Visualizza versione completa : La Sinfonia dell'incantato Verziere di Chanty
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Talia
18-03-2013, 17.37.38
Aprii gli occhi di colpo.
La stanza era immersa nella penombra, la luce filtrava appena dagli spessi tendaggi e tutto appariva vago e incerto...
rabbrividii...
l’Arciduca... l’Arciduca stava per entrare in città...
le mie mani, istintivamente, strinsero la coperta.
Fu solo un attimo, tuttavia... una sensazione fugace, lasciata da quel sogno.
Poi udii la voce di Marijeta proprio accanto al letto...
“Ben svegliata, altezza...” fece Marijeta “... avete ordini per me?”
Mi lasciai scivolare di nuovo indietro e risprofondai nel cuscino soffice, chiudendo gli occhi e tentando di alleviare quella improvvisa ed ingiustificata tensione...
Passò qualche minuto così, poi mi alzai.
“Bene...” risposi, ma in un tono forse un po’ troppo sbrigativo “Apri le tende, per favore, Marijeta. Questa oscurità mi disturba, stamattina. E fa’ preparare un bagno caldo, ti prego... immediatamente. Ho bisogno di rilassarmi!”
Lentamente mi accostai al tavolo e presi un pezzetto della focaccia che la donna aveva portato... era calda e buona... ne mangiucchiai un po’, ma la mia mente era ancora immersa in quel sogno.
Mi riscossi e mi costrinsi ad accantonarlo...
“E poi... poi manda qualcuno a chiamare sir Guisgard!” dissi “Ho detto al capitano Caryl che gli avrei parlato... tanto vale farlo subito! Manda una guardia nei suoi alloggi... voglio vederlo tra un’ora nella Sala delle Udienze. Da solo!”
Osservai Marijeta inchinarsi appena ed uscire...
io mangiai qualche altra cosa... distrattamente...
poi mi alzai e mi recai nella stanza adiacente dove la fedele servitrice mi aveva fatto preparare il bagno.
Ordinai alle donne di uscire e poco dopo mi immersi nell’acqua calda e fumante... e, lentamente, il vapore si portò via tutta quella tensione e quelle oscure sensazioni... lasciandomi, tuttavia, come una sorta di vago presentimento...
Guisgard
18-03-2013, 18.04.56
Marijeta annuì a quelle parole di Talia ed uscì.
La principessa restò così da sola immersa in quei vapori profumati e variopinti, intrisi di essenze dal gusto esotico e ammaliante.
Eppure quel sogno e quell'inquietudine continuavano a turbare Talia.
Poco dopo la fedele servitrice ritornò.
“Altezza...” disse “... il capitano ha mandato a cercare sir Guisgard negli alloggi dei cavalieri, ma non c'è lì... ci sono gli altri quattro ma non lui... forse sarà uscito in città... e questo ha indispettito il capitano, visto che non era stata concessa la libera uscita ai cavalieri... ora il capitano attende altre vostre disposizioni al riguardo...”
Guisgard
18-03-2013, 18.15.22
Mamyon annuì a quelle parole di Clio.
Così i due fecero colazione insieme e poi il cavaliere accompagnò la ragazza al maniero.
Attese allora nel cortile mentre lei corse a prepararsi nella sua stanza.
Ma quando vi giunse, Clio sentì qualcosa.
Dei rumori indefiniti.
La stanza era avvolta nella penombra e tutto apparivo incerto.
“Il vostro amico...” all'improvviso una voce alle sue spalle “... attende la Primavera... forse perchè in quella stagione sbocciano i fiori... ma Quello che potrà salvarlo non attende certo il calendario degli uomini per fiorire...”
Era una figura immersa nel chiaroscuro, avvolta da una lunga tunica nera e col capo coperto da un cappuccio.
Guisgard
18-03-2013, 18.29.44
Altea, grazie a quella misteriosa visione, era riuscita a sapere dove Guisgard si trovasse in quel momento.
Così, insieme a Vivian si diressero alla casa di piacere.
E quando furono dentro, una donna si avvicinò alle due.
“Sono spiacente” disse guardandole con sufficienza “ma noi tuteliamo la riservatezza dei nostri clienti. E molti di loro, quando vengono qui, tendono a dimenticare i propri nomi e quelli degli altri. Magari per chiudere fuori di qui preoccupazioni, pensieri e mogli troppo pressanti.”
Alcune ragazze che erano lì vicino risero maliziose.
“E voi, da quanto vedo, non siete certo clienti di questo posto.” Continuò la donna. “Per questo vi chiedo e vi prego di lasciare questa casa, altrimenti sarò costretta a farvi mettere alla porta in modo spiacevole e sicuramente poco cortese.” Intimò poi ad Altea e a Vivian.
Gli stretti cunicoli serpeggiavano nel ventre di quella collina, con la sola debole luce di qualche lucerna a tracciare un'incerta via nell'oscurità.
In lontananza si udiva un vago mormorio.
Guisgard proseguiva, tenendo la mano accanto all'elsa della sua spada.
Ad un tratto vide un cubicolo illuminato.
Estrasse la spada e s'incammino verso di esso.
Il mormorio nel frattempo era diventato una sorta di litania ripetuta meccanicamente.
Guisgard allora si accostò all'entrata e poi guardò dentro.
Era vuoto e sulla parete opposta era scolpito un occhio nella pietra.
Restò a fissare quel bassorilievo e all'improvviso tutto mutò attorno a lui.
La litania si ripeteva all'infinito.
Poi voci e canti sempre più vicini.
E l'occhio lo fissava incessantemente.
La luce delle lucerne che proiettava lunghe e cupe ombre sulle pareti.
Poi ancora quell'occhio.
Le voci e i canti ormai vicinissimi.
Le ombre che si animavano.
Le lucerne che danzavano.
E l'occhio.
Si stavano avvicinando.
Guisgard poteva sentirli.
Cercò allora la sua spada ma non la trovò.
Si sentiva oppresso e braccato.
Si voltò per sfuggire a quell'occhio.
E la vide.
Talia era lì, davanti a lui, con in mano la sua spada.
Lo fissava con occhi gelidi e la sua espressione era altera, indifferente.
Era vestita con lo stesso abito bianco visto l'altra notte.
Altro accadde in quel sogno, ma il cavaliere si svegliò poco dopo.
Era steso nel letto e accanto a lui riposavano due ragazze.
Le guardò per un po', poi si alzò e si lavò più volte il viso in un cratere di ceramica.
E restò a fissare il suo volto inquieto nello specchio posto lì accanto.
Altea
18-03-2013, 18.42.30
Guardai quella donna e le ragazze vicino con aria di sfida..."E cosi vorreste mettermi alla porta? A me non interessa chi vi sia in questo luogo e per quale motivo, sto solo cercando sir Guisgard....che non è nè mio fidanzato nè mio marito e vi rammento che ancora deve nascere chi metterà fuori dalla porta Altea Trevor" sentii ridere Vivian....ella già sapeva, come sempre la mia contromossa.
Di scatto corsi su per le scale dove si trovavano le stanze e ridendo chiamai a voce alta..."Sir Guisgard, dove siete? Sono Altea, ma come, vi siete dimenticato del nostro appuntamento?" E mi soffermai nel bel mezzo del corridoio e vidi Vivian raggiungermi correndo e avvicinarsi divertita.
"Ora vedremo...chi l'avrà vinta....puoi immaginare se io mi faccio mettere addosso le mani da signore di...tale rango... anzi di nessun rango, che maleducazione!!" e chiamai di nuovo Guisgard.
Talia
18-03-2013, 18.45.55
Mi ero immersa completamente, avevo chiuso gli occhi ed avevo appoggiato la testa sul bordo smaltato... assaporando quel breve, fugace momento di completa pace...
E poi sentii la porta aprirsi e la voce di Marijeta...
“Non mi interessa se non c’è...” mormorai allora, in risposta, senza tuttavia aprire gli occhi né muovermi affatto “Che mandino qualcuno a cercarlo... o che mettano due guardie a presidiare l’ingresso al palazzo ed i suoi alloggi... non mi interessa assolutamente niente di dove sia, né di come poterlo trovare! Voglio che tra un’ora sia in quella sala... e questo è tutto!”
Tacqui...
“Ora vai, Marijeta...” soggiunsi “Lasciami sola, per favore... credo di aver diritto a qualche altro momento di tranquillità!”
Salii le scale di corsa e giunsi nella mia stanza.
D'un tratto, quella voce, il sangue mi si gelò nelle vene.
"...chi siete?" Dissi, con la voce più calma che potevo emettere "...cosa volete da me? Cosa volete da lui? Che gli avete fatto?" Istintivamente mi avvicinai alla finestra, Mamyon era nel cortile e mi avrebbe sentita urlare.
"...cosa significa tutto questo? Un fiore? " sbarrai gli occhi.
"...parlate di Quel fiore, vero? Quello che fiorisce dove sbocciano i desideri? Io...non so nemmeno dove si trova... Come posso.." La voce mi morì in gola.
Ero appoggiata alla finestra e lasciai cadere il mio braccialetto, affidandolo al vento e sperando che Mamyon capisse che c'era qualcosa che non andava e salisse da me.
"...ditemi cosa devo fare per salvarlo..." Dissi calma e decisa.
Guisgard
18-03-2013, 20.23.56
Altea continuava a chiamare Guisgard, gettando lo scompiglio nella casa.
Ad un tratto apparvero due energumeni e bloccarono le due ragazze.
“Ora vi accompagneremo all'uscita.” Disse uno di quelli ad Altea e a Vivian.
Le presero allora di peso e le portarono verso la porta, mentre i clienti e le ragazze della casa ridevano per quella scena.
“Cosa accade?” All'improvviso Guisgard.
“Queste due pazze” fece la padrona, madame Sephyn “sono entrate per poi cominciare a gridare, disturbando i clienti.”
“Ehm...” sorridendo Guisgard “... vedete, madame... costoro sono mia cugina e la sua amica... sono ragazze ingenue e di buona famiglia e probabilmente neanche hanno compreso dove si trovino ora...” le ragazze attorno risero maliziose “... vi chiedo dunque, anzi vi prego, di dimenticare questa loro goffa uscita... vi prometto che saranno tenute sottochiave da chi di dovere.”
“Solitamente” replicò madame Sephyn “sono intollerante verso simili dimostrazioni di cattivo gusto e scortesia... ma per stavolta lascerò correre...”
“Vi sono debitore, madame...” mostrando un lieve inchino Guisgard.
Poi, con Altea e Vivian, lasciò quel luogo.
“Ma cosa vi è saltato in mente?” Le riprese. “Volevate farvi malmenare? O magari beccarvi una denuncia? Ora sarà meglio che torniate al vostro castello, prima di ficcarvi in altri guai!”
Ad un tratto un ragazzino si avvicinò a lui.
“Come vi chiamate, messere?”
“Costantino il Grande.” Scherzando il cavaliere.
“Se siete sir Guisgard del Lagno” fece il ragazzino “sappiate che i soldati vi cercano. Vi attendono al Palazzo Reale.”
Guisgard sorrise al piccolo e gli accarezzò la testa.
“Spero che abbiate imparato la lezione voi due.” Voltandosi verso Altea e Vivian.
E poi si allontanò.
Altea
18-03-2013, 20.58.14
Camminavamo in dignitoso silenzio, ascoltando la paternale di Guisgard...sembrava mio fratello maggiore in quel momento non un cugino e nemmeno un amico, alzando gli occhi al Cielo.
Quando un ragazzino ci raggiunse e il cavaliere fu costretto a andarsene....io iniziai a camminare veloce e Vivian mi seguiva e superando il cavaliere e osservandolo da capo a piedi...."Certo Vivan...è una vergogna che quei due uomini abbiano messo le mani addosso a due ragazze con la forza, un Vero Cavaliere si sarebbe battuto, ma ha preferito noto accondiscendere a...delle donnine di facile costume." risi guardando sempre Guisgard.."Comunque non siete Voi, a dirci dove andare sir Guisgard, eravamo già al mercato e continueremo a girarci fin quando vogliamo, siete voi che non siete libero".
Detto ciò lo superai e ci addentrammo tra la folla e ci soffermammo a prendere delle essenze profumate alla lavanda, vi erano di tutti i tipi....in mazzetti essiccati e in boccette di profumo.
Guisgard
18-03-2013, 21.23.06
“Si...” disse quella figura a Clio “... si, il Fiore... e forse è l'unica possibilità per salvare il vostro amico...” il suo volto era celato dal cappuccio “... si e solo quel Fiore può liberarlo da dove si trova ora... molti affermano di essere stanchi della vita, di voler morire... alcuni addirittura invocano l'Inferno... eppure nessuno ne conosce le indicibili sofferenze... ma posso assicurarvi che il vostro amico comincia ad avere idea di come può essere la sofferenza senza fine... senza il Fiore non fatevi più vedere nella selva, o ritroverete il vostro amico in tanti pezzi... e badate che nessuno venga a sapere di questo nostro incontro...”
Ad un tratto la porta si aprì di colpo, la luce penetrò e la penombra si dissolse.
“Clio...” fece Mamyon “... va tutto bene? Ho visto cadere il vostro braccialetto dalla finestra e mi sono preoccupato...”
La luce aveva invaso la stanza, annullando il buio e dissolvendo le ombre.
E la figura misteriosa non c'era più.
Guisgard
18-03-2013, 21.27.06
Altea e Vivian si recarono così al mercato.
Ma mentre passeggiavano fra banchi e mercanzie varie, uno dei venditori cercò di vendere delle spezie ad Altea.
“Sono ottime, milady.” Disse. “E posso vendervele a buon prezzo. Guardate, ci sono per tutti i gusti e vi regalerò anche un ricettario per tisane. Accettate?”
Ma proprio in quel momento, Altea sentì uno strano presentimento.
Si voltò d'istinto e non vide più Vivian.
C'era confusione, con gente che passeggiava, contrattava, vendeva e comprava.
Ma Vivian sembrava come sparita nel nulla, inghiottita da quella ressa.
Guisgard
18-03-2013, 21.29.51
Talia era ancora immersa in quell'acqua tiepida e profumata, in balia di pensieri ed inquietudini.
Un grande specchio accanto alla vasca rifletteva, tra i vetri appannati e i riflessi dell'acqua tinta dalle essenze, la sua bellissima immagine.
Talvolta restava a fissare quella sua immagine riflessa, col volto bagnato, i capelli tenuti su da un piccolo fermaglio di madreperla e gli occhi resi lucidi dal vapore.
E stava così, in quella vasca, quando Marijeta si presentò nuovamente al suo cospetto.
“Altezza...” disse “... il capitano vi informa che sir Guisgard è di nuovo al palazzo. Quando vorrete sarà condotto da voi.” E mostrò un lieve inchino.
Altea
18-03-2013, 22.20.04
Annussai come il profumo del bergamotto si sposava deliziosamente con quello della fragola, per una tisana perfetta, ma mi voltai di scattò, le mie mani lasciarono cadere le spezie a terra..."Messere mi scusi" dissi agitata non vedendo più Vivian.."ve le pago, ecco a voi i soldi, ma avete visto la ragazza che mi accompagnava dove è andata?" ma il venditore non sembrava darmi retta, preso dai tanti clienti.
Iniziai a camminare per il mercato, ritornai per le strade percorse prima ma di lei non vi era traccia. Mi fermai un attimo presso il bordo della fontana, rinfrescondomi il volto con dell'acqua, forse era tornata al castello non trovandomi?
Corsi veloce al maniero e entrai in camera, era vuota..come sospettavo e non vi era neppure in sala da pranzo e nel giardino quando vidi la vecchia servitrice e mi avvicinai a lei..."Vi chiedo una cortesia, gentilmente, se dovesse tornare la mia amica Vivian, ditele che la aspetto all'entrata del Palazzo Reale".
Mi incamminai di nuovo verso la piazza, una lacrima rigò il mio volto..non era possibile fosse sparita cosi, per un attimo temetti di perderla..come avevo perso Eleonor e sarei rimasta sola in quel posto.
Non vi era via di uscita....il mercato ormai si era quasi svuotato, visto era quasi ora di pranzo e la gente era a pranzare, ma di Vivian non vi era traccia.
Mi sedetti in una panchina di marmo vicino al Palazzo Reale, purtroppo...avevo bisogno nuovamente di Lui, solo Guisgard poteva aiutarmi a trovarla, se non fosse arrivata prima o l' avessi trovata prima. Così rimasi lì ad aspettare che Guisgard uscisse per chiedergli aiuto.
D'un tratto si avvicinò una vecchietta, non potevo crederci...ma pure in questo posto si trovavano? Per un attimo un momento di serenità, erano le donne anziane che venivano dall' Est solitamente dalle nostre parti per il periodo pasquale e con le loro ceste piene di primule e crocus, ovvero i primi fiori di primavera, chiedevano in cambio solo pochi soldi, e ormai era diventata una tradizione.
Presi un mazzetto di primule gialle, un sorriso apparve sul mio viso, e pagai la vecchietta.
Ma subito dopo ritornai cupa...sarei rimasta fino la notte li, ad aspettare Vivian o Guisgard che mi avrebbe aiutata...forse...sempre non avesse appuntamento in certi luoghi.
Il cuore prese a battermi forte.
Gli occhi sbarrati, il fiato corto, avrei voluto urlare, avrei voluto piangere, imprecare, sbattere i pugni contro il muro.
Ma restai come paralizzata mentre quello strano uomo parlava.
Il Fiore, il Fiore diventava ogni giorno più importante.
Il pensiero di quelle parole mi fece rabbrividire.
Oh, Lucius.. Ce la farò.. Te lo prometto...
Un brivido freddo mi attraversò la schiena. Non potevo dare il Fiore a quelle persone, ammesso che lo trovassi, l'avevo promesso all'arconte.
L'avevo giurato con la vita.
Solo allora sentii il peso di quel giuramento su di me.
Ma in qualche modo avrei sfidato la sorte per liberarlo.
Non l'avrei condannato ad una fine orribile.
La porta si spalancò mentre ero ancora scossa.
La vista di Mamyon mi rassicurò per un momento.
"..Oh, Mamyon..." Dissi correndogli incontro "...ero certa che avresti capito..".
Senza pensarci due volte mi buttai tra le sue braccia, e, per un momento, mi sentii al sicuro.
Restai ferma con la testa poggiata sulla spalla di Mamyon per qualche tempo, sentendo il tremore che mi attraversava il corpo calmarsi pian piano.
Poi mi reso conto che aspettava una spiegazione.
"...io.." Iniziai a balbettare "...ho avuto così paura.. Mi sembrava che ci fosse qualcuno nella stanza...".
A questo punto, mi fidavo del cavaliere, ma non volevo rischiare di mettere a repentaglio la vita di Lucius per lui.
Per quanto ne sapevo, poi, la strana figura che mi aveva tanto spaventato poteva essere dietro l'angolo ad origliare.
"...mi è sembrato di sentire dei passi.. No, no, lo ho sentiti... E mi sono sentita morire, ero sola.. Temevo che se avessi urlato avrei attirato troppo l'attenzione e.. Oh, grazie al cielo sei qui..." Continuai stringendomi più forte a lui.
"...grazie.." Sussurrai.
Accennai a un sorriso guardandolo negli occhi "...ora che sei qui, però, mi sento terribilmente stupida...".
Cercai di ritrovare un po' di contegno e un accenno di sorriso "...Beh, puoi aspettare qui mentre mi vesto..." Indicando il piccolo salottino che divideva le due camere "...Prometto che per farmi perdonare metterò l'abito più bello che ho, solo per voi...".
Già, pensai, e poi andremo dalla principessa.
A quel punto mi chiesi se fosse davvero una buona idea.
Mentre mi lavavo e vestivo, non facevo che pensarci.
E se anche mandare qualcuno nella selva mettesse la vita di Lucius in pericolo?
Ero disposta davvero a correre questo rischio?
Uscii dalla mia stanza dopo poco tempo, il mio aspetto, tuttavia, era radicalmente cambiato.
L'abito verde e bianco che avevo indossato per l'occasione era uno dei miei preferiti.
Il colore era lo stesso delle foglie di edera d'estate e i motivi bianchi con fili d'argento che lo ornavano davano un tocco più leggiadro ed etereo.
Guardai Mamyon con un'espressione che speravo somigliasse ad un sorriso.
"...Sono pronta Milord..." Gli dissi avvicinandomi.
"...Tuttavia, c'è una cosa che vorrei dirvi, prima di andare..." Lasciai volutamente in sospeso la frase.
"...tra non molto, non so di preciso tra quando, dovrò partire.. Non conosco la mia destinazione ma so che devo cercare un Fiore.." Presi un respiro profondo "...ti prego non fare domande su questo perché non ho alcuna risposta. Tutto quello che so è che potrei partire da un momento all'altro..." Abbassai lo sguardo, per un momento. "...avevo deciso di aspettare Lucius ma ora ho cambiato idea..." Lo guardai con uno sguardo che supplicava fiducia senza condizioni "...appena mi verrà indicato il posto da cui partire, non attenderò un minuto...".
Gli accarezzai dolcemente la guancia "...vi chiederei di venire con me, ma so bene che non potete lasciare il palazzo... Oh, non sapete quanto desidererei avervi accanto... Non dovervi lasciare ancor prima di avervi conosciuto davvero..." Gli occhi mi si inumidirono all'idea di lasciarlo.
"....ma io devo trovare quel Fiore..." Proruppi decisa e ferma.
"...è la mia unica speranza..." Sussurrai piano, con l'intenzione di non farmi sentire ma la speranza che lui sentisse senza interrogarmi.
Guisgard
19-03-2013, 02.37.26
Capitolo VI: Frate Nicola
“E su suggerimento di Marsilio, che aveva preso a benvolermi, decisero di pormi accanto un dotto francescano, frate Guglielmo di Baskerville, il quale stava per iniziare una missione che lo avrebbe portato a toccare città famose e abbazie antichissime.”
(Umberto Eco, Il nome della rosa)
Mamyon ascoltò Clio e poi restò a fissarla, come se cercasse di comprendere qualcosa che sembrava sfuggirgli.
“Partire...” disse “... partire per dove? Cercare un fiore? Che storia è mai questa? E poi... partire da sola?” Il cavaliere prese le mani di lei nelle sue. “Clio... mi avete dato del tu più di una volta poco fa... non vi fidate più di me ora? Pensate che potrei lasciarvi partire da sola? E per dove poi? Voglio sapere tutto... tutto di questa storia... voglio capire perchè una ragazza da sola deve intraprendere un viaggio alla ricerca di un fiore...” strinse le mani di lei “... ti fidi di me, Clio?” Guardandola negli occhi. “Ti fidi davvero? Se si, allora non tenermi allo scuro di niente... dimmi... cosa significa questa storia?” E restò con i suoi occhi in quelli di lei.
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Intanto, al Palazzo Reale, una figura procedeva lungo corridoi ed antri, avvolta in un lugubre silenzio rotto solo dal rumore dei suoi passi che echeggiavano tra le murature di quell'ambiente.
Il Maestro George risalì alcune salinate, fino a raggiungere l'ultima sala di un'alta torre circolare.
E qui, al suo interno, trovò tre donne ad attenderlo attorno ad un organo.
“Isolde...” disse fissando una delle tre “... allora? Quali notizie hai da rivelare al tuo maestro?”
“Come vi dissi” rispose la donna “l'oracolo mi ha inviato una visione...”
“E hai saputo interpretarla?”
“E' molto vaga, maestro...”
“E voi due?” Fissando il Maestro le altre due. “Siete riuscite a leggere nei suoi arcani? Tu, Rukea?”
“Maestro...” mormorò Rukea “... abbiamo visto un luogo misterioso, attraversato da enigmatiche immagini...”
“E tu, Yster?”
“Crediamo” rispose Yster “che quel luogo possa essere collegato con il Fiore...”
“Mi sembra evidente.” Fece il Maestro.
“Purtroppo” disse Isolde “non conosciamo quel posto.”
“Da come è apparso” mormorò Rukea “non sembra simile a nessun altro luogo di questo regno.”
“Si, crediamo sia una terra oltre questi confini.” Ancora Isolde.
“Insomma” contrariato il Maestro “mi state dicendo che non siete in grado di interpretare quella visione?”
Le tre non risposero nulla.
“Sciocche...” con disprezzo George “... avrei dovuto lasciarvi nelle strade in cui vi ho trovato... luride cagne... ma tutto dipende da questo ora... il ritorno degli Illufestati ed il loro trionfo... dovrò occuparmi io di tutto... ora andate via... sarò io a chiamarvi... andate!”
Le donne, in silenzio, si scambiarono rapidi sguardi, per poi chiudere gli occhi e mutarsi in tre statue di pietra.
Il Maestro allora si sedette davanti ad un grosso organo e cominciò a suonare un'inquietante melodia.
Un suono innaturale che fuoriuscendo dalla torre si diffuse sul palazzo prima e poi su tutta Sant'Agata di Gothia, propagando sull'intera città un lamento fatto di dolore, sconforto e disperazione.
Un lamento che si confuse col sibilo del vento, lasciando ovunque una cupa e sinistra atmosfera di morte.
Guisgard
19-03-2013, 02.56.23
Altea su quella panca era in balia della disperazione e della paura.
Vivian era svanita nel nulla, come se la città stessa l'avesse inghiottita.
La ragazza così aveva deciso di attendere.
Attendere il ritorno della sua amica o magari l'aiuto fornitogli da Guisgard.
Ma ora era sola.
“Solitamente” disse qualcuno all'improvviso “non baratto mai le cose che posseggo con niente altro, ma si da il caso che oggi devo sperimentare uno dei miei ultimi gingilli...” apparve così davanti ad Altea qualcuno “... posso presentarmi, milady? Sono Sansigo...” sorrise “... e sono qui per rendervi un gran servigio.” Era un giovane alto e di robusta corporatura. “Sono un inventore e posso assicurarvi che le mie invenzioni sono infallibili.” Aprì allora la grossa borsa che aveva con sé e mostrò un piccolo scrigno ad Altea. “Vedete questo? Non è un semplice soprammobile... oh, no... si tratta di molto di più...” aprì lo scrigno e mostrò alla donna il contenuto “... questa è una bussola... ma non una bussola come tante... vedete? Essa non indica il Nord... no, essa indica ciò che cerca chi la utilizza... vi faccio un esempio... voi siete in cerca di una Santa Reliquia? Benissimo! Munitevi di questa bussola ed essa vi indicherà il luogo esatto in cui si trova la Reliquia! E naturalmente può indicare qualsiasi altro oggetto o luogo che decidete di cercare.”
Il tocco delle mani di Mamyon e le sue parole mi scaldarono il cuore di un calore calmo e profondo.
"...Mi fido di te Mamyon..." Sussurrai dopo aver passato qualche istante immersa nei suoi occhi, dimenticando definitivamente l'etichetta che mi sembrava fosse una divisione tra noi.
"..non ho detto che non vuoi venire da me, ho detto che non puoi..." Scossi la testa "...hai giurato fedeltà alla principessa l'hai dimenticato? Devi essere sempre a sua disposizione..
Vorrei non fosse così... Vorrei averti con me...".
Abbassai lo sguardo e lasciai le mani di Mamyon.
"..Ma, hai ragione, hai diritto di sapere... Siediti pure su quel divano..".
E, così dicendo, me ne andai nella mia camera, tornando pochi istanti dopo con un mano il mio prezioso manoscritto.
Mi sedetti accanto a Mamyon e iniziai a sfogliarlo delicatamente.
"...questo è il mio tesoro, vale più di qualsiasi gemma... Parla di un cavaliere, Leonard.. Ricordate? Vi parlai di lui, prima del torneo.. avete detto una frase identica... Racconta di come la sua amata, Sybil, venga rapita... Della ricerca, senza alcun punto di riferimento.. Fino ad un sogno premonitore.." Sorrisi, accarezzando la pergamena "..pensa che lei non sa nulla dell'amore del cavaliere, si conoscono appena... Ma lui rischia tutto per lei..".
Guardai Mamyon, conscia di avergli confuso le idee ancor di più.
"...beh, ti chiederai cosa c'entra.. È presto detto... Il manoscritto si interrompe, poco dopo il sogno premonitore.. E, nonostante tutte le mie ricerche non ne ho trovato un altro che contenga la fine... Sembra sia unico.. Ma, questo sarebbe un pura curiosità intellettuale se non fosse..." Arrossii e abbassai lo sguardo.
Potevo davvero fidarmi di lui a tal punto da raccontargli i miei segreti più oscuri?
Respirai piano, non avevo scelta, dovevo fidarmi di lui fino in fondo.
"..se non fosse che io sono tormentata da questa storia... Nel vero senso della parola... Ogni notte, da quando il manoscritto è entrato in mio possesso, faccio un sogno.. No, un incubo.. Sono incatenata, ogni volta in una maniera diversa e in un posto diverso, ma ugualmente spettrale, Leonard arriva, non so come faccio a sapere che è lui ma lo so.. Lui mi chiama col nome della sua amata, e io non riesco a parlare per dirgli che non sono lei, in quel momento viene ucciso sotto i miei occhi, in maniere crudeli e atroci.. Lo sento esalare l'ultimo respiro invocando il mio nome, cioè il nome di lei, ogni notte.. E soffro come soffrirebbe lei, ogni volta.." Scossi la testa guardando lontano "...ogni notte da allora... Non può essere una coincidenza, io dovevo sapere, dovevo conoscerne il significato...".
Sospirai, la parte più difficile l'avevo detta.
Mi chiesi cosa avrebbe pensato di me, mi avrebbe presa per pazza, per indemoniata o peggio?
Ripresi il mio racconto più spedita, parlai dell'arrivo a Camelot dell'aereonave, del biglietto col mio nome, del mio desiderio di partire, di come avevo coinvolto Lucius, del giuramento, dell'arrivo al maniero e, infine, dell'incontro con l'arconte in cui mi aveva parlato del fiore e del patto che avevo fatto con lui.
Nel ripercorrere i ricordi, mi tornò alla mente ciò che avevamo visto quando ci eravamo avventurati nel cunicolo dietro la Chimera, ma non ne feci parola, pensando che, infondo anche i muri avevano orecchie in quel posto.
Ma mi ripromisi di parlargliene più tardi, sempre che dopo il mio racconto non scappasse a gambe levate.
"..e ora so che quel Fiore è l'unica speranza per salvare Lucius... Non so cos'abbia di speciale, né per quale motivo debba cercarlo una ragazza straniera... Ma ora non ho più scelta.. Temo che la sparizione di Lucius sia collegata con questa faccenda..." Gli presi la mano "..è tutto quello che so... Mi indicherà un messaggero quando dovrò partire e dove mi dovrò recare...".
Cercai di sorridere "...ti ho raccontato tutti i miei segreti, non è una cosa che sono solita fare... Non dire mai più che non mi fido di te.." Abbassai lo sguardo, con una stretta al cuore "...capisci ora perché so che non potrai venire con me.. Non so quanto starò via, né dove andrò... Tu hai i tuoi doveri.." Sorrisi, sarcastica "...sono l'unica figlia di un marchese ricco e potente... Me ne intendo di doveri da assolvere..." Con una smorfia "...era proprio per avere un briciolo di libertà, prima di perderla definitivamente, che ho voluto partire a tutti i costi..." Sussurrai con voce bassa e carica di tristezza.
Altea
19-03-2013, 16.15.04
All'improvviso apparve quel giovane e mi mostrò quella strana bussola, scrutavo lui e l'oggetto con diffidenza...era vero o un modo per prendermi i soldi?
Afferrai la bussola e pensai a Vivian e il magnete cambiò direzione..strabuzzai gli occhi per la sorpresa.
"Maniero dell' Arconte Meccanico" pensai e il magnete si spostò proprio verso il maniero.
"Ma che aggeggio è mai questo? Allora se cosi fosse si potrebbero trovare tutti i tesori nascosti" affermai sbigottita..."Sacro Graal..dove si trova?" dissi in modo ironico e stupita il magnete si spostò di nuovo.
Scrollai la testa sbuffando "D'accordo, ho già altre cianfrusaglie, una in più non sarà un danno, sperando funzioni, vi darò i soldi ma potete tenervi lo scrigno, è un pò ingombrante" pagai il ragazzo, riguardai la bussola e quando rialzai lo sguardo egli era sparito.
La riposi nel borsellino e vidi la moneta donata da Guisgard...già, pensai...e beffa del destino mi sono divisa da Vivian e calde lacrime scivolarano sul volto, forse più per il fatto di trovarmi sola in quel posto e senza aiuto.
Toccai involontariamente la collana, e ebbi un sussulto, mi asciugai le lacrime, non era momento quello di piangere ma certo non dovevo nemmeno agire d'impeto come sempre, sarebbe stato troppo pericoloso girare per la città sola.
Così mi recai alla taverna dove il mattino consumammo la colazione e chiesi carta e calamaio...e iniziai a scrivere un messaggio a Guisgard pensando che non mi era mai capitato di avere un contatto così messaggistico con una persona, leggermente sorridendo.
"Sir Guisgard,
vi chiedo scusa per l'incursione di stamattina
e vi scrivo perchè è avvenuto un fatto spiacevole.
Eravamo al mercato e improvvisamente non ho più visto la
mia cara amica Vivian, l'ho cercata ovunque, in tante strade e luoghi
vicini e pure al castello dell' Arconte ma sembra quasi risucchiata dalla città.
Vi chiedo, gentilmente, di aiutarmi a cercarla appena sarete libero,
non mi fido a vagare sola per la città ma non sono molto ottimista.
Mi troverete fuori del Palazzo seduta su una panchina.
Lady Altea".
La sigillai bene con la ceralacca, avevo pure il timbro del mio casato, onde evitare girasse in mano aperta ad occhi indiscreti e uscendo vidi un giovane paggio che stava entrando al Palazzo Reale e mi avvicinai a lui..."Messere, cortesemente, potrebbe recapitare questa missiva a sir Guisgard del Lagno, cavaliere della Principessa, anche subito se è libero oppure appena si libera, so che aveva udienza con la Principessa...Mi raccomando è questione delicata."
Così mi risedetti su quella panchina controllando le persone che passavano, aspettando arrivasse Vivian, guardandomi in giro ma di lei non vi era ombra.
Ormai pure i mercanti se ne stavano andando e la piazza era quasi semideserta.
Talia
19-03-2013, 17.48.36
Sospirai appena a quelle parole...
“Molto bene...” mormorai, ma quasi di malavoglia all’idea di abbandonare quell’acqua tiepida.
Così, lentamente, mi alzai e presi l’ampio telo che la buona donna mi porgeva.
“Dì al capitano che lo faccia accompagnare nella mia sala delle udienze. Adesso!” dissi “Non gli farà male aspettare un po’... i saggi dicono che l’attesa sia utile agli spiriti indomiti... pare tempri lo spirito!”
Così dicendo tornai nella mia stanza ed impiegai tutto il tempo necessario a prepararmi... scelsi con cura un abito e lasciai che una delle servitrici mandatemi dall’Arconte mi aiutasse ad indossarlo, poi un’altra mi pettinò come era solita fare quasi ogni mattina...
infine, senza alcuna fretta, raggiunsi quella sala.
Due guardie ne presidiavano l’ingresso, segno quello che il cavaliere era già arrivato e che stava aspettando me, pensai... uno dei due soldati mi aprì la porta, non appena vi giunsi di fronte, per poi ad un mio piccolo gesto ritirarsi e richiudersi la porta alle spalle...
La stanza era luminosa quella mattina... la luce del sole, schermata dalle leggere tende cremisi, si infrangeva in un morbido chiarore.
Guisgard
19-03-2013, 17.52.47
Mamyon ascoltò con attenzione il racconto di Clio.
E mentre la ragazza parlava, lui fissava quel manoscritto.
“Si, sono sogni molto strani...” disse poi “... inquietanti... ma magari sono solo il frutto di ciò che questo libro rappresenta per te... forse ne sei così colpita, così ossessionata che ti stai immedesimando nella trama che racconta... non so, ma mi sembra la risposta più logica a tutto questo...” la fissò “... ma è tutta la storia del viaggio che invece mi inquieta di più... questo non è un sogno... e tu davvero vuoi partire per un luogo ignoto, in cerca di qualcosa che neanche conosci? Ed è assurdo anche che un uomo come l'Arconte chieda ad una ragazza di cercare un fiore... un fiore... cosa può avere di speciale un fiore?” Prese di nuovo le sue mani. “Ora sai cosa farò? Chiederò udienza all'Arconte. Si, voglio capire cosa significa tutto questo. Perchè un uomo potente come lui ha chiesto ad una giovane straniera di impegnarsi in una cosa tanto assurda.” Poi mostrò sorpresa. “Cosa significavano quelle tue ultime parole? Perchè dovresti perdere la libertà?”
Guisgard
19-03-2013, 18.33.06
La stanza delle udienze della regina era inondata da fasci di luce dai riflessi policromi, con screziature che sembravano tingere l'aria, resa luccicante dai pannelli di velluto che ricoprivano le pareti.
Guisgard era immobile a fissare dai vetri di una delle finestre con le tendine tirate in su.
Da lì si potevano guardare le mura Settentrionali del palazzo ed avere una buona vista sulle guglie, le torri e le cupole della città.
I suoi occhi erano inquieti, come attraversati da vaghe sensazioni.
“C'è qualcosa in questo palazzo...” disse a voce bassa “... qualcosa che mi rende inquieto...”
“Certo, dovresti saperlo...” mormorò una voce.
“Non mi riferisco solo a quel cane...” fece Guisgard.
“Dovrei offendermi?”
“Il tuo sarcasmo è fuoriluogo...” replicò Guisgard senza smettere di fissare la città dalla finestra “... dico sul serio... sento che questo palazzo nasconde qualcosa... qualcosa che forse ignoriamo...”
“Beh, questo palazzo è il quartier generale del nostro nemico, mi sembra naturale che ti ispiri sensazioni non proprio piacevoli...”
“No, è qualcosa di diverso...” scuotendo il capo Guisgard “... sento che...”
Ma proprio in quel momento la porta si aprì ed apparve Talia.
Il cavaliere si voltò e restò a fissarla per qualche istante.
“I miei omaggi, mia signora...” mostrando poi un lieve inchino.
Guisgard
19-03-2013, 18.36.34
Altea era su quella panca, in attesa della sua amica Vivian.
Ma della ragazza non sembravano più esserci tracce.
“Allora...” disse avvinandosi a lei ancora il tipo della bussola “... vi ho fatto provare la mia stupefacente invenzione... ora cosa decidete? Siete interessata? Guardate che un oggetto simile non lo troverete in giro!”
Altea
19-03-2013, 18.42.38
Ero pensierosa e d'improvviso tornò quel ragazzo..."Oh, messere che spavento, scusate ero sovrappensiero e prima non vi rividi più, se lo ho già usato?" dissi sorridendo a quello strano tipo "non ancora...ma penso mi servirà, però sapete non mi fido ad andare in giro sola, sto aspettando una persona per farlo..anzi no due persone...una la sto cercando e una la sto aspettando per cercarla, ma è una lunghissima storia e se la vostra bussola funzionerà e la troverò vi sarò veramente riconoscente".
elisabeth
19-03-2013, 19.14.01
Mi stavo irritando...storie storie e storie....mai nessuno che parlasse in modo esplicito.......avevo il mal di testa......" Bene...non sapremo mai chi sara' Sawas...qualcuno purtroppo sara' visto che ci hanno mandato da lui...ma ora che ci penso..potrebbe essere stato lui stesso...........siamo venute qui per il libro e' vero...ma mi sento tanto Alice nel paese delle meraviglie.....magari se mangio quel dolcino sul tavolo diventero' grande...grande piu' di tutti i cittadini di questa situazione assurda.......o magari se mi riuscissi a far risucchiare da quel libro sarebbe il massimo.....mi porterebbe a risolvere l'Arcano mistero.......dobbiamo trovare un giardino , un prato...un vaso pieno di terra o di acqua ...forse non importa, ma dobbiamo trovare un fiore straordinario.....un fiore di una tale bellezza, che potrebbero uccidere per averlo.....quindi aspettero' che qualcuno mi dia indicazioni su questo mosterioso libro...ma non disdegno nulla per trovare questo fiore...".....girai intorno al tavolo...e come dissi cosi' feci..mangiai un pasticcino che aveva la forma di un fungo........vedi che non arriva anche il bianco coniglio...
Talia
19-03-2013, 19.15.18
Entrai e mi soffermai un momento...
per un fugace istante, entrando, avevo avuto la sensazione che stesse parlando con qualcuno...
mi guardai per un istante intorno, quindi...
ma eravamo soli.
“Sir!” dissi “Bentrovato!”
Lentamente raggiunsi la mia ampia poltrona, dunque, e qui mi sedetti.
Per qualche momento rimasi ad osservarlo...
studiandolo con attenzione...
c’era qualcosa negli occhi di quel cavaliere, pensai... qualcosa di inquieto e fuggevole... qualcosa di nascosto, eppure non completamente invisibile...
Mi riscossi...
“Sir Guisgard...” mormorai “Questo è un colloquio privato! Non è dunque necessario che ve ne stiate là in piedi... vi prego, accomodatevi!”
E, con la mano, accennai appena alla bassa poltrona di fronte a me, dall’altra parte del tappeto circolare.
Abbassai lo sguardo e sorrisi, appressando il fatto che anche il cavaliere aveva preso a darmi del tu.
"..lo so, credi che non ci abbia mai pensato? Le spiegazioni logiche e razionali sono la mia specialità, ma voglio lo stesso sapere cosa significa, voglio sapere almeno come finisce la cerca, chi sta dietro al rapimento.." Scossi la testa "..no, in realtà non me ne importa più molto ormai... Voglio solo trovare il modo di salvare Lucius e, in qualche modo, quel Fiore è la chiave... Non so perché sia così importate, ne perché debba cercarlo io... Ma.. Non puoi andare dall'Arconte.." Dissi sgranando gli occhi "...non so nemmeno se potevo parlati di questa storia o se fosse un segreto.." Gli presi la mano guardandolo con apprensione "...non vedi cosa accade a chi mi sta vicino, non vedi quanto dolore si nasconde in questa ricerca? Per quanto ne si potrebbero anche aver rapito Lucius per spingermi a cercare il fiore con tutte le mie forze.. E, beh, hanno avuto quello che volevano... Ma non so chi ci sia dietro la sua sparizione... So solo che devo trovare quel fiore, devo trovarlo.. Non l'impronta a che cosa servirà, voglio vedere il mio amico sano e salvo.. So che è una follia, ma non vi sto chiedendo di accompagnarmi... Ma non resterò qui ad aspettare di trovare il corpo di Lucius fatto a fettine..".
Avevo alzato il tono di voce e parlato velocemente, in preda alla rabbia e alla disperazione.
Come odiavo essere così, come mi ero ridotta?
Respirai profondamente ad occhi chiusi e sorrisi, guardando il cavaliere.
"...la mia libertà? Beh, saprete bene che quando in una famiglia nobile nasce un'unica figlia femmina è una grande sventura.... A meno che, non la si riesca a combinare con qualcuno di straordinariamente potente che possa mantenere la ricchezza del casato..." Sospirai "...ho promesso a mia madre, anni fa, che non avrei fatto storie e avrei accettato senza fiatare le loro decisioni... E so per certo che l'interesse del casato viene prima del mio per i miei genitori.." Con una smorfia.
"..beh, dover passare la vita accanto ad uno sconosciuto lo considero una prigione bella e buona... Non sono ottimista... Era Lucius quello che sapeva sempre tirarmi su di morale..".
Sentii un nodo alla gola, e la tristezza attraversarmi.
"...ma, su.. Non farmi pensare a queste cose... Ho cercato di non pensarci da quando sono partita.." Dissi infine abbozzando un sorriso.
Guisgard
19-03-2013, 19.51.05
Guisgard fissò Talia e la seguì con lo sguardo fino a quando la principessa si sedette sul suo seggio.
E nel vederla il cavaliere provò tutta una serie di sensazioni.
Rivide la notte in cui lei, vestita di bianco e scalza, entrò nella stanza dove lui riposava ferito.
E poi ripensò al sogno fatto la notte prima, dove lei compariva enigmatica e bellissima.
E il suo sguardo, per alcuni interminabili istanti, tradì qualcosa.
Infatti i suoi occhi indugiarono, forse più del dovuto, su di lei.
Su quell'abito che indossava, sul suo corpo, sul suo volto.
E infine restarono negli occhi di lei.
Poi la voce della principessa quasi lo destò da quei pensieri.
Allora lui accennò un vago sorriso.
