PDA

Visualizza versione completa : La Sinfonia dell'incantato Verziere di Chanty


Pagine : 1 2 3 4 5 6 [7] 8 9

Talia
14-06-2013, 17.05.53
Osservavo il cappellano in silenzio, mentre parlava...
era un uomo inconsueto...
si, era uno uomo decisamente fuori dal comune...
e parlava come se sapesse molto bene ciò di cui stava dicendo... anzi, come se sapesse cose che noi neanche potevamo immaginare...
lo osservavo parlare con Guisgard e la mia indecisione di poco prima si intensificò...
indecisione che si trasformò in sconcerto a quell’ultima affermazione.
Osservai l’uomo, poi Guisgard, poi ancora l’uomo...
“In treno?” mormorai, sollevando un sopracciglio “Cosa intendete dire?”

Altea
14-06-2013, 19.15.53
Sfrecciamo inseguendo quel furgone che si fermò presso una casa antica in rovina...quello era il covo?
"Sei sicuro Daiz di volere entrare...siamo soli e non armati..potremmo mettere in pericolo la nostra vita non ci hai pensato? Non abbiamo protezione..che intenzioni hai?".

Guisgard
14-06-2013, 21.57.52
Il cappellano sorrise ai dubbi e alle perplessità di Guisgard e Talia.
“Ciò che ho detto, signorina...” disse poi alla ragazza “... che Chanty può essere raggiunta in molti modi, tra cui anche in treno. Anzi, il treno era il mezzo con cui vi arrivava anche Robert de' Taddei.”
“Fatemi capire...” fissandolo Guisgard “... basta fare un biglietto e salire su un treno per arrivarci?”
“Esatto.”
“E la destinazione?” Perplesso il Taddeide. “Cosa risponderò al tale della biglietteria quando mi domanderà dove desidero andare?”
“Non importa questo.” Rispose il cappellano. “L'importante è partire. Quando inizia un viaggio, la destinazione non è prioritaria. Colombo voleva arrivare nelle Indie, ma poi invece sbarcò in un nuovo mondo. Ma voi avete un vantaggio rispetto a molti altri viaggiatori... ciò che è segnato sul codice... le indicazioni lasciate da suo zio.”
“Lei è un prete molto particolare, padre...” mormorò Guisgard.
Il religioso sorrise nuovamente.
“Cosa c'è a Chanty?”
“Magari sarà un bel viaggio di piacere...” fece il cappellano “... lei è la sua bella fidanzata...”
“Chi le dice che è la mia fidanzata?”
“Conoscevo suo zio.” Mormorò il cappellano. “E so leggere nei vostri sguardi.”
“Andare a Chanty quindi come turisti?”
“Perchè no.” Annuì il cappellano. “Magari anche per saperne di più sugli amori di suo zio. Del resto è la storia della sua famiglia.”
Si udì in quel momento il rintocco di una campana.
“Ora perdonatemi, ma devo andare.” Avvicinandosi alla porta il religioso. “Vi auguro un piacevole soggiorno a Chanty.” Ed uscì.
“Prendiamo il Codex Nolhiano...” disse Guisgard a Talia “... lo porteremo con noi... a Chanty...”
Tornarono allora dal comandante della Compagnia, risalirono sul loro aereo e ritornarono al piccolo aeroporto ai piedi del Taburn.
Da qui raggiunsero in auto la stazione di Sant'Agata di Gothia.

Guisgard
14-06-2013, 22.01.46
“Si...” disse Masan, rispondendo però col suo sguardo a quello di Clio “... cercheremo nei libri una risposta a tutta questa storia...” poi i suoi occhi vagarono sul castello, forse solo perchè seguivano quelli della ragazza.
“I Blu” spiegò Mirò “stanno facendo di tutto per ritrovare il re... ma essi non sanno neanche dove si trovi con precisione...”
“E quel castello?” Chiese Solder. “Non è rinchiuso lì?”
“Forse.” Fece Mirò. “Ma nessuno lo sa con certezza. E comunque penetrare in quel maniero è impossibile... la versione ufficiale dei Rossi è che il re è fuggito... che ha lasciato il regno... e loro sono solo reggenti momentanei... naturalmente mirano ad altro...”
“A cosa?” Domandò Masan.
“A prendere il potere legittimamente.” Fissandolo Mirò. “Trasformando il regno in una repubblica... vogliono avere il consenso del popolo... così poi anche un ritorno del re non cambierebbe più nulla...”
“E' possibile passare vicino al castello?” Guardando il maniero Masan. “Vorrei vederlo da vicino... è imponente...”
“Si...” annuì Mirò.
Il carro così prese una stradina laterale e si ritrovò a passare proprio sotto le mura del monumentale castello.
E ad un tratto Clio udì una melodia.
Era la musica di un'ocarina e proveniva dal castello.

Guisgard
14-06-2013, 22.04.06
Quegli uomini, alle parole di Elisabeth, fissarono la donna ed il pilota.
“Artisti...” disse uno di loro ai suoi compagni “... magari farete affari... in questi giorni c'è da sollevare l'umore del popolo... Guidox poi ritiene che la satira sia fondamentale per fare politica... magari vorrà riceverli al loro arrivo... anzi... saremo noi a condurli da lui. Così ci ricompenserà.”
Così, quegli uomini, si unirono ad Elisabeth e a Gem e insieme presero la strada per Fisyem.

Guisgard
14-06-2013, 22.09.14
“Scoprire chi sono...” disse Daiz ad Altea impugnando poi la sua magnum “... resta qui...” fissando la ragazza “... se fra mezz'ora non sono tornato, ritorna all'ufficio... nel cruscotto c'è un'altra pistola... usala se qualcuno si avvicina...” sorrise “... non mi piace la parte dell'eroe, non fa per me... ma ad un eroe non si rifiuta nulla...” e improvvisamente la baciò.
Fu un bacio lungo e appassionato.
“A presto, bellezza!” Esclamò poi facendole l'occhiolino.
E scese dall'auto.
Trascorsero diversi minuti.
Altea era sola in auto.
Fino a quando vide un'ombra avvicinarsi nel chiaroscuro.

Altea
14-06-2013, 22.44.03
Quel bacio lungo e appassionato...mi lasciò per la prima volta senza parole, lo stavo quasi fermando...temevo per lui...ebbene si...avevo timore potesse succedergli qualcosa..."Fermati..sei solo contro molti uomini pericolosi".
Ma chiuse la porta della Mercedes senza ascoltarmi e lo vidi svanire...iniziai a tichettare le unghie laccate nervosamente sopra il cruscotto..una pistola, aprii cosi incuriosita lo sportello del cruscotto e la trovai e la presi in mano..sono pazza? Non ho mai usato una pistola!!
Ma fu un attimo quando vidi una strana ombra avvicinarsi alla auto, il cuore iniziò a battere forte e mi abbassai lentamente, in mano tenevo la pistola e lentamente sempre mi lasciai scivolare al posto di guida, avrei sempre potuto partire, le chiavi erano appunto state lasciate nel posto di guida, se qualcuno avesse cercato di farmi del male.

Clio
15-06-2013, 00.28.14
Sorrisi.
"Beh, così ha molto più senso... Anche se, fino ad ora, non mi sembra che i Rossi godano di una grande popolarità tra la gente del popolo.. Ma, probabilmente, è solo un'impressione...".
Fui lieta che il carretto girasse fino ad arrivare nei pressi del castello, era davvero bello ed imponente.
Ma mentre lo osservavo, una dolce melodia riempì l'aria intorno a noi.
Restai ad ascoltarla, rapita, con gli occhi chiusi, per lunghi istanti.
Era davvero incantevole, sembrava parlasse di terre lontane e perdute, prati in fiore illuminati dal sole dell'alba, e un sorriso malinconico e innamorato.
Adoravo la musica capace di suscitare emozioni diverse in ognuno di noi.
"È stupenda..." Sussurrai "..questa musica, la sentite? È davvero... Davvero... Incantevole.. Sembra provenire dal castello.." Sorrisi "chiunque suoni quell'ocarina deve avere un animo nobile.. Beh, non nel senso.. Non nobile di nascita.. Ma.. Si vabbè avete capito.. Un animo gentile.." sospirai, guardando il castello "..sembra proprio una prigione dorata..".

Guisgard
15-06-2013, 01.49.37
Fu un momento.
Altea vide quell'ombra avvicinarsi all'auto.
Era buio e i contorni di ogni cosa apparivano sfocati e indefiniti.
L'ombra però avanzava con passo sicuro.
Si avvicinò alla portiera del posto passeggero ed entrò rapidamente nella Mercedes.
“Metti in moto e andiamo via di qua...” disse Daiz “... pensa solo a guidare...”
L'auto così parti e si allontanò da quel luogo.
“Sono dei terroristi...” mormorò dopo qualche minuto l'investigatore “... gli stessi che hanno ricattato la Taddei Corporation e che poi hanno assalito il museo...” si accese una sigaretta “... non hanno trovato niente nel Palazzo dei Taddei... Teslya è stato avvertito... ho scoperto queste cose proprio perchè stavo ascoltando la conversazione tra lui ed uno della banda... dannazione...” sbuffò “... questo caso si complica sempre più... ci sono troppe strane situazioni in ballo...” ad un tratto squillò il suo smartphone.
“Ah, è lei...” rispondendo Daiz “... chi non muore si rivede... no, non ho nessuna novità... nessuna tranne la scoperta che ho appena fatto... in questa storia sono coinvolti anche dei terroristi... e non la vedo sorpreso... scommetto che lei sapeva già qualcosa... come sarebbe che non devo fare domande? Ascolti, potrei anche ridarle indietro quell'anticipo... cosa? Sant'Agata di Gothia? Perchè devo andare là? Come sarebbe che scoprirò cosa interessanti? Un momento... aspetti... ma chi è lei veramente? Perchè è così interessato alla morte di Robert de' Taddei? Pronto!” Sbuffò. “Ha staccato la conversazione...” fissando Altea “... era il nostro misterioso cliente... dice che dobbiamo recarci a Sant'Agata di Gothia e che là troveremo indizi interessanti... al diavolo...” sbottò.

Guisgard
15-06-2013, 03.23.21
Clio guardò verso il castello.
Quella, musica dolce e malinconica allo stesso tempo, pareva giungere da una delle sue torri merlate, per poi disperdersi e confondersi nel fresco sibilo del vento.
“Si, era una musica molto particolare...” disse Masan “... ma è durata così poco...” guardò anche lui verso il castello “... chi poteva mai suonarla?”
“Forse un menestrello...” con indifferenza Solder “... chi altri? Del resto siamo quasi nel Medioevo...”
Il carro continuò il suo tragitto e pian piano attraversò tutto lo spiazzo davanti al maniero.
Ma prima che abbandonassero quella stradina, all'improvviso, dall'alto, qualcosa cadde accanto ai piedi di Clio.
Nessuno degli altri si era accorto di nulla.
Nessuno tranne Clio.
Era un foglietto arricciato attorno a qualcosa di più pesante.
E cadendo, il foglietto stropicciato si aprì, mostrando alla ragazza il messaggio contenuto:

“Ho affidato questo mio messaggio alla musica e al vento.
Sarà il nostro segreto, mio buon viaggiatore.
Nascondilo o i nostri nemici zittiranno anche la mia ocarina e i figli di Eolo.
Ma non dimenticare il principe triste a cui è negata la luce della sua terra.

A.”

Nell'aprirsi il foglietto mostrò anche l'oggetto attorno al quale era stato arricciato.
Era una bellissima spilla d'oro che rappresentava un Fiore stilizzato, dal quale spuntavano vari altri fiori più piccoli.
http://www.orafomancinelli.it/public/images/pict0092.jpg

elisabeth
15-06-2013, 20.11.38
Ascoltai quegli uomini guardandoli ad uno ad uno nella faccia......se mi fossero capitati nella mia epoca avrei calcolato il loro quoziente intellettivo...0...mi chiedo..ma non si vedeva la differenza tra noi e loro ?...anche Milord in verità non ci aveva fatto caso......" Vi ringraziamo allora....cammineremo dietro a voi in modo da poter incominciare a lavorare su qualcosa di utile al popolo, magari in questo momento hanno bisogno di due belle risate...."..e così mi affiancai al cavallo di Gem.....sempre più silenzioso....non aveva aperto bocca....io stavo fando sia il manico che la quartara.....nel mio gergo...stavo facendo e disfacendo....." Gem caro....comprendo il vostro stato di disagio e chi piu' di me potrebbe comprenderlo.....ma se non mi aiutate io credo che da sola potro' soltanto fare un buco nell'acqua......voi siete un poeta un cantore...infondo le canzoni le cosnoscete...Agelo Branduardi ti dice nulla ?......sarebbe il meglio....ma anche i ricchi e poveri o chi ti pare a te...basta che canti......io dipingero', l'ho fatto poche volte nella mia vita...solo per diletto....forse adesso ci salveranno la vita......andiamo, siamo nell'epoca dei liberi muratori.......tra duecento anni urleranno Liberta, Fraternita' ed uguaglianza.........siamo dei liberi muratori anche noi......magari abbiamo una fortuna in piu' , abbiamo visto il risvolto di tutti questi liberi pensieri.....certo...non lo diremo a nessuno........ma ti prego Gem.....saro' gli ultimi degli essere con cui vorresti passare questa avventura, ma la colpa giuro..non e' la mia.....se mai avro' la fortuna uccidero' Liam con le mie mani......fai finta che io sia un uomo..un compagno d'armi o d' avventura forse...sara' piu' facile per te vivere tutto questo......."......la strada era lunga i soldati borbottavano..cantavano e ridevano da pazzi......io non riuscivo a formulare nulla.....ce la mettevo tutta....ma ero imbarazzatissima.....Gem, era lì solo per un caso fortuito e io ero lì...neanche per quello......volevo ritornare alla mia vita, volevo aiutare lui a ritornare alla sua di vita.....magari aveva qualcuno che lo aspettava.......penso che il mio male peggiore era pensare torppo a gli altri........Gem era in grado di pensare a se stesso....e io ero abbastanza grande per non fare la crocerossina........il tempo, gia' il tempo che buffo era la causa di tutto quel macello...ma il tempo avrebbe risistemato tutto....ne ero certa......

Altea
15-06-2013, 21.43.21
Misi subito in moto la Mercedes e iniziai a correre forte, ascoltavo le parole di Daiz con apprensione...terroristi? le famose Tarantole Rosse...e che c'entrava Teslya con tutto questo?
Poi quella telefonata, un attimo di smarrimento di Daiz come se scoprendo ciò avesse paura e poi quelle parole...Santa Agata di Gothia.
Ci guardammo un attimo senza dire nulla terminata la conversazione telefonica, quando vidi il cartello stradale che indicava la direzione per quella città e senza nemmeno pensarci imboccai quella direzione.
"Ecco..." gli dissi decisa "ora stiamo andando a Santa Agata di Gothia anche perchè te lo avevo detto già io prima..ascolta Daiz, questo caso però si sta facendo veramente intricato...pensi Teslya sia coinvolto in questa situazione? E il cliente misterioso...certe volte ho pensato fosse lui" scossi il capo per togliermi quella idea assurda.."A Santa Agata di Gothia se ben ricordi ci sono i suoi collaboratori che non danno più segnali..non ricordo i nomi, ricordo avevamo a che fare con una Tarantola e un Lupo" dissi ridendo.
Accellerai di più.."Ma ti dirò una cosa..l'altro giorno a lezione il professor Asevol ci parlò di importanti scavi iniziati proprio a Santa Agata di Gothia...in una chiesa antica, se non sbaglio dedicata a Santa Caterina...che stranezza".

Clio
17-06-2013, 01.38.56
Raccolsi quella spilla con aria furtiva.
Nessuno l'aveva vista, così come nessuno aveva notato il foglietto che conteneva.
Lessi quelle parole tutte d'un fiato e riposi la spilla nella tasca dei jeans.
Non dissi nulla.
Eppure, quelle parole continuavano a risuonare nella mia mente.
Poteva essere vero? Il principe imprigionato, triste per la terra lontana.
Mi si strinse il cuore. E poi, c'era quella A.
Qual'era il nome del principe?
Il mio sguardo frugò tra le finestre del castello, alla ricerca di un minimo segno, di un indizio, che però non trovò.
Ardena! La voce del vecchio frate si fece strada nella mia mente, il principe si chiamava Lord Ardena.
Un brivido mi attraversò la schiena.
E se fosse stato tutto vero? Se quel castello fosse davvero la prigione dorata che di cui ci avevano parlato? Che cosa avrei potuto fare per aiutarlo?
Oh, andiamo... che te ne importa... non vorrai metterti in mezzo in questa guerra, Clio.. guai a te se ti fai venire strane idee.. non puoi fare niente.. niente... vedi di mettertelo in testa!
Eppure, c'era qualcosa che spingeva il mio sguardo verso quelle finestre e la mia mente a quelle parole affidate al vento.
Erano arrivate a me. Quanta speranza si celava dietro quelle parole? Potevo davvero far finta di nulla?
Una cosa era certa, non ne avrei fatto parola con Solder o Masan.
"Che uomo è il principe, Messer Mirò?" dissi poi, all'improvviso.

Guisgard
17-06-2013, 01.43.11
Elisabeth e Gem avanzavano sui loro cavalli, mentre quegli uomini li seguivano poco dietro.
Canzonavano e motteggiavano sugli ideali del loro movimento, canticchiando poi filastrocche licenziose contro il re e i Blu.
“Non si preoccupi...” disse Gem ad Elisabeth “... non sono fiaccato o depresso da tutto questo, sebbene più mi soffermo a pensarci e più sembra assurdo... ma è che non riesco a vederci una ragione, un motivo, uno scopo... perchè mai ci è accaduto questo? Perchè ci siamo ritrovati secoli indietro al nostro presente? Nella mia vita ho sempre ascoltato strane storie su luoghi o tratte misteriose, in cui aerei e navi svanivano nel nulla, con tanto di risposte insensate o peggio, come la storia del Triangolo delle Bermuda o i racconti sugli alieni che i grandi governi tengono nascosti... ma questa...” scuotendo il capo “... questa le batte tutte...” fissò poi la donna “... io non sono un cantante di professione... come tutti mi diverto a canticchiare sotto la doccia o a strimpellare la chitarra quando sono con gli amici... spero che lei sappia cosa sta facendo, Elisabeth...”
Ad un tratto apparve lungo il cammino un maestoso castello dalle torri quadrangolari e merlate.
E subito dopo, immersa tra dolci colline screziate dal riverbero del Sole mattutino, incoronata da tre floride vallate, ciascuna attraversata da uno dei tre fiumi che ne bagnano la caratteristica terra rossa con le loro acque e ne ingentilivano l'immagine con i loro riflessi tra l'azzurro del cielo e il bianco delle nuvole, si mostrò loro la grande capitale di Chanty: la città di Fisyem.
“Oltre il castello di Yrko di Bumin” affiancandosi a loro uno degli uomini che li stavano seguendo “vedete dinnanzi a voi la nostra capitale... quella è la cattedrale con accanto il battistero. Quel campanile che svetta laggiù, indica il santuario di Santa Caterina, mentre la colossale torre che troneggia sul centro cittadino è quella del Palazzo Reale. Noi giungeremo là, dove sarete presentati a Guidox.” Ed entrarono in città.

Guisgard
17-06-2013, 01.46.50
La Mercedes correva sulla strada isolata.
Ormai i futuristici palazzi di Capomazda City erano scomparsi e gli aspri monti dell'interno si facevano sempre più vicini.
“Non ho idea chi sia il nostro misterioso cliente...” disse Daiz ad Altea “... e neanche perchè ambisca tanto a svelare il mistero della morte di Robert de' Taddei... quando a Teslya e a quei terroristi, che il diavolo mi porti se capisco in che modo entrano in tutto questo... ma chissà... forse davvero a Sant'Agata di Gothia troveremo qualche elemento che ci aiuterà a capire...”
Dopo circa una mezz'ora si ritrovarono ad attraversare un piccolo paesino alle pendici di alcuni monti.
L'abitato era però bloccato da un nugolo di persone che cantando e suonando attraversavano la strada principale.
“C'è forse una festa qui?” Chiese Daiz ad uno dei poliziotti che controllavano la situazione.
“E' una festa tradizionale...” spiegò “... una sagra di prodotti tipici. Non potete proseguire oltre, perchè il centro del paese è chiuso al traffico.”
“Noi siamo diretti a Sant'Agata di Gothia.” Fece Daiz.
“Mi spiace” disse il poliziotto “ma fino a quando la sagra non sarà finita, nessun veicolo potrà circolare in paese.”
“Maledizione...” sbottò l'investigatore “... e non c'è una strada alternativa per arrivarci?”
“Si, ma bisogna uscire dal paese...” annuì il poliziotto “... prendere poi una stradina secondaria e attraversare la campagna fino a quei monti... allungherete il tragitto però.”
“La ringrazio.” Disse Daiz.
Così, seguendo le indicazioni del poliziotto, la loro Mercedes ritornò indietro, abbandonò il paesino e imboccò la stradina secondaria.
Dopo quasi due ore, però, quando erano a ridosso dei monti, l'auto cominciò ad accusare qualcosa.
Fino a spegnersi del tutto.
“Ecco!” Esclamò Daiz. “Ci mancava solo questa! L'auto ci ha lasciato a piedi nel bel mezzo di queste montagne!”

Guisgard
17-06-2013, 02.23.39
Capitolo III: Il principe Ardena

“Debbe, adunque, avere uno principe gran cura che non gli esca mai di bocca una cosa che non sia piena delle soprascritte cinque qualità, e paia, a vederlo e a udirlo, tutto pietà, tutto fede, tutto integrità, tutto umanità, tutto religione.”

(Nicolò Machiavelli, Il Principe)



“Il principe Ardeana” disse Mirò a Clio “è il sovrano di Chanty. E' un uomo molto particolare... per qualcuno è uno spirito libero, per altri solo un uomo imbevuto di se stesso. Non ama molto Chanty. Le nostre colline non sembrano affascinarlo e la terra rossa che da le pietre per erigere le nostre chiese e i nostri palazzi non ispira il suo animo nobile. Neanche il pane di queste terre è gradito al suo inquieto spirito. E su questo suo astio per Chanty hanno fatto leva i Rossi, imponendogli prima di firmare la Magna Carta, poi, secondo i Blu, impedendogli di governare, rinchiudendolo in una prigione segreta.”
“Uomo difficile, eh!” Esclamò Solder. “Non c'era un altro pretendente al trono?”
“No, egli è l'unico erede di lady Beatrice, figlia del defunto re.” Rispose Mirò. “Anche se qualcuno afferma che in realtà il principe Ardena sia figlio di un amore extraconiugale di sua madre...”
“Eh, tutto il mondo è paese!” Sarcastica Solder.
“Sua madre aveva un amante?” Chiese Masan.
“Così qualcuno dice...” mormorò Mirò “... pare fosse uno straniero giunto un giorno a Chanty...”
Intanto il carro era finalmente arrivato in città.
Fisyem appariva ora davanti a loro in tutto il suo splendore.
“Sapete già dove soggiornare in città?” Domandò loro Mirò.
http://www.akenar.com/Akenar/Images/thalanai.jpg

elisabeth
17-06-2013, 10.49.07
Ascoltavo Gem.....e sorridevo con me stessa.....lui era stupito ......incredulo...." Intanto dammi del tu...noi abbiamo finito di giocare alla Dama col Cavaliere......e siamo i n una situazione mio caro in cui il lei il voi il tu...dievntano una nullita'.. io qualche giorno fa ero pronta ad entrare in sala operatoria e voi stavate fumando quell'orrendo sigaro davanti al vostro aereo super splendido.....avete ragione, abbiamo visto un migliaio di libri che parlavano degli ufo.....di strani misteri e poi ?....senza che fossimo sprofondati nel nostro divano...davanti alla tv.....cosa ci capita ?.......siamo stati teletrasportati in questo secolo.....e credetemi quetsa parte di storia non me la ricordavo........voi chiedete a me se so..cosa sto facendo ?...mio caro io non so neanche cosa mi verra' in me mente tra alcuni secondi...certo che non potevo dire....scusate signori.......ricordate un certo Da Vinci ?..ecco...abbiamo provato una delle sue invenzione e siamo precipitati.........cantare e' sempre meglio non credete ?...."......qualche tempo dopo, la meraviglia fatta costruzione.....un castello fantastico...talmente bello che dovetti trattenere il fiato......tutto era meraviglia, la cattedrale..il battistero..la natura ne faceva da cornice....qualcuno disse che avremmo conosciuto Guidox........era qualcuno che aveva preso il posto del Re...almeno cosi' sembrava......" Scusate.....questo Guidox, non e' il Re ovviamente.....ma come mai c'e' stata questa insurrezione da parte del popolo.......e perdonate.....il Re come si chiama ?.......sapete ..durante il nostro viaggio non abbiamo sentito di questa situazione, magari volete darci qual informazione prima di arrivare da Guidox......"......come dovevo chiamarlo Signor Guidox..Sir..Milord...........che caos...Gem aveva ragione....speravo solo di non intorcigliarmi dentro i miei stessi discorsi.....

Clio
17-06-2013, 16.02.53
Ascoltai attentamente le parole di Mirò.
Eppure, pensai, le parole custodite in quel bigliettino sembravano appartenere ad un uomo legato alla sua terra.
Forse, allora, il misterioso prigioniero non era il principe Ardena, o, più semplicemente, si impara ad amare maggiormente una cosa quando questa ci viene tolta.
"È un peccato, un principe dovrebbe amare ed essere devoto alla sua terra.." Dissi piano "..a meno che non sappia di non appartenevi, se davvero suo padre era uno straniero allora magari si sente legato ad un'altra terra..." Sorrisi, guardando lontano "..probabilmente non lo sapremo mai... Chi può dire di conoscere profondamente i sentimenti di un altro essere umano?".
Restai assorta per alcuni minuti, pensando a quel principe, alla sua terra, alla prigionia e a quelle parole rinchiuse nel foglietto volato ai miei piedi.
Le parole di Mirò mi giunsero lontane.
"Come?" Dissi, ridestandomi "..no, non conosciamo nessuno in città.. Siamo solo diretti alla biblioteca.. Avete una locanda in particolare da consigliarci? O una sistemazione di fortuna.. Non abbiamo molto denaro con noi...".

Altea
17-06-2013, 16.23.52
Prendemmo la stradina secondaria per via della festa, la Mercedes proseguiva, sembrava quasi che più si corresse e più la strada si allungasse quando ad un tratto la Mercedes si fermò in mezzo alla strada.
"Non capisco" esclamai "eppure vi era benzina e non dava segni di guasto."
Mi guardai attorno, quasi stava per albeggiare e vedevo delle alture attorno, provai varie volte ma la macchina non funzionava..."Daiz prova tu o chiameremo un carroattrezzi, non so aspetta...guardo sullo smarthphone, su internet, dove si trovi la officina più vicina".
Eppure ero agitata, qualcosa di strano mi inquietava.

Talia
17-06-2013, 21.29.00
Fissai, stupita, il cappellano salutarci ed uscire...
Guisgard aveva ragione: era un prete molto particolare! Molto!
Poco dopo uscimmo anche noi...
Io presi una grossa bisaccia di pelle scura e vi lasciai scivolare il Codex, come Guisgard aveva suggerito, poi me la misi a tracolla e mi affrettai a seguirlo fuori da quel capannone...

Tornarono allora dal comandante della Compagnia, risalirono sul loro aereo e ritornarono al piccolo aeroporto ai piedi del Taburn.
Da qui raggiunsero in auto la stazione di Sant'Agata di Gothia.

Avevamo fatto il tragitto di ritorno piuttosto in silenzio, in silenzio eravamo decollati ed atterrati ed in silenzio eravamo saliti in auto ed avevamo raggiunto la stazione...
pensavo...
Guisgard parcheggiò, ma io non scesi dall’auto...
rimasi, invece, immobile per qualche momento, poi mi voltai a guardarlo...
“Mi perdoni se glielo dico, Guisgard... ma lei è un incosciente!” esclamai.
Per qualche altro istante rimasi immobile ed in silenzio, fissandolo...
poi sospirai appena...
“Ma lei... lei non vuole proprio mettersi in testa che corre dei pericoli, vero? Non vuole proprio convincersi che è stato minacciato da una banda di terroristi... terroristi che cercano questo, presumibilmente...” mostrando la bisaccia in cui era contenuto il Codex “E lei... lei se ne va tranquillo in giro, spiattellando ai quattro venti la sua identità e ciò che cerca, oltre che il luogo in cui è diretto... mi perdoni se glielo dico, dunque, ma è un incosciente!”
Tacqui, per un momento... scrutandolo con un’aria che temevo sembrasse più sconcertata e preoccupata di quanto non desiderassi mostrargli...
“Senta...” soggiunsi, dopo qualche momento “Senta, io non pretendo di essere la sua confidente... insomma, lo capisco che dopotutto io stessa la conosco da poco... e le ho anche già espresso la mia perplessità circa la sua fiducia verso di me... però... beh, però da qui a andarsene a raccontare tutto in giro come fa lei...” esitai “Io non so se arriveremo mai a Chanty, Guisgard... e non so cosa vi troveremo, o cosa lei spera di trovarvi... ma... beh, mi faccia il piacere di essere un po’ più discreto, da ora in poi! Per favore!”
Avevo parlato in fretta...
tacqui...
abbassai gli occhi...

Guisgard
17-06-2013, 22.01.24
“Risponderà lui ad ogni vostra domanda.” Disse uno di quegli uomini ad Elisabeth. “Ogni vostra domanda lecita, naturalmente. Quanto al nome, Messer Guidox andrà benissimo. Le gerarchie non esistono. Né nobiliari, né religiose.”
Così proseguirono.
Entrarono finalmente in città.
Fisyem pullulava di una variegata e laboriosa umanità.
Al loro passaggio, però, tutti si fermavano ad osservare gli strani abiti di Elisabeth e di Gem.
“Forse ci occorrerà un guardaroba nuovo...” mormorò sotto voce Gem ad Elisabeth.
Attraversarono così tutta la città, fino ad arrivare ad un imponente palazzo dal quale si dominava una vasta piazza.
Gli uomini in rosso furono fatti entrare e con loro anche i due visitatori.
Li accolse un ampio cortile merlato, dal quale poi furono condotti in un vasto androne laterale.
E lì li lasciarono ad aspettare.
“Come giudichi questi uomini?” Chiese Gem ad Elisabeth. “Pensi che siano da prendere con le molle?”

Guisgard
17-06-2013, 22.03.26
“Eh, siete messi bene...” disse Mirò “... le locande qui costano...” “Ci andrà bene anche un posto non troppo pretenzioso.” Fece Masan.
“Si, una mezza pensione” sarcastica Solder “o un bed e breakfast!” E rise.
“Ma forse potrei aiutarvi...” mormorò Mirò “... si, forse si...” e diresse il carro in una direzione ben precisa, tagliando per una stradina laterale nel centro abitato.
Arrivarono così davanti ad un bel palazzo che sorgeva tra case e botteghe.
“Dove siamo?” Domandò Masan.
“A casa di madama Oriana...” rispose Mirò “... è una donna di spirito speciale e sarà lieta di avere illustri studiosi come voi...”
Scese dal carro e bussò, chiamando i servi di Oriana.
Questi allora chiamarono la loro padrona e poco dopo la donna uscì ad accoglierli.
Allora Mirò le spiegò la situazione e Oriana fu lieta di avere in casa quegli ospiti.
Ordinò così ai servi di mostrare loro le stanze e diede disposizioni per preparare una sontuosa cena.
“Sono lieta...” disse la donna “...lieta di avere nella mia casa persone dall'animo così particolare...” fissò poi Clio “... ed è vero, ragazza mia... si impara ad amare maggiormente una cosa quando questa ci viene tolta...” e le sorrise.
Lasciò poi che i servi conducessero i suoi ospiti nelle loro camere.

Guisgard
17-06-2013, 22.05.03
Altea provò a connettersi col suo smartphone, ma non vi era segnale.
Anzi si accorse subito che nessuna delle sue funzioni era attiva.
“Accidenti...” disse Daiz “... mi si è fermato anche l'orologio... allora, hai chiamato il soccorso stradale?” Ma dal volto di Altea si accorse che non aveva trovato nulla. “Immagino che non ci sia rete qui... del resto siamo nel bel mezzo dei monti...” sbuffò “... sarà meglio lasciare l'auto qui e cercare una stazione di servizio o un centro abitato... dopo torneremo a riprenderla... vieni...” e fece cenno alla ragazza di seguirlo.

Altea
18-06-2013, 00.11.31
E cosi ci incamminammo ma non vi erano nè stazioni di servizio e nè locali..che strano paesaggio...era tutto immerso nel verde e non passava nemmeno una auto...e io guardavo il mio smartphone che si era misteriosamente spento..."Daiz...non può essere una coincidenza questa...la auto che non va...il tuo orologio che si è fermato...e non posso chiamare una stazione di servizio..guarda il mio cellulare...spento, non si riaccende nemmeno...ma che sta succedendo?" dissi incredula mentre camminavamo in quella stradina di ciottoli tra gli alberi.

Clio
18-06-2013, 01.20.58
Rimasi piacevolmente colpita dall'accoglienza di Madama Oriana, e ancor più mi colpì quella frase, gentile commento alle mie parole che non aveva udito.
Evidentemente, pensai, Mirò l'aveva informata della nostra conversazione.
La ringraziai di cuore e le sorrisi di rimando, prima di seguire un suo servo verso la stanza che mi aveva riservato.
Fui davvero lieta che la nostra ospite fosse una donna tanto benestante, l'idea di dover nuovamente dividere la camera con Solder mi irritava non poco.
Avevo un po' di tempo, prima che servissero la cena. E ne approfittai per riposarmi e pensare.
Restai sdraiata a lungo sul sontuoso letto che dominava la stanza, rigirando tra le mani la spilla e il foglietto.
Possibile che quelle parole mi avessero colpito così tanto?
Eppure, non potevo smettere di pensarci.
Cercai di fare mente locale e focalizzare gli ultimi avvenimenti, la chiesa di Santa Caterina, il tunnel, tutte quelle iscrizioni riguardo al Fiore, l'atteggiamento di Solder, quello di Masan... e poi, Chanty, la sua storia sconosciuta eppure affascinante, il XVI secolo.
Ma l'unica cosa che riuscii a combinare, fu provocarmi un gran mal di testa.
Mi chiesi ridendo se le pastiglie che mi portavo in borsa avrebbero funzionato anche in quella remota terra.
Approfittai della grande tinozza in ottone per lavarmi ed indossai la semplice veste che era adagiata su una poltrona.
I miei vestiti, dopo quei giorni di viaggio, erano davvero ridotti male.
Quando uscii dalla stanza per la cena, non sembravo più io, di certo non quella delle ultime ore, e ringraziai in cuor mio Madama Oriana per quella opportunità.
Anche se avevo lasciato i jeans, gli indumenti, e la borsa nella mi stanza che dava sul giardino, avevo portato con me, ben nascosta in una piccola tasca dell'abito, la spilla e il misterioso fogliettino.
"Le parole non bastano ad esprimervi la mia gratitudine, Madame Oriana.." dissi alla donna, una volta raggiunta la grande sala "..la vostra ospitalità è stata un dono in cui non avremmo mai sperato.. vi ringrazio.. mi auguro, almeno.. che la nostra presenza non vi arrechi disturbo..".

Guisgard
18-06-2013, 02.01.38
“Non lo so...” disse Daiz ad Altea “... sarà una zona isolata, in cui non c'è rete... ma vedrai che presto troveremo una stazione di servizio o un bar...”
Camminarono per un po', quando finalmente intravidero una luce in lontananza.
La raggiunsero.
Era una piccola abitazione in un mezzo a dei cipressi.
Daiz bussò ma nessuno rispose.
“Vado a controllare sul retro...” fissando Altea “... tu resta qui e vedi se qualcuno apre la porta...”
Poco dopo la porta finalmente si aprì e apparve una donna.
“Chi siete?” Domandò ad Altea.

Guisgard
18-06-2013, 02.58.13
“Adoro la casa piena di gente.” Disse Oriana a Clio. “Amo la compagnia e le persone che mi mettono allegria.” Sorrise. “I vostri amici non sono ancora scesi... venite, mi farete compagnia mentre i servi preparano il pranzo...” e la condusse in una grande sala, arredata col gusto del tempo, in un chiaro e deciso stile rinascimentale.
Ma appena entrata nella sala, Clio notò subito qualcosa.
Un grande ritratto ad una delle pareti.
Era un ritratto fatto con un lapis, uno schizzo e ritraeva un giovane uomo.
Ma ciò che colpì la ragazza furono gli occhi di quell'uomo.
Erano gli stessi occhi azzurri che lei vide quella sera al Palazzo dei Taddei.
Quelli del misterioso fantasma nascosto nella penombra.
http://www.stars-portraits.com/img/portraits/stars/o/orlando-bloom/orlando-bloom-106-by-Powerfulwoodelf.jpg

Guisgard
18-06-2013, 03.22.25
“Beh...” disse Guisgard a Talia “... un prete è vincolato dal segreto confessionale.” Sorrise. “Mi piace questa cosa, sa? Questo suo preoccuparsi per me. Però ciò che dice è giusto. Magari in questa nostra vacanza sarà bene essere più prudenti. Viaggeremo in incognito, attenti a non svelare a nessuno il fatale nome che mi porto dietro.” Le fece l'occhiolino. “Del resto dobbiamo farla anche in barba al demone che perseguita la mia famiglia da secoli.” Rise. “Però le prometto che sarò davvero più discreto. Quanto al Codex Nolhiano, sinceramente non credo che lì troveremo i terroristi che lo stanno cercando. Comunque saremo prudenti a non farlo vedere a nessuno. Vedrà, saremo irriconoscibili per tutti.”
Scesero così alla stazione per fare i biglietti.
“La destinazione?” Chiese l'uomo della biglietteria.
Guisgard allora si voltò a guardare Talia.
“Dobbiamo andare a Nord...” rispose poi all'uomo “... due biglietti per Sygma...”
Raggiunsero così il binario indicato dal tabellone degli orari ed attesero il loro treno.
Dopo circa mezz'ora arrivò.
Poi ripartì.
“In verità” fece Guisgard guardando dal finestrino e poi voltandosi verso di lei “pensavo... se davvero mio zio è già stato laggiù, allora qualcuno lo conoscerà di certo... e se è vera anche la storia che c'è andato per amore, beh, facile che a qualcuno questa storia non sia andata giù... quindi, lungi da me l'idea di essere scambiato per un farfallone, direi che mi occorre una copertura plausibile... dunque, se lei vorrà prestarsi a questo gioco, si potrebbe passare per fidanzati o compagni io e lei... cosa ne pensa? Giusto per quella sicurezza a cui faceva riferimento prima.” E accennò un vago sorriso.
http://ic.pics.livejournal.com/go_smiling/24044226/6971/6971_900.png

Clio
18-06-2013, 10.06.35
Seguii volentieri la donna nella grande sala, e fui lieta di avere qualche tempo senza i due strani archeologi.
Quando varcammo la soglia, tuttavia, un quadro attirò la mia attenzione.
Restai ferma immobile per un lungo istante, non potevo crederci.
Eppure, era lì, davanti a me.
Quegli occhi... li avrei riconosciuti ovunque.
C'era qualcosa di inconfondibile in quel l'azzurro, da renderli diversi da quelli di chiunque altro.
Il mio sorriso si allargò, mentre i miei occhi studiavano a lungo quel dipinto.
Ma guarda un po' com'è piccolo il mondo... Buon giorno, bel fantasma dagli occhi chiari... Cosa ci fai a Chanty?
Pensai, sorridendo, con le braccia intrecciate.
Eppure, sapevo bene che non poteva essere lo stesso uomo che avevo incontrato nel XXI secolo, a meno che non fosse capitato anche lui a Chanty e diventato così importante da meritare un tale spazio in quella lussuosa parete.
Tuttavia, se anche non era lui, di certo apparteneva alla sua famiglia.
Sapevo di non sbagliarmi, era raro che qualcosa mi colpisse quanto quello sguardo.
Sorrisi tra me e me, non credevo che l'avrei rivisto.
"Che bel quadro, madama..." Dissi poi, gentilmente "..chi è l'uomo ritratto? Ha uno sguardo molto.. Particolare..." Sorridendo, alla donna.
Inconfondibile, oserei dire.

Altea
18-06-2013, 16.33.23
Aspettai ansiosamente che qualcuno aprisse quella porta quando vidi proprio davanti a me una donna, che mi guardava stupita da capo a piedi..chi ero??...che bella accoglienza!!
"Buonasera signora" sorrisi benevolmente "sono Altea Trevor e vengo da Capomazda City..sono qui con una altra persona. Purtroppo la nostra auto si è fermata senza un motivo distante da qui e vedete.." le mostrai il cellulare "nemmeno il mio cellulare funziona, ci deve essere poco campo in questa zona. Perciò, gentilmente, potreste farci fare una telefonata per chiamare una officina vicino? Siamo diretti a Santa Agata di Gothia.."

Talia
18-06-2013, 17.43.18
Scendemmo di macchina ed andammo a comprare i biglietti del treno...
per Sygma...
sorrisi tra me: stavo tornando verso Sygma, dopo quando tempo avevo impiegato per decidermi a fuggire... se non era follia, quella...

Raggiunsero così il binario indicato dal tabellone degli orari ed attesero il loro treno.
Dopo circa mezz'ora arrivò.
Poi ripartì.
“In verità” fece Guisgard guardando dal finestrino e poi voltandosi verso di lei “pensavo... se davvero mio zio è già stato laggiù, allora qualcuno lo conoscerà di certo... e se è vera anche la storia che c'è andato per amore, beh, facile che a qualcuno questa storia non sia andata giù... quindi, lungi da me l'idea di essere scambiato per un farfallone, direi che mi occorre una copertura plausibile... dunque, se lei vorrà prestarsi a questo gioco, si potrebbe passare per fidanzati o compagni io e lei... cosa ne pensa? Giusto per quella sicurezza a cui faceva riferimento prima.” E accennò un vago sorriso.


