone alcuni prigionieri. Rammento una ragazza... tremava e piangeva, nonostante la liberazione... allora un capitano le si avvicinò e con poche parole la calmò... è tutto finito, presto sarai libera
Era l'ennesima, evidente dimostrazione che il portoghese era perfettamente consapevole della mia situazione e nelle parole del capitano della sua storia si potevano leggere le sue stesse parole, le sue stesse promesse.
Il breve messaggio, datomi velocemente approfittando di un attimo di distrazione del vecchio “A Mezzanotte, nella Cappella della villa...”
mi aveva riempita di una speranza se sembrava ormai smarrita, sepolta per sempre nei meandri del mio cuore.
Finito di desinare gli uomini si spostarono nella biblioteca per il dopopasto e io fui costretta a fare ritorno, non prima però di aver fatto comprendere a Fhael, tramite un'intenso sguardo, ildi essere pronta per l'appuntamento che avevamo fissato.
Nella mia camera il tempo non mi era parso tanto lento cone quel giorno: leggevo un po' in moso distratto, camminavo nervosa da un lato all'altro dei quattro angoli della stanza, mi gettavo sul letto sfinita.
Fu così che ingannai il tempo fino a che non vidi calare il buio. La cena seguì all'incirca il medesimo copione del pranzo ma io e Fhael evitammo qualsiasi comportamento, parola o sguardo che potesse essere mal interpretato.
Al termine della cena nuocamente lasciai gli uomini, intenti a dialogare, e feci ritorno alla mia stanza.
Il tempo scorreva lento e agoniante.
Allo scoccare dell'undicima ora, decisi di indossare abiti meno apporiscenti.
Col mio abito scuro poco prima di mezzanotts aprii la porta della mia camera e mi inoltrai nella villa. In punta di piedi riuscii senza strani intoppi, ad uscire dalla casa ed a giungere alla Cappella privata, adiacente al lato Nord della casa.
Una figura stava ritta all'interno della cappella, sentendo i miei passi voltò. Era Fharl.
Restai senza fiato a quelle parole. La nave del capitano per dare la caccia ai pirati.. Quella nave! La stessa che troneggiava nel porto di Las Baias.
Sorrisi, guardando Parsifal accanto a me.
Certo sembravano tutti più interessati allo Sparviero Nero che a Giuff ma, se era vera la faccenda dell'accordo, avremmo preso due piccioni con una fava.
Poi, Guideaux si accorse dell'arrivo di Parsifal.
"Ve l'avevo detto, ammiraglio.." Dissi con un sorriso "che non ero spuntata dal mare tutta sola. Quest'uomo ha contribuito non poco al mio salvataggio."
Guisgard
06-12-2012, 03.17.20
“Vedete...” disse Storm ad Elisabeth “... anche noi contrabbandieri abbiamo un codice d'onore. Certo, niente a che fare con quello degli uomini rispettabili, ma comunque formato anch'esso da leggi. E una di queste leggi contempla la riconoscenza. Voi mi avete aiutato e per questo avete messo in pericolo voi stessa e la vostra governante. Sono perciò due i motivi che mi impongono di aiutarvi per sdebitarmi. Ammesso, ovviamente, che voi vogliate ancora il mio aiuto.”
Guisgard
06-12-2012, 03.26.54
La cappella era avvolta dalla penombra e solo poche candele, accese sull'altare, squarciavano quel buio altrimenti assoluto.
Fhael stava in piedi davanti alla statua della Vergine Maria.
E appena Cheyenne entrò nella navatella, il porteghese si voltò a fissarla.
“Cheyenne...” disse a voce bassa, per poi andarle incontro “... il Cielo sia benedetto... siete viva...” e la strinse a sé “... ditemi... come state? Vi hanno fatto del male? Quell'uomo vi ha forse...” e si interruppe, restando a fissarla in quella incerta luce.
Guisgard
06-12-2012, 03.36.25
Guidaux, riconosciuto Parsifal, si fece raccontare dal Guardiamarina tutta la storia.
“Avere il capitano Gurenaiz a bordo dell'Antigua Maria come spia” disse l'ammiraglio “è un vantaggio non da poco. Dobbiamo sfruttarlo al massimo.” Si alzò e raggiunse il centro della stanza. “E sia! E' deciso!” Fissò tutti i presenti. “Partirete tutti con la Queen of the East. Ma sia ben chiaro... la nave sarà comandata dal capitano Sumond, ma la caccia ai due pirati sarà gestita da Musan. Lady Clio e il Guardiamarina Parsifal saranno utili con le informazioni che sapranno fornirvi. Ovviamente faremo subito montare il Mortaio Settimiue a bordo della Queen of the East. Domani stesso partirete.” Sentenziò l'ammiraglio.