“Vi ringrazio, altezza...” disse “... una bassa poltrona... l'ideale per rappresentare ciò che ci divide, ciò che ci differenzia... voi la sovrana ed io il suo cavaliere...” avanzò verso quella poltrona “... ma forse se mi inginocchiassi... sarebbe ancora meglio, no?” La fissò. “Infatti sono uno dei vostri cavalieri... e devo obbedirvi in tutto... e poi vi sono anche debitore...” sorrise “... dopotutto vostra maestà si è incomodata per accertarsi di persona circa la mia salute... o forse era solo il mio Angelo Custode quello che vidi l'altra notte... un bellissimo Angelo bianco che entrava nella mia stanza...” si sedette sulla poltrona “... massi... di certo era un Angelo... sarebbe sconveniente altrimenti credere il contrario, non è vero... mia signora? Anche perchè mi infastidirebbe se sapessi che tale fortuna fosse riservata a tutti i cavalieri feriti...” e rise di gusto.
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Guisgard
19-03-2013, 20.17.59
Dopo un po', quel pasticcino mangiato da Elisabeth cominciò a far sentire il suo effetto.
La donna accusò lievi dolori al ventre e poi una strana ed insopportabile sensazione.
“Eh, milady...” disse Orez “... il bagno è quella porta laggiù... e temo che fra qualche istante sarà il vostro unico desiderio...”
Infatti quel dolcetto conteneva un forte lassativo.
Tuttavia il suo effetto fu breve ed anche quei lievi dolori passarono ben presto per Elisabeth.
Poco dopo, finalmente, ritornò anche l'uomo dagli occhi scuri con il libro.
“Allora?” Chiese Orez. “Scoperto qualcosa?”
“Si...” annuì l'altro “... ed è molto interessante...”
“Siamo tutti curiosi.” Fece Orez.
“Allora...” cominciò l'altro “... il libro è scritto in antico vedico... praticamente sconosciuto da queste parti... dunque è chiaro ritenere che proviene da molto lontano e che sicuramente riguarda una ristrettissima cerchia di individui... in verità sono riuscito solo a tradurre una nota in greco sul margine della sedicesima pagina... e parla di un misterioso individuo che si firma Pietro... pare usi questo nome solo perchè, come profetizza la Bibbia, l'ultimo papa sarà Pietro II... in pratica il nostro sedicente glossatore auspica la fine della Chiesa di Roma...”
“Cos'altro dice oltre a questa sua palese antipatia per la Chiesa?” Domandò Orez.
“Solo una sorta di richiamo verso una specie di confraternita...” rispose l'altro “... un oscuro ordine... più simile ad una setta...”
“E cosa venerano?” Chiese Orez.
“In realtà non lo dice... da qui si evince solo l'antipatia, anzi l'odio, verso la Chiesa Cattolica... infine chiude accennando ad un Fiore... e la cosa che mi ha colpito è che lo scrive con la lettera maiuscola...”
elisabeth
19-03-2013, 20.31.44
Il dolcetto....fece il suo breve effetto.....e mi mando' dove in quel momento Orez voleva mandarmi..........mi ricomposi....e andai a partecipare alla venuta dell' uomo con gli occhi neri.....ascoltai paziente, mentre Elina mi guardava con occhi torvi......lei mi ci avrebbe lasciata per piu' tempo in quel posto......ne ero sicura....." Ecco...finalmente si parla di qualcosa di importante il Fiore, se pero' parla anche di Chiesa ci sara' un motivo.....ma ho bisogno di sapere dove posso trovare questo Fiore.....la mia venuta in questa citta' e' legata ad esso.....e il mio desiderio e' ben altro....che il lassativo..".......
Talia
19-03-2013, 20.52.42
Continuai ad osservarlo mentre parlava... lo osservavo con una strana espressione sul volto, indecifrabile...
così come indecifrabili erano anche le molte sensazioni che si agitavano nella mia anima...
lo osservai ridere...
aveva accennato a quella notte ed io non potevo non chiedermi, non senza una vaga agitazione, quanto fosse sicuro di ciò che aveva visto e se poteva credere di essersi ingannato...
poi, inaspettatamente, un vago sorriso sfiorò anche le mie labbra, anche se fu tanto rapido che sarebbe potuto sembrare solo un miraggio...
“Voi, cavaliere...” iniziai poi a dire “Siete riuscito in un’impresa che definirei titanica... siete qui solo da qualche giorno, infatti, e siete già riuscito a guadagnarvi l’antipatia di un buon numero di persone, in questo palazzo... ma questo lo sapete già, non è vero? E d’altra parte il sentimento è reciproco in voi... non è vero?” lo scrutai, poi ripresi “Quello che non sapete, tuttavia... ebbene, quello che non sapete è che, ai miei occhi, questo potrebbe essere addirittura un pregio! Siete irriverente e vagamente arrogante... siete insolente... ma questo non mi turba affatto! Non turba me, almeno! Però ho un problema... al di là di ciò che i miei consiglieri possono dire di voi e di cui mi curo relativamente... beh, io ho la necessità, data la situazione attuale, di fidarmi di voi! Ho la necessità di sentirmi tanto sicura da mettere la mia vita nelle vostre mani, se se ne presenterà la circostanza... perciò vi chiedo, e lo faccio qui, privatamente... perché avete voluto con tanta forza partecipare a quel torneo? Perdonatemi, ma io non credo... e non penso di sbagliarmi... che voi siate il genere di cavaliere che viene a giurarmi fedeltà perché è in cerca di fama e gloria, o di onori e pubblici riconoscimenti... ma allora... perché...” ed il mio sguardo si fece intenso su di lui “Perché siete qui?”
Guisgard
19-03-2013, 23.03.59
Guisgard fissò Talia.
La fissò con uno sguardo profondo, come se volesse, con i suoi occhi chiari, penetrare in quelli ambrati e gelidi di lei.
Come se qualcosa lo spingesse a chiedersi cosa potevano celare quegli occhi tanto belli, quanto indifferenti.
“Siete gentile, altezza...” disse poi distogliendo, ma solo per un momento, il suo sguardo da quello di lei “... gentile a ritenermi tanto idealista... forse sarà quella tipica ingenuità femminile, visto che, nonostante il titolo ed il blasone, restate comunque una donna...” sorrise “... si, in effetti credo sia vero... sembra che qui io sia riuscito a guadagnarmi molte antipatie... anche di alto rango direi... ma ciò che invece mi stupisce è la tanta attenzione che ho suscitato agli occhi di vostra maestà... e forse ancor più mi meraviglia l'idea che la mia regina sembra essersi fatta di me... devo forse ritenere che dietro a quello sguardo gelido e sprezzante si nasconde un'attenta osservatrice? E perchè poi un semplice cavaliere ha tanto destato l'interesse della regina?”
Di nuovo i suoi occhi erano in quelli di lei.
E su quel suo viso, poi a guardarla tutta, attenti a coglierne ogni gesto, ogni cenno, anche se impercettibile.
Uno sguardo forse al quale la regina non era troppo abituata.
Talia
19-03-2013, 23.44.37
Sostenni quello sguardo per qualche momento, poi rapidamente distolsi il mio...
“Curiosità, la definirei!” dissi in fretta “Mi incuriosisce il vostro comportamento, cavaliere... l’indifferenza con cui osate trattare chi vi circonda, chiunque sia... la vostra arroganza! Può essere pericolosa, la vostra arroganza! Molto! Ma siete fortunato... perché mi incuriosite. Ed è la mia curiosità che vi ha concesso di essere qui... di partecipare al torneo, di essere curato dalle vostre ferite... è stata la mia curiosità che vi ha restituito la vostra spada... lo sapete, questo, vero? Ora ditemi che ne è valsa le pena, cavaliere!” tornando a sollevare gli occhi su di lui... indecifrabili.
Guisgard
20-03-2013, 00.03.22
Guisgard sorrise.
Era un sorriso enigmatico.
“Arrogante...” disse a Talia “... eppure questa mia arroganza pare abbia suscitato la curiosità di vostra maestà...” di nuovo quel suo sguardo “... ma ora mi chiedo... era sempre curiosità quella che vi ha spinto quella notte ad entrare nella mia stanza? Magari accorta a non essere vista... a non attirare occhi ed orecchie... e forse questo, sempre quella vostra curiosità, vi ha poi spinta a camminare a piedi nudi, vestita di bianco... magari per poter essere scambiata per un fantasma...” si era avvicinato di qualche passo al suo seggio e quel suo sguardo sembrava quasi poter sfiorare, toccare, accarezzare la principessa “... ma purtroppo per voi, i fantasmi non sono di questo mondo... mentre la bellezza si, mia signora...”
Guisgard
20-03-2013, 00.08.33
Mamyon ascoltò Clio in silenzio.
Poi, appena la ragazza terminò di parlare, lui, senza tradire alcuna titubanza, la baciò con passione.
“Non mi importa” disse “di cosa accade a chi ti sta accanto... non ho mai temuto niente per me. La mia spada è sempre stata capace di proteggermi e ora proteggerà anche te.” La fissò negli occhi. “Parli al plurale, di loro... chi sarebbero? E l'Arconte? Lui ti ha chiesto il Fiore, no? Dunque anche lui fa parte di quel loro? No, voglio capire... voglio andare fino in fondo a questa storia! Ma una cosa non voglio... non voglio che tu faccia ancora quei discorsi su un tuo prossimo matrimonio con uno sconosciuto! Fallo di nuovo ed io ucciderò tutti gli sconosciuti di questo mondo!” I suoi occhi si illuminarono e un sorriso apparve sul suo volto. “Andiamo al Palazzo Reale a scoprire la verità...” le sussurrò.
Talia
20-03-2013, 00.26.33
Lo fissai mentre parlava, immobile...
lo vidi alzarsi ed avvicinarsi appena, e mi costrinsi a restare ferma ed impassibile...
ma i miei occhi tornarono gelidi... freddi come l’inverno.
“Dimenticate con chi state parlando, cavaliere!” esclamai con distacco “Se vi ho dato l’impressione che avrei tollerato simili libertà, credetemi, siete terribilmente in errore! Quanto a ciò cui alludete... qualsiasi cosa credete di aver visto, o di sapere... io vi ricordo che basterebbe una mia mezza parola per farvi arrestare, basterebbe che ora io schioccassi appena le dita e quelle due guardie che sono qui fuori entrerebbero a bloccarvi... e se quei due non fossero sufficienti, ne arriverebbero altri. E poi... poi, mi basterebbe dire all’Arconte che mi avete indisposta... o che mi avete offesa... e così, in appena due ore, vi ritrovereste a penzolare da una forca nella piazza principale!”
Tacqui e lo fissai...
“E’ questa la fine che desiderate, cavaliere?”
I miei occhi lampeggiarono...
“No, non credo! Forse siete arrogante... ma non credo che siate anche uno stupido!”
Non ebbi nemmeno il tempo di vederlo avvicinarsi, sentii solo le sue labbra sulle mie, e l'ardore di quel bacio che ci avvolgeva.
Al mondo non esisteva più nulla: mi abbandonai, dimenticando ogni cosa.
Quando poi parlò restai ad ascoltarlo in silenzio, con il cuore che batteva forte.
"...sei tu che hai chiesto..." Sussurrai solo, quando mi vietò di parlare del mio matrimonio con uno sconosciuto.
Non era certo un divieto che mi sarebbe pesato.
"...No, io... Ho parlato al plurale... Boh, non so esattamente perché... Ma tu credi davvero che ci sia un uomo solo dietro tutto questo? Gli uomini con le falci erano in tanti... Per quello ho parlato di "loro"..".
Mi alzai e lo presi per mano.
"...e sia, andiamo dall'Arconte, se non altro potrò chiedergli quando devo partire... Magari, considerando quanto tiene al fiore, ti permetterà di venire con me se glielo chiedi..".
Mentre mi avvicinavo alla porta mi voltai e lo guardai negli occhi "...è strano che io sia così a mio agio con uno sconosciuto, non trovi?" Sorrisi "...non so che avrei fatto senza di te...".
Avevo la strana sensazione che, anche se non mi fossi recata nella selva, Lucius sarebbe stato rapito lo stesso.
Guisgard
20-03-2013, 00.42.36
Guisgard sorrise beffardo.
“Si, avete ragione...” disse per poi allontanarsi “... forse era davvero un fantasma... sapete, quelli come me vivono perennemente con dei fantasmi...” tornò a fissare la finestra “... quanto alle mie presunte libertà, non temete, maestà... amo la donne passionali e appassionate... quelle che posso amare per una notte e poi permettermi di dimenticare... quelle che posso pagare, perchè non amo essere in debito con nessuno...” tornò a fissarla “... prima mi chiedevate dalla mia partecipazione al torneo... beh, mi spiace deludere la vostra curiosità, ma non è certo per un motivo epico o romantico... viviamo in tempi difficili, c'è la guerra... e anche i cavalieri devono pur vivere... per denaro, altezza. Solo per del vile denaro... sono sincero... se i vostri nemici mi avessero offerto di più, sarei di certo andato dall'altra parte... ma purtroppo pare che i Capomazdesi si fidino solo di quelli come loro... e non tutti a questo mondo hanno il dono di non deludere mai...” mostrò un lieve inchino “... se non c'è altro, io andrei... del resto penso di aver soddisfatto la vostra reale curiosità, altezza... i miei omaggi...”
Guisgard
20-03-2013, 00.50.12
“Questa bussola” disse Sansigo ad Altea “in verità non l'ho mai provata con le persone, ma solo con gli oggetti... dunque non assicuro il risultato... comunque sono disposto a darvela... ovviamente dietro giusto compenso... non parlo di denaro... facciamo così... io vi cederò la bussola e voi dividerete con me ciò che essa vi farà guadagnare conquistare... accettate?”
Ma ad un tratto arrivò una carrozza.
Scesero due uomini e subito si avvicinarono ad Altea e a Sansigo.
“Va a vendere da un'altra parte le tue cianfrusaglie!” Disse uno dei due al ragazzo. “Lady Trevor è desiderata altrove!”
“Prego, milady...” rivolgendosi l'altro uomo ad Altea “... qualcuno desidera incontrarvi...”
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Altea
20-03-2013, 00.57.20
Ascoltai le parole del ragazzo sbigottita..."Ma io non posso dividere con voi ciò che cerco anzi colei che cerco" dissi ridendo, quando ad un tratto si fermò una carrozza, scacciando in malo modo il ragazzo ma ciò che mi gelò il sangue furono le loro parole..avevo la vaga sensazione tutto questo avesse a che fare o con Vivian o con l' Arconte..mi allontanai leggermente da loro..."Chi siete voi? Presentatevi, e come fate a conoscere il mio nome? Non ho appuntamenti, vi sbagliate, e non entrerò in quella carrozza se non saprò chi sia..quel qualcuno...che vuole incontrarmi" asserii fermamente.
Guisgard
20-03-2013, 01.15.47
Mamyon rispose solo con uno sguardo a quelle parole di Clio.
Poi insieme, seguiti dal fido Densesu, si recarono al Palazzo Reale.
Durante il cammino ci furono poche parole fra loro.
Giunti poi al palazzo, Mamyon si fece riconoscere e i tre furono fatti entrare.
Da lì poi raggiunsero il Ludus Magnus, dove trovarono tre dei cinque cavalieri.
“Salute a voi, sir Mamyon...” disse Lhar “... vedo che avete compagnia...” fissando Clio.
“Eh, fortunato il nostro cavaliere!” Esclamò Kosev.
“Amici, devo parlarvi...” fissandoli Mamyon “... questa è lady Clio...”
E raccontò loro tutto.
Dall'agguato nella selva al rapimento di Lucius, fino alla storia del Fiore tanto ambito dall'Arconte Meccanico.
“Che strana storia...” pensieroso Lhar.
“Brutta direi...” mormorò Kosev.
“Però non capisco il perchè di tutto questo...” intervenne Xouf, che era steso su una brandina “... perchè ci raccontate questa storia?”
“Perchè nella selva si nasconde qualcosa” rispose Mamyon “e dobbiamo scoprire di cosa si tratta...”
“Il nostro compito è proteggere la principessa.” Replicò Xouf. “Il resto non mi riguarda.”
Nella stanza, però, vi era una servitrice che pareva molto interessata a quei discorsi.
Dopo un po' la donna uscì e lasciò il palazzo.
Corse poi verso la corte e chiese di incontrare il Maestro George.
Guisgard
20-03-2013, 01.28.27
Uno dei due uomini afferrò Altea per un braccio.
“State tranquilla, milady...” disse “... siete attesa da qualcuno che non desidera aspettare oltre... e se vi è cara la vostra amica, allora seguiteci senza fiatare...”
L'altro uomo fece un segnale al cocchiere e la loro carrozza si avvicinò.
Aprirono la porta e fecero cenno ad Altea di entrare.
“Un momento...” tornando verso loro Sansigo “... cosa volete da lei? Lasciatela andare!”
L'altro uomo allora colpì Sansigo e lo fece cadere a terra, per poi prenderlo a calci.
“Andiamo, ora.” Ordinò l'altro. “Seguiteci, milady. O non rivedrete la vostra amica.”
Altea
20-03-2013, 01.38.04
Cercavo di divincolarmi ma la presa dell'uomo era troppo forte...mi guardavo attorno..."Aiutatemi!!" gridai con tutta la voce che avevo, ma la gente passava fingendo nulla, guardai istintivamente verso il Palazzo Reale, ma nessuno uscì.
Poi sentii delle urla e vidi il ragazzo a terra...."Lasciatelo stare, lui non c'entra nulla. Perchè ve la prendete con lui..fuggite messer Sansigo, non pensate a me."
Sferrai un calcio all'uomo che mi tratteneva e mi divincolai con tutta la forza che avevo..."Che modi sono questi...perchè avete rapito Vivian?Dite, invece, al vostro padrone di raggiungermi al maniero dell' Arconte Meccanico, non salgo sulla carrozza di sconosciuti" ed estrassi a bruciapelo un pugnale che avevo preso nel castello..."So pure tirare di spada, non sia mai sia armata pure di quella, se vi avvicinate giuro che ve lo conficco nello stomaco" dissi con profonda rabbia.
Guisgard
20-03-2013, 01.59.03
L'uomo dagli occhi neri osservò Elisabeth.
“Non credo di conoscere questo misterioso Fiore...” disse “... e tu?” Rivolgendosi ad Orez.
“Ne so meno di te.”
“E voi cosa ne sapete invece, milady?” Chiese l'uomo ad Elisabeth. “Voglio dire... voi sembrate conoscere quel Fiore e dite di volerlo trovare... perchè? Per questo siete arrivata qui? Per cercarlo? E perchè vi interessa tanto? Se non ci raccontate tutto, noi non possiamo aiutarvi. E neanche Sawas il Grande potrà, temo...”
Guisgard
20-03-2013, 02.30.25
Ma mentre Altea tentava di difendersi da quegli uomini, il cocchiere, silenzioso e rapido, scese dalla carrozza e la tramortì alle spalle.
Vivian la chiamava...
Quell'occhio...
Vivian piangeva e la cercava...
Il Libro della Gioia dei Taddei...
Quell'occhio...
Viavian la raggiunse ed il suo volto era insanguinato...
Altea si svegliò di soprassalto.
Era in un grande letto, in una stanza ben arredata.
Poche candele illuminavano quell'ambiente.
Ad un tratto si accorse di una figura incappucciata sospesa nella penombra.
“Ben sveglia, lady Altea...” disse “... qualcuno afferma che il sonno sia il parente più prossimo alla morte e svegliarsi vivi è sempre una Grazia...”
Altea
20-03-2013, 09.04.31
All' improvviso il buio totale, solo sogni o visioni
"Altea dove sei..." gridava e piangeva Vivian
"Sono qui, amica cara, non mi vedi? Ti salvo io" le risposi
Poi quell' Occhio, come un Dio inclemente e lo spavento fossi prigioniera
di personaggi pericolosi, vagavo nel buio e solo quel grande Occhio che
mi fissava e lo guardavo inflessibile.
Le mie mani...toccavano qualcosa di indefinito, tastavo e ci fu Luce su quel tomo...La Gioia dei Taddei. Cercavo di romperne il sigillo ma non ci riuscivo.
Alzai lo sguardo e vidi Vivian, le corsi incontro per abbracciarla e vidi il suo volto sanguinante urlando."
Mi svegliai di scatto, ma senza alzarmi da quel grande letto, il cuore batteva forte, ero madida di sudore, mi tastai il collo e afferrai la collana e lentamente mi calmai, cercando di inspirare tranquillamente.
Mi ripresi lentamente ma non avevo il coraggio di alzarmi, la testa era dolente, i miei occhi roteavano per tutta la stanza arredata finemente e riccamente.."Dove mi trovo?" pensai "in una dimora di nobili, sembrerebbe", ma la luce era debole, davanti a me potevo solo intravedere le tende bianche finemente ricamate con un ricco drappeggio, sembrava sui colori dell' oro.
Ad un tratto mi destò una voce e mi alzai di scatto dal letto, la testa pulsava forte dal dolore per il colpo ricevuto, e intravidi una penombra incappucciata, ascoltai attentamente le sue parole.
"Già..una Grazia...una Grazia del Signore!" esclamai con la poca lucidità che ancora avevo, se egli rispondeva alla mia frase non potevo essere a Sygma o non aveva a che fare con l' Arconte e quella monarchia.
Presi una candela per fare luce e osservare meglio la figura..chi era? Un rappresentante della Chiesa? O solo una persona che voleva celare la sua figura?
"Vi prego" chiesi quasi come una supplica "non celate la vostra figura, mostratevi e presentatevi visto mi conoscete, sembra...e voglio Luce, aprite le tende. Dove mi trovo, dove si trova Vivian?"
Parlai cosi velocemente e non capivo più nulla..temevo quella figura fosse lì per farmi del male.
Seguii Mamyon fino al Ludus Magnus, immersa nei miei pensieri.
Quando arrivammo, poi, salutai i cavalieri con un delicato inchino.
Tuttavia, quando lo sentii raccontare ogni cosa a quegli uomini, un vago senso di terrore si impossessò di me.
Cominciai a mettere insieme i pezzi: lo strano rituale a cui avevamo assistito, gli uomini con le falci, il Fiore, lo strano dialogo nella mia stanza.
E l'idea di aver messo a repentaglio la vita del mio amico mi prese come una morsa alla gola.
Tuttavia, qualcosa attirò la mia attenzione, dietro la brandina su cui era steso un cavaliere, stava una donna.
Avrebbe dovuto versargli da bere ma indugiò più del dovuto e, per un momento, i suoi occhi incrociarono i miei.
Quello sguardo, conoscevo bene quello sguardo, un'indifferenza così finta che nasconde grande interesse.
Distolsi lo sguardo immediatamente, tornando a concentrarmi sui cavalieri.
Magari mi sbagliavo, pensai, ero sempre stata diffidente.
Ma quando la vidi uscire di soppiatto, convinta di non essere vista, il sangue iniziò a ribollirmi.
Mi avvicinai a Mamyon "..se a mezzogiorno non sarò tornata, vieni a cercarmi... Mi fido di te..." Sussurrai sfiorandogli la guancia con un bacio.
Mi avviai verso l'uscita, buttandomi sulle spalle un semplice mantello marrone chiaro che qualcuno aveva abbandonato accanto alla porta.
Il cappuccio mi copriva interamente il volto e il colore neutro contrastava con il verde del vestito.
Dapprima mi trovai disorientata, poi la vidi sgattaiolare verso il palazzo.
Forse era una follia, e mi sarei ritrovata nelle cucine a sentirla urlare che il vino era finito.
Ma decisi che valeva la pena rischiare.
La seguii dentro il palazzo, nascondendomi dietro una colonna, ero abituata a camminare senza farmi sentire, l'avevo fatto per anni, cercando di evitare le ramanzine di mia madre.
Trattenni il fiato, e la sentii chiedere di un certo maestro, il cuore iniziò a battere talmente forte che credevo volesse scoppiare.
Guardai il sole dalla finestra, mezzogiorno non era lontano, ed ero certa che lui sarebbe venuto in mio soccorso se qualcosa mi fosse andato storto.
Infondo, però, ero nel palazzo reale, non nella selva...
Da quando temevo di affrontare i pericoli da sola?
Parsifal25
20-03-2013, 16.18.57
Probabilmente la casa......era un ritrovo per anziane, e si sperava che tutto filasse liscio......anche se non bisognava abbassare la guardia.
Entrammo nella casa e la osservammo in meglio......sperando che non ci sarebbero state sorprese.....
elisabeth
20-03-2013, 16.25.30
" Facciamo cosi'...io credo di avervi raccontato abbastanza...nessuno di voi e' il Grande Sawas......pago il disturbo e vedo di cominciare qualcosa di costruttivo.......e comunque, non conosco quel fiore..non so a cosa serva....ma con molta cortesia mi e'stato chiesto di ritrovarlo...sapete ?...non amo gli indovinelli...non amo andare al bagno piu' del dovuto.......e tenetevi questo Grande uomo di cui nessuno conosce l'identita'.....io sono stufa, sono chiusa in questa stanza da ore.....e anche se siete simpaticissimi e siete molto ospitali.......una cosa...la carta molto piu' morbida a noi donne non piace la sensazione del ruvido.........Elina prendiamo questo benedetto libro e andiamo altrove....."....Elina era sgomenta..molto spesso il mio modo di fare la metteva in imbarazzo...ma era impossibile quella storia...sulla mia strada incontravo gente che non mi diceva nulla...io chiedevo e loro di rimando chiedevano a me...ma che razza di gioco era quello.....un giardino, benissimo da quelle parti un giardino lo avrei dovuto trovare ...feci per andare alla porta ma non sentivo Elina..." E allora Elina...chi stiamo aspettando ?....."......
Talia
20-03-2013, 16.47.29
Lo fissai voltarsi ed allontanarsi in fretta, tornando verso la finestra...
parlava, ed io non lo interruppi.
Ero pervasa da strane sensazioni che, tuttavia, non sapevo definire bene...
ero certa che quel cavaliere nascondesse qualcosa, qualcosa di più di ciò che mostrava, qualcosa di diverso...
e, per qualche strana ragione, questo mi attraeva...
Lentamente mi alzai e lo raggiunsi di fronte alla finestra.
Eravamo vicini, ora... vicini come mai lo eravamo stati prima ed io lo stavo fissando dritto negli occhi, come mai avevo osato fare. Aveva gli occhi più chiari che avessi mai visto, pensai.
Lui era più alto di me, eppure il mio sguardo riusciva a raggiungere il suo...
e vi rimase a lungo...
silenzioso...
“Non amate essere in debito con nessuno...” sussurrai poi, senza distogliere affatto gli occhi dai suoi e così piano che la mia voce fece appena in tempo a raggiungerlo, per poi dissolversi “Non amate dipendere da nessuno... forse perché non volete che qualcuno dipenda da voi... ma non vi biasimo... no, non vi biasimo affatto: è più facile vivere solo per sé stessi, ed è meno doloroso...”
Il mio sguardo si abbassò appena, allora... come a voler celare quella parte fragile della mia anima che sentivo improvvisamente sfuggire al controllo...
ma non ci riuscii completamente...
“E, chissà...” mormorai ancora, tornando a guardarlo “Forse vi si presenterà ugualmente quella opportunità che avete descritto... forse un giorno, se l’Arciduca di Capomazda riuscirà ad arrivare qui, com’egli spera e desidera così ardentemente, potrebbe offrirvi ricchezze e potere inimmaginabili... in cambio soltanto di me. Sono certa che offrirà quella ricompensa a qualsiasi uomo sia in grado di consegnarmi nelle sue mani...”
lo fissavo, ed i miei occhi nei suoi non erano più freddi adesso... erano soltanto attenti, penetranti e vagamente inquieti...
“E mi chiedo cosa sceglierete di fare quel giorno...”
La mia voce sfumò, leggera, e nella stanza calò il silenzio...
i miei occhi erano in quelli intensi del cavaliere di fronte a me...
Poi all’improvviso un rumore lontano, proveniente da chissà quale angolo sperduto del castello, mi riscosse...
sussultai appena...
ed, istintivamente, mi ritrassi di alcuni passi, come mi fossi accorta solo in quel momento di quanto eravamo sconvenientemente vicini...
abbassai lo sguardo, poi mi costrinsi a rialzarlo...
“Certo, potete andare!” dissi allora, portando gli occhi lontani da lui, oltre quella finestra aperta su Sant’Agata “Vi ringrazio per il vostro tempo, sir Guisgard!”
Guisgard
21-03-2013, 00.59.02
Quella figura osservò per qualche istante Altea in quel letto.
“Nessun dio vi concederà le sue grazie” disse “se i suoi intermediari sono corrotti.” Restava nella penombra. “La vostra amica sta bene... per ora.”
Ad un tratto altre figure emersero da quella semioscurità.
“Dipenderà da voi la sua salvezza o la sua morte.” Continuò la figura. “Voi siete l'unica in grado di salvarla.”
“Siete qui” intervenne un'altra di quelle figure “proprio per decidere del futuro della vostra amica e del vostro...”
“Portateci il Fiore” fece una terza figura “e riavrete la vostra amica... e non solo... vi offriremo molto di più... infinitamente di più...”
Altea
21-03-2013, 01.12.49
"Perchè voi vi ritenete puro..di quale intermediario parlate? Io non ne posseggo" e altre figure apparvero in quella penombra...il Fiore e Vivian, allora non erano uomini dell' Arconte, lui mi aveva già dato le direttive per cercarlo, questa era una minaccia..
"Io..non so nemmeno dove si trovi il Fiore" scossi il capo "dovrei girare tutti i Paesi di questa Terra, come potete chiedermi questo se non so nemmeno dove indirizzarmi, e poi...perchè non lo cercate Voi? Perchè proprio io...e che volete offrirmi in cambio?"
Il cuore batteva sempre più forte...no, non dovevo farmi impossessare dalla paura, respirai profondamente, cercando di scoprire chi si celava dietro quelle figure.
Guisgard
21-03-2013, 01.24.45
Ma proprio mentre Elisabeth attendeva che Elina la seguisse, qualcuno bussò e poi entrò.
Era una donna con una borsa.
“Salute a te, mastro Sawas.” Disse fissando l'uomo dagli occhi neri. “E a voi, dottor Orez.”
“Ti stavamo aspettando, Enusia.” Fece Sawas. “Volevo informazioni su questo antico libro... puoi aiutarci?”
“Per te questo ed altro, tesoruccio!” Facendo l'occhiolino la donna.
“Ci sono delle clienti...” osservò Orez.
“Beh?” Replicò Enusia. “Saranno mica monache! Del resto i chierici non ci sono più in questa città!”
“Cosa puoi dirci di questo testo?” Chiese Sawas.
Lei allora cominciò ad osservarlo con attenzione.
Poi lo sfogliò.
“E' una copia...” sentenziò la donna “... una copia appartenuta ad un certo Pietro Vaticano...”
“Nome sontuoso.” Mormorò Orez.
“E' uno dei tanti nomi con cui è conosciuto un personaggio misterioso ed inquietante...” spiegò Enusia “... un personaggio condannato dal Santo Uffizio per eresia...”
“Di chi si tratta?” Domandò Sawas.
“Il suo nome è Giorgio dell'Ordafredda...” rispose la donna “... filosofo, scrittore, matematico... per anni ha insegnato nella scuola cattedrale di Jovenious, fino a quando le sue tesi, ritenute blasfeme, gli causarono inimicizie tra i chierici... fu processato e condannato, ma, riuscito a fuggire, fece perdere poi le sue tracce.”
“Per questo dunque cambia identità...” mormorò Orez.
“Esatto.” Annuì Enusia. “Ormai non solo la Santa Inquisizione gli da la caccia, ma anche i Capomazdesi, visto che in un suo scritto il nostro eretico ha definito l'Arciduca e tutti i suoi vassalli... incancreniti dall'ignoranza e dalla superstizione.”
“Questi Capomazdesi” osservò Orez “hanno praticamente nemici disseminati in ogni luogo. Non c'è che dire... o si amano, o si odiano.”
“E il libro cosa dice?” Chiese Sawas.
“Da ciò che ho cominciato a tradurre” fece lei “credo parli di una sorta di setta... e di un misterioso Tesoro che dovrebbe ridare alla stessa l'antico potere che, testuali parole, i bigotti Cattolici hanno sottratto alla sua antica confraternita...”
Guisgard
21-03-2013, 01.34.43
Le tre anziane fecero entrare Parsifal, Ozg e Loi.
Offrirono loro una cena calda, facendoli sedere accanto al camino acceso.
“E diteci, cavalieri...” disse una di quelle “... dove siete diretti?”
“In verità” rispose Ozg “siamo diretti a Sant'Agata di Gothia. Dobbiamo assoldare altri cavalieri per una nobile e giusta causa.”
“Sant'Agata di Gothia?” Ripetè la vecchia.
“Sembrate turbate ad udire quel nome...” fissandola Loi.
“Forse dovreste essere voi a turbarvi, cavalieri...” intervenne un'altra di quelle anziane donne “... e non solo a turbarvi...”
Un tuono lontano si udì echeggiare nella notte.
Guisgard
21-03-2013, 02.26.29
Clio decise così di seguire la servitrice.
Seguì la donna fino al palazzo e fino a quando chiese del Maestro.
La vide così appartarsi in un piccolo atrio, per poi scivolare attraverso una porticina laterale.
Ma un attimo dopo Clio non vide più nulla, solo buio.
Clio correva nella selva...
Correva tra sterpi e pruni...
I suoi vestiti erano lacerati dai rami secchi e la sua pelle graffiata, mentre si faceva spazio tra gli arbusti...
Ad un tratto udì il rintocco di una campana...
Era lento e solenne, quasi funereo...
Giunse poi in un piccolo spiazzo, nel quale vide un'antica pieve...
Immobile, davanti all'entrata, stava Mamyon...
Il cavaliere guardava verso l'interno del sacro edificio e dava le spalle a Clio...
Lei lo chiamò...
Lo chiamò più volte...
Ma lui non si voltò...
Poi di nuovo il rintocco della campana...
Lei allora si avvicinò al cavaliere e lui si voltò di scatto...
Ed il suo volto appariva con tratti demoniaci...
Riaprì gli occhi e si ritrovò in un vestibolo poco illuminato.
Era adagiata su un divanetto fatto di cuscini.
Ad un tratto una porta, disegnando un vago riflesso di luce, si aprì ed entrano alcune figure.
Erano tutte incappucciate, tranne una.
Si trattava di un uomo magro, dai lunghi capelli raccolti in una treccia.
Lo sguardo era penetrante, l'espressione segnata da un vago e sinistro ghigno, simile ad una smorfia, mentre i tratti erano essenziali, marcati e profondi.
Fissava la ragazza senza dire nulla.
“I Capomazdesi” disse rompendo finalmente quel silenzio “affermano che nulla accada per caso... e forse dovresti sperare che questa non sia un'altra delle loro sciocchezze... perchè se fosse stato il caso a condurti qui, tu non avresti scampo...”
Guisgard
21-03-2013, 02.44.38
Ad un tratto, mentre quelle figure guardavano Altea, una porta si aprì ed un vecchio claudicante e cadente entrò nella stanza.
Camminava a fatica poggiandosi su un bastone.
Il suo aspetto era ripugnante e sembrava molto in avanti con l'età.
“Ma che bella ragazza...” disse con la sua voce grottesca mentre fissava Altea “... oggi è un giorno fortunato...” e abbozzò una bizzarra risata “... la Primavera sembra aver portato un gran bel dono... è molto più carina della sua amica...”
Le altre figure annuivano alle sue parole.
“Beh...” borbottò il vecchio “... ho bisogno di conoscere alcuni particolari...” rivolgendosi ad Altea “... hai qualche credenza religiosa? Sei di sangue nobile? Rispondi, o farò gettare la tua amica nel girone dei peccatori a testa mozzata!”
Guisgard
21-03-2013, 02.59.11
Talia si allontanò così di qualche passo da Guisgard, portando i suoi occhi verso la finestra che dava sulla città.
Fissava però oltre quell'orizzonte, come se il suo sguardo cercasse un punto lontano al di là di quello spazio.
Il cavaliere allora accennò ad un leggero inchino, per poi dirigersi verso la porta.
Tuttavia qualcosa lo aveva reso ancora più inquieto.
Quegli occhi della principessa, così intensi e vivi, quel suo essere arrivata così vicina a lui.
Quasi da poterla sfiorare.
E per un istante quella dama di ghiaccio gli apparve diversa e provò le stesse sensazioni, le stesse emozioni vissute la notte in cui la vide di bianco vestita nella sua stanza.
“Però...” disse prima di uscire “... ho giurato... ho giurato di difendere vostra maestà... di difendervi in ogni situazione, nella ragione o nel torto, al di là di tutto e tutti, anche a costo della vita... quanto all'Arciduca e alle sue offerte... io non ho mai avuto talento per gli affari e ho sempre nutrito una strana propensione per le cause perse...” accennò un vago sorriso “... comunque, conoscendo un po' i Capomazdesi, posso dire, altezza, che io e voi siamo entrambi sulla stessa barca... infatti loro ritengono l'amico del proprio nemico un avversario ancora peggiore... un oppositore da punire forse in maniera ancora più dura e solo perchè ha avuto il torto di allearsi con la parte sbagliata... dunque, mia signora, se davvero arrivassero fin qui, temo che i primi ad essere puniti sarebbero i vostri valenti cavalieri... e forse io per primo... i miei omaggi, altezza...” la fissò per un altro istante e poi lasciò la stanza.
Talia rimase cosi da sola, mentre dalla finestra si vedeva un tormentato cielo ricoprire tutta Sant'Agata di Gothia.
Ad un tratto la principessa udì qualcosa.
Come un fruscio.
Poi più nulla, solo silenzio.
Ma all'improvviso qualcosa le si avvicinò.
Da una delle tende, infatti, una sagoma, agile e silenziosa, si lanciò verso di lei.
Era avvolta in un lungo mantello, col volto celato da bende.
Brandiva un pugnale intarsiato che sotto i riflessi delle candele emanava bagliori di morte.
Afferrò per un polso la ragazza e le puntò al petto quella lama assetata del suo sangue reale.
Altea
21-03-2013, 09.07.00
La porta si aprì ed entrò quell'anziano quasi claudicante che si poggiava con un bastone, l'aspetto non poco piacevole e quella voce sgraziata.quelle domande a bruciapelo mi spiazzarono.
"No!" pensai "non hanno a che vedere con l' Arconte, anche perchè questi quesiti sono strani".
"Vedete..milord" con coraggio cercai di guardarlo negli occhi vista la poca luce "sono certa, comunque, che lady Vivian Mc Lanchester andrebbe in Paradiso, vi correggo".
Sospirai..."In cosa Credo?..Credo in un unico Signore Onnipotente che sa giudicare i giusti dai malvagi. E Credo in Cristo che morì sulla Croce per salvare l' Umanità e ora siede nei Cieli alla destra di Signore Dio Nostro...e credo nei Santi e nella nostra Regina dei Cieli che mi protegge in ogni mio passo" dissi fermamente.
Presi, poi, della pergamena e un calamaio che si trovavano sopra il comodino e iniziai a disegnare e gli mostrai il foglio recante uno stemma .."Ecco..come vedete un'aquila sulla sinistra e una spada sulla destra e vi sovrasta una corona di alloro..è lo stemma del mio casato" dissi cono fierezza "..dei Conti Trevor. Sono figlia del Conte Lionel Jones Trevor e da parte di mia madre discendo da una famiglia di Duca, che si stabilirono pure da queste parti" mi feci seria e turbata "Infatti ero giunta a Santa Agata di Gothia per essere loro ospite, ma mio zio il Duca, è stato imprigionato perchè..filocapomazdese, e ignoro dove si trovi" dissi queste parole quasi con punta di orgoglio e pensai era alquanto strano.
"E ora..vossignoria.. avete altre domande da porre? Oppure fate la vostra richiesta" cercando di essere il più possibile tollerante e cortese, era chiaro la situazione si stava facendo seria.
Mi svegliai portando con me un vago senso di inquietudine.
Avevo appena iniziato a fidarmi di Mamyon, ad aprirmi con lui, se si fosse rivelato un impostore avrei davvero dubitato delle mie capacità di comprendere l'animo delle persone.
Mi guardai attorno ed osservai la stanza in cui mi trovavo, era lussuosa ed elegante eppure mi metteva apprensione. Forse per il sogno o per il semplice fatto che non ricordavo affatto come ci fossi arrivata.
Poco male, magari avrei imparato qualcosa di più su quella faccenda.
Inoltre, nonostante il sogno, non dubitavo di Mamyon e sapevo che sarebbe venuto a cercarmi.
Ebbi solo il tempo di alzarmi quando delle figure entrarono nel vestibolo.
Osservai l'uomo senza cappuccio e ricambiai il suo sguardo con freddezza e decisone.
"...No, Milord.. Nemmeno io lo credo... Non è stato certo il caso a condurmi qui, dovunque mi trovi... D'altra parte, non ci sono nemmeno capitata di mia spontanea volontà, o sbaglio?"
Osservai gli occhi dell'uomo accanto a me, cercando di decifrare la sua espressione, tuttavia, non ci riuscii.
"...Ebbene..." Dissi in tono freddo ma gentile "...che posso fare per voi? Perché mi trovo in questo posto?" senza abbassare lo sguardo.
"Immagino che sia inutile chiedervi dove mi trovo, chi siete, come ho fatto ad arrivare qui.. O cose del genere.. Dunque eviterò di farlo..." aggiunsi gesticolando.
"Quindi vi prego di parlare apertamente riguardo al motivo di questo incontro, se non vi dispiace..".
Avevo parlato con pacatezza e decisone, nonostante la minaccia velata che mi aveva rivolto quell'uomo, inspiegabilmente, non ero terrorizzata, era come se il tempo, in quella stanza, si fosse fermato.
Guisgard
21-03-2013, 21.06.38
Quell'uomo fissò Clio con quel suo inquietante ghigno.
“In verità” disse “siamo noi a dovervi fare delle domande... come riguardo al vostro arrivo qui, del perchè mai abbiate deciso di intrufolarvi in un luogo chiuso al pubblico e del perchè poi abbiate deciso di seguire quella servitrice come una volgare spia... ditemi, milady... siete forse una spia? Magari al soldo dei Capomazdesi? Forse decisa a compiere qualche attentato contro l'Arconte o la principessa? Del resto non potrei pensare altrimenti... e vi rammento che le spie vengono condannate a morte senza processo qui...”
elisabeth
21-03-2013, 21.09.35
Ma guarda guarda.......occhi di brace era Sawas.......ma poi una donna tutta pepe e lingua comincio' a parlare del mio libro.....ELina era li'tutta soddisfatta io ero intenta a comprendere........a comprendrre che quel libro ci avrebbe dato tanto se avessimo ritrovato il fuggiasco scrittore.......sempre qualcuno da cercare......" finalmente il SIgnor Sawas e' venuto fuori, deve essere la mia giornata fortunata, mia cara signora lei mi e'stata di grande aiuto.....se solo comprendessi le vostre conoscenze.....vedete..il libro mi e' stato donato.....da un uomo...perche' portassi a termine cio che per mio marito era una missione...ed ho la netta sensazione che fosse questa setta.........ora io ho la necessita' di esaudire unmio grande desiderio.....e voi sarete coloro che mi daranno una mano.........e non voglio che qualcuno si tiri indietro...........se sono capitata qui...c'e' un motivo....e non e'solo mio.........che ne dite amici cari ?........."......io dovevo portare a termine cio' che avevo nel cuore.........
Guisgard
21-03-2013, 21.11.46
“Il paradiso non esiste” disse il vecchio ad Altea “ed è solo un'invenzione della Chiesa per tenere in suo potere i bigotti come voi. Quanto al vostro Dio Onnipotente è anch'Egli una menzogna degli ecclesiastici. Se così non fosse, perchè a Roma vi è tanta ricchezza mentre molti fedeli muoiono di fame ogni giorno? Perchè Colui che adorano come Figlio di Dio è nato e morto povero, mentre invece i vescovi ingrassano nelle loro tonache purpuree? No, credetemi... la vostra amica non vedrà mai nessun Paradiso, ma solo uno degli infiniti inferni di cui dispongo per punire i miei nemici...” tossì e poi sputò a terra “... se rivolete rivedere la vostra amica, avete solo una possibilità... portarmi il Fiore!”
Guisgard
21-03-2013, 21.19.10
Tutti fissarono Elisabeth.
“Perdonate...” disse Orez “... si, lo ammetto, sono un uomo pratico... ma mi chiedo? Cosa ci guadagneremo noi? Intendo, aiutandovi cosa ci porterà in cambio?”
“Come siete venale, dottore!” Esclamò Enusia. “Non tutto si può stimare col denaro!”
“Beh, io non sono un idealista...” replicò Orez.