Guardai fuori dal finestrino per qualche istante ancora... poi mi voltai verso di lui e lo scrutai per vari minuti, prima che quel vago sorriso giungesse ad incresparmi le labbra...
“Già...” mormorai “Probabilmente ha ragione... probabilmente non è il caso che si mostri tanto spavaldo, una volta giunti là... se mai ci giungeremo...” esitai “In fondo... in fondo, è questo ciò che le ha consigliato anche il suo nuovo amico cappellano, non è così?”
Sorrisi appena più ampiamente...
“E sia, signor Taddei...” dissi poi, non senza ostentare un lieve sospiro “Le permetterò di spacciarsi per il mio fidanzato... dato che questo servirà a salvare il suo prezioso collo...”
Risi appena, tornando a guardare verso il vetro...
“Oh, guardi...” poi, tornando seria “Guardi, il paesaggio sta già cambiando... sono proprio curiosa di vedere come arriveremo a Chanty...”

Guisgard
18-06-2013, 18.08.45
La principessa era accanto alla vasca di marmo bianco, accarezzando con una mano l'acqua calda che le servitrici avevano appena versato con anfore di porcellana, diffondendo poi in essa aromi ed essenze di pregiati fiori.
Sfiorava quell'acqua ma non riusciva a togliersi dalla mente lo sguardo di quel cavaliere.
Nella stanza ormai si era diffuso un alone di vapore ed i suoi abiti divenivano man mano più trasparenti.
Fu allora sul punto di sfilarseli ed entrare nella vasca, quando notò un'immagine sbiadita riflessa sullo specchio appannato.
Si voltò di scatto e lo guardò.
Lui era immobile davanti a lei a fissarla.
Lei era quasi nuda e così indifesa davanti a quello sguardo.
“Non vi ho fatto convocare...” disse lei, portandosi un braccio sui seni che il trasparente ed umido velo ormai non celava quasi più “... e di sicuro non nei miei bagni... uscite!”
Ma lui restò immobile a fissarla.
“Togliti quei veli...” sussurrò piano.
Lei restò stupita, sorpresa, incredula.
Ma poi, senza sapere perchè, si sfilò piano quei veli, che in un attimo scivolarono lungo le sue gambe, fino ai suoi piedi nudi.
Lui allora si chinò sulle poche candele profumate che illuminavano quella stanza e le spense una ad una...

“Si...” disse Guisgard, destando Talia da quella misteriosa visione “... si, sta già cambiando... tra un po' saremo a Sygma... del resto l'alta velocità collega benissimo Capomazda con la sua terra natia... sinceramente non so come arriveremo a Chanty... in verità non sono neanche convinto che esista davvero... a fare cosa poi? A correre dietro alle avventure amorose di mio zio? Mah...” e guardava fuori dal finestrino il paesaggio mutare sempre più.
Ad un tratto però il treno cominciò a rallentare improvvisamente.
http://www.ferrovie.it/fol.tim/img/FN2626101.jpg

Guisgard
18-06-2013, 18.10.22
“Oh, si...” disse Oriana a Clio fissando quel quadro “... non mi stancherei mai di guardarlo... è davvero carino quel ritratto... mi garba tanto!” Sorrise. “Ed è un regalo a cui tengo molto.”
In quel momento arrivò un servitore.
“Madama...” fermandosi sulla porta “... un uomo chiede di voi...”
“Di chi si tratta?”
“Del capitano Giacomo il Nero...”
Oriana assunse una strana espressione.
“Fallo accomodare...” mormorò poi al servo.
Un attimo dopo un uomo in uniforme entrò nella stanza.
L'espressione enigmatica, lo sguardo cupo e il portamento fiero furono i suoi ambasciatori.
“Capitano.”
“Madama.”
“A cosa devo questa visita?”
Lui però osservò Clio.
“Vedo avete ospiti...” disse “... spero di non essere inopportuno...”
“Capitano, a casa mia gli ospiti non sono mai inopportuni...” rispose Oriana “... purchè lascino fuori le loro armi...” e fissò la spada di Giacomo.
“Madama, viviamo in tempi complicati” replicò Giacomo “e oltre agli ospiti, per le strade si annidano anche serpi.”
“Le serpi” fissandolo Oriana “possono essere schiacciate con un calcagno. Non occorre una spada.”
“Mi fido della mia spada.” Ricambiando lo sguardo Giacomo. “E' silenziosa e precisa. Ma se incontrerò delle serpi, non temete, mi rammenterò del vostro consiglio.”
“Non mi avete più detto cosa vi ha spinto oggi qui.”
“E voi non mi avete ancora presentato la vostra ospite.”
“Vedo che la bellezza della nostra damigella vi ha colpito, capitano.”
“In verità” fece lui “rammentavo l'editto che vieta agli stranieri di giungere in città senza presentarsi prima al Consiglio dei Rossi.”
“Non sapevo che vi foste convertito a quella fede politica.” Mormorò Oriana. “Comunque, sappiate che ella non è straniera... è mia nipote.”
“Non mi intendo di politica, madama.” Replicò Giacomo. “Offro i miei servigi al miglior offerente. Non mi interessa né della Corona, né della Repubblica.”
“Spero vi abbiano pagato bene.” Sorridendo Oriana. “I tempi cambiano... un tempo bastavano trenta denari a quelli come voi...”
“Giuda era un idealista, dicono i Vangeli.” Con sguardo freddo lui. “Ma dimenticherò ciò che avete detto ora, madama. Per questa volta.”
“Continuate a celarmi il motivo della vostra visita, capitano.”
“Solo per dirvi che ci sarà un comizio domani. Messer Guidox vuole che tutta la popolazione ci sia. Ci saranno anche i vostri amici Blu.”
“Non amo né il Rosso, né il Blu.” Disse Oriana. “Il bianco è il mio colore.”
“Attenta che non diventi grigio.” Con tono enigmatico lui. “A presto, madama. Damigella.” Salutando anche Clio, per poi uscire.
http://i22.photobucket.com/albums/b317/Wyrahelm/Autres/KeanuReeves.jpg

elisabeth
18-06-2013, 18.42.21
Perfetto ogni mia lecita domanada sarebbe stata accalta col dovuto rispetto.........poi alle parole di uno dei tre....entrai come in un passaggio quasi armonico ed unito alla mia scelta di vita.......rimasi stupefatta...." Gem...nessuno ha fatto caso ai nostri vestiti piu' del dovuto...gli unici che si stanno preoccupando siamo noi.....questi sono i nostri abiti di fantasia....ma la cosa a cui avreste dovuto piu' fare attenzione e' un'altra.......lo ro hanno i principi della massoneria....gli uomini sono tutti fratelli...Uguali e Liberi....se coai' veramente fosse e' come se io non mi fossi mai mossa da casa...e neanche tu......Io ho scelto la mia professione perche' libera di lavorare per tutti....senza guardare il loro conto in banca o lo stato di nobilta'...ho scelto di essere Massone per gli stessi principi....io spero solo Gem.......e se Liam....avesse visto in quel tempo...a cui noi visione non potevamo avere......"...li seguimmo.....e inizio' cosi' la nostra avventura....

Clio
18-06-2013, 20.01.35
Ascoltai le parole della donna senza staccare gli occhi dal quadro, tuttavia, rimasi delusa di non poter dare un nome a quel volto.
Ma non osai chiedere di più, per quanto fossi tentata.
Sorrisi, soltanto.
Poco dopo, un servo annunciò l'arrivo di un uomo, e questi fu fatto accomodare.
Restai in silenzio durante i loro discorsi, limitandomi a salutare con un cenno del capo il militare.
Le sue parole, e il suo sguardo, mi gelarono il sangue nelle vene.
Un editto? Come potevo saperlo?
Abbassai lo sguardo per un momento, ma l'abile stratagemma della donna fu efficace, e cercai di essere calma e rilassata.
E ringraziai in cuor mio di essermi cambiata gli abiti.
Difficilmente le avrebbe creduto, se avessi indossato ancora jeans e maglietta.
Quando l'uomo uscì, alzai lo sguardo verso madam Oriana.
"Vi ringrazio, madama... Io.. Sono desolata.. Non sapevo che ci fosse un editto..." Sospirai "..a quanto pare siamo giunti a Chanty in un pessimo momento..." Con un lieve sorriso "..Chi é questo Guidox? Il reggente, o qualcosa di simile?".

Talia
18-06-2013, 20.17.54
Battei leggermente le palpebre, udendo la sua voce...
quella visione...
esitai, rabbrividendo appena...
Avevo fatto molti sogni, nell’ultimo anno... sogni che non sempre avevo compreso e che spesso mi avevano scossa... ma quella visione... era la prima volta che vedevo delle immagini in quel modo, da sveglia...
Improvvisamente mi accorsi che tremavo...
strinsi forte una mano contro l’altra, allora.

“Si...” disse Guisgard, destando Talia da quella misteriosa visione “... si, sta già cambiando... tra un po' saremo a Sygma... del resto l'alta velocità collega benissimo Capomazda con la sua terra natia... sinceramente non so come arriveremo a Chanty... in verità non sono neanche convinto che esista davvero... a fare cosa poi? A correre dietro alle avventure amorose di mio zio? Mah...” e guardava fuori dal finestrino il paesaggio mutare sempre più.
Ad un tratto però il treno cominciò a rallentare improvvisamente.

Mi voltai verso di lui e lo fissai...
parlava normalmente, evidentemente non si era accorto che per un momento la mia mente era andata via da lì...
lontana...
rischiando di perdersi...
lo fissavo, cercando da qualche parte in me la forza per dire qualcosa, quando il treno iniziò a rallentare...
Guardai fuori, stupita...
poi guardai Guisgard...
poi ancora fuori...
“Ma... ma perché si sta fermando?” mormorai “Non c’è niente... solo... solo la campagna... si sta fermando in mezzo alla campagna?”

Guisgard
18-06-2013, 20.26.47
Gem fissò Elisabeth.
“Sei troppo idealista...” disse poi sorridendole “... e un po' ti invidio... come ti dissi, io non sono uno di voi... una sorta di gratitudine lega me e Liam... tuttavia non credo che questi uomini intendano l'uguaglianza come la concepite voi Massoni... voglio dire... la storia è piena di ventate di uguaglianze che poi in realtà portano solo drammi e ingiustizie... la democratica Atene, con la scusa del voler imporre la libertà, invadeva le libere città greche per assoggettarle... i Giacobini proclamavano libertà, uguaglianza e fratellanza, eppure fecero saltare innumerevoli teste, perlopiù di innocenti, per la loro rivoluzione, senza dimenticare i movimenti che da essa sono sorti e che ancora oggi opprimono milioni di individui... sarà una mia impressione, ma di uguaglianza qui ne vedo poca... sono stato in Cina anni fa, ospite, diciamo così, della loro polizia... e devo dire che il rosso visto laggiù mi ricorda molto quello che sventolano questi uomini...”
Ma proprio in quel momento Elisabeth si accorse di qualcosa.
Una statua in mezzo al cortile del palazzo e ben visibile dall'androne.
E sul piedistallo vi era impressa una dedica:

“A Robert che brevemente visse in questo regno e che per sempre vivrà nel mio cuore.

Lady Beatrice”

Guisgard
18-06-2013, 20.40.36
Quella donna fissò stupita Altea.
“Ma” disse “come diavolo parlate? Chi siete? Cosa cercate qui? Andate via! Andate via o vi slegherò i cani contro!” E chiuse la porta con forza.
Un attimo dopo tornò Daiz.
“Non si vede nessuno in giro...” mormorò “... tu hai visto qualcuno?” Chiese ad Altea.
Guardò ancora il suo orologio.
“E' inutile...” scuotendo il capo “... è andato... e anche lo smartphone non da segni di vita... ma dove diamine siamo finiti? Che buco è questo?”

Altea
18-06-2013, 20.49.29
Vidi sbattermi la porta in faccia e rimasi stupita.....quando tornò Daiz, pure lui ora sembrava sconcertata.
"Beh, ho parlato con questa donna che ha aperto la porta, ho chiesto di farci telefonare a una officina" dissi col volto sbalordito "mi ha sbattuto la faccia in porta, sembrava avesse visto una persona venuta da un altro mondo, era spaventata"
Suonai di nuovo il campanellino appeso..."Signora...scusateci...siamo persone perbene, apriteci la porta, diteci almeno dove ci troviamo".

elisabeth
18-06-2013, 21.33.39
Gia'...un'idealista, solo un uomo nella mia vita era rimasto piu' del dovuto.....e quando ando' via disse che ero un'idealista....ma non potevo farci nulla , ero quella delle lotti continue, Gem aveva ragione, molto spesso il rosso non era il senso dell'uguaglianza, ma non doveva un colore predominare sulla giustizia...non poteva...." Gem...avete ragione, sono un'idealista .......spero solo di aver fatto quello in cui credo nel migliore dei modi.......che ne dite....sognatrice, alle volte vorrei ricreare tutti i miei sogni e devo dire che non sono poi molti........Siete stato in Cina ?....bellissimo viaggio, certo tra le mani della polizia un po'meno...."......risi sommessamente.......quando vidi quella magnifica statua....Era una donna...col volto coperto da un velo, quella scultura era fantastica....quel velo sembrava cosi' palpabile, che il respiro della donna sembrava lo muovesse......aveva il volto dedicato ad un uomo, aveva degli abiti particolari....sembravano in contrasto con la dama......Robert........che strano, avevo la sensazione che quel Robert a questo punto...poteva essere il nostro Robert........come noi....un viaggio nel passato..ed una amore rincontrato.....Ecco che la Elisabeth sognatrice stava uscendo fuori.....la solita romantica.......eppure avevo imparato da tempo che per me il romanticismo era una parola inesistente......seguii Geme e gli altri uomini......un sorriso amaro si dipinse sul mio volto ...

Guisgard
18-06-2013, 21.57.26
“Guidox” disse Oriana a Clio “non è un reggente. Non ha sangue reale nelle vene, né la fiducia della famiglia reale. E' il capo dei Rossi. Un uomo malvagio, che detesta le gerarchie, la nobiltà e il Clero. Un uomo portato a disprezzare e a distruggere ciò che non concepisce. Un uomo colmo di rabbia verso ciò che c'è di più nobile al mondo. Lui ha messo in dubbio il potere del re, imponendogli di firmare la Magna Carta. E sono certa che c'è lui dietro la sua misteriosa scomparsa. L'uomo che vedete nel ritratto è proprio il principe ereditario Ardena, sovrano di Chanty... scomparso nel nulla da settimane... ma lui non avrebbe mai abbandonato il regno... mai... ne sono certa...” scosse la testa “... l'uomo che è appena andato via invece è Giacomo il Nero... un mercenario, abilissimo spadaccino al soldo dei Rossi...” la guardò “... non temete per l'editto... diremo a tutti che siete mia nipote... ma vi occorreranno abiti degni...” chiamò una servitrice “... chiama il mio sarto... voglio un abito per...” guardò Clio “... qual'è il vostro nome?”

Guisgard
18-06-2013, 22.00.03
Il treno rallentò sempre più, fino a fermarsi del tutto.
“Non so perchè ci siamo fermati...” disse Guisgard a Talia, per poi alzarsi in piedi.
Arrivò allora il controllore.
“Cosa è successo?” Gli chiese il Taddeide.
“C'è un guasto sulla linea...” spiegò l'altro “... prenderemo una direzione diversa... chi però vuole giungere a Sygma può scendere prima. C'è una corriera che è diretta là.”
“Qui?” Fissandolo Guisgard. “Nel bel mezzo della campagna?”
“No, proseguiremo fino ad una piccola stazione.” Rispose il controllore. “Là si potrà scendere e prendere la corriera.”
“Beh, non abbiamo altra scelta...” mormorò Guisgard “... scenderemo alla prossima e prenderemo quella corriera...”
Il treno, così, si rimise in moto e poco dopo giunse a quella piccola stazione.
Qui Guisgard e Talia scesero ed attesero la corriera.
“Questo viaggio spero non diventi lungo e complicato...” sedendosi lui su una panchina.

Clio
19-06-2013, 00.06.46
Sorrisi.
"Oh, capisco..." Dissi annuendo con un lieve cenno del capo "...uomini del genere pensano di potersi arrogare il diritto di decidere cosa è giusto, ma agiscono solo per il proprio tornaconto, anche se minacciano di sovvertire l'ordine costituito..." Sospirai "..no, avete ragione.. Un principe non abbandonerebbe mai la sua terra, e sono certa che, dovunque egli sia, soffre a starle lontano..".
Mi voltai nuovamente verso il dipinto.
Quando la donna mi rivelò l'identità dell'uomo ritratto, rimasi di stucco.
Come poteva essere possibile?
Come poteva il principe di quelle terre essere parente dei Taddei?
Certo, potevo sbagliarmi, potevo essermi immaginata quegli occhi nel castello, e cercare somiglianze dove non ce n'erano.
Eppure, più guardavo quel ritratto più capivo che la vista non mi tradiva.
"Cosa?" Esclamai stupita "è lui?" Balbettai, senza distogliere gli occhi dal quadro.
Portai istintivamente la mano alla piccola tasca in cui era custodita la spilla a fiore con il biglietto.
No, ormai sapevo che il principe non era fuggito.
Trasalii.
Mirò non aveva detto che si sospettava che il principe fosse il figlio di un amante?
Scossi la testa.
No, non poteva essere. Sarebbe stato troppo evidente, se io me n'ero accorta al primo sguardo, chissà gli altri.
Probabilmente c'era una spiegazione più semplice.
"Scusate se la domanda vi sembrerà inopportuna madama.. Ma... Il principe Ardena.. Ecco, vedete.. Per i miei studi mi è capitato di viaggiare molto e, guardando quel ritratto mi stavo chiedendo, ecco.. La famiglia reale è in qualche modo imparentata con i Taddei?" Dissi candidamente "sono una nobile famiglia del sud.. E gli occhi azzurri del principe mi hanno ricordato quelli di un ritratto che vidi molto tempo fa.. Probabilmente gli occhi mi ingannano, certo.." Scossi la testa "..perdonate l'invadenza, vi prego.. La mia curiosità tende ad essere scortese, e voi siete stata così buona con me..".
Mi accorsi, poi, che la mia ospite stava parlando di me con un sarto e mi voltai sorridendo verso di lei.
"Oh, madama, voi siete una benedizione, davvero... Vi ringrazio.." Con un lieve inchino.
Sbattei le palpebre quando mi chiese come mi chiamassi, davvero ero stata così cafona da non presentarmi?
"..Oh, perdonatemi... Clio.. Mi chiamo Clio..." Con un sorriso.

Guisgard
19-06-2013, 21.13.41
Arrivarono alcuni uomini e fecero segno ad Elisabeth e a Gem di seguirli.
“Sognatrice ma anche smemorata...” disse Gem sorridendo mentre seguivano quegli uomini “...si era detto di parlarci col tu, no? O temi che io sia quel tipo di uomo da cui stare in guardia?” Le fece l'occhiolino.
Furono allora portati in una grande sala per le adunate.
Una sorta di consiglio.
“Aspettate qui.” Fece uno di quegli uomini ad Elisabeth e a Gem.
Ed uscirono.
“E ora?” Guardandosi intorno il pilota. “Sembra un tribunale... ci processeranno?”
“Solo se siete colpevoli...” entrando una misteriosa figura.
Aveva occhi ambigui ed un'espressione impenetrabile.
Fissò con attenzione prima Elisabeth, poi Gem.
Li fissò a lungo.
“Chi siete?” Chiese poi loro. “Da dove venite?”
http://thetorchonline.com/wp-content/uploads/2009/11/arnold-vosloo.jpg

Guisgard
19-06-2013, 21.16.27
"Smettetela di bussare” gridò la donna dall'interno ad Altea che bussava “o vi manderò contro i cani!”
“Ci dica almeno dove siamo!” Fece Daiz.
“A Chanty!”
“Chanty?” Ripetè Daiz.
“Si e ora andatevene!”
“Ma è sera ed è buio!” Replicò l'investigatore. “Ci indichi almeno un posto dove passare la notte!”
“Più avanti troverete un convento!” Fece la donna. “Forse i Francescani vi accoglieranno! Nonostante i vostri abiti e il vostro assurdo modo di parlare! E ora andatevene via!”
“Roba da matti!” Esclamò Daiz. “Avanti, raggiungiamo il convento, Altea...”

Guisgard
19-06-2013, 21.25.11
A quelle parole di Clio, Oriana apparve sorpresa.
Un attimo dopo tradì inquietudine.
I suoi occhi chiari erano attraversati da un velato affanno.
Tuttavia non disse nulla.
Arrivò allora la servitrice e subito dopo fu fatto chiamare il sarto.
Messere Gabrio era un uomo attempato, ma carico di una stravagante voglia di fare.
Dalla sua bottega aveva portato con sé sua moglie e le sue tre figlie, oltre che una preziosa stoffa delle Cicladi, con fili di seta di Siria intrecciati con nastri di porpora del Sinai.
Misurò allora il tutto sul corpo di Clio e ne fece trame per il suo abito.
Addolcì poi la delicata figura della ragazza con un diadema ad alveolo, pendagli di corallo egeo e una coroncina di perle del Bosforo.
Con quell'abito, Clio apparve allora come una tipica bellezza orientale, con i capelli d'ebano che tinge quelli delle donne di Cipro e di Rodi, gli occhi azzurri simili a quelli che splendono sotto i veli turchesi delle odalische del Magreb, le gote rosate come la porcellana di Maiolica e le labbra appena vermiglie come il pesco in fiore di Persia.
Magnifico lavoro, messer Gabrio.” Disse Oriana al sarto. “Magnifico.”
“Oh, vostra nipote è un incanto, madama.” Fece il sarto. “Io ho fatto ben poco.”
La donna pagò il sarto per i suoi servigi e restò poi di nuovo sola con Clio.
“Ragazza mia...” fissandola “... quel nome... de' Taddei... è molto impopolare in questo momento nel regno... e basta davvero poco per avere problemi... dimenticatelo dunque... almeno fin quando resterete qui... dimenticatelo anche quando vedrete la statua che domina il cortile del Palazzo Reale... dimenticate quel nome, Clio...”
Ad un tratto arrivò qualcuno.
Erano Masan e Solder.
E restarono sorpresi nel vedere Clio con quel bellissimo abito.
http://24.media.tumblr.com/72f1f6658dc9dc332d0df62879084120/tumblr_mkjznv23hR1s7k2xno1_500.jpg

Altea
19-06-2013, 21.50.13
Mi guardai attonita...."Forse il mio vestito è troppo corto? I tacchi troppo alti..??Ma che ho di strano che è rimasta sconvolta dal nostro modo di vestire e comportarci...mah...sarà un personaggio un pò strano sicuramente, perchè lei come era vestita con quella cuffia stile rinascimento quasi?" dissi sbuffando arrabbiata visto dovevamo ancora camminare...rimanemmo entrambi in silenzio, qualcosa non mi quadrava.
"Chanty? Mai sentito nominare davvero....e tu?" ad un tratto davanti ci apparve un posto tranquillo che sembrava per tutto un antico convento..."Eccoci, qui deve essere il convento..vai avanti tu Daiz forse è meglio".

Clio
19-06-2013, 22.21.03
Restai alquanto turbata nel vedere lo sguardo della donna.
Ecco, hai parlato troppo.. sei sempre la solita..
Abbassai lo sguardo, mentre le mie gote si tingevano leggermente di rosso.
Cappii immediatamente di aver turbato Madama Oriana.
Le sorrisi quado mi lasciò nelle mani del sarto e, un momento dopo, la mia mente volò altrove.
Non potevo credere ai miei occhi, quellle stoffe, quei dettagli.
Era quanto di più bello e raffinato avessi mai indossato in vita mia.
Osservavo il sarto, sua moglie e le sue figlie, con l'aria estasiata di chi sta vivendo un sogno.
Ebbi l'acccortezza di trasportare furtivamente la spilla dal semplice vestito che indossavo alla meraviglia che mi stavano confezionando.
Non mi sarei separata da quella spilla per nessuna ragione. Mi sentivo responsabile per lei, come se mi fosse stato affidato un compito o confidato un segreto.
Quando mi fece ammirare in un prezioso specchio di rame, mi mancò il fiato.
Non poteva essere mio quel riflesso.
E, per un momento, sorrisi, senza pensare a nulla, come non facevo da troppo tempo.
Ma poi, lo sguardo turbato di Oriana e quello enigmatico del principe mi tornarono alla mente, e sospirai, pur continuando ad osservare la mia immagine riflessa.
Quando restai di nuovo sola con Madama Oriana, la ringraziai nuovamente, chiedendole come mai avrei potuto ripagare tutte quelle gentilezze.
Ma il suo sguardo si fece subito serio.

“Ragazza mia...” fissandola “... quel nome... de' Taddei... è molto impopolare in questo momento nel regno... e basta davvero poco per avere problemi... dimenticatelo dunque... almeno fin quando resterete qui... dimenticatelo anche quando vedrete la statua che domina il cortile del Palazzo Reale... dimenticate quel nome, Clio...”

Una scossa improvvisa si impadronì di me, e feci di tutto per controllarla.
Lo conosceva! Certo, non se ne doveva parlare, era malvisto, ma conosceva il nome dei Taddei.
Quindi, forse, non ero poi così fuori strada. Rammentai quando nominammo Capomazda al vecchio frate, e questo ci guardò come se parlassimo una lingua sconosciuta. Non era stata quella la reazione della donna.
Allora qualcuno dei Taddei era stato lì. Già, ma i Taddei erano già potenti nel XVI secolo, er possibile che conoscesse quelli di allora.
Ma come potevano esserci i Taddei se non conoscevano Capomazda? A meno che.. qualcuno non fosse giunto a Chanty come noi. Qualcuno proveniente dal nostro secolo, così come da quello prima, o prima ancora, per quanto ne sapevo.
La faccenda diventava sempre più interessante, ma dovevo tenere la bocca chiusa.
Abbassai lo sguardo.
"Perdonatemi, madama... io.. non sapevo.." presi un profondo respiro, e guardai la donna negli occhi "..Avete la mia parola che non pronuncerò mai più quel nome, nè con voi nè con chiunque altro in queste terre... non sopporterei di provocarvi guai.." mi voltai verso la finestra "..sappiate che voi siete l'unica a cui ho parlato in quel modo.." dissi sottovoce "..vi porgo ancora le mie scuse.." Con un leggero inchino.
Sentii un rumore di passi e voltai lo sguardo verso l'anticamera.
Masan e Solder stavano entrando in quel momento.
Repressi un risolino divertito nell'incrociare lo sguardo di Solder, e poi quello di Masan, di certo non si aspettavano di vedermi vestita in quel modo.
"Oh.." dissi candidamente, come se nulla fosse "..Cominciavo a darvi per dispersi.. avete riposato bene?".
Avete parlottato tra di voi di tutte quelle cose su cui non devo fare domande perchè sono una ragazzina stupida?
Sorrisi.
"Temo di dovervi aggiornare sugli ultimi avvenimenti.." dissi avvicinandomi ai due ".. dunque.. il capo dei Rossi domani terrà un comizio, in cui tutta la popolazione deve essere presente.. poichè a quanto pare gli stranieri non solo non sono ben visti ma devono presentarsi davanti ad un consiglio o un tribunale, o qualcosa del genere.. la nostra ospite, che è una donna troppo generosa a quanto pare, ha deciso di farmi passare per sua nipote.." mi voltai verso Madama Oriana e sorrisi "Giusto Madama?" corrucciai lo sguardo "Ho dimenticato qualcosa?".

Guisgard
20-06-2013, 01.52.54
“Lascia perdere il vestito troppo corto e i tacchi troppo alti, bambola...” disse Daiz ad Altea “... tu faresti effetto anche con un saio...” sorrise “... no, neanche io ho mai sentito nominare questo Chanty... deve essere qualche piccolo paesino disperso in mezzo a queste colline...”
Camminarono un po', seguendo le scarse indicazioni date loro dalla donna.
Alla fine, una sagoma alta e scura si alzò nel buio circostante.
“Deve trattarsi del convento di cui parlava la donna...” fece Daiz.
Lo raggiunsero poco dopo, quando ormai già cominciava ad albeggiare.
“Ecco...” ridendo Daiz “... ora forse si che la tua gonna mozzafiato potrà dare scandalo...”
Bussò alla porta del convento.
E qualche istante dopo una fessura nel portone si aprì, lasciando intravedere due occhi stretti.
“Chi è che bussa a quest'ora tarda a questo convento?”
“Siamo dei viaggiatori...” spiegò Daiz “... la macchina ci ha lasciato a piedi in mezzo a queste colline... possiamo chiedere di entrare per una telefonata?”
La porticina si chiuse di colpo.
“No, non possiamo...” mormorò Daiz.
Ma un attimo dopo la porticina del portone si aprì ed apparve un monaco.

Guisgard
20-06-2013, 02.21.28
Oriana guardò Clio e un sorriso illuminò il suo volto.
“Non dimenticate nulla...” disse “... anzi, sarà bene che mi abitui a darti del tu, così da non rischiare di tradirci in pubblico. Naturalmente dovremo trovare un ruolo anche per i tuoi compagni di viaggio.”
“Quest'abito le sta meravigliosamente, Clio...” guardando la ragazza Masan.
“Si, troveremo qualche ruolo anche per noi due in questa farsa...” fece Solder “... appena il buon Masan smetterà di ammirare l'abito che indossa la sua pupilla.”
“Magari starà bene anche a lei un abito come quello.” Sorridendo l'archeologo alla donna.
“Siete persone assai curiose.” Fissando tutti loro Oriana. “Parlate in modo strano e strani sono i vostri abiti. Chi siete e da dove venite?”
“Siamo studiosi.” Rispose Masan. “Studiosi di testi antichi. E a proposito di questo, volevamo chiedervi dove trovare una biblioteca pubblica, signora.”
“C'è la Biblioteca del Palazzo Reale.” Spiegò Oriana. “Lì troverete tantissimi testi, anche molto antichi. Ma non mi avete detto da quale paese arrivate.”
“Da...” esitò Masan “... da Capomazda...”
A quel nome Oriana trasalì.
Restò qualche istante in silenzio, senza tradire poi altre emozioni.
“Ma forse dobbiamo approfittare ancora della vostra generosità, signora...” aggiunse Masan “... credo ci occorrano abiti... nuovi ...”
“Si.” Annuì Oriana.
Fece allora chiamare un servitore. “Accompagnerai questi miei ospiti alla bottega di messere Gabrio, chiedendogli degli abiti nuovi per loro.” Guardò poi Clio. “Io credo che uscirò per una passeggiata. Se vuoi, puoi accompagnarmi. Oppure andare con i tuoi compagni alla bottega di messere Gabrio.”

Talia
20-06-2013, 02.37.16
Scendemmo dunque dal treno, per poi vederlo ripartire a tutta velocità...
mi guardai intorno...
la stazione in cui ci trovavamo era molto piccola, con due soli binari uno accanto all’altro e una polverosa stradina che la costeggiava sul lato opposto di una semplice pensilina...
tutto intorno non si vedeva che campagna... nessuna casa, nessun villaggio e non un’anima viva c’era in giro in quella calda ora del primissimo pomeriggio...
le colline che ci circondavano, chiudendo l’orizzonte intorno a noi, erano verdi e dorate...
il vento spazzava la strada per poi giungere, in volute, ad invadere di polvere la banchina di legno sulla quale ci trovavamo...

“Questo viaggio spero non diventi lungo e complicato...” sedendosi lui su una panchina.

Sorrisi lievemente a quelle parole per poi andare a sedermi vicino a lui...
“Oh suvvia, Guisgard... ma dove è finito il suo senso dell’avventura? E sì che, da ciò che il buon Kuon mi aveva detto, mi era parso di capire che lei non ne fosse di certo sprovvisto...”
Gli lanciai un’occhiata obliqua per un momento, vagamente indagatrice...
poi di nuovo sorrisi, divertita...
“Eh, ma forse lei preferisce un altro genere di ‘avventure’, vero? Più... come dire... poù comode, confortevoli... non meno imprevedibili, forse, ma di certo meno polverose...” accennando alla strada di fronte a noi, per poi ridere piano.

Guisgard
20-06-2013, 03.36.48
Guisgard fissò Talia.
“Ah...” disse “... davvero? Beh, in effetti mi sto chiedendo, anche insistentemente, cosa ci faccio qui, in questo strano viaggio, senza una meta apparente... con una bella ragazza...” facendole l'occhiolino “... quando invece si potrebbero impiegare molto meglio il tempo e le energie...” sorrise “... del resto, a quel che si dice, mio zio giunse a Chanty per inseguire un suo amore... io invece sono già in ottima compagnia e sinceramente non credo di poter trovare di meglio a Chanty o altrove...” si guardò attorno “... e devo dire che questo scenario mi ispira non poco... non so... immagino un bel casale... magari un agriturismo in un posto appartato... perchè no, tenuto da una giovane coppia... e noi che capitiamo lì all'improvviso, con la possibilità, essendo gli unici clienti, di scegliere la camera che più preferiamo... e la sera, davanti al fuoco del camino, i due sposini ci racconteranno la loro romantica storia, magari iniziata con una vigna piantata proprio dove ora sorge il loro casale... e ascoltandoli, quasi senza accorgercene, ci ritroveremmo mano nella mano...” la fissò “... ecco, questo è un tipo di avventura che non rifiuterei affatto...” la sua mano allora scivolò sulla panchina, fino a sfiorare quella di lei.
In quel momento si udì la corriera arrivare.
Guisgard si voltò a guardarla parcheggiare.
Era un mezzo abbastanza vecchio, sporco e pieno di ammaccature e graffi.
“I biglietti li fa lei?” Chiese al conducente.
“Si, certo.”
“Dov'è diretta?” Domandò poi Guisgard.
“Dipende.”
“Da cosa?”
“Dall'ultimo passeggero che scenderà.” Rispose il conducente.
“Siamo diretti a Sygma.” Fece Guisgard. “E' diretta lì la corriera, vero?”
“Se si vuole davvero raggiungere un luogo” disse il conducente “allora prima o poi si arriverà.”
Guisgard allora prese Talia per mano e insieme salirono sulla corriera che pochi minuti dopo ripartì.

Altea
20-06-2013, 15.37.27
Osservai in silenzio la scena...un aprirsi e chiudersi della finestrella del portone di entrata...pure i frati francescani erano un pò insoliti in questo posto?...Chanty!
Finchè la porta si aprì e apparve un monaco vestito con il semplice saio marrone e ci fissava con uno strano sguardo...presi coraggio e pure la parola..."I miei saluti padre, spero almeno lei ci vorrà aiutare, una signora non ci ha nemmeno fatto entrare e ci ha indicato il vostro convento per avere un posto dove dormire stanotte...veniamo da Capomazda City e la nostra auto si è bloccata e abbiamo pure camminato molto...non sapevamo nemmeno il nome di questo luogo. E avremmo anche bisogno di un telefono, gentilmente.. il mio cellulare non funziona...cosa strana vero?" dissi mentre gli mostravo lo smartphone sorridendo.

Clio
20-06-2013, 15.58.17
Ricambiai lo sguardo di Masan per un momento, per poi distoglierlo subito dopo.
"La ringrazio... Anzi.. Vi ringrazio, messere.. Credo che sia ora di prendere le abitudini di questo paese, così da non dare nell'occhio..".
Sorrisi, poi, immaginando Solder in un raffinato abito di seta, considerata la bravura del sarto, magari avrebbe addolcito anche lei.
Non mi sfuggì lo sguardo della donna, allora mi sbagliavo: non solo conosceva i Taddei, ma anche Capomazda.
Tuttavia, evitai di pronunciare parola o mostrare le mie emozioni.
Guardai Solder e Masan, con sguardo distante.
"Oh, andate a fare compere senza di me... La mia presenza vi è già abbastanza d'impiccio.." Con un sorriso gelido "..e la vostra compagnia, zia.. È di gran lunga più piacevole della loro...".
Mi voltai a guardare i due archeologi ancora una volta "...ci vedremo più tardi, allora.. E organizzeremo la nostra visita alla biblioteca..".
Li salutai con un cenno del capo e seguii Madama Oriana nel grande giardino.

elisabeth
20-06-2013, 16.40.22
Gem...mi fece sorridere..." Non credo che io debba avere paura di te...magari dei tuoi sigari...."....gli feci una smorfia.....e in quel momento ci condussero in una grande sala....aveva ragione Gem..sembrava una stanza di tribunale........il tempo di guardarmi intorno...e arrivo' un tizio..alto....massiccio nella sua muscolatura........l'abbigliamento era da sballo.....guardavo lui e guardavo Gem......che meraviglia poter fare un paragone......la sicurezza e la spavalderia di Gem erano dettate si ,dal suo carattere..ma anche dal fatto che nella nostra epoca o almeno nella nostra citta' non si viveva una guerra quotidiana......il Signore li' davanti a me, credo che non poteva essere certo neanche delle sue decisioni....potevano tradirlo anche loro.......e mentre facevo tutte queste mie congetture.......le fatidiche domande..chi eravamo e da dove venivamo.......perfetto.....nel medioevo le donne non potevano essere esuberanti per cui nonostante il mio abbigliamento.....veramente...da barbona e credo francamente che neanche loro mi avrebbero voluta sotto i ponti...le scarpe col tacco mozzato erano la fine del mondo.......feci un passo indietro quasi coprendomi con il corpo di Gem.......e dandogli un piccolo pizzico..per fargli capire che avrebbe dovuto parlare......dissi solo......" Siamo solo degli artisti......alle volte non sappiamo neanche da quale citta' proveniamo "......feci un timido sorriso e calai il capo....

Talia
20-06-2013, 18.06.04
Lo osservai in silenzio mentre parlava, scrutandolo con uno sguardo tra il sorpreso ed il divertito...
osservai i suoi e poi quella mano che, quasi distrattamente, scese verso la mia...
non mi mossi, tuttavia, e non dissi niente, limitandomi ad osservarlo con quello sguardo che avrebbe potuto significare mille cose...
E fu proprio allora che giunse la corriera...

In quel momento si udì la corriera arrivare.
Guisgard si voltò a guardarla parcheggiare.
Era un mezzo abbastanza vecchio, sporco e pieno di ammaccature e graffi.
“I biglietti li fa lei?” Chiese al conducente.
“Si, certo.”
“Dov'è diretta?” Domandò poi Guisgard.
“Dipende.”
“Da cosa?”
“Dall'ultimo passeggero che scenderà.” Rispose il conducente.
“Siamo diretti a Sygma.” Fece Guisgard. “E' diretta lì la corriera, vero?”
“Se si vuole davvero raggiungere un luogo” disse il conducente “allora prima o poi si arriverà.”
Guisgard allora prese Talia per mano e insieme salirono sulla corriera che pochi minuti dopo ripartì.

Salimmo, dunque...
era un mezzo piuttosto vecchio, sgangherato e cigolante, con due file di sedili ai lati di uno stretto corridoio, le pareti di un rosso vagamente scrostato ed il tetto bianco.
Pagammo la tratta al conducente e la corriera ripartì...
Mi guardai per un momento intorno, per poi lasciarmi scivolare in uno dei sedili vicini al finestrino... ero vagamente affascinata da quel mezzo che sembrava uscire da un vecchio film, così com’ero incuriosita dalle risposte misteriose e vagamente filosofeggianti dell’uomo alla guida.
“Stavo pensando...” sussurrai poco, pianissimo, all’orecchio Guisgard “Che... non so... forse potremmo fare una prova e chiedere al conducente tra quanto tempo pensa che arriveremo a Chanty... cosa ne dice?”

Guisgard
20-06-2013, 21.36.01
Il francescano fissò stupito Altea.
Si grattò poi il capo.
“Io non credo di comprendervi, fratelli...” disse poi “... parlate un linguaggio diverso... forse qualche nuova forma di volgare...” li fissò “... e di certo giungete da remote contrade... se vi occorre ospitalità qui ne troverete, naturalmente... ma vi avverto che l'asilo nei luoghi sacri per i criminali non è più riconosciuto qui a Chanty... dunque se siete fuggitivi, sappiate che potrebbero venire a prendervi anche qui...” fece loro cenno di entrare.
Li condusse così in un lungo corridoio, mostrando loro due celle separate.
“Qui potrete riposare...” fece il frate “... domani mattina incontrerete il priore... fate buon riposo, fratelli...” ed andò via.
Poco dopo, dall'altra parete, Altea sentì bussare.
Era Daiz che le parlava dall'altra cella.
“Sei sveglia, bellezza?” Chiese. “Cosa pensi di questo posto? E' impressione mia o sono tutti strani?”

Guisgard
20-06-2013, 21.39.37
Prima di andare col servo di Oriana, Masan si avvicinò a Clio e prese la sua mano.
“Forse dovremmo restare uniti, Clio, non dividerci...” disse piano “... non conosciamo questo luogo e questa gente... e mi sento più al sicuro se restiamo tutti insieme...”
Si avvicinò allora Solder.
“La lasci perdere.” Con disprezzo. “Magari troveremo il modo di tornare nel nostro tempo, senza ritrovarci dietro questa ragazzina viziata. E' bastato un abito e qualche gioiello per farle montare la testa. Ora andiamo a trovare quel sarto.” Ed uscirono col servo.
“Andiamo,Clio.” Disse allora Oriana.
Le due uscirono così per la città.
Fisyem era una città baciata dal Sole e dal fresco vento che cingeva le colline circostanti.
La pietra rossa con cui le case, i palazzi e le chiese erano costruiti, col vivace riverbero del meriggio, sembrava assumere tonalità particolarissime, come se i riflessi e le ombre giocassero a rincorrersi sui muri.
Ad un tratto alcuni giovinastri si avvicinarono alle due donne.
Cominciarono così a motteggiare con rime e versi licenziosi.
Con un linguaggio scurrile e volgare.
“Oh, ma lasciateci in pace!” Urlò Oriana.
Ma quelli in cerchio camminavano intorno alle due.

