Visualizza versione completa : La Sinfonia dell'incantato Verziere di Chanty
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Seguii Oriana nel convento, e lasciai che parlasse lei alla religiosa che ci aprì e alla badessa.
Ascoltai, quasi con rassegnazione, le parole di quest'ultima e porsi di buon grado la spilla e il bigliettino a Oriana.
Nel guardare la donna che si allontana, sospirai, chiedendomi come sarebbe andata quella storia.
Poi, mi avvicinai a Madama Oriana, mi sedetti accanto a lei e sorrisi.
Certo, probabilmente non c'era molto da sorridere, ma sapevamo entrambe che se Lady Beatrice avesse visto quel biglietto non sarebbe rimasta indifferente.
Alzai lo sguardo verso Masan, e uno strano sorriso mi illuminò il viso.
Mi alzai e mi avvicinai a lui, fissandolo negli occhi.
"No!" Dissi a bassa voce "primo: non approveresti, e l'ultima cosa che mi serve in questo momento è che qualcuno mi metta i bastoni tra le ruote.." Senza staccare mai gli occhi dai suoi "secondo: meno sai meno sarai in pericolo, e meno potrai metterci in pericolo..." Mi avvicinai ancora di più "e terzo: credi davvero che sia così ingenua da fidarmi ciecamente di te? Certo, magari sei rimasto colpito dal mio bel faccino e adesso vuoi proteggermi.. E te ne sono grata, non credere.." Sorrisi appena "..ma tutto questo non c'entra... È molto più grande di me e di te.. E poi, se proprio vogliamo vedere, non mi sembra che tu mi abbia detto nulla riguardo alla tua "missione".. Eppure mi ci hai trascinato.. Perché adesso dovrei rivelarti la mia? O credi che vi consideri due semplici archeologi? Che girano armati, uccidono gente a sangue freddo.. Insomma, per chi mi avete preso?" Scossi la testa "..quindi, se non ti dispiace, meno sappiamo l'uno dell'altra meglio è.. Per entrambi..".
Restai per qualche istante in silenzio a sostenere il suo sguardo, con un'espressione calma ma decisa e perentoria.
Poi, dei passi leggeri mi fecero votare, ed osservai la donna che si avvicinava con un sorriso: doveva essere lei.
Feci un passo verso Oriana.
"Madama.." Le dissi piano, indicando con un cenno del capo la nuova arrivata.
Posai la mano sulla spalla di Masan, come a volerlo trattenere, e lo guardai senza alcuna durezza o inquisizione.
"Per favore.." Sussurrai "..resta qui..".
Mi avvicinai poi alla donna.
"Salute a voi, Milady.." Dissi chinando leggermente il capo in segno di saluto "..il mio nome è Clio e questa è mia zia.." Indicando Oriana "..madama Oriana di Soyon..".
Non conoscevo il volto di Lady Beatrice, dunque non potevo essere sicura che fosse lei.
Ma sapevo che Oriana, al contrario, lo conosceva bene, e, dopo essermi presentata, restai in silenzio per lasciare la parola a lei.
Talia
04-07-2013, 11.54.10
I miei occhi si sollevarono nella direzione indicataci dal vecchio, per un istante, ad osservare la sagoma dell'imponente castello che adesso era visibile sulla sommità del colle... poi tornarono su Guisgard...
era visibilmente sorpreso, ed anche io lo ero...
ricambiai il suo sguardo per qualche momento...
ed una vaga preoccupazione mi colse...
preoccupazione per lui, per quella cosa che gli stava piovendo addosso...
sospirai appena...
"Pensi che sia prendente andare?" mormorai fissandolo.
elisabeth
04-07-2013, 14.18.30
Ecco dove l'avevo vista era nel laboratorio......non potevo ricordarla bene...non avevo parlato con nessuno.......Le Tarantole Rosse......Guidox dei Rossi.......mi portava male quel colore.....smisi subito di fare la spiritosa con me stessa...quando Solder.....ci punto' contro una pistola......" Certo che quando si dice che il mondo e' tondo e' proprio vero....prima o poi ci si rincontra, anche se in epoche diverse, sono un medico...e non amo che qualcuno mi punti un'arma addosso.....preferisco curarle le ferite che morirci. Voi appartenete alle tarantole rosse......, bene....il vostro progetto era una follia....niente altro che pura follia, ma questo non vi ha fermato nell'uccidere....altri scienziati che si sono rifiutati, uccidete me e la vostra punizione sarà completa..ma lui in questa storia non c'entra nulla....e' il pilota del volo che avevo preso.....ma ora c'e' una cosa che si chiama buon senso.......noi non sappiamo come siamo finiti qui...e già mia cara...non lo sappiamo, ci spiace per te e per noi.....perché se fossimo potuti tornare indietro credo che questa magnifica conversazione tra noi due non ci sarebbe stata, vedo che dal nostro a questo secolo c'e' un passaggio....incredibile di esseri umani.....siete venuta da sola da queste parti ?.......non credo proprio.....e ora vi prego di avere la saggezza di togliere di mezzo quell'arma.........".......l'unica cosa che potevo fare era mettermi davanti a Gem......in quella storia lui c'era per caso....anch'io forse ero lì per caso...........ma lui non doveva morire sotto i colpi di una stupida donna invasata.....infondo ero io che mi ero rifiutata di ricucire un uomo ad una corazza.....una follia...pura follia, ma l'uomo si era macchiato di un'infinità di follie......e questa era una delle tante.........."L'unico modo per andare via da qui e' coalizzarci non ammazzarci........"......ero riuscita ad avere Gem dietro di me........
Altea
04-07-2013, 15.20.00
Una ultima occhiata allo specchio...a dire il vero mi sentivo goffa con quel vestito, risi quando stavo per inciampare quasi tra la lunga gonna.
Sentii la voce di Yrko e mi diressi verso la porta e uscii dalla stanza..."Sono pronta, milord..penso possiamo proprio andare e spero di essere alla altezza, non ho mai fatto da madrina a un Palio".
Eilonwy
04-07-2013, 16.26.56
Eilonwy rise e arrossì.
Era felice di essere ritenuta tanto graziosa.
Il vestito che indossava, poi, era veramente meraviglioso.
Quel giorno la sua pelle sembrava piu' luminosa e bianca e i suoi capelli castano scuro risplendevano di una luce rossa come il vino.
Guisgard
05-07-2013, 01.30.43
Gem all'improvviso spostò Elisabeth, impedendole di fare ancora da scudo col suo corpo.
“Insomma...” disse lui “... cosa significa tutto questo? Che altri come noi sono giunti qui?”
Ma Solder, senza dire nulla, sparò un colpo che colpì Gem ad una spalla.
“Sei una scienziata, no?” Rivolgendosi poi ad Elisabeth. “Ebbene devi trovare il modo per farci ritornare tutti nella nostra epoca.”
“Maledetta...” fece Gem accasciandosi e tenendosi la spalla sanguinante.
“Il prossimo colpo” mormorò poi Solder “potrebbe arrivare alla testa. Quindi fa silenzio, lurido maiale.” Tornò a guardare Elisabeth. “Devi farci tornare di nuovo da dove siamo giunti, oppure vi ucciderò entrambi. E spera per te e per il tuo amico di avere un modo per farlo. Chiaro?”
Guisgard
05-07-2013, 01.35.14
“Siete incantevole...” disse Yrko fissando Altea con quell'abito “... una dea... si, proprio una dea... sono certo che sarete una madrina perfetta... batteremo le altre contrade non solo umiliando i loro cavalieri, ma anche ammutolendo con la vostra bellezza le altre madrine.”
I due scesero allora nel cortile e qui trovarono una carrozza pronta a condurli alla cerimonia d'apertura del Palio.
Salirono a bordo e la vettura partì.
Ma con loro non c'era Daiz.
Eilonwy
05-07-2013, 01.37.52
Alla fine il sogno ritornò tormentare la mente della fanciulla.
Quel povero cavaliere.
Cosa avrebbe dato per combattere con lui e per aiutarlo.
Eilonwy avrebbe dato la vita per riportare la pace nel regno di Chanty.
Guisgard
05-07-2013, 01.49.59
Masan fissò con durezza Clio.
I suoi occhi, a causa delle parole della ragazza, ora apparivano come ardenti di rabbia.
Scosse allora la spalla, come a volersi liberare della mano di Clio e uscì dal refettorio.
In quel momento però, la donna giunta un attimo prima, a quelle parole di Clio, spostò il velo dal suo volto e si mostrò.
La pelle era chiara, liscia e gli occhi di un profondo blu.
Le labbra vermiglie disegnavano un'espressione austera, eppure di una certa delicatezza e candore, mentre i tratti del volto, nonostante la donna non fosse truccato, tradivano una bellezza limpida e solare.
“Mia signora...” disse piano Oriana, per poi mostrare un lieve inchino “... quanto tempo... quanto...”
“Perchè siete qui, madama?” Chiese ad Oriana.
“Per quel biglietto...”
“Cosa volete che faccia?”
“Mia signora...” fissandola Oriana “... voglio solo che mi diciate la verità... è stato scritto da Sua Maestà, vero?”
“Ho pregato, implorato, scongiurato che fosse scappato...” disse la donna “... che avesse abbandonato tutto e tutti... magari per raggiungere un luogo lontano, un paese straniero...” scosse il capo “... tutto, pur di non saperlo ancora qui imprigionato...”
“Lady Beatrice...” in lacrime Oriana.
“Si...” annuì l'altra “... è stato lui a scriverlo... ora lo so... ne ho la certezza... lo tengono imprigionato... e forse è meglio così...”
“Mia signora?” Stupita Oriana.
“Oggi inizieranno i giorni del Palio” guardandola Beatrice “e avrebbero potuto ideare un piano ben peggiore... magari quello in cui, simulando un incidente, veder morire Ardena nella giostra...”
Eilonwy
05-07-2013, 01.54.19
Avrebbe preso una spada, un' armatura e un prode destriero.
Si sarebbe lanciata all'attacco come una amazzone o un cavaliere.
Avrebbe ucciso tutti quei Rossi.
E tutto sarebbe tornato alla normalità.
Guisgard
05-07-2013, 03.14.29
Ma mentre Eilonwy ripensava a quei misteriosi sogni e a quel cavaliere, qualcosa turbò la platea dove lei, con la zia, si trovava per assistere al palio.
Davanti ad uno dei padiglioni qualcuno urlava e sbraitava, mentre un cavallo nitriva forte.
“Ma...” disse sua zia “... cosa starà succedendo laggiù?”
In quel momento ritornò Lyos.
“Cosa accade davanti a quel padiglione, Lyos?” Chiese la zia al ragazzo.
Guisgard
05-07-2013, 03.22.29
“Forse non abbiamo altra scelta...” disse Guisgard a Talia.
“Ser Carlo sarà lieto di rivedervi, mio signore...” fece il vecchio “... certo, sorpreso ed incredulo, ma felice... come non mai!”
Guisgard annuì.
“Prendete i miei cavalli, mio signore.” Eccitato il vecchio. “Uno per voi e uno per la vostra dama. Li sellerò in un momento!” E corse verso la stalla.
Ritorno poco dopo, con due cavalli pronti.
“Prendete questo...” dando loro un corno “... lo suonerete per annunciarvi una volta arrivati.”
Guisgard e Talia allora lasciarono quella casa per risalire il colle e raggiungere il castello di Carlo di Monsperon.
Era questa una costruzione imponente, con ampie torri merlate, mura alte e spesse, con bastioni e muri a scarpa che reggevano la terra di riporto spostata per le antiche fondamenta.
Giunti davanti al portone, Guisgard suonò il corno datogli dal vecchio.
“Sembra di essere in un film in costume...” mormorò poi guardando Talia.
Ma proprio in quel momento qualcuno si affacciò dalle mura.
“Cosa cercate?” Chiese.
“Vogliamo parlare con Carlo di Monsperon.” Rispose Guisgard.
“Ser Carlo di Monsperon.” Fece l'uomo dalle mura.
“Si, certo...” annuì Guisgard “... qui devono essere tutti molto sensibili a questo pittoresco protocollo...” a voce bassa verso Talia.
“Milord comunque non incontra nessuno oggi.”
“Ma è una cosa importante.”
“Tornate fra un mese.”
“No, non ci muoveremo da qui fino a quando non ci riceverà!” Deciso Guisgard. “Mostrategli questa!” Tirando fuori da una tasca la lettera trovata nel Codex Nolhiano, avvolgendola poi attorno ad un sasso e tirandola verso le mura.
L'uomo sulle mura la raccolse e rientrò.
Dopo un po' il portone del castello cominciò ad aprirsi.
Eilonwy
05-07-2013, 14.19.44
"Lyos? Che è successo?" chiese Eilonwy.
Ma che cosa stava accadendo?
Chi stava urlando in questo modo?
La giovane si face strada tra gli spettatori per andare a vedere cosa stava succedendo.
Ahimè, la curiosità, insieme all'orgoglio, era un suo grande difetto.
Ricambiai lo sguardo di Masan e tolsi la mano dalla sua spalla, nel vedere la sua reazione.
Lo osservai andare via, senza dire una parola: i suoi occhi avevano parlato per lui.
Sospirai, probabilmente era meglio così, era meglio che ce l'avesse con me.
Mi voltai verso la donna e sorrisi.
Era davvero bellissima, nonostante l'età.
Alle parole di Oriana, mi inchinai rispettosamente.
Ascoltai con trepidazione il discorso tra le due donne.
Ciò che mi colpì più di tutti fu l'espressione della nobile dama, così malinconica, austera eppure regale.
Le sue ultime parole stupirono anche me.
Ma pensai che infondo aveva ragione.
"Perdonate, Mia signora..." Dissi piano, rivolta a lady Beatrice "...è bene che sappiate tutto..".
Così, raccontai ancora una volta di come il biglietto giunse fino a me, dell'importanza che gli diedi e che continuavo a dargli, dell'ocarina, della festa al castello.
Non tralasciai alcun dettaglio.
Ma non nominai Lady Pia né padre Roberto.
"Ora che abbiamo la certezza che non si tratta di uno scherzo né di una trappola, che cosa possiamo fare?" Dissi piano, rivolta alle due donne, ma anche a me stessa "Voi credete che vi sia qualcosa che possiamo fare per aiutare Sua Maestà? Per lo meno sappiamo dove si trova...".
elisabeth
05-07-2013, 16.29.54
Le cose non vanno mai per come si pensa o per come si decide che vadino....le cose accadono, e per quanta foga una persona ci metta nel bene o nel male esse accadono in un tempo inferiore ad un battito di ciglia.......stesso tempo perché accadesse quel passaggio che si trasformo' in pensiero e movimento nella mente di Solder....Gem...mi aveva letteralmente fatto da parte e tra le sue parole intercalo' uno sparo..........cosa si prova.......sbalordimento ?....paura ?........voglia di reagire e di scagliarsi contro chi ha sparato.....o la priorità nel soccorrere ....per quanto Solder continuava a ripetere, io ero uno scienziato......ma un medico..un chirurgo.......potevo imbastirle un abito male che andava....ma non potevo darle una spiegazione a ciò che era successo....e peggio ancora..non potevo riportarla a casa........corsi verso Gem" A me interessa poco delle tue stramaledette minacce, da stupida poi.....sono un medico e non vivo per studiare passaggi da una parte all'altra del tempo...e poi perdonami tu come hai fatto a trovarti qui, se lo sai dimmelo..perché appena mi rendo conto di cosa gli hai fatto giro che non ho bisogno della pistola per mandarti all'altro mondo e su questo ci puoi stare certa....." la pallottola gli aveva sfiorato la spalla......quindi il bossolo era da qualche parte e Gem....aveva solo una bella ferita......mi tolsi la giacca e la camicia...rimettendomi la giacca e chiudendola......gli misi la camicia sulla ferita.....e rimettendogli apposto la parte di sopra della tuta..." Cerca di tenerla ferma con la mano Gem....che ora io e la signora cercheremo il modo di disinfettarla........anche perché......se ti ammazza.......dovrà ammazzare anche me e lei morirà nel 1513.......sareste così gentile da chiamare qualcuno per avere pezze pulite bollite nell'aglio....?..."......
Altea
05-07-2013, 19.13.55
Prima di entrare in carrozza alzai lo sguardo verso la torre dove probabilmente vi era il prigioniero e dissi a voce alta sperando mi sentisse.."Bene..sono certa ci divertiremo..e mi divertirò anche per chi purtroppo...non può vedere tale bello spettacolo".
Salimmo in carozza e partimmo ma notai che non vi era Daiz..."Scusate ma dove si trova...mio marito?"
Guisgard
05-07-2013, 19.31.31
“D'accordo...” disse Solder ad Elisabeth “... ma bada che poi dovrai trovare il modo di farci tornare tutti a casa... oppure ucciderò prima lui e poi te...” chiamò allora i servi di lady Oriana e questi subito portarono in casa Gem.
Lo misero a letto e diedero ad Elisabeth tutto l'occorrente per medicarlo.
Solder invece attese fuori dalla stanza, in attesa che Elisabeth uscisse.
Guisgard
05-07-2013, 19.47.57
“Si trova nel castello di Yrko di Bumin allora...” disse lady Beatrice a Clio “... e forse davvero è come se fosse morto...”
“Perchè, mia signora?” Chiese Oriana.
“Perchè quel castello è imprendibile anche per un esercito, figuriamo ci per un solo uomo... e se anche trovassimo un temerario deciso ad aiutarci, dovrebbe poi vedersela con Yrko di Bumin... e se anche fosse così abile da vincerlo, ben poco potrebbe contro Giacomo il Nero, il vero braccio armato di Guidox e dei Rossi... forse bisognerebbe vivere nei romanzi, poiché solo un Lancillotto potrebbe battere in duello uno spadaccino del suo calibro...”
“Eppure dobbiamo fare qualcosa!” Esclamò Oriana. “Sappiamo che è vivo e non possiamo lasciarlo in quel castello! Io so che qualsiasi nobile del regno darebbe la sua vita pur di salvarlo!”
Beatrice la fissò con uno sguardo amaro.
“Amica mia...” mormorò “... Ardena non ha mai dimostrato di amare troppo queste terre... e voi ben sapete cosa pensano e credono molti su di lui e sulla sua nascita...”
“Si...” annuì Oriana “... so cosa si dice su di voi e sulla nascita di Sua Maestà...”
“E forse anche voi mi giudicate...”
“Mia signora, io non voglio giudicarvi... sono qui con mia nipote Clio per salvare il nostro re... solo questo...”
“Forse” fissandola Beatrice “ci sarebbe qualcuno disposto ad aiutare la nostra causa... gli unici forse rimasti fedeli ad Ardena...”
“Chi, mia signora?”
“I contradaioli della Pantera...”
