Visualizza versione completa : Lo Sparviero Nero e il Tesoro Maledetto dell'Isola Perduta
Pagine :
1
2
3
4
5
[
6]
7
8
Guisgard
08-12-2012, 02.55.54
“Milady, no...” disse Austus nel vedere Talia decisa a salire su quella misteriosa nave “... non potete andare... è troppo rischioso!”
“Si, milady...” fece Gwin “... restate qui... il capitano non permetterà mai una cosa simile...”
In quel momento un lampo illuminò il cielo inquieto ed un potente boato, un istante dopo, fece tremare la Santa Rita.
Le due navi era unite dalle cime uncinate, ma il mare cominciava a scuotersi sempre di più, avvicinando ed allontanando, come un elastico, le due imbarcazioni.
“Milady, Guisgard vi ha affidata a noi” rivolgendosi Austus a Talia “e dunque resterete qui, al sicuro.”
Cominciò a piovere in maniera sempre più intensa.
“Anzi, sarà meglio che torniate giù, in cabina...” continuò il bucaniere “... sarete al riparo dalla pioggia e dal vento.”
Ma proprio in quel momento uno dei pennoni sulla misteriosa nave, forse a causa del vento, si staccò e cadde pesantemente sul ponte.
“Quella nave mi piace sempre meno!” Esclamò impaurito Gwin. “E non ci salirei su per niente al mondo!”
“Andate giù, milady.” Disse di nuovo Austus a Talia. “Vi prego. E' per la vostra sicurezza.”
http://www.ciakhollywood.com/hp/capitanblood/CAPTAIN_BLOOD-32.jpg
Talia
08-12-2012, 03.38.57
Austus fu gentile... il suo tono era garbato e la voce cortese, e tuttavia quando prese il mio braccio e mi sospinse verso la scala che portava sottocoperta non potei non notare la presa salda ed un leggero gesto della mano, come chi non ammette repliche...
"Sì, mi ha affidata a voi..." dissi "Ma è stato prima che salisse là sopra... e, soprattutto, prima che scomparissero così... Ascoltate... non si sente neanche un rumore... eppure, dovremmo sentire dei rumori se stessero ispezionando una stiva vuota o delle cabine deserte... sbaglio?"
Lo guardai...
non riuscivo a comprendere del tutto il suo stato d'animo e questo, un po', mi turbava...
Proprio in quel momento, uno dei pennoni della nave misteriosa si staccò e piombò sul ponte, con un fragore assordante...
Sussultai.
"Sentite!" dissi, sfilando con un gesto secco il mio braccio dalla presa di Austus, che mi sembrava bene intenzionato a spedirmi sottocoperta "Sentite... non è mia intenzione esservi d'intralcio, né una seccatura... ma vi assicuro che siete ampiamente fuori strada se credete che scenderò tranquillamente in cabina mentre lui è ancora là sopra... sono stata chiara? Neanche se mi ci portaste a viva forza, lascerei questo ponte! Non finché Guisgard non tornerà sano e salvo!"
Gli lanciai un'occhiata decisa: non ero disposta a trattare su questo punto... poi gli voltai le spalle e tornai verso il parapetto, là da dove erano saltati sulla nave alla deriva.
Guisgard
08-12-2012, 03.54.22
Austus fissò Talia e comprese in pieno la determinazione che animava la ragazza.
“E va bene...” disse “... restate pure qui sul ponte... ma non avvicinatevi troppo al parapetto. C'è vento forte e pioggia ed il mare è agitato.” Si voltò poi verso altri uomini dell'equipaggio. “Voglio due volontari. Bisogna andare a vedere perchè tardano tanto. Chi si offre?”
Ma proprio in quel momento, mentre era a fissare il ponte della misteriosa nave, Talia vide qualcosa.
Fu un attimo.
Come un'ombra che attraversò rapida il ponte, per poi svanire tra i bagliori causati dai lampi lontani.
Talia
08-12-2012, 04.13.10
Mi accostai di nuovo al bordo ma, per non irritare ulteriormente Austus, feci bene attenzione a non avvicinarmi troppo...
Rimasi qualche passo indietro, dunque... con le mani che stringevano il bordo del parapetto e gli occhi fissi sulla nave di fronte a noi... con il cuore pieno di un'unica speranza: che tornasse presto.
E poi, d'un tratto, la vidi...
un'ombra che si muoveva rapida sul ponte, così rapida che avrebbe potuto essere solo un miraggio...
lo attraversò tutto, silenziosamente, e poi scomparve così come era apparsa...
"Guardate!" gridai subito, puntando il dito... ma, per quando riuscii a dirlo, l'ombra già non c'era più...
Mi voltai e vidi che tutti mi stavano guardando...
"Perdonatemi..." mormorai "Mi sembrava di aver visto qualcosa... mi sembrava di... di averli visti tornare!" mentii.
I miei occhi sfuggirono i loro, dunque, e tornarono a fissare quell'imbarcazione... ero combattuta... mi sembrava così assurdo... eppure ero certa di aver visto quell'ombra... sì, ne ero certa!
Socchiusi gli occhi, scrutando l'oscurità in cui l'avevo vista sparire... incerta... preoccupata...
Guisgard
08-12-2012, 04.24.50
“Vado a vedere io.” Disse all'improvviso uno dell'equipaggio.
“Si, Tellyo.” Annuì Austus. “Va a dare un'occhiata.”
Ma proprio in quel momento il vecchio Fulsin si avvicinò al parapetto.
“Non era nessuno dei nostri...” disse a Talia “... ciò che avete visto non era uno dell'equipaggio...”
Un nuovo fulmine fece sussultare la Santa Rita.
“Allora vado a controllare...” mormorò Tellyo.
E fu in quel preciso istante che dalla nave maledetta si udì un grido disumano.
Un grido di disperazione e dannazione.
“Cosa è stato?” Urlò Austus. “Avete sentito? Era uno dei nostri?”
Cheyenne
08-12-2012, 09.22.15
Un servo chiamò il vecchio lasciandomi sola con Fhael...era un fantastico colpo di fortuna inaspettato.
Parlando sottovoce,col timore che ci fosse qualcuno ad origliare fuori dalla biblioteca, chiesi al portoghese se, durante la notte gli era venuta qualche idea su come andarsene.
"Dobbiamo fare prese-dissi sempre bisbigliando- ieri sera, appena ve ne siete andato un servo é venuto a cercarmi. Temo che il vecchio possa sospettare qualcosa..i suoi occhi mi hanno guardata in un modo così....Rabbrividii.
"Vi prego Fhael fate presto, io non resisto più in questo posto e ho paura delle reazioni di quel vecchio pazzo..Non ho nulla con cui difendermi...Purtroppo il mio fidato coltello é restato a casa del colonnello, per caso voi riuscireste a procurarmene uni?"
Il ragno. Quel maledetto teneva un ragno anche nei pantaloni, come diavolo era possibile? Mi girai a guardare la bestiola che cadeva a terra. La distrazione di un attimo, ma Musan mi sfilò la pistola e sparò.
Nulla.
La pistola, come avevo immaginato, non era stata caricata
"Ecco perché... " dissi con un sorriso perfido mentre giravo il polso di Musan, facendogli cadere la pistola. Ma, intanto, anche il pugnale mi era scivolato dalle mani, apparentemente non avevo scampo.
"Padre, cosa diavolo è quello?" Dissi con uno sguardo sorpreso.
Il generale Timory sorrise "... È un fantoccio. Da oggi inizierai un nuovo allenamento. Il signor Croll ti spiegherà tutto."
Il medico dell'accampamento era infatti accanto a quel fantoccio, sul quale erano segnati dei punti da colpire.
"Buongiorno mia cara..." Disse quell'uomo magro e brizzolato, dal sorriso gentile.
"Signor Croll.." Replicai con un cenno di saluto.
"Vedi, piccola mia.." Intervenne il generale "..ti troverai sempre ad affrontare assalitori più forti di te.. Ed è quindi insperabile che tu sappia dove colpire... Vi sono punti, particolarmente sensibili, che necessitano di una forza minore.. Ma dovrai imparare ad essere precisa, e velocissima.."
"..so dove colpire, padre.." Guardandolo interrogativa.
"Con la spada, certo... Ma a mani nude?"
"A mani nude?" Con gli occhi sgranati
"Già, senza armi sei troppo debole.."
"..non è vero!"
".. Vorrei non fosse così, piccola mia, ma è la verità.. Quindi devi allenarti.. Molto più degli altri.."
"..perché dovrei combattere a mani nude?"
Mio padre rise ".. Oh ci sono mille motivi.. Sei una donna.. Non te ne andrai di certo in giro armata.." Un lampo di impazienza attraversò i suoi occhi "..e poi non ho intenzione di stare a discutere.. Farai come dico io, intesi?"
"Si, signore.." Dissi lentamente, con una smorfia.
Mi avvicinai al fantoccio e sorrisi al medico.
"..ebbene, sono pronta..." Annuendo.
"Bene, mia cara.. Se mi ascolterai attentamente, sarai in grado di difenderti sempre, in qualunque situazione.."
Sorrisi.
Mio padre si avvicinò e mi sfiorò la guancia: ".. Non devi permettere a nessuno di farti del male... Nessuno, mai..."
La voce di Croll mi risuonò nella mente.
Inspirai, guardai Musan con occhi gelidi. Poi non mi fermai, non mi fermai nemmeno per respirare.
Tirai una ginocchiata, forte decisa.
Poi lasciai il polso di Musan e iniziai a colpirlo al ventre, i miei pugni a martello lo investivano incessabili. Ero veloce, precisa e costante. Non gli lasciavo tregua.
D'un tratto, prima che potesse colpirmi gravemente mi lasciai scivolare per terra ed afferrai la sua coscia, avvolgendola in una morsa. Con una mossa che avevo provato mille volte riuscii a fargli perdere l'equilibrio. Cadde a terra e io mi alzai, iniziando a colpirlo con dei calci precisi e veloci. Mi muovevo, continuamente. Gli schiacciai una mano che tentava di afferrarmi, poi continuai a colpirlo. Non mi fermavo. Sapevo che, se mi fossi arresa, mi avrebbe colpito lui e non avrei avuto scampo. Sapevo bene che era molto più forte di me, ma io ero addestrata.
No, era molto più di questo. Era l'istinto di sopravvivenza che mi concedeva una forza e una potenza che non possedevo. Non avevo paura di morire, ma non avrei mai permesso a un uomo come lui di sfiorarmi. L'avevo promesso a mio padre, e a me stessa.
Ti sei rammollita, mia cara... Hai risparmiato Boyuke e ti sei ritrovata sull'Antigua Maria.. Hai risparmiato la virilità di questo verme e hai rischiato di morire... Dovevi affondare la lama.. Se solo avessi affondato la lama, senza accontentarti di spaventarlo...
Quei pensieri mi rendevano ancora più feroce. Ma sapevo che la voce della mia mente si sbagliava. L'avevo colpito, sapevo di averlo colpito, il sangue di un ragno non è vermiglio come quello di un uomo.
"..e io detesto essere sottovalutata...se nessun uomo è mai riuscito a toccarmi, un motivo ci sarà.." Ansimai per lo sforzo.
Poggiai un piede sulla sua gola, scaricandovi tutto il peso del mio corpo.
"..dammi un buon motivo per non ucciderti..." Guardandolo con odio.
In effetti, pensai che non ne avevo neanche uno. Ma non potevo ucciderlo e passarla liscia.
Così gli tirai un forte calcio alla tempia sinistra. Il Destino avrebbe deciso la sua sorte.
Mi allontanai da lui di corsa, controllai di non avere uno di quegli orribili ragni addosso, raccolsi la divisa e uscii.
Corsi rapida verso la mia cabina, chiusi la porta, la sprangai con un mobiletto, e mi sdraiai sul letto, esausta.
"Voglio la mia spada, voglio la mia spada..." Sussurrai.
Chiusi gli occhi, e immaginai che tutto quello non fosse altro che un sogno.
Immaginai di sentire la voce di John che mi chiamava. E quel pensiero mi calmò leggermente.
Mi alzai, e mi tolsi rapidamente quell'abito che ormai detestavo.
Presi la mia divisa, e la indossai, con tanto di stivali e cappello.
Mi guardai allo specchio, avevo raccolto i capelli e fasciato il seno.
Nessuno mi avrebbe trovato attraente vestita in quel modo.
Non potevo restare chiusa in quella stanza per molto tempo, non potevo, ma soprattutto non volevo.
Presi coraggio, tolsi il mobiletto dalla porta e la aprii. Dovevo sapere se Musan era ancora vivo, anche se dubitai di essere stata tanto fortunata da ucciderlo.
Talia
10-12-2012, 01.18.50
“Vado a vedere io.” Disse all'improvviso uno dell'equipaggio.
“Si, Tellyo.” Annuì Austus. “Va a dare un'occhiata.”
Ma proprio in quel momento il vecchio Fulsin si avvicinò al parapetto.
“Non era nessuno dei nostri...” disse a Talia “... ciò che avete visto non era uno dell'equipaggio...”
I miei occhi si staccarono da quell’imbarcazione, infine, e si puntarono sull’uomo che si era fermato accanto a me...
“Io conosco la storia di Lanzaras e del suo tesoro...” mormorai, fissando i miei occhi nei suoi, dopo averlo osservato per lunghi minuti “Conosco la storia dell’isola perduta, non segnata su nessuna mappa, e dei tre spiriti posti a sorvegliare l’oro del capitano. Conosco la storia del pirata spietato, senza cuore. Sì, conosco tutto ciò... mio nonno mi raccontava queste storie quando ero piccola... le conosco bene!”
Lo osservai ancora per un momento, studiandolo...
“Tuttavia...” sussurrai poi, accennando all’imbarcazione alle mie spalle “Tuttavia, Guisgard è su quella nave, non è ancora tornato... ed io non so che cosa aspettarmi da essa! Avete ragione, ho visto qualcosa! O credo di aver visto qualcosa. Un’ombra. Ma non so che cosa sia! Non ne so abbastanza! Ed è per questo che ho bisogno che ora mi diciate quello che ancora non so!”
Un nuovo fulmine fece sussultare la Santa Rita.
“Allora vado a controllare...” mormorò Tellyo.
E fu in quel preciso istante che dalla nave maledetta si udì un grido disumano.
Un grido di disperazione e dannazione.
“Cosa è stato?” Urlò Austus. “Avete sentito? Era uno dei nostri?”
Quel grido agghiacciante pervase l’aria.
Per un istante sulla Santa Rita calò il silenzio più nero, tutti fissavano l’imbarcazione che ondeggiava di fronte a noi...
Poi la voce di Austus si levò... ed in essa di poteva facilmente leggere lo sconcerto e la paura che pervadeva tutti noi.
Tornai a osservare Fulsin...
“Ditemelo adesso!” ingiunsi, la voce vagamente tremante “Ditemi quello che non so e che dovrei sapere... ora! Ora... perché tra pochi minuti, che siate d’accordo o meno, salterò su quella nave... e solo il Cielo sa che cosa troverò!”
Guisgard
10-12-2012, 01.57.09
“Troverete disperazione e dolore...” disse Fulsin a Talia “... e forse anche la morte...”
In quel momento, il bucaniere offertosi volontario saltò sul parapetto della misteriosa nave e cominciò a guardarsi intorno.
Estrasse poi il suo pugnale e scese sottocoperta.
“Fa attenzione!” Gli urlò Austus prima di vederlo sparire.
“Dovevamo ignorarla quella nave...” fece Gwin.
La pioggia era prima diminuita, poi finalmente cessata ed il cielo cominciava a schiarirsi.
Non era però calato del tutto il vento e l'aria della sera era divenuta limpida e profumata di mare.
La nave ondeggiava vicinissima allo scafo della Santa Rita, tenuta legata a questa solo dalle cime uncinate.
“Volete davvero andare su quella nave?” Voltandosi Fulsin verso Talia. “Eppure potrebbe esserci a bordo il Male...”
Ed il sibilo del vento echeggiò come un lungo e cupo lamento.
Guisgard
10-12-2012, 02.34.26
Clio aprì la porta.
Tutto sembrava tranquillo.
Forse anche troppo.
Poi, ad un tratto, cominciò ad udire qualcosa.
Come un mormorio, un brusio.
Prima lontano e vago, poi sempre più fitto e vicino.
Fece allora un mezzo passo verso l'uscio e sentì uno strano scricchiolio.
Come se stesse calpestando qualcosa di tenero.
Guardò allora il pavimento e si accorse che sotto i suoi piedi vi erano centinaia di ragni.
Si guardò intorno e vide l'intera cabina invasa da quegli insetti.
Erano ovunque, persino sul letto.
E poi, all'improvviso, Clio cominciò a sentire addosso uno strano formicolio.
Un istante dopo i ragni cominciarono ad uscire da ogni piega del suo vestito.
Erano su tutto il suo corpo: sulla pelle, persino fra i capelli.
Istintivamente la ragazza cercò di toglierseli, ma sembravano spuntare come funghi su di lei.
Alla fine cadde a terra esausta e tutti i ragni la ricoprirono...
“Non troverai John...” disse una voce di donna “... è qui con me... con tutti noi...”
“Dove siete?” Chiese Clio.
“Nel nulla...” rispose la donna “... o forse ovunque...”
“Sull'Isola Perduta?” Domandò Clio.
“Forse...” fissandola la donna.
Era Loren...
Clio aprì gli occhi.
Un attimo dopo si ricordò dei ragni e saltò su.
Si toccava dappertutto, compreso fra i capelli.
“Stai calma, è passato...” fece la servitrice di Musan “... ora è tutto passato...”
Clio allora si guardò intorno.
Era in un letto, in una bella cabina da ufficiali.
Guisgard
10-12-2012, 02.45.10
“Potrei” disse Fhael a Cheyenne “ma temo sarebbe inutile. Ho controllato tutta questa casa... pullula di servi e sono tutti armati. Inoltre ci sono cani ed altri guardiani tutt'intorno. In pratica la via che conduce al porto è strettamente sorvegliata ed anche lì ci sono sentinelle. Munite di barche.” Restò un attimo in silenzio, come per riflettere. “Abbiamo una sola possibilità... giocare sul suo fanatismo... ho studiato un po' la sua personalità quando a San Martino ho raccolto informazioni su di lui... è un bigotto, un fanatico religioso... forse dobbiamo puntare su questo... forse ho un piano, ma è ardito, quasi disperato...” la fissò “... andrò da lui e confesserò tutto... gli rivelerò una serie di bugie, dove mi smaschererò come vostro marito... gli confiderò di essere giunto con l'inganno per ritrovarvi e mi rimetterò alla sua pietà religiosa... ma questa mossa è molto rischiosa...”
http://serieterapia.com/wp-content/uploads/2012/06/sura.jpg
Talia
10-12-2012, 02.56.15
I miei occhi scrutavano quella nave, in preda a mille e più pensieri... Austus aveva ragione quando diceva che Guisgard non avrebbe mai approvato ciò che mi stava passando per la mente... eppure io ero determinata, ogni momento lo ero di più: restare lì con le mani in mano a pregare che tornassero, ma senza fare niente per questo, era insopportabile.
Ero preoccupata, tesa, spaventata...
Osservai il marinaio saltare sul parapetto e passare sull'altro ponte. I miei occhi lo seguirono finché non scomparve sottocoperta, poi tornarono a fissare Fulsin...
"Forse..." mormorai "Forse avete ragione! Forse è davvero folle e pericoloso..."
Esitai... poi, quasi involontariamente, sorrisi tra me...
"Folle e pericoloso..." soggiunsi quindi "Un po' come lo è innamorarsi di un pirata... non trovate?"
Lo osservai per un attimo, ma lui non aggiunse niente, ed io neanche.
Mi voltai, quindi, e mi avvicinai ad Austus...
"Perdonatemi..." dissi, raggiungendolo "So di essere una seccatura per voi e me ne scuso... ma per quanto io desideri non incomodarvi, Austus, non riesco a star qui con le mani in mano! Forse Guisgard vi ha ordinato di tenermi buona, ma sono assolutamente certa che non vi ha mai chiesto di impedirmi di andare da lui!"
Lo osservai per un istante...
"Vi prego, lasciatemi andare là, da lui... io devo accertarmi che stia bene... vi prego!" esitai, poi soggiunsi "Lo farò comunque... ma preferirei farlo con il vostro aiuto!"
Ansimai, guardandomi attorno.
"Cos'è successo?" Dissi guardando la serva di Musan che mi fissava. Dove diavolo ero? Da dove erano spuntati quei ragni? Non ricordavo nemmeno di aver messo piede fuori dalla cabina.
Infossavo ancora i calzoni della divisa e nessuno mi aveva slegato le bende.
Vidi la giacca della mia divisa accanto al letto e mi sporsi per prenderla.
"Dove mi trovo?" Dissi alzandomi.
Presi i miei stivali e lo indossai.
"..lasciatemi indovinare... È tutta opera del vostro padrone, immagino.."
Scuotendo la testa.
Non poteva riempire la nave di ragni in quel modo. Dove li aveva presi?
Avrei dovuto colpirlo più forte. Quella stana alleanza stava decisamente diventando insopportabile.
Guisgard
10-12-2012, 03.30.56
La servitrice di Musan fissò Clio e scosse il capo.
Prese allora un Rosario da una tasca e lo diede alla ragazza.
“Quell'uomo” disse “è malvagio. Non rispetta niente e nessuno. Non conosce pietà, né umanità. Portate con voi questo Rosario... vi proteggerà...”
In quel momento entrò Musan nella cabina.
“Vattene.” Ordinò alla serva.
Questa annuì ed uscì.
“Vedo che vi siete svegliata...” disse lo spagnolo a Clio “... siete stata fortunata... il ragno che vi ha morso non era mortale... il suo veleno causa incubi, nulla di più...” sorrise e si avvicinò alla ragazza “... non siete molto abile come volete far credere... la pistola era leggera e un vero soldato avrebbe capito subito che era scarica...” chiuse gli occhi e di nuovo quel ghigno apparve sul suo volto “... la prossima volta che oserai toccarmi” aprendo gli occhi e fissandola “farò altrettanto... e non è detto che la cosa debba dispiacerti...”
Poi, con gesto rapido quanto improvviso, la schiaffeggiò forte.
“E non credere che possa intimidirmi la tua promessa di matrimonio fatta al tuo capitano...” aggiunse “... magari, a quest'ora, i pirati lo avranno già accoppato... o, chissà, potrebbe capitargli qualcosa su questa nave... e a te poi servirebbe un protettore...” i suoi occhi si accesero “... o vuoi finire al porto, come una volgare prostituta?”
In quel momento si udì qualcosa.
“L'Isolotto di San Martino!” Urlò la vedetta. “Avvistato l'Isolotto di San Martino.”
“Pensaci...” mormorò Musan, per poi uscire dalla cabina.
Guisgard
10-12-2012, 03.39.47
Austus fissò Talia.
Guardò poi sulla misteriosa nave e di nuovo, infine, i suoi occhi tornarono sulla ragazza.
“E va bene...” disse con tono pensieroso il secondo di Guisgard “... ma a patto che resterete sul ponte, dove da qui possiamo vedervi. Guardate pure dalle scale che danno sottocoperta, chiamate anche da lì il capitano se volete, ma senza scendere di sotto, a meno che non sentiate rispondervi proprio da lui. Intesi?” Annuì e poi aiutò la ragazza a passare sul ponte dell'altra nave.
Giuntavi, Talia provò una strana sensazione.
Il vento sembrava ululare tra le vele squarciate e i pennoni scricchiolanti.
C'era una strana sensazione a bordo di quella nave.
Una sensazione opprimente, cupa e angosciante.
La porta che dava sottocoperta era spalancata davanti a lei.
E da lì Talia sentiva provenire solo un tetro ed innaturale silenzio.
Come se quella porta cigolante al vento e al sussultare delle onde, si aprisse sul regno dei morti...
Cheyenne
10-12-2012, 07.19.29
L'idea di Fhael mi pareva alquanto avventata e rischiosa ma era l'unica plausibile a causa dell'alta sorveglianza ovunque.
"Daccordo tentiamo in questo modo...e speriamo che funzioni...Io mi recherò nella Cappella dicendo che devo pregare, spero così di impressionarlo positivamente, e quando sarò li voi andrete a parlare col vecchio. Fate in modo di essere nel portico che da su giardino in modo tale che io sia in grado di udire l'esito della vostra discussionr e se necessario intervenire.
elisabeth
10-12-2012, 09.23.37
Era colto il nostro fuorilegge....pensavo non avesse letto mai nulla in vita sua e invece.......ma cosa ne sapevo io di pirati e contrabbandieri...."....Allora diciamo che terrete sotto braccio un ricco sacco di monete.....per l'aiuto, ve ne sono grata....e..."...avrei voluto continuare, ma Storm aveva notato qualcosa di insolito, due uomini.....avevo tirato i capelli indietro in maniniera sommaria cosiì alzai le braccia per sostenere quella strana conciatura, dieid solo un colpo d'occhio e fui quasi folgorata da una visione....." Storm....vi ricordate il giorno che ritornai alla locanda, dopo aver lasciato voi ?...lui era al bancone della locanda e sorseggiava qualcosa.....lo guardai bene perche' il locandiere venne quasi alla porta, pensando che o ma o ad Ingrid era successo qualcosa.......lui era gia' lì.......e se avessero seguito ogni nostro passo ?.....".. abbassai le braccia e tenni il volto basso sul tavolo...
Restai immobile ad osservare Musan che usciva. Respiravo piano per nascondere l'immensa rabbia che avevo in me. Quasi stritolai il Rosario che quella donna gentile mi aveva messo tra le mani. Lo riposi delicatamente in una tasca della giacca.
Mi affacciai alla finestra tentando di distarmi. Ma le parole di Musan mi tormentavano. Battei forte il pugno sullo stipite.
"..se avessi pensato che la pistola era carica, maledetto, ti avrei sparato immediatamente in mezzo agli occhi..." Sussurrai tra i denti.
Eppure non potevo non pensare che ciò che aveva detto, in fondo, era vero.
La Clio di una volta non l'avrebbe risparmiato, la Clio di una volta non avrebbe esitato. Già, la Clio prima di John.
Che ti aspettavi? Che ti dicesse: "ma che brava, mi sei sfuggita e mi hai steso..."? Infondo lui è finito a terra, non tu.. I ragni non contano, i ragni sono opera del demonio..
Scossi la testa, sorridendo sarcastica : ".. No, non del demonio.. Di un uomo, un uomo mortale.." Guardai fuori dalla finestra.
Per lo meno, pensai, ora i ruoli si erano rovesciati, ed ero io a dover stare alla larga da lui, non il contrario. E, di certo, non me lo sarei fatto ripetere due volte.
".. Non gli permetterò di fare del male a Guerenaiz.." Sussurrai ".. Si, certo che sa difendersi da solo.. Ma devo fare tutto ciò che è in mio potere per difenderlo..."
Sospirai, sarcastica "..sempre che riesca a proteggere me stessa.." Alzai le spalle e mi diressi, un po' più calma verso la porta ".. Infondo, checché ne dica lo spagnolo, me la sono cavata anche stavolta..". Sorrisi.
Lasciai finalmente quella cabina per recarmi sul ponte. Mi appoggiai al parapetto e guardai il mare.
Avrei voluto perdermi in quell'immensità.
Musan aveva detto che mi aveva morso un ragno capace di produrre incubi. Dunque non era stato che quello, un incubo? La voce di Loren e le sue parole.
Che domande, pensai, Loren è morta davanti ai miei occhi.
Eppure, anche durante il sonno innaturale del veleno, lei mi aveva sempre parlato. E diceva sempre la stessa cosa: John era con lei, e io non potevo trovarlo.
Scossi la testa e repressi le lacrime fissando un punto indefinito all'orizzonte.
No, non avrei mai creduto a dei semplici sogni. Dovevo vedere la sua tomba, parlare con chi l'aveva visto morire per accettare il fatto che non sarebbe mai tornato.
Ma, persino io, mi rendevo conto di quanto fossero irrealizzabili anche quelle terribili speranze.
Ma l'incertezza mi indeboliva e mi consumava.
Fu allora che mi ricordai del Rosario nella mia tasca. Lo presi delicatamente tra le mani, chiusi gli occhi, col viso rivolto al sole, che mi scaldava dolcemente le guance, e pregai per John, per Guerenaiz, e anche per me.
Talia
10-12-2012, 18.32.50
Annuii alle parole di Austus... poi gli porsi la mano, che lui prese per aiutarmi a saltare dal parapetto della Santa Rita a quello della nave misteriosa.
“Non preoccupatevi!” lo rassicurai mentre lasciava la mia mano.
Poi, lentamente, voltai le spalle alla Santa Rita e scrutai il ponte della nave su cui ero giunta...
era deserto ed uno strano silenzio vi dominava, un silenzio opprimente ed innaturale. Il vento fischiava tra le vele lacerate e le onde percuotevano lo scafo... eppure anche questi rumori suonavano tutt’altro che naturali alle mie orecchie.
I miei occhi vagarono lenti tra le ombre ed i riflessi per qualche momento, fino a fermarsi nel punto in cui avevo scorto qualche cosa muoversi poco prima... indugiarono in quell’angolo per qualche istante, e forte si fece la tentazione di correre là e controllare... ma la dominai. Dominai la tentazione di ispezionare il ponte e tutto ciò che là sopra mi sembrava non quadrare... la dominai perché volevo trovare Guisgard, lo volevo più di qualsiasi altra cosa!
Inspirai, quindi, e raggiunsi la porta che dava sottocoperta...
avevo promesso ad Austus che non sarei scesa, così mi limitai a sporgermi appena...
c’era silenzio, un silenzio denso che saliva alle mie orecchie...
“Guisgard!” chiamai, dopo un momento “Guisgard... sono io... ti prego... puoi sentirmi?”
Il silenzio era sempre più opprimente... socchiusi gli occhi, tentando di aguzzare l’udito...
“C’è nessuno laggiù?” domandai ancora, tentando di impedire alla mia voce di tremare “Guisgard?”
Guisgard
10-12-2012, 19.47.10
Scena XIV: “Relitti Umani”
“I visitatori di razza bianca corrono perciò seri rischi. Potrebbero essere massacrati a tradimento, come accadde all'equipaggio Della Jane Guy.”
(Egar Alan Poe, Gordon Pym)
Talia fissò quella porta aperta che dava nella stiva della nave.
Una porta come aperta su un profondo abisso.
Talia chiamò.
Chiamò più di una volta.
Ma nessuno rispose a quelle parole.
Non subito almeno.
Ad un tratto la ragazza udì qualcosa.
Prima un rumore sordo e lontano.
Poi come dei passi.
Infine una risata.
Sembrava la voce di un bambino.
Poi quella di una donna.
Come se stesse cullando il suo fanciullo.
Ma fu solo un attimo.
O forse il vento.
Riprese a piovere lentamente e la nave sussultò ancora di più tra le onde.
“Talia...” disse all'improvviso una voce.
Era quella di Guisgard.
http://www.ponzaracconta.it/wp-content/uploads/2012/02/I-Clipper-tra-fantasia-e-realt%C3%A0.OK_.jpg
Guisgard
10-12-2012, 19.54.28
Fhael annuì a quelle parole di Cheyenne.
“Si, recatevi nella cappella e restate lì...” disse “... se il vecchio reagirà male, allora la situazione precipiterà e voglio sapervi al sicuro...” prese un piccolo coltello e lo diede alla ragazza “... conservatelo con cura... però resterete qui... non voglio che vi avviciniate alla villa, potrebbe accadere di tutto...” la fissò per un lungo istante e poi andò via.
Si recò allora nella villa, lasciando Cheyenne sola nella cappella.
Il portoghese raggiunse così il vecchio.
Scambiarono un breve saluto, poi l'uomo fece cenno a Fhael di seguirlo in casa.
E la porta si chiuse dietro di loro.
Guisgard
10-12-2012, 19.59.58
Storm guardò quell'uomo indicato da Elisabeth.
“Davvero curioso...” disse “... beh, presto scopriremo la verità...” chiamò allora il locandiere e pagò il conto “... aspettatemi all'ingresso, vi raggiungo subito...” rivolgendosi ad Elisabeth.
Dopo qualche istante, Storm tornò da Elisabeth.
“Ho gettato l'esca...” mormorò “... vediamo se il pesce abbocca...” il cielo era coperto e la pioggia sembrava imminente “... ho finto di chiedere al locandiere della torre, proprio davanti ai due nuovi entrati... vediamo cosa succede ora...”
Guisgard
10-12-2012, 20.05.06
Clio era sul ponte e già si vedeva l'Isolotto di San Martino.
Ma la ragazza si accorse che da quando era uscita dalla cabina di Musan tutti gli altri uomini dell'equipaggio la guadavano con occhi maliziosi.
Sorridevano e si scambiavano sguardi d'intesa.
“Che dici, Pit...” disse uno di quelli al suo compagno “... ritroveremo il capitano Gurenaiz?”
“Sinceramente” fece l'altro “non so quanto gli convenga... io tra la vita e l'onore non saprei a quale tenere di più. Meglio un pirata come nemico o un luogotenente come rivale?” E risero di gusto.
La nave entrò finalmente nel piccolo porto di San Martino.
Musan scese a terra con alcuni dei suoi, senza specificarne il motivo.
Talia
10-12-2012, 20.10.12
Mi voltai lentamente a quei rumori...
un rumore sordo, passi, la risata di un bambino, il canto di una donna...
Mi guardai intorno con attenzione, il vento continuava a ululare tra gli alberi ed il ponte, le onde sbattevano la nave.
Il ponte era deserto, ma io avevo la curiosa sensazione di non essere sola... la Santa Rita mi sembrava così lontana ora, irraggiungibile...
Rabbrividii.
Riprese a piovere lentamente e la nave sussultò ancora di più tra le onde.
“Talia...” disse all'improvviso una voce.
Era quella di Guisgard.
"Guisgard!" gridai, tornando di scatto a fissare il buio in fondo alla porta "Guisgard... si, sono io... sono quassù... dove sei? Io... io non riesco a vederti..."
Tremavo ora... e quella sorta di cupo terrore che, con tanta testardaggine, mi aveva spinta fin lì si sciolse al suono della sua voce...
"Ti prego..." mormorai "Ti prego, vieni fuori... non voglio più stare qui da sola! Ho... ho paura ora!"
Dovevo aver sentito male. Guardai quegli uomini torva.
Clio, non cercare guai... Stai buona, stai tranquilla..
Mi voltai a guardare il mare, per un momento.
Ma fu più forte di me.
Mi avvicinai a quegli uomini e mi sedetti su un barile vicino a loro.
"L'onore, signori..." Dissi con noncuranza, giocherellando con una corda.
Poi alzai la testa verso di loro, vedendo che mi guardavano interrogativi : "..tra la vita e l'onore..." Passando lo sguardi dall'uno all'altro "..conta solo l'onore..."
Portai lo sguardo verso il mare : ".. Meglio morta che disonorata.." sussurrai.
".. Voi vivreste cent'anni nel disonore?" Con un sorriso.
Cheyenne
10-12-2012, 20.27.55
Andai nella cappella e da li vidi Fhael entare in casa col vecchio. Poi la porta si chiuse.