Guisgard
20-06-2013, 21.49.10
“Interessante...” disse Guidox a quelle parole di Elisabeth “... sicché siete artisti senza patria, senza abiti decenti e senza neanche un passato.”
“In verità” fece Gem “veniamo da Capomazda.”
“Non conosco quel luogo.” Fissandolo Guidox.
“Si, credo sia molto distante da qui.” Annuì il pilota. “Visto che neanche noi conoscevamo questo regno.”
“E come ci siete giunti?”
“Per caso.”
“Artisti itineranti, dunque.”
“Si.”
“Beh, forse siete stati fortunati ad arrivare qui.”
“Davvero?”
“Si...” annuì Guidox “... gli artisti sono un'ottima arma di propaganda. Con il sarcasmo, l'ironia, la satira, possono aizzare le folle, instaurare il germe del caos e del disordine. Il popolo è per sua natura suscettibile alle bugie e alle menzogne, specie se fantastiche. E chi potrebbe convincere il popolo di cose fantastiche se non dei buffoni itineranti?”
Gem lo guardò senza dire nulla.
“Naturalmente sarete pagati.” Mormorò poi Guidox.

Guisgard
20-06-2013, 21.58.04
“Beh, dico” disse Guisgard a Talia “che per prima cosa dovremmo calarci in quella parte di cui discutemmo, no?” Sorrise. “Visto che dobbiamo fingere... no, non mi piace... direi... si, giocare ad essere fidanzati, direi che possiamo darci del tu... vero?” Le fece l'occhiolino. “Comunque hai ragione... capo!” Rivolgendosi al conducente. “Fra quanto saremo a Sygma?”
“Mi spiace...” fissandolo dallo specchietto retrovisore “... è vietato parlare al conducente.” Indicando il cartello accanto a lui.
“Questa poi...” mormorò Guisgard appoggiandosi allo schienale del suo posto “... come non detto...” e fissò Talia.
Guardò poi fuori dal finestrino.
“Cosa diremo a chi ci chiederà del nostro primo incontro?” Tornando a guardarla. “Questa è la domanda che la gente fa di più quando vede una coppia. Tu cosa ne pensi? Possiamo esserci conosciuti in una chat, così da poter dire di avere il destino dalla nostra parte... oppure possiamo esserci conosciuti ad un concerto, o in teatro... o magari quando tu eri una commessa in una gioielleria ed io entrai per comprare un regalo alla mia ragazza... ma poi, vedendoti, mi sono folgorato e l'ho dato a te quel regalo...” guardò allora verso il conducente “... è possibile avere un po' di musica almeno, capo?”
Il conducente allora accese lo stereo.
E così, sulle note di quella vecchia canzone, la corriera attraversava quel paesaggio fatto di colline aspre e verdeggianti, passando poi ad altre più dolci, tappezzate di colori e tinte diverse, un po' pastello e fiabesche, mentre qualche casale qui e là cominciava a spuntare da quello scenario.
Ma appena quella canzone terminò, la corriera si fermò di colpo.

Altea
21-06-2013, 00.18.32
Cosi entrammo in quella angusta cella...solo un comodino di legno e un letto pure di misero legno, mi stesi quando sentii bussare alla parete...sussultai, all'inizio pensai fosse l'antico spirito di un vecchio frate poi per fortuna riconobbi la voce di Daiz..."Sei tu...che spavento Daiz..solo ora ti accorgi che qui è tutto strano? Ma hai sentito? Non capiscono la nostra lingua...d'accordo io ho accento inglese ma tu sei del luogo originario..e poi ci ha trattato di fuggitivi...questo ambiente e posto sembra quasi uscito da un vecchio tomo, forse hanno antiche usanze?" chiesi perplessa.

Clio
21-06-2013, 01.14.43
Alzai gli occhi e, ancora una volta, incontrai quelli dell'uomo.
Quel lieve contatto mi diede sicurezza. Era strano l'effetto che avesse quell'uomo su di me: la sua mano, il suo sguardo, la sua voce... per un momento credetti di potermi fidare.
Ma sapevo bene che non era così, che dovevo stare all'erta.
E, infatti, la voce di Solder cancellò ogni cosa.
Ridivenni rigida e distante, anche verso Masan.
"Oh, ma davvero? Dal sarto? Troverete il modo di tornare indietro?" risi appena, Solder era diventata davvero insopportabile "Dato che quando si rivolge a me infila un insulto ogni tre parole, pensavo fosse contenta di starmi lontana.." dissi guardando, forse per la prima volta, la donna con occhi duri e implacabili "..e non dia la colpa a quest'abito.. non andavamo d'accordo nemmeno prima.." sbottai.
Scossi la testa, e trattenni la mano di Masan per un momento.
Mi avvicinai, il suo viso era così vicino che potevo sentire il suo respiro.
Lo guardai ferma, cercando i suoi occhi con i miei, e sussurrai talmente piano, che nemmeno Oriana avrebbe sentito.
"Lei lo sa, vero, che non è mia abitudine starmene buona e zitta quando vengo ripetutamente insultata?" respirai piano "..non sono esattamente una ragazzina..".
Rilasciai la mano di Masan e lo osservai allontanarsi insieme a Solder.
"A più tardi.." dissi, senza curarmi che mi udissero o meno.
Dovevo calmarmi, non potevo permettermi di perdere il controllo. Ma non ero abituata a nascondermi nè a fare falsi sorrisi.
L'antipatica verità mi era sempre piaciuta di più.
Mi chiesi se Masan fosse subito andato a raccontare a Solder di cosa gli avevo sussurrato all'orecchio, ma non m'importava.
Quel posto era davvero magnifico, e se, come io avevo sempre creduto, ogni cosa accadeva per una ragione, allora io avevo il dovere di comprendere quale fosse il mio ruolo in tutta quella storia.
Perchè Chanty? Perchè il XVI secolo? Perchè quel foglietto era capitato ai miei piedi?
Sospirai.
Perchè ero in compagnia di una donna tanto insopportabile?
Sorrisi.
Domande destinate a restare senza risposta.
Sentii madama Oriana che mi chiamava, mi voltai verso di lei, le sorrisi e la seguii.
La città era davvero bellissima e restai incantata nel passeggiare, commentando questo o quel particolare.

Ad un tratto alcuni giovinastri si avvicinarono alle due donne.
Cominciarono così a motteggiare con rime e versi licenziosi.
Con un linguaggio scurrile e volgare.
“Oh, ma lasciateci in pace!” Urlò Oriana.
Ma quelli in cerchio camminavano intorno alle due.

Sbarrai gli occhi, e passai lo sguardo da un ragazzotto all'altro.
Di certo una donna come Oriana non era abituata a un tale linguaggio, e il suo disappunto le si leggeva in faccia.
Non che io amassi tale linguaggio, o avessi intenzione di permettere a quei giovinastri di parlarmi in quel modo, ma non era certo la prima volta che sentivo parlare così.
Ricordi lontani si affacciarono nella mia mente, e, senza accorgermene, scoppiai a ridere.

"Santo cielo, Paul.. c'è una ragazza!" disse ragazzo alto e moro, seduto sullo sgabello di un pub, guardando il giovane davanti a sé.
"Chi è il pazzo che porterebbe la ragazza in questo posto?" disse una voce alle loro spalle.
"Clio!" in coro i due ragazzi.
"Che c'è.." dissi guardandoli stupita "Ah.. parlavate di me?" scoppiai a ridere "...adesso? Dovevate pensarci.. vediamo.. una decina di anni fa?".
Mi sedetti su uno sgabello accanto a loro e presi un sorso dalla birra chiara di uno dei due.
"No, in effetti Clio non conta.." disse Ned sorridendo "Dai, vai avanti..".
Così, Paul finì il suo discorso, tra risate e prese in giro.
Poi, si voltò verso di me.
"Allora, sorellina.. scandalizzata?" disse, fingendosi serio.
"Io?" guardandolo di sottecchi "..ma è tutto qui?" alzai le spalle "...devo ricordarti di quando mi hai raccontato di quella volta che..".
"No, no, no.. va bene.. mi arrendo..".
Sorrisi. "Devo smetterla di frequentarvi.. o finirò per parlare come voi..".
"Perchè, non lo fai già?" intervenne Ned.
"Ah! Brutto.." dissi, colpendolo alla spalla.
"Dai, non dire così, non è vero.. sabato sera la nostra Clio sembrava quasi una ragazza.." ridendo Paul.
"Grazie, eh.." dissi, fingendomi offesa.
"E' vero.. vestitino, tacchi.. truccata di tutto punto.." disse Paul, strizzandomi l'occhio.
Scossi la testa e alzai gli occhi al cielo.
"Vero.. dovevamo stare attenti che non ce la rubassero.. Non hai fatto conquiste? Insomma, sei stata tutta la sera con noi e Lucio", ribattè l'altro.
Scossi la testa, mentre un brivido mi attraversava la schiena. "Per chi mi hai preso? Sono una brava ragazza io.. " dissi sorridendo.
In quel momento, la mia ordinazione arrivò.
"Brindiamo allora, alla nostra migliore amica.. non cambiare mai.." disse Paul alzando il boccale.
".. E all'amore che, prima o poi, ce la porterà via.." gli fece eco Ned.
"Ma che avete stasera? Troppo Miele a colazione?" dissi sorridendo.
Tuttavia, alzai la birra e feci tintinnare il mio bicchiere contro il loro.

I miei ragazzi, i miei fratelli. Mi ero detta mille volte che avrei dovuto frequentare gente migliore. Ma poteva esistere gente più genuina e vera di loro? Le mie compagne di università che pensavano solo a uomini e vestiti? No, non facevano per me.
Li adoravo, erano la mia famiglia, e non li vedevo da troppo tempo.
Certo, dopo quello che avevo combinato le cose erano diventate complicate.
Scossi la testa, ci stavo pensando troppo spesso, ultimamente.
I giovinastri erano ancora intorno a noi, ci avevano "accompagnato" mentre la mia mente viaggiava nei ricordi.
Guardai Madama Oriana, e le posai delicatamente una mano sul braccio.
"Zia, se permettete.. da dove provengo un linguaggio del genere, purtroppo, è fin troppo usuale.. Andate pure avanti senza di me, vi raggiungo immediatamente.
Mi fermai, guardai quello che sembrava il più sveglio, e gli risposi per le rime.
Considerano l'epoca in cui mi trovavo e l'abito che indossavo, decisamente non se l'aspettava.
"Ora che avete avuto il vostro momento di gloria, che le vostre parole oscene ci perseguiteranno per il resto della vita.." dissi sorridendo avvicinandomi ad uno dei ragazzi "..Levatevi dai piedi.." dissi guardandolo, ferma e decisa "Ora!".
La tentazione di colpirlo fu davvero tanta, ma era poco più che un ragazzino.
Eppure, nell'accingermi a raggiungere Madama Osana, gli feci un rapido sgambetto, facendolo ruzzolare a terra.
"Oh, dovete perdonarmi, messere.." dissi ridendo, mentre annaspava nella terra.
Fu l'unico momento in cui apprezzai il fatto di non avere le strade in cemento.
"Andate a tampinare qualcun altro, ragazzi.." dissi ridendo.
Mi affrettai a raggiungere Madama Oriana.
"Tutto bene, zia?" dissi gentilmente alla donna "Che razza di mascalzoni..".

Guisgard
21-06-2013, 02.02.31
Clio tornò così da Oriana.
“Santo Cielo, Clio...” disse la donna “... ma perchè hai dato spago a quei ragazzacci? Meglio evitare gente simile!”
Ripresero così la loro passeggiata.
Ma pochi passi dopo, alcuni di quei ragazzi rincorsero le due donne.
“Damigella...” avvicinandosi uno di loro “... damigella... no, non agitatevi...” fermandosi di colpo e temendo un'altra reazione di Clio “... non vogliamo provocarvi oltre... è che... vi abbiamo visto come avete reagito poco fa... pensavamo foste una di quelle ragazzine viziate, incapaci di difendersi... invece avete saputo zittire Puccio... e allora volevamo chiedervi di essere dei nostri... domani sera ci sarà una festa per i giovani Rossi... al castello di messere Yrko di Bumin... sarete dei nostri?”

Guisgard
21-06-2013, 02.15.53
“Si, hai ragione...” disse Daiz ad Altea dall'altra parte della parete “... ma voglio vederci chiaro... cosa ne dici di farci un giretto? Magari i frati saranno in chiesa per la messa del mattino... e noi potremmo cercare qualche indizio... dai, ti aspetto nel corridoio...”
Così uscirono dalle loro celle e cercarono in giro qualcosa che li aiutasse a capire dove fossero finiti.
Come immaginato da Daiz, il convento era deserto, visto che i frati erano tutti ad ascoltare la messa del mattino.
I due allora trovarono la biblioteca del convento.
Cominciarono così a cercare qualche indizio.
Fino a quando Altea trovò un registro, in cui erano annotate le scorte, le spese, le offerte ricevute, i ricavi dell'elemosina e altri aspetti che riguardavano il chiostro.
E solo dopo un po' la ragazza si accorse che quel registro recava come data del nuovo giorno il 21 Giugno dell'anno 1513.

Clio
21-06-2013, 02.49.17
"Oh.." dissi, sorridendo a madama "..so trattare con gente del genere e, credetemi.. mostrarsi irritati aumenta solo il loro divertimento.. è ora che imparino a stare al loro posto.." abbassai lo sguardo "...vi chiedo scusa se vi ho messo in imbarazzo.. volevo soltanto che si levassero di torno, e che imparassero la lezione..".
Quando sentii dei passi dietro di me, mi voltai e squadrai il ragazzo da capo a piedi.
Cosa voleva ancora.
Restai a bocca aperta quando mi chiese della festa.
Io, ad una festa dei giovani rossi? Ma se quel colore mi faceva accapponare la pelle. Stavo per liquidare il ragazzo con poche parole.
Ma quando mi disse dove si teneva la festa, quasi mi mancò il fiato.
Quel castello. La spilla, il quadro, lo sguardo del principe, il suono dell'ocarina.
Che potevo dire?
Sospirai.
"Ma davvero? Sembra divertente.." dissi sorridendo "Temo di avere un impegno domani, ma vedrò che posso fare... ".
Dovevo andare, eppure, mi chiesi di chi potessi fidarmi. Non potevo dire a Masan e a Solder della spilla nè del principe.
Ma di certo avrei dovuto spiegare a madama Oriana, che non andavo a quella festa per i Rossi, e che non volevo avere niente a che fare con loro.
Mi chiesi quanto potessi fidarmi di lei, di certo le stavo facendo una pessima impressione. Dovevo parlarle il prima possibile.

Guisgard
21-06-2013, 06.14.11
Quei ragazzi allora sorrisero ed annuirono a quelle parole di Clio.
“Spero possiate essere dei nostri.” Disse uno di quelli e poi andarono via.
“Vuoi andare ad una festa di quei giovani?” Chiese Oriana a Clio. “Esercitano così tanto fascino su di te?” Guardò la strada dove erano svaniti quei giovani. “I Rossi amano la libertà sfrenata, senza limiti. E detestano ogni forma di limite e di barriera. Per questo odiano i chierici. Dio è lontano, nei Cieli e forse, per loro, neanche esiste. Ma la Chiesa è qui ed impone norme e leggi ai loro occhi. E questo li ha spinti anche a scagliarsi contro il re e i suoi nobili. Non riconoscono le gerarchie, i privilegi e neanche i meriti. Comunque, se vuoi andare a quella festa, io non posso certo impedirtelo... del resto non sei davvero mia nipote... vieni...” aggiunse “... continuiamo la nostra passeggiata...” girarono ancora per la città e Clio poté vedere il centro storico e la piazza principale.
Le botteghe di alabastro, per il quale Chanty era famosa, e le taverne, rinomate per i sublimi vini nati dalle celebri vigne di quelle colline.
Tuttavia Oriana appariva silenziosa e distante, con lo sguardo assente e una strana inquietudine sul volto.

Clio
21-06-2013, 09.53.27
"Oh, no, madama...." Dissi osservando i ragazzi che si allontanavano "..nessun fascino, disprezzo quel genere di individui... Qui, come ho sempre fatto a casa mia.. Perché, credetemi, potranno avere nomi diversi ma gente del genere esiste in ogni luogo..".
Sorrisi, e seguii la donna per la via.
"Tuttavia avete ragione.." Annuendo "..ho intenzione di andare a quella festa, ma non per il motivo che credete voi..".
Mi accorsi, con dispiacere, che lo sguardo della donna era distante e freddo.
Dovevo averla delusa molto, e la cosa mi dispiaceva, era una brava persona.
Dovevo dire la verità, la verità è sempre la cosa migliore, per quanto fosse rischioso.
"Venite, madama..." Dissi prendendola sottobraccio "...se permettete, vorrei rivelarvi un segreto.. Non voglio che mi prendiate per quella che non sono.. Ho consacrato la mia vita alla virtù e alla conoscenza, non alla libertà sfrenata.." Dissi sorridendo.
Intravidi poco lontano un giardino semplice ma fiorito, e mi sembrò di buon auspicio.
Sulle panche accanto alla fontana non c'era nessuno.
Forse pochi amavano le cose belle, in quel momento.
Mi avvicinai ad una panca lontana dalla strada ma vicina alla fontana, guardando i attorno per essere sicura che non ci fosse nessuno, e feci cenno alla donna di sedervi accanto.
"Vi prego.." Dissi indicando la panca con un sorriso.
Presi un profondo respiro, e guardai la donna negli occhi.
Mi avrebbe presa per pazza?
"Voi siete stata così buona con me.. Ed io non sono stata onesta con voi... Ma dovete perdonarmi, credevo di dover tenere questa storia soltanto per me...".
Sospirai.
"Sento di potermi fidare di voi, e mi auguro di non sbagliarmi.." Sorrisi "..voi, infondo, vi siete fidata di me, mi avete accolto in casa vostra, e trattato come una nipote..".
Esitai, ma ormai dovevo andare fino in fondo.
Presi, con mano tremante, la spilla e il foglietto dalla tasca, li osservai per un momento, e poi li porsi alla donna, perché leggesse e vedesse.
"Fate attenzione, vi prego, mi sono molto cari.. E, soprattutto, non mi appartengono.." Sussurrai.
Mentre la donna leggeva il piccolo messaggio, iniziai a raccontare.
"Nel viaggio verso la capitale, siamo giunti al castello di Yrko di Bumin... E il suono soave di un'ocarina riempiva l'aria.." Sospirai "..la spilla e il messaggio sono stati lanciato da una delle finestre.. Sono caduti ai miei piedi, nessun altro li ha visti, io li ho raccolti, ho letto il messaggio, e non ne ho fatto parola con nessuno... Ne ho parlato con voi perché mi auguro che possiate capire..." Scossi la testa "..io, lo so che questa non è la mia terra, e che i vostri affari non mi dovrebbero riguardare ma.. Come posso restare inerme?" Dissi guardando la donna "..quel messaggio è arrivato a me, e io credo che tutto avvenga per una ragione.. Ed ora quei ragazzacci mi hanno dato l'opportunità di entrare nel castello senza destare sospetti..." Presi la mano della donna "..capite perché devo andare? Io... Devo tentare... Una ragazza che nessuno ha mai visto è insospettabile.. E, non temete, so basate a me stessa... Ma devo andare.. Non posso perdere questa occasione.. Se lui è davvero lì..." Sussurrai, ripensando al quadro, a quel volto, quello sguardo "..devo fare.. Qualunque cosa sia in mio potere.. Non posso fare finta di niente, non posso..".
Sorrisi, mentre rimettevo in tasca la spilla e il messaggio, come se temessi che qualcuno potesse vederci.
Avevo parlato a bassa voce, per essere sicura che nessuno sentisse.
"Mi caccerete di casa, zia, ora che sapete il mio segreto?" Dissi guardandola con aria speranzosa "..o mi darete della pazza?" Con un timido sorriso.

elisabeth
21-06-2013, 17.16.53
Avevo sentito la voce di Gem...aveva cambiato tono nel dire il nome della citta di provenienza e nel rispondere a Guidox.....era sicuro..senza inflessioni, aveva aquisito una forza strana, forse in quel momento era giusto che fosse cosi'.....eravamo artisti....e dovevamo izzare il popolo a delle porcherie ideate da questo Guidox......" Signore...mi scusi un momento......non possiamo assolutamente fare cio' che dite...primo...non conosciamo il motivo per cui izzare il popolo.....siamo artisti e' vero.....il mio compagno Canta.....ma canzoni che non comprendono i problemi della vostra citta'.....si dovrebbe andare a braccio...e io ...dipingo......come dovrei spiegare al popolo la situazione...attraverso dei colori su tela ?......mi creda lei e' stato gentilissimo....ma credo che non siamo il tipo di artisti che cercate voi...se volete vi facciamo un quadro o vi cantiamo una canzone mentre cenate.......ma per la sobbillazione...non siamo preparati.....".......Sentii la mano di Gem stritolare la mia......per non urlare......mi venne in mente tutto quello che di buono potessi pensare...dovevo allontanare il dolore......certo ero stata troppo moderna...ma che diamine avrei potuto fare...lui cantava le canzoni di de Andre' e io ?......con Picasso non potevo andare da nessuna parte......immaginavo Guidox a cui avrei dovuto fare un autoritratto....con mano moderna....il suo naso un cubo..la sua pelle un pavimento a scacchi..le sue orecchie due colonne........bellissimo......una voce mi distolse dal pensiero....

Altea
21-06-2013, 17.27.17
Camminammo senza farci notare in un corridoio, fuori notai un bel giardino e orto curato. Cosi ci trovammo in una stanza e notai un registro e lo lessi accuratamente finché notai la data e rimasi senza parole..guardai Daiz e dissi solo.."Guarda la data impressa qui..ma e' un registro antico o cosa..?"

Guisgard
21-06-2013, 17.32.42
Ad ascoltare il racconto di Clio, ma soprattutto davanti a quel biglietto e alla spilla, Oriana trasalì.
I suoi occhi chiari ripresero il loro naturale splendore ed un sorriso increspò il suo viso che, nonostante l'età non più giovanissima, mostrava ancora i tratti e i segni di una bellezza delicata, pulita e solare, come le donne che i pittori di quelle terre amavano raffigurare un po' ovunque.
“Perchè...” disse poi fissando la ragazza “... perchè non me ne hai parlato subito? Questa è la sua scrittura, la riconosco... e la spilla non mente... è l'emblema del suo casato...” si alzò allora in piedi come morsa da un'inattesa eccitazione “... siamo solo due donne noi...” aggiunse “... ma possiamo far sapere ad altri che lui non è andato via... non ha lasciato il suo regno ed il suo popolo... vieni con me, Clio...”
Uscirono così da quel giardino e imboccarono una piccola stradina laterale, che seguiva il dorso di un dolce colle su cui quel lato della città sorgeva.
Arrivarono da lì ad uno spiazzo, poco distante dalla casa di Oriana, dove sorgeva una chiesa, sulla cui facciata vi era un mosaico di Sant'Andrea che portava in spalla la sua Croce.
“Vediamo se c'è Padre Roberto...” fece Oriana.
Entrarono allora nella chiesa e raggiunsero il transetto, dal quale si accedeva alla sacristia.
Lì vi era un prete, intento a sistemare alcuni messali.
“Padre...” avvicinandosi a lui Oriana “... guardate qui...” mostrandogli il biglietto e la spilla.

Guisgard
21-06-2013, 17.49.09
Gem fissò Elisabeth con una vaga espressione di rimprovero.
“Quel che la mia compagna voleva dire” disse poi a Guidox “è che noi non ci siamo mai cimentati in questo genere di cose... la nostra arte è semplice... io poi sono anche un tantino stonato e detesto le ballate... per questo addolcisco i miei strimpellamenti con giochi di abilità, come lanciare in aria più palline contemporaneamente...”
“Tutti gli artisti” fece Guidox, zittendolo con un cenno della mano “sono al soldo di uno dei tanti regimi. Penseremo noi ad indicarvi cosa dire durante le vostre esibizioni. Del resto l'arte è fine a se stessa se non è rivolta ad un ideale più grande. Guardate come hanno fatto i chierici, infarcendo gli atti dei tribunali romani con quelle assurde Passioni dei loro Martiri, trasformando esemplari processi contro il fanatismo e la superstizione in monumenti di Pietà e di Sacrificio. Beh, noi faremo qualcosa di simile, dove voi metterete in scena spettacoli che denigreranno i Bianchi e i Blu.”
Ad un tratto entrò un funzionario e Guidox si mise a discorrere con lui su altre faccende.
Gem allora indietreggiò di qualche passo, tirando a sé Elisabeth.
“Cosa ti salta in mente?” Fissandola. “Ti sembra il caso di contrariare questo tipo? Non ha avuto scrupoli a mettersi contro la Chiesa, figurati se ne avrà nel farci rinchiudere o peggio. Io non sono un cantate e di certo le canzoni di rock moderno che canticchio sotto la doccia non possono piacere a questa gente. Ma dobbiamo essere accorti. Prendere tempo e intanto capire come poter ritornare nella nostra epoca.”
Gem, come i lettori avranno capito sin dal primo momento, non era un poeta e neanche uno che amava parlottare a vanvera.
Era un uomo pratico e spiccio, sempre attento a misurarsi con la realtà che lo circondava.

Guisgard
21-06-2013, 17.59.16
Daiz prese il registro dalle mani di Altea e controllò la data con attenzione.
“Non so...” disse scuotendo il capo “... l'inchiostro con cui ci hanno scritto è quasi ancora fresco, visto che la macchia qui è recente... probabilmente amano utilizzare vecchi registri per annotare gli affari del monastero... però che stranezza... è in ottime condizioni per essere vecchio di cinquecento anni... le pagine non sono ingiallite, né consumate...” guardò Altea “... forse li producono apposta con questa data, magari per qualche cosa di culturale, tipo rivisitazioni storiche o cose del genere...”
Ad un tratto si udirono dei passi nel corridoio.
“Vieni, Altea...” fece Daiz.
Uscirono dalla biblioteca e videro alcuni frati, tra cui quello che li aveva fatti entrare la notte prima.
E proprio questo li condusse dal priore.
“Benvenuti, fratelli...” disse questi “... come possiamo esservi d'aiuto?”

Clio
21-06-2013, 20.28.24
Sorrisi nel vedere l'entusiasmo della donna, era più di quanto mi aspettassi.
"Beh, non ve ne ho parlato prima perché.. Io.. Non sapevo cosa dire.. E poi..." Lasciai che lo sguardo vagasse lontano "..non so quanto fidarmi dei miei compagni di viaggio.. Non so cosa penserebbero di tutto questo.." Dissi a bassa voce.
Poi, le parole della donna mi fecero sorridere ancora.
"Oh, madama.. A volte una semplice donna può arrivare dove faticherebbe un esercito.." Sorridendo "..ad esempio in un castello inaccessibile.."
Mi alzai e la seguii, chiedendomi dove mi stesse conducendo.
Eppure, la sua eccitazione, così spontanea e sincera era contagiosa, e la seguii volentieri.
Nel vedere la luce nei suoi occhi fui lieta di averle rivelato ogni cosa.
Restai stupita quanto mi chiese di mostrare la spilla al chierico.
Tuttavia, la mostrai, tendendola tra le mani insieme al messaggio.
"Viene dal castello di Yrko di Bumin, padre.. Nessuno ne è a conoscenza, oltre a noi.." Dissi con un leggero sorriso.

Talia
21-06-2013, 22.07.32
Sorrisi lievemente a quelle sue parole...
“Lei è un po’ matto, lo sa?”
Lo osservai per un momento...
“Tu sei un po’ matto...” mi corressi poi, con un vago sorriso “Si... un po’ matto...”
Mi voltai appena, guardando il paesaggio che sfilava piano fuori dal finestrino...
quella musica, uscendo dalla radio, riempiva l’intera corriera delle sue dolci note, cullando la mia mente come in una sorta di dolce torpore...
“Beh...” mormorai, tornando guardarlo “Se me lo chiederanno, dirò che un giorno i nostri sguardi si sono incontrati del salone delle feste, e che poi tu hai scalato il mio balcone, giungendo ad inciampare nei miei più segreti pensieri...”
Sorrisi di nuovo...

Ma appena quella canzone terminò, la corriera si fermò di colpo.

La corriera si arrestò tanto bruscamente da mandarmi a sbattere contro il seggiolino di fronte...
sollevai gli occhi, allarmata...
“Ma che succede?” dissi, massaggiandomi piano il ginocchio che avevo sbattuto...

Guisgard
21-06-2013, 22.19.31
Padre Roberto osservò con attenzione il biglietto e ciò che su di esso era stato scritto.
Poi spostò il suo sguardo sulla spilla che Clio teneva in mano.
“Padre...” disse Oriana, tradendo una forte impazienza “... cosa ne dite? Ora siete convinto anche voi?”
“Dipende...” fece il religioso “... dipende dal significato che voi date a questo biglietto.”
“Beh, mi pare evidente!”
“Ciò che a voi sembra così chiaro, temo invece che per me non lo sia.”
“Andiamo, padre...” fissandolo Oriana “... quella è la sua scrittura...”
“Esistono esperti capaci di riprodurre qualsiasi tipo di calligrafia.”
“E la spilla?”
“Chiunque abbia messo in scena tutto questo” osservò Padre Roberto “può essersi benissimo procurato questa spilla. Del resto i beni personali di molti nobili sono stati confiscati dal governo.”
“Oh, Santo Cielo!” Esclamò la donna. “Ma perchè voi preti siete così bravi ad annientare gli entusiasmi delle persone! Non vi sto chiedendo di far riconoscere al Santo Padre un miracolo accaduto a Santiago de Compostela, ma solo di credere che Sua Maestà è vivo! E che lo tengono prigioniero qui in città!”
“Madama...”
“Si... si...” annuendo la donna “... si, vi chiedo scusa... ma io non riesco a comprendere la vostra titubanza...”
“Madama...” mormorò il prete “... spesso la Chiesa si trova a vivere situazioni complicate... da una parte ci sono i fedeli, che con l'ingenuità di chi ha una Fede semplice, chiedono di veder riconoscere miracoli e profezie... dall'altra, invece, vi sono i suoi avversari che non aspettano altro che coglierla in fallo. E non per amore della verità, ma solo per dimostrare la sua imperfezione, dimenticando, però, che come tutte le cose umane, in quanto retta da uomini, è sottoposta all'errore.”
“Dove volete arrivare?”
“Se io dimostrassi di credere ciecamente” rispose Padre Roberto “che questo biglietto è stato scritto dalla mano di Sua Maestà, supponendo dunque che egli sia stato fatto davvero prigioniero, non potendo dimostrare tutto ciò, sarei poi accusato di tramare contro il nuovo governo. E sapete che i Rossi non attendono altro che chiudere le chiese del regno.”
“Ma chi potrebbe negare l'evidenza?”
“Quale evidenza?” Guardandola il prete. “Direbbero che si tratta di un atto promosso da qualche ribelle nobiliare, avendo così la scusa per portare altri scontri nel paese. Oppure liquiderebbero il tutto riconducendolo ad uno scherzo, magari messo in scena proprio da uno dei loro giovani. E sapete meglio di me come quella gioventù sprecata ama motteggiare e burlarsi di tutto e tutti per le strade. No, madama... questo biglietto potrebbe rivelarsi una trappola... una trappola mortale...”

Altea
22-06-2013, 00.22.23
Effettivamente il registro era proprio nuovo, non era logoro.
Sentimmo dei rumori e trovammo i frati che tornavano dalle loro preghiere e chi ci aprì la porta ci condusse dal priore, il quale gentilmente ci chiese come aiutarci...già come aiutarci? Non sapevo nemmeno da dove iniziare.
"Sappiamo che ci troviamo a Chanty, padre" dissi al priore "potrebbe raccontarci un pò di più di questo posto? Noi eravamo diretti a Santa Agata di Gothia...e scusi non ricordo..ma che giorno siamo oggi?"

Guisgard
22-06-2013, 01.54.50
“Si, siamo a Chanty...” disse il priore ad Altea “... non rammentate in che giorno siamo?” Fissandola. “Comunque... oggi è Sabato 22 Giugno, anno del Signore 1513, naturalmente.”
A quelle parole Daiz sbiancò.
“Il nostro regno, però, non vive una momento tranquillo.” Continuò il religioso. “Il paese è dilaniato da lotte intestine. Il re sembra essere sparito e il potere è stato preso, diciamo in forma momentanea, da una corporazione di individui che sfoggiano il colore rosso come proprio vessillo. Essi hanno formato un governo repubblicano, sebbene non legittimo, relegando i nobili, indeboliti dall'assenza del re, ai margini. Così, la capitale del regno, Fisyem, è divenuta la loro roccaforte. E questi sono i tristi accadimenti che si sono susseguiti in queste terre. Ma ora parlatemi di voi... avete detto di essere diretti a Sant'Agata di Gothia? Non credo di aver mai sentito questo nome... ma di quale luogo siete originari? E come siete capitati qui a Chanty?”
Ma proprio in quel momento un frate bussò ed entrò.
“Cosa accade, fratello?” Domandò il priore.
“Siamo pronti per andare a Fisyem.” Rispose il frate. “Ho segnato dai registri tutto ciò che ci occorre. Andremo in due, io e fratello Marcello.”

Clio
22-06-2013, 02.29.19
Ero rimasta in silenzio, mentre il prete e la donna discutevano.
"È per questo motivo, infatti, che non ho osato mostrare la spilla ad anima viva.." Dissi poi, guardando il religioso.
In un attimo, rimisi la spilla in tasca, e lo guardai nuovamente.
"Avete ragione, padre.. Potrebbe essere un complotto o uno scherzo.." Sorrisi "io stessa non crederei mai ciecamente ad un biglietto, ma farei mille verifiche..".
Mi rivolsi verso la donna "..è vero, madama... Potrebbero esserci ripercussioni.. Potrebbero pensare ad un inganno della chiesa.." Sorrisi "..ma, come vi ho già detto, quel biglietto è arrivato a me e io stessa ho udito il suono soave di quell'ocarina.. Io non sono nessuno, e non ho niente da perdere.." Sussurrai, guardando la donna "Ecco perché devo tornare là e.. se non altro, almeno trovare delle prove.. Prove che non ci siamo attaccando ad una vana speranza.. Ma se avete un'idea migliore, madama.. Vi ascolterò con attenzione.." Con un sorriso.

Guisgard
22-06-2013, 02.50.38
Oriana ascoltò Clio e poi tornò a fissare Padre Roberto.
Questi però non disse nulla.
“Immagino” disse la donna “che anche il suono dell'ocarina possa essere spiegato in vari modi, vero?”
“Voi conoscete bene l'ocarina di Sua Maestà...” fissandola il chierico “... visto che spesso avete ascoltato il re suonare in pubblico.”
“Si...” annuì la donna “... ma non solo in pubblico. Ho udito la sua ocarina anche quando si rifugiava nei giardini o nei lunghi viali dai quali si raggiungeva il cortile centrale. Quando cioè Sua Maestà pensava di essere solo e di suonare solo per se stesso. Come quando lasciava il palazzo per camminare di sera nelle stradine secondarie della campagna appena fuori dalla città. Si, ho udito molte volte il re suonare la sua ocarina. Forse possono falsificare la sua calligrafia, ma nessuno potrebbe suonare l'ocarina come lui. Di questo ne sono certa e riconoscerei quel suono tra mille simili.”
“Sfortunatamente” replicò il religioso “non siete stata voi ad udire quel suono. E la ragazza qui” indicando Clio “è stata saggia a non mostrare ad altri la spilla e quel biglietto.”
Oriana allora salutò Padre Roberto e con Clio uscirono dalla chiesa di Sant'Andrea.
Per tutto il tragitto la donna apparve silenziosa e pensierosa.
E solo quando ritornarono a casa sua, ella, finalmente, riprese a parlare.
“Forse Padre Roberto ha ragione...” mormorò “... forse mi sto aggrappando ad una Chimera... ma non so... quel biglietto continua a tormentarmi...” guardò Clio “... e forse è davvero pericoloso, oltre che pazzesco, mandarti da sola in quel castello, insieme a tutti quei fanatici...” scosse il capo “... e tu non dovresti rischiare così tanto... cosa direbbero i tuoi compagni di viaggio? Loro di sicuro non accetterebbero questi rischi inutili...”
E proprio in quel momento, Masan e Solder ritornarono a casa.
Ora anche loro indossavano abiti del tempo.

Guisgard
22-06-2013, 03.01.29
Guisgard, a quelle parole di Talia, sorrise e per un lungo momento i suoi occhi furono in quelli di lei.
“Mi piace questa cosa del tuo balcone...” disse quasi in un sussurro.

Il cavaliere vide la principessa avviarsi verso le proprie stanze.
Il leggero abito bianco che indossava, si alzava quasi svolazzando ogni volta lei si muoveva, mentre i suoi piedi nudi poggiavano sul freddo marmo.
Lei però, ad un tratto, si voltò e lo sorprese a fissarla.
“Qualcuno pensa” disse lei con voce leggera, ma accennando un lievissimo sorriso “che non bisognerebbe guardare a lungo la sacerdotessa...”
Lui apparve stupito.
“La principessa” continuò lei, ricambiando lo sguardo di lui “è anche sacerdotessa, cavaliere... lo ignoravate forse? Ci sono riti e pratiche che solo lei può svolgere...” aggiunse con una voce che si fece più sfuggente, quasi solo appena accennata.
“Cosa...” mormorò lui “... cosa volete che faccia ora, mia signora?”
“Dovete vegliare sulla vostra regina, cavaliere...” restando a fissarlo lei “... è il vostro compito... sorvegliate questa porta... gli alloggi della sacerdotessa sono inviolabili e inaccessibili... ai nostri nemici...” e si ritirò nei suoi alloggi, lasciando il cavaliere a fissarla mentre svaniva dietro quelle austere porte.

“Ehi...” rivogendosi Guisgard a Talia “... tutto bene? Lo schienale davanti ha attutito il colpo...” massaggiandole un po' il ginocchio “... vedrai che tra un momento non sentirai più neanche questo lieve dolore...”
La brusca frenata aveva fatto svanire quella misteriosa visione che lei aveva visto fino ad un momento prima.
Guisgard allora si alzò e guardò prima fuori, poi verso il conducente.
“Cosa è successo?” Chiese.
“La corriera...” rispose il conducente.
“Non va?” Domandò il Taddeide.
Il conducente lo fissò e scosse il capo.
“Ho capito...” sbuffando il nipote di Robert de' Taddei “... è andata...”
Seguì allora il conducente che scese dalla corriera.
“No...” mormorò quello dopo aver controllato il motore “... non ripartirà... non senza un buon meccanico...”
“Cosa facciamo ora?” Fissandolo Guisgard.
“Possiamo fare ben poco...”
“Sta dicendo che resteremo qui?” Stupito Guisgard.
“Si, aspetteremo che passi qualcuno per essere rimorchiati e ritornare così a Sant'Agata di Gothia.”
“Ma noi dobbiamo proseguire il nostro viaggio!” Esclamò il Taddeide.
“Allora vi conviene prendere un altro mezzo.”
“E passano da qui altre corriere?” Chiese Guisgard.
“Ci sono altri mezzi di trasporto.” Disse il conducente. “Ma temo dobbiate raggiungere una stazione di servizio e aspettare che arrivi un mezzo per farvi proseguire.”
“Dista molto la più vicina?”
“A tre miglia” indicò il conducente “dovrebbe essercene una. In quella direzione.”
Guisgard sbuffò ancora.
Risalì poi sulla corrida, tornando da Talia.
“Pare che questa vecchia corriera non riesca più a proseguire il suo viaggio...” disse alla ragazza “... dobbiamo quindi proseguire a piedi e raggiungere la più vicina stazione di servizio, per aspettare l'arrivo di un nuovo mezzo. Come va il ginocchio? Riesci a camminare?”

elisabeth
22-06-2013, 13.06.19
Gem...fu abbastanza chiaro che anche un neonato avrebbe compreso......e quando Guidox si allontanò......finalmente mi spiattello' in faccia ogni suo pensiero......Lui era pratico......era un uomo che viveva con i piedi per terra.........E io com' ero......già....avevo poco da fare la sognatrice......" Tu pensi che io stia giocando con la tua vita ?...dimmi e' questo che pensi ?....e allora ti sbagli di grosso..perche' la vita per me ha un grande valore......ma c'e' una differenza sostanziale..io vivo questo momento con le mie emotività e sono quelle di una donna e tu le vivi da uomo....siamo diversi...Gem...siamo diversi....cosa volevi che mi mettessi a piangere e ad urlare ?......non ne vedo l'utilità.....noi non solo non sappiamo perché siamo finiti qui...e che cosa stia succedendo in questo posto...io non so neanche che cosa mi e' successo nella mia epoca..io come te ero Tranquilla per i fatti miei..e poi...ecco qua...siamo nel 1500...una cosa e' studiare sui libri..una cosa e' vivere quell'epoca.....e ora cerchiamo di uscire da questo caos....nel migliore dei modi...a te il copione..io sarò una brava spalla....."......ero seccata...pensavo di avere un compagno di sventura e invece.........come potevo pensare che Gem fosse diverso.....come potevo.......non lo conoscevo nemmeno......eppure alle volte si può non conoscere una persona e a pelle riesci anche a fidarti...ennesimo buco nell'acqua.....

Talia
22-06-2013, 16.31.00
Guisgard si alzò e scese dalla corriera, mentre io rimasi immobile, fissandolo allontanarsi.
Quella visione...
era stato solo un momento, poche immagini, ma erano state tanto chiare e vivide da travolgermi.
Una volta rimasta sola, mi presi la testa tra le mani...
era una follia, pensai: avevo lasciato Sygma per sfuggire ai sogni che mi perseguitavano, ed invece pareva che essi mi avessero seguita, e addirittura che si fossero rafforzati.
Il cavaliere e la principessa...
sognavo di loro da più di un anno, ormai...
sognavo di loro da quando avevo terminato le ricerche e pubblicato quel romanzo sulla storia di quella regina con la quale, per qualche strano scherzo della sorte, condividevo il nome...
l’analista lo aveva chiamato ‘stress’, pensai...
ma chissà cosa avrebbe detto adesso, mi sorpresi a chiedermi... cosa avrebbe detto adesso che quei sogni giungevano anche di giorno...
e cosa avrebbe detto adesso se avesse saputo che... tentai di scacciare quell’idea che mi aveva colta all’improvviso, ma essa si ripresentò... era folle... ma ora mi ero, mio malgrado, accorta che quel cavaliere aveva sempre avuto, in quelle visioni, gli stessi occhi azzurri di Guisgard de’ Taddei.
Spinsi gli indici contro le tempie... forse davvero stavo impazzendo...