Guisgard
05-07-2013, 19.56.00
“C'è bagarre nel padiglione della Pantera...” disse Lyos ad Eilonwy e a sua zia “... il cavallo che deve partecipare al Palio, pare, non voglia farsi cavalcare dal cavaliere sorteggiato per giostrare... sembra che esso sia stato cavalcato solo da Sua Maestà... e ora non accetta di portare in sella altri...”
“E ora?” Chiese la zia.
“Se non riescono a domarlo, temo che la Pantera verrà squalificata dal Palio...”
Sorrisi alle parole di Oriana.
"Mia zia ha ragione, mia signora... Faremo qualunque cosa sia necessario... Se servirà un Lancillotto, allora lo troveremo e lo convinceremo ad aiutarci, anche se, penso che sia il minore dei problemi, come potrebbe un Lancillotto appoggiare i Rossi?".
Ascoltai i discorsi tra le due donne su Lord Ardena e la sua terra, sulla nascita, ma non dissi nulla.
Di nuovo la strana e inconfondibile luce che si nascondeva negli occhi azzurri dipinti mi riportò nel sontuoso palazzo di Capomazda, mentre davanti a minacce terribili ero rimasta insensibile.
Senza accorgermene mi misi a sorridere fissando un punto indefinito del soffitto.
Tuttavia, mi guardai bene da dire ciò che pensavo, da nominare i Taddei o Capomazda davanti a quella donna, anche se ero certa che li conoscesse.
Quando nominò la contrada in cui avrebbe dovuto gareggiare il re, guardai Oriana e annuii.
"Beh, come avete detto voi, questi sono i giorni del palio.. Non sarà difficile avvicinarli... C'è qualcuno in particolare degno di fiducia, secondo voi? Qualcuno che creda a tutto questo e che possa aiutarci?".
Eilonwy
05-07-2013, 20.09.53
Eilonwy scese nell'arena e vide un maestoso cavallo divincolarsi.
Dopo tanti sforzi il cavallo riuscì a liberasi dei tre uomini che lo tenevano buono.
Eilonwy si vide arrivare al galoppo il destriero, ma questo si fermò di colpo a qualche centimetro da lei.
Aveva un' aria così distrutta e infelice.
La fanciulla, un po' timorosa, prese ad accarezzargli il muso.
Guisgard
05-07-2013, 20.14.47
La carrozza aveva lasciato il castello ed era ormai giunta in città.
“Vostro marito” disse Yrko ad Altea “in verità non ha mostrato molto interesse per il Palio e la giostra cavalleresca. Così ha deciso di restare al castello. Naturalmente come mio ospite ho predisposto ogni sorta di passatempo per lui, ordinando ai miei servitori di occuparsi di lui. Ma sono certo che al vostro ritorno avrà piacere a farsi raccontare lo spettacolo del Palio.” Sorrise in maniera enigmatica.
Arrivarono così nella grande piazza cittadina, il cuore di Fisyem, dove tutto era pronto per aprire il Palio.
Yrko scese dalla carrozza e aiutò poi a Altea a fare altrettanto.
E subito alcuni giovani contradaioli dell'Aquila corsero verso di lui, osannandolo ed incitandolo come loro campione.
“Rendete omaggio anche a lady Altea...” fece Yrko “... poiché ella sarà la nostra madrina.”
E quei giovani subito salutarono e omaggiarono la dama.
Guisgard
05-07-2013, 20.20.58
“Sono tutti legati e fedeli al principe in quella contrada...” disse Beatrice a Clio “... ma quando sarete lì, domandate di Silva... ella è stata una mia dama di compagnia e saprà presentarvi agli altri contradaioli... mostrerete il biglietto a tutti loro... e per far sapere anche ad essi che io sono con voi...” si tolse un ciondolo che portava al collo “... gli farete vedere questo...” era un pendaglio con incastonata un'acquamarina, sotto la quale era inciso qualcosa:
“R e B”
Suonò allora una campana e lady Beatrice le salutò.
Si rimise il velo e sussurrò:
“Che Dio vi benedica...” e andò via.
Guisgard
05-07-2013, 20.22.53
Eilonwy prese ad accarezzare il muso del cavallo, ma quello dopo un po' cominciò a mostrare irrequietezza.
“Allontanatevi...” disse uno dei contradaioli, facendola spostare all'indietro “... è pericoloso!”
Infatti il cavallo iniziò a scalciare.
Nessuno era in gradi avvicinarsi.
Ad un tratto arrivò Lyos.
“Perchè siete corsa qui senza dire nulla a vostra zia?” Preoccupato lui. “Ora è in colera e minaccia di portarvi a casa, negandovi così di assistere al Palio e alla giostra!”
Eilonwy
05-07-2013, 20.30.23
"Scusatemi, volevo solo calmarlo. Sembrava che non stesse tanto bene. Conosco i cavalli benissimo e non sembra che abbia una buona cera, oltre al fatto che non vuole farsi cavalcare".
Era così triste.
Eilonwy aveva visto la tristezza e la disperazione negli occhi di quel cavallo.
"Vi prego fatemi tornare da lui ..." lo supplicò "...Prima si era calmato...".
Guisgard
05-07-2013, 20.33.30
“Damigella...” disse il contradaiolo ad Eilonwy “... nessuno può calmarlo... è infuriato e triste perchè si lascia cavalcare solo da Sua Maestà... e da quando il re è sparito nessuno più è riuscito a salire in sella a questo destriero... e prima non si era calmato, anzi... se non vi avessi allontanata, vi avrebbe scalciato.”
“Andiamo, vostra zia vi attende!” Prendendola per un braccio Lyos.
Altea
05-07-2013, 20.40.55
La città era veramente in festa...vi era clamore e gioia, eppure pensavo a quel prigioniero..che si rammaricava di non poter partecipare al Palio...salutai i ragazzi con un inchino.
A dire il vero mi sentivo sperduta senza Daiz e speravo non gli fosse successo nulla..poi vidi dell' agitazione in un padiglione...vedevo un simbolo..una Pantera..e un cavallo imbizzarito e la gente del padiglione amareggiata.
Mentre Yrko si preparava mi avvicinai e chiesi con disinvoltura..."Che succede, perchè questo cavallo è cosi nervoso, eppure sembra in ottima forma e deve aver partecipato a molte gare" ovviamente da buona inglese mi intendevo di corse di cavalli e nella mia tenuta ve ne erano pure molti, io stessa possedevo uno dal manto nero.
Eilonwy
05-07-2013, 20.42.38
"Va bene" disse con un peso nel cuore "So di aver fatto qualcosa di impulsivo e stupido,ma volevo solo aiutarlo".
Così si fece riportare indietro come una bambina che aveva combinato un grossa monellata.
Adesso forse sarebbero andati via.
Sua zia non l' aveva presa bene.
Ascoltai attentamente Lady Beatrice e la osservai andare via, con passo leggero.
Mi voltai poi verso Oriana.
"Avete sentito.. Ha detto che è con noi e, quel gioiello.. Non potranno non crederci..." Il mio viso si era illuminato.
Posai lo sguardo verso il ciondolo e notai l'iscrizione.
"R e B.." Lessi in un sussurro "..chissà cosa significa..." Poi, mi resi conto di averlo davvero detto e arrossii.
"Oh, perdonate Madama..." Dissi a guardando Oriana "..non sono affari miei..". Alzai lo sguardo e fissai la porta da dove era uscito Masan.
Mi chiesi se non ci avesse abbandonate dopo quello che gli avevo detto.
Ma poi corrucciai la fronte, perché dovevo preoccuparmi? Avevo detto esattamente quello che pensavo, e se si era adirato, non potevo farci niente.
Era lui il primo a nascondermi i suoi piani.
Scossi la testa come a voler allontanare quel pensiero.
"Cosa dite, madama... Torniamo in città? Dite che arriveremo in tempo per il palio, così da parlare ai contradaioli prima della giostra?" Sorrisi.
Talia
06-07-2013, 01.57.33
Avevamo risalito il colle fino a giungere a quel castello...
le parole di quel vecchio mi avevano un po' inquietata, anche se non ero certa di voler mostrare questi miei timori a Guisgard... anche perché essi riguardavano tutti lui e ciò per cui il vecchio lo aveva scambiato...
quanti altri avrebbero fatto quell'errore?
quanto pericoloso questo poteva diventare?
E tuttavia, mi rasserenai un poco man mano che risalivamo la collina ed il silenzio e la pace tornavano a circondarci...
Al castello la situazione cambiò: non sembravano, infatti, disposti a farci entrare...
Guisgard, tuttavia, lanciò la lettera e poco dopo il portone prese ad aprirsi.
Osservai i pesanti battenti iniziare a scostarsi lentamente per qualche istante...
poi accostai il mio cavallo al suo e mi protesi appena verso di lui...
"Che sia un protocollo cui attenersi, o altro..." sussurrai al suo orecchio "Mi raccomando, sii prudente! Da quella lettera sembrava che questo Carlo di Monsperon fosse molto amico di tuo zio, ma..."
esitai...
"Mi raccomando, Guisgard!" lanciandogli un'occhiata intensa.
Guisgard
06-07-2013, 03.12.54
“Milady...” disse uno dei contradaioli ad Altea “... questo cavallo, che ha nome Pestifero, non è mai stato cavalcato da altri, se non da Sua Maestà il re. Egli è nato nel territorio della nostra contrada, quella della Pantera, dunque è per i nostri colori che partecipa al Palio. Quest'anno però il principe Ardena non ci sarà al Palio... abbiamo allora scelto un altro cavaliere al suo posto, ma ora Pestifero non ne vuole sapere di farsi cavalcare da altri...”
Arrivò allora il cavaliere prescelto, insieme ad altri contradaioli.
“Basta!” Esclamò. “Non ne voglio più sapere di questo dannato cavallo! Che corra e giostri da solo! Tanto è chiaro... neanche il demonio potrebbe salirgli in sella e domarlo!”
Guisgard
06-07-2013, 03.26.34
“Si, faremo in tempo.” Disse Oriana a Clio. “Dobbiamo arrivare al Palio subito.”
Uscirono allora dal convento e raggiunsero la loro carrozza.
Qui c'era ad attenderle Masan.
Era seduto a terra alla vettura, con la schiena appoggiata ad una delle ruote.
“Ritorniamo in città, messere.” Fece Oriana.
“Bene.” Disse lui alzandosi e aprendo la porta per farle salire nella carrozza, senza tuttavia degnare Clio di uno sguardo.
Partirono così alla volta di Fisyem.
Vi giunsero dopo circa un'ora.
E quando arrivarono nella grande piazza centrale, Oriana chiese ad uno di coloro che si ammassavano davanti ai padiglioni se il Palio fosse già cominciato.
“Non ancora, madama.” Rispose quello. “Pare che una delle contrade non sia ancora scesa nel campo con il suo corteo...”
Guisgard
06-07-2013, 03.48.32
Nel vedere però Eilonwy così triste e delusa, Lyos si fermò.
“Su, non fate così, damigella...” disse alla fanciulla, fissandola “... facciamo così... resteremo un po' qui, magari per sapere come si risolverà questa faccenda del cavallo... vi va? A vostra zia racconteremo che c'era ressa e non è stato possibile ritornare prima da lei.” E le fece l'occhiolino.
Guisgard
06-07-2013, 03.50.06
“Ormai siamo qui...” disse Guisgard a Talia “... non credo ci sia molta altra scelta... speriamo bene...”
Il portone allora si aprì completamente e da esso uscirono alcuni uomini armati.
E fra essi apparve un uomo.
Il suo portamento era fiero, ma non orgoglioso, lo sguardo attento, ma indulgente e le fattezze di un uomo esperto e conoscitore dei suoi simili.
Ma quando vide Guisgard la sua espressione mutò.
Qualcosa attraversò i suoi occhi chiari, causandogli sul volto una smorfia indefinibile.
Teneva in mano la lettera che il Taddeide aveva lanciato sulle mura, ma quello sconvolgimento la fece scivolare via dalle sue dita.
“Mio...” mormorò “... mio signore... mio re...” e si inchinò ai piedi di Guisgard.
E così fecero i soldati che erano con lui.
Guisgard allora fissò Talia.
Il suo sguardo era turbato.
“Alzatevi, vi prego...” rivolgendosi poi a quegli uomini “... io non so cosa stia succedendo qui, ma noi dobbiamo parlare con ser Carlo di Monsperon...”
“Non mi riconoscete, altezza?” Chiese l'uomo.
“Non vi ho mai visto in vita mia.” Rispose Guisgard.
“Cosa vi hanno fatto dunque?”
“E' chiaro che qui c'è un grosso equivoco...” scuotendo il capo Guisgard “... noi siamo arrivati da poco in questo paese... e solo per seguire questa lettera...” la raccolse e la mostrò a quegli uomini “... essa cita Carlo di Monsperon quale amico di mio zio...”
“Vostro zio?” Ripetè l'uomo.
“Si...” annuì Guisgard “... io sono suo nipote... nipote di Robert de' Taddei...”
“Siete...” sempre più stupito l'uomo “... siete il nipote di...” restò un attimo in silenzio “... allora è vero...”
“Cosa?”
“Sua Maestà...” mormorò l'uomo “... Sua Maestà è figlio di...”
Guisgard guardò ancora Talia ed il suo volto era sempre più confuso.
“Entrate...” disse poi l'uomo a lui e alla ragazza “... entrare, vi prego...” e li fece entrare nel castello.
Talia
07-07-2013, 00.08.00
I miei occhi incrociarono quelli di Guisgard, scambiando con lui quello sguardo perplesso...
anche Carlo, come il vecchio prima di lui, lo stava scambiando per un'altra persona...
e come se già questo non fosse sufficientemente strano, lo stavano scambiando per il sovrano di quelle terre.
Io non parlai durante tutto quello scambio di battute, né mi mossi...
continuavo a tenere d'occhio i soldati e Guisgard, proprio davanti a loro, lievemente preoccupata...
poco dopo, tuttavia, Carlo sembrò comprendere la situazione e ci invitò ad entrare...
e allora, quasi involontariamente, la mia mano cercò quella di Guisgard e, trovatala, la strinse.
E fu così che mi lasciai condurre da lui all'interno del maniero.
Altea
07-07-2013, 01.05.25
Osservai il cavaliere che doveva cavalcare Pestifero...certo che se questa era la sua pazienza capivo perchè il cavallo non voleva essere cavalcato da lui.
"E scusate" chiesi al ragazzo che mi parlò "come mai il principe Ardena non partecipa questo anno? E' successo qualcosa di grave?"
elisabeth
07-07-2013, 20.28.21
Alcune donne sembrano proprio di coccio....ma per fortuna dopo avermi minacciata mi aveva fatto avere il necessario per curare Gem.......una volta solo con lui nella stanza, mi sentii piu' a mio agio.......le pezze erano imbevute per bene nell'acqua con aglio.....almeno avevo come disinfettarla......" Andiamo ....sei un pilota coraggioso.....il primo uomo che ha fatto per me da scudo umano.....lo racconterò alle amiche appena torniamo nel nostro secolo.....ed ora......toglieremo il sopra di questa tuta da pilota........e senza urlare...vedremo cosa ti ha fatto la cattivona...."......avrei dovuto tagliargliela la tuta......ma con cosa..niente forbici...ma c'era un taglia carte in argento.....presi una pezza e lo pulii....incominciai a strappargli la manica....sino a d arrivare alla ferita.....tolsi la mia camicia che gli aveva tamponato la ferita.....e gia'...era frastagliata....ma non gli aveva lesionato nulla......il bossolo aveva scelto di conficcarsi da un'altra parte.....o era una cattiva tiratrice o lo aveva fatto appasta...." Ti faccio male Gem ?....mi spiace, ma non ha granché per effettuare un lavoro decente e comunque un'infezione......ma siccome tutto andrà bene...avrai il ricamo più bello del mondo......"....mentre lavoravo gli davo da parlare......certo il dolore era elevato....ma cercavo di sorridere e di tranquillizzarlo....."......Questa tizia io non la ricordo....ma ti parlai di quando fui rapita per cercare di fare quell'intervento pazzesco.......pauroso vero ?......era vedrò di capire...come fare a tornare nel 2013.....anche se cosa sia successo e' un mistero per te quanto per me.........."......lo avevo sistemato.......non era sudato e questo mi dava un po' di serenità........prima di uscire gli baciai la fronte........stava dormendo.....aprii la porta della stanza e trovai Solder nel corridoio.....mi stavo asciugando le mani......." E allora.....visto che hai così tanta voglia di uccidere qualcuno......e visto che a quanto pare sei la padrona in questa casa.....perché tutta questa fretta nel voler ritornare nel tuo secolo...mi pare ti sia ambientata.......bel palazzo a quanto pare...servitù.....e mi sembri anche ben vestita.......e ora.,..perché non mi dici con chi sei qui e come hai fatto ad arrivarci..........forse io non sono stata abbastanza chiara...........un'incidente aereo.....e ci siamo risvegliati qui.......ma una curiosità adesso mi assale......troppa gente trapassa da questa parte......e visto che anche tu sei una scienziata.......dimmi come pensi sia successo ?.....".....
Lanciai una rapida occhiata a Masan e distolsi subito lo sguardo.
Oriana gli comunicò che dovevamo tornare in città, e lui ci aprì gentilmente lo spiattello.
Guardai dritto davanti a me, tuttavia, non mi sfuggì il fatto che non posò gli occhi su di ne nemmeno un momento.
Sapevo di aver incrinato il tenue equilibrio che c'era tra noi, ma sapevo che era meglio così.
Non dissi nulla per tutto il viaggio e risposi alla sua indifferenza con il medesimo atteggiamento.
In realtà però, pensai ben poco a lui.
Nella mia mente si affollarono immagini varie e diverse. Il palio, lo sguardo delicato di lady Beatrice, la spilla del casato, di nuovo il palio, la collana con l'incisione, il ritratto del re.
Quasi non mi accorsi del tempo che passava, eravamo arrivati in città.
E quando arrivarono nella grande piazza centrale, Oriana chiese ad uno di coloro che si ammassavano davanti ai padiglioni se il Palio fosse già cominciato.
“Non ancora, madama.” Rispose quello. “Pare che una delle contrade non sia ancora scesa nel campo con il suo corteo...”
"Cerchiamo il padiglione della contrada, madama?" Dissi ad Oriana con un sorriso "Forse riusciremo ad avvicinare i contradaioli prima che inizi il palio!".
Le nostre notizie, pensai, potevano essere una buona motivazione per scendere in lizza.
Ma mi intendevo ben poco di palii.
Guisgard
08-07-2013, 01.50.49
“Dovete giungere davvero da molto lontano, milady...” disse il contradaiolo ad Altea “... si, da molto lontano, se ignorate cosa sia accaduto al principe Ardena!”