“Fatemi capire, milady...” rivolgendosi Sawas ad Elisabeth “... voi volete trovare l'autore di questo libro? E con lui quella sua setta? Per farne cosa poi? Non pensate sia pericoloso? Enusia ci ha ben spiegato che questo tipo, ammesso che esista davvero e che sia ancora vivo, è tutt'altro che un benefattore. Anzi, è forse la cosa più vicina a quello che i Giapponesi definiscono lo Shogun del Diavolo...”
“Ossia il Vassallo del Male!” Precisò Orez. “Latinizzato.”
Altea
21-03-2013, 21.21.24
Infatti alzai proprio gli occhi al Cielo per poi asserire fermamente..."Punti di vista milord...anche a Santa Agata di Gothia vi è un Palazzo sfarzoso e la Principessa spende probabilmente una quantità di soldi in vestiti sontuosi e altro....e i poveri muoiono di fame, quindi non vi è neppure lì giustizia" con un sorriso ironico..."Certo, d'altronde quel Fiore lo dovevo cercare per l' Arconte Meccanico, ma voi...non siete a suo servizio? Datemi le direttive giuste e partirò alla ricerca del Fiore, ero già pronta per partire, e sinceramente poco importa chi lo riceverà, lo faccio anche per miei due importanti motivi..." pensando a Vivian e lady Anastasiya e toccai il ciondolo.
Fissai l'uomo con due occhi sgranati.
"..una spia? Io? Dei Capomazdesi, poi! Questa è bella... Vi sbagliate di grosso... Questa non è la mia guerra, non mi importa un accidenti di Capomazda o Sigma.. Ma ho giurato fedeltà all'arconte e a questo mi attengo... Non sono una sguattera, Sono la madrina di Sir Mamyon, guardia del corpo della principessa.. e quella servitrice ha origliato una conversazione che doveva essere privata, avevo il sospetto che andasse a riferire quello che aveva sentito, e volevo capire bene a chi.." Il mio sguardo si fece perentorio "...sono giunta qui ospite dell'Arconte con un amico, ma questo è stato rapito nella selva... Cerco solo di scoprirne il motivo e quel che posso fare per liberarlo... Ve l'ho già detto, ma lo ripeto... Questa non è la mia guerra.. Sono pronta a tutto per lui.." Feci un cenno con la mano "...se non vi fidate delle mie parole, fate chiamare il mio campione, lui vi confermerà ciò che ho detto e garantirà sulla mia lealtà a questa corte..".
elisabeth
21-03-2013, 22.56.36
" Io credo ...che nessuno avra' nulla...Orez volete i soldi ?..li avrete se e' per il vile denaro che lottate.....ma voi Sawas....voi..chiedete a me se e' pericolosa la persona che dovremmo cercare...ma avete mai guardato l' Arcontemeccanico ?......Voi vivete senza piu' conoscere la vostra liberta'.....andiamo Signori....vi chiedo di aiutarmi a cercare un fiore, cosa c'e' di piu' bello di un fiore..nulla..........se poi sulla strada spuntasse anche un tizzio legato ad una setta, sara' solo un piacevole diversivo........".....rimasi in silenzio a guardare i loro volti, tranne Elina....lei non aveva fatto una libera scelta, a lei gli era stato ordinato di prendersi cura della mia vita...e io che stavo facendo ?.....quello che stava facendo un qualsiasi tiranno..."....perdonatemi la foga, l'Amore...credo accechi tutti e piu' di tutto acceca la vendetta......prendero' il mio libro e cerchero' di trovare questo fiore.....per quanto riguarda te Elina.....vi voglio un infinita' di bene e proprio per questo che desidero che voi siate libera di fare la vostra scelta..."....andai verso il tavolo dove era appoggiato il libro e lo presi tra le mani..sembrava vivo....
Guisgard
22-03-2013, 01.36.56
Il vecchio rise in modo grottesco e gracchiante a quelle parole di Altea.
“Quel Fiore...” disse divenendo poi improvvisamente malinconico “... quel Fiore... è forse l'unica possibilità per poter tornare ciò che ero un tempo... oh, milady... è triste essere il primo e ritrovarsi poi a servire gli ultimi...” scosse il capo “... si... portatemi quel Fiore ed ogni vostro desiderio sarà esaudito... compresa ovviamente la liberazione della vostra amica...” alzò gli occhi e la fissò “... purtroppo io non posso lasciare questo luogo... altrimenti non chiederei ad altri di cercarlo... ecco perchè ho bisogno di voi... siete in gamba e piena di forza, di vita...” rise amaramente “... sono certo che riuscirete... tuttavia non posso dirvi altro... tutti ignorano dove sia sbocciato il Fiore... la vostra sarà dunque una ricerca cieca... a meno che...” la malinconia parve abbandonarlo di colpo “... a meno che non troviate l'unico uomo che forse conosce il luogo in cui è fiorito... è un frate... ma nessuno qui sa dove sia finito...”
Guisgard
22-03-2013, 02.22.53
Quell'uomo dagli occhi freddi ed impenetrabili ascoltò con attenzione ogni parola di Clio.
Prese allora un piccolo vaso, che una delle figure accanto a lui gli passò e sollevò il coperchio che lo sigillava.
Ne uscì del fumo inodore ed incolore che in breve riempì tutta la stanza...
Clio aprì gli occhi e si ritrovò in un luogo completamente diverso.
Era una sala di gusto gotico, illuminata da poche candele che proiettavano impaurite ombre sulle pareti.
I dipinti sui muri erano enigmatici, sinistri, deliranti.
E su tutto dominava un cupo silenzio.
Ma solo dopo qualche istante la ragazza si accorse di diversi sarcofagi posti a poca distanza da lei.
Erano lavorati con maestria ed adornati con misteriose immagini tratte nella pietra.
Sembravano rappresentate scene di dannati ossessionati, disperati, torturati e in balia di orrendi ed informi demoni.
Ad un tratto, quasi senza emettere alcun rumore, quei sarcofagi si aprirono e mostrarono a Clio il proprio contenuto.
E la ragazza restò profondamente turbata.
Infatti ogni sarcofago conteneva una persona.
Erano perlopiù ragazze.
Gli altri erano ragazzi.
E tutti sembravano addormentati.
E fra quei ragazzi, Clio vide anche Lucius.
All'improvviso però avvertì qualcosa.
Come un debolissimo suono.
Un attimo dopo, attraversando le pareti come un fantasma, un'inquietante figura giunse nella stanza.
“Lo so...” disse con una voce quasi irreale “... ti stai chiedendo dove sei... vero, Clio?” Avanzò verso di lei. “Sei nel nulla...”
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Talia
22-03-2013, 02.30.38
Sir Guisgard si allontanò ed io rimasi ad osservare quel cielo inquieto sopra la città...
Pochi istanti dopo, tuttavia, appena prima di uscire, parlò di nuovo...
“Però...” disse prima di uscire “... ho giurato... ho giurato di difendere vostra maestà... di difendervi in ogni situazione, nella ragione o nel torto, al di là di tutto e tutti, anche a costo della vita... quanto all'Arciduca e alle sue offerte... io non ho mai avuto talento per gli affari e ho sempre nutrito una strana propensione per le cause perse...” accennò un vago sorriso “... comunque, conoscendo un po' i Capomazdesi, posso dire, altezza, che io e voi siamo entrambi sulla stessa barca... infatti loro ritengono l'amico del proprio nemico un avversario ancora peggiore... un oppositore da punire forse in maniera ancora più dura e solo perchè ha avuto il torto di allearsi con la parte sbagliata... dunque, mia signora, se davvero arrivassero fin qui, temo che i primi ad essere puniti sarebbero i vostri valenti cavalieri... e forse io per primo... i miei omaggi, altezza...” la fissò per un altro istante e poi lasciò la stanza.
Mi voltai, lentamente, e lo osservai... il mio volto era disteso... gli occhi erano su di lui, privi di alcuna espressione... lo fissavo in silenzio...
e solo quando, un istante dopo, si voltò ed uscì, io mi lasciai sfuggire un leggero sorriso...
“I miei omaggi, milord...” mormorai tra me, mentre una strana e vaga sensazione mi pervadeva tutta.
Tornai a guardare oltre la finestra, ma quel sorriso non mi abbandonò...
e per qualche istante rimasi così, persa in quella sensazione.
Poi, di colpo, un rumore mi destò...
un rumore leggero, un fruscio...
ma non avrebbe dovuto esserci, quel rumore in quella stanza...
mi voltai di scatto e vidi quella figura...
scivolava verso di me, rapida e silenziosa...
arretrai di mezzo passo...
“Chi siete?” dissi, con la voce di nuovo dura...
nessuna risposta...
era sempre più vicino...
“Fermati, traditore!” intimai “In ginocchio!”
Ma la figura non si fermò...
Era avvolta in un lungo mantello, col volto celato da bende.
Brandiva un pugnale intarsiato che sotto i riflessi delle candele emanava bagliori di morte.
Afferrò per un polso la ragazza e le puntò al petto quella lama assetata del suo sangue reale.
Quella morsa sul mio polso mi parve di ferro...
ebbi paura.
E mi sfuggì un grido.
Rabbrividii.
Le scene di terrore dipinte su quei sarcofagi non erano nulla a confronto del loro contenuto.
Quei ragazzi, quelle ragazze, guardai i loro volti e la mia apprensione crebbe sempre più.
Dove mi trovavo? Come ero arrivata lì?
Ma non ebbi il tempo di pensare troppo perché tra quei sarcofagi scorsi il viso del mio amico.
Mi chinai sul sarcofago e sussurrai il suo nome in preda ad un angoscia troppo grande.
Non sentii nemmeno arrivare la figura silenziosa e sinistra alle mie spalle.
Staccai gli occhi da Lucius per un momento e lo guardai.
"...Nel nulla?" Chiesi titubante "..e perché mi trovo qui?".
Tuttavia non era quella la domanda che più mi stava a cuore "...questi ragazzi, perché sono qui? Sono... Addormentati? Sembrano presa di un sonno irreale.." Il cuore iniziò a battere sempre più forte "...si sveglieranno, non è vero?".
Solo in quell'istante mi resi conto che lo sconosciuto mi aveva chiamato per nome.
"...perdonate.." Dissi piano "...mi conoscete?".
Guisgard
22-03-2013, 03.28.15
Sawas si avvicinò al tavolo e raggiunse il libro prima di Elisabeth.
“Enusia...” disse “... quante possibilità ci sono che la nostra amica trovi da sola quel Fiore?”
“Non ne ho idea...” rispose la donna “... però so che molto probabilmente incontrerà anche il nostro famigerato eretico...”
“E cosa potrebbe accaderle?” Domandò Orez.
“Nove su dieci” fece Enusia “finirà come le vittime della sua setta.”
“Vittime?” Ripetè Sawas.
“Si...” annuì lei “... ho scordato di dirvi che quella setta rapiva ragazzi e soprattutto ragazze.”
“Per farne cosa?” Chiese Orez.
“Chissà...” mormorò lei “... forse per inculcare in loro il folle credo della setta, o forse per fare sacrifici umani. Qualcuno afferma che le vittime servivano a soddisfare la perversione degli adepti della setta... e sempre secondo queste ipotesi, gli affiliati non facevano distinzioni tra i fanciulli e le fanciulle...”
“Salute!” Esclamò Orez. “Mi chiedo... perchè mai i nemici della Chiesa alla fin fine sono sempre peggiori di quanto poi non dipingano gli stessi chierici?”
“La vita è come un'opera teatrale, amico mio...” disse Enusia “... può essere una tragedia, o una commedia... e ognuno ha il suo copione.”
“Già e il ruolo di cattivi, puntualmente, capita sempre ai mangiapreti.” Mormorò Sawas.
“Vuoi davvero metterti in una storia simile?” Avvicinandosi Elina ad Elisabeth. “Vuoi davvero correre il rischio di restare invischiata in quell'orrore? Non hai sentito cosa si dice su quei fanatici?”
Guisgard
22-03-2013, 03.38.32
Quella misteriosa figura, con il volto avvolto da una cupa penombra, fissava Clio in modo inquietante.
Solo gli occhi emergevano dall'incerto ed indefinito chiaroscuro.
Ed erano occhi arsi da una strana luce.
Una luce fatta d'odio.
Era infatti odio, primordiale ed assoluto, quello che animava quello sguardo.
“Quei ragazzi” disse “sono in realtà svegli... solo che tu non puoi vederli, né sentirli... perchè sei tu, Clio, ad essere addormentata... la tua vita è un profondo sonno... un sonno dai tratti simili a quelli di un incubo... l'incubo dell'apatia, dell'oblio... e ciò che credi di sognare altro non sono che ricordi... io so tutto di te... conosco i tuoi desideri... conosco il cavaliere che sogni... e conosco la sua amata che vede in te... vuoi dunque svegliarti da questo sonno? Vuoi rivedere il tuo amico Lucius? Allora baratterai tutto questo con il Fiore... portami il Fiore ed io ti desterò da ogni torpore... ho bisogno del tuo aiuto, Clio... ho bisogno dei tuoi occhi che risplendono come zaffiri... portami il Fiore ed io ti darò tutto ciò che desideri... lo capisci, Clio? Ti sto offrendo la felicità assoluta...”
Guisgard
22-03-2013, 04.13.37
Quel grido.
Quel grido di Talia tradì la sua paura, il suo orrore.
La principessa era stata raggiunta sin nel cuore del suo potere da un nemico invisibile ed inclemente.
Ed ora Talia poteva quasi guardare in faccia la morte.
Quella lama emanava sinistri bagliori e sembrava assetata del suo sangue.
L'assassino appariva muto e silenzioso, ma determinato a compiere la sua missione di morte.
Strinse ancor di più il polso di Talia, quasi a voler togliere ogni forza alla ragazza.
Sollevò allora il pugnale e lo puntò al cuore della principessa, per poi affondare con tutta la forza verso il suo petto.
E quando quel fatale colpo partì, Talia vide solo un bagliore verdastro, luminoso e fulmineo.
Poi un ringhio, come quello di un cane.
Del sangue allora schizzò sul volto della principessa.
Un attimo dopo non avvertì più quella morsa al polso e la misteriosa figura arretrò di qualche passò.
Talia si ritrovò così a terra e vide accanto a lei la mano insanguinata del suo assalitore che stringeva ancora il pugnale.
Poi qualcuno si lanciò verso l'assassino.
Brandiva la sua spada contro di lui, mentre il misterioso sicario indietreggiava sotto quegli attacchi.
Raggiunse allora una finestra, avvolse il polso mozzato nel mantello e poi, improvvisamente, saltò giù, nel vuoto.
“Maledetto...” guardando giù Guisgard “... mi è sfuggito...” si voltò allora subito verso Talia e corse da lei.
“Come state, altezza?” Chinandosi accanto a lei. “Vi ha ferito quel dannato?” Si accertò allora che la ragazza stesse bene. “Grazie al Cielo...” sussurrò poi “... non è riuscito a farvi del male...”
Solo qualche giorno prima quelle parole mi avrebbero terrorizzato, sorpreso e perfino inquietato.
Ma quel giorno non fu così: avevo appena raccontato a Mamyon dei miei sogni e, per quanto ne sapevo, qualcuno poteva aver origliato.
Alzai le spalle "...é vero, sapete molte cose... E avete un ostaggio prezioso.." Aggiunsi guardando Lucius "...tuttavia come posso portarvi un Fiore che non so dove cercare?" Respirai piano "..inoltre, ho promesso il Fiore all'Arconte, ho giurato con la mia vita... Come posso esimermi da un tale giuramento? Certo, voi avete tutta la mia attenzione, la vita del mio amico vale qualunque felicità... Ma l'arconte ha la mia lealtà, un giuramento è un giuramento... Io non sono una persona che prende le cose alla leggera...".
Lo guardai con sguardo freddo e distante "Sinceramente, non mi importa a chi vada il Fiore, quello che voglio è che Lucius torni sano e salvo da me, se è il Fiore che serve, state certo che lo troverò... Tuttavia...se volete che parta per portare il Fiore a voi, dovrete dirmi di più.. Ero pronta a partire un qualsiasi momento ma non mi è stato ancora rivelato il luogo verso cui dovrò dirigermi. Vorrei portare il mio campione con me, ma immagino non mi sarà possibile... Anche se intraprendere un viaggio da sola, non credo possa condurmi al successo, mah.. Non ho scelta...".
Guardai Lucius steso in quel sarcofago e mi si strinse il cuore.
"...Inoltre, mi era stato assicurato che nessuno avrebbe diviso me e il mio amico, ma egli mi è stato portato via, ed ora è qui... dunque, ditemi... Come posso fidarmi di voi?".
Altea
22-03-2013, 16.12.59
Rimasi un attimo stupita nell' udire quella quasi confessione del misterioso uomo.
Sembrava quel Fiore potesse donare o realizzare un desiderio, rimediare a qualcosa di indefinito...ecco dove stava forse la sua "preziosità". E dunque, perchè l' Arconte lo richiedeva?
"Bene!" esclamai "voi dite di essere l' Ultimo dei Primi..comunque essere il Primo non si dimostra certo minacciando ed usando la forza per ottenere qualcosa, come state facendo voi con me. D'altronde pure io sono alla ricerca di quel Fiore, ne va del mio futuro..per una scelta passata non mia che così mi impedisce di essere felice..e conoscere il vero Amore" sospirai a quel pensiero...pensando a quel racconto che mi raccontò la anziana servitrice e poi i sogni appena avuti...il libro..il libro della Gioia dei Taddei.
Ad un tratto quella leggera luce delle candele fu sostituito da un forte bagliore, ero quasi estraniata...quella sensazione già vissuta molte altre volte ultimamente e tutto fu ombre e la vidi entrare nella stanza col suo velo e la bianca veste.
Camminava di fronte al letto e si fermò fissandomi, parlava sicura con quel timbro di voce che sapeva infondere tranquillità..
"Altea...sei protetta" indicandomi la collana.
"Ora devi solo sapere di più su questo frate e
se è proprio Lui...ascolta le mie parole..Egli sembra
legato a un Cavaliere da voi conosciuto..che attendete".
Vidi lady Anastasiya annuire col capo e sparì nel nulla.
Rividi il volto e la figura deforme dell' uomo e trasalii bisbigliando.."Guisgard?!" scossi il capo, come poteva quel Cavaliere avere a che fare con un uomo di Chiesa e poi non avrebbe avuto senso recarsi proprio al Torneo per diventare un Cavaliere della Regina, visto che a Sygma era bandito ogni riferimento alla religione. Certo...aveva giurato fedeltà al regno, ma lo avevo fatto pure io eppure la mia Anima non poteva cambiare e credevo in Dio...mille pensieri mi tartassavano la mente..forse dovevo solo..chiedere..ma come?
"Dovrei però stabilire dei patti se devo rendervi servigio, e non so ancora a chi visto non vi siete presentato e non so nemmeno dove mi trovi...parlatemi, ordunque di questo frate, cosicchè io possa cercarlo sempre che riesca a trovarlo. Infatti...vi chiedo, solo, prima di partire, di riportarmi a Santa Agata di Gothia e ne ho un buon motivo".
Talia
22-03-2013, 16.46.25
Lo scintillio della lama...
quella mano che stringeva il mio polso con tanta forza da farmi male...
poi quel ringhio...
il sangue...
una figura che mi sfrecciava accanto e si parava di fronte a me...
mi ritrovai a terra ed ero tanto spaventata che i miei occhi, pur guardando, non riuscivano a vedere...
e tremavo... tremavo tanto che i bracciali d’oro che avevo al polso tintinnavano ininterrottamente...
chiusi gli occhi e mi sforzai di recuperare il controllo, inspirando profondamente, ma fu un tentativo vano...
e poi, all’improvviso, quella voce...
“Come state, altezza?” Chinandosi accanto a lei. “Vi ha ferito quel dannato?” Si accertò allora che la ragazza stesse bene. “Grazie al Cielo...” sussurrò poi “... non è riuscito a farvi del male...”
Sollevai gli occhi, dunque, e li portai nei suoi...
lo fissavo con gli occhi spalancati, incapace di parlare...
ma, guardando nei suoi occhi, mi sentii impercettibilmente meglio, vagamente più tranquilla...
e ad un tratto, istintivamente, allungai una mano la posai sul suo braccio, quasi a volermi accertare di essere ancora viva, di essere ancora lì e che lui fosse lì...
“Quell’uomo...” mormorai allora “Quell’uomo ha cercato di... di...”
Rabbrividii e, convulsamente, serrai la mano, stringendo la stoffa della sua giacca.
Mi occorsero molti minuti per ritrovare almeno una sottile parvenza di controllo. Lasciai scivolare entrambe le mani a terra, allora, e vi feci forza per alzarmi... ma le mie gambe tremavano ancora forte e mi fu impossibile...
“Sir... vi prego!” dissi allora a Guisgard, tendendogli la mano perché mi aiutasse.
elisabeth
22-03-2013, 16.54.09
Non feci in tempo a mettre le mani sul libro Sawas era stato piu' veloce...ma non lo fece per cattiveria lo fece...perche' io udissi cio' che stava accadendo......Elina fu puntuale com l'ultima goccia che fa traboccare il vaso.......mi sentivo al centro di domande e risposte......" Ho paura Elina...ho paura, paura come quando lasciai la mia terra, come quando mio padre mi caccio' via...vedendo la pena nel suo cuore e le lacrime negli occhi di mia madre..........ma felice..felice per un amore che mi stava donando vita.....e poi ?...e poi cosa succede, non lo so...anni passati a piangere il mio uomo morto per mano di chi non so......e ora ho la possibilita' di vedere il suo assassino......moriro' per questo ?......che sia Elina che la morte avvenga....mi uniro' a lui ede e' questo che sogno da molte notti....."......" siete liberi..liberi di fare una scelta....la mia ha un senso ...la vostra non lo ha...posso comprendere.."....mi voltai cosi' verso la porta ed uscii fuori...era sera ormai e l'aria era fredda...la primavere era arrivata..ma il freddo non aveva ancora lasciato il nostro mondo...
Guisgard
22-03-2013, 17.31.01
Guisgard prese la mano di Talia e la strinse.
La strinse forte nella sua, come a voler rassicurare la sua principessa.
Ma la stringeva anche perchè quella ragazza, fino ad allora fredda e sprezzante, ora appariva impaurita ed indifesa.
In una parola: donna.
Nei suoi occhi, da sempre indifferenti e lontani, ora pulsava qualcosa di diverso.
E sebbene sconosciuto, riusciva quasi a dissolvere quel velo impenetrabile che aveva avvolto la sovrana fino a quel momento.
E in quegli occhi, per un istante, Guisgard rivide la ragazza vestita di bianco che entrò nella sua stanza quella notte.
Talia aveva cercato, inutilmente di alzarsi.
Era visibilmente scossa.
Lui allora la prese in braccio e la portò su un divanetto poco distante, adagiandola poi tra i cuscini piumati.
E mentre le sue mani scivolavano via dal vestito della ragazza, i loro occhi si incrociarono, annullandosi gli uni negli altri e le loro labbra quasi arrivarono a sfiorarsi.
“E' passato, altezza...” disse lui “... è passato... ora siete al sicuro... nessuno può più farvi del male... nessuno...”
http://blogs.lesinrocks.com/series/files/2012/01/anakinpadme-660x495.jpg
Guisgard
22-03-2013, 17.43.55
Quella misteriosa figura cominciò ad accarezzare quei corpi addormentati nei sarcofagi.
“Io sono il signore di questa città...” disse poi a Clio “... tutti qui sono sottoposti al mio volere... ed è a me che dovete lealtà...” soffiò sul viso di una di quelle fanciulle e quella subito aprì agli occhi.
Ma erano occhi assenti, vuoti.
“Chi è il tuo padrone?” Chiese la figura alla fanciulla.
“Voi, signore...” rispose quella e poi tornò a dormire.
“A me è del tutto indifferente se costoro vivano oppure no...” tornando a rivolgersi a Clio la figura “... conta solo il Fiore... e se avrò ciò che voglio, allora ti renderò il tuo amico...” si avvicinò ancora alla ragazza, senza però farsi illuminare mai dal chiarore delle candele “... neanche io conosco dove può trovarsi il Fiore... la tua sarà dunque una ricerca senza indizi... tuttavia, forse, qualcuno potrebbe aiutarti... un uomo... un frate... folle e visionario... eppure l'unico a sapere forse del Fiore...”
Guisgard
22-03-2013, 17.57.48
Ad un tratto Elisabeth udì la porta alle sue spalle.
“Volevi forse” disse Elina “liberarti di me? Benedetta figliola!” Esclamò. “Non so se sei più pazza tu o più folle io! Comunque... non credo ci sia molto da scegliere... dopotutto siamo giunte qui per uno scopo, no? E sarebbe sciocco rinunciarci ora.”
Ma qualcun altro uscì fuori dalla casa.
“Allora...” rivolgendosi Sawas ad Elisabeth “... il mio onorario è di un Taddeo al giorno più spese. Ovviamente in questo è compresa anche la consulenza del dottor Orez. Naturalmente, le perizia di Enusia sono un conto diverso. Però, credo che lei sia fondamentale per questa storia. Tuttavia proverò a farvi fare un buon prezzo. Magari anche scendere ad un conveniente. Se si, allora Sawas il grande è da subito al suo servizio, milady.” E mostrò un degno inchino.
Talia
22-03-2013, 18.04.47
I suoi occhi erano improvvisamente diversi...
non c’era più un solo filo di arroganza, in essi, né quella sorta di vaga insofferenza che altre volte vi avevo scorto...
erano incredibilmente limpidi, invece...
gentili.
Era molto vicino adesso, tanto che quasi potevamo sfiorarci...
avrei dovuto allontanarmi, lo sapevo... però non lo feci.
“E' passato, altezza...” disse lui “... è passato... ora siete al sicuro... nessuno può più farvi del male... nessuno...”
Sorrisi debolmente...
“I... i miei appartamenti...” mormorai “...sono proprio qui dietro. Nessuno vi ha accesso tranne la mia anziana servitrice. Nessuno! E se... se quell’uomo fosse penetrato lì, nessuno sarebbe giunto in mio aiuto... ed io ora sarei...”
Mi interruppi di colpo e chiusi gli occhi per un momento.
Un brivido mi percorse tutta la schiena...
ero spaventata.
Non credevo di essere mai stata altrettanto spaventata in tutta la mia vita.
Ed i miei occhi, tremanti, erano in quelli di Guisgard...
Vi rimasero a lungo...
poi, improvvisamente, li abbassai.
“Io...” iniziai a dire “Io credo di voler assolutamente uscire da questa stanza, ora!”
Inspirai e, caparbiamente, mi costrinsi ad alzarmi in piedi...
i miei occhi, allora, corsero sul pavimento, verso ciò che ancora era abbandonato lì... vi rimasero solo per un istante rapidissimo, tuttavia...
“Prendete quel pugnale, sir Guisgard, per favore... tenetelo voi!”
Attesi che tornasse e poi, lentamente, appoggiai la mano sul suo braccio...
“Oltre quella porta...” dissi allora, accennando alla portina laterale “C’è un corridoio, ed al termine di esso una porta che dà sulle mie stanze... Sareste così cortese da accompagnarmi fin là? Ve ne prego!”
Rabbrividii e abbassai lo sguardo.
Mi chiesi chi fosse quell'uomo e che rapporto avesse con l'arconte e la corte.
Infondo, non mi importava.
Trassi un profondo respiro "...ditemi solo dove posso trovare questo visionario..." Dissi annuendo "...o almeno il suo nome, in modo che io possa cercarlo... Partirò immediatamente... Avrete ciò che desiderate, Milord..." Con un leggero inchino.
Guisgard
22-03-2013, 18.09.18
Quel vecchio rise ancora grottescamente.
“A me dovete fedeltà.” Disse ad Altea. “Io sono il signore di questa città e presto dell'intero regno. E da questo regno assoggetterò poi tutte le menti dei più grandi uomini del mondo. E tutto questo grazie al Fiore.”
Rise ed i suoi occhi divennero fiammeggianti.
Come se qualcosa li avesse destati.
Qualcosa simile all'odio.
“Quel frate non si trova qui...” continuò “... forse è fuggito lontano, o forse addirittura morto... egli probabilmente era l'unico a sapere del Fiore... il suo nome è Nicola... non mi importa se lo troverete o meno... a me importa solo del Fiore... portatemi il Fiore e riavrete la vostra amica... altrimenti la spedirò nell'Inferno delle prostitute blasfeme... dopo essermi divertito a lungo, naturalmente...”
Il suo volto allora si deformò e dalla bocca e dagli occhi uscirono fasci di luce ardente che investirono Altea.
Un attimo dopo lei perse conoscenza.
Si svegliò nella sua stanza, nel castello dell'Arconte Meccanico.
Era sola.
Dalle finestre filtrava la luce del giorno.
Ma il ricordo del volto di quel vecchio era ancora vivo in Altea.
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Altea
22-03-2013, 19.56.41
"Regno?? quale città...ma dove sono...non sono a Sygma" urlai ma un vortice mi prese e sentivo solo le risate di quell'uomo, risucchiata da una forza magica.
Mi alzai e mi trovai nel mio letto nel maniero dell' Arconte....cosa era successo? No, non avevo sognato....la faccia di quell' uomo, il Fiore...Frate Nicola.
"Calmati Altea..ma se non so nemmeno dove si trova? E se mi controllasse?" pensai.
Mi alzai di scatto...dovevo partire, subito.....andare via prima che l' Arconte me lo chiedesse pure lui. Mi lavai, mi misi un vestito pulito, elegante e fresco, presi alcuni oggetti di famiglia e alcuni che potevano servirmi per questo viaggio...poi aprii il borsellino per controllare se vi era il denaro e vidi la bussola...sorrisi..."Chissà se mi servirà davvero, peccato quel ragazzo disse non trova le persone o andrei alla ricerca di Frate Nicola" pensai e improvvisamente spiccò una moneta, la presi in mano...e ricordai quella frase..."Così non ci perderemo mai".
La misi in una busta chiusa e scrissi un biglietto..."Ci siamo persi sir Guisgard, vi auguro di compiere il vostro compito di cavaliere della Principessa degnamente...io devo partire sola...e alla ricerca di un Fiore e di...un certo Frate Nicola, purtroppo dovrei parlarvi a voce ma sembra sia impossibile, e se non lo troverò uccideranno Vivian. Buona fortuna, lady Altea.", allegai quel biglietto alla moneta nella busta.
Ero pronta, avevo la sacca, una spada nascosta sotto la gonna e ben affilata, un pugnale nella sacca....e prima di partire mi recai presso al Palazzo Reale e intravidi il solito paggio gentile, quello che arrossiva sempre ma di cui ci si poteva fidare...e gli raccomandai di dare urgentemente quella busta a Guisgard.
Diedi una ultima occhiata allo splendore di Santa Agata di Gothia e con il dolore nel cuore e le lacrime negli occhi presi una strada sconosciuta e partii..."Oh, una strada vale l'altra no?" esclamai.
Guisgard
22-03-2013, 21.06.02
“Frate Nicola...” disse la figura a Clio “... questo è il suo nome... è fuggito da questa città e ora sembra scomparso nel nulla... forse è morto... o forse no... ma lui probabilmente è l'unico a sapere del Fiore... a me non interessa come riuscirai a trovarlo... non mi riguarda se ricorrerai a quel frate oppure no... a me interessa solo del Fiore... tutti ignorano dove sia sbocciato... e forse solo quel frate conosce la verità... o forse no... a me non interessa... tu sei una ragazza intelligente che vuol molto bene al suo amico... e so che per lui troverai il Fiore che ti ho chiesto... il modo con cui ci riuscirai non è affar mio...” rise e poi si avvicinò a Clio.
L'avvolse nel suo mantello e la ragazza perse i sensi.
“Clio... Clio mi senti? Clio... Clio, come stai?”
Clio aprì gli occhi.
“Clio...” sorridendo Mamyon “... va tutto bene? Ti hanno trovata svenuta nei corridoio del palazzo... perchè sei andata là?”
Clio ora si trovava su un lettino nel Ludus Magnus.
Guisgard
22-03-2013, 21.28.24
Ma quando fu prossima alle porte di Sant'Agata di Gothia, Altea sentì qualcuno che la chiamava.
“Perdonate...” avvicinandosi a lei un giullare “... perdonate, milady... vi ho riconosciuta... voi eravate al nostro spettacolo giorni fa... vedete, io sono un membro della compagnia del famoso Chevalier de Lys e il mio padrone vuole dare a tutti i suoi spettatori la possibilità di poter assistere allo spettacolo interrotto... stiamo organizzando una nuova rappresentazione per tutti voi. Ovviamente il biglietto è già pagato. Per questo vorrei invitarvi a seguirmi...”
Guisgard
22-03-2013, 21.35.55
Guisgard annuì a quelle parole di Talia.
“Si, altezza...” disse “... però siete provata, spaventata, scossa...” la prese allora di nuovo in braccio e la portò verso le sue stanze “... vi porterò io là...” sussurrò.
Attraversarono così il corridoio, mentre dalle finestre la sera, col suo incantato e misterioso fascino, aveva fatto la sua comparsa.
Il lungo abito di Talia scendeva fino a toccare terra e i suoi capelli ricoprivano come pendagli le braccia e il il petto di Guisgard.
Il cavaliere avvertiva un forte impulso che lo spingeva a guardarla, a cercare i suoi occhi, il suo volto.
Eppure non lo fece.
Si domandava cosa pensasse quella ragazza.
Come fosse davvero, al di là della corona e degli abiti principeschi.
Giusero così davanti alle porte che davano agli alloggi privati della principessa.
“Volete che chiami le vostre servitrici, altezza?” Fissandola il cavaliere.
Aprii gli occhi lentamente e mi trovai accanto quelli di Mamyon.
Tentai di alzarmi debolmente dalla brandina, cerando di trovare la forza di parlare.
"..No.." Dissi seria "...non sono affatto svenuta... Non da sola, almeno..." Scossi la testa e mi rialzai a sedere appoggiandomi al braccio di Mamyon.
"...quella servitrice.. Non te ne sei accorto? Ha origliato la nostra conversazione ed è andata a riferito a qualcuno..." Cercai di rammentare il nome, ma in quel momento mi sfuggì "...volevo seguirla, volevo vedere chi spiava i miei passi, i nostri ormai...".
Mi alzai e presi in disparte il cavaliere, parlando piano "...ascolta, devi credermi, non sono svenuta e non sono impazzita... Devo partire alla ricerca di quel Fiore, non posso più aspettare... Ne va della vita di Lucius.. Se vuoi aiutarmi ne sarò felice ma partirò comunque, anche da sola...".
Altea
22-03-2013, 22.41.36
Lo spettacolo del Chevalier de Lys....un nodo alla gola, Vivian ne sarebbe stata entusiasta, non potevo lasciare cosi la città senza vederlo...lo dovevo a lei...e poi, si, quando l'avrei rivista...le avrei narrato di come finì lo spettacolo e sorrisi appena.
Seguii il giullare e mi trovai di fronte al palco, vi erano poche persone e si stava finendo di preparare il palcoscenico e mi sedetti, sopra un piccolo tronco di un albero, vicino a una aiuola...stavolta neppure io volli farmi notare soprattutto agli occhi dell' Arconte Meccanico o di qualche servitore di passaggio e celai il mio volto alzando il cappuccio del mantello.
Mentre aspettavo guardai quella aiuola e stupita vidi tante margherite, ad occhio nudo, sembravano tutte uguali, eppure ognuna di loro si distingueva per qualche piccolo particolare, istintivamente ne presi una e iniziai a sfogliarla..." M'ama..non m'ama". Improvvisamente sentii una voce e vidi una bianca mano quasi eterea sopra la mia...
"Sei sicura di voler continuare, e se non ti amasse?"
"So che non mi ama lady Anastasiya" riconobbi la voce suadente e pacata e la veste bianca.
"E tu...?E allora non continuare con questo gioco da innamorati"
Scossi il capo...."Fin dal primo sguardo mia cara signora, ma lui mi ha ignorata, e comunque non per questo mi getterei in un pozzo...anzi, lo farei solo se sapessi che lui si getterebbe per salvarmi".
Sentii la sua mano asciugarmi le calde lacrime celate dal mantello.
Udii delle voci, mi ripresi...era strano come quelle visioni erano più forti.
E aspettai, trepidante, che lo spettacolo iniziasse...come in quel giorno di festa con Vivian.
Guisgard
23-03-2013, 02.22.16
Altea, seduta in quel piccolo campo, attendeva che lo spettacolo cominciasse.
Infatti tutti i membri della compagnia erano impegnati a sistemare il palco e alcuni pannelli colorati da usare come sfondo.
“Plauto amava il gusto, le trovate geniali e le morali di spirito.” Disse qualcuno alle sue spalle. “Terenzio invece era malinconico, sognante e con una vaga, crepuscolare raffinatezza narrativa. Più adatta ad un poeta, che non ad un drammaturgo. Cosa ne pensate?”
Era un uomo abbigliato come Pantalone e gesticolava molto nel parlare.
Con lui vi era un'altra persona, avvolta in un lungo mantello e con una maschera dorata sul volto.
Altea riconobbe subito quest'ultimo.
Era il misterioso e celebre Chevalier de Lys.
“Ritengo che i geni non vadano mai confrontati o paragonati fra loro.” Rispose questi a Pantalone.
I due passeggiavano e conversavano a pochi passi da Altea, forse in attesa che tutto fosse pronto per lo spettacolo.
Guisgard
23-03-2013, 02.35.42
Mamyon apparve turbato da quelle parole di Clio.
“Clio...” disse “... ora cerca di star tranquilla... ti hanno trovata priva di sensi in uno dei corridoi del palazzo. Mi hanno chiamato ed io ti ho portata qui. Quella servitrice ti ha insospettito? Sinceramente credo che tu ti sia lasciata impressionare. Stai vivendo un momento molto difficile a causa della scomparsa del tuo amico. E comunque, se davvero quella servitrice ti appariva strana, perché non ne hai parlo prima con me? Ti avrei accompagnato io. Non mi va che tu vada in giro da sola a caccia di sospetti e fantasmi. E poi questa storia del Fiore... vuoi davvero partire da sola? E per dove? Dove si trova questa fantomatico Tesoro? Se è davvero così prezioso, non credi che sarà comunque complicato trovarlo?” Prese allora le mani della ragazza nelle sue. “Ascoltami... io ho fiducia in te e sono disposto ad aiutarti in tutto e per tutto... ma tu ne hai in me? Ti fidi anche tu di come mi fido io? Allora devi confidarmi ogni cosa... come intendi organizzare e portare avanti questa tua caccia al Tesoro? Cosa sai di questo Fiore? Che tipo di Fiore è? Dove si trova? A chi appartiene in questo momento? E' tutto così misterioso, non vedi?”
Talia
23-03-2013, 03.40.24
Quelle parole di Guisgard mi stupirono...
“Sir... io non penso che sia il caso...” iniziai a dire, ma lo dissi così piano che il cavaliere probabilmente neanche e udì...
Lo osservai stupita mentre si chinava su di me e, delicatamente, mi prendeva di nuovo in braccio...
sapevo che non era appropriato, ma non dissi niente...
neanche opposi la minima resistenza...
gli girai le braccia intorno al collo, invece.
Forse non volevo ammetterlo, ma una parte di me si sentiva oltremodo sicura insieme a quel cavaliere...
una parte di me non voleva ammettere che lui aveva sempre avuto ragione, fin dall’inizio, e che, se non fosse stato per lui, non ci sarebbe mai stato un futuro.
Il cavaliere varcò la porticina laterale ed attraversò quel corridoio...
io, distrattamente, appoggiai la testa sulla sua spalle, mentre camminava, e sospirai leggermente...
Giusero così davanti alle porte che davano agli alloggi privati della principessa.
“Volete che chiami le vostre servitrici, altezza?” Fissandola il cavaliere.
Sollevai di nuovo la testa, quando avvertii il suo sguardo su di me...
“Io...” mormorai “No! No, non sarà necessario... anche perché non ho servitrici qui... beh, ne ho solo una...”
Esitai...
“Potete mettermi a terra, adesso!” sussurrai.
Sentii le sue braccia allentarsi appena e, lentamente, scivolai con i piedi a terra...
mi tenni al suo braccio ancora per un istante, finché non fui certa di star bene, poi afferrai la maniglia della porta e la spinsi...
“Marjieta!” chiamai.
Guisgard
23-03-2013, 03.54.01
Ad un tratto Talia sentì il suo polso stretto da una mano.
Ma quella mano fu delicata, quasi una carezza.
“Altezza...” disse Guisgard, mentre la sua mano ancora teneva il polso di lei “... volete davvero che vada via? Volete restare da sola stanotte?” I suoi occhi erano in quelli di lei. “Voglio dire... forse dovrei restare qui... qui... fuori dalle vostre stanze... magari sorvegliando il corridoio...” la sua mano aveva lasciato il polso di lei, ma le dita continuavano a sfiorare la pelle di Talia “... potrei restare qui fino all'alba... tanto non riuscirei comunque a dormire... non dopo avervi...” e i suoi occhi scivolarono su di lei, sul suo corpo “... avervi visto così... scossa, spaventata...” la sua voce divenne bassa, quasi un sussurro “... volete cosi, altezza? Ditemi... vi prego, ordinatemi ciò che desiderate io faccia...”
Talia
23-03-2013, 04.38.36
Mi stupirono quelle parole... mi stupì quella mano che, delicatamente, mi teneva il polso... mi stupì quello sguardo...
lo fissai per lunghi minuti, in balia di mille e più sensazioni...
infine sorrisi appena...
“Non voglio che ve ne andiate...” mormorai “Al contrario... mi sentirei infinitamente più tranquilla e più sicura se vi sapessi qui... forse riuscirei a chiudere gli occhi almeno un momento, se sapessi che voi siete qui, che siete vicino... e che, se gridassi, mi udireste...”
Esitai...
“Domattina...” dissi poi “Domattina vorrei convocare l’Arconte, il capitano e gli altri cavalieri... e vorrei raccontare loro cos’è accaduto oggi con quel sicario... ma... beh, la verità è che l’idea mi spaventa... mi spaventa molto... e sarei davvero felice se voi foste qui e mi accompagnaste fin là... e se mi aiutaste, poi, con... beh, con il racconto di questa storia...”
Lo dissi semplicemente... onestamente...
rare volte ero stata altrettanto sincera e diretta prima di quel momento.
Gli sorrisi.
Poi mi voltai per entrare, ma all’ultimo ci ripensai e tornai a guardarlo...
“Grazie...” mormorai, mentre i miei occhi cercavano i suoi “Grazie... per esserci stato!”
La mia mano si sollevò, allora, e sfiorò appena la sua...
“Buonanotte, Guisgard!” sussurrai dolcemente.
Cheyenne
23-03-2013, 05.01.34
Seminascosta da una fitta foresta sul versante nord-ovest e protetta da un grosso lago alimentato dal torrente che arriva dalle alte montagne sul confine si trova, proprio nel centro della grossa pianura, la grossa fortezza che io chiamo casa.
La Fortezza, chiusa in un poligono di dodici lati irregolari di muratura e pietre, contiene al suo interno il mio villaggio ed é stata ideata in modo da permettere ai suoi abitanti di sopravvivere per mesi in caso di attacchi esterni.
Le case, in pietra e legno, hanno due o tre piani e sono raggruppate in distretti. Ad ogni distretto vive un clan.
I clan, dodici, hanno un capo clan, di solito un membro anziano o un valoroso guerriero, che li rappresenta nell'assemblea che si tiene al centro della Piazza Grande. A capo dell'Assemblea viene posto uno di questi capi che ha dunque il comando complessivo della Fortezza. Questo capo però non regna come sovrano assoluto ma deve passare sempre attraverso l'Assemblea.
Il capo appartiene sempre, da che se ne ha memoria, al clan del distretto del Corvo. Il mio distretto.
Io sono Cheyenne del clan del Corvo e mio padre é il capo clan della Fortezza.
Come tutti i giovani del mio popolo, maschi e femmine,sono stata educata all'arte della guerra in tutte le tecniche e forme da noi conosciute: lotta libera o con bastone, uso di coltelli, pugnali e spade, combattimenti a piedi o a cavallo..
Per ogni giovane ci sono due passaggi fondamentali per accedere alla vita adulta.
Il primo, a circa dodici anni, é il Consacramento: a gruppi di quattro si vive per due settimane nella foresta con nient'altro che un coltello e le proprie capacità. Durante questo periodo di vicinanza alla natura inoltre, si viene avvicinati da una divinità in modo inconsapevole e , al ritorno al villaggio, il Sacro Sapiente ci svela il nostro protettore e i modi per venerarlo.
Il secondo passaggio avviene a circa tre anni dopo il primo. Questa volta si é da soli e bisogna dimostrare il proprio valore nella guerra sfidando prima i proprio compagni e poi i guerrieri veri e propri. Superati questi riti si é adulti e si riceve un cavallo, una spada e un arco.
