Cheyenne
20-09-2012, 21.54.47
Buona sera Messeri e Dame,
giungo in questa corte alla ricerca di una meta finale e spero di aver fatto la scelta giusta.
Ahimé non posso presentarmi a voi con il mio vero nome, poiché non ne ho ricordo.
All'età di 5 anni venni rapita da degli invasori barbari che raggiunsero la mia tribù montando strane bestie molto veloci che chiamavano "cavalli", viaggia per molto tempo attraverso un lago salato che sembrava interminabile per giungere in una terra fredda e quasi sempre senza sole.
Nel loro villaggio io e gli altri componenti della tribù venivamo trattati come schiavi da questi uomini dai lunghi capelli d'oro e la pelle bianca.
Dopo sole due settimane dal nostro arrivo però, i miei compagni iniziarono ad ammalarsi e poco a poco morirono tutti.
Io rimasi da sola e tutti iniziarono a chiamarmi con questo nome Cheyenne, che loro genericamente usavano per parlare della mia tribù.
La vita in quel villaggio freddo e odioso era insostenibile ma all'età di circa 8/9 anni la mia vita cambiò.
Mi ero alzata presto, come al solito, per accendere il fuoco e udii fuori dalla capanna uno strano verso, uscii e vidi un grosso corvo ferito ad un'ala.
Subito lo presi e lo riscaldai sotto il mio mantello, dopodiché lo portai nell'angolo dove ero solita dormire e lo stesi piano.
Andai alla ricerca di uno stecco,qualche pezzo di lana e un erba che avevo visto usare in precedenza, medicai il corvo e continua le mie faccende senza dir nulla, per timore di qualche insulto da parte dei miei padroni.
La notte prima di dormire feci per controllare il corvo ma con mia sorpresa lo trovai guarito e in compagnia di un altro corvo. La mia sorpresa fu grande e mi scappò un grido.
Il mio padrone arrivò di corsa e quando vide i corvi impallidì. Mi obbligo ha raccontagli la storia e corse dal rusi, il sacerdote.
Questi allora arrivò trafelato e tentò di trascinarmi fuori. I corvi allora si alzarono in volo, gracchiando e beccando il rusi e il mio padrone, per poi volare fin sopra il cielo, nel Valhalla. Erano, infatti, Huginn e Muninn, i corvi di Odino.
Da quel giorno venni iniziata alla loro religione e divenni l'assistente del rusi.
A 15 fui poi mandata ad apprendere da una maga che mi insegnò come curare uomini e animali, con i quali avevo sempre avuto un legame speciale.
A 18 anni però il capo del mio villaggio, viste le mie enormi doti magiche e il mio legame con Odino, voleva darmi in sposa a suo figlio, un energumeno tutto muscoli e niente cervello.
Decisi allora di scappare, attraversai nevi e ghiacci ed infine mi imbarcai verso l'ignoto.
E l'ignoto mi ha portato qui.
Offrirò volentieri il mio sapere nordico con quello ancestrale delle mie terre d'origine che porto sempre nel cuore.
Grazie per aver ascoltato la mia storia
giungo in questa corte alla ricerca di una meta finale e spero di aver fatto la scelta giusta.
Ahimé non posso presentarmi a voi con il mio vero nome, poiché non ne ho ricordo.
All'età di 5 anni venni rapita da degli invasori barbari che raggiunsero la mia tribù montando strane bestie molto veloci che chiamavano "cavalli", viaggia per molto tempo attraverso un lago salato che sembrava interminabile per giungere in una terra fredda e quasi sempre senza sole.
Nel loro villaggio io e gli altri componenti della tribù venivamo trattati come schiavi da questi uomini dai lunghi capelli d'oro e la pelle bianca.
Dopo sole due settimane dal nostro arrivo però, i miei compagni iniziarono ad ammalarsi e poco a poco morirono tutti.
Io rimasi da sola e tutti iniziarono a chiamarmi con questo nome Cheyenne, che loro genericamente usavano per parlare della mia tribù.
La vita in quel villaggio freddo e odioso era insostenibile ma all'età di circa 8/9 anni la mia vita cambiò.
Mi ero alzata presto, come al solito, per accendere il fuoco e udii fuori dalla capanna uno strano verso, uscii e vidi un grosso corvo ferito ad un'ala.
Subito lo presi e lo riscaldai sotto il mio mantello, dopodiché lo portai nell'angolo dove ero solita dormire e lo stesi piano.
Andai alla ricerca di uno stecco,qualche pezzo di lana e un erba che avevo visto usare in precedenza, medicai il corvo e continua le mie faccende senza dir nulla, per timore di qualche insulto da parte dei miei padroni.
La notte prima di dormire feci per controllare il corvo ma con mia sorpresa lo trovai guarito e in compagnia di un altro corvo. La mia sorpresa fu grande e mi scappò un grido.
Il mio padrone arrivò di corsa e quando vide i corvi impallidì. Mi obbligo ha raccontagli la storia e corse dal rusi, il sacerdote.
Questi allora arrivò trafelato e tentò di trascinarmi fuori. I corvi allora si alzarono in volo, gracchiando e beccando il rusi e il mio padrone, per poi volare fin sopra il cielo, nel Valhalla. Erano, infatti, Huginn e Muninn, i corvi di Odino.
Da quel giorno venni iniziata alla loro religione e divenni l'assistente del rusi.
A 15 fui poi mandata ad apprendere da una maga che mi insegnò come curare uomini e animali, con i quali avevo sempre avuto un legame speciale.
A 18 anni però il capo del mio villaggio, viste le mie enormi doti magiche e il mio legame con Odino, voleva darmi in sposa a suo figlio, un energumeno tutto muscoli e niente cervello.
Decisi allora di scappare, attraversai nevi e ghiacci ed infine mi imbarcai verso l'ignoto.
E l'ignoto mi ha portato qui.
Offrirò volentieri il mio sapere nordico con quello ancestrale delle mie terre d'origine che porto sempre nel cuore.
Grazie per aver ascoltato la mia storia