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Visualizza versione completa : La Sinfonia dell'incantato Verziere di Chanty


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Talia
28-02-2013, 16.06.41
Il servo uscì e nella sala calò il silenzio.
Poco dopo si aprì una porta ed io vidi entrare il capitano delle guardie che mi aveva scortata da Sygma fino a Sant’Agata... era un uomo giusto, un uomo che aveva servito mio padre per molti anni prima di servire me... con un cenno lo invitai ad attendere.
Passarono alcuni minuti, poi un’altra porta si aprì...

Poco dopo, il Maestro e l'Arconte raggiunsero la Sala delle Udienze.
“Avete chiesto di me, altezza?” Mostrando un lieve inchino il Maestro a Talia.

“Infatti!” mormorai “Temo che mi occorrerà il vostro aiuto, Maestro... ed il vostro saggio giudizio!”
I miei occhi si spostarono alla mia destra, allora, sul Capitano che ancora si trovava lì, in silenziosa attesa...
“Capitano... voi servite da molti anni la casa di Sygma ed io so che siete un uomo giusto e retto... godete di una fama più che rispettabile, oltre che della stima di mio padre e della mia. E se adesso vi ho fatto chiamare è perché so che nessuno più efficacemente di voi potrà portare luce su ciò che è appena stato posto alla mia attenzione.”
Tacqui appena per un istante...
“Le due donne che vedete qui...” ripresi poi a dire, indicando le due che ancora si trovavano in attesa ai piedi dei pochi scalini di fronte a me “Sono giunte qui, ognuna con terribili ed infamanti accuse sul conto dell’altra, ma senza la benché minima prova di quanto dicono... non vi è niente di più deprecabile delle voci e dei sentitodire, niente che sia più lontano dalla verità e dalla giustizia. Tuttavia... le accuse che le riguardano sono troppo ignominiose per essere ignorate, o trattare con leggerezza. Questo, dunque, il mio desiderio: che voi indaghiate i fatti e le testimonianze per giungere alla verità... che scopriate senza più la pur minima ombra di dubbio se è vero che questa donna pratica la stregoneria, e se parimenti è vero che l’altra ripone la propria fedeltà e quella dei suoi congiunti in quelli che sono i nostri più terribili nemici. Sarà vostra cura, inoltre, occuparvi della detenzione delle due accusate e accusatrici fintanto che la loro integrità e la loro fedeltà non sarà comprovata! Per questo grave compito, capitano, vi invito, qualora ne abbiate bisogno, di avvalervi del saggio consiglio e del retto parere del Maestro George, uomo di somma cultura e mio fidato consigliere.”
La mia voce si spense ed i miei occhi, gelidi, scrutarono per un momento tutti i presenti...
“Questo è tutto, per il momento!” tornai poi a dire “Quando il Capitano sarà giunto alla verità, verrà direttamente a riferirla a me... ed allora io prenderò la mia decisione, premiando chi andrà premiato e punendo senza clemenza chi dovrà essere punito! Questo è tutto! Ho parlato!”
Lentamente, quindi, mi alzai in piedi...
rivolsi un piccolo cenno di saluto in direzione del Maestro e dell’Arconte...
e senza aggiungere altro uscii dalla sala, diretta nei miei appartamenti.

Altea
28-02-2013, 16.22.35
Lo spettacolo iniziò e subito ci fu silenzio..arrivò il Bardo a recitare i primi versi e poco dopo uscì il cavaliere mascherato ed il mio sguardo rimase fisso su quella margherita...

"M'ama, non m'ama, m'ama...non m'ama!
Altea, è terribile, ogniqualvolta interrogo la margherita mi da lo stesso responso ovvero..non m'ama!"
Distolsi lo sguardo dal libro che stavo leggendo, stesa sulla verde brughiera, e sorrisi.."Eleonor, non crederai a queste cose, come può un fiore sapere se il tuo amato ti ama o meno."
Lei si accigliò.."Perchè? Tu non hai mai interrogato la margherita per sapere se quel misterioso cavaliere di cui non parli mai, nemmeno a tua sorella, ti ama?
So tutto, la balia mi ha raccontato che l'altra notte egli ha dormito sotto il tuo balcone fino a quando l'Alba non è spuntata e per fortuna solo lei lo ha visto. Chi è, Altea? Dimmelo ti prego".
Un ampio sorriso sul suo bel viso radioso e mi porse una margherita.."Avanti, vedi pure tu se ti ama".
Afferrai il fiore contrariata e ad un tratto udimmo delle urla...era la balia, arrabbiata poichè tutti erano già in tavola per cena.
"Oh Eleonor, andiamo..tu e le tue romanticherie e credenze" e gettai la margherita a terra "io sono sicura che mi ama senza estirpare gli interi campi di Camelot.." e ridendo ci avviamo verso il maniero.

Fui destata da quel ricordo dalla voce di Vivian.."Dici sia il Chevalier de Lys?Vedremo, Vivian, ma perchè si celerà mai dietro una maschera?"
Ma fui zittita da una ragazza vicino a me, seccata dal nostro vociare e continuai a guardare lo spettacolo.

elisabeth
28-02-2013, 22.20.01
Era com scivolare nel sonno, al cui sonno si lasciava il posto alla veglia...la notte e la nebbia......c'era un uomo che appariva, chi era che appariva tra i merli di una torre.......ero andata su e sempre piu' su'...i miei capelli dondolavano al vento e alla nebbia....e qualcuno mi chiamo' alla veglia.....un battito di ciglia un'altro ancora...sino a quando il cervello riprese a vedere la realta'......l'uomo che avevo visto scendere dalla carrozza....ero seduta su di una poltrona e la sua figura si ergeva innanzi a me......dov'era Elina ?......." Perdonatemi......la voce mi sembra maschile ma il vostro volto non riesco a vederlo.....mi saro' addormentata e non so neanche io perche'.....mi sento un'attimino...confusa, ma lascero' la vostra stanza al piu' presto...".....feci per alzarmi dalla poltrona e con mio dissenso vi ricaddi con un tonfo.....guardai smarrita quell' uomo......mio malgrado non dovevo essere nel posto sbagliato

Guisgard
01-03-2013, 01.29.19
Così, il locandiere espose nella bacheca della sua locanda quell'avviso scritto da Parsifal.
Poco dopo, il cavaliere e i quattro contadini partirono.
“Il nostro villaggio” disse uno dei quattro a Parsifal “non è molto lontano. Tra un'ora saremo arrivati.”
E infatti, circa un'oretta dopo, il villaggio apparve loro alle pendici dei primi monti.
Era un insieme di casupole di legno e mattoni, tutte intorno a quella che era l'unica piazzetta del centro abitato.
E nel mezzo c'erano la casa del capovillaggio e la piccola Pieve.
“Eccoci giunti.” Fece uno dei quattro contadini.
Così i cinque entrarono nel villaggio.
E subito uno dei quattro suonò una piccola campana.
Poco dopo tutti gli abitanti si riunirono attorno a loro.
“Finalmente.” Avanzando il capovillaggio. “Attendevamo il vostro ritorno. Allora?”
“Capo, vi presento...” disse uno dei quattro “... sir Parsifal. E' il cavaliere che ci difenderà dai banditi.”
Tutti gli abitanti cominciarono allora a fissare quel cavaliere.
“Salute a voi, sir Parsifal.” Andandogli incontro il capovillaggio. “Vi do il benvenuto nel nostro villaggio.”

Guisgard
01-03-2013, 01.54.20
Lo spettacolo riprese.
Gli occhi di Vivian erano sul palco, dove quel misterioso cavaliere interrogava la margherita che aveva in mano.
La ragazza stringeva, forse senza accorgersene, la mano di Altea, tanta era l'ansia per quella recita.
“M'ama...” disse il cavaliere sul palco “... o non m'ama, mio bel fiore? Dimmelo tu... meglio il dolore che l'illusione... a meno che quest'ansia non sia il pegno da pagare per trovare l'Amore vero...”
Sul palco allora uscì un'altra attrice.
Era abbigliata con una lunga e bianca veste.
“Chi sei, fanciulla?” Chiese il cavaliere.
“Sono lo spirito della margherita...”
“Può essere vero ciò?” Stupito lui.
“Hai evocato l'Amore, no?”
“Si, l'ho fatto.”
“Ebbene, non sai, cavaliere, che l'Amore porta costanti meraviglie?”
“Allora parlami, dama della margherita...”
“Ti piace il mio abito, cavaliere?”
“Moltissimo.”
“Ebbene, sappi che un'ora fa esso era molto più bello...” fece lei “... si, molto di più... infatti comprendeva anche una mantella chiarissima che ora non posseggo più...”
“E perchè mai?”
“Perchè un altro prima di te mi ha sfogliata” rispose lei “e quella mantella, come questa veste, era fatta di petali... così è andata perduta...”
“Per sempre?”
“Oh, no...” sorridendo la fanciulla “... i petali che gli innamorati sfogliano non vanno mai perduti...”
“Chi era quell'innamorato?” Domandò il cavaliere.
“Un gran cavaliere e duca...”
“E cosa c'era nel tuo responso?” Ancora il cavaliere. “La sua amata lo ama?”
“Lei ignora quel sentimento...”
“Un cavaliere e duca” stupito lui “che non trova il coraggio di dichiarare il proprio Amore?”
“Egli non può dichiararsi...”
“E perchè mai?”
“Perchè sta pagando le pene di un terribile incanto...”
“Incanto?” Ripetè lui.
“Si, cavaliere...” annuì lei “... un incanto che gli è stato imposto... un incanto terribile... esso è chiamato il Pegno di Gioia...”
Ad un tratto si udirono delle voci e poi delle risate.
Queste interruppero lo spettacolo.
Erano alcuni cavalieri, giunti in città per il torneo, che si erano messi ai margini della piazzetta e che con le loro voci avevano disturbato la rappresentazione.
“Avete visto, amici?” Fece uno di quelli agli altri cavalieri. “Quel buffone dice di essere un cavaliere... lo credete possibile?”
“Un cavaliere che impugna un fiore invece che una spada?” Ridendo un altro.
“L'unico fiore che un cavaliere dovrebbe impugnare” disse quello che sembrava essere il primo fra loro “è quello che custodisce ogni donna.”
E tutti gli altri si abbandonarono a chiassose e volgari risate.

Guisgard
01-03-2013, 02.07.27
“Milady...” disse l'Arconte Meccanico ad Elisabeth “... volete andare via? Eppure avevate chiesto di me.”
In quel momento, da una porta laterale, entrò un servo.
Camminava piano, attento a non farsi scoprire.
“Io so perchè siete arrivata qui, milady...” continuò l'Arconte, senza accorgersi di quel suo servo che si avvicinava sempre più alle sue spalle “... per scoprire un nome... un nome da svelare dunque... un nome che forse solo il silenzio del destino conosce...”
Intanto quel servo, dopo essersi avvicinato ancora all'Arconte, estrasse un pugnale.
“Ed io sono qui per aiutarvi a scoprire quel nome...” aggiunse l'Arconte.
Il servo allora, giunto ormai presso l'Arconte, lo pugnalò più volte alle spalle, non riuscendo tuttavia né ad ucciderlo, né a ferirlo.
Infatti il suo pugnale si era piegato.
“Avete visto, milady?” Fece l'Arconte. “Gli assassini non sempre restano impuniti.” Fece un cenno e congedò il servo.
Questi mostrò un inchino ed uscì.
“Lady Elisabeth, ciò che cercate” fissandola l'Arconte “si trova in un luogo lontano e ancora misterioso. Ma io vi indicherò quel luogo. Così che possiate raggiungerlo e realizzare quanto chiedete. E in cambio del mio aiuto, ma da intendere solo a titolo di riconoscenza, dunque senza alcun obbligo, voi mi porterete un Fiore. Un Fiore sbocciato proprio in quel luogo dove si nasconde ciò che voi state cercando. Così ripagherete nel modo migliore la mia generosità verso di voi.”

Parsifal25
01-03-2013, 02.09.58
Il primo punto era stesso messo, ora bisognava occuparsi del vero problema.....

Passò circa un'ora prima che giungessimo a destinazione e con tutto quel cavalcare mi tornarono in mente le imprese con Belfagor nelle campagne bretoni e al servizio dei cavalieri di Arles, condizioni e pezzi di vita che mi hanno formato in ciò che sono ora.

Il villaggio che si presentò dinanzi anche se umile aveva il suo fascino, ma non vi era tempo per assaporarlo nelle sue tradizioni vi era altro. Sceso da cavallo venni accolto dalla gente e dal capovillaggio come un salvatore, ma se avessi tale facoltà, risposi:
"Messere......il piacere è tutto mio, spero di poterle essere d'aiuto. Non ho molto, ma quel che servirà sarà ben dato......"

Quello che potevo fare e affidarmi alle mie conoscenze in campo tattico-militare e alle mie indagini sul territorio, solo cosi'......avrei' potuto risolvere l'arcano.

Guisgard
01-03-2013, 02.14.00
Mamyon sorrise a quelle parole di Clio e lasciò che la ragazza legasse quel nastro al suo polso.
E nel frattempo il cavaliere restò a fissarla.
“Si, forse siete davvero una strega...” disse poi “... o meglio... una fata...” le fece l'occhiolino “... si, lo siete senza dubbio, visto che ora frequenterete ogni mio pensiero... si, credo si un incantesimo questo...” sfiorò il nastro con le dita “... quanto alla frase di quel libro... devo dire che invidio quel cavaliere, visto che si è guadagnato il vostro tifo... ma sono certo che ne farete un po' anche per me durante il torneo... e per i posti... vi farò avere due posti sul palco ovest... e sapete perchè? Perchè io combatterò di fronte ad esso e così vi vedrò per tutto il tempo della giostra...”
“Forse vi converrà guardare anche i vostri avversari, cavaliere...” ironico Lucius “... altrimenti potreste uscire prima del previsto dal torneo.”
Mamyon lanciò solo un fugace sguardo al ragazzo, quasi di indifferenza, per poi subito tornare a fissare la ragazza.
“Si narra che Perseo sconfisse Medusa guardandola riflessa sul suo scudo...” sussurrò “... io allora guarderò le contese riflesse dai vostri meravigliosi occhi azzurri, milady... così, tutto mi apparirà più bello...” tornò a baciarle la mano “... ritenetevi già la madrina della giostra, lady Clio...” un ultimo sguardo e chiesto congedo si allontanò.
“Che sbruffone!” Esclamò Lucius, mentre, ormai lontano, Mamyon si voltò ancora una volta a fissare Clio, prima di sparire tra i cavalieri che attendevano l'inizio del torneo.
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Guisgard
01-03-2013, 02.31.07
Il capovillaggio fece allora entrare Parsifal in casa sua per parlargli di quella difficile impresa.
“Sir Parsifal...” disse “... ora vi illustrerò la situazione... questi banditi formano una terribile banda... sono circa una ventina e tutti armati... si spostano nella regione per le loro scorribande... giungono da noi per il raccolto e ne portano via la metà... ma ormai non possiamo più pagare questo tributo... il vostro compito sarà quello di assoldare altri cavalieri come voi... sono certo che un pugno di cavalieri come voi basteranno a scacciare quei banditi... loro possono fare la voce grossa con noi, poveri contadini... ma con voi cavalieri non potrebbero spuntarla...”

Guisgard
01-03-2013, 03.17.31
Talia così uscì dalla sala e tutti i presenti si alzarono in piedi in segno di devozione e saluto.
Il capitano della guardia allora diede ordine ai suoi uomini di condurre via le due donne, in attesa di far luce, come aveva ordinato la principessa, sulle accuse che le riguardavano.
“Capitano...” disse il Maestro prima che il militare lasciasse la sala “... la decisione presa da sua altezza è naturalmente saggia e lungimirante... ma tuttavia le accuse, secondo il mio modesto parere, sono molto differenti... un conto è iniziare una poco realistica caccia alle streghe, altra cosa è invece esitare davanti ad un possibile alto tradimento... vi invito dunque, esortato da sua altezza a farvi presente la mia opinione in merito, a trattare con la dovuta attenzione la diversità di queste due accuse...”
“Come sua altezza ha disposto” fece il capitano “entrambe le accuse saranno seguite. E per ora, come ordinato dalla principessa, le imputate resteranno qui.”
“Si, posso comprendere” replicò George “e persino condividere in parte il vostro zelo e le giuste premure di sua altezza... ma mi sento in dovere di rammentarvi, anche se so che non ve ne sarà bisogno alcuno, che siamo nel bel mezzo di una guerra e che i nostri nemici non sono spettri e demoni, ma i cavalieri di Capomazda. Dunque un caso di presunto tradimento merita, a mio giudizio, precedenza.”
“Non temete...” disse il capitano “... entrambe le accusate resteranno qui, dove saranno controllate. Ed ora, perdonatemi, devo andare.” Ed uscì.
Nel frattempo Talia era tornata nei suoi appartamenti.
Una finestra era stata lasciata aperta dalle servitrici per permettere alla luce del mattino di entrare nella stanza.
Ed insieme a quel chiarore, anche un delicato e fresco profumo riempiva la stanza.
La finestra dava nel grande cortile colonnato del palazzo, dove ogni mattina veniva lasciata aperta la porta Ovest, per permettere al popolo di poter vedere la principessa quando ella si affacciava.
E dall'esterno Talia sentiva provenire voci festanti ed un entusiasmo generale, dettato non solo dalla Feste delle Mele, ma anche dall'attesa che il torneo aveva suscitato nella gente.
E ad un tratto la principessa udì un suono di trombe e poi i tamburi di una parata.
Era la cerimonia d'apertura al torneo.
Tutta la gente accorsa, allora, cominciò ad invocare il nome della bella principessa di Sygma.
Ma mentre Talia ascoltava tutto ciò, si accorse che i raggi del Sole, filtrando proprio da quella finestra aperta, investivano il suo corpo, generando solo una vaga ed appena accennata ombra sul pavimento.

Talia
01-03-2013, 16.12.18
Il sole entrava dall’alta porta finestra, velata appena dalla sottile tenda di seta trasparente... avanzai, fino ad essere completamente investita da quella luce, e chiusi gli occhi assaporando il calore di quel sole invernale sulla pelle...
Fuori, al di sotto dell’ampio balcone circolare di marmo bianco, sentivo il vociare della gente... sentivo il loro entusiasmo per quella festa e per l’imminente torneo...
il torneo...
realizzai solo in quel momento che il torneo stava per iniziare e che io l’avevo quasi dimenticato, presa com’ero stata dalla faccenda delle due donne... dalle loro accuse... dalla preoccupazione che quelle insinuazioni avevano saputo infondere in me.
Esitai...
ma la faccenda, adesso, era nella mani del Capitano ed io ero certa che egli avrebbe saputo svolgere il compito che gli avevo affidato con attenzione e solerzia, e che presto tutto sarebbe stato chiarito...
mi tranquillizzai a quel pensiero e riaprii gli occhi.
E fu allora che lo notai...
Il mio sguardo scivolò quasi per caso sul grande specchio alla mia sinistra ed, immediatamente, colse quel particolare...
mi voltai di scatto, improvvisamente tesa...
mi voltai e guardai il pavimento davanti a me...
nessuna ombra, solo un debole e pallido alone si allungava di fronte a me.
Di scatto voltai di nuovo la testa verso la finestra, come incredula, poi tornai a guardare di fronte a me... avvertivo il calore del sole sulla mia schiena e sulla nuca, ne vedevo il chiarore investire ogni cosa, vedevo l’ombra scura che si staccava dalla lampada e quella che si allungava oltre la chaise longue accanto al tappeto... ma da me, dai miei piedi, niente... sembrava che fossi trasparente.
E rimasi così... sorpresa... quasi stordita... continuando a guardare il pavimento davanti a me, senza capire.

Altea
01-03-2013, 16.19.57
Lo spettacolo riprese e si fece sempre più interessante...il Duca e il Pegno di Grazia..che strana storia..o leggenda, ero curiosa di sapere che significasse.
Purtroppo il tutto fu interrotto da schiamazzi e risate, ci voltammo e vi erano dei cavalieri che si beffeggiavano del cavaliere mascherato.
"Come mai tutti questi cavalieri?" dissi stupita a Vivian "e alcuni sembrerebbero nobili, hanno lo stemma dei casati su scudo e corazza".
Ma essi erano davvero indisponenti e il mio carattere, ovviamente, ebbe il sopravvento e mi alzai.."Miei gentili cavalieri, ci avete disturbato non pensate? Penso che un cavaliere deve saper destreggiare la spada e anche mostrar il suo ardore alla propria dama. Voi, invece, sembra non siate nemmeno degni dello sguardo di una donna per quanto siate ridicoli con le vostre sciocche frasi e il volgare comportamento".
Guardai gli attori sul palco.."Continuate..vi prego."
Mi sedetti sospirando, la gente annuiva alle mie parole ma ero perplessa e mi rivolsi a Vivian "Se continuerà!Se egli davvero è il Chevalier de Lys, ricordo raccontasti era un Cavaliere in Terrasanta e spero il suo onore di cavaliere ferito non prenda il sopravvento e invece di uno spettacolo teatrale assisteremo a un duello."

Guisgard
01-03-2013, 16.40.22
In quel momento qualcuno bussò alla porta.
“Altezza...” disse la servitrice a Talia “... sua signoria e il maestro George vi attendono sulla Loggia Reale, da dove assisterete insieme a loro al torneo.”
Stendardi di ogni contrada, vessilli nobiliari e patrizi, stemmi borghesi e bandiere gentilizie.
E poi paggi e valletti che passavano in rassegna, damigelle abbigliate come le quattro stagioni, suonatori di flauti, di tamburi e infine staffieri che conducevano molossi e falchi.
Era il primo Venerdì del mese che avrebbe poi condotto la Cristianità a celebrare la Santa Pasqua.
E sebbene a Sant'Agata di Gothia, dove la misteriosa ed improvvisa scomparsa del vescovo aveva quasi fatto svanire anche ogni testimonianza di Fede, i Cristiani erano visti con sospetto, la tradizione del Torneo Quaresimale era troppo forte e da sola bastava ad attirare partecipanti e spettatori.
E così era sta preparata una degna cerimonia d'apertura, sebbene ogni riferimento al Cristianesimo fosse stato evitato dagli organizzatori.
E dopo il corteo, passarono in rassegna tutti i partecipanti.
I migliori cavalieri della regione, anzi del regno, erano giunti per misurarsi fra loro.
Armature di ferro, cromate e tinte dei più vari e vivi colori conosciuti, mostravano il blasone e la bellezza di quei guerrieri.
Così, i Marescialli di Campo cominciarono a leggere la lista di tutti i cavalieri iscritti alla giostra e poi a spiegare il regolamento del torneo.
“Popolo di Sant'Agata di Gothia...” disse uno dei Marescialli di Campo “... i cavalieri partecipanti saranno suddivisi in cinque gironi, dove si scontreranno in tenzoni ad eliminazione diretta! I vincitori di ciascun girone saranno proclamati campioni e chiamati ad entrare nella Guardia del Corpo di sua altezza reale la principessa Talia di Sygma!”
Nuovi squilli di trombe si udirono al cielo.
“Si dia inizio al torneo!” Gridò un altro dei Marescialli di Campo.

Clio
01-03-2013, 17.12.51
Restai ferma per un momento ad osservare il cavaliere che si allontanava.
Non sapevo cosa pensare, ma un sorriso sereno si era ormai posato sul mio viso.
Non riuscivo a dimenticare lo sguardo del cavaliere, le sue parole.
Abbassai gli occhi e scossi la testa, come per allontanare quelle emozioni.
Mi voltai verso Lucius, tentando di nascondere quel sorriso al mio amico.
"..oh, si.. Sbruffone di sicuro..." Dissi piano, senza tuttavia smettere di sorridere "...vedremo un po' se sa il fatto suo... Dai, eri tu quello che voleva vedere i cavalieri da vicino.." Facendogli l'occhiolino "..adesso avremo anche due bei posti per assistere al torneo... Non sei contento?"
Mi avvicinai a Lucius e lo presi per un braccio: "Ehi, lo sai che sei l'unico campione a cui affiderei la mia vita, vero?" Sorridendo "..ce ne vuole prima che riesca a fidarmi di qualcuno quanto mi fido di te.." Sussurrai, quasi a me stessa.
L'ultima cosa che volevo era che il mio amico si sentisse messo in ombra da quel cavaliere che nemmeno conoscevo.
Mi avvicinai ad una bancarella "...guarda quante leccornie... Quand'è l'ultima volta che abbiamo mangiato?"
Comprai due pezzi di dolce alle mele e ne offrii uno a Lucius.
"...è davvero squisito.. Vero?" Dissi mentre addentavo quel succulento.
Poi, qualcosa attirò la mia attenzione.
"..ehi.." Rivolgendomi a Lucius "...dobbiamo affrettarci, credo che il torneo sia per cominciare..".

Talia
01-03-2013, 17.18.29
La servitrice entrò nella stanza e mi disse che il torneo stava per iniziare.
Le chiesi di aiutarmi ad indossare l’abito che avevo scelto, dunque, e a pettinarmi i capelli... e poco dopo ero pronta.
In silenzio, allora, uscii dalle mie stanze ed attraversai il palazzo, diretta verso la Loggia Reale... sentivo grida e voci e suoni di trombe sempre più forti, man mano che mi avvicinavo... due file di soldati facevano ala al corridoio ed alla scala che portava sul balcone più alto, al di sotto del quale era stato predisposta l’arena per il torneo.
Giunta in cima, vi trovai il maestro George e l’Arconte, oltre che un certo numero di soldati, valletti e servitrici... li salutai con un piccolo cenno, poi raggiunsi la parte più prominente della loggia dove, sotto un candido padiglione, si trovavano tre ricchi seggi dall’alto schienale... e mi sedetti su quello centrale.

“Popolo di Sant'Agata di Gothia...” disse uno dei Marescialli di Campo “... i cavalieri partecipanti saranno suddivisi in cinque gironi, dove si scontreranno in tenzoni ad eliminazione diretta! I vincitori di ciascun girone saranno proclamati campioni e chiamati ad entrare nella Guardia del Corpo di sua altezza reale la principessa Talia di Sygma!”
Nuovi squilli di trombe si udirono al cielo.
“Si dia inizio al torneo!” Gridò un altro dei Marescialli di Campo.

Le grida degli astanti, le trombe, la voce del Maresciallo di campo, lo scalpitare dei cavalli...
una vaga eccitazione mi colse, non sapevo se dovuta all’atmosfera o a quel senso di viva aspettativa che aleggiava nell’aria...
tuttavia badai a tenere quel sentimento ben celato e nascosto.
Sospirai appena, invece...
“Detesto i tornei...” dissi invece, con una vaga punta di insofferenza nella voce, ai due uomini seduti accanto a me “Solitamente sono un pericoloso ricettacolo di presuntuosi e di sciocchi!”

Guisgard
01-03-2013, 17.21.17
Dopo quelle parole di Altea, uno strano silenzio cadde nella piazza.
Rotto poi dalle risate di quei cavalieri.
“Ehi...” disse uno di quelli “... bel caratterino possiede quella ragazza!” Indicando Altea.
E risero di nuovo.
Tutti tranne quello che era in mezzo a loro e che sembrava essere il migliore del gruppo.
Fissava il palco senza tradire emozioni.
“Se questo spettacolo per femminucce” rivolgendosi al cavaliere mascherato sulla scena “riprenderà, allora tu pagherai un vero pegno... e non sarà certo di gioia...” lanciò poi un'occhiata ad Altea “... e questo vale anche per chi sta assistendo a questa farsa.”
“Insomma!” Alzandosi in piedi Vivian. “Cosa volete? Lasciatelo continuare il suo spettacolo!”
Ma in quel momento si udirono delle trombe.
“Ehi, Xouf...” lo chiamò uno di quei cavalieri “... sta per cominciare il torneo... meglio lasciar perdere... andiamo, su!”
Xouf annuì e poi lanciò un'ultima occhiata al cavaliere con la margherita.
“Quando ritornerò” fissandolo con freddezza “non voglio più trovarti in città...” e sparò con la sua balestra contro il sipario.
Era una freccia che subito prese fuoco, facendo così incendiare tutta l'impalcatura.
E prima di allontanarsi con i suoi compagni, guardò ancora una volta verso il palco ormai in fiamme, con gli attori intenti a sedarle.
E andò via.
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Guisgard
01-03-2013, 17.55.41
Clio e Lucius presero un po' di quella torta e poi corsero verso i padiglioni del torneo.
C'era un gran ressa e molti tentavano di entrare in modo disordinato.
I nobili erano stati messi a sedere nei padiglioni laterali al palazzo centrale, da dove assistevano all'evento la principessa, l'Arconte e le alte autorità di Sant'Agata di Gothia.
La gente comune invece affollava le tribune laterali in legno.
Ma mentre erano in fila, qualcuno si avvicinò a Clio e a Lucius.
“Salute a voi, damigella...” disse sorridendo “... sono Densesu, lo scudiero di sir Mamyon... non troverete posto sulle tribune, ma nei padiglioni.”
“Come sarebbe?” Stupito Lucius.
“Per voi” fece Densesu “ci sono due posti lì. E sono tra i migliori. Prego, vi accompagno.”
E così li condusse al padiglione.
Qui presero posto e lui poi si congedò da loro.
Ora Clio e Lucius potevano assistere al torneo senza perdersi le scene migliori.

Altea
01-03-2013, 18.18.12
La situazione sfuggì di mano...che stava succedendo? Perchè quel cavaliere dagli occhi di ghiaccio intimò quelle minacce fino a incendiare l'impalcatura del teatro..non si stava facendo nulla di male.
Vidi la gente attorno a me correre impaurita dalle fiamme... "Vivian..ma che sta succedendo? Perchè quel cavaliere se le è presa col cavaliere mascherato..sembrava quasi conoscerlo, seguimi".
Gli attori erano intenti a spegnere il fuoco e mi avvicinai alla attrice che impersonificava l' Anima della Margherita..."Milady, ma cosa sta succedendo? Perchè vi hanno impedito di continuare il vostro spettacolo...mi auguro di non essere io la colpa di tutto questo...e se è cosi vi chiedo perdono e pure agli altri attori, non era mia intenzione creare discussioni".

Guisgard
01-03-2013, 18.42.59
Talia prese posto al centro, tra l'Arconte Meccanico e il Maestro George.
“Altezza...” disse questi alla principessa “... invece possono essere edificanti i tornei, sapete? Voglio dire... è dall'antichità che alcuni uomini avvertono il bisogno di competere con i propri simili abbracciando un'arma... credo sia una manifestazione di forza... e in questo caso, possiamo dire, anche di fedeltà e devozione, visto che combattono per voi, mia signora.” Sorrise. “Dunque cosa chiedere di più a degli uomini? Vi stanno offrendo la loro forza e la loro devozione.” Prese alcune lenti fatte con pietre preziose. “Provate a guardare il torneo attraverso i riflessi dello smeraldo o dello zaffiro... ingentiliscono il tutto...”
Un nuovo squillo di tromba.
Era il segnale d'inizio.
Ma ad un tratto accadde qualcosa.
In fondo al pergolato che delimitava lo spiazzo per giostrare c'era una vaga confusione.
“Cosa accade?” Chiese il Maestro all'Arconte.
“Non lo so...” alzandosi questi per vedere meglio “... non riesco a capire da qui...”
Chiamò allora uno dei Marescialli di Campo.
“Cos'è quel disordine?”
“Eccellenza, pare ci sia un cavaliere che chiede di partecipare al torneo...” rispose il Maresciallo di Campo “... ma è fuori tempo limite. Le liste sono state già definite.”
“Allora cacciatelo via!” Ordinò l'Arconte.
“Signore...” fissandolo il Maresciallo di Campo “... dice di possedere il diritto per partecipare...”
“E in che modo?”
“Afferma che è stato iscritto dal suo maestro giorni fa...”
“E chi è questo suo maestro?”
“Il monaco Nicola d'Uscian...”
A quel nome l'Arconte restò ammutolito, per poi voltarsi verso George.
“Fate...” mormorò questi “... fate venire avanti quel cavaliere...”
“Si, signore.”
Poco dopo quel misterioso cavaliere si presentò nello spiazzo, proprio davanti alla Loggia Reale.
E i suoi occhi azzurri, enigmatici ed indefiniti, erano fissi sull'Arconte e sul Maestro.
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Guisgard
01-03-2013, 19.16.00
Ma mentre Altea era vicino a quell'attrice, arrivarono i soldati.
Dispersero la folla e aiutarono gli attori a sedare le fiamme.
Ma il palco era ormai distrutto.
“Non so perchè quel cavaliere abbia fatto questo...” disse in lacrime l'attrice ad Altea “... so solo che ora siamo rovinati...”
“Avanti, andate via!” Gridarono i soldati a tutti. “Lo spettacolo è finito! Liberate la piazza! Se avete voglia di spettacoli, allora c'è il torneo! Qui è tutto finito!”
E spinsero via la gente da quella piazza.
Altea e Vivian comprese.

Altea
01-03-2013, 19.24.14
Vivian era molto amareggiata, tutto questo era un mistero, sembrava quasi i due cavalieri si conoscessero.
Poi arrivarono le guardie e ci cacciarono via, senza nemmeno poter parlare col Chevalier de Lys....ma udii quelle parole..un torneo!! Ecco perchè vi erano tutti quei cavalieri, chissà forse vi era pure quello sbruffone che diede fuoco al palco.
Presi Vivian e la portai dove la gente si dirigeva e sentivo squilli di tromba...eccolo..il torneo, la gente aveva preso già posto.
"Scusate messere?" dissi a un uomo che faceva di guardia "si può ancora prendere posto per questo torneo? Siamo la contessa Trevor e la baronessa Mc Lanchester, saremmo liete di vedere questi....gentili cavalieri... battersi."

Clio
01-03-2013, 19.36.37
Sorrisi a quelle parole del paggio e lo seguii docilmente.
I posti che Sir Mamyon ci aveva riservato erano davvero prestigiosi, potevamo vedere distintamente ogni azione del torneo.
"..beh, ha mantenuto la parola... Ora vediamo un po' se è bravo come sembra.." Dissi a Lucius sorridendo "..caspita, certo che si vede proprio bene da qui.. Siamo stati proprio fortunati..".
Scrutai con lo sguardo lo spiazzo davanti ai miei occhi, cercando di scorgere il misterioso cavaliere a cui dovevo tutto quello.

Talia
01-03-2013, 21.41.51
A quelle parole del Maestro, feci un piccolo gesto con la mano che avrebbe potuto significare qualsiasi cosa e presi quelle lenti, fissate su di una curiosa montatura d’argento...
Altri squilli...
il torneo stava per iniziare...
ma all’improvviso accadde qualcosa...

In fondo al pergolato che delimitava lo spiazzo per giostrare c'era una vaga confusione.
“Cosa accade?” Chiese il Maestro all'Arconte.
“Non lo so...” alzandosi questi per vedere meglio “... non riesco a capire da qui...”
Chiamò allora uno dei Marescialli di Campo.
“Cos'è quel disordine?”
“Eccellenza, pare ci sia un cavaliere che chiede di partecipare al torneo...” rispose il Maresciallo di Campo “... ma è fuori tempo limite. Le liste sono state già definite.”
“Allora cacciatelo via!” Ordinò l'Arconte.
“Signore...” fissandolo il Maresciallo di Campo “... dice di possedere il diritto per partecipare...”
“E in che modo?”
“Afferma che è stato iscritto dal suo maestro giorni fa...”
“E chi è questo suo maestro?”
“Il monaco Nicola d'Uscian...”
A quel nome l'Arconte restò ammutolito, per poi voltarsi verso George.
“Fate...” mormorò questi “... fate venire avanti quel cavaliere...”
“Si, signore.”
Poco dopo quel misterioso cavaliere si presentò nello spiazzo, proprio davanti alla Loggia Reale.
E i suoi occhi azzurri, enigmatici ed indefiniti, erano fissi sull'Arconte e sul Maestro.

Ero rimasta seduta esattamente al mio posto durante quello scambio di battute, osservando l’Arconte ed il Maestro e notando quel loro improvviso cambio di tono e di espressione a quel nome.
Me ne stupii...
non ne comprendevo pienamente il motivo...
non per quel cambio improvviso di impostazione...
Mi sporsi appena, dunque, e gettai una rapida occhiata in basso, verso lo spiazzo al centro del quale si era presentato quel cavaliere... guardava verso l’alto, verso l’Arconte ed il Maestro, con aria quasi di sfida...
mi incuriosì.
Scivolai di nuovo indietro, quindi... tornando a sedermi comodamente sul ricco seggio e ad essere completamente celata dall’ombra di quel bianco padiglione...
“Arconte...” mormorai allora, ed il mio sussurro fu perfettamente udibile nel silenzio “A cosa dobbiamo questo imbarazzo e questa incertezza, ditemi! Conosciamo l’uomo cui si è alluso? Quel... come si è detto? Oh, si... quel Nicola d'Uscian, monaco...”
Lo studiai per un istante...
osservai l’Arconte, poi il Maestro...
un monaco aveva iscritto quel cavaliere...
sorrisi all’incertezza dei due uomini, così poco velata.
“Arconte...” ripresi poi a dire, sempre con quella voce che era poco più che un sussurro “Vedete... noi ci pregiamo di essere diversi dai nostri nemici... essi sono faziosi e intolleranti, noi no! Essi odiano e distruggono tutto ciò che non è esattamente come loro... noi no! Dunque... se il cavaliere in questione desidera giostrare nel nome di Sygma, noi gli concederemo l’onore di farlo. Se è disposto poi a giurare sul suo onore di fronte alla sua regina, noi glielo permetteremo...”
Tacqui solo per un istante...
“Quel cavaliere può giostrare se accetterà di sottomettersi alle nostre leggi... è la regina che lo vuole! Proclamate ciò che ho detto, e che sia così!”

elisabeth
01-03-2013, 23.13.54
Rimasi dipietra davanti a quella uccisione a tradimento...una e piu' coltellate alle sue spalle.....gelido il mio sangue invase le mie vene.......reminescenza di un momento non vissuto...il ritorno di un'ombra a me tanto cara...tanto cara da temere per quell'essere sconosciuto.......il desiderio di poter ritrovare il canto del mio amore....ed avere il volto dei suoi assassini.....mi fecero diventare sprezzante......." Se voi sarete in grado di fare questa grande cosa per me......sarete ricompensato.....egli e' tutto per me.....il resto poco conta...."....Mi alzai dalla poltrona in cui mi trovavo....avevo il volto in fiamme e la voglia immensa di percorrere quello strano cammino....

Parsifal25
01-03-2013, 23.46.02
Venni invitato dal capo villaggio nella capanna e mi espose il problema.

La descrizione è molto semplice, venti banditi in arme volti a saccheggiare i raccolti.......le possibili soluzioni erano varie:

in primis, era possibile creare sulla base di alcune tattiche antiche delle fosse con spuntoni nel terreno;

simulare una carestia con incendi per rimanerli senza viveri;

andare in viaggio per le terre vicine a reclutare nuovi cavalieri;

addestrare i contadini sulla base della milizia cittadina.

Tutte potevano essere valide ma quale era più logica adottare?

Guisgard
02-03-2013, 02.26.10
Il capovilaggio ascoltò con attenzione tutte le possibili ipotesi vagliate da Parsifal.
“E se la soluzione” disse poi “fosse l'insieme di tutte queste possibilità? Voglio dire... e se combinassimo questo ventaglio di soluzioni? Così potremmo preparare delle fosse e vari elementi di protezione attorno al villaggio, addestrare poi i nostri contadini più robusti almeno a come resistere ad un attacco dei banditi ed infine partire per la regione in cerca di cavalieri da assoldare. Ovviamente si partirà dal costruire opere di difesa attorno al villaggio e poi con l'andare in cerca di nuovi cavalieri da affiancarvi. E naturalmente insieme a questi vostri futuri compagni addestrare poi i nostri contadini. Cosa dite? La ritene possibile questa cosa?”

Guisgard
02-03-2013, 02.34.45
“Eccellente, milady.” Disse l'Arconte Meccanico ad Elisabeth. “Eccellente. Avete compreso in pieno il senso di ciò che intendevo. Io vi offro la possibilità di raggiungere il vostro scopo e voi, per riconoscenza, riporterete il Fiore qui a Sant'Agata di Gothia. Non credo occorrano altre parole fra noi. Ormai il patto è sancito. Al più presto vi invierò un messaggero. Egli vi indicherà il luogo dove si trova ciò che tanto desiderate. E in quello stesso luogo troverete anche il Fiore.”
E uscì dalla sala.
Un attimo dopo entrò un servitore.
“Siete libera di lasciare il castello, milady.” Mostrando un lieve inchino ad Elisabeth. “Seguitemi, prego. Vi condurrò dalla vostra servitrice.
E la condusse in giardino, dove Elina era a fissare alcuni salici piangenti.
Il ponte levatoio del castello era però abbassato e dall'esterno giungevano i vivaci suoni di Sant'Agata di Gothia.
Ora le due donne potevano uscire dal maniero.

Guisgard
02-03-2013, 02.49.49
Così, Clio e Lucius presero subito posto nel padiglione, da dove si poteva godere di una vista perfetta su tutto lo spiazzo.
“Beh, offrire due posti a sedere” disse Lucius “non è certo chissà quale impresa... quel cavaliere se vorrà tener fede a tutte le sue spacconate dovrà come minimo mandare gambe all'aria tutti gli altri partecipanti...”
Uno squillo di tromba proclamò finalmente l'inizio del torneo.
Tutti i cavalieri allora furono fatti avanzare davanti al popolo riunito, ai nobili e infine dinanzi alla Loggia Reale, dove sedevano la principessa e l'Arconte Meccanico.
Poi, ciascuno dei contendenti, secondo un'antica usanza, fu chiamato a scegliere una dama da rappresentare, della quale sarebbe stato campione e alla quale avrebbe offerto il titolo di madrina in caso di vittoria nel proprio girone.
Così, tutti i cavalieri scelsero la propria dama.
E quando toccò a Mamyon, senza indugio il cavaliere, in sella al suo destriero, cominciò a cercare con lo sguardo tra tutte le dame presenti.
Come gli altri cavalieri, anche lui aveva sulla punta della sua lancia una corona di fiori, che avrebbe poi donato alla dama prescelta.
E alla fine, riconoscendo Clio nel padiglione, si avvicinò alle barriere che delimitavano lo spiazzo dal baldacchino e con la lancia offrì la corona fiorita alla ragazza.
“Sarò vostro campione, milady...” fissandola “... in ogni contesa e contro qualsiasi avversario... lo giuro sul mio onore...”
E poi ritornò nei ranghi insieme a tutti gli altri cavalieri.
Ma poco dopo, quando tutto sembrava sul punto di cominciare, accadde qualcosa.
Un misterioso cavaliere fu condotto davanti alla Loggia Reale.
“E ora cosa succede?” Meravigliato Lucius.

Guisgard
02-03-2013, 03.00.21
L'uomo annuì a quelle parole di Altea.
“Si, ci sono ancora posti, milady...” disse “... ma solo nelle tribune, dove cioè siede la gente comune. Ecco, per di là...” indicando un passaggio per raggiungere le tribune “... lì troverete posti a sedere.”
Così le due ragazze raggiunsero i loro posti.
Videro allora la cerimonia dei cavalieri che sceglievano le proprie dame come madrine.
E tra i partecipanti, Altea riconobbe anche quel cavaliere dallo sguardo di ghiaccio che aveva interrotto la recita poco prima.
“Non ho mai visto tanti cavalieri tutti insieme...” fece Vivian “... sarà sicuramente uno spettacolo superbo... anche se io, in verità, avrei preferito assistere alla recita di poco fa...”
Ma quando tutto sembrava sul punto di cominciare, accadde qualcosa.
Un misterioso cavaliere fu condotto davanti alla Loggia Reale, dove sedevano la principessa e l'Arconte Meccanico.
“Guarda, Altea?” Indicando quel cavaliere Vivian. “Chi sarà mai? E perchè non è insieme a tutti gli altri cavalieri?”

Guisgard
02-03-2013, 03.40.59
L'Arconte Meccanico e il Maestro ascoltarono con attenzione ogni parola di Talia.
La sua voce era bassa, calma, come intrisa di un gelido distacco, a tratti quasi indolente.
“Si, conosciamo quel monaco, altezza...” disse il Maestro “... e il nostro stupore è giustificato dal fatto che lo credevamo morto...”
“Siete certa di volerlo ammettere al torneo, milady?” Perplesso l'Arconte. “I termini sono scaduti e non avremmo difficoltà a negargli la partecipazione...”
“Arconte...” interrompendolo George “... sua altezza si è espressa. E posso dire di condividere il suo pensiero. Qui non siamo a Capomzda e dunque la libertà è sovrana. Se quel cavaliere accetterà di giurare di essere fedele, allora sarà ammesso alla giostra.”
L'Arconte annuì e mostrò poi un lieve inchino verso Talia.
“Cavaliere...” tornando a guardare nello spiazzo “... se davvero è stato il vostro maestro ad iscrivervi al torneo, perchè vi presentate solo ora?”
“Perchè sono stato impegnato in una ricerca...” rispose il misterioso cavaliere “... una ricerca tanto lunga, quanto inaspettata...”
“E credete che a questa augusta corte interessino le vostre ricerche?”
“Beh, dovrebbero interessare” fissandolo il cavaliere “visto che è a causa di questa augusta corte che mi sono trovato impegnato in quella inattesa ricerca...”
L'Arconte lo fissò.
“Si...” continuò il cavaliere “... a causa di una penitenza sono stato costretto a cercare un tabernacolo, ma pare che in questa città ci sia una carenza cronica di chierici... e così ho dovuto girovagare un po' in giro per cercare una chiesetta aperta...”
Dal pubblico si alzò un divertito mormorio.
“Peccate di insolenza, cavaliere...” disse l'Arconte “... e questa non è una dote degna per un esponente del vostro rango.”
“Ho solo risposto alla vostra domanda, milord.”
“Sappiate, tuttavia, che sua maestà ha acconsentito riguardo alla vostra partecipazione al torneo.” Fece l'Arconte. “Purchè giuriate di servire il regno di Sygma e le sue leggi.”
“Sygma?” Ripetè il cavaliere. “Siamo a Sygma? E da quando?”
“Forse il vostro maestro ha preferito tacere riguardo a ciò.” Rispose l'Arconte. “Ma ora così stanno le cose. Sant'Agata di Gothia fa parte dei territori sygmesi.”
“Beh...” sorridendo quasi beffardo il cavaliere “... in verità io mi sono sempre ritenuto un cavaliere errante e dunque essere a Sygma, a Roma, o a Capomazda cambia poco per me.”
“Sappiate che sarete chiamato anche a giurare fedeltà ed obbedienza alla nostra regina.”
“Abbiamo anche una regina?” Stupito il cavaliere. “Pensavo di parlare già davanti alla massima autorità qui.” Sorrise ancora. “E sia, giurerò sulle vostre leggi e davanti alla vostra regina, purchè poi cominci subito il torneo. Il mio braccio è inattivo da troppo tempo e ho voglia di farlo scogliere un po'.”
“Non c'è che dire...” prendendo la parola il Maestro “... io non vi conosco, cavaliere... ma da come vi presentate, siete un degno allievo del mio caro vecchio amico Fra' Nicola...” rise.
“Davvero?” Fissandolo quel cavaliere. “Strano... eppure Fra' Nicola mi ha sempre detto di non avere amici qui a Sant'Agata di Gothia... non più almeno...” e i suoi occhi corsero rapidi attorno ai padiglioni, dove gli altri partecipanti al torneo attendevano solo di cominciare.

Parsifal25
02-03-2013, 13.21.56
L'ipotesi era molto interessante ma difficile da far funzionare in sincrono. Mi volsi verso il capovillaggio e risposi:
"La logica è giusta ma non era possibile preparare il tutto nell'immediato.....la combinazione dei vari fattori è applicabile ma bisogna agire con criterio.....".

Alzatomi dalla sedia iniziai' a delineare lo schema......mi avvicinai' al mio zaino e tirai' fuori il diario

"Signore, la soluzione da adottare è la seguente......il primo passo sarà la costruzione di un terreno malleabile che permetta agli spuntoni di creare serie difficoltà ai banditi......se ne avete la possibilità.....cercate di applicare su di essi un piccolo composto alchemico che possa comportare qualche sintomo di avvelenamento sulle ferite subite.....; oppure, rendere il terreno così viscido che avremmo potuto creare delle sabbie mobili artificiali. La scelta la lascio a voi."
Superato il passo difensivo si poteva procedere ad un addestramento base per i contadini.

L'addestramento sarebbe stato molto più semplice.

Altea
02-03-2013, 22.35.12
Attorno a noi il vociare era troppo forte, eravamo nel luogo più affollato ma sicuramente non è che mi desse fastidio essere tra coloro che chiamano "popolo"..."Che sciocchezza" dissi "è pure un regno che fa distinzioni di rango..non vedi dividono il popolo dalla aristocrazia."
Poi fui destata dalle parole di Vivian..."Ignoro completamente il motivo per cui quel cavaliere si trovi solo di fronte al palco della Regnante e dell'Arconte, ma sembra abbastanza scaltro. Anzi, mi auguro che dia del filo da torcere a tutti questi cavalieri...e batta quello che ha distrutto il palco della recita".
Mi guardai in giro, a dire il vero mi trovavo, pure, fuori luogo ...i duelli non avevano mai fatto per me.

Clio
04-03-2013, 01.16.38
Finalmente le trombe squillarono.
Trattenni il fiato mentre ogni cavaliere sceglieva la sua dama, non avrei mai pensato di essere così emozionata da un evento del genere.
Giorno dopo giorno cominciavo ad apprezzare i consigli dei miei genitori, consigli che non avevo mai apprezzato, considerandoli mere critiche al mio modo di essere.
Ma ora, la vita vera fuori dalla biblioteca sembrava ogni giorno più entusiasmante.
Sorrisi soltanto leggermente, trattenendo le emozioni nuove che sfioravano il mio essere.
Poi, seguii con lo sguardo Mamyon in sella al suo destriero, lo osservavo scrutare la folla, finché i suoi occhi non incontrarono i miei.
Annuii sorridendo mentre mi porgeva la corona, e la tenni stretta tra le mani mentre si allontanava.
Le parole di Lucius attirarono la mia attenzione verso la loggia reale.
"...Non ne ho idea, sai.. Quello è l'arconte meccanico" riconoscendo l'uomo con cui avevo parlato poco tempo prima "...e quella deve essere la principessa, è davvero molto bella...".
Aguzzai la vista e l'udito cercando di capire meglio la situazione ".. Spero che finiscano presto di questionare..." sorrisi "..sono curiosa di vedere se il nostro spaccone saprà cavarsela bene come crede.." Strizzando l'occhio al mio amico.

Guisgard
04-03-2013, 01.35.16
Tutti nel padiglione ora fissavano Clio e quella corona di fiori intrecciati che stringeva fra le mani.
Essere scelta come dama da uno dei cavalieri era evento molto raro e di sicuro le prescelte potevano definirsi privilegiate.
Solitamente questo titolo toccava alle mogli dei signorotti che finanziavano i cavalieri, o al massimo, per quelli che godevano di una certa indipendenza economica, alle loro amate.
La maggior parte dei partecipanti al Torneo della Quaresima aveva infatti scelto come madrina una delle donne appartenenti all'aristocrazia cittadina, pur non conoscendo affatto la propria dama.
Ma era un modo per guadagnarsi il tifo della nobiltà del posto.
Quel cavaliere, invece, aveva scelto una ragazza straniera e perlopiù non appartenete a nessun casato conosciuto nella regione.
Così tutti erano rimasti sorpresi dal gesto di Mamyon che aveva scelto Clio come sua madrina.
Ora però tutto sembrava pronto per iniziare.
“Quel cavaliere” disse Lucius a Clio “farà ritardare un bel po' l'inizio della giostra...” si voltò allora verso uno dei nobili che sedeva accanto a loro “... perdonate, milord... ma cosa sta accadendo?”
“Pare che quel cavaliere” rispose il nobile “sia giunto dopo la definizione dei gironi e ora fanno difficoltà ad ammetterlo nel torneo.”
“E perchè non lo escludono subito?” Domandò ancora Lucius. “Perchè farla così lunga?”
“Perchè è interesse delle autorità cittadine” spiegò il nobile “che tutti i migliori cavalieri partecipino alla giostra. Così da poter formare una degna guardia del corpo per la principessa.”