Si inizia quindi a imparare un mestiere manuale e si inizi a partecipare alle scorribande e alle razzie.
Io, come mio padre prima di me sono un armaiolo.
Al di fuori della Fortezza il mio popolo possiede campi coltivati più estesi di quelli all'interno del villaggio, e campi per il pascolo degli animali.
Proseguendo oltre il lago lungo il corso del fine si arriva al regno confinante al nostro. Il loro re era da tempo deciso a impadronirsi dei nostri territorio, dei nostri cavalli e di renderci schiavi, per mandarci a combattere per le sue sciocche mire espansionistiche verso ogni dove.
Purtroppo circa un anno fa il mio popolo era stato colpito da una misteriosa epidemia che ci aveva decimati, portandosi via mia madre e mio fratello. Così indeboliti non avevamo le piene forze per affrontare una guerra e per questo questa sera ci fu un'Assemblea straordinaria alla quale contrariamente alle regole( non ero infatti un capo clan) fui ammessa.
Ascoltai incuriosità le parole introduttive di apertura e ancora di più la storia di un magico Fiore che poteva salvarci.
.
Guisgard
23-03-2013, 05.18.01
Guisgard prese la mano di Talia e la sfiorò appena con le labbra in segno di saluto.
“Resterò qui, altezza...” disse “... e qui mi troverete al vostro risveglio... veglierò io sul vostro sonno e sui vostri sogni... domani vi accompagnerò io dall'Arconte e racconteremo l'accaduto... ma state tranquilla, non correrete più alcun rischio... domani... domani vi porterò in un luogo sicuro... ma ora riposate... ne parleremo domattina, se Dio vorrà... buonanotte, mia signora...”
Guisgard restò così nel corridoio, passeggiando inquieto e gettando, di tanto in tanto, uno sguardo oltre le finestre, forse in cerca di quella misteriosa figura che aveva aggredito la principessa.
Trascorse così la notte, fino a quando l'alba tinse col suo pallore rosato l'orizzonte prima e il cielo poi.
Guisgard era immobile proprio a fissare l'aurora che screziava la città.
“Cosa ci fate qui, voi?” Ad un tratto una voce.
Il cavaliere si voltò.
“Qui non è permesso stare senza il consenso della principessa!” Fissandolo Marijeta.
“Sono uno dei suoi cavalieri...” disse Guisgard “... naturale dunque che debba vigilare su sua altezza.”
“Non mi pare qualcuno vi abbia ordinato di restare qui.” Contrariata la servitrice. “Dunque vi sarà chiesto di motivare la vostra presenza, cavaliere.”
“Quello vi sembra un buon motivo?” Replicò Guisgard, indicando a Marijeta la mano insanguinata del sicario che ancora stringeva il pugnale dell'attentato.
E a quella vista la servitrice lanciò un urlo per lo spavento.
elisabeth
23-03-2013, 10.12.08
Finalmente mi sentii stranamente al sicuro....Elina era la parte di me che piu' mi sarebbe mancata...e gli altri si tutti glia altri tra dolcetti scherzetti e verita' celate con calma......avevano accolto la mia muata preghiera....." Sawas i soldi non sono un problema.....tutto cio' che vorrete ognuno di voi sara' l'aiuto alla mia anima ferita, che Allah sia lodato...oggi e' un grande giorno egli mi ha ascoltato...."...lacrime di gioia bagnarono il mio volto...per la prima volta era gioia quella che sentivo, e anche se mi furono chiesti dei soldi per tutto questo....sentivo che in loro avrei trovato persone di degna fiducia....un'ombra mi passo' per la mente.....mio padre......diceva che credevoa tutti e che trovarmi pre le strade con i poveri e bisognosi non facave bene al rango che portavo......quanto non mi comprendeva....un giorno sarei stata vittoriosa solo perche' l'aiuto di questa gente era stato fondamentale per il mio desiderio..."....Vi sono grata....ed ora cerchiamo di fare un piano ..perche' la via ci si dimostri facile......so...che non sara' cosi'... Sawas....ditemi vi prego "....
Altea
23-03-2013, 19.04.09
Quella platea di strada si stava affollando e sembrava lo spettacolo era prossimo ad iniziare, e udii degli uomini parlare di scrittura e poesia e voltandomi vidi a mia sorpresa il Chevalier de Lys...forse parlavano della rappresentazione.
Mi tolsi il cappuccio e mi avvicinai lentamente a lui e l'attore..."Perdonate l'indiscrezione, voi siete forse il famoso Chevalier de Lys? Volevo ringraziarvi per questa opportunità che ci avete dato, io...e soprattutto la mia amica Vivian" e cercai di scacciare un nodo in gola "eravamo molto dispiaciute per l'accaduto, e non capisco ancora perchè quel cavaliere...ora cavaliere della principessa ebbe quella reazione, sono veramente ansiosa di vedere lo spettacolo" sorrisi lievemente.
"Credi che non lo sappia?" sbottai, esasperata a quelle parole di Mamyon.
Cercai di ritrovare la calma, il cavaliere era il mio unico alleato e voleva aiutarmi non potevo mandare tutto all'aria perchè ero insofferente.
"...Se ti fidi di me.." dissi piano "... non mettere in dubbio le mie parole.. non lo sopporto.. non ne ho parlato con te perchè eri impegnato a parlare coi cavalieri e non volevo destare sospetti.. e comunque non credo affatto di essermi sbagliata su di lei, perchè ormai non ha più molta importanza..".
Presi le mani del cavaliere tra le mie "..Comunque sì, sono decisa a partire, anche da sola, per cercare quel Fiore.. Lucius vale ogni sacrificio, l'ho sempre considerato mio fratello.. ma mi sembrava di essere già stata chiara su questo punto..".
Sospirai "..non so nulla circa la sua ubicazione nè conosco il perchè di tanto interesse, anche se comincio a capire che sia qualcosa di molto potente, come un'arma o una strana pozione.. o, forse.. tutt'e due le cose.." lanciai uno sguardo al cavaliere "...lo so, lo so.. sembra assurdo.. ma le cose stanno così... mentre ero svenuta mi è stato dato un unico indizio.. non mi chiedere da chi perchè non ne ho la minima idea.. ma ti assicuro che non ho mai provato tanta inquietudine in vita mia..".
Rabbrividii al pensiero della persona nel nulla "..Dunque.. se vuoi aiutarmi.. questo è tutto quello che so.. C'è un frate, Frate Nicola... egli è l'unico che sa dove si trovi il fore, forse.. ma io non ho idea di dove si trovi lui.. quindi io partirei da lì.. ma se hai alternative da propormi, ti ascolto..".
Mi voltai verso la porta "...ma sappi che intendo partire immediatamente, con o senza di te... spetta a te decidere..".
Guisgard
25-03-2013, 01.44.07
L'Assemblea fu condotta dai vecchi saggi e tutti ascoltarono con attenzione le loro parole.
Il vicino regno di Brulandia, governato dalla bellicosa stirpe dei Fornaidi, aveva deciso di
muovere guerra contro il villaggio.
“Ascoltate...” disse Menaros, il più vecchio tra i saggi anziani “...benchè l'arte della guerra non ci è sconosciuta, ben altro valore riscuote essa tra i Brulanesi. Essi sono istruiti a tale disciplina sin da piccoli e fanno della conoscenza delle armi il vero simbolo che differenzia gli uomini fra loro. Ecco perchè affrontarli sul campo di battaglia è sconsigliabile.”
“Non possiamo temerli in questo modo!” Protestò uno dei presenti.
“Si, è vero, sono pur sempre uomini come noi!” Intervenne un altro. “E dovranno dimostrarlo sul campo di essere migliori di noi!”
“Giusto!”
“Aspettate...” cercando di calmarli Menaros “... non si tratta solo di attitudine... loro sono anche meglio equipaggiati di noi. Le loro tecniche sono molto simili a quelle utilizzate nei vari ducati, in modo particolare a Capomazda. La loro cavalleria è capace di cambiare le sorti di una battaglia in qualsiasi momento. E noi non abbiamo nulla di simile.”
“Allora dobbiamo arrenderci?”
“Non ho detto questo.” Rispose Menaros. “Ma dobbiamo evitare azioni insensate. Senza dimenticare che l'epidemia ha decimato il nostro esercito. Per questo noi anziani siamo ricorsi all'Oracolo.”
“Ebbene?”
“L'Oracolo sconsiglia di combattere.” Fece Menaros. “A Brulandia pare sia in atto una guerra di successione e dunque ciò può essere un vantaggio per noi. Vantaggio che ci permetterà di guadagnare tempo prezioso.”
“Per fare cosa?”
“Per seguire ciò che ci ha illustrato l'Oracolo...” fissando tutti loro Menaros “... ossia trovare il perduto Fiore Azzurro...”
Quelle parole stupirono l'intera Assemblea.
Anche la giovane Cheyenne che era presente.
Guisgard
25-03-2013, 01.55.43
Elisabeth e gli altri rientrarono in casa.
Qui Sawas raccolse alcune cose, come pergamene, tomi enciclopedici, raccolte di glosse, testi religiosi e tutta una serie di strumenti perlopiù sconosciuti alle due donne.
“Noi qui cominceremo a preparare l'occorrente per la nostra ricerca.” Disse ad Elisabeth. “Voi invece ritornerete a casa vostra, dove vi riposerete. Gli ultimi avvenimenti vi hanno un po' scossa.” Le si avvicinò e schioccando le dita apparve magicamente un fazzoletto nella sua mano. “Tenete, asciugatevi le lacrime.” Dandole il fazzoletto. “Ci ritroveremo qui nel tardo pomeriggio, per decidere della partenza e degli ultimi particolari. Vi auguro una serena notte.”
“Non temete...” avvicinandosi a lei anche Enusia “... siete nelle mani dell'uomo migliore del mondo. Nessuno mistero può sfuggire a Sawas. Ora andate... ci ritroveremo domani, a Dio piacendo... buonanotte.”
Guisgard
25-03-2013, 02.16.48
Il misterioso Chevalier de Lys mostrò un lieve inchino ad Altea, in segno di saluto e riconoscenza per le sue parole.
“Sono certo” disse “che stavolta il nostro spettacolo non sarà interrotto. Ora i cavalieri della principessa hanno di meglio a cui pensare.”
Dalla maschera si potevano vedere solo gli occhi di quella misteriosissima persona.
Grandi e luminosi occhi verdi.
E ora che poteva parlarci da vicino, Altea si rese anche conto che la sua voce aveva un accento particolare, sconosciuto in quelle terre.
“Però” continuò “non vedo la vostra amica... come avete detto si chiamava? Ah, si... Vivian... come mai non è qui con voi?”
Guisgard
25-03-2013, 02.44.09
Mamyon restò in silenzio a quelle parole di Clio.
Poi la vide avvicinarsi alla porta.
“Non saprei cosa dirti...” disse finalmente “... per me è tutto assurdo... ho sentito che i chierici sono scappati da questa città... mi sembra dunque chiaro che ora saranno molto lontani da qui... ma c'è il tuo amico in ballo ed io non ho il diritto di impedirti di intraprendere questo insensato viaggio, immagino... del resto io cosa sono? E' lui il tuo grande amico... lui che merita ogni tuo sforzo, ogni tuo sacrificio...” scosse il capo e si avvicinò ad una finestra “... allora vai, cosa aspetti? Va a cercare quel tuo Fiore... e fa presto, visto che il tuo amico sembra dipendere dal tuo successo... anche io ho i miei impegni... e non mi sono stati dati da sogni e visioni...” prese il suo mantello e si avvicinò alla porta “... e non temere, Clio... da oggi non ti importunerò più... sei libera dall'obbligo di sentirti mia madrina... da oggi ti lascerò in pace con il tuo viaggio, la tua ricerca e la liberazione del tuo amico...” aprì la porta e prima di sparire nel lungo corridoio, per la rabbia ruppe uno dei vasi nell'androne.
Quelle parole furono come ripetute coltellate inflitte al mio cuore, veloci e implacabili.
Importunato? Come poteva pensare questo?
Sapevo che non poteva venire con me, per quanto una parte di me lo sperasse utopicamente, ma non avrei mai immaginato una reazione del genere.
Guardai la porta davanti a me, e mi accorsi di avere la vista velata da lacrime incontrollate, così mi voltai verso il corridoio e lo sguardo mi cadde sul vaso rotto dal cavaliere.
Una ricerca senza meta, pensai, poteva attendere qualche altro minuto.
"...Mamyon, aspetta..." Urlai verso il corridoio mente lo ricorrevo con tutto il fiato di cui disponevo.
Lo raggiunsi, e, prendendolo per un braccio lo costrinsi a voltarsi.
"...non puoi andartene via così..." Sussurrai rifugiandomi tra le sue braccia e tenendolo stretto a me.
Lasciai che le lacrime scorressero, ed ascoltai il battito del suo cuore per qualche istante.
"...è vero, devo partire..." Dissi con voce spezzata "..ed è una ricerca assurda... So... So bene di non aver alcun diritto di chiederti di lasciare tutto per me... Sei destinato a grandi cose e io non mi metterò in mezzo.. Non me lo perdonerei mai...".
Alzai lo sguardo incrociando il suo "...ma non ti permetterò di dire tali sciocchezze... Non voglio nemmeno che le pensi.." Gli presi il viso tra le mani tremanti "..tu.. Tu non mi hai mai importunata, come ti viene in mente? Certo mi hai spaventato nella selva ma... Santo cielo.. Non ero mai stata da sola con un uomo.. Non sapevo come comportarmi.. Ma poi, mi sono sempre fidata di te... Ti ho raccontato cose che nessuno sapeva oltre Lucius..." Lasciai ricadere le mani e lo guardai scuotendo la testa "...per chi mi hai preso? Credi che mi comporti così con tutti i cavalieri che incontro? Non avevo mai permesso a nessuno di avvicinarsi a me, nè di sfiorarmi, figuriamoci poi di baciarmi... Io non sono una che prende le cose alla leggera.. Quindi.." La voce mi si ruppe in gola "...quindi ti prego, non dire così... Non so che avrei fatto senza di te... Io.. Io voglio essere la tua madrina.." Lo guardai negli occhi "..non voglio essere la madrina di nessun altro..." Poi, non riuscii più a guardarlo "...non sopporto l'idea che te ne troverai subito un'altra.." Proruppi in un sussurro.
Ero tornata a rifugiarmi nella sua spalla, e lasciai che il mio cuore assaporasse la sicurezza e la dolcezza di quell'abbraccio un'ultima volta.
Non potevo, per quanto lo desiderassi, restare così per sempre.
Così mi spostai leggermente e lo guardai nuovamente negli occhi "...tornerò, te lo prometto.." Mi tolsi il braccialetto che gli aveva permesso di correre in mio aiuto e glielo legai al polso.
"..Non dimenticarti di me..." Dissi tra le lacrime "...io non lo farò..".
Gli accarezzai la guancia dolcemente "...cielo, quanto vorrei averti con me..." Ma sapevo bene che era un addio, mi avvicinai ancora un poco e lo baciai un ultima volta con passione, dolcezza e una tristezza infinita.
Cheyenne
25-03-2013, 13.55.24
"Non é ancora l'ora.Dobbiamo rispettare la sentenza dell'Oracolo"disse Menaros"Il Fiore non può essere trovato se non al momento opportuno.Conosci la Leggenda!"
"Va bene,avete ragione....Rinuncerò a cercare il Fiore Azzurro, sarà l'Oracolo a dirci quando e a designare il Cercatore..forse toccherà a mio figlio...Cheyenne!Che cosa ci fai all'Assemblea?Vattene subito da tua madre, faremo i conti più tardi!".
E i conti li avevamo fatti.Fu l'unica volta che mi picchiò.
A udire le parole del saggio quell'episodio della mia infanzia.
Una nuova consultazione dell'Oracolo fu decisa per il giorno seguente.L'identità del Cercatore sarebbe stata svelata.
A casa, quella sera, cercai di interrogare mio padre ma ottenni solo di restare senza la cena.
A causa del Fiore Azzurro ero stata punita per ben due volte!
Fui svegliata dal graffiare del mio lupo alla porta della mia stanza. Insieme scendemmo nella piazza dove già una discreta folla si era radunata. Fui raggiunta da un gruppo di ragazzi del distretto dell'Acqua coi quali stavo parlando allegramente al suono del corno.
Tutta la piazza si ammutolì. I membri dell'Assemblea uscirono e si disposero in semicerchio di fronte alla gente. Mio padre poi, dopo aver ricevuto una pergamena dal membro più vecchio, si portò verso il centro.
Un nuovo squillo di corno e mio padre parlò. Il rumore della folla mi impediva di udire bene, cercai di portarmi in avanti ma invano.
Decisi di allontanarmi, avrei chiesto a mio padre più tardi pensai.
Uscii dalla fortezza per fare una passeggiata con Balraj, il mio lupo che avevo addomesticato con anni di fatica.
Tornai nel villaggio solo più tardi e notai che tutti mi guardavano con occhi sgranati dalla meraviglia. Entrai in casa e buttato sul tavolo vidi la pergamena aperta.Sopra vi era scritto il mio nome.
Altea
25-03-2013, 14.53.06
Guardai nei profondissimi occhi verdi del Chevalier de Lys, l'unica cosa visibile del suo volto, sebbene in molti dicono che basti guardare negli occhi di una persona per capire le espressioni, i sentimenti e la sua anima.
Quella domanda fu prorompente nel mio cuore e mi sentii veramente sola, improvvisamente iniziai ad aprirmi con lui, forse solo per avere qualcuno con cui parlarne..."Avete ragione..ormai..quel cavaliere non sarà più un pericolo e..i cavalieri della Principessa hanno altro a cui pensare, l'ho constatato pure io, conobbi uno di loro, molto umile, e a quanto pare la vita a palazzo fa dimenticare ogni persona o ci fa credere di essere arrivati a qualcosa di superiore?Infatti, per ben due volte gli chiesi aiuto..ma mi ignorò" dissi guardando un punto indefinito di quel prato "Vivian...la mia amica..non so dove sia, milord, è sparita nel nulla, non so nemmeno chi sia..il suo rapitore..si, avete capito bene..rapitore. In cambio vogliono che io cerchi un Fiore e soprattutto un frate, Frate Nicola, che conosce dove si trova quel Fiore...non sono impazzita, non preoccupatevi..è una storia lunga e complicata, e quindi dedicate questa rappresentazione alla mia cara amica, sapete che siamo arrivate qui solo per vedervi?" annuii con un sorriso malinconico, notando che il cavaliere misterioso non era del posto, visto lo strano accento.
Talia
25-03-2013, 16.44.10
Entrai e, lentamente, mi chiusi la porta alle spalle.
Quella notte passò lenta...
impiegai molto tempo, probabilmente molto più del necessario, a lavarmi via di dosso il sangue di quel sicario...
poi indossai una veste pulita, perché avevo necessità di non vedere più quel rosso cupo di sangue...
e mi avvicinai alla finestra, restando a lungo a guardare fuori...
Non riuscivo a togliermi dalla mente quelle immagini, non riuscivo a smettere di pensare a quella figura che scivolava verso di me, al luccichio della lama di quel pugnale... e poi a sir Guisgard... ai suoi occhi, alla sua voce, al modo in cui mi aveva riportata fin lì...
Distrattamente mi avvicinai al letto e mi lasciai scivolare sulla coperta soffice, fissando la porta che dava sull’anticamera, oltre cui, nel corridoio, sapevo essere quel cavaliere...
mi dava un vago senso di sicurezza saperlo lì...
una piacevole sensazione di benessere...
e mi addormentai così: sopra la coperta, osservando ininterrottamente quella porta chiusa.
Il resto della notte passò agitata, tra sogni confusi...
pugnali...
ombre che mi inseguivano...
sangue...
e poi, di colpo, sir Guisgard...
la sua mano che sfiorava la mia...
i miei occhi che cercavano i suoi, così azzurri...
e poi, all’improvviso, un occhio...
un grande occhio che mi fissava, mi controllava, mi giudicava...
Mi svegliai di soprassalto.
Una pallida e debole luce iniziava ad entrare dalla finestra, quel chiarore tipico che precede l’alba...
aprii gli occhi e rimasi così, distesa sulla schiena a fissare il soffitto...
immobile...
respirando lentamente...
sommessamente...
poi, lentamente, mi alzai ed iniziai a prepararmi.
Improvvisamente avevo cominciato a sentirmi a disagio, da sola in quella stanza... avevo cominciato ad avere irrazionalmente paura...
avevo cominciato a lanciare occhiate alla finestra...
occhiate sempre più nervose, più rapide e frequenti...
Mi vestii in fretta, dunque, e mi precipitai fuori da quella stanza, attraversai l’anticamera quasi di corsa e, d’impeto, aprii la porta che dava sul corridoio.
Guisgard
25-03-2013, 17.44.46
“Correrò ad avvertire subito il capitano, cavaliere.” Disse turbata Marijeta a Guisgard.
E Talia, aprendo proprio in quel momento la porta delle sue stanze, arrivò solo a vedere la sua servitrice andare via.
Poco dopo ritornò col capitano.
“Cavaliere, cosa ci fate qui?” Domandò il capitano a Guisgard.
“Quello per cui sono stato assoldato...” rispose il cavaliere.
“Altezza...” mostrando il capitano un inchino a Talia.
“Prima che disturbiate la vostra principessa” fece Guisgard “ecco la risposta ai dubbi vostri e a quelli della servitrice...” e mostrò al militare la mano mozzata del sicario.
“Che cos'è?”
“Ciò che resta di un nuovo attentato alla principessa...”
“Come state ora, altezza?” Avvicinandosi preoccupato il capitano a Talia. “Com'è potuto accadere ancora?”
“E probabilmente accadrà di nuovo.” Disse Guisgard. “Era un sicario molto abile.”
“Ora dov'è finito?”
“Questa mano mozzata è tutto ciò che resta di lui.”
“Non l'avete ucciso?”
“No, è fuggito...” mormorò Guisgard guardando poi dalla finestra dalla quale era salto giù “... si è lanciato da qui...”
“Si è tolto la vita...” fece il capitano “... ha preferito uccidersi, invece che farsi catturare vivo...”
“No, non si è ucciso.” Sentenziò Guisgard.
“Come sarebbe a dire?”
“Che non voleva uccidersi.”
“Come fate a dirlo?”
“Se avesse voluto davvero togliersi la vita” spiegò Guisgard “perchè precipitare da questa altezza? Poteva evitare una morte simile lanciandosi sulla mia spada. Era puntata verso di lui. Sarebbe stata una morte rapida.”
“Come vi spiegate ciò?” Fissandolo il capitano.
“Non è morto...” rispose Guisgard “... e tornerà per finire ciò che ha cominciato...”
“Allora voi e gli altri cavalieri glielo impedirete.” Arrivando l'Arconte Meccanico.
E con lui vi erano Xouf, Lhar e Kosev.
elisabeth
25-03-2013, 18.01.09
Mi sembrava di stare a casa di un grande Mago.....rientrando a casa Sawas non aveva perso tempo....con i suoi amici...aveva preso di tutto,pergamene, libri e tutta una serie di cose che la mia mente non riusciva piu' a contenere....stavo li' a guardarli......mentre Sawas offrendomi un fazzoletto.....mi consiglio' di andare a riposare, lo presi e noti che profumava di sandalo....mi ricordo' il mio paese, era un grande uomo....forse aveva ragione Enusia, ero in buone mani......" vi ringrazio per cio' che state facendo...forse e' meglio che io vada....".....cosi' fu alpasso con Elina andai sino al palazzo......" Domani....pensi sara' il momento buono Elina ?.....domani...si...dormiro' tanto da sentirmi in forze......sognero' di lui....e lui benedira' il mio viaggio.....sara' cosi', torveremo il fiore e il mi desiderio sara' esaudito....."....sentii la pressione della mano di Elina farsi piu' forte, ma non ci feci caso......dovevo andare a riposare....domani era vicino, torppo vicino perche' pensassi ad altro.....
Guisgard
25-03-2013, 18.26.56
Cheyenne tornò e vide quella pergamena sul tavolo.
E sopra vi era inciso il suo nome.
Suo padre, però, nel vederla rincasare, subito si affrettò a prendere il rotolo e a chiuderlo bene.
“Non ti avevo sentito tornare...” disse “... forse perchè in questi giorni c'è tensione ed ansia al villaggio... ed è per questo che non voglio saperti qui... partirai per raggiungere tue zia Matliscia... resterai lì per qualche settimana... mi sentirò più tranquillo...”
Era visibilmente agitato e i suoi modi tradivano una profonda inquietudine.
Il viso era rigato dal sudore e l'espressione contratta, come se qualcosa lo spaventasse.
E anche il fedele lupo di Cheyenne cominciò a mostrarsi nervoso.
Guisgard
25-03-2013, 18.37.20
E dopo quel bacio, Mamyon prese le mani di Clio nelle sue.
“Parole...” disse guardandola negli occhi “... parole... il mondo è pieno di parole... io non sono un poeta, sono un cavaliere... e sono stanco di sentire parole... tornerai? Da dove? Se neanche conosci la meta del tuo viaggio. Se neanche sai cosa sia realmente quel Fiore. Ed io cosa dovrò fare? Star qui giorno e notte ad aspettare una tua notizia? Magari mentre corri chissà quali pericoli? Il mondo è pieno di pazzi. E per lasciare questa città bisogna attraversare la selva... vuoi tornarci da sola? Rischiando di finire come il tuo amico? Ed io? Ad aspettare cosa? Magari un infinito silenzio? No, Clio... devi scegliere... vuoi rischiare la vita così? Per il tuo amico? O restare qui con me? Scegli... me o lui...”
Guisgard
25-03-2013, 18.46.55
Il misterioso Chevalier de Lys ascoltò Altea e poi annuì in maniera impercettibile.
“Che cosa buffa...” disse “... anche nel mio spettacolo appaiono molti fiori... ognuno con una particolarità... e anche quel frate... si, anche lui compare sulla scena... ma forse è vero ciò che dicono i poeti... ognuno di noi, in fondo, cerca le medesime cose... milady, lo spettacolo sarà dedicato a voi ed alla vostra amica...” estrasse un cartoncino dalla tasca “... questo è un biglietto speciale... vi permetterà di poter entrare in ogni città che ospita uno dei miei spettacoli... conservatelo, sono certo che vi sarà utile per il vostro viaggio...”
I suoi modi erano delicati, dolci, quasi sconosciuti alla maggior parte degli altri uomini.
La sua figura era leggera, gentile, slanciata e le movenze impreziosite da un tenero candore.
Talia
25-03-2013, 18.54.16
I miei occhi rimasero su Guisgard, mentre parlava.
Eravamo tornati nella Sala delle Udienze, ed io mi accorsi di sentirmi oltremodo a disagio lì... mi accorsi di essere nervosa, agitata e nuovamente spaventata, anche se in modo del tutto irrazionale...
Sir Guisgard spiegò brevemente ciò che era accaduto, mostrò la mano ed il coltello, mostrò la finestra da cui il sicario si era lanciato... io rimasi in silenzio, senza avere il coraggio di alzare gli occhi su quella finestra né sull’arma.
Mi ero allontanata un po’ da loro ed ero andata a sedermi sulla mia ampia poltrona, sforzandomi di non tremare... di non guardare verso le colonne da cui avevo visto scivolare fuori quella sagoma...
La porta si aprì di nuovo e, di nuovo, sussultai violentemente.
Assistetti a quell’ulteriore scambio di battute, senza una parola...
silenziosa...
rigida...
tremante...
Infine sospirai appena...
“Questa volta ci sono andati vicini...” sussurrai, ma pianissimo e con la voce che tremava mio malgrado “Molto, molto vicini... troppo! Io... io avevo appena congedato sir Giusgard, ed è stata pura fortuna se egli ancora non si era allontanato e mi ha sentita gridare...”
I miei occhi si mossero impercettibilmente tra i presenti, scorrendoli ad uno ad uno... e, quando raggiunsero Guisgard, vi rimasero a lungo.
Guisgard
25-03-2013, 18.55.20
Elisabeth ed Elina, ritornate in stanza, si addormentarono.
Ad un tratto dei rumori ed Elisabeth si svegliò di colpo.
Era in una stanza diversa, illuminata da poche candele e con l'aria intrisa di essenze sconosciute.
Ad un tratto si accorse che Elina non era più con lei.
Attorno al letto allora intravide delle figure.
Ad un tratto fra esse avanzò qualcuno verso di lei.
Era un vecchio cadente.
Il suo aspetto era ripugnante e il suo corpo emanava un fetido insopportabile.
“Una musulmana...” disse ridendo in modo grottesco “... sono peggio dei Cristiani... ancora più intolleranti... e forse questo loro modo di essere mi sarà utile...” e si avvicinò ancor più al letto di Elisabeth,
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elisabeth
25-03-2013, 19.12.53
Entrammo nella stanza e giusto il tempo di lavarci e metllerci a letto...il sonno mi prese, mi avvolse come in una calda coltre.......sino a quando non sentii nell'aria degli strani odori...erano essenze non piaceveli.....questo mi infastidi' a tal punto che mi svegliai di colpo....mi sembrava di avere la vista annebbiata......Elina non era piu' con me e vidi un uomo isto non era un sognoun uomo disgustoso.....mi fece tanto ribrezzo che cominciai ad urlare....urlai ...e mi svegliai..madida di sudore...........era l'alba , saltai giu' dal letto "Elina svegliati.....svegliati ho fatto un sogno orribile....." le raccontai tutto....mi batteva forte il cuore...." Brutti presagi.......Elina....intanto sta nascendo il nuovo giorno.....andiamo prima da Sawas...." mi vestii e andammo da Sawas....dovevo raccontare a lui il sogno...anche se qiuello che avevo visto non era un sogno......Elina voleva che attendessi il pomeriggio...ma io non potevo.....assolutamente aspettare un momento di piu'....
Altea
25-03-2013, 19.16.41
Presi quel biglietto, era davvero gentile, era come se mi donasse la sua presenza protezione ovunque lui vi sia stato...non sarei stata sola.
Notai il suo portamento...sembrava quasi un cavaliere di nobili origini, dal portamento e i modi gentili..ricordo ciò che narrò Vivian...egli combattè in Terrasanta e fece un giuramento, e dopo questo..lasciò la Terra di Gerusalemme, ma forse con l'aiuto di un uomo di Chiesa? Non ricordavo...era un particolare che mi sfuggiva.
Mi risedetti su quel tronco, stavolta non volevo celarmi e aspettavo ansiosamente l'inizio della rappresentazione.
Ritrassi le mani di scatto e lo osservai con occhi confusi e tristi.
"..non, non puoi chiedermi questo... È assurdo..Non posso...Non posso paragonare un fratello con..." Cercai invano la parola giusta "...te.." Riuscii soltanto a dire.
Abbassai lo sguardo, lentamente.
Sarebbe stato bello restare con lui, ma non pensai nemmeno per un momento di fermarmi.
Non avrei vissuto nemmeno un istante di pace.
"...da piccoli.." Iniziai a dire "...ci siamo promessi di difenderci in ogni situazione... Io so che lui scenderebbe all'inferno per me... A volte non occorre avere lo stesso sangue o avere sangue nobile per essere uniti come fratello e sorella... ".
Sospirai "...No, la mia felicità non vale la sua vita..." Sorrisi, malinconica.
"...Felicità.. Che sciocca che sono... Sono lieta di averti rincorso, sentirmi dire queste parole mi eviterà molto dolore... Perdonami... Non avrei dovuto parlarti in questo modo... Son solo una ragazzina..." Scossi la testa "..chi sono io per chiederti di non dimenticarmi? Ti ho portato solo guai... Hai ragione..." Sussurrai tra le lacrime "...sono stata una sciocca.. Mi sono lasciata trasportare come un'ingenua...".
Abbassai lo sguardo "...Addio Mamyon..." Dissi avviandomi verso la porta con il cuore in pezzi "...quello tienilo.." Indicando il braccialetto "...se mai ci rivedremo, me lo renderai...".
Cheyenne
25-03-2013, 19.33.17
"Perché c'é il mio nome? Sono io il Cercatore? Dimmelo! Credi forse che sono ancora una bambina?Ho visto come la gente mi guardava mentre passavo.Credi che mandandomi lontana dalla zia riuscirai a sottrarmi al mio Destino?Lo sai quanto sono testarda,sono decisa a partire in questa spedizione se questo servirà al mio popolo.Insomma sei stato proprio tu a insegnarmi che un capo deve sapersi sacrificare per il bene comune."
Mio padre ascoltava le mie parole che pian piano aumentavano di volume.
Balraj si mise a ululare intimorito dalla discussione e dovette accucciarmi per calmarlo.
"Capisco le tue preoccupazioni padre ma devi darmi fiducia e permettermi di renderti fiero di me. Ti prometto che ce la farò e tornerò sana e salva."
Mi avvicinai a lui e lo abbracciai mentre una lacrima solitaria mi rigava la guancia.
Guisgard
25-03-2013, 20.07.52
“Che aspetto” disse l'Arconte Meccanico a Guisgard “aveva quel sicario?”
“Era avvolto in un lungo mantello.” Rispose il cavaliere dopo un istante di silenzio.
Era infatti rimasto a fissare quello sguardo di Talia che aveva indugiato su di lui.
E ogni volta la principessa lo toccava con i suoi occhi, lui avvertiva strane e inspiegabili sensazioni.
E spesso si ritrovava a cercare quello sguardo di lei, anche quando appariva freddo e lontano.
“Se ci fossi stato io” fece Xouf “l'avrei di certo ucciso.”
Guisgard lo guardò senza rispondere nulla.
“Non doveva uscire vivo di qui.” Continuò Xouf.
“Tornerà...” mormorò Guisgard “... e così avrete la vostra occasione...”
I due si lanciarono varie occhiate di sfida.
“Buttarsi da qui” osservando la finestra Lhar “equivale a morte certa... per me si è suicidato...”
“Prima di lanciarsi” fissandolo Guisgard “si è preoccupato di avvolgere la mano mozzata nel mantello. Non credo sia una necessità di un aspirante suicida, non trovate?”
“In effetti avete ragione...” mormorò Kosev.
“Milord...” rivolgendosi Guisgard all'Arconte “... so per certo che quel sicario tornerà... ecco perchè questo luogo non è più sicuro per la principessa... chiedo di portarla in un altro posto, dove potrà essere protetta adeguatamente.”
“E' assurdo!” Esclamò l'Arconte.
“E dove portereste sua altezza?” Chiese il capitano.
“In un luogo segreto.” Rispose Guisgard. “Non voglio correre rischi.”
“Segreto anche per noi?” Domandò il capitano.
“Si.” Annuì Guisgard.
“Siete pazzo.” Ridendo l'Arconte. “Pazzo se credete che affiderei a voi sua altezza. E per portarla dove poi? In un luogo sconosciuto a tutti, tranne a voi? Avete perso il senno.”
“Qui è in pericolo.”
“Fate silenzio.” Lo zittì l'Arconte. “Attenetevi al vostro ruolo. Difendere la principessa e nulla più.” Si voltò verso Talia. “Ora riposate, altezza. I vostri cavalieri sorveglieranno l'intero palazzo.”
Guisgard
25-03-2013, 21.03.46
Quella situazione comportò una visione per Elisabeth.
Un attimo dopo si destò.
Era sempre in quella misteriosa stanza, senza Elina, al cospetto di quelle figure e di quel vecchio.
“Non potete decidere di uscire da qui...” disse ridendo il vecchio “... nessuno può... questo non è un sogno... e forse neanche un incubo... dipenderà da voi... sono qui per dirvi che il vostro viaggio deve iniziare... voglio il Fiore... voi portatemelo ed io vi renderò la vostra servitrice... se invece fallirete, lei finirà nell'inferno degli scorticati vivi...” il suo sguardo divenne cupo “... aiutatemi, milady... guardate come sono ridotto... una mummia ormai... eppure il mio potere potrebbe far inabissare tutte le chiese del mondo, sterminare popoli, cancellare la vita da intere regioni... ma ora sono intrappolato qui, in questa salma... aiutatemi, vi supplico...”
Guisgard
25-03-2013, 21.17.28
Clio uscì e nessuno la seguì.
Mamyon infatti scomparve nei corridoi del palazzo.
E quando la ragazza fu fuori dal palazzo vide un capannello di gente.
Erano attorno ad un carro.
Si trattava di un alcuni contadini che si erano riuniti.
“Abbiamo deciso...” disse uno di quelli “... andremo nella selva a cercare i nostri figli e nessuno potrà impedircelo!”
Tutti gli altri annuirono.
Erano decisi ad andare nella selva.
Erano armati con forconi, zappe e falcetti.
E con loro avevano anche dei cani.
Insomma, si preparavano per una vera e propria caccia.
Ma contro chi?
Contro cosa?
Chi o cosa si nascondeva davvero nella selva?
E perchè aveva rapito i loro figli?
Talia
25-03-2013, 21.28.40
Parlavano...
parlavano di me quasi fossi un oggetto fragile da collocare in un posto sicuro...
parlavano tra sé, proprio come se io non fossi presente.
Sir Guisgard aveva indugiato con lo sguardo su di me per qualche momento, poi aveva ripreso a parlare con gli altri, esattamente come tutti gli altri...
io li osservavo in silenzio...
li osservavo attentamente...
Ero ancora spaventata ed essere di nuovo lì, in quella sala, mi provava molto.
Tuttavia, inspirai profondamente e mi costrinsi a recuperare un minimo di autocontrollo...
“Riposare è l’ultima cosa di cui ho bisogno!” risposi seccamente all’Arconte, poi i miei occhi si spostarono su tutti loro...
“E gradirei...” soggiunsi, mentre la mia voce si abbassava pericolosamente “Che non osaste mai più parlare di me in questo modo... come se io non fossi presente, o non fossi in grado di comprendere la gravità della situazione!”
Tacqui... e fu silenzio.
Poi i miei occhi tornarono su Guisgard...
“Sir...” mormorai, tendendogli la mano “Il pugnale, prego!”
Lo presi, dunque, ed un lungo brivido di orrore mi percorse la schiena...
me lo rigirai tra le mani per qualche momento, tuttavia...
“Questo è un pugnale molto particolare...” dissi poi “Confido che lo abbiate notato! Le incisioni e gli smalti lo denotano in modo particolarissimo ed assoluto... questo non è un pugnale che si trova ad ogni angolo di strada, è un oggetto prezioso e ricercato... ed io voglio sapere cosa significano queste iscrizioni e a cosa serve, voglio sapere chi lo usa e per quale ragione! Voglio conoscere tutto di questo pugnale... mi sono spiegata? Tutto! E badate bene... ho detto ‘voglio’: è un ordine!”
Lo osservai ancora per qualche istante... poi lo porsi all’Arconte.
“Abbiatene cura, milord!” dissi “Da questo momento sarete personalmente responsabile di quel pugnale... preoccupatevi che non vada perduto!”
Lo osservai per un attimo... poi i miei occhi tornarono ad osservare i quattro cavalieri presenti, uno ad uno...
“Sir Guisgard...” dissi, ignorando lo sguardo dell’Arconte “Siate sincero... voi pensate davvero che questo castello non sia sicuro per me?”
Guisgard
25-03-2013, 21.31.49
Il padre di Cheyenne fece cenno alla figlia di sedersi.
“Ascoltami...” disse “... forse è il tuo destino ed io non posso fare nulla per impedirlo... il Fiore Azzurro sboccia in tempi e luoghi lontani... il suo potere è tanto sconosciuto, quanto immenso... nessuno sa dove è fiorito... prima di partire ti recherai dagli anziani e loro ti riveleranno l'unico indizio lasciato dall'oracolo... l'indizio che ti permetterà di cominciare il tuo viaggio, piccola mia...” si avvicinò ed abbracciò sua figlia “... porterai con te Balraj... lui sarà il tuo fedele compagno... e ricorda... la salvezza del villaggio dipende da te...”
Guisgard
25-03-2013, 21.46.46
E mentre Altea attendeva l'inizio dello spettacolo, all'improvviso qualcuno le si avvicinò.
“Milady...” disse una voce “... ho bisogno di parlarvi... è cosa urgente...”
Altea lo riconobbe.
Era Fornò, l'uomo che era giunto con loro al castello dell'Arconte Meccanico.
“Riguarda il motivo per cui siamo giunti qui...” aggiunse.
Fornò era un cavaliere dallo sguardo cupo e sfuggente, i capelli chiari e un modo di fare che sembrava mostrare ora una pacata riservatezza, ora un'ostentata superbia.
Affermava di essere un re e i suoi modi avevano un che di regale e nobile.
Ma perchè un re giunge in una città come Sant'Agata di Gothia?
Chi era veramente Fornò?
Altea
25-03-2013, 22.11.04
Nemmeno il tempo di accomodarmi in quel piccolo campo di margherite che un ragazzo mi si avvicinò, voltandomi lo riconobbi subito...era colui che si proclamava re di quel regno il cui nome mi sfuggiva..."Oh, milord..o maestà..che sorpresa" annuii seriamente alle sue parole..."Non siete il solo che vorrebbe parlarne, ma non qui, ci sono troppe persone".
Mi alzai e lo accompagnai poco lontano, sotto una maestosa quercia secolare..."Si, presumo che come tutti quanti siete venuto qui per raggiungere Santa Agata di Gothia ma come tutti noi pure ignoravate che si doveva cercare un Fiore" mi guardavo in giro e abbassai il timbro di voce..."Vivian...ve la ricordate? E' stata rapita...non so da chi, dice il rapitore di essere il padrone di questa città e sembra quasi..un demone" dissi con aria sprezzante "e mi ha intimato di cercare quel Fiore o...ucciderà la mia amica. Come può essere? Non so chi sia...avevo pure pensato di parlarne con l' Arconte Meccanico mentre aspettavo l'inizio della rappresentazione....ma Voi, sire, che avete da dirmi?".
Lo osservai, era alquanto misterioso quel ragazzo, non capivo il suo modo di essere, e comunque lui ci seguì pure il giorno che Vivian scomparve, speravo avesse qualcosa da raccontare che poteva rassicurarmi.
Istintivamente guardai la gente presente, quasi cercando un volto conosciuto..ma nulla e abbassai il capo per scacciare la delusione prima di fissare di nuovo Fornò.
Cheyenne
25-03-2013, 22.16.47
Guardai commossa mio padre e restai a lungo con lui quella sera.
Il mattino seguente preparai il poco bagaglio che potevo portarmi dietro: Una tunica lunga al ginocchio e un paio di calzoni scuri di ricambio, un pettine per curare i lunghi capelli che non avevo mai tagliato, della bianchieria pulita e del cibo secco. Mi cinsi alla vita la cintura alla quale era appesa la mia spada, infilai gli stivali dentro i quali misi due piccoli pugnali, imbracciai l'arco e appesi alla spalla opposta al bagaglio la faretra ben fornita.
Andai nella stalla e sellai la mia giumenta grigia Jaya.
Quando ebbi terminato i preparativi lentamente mi diressi all'Assemblea. Fui invitata ad entrare. All'interno,seduti ad un grosso tavolo di quercia finemente intarsiato, stavano tutti i capi clan con mio padre.
Mi invitarono a sedere per terra e dopo qualche formula di saluto e congratulazioni si accinsero a descrivere in dettaglio la mia missione
Camminavo a testa bassa, tentando di trattenere le lacrime.
Dovevo essere forte, dovevo farlo per Lucius. Infondo, dovevo dimenticare Mamyon, non era che un fugace momento della mia vita.
Lucius, invece, c'era sempre stato, e ci sarebbe stato sempre.
Mi odiavo per essermi lasciata andare così tanto, per essermi aperta con lui, per essermi fidata in quel modo.
Eppure c'era qualcosa, qualcosa di indescrivibile che mi scuoteva quando mi avvicinavo a Mamyon.
Infondo, come pensavo che sarebbe finita? Che avrebbe rinunciato a tutto per me? Chi ero io per lui, infondo?
Scossa da questi pensieri lasciai il palazzo, col cuore colmo di tristezza e angoscia.
Ma mi destai presto quando vidi un manipolo di contadini decisi a recarsi nella selva per liberare i loro figli.
Mi avvicinai ad uno dei presenti e gli chiesi gentilmente "..perdonate..che sta succedendo? Andrete nella selva a liberare i fanciulli rapiti? Ma.. Sembra quasi una caccia.. Cosa pensate di trovare?".
Un brivido mi scosse la schiena, se temevo per o quattro cavalieri della principessa ancor di più quei contadini mi sembravano carne da macello.
Sapevo che non potevano vincere, sapevo che l'unico modo per liberarli era il Fiore.
Ma poi, mi chiesi, sarebbe bastato per tutti? Un fiore in cambio della vita di quei fanciulli.