Camminavo avanti e indietro nella navata, mi sedevo e poi mi rialzavo...Presi a giocherellare col coltello che mi aveva dato Fhael, era un bel coltellino seghettato con un fine intarsio nell'impugnatura di legno. Osservando meglio vidi incisa una F.
Feci qualche mossa fendendo l'aria per riprendere la capacità di difesa, che da tempo non avevo più avuto modo di esercitare.
Mi chiedevo quanto tempo fosse già passato, non riuscivo a rendermene conto esattamente e non osavo uscire per dare un' occhiata alla posizione del sole.
Decisi di avvicinarmi alla finestra più vicina alla casa. Tesi l'orecchio ma purtroppo non riuscivo a sentire altro che dei brusii indistinti...mi parve di udire la voce di Fhael ad un certo punto ma non potevo esserne assolutamente sicura.
Passò altro tempo e non riuscii ancora a capire che cosa stesse succedendo dentro.
Ormai sfiduciata stavo per sedermi nuovamente quando sentii la maniglia scricchiolare. Ero pronta ad ogni evenienza, il coltello saldo nella mia mano.
Guisgard
10-12-2012, 20.28.56
“Talia...” disse una voce “... Talia, figlia mia... non restare lì da sola... è pericoloso... la tempesta aumenterà...”
La ragazza riconobbe la voce di suo padre.
O era ancora il vento.
Poi di nuovo rumori confusi provenirono dalla stiva.
“Milady...” all'improvviso un'altra voce “... presto, chiamate gli altri...” era Rynos “... presto, qui sotto c'è...”
Poi solo silenzio.
“Talia...” ancora Guisgard “... Talia... sono qui...”
Un'onda allora fece sussultare ancora la nave.
“Talia, sono qui...” di nuovo la voce di Guisgard.
Guisgard
10-12-2012, 20.59.06
I due uomini fissarono Clio.
“Io non direi.” Disse uno all'altro, per poi ridere entrambi.
“Magari neanche c'è più il caro capitano.” Fece l'altro.
“Sai, si dice che i pirati gettino a mare le spie.”
“O anche che le chiudano in un barile per poi riempirlo d'acqua salata.”
E risero di nuovo.
“E poi” mormorò uno dei due fissando Clio “non è detto che lo spagnolo vi faccia rimpiangere l'olandese!”
E ancora quelle loro risate.
Talia
10-12-2012, 21.03.21
Mio padre...
esitai...
la sua voce sembrava così vera, così vicina, rassicurante...
ma era un inganno, lo sapevo. Era l'ululato del vento che nella mia testa si confondeva in mille e più voci... tentai di convincermi di questo...
Chiusi gli occhi e mi aggrappai con entrambe le mani ai due lati dello stipite, mentre la pioggia mi bagnava tutta.
E poi, all'improvviso, la voce di Rynos...
gridava dalla stiva...
voleva che chiamassi gli altri... gli altri... dalla Santa Rita...
Esitai.
Ero spaventata... e combattuta...
"Guisgard..." mormorai.
Poi la udii di nuovo, la sua voce... chiara, nitida...
“Talia...” ancora Guisgard “... Talia... sono qui...”
Un'onda allora fece sussultare ancora la nave.
“Talia, sono qui...” di nuovo la voce di Guisgard.
"Dove?" gridai, riaprendo gli occhi "Dove? Ti prego... ti prego, conducimi da te... ti prego!"
Guisgard
10-12-2012, 21.08.51
La porta della cappella si aprì ed un servitore entrò.
“Il padrone desidera vederti.” Disse a Cheyenne. “Seguimi, per favore.”
Per favore.
Il tono del servo era diverso dal solito.
Accompagnò allora la ragazza nella villa, mentre il cielo era diventato coperto e cupo.
Entrarono nella villa e raggiunsero un'ampia sala, dove ad attendere Cheyenne c'erano il vecchio ed il portoghese.
“Vieni avanti, cara...” alzandosi Fhael “... vieni e racconta le vicissitudini che ci hanno separato...”
Cheyenne
10-12-2012, 21.27.05
Un servitore aprii la porta e mi condusse in casa.
Fhael si alzò e mi fece capire che il piano aveva avuto esito positivo.
Mi slancia verso il portoghese e lo abbracciai, una lacrima segnò il mio volto.
"Oh caro, finalmente...temevo di non poterti più abbracciare! Oh è stato terribile...quegli sporchi pirati che mi hanno catturata e poi venduta ad una gelida donna che mi ha condotta qui.É stato terribile..non vedo l'ora di dimenticare tutto e tornarmene a cada!
Guisgard
10-12-2012, 21.43.49
Gli occhi di Talia erano fissi su quella porta.
Nel buio sembravano prendere forma mille e più immagini, animate dal sussultare della nave e a cui il sibilo del vento pareva dar voce.
Ma più che voci sembravano gemiti, lamenti, pianti ed echi lontani.
Echi giunti dal passato, dove si annidano i fantasmi più pericolosi.
Il vento era aumentato d'intensità e spruzzi di acqua arrivavano sul ponte.
Talia sentiva freddo.
Un freddo innaturale, come se fosse giunto da un Oltretomba lontano.
Talia allora, come Euridice, era sull'orlo di quell'Ade, invocando qualcuno che come Orfeo sembrava essere lontano da lì.
“Talia...” disse ancora una voce “... Talia, sono qui...” era ancora Guisgard “... Talia...”
Poi, all'improvviso, una mano afferrò il suo braccio.
“Cosa ci fai qui?” Fissandola Guisgard, appena risalito dalla stiva. “Perchè sei venuta su questa nave? Idioti!” Voltandosi verso il ponte della Santa Rita. “Avevo detto loro di occuparsi di te!” Tornò a fissarla con i suoi occhi che il vento aveva reso più luminosi.
O forse era solo la visione di lei ad averli resi così.
“Perchè sei venuta qui, Talia?” Chiese ancora alla ragazza. “E' pericoloso star qui...”
http://24.media.tumblr.com/tumblr_lh1ml8YEPn1qd9niyo1_500.jpg
Appoggiai i gomiti sulle ginocchia, e risi con loro.
"..Dio ci salvi, esistono soldati che si venderebbero per aver salva la vita?" Guardandoli con aria divertita : "...dev'essere cambiato molto l'esercito negli ultimi due anni..." Li guardai con uno sguardo malizioso ".. Oh, dimenticavo, non siete soldati, siete marinai..." Con un ghigno.
"E ditemi, dunque..." Portando le dita intrecciate dietro la nuca "...come può Giuff credere Guerenaiz una spia? Nessun contatto, nessuna infiltrazione, nessun sospetto... Giuff si fida di lui..." Alzai le spalle "...e se dovrà morire pur di non tradire tutti noi, tanto meglio... Non vorrei mai un vigliacco..."
Li guadai negli occhi, con un sorriso perfido : ".. Ma state certi che mi ucciderei piuttosto che cadere nelle mani del vostro amato spagnolo.."
Scossi la testa. Avevo parlato con tranquillità, con leggerezza. E molte delle cose che avevo detto le pensavo davvero. Mai avrei permesso a Musan di sfiorarmi e mai avrei voluto un vigliacco. Ma la morte di Guerenaiz, quella no, non avrei saputo accettarla.
Anche se sapevo che lui mai avrebbe tradito tutto ciò in cui credeva.
Guisgard
11-12-2012, 01.43.48
“Si, è tutto finito, cara...” disse Fhael stringendo fra le braccia Cheyenne...” si voltò poi verso il vecchio che era fermo a fissarli “... è andata così, proprio come ha detto mia moglie... lei è stata catturata dai pirati, che poi hanno deciso di venderla come schiava. Gli eventi, alla fine, hanno fatto si che arrivasse qui da voi... ed in questo io vedo la Mano del Cielo... se solo penso a cosa poteva accaderle...” scosse il capo “... invece la Provvidenza ha voluto che giungesse qui da voi che, da quanto lei stessa mi ha raccontato, non solo l'avete ospitata, ma anche trattata con affetto... naturalmente, voi capirete, io non potevo rivelarvi tutto... volevo comprendere in che modo vivesse mia moglie presso di voi... ma poi, accorgendomi della vostra bontà d'animo, ho deciso di rivelarvi tutto... io... non ho parole... non so come esprimervi la mia riconoscenza... sarò vostro debitore per sempre...” e strinse di nuovo Cheyenne.
“Da quanto siete sposati?” Domandò il vecchio.
“Da un anno ormai.” Rispose il portoghese. “Conobbi Cheyenne quando mi recai da alcuni miei amici... lei era la figlia adottiva di un mio ex superiore... e di lì a poco ci siamo innamorati.”
“Capisco...” annuì il vecchio “... beh, allora tutto è bene ciò che finisce bene...”
“Ma io voglio ripagarvi.”
“Ripagarmi?” Ripeté Il vecchio. “E di cosa? Di avervi reso vostra moglie?”
“Non fraintendetemi...” sorridendo Fhael “... voi avete pagato un prezzo ed io voglio rendervi il vostro denaro.”
“E' peccato” disse il vecchio “riscattare con del denaro un essere umano. E' peccato contro il Cielo. Vuol dire che ripagherete la Provvidenza restando un mese nella mia casa. Come ospiti. Sapete, vivo solo ed avere persone in casa è piacevole.”
“Mi sembra un nobile gesto il vostro.” Annuendo Fhael. “Sei d'accordo, Cara?” Rivolgendosi a Cheyenne.
Guisgard
11-12-2012, 01.56.02
“Eppure” disse uno dei due marinai “la stanza dello spagnolo deve essere davvero accogliente, vero?”
“E lo chiedi a me?” Fissandolo l'altro. “Non sono certo io che ho dormito lì dentro!” Fissarono allora entrambi Clio e poi scoppiarono a ridere.
“Cosa succede la sotto?” Tuonò all'improvviso il capitano Sumond. “Si batte la fiacca, razza di manigoldi! Tornate subito ai vostri posti, o assaggerete il gatto a nove code!”
“Si, signore!” Esclamarono in coro i due, per poi tornare alle loro mansioni.
Sumond allora fissò Clio.
“Siete l'unica ragazza a bordo” disse “ed è scontato dire che esercitate un certo effetto sull'equipaggio. Tuttavia, vi rammento che scorre sangue inglese nelle vostre vene. Tenetevi dunque alla larga dagli uomini di bordo.” La fissò con un'espressione dura ed austera. “Fatemi questo favore almeno fino a quando non avremo ritrovato il capitano Gurenaiz.”
Mi alzai di scatto e mi ricomposi, alla vista del capitano.
"Sapete che sono inglese, signore?"
Lo guardai dritto negli occhi.
"..sarò anche una ragazza, Capitano, ma vesto una divisa della marina di sua maestà. Non ho certo l'intenzione di provocare i vostri uomini, se li distraggo anche in queste vesti forse non è con me che dovete prendervela.."
Abbassai la testa, per un solo momento.
"..non intendo creare scompiglio Signore, ma mio padre, il generale Timory mi ha insegnato a difendere con ogni mezzo il mio onore..." Sospirai "...visto che su questa nave sembra che nessuno sia disposto a difendermi... nemmeno gli inglesi, che ho sempre ritenuto uomini d'onore..."
Quasi senza accorgersene, portai il braccio destro dietro la schiena, e fissai Sumon con uno sguardo chiaro e sicuro.
"..scordatevelo, se pensate che stia zitta, mentre dei semplici marinai mettono in dubbio il mio onore.. Non c'eravate voi a proteggermi da Musan, Capitano, devo la mia salvezza solo a me stessa, ma non permetto a nessuno di insultarmi... Ero stata molto chiara prima di imbarcarmi."
Non ero disposta a cedere su nessun punto. Avevo dovuto difendermi da Musan e ora dovevo sopportare anche gli sberleffi dei marinai, degli inglesi, poi! I miei inglesi!
Il mondo stava decisamente girando alla rovescia.
Restai immobile, rigida davanti al capitano, come fossi in attesa di ordini.
Ma una rabbia immensa si agitava in me.
Come rimpiangevo la mia vita all'accampamento, l'odore di biada e polvere da sparo. Le risate dei miei fratelli. Certo, pensai, nemmeno con loro era stato facile all'inizio, ma il loro rispetto l'avevo guadagnato con la mia condotta, durante le azioni.
Qui, sembrava che nessuno mi rispettasse. Ero soltanto una ragazzina.
"Con permesso.." Dissi chinando lievemente il capo in segno reverenziale.
Guisgard
11-12-2012, 02.59.14
Clio si allontanò da Sumond, che non rispose nulla alle parole della ragazza.
All'improvviso, però, si udirono dei rumori.
La lancia che aveva portato a terra Musan era ritornata.
Lo spagnolo risalì a bordo della nave e con lui vi era, oltre ai suoi uomini, anche una bambina.
Aveva i capelli neri come la notte, la pelle bianca e gli occhi di un nocciola vivido.
Il visino era sporco e i suoi abiti apparivano consumati e lerci.
Musan la spintonò sul ponte, per poi cercare con lo sguardo Clio.
Chiese allora ad uno dei marinai dove fosse la ragazza.
La vide così verso il castello di poppa e le si avvicinò.
“Ora finalmente” disse a Clio “darete uno scopo alla vostra presenza a bordo.” La fissò con quel suo sorriso irriverente. “Vedete questa bambina? Sembra muta, ma so per certo che non è così. Chi me l'ha venduta mi ha assicurato che è sana come un pesce. Ed era un uomo fidato. Sta a voi farla parlare. So che, a differenza mia, userete modi più adatti ad una bambina.”
Guisgard
11-12-2012, 03.02.36
Intanto sulla Santa Rita, Austus e gli altri dell'equipaggio attendevano notizie da quelli andati sulla misteriosa nave.
“Cavaliere25...” disse Austus “... scendi nell'armeria e prendi fucili e pistole... se tra un po' non avremo notizie, qualcuno andrà a cercarli...”
Parsifal25
11-12-2012, 11.38.17
Mi congedai' dal soldato e decisi di avviarmi da solo verso la sala degli incontri....da tempo non vedevo il comandante Guidaux, mi domando come stia....
sicuramente avrà un bel da fare con gli uomini dell'alta nobiltà. Stavo per giungere nei pressi della sala, finché non decisi di farmi un giorno per la cara Las Baias.......passeggiai' lungo la zona antica fino alla locanda......
Non mi era mai sembrata così bella questa cittadina, pochi attimi e vidi avvicinarsi al porto una nave con vessillo inglese.....sgranai' gli occhi e dissi:
"Dio mio.....cosa ci fa una nave inglese nelle nostre acque......devo indagare".
Corsi verso il porto e andai' cercando la nave che vi era approdata.
cavaliere25
11-12-2012, 12.32.18
Ok dissi facendo un cenno con la testa vado immediatamente e mi incamminai verso l'armeria per prendere fucili e pistole
Cheyenne
11-12-2012, 14.51.16
In realtà il mio grande desiderio era andarmene subito da lì, ma temevo di fare solo danni dando quella risposta.
"Beh se questo é il desiderio dell'uomo che mi ha trattata con così tanta cura chi sono io per dire di no. L'importante per me é averti al mio fianco caro."
Il vecchio parve soddisfatto della mia risposta e ordinò ad un servitore di trasferire le mie cose in una stanza più grande assieme a quelle di Fhael.
Chiamò poi un altro domestico e diede ordine di preparare un banchetto per festeggiare l'avvenuta riconciliazione.
Dopodiché ci lasciò solo e si ritirò nella sala da té.
"Credo sia bene avvisare il colonnello Fhael, non oso immaginare in che stato d'animo possa trovarsi... Un mese, e io che speravo che fosse finalmente finita! Dovete promettermi che non mi lascerete mai da sola, non mi fido ancora di quel pazzo e delle sue reazioni improvvise."
Talia
11-12-2012, 16.16.27
Le voci, il vento, i cigolii, la piaggia, la paura, le onde che tormentavano i fianchi della nave... tutto questo si confondeva nella mia mente e la prostrava. Le mie mani stringevano lo stipite di quella porta, i piedi faticavano a tenermi in equilibrio mentre, completamente protesa verso il buio della scala, cercavo di distinguere i suoni e le forme che giungevano dal ponte sottostante.
All’improvviso sentii di nuovo rumori alle mie spalle e mi voltai... il ponte della nave era completamente deserto, eppure avvertivo delle presenze tra il vento...
Poi, inaspettatamente, una mano mi afferrò il polso...
“Cosa ci fai qui?” Fissandola Guisgard, appena risalito dalla stiva. “Perchè sei venuta su questa nave? Idioti!” Voltandosi verso il ponte della Santa Rita. “Avevo detto loro di occuparsi di te!” Tornò a fissarla con i suoi occhi che il vento aveva reso più luminosi.
O forse era solo la visione di lei ad averli resi così.
“Perchè sei venuta qui, Talia?” Chiese ancora alla ragazza. “E' pericoloso star qui...”
Mi voltai di scatto e me lo ritrovai davanti...
“Guisgard!” mormorai, gettandomi avanti e abbracciandolo forte “Oh, Guisgard... stai bene! Sei qui... stai bene... grazie al Cielo, stai bene!”
La mia voce tremava forte, ma non più per la paura né per la preoccupazione... ero felice, ora... ero così felice che credevo mi sarebbe scoppiato il cuore.
“Oh, no...” dissi poi, zittendolo con un dito posato sulle sue labbra “Non arrabbiarti con loro... ho dovuto minacciare Austus per convincerlo a farmi venire qui. E comunque mi ha fatto promettere che non sarei scesa sottocoperta a meno che non fossi stato tu in persona a dirmelo, mi ha fatto promettere che sarei rimasta qui dove potevano raggiungermi in caso di bisogno!”
Abbassai appena lo sguardo, poi tornai a guardarlo...
“Scusami... ma dovevo venire!” spiegai “Dovevo accertarmi che stessi bene... mi sembrava di impazzire restando là! A tutti sembrava di impazzire... è passato tantissimo tempo da quando avete lasciato la Santa Rita, altri sono venuti a cercarvi ma non abbiamo più avuto notizie, non sentivamo niente, non vi vedevamo... e poi... poi c’è stato quel grido atroce! Abbiamo avuto paura che fosse qualcuno di voi... che foste in pericolo! E invece...” le mie mani, che lo carezzavano piano, si fermarono sulle sue spalle ed io sorrisi “Invece stai bene! Non sai che gioia... e che sollievo!”
Rimasi così per lunghi minuti, osservandolo... con gli occhi nei suoi, le mani che stringevano le sue, assaporando quella dolce sensazione di pace e di ritrovata felicità...
“Non sai che sollievo...” mormorai ancora, avvicinandomi lentamente “Ero così spaventata... così spaventata, Guisgard... e mi mancavi...”
Chiusi gli occhi ed appoggiai delicatamente le labbra sopra le sue, in un caldo bacio.
Mi appoggiai al parapetto e guardai Musan con le braccia incrociate e un espressione irriverente dipinta sul viso: "...oh, non fate tanto il gradasso con me davanti ai vostri uomini, Milord... Se sapevate da solo dove si sono diretti quei due pirati, dovevate dirlo subito.." Strizzando l'occhio.
Mi chinai sulle gambe perché la bimba, che teneva lo sguardo fisso sul ponte, mi potesse guardare in faccia.
"Ciao, piccola.." Dissi dolcemente, tentando di catturare il suo sguardo.
"Io sono Clio..." Con un sorriso.
Le allontanai delicatamente un ricciolo dalla faccia.
"..adesso ti porto a pulire questo bel faccino.. Ti va?"
Alzai lo sguardo verso Musan: "..la porto nella mia cabina, se voleste essere così gentile.." Mi interruppi, con un sorriso ironico: "..perdonatemi, non era mia intenzione offendervi, così... Umano da comprendere che la bimba ha bisogno di qualcosa da mangiare..." Mi alzai, appoggiando la mano al ginocchio.
"Sono certa che si aprirà dopo aver mangiato.." Dissi rivolta allo spagnolo.
"E un vestito.. Datemi un pezzo di stoffa, o la camicia di una divisa piuttosto.. Non può andare in giro conciata così..."
Presi per mano la bimba e la condussi sottocoperta.
Dopo aver fatto un passo mi voltai, chinai leggermente il capo: ".. Grazie..".
Arrivammo alla mia cabina senza che la piccola dicesse nulla.
Chiusi la porta verso di me.
Nel farlo, rabbrividii, il ricordo dei ragni era ancora troppo vivo. Ma mi imposi di dominarmi.
"..metti pure dove vuoi, piccola.." Dissi mentre preparano una bacinella con dell'acqua e vi intingevo una salvietta, per aiutarla a lavarsi.
"..vedrai, sarai bellissima.." Dissi mentre le pulivo delicatamente il visino spaventato. "..ci vorrebbe una bella tinozza per il bagno, eh?" Con un sorriso.
Mi sedetti accanto a lei.
"..ti va di dirmi come ti chiami, piccola?"
Guisgard
11-12-2012, 17.28.46
Quel bacio, dolce e delicato, quasi sussurrato, ammansì l'ansia di Guisgard, che subito strinse a sé Talia.
“E sia...” disse poi sorridendo “... li perdonerò... ma solo perchè grazie alla loro negligenza, insieme al tuo caratterino ribelle, ho potuto avere questo bacio...”
Ma un attimo dopo, la sua espressione tornò tesa.
“Hai udito delle voci?” Chiese stupito. “Dici davvero? Io invece ho incontrato solo silenzio la sotto... ho dato ordine agli altri di dividerci, ma poi ho perso le loro tracce...” si voltò a fissare la stiva “... sarà meglio tornare a controllare...” guardò poi di nuovo Talia “... immagino dovrei rispedirti sulla Santa Rita, ma so già che non resisteresti là...” sorrise “... e poi Arianna attese fuori dal labirinto Teso, vero? E a te i Tesei non vanno giù!” Le fece l'occhiolino. “Su, andiamo a vedere che fine hanno fatto gli altri...” prese la mano di lei e scesero insieme nella stiva.
La scala scricchiolava e sul pavimento in legno c'era acqua salmastra penetrata dallo scafo.
C'erano però diverse lampade accese e questo, se da un lato rendeva luminoso quell'ambiente, conferiva a tutto quel posto un'inquietante atmosfera.
“Rynos!” Chiamò Guisgard. “Dove sei? Joao! Maras! Dove siete?”
Ad un tratto giunsero davanti ad una porta.
“E' bloccata...” fece Guisgard “... hai visto la serratura, Talia? E' a forma di esagono...”
proseguirono allora lungo il corridoio, fino a raggiungere un'altra porta.
“E' aperta questa...”
Ed entrarono.
“Sembra l'armeria...” disse Guisgard “... strano, solitamente questa stanza è sempre chiusa e le chiavi può averle solo il comandante...”
Talia in quel momento calpestò qualcosa con un piede.
Era un chiavistello esagonale.
Guisgard
11-12-2012, 17.40.27
Clio cominciò ad occuparsi della piccola.
Poco dopo arrivò la servitrice di Musan.
“Ecco qui...” disse la donna a Clio “... una camicia ed un po' di stoffa che avevo da parte. Se volete posso aiutarvi a cucire un abito per la piccola.” Guardò la bambina ed un'espressione commossa attraversò il suo volto. “Povera bambina...”
“Noel...” mormorò all'improvviso la piccola “... mi chiamo Noel...”
Guisgard
11-12-2012, 17.44.35
Parsifal, che era corso al porto per indagare sulla nave inglese appena giunta, fu informato dagli uomini di Guidaux che essa era agli ordini di un inglese, il capitano Sumond e che con lui il governatore e l'ammiraglio si erano accordati per catturare i due pirati che infestavano le Flegee: il Gufo Nero e lo Sparviero Nero.
Parsifal fu così imbarcato e messo agli ordini di Musan, capo di quella spedizione.
Sulla nave vi era anche Clio.
Talia
11-12-2012, 17.48.55
Scendemmo le scale con circospezione... e subito mi colpì il silenzio che regnava sottocoperta, a differenza delle voci confuse con il vento che avrei giurato di aver sentito sul ponte.
Una delle mie mani era stretta in quella di Guisgard e da essa traeva coraggio e conforto, mentre l’altra fiorava la parete di legno consumata, indagandola... le sue parole mi vorticavano in mente: si erano divisi e poi ne aveva perso le tracce... e tutto ciò che aveva trovato erano cabine deserte e desolazione... eppure, notai, le lampade erano accese alle pareti...
E ad un tratto le parole del vecchio Fulsin tornarono a bussare alla mia memoria...
Lanzaras...
la maledizione...
mi voltai e fissai Guisgard, chiedendomi se conoscesse quella storia e che cosa ne pensasse...
mi chiesi se non fosse il caso di parlargliene...
esitai...
Ad un tratto giunsero davanti ad una porta.
“E' bloccata...” fece Guisgard “... hai visto la serratura, Talia? E' a forma di esagono...”
proseguirono allora lungo il corridoio, fino a raggiungere un'altra porta.
“E' aperta questa...”
Ed entrarono.
“Sembra l'armeria...” disse Guisgard “... strano, solitamente questa stanza è sempre chiusa e le chiavi può averle solo il comandante...”
Talia in quel momento calpestò qualcosa con un piede.
Era un chiavistello esagonale.
La vista di quel chiavistello mi fece passare, per il momento, dalla mente tutti quei pensieri...
Lanzaras avrebbe potuto aspettare...
ed anche le storie sul suo tesoro!
“Guarda!” dissi a Guisgard, chinandomi a raccogliere quella strana chiave “Sembra la stessa forma della serratura di poco fa, non trovi? La serratura della porta chiusa...”
Sollevai gli occhi e lo fissai, porgendogli l’oggetto...
“Ormai siamo qui...” mormorai “Forse è il caso di controllare anche quella cabina!”
Guisgard
11-12-2012, 17.55.46
“Si, posso comprendere il vostro stato d'animo...” disse Fhael a Cheyenne “... ora però bisogna restare calmi e giocarci al meglio le nostre carte... io resterò sempre con voi, non temete.”
Un servo allora mostrò ai due la loro stanza.
Era un'ampia e bella stanza matrimoniale, con letto a baldacchino e varie immagini sacre alle pareti.
I mobili erano di gusto europeo e diversi oggetti ornavano quell'ambiente.
“Bene...” fece il portoghese “... almeno sarà una prigione dorata...” accomodò allora alcuni cuscini su una poltrona accanto alla finestra “... ecco... questo sarà il mio letto. Voi naturalmente dormirete nel letto vero.” Guardò attraverso le tende della finestra. “Come immaginavo... un servo sorveglia dal cortile la nostra stanza... dobbiamo essere cauti...”
Sorrisi, alla vista della servitrice di Musan.
"..ve ne sarei grata.." Con un sorriso "..siete davvero un'anima buona, e sembra che sia una cosa rara da trovare, di questi tempi, potete rivelarmi il vostro nome? ho dovuto ringraziarvi più di una volta.."
Poi udii la piccola, e sorrisi.
"Ma ciao, Noel, è un bellissimo nome... Vedrai adesso ti faremo un bellissimo vestito, e tra poco arriverà anche qualcosa da mangiare, scommetto che hai fame, vero?" Presi in mano la stoffa per un momento, poi mi girai verso Noel "..da dove vieni, Noel?" Sospirai. Cosa potevo chiedere a una bambina che era stata venduta come schiava senza farle tornare alla mente terribili episodi.
Mi inginocchiai davanti a lei e la guardai con un sorriso: "..non so perché quegli uomini ti abbiano portato qui, piccola, ma mi farò tutto ciò che mi sarà possibile per prendermi cura di te.. E forse non sarò l'unica.." Dissi guardando con gratitudine la serva di Musan che aveva già iniziato a cucire il vestito per la piccola Noel.
Cheyenne
11-12-2012, 19.04.57
La stanza che il vecchio ci aveva dato era ben arredata, secondo lo stile europeo e conteneva numerose rappresentazioni religiose
“Bene...” fece il portoghese “... almeno sarà una prigione dorata...”
Già ma pur sempre una prigione pensai.
Gli diedi una seconda occhiata, negli armadi erano stati trasportati tutti i nostri effetti personali.
Guardò attraverso le tende della finestra. “Come immaginavo... un servo sorveglia dal cortile la nostra stanza... dobbiamo essere cauti...”
Le parole di Fhael mi fecero voltare a mia volta verso la finestra.
"Come temevo, quei servi sono dappertutto, sono gli occhi e le orecchie di quel vecchio. Dormiremo nello stesso letto, se quello che ci sorveglia dovesse vedere che vi siete sistemato su di una poltrona si insospettirebbe subito e andrebbe velocemente a spifferare tutto al suo padrone. Inoltre mi è già capitato che entrassero senza bussare a qualsiasi ora. La nostra situazione è già precaria così, non vorrei che per una sciocchezza, come il dove dormire, tutto vada a rotoli.
Guisgard
12-12-2012, 01.37.24
Fhael si avvicinò alla porta e controllò la serratura.
“Sembra tutto normale” disse a Cheyenne “ma forse avete ragione... avranno sicuramente una copia della chiave, visto che, come mi raccontate, i servi possono entrare senza alcun preavviso. Anche se non penso mancheranno in questo modo di delicatezza.” Con tono sarcastico. “Tuttavia meglio essere prudenti. Faremo come avete suggerito e dormiremo nello stesso letto. Voi sotto le lenzuola ed io sopra.”
Il portoghese sistemò allora alla meglio il letto, nel modo in cui aveva detto.
Ad un certo punto si udirono dei rumori e poi qualcuno bussò alla porta.
“Chi è?” Chiese Fhael, facendo nel frattempo cenno a Cheyenne di mettersi sotto le coperte.
“Sono io...” rispose il vecchio “... sono giunto in brutto momento?”
“In verità” disse il portoghese “mia moglie era già a letto e...”
“Ho visto la luce delle lampade e per questo ho immaginato di trovarvi ancora svegli.” Lo interruppe l'uomo.
“Si, lei è a letto” rispose Fhael “e io stavo per fare lo stesso...”
“Allora sono in tempo per augurarvi la buonanotte...”
“Si, certo...” mormorò Fhael “... ora vi apro...”
Ed aprì.
Guisgard
12-12-2012, 01.48.03
“Il mio nome è Ankaru” disse la servitrice a Clio “e voi non mi dovete affatto ringraziare. Anzi, sono io che vi ringrazio per aver portato con voi un po' di umanità su questa nave.” Sorrise alla ragazza e poi fissò la bambina.
Questa non aveva risposto nulla a Clio.
“Forse” aggiunse Ankaru “neanche ricorda i fatti che le sono successi... ed è un bene, credo...”
Ad un tratto la porta si aprì ed entrò Musan.
“Lasciaci soli.” Ordinò alla servitrice.
Questa annuì ed uscì.
“Allora, sei riuscita a far parlare la bambina?” Chiese lo spagnolo a Clio. “O mi hanno raggirato, vendendomi una marmocchia muta? Dopotutto ho fatto un'opera buona, sai? Se tutto andrà bene, tramuterò una povera orfanella in una reggente.” E rise.
Guisgard
12-12-2012, 02.13.59
Sulla Santa Rita, seguendo le indicazioni di Austus, Cavaliere25 era sceso nell'armeria a prendere delle armi.
Qui trovò uno dei bucanieri di guardia.
"Ehilà, ragazzo..." disse vedendo arrivare Cavaliere25 "... cosa c'è? Come mai sei qui?"
Nel frattempo, sulla misteriosa nave alla deriva, Guisgard e Talia erano giunti nella stanza dove erano custodite le armi.
Il corsaro prese il chiavistello dalle mani della ragazza, per poi osservarlo con attenzione.
“Si...” disse annuendo “... io non credo alle coincidenze, dunque questo potrebbe benissimo aprire la porta della cabina chiusa...” si guardò intorno “... che fine avrà fatto l'equipaggio? Le armi sono tutte qui... in ordine e non ci sono segni di scasso o colluttazione... se la nave fosse stata attaccata, qualcuno sarebbe sceso qui a prendere le armi... invece tutto sembra tranquillo...” ad un tratto si udirono dei passi nel corridoio “... hai sentito?” Voltandosi verso Talia.
Corse allora fuori dalla stanza.
“Rynos!” Chiamò. “Joao! Siete voi?”
Non vi era nessuno.
“Rynos!” Gridò ancora Guisgard.
Nessuno rispose.
“Vieni, Talia...” rivolgendosi alla ragazza “... andiamo a controllare la stanza chiusa...”
Tornarono indietro e giunti davanti alla porta chiusa, Guisgard usò il chiavistello esagonale.
La serratura scattò e la porta si aprì.
http://www.imitidicthulhu.it/Blog/chiavistello.jpg
Parsifal25
12-12-2012, 02.17.31
Neanche il tempo di giungere a casa che già si era pronti nuovamente a partire...
la caccia era divenuta ancor più grossa......e la mia missione andava sempre più complicandosi.
Per distrarmi da tali pensieri, esposi tal pensiero: "speriamo, di essere stato reintegrato......nel mio vero ruolo......non ho proprio intenzione di esser ancora subalterno.....". Con un balzo, mi sedetti lungo il bordo della nave ed osservai'.
Posi una mano in capo e grattandomi dissi: "chissà dove è andata a cacciarsi Clio....quella ragazza è davvero straordinaria......" e sorrisi.
Osservavo il moto ondoso del mare, ascoltai' il canto dei gabbiani e il buon vento mi accarezzava. Socchiusi gli occhi e poco dopo lii apri', tali parole passavano nella mia mente:
"Ripulire i mari......salvare il comandante e proteggere la "dolce" Clio......". Che impresa!!!
Guisgard
12-12-2012, 03.00.07
Mentre Parsifal fissava le onde del mare, gli si avvicinò il capitano Sumond.
“Guardiamarina...” disse il comandante “... voi siete l'unico qui, insieme alla ragazza, ad aver incontrato quel pirata... parlo del Gufo Nero... ma a me interessa l'altro, quello che viene chiamato lo Sparviero Nero... ditemi, l'avete visto quando eravate a Portuga? La mia missione e il mio scopo è trovarlo, per portarlo poi in Inghilterra e vederlo infine penzolare da un pennone della flotta di Sua Maestà! E naturalmente saprò ripagare chiunque mi aiuterà in questa impresa.”
Cheyenne
12-12-2012, 07.46.34
Qualcuno bussò alla porta.
Mi infilai velocemente nel letto.
Era il vecchio.
Guardai Fhael e cercai di fargli segno di non farlo entrare. Tuttavia alla fine gli aprì.
Il vecchio entrò e diede un'occhiata in giro.
Si sedette poi sulla poltrona precedentemente occupata da Fhael.