Così, Clio e Parsifal furono condotti ciascuno nella propria stanza.
Il mattino del giorno seguente tutto era pronto al porto di Las Baias per la loro partenza.
Guisgard
06-12-2012, 04.10.01
Guisgard si voltò a fissare Talia e nei suoi occhi lesse inquietudine e timore.
Timore che sembrava sfociare in un'inspiegabile paura.
“Talia...” disse lui “... Talia, cos'hai? Cosa ti spaventa tanto?”
“Capitano!” Chiamò in quel momento Emas. “Sembra si stia dirigendo verso di noi!”
“Già, come se fosse in balia dei venti e delle correnti.” Mormorò Austus.
Il vento percorreva quella misteriosa nave in lungo e in largo, sibilando ed ululando tra le vele squarciate, gli alberi scricchiolanti e il tintinnio delle travi borchiate consumate dalla ruggine e dalla salsedine.
Si avvicinava sempre più alla Santa Rita ed ora era possibile vederla ancora meglio.
Non aveva alcuna bandiera e sembrava senza nessuno a bordo.
“Talia...” rivolgendosi Guisgard ancora alla sua amata “... Talia, cosa ti spaventa tanto? Forse i racconti del vecchio Fulsin? E' solo una nave alla deriva.”
“Già, anche a me le storie di quel vecchio pazzo hanno messo agitazione!” Esclamò Rynos. “Vuoi piantarla, Fulsin?” Rivolgendosi al mozzo.
“E se fosse una trappola?” Chiese Austus.
“Una trappola a queste latitudini e con questo mare mosso è da escludere.” Rispose Guisgard.
I suoi occhi erano però cupi e l'inspiegabile agitazione di Talia aveva accentuato in lui l'inquietudine portata da quella misteriosa nave.
Cheyenne
06-12-2012, 07.35.59
L'abbraccio con Fhael mi parve non finire mai..la famigliarità di quel gesto e della sua voce mi commosse.
Gli raccontai tutto,di Sesc e dei pirati, della donna ed il suo amato e del vecchio.
"No Fhael, per ora il vecchio non mi ha toccata ma non so mai come possa reagire ad ogni mio movimento o parola..tutte le schiave che ha avuto prima di me le ha uccise e sepolte nel suo giardino non appena si rendeva conto della loro infelicità. L'ho visto con i miei occhi..."Un brivido lungo la schiena mi pervase al ricordo di quella povera ragazza per la quale non avevo potuto far nulla.
"Ma parlatemi di voi...Come mai siete giunto qui? E ditemi, che ne è del colonnello?"
elisabeth
06-12-2012, 13.47.40
Sorrisi...non perche' storm avesse detto qualcosa di divertente..anzi...aveva detto qualcosa di terribilmente serio..." Credo che tutti gli uomini siano gorvernati da un unica legge, ma ogni tanto questo lo dimenticano, credo che faccia parte di un grande gioco che noi stessi non potremo mai riuscire a comprendere......siete un uomo straordinario....e vi chiedo formalmente il vostro aiuto Storm...ora come non mai ho bisogno di voi "......c'era solo lui in quel mare di gente....niente altro che lui...
Dunque era deciso, saremmo partiti sulla Queen of the east per inseguire Giuff e lo Sparviero Nero. Il mio timore di non trovare una nave disposta ad accompagnarci, dunque, era solo un ricordo del passato.
Mi concessi un sonno tranquillo, come non facevo da troppo tempo. Sapevo bene che mi occorreva del riposo, che presto quella quiete sarebbe passata.
Osservai la splendida nave inglese nel porto, su cui era stato montato un mortaio impressionante. Quei poveri malcapitati non immaginavano certo quali armi si muovevano contro di loro. Ma io ero la persona meno adatta per sottovalutare quei pirati. Sapevo di che cosa erano capaci.
Pregai perchè Musan fosse astuto e abile almeno quanto era insopportabile.
Oh, Guerenaiz.. verremo a prenderti.. te lo prometto..
Indossai lo stesso abito del giorno prima. Detestavo l'idea di essere in debito con Musan. Avrei tanto voluto avere qualche moneta, scendere in città e comprarmi un paio di calzoni, una camicia e una giacca.
Invece dovetti restare lì, indossare quel bellissimo abito, assolutamente inadatto alla caccia ai pirati, ed uscire nella sala per andare in cerca dei miei compagni di viaggio.
Il sole si era ormai levato, era dunque l'ora di partire.