D'improvviso mi sentii egoista e squallida, io avevo chiesto solo la vita di Lucius, ma quelle madri non avevano la possibilità di barattare quella dei loro figli.
Dovevo fare qualcosa, ma già una volta avevo parlato a quella gente, ottenendo solo umiliazione. E ora non sarebbe bastato il sorriso di Mamyon a scaldarmi il cuore.
Già, perché non avrei più rivisto quel sorriso.
Dovevo dimenticare, dovevo convincermi che fosse un sogno, il più bello nel momento peggiore.
"...perdonate la mia curiosità Messere, ma anche io ho perduto qualcuno nella selva..." Continuai, sforzandomi di non piangere.
Guisgard
26-03-2013, 01.44.49
“Anche io” disse Fornò ad Altea “sono giunto qui perchè mi era stato promesso un grande desiderio. Poi sono successe tante cose strane. E stanotte ho fatto un sogno tanto assurdo, quanto inquietante... mi è stato chiesto di cercare un eccentrico tesoro... un Fiore... avevo il sospetto che fosse stato chiesto anche ad altri ed ora, parlando con voi, ne ho avuto certezza... allora ditemi... cosa sapete di questo Fiore? Che poteri possiede? E soprattutto dove si trova? Io devo cercarlo subito. Non posso perdere altro tempo... ne va del mio regno... ditemi dunque tutto ciò che sapete di questa storia... compresi coloro che vi hanno ordinato di cercarlo... anzi, vi propongo un patto... aiutatemi ed io vi aiuterò a riavere la vostra amica... vi do la mia parola.”
Parsifal25
26-03-2013, 01.51.39
L'ospitalità non fu da meno.....le tre anziane ci offrirono un pasto, un letto e una gradevole compagnia.
Nel contempo, cominciammo a parlare del più e del meno finchè il compagno Ozg non pronunciò la fatidica cittadina......Sant'Agata di Gothia......improvvisamente, una delle tre anziane cambiò colorito.....divenne pallida in viso e tremante pronunciò la cittadina; un lampo squarciò il cielo tanto da farmi sobbalzare:
"Che significa ciò......." pronunciaì.
"Cosa nasconde la città di Gothia......" tornai' al mio posto e recuperata la calma tirai' il mio diario dello zaino e attesi parola.
Guisgard
26-03-2013, 01.54.44
“Anche voi” disse il contadino a Clio “avete perso qualcuno nella selva?”
“Allora unitevi a noi.” Intervenne un altro di quelli. “Noi stiamo andando a riprenderci i nostri figli e le nostre figlie.”
Erano decisi ad andare nella misteriosa selva.
Sul carro montavano circa una dozzina di persone, fra uomini e donne.
Vari cani erano legati a quel mezzo e abbaiavano come degli ossessi.
“Andremo in quel posto” fece una delle donne “e riavremo i nostri figli!”
“Un momento!” Arrivando un vecchio davanti al carro. “Ragionate! Cosa farete una volta giunti nella selva? Se davvero i vostri figli sono stati rapiti da creature oscure che dimorano laggiù? Come le affronterete?”
“Allora cosa ci proponi di fare, vecchio?” Gridò un'altra di quelle donne. Restare qui ed aspettare che i nostri figli muoiano? Ammesso che non sia già troppo tardi?”
“Se davvero nella selva vivono oscure creature” fissandoli il vecchio “in che modo strapperete loro i vostri figli? Non si affrontano tali essere con forconi e zappe!”
“Togliti di mezzo!” Urlò uno dei contadini.
“Non vi lascerò andare in contro a morte certa!” Deciso il vecchio.
Il contadino allora scese dal carro e colpì con un bastone il vecchio, spaccandogli la testa e facendolo cadere a terra.
Guisgard
26-03-2013, 02.14.28
“Giovane Cheyenne...” disse uno dei saggi anziani “... il nostro villaggio è sempre stato un luogo di pace in cui le forze della Natura vivevano in armonia. Ma ogni equilibrio non deve mai essere alterato. E invece ciò è accaduto. L'epidemia ha decimato la nostra popolazione e ciò ha invogliato i nostri nemici di Brulandia ad attaccarci. L'unica salvezza ora per il nostro villaggio è ritrovare il perduto Fiore Azzurro... solo il Fiore potrà ridare energia vitale al nostro villaggio, salvandoci così dagli uomini di Brulandia. L'Oracolo ci ha rivelato che sarai tu a cercarlo. Tu sei la predestinata, la prescelta, Cheyenne. E queste sono le parole che l'oracolo ha lasciato come traccia da seguire per trovare il luogo in cui il Fiore è sbocciato...”
Prese allora una pergamena e cominciò a leggere:
“Vi è un regno lontano e fatato
e da gran poeti in versi cantato.
Ambito da grandi e mosso da guerra,
è impreziosito del rosso sangue della terra.
Non circolari, ma ben squadrati i suoi dongioni,
tra colli, valli e fiumi bacian il Fior or le stagioni.”
Guisgard
26-03-2013, 02.58.12
“A Sant'Agata di Gothia...” disse una delle tre vecchie a Parsifal, a Ozg e a Loi “... è giunto il male... il male nella sua forma più oscura... un essere diabolico che presenta le debolezze umane, come faziosità, invidia, rancore e i tratti del demone...”
“Il peggiore dei demoni...” intervenne l'altra vecchia “... quello che vive solo per tormentare gli altri...”
La terza vecchia allora prese dei sassolini e li fece rotolare sul tavolo.
“Le rune vedono...” mormorò “... vedono tempeste... tuoni, fulmini, saette... e poi un ratto che morde un albero... con i denti che gli restano nel legno...”
“Cosa significa tutto ciò?” Chiese Ozg.
“Sono le difficoltà che incontrerete una volta giunti a Sant'Agata di Gothia.” Rispose la terza vecchia.
“Solo se sarete forti” fissando i tre cavalieri la prima vecchia “riuscirete a mettere ordine in quel caos.”
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Guisgard
26-03-2013, 03.06.04
“Si, altezza...” disse Guisgard a Talia “... credo che qui voi non siate sicura al momento... sono certo che quel sicario tornerà... tornerà per completare il suo compito...”
“Faremo sorvegliare il palazzo da altre guarnigioni.” Intervenne l'Arconte Meccanico. “Anzi, io stesso sorveglierò ogni angolo di questo luogo. E giuro sul mio onore che farò a pezzi con queste mani quel dannato assassino.”
“Milord, quel sicario...” mormorò Guisgard.
“Ora basta.” Lo interruppe l'Arconte. “Altezza, voi non correte alcun rischio qui.” Rivolgendosi a Talia. “Cosa diversa se lascerete il palazzo. Allora si che sarete in balia di qualsiasi pericolo. Ma qui non correte rischi. Voi siete sotto la mia protezione. Ho giurato a vostro padre di proteggervi e così sarà. E con tale autorità, conferitami dal re vostro padre, io dichiaro chiusa la questione. E' chiaro, cavaliere?” Tornando a fissare Guisgard.
“Ma certo, milord...” sorridendo lui “... dopotutto io sono qui solo per obbedire a ciò che mi viene comandato... non ho altri doveri se non quello di eseguire gli ordini... altezza...” voltandosi verso Talia “... ora siete nelle mani dell'Arconte... io allora, col vostro permesso, andrò a riposarmi, visto che la notte è stata lunga... tanto ormai quel mio proposito è stato bocciato...” mostrò un lieve inchino.
Restò a guardarla per qualche altro istante, con un enigmatico sorriso, le fece poi l'occhiolino e andò via.
“Allora è deciso.” Fece l'Arconte. “Cavalieri...” rivolgendosi a Xouf, Lhar e Kosev “... voi sorveglierete il palazzo costantemente. E ad ogni minimo sospetto non esitate ad attaccare.”
Ad un tratto giunse un soldato.
“Milord, ci sono disordini in città...”
“Come sarebbe?”
“Alcuni contadini vogliono recarsi nella selva nonostante il divieto.”
“Dannati...” infastidito l'Arconte “... manderemo degli uomini a disperdere la folla...” si voltò verso Talia “... col vostro permesso, altezza...” ed uscì insieme al capitano.
Allora anche i tre cavalieri raggiunsero i loro posti di guardia, lasciando Talia sola con Marijeta.
Cheyenne
26-03-2013, 08.06.41
Non mi fu dato altro tempo per porre domande ai saggi.
Senza neanche rendermene conto mi trovai a cavallo davanti alle porte della città salutata da una folla speranzosa.
Scorsi mio padre, mi si avvicinò e mi porse un ciondolo. La collana portafortuna di mia madre.
Scesi a ringraziarlo e poi dovetti partire.
Fuori presi il sentiero che portava lontano dalla Fortezza, in terre sconosciute.
Cavalcai tutto il giorno con brevi soste fino a giungere a un piccolo aglomerato di casupole nel fonte di una valle.
Ero stanca e lo erano anche i miei animali.
Decisu dunque di andare nel villaggetto per richiedere ospitalità.
Guardai quella scena inorridita.
Mi chinai sul vecchio, cercando di alzarlo con tutta la forza che avevo.
La testa sanguinava, ed il suo sangue ricadde sulle mie mani.
"...è così che intendete procedere? Uccidendo chiunque tenti di fermarvi? Anche i più deboli? Colpirete anche me se vi dirò che quest'uomo aveva ragione?" Guardai negli occhi l'uomo che aveva colpito il vecchio "...sono la prima a sostenere che tutto questo sia un abominio, e a rivolere chi ho perso...ma andare voi soli nella selva è una pazzia.. Non sono i lupi ad aver rapito i vostri figli... Qualcosa di oscuro si nasconde.. E quest'uomo ha ragione.. Non si combatte con i forconi...".
Restai a fissare quegli uomini per lunghi istanti, ma infondo sapevo di non avere una soluzione da proporre loro, e visto come era finito il vecchio la mia missione poteva finire ancor prima di iniziare.
Così, senza attendere altro tempo, mi allontanai, dirigendomi verso il palazzo dell'Arconte.
Dovevo preparare i bagagli, sistemarmi, e riordinare le idee.
Cominciai a pensare a tutte le cose che mi servivano, una mappa, una bussola, il mio prezioso libro, delle monete, delle provviste.
Non conoscevo quei luoghi, e non sapevo dove dirigermi.
Ma se Mamyon aveva ragione e per lasciare la città dovevo passare per la selva mi serviva un piano alternativo.
Non potevo tornarci, da sola o in compagnia della miglior scorta del regno non avrebbe fatto la differenza: non potevo tornarci senza il Fiore.
Non avrei messo a repentaglio la vita del mio amico.
Altea
26-03-2013, 15.36.15
Ascoltai perplessa le parole di Fornò.."Dunque, mi state dicendo che pure a Voi qualcuno ha intimato di cercare quel Fiore? Una persona diversa dall' Arconte Meccanico?" la cosa mi insospettiva molto, scrollai le spalle in segno di rassegnazione "Milord, vorrei tanto aiutarvi, se solo sapessi...avrei di nuovo la mia amica Vivian qui con me. Ne so quanto voi, sembra, non so dove si possa trovare, che sembianze abbia...ma sembra quasi un Fiore di valore inestimabile perchè..come se potesse sconfiggere qualcosa o realizzare un desiderio."
Mi appoggiai al tronco di quella quercia riflettendo..."Ero già pronta per partire come vedete, ma ora ho pensato e riflettuto, partire cosi sarebbe da folli...e poi..non so Voi, ma io parlai con l' Arconte Meccanico prima di parlare con questo sconosciuto uomo che è apparso improvvisamente, promettendo prima all' Arconte di cercarlo..e cosa strana, loro hanno bisogno di noi per cercarlo nonostante abbiamo molti uomini al loro cospetto. Io andrò al Palazzo appena mi libero e ne voglio parlare direttamente con l'Arconte, d'altronde egli in cambio ci promise di realizzare i nostri desideri, ci lasciò liberi e non ci privò delle persone a noi care minacciandoci".
Osservavo Fornò, egli chiedeva aiuto in cambio mi avrebbe dato aiuto...ero diventata un pò diffidente, visto gli ultimi fatti, e se ero solo un mezzo per lui per raggiungere i suoi scopi..dovevo essere più egoista ma, comunque, decisi di dargli una piccola opportunità.."Bene...se avrò notizie in merito, visto siamo ospiti dello stesso maniero vi prometto che ve ne riferirò, per il resto, io sono qui come voi, se volete potremmo andarne a parlare dopo assieme all' Arconte, sta a voi decidere ovviamente se rischiare così tanto".
Vidi della folla attorno a un tavolino e incuriosita mi avvicinai, vi era seduta una enigmatica donna ma dai modi sicuri che muovevano tarocchi e tutti esclamavano sorpresi alle sue parole.."E per me milady, che vedete per me?" chiesi dandole alcune monete.
elisabeth
26-03-2013, 16.44.03
Pensavo di essere fuori con lei....e pensavo di essere fuori da quell' incubo..invece nulla, c'era caldo tanto caldo e quell'orrenda e fetida figura........." Se non esco di qui, come faccio a cercare il fiore, e senza Elina mi sara' impossibile, lei e' il mio mentore....."....mi alzai dal letto...ma il pavimento sembrava essere di gelatina ogni passo avanti di cento ne sembravo andare indietro....." Vi portero' quel fiore....ma al vostro cospetto lo mangero'....."....incominciai a girarmi e a rigirarmi nel letto finche' non fu mattina.....
Talia
26-03-2013, 18.13.11
Annuii appena alle parole di Guisgard...
e poi lo osservai allontanarsi, leggermente stupita...
mi aveva strizzato l’occhio...
per fortuna l’Arconte non aveva visto, mi sorpresi a pensare...
i miei occhi seguirono il cavaliere finché non ebbe lasciato la stanza, richiudendosi la porta alle spalle...
ero perplessa...
e le sue parole continuavano a vorticarmi in mente.
Avrei voluto chiedere ragione all’Arconte, di quella proposta di sir Guisgard, ma non mi fu possibile... un istante dopo, infatti, giunse un soldato e l’Arconte ed il capitano lasciarono la stanza.
Congedai anche gli altri tre cavalieri, dunque, e solo quando tutti furono usciti mi rilassai...
sospirai e mi lasciai scivolare indietro, appoggiando la schiena all’alta spalliera imbottita della poltrona...
“Ti sei spaventata, Marjieta...” mormorai, notando il suo sguardo su di me “Mi dispiace!”
Guisgard
26-03-2013, 19.05.54
Guisgard tornò negli alloggi del Ludus Magnus e tentò di riposare.
Ma il suo sonno fu irrequieto.
Sognò molte cose, confuse, mutevoli, sfuggenti.
Sognò suo zio, la loro lite, la partenza.
Poi quel pegno che pendeva su di lui.
Sognò il suo fedele cane e poi lo spettro.
Poi ancora il vecchio frate e i suoi insegnamenti.
E sognò la principessa.
Bellissima e vestita di bianco.
Poi il sogno si fece confuso ed apparve un'ombra.
Era il sicario inviato per uccidere Talia.
Aveva di nuovo la mano ed impugnava ancora il suo pugnale.
Il cavaliere allora si svegliò di colpo.
“Era...” disse ansimando “... era solo un sogno...” fissò fuori da una finestra.
Il tempo era grigio e pioveva.
“Un sogno...” scuotendo il capo lui.
Nel frattempo, negli appartamenti reali, Talia era con Marijeta.
“Non preoccupatevi, altezza...” fece la servitrice “... l'importante che tutto sia andato bene... e se anche qui non vogliono, io andrò a ringraziare la Vergine Assunta e Santa Caterina per aver vegliato su di voi...”
Guisgard
26-03-2013, 19.23.10
Cheyenne giunse così in quel piccolo villaggio.
Era formato da poche case, arroccate attorno ad un'antica chiesetta e ad un cimitero longobardo.
L'atmosfera di quel luogo era cupa, a tratti spettrale.
E il tempo grigio rendeva il tutto ancora più buio.
Cheyenne vide allora una locanda, l'unica del posto.
Si trovava sul ciglio di una strada che entrava nel villaggio, con davanti un piccolo steccato nel quale era chiuso un campetto.
Il porticato scricchiolava al vento e tra le assi filtrava l'acqua piovana.
E recava una scritta sull'insegna: “Locanda del re Lucertola”.
Guisgard
26-03-2013, 19.31.41
E mentre Clio ritornava al castello dell'Arconte Meccanico, udì all'improvviso dei rumori e poi delle grida.
Erano intervenuti i soldati per disperdere i contadini decisi a recarsi nella selva.
Furono così presi con forza e fatti scendere dal carro.
I contadini allora aizzarono i cani contro i soldati e questi li uccisero o ferirono.
Presero poi i loro padroni e li arrestarono.
I soldati erano guidati da Mamyon.
“Ora ascoltatemi...” disse alle moglie e alle donne dei contadini “... per questa bravata i vostri uomini forse passeranno qualche notte al fresco... ma nulla di simile deve più succedere. Altrimenti finirà male per voi.”
“Maledetti!” Gridò una donna. Liberate i nostri uomini! Prima i nostri figli, poi loro!”
E cominciò a tirare pietre contro Mamyon e i soldati.
“Calmatevi...” fissandola il cavaliere “... capisco il vostro dolore, ma questo non risolverà nulla...” e voltandosi vide, poco distante, Clio.
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Talia
26-03-2013, 19.37.07
Sorrisi appena a quelle parole della buona servitrice...
poi mi alzai e mi accostai alla finestra...
“Oh, Marijeta...” mormorai dolcemente “Non è stata Santa Caterina a salvarmi da quel pugnale, sai? E’ stato un cavaliere...”
Guardai fuori, lontano...
pioveva e l’orizzonte appariva incerto, mutevole...
sospirai...
“Ero proprio qui...” dissi poi “Ero qui quando è successo...”
lentamente i miei occhi corsero verso la colonna da cui era uscita quella figura...
“E’ arrivato così in fretta... così silenziosamente... e se non fosse stato per lui, per Guisgard, io...”
mi interruppi e chiusi gli occhi...
vacillai...
e dovetti tenermi al muro per restare in piedi...
Guisgard
26-03-2013, 19.40.05
Fornò annuì a quelle parole di Altea.
“E sia...” disse “... attenderò di venire con voi dall'Arconte Meccanico... e forse avremo delle risposte... ci ritroveremo fra un'ora davanti al palazzo reale... a presto...” e si allontanò.
Ad un tratto Altea fu poi attirata da una chiromante che leggeva i tarocchi sul suo banco.
E prese le sue monete, quella donna cominciò ad aprire le carte per lei.
“Vedo...” mormorò la chiromante “... un viaggio... e poi un cavaliere... e infine una torre...” fissò Altea “... strane forze agiscono attorno a voi, figlia mia... state attenta...”
Guisgard
26-03-2013, 19.42.57
“Voi non lo mangerete...” disse il vecchio ad Elisabeth “... questi musulmani sono peggio dei Cristiani...” rivolgendosi alle misteriose figure che erano con lui “... io voglio il Fiore e voi lo porterete qui!” Tornando a fissare Elisabeth. “La vostra amica è nelle mie mani e ad un mio cenno sarà scaraventata nell'inferno dei peccatori blasfemi! Dunque partirete subito per cercare il Fiore! E siccome sono magnanimo e misericordioso con voi cani d'Oriente, vi darò un piccolo indizio per la vostra ricerca... forse esiste un uomo che conosce dove il Fiore si trovi... è un chierico... il suo nome è Frate Nicola... forse lui sa... ma a me non interessa... voglio il Fiore o la vostra amica morirà nell'inferno delle peccatrici lascivi!”
Poi dalla bocca del vecchio uscì uno strano fumo ed Elisabeth perse i sensi.
Si svegliò il giorno dopo.
Ed era sola nella sua stanza.
Elina non c'era più.
elisabeth
26-03-2013, 19.49.27
Avevo in gola un gusto dolciastro....e un mal di testada lasciarmi strodita..mi trascinai giu' dal letto e con una voce impastata dal sonno cominciai a chiamare Elina......Elina non era con me...ma poteva essere gia' andata da Sawas.....non ne capivo il motivo, ma lo speravo col cuore. Mi lavai come potetti e rimesso il vestito del giorno prima, uscii da quelle mura per andare al villaggio....c'era un caotico vocio la gente era in tumulto...e fui spinta in ogni direzione...finche' arrivai al portone dove pendeva l'insegna.....bussai dapprima con pazienza...e poi urlandoil nome di Saws..." Aprite...Sawas....sono qui per l'appuntamentgo...aprite ".....laporta' si apri' molto lentamente....
Altea
26-03-2013, 19.55.49
Annuii alle parole di Fornò ma prima dissi perplessa..."Milord se mi attardo, non preoccupatevi, devo vedere la rappresentazione".
Poi udii le parole di quella donna..."Si...è vero dovrei intraprendere un viaggio..avete ragione ma ignoro il cavaliere di cui parlate e pure la torre...non sapete vedere meglio?"...oscure e strane forze agivano attorno a me, era vero...quella donna diceva il vero.
Cheyenne
26-03-2013, 19.57.45
"Locanda del re Lucertola"pensai" non promette molto bene ma non ho scelta".
Lungo i viottoli non riuscivo a scongere anima vota. Nessunoa luce alle finestre.
Legai Jaya ad un palo e entrai nella locanda.
Fui subito immersa nell'oscurità, alle narici mi arrivò un misto di cenere e pesce andato a male che mi fece lacrimare.Balraj starnutì goffamente anche lui infastidito dal forte odore.
Mi addentrai all'interno della sala cercando di evitare di andare a sbattere contro il mobilio. Pochi passi e quel fumo fitto si dissolse permettendomi di scoprirne la provenienza.
In una nicchia bolliva rabbiosamente un enorme calderone dal contenuto dubbio.Il fuoco che lo riscaldava sprigionava appunto il fumo grigio.
Con una visuale migliore riuscii a notare il bancone.
Mi sedetti su un vecchio sgabello e attesi di essere servita.
Passato qualche minuto senza che arrivasse nessuno mi alzai ma proprio in quel momento dal retro vidi emergere una figura.
Mi voltai di scatto nell'udire quelle grida.
Sgranai gli occhi: non potevo credere a ciò che stava accadendo.
Non che mi sembrasse strano vedere i soldati disperdere la folla, ma riconobbi subito quella voce.
Era la sua, la voce di Mamyon.
Lo cercai con lo sguardo e non fu difficile individuarlo: guidava l'attacco.
Una fitta attraversò il mio cuore.
Un'altra volta.
No, non poteva essere lui a trattare così quella gente, come potevo essere stata così cieca?
Mi accorsi, d'un tratto, che mi aveva visto.
Lo osservai per lunghi istanti con uno sguardo duro e freddo.
Una parte di me, la più debole e fragile, avrebbe voluto correre da lui, parlargli, specchiersi nei suoi occhi.
Stinsi i denti e indurii ancor di più lo sguardo.
Non potevo permettere a quella parte di vincere, non me lo sarei mai perdonato.
Scacciai i ricordi dei poni giorni passati insieme e mi concentrai sulle sue ultime parole.
Che razza di uomo propone una scelta tanto assurda?
Mi ero aperta con lui, mi ero fidata ingenuamente, non avrei commesso lo stesso errore una seconda volta.
Restai a fissarlo con quello sguardo che non gli avevo mai rivolto per un tempo che mi sembrò infinito.
Nonostante lo sguardo freddo colmo di rabbia, era come se non riuscissi a staccare gli occhi da quelli del cavaliere.
Non mi mossi di un centimetro verso di lui, non versai una lacrima per quanto il mio cuore fosse lacerato e diviso.
Lentamente, mi voltai, trassi un profondo respiro che mi aiutasse a ripartire.
Guisgard
27-03-2013, 01.47.58
La porta si aprì e sulla soglia apparve il dottor Orez.
“Salute a voi, milady.” Disse ad Elisabeth. “Non vi attendevamo così presto. Ma prego, entrate.” E la fece entrare in casa. “Sawas è uscito poco dopo l'alba. Si è recato con Enusia in un convento fuori le mura di Sant'Agata di Gothia. E' in cerca di informazioni sul vostro caso. Beh, visto che siamo in tema, dovrei dirvelo... è molto interessante questa faccenda, sapete? Si, quel misterioso Fiore e tutto il resto. Si, decisamente interessante.” La fissò. “Ma come mai non vedo la vostra amica? Siete sola oggi?”
Guisgard
27-03-2013, 01.58.21
“Allora...” disse la chiromante ad Altea “... il Viaggio mi dite di conoscerlo già... la Torre... può avere vari significati... potrebbe essere la metà del vostro viaggio... oppure un luogo inaccessibile... o magari simboleggia una situazione che non riuscite a risolvere... o forse la carta richiede un'interpretazione più profonda...” prese la carta “... dalla Torre due personaggi precipitano a testa in giù e ai piedi della Torre vi sono pietre... la carta potrebbe avvertirvi dei pericoli che quel viaggio racchiude...” indicò poi la terza carta “... il Cavaliere... si tratta di una figura che si rivelerà fondamentale per voi... forse è già comparso, forse no...”
http://spaziocontinuum.files.wordpress.com/2013/02/tarocchi-marsiglia-torre.jpg?w=250&h=480
Guisgard
27-03-2013, 02.09.24
Il locandiere si avvicinò al bancone e con un cenno si rivolse a Cheyenne.
“Salute a te, ragazza...” disse poi “... cosa posso servirti?” Si accorse poi di Balraj. “E mi raccomando, tieni a bada il tuo cane...”
In quel momento la porta si aprì e qualcuno entrò.
“Che tempo...” fece il nuovo arrivato, per poi sedersi al bancone “... la giornata è stata piovosa per buona parte...” fissò Cheyenne per un istante e poi tornò a guardare il locandiere “... non c'è anima viva per la strada...”
“E ti meravigli?” Fece il locandiere. “Tu stesso hai detto che il tempo è tutt'altro che buono.”
In quel momento Cheyenne, dissipatosi il fumo che fino a poco prima riempiva quell'ambiente, si accorse che alle pareti c'era qualcosa.
Decine di croci incise.
Erano state impresse nella muratura da qualche oggetto appuntito.
Forse un coltello o qualcosa di simile.
Guisgard
27-03-2013, 02.18.43
Mamyon fissò Clio.
E restò a fissarla fino a quando la ragazza non scomparve nella strada.
“Andiamo, milord...” disse uno dei soldati al cavaliere “... bisogna portare quesi uomini in prigione e fare rapporto dell'accaduto a sua signoria.”
“Si, arrivo...” mormorò Mamyon.
E tornò con i soldati al Palazzo Reale.
Clio, nel frattempo, era arrivata al castello dell'Arconte Meccanico.
La ragazza era decisa ad intraprendere il suo viaggio, in cerca del misterioso Fiore.
E mentre era nella sua stanza a preparare le sue cose, qualcuno bussò.
Era una servitrice e le consegnò un biglietto.
Il biglietto recava queste parole:
“Ho importanti notizie sul tuo amico.
Se vuoi conoscerle recati al boschetto presso le mura poco prima dell'alba.
Mi troverai ad attenderti.
E vieni sola.
Un amico.”
Guisgard
27-03-2013, 02.43.43
“Altezza, se posso permettermi...” disse Marijeta a Talia “... quel cavaliere non mi ispira buone sensazioni... non so, ma ho ragione di credere che sia una testa calda, un tipo scostante e arrogante... uno di quelli che risultano insofferenti ad ogni tipo di regola... e non credo sua signoria si fidi molto di lui... tipi come quello sono senza onore, senza patria e senza valori... sapete, ho sentito alcune servitrici parlare di lui... pare frequenti luoghi non certo degni e donne di malaffare...”
“Davvero dicono questo di me?” All'improvviso una voce alle loro spalle. “E dire che sono così carine e gentili quelle servitrici!” Sorridendo Guisgard. “Mi sorridono spesso! Ma forse è colpa mia... si, forse dovrei dedicare loro più attenzioni... eh, si... credo proprio di si...” e rise di gusto.
Marijeta si voltò di scatto.
“Cavaliere...” fissandolo “... non potete entrare qui senza essere convocato!”
Cheyenne
27-03-2013, 08.05.17
Il locandiere si posizionò e io ebbi appena il tempo di chiederli da bere che entrò nella locanda un nuovo avventore che subito si rivolse all'uomo dietro il bancone.
Sembravano conoscersi.
Mi guardai intorno e notai dei segni alla parete. Guardando meglio scoprii che erano delle croci, scalfite sul muro da una lama, probabilmente di pugnale o coltello.
Incuriosita mi rivolsi al locandiere"Scusate signore, vorrei prendere una stanza per la notte e mettere il mio cavallo all'asciutto. Eh,ehm, perdonate la mia curiosità, che cosa significano quei strani segni sulle pareti?"
Ringraziai la servitrice e mi sedetti su una poltrona a leggere il biglietto.
Corrucciai la fronte. Un amico? Chi poteva essere? Eppure, non avevo un punto di partenza e forse quel messaggio poteva fornirmene uno.
Guardai fuori dalla finestra, avevo ancora un po' di tempo prima dell'alba.
Sentivo la stanchezza impossessarsi di me.
"...vieni sola..." Sussurrai, ironica "... E con chi dovrei venire? Sono sola ormai... Ma non per questo mi fermerò....".
Preparai i bagagli in fretta e mi coricai per qualche ora. Sapevo che mi sarei svegliata dopo poco, erano anni che non dormivo una notte intera.
E infatti, dopo poche ore, mi svegliai di soprassalto, madida di sudore, con le mani strette al collo dove , poco prima, erano strette pesanti catene.
Chiusi gli occhi, cercando di dimenticare la testa di Leonard che rotolava ai miei piedi. Questa notte, avevo sognato la scure.
Cercai di calmarmi, sarebbe stato troppo facile pensare a Mamyon, al suo sguardo, al suo bacio, ma sapevo che mi sarei fatta del male da sola.
Infondo, avevo fatto quegli incubi molte notti prima di incontrarlo.
Così, pensai a Lucius, alla sua risata, ai nostri pomeriggi passati insieme mentre i miei genitori mi credevano chiusa nella mia stanza. Quella dolce serenità mi calmò.
Mi alzai, mi preparai con calma, dato che la notte era ancora buia e calma, e dopo poco fui pronta.
Avevo indossato un abito semplice e comodo, preferendo passare inosservata, per quanto possibile.
Mi buttai sulle spalle il mantello e raccolsi la mia sacca da viaggio.
Rivolsi un ultimo sguardo a quella stanza, non potevo portare con me tutti i bagagli, ma ciò che lasciavo erano cianfrusaglie senza importanza, facilmente comprabili, i miei tesori li portavo con me.
Uscii, silenziosamente, dal palazzo e mi diressi verso il luogo dell'appuntamento.
Contrariamente a quanto pensassi, non fu difficile trovarlo.
Una volta arrivata, abbassai il cappuccio del mantello e mi guardai intorno, facendo mille congetture sull'identità di quel misterioso "amico".
Altea
27-03-2013, 09.26.01
Ringraziai la chiromante e rimasi immobile mentre altre persone passavano davanti per farsi leggere il futuro.."Già!" pensai "ha detto il vero, sembra. Ho da intraprendere il viaggio, il mistero rimane la Torre ovvero se è la meta o le vicessitudini del viaggio? E chi sarà mai questo cavaliere? Si scoprirà solo andando avanti con coraggio."
Mi guardai attorno, ancora lo spettacolo non iniziava e tra meno di un'ora dovevo incontrare Fornò, quando l'occhio cadde davanti a una bottega sulla strada...la sartoria!! Già, dovevo ritirare il vestito con la stoffa azzurra presa al mercato e dovevo presentarmi al meglio davanti all'Arconte, guardando il mio vestito sporco di terra del giardinetto su cui ero seduta.
Entrai, vi era una giovane sarta e dissi dovevo ritirare quel vestito azzurro e notai un vago sorriso sul suo volto e mi presentò uno stupendo vestito di fine seta chiaro con ricami in fili d'oro..."Oh, vi state sbagliando, il mio era azzurro e se non erro con riflessi cobalto"...sentii una mano afferrarmi, mi voltai di scatto e la vidi...eterea con il suo splendore quasi di Angelo.
La sarta era alle prese col lavoro e non si accorse di nulla, mi voltai di nuovo e vidi la sua veste bianca e il volto celato dal velo bianco, come una sposa..e quella stretta dolce e rassicurante.
"Pensi che avrei permesso che una mia consanguinea vestisse una
semplice stoffa comprata al mercato? Rammenta chi sei, sempre, e chi rappresenti!!..il conto è già pagato coi soldi di vostro padre."
"Lady Anastasiya perdonatemi! Pensavo per quel viaggio servisse un vestito comodo..." mi mise un dito sulla bocca per zittirmi.
"Prima devi parlare col cavaliere..e poi con l'Arconte. Ora egli è libero da incombenze sai? Cosa aspetti...e da tanto tempo che te lo dico, devi parlare con lui" disse in tono severo.
"Sembra non voglia vedermi quel cavaliere, ha ignorato le mie missive" mi contorcevo le mani, ero nervosa al pensiero di vederlo "si..il frate..devo sapere come avete detto se quel frate da cui è stato istruito è quello che sto cercando..ma vi è la rappresentazione teatrale..ditemi Voi che fare.." ma sparì nel nulla.
La sarta allora si avvicinò a me, indossai il vestito nuovo e uscii, nervosamente, e mi trovai di nuovo sul luogo della rappresentazione..doveva iniziare oppure no?
Guardai la meridiana, era passato troppo tempo...e Fornò aspettava e avrei rischiato di non incontrare Guisgard.
Mi sedetti su una panca in preda all'agitazione.
elisabeth
27-03-2013, 10.42.10
Ero affannata....credo scompigliata....avevo ancora la notte nei miei occhi....quando la porta' si apri' e vidi il volto del Dottor Orez, fu' gentile mi fece accomodare....." Sawas e' fuori dall'alba.....e io e' dall'alba che ho l'inferno nel mio cuore....una storia interessante...per chi..incomincio ad aver paura, Elina...non so dove sia, potrei dirvi che e' stata rapita nel mio incubo o forse era realta'........Elina ho la sua vita che pende al centro delle miei mani.....se sbaglio...muore...e se centro.....secondo il mio istinto morira' comunque, la persona che mi ha parlato noncredo avesse molti scrupoli..la sua parola, non vale nulla...."...raccontai al Dottore il mio sogno...." c'e' un convento fuori dalle mura..io non lo sapevo, il fetido uomo, mi ha detto di cercare Frate Nicola......e se noi andassimo incontro a sawas..magari possiamo anticipare i tempi, che ne dite....o vi prego, non guardatemi come un'allucinata...."...presi tra le miei mani le mani di Orez...e cercai di persuaderlo portandolo fuori da quella casa.....sembrava di marmo quell' ometto....." perche' state qui fermo a guardarmi ....."
Talia
27-03-2013, 14.31.03
Ascoltavo le parole di Marijeta, continuando a guardare fuori...
arrogante...
scostante...
testa calda...
oh... lo era di sicuro, pensai.
Eppure c’era stato nell’unico momento in cui avevo avuto davvero bisogno.
E non solo questo...
no...
ripensai ai suoi occhi, al suo sguardo quando mi aveva raccolta e portata via da lì...
avrebbe potuto lasciarmi dov’ero e, magari, farmi trovare da qualche servitrice...
dopotutto ero fuori percolo, ormai, e dunque il suo compito era finito...
ma non lo aveva fatto...
al contrario, con il suo comportamento mi aveva tenuta al riparo da pettegolezzi e voci di palazzo, tenendo nascosta la mia debolezza e la mia paura mi aveva protetta...
era stato gentile, quindi, e discreto...
quello era il tipico comportamento di un uomo senza valori, mi chiedevo?
“Davvero dicono questo di me?” All'improvviso una voce alle loro spalle. “E dire che sono così carine e gentili quelle servitrici!” Sorridendo Guisgard. “Mi sorridono spesso! Ma forse è colpa mia... si, forse dovrei dedicare loro più attenzioni... eh, si... credo proprio di si...” e rise di gusto.
Marijeta si voltò di scatto.
“Cavaliere...” fissandolo “... non potete entrare qui senza essere convocato!”
Sussultai a quella voce, colta alla sprovvista.
Mi voltai, dunque, e lo vidi... se ne stava sulla porta, ridendo.
Sollevai un sopracciglio e, impenetrabile, attesi che smettesse di ridere...
“Marijeta ha ragione, sir...” mormorai poi, senza che la mia voce tradisse neanche minimamente quel tumulto di pensieri e sensazioni “Di grazia, dunque... cosa ci fate qui?”
Guisgard
27-03-2013, 19.17.14
“Sto compiendo il mio dovere, altezza...” disse Guisgard a Talia, per poi avvicinarsi a lei “... sto proteggendo vostra maestà...” e con un delicato gesto della mano sollevò la spallina che era scivolata giù, lasciando scoperta la spalla della principessa “... perchè, mia signora, non basterà il protocollo di corte a tener lontano quel sicario dal vostro eremo...” sorrise sarcastico.
“Siete insolente come nessun altro!” Esclamò Marijeta.
“Non vi vado a genio.” Fissandola Guisgard. “Lo so, non vi vado a genio.” E rise.
“No, per niente!” Sbottò la servitrice.
“Beh, sono stato assoldato per il mio valore” replicò lui “e non per la mia simpatia.” Tornò a guardare Talia. “Magari non piaccio neanche a voi, altezza, eppure non avete altra scelta... dovete fidarvi di me. Perchè nessuno in questo palazzo può proteggervi adesso. Quel sicario tornerà. Forse stanotte. E non deve trovarvi qui. Lasceremo ora questo palazzo. Vi porterò in un luogo sicuro.”
“Voi siete pazzo!” Protestò Marijeta. “Ora andrò a chiamare sua signoria!”
“Altezza...” fece Guisgard con i suoi occhi in quelli di Talia “... ogni istante trascorso qui è un pericolo costante per voi. Dovete lasciare questo palazzo. Se resterete ancora fra queste mura, nessun cavaliere di questa città potrà strapparvi alla morte.”
Guisgard
27-03-2013, 19.24.04
A quelle parole di Cheyenne, il locandiere e l'altro uomo si scambiarono strani sguardi.
Come se i loro occhi fossero attraversati da una misteriosa inquietudine.
Ad un tratto si udirono dei piatti cadere e poi rompersi.
Era una donna che li aveva fatti cadere.
“Scusatemi...” disse mentre li raccoglieva.
“Lascia stare, cara...” fece il locandiere a sua moglie “... raccoglierò io i cocci...”
“Tu...” avvicinandosi l'altro uomo a Cheyenne “... tu... hai spaventato la moglie del locandiere... devi andartene ora... va via...”
“Si, non c'è posto per te qui, ragazza...” mormorò il locandiere.
“Non...” fece la locandiera “... non potete mandarla via... non potete... è quasi notte...”
“Tieniti lontana dal cimitero...” impassibile il locandiere a Cheyenne “... e che il Cielo ti assista...”
“Non potete...” fissando i due la locandiera.
“Avanti, vattene!” Intimò l'altro uomo a Cheyenne.
Guisgard
27-03-2013, 19.33.50
Clio era giunta al luogo dell'appuntamento.
Ora attendeva solo di incontrare il misterioso amico.
Ad un tratto vide una sagoma apparire nel boschetto.
Poi le si avvicinò.
E giunto sotto la luce della Luna, Clio ne vide il volto.
Era un giovane.
“Salute...” disse facendole un cenno con la mano.
Ma all'improvviso, Clio si sentì afferrare alle spalle, una mano le coprì la bocca e poi solo silenzio.
Riprese conoscenza dopo un po'.
Era in una stanza, su un lettino, con accanto una candela su un basso mobiletto.
Ad un tratto la porta si aprì e qualcuno entrò.
Si avvicinò alla luce della candela e mostrò il suo volto.
Era Mamyon.
Dapprima pensai che fosse un sogno.
Mamyon che si avvicinava, i miei occhi stavano per illuminarsi a quella vista.
Poi, pian piano, rammentai.
Hai dimenticato che per te ci sono solo incubi.. Razza di stupida che non sei altro?
Mi alzai a sedere di scatto, con gli occhi colmi di rabbia.
"...Tu?" Dissi fissando il cavaliere con occhi di fuoco "...che cosa significa tutto questo? Dove sono? Era una trappola, maledetto.. Ma.. Perché?" Corrucciai lo sguardo, senza riuscire a capire il senso di quella situazione.
Mi alzai in piedi e sostenni il suo sguardo "...io, mi sono fidata di te.. Come hai potuto?" Sussurrai.
"...Se volevi parlarmi potevi farlo oggi in piazza..." Dissi dura e tagliente "..perchè mi hai portato qui?" .
Cheyenne
27-03-2013, 21.53.34
La mia domanda suscitò una reazione curiosa tra i due uomini ma tutto quello che ottenni fu di essere scacciata malamente.
Dopo aver vagato invano nel villaggio alla ricerca di ospitalità capii che l' unica possibilità era di accamparmi e attendere la mattina.
Imboccai una strada che pensavo portasse fuori dal borgo e invece mi condusse dritta dritta nell'unico posto che mi era stato sconsigliato: il cimitero.
Il perimetro era delineato da un rettagolo formato da un muretto a secco piuttosto basso che permetteva di vedere all'interno.
Le pietre tombali e le statue poggiavano su un prato che un tempo era verde ma che ora non era altrò che sterpagli giallognola. Sia il muro che i monumenti funebri era percorse da numerosi rampicanti che nascondevano molte incisioni.
Per rendere il tutto ancor più tetro e desolato ogni cosa era ricoperta di fitte ragnatele.
Un brivido mi percorse la schiena e venni preso da uno strano senso di inquietudine che non riuscivo a decifrare. Anche i miei animali davano cenni di nervosismo.
Decisi di alzare i tacchi velocemente, montai in sella e mi posi alle spalle del cimitero.
Talia
28-03-2013, 00.46.16
I miei occhi erano fissi in quelli di sir Guisgard...
lo osservavano, lo studiavano...
ma quegli occhi azzurri, incredibilmente chiari, apparivano inaccessibili, impenetrabili...
mi fissava ed io fissavo lui...
Sentivo Marijeta sbuffare e agitarsi, proprio accanto a me, ma non le badai...
“Voi l’avete fatto, però...” sussurrai, in risposta alle parole del cavaliere “Voi l’avete fatto già una volta: mi avete salvata, cacciando via quell’uomo...”
Mi avvicinai di mezzo passo a lui, senza distogliere gli occhi dai suoi neanche per un istante...
“Ditemi perché...” mormorai poi, con la voce che si faceva appena più bassa “Ditemi perché pensate di non poterlo fare di nuovo, perché dite di non potermi salvare di nuovo... Ditemi perché devo fidarmi di ciò che dite adesso e non di ciò che l’Arconte crede, o il capitano, o gli altri cavalieri... Ditemi ciò che pensate dell’uomo che mi ha aggredita, voi che lo avete visto...”
La mia voce era poco più che un sussurro tra me e lui, e vibrava forte...
“Datemi una ragione, Guisgard!” mormorai.
Guisgard
28-03-2013, 03.11.44
“So solo che era un sicario molto abile...” disse Guisgard a Talia “... ho intravisto i suoi occhi... ha un'unica missione... anche a costo della sua stessa vita... vuole eliminarvi, altezza... e probabilmente sa che il suo è un viaggio senza ritorno... e questo lo rende infinitamente più pericoloso... qui so che sarà difficile proteggervi... quel sicario si muoveva come uno spettro, un'ombra... ha studiato ogni angolo di questo palazzo... per questo qui è più difficile proteggervi, altezza... ed io voglio condurvi in un posto segreto, dove quel dannato non potrà trovarvi... non posso correre rischi... non su di voi...” i suoi occhi erano in quelli di lei.
Ora lui poteva guardarla senza paura di essere scoperto.
“Altezza...” con la voce che divenne più bassa, quasi un sussurro “... devo proteggervi e voi dovete fidarvi di me... perchè... perchè non voglio che vi accada qualcosa...”
“Altezza, faccio chiamare sua signoria?” Avvicinandosi a lei Marijeta.
Guisgard
28-03-2013, 03.45.08
E proprio in quel momento, davanti ad Altea, lo spettacolo teatrale ebbe inizio.
Attori abbigliati con fantasiosi costumi apparirono sulla scena, simboleggiando le Stagioni, il Sole, la Luna, il Vento e le varie parti del Giorno.
“Il giorno...” disse uno degli attori “... scandisce le ore e i momenti del giovin signore... egli è l'amato nipote dell'Arciduca di Capomazda e suo zio esaudisce ogni suo capriccio... il racconto comincia al Mattino, col giovin signore che si sveglia, si lava, le serve lo vestono e poi fa colazione... poi tira di spada e con l'arco, un tutore gli legge i classici e poi giunge il Mezzogiorno, dove egli pranza, passeggia nel giardino e infine si riposa fino al Meriggio... alla Sera si prepara per uno dei tanti banchetti e trascorre la serata tra giochi e dame... e poi la Notte...”