"Scusate se mi trovate così ma non ci aspettavamo visite a quest'ora."Fhael assentì alle mie parole con un cenno del capo.
elisabeth
12-12-2012, 10.35.49
Ero davanti alla Locanda ed attendevo Storm l'aria sembra pesante, carica di umidita', il cielo era diventato plumbleo....chissa' come doveva essere una tempesta in quei posti.......da dove provenivo, l'aria diventava gelida e il vento sferzante a tal punto che diventava impossibile non correre ai ripari.....potevi morire di freddo, e li' come si moriva ?.....facevo in modo di non essere vista e di dar meno fastidio...sino a quando mi sembro' di scorgere la figura di uomo, sembrava uno di quelli seduto con mio padre, eppure li avevo visti andar via insieme........avrei voluto seguirlo ma in quel momento arrivo' Storm...." Pensate che abbiano veramente fatto attenzione a cio' che avete detto ?......che strana storia questa.....Storm, sapete chi ho visto poco fa ?....l'uomo seduto al tavolo con mio padre, l'uomo con cui avete parlato di piu'......sembrava guardingo, non camminava tranquillo, voleva non essere visto...e' andato al palazzo, li' difronte ..."..gli indicai il posto " ed e'entrato in un portone.......sapete chi vive in quella casa ?......Tra un po' piovera'.......come sono le piogge qui da voi Storm ?.....".......mi sentivo in confusione, mi sentivo accerchiata da ogni sorta di nemico...in Storm vedevo l'unica persona che potesse svegliarmi da quell'incubo......e mi resi conto di aver paura...non della morte...ma del tradimento......" Sapete Storm...morire solo perche' qualcuno ti tradisce penso sia la morte peggiore.....non c'e' arma che ti condurrebbe alla morte nel peggiore dei modi......."......un tuono da lontano, fece scuotere ogni cosa...mi sembro' di sentire tremare la terra sotto i miei piedi........
cavaliere25
12-12-2012, 14.08.48
Guardai la guardia e dissi mi è stato ordinato di venire a prendere fucili e pistole mi da il permesso di entrare in armeria chiesi un po titubante e aspettai la risposta
Guardai Musan scuotendo la testa.
".. No, non vi hanno ingannato.. Non è muta, solo spaventata.. " alzai un sopracciglio "..ho come l'impressione che non sia stata trattata nel migliore dei modi.."
Accarezzai dolcemente i capelli di Noel: "sono sicura che ricomincerà a parlare normalmente, appena conquisteremo la sua fiducia.."
Guardai di nuovo Musan: "..e come vi ho già detto un po' di buon cibo è un ottimo incentivo..." Mi sedetti e presi la camicia, poi alzai la testa verso Musan.
"..immagino che non mi direte qual é il suo ruolo in tutto questo... Una reggente, avete detto? Beh, temo che non siano affari che mi riguardino, anche se dev'essere importante se abbiamo deviato così tanto.."
Posai la camicia e sospirai guardando lo spagnolo: "..vi basta sapere che è sana, o c'è qualcosa che dovete sapere da lei?"
Sorrisi a Noel e, incurante della presenza di Musan, ripresi il lavoro al vestito dove Ankaru l'aveva interrotto.
Parsifal25
12-12-2012, 16.53.25
Il mio divagare venne interrotto dall'affermazione del comandante Sumond che mi chiedeva informazioni su Portuga e lo Sparviero Nero, ponendomi sull'attenti risposi:
"Nossignore......non ho avuto modo di incrociare lo Sparviero Nero; l'obiettivo mio e del comandante che mi accompagnava era il Gufo Nero. Mi spiace non poterla aiutare....."
Mi soffermai' a riflettere e dissi: " Probabilmente il Gufo Nero può saperlo o....se potessimo raccogliere informazioni attraverso canali secondari......il tutto si risolverebbe."
Talia
12-12-2012, 17.06.30
Mi guardai intorno alle parole di Guisgard...
“No...” mormorai poi, quasi sovrappensiero, scuotendo appena la testa “Non credo che questa nave sia stata attaccata... in effetti... sembra tutto in ordine... le cabine, l’armeria, le luci accese nei corridoi... perfino troppo in ordine!”
Ma proprio in quel momento si udirono distintamente dei passi nel corridoio e Guisgard corse subito fuori... ma non c’era nessuno dei suoi compagni...
Non vi era nessuno.
“Rynos!” Gridò ancora Guisgard.
Nessuno rispose.
“Vieni, Talia...” rivolgendosi alla ragazza “... andiamo a controllare la stanza chiusa...”
Tornarono indietro e giunti davanti alla porta chiusa, Guisgard usò il chiavistello esagonale.
La serratura scattò e la porta si aprì.
La serratura scattò.
Automaticamente la mia mano corse al braccio di Guisgard, trattenendolo appena.
Non sapevo perché... era stato un gesto spontaneo...
“Lentamente...” mormorai al suo orecchio.
Guisgard
12-12-2012, 17.23.51
La serratura scattò e la porta si aprì.
Un lungo cigolio seguì la mano di Guisgard che spinse lentamente quella porta.
La stanza era illuminata da una piccola lampada ad olio e sembrava in ordine e tranquilla.
C'erano carte nautiche, strumenti per la navigazione e vari libri di trigonometria e geometria.
Inoltre su un tavolo c'era una tazza di tè.
E accanto ad essa un libricino.
“Credo sia la cabina del comandante...” disse Guisgard a Talia “... e questo deve essere il diario di bordo...” prendendo quel libricino e sfogliandolo.
Il suo sguardo cadde poi sulla tazza di tè.
“Strano...” mormorò prendendola in mano “... è ancora tiepida...”
Talia
12-12-2012, 17.48.30
La stanza era semplice ed ordinata... la lampada ad olio appesa alla parete era accesa, come se l’occupante di quella cabina non si fosse allontanato che per pochi minuti... e, nel complesso, si percepiva la medesima sensazione presente nel resto della nave...
Varcai la soglia dietro a Guisgard e mi guardai intorno, come in cerca di dettagli...
“Credo sia la cabina del comandante...” disse Guisgard a Talia “... e questo deve essere il diario di bordo...” prendendo quel libricino e sfogliandolo.
Il suo sguardo cadde poi sulla tazza di tè.
“Strano...” mormorò prendendola in mano “... è ancora tiepida...”
Riportai gli occhi su di lui, fissandolo per un momento...
“Davvero?” mormorai, sorprendendomi di quanto poco mi sembrasse strana quella notizia in quel momento...
Mi accostai a lui, dunque, e presi tra le mani il libretto che aveva riappoggiato sul tavolo...
“Il diario di bordo...” mormorai “Credi che possa fornirci almeno un nome?”
Lentamente lo girai e sollevai la copertina, scoprendo la prima pagina...
Guisgard
12-12-2012, 18.25.47
“Oh, è importante...” disse Musan passeggiando nella cabina “... molto importante...” si voltò a fissare Clio “... non è forse un'opera nobile la mia? Prendere questa miserabile, figlia di chissà quale sgualdrina di porto, e farne una piccola principessa.” Sorrise. “Come diceva Marco Aurelio... la misericordia è la sola e vera virtù dei potenti...” il suo sguardo era di ghiaccio “... ma per il mio scopo questa bambina deve parlare. Voglio conoscere il suo nome. Se non riuscirete a farla parlare voi, allora ci penserò io... a modo mio.”
Guisgard
12-12-2012, 18.33.16
Talia cominciò a sfogliare quel libretto...
“Diario del capitano Tweny...
Settantunesimo giorno di navigazione.
Non dovevamo accogliere quei due naufraghi.
Hanno portato scompiglio a bordo.
Prima quelle loro storie sul tesoro e poi su quell'isola dannata.
Io sono il comandante e non dovevo lasciarmi sedurre da queste cose.
E dunque sono io il vero e solo responsabile di tutto questo.
Tutto è cominciato dalla nostra sosta sull'Isola del Fungo, agli estremi confini di questi mari.
Lì volle andare l'equipaggio, in seguito ai racconti dei due naufraghi.
Ed io, maledicendo la mia debolezza, temendo un ammutinamento, accettai tutto questo.
Dall'Isola del Fungo salpammo dopo tre giorni, verso Settentrione.
Cercavamo un'isola sconosciuta ed ignota.
Quella su cui era stato nascosto il tesoro del pirata Lanzaras.
I naufraghi dicevano di averla vista.
Trascorremmo un mese in mare a cercarla, ma senza risultati.
Neanche le calde giornate di Agosto resero possibile la nostra ricerca.
Di quell'isola non vi erano tracce.
Ma dopo quel mese cominciarono ad accadere quei terribili fatti.
Inspiegabili e tremendi.
La superstizione allora prese piede tra noi.
Come un morbo, qualcosa di oscuro si diffuse tra noi...”
In quel momento la nave sussultò bruscamente, facendo perdere l'equilibrio a Talia.
Il libretto cadde a terra, ma Guisgard riuscì ad afferrare la ragazza.
La lampada cadde e si spense, facendo piombare il pirata e la sua amata in un buio fitto e profondo.
Guisgard
12-12-2012, 18.53.47
Storm in quel momento afferrò le mani di Elisabeth.
“Calmatevi ora...” disse guardandola negli occhi “... calmatevi. Le tempeste qui, come i tradimenti, non sono diverse da tutti gli altri luoghi di questo mondo. Ora smettete di vedere nemici ovunque. Dimenticatevi di vostro padre e dei suoi sgherri. I nemici, diceva un mio vecchio compagno, sono come gli anni che ci portiamo dietro... aumentano sempre.” Sorrise. “Ora pensiamo alla vostra Ingrid.”
Ma proprio in quel momento si avvicinò qualcuno.
“Chi siete voi?”
“E' uno strano modo per presentarsi, non trovate?” Fissandolo Storm.
“Avete parlato della torre...” replicò l'uomo “... cosa ne sapete?”
“Abbastanza per farvi incomodare, a quanto vedo...”
“A che gioco giocate?”
“Nessun gioco...” rispose Storm “... non gioco mai quando c'è in ballo tanto denaro.”
“Denaro?”
“La taglia.” Disse Storm. “Fate finta di non sapere?”
“Chi è la donna?” Domandò l'uomo nel vedere Elisabeth.
“E' la mia socia.” Mormorò Storm. “Ora parliamo d'affari?”
“Seguitemi...” disse l'uomo e si avviò verso la scogliera.
Talia
12-12-2012, 19.10.41
Sfogliai distrattamente il diario, poi sollevai la copertina ed iniziai a leggere ad alta voce la prima pagina... il cuore iniziò a battermi forte, allora... sempre più forte man mano che procedevo...
parlava di maledizioni e superstizioni...
parlava del tesoro del Capitano Lanzaras...
parlava dell’Isola del Fungo, e di rotte seguite...
Lessi lentamente quella pagina, tra pause ed esitazioni.
Quando ebbi finito sollevai gli occhi su Guisgard...
“Cosa ne pensi?” mormorai.
E tuttavia, prima che potesse rispondermi, accadde qualcosa...
In quel momento la nave sussultò bruscamente, facendo perdere l'equilibrio a Talia.
Il libretto cadde a terra, ma Guisgard riuscì ad afferrare la ragazza.
La lampada cadde e si spense, facendo piombare il pirata e la sua amata in un buio fitto e profondo.
Persi l’equilibrio ed un leggero grido mi sfuggì dalle labbra... solo un momento di paura e smarrimento, poi sentii le mani di Guisgard afferrarmi prima che cadessi...
“Che succede?” mormorai, afferrando a mia volta la sua camicia e stringendomi a lui “Guisgard... che succede?”
La mia voce tremava forte, ora.
Forse era solo la suggestione per ciò che avevo letto, forse era solo la mia mente... ma di nuovo iniziai a sentire gli stessi rumori che avevo udito sul ponte e, di nuovo, ebbi paura.
Guisgard
12-12-2012, 19.37.08
Le braccia di Guisgard strinsero i fianchi di Talia.
C'era buio attorno a loro, solo lievemente alleviato dalla debole luce che proveniva dal corridoio e la nave, seppur in maniera minore, continuava ad oscillare.
Lei allora avvertì il respiro di lui tra i suoi capelli.
“Credo” disse lui “che le onde abbiano fatto sussultare la nave, forse spezzando qualcuna delle cime che la tengono legata alla Santa Rita...”
In quella fitta penombra si poteva solo intravedere l'immagine dell'una e dell'altro.
“Hai paura?” Sussurrò lui, sempre tenendola stretta a sé. “Dovresti, sai?” La sua voce era bassa e calda. “Perchè sei fra le braccia di un pirata...” Talia avvertiva il suo sorriso, ma anche una forte carica di sensuale passione nella sua voce “... e tu sei una dama dabbene, dell'alta società... cosa direbbero i tuoi genitori?” Con le labbra le sfiorò prima il collo, poi il viso, fino a posarsi sulla sua bocca. “E poi...” sospirò “... siamo qui, in mezzo al mare, su una nave fantasma e dovrei concentrarmi per capire cosa è accaduto... ma se mi stai così vicina poi sai che non riesco...”
Ad un tratto dalla penombra Talia vide apparire gli occhi azzurri di Guisgard.
La fissavano e lei poteva leggere in essi tutto il desiderio di lui.
Ma subito quegli occhi si levarono verso la luce che aveva illuminato così improvvisamente la cabina.
E sulla porta, con una lampada in mano, vi era una figura immobile.
"La misericordia? Dunque, la conoscete?" Con un sorriso sarcastico "Bene, il suo nome è Noel e, non preoccupatevi, penserò io a farle tornare la parola..."
Cinsi la bimba con il braccio, come per proteggerla.
"..attenderemo qui il suo pranzo... Dunque non è una prigioniera... Vi chiedo il premesso di tenerla qui con me.. La accudirò sicuramente meglio dei vostri uomini.." Alzai lo sguardo dal vestito che stavo cucendo "..è a questo che servono le donne, no?" Strizzando l'occhio.
"E ora, se non vi dispiace.." Indicando la porta con un cenno "..credo che la nostra ospite non si senta a suo agio in vostra presenza..".
Eppure non riuscivo a spiegarmi come una bambina potesse essere la chiave della lotta ai pirati. Probabilmente erano troppi i retroscena che non conoscevo.
"Hai sentito, piccola? nessuno vuole farti del male, diventerai una piccola principessa.." Dissi sorridendo a Noel "..sei al sicuro, ora..".
Ma anche se parlai dolcemente per tranquillizzare la bambina, restavo preda di dubbi e timori.
Guisgard
12-12-2012, 19.49.19
“Spero di non avervi disturbato allora...” disse il vecchio.
“Eravamo sul punto di andare a letto.” Fece Fhael.
“Volevo solo accertarmi che la stanza fosse accogliente di vostro gusto.”
“E' perfetta.” Annuì il portoghese.
“Allora potrò dormire sereno.” Alzandosi il vecchio. “A domattina. Faremo colazione insieme.” Ed uscì.
Fhael chiuse la porta a chiave.
“Davvero premuroso, non trovate?” Fissando Cheyenne con tono sarcastico. “E' ovvio... ci stanno controllando ben bene.” Scosse il capo. “Ora sarà meglio dormire. State tranquilla, dormirò con un occhio solo e starò attento ad ogni piccolo rumore. Vi auguro la buonanotte.”
Il mattino giunse presto e Cheyenne, svegliandosi, trovò Fhael accanto alla finestra.
“Buongiorno!” La salutò sorridendo. “Preparatevi, io vi aspetterò fuori. Pare che il nostro padrone di casa attenda noi per fare colazione.” Ed uscì dalla stanza.
Cheyenne
12-12-2012, 20.05.30
"Buongiorno"dissi con voce ancora assonnata. Era da tanto che non dormivo così bene e avevo poca voglia di alzarmi.
"Beh sebbene me ne starei ancora a poltrire un po' non mi sembra cortese farsi aspettare nonostante tutto. Farò in un lampo."
Fhael uscii ed io balzai giù dal letto ed iniziai a prepararmi. Gettando un occhio alla finestra notai ancora un servitore intento a controllare la camera.
Non appena fui pronta uscii e con Fhael ci dirigemmo nella sala da pranzo.
La tavola era imbandita di prelibatezze e il vecchio vedeva già al suo posto a capotavola.
"Perdonate l'attesa messere, ma potete immaginare, noi donne siamo sempre lente a scegliere cosa indossare o che acconciatura farsi."
Mi sedetti accanto a Fhael.
Un domestico ci servì caffé e té.
Il portoghese iniziò a parlare col vecchio di commercio e di trasporti navali, mentre io mi limitavo ad ascoltarli.
Talia
12-12-2012, 20.56.18
Chiusi gli occhi e sorrisi leggermente...
la voce di Guisgard, le sue parole, il suo respiro sulla mia pelle...
“Tu non mi fai paura, capitano...” sussurrai allora al suo orecchio “Non mi fai paura neanche un po’! Ed io...”
Riaprii gli occhi e guardai nei suoi, così vicini... e di nuovo sorrisi...
“...ed io non ho nessuna intenzione di farti concentrare su cosa è accaduto né su cosa sia meglio fare, sai?” mormorai “No... nessuna intenzione...”
Inclinai la testa e sfiorai le sue labbra con le mie... ma fu solo un attimo...
Ma subito quegli occhi si levarono verso la luce che aveva illuminato così improvvisamente la cabina.
E sulla porta, con una lampada in mano, vi era una figura immobile.
Quella luce improvvisa attrasse subito la nostra attenzione...
Sentii i muscoli delle braccia di Guisgard irrigidirsi intorno alla mia vita... era preoccupato... ora lo ero anche io.
Guisgard
13-12-2012, 02.01.13
Fhael parlava col vecchio, ma Cheyenne si accorse presto che la sua espressione era inquieta.
Il portoghese infatti continuava a guardarsi intorno, anche se con prudenza, senza che il vecchio se ne accorgesse più di tanto.
Ad un tratto uno dei servi chiamò il padrone.
“Torno subito.” Disse il vecchio.
“Avete notato?” Chiese Fhael a Cheyenne appena rimasti soli. “Non ci sono i miei uomini. Dove saranno? Erano alloggiati in altre stanze della villa...” si alzò e guardò verso il giardino.
Era una mattinata luminosa e limpida, con un fresco vento che soffiava dal mare.
“Tutto questo non mi piace...” mormorò Fhael.
Guisgard
13-12-2012, 02.16.40
“Vi lascerò questa bambina” disse Musan a Clio “ma a patto che seguirete i miei ordini. Come quelli riguardo al suo nome... quello che avete pronunciato non è il suo... o almeno non più.” I suoi occhi erano gelidi. “Il suo sarà Maraiel. E starà a voi inculcarlo nella sua testolina. Insieme a molte altre cose. Altrimenti ci penserò io.”
In quel momento entrarono due marinai con del cibo.
Vi era del pane, latte e frutta.
“Mettete tutto su quel tavolino.” Ordinò lo spagnolo. “Da oggi l'accesso a questa cabina sarà consentito solo ad Ankaru. Chiaro?”
I due marinai annuirono e poi uscirono.
“Allora a stasera.” Rivolgendosi Musan di nuovo a Clio. “Quando potrò constatare i vostri progressi con questa bambina.” Ed uscì.
“Chi è quello?” Domandò Noel a Clio. “Non mi piace... è cattivo!”
Intanto, presso il castello di poppa, Parsifal era con il capitano Sumond.
“Non temete, signor Parsifal...” disse Sumond fissando lo sterminato mare che stavano solcando “... quei pirati non ci sfuggiranno... sono feccia e non possono competere con le capacità di veri ufficiali di marina. E il più vigliacco fra loro è proprio quello Sparviero Nero...” appena pronunciato quel nome sputò in acqua in segno di disprezzo “... Guisgard è il suo nome... è un traditore, un rinnegato... un uomo imbevuto di se stesso e animato da un profondo rancore verso tutti coloro che non sono come lui...” si voltò a fissare Parsifal “... chiamate a rapporto l'equipaggio, signor Parsifal.” Ordinò al Guardiamarina.
http://ia.media-imdb.com/images/M/MV5BMTU4ODI1MjU5OF5BMl5BanBnXkFtZTcwOTY0NDkxNA@@._ V1._SX640_SY500_.jpg
Guisgard
13-12-2012, 02.48.31
Guisgard e Talia guardarono subito verso la porta, da dove era giunta quella luce improvvisa e videro una figura immobile a fissarli.
“Rynos.” Disse stupito Guisgard.
“Perdonatemi, capitano...” mormorò il bucaniere “... e anche voi, milady, ma venendo dal corridoio ho visto questa porta aperta e...”
“Non importa.” Fece il corsaro. “Piuttosto, dove eri finito? Ti ho chiamato fino a poco fa.”
“Ero dall'altra parte, dove ci sono gli alloggi dei marinai.” Rispose Rynos. “Questa nave è molto strana, capitano...”
“Degli altri hai notizie?”
“No, capitano.” Scuotendo il capo Rynos. “Li ho anche cercati, ma sembrano spariti. Spariti come tutto l'equipaggio di questa dannata nave.”
“Già...” mormorò lo Sparviero Nero “... comunque non possiamo andarcene senza chiamare Joao e Maras. E probabilmente alcune delle cime che ci tengono ancorati alla Santa Rita hanno ceduto. Io riporterò Talia a bordo e farò agganciare altre cime. Tu nel frattempo cerca gli altri.”
“Col vostro permesso, capitano...” fece Rynos “... preferirei non girare da solo su questa nave...”
“Va bene.” Annuì Guisgard. “Ti manderò qualcuno. Aspetta sul ponte.”
“Grazie, capitano.”
“Vieni, Talia, ritorniamo sulla Santa Rita.” Rivolgendosi Guisgard a Talia. “E ci porteremo questo ricordino.” Prendendo da terra il diario del capitano.
I due, così, ritornarono sulla Santa Rita.
“Guisgard, finalmente!” Nel vederli tornare a bordo Austus. “Allora, cosa avete scoperto?”
“Ben poco, amico mio.” Fissandolo il pirata. “Manda qualcuno su quella nave, in modo da aiutare Rynos a cercare gli altri.” Fissò poi Talia. “Gioia, sarai stanca... forse dovresti riposare... io sistemo alcune cose qui e ti raggiungo.” Le sorrise, accarezzandole poi il volto.
Nel frattempo, giù, nell'armeria, Cavaliere25 era giunto a prendere delle armi.
“Certo, fa pure.” Disse il guardiano dell'armeria. “Prendi pure le armi che ti occorrono e poi portale in coperta.”
Cheyenne
13-12-2012, 17.20.35
"Si ci avevo già riflettuto ieri sera ma ho pensato fosse un caso.Ora invece sono anch'io preoccupata...non vorrei che il vecchio ci giochi un brutto tiro. Non mi fido di lui...
Dobbiamo trovare un modo per andarcene al più presto..senza attendere la fine del mese.
Magari potremmo dire che abbiamo un parente che non sta bene o qualcosa di simile..."
Mi alzai dal tavolo.
" Sarebbe meglio cercare i vostri uomini, forse ci stiamo solo facendo tanti problemi per nulla.."
Talia
13-12-2012, 17.42.37
Sorrisi ed annuii alle parole di Guisgard...
"Va bene..." mormorai "Ti aspetterò di sotto, allora!"
Feci per andarmene, poi ci ripensai...
"Credo che i tuoi uomini, su quella nave, non siano al sicuro..." gli dissi, piano "Rammenti il labirinto di Dedalo? O quello del Minotauro? Non lasciare che si addentrino troppo, o potrebbero non ritrovare la via del ritorno..."
Abbassai gli occhi e notai il diario del capitano Twiny, che ancora stringeva in mano...
"E probabilmente una parte delle risposte è qui..." soggiunsi indicandolo "Permetti che le cerchi?"
Presi il libretto, dunque, e scesi sottocoperta, diretta nella cabina di Guisgard, dove pensavo che avrei ritrovato anche Maraiel...
Guisgard
13-12-2012, 18.07.50
Quelle parole di Talia suonarono enigmatiche a Guisgard, che restò a fissarla in silenzio mentre scendeva sottocoperta.
“Guisgard...” disse Austus “... cosa facciamo?”
“Dobbiamo richiamare a bordo Rynos e gli altri...” fece il corsaro “... e poi far andare alla deriva quella dannata nave...”
“Ho mandato Cavaliere25 a prendere delle armi di sotto...” fissandolo Austus “... andremo a cercarli armati.”
“Ho idea” mormorò Guisgard “che serviranno a poco delle armi...”
“Cosa vuoi dire?”
Intanto, sottocoperta, Talia aveva raggiunto la cabina e dentro vi trovò Maraiel che dormiva sul letto.
Guisgard
13-12-2012, 18.25.58
Fhael annuì a quelle parole di Cheyenne.
“Si, avete ragione...” disse.
Ma proprio in quel momento ritornò il vecchio.
“Perdonatemi, amici miei” sorridendo ai due “ma dovevo sistemare una cosa.”
“E' ormai un bel po' che non vedo più i miei compagni di viaggio...” fece il portoghese “... forse li avete alloggiati in un altro posto di questa villa?”
“Affatto, amico mio.” Rispose candidamente il vecchio. “Non sono più in questa villa.”
“Come sarebbe a dire?” Stupito Fhael. “E dove sono?”
“Li ho congedati.” Fissandolo il vecchio. “Non credo che la loro presenza qui fosse più necessaria. E ora...” suonando un campanellino “... facciamo colazione?”
Ed arrivarono i servitori, portando frutta, latte, caffè, tè, focacce e uova.
Talia
13-12-2012, 18.37.12
Raggiunsi la cabina di Guisgard e spinsi la porta...
c'era un curioso silenzio all'interno, così mi fermai e mi guardai intorno finché non individuai Maraiel... dormiva.
Sorrisi.
Poi richiusi la porta e, silenziosamente, mi accostai al letto.
La bimba era distesa di lato, la testa su uno dei cuscini e la bambola che avevamo preparato insieme le era sfuggita di mano, finendo a terra...
la raccolsi, dunque, e gliela sistemai di fianco, le sistemai meglio il cuscino sotto la testa e la coprii con una delle soffici coperte di cotone, perché non prendesse freddo.
Poi mi sedetti sul letto, accanto a lei, ed aprii di nuovo, lentamente, il diario del capitano Twiny...
elisabeth
13-12-2012, 18.54.22
Forse aveva ragione Storm, stavo diventando una visionaria....dove era finita la pittrice spensierata....dei giorni passati ?...ed alzai il volto al cielo..." Bene...un giorno dipingero' questo bellissimo temporale......magari tra una nuvola e l'altra ci mettero' un' ombra da cui tenermi alla lontana.....".....Rimasi in silenzio quando vidi arrivareil tizzio della locanda.....ascoltai il piccolo colloquio tra Storm e l'uomo....e rimasi stranamente colpita, avevo un socio.....mi sentivo quasi elettrizzata dalla cosa......e i soldi....era un passo che avremmo rivisto piu' avanti, ora vediamo dove ci avrebbe portato l'uomo sospettoso..." Storm....non sono una visionaria io quell'uomo l'ho visto entrare in quel palazzo......magari non c'entra nulla.....ma puo' essere un indizio....questo tipaccio non mi piace, e finire ancora in quella torre...mi piace meno, ma ho fiducia nel mio socio...."....fu un attimo e la pioggia comincio' a scendere giu' senza che ce ne accorgessimo......." Accidenti, adesso saremo anch e fradici..."......
Guisgard
13-12-2012, 19.07.33
Talia aprì di nuovo quel diario...
“Settantottesimo giorno di navigazione.
Ormai la situazione è precipitata.
Anche stamani otto membri dell'equipaggio non hanno risposto all'appello.
Li abbiamo cercati ovunque, ma come gli altri anche questi sembrano svaniti nel nulla.
Siamo rimasti in tutto ventitré e il panico si è diffuso fra noi.
Cosa sta succedendo?
Dove stanno finendo i miei uomini?
Stanotte imporrò una drastica iniziativa.
Li farò tutti legare nei loro letti e chiudere a chiave le cabine.
Comincio a credere che una forma di pazzia, simile ad un morbo, spinga gli uomini a gettarsi a mare di notte.
O forse questa è l'ultima spiegazione razionale che mi è rimasta.
Ammesso che la mia mente sia ancora in grado di elaborarne una...”
In quel momento la porta della cabina si aprì e Guisgard entrò.
Fissò Talia e sorrise, per poi stendersi accanto a lei.
“Allora...” disse “... cosa hai scoperto sul nostro labirinto galleggiante? C'è un Minotauro dentro che fa sparire le persone? A questo punto ci serve un Teso dunque.” Con tono scherzoso. “Ne conosci qualcuno?”
Si voltò a guardare Maraiel. “Dorme tranquilla... bene, ne aveva bisogno.” Sorridendo.
Sospirai "..nemmeno a me piace, piccola, ma non gli permetterò di farti del male, sta tranquilla..".
Tentai di scacciare le preoccupazioni con un respiro più profondo.
"Allora.." Dissi in tono allegro "..hai visto che finalmente questi marinai di sono ricordati le buone maniere?" Sorrisi "..guarda quante cose buone ti hanno portato.. Sono tutte per te, sai? Quell'uomo antipatico ha ragione, dopotutto, verrai trattata come una principessa...".
O almeno spero...
"Pensa un po'.. Hai anche una dama di compagnia tutta per te.." Sorridendo a Noel ".. Su, su, mangia, non fare complimenti.."
Io, però rimasi seduta a cucire il vestito.
Dovevo parlarle del nome, sapevo che se non avessi accontentato Musan se la sarebbe presa con lei, e non potevo permetterlo.
Ma, come si "inculca" un nome nella testa di una bambina? Non si può, pensai in un primo tempo.
Ma poi chinai il capo e repressi un sorriso. Infondo conoscevo un modo, conoscevo le parole, le aveva usate mio padre quando mi aveva preso con sè. Nemmeno volevo ricordare il nome che portavo prima di quel giorno.
Presi coraggio, fissai la piccola con occhi commossi.
"Non so che cosa tu possa ricordare, piccola.." Cominciai con voce titubante "..Ma oggi inizierà una nuova vita per te... E, probabilmente, una vita migliore... Sai, in questi casi è meglio ricominciare da zero.."
Sospirai "Da oggi avrai un nuovo nome, un nome che ti accompagnerà in questa vita nuova, diversa... Ti chiamerai Maraiel.."
Non ricordavo quale fosse stata la mia reazione da bambina, e di certo mio padre non aveva usato le mie stesse parole. Ma ricordo che mi parlò della mia nuova vita che stava per cominciare. E anche se poi scoprii che mi aveva dato il nome della sua figlia defunta, non gliene ho mai voluto.
Non ho mai voluto indietro il mio nome di bambina, non mi apparteneva più.
E, per il suo bene, capii che anche per Maraiel potesse essere lo stesso.
"..è un bel nome, lo sai?" Dissi ritrovando il tono allegro e gioviale "... Degno di una principessa..."
Cheyenne
13-12-2012, 19.14.16
A questa notizia io e Fhael ci guardammo alquanto sbigottita.
Come si era permesso quel vecchio pazzo? E perché gli uomini di Fhael non avevano posso obbiezioni o perlomento non lo avevano avvisato? Era queste le domande che mi saltavano nella testa mentre cercavo di apparire tranquilla e disinvolta durante la colazione.
Al termine del pasto con una scusa tornai nella mia stanza.
Presi il coltello che Fhael mi aveva dato e che avevo nascosto in un asse del pavimento.
"Se quell'uomo si ostinerà a non volerci lasciar andare sarò costretta a padsare a misure piuttosto drastiche...pensai...non temo di certo lo scontro e di sicuro non lo scontro con un vecchio pazzo e bigotto!"
Guisgard
13-12-2012, 19.29.19
La piccola Noel ascoltava con attenzione le parole di Clio.
La fissava in silenzio, come chi si sforza di comprendere qualcosa che è più grande di lui.
“La mia mamma...” disse ad un tratto la piccola “... la mia mamma mi chiamava Noel... e inventava tante canzoncine con il mio nome...” chinò il capo e i suoi occhi fissarono il vuoto “... diceva che aveva scelto questo nome quando io non c'ero ancora...” tornò a guardare Clio “... ora lei è andata in Cielo... e se io cambio nome poi lei non può più cantarmi le canzoncine la notte per farmi addormentare... vero?”
Guisgard
13-12-2012, 19.37.00
Dopo un po', Fhael tornò nella stanza.
Appariva pensieroso e turbato.
“Questa storia non quadra...” disse a Cheyenne “... i miei uomini non sarebbero mai andati via senza il mio permesso... non so che fine quel vecchio gli abbia fatto fare, ma è ovvio che ci sta chiudendo in un cerchio... vorrei tanto conoscere le sue intenzioni... maledizione, mi sento impotente in questa situazione!” Esclamò con rabbia.
Fissò allora la finestra.
“Non voglio restare troppo qui.” Fece. “Mi manca l'aria. Venite, scenderemo nel cortile, per una passeggiata. Del resto abbiamo libero accesso ad ogni parte della villa. Voglio scoprire che fine hanno fatto i miei uomini.”
Cheyenne
13-12-2012, 19.45.51
Acconsentii alle parole del portoghese.
Insieme scendemmo nel giardino della villa apparentemente con la sola intenzione di fare una passeggiata.
Non appena fummo certi che nessuno fosse nei paraggi iniziammo a perlustrare i dintorni in cerca di qualche traccia che ci permettesse di comprendere che cosa fosse successo agli uomini di Fhael.
Mentre eravamo entrambi concentrati a trovare qualsiasi cosa di utile mi tornò in mente quella povera ragazza che mi aveva preceduta nella casa.
Le sue parole sembravano trasportate dal vento e mi sentii invasa da un senso di inquietudine.
"Temo che li abbia fatti uccidere...come con le schiave...dovremmo guardare nel giardino ad est della villa...probabilmente troveremo tracce di terra rivangata di recente..." dissi con voce flebile.
Talia
13-12-2012, 20.11.10
Rabbrividii nel leggere quelle parole...
scomparsi...
il capitano diceva che alcuni dei suoi uomini erano scomparsi...
e non ne conosceva il motivo, né la causa.
Il mio cuore si strinse nel leggere quelle parole...
Poi, all'improvviso, la porta si aprì.
In quel momento la porta della cabina si aprì e Guisgard entrò.
Fissò Talia e sorrise, per poi stendersi accanto a lei.
“Allora...” disse “... cosa hai scoperto sul nostro labirinto galleggiante? C'è un Minotauro dentro che fa sparire le persone? A questo punto ci serve un Teso dunque.” Con tono scherzoso. “Ne conosci qualcuno?”
Si voltò a guardare Maraiel. “Dorme tranquilla... bene, ne aveva bisogno.” Sorridendo.
Sollevai gli occhi di scatto e sorrisi nel vedere entrare Guisgard...
gli feci segno di avvicinarsi in silenzio, allora, accennando a Maraiel.
"Ho scoperto poco..." mormorai, in risposta alle sue parole "E niente di buono, comunque..."
Gli porsi il diario di Twiny aperto alla pagina che avevo appena letto... e, mentre lui lo prendeva, io appoggiai la testa sulla sua spalla...
"Non c'è da scherzare, Guisgard..." sussurrai "Non devi scherzare su questa cosa... non è un gioco! Ho sentito delle cose quando ero sul ponte... ho sentito delle voci, dei rumori... li ho sentiti davvero! E non c'era nessuno!"
Un nuovo, lungo brivido mi percorse la schiena... ed io, per cercare di controllarlo, presi la coperta di Maraiel e gliela tirai un poco più sù, sistemandogliela bene sotto il mento, per poi carezzarle piano la testa.