Talia
07-12-2012, 00.28.48
Tremavo...
era insensata e forse sciocca quella paura, lo sapevo... eppure la vista di quella nave aveva riportato alla mia mente tutte le storie che il nonno mi raccontava da piccola: le storie sul capitano Lanzaras e sulla sua ciurma di dannati, le storie sul suo immenso tesoro e sulla sua isola perduta, le storie sulla sua spietatezza e sugli spettri che aveva creato...
La mia mano si strinse ancora di più, involontariamente, intorno al braccio di Guisgard...
“Si, è una nave alla deriva...” mormorai, lanciandogli un’occhiata per poi tornare a scrutare quell’imbarcazione “Ed è strano... sembra che non ci sia nessuno sopra, sembra del tutto abbandonata a sé stessa...”
I miei occhi scorsero lo scafo rovinato e le vele lacerate, quasi fossi combattuta tra la curiosità e il timore...
“Ma forse...” sussurrai poi “Forse, qualsiasi sia il motivo per cui è così, non credo che la cosa ci riguardi... sbaglio?”
Guisgard
07-12-2012, 01.37.58
“Ora calmatevi, Cheyenne...” disse Fhael alla ragazza “... siete stata forte fino ad ora e non dovete perdere la calma proprio adesso...” le sorrise, per poi stringere i suoi polsi come a volerle infondere coraggio “... subito dopo il vostro rapimento, sospettando qualcosa di simile, il colonnello mi ha fatto chiamare. Io e i miei uomini abbiamo così iniziato le ricerche. Conoscevamo il mercato di schiavi presso l'Isolotto di San Martino e grazie ad alcune mie spie sono riuscito a rintracciare questa villa. Ho raccolto informazioni sull'uomo che vi ha rapita... è un folle... ma grazie al Cielo sono riuscito a ritrovarvi... ora occorre un piano per lasciare questo luogo...”
Guisgard
07-12-2012, 01.46.56
Storm fissò Elisabeth e sorrise.
“Già, infondo non c'è poi tanta differenza tra i protagonisti dei libri e noi uomini convertiti alla macchia... Robin Hood, Guglielmo Tell, tanto per fare dei nomi, sfidavano ogni giorno la legge...” rise di gusto “... e voi? Vi sentite come quelle donne che affiancavano i loro romantici e temerari fuorilegge?” Facendole l'occhiolino.
In quel momento due uomini entrarono nella locanda e Storm subito li notò.
“Non voltatevi...” mormorò tornando a guardare Elisabeth “... dietro di voi, qualche tavolo più indietro, due uomini hanno preso posto... si guardano intorno con fare sospetto... come se stessero cercando qualcuno... forse avevano appuntamento con i due carcerieri che abbiamo messo fuori gioco alla torre...”
Guisgard
07-12-2012, 02.00.41
Clio fu fatta scendere nel cortile del palazzo, dove una carrozza era pronta ad attenderla per accompagnarla al porto.
“Il signor Musan” disse uno dei militari alla ragazza “ha disposto questa carrozza per voi, milady. Essa vi condurrà al porto, dopo sarete poi imbarcata sulla Queen of the East.”
Ma proprio in quel momento arrivò il governatore.
“Oh, milady...” andando incontro a Clio “... che dispiacere vedervi partire! E per una missione davvero pericolosa! Se non ci fosse il mio luogotenente Musan non avrei mai acconsentito alla vostra partenza. Ma lui saprà proteggervi.”
La carrozza infine partì e poco dopo Clio arrivò al porto.
Fu fatta salire a bordo e una mezz'ora dopo la nave finalmente salpò.
Parsifal era giunto molto prima sulla gigantesca fregata inglese, per mettersi subito al servizio del capitano Sumond e di Musan.
Ma poco dopo aver lasciato il porto, un militare si avvicinò a Clio.
“Milady...” mormorò “... il signor Musan vi attende nella sua cabina. Prego, vi accompagnerò io.”
Guisgard
07-12-2012, 02.41.29
Guisgard guardò Talia e sorrise.
“Sono quasi tentato di crederlo...” disse divertito “... forse sei spaventata, Gioia mia?” Le fece l'occhiolino. “Cosa ti spaventa tanto di quella nave? Il fatto che vada alla deriva? La cosa non è affatto strana, sai? Sono acque pericolose queste e non tutti hanno la tua stessa fortuna nell'incontrare dei gentiluomini come noi.” Fece cenno al suo equipaggio. “Dico bene, ragazzi?”
“Si, capitano!” Esclamò Rynos.