Guisgard
04-03-2013, 01.46.41
Altea e Vivian, così, preso posto nelle tribune, si accingevano ad assistere al torneo.
“Beh...” disse Vivian “... speriamo cominci presto... non vorrei che dopo lo spettacolo ora ci salti anche il torneo...”
Gettò poi uno sguardo verso un pergolato dove si trovavano tutti i cavalieri partecipanti alla giostra.
“Guarda, Altea!” Esclamò all'improvviso. “Guarda laggiù! Nella terza fila di cavalieri! Lo riconosci? E' quello che ha interrotto lo spettacolo e poi dato fuoco al palco della rappresentazione!”
Infatti quel cavaliere era ben visibile dalla loro postazione.
Indossava una corazza scura, dai riflessi fulvi e nel suo sguardo era racchiuso qualcosa di indefinito.
La sua espressione appariva impenetrabile e fissava un punto quasi fuori dalla scena, come se i pensieri inseguissero qualcosa di lontano e mutevole.
Poi ad un tratto, destato da un compagno, tornò a fissare lo spiazzo.
E fu allora che cominciò a guardare il misterioso cavaliere davanti alla Loggia Reale.

Altea
04-03-2013, 01.53.41
Seguii la mano di Vivian e mi apparve quel cavaliere.."Hai ragione, Vivian, è proprio lui..ma che strana persona, guarda sembra quasi assente. E inoltre, ha uno sguardo cupo ed enigmatico."
Poi mi accorsi del fatto che un cavaliere vicino parlava con egli e questi fissava il misterioso cavaliere apparso dal nulla.."Guarda come osserva il cavaliere di fronte alla Loggia Reale, non vorrà mica intavolare una altra diatriba. Vivian...seguimi...qui sopra vi è troppo rumore, la gente è in preda al delirio, forse è per questo che li hanno divisi? Scendiamo le scale cosi possiamo guardare e sentire meglio ciò che sta succedendo". La presi per mano e da quel posto potevamo vedere l'intero spiazzale assieme ad altre persone che stavano in piedi.

Talia
04-03-2013, 02.02.23
Attesi, con malcelata insofferenza, che quell’acceso scambio di battute si esaurisse...
avvertivo con chiarezza che la voce dell’Arconte si stava indurendo, intanto, e che presto forse quella sua rigidità si sarebbe trasformata in ira di fronte alla sfrontatezza di quel cavaliere misterioso... probabilmente anche il maestro George ebbe la mia stessa sensazione, poiché prese la parola, ma anche con lui il nuovo arrivato mostrò subito e bene il suo carattere e quel suo temperamento.
“Basta, adesso!” mormorai allora, seccamente ma senza scompormi minimamente “Maestro... Arconte... la mia pazienza è terminata, sono stanca! Il cavaliere in questione ha ottenuto il mio permesso a partecipare, e tuttavia le sue chiacchiere e le sue opinioni non interessano a nessuno! Invitatelo, ve ne prego, a rientrare nei ranghi, dunque... e che si cominci!”
I miei occhi scrutarono l’Arconte per un istante, gelidi... poi, quando l’uomo si inchinò appena e tornò a fronteggiare la piazza sottostante, io mi rivolsi al Maestro che era tornato a sedersi alla mia destra...
“Che vi dicevo, Maestro?” sussurrai “Ogni torneo non è che un pericoloso ricettacolo di sciocchi e di presuntuosi... mi auguro, almeno, che tanta presunzione sia quantomeno un po’ giustificata!”

Guisgard
04-03-2013, 02.47.33
“Altezza...” disse il Maestro a Talia “... essere guasconi, superbi ed arroganti è una prerogativa degli spiriti semplici. E molti di essi, non potendo occupare altri ruoli nella società, finiscono per farsi armare cavalieri. Ma solitamente simili individui non arrivano lontanio.”
Talia aveva dato l'ordine e ormai il torneo doveva cominciare.
Il misterioso cavaliere giurò così di onorare le leggi e la Casa Reale di Sygma davanti ai Marescialli di Campo.
“Ora, siccome i gironi sono già stati sorteggiati, vi sarà data la possibilità di scegliere in quale essere inserito.” Fece uno di questi.
“Interessante...” mormorò il cavaliere guardando poi gli altri partecipanti.
“Ora prendete il vostro cavallo” spiegò il Maresciallo di Campo “e con la lancia colpite, fra gli scudi esposti, quello di uno dei cavalieri partecipanti con cui volete scontrarvi.”
“Per me non fa differenza.” Sorridendo il cavaliere. “Uno vale l'altro.”
“Dovete scegliere. E' la regola.” Disse il Maresciallo. “E poi dovete rivelarci il vostro nome.”
Il cavaliere allora sbuffò, per poi voltarsi verso le scuderie e chiamare qualcuno.
“Pegueres!” Gridò.
Un attimo dopo si udì un rumore strano, simile ad un clangore metallico.
Apparve allora nello spiazzo un cavallo ricoperto di metallo in varie parti del corpo.
Nel vederlo, l'Arconte Meccanico restò turbato.
Il cavaliere così montò in sella a quel suo destriero meccanico, impugnò la sua lancia e poi galoppò verso gli scudi dei partecipanti.
E raggiunti quei cimeli cominciò a colpirli tutti, uno dopo l'altro, in segno di sfida.
“Guisgard!” Esclamò poi verso la Loggia Reale. “Sono sir Guisgard del Lagno!”
Davanti a quella scena tutto il pubblico delle tribune esultò e cominciò ad inneggiare a quel cavaliere.
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Talia
04-03-2013, 03.41.16
All’ombra del padiglione osservavo la scena...
cavalieri...
giuramenti...
spade che sfolgoravano qua e là e lance che venivano preparate...
le voci dei Marescialli di campo...
gli ultimi preparativi...
Feci un piccolo cenno distratto con una mano e subito un servitore mi portò una brocca di acqua cristallina, dalla quale ne versò un po’ in un bicchiere che poi mi porse...
bevvi piano...
“Forse avete ragione, Maestro...” dissi “Ma la presunzione può significare tante cose... può nascondere tanti stati d’animo...”
Finii l’acqua e restituii il bicchiere al servitore, mentre i miei occhi continuavano a fissare quel cavaliere che, in sella al suo cavallo bardato di metallo, stava ora colpendo ad uno ad uno gli scudi degli sfidanti...
“Vedremo!” conclusi infine “E poi... chissà... forse l’Arconte si sta dando tanto pensiero per questo cavaliere arrogante e poi egli, magari, verrà buttato fuori al primo turno! Sarebbe curioso... non trovate?”
I miei occhi tornarono in basso a fissare quel cavaliere, per un momento...
poi, come riscossa dalle grida e dal vociare della folla, con un piccolo gesto, detti ordine che si cominciasse.

Guisgard
04-03-2013, 04.22.05
Il capovillaggio annuì a quelle parole di Parsifal.
“Si, credo che sia fattibile questo.” Disse. “Qui al villaggio abbiamo molti rimedi per allontanare insetti vari e dunque rendere i terreni tossici non sarà un problema. Anche scavare fossati e armarli di aculei o trappole varie non rappresenterà una difficoltà. Voi controllerete i confini e il perimetro del villaggio, così da scegliere le zone più facilmente difendibili e i passaggi obbligati per avvicinarsi. Quanto all'addestramento, quello credo spetterà a voi e ai cavalieri che assolderete. A proposito, sapete già dove cercarli?”
In quel momento entrò il parroco del villaggio.
“Salute a voi.” Salutando il capovillaggio. “E che Dio vi assista, cavaliere.” Sorridendo a Parsifal. “Entrando ho udito i vostri discorsi e credo di potervi dare qualche indicazione in merito...”
“Riguardo a cosa?” Chiese il capovillaggio.
“Dieci giorni fa ho incontrato alcuni cavalieri.” Rispose il chierico. “Sono entrati in chiesa e hanno chiesto di essere confessati, ascoltare messa e prendere il Corpo di Nostro Signore. Questo perchè erano diretti in una città lontana per provare il loro valore ad un grande torneo. E mi hanno detto che i migliori cavalieri della regione sono tutti intenzionati a partecipare a quel torneo. Dunque credo che per arruolarne qualcuno bisogna recarsi in quella città.”
“Conoscete il nome di quella città?”
“Santa'Agata di Gothia...” fissandoli il sacerdote.

Guisgard
04-03-2013, 04.33.48
Altea e Vivian raggiunsero un posto migliore per godersi il torneo.
Ora erano molto più vicine allo spiazzo.
E così fu anche per il secondo giorno del torneo, con gli scontri decisivi e finali.
Le due ragazze erano a pochi passi dal luogo in cui i cavalieri combattevano, potendo così ammirare le ultime e più importanti battaglie.
Ma tra la gente che come loro assisteva al torneo, Altea notò una strana figura.
Aveva un lungo mantello ed un cappuccio.
Ma sotto al cappuccio intravide qualcosa.
Era una maschera.
La stressa del misterioso Chavalier de Lys.

Guisgard
04-03-2013, 05.02.28
Capitolo IV: I Cavalieri di Sant'Agata di Gothia

“I marescialli e i loro aiutanti comparvero subito dopo sul campo, insieme con gli araldi, allo scopo di conoscere i nomi dei cavalieri che intendevano giostrare e la parte in cui ciascuno preferiva schierarsi, una precauzione necessaria per assicurare pari trattamento ai due gruppi che stavano per fronteggiarsi.”

(Walter Scott, Ivanhoe)



A quel cenno di Talia il torneo cominciò.
Guisgard fu inserito nel quinto girone.
Così, ad uno ad uno, avvennero tutti gli scontri.
Corazze che emanavano riflessi di mille e più colori, lame che a contatto fra loro liberavano sciami di ardenti scintille, lance che si frantumavano contro scudi bardati e divenendo pioggia di schegge incandescenti.
I vari contendenti, ad uno ad uno, cominciavano ad essere eliminati dai migliori fra loro.
Davanti al pubblico entusiasta, quei campioni diedero superba dimostrazione del proprio valore.
Mai, si può dire, che tanti eroi furono riuniti per un singolo torneo in quella regione.
Le contese furono tutte combattutissime e gli sconfitti riportarono tutti danni gravissimi.
Alcuni persero un occhio, altri una mano o un braccio.
Molti restarono sfigurati, qualcuno anche storpio.
Il sangue si mischiò alla polvere e alla schiuma dei cavalli.
E alla fine della prima giornata restarono solo dieci cavalieri.
Il giorno successivo si sarebbero affrontati fra loro, fino a restare solo in cinque.
I cinque vincitori.
L'alba giunse presto e con essa gli scontri finali.
I dieci finalisti si trovarono nello spiazzo a Mezzogiorno in punto.
Salutarono in direzione della Loggia Reale e poi cominciarono, in successione, gli scontri.
“Ci saranno sorprese” disse il Maestro all'Arconte Meccanico “secondo voi, milord?”
“Un torneo” rispose l'Arconte “riserva sempre sorprese...” e nei suoi occhi, unica parte del volto non coperta dalla maschera, si accese una strana luce.
E un cenno di intesa, quasi impercettibile, corse fra i due.
Terminarono allora i primi quattro scontri e per ultimo si svolse quello tra Guisgard e Balorogo.
Era questi un energumeno cresciuto nella selva, lontano dalla civiltà e più vicino alle bestie che agli uomini.
Trovato da alcuni cacciatori, fu catturato e portato in un monastero, dove visse fino a quando l'Arconte non lo volle come boia per torturare i prigionieri.
Ora era stato portato nel torneo proprio per volere del signore di Sant'Agata di Gothia, per contendere a Guisgard la vittoria del loro girone.
Cominciò lo scontro.
E fu molto brutale.
Guisgard era armato con la sua spada dai riflessi vermigli, mentre Balorogo impugnava la mazza ferrata.
Subito il secondo mise alle strette il primo, costringendolo a difendersi dai suoi poderosi attacchi.
Balorogo grugniva e ringhiava, quasi come il predatore che fiuta il sangue della sua preda.
E alla fine uno dei suoi attacchi andò a segno, lacerando la cotta di maglia del suo avversario.
“Dannato...” ansimò Guisgard “... sto perdendo le forze a difendermi dai suoi attacchi... di questo passo mi batterà...”
“Forse dovresti studiarli meglio i tuoi avversari...” all'improvviso una voce “... non puoi pensare di partire ogni volta a testa bassa...”
“Finalmente...” mormorò Guisgard “... pensavo volessi fare solo da spettatore...”
“In effetti è un bel vedere.” Quella misteriosa voce. “Del resto la spada resiste benissimo ai colpi... forse sono le tue braccia che iniziano ad avvertire i crampi...”
“Già, per questo dovresti darmi una mano... non pensi?”
“Davvero?”
“Ricordi il nostro patto?”
“E sia...” vibrò quella voce “... ma ricorda che poi ti toccherà raddoppiare gli allenamenti...”
“Va bene...” parando Guisgard altri colpi del suo bestiale avversario “... va bene, ma dammi una mano ora...”
Balorogo spinse Guisgard indietro e caricò l'ennesimo colpo con la sua mazza.
Ma in quel momento accadde qualcosa.
Una luce che durò solo un attimo, quasi infinitesimale.
A tutti gli spettatori apparve come il riflesso del Sole sulle armi.
Ma Balorogo vide qualche altra cosa.
Una figura, simile ad una visione, che dalla spada di Guisgard gli si mostrò.
E i suoi occhi, simili ad una fiera, spaventarono il bestiale Balorogo.
Poi un grido disumano.
Un attimo dopo, l'animalesco Balorogo si accasciò al suolo, tagliato in due da un fendente del suo avversario.
“Sir Guisgard del Lagno è il vincitore!” Proclamò uno dei Marescialli di Campo. “E con il quinto vincitore, il torneo è concluso!”
Ci fu il boato del pubblico.
Un altro dei Marescialli chiamò i nomi dei cinque cavalieri vincitori:
“Sir Mamyon di Ouchus, sir Xouf Dion, sir Lhar di Nag, sir Kosev di Setten e sir Guisgard del Lagno!”
I cavalieri furono allora invitati a mostrarsi sotto la Loggia Reale.
Ma proprio in quel momento, a causa della ferita infertagli da Balorogo, Guisgard cadde a terra senza conoscenza.
Proprio sotto la Loggia Reale da cui stavano per affacciarsi Talia e l'Arconte Meccanico.
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elisabeth
04-03-2013, 12.48.15
Rivolsi u n sorriso amaro a quell' uomo.....nella mia mente pensai che i patti si suggellanno.....che le beleve e io in quel momento ne avevo concretizzato uno................." Vi ringrazio.......vado immediatamente "...cosi' dissi al servitore..... volevo scappare..ma da chi ..da cosa...forse solo da me stessa..uscii fuori dove l'aria era pulita e l'odore delle piante era intenso e vidi Elina....la raggiunsi correndo, avevo paura che svanisse dinuovo...lei era la'...guardava i salici.....salici piangenti, sapevo da tanto tempo ormai che Elina non era una donna senza conoscenza.....ed era per questo che nel cacciarmi di casa mio padre, fece l'ultimo atto di bonta' verso sua figlia rea soltanto di aver scelto L'Amore....le miese al fianco una grande protezione......le andai alle spalle e l'abbracciai.......con tutto l'ardore e la paura che avevo nel cuore........." Ti prego Elina, ti prego aiutami, non abbandonarmi.........l'ho fatto per lui solo per lui...andiamo fuori da qui..andiamo....".....Cosi' superai il ponte levatoio....ed arrivai ad un villaggio...sembrava tutto bardato a festa, bambini che correvano e banchi pieni di frutta e carni..........c'erano dei palchi sistemati......forse stava succedendo qualcosa di importante da quella parte.....ed accellerai il passo per vedere.....un torneo di cavalieri.......c'era un uomo....che passava accanto a me......" Scusate....voi sapete cosa sta succedendo e dove mi trovo ?......"......

Clio
04-03-2013, 14.00.51
Il torneo, infine, cominciò e gli altri nobili presenti nel padiglione, forse, smisero di parlottare tra loro sul perché un cavaliere avesse scelto una giovane straniera come madrina.
E anche le dame, a quanto mi parve, smisero di lanciarmi occhiate pettegole.
Ma forse me le ero solo immaginate.
I miei occhi erano fissi sul campo, non volevo perdermi nessun combattimento.
Restai davvero colpita dal valore dei cavalieri presenti e commentai con Lucius questa o quell'azione.
Ridevo, spensierata, senza preoccupazione alcuna.
Cercavo con gli occhi Mamyon e lo vedevo battersi con un'avversario e poi con un altro, e un altro ancora.
Il giorno seguente, poi, vi furono gli scontri finali.
Avevo indossato un'abito ancor più sontuoso e ricercato, con fili d'oro intrecciati nel corpetto.
Trattenni il fiato all'ultimo scontro, mi voltai verso Lucius, con occhi sbarrati.
"...ha vinto davvero.." Sussurrai sorridendo.
Gli devi un bacio, Clio....
Arrossii leggermente a quel pensiero.
Era vero, lui aveva trionfato nel suo girone e io non potevo negargli ciò che gli avevo promesso.
Eppure, in quel momento una strana emozione mi pervase, un'emozione a cui non riuscii a dare un nome.
Cosa mi era preso? Nemmeno conoscevo quel cavaliere ed era riuscito a conquistarsi qualcosa che non avevo mai donato a nessuno.
Santo cielo, Clio... È solo un bacio... Quante volte hai letto di madrine e campioni nei tuoi libri? Finito il torneo nemmeno lo rivedrai più...
Rialzai lo sguardo, sospirando. Cercai di nascondere al mio al mio amico quei pensieri così nuovi ed inaspettati.
Così, lo guardai e sorrisi semplicemente.

Altea
04-03-2013, 16.48.04
Da quei posti si poteva osservare ogni duello e i duellanti ma ad un tratto vidi una figura enigmatica di fronte a me...era incappucciata e mi avvicinai...era davvero il Chevalier de Lys?
Presi coraggio e dissi alcune parole balbettando.."Voi...siete il Chevalier de Lys? Mi riconoscete..sono colei che forse ha creato un pò di scompiglio durante la recita per colpa di alcuni di questi cavalieri che ora..grazie..a..sir Guisgard..hanno avuto la lezione che si sono meritati." Il cavaliere non si muoveva ma io continuai.."Vi prego..alla fine del torneo...continuate la vostra recita, anche in uno spiazzale e non dovete temere per quello sbruffone di cavaliere".
Ma fui destata dal rumore metallico delle spade, era l'ultimo duello e sir Guisgard combatteva con forza un avversario davvero forte.
Vivian era trepidante e sorrisi.."Amica cara, non ditemi che ora vi siete innamorata del misterioso cavaliere. Sembra quasi non abbia più forza nelle gambe e anche che non sia venuto qui per caso, ho come l'impressione sia giunto per qualche motivo".
Vidi un bagliore dalla sua spada e l'avversario cadde a terra sconfitto.
Tutti applaudivano e furono proclamati i vincitori, ovviamente mi rifiutai di applaudire il cavaliere che interruppe la recita e mi urtava il fatto fosse tra quei vincitori.
Ma, ad un tratto, vidi stramazzare al suolo il cavaliere che aveva destato tanto clamore.
Io e Vivian ci guardammo stupite, eravamo a pochi metri..non poteva finire cosi.."Sir Guisgard" urlammo "coraggio riprendetevi, siete il più forte di tutti quei cavalieri vittoriosi".
Ma vi era troppo rumore, avrei voluto andare laggiù e rinvenirlo pure a schiaffoni pur non desse soddisfazione soprattutto al cavaliere che aveva danneggiato il palco.
Ad un tratto furono annunciati l' Arconte Meccanico e la Principessa e istintivamente mi voltai dietro per vedere se ancora vi era il Chevalier de Lys.

Guisgard
04-03-2013, 16.55.34
Il torneo era terminato.
I cinque vincitori avevano superato tutti gli altri partecipanti, dominando ciascuno il proprio girone.
Ora il pubblico invocava i loro nomi.
Furono allora invitati a mostrarsi sotto la Loggia Reale per rendere omaggio alla principessa e all'Arconte Meccanico.
Ma quando furono sotto la loggia, uno di essi, sir Guisgard, cadde a terra senza conoscenza, a causa di una ferita riportata nell'ultimo scontro.
Fu così portato in una delle tende dove si trovavano maniscalchi, scudieri e medici per comprendere le condizioni di quel cavaliere.
Gli altri quattro vincitori furono allora dispensati da ulteriori obblighi e poterono allontanarsi.
La cerimonia di premiazione, con il giuramento alla principessa e la nomina delle madrine erano state rinviate.
Mamyon allora fu raggiunto dal suo fedele Densesu.
Questi lo aiutò a togliersi elmo ed armi.
Mamyon però non avvertiva stanchezza.
Anzi, il suo sguardo era vispo e divenne ancor più luminoso quando si posò sul padiglione dove sapeva essere Clio.
Congedò così il suo leale compagno ed in sella al suo destriero raggiunse il padiglione dove era la ragazza.
E quando fu vicino al parapetto tutti gli spettatori lo applaudirono, invocando il suo nome.
Mamyon mostrò loro un inchino e dispensò qualche sorriso.
Poi guardò Clio.
“Salute a voi, milady...” disse mostrando il pegno che la ragazza aveva stretto al suo guanto “... come vi sentite ad essere la madrina di questo torneo? Ad avere come campione il migliore fra tutti questi cavalieri?”
“Ma sentitelo...” a voce bassa Lucius.
“E' fortunata!” Gridò una ragazza dal padiglione.
“No...” sorridendo Mamyon “... no, sono io ad essere fortunato... e non per il titolo che ho vinto in questa giostra... ma per il premio che mi sono meritato...” e i suoi occhi restarono fissi in quelli di Clio.

Guisgard
04-03-2013, 17.11.47
Altea si era avvicinata al misterioso Chevalier de Lys, ma questi non aveva risposto niente alle sue parole.
Anzi, era apparso molto schivo, quasi preoccupato di non mostrarsi troppo.
Stringeva infatti il lungo mantello attorno a sé e quel cappuccio intorno al viso mascherato.
Poi l'invito fatto ai vincitori di raggiungere la Loggia Reale attirò l'attenzione di Altea di nuovo verso lo spiazzo.
Ma uno dei vincitori, sir Guisgard, cadde a terra privo di conoscenza e fu portato verso le tende.
“Altea...” disse Vivian “... è... è morto? Forse quell'energumeno è riuscito davvero a ferirlo a morte...”
Altea intanto era tornata a voltarsi verso il misterioso Chevalier de Lys, ma questi non c'era più.

Parsifal25
04-03-2013, 17.18.30
Un problema era stato risolto......per i confini da difendere credo che la maggior parte delle trappole dovevano essere disposte intorno ai campi e alle palizzate del villaggio.

Il tempo si era guadagnato, ora bisognava procedere ad assoldare cavalieri ma come avrei' potuto fare? Cominciai' a pensarvi su, finché una voce irruppe nel silenzio di quella casa e mi confortò.

Il prete della confraternita' aveva avuto a che fare con dei cavalieri che avrebbero servito la giusta causa della difesa degli innocenti solo che per raggiungerli dovevo giungere a Sant'Agata di Gothia......

"Ancora....questa città....." dissi tra me......"forse è veramente un segno della lancia dovervi giungere". Mi volsi verso il prete e dissi:

"Padre, conosco la via e con la vostra benedizione partirò per questa "crociata", spero che Iddio mi dia la forza necessaria per riuscir a compiere il tutto".

Presi Belfagor e mi diressi verso Gothia......

Altea
04-03-2013, 17.26.42
Mi voltai e il cavaliere mascherato non vi era più..scossi il capo, forse era venuto a vedere combattere i cavalieri..come lo era lui...e certamente avrebbe battuto tutti con onore.
Vivian era preoccupata per sir Guisgard.."Morto?Non essere tragica..certo è che è un peccato sia successo tutto questo ma si riprenderà presto..mentre tutti gli altri cavalieri si stanno prendendo plausi e cori..soprattutto quel sir Xouf" dissi con rabbia.
Mi balenò una idea.."Vivian, vieni con me...seguimi, andiamo dietro e cerchiamo quel cavaliere, cosi sappiamo sulle sue condizioni e per complimentarci con lui...non sei curiosa?".
Attraversammo le tribune e ci trovammo dietro e cercammo tra le tende..finchè ci trovammo di fronte a una dove vi erano medici e altre persone che parlavano appunto del cavaliere in questione.."Oh Vivian..chissà come si sentirà mio cugino..è possibile sapere sulle condizioni di salute di sir Guisgard del Lagno?Come sta?".

Guisgard
04-03-2013, 17.33.44
“Si, sir Parsifal...” disse il capovillaggio “... noi cominceremo a costruire le difese intorno al villaggio seguendo le vostre indicazioni... ci vorrà circa un mese per il prossimo raccolto... fino ad allora i banditi non si faranno vedere. Noi attenderemo qui il vostro ritorno prima di quella scadenza, certi che non ci abbandonerete al nostro destino.”
Il sacerdote segnò allora tre volte il cavaliere, invocando su di lui una Solenne Benedizione.
“Possa il Primo Angelo delle Schiere Celesti proteggere il vostro cammino” recitò “come difese il Trono dell'Altissimo dagli angeli ribelli. Vi custodisca e vi preservi da ogni debolezza ed illusione. Che posi la sua Sacra Lancia accanto a voi, allontanando tutti i demoni che errano per predare le anime. Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.”
Parsifal così, in sella a Belfagor, lasciò il villaggio diretto a Sant'Agata di Gothia.
Dopo alcune miglia avvistò un cimitero.
E qui vide un vecchio intento a spingere un carro coperto da un grosso telo.

Talia
04-03-2013, 17.35.16
Il torneo terminò ed i cinque vincitori furono invitati ad avvicinarsi alla Loggia Regia.
Io mi alzai in piedi...
l’ultimo scontro era stato molto dure ed io ne ero ancora un po’ scossa, tuttavia niente di me lasciava intendere il pur minimo sentimento... questo mi era stato insegnato.
Lentamente feci qualche passo verso l’Arconte, affacciato alla loggia di fronte ai cinque... e tuttavia, non appena mi affacciai a mia volta, il quinto cavaliere scivolò al suolo a causa delle ferite riportate durante lo scontro e perse i sensi.
Dalla folla subito si alzarono grida e voci, ma io non vi badai...
“Temo sia ferito... fatelo portare nel palazzo e fatelo curare, dunque!” dissi piano all’Arconte, quasi con noncuranza, gettando appena un sguardo nello spiazzo sottostante.
Poi chiamai a me, con un cenno, l’anziana e devota servitrice che mi aveva accompagnata in carrozza da Sygma...
“Va’ con quel cavaliere...” le mormorai “E resta con lui. Accertati delle sue condizioni di salute. E voglio essere informata quando si riprenderà!”
Osservai la donna inchinarsi appena e poi voltarsi e rientrare da dove eravamo giunte... poi tornai a guardare l’Arconte...
“Agli altri quattro cavalieri porgete i miei complimenti...” mormorai, accennando appena all’arena sottostante “Si sono battuti con valore e sono risultati i migliori. Fateli accompagnare nel palazzo, poi, e fateli armare. Ed informateli che non appena il loro compagno si sarà rimesso, è mio desiderio incontrarli tutti e cinque nella sala delle Udienze!”
Lentamente tornai a guardare nell’arena e la folla che vi si accalcava intorno... salutai appena, dunque, discretamente... poi voltai le spalle alla piazza.
“E’ tutto, Arconte... mi ritiro! Maestro, buona giornata!”
E così dicendo, abbandonai l’ombra del padiglione e mi diressi verso l’ampia porta finestra che dava accesso al palazzo.

Parsifal25
04-03-2013, 17.40.00
Forte della benedizione di Nostro Signore ero pronto a servire questa causa. Partì verso Gothia e sperando.....con preghiere e ardente onore di poter giungere in tempo.

Il viaggio proseguiva senza alcun problema, tutto era tranquillo......finche' non incrociai' la strada con un cimitero e d un povero anziano intento a sorreggere un carro in disuso.

"Cominciamo bene......"dissi tra me e grattandomi il capo feci la mia buona azione. Scesi da cavallo chiedendogli di stare ben allerta e mi avvicinai' all'anziano:

"Ha bisogno di una mano, messere?"

Guisgard
04-03-2013, 17.58.15
A quelle parole di Altea, uno dei Marescialli di Campo la fissò.
“Cugino...” disse “... cugino? Siete dunque la cugina di quel cavaliere?”
“Si...” intervenne subito Vivian “... si, è sua cugina... ed io... io... io sono un'amica...”
“Capisco.” Annuì il Maresciallo. “Beh, venite, si trova nella tenda... lì, su quella brandina...” indicando il luogo dove lo stavano medicando.
Così le due ragazze furono accompagnate accanto a Guisgard che giaceva ancora privo di sensi.
Vivian allora gli si avvicinò e restò a fissarlo.
“E'... è grave?” Chiese ad uno dei medici.
“Ha una bella ferita sul fianco destro...” rispose quello “... la cosa importante ora è scongiurare infezioni o ci sarà il rischio di cancrena...”
“Mio Dio...” sussurrò Vivian, mentre con una mano spostò una ciocca di capelli dal volto del cavaliere privo di conoscenza e prese la mano di lui fra le sue.
http://iloapp.manuslabbet.se/blog/dagensfilm?ShowFile&image=1223580517.jpg

Altea
04-03-2013, 18.10.27
Mi avvicinai lentamente e sottovoce dissi a Vivian.."Visto? Non è morto..ma come sei romantica" sorridendo tra me e me "chissà magari ti dirà se vuoi essere la sua madrina".
Vivian mi guardò sorridendo...si era forse invaghita del cavaliere?
Eppure, pensavo tra me e me, guardando il cavaliere sperando si svegliasse...questo cavaliere ha qualcosa di misterioso, come se nascondesse qualcosa e sia qui per qualche motivo...scossi la testa..forse mi sbagliavo, lui non era come noi, non era venuto qui come tutti noi da Camelot per un buon motivo, ad un tratto mi ritornò alla mente il Fiore...già presto sarei dovuta partire e magari anche presto...e osservai Vivian e la sua felicità mentre accarezza la fronte di sir Guisgard, forse era ingiusto da parte mia coinvolgerla in tutto questo.

Guisgard
04-03-2013, 19.12.15
“Già...” disse Vivian ad Altea “... ora che ci penso... questo cavaliere è l'unico tra i vincitori a non aver scelto una madrina...” tornò a fissare Guisgard e sorrise “... mi ricorda Lancillotto... lui nei tornei non aveva mai una dama, perchè era innamorato di Ginevra e tuttavia non poteva sceglierla come tale...”
Ma proprio in quel momento arrivarono alcuni Marescialli di Campo.
“Il cavaliere ferito” fece uno di loro guardando i medici “deve essere portato nel palazzo. Ordine della principessa.”
Lo portarono così via, mentre un altro di quei Marescialli guardò Altea.
“Voi siete sua cugina, vero? Non temete, sarà curato a dovere. Naturalmente voi sarete informata delle sue condizioni, milady.”
Ed andarono via.



Nel palazzo reale, intanto, la principessa aveva dato disposizioni e a quelle parole di Talia la servitrice annuì.
La principessa allora uscì per ritirarsi e fu salutata da un inchino dell'Arconte Meccanico e del Maestro.
“Spero che quel dannato ci lasci la pelle.” Disse l'Arconte al Maestro appena i due restarono soli. “Non pensavo potesse uccidere Balorogo.”
“E' l'allievo del monaco” fissandolo George “e dunque non va sottovalutato.”
“Si, l'ho capito quando ho visto il suo cavallo meccanico.” Annuì l'Arconte. “Il monaco ha usato lo stesso rimedio utilizzato per me con quel cavallo. E solo lui ha simili conoscenze.”
“E' meglio per tutti se quel cavaliere muore.” Sentenziò il Maestro. “Soprattutto ora che ha vinto il torneo. Non lo voglio qui, nel nostro palazzo, accanto alla principessa.”
“Balorogo l'ha ferito in maniera seria credo.” Fece l'Arconte. “Sono certo che non supererà la notte. Solo un miracolo può salvare quel maledetto.”
“Non sottovalutare i miracoli.” Replicò George. “Io sono stato un chierico e credere nei miracoli è stato per lungo tempo il mio mestiere. Dunque non lasciamo niente al caso.”
“Si, Maestro...” mormorò l'Arconte.
Poco dopo, nelle stanze della regina, tornò la vecchia servitrice.
“Altezza...” disse a Talia “... il cavaliere è stato portato qui a palazzo. Per ora è senza conoscenza ed i medici dicono che bisogna attendere domani per sapere del suo reale stato. Vedremo se passerà la notte.”

Clio
04-03-2013, 19.35.59
Mi destai dai miei pensieri, e mi accorsi di essere così assorta da non aver visto il cavaliere vincitore che molti acclamavano perdere i sensi.
Tornai a guardare l'arena, e vidi Memyon cavalcare verso il padiglione, con un gran sorriso dipinto sul viso ed essere acclamato dai nobili accanto a me.

Mamyon mostrò loro un inchino e dispensò qualche sorriso.
Poi guardò Clio.
“Salute a voi, milady...” disse mostrando il pegno che la ragazza aveva stretto al suo guanto “... come vi sentite ad essere la madrina di questo torneo? Ad avere come campione il migliore fra tutti questi cavalieri?”
“Ma sentitelo...” a voce bassa Lucius.
“E' fortunata!” Gridò una ragazza dal padiglione.
“No...” sorridendo Mamyon “... no, sono io ad essere fortunato... e non per il titolo che ho vinto in questa giostra... ma per il premio che mi sono meritato...”

Sorrisi a quelle parole.
"...vi siete battuto con onore, Milord.. E di certo vi meritate la vittoria... Tuttavia mi avete ingannato..." Senza smettere di sorridere "..non mi avevate detto che ci sarebbero stati cinque vincitori... Come posso io ora essere sicura che voi siate più valoroso degli altri quattro?
Ma infondo avete giocato bene le vostre carte, e io avrei dovuto saperlo...".
Lasciai la mano di Lucius e mi avvicinai al parapetto, senza togliere gli occhi da quelli del cavaliere.
Era così vicino che allungando la mano avrei potuto prendere la sua.
".. Bene.." Dissi poi osservando fugacemente il mio nastro legato al suo guanto "... Vedo che non l'avete sgualcito, né disonorato.. Ne sono lieta..".
Sospirai "..direi che vi siete ampiamente meritato il vostro premio.." Sorridendo.
Mi sporsi leggermente dal parapetto, chiusi gli occhi e gli posai un dolce bacio sulle labbra.

Altea
04-03-2013, 19.52.01
Fu cosi che sir Guisgard fu portato a palazzo reale..Vivian lo voleva seguire.."Fermati, vedrai che là troverà le cure giuste, sempre meglio che stare in queste scomode tende."
Annuii alla parole del Maresciallo di Campo..."Certamente..io sono ospite al castello qui vicino dell' Arconte Meccanico, mi chiamo lady Altea Trevor, e voglio essere informata su ogni peggioramento o miglioramento..di mio cugino Guisgard..o verrò io ad avere sue notizie a palazzo reale".
Fu cosi che uscimmo dalle mura e ci trovammo di nuovo in piazza e ridemmo divertite..."Ci hanno creduto...si Vivian...ecco il regalo per te, per ciò che hai fatto..magari davvero ti sceglierà come madrina" facendole l'occhiolino "ora purtroppo temo dobbiamo tornare al castello, si è fatto tardi davvero..ma dimmi tu intendi seguirmi a cercare quel Fiore? Non ti costringo sai..d'altronde è solo mio volere e sinceramente..ora stando qui lontana da Camelot..sto pensando se sia stata cosa giusta, ma ormai è tardi per tornare indietro..e poi..devo sapere la verità". E toccai la collana, pensando ai suoi meravigliosi occhi limpidi come l'acqua di un mare cristallino.
Fu cosi che ci trovammo davanti al ponte levatoio del palazzo dell' Arconte, suonammo il campanello per farci entrare.

Talia
04-03-2013, 20.20.29
Ero da poco rientrata nelle mie stanze, quando la mia buona servitrice entrò...

Poco dopo, nelle stanze della regina, tornò la vecchia servitrice.
“Altezza...” disse a Talia “... il cavaliere è stato portato qui a palazzo. Per ora è senza conoscenza ed i medici dicono che bisogna attendere domani per sapere del suo reale stato. Vedremo se passerà la notte.”

Annuii...
“Capisco... va bene!”
Distrattamente mi allontanai di qualche passo... mi tolsi il diadema e la pesante collana che mi adornava il collo... e sospirai di sollievo.
“Temo di doverti chiedere, Marijeta...” dissi, tornando a guardare la donna “...di tornare là e di vegliare si di lui per questa notte, nel caso necessitasse di qualche cosa o nel caso in cui ci fosse qualche problema... questo almeno finché non si sveglierà!”
Le voltai le spalle e mi guardai distrattamente nello specchio, poi attraverso quella superficie i miei occhi si spostarono di nuovo sull’anziana donna...
la conoscevo bene, la conoscevo fin da quando ero solo una bambina...
e lei conosceva me altrettanto bene...
perciò non mi sfuggì quel suo sguardo interrogativo, così come a lei non era sfuggita quella mia inusitata attenzione a quel cavaliere.
“Lo so...” dissi, allora, come in risposta ad una domanda non formulata “Lo so... e so che è una seccatura per te... mi dispiace! Ma quel cavaliere ha vinto il torneo in un modo piuttosto spettacolare, dopotutto... ed anche se penso che sia un arrogante ed un presuntuoso... beh, suppongo che si sia guadagnato almeno la nostra ospitalità e le nostre cure. Non credi?”
Tornai a guardarmi nello specchio mentre lei si inchinava e si apprestava ad uscire di nuovo...
“Oh, Marijeta...” la richiamai, mentre era ancora sulla porta “Recati dal Capitano delle Guardie di Sygma, prima, e fatti assegnare due dei suoi migliori soldati affinché restino di guardia... dì che è un mio ordine! Non mi piace saperti là tutta da sola per tutta la notte!”

Guisgard
04-03-2013, 21.29.43
Marijeta annuì a quelle parole di Talia e poi uscì.
La principessa restò così da sola nella sua stanza.
Era sera ed erano stati accesi candelabri vari in tutti i suoi appartamenti.
E mentre era ancora in balia di quei suoi pensieri, gli occhi di Talia caddero di nuovo sulle luci e le ombre delle stanza, sui giochi di chiaroscuro che sembravano animarsi alle sue inquietudini.
E fu in quel momento che si accorse ancora di quella stranezza.
Le luci che contornavano il suo corpo non proiettavano alcuna ombra.
E in un attimo le tornò alla mente la donna che accusava l'altra di stregoneria.

Le catacombe.
Quel luogo appariva come diviso in decine di catacombe, simili ad uno sterminato labirinto.
La luce sembrava fuggire da quell'ambiente e l'oscurità era rotta solo da pochi e antichi lucernari, che proiettavano inquiete immagini sui cubicoli simili a nicchie dimenticate dal tempo.
Il cavaliere avanzava in quell'Ade di tenebre e silenzio.
Ad un tratto apparve una spada adagiata in un antro.
Come se fosse una tomba.
“E' lei.” Disse frate Nicola.
“Come fate a saperlo?” Chiese Guisgard.
“Lo so.”
“L'avete vista in un esorcismo?”
Il frate non rispose.
“Ora cosa devo fare?”
“Puoi fare poco...”
“Ho abbandonato la mia terra per colpa di quella maledizione” gridò Guisgard “e non voglio essere ora schiavo di un altro incanto!”
“Non gridare o sveglierai i morti.”
“Mi aiuterete, padre?”
“Se tu aiuterai me.”
“Cosa devo fare?”
“Aiutami ad eliminare gli uomini senza ombra...”
In quel momento si udì un latrato.
Guisgard guardò verso la spada ed essa non c'era più.
Al suo posto vi era un grosso cane, simile ad un lupo.
Fissava immobile il cavaliere.
Poi, ad un tratto, balzò contro di lui...
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“No!” Gridò Guisgard.
Ansimava ed era sudato.
“E' stato solo un incubo, cavaliere...” fissandolo Marijeta.
“Chi siete?”
“Solo una donna...” rispose quella.
“Dove sono?”
“Nel palazzo reale.” Fece la servitrice. “Al sicuro.”
Lui allora si guardò intorno.
Vi erano due guardie sulla porta.
“La mia spada...” mormorò Guisgard “... dov'è la mia spada?”
“Pensate solo a riposare.”
“Ho bisogno della mia spada...”
“Vi sarà resa quando starete meglio.” Tranquillizzandolo lei. “Ora riposate... io tornerò più tardi.”
Diede allora ordine ai soldati di non far entrare nessuno e poi uscì.
Ma non prima di aver fatto chiamare i medici.
Tornò così dalla sua padrona.
“Altezza...” inchinandosi a Talia “... il cavaliere ha ripreso conoscenza... ora si stanno occupando di lui i medici di corte...”

Guisgard
04-03-2013, 21.36.33
“Milady, siete a Sant'Agata di Gothia” disse quell'uomo ad Elisabeth “e nel bel mezzo di giorni festanti.”
“Cosa si festeggia?” Chiese Elina.
“La Feste delle Mele” rispose l'uomo “e poi si sta tenendo un grande Torneo. Il Torneo della Quaresima. Anzi, gli scontri sono terminati poco fa. Ora avverrà la premiazione dei vincitori, ossia i migliori cavalieri del torneo.”
La città era davvero colma d'entusiasmo per quegli eventi.
I bambini per strada giocavano e si rincorrevano, immaginando di essere i campioni che tanto avevano meravigliato il pubblico in quella giostra, mentre ad ogni angolo e piazzetta qualche mercante di fortuna, o forse solo un semplice imbroglione e affarista, affermava di possedere e voler vendere qualcuno dei cimeli appartenuti a quei cavalieri.
Ad un tratto ad Elisabeth e ad Elina si avvicinò qualcuno.
Era una vecchia zingara.
“Milady...” fissando Elisabeth “... volete che vi legga la mano? Per mezzo Taddeo posso leggere il vostro futuro...”

Guisgard
04-03-2013, 21.42.34
“Sono voluta partire con te, Altea...” disse Vivian “... ed ora non voglio certo tornare indietro. E poi quel Fiore mi intriga... possibile che sia così prezioso?”
In quel momento il ponte levatoio del castello si abbassò e le due ragazze furono fatte entrare.
Una servitrice le accompagnò alla loro stanza.
“La cena sarà servita fra mezz'ora.” Sorridendo. “Voi a Camelot, come tutte le terre del Nord, siete abituati a pasti serviti presto. Ma qui, più a Sud, vi sono le antiche abitudini dell'aristocrazia normanna. Dopo mangiato sua signoria ha disposto uno spettacolo per i suoi ospiti.” Ed uscì.
Poco dopo la cena fu servita.
Alla fine di questa fu chiesto alle due ragazze se avessero o meno intenzione di raggiungere il teatro per lo spettacolo.
“Oh, si!” Esclamò Vivian. “andiamoci, Altea!”

Guisgard
04-03-2013, 21.49.59
Clio così diede il bacio promesso a Mamyon.
E a quella scena tutti i presenti applaudirono.
Il cavaliere, però, dopo quel bacio, lasciò per un istante i suoi occhi a fissare quelli chiusi di Clio.
E poi, con gesto improvviso, prese per i fianchi la ragazza e la fece scendere sulla sua sella.
Tutti ne restarono meravigliati.
“Eh, voi...” disse Lucius sorpreso “... come osate...”
Ma Subito Mamyon rise e spronò il suo cavallo, che cominciò così a galoppare attorno allo spiazzo.
Tutti gli spettatori allora inneggiarono a quel cavaliere e alla sua madrina.
“Beh...” Mormorò Mamyon fissando Clio “... il giro d'onore spetta alla madrina, non pensate? E poi guardate la gente come vi saluta!” Sorrideva. “Quanto agli altri quattro cavalieri” aggiunse con tono sicuro “sono stati solo fortunati che il regolamento non richiedesse un unico vincitore. Uno però, da quanto si è visto, forse neanche sopravviverà alla giostra.”
I due continuavano a passare in rassegna davanti ai padiglioni, mentre la folla li applaudiva.
“Contenta per questo doveroso giro di campo?” Domandò poi a Clio. “Io però credo che quel premio meriti altro contesto, non credete? Voglio dire... un bacio, qui davanti a tutti... quando invece questa città offre tanti bellissimi posti in cui raccogliere quel pegno... soprattutto ora che si approssima la sera... sapete che da queste parti vi sono molte leggende? E alcune narrano di grandi amanti ed amori immortali...” e le fece l'occhiolino.

Altea
04-03-2013, 22.17.57
Ero veramente stremata..dopo un bagno profumato e un cambio d'abito ci dirigemmo verso la sala da pranzo e notammo che gli altri ospiti non erano ancora ritornati.."Davvero?" dissi alla serva "noi del Nord mangiamo presto? Allora ci abitueremo alle vostre abitudini...certo siamo ansiose di vedere quello spettacolo".
Io e Vivian eravamo in preda alla curiosità e finimmo presto la cena e fummo accolte nel teatro ma prima avvertii una giovane serva, la quale era sempre stata benevola con noi..."Milady..avvisatemi se verranno dei Marescialli di Campo di Sua Signoria a darmi notizie....sulla salute di mio cugino, Guisgard."
Vivian era eccitata...non capivo se per il bel cavaliere oppure per lo spettacolo ma preferii non addentrarmi in altri quesiti visto la giornata piuttosto impegnativa e ci sedemmo per goderci in pace finalmente uno spettacolo....che cosa mai avrebbero rappresentato?

elisabeth
04-03-2013, 23.00.47
La festa delle mele......non ne avevo mai sentito parlare......" vi sono grata per avvermi informata signore "........." Elina allora potremo mangiare tutte le mele che vorremo.......ti ricordi le mele con lo zucchero che faceva mia madre...........me ne dava sempre una quandosentiva che ero triste......andiamo verso il castello...il torneo lo abbiamo perso ormai...ci diranno chi sara il fortunato....." pochi passi ed una anziana donna mi fermo' leggeva il futuro.....la mia mano permezzo taddeo......." volete la mano per leggere il mio futuro ? Plsso darvela ma posso pagarvi........dicendo che c'e' solo dolore e niente altro.......ma se cio ' vi appaga ecco e' vostra" e cosi' davanti allo sguardo di Elina voltai il mio palmo.......

Clio
05-03-2013, 00.51.18
Subito rimasi paralizzata quando sentii Mamyon afferrarmi per i fianchi, aprii gli occhi di colpo, incapace di dire qualunque cosa.
Sentii la voce di Lucius protestare, ma mi apparve terribilmente lontana.
Mi ritrovai così in sella al destriero del cavaliere, gettato al galoppo nello spiazzo.
Lo stupore svanì a poco a poco, ascoltando la risata e le parole di Mamyon, guardando la folla che applaudiva al suo passaggio.
E, infine, mi tranquillizzai e ripresi a sorridere, mi appoggiai leggermente al cavaliere, sebbene non temessi affatto di cadere, non ero abituata ad essere portata in sella in quel modo.
"..Sono la madrina più invidiata a quanto pare, Milord..." alzando lo sguardo verso il suo viso "... vi ringrazio di questo giro d'onore, Sir Mamyon.. ma vi conviene portarmi presto indietro o a Lucius verrà un infarto.." ridendo.
Ero rimasta turbata, tuttavia dalle ultime parole del cavaliere.
".. Beh, mi spiace Milord.." continuai poi con un viso vagamente offeso "..se non volevate quel bacio potevate scansarvi o fermarmi..".
Ma quell'espressione non durò a lungo e ripresi a sorridere: "..dite che vi sono scenari più adatti per un simile pegno? Oh, non ne dubito.. quel poco che ho visto di questa città mi è parso subito incantevole.. tuttavia.." senza smettere di sorridere "... il torneo ormai è finito.. voi avete mantenuto la vostra parola io la mia... come vi conquisterete un nuovo bacio? Perchè devo informarvi che non è affatto mia abitudine stare sola con cavalieri sconosciuti.." scossi la testa "..nemmeno con quelli valorosi..".
Sentivo il cuore battere forte, potevo sentire il suo respiro e i battiti del suo cuore. Mai nella mia vita mi ero avvicinata così tanto ad un uomo, a parte Lucius, ovviamente, ma non lo consideravo esattamente come tale.
"...Eppure sono una grande appassionata di miti e leggende, sapete? Ne conosco molti, e bramo di conoscerne sempre di nuovi..." risi "...mi chiedo se riuscireste a stupirmi..".
Sospirai.
Te ne pentirai.. come puoi fidarti di lui.. non lo conosci nemmeno!
Scacciai quei pensieri, chiudendo e riaprendo gli occhi.
Alzai, nuovamente lo sguardo a cercare gli occhi di Mamyon.
"..Bene, nobile cavaliere.. vi concederò di mostrarmi gli splendidi angoli che possiede questa città che non conosco.. come, d'altro canto, non conosco voi..".
Poi, una luce mi attraversò la mente.
"..Ho trovato.. Stasera mi racconterete di voi, della vostra terra e delle vostre imprese..e se vi giudicherò abbastanza valoroso avrete un nuovo bacio, nella cornice da voi scelta.." sorrisi nuovamente.
"...Che ve ne pare?" restai con lo sguardo fisso nel suo per un momento poi, aggrottai la fronte come se avessi dimenticato di dire una cosa importantissima.
"..Naturalmente non verrò sola.. Lucius ha il compito di vegliare su di me e io non ho alcuna intenzione di fare a meno di lui..".

Talia
05-03-2013, 01.50.50
Fissavo in silenzio la mia immagine riflessa nello specchio, riflettendo...
l’ombra...
che cosa significava?
perché non proiettavo più alcuna ombra?
quell’immagine di stregoneria...
rividi le due donne nella mia mente e sentii le loro parole...
stregoneria...
Inspirai, e quasi mi costrinsi a chiudere gli occhi e a distogliere la mente a quei pensieri...
c’era una spiegazione, mi dissi ad un tratto.
C’era una spiegazione perfettamente logica per quella particolarità, mi ripetei
fermamente.
Mi osservai ancora nello specchio, in silenzio, ma quella spiegazione non venne alla mia mente.
Infine, quasi spazientita, volsi le spalle allo specchio e mi allontanai di qualche passo, evitando caparbiamente di guardare il muro alla mia sinistra, del tutto orfano della mia ombra.
Mi accostai alla chaise longue e qui mi rifugiai, allungando le gambe e sforzandomi di rilassarmi...

“Altezza...” inchinandosi a Talia “... il cavaliere ha ripreso conoscenza... ora si stanno occupando di lui i medici di corte...”