"E poi..." dissi ancora dopo qualche momento "E poi c'è un'altra cosa che dovresti sapere... una cosa che riguarda me... e mio nonno... e..." esitai, e la mia voce si abbassò vertiginosamente "Ed il tesoro maledetto del Capitano Lanzaras!"
Gli occhi mi si riempirono di lacrime a quelle parole.
"Oh, piccola.." mi avvicinai a lei e presi le manine tra le mie "...la tua mamma veglierà sempre su di te, ti amerà con qualunque nome... Anzi, Noel diventerà un nome speciale, il nome con cui solo lei ti portrà chiamare...Il nome con cui lei ti canterà le canzoncine.." sorrisi ".. sarà un segreto.. Per il mondo, avrai un nome nuovo..Maraiel"
Era troppo, sapevo che non poteva comprendere ogni cosa quella bambina. Ma quegli occhi, tristi e rassegnati, risvegliavano in me il ricordo di un'altra bambina, una bambina che non avevo più chiamato per nome.
Sospirai "..ti confiderò un segreto.. un segreto che non ho mai detto a nessuno.." le sorrisi ".. anche io da bambina avevo un altro nome..." le accarezzai dolcemente i capelli ".. quando i miei genitori sono andati in Cielo, l'uomo che mi ha adottato, il mio nuovo papà, mi ha dato un nuovo nome.. e col tempo io ho amato quel nome, ha fatto parte di me... sono sicura che potrà accadere anche a te..."
Mi allontanai da lei per prendere un frutto dal vassoio e glielo porsi.
".. non devi vederla come una cosa brutta, piccola, è solo un nuovo inizio.. e non sei sola, io non sono la tua mamma, ma ti starò vicino.. e anche lei lo farà da Lassù, non temere, un nome nuovo non cancella l'affetto di una mamma.."
Cosa ne puoi sapere tu, dell'amore di una madre? Nemmeno ricordi il suo viso.. Nemmeno conosci il suo nome.. Hai persino smesso di immaginarla, da quando sei cresciuta..
Mi augurai che la piccola Noel potesse, invece, conservare un ricordo dell'affetto che sua madre provava per lei.
Mi avvicinai al letto e guardai il vestito per Noel, che era ormai ultimato.
"..tra poco avrai anche un vestito nuovo, non proprio quello di una principessa.. ma è il meglio che potevamo fare..." con un sorriso.
Guisgard
14-12-2012, 02.06.33
Storm con uno sguardo cercò di tranquillizzare Elisabeth.
Seguirono così quell'uomo.
Attraverso una piccola stradina laterale, che scendeva dalla locanda verso la scogliera, giunsero in una piccola spiaggetta sottostante.
Tra la sabbia e i sassi bianchi, l'uomo mostrò ai due una piccola capanna.
La raggiunsero e all'interno trovarono un uomo grasso, dallo sguardo losco e l'espressione seccata.
“Vengono dalla torre.” Disse quello che li aveva accompagnati.
“Aspetta fuori.” Sbottò l'uomo della capanna, per poi fare cenno a Storm e ad Elisabeth di sedersi.
“Allora?” Chiese poi ai due nuovi arrivati.
“Siamo qui per parlare d'affari.” Fece Storm.
“Vi ascolto.”
“Da oggi tratterete direttamente con me.”
“E perchè mai?”
“Perchè ho io il contrabbandiere.”
“Perchè dovrei credervi?”
“Perchè posso consegnarvelo.” Rispose Storm. “Anche subito.”
“Allora ci divideremo la taglia.”
“Certo.” Annuì Storm. “Ma il prezzo è raddoppiato.”
“Come sarebbe a dire?”
“C'è anche una donna.” Fissandolo Storm. “E i suoi padroni sono disposti a pagare per liberarla.”
“La donna?” Stupito l'uomo. “Intendete quella rapita alla Rosa dei Venti?”
“Proprio quella.”
L'uomo scoppiò allora a ridere.
Storm Guardò Elisabeth e poi tornò a fissare l'uomo.
“Ma quella donna non è più qui!” Esclamò questi.
“Cosa?” Sorpreso Storm. “E dove si trova?”
“E chi può dirlo!” Sempre ridendo quell'uomo. “L'abbiamo venduta ad alcuni mercanti di schiavi una quindicina di giorni fa!”
Guisgard
14-12-2012, 02.14.44
La piccola Noel sorrise a quelle parole di Clio.
Mostrò poi entusiasmo davanti a quel vestitino nuovo tutto per lei.
Probabilmente non aveva mai indossato nulla di così bello.
Prese poi il frutto che Clio le aveva dato e lo mangiò con gusto.
Dopo un po', cadde addormentata per la stanchezza.
Non trascorse neanche mezz'ora e qualcuno bussò alla porta della cabina.
Era Ankaru.
“Il signor Musan vuole vedervi.” Disse a Clio. “Vi sta aspettando nella sua cabina. E vuole vedere anche la bambina.” Si accorse allora della piccola addormentata. “Oh, si è addormentata... le farà bene... se volete possiamo lasciarla dormire ancora un po'... resterò io con lei. Cosa ne dite?”
Guisgard
14-12-2012, 02.20.42
Fhael ascoltò con attenzione Cheyenne ed annuì.
Raggiunsero così il lato Est del giardino.
Vi erano palme e diverse piante dai colori vivaci.
“Diamo uno sguardo in giro...” disse il portoghese “... magari troveremo qualcosa...”
Si misero così a perlustrare quella parte di giardino.
Ad un tratto Cheyenne notò qualcosa che fuoriusciva dal terreno.
Era un sandalo.
Uno di quelli indossati dalla ragazza che aveva incontrato qualche giorno prima.
Ed era sporco di sangue.
Guisgard
14-12-2012, 02.24.35
Quelle parole di Talia fecero mutare espressione a Guisgard.
Quel sorriso un po' guascone, quegli occhi di chi cerca di nascondere ogni preoccupazione, in un attimo lasciarono il posto ad un viso più teso e inquieto.
Prese allora il diario e cominciò a sfogliarlo.
“Forse ti sei lasciata suggestionare da ciò che vi è scritto qui...” disse “... gli uomini di mare sono spiriti strani, inquieti... vivono un rapporto misterioso con il mare, con il vento, con le stelle e la Luna... molte cose per altri semplici, ai loro occhi diventano oscure, arcane...” la fissò e tornò a sorriderle.
Poi lei nominò quel tesoro e il nome di quel pirata.
“Il Tesoro Maledetto di Capitan Lanzaras?” Ripeté lui. “Cosa significa? Talia, cosa sta succedendo? Sin da quando è spuntata quella nave ho avuto l'impressione che tu volessi dirmi qualcosa... ora sono qui... cosa devo sapere, Talia?”
Nel vedere gli occhi di Noel accendersi per un momento, mi si gonfiò il cuore di gioia. La aiutai a mettere il vestito, la guardai: era davvero bellissima.
Fu un sollievo vederla mangiare qualcosa, e dalla voracità che ci metteva, doveva avere appetito. Come darle torto?
Quando si addormentò, sfinita, la coprii delicatamente con la coperta, e pregai perchè facesse bei sogni.
Restai stesa, accanto a lei, per un tempo che mi sembrò un battito di ciglia, ma che sicuramente era molto di più.
Finchè qualcuno non bussò alla porta, risvegliandomi dal torpore in cui ero caduta, inconsciamente.
Era Ankaru.
“Il signor Musan vuole vedervi.” Disse a Clio. “Vi sta aspettando nella sua cabina. E vuole vedere anche la bambina.” Si accorse allora della piccola addormentata. “Oh, si è addormentata... le farà bene... se volete possiamo lasciarla dormire ancora un po'... resterò io con lei. Cosa ne dite?”
Guardai Noel incerta. "Sarebbe meglio non svegliarla, ma il signor Musan non è un uomo che ama essere contraddetto.."
Fissai la bimba addormentata con un sorriso, per un momento.
"Non ho cuore di svegliarla.. Dovrà capirlo anche lui, non otterrà niente da una bambina con le cattive.." mi voltai verso Ankaru "..andrò io, voi restate pure qui con lei, ma conducetela nella cabina di Musan, per favore, appena si sveglia...".
Sorrisi ad Ankaru e mi avviai verso la cabina di Musan.
Giunta davanti alla sua porta, mi fermai un momento, feci un profondo respiro, e bussai.
Guisgard
14-12-2012, 02.58.37
Clio bussò e la voce di Musan le ordinò subito di entrare.
“Venite pure avanti...” disse lo spagnolo, che stava in piedi a fissare alcune carte nautiche “... sedetevi pure...” alzò allora gli occhi da quei fogli e si accorse dell'assenza della bambina “... e la bambina? Dove si trova?”
Ma proprio in quel momento qualcun altro bussò alla porta.
“Avanti.” Fece Musan.
“Signore...” entrando uno dei soldati “... il capitano Sumond ha chiamato a rapporto tutto l'equipaggio. Vi attende sul ponte. Attende anche voi, milady.” Rivolgendosi poi a Clio.
“Si, certo.” Annuendo Musan.
Il soldato allora uscì.
“Riprenderemo il nostro incontro dopo.” Mormorò Musan. “Andiamo a vedere perchè siamo stati convocati.”
Così, lui e Clio salirono in coperta.
Sul ponte trovarono tutto l'equipaggio al completo.
“Vi ho fatto chiamare” disse Sumond a tutti loro “perchè si deciderà la strategia per la nostra missione. Las Baias ormai è lontana e in questo punto sorge il crocevia per le maggiori isole Flegeesi.” Si voltò verso Clio. “L'ammiraglio Guidaux mi ha riferito che voi ben conoscete la rotta intrapresa dal Gufo Nero, milady. Bene, indicatecela.” Fissando la ragazza.
Come avevo immaginato, Musan si stupì dell'assenza della bambina.
Ma prima che potessi rispondergli che era addormentata e che sarebbe giunta in seguito, fummo interrotti.
Sumon ci richiamò sul ponte con tutto l'equipaggio.
E il capitano in persona mi chiese la rotta da seguire.
"Vingermagern, Signore.." Dissi ferma guardando Sumond "..quello è il primo punto, quando saremo arrivati lì vi indicherò la rotta.." Annuii "..io stessa l'ho indicata a Giuff, so che non ha cambiato idea, il bottino che cerca é troppo ambito...".
Mi irrigidii: "..perdonatemi, signore ma non dirò altro, al momento, devo proteggere la mia sicurezza.."
elisabeth
14-12-2012, 09.26.34
Fui docile e silenziosa, ogni cosa mi fu chiesta la feci senza batter ciglio....ma poi compresi, che lo scambio non erano i soldi, lui avrebbe consegnato se stesso perche' io riavessi Ingrid..........mai e poi mai, eravamo arrivati a quel punto perche' lui fosse acciuffato.....una strana emozione si insinuo' all'altezza del mio stomaco.......avevo la sensazione che fossi presa da un'euforia omicida.....Ingrid venduta come schiava, ma che cosa avevo combinato...partendo per quelle terre come una sciocca avevo fatto si' che Ingrid fosse finita a causa mia, ma non sempre si perdono capre e cavoli, Storm, sarebbe rimasto libero......cosi' come feci inconsciamente alla Locanda......." Bene allora, la donna e' stata venduta e lo scambio e' impossibile farlo, il contrabbandiere ci sara' concesso solo se riporteremo la donna alla locanda........caso contrario saremo spacciati tutti.....voi e noi, non vi siete accorto che eravamo seguiti ?......ci vuole l'occhio attento di una donna per accorgersi anche dei piccoli movimenti......"....mi alzai spavalda...e parlando in modo tranquillo passeggiando avanti e indietro in quel piccolo spazio che era quella capanna, quell'uomo sembrava riempirla tutta..........Vidi Storm guardarmi e non so se fosse lusingato o se gli sarebbe piaciuto torcermi il collo...e se fosse stato un misto di queste emozioni ?.......la pioggia intanto si fece eccessiva e violenta e capanna sembravra traballare la terra su cui era costruita stava cedendo......
cavaliere25
14-12-2012, 10.44.31
Presi ed entrai nel armeria e iniziai a cercare fucili e pistole c'era un infinita di armi tra fucili e pistole dopo un po presi e iniziai a predere le armi dopo che ne avevo un po in braccio presi e usci dal armeria e dissi grazie signire rivolgendomi alla guardi e risali sul ponte e mi incamminai verso Guisgard per avere nuove istruzioni
Cheyenne
14-12-2012, 17.35.06
Chiamai subito Fhael e gli mostrai la mia orripilante scoperta.
Pregai per quella poveraccia, per la quale non avevo potuto fare nulla.
"Proprio come temevo, quell'uomo é un pazzo assassino. Se non foste arrivato voi Fhael, questo sarebbe stato di certo anche il mio destino.
Non voglio che quel vecchio mi tocchi neanche con un dito. Sono stufa di restare in questa prigione, per quanto possa apparire confortevole ed elegante.
Dobbiamo andarcene Fhael. Subito. Non possiamo restare un momento di più. Non so ancora come ma dobbiamo farcela...anche se serviranno metodo per così dire non ortodossi..."
Guisgard
15-12-2012, 01.52.55
Sumond ascoltò con attenzione Clio.
“Vivermagren...” disse il capitano “... direzione Nord, Nord-Est!” Ordinò poi ai suoi ufficiali. “E voglio tutte le vele al vento!” Tornò a fissare Clio. “Vivermagren non è molto lontana... è posta ai confini di questi mari... oltre, tra essa e i mari sconosciuti, vi è solo quello scoglio galleggiante chiamato Isola del Fungo... preparatevi dunque a indicarci la rotta che quel pirata ha intrapreso.” Ritornò allora sul castello di poppa.
“Molto astuta...” avvicinandosi Musan a Clio “... davvero astuta... ma non temete, nessuno oserà farvi del male... dopotutto siete la promessa sposa di un valente capitano... l'uomo destinato a far estinguere la pirateria da questi mari.” Rise. “E chissà se lo troveremo vivo, chissà... ditemi... come compagno vi attira più un eroe oppure un martire?” Aggiunse con ghigno.
Guisgard
15-12-2012, 02.03.23
Fhael annuì a quelle parole di Cheyenne.
“Non vi accadrà nulla, ve lo prometto...” disse “... e vi prometto anche che fuggiremo da questo posto... ormai è chiaro che quel dannato ha fatto uccidere tutti i miei uomini...” si guardò intorno “... dobbiamo organizzare una fuga... anche se da soli sarà molto più complicato del previsto... ora però sarà meglio tornare nella nostra stanza, prima che qualcuno si insospettisca...”
“Cosa fate qui?” Giungendo all'improvviso uno dei servi. “Perchè vi trovate in questo lato del giardino? Cercavate forse qualcosa?”
Annuii alle parole di Soumond, ricordavo la mappa che Giuff mi aveva messo davanti agli occhi, tempo prima.
Sospirai, poi, impaziente, al sentire i discorsi di Musan: "...di certo non vorrei un vigliacco..." Tagliai corto in modo asciutto.
Sapevo che Guerenaiz era vivo, non dubitavo di questo, mi ero sempre fidata di lui e non avevo sbagliato.
"Dunque, signore, non avevamo questioni più urgenti da sbrigare?" Dissi con un sorriso stanco "..prima che ci convocassero mi avete fatta chiamare.. Posso sapere il motivo?" Alzai lo sguardo e portai gli occhi nei suoi "ah, la bambina, è con Ankaru, sta dormendo, ma l'ho pregata di condurla da voi non appena si sarà svegliata."
Guisgard
15-12-2012, 02.13.00
L'uomo fissò Elisabeth e restò visibilmente turbato dalle sue parole.
“Un momento...” disse “... cosa significa seguiti? Vi siete fatti seguire? E da chi?”
Storm allora, intuendo le intenzioni di Elisabeth, prese subito la parola.
“Come facciamo a saperlo!” Fissandolo. “Dovevamo chiedere, magari? Per farci rispondere cosa? E poi è così difficile capirlo? Non ci arrivate da solo?”
“Forse...” mormorò l'uomo “... forse i compagni di quel contrabbandiere?”
“Quelli o forse i familiari della donna che avete venduto come schiava.”
“Possibile che valga tanto?” Sempre più meravigliato l'uomo. “Era solo una domestica!”
“Probabilmente una domestica fedele.” Replicò Storm. “Visto che sono pronti a pagare un riscatto per riaverla.”
“Questi non sono problemi nostri!” Esclamò l'uomo. “Dare la caccia ai contrabbandieri non è un reato! Che vadano al diavolo, non possono farci nulla!”
“Dare la caccia ai contrabbandieri no” disse Storm “ma rapire e poi vendere persone libere è un reato punito con il capestro.”
“E ora cosa si fa?”
“Bisogna recuperare la donna.” Rispose Storm.
“Impossibile!” Scuotendo il capo l'uomo. “Chissà dove sarà ora!”
“Raccontateci tutto ciò che è successo.”
“Non c'è molto da dire...” fece l'uomo “... erano dei mercanti giunti a Puerto Baias... e visto che la donna era d'impaccio, abbiamo pensato bene di togliercela di mezzo e guadagnarci qualcosa...”
“Non sapete dove erano diretti?”
“Credo all'Isolotto di San Martino...” disse l'uomo “... è lì che avviene la tratta degli schiavi...”
Parsifal25
15-12-2012, 02.16.12
Non si perse tempo......facemmo rotta verso Vivermagren........la cosa non mi piaceva per niente.
Il comandante Sumond fissava con occhi sgranati la giovane Clio; senti', nominare il futuro amore della damigella......anche se qualcuno già cominciava a farsi avanti.......visto che non si avevano più notizie del capitano Gurenaiz.
"Speriamo di poter arrivare in tempo......". Pian piano, cominciai' a delineare qualche piccolo stratagemma per rendere più complessa l'operazione.
Bisognava agire........è in fretta!!!
Talia
15-12-2012, 02.23.43
Osservavo Maraiel... dormiva tranquilla, tenendo stretta la sua bambola.
La osservai per un lungo momento... poi sospirai e riportai gli occhi su Guisgard...
“Hai ragione...” mormorai “Quella nave mi ha turbata. E più ancora mi ha turbata sentir parlare di Capitan Lanzaras, perché... perché io conoscevo quel nome! Lo conosco fin da quando sono piccola... vedi... il nonno amava raccontarmi delle storie quando, da bambina, vivevo con lui in Olanda. Mi raccontava storie su viaggi e terre lontane, storie di mare e di avventure... e in molte di quelle storie, molte tra le mie preferite, c’erano i pirati! E, tra essi, uno dominava su tutti... Capitan Lanzaras!”
Per qualche momento tacqui... poi infilai una mano nella tasca del mio abito e ne estrassi il piccolo diario in pelle che era appartenuto al nonno...
“Poi ho ricevuto questo...” mormorai, rigirandomelo tre la dita “Il diario del nonno, dove sono raccontati i suoi viaggi e descritti i suoi incontri...”
Esitai...
“E lui... beh, mio nonno è convinto che la storia sull’isola in cui Lanzaras ha nascosto il tesoro sia vera. Lui, pare, ne conosce l’ubicazione e...” sospirai “E mi ha dato un indizio perché io possa cercarla e trovarla... una sorta di enigma, di indovinello...”
Quando la mia voce si spense nella cabina cadde il silenzio.
Per qualche momento non dissi niente, poi mi feci coraggio ed iniziai a recitare...
“Raggiungi gli estremi confini a Settentrione, dove due vasti mari si contendono lo scoglione. Eolo con le sue folgori fedeli allora ti guideranno, quando grigiore, furia e boati il mare gonfieranno. Ma prima di ciò tu guarderai l'alto Sole da Levante, quando la tua ombra per veder le stelle diverrà sestante.”
Lo fissai per un attimo...
“Queste parole non avevano senso per me fino ad ora... non le comprendevo, non capivo a che cosa si riferissero... almeno finché non ho sentito parlare di quell’isola, l’Isola del Fungo...”
I miei occhi erano immobili in quelli di Guisgard... la mia voce era bassa, seria...
“E tu... tu penserai che tutto questo sia una follia! E forse lo è... è una follia. E forse io stessa sono folle a crederci... però... beh, però questo è precisamente il motivo per cui quella nave mi ha terrorizzata! E mi terrorizza ancora!”
Guisgard
15-12-2012, 02.39.38
Ad un tratto, in maniera tanto brusca quanto improvvisa, Musan afferrò il polso di Clio.
“Ascoltami, ragazza...” disse con i suoi occhi in quelli di lei “... dovresti essere più saggia e non solo astuta e irriverente, sai? I viaggi per mare sono lunghi e possono accadere tante cose... conviene dunque avere qualcuno in grado di proteggerci...” lasciò finalmente il suo polso e cominciò ad accarezzarle il viso “... qualcuno che sia forte, che sia in grado di dominare questi mari e queste terre...” sorrise “...qualcuno che sia anche in grado di amarci...” i suoi occhi erano impenetrabili “... andiamo... andiamo da Maraiel...” e la condusse nella sua cabina.
Qui trovarono ad attenderli Ankaru e la bambina.
Guisgard
15-12-2012, 02.49.15
Finito di parlare all'equipaggio, il capitano Sumond chiamò a sé Parsifal.
“Signor Parsifal...” disse “... poco fa, parlando con quella ragazza non ho potuto non percepire un senso di inquietudine in lei. E' naturale che si senta a disagio in mezzo a tanti uomini ed è anche normale che, essendo molto avvenente, eserciti un certo fascino sull'equipaggio. Beh, arrivando al dunque, non voglio giocarmi l'unica persona a bordo in grado di condurci da quei dannati pirati. Vi incarico dunque di sorvegliare lady Clio di e vegliare su di lei. Avete carta bianca su come disporre il tutto per la sua sicurezza. Mi sono spiegato, signor Parsifal?”
Guisgard
15-12-2012, 03.26.15
Ritornato sul ponte con le armi, Cavaliere25 fu subito chiamato da Austus.
“Cavaliere25...” disse “... prendi un paio di fucili, insieme a qualche pistola e vieni con me... andremo su quella nave a cercare Rynos, Joao e Maras... è passato troppo tempo e questo non mi piace... andiamo, su!”
Intanto, nella sua cabina, Guisgard era con Talia e ne ascoltò ogni parola.
Seguì ogni risvolto della voce, ogni incertezza, titubanza e alla bassa luce della lampada che oscillava dal soffitto poteva leggere perfettamente tutte le emozioni che le attraversavano gli occhi.
“Talia...” disse “... ho dato un'occhiata a questo diario...” indicando quello del capitano Tweny che aveva in mano “... certo, letto così, ciò che racconta inquieta non poco... ma sono le parole di un uomo impaurito, inerme, che si ritrova in mezzo a cose per lui inspiegabili... io credo che sulla sua nave si sia diffuso un qualche morbo ignoto, forse una febbre tropicale che ha poi prodotto con ogni probabilità una forma di demenza collettiva che, mischiatasi alla superstizione e alla paura che dominavano quella nave, ha finito poi per decretarne la fine... quasi sicuramente si sono tutti suicidati gettandosi in mare...” prese allora le mani di lei e le strinse nelle sue “... su, ora calmati...” sorridendo “... io non credo che tu sia folle... e poi sappiamo benissimo che tuo nonno ha girato mezzo mondo, dunque non mi sognerei mai di mettere in discussione ciò che racconta. E di certo, se fosse maledetto, tuo nonno non ti avrebbe mai parlato di quel tesoro. E poi quell'enigma in versi che hai recitato...”
“Capitano...” all'improvviso una voce “... capitano, quando mi riporterai dal mio papà?” Mormorò Maraiel, appena svegliatasi, strofinandosi gli occhi.
Cheyenne
15-12-2012, 11.42.49
Fummo raggiunti da un servo.
"Oh scusate é colpa mia-dissi- ma il fatto é che io ho sempre amato molto i fiori, soprattutto quelli rari ed esotici e poiché il giorno del nostro primo anniversario eravamo separati, mio marito ha pensato di recuperare il tempo perduto, per quanto possibile, e fare una passeggiata negli splendidi giardini di questa casa.
Ma stavamo proprio per andarcene quando siete giunto voi." E così dicendo presi per mano Fhael e, senza attendere una risposta dal servitore, ci dirigemmo nuovamente verso la villa, fingendo di parlare amabilmente.
Non appena fummo dentro la casa andammo immediatamente nella nostra camera.
Mi sedetti sul letto e osservai Fhael controllare alla finestra e chiudere per bene la porta.
"Ed ora che facciamo?"
Facile offrire protezione quando l'unico da cui devo difendermi non siete altro che voi stesso.
Ma su una cosa Musan probabilmente aveva ragione, dovevo smetterla di ribattere, imparare a controllarmi.
Non parlai per tutto il tragitto dal ponte alla sua cabina, in balìa di questi pensieri.
Ma quando entrammo sorrisi, Ankaru era lì, con Noel, o meglio con Maraiel.
"Ciao Maraiel.." Dissi sorridendo, mentre correvo da lei "..come stai, piccina? Ti sei riposata un po'?" Dissi prendendo le sue manine tra le mie.
Alzai lo sguardo verso Ankaru e le sorrisi.
Guisgard
17-12-2012, 01.36.47
“Dobbiamo andarcene da qui.” Disse Fhael a Cheyenne. “E' chiaro che quell'uomo non ha bevuto neanche per un momento la storia del nostro matrimonio. Ha ucciso le ragazze che vi hanno preceduto, nello stesso modo in cui si è liberato dei miei uomini.” Guardò di nuovo dalla finestra. “Ma per avere almeno una possibilità di successo, abbiamo bisogno di un'arma. E l'unico modo per averne una è di sottrarla a qualcuno dei servi...” si voltò verso Cheyenne “... scenderò nel cortile... tenterò di sottrarre un'arma ad uno dei servi posti di guardia. Voi aspettatemi qui. Se tutto andrà bene, tornerò prima dell'alba. Mi raccomando, chiudetevi bene dentro. Non solo a chiave. Appena uscirò bloccate la porta con qualche mobile. A Presto...” ed uscì.
Guisgard
17-12-2012, 01.47.59
Noel annuì a quelle parole di Clio.
“Lasciaci.” Disse Musan ad Ankaru.
La servitrice lanciò prima uno sguardo a Clio e poi, dopo aver annuito all'ordine dello spagnolo, uscì.
Musan allora si lasciò cadere su un robusto seggio e fissò per un lungo istante la bambina.
Questa alla fine chinò lo sguardo.
“Avete fatto bene” rivolgendosi poi a Clio “a vestirla in questo modo. Almeno sarà più presentabile. Già, così da risultare credibile quando la mostreremo ai suoi nuovi sudditi.” Riempì allora due bicchieri con del vino. “Prendete...” porgendo uno di quei bicchieri a Clio “... brindiamo al nostro futuro successo e all'avvenire di questa graziosa bambina... all'avvenire della figlia di Sua Eccellenza il Viceré spagnolo di Balunga!”
cavaliere25
17-12-2012, 10.18.09
Si dissi presi due fucili e due pistole e mi incamminai per andare su quella nave e dissi io sono pronto signore quando volete andiamo e aspettai di muovermi
Guisgard
17-12-2012, 18.06.15
Austus, allora, fece un cenno a Cavaliere25 e saltò sul ponte dell'altra nave.
“Avanti, vieni.” Disse al giovane pirata con i fucili. “Scendiamo nella stiva e cerchiamo Rynos, Joao e Maras. Io andrò verso gli alloggi degli ufficiali, tu invece dirigiti in quelli dei marinai. E se vedi qualcosa di sospetto allora non esitare ad usare il fucile.” Si separarono.
Alzai il bicchiere e lo portai alle labbra, pensierosa.
Cos'aveva detto Musan? La figlia del Viceré spagnolo?
Fissai distrattamente il bicchiere, seguendo il filo dei miei pensieri, come se potessero passare attraverso il liquido scuro.
"La figlia del viceré, Milord? Immagino non sia affar mio chiedervi che fine a fatto quella vera... O a cosa vi servi una ragazza che la impersoni..." Dissi cauta, guardando Musan.
"..ma mi avete detto di badare a lei, dunque mi sento responsabile.. Come pensate di farla passare per una principessa? Credete forse che suo padre non la riconoscerebbe?" Questa volta non avevo parlato con tono irriverente o scontroso, ma con pura curiosità mista a preoccupazione per la sorte della piccola.
Poi, ricordai le sue parole. Musan aveva definito Noel "reggente".
"..che sciocca.. Non c'è più nessuno che governi il vicereme di Balunga, o sbaglio?" Con un sorriso.
"..mi auguro solo che nessuno se la prenda con lei.." Accarezzando con la mano libera i capelli di Noel.
Guisgard
17-12-2012, 18.20.49
“Non temete.” Disse Musan a Clio. “Nessuno verrà a reclamare la verità, poiché, infatti, a Balunga non vi sono che fantasmi. La vera Maraiel?” Fissando la bambina. “Ma è questa la vera Maraiel. Convincetevene voi, così presto se ne convincerà anche lei.” Si avvicinò a Clio. “E chissà... un giorno, quando questa bambina rappresenterà la corona d'Aragona e di Castiglia nelle Flegee, forse anche voi ne avrete di vantaggi... siate furba, amica mia...”
Ad un tratto si udì la vedetta che avvistava all'orizzonte l'isola di Vivermagren.
Alzai le spalle "Se fossi stata furba, Milord, a quest'ora sarei in Inghilterra, con una bella villa, un giardino curato, e un abito decisamente più femminile, invece di essere in mezzo all'oceano a caccia di pirati, non credete?" Con un sorriso.
Mi chinai verso Noel : "Io torno subito, cara.."
Mi rialzai e mi voltai verso Musan: "..avete sentito? Se non vi dispiace, devo parlare con il capitano Sumond.. Potete venire con me, se vi aggrada".
Guardai Noel e sorrisi "..sono certa che Ankaru si prenderà cura di lei..".
E così dicendo mi avviai verso il ponte.
Guisgard
17-12-2012, 18.50.20
Vivermagren.
Appariva maestosa, in mezzo ad onde alte e inquiete, sotto un cielo cupo e attraversato da un vento ululante ed intriso di pioggia.
Sumond stava sul ponte di comando e scrutava l'orizzonte come un predatore in cerca della sua preda e l'aria fitta di umidità e salsedine sembrava voler scolpire quel suo freddo e tetro volto.
In quel momento Clio arrivò sul ponte, seguita da Musan.
“Ecco Vivermagren, milady.” Disse Sumond. “E ora indicateci la rotta da seguire. Voglio raggiungere quei pirati il prima possibile.”
Annuii a Sumond e mi avvicinai alle carte nautiche che aveva accanto.
"Ecco, la rotta prosegue in questa direzione, muovendo l'indice sulla mappa, verso settentrione."
Indicai il medesimo percorso che avevo disegnato a Giuff prima di inscenare la mia morte.
"..c'è una cosa che dovete sapere, però.. Non ne ho parlato prima per vari motivi: un po' per la mia sicurezza, un po' perché non so quanto credere a queste storie..." Presi fiato.
Dovevano sapere, era giunta l'ora che sapessero anche se mi avrebbero riso dietro.
"..Giuff.. E quindi anche lo Sparviero Nero, dato che si sono alleati.. Sono alla ricerca dell'Isola Perduta.."
Indicai la mappa con un cenno "..queste sono le stesse informazioni che ho dato a Giuff.. A quanto pare sono l'unica ad aver parlato con una sopravvissuta.. E anche l'ultima.."
Talia
17-12-2012, 19.17.53
I miei occhi erano fissi in quelli di Guisard, le mie mani strette nelle sue...
osservare il suo sorriso mi tranquillizzava, la sua voce calda e morbida mi cullava dolcemente, le sue mani e la sua sola presenza mi facevano sentire sicura e felice.
Eppure ciò che disse mi turbò appena.
Non sapevo con esattezza cosa fosse a turbarmi... le sue parole erano ragionevoli, serene e piene di senso, il tono gentile... eppure a me pareva di avvertire qualche cosa dietro di esse... come una sorta di velata reticenza...
Abbassai lo sguardo appena, cercando di convincermi che forse ero io ad immaginarlo, forse ancora scossa per ciò che avevo letto in quel diario...
sì, doveva essere così...
lui non sembrava proprio dare alcun peso a ciò che aveva scritto Twiny e non credeva che su quella nave ci fosse niente che non fosse razionalmente spiegabile... eppure io sapevo ciò che avevo sentito là sopra... erano solo sensazioni, emozioni senza alcuna spiegazione, eppure...
Sollevai lo sguardo di nuovo su di lui, chiedendomi se avrei mai avuto il coraggio di confessare che avevo paura e che mi sentivo profondamente turbata e smarrita per il tono con cui trattava la cosa...
“Capitano...” all'improvviso una voce “... capitano, quando mi riporterai dal mio papà?” Mormorò Maraiel, appena svegliatasi, strofinandosi gli occhi.
Mi voltai di scatto...
quasi avevo dimenticato che Maraiel fosse lì...
Sorrisi nel vederla strofinarsi gli occhi e, dolcemente, le carezzai la testa.
Cheyenne
17-12-2012, 20.26.09
Fhael partì alla ricerca di un arma lasciandomi sola.
Mi diressi alla finestra e sprangai le imposte.
Chiusi a chiave la porta a tripla mandata e bloccai la maniglia con una poltrona e un baule pieno.
Mi sentivo un po' paranoica ma contro quel vecchio pazzo le mie protezioni erano il minimo.
Si sedetti sul letto in modo da avere una visuale accettabile sia della finestra che della porta.
Nella mano destra tenevo il coltello di Fhael e nella sinistra un pesante candelabro.
Non avrei lasciato passare nessuno.
La notte si trasformò lentamente in giorno.
All'alba sentivo vacillare le forze. Non avevo chiuso occhio e le mani, strette attorno agli oggetti, mi pulsavano.
Dentro di me tentavo di farmi coraggio, sicura che Fha sarebbe tornato presto.
Guisgard
17-12-2012, 20.52.50
Guisgard sorrise e prese in braccio Maraiel.
“E io che volevo mostrarti invece una sorpresa.” Disse il corsaro. “Eh, si vede che non ti interessa... peccato...”
“Quale sorpresa?” Chiese incuriosita la piccola.
“Ma a te non interessa...” mormorò Guisgard “... e sia, non parliamone più.”
“No, voglio sapere!” Fece Maraiel.
“Beh...” fingendosi indifferente lui “... volevamo portarti, io e milady, a vedere un'isola particolare... unica...”
“Quale isola?”
“Un'isola con una forma particolare...” disse lui “... a forma di fungo. Un fungo gigante in mezzo al mare.”
“Non è vero!”
“Certo che è vero!” Esclamò Guisgard. “Chiedilo a milady se non mi credi.” Indicando Talia accanto a lui.
La bambina guardò Talia e poi di nuovo il pirata.
“E cosa c'è su quell'isola?”
“C'è soltanto una chiesa bianca...” rispose lui “... è dedicata alla Madonna e i marinai la chiamano Santa Maria del Soccorso.”
“Perchè?”