Risalì poi sulla corrida, tornando da Talia.
“Pare che questa vecchia corriera non riesca più a proseguire il suo viaggio...” disse alla ragazza “... dobbiamo quindi proseguire a piedi e raggiungere la più vicina stazione di servizio, per aspettare l'arrivo di un nuovo mezzo. Come va il ginocchio? Riesci a camminare?”

Sollevai la testa di scatto, quando lo sentii risalire a bordo...
“Certo!” risposi in fretta alla sua domanda, sperando che quei pensieri non trasparissero troppo dalla mia espressione “Certo che ce la faccio... non è stato niente!”
Mi alzai, quindi, e tirai giù dalla cappelliera la bisaccia che conteneva il Codex e la mia borsa...
“Coraggio, andiamo...” dissi con un sorriso “Tutto sommato non è un gran danno: è una bella giornata, il sole è alto e la strada sembra essere in gran parte all’ombra degli alberi... ci farà bene camminare un po’!”
Lo precedetti, dunque, e scendemmo dalla corriera.

Altea
22-06-2013, 20.15.10
Ebbi un sussulto...eravamo il 22 giugno 1953? E vidi Daiz impallidire, improvvisamente tutta la sua sicurezza e spavalderia sembrava svanire.
Ascoltai attentamente le parole del priore..."Una guerra dite? Non ne sapevo niente" nella mia mente era ben fissa la idea che questi umili frati rinchiusi nel convento fossero convinti di vivere come nei periodi antichi "noi proveniamo da Capomazda City, però io sono originaria di Oxford..vengo dalla Inghilterra e sono qui perchè sto studiando alla Università molto di più sul casato dei Taddei e Capomazda..e anche se il Fiore Azzurro fosse veramente esistito...ma ho saputo anche questo fiore ha a che fare con un codice ... il Codex Nohliano, ne sapete qualcosa voi?" inziai a parlare come notavo loro facessero.
Entrarono due monaci informando che stavano proprio partendo per la capitale...città mai sentita come loro non conoscevano stranamente Santa Agata di Gothia.
Diedi un calcio sotto il tavolo a Daiz perchè si era ammulolito di colpo.

Clio
24-06-2013, 01.13.08
Salutai il chierico e seguii Oriana verso casa.
"No, non credo che sia una chimera.." Dissi sorridendo "Vi capisco..quel biglietto non ha fatto che tormentarmi da quando l'ho tenuto tra le mani.. Non può essere un caso, o un trucco.." Scossi la testa.
"Ma io devo andare, si è un rischio.. Sicuramente.. E mi piacerebbe fidarmi di qualcuno così tanto da portarlo con me.. Ma non è così.. la posta in gioco è troppo alta.. E io non posso e non voglio dar finta di nulla.." .
Guardai la donna negli occhi "Ascoltate, ho passato la vita a leggere e studiare di situazioni come questa, senza poter far nulla per cambiare le cose.. Ma ora sono qui.. E rischierò quanto c'è da rischiare.. Perché so che è giusto.." Sospirai "Chanty ha bisogno del suo re... E se posso aiutarvi, in qualche modo.. Lo farò, costi quel che costi.." Sorrisi.
Corrucciai la fronte quando nominò Masan e Solder.
"No, ha ragione.. Loro non capirebbero.. È per questo che non ho raccontato nulla.. Mi avrebbero presa per pazza.. Non saprei nemmeno come spiegare tutto questo.." Alzai le spalle "..ma, infondo.. Non sono tenuta a dar loro spiegazioni..".
In quel momento, li vidi arrivare e li salutai con un cenno del capo.
"Bentornati..." Dissi guardando i due archeologi "..è andato tutto bene?" Con un sorriso.

Guisgard
24-06-2013, 01.30.34
“Si...” disse Masan a Clio “... ora abbiamo anche noi degli abiti adatti.” E mostrò alla ragazza l'abito blu che il sarto di Oriana aveva preparato per lui.
Lo stesso fece Solder, mettendo in mostra il bell'abito arancio e rosso che aveva preso nella bottega del sarto.
Oriana si mostrò compiaciuta e soddisfatta che quegli abiti fossero piaciuti ai suoi ospiti.
Poco dopo fu servita la cena.
Oriana, dopo aver cenato, si ritirò e diede la buonanotte a tutti loro.
Però, prima di andare, la donna fissò a lungo Clio.
Era uno sguardo particolare, col quale voleva quasi raccomandare alla ragazza di decidere bene cosa fare.
Del resto Clio lo sapeva bene.
Quell'avventura al castello poteva essere un grande rischio per lei.
E non solo per lei.
Poi, prima che anche i tre studiosi si ritirassero nelle loro stanze, Masan su avvicinò a Clio.
“Allora, mi dica...” fissandola “... come si trova qui? In questo luogo e in quest'epoca così assurdi per noi? Sembra che sia riuscita a conquistare la benevolenza di quella donna. Del resto non mi meraviglia... lei potrebbe conquistare chiunque, Clio...” accennò un sorriso “... e questo volevo dirle... beh, visto che siamo qui... e questo modo che abbiamo di rivolgerci l'una all'altro... si,voglio dire che non credo sia più il caso di usare il lei fra noi... se anche lei è d'accordo... mi piacerebbe darle del tu...”

Clio
24-06-2013, 02.23.24
Ricambiai lo sguardo della donna, e la salutai con un sorriso.
Sapevo cosa significava, e per fortuna mancava ancora un giorno alla festa.
Ci avrei dormito sopra. Ma io mi conoscevo meglio di chiunque altro, e sapevo quanto era difficile farmi cambiare idea.
Ma la faccenda era troppo pericolosa per essere presa alla leggera.
Stavo per ritirarmi, quando Masan venne da me.
Lo ascoltai attentamente, guardandolo negli occhi.
"Davvero?" Dissi poi, con un sorriso "Eppure non credo che potrò mai piacere alla sua amica.. Non che la cosa mi interessi.." I miei occhi scrutarono i suoi ".. Del tu, eh? Solitamente conosco bene le persone a cui do del tu.. E, soprattutto, mi fido di loro.. Mi sta dicendo che posso davvero fidarmi di lei, Hito Masan?" Mi avvicinai di un passo "posso fidarmi di te?".
Restammo in silenzio, con gli occhi incatenati, per lunghi istanti.
Eppure non riuscivo ancora a decifrare quello sguardo, e la cosa mi inquietava.
"Oh, qui è davvero bellissimo.. Non capisco l'ostilità della sua collega.." Dissi, cambiando discorso "..peccato solo per la situazione politica, così complessa e delicata.. Insomma, il re imprigionato chissà dove, i rossi al potere.. Sembra un bel guaio.." Esitai "..lei si è.." Alzai gli occhi al cielo e sospirai "..e va bene.. Ti sei fatto un'idea su tutta questa storia? Insomma.. Cosa ne pensi.. Al di là del fatto che non sono affari nostri.." Allargai le braccia ed il mio sguardo indugiò per un momento sul dipinto che aveva attirato la mia attenzione ore prima "Ci sarà pure un motivo perché siamo giunti qui.. Ci deve essere.." Sussurrai.

Guisgard
24-06-2013, 05.36.59
Preso il calcio da Altea, Daiz si destò dallo stupore causatogli dalle parole del priore.
“Davvero...” disse “... davvero siete diretti alla capitale?” Guardando i frati appena entrati. “Ottimo.” Alzandosi in piedi. “Anche noi siamo diretti là. Magari potremmo venire con voi, cosa ne dite?”
Il priore era rimasto turbato dal modo con cui Altea in precedenza aveva parlato, ma questa repentina richiesta di Daiz lo sorprese a tal punto che quasi dimenticò le parole della ragazza.
“Certo...” fece il priore “... non ci costerà nulla darvi un passaggio...”
I frati annuirono e dissero ai due viaggiatori di prepararsi a partire.
Poco dopo il carro partì.
“Non sapevo cos'altro inventarmi...” mormorò Daiz “... volevo guadagnare del tempo, anche se non so per quale motivo... così ho detto che dovevamo raggiungere la capitale...” fissò Altea “... ma come può essere? Siamo davvero tornati indietro nel Tempo? Guarda questo carro, la strada, i frati... ora che presto più attenzione... il carro è tutto di legno, non si vedono elettrodotti, né passano aerei nel cielo... e questi frati hanno tutto l'aspetto delle comparse che si vedono nei film in costume...”

Guisgard
24-06-2013, 05.41.02
Gem afferrò Elisabeth per le braccia.
“Io non penso nulla di tutto questo, lo sai...” disse fissandola “... so che non stai giocando con la mia vita... ma io devo pensare per entrambi e devo proteggerti... e non posso farlo se tu mi credi diverso da ciò che sono... se tu riponi in me aspettative che non potrò mai soddisfare... tu sei una donna in carriera, un luminare... e sei tante altre cose... sei un Massone... ma qui, in quest'epoca, davanti a questi uomini sconosciuti, tu sei soprattutto una donna... e voglio che tu possa conoscermi bene e fidarti poi di me... questo sono, Elisabeth... sono un uomo che nonostante l'esperienza militare e tutto il resto, ora come ora non sa cosa fare... ma ciò non vuol dire che non saprò proteggerti... ma tu devi fidarti di me... di ciò che sono...”
“Allora, signori?” Fece Guidox, appena finì di parlare col suo funzionario. “Cosa avete deciso? Accettate di essere al servizio della nostra causa?”

Guisgard
24-06-2013, 05.44.17
“Certo che puoi fidarti di me, Clio...” disse Masan fissandola negli occhi “... pensi che potrei mentirti o farti del male? Quanto a Solder... non badare a lei...” guardò anche lui il ritratto del re “... non so... non so perchè siamo qui... forse è un caso... forse una sorta di maledizione... si, di incanto o simile... forse è tutto un sogno... un incubo...” tornò a fissarla.
E in quel momento Clio ebbe una sensazione fortissima.
Come se lui le stesse per rivelare qualcosa.
Forse un segreto.
Un segreto.
Ma non disse nulla.
Era arrivata Solder e lui, salutata la donna e poi Clio, andò a dormire.
La notte trascorse così, senza sogni, né incubi.
E l'alba giunse presto a destare Clio.
Era il giorno della festa al Castello di Yrko di Bumin.

Guisgard
24-06-2013, 05.44.55
Guisgard e Talia, così, scesero dalla corriera e presero a camminare nella direzione che il mezzo avrebbe dovuto seguire se il suo viaggio fosse proseguito senza quell'incidente.
Il posto era incantevole e la natura verdeggiante e luminosa.
Fra gli alberi che contornavano la strada si udivano cantare uccellini e vibrare le foglie al fresco alitare del vento, che rendeva l'aria pulita e il cielo di un azzurro terso.
“Adoro questi luoghi tra le colline e le pendici dei monti...” disse Guisgard a Talia “... c'è sempre qualche borgo addormentato, i resti di un'antica torre o i ruderi di qualche castello Longobardo, Normanno o Angioino... io credo che questi luoghi, questi scenari sappiano essere romantici e sognanti come pochi altri... basta saperli osservare e poi scegliere... non so, ma il camino di un agriturismo o di una taverna... magari in una freddissima sera d'Inverno, forse il più freddo Inverno degli ultimi anni, mi sembra una cosa fantastica... giungere lì e trovare i proprietari un po' delusi... prenotare allora tutti i tavoli vuoti, farsi servire qualcosa di speciale, mangiarlo davanti a quel camino acceso... e magari poi fare l'amore proprio lì, a terra, scaldati dal fuoco che brucia e dalla passione...” le sorrise “... ma forse questo genere di cose per voi scrittori sono normali... si, voi dovete sempre immaginare grandi emozioni, scene particolari, fughe impossibili di amori travagliati... chissà, magari davanti a quel cammino possono essere arrivati due amanti in fuga...” le fece l'occhiolino.
All'improvviso il cielo cominciò a coprirsi, fino a mostrare bagliori lontani.
“Credo che stia per mettersi a piovere...” mormorò Guisgard “... sarà meglio affrettare il passo...” prese Talia per mano e i due cominciarono a correre.
I lampi e i tuoni iniziarono a susseguirsi sempre con più frequenza.
Poi cominciò a cadere una leggera pioggerellina.
Che divenne poco a poco più intensa.
Guisgard coprì allora entrambi col suo giubbotto da aviatore, fino a quando trovarono riparo sotto un grande noce.
“Speriamo smetta presto...” fece Guisgard fissando il cielo grigio “... anche se ne dubito... e comunque non è molto sicuro restare sotto ad un albero nel bel mezzo di un temporale...” così ripresero a correre in cerca di un riparo migliore.
Intanto cominciò a far sera.
E solo quando era ormai buio, i due videro una luce in lontananza.
La raggiunsero e scoprirono che si trattava di una locanda.
“La Tinaia...” leggendo l'insegna di legno Guisgard.
Ed entrarono.

elisabeth
24-06-2013, 11.30.47
Gem...mi sembro' un'altra persona.....mi diede una scrollata da farmi uscire gli occhi dalle orbite.....ma nell'ascoltarlo sentii veritaà nelle sue parole...sentii per la prima volta che avevo il dovere di lasciare andare le cose senza che io ne guidassi le fila.........e se per una volta...riuscissi a fare solo lal donna ?....." Mi spiace se tisono sembrata scortese...in questo momento mi sento tanto una...scema....hai ragione su tu tutto...ma su di una cosa no...non pensare di me che io sia un grande luminare..o Massone.. di quelli a cui non si puo' parlare...io sono......soltanto una donna anche nella nostra epoca..soltanto che ho dovuto impersonare un ruolo che era diverso......nella nostra epoca..la donna ha dovuto fare anche l'uomo, per sentirsi alla pari....e non ha capito che ha sbagliato......non doveva mai perdere il suo lato femminile......non so dove ci portera' tutto questo...ma qualcosa incomincia ad insegnarmelo......so di potermi fidare di te......non far mai che io possa pentirmene....."........Avrei voluto che quel dialogo continuasse per molto tempo......ma Guidox aveva terminato il suo e di conseguenza aveva stroncato il nostro......alla sua domanda..ebbi il buon senso.....di rimanere in silenzio......quel famoso silenzio che avevo apprezzato molte volte....

Clio
24-06-2013, 15.29.28
Mi svegliai fresca e riposata.
Tuttavia, restai sdraiata ad osservare il soffitto per molto tempo, prima di riuscire ad alzarmi.
Era il giorno della festa, per un attimo mi sembrò di sentire di nuovo il suono melodioso di quell'ocarina, le parole del biglietto, che ormai sapevo a memoria, si fecero strada nella mia mente, insieme al ritratto del re e allo sguardo speranzoso di madama Oriana.
Ero davvero ossessionata!
Pensai poi alle parole di Masan, a quel suo sguardo che mi incatenava ogni volta, mi chiesi se potevo credergli.
C'era stato un momento, mentre mi parlava, in cui avevo avuto la netta sensazione che volesse rivelarmi qualcosa, qualcosa di importate.
Non avevo idea di cosa potesse essere.
Infondo, chi ero io per giudicare Masan e i suoi segreti? Non ero affatto migliore di lui, nemmeno io gli avevo raccontato tutto.
Sarebbe stato bello averlo dalla mia parte, portarlo con me alla festa.
Ma aveva detto di detestare i Taddei, e tutto ciò che rappresentavano, perché dovrebbe aiutarmi a liberare questo re? Aveva evitato di dirmi che cosa pensasse della situazione politica, avrei provato a far scivolare di nuovo il discorso.
Certo, avrei anche potuto evitare di dirgli il motivo della mia visita al castello, e portarlo con me alla festa, in fondo sapevo che mi avrebbe difeso, se non altro per dimostrarmi di essere migliore di quanto pensassi.
Mi morsi nervosamente il labbro inferiore.
Sarebbe stato terribilmente sleale da parte mia, però.
Sbuffai, e mi alzai definitivamente dal letto.
Guardai fuori dalla finestra e sorrisi.
Una cosa era certa: sarei andata a quella festa, con o senza Masan.
Dovevo saperne di più su quella storia.
Avrei cercato di parlare all'archeologo dopo colazione, e mi sarei inventata qualcosa.
Dopo qualche tempo, ero pronta.
Così, scesi al piano di sotto per fare colazione.

Guisgard
24-06-2013, 16.00.01
Clio scese così per la colazione.
Ritrovò Oriana e anche Masan e Solder avevano raggiunto la padrona di casa.
Questa salutò con cordialità Clio e poi, sorridendole, la invitò a sedersi con loro.
I servi portarono allora in tavola la colazione.
Frutta fresca, succo d'uva e di mela, focacce calde, insieme a miele e confetture varie.
Dopo un po' Solder chiese ad Oriana di poter visitare le scuderie della sua dimora.
“Adoro i cavalli” disse “e mi piacerebbe poter vedere i suoi, madama.”
La donna annuì e chiese ad uno dei servitori di condurre Solder a vedere i suoi cavalli.
Si scusò poi con Clio e Masan.
Era attesa da alcuni vicini per una certa faccenda ed uscì.
E di nuovo rimasero soli Clio e Masan.
“Ti va” fece lui, approfittando della fortuna coincidenza “di fare un giro per la città? Dopotutto abbiamo un'occasione unica... visitare un'autentica città d'arte in pieno periodo rinascimentale, senza isole pedonali e strade chiuse al traffico.” Sorrise.

Clio
24-06-2013, 16.18.11
Sorrisi a Masan, lieta che fossimo riamasti soli senza bisogno di stratagemmi.
Era l'occasione buona per parlargli, spiegargli la situazione, e cercare di capire se poteva aiutarmi.
"Ma certo, te l'ho detto che la città è bellissima.. Sarà meraviglioso passeggiare.." Risi "..ricordiamoci di non entrare nelle chiese, però, non abbiamo soldi per pagare la tassa.. Ma credo che avremo comunque un sacco di cose da vedere.. Non è un'esperienza che capita tutti i giorni.." Lo guardai negli occhi ".. E poi, così potremo parlare in pace..".
Mi alzai e rimisi a posto la sedia.
"Ieri sera ci hanno interrotto, e non mi ha detto che idea si è fatto di questa città e della situazione politica..".
Mi accorsi o avergli dato ancora del lei "scusa.. Non ci ho ancora fatto l'abitudine..." Con un sorriso "allora, vogliamo andare?" Porgendogli la mano.

Talia
24-06-2013, 17.44.58
Avevamo camminato per un po’, al sole...
Guisgard parlava ed io lo ascoltavo... mi divertiva sentirlo parlare, mi incuriosiva: aveva un modo suo di vedere le cose, ogni cosa, e poi di esprimerle, che in qualche maniera mi affascinava...
Camminammo per gran parte del pomeriggio finché, del tutto inaspettatamente, il cielo si oscurò ed iniziò a piovere...

Poi cominciò a cadere una leggera pioggerellina.
Che divenne poco a poco più intensa.
Guisgard coprì allora entrambi col suo giubbotto da aviatore, fino a quando trovarono riparo sotto un grande noce.
“Speriamo smetta presto...” fece Guisgard fissando il cielo grigio “... anche se ne dubito... e comunque non è molto sicuro restare sotto ad un albero nel bel mezzo di un temporale...” così ripresero a correre in cerca di un riparo migliore.
Intanto cominciò a far sera.
E solo quando era ormai buio, i due videro una luce in lontananza.
La raggiunsero e scoprirono che si trattava di una locanda.
“La Tinaia...” leggendo l'insegna di legno Guisgard.
Ed entrarono.

Correvamo sotto la pioggia...
e dopo un po’ iniziai a sentirmi zuppa e stanca, ormai, il buio si infittiva ed il temporale non accennava affatto a smettere...
e poi, all’improvviso, quella luce, via via più vicina... la raggiungemmo.
“Non m’importa come si chiama...” mormorai alle parole di Guisgard, lanciandogli però al contempo un’occhiata che era vagamente divertita “Non mi importa niente del nome, purché abbiano una doccia calda, un phon e un letto...”
Entrammo e la stanza era immersa in una luce bassa e soffusa, socchiusi gli occhi per capire se vi fosse qualcuno...
poi lentamente mi voltai e lanciai un’occhiata a Guisgard, che era entrato nella stanza dietro di me e che stava richiudendo la porta.

Guisgard
24-06-2013, 17.53.06
“Beh...” disse Gem a Guidox “... non credo che ci sia stata data molta scelta...”
“Davvero?” Fissandolo il capo dei Rossi. “Io non vi ho dato alcun ultimatum.”
“Allora possiamo davvero scegliere?”
“Certo.” Sorridendo Guidox. “Si ha sempre una possibilità di scelta. Solo gli inetti credono che l'uomo sia sottoposto al Fato o ai capricci di un Dio.”
“Dunque” mormorò Gem “possiamo scegliere di essere liberi artisti, senza vincoli o direttive?”
“Naturalmente.” Annuì il leader dei rivoluzionari. “Ma come tutti i cittadini di questo paese sarete sottoposti a controllo. In modo che non diffondiate ideali malati alle deboli menti. Sono da poco riuscito a zittire chierici e nobili e sarebbe davvero seccante dover riprendere questa poco edificante attività.”
Le parole di Guidaux suonarono chiare alle orecchie di Elisabeth e di Gem.
E il pilota guardò la donna.

Guisgard
24-06-2013, 18.00.32
Così, Clio e Masan uscirono per la loro passeggiata.
Fisyem era già vivacemente animata da ogni sorta di umanità, con i suoi mercanti abbigliati con stoffe veneziane, giubbe pisane e baschi di Provenza.
Poi gli artigiani fuori dalle loro botteghe, con merci e manufatti di alta qualità e pregevolissima fattura.
E ancora, saltimbanchi nelle piazzette, insieme a giocolieri, musici, animali ammaestrati e numeri da circo.
Ma più di tutto, a movimentare le strade e le piazze della capitale, c'erano i giovani Rossi.
Con i loro motti goliardici, licenziosi, con cui prendevano in giro i vescovi, gli abati, i monaci. E lo loro filastrocche in rima baciata, con le quali schernivano i privilegi dei nobili e le loro tradizioni.
Attaccavano ogni cosa: l'ordine costituito, la Religione e gli usi del posto.
Sbeffeggiavano il matrimonio, la fedeltà coniugale e inneggiavano all'amore libero.
Brindavano alle moglie altrui e ai mariti traditi.
“Fondamentalmente” disse Masan a Clio mentre passeggiavano “sono un uomo che vive e lascia vivere. Tuttavia non credo che questa” indicando quelle scene “sia la vera libertà. Ogni cosa ha bisogno di regole, se giuste e rette, altrimenti vi è solo caos e disordine.” Guardava quei giovani. “Non credo sia questa la civiltà. Non conosco la storia di questo luogo, ma credo che sia colpa del re... un detto cinese afferma... se il principe è virtuoso, non vi è allora suddito che non lo sia...”

Altea
24-06-2013, 18.01.29
E cosi mi trovai su quel carro antico e di legno e pure scomodo e Daiz che dava conclusioni che non capivo...""Sono Francescani ovvio, predicano l' Umiltà che carro pensi usino? Una cazzorra reale???E quanto riguarda gli aerei non significa nulla, non vi saranno aeroporti vicino o rotte aeree anche se il fatto del non passare di auto o scooter mi sembra strano...ma forse penso che questo posto, Chanty, sia un pò anormale e fuori dal mondo" cercavo di dare un senso plausibile...."E altra cosa?Ma che ci porta alla capitale? Perchè sei interessato ad andarci" dissi sbuffando.

Clio
24-06-2013, 19.35.58
Osservai i giovani rossi seguendo gli occhi di Masan.
Era incredibile quanto riuscissero a sbeffeggiare ogni cosa, persino l'amore.
Avevo già sentito giovani parlare in quel modo, a casa mia, e non mi erano mai andati a genio.
Ora, avrei dovuto fingere di essere una di loro.
Mi chiesi se ne fossi stata in grado.
"Hai ragione.. Non è questa la libertà.." Dissi piano.
Evitai di esternare il mio disappunto, nel caso qualcuno dei ragazzi del giorno prima mi vedesse.
"Non credo ci sia bisogno di dirvi cosa ne penso io.. Li detestavo nel XXI secolo, e non ho cambiato idea.." Dissi, ancora più piano, avvicinandomi un poco a Masan.
"Voi dite che è colpa del re? Beh, senza dubbio, quello che dite è verissimo.. Se il principe è virtuoso, tutto è più semplice.. Ma io non credo che questa sia la soluzione migliore.. Tutta questa rabbia e sovversione, è fine a se stessa.." Il mio sguardo si perse lontano "..eppure, io credo che un uomo possa diventare migliore, quando perde tutto ciò che ha..Sempre che vi sia del buono dentro di lui.. E una terra ha sempre bisogno del suo re..".
Mi era così difficile conciliare il superbo re che alcuni descrivevano, con le delicate e malinconiche parole del biglietto.
Sospirai.
"Posso chiederti un favore?" Dissi poi, a bassa voce rompendo ogni indugio.
"Mi hanno invitato ad una festa stasera, in quel bel castello che abbiamo visto arrivando in città.. Ti andrebbe di accompagnarmi? Solo tu ed io.." Sorrisi, e guardai i giovani rossi "..ti avviso, sono loro che la organizzano.." Indicandoli con un cenno del capo "..ma io voglio andarci per il castello, Mirò aveva detto che è impenetrabile.. Quindi, mi sembra una buona occasione.." Lo guardai negli occhi e sussurrai "...sarà davvero emozionante, girovagare per un castello senza guida turistica.. Che ne dici?".
Non ero ancora pronta per raccontargli tutta la verità, ma averlo accanto mi avrebbe dato sicurezza.
Odiavo mentire, ma non potevo mettere a rischio tutto fidandomi troppo.
Sorrisi a Masan e ripresi a passeggiare.

Guisgard
24-06-2013, 19.41.40
Capitolo IV: Gli amori di Robert de' Taddei

“Quando giunsero nel viale, videro Mrs, Bolton, pallida e ansante, venire agitata verso di loro.
<<Oh, signora, ci chiedevamo se le fosse accaduto qualcosa!>>
<<No, non mi è accaduto nulla!>>
Mrs. Bolton guardò in viso il guardiacaccia, così liscio e fresco d'amore. Incontrò i suoi occhi un po' ridenti, un po' beffardi. Rideva sempre di fronte alle disavventure. Ma la guardava con gentilezza.
<<Buonasera, Mrs. Bolton! Vostra signoria ha compagnia, ora, quindi posso lasciarla. Buona notte, Vostra Signoria! Buona notte, Mrs. Bolton!>>
Fece il saluto e si allontanò.”

(David Herbert Lawrence, L'amante di Lady Chatterley)



Chi, come chi scrive, ha percorso nei tardi pomeriggi estivi le strade fatte di ciottoli del paese del grande novelliere avrà avuto la fortuna di notare, a metà tra le mura esterne del borgo alto e il palazzo del Pretorio, una vivace locanda la cui insegna di legno cigola al minimo colpo di porta.
Dalle antiche murature, essa è collocata dove il borgo si racchiude quasi su stesso e appare, come è uso dire nel volgare italiano, simile ad un'antica cantina, il cui proprietario straniero, giunto tempo fa tra questi colli, ha poi mutato in brioso luogo di ristoro.
Ma al tempo di cui si narra, la locanda non vedeva ancora le case che oggi affiancano i suoi muri, quasi simili a leggeri bastioni, e sorgeva invece un po' fuori mano, giovandosi, in caso di inattesi viaggiatori, del suo ruolo in quel punto un po' isolato e secondario.
Tutt'intorno si vedono a perdita d'occhio tenere e dolci colline, ricche di fascino e leggende.
Come quella che vuole, disperso proprio fra questi poggi fiabeschi, un tumulo di età etrusca, nel quale, secondo quanto si racconta, vi fu sepolta una principessa.
E qui giunsero Guisgard e Talia.
La locanda all'interno era spaziosa, con diversi tavoli e qualche dipinto ad animare le pareti.
Ma perlopiù dai muri pendevano oggetti tipici del luogo, dal gusto antico e rustico.
Un cinghiale impagliato faceva bella mostra di sé su una robusta mensola inchiodata alla muratura e ovunque si vedevano bottiglie di vino, di ogni forma e dimensione, messe perlopiù per suscitare la sete dei clienti.
Le strette finestre erano incastrate profondamente nei muri, con gli angoli protetti da grosse pietre sporgenti.
Il grande camino dominava l'ambiente sul suo lato corto, di fronte all'ingresso, mostrando segni di arrosto, di lesso e cottura sulle pietre che lo componevano, mentre tutt'intorno erano appesi pentole di rame, di stagno e di creta alle pareti.
Sul lato lungo vi era una grande credenza di quercia, nella quale erano sistemati oggetti vari, come brocche, crateri, scodelle, piatti, bicchieri che troneggiavano l'uno sopra l'altro.
“Sembra non ci sia nessuno...” disse Guisgard.
Ma proprio in quel momento apparve un uomo.
Aveva tratti latini, barba scura e capelli ricci.
Indossava un lungo camice di cuoio.
“Salve...” fece Guisgard “... siamo stati sorpresi dal temporale... è possibile avere da mangiare e dormire qui?”
“Si...” annuì l'uomo con il suo accento catalano e scrutandoli con attenzione “... ma dovrete accontentarvi di ciò che è rimasto, visto che è molto tardi.”
“Andrà benissimo qualsiasi cosa.” Annuì Guisgard.
“Di stanza” fece il locandiere “ne abbiamo una sola libera... è al piano di sopra. Venite, vi accompagnerò.”
I due lo seguirono e lui mostrò loro la stanza.
“E' possibile avere qualcosa da mangiare in camera?” Domandò Guisgard. “Abbiamo preso un bel po' d'acqua e credo che la mia ragazza vorrà lavarsi e mettersi subito a letto.” Indicando Talia.
“Vi porterò della minestra e del pane ancora caldo.” Ed uscì.
“Minestra e pane caldo...” ripetè Guisgard guardando la stanza “... non c'è che dire, cibi semplici e genuini... dal sapore d'altri tempi... come questa stanza... e mi chiedo dove sia il bagno... forse in comune con le altre stanze, magari in fondo al corridoio... tu cambiati e metti qualcosa di asciutto... io intanto vado a vedere dove si trova il bagno..." ed uscì.
Talia allora passò davanti allo specchio e per un attimo ebbe una visione inquietante.
Vide se stessa riflessa con abiti diversi, in un ambiente sconosciuto.
http://images2.fanpop.com/image/photos/10700000/diane-as-helen-diane-kruger-10711944-500-375.jpg

Guisgard
24-06-2013, 20.03.57
“Non so...” disse Daiz ad Altea “... ma tutto è molto strano... comunque voglio arrivare alla capitale... forse lì troveremo cose normali, che magari mancano qui in campagna...”
Proseguirono per un po', quando uno dei due frati alla guida vide degli uomini in lontananza.
Quelli si avvicinarono e fermarono il carro.
“Dove siete diretti, frati?” Chiese uno di quelli.
“A Fasyem.”
“Chi sono i due che portate con voi?” Indicando Altea e Daiz.
“Stiamo dando loro un passaggio...” rispose il frate “... sono diretti anch'essi a Fisyem...”
“Chi siete, stranieri?” Chiese allora l'uomo ad Altea e all'investigatore. “Da dove venite e cosa vi ha spinto qui?”

elisabeth
24-06-2013, 20.15.08
Guardavo Gem e guardavo Guidox.....nel loro breve e significativo dialogo, chierici e nobiltà era fuori dal gioco in quella città.....anzi,si era instaurato uno strano regime.....e si....anche se Guidox pensava alla libertà si era fatto coinvolgere...dalla legge della supremazia e comando.....comunque fosse,dovevamo essere controllati in quello che dicevamo o facevamo....ovvio....tutto sotto controllo....e quando non sai neanche cosa succede e cosa ti succede, finisci per fare degli errori gravissimi...almeno per la nostra testa......." Bene, forse e' bene Gem che vediamo al piu' presto cosa dobbiamo donare al popolo di questa citta'.......magari cosi' possiamo riprendere il nostro viaggio....".....provavo un'imbarazzo tale...che anche le poche parole dette..mi uscirono a monosillabi.........ma era cosi' che doveva essere....e a dirla tutta avevo una grande curiosità.....

Guisgard
24-06-2013, 20.16.09
“Da come ne parli” disse Masan a Clio “ne sembri quasi innamorata di quel re.” Sorrise. “Voglio dire, forse giungendo in questo passato, con l'idea dei cavalieri e dei re, starai idealizzando tutto... esistono dei re anche nella nostra epoca e non sono come i principi azzurri... e il fatto che ora siamo nel passato, non vuol dire che i regnanti siano come quelli delle favole...” fissò on attenzione gli occhi azzurri della ragazza “... come hai avuto quell'invito? Tramite madama Oriana? Del resto non conosci nessuno qui, Clio...” annuì poi “... va bene... ti accompagnerò a quella festa...”

Altea
24-06-2013, 20.21.04
Guardai gli uomini che ci avevano fermato..ma come erano vestiti? E che modi...guardai Daiz perplessa...."Io sono una studentessa e sono qui per approffondire i miei studi...voi piuttosto chi siete?" dissi leggermente contrariata da quei modi.

Clio
24-06-2013, 21.33.44
Sgranai gli occhi.
"Innamorata? Io? Santo cielo, no..." Dissi, un poco imbarazzata "..come potrei innamorarmi di un uomo che non ho mai visto, andiamo.." Scossi la testa, ripensando alle parole di Masan.
"Forse hai ragione, però.." Sospirai "...forse sto parlando di qualcosa che non esiste, voglio dire... Tutta questa storia del re e dei rossi.. Forse ho davvero ingigantito le cose, infondo.. Tutti hanno parlato male del re.." Sospirai.
Tutti tranne Madama Oriana, l'unica persona di cui mi fidassi..
"È solo che..." Continuai, titubante "è tutto così assurdo.. Ho sempre pensato che un buon re dovesse amare la sua terra ed il suo popolo.. E non parlo delle favole, sono una storica... Conosco bene i reali della nostra epoca o quelli recenti, comunque e, alcuni in particolare, a stento li definisci tali.. " Chinai la testa e Risi piano "..e va bene, sono una dannata idealista... Ma detesto quelli che si comportano come loro, che vanno contro ciò che c'è di Nobile e Sacro al mondo..".
Sorrisi "Ah, non fare caso ai miei vaneggiamenti.. Ma.. Innamorata.." Risi scuotendo la testa "..come ti è venuto in mente.. Quanto all'invito, in realtà madama Oriana non c'entra.. Anzi, non era per niente dell'idea finché non le ho spiegato che non sono come loro.." Voltai lo sguardo verso Masan "..in verità, siamo state avvicinate da uno di quei gruppetti, ieri, e hanno cominciato a sbeffeggiarci..." Sorrisi, con gli occhi nei suoi "...che idioti, mi hanno scambiato per una ragazzina viziata.. Ma, a quanto pare, sono riuscita a zittire il loro capetto, e gli altri mi hanno chiesto di unirmi a loro questa sera.. Non avrei mai accettato, se non fosse stato in quel castello..." Gli presi una mano "Grazie, grazie davvero.. Mi sento più sicura a non andare in quel covo di serpi da sola..".

Guisgard
25-06-2013, 01.25.04
“E noi” disse Gem a Guidox “cosa ci guadagneremo?”
“Finalmente...” sorridendo Guidox “... finalmente si comincia a parlare di cose pratiche, concrete... si, perchè ognuno ha il suo prezzo e fissato quello, tutti i conti tornano... se accetterete di preparare uno spettacolo secondo quanto vi indicherò, allora guadagnerete molto... denaro, ma non solo...”
“E sia...” annuì Gem “... accettiamo...”
Guidox rise.
“Ottimo!” Esclamò poi. “Sarete muniti di alloggi gratuiti. E sarete liberi di provare il vostro spettacolo nell'oratorio di questo palazzo.” Rise ancora. “Per ora potete andare. Vi farò chiamare io quando sarà necessario. Tu...” chiamando a sé una delle guardie “... conducili nei loro alloggi... nell'ex caserma della Guardia Reale.”
Così, Elisabeth e Gem furono condotti là, in un basto edificio ora adibito a dormitorio.
Fu assegnato loro un alloggio formato da due ampie stanze.
“Finalmente siamo usciti da quel palazzo...” fece Gem lasciandosi cadere su uno dei due letti “... non ne potevo più della presenza di quell'uomo...” guardò poi Elisabeth “... ti stai chiedendo perchè ho detto si a quel tipo, vero? Semplice... per guadagnare tempo... quel dannato si attende uno spettacolo politico da parte nostra... e noi impiegheremo questo tempo concessoci per trovare il modo di andare via da qui... e se tu hai una pallida idea di come poter fare, o anche solo un suggerimento in merito a questa storia, beh, sono tutto orecchi...”

Guisgard
25-06-2013, 01.43.42
Quegli uomini che avevano fermato il carro su cui viaggiavano i frati, Altea e Daiz, erano vestiti tutti allo stesso modo.
Pantaloni di pelle, ampi stivali, camicia bianca ed una fascia rossa legata tra la spalla sinistra e il petto.
“Studentessa...” disse uno di quelli fissando la ragazza “... se viaggiate con dei frati, significa che studiate in una delle loro scuole monastiche, vero? Beh, le chiese monastiche non sono più legali a Fisyem. Solo le scuole pubbliche hanno il permesso di istruire.”
“Lei voleva dire” cercò di spiegare Daiz “che è si studentessa, ma in un'altra città... e che non ha nulla a che fare con le scuole religiose o pubbliche di queste terre...”
“Cosa succede qui?” Avvicinandosi al carro un uomo.
“Signore...” voltandosi quello che aveva fermato il carro “... questa donna dice di essere una studentessa e insieme a quell'altro” indicando Daiz “viaggiavano con questi frati... volete che li arrestiamo?”
Il nuovo arrivato, che sembrava essere il capo di quel drappello, fissò con attenzione i due stranieri, per poi soffermarsi a guardare Altea.
“Per ora no...” disse “... anzi, i due stranieri verranno con noi...”
“E i frati?”
“Perquisite tutto ciò che si trova sul carro e poi lasciateli andare.”
“Ma è roba del convento!” Disse uno dei due frati. “Serve per la sussistenza della nostra comunità!”
“Non mettere alla prova la mia bontà d'animo, frate...” fissandolo quell'uomo “... altrimenti potrei ripensarci e non lasciarvi più andare...”
Presero così tutto ciò che si trovava su quel carro e andarono via.
Ma con loro avevano portato via anche Altea e Daiz.
E durante il tragitto più di una volta la ragazza sentì gli occhi di quel misterioso uomo su di lei.
http://www.refoyo.com/weblog/imagenes/alatristecrit01.jpg

Guisgard
25-06-2013, 02.21.38
“Mi sembra ovvio” disse Masan a Clio, tradendo un certo fastidio “che ti hanno avvicinata perchè sei una gran bella ragazza... e magari hanno già chissà quali idee per stasera... del resto basta guardarsi intorno per capire come vivono...” poi la fissò “... comunque per me è assurdo accettare l'invito solo perchè ti hanno detto che quel castello è impenetrabile... forse lo sarà per i nemici del loro regime... e poi se davvero il re è stato catturato da loro, dubito sia ancora vivo...”
Continuarono il loro giro per il centro della città, per poi ritornare a casa di Oriana.
Poi verso ora di cena lasciarono quell'abitazione e si recarono al castello.
“Vedo che siete diventati molto affiatati voi due...” seguendoli Solder “... uscite di nuovo per la città?”
“In verità” fece Masan “andiamo al grande castello che vedemmo nell'arrivare in città. Pare ci sarà una festa e Clio è stata invitata. E' un invito esclusivo... per questo non ve ne ho parlato.”
“Davvero?” Incuriosita la donna. “Allora ha già fatto amicizia in città la nostra ragazzina.”
Masan la fissò senza dire nulla.
“Vi auguro buon divertimento allora.” Sbottò Solder, per poi ritornare in casa.
I due allora ripresero la strada che conduceva al castello.
Il maniero sorgeva appena fuori città, a ridosso delle mura, di cui rappresentava una imprendibile fortezza, circondato da una verdeggiante vegetazione su un piccolo poggio.
Il grande portone di accesso era aperto, sebbene sorvegliato da un nutrito drappello di guardie.
Nel cortile molti giovani erano riuniti, per cantare e ballare.
“Avete visto che bella stoffa?” Fece una ragazza agitando una vecchia coperta. “Non sono favolosa? Quanto potrebbe costare un abito di si fatta meraviglia?”
“Per me cento Fiorini!” Esclamò un giovane.
“Per me trecento!” Un altro.
“No, mille!” Un altro ancora. “Anzi no! Un milione di Fiorini!”
“Fermi!” Arrivando un'altra di quelle ragazze. “L'abito di Lady Beatrice non si compra... si strappa!” E strappò la vecchia coperta che la prima ragazza aveva in mano.
E tutti risero.
Poi uno di loro si accorse di Clio.
“Ehi, siete venuta alla fine!” Avvicinandosi a lei.
Era quello che l'aveva invitata alla festa.