“Benissimo Marijeta...” mormorai, piuttosto distrattamente “Benissimo...”
Il mio sguardo era lontano, tuttavia... perso ormai in quei pensieri che mi tormentavano la mente con mille e più domande senza soluzione...
Fu l’incertezza nella donna di fronte a me a destarmi di nuovo...
“Benissimo, Marijeta...” ripetei lentamente “E’ molto tardi, adesso, e credo che sia bene che tu vada a riposare un po’... va’ pure nella tua stanza, non necessito di altro.”
Neanche la vidi inchinarsi ed uscire, tanto la mia mente era lontana...
e vagò per un po’, la mia mente...
vagò rincorrendo sensazioni antiche e ricordi d’infanzia così vaghi da risultare quasi inafferrabili...
vagò... finché, stanca, si ridestò e tornò presente.
Doveva essere molto tardi, ormai, ed intorno a me era il silenzio più totale...
ogni suono e rumore si era spento nel castello, completamente addormentato.
Fui colta, allora, da un acuto senso di irrequietezza, quasi da una iperattività... la mia mente aveva vagato così lontano che il mio corpo, adesso, esigeva il suo tributo...
mi alzai, dunque, e mi aggirai per qualche tempo per la stanza, senza che i miei piedi nudi producessero alcun rumore sul pavimento, quasi fossi solo un fantasma...
mi accostai alla finestra, poi tornai verso il letto, raggiunsi lo specchio, poi l’ampio tavolo in fondo...
infine...
sentendo che, se non fossi uscita da lì e non avessi camminato un po’ per il castello per schiarirmi le idee, sarei impazzita...
afferrai un piccolo candelabro ed uscii silenziosamente dalle mie stanze.

Guisgard
05-03-2013, 02.25.01
Quel vecchio sorrise a Parsifal e con un cenno del capo lo salutò. “Salute a voi, messere.” Disse. “In verità questo carro mi da abbastanza noie. Devo portarlo fino alla cripta laggiù. Un tempo non richiedeva molto sforzo, ma ora la mia età avanzata rende più difficoltoso il tutto. E vi sarei grato per il vostro aiuto.”
Così, il vecchio e Parsifal spinsero il carro fino alla cripta.
Ma un dosso nel terreno fece sussultare il carretto e scivolare via il telo che lo copriva.
Allora si mostrò il contenuto agli occhi di Parsifal.
Erano tantissimi crani ammassati l'uno sull'altro.
Il vecchio lasciò infine il carro nella cripta e lo ricoprì di nuovo col telone.
“Per ringraziarvi dell'aiuto” fissando Parsifal “permettetemi di invitarvi a mangiare con me. E badate che non accetto rifiuti.”
Così lo fece entrare nella sua piccola dimora, che si trovava alle spalle della cappella del cimitero.
I due mangiarono del pane con del formaggio e sorseggiarono un buon vino.
Infine si scaldarono accanto ad un braciere ardente.
“Sono il custode di questo cimitero” fece il vecchio “e ormai sono anni che faccio questo mestiere. Sono abituato al silenzio e all'oblio. E forse per questo non mi spaventa la morte. Voi perchè siete in viaggio, amico mio?”
Quella stanza era particolare.
Era un ambiente rettangolare, ricavato da una parete divisoria dell'adiacente cappella.
E sulla parete grande vi erano ancora strani affreschi, forse di un'epoca precedente.
Vi erano strane ed inquietanti immagini.
E molte di essere sembravano raffigurazioni ed allegorie della morte, del peccato e della caduta nell'abisso.
http://www.infofazana.hr/fazana/3/1/356/Files/beram.jpg

Guisgard
05-03-2013, 02.34.26
La zingara prese così la mano di Elisabeth e cominciò a leggere il futuro della donna.
“Vedo molta nebbia...” disse “... nebbia che non si scioglie al Sole... nebbia densa che avvolge e confonde... e vedo strane forze attorno a voi... forze che assumono volti umani... anzi, no... quasi... quasi bestiali... e poi ancora... vedo... vedo un viaggio... un viaggio lontano... un castello imprendibile... le cui vette svettano al di là dell'orizzonte... e vedo... vedo anche delle figure... sono fatte d'ombra... ombre che nascono lontano dalla luce... e... e... una di essa mi ha visto...” e lanciò un grido, lasciando di colpo la mano di Elisabeth.
“Tornate a casa, milady...” mormorò visibilmente impressionata “... tornate a casa e riposatevi... dimenticando ciò che ho detto...”
“Cosa avete visto?” Chiese Elina alla zingara.
“Nulla...” scuotendo il capo questa “... nulla... andate a casa e dimenticate questo incontro...”
“Ecco il vostro mezzo Taddeo...” mostrandole la moneta Elina.
“Non voglio niente...” fissandola la zingara “... andate a casa...” e andò via.

Guisgard
05-03-2013, 02.52.08
La servitrice annuì a quelle parole di Altea. “Si, milady...” disse “... appena giungeranno notizie su vostro cugino vi informerò.”
Lei e Vivian furono poi condotte nel piccolo teatro del castello, per assistere allo spettacolo offerto dall'Arconte Meccanico ai suoi ospiti.
Altea e Vivian presero così posto in una piccola saletta, davanti ad un palco racchiuso da una grossa tenda color porpora.
E iniziò lo spettacolo.
Sulla scena apparve un ballerino, col volto dipinto ed una calzamaglia aderente e variegata di più colori.
Un attimo dopo sul palco si mostrò un musico.
Suonava una cetra e cominciò così a recitare:
“Questa è la cupa storia dei nobili Taddei e della terribile maledizione che da secoli li tormenta. Le maledizioni hanno molte origini... possono nascere da una colpa... possono essere imposte da una strega o da un mago... possono essere il tormento di uno spettro o la persecuzione di un demone... ma qualunque sia l'origine di quella maledizione, essa toglie agli aristocratici signori di Capomazda la cosa più bella, ciò che spinge gli uomini a vivere... la Gioia.”
Il ballerino continuava con le sue malinconiche movenze, sempre al suono della cetra.
Quella rappresentazione era infatti una sorta di pantomima.
“E il nome di quella maledizione” continuò il musico “nasce da ciò che essa nega... ed è chiamata così la Gioia dei Taddei...”
Sul palco, allora, alle spalle del musico e del ballerino, cominciarono ad uscire strani personaggi.
Attraversavano la scena ed uscivano dall'altra parte.
Senza dire e fare nulla.
Sembravano figure allegoriche e ciascuno aveva in mano un fiore.
La Purezza un giglio, la Costanza un'orchidea, la Predestinazione una rosa, la Realizzazione una margherita.
Infine apparve un'altra figura.
Il suo abito però non permetteva di riconoscere l'allegoria che interpretava.
Ed in mano non recava alcun fiore.
Ma solo un piccolo vassoio d'oro, sul quale era raccolto un mucchietto di terra.

Guisgard
05-03-2013, 03.19.30
Mamyon sorrise a Clio.
“Beh...” disse mentre continuava quel loro giro nello spiazzo festante “... pur di meritare un altro bacio da voi potrei persino iscrivermi ad un nuovo torneo.” E le fece l'occhiolino. “Quanto a scenari più degni, vi dirò... in verità non riesco ad immaginare un luogo degno della vostra bellezza... o forse si...” mise una mano in tasca e poi estrasse qualcosa “... la vedete questa? E' una chiave... l'ho comprata al mio arrivo a Sant'Agata di Gothia... a dire il vero mi è stata donata da un uomo che non aveva altro... a suo dire vale una fortuna... infatti pare che apra un cancelletto... e non un semplice cancelletto...” sorrise “... secondo una leggenda quel cancelletto, celato da qualche parte nella selva che circonda questa città, permette di scendere nelle segrete di quella che un tempo era una torre. E sempre secondo quella leggenda dalla torre si gettò per amore una dama. Ed ora, ogni notte, in quelle segrete avviene il suo straziante funerale. Questo fino a quando qualcuno non giungerà ad aprire quel cancelletto, permettendo così al suo fantasma di poter tornare nel regno dei morti.” Rise. “Come vedete è una giusta causa. Verrete con me a cercare quel cancelletto?” La fissò. “E sia... ho capito... verrà anche il vostro amico... così non morirà d'infarto.”
Terminò così il loro giro e Mamyon riportò Clio nel padiglione, dove si trovava ancora Lucius.
“Allora ci ritroveremo stasera nella piazza principale, milady.” Fece Mamyon. “E ricordate... è una giusta causa...” sorrise e galoppò via.
“Stasera?” Ripetè Lucius. “Cosa intendeva dire?” Chiese a Clio.

Guisgard
05-03-2013, 03.27.37
Talia prese così un candelabro e lasciò le sue stanze.
Attraversava i lunghi e bui corridoi che delimitavano quell'ala del palazzo, vagando come un'ombra, eterea e silenziosa.
Il lungo e leggero abito scivolava sulla sua pelle quasi come una carezza, avvolgendo il suo corpo appena sfiorato da lievi correnti che soffiavano in quei passaggi.
I suoi piedi nudi avvertivano in pieno i gelidi e lisci marmi di quei corridoi, liberando sulla ragazza un vago senso di freddo.
Dalle finestre che scandivano quei lunghi ambienti si poteva solo intravedere la sagoma esterna del castello, a causa della fitta nebbia che ricopriva ogni cosa.
Ad un tratto, nell'angosciante silenzio circostante, Talia sentì qualcosa.
Come un vocio lontano e confuso.
Ma appena percepibile.
Proveniva dall'altra parte del corridoio ed insieme a quel brusio indefinito, di tanto in tanto, la ragazza avvertiva anche una leggera melodia.
Poi, all'improvviso, dalla parte opposta del corridoio, udì qualche altra cosa.
Erano delle voci stavolta chiare, una delle quali a lei molto familiare.
Era quella dell'Arconte Meccanico ed entrambe le voci provenivano da una porta non distante da lei.
“Questa dunque è la sua spada...” disse l'Arconte “... l'avete controllata?”
“Si, milord...” rispose uno che era con lui, probabilmente un soldato “... ma non sembra avere nulla di particolare... credo sia una spada normale...”
“Idiota!” Lo zittì l'arconte. “Quel cavaliere è l'allievo dell'unico uomo capace di mettere in pericolo il nostro potere qui a Sant'Agata di Gothia! E per questo voglio sapere tutto di lui! Cominciando dalle sue armi!” Prese l'arma e la fissò. “E' una spada robusta... ben fatta... ma perchè presenta questa riflessi vermigli se messa contro luce?”
“Forse è un tipo di lavorazione particolare...” fece il soldato.
“Tu cosa ne pensi?” Chiese l'Arconte ad un altro uomo che era in quella stanza e che fino ad allora era rimasto in silenzio.
“Così... ad una prima occhiata...” fissando la spada il terzo uomo “... direi che è molto particolare... non credo sia comune da queste parti...”
“Credi sia di fattura capomazdese, Cabus?” Domandò l'Arconte a quell'uomo.
“Non saprei...” rispose questi “... di sicuro non è diffusa in queste regioni... e anche la lavorazione è ignota all'abilità dei fabbri di queste terre... volete che indaghi?”
“Per ora mi interessa solo quel dannato cavaliere.” Mormorò l'Arconte.
“Posso ucciderlo stanotte stessa se volete...” disse Cabus “... è ferito e non sarà dunque un lavoretto difficile...”
“No.” Scuotendo il capo l'Arconte. “La principessa ha voluto far sorvegliare la stanza dove è stato curato. E non voglio noie qui nel palazzo.”
“Posso ucciderlo senza farmi scoprire...” fissandolo Cabus “... e simulare una morte naturale, magari per complicazioni in seguito alla ferita...”
“No, per ora no.” Disse l'Arconte. “Ora voglio solo che tu scopra tutto su quel cavaliere. Poi decideremo il da farsi.”
“Si, milord...”
E nel corridoio, Talia aveva udito tutto ciò che l'Arconte aveva detto prima al soldato e poi all'inquietante Cabus.

Altea
05-03-2013, 15.50.32
E così lo spettacolo ebbe inizio...una sorta di recita narrata con musica e danze, ma che raccontava una storia vera.
Io e Vivian rimanemmo sorprese.."Non ci dobbiamo stupire, Vivian, questa è la città delle contraddizioni sembra. Ho pure scoperto alla Festa delle Mele, da un contadino, che in realtà quella Festa è nata per festeggiare un eroe capomazdese che sconfisse un Orco."
Capomazda...era strano come quel posto attualmente ruotava nella mia vita e nei miei pensieri.
I fiori...ognuno era una simbologia..e che avevano a che fare con la storia di quella maledizione? E che cosa avrebbe significato il Fiore che l' Arconte mi aveva chiesto di trovare.
Effettivamente forse quello era un segnale? L'Arconte conosceva tutto di noi, così sembrava, e io ancora non ero riuscita a capire chi fosse veramente e come fosse in realtà.
Sicuramente questa pantomima aveva un significato..e ad un tratto entrò un attore vestito in modo diverso dagli altri..forse non era nemmeno un attore, in mano portava un vassoio d'oro luccicante e sopra vi era della terra, mi alzai incuriosita per guardare meglio cosa vi fosse in quella terra.

Talia
05-03-2013, 16.38.53
Quasi senza accorgermene mi ero avvicinata alla porta socchiusa, udendo quelle voci, ed ero rimasta in ascolto...
l’Arconte era preoccupato...
il nuovo cavaliere era al centro dei suoi dubbi e delle sue paure...
l’Arconte aveva preso la sua spada, la stava esaminando...
e poi quell’uomo di nome Cabus parlò...
quell’uomo era disposto ad uccidere...
uccidere nel mio palazzo, subito, senza una reale necessità...
inorridii...
ma per fortuna l’Arconte lo fermò...
disse che non potevano, disse che non potevano perché io stavo facendo sorvegliare la stanza...
disse che voleva, però, delle informazioni sul nuovo arrivato...
voleva delle informazioni prima di decidere sul da farsi.
Ero scossa.
Immobile di fronte alla porta, sbirciai all’interno...
vedevo l’angolo di una stanza scarsamente illuminata, due sedie di legno e niente altro... tutti e tre gli uomini restavano fuori dal campo visivo... eppure avevo udito le loro voci, le avevo udite con chiarezza...
Ed in quell’istante fui tentata di spalancare la porta e piombare dentro, chiedendo spiegazioni... fui tentata di irrompere in quella sorta di riunione privata ed esigere che mi si spiegasse che cosa stava accadendo...
la mia mano raggiunse la maniglia, quindi, e la strinse...
ma, appena prima di spingerla, ci ripensai.
Non sapevo bene per quale motivo... ma c’era qualcosa in quella faccenda, in tutta quella faccenda, che non mi convinceva molto...
forse era stato il senso di disagio causatomi dalle parole dell’uomo di nome Cabus...
forse solo quell’irrequietezza che mi aveva spinta fuori dai miei appartamenti ad un’ora tanto insolita...
tuttavia sentii che non potevo e non volevo più stare lì, e sentii un acuto e lancinante senso di disagio pervadermi.
La mia mano scivolò silenziosamente via dalla maniglia, dunque, ed io, altrettanto silenziosamente, mi allontanai.
Percorsi tutto il corridoio e ne imboccai un altro, poi un terzo... li percorsi rapidamente e quasi senza pensare, come se temessi che persino il suono dei miei pensieri potesse essere udito...
camminai per molti minuti senza neanche badare a dove andavo, infine mi fermai e, guardandomi intorno, non riuscii più a riconoscere dove mi trovavo.

Clio
05-03-2013, 17.33.13
Arrossi e abbassai lo sguardo a quelle parole di Lucius, non volevo incontrare il suo sguardo sorpreso e interrogativo.
"..Beh, Sir Mamyon si è offerto di mostrarmi alcuni posti suggestivi di questa città.. legati a un'antica leggenda..." alzai lo sguardo con un sorriso "..così mi racconterà della sua terra e delle sue imprese.. infondo, non so niente di lui.." risi "...a parte la sua spropositata autostima..".
Tentai di non vedere lo sguardo con cui Lucius mi guardava e continuai a sorridere.
"..Ah ma non preoccuparti, sai? Mi sono categoricamente rifiutata di andare da sola.. So che probabilmente non mi accompagnerai molto volentieri, ma so ancora meglio che non ti fideresti a lasciarmi sola con lui.. non è vero?" Strizzando l'occhio.
"..quindi non ci resta che andare al castello, cenare, riposarci un po' attendendo la sera e poi recarci nella piazza principale.. con calma.." Anuii pensierosa "..sì, credo proprio che metterò l'abito di velluto blu...".
E poi risi, al vedere l'espressione di Lucius, si potevano contare sulle dita le volte in cui mi aveva sentito parlare di vestiti "..Oh, cielo.. ma che cosa sto dicendo?" scuotendo la testa ..non è da me fare simili discorsi.".
Come non è da te parlare tranquillamente con uno sconosciuto.. o dispensare baci e appuntamenti..
Sorrisi tra me e me a quel pensiero.
Eppure, non avevo nemmeno dimenticato il buonsenso, o almeno speravo.
Il misterioso cavaliere poteva rivelarsi meschino a dispetto del suo valore.
Presi Lucuis per mano e mi avviai verso il maniero che ci ospitava.
D'un tratto mi fermai e lo guardai negli occhi, sentivo di dover condividere con lui quello che sentivo.
"...riesco a parlare con lui.." sussurrai "..è strano.. io.. di solito detesto parlare agli estranei… alle persone, in genere.. a parte te, ovviamente..".
Guardai dritto davanti a me "… infondo è solo una sera.. sono curiosa di sapere qualcosa di più su di lui.. non so tra quanto partiremo e tutto questo non avrà più importanza…".
Non sapevo se stessi parlando a Lucius o a me stessa "…è solo che.. prima la frase di Leonard, ora questa strana leggenda..." sorrisi, con lo sguardo perso nel vuoto ".. ha davvero trovato i miei punti deboli..".

elisabeth
05-03-2013, 17.56.59
Rimasi col palmo della mano aperta e rivolto verso l'alto.....era rigida la mia mano come lo era tutto il mio corpo....non mi avevano impressionato le parole della zingara.....ma il suo comportamento...ella aveva paura, paura della nebbia che mi avvolgeva, erano anni che vivevo tra la nebbia.....sorrisi un sorriso cosi' amaro che potei sentirlo tra le labbra......Elina....cara e dolce Elina......" Hai paura Elina ?....pensi che le forze oscure si siano impossessate di me o del mio destino ?......il nostro viaggio e' gia' iniziato......anche se alle volte penso che il male che mi arrivi possa essere arrivato dall' oriente Elina cara.......ma anche se tu sapessi..non diresti nulla.....bene...vogliono un fiore e un fiore gli porteremo......la mia vita per il mio desiderio ?......si Elina ne vale la pena.....andiamo troniamo a palazzo....qui per noi non c'e' nulla, anzi..non c'e' mai stato nulla......".....voltai i tacchi verso il Castello e non curante della presenza di Elina tornai al ponte levatoio.....ero arrabbiata..molto arrabiata, oltrepassai il ponte e andai nella mia stanza.....era fredda......la pietra e' fredda.....mi sedetti sulla sedia davanti alla specchiera...." Ti prego Elina...spazzolami i capelli...qualcuno ci dira' cosa fare.......".....

Parsifal25
05-03-2013, 23.47.01
Porsi il mio aiuto all'anziano e decisi di rimanere a fargli compagnia per un po'.....venni condotto presso la sua dimora e da li', capi' che aveva a che fare con questo cimitero.

La risposta non tardò ad arrivare che mi tolse le parole da bocca: era il custode.
La casa che mi si presentò innanzi aveva sia il suo fascino di antico che il suo lato oscuro......alzai' lo sguardo e venni rapito da un ritratto che troneggiava dietro di lui:

"Messere.......che meraviglia!!!! Il tocco artistico e mistico di codesta tela non lascia la possibilità di sfuggirgli. E' meraviglioso!!!........posso chiederle quale sia il suo significato?"

Tornai' al mio posto e risposi alla sua precedente domanda: "sono diretto a Gothia, messere. Ho delle faccende da sbrigare......e.......una promessa da mantenere."

Guisgard
06-03-2013, 01.30.20
E mentre Elisabeth lasciava che la fedele Elina le spazzolasse i capelli, ad un tratto qualcuno bussò alla porta.
“Milady...” disse la servitrice “... sua signoria ha fatto mettere in scena uno spettacolo per i suoi ospiti... si sta svolgendo nel piccolo teatro al pian terreno. Seguitemi e vi accompagnerò. Così potrete assistere a quella rappresentazione.”
La serva così condusse le due donne nella piccola sala teatrale.
Le fece prendere posto e si allontanò.
Lo spettacolo intanto continuava.
Nella stessa stanza, ma seduta in un posto diverso, Altea era rimasta incuriosita da quelle strane scene dello spettacolo.
Alzò allora lo sguardo per vedere meglio la terra su quel piattino portato dall'attore.
Ma era comune terra.
Quell'enigmatica processione di figure allegoriche terminò e il ballerino cominciò con nuove movenze.
Il musicò iniziò una nuova melodia e sul palco entrarono due nuovi attori.
Uno interpretava un giovane duca, l'altro suo zio addormentato sotto un salice.
“Zio caro e mio signore...” fece il giovane “... voglio prendere moglie...”
“Nipote mio...” rammaricato lo zio “... so che sei giovane e animato dalla forza del cuore, ma purtroppo questo ti nuocerà...”
“E perchè mai?”
“Perchè l'Amore, quello vero, è Gioia” rispose lo zio “e a noi tale Grazia è negata... anzi, se deciderai di cercare un'amata, sappi che piangerai amaramente questa tua decisione...”
Entrò allora un altro attore, nel ruolo di un viaggiatore.
“Posso chiedere ospitalità per la notte, miei signori?” Domandò.
“Certo, buon straniero.” Annuendo lo zio. “A patto però che ci narri dei tuoi viaggi. Qui a corte non arrivano spesso grandi notizie.”
“Allora vi narrerò qualcosa di straordinario...” disse il viaggiatore “... di un Tesoro incredibile... un Tesoro di cui nessuno conosce l'ubicazione...”
“E perchè mai?” Chiese il giovane.
“Perchè nessuno può dire dove sboccerà.”
“Come sarebbe a dire?” Stupito lo zio.
“Perchè si tratta di un Fiore.”
“Un Fiore?” Ripetè il giovane. “E che aspetto ha?”
“Forse” sorridendo il viaggiatore “stanotte potrai vederlo in sogno, ragazzo mio...”

Guisgard
06-03-2013, 01.55.47
Lucius restò turbato e vagamente infastidito da quelle parole di Clio.
Ascoltava la ragazza parlare, fissandola, senza che nessuna delle sue espressione e nessuno dei suoi sguardi gli sfuggissero.
Tuttavia non disse nulla.
Ritornarono così al castello, dove ciascuno nella sua stanza si lavò e si riposò.
E visto che li attendeva quell'appuntamento con Mamyon, non scesero in teatro per vedere lo spettacolo organizzato dall'Arconte Meccanico.
Poco dopo, infatti, lasciarono ancora il castello e raggiunsero la piazza dove era stato fissato l'incontro con il cavaliere.
E lo trovarono proprio lì, sdraiato su una delle panche in pietra della piazza, mentre ammirava gli alti palazzi di Sant'Agata di Gothia illuminati a festa.
Ma appena si accorse di loro, subito si destò e fissando Clio cominciò a sorridere.
Andò allora incontro ai due.
“Salute a voi, milady.” Disse a Clio, mostrando un lieve inchino. “E a voi, messere.” Rivolgendosi poi a Lucius.
Questi risposte a quel saluto solo con un impercettibile movimento del capo.
“Beh, a quanto pare” continuò Mamyon “abbiamo anche indovinato la sera adatta...” fissando l'aria circostante “... è vagamente umida e resa incerta da questa sottile nebbia. Insomma, l'ideale per andare in cerca di fantasmi.” Sorrise nuovamente. “O forse, solamente per trovare le tracce di messer Amore.” E fece l'occhiolino a Clio.
“Non credo che sia la serata adatta.” Intervenne Lucius.
“Oh, vi sbagliate, messere.” Fissandolo Mamyon. “Ogni sera è adatta per cercarlo.”
“Si, ma questa serata non ha nulla a che fare con l'amore e romanticherie varie.”
“Siete in errore.” Tornando a sorridere il Cavaliere. “Perchè si dia il caso che il fantasma in questione è protagonista di una leggenda che fa dell'amore il suo perno principale. Almeno stando a ciò che si narra. Ma è inutile indugiare ancora!” Esclamò. “Direi di incamminarci subito verso la selva, o vi arriveremo solo all'albeggiare...” rise “... e i fantasmi, come i sogni, hanno l'abitudine di dissolversi con l'aurora!”
Prese allora il suo cavallo poco distante.
Assieme a questo aveva legato ad un palo anche un mulo.
“Perdonate, messere...” guardando Lucius “... se non sono riuscito a trovare di meglio. Ma mi hanno assicurato che questo mulo è adattissimo per lunghe escursioni.” Si voltò poi verso Clio. “Naturalmente la nostra madrina verrà in sella con me, visto che quel mulo non può portare due persone.”
Aiutò così Clio a salire sul suo destriero e poi, seguiti da Lucius sul mulo, si diressero verso la selva.

Guisgard
06-03-2013, 02.14.55
“Quell'affresco, cavaliere, è molto antico.” Disse il vecchio a Parsifal. “Vedete le varie figure umane che si accompagnano a quelle cupe e spettrali? Ebbene simboleggiano la comune umanità. Infatti vi sono servi, mercanti, artigiani, mendicanti, nobili e persino chierici. A significare che l'appartenenza ad un qualsiasi ceto sociale non basta a salvaguardaci dai mali del peccato e dalla perdizioni che ne segue. In verità” continuò “l'affresco fu realizzato per decorare una tomba. Infatti qui, dove ci troviamo ora noi due, un tempo vi era una cripta, nella quale era stata sepolta una fanciulla. Ella era figlia di un ricco borghese e purtroppo fu traviata da un'oscura setta. A nulla valsero i tentativi di suo padre per strapparla a quelle infami credenze. La fanciulla era completamente soggiogata da quelle ignobili convinzioni. Quell'uomo portò sua figlia persino davanti al vescovo, senza però sortire effetti. Era come posseduta. Purtroppo è più facile convincere un giusto di essere nell'errore, che far comprendere ad un reo di essere nel torto. Alla fine la fanciulla fu trovata morta. Violentata e seviziata. E i colpevoli non furono mai scoperti. Oggi, di quella cripta, resta solo la parete dell'affresco. Qualcuno, tempo fa, penetrò in questo luogo e portò via il corpo della fanciulla...” scosse il capo.
Poi riempì il suo bicchiere e quello di Parsifal con del vino.
“Bevete, cavaliere...” fissandolo “... bevete che talvolta è meglio dimenticare le miserie di questo mondo...” e dopo aver bevuto tornò a guardare il cavaliere “... dunque siete diretto a Sant'Agata di Gothia. Una città molto bella. E cosa vi spinge a raggiungerla, se posso domandare?”

Guisgard
06-03-2013, 03.24.35
Quei lunghi corridoi.
Scanditi da antichi ritratti che nel chiaroscuro sembravano animarsi ed assumere strane espressioni.
Gli antichi celti credevano che i volti nell'oscurità, se riflessi su uno specchio, mutassero a somiglianza della nostra anima.
Ed un'anima malvagia mostrava un volto bestiale ed orribile.
Quei ritratti ora apparivano enigmatici, impenetrabili, inquieti alla principessa.
Come tanti specchi sui quali si riflettavano i suoi stessi stati d'animo.
Eppure parevano fissarla quei ritratti.
La luce del candelabro che aveva in mano giungeva solo a stento ad illuminarli e molti di quei tratti e di quelle fattezze divenivano così solo il frutto dell'immaginazione della ragazza.
Ad un tratto, però, cominciarono a parlare.
E le loro voci sembravano come circondarla.
Erano parole oscure, indecifrabili, forse pronunciate in una lingua lontana, a lei ignota.
Forse la lingua stessa di Capomazda.
Quella lingua che ormai solo in pochi parlavano ancora a Sygma, visto che il dominio dei duchi si era interrotto secoli fa.
Poi, improvvisamente, quella lingua diventò di colpo chiara e comprensibile.
E Talia poté capirla.
“Ora state calmo...” disse una di quelle voci “... non potete agitarvi nel vostro stato...”
“Dove mi trovo?” Chiese un'altra voce. “Voglio la mia spada? Restituitemi la mia spada!”
“Cavaliere, calmatevi...” una terza voce “... siete stato portato qui per essere curato... ora cercate di riposare e domani vi sarà restituita la vostra spada...”
“La rivoglio adesso...” dimenandosi “... rendetemi la mia spada!”
“State calmo!”
“Forse dovremo chiamare i medici...” cercando di tenerlo fermo.
“Al diavolo...” l'altra voce “... non ho intenzione di svegliare i medici nel cuore della notte, a causa dei suoi deliri...”
“Allora cosa facciamo?” Tenendolo a fatica. “Vuoi forse tenerlo fermo fino all'alba? O magari legarlo al letto?”
“No... lo faremo dormire...”
Si udì allora un colpo e poi le voci cessarono per qualche istante.
“Ecco... ora dormirà fino a domani e non ci darà più noie...”
Tutto ciò Talia lo aveva sentito provenire da una grande porta chiusa, che si trovava alla sua destra.

Parsifal25
06-03-2013, 15.07.12
Era la tipica rappresentazione del degrado che andava sempre a prender piede nella nostra società.

Non vi era esclusione alcuna, nessuno, dinanzi alla morte è un potentato ma solo un "uomo"......

Il custode mi raccontò anche la triste storia che accompagnava la cripta ed il suo affresco......"una povera fanciulla, vittima di un branco di infami....." quanta rabbia provavo.

Sarebbe bello poter trovare i suoi aguzzini ed il suo corpo in modo da donarle pace......chissà se era possibile.....poco dopo il custode mi porse un bicchiere di vino ma lo sorseggiai' appena.

"Messere, sono diretto a Gothia per reclutare cavalieri in grado di poter assolvere il mio dovere con una cittadina a me cara.....è vero che la società va degenerando, ma qualcosa è ancora vivo nei cuori......nel mio cuore...."

Clio
06-03-2013, 15.37.00
Arrivammo alla piazza camminando in silenzio.
Lucius aveva pronunciato ben poche parole dalla fine del torneo, e io tenevo gli occhi bassi sapendo che era a causa mia quell'atteggiamento.
Sapevo che non apprezzava il cavaliere, e probabilmente era rimasto infastidito dal mio interessamento verso di lui.
Ma, mi dissi, se impareremo a conoscerlo magari scoprirà qualche suo lato positivo e se non ne valesse la pena, saremmo comunque insieme.
Immersa in questi pensieri raggiunsi il piazzale dove Mamyon ci aspettava.
Sorrisi nel vederlo avvicinarsi.
E restai accigliata per un momento a seguire lo scambio di battute tra i due.
Se in questa serata qualcosa andrà storto, Lucius te lo rinfacceràper tutta la vita.... Anche se in modo bonario...Decisamente preferirebbe essere in qualunque altro posto...
Tuttavia non gli dissi di tornare indietro, non mi sentivo al sicuro senza di lui, e, infondo, sapevo che non mi avrebbe mai lasciato sola.
Sgranai gli occhi e li richiusi subito alla vista del mulo, immaginando i pensieri di Lucius.
Davanti a me, invece, lo splendido destriero del cavaliere era pronto per la partenza, salii e mi sistemai sulla sella ringraziando di aver indossato quell'abito di velluto, il più comodo che avevo per cavalcare.
Mamyon poi salì e spronò il cavallo verso la selva.
Restai in silenzio per un attimo, pensando al povero Lucius sul mulo, alla fanciulla morta per amore e a quante sorprese mi aveva riservato quel viaggio.
"...siete stato davvero un pessimo gentiluomo, Milord..." Dissi poi, rompendo il silenzio della notte "...Dare quel mulo al mio povero Lucius... Solo perché sapevate che avrei cavalcato con lui e non con voi.. Non è un colpo degno di un nobile cavaliere...".
Tenevo lo sguardo diritto avanti a me, fissando la brughiera.
"... Badate che se fate torto a lui è come se lo faceste a me.." Aggiunsi in tono deciso.
Alzai lo sguardo per cercare lo sguardo del cavaliere: "...Ebbene, Milord.. A quanto pare abbiamo una lunga cavalcata da affrontare... Attendo con ansia di udire i racconti e le notizie che mi avete promesso...".

Altea
06-03-2013, 16.04.22
Sopra la terra non vi era nulla..mi risedetti e intravidi tra noi le due donne che arrivarono con noi a Camelot, se non sbagliavo una di esse era lady Elisabeth con cui conversai per breve tempo.
Ascoltavo e strani tormenti e inquietudini prendevano il sopravvento..se porta la "Gioia" era una dannazione, che strano maleficio.

"Vedete questo pozzo!
Ora siete giovani ragazze ed è giusto sappiate" disse la balia sospirando.
"La vostra antenata, lady Anastasiya, divenne folle..per un amore contrastato da il Conte Eugene, suo padre e vostro pure antenato.
Il cavaliere, di cui ella si invaghì, era povero di tasche e non possedeva neppure origini nobili..anche se aveva molta nobiltà d'animo".
Io e Eleonor eravamo strette l'una all'altra, ascoltando quella triste storia.
"Fu così" continuò la balia guardando dentro il pozzo " che in una notte di maggio, come questa, mentre la luna piena brillava e le rose di ogni varietà emanavano un miscuglio soave di profumi..che ella si gettò nel pozzo maledicendo il casato.
La maledizione vuole che...la stirpe femminile debba avere un..destino avverso come lo ha avuto Lei.." la balia si asciugò le lacrime e scappò.
Io ed Eleonor rimanemmo ferme, davanti a quel pozzo..
"Sono solo superstizioni" dissi io fermamente, quando ad un tratto un bagliore e una strana voce provenne dal pozzo.
Ci affacciammo e sul fondale vi era una dama di bianco vestita e di luce riflessa
"Sono Anastasiya..dopo di me vi furono solo discendenti maschi e poi, ecco, arrivate voi..vi dico che una di voi porrà fine alla maledizione che il mio gesto insensato produsse e l'altra.....".
"E l'altra?" chiese Eleonor.
Ma ella svanì nel nulla, era meglio dimenticare tutto..i nostri genitori non volevano se ne parlasse in famiglia.

Sbiancai a quel ricordo..già..l'altra fu destinata alla sua stessa sorte.
Mi voltai ed osservai Vivian, mi tenne la mano poichè tra la aristocrazia di Camelot erano in molti a conoscere questa leggenda.
Cercai di svuotare la testa da quei pensieri, e subito si iniziò a parlare di un Fiore..un Tesoro inestimabile. E cresceva ovunque? Fosse il Fiore che l'Arconte disse di cercare?..e cosa c'entrava in tutto questo quel casato di Duchi di Capomazda.
Speravo tutto finisse presto, mi sentivo mancare l'aria...avrei solo voluto tornare nella mia stanza presto.

Guisgard
06-03-2013, 17.25.33
“Si, milady...” disse Mamyon a Clio, mentre ormai erano prossimi al ventre della selva “... ho commesso una mancanza imperdonabile... non ho dato voce ai miei occhi e al mio cuore quando vi ho vista giungere con questo meraviglioso abito... forse avrei dovuto rubare le parole che pronunciò l'eroico Hitto Nagawashima quando si trovò al cospetto della bellissima principessa Heyto, ritenuta da tutti, a ragione, la più bella creatura nata sotto i Cieli... si, potrei far mie quelle parole, ma non sarebbero abbastanza... voi stasera siete infinitamente più bella della principessa Heyto...” sorrise, senza accennare a Lucius ed al mulo “... comunque vedrete che non vi deluderà questa nostra escursione...” spronò allora il suo destriero e la loro andatura aumentò sensibilmente, lasciando più indietro Lucius su quel mulo.
“Dobbiamo trovare il luogo in cui sorgeva quell'antica torre...” continuò Mamyon “... così da poter trovare ciò che resta di quella leggenda...”
Cavalcarono ancora, fino a raggiungere uno spiazzo irregolare, quasi racchiuso da alcune querce.
“Questo posto” fece Mamyon “credo sia interessante... potrebbe apparire cupo, desolato e nello stesso tempo anche incantato e romantico... forse dipende dallo stato d'animo di chi lo guarda... a voi che sembra?” Chiese a Clio.
Intanto, alle loro spalle, Lucius non si vedeva più.

Guisgard
06-03-2013, 17.38.01
Durante quella rappresentazione scenica nell'aria si diffuse un'enigmatica atmosfera.
Cupa, angosciante, come intrisa di una tetra malinconia per qualcosa di inafferrabile.
Poco dopo lo spettacolo terminò e il sipario si chiuse.
“Che spettacolo angosciante...” disse Vivian ad Altea “... preferivo di gran lunga quello messo in piazza dal misterioso Chevalier de Lys...”
“E' angosciante” avvicinandosi a loro una vecchia servitrice “perchè parla della terribile maledizione che perseguita i grandi di Capomazda... condannandoli ad una vita senza Gioia...”

Altea
06-03-2013, 17.50.17
Guardai l' anziana servitrice..."E voi cosa sapete di questa maledizione?..Raccontateci vi prego, poichè si è solo accennato a tutto questo nella rappresentazione".
Vivian mi scosse per tornare in camera perchè era spaventata ma io volevo saperne di più...la tristezza dentro al nome della Gioia.

Guisgard
06-03-2013, 18.12.56
“Capisco, cavaliere...” disse il vecchio a Parsifal “... sono certo che laggiù troverete valorosi cavalieri disposti ad affiancarvi...” tornò a fissare quegli affreschi “... ma rammentate che la strada davanti a voi è intrisa di pericoli... ogni giorno, con il Sole, sorgono anche migliaia di demoni intenzionati a vagare per il mondo in cerca di anime... e forse incontrerete lo stesso demonio che guidò quella setta a forgiare la giovane fanciulla...” si voltò verso Parsifal “... seguite la strada maestra, cavaliere... ed evitate la selva... così giungerete sano e salvo a Sant'Agata di Gothia...”

Clio
06-03-2013, 19.01.24
Sentii Mamyon spronare il cavallo e mi voltai indietro a cercare Lucius e il suo mulo. Ma non riuscii a scorgerli, tanto ci eravamo inoltrati nella selva.
D'un tratto, ebbi paura.
Mi resi conto di essere sola con un estraneo per la prima volta in vita mia, e un brivido freddo mi attraversò la schiena.
Certo, le sue parole mi avevano rallegrato e forse solo grazie a quelle avevo compreso solo in quel momento in che razza di situazione mi trovassi.
Ma avevo letto più volte di parole ingannatrici. Già, letto non vissuto.
La voce del cavaliere mi parve lontana, e le sue ultime parole mi giunsero dopo qualche istante.
"..cosa mi sembra? Non saprei..."
Dissi poi, come destata da un sogno, guardando continuamente indietro.
Lucius non arrivava e il mio cuore cominciò a battere all'impazzata.
Guardai per la prima volta Mamyon con gli occhi freddi e distanti che riservavo a chi mi si avvicinava senza permesso.
"...fermatevi ora..." Dissi calma e decisa "...ho acconsentito a questa escursione a patto di non dover restare sola con voi, e mi avete ingannata.." Sostenni il suo sguardo per qualche momento.
"... Le vostre parole sono abili lusinghe, ma noto che non mi avete ascoltato.." Indurii lo sguardo ancora un poco "...forse dovreste fare più attenzione a ciò che dico rispetto a ciò che indosso..".

elisabeth
06-03-2013, 19.40.56
Elina smise di spazzolarmi i capelli lucenti come la seta e neri come la notte........mi fece una treccia.....quando sentimmo bussare e una serva entrare nella stanza.....ci condusse in una stanza ....una rappresentazione scenica....mentre sedevo al mio posto...c'era Altea...la dama con cui parlai sul ponte della nave volante......la vidi assorta e non le feci alcun cenno.....seduta accanto ad Elina, ero intenta aprendere ogni cosa fosse utile a quel momento......Un Salice e un uomo anziano sdraiato sulle sue radici......un uomo giovane che osava parlare di Amore.............Quel salice con le fronde lunghesino in terra....perche' ogniparte di esso potesse piangere........Amore e' dolore, sentii il mio petto stringersi in una morsa di acciaio....chiusi gli occhi ed ascoltai......era cosi' anche per me?....scegliere ilmio amato contro ogni cosa era stata una disgrazia ?.....troppe cos eaffollavano la mente, troppi ricordi....si la scelta, avevo dovuto scegliere e avevo scelto l'amore....e cosa aveva portato ?..pianto solo pianto e disperazione..................
Ascoltai un'altro commediante e parlo' di un fiore......un fiore sconosciuto.........il sogno..solo il sogno...poteva indicare la giusta via....forse era il fiore che avrei dovuto trovare per L' Arconte e il mio desiderio si sarebbe avverato" Elina...non mi sento troppo bene, qui dentro si soffoca, andiamo via....ho bisogno di pensare....no forse ho bisogno solo di dormire ...." ...avevo una strana smania....volevo che tutto finisse presto....perche' il mio dolore finisse con esso.......

Talia
06-03-2013, 19.54.33
Camminavo lentamente.
I miei passi erano assolutamente muti sul pavimento di marmo, la mia persona non produceva neanche la pur minima ombra sulle pareti, solo la debolissima luce di quel candelabro testimoniava il mio passaggio, rischiarando appena l’ambiente, ma una luminosità così flebile da poter quasi sembrare un miraggio.
Per contro, benché tutto intorno a me fosse così assolutamente muto e silenzioso, la mia anima ed il mio cuore erano in preda al caos ed alle grida...
avvertivo su di me gli sguardi di quei ritratti...
sentivo vociare nelle mie orecchie mille e più parole in quella lingua sconosciuta...
la mia mente era occupata dalle parole dell’Arconte e dei suoi accoliti in quella stanza...
E fu per questo motivo, per questa confusione che mi riempiva la mente ed il cuore, che mi occorse qualche minuto in più per mettere a fuoco quelle voci che giungevano dalla grande porta chiusa di fronte a me...

“Ora state calmo...” disse una di quelle voci “... non potete agitarvi nel vostro stato...”
“Dove mi trovo?” Chiese un'altra voce. “Voglio la mia spada? Restituitemi la mia spada!”
“Cavaliere, calmatevi...” una terza voce “... siete stato portato qui per essere curato... ora cercate di riposare e domani vi sarà restituita la vostra spada...”
“La rivoglio adesso...” dimenandosi “... rendetemi la mia spada!”
“State calmo!”
“Forse dovremo chiamare i medici...” cercando di tenerlo fermo.
“Al diavolo...” l'altra voce “... non ho intenzione di svegliare i medici nel cuore della notte, a causa dei suoi deliri...”
“Allora cosa facciamo?” Tenendolo a fatica. “Vuoi forse tenerlo fermo fino all'alba? O magari legarlo al letto?”
“No... lo faremo dormire...”
Si udì allora un colpo e poi le voci cessarono per qualche istante.
“Ecco... ora dormirà fino a domani e non ci darà più noie...”

Rimasi in ascolto per qualche minuto... udii dei passi, poi la maniglia della porta si mosse...
d’istinto, senza pensare, mi spostai in fretta di lato e mi nascosi in una buia nicchia del muro, proprio lì vicina, all’ombra di una delle molte colonne a fascio che adornavano quel corridoio, e soffiai sulle candele.
Vidi la porta aprirsi e due soldati uscirne, li riconobbi per due soldati di Sygma...
uscirono e si allontanarono lentamente...
probabilmente era l’ora del cambio della guardia, pensai...
e probabilmente sapevo cos’era che stavano sorvegliando...
Attesi che giungessero in fondo al corridoio e che svoltassero l’angolo, poi uscii dal mio nascondiglio.
Il corridoio era buio e freddo ora che il candelabro che avevo in mano era spento, ma io non ci badai...
mi voltai lentamente ed osservai quella porta chiusa...
probabilmente gli altri due soldati di guardia stavano per arrivare...
probabilmente sarebbero giunti tra qualche minuto... cinque o sei, al massimo...
e probabilmente l’Arconte ed il Maestro avevano ragione...
tuttavia...
prima che riuscissi a controllare quell’istinto, allungai una mano e spinsi piano la porta di fronte a me... la stanza non era molto ampia e debolmente illuminata, tutt’intorno c’erano dei tavoli e varie suppellettili... ma ciò che attrasse la mia attenzione fu una sorta di alta lettiga sistemata da un lato, vicino ad una finestra e accanto alla quale erano stati appoggiati due candelabri dall’alto fusto... e su quella lettiga, appena distinguibile, vidi la sagoma di un uomo.
Mi pietrificai...
e per vari minuti rimasi immobile esattamente dove mi trovavo, incerta sul da farsi...
poi, lentamente mi avvicinai di qualche passo...
L’uomo era privo di sensi, la testa abbandonata di lato, le braccia lungo il corpo... mi accostai alla lettiga e rimasi a fissarlo per lunghi momenti...
fin da piccola avevo sempre ritenuto di saperle giudicare, le persone... credevo di riuscire a capire l’indole umana quasi a prima vista... eppure lì, fissando quel cavaliere con le parole dell’Arconte e del Maestro bene in mente, le mie emozioni erano contrastanti... ed io ero combattuta... molto combattuta...
Sospirai.
“Chi sei, cavaliere?” mormorai pianissimo ad un tratto, sovrappensiero, senza smettere di fissarlo “Chi sei veramente? Mi chiedo... come sei riuscito a causare tutto questo trambusto? Perché poi? E perché avete tutti così tanto interesse per quella tua spada... perché...”
All’improvviso il cavaliere si agitò e parve svegliarsi, ed io d’istinto arretrai di vari passi... invece si mosse soltanto, ma sembrò poi continuare a dormire...
Mi avvicinai di nuovo... ed il mio sguardo su di lui si fece più intenso... quasi volessi leggergli dentro...
“Penso che ti farò riavere la tua spada, domani... per cominciare.” sussurrai, parlando quasi più con me che non con lui “E così forse scoprirò cos’ha di speciale!”
Per qualche altro istante rimasi così... in silenzio... osservandolo...
poi, come riscuotendomi, mi guardai intorno... era tardi, ed io non avrei dovuto essere lì... i soldati stavano per tornare, forse... ed io...
in fretta mi voltai, riafferrai il candelabro che avevo lasciato abbandonato su un tavolino e mi avvicinai alla porta...
facendo capolino, scoprii con sollievo che il corridoio era ancora deserto...
uscii, dunque, e mi richiusi la porta alle spalle...
pochi minuti dopo rientrai nei miei appartamenti.

Guisgard
06-03-2013, 20.52.21
“Zio...” disse guardandosi intorno “... zio!” Correndo poi per il cortile colonnato “... zio... dove siete? Zio!”
Corse allora verso la cappella.
“Zio!” Chiamò ancora. “Zio!”
Entrò.
Vi era la statua dell'Arcangelo Michele.
“Niente è più bello dell'Arcangelo Michele...
… che risplende in chiesa al chiaror delle candele...”
“Zio!” Uscendo.
Infine lo vide.
L'alta e robusta figura stava ferma all'ingresso del giardino.
“Zio!” Raggiungendolo. “Mi avevate promesso una spada di legno per giocare...”
L'uomo fissò il bambino.
“Un giorno avrai una spada vera.” Disse.
La brughiera.
Il crepuscolo tingeva tutto di un alone indefinito, impenetrabile, inquieto.
“Io sarò tuo compagno...” quella voce “... e tu sarai il mio...”
“Compagno o schiavo?” Chiese il cavaliere.
“Cosa cambia?” Fece la voce. “Saremo la stessa cosa l'uno per l'altro...”
Il Palazzo.
“Voi venite da Sygma?”
“Si, milord...”
“Cos'è questa Pantera incisa sui vostri stendardi?”
“E' il simbolo di chi è rimasto fedele a voi e a vostro zio, milord... il simbolo di chi sta aspettando il ritorno delle vostre armate...”

Guisgard era inquieto.
Aprì per un momento gli occhi ed intravide una figura.
Era una dama bianca che usciva dalla stanza.
“Aspetta...” sussurrò tentando di allungare la mano in quella direzione “... aspetta... chi... chi sei...?” E richiuse gli occhi.

L'orizzonte lontano e la campagna racchiusa in esso.
“Chi era quella dama?” Fissando la sua spada. “Tu la conosci, vero?”
Poi il vento ed il suo sibilo.
“Non ti lascerò andare...” una voce.
“Chi sei?”
“Non ti lascerò andare...” non era più una voce, ma qualcosa di indefinibile, come decine di voci sovrapposte.
Poi solo il vento.
Ad un tratto si sentì seguito.
Si voltò, ma non vi era nessuno.
Allora un castello apparve in lontananza, tra verdi colline.
“Non ti lascerò andare...”
Si voltò ancora per cercare quella voce.
“Non ti lascerò andare!” All'improvviso un volto alle sue spalle.
http://hqwalls.org/thumbs/castlevania_lords_of_shadow_desktop_hd_wallpaper-t2.jpg

“No!” Gridò Guisgard, saltando su.
Ansimava ed era stravolto.
Si guardò intorno e vide la porta chiusa.
Era stato tutto un sogno.
I ricordi, le voci, quel volto.
Persino quella misteriosa dama bianca.
Nel frattempo Talia era tornata nelle sue stanze.
Poco dopo qualcuno bussò.
“Altezza...” entrando Marijeda “... il Maestro George chiede di vedervi...”

Talia
07-03-2013, 01.00.15
Ero uscita da quella stanza ed avevo percorso la strada a ritroso fino ai miei appartamenti quasi senza farci caso...
ero sovrappensiero, la mia mente era distratta e lontana da lì...
continuavo a pensare alla voce dell'Arconte che avevo udito per caso in quella sala... continuavo a farmi mille e più domande... e continuavo a pensare a quel cavaliere e alle sensazioni che mi aveva provocato... e continuavo a pensare a quella spada contesa... perché era tanto importante quella spada?
Entrai nella mia camera e, stancamente, mi lasciai scivolare sulla chaise longue, riflettendo...
Ad un tratto, un leggero picchiettare sulla porta mi fece sussultare...

“Altezza...” entrando Marijeda “... il Maestro George chiede di vedervi...”

Mi stupii a quelle parole...
mi stupii molto.
"A quest'ora?" domandai...
ed in un primo tempo ne fui persino infastidita...
poi invece pensai che, per farmi chiamare a quell'ora insolita, forse il maestro George dovesse avere qualche cosa di urgente da dirmi, forse di grave addirittura... e così mi rassegnai.
"Molto bene!" conclusi quindi, andando al baule ed estraendo e un ampio, lungo mantello dalle maniche larghe ed indossandolo "Digli pure che, se ha assoluta urgenza di parlarmi, lo attenderò immediatamente nella mia saletta delle udienze... ma pregalo di non tardare, per favore, Marijeta... giacché è già molto tardi!"
E così dicendo, mi strinsi nel mio spesso mantello ed oltrepassai la donna, diretta nella stanza in questione.