“Perchè lì approdavano molte navi per salvarsi dalle tempeste.” Fissandola lui. “E moltissimi marinai hanno sposato le loro amate in quella chiesa.”
“Andiamo a vederla!”
“Ma a te non interessa...”
“Non è vero!” Esclamò la piccola. “Voglio vedere l'Isola del Fungo!”
“Sicura?”
“Si!”
“Agli ordini!” Ridendo Guisgard. “Allora corri dal timoniere e digli di dirigere lì la nave! Anzi, indossa pure questo, così capiranno che sei tu a dare gli ordini!” Mettendole in testa il suo cappello.
“Si!” Entusiasta la piccola.
Corse così verso la porta, per poi arrestarsi di colpo.
“Capitano...” tornando da lui “... hai visto com'è bella la mia bambola?”
“Che meraviglia!” Esclamò lui. “Bellissima! Eh, ma io me ne sono già innamorato!”
“Dobbiamo trovare un nome allora!”
“Vediamo...” fissando la bambola “... io direi... si... la chiamerei Talia!”
La piccola fissò Guisgard e poi Talia che era accanto a lui, sorrise e strinse a sé la bambola.
“Ora vai dal timoniere ad indicargli la rotta!”
La piccola annuì.
“Però ora è tua, capitano...” porgendo la bambola al pirata.
“Ma è la tua bambola...”
“No, è tua.”
Diede allora la bambola a Guisgard, insieme ad un bacetto e uscì dalla cabina.
Talia
17-12-2012, 21.18.18
I miei occhi si mossero da Guisgard a Maraiel per poi tornare a lui, mentre un vago sorriso mi increspava le labbra...
il tono divertito di lui...
gli occhi dapprima curiosi, poi impazienti di lei...
La osservai correre verso la porta, tenendosi con una mano quel cappello, poi tornare indietro e porgergli la bambola... difficile sarebbe stato dire ciò che provavo, eppure il mio cuore era avvolto da un dolce calore, adesso.
I miei occhi incrociarono quelli di Guisgard, quando Maraiel uscì dalla stanza... ed io sorrisi.
Ci sarebbero state tante cose che avrei voluto dirgli, di tante emozioni era colmo il mio cuore e la mia anima si sentiva così vicina alla sua, e ne era così felice... eppure non dissi niente.
Tante cose erano state dette, tante e forse troppe parole...
e così rimasi in silenzio, con gli occhi nei suoi... semplicemente felice.
Guisgard
17-12-2012, 21.57.07
La porta si chiuse e Guisgard sorrise a Talia.
“Si dice” disse mostrandole la bambola “che per un uomo di mare nulla sia più importante della propria nave...” i suoi occhi erano in quelli di lei “... eppure non ho esitato a metterla agli ordini di una bambina pur di restare solo con te...” sorrise ancora e portò le sue labbra su quelle di lei.
La baciò delicatamente, per poi abbassare la luce della lampada che oscillava accanto a loro.
Le sue mani sfiorarono poi il suo viso e si persero fra i suoi capelli.
Scesero poi lentamente sulle sue spalle, fino a farle scivolare via il vestito, che come una carezza sfiorò la pelle di lei, per poi adagiarsi sui suoi fianchi.
Allora il bellissimo corpo di Talia, sotto quella calda e bassa luce, sembrò fatto di cera.
Guisgard baciò il suo collo, mentre le sue mani scivolavano lungo la pelle bianca e morbida di Talia.
Spostò con un delicato gesto quei lunghi capelli e la sua bocca cominciò ad accarezzare con lenti baci la schiena di lei, che quella luce incerta e sognante aveva reso perlata.
“Amore mio...” disse in un sussurro lui “... non mi ero mai accorto avessi un tatuaggio sulla schiena... non so cosa rappresenti, ma ti rende ancora più seducente...”
Talia
17-12-2012, 22.32.22
I miei occhi si chiusero al delicato tocco delle sue mani...
sospirai.
Poi abbassò la luce ed io sorrisi appena, protendendomi in avanti ed andando a cercare le sue labbra con le mie.
Ciò che provavo non si poteva descrivere, il tumulto di emozioni e di sensazioni che mi vorticavano nell’anima... le sentivo correre da me a lui, quelle emozioni... lo sentivo così vicino, ed ero così felice...
All’improvviso, però, quelle parole mi destarono...
“Amore mio...” disse in un sussurro lui “... non mi ero mai accorto avessi un tatuaggio sulla schiena... non so cosa rappresenti, ma ti rende ancora più seducente...”
Aprii gli occhi di scatto e lo fissai... non capivo.
“Cosa?” mormorai “Che cosa hai detto? Di cosa... di che cosa parli?”
Guisgard
18-12-2012, 00.01.56
“Il tatuaggio...” disse Guisgard a Talia “... qui, sulla tua schiena... è strano, sembra quasi sbiadito... non so... non riesco a capire cosa rappresenti... da quanto tempo lo hai?”
Rimise allora la lampada alla parete, allontanandola così dalla schiena di Talia.
Aumentò di nuovo la luce e questa si diffuse in tutta la cabina.
Guisgard allora tornò a sedersi sul letto, avvicinando a sé Talia.
“Ma...” mormorò, mentre con una mano le sfiorava la pelle “... è scomparso... non è rimasta più traccia... la tua pelle è bianca... mentre un attimo fa c'era tatuato qualcosa...”
Guisgard
18-12-2012, 00.48.55
Ad un tratto Cheyenne sentì dei colpi alla porta.
“Sono io...” disse Fhael dall'altra parte della porta “... aprite, Cheyenne...”
Talia
18-12-2012, 00.59.23
Fissai Guisgard... per un momento pensai quasi che non stesse dicendo sul serio, e sorrisi appena...
ma poi guardai nei suoi occhi... e capii che non stava scherzando. Capii che era serio.
Ed allora la mia espressione cambiò... il sorriso scomparve, mentre la sua mano sfiorava la mia pelle. Lo sentii tracciate con il dito sulla mia schiena un disegno a me sconosciuto.
Lo osservai per un lungo momento... e quasi involontariamente le mie mani, che stringevano la coperta tenendola sotto il mio mento, tremarono.
“Ma...” mormorai poi, senza riuscire a nascondere il tremito nella mia voce “Ma io non ho nessun tatuaggio... non ne ho mai avuti!”
E, istintivamente, mi tirai indietro, appoggiando la mia schiena a lui... come a voler nascondere quella parte del mio corpo.
Cheyenne
18-12-2012, 01.06.33
Qualcuno bussò alla porta.
Scattai ritta in piedi e il sonno scomparve sostituito da un misto di speranza e timore.
La voce dall'altra parte disse di essere Fhael.
Forse proprio il timore o la stanchezza o ancora una strana paranoia che mi fece dubitare della voce.
Per prima cosa mi avvicinai alla porta in assoluto silenzio.
Mi stesi sul pavimento e guardai attraverso la lieve fessura che esistesa tra terra e portone.
Quando fui certa che ci fosse soltanto un'ombra e quindi una sola persona, mi rialzai.
Ma chi o che cosa poteva garantirmi che fosse Fhael e non qualcun altro?
Posi allora alla figura che stava fuori dalla mia camera una domanda alla quale nessuno, tranne Fhael e me, pote a sapere in questa casa.
"Dove alloggiavo quando ci incontrammo per la prima volta? Ditemi il nome esatto
Guisgard
18-12-2012, 01.19.13
Guisgard cinse le braccia attorno a Talia, come a volerla proteggere.
Si era accorto dell'incertezza nella sua voce.
Con una mano allora prese il vestito dalle mani di lei, lasciando solo il suo braccio e i lunghi capelli della ragazza, chiari e appena ondulati, a coprirla.
La teneva stretta a lui, contro il suo petto e solo la fresca e delicata seta della sua camicia divideva la loro pelle.
“Eppure il tuo vestito” disse lui fissando l'interno dell'abito “non mostra segni, né appare sbiadito... ma sono certo che c'era qualcosa sulla tua pelle... un momento...” adagiò di nuovo l'abito fra le mani di Talia, permettendole così di coprirsi ancora e corse ad afferrare una lampada, per poi avvicinarla alla schiena di lei.
Passarono così alcuni istanti, senza che nulla mutasse.
Poi, all'improvviso, dei strani segni, sbiaditi e confusi, cominciarono a formarsi sulla pelle di Talia.
“Di nuovo!” Esclamò lui. “Di nuovo questo tatuaggio!” Prese allora un ricco specchio d'oro e d'avorio, predato su una nave diretta verso il Madagascar. “Guarda, Talia...” mostrandole lo specchio con la sua schiena riflessa “... vedi questo strano tatuaggio che hai?”
Talia
18-12-2012, 01.45.03
I miei occhi guardarono nello specchio che Guisgard mi mise di fianco... all’inizio non vidi niente, poi lentamente lui mi avvicinò la lampada alla schiena ed allora iniziai a distinguere qualcosa...
Iniziai a vedere delle forme irregolari... sbiadite... sottili...
strinsi gli occhi... vedevo dei cerchi... ed altri segni... segni di un leggero blu, o forse verde, che affioravano là dove la pelle veniva colpita dalla luce della lampada...
Per qualche momento rimasi con gli occhi fissi sullo specchio, osservando quelle forme...
poi li sollevai ed incrociai lo sguardo di Guisgard...
“Io non mi ero mai accorta di questo...” mormorai “Mai! Tu... tu che cosa credi che sia?”
Per qualche momento tornai a fissare l’immagine della mia schiena riflessa nello specchio, ma poi subito distolsi lo sguardo...
E quando i miei occhi tornarono su Guisgard, trapelava da essi uno spavento ed uno smarrimento che non riuscivo più a contenere.
Guisgard
18-12-2012, 02.12.09
A quelle parole di Clio, a bordo si diffuse un confuso ed inquieto mormorio.
L'equipaggio restò molto turbato da ciò che la ragazza aveva detto.
“Signore...” avvicinandosi uno dei marinai a Sumond “... ecco... l'Isola Perduta...”
“Razza di imbelli!” Tuonò Sumond. “Tornate ai vostri posti, o vi farò frustare tutti!”
“Ma, signore...” mormorò un altro dell'equipaggio “... quell'isola è...”
“Basta!” Gridò Sumond. “Rimettiamoci in vela! Direzione Nord, Nord-Est!” Ordinò.
“L'Isola Perduta...” avvicinandosi Musan a Clio “... siete una donna piena di sorprese...” sorrise “... davvero siete disposta a cercare quel vostro capitano fin laggiù? Allora è davvero un grande amore il vostro.” Rise.
Guisgard
18-12-2012, 02.16.16
“Alloggiavate” disse Fhael a Cheyenne “alla locanda La Rosa dei Venti... eravate da poco giunta a Las Baias con una nave salpata dall'Inghilterra. E da quella locanda vi ho poi portata a comparare un abito per il vostro incontro con il colonnello.”
Guisgard
18-12-2012, 02.25.52
Guisgard fissò quelle strane forme.
Poi guardò Talia e si accorse della sua paura.
“Non so cosa sia...” disse “... ma di sicuro nulla per cui spaventarsi. Non è un morbo o simile...” allontanò allora la lampada e subito quei segni cominciarono a svanire “... altrimenti, se così fosse, non svanirebbe con la luce...” restò allora pensieroso.
Prese poi le lenzuola e coprì la schiena di Talia.
Strinse le spalle di lei nelle sue mani e le baciò la testa.
“Stai tranquilla...” sussurrò, massaggiandole le spalle “... scopriremo di cosa si tratta... ma di certo non è nulla di preoccupante...” poi ad un tratto qualcosa attraversò i suoi pensieri “... Talia!” Esclamò. “Ripetimi quell'indovinello in rima che ti ha scritto tuo nonno!”
Cheyenne
18-12-2012, 07.36.29
A quella risposta sentii il cuore gioire.
Spostai il più veloce possibile gli oggetti che bloccavano l'ingresso.
Non appena Fhael poté entrare però bloccai nuovamente la porta.
Abbracciai il portoghese, contenta che fosse finalmente tornato.
Fhael si sciolse dal mio abbraccio e fece sgusciare da sotto il mantello un oggetto.
Ce l'aveva fatta.
cavaliere25
18-12-2012, 12.34.45
Andai dove mi fu detto di andare scrutai ogni angolo di dove mi spostavo avevo il fucile puntato non sapevo chi ho cosa trovassi su quella nave ma speravo di ritrovare gli altri del equipaggio
"Si, si.. Avete ragione..." Risposi distrattamente a Musan, ma, in verità, non avevo recepito le sue parole.
Il mio sguardo e i miei pensieri erano fissi sulla mappa.
Quella mappa che in un primo tempo mi appariva stranamente familiare. Subito pensai di aver solo riconosciuto le isole del Mar delle Flegee, le stesse che erano presenti sulle mappe di Giuff. Ma poi mi accorsi che vi era molto di più.
Avvicinai di soppiatto la mano alla carta, sfiorando delicatamente le forme delle isole, osservando le sfumature, i particolari, la calligrafia.
C'era un'unica mano, in Inghilterra, capace di raggiungere quel risultato.
No, non ero pazza. Non mi trovavo forse su una nave della marina militare britannica?
Trattenni il fiato.
Una lacrima, ribelle e incontrollabile, mi attraversò la guancia. La fermai con la mano, rapidamente, prima che chiunque potesse notarla.
"Capitano.." Dissi, rivolta a Sumond, con la voce più ferma che riuscii ad ottenere "..dove.." Mi imposi di parlare con pacatezza e distacco "..dove avete preso questa mappa, così perfetta e dettagliata? Dev'essere opera di un artista, senza dubbio.." Cercai, forse invano, di abbozzare un sorriso e di nascondere dietro un calmo respiro il battito crescente del mio cuore.
elisabeth
18-12-2012, 17.44.13
ll rumore della pioggia rendeva la discussione impossibile, ma Storm mi aveva compresa al volo e aveva reso le mie parole credibili al vecchio contrabbandiere.........ma Ingrid incominciavo a vederla veramente lontana e il fatto che gli esseri umani avessero poco valore, mi portava ad una rabbia tale che avrei voluto dargli un pugnosu quelnasone butterato.......L'Isola di San Martino....e dove era quest'isola....e quanto distava da noi " Siete uno stupido uomo d'affari, avreste dovuto prima accertarvi a chi appartenesse quella donna e ora magari...avremmo avuto meno gratta capi.......e un bel gruzzolo in saccoccia......".....diedi un calcio alla gamba del vecchio tavolo che reggeva a malapena una brocca di vino e del pane non poi così fresco...." Andiamo via di qui.....e vediamo cosa possiamo fare....stiamo perdendolo solo il nostro tempo....".....rivolgendomi a Storm desiderai che fuori non ci fosse piu' nessuno ad attenderci e magari potessimo raggiungere l'Isola di San Martino
Guisgard
18-12-2012, 20.43.15
Sumond si voltò verso Clio.
“Le mappe di questi mari” disse alla ragazza “date in dotazione alle navi di Sua Maestà, provengono tutte da Minisclosa, dove risiede il Quartier Generale della nostra flotta. Ma perchè vi interessa sapere di queste mappe?”
A Musan, poco distante, non sfuggì quella curiosa domanda di Clio al capitano.
E questo rese curioso lo spagnolo.
Guisgard
18-12-2012, 20.48.46
Fhael abbracciò forte Cheyenne.
“Siete stata brava...” disse “... davvero in gamba...” la guardò negli occhi “... la prudenza in questa brutta storia non è mai troppa...” finalmente sorrise.
Mostrò allora qualcosa alla ragazza.
Era un'arma.
Un lungo pugnale, simile ad una piccola falce.
Si trattava di un'arma tipica degli indigeni flegeesi.
“Ecco...” indicando l'arma “... sono riuscito a sottrarla ad uno dei servi che faceva la guardia nel cortile... non è una pistola, ma può comunque farci comodo... per prenderla ho dovuto far fuori il servo... ho nascosto poi il suo cadavere nel giardino e almeno fino a domattina resterà ben celato... dobbiamo però lasciare subito questa villa, prima che scoprano quel cadavere...”
Guisgard
18-12-2012, 20.52.07
“Diteci” disse Storm all'uomo della capanna “come poter raggiungere quell'isola.”
“Bisognerà” rispose l'uomo, mentre rimetteva a posto le cose sul tavolo cadute in seguito al calcio di Elisabeth “attendere che smetta di piovere, altrimenti nessuna imbarcazione salperà da qui. Comunque, giù al molo c'è un nostro uomo... si chiama Aburn... possiede una piccola imbarcazione... andate da lui e vi porterà sull'Isolotto di San Martino.”
“Se a quella donna è accaduto qualcosa” fece Storm “tornerò per farvela pagare.” Il suo sguardo era cupo e la voce ferma. “Andiamo...” voltandosi poi verso Elisabeth.
E insieme raggiunsero il molo in cerca di Aburn.
Guisgard
18-12-2012, 20.58.33
Cavaliere25 avanzava nel corridoio di quella nave.
Tutto intorno a lui andava su e giù, a causa delle onde del mare.
Ad un tratto il giovane pirata si accorse che il pavimento ligneo cominciava ad essere scivoloso.
Le lampade accese alle pareti permettevano una sufficiente visibilità e allora il nostro bucaniere, guardando davanti ai suoi piedi, vide una lunga scia di sangue.
Come se qualcuno, perdendo sangue, avesse sporcato a terra con il suo passaggio.
E quelle tracce conducevano davanti ad una porta chiusa.
http://us.123rf.com/400wm/400/400/ccaetano/ccaetano0801/ccaetano080100174/2427116-rusty-vecchia-porta-di-legno-dipinto-in-rosso-con-serratura-metallico.jpg
Altea
18-12-2012, 21.48.03
Ascoltai il vecchio marinaio Wesl con attenzione..il maestro Lin era nei guai e in prigione e forse per colpa mia o forse per il suo tormentato passato.
Ad un tratto sentii una voce e un uomo apparve tra noi...Talhos..il Cercatrore di Tesori..."I miei saluti milord..come non darvi torto, Las Baias è tremendamente noiosa. Certo che ho il manoscritto" dissi estraendolo dalla borsetta e mostrandoglielo "E cosa ancora più interessante è che proprio il marinaio che vedete qui di fronte a me...sir Wesl" sorrisi benevolmente "abbia proprio scritto questo libricino...sotto dettatura del temuto...Pirata Topasfier..sentiamo che avete da propormi?"
Cheyenne
19-12-2012, 00.07.07
La nostra missione era dunque uscire da quella terribile casa.
Liberammo la porta della camera dai mobili e uscimmo in punta di piedi.
Il sole non era ancora spuntato e tutto taceva.
Attraversammo il corridoio senza trovare ostacoli.
Stavamo per dirigerci nell'atrio di ingresso quando passò un uomo di guardia.
Fhael mi tirò dentro una stanza per nasconderci.
Una pistola era stata lasciata distrattamente su un tavolino, probabilmente da una guardia del turno precedente. La afferai prontamente e la passai al portoghese.
In cambio presi la spada che aveva rubato. Non aveva mai usato un'arma da fuoco mentre mi trovavo perfettamente a mio agio con le affilate lame di coltelli, asce e spade.
Sicuri che la guardia si era allontanata uscimmo.
Con una forcina nascosta tra i capelli forzai la serratura della porta di servizio.
Finalmente fuori avrei voluto assaporare il profumo della libertà ma avrei dovuto di uscire dall'intero perimetro di proprietà del vecchio.
Corsimo verso il cancello del giardino dal quale eravamo entrati ma prevedibilmente era chiuso.
Fhael allora mi dette una spinta permettendomi così di scavalcarlo più agevolmente. Poi fece la stessa cosa.
Sempre correndo ci allontanammo il più possibile senza una precisa metà.
Finalmente la villa era lontana.
Rallentammo un po' il passo.
"Ed ora? Dove possiamo andare? Io non ho alcuna idea di dove ci trovaimo!"
Miniscolca, il quartier generale della marina. Ringraziai in cuor mio il capitano per le informazioni, seppur vaghe, che mi aveva fornito.
Respirai con calma e tranquillità, per quanto mi riuscisse difficile accanto a quella mappa.
"Oh, perdonate la mia curiosità, Capitano.." Con un sorriso innocente e vagamente colpevole.
"Vedete.. Non vedevo una mappa così perfetta da quando mio fratello ha lasciato l'Inghilterra, anni or sono.." Indicai la mappa con un cenno e sorrisi "..era stato mandato in queste isole da Sua Maestà, proprio per il suo talento.." Alzai le spalle, come se quella faccenda non fosse importante per me.
"..non deve aver avuto molta fortuna, se al posto di animali esotici è stato messo a disegnare mappe delle Flegee.."
Sorrisi, dolcemente, guardando lontano "..ogni tanto mi chiedo che ne sia stato di lui, non ho più avuto sue notizie..da quando è salito su quella nave..." Stavo per fermarmi, ma poi, pensai, cos'ho da perdere? Sto parlando con un capitano della marina britannica, infondo, così continuai.
"...come si chiamava? Ah, maledizione... L'ho scordato..." Mi mordicchiai il labbro fingendo di scavare nei ricordi alla ricerca di quel nome, che mai avrei potuto dimenticare.
"..Lion? No, no.. Tiger? Eppure..." Trasalii "..Non Tiger.. New Tiger! La mia memoria funziona ancora!"
Sorrisi verso il capitano e verso Musan, feci un eloquente cenno con la mano.
"..beh, non ha importanza.. Perdonatemi, signori..non volevo farvi perdere tempo con le mie sciocchezze.."
Sapevo che si sarebbero messi a borbottare di quanto una nave non fosse adatta a una donna e, per una volta, non me ne sarebbe importato.
Se il capitano sapeva qualcosa di quella nave, di cui nessuno sembrava conoscere il destino, avrebbe parlato. Altrimenti avrei fatto solo la figura della fanciulla sentimentale con la testa tra le nuvole. Valeva la pena rischiare.
Guisgard
19-12-2012, 01.21.55
Fhael e Cheyenne ora erano abbastanza lontani dalla villa, ma il portoghese appariva ugualmente pensieroso.
“Dobbiamo cercare di raggiungere il mare.” Disse. “E sperare poi di trovare un'imbarcazione. E' la nostra unica possibilità.” Fissò poi la pistola che Cheyenne aveva trovato nella villa. “Come pensavo...” mormorò il portoghese “... era troppo leggera... infatti è scarica... e in questo modo non può esserci utile...” fece allora segno alla ragazza di proseguire.
Camminarono ancora un po', fino a quando avvistarono una luce in lontananza.
“Deve trattarsi di una locanda...” fece Fhael.
Guisgard
19-12-2012, 01.40.22
“Qui giungono decine di navi dall'Inghilterra.” Disse Sumond a Clio. “E molte altre attraverseranno questi mari se il dominio britannico di questi luoghi si concretizzerà. Rammentare il nome di una nave è praticamente impossibile.” Fissò poi la ragazza. “Vi consiglio però di concentrarvi sulla nostra caccia ai pirati. Siete al servizio di due governi, vi ricordo ed è vostro dovere impegnarvi in questa missione. Dimenticatevi dunque di vostro fratello e di quella nave. Magari è stata affondata proprio da uno di quei due dannati pirati.” Scosse il capo. “E ora scusatemi.” Dirigendosi poi verso il timoniere.
“Il capitano ha ragione...” avvicinandosi a lei Musan “... siete in missione e condurci da quei pirati è vostro dovere. Tuttavia avete anche un altro compito... ammaestrare quella bambina... c'è molto in ballo... molto...”
Guisgard
19-12-2012, 01.52.22
“Mi interessa quel manoscritto.” Disse il cacciatore di tesori ad Altea. “E voglio acquistarlo. Fate voi il prezzo.”
“Forse vi conviene davvero venderlo, milady...” fece Wesl “... infondo è frutto di una mente ormai andata... quel pirata era impazzito dopo aver bevuto acqua di mare... si, vi consiglio di venderlo...”
Ma proprio in quel momento si udirono delle voci sul molo.
Erano alcuni pescatori che indicavano l'orizzonte.
“Cosa accade?” Chiese loro Wesl.
“Guardate all'orizzonte...” rispose uno di quelli “... si avvicinano alcune navi.”
“Già, è vero.” Fissando il mare Wesl.
“Sembrano fregate...” mormorò Thalos.
“Fregate?” Ripeté Wesl. “Ma qui non possono arrivare. C'è un decreto del governatore che vieta l'ingresso a Las Baias alle navi da guerra senza autorizzazione.”
“Lo so...” annuì Thalos “... ed è molto strano che quelle navi siano ormai prossime al porto...”
Altea
19-12-2012, 02.03.21
"Acquistarlo? Se fosse come dice Wesl lo scritto di un pazzo...allora non avrebbe valore" dissi stringendo il manoscritto al petto..."Invece che dite se partissimo alla ricerca di questo Tesoro...magari pure assieme a Wesl".
Non terminai le frasi che vidi movimento sul molo...fregate militari? Che stava mai succedendo? Feci segno ai due di avvicinarci di più.
Cheyenne
19-12-2012, 08.25.19
Scorgemmo in lontananza una luce. Forse una locanda.
Avanzammo in quella direzione finché non fummo in grado di vedere un'insegna: Old Flannagan's Pub.
Dall'interno proveniva un allegro vociare e un forte odore di alcol.
Io e Fhael ci guardammo e le nostre mani si posarono contemporaneamente sul pomello della porta d'ingresso.
Tolsi la mano, Fhael aprì e così entrammo.
Al nostro ingresso ci fu un silenzio assordante per qualche secondo, e mi sentii gli occhi di ogni singolo individuo adosso, poi tutto passò e ognuno tornò ai fatti propri.
Ordinammo da bere e il locandiere, un uomo sulla sessantina dalla barba grigia con ancora qualche spruzzo di rosso, probabilmente proprio Old Flannagan, ci servi una birra scura.
Fhael allora ne approfittò per chiedere una stanza.
Flannagan indicò allora il piano di sopra ridacchiando, attese che finissimo le birre e ci scorto lungo una stretta scalinata traballante.
Aprì una porta che dava sul corridoio del secondo piano.
Fhael pagò il dovuto e aggiunse qualcosa in più per assicurarsi il silenzio dell'uomo.
Lo stanzino conteneva a malapena un letto e una piccola panca, ma era più che sufficientw per le nostre esigenze.
"Sembra un covo di malviventi e forse il colore della mia pelle gli ha fatto credere che lo siamo anche noi. Dobbiamo farci indicare una barca, forse uno degli uomini al bar ne ha una.."
cavaliere25
19-12-2012, 16.47.39
Mi avvicinai lentamente e provai ad aprire la porta non sapevo cosa avrei trovato dietro quella porta ma dovevo controllare spinsi con una mano la porta e entrai facendo attenzione a non fare rumore dentro di me dissi ma di chi sarà questo sangue mi domandai e intnto avanzavo sempre con il fucile puntato
elisabeth
19-12-2012, 17.14.32
Una volta fuori dalla capanna, ci misimoin cammino per il molo, il temporale sembrava allontanarsi, anche se ancora il vento era forte e l'acqua arrivava a sprazzi, Atorm era a passo veloce e io dovevo corrergli dietro per mantenere il passo, avevo il fiatone, ma non volevo dargli altri grattacapi, sembrava piu' nero del temporale......" Storm, siete in collera con me ?....Il calcio mi e' venuto spontaneo a quel tavolo e sinceramente avrei voluto darglielo in un altro posto.......abbiate pazienza ma non sopporto certe discussioni...la schiavitu' ma vi sembra normale ?....come si puo' vendere delle persone....ditemi ?.."....in lontananza vidi il tizzio accanto ad una barca che sembrava un oggetto da non poter qualificare...e sentii Storm chiamarlo col suo nome...." Storm...dovremmo salpare su quel coso ?...andiamo..stiamo scherzando..."....fu' lì che compresi che la pazienza di Storm stava arrivando al limite......perche' nonostante i cenni di assenso di Aburn vidi storm fermarsi talmente di botto che gli finii addosso.....L'ira...fu in lui funesta
Annuii "Non temete, capitano, conosco bene i miei doveri... Non sarà un ricordo del passato a distogliermi dalla cerca."
Guardai l'orizzonte con lo sguardo perso nel vuoto.
Già, pensai, dovevo concentrarmi sul futuro che mi attendeva.
Mi rivolsi poi verso Musan e sorrisi : "Non temete Milord, desidero trovare quei pirati quanto voi.. E si, avete ragione, c'è anche Maraiel.. Anzi, se qui non c'è più bisogno di me, preferirei tornare da lei..." Dissi muovendo qualche passo.
Talia
19-12-2012, 18.38.43
La mia testa era reclinata sulla spalla di Guisgard e lo sguardo era lontano... non volevo ammetterlo con lui, e forse neanche con me, ma ero un po’ scossa da ciò che avevo visto comparire sulla mia pelle...
A quelle parole, però, sollevai gli occhi nei suoi, sorpresa da quell’improvviso cambio di tono...
“L’indovinello?” mormorai allora “Intendi quello del tesoro? Perché? Che cosa c’entra?”
Per qualche momento lo osservai... fissando, incerta, quella nuova luce che si era accesa nei suoi occhi...
“Raggiungi gli estremi confini a Settentrione...” iniziai poi a recitare a memoria “Dove due vasti mari si contendono lo scoglione. Eolo con le sue folgori fedeli allora ti guideranno, quando grigiore, furia e boati il mare gonfieranno. Ma prima di ciò tu guarderai l'alto Sole da Levante, quando la tua ombra per veder le stelle diverrà sestante...”
La mia voce calò e poi si spense...
“La mia ombra...” sussurrai poi, tra me “Questa ultima parte è quella che capisco meno!”
Di nuovo guardai Guisgard negli occhi, speranzosa...
“Perché volevi sentirlo di nuovo? A te dice qualcosa?”
Guisgard
19-12-2012, 18.50.45
Guisgard restò pensieroso a quelle parole di Talia.
“La tua ombra diverrà sestante...” disse lui “... quindi è davanti a te, ti guida come un sestante e il riferimento alle stelle lo conferma e non va visto da sé, altrimenti mette fuoristrada... ciò vuol dire che il Sole è dietro di te... la sua luce dunque ti illuminerà le spalle...” fece schioccare le dita “... massì!” Esclamò. “Non può essere che così! Talia...” fissandola “... quando ti raccontava queste storie sul tesoro, tuo nonno cosa diceva in genere? Intendo... una frase particolare, un modo di dire specifico... non ti viene in mente nulla?”
Guisgard
19-12-2012, 19.03.49
Altea, Wesl e Thalos allora si avvicinarono al molo e videro meglio quelle navi.
Erano tre fregate e si dirigevano verso il porto di Las Baias.
“Si avvicinano a gran velocità...” disse Thalos fissando il mare col suo cannocchiale “... con questo vento favorevole saranno qui tra pochissimo...”
“Che bandiera hanno?” Chiese Wesl.
“Ora riesco a vederne una...” fece Thalos “... battono bandiera spagnola... sono navi da guerra spagnole!”
“Bisogna avvertire la popolazione!” Allarmato Wesl. “Credono vogliano attaccarci!”
Guisgard
19-12-2012, 19.38.59
“Si, andiamo dalla bambina.” Disse Musan a Clio. “Così vi spiegherò alcune cose.”
Scesero nella sua cabina.
“La piccola è con Ankaru.” Mormorò lo spagnolo. “Dunque posso illustrarvi la situazione... a Balumga, è stato massacrato il Vicerè e la sua corte... questo può gettare scompiglio tra Olanda e Spagna... per questo noi rimetteremo tutto in ordine, spacciando quella bambina per la figlia del Vicerè... questo ci consentirà di governare su Balunga e scongiurare una guerra tra olandesi e spagnoli. Comprendete ora l'importanza della nostra missione?”
Altea
19-12-2012, 19.55.30
Guardavo i due uomini attonita...che pericolo poteva esserci.."Scusate ma che pericolo stiamo correndo? Mi sembra poi strano che le navi militari del Governatore non si siano ancora mosse..soprattutto quel cannone che ha fatto costruire...che fanno, non reagiscono? Siete certi sono in assetto di guerra?"
Guisgard
19-12-2012, 20.02.55
Storm era visibilmente nervoso, ma non fece trapelare più di tanto la sua rabbia.
Giunti al molo, disse ad Elisabeth di attenderlo.
Si recò allora in cerca dell'uomo chiamato Aburn.
Ad un tratto Elisabeth vide che parlava con un uomo poco lontano.
Dopo qualche minuto ritornò da lei.
“Aburn ha accettato di condurci sull'Isolotto di San Martino.” Disse Storm. “Vuole essere pagato in anticipo però. Quanto denaro abbiamo?”
Guisgard
19-12-2012, 20.08.54
“Questa locanda per ora ci garantirà sicurezza.” Disse Fhael a Cheyenne. “Abbiamo bisogno di riposare. Domattina poi penseremo come fare.” Sistemò il letto e prese uno dei due cuscini, per poi adagiarlo su due sedie che sistemò una vicino all'altra.
“Mettetevi a letto.” Fece il portoghese. “Io mi arrangerò qui. Vi sveglierò io poco dopo l'alba. Riposate, ne avete bisogno. Domani ci attende una dura giornata.”
elisabeth
19-12-2012, 20.12.42
Mi sembrava di stare con un automa, gli occhi esprimevano un sentimento....e in realta' il suo mutismo faceva trapelare ben altro......accettai il suo comportamento, infondo era Ingrid che cercavo......misi la mano in tasca e tirai fuori alcune monete....." Ho soltanto questo, vi avevo gia' detto che il denaro era rimasto in camera.........vorra' dire che raggiungero' l'isola a nuoto......voi sono certa che sapete nuotare...visto che parlate tanto quanto basta......siete muto come un pesce...."......gli diedi le monete e mi misi a sedere sullo scafo di una vecchia barca rivoltata......
Ascoltai Musan, seria e attenta.
Restai in silenzio per un attimo dopo il suo discorso, poi, lentamente, annuii.
"Comprendo... Ora comprendo la gravità dell'operazione.."
Se c'era tensione tra Spagna e Olanda, e quella bambina poteva porvi rimedio, tanto meglio. Ma in fondo al cuore temevo che, se qualcuno avesse scoperto la verità, ci sarebbe andata di mezzo.
"... Ditemi, che volete che faccia? Che le insegni una vita che nemmeno conosco?" Sbuffai e guardai il mare.
"È proprio perché capisco la gravità della situazione che sono in pena per lei.." Sussurrai, senza staccare gli occhi dall'immensità del mare.
"Qual'è il vostro piano?" Dissi, tornando a guardare Musan "..tornare trionfante dal governatore e vantarvi di averla salvata dai pirati?" Sorrisi nel vedere il suo sguardo ".. no, Milord, state tranquillo..Non intralcerò i vostri piani... Quali che siano.. Ho a cuore quella bambina!"
Guisgard
20-12-2012, 01.39.18
“Se navi da guerra di un paese avversario” disse Wesl ad Altea “entrano nel nostro porto, nonostante un decreto che ne nega l'accesso, allora vuol dire solo una cosa...”
“Già...” annuì Thalos “... vuol dire che ci stanno per attaccare.”