Clio
25-06-2013, 15.12.53
Sorrisi nel vedere l'espressione di Masan.
"Beh, non ero mica sola.. Madama Oriana era con me.. Hanno capito che con me non attaccava.. Di dice così anche qui?" Sorrisi "sei molto carino a preoccuparti per me.. Ma sono certa che stasera non mi accadrà nulla.. E poi.." Dissi guardandolo negli occhi scuri "ci sarai tu a proteggermi, no?". E gli feci l'occhiolino.
Guardai lontano "..no, io non credo che il re sia morto.. Credo che sia richiuso da qualche parte.. Chissà, magari proprio in quel castello" sorrisi "e comunque non è solo perché è impenetrabile, mi ha incuriosito già la prima volta che ci siamo passati.. Ricordi quel suono? Beh, dai.. Muoio dalla voglia di vedere il castello dentro.." Lo guardai "si, lo so.. Sono un incosciente.. Ma ormai siamo qui.. Tanto vale rischiare..".
Raggiungemmo poi la casa di madama Oriana, e, dopo non molto tempo era già ora di uscire.
Mi accomiatai dalla donna con un sorriso e le assicurai che sarei stata attenta.
Eliminai dal mio bellissimo vestito le parti più preziose, rendendolo più semplice e meno appariscente, anche se restava sempre splendido.
Ma non volevo correre rischi di sembrare un pesce fuor d'acqua.
Quando fu il momento, seguii Masan verso il castello.
D'un tratto, la voce di Solder mi fece voltare.
E fui grata a Masan di averla allontanata, averla avuta tra i piedi alla festa sarebbe stato davvero una seccatura. Lei si che non avrebbe capito, ma in cuor mio sapevo che non avrebbe capito nemmeno Masan.
"Grazie.. Non avevo proprio voglia di averla intorno stasera.." Dissi all'uomo sorridendo.
Giunti al castello, mi irrigidii nel sentire le urla dei giovani.
Lady Beatrice non era la regina? Ricordavo bene quel nome.
La serata era cominciata nel migliore dei modi.
D'un tratto, vidi il ragazzo che mi aveva invitata correre verso di me.
"Ehi.. Ma certo.. Come avrei potuto rinunciare? Sono certa che ci sarà da divertirsi.." Guardai Masan e lo presi sottobraccio "..spero che non vi dispiaccia se sono in compagnia.." Sorrisi "allora, mi fate strada? Spero che ci sia del buon vino.. Beh, o almeno del vino..." Guadai il ragazzo "..muoio di sete..".
Mi guardai attorno, osservando tutta la struttura del castello.
Probabilmente era una pazzia, cosa speravo di trovare in quel posto? Avrei trovato solo guai.
Ma poi ripensai al suono di quell'ocarina e sorrisi: dovevo provarci.

Altea
25-06-2013, 15.43.26
Ero ammutolita...tutta la situazione era insolita e strana..soprattutto per gli abbigliamenti e i modi di fare di quegli uomini.
Inoltre non sembravano molto affabili...ma che storia era questa se studiavo o meno in una scuola pubblica?
Daiz però usci da quella situazione in modo loquace, come sempre...e arrivò quell'uomo, mi fissava in modo strano..era il loro capo. Ma cosa comandava?
Avevo tante domande in testa e tanta confusione e vidi solo derubare quei poveri e gentili frati e fummo portati via da quegli uomini.
E lui...quell'uomo misterioso che mi guardava in modo strano e improvvisamente presi la parola, ricordavo e avevo notato che in queste parti ci si dava stranamente del "voi" come negli antichi tempi.
"Potrei sapere, se non vi spiace, dove ci state portando e chi siete voi? E i vostri uomini?" chiesi all'uomo.

Talia
25-06-2013, 16.11.46
Annuii a quelle parole di Guisgard e, mentre lui usciva, feci qualche passo nella stanza... era un ambiente semplice, ma più di questo fu a colpirmi il suo sapore... la sensazione che percepivo stando lì... come di un luogo di altri tempi...
e così osservai, passandogli accanto, l’alto letto di legno, una cassapanca, un piccolo armadio, un tavolaccio corredato di due sgabelli, un vecchio specchio dalla cornice un po’ consunta...

Talia allora passò davanti allo specchio e per un attimo ebbe una visione inquietante.
Vide se stessa riflessa con abiti diversi, in un ambiente sconosciuto.

Mi bloccai.
Chiusi gli occhi per un istante poi, quasi costringendomi, tornai ad aprirli...
e quel mio sguardo, un po’ sconcertato ed un po’ spaventato, mi ricambiò dalla superficie del vetro...
eppure lo avevo visto, pensai...
avevo visto quell’immagine, anche se solo per un istante...
mi ero vista.
Inspirai profondamente, iniziando ad elencare mentalmente tutto ciò che poteva avermi spinta a credere di aver visto ciò che avevo visto...
la stanchezza... la poca luce di quella stanza... l’imperfezione del vecchio specchio... la suggestione di quel luogo...
e, man mano che vagliavo quelle ipotesi, le scartavo anche.
E continuai a pensarle e a scartarle fin quando non ne ebbi più.
Voltai quindi le spalle a quello specchio e mi diressi speditamente verso l’armadio, lo aprii e ne trassi un consunto asciugamano... non era nuovo, ma candido e profumato... lo presi, dunque ed iniziai a tamponarmi i capelli bagnati...

elisabeth
25-06-2013, 17.44.41
Gli accordi erano presi....e fummo condotti in un posto con ampie stanze...due furono concesse a noi......Gem mi sembrava stanco ed irritato..lo vidi gettarsi su quello che doveva essere un comodo letto...io stavo ancora a guardare quel luogo....sino a quando Gem non mi rivolse la parola........" Non avresti potuto fare altrimenti, potevi solo accordarti a quello che era il tuo servizio alla sua giusta causa......."...incominciai ad andare vanti ed indietro....mi chiedeva un consiglio...aveva preso del tempo.....non avevamo denari...misi la mano in tasca non avevo nulla neanche moneta moderna........mi mancava la mai borsa, avevo una marea di cose lì dentro......" Quando verra' Guidox a parlarci di quello che e'il suo progetto....chiederemo di uscire per acquistare alcune cose che serviranno...per lo spettacolo, e quindi di anticiparci dei soldi...a quel punto, avremo bisogno di vestiti normali , almeno per questo secolo......e poi dovremo correre piu' veloci che si puo'....ma non chiedermi per dove.,....non so neanche dove siamo...... ameno che, tu non abbia deciso di darti all' arte teatrale......puo' essere un' idea..."......ero ferma in mezzo alla stanza e lo guardavo...aveva le braccia incrociate dietro la testa........e mi stava ad ascoltare.....forse......era questo che lui aveva chiesto......." Vado a riposare anch'io..sono stanca....."...e cosi' girai su quei mezzi tacchi....e andai verso l'altra stanza........c'era un letto...ed una sedia..così come c'era nella stanza di Gem....mi sedetti sul letto...accidenti com'era duro..e tolsi le scarpe....il fatto che tacco fosse stato tagliato mi faceva camminare male.....tolsi la giacca e rimasi in pantaloni e camicia......avevo male in tutto il corpo.....mi sdraiai e mi copri' con una specie di lenzuolo che era ripiegato sul letto...faceva un odore strano...come di piante e fiori......che mondo strano era quello......il mondo del passato...pensavo a Gem..chissa' a cosa stava pensando lui.......

Guisgard
25-06-2013, 17.57.59
E mentre Talia si asciugava i lunghi capelli con quell'asciugamano, ad un tratto qualcuno bussò alla porta.
Era Guisgard e accertatosi che la ragazza non fosse impresentabile entrò nella camera.
“Allora...” disse posando una brocca d'acqua calda ed un piccolo cratere sul letto “... credo che qui non abbiano l'acqua corrente... il locandiere ha scaldato un po' d'acqua...” indicando la brocca “... così potrai lavarti i capelli se vuoi... per il bagno mi ha detto che c'è una tinozza in un catino in fondo al corridoio... lo so che è quanto di più seccante ci sia... ma si tratterà solo di stanotte... domani, se Dio vorrà, arriveremo a Chanty e prenoteremo il miglior albergo, promesso.” Le fece l'occhiolino.
Guardò poi la camera e infine il letto.
“Eh, il locandiere deve essere un mio amico...” sorridendo “... ma purtroppo una parte di me è ancora quella di un cavaliere...” prese allora una delle coperte ed uno dei due cuscini e li mise sul baule accanto allo specchio “... per stanotte qui starò benissimo...” prese poi dal baule un grosso telo e lo legò a due chiodini che sporgevano dalle pareti opposte, celando così il letto dal suo giaciglio “... mi viene in mente una vecchia favola...” legando il telo “... o meglio, tante vecchie favole... anche perchè tutte le favole sono vecchie... comunque, dicevo... secondo me anche nella storia tra la Bella e la Bestia lui mise un lenzuolo tra i loro letti... ammesso che non vi fossero stanze separate... del resto era un principe lui... su, ora va a lavarti... il catino è la porta in fondo al corridoio... magari troverai, al tuo ritorno, la succulenta minestra che il buon locandiere sta riscaldando per noi...” e sorrise nuovamente.

Guisgard
25-06-2013, 18.05.45
Quel ragazzo, nel vedere Clio in compagnia di Masan, ebbe un moto di fastidio.
Mostrò poi un sorriso stentato, più simile ad un ghigno.
“Certo che c'è del vino...” disse “... dobbiamo lasciarci andare stasera!” E fece loro cenno di seguirlo.
Il ragazzo riempì allora due grossi bicchieri con del vino rosso e li offrì a Clio ed al suo accompagnatore.
“Brindiamo alle belle ragazze!” Fissandoli. “Perchè le belle ragazze non appartengono a nessuno!” Guardò Masan e si scolò in un attimo il bicchiere.
“Tua madre” bevendo l'archeologo “doveva essere molto bella...”
“Cosa vuoi dire?”
“Nulla...” sarcastico Masan “... era solo un complimento... sei un bel ragazzo, dunque è facile pensare che anche i tuoi genitori lo siano stati...”
Il ragazzo lo studiò con attenzione, per poi scuotere le spalle.
“Gettatevi nella mischia allora...” mormorò.
Tutti intorno a loro ballavano, danzavano e si divertivano.
Ad un tratto, proprio il ragazzo che aveva invitato Clio, saltò su una delle tavole imbandite.
“Amici ed amiche!” Esclamò. “Ci è stato permesso da messer Yrko di adoperare solo il cortile e l'androne principale per la nostra festa... ma io...” mettendo una mano in tasca “... sono riuscito a trovare le chiavi per il grande salone...” ed estrasse una chiave.
Tutti i presenti esultarono nel vederla.
“Cosa aspettiamo?” Ridendo il ragazzo. “Vediamo cosa nasconde!”
E corse verso le scale, seguito da tutti gli altri invitati.
“Direi di seguire questa marmaglia...” disse Masan a Clio e seguirono tutti gli altri.
Arrivarono così in un grande salone, arredato con gusto e sfarzo.
E sulla parete grande vi erano tre grandi ritratti, raffiguranti un uomo ed una donna quelli più vicini e un giovane uomo quello più distante.
E il giovane uomo era lo stesso che Clio aveva visto nel ritratto a casa di Oriana.
“Presto!” Gridò il ragazzo agli altri. “Rompiamo i ritratti del tiranno e della sua lercia famiglia!”

Clio
25-06-2013, 19.41.46
Risi sommessamente alle parole di Masan.
Ma nel vedere che il ragazzo non aveva afferrato il concetto, evitai di dire qualunque cosa, limitandomi ad un'occhiata.
Stavo per ribattere, ma evitai.
Quando quel ragazzo annunciò che aveva la chiave per l'interno, sorrisi.
Stavamo per entrare.
Annuii a Masan e seguii la folla all'interno.
Giunta nel grande salone, mi guardai attorno: ottimo, ero entrata, ora cosa pensavo di fare?
Alzai lo sguardo verso le pareti, e mi mancò il fiato, eccoli lì, il principe e la sua famiglia.
E nell'osservarli, capii che non stavo rischiando invano.
Almeno, lo sperai.
Restai per un momento ad osservare quei bei ritratti quando la voce del solito ragazzo risuonò nell'aria.
Li voleva distruggere, come si poteva distruggere qualcosa di tanto bello?
Avrei voluto fermarli, ma era solo un quadro e io ero impotente.
Avevo qualcosa di più importante da fare e non potevo permettermi colpi di testa.
Mi voltai verso Masan, e mi avvicinai.
"Sono davvero felice che tu sia qui.. Ti devo un favore.." Sorrisi, ma non dissi altro.
Dovevo lasciare quel posto, mi guardai attorno.
"Vieni con me.." Sussurrai a Masan, prendendolo per mano.
Raggiunsi una delle porte del salone che dava su delle scale.
"Dove si andrà per di qua?" Dissi piano "..ti va di sgattaiolare via da questa marmaglia?" Guardandolo con uno sguardo insieme supplichevole e deciso "c'è talmente tanto caos, che nessuno baderà a noi.. E se ci dovessero beccare diremo che cercavamo un luogo appartato.." Sorrisi, sarcastica "non mi sembra che qui la morale regni sovrana!".

Talia
25-06-2013, 21.38.55
Osservai Guisgard appoggiare quella brocca d’acqua, stupita...
“Una... una tinozza?” mormorai...
lo fissai per un istante... poi, improvvisamente, scoppiai a ridere...
risi a lungo, di gusto...
“Una tinozza...” mormoravo “Oddio... una tinozza... ma è incredibile... fantastico...”
Guisgard non sembrava trovare quella cosa divertente quanto me, e questo, probabilmente, contribuì a divertirmi ancora di più...
ma poi, guardandolo, a poco a poco, smisi di ridere e rimasi a fissarlo...

Guardò poi la camera e infine il letto.
“Eh, il locandiere deve essere un mio amico...” sorridendo “... ma purtroppo una parte di me è ancora quella di un cavaliere...” prese allora una delle coperte ed uno dei due cuscini e li mise sul baule accanto allo specchio “... per stanotte qui starò benissimo...” prese poi dal baule un grosso telo e lo legò a due chiodini che sporgevano dalle pareti opposte, celando così il letto dal suo giaciglio “... mi viene in mente una vecchia favola...” legando il telo “... o meglio, tante vecchie favole... anche perchè tutte le favole sono vecchie... comunque, dicevo... secondo me anche nella storia tra la Bella e la Bestia lui mise un lenzuolo tra i loro letti... ammesso che non vi fossero stanze separate... del resto era un principe lui... su, ora va a lavarti... il catino è la porta in fondo al corridoio... magari troverai, al tuo ritorno, la succulenta minestra che il buon locandiere sta riscaldando per noi...” e sorrise nuovamente.

Lo osservai durante tutta quella operazione, sorridendo appena, senza smettere di tamponarmi i capelli che, fortunatamente, non gocciolavano più per la pioggia adesso.
“Eh...” mormorai, poi “Non c’è che dire, sei un vero gentiluomo, signor Taddei... di quelli come non ce ne sono più, di quelli che si vedono solo nei film in bianco e nero...”
Con un vago sorriso appesi l’asciugamani bagnato davanti al camino, poi ne presi un altro pulito dall’armadio e una lunga veste bianca dalla cassapanca, e mi avviai verso la porta...
“Vado a visitare questa... tinozza!” dissi, sorridendo appena, soffermandomi sulla porta, poi accennai alla brocca di acqua calda che aveva portato “Dovresti scaldarti e asciugarti anche tu, o rischi di prenderti un malanno: abbiamo preso troppa pioggia! Oh... e ho frugato in quella cassapanca, e credo che ci sia qualche cosa di asciutto anche per te, se vuoi!” sorrisi “Non saranno all’ultima moda, ma sono puliti!”
Sorrisi di nuovo poi uscii e, richiudendomi la porta alle spalle, mi diressi verso la stanza che mi aveva indicato, quella con la tinozza per fare il bagno.

Guisgard
25-06-2013, 21.58.39
“Sono Yrko di Bumin” disse quell'uomo ad Altea “e sarete ospiti nel mio castello. Quanto a questi uomini, essi sono dei combattenti per la libertà. Difendono il popolo dai soprusi dei nobili e dalle angherie dei chierici. Voi invece chi siete? Come vi chiamate e da dove venite? E quest'uomo chi è?” Voltandosi verso Daiz. “E' vostro marito forse?”
“Si, lo sono!” Esclamò Daiz. “Siamo marito e moglie! Il mio nome è Daiz ed il suo è Altea. E proveniamo da Capomazda!”
A quella risposta dell'investigatore, Yrko lo fissò in uno strano modo.
“Avete una bellissima moglie, messere...” mormorò poi, tornando a guardare la strada di fronte a loro.
Poco dopo avvistarono un imponente castello.
Yrko fece un cenno ad uno dei suoi e quello suonò il corno.
E qualche istante dopo il medesimo suono si udì provenire da una delle torri del maniero.

Guisgard
25-06-2013, 22.03.23
E mentre Elisabeth si dilaniava tra questi dubbi, accadde qualcosa.
Gem era sulla porta della sua stanza.
E la fissava.
Aveva indosso solo i pantaloni, senza neanche più la camicia.
Fece allora qualche passo verso di lei, senza smettere di fissarla.
“Volevo...” disse “... si, volevo scusarmi per i miei modi... tu è una donna di classe... io invece sono abituato a trattare con pessimi soggetti e individui di dubbio affare... ecco... questo volevo dirti...” si sedette accanto a lei sul letto “... anche le donne...” giocando col suo cronografo che ormai non funzionava più “... non ho conosciuto molte donne come te... voglio dire... non ho mai perso troppo tempo a scegliermi le compagne...” sorrise “... lo so cosa pensi... ma è così... anzi, neanche pensavo potessero esistere donne intelligenti ed intuitive come te... dico sul serio... per me hanno sempre contato poche cose in una donna... non che a te manchino quelle cose...” sorrise ancora “... ma sono tutte confezionate insieme ad un cervellino niente male...” le fece l'occhiolino “... beh, ora sarà meglio che vada di là e ti lasci riposare, Elisabeth... ti auguro una buonanotte...” la fissò per un altro istante, per poi andare nella sua stanza.

Guisgard
25-06-2013, 22.09.43
Inizialmente Masan apparve titubante a quella proposta di Clio, poi, vedendo il casino intorno a loro, annuì e seguì la ragazza.
Aprirono una porta e si ritrovarono in un pianerottolo, dal quale si accedeva ad una stretta rampa di scale in pietra.
Masan fece cenno alla ragazza di andare verso quelle scale.
E proprio in quel momento Clio udì qualcosa.
Era una melodia, dolce, sognante e malinconica, proveniente proprio dalle scale.
Dal piano superiore.
Era un'ocarina.
Ma all'improvviso si udirono grida e rumori vari.
Poi cani che abbaiavano.
“Ehi, voi due...” disse qualcuno alle loro spalle “... dove credete di andare?” Prese allora sia Masan che Clio per un braccio e tentò di portarli via.
L'archeologo però si liberò di quella presa e colpì violentemente quell'uomo, mostrando un'inaspettata abilità e forza.
Giunsero allora altri uomini e lo aggredirono.
Masan tentò di difendersi ma erano in troppi.
Lo bloccarono e lo picchiarono forte.
Lo presero poi di peso e insieme a Clio li riportarono nel grande salone.
Qui tutto appariva tranquillo ora.
I giovani avevano smesso di portare disordine e molti di loro erano stati malmenati.
Ovunque ora apparivano uomini con le fasce rosse.
E fra loro vi era qualcuno che Clio conosceva bene.
Era Giacomo il Nero.
“Idioti...” rivolgendosi con disprezzo ai giovani e alle giovani che avevano organizzato la festa “... chi vi ha dato il permesso di entrare qui? E chi ha pensato di rovinare quei ritratti?”
Lui e i suoi erano però giunti in tempo e i ritratti non erano stati toccati.

Altea
25-06-2013, 22.42.06
Guardai in malo modo Daiz...marito e moglie??Ma come gli era passato in mente, non avevamo atteggiamenti di coniugi e questi uomini sapevano il fatto loro, si vedeva benissimo.
Un castello...e cosi fu apparve un maestoso maniero e rimasi a bocca aperta da tale bellezza e pure osservando lo strano modo con cui si aprì il portone d'ingresso...ma come il suono di un corno???
Eppure pensavo tra me e me, nei miei studi e nei libri delle mie antenate non si parlava di Chanty e di questo maniero e della capitale...avrei visto questi luoghi nelle mappe studiate.
Ma quel uomo..Yrko di Bumin era cosi interessato nei miei confronti, cosa destava cosi tanto interesse in lui?
"Ma siete nobile...visto che vivete in questo magnifico maniero? chiesi all'uomo.

Clio
25-06-2013, 23.53.12
Accadde tutto così in fretta.
Il sorriso di Masan, le scale, quella melodia.
Allora ero nel posto giusto, pensai, rapita da quella musica.
Ma poi, quella voce, e gli uomini ci aggredirono.
Restai piacevolmente colpita dalla forza di Masan. Tentai di difendermi, ma erano in troppi e lo vidi cadere a terra.
Quando tornammo nel salone, degli uomini erano arrivati.
"Lasciatemi, dannazione.." Dissi spintonando l'uomo che mi teneva.
E poi, inaspettatamente, sorrisi vedendo che quei ritratti non erano stati sfregiati e i giovani rossi erano stati malmenati.
"Adesso basta, lasciatemi, dannazione ha bisogno di me.." Dissi divincolandomi.
Mi chinai su Masan e tentai di sostenerlo.
"Mi dispiace Hito.." Dissi con voce spezzata "..mi dispiace..".
Sentii uno degli uomini parlare, e mi voltai verso di lui, trasalii: era Giacomo il nero.
Mi voltai di nuovo verso Masan, nascondendo il viso. Non potevo permettere che mi riconoscesse, o madama Oriana ci sarebbe andata di mezzo.
Ero un'idiota: come avevo potuto pensare di sgattaiolare da sola in quel castello?
Eppure, non mi ero sbagliata, quell'ocarina suonava ancora, non potevo averla sognata.
Non potevo fare niente, restai immobile, accanto a Masan, temendo una reazione degli uomini.
E Masan non era nelle migliori condizioni.
Era tutta colpa mia.
Una parte di me si detestava per essere stata così incosciente, ma un'altra pensava che ero così vicina che sarebbe stato stupido rinunciare.
A quanto sembrava, però, non avevo scelta.
Ma di certo non mi sarei arresa, dovevo solo riuscire a capire quale fosse la strada migliore.
Ma in quel momento preciso, restai immobile e silenziosa, tenendo stretto Masan.
Ci mancava solo un altro gesto avventato.
Così, per una volta, ascoltai e pensai a ciò che potevo fare per uscire da quella situazione.
Il mio sguardo, per un momento, volò su quelle scale.

Guisgard
26-06-2013, 01.33.29
Il piccolo drappello, appena dal castello si udì quel corno come risposta, riprese il suo cammino.
“Nobile...” disse Yrko di Bumin a quella domanda di Altea “... le mie virtù e le mie qualità non dipendono dal lignaggio o dal sangue blu...” e sputò a terra “... ciò che sono lo devo solo al mio valore ed al mio animo... sono il comandante militare del partito dei Rossi... il braccio armato della rivoluzione, il flagello dei nobili ed il terrore dei chierici.”
Poco dopo arrivarono al maniero.
Vi trovarono diverse persone e ovunque dominava una strana atmosfera.
“Che succede?” Chiese Yrko ad uno degli uomini di guardia.
“Signore...” rispose la sentinella “... la festa che voi avete consentito qui al castello è stata interrotta dall'arrivo di messer Giacomo il Nero.”
Yrko fece una strana smorfia.
“Va bene...” annuì “... Rukos!” Chiamando uno dei suoi. “Conduci i miei ospiti in una delle stanze per gli ospiti.” Si voltò verso Altea e Daiz. “Seguite il mio servo... egli vi sistemerà in un buon alloggio.”
Così, Rukos, accompagnò i due ospiti in una stanza del maniero.
“Ma chi diavolo è Yrko di Bumin?” Rivolgendosi l'investigatore ad Altea appena rimasti soli nella loro stanza. “E perchè ci ha condotti qui? Beh, il mio stratagemma ha funzionato almeno... ci ha creduti davvero marito e moglie.” E si affacciò dalla finestra che dava sulla meravigliosa valle che avvolgeva il castello.
http://pambarksdale.files.wordpress.com/2012/01/smn3.jpg

Guisgard
26-06-2013, 01.55.04
“Allora...” disse Giacomo guardando i giovani del salone “... allora, chi è stato colui che ha aperto le porte di questa stanza?”
Tutti allora fissarono il ragazzo colpevole, spintonandolo poi davanti al Nero.
“Sei stato tu?” Fissandolo questi.
“Si, messere...”
“E sempre tu hai avuto la brillante idea di voler rovinare questi ritratti?”
“Si, messere...” rispose il ragazzo col capo chino.
Giacomo lo guardò senza dire altro.
“Dopotutto” prendendo coraggio il ragazzo “era un tiranno, no? E sua madre una sgualdrina! Si, avevo una gran voglia di distruggere quei ritratti!”
Giacomo allora lo schiaffeggiò con forza e più volte davanti a tutti.
“Anche tua madre è una sgualdrina” fece il Nero “eppure nessuno si sogna di sfregiarle il viso... anche perchè per una prostituta è importante aver un viso piacevole.”
“Perchè difendete il tiranno e la sua...”
Ma Giacomo lo zittì schiaffeggiandolo ancora.
“Sono io che faccio le domande, idiota.” Con tono fermo lui.
“Se avessi una spada” in lacrime il ragazzo “difenderei l'onore di mia madre...”
“Neanche se avessi mille spada potresti, cane...” con disprezzo Giacomo “... perchè l'onore di una prostituta non può essere difeso.”
“Vigliacco...” con rabbia il ragazzo.
Giacomo allora tolse la spada ad uno dei suoi e la gettò ai piedi del ragazzo.
“Impugnala...” ordinò “... morirai con la spada in mano.” E cominciò a mettersi i guanti.
Il ragazzo la raccolse e con rabbia si lanciò sul Nero.
Questi però evitò il suo affondo, senza estrarre la sua spada.
Il ragazzo lo aggredì ancora, senza riuscirlo a colpire però.
“La tua sfortuna” mormorò Giacomo “è che fra tutti coloro che si unirono a tua madre non vi era nessuno in grado di impugnare un'arma.”
“Maledetto!” Attaccandolo quel ragazzo.
Ma all'ennesimo affondo, il Nero lo bloccò e lo infilzò con la stessa spada che il ragazzo impugnava.
“Non avrai creduto di vedermi estrarre la spada per un figlio di cagna come te, vero?” E lo lasciò cadere morto a terra.
Tutto questo sotto gli occhi di Clio e di Masan.
Guardò poi tutti gli altri.
“Ora andatevene, la vostra stupida festa è finita.” Sentenziò.
In quel momento si udì il suono di un corno.
“Messer Yrko di Bumin è tornato.” Disse uno degli uomini a Giacomo.

Guisgard
26-06-2013, 06.25.35
“Si, sono un vero gentiluomo, ahimè...” disse Guisgard a Talia, prima che la ragazza andasse a lavarsi nel catino.
Rimasto solo, cercò poi in quel baule qualcosa di comodo da indossare.
La ragazza intanto era giunta nel catino, dove trovò la tinozza già piena d'acqua tiepida.
Così cominciò a lavarsi, per poi rilassarsi in acqua...

La musica della festa si diffondeva nel salone illuminato e nei corridoi che correvano tutt'intorno, fino a giungere sul grande terrazzo e persino nel cortile colonnato.
E sulle note di quella musica i due si lasciarono portare fin fuori sul terrazzo.
Raggiunsero il parapetto di marmo e restarono a fissare il meraviglioso firmamento.
“Adoro le sere stellate di questo cielo...” disse lui “... non pensavo esistessero tante stelle...”
“Da voi non ci sono?” Chiese lei.
“D' Inverno, quando l'aria è asciutta e fredda...” rispose lui “... ma mai così tante...” poi si voltò a fissarla.
“Perchè mi guardi?” Domandò lei.
“Perchè non ho fatto altro che immaginarti e pensarti in tutti questi giorni...”
“Robert...”
“Il tuo viso...” sussurrò lui “... avevo il terrore di dimenticare qualche particolare... che fossero gli occhi, il sorriso o l'espressione che assumi quando senza badarci ti sistemi quel ciuffo ribelle che scende dal tuo orecchio...” e le accarezzò i capelli “... ieri eri bellissima... anche ora lo sei, ma questi gioielli, il trucco... quasi coprono la tua bellezza... ieri invece eri pulita, fresca... avevi il viso candido d'amore...” e le prese le mani.
“Robert...” sospirò lei “... quando ripartirai?”
“Domani...” rispose lui “... così prenderò il treno verso sera...”
“Il treno...” ripetè lei “... lo immagino spesso... ma per me credo sia inconcepibile... come il mondo da cui provieni...”
“Parti con me, allora...”
“Vorrei tanto...”
“Insieme...”
“Vorrei non essere una regina...”
“Sei la regina del mio mondo...”
“Robert...”
“Beatrice...”
“E se non dovessi resistere?” Fissandolo lei. “Se mi mancassi troppo? Quando tornerai?”
“Fra una settimana...” fece lui “... il tempo di sistemare alcuni affari a Capomazda... poi sarò di ritorno...”
“Già mi manchi...”
“Anche tu...”
“Leonard è un uomo molto buono e generoso...” sussurrò lei “... forse capace di rendere felici tutte le altre donne... ma non me... cosa mi hai fatto, dimmelo?”
“Ti ho solo amata...”
“Maestà!” All'improvviso una voce. “Messer de' Taddei!”
“Barone Jean...” voltandosi lei verso il nuovo arrivato.
“Vedo che avete rapito sua maestà!” Ridendo Jean.
“Già, peccato che è solo un terrazzo questo” fissandolo Robert “e non l'intera città.”
“E perchè mai?”
“Per poter fuggire.”
“Messer de' Taddei ama burlarsi di voi, barone.” Intervenne Beatrice. “L'aria è diventata fresca... sarà meglio rientrare...”
I due mostrarono un lieve inchino e poi seguirono la regina che rientrava nel salone.

Qualcuno bussò alla porta del tinello, destando Talia da quella visione.
“Tutto bene?” Chiese da fuori Guisgard. “Sei lì da un bel po'. L'acqua è abbastanza calda? Vuoi che ne faccia portare altra, Talia?”

Clio
26-06-2013, 14.40.04
Restai ammutolita ad osservare Giacomo il nero insultare e uccidere quel ragazzo.
"Hai capito.." Sussurrai, poi "..pensavo che i rossi fossero dalla parte di quei ragazzi.. Mah..".
Mi voltai verso Masan, quando il mercenario ci disse di andare via.
"Andiamo, forza.. Appoggiati a me.. Torniamo a casa.. Così potrai rimproverarmi e maledirmi per questa follia.." Dissi, nascondendo a stento la rabbia "Sono un'idiota.. Non ho combinato un bel niente.. E ci sei andato di mezzo tu.. Avresti fatto meglio a non venire.." Gli porsi il mio braccio "dai, forza.. Andiamo via da qui, maledizione..".
Ero arrabbiata con me stessa per aver esposto Masan a quel rischio senza nemmeno raccontargli la verità, non avevo scoperto niente di nuovo, avevo solo potuto ascoltare di nuovo quella musica, ma non eravamo nel XXI secolo dove avrei potuto registrarla e farla ascoltare a Oriana.
Non avevo speranze da darle.
Infondo, però, sapevo che non sarebbe stato facile, dovevo solo riuscire a rimanere lucida.
Possibile che mi fossi fatta coinvolgere così tanto? Quello non era il mio mondo, la mia terra, nemmeno il mio tempo.
Eppure per me era diventato tutto così importante. Dovevo essere impazzita.
Ma era più forte di me.
Sospirai.
Mi voltai verso la porta aperta alle nostre spalle, da cui si intravvedeva la rampa di scale.
Mi dispiace.. Tornerò... Lo prometto... Non so come, né quando.. ma, tornerò.. Lo so..
Poi sentii un uomo annunciare l'arrivo di Yrco di Bumin e mi chiesi se fosse una buona o una cattiva notizia.

Guisgard
26-06-2013, 16.45.26
Tutti quei ragazzi, così, lentamente cominciarono ad abbandonare il castello.
Masan camminava a fatica, a causa dei colpi subiti, appoggiandosi a Clio.
C'era agitazione ora nel maniero, perchè molti si preparavano ad accogliere quello che sembrava esserne il padrone: Yrko di Bumin.
Ma proprio mentre Clio e Masan si avviavano all'uscita, la ragazza udì ancora la voce di Giacomo il Nero.
E stavolta era rivolta a lei.
“Voi, aspettate...” disse lo spadaccino.
Si avvicinò così ai due.
“Ma voi...” fissandola “... voi siete la nipote di madama Oriana...” la sua espressione cupa ora sembrava tradire stupore “... giuro che non mi aspettavo una cosa simile... chissà cosa direbbe vostra zia se sapesse che sua nipote ama gozzovigliare con la gioventù Rossista...” accennò un lieve sorriso.
In quel momento, Yrko ed i suoi uomini entrarono nel castello.

Clio
26-06-2013, 17.19.53
Risi alle parole di Giacomo il nero.
"Si, avete ragione.. Ora capisco perché mia zia non voleva che venissi qui.. Manco da Chanty da troppo tempo, dunque.. E quando mi hanno parlato di una festa al castello, non mi sarei immaginata niente di simile.." Lo guardai con uno sguardo innocente "ed è un gran peccato, perché volevo visitare il castello.. L'ho sempre trovato affascinante.. Ma i vostri uomini mi hanno fermato molto gentilmente..
e ho visto solo un salone.. Mi stupisce che voi abbiate salvato quei ritratti.. mi era parso di capire che foste come loro.. Beh, detta così sembra un'offesa.. Intendevo, politicamente.." Sorrisi "Ora, se permettete, ho una sfuriata che mi aspetta a casa..".
Poi, arrivarono degli uomini, capii che era il padrone del castello, gli lanciai una rapida occhiata.

Altea
26-06-2013, 18.03.19
Mi avvicinai a Daiz e fissai pure io la magnifica vallata..."Invece è stata una pessima idea..questa è gente che non scherza, capirà che non siamo marito e moglie subito...e vedrai cosa ci aspetterà. Ma piuttosto hai sentito le parole di quell'uomo?...rivoluzione, capo miliatare dei Rossi. Ma cosa significa? Non mi sembra vi sia una guerra o rivoluzione in corso attualmente nei dintorni."
Presi a vagare nervosamente per la stanza, scrutai alcuni particolari...non vi era luce elettrica, la camera era sontuosamente arredata ma sui comodini di legno intarsiato vi erano candele e anche sopra la scrivania e un mobile.
Aprii l'armadio e rimasi a bocca aperta..."Guarda Daiz...questi vestiti...sono..sono sia di uomo che di donna...e sembrano..veramente del 1500...ma vuoi che veramente siamo nel 1513??"presi dell'acqua fresca da una brocca appoggiata su un tavolino e bevvi in un sorso solo da quanto la gola divenne secca dallo spavento.

elisabeth
26-06-2013, 18.34.39
Sussultai un po'.....quando vidi un'ombra farsi umana...era Gem, anche lui si era liberato di quel poco che era la decenza......e tornai ad osservare il suo petto nudo...lo aveva messo in bella mostra prima di partire....ma ora non c'era spavalderia nei suoi gesti o nel suo modo di avvicinarsi.......provavo il suo imbarazzo.....provavo ilsuo modo di chiedermi scusa, infondo eravamo due sconosciuti uniti da un unico destino.......sentii il mio letto piegarsi al suo peso...non mi spostai neanche.....volevo sentirlo accanto...non volevo che ci fossero barriere tra di noi.....se non oltre la strana sensazione di quel momento.........Lo ascoltai.......e lo lasciai andare via........a quel punto......mi misi a sedere......sul letto, cosa ci rimaneva ormai, non lo sapevamo, potevano ucciderci.....potevamo vivere in quella epoca ....così strana per noi.....non vi era certezza.....avevamo certezza solo di quella notte...niente altro.......
mi misi in piedi e tolsi i pantaloni..rimanendo con la mia camicia......avevo il cuore in tumulto e la sensazione di andare oltre.......ma...per la prima volta nella mia vita prendevo cio' che volevo......il cervello lo avevo lasciato nella tasca della giacca......volevo essere Elisabeth e non la Dottoressa......non so se ne sarebbe valsa la pena.........forse sarebbe valsa tutta una vita.....e così andai nella stanza di Gem......mi affiancai al suo letto......" Stanotte non ho proprio sonno Gem....e non credo di voler rimanere da sola......".....scostai il lenzuolo e mi misi accanto a lui...." E' una notte particolare....forse domani non ce ne sara' un'altra......".........

Guisgard
27-06-2013, 01.49.50
Yrko di Bumin entrò nell'androne e con un cenno del capo salutò Giacomo il Nero.
Questi lo fissò, rispondendo con accenno quasi impercettibile degli occhi.
“I Blu e i Bianchi” disse poi Giacomo a Clio, quasi indifferente al padrone del castello “aspettano una mossa falsa, un errore da parte dei Rossi. E distruggere o anche solo danneggiare quei ritratti equivale ad offendere l'amor proprio dei monarchici. E del resto hanno ragione... il re potrebbe essere vivo, chissà... quando e se, poi, si scoprirà il contrario, allora non solo quei ritratti, ma tutta la memoria storica della Corona sarà eliminata... e fino ad allora sarà compito mio evitare che i Rossi cadano in errori del genere...” accennò un lieve sorriso “... vedo che il vostro amico è un po' malandato...” indicando Masan “... allora, se permettete, vi accompagnerò io stesso a casa di vostra zia... così potrò salutarla e rassicurarla sulla condotta di sua nipote...”
Si avvicinò allora Yrko.
“Dopo, al mio ritorno, devo parlarvi...” rivolgendosi a lui con freddezza Giacomo.
L'altro annuì e si allontanò.

Guisgard
27-06-2013, 01.59.32
Daiz fissò quei vestiti e poi tornò a guardare la stanza.
“Sta succedendo qualcosa...” disse poi pensieroso ad Altea “... non so cosa, ma è evidente che sia così... anzi, forse è già cominciata... e noi, nostro malgrado, ci siamo dentro...” anche lui prese un po' d'acqua, per poi sedersi sul letto e restare a riflettere “... quell'uomo... quell'Yrko, non mi piace affatto... ho dovuto dire che eravamo sposati... e non comprendi il perchè? Non vedevi come ti guardava? E' ovvio che ti ha messo gli occhi addosso... e il mio stratagemma di fingerci marito e moglie servirà almeno a farci guadagnare un po' di tempo... infatti dubito che il vincolo matrimoniale fermi un uomo del genere... anche perchè non mi sembrava avesse molti scrupoli mentre predava quei frati dei loro beni...” si alzò dal letto “... ora uscirò e farò un giro nel castello... cercherò di scoprire dove davvero siamo finiti... tu però resta qui e chiuditi bene dentro... io tornerò presto...” ed uscì.
Ma poco dopo, qualcuno bussò alla porta della camera di Altea.
“Mi manda messer Yrko...” era un servitore “... egli chiede di incontrarvi, milady... vi attende giù, nella Sala Merlata...”

Clio
27-06-2013, 02.07.28
Ascoltai con attenzione Giacomo.
"Vedo che siete un uomo molto accorto.." dissi sorridendo "...Avevo sentito dire che il re era fuggito.. " scrollai le spalle "..puri pettegolezzi..non mi intendo di queste cose..".
Restai impassibile quando indicò Masan.
"Beh, ringraziate i vostri uomini.. ce ne sono voluti quattro.. in effetti.. era pericolosissimo.." dissi con un sorriso beffardo.
" Siete fin troppo premuroso.. Casa di mia zia non è lontana.. ma se vorrete accompagnarci non ho nulla da obbiettare.." sorrisi "..Anche se non credo mi salverete dalla sua ira..".
Più che altro, pensai, le farete venire un colpo nel vederci arrivare insieme: penserà che ho combinato chissà quale guaio, che mi sono fatta scoprire o peggio.
Fortunatamente, però, sia Giacomo che i giovani rossi mi avevano visto solo come una ragazzina sprovveduta.
Anche se, pensandoci bene, probabilmente lo ero.

Guisgard
27-06-2013, 02.35.51
“In fondo è stato fortunato il vostro amico...” disse Giacomo a Clio “... se fossi stato io a trovarlo, con ogni probabilità, l'avrei ucciso...” chiamò alcuni dei suoi e fece preparare una carrozza.
Così, con quella, il Nero riaccompagnò la ragazza e Masan da madama Oriana.
La donna era ancora sveglia, intenta a leggere un libricino di preghiere quando udì giungere la carrozza.
A tenerla ancora sveglia era stato il pensiero di Clio a quella festa.
Subito i servitori accolsero la carrozza.
E un attimo dopo sul portone del palazzo apparve anche Oriana.
“Salute a voi, madama...” saltando giù dalla carrozza Giacomo “... splendida sera, vero? Fresca, chiara, asciutta, stellata... sere del genere mi fanno quasi pentire di non essere un uomo romantico e sognatore...”
“A cosa devo questa vostra visita, messere?” Fissandolo Oriana.
“Ho solo riaccompagnato a casa vostra nipote ed il suo amico.” Rispose il Nero, mentre i servitori, essendosi accorti delle condizioni di Masan, aiutarono l'archeologo a rientrare in casa.
“Purtroppo” continuò Giacomo “la festa è un po' degenerata... qualcuno, più esuberante, voleva fare a pezzi le vestigia del vostro amato sovrano, altri invece più audaci, come vostra nipote, hanno pensato bene di appartarsi in compagnia di qualcuno... ma i miei uomini non sono molto affini a questo genere di situazioni e così il cavaliere di vostra nipote ha avuto la peggio... ma si rimetterà presto.”
Oriana per un momento fissò Clio, per poi riportare lo sguardo sul Nero.
“Infondo” aggiunse questi “voi non siete troppo diversa da messer Guidox ed i suoi compagni... loro devono tenere a freno gli umori del popolo, mentre voi siete impegnata con l'euforia di vostra nipote... immagino sarà seccante domani ascoltare in giro i commenti di chi spettegolerà su questo...” sorrise appena “... ma vi invito a non badarci più di tanto... altrimenti vi verrà il dubbio se sia più degradante avere una Rossa come nipote, oppure una...”
“Va bene così, messere.” Interrompendolo Oriana. “Credo vi siate incomodato già troppo stanotte. Immagino debba ringraziarvi per aver riportato a casa mia nipote. E' tardi. Credo che ci ritireremo. Grazie ancora, messere.”
“E' sempre un onore servirvi, madama.” Mostrando un lieve inchino Giacomo, per poi lanciare un'occhiata verso Clio. “E buonanotte anche a voi, damigella.” E salito sulla sua carrozza, andò via.