Guisgard
07-03-2013, 02.05.20
Elisabeth così, tornata nella sua stanza, cadde addormentata.
E quel lungo sogno, ristoratore e pacificatore, ridiede vigore al suo corpo e soprattutto al suo spirito.
Al mattino la donna si risvegliò.
Il sole filtrava dalla finestra e dal cortile del castello salivano le voci dei servitori intenti nei normali lavori quotidiani.
Elisabeth però si ritrovò sola in quella stanza.
Elina infatti non c'era.
Poco dopo, però, la donna udì dei rumori e poi la porta della stanza si aprì all'improvviso.
“Ah, buongiorno.” Disse Elina entrando. “Pensavo di fare prima e trovarti ancora addormentata, ma vedo che ti sei svegliata presto. Sono stata un po' per la città. Non mi sono ancora abituata a questo posto e così avevo voglia di prendere aria. In verità ero anche curiosa di vedere queste strade senza più la confusione per la Festa delle Mele e senza l'entusiasmo generato da quel torneo. E devo dire che è una città tranquilla questa.” Si lasciò cadere su una sedia. “E sicuramente densamente abitata.” Prese qualcosa da una delle tasche. “Non immaginavo infatti che qui vivessero anche persone giunte dall'Oriente. Uno strano individuo mi ha fermata per strada, dicendomi di aver riconosciuto i tratti della mia padrona. Ovviamente parlava di te. Mi ha così chiesto di mandarti i suoi auguri di salute e tranquillità, insieme poi a questo biglietto per te.”
Le mostrò il biglietto nel quale vi erano queste parole:

“Che Allah illumini il vostro cammino, sorella.
Abbiamo riconosciuto i vostri tratti e gli abiti che indossate.
Anche noi proveniamo dall'Oriente. Dalla città del Profeta per la precisione. Se avete piacere ad incontrare fratelli e sorelle che portano nel cuore ancora la loro terra d'origine, allora ci troverete in fondo alla via detta Della Torretta.
Che Allah vi preservi.”

E quel biglietto recava come firma uno strano disegno, raffigurante un pugnale nella Mezzaluna.
E nel vederlo Elisabeth rammentò subito di averlo già conosciuto.
Era infatti inciso in un diario appartenuto a suo marito.

Guisgard
07-03-2013, 02.17.08
A quelle parole di Altea, la servitrice fu sul punto di dire qualcosa.
“Tu, non importunare gli ospiti di sua signoria.” Disse all'improvviso la governante dell'Arconte Meccanico. “Ritorna piuttosto ad occuparti delle tue faccende.”
La servitrice annuì.
Ma prima di allontanarsi, riuscì a sussurrare qualcosa ad Altea:
“Non qui... domattina, nel giardino... ci troveremo là...”
Ed andò via.
“Su, Altea, sono stanca...” fece Vivian che non aveva udito le parole della servitrice “... andiamo a dormire?”
Così ritornarono nella loro stanza.
La notte trascorse lenta ed inquieta.
Fuori infatti pioveva ed una cupa atmosfera avvolgeva il castello.
Giunta poi l'alba, il castello si destò dai tormentati sogni appena trascorsi.
Vivian si alzò presto.
E poco dopo anche Altea si svegliò.

Guisgard
07-03-2013, 02.38.50
Mamyon fissò Clio.
Poi gettò uno sguardo da dove erano giunti.
“Non era certo un vile stratagemma per adescarvi, milady...” disse “... non ho bisogno di mettere il vostro amico su di un mulo per seminarlo...” sistemò le briglie del suo cavallo, per poi dargli una pacca sul collo “... il mio destriero può distanziare qualsiasi palafreno... fosse anche il leggendario Ippogrifo... il vostro compagno si sarà solo attardato... dopotutto montava su un mulo... non abbiate timore, tra qualche istante lo vedrete arrivare e così vi sentirete di nuovo al sicuro...” si sedette allora su un piccolo sasso sporgente ed attese l'arrivo di Lucius.
Passò però altro tempo e quello non si vedeva.
“Comincia a sorgermi un dubbio...” fece Mamyon “... che il vostro amico non sappia cavalcare?” Era infatti passato troppo tempo.
La selva appariva cupa ed impenetrabile, animata da suoni sinistri e profondi.
“Forse sarà meglio andarlo a cercare...” con un sorrisetto ironico il cavaliere “... ah, tenete questo...” dando un pugnale intarsiato a Clio “... così vi sentirete al sicuro... sia dai fantasmi, sia dai cavalieri malintenzionati...” aggiunse con vago sarcasmo.
Legò allora il suo cavallo ad uno degli alberi e fece segno a Clio di seguirlo.
Fecero così qualche passo verso il punto dal quale erano giunti.
“Clio...” all'improvviso una voce “... Clio... sono qui...”
Clio la riconobbe.
Era la voce di Lucius che la chiamava.
Anche se non riusciva a capire da dove provenisse.
Un attimo dopo, la ragazza udì confuse e lontane voci di fanciulli.
Poi calò un irreale silenzio, a stento intaccato dai passi di Mamyon che, precedendo Clio, calpestava degli arbusti.

Guisgard
07-03-2013, 03.01.23
Poco dopo, nella saletta delle udienze, giunse il Maestro George.
“Salute a voi, altezza...” disse mostrando un lieve inchino a Talia “... perdonate per l'ora in cui ho chiesto di vedervi... in verità sono in veste di ambasciatore... sapete, sua signoria si è confidato con me poco fa... parlavamo del torneo e dei suoi vincitori. Domani ci sarà la cerimonia in cui i cavalieri giureranno fedeltà alla vostra persona e nella quale saranno poi proclamati come vostra Guardia del Corpo. Ebbene, sua signoria mi ha fatto partecipe dei suoi dubbi e dei suoi timori circa il quinto cavaliere, quello ferito nell'ultima tenzone...” fissava la principessa e sorrideva amabilmente “... e ad essere sincero anche io ora nutro perplessità circa l'effettiva affidabilità di quel cavaliere, riguardo al delicato compito a cui è destinato... forse, non essendo pienamente in salute, potrebbe non essere all'altezza... e vostra maestà si è resa conto, quasi a sue spese, di quanto invece possono essere abili e pericolosi i nostri nemici... per questo, forse, si potrebbe prendere in considerazione l'idea di escludere quel cavaliere dalla vostra guardia personale... e magari sostituirlo con un altro cavaliere. Naturalmente accuratamente scelto per l'importante incarico.” E mostrò un nuovo inchino alla ragazza.

Altea
07-03-2013, 09.22.49
La notte passò tra vari sogni inquieti...Vivian si svegliò di buon'ora e io la seguii assonnata.
Suonai il campanellino e arrivò una serva.."Per favore, vogliate prepararci una abbondante colazione, sarà un giorno impegnativo, presumo."
Quando ella uscì sorrisi a Vivian.."Bene, oggi si proclameranno i Campioni del Torneo, e mio cugino è senza madrina, vero lady Vivian?" ma, improvvisamente, mi feci seria "E' strano, ho sognato proprio quel cavaliere, ed era angosciato e turbato.
La mia balia diceva, sempre, che i sogni in fondo celano sempre un chè di verità. Dobbiamo indossare uno dei migliori vestiti o non ci faranno entrare a palazzo."
Indossai un vestito di seta color porpora e merletti, niente di troppo sontuoso, e vi appuntai la spilla del casato. Puntai i capelli con un fermaglio in oro e rubini, lasciando i capelli sciolti. Ovviamente sul collo faceva mostra di sè la collana che Egli mi regalò, mi ero ripromessa che la avrei indossata fino a quando questa avventura non sarebbe finita.
Andammo in sala da pranzo ed a servirci vi era pure la anziana servitrice, ci lanciammo uno sguardo di intesa ed ella si avvicino e bisbigliai..."Dopo milady..dopo al nostro ritorno in giardino per la storia..della Gioia dei Taddei".
Dopo colazione uscimmo di fretta dal castello, oltrepassammo la piazza ormai vuota dopo la Festa delle Mele, e ci trovammo di fronte al Palazzo Reale, già vi era una calca di persone per acclamare i vincitori.
Mi rivolsi a una guardia.."I miei omaggi cavaliere, sono la contessa Altea Trevor e vorrei conferire con un Maresciallo di Campo. Mi promise di poter venire a Palazzo per sincerarmi dello stato di salute di mio cugino, sir Guisgard del Lagno, ferito durante il Torneo".
Eglì aprì il massiccio portone e si consultava con una altra guardia, feci cenno a Vivian e furbescamente entrammo di fretta a Palazzo senza che si accorgessero.."Ecco fatto" sorrisi "ci hanno autorizzate!"
Guardai il Palazzo, le sue statue classiche, il controsoffitto e le volte con affreschi di ogni tipo ma Vivian mi strattonò per la fretta.
Già..non era tempo per pensare all'Arte ora.
Fermammo una servitrice.."Milady, sono qui per recar visita a sir Guisgard, ferito e uno dei cinque vincitori del Torneo, è mio cugino, potete accompagnarmi alla sua stanza?"

Clio
07-03-2013, 11.27.29
Non avevo la minima intenzione di scusarmi col cavaliere. Ero una nobile fanciulla e non era decoroso che me ne restassi sole con uno sconosciuto nel cuore della notte.
Almeno, mia madre di sicuro l'avrebbe pensata così.
Restai in silenzio, nascosta dietro il mio sguardo di ghiaccio, mentre Mamyon parlava e presi, quasi con riluttanza, il pugnale intarsiato che mi porgeva.
Lo guardai, era davvero molto bello ma, infondo, non avrei nemmeno saputo come usarlo. Per quanto apprezzassi i racconti sulle antiche donne guerriere, di certo non ero una di loro.
Gli lanciai un'occhiataccia quando insinuò che Lucius non era in grado di cavalcare.
Tuttavia, non dissi nulla e lo seguii a qualche passo di distanza.
La mia mente vagava tentando, inevitabilmente, di razionalizzare la situazione in cui mi trovavo.
Certo, mi spiaceva essere stata dura e fredda con Mamyon che, fino a prova contraria, aveva intenzioni onorevoli ma, d'altro canto, ero rimasta vagamente infastidita dal suo atteggiamento.
Sospirai.
Infondo, si è fermato quando gliel'hai chiesto... è rimasto ad aspettare Lucius.. se avesse voluto farti del male si sarebbe inoltrato ancora di più..
Già, probabilmente mi stavo preoccupando troppo. Infondo, non avevo motivo per non fidarmi di lui, anche se ritenni necessario mostrarmi ferma e decisa.
Mentre camminavo immersa in questi pensieri, qualcosa mi destò.


“Clio...” all'improvviso una voce “... Clio... sono qui...”
Clio la riconobbe.
Era la voce di Lucius che la chiamava.
Anche se non riusciva a capire da dove provenisse.
Un attimo dopo, la ragazza udì confuse e lontane voci di fanciulli.
Poi calò un irreale silenzio, a stento intaccato dai passi di Mamyon che, precedendo Clio, calpestava degli arbusti.

"Lucius.." dissi al vento ".. stai bene? dove sei?".
Ma poi la sua voce si fuse ad altre, lontane e confuse. E quasi dubitai di averla sentita.
Allungai il passo e raggiunsi Mamyon che mi precedeva, gli presi la mano perchè si voltasse.
Chiusi gli occhi per un momento, respirando profondamente.
Quando li riaprii il ghiaccio si era come sciolto al sole e tornarono brillanti e vivaci. E fissai Mamyon negli occhi.
Posai delicatamente il pugnale intarsiato nella mano del cavaliere.
"...Grazie..." sussurrai "...Ma non temo i fantasmi... e poi.." con un sorriso "...ci siete voi a proteggermi dai cavalieri malintenzionati.. sono certa che sarete più.. efficace, direi.. di questo pugnale tra le mie mani..".
Mi avvicinai a lui di un altro passo, senza togliere gli occhi dai suoi, quando gli fui vicinissima, tuttavia, abbassai lo sguardo.
Restai ferma per un momento e poi mi guardai intorno
"..Le sentite anche voi queste voci?" sussurrai piano, alzando il viso.
"...Ho udito Lucius che mi chiamava un attimo fa, ma non riesco a capire da dove venisse.. dove siamo? Credete sia lontano il luogo della torre e il cancelletto di cui custodite così gelosamente la chiave?".

elisabeth
07-03-2013, 12.06.47
Non ci misi molto ad addormentarmi, eppure era da molto tempo che non riuscivo a dormire di notte....Sognai casa mia...le strade strette fatte di gradini che portavano al Suk....mio padre strepitava......Rula non puoi andare..non puoi essere toccata, nessun uomo puo' toccarti.....ma la giovinezza e l'incoscenza erano il mio pane quotidiano, e lui uomo paziente mandava Elina e altre guardie..perche' tra quelle stradine strette non venissi sfiorata......c'erano colori ed odori che si mescolavano......un vocio in festa che richiamavano le persone.....che salivano e scendevano quei bassi e scivolosi scalini delle viuzze interne.........uscii fuori dal suk per ritrovarmi alla Porta di Jaffa...avevo corso sperando di lasciarmi tutti alle spalle......mi fermarono due occhi verdi...di un giovane Cavaliere....gli arrivai in pieno petto....ma lui subi' l'urto...mi sembro' una roccia.....e da allora fu la mia perdizzione......sino a quando decisi di sposarlo contro tutto e tutti...contro la mia stessa religione......Mi svegliai di colpo...ma ero serena felice, lo avevo ancora incontrato......Allah mi aveva dato un'altro dono..aver visto i suoi occhi e aver sentito la possenza del suo petto....Elina, dov'era andata...non usciva mai senza di me.....e poi come una nuvola di freschezza entro' in stanza, gioiva di quella citta'.....le piaceva era stanca e con le gote rosse..........." Dai Elina sono felice di sentirti parlare cosi' di questo posto..almeno mi sentiro' meno in colpa..."...e risi....risi della sua felicita'....sino a quando, mi diede un biglietto.........lo lessi una due tre e piu' volte..." Elina...non avrei mai voluto che qualcuno mi riconoscesse...lo abbiamo evitato sino ad ora.........mio padre non mi ha mai perdonata....e sai anche che il mio sospetto ricade su di lui...........ma il segno su questa missiva io l'ho visto e non in casa di mio padre.......fammi pensare.."...andai alla finestra e chiusi gli occhi.......Elisabeth pensa, pensa......" Elina...ecco dove l'ho visto...una volta entrai nello studio di mio marito e aprendo un diario sulla sua scrivania vidi questo sigillo......non lessi cosa vi era scritto...un rumore mi fece chiudere subito il diario...ma mi sembro' strano...........forse sara' male,ma andremo ad incontrare queste persone....ricorda....per loro sar' Elisabeth....Rula in questo momento e' morta....".......mi preparai ero ansiosa....avevo paura, ma avevo scelto la strada del sapere.......misi il mantello e chiesi ad Elina di starmi accanto..raggiungendo il luogo indicato..........mi sembrava tutto cosi' normale, che mi sentii smarrita per un po' sino a quando qualcuno mi afferro' per un braccio e mi tiro' dentro ad una casa...............quella casa era la personificazione di una casa Orientale......il caldo dei tappeti cuscini a terra....e il profumo dell' incenso......." Se non vi fate vedere .....come posso fidarmi di voi, visto che voi sapete....."....

Talia
07-03-2013, 15.59.11
La sala che l’Arconte aveva riservato alle mie udienze private era un piccolo ambiente riccamente decorato. Su di una parete faceva bella mostra di sé un ampio e sontuoso camino che io avevo chiesto a Marijeta di accendere quella sera, al centro della sala vi era un grande tappeto circolare e su di esso un’ampia poltrona dall’alto schienale e dai braccioli imbottiti, di fronte alcune poltroncine più basse ma altrettanto comode.
Quando il maestro George entrò, io ero vicino al camino e fissavo la fiamma scoppiettare.
Risposi con appena un cenno al suo saluto ed andai a sedermi sull’alta poltrona al centro del tappeto, facendogli poi cenno di sedersi di fronte a me.
Ascoltai in silenzio le sue parole, con attenzione, osservandolo attentamente ma senza che dal mio sguardo trapelasse la pur minima emozione, le mie mani erano appoggiate in grembo, immobili...
Quando, infine, il maestro tacque, io annuii impercettibilmente...
“Capisco...” mormorai “Comprendo il vostro punto di vista!”
Lunghi attimi di silenzio... i miei occhi si spostarono di nuovo sulla fiamma del camino, danzante e crepitante, e la osservarono a lungo...
“Sapete, Maestro...” ripresi poi a dire, distogliendo infine gli occhi dal fuoco e tornado a guardare l’uomo di fronte a me “Non vi nego che sono stata vagamente incuriosita dall’attenzione e dalla preoccupazione che quel cavaliere ha generato nell’Arconte fin dal suo arrivo... e comprendo che, probabilmente, Sua Signoria avrebbe preferito che non vincesse... Noi, però, gli abbiamo dato la possibilità di giostrare e di misurarsi con gli altri cavalieri, ed è indubbio che egli abbia vinto il suo girone con non poca abilità. Correggetemi, dunque, se sbaglio ma sarebbe alquanto improprio da parte nostra escluderlo a questo punto... non trovate? Sarebbe improprio anche perché, stando a ciò che dicono i saggi, le ferite in battaglia servono al valoroso cavaliere per rafforzarsi e migliorarsi... dico bene?”
Tacqui... e nella stanza calò un denso silenzio.
Il fuoco nel camino spargeva cupe ombre per la stanza, ma non io non vi badavo.
Tacqui finché non ebbi la precisa impressione che il maestro George stesse per parlare di nuovo...
“Tuttavia...” dissi allora, precedendolo “Vi sono grata per questo parere. I vostri consigli sono sempre bene accetti, Maestro, anche quando giungono ad un ora tanto insolita. Vi assicuro, dunque, che la questione sarà da me debitamente esaminata e presa in considerazione... conoscerete la mia decisione in merito domani, alla cerimonia di investitura dei Cinque!”
Lentamente mi alzai in piedi...
“Ora... vogliate scusarmi... ma è molto tardi ed io gradirei ritirarmi!”

Guisgard
07-03-2013, 20.01.06
A quelle parole di Talia, il Maestro annuì e mostrò un lieve inchino.
La principessa allora si ritirò nei suoi appartamenti.
La notte trascorse così, tra il fruscio della pioggia sui vetri e un inquieto vento che soffiava come un lamento sul palazzo reale.
Poi giunse il giorno, che disperse le tenebre ma non quelle inquietudini che sembravano dimorare in modo perpetuo sui palazzi e le guglie di Sant'Agata di Gothia.
E verso metà mattinata Talia udì il suono delle trombe.
Era il segnale che la cerimonia di giuramento dei cavalieri vincitori stava per iniziare.
La fedele Marijeta, così, portò alcuni abiti alla sua padrona, affinchè ne scegliesse uno per la cerimonia.
Poco dopo Talia raggiunse la Sala del Trono, dove tutto era pronto per cominciare.
E nel cortile del palazzo vi erano già tre dei cinque cavalieri vincitori.
“Tutto è pronto, altezza...” disse l'Arconte Meccanico nel vedere la principessa arrivare “... tre dei cavalieri vincitori attendono nel cortile, mentre un quarto è ancora ferito nell'infermeria reale. Manca uno soltanto, ma credo sia prossimo a giungere. Appena vorrete, tutto avrà inizio.” La fissò. “Il Maestro George mi ha informato della vostra discussione avvenuta ieri sera. Siamo tutti curiosi di conoscere cosa ha deciso vostra maestà, riguardo a quel cavaliere ferito.”

Guisgard
07-03-2013, 20.24.20
Mamyon si guardò intorno.
“Non ho udito nulla...” disse “... nessuna voce... forse era solo il vento, milady... quanto al posto in cui siamo... beh... in verità non ne ho idea... ma forse prima di cercare il cancelletto, sarà meglio ritrovare il vostro amico...”
In quel momento udirono qualcosa.
Era il suono di uno strano corno che echeggiava nell'aria.
Un attimo dopo si udì un terrificante grido che mutò poi in una grottesca e folle risata.
“Per tutti i diavoli dell'Inferno!” Esclamò Mamyon. “Cosa diavolo è stato?” Estrasse subito la sua spada. “Quel suono... e poi quel grido... forse si tratta di qualche fiera notturna...”
“Clio, dove sei?” Si udì nell'oscurità.
Era la voce di Lucius.
E proveniva dalla Sinistra della ragazza.

Guisgard
07-03-2013, 20.39.46
La servitrice fissò incuriosita Altea e Vivian.
“Voi...” disse “... come siete entrate qui? Gli spettatori per la cerimonia di giuramento devono raggiungere lo spiazzo.”
“Cosa accade?” Avvicinandosi un soldato.
La servitrice spiegò al militare la situazione.
“Solitamente non è consentito al popolo di entrare nel palazzo reale...” disse il soldato alle due ragazze “... ma essendo voi sua parente, forse il capitano acconsentirà... attendete un momento...” e si allontanò.
“Forse non dovevamo entrare di nascosto...” sottovoce Vivian ad Altea “... sei la solita... con queste tue idee...”
Poco dopo ritornò il soldato.
“Il capitano acconsente.” Fissandole. “Ma che sia una visita breve. Tra poco ci sarà la cerimonia e i cavalieri devono essere a disposizione. Seguitemi.” E le condusse nell'infermeria.
Giunsero così nella camera dove Guisgard riposava.
Il cavaliere era sveglio e fissava inquieto il cielo da una delle finestre.
Altea e Vivian furono accompagnate da una delle due guardie che la principessa aveva voluto per far sorvegliare il cavaliere ferito.
“Cavaliere...” fece la guardia “... c'è qui vostra cugina, per sincerarsi della vostra salute.”
Guisgard si voltò e fissò incuriosito le due ragazze.

Talia
07-03-2013, 20.59.32
Avevo pensato a quella cosa per tutta la notte e per tutta la mattina...
quei cinque cavalieri stavano per giurarmi la loro fedeltà e la loro protezione... ma chi erano quei cinque cavalieri, mi chiedevo?
Avevano vinto il torneo... questo li rendeva davvero i migliori?
Questo li rendeva fedeli?
Fedeli a cosa, poi? A me, alla Corona di Sygma, ad un ideale? O semplicemente al miglior offerente?
Sì, avevo pensato per tutta la notte a quella cosa e solo alla fine, alle prime luci dell’alba, quell’idea mi aveva sfiorata...
era un’idea bizzarra...
un’idea incauta...
un’idea folle, probabilmente...
perciò mi piaceva!
La vagliai e la perfezionai per tutta la mattina.
Quando Marijeta giunse con gli abiti, io era decisa.
Ne scelsi uno di damasco color argento, lucente, con sottili dettagli porpora... lo indossai e poi chiesi alla servitrice che mi pettinasse con il mio diadema più bello...
e tuttavia, durante tutta quella operazione, badai ben poco a ciò che facevo, presa com’era da quel mio incosciente piano.
Uscii dalle mie stanze da sola e, anziché prendere il corridoio che scendeva verso la sala del trono, ne persi un altro che saliva verso la torre dove stava di stanza la guardia di Sygma...
il Capitano fu sorpreso di vedermi entrare e fu ancora più sorpreso quando gli spiegai la mia idea... cercò di dissuadermi, disse che era una follia... ma io fui così testarda ed irremovibile che, quando lasciai la torre pochi minuti dopo, forse non lo avevo convinto, ma di certo avevo ottenuto che si attenesse al piano.
Poi, in fretta, raggiunsi la sala del trono...

“Tutto è pronto, altezza...” disse l'Arconte Meccanico nel vedere la principessa arrivare “... tre dei cavalieri vincitori attendono nel cortile, mentre un quarto è ancora ferito nell'infermeria reale. Manca uno soltanto, ma credo sia prossimo a giungere. Appena vorrete, tutto avrà inizio.” La fissò. “Il Maestro George mi ha informato della vostra discussione avvenuta ieri sera. Siamo tutti curiosi di conoscere cosa ha deciso vostra maestà, riguardo a quel cavaliere ferito.”

Annuii appena a quelle parole...
“Molto bene, Arconte... vi ringrazio! Vi prego, dunque, di mandare qualcuno nell’infermeria a chiedere a quel cavaliere di raggiungere i suoi compagni, così che possa conoscere la mia decisione come tutti... sempre che sia ancora dell’avviso di giurare di fronte alle nostre leggi! In questo modo, quando anche il quinto cavaliere giungerà, potremo farli entrare ed inizierà la cerimonia!”
Con la coda dell’occhio vidi il Capitano entrare con i suoi uomini e sistemarsi ai lati del trono... come d’accordo, non ci scambiammo neanche un’occhiata.

Altea
07-03-2013, 21.08.58
Sentivo gli occhi stupefatti del cavaliere su di me e Vivian ovviamente... e se avesse detto in modo plateale che eravamo due sconosciute? Non pensavo certo che la guardia rimanesse li con noi.
"Mio caro cugino...Guisgard" dissi facendomi coraggio.."sono venuta a sincerarmi della vostra salute visto che durante il torneo mi spaventai davvero vedendovi cadere a terra, per fortuna ora vi vedo meglio".
Mi avvicinai al cavaliere con un sorriso e accennando un cenno col capo..sperando capisse.."Ma non potrei parlare sola con voi, senza questa guardia? Mi sento come una delinquente che debba essere controllata, vero Vivian? Infatti la mia amica vorrebbe tanto essere vostra madrina ai festeggiamenti dei vincitori del Torneo".
"Non preoccupatevi messere" rivolgendomi alla guardia "non posseggo armi e sono innocua, potete pure perquisirmi, ma vorrei stare sola con mio cugino, deve essere al meglio per la cerimonia".
La cosa era alquanto ridicola...ma so che avrebbe fatta felice Vivian.
E mi vennero in mente mio zio che era imprigionato e quei cugini di cui non sapevo ancora la esistenza.

Clio
07-03-2013, 21.34.45
Mi aggrappai al braccio di Mamyon quando quel grido lacerante ruppe il silenzio.
"...non credo sia una fiera, Sir Mamyon, quello sembrava un corno...".
Se aveva spaventato lui, pensai, doveva essere davvero pericoloso.
Poi, d'un tratto, udii la voce di Lucius alla mia sinistra.
"...Lucius.." Urlai "..sono qui..".
Presi la mano del cavaliere e gli indicai la direzione da cui proveniva la luce.
"...Venite... Da questa parte, non avete sentito la sua voce? Mi chiamava.. Non dev'essere lontano...".
E così dicendo mi incamminai verso sinistra seguendo il suono della voce di Lucius che risuonava nella mia mente.
Oh, povero amico mio... In che guaio ti ho cacciato...
Continuai a camminare guardandomi attorno, sperando di vederlo comparire dietro ogni angolo.

Guisgard
07-03-2013, 21.42.23
Guisgard ascoltò ogni parola di Altea, cercando con lo sguardo di comprendere i cenni che la ragazza impercettibilmente faceva.
“Dunque...” disse il cavaliere “... è dunque voi che devo ringraziare, cara cugina, per avermi prestato i primi soccorsi...” accennò un sorriso e poi annuì lievemente “... non temete...” fissando poi la guardia “... le armi di una donna non sono certo pugnali e veleni... e poi, se avesse voluto farmi del male, mia cugina avrebbe potuto approfittare quando era ferito e senza conoscenza.”
La guardia annuì e si allontanò di qualche passo.
“In verità” fece Guisgard “non ricordavo di avere una cugina così. Voglio dire... una così bella ragazza non sarebbe passata inosservata nel mio parentado.” Rise. “E ovviamente accompagnata da una degna amica.” Rivolgendosi poi a Vivian. “Beh, probabilmente arriverò anche a capirlo da solo...” tornando a fissare Altea “... mi riferisco al perchè abbiate deciso di soccorrermi... cara cugina... tuttavia ora mi interessa di più sapere il nome di questa mia cugina di cui ignoravo l'esistenza e a cui devo così tanto...” con fare sarcastico.
Ma proprio in quel momento un'altra guardia raggiunse quella che era già nella stanza, a pochi passi da loro.
Parlottarono e poi si avvicinarono al cavaliere.
“Sua altezza chiede di voi, cavaliere.” Fece una delle due guardie. “Sta per cominciare la cerimonia di giuramento e tutti i cavalieri vincitori devono comparire davanti alla principessa.”
“Allora, cara cugina, ora devo salutarvi.” Sorridendo Guisgard ad Altea. “E anche a voi, damigella.” Rivolgendosi a Vivian. “Il dovere mi chiama. Spero però assistiate a questa attesa cerimonia. A più tardi, dunque.”
E insieme ai soldati andò via.
Altea e Vivian furono così accompagnate verso le platee, dove avrebbero assistito alla cerimonia.
Guisgard, invece, fu condotto dagli altri quattro cavalieri.
I vincitori, così, uscirono nello spiazzo, tra l'entusiasmo generale.
Allora l'araldo si voltò verso la Loggia Reale, dove si trovavano Talia, il Maestro e l'Arconte Meccanico.
“I vincitori del Torneo della Quaresima!” Proclamò. “Sir Xouf Dion, sir Lhar di Nag, sir Kosev di Setten e sir Guisgard del Lagno.”
I quattro avanzarono davanti alla Loggia Reale e si inchinarono in segno di rispetto.
“Ne sono quattro e non cinque.” Stupito il Maestro Gerorge.
“Uno di loro...” intervenne il capitano della guardia “... sir Mamyon di Ouchus, non è ancora giunto... ho mandato dei soldati a cercarlo... spero arrivi presto...”
“Che negligenza.” Scuotendo il capo l'Arconte Meccanico.

Guisgard
07-03-2013, 21.54.48
Clio cominciò a muoversi verso la direzione da dove era giunta la voce di Lucius.
Mamyon era accanto a lei, con in pugno la spada.
Ad un tratto era calato il silenzio sulla selva.
Un silenzio irreale e insopportabile.
“In un posto simile” disse Mamyon “non potrebbero resistere neanche i fantasmi...”
Poi, all'improvviso, si udirono strani rumori.
Simili a calpestii lontani.
“C'è qualcuno credo...” mormorò Mamyon, per poi prendere la mano di Clio nella sua “... e forse è molto più vicino di quanto pensiamo...”
Di nuovo quel silenzio.
Lunghi attimi di silenzio.
All'improvviso delle ombre presero forma intorno a loro.
In un attimo li circondarono.
“Chi siete?” Urlò Mamyon.
Erano immobili e li fissavano.
Poi, in un attimo, si lanciarono contro il cavaliere e la ragazza.
“State giù, Clio!” Gridò Mamyon.
Gli assalitori, avvolti in lunghi mantelli incappucciati, erano armati con affilate falci.
Mamyon cominciò a tener testa ai loro attacchi.
Riuscì a ferirne uno, senza però vederlo cadere a terra.
“Che siano spettri questi maledetti?” Urlò brandendo la sua spada.
E più respingeva i loro attacchi, più quelle ombre sembravano rispondere con ferocia.
Poi cominciò ad albeggiare.
Il cielo iniziò a tingersi di un rosato pallore, sempre più vivo e intenso.
E come dissolte dalla luce del giorno, le misteriose ombre si ritirarono nella selva circostante.
“Per tutti i diavoli...” ansimando Mamyon “... maledetti...” si voltò verso Clio che era dietro di lui “... come state, Clio? Siete ferita?”

Guisgard
07-03-2013, 22.04.38
Ad un tratto, da dietro una tenta, apparve una giovane donna.
Aveva i capelli d'ebano e gli occhi indefiniti, di un grigio perlato.
“Che Allah vi protegga...” disse ad Elisabeth “... prego, sedetevi...”
indicando alcuni sgabelli intarsiati.
Poco dopo, da una porta laterale, apparve un uomo.
Era un orientale, come la giovane donna.
“Che Allah vi preservi...” salutando Elisabeth “... finalmente ci incontriamo...” sorrise “... sono Abul Cabr, ex assaggiatore ufficiale del Califfo di Bagdad... gradite del tè? Oh, non temete, ormai è da tempo che non necessito più di assaggiare veleni...” sorrise “... e poi non è generoso da parte mia accogliere così la moglie di un membro dei leggendari Figli di Nab...”

Clio
07-03-2013, 22.19.57
Accadde tutto così in fretta.
La vista di quelle ombre mi terrorizzò e il cuore cominciò a battere all'impazzata.
Fissai quelle figure con occhi sbarrati e mi riparai dietro Mamyon.
Restai davvero colpita dall'abilità del cavaliere e dalla destrezza con cui fronteggiava quegli strani individui.
I miei timori e le mie perplessità su di lui svanirono del tutto.
Mi aveva protetta da quegli esseri e, sicuramente, senza di lui non avrei avuto scampo.
"..No, sto bene.." risposi, poi alzai lo sguardo e lo fissai negli occhi "... grazie a voi..." sussurrai.
Restai a fissarlo per alcuni istanti, con occhi lucidi e sognanti.
Ripresi a respirare normalmente "..E' l'alba.. dobbiamo tornare.. avete la premiazione.. ma.. devo trovare Lucius.. voi andate o non farete in tempo... resterò io a cercarlo.. se dovesse essergli accaduto qualcosa io.." la voce mi si spezzò "..è tutta colpa mia..".
Poi cominciai a pensare che forse con il levar del sole quella selva non era poi così pericolosa e Lucius sarebbe tornato presto.
Mi avvicinai di più a Mamyon, con un sorriso "...Beh, non mi avete parlato di voi.. ma mi avete mostrato il vostro valore ancora una volta.. dunque non avete mentito quando avete giurato che mi avreste difesa contro ogni nemico.." sorrisi ancora "...credo di essere in debito con voi.. o sbaglio?" sussurrai.
Alzai lo sguardo a cercare i suoi occhi, avvicinai tremante il mio viso al suo e lo baciai dolcemente sulle labbra, con molto più ardore di quanto non ne avessi il giorno precedente.

Altea
07-03-2013, 22.33.39
La tensione si destò quando il cavaliere capì e iniziò a parlare in modo tranquillo, facendo credere che ero davvera sua cugina.
La situazione era alquanto strana, eppure era proprio diverso da quegli altri cavalieri altezzosi che si erano sfidati, sembrava molto umile e in me ancora, guardandolo, vi era come la strana sensazione che non era venuto proprio per vincere il Palio per gloria.
Ad un tratto arrivarono le guardie..si doveva procedere con la proclamazione dei vincitori..quella domanda..il mio nome..e prima che uscisse dalla stanza lo guardai dicendo sotto voce.."Sono..Altea!!E sarò presente alla cerimonia."
Ci fecero accomodare ed ebbe inizio la cerimonia..."Vivian, ma tu pensi abbia capito che volevi essere la sua madrina...ogni volta che dobbiamo parlare con lui arriva un soldato, ma gli altri cavalieri non mi sembrano cosi scortati. Lui sembra, invece..quasi controllato o forse sarà solo una mia impressione?".
Mi voltai verso la Loggia Reale, vi era brusio...mancava un cavaliere, chissà cosa era successo.

Guisgard
08-03-2013, 02.03.51
Il bacio di Clio a Mamyon.
E a contatto con quelle dolci e morbide labbra, il cavaliere strinse a sé la ragazza e rispose con la stessa passione a quel bacio.
Poi, dopo alcuni istanti che sembrarono senza tempo, le loro labbra si separarono e i gli occhi di entrambi si schiusero.
“Si...” disse Mamyon “... ho la premiazione... ma non vi lascerò da sola in questo posto... rammentate ciò che mi diceste? Che far torto al vostro amico equivaleva a farne a voi... ed io non lascerò questa selva senza averlo ritrovato...”
I loro sguardi restarono l'uno nell'altro per un tempo che apparve indefinito.
Poi, i suoni della selva li destarono.
“Io credo di averne ferito uno” fece Mamyon osservando la sua spada “e se davvero non si trattava di spiriti, come sospetto, allora qualche traccia potrebbe essere in giro...” tornò a fissare Clio “... vi chiedete come faccia a saperlo? Semplice.” Sorridendo. “Gli spiriti e gli spettri non perdono sangue.” Mostrando alla ragazza la lama insanguinata della sua spada. “In giro perciò dovrebbero esserci tracce di sangue... aiutatemi a trovarle.”
Cominciarono così a cercare intorno a loro.
“Clio!” Esclamò all'improvviso Mamyon. “Venite! Ho trovato qualcosa!”
Indicò così alla ragazza proprio alcune tracce di sangue.
“Seguiamole...” mormorò il cavaliere “... probabilmente ci condurranno da loro queste tracce... e forse anche dove si trova il vostro amico...”
Seguirono allora quei segni.
E alla fine giunsero in una spianata, dove c'era un vecchio pozzo.
E le tracce di sangue finivano proprio accanto al pozzo.
“Cosa ci fa un pozzo nel bel mezzo di questa selva?” Stupito Mamyon. “Chissà... magari è ciò che resta della torre dei fantasmi...” si voltò verso Clio e le fece l'occhiolino.
Ma avvicinandosi al pozzo, i due scoprirono uno spettacolo raccapricciante.
La carcassa di un animale sventrato, in balia di insetti e ratti.
“Non guardate...” comprendo Mamyon il volto di Clio con il suo mantello “... è uno spettacolo disgustoso...”
Ma fissando quella carcassa, il cavaliere si rese conto di qualcosa di terribile.
“Clio...” a voce bassa “... questa carcassa è ciò che resta del mulo che cavalcava il vostro amico...”

Guisgard
08-03-2013, 02.21.50
Altea e Vivian, così, presero posto in mezzo agli altri spettatori per assistere all'imminente cerimonia di giuramento.
I quattro cavalieri presenti raggiunsero subito l'altro capo dello spiazzo e si inchinarono sotto la Loggia Reale.
Il pubblico era in delirio.
Acclamava i nomi dei quattro cavalieri e inneggiava ora questo, ora quello come suo preferito.
“Si, quel cavaliere in effetti sembra diverso dagli altri...” disse Vivian ad Altea “... non so, ha qualcosa di strano... perchè credi ci abbia coperte? Poteva smascherare il nostro piccolo inganno davanti alle guardie e farci così cacciare via dal palazzo. Invece ha deciso di reggerci il gioco... comunque, riguardo alla madrina... io sono una conoscitrice di cavalieri, lo sai... ne ho letto in tutte le salse, in ogni tipo di poema e romanzo... e posso dirti che quel cavaliere appartiene ad una categoria particolare... si, proprio così. Di quelli che se ne stanno per conto loro, inquieti e tormentati... e solitamente hanno qualche segreto che li perseguita. Si, sono certa che anche lui ne possiede uno.”

Talia
08-03-2013, 04.55.38
Uscimmo sulla Loggia ed i quattro cavalieri si presentarono nella piazza sottostante.
Notai che era stata smontata l’arena entro cui avevano giostrato ed era stato montato al suo posto una sorta di palco, attorniato da spalti e tribune ormai gremiti.
Sorrisi tra me al disappunto del Maestro e dell’Arconte per il ritardo del quinto cavaliere... fu un sorriso dell’anima, che non si tradusse affatto sul corpo: ogni singola parte di me rimase impassibile, distante, impenetrabile...
per un istante lanciai una rapida occhiata al Capitano delle guardie... stava alla mia sinistra, lontano... guardava fisso davanti a sé, ma ero certa che mi vedesse... così come ero certa che continuasse a dissentire rispetto a ciò che gli avevo chiesto, anche se avrebbe ubbidito.
Sollevai gli occhi al cielo... era azzurro e terso, e soltanto qualche nube quel giorno schermava la luce diretta del sole...
Mi voltai verso l’Arconte...
“Credo che sia giunta l’ora...” mormorai, restando indietro ma invitandolo con un leggero gesto della mano a farsi avanti ed a rendersi visibile ai cavalieri nella piazza “Cominciamo! Vi prego, Arconte... fate gli onori: ringraziate questi quattro cavalieri per essere qui, oggi, e dite loro ciò che saranno tenuti a fare tra pochi minuti... poi annunciatemi: intendo parlare loro prima del giuramento!”

Guisgard
08-03-2013, 05.17.57
L'Arconte Meccanico annuì a quelle parole di Talia.
Si affacciò allora dalla Loggia Reale e fissò i quattro cavalieri.
“Cavalieri...” disse aprendo le braccia “... il torneo è terminato e voi vi siete dimostrati i migliori. Siete pari dunque fra voi. Pari nel valore... pari nel coraggio... pari nell'abilità cavalleresca. Ora sarete anche pari nella fedeltà e nella lealtà alla vostra regina. Sarete infatti chiamati a prestare giuramento. Giurerete sui vostri colori, sul vostro onore e sulla vostra stessa vita. Oggi vi siete guadagnati l'appellativo di Primi fra i Pari. Ossia primi fra tutti i cavalieri. Il regno di Sygma vi ringrazia e vi omaggia, cavalieri. Certo che non deluderete questo sacro compito che vi sarà affidato.” Ci fu l'acclamazione del popolo. “Ma prima di prestare il solenne giuramento... sua altezza reale, la principessa Talia, erede al trono di Sygma e signora di tutte le terre di Sant'Agata di Gothia, parlerà a voi, cavalieri.” Ed indietreggiò di qualche passo, attendendo che Talia si affacciasse e parlasse davanti ai cavalieri e al popolo tutto.

Altea
08-03-2013, 09.00.57
Annuii alle parole di Vivian.."Infatti, appena entrate vidi il suo sguardo perso in cupi pensieri rivolti al Cielo e poi cambiare subito espressione".
Riflettei a lungo sulle parole della cara amica.."Un segreto? Come il Chevalier de Lys?" dissi sorridendo "E chi non ne possiede o li cela..anche noi siamo arrivate in questo strano Principato e ne custodiamo molti. E, forse, come noi, pure lui è arrivato qui per caso o per qualche motivo..chissà se avremo modo ancora di poter parlare con lui".
Guardai verso i quattro cavalieri esultanti tra la folla e lo osservai, era certo che si contraddistingueva tra tutti, come si era contraddistinto col suo strano carisma nel Torneo...eppure non mi sembrava portasse emblemi di casati addosso.
Scossi il capo e tra me e me mi rimproverai..."Insomma Altea, ti vuoi togliere dalla testa quel cavaliere? Non si ricorderà neppure più il tuo nome bisbigliato di sotterfugio e forse disperso già dal vento. Sei qui per altro..e sembra che quel "Altro" lo stai già dimenticando".
"Vivian" asserii ad un tratto "ma perchè mai dovrebbero giurare fedeltà a Sygma e alla Principessa? Hanno solo vinto un Torneo..sembra invece un'investitura a Cavalieri del Principato".

Clio
08-03-2013, 10.17.38
Dapprima, mi sembrò di vivere un sogno.
Sentii Mamyon stringermi, con delicatezza e passione nei lunghi istanti di quel bacio.
Mi persi, per un momento a guardare i suoi occhi, quando si allontanò da me di quel poco che bastava.
Era un sogno, tutto il resto non aveva importanza.
Poi, però, le sue parole mi riportarono alla realtà e annuii sorridendo.
"Allora mi avete ascoltato..." sussurrai, dopo aver udito da lui le mie stesse parole.
Mi guardai intorno e lo seguii alla ricerca delle tracce di sangue.
Il sogno non era più così idilliaco, Lucius non si trovava e, d'improvviso, quella selva mi appariva sinistra anche alla luce del sole.
Arrivammo al pozzo e Mamyon mi impedì di guardare quello spettacolo disgustoso.

Ma fissando quella carcassa, il cavaliere si rese conto di qualcosa di terribile.
“Clio...” a voce bassa “... questa carcassa è ciò che resta del mulo che cavalcava il vostro amico...”

E il sogno divenne incubo.
"..No.." mormorai "..Lasciatemi vedere...".
E, così dicendo mi scostai da lui e guardai nel pozzo. Ciò che vidi mi gelò il sangue e mi sentii mancare.
Mi allontanai di scatto da quell'orrore e mi appoggiai ad un albero poco distante.
"..Lucius..." urali al vento in tutte le direzioni, in preda ad un terrore che non avevo mai conosciuto "..Lucius dove sei? Per l'amor del cielo torna qui.." la mia voce spezzata risuonava nella radura.
Mi accasciai contro un albero singhiozzando "..E' colpa mia.. è tutta colpa mia.. come ho potuto lasciarlo solo.." d'impeto tirai un pugno contro l'albero, cosa che in realtà fece più male a me che a lui.
"..come ho potuto fargli questo?" sussurrai.

Il cielo notturno era terso e limpido quella sera d'estate e, dal giardino del palazzo, era possibile scorgere moltissime costellazioni.
"..Guarda.." dissi indicando alcune stelle "..quella è Andromeda.. vuoi che ti racconti la sua storia?".
Un mormorio di assenso giunse dal ragazzo accanto a me, sorrisi, senza voltarmi, sapevo che il suo sguardo era fisso sul cielo.
"... Era una fanciulla che venne incatenata ad una roccia per espiare una colpa di sua madre, che fu costretta a guardarla.. Ah, la roccia era in mezzo al mare, o in riva al mare.. insomma... c'era il mare.. Ma mentre la bella fanciulla pensava che fosse tutto finito, giunse Perseo.. se ne innamorò.. riuscì a liberarla e la sposò.." sospirai "..No, aspetta, c'era anche un mostro di mezzo.. ah, si.. Non solo era incatenata ma stava per essere divorata dal mostro.. e ovviamente Perseo lo uccide.." Alzai lo sguardo e strizzai l'occhio.
Lucius mi strinse a sè, eravamo in un ottimo posto per guardare le stelle, in quel punto del giardino, lontano quanto bastava dal palazzo e tenedenzialmente privo di alberi, la visuale era davvero perfetta.
Eravamo sdraiati, vicini, con gli occhi rivolti verso il cielo. Ma la brezza notturna si era alzata ed erano passsati ormai alcuni minuti da quando mi ero stratta a lui, posando la testa sulla sua spalla.
"..E' una bella storia.." mormorò.
"..Altrochè..".
Mi alzai leggermente su un gomito e lo guardai negli occhi sorridendo "..Se fossi incatenata ad una roccia verresti a liberarmi?".
Lui rise e mi fece sbilanciare e cadere.
"..Certo.. verrei a liberarti in capo al mondo, lo sai.." disse "..Ma sono convinto che dovrò mettermi in fila..". E mi fece l'occhiolino.
"..Si, certo.. sicuramente.." affermai sarcastica "..quelle sono favole, Lucius.. o romanzi cavallereschi.." gli occhi mi si illuminarono "..non esistono uomini come Leonard... pronti a rischiare tutto per una donna che conoscono appena.. i miei genitori me l'hanno ripetuto mille volte.." tentai di imitare la voce di mia madre "..Devi pensare al futuro del casato.. non farti strane idee in testa.. sei l'unica erede.." sbuffai "..dai non farmi pensare a queste cose..".
"..Io? Ma se hai cominciato tu?" con un vago tono di rimprovero.
Il mio sguardo vagò per l'immensità del cielo davanti a me "..Se dovessi sposare un uomo che abita lontano.. " dissi poi, pensierosa "..che so.. un noioso signore del Sud... mi accompagneresti nella mia nuova casa? Ti nominerei capo della mia guardia personale.." con un sorriso.
"..Ma si può sapere che cosa ti è preso stasera? Lo studio di quel manoscritto ti sta dando alla testa.. dai retta a me.. domani lascialo stare e andiamo a farci una passeggiata, come ai vecchi tempi..".
Lo guardai torva.
".. Ma, si.. certo che ti seguirei.. te lo promisi che eravamo bambini.. ricordi? qualunque cosa accadrà, non ci separeremo mai..". Sorrisi a quelle parole.
"..Beh, la tua bella Dalin diventerebbe la prima tra le mie ancelle.." con un sorriso malizioso ".. quando ti deciderai a dichiararti..".
"..Ma.." con due occhi sgranati "..non è vero.. io..." balbettò Lucius. Ma anche nell'oscurità potevo vederlo arrossire.
"..Non ti crederebbe nemmeno un bambino..." risi io.
E dopo qualche istante in cui Lucius tentò di restare serio, scoppiammo a ridere entrambi, gioiosamente.

"..Non ci separeremo mai.." sussurrai a me stessa, aggrappata all'albero, mentre una delle sere passate a guardare le stelle mi tornava alla mente.
Mi voltai verso Mamyon "..Io.. devo trovarlo.. E' come un fratello per me.. dove possono averlo portato? Vi prego, ditemi che non..." non riuscii a finire la frase.
Calmati.. Non risolverai nulla così.. Respira, Clio.. Ragiona.. Perchè avrebbero dovuto fargli del male? Chi sono?
Ascoltai il consiglio della parte più razionale che mi era rimasta: respirai.
Mi alzai, e riuscii a calmarmi in qualche modo.
"..Cosa possiamo fare?" dissi a Mamyon con la voce più ferma avevo "Non abbiamo molto tempo... cosa accadrà se inizieranno la premiazione senza di voi? Avrete vinto il torneo per niente.. per colpa mia..".
Le lacrime ricominciarono a scendermi "..Avreste fatto meglio a lasciarmi stare quel giorno..ora vi stareste godendo gli onori e la gloria..".

Talia
08-03-2013, 16.33.07
Avanzai lentamente fino a giungere di fronte a loro, appoggiai le mani sul parapetto di marmo e guardai in basso.
Quattro cavalieri, i vincitori del torneo...
i miei occhi li scorsero ad uno ad uno, senza tuttavia soffermarsi su nessuno di loro per più di qualche momento...
li scorsi, senza che alcuna emozione trapelasse dalla mia espressione...
li scorsi notando che nei loro sguardi erano vive le sensazioni più differenti.
Poi, piano, iniziai a parlare...
“Cavalieri...” dissi, e per la prima volta la mia voce alta scivolò giù dalla Loggia e raggiunse il palco “Ognuno di voi si è iscritto ad un torneo pochi giorni fa, vi ha partecipato e ne è uscito vincitore... ognuno di voi ha dato prova del proprio valore e della propria destrezza, ha superato prove, ha sconfitto avversari... ognuno di voi si è distinto nel proprio girone! In palio, in quel torneo, veniva offerta un’onorificenza: il titolo di cavaliere di Sygma, unitamente all’incarico di vegliare sulla regina, su di me...”
La mia voce scivolò leggera, soffermandosi solo per un istante...
“Vedete, cavalieri... l’Arconte ritiene che io sia costantemente in pericolo. C’è una guerra non lontana da qui ed un Signore straniero e despota che ha lasciato le sue terre con il preciso intento di venire ad occupare le nostre... oggi quel signore preme contro i nostri confini e, mi dicono, non conosce pietà né clemenza. Ha spie ovunque, quel nemico... ha accoliti, comprati con l’oro predato durante le sue folli campagne di devastazione. Ed è da questo che il giuramento che sarete chiamati a fare vi chiederà di proteggermi... da un nemico che potrà risultare invisibile ai nostri occhi, un nemico infido e pericoloso, un nemico che ci tiene costantemente all’erta...”
Lentamente, quasi distrattamente, allora, presi a muovere qualche passo... parlando, mi scostai dall’Arconte e dal Maestro e presi a scendere la ricca scala ritorta che scendeva dalla Loggia fino al palco...
“Quando vi siete iscritti a quel torneo, cavalieri...” continuavo intanto a dire “Voi conoscevate il premio messo in palio solo per nome... conoscevate il destino cui andavate incontro, potendolo però vedere solo da lontano... ora invece, da vincitori, avete di fronte quel premio... ed è reale, tangibile, ineluttabile... ed io mi chiedo, e vi chiedo, sareste pronti ad accettarlo ed a fronteggiare, così, qualsiasi eventualità?”
Calcai su quelle ultime parole...
ero sul palco ormai, a pochi passi dai quattro...
il Maestro e l’Arconte erano ancora sulla Loggia, lontani...
il pubblico era oltre gli spalti...
ma dietro di me qualcosa si mosse.
Io seppi ciò che stava accadendo solo perché lo sapevo, altrimenti l’azione sarebbe stata tanto rapida da poterla a fatica comprendere in tempo...
cinque soldati di Sygma erano saltati giù dalla scala con le spade in pugno e si erano fatti contro i quattro cavalieri... un sesto uomo, invece, si era avvicinato a me...
colsi lo sguardo di disapprovazione del Capitano appena con la coda dell’occhio, ma non vi badai, anche perché la mia attenzione fu attratta dalla sua spada che, ubbidiente, era roteata fuori e, rilucendo alla luce del debole sole, stava sibilando ineluttabile verso di me...
Fu un attimo, una frazione di secondo infinitesimale... i miei occhi si sollevarono e, oltre quella lama, fissarono i quattro cavalieri.