“E poi” fece Guisgard per poi cingere i fianchi di Talia “non tutti i pirati di questi mari sono affascinanti, romantici, cortesi e galanti come il sottoscritto.” Le sorrise nuovamente. “Non temere, probabilmente è solo un relitto galleggiante... ma credo sia giusto dare un'occhiata... potrebbero esserci dei superstiti, o magari qualche prigioniero rinchiuso nella stiva... alcuni corsari hanno lasciato morire in questo modo molti ostaggi e prigionieri.”
“O magari” intervenne Emas “qualche bel bottino abbandonato. Chissà.”
Molti dell'equipaggio annuirono.
“Vedi?” Disse Guisgard a Talia. “Non c'è nulla da temere. E poi ci sono io con te. Non penserai certo che qualcuno possa sottrarmi il mio prezioso e bellissimo ostaggio, vero?” E di nuovo quel suo sorriso per tranquillizzarla. “L'umidità però comincia a calare e forse quel vestito, seppur bellissimo, è un po' troppo leggero...” si tolse allora il mantello e lo adagiò sulle spalle della ragazza, sfiorando con le sue dita la fresca e delicata pelle di lei.
“Ci siamo quasi, Guisgard.” Mormorò Austus.
“Bene.” Annuì il capitano. “Avviciniamoci e attracchiamola con le cime uncinate. Così controlleremo cosa nasconde...” si voltò ancora verso Talia “... non temere, andrà tutto bene...” le sussurrò.
E di nuovo il vento attraversò i pennoni e le vele della Santa Rita, lasciando su tutti loro un eco simile ad un cupo gemito di morte.
http://3.bp.blogspot.com/-LLMK9xc4xOc/TgtHLM9oxGI/AAAAAAAAAjc/Je02mDLbqfs/s1600/tumblr_llcsws3Nn21qacnpio1_500.jpg
Una carrozza era pronta per accompagnarmi al porto. Ringraziai il soldato che mi aveva parlato, poi mi voltai di scatto, il governatore era davanti a me.
“Oh, milady...” andando incontro a Clio “... che dispiacere vedervi partire! E per una missione davvero pericolosa! Se non ci fosse il mio luogotenente Musan non avrei mai acconsentito alla vostra partenza. Ma lui saprà proteggervi.”
Sorrisi tra me e me a quelle parole.
So difendermi da sola, eccellenza.. E non credo proprio che Musan muoverebbe un dito per proteggermi...
Ma sapevo bene che non avrebbe apprezzato quelle parole scortesi. Dopotutto, nonostante il mio pessimo carattere, conoscevo ancora le buone maniere.
"Siete molto premuroso, eccellenza.." Dissi con un sorriso ".. State certo che non mi accadrà nulla. D'altronde, la vita di Guerenaiz vale il rischio... E poi l'avete detto voi stesso, c'è Musan a proteggermi.." Mi inchinai rispettosamente "..ora perdonatemi, ma devo andare.."
La carrozza partì e mi condusse alla splendida nave. Da vicino la Queen of the east era ancora più imponente di quanto non sembrasse dalle finestre del palazzo. Salii a bordo e, poco dopo, la nave partì.
Appoggiata al parapetto guardavo la costa allontanarsi.
Ma una voce mi fece sussultare, destandomi dai miei pensieri.
Era un militare.
“Milady...” mormorò “... il signor Musan vi attende nella sua cabina. Prego, vi accompagnerò io.”
Annuii "vi ringrazio..".
Così, lo seguii in coperta, nel lungo corridoio che ospitava le cabine degli ufficiali, finché non giungemmo davanti a quella dello spagnolo.
La cabina di Musan era arredata con cura, e una scrivania troneggiava nella stanza.
Lo vidi in piedi davanti alla finestra, mi fermai pochi passi più in là della soglia.
Nella mia mente riecheggiarono le sue parole , circa il fatto di essere un buon soldato.
Mi irrigidii, portai una mano dietro la schiena e lo osservai attentamente.
"Mi avete fatto chiamare, signore?" Dissi poi, con voce ferma e sicura.
Talia
07-12-2012, 16.32.13
Sorrisi appena alle parole di Guisgard...
e, sebbene la sua decisione di salire su quella nave mi mettesse i brividi, non ne fui stupita: in fondo quell’orribile sensazione che avevo provato nel vederla non era facilmente spiegabile... non riuscivo a spiegarla bene neanche a me stessa, quella paura e quell’agitazione, quel brivido che mi percorse la schiena quando la agganciarono con le corde...
tentai di controllarmi, ma sembravo incapace di farlo...
Sospirai appena.
“Fa’ attenzione...” gli sussurrai, trattenendolo appena “Per favore!”
Poi, quasi controvoglia, le mie mani lasciarono andare la sua camicia e, con rammarico, lo vidi allontanarsi da me per avvicinarsi al parapetto.