Clio
27-06-2013, 03.02.20
Sorrisi appena, e mi morsi la lingua per non dire che Masan era disarmato.
Seguii docilmente Giacomo fino alla dimora della donna.
I miei occhi cercarono quelli di Madama Oriana.
Alzai gli occhi al cielo alle parole di Giacomo, sapevo bene che Oriana conosceva i motivi per cui mi ero allontanata.
Quando poi l'uomo se ne andò, lo salutai con un freddo cenno del capo.
Vidi che Masan era accudito dai servi così mi avvicinai a madama Oriana.
Chinai il capo "...Mi dispiace.." sussurrai "...Ho cercato di non farmi riconoscere da quell'uomo.. nessun altro sapeva chi fossi.. vi ho portato dei bei guai.. e non ho combinato niente.." sospirai "...c'era un tale disordine, ho pensato che nessuno avrebbe badato a noi.. ma poi sono arrivati gli uomini del Nero e non sono riuscita ad andare da nessuna parte..".
Alzai gli occhi verso il ritratto del re sulla parete, e una fitta mi colpì in pieno petto.
"Mi dispiace.." sussurrai, con voce tremante, quasi parlassi al quadro "..Avevate ragione, Madama.. sono solo una ragazza, non combinerò niente.." dissi tornando a guardare la donna.
Alzai lo sguardo, e una nuova luce brillò nei miei occhi "..però l'ho sentita.. proveniva da una rampa di scale che saliva al piano di sopra.. una melodia, dolce e malinconica allo stesso tempo.. era la stessa ocarina che ho sentito giorni fa.." restai con lo sguardo a mezz'aria per un momento "non che sia di molta utilità, poichè io non posso confrontarla con la sua, come ha detto padre Roberto.." sospirai.
"Poi ci hanno fermato.. abbiamo cercato di difenderci ma erano troppi.." osservando Masan poco lontano "...non gli ho detto niente.. solo che volevo visitare il castello.. non avrebbe approvato.. e ora mi odierà per quello che gli ho fatto passare per un banale capriccio.." sorrisi, senza allegria "..insomma, non ne ho combinata una giusta.. mi dispiace..." alzai lo sguardo "..ma sappiate che non sono il tipo che si arrende facilmente.. non ho intenzione di starmene con le mani in mano... ormai ci sono dentro, anche se quell'uomo mi ha preso per una rossa degenerata.. farò tutto ciò che posso per aiutarvi.. solo, non so cosa..." guardai la donna negli occhi "...ma non voglio che corriate alcun rischio.. vi ho già dato abbastanza problemi..".

Guisgard
27-06-2013, 03.08.01
Gem fissò Elisabeth senza dire nulla.
Lasciò che la donna entrasse nel suo letto, per poi coprire entrambi con quel lenzuolo.
Era una notte fredda, nonostante fosse Giugno.
Ma ormai si erano accorti che le notti a Chanty apparivano più fresche di quelle Capomazdesi.
Il pilota allora si voltò verso la candela accesa accanto al letto e la spense.
Strinse così a sé la donna e lentamente la camicia di lei scivolò via.
E si amarono.
Si amarono a lungo per tutta la notte.
E più volte.
Solo l'incerto bagliore delle torce accese sulla ronda merlata esterna riusciva a squarciare, sebbene poco, il buio della stanza.
Così Gem poteva riconoscere il corpo nudo di Elisabeth mentre la donna era su di lui, tra il lenzuolo ed il suo petto, con i capelli che scendevano ad accarezzare il viso del pilota ardente di passione.
Poi giunse l'alba e li trovò ancora l'uno accanto all'altra.
Dalla finestra la luce del nuovo giorno invadeva la stanza, diffondendo voci e rumori dall'esterno.
Fisyem si era svegliata.

Guisgard
27-06-2013, 03.25.34
Oriana ascoltò in silenzio ogni parola di Clio.
E anche lei, come la ragazza, aveva gli occhi fissi sul ritratto del principe Ardena.
“Ho udito molte volte” disse finalmente la donna “la musica di quell'ocarina... ricordo persino quando fu la prima volta... eravamo nel giardino del Palazzo Reale... e lo vidi... era un giovane dai capelli scuri, la pelle chiara e gli occhi azzurri... e forse furono quegli occhi a colpirmi più di tutto... erano enigmatici, a tratti sognanti, ma anche malinconici... e nell'ascoltare quell'ocarina io quasi mi estraniai da tutto il resto... poi quella musica cessò di colpo e mi destati... lo trovai a fissarmi...” alzò gli occhi dal ritratto e guardò fuori, nel buio della notte “... forse aveva ragione Padre Roberto... forse stiamo rincorrendo un fantasma, un'illusione o forse soltanto una beffa...” scosse il capo “... forse dovremmo davvero arrenderci... oppure...” avvicinandosi alla finestra ed indicando qualcosa.
Fece allora cenno a Clio di guardare anch'ella dalla finestra ciò che lei stava indicando.
Era il Palazzo Reale di Fisyem che dominava sulla città mentre cominciava ad albeggiare.
http://4.bp.blogspot.com/_CAUlobDjuXA/R0BilAHN8cI/AAAAAAAAEF0/8OXevFqNfK0/s400/crociate8.JPG

Talia
27-06-2013, 10.17.10
Entrai nella stanzetta e richiusi la porta.
Era piccola ma ordinata e pulita, la tinozza era al centro ed era piena di acqua limpida e fumante... mi avvicinai e vi immersi piano una mano, giocherellando con l’acqua... ero stupita: avevo avuto la buona sorte di viaggiare abbastanza, nella mia vita, ma mai avevo visto niente del genere...
Sorrisi, lievemente divertita.
Poi iniziai a prepararmi per il bagno.
Detestavo prendere la pioggia, bagnandomi per strada... mi faceva sempre venire un freddo tremendo quando accadeva, e mi metteva addosso una tale stanchezza...
quell’acqua invece era calda, piacevole, lievemente profumata...
mi lasciai sprofondare, quindi, appoggiai la testa sul bordo estremo e poi, lentamente, quasi senza accorgermene, chiusi gli occhi...

Qualcuno bussò alla porta del tinello, destando Talia da quella visione.
“Tutto bene?” Chiese da fuori Guisgard. “Sei lì da un bel po'. L'acqua è abbastanza calda? Vuoi che ne faccia portare altra, Talia?”

Sobbalzai tanto violentemente, nell’udirlo uscendo all’improvviso da quella visione, che un po’ d’acqua debordò dalla tinozza e finì sul pavimento...
quel sogno...
Robert e Beatrice.
Sollevai lo sguardo verso la porta chiusa, oltre la quale si trovava Guisgard...
dovevo dirglielo, pensai...
ma subito abbandonai l’idea...
dirgli cosa?
Che facevo strani sogni ed avevo visioni?
Mi avrebbe presa per matta!
Eppure...
Fissavo la porta e, all’improvviso, mi accorsi di stare tremando... anche se non avrei potuto dire se tremavo per le conseguenze di quella visione o perché l’acqua in cui ero immersa stava ormai diventando fredda...
“Sto... sto bene!” mi costrinsi a dire, quindi, a voce alta perché potesse sentirmi da dietro la porta “Sto bene, ma... puoi aspettarmi un momento, per favore?”
Non sapevo perché lo aveva detto... o meglio, non sapevo perché l’idea di uscire da quella stanza da sola mi spaventava adesso...
Senza badare alle gambe che mi tremavano forte, dunque, un po’ per il freddo ed un po’ per l’agitazione, uscii dalla tinozza... mi asciugai in fretta e mi rivestii con la veste asciutta che avevo trovato nella cassapanca... poi andai verso la porta e la aprii.
E Guisgard era lì, vagamente stupito forse, in mezzo al corridoio.
E, per qualche ragione, vederlo mi fece sentire meglio...
“Grazie...” mormorai, in tono quasi di scusa “E’ che...” mi voltai ed osservai per un momento ancora la stanzetta con la tinozza, poi tornai a guardare lui “E’ che questo posto è un po’... non so... insolito, e... beh, non me la sentivo più di stare sola...”
Sorrisi appena, come a voler esorcizzare quell’agitazione che mi scuoteva, inspiegabilmente, da dentro...
“Andiamo, per favore...” soggiunsi “Andiamo in camera...”

Clio
27-06-2013, 11.24.03
Seguii lo sguardo della donna posarsi sul quadro, e lo osservai con lei per lunghi istanti.
Ne studiai attentamente ogni dettaglio, ripensando a quello molto più sontuoso custodito nel castello di Yrco di Bumin.
Ma la verità era che andavo a cercare sempre lo sguardo dell'uomo, restando a fissarlo più di quanto avrei dovuto.
Nell'udire le parole della donna, poi, sorrisi.
"Già.. quegli occhi.." sussurrai.
Come potevo spiegarle l'effetto che avevano avuto su di me, solitamente così distaccata?
Continuavano a tormentarmi, esattamente come quella musica, capace di scovare l'angolo più remoto dell'anima.
Ed era proprio quello sguardo dipinto a spingermi ad andare avanti, a non arrendermi alla prima difficoltà.
"Di certo hanno una luce capace di restare impressa nella memoria per non andar più via.." dissi piano.
Guardai fuori dalla finestra, osservano lo splendido palazzo che la donna mi mostrava.
"Oppure no.." dissi di rimando alle sue parole.
"Stasera ho visto i Rossi da vicino.. ho sentito i loro discorsi, ho osservato il loro modo di comportarsi.. cosa accadrà a questa bella terra se continueranno a governare?" scossi la testa "..no, arrendersi non mi sembra una buona idea.. per quanto forse sia la più saggia.." guardai lontano "..forse è vero, forse stiamo inseguendo un fantasma, un'illusione o una beffa.. ma io credo che non tentare di cambiare le cose, equivalga a perdere in partenza.. non credete?".
Voltai lo sguardo verso Oriana "..quello è il palazzo reale? Non ho ancora avuto modo di vederlo da vicino.. ma, ditemi.. perchè me lo state mostrando ora?".

Altea
27-06-2013, 16.35.37
Daiz aveva perfettamente ragione...avevo notato più volte quello sguardo misterioso posarsi su me e darmi un grande senso di irrequietezza...soprattutto per il fatto di non sapere chi era quell'uomo e in che luogo mi trovassi.
Poco dopo che Daiz uscì dalla stanza sentii bussare alla porta, sentii le parole del servitore e sussultai. Daiz aveva detto di non muovermi, ma non avevo il coraggio di contraddire gli ordini di quell'uomo..e perchè voleva solo vedere me? "D'accordo" risposi perplessa "dite a.." pensai un attimo ai modi di fare e costumi del luogo "a sir Yrko che arrivo subito, devo..cambiarmi di abito".
Mi guardai in un vecchio specchio di ferro battuto e mi vidi con quel vestito corto e le scarpe alte..non era consono all'abbigliamento del posto e soprattutto pensai, deglutendo, se fossimo stati veramento nel 1513.
Fu cosi che aprii l'armadio e presi un vestito e lo indossai di fretta.
Aprii la porta e trovai il servo ad aspettarmi..."Prego" dissi "possiamo andare, vi chiedo di indicarmi la stanza dove sir Yrko mi sta aspettando".
Speravo solo Daiz si accorgesse mi trovassi li e anche in fretta.

Guisgard
27-06-2013, 19.56.40
Guisgard fissò Talia per qualche istante.
“Va...” disse piano “... tutto bene? Forse era l'acqua, vero? Immagino sia diventata fredda in fretta... andiamo, in camera è più caldo...” e ritornarono nella loro stanza.
Mangiarono un po' della minestra portata loro dal locandiere e poi, complice la stanchezza per il viaggio, si misero subito a letto.
E dall'altra parte del telo steso lungo la camera, Talia sentì il lento suono di un'armonica.
Era Guisgard a suonarla.
Era una musica vagamente malinconica, forse suonata alle stelle che, numerose, si mostravano nel cielo insolitamente buio che appariva dalla piccola finestra.
E forse solo quelle stelle potevano comprendere il senso di quella musica.
La notte poi trascorse in fretta, senza che Talia avesse altra visioni o sogni.
E al mattino un raggio di Sole, dorato e zampillante, insieme al profumo di pane caldo appena sfornato, la destarono dal suo sonno.
E dall'altra parte del telo la luce del mattino le mostrò la sagoma di Guisgard che canticchiando si vestiva.

Guisgard
27-06-2013, 20.02.03
“I Rossi” disse Oriana a Clio “hanno dalla loro un alleato scaltro e potente... Guidox è la mente... è un uomo astuto, colto, malvagio, animato da un odio senza fine verso il Clero e la nobiltà... ma il braccio armato della loro fazione è quell'alleato che la rende inattaccabile, invincibile... Giacomo il Nero... non esiste a Chanty uno spadaccino più abile e nessuno potrebbe affrontarlo senza rimetterci la vita... sapete quanti nobili lo hanno sfidato? Tanti... e tutti sono morti trafitti dalla sua lama...” alzò di nuovo gli occhi verso il Palazzo Reale “... ti indicavo il palazzo perchè lì, forse, c'era l'unica persona in grado di credere a noi e a quel biglietto... lady Beatrice, la madre del principe Ardena...”

Guisgard
27-06-2013, 20.05.33
Così Altea fu accompagnata dal servitore in una sala, dove ad attenderla vi era un uomo: Yrko di Bumin.
L'uomo congedò il servo con un cenno del capo e restò solo con la ragazza.
Riempì allora due bicchieri di vino e ne offrì uno alla sua ospite.
“Vedo che vi siete cambiata d'abito...” disse guardandola tutta “... era un vestito eccentrico, ma mi piaceva... particolare... sicuramente metteva in risalto il vostro corpo da dea...” sorseggiò del vino ed invitò la ragazza a fare lo stesso “... mi interessava sapere di più di quel vestito... e dunque del luogo da cui provenite... si vestono tutte così le donne da voi? O solo quelle belle come voi?”

Clio
27-06-2013, 20.18.05
Sgranai gli occhi.
Non so perché, ma avevo dato per scontato che Lady Beatrice fosse stata imprigionata insieme al figlio.
"Lady Beatrice è ancora nel palazzo reale?" Dissi, sinceramente stupita.
Per un lungo istante, poi, fissai la sagoma del castello.
"..dite che ci riceverebbe? Insomma.. Chi meglio di lei potrebbe riconoscere la scrittura del figlio o la sua spilla?".
Abbassai lo sguardo "si, ho visto Giacomo il Nero all'opera.. Anche se era solo una scaramuccia con un ragazzetto.. Sono lieta che Masan non si sia scontrato con lui, allora.. O lo avrei sulla coscienza..".

Altea
27-06-2013, 20.20.07
Presi il bicchiere di vino...io ero astemia infatti ma finsi di bere e poi quella domanda...il mio vestito..e certo, come biasimarlo. Nel 1513 quale donna girava con un vestito leggero e corto??
"Oh no...milord..da noi ci si veste proprio cosi. E' usanza, infatti vedendo che qui a Chanty non è consuetudine vestirsi in tale modo me lo sono cambiato per rispetto delle vostre usanze.Si, il posto dove provengo è alquanto insolito..io sono di Oxford in Inghilterra ma provenivo da Capomazda dove appunto studio" dissi con un sorriso...sapevo che questo gli avrebbe destato o interesse o confusione "Piuttosto, prima parlavate di una rivoluzione in corso, posso saperne di più?" e finsi di non ascoltare i suoi complimenti.

elisabeth
27-06-2013, 22.45.04
Mi sentii accolta tra le sue braccia....mentre tutto divenne buio........divenni con lui un unica cosa.....respirai il suo odore...come primordiale esigenza......sembrava che la nostra esigenza...fosse fame....fosse sete......poi divenne un ritmo piu' lento ..piu' armonico dove la mia pelle si univa alla sua lasciandomi il tempo di guardare il suo volto.....i suoi occhi che brillavano lucidi...di quella passione che poche volte si ha dentro l'anima.......al suo fianco presi sonno e fu la luce del sole che sboccia che mi desto'......ero ancora stretta alle sue braccia....coperta dal lenzuolo........che ora profumava di noi....non provai vergogna.....ero serena.....lo guardai svegliarsi.....aveva la barba incolta.......ma era sexy....." Sei fantastico ad inizio mattina......caffe' e giornali ?......magari un bagno caldo....non avremo nulla di tutto questo....ma non mi importa.....la città e' già sveglia........e credo che qualcuno si farà vivo tra un pò....vado a vestirmi ".....lo baciai sulle labbra...e mi alzai..raccolsi i miei indumenti e prima di passare nell'altra stanza..."Volevo solo che sapessi...che stanotte ..non sei stato un ripiego e che non mi sono pentita neanche un pò di quello che e' successo......forse per la prima volta mi sono sentita veramente libera...".....entrai nella mia stanza.......ed incominciai a vestirmi.......guardai le scarpe col tacco mozzato....e risi sommessamente nel ricordare il volto di Gem mentre mi tagliava il tacco.......se mai fossimo ritornati ..le avrei conservate........mi rimisi in ordine e pettinai i capelli con le dita......non c'era altro mezzo........presi la giacca e guardai lo spillino che avevo all'occhiello.....Che diavolo succede Liam.....dove ci hai mandato........immersa nei miei pensieri sentii bussare alla porta.....

Guisgard
28-06-2013, 01.40.20
“Allora deve essere un posto in cui vivono solo bellissime donne...” disse Yrko ad Altea “... perchè immagino che poche donne possano così figurare con quell'abito corto...” sorrise e riempì il suo bicchiere con altro vino “... si, qui a Chanty vi è stata una sorta di rivolta... ci governava un re imbelle, che detestava la nostra terra... forse perchè egli stesso era straniero... infatti si dice che sia figlio di una relazione tra sua madre ed un forestiero... ora comunque non regna più... il potere lo abbiamo preso noi Rossi... ed io, modestamente, sono uno dei capi della fazione...” la guardò con occhi ambigui “... dunque potete ritenervi fortunata, milady... infatti, come mia ospite, godete anche della mia protezione... e in questo paese è importante essere sotto la protezione di qualcuno...” e la fissò con lussuria.

Guisgard
28-06-2013, 07.16.21
Qualcuno bussò e poi entrò, proprio mentre Elisabeth si stava pettinando.
Gem allora cominciò ad accarezzarle i capelli, per poi lasciare che si intrecciassero attorno alle sue dita.
Poi lasciò scivolare le mani sul suo collo e infine sulle sue spalle.
E cominciò a massaggiarla piano.
“Sono arrivato tardi...” disse piano, fissando la donna attraverso lo specchio “... speravo di arrivare prima che ti fossi rivestita...” sorrise “... e invece...” si chinò sui suoi capelli e li baciò “... allora, se non potrò essere di nuovo amante, stamani sarò cavaliere... vista anche l'atmosfera...” le fece l'occhiolino “... faremo un giro in città e cercheremo di capire un po' cosa ci circonda... se questo paese possiede dei confini e cosa c'è oltre questi confini... una volta vidi un film... uno di quelli giapponesi girato tra gli anni'60 e gli anni'70... e nel film alcuni superstiti di un naufragio, sbarcavano su un'isola sperduta in mezzo all'oceano... un'isola in cui il Tempo si era fermato... chissà, magari siamo giunti in un posto simile... una sorta di regno in cui davvero il Tempo è fermo a secoli fa...”

Guisgard
28-06-2013, 07.17.44
“Lady Beatrice” disse Oriana a Clio “non si trova più al palazzo in questo momento... dopo la scomparsa misteriosa di Sua Maestà e il successivo arrivo dei Rossi, lei ha deciso di non restare nel palazzo... Guidox avrebbe di certo messo in pericolo la sua vita... così ha scelto di rifugiarsi in un luogo segreto, al sicuro dai Rossi... nessuno conosce l'ubicazione di quel nascondiglio... nessuno tranne lady Pia, una dama di compagnia di lady Beatrice... e lady Pia si trova proprio nel Palazzo Reale... anche se avvicinarla sarà molto difficile... forse Guidox la tiene segregata...” apparve pensierosa.
Si sedette allora su una sedia a fissare il cielo ormai illuminato dal Sole.
Fisyem acquistò i suoi colori naturali, con il rosso delle sue pietre a dominare ogni screziatura e riflesso.
“E sa solo il Cielo se esiste un modo per parlarle...” mormorò la donna.

Clio
28-06-2013, 15.09.41
Mi sedetti accanto alla donna.
"Capisco.." Mormorai "..Beh, ma se mostrassimo a Lady Pia il biglietto dite che capirebbe le nostre intenzioni, e ci aiuterebbe a parlare con Lady Beatrice?" Scossi la testa "..anche se bisognerebbe essere certi di non essere ascoltati.. Ci vorrebbe un'occasione.. Non lo so.. Un momento in cui non sia sorvegliata.. Oppure parlarle con un pretesto banale, solo per avvicinarla.." Chiusi gli occhi "infondo, noi dovevamo andare alla biblioteca, e voi ci avete detto che è nel palazzo.. Potrebbe essere un modo per dare un'occhiata in giro, e vedere se davvero è sorvegliata.. Anche se non credo che il mio collega sia in grado di camminare, probabilmente è meglio che riposi... E anche voi, madama.. Non avete chiuso occhio tutta la notte per colpa mia...".
Sorrisi "ci verrà in mente qualcosa, ne sono sicura...".

Altea
28-06-2013, 16.21.42
Rimasi leggermente sbigottita all'inizio .. come un uomo del 1513 fosse uguale a un uomo del 2013 e farsi rincretinire da un vestito corto, mi scappava quasi da ridere al solo pensiero.
Diventai più seria ascoltando la storia del re...quello era o fu un regno allora..e Yrko, da quel che avevo capito, guidava una rivoluzione contro quel re. Non mi posi ulteriori domande..."Sir Yrko, mi avete fatto venire qui per soddisfare le curiosità sul mio vestito o per altro? Altrimenti se permettete tornerei nella mia stanza perchè sono un pò stanca" sperando non prolungasse di più quell'incontro che non comprendevo, anzi..capivo benissimo che il signore in questione cercava di fare il galante ma sicuramente non avrebbe avuto successo.

elisabeth
28-06-2013, 18.01.05
Gem..lo sentii alle spalle........e lo lasciai giocare con le dita tra i miei capelli...chiusi gli occhi al suo lieve massaggio....e rabbrividii al suo bacio tra i capelli......" Gem...se io non fossi andata via dal tuo letto...saremmo rimasti lì chissà quanto.....rimpiango di essermi rivestita"........mi voltai e nonostante fossi più bassina di lui i mezzi tacchi mi davano un piccolo aiuto.....misi le miei braccia attorno al suo collo...." Nell'altra parte di vita ho sempre ammirato i Cavalieri...vediamo cosa sia fare tu.......penso che questa storia abbia un senso solo se riuscissimo a pensare che da qualche parte ci siano dei passaggi temporali.....e' vero che noi siamo precipitati..ma il nostro aereo in un primo impatto ...hai detto che si e' diviso due...la parte che ci aveva all'interno si e' trovata....in questo passaggio temporale, penso ancora ad Ingrid..........venendo qui non so se hai visto la statua di una donna ed un uomo......lui somigliava in maniera impressionante a Robert....tu sai di chi parlo ...era stato assassinato qualche giorno prima che ci incontrassimo, nel nostro secolo..... io lo conoscevo ecco perché sono sicura che sia lui , a Liam lo conosceva benissimo .....lei e' Beatrice....non so chi sia....ma si dovevano amare tanto quei due....c'e' un'energia in quella scultura che mi vengono i brividi ancora ora se ci penso.........allora mi chiedo..ci sarà un nesso in tutta questa storia?......e poi......non dimenticare che Milord e Pioppo ...verranno a riprendersi i loro Cavalli.....".....gli diedi un bacio sul naso......" Portatemi fuori mio prode...."....

Talia
28-06-2013, 20.35.56
Aprii gli occhi, svegliata da quel raggio di sole che penetrava dalla finestra e giungeva a sfiorarmi il viso...
aprii gli occhi e la prima cosa che udii fu la voce di Guisgard che canticchiava...
sorrisi...
e mi rammentai all’improvviso che mi ero addormentata, la sera precedente, cullata dalla melodia dolce della sua armonica.
“Buongiorno...” mormorai allora, allungando un poco le braccia sopra la testa, stiracchiandomi, come a voler uscire dal torpore, e guardando la sua sagoma oltre il velo...

Guisgard
28-06-2013, 20.54.34
Oriana annuì a quelle parole di Clio.
“Si, occorre inventarsi qualcosa...” disse “... lady Pia forse non sarà in grado di riconoscere la calligrafia di Sua Maestà... ma è l'unica che potrebbe dirci dove si trova ora lady Beatrice... l'unica... ma come possiamo trovare l'occasione per parlarle?”
“Parlare a chi?” Entrando Solder. “Buongiorno a voi, mie signore.” Salutandole poi. “Vedo che siete già in piedi per la colazione. Si vede che l'aria di questa bella città mette appetito, vero?” Rivolgendosi a Clio. “E vi vedo già ben interessata alle faccende del posto.” Sorrise beffarda. “E il nostro Masan? Ancora a letto? Avrà fatto le ore piccole, immagino...” e tornò a fissare la ragazza.

Guisgard
28-06-2013, 21.01.55
“Quanta fretta...” disse Yrko ad Altea “... ma vedo che non avete gradito il vino... come mai? Eppure è fatto apposta per inibire ogni freno, ogni pudore... del resto la vita va vissuta così, no?” Rise. “Ma non vi tratterrò ancora, per ora...” sorseggiò altro vino “... volevo solo farvi sapere, milady... che si terrà una festa al castello... ed io gradirei che voi, mia ospite, indossiate ancora quel vostro abito così... particolare... naturalmente per questo poi potrete chiedermi ciò che più desiderate, milady... pensateci...” il suo sguardo era carico di lussuria.
Ma in quel momento la porta della sala si aprì di colpo ed entrarono alcuni uomini.
E fra loro vi era Giacomo il Nero.

Guisgard
28-06-2013, 21.14.33
A quella voce, Guisgard smise di canticchiare e spostando un po' il telo che li divideva, salutò con un sorriso Talia.
“Buongiorno.” Disse. “Dormito bene? Beh, a giudicare dal tuo aspetto radioso e solare direi di si. Io, devo dire, di essere andato più che bene. Questo vecchio baule, fortunatamente, sa essere più comodo di come appare. Cosa ne dici di scendere giù a fare colazione? Sono curioso di sapere, dopo brocche e tinozze, quale altra sorpresa saprà mostrarci questo posto.”
Attese così che Talia si preparasse, per poi scendere insieme al pian terreno della locanda.
Qui vi erano un paio di clienti, intenti a bere qualcosa.
Altri due individui erano invece nello spiazzo che precedeva l'edificio, occupati a sellare i loro cavalli.
Tutto questo colpì e turbò Guisgard.
C'era qualcosa di strano attorno a loro.
I cavalli, gli abiti che indossavano quelle persone, la vegetazione incolta e selvaggia che circondava quel luogo.
Ehi, piccola...” disse all'improvviso uno dei due uomini al bancone nel vedere Talia “... come sei arrivata qui? Sei forse una novizia?”
L'altro rise.
“O magari sotto il faccino angelico nascondi il fuoco!” Aggiunse il primo.
A quelle parole, senza pensarci su, Guisgard afferrò la giubba di quell'uomo e lo colpì con un pugno, facendolo cadere a terra.
“Ora te ne pentirai, pivellino...” alzandosi l'uomo ed estraendo un coltello.
“No, fermo!” Lo bloccò l'altro. “Non vedi?” Indicando Guisgard.
L'uomo allora lo guardò con attenzione e sbiancò.
I due così si alzarono in fretta e senza dire nulla scapparono via, lasciando il Taddeide a fissarli meravigliato.
http://purcine.free.fr/films/k/kingdom_of_heaven/kingdom_of_heaven-Balian%20%28Orlando%29.jpg

Guisgard
28-06-2013, 21.32.52
A quel bacio sul suo naso datogli da Elisabeth, Gem, sorridendo, ricambiò con uno invece, dolce e delicato, sulle labbra della donna.
Poi si prepararono ed uscirono.
Attraversarono il cortile del palazzo e videro la statua di cui parlava Elisabeth, quella con la dedica voluta da lady Beatrice.
Poco dopo erano per le strade di Fisyem.
Com'è questa città, si chiederanno i lettori.
Fisyem è molte città.
E' calda ed affollata d'Estate, almeno per un giorno di Luglio ed uno di Agosto.
E sa essere diversa se sia giorno o sera.
E' una città che può apparire, ai viaggiatori più distratti e meno portati a sognare, piccola, raccolta all'interno delle sue antiche mura, con un'infinità di casupole fatte con quella caratteristica pietra rossa, che si addossano e si rincorrono tra le stradine che zigzagano, si arrampicano e poi riscendono nel cuore del borgo antico, colmo di profumi, odori, colori, sensazioni e situazioni d'altri tempi.
Ma quei tempi, cari lettori, ammesso che non siate qualcuno di quei viaggiatori distratti e poco inclini ai sogni, non sono poi così lontani, né perduti nell'inarrivabile passato.
Non rincorrete dunque il folle ed ingiusto diritto di vivere nel passato.
Non fatelo mai, poiché la Gioia, quella vera, non alberga mai in ciò che è perduto, ma solo e sempre in ciò che deve essere ancora guadagnato e conquistato.
Elisabeth e Gem, così, raggiunsero un caratteristico forno e si sedettero sotto il porticato che ben sapeva riparare dal Sole.
E qui ordinarono focacce per colazione.
“Prima” disse Gem alla donna “hai detto che Robert de' Taddei è stato assassinato... perchè? Io ho letto che la causa del decesso, rivelata in una dichiarazione ufficiale della Taddei Corporation, parlava di morte per cause naturali...”

Talia
28-06-2013, 22.05.36
Scendemmo al piano terreno...
avevamo estratto dalla cassapanca dei vestiti un po’ meno malconci dei nostri e li avevamo indossati, anche se ci erano sembrati un po’ insoliti...
osservai il mio, poi quello di Guisgard scendendo le scale...
li osservai e scossi lievemente la testa, divertita: era veramente bizzarro quel luogo... persino nei vestiti a disposizione.

"Ehi, piccola...” disse all'improvviso uno dei due uomini al bancone nel vedere Talia “... come sei arrivata qui? Sei forse una novizia?”
L'altro rise.
“O magari sotto il faccino angelico nascondi il fuoco!” Aggiunse il primo.
A quelle parole, senza pensarci su, Guisgard afferrò la giubba di quell'uomo e lo colpì con un pugno, facendolo cadere a terra.
“Ora te ne pentirai, pivellino...” alzandosi l'uomo ed estraendo un coltello.
“No, fermo!” Lo bloccò l'altro. “Non vedi?” Indicando Guisgard.
L'uomo allora lo guardò con attenzione e sbiancò.
I due così si alzarono in fretta e senza dire nulla scapparono via, lasciando il Taddeide a fissarli meravigliato.

Un grido mi era sfuggito quando aveva colpito quell’uomo...
ma quello, poi, aveva inaspettatamente estratto quel coltello...
d’istinto avevo fatto mezzo passo avanti, afferrando il braccio di Guisgard e stringendolo a me...
e tuttavia ciò che successe dopo mi stupì ancora di più...
Mi guardai intorno per un istante, quasi in cerca di un barlume di razionalità in tutta quella faccenda... anzi, in tutto quel luogo... ma non ne trovai...
nessuno sembrava aver fatto poi tutto questo caso a quel coltello, né alla zuffa, né a ciò che quegli uomini mi avevano detto...
“Ma cos’hanno tutti qui... sono tutti pazzi... sono...” mormorai...
poi però tacqui e portai gli occhi su Guisgard, lanciandogli uno sguardo fulminante...
“Tu sei pazzo!” lo rimproverai “Ma che ti ha detto il cervello? Azzuffarti... qui... e quelli avevano un coltello, anche... me lo dici cosa avrei fatto, se ti fossi preso una coltellata? Cosa? Come ti ci avrei portato in ospedale? Facendo l’autostop?”
Tacqui e lo fissai torva per un altro momento... poi sospirai...
“Dai, andiamo ora...” soggiunsi, ma più dolcemente “Sto morendo di fame... sediamoci...”

Clio
28-06-2013, 22.10.33
Ascoltai Oriana attentamente e scossi la testa.
Non avevo idea di come avremmo potuto parlare con la donna.
Stavo per chiedere come mai lei invece avesse riconosciuto subito la calligrafia, quando entrò Solder.
"Oh, buongiorno anche a voi.." Dissi con un sorriso "avete riposato bene? È ora di colazione, giusto... Non ditemi che questo posto non vi attira, dottoressa.. È così affascinante..".
Sorrisi "Masan? Si, spero stia riposando.. Non ha avuto esattamente una bella serata.. È incappato in una scazzottata.. Credo che non si alzerà per tutto il giorno.. Almeno, gli farebbe bene..".
Mi voltai verso Oriana e sorrisi.
"Ci stavamo giusto interrogando sui programmi della giornata.."

Altea
29-06-2013, 00.05.44
Rimasi perplessa..una festa e io dovevo indossare il vestito con cui ero arrivata? Ma perchè tutto questo interesse per il mio vestito..."Scusate l'ardire...milord..ma perchè mai vi siete cosi impuntato con il mio vestito? D'accordo è diverso dal solito, ma pure il mio compagno Daiz è vestito diverso da voi..perchè solo il mio vestito? Mi spiace ma non sono un oggetto da mostrare o magari deridere" dissi quasi infuriata, quando la porta si aprì e vidi entrare un uomo dal volto misterioso ed enigmatico.

Guisgard
29-06-2013, 01.56.12
Yrko restò contrariato da quelle parole di Altea e fu sul punto di replicare, anche duramente, quando la porta di aprì all'improvviso ed apparvero alcuni uomini.
E a guidarli c'era Giacomo il Nero.
“Che razza di modi...” disse Yrko vedendoli entrare “... così si entra nelle sale?”
Giacomo non rispose nulla, limitandosi a lanciargli un'occhiata di rimprovero.
“E' stata una mossa molto stupida” mormorò poi “concedere il permesso a quei parassiti di dare una festa qui al castello.”
“Parassiti?” Ripetè Yrko.
“Si, quei nulla facenti.” Annuì Giacomo. “Quei parassiti che ingrassano e si insozzano per le strade.”
“E' la gioventù di Chanty!” Esclamò Yrko.
“Allora il paese è messo davvero male” replicò il Nero “se il suo futuro è rappresentato da simili esemplari, buoni solo ad ingozzarsi, ubriacarsi e accoppiarsi nelle taverne o negli angoli di strada come tanti ratti in calore.”
“La libertà” fece Yrko “è stata loro negata per troppo tempo dai chierici e dai nobili e ora...”
“Per favore.” Lo interruppe Giacomo. “Forse nei vostri comizi pubblici possono fare effetto queste assurdità, o nei raduni in cui sfamare il popolo ignorante di pane, olio e menzogne. Ma risparmiatemeli, vi prego. Abbiate rispetto per la mia intelligenza, come io rispetto la vostra.”
“Ma state parlando degli ideali della nostra fazione e...”
“Gli unici ideali” lo zittì il Nero “a cui la fazione mira sono quelli che possono portarla a scacciare il re e la Chiesa dalla tavola imbandita e sedersi al loro posto.”
Yrko lo fissò senza rispondere nulla.
“Comunque” fissandolo Giacomo “sono qui solo per dirvi che nessun altro deve avvicinarsi a questo castello. Nessuno che non siate voi, messer Guidox ed io. Chiunque altro troverò fra queste mura, lo giustizierò prima e lo farò processare poi.”
Yrko annuì.
Giacomo allora si voltò a guardare Altea.
“E liberatevi di questa donna.” Con disprezzo il Nero. “Limitatevi a frequentare le vostre compagnie nei bordelli, senza portarvele al castello.”
“Ma lei non è una...” mormorò Yrko.
“Non mi interessa cosa sia.” Disse Giacomo. “Non voglio nessuno qui al castello.”
http://a1.ec-images.myspacecdn.com/images02/3/dad190e51992413bbedcad603a086b43/l.jpg

Guisgard
29-06-2013, 02.15.44
Solder fu sorpresa da quelle parole di Clio.
“Una...” disse “... una scazzottata?”
E senza aggiungere o chiedere altro si recò nella stanza di Masan per sincerarsi delle sue condizioni.
“Forse” fece Oriana una volta rimasta sola con Clio “c'è qualcuno che può aiutarci a parlare con lady Pia... faremo colazione e poi ci recheremo subito da quel qualcuno...”
Una servitrice allora portò la colazione in tavola.
Ma, mentre stava per uscire, le cadde da mano uno dei vassoi.
“Oh, perdonatemi, madama...” dispiaciuta lei “... non so come sia accaduto...”
“Non preoccuparti, Pinna...” disse Oriana.
E mentre le due facevano colazione, la servitrice raccoglieva il contenuto del vassoio.
“So che ti stai chiedendo chi sia quel qualcuno, vero?” Sorridendo Oriana a Clio. “Beh, lo scoprirai presto. Finita la colazione andremo subito a trovarlo.” Guardò poi la servitrice. “Pinna, ancora alle prese con quel vassoio?”
“Si, ho finito, madama...” alzandosi da terra lei “... porto il tutto nelle cucine...” ed uscì.
Poco dopo, Clio e Oriana lasciarono la casa.
Raggiunsero poi di nuovo la chiesa di Sant'Andrea.
“Si...” annuendo Oriana “... siamo di nuovo qui... da Padre Roberto... lui è il confessore di lady Pia e incontra la donna molto spesso... forse potrà aiutarci...”

Guisgard
29-06-2013, 02.58.34
Guisgard fissò quei due uomini correre per lo spiazzo della locanda, per poi sparire oltre il porticato coperto da rampicanti.
Poi si guardò intorno.
Vi era indifferenza.
Lui aveva colpito un uomo per aver importunato Talia e quello aveva estratto, per tutta risposta, un coltello, senza che nessuno si fosse scomposto più di tanto.
C'erano solo altri due clienti, fuori, dunque neanche confusione per coprire l'accaduto.
Ma nonostante questo, nessuno sembrava averci fatto caso.
O forse nessuno aveva voluto dare importanza a quella scena.
Locandiere compreso.
“Beh, vorrà dire che la prossima volta mi farò gli affari miei.” Disse Guisgard voltandosi verso Talia.
Scelsero allora un tavolo e si sedettero per la colazione.
“Scusami...” mormorò poi lui “... scusami, Talia... non volevo essere scortese prima...” e quasi con un gesto istintivo raggiunse la mano di lei e la strinse appena “... scusami...” poi accennò un sorriso “... però dovrai abituarti a questo genere di cose... con quell'abito sei molto... si... sembri una modella pronta per un quadro del Botticelli... ci sta allora che fermerai il traffico più di una volta ed io finirò col picchiare tutti perchè sarò geloso perso...” le fece l'occhiolino.
Il locandiere servì loro la colazione.
Focacce, miele, qualche confettura e frutta fresca.
“Volevo sapere... per Chanty?” Chiese Guisgard.
“Siete già a Chanty.” Rispose il locandiere.
“Davvero?” Sorpreso Guisgard. “Allora esiste davvero...” sottovoce a Talia “... e la città più vicina?” Rivolgendosi di nuovo al locandiere.
“Fisyem, la capitale.” Disse questi. “E' anche l'unica città del regno.”
“L'unica città?” Sorpreso Guisgard. “Regno? E' una monarchia Chanty?”
“Lo era.” Annuì il locandiere. “Ora però è solo confusione.”
“Perchè?”
“Perchè il re è sparito” spiegò il locandiere “e i Rossi hanno preso il potere.”
“In pratica un bel colpo di stato.” Guardandolo Guisgard. “E siamo capitati in un brutto momento, mi pare di capire...” voltandosi poi verso Talia. “Noi stiamo cercando un certo Carlo di Monsperon...” rammentando la lettera trovata nel Codex Nolhiano.
“Il barone Carlo di Monsperon?” Ripetè il locandiere. “Egli però non vive più a Fisyem. Dopo la scomparsa del re, come tutti i nobili, anche lui è diventato sgradito ai Rossi.”
“Questi Rossi” fece Guisgard “sembrano voler dettare legge a tutti i costi... qui non arrivano?”
“Siamo troppo fuori mano qui.” Disse il locandiere. “E questi fatti neanche ci interessano più di tanto. Il re ed i suoi guai sono lontani... io, in verità, neanche l'ho mai visto... non mi muovo mai da qui e lui, a sentire molti, non è certo il tipo che ama curarsi più di tanto del suo popolo... anzi, pare odiasse abbastanza queste terre... come se non si sentisse di Chanty...”
“E questo barone di Monsperon?”
“Si trova su un colle non lontano da qui...” indicando la direzione il locandiere “... nel suo castello... ma non dite in giro di conoscerlo... i Rossi hanno occhi ed orecchie ovunque...”

Clio
29-06-2013, 13.54.41
Guardai Solder allontanarsi e sorrisi.
Si, in effetti potevo trovare un termine più raffinato, ma tra la fame e la stanchezza, non avevo trovato di meglio.
Mi chiesi cosa avrebbe raccontato l'archeologo alla donna, ma mi interessava poco, poichè non gli avevo svelato il motivo della mia curiosità.
Fui lieta di fare colazione, ed anuii a madama Oriana quando mi domandò se mi stessi chiedendo chi avrebbe potuto farci parlare con Lady Pia.
Poi, d'un tratto, sobbalzai.
Sorrisi nel vedere che lo strano rumore non era altro che un vassoio scivolato dalle mani della domestica.
Anche se non apprezzai il fatto che ci mettesse così tanto a raccoglierlo.
Ero un'esperta in merito, essendo terribilmente maldestra.
La guardai per un momento, pensando che forse voleva ascoltare la nostra conversazione, ma non dissi niente, maledicendo la mia mente malfidente.
Dopo colazione, seguii docilmente la donna in città, e sgranai gli occhi davanti all'entrata della chiesa.
"Beh, speriamo che questa volta ci dia ascolto.." dissi piano.
Così mi apprestai a seguire la donna all'interno della chiesa, sapevo che la cosa migliore era lasciar parlare lei che conosceva il chierico e la dama.