“O forse” intervenne un altro contradaiolo “avete dormito a lungo in una torre incantata!”
“Sua Maestà” fece il primo “è scomparso da mesi ormai. Qualcuno pensa che sia fuggito perchè incalzato dai Rossi... altri ancora che sia stato ucciso a tradimento... noi della Pantera, invece, non crediamo a nessuna di queste due ipotesi... no, ucciderlo non sarebbe stato facile neanche se avessero voluto farlo... e di sicuro non è tipo da abbandonare la sua gente in un momento come questo!”
Intanto il cavallo Pestifero continuava a nitrire nervosamente e a scalciare.
“E' inutile...” disse un altro contradaiolo “... non si farà cavalcare da nessuno... dobbiamo ritirarci dal Palio a questo punto...”
Guisgard
08-07-2013, 01.54.13
Solder restò pensierosa a quelle parole di Elisabeth.
“Si, è così...” annuì “... sono finita anche io qui, in questo posto che sembra uscito da un film in costume... e con me ci sono altre due persone...” scosse il capo “... io non so cosa sia successo... dici di essere arrivata qui insieme a quel tipo dopo un incidente aereo? Noi invece ci siamo ritrovati in questo incubo dopo aver scoperto una galleria sotterranea in una chiesa di Sant'Agata di Gothia... ma dimmi... dove esattamente è precipitato il vostro aereo?”
Guisgard
08-07-2013, 02.05.26
Oriana annuì a quelle parole di Clio.
Così le due donne raggiunsero i padiglioni, attente a riconoscere lo stemma della Pantera.
Masan, intanto, si era defilato, girovagando tra i vari padiglioni.
Nel frattempo, Clio ed Oriana erano riuscite a trovare il padiglione che stavano cercando.
Lo stemma della Pantera era stato issato sul baldacchino e recava i caratteristici e tradizionali colori della contrada: celeste, rosso e bianco.
Oriana fissò Clio e fece poi segno alla ragazza di seguirla.
Entrarono così all'interno del padiglione.
Videro allora un capannello di persone poco distanti da un magnifico sauro.
L'animale, superbo nel portamento e selvaggio nel suo indomito scalpitare, sembrava come morso da una tarantola e nessuno di quelli presenti appariva in grado di domarlo.
E sui volti di quella gente, Clio e Oriana videro disperazione e rassegnazione.
Guisgard
08-07-2013, 02.52.11
Guisgard e Talia, mano nella mano, seguendo Carlo e i suoi uomini, entrarono nella corte del castello.
Il gentiluomo li condusse allora in una vasta sala, ricca di corazze cromate, animali impagliati e armi che pendevano dalle pareti.
Concedò poi i suoi uomini e rimase da solo con Guisgard e Talia.
“Avete gli stessi occhi di vostro zio.” Disse.
“Quanto tempo fa giunse qui mio zio?” Chiese Guisgard.
“Sono passati diversi anni ormai...”
“Perchè è stato qui?”
“Per lo stesso motivo per cui gli uomini hanno combattuto la guerra più famosa nella storia dell'umanità. Lo stesso che ha causato la fine della Compagnia della Tavola Rotonda.”
“Perdonatemi” fissandolo Guisgard “ma abbiamo fatto un viaggio tanto surreale, quanto paradossale, trovandoci infine in questo luogo che sembra davvero fuori dal tempo... dunque, per favore, niente giochi di parole... perchè mio zio è arrivato qui?”
“Per amore.”
“Di chi?”
“E' cosa delicata...”
“Se ci avete fatto entrare qui” replicò Guisgard “vuol dire che vi fidate di noi... o sbaglio?”
“Giunse qui per amore di lady Beatrice.”
“E chi sarebbe?”
“La regina di Chanty...”
Guisgard si voltò a fissare Talia.
“E se l'amava tanto perchè allora non è rimasto qui?” Tornando a guardare Carlo.
“Perchè non è riuscito poi più a tornare...”
“Come sarebbe?”
“Non tutti, a quanto pare, possono entrare ed uscire da Chanty a loro piacimento, se, come voi e vostro zio, giungono da un'altra epoca...”
“Io non capisco...” confuso Guisgard “... insomma, cosa state cercando di dirci?”
“Che voi, come accadde a vostro zio, siete giunti qui da un altro secolo...” guardandolo Carlo “... siano nell'anno del Signore 1513...”
“Cosa?” Incredulo Guisgard, per voltarsi ancora a cercare lo sguardo di Talia.
“Ma ora non è questo ciò che conta davvero...” mormorò Carlo “... se siete qui, non è certo per caso... e guardandovi comprendo la ragione per cui avete trovato Chanty... ed è vero ciò che qualcuno affermava...”
“Io non credo di capire...”
Fece allora segno ai due di seguirlo.
Li portò così in una stanza laterale, una sorta di saletta di ricevimento, dove si trovava un ritratto.
“Ma quello sono io!” Esclamò Guisgard nel vedere il quadro.
“Quello è il principe Ardena...” fece Carlo “... figlio di lady Beatrice e... ora lo so con certezza... di vostro zio Robert De' Taddei...”
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Altea
08-07-2013, 14.15.09
"Mi spiace dobbiate ritirarvi..proprio voi che rappresentate la contrada del re..Ardena se non erro".
Il cavallo era davvero nervoso e iniziai ad accarezzargli il muso.."Gli animali vanno capiti..questo cavallo è fedele al suo padrone..che è un re..e il re è fedele ai suoi sudditi" dissi riflettendo sulle parole di quel prigioniero.
Continuando ad accarezzare Pestifero mi rivolsi ai contradaioli che mi parlarono.."E' strana questa scomparsa del re come voi ritenete strano che io non sappia nulla di ciò..si provengo da un altro Paese, e purtroppo...devo fare la madrina di sir Yrko perchè con la forza mi ha portato nel suo castello. Ma vi dirò..mi siete molto simpatici e ho sentito i Rossi parlare di una rivoluzione ma non amo mettermi in mezzo a fatti politici".
Guardai verso Yrko il quale si stava preparando e sottovoce dissi.."E vi dirò una cosa..vi è un prigioniero nel suo castello..e appunto si rammaricava di non poter partecipare a questo Palio, proprio ieri sera. Sir Yrko mi scoprì e ho dovuto far finta di non aver parlato con lui..era un ragazzo penso..e mi ha attratta verso quella torre dove è rinchiuso col suono della sua ocarina..egli si lamentava dicendo lo avevano imprigionato e si pensava che avesse abbandonato pure la sua gente".
Raggiungemmo così il padiglione della contrada della Pantera.
Lo splendido cavallo, pronto per il palio, sembrava irrequieto e indomabile.
Eppure c'era qualcosa di strano.
Sui volti dei contradaioli c'era preoccupazione e rassegnazione.
Tutto quello mi colpì, ma non trovai una spiegazione sufficiente.
"Perdonate.." Chiesi ad un ragazzo poco distante "...siamo appena giunte in città, che cosa accade?" Con sguardo preoccupato.
Ripensai alle parole di Lady Beatrice, e mi feci coraggio.
"Scusate, non vorrei sembrare invadente, ma sapreste dirmi dove possiamo trovare Lady Silvia? Vi prego è una questione davvero importante..." Dissi gentilmente al ragazzo.
elisabeth
08-07-2013, 15.55.02
Vidi disperazione sul volto della donna...sembrava volermi ascoltare e questo feci........" Non so quale punto fosse...quello in cui siamo precipitati.....credo che lo sappia Gem..l'uomo a cui hai sparato......io purtroppo ricordo solo di aver messo la testa tra le gambe...sapevamo di precipitare.......l'unica cosa che so e' che anche noi stavamo andando Sant'Agata di Gothia..e visto che tanto siamo in vena di confidenze.....io non so' nemmeno il motivo per cui mi ci sarei dovuta trasferire.......quindi...e' un caos enorme, in un epoca di un certo fascino.....e senza avere un motivo per cui esserci......credo che qualcosa nel mio destino sia andata in confusione.....ultimamente mi crea delle situazioni da sballo......comunque vediamo se Gem sta bene e se può dirci qualcosa......una cortesia Solder...togli quell'arma......credimi non combinerebbe nulla di buono"....rientrammo nella stanza che era in penombra...mi avvicinai a Gem....." come ti senti......domanda sciocca vero ?...magari stavi meglio prima......vedrai che ti riprenderai presto..........Solder mi ha chiesto..il luogo dove l'aereo e' precipitato.......tu lo conosci ?....."......gli presi la mano e vidi che era fresca.....almeno la febbre sembrava essere scongiurata.....
Guisgard
08-07-2013, 19.40.36
“In città, ahimè, accadono molte cose, milady...” disse quel ragazzo a Clio “... la rivolta dei Rossi, la sparizione del re... purtroppo non è nel suo periodo migliore Fisyem...” guardò poi il cavallo Pestifero “... e come se non bastasse, noi adesso non abbiamo neanche il nostro campione per partecipare al Palio... questo cavallo non vuol saperne di farsi cavalcare!”
“Sono io Silvia...” all'improvviso una voce alle loro spalle “... voi chi siete? E cosa cercate da me?” Fissando Clio.
Guisgard
08-07-2013, 19.50.15
A quelle parole di Altea, i contradaioli che erano con lei trasalirono.
Subito allora cominciarono a scambiarsi sguardi carichi di perplessità e meraviglia.
“Voi...” disse alla fine uno di loro alla dama “... voi, ne siete certa?”
“Un momento!” Esclamò un altro di quelli. “Non vi sembra strano? Una straniera, fra tanti padiglioni, giunge proprio qui e ci parla di un prigioniero nel castello di Yrko di Bumin che guarda caso le racconta del Palio e suona l'ocarina! E sempre per casualità questa straniera è in compagnia proprio di Yrko di Bumin e madrina dei nostri rivali dell'Aquila!”
“Credi stia mentendo?” Guardandolo uno di loro.
“Certo che si!” Gridò l'altro. “Mente per farci cadere in trappola!”
Guardai il ragazzo e gli sorrisi di gratitudine ma senza allegria.
"Si, certo.. I Rossi, il re.. Io chiedevo soltanto del Palio.." Gli dissi lanciando un'occhiata al cavallo "...mi dispiace...".
Una voce alle mie spalle mi fece quasi sobbalzare.
Mi voltai ed osservai la donna davanti a noi.
"Salute a voi, Milady..." Dissi con un sorriso " il mio nome è Clio e questa è mia zia Madama Oriana..una persona ci ha detto di venire da voi per una faccenda delicata di cui dovremmo parlare ai contradaioli della Pantera... Ci è stato riferito che possiamo fidarci di voi..".
Così dicendo presi il ciondolo con l'acquamarina di lady Beatrice e lo mostrai alla donna.
"Potete concederci qualche minuto del vostro tempo per raccontarvi la nostra storia? Sono certa che non rimarrete delusa, e ci aiuterete...".
Guardai la donna negli occhi e sorrisi.
Altea
08-07-2013, 19.57.56
Guardai i volti stupiti dei contradaioli...e poi le accuse di quell'uomo..mi infuriai.."Come potete dire che sto mentendo...non so nemmeno di chi state parlando..a chi vi state riferendo..io nemmeno conosco questa persona imprigionata, non so nulla di tutto quello che vi ho raccontato..una sola cosa è certa..stanotte io andrò di nuovo da lui a parlargli..e sapete che rischierò la mia vita..perchè da ciò che ho capito sir Yrko di Bumin non vuole che io salga in quella torre..quando mi scoprì inventai una scusa..fate come volete, io non sto qui ad ascoltare le vostre accuse di cui non conosco nemmeno il motivo..perchè dovrei mentirvi? Io non so nulla del vostro re..ho solo parlato di un uomo imprigionato che suonava la ocarina e che si rammaricava di non essere qui...e si condannava dicendo che lui era li perchè non amava la sua gente..e io stessa scoprirò chi sia".
Rimasi in silenzio..trattenendo quasi la rabbia e guardavo e accarezzavo Pestifero..sembrava tranquillo quasi visto nessuno lo obbligava a tradire il suo padrone.
Guisgard
08-07-2013, 20.01.25
Silvia, nel vedere quel ciondolo, riconobbe subito la sigla che vi era incisa.
“Si...” annuì palesemente turbata “... si, certo... ma, vi prego, seguitemi... qui c'è troppo chiasso...”
Così condusse Clio e Oriana fuori dal padiglione, raggiungendone la parte posteriore, dove le grida e gli schiamazzi non erano così forti.
“Dunque...” guardando le due donne “... cosa è accaduto? Chi siete voi? E come fate a possedere questo ciondolo?”
Guisgard
08-07-2013, 20.10.09
Tutti i contradaioli presenti allora cominciarono a fissare Altea con strani sguardi.
Era ovvio che in essi vi fossero molti sentimenti e sensazioni contrastanti.
Qualcuno era rimasto colpito da ciò che aveva detto, altri invece si erano lasciati influenzare dal contradaiolo che aveva mosso verso di lei quelle accuse.
Ad un tratto però qualcuno apparve all'entrata del padiglione.
“Milady...” disse ad Altea “... vi stavo cercando ovunque... cosa ci fate qui?”
Ma nel vedere l'odiato Yrko fermo sull'ingresso del loro padiglione, tutti i contradaioli della Pantera esplosero di rabbia.
“Calma, marmaglia!” Con disprezzo Yrko. “Non sono certo qui per mettere piede nel vostro letamaio! Mi causate solo repulsione!” E sputò in terra.
Prese allora Altea e la portò fuori.
“Cosa ci facevate lì, milady?” Chiese alla dama. “In mezzo a quei cani?”
Altea
08-07-2013, 20.16.19
Fu un attimo, Yrko era pieno di rabbia e mi trascino via con forza ma eravamo fuori quasi vicino ai contradaioli e li guardai.."Non stavo facendo nulla..ho solo visto quel povero cavallo nervoso e imbizzarito..e ho voluto provare a calmarlo, mi spiaceva vederlo in quelle condizioni..ve lo giuro..ma perchè avete risposto in questo modo a quei contradaioli, loro non potranno nemmeno gareggiare. Comunque vi chiedo scusa...ora rimarrò ferma presso il vostro padiglione." Guardai di nuovo i contradaioli della Pantera e mi diressi verso quello dei Rossi in silenzio.
Guisgard
08-07-2013, 20.23.45
“La pistola” disse Solder ad Elisabeth “la nasconderò, ma non mi separerò da essa.”
Entrarono così da Gem.
Il pilota non aveva febbre, ma era visibilmente indebolito.
Ma nel vedere Solder ebbe un sussulto.
“Ancora tu...” disse ansimando “... dannata... cosa vuoi ancora?”
“Stai calmo...” fece Solder “... dovresti ringraziarmi, sai? Se avessi voluto ucciderti, tu non saresti in quel letto, ma in una fossa.” Guardò poi Elisabeth. “La tua amica” tornando a rivolgersi a Gem “mi ha detto che eravate presso Sant'Agata di Gothia quando il vostro aereo è precipitato.”
“Va all'Inferno, strega!” Con disprezzo Gem.
“Allora non è un caso, perchè anche noi siamo giunti qui dopo aver percorso la galleria di quella chiesa. Una chiesa a Sant'Agata di Gothia.”
“Per me puoi andare a...”
“Ora basta, grande uomo!” Lo interruppe Solder, puntandogli contro la pistola. “Io voglio tornare a casa e farò di tutto per scoprire il modo!” Fissò Elisabeth. “Se hai la minima influenza sul tuo amico, ti consiglio di metterla in pratica, altrimenti lo ucciderò davvero stavolta!”
Talia
08-07-2013, 20.41.50
Seguii Guisgard e sir Carlo in quella stanzetta e trasalii, vedendo quel ritratto...
"Guisgard!" esclamai, sfiorando appena il suo braccio...
ma ora capivo...
capivo ciò che aveva pensato il vecchio vedendoci ed anche ciò che era accaduto con i due uomini nella taverna...
Rimasi a fissare quel ritratto... stupita...
Poi mi voltai verso Carlo... avevo mille domande che mi frullavano per la mente, mille dubbi e perplessità...
"Se è vero ciò che dite..." mormorai tuttavia, sforzandomi di non trovare io per prima assurda quella possibilità "Se è vero che abbiamo viaggiato indietro nel tempo di cinquecento anni, io non penso che ciò sia accaduto per caso... e allora, a vostro avviso, perché siamo qui? Cosa volete da Guisgard?"
"Ci è stata data da lady Beatrice per dimostrarvi che lei è con noi in questa storia.." Dissi alla donna "..non temete, vi spigheremo tutto..".
Guardai la donna negli occhi e sorrisi.
Presi il biglietto e la spilla e li mostrai alla donna.
Raccontai così, nuovamente tutta la storia, il biglietto, il castello, l'ocarina, la festa, le parole di lady Beatrice e tutti i dettagli.
"...ora, poiché vi è una ragione in ogni fatto.." dissi alla donna "..faremo qualunque cosa per aiutarlo... E speriamo che voi e gli altri contradaioli possiate aiutarci..".
Guisgard
09-07-2013, 01.52.48
Silvia ascoltò con attenzione ogni parola di Clio.
“Se davvero Sua Maestà” disse “si trova in quel castello, cosa di cui molti qui sospettano, allora qualcuno deve fare qualcosa.” Fece allora cenno alle due donne di seguirla.
Rientrarono nel padiglione e Silvia chiamò a sé gli altri contradaioli.
Raccontò allora tutta la storia e mostrò loro il ciondolo di lady Beatrice, la spilla e il biglietto misterioso.
Poi presentò Clio e Oriana al resto dei contradaioli.
“Bisogna andare al castello e cercare di capire chi davvero ha scritto questo biglietto.” Fece uno di quelli.
“Questo è Ippio...” indicando Silvia colui che aveva parlato alle due donne “... è il più abile spadaccino della contrada.”
“Non abbiamo altra scelta!” Ancora Ippio. “Anzi, direi di andare subito al castello!”
“Un momento...” prendendo la parola un vecchio “... dobbiamo essere accorti e prudenti... serve un piano...”
“Questi è Bariel...” indicando il vecchio Silvia “... è uno dei più anziani della contrada...”
“E quando entreremo in azione?” Domandò Ippio.
“Durante il Palio...” rispose Bariel “... quando tutta l'attenzione della città sarà per la giostra... ma bisogna scegliere con calma chi mandare al castello...”
Guisgard
09-07-2013, 02.11.11
“Perchè sono dei cani...” disse con disprezzo Yrko ad Altea “... i contradaioli della Pantera sono dei cani ribelli... avversano il legittimo governo di Chanty e sono rimasti fedeli al re... ma durante la giostra penserò io ad umiliarli per bene...” un ghigno apparve sul suo volto “... voi invece dovete essere accorta, milady... potrebbe essere spiacevole per voi farvi vedere in compagnia di quei maledetti rinnegati... tenetelo a mente...” e la condusse nel padiglione della sua contrada, quella dell'Aquila.