Cheyenne
07-12-2012, 17.23.19
" Un piano-dissi- è da quando sono ginta qui che ci penso. Purtroppo sono costretta a restare x la maggior parte del tempo nella mia stanza, tranne per i pasti e per le poche volte che quel pazzo mi manda a chiamare. I servi che ci sono hanno l'obbligo di sorvegliarmi. Di notte c'é meno sorveglianza ed infatti sono riuscita ad arrivare qui. Forse sarebbe il caso di attuare un piano proprio di notte."
Spiegai a Fhael l'esatta ubicazione della mia camera e delle stanze principali della casa.
Mi resi conto che eravamo nella Cappella da troppo tempo e dissi a Fhael che dovevamo andarcene.
Concordammo che non appena Fhael avesse trovato un modo per portarmi via o per qualsiasi altra comunicazione,avremmo lasciato dei messaggi all'interno di un libro.
Guisgard
07-12-2012, 18.22.46
“Si, vi ho fatta chiamare...” disse Musan a Clio “... sedetevi...” riempì allora due piccoli bicchieri con un liquore rossastro “... un gentiluomo di Catalogna” porgendo uno dei due bicchieri alla ragazza “non dovrebbe bere altro...” e sorseggiò un po' di quel liquore “... allora è vero!” Esclamò fissando Clio. “Siete un soldato!” Rise. “Peccato che l'aspetto non sia quello di un militare. Ma dubito si possa fare di meglio, vero? Non con il vostro abito.” Con lo sguardo indicò un baule. “Lì dentro ci sono alcune divise... sceglietene una secondo la vostra misura... non voglio vedervi girare a bordo con quell'abito... una bella donna su una nave militare è come il miele per le mosche... voglio i miei uomini senza distrazioni...” sorrise di nuovo “... e poi devo preservare la futura sposa del capitano che sto andando a salvare...” il sorriso divenne un ghigno “... a meno che non sia la futura sposa a non voler essere preservata...”
http://media-cache-ec2.pinterest.com/upload/84090718012919042_MfKq4ST7_c.jpg
Guisgard
07-12-2012, 18.30.52
Fhael annuì e i due si separarono.
Il portoghese lasciò la cappella grazie ad un'uscita secondaria, mentre Cheyenne da quella principale.
Ma appena fuori alla cappella, la ragazza si ritrovò davanti uno dei servitori del vecchio.
“Aveva sentito dei rumori...” disse fissando Cheyenne “... cosa ci fai qui a quest'ora? E perchè proprio nella cappella? Il padrone ti stava cercando... è molto preoccupato per te...”
"Vi ringrazio, Milord.. Nemmeno io voglio girare con quest'abito, credetemi.." Dissi sorridendo mentre mi avvicinavo al baule.
Lo aprii e i miei occhi si illuminarono, eravamo sulla Queen of the east, erano divise inglesi. Cercai rapidamente tutto quello che mi serviva e lo poggiai su uno scranno accanto al baule, poi lo richiusi.
Mi voltai a guardare Musan "..già, dovete preservare i vostri uomini, vi ho detto che non sono affatto tenera con chi tenta di sfiorarmi.." Lo guardai con un ghigno che era un eco del suo "..Immagino che ci serviranno tutti gli uomini quando assalteremo i pirati.." Strizzai l'occhio.
"..a proposito, posso sperare di poter disporre di un'arma, per lo meno quando si avvicinerà l'Antigua Maria?" Chiesi con un sorriso.
Poi, mi sedetti dove mi aveva indicato Musan e assaggiai quel liquore.
"..davvero notevole, complimenti, molto meglio del liquore che i pirati amano tanto.." Poggiando il bicchiere mezzo vuoto sul tavolo davanti a me.
"..ma ditemi, mi avete fatto chiamare solo per discutere del mio abbigliamento... E per mettere in dubbio la mia virtù, Milord? Perché se non c'è altro, andrei a cambiarmi, se non vi dispiace.." Mi alzai ma restai ferma davanti a lui ".. A meno che non ci sia altro su cui dobbiate discutere con me..." Guardandolo con aria interrogativa.
Cheyenne
07-12-2012, 18.49.59
Chiedo perdono...ma non riuscivo a dormire per il caldo e così ho pensato di fare una passeggiata...e quando sono arrivata di fronte a questa Cappella mi é venuta voglia di entrarci..non l'avevo ancora vista... Sono davvero dispiaciuta di aver fatto preoccupare il padrone, non era mia intenzione...Beh credo proprio sia il caso di rientrare.
Il servo mi scorto fini alla mia camera.
Mi chiusi all'interno. Speravo che il servo avesse creduto alle mie parole.