“Bisogna subito avvertire la popolazione!” Esclamò Wesl. “E voi, che siete in buoni rapporti col governatore, dovete subito correre al suo palazzo per avvertirlo dell'imminente attacco, milady!” Rivolgendosi ad Altea. “Presto, o la gente di Las Baias verrà decimata!”
Guisgard
20-12-2012, 01.49.53
“Raggiungere quell'isolotto a nuoto...” disse sorridendo Storm “... non è male come idea, sapete? Dopotutto è economico, salutare ed anche avventuroso. Peccato solo che il mare non è dei migliori e i pescecani che infestano queste acque potrebbero rendere il viaggio un tantino, come dire? Complicato.” Scosse il capo. “Ora, se non avete altre brillanti idee, direi di portare queste monete al nostro amico.”
Si allontanò e raggiunse di nuovo Aburn.
Pagò con le monete di Elisabeth e poi tornò da lei.
“Andiamo.” Spronando la sua compagna di viaggio. “Sembra che il nostro barcaiolo abbia molta fretta di lasciare Las Baias.”
Salirono così sul battello di Aburn e subito presero il largo.
“Come mai tutta questa fretta?” Chiese Storm.
“Le vedete quelle navi che si avvicinano?” Indicò Aburn. “Ecco, sono navi da guerra. Gli spagnoli stanno per attaccare Las Baias.”
“E il governatore non dispone di navi per poterci difendere?” Domandò Storm.
“No.” Scuotendo il capo Aburn. “Le migliori sono a caccia di pirati.” Aggiunse con tono sarcastico.
Guisgard
20-12-2012, 01.59.20
“Tanto meglio.” Disse Musan a Clio. “Anche perchè, se il mio piano fallisse, quella bambina farebbe una misera fine.” I suoi occhi erano di ghiaccio. “Quanto al resto, non temete. Diremo che la piccola Mariel, salvatasi miracolosamente dalla strage in cui trovarono la morte suo padre e molti dei suoi, per il trauma ha perso ogni ricordo. E per questo ha bisogno di qualcuno che assista ogni suo passo. E ovviamente quel qualcuno sono io. Io, infatti, sono stato il braccio destro di suo padre. Dunque è naturale che sia io ad affiancare la piccola Maraiel sul suo trono.” La fissò e sorrise. “E allora vi chiedo... non vi conviene guadagnarvi i favori di colui che diventerà di fatto il vero signore di Balunga?”
Cheyenne
20-12-2012, 02.05.38
Ci preparammo per la notte.
Fhael si preparò un giaciglio con uno dei cuscini lasciandomi così l' intero letto.
Mi sentivo un po' in colpa nel lasciarlo dormire in un modo tanto scomodo e poi pensai, non mi dava alcun fastidio averlo accanto...
Gli accennai dunque che ritenevo fosse meglio che dormisse in un letto vero. " Non solo io, ma anche e forse soprattutto voi avete bisogno di riposare per bene questa notte, specialmente in vista di ciò che affronteremo domani".
Alla fine riuscii a dissuaderlo e si sistemò sul letto, sopra le coperte.
Spensi la candela e mi misi anch'io a letto.
L'acqua scivolava lungo i fianchi della barca silenziosa, nel cielo senza nubi non c'era luna. Il buoi avvolgeva tutto come pece. Dal ponte non riuscivo a scorgere nessun segnale da terra. Eravamo ancora lontani.
La voce mi chiamò sottocoperta, scesi subito alla ricerca di Fhael. Il vecchio pazzo teneva il portoghese legato stretto. Mi propose di scambiarlo. Mi voltai alla ricerca di aiuto ma intorno a me c'erano soltanto cadaveri, mutilati, imputriditi, scheletri, di giovani donne. Il loro sangue si era raccolto tutto in un unico punto sul pavimento per fornare u.a frase: TU SARAI LA PROSSIMA.
Mi sveglia di soprassalto urlando.
Fhael scattò subito verso di me preoccupato.
Gli raccontai del mio incubo, vergognandomi anche di averlo svegliato per una simile sciocchezza. Il portoghese mi rassicurò stringendomi per un momento.
Tremavo ancora come una foglia quando finalmente mi risistemai per bene.
Non volevo, dallo spavento o forse per altro, sciogliermi dalle braccia di Fhael .
Alla fine ci addormentammo in uno stretto abbraccio.
Guisgard
20-12-2012, 02.25.03
Fhael strinse a sé Cheyenne.
“Su, ora calmatevi...” disse piano il portoghese “... è stato solo un incubo... un brutto sogno frutto di tutto ciò che avete subito in quel luogo... ora però è passato... non dovete più ripensare a quella brutta storia... ora siete qui, al sicuro e nessuno giungerà a farvi del male... ci sarò io a difendervi...”
La sua voce era rassicurante, le sue braccia forti e quell'abbraccio fece sentire la ragazza finalmente protetta.
“Da piccolo...” continuò Fhael “... mio padre mi raccontava sempre di un'isola sperduta nei mari del Sud, piccola e lussureggiante... vi si poteva accedere solo attraverso una piccola baia, protetta da due monumentali scogli divisi da piccolo canale... il vento, penetrando tra essi, sembrava mutare il suo sibilo in un canto e così i marinai hanno sempre ritenuto che su quegli scogli giungessero a cantare le sirene... molte navi allora si tengono lontane da quell'isola... ma a me non fa paura... no, neanche un po'... anzi, spesso la sogno... e immagino le sue dolci palme che ondeggiano nel caldo scirocco, le sabbia bianca della sua spiaggia, le acque trasparenti e la luminosa scia che la Luna lascia ogni notte in quella baia... già, le notti di Luna su quell'isola devono essere fantastiche... le vedo quasi... misteriose, magiche, incantate... un giorno forse mi ritirerò su quell'isola... forse per aprirvi una locanda o un emporio... chissà...” sorrise e poi fissò Cheyenne.
La ragazza si era finalmente addormentata tra le sue braccia.
Guisgard
20-12-2012, 02.32.23
Cavaliere25 spinse piano quella porta, che si aprì cigolando.
Era quasi del tutto buio in quella cabina e il giovane bucaniere non riusciva a distinguere nulla al suo interno.
Ad un tratto sentì qualcosa avvicinarsi a lui.
Gli svolazzò all'improvviso davanti.
“E' la fine...” disse una voce da quel buio “... è la fine... è la fine...”
cavaliere25
20-12-2012, 17.16.03
Chi siete ? dissi a gran voce uscite fuori non voglio farvi del male vi prego venite alla luce non riesco a vedervi continuai a dire e feci due passi indietro per lasciare libera la porta e aspettai sapendo di non sapere chi potesse esserci in quella stanza buia
Talia
20-12-2012, 17.23.33
Guardavo Guisgard smarrita... non riuscivo a capire che cosa lo eccitasse tanto in quella storia, non riuscivo a vedere ciò che lui invece vedeva e che sembrava interessarlo tanto...
“Io...” mormorai, giocherellando nervosamente con la coperta mentre cercavo di ricordare “Io non lo so... diceva... parlava del tesoro, dell’isola... parlava di quei pirati, della loro ferocia... e dicava che un giorno io sarei potuta partire alla ricerca di quel tesoro...”
Lentamente chiusi gli occhi e rividi il nonno... rividi l’Olanda, la nostra casa sulla scogliera, le storie che mi raccontava, la terrazza da cui guardavamo il mare...
ed un vago sorriso mi increspò le labbra...
“Un po’ mi manca, il nonno, sai?” sospirai “Lui è stato tutta la mia famiglia per un sacco di tempo... tutta la mia infanzia è legata a lui... ogni mio più antico ricordo...”
Sorrisi appena...
“Mi diceva sempre che valevo un tesoro...” mormorai, voltandomi verso Guisgard “Sì, lo diceva spesso, questo... diceva: ‘Tu vali una fortuna, bambina mia. Un vero tesoro. Non dimenticarlo mai!’...”
Altea
20-12-2012, 18.00.59
Andare dal Governatore...guardai i due stupiti e osservai attorno la gente povera del villaggio dei pescatori..e se fosse stato tutto vero.
"Si, d'accordo, mi affretto subito ad andare dal Governatore, voi rimanete qui...".
Presi la stradina che portava sopra il promontorio, guardavo la baia, e tutte quelle navi maestose che si accingevano ad avvicinarsi al porto, corsi più che potei, fino a quanto potevo avere il fiato in gola.
Arrivai davanti al palazzo del Governatore...battei forte i battenti urlando.."Aprite presto..sono lady Altea Fletcher..devo parlare col Governatore..è una questione importantissima".
Guisgard
20-12-2012, 18.03.08
Scena XV: L'Isola del Fungo
“Edmond divorò con gli occhi quella massa di scogli che erano tinti di tutti i colori del crepuscolo, dal rosso vivo fino all'azzurro cupo; di tratto in tratto gli salivano al viso vampate ardenti: tutta la fronte si imporporava, una nube rossa gli passava davanti agli occhi.”
(Alexandre Dumas, Il conte di Montecristo)
Guisgard sorrise a quelle parole di Talia.
Le si avvicinò e la strinse fra le sue braccia.
“Non voglio vederti o sentirti triste...” disse baciandole i capelli “... e tuo nonno non sbagliava affatto, sai?” La fissò facendole l'occhiolino. “Tu vali davvero un tesoro. In tutti i sensi. Vuoi venire con me sul castello di poppa? Prima che il Sole tramonti? Voglio vedere una cosa...”
Dopo qualche minuto i due salirono in coperta e raggiunsero poi il castello di poppa.
Erano da soli, circondati da un mare piatto, reso ambrato dal dolce Sole e avvolto in una bellezza quasi primordiale.
Un profumato vento di salsedine accarezzava i loro capelli e i loro volti.
Guisgard allora abbracciò da dietro Talia e delicatamente sfilò alcuni dei lacci che stringevano il vestito sulla schiena di lei.
Quell'ambrato alone così si posò dolcemente sulla sua pelle, sfiorandola e scaldandola come fosse un sospiro.
I suoi capelli si gonfiarono al vento e divennero quasi più chiari.
La pelle assunse così lo splendore della porcellana e i suoi occhi divennero luminosissimi.
Allora sulla sua schiena, quasi accendendosi, prese di nuova forma quel disegno, stavolta in maniera limpida e chiara.
“E' una mappa, Talia...” sussurrò Guisgard “... raffigura un'isola in mezzo al mare... e conduce ad un tesoro...”
http://farm3.staticflickr.com/2428/3642266597_78b7640c65_z.jpg?zz=1
Talia
20-12-2012, 18.51.40
Seguii Guisgard in coperta senza protestare, anche se non riuscivo più a capire che cosa stesse cercando... c’era qualcosa che lui sapeva, lo vedevo... qualcosa che lui aveva capito ed io no... ero vagamente perplessa, e tuttavia non posi domande.
Raggiungemmo il castello di poppa ed io guardai il mare... l’aria era limpida, da questa parte della Santa Rita, e l’alone aranciato del tramonto bagnava ogni cosa...
Delicatamente Guisgard mi abbracciò e, senza dire niente, sfilò due lacci del mio abito...
“Ma cosa stai...” iniziai a dire, ma ogni altra mia parola fu interrotta dalle sue...
“E' una mappa, Talia...” sussurrò Guisgard “... raffigura un'isola in mezzo al mare... e conduce ad un tesoro...”
I miei occhi si allargarono a quelle parole e, di scatto, mi voltai a guardarlo...
“Cosa?” chiesi, stupita e turbata “Una mappa? Ma come... come... come posso avere una mappa sulla pelle e non saperlo? Come...”
Esitai, tremavo...
“Cosa faremo?”
Cheyenne
20-12-2012, 19.44.51
Il mattino seguente mi risvegliai tra le braccia di Fhael.
Scendemmo nel pub dove consumammo la colazione.
Nel tavolo accanto al nostro erano seduti due giovani avventori. Per il resto la locanda era vuota.
Inizia a parlare con Fhael a bassa voce per decidere sul da farsi.
Ad un tratto però la mia attenzione fu catturata dai due ragazzi.
Parlavano in lingua nordica e fui perfettamente in grado di capire che si stavano concordando per l'ora di partenza.
Era l'occasione che stavamo attendendo.
Mi rivolse dunque a loro nella nostra lingua.
I due furono piacevolmente sorpresi di incontrare qualcuno che li capisse.
Parlammo un po' tra noi poi cambiammo lingua per permettere a Fhael di capirci.
"Vi sono davvero grata ragazzi, io e il mio amico qui abbiamo proprio la necessità di tornare in Spagna."
Guisgard
20-12-2012, 20.02.24
Guisgard sorrise a Talia.
“Magari andare a cercare quel tesoro...” disse stringendo di nuovo i lacci che aveva allentato “... non vuoi?” La prese fra le braccia. “Non trovi eccitante l'idea di giungere ai confine del mare, dove nessuno è arrivato mai, su un'isola conosciuta solo in miti e leggende?” Aveva i suoi occhi in quelli di lei. “Io sono il principe dei pirati e tu la mia principessa... guarda...” indicando il mare attorno a loro “... abbiamo uno scenario tutto per noi. Immenso, misterioso, esotico. Uno scenario che gli altri possono solo immaginare e sognare.” Quel sorriso svanì e la sua espressione divenne seria. “Anche la donna che ora ho tra le mie braccia, gli altri uomini possono solo sognarla... sei bellissima, lo sai? Bellissima come nessun'altra cosa a questo mondo...” le sue labbra allora raggiunsero le sue ed un lungo bacio le unì.
Lui la stringeva a sé con passione e le sue mani scivolavano sul suo vestito di raso liscio, quasi percependo ogni forma di quel corpo perfetto e morbido.
Le sue mani salirono poi lungo la sua schiena, fino a sfiorare i lunghi capelli di lei e a stringere quei lacci che fino ad un attimo prima erano slegati.
“E ora ho una gran voglia di studiare quella mappa...” le sussurrò all'orecchio sorridendo, per poi mordicchiarlo “... ma temo che qui sia impossibile, visto che il Sole è svanito... forse si è accorto di essere di troppo...” tornando infine a sfiorarle le labbra.
“Capitano...” chiamò all'improvviso qualcuno dall'altra parte del ponte “... capitano, perdonatemi...” avvicinandosi a poppa Emas “... da quella nave non sono ancora tornati. E poco fa sono andati a cercarli anche Austus e Cavaliere25.”
Intanto, a bordo della misteriosa nave, Cavaliere25 aveva trovato qualcosa in una delle cabine.
Era arretrato di qualche passo e vide di nuovo qualcosa muoversi nella penombra.
Svolazzava e dopo qualche istante si appollaiò su un tavolo.
“E' la fine... è la fine...” ripeteva.
Ma ora gli occhi di Cavaliere25 si erano abituati a quella luce incerta e riuscì finalmente a riconoscere ciò che gli stava davanti.
Si trattava di un pappagallo.
http://www.annuncifacili.net/adpics/sweet_macaw_20797695_617.jpg
Guisgard
20-12-2012, 21.37.51
Altea raggiunse il palazzo del governatore e subito fu condotta da lui.
La ragazza si accorse dell'agitazione che animava i lunghi corridoi.
Evidentemente le navi spagnole erano già state avvistate.
Altea fu fatta entrare in una vasta sala dove si trovavano il governatore e l'ammiraglio Guidaux.
Questi fissava con un cannocchiale il mare, visibilmente teso per quelle fregate spagnole.
“Cani aragonesi...” disse con astio “... che vadano in malora...” si voltò verso il governatore “... a voi non preoccupano quelle navi?”
“Oh, ma io ho fiducia in voi, amico mio!” Rispose il governatore, mentre giocherellava con i suoi modellini.
In quel momento si accorsero di Altea.
“Oh, milady!” Sorridendo il governatore. “Che bella sorpresa!”
Guisgard
20-12-2012, 21.42.42
“Per raggiungere la Spagna” disse uno dei due giovani a Cheyenne e a Fhael “dovete raggiungere il porto di Minisclosa o quello di Las Baias. Sono gli unici luoghi che permettono di imbarcarsi per l'Europa.”
“In verità” intervenne l'altro giovane “ci sarebbe anche il porto di Balunga, controllato dagli spagnoli, ma ora c'è il caos lì. Dopo la morte del Viceré spagnolo tutto è bloccato laggiù e in tutte le Flegee si avverte il rischio di una guerra tra la corona d'Aragona e quella d'Olanda.”
“A noi non interessano queste cose.” Fece Fhael. “Anzi, vogliamo tenerci alla larga da situazioni turbolente. Come possiamo allora raggiungere da qui Minisclosa o Las Baias?”
“Bisogna raggiungere il molo di Huck” rispose uno dei due “ed imbarcarsi su uno dei pescherecci che raggiungono i mercati di Las Baias.”
“E non è vicinissimo quel molo.” Mormorò l'altro.
Talia
20-12-2012, 21.45.34
Chiusi gli occhi a quel bacio, mentre le sue parole volavano tra i miei pensieri... infine, lentamente, tornai a guardarlo, restando stretta tra le sue braccia...
“Le persone muoiono cercando quell’isola, Guisgard...” mormorai “Cose terribili accadono a chi si mette sulle tracce di quel tesoro... ed io ho paura! Ho paura ora! Ho paura, perché non voglio che ti accada niente... e non voglio che a metterti in pericolo sia uno stupido disegno che ho sulla schiena!”
Sospirai...
“Oh, mio nonno non crede alle maledizioni! E’ un uomo pragmatico, un uomo che bada ai fatti e non alle parole... e non mi sorprende affatto che desiderasse quel tesoro per me, per la mia felicità... e che lo desiderasse con le migliori intenzioni! Io, tuttavia... beh... forse lo troverai sciocco, ma io sono stata su quella nave ed ho letto il diario di Twiny... e non posso non aver paura...”
Per lunghi minuti i miei occhi rimasero nei suoi... poi, a quelle sue parole nel mio orecchio, sorrisi...
“Promettimi solo che non sarai avventato...” sussurrai “Ti prego...”
“Capitano...” chiamò all'improvviso qualcuno dall'altra parte del ponte “... capitano, perdonatemi...” avvicinandosi a poppa Emas “... da quella nave non sono ancora tornati. E poco fa sono andati a cercarli anche Austus e Cavaliere25."
Quelle parole, all’improvviso, mi riempirono di nuovo di paura e preoccupazione... mi voltai a guardare Guisgard, allarmata.
Altea
21-12-2012, 00.21.39
Venni fatta subito entrare e chiesi di vedere il Governatore, ma nel Palazzo regnava una strana agitazione..probabilmente si erano già accorti della flotta nemica arrivata, venni fatta entrare nel salone e infatti l'ammiraglio Guidaux e il Governatore stavano scrutando l'orizzonte.
Appena il Governatore mi vide notai il suo sorriso..noncurante di quello che stesse succedendo..lo ignorai e mi avviai verso il suo ammiraglio, almeno sembrava la persona più significativa in quella stanza..."Ero nel molo e mi hanno detto di venire ad avvisarvi..sta arrivando a Las Baias una flotta militare battente bandiera spagnola...cosa significa?Siamo in pericolo?"
Guisgard
21-12-2012, 01.58.09
“Al diavolo.” Disse Guidaux con disprezzo a quelle parole di Altea. “Certo che siamo attaccati. Quei dannati spagnoli aspettavano solo il momento migliore per assalirci. Ora però solo l'ultimo dei miei pensieri è per la marmaglia che affolla questa città. Ho tre fregate aragonesi da respingere. E senza poter contare su una flotta decente.”
“Cosa intendete dire?” Smettendo di fissare i suoi modellini il governatore. “Non abbiamo una flotta per difenderci?”
“Abbiamo solo quattro navi ormeggiate a Las Baias” fissandolo Guidaux “e non sono neanche sufficientemente attrezzate per affrontare le fregate nemiche. Altre navi sono a spasso tra Minisclosa e le isole, ma sono poco più che imbarcazioni tra trasporto. E senza dimenticare che i nostri migliori uomini sono a caccia di pirati in questo momento.”
“E' stata una vostra idea quella della caccia ai pirati!” Obbiettò il governatore. “E ora spetta a voi difendermi da quei maledetti spagnoli!”
“Osate rinfacciarmi questo?” Gridò l'ammiraglio. “E' grazie a me che occupate quel seggio! E' grazie a me che potete passare tutto il giorno a giocherellare con quei vostri modellini!” Si avvicinò al governatore con aria di sfida. “Io sono Las Baias! E vediamo di non scordarlo! Voi avete il potere amministrativo e giuridico, ma io possiedo quello militare!”
“Allora dovete difendermi...” mormorò il governatore.
“Ed è ciò che farò!” Sbottò l'ammiraglio, per poi uscire dalla sala.
“Milady...” rivolgendosi poi il governatore ad Altea “... cosa accadrà ora?”
Guisgard
21-12-2012, 02.19.02
Guisgard sorrise a Talia e fu sul punto di baciarla ancora, quando Emas si avvicinò al castello di poppa.
Alle parole del bucaniere, Guisgard cambiò espressione.
Il suo volto divenne teso e i suoi occhi tornarono a fissare per un momento quella nave misteriosa, ancorata alla Santa Rita, che ondeggiava silenziosa con le sue vele lacerate al vento e la sirena scolpita a prua che guardava l'orizzonte quasi enigmatica.
“Stai tranquilla, non accadrà nulla...” disse a Talia, per poi prenderla per mano e scendere insieme a lei nel bel mezzo del ponte sottostante.
“Non dovevamo avvicinarci a quella dannata nave...” mormorò Emas “... è maledetta...”
“Andrò a cercarli io allora.” Fece Guisgard.
“Capitano, non è prudente andarci da solo.” Turbato Emas.
“Quella nave è deserta.” Replicò lo Sparviero Nero. “E Austus e gli altri non possono essere spariti nel nulla. Li riporterò io indietro. E dopo manderemo alla deriva quella dannata nave.”
Fulsin allora, che era insieme agli altri sul ponte, si avvicinò al parapetto.
“Non c'è dubbio...” mormorò “... quella nave ha visto l'Isola Maledetta e i suoi spettri sono saliti a bordo, segnandone la sua fine... e forse gli spettri sono ancora nascosti lì sopra...”
Cheyenne
21-12-2012, 07.24.56
"Quanto dista da qui? Noi siamo a piedi...non abbiamo altro..."
Guardai i due ragazzi fisso negli occhi e gli mormorai qualcosa nella nostra lingua.
I due giovani si alzarono subito ed uscirono.
Fhael mi guardò perplesso. Sorriso e gli spiegai:"Nel mio paese ero considerata uma protetta degli dei e per questo ero temuta...L' ho semplicemente fatto notare ai nostri giovani amici.... Ora sono andati alla ricerca di un paio di cavalli...."
Sorrisi soddisfatta e finii di mangiare compiaciuta di vedere la faccia di Fhael rimasta ammirata.
cavaliere25
21-12-2012, 14.41.38
Ma guarda un po chi c'è un pappagallo lo guardai bene era bello mi avvicinai a lui e allungai una mano per accarezzarlo e dissi hei amico pennuto come ti chiami e che ci fai qui e aspettai una risposta visto che sapeva parlare
Altea
21-12-2012, 15.47.28
Osservai in silenzio e ascoltai la diatriba tra i due..era chiaro, Guidaux era potente e il Governatore era debole e inerte.
Per un attimo sospettai che Guidaux lo detestasse o fosse in realtà nemico del Governatore e questo ultimo usato per scopi personali di gloria.
Ecco..la forte armata militare olandese non era potente e addirittura si perdeva a giocare alla caccia ai pirati.
La domanda del Governatore mi lasciò allibita.."Eccellenza voi chiedete a me che fare?Avete sentito il vostro ammiraglio..la flotta olandese e'..debole e avete mandato i migliori uomini a perdersi coi pirati."
Esitai un attimo..forse Wesl e Tahlos avrebbero cercato di salvare Las Baias.."Facciamo un patto..voi liberate il maestro Lin..io sarò stavolta dalla vostra parte poiché noto sir Guidaux non desidera aiutarvi..io, il maestro Lin e altri miei amici assieme a vostri soldati e qualche ufficiale arguto possiamo partire con una nave militare..e cercare i vostri migliori uomini che ora gironzolano per i mari qui vicino."
Talia
21-12-2012, 16.39.08
Scendemmo sul ponte.
Guisgard era teso e preoccupato... cercava di non mostrarlo agli altri, ma io lo vedevo.
Quando disse che sarebbe andato a cercarli mi spaventai e, istintivamente, strinsi la sua mano... ma fu solo un momento... sapevo che teneva a quegli uomini e non ne avrebbe abbandonato nessuno. Era giusto, aveva ragione, ed io non dovevo e non potevo essere così egoista.
Sospirai... e mi costrinsi ad allentare la presa sulla sua mano.
I miei occhi vagarono per un momento tra i volti tesi degli uomini, poi si spostarono su quella nave e da essa passarono sul vecchio Fulsin, infine tornarono su Guisgard...
“Hai ragione...” dissi “Dobbiamo riportarli a bordo e poi liberarci di quella nave...”
Sospirai...
“E tuttavia... penso che anche Emas non abbia affatto torto! Andare là da solo sarebbe pericoloso e sciocco... alla luce dei fatti, in fondo, gli unici che sono tornati da quella nave siamo noi due... ed eravamo insieme! Degli altri non abbiamo più avuto notizie... e tu stesso li hai persi nel momento in cui vi siete divisi...”
Tacqui per un momento, osservandolo...
“Penso che sia opportuno andare a cercarli e riportarli qui il più presto possibile...” conclusi infine “Ma è escluso che tu ci vada da solo! E’ fuori discussine!”
Guisgard
21-12-2012, 17.00.36
“Si, giusto.” Disse Guisgard a Talia, per poi incrociare le braccia, come chi attende una risposta forse scontata. “E a tuo giudizio quale fra i miei uomini dovrei scegliere di portare con me?” Sorrise vagamente. “Vediamo... suggerisci uno agile e veloce, oppure forte ma lento? E armato di pistola, o solo di sciabola? O forse pensi sia giusto affidarsi al caso? Lanciando tipo una moneta, con testa o croce?”
Il cielo era cupo ed il mare andava ad ingrossarsi sempre più.
Mentre il sibilo del vento sembrava divenire ad ogni momento più spettrale.
Intanto, sulla nave misteriosa, Cavaliere25 aveva trovato un pappagallo.
“Becco di Ferro!” Disse gracchiando l'uccello. “Becco di Ferro!”
Ad un tratto, però, una mano da dietro afferrò un braccio di Cavaliere25 e gli tolse il fucile.
Fissai Musan con un sorriso sarcastico.
"..voi non mollate mai, eh.. Milord? Tuttavia siete partito col piede sbagliato con me.. Il potere in un uomo non mi interessa affatto, mi interessa il rispetto."
Tornando a guardare la finestra.
".. E poi mi sembra che vi siano cose molto più importanti in ballo... Dunque, effettivamente farle perdere la memoria mi sembra la cosa migliore... E anche abbastanza veritiera."
Incrociai le braccia e lo guardai nuovamente.
"... Ma Maraiel non è l'unico nostro cruccio, o sbaglio? Avete detto di voler mettere un pirata contro l'altro... Come pensate di riuscirci? Certo, avete spie dappertutto, e immagino conoscerete benissimo le debolezze dei due pirati.."
Guisgard
21-12-2012, 17.43.14
“Ma...” disse stupito il governatore ad Altea “... ma... se mando gli ultimi soldati rimasti a cercare quelli partiti per cacciare i pirati, poi chi resterà a difendermi?” Scosse il capo è iniziò a balbettare. “No... non potete abbandonarmi tutti... non voglio... non voglio morire!” E si accasciò a terra, per poi cominciare a frignare.
Proprio in quel momento Altea iniziò a sentire delle grida provenire da giù.
Le navi spagnole erano ormai all'ingresso del porto e nessuna imbarcazione olandese era uscita per fermarle.
La popolazione si disperdeva per le strade e molte persone cercavano di fuggire verso il promontorio.
Ad un tratto fu fatto sparare un cannone da una delle torri che sorvegliavano il porto.
Era il segnale che l'attacco era imminente.
Poco dopo, infatti, una delle tre fregate spagnole aprì il fuoco contro Las Baias, seguita a breve dalle altre due.
Talia
21-12-2012, 17.47.52
Lo osservai per un momento... osservai i suoi occhi, quello sguardo vagamente ironico ed il modo in cui aveva incrociato le braccia... sollevai un sopracciglio.
“Oh, non lo so, capitano...” dissi “Spetta a te scegliere, suppongo... sei tu che governi questa nave e dunque sei tu ad avere questo compito... Ma forse... sì, credo di conoscerti abbastanza bene da poter credere che non sei un despota! No, non credo che imporresti mai a nessuno dei tuoi di seguirti là... non è vero? E dunque... beh, che cosa resta da fare? Sì, immagino che l’unica strada sia chiedere se vi sono dei volontari... qualcuno disposto a seguirti là sopra a cercare gli altri... e, tra coloro che si presenteranno, starà poi a te scegliere chi deve seguirti e chi, invece, è bene che resti qui e prepari la partenza, immagino... vero?”
Tacqui e sulla nave calò il silenzio... allora mi voltai e fronteggiai gli uomini...
“Avete sentito tutti!” esclamai allora “Tutti avete udito qual è l’intenzione del vostro capitano... e dunque, vi chiedo... ci sono dei volontari? Qualcuno che voglia seguirlo su quella nave per trovare e riportare sulla Santa Rita i vostri compagni?”
Li osservai ad uno ad uno...
“I volontari alzino le mani!” dissi.
Poi tornai a guardare Guisgard e sorrisi... un sorriso leggero, quasi di sfida... e, senza pensarci, alzai la mia mano verso il cielo.
cavaliere25
21-12-2012, 18.22.06
mi girai e dissi chi siete voi ? domandai perchè mi avete tolto il fucile ? continuai a chiedere è vostro questo pappagallo? di nome becco di ferro? e restai li in attesa di risposte mentre guardai la famosa figura
Guisgard
21-12-2012, 18.34.52
Guisgard fissò Talia e un vago sorriso apparve sul suo volto.
“Allora...” disse ai suoi uomini “... avete sentito, amici miei! La nostra bella dama ha sollecitato il vostro spirito d'avventura! Avanti, chi si fa sotto? Perchè, secondo il regolamento” fissando Talia “spetta poi al capitano scegliere tra i vari volontari.” Tornò a guardare i bucanieri. “Allora?”
“Io verrei, capitano, ma...” disse Emas.
“Lo so, tu devi pensare al timone in assenza di Austus.”
“Io verrei, ma...” fece Gwin.
“Ma hai moglie e figli, lo so.” Sarcastico Guisgard.
“Dieci figli, capitano.” Annuì Gwin. “Ed anche i miei vecchi genitori hanno bisogno di me.”
“Verrò io, capitano.” Avanzando di un passo Fulsin.
“Meglio di no.” Disse Guisgard. “Sei quello con più esperienza e ti voglio a bordo in mia assenza.”
Tornò allora a fissare Talia.
“Quanto a te” avvicinandosi a lei “potrei dire che sei l'unica donna a bordo... e se sparisci anche tu su quella nave? Portuga è lontana ed io poi resterei almeno un paio di settimana senza compagnia femminile. Ti sembra giusto?” E le fece l'occhiolino.
Ma proprio in quel momento alcune figure apparvero sul ponte dell'altra nave.
“Eccoli!” Gridò Emas. “Sono loro!”
Tutti si voltarono a guardare.
Erano infatti Austus, Rynos, Joao, Maras e Cavaliere25.
Furono così aiutati a tornare a bordo e subito, per ordine di Guisgard, le cime che tenevano legate le due navi furono mollate.
“Ma dove eravate finiti?” Chiese loro Guisgard.
“Quella nave è come un labirinto...” rispose Rynos “... e sembrava di essere sempre allo stesso posto... non avevo notizie degli altri, poi sono riuscito a trovare Cavaliere25 in una cabina... e sorpresa, lì c'era l'unico essere vivente di quella nave.” E mostrò il pappagallo sulla spalla di Cavaliere25. “E' stato questo pennuto a permetterci di ritrovare gli altri e poi a farci uscire dalla stiva di quella nave.”
Guisgard fissò il pappagallo e sorrise.
“E come ci è riuscito?” Chiese ai suoi uomini.
“Perchè sa parlare.” Rispose Austus.
“Davvero?”
“Si, capitano!” Annuì Rynos. “E mi prenda un colpo se poi si riesce a farlo smettere!”
“E ha un nome?” Ridendo Guisgard.
“Becco di Ferro!” Gracchiò il pappagallo. “Becco di Ferro!”
“Ehi, Gwin!” Fece Emas. “Visto? C'è un pennuto molto più intelligente di te!”
E tutti risero di gusto.
Guisgard, invece, si allontanò di qualche passo e restò a fissare la misteriosa nave che andava silenziosa alla deriva, portandosi dietro i suoi segreti e i suoi fantasmi.
http://images2.wikia.nocookie.net/__cb20120105182318/theblackpearl/it/images/a/a9/Pirati-dei-Caraibi-Perla-nera.jpg
Guisgard
21-12-2012, 18.45.54
I due ragazzi ritornarono poco dopo, con due cavalli per Fhael e Cheyenne.
Il portoghese cercò di pagarli, ma loro non accettarono denaro.
Finirono di mangiare, pagarono il locandiere e subito lasciarono quel luogo con i loro cavalli.
“Vedo che siete molto rispettata fra la vostra gente...” disse Fhael alla ragazza “... immagino siete una specie di sacerdotessa, vero? Consacrata a qualcuno dei vostri dei, giusto?”
Galopparono ancora, fino a quando il buio circostante non li avvolse.
Ad un tratto allora videro una luce lontana.
“Avviciniamoci...” indicò Fhael “... forse troveremo ospitalità per la notte...”
Raggiunsero quella luce e si accorsero che era una piccola cappella.
Cheyenne
21-12-2012, 19.09.23
La mia gente non rispetta tanto il sacertode quanto il dio che rappresenta... Per mia fortuna Odino ha posto il suo occhio vigile su di me anni fa e questo mi ha resa rispettata nel mio villaggio e nei dirtorni, benché fossi una schiava."
Intanto il buio era avanzato e trovammo come unico riparo una cappella.
Scendemmo dai cavalli e li legammo ad un albero vicino.
Dall'edificio si poteva intravedere una luce, forse c'era qualcuno all'interno..Decidemmo di scoprirlo.
Tirammo il portone di legno ed entrammo.
A prima vista ci parve che la cappella fosse vuota ma ad un secondo sguardo notammo un anziano frate inginocchiato davanti a una statua di donna.
Ci avvicinammo ma i nostri passi lo fecero trasalire.
Ci scusammo subito e qui spiegammo che non eravamo malintenzionati.
Quando l'uomo si calmò gli chiesimo ospitalità per la notte.
Il frate parve riluttante. Fui così costretta a parlargli del mio rapimento e del nostro intento di tornare a casa.
Il vecchietto allora, mosso molto probabilmente da compassione o da quella che avevo sentito definire "carità criastiana", ci sorrise e ci invitò a condividere con lui il suo povero pasto fatto di pane e formaggio.