Allora altri attori salirono sul palco, simboleggiando fantasmi e ombre.
“E la Notte porta gli spiriti notturni...” continuò l'attore “... e con essa il misterioso Pegno di Gioia...”
Ma proprio in quel momento arrivò qualcuno.
Erano i tre scudieri di Xouf, Lhar e Kosev.
Ed erano armati di bastoni.
“Basta!” Gridò uno di loro. “Fatela finita con questa lagna! Avanti, rompiamo tutto!”
E cominciarono ad accanirsi contro il palcoscenico e a malmenare gli attori.
Guisgard
28-03-2013, 03.53.10
Orez alla fine annuì ad Elisabeth.
“Preparo il necessario...” disse “... aspettatemi qui...” poco dopo ritornò con una grossa borsa. “Venite, andremo in contro a Swas...”
Presero allora il calesse del dottore e uscirono dalla città.
Giunsero così al convento che si trovava poco dopo le mura di Sant'Agata di Gothia.
Bussarono e furono accolti da un monaco.
Orez chiese dei due visitatori che li avevano preceduti e furono accompagnati nella biblioteca.
Qui trovarono Sawas ed Enusia alle prese con alcuni vecchi volumi.
“La tua cliente moriva dalla voglia di vederti.” Rivolgendosi Orez e Sawas.
“Cosa ci fate qui?” Stupito questi. “Cosa è accaduto?”
Guisgard
28-03-2013, 04.04.26
Ma proprio mentre Cheyenne stava per lasciare il cimitero, cominciarono ad udirsi degli strani rumori.
Come se qualcuno stesse scavando a poca distanza da lì.
Ad un tratto il cavallo della ragazza si fermò di colpo, rifiutandosi di andare oltre.
Anche Balraj si fermò, tradendo nervosismo.
All'improvviso si sentirono delle voci di bambini.
Sembravano giocare e provenivano dal cimitero.
Poi il rintocco della campana e quelle voci cessarono di colpo.
E di nuovo ripresero quei rumori.
Come se qualcuno stesse scavando nel cimitero.
Poi voci lontane e confuse.
Stavolta di adulti.
E ancora quei rumori dal cimitero.
Talia
28-03-2013, 04.11.01
La sua voce...
i suoi occhi...
e poi quelle parole...
Mi colpirono, quelle parole... mi colpirono molto profondamente.
Rimasi in silenzio, fissandolo...
“Altezza, faccio chiamare sua signoria?” Avvicinandosi a lei Marijeta.
Sbattei appena le palpebre, a quelle parole... tuttavia non distolsi gli occhi da quelli del cavaliere...
“No...” mormorai “No, Marijeta... non credo sia necessario!”
Per qualche attimo ancora non dissi altro...
ero combattuta...
indecisa tra ciò che il mio cuore sentiva giusto e ciò che la mia mente riteneva prudente...
e scrutavo gli occhi di quel cavaliere, come in cerca di risposte...
Infine abbassai gli occhi a terra... avevo deciso.
“Sir Guisgard...” iniziai a dire, la voce ora di nuovo ferma e vagamente distante “Voi siete un pazzo! Vi ho già detto una volta che la vostra condotta è pericolosa... molto pericolosa! Vi ho già detto una volta che forse fareste meglio a tenere a freno la vostra parlantina e la vostra, vagamente discutibile, ironia! Lo rammentate, mi auguro!”
Lo fissai per un istante, in silenzio...
“Tuttavia...” ripresi poi, più lentamente “Come già vi dissi quella volta, siete fortunato! Lo siete perché avete generato curiosità nella vostra regina. Ed ora... ora lo siete ancor di più, perché ella si fida di voi!”
Di nuovo tacqui per un momento...
“Non sarei qui, se non fosse stato per voi...” sussurrai poi “Se stiamo discutendo di questo, sir Guisgard, è solo e soltanto per merito vostro! Ed io non sottovaluto mai un merito... sicuramente non uno di questo genere!”
Un lungo silenzio accolse quelle mie parole...
fissavo il cavaliere e lo fissai a lungo...
poi mi voltai verso Marijeta...
“Fa preparare due borse da viaggio...” le dissi “Una per me e l’altra... sì, l’altra per te, Marijeta! Partiamo tra un’ora! Vai!”
Vidi il disappunto negli occhi della donna... e, per un istante, credetti che stesse per ribattere... invece non disse niente, si inchinò ed uscì.
“Nelle scuderie...” dissi, tornando a guardare il cavaliere “Troverete una piccola carrozza di colore scuro... è la carrozza da caccia di Sua Grazia. Sareste così cortese da farla preparare? Agli scudieri che ve ne chiederanno ragione, potete dire che la regina intende raggiungere Sygma in incognito ed in fretta...”
Lo osservai per un momento, ancora... poi sorrisi...
“Coraggio, cavaliere!” lo incalzai “O Marijeta sarà pronta con i bagagli prima di voi...”
Quando rimasi sola, tornai a guardare l’orizzonte attraverso la finestra...
un alone aranciato lo stava tingendo, incupendosi poi nel rosso del tramonto...
rimasi lì, ferma, per qualche tempo, riflettendo...
poi, lentamente, mi diressi verso la porta di accesso alla sala e la aprii...
c’erano due soldati nel corridoio, con un cenno ne chiamai uno a me...
“Ti affido un compito, soldato!” dissi, con la mia consueta voce fredda e distante “Recati da Sua Signoria, l’Arconte, e riferiscigli che sto partendo. E’ mia intenzione raggiungere Sygma, infatti, in modo da consultarmi con il mio anziano padre circa gli ultimi spiacevoli avvenimenti... e, come Sua Grazia sa, mio padre ormai non esce dalla sua dimora e si rifiuta di ricevere missive... sono dunque nella necessità di recarmi là di persona! Puoi comunque rassicurarlo che sarò di ritorno al più presto! Porto con me la mia anziana e fedele servitrice ed un cavaliere per la mia sicurezza. Per il resto, sarà più rapido viaggiare in incognito, dato che la via tra qui e Sygma è, al momento, assolutamente sicura! Vai, è tutto!”
Richiusi la porta, attraversai la stanza e uscii dalla portina laterale... diretta al cortile interno nel quale, supponevo, Marijeta e sir Guisgard dovevano già essere pronti alla partenza.
Guisgard
28-03-2013, 04.34.15
Guisgard sorrise a quella decisione di Talia.
“Onorato” disse “di aver suscitato curiosità nella vostra persona, altezza...” di nuovo quel suo sorriso vagamente sarcastico “... e compiaciuto della vostra fiducia. Chissà che un giorno non arrivi a fare di meglio...” mostrò un lieve inchino “... quanto alla vostra fedele servitrice... ella nutre una forte antipatia per me e vi è molto devota a quanto vedo... l'ideale dunque per farvi da discreto seguito...” rise appena “... si, credo che tutto sia perfetto... io vi proteggerò dall'attentatore e la servitrice vi difenderà da me... ora si che sarete al sicuro da ogni pericolo... ora, col vostro permesso...” e si allontanò.
Poco dopo la principessa raggiunse il cortile.
E avvolti dall'oscurità, i tre a bordo della carrozza lasciarono il palazzo prima e Sant'Agata di Gothia poi.
Guisgard
28-03-2013, 04.44.12
Mamyon fissava Clio senza dire nulla.
Ascoltava e vedeva la sua rabbia, viva e forte, restando tuttavia in silenzio.
“Ascolta...” disse poi all'improvviso “... una legge permette ai cavalieri dell'Arconte Meccanico e della Corona di poter avanzare qualsiasi pretesa su donne della borghesia o della gleba. Ed io come tale posso pretendere di averti dunque come ostaggio... in pratica sei ai miei ordini, Clio... posso fare di te ciò che voglio, capisci? Posso prenderti con la forza e obbligarti ad amarmi... posso possederti come un capriccio e poi buttarti via... posso ordinarti di morire per me... ora sta a te decidere... essere la mia schiava... o la mia compagna...”
Cheyenne
28-03-2013, 08.57.28
All'improvviso iniziarono sinistri rumori che mi fecero gelare il sangue. C'era qualcuno che stava scavando,poi rida di bambini ora degli adulti.
Mi voltai in direzione del cimitero ma a causa del buio non ero in grado di scorgere molto.
Allora decisi di tornare li per capire l'origine di quei suoni macabri.
Mossi qualche passo trascinando i miei animali che erano restii ad avvicinarsi al campo santo.
Più mivavvicinavo più riuscivo a udire distintamente le diverse voci. Notai che tutte tendevano a essere gutturali e roche, anche quelle di fanciullo.
Giunta al muretto perimetrale mi nascosi dietro un albero.
In quella posizione però non vedevo altre che ombre sfocate così risolsi di arrampicarmi sperando che tra le fronte avessi avuto una visuale migliore.
Non volevo credere a quelle parole. Davvero mi ero fidata di un uomo tanto meschino?
Alzai il braccio destro di scatto e lo colpii al volto con tutta la forza che avevo.
"...Come osi parlarmi in questo modo?" dissi poi, carica di rabbia "...con chi credi di avere a che fare? Non sono una sgualdrina da quattro soldi, e nemmeno la figlia di un commerciante.. sono la futura marchesa di Restoiry... ed esistono leggi molto severe sul rapimento di un membro della nobiltà, da dove vengo io.. certo, non siamo a Camelot.. ma non sono così sicura che qui le cose siano tanto diverse.. l' hai detto tu stesso.. borghesia, plebe.. secondo te, una donna borghese indosserebbe un abito con seta finissima e oro? Andiamo.. non dire sciocchezze.. si può sapere che ti è saltato in mente? Cosa dirà l'Arconte quando saprà che mi stai impedendo di compiere la missione che mi ha affidato? Non ti è venuto in mente che sono sotto la sua protezione? Ma si può sapere che ti è preso?".
Scossi la testa, mentre le sue parole continuavano a tormentarmi "Certo che sai proprio come sedurre una donna eh.." continuai ironica "..La tua compagna.. la tua schiava... santo cielo non sarò niente del genere..." mi avvicinai a lui e lo fissai negli occhi, cercando di trovarvi una spiegazione a quel cambiamento così repentino, che mi appariva così insensato.
"...No, avrei voluto essere tua moglie..." dissi piano "..quello sì.. essere tua, di mia volontà per sempre... quando mi hai proibito di parlare del mio matrimonio.. te lo ricordi? io.. io speravo che mi volessi per te..." abbassai lo sguardo "...che razza di idiota sono stata...".
Eppure il mio animo era combattuto e diviso.
Una parte di me, infatti, voleva urlare contro di lui, colpirlo, insultarlo.
Un'altra invece, per quanto ferita e disperata, avrebbe voluto rifugiarsi tra le sue braccia, chiudere gli occhi e scoprire che quello era soltanto un brutto incubo, come quelli che popolavano le mie notti.
E mi odiavo terribilmente per questo, mi odiavo per essermi fidata di un uomo che mi stava trattando nel peggiore dei modi, e odiavo quel sentimento che non potevo fare a meno di provare.
Mi avvicinai e gli presi il viso tra le mani "...Mamyon.. Mamyon.. hai davvero mentito per tutto questo tempo? Dov'è finito l'uomo che mi parlava con dolcezza, che mi ha difeso davanti all'arconte, che ha giurato di proteggermi per sempre? Non posso essermelo immaginato... Sono stata così cieca da scambiare un brigante senza onore per un valoroso cavaliere? E' questo che mi stai dicendo? E' questo che vuoi?" lasciai che la tristezza prendesse il posto della rabbia e parlai dolcemente "..Perchè Mamyon.. perchè? Ti ho detto che sarei tornata e mi hai mandato via.. io volevo stare con te.. volevo essere tua.... e tua soltanto, per sempre.. avrei fatto carte false per te.. avrei affrontato l'ira di mio padre... ma, se mi volevi bastava parlarne con me, mandare una missiva a Restoiry... perchè tutto questo? Perchè vuoi distruggere tutto quello che hai fatto in questi giorni, tutto quello che provo, con insulti e minacce? Ti prego.. non riesco a capire... cos'è cambiato? dicevi di volermi aiutare, che mi avresti sempre protetta... e ora.." la voce mi morì in gola "...e io che mi stavo innamorando di te... che stupida...".
Sentivo il cuore battere forte, ed ogni battito era doloroso e forte.
Cercavo di trattenere le lacrime, caparbiamente, non volevo che mi vedesse fragile e indifesa. Anche se, a buon diritto, lo ero.
Scossi la testa "...Non ci credo che vuoi soltanto prendermi... no, non ci credo.. puoi avere tutte le donne della borghesia e della plebe che vuoi.. ." in tono canzonatorio "...perchè io? Ci sono decine di ragazze più belle e docili di me...".
Ma, di nuovo, per quando tentassi di prendere le distanze, di schernirlo, il mio cuore batteva dolorosamente.
"...Oh, maledizione..." dissi con rabbia, rivolta più a me che a lui "..è davvero questo che vuoi? Avermi contro la mia volontà? Allora, forza.. che aspetti?".
Allungai le braccia verso di lui come se dovessero essere cinte da catene invisibili.
"..Credi di spaventarmi? Sono rassegnata da anni ormai.. Tu solo avresti potuto avere molto di più, ma hai preferito rovinare tutto... quindi.. così, tu o chiunque altro non fa differenza.. Avanti.." continuai fissandolo negli occhi "...almeno potrò odiarti, finalmente.. perchè non so se sia peggio sentirti parlare così o rendermi conto di provare un sentimento per un uomo meschino e senza onore..".
E sostenni il suo sguardo, fieramente.
Altea
28-03-2013, 11.40.36
Alla vista di quello che stava avvenendo mi arrabbiai e non poco, mi alzai...quella commedia era sfortunata, come la maledizione che narrava.
Mi alzai senza pensarci, ero già in ritardo e Fornò non doveva aspettare...ma era strano come quella Gioia dei Taddei ruotava sulla mia vita, appena arrivata al maniero avrei aperto quel libro che recava il suo nome. Presi di fretta la via verso il Palazzo Reale e con quei pensieri in testa non mi accorsi che ero proprio arrivata di fronte al Palazzo Reale e quasi stavo sbattendo contro Fornò.."Oh milord, scusate la irruenza del mio passo, ero di fretta, avete già chiesto udienza con l' Arconte?"
Talia
28-03-2013, 17.16.36
Trovai Marijeta nel cortile, mi porse il mantello ed io lo indossai, calandomi il cappuccio sopra la testa.
Poi salii in carrozza e partimmo.
“Oh, insomma, Marijeta...” mormorai dopo qualche momento “Puoi smetterla di guardarmi con quest’aria di rimprovero, ormai! Tanto non tornerò sulla mia decisione!”
Le lanciai un’occhiata obliqua...
“E’ un fatto che per già due volte hanno tentato di uccidermi, da quando siamo a Sant’Agata... ed io non ho alcuna intenzione di stare ad aspettare che finalmente ci riescano! E poi...”
lentamente i miei occhi si spostarono in avanti e scrutarono il cavaliere che, seduto in cassetta, conduceva la carrozza... lo osservarono per lunghi minuti...
“E poi...” ripresi a dire, ma più piano, quasi sovrappensiero “Qualsiasi cosa tu, l’Arconte, il capitano possiate dire... io... io sento di potermi fidare di quel cavaliere!”
elisabeth
28-03-2013, 17.41.24
Trovai comprensione in Orez, e preso cio' che ci sarebbe servito partimmo per la volta del monastero.....il viaggio sul calesse, fu veloce, presa da mille sentimenti ero nervosa..." Mi spiace Orez, mi spiace davvero....ma dovremmo accorciare i tempi..spero che voimi comprendiate.."......non so se fu cosi', ma ci trovammonella biblioteca del monastero...e li' c'era Sawas e Enusia...li vidi entrambicon la bocca aperta.....mi avvicinai al tavolo, dove vi erano libri e carte di ogni genere......alcuni fogli avevano colori sgargianti......La voce di Sawas mi riporto' alla realta'...." Avete ragione..il nostro appuntamento era nel pomeriggio presso casa vostra...ma, stanotte un uomo che veniva da un mondo che non era il nostro, e che aveva le carni molli e fetide.....mi chiese del fiore, voleva il fiore.....questomaledetto fiore,che mi ha portato via Elina...si' perche' Elina non c'e' piu'.......io non so cosa stia succedendo...ma c'e' un Frate...Frete Nicola.....mi e' stato consigliato da questo uomo che potrei chiamare La Bestia.......io non so ....ma incomincio a pensare che il male vive tra noi......"........
Guisgard
28-03-2013, 18.53.07
Capitolo VII: Il Castello di Limas
“Prospero:<<Calmati, e non temere più; dì al tuo cuore pietoso che non è accaduta nessuna sventura.>>”
(William Shakespeare, La tempesta)
La carrozza procedeva a passo spedito nella strada che tagliava in due la selva.
Il chiarore del giorno aveva fatto il suo ingresso e le ombre della notte si erano, poco a poco, ritirate.
Sant'Agata di Gothia ormai non si vedeva più alle loro spalle, ma il vecchio mondo non era ancora del tutto scomparso.
Più si faceva chiaro e più apparivano distinte le nuove forme di quella regione.
Era la soglia di quel territorio, dove la Sanningia cedeva il passo alla Cesaringia, sebbene la carrozza non oltrepassò totalmente quel valico.
Giunse infine ai piedi di un piccolo borgo, disperso sul pendio di un appuntito colle, segnato da baratri aspri e profondi, ricoperti da folto fogliame.
Quella zona era però fertile e gradevole, sebbene il cielo attraversato da alte nubi la rendesse enigmatica e mutevole.
Visto dal basso, quel colle sembrava prolungarsi verso il Cielo, assumendo un aspetto quasi ultraterreno, non somigliando più ne' alla terra che lo generava, né al Cielo che lo accoglieva.
E la cima, alla fine, quasi perdendosi tra le nubi più basse, mutava in un mastio dalle forme e dalle fattezze monumentali.
Ma quelle forme, tinte dal chiarore delle nuvole avvolgenti e screziate dai riflessi scintillanti del fiume che scorreva sotto le pendici, di colpo si addolcivano, perdendo ogni richiamo a fattezze note, per divenire altro.
Un luogo fuori dal mondo, silenzioso e surreale, racchiuso dalla lussureggiante vegetazione che, quasi sorta all'improvviso, ricopriva il colle fino alle sponde del fiume.
“Eccoci arrivati...” disse Guisgard arrestando la carrozza “... quello è il castello di Limas... li troveremo rifugio...” dopo essere saltato giù ed aver aperto la porta della vettura.
“Ma dove ci ha portate?” Turbata Marijeta. “Altezza...” fissando poi Talia “... cosa faremo se sua signoria vorrà trovarci?”
“Qui nessuno vi troverà.” Rispose il cavaliere.
http://image.hxsd.com/data/media/7/6__4.jpg
Guisgard
28-03-2013, 19.16.14
Cheyenne tentò di arrampicarsi per poter scorgere all'interno del cimitero, ma riuscì a vedere ben poco.
Ad un tratto però notò una luce provenire da lì.
Era un lumicino che si muoveva, lento, fra i viali che si aprivano in mezzo alle tombe.
All'improvviso quella luce si fermò.
E fu in quel momento che Cheyenne, per un istante, vide qualcosa.
Un'immagine.
Una figura che teneva in mano una lucerna.
Fissò per un istante Cheyenne e poi svanì.
Restò di nuovo solo quella debole luce.
Fissa, come sospesa nel buio.
E anche le voci e quei rumori sembravano ora dissolti nel nulla.
Guisgard
28-03-2013, 19.28.25
Mamyon fissò Clio.
La ragazza, come una vergine che si immola sull'altera sacrificale, tendeva le braccia verso di lui, quasi rassegnata al suo destino.
“Non capisci...” disse lui, prendendola per le braccia “... non hai capito nulla! Sei solo una sciocca ragazza! Io ho fatto tutto questo per te! Per averti con me! Per impedirti di intraprendere quel viaggio assurdo! Non ti rendi conto che non tornerai mai più? Sei solo una ragazza! Ed io non ti lascerò andare! Se fosse un viaggio semplice, pensi che chiederebbero a te di andare? E poi cos'è quel Fiore? I fiori crescono ovunque, quello invece sembra diverso! Perchè? Non comprendi che vi è qualcosa di misterioso in tutto ciò? Se vuoi salvare il tuo amico allora lo cercheremo nella selva! Ma non da sola! Insieme!” I suoi occhi erano in quelli di lei. “Non capisci? Ti voglio per me... come compagna... e moglie! Anche stanotte! Si, ti sposerò stanotte stessa! Ma devi dirmi di amarmi! E che rinuncerai a quel viaggio assurdo! Dimmelo, Clio! Dimmelo ora!”
Guisgard
28-03-2013, 19.36.11
Fornò vide arrivare Altea e si alzò in piedi.
Era infatti rimasto ad aspettarla sotto un porticato, seduto sui gradini di quella che un tempo era stata una chiesa.
“No, non ancora...” disse “... aspettavo voi... andremo insieme dall'Arconte Meccanico per chiedere udienza.”
I due allora si avvicinarono al portone del palazzo e chiesero di essere ricevuti.
“Sua signoria ha molto da fare.” Fece il soldato di guardia. “Tornate domani.”
“Invece non torneremo.” Replicò Fornò. “Aspetteremo di essere ricevuti appena potrà.”
“Davvero?” Fissandolo il soldato. “E chi lo dice?”
“Io.” Rispose Fornò.
“Vedremo!” Annuì il soldato, per poi fischiare.
Un attimo dopo altri due soldati arrivarono.
“Diamo una lezione a questo sbruffone!” Fece il primo dei soldati.
E tutti e tre si lanciarono su Fornò.
Questi però estrasse rapido la spada e scoppiò una lite.
Ma nonostante fossero in tre contro uno, i soldati ebbero la peggio e Fornò li disarmò, ferendone addirittura due.
“Cosa succede qui!” All'improvviso una voce.
Era il capitano della guardia.
“Chi ha osato ferire i soldati di sua signoria?” Guardando quella scena.
Cheyenne
28-03-2013, 19.37.58
Dopo quell'apparizione le voci cessarono.
Restai in allerta ancora per qualche minuti poi la stanchezza della giornata passata in viaggio si fece sentire.
Scesi così dall'albero in cui mi ero appostata e ripresi la via verso il paese. Giunta nel villaggio non mi fermai neanche dato che l'atmosfera non era cambiata e alla locanda non sarei stata accettata. Continuai per la straa da cui ero arrivata quella sera fino ad arrivare nei campi che circondavano l'abitato.
Trovai una sorta di capanno per gli attrezzi tra dei filari di vite.
La baracca era di dimensioni modeste ma aveva una tettoia esterna ampia, é perfetta,pensai, per passare quealche ora di sonno.
Presi tra i miei bagagli qualche coperta , le stesi sotto la tettoia e ne ricavai un cantuccio passabile.
Per fortuna la temperatura era mite e non si vedevano nubi all'orizzonte.
Le prime luci del mattino sfiorarono presto i miei occhi.
Mi svegliai massaggiandomi la schiena,indolenzita a causa del terreno duro e freddo.
Consumai un veloce pasto consumando parte delle mie provviste e qualche grappolo d'uva chr osai raccogliere nella vigna.
A stomaco riempito decisi di tornare al villaggio per rifornirmi delle provviste.
Inoltre l'avventura al cimitero unita al trattamento ricevuto all locanda mi aveva insospettita.
Altea
28-03-2013, 19.47.57
"Mah..." esclami osservando quella scena...perchè questa zuffa? Lo avremmo incontrato l'indomani l' Arconte, non approvai quello scatto di ira di Fornò, a dire il vero il suo carattere non mi era mai piaciutò.
Me ne andai dritta al maniero, non mi importava nulla più...nemmeno del Fiore...forse era meglio ritirarsi in un convento, pensai convinta.
"... Quindi eri solo preoccupato?" Dissi ironica mentre cercavo di liberarmi dalla sua stretta.
"..e ti sembra questo il modo migliore per dimostrarmelo? Minacciare di rendermi tua schiava? E io non dovevo insultarti? Ma guarda un po'...".
Mi sedetti sul letto e mi presi la testa tra le mani.
"..per lo meno questo testimonia che non sono pazza... Certo che hai dei modi discutibili.." Alzando lo sguardo verso di lui.
"... Non sono stupida Mamyon... Ingenua, sciocca, stralunata ma non stupida... So perfettamente che c'è qualcosa di misterioso e meschino dietro questo viaggio.. Ma cosa dovrei fare? Cosa faresti se ti portassero via la cosa a cui tieni di più e ti dicessero che una pazzia è l'unico modo per riaverla? Non ho scelta...".
Trasalii "..e non osare fare storie per Lucius se non capisci la differenza tra affetto per un fratello e l'amore, non sei degno della mia stima...".
Scossi la testa.
"...perché non hai parlato così ieri? Io...come faccio a dimenticare il modo in cui mi hai trattata?".
Presi le sue mani tra le mie.
"..io ti ho già detto cosa provo per te.. Ti ho aperto il mio cuore.. E sono pronta a ripeterlo...Ma tu? Tu cos'hai fatto per me? Io non si nemmeno chi sei!"
Fissai gli occhi nei suoi "...dimmi perché Mamyon.. Perché dovrei scegliere te? Perché la mia incolumità non é sufficiente.. Mi aiuterai a trovare Lucius? E non ti fermerai finché non l'avremo trovato? Perché siamo arrivati a questo? non potevi dirmi subito che mi avresti aiutato a cercarlo? Invece di lasciarmi sola e poi.." Chiusi gli occhi "..ma si può sapere a che genere di donne sei abituato? Non sono parole che si dimenticano facilmente!".
Gli accarezzai il viso dolcemente con mani tremanti.
"...giurami che non mi tratterai mai più in quel modo..." Sorrisi "..io non ho mai voluto nessun altro.." Scoppiai a ridere dolcemente "..anche se, beh, non è così che immaginavo sarebbero andate le cose..." Gli posai un bacio sulla guancia.
"..aprimi il tuo cuore, Mamyon... Dimmi perché mi voi.. Sono sono solo un capriccio? Vuoi sposarmi per potermi comandare? Devo saperlo... Devo sapere chi sei.. Chi sei davvero...".
Guisgard
28-03-2013, 20.13.56
Dopo le parole di Elisabeth, Sawas fissò Enusia.
“Dimmi...” disse “... cosa ne pensi?”
“Mi incuriosisce quell'uomo che vi ha parlato...” rivolgendosi lei ad Elisabeth “... non so perchè ma mi fa pensare all'autore del libro... Giorgio dell'Ardafredda...”
“Perchè mai?” Chiese Sawas.
“Non so...” fece la donna “... forse per il Fiore...”
“Pensi dunque che sia in città?”
“Non so cosa pensare...”
“Però ora dobbiamo pensare alla compagna di lady Elisabeth.” Intervenne Orez. “A come liberarla.”
“Siamo studiosi, alchimisti, filosofi” fissandolo Sawas “non guerrieri.”
“Allora l'unico modo per aiutare lady Elisabeth”osservò Orez “è quello di trovare il Fiore.”
“Da dove partire?” Pensieroso Sawas.
“Forse dal frate...” fissandolo Enusia “... forse davvero quel frate può aiutarci...”
“E dove trovarlo?”
“Siamo in questa biblioteca...” rispose Enusia “... cominciamo a cercare... ci sono centinaia di libri... forse migliaia... avanti, mettiamoci al lavoro. Anche voi, Elisabeth!”
Talia
28-03-2013, 20.26.17
I miei occhi guardavano distrattamente il paesaggio che correva intorno a noi...
la foresta, le macchie verdi scure che via via si facevano sempre più chiare con l’aurora e poi con l’alba...
ad un tratto però la mia attenzione, che fino a quel momento non si era posata su niente in particolare, fu attratta da qualcosa...
un castello arroccato sulla sommità di un colle...
maestoso...
monumentale...
imponente...
“Eccoci arrivati...” disse Guisgard arrestando la carrozza “... quello è il castello di Limas... li troveremo rifugio...” dopo essere saltato giù ed aver aperto la porta della vettura.
“Ma dove ci ha portate?” Turbata Marijeta. “Altezza...” fissando poi Talia “... cosa faremo se sua signoria vorrà trovarci?”
“Qui nessuno vi troverà.” Rispose il cavaliere.
Tesi la mano a Guisgard e scesi dalla carrozza senza distogliere gli occhi dal castello...
la luce del sole aveva raggiunto proprio in quel momento le alte mura, bagnando di un candido fulgore la pietra...
ne ero abbacinata...
stupita...
“Affascinante...” mormorai “Assolutamente... assolutamente affascinate! Come mai non conoscevo questo luogo?”
Per un attimo rimasi con il mento in alto a fissare la costruzione, tra il sorpreso e l’ammirato...
poi i miei occhi, ora brillanti d’interesse, tornarono su Guisgard...
“Siete un cavaliere pieno di sorprese, sir... ve lo concedo!” mormorai, con un vago sorriso “Ma ditemi... ditemi, di grazia... dal momento che viaggiamo in incognito, cosa vi fa presumere che al Castello di Limas ci accoglieranno ed acconsentiranno ad ospitarci?”
elisabeth
28-03-2013, 20.29.08
Eavamo un gruppo ben sortito....Alchimisti, studiosi....ma non eravamo guerrieri......Enusia era una donna molto bella, non potevo darle eta'..sembrava che il tempo non avesse potere su di lei e Sawas era pratico....se doveva portare a termine qualcosa non desiderava che la sua mente fosse deviata su altro....ma il Dottor Orez....lui era piu' malleabile, almeno questo sembrava....non siamo guerrieri.......giusto, intorno a me c'erano un migliaio di libri...scaffali alti che prendevano le intere mura di quella grande stanza......c'era odoredipolvere...si di carta impolverata....ma ero sicura che qualche libro, non aveva traccia di polvere, era stato toccato.......gironzolai, senza far caso al loro bisbigliare , sino a quando un libro dalla foderina rossa catturo' la mia attenzione...era in alto e non c'erano scale.....come fare ?......un tempo amavo cogliere la frutta su gli alberi e mangiarla gustandone il fresco frutto...fu cosi' che mi venne la malsana idea di arrampicarmi sulla libreria.......la fortuna volle che c'era lo spazio per poggiare la punta del piede e potermi issare...felice come non mai...afferrai il libro .... e non riuscendo a strae piu' in equilibrio caddi all'ndietro portando con me ....un numero notevole di libri........il dolore fu' lancinante..ma gli occhi del Dottor Orez furono la prima cosa che vidi......" Dottore...credo che le mie ossa siano tutte intere.....almeno cosi' credo...intanto volete dara uno sguardo a questo ?...."...come se la cosa non mi riguardasse riuscii a far emergere una mano e a porgere ad Orez il libro che aveva creato tutto quel trambusto.......
Guisgard
29-03-2013, 02.01.46
Così Cheyenne decise di ritornare in quello strano villaggio.
Con il favore del giorno ora quel luogo appariva più luminoso e soprattutto più vivo.
La gente era scesa per le strade e le varie botteghe erano già aperte al pubblico.
Ad un tratto si udirono dei canti e poi una musica di tipo religioso.
La gente in strada allora si scostò e apparve subito una lunga processione.
Vi erano sacerdoti che portavano una grossa croce di legno, seguiti da diaconi e poi monache.
Subito dopo si vide un carro sul quale vi era la statua dell'Addolorata che piangeva suo Figlio deposto dalla Croce.
Chiudevano poi la processione alcuni uomini e alcune donne che si battevano e si flagellavano in segno di penitenza.
“E' la Via Crucis...” disse qualcuno tra la folla che si era radunata “... oggi è il Venerdì Santo...”
“Forse bisognerebbe coprire la croce nel cimitero come si faceva un tempo...” fece un altro “... ma ormai nessuno ci va più a farlo...”
Cheyenne allora si accorse di qualcosa.
Sui muri delle strade vi erano incise tante croci.
Proprio come aveva visto nella locanda.
Guisgard
29-03-2013, 02.25.09
Il dottor Orez aiutò Elisabeth ad alzarsi.
Poi prese il libro che la donna aveva trovato nella libreria.
“I miei complimenti, milady...” disse sfogliandolo “... avete trovato un vecchio libro di ricette... e molte sono adattissime al periodo Pasquale... dolci, torte salate, pepate... e tutto sembra buonissimo... eh, la cucina di un tempo resta sempre ineguagliabile!”
Enusia però fu subito attratta da qualcosa.
Da uno dei libri che Elisabeth aveva tirato giù cadendo.
“Guardate questo...” mostrando agli altri il titolo di quel libro.
“Gli illufestati, i figli della luce...” lesse Sawas.
“La setta fondata da Gioirgio DellOrdafredda...” annuì Enusia.
“E credete può esserci utile questo libro?” Chiese Orez.
“Il libro non so...” rispose Enusia “... ma il retro della copertina forse si...” e mostrò ciò che vi era scritto:
“Bisogna uccidere il frate... è l'unico uomo in grado di fermarci... ricordate... Frate Nicola è il nostro vero nemico...”
“E' stato scritto a penna...” fece Enusia “... quasi come una nota sul margine di una pagina...”
“Sembra più un messaggio... un ordine scritto...” disse Sawas.
“O forse una raccomandazione...” fissando gli altri Enusia.
“Ora sappiamo che questo Frate Nicola non stava molto simpatico agli Illufestati...” fece Orez.
“A questo punto ci manca solo il modo in cui abbinare il Fiore a tutto questo...” pensieroso Sawas.
“Magari il Fiore” intervenne Enusia “è conservato dal frate e ambito dagli Illufestati...”
“Allora chi ha chiesto a lady Elisabeth di cercare il Fiore?” Domandò Orez.
“Bella domanda, amico mio...” annuì Sawas “... bella domanda davvero... e credo che la risposta potrebbe risolvere molti dei nostri problemi...”
Guisgard
29-03-2013, 02.32.11
Altea, così, ritornò al maniero dell'Arconte Meccanico.
Si chiuse nella sua stanza e poco dopo, per la stanchezza, cadde addormentata.
Altea camminava in una strada buia.
Era immersa nella selva.
Ad un tratto udì qualcosa.
Come una voce, poi più nulla.
Poi altri strani rumori.
“Altea, aiutami...” disse qualcuno “... Altea, sono io...” era la voce di Vivian “... Altea, aiutami ad uscire da qui... sento freddo e ho paura... aiutami, ti prego... presto, prima che loro ritornino... aiutami, sono cattivi con me... mi fanno tante cose brutte... aiutami, Altea...”
Altea si svegliò.
Era nella stanza da sola.
Ed un senso di tristezza, mista a paura, si impossessò di lei.
Guisgard
29-03-2013, 02.45.57
“Si, ti aiuterò io a trovare il tuo amico...” disse Mamyon a Clio “... ma non voglio più sentire di quel viaggio... tu non partirai... dimentica quel Fiore...” la fissò “... vuoi sapere chi sono? Sono lo stesso che ti ha scelto come madrina... lo stesso che ha combattuto per il tuo nome e che ti ha baciata davanti a tutti... sono colui che ti è stato accanto sin dal primo momento... maledizione, Clio, dimentichi davvero così presto? Ti ho portata qui per salvarti. Non volevo che partissi. E ti difenderò. Anche da te stessa. E resterai qui fino a quando non mi giurerai di aver dimenticato quel viaggio.” Si avvicinò nuovamente alla ragazza. “Voglio essere al primo posto nei tuoi pensieri... capisci? Non voglio essere secondo a nessuno! Neanche al tuo amico. E non voglio separarmi da te... spero che tu abbia capito le mie intenzioni ora... si, è vero... ti ho portata qui con l'inganno... ma nessuno ti ha fatto del male... non lo avrei mai permesso... se avessi voluto approfittare di te, credimi, l'avrei già fatto... e ora dimmi... dimenticherai quel viaggio? Resterai qui con me? Dimmi di si... dimmi di si, Clio!”
Altea
29-03-2013, 02.57.24
Mi svegliai quasi urlando...la selva...dove si trovava quella selva..."Vivian, che ti stanno facendo?" dissi alzandomi in fretta e lavandomi il viso, mi alzai e vidi la mia faccia bagnata della acqua fredda e del sudore, mi asciugai il viso ma le lacrime rimanevano.
Mi sedetti sul letto, mi ero addormentata pure vestita, guardai istintivamente il letto di Vivian vuoto...cosa c'entrava la selva con Vivian, si trovava laggiù e perchè mai?
Avrei parlato al mattino con l' Arconte...da sola...a questo punto.
Mi svestii, indossai la camicia da notte e mi ficcai sotto il letto e mi ricordai del libro, alzai il cuscino e lo vidi...lo presi, non riuscivo a dormire, era la occasione giusta per leggerlo.
Guardai la copertina in pelle, il nome inciso "La Gioia dei Taddei" e la ceralacca con quello strano simbolo che non comprendevo, tirai il cordoncino e aprii il libro....la mia mente vagava però in lontani ricordi...
Era notte fonda, solo il chiarore della Luna risplendeva nel giardino
era maggio e si mischiava il profumo dei glicini a quello del gelsomino.
La balia faceva da vedetta mentre lo aspettavo con ansia e apparve, era bello e con quella aria cosi tenebrosa sotto il pallore lunare.
Andai incontro a lui...egli mi abbraccio..."Pensavo non venissi" gli dissi arrabbiata.
Lui si mise a ridere come sempre...sembrava non mi prendesse mai sul serio..poi scoppiai a ridere pure io..."Sei uno sciocco, come sempre".
E lui guardandomi dolcemente rispose..."Lo sai che mi piaci quando ridi!!Come potrei lasciarti, non lo farei mai"..
Uno strano rumore mi fece sussultare, ma mi accorsi erano i servitori che si muovevano per la casa, pensai a quel ricordo...eppure, Lui gli somigliava moltissimo, erano due gocce d'acqua, me ne accorsi dal primo momento..pure la voce era identica..Sebastian perchè mi aveva lasciato cosi? Appunto...lui si chiamava Sebastian e quindi era impossibile, quel pensiero mi turbava dal primo giorno che lo vidi tra la folla.
Mi destai dai pensieri e riposi gli occhi sul libro e iniziai a sfogliarlo.
Guisgard
29-03-2013, 03.27.21
“Questo castello ” disse Guisgard aiutando Talia a scendere dalla carrozza “è una costruzione molto antica... il palazzo sorge attorno alla Cappella Palatina e tutta la fortezza domina il fiume sottostante da questo colle...” sorrise “... ignoravate questo luogo perchè voi siete di Sygma... e pochi qui conoscono questo castello...” fissò il castello e poi accennò una risata “... quanto alle sorprese, altezza, non sono finite... per la vostra sicurezza saremo qui in incognito, come da voi ben detto... dunque non indosserete abiti troppo sfarzosi, né gioielli particolarmente appariscenti... per la maggior parte delle persone che incontreremo, voi sarete una ragazza qualsiasi, magari come una delle tante che si vedono nei borghi qui intorno... perciò sarà opportuno che smarriate quella vostra aria di superiorità, con tanto di puzza sotto il naso e magari concedendovi qualche sorriso in più... ah, scioglietevi pure i capelli... vi danno un'aria più semplice, acqua e sapone... e poi vi preferisco così...” le fece l'occhiolino “... la vostra servitrice” fissando poi Marijeta “sarà la vostra nutrice.”
“La vostra insolenza non conosce vergogna!” Sbottò Marijeta.
“Preferivate essere sua madre?” Sorrise il cavaliere. “Spero non sua sorella. Non vi somigliate molto.”
“Villano!”
Guisgard rise.
“E voi?” Chiese la servitrice. “Voi chi sarete, di grazia?”
“Beh...” fece Guisgard “... potrei essere molte cose... ma credo che come fratello andrò bene... così potrò tenerla d'occhio con più facilità. Del resto i fratelli hanno licenza di prendere a pedate eventuali seccatori, no?”
Rise di nuovo e poi accese le lampade della carrozza.
“Risalite nella carrozza, altezza...” fissando Talia “... entreremo al castello...”
La carrozza, così, percorse il ponte su arcate che dalla sponda del fiume portava fin sul colle, fino a raggiungere l'ingresso del maniero.
Qui Guisgard scese dalla carrozza e bussò con forza.
Dopo un po' qualcuno aprì uno spioncino.
“Chi è che bussa?”
“Siamo viaggiatori...” rispose Guisgard “... ma è notte e queste strade sono sconosciute per noi...”
“C'è una locanda nel borgo.”
“Veramente” mormorò Guisgard “pensavo che il buon frate potesse aiutarci...”
“Lo conoscete?”
“Si...” annuì il cavaliere “... e sappiamo che non nega aiuto ai bisognosi...”
“Che problema avete?”
“Siamo fuggiti da Sant'Agata di Gothia...” fece Guisgard “... perchè volevamo trascorrere il Venerdì Santo in mezzo ai Cristiani...”
Lo spioncino si chiuse e un attimo dopo la porta grande si aprì.
E un uomo fece loro segno di entrare.
Furono poi condotti in un grande salone che faceva da refettorio.
“Attendete qui...” disse l'uomo ai tre.
E andò via.
Guisgard
29-03-2013, 03.31.50
Altea aprì così quel libro.
E queste furono le prime parole che lesse:
“Questa è la storia di una nobile famiglia, i valorosi Taddei, signori di Capomazda e campioni della Fede Cattolica.
Dalle vittorie del loro eroe eponimo Ardea de'Taddei, alla conquista di Sygma.
E quando le loro armate furono cacciate da quel regno, il fato impose su di loro la terribile maledizione.
Perchè quel nome?
Perchè una maledizione prende nome proprio da ciò che toglie.
E siccome quella maledizione nega la Gioia, essa è così chiamata.”
Altea voltò pagina e trovò un'illustrazione.
Era il ritratto di una donna.
Una donna dagli occhi grandi e verdi.
E Altea ebbe una strana sensazione.
Come se conoscesse quegli occhi.
Come se li avesse già visti.
Ma dove?
Poi, poco dopo, cominciò ad albeggiare.
Il cuore accelerò ad ogni sua parola.
Era stato doloroso separarmi da lui già una volta, e non avevo la forza di farlo di nuovo.
Lo guardai dritto negli occhi e gli accarezzai dolcemente la guancia "...no, Mamyon.. Non ho dimenticato niente... Ma le tue parole di poco fa mi hanno fatto talmente male da farmi credere di essermi immaginata tutto.." Scossi la testa "...possibile che tu non ti renda conto del male che mi hai fatto, di quanto mi hai offesa e umiliata? Possibile che..." Sbuffai "...oh, vabbé, non importa... Devo aver vissuto in una torre d'Avorio fino ad oggi...".
Abbassai lo sguardo e trassi un profondo respiro.
Non potevo abbandonare Lucius, questo era fuori discussione, avrei fatto di tutto per lui.
Ma mi pesava ammettere che Mamyon aveva ragione: ero solo una ragazza, avevo ben poche possibilità di affrontare quel viaggio e tornare sana e salva.
Dovevo trovare un altro modo per salvarlo, e forse, con l'aiuto di Mamyon avevo qualche speranza.
Potevo fidarmi di lui? Certo, nella sua strana concezione voleva solo proteggermi. Forse dovevo dimenticare e lasciarmi andare, fidarmi nuovamente di lui.
E se non fosse stato lui a rapirmi, se fosse stato chiunque altro per mille motivi? Il mio viaggio sarebbe finito ancor prima di iniziare.
Non sapevo difendermi, non ero in grado di proteggermi, ed ogni momento poteva essere colmo di pericoli.
No, dovevo trovare un altro modo, dovevo sfruttare quello che ero per salvare Lucius, un modo in cui soltanto io potevo salvarlo.
"...sei un bambino viziato, Mamyon.." Dissi sorridendo "...sei abituato ad avere tutto ciò che vuoi... Oh, non prendertela non è una critica... Sono cresciuta anche io così.. Anche se, sfortunatamente, ciò che desideravo non si poteva comprare con l'oro.." Sorrisi nuovamente "...vuoi essere il primo dei miei pensieri? Allora sii il mio eroe non il mio incubo.. Rendimi fiera..." Restai per un momento persa nei suoi occhi "...io sono pronta a rinunciare al mio viaggio.. A restare qui con te, perché..." Restai a fissare quegli occhi così vicini "...perché non voglio passare un altro minuto lontano da te..." Sussurrai " ma che sia chiaro non intendo rinunciare alla ricerca di Lucius.. Lui è parte di me...".
Clio, ma non sarai mica impazzita? Lo conosci appena! Non puoi pensare che sia lui... Santo cielo, torna in te!