Quella notte dormii male, sogni e incubi si alternavano...
Finalmente giunse il mattino.
Subito fui tentata di controllare in biblioteca se Fhael mi avesse lasciato un messaggio, ma realizzai che era troppo pericoloso.
Aprii la porta e mi inoltrai nel corridoio..era ancora presto e non si vedeva in giro nessuno..
Guisgard
07-12-2012, 19.03.36
Musan fissò Clio per un istante che parve quasi infinito alla ragazza.
“Non abbiate paura... ” disse lo spagnolo con sufficienza “... non occorreranno molti uomini... no, il mio piano è un altro... metteremo quei pirati uno contro l'altro, lasciandoli a sgozzarsi fra loro...” sorrise “... ma credetemi, non vi occorrono certo delle armi... il vostro fascino può essere mortale... per chiunque...” si avvicinò allora ad una piccola cassa e prese dal suo interno una pistola “... ecco, se questa vi fa sentire più sicura...” lanciandole la pistola “... ma usatela con attenzione, mi raccomando... magari” fissandola in modo enigmatico “proprio per difendere la vostra virtù da qualche malintenzionato... ammesso che sia tanto sciocco da farsi uccidere da una donna...” e riempì con altro liquore il suo bicchiere.
Guisgard
07-12-2012, 19.15.03
Il servo accompagnò Cheyenne nella sua stanza e poi la lasciò.
Il giorno seguente la ragazza, appena lasciata la sua stanza, attraversando il corridoio si accorse che la porta della biblioteca era aperta.
Udì allora delle voci: erano quella di Fhael e del vecchio.
“Davvero notevole questa vostra biblioteca, signore.” Disse il portoghese. “Vi faccio i miei complimenti.”
“Ho impiegato una vita” fece il vecchio con tono orgoglioso “a raccogliere tutti questi volumi. Qui troverete libri che neanche in Europa è tanto facile reperire.”
“Si, mi sono accorto della straordinaria rarità di alcuni di essi, signore.” Annuendo Fhael.
"Metterli uno contro l'altro? Interessante.." Dissi mentre mi risedevo e prendevo tra le mani il bicchiere.
"...e posso chiedervi dove siamo diretti, Milord?" Bevendo un sorso di liquore.
"Non amo le armi da fuoco.." Dissi rigirando la pistola tra le mani "... Ma vi ringrazio per la premura.." Sospirai, ironica "oh, resterete stupito di quanti uomini perdono la ragione davanti a una bella donna.." Bevvi un'altro sorso ".. Ma avete ragione, sono mortale anche senza armi... Mi riferivo alla lotta ai pirati.." E gli feci l'occhiolino.
Cheyenne
07-12-2012, 19.37.37
Sentii delle voci nella biblioteca. Erano il vecchio e Fhael.
Con noncuranza entrai e mi finsi sorpresa di trovarli li.
"Oh...perdonatemi signori, non sapevo foste qui...Sono venuta soltanto per risistemare qualche libro che ho terminato e prenderne di nuovi.
Avete visto signore-dissi rivolgendomi a Fhael- quanti volumi ci sono? Mio marito ha saputo scegliere davvero con cura ognuno di essi. Alcuni sono molto antichi e rari...davvero una meraviglia per chiunque sia appassionato di lettura, e mi é parso di capire che voi lo siate."
Mi rivolsi poi al vecchio" Ma perché non organizziamo qualcosa per i nostri ospiti oggi..magari una gita che gli permetta di vedere gli splendidi paesaggi circostanti. Sono sicura che lo apprezzerebbero molto."
Ero consapevole di aver tirato un po' la corda col vecchio ma ero sicura che il vecchio si sarebbe trattenuto per via di Fhael.
E poi avevo bisogno di poter comunucare col portoghese e scoprire che aveva in mente.
Guisgard
07-12-2012, 19.39.40
Guisgard si voltò e rispose con un sorriso alle parole di Talia.
“Aspettami, tornerò presto...” disse, per poi salire a bordo della misteriosa nave insieme ad alcuni dei suoi uomini.
Il ponte era deserto, ma stranamente non c'era disordine e caos.
Nulla, insomma, che facesse pensare ad un attacco violento.
Le vele sembravano lacerate più dalle intemperie o dalla poca cura e nulla appariva rotto o danneggiato a causa di uno scontro.
Stranamente, però, qualcosa di strano aleggiava su quella nave.
Gli oggetti a bordo indicavano che qualcuno li stava adoperando, anche se poi nessuno li aveva rimessi a posto.
Così, sul posto di comando c'erano alcune mappe nautiche, con il sestante e altri strumenti di navigazione.