Poi tirò fuori da una panca due coperte piuttosto logore.
Fatto ciò si ritirò nella sua stanzetta adiacente alla cappella.
Presi allora una coperta e mi sistemai su uno dei banchi per pregare.
Da quello che ci aveva borbottato il frate, ci sarebbe voluta almeno un' altr giornata di marcia per raggiungere il porto.
Guisgard
21-12-2012, 20.00.53
Musan sorrise a quelle parole di Clio.
“Conosco il Gufo Nero di fama...” disse “... ma credo di aver compreso anche l'animo dell'altro corsaro... lo Sparviero Nero è solo un presuntuoso... un uomo imbevuto di se stesso, convinto di lasciare dietro di sé un alone epico e romantico... ma è solo uno sporco fuorilegge ed io lo vincerò. Quanto al mio piano... vedrete, non fallirà... i pirati sono avidi e nutrono pochissimo rispetto fra loro... sarà facile ingannarli...”
Ad un tratto si udì la vedetta: “Isola in vista! E' l'Isola del Fungo!”
“Venite, andiamo sul ponte.” Rivolgendosi Musan a Clio.
Qui trovarono Sumond e l'equipaggio che fissavano lo scoglio galleggiante chiamato Isola del Fungo, che sorgeva a pochi chilometri da loro.
“Non vi sono navi in vista...” fece Sumond “... eppure da qui devono passare...”
“Li attenderemo, capitano.” Mormorò Musan. “Li attenderemo nascondendoci nella baia di quell'isolotto...”
elisabeth
21-12-2012, 21.07.38
Storm riusciva ad essere molto acido quando voleva......ma questo non cambio' l'ordine delle cose e salimmo sulla barca...i due uomini incominciarono a scambiarsi qualche notizia sull'andamento di quel preciso momento politico , ascoltav interessata e noncurante lasciavo andare la mia mano a sfiorare il pelo dell' acqua....sino a quando le parole di Storm non arrivarono alla mia mente......i pescecani e ritirai cosi' nervosamente la mia mano che diedi una forzuta gomitata alle costole di Storm....." perdonate ma l'acqua era talmente fredda che ho temuto si congelasse..."......stavo dicendo una cavolata immensa ma mai avrei potuto dire a Stormche la storia di quel famoso pesce mi era rimasta in mente.....poi rivolta ad Aburn...." Scusate buon uomo....ma perche' chiederci dei soldi se a quanto pare anche voi ve la state danndo a gambe ?....ma un po' di umanita'esiste da queste parti ?.....".....il fatto era che anche questa isola poteva rivelarsi un buco nell'acqua....e Ingrid mii sembrava sempre piu' lontana.......all'improvviso vidi qualcosa in lontananza, certo sembrava un isola e mi alzai di scatto urlando " Eccola forse siamo arrivati...." ..incominciammo a dondolare furiosamente.....sino a quando...
Altea
22-12-2012, 01.08.26
Scossi il capo a quella misera scena...il Governatore a terra piangente.
Poi un colpo di cannone, mi affacciai alla finestra, ormai le navi spagnole erano a Las Baias.."Governatore..qui si deve salvare la gente..i cittadini, ma come..avevate la flotta più potente del mondo a vostro parere e ora mi dite pure avete pochi soldati?".
Camminavo nervosamente per la stanza.."Si, Wesl..era un marinaio, Eccellenza, potrebbe fare da capitano a una buona nave, anche non militare, e partirò con lui...il maestro Lin ovviamente..e messer Tahlos a cercare soli i vostri uomini, sempre meglio che stare qui a Las Baias...a fare nulla come state facendo tutti voi..e alzatevi per favore, vedervi a terra piangente è deplorevole. Fate venire qui il maestro Lin e dategli le giuste direttive e il nome delle fregate partite e chi si trova...a caccia di futili pirati" dissi battendo forte i pugni sul prezioso tavolo di ebano guardandolo adirata..quell'uomo non capiva che stava mettendo a repentaglio la gente.
Guisgard
22-12-2012, 02.29.51
Altea non finì neanche di parlare che subito una forte esplosione scosse le mura del palazzo.
I mortai delle fregate spagnole avevano cominciato a sparare contro Las Baias.
Gente in fuga, case incendiate e il porto in rovina.
Poi le cannonate cominciarono a piovere anche sul palazzo del governatore.
E una di quelle colpì in pieno la sala dove si trovava anche Altea.
Un muro di polvere, denso e sporco, si alzò allora in tutta la sala.
La ragazza cominciò a tossire forte.
I suoi vestiti erano sporchi e gli occhi lacrimavano a causa del fumo che aveva invaso tutto ormai.
“No...” disse ad un tratto il governatore “... non può essere... no...” era inginocchiato “... i... miei preziosi modellini...”
Alcuni detriti infatti erano finiti sul tavolo su cui si trovava la sua collezione di navi.
http://www.teleport-city.com/gfx/movies/screencaps/action2/captain_blood06.jpg
Guisgard
22-12-2012, 02.38.33
“Perchè i soldi fanno sempre comodo, milady.” Disse Aburn ad Elisabeth. “Molto più dell'umanità, credetemi.”
Poi la donna indicò qualcosa all'orizzonte.
Era l'Isolotto di San Martino.
Poco dopo approdarono sul molo e Storm ed Elisabeth scesero da quell'imbarcazione.
“Dove avviene la vendita degli schiavi?” Chiese Storm.
“Raggiungete il borgo” rispose Aburn “e poi recatevi alla locanda dell'Ancora. Lì troverete ciò che cercate.”
Storm ringraziò l'uomo ed insieme ad Elisabeth raggiunsero poi il borgo.
“Di umanità temo” disse mentre cercavano la locanda “ne troverete davvero poco in questo posto, visto che il commercio più florido è quello umano.”
Infatti vi erano molti schiavi per le stradine e quasi tutti di colore.
“Eccola, la nostra locanda.” Indicò Storm.
Guisgard
22-12-2012, 02.51.03
Cheyenne e Fhael, così, si sistemarono alla meglio in quella cappella, grazie all'ospitalità offerta dal frate.
“Questa ci farà sembrare meno lunga la notte.” Disse il portoghese accendendo una candela che si trovava in quel pio luogo. “Se davvero manca così poco, domani sera potremmo aver già raggiunto il mare a quest'ora. Anche se trovare una barca non sarà semplicissimo.” Estrasse alcune monete che aveva in una tasca. “Speriamo di trovare qualcuno in grado di aiutarci. Magari questo denaro ci farà guadagnare un bel passaggio su qualche imbarcazione.”
La notte era limpida e fresca, con un firmamento scintillante di stelle e una pallida Luna ad illuminare col suo alone d'argento. “Parlatemi un po' della vostra fede religiosa...” mormorò Fhael fissando Cheyenne “... e se vi va anche della vostra vita... mi incuriosisce il vostro passato e gli accadimenti che poi vi hanno portata da questa parte del mondo... non avevate nessuno al vostro villaggio? Qualche parente, o amico... o magari un innamorato...”
Talia
22-12-2012, 03.39.46
Guisgard e gli altri stavano ancora discutendo...
io gli lanciai un’occhiata torva... il tono con cui si era rivolto a me, il modo in cui aveva trattato le mie parole...
lentamente mi allontanai di qualche passo, avvicinandomi al parapetto dalla parte opposta...
discutevano ancora...
ed io voltai loro le spalle, fissando il mare...
La sabbia nella piccola baia brillava sotto il sole del primo pomeriggio. Io, immobile sulla riva, fissavo le piccole onde rincorrersi ed accavallarsi le une sulle altre, finché non giungevano a bagnarmi i piedi nudi...
All’improvviso un rumore alle mie spalle.
Mi voltai di scatto.
“Guisgard!” esclamai, vedendolo giungere oltrepassando l’alto sperone che separava la spiaggia dal piccolo molo.
Lui sorrise appena.
Anche io sorrisi, poi voltai le spalle al mare e corsi verso di lui per abbracciarlo... ero stata in pena... era un po’ in ritardo quel giorno, e lui non era mai in ritardo.
Fu raggiungendolo e gettandogli le braccia al collo che mi accorsi che qualcosa non andava... fu un movimento quasi impercettibile e chiaramente involontario... un movimento minuscolo, che lo portò a nascondere il fianco sinistro, in un gesto quasi protettivo.
Mi bloccai all’istante.
“Che cos’hai?” chiesi, concentrando la mia attenzione lì.
“Niente!” rispose in fretta, prendendo il mio mento con due dita e sollevandomi il viso.
“Guisgard...” mormorai, con il tono ora serio “Non mentirmi! Che cosa hai fatto?”
“Non ho fatto niente...” ripeté “Davvero! Non è niente!”
Io tuttavia non ne ero persuasa... con delicatezza, dunque, allontanai da me le sue braccia che tentavano di tenermi alla larga da quel fianco e poggiai le mani all’altezza del rene sinistro... poi, senza badare alle sue proteste, scostai la giacca della candida divisa da guardiamarina e sfiorai la camicia...
“E’ una fasciatura!” esclamai infine, allarmata.
Lui sospirò.
“Cos’è successo? Guisgard... cosa hai fatto?”
“Non è niente, Talia... davvero... c’era un’esercitazione stamattina... una sciocca esercitazione... ed io... non so... mi sono solo distratto un momento, credo... e così...”
“Sei stato ferito!” proruppi “Oh, no... sei stato ferito molto? Ti fa male? E sei venuto lo stesso fin qui... perché sei venuto fin qui? Perché non me lo hai detto? Se tu me lo avessi mandato a dire, io... io...”
Lui sorrise e mi prese il viso tra le mani...
“Tu che cosa avresti fatto, sentiamo...” mormorò in tono dolce ma vagamente canzonatorio “Cosa avresti fatto, mia bella dama? Saresti venuta al mio capezzale? Saresti venuta ad occuparti delle mie ferite?”
Mi irrigidii a quelle parole... ero davvero preoccupate e quel tono ironico e divertito in quel momento mi fece male...
“Oh, smettila!” sbottai allora, allontanando le sue mani da me con un gesto secco e voltandogli le spalle “Smettila di prendermi in giro... non è divertente!”
Lui sorrise di nuovo...
“Non ti prendo in giro...” sussurrò al mio orecchio, abbracciandomi.
“Oh si, invece! Sì che lo fai... ed io lo odio! Odio quando mi tratti così!”
“Come ti tratto?” sussurrò.
“Così!” dissi, voltandomi di nuovo a guardarlo “Mi tratti così... come... come si trattano i bambini quando vorrebbero occuparsi delle faccende dei grandi... con condiscendenza e con quell’aria divertita! Così mi tratti! Ed è orribile!”
Quel ricordo, lentamente, scivolò via dai miei pensieri e le mie mani si strinsero intorno al parapetto di legno...
lo aveva fatto di nuovo, pensai...
proprio come quel giorno lontano...
sì, lo aveva fatto di nuovo...
di nuovo non mi prendeva sul serio...
di nuovo mi vedeva solo come una bambina capricciosa e viziata che parla di cose che non capisce e che sono troppo grandi per lei...
era così che mi aveva sempre vista!
Era questo che ero sempre stata per lui: una sciocca dama!
Sospirai.
E quel pensiero tornò a farmi male, proprio come era successo molti anni prima.
Ma proprio in quel momento alcune figure apparvero sul ponte dell'altra nave.
“Eccoli!” Gridò Emas. “Sono loro!”
Tutti si voltarono a guardare.
Erano infatti Austus, Rynos, Joao, Maras e Cavaliere25.
Furono così aiutati a tornare a bordo e subito, per ordine di Guisgard, le cime che tenevano legate le due navi furono mollate.
Mi voltai di scatto a quelle parole e vidi il gruppetto di uomini ricomparire sul ponte per poi ritornare a bordo...
ne fui felice...
ne fui sollevata.
Osservai gli altri accalcarsi intorno a loro, osservai Guisgard parlargli e chiederli spiegazioni... ma non mi avvicinai, restando invece in disparte.
Infine mollarono le cime che tenevano quella nave legata alla Santa Rita e lasciarono che andasse alla deriva... li osservai mentre compivano quelle operazioni... li osservai in silenzio... e più di tutti osservavo Guisgard...
Ed improvvisamente i cupi pensieri di poco prima tornarono a farsi largo in me.
Voltai di nuovo le spalle alla nave ed a tutti loro, allora, e tornai a fissare il mare.
Guisgard
22-12-2012, 04.42.22
Guisgard fissava quella nave misteriosa che lentamente andava alla deriva.
Si allontanava silenziosa, quasi fosse una visione, sulle onde del mare, scivolando verso l'orizzonte sconfinato ed ignoto.
L'aria era limpida ed il cielo chiaro di stelle che come gemme preziose brillavano senza sosta in quel firmamento eterno ed immutabile.
Eppure, pian piano, quella nave sembrò dissolversi nell'ignoto come fosse un miraggio.
“Capitano...” disse all'improvviso una voce, destando il corsaro dai suoi inquieti pensieri “... uffa, ma quando partiamo?”
Guisgard si voltò e fissò Maraiel.
“Mi avevi detto che potevo dire al timoniere di partire” continuò la piccola “ma lui dice che non possiamo partire!”
“Davvero?” Sorridendo il pirata. “Ha detto così?”
“Si” annuì la bambina “e lo devi punire perchè non vuole partire!”
“Oh, ma non lo dice perchè non vuole.” Chinandosi accanto a lei Guisgard. “Non è colpa sua infatti se siamo ancora fermi.”
“E di chi è la colpa?”
“E' del vento.” Indicando il cielo il pirata. “Senza di lui le vele non si gonfiano e la nave allora non si muove.”
“E quando arriva il vento?”
“Bisogna chiamarlo.”
“E come?”
“Guarda le vele...” fece Guisgard “... ora lo chiameremo insieme...” e cominciò a soffiare fissando le vele “... lo chiameremo col soffio...”
E anche la bambina cominciò a soffiare.
Dai pennoni allora furono fatte calare le vele e subito si gonfiarono al vento.
“Che rotta, Guisgard?” Chiese Austus.
“Sentito?” Rivolgendosi Guisgard a Maraiel. “Dove vogliamo andare?”
“All'Isola del Fungo!” Esclamò la piccola.
Guisgard rise e la Santa Rita virò verso la piccola Isola.
Maraiel era felice ed entusiasta fissava gli alberi della nave con le vele gonfie.
Guisgard però guardò altrove.
Cercava con lo sguardo qualcuno.
Vide allora Talia dall'altra parte del ponte a fissare il mare.
“Tra poco” arrivando alle sue spalle e cingendole i fianchi “si potrà vedere la Croce del Nord...” sussurrò “... è bellissima, sai? Secondo le culture precolombiane la costellazione del Cigno è legata all'amore. Si dice che vedere una delle sue stelle in una notte di Luna piena, sia favorevole agli innamorati... ed io stanotte voglio vedere quelle stelle...” le sfiorò i capelli e poi il viso con le labbra. "Cos'hai, amore? Perchè sei qui da sola? Quale preoccupazione ti tiene lontana da me?” E la strinse a sè, mentre il vento sferzava le onde e spingeva la Santa Rita verso il suo destino.
http://nd01.jxs.cz/315/783/c181eae076_30237111_o2.jpg
Cheyenne
22-12-2012, 11.21.44
Fhael trovò una candela e sotto la luce tremolante mi chiese notizie del mio passato.
Lo avvisai, sarebbe stato un lungo racconto.
"Quando fui portata nel Nord dopo una settimana tutti gli altri schiavi del mio gruppo morirono per una misteriosa febbre. Rimasta l'unica divenni la schiava del capo villaggio.
Passai la mia infanzia a lavorare sodo e senza sosta ogni giorno, imparando ogni mestiere perfino quelli da uomo.
Una mattina, avevo all'incirca dodici forse tredici anni, quando trovai un corvo ferito. Lo presi con me e lo curai per un paio di giorni, nascondendolo agli occhi dei miei padroni. Ci volle poco e il corvo fu in grado di volare di nuovo, ma prima di andarsene fu raggiunto da un secondo corvo . Si misero a fare un gran baccano fino a che tutto il villaggio non si mise a guardarli. Allora i due uccelli volarono sulle mie spalle e poi sul tetto dal tempio di Odino, il padre degli dei.
Spiccarono poi il volo e un lampo brillò nel cielo.
Il sacerdote del villaggio allora mi strattonò e mi portò a forza dal mio padrone. Lo convinse a cedermi a lui e fui così iniziata ai culti.
Ero pur sempre una schiava ma la gente mi guardava con un'occhio diverso. Quando il vecchio sacerdote morì presi il suo posto e la mia posizione migliorò ancora.
Odino e suo figlio Thor mostrarono più volte i segni della loro benevolenza e la mia fama aumentò. Al mio diciottesimo compleanno il capo mi fece chiamare e ricordandomi di essere ancora il mio padrone, mi obbligò a sposare il suo stupido figlio.
Decisi allora di scappare.
Non fu difficile, al villaggio non avevo mai avuto nessuno."
"Bene, questo é quanto signore...ora é meglio dormire..."
cavaliere25
22-12-2012, 12.08.19
io ho fatto amicizia con questo bel pappagallo e a pure un nome buffo mi sa tanto che lo terrò con me vero becco di ferro? domandai sorridendo e guardando il pennuto poi guardai gli altri e dissi per fortuna siamo tutti sani e salvi e tutti interi su quella nave c'era da perdersi
Altea
22-12-2012, 14.01.45
Tutto accadde in un attimo..mi trovai a terra e capii subito che ci stavano attaccando, era inutile rimanere li, non si poteva ragionare col Governatore il quale piangeva come un bimbo a cui era stato rotto il gioco preferito.
Fuggii da palazzo, alzai inconsciamente lo sguardo più su..la mia dimora era intatta e sospirai di sollievo..i miei genitori ed Odette stavano bene allora.
Ritornai nel molo, la confusione a Las Baias era totale.
Fortunatamente trovai nella umile dimora al villaggio sia Wesl che Thalos.
"La cosa e' grave..siam sotto assedio..il Governatore piange come un bambino e il suo ammiraglio Guidaux non gli ha dato appoggio, non vi sembra strano?".
Un momento di silenzio e guardavo i due uomini..ripresi cercando di mantenere la calma "E per di più i suoi migliori uomini sono in giro nelle isole..a caccia di pirati..che sciocchi. E la flotta olandese qui non dispone di navi potenti, di armi e ci sono pochi soldati..la cosa più sensata sarebbe andare a cercare i suoi soldati migliori ma non ha voluto darci una nave..se rimaniamo qua senza fare nulla..Las Baias e' spacciata".
elisabeth
23-12-2012, 19.14.23
Storm era preciso e sincronizzato, nulla gli sfuggiva ogni suo movimento era preciso......forse era per questo che non era stato ancora arrestato....da quelle parti i soldi erano veramente tutto, mi guardavo in giro e vedevo genete spaesata, e banchi...dove la mercanzia erano uomini, donne e bambini......" Da dove vengo io, la mercanzia e' solo il bestiame...da queste parti...l'uomo, vale meno di niente.......Ingrid fortunatamente e' chiara, non dovrebbe incorrere in certi problemi, magari non e' stata comprata da nessuno...."...poi mi voltai di scatto, come a guardare oltre l'isola...." Aburn, diceva che Las Baias era spacciata, e mio padre si trova li' per cercare me.......mi sento contesa tra due mondi....ditemi Storm ..perche' il destino mi ha condotto qui...perche' ho scelto sensa pensarci piu' di tanto e sono fuggita via......."....risi, ma non era una risata spensierata.....risi molto amaramente....." Trascinando voi nel mio letto caro Storm....avete preso parte della mia scelta....".....sentii un cigolio arruginito la alzai il naso al cielo...La Locanda dell' Ancora...." Entriamo....e vediamo che succede....".....non entrai per prima ero comunque una donna e aspettai che Storm facesse il primo passo
Talia
24-12-2012, 02.09.09
Fissavo il mare.
La distesa d’acqua era tranquilla, senza increspature e si perdeva all’orizzonte dove, incontrandosi con il cielo, formava vividi giochi di luce dai colori meravigliosi.
I miei pensieri, tuttavia, mi impedivano di godere appieno di quella meraviglia... erano cupi, quei pensieri... tesi... indefinibili...
Un tumulto di sensazioni antiche e di paure... di ricordi... di presentimenti...
“Tra poco” arrivando alle sue spalle e cingendole i fianchi “si potrà vedere la Croce del Nord...” sussurrò “... è bellissima, sai? Secondo le culture precolombiane la costellazione del Cigno è legata all'amore. Si dice che vedere una delle sue stelle in una notte di Luna piena, sia favorevole agli innamorati... ed io stanotte voglio vedere quelle stelle...” le sfiorò i capelli e poi il viso con le labbra. "Cos'hai, amore? Perchè sei qui da sola? Quale preoccupazione ti tiene lontana da me?” E la strinse a sè, mentre il vento sferzava le onde e spingeva la Santa Rita verso il suo destino.
Sorrisi appena nel sentirlo arrivare e poggiai la testa contro la sua spalla, chiudendo gli occhi.
Preoccupazioni, pensai... parlava di preoccupazioni...
Sospirai.
“Stiamo andando all’Isola del Fungo...” mormorai dopo qualche momento “Proprio lì... è lì che hai promesso a Maraiel che saremmo andati... lì...”
Esitai...
e, mio malgrado, la mia voce tremò...
“Lì... dove, molto probabilmente, ti aspetta Giuff!”
Tacqui.
E per qualche momento tra noi non si udì altro rumore oltre le onde che sferzavano la chiglia e i fianchi della Santa Rita.
Io tremavo.
“Magari...” soggiunsi dopo qualche momento, voltandomi a guardarlo “Forse credevi l’avessi dimenticato?”
Guisgard
24-12-2012, 03.53.09
Storm ed Elisabeth entrarono nella locanda e subito presero posto ad uno dei tavoli.
“Ora non fatevi prendere dai dubbi.” Disse Storm. “Siamo qui per trovare la vostra governante. E la troveremo.”
Ma proprio in quel momento Elisabeth vide la cameriera che puliva i tavoli.
Si voltò e la riconobbe: era Ingrid.
Guisgard
24-12-2012, 04.02.21
“Forse lo sarà lo stesso.” Disse Wesl ad Altea. “E' impossibile trovare ora delle forze capaci di poter difendere e salvare Las Baias.”
“Guardate laggiù!” Indicò all'improvviso Thalos. “Quella è una nave olandese e sta lasciando il porto!”
“Si, è quella dell'ammiraglio Guidaux.” Fissandola Wesl. “E sta fuggendo.”
“Come sarebbe a dire?” Fissandolo Thalos.
“Ormai Las Baias è perduta” annuì amaramente Wesl “e l'ammiraglio si sta mettendo in salvo.”
In quello stesso momento, altre cannonate raggiunsero il palazzo del governatore, danneggiandolo seriamente.
“Eccellenza, dobbiamo lasciare il palazzo!” Gridarono alcuni soldati.
“E i miei modellini?” Fissandoli il governatore. “Non posso lasciarli qui! Aiutatemi a portarli via, al sicuro!”
In quello stesso istante altri colpi di mortaio si udirono e subito i soldati scapparono via.
“Fermi, maledetti!” Urlò il governatore. “Tornate indietro, canaglie! E' un ordine! Non potete abbandonarmi! Dovete salvare me e i miei modellini!”
Ma un attimo dopo un colpo di mortaio raggiunse la sala, facendo crollare tutto sul governatore e sui suoi modellini.
E di questo terribile spettacolo furono testimoni Altea, Wesl e Thalos dal molo.
Guisgard
24-12-2012, 04.09.48
Fhael ascoltò il racconto di Cheyenne senza dire nulla.
“Mi spiace...” disse infine “... ne avete passate davvero tante... e anche qui di disavventure non vi sono mancate...” accennò un sorriso “... ma presto tornerete a casa vostra... il colonnello vi sta aspettando... ora sarà meglio dormire... vi sveglierò io domattina.”
La notte trascorse così, inquieta e silenziosa.
Cheyenne sognò molte cose, ma al mattino poco o nulla rimase vivo nella sua memoria.
Si svegliò quando il Sole era già alto e trovò Fhael indaffarato ad aiutare il frate in alcune mansioni.
Poi fecero colazione tutti insieme.
“Dobbiamo raggiungere il mare.” Rivolgendosi il portoghese al frate. “Qual'è la strada più breve?”
“E' quella per il promontorio.” Rispose il religioso. “Da lì scenderete direttamente sul molo.”
Guisgard
24-12-2012, 04.19.41
Le onde e la Santa Rita che le fendeva con il suo scafo.
Poi il sibilo del vento tra le vele spiegate, le voci dei marinai che giungevano come echi incerti nell'aria e lo scricchiolio dei pennoni.
Questi erano i suoni che avvolgevano Guisgard e Talia sul ponte.
Suoni che poi furono inghiottiti da un improvviso silenzio, reso quasi irreale dalla luce incerta e sbiadita della Luna che filtrava nella nebbia, diffondendo ovunque un ancestrale pallore.
Lui le cingeva i fianchi e lei aveva la sua testa sul la sua spalla.
Si tornò ad udire il rumore del mare, assoluto e infinito.
O forse era il battito dei loro cuori.
“Beh, sono successe tante cose a bordo...” disse lui “... magari lo avevi dimenticato davvero... o magari l'ha scordato Giuff!” Esclamò sarcastico, per poi ridere di gusto.
Fissò il mare e tornò serio.
“Erano solo questi i pensieri che ti hanno portata ad immalinconirti così?” Chiese poi alla ragazza. “Per questo stai tremando ora?” E le sue braccia si strinsero ancor più intorno a lei.
Intanto, dall'altra parte della Santa Rita, Cavaliere25 stava facendo amicizia con il pappagallo.
“Becco di Ferro!” Esclamava il pennuto. “Becco di Ferro!”
Maraiel allora si avvicinò al giovane pirata e a Becco di Ferro.
“Ma sa dire solo questo?” Chiese la piccola. “O conosce altre parole?”
“Sa parlare!” Gracchiò il pappagallo. “Sa parlare!”
Cheyenne
24-12-2012, 07.32.03
Al mio risveglio Fhael e il frate erano già intenti a lavorare e la colazione era già su un tavolino. Finito di mangiare uscii a preparare i cavalli.
Fhael mi raggiunse poco dopo, non prima di aver chiesto al religioso la strada per il molo.
Ci mettemmo in marcia e mantenemmo una buona andatura, una breve pausa per sgranocchiare qualcosa che ci aveva lasciato il frate, e circa un'ora dopo il tramonto vedemmo finalmente il mare.
Imboccammo dunque il sentiero e arrivammo al porticciolo.
Nonostante l'ora tarda c'era un via vai di gente e di merce incessante.
Non fu per nulla difficile trovare un posto dove alloggiare.
Giungemmo davanti ad un edificio a due piani dal quale si sentiva echeggiare voci e musica.
Un garzone ci accolse e prese in custodia i cavalli, poi ci accompagnò all'interno della locanda.
Il locale era piuttosto ampio e quasi interamente occupato da sedie e tavolini rotondi in cui uomuomini bevevano e giocavano a carte.
A fatica trovammo un oosto per sederci in un angolo.
Il nostro arrivo era passato praticamente inosservato poiché grande era il numero di gente che entrava ed usciva.
Fhael, dopo aver atteso per un po', dovette alzarsi e andare faccia a faccia col locandiere per piter ordinare qualcosa.
La cena non fu nulla di speciale, di certo il locale non era pieno grazie alla qualità della sua cucina.
Ci mescolammo tra la folla alla ricerca di qualcuno che partisse per Las Baias o Minisclosa.
Fu un lungo cercare a casa dell'accalcamento e del rumore.
Ad un tratto Fhael mi fece un cenno. Era seduto al tavolo con un uomo sulla trentina, coi capelli scuri fino alle spalle e una lieve barba.
Mi avvicinai e lo sconosciuto si alzò per spostarmi la sedia. Risposi alla sua cortesia con un lieve sorriso.
Fhael mi presentò all'uomo come sua sorellastra. L'uomo mi parve, ma forse era solo una mia impressione, lievemente compiaciuto nel non sapermi sposata.
Poi fu il momento della sua presentazione.
elisabeth
24-12-2012, 12.59.39
" E va bene....niente dubbi niente ripensamenti.....saro' un bravo contrabbandiere come voi...sangue freddo e sempre viglie......".....mi accomodai al tavolo che mi era stato consigliato da Storm....e cominciai cosi' come vidi fare in passato a lui, a dare un'occhiatina discreta tra le persone della Locanda, stavo quasi giocando a dare unpersonaggio buffo ad ognuno di loro, quando il sorriso sul mio volto si spense di colpo.......era lei ...era Ingrid....io la vedevo e potevo anche corrergli incontro, ma in quei giorni avevo imparato da Storm che essere impulsivi non serviva a nulla e non serviva in quella terra....." Storm, senza farvi vedre e senza da all'occhio...guardate verso quel tavolo ...si...si...quello verso il bancone e' lei, l'avete riconosciuta ?...e' Ingrid......mio Dio....e non datemi della visionaria perche' e' Ingrid....e ora, voglio sapere cosa dobbiamo fare per riportarla a casa......."....battevo lievemente dalla gioia i piedi per terra...ero esultante, un colpo solo e l'avevamo trovata.." Non vi sembra miracoloso tutto questo, Storm ?.....un giro in barca, poche monete e ritrovo la mia Ingrid......io vi devo ringraziare.....voi siete stato di parola.....vi bacerei se potessi....di gratitudine se potessi..."...la mia felicita' o incoscienza....mi aveva abbandonato a frenesie mentali...quando forse mi sarei dovuta guardare intorno....
Altea
24-12-2012, 16.26.23
Per un attimo ci guardammo in volto..la cosa era seria e Guidaux lo aveva tradito..che ne era stato del Governatore?
"Hanno puntato dritto al palazzo del Governatore se avete notato, lui era il bersaglio ma mi chiedo come mai Guidaux non lo ha portato in salvo..e' tutto strano, e poi..io e il maestro Lin fummo testimoni della inaugurazione di un potente cannone proprio qui al molo, perche' non e' stato usato?".
La folla era tutta arrivata al porto per cercare una via di fuga, navi e imbarcazioni di tutti i tipi partivano per andar via da Las Baias.
"Io me ne vado" dissi a Wesl e Thalos adirata.."se voi volete rimanere qui vi rispetto ma io non intendo morire per questa storia, tanto meno perché mi hanno costretta a lasciare la mia amata Inghilterra dicendo che qui tutto sarebbe stato diverso..certo i soldi non ci mancavano visto la nostra posizione sociale".
Mi voltai e andai dritta verso una nave piena di gente, era una nave robusta, parlai con un marinaio e gli diedi alcune monete che ancora avanzavano..i soldi..salvavano la vita a Las Baias e la povera gente rimaneva a terra, odiavo quel posto.
Salii a bordo, era già pronta a salpare e vidi la mia dimora intatta pensando alla mia famiglia..ma se eravamo in questa situazione la colpa era di mio padre.
cavaliere25
24-12-2012, 18.24.49
Guardai la bambina e dissi non so quante parole sappia questo pappagallo ma se vuoi puoi insegnargli tu qualche parola che ne dici ti farebbe piacere continuai a dire mentre accarezzavo becco di ferro sulla testa e aspettai una risposta dalla piccola
Appoggiata al parapetto della Queen of the East, osservai la strana isola avvicinarsi sempre più. I marinai non avevano torto, l'Isola del Fungo era davvero singolare. Eppure, per quanto mi sforzassi di vedere, nessuna nave pirata appariva ormeggiata.
Eppure, pensai, ero certa che Giuff non avrebbe rinunciato alla cerca del tesoro, e, per raggiungerlo, doveva passare da lì.
Mi tranquillizzai, e restai per un momento immobile ad ascoltare il fruscio del vento.
Sto arrivando Guerenaiz, sono qui... resisti, ti prego...
Chiusi gli occhi, come per imprimere quelle mie silenziose parole al vento messaggero.
Ma poi, le voci degli uomini mi destarono dai miei pensieri.
“Non vi sono navi in vista...” fece Sumond “... eppure da qui devono passare...”
“Li attenderemo, capitano.” Mormorò Musan. “Li attenderemo nascondendoci nella baia di quell'isolotto...”
"Già, probabilmente è un bene.." sussurrai "... di certo non si aspettano di trovarci qui.." girandomi a guardare Musan.
Talia
26-12-2012, 01.57.34
Sospirai.
Aveva ragione, dopotutto: tremavo.
Difficile, tuttavia, sarebbe stato spiegargli il perché... quella nave, le voci che avevo udito, il pensiero di Giuff che stava aspettando Guisgard all’Isola del Fungo, il suo sminuire la cosa, il suo volermi tenere lontana da quei pensieri e da quelle preoccupazioni, e poi il diario del nonno, i disegni che erano comparsi inspiegabilmente sulla mia schiena...
Chiusi gli occhi.
“Questi...” mormorai, in risposta alle sue parole “Sì, questi... e qualcos’altro! Ma, vedi... niente altro ha più nessuna importanza per me se tu sei davvero deciso ad affrontare Giuff... niente! Capisci?”
Sospirai e riaprii gli occhi, tornando a guardare il mare...
“Sai...” dissi dopo un po’, tanto per cambiare discorso “Non te lo avevo detto, ma Blind mi ha parlato di te prima di scendere! Io... sì, io credo che lui ti stimasse, in fondo... e, tra l’altro, mi ha detto che un uomo come te avrebbe potuto avere un grande peso e perfino arrivare a fare la differenza, in tempi come questi... perché questi sono tempi difficili e molto delicati... specialmente dopo quell’orribile ed inspiegabile strage che è accaduta a...”
Ma mi bloccai... le parole successive mi morirono in gola... i miei occhi si spalancarono spropositatamente mentre quell’idea improvvisa e folle mi attraversava la mente...
e per molti minuti quasi mi mancò l’aria...
un’idea...
un ricordo...
il ricordo che per molto tempo avevo inseguito ma che avevo sempre sentito sfuggirmi... quella sensazione che vi fosse qualche cosa di importante che proprio non riuscivo a ricordare...
e quel pensiero era giunto così, finalmente... quasi per caso...
E all’improvviso ricordai...
ricordai quel giorno, un pranzo formale e quasi noioso, la fastidiosa e pesante presenza di Musan accanto a me ed infine quel nome...
“Ah, ma voi, amico mio, siete qui per proteggerci da quei furfanti.” Sorridendo il Viceré. “Anche se vi consiglio di parlare a voce bassa, altrimenti mia figlia potrebbe udirvi...” e rise di gusto “... come ben sapete, ella adora i corsari. Crede siano eroici e romantici come quelli dei libri.”
“Sua Altezza vuol dire che...” fissandolo Philip.
“Si, signor Van Joynson.” Annuendo il Viceré. “Il mio gioiello più prezioso... la mia principessa! Anzi, non comprendo come mai non sia qui...” e chiamò uno dei servi “... Maraiel non è ancora pronta?”
“No, maestà.” Rispose il servo. “In verità si rifiuta di scendere...”
“Quella sciocchina è il mio tormento!” Scuotendo il capo il Vicerè.