Guisgard
09-07-2013, 02.13.34
“Questa domanda” disse Carlo a Talia “poteva farsi anche a Robert de' Taddei, milady. Anche lui, infatti, giunse qui dalla vostra epoca e stando a tutto ciò che è accaduto dopo, allora potrebbero aversi varie risposte a questa domanda.”
“Talia ha ragione...” intervenne Guisgard “... cosa volete da me ora?”
“Vostro zio ha amato questo regno.” Fissandolo Carlo. “Certo, il suo interesse era per lady Beatrice e dunque di conseguenza teneva anche a Chanty. Per questo penso sia vostro dovere...”
“Cosa?”
“Aiutarci.”
“Aiutarvi?” Ripetè Guisgard. “In cosa?”
“A salvare il regno.”
“E come?”
“Prestando il vostro volto e il vostro cuore alla nostra causa.”
“Un momento...” mormorò Guisgard “... cosa volete fare? Fatemi capire...”
“Credo che abbiate già compreso.” Fece Carlo. “E come milady chiedeva, questa potrebbe essere la risposta a tutta questa storia.”
“Mi state chiedendo di impersonare il vostro re?”
“Si, messere.” Annuì Carlo.
“Nessuno ci cascherà mai!”
“Il vecchio guardiano vi ha davvero creduto il principe Ardena.”
“E mezzo matto.”
“Non lo è.”
“E ammesso che accetti...” disse Guisgard “... cosa dovrei fare?”
“Nulla.” Sorridendo Carlo. “Solo entrare in città e farvi vedere da tutti.”
“Tutti?”
“Si, dagli amici e dai nemici.” Sentenziò Carlo.
Altea
09-07-2013, 12.12.02
Ero perplessa...i contradaioli della Pantera rappresentanti il Re mi trattarono come una bugiarda e sir Yrko e la contrada dell' Aquila, ovvero i Rossi, erano alleati contro quelli della Pantera...e dove stava la verità? Ero anche infervorita poichè non si era creduto alle mie parole, forse avrei dovuto rimanere nel castello e sola sarei potuta ritornare alla Torre..e appurare se quello fosse il principe Ardena.
Entrai nel padiglione, ormai era tutto pronto e mi rivolsi a sir Yrko.."Non so se potrete dare loro una soddisfazione al Palio, visto che il cavallo...del Principe Ardena..non vuole gareggiare. E forse si ritireranno...ma voi che mi raccontate di questo Principe svanito nel nulla?".
Seguii Silvia nel padiglione e ascoltai il suo discorso ai contradaioli.
Salutai con un cenno del capo e un sorriso lo spadaccino e il saggio.
E alle loro ultime parole, spalancai gli occhi.
Sospirai, sapevo che, essendo nel XVI secolo, non avrebbero voluto una donna tra i piedi.
Ma non avevo alcuna intenzione di restare a guardare.
Era diventato troppo importante.
"Io verrò.." Dissi infine, con voce calma ma decisa "..su questo non ho intenzione di discutere, signori.. Ricordo perfettamente da dove veniva il suono dell'ocarina, e se anche non dovesse suonare oggi, saprei indicarvi la strada.." Guardai negli occhi prima lo spadaccino poi il saggio "..inoltre, i vostri visi sono conosciuti.. Io invece passo più inosservata, anzi.. Chiunque per sbaglio mi riconoscesse in quel castello, saprebbe che ero alla festa dei giovani Rossi, quindi non sospetterebbero mai.." Sorrisi "..e non temete, non vi sto chiedendo di proteggermi, so badare a me stessa.. Credetemi o no..".
Respirai piano, sperando che avessero compreso le mie parole e non mi avessero liquidato con una risata.
"Bene.." Dissi con un sorriso "allora chi viene con me?".
elisabeth
09-07-2013, 16.46.29
Gem...era stanco...potevo sentire il suo malessere .....attraverso la sua voce,seguivo la conversazione senza fiatare......sino a quando la pistola non tornò magicamente tra le mani di Solder....e le minacce non divennero di nuovo motivo di convincimento......" Fammi la cortesia di uscire da questa stanza allora..almeno il tempo di parlargli.....stai tranquilla ...il cane da guardia puoi farlo fuori dalla porta......".......io e Gem, rimanemmo soli......mi sentivo inerme.....lui era visibilmente debole......" Gem.....vorrei tanto essere capace a creare un passaggio solo per noi...in questa stanza, in questo posto........vorrei tornare a casa........e rivederti in forma...come stanotte.......come stamattina mentre mangiavamo il pane caldo......ma a quanto pare, non va così......c'e' qualcosa in questa strana macchina che ci ha trascinati dentro...compresa quella pazza omicida........mi sono sforzata di comprendere quale scopo ha tutto questo per noi due.....credimi.....anche ora che parlo con te......la mia mente sta cercando di mettere insieme i pezzi, l'unica cosa che so..e' che ho incontrato te........non ce ne' un'altra........ora.....se tu pensi di non dirle nulla ...sappi che a me va bene......anche perché in realtà non so cosa potresti dirle, tranne le coordinate di quando abbiamo cominciato a perdere quota, ........e pensare che lo scienziato e' lei......e chiede a me di risolvere il dilemma......lei dice che stavano attraversando i sotterranei di una Chiesa.......potrebbero incrociarsi i due posti .....?...energeticamente potrebbero formare un varco.......ma chi altro c'e'..lei non e' da sola, dove sono gli altri.......Gem.....so che sei stanco, ma credimi non sei in pericolo di vita......farò si che ti porti da mangiare e poi la asseconderemo, devo portarci dagli altri componenti.......o così.....oppure...che mi ammazzi pure..........non c'e' nessuno che piangerà per piu' di qualche doveroso giorno....".......
Guisgard
09-07-2013, 20.53.08
Tutti i contradaioli ascoltarono Clio.
“E sta bene, ciò che dite è giusto...” disse poi il vecchio Bariel “... ma cosa faremo una volta giunti là? Anche quando individueremo il luogo da cui proveniva la musica, come faremo poi a raggiungerlo? Il castello di Yrko è famoso per essere una fortezza imprendibile, capace di resistere assediato anche per un intero anno. E di certo noi non abbiamo un esercito per assediare quella fortezza. Al massimo possiamo formare un manipolo con i migliori spadaccini della contrada. Ma sarebbe ben misera cosa per attaccare quel castello. No, per entrare lì non possiamo permetterci di essere forti, ma soltanto astuti... serve dunque un piano, ragazza mia...”
“E se siete così sveglia e in gamba come sembra” rivolgendosi Ippio a Clio “forse avete anche un bel piano pronto... vero?”
Guisgard
09-07-2013, 20.58.41
“Non avrebbe vinto comunque quella contrada.” Disse Yrko ad Altea. “Io e il mio cavallo Spergiuro possiamo battere qualsiasi contendente.” Diede allora ordine di sellare il suo destriero, visto che i Marescialli di Campo dallo spiazzo aveva già fatto le suonare le trombe per radunare le contrada partecipanti. “Il principe Ardena” fissando Altea “è un vigliacco. Non ama questa terra, né i suoi abitanti. In giro si racconta che non sia neanche figlio del re, ma il frutto di una relazione adultera della regina con uno straniero. E forse per questo non apprezza la nostra Chanty... perchè nelle sue vene non vi è il sangue dei nobili sovrani di queste terre, ma solo quello di un povero bastardo.”
Uno scudiero gli disse che tutto era pronto per cominciare il corteo d'apertura.
“Bene.” Annuì Yrko. “E' tutto pronto, milady.” Tornando a guardare Altea. “Farò chiamare una carrozza per condurvi alla tribuna dei Rossi, da dove assisterete al mio trionfo. Posso avere un bacio di buon auspicio dalla prossima madrina del Palio di Chanty?”
Altea
09-07-2013, 21.05.26
Quelle parole sul principe Ardena mi fecero pensare a quelle pronunciate dal prigioniero..ovvero era imprigionato perchè non amava la sua gente e la sua terra, e solo un sovrano poteva parlare in quel modo.
Guardai verso il padiglione della Contrada della Pantera...perchè non mi avevano creduto..eppure notavo più fermento di prima.
Trasalii alla domanda di Yrko...un bacio?
"Vi offrirò il mio fazzoletto milord, ho solo promesso di essere da madrina, e sono...pure sposata" dissi con un sorriso pensando a Daiz..dovevo raccontargli tutto al mio ritorno.
Cosi gli porsi un fazzoletto di seta rosa e bianco come i colori della mia veste ed esclamai.."Al vincitore!"
Guisgard
09-07-2013, 21.11.04
Gem prese per mano Elisabeth.
“Smettila...” le disse duramente, per poi cedere ad un tono di voce più basso “... vuoi lasciarmi a piangerti per il resto della mia vita?” Abbozzò un lieve sorriso. “Hai sentito, no? Quella donna fa parte di un gruppo terroristico e appena avrà saputo da noi tutte le informazioni possibili puoi giurarci che ci ucciderà. E con ogni probabilità i suoi compagni non sono altri che membri di quella banda. Però hai ragione... fare gli eroi ora non porta a nulla, se non a buscarsi una pallottola in mezzo agli occhi. Ma faremo come hai detto tu, per ora... cercheremo di assecondarla, così da poter prendere tempo... nel frattempo tenteremo di ideare un piano...” la guardò “... Elisabeth, forse non riusciremo mai a tornare nel nostro Tempo... ma infondo non mi importa... no, non mi importa, se posso restare qui con te...”
Trattenni il fiato e sorrisi a quelle parole.
Ma, in realtà non avevo un vero piano.
"No, questo è certo.." Dissi calma "non ho mai pensato di entrare al castello con la spada sguainata.. Sarebbe un suicidio..". Sorrisi.
"Avete ragione, occorre un piano..." Pensai un momento "Se siamo giunte fin qui, è perché da sole non avremmo combinato niente, abbiamo bisogno del vostro coraggio, del vostro valore e della vostra lealtà.. Che sono sicuramente maggiori dei miei...".
Sospirai "Ditemi..." Dissi poi "...quel castello non è sempre appartenento. Yrco di Brumin, questo è evidente... Credete che potremo avere accesso alle mappe e alla planimetria del castello? Oppure qualcuno che lo conosca ad occhi chiusi.." Camminai nervosamente "..perché, pensavo, se riuscissimo a muoverci senza essere visti.. Avremmo più possibilità di riuscita.. Insomma, spesso i castelli hanno delle vie di fuga da utilizzare in caso di assedio, cosi come passaggi nascosti tra le stanze, giusto? E se quel castello è famoso per essere inespugnabile, allora avrà di sicuro dei passaggi nascosti per gli approvvigionamenti... ".
Mi fermai "...ma temo che mi abbiate sopravvalutata, non ho altre idee.. Perché non credo che potremmo entrare con una qualunque scusa.. Vi conoscono bene.." Scossi la testa "probabilmente è una pazzia, ma sapete quanto me che non abbiamo altra scelta.. Anche se, come avrete detto.. Non dobbiamo essere forti ma astuti.." Allargai le braccia e sorrisi "Mi auguro che abbiate un'idea migliore della mia..".
Guisgard
09-07-2013, 21.24.03
Ippio apparve pensieroso a quelle parole di Clio.
“Si, è giusto...” disse poi, tra il mormorio generale “... forse davvero conoscere le mappe del castello potrebbe esserci d'aiuto... cosa ne dite?” Chiese agli altri.
Ci fu un assenso generale.
“Voi avete qualche suggerimento in merito?” Domandò poi al vecchio Bariel.
“In città” fece questi “vi è un vecchio servitore del precedente proprietario del castello... è un anziano Fiorentino che servì in quel maniero come cappellano e precettore dei figli del barone che possedeva il maniero... vediamo se rammento il nome... si... si chiama Bene di Scandicci... dovrebbe abitare sulla sponda settentrionale del Ponte Antico...”
“Ottimo!” Escamò Ippio. “Ci vado adesso. Qualcuno vuol venire con me?”
Guisgard
09-07-2013, 21.27.17
“Già, siete sposata...” disse a denti stretti Yrko ad Altea.
Sul suo volto apparve allora un'espressione indecifrabile ed impenetrabile.
“Allora...” aggiunse “... mi contenterò del vostro fazzoletto... per ora...” prese il fazzoletto e lo baciò, per poi intrecciarlo all'elsa della sua spada.
Fece allora condurre Altea, in carrozza, verso la tribuna dei Rossi.
Qui i servitori di Yrko la presentarono ai valletti e questi la fecero accomodare al centro della tribuna.
In mezzo a due eminenti personalità: Guidox e Giacomo il Nero.
elisabeth
09-07-2013, 21.27.45
Lo baciai sulle labbra........" Il passato mi ha regalato una cosa bellissima sei tu Gem....e non me la porterà via nessuna Tarantola rossa ...o nessun terrorista in calza maglia o abito da gran Dama........Comunque Robert.....ha un ruolo importante in questa città.....Liam....stava cercando qualcosa o qualcuno....il punto e'che non ha avuto il tempo di farcelo sapere......ora, vediamo di mangiare qualcosa e se te la senti.....ci faremo dare un cavallo......saliremo in due....davanti starò io...il tuo corpo dovrà tenersi saldo al mio.....la tua spalla subirà meno scossoni....e chiederemo a Solder di accompagnarci alla Chiesa...per calcolare se e' il punto esatto in cui hai perso il controllo dell'aereo........mi auguro che questa chiesa non sia in un posto isolato.......caso contrario...bisognerà disarmarla.....non c'e' altro sistema per toglierla dai piedi.......".........uscii dalla stanza...." Solder siamo pronti ad aiutarti torneremo indietro verso la chiesa e' probabile che si riesca a trovare il punto in cui siamo precipitati...ma Gem,deve mangiare qualcosa...non potrà andare a cavallo..ha perso molto sangue.......non possiamo fare altro per te.....prendere o lasciare.."....
Ascoltai i due uomini con attenzione.
Rimasi piacevolmente colpita dalle parole del saggio.
"Beh mi sembra un ottima cosa.. Magari chiedere di vedere le mappe del castello darebbe più nell'occhio..." Sorrisi "...verrò con voi, così avrò la possibilità di parlare con quest'uomo.. Se vorrà ascoltarci...".
Mi voltai verso Oriana e le sorrisi "...non vi dispiace, Madama? Venite anche voi?".
Altea
09-07-2013, 21.47.38
Cosi fui accomodata al centro della tribuna in mezzo a due uomini..e riconobbi subito colui che quella sera non fu cordiale con me al castello di Yrko..."Sir Giacomo il Nero, se non erro? Avete visto sono la madrina di sir Yrko, avete visto che non mi ha cacciata dal castello" dissi con sorriso ironico.."e potete presentarmi l'altro signore qui accanto a me...visto che siete un gentiluomo ovviamente".
Guisgard
10-07-2013, 01.57.49
“Si vede, milady, che siete riuscita a toccare le corde giuste con messer Yrko...” disse Giacomo ad Altea “... e la cosa infondo non mi stupisce più di tanto, conoscendo i gusti e le tendenze del nostro amico...”
“Chi è questa deliziosa dama?” Chiese Guidox vedendo Giacomo con Altea. “Non volete presentarmela?”
“E' ciò che avrei fatto, messere...” fece il Nero “... la nostra dama, il cui nome, mi perdonerà, ora non rammento, è amica, diciamo personale, di messer Yrko di Bumin.”
“Non mi meraviglia affatto.” Sorridendole Guidox. “Conoscendo il buon gusto di messer Yrko in fatto di bellezza femminile.”
“Ma vi meraviglierà sapere” replicò Giacomo “che ella dimora al castello... ospite del nostro buon Yrko...”
A quelle parole del Nero, ad Altea non sfuggì lo sguardo enigmatico che i due uomini si scambiarono.
Guisgard
10-07-2013, 02.13.23
Solder fissò Elisabeth.
“E' impossibile ritornare a quella chiesa.” Disse poi. “E' come se segnasse il limite di quella sorta di passaggio temporale che ci ha condotti qui. Come se la chiesa fosse rimasta nella nostra epoca e ritornarci è inattuabile. Comunque una cosa mi ha colpita... sia noi che voi siamo stati risucchiati qui quando eravamo a Sant'Agata di Gothia o nei suoi pressi... si... credo che sia quella città la chiave di questo enigma... come se rappresentasse un crocevia fra il passato e il futuro, fra il nostro mondo e queste terre... forse dobbiamo concentrare le nostre ricerche su Sant'Agata di Gothia...” chiamò allora uno dei servitori di Oriana e fece portare del cibo per Gem.
“Fallo mangiare e rimettilo in forma” tornando Solder a rivolgersi ad Elisabeth “... prima si riprenderà e prima cominceremo le nostre ricerche...”
Guisgard
10-07-2013, 02.47.42
“Certo che non mi dispiace.” Disse Oriana a Clio. “Del resto non dobbiamo lasciare nulla di intentato. Io però resterò qui. Essere in troppi magari potrebbe insospettire quel cappellano Fiorentino... vai, con loro, Clio... al tuo ritorno mi racconterai tutto.”
Così, la ragazza, insieme a Ippio e ad un ragazzino di nome Marzio che faceva da valletto per la contrada al Palio, lasciarono il padiglione e si diressero verso la zona in cui abitava l'anziano che stavano cercando.
Giunti presso il Ponte Antico, chiesero a dei passanti per l'abitazione del Fiorentino.
Riuscirono così a trovarla.
Si trattava di una piccola casa addossata ad un vecchio barbacane, in una zona stretta e concentrata, fatta di casupole e botteghe.
La casa appariva arredata in maniera semplice, con diverse Immagini Sante alle pareti, mobili di legno ed un vecchio camino al centro di una stanza che rappresentava il corpo principale di quella abitazione, che vedeva poi un piccolo vestibolo laterale adoperato come camera da letto.
Entrando, i tre videro un'austera figura intenta a sfogliare un grosso libro.
Era un uomo anziano, magro, con i capelli incanutiti e fattezze che concedevano al suo viso un'espressione pacata ma arguta.
Una barba incolta gli scendeva ingrigita.
“Cerchiamo Bene da Scandicci...” fissandolo Ippio.
“Siete dei Rossi?” Chiese l'anziano.
“No, li detestiamo.” Rispose Ippio.
“Allora l'avete trovato...” fissandoli il vecchio.
A quelle parole del vecchio, scambiai con Ippio un'occhiata divertita.
"A quanto pare siamo partiti col piede giusto, messere.." Dissi sorridendo.