A terra sul ponte si vedevano secchi e stracci come se fossero stati usati da poco, mentre altri attrezzi ed utensili di uso quotidiano era sparsi qua e là.
“Questa nave non mi piace...” mormorò Emas “... non mi piace per niente...”
“Scendiamo a dare un'occhiata di sotto...” fece Guisgard.
Scesero allora sottocoperta e ciò che videro era ancora più strano.
Negli alloggi ufficiali la tavola era ancora imbandita e nei piatti vi era del cibo.
Le candele erano accese, così come le lampade nel corridoio.
Dove invece dovevano trovarsi i marinai, Guisgard e i suoi videro dadi e monete, come se qualcuno li avesse usati per giocare.
“Sangue del demonio!” Esclamò Rynos. “Che storia è questa?”
“Come se all'improvviso l'equipaggio avesse abbandonato la nave...” pensieroso Guisgard.
“E perchè mai?” Stupito Rynos. “Forse a causa di un attacco?”
“Un attacco?” Ripeté il capitano. “Senza portare via nulla? No... questa nave non è stata attaccata... non dall'esterno almeno...”
“Allora pensate ad una rivolta?” Chiese Rynos. “Un ammutinamento? E che senso può avere prendere una nave per poi abbandonarla?”
“Infatti.” Guardandosi attorno Guisgard.
Intanto, sulla Santa Rita, il resto dell'equipaggio attendeva notizie da parte di quelli che erano andati sulla misteriosa nave.
“Il cielo minaccia ancora tempesta...” mormorò Austus fissando il cielo “... e il mare comincia ad ingrossarsi di nuovo...”
“Non dovrebbero mai incontrarsi navi maledette...” disse Fulsin, avvicinandosi al parapetto, dove Talia era rimasta a fissare quella misteriosa e spettrale nave.
Talia
07-12-2012, 20.06.44
Mi voltai e fissai quel marinaio avvicinarsi a me...
rabbrividii alle sue parole, ma mi costrinsi a sorridere...
"Maledetta?" mormorai "Come fate a dire che è maledetta? Perché dite questo? ...Guisgard è convinto di no, comunque!"
Pronunciai quelle ultime parole con voce ferma, come chi vuol chiarire che quella affermazione tolga adito ad ogni altra obiezione... lo osservai solo per un altro istante... ma la verità era che ero tesa, preoccupata e non potevo celarlo a lungo... così subito i miei occhi tornarono a fissare quell'imbarcazione, pregando segretamente di vederlo tornare presto.
Guisgard
07-12-2012, 20.28.24
Il vecchio mozzo fissò Talia senza rispondere nulla.
“Avanti, Fulsin...” disse Austus con tono seccato “... smettila con queste storie e pensa al tuo lavoro a bordo...” si voltò poi verso la nave “... è da un po' che sono lì...” mormorò “... perchè tardano tanto?”
Al parapetto si avvicinò anche Gwin.
“Io non posso lasciare il timone” fissandolo Austus “e qualcuno deve andare a controllare cosa succede su quella nave... va tu.”
“Io?” Ripeté Spaventato Gwin. “Per niente al mondo! Sentito Fulsin? E' maledetta quella nave! Ci sono gli spettri o il demonio in persona!” Guardò poi Talia che era lì vicino. “Oh... perdonatemi, milady...”
"Sei un vigliacco, Gwin!” Lo riprese Austus.
Guisgard
07-12-2012, 20.45.32
Musan sorrise a quelle parole di Clio.
“In realtà” disse “ora siamo diretti non a cercare pirati, ma schiavi. O meglio... una schiava in particolare...” di nuovo quel ghigno “... e comunque conosco bene quanto può essere pericoloso il fascino di una bella donna... per questo ho voluto darvi quella pistola...” la fissò “... e vi consiglio di usarla... contro di me...” un lampo attraversò i suoi occhi “... perchè io non vi lascerò al vostro capitano... sparatami dunque...” alzandosi ed avvicinandosi a lei “... sparatemi ora!” Le ordinò quasi.
Talia
07-12-2012, 20.51.32
I miei occhi si muovevano dall'uno all'altro, seguendo la conversazione con il cuore in gola...
era vero, era tanto che erano là sopra...
troppo, forse...
e non un rumore si sentiva più, ormai...
la mia preoccupazione cresceva...
cresceva di momento in momento, cresceva esponenzialmente a causa delle loro parole...
"Vado io..." mormorai, senza staccare gli occhi dall'imbarcazione di fronte a noi.
Silenzio.
"Vado io!" ribadii, voltandomi verso di loro "Aiutatemi a passare di là!"