“Già, i pirati...” mormorò Musan “... eppure nulla è meno eroico e romantico di quei predoni...” si voltò di nuovo verso Talia “... e voi, Analopel... voi cosa ne pensate dei pirati?”
Boccheggiai, come chi ha difficoltà a respirare ed a parlare...
boccheggiai per molti minuti.
Era un nome particole...
era un nome insolito...
era un nome troppo particolare perché potesse essere solo una coincidenza!
“Ecco dove lo avevo udito!” dissi quindi, seguendo il filo di quel mio ragionamento interiore e voltandomi verso Guisgard, fissandolo “Ecco perché avevo quella sensazione... la sensazione che ci fosse qualche cosa che non riuscivo a ricordare... ecco...”
Tacqui per un momento.
E la mia mante elaborò solo allora l’altra parte di quel pensiero... la parte più terribile ed oscura...
“Oddio...” sussurrai allora, portandomi istintivamente una mano davanti alla bocca, agghiacciata “Oh, mio dio, Guisgard... oddio, è... è orribile!”
Guisgard
27-12-2012, 14.35.47
Guisgard fu subito colpito da quelle ultime parole di Talia.
I suoi occhi, l'espressione spaventata, la voce incerta.
“Talia...” disse lui visibilmente turbato “... cosa è orribile? Cosa stai pensando? Che cosa ti spaventa tanto?”
Ma proprio in quel momento si avvertì una vivace agitazione a bordo.
“Isola in vista!” Annunciò la vedetta. “E' l'Isola del Fungo!”
“Capitano!” Arrivò entusiasta Maraiel. “Capitano, siamo arrivati all'Isola del Fungo!” E corse verso Guisgard, per poi afferrare la sua giacca. “Siamo arrivati!”
E infatti, come uno scoglio informe, lambito da screziate e spumose onde, si ergeva dalle acque l'isolotto detto del Fungo, avvolto in un surreale silenzio.
http://www.hoteltermeischia.it/images/offerte_hotel_terme_lacco_ameno.jpg
Talia
27-12-2012, 15.41.56
Fissavo Guisgard, ma non lo vedevo davvero...
di fronte ai miei occhi spalancati, ora, c’era tutto l’orrore che avevo provato alla notizia della strage di Balunga, c’era l’orrore nello sguardo del nonno e la paura di Passapour, c’era il suo corpo sfigurato in quella prigione, c’era il ghigno malvagio negli occhi di Musan mentre tentava di manipolare la mia mente, c’era la preoccupazione di mio padre e l’ansia di Blind...
Fu un momento... un momento orribile durante il quale ogni cosa che credevo di aver lasciato dietro di me, a Las Baias, pronta per essere dimenticata, si ripresentò ai miei occhi in tutto il suo orrore...
un brivido, allora, mi corse giù per la schiena, scuotendomi tutta.
“Talia...” disse lui visibilmente turbato “... cosa è orribile? Cosa stai pensando? Che cosa ti spaventa tanto?”
Ma proprio in quel momento si avvertì una vivace agitazione a bordo.
“Isola in vista!” Annunciò la vedetta. “E' l'Isola del Fungo!”
“Capitano!” Arrivò entusiasta Maraiel. “Capitano, siamo arrivati all'Isola del Fungo!” E corse verso Guisgard, per poi afferrare la sua giacca. “Siamo arrivati!”
Quell’agitazione, quelle grida... e poi la voce di Maraiel.
Quella voce mi fece sussultare...
lentamente abbassai lo sguardo e la fissai...
poi tronai a guardare Guisgard...
c’erano tanti sentimenti nel mio cuore, ora...
temevo per Maraiel e soffrivo per lei: era chiaro che lei non sapesse ciò che era accaduto a Balunga ed a suo padre... non si rendeva conto... ed io non riuscivo a capire come potesse essere riuscita a sfuggire a quella strage. Stando a ciò che ci avevano raccontato, nessuno era sopravvissuto... nessuno aveva mai parlato di alcun sopravvissuto...
che non lo sapessero?
possibile che nessuno si fosse accorto dell’assenza, tra quei corpi, di quello di Maraiel?
I miei occhi continuavano a vagare tra Guisgard e la bimba... come chi, confuso e turbato, è in cerca di risposte che non riesce a trovare...
eppure doveva esserci una risposta, una spiegazione...
doveva esserci qualcosa che mi sfuggiva...
doveva esserci qualcuno che se n’era accorto...
qualcuno che non poteva non averlo notato...
qualcuno che, notandolo, lo aveva poi taciuto...
colpevolmente...
criminosamente...
qualcuno che...
e poi, d’un tratto, la risposta...
“Musan!” mormorai allora, quasi senza accorgermene, mentre i miei occhi si incupivano per l’orrore e la paura.
Guisgard
27-12-2012, 16.11.58
Intanto, nascosta nella baia dell'Isola del Fungo, come una tigre, la Queen of the East attendeva la sua preda.
L'equipaggio era ormai ben distribuito ai posti di combattimento ed attendeva solo l'ordine del suo comandante.
“Nave in vista!” Disse all'improvviso il marinaio sull'albero maestro.
“Che bandiera batte?” Chiese Sumond.
“Nessuna, ma credo sia un vascello pirata!”
“Ha qualche segno particolare?” Domandò Sumond.
“A poppa...” mormorò la vedetta “... a poppa vedo... si, vedo delle rose scolpite sul castello...”
“Rose?” Ripeté Sumond. “Le rose di Santa Rita! E' la Santa Rita, la mia nave!” Gridò. “Uomini, tutti pronti!”
“Preparate il Mortaio Settimiue!” Ordinò Musan. “Affonderemo quella nave con pochi colpi!” Si voltò poi verso Clio. “Ora comincia lo spettacolo!”
E le vele furono sciolte, sotto lo sguardo di Sumond che già pregustava la sua vendetta.
http://i.ebayimg.com/19/!BdNJ+HwCGk~$%28KGrHqYH-DgEqv,e%29,ScBK32tnSGew~~_35.JPG
Guisgard
27-12-2012, 16.51.06
“Musan...” disse Guisgard fissando Talia “... cosa significa? Cosa significa ciò che hai detto?”
Ma la piccola Maraiel continuava a tirare la giacca di Guisgard.
“Andiamo sull'isola, vero?” Fece la piccola. “Dai, capitano!”
Ma gli occhi del corsaro erano su Talia, tentando di comprendere cosa turbasse e inquietasse così tanto la ragazza.
“Capitano, dai!” Saltellando Maraiel. “Dai, andiamoci! Ora!”
“Ci sono navi in vista?” Chiese Guisgard senza smettere di fissare Talia.
“No, nessuna nave in vista, capitano.” Rispose Rynos.
“Approdiamo allora.” Ordinò il corsaro.
“Evviva!” Entusiasta Maraiel.
La Santa Rita virò allora verso la piccola baia dell'isola.
“Talia, cosa significa ciò che hai detto?” Rivolgendosi Guisgard a Talia.
Guisgard
27-12-2012, 17.20.41
Altea si imbarcò su quella nave, diretta a Minisclosa, dove la gente fuggita da Las Baias poteva trovare rifugio.
Ma poco dopo si comprese dell'impossibilità di poter lasciare il porto.
Le navi spagnole avevano infatti bloccato l'ingresso.
“Non possiamo salpare...” disse il comandante “... l'unica possibilità è arrenderci... alzate bandiera bianca...” ordinò ai suoi uomini “... e speriamo nella clemenza degli spagnoli...”
Talia
27-12-2012, 17.37.42
I miei occhi erano in quelli di Guisgard ed io sentivo il suo sguardo su di me, dentro di me, come se cercasse di indagare nella mia anima in cerca di ciò che la turbava...
Eppure lui non poteva sapere cos’era a spaventarmi tanto... non poteva saperlo, non poteva neanche immaginarlo... ed io, all’improvviso, sentii l’esigenza di dirglielo, di raccontargli tutto...
“Musan...” iniziai a dire, con la voce bassa e lenta, lanciando un’occhiata fugace a Maraiel “...è un uomo. E’ un uomo orribile... è... è l’uomo preposto alla sicurezza del Viceré... anzi, lo era!”
Di nuovo guardai Maraiel... ma lei si era allontanata da noi. All’ordine di Guisgard di raggiungere l’Isola, infatti, l’avevo vista correre verso il parapetto di tribordo e fissare estatica la nostra meta, incurante del resto...
Presi la mano di Guisgard, dunque, e lo attrassi a me, così da potergli parlare a voce molto bassa...
“Lei dice il vero...” sussurrai, accennando alla bimba “Ora lo so... l’ho capito, finalmente! Ho ricordato dove avevo già sentito il suo nome... è stato quando mio padre mi ha portata in visita dal Viceré di Balunga. E Maraiel è sua figlia... ne sono sicura, Guisgard! Ne sono assolutamente certa!”
I miei occhi tornarono su Maraiel per un momento... e di nuovo si intristirono...
“Solo che... solo che poi che il Viceré è morto. E’ stato massacrato insieme a tutta la sua corte... tutta la corte, dicevano... nessun superstite! E invece... invece, lei è qui! Non so come, non so come sia possibile, ma grazie al Cielo è riuscita a fuggire! E non sa niente!”
Tacqui...
i miei occhi fissavano Guisgard... ma dolcemente, come una carezza...
lo accarezzai per un momento ancora, poi sospirai ed abbassai lo sguardo...
“Musan l’ho conosciuto quel giorno!” mormorai “E avrei preferito non fosse accaduto! E’ orribile... è spietato... e... beh, io ho iniziato ad averne paura, presto...”
Sollevai gli occhi e tornai a guardarlo...
“Quando Giuff mi ha catturata, ero su quella nave per questo motivo...” dissi “Perché ormai ero troppo spaventata ed avevo chiesto a mio padre di mandarmi il più lontana possibile da Musan... e lui aveva deciso di mandarmi a Minisclosa con Blind, così da non doverlo più incontrare!”
Altea
27-12-2012, 18.07.49
"Arrenderci??" esclamai..."Partite..e fate salire pure quella povera gente rimasta a terra, vi arrendete cosi facilmente?"
Non potevo crederci...era già troppo essere in un posto dove dominavano gli olandesi...e ora dover combattere contro gli spagnoli?
Darsi per vinti..ma per cosa, cosa avevamo fatto? Forse potevo far leva sul fatto ero inglese se mai mi avessero osato fare qualcosa.
Mi sedetti su una panchina della imbarcazione..per un momento avrei voluto una cannonata prendesse tutta Las Baias e finirla con questa storia.
Guisgard
27-12-2012, 18.12.32
A quelle parole di Talia e a quel nome, Musan, Guisgard fissò la ragazza con occhi che si erano accesi di una inquieta luce.
Le sue mani strinsero quelle di Talia e quella luce nei suoi occhi divenne simile ad un lampo.
“Musan...” disse con un fremito “... cosa voleva da te questo Musan? Ti ha fatto qualcosa? Perchè sei fuggita da Las Baias?” I suoi occhi erano in quelli di lei, quasi come se volessero penetrare fin dentro l'anima della ragazza. “Raccontami tutto di quell'uomo, Talia! Cosa voleva da te?”
“L'sola!” Gridò entusiasta Maraiel dal parapetto. “L'isola è vicinissima! Avviciniamoci!”
“Nave in vista!” Gridò all'improvviso Emas che era sull'albero maestro. “Nave in vista!”
Tutti allora corsero sul parapetto.
“Sta alzando una bandiera...” fissandola Austus col cannocchiale.
“E' pirata?” Chiese Gwin.
“No, non credo...” mormorò Austus.
“Allora è olandese?” Fece Rynos.
“No...” scuotendo il capo Austus “... è... è inglese!”
“Come può essere?” Stupito Joao. “Ma cosa ci fa qui? Fuori da ogni rotta?”
“Non lo so...” mormorò Austus “... Guisgard, vieni a dare un'occhiata...”
Il corsaro, dall'altra parte del ponte, aveva ancora lo sguardo in quello di Talia.
“Vieni, Guisgard...”
Allora si scosse e corse dagli altri.
“Si, batte bandiera inglese...” prendendo lui il cannocchiale “... e si sta dirigendo verso di noi...”
“Cosa vorrà?” Domandò Rynos.
“Sembra impegnata in strane manovre...” fissandola Guisgard “... ma non riesco a capire cosa siano...”
“Cosa facciamo?” Chiese Austus.
“Sembra...” mormorò Guisgard “... sembra... presto, virare a tribordo!” Urlò all'improvviso. “Ci stanno attaccando!”
Un attimo dopo una poderosa cannonata passò vicinissima alla Santa Rita, colpendo il mare e facendo sollevare l'acqua fin sul ponte di comando.
“Tutti ai posti di combattimento!” Ordinò Guisgard.
E furono preparati i cannoni.
http://kinofilms.tv/images/films/35/34469/pict/3.jpg
Guisgard
27-12-2012, 18.27.35
Storm fissò la donna indicata da Elisabeth: era Ingrid.
“Chissà cosa ci farà qui...” disse il contrabbandiere “... beh, non ci resta che scoprirlo... ordiniamo da mangiare...” chiamò allora la donna “... cameriera!”
Ingrid si voltò e raggiunse il loro tavolo.
Guisgard
27-12-2012, 18.30.11
La nave su cui si era imbarcata Altea era ferma nel porto.
Ormai Las Baias era in ginocchio.
Fuoco e distruzione erano ovunque, con la gente in fuga e ciò che restava della flotta olandese in fiamme.
Le navi spagnole ormai erano entrate nel porto, prendendo possesso delle torri d'avvistamento e quindi controllando di fatto la città.
I passeggeri della nave furono fatti scendere a terra, compresa Altea.
La popolazione superstite venne allora raccolta nel porto, alla mercé dei vincitori.
Non vi erano più autorità a Las Baias, allora a negoziare con i vincitori ci pensarono i membri della Compagnia delle Flegee.
Philip incontrò così il comandante Alvaro de Ramon Niesta, che aveva guidato l'attacco degli spagnoli.
“Cosa chiedete” disse Philip “per liberare Las Baias?”
“Beh...” rispose lo spagnolo “... diciamo... cinquecentomila Fiorini d'oro.”
“Non c'è qui a Las Baias una cifra simile!”
“Ma la vostra Compagnia dispone di ingenti ricchezze” replicò Alvaro “e dunque non vi sarà impossibile procurare quella cifra.”
http://moole.ru/uploads/posts/2011-10/1318525768_4.jpg
Guisgard
27-12-2012, 18.35.06
Fhael e Cheyenne si sedettero così con quell'uomo.
Parlarono per un po'.
“Minisclosa” disse l'uomo “non è di strada sulla rotta che prenderò, ma potrei fare una deviazione, anche se mi costerà tempo...”
“Quanto?” Chiese Fhael.
“Fate voi il prezzo.”
“Lasciate a noi dare un prezzo al vostro tempo?”
“Perchè no!” Esclamò fissando Cheyenne. “Dopotutto sono un gentiluomo.”
“Allora ci intenderemo bene.” Fece il portoghese.
“Benissimo.” Sorridendo l'uomo.
“Quando partiremo?”
“Tra un'ora.” Rispose l'uomo. “Venite, vi mostrerò la mia imbarcazione.”
Scesero sul molo e l'uomo mostrò la sua barca ai due.
Poi cominciò a caricare la merce a bordo.
Un'ora dopo la barca salpò.
Navigarono tranquillamente per un paio d'ore, fino ad avvistare un promontorio lontano.
Ad un tratto la barca si arrestò.
“Cosa succede?” Chiese Fhael.
“Non so...” mormorò l'uomo “... forse il timone è bloccato... datemi una mano...”
“Cosa devo fare?”
“Tenete ferma questa asta che regola la base del timone...” indicò l'uomo “... nel frattempo io cerco di sbloccarlo...”
Fhael si chinò verso l'asta, ma l'uomo lo tramortì.
“Ora saremo più tranquilli io te...” voltandosi verso Cheyenne “... mi dava i nervi tuo fratello... sai che sei molto bella?” Aggiunse con tono lascivo.
Altea
27-12-2012, 18.36.33
Ci eravamo arresi ma non volli piangere..ci raggiunse un uomo distinto forse olandese e cercò di patteggiare con loro..volevano soldi? Ma non erano pirati..mi avvicinai e mi rivolsi a loro.."Io sono lady Altea Fletcher, mio padre abita in quella villa sul promontorio,. forse dispone della cifra che chiedete..andate a chiamarlo..ma trattatelo bene."
Guisgard
28-12-2012, 02.01.09
Altea parlò davanti al capitano spagnolo e alla sua ciurma, indicando la possibilità di poter raggiungere quella somma grazie anche a suo padre.
“Allora andate voi stessa a prendere quel denaro, senorita.” Disse lo spagnolo ad Altea. “Prendete una carrozza e raggiungete la dimora della vostra famiglia. E' il solo modo che avete di salvare Las Baias.”
Altea
28-12-2012, 02.09.44
"Noto che voi spagnoli siete molto galanti...d'altronde visto il modo in cui siete arrivati a Las Baias" risposi adirata, ma cercai di stare calma..forse sarebbe potuto venire con me quell'uomo olandese..mio padre non era persona da cedere facilmente.
"D'accordo, ma fatemi accompagnare da questo gentile milord che ancora non conosco, magari visto parla in rappresentanza delle Compagnie Flegee potrebbe far intendere meglio le mie ragioni a mio padre" guardai l'uomo con aria supplichevole.
Guisgard
28-12-2012, 02.17.47
La Santa Rita si trovò in un attimo sotto il fuoco del terribile mortaio della nave nemica.
Gli spruzzi causati dalle bordate in acqua raggiungevano il ponte della nave, mentre tetri boati rimbombavano attorno ai pirati di Guisgard.
“Presto...” disse Austus all'equipaggio “... presto, tutti ai posti di combattimento!”
“Siamo attaccati! Siamo attaccati!” Gracchiò Becco di Ferro, per poi volare fin verso il castello di poppa in cerca di un riparo sicuro.
“Cavaliere25!” Chiamò Austus. “Presto, raggiungi Rynos e Joao ai cannoni per aiutarli!”
Talia
28-12-2012, 03.08.28
Accadde in fretta...
le domande tese di Guisgard...
poi quelle voci, quel mormorio...
nave in vista...
lui che correva verso Austus...
e poi, improvviso e terribile, quel colpo di cannone.
Mi terrorizzò quella cannonata...
ci volò proprio di fianco ed andò a cadere poco più in là, in mare... gli schizzi di acqua salmastra mi raggiunsero e mi fecero sussultare...
“Tutti ai posti di combattimento!” Ordinò Guisgard.
E furono preparati i cannoni.
Sobbalzai nell’udire quell’ordine.
Piena di preoccupazione e di paura mi guardai intorno... ed infine, tra gli schizzi del mare e la confusione, la vidi...
Maraiel era ancora attaccata al parapetto con entrambe le mani... era ferma e tremante.
Subito mi lanciai avanti e la raggiunsi di corsa....
“Vieni, Maraiel...” dissi, prendendola in braccio “Presto... allontaniamoci da qui!”
Tremava... ed io mi sforzai di non tremare con lei.
Tenendola stretta, allora, mi voltai e raggiunsi il muro del castello di prua... e qui, nell’angolo riparato contro la scala, mi acquattai con lei...
“Non preoccuparti, Maraiel...” le mormorai allora, dolcemente, sorridendo e carezzandole piano i capelli “Non aver paura... andrà tutto bene! Vedrai... andrà tutto bene! Presto sarà tutto finito... andremo a visitare quell’Isola... Guisgard ti porterà lì, proprio come ha detto... Vedrai... non aver paura...”
Guisgard
28-12-2012, 03.34.43
Si decise allora di far accompagnare Altea da Philip, in quanto rappresentante della Compagnia.
Una carrozza condusse i due fin sul promontorio, dove si trovava la villa occupata dalla famiglia di Altea.
Raggiunta la villa, la ragazza e Philip furono subito ricevuti dai genitori di lei.
Philip spiegò tutta la faccenda.
“Non possiedo una simile somma di denaro...” disse il padre di Altea.
“Nessuno può racimolare quel denaro da solo.” Spiegò Philip. “Bisogna dunque partecipare tutti a questa raccolta. Altrimenti per Las Baias sarà la fine!”
Guisgard
28-12-2012, 03.39.00
I boati di quel mortaio, l'acqua che schizzava ovunque sul ponte, le grida dei marinai, il fragore delle esplosioni.
Come un Averno di fiamme e acqua, tutto intorno alla Santa Rita sembrava sul punto di collassare.
Talia stringeva a sé Maraiel, che tremando si aggrappava alle mani della ragazza senza dire nulla.
Il suo visino era pallido, bagnato e con i capelli inumiditi tutti appiccicati intorno al volto.
“Ci stanno attaccando...” disse qualcuno all'improvviso “... ci stanno attaccando...”
Era il pappagallo Becco di Ferro che si appollaiò accanto a Talia e a Maraiel.
“Ma con che razza di cannone ci stanno attaccando?” Urlò Emas.
“Non lo so” fece Guisgard “ma se arriverà a colpirci per bene, allora ci farà non pochi danni! Presto alle polveri!” Ordinò poi.
Un attimo dopo, con un salto, superò i brevi scalini e raggiunse il castello di prua, dove si trovavano Talia e la bambina.
“Talia, presto, dovete scendere sottocoperta!” Disse il pirata alla ragazza. “Lì sarete al sicuro! Scendete nella nostra cabina, presto!”
E altri boati fecero sussultare la nave.
Altea
28-12-2012, 03.40.34
"Padre" dissi supplicandolo "Voi mi avete portata qui contro la mia volontà, decidendo sulla mia vita, ora non voglio siano gli spagnoli a deciderne...vi prego lasciamoci guidare da sir Philiph..se riusciamo a raccimolare quei soldi se ne andranno da Las Baias..forse..perchè ora che il Governatore ha perso il potere..chi governerà in questa Isola?" guardai i due uomini un pò perplessa.
Mi misi in un angolo, ma restai sul ponte. Osservai la nave pirata che si avvicinava, strizzando gli occhi per vederla meglio.
No, non era l'Antigua Maria.
Un brivido mi attraversò la schiena. Se fosse stata la nave di Giuff l'avrebbero bombardata in quel modo, pur sapendo che Guerenaiz era a bordo? Sapevo bene che era così. A Musan e Sumond non è mai interessato Giuff, hanno sempre voluto solo lo Sparviero Nero.
Mi chiesi, ora che quel pirata era sotto il tiro dei loro cannoni, che ne sarebbe stato della mia missione di salvataggio.
Restai immobile, in un angolo del ponte, immersa a questi pensieri.
Intanto, potevo udire in lontananza gli ordini di Sumond, le urla della ciurma, e persino la voce di Musan.
Non potevo essere di grande aiuto in un attacco come quello, ma di certo non sarei stata d'intralcio.
elisabeth
28-12-2012, 08.47.19
Storm chiamo' la cameriera ed ella si avvicino' al nostro tavolo, non sembrava stupita nel vederci veramente non sembrava neanche conoscerci.......quando la donna era al tavolo " Ingrid, come siete arrivata sin qui.......o mia cara mi spiace tanto avevrvi messa in questa condizione......".....le presi una mano....una mano che vidi volar via dalla mia...sentii provenire dalle sue labbra urla di terrore e la vidi andar via, ci fu silenzio in quella sala.......Ero turbata, era Ingrid non poteva essere altrimenti, perche' fuggire cosi'......." Storm, che sta succedendo, avete visto anche voi che era lei...non potrei mai sbagliarmi...eppure non mi ha riconosciuta.....non ha voluto che io la toccassi.........io credo di non capire, forse dovrei andare a chiedere all' oste..lui sapra' dirmi qualcosa di lei...."...
Cheyenne
28-12-2012, 08.54.03
Finalmente fummo in mare. Il viaggio sembrava procedere bene ma ad un tratto l'uomo finse di non riuscire a controllare il timone e tramortì Fhael.
Si avvicinò e cercò di abbracciarmi.
Era un uomo assolutamente viscido.
Ero stufa. Ne avevo già passate tante e ora che finalmente stavo per tornare a casa questo non ci voleva proprio.
Agii velocemente: finsi di accettare la sua corte e non appena mi fu vicino estrassi il mio pugnale. Sotto minaccia dell'arma lo obbligai a prendere delle spesse funi con le quali lo legai all'albero maestro e lo privai delle sue armi.
Allora fui in grado di dedicarmi a Fhael che dopo poco si risvegliò massaggiandosi la nuca. Gli spiegai l'accaduto e il perchè l'uomo fosse legato come un salame.
Fhael prese allora il timone e la traversata continuò.
cavaliere25
28-12-2012, 12.40.32
Si signore dissi a gran voce e corsi verso gli altri per aiutarli hai posti di comando con i cannoni iniziavamo ad avere problemi chissà se saremmo usciti vivi da quella battaglia
Guisgard
28-12-2012, 16.52.46
La Queen of the East continuava a puntare il suo gigantesco mortaio contro la Santa Rita, provocando boati e onde giganti con i suoi colpi.
“Possibile” disse Musan “che non riuscite a colpire quella nave?”
“Signore, non è facile!” Rispose uno dei cannonieri. “Hanno virato appena ci hanno avvistati!”
“Allora metteteli sotto tiro ed affondateli!” Urlò Musan. “Se neanche con questa formidabile arma riusciamo ad abbatterli, allora siamo davvero degli inetti!”
“Non siate così fiducioso di questo vostro terrore bellico, Musan...” disse Sumond “... i cannoni possono affondare navi, abbattere città, sterminare eserciti, ma le battaglie decisive sono sempre segnate da duelli individuali... come Achille quando duellò con Ettore, Cesare quando affrontò Vercingetorige, il Cuor di Leone quando sfidò il Saladino...”
“Lasciate a me lo Sparviero Nero...” fissandolo Musan “... vi darò il suo cadavere e voi lo porterete in Inghilterra come trofeo.”
Sumond annuì.
“Fuoco!” Gridò allora Musan.
Il mortaio sputò ancora folgori e stavolta il colpo raggiunse il suo bersaglio, perforando la fiancata della Santa Rita.
E mentre sul ponte tutti esultavano, Clio si sentì tirare il vestito all'improvviso.
“Ho... ho paura...” mormorò in lacrime Noel.
La bambina era spaventata e tremava.
Guisgard
28-12-2012, 17.02.13
Cheyenne raccontò tutto a Fhael.
Il portoghese allora si complimentò con la ragazza, per poi prendere i comandi del battello.
In poche ore raggiunsero il porto di Minisclosa.
Fhael consegnò così l'uomo alle autorità spagnole.
Lui e Cheyenne allora seppero dei disordini causati da alcune navi spagnole che avevano attaccato Las Baias.
Infatti a Minisclosa era rimasta solo una delegazione della Compagnia delle Flegee Occidentali olandesi, protetta dai trattati commerciali firmati tra i mercanti olandesi e quelli spagnoli.
Il portoghese poi, facendosi riconoscere, chiese una carrozza per raggiungere la dimora del colonnello.
La vettura condusse così i due fino alla villa del ricco ex militare spagnolo.
Guisgard
28-12-2012, 17.12.57
Storm restò pensieroso dopo quella scena.
“Strano...” disse poi ad Elisabeth “... molto strano...”
Un attimo dopo, proprio l'oste si avvicinò al loro tavolo.
“Avete già ordinato, signori?”
“Veramente no...” rispose Storm “... la vostra cameriera è corsa via senza lasciarci il tempo di parlare...”
“Dovete scusarla...” fece l'oste “... è mia sorella... vedete, da fanciulla fu rapida da alcuni pirati che le usarono violenza... da allora è rimasta traumatizzata... i medici affermano che si tratta di demenza... la tengo qui con me, cosa altro posso fare?”
“Già, molto caritatevole da parte vostra...” fissandolo Storm “... cosa c'è di buono?”
“Un ottimo sformato.”
“Allora due bei piatti.”
“Subito, signori.” E tornò in cucina.
“Molto scaltro il nostro amico oste...” disse Storm ad Elisabeth.
Guisgard
28-12-2012, 17.23.23
Philp fissò Altea e poi i suoi genitori.
“Purtroppo” disse “nessuno di noi può conoscere il futuro di Las Baias. L'unica cosa certa è che per liberarci degli spagnoli dobbiamo pagare il tributo che ci hanno imposto. Solo quando se ne andranno si potrà pensare al futuro.”
“Io posso arrivare forse a centomila Fiorini...” mormorò il padre di Altea “... al massimo centocinquantamila... è quanto dispongo, mi spiace...”
“E' già qualcosa...” annuì Philip “... la Compagnia può arrivare anche a duecentocinquantamila...”
“Il resto chi lo aggiungerà?” Chiese il padre di Altea.
“Non lo so...” scuotendo il capo Philip.
Talia
28-12-2012, 17.59.48
Sollevai gli occhi e vidi Guisgard correre verso di noi... ne fui sollevata: il solo vederlo bastò a restituirmi un po’ di coraggio.
Poi quelle parole...
lo fissai...
non avrei voluto andarmene, non avrei volto scendere di sotto e lasciarlo lì...
ma aveva ragione, dopotutto...
aveva ragione perché non ero sola... c’era Maraiel... dovevo pensare anche a lei.
E lui aveva la sua nave... i suoi uomini...
Mi alzai in piedi dunque e mi accostai a lui...
“Va bene...” sussurrai, avvicinando le mie labbra alle sue “Sii prudente, Guisgard! Ti prego, sii prudente... per me!”
Poi mi chinai per prendere Maraiel in braccio, dato che tremava troppo per convincerla a seguirmi sulle sue gambe, e mi avviai velocemente verso la scala che portava sottocoperta e da cui avrei raggiunto la cabina.
L'attacco infuriava, gli uomini giravano per il ponte e Musan urlava qualcosa di incomprensibile a Sumond.
Ma poi, il mortaio colpì la fiancata della nave, e l'entusiasmo si diffuse a bordo.
D'un tratto, mi sentii tirare la giacca e mi voltai, di scatto. Noel era accanto a me, impaurita e tremante.
"Maraiel.. Piccola, cosa ci fai qui? È pericoloso!" Mi inginocchiai davanti a lei ".. Devi tornare da Ankaru, con lei sarai al sicuro... Non puoi stare qui.." l'abbracciai "Stai tranquilla, ci sono io.. Ti porto in salvo..."
Detto ciò, la presi per mano e la condussi sottocoperta, chiedendomi come avesse fatto ad arrivare sul ponte. Giunta davanti alla cabina di Musan, bussai, sapevo che lui era sul ponte insieme al capitano, ma speravo che Ankaru mi avrebbe aperto.
Tenevo la bambina dietro di me, sentivo le sue manine stritolate le mie.
"Ankaru.." Dissi bussando "...aprite sono Clio..".
Altea
28-12-2012, 19.09.17
Un barlume in testa.."Il Governatore pagherà, si dice sia solo leggermente ferito..proviamoci. "
Guisgard
28-12-2012, 20.22.23
Guisgard strinse a sé Talia e la baciò.
La baciò come se tutto stesse per finire e la baciò come se il mondo non dovesse finire mai.
Talia e Maraiel scesero sottocoperta, fino a raggiungere la cabina.
Guisgard allora tornò sul ponte di comando e riprese a dare ordini ai suoi per quello scontro.
Ma all'improvviso una cannonata raggiunse la fiancata della Santa Rita, squarciandone lo scafo e facendo sussultare l'intera nave.
“Ci hanno colpiti...” disse Austus “... ci hanno colpiti...”
“L'acqua sta penetrando nella stiva, capitano!” Salendo in coperta Maras.
“E' molta?” Chiese Guisgard. “Lo scafo tiene?”
“Per ora si!”
“Un altro colpo come questo” mormorò il corsaro “è la Santa Rita si spaccherà in due...”
“Cosa facciamo, Guisgard?” Fissandolo Austus. “Do ordine di allontanarci?”
“No...” rispose il corsaro “... no... se ci allontaniamo, facciamo il loro gioco... quel mortaio ha una gittata impressionante e se ora fuggiamo, rischiamo solo di dargli un bersaglio più facile...”
“Allora cosa facciamo?” Guardandolo Maras.
“Gli andremo incontro!” Esclamò Guisgard. “Quel cannone non può coprire le distanze brevi, gli andremo sotto dunque.”
“Ma è quasi un suicidio!” Disse Austus.
“E' l'unica possibilità.” Rispose Guisgard. “Dobbiamo rischiare andandogli incontro.”
“E se ci colpisce ancora?” Turbato Austus.
“Dipenderà da noi.”
“E' impossibile!” Esclamò Maras.
“Se fosse semplice” replicò Guisgard “allora tutti potrebbero farlo.” Accennò un sorriso che forse celava più una speranza che una convinzione vera e propria. “Ora puntiamo diritti su quella nave!” Ordinò lo Sparviero Nero.
Intanto, Talia e Maraiel avevano raggiunto la cabina.
Avevano avvertito il forte impatto di quella cannonata contro la Santa Rita e la bambina si era stretta a Talia impaurita.
“Voglio tornare a casa!” In lacrime. “Voglio tornare dal mio papà! Odio le navi e odio il mare! Riportami a casa! Voglio il mio papà!” Piangendo sotto gli occhi di Talia.
http://img23.binimage.org/5d/c7/39/cbloo50.jpg
Nello stesso momento, Cavaliere25 era con Joao e gli altri cannonieri.
“A questa distanza non riusciremo mai a colpire quella dannata nave!” Disse il bucaniere. “Siamo troppo lontani!”
Poi si accorsero che la Santa Rita si stava avvicinando alla Queen of the East.
“Diavoli dell'Inferno!” Esclamò Joao. “Ma stiamo andando verso quella nave! E' come scavarsi la propria fossa da soli!”
Guisgard
28-12-2012, 20.44.55
Ankaru aprì e fece entrare Clio e la piccola Noel nella cabina.
“Milady...” disse la serva dopo aver richiuso la porta “... cosa accade?” Fissò la bambina in lacrime. “E' spaventata per via della battaglia, vero?” Rivolgendosi a Clio.
La piccola tirò ancora il vestito di Clio.
“Non mi piace Maraiel...” mormorò “... io mi chiamo Noel...”
Guisgard
28-12-2012, 20.48.07
“Sua eccellenza è morto.” Disse Philip ad Altea. “E' morto nel crollo del suo palazzo sotto i colpi delle fregate spagnole. E quanto restava nelle casse del nostro governo è stato portato via dall'ammiraglio Guidaux.”
“Allora cosa possiamo fare?” Fissandolo il padre di Altea.
“Forse non ci resta che racimolare quanto siamo riusciti a trovare” rispose Philip “e sperare di convincere gli spagnoli ad accontentarsi.”
Altea
28-12-2012, 21.19.13
Mi sedetti.. in fondo mi spiaceva per il Governatore, purtroppo il suo più grosso sbaglio fu la ingenuità.
"Proviamoci.. forse riusciamo a patteggiare e la cifra potrà andare bene.Padre..venite al molo pure voi, ho fiducia in voi." Era la prima volta che io e mio padre eravamo uniti..e speravo che la fortuna ruotasse dalla nostra parte.