Guisgard
08-03-2013, 17.08.18
Tutto accade in rapida successione.
Talia cominciò a parlare e poi si avvicinò ai quattro cavalieri, raggiungendoli sul palco.
Guisgard nel vederla restò profondamente turbato.
“E' lei...” disse fra sé “... è la dama bianca che vidi l'altra notte...”
Ma un attimo dopo sei figure, rapide e silenziose, raggiunsero il palco, circondarono i cavalieri ed una di esse puntò la spada contro la principessa.
“Tradimento...” gridò all'improvviso Xouf Dion “... alle armi!” Ed estrasse la spada con la velocità del fulmine.
Un istante dopo uno dei soldati vide a cadere a terra il suo braccio.
E mentre questi gridava in preda al dolore, anche gli altri tre cavalieri misero mano alle loro armi.
Si accese così subito un cruento scontro.
La velocità con cui si susseguirono quei frenetici istanti fu tale che ai soldati non restò altro da fare che difendersi.
Tra i quattro cavalieri, però, Guisgard era disarmato ed ancora non perfettamente guarito dalla sua ferita.
Tuttavia non esitò a lanciarsi nella mischia.
Colpì con un calcio un soldato, facendolo così cadere dal palco.
“Cavaliere!” Chiamandolo Lhar. “Prendete!” Lanciandogli un coltello.
“Obbligato!” Prendendolo al volo Guisgard.
Ora anche lui era armato.
“Fermatevi!” Gridò il Capitano della Guardia.
Era accanto a Talia, sempre con in pugno la spada, ma del tutto sorpreso dalla piega presa dagli eventi. “Fermi! E' un ordine!”
Ma ormai Guisgard aveva già lanciato il suo pugnale contro la sua mano, che trapassò così il suo palmo.
La spada era terra e non più puntata contro la principessa.
“Fermatevi!” Ordinò all'improvviso l'Arconte Meccanico dalla Loggia Reale. “Fermatevi tutti!”
E attorno al palco arrivarono decine di soldati armati.
Tutto questo tra lo stupore generale.

elisabeth
08-03-2013, 17.24.19
La loro pelle...il loro accento...un balzo indietro sino a casa........un'emozione profonda sino alle viscere, sentii la mano di Elina sul mio braccio e fu come un'accompagnarmi allo sgabello che mi venne offerto......accanto ad esso un tavolino dello stesso materiale dello sgabello.....interamente intagliato al centro un grande piatto in ottone....con dei piccoli bicchieri in vetro colorato.....come di consuetudine..rametti di menta giacevano nel loro fondo......sentii lo scricchiolio di una porta.....ed entrare un uomo......aveva un viso che mi rammentava qualcuno...ma non ricordavo chi fosse o dove l'avessi visto..poi egli stesso....passo' attraverso le memorie della mia mente....." Vi ricordo.....eravate molto stimato dal Califfo...e' mio zio, ero una ragazzina quando eravate al suo fianco...e poi improvvisamente di voi non si seppe piu' nulla.......berro' volentieri il vostro te....mi ricordera' il sapore di casa...."..presi un bicchiere....e lo odorai cosi' come quando una rosa viene recisa dal roseto.......mi guardavo intorno e quello che non comprendevo era cio' che aveva detto di mio marito......." e' molto buono, cosi' come lo ricordavo.....e adesso...ditemi Abul......come poteva essere mio marito un membro della confraternita dei Figli di Nab.......egli era un cristiano ed era venuto a Gerusalemme per le Crociate......non ci sposammo subito....il matrimonio avvenne in terra straniera...noi fuggimmo......come mai ha confraternita non ha evitato che lo uccidessero.....in cosa aveva sbagliato.....nei vostri rituali ?....a sposare me......o ad obbedire a qualcuno....ditemi Abul...a chi dovro' mozzare la mano e poi il capo per cio' che e' avvenuto "........

Guisgard
08-03-2013, 17.40.57
“Oh, basta ora...” disse Mamyon come a voler zittire Clio “... smettete di pensare a quella premiazione... sapete quanti tornei ho vinto? E le premiazioni ormai mi sono venute a noia!” Poi la fissò e abbozzò un sorriso come a volerla tranquillizzare.
Si avvicinò poi al pozzo.
“C'è un secchio...” mormorò “... ma è marcio... dunque nessuno lo utilizza da tempo...” guardò dentro il pozzo “... credo sia secco...” lasciò cadere un sasso e si udì un tonfo sordo “... già, come immaginavo...” si guardò allora intorno.
Il tempo prometteva pioggia.
“Credo che sia meglio tornare in città...” voltandosi verso Clio “... tra non molto farà buio e ormai la pioggia è vicina... in queste condizioni non troveremo nulla, diventando un bersaglio troppo facile per nuovi assalti da parte di quei maledetti... in città racconteremo tutto e torneremo qui con dei soldati... così le ricerche saranno più efficaci e meno pericolose...” si avvicinò alla ragazza “... credetemi, è la cosa più giusta da fare... e vi prometto che ritroveremo il vostro amico...” le sfiorò il viso “... vi chiedo di aver fiducia in me, Clio...”
Cominciò a piovere.
I capelli di Clio si bagnarono piano piano e le gocce d'acqua cominciarono a scendere sul suo bel viso, confondendosi con i segni lasciati dalle lacrime.
E i suoi bellissimi occhi chiari si tinsero di una luminosità viva e malinconica.

Guisgard
08-03-2013, 17.52.09
Vivian fissò Altea, senza però riuscire a dare risposte alla sua amica.
“Devono giurare” disse un uomo che stava seduto accanto a loro due “perchè saranno nominati cavalieri della Guardia del Corpo Reale. Saranno così chiamati a difendere sua altezza reale da ogni pericolo. In questo consiste il loro giuramento... giurare fedeltà alla principessa.”
E tra i quattro cavalieri, Altea riconobbe all'improvviso anche colui che aveva interrotto lo spettacolo del misterioso Chevalier de Lys.
Il suo sguardo era sempre gelido, enigmatico, impenetrabile.
Il suo portamento fiero e sprezzante.
E i suoi modi tradivano superbia e sdegno.
Era sir Xouf Dion.
Poi la principessa apparve sulla Loggia Reale e cominciò a parlare.
Fino a quando accadde qualcosa.
Qualcuno invase il palco e scoppiò un duro scontro.

Altea
08-03-2013, 18.05.00
Guardai l'uomo con occhio torvo, solitamente non amavo molto chi stava ad ascoltare le conversazioni altrui..."Hai sentito Vivian? Egli diventerà una Guardia della Principessa " quando scrutando meglio apparve quel cavaliere enigmatico..."Guarda, quello è colui che ha dato fuoco al palco, sempre lo stesso sguardo, freddo ed enigmatico...sarà bravo a usare la spada ma veramente io non sopporterei la sua presenza vicino, anzi meriterebbe una bella lezione di umiltà dopo quello che ha fatto al Chevalier de Lys e il suo palco."
Ad un tratto iniziò un tafferuglio, pensavo fosse una messa in scena, ma dovetti ricredermi, afferrai Vivian e come altri andammo vicino al palco, vi era la confusione più totale e sangue ovunque...e vidi quella scena...la mano col pugnale di Guisgard che trapassava quella di un Capitano delle Guardie.
Sbiancai a quella scena..."No, sir Guisgard!" urlai, senza nemmeno accorgermene, sperando non fosse pure ferito.

Guisgard
08-03-2013, 18.28.55
Abul ascoltò Elisabeth quasi in religioso silenzioso.
“Vostro marito” disse poi “era Cristiano, ma alle porte della Città Santa aveva conosciuto alcuni adepti di Nab... essi lo istruirono alle Verità Assolute, quelle che rendono sacre tutte le Fedi conosciute... ma purtroppo, per ogni grande verità, vi è sempre una grande menzogna... è il senso del Creato... l'eterna lotta tra la Luce e le tenebre, tra ciò che è giusto e ciò che non lo è... vi sono adepti di quelle tenebre che agiscono contro la Luce... e sono essi i veri responsabili... voi lo ignorate, ma è così... si tratta di una setta potente, partita da Oriente ed ora stabilmente presente in queste terre... sono loro i responsabili del vostro dolore... e sono intorno a noi... e forse voi stessa ne avete incontrati alcuni al vostro arrivo qui a Sant'Agata di Gothia...”
“Li abbiamo incontrati?” Stupita Elina. “Come è possibile?”
“Sono ovunque...” fece Abul “... ovunque intorno a noi...”
“E come si possono riconoscere?” Chiese Elina.
“Sono conosciuti come gli uomini senza ombra...” rispose Abul.

elisabeth
08-03-2013, 19.18.11
Il pulsare del mio cuore era cosi' veloce che potevo sentire ogni muscolo del petto e del collo muoversi ritmicamente.........perche'non me ne aveva mai parlato.....perche'....mi amava e ad una persona che si ama non si nasconde nulla " la verita' cammina sempre affianco alla mensogna...come la luce viene oscurata dalle tenebre........Abul....sapete perche' sono qui ?.....per sete di vendetta.....mi hanno promesso un dono e io ho accettato........L'Amore Abul porta sofferenza ed inganno.......voi dite che li abbiamo incontrati, l' Arconte meccanico...e i suoi servitori...una strana donna.....mi fece vedere un libro di pagine bianche.....ho lasciato la mia casa qui tra le verdi scogliere......ho lasciato il mio rifugio.......ho lasciato un cantore...che tutte le notti aveva imparato a suonare i versi della mia anima..........ho lasciato anche lui...perche'io porti a termine questa cosa...ditemi Abul....cosa posso fare ?.....".....

Talia
08-03-2013, 19.42.09
Accadde tutto in fretta...
la reazione dei quattro cavalieri fu molto più rapida ed incisiva di quanto non mi fossi attesa, nessuna titubanza, nessun dubbio...
sussultai quando quel pugnale mi sibilò vicino ed andò preciso a colpire la mano del Capitano...
sollevai gli occhi sul cavaliere che l’aveva lanciato e, forse per la prima volta nella mia vita, non riuscii a celare dietro alla mia consueta maschera di ghiaccio tutta la mia sorpresa ed il fatto che fossi così profondamente colpita...
lo fissai che un lungo momento, quel cavaliere, il cavaliere misterioso...
lo osservai per un momento lunghissimo... poi mi riscossi.
“Basta!” ordinai.

“Fermatevi!” Ordinò all'improvviso l'Arconte Meccanico dalla Loggia Reale. “Fermatevi tutti!”
E attorno al palco arrivarono decine di soldati armati.
Tutto questo tra lo stupore generale.

I miei occhi si mossero intorno...
i soldati feriti...
il capitano che si teneva la mano...
i quattro cavalieri con le armi ancora in pugno...
i soldati di Sant’Agata che accerchiavano il palco...
l’Arconte immobile e teso, in piedi sulla Loggia.
“Vi ringrazio, Arconte...” dissi allora, gentilmente, voltandomi in quella direzione “Ma, vi prego... calmatevi!”
Lentamente infilai una mano nella manica del mio abito e ne trassi un fazzoletto candido che porsi al Capitano, perché si bendasse la mano ferita... poi gli feci segno di retrocedere appena, con i suoi uomini, e tornai a guardare i quattro cavalieri di fronte a me...
“Cavalieri... devo complimentarmi con voi!” dissi “E vi devo le mie scuse, suppongo, per questa mia piccola... come definirla... piccola ‘prova’! Mi è stato insegnato, da sempre, a non riporre la mia fiducia se non nei meritevoli... di non giudicare chi mi sta di fronte dal nome che porta, ma in base alle proprie capacità... ed erano le vostre capacità che io desideravo testare, avvalendomi dell’ausilio del Capitano delle Guardie di Sygma, uomo di provata onestà e di antica e solita fedeltà alla Casa di Sygma.”
Tacqui ed i miei occhi gelidi ed imperscrutabili tornarono a scrutarli ad uno ad uno, ma intensamente questa volta...
quando giunse sul misterioso cavaliere che aveva lanciato il coltello, poi, il mio sguardo si soffermò... si soffermò e lo studiò a lungo, pensando a ciò che il Maestro mi aveva detto di lui, a ciò che avevo udito l’Arconte affermare, a ciò che avevo sentito osservandolo privo di sensi in quella stanza semibuia...
Infine, li distolsi e tornai a guardarli tutti...
“Ed io adesso so che posso fidarmi di voi, cavalieri... da oggi avete tutti la mia fiducia e la mia stima!”
Lasciai che quelle parole scivolassero tra gli astanti e salissero fino alla Loggia... tutti... non lo avevo detto per caso, io non dicevo mai niente per caso, e l’Arconte e il Maestro lo sapevano.
“Avete vinto un torneo, cavalieri...” ripresi poi a dire, con il tono che si faceva vagamente più solenne “E questo vi ha messi in una fortunata posizione! Ciò che io ho forzosamente messo in scena non è che un piccolo ed infinitesimale esempio di ciò che potrebbe accadere, un assaggio di ciò che potreste trovarvi a fronteggiare... perciò adesso vi chiedo... e sarà la prima e l’ultima volta che lo farò... desiderate voi, coscienti dei doveri e degli sacrifici che ciò comporterà, giurare fedeltà alla Casa di Sygma ed assumervi il compito che vi sarà richiesto? Se accetterete, io vi investirò con la più alta carica cavalleresca di cui dispongo e da quel momento in avanti voi risponderete delle vostre azioni solo e soltanto di fronte a me. Se rifiuterete, avrete lo stesso la mia stima ed il mio permesso di lasciare Sant’Agata quando più lo riterrete opportuno... ma dovrete darmi adesso la vostra risposta!”
Un altro momento di silenzio...
i miei occhi si mossero tra loro, poi tra i soldati che ci accerchiavano, tra il pubblico e gli astanti... infine tornarono, seri, su di loro...
“Ed ora... le vostre risposte, cavalieri!” dissi.

Guisgard
08-03-2013, 20.59.56
Abul restò per un momento in silenzio a quella domanda di Elisabeth.
“Voi, come tutti, dovete seguire il vostro destino, ossia la Volontà di Allah...” disse “... io avevo fatto un'antica promessa ed oggi, grazie alle parole del Profeta, sono riuscito a portarla a termine... parlarvi di vostro marito e dei suoi compagni... e insieme a tutto questo, anche dei suoi assassini... io non conosco i loro volti... e nessuno può conoscerli... ma so che sono potenti, che controllano questa città nell'ombra... e nulla accade senza che lo sappiano... so però che stanno cercando qualcosa... qualcosa di potente... di estremamente potente... qualcosa in grado, secondo loro, di accrescere definitivamente la loro forza... per questo bisogna impedire loro di raggiungere ciò che bramano tanto... e l'unico modo che abbiamo per riuscirci è quello di trovarlo prima di loro... dobbiamo trovare ciò che loro stanno cercando con tanta ossessione...” si rivolse alla giovane donna che era accanto a lui “... figlia cara, portami il libro...”
Ella annuì e portò un grosso libro a suo padre.
“Questo” mostrando Abul quel libro “è il Salemantueck, un libro antichissimo. Fu scritto secoli fa alla corte del Gran Re di Persia da una potente congrega di stregoni. In essa sono racchiusi incantesimi tanto remoti quanto spaventosamente potenti. Incantesimi capaci di evocare forze sconosciute e scacciare spiriti maligni. Io non so cosa stiano cercando i nostri nemici, ma so che con questo libro ci si può difendere dai loro incredibili poteri. Vostro maritò giurò di sterminare quei fanatici, ma essi riuscirono ad ucciderlo. Io sono troppo vecchio e dunque spetta a voi portare a termine ciò che vostro marito aveva cominciato. E questo” dandole il libro “è la sola arma che posso darvi...”

Guisgard
08-03-2013, 21.05.25
A quelle parole di Talia ci fu sorpresa.
Tra i soldati, tra il pubblico e persino tra l'Arconte Meccanico e il Maestro.
Anche i quattro cavalieri restarono sorpresi.
“Insomma...” disse stupito Lhar “... era... era una prova?”
“Allora siete stato fortunato” mormorò Xouf con gli occhi verso il capitano “che non sia stato io a colpirvi. Io colpisco sempre per uccidere.”
Guisgard invece restava in silenzio.
Fissava la principessa.
Poi ad un tratto sorrise, quasi sarcastico.
“E' stato solo tempo perso...” scuotendo il capo “... anzi, qualcuno poteva farsi male... non avete soldati molto svegli da queste parti, vero? Comunque, è stato solo tempo perso dicevo... una ragazzata ecco.” Rise. “Io conosco i cavalieri di Capomazda” con tono da guascone “e li ho visti combattere. Se fossero stati loro ad assalire il palco, beh, ora la situazione sarebbe ben diversa... i Capomazdesi non sono solo ciò che avete descritto nei vostri discorsi... i Capomazdesi sono guerrieri da sempre... e se avessero voluto farvi del male, altezza...” tornando a guardare Talia “... posso garantirvi che il vostro bel viso avrebbe perso tutta la sua perfezione...”
“Come fate a conoscere così bene i Capomazdesi?” Gli chiese il capitano.
“Vi ho detto...” rispose Guisgard “... li ho incontrati sul campo di battaglia...”
“Però siete sopravvissuto.” Fece Lhar.
“Già...” annuì Guisgard e il suo sguardo divenne indefinito “... ma solo perchè mi credevano morto... e forse avevano ragione...” mormorò poi quasi impercettibilmente “... comunque” tornando ad alzare lo sguardo su tutti i presenti “io non credo di poter giurare fedeltà a nessuno in questo momento...”
Tutti lo fissarono stupiti.

Guisgard
08-03-2013, 21.08.58
Intanto, tutt'intorno, il pubblico era rimasto sorpreso e sconvolto dall'accaduto.
E solo dopo un po' capì che si era trattato di una falsa battaglia.
“Hai visto, Altea?” Meravigliata Vivian. “Era tutto uno stratagemma! Però, quei cavalieri sono davvero eccezionali!” Aggiunse con ammirazione. “Ora cosa succederà?” Chiese poi all'uomo seduto accanto a loro e che era intervenuto prima.
“Ora ci sarà il solenne giuramento dei cavalieri.” Rispose quello.
Allora il pubblico cominciò ad invocare ora il nome di uno di quei cavalieri, ora l'altro.
Con ciò che era appena avvenuto si erano guadagnati l'ammirazione del popolo.

Altea
08-03-2013, 21.51.43
"Una farsa? Una simulazione intendi..." quasi infastidita "ti rendi conto che per fortuna è andata a finire cosi o qualcuno poteva davvero rischiare la vita" dissi guardando il palco e la tensione aveva creato scompiglio tra la folla e sul palco, sospirai vedendo Guisgard indenne, e ne ignoravo il motivo.
Nonostante gli incitamenti della folla riuscivo a capire vagamente le voci dei cavalieri sul palco....sir Xouf, ovviamente, si vantava di essere il migliore e che avrebbe ucciso in un sol colpo e a sangue freddo il nemico.
Poi prese la parola Guisgard...e parlava dei Capomazdesi...che strano sentirne parlare in quelle vesti di guerrieri spietati e malvagi, mentre fino ad ora io avevo solo sentito la parte romantica e giusta di quel popolo e del casato che dominava.
Ad un tratto vidi il volto di Guisgard turbato mentre parlava, non capivo...e quella sentenza...finale? O solo pensata?....non giurava fedeltà a nessuno e calò un momento di silenzio.
E se l'avessero preso come delle parole di sfida? Io e Vivian ci guardammo, ma d'altronde avevamo già capito che egli non era come gli altri cavalieri.

elisabeth
08-03-2013, 22.43.07
Presi quel libro come un atto di liberazione da parte di Abul, ero stordita.....mi sembrava un fardello troppo pesante....." La magia...io non so nulla di magia....eppure dite che devo portare a compimento cio' che mio marito ha iniziato......mi ritenete cosi' forte, così capace ........Abul....mi hanno chiesto di cercare un fiore, puo' essere un fiore...ragione di vita o di morte ?.......il mio destino e' gia' stato segnato....e Allah proteggera' i miei passi......Vostra figlia e'una donna fortunata..ad avere un padre saggio come voi...andiamo Elina, tornaimo in quella gelida stanza..."....e cosi' uscimmo tenni il libro sotto il mantello, cosi' come avrei protetto un figlio portato in grembo......quanto avrei voluto che il nostro matrimonio avesse dato il suo frutto........ma forse alla luce degli eventi era meglio essere sola...non avrei avuto il pensiero per nessuno......" E' meglio tornare a palazzo Elina......dovremmo avere notizie su cosa fare, vogliono questo fiore......e non si nascondera' certo in un giardino, troppo semplice..........."....arrivai cosi' alla mia stanza.....tolsi il mantello e poggiasi il libro sul letto....non era grande, il turchese era la pietra che dominava il colore della copertina e l'occhio di Allah era al centro.........avevo paura, ero incerta...." Sono stupida vero Elina...non mi scoppiera' certo in faccia....se lo apriro'..."......

Clio
09-03-2013, 01.58.04
Smisi di protestare, guardai Mamyon con occhi tristi e tentai di sorridere.
"Si.." Sussurrai quando mi si avvicinò "...mi fido di voi.. d'accordo, torniamo in città... Anche se non so cosa diranno al maniero vedendomi tornare da sola...".
Poi, tenui gocce di pioggia iniziarono a scendere.
"...avete ragione..." Continuai con voce spezzata "...torniamo indietro..".
E, così dicendo, lo seguii verso la radura dove aveva lasciato il suo cavallo.

Guisgard
09-03-2013, 02.03.33
“Che io sappia” disse Elina ad Elisabeth “nessuno è mai morto per aver aperto un libro. Anzi, i saggi affermano invece che molti guai sono sorti proprio per la troppa ignoranza di alcuni uomini.”
Era un libro molto particolare.
Si vedeva che era stato scritto a mano.
E questo era abbastanza curioso visto che la stampa mobile ormai da tempo veniva utilizzata per produrre libri e codici vari.
“Deve essere molto antico.” Osservandolo Elina. “E stranamente i segni che reca sulla copertina non mi sembrano arabi. E nemmeno ebraici. Io non sono un'esperta, ma credo che questo libro provenga da terre molto lontane. Ben oltre quelle Mediorientali.” Fissò poi la sua padrona. “E se in questo libro ci fossero risposte per i tanti misteri che ci sono piovuti addosso? Magari notizie su quei misteriosi assassini di cui parlava il vecchio Abul. O chissà... magari cenni sul Fiore che l'Arconte sta cercando...”

Guisgard
09-03-2013, 02.13.31
Clio e Mamyon, così, tornarono alla radura, dove il cavaliere aveva lasciato il suo cavallo.
Ed in sella a quel destriero fecero ritorno in città.
Durante la strada nessuno dei due disse nulla.
Erano accadute molte cose strane che avevano trasformato quella che doveva essere una piacevole passeggiata serale in un vero e proprio incubo.
Dopo un po' entrarono in città.
“Ditemi, milady...” disse Mamyon a Clio “... dove si trova il luogo in cui dimorate? Ditemelo e vi accompagnerò.”
Ma proprio in quel momento videro una sagoma a cavallo venire verso di loro.
“Densesu, sei tu?”
“Si, Mamyon.” Annuì il fedele scudiero. “Ma dove ti eri cacciato? Ti ho atteso per tutto il giorno... forse l'hai scordato, ma oggi hai una cerimonia che ti attende.”
“Hai ragione...” fece Mamyon “... si, hai ragione, ma sono successe molte cose... dopo ti racconterò tutto...”
“Si, dopo.” Fissandolo Densesu. “Ora però direi di correre al palazzo reale. Magari siamo ancora in tempo. Credo manchi solo tu fra i vincitori.”
“Si.” Annuì Mamyon. “Milady...” voltandosi verso Clio “... forse non siete dello stato d'animo giusto... non vi chiederò dunque di assistere alla cerimonia se non vi sentirete di farlo... in tal caso vi farò accompagnare da Densesu alla vostra abitazione... come preferite?”

Guisgard
09-03-2013, 02.25.53
La folla guardava verso il palco, dove si trovavano i cavalieri, la principessa e alcuni soldati.
Altri soldati poi erano tutt'intorno, attirati dal clamore di quello scontro appena terminato.
E sulla Loggia Reale, infine, vi erano l'Arconte Meccanico ed il Maestro George.
“Ora...” disse Vivian ad Altea, senza però distogliere lo sguardo dal palco “... ora... ora cosa accadrà?” La tensione tra la gente si poteva quasi tagliare con un coltello. “Ma perchè sir Guisgard ha parlato così dei Capomazdesi? Chi sono in realtà quella gente? Fanatici intolleranti, oppure guerrieri di grande valore?”
“Sono entrambe le cose, milady...” all'improvviso qualcuno alle spalle delle due amiche “... ma non fatevi ingannare dal significato che talvolta gli uomini danno alle parole... si, i Capomazdesi sono intolleranti... ma questo non è sempre sbagliato... essere intolleranti verso ciò che è ingiusto, verso il male, è forse una colpa?” Indossava un lungo mantello col cappuccio ed il suo volto era celato.
“Il predatore” continuò “adopera sempre un'esca per attirare a sé le prede... e queste belve hanno nascosto come amo nelle loro tagliole l'illusione della libertà...”
Un attimo dopo, però, quel misterioso individuo non c'era più.
Come se fosse svanito nella folla.

Talia
09-03-2013, 04.32.08
I miei occhi, impassibili, erano rimasti fermi su quel cavaliere mentre parlava... era irriverente, beffardo... lo studiai per un lungo momento, senza che tuttavia neanche la pur minima espressione mi attraversasse il volto...
“Capisco...” dissi poi, in tono gelido e leggermente tagliente “Abbiamo un esperto tra noi!”
Notai che il Capitano mi stava porgendo il coltello che il cavaliere gli aveva lanciato e lo presi, rigirandomelo distrattamente tra le mani...
“Dunque, vediamo...” mormorai con una marcata nota sarcastica nel tono “Siete esperto nel lancio dei coltelli... esperto nella conoscenza dei guerrieri capamazdesi... diteci... avete qualche altra qualità nascosta? Suvvia, stupiteci!”
I miei occhi inclementi rimasero su di lui per un altro lungo secondo, impietosi, poi restituii il coltello al Capitano e voltai le spalle a quel cavaliere...
Mi allontanai di qualche passo, dunque... guadagnando la parte più alta del palco... poi tornai a fronteggiarli...
“Miei Signori...” dissi, allora, con la voce leggera come un sussurro ma ferma come la roccia “Solitamente non amo ripetere più di una singola volta un concetto... ma questa volta, e spero solo per questa volta, lo ribadirò per voi! Mi ripeto, dunque: nessuno di voi, cavalieri, deve sentirsi in alcun modo legato da nessun tipo di obbligo... nessuno di voi ha debiti né doveri in questo momento... ciò che vi è stata offerta è un’opportunità! Se la accetterete, sarete i benvenuti. Se la rifiuterete, dovrete lasciare questo palazzo, e dovrete farlo adesso. Questa è l’unica cosa che vi viene richiesta immediatamente... una risposta! Perché... vedete, sir Guisgard del Lagno... questo non è un mercato, e noi non siamo qui per contrattare. Ci sono delle regole e quelle regole valgono per tutti... voi compreso!”
Tacqui...
la mia voce era bassa, lieve, ma era ferma ed io ero certa che tutti potessero udirla...
Tornai a fissarli tutti...
“O siete dentro o siete fuori, miei signori... qual è il vostro desiderio? Dovete dirmelo adesso!”

Guisgard
09-03-2013, 05.26.02
Guisgard ascoltò ed osservò attentamente Talia mentre parlava.
E quando la regina smise di parlare lui sorrise, quasi beffardo.
“Sapete, altezza...” disse “... pechè gli antichi greci vollero a tutti i costi Ulisse tra le loro fila durante la guerra contro Troia? Perchè era furbo? Scaltro? Abile? Coraggioso? Non soltanto per questo, mia signora... ma anche e soprattutto perchè Ulisse era protetto dalla dea Atena... ed io, posso vantarmi di affermare, sono protetto da qualcuno... una dama bianca che sembra vegliare sul mio sonno...” la fissò ed un lampo corse nei suoi occhi.
“Insomma!” Intervenne l'Arconte Meccanico. “Già una volta avete dato dimostrazione della vostra insolenza! Ora ci parlate di storie senza importanza e senza senso! Avete affermato di non voler giurare! Ebbene, sua altezza ha parlato! Nessuno vi obbliga a giurare contro la vostra volontà! Qui non siamo a Capomazda! Siete tutti liberi! E voi per primo! Andate dunque! Andate e lasciate questa città, visto che vi rifiutate di giurare fedeltà alla nostra principessa!”
“Lo so...” replicò Guisgard, sempre con quel suo vago sorriso “... lo so, milord, che non siamo a Capomazda... laggiù, infatti, non si toglie mai la spada ad un cavaliere... nemmeno in punto di morte. Perchè la spada è un tutt'uno con il cavaliere. Essa è Croce vittoriosa se si vince e Croce funeraria se sei vinto. E sulla sua spada un cavaliere giura. Impugnandola e alzandola verso il Cielo. Per questo io ora non posso giurare... perchè mi è stata sottratta la mia spada...” fissò tutti loro “... perchè se l'avessi avuta con me, a quest'ora ci sarebbero molti morti in questo spiazzo...” ci fu il brusio dalle platee a quelle parole del cavaliere “... e non occorre essere un esperto di cavalleria” tornando a guardare Talia “per sapere che senza la sua spada un cavaliere non può giurare nulla... né fedeltà alla sua regina...” sorrise ancora “... né amore alla sua amata...”
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Altea
09-03-2013, 12.52.05
Quell' uomo mascherato...ebbi un sussulto e ricordai il giorno del Torneo..e fosse stato il Chevalier de Lys?
Pensai alle sue parole e comprendevo molte cose..già, non si deve guardare solo con occhi umani ma anche con quello della Anima..e per far apparire qualcosa in negativo bastava aver abilità nel farlo credere e soggiogare le persone..e l'Arconte ne era forse capace?... d'altronde pure mio zio era imprigionato per aver detto la sua opinione e certo era un filo capomazdese e quindi..dove era la libertà?
Fui destata dalle parole di Guisgard..solo allora infatti mi accorsi egli era privo di spada e disarmato a differenza degli altri tre cavalieri..silenzio, una rabbia dentro me contro l' Arconte il quale mi aveva forse presa in giro o circuita per i propri scopi e con coraggio applaudii verso Guisgard e presi la parola.."Egli ha ragione, guardate voi tutti..e' disarmato, dovreste restituire la spada al cavaliere subito..con la quale egli ha combattuto con onore . Gli altri vincitori l'hanno nel loro fodero..questa e' uguaglianza e pari diritti e mi stupisco, signor Arconte, come mai solo a questo cavaliere sia stata sottratta in un momento pure di sua debolezza fisica."

Parsifal25
09-03-2013, 19.39.15
Raccolsi l'ultima informazione dal nuovo amico e partii.....

Le ultime parole dell'uomo, mi lasciarono riflettere....."rammentate.....ogni giorno nasce un nuovo demonio......", mi ricordava molto la faccenda del Castello del Rosso......li' incontrai per la prima volta la morte......

Ripresi il cammino verso la strada maestra e cercando di evitare la selva.....continuai' il cammino.....anche se......avrei' rischiato......

elisabeth
10-03-2013, 20.57.36
Avevo poggiato il libro sul tavolo....ed ascoltavo Elina, come una bimba che non voleva prendere la medicina....gia', aprire un libro nonnaveva ucciso nessuno ..almeno cosi' sapevo........." Abul, conosci Abul Elina ? Lo videmmo un paio di volte a casa di mio zio e poi piu' nulla....comunque, adesso sappiamo che mio marito faceva parte di una setta o confraternita.....almeno cosi' dice Abul, e hanno trovato me per passarmi l'eredita'......mi viene da rider, certo che sono veramente fortunata.....bene, vediamo cosa ci dice questo libro....."......la foderina portava dei segni.....ma questo lo avevo gia' notato prima...lo aprii, con molta cautela.........le parole o i segni o qualsiasi cosa fosse quella fila di cose che vedevo, era segnato in maniera forte....misi la mano sopra per toccarne i solchi ed ebbi l'impressione che la mia mano vi sprofondasse dentro......la ritirai subito .......alzandomi di scatto dalla sedia...." Elina, avete visto anche voi ?......qui la scrittura non c'entra niente.....qui e' pura magia......il mondo del logico si unisce con quello dell' illogico........potremmo vedere oltre.....ma farlo ora e in questa stanza e' pericoloso...dobbiamo aspettare lanotte, quando tutti dormono ...."..presi quindi il libro e lo avvolsi nella mia camicia da notte, mettendolo nel mio bagaglio.....poi guardai la mia mano..era diventata...rossa...rossa come se avesse toccato frutti di gelso...era cosi' strano....

Clio
11-03-2013, 00.29.53
La mia mente vagava lontano, ripercorreva le strade dei ricordi, e riviveva continuamente gli ultimi avvenimenti della giornata.
Non c'è più... Non è qui con te.. Non c'è lui a proteggerti..
Mi sembrava impossibile. A tratti speravo di vivere in uno dei miei incubi e che presto mi sarei svegliata nel mio letto.
Ma, infondo all'anima, sapevo che era la realtà.
Mi riscossi alle parole di Mamyon.

“Milady...” voltandosi verso Clio “... forse non siete dello stato d'animo giusto... non vi chiederò dunque di assistere alla cerimonia se non vi sentirete di farlo... in tal caso vi farò accompagnare da Densesu alla vostra abitazione... come preferite?”

Alzai lo sguardo e fissai il cavaliere.
Mi aveva protetta da quelle figure, si era dimostrato onorevole e valoroso, nonostante le mie diffidenze. Si sarebbe perso quella premiazione per non lasciarmi sola.
Non potevo imputare a lui la colpa di ciò che era successo, per quanto mi avesse infastidito la faccenda del mulo.
Si era offerto di continuare le ricerche, di non abbandonarmi.
Cercai di sorridere.
"..No, Milord.. ve lo devo.." dissi poi, con un timido accenno di risata "..Sempre che vogliate ancora una madrina conciata in questo stato.." osservando la fine del mio abito sporco di terra.
Scossi la testa, lasciando lo sguardo a vagare nel vuoto intorno a me "...in ogni modo, non riuscirei a stare sola.. a varcare la soglia dell'appartamento che divido con Lucius..." sussurrai, quasi a me stessa.
La sola idea di vedere la stanza vuota, mi terrorizzava.
"... Vi chiederei di lasciarmi un po' di tempo per cambiarmi d'abito e rimettermi a nuovo, ma so bene che siamo già in enorme ritardo.." sgranai gli occhi, come se un'idea improvvisa si fosse fatta largo tra i miei pensieri.
"..No, no.. verrò con voi eccome..." lo fissai negli occhi "...Potrei spiegare perchè vi siete attardato tanto... insomma, potrei raccontare che la vostra non è stata negligenza ma pura cavalleria.. Non avete giurato di difendermi prima del torneo?". E gli feci l'occhiolino.
"...Magari saranno indulgenti se capiranno il motivo che vi ha indotto a stare lontano.. Non trovate?" con un lieve sorriso speranzoso.

Guisgard
11-03-2013, 01.40.28
Così Parsifal si rimise in cammino.
La strada maestra tagliava in due quella regione e tutt'intorno dominava la spettrale ed impenetrabile selva.
Il cielo era cupo e grigio e un inquieto vento soffiava e ululava su quella massa informe.
Poi, ad un tratto, il cavaliere intravide due sagome in lontananza.
Arrivavano dalla parte opposta della strada, in sella a due cavalli.
Dopo qualche istante furono abbastanza vicine da apparire più chiare.
Erano due cavalieri.
Uno di stazza robusta, con una folta barba castana e l'altro più magro, col viso scarno e i capelli rossi.

Guisgard
11-03-2013, 01.49.16
Quelle parole che Altea gridò verso lo spiazzo causarono stupore fra gli spettatori.
“Altea...” disse Vivian prendendola per mano “... sei impazzita? Vuoi forse attirarti le antipatie dell'Arconte Meccanico? Smettila, o finiremo nei guai!”
Ma inaspettatamente dal pubblicò si alzò un applauso a quanto esternato da Altea.
Infatti molti di quelli che erano nelle tribune avevano ammirato ed apprezzato il combattimento a cui erano stati costretti i quattro vincitori.
E Guisgard, per l'abilità dimostrata, era sicuramente tra quelli che più avevano conquistato la folla.

Altea
11-03-2013, 02.02.15
Guardai Vivian.."No..sto solo esprimendo liberamente il mio punto di vista e vedi..tutti stanno applaudendo..sono della mia stessa opinione." Guardai poi l' Arconte Meccanico.."Non preoccuparti, egli ha bisogno di me..o non avrà il suo ambito Fiore o Tesoro inestimabile..presto restituirà la spada a sir Guisgard..e poi chissà.." sospirando "..ci darà la giuste dritte per lasciare subito questa città e trovare il Fiore..Vivian ricordati che noi, presto, partiremmo, e non si sa cosa sarà di noi, e non abbiamo nulla che ci lega a questa città".
Guardai il palco...e capendo ciò che presto mi sarebbe aspettato, mi voltai e presi la strada per uscire dal palazzo..Vivian mi seguiva silenziosa. Come sempre, sapeva, quando ero silenziosa stavo riflettendo e pensando.
Mi pervase una strana irrequietezza..era vero..nulla mi legava a quella città ed era inutile stessi a lottare per il bene di quella gente..o di un qualsiasi cavaliere come sir Guisgard.

Guisgard
11-03-2013, 02.06.12
Mamyon sorrise e poi annuì a quelle parole di Clio.
“Allora affrettiamoci.” Disse il cavaliere. “Abbiamo una doppia cerimonia che ci attende. Quella del mio giuramento e quella della vostra nomina.” E le fece l'occhiolino.
I due allora, seguiti dal fedele Densesu, si diressero verso il palazzo reale.
Vi giunsero poco dopo.
Il grande portone d'ingresso era aperto per consentire a tutto il popolo di poter assistere alla cerimonia.
Così, in sella al suo destriero e con Clio seduta davanti a lui, Mamyon entrò cavalcando nello spiazzo, davanti a tutto il pubblico.
E appena la gente lo riconobbe, esultò e cominciò ad invocare il suo nome.
Egli era infatti uno dei vincitori.
Il cavaliere allora rispose alle invocazioni del pubblico e poi si diresse verso il palco, dove si trovavano gli altri quattro vincitori.
“Cavaliere...” disse nel vederlo il capitano della guardia “... la cerimonia è iniziata da un bel po'... e voi vi presentate solo adesso?”
“Perdonatemi...” fece Mamyon “... ma sono stato impossibilitato a giungere prima...”
Allora dalla Loggia Reale l'Arconte Meccanico fece segno al pubblico di tacere.
“A termine di regolamento, cavaliere, un simile ritardo può essere punito anche con l'esclusione dalla cerimonia e dunque con l'annullamento della vostra partecipazione al torneo.” Fissandolo il signore di Sant'Agata di Gothia.

Guisgard
11-03-2013, 02.24.49
Elisabeth aveva avuto così un primo impatto con quel misterioso libro.
“La tua mano è rossa...” disse Elina fissando la mano di Elisabeth “... lavala con acqua fresca...” le mostrò così un catino con acqua pulita e vi gettò poi dentro dell'olio “... ti libererai dagli influssi negativi...”
Tornò poi a guardare quel misterioso libro.
“Forse...” mormorò “... forse dovremmo essere caute a trattare questo libro... forse bisognerebbe conoscerne bene il suo significato... e se lo mostrassimo a qualcuno? Non so... un religioso... anche un Cristiano... anche perchè non credo che qui si trovino Imam... cosa ne pensi?”

Clio
11-03-2013, 02.25.51
Sorrisi nel sentire il calore del pubblico festoso e, per un momento, dimenticai i miei guai.
Sentii la voce di Mamyon calma e sicura alle mie spalle, ma le parole dell'Arconte mi gelarono il sangue.
"...Mio signore.." dissi con voce gentile ma abbastanza alta perchè questi mi udisse "..Altezza.." rivolgendo un inchino alla principessa.
"..Vi prego, dovete ascoltare il motivo di questo ritardo... Perchè non vi troverete negligenza nè insubordinazione o insolenza...".
I miei occhi si riempirono di lacrime mentre la mia voce risonava ferma e decisa.
".. Ieri notte Sir Mamyon ha accompagnato me e il mio amico più fidato in una passeggiata alla ricerca di un'antica leggenda di queste terre... ma.." la voce cominciò a tremare ma mi dominai cercando di apparire sicura "...il mio fedele compagno d'un tratto sparì, come ingoiato dalla selva.. e noi lo cercammo, inutilmente per ore... Poco prima dell'alba venimmo aggrediti da uomini armati di lunghe falci, uomini simili a ombre, ma reali quanto voi.. Sir Mamyon mi ha protetto da quei pericoli... ma quando giunse l'alba si dileguarono come ombre al sole.." respirai profondamente "... Mi offrii di restare.. avrei cercato io il mio amico, sapevo che Sir Mamyon aveva la premiazione... ma egli aveva giurato di proteggermi prima del torneo, e a quello si è attenuto, rifiutandosi di abbandonarmi... ma dopo altre ricerche non abbiamo trovato che il destriero del mio amico..." i miei occhi divennero vitrei a fissare il vuoto "...o meglio quel che ne restava..".
Restai in silenzio per un breve istante, avevo raccontato ogni cosa ed il mio cuore aveva vissuto nuovamente ogni istante.
Sperai che quel racconto potesse far conservare la vittoria al cavaliere.
"..Perciò vi prego.." dissi poi, stupendomi di me stessa "..non fate pagare ad un cavaliere l'aver tenuto fede ad un giuramento... e il non aver abbandonato una fanciulla sola nella selva.. ve ne prego..".
Alzai lo sguardo osservando il capitano delle guardie prima, l'Arconte poi ed infine la bellissima principessa.

Guisgard
11-03-2013, 02.49.54
“Altea...” disse Vivian seguendo la sua amica “... ma cosa ti prende? Perchè andiamo via così? E perchè sei diventata di colpo silenziosa?”
Ma proprio in quel momento le due videro entrare nello spiazzo qualcuno.
Era Mamyon in sella al suo destriero.
E con lui vi era anche Clio.
“E' il quinto cavaliere!” Esclamò Vivian. “E' arrivato anche lui finalmente!”
Si udì allora l'entusiasmo del pubblico.
Tutti ora invocavano il nuovo arrivato.
Quello, allora, si diresse verso il palco e poi cominciò a parlare in direzione della Loggia Reale.

Altea
11-03-2013, 03.03.07
Infatti era arrivato pure il quinto vincitore e osservai la euforia di Vivian. ."Tu puoi rimanere se vuoi, io ritorno a castello. .mi sento fuori luogo qui e controlla che la spada torni a sir Guisgard"..e mi allontanai.

Talia
11-03-2013, 03.29.03
I miei occhi si allargarono impercettibilmente a quell’insinuazione del cavaliere... una dama bianca... lo fissai per qualche attimo, incerta e turbata... non poteva averlo detto per caso, pensavo... e fui certa che non era stata solo un’affermazione innocua quando vidi quel lampo attraversargli gli occhi.
D’intinto distolsi il mio sguardo, allora, e lo portai lontano... distante... inaccessibile.
Continuai ad ascoltarlo, tuttavia... ascoltai l’intervento dell’Arconte e la sua risposta... e solo quando tacque di nuovo tornai a guardarlo...
“La vostra spada...” mormorai, mentre mille e più pensieri giungevano ad attraversare la mia mente...
le parole dell’Arconte che non avrei dovuto udire ma che avevo udito...
le parole del cavaliere in quella stanza...
ciò che io stessa mi ero riproposta osservandolo privo di sensi...
“E sia... Ulisse!” sussurrai, tornando a fissarlo negli occhi...
ma lo dissi talmente piano che, forse, neanche lui poteva avermi udita.
Ad un tratto, tuttavia, la mia attenzione fu attratta di nuovo da una voce... una voce, però, che questa volta venne da uno degli spalti.

"Egli ha ragione, guardate voi tutti..e' disarmato, dovreste restituire la spada al cavaliere subito..con la quale egli ha combattuto con onore . Gli altri vincitori l'hanno nel loro fodero..questa e' uguaglianza e pari diritti e mi stupisco, signor Arconte, come mai solo a questo cavaliere sia stata sottratta in un momento pure di sua debolezza fisica."
Ma inaspettatamente dal pubblicò si alzò un applauso a quanto esternato da Altea.

I miei occhi si voltarono in quella direzione ed osservarono la donna che aveva parlato...
aveva parlato con la fronte alta e la voce ferma, guardando verso la Loggia Reale dove si trovava l’Arconte...
ne fui vagamente stupita.
E, cosa che mi stupì forse di più e che mi divertì vagamente, fu che dalla platea si levò un applauso a quelle parole.
Osservai la folla per qualche istante... poi, all’improvviso, sollevai leggermente una mano, come a voler fare silenzio... ed infatti, poco dopo, il clamore si placò gradualmente fino a che non fu di nuovo silenzio...
“Sono certa che queste grida sono premature!” dissi allora, e badai a tenere la voce più bassa e lieve che mai in modo che tutti dovessero concentrarsi e fare attenzione per sentirla “Sono certa che la spada di sir Guisgard sia semplicemente stata messa al sicuro e che sia già pronta per venirgli restituita...”
La mia voce fluttuò leggera tra il palco e gli spalti... notai che la donna che aveva parlato stava uscendo... chissà perché.
I miei occhi tornarono su sir Guisgard, di fronte a me, e lo fissarono per qualche momento, alteri... poi, lentamente, mi voltai e ripresi a salire la scala fino alla Loggia Reale, raggiungendo l’Arconte ed il Maestro...
“Restituitegli quella spada!” mormorai seccamente all’Arconte, fermandomi accanto a lui, ma senza guardarlo “Immediatamente! E che si vada avanti... sono stanca!”
E fu in quel momento che, di nuovo, accadde qualcosa...

Così, in sella al suo destriero e con Clio seduta davanti a lui, Mamyon entrò cavalcando nello spiazzo, davanti a tutto il pubblico.
E appena la gente lo riconobbe, esultò e cominciò ad invocare il suo nome.
Egli era infatti uno dei vincitori.
Il cavaliere allora rispose alle invocazioni del pubblico e poi si diresse verso il palco, dove si trovavano gli altri quattro vincitori.
“Cavaliere...” disse nel vederlo il capitano della guardia “... la cerimonia è iniziata da un bel po'... e voi vi presentate solo adesso?”
“Perdonatemi...” fece Mamyon “... ma sono stato impossibilitato a giungere prima...”
Allora dalla Loggia Reale l'Arconte Meccanico fece segno al pubblico di tacere.
“A termine di regolamento, cavaliere, un simile ritardo può essere punito anche con l'esclusione dalla cerimonia e dunque con l'annullamento della vostra partecipazione al torneo.” Fissandolo il signore di Sant'Agata di Gothia.

A quella scena, la mia pazienza ed il mio consueto serafico distacco vacillarono pericolosamente...
sospirai spazientita, socchiudendo appena gli occhi per cercare di mantenere il contegno...
“Attendiamo altre sorprese?” sussurrai, allora, seccamente all’Arconte.
All’improvviso, tuttavia, e del tutto inaspettatamente, la fanciulla che era con il cavaliere prese la parole e raccontò una storia che ebbe l’inusitato vantaggio di colpirmi...
Rimasi a fissarla per qualche momento...
la sua voce che tremava, lo sguardo che andava vagamente perdendosi...
ebbi la certezza che non stava mentendo...
anche se non ero del tutto certa di comprendere...
“Cosa?” mormorai allora, voltandomi verso l’uomo alla mia destra e fissandolo severamente “Di che cosa si sta parlando, Arconte? Da quando la foresta di Sant’Agata non è più sicura?”

Guisgard
11-03-2013, 04.38.31
“Uomini” disse l'Arconte Meccanico a quelle parole di Clio “armati di lunghe falci? Qui? A Sant'Agata di Gothia?”
“Assurdo!” Intervenendo il Maestro Geroge. “Non vi è nulla di simile nei nostri territori! Anzi, trovo disdicevole che simili fantasticherie vengano dette qui, al cospetto di sua altezza e davanti all'intera popolazione! Noi stiamo combattendo una guerra contro il fanatismo e la superstizione imposta da secoli dalla Chiesa Romana! E queste sconcertanti storie non fanno altro che alimentare l'estremismo e l'ignoranza che invece tanto rifiutiamo!”
“Milord!” Prendendo la parola Mamyon. “A me non importa avanzare scuse. Ho mostrato il mio valore di cavaliere davanti a tutti e non sarà una cerimonia a renderlo vano. E' vero... sono stato assalito l'altra notte. E credo che qualcosa di misterioso si nasconda attorno a questa città. Questo però non è affar mio, ma vostro. Volete annullare la mia vittoria? E sta bene. Troverò la mia fama altrove. Ma non permetterò che si metta in dubbio la parola di lady Clio. Io, oltre ad essere vincitore del torneo, sono suo campione. E difenderò davanti a tutti l'onore di lady Clio. Dunque, chi metterà in dubbio le sue parole ne risponderà a me.”
“Calmatevi ora!” Fissandolo l'Arconte. “Molto probabilmente siete stati assaliti da un gruppo di briganti. La selva è comunque un luogo selvaggio e soprattutto di notte è sconsigliabile attraversarla. Ora, dunque, direi di dimenticare l'accaduto e procedere con la cerimonia.”
Tutto allora fu pronto.
Mamyon condusse Clio nel padiglione, dove si trovavano le altre dame della nobiltà, per poi tornare nella sua tenda e prepararsi anch'egli.
Le nobili dame, però, nel vedere Clio con i suoi abiti sgualciti e non pulitissimi, presero a fare commenti fra loro e a gettarle occhiate non proprio lusinghiere.
Poco dopo anche Mamyon era pronto per la cerimonia.
Un valletto poi, come ordinato da Talia, aveva portato a Guisgard la sua spada.
I cinque cavalieri allora si inchinarono davanti alla principessa.
“Cavalieri!” Prese a dire l'araldo. “Giurate solennemente di servire e proteggere la vostra principessa contro tutto e tutti, in ogni condizione e situazione, nella ragione e nel torto, a costo della vita?”
“Giuro!” Gridarono i cinque cavalieri in coro. “Tutto questo giuro sull'elsa della mia spada!”
E alzarono le loro spade verso il Cielo.
“Da oggi e per sempre” proclamò l'araldo “sarete cavalieri devoti a sua altezza reale, la principessa Talia di Sygma! La sua Guardia del Corpo! A lei e a lei sola risponderete, cavalieri!”
Ci fu il boato del pubblico.
Seguì poi la nomina delle madrine del torneo.
Quattro dei cinque cavalieri avevano scelto una dama come tale e davanti al popolo le incoronarono con corone d'argento e oro.
E quando Mamyon portò a Clio quella corona, gli sguardi delle altre dame, fino ad allora deplorevoli, divennero di invidia e gelosia.
“Sarò vostro campione, milady...” disse Mamyon fissando Clio “... da oggi e sempre...” e le posò la corona sul capo.
Tutto ciò davanti all'incontenibile felicità del popolo.
Lontano però da questo clamore se ne stava Guisgard.
Fissava quei festeggiamenti senza dire nulla.
“Invidia per gli altri cavalieri, amico mio?” Fece una voce all'improvviso che solo lui udì nel frastuono generale.
“Invidio loro solo la libertà, lo sai.”
“Nulla di personale spero.”
“Affatto.” Accennando un sorriso Guisgard. “Visto poi tutto ciò che ho fatto per riaverti con me.”
“Spero non ti sia divertito troppo senza di me.”
“Mi sono goduto un po' di libertà.” Mormorò Guisgard. “E comunque ho avuto anche un Angelo Custode...”
“Angelo Custode?” Ripetè quella voce.
“Si...” annuì il cavaliere “... una bellissima dama di bianco vestita...” e guardò per un istante verso la Loggia Reale, dove si trovava Talia.
Poi, dopo un po', si allontanò dallo spiazzo, senza dire nulla.