"Il mio nome è Clio, loro sono Ippio e Marzio... Siamo qui per chiedere il vostro aiuto... E direi che, considerate le vostre ultime parole, siamo nel posto giusto..".
Spiegai così all'arzillo signore come stavano le cose, i nostri sospetti e il piano che lo riguardava.
"Cosa dite, messere..." Dissi guardandolo negli occhi con uno sguardo acceso e vivo "...credete di poterci aiutare in questa folle impresa? Ci è stato detto che nessuno conosce quel castello come voi.." Sorridendo.
Altea
10-07-2013, 15.22.19
Guardai i due uomini scambiarsi delle strane occhiate..mi chiesi il motivo di quel silenzio improvviso e pure il fatto che Giacomo il Nero non voleva rimanessi nel castello.
"Il mio nome è Altea Trevor..comunque..sir Giacomo o messer Giacomo..come preferite essere chiamato. Ma vi rammento che sono...sposata" e a quella parola alzai gli occhi al Cielo per quella bugia che Daiz aveva inventato "e quindi...sir Yrko sicuramente non può fare nulla per conquistarmi." Mi voltai e vidi i cavalieri sui loro destrieri..."Chissà se Pestifero ha deciso di combattere" pensai e ad un tratto mi balenò una idea..dovevo parlare con il prigioniero..prima che sir Yrko tornasse.
"Sir Giacomo...io non mi sento molto bene..sarà tutta questa folla..vorrei tornare al castello anche se mi spiace per sir Yrko." e finsi un perfetto svenimento.
elisabeth
10-07-2013, 17.46.19
" Fatemi un favore Solder, quando vi rivolgete a noi.....siate meno imperiosa, la vita e' molto strana, oggi la pistola la portate voi...domani può darsi che la porti io........".......la vidi scivolare via...come una serpe e rimasi sola con Gem..mentre ci veniva offerto del cibo.......sembrava buono dall'odore, era cacciagione il pane che avevamo mangiato la mattina e vino........sistemai il tutto perché Gem..potesse mangiare ...e lo feci in silenzio, per carattere non amavo gli ordini....dati poi da una persona che non riconoscevo all'altezza, e fiutavo in lei il pericolo....era nervosa ed istintiva......mi sedetti su una sedia vicino al letto ed osservai Gem....." Mangia Gem.....devi rimetterti in forze, questa donna vuole tornare indietro e vuole farlo da sola......c'e' un motivo in tutto questo......non ha un buon legame con chi e' arrivato insieme a lei....e noi siamo la sua ciliegina sulla torta, siamo la sua forza nella ricerca del luogo che a quanto pare fa da ponte......sai cose' il mio pensiero più grande ?.......lei potrebbe,una volta scoperto il passaggio, portare qui......le persone che io conobbi .....oppure ha il terrore di questa strana epoca......"...mi girai intorno, non mi era mai venuta in mente la possibilità di rimanerci in quel posto......sorrisi come se in mente mi fosse balzata fuori una barzelletta........." Milord avrà pensato che eravamo ladri di cavalli......bene Gem...proviamo a tornare a casa.....".....la porta si apri' di colpo....
Guisgard
10-07-2013, 19.46.38
“Quel castello” disse Bene a Clio e agli altri due contradaioli “è come uno scrigno. Può cioè contenere gemme preziose, ma anche serpenti velenosi. Mettetevi subito l'anima in pace, amici miei... non è possibile penetrare in quel maniero con la forza. E' sorvegliato notte e giorno da arcieri e balestrieri. Inoltre nel cortile si aggirano molossi che vengono lasciati liberi.”
“Non vi sono pozzi o corsi d'acqua per approvvigionare il castello durante attacchi o assedi?” Chiese Ippio.
“No.” Rispose l'anziano cappellano. “Per scongiurare avvelenamenti o assalti, il castello è stato costruito per rifornirsi di acqua piovana, grazie a cinque cisterne con scoli scavati nelle murature.”
“Allora è davvero imprendibile quel luogo!” Esclamò Ippio.
“Se vi aggrappate solo alla forza si...” fissandoli Bene “... lo è...”
“Dalle vostre parole, tuttavia, sembra esserci un altro modo...” mormorò il contradaiolo.
“Si...” annuì il cappellano “... quello dettato dall'ingegno... Ulisse prese Troia facendo leva sulla vanagloria dei Troiani... Cesare fece capitolare Alesia portando allo stremo i galli di Vercingetorige... ogni fortezza ha un suo punto debole... un punto debole che va riconosciuto nei suoi signori...”
“Cosa intendete dire?” Domandò Ippio.
“Yrko di Bumin e Giacomo il Nero” fece Bene “hanno molti vizi e debolezze... se fossi in voi farei leva su una di quelle mancanze per penetrare nel maniero...”
“Voi ci state dicendo di corrompere o ingannare il demonio!” Turbato Ippio.
“Si, amico mio.” Sentenziò Bene. “Per penetrare nell'Inferno, Enea addolcì il feroce Cerbero con focacce e miele...”
Ascoltai attentamente le parole del vecchio fiorentino.
"Nessuno di noi ha intenzione di prendere il castello con la forza, non lo abbiamo mai preso in considerazione... Se siamo qui da voi è perché ci aiutiate a trovare il modo migliore per penetrare in quel maniero..." Lo guardai e sorrisi "ciò che dite è giustissimo... E immagino che voi sapreste anche dirci quali sono le debolezze dei due uomini... E come potremmo sfruttarle a nostro vantaggio...".
Guisgard
10-07-2013, 20.00.30
La porta si aprì e uno dei servi portò delle camicie pulite.
Era stata Solder a farle portare per Gem.
Il pilota mangiò un po' di quel cibo e poi chiese ad Elisabeth di aiutarlo ad indossare una camicia pulita.
“Prima hai detto una cosa che mi ha colpito...” disse alla donna “... perchè credi che Solder non abbia un buon rapporto con gli altri che sono giunti qui con lei? Cosa ti fa credere questo?”
Guisgard
10-07-2013, 20.09.42
Altea finse ad arte un perfetto svenimento, lasciandosi cadere tra quei due uomini.
Giacomo restò per un momento stupito, mentre invece Guidox si chinò subito a prendere la donna.
Fece allora chiamare alcuni servitori e subito accorse un medico.
Con dei sali fece rinvenire Altea, raccomandandole però di ritirarsi e riposare.
Guidox così diede ordine ai suoi di ricondurla al castello di Yrko.
“Un momento...” disse Giacomo prendendo in disparte Guidox “... non mi piace l'idea che questa donna torni al castello da sola... non mi sento tranquillo a saperla lì...”
“Forse avete ragione...” annuì Guidox “... ma qui non può restare se continua a svenire... e neanche del padiglione dell'Aquila...”
“Che vada al diavolo!” Con rabbia il Nero. “Fosse per me la lascerei in un bordello cittadino!”
“Calmatevi...” fece Guidox “... la faremo riaccompagnare al maniero, ma manderemo con lei uno dei vostri uomini più fidati a sorvegliarla...”
“Si, sarà meglio.”
Altea fu così fatta salire su una carrozza e riportata al castello.
Con lei però vi era anche un certo Steno, un servitore di Giacomo, a cui il Nero aveva dato ordine di non perdere mai di vista la donna.
Guisgard
10-07-2013, 20.16.10
“Conosco un po' gli uomini come Giacomo il Nero e Yrko di Bumin...” disse Bene a Clio “... i loro difetti e le loro debolezze... il primo è affascinato dal potere, mentre il secondo è ossessionato dalle donne... di più non saprei dirvi... sta a voi cercare di capire come ingannare quei due o uno solo di loro e spingerli a farvi entrare nel maniero...” prese alcune cartine “... queste sono le piante interne del castello... qualora riusciate ad entrare, esse vi saranno utili per muovervi nelle sue stanze...”
elisabeth
10-07-2013, 20.20.34
Presi una delle camice e sbottonai i pochi bottoni che aveva davanti.....poi...spostai il tavolino su cui avevamo appoggiato il cibo......" Fortuna che la tua tuta ha dei bottoni che si staccano col pezzo di sotto......".......cominciai a togliergli la parte superiore......gli guardai la ferita...e la bendatura sembrava andare tutto bene..........." Se io ci tenessi alle persone che sono venute loro malgrado con me........visto che in me...vede la luce del ritorno, farei di tutto per andarle a cercarle...o per attenderle......ci avrebbe messo a nostro agio.....lei sa che spiegazione hanno dato alla padrona di casa.....e invece no......ha pensato di trovare in me la salvezza e ci minaccia pure......vuole tornare da sola.....due sono le cose..o torna perché e' terrorizzata...o perché ha un piano ben preciso....e adesso....infiliamo prima il braccio colpito e poi la testa.......così completeremo la tua vestizione....quando tornerai non potrai metterti a petto nudo......questa cicatrice ti dovrà far raccontare fantastiche storie a tutte le Signore che noleggeranno il tuo aereo........."........sorrisi..forzatamente.....un pizzico di gelosia si insinuò nel mio cuore...
Altea
10-07-2013, 20.25.32
Ero riuscita nel mio intento..mi spiaceva solo dover perdermi quel Palio ma purtroppo con me vi era era anche quell'uomo..Steno.
Pensai alle parole di Giacomo il Nero...che uomo sprezzante.
Arrivata al castello, però, chiesi di tornare nelle mie stanze.."Sir Steno..scusatemi vorrei stendermi nel mio letto nella mia camera..e ovviamente voi non potete rimanere con me".
Non attesi nemmeno la risposta..dovevo badare a come mi muovevo, lentamente aprii la porta della camera ed entrai..d'altronde quel Palio mi annoiava a morte e forse era meglio cosi..sir Yrko era davvero enigmatico.
Guisgard
10-07-2013, 20.27.03
“Magari” disse Gem ad Elisabeth mentre indossava la camicia nuova “attirerà nuove clienti questa cicatrice.” Rise. “E chissà, potrei raccontarci su un bel po' di storie davvero. Ma dubito che riprenderò il mio vecchio lavoro... non ho più il mio piper ed io sono un uomo fondamentalmente romantico...” le fece l'occhiolino “... dovrò cercarmi un nuovo lavoro... a te non serve mica un autista? Di quelli che portano in giro ricche signore? Naturalmente sarei professionale al cento per cento!” Sorrise. “Comunque è giusto ciò che dici...” tornando serio “... si, forse davvero quella donna non è in buoni rapporti con i suoi compagni... e magari questo potrebbe giocare a nostro favore...”
Guisgard
10-07-2013, 20.53.37
Steno annuì a quelle parole di Altea.
Fece allora accompagnare la donna da un servitore fino alla porta della sua stanza, per poi chiamare a sé alcune guardie del castello.
“Piantonate la stanza di quella donna.” Disse loro. “Voglio un uomo fisso davanti alla porta e almeno altri due nel corridoio. Regolatevi voi con i turni di guardia, ma badate che quella donna deve essere sorvegliata giorno e notte. Che non si avventuri da sola nel castello o correremo il rischio di essere scoperti. E il nome di colui che si farà sfuggire la donna sarà riferito direttamente a messer Giacomo.”
Poco dopo le guardie sorvegliavano la stanza e i corridoi come ordinato loro da Steno.
elisabeth
10-07-2013, 20.55.46
Risi sommessamente appoggiando la fronte sul suo petto......nonostante fosse ferito aveva avuto la capacità di farmi rilassare......" Tu hai perso il tuo piper...io ho sfasciato una macchina.....ho preso in pieno un cancello entrando di velocità in una villa.......vediamo...come te la caveresti come mio segretario personale ?.....ti dico subito però che sono una gran rogna nei giorni no....e sono piu' di quelli si.....altra cosa importante........sono un datore di lavoro molto possessivo...non amo dividere niente con nessuno........hai tutto il tempo che vuoi per pensare alla mia proposta.....penso anch'io...che questa storia puo' tornare a nostro vantaggio......ma dove potrebbero essere gli altri........sarei tentata ad andare a trovare Guidox ....e la lascerei nelle sue mani......perdonami questo atto di cattiveria....ma non credo che abbiamo altre possibilità ".....gli sistemai la camicia dentro i pantaloni.....era perfetto...
Ascoltai il vecchio e sorrisi.
"Vi ringrazio per le vostre informazioni, sono certa che sapremo farne tesoro.." Restai per un momento pensierosa "beh, sulla brama di potere non so esattamente cosa fare... Ma sull'ossessione per le donne..." Sorrisi "una vaga idea potrei averla.. Specie se sono uomini che considerano erroneamente una donna indifesa o.. Loro alleata.. Potrei provare a sedurre Yrco... Mi ha già vista alla festa dei rossi, così come Giacomo.. Mi credono una di loro.. E, mi è parso di capire che le giovani rosse sono alquanto.. Come posso dire.. Libertine? Sono certa che sarà lui a cercare di portarmi nel suo castello... Ma poi? Gli servo del veleno nel vino? Se lo affrontassi da sola chiamerebbe le guardie e non avrei scampo...".
Scossi la testa "lo so che è una follia, ma non abbiamo altra scelta.. Anche se dobbiamo pensare a tutto prima di agire, avvicinarlo e entrare nel castello sono un gioco da ragazzi se paragonati al cosa fare una volta lì.." Guardai I tre uomini "Qualche idea?".
Guisgard
10-07-2013, 21.04.49
“Allora sarò ai suoi ordini, signora direttrice!” Disse Gem ad Elisabeth, per poi ridere di gusto. “Sarò tutto per lei! Ventiquattro ore su ventiquattro!”
Ora era vestito e si alzò dal letto.
“In verità” continuò “quella fine la meriterebbe la nostra donna con la pistola... ma con quale accusa poi la si può portare davanti a Guidox? Magari diventano pure amici quei due.” Aggiunse ironico. “No, serve un piano per liberarci di lei... tu ne hai uno? O in quanto tuo futuro segretario devo pensarci io?” Facendole l'occhiolino.
“Ehi, voi!” Bussando alla porta Solder. “Ne avete ancora per molto? Avanti, uscite!”
Altea
10-07-2013, 21.07.23
Origliai alla porta...ero sorvegliata speciale dunque, non vi era possibilità di scampo.
Mi sedetti sul letto riflettendo...certamente vi era qualcosa da nascondere allora e qualcosa di molto importante.
Era impossibile per me uscire da quella stanza a meno che...eh già..quante volte dalla mia antica dimora salivo e scendevo torri per sfuggire al controllo dei miei genitori che forse erano peggio di quegli uomini.
Aprii il balcone e lentamente scesi nel giardino nascondendomi dietro a una vasta siepe, vi era della ghiaia e tirai alcuni sassi verso la torre dove vi era il prigioniero.
Guisgard
10-07-2013, 21.13.40
“Beh, l'idea è pericolosa...” disse Ippio a Clio “... ma anche io credo che non ci sia molta altra scelta... voi non avrete certo problemi a sedurre Yrko... poi una volta nel castello occorrerà un piano...”
“Forse potrà cominciare a girare un po' nel maniero...” fece Marzio “... così da poter fissare nella mente i luoghi del castello e cercare la stanza dove tengono Sua Maestà... con le mappe non dovrebbe essere difficile muoversi all'interno...”
“Anche io credo sia l'unico modo.” Annuì Ippio. “E poi, una volta scoperta la presenza del re, magari raccogliere prove e portarle davanti al popolo, così che Guidox e i suoi non abbiano modo per discolparsi. Cosa ne dite, Clio?”
elisabeth
10-07-2013, 21.25.14
" bene ultimo accordo sarà quello economico.....ma so che non avremo problemi.......saperti accanto giorno dopo giorno e' già tanto......hai ragione.....con questa tizia si rischia grosso....ti ricordi ? c'era una festa....un palio o qualcosa del genere......e se fossero andati a questa festa ?....in questa casa non c'e' nessuno..........anche se in realtà non conosciamo queste persone........l'unica sarebbe entrare nelle grazie di Solder....ma e' acida......eppure forse ho sbagliato io........lei mi conosce e pensa che possa aiutarla.......bene......farò si' che lei creda che io sia dalla sua parte, dimmi tuse questa può essere la pista giusta...."......E quando si parla del diavolo spuntano le corna......." Solder entra e' tutto a posto...grazie per la camicia che hai dato a Gem".......
Guisgard
11-07-2013, 01.33.39
Altea tirò così alcune pietre verso la torre in cui sapeva essere rinchiuso il misterioso prigioniero.
Era notte e tutto sembrava muto, indifferente, come avvolto da un'atmosfera irreale e mutevole.
All'improvviso, però, quasi in risposta a quelle pietre lanciate verso la muratura, da una delle finestre della torre cominciò ad udirsi una musica.
Era un'ocarina.
Ma ad un tratto Altea udì dei rumori alle sue spalle.
Si voltò e vide un molosso che la fissava ringhiando.
“Milady...” disse la guardia che teneva il cane al guinzaglio “... cosa ci fate qui fuori a quest'ora?”
Guisgard
11-07-2013, 01.52.27
Gem annuì a quelle parole di Elisabeth.
“Si...” disse “... fingerai di essere dalla sua parte e cercherai di fartela amica...”
Un attimo dopo, Solder entrò nella stanza.
“Allora, cosa avete deciso?” Chiese la donna.
“Abbiamo molta scelta?” Fissandola Gem. “Anche noi vogliamo tornare a casa nostra.”
“Bene.” Disse Solder. “Immagino abbiate un piano.”
“Si...” fece Gem “... andremo tutti a vedere quella che sembra essere l'attrazione del giorno... il Palio cittadino...”
“Il Palio?” Stupita Solder.
“Si...” sorridendo Gem “... lì si trova la padrona di questa casa e probabilmente quasi tutto il resto della popolazione... magari lì troveremo altre persone che come noi sono finite in questo bizzarro spazio temporale...”
Solder apparve poco convinta, ma alla fine accettò.
Repressi una risata a quelle parole di Ippio.
Pensai al fatto che una fotografia e delle microspie avrebbero aiutato ma, ahimè, eravamo nel XVI secolo.
"Si, mi sembra una buona idea ma.. Che genere di prove? Abbiamo già la spilla e il biglietto anche se solo la mia parola prova che vengano da quel castello... Voi mi credete, e ve ne sono grata.. Anche perché non rischierei così tanto per una menzogna..." Sorrisi "..però... Credete davvero che Yrko mi farebbe bighellonare per il castello? Da sola? Potrei chiedergli di accompagnarmi a visitarlo, ma non sarei libera.. Bisogna trovare il modo per metterlo fuori combattimento senza che sospetti di me.. E se.." Dissi piano "..se lo facessi addormentare? No, mi correggo bere e addormentare.. Così, quando si sveglierà potrà dare la colpa all'alcool e se mi trovassero in giro per il castello direi che.. Boh.. Che mi annoiavo.. O che mi sono persa!".