Altea
29-06-2013, 23.49.25
Rimasi in silenzio per tutto il dibattito tra Yrko e il nuovo arrivato...certo il gruppo non era molto unito...ma non capivo ciò che dicessero, perchè non conoscevo la storia ma alle ultime parole trasalii.
Poggiai il bicchiere di vino sul tavolo e mi avvicinai a quel tipo tenebroso.."Piacere...sono Altea Trevor, milady Altea Trevor" dissi sorridendo "e non sono una donnina di facili costumi ma direi una studentessa che ha pure studiato nelle migliori scuole e di ottima educazione" feci una leggero inchino e con tono di sfida chiesi..." E io, con chi ho l'onore di parlare?"

elisabeth
30-06-2013, 19.58.08
Il bacio fu inaspettato ...ma da lui ormai, mi sarei aspettata ogni cosa..... e come se fossimo in un villaggio vacanze uscimmo fuori trovando una città che pulsava...di ragazzini che si rincorrevano o alcuni che avevano ceste di frutta da portare al mercato..........le case si addossavano l'una all'altra....con i colori caldi della pietra......c'erano gradoni di pietra liscia che attraversavano il paese....." Fa davvero caldo.....e' incredibile, ma questo posto sembra l'unione di Petra con Gerusalemme.......sono i colori...si...l'unione dei colori...Petra.....il rosso delle pietre con cui sono state costruite le case........e i lastroni che attraversano tutta la città.......i profumi.....senti l'odore delle erbe ?..."...mi fermai al paniere di una donna che era ferma davanti alla sua casa...presi la polvere giallastra....e la posi sotto il naso di Gem...." Assomiglia al camun....ma non credo che sia quella polvere.........." la gente era diversa, vestita diversamente, ma faceva quello che avevo visto fare nel mio secolo.....tenevo per mano Gem...e quasi lo strattonavo....sino a quando non arrivammo alla piazza principale.....ai miei occhi apparve un mondo che non mi fece più pensare a Guidox e a tutte le cose brutte che potevano capitarci.......gli studiosi avrebbero pagato un occhio della testa per poter vivere quello che stavamo vivendo noi il....1513 e come si poteva spiegare uan cosa simile......oltre la piazza vi erano dei portici....c'era un fornaio..il profumo arrivava sino a noi...avevo una fame.....davanti c'era un carrettino ..pieno di focacce, forse andavano a distribuirlo nelle varie locande..... ma io e Gem......ci sedemmo accanto alla bottega e ne mangiammo alcune calde........." Scottano le dita.....guarda come fumano......"....mentre mangiavo ascoltai le domande che mi porgeva Gem........."...I giornali riportarono la sua scomparsa.....e' vero.......il fatto e' che da quando questa storia e' iniziata e parlo nella nostra era......a me e' capitato di tutto......compreso il fatto che qualcuno, che ancora non conosco avrebbe voluto togliermi di mezzo.......alle volte dire di no...non e' molto salutare, però ho visto una cosa meravigliosa....non chiedermi chi fosse il proprietario, ma ho visto una corazza del medioevo che si sarebbe potuta collegare alle terminazioni nervose umane.......mi chiesero di studiarla e di velocizzare il processo di di unione ....ovviamente era pazzesco solo pensare di essere lì veramente e che qualcuno come uno scienziato stesse proponendoti una cosa del genere...figuriamoci di poter riuscire nell'impresa....e da lì.......una catastrofe di avvenimenti..........tutti senza senso, Ingrid era con me solo perché chiesi il suo aiuto....se non l'avessi fatto...sarebbe ancora viva........mi sento molto confusa...mi guardo intorno e la mia mente vorrebbe comprendere.....ma non riesco.....tu sei la sola mia certezza....Gem...."......non stavo mangiando piu'......stavo modellando le focacce tra le mani.......erano fredde, anche se l'aria era caldissima e tolsi la giacca......la legai ai fianchi e arrotolai le maniche della camicia.....se c'era una cosa che non sopportavo era il caldo......

Eilonwy
30-06-2013, 21.57.50
ah che belle storie :smile: complimenti siete tutti fantastici :smile_clap:

Guisgard
01-07-2013, 01.51.15
Oriana, seguita da Clio, entrò nella chiesa.
Era un edificio a tre navate, con un grande Crocifisso a dominare l'abside, mentre il Cuore di Gesù e la Vergine Maria occupavano rispettivamente l'estremità della navata di sinistra e di quella di destra.
La chiesa era vuota e illuminata da pochi ceri, lasciando le navate laterali in una silenziosa penombra.
Oriana raggiunse l'altare e vi si inginocchiò.
Poi entrò nella sacristia.
Dopo qualche minuto uscì e con lei vi era Padre Roberto.
Il chierico accese altri tre ceri e poi si chiuse nel confessionale.
Oriana allora si avvicinò a Clio.
“Padre Roberto” disse “ha acconsentito di lasciarci incontrare lady Pia... ella verrà qui verso le tre del pomeriggio per confessarsi... quando avrà terminato le potremo parlare...”
La donna allora si sedette su una delle panche e cominciò a recitare il Santo Rosario con una suora inginocchiata davanti all'altare.
Passò così il tempo, fino a quando la campana della chiesa suonò più volte.
Erano le tre.
Dopo un po', una figura uscì dal confessionale.
Era una donna col capo coperto da un lungo velo.

Guisgard
01-07-2013, 02.00.31
Giacomo fissò con uno sguardo rapido e sprezzante Altea.
“Allora mi chiedo” disse “cosa ci fa qui una studentessa, soprattutto quando tiene così tanto a precisare di essere una lady...” i suoi occhi neri sembravano incapaci di mostrare la minima emozione “... forse era attratta dalle feste che il nostro castello offriva?”
“Lady Trevor” intervenne Yrko “è qui con suo marito, in qualità di miei ospiti. Milady...” rivolgendosi poi ad Altea “... questi è messer Giacomo il Nero...”
“Davvero?” Fissandolo il Nero. “E dove si trova ora suo marito? Deve essere un personaggio davvero originale e interessante, visto che lascia sua moglie a discutere qui da sola con un altro uomo.” E tornò a guardare Altea.

Eilonwy
01-07-2013, 02.06.28
Intanto Eilonwy guardava fisso Sir Guisgard.
Non aveva mai visto un cavaliere tanto affascinante come quello che fissava.
Il cuore le andava a mille e avrebbe voluto potergli parlare, ma aveva una certa e stranissima paura.
Ella non sapeva come cominciare.

Guisgard
01-07-2013, 02.21.55
Gem allora prese le mani di Elisabeth e le portò di nuovo su quella focaccia.
“Ricordo” disse “una pizzeria ai tempi della scuola... impastavano pizze di tutti i tipi e per tutta la mattinata, in modo che all'uscita di noi studenti il suo banco fosse imbandito di quelle leccornie... e noi poi facevamo la fila per poter averne una...” sorrise “... e mentre spezzavo quel lievito fra le mani, non so, ma mi sentivo sereno, spensierato... la scuola era finita e fino al giorno dopo eravamo liberi di fare tutto... è buffo, ma ad un ragazzino basta davvero poco per sentirsi il re del mondo... una pizzetta, un pomeriggio libero dai compiti... e chissà, forse anche la possibilità, così, di raggiungere la tipa della classe accanto che tanto sapeva far girare la testa...” guardò Elisabeth e le diede un pezzetto di quella focaccia “... non pensare più a ciò che è stato... ora siamo qui... e dobbiamo cercare di capire come poter ritornare nel nostro tempo... e forse la soluzione è proprio legata a quella statua di cui parlavi... magari quella somiglianza che tu hai notato con Robert de' Taddei non è casuale... non so... ma una strana idea mi sta balenando in testa... assurda, si... eppure non riesco a scacciarla...”

Eilonwy
01-07-2013, 02.29.15
Alla fine si decise e disse " Buona sera ".
Il cavaliere si voltò e ricabiò il saluto con un inchino.
" Siete per caso annoiato, Sir Guisgard? Non vi piace la festa? ",Eilonwy lo aveva visto molto malinconico quella sera.

Talia
01-07-2013, 02.33.45
Osservai per un istante la sua mano che stringeva la mia, poi guardai i suoi occhi...
aveva un modo particolare di dire le cose... un modo che sapeva farmi arrossire come non mi era mai accaduto prima...
per questo, probabilmente, abbassai per un momento lo sguardo...
poi tornai a sollevarli nei suoi... e sorrisi.
"In effetti..." sussurrai "In effetti, è stato molto galante quel gesto... nessuno si è mai azzuffato per me, prima di oggi..."
E di nuovo sorrisi, lievemente imbarazzata.

Il locandiere servì loro la colazione.
Focacce, miele, qualche confettura e frutta fresca.
“Volevo sapere... per Chanty?” Chiese Guisgard.
“Siete già a Chanty.” Rispose il locandiere.
“Davvero?” Sorpreso Guisgard. “Allora esiste davvero...” sottovoce a Talia “... e la città più vicina?” Rivolgendosi di nuovo al locandiere.
“Fisyem, la capitale.” Disse questi. “E' anche l'unica città del regno.”
“L'unica città?” Sorpreso Guisgard. “Regno? E' una monarchia Chanty?”
“Lo era.” Annuì il locandiere. “Ora però è solo confusione.”
“Perchè?”
“Perchè il re è sparito” spiegò il locandiere “e i Rossi hanno preso il potere.”
“In pratica un bel colpo di stato.” Guardandolo Guisgard. “E siamo capitati in un brutto momento, mi pare di capire...” voltandosi poi verso Talia. “Noi stiamo cercando un certo Carlo di Monsperon...” rammentando la lettera trovata nel Codex Nolhiano.
“Il barone Carlo di Monsperon?” Ripetè il locandiere. “Egli però non vive più a Fisyem. Dopo la scomparsa del re, come tutti i nobili, anche lui è diventato sgradito ai Rossi.”
“Questi Rossi” fece Guisgard “sembrano voler dettare legge a tutti i costi... qui non arrivano?”
“Siamo troppo fuori mano qui.” Disse il locandiere. “E questi fatti neanche ci interessano più di tanto. Il re ed i suoi guai sono lontani... io, in verità, neanche l'ho mai visto... non mi muovo mai da qui e lui, a sentire molti, non è certo il tipo che ama curarsi più di tanto del suo popolo... anzi, pare odiasse abbastanza queste terre... come se non si sentisse di Chanty...”
“E questo barone di Monsperon?”
“Si trova su un colle non lontano da qui...” indicando la direzione il locandiere “... nel suo castello... ma non dite in giro di conoscerlo... i Rossi hanno occhi ed orecchie ovunque...”

Attesi che il locandiere si allontanasse, poi tornai a guardare Guisgard...
"Non capisco..." mormorai, protendendomi verso di lui "Regni, colpi di stato... son cose di cui si parla ai telegiornali... perché non ne abbiamo mai sentito parlare? Perché non conoscevamo neanche il nome di Chanty?"
Lo fissai per un momento ancora...
"Credi che dovremmo andare da questo Monsperon?"

Eilonwy
01-07-2013, 02.39.08
Il cuore di Eilonwy incominciò a morire.
Lei stava morendo.
Sapeva che Guisgard stava pensando a un' altra dama.
Questo la fece quasi piangere.

Guisgard
01-07-2013, 04.55.29
“Si...” disse Guisgard a Talia “... credo che bisognerà incontrare quel Carlo di Monsperon... anche per rispondere alla tua domanda sul perchè questo paese sia sconosciuto ai più... e poi in quella lettera nel Codex Nolhiano il nostro Carlo sembrava conoscere un bel po' di cose... si...” annuì “... penso che incontrarlo sia una tappa obbligata per noi...” pagò allora il conto al locandiere e poi uscirono dalla locanda.
Il paesaggio che si presentò loro li lasciò, ciascuno per motivi diversi, meravigliati.
Soprattutto Guisgard.
Una distesa di colline che, come un mare fatto di variegate screziature, si apriva intorno a loro, immersa in una natura lussureggiante e incontaminata.
La strada era in realtà un sentiero, infestato di sterpi e rovi.
“Pare siamo finiti un po' fuori mano...” mormorò Guisgard.
Poi lui e Talia si misero in cammino, nella direzione indicata loro dal locandiere.
E verso il pomeriggio intravidero un casale tra alcuni cipressi.
“Finalmente si vede qualcosa...” fece Guisgard “... anche se non credo che quella sia la dimora di Carlo di Monsperon... anche perchè dovrebbe trattarsi di un castello...”
I due allora si avvicinarono al portone d'ingresso del casale.
Lui bussò più volte, ma tutto quel luogo appariva deserto.
“Chi è là?” all'improvviso una voce.
“Siamo dei viaggiatori...” rispose Guisgard “... ma chi parla?” Infatti si udiva solo quella misteriosa voce.
“Chi parla?” Ancora quella voce.
“Voi chi siete, piuttosto!” Esclamò Guisgard.
Ad un tratto si udirono dei rumori e un attimo dopo qualcuno si affacciò da una delle finestre.
Era un uomo anziano.
Guisgard e Talia lo fissarono.
“Oh...” mormorò quello “... ma... non può essere...”
Guisgard fissò Talia stupito, per poi tornare a guardare il vecchio.
“Voi...” incredulo quello “... voi...” e rientrò di corsa.
Pochi istanti dopo apparve sul portone d'ingresso.
Fissava Guisgard con gli occhi lucidi.
Corse allora verso di lui e in lacrime gli si gettò ai piedi.

Clio
01-07-2013, 05.05.51
Aspettai Oriana seduta su una panca, e sorrisi intensamente quando mi comunicò che il chierico ci avrebbe aiutato.
Mi sedetti su una panca poco distante, in rispettoso silenzio, e attesi.
Quando finalmente vedemmo la donna uscire dal confessionale, mi avvicinai a Madama Oriana.
Presi il biglietto e la spilla e glielo misi tra le mani con un sorriso.
Ormai, avevo imparato a fidarmi di lei, e nel mio sguardo c'era tutta la mia fiducia.
"Tenete.." Dissi volgendo lo sguardo verso Lady Pia "..immagino che si fiderà più di voi, che di una ragazza straniera che non ha mai visto..".
Sorrisi, accesa di speranza.

Guisgard
01-07-2013, 05.16.17
Oriana sorrise ed annuì a Clio.
Porse poi il biglietto e la spilla a lady Pia.
La donna guardò a lungo la spilla e lesse poi il biglietto con attenzione.
“Milady...” disse Oriana “... allora?”
L'altra la fissò.
“Cosa mi dite?”
“Cosa volete sapere?” Chiese Pia.
“Questa spilla... voi...”
“E' la spilla della Casa Reale.” Fissandola Pia.
“E il biglietto?” Tradendo eccitazione Oriana. “Voi credete... si, pensate che possa...”
“Cosa volete sapere, madama?”
“Insomma, se questa scrittura è...”
“Se è la calligrafia di Sua Maestà?”
“Si...” fece Oriana.
“Si, madama.” Sentenziò Pia. “E' la calligrafia del principe Ardena.”
“Oh...” portandosi le mani sul volto Oriana “... dite sul serio?”
“Si, madama.” Annuì Pia. “La riconosco. E' proprio la calligrafia di Sua Maestà.”
Oriana allora si voltò emozionata verso Clio.

Clio
01-07-2013, 05.41.26
Ascoltai le donne con trepidazione, e un brivido mi attraversò la schiena nel sentire la risposta della dama.
Era davvero la sua calligrafia? Allora non stavamo tentando invano.
Non ci eravamo sbagliate.
I miei occhi si accesero di una luce nuova ed intensa.
Ricambiai lo sguardo di Oriana, e poi mi rivolsi timidamente alla donna.
"Milady.. Questo biglietto è stato lanciato attaccato alla spilla da una delle finestre del castello di Yrco di Bumin.." Esitai "..un paio di giorni fa.. Io ero diretta in città su un carretto e l'ho visto cadere ai miei piedi..." Sorrisi piano "..non ne ho fatta parola con nessuno.. Se non con madama Oriana..".
Scrutai l'espressione della donna, mentre sentivo il cuore che accellerava sempre più, chiedendomi se davvero Oriana sarebbe riuscita a convincerla a farci parlare con Lady Beatrice.

Altea
01-07-2013, 16.22.41
Ero leggermente sbigottita...Giacomo il Nero..che nome strano e soprattutto che uomo freddo..."Sir..Giacomo il Nero..mi chiedete dove si trovi mio marito, ebbene dovete sapere che da dove veniamo i mariti sono soliti uscire e sbrigare le proprie pratiche senza chiedere alla moglie e la moglie di parlare tranquillamente con un uomo o due in questo caso..d'altronde non sto facendo nulla di male, sto solo conversando vero?" feci un leggero sorrisino pensando a quanto tutto questo dovesse sembrare strano nel 1513 e se avesse visto pure il mio vestito come sir Yrko e nel contempo maledicendo Daiz perchè si attardava e non capivo il motivo.."E sappiate non sono una donnina da feste" risposi con sorriso ironico.

elisabeth
01-07-2013, 17.57.01
Ero profondamente assorta in quel racconto...Gem...mi stava dedicando una piccola parte della sua vita.......la scuola, già le pizze.....le scappatelle......e i libri legati da un elastico colorato..diciamo era una cinta...." Dici la verità..il tempo della scuola e' quello che ti rimane più nell'anima.....ci pensi poco.....ma quando lo fai...ti accorgi che e'uno dei momenti più belli della tua vita........voglio che tu sappia che quello che c'e' stato tra noi..per te non deve essere nessun obbligo........comprendo il momento....comprendo il fatto che ci si aggrappa l'uno all'altro......ma io amo la sincerità sopra ogni cosa...anche se fosse la peggiore.........la statua ...sì te ne parlai ....Robert de Taddei...per me e' lui.....io credo che in questo posto......ci sia arrivato qualqun' altro....e se hai un'idea...sono tutta orecchi ti ascolto.........grazie Gem.......mi hai dato più di quanto tu possa pensare..."...presi dalle sue mani la focaccia e incominciai a mangiarla........gli sorrisi...volevo......ricordare quel momento......come se fosse il più bello in assoluto

Talia
01-07-2013, 18.21.50
Lasciammo la locanda.
Guisgard aveva ragione, pensavo... dopotutto l’uomo che rispondeva al nome di Carlo di Monsperon era l’unica pista che avevamo, al momento, ed io ero abbastanza certa che se Robert de’ Taddei aveva deciso di lasciare quella lettera nel Codex, non era certo stato per caso... Robert aveva tracciato quella strada per Guisgard, ne ero certa... e lo aveva fatto molti anni prima, lo aveva fatto con cura e precisione... dove portava quella strada ancora non riuscivo a vederlo, ma ero certa che ci fosse e che fosse ben visibile davanti ai nostri passi...
esitai...
poi mi corressi: era ben visibile, sì, la strada tracciata da Robert, ma lo era davanti ai passi di Guisgard.
E poi c’ero io.
Io, che ero piovuta lì apparentemente senza un vero motivo... e senza un vero motivo ero rimasta. Di certo il vecchio Robert non poteva aver previsto la mia presenza, pensai... eppure Guisgard sembrava quasi darla per scontata, ormai...
si fidava: mi aveva rivelato i suoi piani, i suoi propositi, mi aveva svelato quegli enigma, avevamo discusso della via da prendere e adesso, come se non bastasse, mi stava lasciando portare il Codex...
d’istinto, ruotai appena la testa e gli lanciai un’occhiata morbida.

E verso il pomeriggio intravidero un casale tra alcuni cipressi.
“Finalmente si vede qualcosa...” fece Guisgard “... anche se non credo che quella sia la dimora di Carlo di Monsperon... anche perchè dovrebbe trattarsi di un castello...”
I due allora si avvicinarono al portone d'ingresso del casale.
Lui bussò più volte, ma tutto quel luogo appariva deserto.
“Chi è là?” all'improvviso una voce.
“Siamo dei viaggiatori...” rispose Guisgard “... ma chi parla?” Infatti si udiva solo quella misteriosa voce.
“Chi parla?” Ancora quella voce.
“Voi chi siete, piuttosto!” Esclamò Guisgard.
Ad un tratto si udirono dei rumori e un attimo dopo qualcuno si affacciò da una delle finestre.
Era un uomo anziano.
Guisgard e Talia lo fissarono.
“Oh...” mormorò quello “... ma... non può essere...”
Guisgard fissò Talia stupito, per poi tornare a guardare il vecchio.
“Voi...” incredulo quello “... voi...” e rientrò di corsa.
Pochi istanti dopo apparve sul portone d'ingresso.
Fissava Guisgard con gli occhi lucidi.
Corse allora verso di lui e in lacrime gli si gettò ai piedi.

La scena fu alquanto insolita ed inattesa...
Spalancai gli occhi a quel gesto del vecchio, profondamente stupita.
E, a giudicare dallo sguardo che Guisgard mi ricambiò, egli non era certo meno sorpreso di me.
Osservai per un istante il vecchio, prostrato a terra... gli occhi lucidi... le mani tremanti che sfioravano gli stivali dell’uomo che gli stava di fronte, quasi con venerazione, con devozione...
Infine, ridestandomi e scattando in avanti, mi avvicinai al vecchio...
“Mi scusi... signore...” dissi gentilmente, avvicinandomi e tendendo con gentilezza una mano verso di lui, come a volerlo aiutare ad alzarsi “La prego... la prego, non credo sia il caso...”
Contemporaneamente, sollevai lo sguardo e lanciai un’occhiata a Guisgard, come a sollecitarlo a fare altrettanto.

Eilonwy
01-07-2013, 18.43.54
Quel pomeriggio Eilonwy era molto pensierosa.
Pensava a Guisgard e alla cosa terribile che era successa qualche tempo fa a Chanty.
Il re era sparito misteriosamente e il potere era stato preso da una fazione armata che si fa chiamare i Rossi.
Ma come era potuto succedere?

Guisgard
01-07-2013, 19.06.36
Lady Pia notò la reazione delle due donne.
E poi ascoltò con attenzione le parole di Clio.
Eppure la sua espressione, austera, non mutava.
Come se l'eccitazione e la viva speranza delle due non riuscissero a raggiungerla.
“Milady...” disse Oriana con gli occhi carichi di aspettative “... sapevamo che quel biglietto...”
“Perdonatemi” fece lei “ma non comprendo cosa sta succedendo. Esistono nel reame centinaia di bigliettini che riportano la calligrafia di Sua Maestà. Questo perchè è così importante per voi?”
Quelle parole gelarono Oriana.
“Come...” mormorò “... come sarebbe?”
“Perchè date tanto valore a questo biglietto?”
“Ma come?” Stupita Oriana. “Avete sentito mia nipote, no? Questo bigliettino è stato lanciato dal castello di Yrko di Bumin, uno dei più feroci capi dei Rossi!”
“E se fosse una trappola?” Fissandola Pia. “Una trappola messa su ad arte, magari per far uscire allo scoperto i nobili? E così avere il pretesto per processarli e giustiziarli? La posizione della nobiltà è già delicata, non rendiamola insostenibile.”
“Allora farò leggere il biglietto a lady Beatrice!” Esclamò Oriana.
“Impossibile.”
“Perchè?”
“Perchè ella non è più qui.”
“E dove si trova?”
“Non posso rivelarvelo.”
“Ma devo sapere!”
“Perchè?”
“Perchè so che Sua Maestà è vivo!” Rispose Oriana. “E lady Beatrice ha il diritto di saperlo! E voi, come sua dama di compagnia, avete il dovere di aiutarmi!”
“Lady Beatrice...” fece Pia “... si è rifugiata nel convento delle Clarisse a San Miantio...”

Eilonwy
01-07-2013, 19.11.33
Eilonwy andò da Guisgard.
Voleva saperne di piu' di questa faccenda.
Ma la cosa che desiderava di piu' era aiutarlo.

Guisgard
01-07-2013, 19.14.30
Gem sorrise ad Elisabeth.
“Non mi sento vincolato da obblighi io...” disse “... ciò che è successo l'altra notte è stato bellissimo e a tutto pensavo, tranne che ad un obbligo... vedi, Elisabeth... io sono fatto così, sono un uomo semplice... e faccio solo ciò che sento di fare... e l'altra notte volevo fare l'amore con te... e se vuoi saperlo lo farei ancora... dunque non parlarmi più di obblighi...” le sorrise di nuovo “... quanto alla statua... direi che dobbiamo fare qualche ricerca... intendo su chi rappresenti davvero... e se davvero ha le fattezze di Robert de' Taddei, allora...”
Ma proprio in quel momento giunse qualcuno.
Aveva la fascia rossa sul petto.
“Messer Guidox” fissandoli “chiede di voi... dovete tornare al palazzo con me... subito...”

Guisgard
01-07-2013, 19.26.43
Yrko sorrise.
“La nostra lady Altea è una donna di grandi qualità.” Disse. “Visto che riesce a tenervi testa.” Fissando Giacomo.
“Comunque” fece questi “non voglio donne nel castello.”
“Vi rammento” mormorò Yrko “che questo castello è mio.”
“Ed io ricordo a voi” replicò Giacomo “che per svolgere il mio compito, mi è stata data carta bianca. E posso disporre di tutto e tutti pur di portarlo alla riuscita.”
Yrko allora chinò il capo.
Ad un tratto la porta si aprì ed arrivò Daiz.
“Ah, sei qui, moglie mia!” Guardando Altea. “Possibile che mi lasci sempre da solo!” Fissò poi i due uomini. “Volevo comunque ringraziarvi dell'ospitalità, miei signori.”
“Non c'è di che.” Disse Giacomo. “Ora però lascerete il castello.”
“Lo faranno domattina!” Deciso Yrko. “Ho dato la mia parola e avranno la mia ospitalità!”
“E sia...” annuì Giacomo “... ma sappiate che ne sarete voi responsabile...” ed uscì.
“Ecco...” rivolgendosi a loro Yrko “... stanotte, come detto, sarete miei ospiti... ora farò preparare la cena...” e chiamò i suoi servi.
Poco dopo si misero a tavola.
E Yrko non tolse mai gli occhi di dosso ad Altea.
“Provate questo vino, messere...” rivolgendosi a Daiz “... è il mio vanto...” e guardò ancora Altea.

Eilonwy
01-07-2013, 19.29.29
perdonatemi ancora tutti :o.
Ripartirò da capo adesso che Sir Guisgard mi ha spiegato tutto :smile_lol:.

elisabeth
01-07-2013, 19.30.04
Parlare con Gem...mi aveva fatto accelerare i battiti cardiaci.....quanto tempo era passato, da quando avevo provato certe emozioni......già le emozioni, qualcosa che nel mondo moderno si lasciavano alle spalle......" Non credo che questo sia il luogo migliore....finiremmo veramente nei guai....la statua...se chiedessimo un po' in giro....magari qualche brava persona sarebbe disposta a raccontarci....."....la nostra serena chiacchierata fini' bruscamente.....una guardia ci chiese di seguirlo.......non avevo voluto pensare a Guidox...ma ecco che sorgeva.....mi alzai e rimisi la giacca....avevo freddo....la strada a ritroso non la guardai con occhi gioiosi.......mi sembrava diversa...sino a quando non arrivammo nel posto prestabilito...." Gem....io non so cosa avverrà....ma sono sicura che saremo bravissimi ..".....avevo la sua mano nella mia...e la strinsi sino a farmi male...

Guisgard
01-07-2013, 19.37.42
Eilonwy si era da poco svegliata.
Il sole del meriggio filtrava tra le ampie bifore, investendo i larghi corridoi del palazzo ed inondandoli di luce.
La giovane figlia del barone appariva pensierosa.
Infatti il ricordo del suo ultimo sogno ancora la perseguitava.
Aveva sognato un grande palazzo ed una fastosa cerimonia.
Nella sala vi era gente ovunque e quasi si accalcavano i presenti, gli uni sugli altri.
Ad un tratto si udiva il rintocco di una campana e nella sala giungeva un cavaliere.
Aveva gli abiti strappati, lacerati e l'aria affranta.
E suonava un'ocarina.
E a qual suono il disordine nella sala cessava.
In quel momento entrò la sua balia, destandola da que ricordo.
“Ah, vedo sei sveglia.” Sorridendo la donna. “Ma cos'hai?” Accorgendosi della sua velata inquietudine. “Non dirmi che hai fatto ancora quei sogni? Credo di sapere da cosa dipendano...” accarezzandole il capo “... la misteriosa sparizione del re e i fatti accaduti nel regno devono averti sconvolta e impressionata... forse per questo continui a sognare quel cavaliere da aiutare... esso rappresenta il nostro re che la tua mente da fanciulla ha idealizzato come un valoroso cavaliere...”

Eilonwy
01-07-2013, 19.47.37
"E' probabile cara balia" disse Eilonwy.
Era così confusa.
Per togliere brutti pensieri la fanciulla dalla pelle lunare, dopo essersi pettinata
la lunga chioma castana-mogano, andò in giardino a tirare frecce contro dei uomini fatti di paglia.

Guisgard
01-07-2013, 19.48.44
“Talia ha ragione...” disse Guisgard a quel vecchio “... alzatevi da terra...”
“No, no, mio signore!” Esclamò. “Lasciate che vi porga il mio saluto! Il mio bentornato! E voglio solo baciare questa terra... poiché voi siete tornato a calcarla!” E si chinò per baciarla.
“Ma cosa fate!” Prendendolo per un braccio Guisgard, per poi guardare Talia e scuotere la testa. “Non sono mica Gesù! Avanti, alzatevi da terra adesso!”
“E' un ordine?” Chiese il vecchio.
“Non mi permetterei mai di darvi un ordine, naturalmente.”
“Allora in questo caso...” mormorò l'anziano “... resterò dove sono!”
“E va bene!” Fece Guisgard, tornando a fissare Talia che era accanto a lui. “Vi ordino di alzarvi! Alzatevi subito da terra e smettete di baciare la terra!”
L'arzillo vecchietto allora saltò su come un grillo.
“Ah, ecco.” Mormorò Guisgard. “Così va bene. Ma siete volubile voi, vero? Un attimo prima ci accogliete quasi come dei briganti, per poi cambiare totalmente atteggiamento, buttandovi ai nostri piedi. E vedo che avevate anche un bastone con voi.”
Il vecchio allora fissò il bastone e con rapido gesto lo raccolse e lo tirò lontano.
“Ma come...” pensieroso Guisgard “... vi sarà utile in caso giungano dei veri malintenzionati quel bastone...”
“No, è buono per il fuoco ormai...” replicò il vecchio “... è stato brandito contro di voi, mio signore...”
Guisgard guardò nuovamente Talia e fece una smorfia, come ad indicare che quel vecchio fosse un po' matto.

Eilonwy
01-07-2013, 19.58.17
Poco dopo Eilonwy prese una spada, che le era stata regalata da suo padre, e iniziò a colpire a destra e a manca i vari uomini di paglia.
Avrebbe voluto combattere insieme suo padre e al Re contro quei maledetti Rossi.
Li detestava.
Erano arroganti e malvagi con tutti.

Clio
01-07-2013, 20.05.03
Restai ammutolita dalla reazione di Lady Pia.
Infondo, però, potevo capire la sua reazione: chi eravamo noi per chiederle fiducia?
Eppure, pensai, doveva conoscere madama Oriana.
Ma quando, seppur riluttante, ci rivelò il nascondiglio di Lady Beatrice, sorrisi e scambiai uno sguardo con Oriana.
"Perdonate l'ardire, Milady.." Dissi poi, rivolta alla dama "...io non credo che sia una trappola..." Esitai "..certo, la mia parola non vale nulla per voi, lo capisco benissimo.. Ma io sono stata a quel castello, e anche la seconda volta ho udito il suono dell'ocarina, anche se sormontato dagli schiamazzi dei Rossi.. Non vedo perché qualcuno dovrebbe ingannarci così.. E poi, ingannare chi? Io sono stata scambiata per una giovane Rossa, e Giacomo il Nero, ritenendomi tale, ha parlato con noncuranza del fatto che il re era scomparso.." Guardai la donna negli occhi "..lo ho già detto a mia zia, ma lo ripeterò ora a voi.. Tutto accade per una ragione, e se quel biglietto è giunto fino a me, allora ho il dovere di non starmene con le mani in mano.. Non conosco nemmeno i nomi dei nobili di Chanty, poiché sono stata via per molto.. Se dovesse accadermi qualcosa, non farei il nome di mia zia, e tantomeno il vostro.. Darò colpa alla pazzia, al l'ardire giovanile... O altro...".
Mi inchinai leggermente "..vi ringrazio della fiducia che avete riposto in noi, voglia il Cielo che tutto questo possa portare qualcosa di buono..".
Guardai Oriana e sorrisi.

Eilonwy
01-07-2013, 20.18.28
Alla fine la nobile ragazza si stese sull' erba fresca.
C'era un buon profumo di rose, mughetto, gelsomino, lavanda e vaniglia.
L'aria era freschissima e il sole non dava poi così fastidio.
Gli uccellini cantavano come non mai e il suo palazzo era magnifico quel giorno.

Altea
01-07-2013, 20.18.36
Rimasi in silenzio quando vidi entrare Daiz, almeno aveva posto fine a quella scaramuccia tra i due..ma dove saremmo andati poi, l'indomani?
Infatti la cena si consumò quasi in silenzio...erano a parlare già gli occhi puntati su me di Yrko, alzai gli occhi dal piatto e lo osservai, mi voltai verso Daiz...sembrava indifferente ma sapevo non lo era..certo era un investigatore privato lui.
Ma perchè quello sguardo sempre su me? E dava il vino a Daiz...e pure beveva, voleva farlo ubriacare?
Ad un tratto uscii con la fatidica domanda..."Ma questo castello è sempre appartenuto a voi? E ditemi..sir Yrko, visto ci avete voi portato qui..domani dove andremo a finire? In mezzo a una strada...visto il Nero..ehm...Giacomo il Nero non vuole donne in questo castello? Strano modo di reagire".

Eilonwy
01-07-2013, 20.31.07
Alla fine si alzò e andò da suo padre per chiederli se poteva uscire dal palazzo.
"Certo figlia mia" rispose "ma vai insieme alla tua balia".
Così Eilonwy e la sua balia andarono per le strade di Chanty per vedere e sentire
le buone notizie a riguardo del Re.

Guisgard
02-07-2013, 01.30.38
Lady Pia fissò ed ascoltò ogni parola di Clio.
“Forse avete ragione voi, ragazza mia...” disse poi “... le cose non avvengono mai per caso, anche se decifrare gli eventi è spesso al di là delle umane miserie... ciò che potevo dirvi tuttavia l'ho detto... non spetta a me dare giudizi su questa immensa tragedia... Sua Maestà è un uomo e come tale è soggetto ad errori... ma ora è il popolo che rischia di più... sarà fatta la Volontà di Dio...” si avvicinò all'altare e si inginocchiò per pregare.
Oriana fece allora segno a Clio di andare.
Si segnò e poi insieme alla ragazza uscirono dalla chiesa.
“Il convento di San Miantio” rivolgendosi Oriana a Clio “si trova alcune miglia oltre le mura di Fisyem... è un luogo isolato e la strada per giungerci non è tra le più sicure... soprattutto con i Rossi che percorrono in un lungo ed in largo i sentieri fuori le mura... sicuramente non è un percorso tranquillo, soprattutto per due donne... forse potremmo chiedere al tuo compagno di accompagnarci... certo, sperando si sia ripreso dalle percosse prese alla festa... cosa ne pensi?”

Eilonwy
02-07-2013, 01.34.38
Le strade erano molto polverose.
Comunque in giro c'era un buon odore di pane appena sfornato, di verdure e frutta fresca è di salcicce alla brace.
I bambini giocavano felici in piazza.
In piazza c' erano anche dei musicisti ed Eilonwy incominciò a danzare.

Guisgard
02-07-2013, 03.13.32
“Questo castello” disse Yrko ad Altea “apparteneva ad un nobile, un barone... Carlo di Monsperon... poi il governo del popolo, perchè i Rossi rappresentano il popolo, ha confiscato il castello a quel barone in quanto accusò Guidox di essere responsabile della scomparsa del re... ora però il castello appartiene a me, l'ho meritato con la fedeltà alla causa dei Rossi...” fissò poi la ragazza “... non temete, non vi lascerò in mezzo ad una strada... anzi, vi do la mia parola che domani resterete ancora qui al castello...”
La cena continuò, fino a quando, terminata, Altea e Daiz ritornarono nella loro stanza.
“Quell'Yrko non mi ispira per niente fiducia...” mormorò l'investigatore “... in primis non mi piace il modo in cui ti guarda... poi, non so... quel Giacomo il Nero mi sembrava deciso a volerci far sgombrare da qui... e non so quanto ci convenga restare...”
Daiz allora si stese sul letto e poco dopo si addormentò.
E qualche istante dopo, Altea cominciò a sentire una malinconica melodia provenire da fuori.
Era il suono di un'ocarina.

Guisgard
02-07-2013, 03.45.06
La città era in festa.
Fisyem viveva uno dei periodi più importanti dell'anno, quello in cui tutte le contrade del regno si ritrovavano nella capitale per giostrare e sfidarsi fra loro nel grande Palio.
Eilonwy, accompagnata dalla sua balia, fu subito catturata dal vivace e festante chiasso cittadino.
E invogliata dalla musica dei musici, cominciò a danzare.
Ad un tratto però, qualcuno le si avvicinò.
“Siete qui, damigella...” disse un giovane.
Era Lyos, il fedele cadetto del barone padre di Eilonwy.
“Vi avevo chiesto” continuò lui “di non uscire senza di me. Vi ricordo che vostro padre mi ha affidato il compito di proteggervi. E il fatto che sappiate usare la spada e tirare con l'arco non vi rende un'Amazzone invincibile. Dunque, damigella, da questo momento in poi vi seguirò come un'ombra. Come mi ha ordinato vostro padre.”
http://media.tumblr.com/tumblr_ljke8d0XLd1qce113.png

Clio
02-07-2013, 14.48.42
Salutai Lady Pia con un sorriso e seguii Oriana fuori dalla chiesa.
La ascoltai attentamente, nella via verso casa.
Poi, mi voltai di scatto e la guardai stupita.
"Masan?" Dissi corrucciando la fronte "..non è il mio compagno.. No di certo... Lo conosco appena.. Ci siamo solo ritrovati a viaggiare insieme, per i nostri studi.. Comunque.." Con un gesto della mano, come a voler scacciare quel l'argomento che alla donna non interessava "..ho sentito dire che è un ottimo spadaccino, e devo dire che alla festa si è difeso davvero bene.. Sicuramente sarebbe una sicurezza averlo con noi... Anche se, probabilmente, ci sconsiglierà di andare.. E poi c'è anche la sua amica... Vorrà venire con noi.. E io non so quanto sia il caso di rivelarle i nostri piani.." Sospirai "...però, se foste voi a chiederglielo, magari acconsentirà per ringraziarvi della generosità che ci avete mostrato.. Se glielo chiedessi io, penserebbe all'ennesimo capriccio, esattamente come la festa..." Guardai la donna "..voi che ne pensate, madama? Prima di tutto, però, dobbiamo sincerarci delle sue condizioni.. Anche se penso che ormai si sarà rimesso.. Siamo state via un bel po'...".

Talia
02-07-2013, 15.11.34
Seguii la scena con gli occhi un po’ socchiusi, attenta a cogliere i dettagli...
il comportamento dell’anziano uomo, le sue parole, i suoi movimenti... tutto di lui lasciava trasparire una certa coerenze e una notevole presenza di spirito.
Notai gli sguardi di Guisgard per me e quelle smorfie quasi di disappunto... ricambiai gli sguardi, ma non altro: lui pensava che il vecchio fosse matto, probabilmente, mentre io stavo dubitando seriamente che lo fosse...
mi sembrava, piuttosto, fermamente convinto di ciò che diceva... tanto convinto da non notare, persino, lo sconcerto e la confusione negli occhi di Guisgard, e nei miei.
“Perdonatemi...” iniziai quindi a dire, lentamente come a voler sondare il terreno, ma con gentilezza “Perdonatemi, ma... sembrate sorpreso... avete detto che il vostro signore è tornato e vi siete gettato ad accoglierlo... ed io mi chiedo se forse non lo ritenevate possibile un ritorno da... beh, da là dove si trovava...”

Eilonwy
02-07-2013, 16.41.11
" D' accordo Sir Lyos, però comunque dovrete lasciarmi un po' di libertà.
Apprezzo di buon grado la vostra protezione, ma io sono anche un po' uno spirito libero. Cercate di capirmi, ve ne prego".
Lyos era per Eilonwy come un dolce e premuroso fratello maggiore, ma alcune volte esagerava.

Altea
02-07-2013, 17.32.34
Per fortuna la cena si concluse tranquillamente e tornammo nelle nostre camere, saremmo rimasti al castello eppure Daiz era un pò inquieto...e come non esserlo dopo la scaramuccia tra Yrko e Giacomo il Moro.
Ci sdraiammo nei letti e Daiz si addormentò e chiusi gli occhi ma ad un tratto udii un rumore...sembrava il suono di uno strumento, tipo una ocarina.
Scossi il capo...poteva essere chiunque..una guardia, lo stesso Yrko eppure quel suono era particolare...era triste e malinconico e allo stesso tempo dava un senso di tranquillità.
Mi voltai verso Daiz, dormiva profondamente ed io ero troppo curiosa di sentire quella musica, lentamente a piedi nudi scivolai fuori dalla stanza.
Capii da dove proveniva la musica e imboccai la via del corridoio rischiarata dalle torce appese, camminavo a piedi nudi, il cuore batteva forte.
Attorno a me vi era solo questo suono e basta finchè lo sentii più forte, ma non capivo da dove provenisse...ad un tratto esclamai..."Chi suona questa musica cosi dolce e malinconica? Devo fargli i miei complimenti" e mi guardavo attorno alle porte.