Guisgard
11-03-2013, 04.45.14
Altea ritornò così da sola al castello.
Dopo un po' vi fece ritorno anche Vivian.
“Ah, che magnifica cerimonia...” disse, lasciandosi poi cadere sul letto “... quei cavalieri sembrano usciti da un romanzo... e come è stata romantica la cerimonia di nomina delle madrine...” sospirò “... credi che un giorno troverò un cavaliere che mi scelga come sua madrina?” Si voltò a fissare Altea. “Ma perchè poi sei andata via dalla cerimonia? Era uno spettacolo magnifico. Comunque...” guardando poi fuori dalla finestra “... è state restituita la spada a sir Guisgard... tuttavia lui non ha scelto alcuna dama come madrina... lui solo fra i cinque no... ti ho detto che quel cavaliere è diverso dagli altri... nasconde qualche segreto... lo so, lo sento...”

Altea
11-03-2013, 15.59.19
Ritornai al castello e mi sdraiai sul letto..avevo bisogno di quiete.
Ma, ricordai, quello sguardo della Principessa prima di andarmene e quasi ne fui grata, sembrava ella fosse quasi diversa dall' Arconte Meccanico.
La porta si aprì, improvvisamente, ed entrò Vivian raccontandomi tutto con eccitazione.."Non aveva madrina?Beh..perchè ti sorprendi? Lo dicesti tu e non io, cara Vivian, che era come Lancillotto...si vede che avrà un amore impossibile e nascosto" dissi con sorriso ironico.
"Non preoccuparti, Vivian" ritornando seria "la mente era tormentata da pensieri cupi..il viaggio..la folla che urlava, ho bisogno di aria, esco un pò in giardino".
Indossai una mantella porpora e alzai il cappuccio, fuori si era levata una fitta nebbia e piovigginava.
Camminavo, solitaria e pensierosa, tra i viali alberati e ad un tratto mi apparve improvvisamente..quasi dal nulla...un antico pozzo.
Ebbi un sussulto, lentamente mi affacciai e un bagliore mi pervase e Lei, mi apparve come anni fa..

"Lady Anastasiya!" esclamai col cuore che batteva forte.
La stessa donna che apparve anni fa a me ed Eleonor...di bianco vestita ed emanava forte luce candida.
"Altea" mi parlava dolcemente "non arrenderti!! La maledizione ha portato via Eleonor, è stata causa mia..e non devi essere triste. Ma come dissi allora...una di voi sarà colei che porrà fine a tutto questo."
Toccavo la collana, agitata, volevo scappare ma qualcosa più forte di me, mi tratteneva.."Altea" continuò ella tranquilla "ora devi dimenticare quel cavaliere che anni fa ti promise Amore, getta la collana nel pozzo..il ricordarlo e il cercarlo ti farà soffrire, come ho sofferto io e Eleonor, tu invece..cerca quel Fiore..per annientare la maledizione del pozzo su te e il futuro casato."
Così strappai la collana dal collo e la gettai nel pozzo e la vidi svanire nel nulla con Lady Anastasiya, col suo bianco splendore.

Rimasi per un attimo perplessa..era vero, e se trovarlo mi avesse portato dolore?
Io ero sempre stata scettica, per natura, ma dopo la apparizione di anni fa seguita dalla morte di Eleonor dovetti ricredermi e quelle visioni non potevano essere allucinazioni...si diceva non ero la prima ad averla vista, e tutti la descrivevano così come la vedevo io.
Mi voltai e di fronte a me vidi una figura...la vecchia servitrice e finsi un sorriso.."Oh milady, scusatemi..avete ragione..la storia della Gioia dei Taddei, ordunque".

elisabeth
11-03-2013, 16.42.56
Guardai Elina come se stesse dando di testa.......avevo ricevuto quel libro da un arabo....io ero araba.....e dovevo andarmi a cercare un uomo di chiesa.......mi asciugai la mano a cui aveva messo ddll'olio......."Elina mia cara......sembrava tutto cosi facile mi avete esortata voi ad aprire quel libro......e ora che facciamo? In questo mondo di cui non conosciamo nulla....io e te....con un libro ancora piu'sconosciuto ....andiamo a cercare un uomo di chiesa........"....andai avanti e indietro per qualche minuto..pensierosa....... "mi chiedo Elina....hai cosi freddo che un eventuale denuncia per stregoneria......possa scaldarti abbastanza? "..........

Clio
11-03-2013, 16.47.05
Il cuore iniziò a battermi forte mentre la voce sicura e ferma di Mamyon prendeva le mie difese.
Quasi non credevo alle mie orecchie, sembrava di vivere un sogno, di essere catapultata in uno di quei libri che tanto mi appassionavano.
Non poteva essere reale.
Mi lasciai condurre docilmente al padiglione e salutai il cavaliere con un sorriso.
Non mi curai degli sguardi che le altre dame mi lanciavano, troppe cose mi erano accadute in quegli ultimi giorni perché bastasse così poco per impressionarmi.
Tenevo lo sguardo fisso sul palco, dove Mamyon giurò fedeltà alla principessa. Sorrisi, lieta che la nostra disavventura non l'avesse privato di quell'onore.
Tuttavia, la mia mente era lontana e cercavo in tutti i modi di evitare che tornasse al pozzo e alla vista di quell'animale massacrato.
Quando il cavaliere arrivò, incoronandomi come sua madrina tra gli sguardi invidiosi delle altre dame, sorrisi sinceramente.
"...sono certa che non mi deluderete, Milord.." Dissi con voce calma "...e che potrò sempre contare su di voi...".
Restai un attimo, mentre i miei occhi si perdevano in quelli del cavaliere ad analizzare ciò che avevo detto.
Cosa significava "sempre"?
Infondo, ci conoscevamo appena, lui era appena diventato la guardia della principessa e io sarei partita di li a poco alla ricerca del fiore che stava tanto a cuore all'arconte.
Sempre contando di ritrovare Lucius, non sarei mai partita senza di lui.
Nemmeno tutta la conoscenza del mondo valeva quel prezzo.
Ma mi guardai bene dall'esprimere ad alta voce quei pensieri.
Sorrisi poi, senza togliere lo sguardo dagli occhi dei cavalieri, e mi inchinai leggermente.
"...siete davvero un valoroso cavaliere Milord... E non solo per il vostro coraggio e abilità sul campo, ma anche, anzi forse soprattutto, per la lealtà e l'onore che dimostrate nella vita... Per quel poco che mi è stato permesso di vedere..." Sorrisi.
Mi avvicinai a lui e sussurrai in modo che nessun altro potesse udire le mie parole.
"...non tradite la mia stima, Sir Mamyon... È raro che io mi fidi di qualcuno..." Ma più tenevo gli occhi nei suoi più il sorriso diventava naturale e spontaneo "...sono certa che non lo farete..." Gli sussurrai "... Sono certa di potermi fidare di voi..".
E, così dicendo, gli posai un lieve bacio sulla guancia.

Guisgard
11-03-2013, 17.15.52
Capitolo V: Gli Illufestati

“Adorabile strega, conosci tu i dannati, conosci
tu l'irredimibile errore?”

(Charles Baudelaire, I fiori del male)

Una donna, dai bei lineamenti e ben fatta, stava ritta davanti a quell'informe massa tratta dal marmo nero e lucidissimo.
Come un'ara antica, un altare a qualche divinità remota, quella impenetrabile ed enigmatica pietra, dalle venature purpuree che sembravano correre come il sangue vivo della terra, era intarsiata da decine e decine di figure, dai tratti inaccessibili e dalle espressioni terribili.
Racchiusi in pannelli sovrastanti e concentrici, parevano narrare di episodi antichi, fatti di paure, moniti, sentenze, castighi e pene.
Ma quella donna fissava una sola di quelle arcaiche figure.
Era un volto scolpito nel marmo.
Un volto inespressivo e dagli occhi chiusi.
“Nejira, Nejira, Tonechu Minulò...” disse come in una litania “... Nejira, Nejira, Tonechu Minulò...”
Ormai ripeteva quella sorta di invocazione ogni giorno e ogni notte.
E recitò quella litania fino a cadere a terra stremata.
Allora alzò di nuovo gli occhi verso quell'altare e verso quel volto scolpito.
E lanciò un gemito quando si accorse che quegli occhi ora erano spalancati.

Un castello dalle torri merlate e rettangolari...
Di un'architettura diversa da quella dei manieri di queste terre...
E poi sterminate colline screziate dei colori che compongono ogni stagione...
Il profumo allora di mille e più fiori, ciascuno per ognuna delle stelle del Cielo...
Così un cancello d'oro e pietre preziose si aprì, mostrando un lungo viale lastricato di marmo bianco...
E tutt'intorno un verziere dalle forme celestiali...
E una torre, anch'essa simile al castello...
Poi una musica...
Incantata e inafferrabile...
Ad un tratto delle figure...
Bardate ed enigmatiche...
I loro sguardi...
I loro volti...
Il loro giudizio...

Un grido e la donna cadde ancora al suolo.
La porta si aprì ed entrò qualcuno.
“Isolde...” fece il Maestro George “... cos'era quel grido?”
“Maestro...” tremando lei “... l'oracolo... l'oracolo mi ha parlato...”
“Ha parlato?” Ripetè quasi incredulo il Maestro.
“Si...”
“E cosa ti ha mostrato?”
“Qualcosa di meraviglioso...” mormorò Isolde “... e di terribile...”
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Nello stesso momento, al castello dell'Arconte Meccanico, Altea aveva incontrato ancora quella vecchia servitrice.
Erano entrambe nel giardino e il cielo ora appariva intriso di una vaga inquietudine.
Di tanto in tanto si udivano boati lontani e lenti bagliori si accendevano verso Ponente.
Il sibilo del vento sembrava lasciare nell'aria un sinistro lamento fatto di rassegnazione e disperazione.
E pareva giungere da lontano.
Forse dall'Oltretomba.
“Salute a voi, milady...” fece la vecchia servitrice “... vedo che rammentate ancora il nome di quella triste maledizione... eppure vi sono grandi cavalieri che impallidiscono solo a pensarla...”

Guisgard
11-03-2013, 18.07.04
Mamyon sorrise a Clio e le mostrò un lievissimo inchino col capo.
“Appena finirà la cerimonia” disse a bassa voce, così che solo lei potesse udirlo “chiederemo udienza al capitano delle guardie e gli spiegheremo del vostro amico. Così organizzeremo una spedizione per cercarlo e scoprire chi erano quei dannati che ci hanno assalito.” Sorrise di nuovo. “Ritroveremo il vostro amico... è una promessa.” Le fece l'occhiolino. “Ora però avete bisogno di riposarvi. Ma non voglio sapervi da sola nel luogo in cui soggiornate. Vi trasferirete in una locanda, dove alloggiavo io prima di vincere il torneo. Io ora sarò qui al palazzo e la stanza è già pagata. Non è lontano da qui. Vi piace questa soluzione per ora? Se si, vi farò subito accompagnare alla locanda da Densesu. Io passerò a vedere come state fra breve.”

Clio
11-03-2013, 18.36.39
Sorrisi a quelle parole di Mamyon.
"..si, vi ringrazio... Sarebbe insopportabile tornare al maniero da sola... Siete davvero premuroso..." Abbassai lo sguardo "...sempre che il capitano creda alle vostre parole, avete sentito che cosa ha detto, no?".
Il mio sguardo si fece triste, ma cercai di sorridere al cavaliere per mostrare la mia gratitudine.
Per un momento pensai al manoscritto, tutto solo in quel castello, ma per la prima volta da quando vi avevo posato gli occhi sopra non mi importava.
Per la prima volta non lo consideravo che un semplice oggetto, per quanto raro e prezioso.
Così annuii e mi lasciai condurre nella locanda, anche perché la stanchezza si stava impossessando di me.

Talia
11-03-2013, 19.06.11
Avevo osservato in silenzio il giuramento e l’incoronazione delle madrine, distrattamente... avevo tuttavia notato che non tutti e cinque avevano scelto una dama e me ne stupii vagamente... poi, finalmente, ero rientrata.
Lentamente mi diressi verso il ricco trono dorato al centro della stanza e quando lo ebbi raggiunto mi sedetti. Poi, con un secco gesto della mano, ordinai che tutti uscissero.
E solo quando anche l’ultimo servitore fu uscito e l’ampia porta fu richiusa dietro di lui io parlai...
“Allora... che cosa significa?” domandai seccamente all’Arconte e al Maestro, gli unici rimasti nella sala con me “Cosa significa ciò che la ragazza ha raccontato? Banditi, dite? Banditi che assalgono e quasi vincono uno dei miei cavalieri... volete prendermi in giro, forse?”
Li fissai entrambi... alternativamente... lo sguardo altero e visibilmente seccato...
“Non mi piace che ci sia scompiglio anche così all’interno dei nostri confini... non deve esserci! Abbiamo già l’Arciduca di Capomazda di cui preoccuparci: può bastare, io penso!” soggiunsi...
poi mi alzai e mi diressi verso la porta...
“Scoprite cosa c’è di vero e risolvete questa cosa!” ordinai, senza fermarmi.
E uscii.
Fuori dalla Sala del Trono trovai il Capitano delle Guardie di Sygma...
lo osservai per un momento...
“Dovreste andare in infermeria, Capitano!” dissi “Ma prima... siate cortese... convocate quei cinque cavalieri, voglio parlare con loro! Fateli venire tutti e cinque nella mia Sala delle Udienze questa sera... sarà un colloquio privato! E siete invitato anche voi!”
E così dicendo, mi avviai verso i miei appartamenti.

Guisgard
11-03-2013, 19.36.07
“Allora” disse Elina ad Elisabeth “cosa hai intenzione di fare con questo libro? Vuoi provare a decifrarne tu i suoi misteriosi contenuti? E' ovvio che quel libro nasconde qualcosa... forse un potere oscuro... vuoi davvero metterti in una situazione simile? L'hai detto tu stessa, no? I Cristiani le mettono sul rogo le donne in odore di stregoneria. Magari invece potrà esserci utile chiedere l'aiuto di qualcuno. Una persona esperta. Non vuoi uomini di chiesa? E sia. Ma cerchiamo allora qualcuno in grado di aiutarci. Non so... un esperto di libri antichi... o qualcosa di simile...”

Altea
11-03-2013, 19.39.24
Mille lamenti, strani rumori che si dissolsero col vento...mi guardai attorno, iniziava a piovere forte, presi per mano la anziana servitrice e la portai sotto una grande quercia pronta a proteggerci anche se parzialmente, ma era troppo pericoloso parlare vicino al castello..."Davvero??E perchè mai...a me non spaventano le maledizioni" e ripensai a ciò che avevo appena visto..." e con la forza dello Spirito e dell' Animo si possono sconfiggere se essi sono puri..volete narrarmi? Non vi costringo se vi inquieta capisco benissimo" e le sorrisi stringendomi nel mantello.

Guisgard
11-03-2013, 19.42.06
Talia raggiunse così i suoi appartamenti.
Il crepuscolo aveva già fatto la sua comparsa e le mura del palazzo si erano tinte di una luce cromata e indefinita.
Tutta Sant'Agata di Gothia era avvolta da quella luce.
Come se l'intera città fosse in un Limbo.
Strani giochi di chiaro scuro si rincorrevano tra i palazzi, le guglie e la possente cinta muraria.
Il cielo era cupo e l'aria pareva invasa da sibili simili a pianti, lamenti e versi lontani.
Ad un tratto qualcuno bussò alla porta.
“Altezza...” disse la fedele Marijeta “... il capitano e i cinque cavalieri vi attendono nella vostra Sala delle Udienze.

Talia
11-03-2013, 20.26.02
Ero vicino alla finestra e guardavo il cielo sopra Sant’Agata... era screziato, inquieto... inquieto come me.
Era stata una giornata istruttiva, quella... una giornata piena di pensieri, immagini e fatti... ed io ero tesa, anche se non ero del tutto certa di potermene spiegare il motivo... ero pervasa da una sensazione... una sensazione cui non riuscivo ancora bene a dare dei contorni, tuttavia...

Ad un tratto qualcuno bussò alla porta.
“Altezza...” disse la fedele Marijeta “... il capitano e i cinque cavalieri vi attendono nella vostra Sala delle Udienze.

“Grazie...” mormorai.
Per qualche altro momento fissai quel cielo... cupa...
poi voltai le spalle alla finestra...
“Bene!” dissi, recuperando tutta la mia freddezza, il distacco e l’alterigia.
Entrai nella Sala delle Udienze in silenzio, in silenzio raggiunsi la mia alta e ricca poltrona e mi sedetti.
Rimasi a fissarli per lunghi minuti, immobile e silenziosa... volevo osservarli da vicino... volevo capirli... capire la loro indole, i loro pregi e i difetti...
ed improvvisamente mi chiesi cosa stessero pensando, e se qualcuno di loro avrebbe osato parlare...

Guisgard
11-03-2013, 21.54.22
Così, Densesu accompagnò Clio alla locanda. Era questa situata lungo la strada che dal palazzo conduceva alle porte della città.
Densusu e Clio entrarono e subito il fedele scudiero spiegò al locandiere la situazione.
“La stanza di sir Mamyon” disse Densesu “ora sarà occupata da lady Clio.”
“Certamente.” Annuendo il locandiere.
Così Clio raggiunse la sua stanza per riposarsi.

La selva.
Impenetrabile e informe massa di tenebre e silenzio.
Così appariva a Clio che ne attraversava il ventre a piedi nudi e con indosso solo una clamide bianchissima.
La ragazza camminava in silenzio, senza neanche guardarsi intorno.
Giunse infine davanti al pozzo che aveva visto con Mamyon.
Ma non era sola.
Vi erano alcune figure incappucciate.
Allora la ragazza si accorse che la carcassa del mulo era ancora lì, a terra.
Ad un tratto udì dei rumori.
Provenivano dal pozzo.
Un attimo dopo qualcuno ne uscì.
Era Lucius.
Aveva la pelle scorticata e il viso a stento riconoscibile.
Clio, spaventata, tentò di indietreggiare, ma inciampò su qualcosa.
Si voltò e vide accanto a lei la carcassa del mulo che si rianimava.

Clio si svegliò di colpo.
Era sudata ed agitata.
Era stato un incubo.
Un incubo terribilmente reale.
Dopo alcuni istanti ricordò tutto.
Era nella stanza della locanda.
Densesu l'aveva lasciata sola per farla riposare.

Guisgard
11-03-2013, 21.57.22
La vecchia servitrice fissò Altea.
“Quella maledizione” disse “è diversa, milady. Diversa da tutte le altre. Risale a secoli fa, quando Capomazda conquistò Sygma. E da allora flagella i nobili Taddei. E' forse la peggiore maledizione mai concepita. E nasce dalle colpe, dalle miserie e dalle debolezze umane. E ancora oggi a Capomazda ne sono terrorizzati... forse dovrei evitare di dirvi ciò... forse dovreste dimenticare ciò che vi ho detto...”

Guisgard
11-03-2013, 22.06.02
Talia era entrata nella sala, per poi sedersi sul suo seggio.
La principessa fissò tutti e cinque i cavalieri, con attenzione.
E ciascuno dei cinque attendeva di conoscere il motivo di quell'incontro.
“Maestà...” disse il capitano della guardia “... i vostri fedeli cavalieri sono a vostra disposizione. Sir Xouf, sir Lhar, sir Kosev, sir Mamyon e sir Guisgard.”
E proprio Guisgard non smetteva di fissare la principessa.
Erano uno sguardo enigmatico, eppure caldo, avvolgente.
I suoi occhi azzurri sembravano cercare quelli freddi e distaccati di lei, quasi come a volerne interpretare il silenzio e l'impenetrabilità.
E lo sguardo del cavaliere indugiò sulla principessa forse più del consentito.
Forse più di quanto fosse permesso ai comuni mortali.
“E' lei la dama bianca che ho intravisto l'altra notte...” pensava Guisgard “... ma perchè è venuta nella mia stanza? Era così diversa... ora invece quel suo sguardo... così gelido, lontano... come se tutto le fosse indifferente...”

Altea
11-03-2013, 23.00.42
La vecchia servitrice aveva gli occhi sbarrati mentre raccontava la storia..."Già, i Taddei..ne ho sentito parlare molte volte, devono essere i capostipite del Ducato di Capomazda, se non ho capito male. Deve, allora, essere proprio una grave maledizione" dissi aprendo il mantello e coprendo la anziana signora, non volevo si sforzasse di più, la vedevo spaventata...ma certo non me ne sarei dimenticata.
Ci dirigemmo verso il castello, e una volta entrate mi affrettai a salire nella antica biblioteca.
Vi erano numerosi tomi, alcuni in ottimo stato, altri cosi impolverati che non si leggevano nemmeno il titolo, finchè...proprio sopra un tavolo ne vidi uno chiuso con la ceralacca e uno stemma stampato a me sconosciuto..strabuzzai gli occhi..non era possibile, era proprio ciò che stavo cercando.
Guardai la copertina esultando..."La Gioia dei Taddei" marchiato sopra il cuoio, lo nascosi e lo portai in camera e lo riposi accuratamente sotto il cuscino, lo avrei letto di notte a lume di candela.
"Vivian" mentre ella guardava i miei movimenti senza chiedere spiegazioni "dovrei scusarmi con sir Guisgard vero? Per essermene andata via cosi...senza nemmeno congratularmi con lui e poi per aver inventato tutto sul fatto della cugina, alla fine non ti ha scelto nemmeno come madrina...avanti fingiamoci per l'ultima volta sua cugina".
Vivian si alzò di scatto trepidante..."Con meno enfasi...cara amica...ora è Cavaliere della Regina e quindi deve stare attento a ciò che fa e soprattutto ha dei vincoli, ricordati".
Attraversammo il giardino..."Che strana atmosfera" dissi pensierosa "Vivian prima si sentivano quasi lamenti e latrati...che stranezza, era un pò tetro, ora vedo i fiori bagnati dalla pioggerellina e sentendo il delicato profumo mi rissolleva l'animo".
Mi fermai un attimo e deglutii....nel punto dove mi trovavo prima...non vi era nessun pozzo, toccai il collo quasi sfiorandolo e il fatto che la collana non vi era più era la prova di ciò che era avvenuto.
Guardai di fronte a me..."Usciamo presto, prima si faccia troppo tardi".
Arrivammo di fronte a Palazzo e incontrammo la stessa guardia della scorsa volta..."Eh cavaliere, penso...ci riconosciate, già, si sono la cugina di sir Guisgard del Lagno, ora diventato Cavaliere della Regina, purtroppo mi sentii male durante la cerimonia...sapete l'emozione di vederlo li, trionfate, dopo tanti sacrifici fatti nella sua vita" guardai Vivian con falsa aria patetica la quale annuiva e tratteneva una risata.."sappiamo che sir Guisgard sarà impegnato ma noi aspetteremo pazientemente che egli si liberi dei suoi impegni, potete avvisarlo che sua cugina, la contessa Altea Trevor lo aspetta? Ditemi voi....o fuori Palazzo o dentro".
Osservai lo sguardo bieco del cavaliere ma io lo fissai senza distogliere lo sguardo.

Clio
12-03-2013, 00.09.46
Mi svegliai di soprassalto.
Il respiro affannato, la fronte sudata, il terrore fin dentro le ossa.
Conoscevo bene quella sensazione, era così forte da farmi temere persino di addormentarmi.
Respirai forte portandomi una mano al petto.
Mi buttai nuovamente sul cuscino girandoli varie volte, senza trovare pace.
Quell'incubo, però era diverso da quelli che quotidianamente visitavano i miei sonni. Era reale, ero davvero io, prigioniera del mio corpo e dei miei ricordi. Ma non erano veri ricordi, erano la loro copia distorta e grottesca. Chiusi gli occhi per un momento, ma la paura di riaddormentarmi era troppo forte. Tuttavia ero sfinita e passò molto tempo prima che potessi alzarmi e andare alla finestra. Guardai il panorama, respirai l'aria frizzante della sera, e, per qualche momento riuscii a trovare pace.
Ma gli occhi si chiudevano e le gambe mi imploravano perchè mi sedessi.
Così, mi sdraiai nuovamente sul letto, ripromettendomi di restare sveglia ad attendere Mamyon, sempre che riuscisse a trovare il tempo di passare quella sera e non l'indomani.
Ma il terrore degli ultimi avvenimenti e la stanchezza accumulata, alla fine, ebbero la meglio.
Mi addormentai.

L'aria era tetra e buia intorno a me. Si udiva in lontananza il latrare di un cane.
Eppure, nella grande sala marmorea e scura, non si vedeva anima viva.
Mi guardai attorno: il camino scoppiettava in un angolo del grande salone, ma la sua luce era così flebile che non permetteva di distinguere le fattezze di quel luogo spettrale.
Eppure lo conoscevo, mi sembrava di conoscerlo da sempre.
Mi fermai un istante ad ascoltare: il latrato era scomparso e nella grande sala regnava un silenzio irreale.
Tentai di muovere le mani ma mi resi conto che esse erano incatenate ad una parete mediante catene spesse e pesanti.
Fu solo nell'istante in cui le vidi che percepii il dolore che mi procuravano.
Mi chiedi da quanto tempo fossi lì, cercai di ricordare: non lo sapevo.
Poi, pian piano, sentii la fame e la stanchezza impossessarsi del mio corpo, come se fossero diventate tutto a un tratto reali.
Abbassai lo sguardo verso i le mie caviglie, sapevo che erano anch'esse incatenate, eppure non percepivo ancora il dolore delle piaghe e delle ferite che mi procuravano.
Corrucciai lo sguardo.
Mi resi conto di avere indosso una clamide bianca, eterea e candida, ben diversa dall'abito colorato e sudicio che ricordavo.
Com'era possibile?
Ma proprio in quel momento accadde qualcosa.
Dei passi risuonarono nel salone, dei passi in avvicinamento e il terrore si impossessò di me.
Un cavaliere dall'armatura scura come la notte e il volto celato da un ampio mantello mi si avvicinò rapido e deciso.
In pochi istanti fu a pochi centimetri dal mio viso e i suoi occhi si specchiarono nei miei.
"...Sybil.." disse il cavaliere con occhi colmi di lacrime "..Amor mio che ti hanno fatto? Ti porterò via di qui...".
"..No.. Leonard, non sono lei.. scappa...per l'amor del cielo corri.." credetti di urlare queste parole, credetti, per una volta ancora, di mettere in guardia il cavaliere.
Ma nessun suono uscì dalle mie labbra.
"..E' tutto finito ora.." continuò Leonard in tono rassicurante, accarezzando con riverenza e venerazione la mia guancia "..sono qui..".
Chiusi gli occhi, ma nemmeno quello bastò.
Sentii il sibilo di una freccia, e poi un'altra e un'altra ancora conficcarsi nel corpo del cavaliere, trapassando l'armatura come fosse burro.
Lo sentii rantolare e sussurrare il nome della sua amata.
Poi, più nulla.
Una mano possente mi afferrò la gola.
"..Non ancora.." ghignò una voce agghiacciante, stingendo forte la presa attorno al mio collo.

"..No!" urlai, svegliandomi di soprassalto.
Chiusi gli occhi, tentando invano di calmarmi respirando piano.
"..Morte, morte... solo morte.." sussurrai "...Era da un po' che non sognavo le frecce..".
C'era un solo modo per calmarmi dopo uno dei miei incubi ricorrenti.
Mi concentrai: tornai con la mente in quella stanza umisa e tetra, dimenticai le catene, dimenticai la morte, cercai di ricordare solo i suoi occhi, lo sguardo d'amore che rivolgeva alla sua Sybil.
E, come ogni notte, sognai ad occhi aperti di poter, un giorno, avere uno sguardo così innamorato tutto per me.
Bene o male quel pensiero mi calmò e riuscii a risposare serenamente per qualche tempo.

Guisgard
12-03-2013, 02.13.47
La selva.
Illuminata dal Sole del mattino mostrava un'infinità di tonalità, che correvano dal verde al giallino, al castano, al fulvo, fino a disperdersi in un leggero e sbiadito alone che evaporava tra la foschia e l'orizzonte lontano.
La notte aveva così ceduto il passo al chiarore del giorno, per ritirarsi tra le ombre e le forme di quella moltitudine verdeggiante.
E con i misteri delle tenebre sembravano essersi assopiti anche gli inquieti spiriti della notte, lasciando al loro posto solo gli indefiniti soffi e sibili del vento che si rincorrevano tra le cime dei secolari alberi.
Clio attraversava quel luogo seguendo uno stretto sentiero.
Tra pietre, terreno, fango e sterpaglia la ragazza seguiva quel incerto passaggio, mentre tutt'intorno si poteva vedere la vallata dischiudersi fino al sorgere dei grandi monti.
Ad un tratto il sentiero la condusse davanti ad una piccola cappellina.
Era molto vecchia, consumata dal Tempo e dalle intemperie.
Nella piccola nicchia vi era un bassorilievo logorato, ma perfettamente riconoscibile.
Vi era rappresentato un Angelo.
“E' San Raffaele Arcangelo...” disse all'improvviso qualcuno alle spalle di Clio “... protettore e custode dei viaggiatori...”
Era una donna che indossava una lunga mantella.
Sul capo aveva un cappuccio e i suoi occhi erano ben celati sotto di esso.
Ad un tratto si udì il suono di una campana lontana.
“Presto la Quaresima terminerà...” continuò la misteriosa donna “... e quando partirai per cercare ciò che ti è stato indicato, rammenta che non potrai mangiare carne durante i Venerdì fino alla celebrazione della Santa Pasqua... se non farai penitenza allora non lo vedrai mai...”
Poi dei colpi.
Clio si voltò e vide che qualcuno stava aggiustando il bassorilievo dell'Arcangelo Raffaele.

I colpi.
I colpi alla porta.
Qualcuno stava bussando e Clio, udendo i colpi, si svegliò.
“Milady...” una voce da fuori “... sono Densesu... se vi occorre qualcosa mi troverete giù, al bancone del locandiere...”

Guisgard
12-03-2013, 02.43.43
Il soldato ascoltò Altea e poi annuì.
“I cavalieri” disse “sono stati convocati nella Sala delle Udienze. Ma potete aspettare vostro cugino in quell'androne laggiù...” indicando un ambiente dall'altra parte del cortile “... lì ci sono panche su cui sedersi. Appena poi i cavalieri lasceranno la Sala delle Udienze, avvertirò io stesso vostro cugino della vostra visita, milady.”
Così, Altea e Vivian raggiunsero l'androne ed attesero lì.
Videro passare soldati per il cambio della guardia, stallieri che conducevano superbi palafreni verso le scuderie reali e maniscalchi con armi e corazze.
Nell'androne, poi, c'era un vivace via vai di militari, staffieri e scudieri.
“Scommetto” una voce all'improvviso “che il mio padrone può disarcionare i vostri senza neanche rompere o spezzare la sua lancia.”
“Disarcionare entrambi i nostri padroni” fissandolo un altro “con la stessa lancia? E senza neanche romperla?”
“Esatto!”
“Che assurdità!” Esclamò il terzo di loro. “Il mio padrone, sir Kosev, è il cavaliere più possente e resistente dell'intero regno! E qualsiasi lancia è destinata a frantumarsi contro il suo impenetrabile scudo!”
“Allora scommettiamo!” Propose il primo fra loro che aveva parlato. “Io mi gioco l'intera paga che il mio padrone, sir Xouf, può battere entrambi i vostri padroni!”
“E sia!” Fece il secondo. “Ci sto! Tanto sarà il mio padrone, sir Lhar, ad avere la meglio sui vostri!”
“Hai sentito, Altea?” Voltandosi Vivian verso la sua amica. “Quelli devono essere gli scudieri di tre dei cinque cavalieri vincitori.”

Parsifal25
12-03-2013, 03.30.12
Il potere di quella selva era imponente......anche se eri distante potevi ascoltare il suo respiro famelico.....

Il sol passare accanto ad essa rendeva sia me che Belfagor nervosi. Poco dopo, in lontananza vidi avvicinarsi due sagome di tratto umano......non era facile distinguerle ma si spera che non fossero avverse.

Giunti a breve distanza l'uno dall'altro presero forma e......mi sentivo più rassicurato, alzai' la mano in alto e porsi i miei saluti:

"Nobili Signori.....quali notizie portate?"

Clio
12-03-2013, 09.39.37
Sbattei le palpebre un paio di volte.
Cos'era stato?
La voce di Densesu da fuori mi destò completamente.
"...vi ringrazio.." Dissi a voce alta, anche se, probabilmente, lo scudiero si era già allontanato.
Restai ferma un momento, ripensando a quell'ultimo sogno.
Sorrisi: per una volta non era un incubo.
Cercai di ricordarne ogni dettaglio.
Non ero certo una persona che prendeva i sogni alla leggera.
A che cosa si riferiva quella donna? Cosa non avrei visto?
Trasalii. Gli ultimi avvenimenti mi avevano fatto perdere di vista il motivo del mio viaggio: il Fiore.
Ma quella non era una città senza Dio? Cosa c'entrava la Quaresima con i desideri dell'Arconte?
Mi alzai e cercai di sistemarmi meglio che potevo.
Eppure, non smettevo di pensare.
Partire, cercare ciò che mi è stato indicato. Sbuffai.
Non sarei andata in nessun posto senza aver prima trovato Lucius.
Una lacrima mi rigò la guancia al pensiero del mio amico, e del guaio in cui l'avevo cacciato.
"...è tutta colpa mia..." Sussurrai tra le lacrime.
Cercai di calmarmi ed uscii dalla stanza, conscia che restare sola mi avrebbe procurato solo dolore e disperazione.
Scesi le scale e raggiunsi il bancone del locandiere, dove Densesu mi aspettava.
"..Salute a voi, messere.." Dissi con un sorriso "...quanto tempo ho dormito?".
Rivolsi poi uno sguardo al locandiere "..Buon uomo, perdonate.... Potrei avere qualcosa da mangiare?".
Ripensai alle parole della donna: avevo perso il conto dei giorni, e, per quanto ne sapevo poteva anche essere venerdì.
"...ma vi prego, mi basterà della focaccia, una zuppa.. E del vino, anche per Messer Densesu..." Con un sorriso.
Così dicendo tirai fuori qualche moneta da una tasca segreta dell'abito, di cui solo in quel momento comprendevo l'importanza.
"..sedete con me, Densesu..." Dissi allo scudiero mente raggiungevo un tavolo poco distante.
"...vi prego, distraete questa mente inquieta... Parlatemi della vostra terra... Delle imprese che avete compiuto con Sir Mamyon..".
Sorrisi.
"..Ho accettato di passeggiare con lui l'altra sera per conoscerlo meglio.. Ma poi..." La voce mi si spezzò in gola e i miei occhi divennero tristi, non riuscii a finire la frase.
"..vi prego, portate la mia mente lontano da qui..." Cercando di sorridere.

Altea
12-03-2013, 15.51.49
Ci sedemmo nell'androne, attorno a noi vi era un grande viavai di soldati, cavalieri e scudieri.."Certo!E' il posto ideale per far aspettare ed accogliere due dame" dissi sorridendo a Vivian "Comunque, dobbiamo raccontare a sir Guigard la verità, ovvero che non sono sua cugina, sarebbe prenderlo in giro..anche se mi auguro lo abbia già capito!!Penso capirà che lo abbiamo fatto solo perchè si voleva che tu diventassi sua madrina".
Poi un vociare di scudieri, Vivian mi fece notare erano gli scudieri di tre dei vincitori, i quali a quanto pare erano arroganti e alteri come i cavalieri a cui erano di servizio.
Osservai attentamente i tre scudieri, come già mi ero accorta sir Guisgard non aveva uno scudiero, del quinto cavaliere vincitore ne ignoravo ma vedendolo di sfuggita con lady Clio mi sembrò fosse cavaliere blasonato e accompagnato pure da scudiero.
"Si.." asserii d'un tratto "quel cavaliere è strano, Vivian, e non è come gli altri, e se non erro non ha nemmeno uno scudiero".
Mi guardavo attorno annoiata mentre ancora aspettavo quando intravidi un giovane ragazzo che strigliava un cavallo dal nero mantello lucido.
Mi avvicinai a lui, sorridendo e gli porsi delle monete.."Ora, gentilmente, vai da quegli scudieri e proclamati come scudiero di Sir Guisgard, asserendo che il tuo nobile cavaliere con un colpo solo di lancia potrà battere tutti e tre i loro padroni e Campioni".
Mi avvicinai a Vivian la quale scosse il capo ridendo..sapevo già il significato, sapevo che ero imprevidibile..."Bene, ora quegli sbruffoni e i loro cavalieri pieni di boria avranno la lezione che si meritano, soprattutto quel sir Xouf".

Guisgard
12-03-2013, 17.46.43
Clio e Densesu presero così posto ad uno dei tavoli liberi nella locanda.
Il locandiere portò poi loro da mangiare, senza però accettare alcuna moneta.
“Milady, è già tutto pagato.” Disse a Clio. “E non posso certo far torto al nobile cavaliere che ha predisposto questo vostro soggiorno nella mia locanda.” Sorrise e si allontanò.
Densesu sorrise.
“Sir Mamyon ha già provveduto al vostro soggiorno qui, milady.” Fissando la ragazza. “Ma vi vedo malinconica e turbata... cosa è accaduto? Siete giovane e bella, la vita vi sorride e nulla vi è negato. Perchè dunque i vostri occhi riflettono tristezza, invece che spensieratezza e felicità?” Mormorò. “Oh, perdonatemi... forse sono stato invadente ed inopportuno...” sorseggiò un po' di vino “... mi chiedevate di me e di sir Mamyon... ebbene, milady, posso dirvi che senza dubbio egli è il più abile spadaccino mai nato. Ho visto molti cavalieri durante la mia vita, esperti di armi e tattiche cavalleresche, eppure nessuno di essi poteva definirsi alla pari con lui. E sapete perchè? Perchè la sua tecnica nasconde un segreto. Nessuno è in grado di tener testa alla sua lama. Proprio perchè quel segreto la rende formidabile.” Fissò la strada dai vetri della finestra. “Io passo ore ad osservarlo mentre si allena... un giorno vorrei tirare di spada come lui... ma so che è impossibile... nessuno può tener testa a Mamyon...”
Ad un tratto la porta della caserma si spalancò di colpo.
“Aiutatemi, in nome del Cielo!” Entrando una donna in lacrime. “Aiutatemi! La mia bambina!”
E si gettò a terra disperata, strappandosi le vesti per il dolore.

Guisgard
12-03-2013, 17.57.46
Parsifal salutò quei due cavalieri che procedevano verso di lui.
Quelli allora, nel vedere il suo saluto, risposero a loro volta con un cenno della mano.
Aumentarono lievemente l'andatura e raggiunsero il giovane cavaliere.
“Salute a voi, messere.” Disse il più robusto dei due. “Io sono sir Ozg e questi” indicando il cavaliere più magro che era con lui “è sir Loi. Siamo cavalieri erranti in cerca di avventure per il nostro prestigio. Siamo in viaggio da giorni, ma questa regione è tutta coperta da selve e non si vedono molte città. Voi invece chi siete?”

Clio
12-03-2013, 18.39.22
Sorrisi al locandiere e riposi le monete nella tasca.
"..è davvero un gentiluomo, questo cavaliere.." Dissi a bassa voce, sorridendo.
Restai in silenzio, mentre ascoltavo il racconto di Densesu.
Non mettevo in dubbio la bravura di Mamyon, l'avevo visto combattere ed era davvero formidabile, per quanto non fossi un esperta di combattimenti.
Stavo per rispondere allo scudiero, quando qualcosa attirò la nostra attenzione.
Una donna urlava e si dimenava.
Mi alzai di scatto e corsi verso di lei, istintivamente.
"...presto! Presto! Aiutatela!" Feci cenno a Densesu e al locandiere.
Mi chinai su di lei, ma mi resi conto che non sapevo che fare in quella situazione. Mi chiesi cosa potesse avere e cosa la gettasse in preda alla disperazione. Aveva parlato di una figlia.
Mi tolsi il mantello e lo posai sul corpo della donna, che si stava strappando i vestiti.
"...non temete.." Dissi dolcemente alla donna "...ci prenderemo cura di voi... Dov'è vostra figlia?". Cercai di aiutarla ad alzarsi.

Guisgard
12-03-2013, 18.42.27
“Sei sempre la solita.” Disse Vivian ad Altea scuotendo la testa. “Voi sempre ficcare il naso in faccende che non ti riguardano.”
“Ehm, milady...” fece il ragazzo arrossendo un po' “... in verità io sono un valletto di corte...” aveva il capo chino, imbarazzato dall'essere al cospetto di due belle ragazze “... ma per voi... beh, per voi potrei farlo... però... ecco... però non so molto di scudieri... ma se a voi serve uno scudiero, io forse potrei aiutarvi... si, perchè... c'è qualcuno a cui serve un impiego del genere... e forse potrebbe esservi utile...” le fissò, arrossendo ancor di più “... però se a voi fa piacere, ora io posso anche spacciarmi per lo scudiero di quel cavaliere di cui dite...”

Altea
12-03-2013, 18.51.36
A quelle parole del valletto di corte io e Vivian ci guardammo sgomente...un valletto che striglia i cavalli?
"Bene" con un colpo di tosse "a dire il vero voi ci proponete un vero scudiero che appunto cerca lavoro per davvero, ma noi vorremmo solo qualcuno che per un attimo si mostri scudiero di Sir Guisgard..per finta ecco. Se ve la sentite ovviamente, poi siete libero da ogni impegno."
Non era certo conveniente pagare uno scudiero vero...sarebbe stato illudere una persona in cerca di lavoro, e poi come avrebbe fatto sir Guisgard a pagarlo?

Guisgard
12-03-2013, 18.54.45
Clio adagiò il suo mantello sulla la donna, ma quella si dimenava e non permetteva a nessuno di toccarla.
“Calmatevi...” disse Densesu “... calmatevi e raccontateci tutto...”
Ma quella sembrava in preda alla più profonda disperazione.
“La mia bambina!” Urlava in lacrime. “La mia bambina!”
“Cosa è accaduto alla vostra bambina?” Domandò Densesu.
“E' sparita!” Gridò la donna. “E' sparita nella selva! Aiutatemi!”
“Un'altra sfortunata...” mormorò il locandiere.
“Si...” annuì un altro cliente “... un'altra disgraziata...”
“Dovete aiutarla.” Fece la moglie del locandiere. “Non potete lasciarla così...”
“Cosa vuoi che si faccia, donna?” Il locandiere a sua moglie. “Che si vada tutti nella selva? E a far cosa?”
“Aiutatemi!” Disperata la donna. “La mia bambina!”

Guisgard
12-03-2013, 19.15.55
Quel valletto arrossì ancor di più ed annuì a quelle parole di Altea.
“Si, comprendo, milady...” disse sempre più turbato “... sarà un piacere accontentare due dame come voi...” chinò di nuovo lo sguardo “... si, farò come chiedete, mie signore...” e si avviò verso i tre scudieri che ancora scommettevano fra loro.
“Credi che quel tipo sia credibile come scudiero?” Domandò Vivian ad Altea. “A me sembra un po' impacciato...” sorrise maliziosa “... a meno che la sua goffaggine non dipenda solo da te... credo che tu abbia fatto colpo...” e le fece l'occhiolino.
Poco dopo il ragazzo tornò dalle due ragazze.
“Mie signore...” sempre imbarazzato “... quegli scudieri hanno accettato... ora pare ci sarà una sfida tra i loro padroni ed il vostro cavaliere... ma c'è un problema... chiedono un anticipo sulla scommessa... ed io, ecco... io non ho denaro sufficiente...”

Altea
12-03-2013, 19.27.33
"Ma cosa dici mai Vivian?" dissi sorridendo mentre osservavo il valletto parlare con gli scudieri.."Perchè mai dovrebbe innamorarsi di me".
Il valletto ritornò parlando di soldi..."Scommessa?Vogliono dei soldi?No no...non ci sto".
Mi avvicinai ai tre scudieri..."Piacere" con un lieve inchino "sono la cugina di sir Guisgard, e lo scudiero del mio valoroso parente mi ha appena fatto notare che egli voleva far notare quanto era bravo il suo padrone con la lancia...e voi avete chiesto dei soldi..ma scusate, si combatte per l'Onore e non per i soldi...e anzi mi sembrano siano bandite le scommesse, o forse ho avuto un abbaglio. Probabilmente, temete tanto mio cugino, Sir Guisgad, e state cercando una scusa per non farlo partecipare alla gara" dissi con sorriso affabile verso gli scudieri.

Clio
12-03-2013, 19.48.22
Restai impietrita alle parole della donna e mi allontanai di qualche passo.
Le parole degli astanti mi apparivano lontane e distanti.
La selva. Persone perse nella selva.
Mi avvicinai alla moglie del locandiere e la presi per un braccio.
"...che significa?" Dissi con gli occhi ardenti "...quanta gente si è persa nella selva? Che cosa si nasconde laggiù? ditemi, vi prego... Ditemi...".
Avevo alzato la voce e accelerato il respiro insieme ai battito del cuore, mi accorsi, tuttavia di aver esagerato.
Lasciai il braccio della donna e i miei occhi si riempirono di lacrime.
"...oh, signora.. Perdonatemi vi prego... Anch'io ho perso una persona cara nella selva..." Abbassai lo sguardo "...perdonate il mio comportamento..." Ormai le lacrime erano irrefrenabili ".. Ma vi prego, ditemi.. Cosa accade laggiù?"

elisabeth
12-03-2013, 19.48.42
Ripresi il libro da dove lo avevo preso......sembrava pulsare di vita propria....era caldo..." Sembra vivo Elina......"......Misi il mantello e poggiai il cappuccio sulla testa...." Andiamo ....andiamo in quella piccola chiesetta, quella vicina alla casa di Abul....a limite, se dobbiamo scappare.......possiamo sempre farlo a casa sua.......in chiesa io....io non ti capisco Elina...ma facciamo come dici tu.....ma se finisco arrosto....sara' tutta colpa tua..."......mi misi a ridere..mentre aspettavo che anche lei si mettesse il mantello......avevo bisogno di ridere......e cosi' uscimmo e arrivammo al villaggio......la chiesa era aperta...e un forte odore di incenso, mi investi'....c'era silenzio e tutto era nella penombra, alcune candele votive erano messe ai piedi di una Madonna Nera......ma non vedevo nessuno li' dentro........mi fermai innanzi alla Madonna..." E' molto bella.....ha il colore della nostra pelle....pensi che fosse veramente cosi'......o ha il volto bianco come le rose...?......ora dimmi Elina....abbiamo il libro...siamo..in chiesa e non c'e' nessuno.."...nel dire questo un tonfo sordo ci fece voltare..........

Talia
12-03-2013, 19.51.18
Rimasi in silenzio per molti minuti, osservando i cavalieri ad uno ad uno... scrutandoli... studiandoli...
il silenzio era denso nella stanza ed io avvertivo quasi la loro sorpresa e, forse, la loro incertezza...
tuttavia nessuno di loro parlò né pose alcuna domanda... ed io ne fui compiaciuta.
“Cavalieri... benvenuti!” iniziai infine a dire, con voce lieve “E così... voi siete i cinque cavalieri più valorosi del Regno, mi dicono! E... mi dicono, da quest’oggi sarete i responsabili della mia sicurezza! Ne sono lieta...”
Tacqui di nuovo. E di nuovo li osservai.
Quando poi ripresi a parlare, il mio tono era diverso...
“Credo che sia opportuno che sappiate...” dissi, con la voce ora fredda e distante “Che l’iniziativa è stata dell’Arconte: è l’Arconte che ha voluto il torneo ed è l’Arconte che desidera per me delle guardie del corpo. Se fosse dipeso da me, questo Corpo non sarebbe mai stato formato giacché ritengo che, se un sovrano ha bisogno di guardie del corpo all’interno del proprio regno, significa che non svolge il proprio servizio nel modo migliore. L’Arconte, tuttavia, mi ricorda che siamo in guerra e che io sono forse troppo moralista... la mia filosofia può andar bene in tempo di pace, dice egli, ma non in questi giorni! Comunque sia...” con un leggerissimo movimento della mano, come a scacciare il discorso “Comunque sia, non è detto che sia stata una cattiva idea! Sappiate, innanzi tutto, che non è mia intenzione rivedere minimamente il mio stile di vita né le mie priorità... non limiterò le uscite in pubblico, né le udienze, né i viaggi se saranno necessari a svolgere il mio compito... a voi spetterà tutelarmi, il come non mi riguarda affatto e non tollererò ingerenze alle mie attività. Per contro... sapete... io credo che alla base di ogni fruttuoso rapporto vi sia la fiducia. La fiducia è tutto, è ciò che ci rende liberi pur tenendoci uniti. Voi, quest’oggi, siete stati fregiati della più alta carica di cui io disponevo... questo vi ha reso superiori a qualsiasi altro cavaliere di Sygma, rendendovi dipendenti solo e soltanto da me. Voi, da oggi, non prenderete ordini che da me, riferirete solo a me e dipenderete solo dalle mie decisioni. Voi, da oggi, siete i depositari della mia più completa fiducia... Onoratela, ed avrete fama, gloria ed onori e niente di giusto vi sarà negato. Traditela una sola volta, ed io vi spedirò nel più angusto angolo di regno con la più bieca delle mansioni, fino a farvi rimpiangere il giorno disgraziato in cui avete messo piede a questo torneo!”
I miei occhi erano fissi su di loro, immobili e freddi come l’inverno... non una singola emozione mi attraversava lo sguardo, non un singolo movimento rendeva i miei lineamenti più dolci.
Rimasi in silenzio per vari minuti finché, guardando nei loro occhi, non fui del tutto certa che il concetto fosse passato.
Poi ripresi a parlare...
“Il Capitano Caryl...” dissi, indicando l’uomo che era rimasto leggermente in disparte “E’ il capitano delle Guardie di Sygma... era al servizio della Casa Reale da prima della mia nascita ed io ho fiducia in lui... per questo motivo egli ha il permesso di partecipare a questa udienza. Per il resto... le nostre udienze, gli incontri, i colloqui saranno in forma assolutamente privata. Nessuna informazione dovrà trapelare mai, ciò che viene detto tra me e voi resterà tassativamente tra me e voi.”
I miei occhi li scorsero ad uno ad uno...
“Obiezioni?” domandai poi.