"Una schiava?" Dissi sorpresa. "E perché mai?"
Poi lo vidi alzarsi e avvicinarsi a me, con quella luce negli occhi.
Quella luce che avevo imparato a spegnere dagli occhi di un uomo molto tempo prima.
"..oh, no, Milord, vi prego.." Dissi in tono ironico. Quando fu vicino lo guardai con un ghigno.
Mi chiedeva di sparargli, la io non mi fidavo delle armi da fuoco, poteva benissimo essere scarica, ma la lama di un pugnale, quella si che ferisce.
Era in piedi davanti a me, io ero ancora seduta, mi facilitava le cose.
Sapevo che in quell'esatto momento non stava ragionando.
Nemmeno si accorse quando gli sfilai il suo splendido pugnale dalla cintura, essere rapida e fulminea era la mia specialità.
Affondai la lama nel cavallo dei suoi pantaloni. Non abbastanza per ferirlo irrimediabilmente, ma quanto bastava perché sentisse il sangue scorrere e, cosa più importante, il pericolo della mia lama. Dovevo solo girare a verso destra, e sarei stata l'ultima donna con cui avrebbe potuto fare il gradasso.
Mi chiesi quale follia mi trattenesse.
"Non avevate detto che le mie erano preoccupazioni inutili?" Dissi guardando lo con un sorriso.
"Si, lo so, lo so, i vostri ragnetti.. Ma se uno si avvicinerà a me, girerò il coltello ancora un po'..."
Con l'altra mano presi la pistola e la puntai contro di lui.
"..mi stavo giusto chiedendo se fosse carica.. Devo proprio provare?"
Sospirai ".. Ma si può sapere che avete nella testa? Ero stata chiarissima.. Abbiamo dei pirati da catturare... Mi avete dato un'uniforme.. Possibile che..." scossi la testa "Ora che vogliamo fare?"
Guisgard
08-12-2012, 02.23.31
Il vecchio fissò Cheyenne in modo enigmatico.
I suoi occhi erano quasi impenetrabili per la ragazza, come se mille e più pensieri, simili ad una travolgente marea, attraversassero la sua inquieta ed instabile mente.
“I nostri ospiti, mi pare di ricordare, non resteranno molto con noi.” Disse il vecchio alla ragazza. “O mi sbaglio?” Rivolgendosi poi a Fhael.
“In verità” rispose il portoghese “affari importanti richiedono la nostra presenza sul continente. Ma il mare è agitato a causa del tempo instabile e sinceramente non mi sento di riprendere il viaggio rischiando la nostra merce. Sempre se non stiamo abusando della vostra ospitalità, signore.”
“Tutt'altro.” Fece il vecchio. “Anzi, vi sono grato della vostra presenza. Mia moglie, posso ben dire, appare più serena in questi giorni. E ciò grazie alla presenza di gente nuova nella nostra casa.” Guardò poi Cheyenne. “Stando così le cose mi sembra giusto allora organizzare qualcosa per allietare i nostri ospiti. Naturalmente una gita, dato il tempo inquieto, è fuori discussione. Magari una bella serata di lettura, visto che, come ha compreso anche mia moglie, voi siete un appassionato di letteratura.” Voltandosi poi verso il portoghese.
“Mi farebbe piacere.” Sorridendo questi.
In quel momento uno dei servitori entrò e chiamò il vecchio.
“Scusatemi un istante.” Disse il vecchio, per poi uscire col suo servo e lasciando soli Cheyenne e Fhael.
Guisgard
08-12-2012, 02.35.30
Il pugnale che stringeva Clio era già macchiato di sangue, quando all'improvviso la ragazza vide cadere a terra un ragno spaccato in due dalla lama che lei stessa impugnava.
L'arma non era affondata nella pelle di Musan, ma nel corpo del ragno.
Ma quell'attimo fu letale all'audace ed abile ragazza.
Musan afferrò la sua mano con il pugnale, stringendola poi a tal punto da far cadere a terra l'arma.
“Se c'è una cosa che mi infastidisce” disse lo spagnolo afferrando Clio per i polsi e tenendola stretta “è una notte convinta di avermi in pugno. Perchè non mi avete sparato? Grave errore. Vi avevo già avvertita che avvicinandovi troppo a me con un pugnale poteva essere pericoloso...” le strappò la pistola dalla mano e la schiaffeggiò forte, facendola cadere sulla poltrona alle sue spalle “... sciocca ragazza... sapete in che modo riesco a trarre soddisfazione da una donna? Possedendola, o uccidendola... e non è detto che le cose non possano avvenire entrambe...” le puntò allora contro il volto la pistola e fece fuoco.