Guisgard
02-07-2013, 20.03.12
Così, Elisabeth e Gem seguirono l'uomo inviato da Guidox.
Ritornarono allora nel Palazzo Reale, divenuta ormai sede del potere dei Rossi.
Attraversarono il cortile e di nuovo videro la grande statua con dedica.
E nel vederla, Gem lanciò uno sguardo ad Elisabeth.
Furono poi condotti all'interno del palazzo ed attesero di essere ricevuti da Guidox.
Poco dopo il capo dei Rossi li fece chiamare.
Con lui, nella grande Sala delle Udienze, c'era una giovane donna.
“Venite pure avanti...” disse ai due il capo dei Rossi “... costei” indicando la giovane donna “è la servitrice di una nobile dama di Fisyem...” guardò la giovane “... prego, racconta pure ciò che hai scoperto...”
“L'altro giorno” fece lei “ero intenta a servire in tavola, quando ho udito strane parole tra la mia padrona, lady Oriana e sua nipote, la giovane Clio... ebbene, esse parlavano di un misterioso biglietto che la nipote aveva ricevuto nei pressi del castello di messer Yrko di Bumin... un biglietto che loro ritenevano scritto dalla mano del re...”
“Ella” indicando la giovane serva Guidox “è una mia fedele... come dire...”
“Spia?” Sarcastico Gem.
“Fedele servitrice.” Precisò Guidox.
“E noi cosa c'entriamo in tutto questo?” Chiese Gem.
“Semplice...” fissandoli Guidox “... voi indagherete per me... cercando di scoprire cosa c'è di vero in tutto ciò...”

Eilonwy
02-07-2013, 20.14.53
Eilonwy comunque dopo un po' ritornò a danzare come se nulla fosse.
Lei adorava quel cadetto, ma alcune volte sembrava di sentire il suo severo padre.
Comunque era felice che Lyos ci tenesse così tanto a lei.

elisabeth
02-07-2013, 20.18.40
Ritornando a palazzo...Gem ebbe l'occasione di guardare meglio la statua....e ne fui contenta......anche lui forse si era reso conto di quello che dicevo.....forse certo qualche botta in testa l'avevo anche presa...ma Robert per me...era il Robert che conoscevo.......ritornata nella sala in cui conoscemmo Guidox....lo rincontrammo....sembrava cordiale...quasi disponibile...mentre chiamo' e fece entrare una giovane donna.......che raccontò una strana storia...almeno alle mie orecchie....sino a quando parola Spia...non usci' dalle labbra di Gem.....lo vidi diventare paonazzo......avevo passato poco tempo con lui...ma sin da quando eravamo partiti da Capomazda....avevo compreso che era un uomo leale....la sua parola era sacra....e fare la spia, non rientrava nel suo vocabolario....certo neanche nel mio, ma dovevamo avere la possibilità di ascoltare e conoscere altre persone.......caso contrario non saremmo mai usciti da quella situazione.....fu così che mi fece avanti...." Credo, che quello che ci chiedete non rientri nelle mansioni di due artisti......ma infondo, potremmo diventare due teatranti.....e se possiamo avere la possibilità di darvi una mano.......lo faremo, il punto e' che non e' detto che questo succeda...come vi comporterete nei nostri confronti ?......noi in genere facciamo altro..poche cose per guadagnarci da vivere..."......

Guisgard
02-07-2013, 20.23.38
Oriana sorrise a quelle parole di Clio.
“Ragazza mia...” disse “... credimi, i tuoi occhi chiari, così giovani e freschi, possono tanto, in modo speciale su un uomo come il tuo compagno... io credo che egli non ti rifiuterà nulla... fidati di me... forse potrà brontolare un po', ma quando si accorgerà che desideri davvero andare al convento, vedrai che non ti lascerà andare da sola... quanto alla vostra compagna... beh, non è d'obbligo che sappia di questa storia...”
Poco dopo ritornarono nella casa di Oriana.
La donna chiese delle condizioni di Masan ad uno dei servitori.
Le fu risposto che l'uomo era nel giardino, intento a passeggiare.

Guisgard
02-07-2013, 20.30.50
A quelle parole di Altea, di colpo, la musica di quell'ocarina cessò.
“Chi suona” disse all'improvviso una voce “è solo un detenuto, un prigioniero... un uomo a cui è negata la luce del giorno e le promesse delle stelle... un esule da tutto ciò che di bello questo mondo possiede... voi invece siete fortunata... oggi Fisyem è più bella del solito... corre il suo Palio... ed io non posso gioire con la mia gente...”

Altea
02-07-2013, 20.34.55
Rimasi ferma, immobile in mezzo al corridoio...udendo quelle parole, sembravano di una persona giovane..."Dove vi trovate...posso fare qualcosa per voi? Perchè siete prigioniero...ditemi...e vi aiuterò."
A dire il vero la voce mi sembrava provenire da una porta pesante di ferro ma forse era solo la eco.."E di che palio parlate messere..io sono lady Altea."

Guisgard
02-07-2013, 20.40.06
Fisyem, la meravigliosa capitale di Chanty, con le sue torri merlate, le guglie romaniche e i palazzi nobiliari, tutto screziato dalla sua straordinaria terra rossa, appariva festante e gioiosa.
Era infatti il giorno del suo glorioso Palio e ogni contrada che formava il regno partecipava col suo cavallo ed il suo campione.
“Venite, damigella...” disse Lyos ad Eilonwy “... assisteremo all'apertura della giostra dal terrazzo di vostra zia, così da poter osservare le varie contrade che fanno il loro ingresso in piazza...”
Infatti tutte le contrade, con i loro colori, erano pronte a sfilare.
E in città la gente era già divisa, con i Rossi tutti pronti ad incitare la nobile contrada dell'Aquila.

Eilonwy
02-07-2013, 20.41.27
Alla fine Eilonwy,stremata, torno dalla sua balia e dal giovane Lyos.
Le facevano male tantissimo i piedi.
Da candidi erano diventati rossi come dei papaveri e la fronte era imperlata di sudore.

Eilonwy
02-07-2013, 20.44.14
Era comunque felice di andare al Palio a vedere giostrare prodi cavalieri.

Clio
02-07-2013, 20.45.33
Stavo per ribattere nuovamente che Masan non era il mio compagno, ma capii che la donna intendeva soltanto compagno di viaggio.
Arrossii un poco alle parole della dama, poiché, infondo, sapevo che aveva ragione.
"D'accordo.." Dissi sospirando "..gli parlerò...".
Così raggiunsi il giardino e lo vidi che passeggiava.
Mi avvicinai a lui senza che mi vedesse arrivare.
"Buongiorno.." Dissi poi "..come stai, ti sei ripreso?".
Mi portai davanti a lui e lo guardai negli occhi "...credimi, sono mortificata... Non avrei mai creduto che la festa degenerasse in quel modo..." Scrutai il suo sguardo "..sei in collera con me?" Dissi poi, senza togliere gli occhi dai suoi.

Guisgard
02-07-2013, 20.47.30
Guidox osservò Elisabeth.
“Siete teatranti, dunque sarà facile per voi divenire qualsiasi cosa... pensate voi a cosa essere... a come avvicinare lady Oriana e guadagnarvi la sua fiducia... insomma, fate tutto ciò che ritenete giusto, ma scoprite cosa sta complottando... quella donna è nemica del popolo ed io voglio smascherarla e processarla.”
“E se ci rifiutassimo?” Chiese Gem.
“Se vi rifiutate di aiutare lo stato contro i suoi nemici” fissandolo Guidox “potrei pensare che siete anche voi dei sovversivi. Del resto perchè rifiutarvi? Siete stranieri, no? Fate ciò che vi ho chiesto e vi concederò qualsiasi cosa.”

Guisgard
02-07-2013, 20.59.40
Masan fissò Clio e poi sorrise.
“No, certo...” disse “... perchè dovrei esserlo? Se ben ricordo non ti sei messa dalla loro parte aiutandoli a pestarmi...” rise ma poi si bloccò “... accidenti... non posso ridere... la mascella ancora mi duole...” la guardò e sorrise ancora, per poi fissare il cielo al Sole calante del meriggio “... infondo non è poi così brutto questo luogo... è un altro tempo... ma di una bellezza particolare...” tornò a guardare lei “... sai che i tuoi occhi sono ancora più belli con questa luce? E forse...” avvicinandosi a lei “... forse potrei ridarti quel bacio... e magari non mi picchieresti stavolta... del resto sono un uomo ferito...” abbozzò un lieve sorriso.
Intanto, dalla strada, si udivano le grida festanti della gente per l'imminente inizio del Palio.

Eilonwy
02-07-2013, 21.06.06
Alla fine, Lyos ed Eilonwy videro arrivare le varie contrade.
Era uno spettacolo incredibile ed indescrivibile.
Per di piu' dal terrazzo di sua zia si poteva vedere benissimo la sfilata.
I colori della sfilata erano molto vivaci e sgargianti.

Guisgard
02-07-2013, 21.11.41
Così, Eilonwy, Lyos e la balia raggiunsero il palazzo della zia della ragazza, dal cui terrazzo era possibile vedere la grande piazza con la sfilata.
“Tra breve entreranno i campioni delle varie contrade e i loro cavalli.” Spiegò la zia. “Sfileranno davanti alla popolazione e poi saranno sorteggiati per la giostra.”
“La giostra?” Ripetè la balia.
“Si...” annuì la zia “... una giostra cavalleresca, dove ogni contrada si scontrerà con le altre... il cavaliere vincitore farà trionfare la propria contrada. Tra breve appariranno i cavalieri e ognuno del popolo sceglierà per chi tifare.”

Eilonwy
02-07-2013, 21.16.13
Eilonwy era eccitata ed entusiasta.
Adorava le giostre cavalleresche.
Cosa avrebbe dato per giostrare anche lei come un cavaliere.
" Che meraviglia " rispose la donzella, " andiamo a vederli, ve ne prego zia ".

Clio
02-07-2013, 21.23.34
Risi con lui.
"Si, hai ragione... Questo posto è bellissimo, diverso, certo... Ma bellissimo.." Sussurrai.
Mi voltai di scatto e lo guardai con aria perentoria "...ti picchierei ancora più forte invece, se fossi tanto insolente.." Dissi, fingendomi serissima.
Poi, scoppiai a ridere.
"Mi dispiace. Non sono una che concede un bacio tanto alla leggera.. E poi, siamo nel 1500... Non si fa.." E gli feci l'occhiolino.
Lo guardai nuovamente negli occhi "..credi che basti farsi malmenare in quel modo per conquistarsi la mia fiducia?" Sorrisi "..si, forse mette sulla buona strada, ma non è così facile.." Mi avvicinai e gli sfiorai la guancia in un gesto improvviso e delicato.
Il mio sguardo allora cambiò, e divenne malinconico e pensieroso, come se le parole di Masan, il suo atteggiamento avessero aperto una finestra sul profondo, uno spiraglio che cercavo disperatamente di chiudere.
"Lascia stare, Hito.. Dammi retta.." Sussurrai "..non hai idea di quanto sia difficile e arduo.. Lascia stare... Tendo a perdere tutti troppo sul serio, è un insopportabile difetto..".
Tolsi gli occhi dai suoi, e guardai lontano.
Respirai.
Non potevo permettere a Masan di leggere dentro di me, non potevo permetterlo a nessuno.
Chiusi gli occhi e respirai ancora.
Quando tornai a guardare l'archeologo, il pozzo oscuro nei miei occhi era svanito.
"Allora.." Dissi gaiamente, cambiando volutamente argomento "..dato che ti sei ripreso e non sei in collera, posso di nuovo approfittare di te.." Sorrisi "..madama Oriana mi ha parlato di un convento fuori città, deve far visita ad una dama, e vuole che io vada con lei.. Solo che.." Esitai "..le strade non sono sicure e ha detto che si sentirebbe più sicura se ci fosse un uomo con noi..." Lo guardai negli occhi "...conosci qualche impavido archeologo che faccia al caso nostro?" Con uno sguardo speranzoso.

Guisgard
02-07-2013, 21.26.02
“Sono imprigionato perchè non ho amato abbastanza la mia terra e la mia gente...” disse la voce ad Altea.
Ad un tratto, però, una mano si posò sulla spalla della ragazza.
“Cosa ci fate qui?” Chiese Yrko giunto alle sue spalle. “Come siete arrivata in questa torre?”

elisabeth
02-07-2013, 21.26.21
" Non siamo amici o nemci di nessuno un posto vale l'altro.......diteci almeno come arrivare da Lady Oriana.....al resto ci penseremo noi...... ve lo ripeto....spero che non pensiate che ci verrà semplice carpire qualcosa in un luogo...a noi straniero..infondo per Lady Oriana siamo stranieri come lo siamo per voi......"....Guardai Gem, non potevamo fare altro......ma prima di arrivare a casa di Milord dissi a Gem che qualcsiasi cosa fosse successa eravamo dalla parte del re...anche se non sapevo neanche di che stavamo parlando........Milord...chissà se era amico di Lady Oriana.....

Guisgard
02-07-2013, 21.33.47
Masan sorrise a Clio.
“Beh...” disse, fingendosi pensieroso “... forse si... forse conosco un affascinante archeologo disposto ad avventurarsi in queste remote strade, pur di scortare due cortesi dame...” le fece l'occhiolino “... e poi sono lieto che ti sia passata quella malsana idea che ti ha condotto al castello...” il suo sguardo si fece serio “... le cose veramente preziose sono sempre ardue e difficili da raggiungere... ma non per questo io mi scoraggio... ricordalo, Clio...” restò a fissarla “... vado a preparami... così partiremo appena lady Oriana lo deciderà...” e rientrò in casa.
Intanto il chiasso per le strade era sempre più forte.

Altea
02-07-2013, 21.38.34
Sentii quelle parole...la persona in questione si rammaricava di non aver amato la sua gente..e poi quel palio.
Stavo pronunciando parola quando sentii una mano su di me e sobbalzai e voltandomi di scatto vidi Yrko..."Oh sir Yrko...scusatemi..eh che volete..si chiama deformazione professionale..volete che una studentessa di storia antica non si faccia ammaliare da un posto cosi affascinante. Scusatemi..tornerò nelle mie stanze...ah questa è una torre...molto interessante." Mi avvicinai a quella porta di ferro e diedi un colpo involontario con il piede fingendo di essermi fatta male.."Oh aiutatemi sir Yrko a scendere...avete ragione non devo girare sola in questo castello, non lo farò più". Presi il braccio di sir Yrko facendo finta di sostenermi..."Ma voi qui usate identificarvi coi colori non ho capito..voi siete i rossi....e che colore dovrei io parteggiare?" dissi sorridendo sperando le mie parole giungessero fino alla persona imprigionata...mi avviai verso il corridoio da cui ero arrivata..ero salita fino a una torre ma mi sarei ricordata bene la strada e guardavo Yrko con un sorriso finto.

Clio
03-07-2013, 02.30.22
Sorrisi a Masan, ma non risposi: lasciai vagare i miei occhi nei suoi, e annuii impercettibilmente alle sue parole.
Poi, lo osservai entrare in casa, e quando sparì dalla mia vista, sospirai.
Scossi la testa, quasi mi destassi da un sogno, non potevo permettermi distrazioni o cedimenti: avevo cose più importanti a cui pensare.
Solo allora mi accorsi del gran baccano che veniva dalla città, ma, per quanto fosse disordinato e assordante, trasmetteva un'aria di festa.
Sorrisi, ripromettendomi di chiederne di più alla padrona di casa.
Così, abbandonai a malincuore quel giardino, e rientrai in casa, in cerca di Madama Oriana.
Lanciai una rapida occhiata al quadro del re, che ormai avevo preso a salutare con un cenno del capo, quasi fosse una persona vera, e continuai a cercare Oriana.
"Buongiorno Madama.." dissi, quando finalmente la trovai "..Avevate ragione.." sorrisi appena "..Abbiamo un cavaliere pronto a scortarci fino al convento... attende soltanto che voi siate pronta..".
Feci per andarmene, ma poi mi fermai.
"Ah, a proposito..." dissi, voltandomi nuovamente verso la donna "..C'è una festa in città? Si sente un sacco di baccano provenire dalle vie.. sembra un'aria festosa.. Che c'è da festeggiare? Ne sapete niente, Madama?".

Guisgard
03-07-2013, 03.41.40
“Il rosso è il nostro colore e deve essere anche il vostro, milady...” disse Yrko ad Altea “... il colore che concede potere e protezione...” la prese per mano e scesero di nuovo giù “... comunque, sarà bene che non vi avventuriate in zone poco frequentate del castello... domani ci sarà la grande giostra del Palio... voglio che siate mia ospite nel padiglione dei Rossi domattina... io concorrerò per la vittoria finale... e vi voglio come madrina della nostra contrada...” e le sfiorò la mano con un bacio.

Guisgard
03-07-2013, 03.43.17
Guidox, così, spiegò ad Elisabeth e a Gem dove si trovava la casa di lady Oriana.
Poco dopo i due lasciarono il Palazzo Reale per raggiungerla.
“Ora mi chiedo” disse Gem pensieroso “cosa diremo a quella donna... che ci manda Guidox? Proprio da lei che è, come ho capito, una filo monarchica? No, occorre un piano... dobbiamo trovare il modo di essere accettati da quella donna... almeno per prendere tempo e conquistare la sua fiducia...”
Alla fine si ritrovarono davanti alla casa della nobildonna.
“Ecco la casa...” mormorò Gem “... pronta ad impersonare una spia?” Fissando Elisabeth.

Guisgard
03-07-2013, 03.49.23
Clio rientrò in casa e vide Oriana.
“Si...” annuì la donna “... c'è il grande Palio dedicato alla Vergine... tutte le contrade del regno vi partecipano, ciascuna rappresentata da un proprio cavaliere, quale campione.” Abbassò lo sguardo per un momento, per poi fissare il ritratto del re. “Ogni contrada è simboleggiata da un animale o da un oggetto... anche Sua Maestà ne aveva una, quella che rappresentava il distretto in cui era nato... e avrebbe giostrato nel palio con quei colori... se fosse ancora qui con noi...”
In quel momento entrò Masan nella sala.
“Spero di non avervi fatto attendere troppo, mie signore.” sorridendo.
Indossava un abito con una giubba blu, cintura di cuoio franco, aderenti calzoni blu e rossi, con un mantellino di Provenza che scendeva lungo la spalla sinistra.
“Appena vorrete, sono pronto.” Fissando Oriana e Clio.

Guisgard
03-07-2013, 04.04.18
La zia sorrise a Eilonwy.
Scesero allora nella piazza e raggiunsero una grande loggia, destinata ad accogliere solo persone influenti.
Qui presero posto e riuscirono a vedere sfilare tutti i cavalieri.
E lo spettacolo fu meraviglioso.
Apparivano infatti cavalieri con un lungo e sfarzoso seguito di paggi e valletti, tutti con passo regolare e abbigliati magnificamente.
Ognuno dei cavalieri aveva con sé tre scudieri, di cui uno impegnato a portare il vessillo della contrada rappresentata, un altro con la lunga lancia fra le mani e il terzo con in pugno lo scintillante scudo del suo padrone.
I palafreni che sorreggevano quei cavalieri scalpitavano con gli zoccoli nella polvere, mentre mordevano schiumando i freni cromati.
Tutto ciò sotto lo sguardo festante del popolo che inneggiava ora ad una, ora all'altra contrada.
E tutt'intorno i Marescialli di campo attenti che tutto si svolgesse con ordine e regolarità.
“Sono i migliori cavalieri del regno.” Rivolgendosi la zia ad Eilonwy.
“Avrebbe giostrato anche Sua Maestà...” all'improvviso una voce alle loro spalle “... l'aveva promesso ai suoi contraioli... ma egli non è più qui...” era un'anziana donna.
La zia non rispose nulla a quelle parole.
Eilonwy, però, osservando la sfilata dei cavalieri, rammentò all'improvviso come tutta quella scena fosse simile in tutto e per tutto ad uno dei suoi misteriosi sogni fatti ultimamente.

Guisgard
03-07-2013, 04.23.13
Il vecchio si voltò a fissare Talia.
“Nessuno più nel regno” disse visibilmente eccitato “lo riteneva possibile. Certo, nessuno lo ammetteva, ma era così. Nessuno davvero, infatti, pensava di rivedervi, mio signore.” Tornando a guardare Guisgard. “Molti vi davano in fuga verso qualche regno vicino... altri invece addirittura rinchiuso in un monastero... e altri ancora, senza più concedere al Signore la possibilità di una Grazia, persino morto...” annuì “... si, questo pensavano... ma io no, mio signore... io no...” scuotendo il capo “... io so che dei luridi figli di cani bastardi, figli di centomila vermi, senza timor di Dio e senza pietà e compassione per i propri simili non possono alzare la mano su chi è prescelto dal Cielo... proprio come accadde fra Saul e Davide...”
Guisgard guardò Talia senza riuscire a celare il suo stupore.
“In cuor mio speravo e credevo di rivedervi, mio signore...” continuò il vecchio “... e sperare e credere talvolta è uno sforzo troppo grande per un uomo... e forse non so... sono vecchio e stanco... e pur non dubitando mai di un vostro ritorno, non vi nascondo che in certi momenti ho temuto che la mia vecchiaia mi negasse questa gioia...”
“Si...” mormorò confuso Guisgard “... si... ma ora calmatevi... andrà tutto bene...” fissandolo “... però abbiamo bisogno del vostro aiuto... sapete dove vive Carlo di Monsperon?”
“Certo, mio signore!” Esclamò il vecchio. “Ed egli sarà lieto quanto me di rivedervi libero! Vi accompagnerò io stesso al suo castello!”
“Grazie...” sorridendo Guisgard “... è lontano da qui?”
“No, è quello lassù!” Rispose il vecchio, indicando un castello su un poggio vicino.
http://2.bp.blogspot.com/_wLxyOjxjuWo/TMhbLvuBo0I/AAAAAAAAAw4/472hsVn603E/s1600/775px-Castello_di_Fenis_torri.jpg

Clio
03-07-2013, 14.34.16
Ascoltai le parole della donna con lo sguardo rivolto a quel quadro che ormai monopolizzava la mia attenzione.
Poi, mi voltai a guardarla con un sorriso.
"Ah, dev'essere una grande festa... Beh speriamo che sia l'unico anno in cui non partecipa al palio..." Dissi con un sorriso "...per quale contrada avrebbe dovuto gareggiare?" Mi voltai poi verso la donna " E Voi appartenete ad una contrada Madama?".
In quel momento, però, entrò Masan e lo salutai con un sorriso.
"Oh, ecco il nostro cavaliere..." Lo squadrai da capo a piedi, per poi tornare a sorridere "Devo dire che ti stanno molto bene questi abiti..".
Spostai lo sguardo verso madama Oriana "Volete andare, madama?".

Altea
03-07-2013, 16.01.09
Yrko mi riportò innanzi alla porta della mia camera...dovevo fare da madrina ai Rossi? A dire il vero non sapevo nulla della loro lotta e rivoluzione ma l'uomo imprigionato forse era loro prigioniero...e quindi quella fazione non mi piaceva molto.
Ma non potevo rifiutare anche perchè dovevo andare a fondo di questa faccenda.."Sarò onorata di essere dunque la vostra madrina, ma gentilmente fatemi recapitare un abito consono a rappresentarvi" sorrisi.."e non chiedetemi di indossare l'abito con cui sono arrivata".
Dopodichè entrai in camera, Daiz dormiva ancora...ma non dissi nulla di quella musica soave e quella voce, sicuramente se avessi raccontato tutto Daiz avrebbe voluto andarsene da lì e cosi mi stesi prendendo sonno fino all'albeggiare.

elisabeth
03-07-2013, 17.05.16
" Gem....abbi fede, busseremo alla porta di Lady Oriana......e che il buon Dio ci dia la buona favella, come faremo o cosa diremo, non so dirlo, ti ricordi con Milord ?...abbiamo lasciato fare a lui.....e ci ha inventato un mestiere ci ha sfamati e dato due cavalli..e perché no..anche la sua amicizia......Lady Oriana non sarà peggio....e poi io ho te..di cosa dovrei avere paura ?.....ci siamo persi......siamo un pò stravaganti nell'abbigliamento....ma non ci faranno caso..."....davanti al portone della nobile donna....c'era un batacchio.....lo presi...e colpii il portone per due volte....." Speriamo ci venga ad aprire qualche persona simpatica.........mi sembra di avere l'ansia...."......e così fù il portene venne aperto....

Eilonwy
03-07-2013, 18.20.35
Eilonwy non vedeva l'ora di vederli giostrare domattina al Palio.
Chissà se avrebbe incontrato il cavaliere che sognava sempre?
Peccato però che sua sorella minore Kayley non avrebbe visto quel meraviglioso spettacolo domani.
Infatti Kayley era piu' di un anno che stava studiando in un monastero di suore francescane.
Le mancava tantissimo la sua sorellina.
Le mancava quei vivaci occhi verdi, quel viso di sole, quei capelli color nocciola e quel sorriso pieno di vita.
Anche sua madre, Lady Arwen, le mancava.
Lady Arwen era morta dando alla luce sua sorella Kayley.
Ma come diceva sempre Eilonwy a sua sorella non era stata colpa sua, ma dei medici.
Una piccola lacrima scese sul volto lunare della donzella.

Guisgard
03-07-2013, 20.05.18
Capitolo V: Lady Beatrice


“Primo viandante:<< Caro il mio Gianardan, io ho sempre notato che questo è un grave difetto nel vostro carattere.>>
Gianardan:<<Cioè?>>
Primo viandante: <<Che abbiate sempre a sparlar del vostro paese. Come mai potete pensare che le strade larghe siano buone dove che sia? Da' retta, Kaundilya; ecco qua un uomo, il quale crede sul serio che nell'ampiezza delle strade stia la salvezza di un paese.>>
Kaundilya: <<Non serve ripeterti, Bhavadatta, che Gianardan ha sortito da natura un certo tortuoso comprendonio, che prima o poi gli farà capitar male. Se al Re giunge sentore del nostro degno amico, avrà un bell'arrabattarsi costui per trovare un cane che a morte sua gli canti il requie.>>

(Rabindranath Tagore , Il Re della Camera Buia)


“Sua Maestà” disse Oriana a Clio “gareggia per la contrada della Pantera. Egli ne è il cavaliere. Ora non so chi altri abbiano scelto quei contradaioli per sostituire il loro campione. E forse loro sono tra i più fedeli seguaci del nostro re. Quanto a me...” accennando un lieve sorriso “... io sono nata in quella della Torre, mentre mio marito è originario di quella dell'Oca.” Vide Masan presentarsi a loro. “Salute a voi, messere... beh, direi che possiamo andare...”
Poco dopo lasciarono la casa della nobildonna e in breve uscirono dalla città.
“Dove siamo diretti?” Chiese Masan.
“Al convento delle Clarisse di San Miantio...” rispose Oriana.
“E posso chiederne il motivo?”
Oriana lo guardò.
“Oh, non volevo essere indiscreto o irriverente...” fece Masan “... è solo che, avendo visto l'entusiasmo negli occhi della nostra dolce e vivace Clio, beh... pensavo si trattasse di qualcosa forse di importante anche per me...”
Ma proprio in quel momento intravidero una sagoma, austera e remota, che si elevava tra verdeggianti cipressi ed erbosi castagni.
Era il convento di San Miantio.
http://www.firenze-online.com/_images/Chiesa/san-miniato-church-florence1.jpg

Guisgard
03-07-2013, 20.20.23
Il castello era silenzioso, austero e inviolabile, avvolto dal buio e da un'oscura inquietudine.
Altea attraversava i lunghi corridoi a piedi nudi, avvertendo ad ogni passo le fredde e levigate pietre di quelle murature.
A guidarla era quella misteriosa musica.
Lenta, malinconica, ma anche enigmatica, mutevole, sfuggente.
Sembrava provenire da ogni luogo attorno a lei.
Era come nell'aria, nel silenzio circostante e nell'immutabilità di quelle pietre.
Ad un tratto la ragazza si ritrovò davanti ad una cella aperta.
E nella penombra scorse un volto.
“Non dovevate giungere qui...” disse quel volto “... ora uccideranno anche voi...”

“Altea...” all'improvviso Daiz, destandola da quel sogno “... Altea, svegliati...”
Lei aprì gli occhi.
“E' mattino e un servitore ha detto che quell'Yrko ha chiesto di noi... dobbiamo raggiungerlo giù...”

Eilonwy
03-07-2013, 20.30.13
Eilonwy sentendo il gallo si svegliò di botto.
Lo aveva risognato, ma questa volta lei e il cavaliere non erano piu' in una sala per feste e banchetti, erano al Palio.
Che cosa significava? Che lo avrebbe incontrato? Oggi al Palio?

Guisgard
03-07-2013, 20.30.56
Il portone si aprì ed un servitore apparve ad Elisabeth e a Gem.
“Salute a voi...” disse il pilota “... perdonate il disturbo, ma stiamo cercando lady Oriana...”
“Chi siete?” Chiese il servitore.
“Noi siamo...” mormorò Gem “... siamo...” si guardò intorno “... siamo amici... e abbiamo urgente bisogno di vedere lady Oriana... è una questione importante... di vita o di morte...”
“Madama non è in casa in questo momento.”
“Quando arriverà?” Domandò Gem.
“Non so...” rispose il servitore “... non ha lasciato detto nulla circa il suo ritorno.”
Ma proprio in quel momento uscì dalla casa Solder.
“Conosco io questi signori” disse al servitore “e resterò io con loro, in attesa che madama ritorni...”
Il servitore annuì ed andò via.
“Prego, seguitemi nel giardino...” sorridendo Solder “... aspetteremo lì il ritorno di lady Oriana...”
Gem fissò Elisabeth incuriosito.
Tuttavia annuì e con Elisabeth seguirono quella donna.
“Sorpresi, vero?” Ridendo Solder. “In verità anche io... appena ho riconosciuto il volto della nostra dottoressa!” Indicando Elisabeth. “Piccolo il mondo, vero? Piccolo ed affollato! Come siete giunta qui? Come avete fatto ad arrivare dal XXI secolo? Come?” Chiese alla dottoressa.

Altea
03-07-2013, 20.31.38
Mi trovai ad un tratto ad occhi aperti..quel sogno..rappresentava ciò che era successo ieri notte e non avevo visto bene il viso della persona che mi parlava..forse era solo suggestione?
Guardai Daiz ancora frastornata..."Oh si...sai stanotte ero in giro a vedere il castello di notte...tu dormivi..e mi ha scoperta sir Yrko...nulla di grave anzi mi ha chiesto di fare da madrina per la loro fazione in un Palio si terrà qui" mi misi di fretta il vestito e scesi con Daiz e un servitore ci accompagnò fino a Yrko. Speravo non si trattasse della nottata prima e di ciò che avevo udito.. ma che vi era da nascondere?

Guisgard
03-07-2013, 20.43.04
Era trascorsa un'altra notte e ancora un nuovo sogno ne aveva turbato il suo scorrere.
Eilonwy, infatti, aveva di nuovo sognato quel misterioso cavaliere.
E anche stavolta la figura del sogno appariva in maniera enigmatica.
Con una tunica lacerata, la corazza arrugginita e il cavallo scarno.
Tentava di suonare un'ocarina, ma alcuni avvoltoi gli impedivano di farlo.
E anche in questo sogno, come negli altri, il suo volto era celato dall'elmo.
Ma la fanciulla restò poco a ripensare a quel sogno.
Infatti le servitrici erano giunte per aiutarla a prepararsi.
Era il giorno di apertura del Palio e sua zia l'avrebbe condotta a vedere la cerimonia.
Quando fu pronta, trovò nel cortile del palazzo la carrozza pronta per partire.
“Andiamo, damigella...” disse Lyos guardandola arrivare, senza nascondere una certa meraviglia.
Infatti Eilonwy indossava un bellissimo abito di un giallo pallido, con seta arabica bianca e celeste, intrecciata con ciniglia viola delle Fiandre.
Tra i capelli portava legata una spilla di onice e argento, mentre un pendaglio turchese, con un cammeo ad alveolo, scendeva dal suo delicato ed infantile collo.
“Vedo che siete più bella del solito, damigella...” sorridendole il cadetto “... rischierete di fare strage di cavalieri al Palio...” tradendo una vaga gelosia.
Poi la carrozza partì.

Eilonwy
03-07-2013, 20.50.15
"Ah ah Lyos, così mi fate arrossire" disse Eilonwy.
E infatti le guance si tinsero di vermiglio.
Salì sulla meravigliosa carrozza decorata in oro e argento.
Oggi forse era la volta buona che avrebbe incontrato il misterioso cavaliere.

Guisgard
03-07-2013, 21.01.49
Daiz apparve inquieto a quelle parole di Altea.
“Madrina...” disse pensieroso “... spero tu abbia avuto il buongusto e l'intelligenza di rifiutare questa proposta...”
Entrarono poi dove Yrko li stava attendendo.
Qui, su un manichino, era posato un meraviglioso abito.
“Ecco il vostro abito, milady.” Fissandola Yrko. “Lo indosserete al Palio. E' degno di una madrina come voi.”
“Mia moglie non accetterà.” Sentenziò all'improvviso Daiz. “Vi ringraziamo ma non è il caso.”
“Invece si, accetterà.” Replicò Yrko.
“Prego, non insistete.” Fissandolo Daiz. “Anzi, lasceremo oggi stesso il castello e forse la città, messere.”
“Impossibile.” Disse Yrko. “Io sono il campione della contrada dell'Aquila e ho già scelto lady Altea come madrina.”
“E' mia moglie e non parteciperà al vostro Palio.” Perentorio Daiz.

Guisgard
03-07-2013, 21.08.06
Poco dopo, la carrozza condusse Eilonwy, sua zia e Lyos nel cuore della grande piazza centrale.
Qui tutto era pronto per l'inizio della cerimonia di apertura del Palio.
Tra il popolo vi erano eccitazione ed aspettative.
In verità, molti si chiedevano del cavaliere scelto dalla Pantera per sostituire il re.
“Milady...” chiese una dama presente alla zia di Eilonwy “... chi credete sostituirà Sua Maestà nella giostra?”
“Non ne ho idea.” Rispose la donna.
“Potrei cercare di scoprirlo io, milady.” Disse Lyos. “Magari raccogliendo voci tra i vari padiglioni.”
“Si, ma fai in modo di non apparire troppo pedante.” Fece la zia.
“Si, milady.” Annuì Lyos. “Volete venire con me, damigella?” Chiese poi ad Eilonwy.

Clio
03-07-2013, 21.11.15
Accanto a Masan e Oriana osservavo il panorama circostante.
Ripensavo al palio, alle contrade e mi resi conto che non avevo mai assistito ad un palio come quello, ma non era il momento ne il luogo.
Mi voltai anche io verso Masan quando chiese il motivo della visita.
"Madama Oriana deve incontrare una sua conoscente, e vuole presentarmela.. Ho capito bene, madama?" Dissi sorridendo alla donna "..sono entusiasta perché Madama Oriana mi ha parlato molto di lei..".
Poi, vidi in lontananza il convento che si avvicinava sempre di più.

elisabeth
03-07-2013, 21.12.43
Quanta gentilezza ...mi piaceva quel piccolo mondo antico....Gem ..prese in mano la situazione.....mi piaceva la sua schiettezza, non aveva mezzi termini.....ci fece accomodare ma lady Oriana non era al palazzo....si chiamava fortuna......e ora ?...qualcuno venne in nostro aiuto.....arrivò una donna.....un sorriso cosi' fasullo in vita mia non lo avevo mai visto...e devo dire che non riuscivo neanche a capire quale motivo avesse....anche se quel viso mi diceva qualcosa....la seguimmo fino in giardino....e lì..sorpresa delle sorprese.....veniva dal XXI secolo........ero quasi fuori di me dalla felicità, quando mi scaricò addosso una moltitudine di domande......".....Solder....vi chiamate così mi sembra di aver capito e a quanto pare ho compreso che veniamo tutti dallo stesso secolo.....e che mi conoscete.....e devo anche dire che il vostro volto non mi e' nuovo.....anche se in questo momento non riesco a metterlo a fuoco......come siamo arrivati qui.....ma , come dire......un colpo di fortuna.......abbiamo preso un volo e magia delle magie...eccoci qui......da non credere e voi?...come ci siete arrivata qui...oppure c'e' ancora altra gente...che appartiene al nostro secolo......perché date un attimo di stizza quando mi chiamate Dottoressa.........sembrate che la mia presenza vi dia fastidio............perdonatemi ma non riesco a ricordarmi di voi.....".....

Eilonwy
03-07-2013, 21.18.31
" Preferirei stare qui con mia zia, se non vi dispiace Lyos " disse Eilonwy.
Quella mattina faceva un po' caldo e la fanciulla prese il ventaglio.
Incominciò a farsi aria.
La gente intanto gridava sempre di piu'.
Eilonwy si inumidì le labbra coralline e aspettò che lo spettacolo incominciasse.

Altea
03-07-2013, 21.22.16
Scendemmo le scale..davanti a me Daiz adirato o preoccupato.
Poi vidi quel bellissimo abito e da qui nacque la lite tra lui e Yrko..."Mio caro marito" dissi spintonandolo senza farmi notare dal milord "sono così grata a sir Yrko della sua ospitalità e non posso rifiutarmi, se permettete ora prendo questo bellissimo abito e andrò a indossarlo e sarò onorata da farvi da madrina".
Ovviamente non era cosi...stavo temporeggiando e diedi una occhiataccia a Daiz, anche perchè se andavo via da quel castello non avrei mai scoperto chi fosse il misterioso prigioniero.
Senza dire altro presi il vestito dal manichino, sorrisi ai due uomini e salii in camera, mi lavai alla meglio e indossai quel sontuoso abito, mi spazzolai i lunghi capelli biondi e li puntai con una spilla che avevo trovato in un portagioie.
Mi guardai in quel antico specchio di ferro battuto, era incredibile...come in breve tempo mi ero catapultata indietro nel tempo e sarei mai tornata a Capomazda?

Guisgard
04-07-2013, 02.50.01
Oriana annuì a quelle parole di Clio.
Masan allora non fece più domande.
Poco dopo giunsero al convento.
L'edificio era preceduto da un atrio con un portico che si apriva sul lato orientale.
Qui Oriana bussò e dopo qualche istante apparve una monaca.
“Perdonate se rechiamo disturbo a questo Santo Luogo” disse alla religiosa “ma veniamo da Fisyem e abbiamo bisogno di vedere la badessa...”
“Chi devo dire?” Chiese la monaca.
“Sono madama Oriana di Sonyon.”
La monaca pregò loro di entrare.
Attraversarono il vasto atrio, nel quale era stato posto un orto a cui lavoravano le stesse monache del convento, raggiungendo un cortile interno e poi una vasta sala adibita a refettorio.
La monaca disse poi loro di attendere e si allontanò.
“Parleremo direttamente alla badessa.” Fissando Oriana la ragazza e l'archeologo.
Dopo un po' arrivò la badessa.
Oriana la salutò e la ringraziò di averli ricevuti.
“Siamo qui” spiegò poi “perchè dobbiamo incontrare lady Beatrice. Sappiamo che ella si trova qui al convento.”
“Madama...” fissandola la badessa “... chi entra in questo convento abbandona tutto ciò che caratterizzava la vita passata. E' possibile che la donna di cui chiedete sia giunta qui, ma ella ora è una persona diversa.”
“Perdonatemi...” mormorò Oriana “... ma è importante... si tratta della salvezza del regno...”
“Madama, qui ci occupiamo di salvare solo le anime.” Replicò la badessa. “E ora perdonatemi, ma ho molto da fare oggi.”
“Aspettate...” la fermò Oriana “... datele questi...” e chiese a Clio di porgerle la spilla e il bigliettino.
Li mostrò poi alla badessa.
Questa prese quegli oggetti e andò via.
Oriana si sedette su una panca di legno, quasi sconsolata.
“Mi dite cosa sta succedendo?” Chiese alle due donne Masan.
Ma proprio in quel momento arrivò qualcuno.
Era una donna col capo coperto da un velo.

Guisgard
04-07-2013, 03.10.37
Altea si ammirava allo specchio con quel bellissimo abito.
Era tutto cucito con pregevoli stoffe aragonesi, di un colore simile al pesco in fiore, con screziature di camelie e lillà.
Inoltre Yrko aveva lasciato per lei anche uno scrigno di preziosissime pietre di varia grandezza e colore.
All'improvviso qualcuno bussò alla porta della stanza.
“Sono io, milady...” disse Yrko dal corridoio “... la carrozza che ci condurrà al Palio attende solo noi... appena siete pronta partiremo...”
http://25.media.tumblr.com/tumblr_ma9e3ozyvv1rzl7uqo1_500.jpg

Guisgard
04-07-2013, 03.19.35
Solder sorrise a quelle parole di Elisabeth.
“Ma ricordo io benissimo il vostro volto, dottoressa.” Disse. “Un luminare come voi non si dimentica. Siamo stati noi a chiamarvi per far funzionare la corazza dell'Arconte Meccanico. E non è stato gentile da parte vostra rifiutare e andarvene via così. Purtroppo per voi le Tarantole Rosse non dimenticano...”
Gem restò sorpreso dalla loro conversazione.
“Cosa sta succedendo, Elisabeth?” Chiese alla donna che era con lui.
Solder allora estrasse una pistola e la puntò verso la dottoressa ed il pilota.
“Ora mi direte come siete giunti qui e come si fa per ritornare nel 2013!” Fissandoli.

Guisgard
04-07-2013, 04.03.13
Eilonwy decise così di restare con sua zia, in attesa che la cerimonia d'apertura del Palio cominciasse.
Molti giovani furono subito attratti dalla fresca e vivace bellezza della giovane e si avvicinarono alla zia per chiederle il permesso di corteggiarla.
“Oh, per l'Amor del Cielo...” disse la donna “... mia nipote Eilonwy è ancora troppo giovane per questo genere di cose!”
Lyos, intanto, era sceso verso i padiglioni per scoprire qualcosa di più riguardo al nuovo cavaliere che avrebbe sostituito il principe Ardena come campione della Pantera.