Guisgard
12-03-2013, 20.05.57
Elisabeth ed Elina si voltarono di scatto e videro un uomo.
“Signore...” disse alle due donne “... in chiesa non troverete nessuno... neanche più le ostie ci sono nel Tabernacolo...”
“Perchè mai?” Chiese Elina.
“Perchè non vi sono più sacerdoti in città.” Rispose l'uomo. “Da quando il vescovo è fuggito, i chierici sono stati cacciati o scappati via anch'essi.” Le fissò. “Non troverete dunque religiosi nelle nostre chiese.”
“E a chi occorresse un supporto spirituale?” Domandò Elina.
“Non ne troverete negli uomini di chiesa qui.”
“E dove?”
“Credo che solo qualche sedicente alchimista possa aiutarvi...” mormorò l'uomo “... ma attente agli imbroglioni e ai ciarlatani...”

elisabeth
12-03-2013, 20.21.16
" Lo vedi Elina....avevo ragione io, niente preti.......scusatemi buon uomo, ho la necessita' di incontrarmi con un uomo colto che sia un alchimista o un prete..questo non importa....ma non ho di certo la necessita' di trovare un ciarlatano..."......ero in attesa.....e non dissi niente altro ad Elina perche' ero in chiesa......ma avrei voluto ucciderla...mi sentivocome un cane che si mordeva la coda.........ne sarei mai uscita da quella situazione ?

Guisgard
12-03-2013, 20.37.19
A quelle parole di Talia, quei cavalieri si scambiarono varie occhiate.
“Altezza...” disse Lhar “... ci occuperemo della vostra protezione senza in alcun modo interferire con le vostre mansioni. Saremo i vostri silenziosi Angeli Custodi.”
“Sarà nostro compito” intervenne Kosev “allontanare da voi ogni questione a voi nociva. Nel rispetto del vostro ruolo.”
“Io invece credo” fece Guisgard guardandosi intorno “che le belle parole potrebbero da sole tenere in piedi questo palazzo... cos'è? Romanico Goto, giusto?”
“Cosa intendete dire, cavaliere?” Guardandolo Caryl.
“Si, i pilastri sono slanciati” osservò Guisgard “e la copertura scarica il pesa direttamente al suolo... adoro questo tipo di costruzioni... sono rare a Capomazda... invece molto più diffuse al Nord...”
“Parlo a voi!” Lo riprese Caryl.
“Dicevo...” sorridendo sarcastico Guisgard “... che le belle parole potrebbero reggere un palazzo intero...”
“Cosa intendete?” Chiese il capitano.
“Che sua altezza fa tanti bei discorsi...” rispose il cavaliere “... rispetto del popolo, viaggi, mansioni, fiducia, libertà... e che non intende venir meno ai suoi compiti di sovrana... beh, il primo compito di uno sovrano è quello di restare in vita, garantendo così sicurezza al regno. Una principessa non può pensare di svolazzare libera come una farfalla. Forse dovrebbe avere veri Angeli come custodi per poterlo fare. Ah, dimentico sempre che in questa città non c'è Religione...”
“Siete insolente!” Con durezza Caryl.
“Siamo qui per proteggere sua altezza, no?” Replicò Guisgard. “Allora occorrono delle regole. L'avete detto tutti qui... siamo in guerra, no? Dunque è un periodo di emergenza e bisogna per forza adattarsi.” Guardò Talia. “Volete vincere la guerra, altezza? Allora restate in vita. Facilitate il compito a noi cavalieri. Al popolo basterà sapervi in vita e al sicuro. Di tanto in tanto comparirete dal vostro terrazzo o pronuncerete qualche discorso, giusto per far sentire alla città la vostra presenza. Per il resto seguirete le nostre indicazioni e adotterete alcune regole che garantiranno la vostra sicurezza.” Guardò gli altri cavalieri.
“Sono d'accordo.” Annuendo Mamyon. “Vi è del buono in ciò che dice.”
Alla fine anche Lhar e Kosev annuirono.
Solo Xouf restò in silenzio.

Talia
13-03-2013, 02.30.53
I miei occhi ruotarono su sir Guisgard quando prese la parola e rimasero su di lui, inclementi, finché non ebbe finito di parlare.
Lo fissavo, senza che tuttavia nessun pensiero trapelasse dal mio sguardo...
“Sapete...” dissi poi “Sarebbe un bene se questo palazzo si tenesse in piedi solo con le belle parole... già, perché risulterebbe certo più solido dopo il vostro arrivo qui!”
Un breve momento di silenzio... brevissimo...
“Vi dirò, sir Guisgard...” ripresi poi a dire, la voce più bassa e tagliente che mai “Non dubito che la vostra ironia da quattro soldi possa far colpo negli ambienti nei quali sarete solito adoperarla... taverne, locande, osterie e bassifondi in genere... ma qui a Corte, e maggiormente in mia presenza, vi informo che essa non può né potrà mai sortire il benché minimo effetto. Siete pertanto pregato di abbandonarla!”
Lo scrutai ancora per un istante, gelida...
poi i miei occhi ruotarono sugli altri, su sir Mamyon, poi su sir Lhar e sir Kosev...
“Cavalieri... vi prego, non fraintendete le mie parole... non lasciatevi fuorviare dal fatto che il vostro compagno, qui, non colga le sfumature...” soggiunsi, con la voce più candidamente crudele che possedevo “Vedete... io non ho mai detto di voler essere avventata o spregiudicata semplicemente per il gusto di mettervi in difficoltà e rendere il vostro compito più difficile... lungi da me anche solo pensare questo! Ciò che ho detto è semplicemente che, per sua natura, il mio compito è irto di imprevisti e situazioni inattese... e mi aspetto che siate pronti a fronteggiarle!”
Li osservai, uno ad uno...
“E’ ovvio... è ovvio che non andrò al mercato, sir Guisgard. State sereno!” dissi “Ma potrei... potrei, ad esempio, ricevere una richiesta di udienza da parte di un cittadino in qualsiasi momento, miei signori... ed in quel caso non potrei, né vorrei, rifiutarla! Confido che possiate comprenderlo!”
I miei occhi scrutarono di nuovo, attentamente, i cavalieri su di me e solo quando raggiunsero Guisgard vi indugiarono forse più del dovuto...
poi, all’improvviso, li spostai sul quinto cavaliere, l’unico che non aveva ancora parlato...
“Sir Xouf...” dissi “Qual è la vostra opinione, milord?”

Guisgard
13-03-2013, 04.44.33
“Ecco...” disse la locandiera Clio “... nella selva...”
“Zitta.” Fissandola il marito.
“Nella selva stanno accadendo cose strane...”
“Vuoi stare zitta!” Urlò il marito.
“Siamo colpevoli anche noi, sai?” Guardandolo la donna. “Col nostro silenzio!”
“E cosa vuoi fare?”
“Non voglio più stare zitta!” Esclamò la donna. “Prima hanno cacciato il vescovo, poi hanno fatto fuggire tutti i chierici! Non possono ora pretendere anche il silenzio su tutto ciò che sta accadendo!”
“Pazza!” Fece il marito. “Vuoi rovinarci?
“Possono impedirci di pregare” indispettita la donna “ma non certo di ignorare il Giudizio di Dio! E Dio ci condannerà per il nostro silenzio!”
L'uomo chinò il capo.
“Ormai da mesi” rivolgendosi la donna a Clio “spariscono misteriosamente fanciulli e fanciulle nella selva... in principio si pensava fosse a causa di lupi scesi a valle spinti dalla fame, ma nelle tagliole nessun cacciatore ne ha mai trovato uno... e poi se fossero stati davvero lupi, perchè aggredire solo fanciulli e fanciulle? No, non è opera di animali! La gente ha così cominciato a credere nella presenza di misteriose entità... allora le autorità, per evitare il nascere di superstizioni varie, ha imposto di non parlarne. Non si può parlare di queste sparizioni... ma come si può pretendere di zittire il dolore di madri e di padri davanti a simili tragedie? Come?”
E mentre la locandiera raccontava tutto ciò, la madre della ragazza scomparsa continuava a piangere disperata.

Guisgard
13-03-2013, 04.49.43
I tre scudieri restarono colpiti nel vedere Altea parlare loro così.
“Fatemi capire, milady...” disse lo scudiero di Xouf “... vostro cugino manda avanti voi? Voi a difendere il suo onore?”
“Beh, guardandola” fece lo scudiero di Lhar “vien quasi da chiederla come posta in palio!” E rise forte. “Vostro cugino sarebbe disposto a mettervi come premio se ci fosse una sfida, milady?”
E tutti e tre risero.
“Vedete, milady...” fissandola lo scudiero di Kosev “... forse i cavalieri bramano onore, ma noi scudieri vogliamo qualcosa di tangibile in caso di scommesse. E il denaro per noi lo è molto più dell'onore e della fama.”
E di nuovo i tre si abbandonarono ad una sonora risata.

Guisgard
13-03-2013, 05.08.04
“In verità” disse l'uomo ad Elisabeth “io non frequento molto quei personaggi. Tuttavia ho sentito dire che un tipo del genere si trova non lontano da qui. Abita in una casa che da sulla piazza in fondo alla strada. Troverete un'insegna di legno, caratteristica e coreografica, davanti a casa sua.”
“Come si chiama?” Chiese Elina.
“Sawas.” Rispose l'uomo. “L'alchimista Sawas. Si dice sia un tipo eccentrico. So che si vanta di comprendere tutti i misteri della natura, di aver viaggiato molto, soprattutto in Oriente e di aver così appreso conoscenze straordinarie. Per me è un ciarlatano, ma molti invece lo credono un uomo dai grandi poteri. Chissà.”
“Forse dovremmo andare da lui.” Voltandosi Elina verso Elisabeth.

Guisgard
13-03-2013, 05.20.26
“Io credo” disse Xouf a Talia “che il nostro compito vada svolto nel miglior modo possibile. Garantire, ossia, la sicurezza di vostra maestà senza tuttavia recare alla sua persona né limitazioni, né fastidi. Io credo che questo sia richiesto a noi oggi.” Fissò Guisgard. “Se sua altezza avesse avuto bisogno di regole e disposizioni restrittive, allora i suoi consiglieri avrebbero di certo radunato un drappello di soldati, con l'ordine di seguirla, scortarla e controllarla. Se invece siamo stati scelti noi cinque, allora vuol dire che occorre un corpo di guardia speciale. Pronto ad agire in situazioni complicate e al limite. Ecco cosa penso. Se qualcuno qui crede che tale compito sia così proibitivo, beh, può sempre tirarsi indietro.”
Lhar e Kosev annuirono.
“Si, sir Xouf ha ragione.” Fece Lhar. “Del resto siamo i migliori.”
“Cambiate idea alla svelta, amici miei.” Sorridendo sarcastico sir Guisgard. “Probabilmente sir Xouf è un oratore molto più abile di me. Beh, a questo punto, se non c'è altro, avrei bisogno di prendere un po' d'aria... magari l'aria di taverne, osterie e locande, dove potrò sentirmi a casa... immagino ci sarà una libera uscita, vero? Visto che sua altezza dispone di cavalieri tanto straordinari.”
“E' rivolta a me la vostra insolenza, cavaliere?” Guardandolo Xouf.
“Oh, no...” fissandolo Guisgard “... solitamente sono diretto quando voglio insultare qualcuno. E ciò capita spesso quando sento dire tante sciocchezze come voi avete fatto poco fa... ma del resto credo siano state apprezzate da chi di dovere... dunque, tali sciocchezze, non sono affar mio...”
“Devo subire le ingiurie di un gaglioffo?” Rivolgendosi Xouf al capitano Caryl.
“No...” con sguardo duro Guisgard “... ti darò soddisfazione...”
I due allora si lanciarono l'uno contro l'altro.
Ma le loro spade, velocissime e letali, furono divise da Mamyon.
“I nemici sono fuori di qui, cavalieri!” Separandoli. “Sarebbe sciocco litigare per simili sciocchezze!”
“Cavalieri!” Richiamandoli Caryl. “Ricordate che siete al cospetto della vostra regina! Sir Xouf, siete un brigante o un cavaliere? E voi, sir Guisgard, rammentate il vostro ruolo! E' si alto ed importante, ma non al di sopra della corona e del rispetto che ad essa dovete!” Si voltò verso Talia. “Altezza, se non vi è altro, libererei i cavalieri. Si terranno naturalmente a disposizione e prenderanno alloggio nel Ludus Magnus, la residenza per i cavalieri della regina.”
Era questo un edificio comunicante con la corte e posto di fronte al palazzo reale, sul lato opposto del cortile.

Clio
13-03-2013, 09.43.55
Ascoltai il discorso della donna in silenzio, con gli occhi duri e freddi.
Guardai quella gente e, d'improvviso, mi sentii invadere da rabbia incontenibile.
"..ascoltate..." Dissi ad alta voce, cercando di ottenere l'attenzione di tutti i presenti.
Mi era stato insegnato che un nobile ha, per nascita, la responsabilità delle persone del popolo e il dovere di prendersi cura dei loro guai. E mettere i propri problemi personali in second'ordine rispetto ai loro.
La selva non aveva inghiottito solo Lucius, dunque, il dolore non era solo mio, ma accomunava madri, padri, fratelli e sorelle.
"...ascoltatemi.." Dissi con voce quasi solenne ma gentile, stando dritta, con tutta la dignità che si addiceva al mio status.
"...conosco il vostro dolore... Il mio uomo più fidato, mio fratello nell'anima si è perso nella selva.. E fino a questo momento credevo di dover portare da sola questo peso.. Ma ora comprendo molte cose.. La situazione è molto più gravi...".
Il mio sguardo passò in rassegna i presenti "...voi dite che è proibito parlare delle sparizioni? Chi era al torneo? Ho parlato io stessa, davanti a tutti, alla principessa e all'arconte della sparizione del mio amico nella selva... Ora capisco perché non mi hanno dato ascolto.. Anzi, perché hanno cercato di mettere in dubbio le mie parole sorvolando sull'argomento.. Ma una cosa posso dirvela con certezza... Ci sono degli uomini dietro queste sparizioni, non strane entità.. Io li ho visti.. Hanno aggredito me e Sir Mamyon nella selva.." Guardai il locandiere quando pronunciai il nome del cavaliere, certa che lo conoscesse bene.
"..se io sono sana e salva lo devo soltanto al mio campione.. Ma nell'impari combattimento il cavaliere ha ferito uno di loro con certezza..." Sorrisi "... E credo che siamo tutti concordi nel dire che gli spettri non sanguinano...".
Feci una pausa, cercando di dominare le lacrime che si facevano strada nei miei occhi.
Dovevo essere forte, dovevo esserlo per quella madre e per tutte le altre che non conoscevo.
"...avete ragione, buon uomo..." Dissi poi, ricolta al locandiere "..non potete andare tutti voi nella selva... Ma Sir Mamyon in questo momento sta chiedendo udienza per questo... Ed in base all'onorificenza che ha ricevuto ha il vantaggio di dover rispondere solo alla principessa, senza passare dall'Arconte..." Abbassai la voce "..mi sembrava l'unica colpita dalle mie parole..".
"..ora che ho udito le vostre notizie, tuttavia, non nutro molta fiducia in quell'incontro... Ma ho fiducia in Sir Mamyon... So che non si darà per vinto... E credo che chiunque di voi l'abbia visto combattere possa avere idea del suo valore..".
Mi avvicinai a Densesu "..ora sapete perché i miei occhi erano tristi e malinconici, messere..." Sussurrai "E perché Mamyon si è dato tanta briga di sistemarmi qui.." Abbassai lo sguardo "..spero giunga presto con notizie....".

Altea
13-03-2013, 16.06.22
Osservai i tre scudieri e chiesi a Vivian di avvicinarsi, parlai in modo che i scudieri ascoltassero..."Scusa Vivian, forse sbaglio io, ma tu ci trovi qualcosa da ridere in tutto questo vista tanta ilarità? Io, invece, che divertenti trovo questi tre uomini davvero patetici!!D'altronde" sorridendo ironicamente "vista la arroganza di certi loro padroni, come quel sir Xouf se non erro, non vi è da stupirsi..".
Voltandomi poi verso i tre uomini.."Mi spiace, ma non sono solita a scendere a questi patti con gente come Voi che, sicuramente, spenderebbe il mio denaro a vino e donne".
Mi diressi verso il servitore di corte.."Vi ringrazio, comunque, potete tenere il denaro. Ma ora dovreste farmi un altro favore e forse più consono al vostro ruolo, non mi fido molto del cavaliere con cui ho parlato prima all'entrata del palazzo e forse se ne sarà già dimenticato. Dovreste consegnare qualcosa a Sir Guisgard appena uscirà dalla riunione con la Principessa".
Nell'androne, ricordai, vi era pergamena e pure calamaio e iniziai a scrivere..

"Gentile sir Guisgard,
sono vostra cugina e vi chiedo, gentilmente, di raggiungermi,
sempre in base ai vostri impegni, presso il giardino fiorito
vicino all'androne.
Sono accompagnata dalla mia cara amica lady Vivian.
Lady Altea Trevor."

Consegnai il biglietto al servitore chiuso con un nastro di raso bianco che trovai nella borsetta di velluto e feci cenno a Vivian di seguirmi in quel giardinetto..."Almeno la vista di questi fiori profumati mi distoglie da quella dei militari e soldati, ma qui a corte non si conosce l'etichetta verso una dama?".
Ci sedemmo su una panchina ad aspettare, osservando una stupenda fontana in maiolica bianca e blu, zampillante di acqua fresca e cristallina, anche un pò stanca di aspettare.

elisabeth
13-03-2013, 16.55.39
Ringraziammo il buon uomo che svani' all'istante.....e noi uscimmo perandare a cercare l'unica fonte di conoscenza....camminammo sino a raggiungere un'insegna....dalla strana forma ...sembrava un sarcofago e la scrittura era di mille colori......." Il ritrovo di Sawas".... " Elina mi chiedo che cosa stiamo9 facendo.......sto ridendo con le lacrime....comunque sei la piu' anziana..e dobbiamo andare avanti..."....la porta era in legno intagliato....aveva dei segni arabi contro il mal'occhio....spinsi il battente e la porta si apri'....poca luce all' interno...incenso e tappeti buttati a terra..........un nargileh...acceso davanti ad alcuni tappeti......" C'e' qualcuno in questa casa ?......Sawas......ci siete ?.."......" Elina.....se vuoi, nell'attesa possiamo fumare,che ne dici ?....dai, sto scherzando, pero'...hola sensazione che se cercassimo meglio troveremo la lampada di aladino.......giuro sarai tu a strofinare......Sawas.......stiamo aspettando....ci siete ?...".....

Talia
13-03-2013, 17.03.05
Osservai la scena tra i due cavalieri, vagamente sorpresa e sentitamente infastidita...
quei cavalieri erano come bambini, pensavo... bambini capricciosi, viziati ed arroganti...
abbassai lo sguardo alle parole del capitano e mossi appena la mano, come per un vago assenso...
“Certo, certo...” mormorai, un poco seccata “Coloro tra voi che lo ritengono opportuno hanno senz’altro licenza di congedarsi... a chi pensa di essere in grado di ricomporsi solo per qualche altro momento, invece, vorrei far presente il motivo più importante e più pressante per cui ho richiesto questo incontro...”
Improvvisamente mi sentii inquieta, come sulla Loggia Reale... per cercare di mascherarlo, mi alzai in piedi e mi avvicinai all’ampio camino che occupava gran parte della parete alla mia sinistra e rimasi a fissare le fiamme...
“Sir Mamyon...” iniziai poi, voltandomi di nuovo a guardarli “Non vi nascondo che sono rimasta molto sorpresa e colpita dal racconto che ha fatto, al vostro arrivo, la ragazza che era con voi... aggressioni, ombre, sparizioni... e proprio qui vicino, nella selva...”
Tacqui per un istante, tentando invano di trattenere un brivido...
“Voi non vi siete espresso in merito, ma ciò che avete risposto alle supposizioni dell’Arconte non lo ha, probabilmente, reso necessario in quel momento. Tuttavia... adesso io devo chiedervi di quel fatto... devo chiedervi di essere sincero con me, milord... voi mi sembrate un uomo retto, coraggioso e ponderato... qual è, dunque, la vostra personale opinione su ciò che dite sia accaduto in quella foresta?”

Parsifal25
13-03-2013, 18.07.30
Da come si presentarono, tutto sembrava procedere in meglio.......man mano che si avvicinavano riusci' a percepire la loro calma ed etica morale. Entrambe erano cavalieri erranti......un pò come......

Erano in cerca di onore, gloria e fama.....l'occasione potevo fornirla io, e partendo da tale caposaldo esposi il fatto:

"Nobili cavalieri, il mio nome è Parsifal appartengo ad un antico ordine che conta come unico membro la mia persona.....sono in viaggio fra queste terre perchè sono in cerca di un gruppo di impavidi, leali ed onorevoli cavalieri che vogliano unirsi alla mia causa........è in ballo la vita dell'intero villaggio e dei suoi innocenti cittadini......da tempo incombe una guerra fra banditi e tagliagole che attaccano, sterminano e saccheggiano tale villaggio e suoi occupanti......cosi', sono in marcia per assoldare qualche compagno di ventura: il pagamento è molto cospicuo. Farebbe piacere, alle vostre Signorie supportare tale causa?"

Guisgard
13-03-2013, 18.48.47
“Maestà, io” disse Mamyon a Talia “credo che in quella selva si nasconda qualcosa di misterioso. Qualcosa di oscuro e pericoloso. L'Arconte parlava di briganti... io invece ho avuto tutt'altra impressione...”
“E quale?” Chiese Lhar.
“Non so...” pensieroso Mamyon “... ma quelli che ci hanno attaccato non erano semplici briganti...”
“Come fate a dirlo?” Domandò Kosev.
“Erano troppo abili.” Rispose Mamyon. “E si muovevano in modo particolare... quasi come se seguissero una certa ritualità...”
“Che aspetto avevano?” Fissandolo Xouf.
“Erano incappucciati.” Fece Mamyon. “Ed armati con armi simili ad affilate falci.”
Ad un tratto una porta si chiuse.
Guisgard non c'era più.
“Non posso crederci...” stupito Caryl “... è andato via... uscito nel bel mezzo dell'udienza...” si voltò verso la principessa “... forse sua signoria dovrebbe essere informato degli atteggiamenti di quel cavaliere.”

Guisgard
13-03-2013, 18.55.21
Nella locanda calò un silenzio irreale dopo quelle parole di Clio.
“Siamo povera gente...” disse il locandiere “... non vogliamo guai... abbiamo imparato a non mandare i nostri figli nella selva... in città sono al sicuro... e non voglio mettere a repentaglio la loro vita immischiandomi in queste cose...” fissò Clio “... per questo vi chiedo... lasciate la mia locanda... vi renderò indietro il denaro... e non tornate più, per favore...”
“Forse sarà meglio andare, milady...” rivolgendosi Densesu a Clio “... troveremo un altro alloggio per voi in città...”
Nel frattempo, la locandiera prese la donna che aveva smarrito la figlia e la fece stendere su una panca per calmarla.

Guisgard
13-03-2013, 19.31.06
La stanza era avvolta dalla penombra.
Ovunque vi erano oggetti dalle forme più svariate e dai colori più accesi.
Nell'aria vi erano strane essenze e solo poche candele profumate illuminavano, a stento, quell'ambiente.
Ad un tratto uno scrigno, posto sulla tavola si aprì di colpo e cominciò ad udirsi una melodia.
“Che strano posto...” disse Elina.
Ad un tratto apparve un cagnolino.
“Che carino...” fissandolo Elina “... dov'è il tuo padrone, piccolo?”
“In Cielo.” Rispose il cane.
“Cosa?” Incredula Elina. “Ma... ha parlato... il cane ha parlato!”
“Certo.” All'improvviso una figura nella penombra. “Parlano gli uomini, perchè non dovrebbero farlo anche gli animali? Purtroppo, il vero dramma del mondo è che parlare non costa nulla... e tutti ne approfittano...” emerse dal chiaro scuro “... quanto al cane, è solo un trucco forse... o forse no...”
“Chi siete?” Chiese Elina.
“Sono molte cose...”
Era un uomo magro, dal volto enigmatico e lo sguardo penetrante.

elisabeth
13-03-2013, 20.09.59
Andavo in giro per quella stanza...osservando ogni cosa...Elina parlava senza sosta...finche' una musica si diffuse nell'ambiente...." Guarda si e' aperta da sola....che strano...ci sara' senz'altro un march'ingegno..."...finche' un cagnolino venne a scodinzolarci tra le gambe.....parlava....un cane che parlava...finche' un uomo dall'aspetto asciutto e dagli occhi verdi...cosi' verdi che avrei potuto vedere l'oasi piu' grande del deserto......." Siete voi Sawas ?......si..credo che siate voi ?....tutto in questa casa vi appartiene, e il cane e' a suo agio col suo padrone..."....mi abbassai per accarezzarlo....sembrava docile e solo in presenza del suo padrone poteva esserlo ".....Ho bisogno della vostra conoscenza Sawas.......e di potermi fidare di voi......credete che questo sia possibile ?.....".....non uscii il libro non ancora...poteva davvero essere molto prezioso.....o poteva essere un inganno...dovevo cominciare a cercare quel fiore, se non lo avessi fatto avrei perso la possibilita' di vendicare mio marito.....e mai si doveva perdere l'obiettivo principale mai....

Guisgard
13-03-2013, 20.23.38
Guisgard uscì così dal palazzo, fino a giungere nel cortile.
“Hai un pessimo carattere tu.” Disse una voce.
“Davvero?” Con indifferenza Guisgard. “Forse hai ragione... si, avrei dovuto dare una lezione a quel cavaliere sbruffone. Ma forse sarebbe stato troppo davanti alla principessa.” Scosse il capo.
“A cosa pensi?”
“Hai sentito no?” Fece il cavaliere. “Stavano parlando di misteriosi aggressori nella selva...”
Ad un tratto gli si avvicinò un valletto.
“Sir Guisgard?” Chiese il valletto. “Questo biglietto è per voi.”
E andò via.
Il cavaliere lo aprì e ne lesse il contenuto.
Si diresse poi verso il giardino, fino a quando non notò due ragazze sedute su una panca.
“Salute a voi.” Avvicinandosi e mostrando un lieve inchino alle due. “Cara cugina. Lady Vivian.” Salutandole entrambe.

Clio
13-03-2013, 20.35.43
Sbattei le palpebre a quelle parole del locandiere.
"..perdonatemi, Messere..." Dissi in tono fermo e con una punta di disprezzo nella voce "...non volevo disturbare la vostra complice omertà, volevo solo offrirvi il mio aiuto... Vi prego di scusami, devo aver frainteso la situazione... I soldi non sono miei, e non posso prenderli, avvertirò Sir Mamyon del vostro nobile comportamento e starà a lui decidere..." . Scossi la testa e mi avvicinai a Densesu "..andiamo, andiamo... Non voglio causare guai...".
Mi avviai alla porta e voltai a guardare il locandiere "...mi chiedo come la penserete quando rapiranno vostra figlia, o vostro figlio... È facile restare indifferente al dolore degli altri se non ci colpisce... Io troverò il mio amico, potete starne certi...".
E, così dicendo richiusi la porta dietro di me ed uscii.
Camminai per poco e mi sedetti su di una panca "...non ci so proprio fare con la gente, eh?" Dissi sospirando alla volta Densesu.

Talia
13-03-2013, 20.48.34
Fissavo Mamyon mentre parlava, raccontando ciò che era accaduto nella foresta...
e, man mano che parlava, io ero sempre più tesa... preoccupata...
Mamyon confermava i miei sospetti: non potevano essere stati dei semplici banditi a metterlo così in difficoltà... non era logico...
Ascoltai le domande degli altri, in silenzio... il mio sguardo era lontano... riflettevo...
e fu così che non mi resi conto che uno dei cavalieri si era allontanato...

Ad un tratto una porta si chiuse.
Guisgard non c'era più.
“Non posso crederci...” stupito Caryl “... è andato via... uscito nel bel mezzo dell'udienza...” si voltò verso la principessa “... forse sua signoria dovrebbe essere informato degli atteggiamenti di quel cavaliere.”

Sobbalzai per il rumore della porta e mi voltai, vagamente stupita, in quella direzione...
“Oh, non ci sarà bisogno di incomodare Sua Signoria...” dissi poi, ruotando gli occhi sul capitano Caryl “Mi occuperò io di quel cavaliere. Di certo non adesso, però... adesso abbiamo tutti cose ben più importanti di cui occuparci...”
Tornai a scrutare i quattro cavalieri rimasti, uno ad uno...
“Miei signori... vi informo che è mia intenzione cercare di comprendere cosa si nasconda dietro ciò che sir Mamyon ha visto. Non sono, infatti, affatto persuasa che si trattasse solo di banditi! Ho già espresso questa perplessità all’Arconte e glielo farò nuovamente presente... mi aspetto, ovviamente, la vostra collaborazione ed il vostro appoggio!”
Il silenzio calò di nuovo nella stanza...
li osservavo...
infine sorrisi impercettibilmente...
“Molto bene, miei cavalieri...” conclusi poi, in tono appena più leggero “Vi ringrazio per il vostro tempo e per l’attenzione... e vi invito, ora, ad andare a prender possesso dei vostri alloggi! Buona sera!”
Così dicendo, chinai appena la testa a tutti loro ed uscii dalla stanza.

Guisgard
13-03-2013, 21.37.34
I quattro cavalieri si inchinarono a Talia.
E poi la salutarono prima di congedarsi da lei.
Anche la principessa si ritirò poi dalla sala.
Ma prima che raggiungesse i suoi appartamenti, Talia vide il Maestro Geroge.
“Altezza...” disse “... sono lieto che la cerimonia si sia conclusa magnificamente. E tutti noi ora ci sentiamo più sollevati di sapervi protetta da quei valorosi cavalieri.” Si fece serio. “Tuttavia vorrei rassicurarvi circa quanto detto da quella ragazza alla cerimonia. I luoghi attorno a Sant'gata di Gothia sono sicuri. Ma da sempre queste terre sono dimora di leggende e superstizioni. Basta poco per spaventare il popolo. Siamo in guerra, altezza. Una guerra terribile. E l'ultima cosa che ci occorre è generare demoni e fantasmi attorno a noi.” E mostrò un lieve inchino.
I suoi occhi erano però indagatori in quelli della ragazza.
Come se cercassero di studiarne i pensieri e la volontà.

Altea
13-03-2013, 22.35.51
Udii dei passi tra l'erba e la terra finchè apparve davanti a noi una figura...era arrivato Sir Guisgard. Stavo quasi per andarmene, pensando si stesse attardando alla riunione coi cavalieri e la regina.
Mi alzai al suo saluto, guardai di sotterfugio Vivian..sembrava avesse un sorriso radioso sul volto.
"Salute a Voi, sir Guisgard" lo fissavo attentamente con i miei grossi occhi verdi, e notai il suo volto era cupo..come se qualcosa lo preoccupasse e i suoi pensieri vagassero altrove e questa sensazione la avevo avuta quelle poche volte che lo avevo visto.
Mi accorsi che provavo un chè di soggezione e fissai i zampilli dell'acqua di quella fontana...dovevo essere chiara e trasparente proprio come quell'acqua.
Osservai nuovamente Vivian, bastò uno sguardo per intenderci e mi avvicinai a lui, ero fronte a fronte.."Sir Guisgard, sono felice di vedervi in forma di nuovo e infatti volevamo sincerarci della vostra salute e noto, con piacere, le mie urla hanno sortito un buon risultato e vi hanno restituito la vostra spada come chiesi..." guardando il fodero dell spada e pensando tra me e me.."Altea, dove è finito quel coraggio che tanto ostenti?Saranno quei suoi occhi quasi di ghiaccio a mettermi in soggezione..spero non si arrabbi, insomma non lo conosci nemmeno, se si arrabbiasse non succederebbe nulla di strano!".
Gli feci cenno di seguirmi per smorzare l'atmosfera e camminavo per il giardino, anche perchè non volevo ci notassero troppo.."Ebbene" ripresi sorridendo e mostrando disinvoltura mentre sfioravo le rose sui roseti "Rammentavate bene in infermeria..non avete una cugina come me nel vostro...parentado..cosi lo definiste ricordo" ridendo "Io e la mia amica Vivian ci siamo inventate tutto perchè la mia amica desiderava tanto essere vostra madrina al torneo ed era l'unico modo per avvicinarvi". Mi fermai d'un tratto guardandolo negli occhi...."Riuscirete mai a perdonarmi per questa bugia in fin di bene?"

Guisgard
14-03-2013, 01.45.14
“Su, non prendetevela, milady...” disse Densesu a Clio “... quella gente è spaventata e quando si ha paura tutto appare confuso... anche ciò che è bene e ciò che è male...”
Ad un tratto si udì un nitrito proveniente dalla strada.
“E' Mamyon!” Esclamò Densesu.
Un attimo dopo, il cavaliere raggiunse i due accanto alla panca.
“Eh, com'è dura la vita del cavaliere.” Divertito Mamyon. “Premiazioni, giuramenti, udienze e disposizioni varie. Di questo passo oltre all'uso della spada, sarò costretto ad imparare anche l'etichetta di corte.” Rise. “E voi, invece, cosa mi raccontate, lady Clio? Beh, di certo avete trascorso il tempo pensandomi, vero? Potrei scommettere qualsiasi cosa!” Ma in quel momento si accorse dello sconforto e della tristezza nello sguardo di Clio. “Milady... cosa è successo?”

Guisgard
14-03-2013, 01.56.58
Quell'uomo ascoltò Elisabeth senza interromperla.
E quando la donna terminò di parlare, il cagnolino abbaiò più volte.
“Sawas è molte cose, milady...” disse quel misterioso uomo “... può essere la voce presa in prestito da questo cagnolino, o forse il profumo che si sente in questa stanza. Magari Sawas è solo un sogno, il bagliore di una candela, la pagina porosa di un libro di incantesimi o forse solo il nome che diamo a ciò che ci rassicura...” sorrise in modo impercettibile e fece qualche passo verso di lei e verso Elina.
E uscendo definitivamente dalla penombra mostrò chiaramente i suoi tratti ed i suoi colori.
I suoi occhi non apparivano più verdi, ma neri.
Neri come il fumo di comignolo.
Ad un tratto la porta si aprì ed entrò un altro individuo.
“Ah, le strade sono ancora bagnate.” Fece il nuovo arrivato. “Speriamo domani non piova.”
“E invece pioverà.” Sentenziò l'uomo che aveva parlato poco fa ad Elisabeth.
“Allora prenderò il mio mantello nuovo.” Replicò il nuovo arrivato. “Ah, non mi ero accorto di voi...” guardando Elisabeth ed Elina “... salute a voi, gentili signore. Cose occorre alle nostre amiche?” Chiese poi all'altro uomo.
“Chiedono l'aiuto del grande Sawas.”
“Ottimo!” Esclamò il nuovo arrivato. “E otterranno quanto chiedono?”
“Può darsi.” Mormorò l'altro, per poi tornare a fissare le due donne. “Cosa volete chiedere al grande Sawas?” Domandò loro.

Guisgard
14-03-2013, 02.06.59
“Dunque” disse Ozg a Parsifal “la paga è alta? Interessante!” Esclamò il robusto cavaliere. “E non credo sia poi così proibitiva l'impresa che ci avete esposto! Dopotutto quelli sono solo volgari banditi, mentre noi siamo cavalieri! Si, devo dire che la vostra proposta è molto interessante, cavaliere!”
“Un momento...” intervenne Loi “... prima di imbarcarci in un'avventura di cui non sappiamo nulla, sarà meglio conoscere qualche dettaglio in più... per prima cosa... quanti sono questi banditi? E come sono armati? E poi... conoscete il nome della loro banda? Sapete forse se agiscono per conto proprio o se invece sono al soldo di qualche signorotto?”
“Fai sempre tutto difficile tu.” Mormorò Ozg.
“Sono solo prudente.” Replicò Loi. “Allora, cavaliere?” Tornando a fissare Parsifal. “Siete in grado di fornirci le informazioni che vi ho chiesto?”

Guisgard
14-03-2013, 03.15.14
“Beh...” disse Guisgard ad Altea, mentre passeggiavano per il giardino “... in effetti quella vostra visita, con l'inattesa scoperta di avere una cugina, un po' mi aveva stupito...” sorrise “... così ho cominciato a rammentare quei soleggiati pomeriggi d'infanzia trascorsi a giocare con amichetti e cugini... ho passato in rassegna un po' tutti quei compagni di giochi, cercando di ricordare questa mia cugina saltata fuori ora dal nulla... e alla fine ero arrivato a credere di avervi riconosciuta in una cugina di terzo grado... tale Annmarry... in effetti vi somigliava non poco, eccetto per i colori, visto che lei era un po' più scura...” sorrise di nuovo “... in effetti sono molto in collera con voi, mia cara ex cugina, sapete? Beh, mi sembra ovvio. Vi siete spacciata per una mia parente, mi avete praticamente assegnato una madrina per il torneo, senza dimenticare poi, cosa ancor più grave, che mandandomi questo biglietto mi avete irrimediabilmente rovinato la piazza. Ora nessun'altra più accetterà la mia corte. Soprattutto dopo aver saputo che non c'è alcun grado di parentela fra noi.” Le fece l'occhiolino e rise di gusto. “Ovviamente sto scherzando, milady. Anzi, vi sono riconoscente per le vostre cure dopo il torneo. Dopotutto è merito vostro se ora sono guarito completamente.”
Ma, proprio in quel momento Guisgard notò qualcosa nel vivace via vai che animava il cortile fin verso le cucine del palazzo.
Era stato un attimo.
Una figura, con una mantellina ed un velo attorno al capo, aveva attraversato il cortile insieme ad alcune servitrici.
Ma fu soltanto per quel vago attimo.
Poi la misteriosa figura sembrò svanire nel nulla.

Clio
14-03-2013, 12.17.38
Tenni lo sguardo fisso davanti a me, cerando di dominare le lacrime.
Già, era gente spaventata. E io una straniera in cerca di guai.
D'un tratto, però, le parole di Densesu mi destarono, e alzai lo sguardo per vedere e salutare il cavaliere che mi si sedeva accanto.
Distolsi lo sguardo quasi subito nel vedere i suoi occhi accesi e spensierati.
Quello era un grande giorno per lui, e io ero portatrice di sventura.
Ma non riuscii a mentirgli, si accorse del mio sguardo.
Sorrisi, debolmente, a quella delicatezza.
Posai la mano sulla sua, senza guardarlo, lo sguardo perso nel vuoto. Restai così per alcuni istanti.
"...Oh, Mamyon... Sono davvero un disastro..." Sussurrai quando mi sentii abbastanza al sicuro.
"...la selva non ha inghiottito soltanto Lucius, a quanto pare... Sono mesi che scompaiono fanciulli e fanciulle, la gente è spaventata, ci fantastica sopra ma l'Arconte ha vietato di parlarne, a quanto pare..." Alzai le spalle "...probabilmente ha tollerato il mio racconto solo perché sa che non sono di qui.. E perché la parola di una fanciulla può facilmente essere messa in discussione...".
Sospirai, fissando intensamente un punto nella via davanti a me.
"...C'era una donna.. È arrivata urlando nella locanda, sua figlia era sparita nella selva.. Ho preteso spiegazioni..." Scossi la testa "...ho offerto il mio aiuto a quella gente, ho detto che mi fidavo di te, che non erano spiriti ma uomini in carne ed ossa, che avremmo ritrovato chi si era smarrito.." Guardai negli occhi Mamyon per la prima volta e cercai di abbozzare un sorriso "..mi hanno cacciato dalla locanda... Il locandiere voleva ridarmi i soldi ma io ho detto che erano tuoi e che non potevo prenderli...".
Arrossii di colpo, rendendomi conto di aver parlato al cavaliere come fosse uno di famiglia.
"...perdonatemi, Milord.. Non intendevo mancarvi di rispetto.." Balbettai, imbarazzata.
"...ditemi che almeno voi avete buone notizie, vi prego.." Dissi poi con gli occhi, tristi e speranzosi fissi nei suoi.
"...Tuttavia,avete ragione..." Sussurrai, stingendo la sua mano "...attendevo con ansia il vostro ritorno..." E un debole sorriso mi illuminò il viso.

Altea
14-03-2013, 15.54.49
L'atmosfera si smorzò, il cavaliere sembrava tranquillo anche, se per un attimo, dalle sue parole iniziali temetti fosse veramente arrabbiato.
"E non sapete che quasi avevate pure uno scudiero..ma meglio lasciar perdere" sorridendo "E, suvvia, un cavaliere misterioso come voi non può mica compromettersi con la stuola di ammiratrici per un semplice biglietto...".
Ma smisi di parlare, vidi il volto serio di Guisgard osservare verso le cucine.
Mi voltai, guardando il punto dove si era soffermato il suo sguardo e vidi oltre i servi, le cameriere, e molta gente delle ombre indefinite che poi svanirono nel nulla, senza capire il signifiicato.
"Sir Guisgard" chiesi perplessa "cosa succede? Sembra quasi abbiate visto un fantasma, effettivamente pure io ho visto delle ombre veloci proprio laggiù" indicando il punto dove prima era rivolto lo sguardo cupo del cavaliere.

elisabeth
14-03-2013, 16.02.54
Non so voi...ma io mi sentivo come se fossi precipitata in un mondo incantato...dove la pura ne fa' da padrona....o se meglio si puo' dire...come se fossi stata scoperta a finir di mangiare un barattolo di marmellata.......l' uomo era alto e i suoi occhi erano neri...spalancai i miei di istinto e arretrando fini' su un tavolino che per poco non mando' per terra tutte le cianfrusaglie......un uomo diverso quasi spumeggiante nei suoi modi e fine nel suo parlare .....entro'.....il tempo, avrebbe piovuto ?....lo avrei visto ?....forse si' forse no......" Io ...ecco noi....ma io per prima...abbiamo avuto questo nome da un uomo che era in chiesa...ma se posso tornare indietro di qualche momento...ho ricevuto un qualcosa che da sola non saprei utilizzare.....allora ecco siamo andate in chiesa, e anche se io ero certa di non trovare nessun prete o uomo di chiesa......ecco che un tizzio mi ha detto di rivolgerci a Sawas........"...guardai i due uomini.....essendo consapevole che non avevano capito un bel nulla........e che il mio nervosismo mi aveva fatto parlare in una lingua che non nesisteva da nessuna parte...questo lo lessi anche negli occhi di Elina....che dopo aver scosso la testa alzo' gli occhi al cielo......" Io...mi sento non troppo bene........che guaio.......pero' vi prego io ho bisogno di parlare con Sawas.....non so chi si , non so cosa sia.....ma ho bisogno di lui...".......fini' con un tonfo sdraiata per terra....forse la tensione di quei momenti ..mi aveva levato ogni forza.....

Parsifal25
14-03-2013, 16.20.13
Ozg sembrava entusiasta dell'impresa mentre Loi si affidava al buon senso. Fissai' il cavaliere Loi e gli risposi:

"Non ha tutti i torti sir.......purtroppo posso rispondere solo a tre delle vostre domande, sperando che possa esservi di aiuto per compiere la vostra scelta.....
il gruppo è formato da una ventina di banditi che adorano confondere le idee....facendo in modo che sembrino in maggior numero; utilizzano come armi e tattiche militari i tipici schemi delle orde barbare e sembrano....sulla base delle informazioni ricevute dal committente che agiscano per conto proprio. Il nome della banda non lo conosco poiché non riferitomi."

Li fissai' e dopo un poco chiesi: "posso permettermi l'ardire di chiedervi da dove provenite......."

Talia
14-03-2013, 16.51.22
Uscii dalla Sala delle Udienze lentamente, immersa in molti pensieri...
i miei passi risuonavano nel silenzio...
mi stupii, dunque, non poco nel trovare il maestro George proprio lì, nel breve corridoio che separava quella saletta dai miei appartamenti...

“Altezza...” disse “... sono lieto che la cerimonia si sia conclusa magnificamente. E tutti noi ora ci sentiamo più sollevati di sapervi protetta da quei valorosi cavalieri.” Si fece serio. “Tuttavia vorrei rassicurarvi circa quanto detto da quella ragazza alla cerimonia. I luoghi attorno a Sant'gata di Gothia sono sicuri. Ma da sempre queste terre sono dimora di leggende e superstizioni. Basta poco per spaventare il popolo. Siamo in guerra, altezza. Una guerra terribile. E l'ultima cosa che ci occorre è generare demoni e fantasmi attorno a noi.” E mostrò un lieve inchino.
I suoi occhi erano però indagatori in quelli della ragazza.
Come se cercassero di studiarne i pensieri e la volontà.

Per alcuni istanti ricambiai quello sguardo, vagamente sorpresa...
poi, quasi meccanicamente, accennai un minuscolo e sfuggente sorriso...
“Vi ringrazio, Maestro...” mormorai, senza che la mia espressione tradisse il più minuscolo sentimento “E’ un pensiero gentile, da parte vostra, l’aver pensato di venire fin qui solo e soltanto per rassicurarmi... Ed avete senz’altro ragione: siamo in tempo di guerra e abbiamo già fin troppe preoccupazioni, senza lasciare che leggende e superstizioni ci suggestionino...”
Un momento di silenzio...
poi i miei occhi si fecero un poco più intensi, il sorriso scomparve...
“Tuttavia...” soggiunsi “Anche qualora si trattasse soltanto di sporadiche bande di briganti, come l’Arconte ha saggiamente supposto... ebbene, mi sentirei più tranquilla se questi malintenzionati venissero individuati e resi inoffensivi... dopotutto, proprio perché siamo in guerra, come dicevate, non ci possiamo certo permettere di lasciare niente al caso. Non siete, forse, d’accordo?”

Guisgard
14-03-2013, 21.24.41
Dopo un po' Elisabeth si ritrovò su una sedia a dondolo.
“Lasciatevi cullare” disse l'uomo dagli occhi neri “e vedrete che vi rilasserà.”
“Si può sapere chi è questo Sawas?” Chiese Elina.
“Io sono il dottor Orez...” fece l'altro uomo “... diciamo sono il suo fedele socio, il suo tutore, mentore, nonchè consigliere e ovviamente amico.”
“Avanti...” guardando Elisabeth l'uomo dagli occhi neri “... parlate... Sawas, ovunque sia, vi ascolterà...”
“Confermo.” Annuendo Orez. “Sawas ama nascondersi e non mostrarsi. Credo sia deformazione professionale.”

Guisgard
14-03-2013, 21.34.52
Mamyon ascoltò Clio e poi restò a fissarla. “Quando chinate lo sguardo” disse spostandole delicatamente una ciocca di capelli dal viso “assumete un'espressione terribilmente dolce...” sorrise “... e i vostri capelli cominciano a diventare irrequieti, come se volessero coprirvi il volto... forse per nascondere sensazioni particolari...” strinse la mano della ragazza “... come ha osato quel locandiere mandare via la madrina di questa città?” Facendole l'occhiolino.
Prese con sé Clio e si diressero verso la locanda.
E nel vederli entrare il locandiere sbiancò.
“Milord...” ebbe solo il tempo di mormorare.
“Ho questi nuovi stivali di cuoio e camoscio...” lo interruppe Mamyon “... e cavalcando si sono un po' sporcati di fango... forse potrei lucidarli sul fondo dei vostri calzoni.”
“Milord, io...”
“Perchè avete detto a milady di andare via?”
“Ecco...”
“Non vi avevo forse pagato anticipatamente, miserabile?”
“Milord, in verità...”
“Forse dovrei davvero darvi una lezione.” Fissandolo Mamyon. “E poi mi riprenderò anche il denaro che vi ho anticipato.”
Ad un tratto si udì un urlo.
“Cosa è stato?” Stupito il locandiere. “E' la voce di mia moglie!”
“Proveniva dal piano di sopra!” Fece Mamyon.
Corsero allora tutti al piano di sopra.
E qui videro qualcosa di sconvolgente.
La moglie del locandiere era a terra che piangeva, mentre dal soffitto penzolava il corpo della madre della fanciulla scomparsa nella selva.
“Si...” sconvolta la locandiera “... si è impiccata...”

Guisgard
14-03-2013, 21.47.08
Guisgard continuava a guardare in quel punto, ma quella misteriosa figura non c'era più.
“Nulla...” disse poi ad Altea “... nulla... avevo visto una bella servitrice” tornando a sorridere “ma temo che un cavaliere della principessa non possa fare casini a corte... sarà meglio che distolga l'attenzione da dolci damigelle e mi comporti da serio cavaliere.” Le fece l'occhiolino. “Fortuna che qui ora ho con me la mia cuginetta, così non finirò per perdermi dietro le tentazioni che una nobile corte sa dare.” E rise di gusto.
Tuttavia quell'immagine, simile ad una visione, aveva insospettito non poco Guisgard.
Era stata un'allucinazione?
Un'apparizione?
O forse solo il frutto dell'inquietudine del cavaliere.

Guisgard
14-03-2013, 21.52.00
“Direi” disse il Maestro a Talia “che un pugno di briganti non può certo divenire una priorità ora per noi. Qualsiasi bosco o foresta è covo di banditi e fuorilegge. E' sciocca la gente ad avventurarsi in luoghi simili. Sua signoria ha più volte avvertito il popolo di non recarsi nella selva. Sinceramente credo sia inutile fare di questa storia una ragione di stato...” con la mano sfiorò il medaglione che aveva al collo “... e voi di certo avete di meglio a cui pensare...”
Ad un tratto la voce del maestro mutò e quel medaglione cominciò ad oscillare.

“Non vi è nulla di importante nella selva...” udì Talia “... tu sei la Vergine Gigliata ed il tuo scopo è quello di portare al trionfo i tuoi adepti... ricordalo...”

Un attimo dopo Talia si destò.
“Avete avuto un mancamento, altezza?” Chiese il Maestro. “Forse un capogiro. Meglio che riposiate ora. E' stata una giornata impegnativa. I miei omaggi.” Un lieve inchino e andò via.

Clio
14-03-2013, 22.31.47
Il cuore iniziò ad accelerare alle parole di Mamyon, e un brivido mi invase quando la sua mano sfiorò delicatamente i miei capelli.
Non avevo mentito, ero davvero lieta che fosse lì.
Gli sorrisi, dolcemente e lo seguii verso la locanda.
Restai accanto a lui, ferma, mentre terrorizzava il locandiere. Pensai che non era necessario tanto trambusto, ma in realtà gli ero grata di avermi difeso in quel modo, per quanto brusco e poco elegante.
Ma avevo imparato a capire che Mamyon non era malvaglio.
Infatti, non appena si udì il grido straziante della moglie del locandiere provenire dal piano di sopra, si precipitò a vedere che cosa fosse successo.
Entrammo nella sala, e io a stento soffocai un grido.
Mi voltai e abbracciai Mamyon, nascondendo il viso nella sua spalla per non essere costretta a vedere quello spettacolo.
Udii le parole della donna, senza tuttavia riuscire a vedere il suo viso.
Restai rifugiata nell'abbraccio del cavaliere per qualche momento.
Morte.. Morte.. Nient'altro che morte ormai...
Poi, di scatto, mi voltai.
"..Ecco a cosa porta tutto questo... dolore e morte... nient'altro... ecco dove si arriva senza speranza.." quasi gridai tra le lacrime.
Mi voltai verso il locandiere e lo scrutai con occhi tristi e freddi "...Oh, immagino sarà una tale scocciatura per voi che questa sfortunata sia morta nella vostra locanda..." dissi con rabbia.
"..Era lei la donna di cui vi ho parlato..." dissi a Mamyon, cambiando totalmente tono di voce "...sua figlia si era persa nella selva.. Tiratela giù, vi prego..".
Mi scostai perchè potesse aiutare il locandiere a sistemare il corpo di quella donna.
Cercai invano di distogliere lo sguardo ma non ci riuscii.
Continuavo a fissare quegli occhi cristallizzati nella disperazione più totale.
No, non dovevo abbattermi.
Non avevo nemmeno preso in considerazione la peggiore delle ipotesi: Lucius era sicuramente vivo, segregato da qualche parte per motivi a me ignoti ma, comunque, vivo.
E io l'avrei trovato in tempo. Non ero sola, infondo, pensai guardando Mamyon poco distante da me. Già, lui mi avrebbe aiutata.
"...Andiamocene di qui... Non voglio più vedere questa gente.. troverò una soluzione, non temete.. Ma io non intendo piegarmi a questa follia... io lo ritroverò.. a qualunque costo.. io.." la mia voce, dapprima calma e distaccata si alzò in un crescendo seguendo il filo dei miei pensieri, i miei occhi si riempirono di lacrime, e mi appoggiai ad una parete della stanza perchè non mi vedessero in quello stato.
"..io lo ritroverò.." sussurrai dolcemente, come se quelle parole avessero il potere di cancellare ogni traccia del dolore.