Ma la mia parte razionale era rimasta totalmente isolata.
Sentivo il cuore battere all'impazzata e il sangue ribollirmi nelle vene.
Era questo l'amore? Come potevo saperlo io, che non mi ero mai mossa da Camelot, e avevo allontanato chiunque cercasse di avvicinarmi?
Eppure c'era qualcosa di irrazionale, di inspiegabile che mi legava al cavaliere. Qualcosa che non riuscivo a spiegare, di cui non capivo il senso, ma la sola idea di non vederlo mi terrorizzava quanto l'idea di perdere Lucius.
Sorrisi tra me e me.
Già, ma l'idea di baciare Lucius mi appariva innaturale e disgustosa.
Mentre Mamyon...
Alzai lo sguardo e trovai gli occhi del cavaliere fissi su di me, sempre più vicini e incredibilmente intensi.
"...giurami.." Dissi poi "...giurami su quanto hai di più caro, su.. Sei un cavaliere no? Sulla tua spada... Giurami che non mi tratterai più in quel modo, mai più... Ma che mi tratterai con rispetto e dolcezza, come hai sempre fatto..." Gli occhi mi si erano velati di lacrime.
Presi un lungo respiro e mi abbandonai a quel sentimento, giusto o sbagliato che fosse, che non riuscivo a controllare.
"...si, Mamyon io... Io sono innamorata di te... Non saprei come altro spiegare tutto questo..." Sussurrai guardandolo negli occhi "...ma tu?" Dissi con un filo di voce.
Altea
29-03-2013, 15.10.57
Leggevo con interesse quel libro...ecco da dove nasce quella Maledizione...dall' aver perso qualcosa che dava a loro Gioia..voltai la pagina di un libro e vidi la immagine di una donna meravigliosa, abbigliata e acconciata sontuosamente ma ciò che spiccava erano i suoi grandi occhi verdi.
Quegli occhi...eppure mi dicevano qualcosa, pensai a lungo guardando fuori la finestra dove un tiepido sole stava nascendo ormai, per scacciare le oscure ombre della notte e ad un tratto trasalii...e una immagine si impresse davanti a me...una maschera e due enormi occhi verdi meravigliosi..il Chevalier de Lys..guardai di nuovo quella donna, erano uguali, e stranamente proprio egli narrava sempre della Gioia dei Taddei e quell' accento quasi straniero...fosse capomazdese?Un membro della famiglia dei Taddei? O erano solo mie farneticazioni.
Richiusi il libro, mi lavai in fretta e mi misi il vestito preso in sartoria..dovevo andare dall' Arconte, mi misi davanti allo specchio e mi acconciai per bene quando intravidi una figura bianca e un alone dallo specchio e mi voltai di scatto...
"Lady Anastasiya!!" esclamai, un sorriso..ella era colei che mi legava alla mia Famiglia e alla mia Terra ed era come un Angelo protettore assieme a Eleonor.
"Che stai facendo...non andrai dall' Arconte...attenta...e se lui centrasse qualcosa con la altra persona? Non ti ha attirata qui usando le tue debolezze vero..il tuo Cavaliere, la morte di Eleonor e la maledizione..e cosa sai cosa vi sta dietro di lui? Disse vi avrebbe mandato un messaggero a dirvi dove si trovava il Fiore...e se fosse legato a lui...e sappi....Guisgard non è più a Palazzo Reale, è fuggito per salvare la Principessa".
Trasalii.."Dove è andato?" ma lei scosse il capo asserendo non poteva dirmelo, e aveva i suoi buoni motivi.
"Ricordati le parole della chiromante...un cavaliere ti aiuterà nel viaggio e se non sbaglio, voltandosi verso il libro che stavo leggendo...avete un lasciapassare per delle città, cara Altea." e sparì nel nulla.
Mi sedetti sulla poltrona...pensai a lungo sulle parole della eterea dama, in fondo aveva ragione...e io...dovevo salvare Vivian ora, e forse avrei pure rinunciato al mio Amore come promesso all' Arconte per salvare Vivian, ma certo avrei sconfitto la Maledizione del Pozzo come aveva detto lady Anastasiya e il fato mi avrebbe fatto reincontrare a Lui...guardai il ciondolo, chissà perchè quel rubino era stato tramutato in acquamarina, era il pegno che io e Lui ci eravamo scambiati.
Presi la decisione definitiva..rimanere a Santa Agata di Gothia non avrebbe servito a nulla, e forse avrei potuto chiedere proprio al Chevalier de Lys di unirmi a loro nei loro viaggi, cosi non sarei partita sola e avrei iniziato questa ricerca..chissà fosse stato lui il Cavaliere che mi avrebbe aiutato come dicevano le carte, ma intanto dovevo uscire da questa città.
Così preparai due valige e dentro vi misi il necessario, gli oggetti di famiglia e il libro che stavo leggendo...non importavano tutti i vestiti e oggetti che avevo lasciato, d'altronde potevo comprarmene durante il viaggio visto avevo mandato una missiva a mio padre dicendo mi trovavo bene ed egli rispose mandandomi una buona quota di soldi.
Presi l'affilato pugnale che avevo sottratto tempo prima dalle armi del castello e lo nascosi tra le vesti, guardai il borsello...si vi era la bussola data da quel ragazzo e il lasciapassare...mancava una sola cosa..la moneta di Guisgard..ma no pensai...erano solo superstizioni.
Uscii di sotterfugio e corsi verso la piazza e vidi che stavano quasi partendo..."Aspettate" dissi correndo e urlando verso di loro "portatemi con Voi, vi prego".
Cheyenne
29-03-2013, 16.51.32
Di giorno il villaggio era animato e pieno di vita. Notai che i negozi erano aperti e stavo per infilarmi dentro uno di essi quando per la via principale vidi passare una processione religiosa.
Mi intrufolai tra la folla e ascoltai i commenti degli abitanti, scoprendo così che erano intenti a celebrare il Venerdì Santo.
Nuovamente mi ritrovai sui muri delle case e delle botteghe quelle strane croci che avevo già notato nella locanda.
Mi avvicinai a una di queste e la esaminai più accuratamente, approfittando della luce del sole e sapendo di non essere notata grazie alla confusione.
I segni erano stati evidentemente tracciati con una lama simile a quella di un coltello e non da uno strumento apposito, la mano che li aveva tracciati inoltre non doveva essere molto esperta.
Certamente, riflettei, non erano un elemento decorativo usato da qualche decoratore,se ce ne fosse stata una ogni tanto avrebbe anche potuto essere la firma di un mastro costruttore ma queste croci misteriose sembravano tappezzare capillarmente tutto il paesino.
Sempre attenta a non farmi notare feci rapidamente il calco di una della croci su un pezzo di fine pergamena e lo misi tra i miei bagagli.
Forse non me ne sarei fatta nulla ma perlomeno sarebbe restato un ricordo di quel luogo, da mostrare al mio ritorno a casa.
La processione si snodò nei vicoli del borgo e la persi di vista ma in lontananza sentivo ancora i canti e le preghiere.
Entrai così in una delle botteghe per fare rifornimenti. All'interno non c'erano nessuno cliente così ebbi il tempo necessario per gironzolare in cerca di ciò che mi occorreva.
Incoraggiata dai prezzi modesti feci una grande spesa.
Quando ebbi terminato mi diressi allo spesso bancone sul quale il proprietario dell'emporio aveva appoggiato le spesse braccia incrociate.Nel vedermi mi parve che la sua espressione cambiasse dalla noia alla sorpresa.
Mi sentii in dovere di motivare le mie spese." Salve, sono qui di passaggio, ho ancora molta strada da fare perciò preferisco rifornirmi ora per non rischiare" dissi con un sorriso incoraggiante.
"Mi chiedevo come si chiama questo posto, al mio arrivo faceva buio e non ho notato nessuno cartello all'ingresso del villaggio..." continuai sperando così di poter intavolare una conversazione che portasse alla spiegazione della presenza delle tante croci.
Parsifal25
30-03-2013, 00.32.23
Ciò che ci venne svelato, non prometteva nulla di buono. Il pericolo in Sant'Agata di Gothia prese forma.....
Un'aura nera aleggiava su quella cittadina; il male aveva preso forma e il tutto avrebbe condotto le poveri genti del luogo al terrore.....
Sussultai'. Non avevo mai provato una sensazione del genere, ma come poter contrastare il tutto? Avevamo due terre da salvare.....ci saremo riusciti?
Bisogna agire con cautela e con la massima professionalità. Riportare la luce....in un luogo oscuro richiedeva tutta la fede possibile. Strinsi la lancia che avevo al collo e chiesi:
"Madame......l'impresa sempre ardua, vi è la possibilità di riuscire? Temo per quella gente e faremo il possibile.....ma c'è bisogno di un aiuto maggiore e maggiori notizie......altrimenti, il nostro tentativo sarà vano."
Guisgard
30-03-2013, 05.11.33
Le tre vecchie fissarono Parsifal e poi i suoi due compagni di viaggio.
“Cos'altro dirvi...” disse una delle tre “... quella città non è retta dall'Arconte Meccanico o dalla Corona di Sygma... no, quella città è in mano al suo subdolo padrino...”
“Padrino?” Ripetè Loi.
“Si...” annuì la vecchia “... un sinistro figuro che ormai nessuno vede più da anni... vive rintanato chissà dove... egli muove ogni cosa, decide e stabilisce, ordina e comanda... è colpa sua se il vescovo è fuggito via... l'Arconte è solo un suo sottoposto... poco più di una marionetta... ma purtroppo nessuno oserebbe sfidare un individuo simile... egli è troppo potente... e Sant'Agata di Gothia resterà sotto il suo oscuro potere...”
“E nessuno ha mai pensato di cacciarlo?” Chiese Ozg.
“In passato qualcuno ha tentato...”
“E cosa è successo?” Domandò Ozg.
“E' scomparso in uno dei tanti inferni che quel demonio ha evocato...” fissandoli la vecchia.
Guisgard
30-03-2013, 05.27.23
Altea raggiunse così la piazza, proprio mentre la compagnia del misterioso Chevalier de Lys stava partendo.
“Milady...” vedendola arrivare Pantalone “... cosa avete da gridare tanto? E perchè correte? Forse per lo spettacolo? Mi spiace...” chinando il capo “... ma non ci sarà più nessuno spettacolo in questa città... troppe volte ci hanno interrotto e minacciato... e l'ultima volta ci hanno pure malmenato e rotto molti attrezzi... no, non possiamo più restare qui...”
“Pantalone ha ragione...” saltando giù dal carro l'enigmatico Chevalier de Lys “... troppe umiliazioni abbiamo subito qui...”
Aveva una maschera sul viso, ma i suoi occhi erano ben visibili.
E nel vederli, Altea riconobbe gli stessi occhi della donna ritratta nel libro sulla Gioia dei Taddei.
Guisgard
30-03-2013, 05.32.08
A quelle parole di Clio, Mamyon sussultò.
I suoi occhi si illuminarono come mai la ragazza aveva visto prima ed un sorriso sciolse quell'impenetrabile espressione che fino ad allora aveva coperto il suo volto.
“Oh, Clio...” e la strinse a sé “... Clio... Clio... Clio... anche io!” Esclamò, quasi come una liberazione. “Anche io sono innamorato di te! Sin dall'inizio! Sin da quando ti ho vista in città!” Prese il volto di lei nelle sue mani. “Io voglio che tu sia mia moglie... voglio giurare che sarai solo mia... “ sorrise “... avrai la più bella cerimonia. Degna di una principessa! E se qualcuno vorrà negarcela, allora io conquisterò un regno per te.” Rise. “Avremo un grande castello. Di quelli che si leggono nelle fiabe. Magari davanti ad un meraviglioso lago. Ne sceglieremo uno con una bella leggenda. Una leggenda di amori impossibili e amanti inseparabili. Così, nell'udirla ogni volta, ripenseremo a quanto siamo fortunati...” la baciò.
Fu un bacio lungo e appassionato.
Poi le loro labbra si separarono e i loro occhi si schiusero.
“E ti prometto che il tuo amico sarà presente alla cerimonia...” sussurrò poi “... è una promessa, Clio...” strinse ancora a sé la ragazza “... domani andremo dall'Arconte Meccanico... chiederò una guarnigione per esplorare la selva... non potrà negarmela... e risolveremo tutti i misteri che dominano in quel luogo... e poi nulla più ci impedirà di essere felici, Clio...” e la baciò ancora.
Guisgard
30-03-2013, 05.47.06
Così Cheyenne, dopo aver preso alcune cose per il suo viaggio, si avvicinò al bancone per pagare.
“Questo villaggio” disse il padrone del negozio “si chiamo Caudius... siamo alle pendici del Monte Tebas... non passano molti viaggiatori da qui, visto che il centro abitato è piccolo e sorge lontano dalle grandi vie di comunicazione... in verità ciò non dispiace affatto a noi abitanti del posto. Siamo infatti gente tranquilla, con le proprie tradizioni e non amiamo troppo la confusione.” Il negoziante, a differenza del locandiere incontrato il giorno prima da Cheyenne, appariva molto loquace e di compagnia.
E in quel momento Cheyenne si accorse che anche le pareti di questo negozio presentavano quelle misteriose croci incise.
Altea
30-03-2013, 13.06.02
Fissai quegli occhi verdi..come smeraldi..quasi a brillare dietro quella maschera,non avevo dubbi erano gli stessi del disegno del libro..possibile fosse solo coincidenza?
"Avete ragione..non capisco nemmeno io perche' non siete stati accolti benevolmente qui ma il popolo vi acclamava..solo degli stolti hanno la colpa" avvicinandomi con le valige in mano al Chevalier de Lys.." Vi chiedo solo di portarmi con voi, non sarò di disturbo e se avete bisogno di un aiuto ne sarò lieta..devo cercare il Fiore e Frate Nicola, ho sognato la mia amica Vivian nella selva che implorava aiuto e disse la stavano torturando..non negatemelo vi prego..se sono di impiccio mi basta solo mi portiate fuori da questa città " lo fissavo negli occhi sperando leggesse la mia inquietudine e disperazione nel volto.
Cheyenne
30-03-2013, 17.04.51
Avendo piacevolmente notato che il venditore era loquace mi decisi a chiedergli delle croci.
"Sapete questa è la prima volta che esco dal mio villaggio per un viaggio lungo, anche nel mio paese non ci sono molti visitatori e purtroppo non ho visto molto del mondo."feci un respiro e continuai "Vorrei chiedervi, se è possibile saperlo, due cose che mi hanno colpito di questo borgo.
Beh per prima cosa la processione di questa mattina e poi ecco, ho notato che in tutti i muri e le pareti si ripete un motivo, penso decorativo, ma ripeto io non sono un'esperta in queste cose, ma, ecco, sono rimasta affascinata dalle incisioni a forma di croce che sembrano caratterizzare il villaggio.
Ieri notte al mio arrivo le ho scorte nella locanda e poi stamane nelle vie e ora qui da voi.
Ecco mi chiedevo se voi poteste spiegarmi che cosa sono o a cosa servono perché quando l'ho chiesto al locandiere sono stata scacciata e ho dovuto dormire in un campo."
elisabeth
30-03-2013, 19.14.13
Mi alzai grazie al gentile aiuto di Orez.....mi ero fatta veramente male.....la cultura era veramente pesante, il libro dalla copertina rossa..era un libro di ricette......" Nel caso in cui non riuscissimo nella nostra impresa Dottor Orez apriremo una taverna dove si cucinera' alla vecchia maniera....ve lo prometto..." Stavo scherzando con Orez...ma ero veramente delusa e contusa, avevo i piedi ricoperti dai libri...ma Enusia...trovo' qualcosa, le andai piu' vicina e mi introfulasi tra lei e Sawas....questo Frate Nicola...ne aveva di nemici...." Sapete una cosa ?......sullo strano mezzo che mi ha condotto in questo strano posto, non ero la sola o almeno la sola con lo stesso scopo, con me c'erano altre due dame e altri due uomini, non so se a tutti sia stata chiesta la stessa cosa, il ritrovamento di questo fiore.....ma l'Arcontemeccanico......sembrava puntare tutta la sua vita su di esso.....quindi l'unico che puo' conoscerne il luogo e' un uomo di Chiesa....Frate Nicola, ora pero' mi chiedo.......il tizzio che ha scritto il libro che vi ho fatto leggere.....potrebbe volerlo morto..perche' se questo fiore finisse in mani sbagliate, sarebba la vorina per molti...........e allora forse e' il caso di trovare Fra Nicola...che potrebbe essere una statua, un dipinto...una leggenda o un essere in carne ed ossa...e preservarlo...dall'Arconte e dalla persona che assume non so piu' quante figure.............infondo Enusia..le cose piu' difficili non sono quelle che abbiamo sotto il naso ?......questo posto dovrebbe avere una chiesa .....forse strada facendo troveremo anche un frate e perche' no......qualcuno che puo' darci qualche gentile informazione...?....."...e cosi' decisi di uscire fuori da quella stanza colma di libri...essa sporgeva sul chiostro e Frati dai volti coperti dai cappucci oravano sommessamente......
Osservavo quegli occhi, quasi con timore.
Poi, lo vidi sussultare e illuminarsi alle mie parole. E nel vedere quel sorriso fui investita da una gioia che mai avevo provato prima.
Lo sentii stringermi forte a sè, ed ascoltai le sue parole con gli occhi chiusi, come a voler assaporare ogni istante.
Quando mi prese il viso tra le mani, in quel preciso momento, mi concessi di sognare che tutto sarebbe andato per il meglio, che le cose si sarebbero risolte.
E poi, quel bacio paralizzò ogni mio pensiero lucido e razionale.
Com'era bello sentirlo parlare in quel modo, con gli occhi brillanti e la voce gentile.
"..Sei tornato.." sussurrai con gli occhi nei suoi "..Ecco l'uomo di cui mi sono innamorata.. non negarmi mai più questo sguardo..". E, così dicendo, posai un lieve bacio sulle labbra.
"..Non abbiamo tempo da perdere, però… c'è una cosa che non ti ho detto.. ma, che sia chiaro, non devi osare riferirla a nessuno, poichè io non avrei nemmeno dovuto parlarne con te… ma, a questo punto, non credo che farebbe differenza..".
Mi sedetti sul letto e lo invitai a fare altrettanto, così da poter sussurrare.
"..Ricordi quando ho lasciato cadere il braccialetto dalla finestra, perchè venissi da me? Beh, non ero impazzita.. ho visto un uomo.. e mi sono spaventata a morte.. per questo speravo venissi e non potevo gridate.. per quanto ne so poteva essere uno di quelli con la falce, che abbiamo visto nella selva.. aveva lo stesso cappuccio.. non può essere una coincidenza.. insomma, quest'uomo mi ha detto che il Fiore era l'unico modo per salvare Lucius, e che se fossi tornata nella selva senza il Fiore.." la mia voce tremò "..lo avrebbero ucciso..".
Mi presi la testa tra le mani. Dovevo riflettere, dovevo pensare.
"..Senti.. questa storia è troppo confusa, ma ho imparato bene che senza la mente lucida non si va da nessuna parte… ti va di aiutarmi? Ascoltami… devo capire.. dev'esserci qualcosa che mi sfugge..".
Così mi alzai e iniziai a camminare avanti e indietro per la stanza, come se volessi rincorrere i ricordi che si susseguivano nella mia mente.
"…Non guardarmi in quel modo.." dissi ridendo, alla volta di Mamyon ".. mi aiuta a pensare..".
"..Allora, andiamo con ordine. Il biglietto, mi hanno dato un biglietto a Camelot, con su scritto il mio nome, e.. San Giorgio.. il sogno premonitore di Leonard.. come potevano sapere? ho continuato a chiedermelo per tutto il viaggio.. Magia? Ottime spie?" continuando a muovermi per la stanza "..eppure quando ho fatto notare all'arconte che sapeva tutto di me, ha minimizzato.. ha detto che poteva averlo saputo in mille modi.. è lì che è saltato fuori il Fiore.. era il premio per i miei desideri.." mossi la mano destra, spazientita ".. ma quando ho detto all'arconte che Lucius doveva venire con me lui ha detto che nessuno aveva intenzione di separarci... se è per questo.. ha anche detto che mi avrebbe mandato un messaggero con il luogo in cui si trovava il fiore. Perchè non è mai arrivato? Forse l'arconte non sa dove si trova? E allora perchè rapire Lucius e minacciarmi così perchè partissi subito? Non ha senso." Trasalii.
"...Santo cielo, ecco cos'ho dimenticato.. la sera del mio arrivo, io e Lucius siamo andati a curiosare nel castello e… abbiamo visto uno strano rituale.. si.. degli uomini con delle clamidi che adoravano un grande occhio. Ma era diverso da qualunque altra raffigurazione che abbia mai visto.. Le clamidi.. le stesse che avevano gli uomini nella selva, e l'uomo misterioso in camera mia.." rabbrividii "..loro mi avevano vista.. si, si.. ora ricordo, che stupida… mi hanno lanciato una specie di piccola freccia avvelenata, stavo per buttarmi dalla finestra per via di strane allucinazioni.. mi ha salvato.. come si chiamava? Beh, un re altezzoso.." Mi coprii il viso con le mani "..eppure ho come la sensazione che mi sfugga qualcosa.. Il Nulla! Quando ho seguito quella servitrice nel castello, lei ha chiesto di un certo.. Maestro.. non ne ricordo il nome.. e io sono stata colpita e addorentata.. poi ero nel Nulla, e una bestia immonda teneva ragazzi e ragazze chiusi in bare.. e mi ha promesso la vita di Lucius se gli avessi portato il Fiore.. no, aspetta.. non ha fatto solo questo.. ha parlato dei miei sogni.. di Leonard e Sybil.. io non ci ho dato peso perchè ne avevo appena parlato con te.. potevano esserci delle spie al palazzo.."
Mi sedetti nuovamente accanto a Mamyon e gli presi le mani.
"..scusa, non volevo annoiarti.. ma dovevo capire.. se resto qui dovremo giocare d'astuzia.. dobbiamo capire chi c'è dietro questa storia.. Devo scoprire che razza di setta abbiamo interrotto quella notte.. e cosa c'entra l'arconte… è come se lui non fosse più al comando.. non so se mi spiego.. come se qualcun altro avesse preso in mano la gestione della ricerca del Fiore.. qualcuno più malvagio dell'arconte.. che lo comanda come una pedina.. beh, questo spiegherebbe molte cose..
Devo saperne di più.. dimmi, Mamyon, c'è una biblioteca in città? di quelle antiche e ricche di volumi? devo andarci assolutamente..".
Restai pensierosa per un attimo, poi scossi la testa "..comunque no, non credo che si possa sconfiggere con le armi, qualunque cosa si nasconda dietro tutto questo.. o, almeno, non solo con quelle.. Ma non credo proprio che l'arconte ti donerà una guarnigione per esplorare la selva.. anzi.. stai bene attento a come parli.. hai visto che fine hanno fatto quei contadini? Certo, tu sei un cavaliere della principessa.. ma non credo vadano troppo per il sottile..".
Mi sporsi per baciarlo.
"..non voglio che ti accada niente..".
Poi, battei le mani e lo guardai di sottecchi.
"..Però, scusa.. se nella selva si nascondesse qualcosa di invincibile, non vieterebbero così categoricamente di andare, o no? Ho come l'impressione che abbiano paura.. paura che qualcuno possa sconfiggerli.. Non hai degli uomini fidati a cui ricorrere senza l'intervento dell'arconte?" lo guardai negli occhi.
"Ho trovato.. Maestro George.. ecco di chi ha chiesto quell'impicciona.. e non osare dirmi che me lo sono immaginata.." sospirai con rassegnazione "..ti prego, dimmi che tu riesci a trovare un senso in tutto questo.." con un sorriso speranzoso.
Talia
01-04-2013, 02.53.35
Fissai in silenzio Guisgard mentre parlava, sollevando appena un sopracciglio...
aria di superiorità?
io?
lo squadrai per un istante...
E tuttavia ciò che disse dopo mi fece sorridere, così come mi faceva sorridere il visibilissimo disappunto di Marijeta di trovarsi lì... e di avere a che fare con quel cavaliere...
Vagamente divertita, dunque, e senza porre altre questioni, risalii in carrozza.
Ci dirigemmo verso il palazzo, dunque... qui Guisgard bussò e poi parlò con l’uomo che era venuto ad aprire...
poco dopo venimmo fatti entrare e condotti in un’ampia sala.
Mi guardai intorno per qualche momento...
notando distrattamente l’insolita commistione di stili in quell’edificio...
insolita ma accattivante, monumentale...
Poi, lentamente, i miei occhi tornarono su Guisgard...
avevo creduto che neanche sarebbe riuscito a farci entrare in quel palazzo, in incognito come viaggiavamo...
e invece, non solo ci aveva fatti entrare, ma adesso stavamo addirittura aspettando una persona...
ero sempre più stupita...
ed i miei occhi, mio malgrado, indugiarono sul cavaliere per un tempo sconvenientemente lungo.
Guisgard
02-04-2013, 18.10.03
Guisgard, Talia e Marijeta erano nel monumentale castello.
“Non guardatemi così, altezza...” disse lui sottovoce alla principessa “... ho infatti detto che siamo fratello e sorella, ma quello sguardo vi rende sconvenientemente attraente ai miei occhi e...” sorrise “... poi correrei troppo, ritrovandomi a fare pensieri che sarebbero tabù per molte culture...”
Erano rimasti soli nella stanza i tre.
Poi, dopo un po' giunse qualcuno.
O meglio, qualcosa.
Era una marionetta raffigurante un impettito maggiordomo.
“Salute a voi, signori...” mostrando un lieve inchino “... sono Tanis e avrò cura delle vostre persone.”
“Maria Vergine!” Esclamò Marijeta. “Ma... si muove da solo!”
“Certo, signora.” Annui Tanis. “Sono specializzato e perfezionato per mansioni di ospitalità e intrattenimento. Parlo correttamente Greco, Latino e Aramaico, oltre a 27 idiomi distribuiti, in maniera non eguale, fra Burgundo, Goto, Franco, Svevo, Alamanno, Longobardo, Mozarabico, Provenzale, Bretone e poi quelli più noti del ceppo Galata/Gallico.”
“E bravo il nostro sapientone!” Dandogli Guisgard per scherzo un pugnetto sulla testa di legno. “Si vede che il tuo padrone non ha perso la mano!”
“Ehm...” ricomponendosi Tanis “... abbiate la compiacenza di seguirmi, signori... vi mostrerò le vostre stanze...”
La buffa marionetta condusse così i tre nelle loro stanze e poi andò via.
Talia ebbe quella al centro, mentre Guisgard e Marijeta finirono rispettivamente alla sua destra e alla sua sinistra.
“Se vi occorre qualcosa, altezza...” mormorò Marijeta “... chiamatemi...” fissò poi Guisgard “... aspetterò che entriate prima voi nella vostra stanza... e poi lo farò io...”
“Nella mia stanza, signora?” Ridendo Guisgard. “Non fate questi discorsi davanti a sua altezza, o finirà per turbarsi!”
“La vostra insolenza non ha limiti!”
“Non temete...” con fare guascone lui “... nessuno violerà l'eremo della vostra principessa... quanto a me, ho intenzione di girare un po' per questo luogo... dormite dunque tranquillamente... altezza...” mostrò un lieve inchino a Talia.
E poi andò via.
“Che individuo detestabile.” scuotendo il capo Marijeta. “Sarà meglio andare a letto, altezza...”
Guisgard
02-04-2013, 18.43.26
Elisabeth uscì dalla biblioteca e i tre la seguirono.
Raggiunsero così alcuni frati e subito Enusia ne avvicinò uno.
“Perdonate...” disse “... cerchiamo un frate...”
“Di quale ordine?”
“Non saprei...” rispose lei “... forse un Domenicano, forse un Francescano... non saprei... so solo che si chiama Nicola... Frate Nicola...”
Il frate restò turbato.
“Forse dovreste parlare al priore...” disse poi “... seguitemi...”
E li condusse dal Priore.
Il frste si avvicinò poi a questi e gli disse qualcosa ad un orecchio, per poi andare via.
“E così...” fece il Priore “... cercate Frate Nicola... posso sapere chi siete? E perchè lo state cercando?”
Guisgard
02-04-2013, 19.19.57
Mamyon si alzò in piedi e cominciò a camminare pensieroso.
“Allora, riorganizziamo le idee...” disse “... c'è questo Fiore che sembra far gola a molti... l'Arconte Meccanico, se ho ben capito, ha fatto venire te e forse altri da Camelot per cercarlo... anche se mi sfugge il perchè abbia bisogno dell'aiuto di persone comuni per trovarlo... vabbè... poi saltano fuori i tizi incappucciati nella selva e a quanto pare anche loro sono interessati al Fiore... ma quello che mi sfugge è... perchè credi che l'Arconte sia legato ai fanatici della selva? Magari quel Fiore è davvero così importante da far gola a tutti... non pensi?”
Intanto, nei meandri del Palazzo Reale, un sinistro rumore di passi si diffondeva.
Quel clangore echeggiava tra la nuda pietra delle scale, come a scandire un tempo ormai muto e immutabile.
La figura, fiera e dal passo superbo, attraversava la cupa penombra solo a stento lambita dal chiarore di deboli e incerte torce sui muri, mentre ovunque intorno a sé udiva quella solenne ed enigmatica musica.
I suoi tratti, inespressivi e impenetrabili, parevano mutare in quel gioco di chiaro scuro, come se il bene e il male, dei quali essa si riteneva al di sopra, si inseguivano, si rincorrevano e si combattevano senza sosta.
Bardata da capo a piedi, l'altera figura, avvolta nel lungo mantello, proiettava la sua inquieta ombra fin quasi la copertura a volta di quella torre, dove le scalinate terminavano davanti ad una porta di ferro.
Pochi colpi e poi vi entrò.
Restò allora in silenzio e inginocchiato davanti all'uomo che suonava l'organo, attendendo che quella sinistra melodia cessasse di attraversare la torre, il palazzo e poi l'intera città.
L'uomo intento a suonare continuò a far scivolare le sue mani lunghe e affusolate sui tasti dell'organo, quasi a disegnare, a forgiare ogni singola nota, come se ognuna fosse forma e fattezza di immagini da animare e rendere eterne.
Come se con quella inafferrabile melodia, quell'uomo volesse evocare spiriti e potentati addormentati e imprigionati in un sonno remoto e blasfemo.
“Ti ho fatto chiamare...” disse l'uomo smettendo di suonare e prendendo la coppa di vino accanto a sé.
“Sono ai vostri ordini, Maestro...” fece l'Arconte Meccanico restando sempre inginocchiato.
“Ormai è giunto il tempo...” mormorò il Maestro “... le tre donne partiranno per cercare il Fiore...”
“Si, Maestro.” Annuì l'Arconte.
“Tuttavia non possiamo dipendere solo da loro...” senza voltarsi il Maestro “... non possiamo permetterci di fallire... per questo altri partiranno per cercare il Fiore...”
“Chi, Maestro?”
“I cavalieri della principessa” rispose il Maestro “si sono dimostrati abili, valorosi, coraggiosi. E' chiaro che hanno qualità fuori dal comune. E noi le sfrutteremo a nostro vantaggio. Sarebbero sprecati se utilizzati solo per proteggere la ragazza. Per questo anche loro saranno coinvolti nella ricerca.”
“Tutti loro?” Stupito l'Arconte. “Anche quel Guisgard? Ma egli è...”
“So benissimo chi è.” Lo interruppe il Maestro. “So che è l'allievo del frate. E proprio per questo anche lui sarà usato per il nostro scopo.”
“Maestro, forse si potrà convincere gli altri quattro a cercare il Fiore, ma lui...”
“Non mi interessano i tuoi dubbi.” Lo zittì George. “Dobbiamo trovare il modo affinché i cavalieri partano per cercare il Fiore. E sarai tu a fare in modo che ciò avvenga. Ora va, è tutto.” E riprese a suonare.
L'Arconte allora annuì ancora ed uscì.
elisabeth
02-04-2013, 19.24.11
Enusia era la prima che si fece avanti con i Frati....e probabilmente si era sempre fatta avanti con tutti quelli che le avevano ostacolato il paso nella vita, era una donna che sapeva e il suo sapere era chiuso in lei come in uno scrigno.....di rimando alla sua ci fu' una domanda molto interessante, di che ordine ?......questo l'uomo male odorante del sogno non me lo aveva detto....pero' avevo la sensazione che appartenesse ai Domenicani, intuito...no solo supposizione, ero veramente messa male, una musssulmana con gli uomini di chiesa......ma qualcosa avevo letto e la mia mente ando' ai Domenicani.....il Priore era un uomo alto...magro, il suo volto non lasciava trasparire alcun turbamento....a quel punto presi la parola, " Vi chiedo scusa Padre, ma dalla terra in cui vengo un amico prima di morire mi chiese di portare la notizia a Frate Nicola, gli era molto affezionato e desideva che fossi io stessa ad incontrarlo perche' ne venisse a conoscenza, loro sono amici cari del mio defunto marito e visto che non ho molte indicazioni perche' io rintracci il Frate ...speravamo che voi poteste esserci di aiuto....".....Attesi la mia ripsota senza distogliere lo sguardo dal suo viso..... era strano...non potevo dire bene cosa provassi, ero abituata a vedere frati francescani, Gerusalemme era da loro custodita...ma quel Frate mi metteva in soggezione.....
Guisgard
02-04-2013, 19.36.52
“Questo paese” disse il negoziante a Cheyenne “è un posto solitario, situato ai margini delle grandi vie di comunicazione. Pochi viaggiatori giungono qui e quando ciò accade fanno poi presto a ripartire. Infatti queste terre sono da sempre state ritenute nefaste.” Il suo volto si fece buio. “Purtroppo noi che vi viviamo non possiamo certo abbandonarlo... vi è qualcosa di terribile... qualcosa di oscuro che pulsa in questo paese... e nessuno di noi può farci nulla... l'unico aspetto positivo è che è relegato in un posto preciso e se ce ne stiamo lontani allora nulla ci accade... il luogo in questione è il cimitero... laggiù infatti si cela l'oscura piaga delle nostre esistenze... laggiù è custodito l'orrido segreto che ha condannato tutti noi ad un'esistenza di prigionieri... prigionieri nelle nostre stesse case... e queste croci sulle pareti, come quelle incise per le strade e in tutte le abitazioni e botteghe del paese, servono proprio a relegare quella terrificante piaga al solo cimitero... e la processione che avete visto è quella che celebra il Ciclo Pasquale... come mai vi ha colpito? Provenite forse da un luogo barbaro e pagano?”
Ad un tratto qualcuno entrò nel negozio.
“Hai visto cosa è successo?” Fece il nuovo arrivato.
“Cosa?” Domandò il negoziante.
“E' giunto uno straniero!”
“Uno straniero?” Ripetè incredulo il negoziante.
“Si e dice di essere un cavaliere...”
“E cosa ci fa un cavaliere qui?”
“Afferma di essere in cerca di un'avventura senza precedenti!” Esclamò l'uomo entrato da poco nel negozio.
Talia
02-04-2013, 19.39.02
Osservai Guisgard allontanarsi, poi tornai a guardare l’anziana donna...
“Non badare a ciò che dice, Marijeta...” le mormorai con un lieve sorriso “Non vedi? Si diverte soltanto a provocarti...”
Strinsi appena la mani della buona servitrice nelle mie...
Marijeta era sempre stata con me, fin dal giorno della mia nascita, e dunque la conoscevo abbastanza bene da sapere che quel viaggio fuori programma, lontano dalla corte e dalla sua più abituale routine l’aveva messa a dura prova...
“Va tutto bene...” dissi “Ora va’ a riposarti... e domattina vedremo cosa ci riserva questo castello...”
Sotto lo sguardo vigile e vagamente preoccupato dell’anziana donna, dunque, entrai nella stanza che mi era stata assegnata e mi richiusi la porta alle spalle.
Era una stanza non molto ampia e dall’arredo semplice che quasi scompariva, tuttavia, al confronto con l’architettura maestosa che denotava ogni ambiente.
Per qualche tempo vagai lentamente per quell’ambiente, con il naso per aria, osservando il soffitto e le colonne, i muri e l’arco della finestra... ero vagamente affascinata da quel luogo, che non somigliava a niente che conoscevo.
Poi, distrattamente, mi accostai al piccolo tavolino in fondo, mi sedetti e mi guardai nello specchio di fronte...
ripensai a Guisgard, allora, ed a quelle sue parole sussurrate nel refettorio... avevo abbassato lo sguardo a quelle parole, pensai con rammarico... mi chiesi se ero anche arrossita... e mi sorpresi a sperare di non averlo fatto...
indugiai su quel pensiero per molto tempo, forse troppo...
poi, anche solo per scacciarlo, mi concentrai sulla marionetta che ci aveva accompagnati nelle stanze... una marionetta che si muoveva da sola, pensavo, e che parlava... solo pochi mesi prima questo mi avrebbe sorpresa fino all’estremo... quel giorno, tuttavia, non lo aveva fatto... non dopo aver visto l’armatura di metallo che copriva completamente il corpo dell’Arconte, o quel cavallo di ferro con cui sir Guisgard era arrivato a Sant’Agata...
Lentamente iniziai a sciogliermi i capelli, pensando a queste e a molte altre cose...
ripensai all’uomo che mi aveva aggradita...
ripensai a Sant’Agata e a Sygma...
ripensai a mio padre, a ciò che mi avrebbe consigliato se fosse stato lì...
ripensai all’Arconte ed al maestro George...
ripensai al viaggio appena intrapreso...
ripensai a Guisgard...
soprattutto a Guisgard.
Ascoltai i ragionamenti di Mamyon e alzai le spalle, cercando una risposta alla sua domanda.
"...È solo che mi sembrano troppe coincidenze... Mi sembra assurdo che le due richieste non siano collegate... Infondo, il palazzo in cui quei fanatici si riunivano era di proprietà dell'Arconte... Certo, può far gola a molti... Ma ho come la sensazione che l'arconte non sia la massima autorità... Ed è anche quello che mi ha detto la bestia immonda che ho visto nel Nulla... Mi sbaglierò ma ho come l'impressione che l'arconte sia solo una marionetta..." Dissi guardando lontano "...comunque si... Non sono stata mandata qui solo io.. C'erano.. Vediamo... Due fanciulle di nobili famiglie... Una donna dai lineamenti orientali con una servitrice... E il re di un territorio che non conosco..." Corrucciai il viso "...mi chiedo se anche a loro sia successo qualcosa di simile.. O se sono solo io la sventurata... Mah...".
Lo guardai con aria interrogativa "...perché ti sembra tanto strano che l'arconte c'entri qualcosa?" Dissi piano "Io mi ricordo la faccia che ha fatto quando abbiamo nominato la selva.. Boh.. Mi sembra tutto così senza senso... Dunque, cosa proponi di fare? Vuoi davvero parlare con l'arconte?".
Poi, trasalii "..ma.. Chi sa che sono qui? Sai che non mi hai nemmeno detto dove mi hai portato?".
Guisgard
02-04-2013, 19.46.15
“La vita degli attori itineranti” disse il misterioso Chevalier de Lys ad Altea “è difficile e ricca di privazioni. Non si possiede una casa, né una terra che si possa definirsi propria. Un luogo vale l'altro e si è sempre in viaggio. Tuttavia, se proprio siete decisa, allora potrete unirvi a noi. Anche se dubito riuscirete a resistere a lungo. Per ora vi accompagneremo fuori da questa città, poi, se vorrete, resterete come aiutante di scena.” Così partirono.
Il carrozzone, che rappresentava l'intero corpo della Compagnia del Giglio, si mise in cammino.
Abbandonò Sant'Agata di Gothia e prese la grande via Fravuligena, la maestosa strada che tagliava in due il regno, mettendo in comunicazione la capitale e i ducati con tutti i più importanti luoghi religiosi del reame.
La compagnia itinerante percorse diversa miglia, fino a quando, verso Mezzogiorno, apparve la sagoma di un maniero all'orizzonte.
Dominava il fondovalle e alle pendici della bassa montagna su cui si ergeva, una città era raccolta e addormentata.
Il carrozzone allora raggiunse il borgo e vi entrò.
“Chiediamo in giro” fece Pantalone “così da sapere il nome di questo luogo e sostare o meno per uno spettacolo.”
Fermarono allora un passante.
“Salute a voi, buonuomo.” Disse Pantalone. “Siamo una compagnia di attori itineranti. Che luogo è questo?”
“Questa è Avignanium...” rispose il passante “... ma per sostarvi vi occorre il permesso di Sir Brunos, signore di queste terre.”
E subito i loro occhi finirono sul poderoso castello che dominava il centro urbano.
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Guisgard
02-04-2013, 20.14.47
Mentre Talia fissava la sua immagine allo specchio e la spazzola scendeva fra i suoi lunghi capelli chiari, ad un tratto udì qualcosa.
Era una melodia, lenta e profonda.
Alcune note erano calde, altre mutevoli.
Come se quella melodia restasse sospesa nell'aria.
Il crepuscolo era giunto e tutto quel luogo pareva in bilico tra il giorno e la notte.
La musica proveniva da un'ocarina che qualcuno, steso sul camminamento merlato, suonava alla Luna avvolta dalle alte nubi.
Era Guisgard, nel suo lungo mantello.
“Il frate si fa desiderare...” disse una voce.
“Tipico suo...” rispose Guisgard smettendo di suonare “... forse non si mostrerà... magari non è neanche qui...”
“Per quanto tempo terrai qui la principessa?”
“Fino a quando non sarà al sicuro.”
“Non lo sarà mai fino a quando non cesserà questa guerra.” Replicò la voce. “E c'è un solo modo per farla finire.”
“Si, lo so...” annuendo Guisgard “... fino a quando le mura di Sygma resteranno così invalicabili... ammesso che esista un dannato modo per farle cadere...”
“Del resto non è affar tuo...” fece la voce “... non più...”
“Non sono un rinnegato... e poi sono anche io in ballo...”
“Non fino a quando vivrai fra bordelli e sottane...”
“E se ora” mormorò Guisgard “ti lanciassi dalle mura di questo castello?”
“Beh, verresti con me.”
“Davvero?”
“Certo... siamo uniti, lo sai...”
“Già...”
“Tuttavia dovresti tornare a Sant'Agata di Gothia...”
“Non ora...” scuotendo il capo il cavaliere.
E alzò allora gli occhi verso la finestra della stanza di Talia.
Altea
02-04-2013, 20.24.06
Mi sedetti in un posto a lato del carrozzone...certo, non avevo nulla da perdere e da rischiare..avevo già lasciato la mia Terra e la mia Famiglia e se facevo tutto questo ero per riappropriarmene...e per riappriopriopriarmi della mia vita finalmente, volevo pure io essere felice e farmi una mia di famiglia.
La carovana procedeva lentamente, ormai eravamo usciti da Santa Agata di Gothia e un pò sospirai ma sapevo che mi sarebbero aspettate avventure inaspettate, e se non mi avrebbero voluto con loro avrei dovuto continuare il viaggio...sola.
E mi addormentai lentamente a quel pensiero...
Le mani delicate accarezzavano il volto e i folti capelli biondi ormai sciolti.
"Ti sei adeguata al loro stile di vita, vedo." alzai il volto e vidi il suo volto diafano sorridermi.
Le mie guance erano arrossate stranamente dalla tensione di quel viaggio e lei cercava di tranquilizzarmi..."Ora la tua avventura è iniziata, ci sono io, Eleonor...e pure Vivian a proteggerti...ricordati...ce la farai e riavrai la tua amica...e il tuo Cavaliere e sul nostro Casato non penderà più la Maledizione...ora però vorrei darti un segnale per spronarti ad andare avanti...la collana" e indicò il mio collo bianco.."la prova del Suo Amore, ecco perchè abbiamo cambiato la pietra...essa ritornerà come prima, un rubino se egli...ti ama e ti pensa e saprai che il tuo Cammino ha un valore importante per te...lo saprai al tuo risveglio" e mi baciò la fronte.
Mi svegliai di soprassalto, vi era fermento, sembrava eravamo arrivati a una cittadina, mi sporsi e vidi davanti a noi un castello che si ergeva e Pantalone che parlava con un passante..."Io direi di osare.." mi permisi di dire a bassa voce.."perchè mai questo milord dovrebbe impedirci di poterci fermare, avanti ci vuole coraggio" sorrisi e ricordandomi del sogno di lady Anastasiya toccai il mio collo....mi sentii sbiancare, la collana...era sparita..guardai attorno...e i teatranti..."..la mia collana...la avete vista? dove si trova..ditemelo, non può essere sparita cosi improvvisamente".