Sospirai "...cosa ne dite? Avete un'idea migliore? Anche se però mi serviranno davvero le mappe del castello o rischierò di perdermi veramente..." Guardai i tre uomini negli occhi "lo so che é pericoloso.. E io non sono una Rossa, non mi farei sfiorare da quell'uomo nemmeno tra cent'anni.. Ma non abbiamo altra scelta, e tutto questo è diventato troppo importante...".
Guisgard
11-07-2013, 02.51.25
“Si...” disse Ippio a Clio “... forse è l'idea migliore, l'unica che possiamo permetterci... allora siamo d'accordo... attirerete l'attenzione di Yrko, vi guadagnerete la sua fiducia e una volta nel castello lo farete ubriacare per poi girare fra quegli ambienti in cerca di Sua Maestà...”
Presero allora le cartine del castello di Bene e ritornarono ai padiglioni del Palio.
“Milady...” rivolgendosi Ippio alla ragazza prima di entrare nel loro padiglione “... volevo solo dirvi... grazie... non so perchè facciate tutto questo, perchè abbiate sposato questa causa... è un piano rischioso che vi porterà nella tana di quei maledetti... e forse sono pazzo io per primo a permettervi di rischiare tanto... ma forse davvero non abbiamo altra scelta... spero che vostra zia comprenderà... sappiate solo che se voi o lei... insomma... se sorgessero dei dubbi in voi, vi capiremmo...”
"Mi servirà del sonnifero da mettere nel vino, però... Immagino che avrà una gran resistenza.. E comunque non posso permettermi di fallire.." Dissi ad Ippio.
Ringraziai e salutai Bene prima di incamminarmi sulla via del ritorno con i due contradaioli.
Giunti davanti al padiglione Ippio mi fermò.
“Milady...” rivolgendosi Ippio alla ragazza prima di entrare nel loro padiglione “... volevo solo dirvi... grazie... non so perchè facciate tutto questo, perchè abbiate sposato questa causa... è un piano rischioso che vi porterà nella tana di quei maledetti... e forse sono pazzo io per primo a permettervi di rischiare tanto... ma forse davvero non abbiamo altra scelta... spero che vostra zia comprenderà... sappiate solo che se voi o lei... insomma... se sorgessero dei dubbi in voi, vi capiremmo...”
Sorrisi e, istintivamente, posai la mano sul braccio di Ippio, come a volerlo rassicurare.
"Vi ringrazio.. Ma mi attribuite troppo valore che non possiedo, sto solo facendo ciò che ritenevo giusto.." Sospirai.
E ancora una volta pensai a quella musica carica di malinconia eppure dolce come nessun'altra, all'espressione delicata di Lady Beatrice e all'inconfondibile luce negli occhi azzurri del re.
Il mio volto si illuminò, e guardai Ippio con un sorriso.
"Nulla avviene per caso, messere.. Quel biglietto è atterrato proprio ai miei piedi, non potevo certo ignorarlo e continuare come se niente fosse.. Farò tutto ciò che sarà necessario per aiutarvi a liberare il vostro re.. E chissà che tutto questo non lo abbia reso migliore..." Sorrisi "..beh, quanto al pericolo.. Ho fiducia in voi esattamente come voi l'avete in me.. So che se dovesse succedere qualcosa non mi abbandonerete..".
Distolsi lo sguardo e fissai un punto lontano.
Pensai al fatto che mi fidavo di quell'uomo che conoscevo appena e non ero riuscita a fidarmi di Masan nonostante le disavventure vissute insieme.
Ma, probabilmente, la spiegazione era più semplice del previsto.
"Buffo, non trovate?" Dissi gaiamente al contradaiolo "..avere degli obbiettivi, degli ideali e una visione del mondo comune o simile porta rende le persone molto più unite.. A fidarsi l'uno dell'altra anche se si è perfetto sconosciuti... Infondo, si combatte la stessa battaglia, e dalla stessa parte..".
Guardai il padiglione "..ora devo andare, prima che cominci il palio.. Devo procurarmi il sonnifero, studiare quelle mappe e salutare mia zia... È stata così buona con me..".
Altea
11-07-2013, 15.18.11
E così d'un tratto il suono della ocarina riprese...dolce e malinconica. Proveniva proprio da una delle finestre di quella torre ma mi trovai dietro una guardia con un molosso...che dovevo fare...certo fingere come prima e ben altro.
Mi alzai e presi un fazzoletto, attorno era buio visto la notte era calata silente e iniziai a fingere di piangere.."D'accordo messere volete umiliarmi" mi guardai attorno e vi era solo lui nelle vicinanze.."mio marito..sir Daiz, guardavo la Luna lassù e udii la sua voce..e ciò che vidi fu tremendo per me".
Sospirai continuando.."Si stava proprio baciando qui con una donna..non so se fosse una cameriera, la gelosia mi ha accecata e siccome non potevo uscire dalla porta sono scesa dalla finestra per dare a entrambi una bella lezione..ecco vedete, erano vicino quella siepe". Aspettai che la guardia si voltasse per guardare e gli diedi un colpo secco sulla nuca e lo vidi stramazzare al suolo...almeno le mie lezioni private di karate erano valse a qualcosa.
elisabeth
11-07-2013, 16.20.29
Gem e Solder ebbero uno scambio di idee......e da questo usci' fuori un piano che mi piacque ....molto, saremmo andati al palio.....avremmo potuto incontrare.....qualcuno...di interessante, almeno per i nostri interessi...Solder era un pericolo con e senza pistola....." Bene Signori....ritorniamo in citta' , per la riuscita del rientro......spero ci sia un'altra donna nel gruppo.......sapete, la forza femminile e' impareggiabile in queste cose.......Tre donne sarà il numero perfetto per la nostra missione......state Tranquilla Solder...abbiamo tutti la stessa voglia di rientrare a casa.......spero che sia una scienziata come voi l'altra persona ?.........".......
Talia
11-07-2013, 17.17.43
Ero rimasta lievemente indietro mentre parlava, ma a quelle parole sollevai gli occhi di scatto...
“Cosa?” domandai, facendo d’istinto due passi avanti e afferrando con una mano il braccio di Guisgard e stringendo la stoffa della camicia “Ma questa è una follia, voi non potete chiedere questo! Lo avete detto voi: il vostro re si è nascosto per sfuggire ai suoi nemici... e ora volete che Guisgard vada a passeggiare in città? E cosa faremo se viene aggredito? Se dovesse esserci una reazione, un attentato? Prevede qualcosa il vostro accuratissimo piano per quel caso?”
Avevo parlato d’istinto, con la voce tra lo spaventato ed il preoccupato...
forse non avevo il diritto di dire quelle cose, ma le pensavo e non avevo potuto evitarlo...
osservai Carlo ancora per un istante, ero arrabbiata per quella proposta...
poi i miei occhi si spostarono su Guisgard ed incrociarono i suoi...
Guisgard
11-07-2013, 18.06.18
Capitolo VI: Il Palio, la Pantera, Pestifero e il principe
“Così cavalcò il duca, così cavalcò il vittorioso con il fior d'ogni cavalleria nel suo esercito, finchè giunse a Tebe e francamente scavalcò in un campo dove disegnava dar battaglia.”
(Geoffrey Chaucer, I Racconti di Canterbury)
Guisgard guardò Talia.
“Non ti preoccupare...” disse sorridendole “... forse è per questo che siamo arrivati qui... forse per questo mio zio ha lasciato quegli indizi da seguire... ma non accadrà nulla di male... te lo prometto...” e le accarezzò il viso dolcemente “... accetto...” rivolgendosi poi a Carlo “... accetto... presterò il mio volto al vostro re, anche se dubito che riusciremo ad ingannare i vostri nemici...”
“No, forse loro no.” Mormorò Carlo. “Per il semplice motivo che sono stati loro, con ogni probabilità, ad imprigionare il principe Ardena. Ma proprio per questo non potranno smascherarvi. Se lo facessero, svelerebbero la loro congiura.”
“E come mi accoglieranno?” Inquieto Guisgard. “Prostrandosi ai miei piedi?”
“Inizialmente saranno sorpresi.” Rispose Carlo. “E prenderanno tempo. E noi dobbiamo essere abili ad agire in quel momento. Sfruttare tutto a nostro favore.”
“Avete una risposta a tutto, vero?”
“Si.” Annuì Carlo. “E' così. Il mio ruolo, il mio paese e il mio re mi impongono di averne.”
“Ma non è il mio re, né il mio paese.”
“Credete?” Fissandolo Carlo. “Sua Maestà ha il vostro stesso sangue. Quanto ad un paese, non basta nascervi per esserne cittadino. Bisogna amarlo.”
“Ho una sola condizione.”
“Quale?”
“Dovete garantirmi che Talia non correrà rischi.”
“Sarà sempre con voi.” Fece Carlo.
“E come?”
“Diremo, per giustificare il vostro allontanamento, che era motivato dall'amore... lady Talia sarà la donna che voi presenterete al popolo come vostra fidanzata.”
“Dobbiamo chiederle se è d'accordo.” Sorridendo Guisgard. “Magari pretende una dichiarazione come si deve.” Si voltò a fissarla. “Beh, se io faccio il re, tu potrai fare la mia regina, no?” Le fece l'occhiolino, forse per sdrammatizzare tutta quell'incredibile situazione.
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Guisgard
11-07-2013, 18.20.47
Clio, Ippio e Marzio tornarono così nel padiglione.
Qui il contradaiolo raccontò tutto l'accaduto agli altri.
“Ma...” turbata Oriana “... è troppo pericoloso!” Fissando Clio. “Tu da sola in quel castello con quell'uomo! Neanche lady Beatrice approverebbe! E forse neanche il principe!”
“Altre soluzioni non ne abbiamo trovate.” Fece Ippio. “Ma non lasceremo da sola vostra nipote. Resteremo all'esterno del castello e troveremo il modo di comunicare con lei.”
“E come?” Fissandolo Oriana. “Facendo segnali di fumo?”
“Troveremo il modo, madama.”
“Serve però un buon siero per far addormentare il lussurioso tiranno.” Intervenne Bariel. “Ecco, ho mischiato un potente sonnifero in questa bottiglia di ottimo vino... se bevuto così, in pochi minuti fa cadere in un sonno profondo... se invece si diluisce con una parte di vino e tre d'acqua, allora cessa il suo effetto... a lui farete bere il vino puro, mentre voi lo mischierete con acqua...”
La reazione di Oriana era perfettamente prevedibile.
"Lo so che è pericoloso, ma non abbiamo altra scelta! Non credo che il principe si curerebbe dei mezzi usati per liberarlo... Non rischierei così tanto se non fosse importante.. E voi sapete meglio di me quanto lo sia.." Sorrisi speranzosa "..fidatevi, madama.. Ce la faremo... E so che loro non mi perderanno di vista..".
Presi poi il vino che mi veniva porto.
"Grazie, è perfetto.. Anche se dovrò tirato fuori al momento giusto.." Sospirai, mentre sistemavo la bottiglia in una bisaccia insieme alle mappe a cui avevo dato una rapida occhiata, ben nascoste da un panno.
Ero cresciuta tra stadio, birra, libri e arti marziali: non ero esattamente una famme fatal.
"Direi che abbiamo disposto ogni cosa.. Però, Yrko non si perderebbe mai il palio.. Quindi magari sarebbe meglio aspettare.." Scossi la testa "..no.." Mi corressi in fretta ".. È meglio che lo incontri prima, in modo da avere abbastanza tempo per.." Esitai "..beh per fare in modo che mi voglia portare al castello..".
Guisgard
12-07-2013, 01.41.56
Altea era riuscita a mettere fuorigioco quella guardia, colpendo di sorpresa alle spalle.
Tuttavia non aveva fatto i conti con il molosso che era insieme al soldato.
E quello, vedendo la guardia colpita da Altea, naturalmente aggredì subito la donna, facendola cadere a terra, lacerandole il vestito e afferrandola per il collo.
E la forte morsa del molosso penetrò subito nella bianca e morbida pelle della dama, causandole dolore, paura e ferite profondissime.
Altea vedeva solo quel cane avventarsi con rabbia su di lei, sporcandole le mani, con cui cercava di difendersi, di sangue.
Tanto sangue.
Poi, ad un tratto, si udì un colpo e il cane che lanciava un latrato di dolore.
Un attimo dopo, finalmente il molosso cadde a terra senza vita.
E Altea perse i sensi.
Stavolta per davvero.
Guisgard
12-07-2013, 01.53.43
“Risparmiaci la tua saggezza massonica.” Disse con disprezzo Solder ad Elisabeth. “Il numero perfetto è uno, per quanto mi riguarda. Perchè io mi fido solo di me stessa. Quanto ad ipotetici miei compagni di viaggio, a te non deve interessare. Detesto le domande inutili e tu ne fai un bel po'. Occupati solo di trovare il modo di farci tornare tutti a casa, se davvero voi Massoni siete illuminati come andate dicendo da anni.” “Tu hai dei grossi problemi dovuti ad una cronica carenza di buona educazione, sai?” Fissandola Gem. “E devo dirti, in tutta sincerità, che mi stai fortemente antipatica. E non credere che quella tua pistola ti renda invincibile. Se vuoi, posso tranquillamente dirti cosa farne di quell'arma.”
“Fa poco il grand'uomo tu.” Fece Solder. “E tieni per te le tue considerazioni personali. O te ne farò pentire.”
Arrivarono nella grande piazza cittadina dove si teneva il Palio.
“Appartenete ad una delle contrade o siete semplici spettatori?” Chiese loro uno dei Marescialli di Campo.
Guisgard
12-07-2013, 02.28.03
A quelle ultime parole di Clio, Oriana scosse la testa.
“Spero che tu sappia ciò che stai facendo...” disse la donna “... e che il Cielo ci assista...”
“Si, Yrko non lascerà il Palio...” fece Ippio “... almeno non prima di averlo vinto o di esserne stato eliminato...”
“Senza un cavaliere per Pestifero” mormorò Marzio “sarà difficile contrastare Yrko e il cavallo dell'Aquila...”
“A proposito...” disse Ippio “... il cavaliere è riuscito a salire in sella a Pestifero?”
“No...” scuotendo il capo Marzio “... quel cavallo non vuol saperne di essere cavalcato... e il cavaliere prescelto a farlo ha mollato tutto ed è andato via...”
“Pensiamo al nostro piano ora!” Esclamò Ippio. “Clio deve raggiungere il padiglione dell'Aquila, dove Yrko si starà preparando per il corteo d'apertura... e poi toccherà a lei trovare il modo di avvicinare quel maledetto...”
“Quell'uomo” disse il vecchio Bariel “è malato. Malato di lussuria... se saprete attirare la sua attenzione” fissando Clio “non impiegherete molto ad affascinarlo e bella come siete, lui, con ogni probabilità, vi sceglierà come sua madrina...”
Talia
12-07-2013, 02.30.06
I miei occhi erano di fronte a quelli di Guisgard, la sua mano sfiorava la mia... la strinsi...
“E’ una follia...” sussurrai “Una follia, Guisgard... è pericoloso... ed io non credo che tuo zio volesse che venissi qui solo per rischiare di venire aggredito, o peggio...”
Lo fissai per un istante... poi abbassai appena lo sguardo...
“Ma tu vuoi farlo...” soggiunsi poi, tornando a guardarlo “Non cambierai idea, vero?”
Sospirai...
“Va bene...” mormorai, sforandomi di sorridere “Va bene... facciamolo! Ed io... io sarò con te... sì, se davvero pensi che sia giusto aiutare queste persone, allora io sarò con te!”
E così dicendolo, con gli occhi nei suoi, la mia mano strinse la sua ancora di più.
Altea
12-07-2013, 15.08.44
Fu un attimo..l'animale con ferocia mi saltò addosso e caddi a terra, un forte dolore al collo e spalla..cercai di divincolarmi ma era impazzito, vedevo solo lui e le mie mani sporche di sangue.
Sentii solo un colpo forte e persi i sensi.
Non so quanto passò ma lentamente riaprii gli occhi, ero dolente alla spalla e la prima cosa che pensai fu quella che per fortuna ero viva e cercai di mettere a fuoco dove mi trovassi.
elisabeth
12-07-2013, 16.18.55
Come faceva a sapere che ero Massone........che fossi Medico magari la cosa non mi meravigliava....ma Massone....comunque dovetti arrivare sino alla piazza con Gem e Solde coinvolti nella loro reciproca antipatia......." Carissima Solder il numero 1 e' Dio Onnipotente.......a quanto vedo ci diamo delle arie.......io continuo a sostenere che il 3 e' il numero perfetto......."...arrivammo alla piazza e fummo fermati dai marescialli......e ora ?...eravamo cosa ?......." Apparteniamo ad una contrada....Solder mia cara...ricordi tu il suo nome ?........ho un vuoto di memoria in questo momento........."......potevo dire i Rossi......ma lei sapeva da che parte stare in quel momento.....ed io volevo capire....per andare da Guidox non c'erano problemi..eravamo ancora spie alla sua dipendenza
Sospirai.
"Beh, se è uno che corre dietro a tutte le donne avrà già una madrina... E poi non so quanto mi convenga farmi vedere in pubblico.. Giacomo il nero sa che sono sua nipote, e non voglio che mia zia ci vada di mezzo.. Dovrò essere solo una ragazza..".
Guardai i contradaioli "Beh, se non c'è altro.. Io andrei.. Odio i convenevoli... " sorrisi "Fatemi gli auguri... Rammentate che conto sul vostro appoggio".
E così dicendo mi avvicinai all'uscita pronta a raggiungere il padiglione dell'Aquila.
Guisgard
12-07-2013, 19.16.59
Altea aprì gli occhi.
Aveva avuto un sonno inquieto, pieno di incubi.
Il ricordo di quel molosso aveva scosso e traumatizzata la ragazza.
Aprì gli occhi e si trovò nella sua stanza.
La luce del meriggio penetrava dalla piccola bifora, illuminando le coperte del suo letto.
Si accorse poi che vi erano delle figure attorno a lei.
Figure che non fu in grado di riconoscere subito.
Poi, piano piano, cominciò a sentire una fitta all'altezza del collo.
Istintivamente tentò di portare una mano dove sentiva male.
“No, non toccatevi le bende...” disse una di quelle figure accanto al suo letto “... la ferita è ancora aperta... come vi sentite, milady?” Riconobbe poi quella voce.
Era quella di Steno.
Guisgard
12-07-2013, 19.25.25
Solder però, a quella domanda di Elisabeth, restò come spiazzata.
“Veramente, io no...” disse confusa.
“Apparteniamo ai Rossi.” Prendendo la parola Gem.
“Allora siete della contrada dell'Aquila.” Fissandoli il Maresciallo di Campo.