Altea
14-03-2013, 22.52.22
Sorrisi ironicamente, guardando il viavai delle cucine, significava che presto era ora di consumare la cena, avevo perso quasi la cognizione del tempo.
"Davvero? Pensate che grazie a me, ora, non vi perderete più in tentazioni che tale nobile corta sa dare? Eppure guardate quante belle dame...".
Poi ritornai a pensare a quelle ombre e scrutai il volto del cavaliere, era misterioso, tenebroso, sembrava un perenne pensiero lo tormentasse..."Forse sarà stata la stanchezza di aspettarvi, mio caro cavaliere. E avrò avuto una allucinazione, forse, vedendo quelle ombre?" scossi il capo per togliermi quella visione da dentro, non era un caso...e l'espressione del cavaliere certo non negava potesse essere stata vera.
"Forse è meglio torniamo da Vivian" dissi riprendendo a camminare verso il giardino"e forse voi ora siete molto impegnato...con il vostro compito di cavaliere della regina. Sapete dove dimoro? Qui vicino, dopo la piazza centrale, proprio al castello dell' Arconte Meccanico".
Mi fermai un attimo e lo guardai negli occhi, mi feci seria e inquieta.."Io..sono venuta..qui da Camelot, dal nord, doveva essere un viaggio di piacere sapete? Invece..appena arrivata qui, scopro.." abbassai il timbro di voce "che mio zio che doveva ospitarmi ed è filo capomazdese è stato arrestato e ho dovuto con la forza giurare sul loro regno, anche se sono fedele al mio Re, e accettare la ospitalità dell' Arconte...ha giocato coi miei sentimenti, con fatti orribili della mia vita...per chiedermi..di cercare un Tesoro innestimabile...un Fiore..e quindi, forse presto dovrò partire con Vivian".
Mi portai una mano al collo, cercando quella collana che più non avevo...e pensai come mai mi ero aperta a quel cavaliere come un libro aperto.
"Non preoccupatevi per me, anche se per due ragazze e vissute sempre in un palazzo questa sarà una dura prova...ma se sono arrivata fino a qui vuol dire che so cavarmela sola...e per la vostra gentilezza e per aver tenuto testa a quello sbruffone di sir Xouf, che proprio non sopporto vi faccio dono di questo" estrassi dal borsellino un ciondolo a croce..."So che qui è bandito, ma vi benedica sir Guisgard, ho sentito i vostri discorsi al Torneo ma non possono bandire ciò che vi è nel nostro animo, non trovate?" posai quel ciondolo legato con un nastro bianco nel palmo della sua mano.
"Grazie per avermi ascoltata e per aver capito, se notate qui a Santa Agatha di Gothia, a parte la Festa delle Mele e il Torneo, ci si annoia molto. Con il vostro permesso mi reco a cena nel castello" e feci cenno a Vivian di avvicinarsi.

Guisgard
15-03-2013, 02.05.47
Guisgard fissò quel ciondolo con la Croce e poi lo strinse nella sua mano.
“E' un ciondolo molto bello, milady...” disse “... ma forse dovrei essere io a donarvi qualcosa, visto che sono in debito con voi per esservi presa cura di me dopo il torneo.” Sorrise. “Ma un dono, si dice dalle mie parti, non va mai rifiutato. Tuttavia, sempre secondo le tradizioni della mia terra, le immagine sante, se donate, simboleggiano divisione. Per questo vi darò una moneta... così non sarà un dono il vostro, ma il frutto di uno scambio.” Prese una moneta e la diede ad Altea. “E non correremo il rischio di smarrirci.” Le fece l'occhiolino.
In quel momento si avvicinò Vivian.
“Salute, sir Guisgard.”
“Milady.”
“Vedo che vi siete rimesso in forze, dopo il vostro ferimento.”
“Grazie a voi, mie signore.” E mostrò un lieve inchino col capo. “Quanto al vostro viaggio...” rivolgendosi di nuovo ad Altea “... io non so cosa vi abbiano promesso, ma credo nessuno affiderebbe a due ragazze una missione così particolare senza un motivo specifico... soprattutto quando si dispone di un forte esercito come quello di questa città... fate attenzione...”

Guisgard
15-03-2013, 02.19.13
E mentre Clio ripeteva a se stessa quelle ultime parole, Mamyon, Densesu ed il locandiere tirarono giù quella poveretta dal soffitto.
Il locandiere poi strinse sua moglie, ancora visibilmente scioccata.
“Perchè” disse Mamyon alla locandiera “avete detto che si è impiccata?”
“Vi prego, non è il momento...” fece il locandiere.
“Perchè...” mormorò la donna “... perchè... oh, Cielo... perchè è evidente... vi è ancora il cappio attorno al suo collo...”
“Si, è morta per impiccagione” replicò il cavaliere “ma non credo si sia impiccata da sola...”
“Come sarebbe a dire?” Stupito il locandiere.
“Beh...” osservò Mamyon “... il soffitto credo sia alto più di due metri e qui intorno non ci sono tracce di seggiole o sgabelli utilizzati da questa poveretta per stringersi la corda al collo... e dubito abbia fatto il tutto saltellando e legando il cappio contemporaneamente...”
“Hai ragione, Mamyon!” Esclamò Densesu.
“Già...” annuì il cavaliere “... a quanto sembra i misteri ora non riguardano più solo la selva...” si voltò poi a guardare Clio “... calmatevi ora...” avvicinandosi a lei “... io mi intendo un po' di ragazze, sapete? E voi non siete certo una di quelle ragazzine docili e facilmente impressionabili...” le asciugò con le dita quelle prime lacrime “... se così fosse non vi avrei scelto come madrina...” abbozzò un sorriso “... vedrete, questa brutta storia finirà molto presto... è una promessa.”

Guisgard
15-03-2013, 02.27.55
“Proveniamo” disse Ozg “dalla contea di Casaria io e da quella di Milyt il mio compagno.”
“Dunque” fece Loi “è una banda di venti banditi che agiscono per proprio conto.” Restò pensieroso.
“Posso chiedervi chi vi ha commissionato questa impresa, cavaliere?” Chiese Ozg a Parsifal.
“Ed io vorrei chiedervi ancora una cosa...” rivolgendosi Loi ancora a Parsifal “... avete detto che cercate di assoldare dei cavalieri. Quanti ne avete trovati fino ad ora? E quanti credete occorrano per riuscire ad eliminare quei banditi?”

Clio
15-03-2013, 14.29.52
Respirai, cercando di allontanare da me il dolore per poter affrontare meglio la situazione.
"...credevo mi aveste scelta per il mio bel sorriso.." Dissi cercando di sorridere "...mi avete capita guardandomi soltanto una volta?" Abbassai lo sguardo, nascondendo un sorriso.
"...tuttavia avete ragione, Milord..." Dissi a Mamyon guardandolo negli occhi "...questo non è il mio comportamento abituale.. Ma ciò che mi è stato stappato è una parte di me..." Sussurrai.
Presi il cavaliere per un braccio, dolcemente e parlai a bassa voce in modo che lui solo udisse le mie parole"...cosa credete le sua successo? Voglio dire... Chi... Chi avrebbe il coraggio di fare una cosa simile ad una povera donna disperata?" Scossi la testa "..forse sono stata troppo ingenua a parlare così di quanto è avvenuto nella selva... Dite che sono in pericolo?" Poi ci pensai un attimo "..no, non credo di correre alcun rischio.. L'Arconte ha bisogno di me.." Dissi quasi a me stessa.
"..cosa consigliate di fare Mamyon?" Chiesi cercando nei suoi occhi la sicurezza che non avevo.

Altea
15-03-2013, 16.08.20
Presi la moneta dalla mano del cavaliere e sorrisi alle sue ultime parole..“E non correremo il rischio di smarrirci” ... annuendo col capo.
"Grazie per questo scambio e rispetto le vostre tradizioni. Non pensate che se tutti rispettassero le culture altrui, le religioni, i modi di pensare e le tradizioni dei popoli le guerre non esisterebbero? Ma, ormai, queste sembrano frasi retoriche eppure mi chiedo perchè se così scontate solo in pochi le mettano in pratica".
Vivian si avvicinò a noi e vidi la sua gioia nel vedere il cavaliere in splendida forma, sorrisi senza farmi notare ma mi ridestai subito alle affermazioni di Guisgard sul viaggio.."Avete ragione, ma forse ci sarà un motivo per cui non manda, appunto, il suo esercito...forse proprio perchè questo Tesoro è innestimabile, quel Fiore deve essere colto da qualcuno che possegga determinati requisiti."
Feci cenno di avviarci verso la uscita e parlavo a bassa voce e, distrattamente, mi lasciai sfuggire ciò che successe giorni prima .."Mi auguro, solo, non abbia a che vedere con ciò che ho vissuto giorni fa, proprio nel castello dell' Arconte, esattamente nel sotterraneo." Ricordai non raccontai l'accaduto nemmeno a Vivian "Vidi sui muri strane scritte in una lingua sconosciuta e alcuni simboli, fra tutti primeggiava un occhio. Entrai in una stanza, vi era una consunta clamide e un tomo aperto che raffigurava un disegno ovvero uomini e donne in una vasca e questo grande occhio vigile su loro come un Dio e sempre scritte di questo idioma sconosciuto. Ebbi come l'impressione si trattasse di un rituale, vi seguirono a questo altri fatti ma meglio non soffermarsi di più, solo che mi trovai poi priva di sensi nel letto. Io ricordo di essere svenuta nel corridoio mentre Vivian asserisce mi trovarono nel giardino...cosa alquanto enigmatica. Capirete, ora, sir Guisgard che mi sento un pò a disagio in quel posto".
Arrivati all'uscita del Palazzo, salutai il cavaliere.."E' stato un piacere conversare con voi, ma..voi avete libera uscita oppure dovete rimanere qui a palazzo? Se desiderate accompagnarci al castello, per noi sarebbe un piacere..mi hanno detto che qui al sud si cena tardi..non come si usa al nord e quindi non abbiamo fretta" sorridendo rammentando le parole di prima."Altrimenti, mi auguro di avere vostre notizie e di rivedervi, so che la nobile causa che avete intrapreso non vi permetterà molta libertà.." guardai la moneta, avendo cura di riporla nel borsellino.

Parsifal25
15-03-2013, 16.19.18
"La missione mi è stata donata dal capo-villaggio della città assediata e, i primi cavalieri che ho incontrato siete stati proprio voi......"

"Il mio intento era quello di raggiungere Gothia, poichè il prete della cittadina mi aveva suggerito di provare a chieder supporto presso tale terra....."

La domanda posta dal cavaliere Loi mi lasciava perplesso.....non comprendevo il perché di quella insicurezza di informazioni:

"Però.....volevo assicurarvi, nobili cavalieri che se nutrite qualche perplessità non continuerò a trattenervi e procederò oltre......spero solo di riuscire a compiere l'impresa nel tempo concessomi......un mese......"

elisabeth
15-03-2013, 17.27.31
Sognavo di essere su una barca al chiarore della luna...su e giu' su e giu'.....mio Dio il mal di mare....mi svegliai di colpo...e due occhi neri come la notte mi fissavano....istintivamente misi la mano sulla mia bocca....avevo un forte istinto di nause...non era poi cosi' falso quel sogno ero su una sedia a dondolo....erano tutti li'...Elina...questo uomo strano e il piccoletto..un tal Dottor...." Elina ha detto Oz ho sentito bene ?...."...mi sentii rispondere Dottor. Orez..il mal di mare...comunque a quanto pareva Sawas era tutto ed era nulla.....come fidarmi di loro ?......il punto era che non avevo altra scelta, o loro....o nessun'altro....." Bene, se vi spostate Signore...vi faro' vedere perche' siamo qui..."...e cosi' scesi dalla sedia a dondolo ...scansai il tizzio dagli occhi neri e andai a mettermi davanti ad un tavolo completamente in madreperla......uscii dalla fodera il libro e lo poggiai con cautela....." Ecco, questo eì il motivo per cui sono arrivata da voi....e adesso vi apro questo magnifico esemplare....." e mentre tutti tentavano di guardare la scritta sulla copertina...color turchese....io aprii il libro e sulla stessa prima pagina appoggiai il palmo della mia mano...essa si immerse come se volesse risucchiarmi all' interno...fu uno sforzo tirarla fuori.....avevo la fronte madita di sudore...e la mia mano era rossa...piena di puntini pronti a diventare chiazze di bruciatura...." Ecco...questo e' accaduto.....per il resto....chi mi ha dato questo libro, sembrava una brava persona..."...lacrimai dal dolore.....

Talia
15-03-2013, 21.10.40
“Veramente, io credo...” iniziai seccamente a dire alle parole del Maestro...
ma la mia voce sfumò, senza che quasi me ne accorgessi.
Quel ciondolo oscillava lento e ritmico...
quella voce parlava da qualche parte nella mia testa...
assomigliava vagamente a quella del Maestro, la voce, anche se il tono era diverso...
non c’era niente di importante nella selva...
niente di importante...
io avevo altro a cui pensare...
gli adepti al trionfo...
il compito più importante...
l’unica cosa che aveva importanza...
vacillai...
Sbattei le palpebre un paio di volte, il Maestro era di fronte a me e sorrideva...

“Avete avuto un mancamento, altezza?” Chiese il Maestro. “Forse un capogiro. Meglio che riposiate ora. E' stata una giornata impegnativa. I miei omaggi.” Un lieve inchino e andò via.

Lo osservai inchinarsi appena e lasciare il corridoio...
il mio sguardo lo seguì, silenzioso, finché non fu scomparso oltre la porta in fondo...
esitai.
Poi, lentamente, ripresi a camminare verso le mie stanze.
Avevo la sgradevole sensazione di aver dimenticato qualcosa...
la sensazione che qualche cosa mi stesse sfuggendo...
Raggiunsi i miei appartamenti ed entrai, senza guardarmi intorno.
Poi raggiunsi la mia camera, riflettendo.
Rammentavo di aver parlato con i cavalieri...
avevo fatto loro un discorso su compiti e priorità...
e poi... di cos’altro avevamo parlato?
Iniziai a svestirmi.
Avevo assicurato al capitano Caryl che mi sarei occupata dell’indisciplina di sir Guisgard...
dovevo convocarlo, pensai...
lo avrei fatto l’indomani...
e poi...
della selva!
Ecco, cosa: avevamo parlato della selva!
Distrattamente sollevai la coperta soffice e mi nascosi sotto di essa.
Ma...
non c’era niente di importante nella selva, mi dissi...
non c’era niente di cui occorresse occuparsi.
E, improvvisamente, mi sorpresi a pensare che quelle parole non suonavano come mie...
ci pensai su per un momento, poi sorrisi: che sciocchezza, di chi altro mai potevano essere quelle parole?
Sospirai e chiusi gli occhi.
E l’ultima cosa cui pensai fu che l’indomani avrei convocato sir Guisgard...
sì, gli dovevo parlare circa quella sua indisciplina...
dovevo parlargli...
di ciò che accadeva nella selva, pensai...
no... del suo comportamento, mi corressi...
e poi il sonno ebbe definitivamente il sopravvento. Ma fu una notte inquieta.

Guisgard
15-03-2013, 21.42.18
Quel racconto di Altea turbò Guisgard.
“Si, sono in libera uscita...” disse annuendo “... vi accompagnerò per un po'... così vedrò dove si trova questo castello...”
Così i tre s'incamminarono verso il maniero, che dominava la sponda opposta del fiume.
Guisgard restò poi a fissarlo.
Nei suoi occhi vi era qualcosa di inquieto e mutevole.
“Cosa avete, cavaliere?” Chiese Vivian.
Lui non rispose nulla.
I suoi occhi erano come indagatori verso quel castello.
“State attente...” mormorò poi “... state attente...”



Intanto, nella Fortezza Reale, due figure si fissavano immobili.
“C'è troppa curiosità” disse una di esse “attorno alla selva... anche la principessa ne sembrava turbata...”
“Cosa faremo?”
“Ogni cosa a suo tempo...”
“E ora?”
“Ora bisogna far forza sul nostro credo... convertiremo alla causa anche i cavalieri...”
“Ma quel Guisgard è discepolo del frate...”
“Lui no...” fece la figura “... ma gli altri quattro si...”

Guisgard
15-03-2013, 21.46.58
“Non so chi sia il responsabile di questo...” disse Mamyon a Clio “... ma so che va fermato... bisogna tornare al Palazzo Reale ed avvertire le autorità di tutti questi accadimenti... qualcuno si nasconde nella selva ed è chiaro che non vuole essere scoperto... e tutti in questa città sembrano terribilmente spaventati da questa storia...”
“E se continueranno a non credere a queste storia al palazzo?” Chiese Densesu.
“Racconteremo di questa donna.” Rispose Mamyon. “E se non sarà sufficiente, allora andremo nella selva a raccogliere prove.”
“Da soli forse sarà un suicidio.” Fissandolo lo scudiero.
“Magari riuniremo dei volontari.”
“Ma qui sono tutti spaventati da quella selva!”
“Ci sarà qualcuno con un po' di coraggio in questa città!” Esclamò Mamyon. “Magari i quattro cavalieri che hanno vinto con me il torneo...” fissò poi Clio “... volete venire con me al Palazzo Reale, milady?”

Guisgard
15-03-2013, 21.55.42
I due uomini osservarono quel misterioso libro mostrato loro da Elisabeth.
“Credo sia orientale...” disse l'uomo dagli occhi neri “... tu cosa ne pensi?”
“E' scritto in sanscrito...” fece Orez “... si... questi sono versi tratti dai Veda...”
“La copertina?” Chiese l'uomo dagli occhi neri.
“E' trattata con una soluzione particolare...” rispose Orez “... forse quella che si utilizza per imbalsamare...”
“Mi recherò alla biblioteca pubblica...” fissandolo l'uomo dagli occhi neri “... magari cercherò notizie sull'autore... deve essere questo, vero?” Indicando un nome sul frontespizio.
“Forse...” leggendo Orez “... o forse è solo un amanuense... Agmah Battra... così si chiamava...”
L'altro allora uscì.
“Speriamo che ci porti presto notizie.” Disse Orez ad Elisabeth e ad Elina. “Nel frattempo, inganneremo il tempo con un po' di curiosità...” sorrise “... sapete, amiche mie, che il Sanscrito, insieme al Latino e al Greco sono considerate le lingue delle grandi civiltà? Ovviamente la megalomania dei Capomazdesi li spinge ad affermare che tra quegli idiomi un posto spetti anche al Capomazdese Arcaico, ossia la parlata diffusa in quelle terre.”

Guisgard
15-03-2013, 22.01.31
Ombre...
Una lunga processione...
Oscure gallerie sotterranee, simili a catacombe dimenticate...
La poca luce come unica via tra le tenebre...
Poi una lenta e ritmica litania echeggiava tra i cunicoli...
Poi un vasto atrio, simile ad una sterminata sala...
I canti...
I riti...
E un gigantesco occhio...
Poi una figura...
“Nella selva c'è il cuore della confraternita...” disse “... e tu, Vergine Gigliata, devi proteggerlo!”
La nebbia...
Le torri e le mura di Sant'Agata di Gothia...
“Siete solo una ragazzina viziata...” fissandola Guisgard “... viziata che non sa ciò che dice...”
Gli altri cavalieri stavano in silenzio.
“Avete visto il suo cavallo?” Faceva la gente in strada. “E' di ferro!”
“L'Arciduca è alle porta di Sygma!” Gridò qualcuno. “Quando sarà entrato ascolterà messa nella cattedrale della Vergine Novella!”

Talia si svegliò di colpo.
C'era qualcuno accanto al letto.
“Ben svegliata, altezza...” fece Marijeta “... avete ordini per me?”

Altea
15-03-2013, 23.08.40
A quelle parole io e Vivian osservammo il maniero...ma ancor di più ero meravigliata dal pallore della faccia di Guisgard, lo scrutai, sembrava mostrasse impercettibilmente un emozione di paura, qualcosa che lo turbasse..."A cosa dobbiamo fare attenzione?" il cuore iniziò a battere leggermente forte per l'inquietudine che iniziava a salirmi e afferrai il suo braccio come per pregarlo di portarmi via da questo posto..."Lo so, in questo maniero succedono cose strane, stranissime e le ho vissute sulla mia pelle...e i servi e le serve sembrano sorvegliarci in ogni nostra mossa ovunque...questo maniero è una prigione, ci sto solo per dormire e mangiare" sospirai e pensai alla visione di lady Anastasiya, ella però mi aveva dato un margine di speranza asserendo che dovevo lottare per il bene della mia famiglia e allora cercare quel Fiore avrebbe scacciato la maledizione...ma come? E in un attimo chiusi gli occhi...mi tornarono in mente le verdi brughiere, io e Eleonor e Vivian che correvamo felici e i nostri genitori che ci aspettavano...come mi mancavano tutti, scacciai quasi una lacrima.
La nebbia iniziava a farsi fitta e stava diventando buio..lasciai la presa dal braccio del cavaliere, sperando egli non avesse notato quel turbamento.."Qui siamo troppo vicini...è pericoloso" sussurrai "una serva mi ha riferito che domani è giorno di mercato in piazza di Sant'Agata di Gothia, e vorrei recarmi con Vivian, quando siete libero? Potremmo trovarci e parlare cosa vi sconvolge di questo maniero in un posto più tranquillo...e lontano da occhi indiscreti, infatti vedo un viavai di servitori dell'Arconte".
Lo saluti con un sorriso, avrei voluto invitarlo dentro al maniero...ma temevo che i servitori avrebbero riferito tutto all' Arconte, si doveva stare attenti a come agire in quel castello.
Consumammo il nostro pasto in fretta e poi andammo nella nostra stanza, istintivamente alzai il cuscino e il libro era ancora posto li, ma ero troppo stanca e turbata, mi rinfrescai, indossai una fresca camicia di seta, nonostante il freddo provavo uno strano calore forse dovuta alla inquietudine, sentivo gli occhi puntati su me di Vivian..."Io non dormirò bene, stanotte, Vivian, mi sento irrequieta e poi dobbiamo sempre parlare piano, questi muri sembrano avere occhi e orecchie e se hai notato tra tutti gli ospiti solo noi ci rimaniamo..sembra" mi stesi sul letto e soffiai sulla candela...la stanza era solo rischiarata dal pallore della luna che rifletteva un che di etereo nella stanza con la nebbia. Chiudevo gli occhi ma non riuscivo a dormire....ma poi il sonno arrivò.

Guisgard
16-03-2013, 02.11.29
Ozg, appena Parsifal terminò di parlare, fissò Loi.
Questo appariva pensieroso.
“Beh...” disse Ozg “... male che vada non se ne farà nulla.”
“Cosa intendi?” Chiese Loi.
“Se non si riuscirà a mettere insieme un adeguato di numero di cavalieri” rispose Ozg “allora ci faremo da parte. Non abbiamo nulla da perdere mi pare.”
“Tu fai sempre tutto facile...”
“Dopotutto” replicò Ozg “siamo in cerca di madonna Avventura, no? E in più possiamo anche guadagnare un buon gruzzolo. Per me è un'occasione d'oro.”
“E sia.” Disse Loi. “Vediamo cosa ce ne verrà.”
“Ottimo!” Esclamò Ozg. “Avete trovato i vostri primi compagni, cavaliere!” Rivolgendosi poi a Parsifal. “Avanti, raggiungiamo la città che vi ha indicato il prete!”
I tre cavalieri, così, si misero in cammino verso Sant'Agata di Gothia.
Quando però la sera scese intorno a loro, notarono lungo la strada una luce in lontananza.
“Magari sarà una locanda.” Fece Ozg. “Così vi trascorreremo la notte.”
“O forse” intervenne Loi “solo una casa. E in questo caso difficilmente ci daranno ospitalità.”
“Chissà, saranno buoni Cristiani.”
“O magari ariani” mormorò Loi “e del tutto avversi a dei cavalieri Cattolici.”
“Potrebbero essere tre belle ragazze” sorridendo Ozg “e dunque aver bisogno di protezione.”
“O tre megere che hanno bisogno di tre polli per i loro rituali magici.”
“Sei pesante, Loi!” Sbuffando Ozg. “Sei l'essere meno entusiasta del mondo!”
Poco dopo raggiunsero quella luce.
Era una piccola abitazione sperduta nel bel mezzo della foresta.

Clio
16-03-2013, 02.13.28
"..Naturalmente, Milord.. Farò tutto ciò che è necessario... Farei qualunque cosa per Lucius, e poi, infondo, non è soltanto mio questo dolore ora.." Presi la mano del cavaliere e lo guardai negli occhi "...io.. Ecco beh.. Non sono un cavaliere, ma voglio venire con voi, se tornate nella selva a cercare indizi.. Davvero, saprò badare a me stessa.. Vi libero da qualsiasi responsabilità sentiate nei miei confronti, non voglio certo esservi d'impiccio..".
Mi avvicinai ancora un poco al cavaliere "...sarà difficile farmi stare in disparte... Non sono fatta per stare buona in un angolo...".
Sospirai "...spero almeno che qualcuno al palazzo reale vorrà ascoltarci.. Ma intendete andare ad un ora così tarda? Forse... Forse sarebbe meglio aspettare domattina, non preoccupatevi per me posso tornare al castello per stanotte... Ma se preferite andare subito non ho obiezioni..." Abbassai lo sguardo "...ho riposato abbastanza.." Dissi a bassa voce.
L'idea di dovermi addormentare nuovamente era un'ansia insopportabile, come ogni notte, del resto.

Guisgard
16-03-2013, 02.59.45
Guisgard sorrise e per un attimo quell'inquietudine svanì dal suo volto.
“Non preoccupatevi...” disse ad Altea “... la mia era solo una raccomandazione generica. Andate a riposarvi. E non fate brutti pensieri. Ci ritroveremo al mercato, se Dio vorrà.” Mostrò un lieve inchino alle due per congedarsi da loro.
E quando Altea e Vivian entrarono nel castello, lui si allontanò.
Così, rientrate nelle loro stanze, le due ragazze si abbandonarono.
Si svegliarono poco dopo l'alba, quando il chiasso e la vivacità del mercato avevano già riempito le stradine della città.



Lasciato il maniero, Guisgard cominciò a vagare tra le stradine della città, in preda a cupi pensieri.
Imboccò poi una viuzza secondaria ma vivacemente illuminata dalle lanterne, tutte rosse, di una grande e caratteristica abitazione.
“Ma quello è Guisgard!” All'improvviso una voce da una finestra di quella casa.
“Si, è proprio lui!”
Allora un gruppetto di ragazze cominciò a chiamare il cavaliere.
“Salute a voi, amiche mie.” Facendo un vistoso inchino lui.
“Cosa fate tutto solo per le strade, sir?”
“Quel che fanno tutti gli innamorati.” Sorridendo lui. “Cerco la Luna.”
“Siete dunque innamorato?” Stupita una di quelle. “Voi? Da non credersi!”
“Ho detto che cerco la Luna” replicò lui “non un'amante.”
“Qui ne troverete diverse!” Maliziosa una ragazza.
E tutte le altre risero.
“Ahimè...” sospirò Guisgard “... non è giorno di paga e temo non potrei permettermi al momento la vostra compagnia...”
“Ma sapete bene” disse una di quelle “che madame Sephyn vi farà con piacere credito!”
E di nuovo risero maliziose.
“Su, sir...” fece una delle ragazze “... avevate detto di volerci raccontare cosa fece Giasone sull'isola di Lemno! Rammentate? Siamo curiose!”
“Beh, se è in nome della cultura, non posso tirarmi indietro...”
E di nuovo le ragazze si abbandonarono a maliziose risate.

Guisgard
16-03-2013, 03.28.31
Mamyon fissò Clio.
“Dunque...” disse incerto “... sarà difficile tenervi in disparte dite... quasi quasi comincio a preferire la dama docile ed indifesa...” sorrise “... e fatemi capire... sapete tirare di spada? Usare coltelli? Balestra? O almeno la fionda?” Scosse il capo. “Eh, milady... avete due occhi meravigliosi. Non vi serva altra arma, credetemi.” Le fece l'occhiolino. “E comunque... perchè ora volete togliermi il piacere di prendermi cura di voi? Di proteggervi e all'occorrenza salvarvi?” Sorrise ancora. “Manca poco all'alba e forse avete ragione voi... ora ci riposeremo e poi in mattinata andremo al palazzo.” Si voltò verso il locandiere. “Milady riprende possesso della stanza.”
“Si, milord...”
Mamyon così accompagnò Clio nella sua stanza.
“Ora riposate...” sussurrò alla ragazza “... io starò giù... non mi allontanerò... e domattina verrò io stesso a svegliarvi... ditemi... albicocca, fragola, mirtilli o ciliege?” Sorrise. “Come le preferite le focacce a colazione? O forse no... magari vi farò una sorpresa...”
E così quella notte passò rapida.

Clio
16-03-2013, 12.43.36
Abbassai lo sguardo, arrossendo un poco.
"..No.. io.. beh, no.. non so usare le armi, è naturale.." alzai gli occhi a cercare quelli del cavaliere.
Nonostante sapessi bene che quella era la situazione normale e logica, ammetterlo mi faceva sentire terribilmente impotente.
Come avrei voluto avere gli strumenti per salvare Lucius, senza dover dipendere dagli altri.
Non di meno, avrei comunque fatto tutto ciò che era in mio potere per riuscire a trovarlo.
E, se possibile, anche di più.
"..Ma posso imparare.. potete insegnarmi se serve.." continuai.
"…Imparo in fretta, davvero.." sorrisi, poi, alle parole del cavaliere "..No, non voglio togliervi il piacere di proteggermi.. ci mancherebbe.. non voglio essere un peso, semplicemente..".
Anuii alla decisione di restare nella locanda fino alla mattina e lo seguii docilmente fin sulla porta della mia stanza.

Mamyon così accompagnò Clio nella sua stanza.
“Ora riposate...” sussurrò alla ragazza “... io starò giù... non mi allontanerò... e domattina verrò io stesso a svegliarvi... ditemi... albicocca, fragola, mirtilli o ciliege?” Sorrise. “Come le preferite le focacce a colazione? O forse no... magari vi farò una sorpresa...”

"..Fate voi, cavaliere… attenderò la vostra sorpresa, allora.. Siete davvero molto premuroso..." con un gran sorriso.
Mi avvicinai e gli sfiorai il viso con la mano "...Buonanotte, Mamyon.. e, grazie.. per tutto..".
Sorrisi ancora e mi ritirai nella piccola stanza.
Era evidente che nessuno vi era entrato da quando l'avevo lasciata e quella sensazione mi diede, stranamente, sicurezza.
Mi sdraiai sul letto, senza spogliarmi, infondo, pensai, dovevo riposarmi solo poche ore.
Dovrai lavarti, prepararti e cambiarti domani… non puoi presentarti al palazzo reale in questo stato..
La saggia voce della parte più razionale che mi era rimasta aveva pienamente ragione.
L'indomani avrei chiesto a Mamyon di scortarmi al palazzo dove erano rimasti tutti i miei abiti.
Ero immersa in questi pensieri pratici ed organizzativi quando sentii la stanchezza pesare sulle palpebre e calmare il respiro.
No… Non posso addormentarmi ancora..
Cercai di resistere, sfilai da sotto la veste il ciondolo in cui era custodito un papavero e lo strinsi tra le mani.
Devi riposare.. devi essere in forza.. devi farlo per Lucius..
Annuii alle mie stesse parole non espresse.
Tenendo stretto il ciondolo in una mano me lo portai al petto.
"...Morfeo.. ti prego.." tremai a quella preghiera.
Avevo imparato ad accettare il mio destino, sapevo che i sogni hanno sempre un senso e che che nulla accade per caso. Erano mesi che non invocavo la protezione del signore dei sogni sul mio sonno.
Ma quella notte avevo davvero bisogno di riposare.
"..Che i miei sogni non siano portatori di morte.. che possano condurmi in pace verso il mattino..".
Così dicendo mi abbandonai alla stanchezza.
Pensai a Mamyon, al suo sorriso e alle parole rassicuranti che mi rivolgeva.
Fu così che mi addormentai.

Camminavo in una radura ampia e rigogliosa.
La primavera doveva essere da poco sbocciata perchè qua e là si potevano scorgere fiori colorati e vivaci.
Il sole illuminava ogni cosa con luce chiara e scaldava la mia pelle donandole un tepore rassicurante.
Nessuna inquietudine turbava il mio cuore e camminavo in una direzione precisa.
"..Oh.. guarda chi si vede.. sei arrivata, finalmente.. Lasciami indovinare.. sei scappata dalle lezioni di danza?".
Alzai lo sguardo per vedere chi aveva parlato, anche se riconoscevo benissimo la voce.
Lui era lì, sorridente, al limite della radura.
"..Lucius!" urlai correndogli incontro.
Solo in quel momento mi resi conto di aver addosso l'abito ormai logoro che avevo messo per andare nella selva.
Lo strinsi forte e lui mi abbracciò ridendo.
"..Santo cielo.. non ti devo lasciare tutta sola per un giorno intero..".
"..Oh Lucius.. non sai quanto mi sei mancato.." sussurrai.
"..Si.. si.. tutta tattica per corrompermi, non mi inganni signorinella.." con un sorriso.
"..Ma, che diavolo stai dicendo?" risposi.
"..Allora, devi liberare la mente, giusto? E' per questo che sei venuta fin quaggiù no?"
"..Io.. non lo so.."
Lucius rise.
"..Cos'è, l'hai forse dimenticato?..Tieni.." disse porgendomi la balestra che aveva in mano "..fammi vedere che sai fare.." Facendomi l'occhiolino.
Dapprima rimasi perplessa per un momento.
Poi, ricordai.
Guardai il bersaglio con cui Lucius si stava esercitando, calcolai la distanza, impugnai la balestra come mi aveva insegnato il mio amico senza nemmeno rendermene conto e scoccai una freccia.
"..Beh, non male per una damigella.." disse una voce alle mie spalle, ridendo "..Ma non sarai mai brava quanto me.." con una smorfia divertita.
Si avvicinò e mi guardò negli occhi, di colpo la sua espressione cambiò, il suo viso divenne logoro e sporco come i suoi vestiti.
L'inquietudine mi raggiunse e repressi a stento le lacrime.
"..Lucius.." mormorai.
Lui mi si avvicinò e mi strinse a sè guardandomi negli occhi.
"...Salvami..".
Una luce abbagliante avvolse ogni cosa, che dapprima si sbiadì e poi scomparve.

La luce del sole aveva ormai fatto capolino tra le imposte della piccola finestra.
"..non c'era certo bisogno che me lo dicessi tu.." dissi piano, pensando al volto scavato di Lucius.
"..ti troverò, amico mio..".
Poi, ripensando al sogno, scoppiai a ridere.
"..la balestra, infondo, la so usare.." dissi ridendo tra me e me.
Oh, certo.. l'hai usata anni fa.. contro un bersaglio fisso, solo come diversivo.. non è la stessa cosa..
"Beh, è già qualcosa.." risposi a me stessa "..infondo una spada non saprei nemmeno come si tiene in mano.. Ma dubito che il bel cavaliere mi permetterà di combattere… sono una damigella da proteggere e salvare, per la miseria..".
Restai immersa in quei pensieri per qualche tempo, cercando di distrarre la mia mente dalla scomparsa di Lucius, ma non mancai di ringraziare il signore dei sogni per aver vegliato sul mio sonno.

Altea
16-03-2013, 20.07.16
I raggi di uno splendente sole mi svegliarono dolcemente, indossai una vestaglia, e mi affacciai al balcone e aprii la finestra.
L'alba era spuntata da poco e il cielo era ancora screziato di rosa, uscii sul piccolo terrazzo per respirare l'aria fresca del mattino e dalla piazza si udivano già rumori e schiamazzi.
Svegliai Vivian "Presto, alzati, dobbiamo recarci al mercato, che ne dici di fare colazione in qualche locanda tipica della cittadina?".
Ci preparammo in fretta, attraversammo la piazza cittadina e fummo invase da una moltitudine di colori e profumi, l'atmosfera era allegra finalmente ed entrammo in una piccola taverna.
Ci servirono assieme ad un the fumante alcune focaccine dolci e dei dolci tipici del luogo e Vivian mi guardava maliziosa..."Si certo" risposi, per me Vivian era come una sorella, cresciute fin da piccole assieme "riconosco quello sguardo, ti conosco ma ti sbagli. Certo..è bello, affascinante, misterioso..ma ancora non l'ho capito bene del tutto. Se hai notato, non ama molto parlare di sè, non sappiamo nulla di lui. E, attualmente, non sono interessata a trovare un amore, con tutta sincerità, dopo che Lui se ne è andato così.." calò per un attimo un silenzio da parte mia che scacciai presto, doveva essere una giornata serena.
Uscimmo dalla taverna e ci dirigemmo verso il palazzo e...non era possibile!!Di guardia vi era lo stesso cavaliere, ma non riposava mai? Io e Vivian ridemmo divertite, ma vi era anche un viavai di servi e paggi portando vivande e vario materiale dal mercato e per fortuna intravidi il paggio dell'altro giorno...non intendevo rientrare a palazzo e nemmeno ripresentarmi al cavaliere di guardia.
Così mi avvicinai a lui..."Salve, messere, vi ricordate di me vero? Gentilmente potreste controllare se sir Guisgard è a palazzo e se è libero da impegni, riferirgli che lady Altea e lady Vivian lo stanno aspettando per quell'appuntamento. O in caso contrario di dirci l'ora e il luogo dove incontrarci. Vi aspettiamo qui per una celere risposta, non preoccupatevi non entriamo a palazzo, anche perchè siamo di fretta".

elisabeth
16-03-2013, 20.50.01
Avevo la mano dolorante ma nessuno se ne prese cura...infondo avevo imparato che chi fa da se fa per tre, comunque i due uomini stavano discutendo su l'essere o non essere di quel libro...Sanscrito.....ne avevo sentito parlare ma non lo avevo mai visto su nessun testo, Elina mi sembrava stranamente silenziosa e questo non era da lei, quindi decisi di fare qualche domanda....." Spero che il vostro amico riesca a trovare qualcosa che ci aiuti a capire come funziona questo libro...prima che io venga risucchiata dalle sue pagine....mi sono chiesta se c'e' un mondo aldila' di quelle pagine.....potrei immergere la mia mano in un po' di acqua fresca ?.....grazie ...adesso va molto meglio, dunque dicevo....questo Arcontemeccanico chi sarebbe di preciso ?...sapete io l'ho visto una volta sola e non credo di aver capito bene chi sia e come funzioni questo vostro paese.....a i Capomazdesi...li ho sentiti nominare ma non pensavo potessero avere delle radici linguistiche con il Sanscrito.....e' tutto cosi' strano qui......ditemi Orez...chi e' Sawas ?......"

Parsifal25
17-03-2013, 03.04.54
"Di certo.....cari amici di ventura.....non rimarrete delusi. Gloria e Onore ci saranno....."

Tirai' un sospiro di sollievo e proseguimmo il cammino. Ozg, era di buona compagnia ma Loi.....era sin troppo serio.....pensai' tra me:

"......chissà.....forse era un famoso comandante di cavalieri....."; mentre ci dirigevamo verso la città di Sant'Agata......la nostra attenzione si soffermò su di una piccola luce che proveniva da un viottolo vicino.

Probabilmente, era una casa di frontiera.....non so se sarebbe stato prudente soffermarsi ma Ozg e Loi sembravano certi di ciò che facevano......

"Speriamo che non mi cacci nei guai......"

Guisgard
18-03-2013, 01.30.09
Il paggio riconobbe subito Altea e Vivian.
“Certo, milady.” Disse arrossendo ad Altea.
Corse così all'interno del cortile e chiese informazione ad uno dei soldato di guardia.
Questi indirizzò il paggio verso il Ludus Magnus, il palazzo, ossia, dove alloggiava la Guardia del Corpo della principessa.
Poco dopo il paggio tornò dalle due ragazze.
“Sono spiacente...” fece “... ma pare che sir Guisgard non sia tornato... probabilmente è ancora in città... se volete, al suo ritorno, gli farò avere un vostro messaggio.”

Altea
18-03-2013, 01.38.02
Il paggio tornò poco dopo e ci diede la notizia che Guisgard non aveva passato la notte nel Palazzo...io e Vivian ci guardammo stupite.."Non saprei, messere, riferitegli che siamo passate, al mercato vi è troppa gente e sarà difficile trovarsi e poi..non sappiamo nemmeno se oggi ha impegni a Palazzo. Comunque avvertitelo che fino ora di pranzo saremmo in giro per il mercato e poi, probabilmente, pranzeremo in quella locanda tipica dove abbiamo avuto colazione" gliela indicai poichè era vicino a Palazzo.
Ci allontanammo ed esposi le mie perplessità a Vivian ... "Ma dove può essere andato? Inizio a preoccuparmi, e se gli fosse successo qualcosa? Sarebbe un gesto maldestro per una guardia della principessa non dormire a Palazzo e non vegliare su di lei...presumo".
Iniziammo ad osservare alcune bancarelle, con stoffe..certo dovevamo partire e ovviamente senza bagagli visto non era un viaggio di piacere..ma era tanto non mi compravo un vestito, osservavo l'azzurro con leggere screziature violacee della stoffa.

Guisgard
18-03-2013, 01.46.23
“L'Arconte Meccanico” disse Orez ad Elisabeth, dopo aver dato alla donna un recipiente di rame colmo d'acqua fresca “è il signore di Sant'Agata di Gothia. Ha conquistato questa città sottraendola ai domini dell'Arciduca di Capomazda. Ora è lui che la governa come vassallo del re di Sygma.” Fissò le due donne. “Dovete giungere da molto lontano se non conoscete l'Arconte.” Mormorò. “Poco male. Del resto la storia è ciclica e dunque ripetitiva. Basta farci l'abitudine. Quanto ai Capomazdesi... ovviamente non hanno nulla a che fare con il Sanscrito. Ma sono dei megalomani e questo li spinge a ritenere il loro idioma non inferiore a nessun'altra lingua conosciuta. Per quanto riguarda questa città, vi dirò... essa funziona come tutti gli altri regni... infatti ogni governo infondo è una tirannide. L'unica cosa che lo differenzia dagli altri è il numero di coloro che detengono il potere... e così può esserci uno solo che comanda, pochi o molti. A seconda, cioè, se chiamiamo un governo monarchia, repubblica aristocratica o popolare.” Assunse un'espressione pensierosa.
“Però” fece Elina “non ci avete detto chi è Sawas.”
“Potrei essere io Sawas.” Guardandole Orez. “O forse potrebbe neanche esistere. Magari è un modo puerile per attirare clienti, o una semplice sigla che racchiude un dato significato, o forse soltanto un nome scelto a caso e ancora in cerca di qualcuno intenzionato a farlo suo.”
Elina lo fissò turbata.
“Eh, vi comprendo, amica mia...” ridendo Orez “... ma infondo cosa cambia sapere di Sawas? Siete qui per il vostro libro o per scoprire la sua identità?”

Guisgard
18-03-2013, 02.04.36
Così, Parsifal, Ozg e Loi raggiunsero la casa da dove proveniva quella luce.
Ozg bussò e seguirono alcuni attimi di silenzio.
Poi d'un tratto si udì un cane abbaiare.
Poco dopo qualcuno aprì la porta.
Era una vecchia immobile sulla soglia.
“Salute a voi, signora.” Disse Ozg. “Siamo tre cavalieri erranti e cercavamo un posto per passare la notte.”
La vecchia restava in silenzio.
“E visto che nei paraggi non sembra esserci nessuna locanda” continuò Ozg “volevamo chiedere ospitalità qui. Naturalmente se ciò non vi reca disturbo.”
“Chi è, Sissy?” Una voce dall'interno.
“Tre cavalieri...” rispose la vecchia sulla porta.
“E cosa cercando?”
“Un posto in cui passare la notte.”
“Falli entrare...”
La vecchia allora fece cenno ai tre di entrare.
E nella casa i tre cavalieri videro altre due vecchie, oltre a quella che aveva aperto loro la porta.

Guisgard
18-03-2013, 02.30.50
“Questa stoffa” disse Vivian ad Altea “ti donerebbe molto. Si, la vedo proprio bene indosso a te.”
“Per voi” avvicinandosi il venditore “posso abbassare molto il prezzo di questa stoffa.” Mostrando la stoffa alle due ragazze. “Facciamo conque Taddei.”
“Vi sta imbrogliando.” Arrivando qualcuno alle loro spalle. “Non vale questo prezzo.” Fece Fornò.
“Ah, ma le signore sono accompagnate da un cavaliere!” Esclamò il venditore. “Allora posso fare un ulteriore sconto! Per voi solo quattro Taddei!”
“Voi eravate al castello con noi, vero?” Chiese Vivian a Fornò.
“Ah, ma per le amiche speciali di un cavaliere c'è un prezzo speciale!” Rilanciò il venditore. “Per voi solo tre Taddei!”
“Si...” annuì Fornò “... alloggio al castello come voi... anche se ancora attendo di sapere di quel viaggio che mi aspetta...”

Guisgard
18-03-2013, 02.57.51
Il Sole filtrò dalle finestre ed illuminò la stanza di Clio.
La ragazza, svegliatasi da poco, riassaporava pian piano i colori e i profumi del mattino.
E cercava di tenere lontani gli inquieti pensieri che riguardavano la sorte di Lucius.
Perchè quel sogno appena fatto sembrava celare misteriosi significati e segni.
Poi, poco dopo, sentì dei passi provenire da fuori.
Qualcuno bussò e poi entrò.
“Buongiorno, milady.” Disse Mamyon. “Riposato bene?” Si avvicinò allora al letto e posò sulle lenzuola un vassoio di legno. “Allora... abbiamo latte caldo con miele... focacce con marmellate varie... biscotti al grano, ai cereali e con noci... e succhi di frutta...” sorrise “... tutta roba appena sfornata e fresca...” poi le mostrò un fiore in un bicchiere “... e questo l'ho colto per voi nel giardino del locandiere... è un geranio e pare che nel linguaggio dei fiori simboleggi armonia e letizia... ora mangiate che voglio vedervi in forma! E dopo ci recheremo al Palazzo Reale.”

Altea
18-03-2013, 15.56.07
Udii una voce dietro a noi e riconobbi quel ragazzo che viaggiò con noi fino a Santa Agata di Gothia ed era, pure, ospite del maniero dell' Arconte. "Salve..maestà" con un leggero inchino, ricordandomi era re di qualche regno a me sconosciuto e che fu poco gentile con noi, per poi rivolgermi al venditore "Non siamo accompagnate, invece, messere. Egli è solo..un conoscente. Vi pagherò cinque Taddei ad un patto, ho visto avete dei cartamodelli e se prendete pure le misure e porterete la stoffa alla sartoria qui di fronte ve li darò!Andrò a recapitare il vestito nel tardi pomeriggio..potrei partire da un momento all'altro a quanto si dice". Indicai all' uomo il modello scelto e dopo le trattative si avvicinò a me una misteriosa dama con un lungo mantello, sotto una veste bianca ed un velo che ricopriva tutto il volto...fu un attimo e mi estraniai dal mondo esterno.

"Ottima scelta quella stoffa e la veste vi donerà col vostro bianco incarnato" pronunciò ella.
"Chi siete?" domandai sbigottita, ma aveva un chè di familiare, attorno a me vedevo solo ombre.
"Si, sono lady Anastasiya, sai che sono qui per proteggerti e ne hai bisogno in questo posto. Volevo prima di tutto consegnarti qualcosa che ti sottrassi lo scorso giorno" e aprendo la sua mano vidi la collana, ma al posto del rubino vi era una acquamarina brillante e trasparente tra l'azzurro chiaro e il verde color del mare ed ella riprese..."Questa è da parte mia..e di Eleonor" sussultai a quel nome "perchè tu sia sempre limpida e cristallina come questa pietra, abbia il coraggio e ti porterà fortuna...fino alla tua meta. Ricorda che devi dimenticarlo, prima lo hai quasi nominato, e devi sconfiggere la maledizione del casato, ne va della tua futura felicità."
Mi guardavo attorno, ma ero in una atmosfera surreale, ella mi allacciò la collana al collo raccomandandomi di non toglierla mai per poi bisbisgliarmi qualcosa all'orecchio.."Cercavi un cavaliere se non sbaglio, ora ti dirò dove si trova...".

Tutto d'un tratto rividi nitidamente le persone, sentivo il chiacchiericcio, le urla e le risa delle persone e mi ripresi, toccai il collo e vidi quella collana in bella mostra..deglutii..ma cosa stava succedendo? Cercai di far finta di nulla e mi avvicinai a Vivian che parlava con Farnò.."Pure noi, sir Farnò, dovremmo presto partire" aggiunsi "ma ancora ignoriamo come voi il luogo, le modalità e cosa esattamente cercare, scusate ma ora siamo di fretta, ma vorrei parlare con voi di questo fatto, magari ci rincontriamo dopo al mercato o al maniero, in giardino...dove non vi sono..orecchie indiscrete".
Afferrai Vivian per un braccio e sicura, imboccai una stradina laterale anche se non conoscevo quei posti, e ci trovammo di fronte a un posto caratteristico.."Si, Vivian...è proprio quello che pensi...un luogo di perdizione diciamo?Coraggio, dovrò entrare pure qui, e so che sei stupita ma, per favore, non è momento per fare domande". Chiedendomi come mai ella volle dirigermi dove si trovava il cavaliere ma ero proprio curiosa se ciò era vero.
Suonai un campanellino e davanti a me vidi una anziana vestita in modo stravagante, entrammo ed esclamai "Salute a voi milady e gentili dame.." con un colpo di tosse ironico "certo non siamo clienti e nemmeno cerchiamo lavoro!!Potrebbe, gentilmente, riferire a sir Guisgard che lady Altea e lady Vivian lo stanno aspettando, come da appuntamento?" guardai Vivian maliziosamente e ci sedemmo su una poltroncina di velluto rosso in silenzio ad aspettare mentre attorno a noi vi era un viavai di uomini e donne dalle sonore risate.

Clio
18-03-2013, 17.11.49
Il mio viso si illuminò alla vista di Mamyon.
"..Buongiorno..." Dissi con un gran sorriso, ringraziando di aver dormito vestita.
"..ma che meraviglia... Credo sia la colazione più appetitosa di tutta la mia vita..." Continuai, facendo l'occhiolino al cavaliere.
Mi sedetti sul letto e mi lasciai cullare dal dolce profumo che si spandeva tutt'intorno.
Assaggiai il latte, le focacce squisite e uno strano senso di pace si impossessò di me.
"...voi non mangiate nulla, Milord?" Dissi sgranando gli occhi.
"...non crederete che possa finire queste leccornie da sola? Suvvia.. Fatemi compagnia...".
E così dicendo continuai a mangiare.
"...ma, non posso presentarmi in questo stato al palazzo reale, guardate come è ridotto il mio vestito..." Con una smorfia.
"...accompagnate mi al maniero dove alloggiavo, ho lì i miei bagagli... Potrò cambiarmi rinfrescarmi in fretta ed essere pronta in un baleno... Non vorrete che vi faccia fare brutte figure... Sono la vostra madrina, infondo.." Con un gran sorriso.