Cheyenne
02-04-2013, 22.41.40
Stavo per rispondere alla domanda del negoziante quando un cliente entrò nella bottega interrompendoci annunciando l'arrivo di un forestiero, un cavaliere in cerca di un'avventura.
Sentita questa notizia pagai frettolosamente la merce e mi precipitai nella via.
A quanto pare non sono la sola che sta cercando qualcosa, pensai, devo assolutamente trovare questo misterioso cavaliere, magari potrebbe essermi utile per cercare il Fiore Azzurro.
Arrivata nella piazza principale capii subito che li avrei trovato il cavaliere dalle facce incuriosite dei paesani.
E così fu.
Per primo notai il cavallo, un bellissimo esemplare agile e scattante, nobilmente bardato, poi, finalmente scorsi il proprietario del destriero.
Feci per avvicinarmi quando il mio lupo si piantò in men che non si dica, proprio davanti al cavaliere si mise ad ululare mostrando i denti.
Bella trovata Balraj, pensai nell'avvicinarmi, per lo meno ho la scusa per intavolare un discorso.
"Vi chiedo perdono per il mio lupo messere, talvolta il suo lato più selvaggio esce fuori" mormorai per scusarmi all'uomo.
"Ehm, a proposito il mio nome è Cheyenne, sono qui di passaggio e mi è parso di capire," feci un pausa e guardai la gente del posto che continuava ad avere un'espressione incuriosita," che lo siete anche voi. A dire il vero, ho anche sentito dire che state cercando un'avventura. Anche io sono alla ricerca di qualcosa... Vi andrebbe di bere qualcosa per discutere un po'?" proseguii con un sorriso.
Guisgard
03-04-2013, 01.27.29
Altea chiese ad un ognuno dei membri della compagnia, ma quella collana sembrava svanita.
Alcuni di loro aiutarono la donna a cercare l'oggetto perduto, ma quello sembrava essersi dissolto nel nulla.
“Se è qui sul carrozzone” disse Pantalone “allora di sicuro salterà fuori, prima o poi. Ora pensiamo a come guadagnarci il permesso di poter sostare qui.”
“Consegneremo il manifesto del nostro spettacolo” fece l'enigmatico Chevalier de Lys “al signore di questa città. Andremo io, Altea e Sarya fino al suo castello. Voi altri cercare un posto dove accamparci col carrozzone.”
E così de Lys, Altea e Sarya si recarono al castello di sir Brunos.
Guisgard
03-04-2013, 01.39.22
“Mi sembrate di un'altra Fede...” disse il Priore ad Elisabeth “... eppure chiedete di un uomo di Chiesa... fortunatamente molti miei fratelli vivono in Terrasanta e forse è stato davvero uno di loro a parlarvi di Frate Nicola...”
“Allora lo conoscete?” Chiese Enusia.
“Si...” annuì il Priore “... egli soggiornò per qualche tempo qui... tuttavia alcune settimane fa lasciò il monastero... queste terre per lui non erano più sicure e decise così di abbandonarle. Per la sua sicurezza e la nostra egli decise di tacere riguardo alle sue possibili destinazioni... purtroppo viviamo in tempi tristi e anche la Chiesa viene sacrificata al demone dell' olocrazia...”
Guisgard
03-04-2013, 02.05.33
Quel cavaliere era nel bel mezzo della piazza e tutti lo fissavano incuriositi e meravigliati.
L'uomo in armatura allora guardò Cheyenne.
“Piccola...” disse lui con tono sicuro “... stai parlando col più grande cavaliere del mondo... e sono in cerca proprio di madonna Avventura, in modo da poter mostrare al mondo la mia abilità. E tu invece di cosa sei in cerca? Aspetta... non dirmelo! Ho già capito tutto! Tu hai sentito parlare di me, visto che la mia fama mi precede sempre... e ora hai deciso di chiedere il mio aiuto riguardo a ciò che stai cercando, vero? In pratica hai deciso di ingaggiarmi per essere sicura di trovare ciò che cerchi! Ho indovinato, è così?”
Guisgard
03-04-2013, 02.23.43
“Io possiedo occhio per le persone” disse Mamyon a Clio “e so capirle subito. No, l'Arconte è uomo troppo fiero e superbo per essere la marionetta di qualcuno. Anzi, secondo me è anche un personaggio scomodo per quei tipi. A me però incuriosisce quello che continui a chiamare la bestia...” restò un momento a riflettere “... forse è davvero lui il responsabile di ciò che accade nella selva... si, ci sono!” Esclamò. “Dobbiamo solo convincere l'Arconte e la principessa a crederci. Dobbiamo convincerli che davvero nella selva si nasconde qualcosa di misterioso e pericoloso. Qualcosa che va fermato subito. Non c'è altro tempo da perdere, Clio... andiamo al Palazzo Reale! Per strada ti dirò di questo posto.”
I due così si diressero al palazzo e durante il tragitto Mamyon mostrò a Clio il luogo in cui l'aveva portata.
Si trattava di un casolare preso in affitto da Densesu.
Era appena dopo le mura della città, in un luogo appartato e tranquillo.
Parsifal25
03-04-2013, 14.10.13
Le parole sussurrate dalla saggia donna, gelarono il mio sangue......
Un uomo per intentare una giusta causa è decaduto in uno degli inferni creati dal
"Padrino" .......molto probabilmente, il potere che possiede và oltre il nostro comprender comune....
Divenni cupo in viso, e pensai' tra me:
"Sarebbe un'impresa disperata la nostra......o meglio, la mia.......di certo non posso condurre degli onorevoli cavalieri ad un suicidio.....non ho neanche l'esperienza adatta per guidarli......"
Mi alzai' di scatto dalla sedia e dissi: "......qualcuno......potrebbe farlo......"
"...beh, io non dico che sia conscio di esserlo..." Sussurrai, pensando all'arconte.
"...oh, la bestia? Non saprei come altro definirlo... Ti giuro, non sembrava nemmeno umano... Sembrava uno di quei demoni che popolano miti e leggende... Si, vabbé era per spiegarmi... Non prendermi per pazza adesso..." Con un sorriso.
Nonostante le mie perplessità, mi lasciai condurre da Mamyon fuori, verso il palazzo reale.
Guardai stupita il casolare in cui ci trovavamo, e fui lieta di poterlo definire un posto sicuro.
"...chissà quando avremo un po' di pace.." Dissi, con un sorriso.
Camminammo in silenzio, uno accanto all'altra, per qualche tempo, ogni tanto i nostri occhi si incontravano, donandomi un sorriso inaspettato.
Dopo poco, arrivammo al palazzo, Mamyon si fece riconoscere e chiese di parlare con l'arconte.
Mentre aspettavamo la risposta della guardia a cui si era rivolto, eravamo in un'ampia anticamera.
Mi avvicinai al cavaliere e lo guardai negli occhi "...Credi che ci saranno problemi se sarò presente anch'io all'incontro? Se preferisci andare da solo... Per me va bene... Mi fido di te...".
Gli accarezzai dolcemente la guancia, sorridendo.
Certo, mi sentivo al sicuro insieme a lui, era come se nulla potesse capitarmi.
Ma, nonostante ciò, un vago senso di inquietudine mi pervadeva.
Continuavo ad osservare la grande porta davanti a me, chiedendomi se l'arconte avesse o meno accettato di riceverci.
Altea
03-04-2013, 15.51.28
Dopo varie ricerche della collana, il Chevalier de Lys diede le direttive e chiese a me e l'altra ragazza di accompagnarlo al maniero di sir Brunos, come se fosse incurante di ciò che mi era successo.
Quell'uomo era proprio come una maschera..da lui non trapelava alcuna emozione o un pensiero, chissà quali misteri celavano la sua vita.
Lo seguii in silenzio, il maniero si trovava sopra una altura e vi era una salita per arrivarci, dall' alto si poteva ammirare la cittadina sottostante e la campagna che lo attorniava, ero vicina al Chevalier ed esclamai a bassa voce.."Scusate il trambusto creatosi prima ma quella collana è un pegno di amore!..ebbene si oltre al Fiore, tale Frate Nicola sto anche cercando il mio Cavaliere..anche se per un momento mi sembrava di averlo trovato" sorrisi perplessa.
Trattenni le lacrime..cosa significava la scomparsa della collana? Lady Anastasiya non parlò della sua scomparsa ma di un suo cambiamento..e dove era finita allora? Fosse un segnale del destino...davvero mi aveva dimenticato o avevo perduto il suo Amore per sempre?
Ora il cuore si tormenvava in cupi pensieri, tutto sembrava girare a mio sfavore, maledii quasi il giorno in cui intrapresi il viaggio verso Santa Agata di Gothia e pure il giorno in cui la lasciai con quel carrozzone...io lo avevo intrapreso per Lui quel viaggio e ora non ero nemmeno più sicura dei suoi sentimenti.
Quei cupi pensieri svanirono, trovandomi di fronte a un grande portone, stranamente decorato in stile orientale, il maniero cosi vicino ora era più maestoso e de Lys mi fece cenno con la mano e bussai forte con i decorati battenti.
Talia
03-04-2013, 16.04.48
La spazzola scendeva lenta tra i capelli... ripetutamente, ritmicamente... la mia mano la guidava, ma il mio sguardo andava oltre la mia immagine nello specchio, perdendosi lontano...
Poi, all’improvviso, quella melodia...
non avrei saputo dire come fosse iniziata, né quando... mi accorsi soltanto che mi ci ero persa dentro, che mi stava cullando...
la spazzola si era fermata, come incantata da quella musica morbida...
la riabbassai lentamente e distrattamente la appoggiai sul tavolo...
poi mi alzai e mi accostai alla finestra.
Era buio, ormai.
Il sole era calato e una lieve oscurità aveva dapprima velato il paesaggio, per poi nasconderlo quasi completamente...
anche nella stanza era buio, ormai... tuttavia non accesi subito le candele... al contrario, rimasi vicino alla finestra, nascosta nell’oscurità, e ascoltai quella melodia... la ascoltai finché, lievemente, non si dissolse nell’aria... poi, lentamente, chiusi gli occhi.
elisabeth
03-04-2013, 18.23.31
" Sono mussulmana padre....ma sapete a Gerusalemme si parla ogni ti po di Credo.....e' l'ombelico del mondo.....per tutte le religioni.....vi dissi che fu un amico di mio marito....lui era cristiano e in punto di morte gli ha chiesto di portare il suo saluto a Frate Nicola.......pero' una cosa mi incuriosice...un Frate che ha l'esigenza di andar via molto in fretta per il suo bene e per quello dei suoi confratelli......in Terra Santa non ho mai visto un Cristiano fuggire neanche alla morte........Voi vi sarete fatto un idea di dove possa essere andato.....ad un uomo in punto di morte se si fa una promessa questa si deve mantenere.......anche se in gioco ci fosse la propria vita.....!!!....."..
Cheyenne
03-04-2013, 19.23.10
Seduti ad un tavolo, sorseggiando una birra fresca, esposi al cavaliere la mia storia: gli parlai del mio villaggio, dei clan, di mio padre, dell' epidemia e del Fiore Azzurro.
Il Cavaliere mi ascoltava serio, fissandomi intensamente coi suoi profondi occhi verdi.
A ben guardarlo, ora che aveva tolto l'elmo, mi resi conto che doveva avere pochi anni in più di me. Il suo viso era però già segnato dal tempo e dalle avventure passate, a testimoniare ciò una cicatrice gli percorreva la guancia destra, dall'orecchio fin quasi al collo, seminascosta da lunghi capelli scuri.
Finì di scolarsi il suo boccale di birra continuando col suo sguardo disarmante.
"Bene messere ora io vi ho narrato le mie vicende credo che sia il vostro turno. Perlomeno ditemi il vostro nome.."dissi e poi aggiunsi per incentivarlo a parlare" avete notato le croci incise ovunque immagino..vi piacerebbe saperne di più?"
Guisgard
03-04-2013, 21.28.22
Guisgard guardava verso la finestra della stanza di Talia, senza però scorgere nulla, visto che la ragazza era celata dall'oscurità della sua camera.
“Presto la cena sarà servita, sir...” disse all'improvviso Tanis.
“Ehi, mi hai spaventato!” Esclamò Guisgard.
“Perdonatemi, probabilmente eravate sovrappensiero.” Fece la marionetta.
“No, sei tu che sei arrivato all'improvviso!”
“Non vorrei insistere, ma eravate fermo a fissare la stanza di vostra sorella.”
“Ma che dici!”
“Si, la vostra testa era rivolta proprio in quella direzione e le vostre pupille risentono ancora del vago riflesso del Sole morente sui vetri della finestra.”
“Insomma, cosa volevi?” Alzandosi il cavaliere. “Ah, si... si cena...”
“Si, a breve.” Fissandolo la marionetta. “Avrei una lista di piatti tra cui scegliere...”
“Sei anche un cuoco?”
“Naturale, sono specializzato.”
“Va bene... vedremo le signore cosa sceglieranno...”
“Benissimo.”
Guisgard allora si allontanò e raggiunse gli alloggi.
E quando fu sul punto di bussare alla porta di Talia, una voce lo fermò.
“Cosa fate?” Chiese Marijeta.
“Busso, no?” Voltandosi Guisgard. “In verità volevo passare per il balcone, sapete, è più romantico, ma c'è solo una finestra ed è anche molto in alto.”
“Siete sempre così spiritoso?”
“Sempre.” Sorridendo Guisgard. “E' una mia dote. Anche se non la migliore.”
“Risparmiatemela.”
“Siete un tantino acida, signora.”
“E' l'effetto che mi fanno i buffoni.”
“Si, decisamente acida.”
“Sicuro che siete un cavaliere?” Ironica la servitrice. “E non un pagliaccio?”
Lui rise.
“Avvertite sua altezza” disse poi “che presto si cenerà. Ah, ditele di non mettersi nulla di sfarzoso... non deve fare sfoggio della sua bellezza e della sua potenza qui...” le fece l'occhiolino “... vi attenderò sul terrazzo di fronte.” Ed uscì ad aspettarle lì.
Guisgard
03-04-2013, 21.31.16
Il cavaliere fissò Cheyenne e sorrise.
“Devo dire” disse “che siete un tipino loquace. Prima che io scolassi questo boccale di birra mi avete narrato tutto di voi.” Le fece l'occhiolino. “Quanto a me” finendo di bere “sono sir Urez di Goyn, probabilmente il miglior cavaliere mai nato. Comunque il più grande di quest'epoca. Ora però devo solo legittimare questa mia naturale convinzione e fare qualcosa di straordinariamente sensazionale. Un'avventura fuori dal comune, che mi conduca nell'Olimpo dei più grandi cavalieri.” Si fece serio. “Avete parlato del Fiore Azzurro e mi ha incuriosito... ditemi tutto ciò che sapete di quel Fiore.”
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Guisgard
03-04-2013, 21.36.35
“No, ti voglio con me.” Disse Mamyon a Clio. “E non voglio certo lasciarti sola, altrimenti finiresti di certo in qualche guaio...” sorrise “... anche se, devo dire, il ruolo di tuo salvatore non mi dispiace affatto.” E le fece l'occhiolino. “Ora racconteremo tutto all'Arconte e tu gli parlerai del misterioso uomo che chiami bestia... così si renderanno conto, lui e la principessa, il pericolo che corre questa città.”
In quel momento arrivò un servitore.
“Sua signoria sarà subito avvertito della vostra presenza, sir.”
“Bene.” Annuì Mamyon.
Nel frattempo, in una delle torri del palazzo, all'Arconte Meccanico fu portata una notizia.
“Sua altezza partita?” Meravigliato il signore di Sant'Agata di Gothia. “Per Sygma? Senza consultarmi prima?” Tirò un pugno alla parete per la rabbia, facendo scricchiolare la pietra.
Congedò allora il soldato e fece chiamare una sua fidata serva.
Le mormorò qualcosa sotto voce ed ella poi andò via.
Giunse allora un altro servitore ed avvertì l'Arconte della visita di uno dei cavalieri.
“Cosa vorrà ora?” Infastidito l'uomo meccanico. “Che seccatura. E sia... dì che lo riceverò tra breve...”
Poco dopo, l'Arconte raggiunse Clio e Mamyon.
“Salute, milord...” con un inchino il cavaliere.
“Ebbene?”
“Ecco, siamo qui per parlarvi di una cosa assai importante...” fece Mamyon “... crediamo, milord, che qualcuno si nasconda in questa città... a vostra insaputa...” e fissò Clio.
Guisgard
03-04-2013, 21.38.07
“Un pegno d'amore...” disse l'enigmatico Chevalier de Lys ad Altea “... l'amore, che io sappia, non dipende certo da monili... comunque, il carrozzone è pieno di cianfrusaglie, prima o poi salterà fuori... magari dopo lo cercheremo.”
Altea allora bussò al portone del castello.
Da qui si poteva ammirare uno straordinario paesaggio, dove la città, addormentata lungo le pendici del monte, finiva per confondersi, ai suoi limiti estremi, con il furore verdeggiante e primordiale della foresta che ricopriva tutto ciò che gli occhi potevano vedere, fino ai monti lontani.
L'aria era pulita e il cielo vedeva un forte contrasto di nuvole inquiete che, sorrette dal vento, navigavano lente verso Oriente, perdendosi nel crepuscolo.
Ad un tratto il portone si aprì ed apparve una ragazza.
Era vagamente svestita, con i capelli spettinati.
“Cerchiamo il signore di questo maniero.” Fissandola de Lys.
“Lord Brunos...” mormorò la ragazza “... ora è occupato... piacevolmente occupato...” e sorrise “... chi siete voi?”
Guisgard
03-04-2013, 21.42.17
“Purtroppo” disse il Priore ad Elisabeth “non posso aiutarvi. Come detto, Frate Nicola non ha lasciato indicazioni circa la sua destinazione... sappiamo solo che ha fatto perdere le sue tracce proprio per non essere trovato da alcuno... e credetemi, nessuno potrà trovarlo senza che egli lo voglia... conosco bene Frate Nicola.”
“Da cosa è fuggito esattamente?” Domandò Sawas.
“A Sant'Agata di Gothia” rispose il Priore “il nuovo governo è apertamente anticlericale e una figura come Frate Nicola è scomoda... egli infatti è abituato a trattare con i grandi del regno e davanti alla verità e alla giustizia non bastano minacce e moniti per scoraggiarlo...”
“Insomma è introvabile...” mormorò Enusia.
“Si, a meno che non sia lui a voler essere trovato...” fissandoli il Priore.
“Ottimo.” Sarcastico Orez. “Un Fiore e un chierico introvabili. Di certo non ci annoieremo.”
Presi un profondo respiro e guardai con occhi fermi l'arconte.
"...Perdonate, Milord.." dissi con una riverenza composta "..se vi abbiamo disturbato.. ma avete diritto di sapere.. quando ho lasciato la mia città mi è stato chiesto di giurare fedeltà alla vostra persona, e non ad altri.. e non è mia abitudine venir meno ad un giuramento di tale importanza.." inspirai profondamente "...l'ultima volta che vi ho parlato voi mi avete assicurato che nessuno aveva intenzione nè interesse a separarmi dal mio amico, l'uomo con cui sono giunta qui da Camelot. Invece, non è stato così… E' stato rapito, e mi è stato chiesto il Fiore in cambio della sua vita.. Io ho ribadito che avevo promesso il Fiore a voi, e che non potevo venir meno alla parola data.. ma mi è stato risposto, dall'essere immondo con cui ho parlato, che era lui il padrone della città, e non voi.. Ha detto che soltanto a lui si doveva obbedienza, che tutto era ai suoi comandi... Quest'uomo, mi ha condotto in un luogo chiamato "Il Nulla" dove erano custoditi i corpi di fanciulle e fanciulli tra cui anche il mio amico.. Era davvero raccapricciante, non sembrava nemmeno umano, aveva gli occhi fiammeggianti di odio.. Mi ha chiesto il Fiore come se ne avesse bisogno, non so.. per sopravvivere.. Io, ho ritenuto giusto farvelo sapere.. Siete voi il signore di questa città, Milord.." con un inchino.
Altea
03-04-2013, 22.13.06
Mi soffermai a quelle ultime parole del Chevalier...certo l' Amore era un pegno del Cuore e questo bastava, e se ero lì era perchè avevo dato fedeltà a quel pegno e il fato mi avrebbe forse premiata, facendomi stare vicino al mio Cavaliere e...Vivian. Non pretendevo troppo...a quanto sembrava, ma non sapeva che ora quel ciondolo era anche un legame tra me e lady Anastasiya e dovevo conoscere il responso, fui lieta del fatto che mi promise di aiutarmi a cercarlo.
L'aria era veramente frizzante e d'un tratto la porta si aprì, davanti a me si presento una ragazza....scompigliata, le vesti eleganti ma seminuda quasi.
Notavo la perplessità del Chevalier e d'un tratto mi venne in mente quella scena vissuta con Guisgard..a pensarci ora fu davvero divertente.
La ragazza non dava retta alle nostre richieste..."Milady" dissi in tono secco "non toglieremo troppo tempo...ai vostri divertimenti, dobbiamo solo chiedere un nulla osta a sostare in questo luogo a Lord Brunos, e poi ce ne andremo, non siamo ospiti, solo viaggiatori di passaggio".
Guardavo se vi fossero cappelle in giro...Frate Nicola...era come un incubo diventato, dovevo cercare pure nella cittadina.
Cheyenne
03-04-2013, 22.23.32
“Vi è un regno lontano e fatato
e da gran poeti in versi cantato.
Ambito da grandi e mosso da guerra,
è impreziosito del rosso sangue della terra.
Non circolari, ma ben squadrati i suoi dongioni,
tra colli, valli e fiumi bacian il Fior or le stagioni.”
"Sono queste le uniche parole che mi sono state riferite dai saggi del mio villaggio, lo so che é poco ma per caso voi avee qualche idea in merito?"
Nel frattempo l'oste, che vedendomi in compagnia del cavaliere non aveva osato trattarmi come la sera precedente, ci portò del cibo.
"Uhm" esclamai di gusto davanti al piatto abbondante
Lasciai che il cavaliere agguuntasse il cibo e poi continuai" ve ne sarei eternamente grata e così il mio popolo."
Guisgard
04-04-2013, 02.11.32
Urez ascoltò con attenzione quelle enigmatiche parole sul misterioso Fiore.
“Sembra si riferisca ad un regno lontano...” disse pensieroso “... visto che le caratteristiche descritte sono di una terra diversa da questa in cui ci troviamo... in verità mi piacciono gli indovinelli...” abbozzò un sorriso e poi tornò a guardare Cheyenne “... e forse questi versi non sono poi tanto diversi da un indovinello... il Fiore che state cercando è senza dubbio nel luogo cantato da quelle rime... in pratica bisogna decifrarle...” assaggiò un po' del cibo in tavola e poi ordinò un altro boccale di birra “... deve trattarsi di un Oggetto fuori dal comune... qualcosa di simile al mitico Vello d'Oro degli Argonauti... una specie di Reliquia dal valore inimmaginabile... un simile Tesoro deve trovarsi per forza di cose in una terra dai tratti fiabeschi e molto probabilmente sarà celato agli occhi di tutti... avanti...” quasi spronando Cheyenne “... ripensate a quei versi... analizzandoli che caratteristiche riuscite a scorgere di quel misterioso paese?”
Guisgard
04-04-2013, 02.20.50
La ragazza fissò Altea.
“Ora sir Brunos è impegnato...” disse quasi seccata “... l'unica cosa che posso fare per voi è farvi entrare, in modo da poter attendere di essere ricevuti.”
“Non possiamo restare troppo a lungo in questo castello” rispose de Lys “perchè dobbiamo raggiungere gli altri ed aiutarli a montare il tutto per il nostro spettacolo.”
“Senza l'autorizzazione di sir Brunos” replicò la ragazza “non vi serviranno a nulla tutti questi preparativi. Se egli vi negherà l'ingresso in città, voi sarete costretti a ripartire.”
“Allora faremo così...” mormorò de Lys “... Altea resterà qui, aspetterà di essere ricevuta dal vostro padrone e poi mostrerà a lui il permesso che possediamo di poter sostare in una qualsiasi città del regno.” Prese il permesso e lo consegnò ad Altea. “Vi chiedo questo favore... vi va di restare qui per mostrare a sir Brunos il nostro permesso di ingresso?” Domandò alla nobile di Camelot.
Guisgard
04-04-2013, 02.49.50
L'Arconte Meccanico ascoltò in silenzio ogni parola di Clio.
E quando la ragazza terminò di parlare, il signore di Sant'Agata di Gothia restò a fissarla per un tempo che parve infinito.
“Abbiamo motivo di credere” disse Mamyon “che qualcuno si nasconda nei meandri di questa città e che miri ad acquisirne il comando.”
Ad un tratto l'uomo meccanico si abbandonò ad una grossa risata, lasciano Mamyon sorpreso.
“Quando conquistai questa città” tornando serio l'Arconte “la rivoltai come un guanto. Volevo annientare ogni opposizione e ogni fazione legata ai Capomazdesi. E vi posso assicurare che non vi è nulla di oscuro qui a Sant'Agata di Gothia. Non più. Le ultime ambiguità sono svanite con la fuga del vescovo e degli altri ecclesiastici. Si, abbiamo un nemico. Un nemico immondo, che striscia come un serpente e che si nasconde come una civetta nella notte. Ma non si trova qui. Quel nemico è a Capomazda ed è lui il vero pericolo che incombe su di noi. Altri nemici non ve ne sono.” Abbozzò una nuova risata. “Voi avete di certo sognato, milady. Forse sedotta dal fascino del Fiore. Avete avuto un incubo. Probabilmente siete stanca ed inquieta. Vi consiglio di riposarvi prima di partire alla ricerca del Fiore.”
“Milord, io credo...” fece Mamyon.
“Cavaliere...” interrompendolo l'Arconte “... la vostra amica credo sia molto stanca... l'aria di Sant'Agata di Gothia, con i suoi miti e le sue leggende, esercita su di lei una misteriosa suggestione... fossi in voi la riporterei a casa per farla riposare... vi concedo una mezza giornata libera, così da potervi occupare di lei.”
“Si, milord...” annuì Mamyon.
“Ci rivedremo domani.” Fissandoli l'Arconte. “E' tutto.” E uscì dalla sala.
Abbassai lo sguardo e mi voltai verso la finestra, se avessi pronunciato una sola parola, sarei scoppiata a piangere.
No, non volevo versare più una lacrima. Avevo pianto abbastanza.
"..Visto?" dissi piano a Mamyon "…nemmeno l'arconte ci ascolta.. persino adesso mette in dubbio le mie parole..".
Strinsi i pugni "..Detesto non essere creduta, detesto che mi si dia della pazza visionaria.. è una cosa che non sopporto.. che mi fa imbestialire..".
Alte nuvole coprivano il sole, quella mattina d'autunno, e il silenzio del bosco era rotto soltanto dai tonfi dei sassi che, implacabili, cadevano nel lago, uno dopo l'altro.
Guardavo quella distesa d'acqua, e avrei voluto che insieme ai sassi affondassero la mia tristezza e la mia rabbia.
"..Buongiorno, Signorina Clio.. cosa ci fate fuori dal palazzo a quest'ora del mattino?" una voce gentile alle mie spalle.
"..Sono sola, Lucius.." risposi senza voltarmi.
"...Oh, che è successo?".
Il ragazzo legò il cavallo ad un albero e mi si sedette accanto, cercando di vedere l'espressione del mio viso.
"..Ehi.. Clio.. Che succede.." ripetè piano.
Scossi la testa, non riuscendo a trattenere le lacrime.
"..Indovina… Mia madre.." presi un sasso e lo buttai nel fiume con forza, e questo cadde con un tonfo sordo "..è entrata nelle mie stanze urlando.. mi ha detto che non è vero niente… che sono una bugiarda… ah, e che Dio mi punirà, ovviamente.. ma io.. ho detto la verità.. devi credermi..".
Lucius mi abbracciò in silenzio.
"…io ti credo, Clio.. non devi ascoltare quello che dice.. lo sai com'è.. non sopporta che qualcuno la pensi in maniera diversa… solo quello che dice è verità il resto è menzogna.. dai, Clio.. non piangere.. ci sono qua io adesso...".
"...che farei senza di te, amico mio.." posando la testa sulla sua spalla.
"..Dai, su.. non ho intenzione di vederti piangere.. forza, in piedi..".
Mi aiutò ad alzarmi, gentilmente.
"..Guarda..." disse poi racogliendo un sasso da terra "...devi lanciarlo così.." prese la mia mano sulla sua e lanciò il sasso lontano, facendogli fare tre rimbalzi.
Sorrisi.
"..oh, ecco qua.. un bel sorriso… non la ascoltare… nessuno ha il diritto di mettere i dubbio le tue parole...".
E, così dicendo, mi diede un altro sasso piatto e levigato.
"..Forza.. tocca a te, ora.." facendomi l'occhiolino.
Sorrisi a quel ricordo lontano.
"..Che facciamo ora?" dissi prendendo le mani del cavaliere tra le mie "...abbiamo tutta la giornata da passare insieme.… mi sembra un ottima cosa.." con un sorriso.
"..muoio di fame.. dai, andiamo a mangiare da qualche parte…" guardandolo negli occhi "..poi mi porterai in una biblioteca come ti ho chiesto? Come vedi, dovremo cavarcela da soli… anzi.. lo sai che dovrai proteggermi da lui se scoprirà quanto abbiamo deciso sul viaggio, vero?" gli sussurrai.
"..Dai, lasciamo questo posto.." continuai prendendolo per mano "...decisamente non fa per me...".
Altea
04-04-2013, 15.44.43
Annuii alle parole del Chevalier de Lys, anche se il fatto di rimanere sola in posto che non conoscevo non mi rassicurava molto, e da come si era presentata quella donna sembrava pure un posto strano.
Tuttavia presi in mano da de Lys il lasciapassare.. "Non preoccupatevi sir de Lys, attenderò pazientemente che Lord Brunos si liberi dalle sue incombenze" e sorrisi pensando a chissà quale espressione avesse invece il cavaliere mascherato.
Attraversai con la donna una parte del giardino, sotto un porticato con profumati glicini cascanti e mi accomodai nell'atrio della dimora.
Iniziai ad aspettare...impazientemente e guardandomi attorno notando la casa finemente arredata e sperando mi facessero almeno accomodare o apparisse presto questo indaffaratissimo Lord Brunos.
Talia
04-04-2013, 17.08.51
Ero ancora appoggiata distrattamente all’arco che incorniciava la finestra, scrutando il cielo ormai stellato attraverso la tenda leggera, quando udii quelle voci proprio fuori la mia porta.
Ruotai gli occhi in quella direzione, dunque, e rimasi in ascolto...
poi sorrisi leggermente...
quei due non andavano proprio d’accordo, pensai.
Pochi istanti dopo sentii la porta aprirsi...
“Accendi pure le candele, Marijeta...” dissi, allora, da quell’oscurità “Sarà opportuno prepararsi, giacché siamo attese...”
Mentre la donna si apprestava ad illuminare l’ambiente, dunque, io mi avvicinai al mio baule e lo aprii...
Marijeta aveva provveduto a preparare il mio bagaglio con gli abiti meno appariscenti che possedevo, ciò nonostante li tirai tutti fuori e ne scelsi con cura uno... era di un vago color ocra, con sottilissimi ricami d’oro... sorrisi tra me, pensando che sir Guisgard non avrebbe di certo approvato quella scelta.
Poco dopo ero pronta... io e Marijeta, dunque, uscimmo dalla mia stanza e raggiungemmo Guisgard sul terrazzo.
Cheyenne
04-04-2013, 17.39.43
Aspettai prima di rispondere alla domanda di Urez, riflettei a lungo sulle sue parole e sulle poche indicazioni che avevo, sull' indovinello.
"Certamente" mormorai quasi tra me e me" deve trattarsi di un regno fondato da molto, con una storia quasi epica e sicuramente gloriosa, l'enigma parlava di fiumi e valli quindi non po' di certo essere collocato in questa regione che é quasi completamente ricoperta da colli e colline. Un regno che ha visto battersi per lui uomini valorosi e ha udito ballate in suo nome...uhm" mi interruppi per cogliere qualche segnatle dal mio ascoltatore ma Urez manteneva la sua solita espressione" credo che sia necessario riportare alla memoria quelle storie miste a leggende che spesso vengono narrate quando si é bambini, l'enigma infatti sembra suggerire che intorno a questo regno ci sia un velo di magia e mistero...vediamo...voi avete citato gli Argonauti...sono quasi convinta che anche il nostro enigma faccia riferimento a un episodio del genere...uhm..poi cosa diceva..ah si..parlava della forma del castello..beh da quello che ho udito dal resoconto di alcuni mercanti questo tipo di costruzione é tipica del sud della Britannia, di certo io non ho visto nulla di simile qui in Caledonia...devo ammettere però di non aver mai viaggiato molto...voi messer Urez che cosa ne pensate? Ipotizzare che il regno si trovi in Britannia ben coincide con il tipp di edificio descritto e col paesaggio, e può essere valido anche per le guerre che in quei luoghi sono state frequenti al fine di respingere gli invasori" terminata la mia ipotesi guardai Urez che nel frattempo aveva finito un'altra birra.
Guisgard
04-04-2013, 18.42.39
Guisgard era sul terrazzo.
Fissava la vasta foresta tutt'intorno, fino alla piana attraversata dal fiume.
Il cielo velato, pian piano, aveva visto passare il giorno e giungere la sera, mentre i monti circostanti erano andati sempre più a confondersi con l'incerto incidere dell'imbrunire.
Nell'aria si sentiva un rustico odore di bruciato, che saliva lento dall'abitato sottostante, diffondendo nell'aria odori e profumi di quel borgo antico e dormiente.
Ad un tratto il cavaliere udì dei passi e si voltò.
Vide allora Talia e Marijeta.
La principessa indossava un elegante abito color ocra, con ricami d'oro e d'argento.
Il vestito cadeva perfettamente, disegnando magnificamente la snella figura di Talia in ogni sua forma.
E nel vederla arrivare, Guisgard restò per un attimo a fissarla.
Un lungo attimo.
“Dunque...” disse Marijeta “... la cena?”
Quelle parole destarono Guisgard.
“Vi avevo detto di non indossare abiti appariscenti...” avvicinandosi a Talia “... non siamo a corte e non dovete apparire bella a nessuno qui. Ora tornate nella vostra camera e mettete qualcosa di più comune.”
“Badate a come parlate!” Fece Marijeta.
“Sto solo svolgendo il mio compito, signora!” Replicò lui.
Guisgard
04-04-2013, 18.59.06
Mamyon annuì a quelle parole di Clio e poi sorrise.
Non disse nulla, prese solo la sua mano e la portò fuori dal palazzo.
“Densesu” disse “dice di aver trovato un posto davvero carino per mangiare... si trova all'inizio del centro cittadino e si raggiunge facilmente attraverso quella viuzza laggiù...”
Così condusse la ragazza per quella stretta stradina, fino a raggiungere una caratteristica locanda.
Sulla soglia era appesa a scricchiolare un'insegna sulla quale vi era scritto “Locanda del Borgo”.
Entrarono e subito si sedettero ad uno dei tavoli.
Si avvicinò loro il locandiere e li salutò.
“Ma che bella coppia di tortorelle!” Esclamò. “Eh, io riconosco subito due innamorati! E la mia locanda, lontana dalla confusione, intrisa di odori e sapori, nella quiete di queste antiche pietre è il luogo ideale per trascorrere del tempo con chi si ama!” Rise. “Voi non sapete, ma qui, tempo fa, venne a mangiare l'uomo più potente di queste terre...”
“Chi?” Chiese Mamyon.
“Sua signoria, l'Arciduca di Capomazda.” Rispose a voce bassa il locandiere. “Giunse qui una sera, mentre era di ritorno da una giostra tenutasi in una città vicina... e nel ritrovarmelo davanti, con il suo seguito, beh, mi lasciò tanto meravigliato, quanto intimorito...”
“E' un uomo che incute tanto timore?” Domandò Mamyon.
“E' risaputo” spiegò il locandiere “che sul cibo egli è uomo assai poco indulgente. Ogni piatto deve essere preparato secondo i suoi gusti, o viene bollato come poco tradizionale, indigesto, inutile e così via.”
“E la vostra cucina piacque all'Arciduca?” Incuriosito Mamyon.
“Vi dico solo questo...” con soddisfazione il locandiere “... sapevo che sua signoria ama i formaggi... allora preparai uno sformato con formaggi e salumi, una pastella di farina e uova appena dorate. Il tutto servito con verdure e ortaggi coltivati proprio nel mio campetto, arrostiti e insaporiti con olio, peperoncino e alloro.” Rise. “Alla fine l'Arciduca ne fu straordinariamente soddisfatto!”
“Ma allora siamo capitati nel posto giusto!” Esclamò Mamyon. “Cosa vuoi assaggiare, Clio?” Rivolgendosi alla ragazza.
Talia
04-04-2013, 19.04.23
Fissai Guisgard per un lungo attimo, a quelle parole...
la mia espressione era neutra, distante, impenetrabile...
“E’ un ordine, questo... per caso?” mormorai.
I miei occhi erano nei suoi e ne ricambiarono lo sguardi penetrante per un altro lungo momento ancora, in silenzio...
poi, all’improvviso, un lieve sorriso mi sfiorò le labbra...
“Oh... ma perché non vi rilassate, invece... mio caro fratello?” dissi quindi, con aria appena divertita.
Delicatamente mi appoggiai al suo braccio, allora, e mi voltai verso la grande porta finestra che dava all’interno...
“Andiamo a cena, ora...” gli mormorai pianissimo, incitandolo con un leggero movimento della mano sul suo braccio a muoversi “E state tranquillo, sir... sono certa che questa sera, qui, non ci sarà nessuno che potrebbe trovarmi... bella! Non è così?”
Gli lanciai appena un’occhiata, indecifrabile... poi tornai a guardare davanti a me.
Guisgard
04-04-2013, 19.07.55
Cheyenne aveva appena finito di parlare ad Urez, quando qualcuno si avvicinò al loro tavolo.
“Scusatemi...” disse l'uomo “... sono un mercante e senza volerlo ho sentito i vostri discorsi... e mi ha incuriosito quello strano indovinello...”
“Volete aiutarci a decifrarlo?” Chiese Urez.
“Non ho questa pretesa...” fece il mercante “... ma per esperienza forse potrei farvi guadagnare qualche indizio...”
“Sentiamo.” Annuì Urez.
“Beh, per prima cosa...” mormorò il mercante “... se queste parole provengono da questa regione, allora eliminate pure la Britannia e qualsiasi altra terra che non abbia a che fare con Capomazda.”
“Perchè?” Domandò Urez.
“Perchè in questi luoghi che orbitano attorno al ducato, domina la cultura Capomadese in ogni sua forma. E tutto ciò a cui è riconosciuta una certa importanza deve per forza di cosa riguardare Capomazda. Terre non legate al ducato sono da sempre considerate non del tutto civilizzate.”
“Megalomani questi Capomazdesi!” Esclamò Urez.
Il mercante sorrise.
“Quindi questa fantomatica terra” fissandolo il cavaliere “deve per forza essere Capomazda...”
“O uno dei suoi domini.” Replicò il mercante.
Guisgard
04-04-2013, 19.10.24
Ad un tratto Altea udì dei passi.
Un attimo dopo apparve un uomo di bell'aspetto, con capelli scuri ed ondulati, sguardo sicuro, portamento fiero e vestito con una camicia bianca, giacca di camoscio e pantaloni da caccia racchiusi in alti stivali di cuoio.
“Sei una delle ragazze giunte dal borgo...” disse “... vero?” La fissò. “Non sei niente male... occhi chiari, bionda... si, mi piaci... decisamente... ora ti farò indossare qualcosa per la notte, che metta in evidenza il meglio del tuo corpo... così sarai pronta per stanotte...”
Guardai Mamyon ascoltare le parole del locandiere, osservai i lineamenti del viso, cercando di imprimere nella memoria ogni sua espressione.
Sorrisi, quasi non mi pareva vero quel momento di pace.
"....Beh... Come potrei scegliere, se questo luogo è davvero così di qualità? Mi fido del vostro giudizio, Messere... Assaggerò volentieri la vostra specialità, qualunque essa sia.. Non sono esigente come l'arciduca, certo, ma apprezzo il buon cibo.. E il buon vino, s'intende..." Con un sorriso.
Mi voltai verso Mamyon "...tu, invece, volevi assaggiare qualcosa in particolare?".
Sorrisi nuovamente, senza staccare gli occhi da quelli del cavaliere.
Sembrava incredibile, con tutti i problemi e le disavventure che dovevo affrontare, ma avrei voluto che quella pace durasse per sempre.
Presi la sua mano nella mia, e restai a guardarlo sognante per un tempo che mi parve infinito.
Altea
04-04-2013, 19.35.56
Mi voltai...passi veloci che scendevano le scale, vidi quell' uomo davvero affascinante, nel portamento e nell'aspetto e cosi sfoderai il mio miglior sorriso nel salutarlo con un leggero inchino, che andò lentamente a socchiudersi nella mia bocca ad udire quelle parole guardandolo sbigottita..."Ci deve essere un errore...sir..anzi immagino voi siate Lord Brunos. Io non vengo dal borgo, anzi sono pure di sangue nobilissimo" esclamai con sguardo fiero mettendo in bella mostra la spilla del casato appuntato sul busto.."non ho intenzione di passare la notte nel vostro Palazzo, sebbene lo trovi veramente di un fascino particolare, questo gusto orientale che adottate nell'arredamento dona un chè di particolare e..sensuale direi" dissi osservando quel palazzo particolare.."Eppure non sono nemmeno qui per dei motivi..ambigui..." gli porsi il lasciapassare "sono con la Compagnia Teatrale del Chevalier de Lys, e confidiamo nella vostra generosità nel volerci far sostare per un loro spettacolo, sono certa non lo negherete, visto non vi è motivo". Ma sentivo gli occhi di quell'uomo addosso a me scrutarmi in modo troppo persistente.
Guisgard
04-04-2013, 19.36.34
Guisgard avrebbe voluto impedirgli di indossare ancora quell'abito e avrebbe voluto replicare con forza alle sue parole, ma quando Talia lo sfiorò, quando la sua mano prese il braccio di lui, il cavaliere avvertì un sussulto, un fremito.
Averla così vicino, guardare i suoi occhi, la sua bocca, il suo viso, riuscendo ad avvertine il profumo e a sentire il tocco della sua pelle, per un attimo annientò ogni volontà di Guisgard.
E così si lasciò ammansire, per un istante, dalla voce di lei.
Si diressero allora verso il pian terreno, dove Tanis avrebbe servito la cena.
“Sapete benissimo di essere bella, altezza...” disse lui a bassa voce, mentre scendevano le scale “... e non solo bella...” la sua voce si fece lenta, quasi incerta “... ma non è questo il punto... in questo borgo non ci sono donne simili a voi... e probabilmente in nessun altro luogo... e dunque non passerete di certo inosservata... forse avrei dovuto portarvi in un monastero...”
Giunsero in una vasta sala e Tanis fece loro prendere posto a tavola.
“Cosa desiderate?” Chiese la marionetta. “Abbiamo antipastini di pane abbrustolito e accompagnati da formaggi fusi, verdurine tritate e salsine di aromi e spezie. A seguire una minestra di verdure, cereali e crostini, per poi accompagnare il tutto con focacce rustiche e grigliata mista. E per finire trionfo di Crema Noliana, con frutta di stagione e biscotti al miele. Ovviamente vini della miglior scelta e sidri.”
“Quanti servitori hanno lavorato a tutto questo?” Chiese stupita Marijeta.
“Io soltanto, signora.” Rispose Tanis. “Il padrone detesta avere troppi servitori.”
Guisgard
04-04-2013, 19.59.55
Mamyon strinse anch'egli la mano di Clio e le sorrise.
“Allora” disse poi al locandiere “ci rimetteremo al vostro giudizio. Siamo certi che ci stupirete.”
“Un momento!” Esclamò il locandiere. “Ma certo! Perchè non ci ho pensato prima! Tempo fa, alcuni nobili si fermarono qui ed entrarono nella mia locanda. E quel giorno, aveva voluto il Cielo, due di loro, marito e moglie, festeggiavano l'anniversario delle loro nozze. E per loro preparai qualcosa di speciale. E se volete, per voi, rifarò lo stesso piatto.”
“Ottima idea!” Esclamò Mamyon.
Il locandiere annuì e poi andò via.
Il cavaliere allora riempì i loro due bicchieri e poi
ne diede uno a Clio.
“Brindiamo...” fissandola “... alla ragazza più bella... e al cavaliere più fortunato... perchè sei qui con me e in nessun altro luogo... perchè sono i miei occhi quelli che stai guardando ora... e brindiamo alla vita... perchè non mi è mai sembrata così bella come adesso...”