E indicò loro le tribune di quella contrada.
“Vedo che vi siete ambientati bene...” mormorò Solder agli altri due, mentre raggiungevano i posti loro indicati.
“Si.” Annuì Gem. “Ma più che altro sappiamo adattarci alle varie situazioni. A differenza tua... quando invece ti sentirai perduta una volta persa la tua pistola.”
“Sta tranquillo...” replicò la donna “... prima che accada, ti avrò già fatto fuori.”
Raggiunsero così i posti a sedere.
E qui Elisabeth, nei posti principali, vide Guidox seduto accanto ad un altro individuo dallo sguardo perennemente accigliato.
E Guidox si accorse di loro.
Altea
12-07-2013, 19.25.57
Finalmente capii che ero in camera ma non riconoscevo ancora le figure vicino a me...e tra l'altro la ferita era ancora dolente.
Poi una voce e piano piano riconobbi Steno...il cuore iniziò a battermi forte e cosi feci finta di nulla..."Ma cosa è successo?Non ricordo pù nulla....e questa ferita?".
Guisgard
12-07-2013, 19.49.20
Clio, così, raggiunse il padiglione dell'Aquila.
Qui c'era un gran via vai di paggi e valletti, tutti indaffarati per gli ultimi preparativi.
E proprio due valletti arrivarono davanti all'ingresso del padiglione.
Uno teneva le redini di un superbo sauro dal manto nerissimo che scalpitava tradendo nervosismo, mentre l'altro portava il vessillo dell'Aquila.
“Spostati, ragazza...” disse uno dei due a Clio “... non puoi stare qui... bisogna lasciare libero il passaggio... tra poco comincerà la cerimonia d'apertura.”
E in quello stesso momento dal padiglione uscì un cavaliere.
Lo sguardo era duro, il volto contratto, l'espressione modellata da tratti marcati e da qualche cicatrice.
“E' pronto il mio cavallo?” Chiese ai due valletti.
Clio lo riconobbe.
Era Yrko.
Ad un tratto giunse un servitore.
“Padrone...”
“Cosa c'è?” Chiese Yrko.
“Messer Giacomo il Nero mi manda a dirvi che lady Altea ha lasciato la piazza a causa di un mancamento.”
“Dannate donne!” Esclamò Yrko. “Ora dovrò trovare un'altra madrina per il Palio!” E sputò in terra per la rabbia.
Guisgard
12-07-2013, 20.04.58
“Sai...” disse Guisgard a Talia “... una volta qualcuno ha scritto che per compiere qualcosa di grande o anche solo per essere davvero felici bisogna essere pazzi, folli e sfidare tutto e tutti...” sorrise “... e forse in questa follia riuscirò davvero a trovare qualcosa di grande... magari lo troveremo insieme, se Dio vorrà...” le accarezzò delicatamente una ciocca di capelli che scendeva lungo il suo bel viso “... e poi, ti rammento, che sono in debito con te di una dichiarazione come si deve... di quelle che si leggono nei grandi romanzi d'amore e che si vedono in quei vecchi film di una volta...” e quel suo sorriso un po' guascone si tinse della luce che in quel momento attraversò i suoi occhi chiari.
Carlo allora fece condurre Guisgard in una stanza, affidandolo ai suoi servitori affinché lo abbigliassero per l'ingresso in città.
La stessa cosa il signore di Monsperon ordinò poi di fare alle sue servitrici per Talia.
Dopo circa un'ora, entrambi ritornarono nella sala, mostrandosi pronti.
Guisgard indossava un vestito a metà fra un'uniforme militare e un abito da cerimonia.
La giubba era verde scuro, con ricami in bianco e nero, i colori del reame di Chanty, con fodere di ciniglia vermiglie e una larga cintura di cuoio ungherese.
I pantaloni erano stretti, di raso nero e terminavano in alti stivali di un castano pallido.
Talia invece appariva bella come una figura di un quadro del Botticelli.
Una di quelle bellezze rinascimentali ed eteree, eppure animata da una grazia viva e reale, dai colori luminosi e solari.
Avanzava col passo sciolto e deciso delle dame Fiorentine e Senesi, dalle figure delicate e affusolate, pallide e leggere.
L'abito era bianco e nero, con la gonna che cadeva ampliandosi, dai risvolti foderati che si aprivano con fiocchi di seta greca che scendevano come leggiadri pendagli di giada, di opale, di granato.
Una mantellina di un giallo morbido copriva le sue spalle perfette, stretta sul davanti da una spilla d'oro bianco, raffigurante un giglio rosso.
“Sei...” guardandola Guisgard “... sei... sei bellissima... come una principessa...”
“Andiamo ora, mie signori...” disse Carlo.
“Un momento...” fissandolo Guisgard “... andare già? Io non so come comportarmi... cosa dire a chi mi farà domande... insomma, sarò smascherato anche dai valletti e dai servi!”
“Voi siete il principe Ardena...” fece Carlo “... e voi...” guardando Talia “... lady Melicha...” si voltò ancora verso Guisgard “... con voi ci sarò sempre io in pubblico, o, in mia assenza, il barone di Sanion...” indicando l'uomo che era accanto a lui “... per il resto assumerete un'aria compiacente, vagamente disponibile. Studiate con attenzione chi vi circonda e badate di non tradirvi mai, avventurandovi in discussioni complicate. A domande difficili risponderete con lo sguardo o qualche parola vaga e diplomatica. Non concedete a tutti la vostra attenzione e non mostratevi troppo comprensivo.”
“Perchè?”
“Perchè il principe Ardena è una personalità particolare.” Rispose Carlo. “Ama lo scherzo, l'irriverenza. Eppure talvolta si chiude in un'enigmatica inquietudine, in un'impenetrabile indifferenza, che invece cela solo irrequietezza.”
“Tormentato il vostro principe, eh.” Fece Guisgard.
“E non parlate mai troppo bene di Chanty.” Intervenne il barone di Sanion.”
“Si, è vero.” Annuì Carlo.
“E perchè mai?” Stupito Guisgard.
“Perchè Sua Maestà non ama molto queste terre.”
Guisgard restò sorpreso.
“Eppure sono meravigliose...” mormorò.
“Ora credo sia il momento di andare.” Prendendo il suo cappello Carlo. “Il popolo vi attende...”
E lasciarono il castello, diretti verso Fisyem.
Guisgard
12-07-2013, 20.10.12
“Non toccatevi le bende, milady...” disse Steno ad Altea “... come detto, la ferita è ancora fresca... siete uscita dalla vostra stanza e uno dei molossi vi ha aggredita, causandovi una brutta ferita sul collo... siete stata fortunata, poteva essere mortale... forse vi lascerà il ricordo di questa brutta storia, ma almeno non vi ha uccisa. Un velo attorno al collo vi coprirà la cicatrice.” Esitò. “Quel molosso vi avrebbe uccisa se non fosse intervenuto vostro marito... ha ferito a morte il cane, salvandovi la vita...”
Raggiunto il padiglione, osservai il via vai di gente.
Ma a quanto pare ero di intralcio.
"Oh, scusate..." Dissi agli uomini che mi rimproverarono.
Ma poi uscì un uomo, lo riconobbi era lo stesso che era giunto al castello la sera della festa.
Ascoltai attentamente ogni parola e, senza che i contradaioli se ne accorgessero mi appoggiai a uno steccato poco lontano da Yrko.
Lo guardai e sorrisi.
"Che razza di donna rinunzierebbe ad essere la madrina del cavaliere più valoroso del palio?" Dissi come se parlassi a me stessa, ma a voce abbastanza alta perché l'uomo mi udisse. "Dev'essere davvero stupida e... Priva del senso del gusto in fatto di uomini..".
Altroché, dev'essere molto accorta se si è tenuta alla larga da un uomo del genere! Grazie, comunque.. Mi hai fatto un favore..
Guardai lontano, guardando i padiglioni con gli spettatori ormai seduti, sperando che lo sguardo dell'uomo si posasse su di me.
Non potevo essere troppo sfacciata, dovevo lasciare che venisse lui da me.
Mi sistemai i lunghi capelli e lasciai vagare lo sguardo, pensierosa.
Altea
12-07-2013, 20.17.19
Quelle ultime parole..."Mio marito..Daiz? Dove si trova ora...lo avevo appena visto in quel giardino..eh..lasciamo stare..è stato solo un brutto incidente...e pensare mi sentivo meglio e volevo ritornare a fare la madrina al Palio" dissi senza tradire la mia voce, dovevo far capire che i motivi per cui ero in giardino erano validi..."Per favore...mandate a dire a sir Yrko che sono spiacente di questo fatto e che mi sentivo meglio ma sono stata aggredita da uno di quei enormi cani e impossibilitata nel letto ma che mi spiace moltissimo..potete andare voi stesso?"
elisabeth
12-07-2013, 20.28.44
Per la prima volta Solder rimase senza parole....Gem fu rapido a rispondere, eravamo amici dei Rossi.....Soldere e Gem ricominciarono a pizzicarsi..." E andiamo Gem, Solder......finiamola con questa pistola...ci ammazzeremo con calma appena usciremo indenni da questo caos.....adesso fatemi il favore, stiamo in apparente in pace con un sorriso sulle labbra......e andiamo a sederci...vediamo chi incontriamo......e se e' possibile..vediamo di capire come possiamo dare una mano, per rimettere a posto le cose...se siamo qui un motivo c'e' e vi assicuro....e prima lo risolviamo e meglio sarà per tutti......"....ci fecero sedere su delle panche....e guarda guarda......Guidox era in prima fila.....speravo non si accorgesse..ma le speranze in quel posto sfumavano via velocemente......" Gem....guarda un po' chi c'e' in prima fila ?.....adesso......bisognerà essere molto bravi perchè.....Solder sarà la spia...ma se da qualche parte c'e' chi la conosce....potrebbe difenderla.....mi sta venendo un mal di testa atroce.....vediamo intanto...che cosa fa' sua Signoria....."...sembravo una statua di sale seduta ......chiusi gli occhi per riaprirli..speravo fosse un brutto sogno...
Guisgard
13-07-2013, 01.50.28
“Non temete per questo, milady...” disse Steno ad Altea “... nessuno si aspetta che possiate essere la madrina di qualcuno in questo momento... quella cicatrice sul vostro collo, come detto, sarà un ricordo permanente di questa brutta serata...” guardò poi gli altri che erano con lui accanto al letto “... mi stupisce che non chiediate di vostro marito...” tornando a fissare Altea “... se mia moglie venisse aggredita da un cane e dovesse a me la sua vita, come minimo mi aspetterei di udire il mio nome al suo risveglio...”
Guisgard
13-07-2013, 03.51.01
Gem guardò verso i posti dove erano seduti Guidox e Giacomo.
“Già...” disse poi ad Elisabeth “... davvero affollato questo luogo... e tutti sembrano fare a galla per venirci a fare compagnia...” aggiunse sarcastico.
“Cosa avete da chiacchierare tanto, voi due?” Fissandoli Solder, che si era seduta accanto a loro.
Ma un attimo dopo, sporgendosi in avanti, Guidox li chiamò.
“Non sapevo vi interessassero le nostre tradizioni.” Disse. “Altrimenti vi avrei fatto avere un invito ufficiale. Lasciate che vi presenti messer Giacomo il Nero...” indicando l'uomo che era con lui “... questi sono messer... perdonate, non rammento i vostri nomi in questo momento...”
“Gem ed Elisabeth.” Fece Gem.
“Si, già...” annuì Guidox “... e la vostra amica?” Fissando Solder.
“Sono in realtà” disse questa “la sorella di Elisabeth. Siamo inseparabili. Vero, sorellina?” Sorridendo ad Elisabeth, ma attenta a farle un cenno come a dirle di non tradirsi.
Ma proprio in quel momento si udì un solenne e prolungato squillo di trombe.
La cerimonia di apertura del Palio stava cominciando.
Iniziarono a passare in rassegna tutti i cortei delle varie contrade, con valletti e stendardi.
E al centro di ogni corteo c'erano i cavalieri, campioni di ciascuna contrada.
E il pubblico li incitava e li invocava con ardore.
Guisgard
13-07-2013, 03.57.25
A quelle parole di Clio, Yrko si voltò di scatto e la vide.
La ragazza, dai lunghi capelli scuri ricci e gli occhi azzurri, se ne stava a fissare un punto indefinito di quello scenario, assumendo un'aria, agli occhi dell'uomo, intrigante e seducente.
“Molte donne sono delle oche” disse Yrko avvicinandosi a lei “degne solo di essere attratte dal lezzo causato dalle parole dei villani. Fortunatamente non tutte sono così plebee..." sorrise "... il mio nome è Yrko di Bumin, damigella...” prendendo la mano della ragazza e baciandola “... campione dell'Aquila... vi va di assistere al Palio da uno dei posti destinati alle personalità più importanti? Come i Podestà, i Cancellieri, i Consiglieri, i Magistrati e le madrine...”
In quel momento Clio fu scossa dalle trombe che sancivano l'inizio della cerimonia d'apertura.
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elisabeth
13-07-2013, 21.28.31
" Già...quando speri che ci sia il nulla intorno a te...guarda caso c'e l'immensità dei popoli che ti riconosce......Spero che che ci venga qualcosa in aiuto...Solder mi sta soffocando solo con la sua presenza......".....ed eccola Solder che si insinuava tra me e Gem.....avevo l'istinto omicida più forte che sia mai capitato al più grande omicida...avrei voluto strangolarla con le miei stesse mani.....e quando stavo per assaporare questa scena che si era fatta viva nella mia mente.....Guidox ci chiama..." Devo dirle che ho sempre amato queste tradizioni e non sono mai riuscita a viverne una dal vero...oggi deve essere la mia giornata fortunata......Messer Giacomo il Nero....sono felicissima di fare la vostra conoscenza........perdonate la mia mancanza Guidox ...lei e' Solder....la mia sorellastra.......già.... figlia di letto diverso di mio padre....mi e' stata lasciata in eredità alla sua morte......c'e' chi eredita Castelli....io ho ereditato lei......."....il palio ebbe inizio...fantastico......i colori i cavalli bardati...le dame e i Cavalieri....." Gem...sapessi quanti libri ho letto....e quanto la mia mente ha fantasticato.......siamo veramente qui......".........ero cosi' emozionata...che respiravo appena...al diavolo Solder.......quella era magia.....
Altea
13-07-2013, 23.21.45
Avevo capito...mi sarebbe rimasta la cicatrice ma se il buon Dio mi avrebbe fatto tornare nel 2013 un buon chirurgo estetico e plastico avrebbe rimediato.
Guardai stupita Steno.."Ma mi state prendendo in giro? Se è la prima cosa che vi ho chiesto prima..eh che solo..si insomma" lo guardai con aria attenta ricordando ciò che avevo detto alla guardia in giardino e forse si era rinsavito e raccontato tutto.."Io..si ero proprio in giardino perchè mi sembrava di averlo visto assieme a una altra dama e mi prese un attacco di gelosia". Sorrisi lievemente.
Sorrisi.
Aveva abboccato.
"Oh, so bene chi siete, mio signore..." Dissi guardandolo negli occhi "..ma evidentemente voi non sapete chi sono io, o meglio, come sono.. Sembrerebbe un'offerta allettante la vostra, ma purtroppo per voi ho udito benissimo che avete perso la vostra madrina.." Mi avvicinai di un passo.
"Non mi avrete mica preso per un banale rimpiazzo, vero?" Soggiunsi con un finto broncio, per poi scuotere la testa.
"No, mi dispiace..." Dissi sorridendo "non amo stare in mezzo alla gente, detesto avere gli occhi di quei villani addosso... " sorrisi "Il mio posticino discreto andrà benissimo per vedervi trionfare.. E sperare che, chissà, magari verrete proprio da me per celebrare la vittoria.. Ma non perché non avete nessun'altra, altrimenti potrei offendermi.." Senza staccare gli occhi dai suoi "... Per impressionarmi non serve un posto tra le alte cariche.. Se volete la mia attenzione, abbattete gli altri cavalieri uno ad uno..".
Mi avvicinai ancora un poco "E poi tornate da me.." Sussurrai.
Le trombe squillavano, imperiose.
"Ora dovete andare, mio signore.." Sorrisi ".. Non temete, se vorrete rivedermi, mi troverete qui...".
Guisgard
15-07-2013, 01.22.37
“Capisco...” disse Steno ad Altea “... comunque sappiate che vostro marito è stato imprigionato nelle segrete di questo castello. E resterà in catene fino a quando messer Yrko non sarà ritornato. Poi penserà lui a processarlo. Infatti il vostro consorte ha aggredito una delle guardie del castello. E' stato lui stesso a confessare quando io e altri soldati, attirati dalle vostre grida per l'attacco del molosso, siamo corsi nel cortile. Mentre la guardia era di spalle, lui ha colpito di sorpresa.”
Era chiaro, dal racconto di Steno, che Daiz, corso a salvare Altea dal molosso, al risveglio della guardia che la donna aveva colpito alle spalle si era preso la colpa per salvarla.
Guisgard
15-07-2013, 02.28.43
Gem comprese l'eccitazione e l'entusiasmo di Elisabeth.
Tutto era pronto per l'inizio della cerimonia che avrebbe sancito l'apertura del Palio.
“Quando siamo giunti qui” disse alla donna, prendendole la mano “credevo di essere sprofondato in un incubo. Più mi rendevo conto che eravamo nel passato, più mi sembrava di impazzire. Ma poi, piano piano, questo luogo è sbocciato come un fiore... e non so... la sua magia mi ha conquistato poco a poco...”
Uno squillo di trombe e il popolo esultò.
La cerimonia cominciò.
Yrko sorrise a quelle parole di Clio.
“Oh, non fate così...” disse avvicinandosi a lei “... non merito questo vostro broncio... sapete? E' vero... in effetti la dama che era stata scelta come mia madrina è andata via. Ma vi assicuro che non fui io a sceglierla, ma solo i miei contradaioli. E posso darvi la mia parola di cavaliere. Anzi, lo giuro sul mio nome e sul mio onore. In verità non ho mai dato molta importanza a questo genere di cose... a me interessa solo giostrare e far vincere la mia contrada... ma ora, guardandovi... beh, non posso che rallegrarmi che quella donna se ne sia andata via... anzi, credo che solo per i vostri occhi azzurri... meravigliosi e bellissimi, che risplendono come gemme preziose... si possa vincere una simile giostra...” le baciò la mano “... avete ragione... mischiarsi al volgo e deplorevole... recatevi, se vi va, nel padiglione dell'Aquila e dite ai miei contradaioli che vi ho scelta quale madrina... così potrete assistere da lì al mio trionfo... altrimenti attendetemi pure qui, all'ombra degli spalti... ed io, come un novello Enea atteso da Lavinia, tornerò da voi e porterò come pegno la vittoria del Palio.” E andò via.
Uno squillo di trombe e poi il tripudio del popolo.
La cerimonia cominciò.
La scena era pittoresca ed evocativa.
Per quasi tutta l'estensione della grande piazza centrale di Fisyem vi era un grande spiazzo ricoperto da vivissima terra rossa.
Il terreno era recintato per l'occasione da una robusta palizzata che formava un semicerchio irregolare, con gli angoli schiacciati per permettere una migliore visibilità.
Ai lati delle transenne che delimitavano l'accesso al campo apparivano tre araldi, accompagnati da sette trombettieri e seguiti da otto Marescialli di Campo, che con un manipolo di uomini armati avevano il compito di controllare la folla e accertare l'identità dei cavalieri che partecipavano al Palio.
Sul lato opposto della piazza erano stati montati i padiglioni appartenenti alle varie contrade, con pennacchi e stendardi che raffiguravano i loro colori.
Davanti a ciascun padiglione era affisso l'emblema della contrada di appartenenza, con drappi e corde del medesimo colore.
Il padiglione centrale, al posto d'onore, era stato assegnato all'Aquila e al suo campione, Yrko di Bumin, che per la sua fama in ogni genere di gioco cavalleresco, era stato accolto come naturale favorito alla vittoria finale.
Un nuovo squillo di trombe e tutto quello spettacolo, come immortalato in un quadro antico, prese magicamente ad animarsi.
Cavalieri bardati con magnificenza e superbia, preceduti e seguiti da scudieri con elmi, lance, scudi e spade, scesero nella piazza tra le grida del popolo festante.
I palafreni che sellavano avanzavano con zoccoli lucenti, morsi arabescati e staffe cromate.
Maniscalchi, fabbri e armaioli marciavano in parata, con i simboli di ciascun cavaliere.
E infine, chiudevano il corteo giovani paggi dai cappelli colorati e le tuniche vivaci.
Il Palio di Fisyem era cominciato.
Talia
15-07-2013, 03.05.05
Fui portata via dalle servitrici, dopo che Carlo ebbe dato quell’ordine...
mi condussero in una sfarzosa stanza ed iniziarono a girarmi intorno, portando abiti preziosi, stoffe e gioielli.
Passarono molti minuti, durante i quali, non poco in soggezione, le lasciai... poi, una volta pronta, tornai nella sala dove Guisgard, Carlo ed un altro uomo mi stavano aspettando, già pronti a partire...
“Sei...” guardandola Guisgard “... sei... sei bellissima... come una principessa...”
“Andiamo ora, mie signori...” disse Carlo.
“Un momento...” fissandolo Guisgard “... andare già? Io non so come comportarmi... cosa dire a chi mi farà domande... insomma, sarò smascherato anche dai valletti e dai servi!”
“Voi siete il principe Ardena...” fece Carlo “... e voi...” guardando Talia “... lady Melicha...” si voltò ancora verso Guisgard “... con voi ci sarò sempre io in pubblico, o, in mia assenza, il barone di Sanion...” indicando l'uomo che era accanto a lui “... per il resto assumerete un'aria compiacente, vagamente disponibile. Studiate con attenzione chi vi circonda e badate di non tradirvi mai, avventurandovi in discussioni complicate. A domande difficili risponderete con lo sguardo o qualche parola vaga e diplomatica. Non concedete a tutti la vostra attenzione e non mostratevi troppo comprensivo.”
“Perchè?”
“Perchè il principe Ardena è una personalità particolare.” Rispose Carlo. “Ama lo scherzo, l'irriverenza. Eppure talvolta si chiude in un'enigmatica inquietudine, in un'impenetrabile indifferenza, che invece cela solo irrequietezza.”
“Tormentato il vostro principe, eh.” Fece Guisgard.
“E non parlate mai troppo bene di Chanty.” Intervenne il barone di Sanion.”
“Si, è vero.” Annuì Carlo.
“E perchè mai?” Stupito Guisgard.
“Perchè Sua Maestà non ama molto queste terre.”
Guisgard restò sorpreso.
“Eppure sono meravigliose...” mormorò.
“Ora credo sia il momento di andare.” Prendendo il suo cappello Carlo. “Il popolo vi attende...”
E lasciarono il castello, diretti verso Fisyem.
Uscimmo dal castello in fretta, diretti in città... ero testa, agitata... mi sembrava una follia essere lì, aver seguito le istruzioni folli di Robert, il Codex, la corsa in treno, Chanty, il 1513... ed ora la storia del principe, della sua somiglianza con Guisgard...
Ardena, pensavo...
il principe Ardena...
riflettevo: ero sicura di aver già sentito questo nome, forse di averne letto...
pensai che forse ne avevo letto nei documenti che avevo studiato per quel mio libro...
Lentamente ruotai lo sguardo e lo portai su Guisgard accanto a me...
lo osservai per un momento e sorrisi: sembrava davvero un principe, di quelli che si vedevano nei dipinti dei musei...
sorrisi per un momento, osservandolo...
poi di colpo ritornai seria: era pericoloso quello che stavamo facendo... qualsiasi cosa lui dicesse, io non potevo non pensare che stesse correndo un pericolo terribile, con quel gioco di inganni...
e con questo pensiero fisso in mente, i miei occhi non lo lasciarono neanche per un momento, per tutta la strada verso Fisyem.
Lo guardai andare via, trattenendo a stento una risata.
Quanto sparì dalla mia vista, scossi la testa, divertita.
Che razza di ruffiano...
Comunque, avevo ottenuto quello che volevo.
Cercai un posticino isolato poco distante da cui si scorgesse il palio.
Mi sedetti in qualche modo e osservai la cerimonia.
Non avevo intenzione di andare al padiglione dell'Aquila né tanto meno in mezzo alle autorità, anche se non potevo certo tornare dai contradaioli della pantera.
Più tardi scopre la mia identità, meglio è..
Infondo, pensai, non doveva interessargli molto visto che non aveva nemmeno chiesto come mi chiamavo.
Ma mi aveva fatto solo un favore.
Così da quell'angolo discreto osservai la cerimonia, i cortei delle contrade, i cavalieri.
E sorrisi, pensando che, comunque, era qualcosa che non avrei mai pensato di poter osservare con i miei occhi.
Altea
15-07-2013, 15.35.25
Rimasi senza parole a fissare il muro davanti a me...perchè Daiz aveva fatto questo? Perchè si era accollato tutta la colpa? Perchè era in fondo un galantuomo? Perchè mi amava?
Ero sul punto di dire la verità ma pensai che Daiz fino ora aveva sempre agito in modo giusto e se aveva mentito vi era un qualche motivo..e quindi guardai di nuovo Steno.."E cosa avrebbe detto mio marito? Scusatemi, quel cane mi stava quasi uccidendo..è ovvio la situazione era allarmante, mio marito certamente non ha agito per far del male a quella guardia...noi siamo stranieri e non parteggiamo per nessuno."
elisabeth
15-07-2013, 16.28.20
Sentii Gem molto vicino....mi prese la mano e questo mi fece sentire una forte emozione....il palio per un po' poteva attendere....." Gem...ti dissi solo ieri che infondo qualsiasi motivo ci abbia spinto fin qui.....per me, e' un motivo che va ogni logica ,non conosco i piani di nessuno...so solo una cosa che per la prima volta io mi sento in sintonia con un uomo.......e' come se in me ci fosse un nuovo germoglio......tu parli di un fiore....e io....".....il suono delle trombe...gli applausi...il Fiore.....dove avevo letto di un amore ...un amore custodito come un fiore..........rimasi.....stordita.....Il Fiore azzurro ecco cosa avevo letto....ma era....solo un mito.....mi ero fatta prendere da troppe cose......e Gem....era quella che amavo di piu....strinsi la sua mano nella mia......" Vediamo di uscire indenni.....insieme..."....
Guisgard
15-07-2013, 17.53.47
La carrozza di Carlo di Monsperon giunse così a Fisyem.
Guisgard e Talia osservavano l'architettura rinascimentale di quella città, così sontuosa, armoniosa e caratteristica.
La capitale però appariva particolarmente vivace ed animata da una moltitudine di persone che affollava strade e piazze.
“Avevamo dimenticato il Palio...” disse il barone di Sanion.
“Già, è vero...” annuì Carlo.
“Di cosa si tratta?” Chiese Guisgard.
“E' la festa più importante del regno” spiegò Carlo “dedicata all'Assunta. Le contrade che formano Chanty si contendono la vittoria, ciascuna portando in una giostra il suo campione.”
“Questo ora sarà un problema.” Fece Sanion.
“Un grosso problema.” Ribadì Carlo.
“Perchè?” Domandò Guisgard.
“Perchè anche Sua Maestà” rispose Carlo “partecipava al Palio... e giostrava con i colori della Pantera...”
“Se vedranno Guisgard” mormorò Sanion “tutti chiederanno di vederlo giostrare.”
“Già...” scuotendo il capo Carlo.
“Mi spiace, ma non credo di essere in grado di usare la lancia...” scuotendo il capo il Taddeide.
“La giostra del Palio si tiene con le spade.” Disse Carlo. “Grossi spadoni di legno. Ma la sostanza non cambia.”
“Spade?” Ripetè Guisgard. “Beh, allora le cose cambiano. Sono un discreto spadaccino.” Sorridendo.
“Non siate sciocco...” fissandolo Carlo “... quelli sono cavalieri esperti.”
“Però” osservò il Capomazdese “se io partecipassi a quel Palio nessuno poi potrebbe obiettare o avere dubbi sulla mia identità. E questo ci risparmierebbe un bel po' di lavoro. E poi sono spade di legno, no? Al massimo potrei beccarmi qualche livido.”
“Sono armi comunque.” Replicò Carlo. “E alla giostra partecipa anche Yrko di Bumin.”
“Chi sarebbe?” Chiese Guisgard.
“Uno dei nemici della Corona” spiegò Carlo “e uno dei cavalieri più temibili. Di certo non si lascerà sfuggire la possibilità di battere il principe. E magari non si limiterà solo a batterlo.”
“Sappiamo che sarà una cosa difficile questa nostra recita” disse Guisgard “e non credo che i rischi si limiteranno a questa giostra. Perciò, sono dell'idea di partecipare. Così nessuno dubiterà di me.”
“Una giostra non è uno scherzo.” Lo ammonì Carlo.
“Io credo” ridendo Guisgard “che siano un po' come le partite di calcio del XXI secolo... e non sempre il favorito batte lo sfavorito... ad esempio, nel campionato di calcio hanno fatto retrocedere la squadra della Juventus per favorirne un'altra, quella dell'Internazionale... eppure, contro ogni pronostico, sono risaliti in categoria superiore allestendo una squadra formidabile che ha rivinto gli scudetti tolti loro in precedenza a favore dell'altra...”
Carlo e Sanion lo guardarono confusi.
“Lasciamo perdere...” sorridendo Guisgard “... è una storia lunga, ma che testimonia come le ingiustizie esistano in ogni epoca... però, come la Juventus insegna, che viene fatto fuori con l'inganno ha poi la possibilità di rifarsi... un po' come per il vostro re, no? Solo che ora tocca a me prendere le sue difese.”
“C'è un problema...” guardandolo Sanion “... il cavallo della Pantera si lascia cavalcare solo dal principe Ardena... forse possiamo ingannare gli uomini, ma quell'animale saprà riconoscere che non siete il suo padrone...”
“Si, è vero.” Confermò Carlo.
“Deve esserci un trucco...” mormorò Guisgard.
“Trucco?” Sorpreso Carlo.
“Si, solitamente quando un cavallo fa così, esiste sempre un modo per cavalcarlo. Anche perchè è stato comunque domato immagino... come la leggenda di Alessandro il Grande ed il suo cavallo Bucefalo...”
“Se c'è” disse Carlo “di sicuro Sua Maestà non lo ha svelato mai.”
“Forse potrebbero aiutarci i contradaioli...” pensieroso Guisgard “... facciamo così... entreremo in città e voi” fissando Carlo “annuncerete al popolo che Sua Maestà parteciperà al Palio... mentre io, Talia e il barone raggiungeremo gli altri della Pantera...”
“E se non riuscirete a cavalcare quel cavallo?” Inquieto Carlo.
“Pregate la Vergine Assunta che invece ci riesca.” Rispose il Capomazdese.
La carrozza allora raggiunse la piazza e Sanion portò Guisgard e Talia nel padiglione della Pantera.
Carlo invece raggiunse il podio principale.
“Popolo di Chanty...” proclamò “... oggi è un gran giorno! E' il giorno del Palio, la festa più amata e importante del regno! Perchè questo è ancora un regno!”
“Chi è quell'uomo?” Chiese Giacomo a Guidox.
“Un certo Carlo di Monsperon...” rispose l'altro “... un fedele del re... mi chiedo cosa voglia ora qui... sono mesi che si è auto esiliato nel suo castello di campagna...”
“E in questo giorno gioioso” continuò Carlo “non poteva restare lontano il vostro principe... si, Sua Maestà è qui! Il principe Ardena è tornato! E ha scelto questo giorno per farlo! E giostrerà con i colori della sua contrada!”
E dopo un attimo di smarrimento, un boato scosse la piazza, soprattutto dalla platea occupata dalla gente della Pantera.
Il popolo era raggiante, mentre Guidox, Giacomo e i loro compagni restarono ammutoliti.
La stessa reazione ebbe nel campo Yrko.
E questa notizia del ritorno del principe fu colta anche da Elisabeth e da Gem che si trovavano vicini a Guidox.
E anche da Clio che invece assisteva al Palio da un luogo appartato tra i padiglioni.
Restai di pietra, gli occhi sbarrati e il respiro inesistente.
Non poteva essere vero.. Che stava succedendo?
Se il principe era tornato allora chi era imprigionato nella torre? Il mio piano disperato allora era inutile!
Forse qualcuno era già riuscito nell'impresa!
I contradaioli e tutti gli altri mi avrebbero preso per pazza.
Guardai Yrko per soppesare la sua reazione.
Ma vidi solo stupore.
Com'era possibile? Dovevo saperne di più.
Così, mi calai il cappuccio sul viso e, stando attenta a non farmi vedere, passando dal retro dei padiglioni, raggiunsi quello della contrada Pantera.
Se il principe era tornato doveva giostrare.
Una volta entrata tolsi il cappuccio in modo che mi riconoscessero.
"Ma.. Che succede?" Dissi stupita ai contradaioli cercando Ippio con lo sguardo. "Com'è possibile? Per carità, ben venga.. Ma.. Come...".
Guisgard
15-07-2013, 18.36.59
“Milady...” disse Steno ad Altea “... la guardia ha raccontato che il molosso era al suo guinzaglio e non vi aveva affatto aggredito. Si è poi voltata e vostro marito ha pensato bene di colpirla alle spalle. A quel punto il molosso, davanti all'aggressione del suo padrone, è diventato feroce. Dunque vostro marito è colpevole di aver attentato ad una guardia di messer Yrko di Bumin. Colpevole per sua stessa ammissione. E al ritorno del nostro padrone molto probabilmente sarà giustiziato.”
Altea
15-07-2013, 18.51.39
Il sangue mi si raggelò...per sua stessa ammissione...sarà giustiziato.
"Giustiziato...senza un processo e un testimone? Ma in che mondo vivete? Da noi ci deve essere un testimone del reato e un avvocato per difendersi. In che posto strano sono capitata" e guardai Steno in malo modo.
Comunque ero convinta che Yrko di Bumin ci avrebbe cacciato da quel castello...io ero andata via dal Palio e ora questo fatto..perchè Daiz si era fatto proprio trovare sul luogo del fatto.
"Vorrei rimanere sola" risposi in modo seccato e stanco.
Talia
15-07-2013, 19.15.06
I miei occhi passarono rapidi da Carlo a Guisgard, poi di nuovo a Carlo...
parlavano di giostre, spade, contrade, scontri...
erano pazzi!
Guisgard voleva andare nella contrada ad interpretare la parte del principe Ardena... gli lanciai un'occhiata confusa e preoccupata: andare tra la folla, dove magari vi erano persone che avevano visto il vero principe decine di volte, e sperare di non venire smascherati...
mi sembrava una follia...
e quel che era peggio era che Carlo sembrava d'accordo!
Eppure sapevo che oppormi avrebbe portato a poco...
sospirai dunque quando, separatici da Carlo, ci dirigemmo verso una parte della piazza gremita di persone abbigliate tutte in blu e rosso, e che suonavano tamburi e sventolavano bandiere di quegli stessi colori...
"Sembra di essere ad una festa medievale..." sussurrai non senza una punta di sarcasmo, guardandomi intorno "Ad una festa medievale molto bel riuscita..."
Sorrisi tra me, poi tornai seria e mi voltai verso Guisgard...
"Mi raccomando..." sussurrai allora, per l'ennesima volta, stringendo appena il suo braccio "Mi raccomando, sii prudente!"
elisabeth
15-07-2013, 19.27.18
Evidentemente il principe non poteva essere li'......perché come disse Milord era imprigionato.......bene la gente spariva e riappariva come se nulla fosse in quel posto......Solder doveva sapere qualcosa.....sembrava avere le pulci sugli abiti..." Gem .....i buoni sono tornati a quanto pare........mi chiedo cosa dovremmo fare noi...non ci resta che stare a guardare.....Sorellina....che ti prende ?..non ti piace lo spettacolo ?...."......
Guisgard
16-07-2013, 01.08.07
“E' un reo confesso.” Disse Steno ad Altea. “A cosa serve un processo? Lui stesso ha ammesso la propria colpa.” Poi annuì a quelle ultime parole della donna. “Vi lascerò sola. Badate però di restare. Siete ferita e avete bisogno di riposare. E poi non c'è più vostro marito a salvarvi dai molossi nel cortile.” La fissò e poi uscì.
Guisgard
16-07-2013, 01.17.54
Clio era entrata nel padiglione della Pantera e notò il fermento per ciò che era accaduto.
“Noi...” avvicinandosi a lei Ippio “... noi non sappiamo cosa credere... Carlo di Monsperon, da sempre fedele alla Corona, dice che il principe è tornato... ma dov'è allora?”
In quel momento arrivò il barone di Sanion.
Con lui c'era una ragazza, Talia, ed una figura incappucciata.
“Perchè siete tutti qui come tanti nulla facenti?” Guardando i contradaioli. “Non avete udito? Il principe sta venendo qui per partecipare al Palio. Presto, preparatevi per la sua vestizione. E fate portare qui il suo cavallo.”
Ippio allora mandò Marzio a prendere Pestifero.
Il vecchio Bariel allora si avvicinò al barone.
“E' tornato davvero il principe?” Chiese.
Il barone, dopo un attimo di esitazione, annuì.
L'anziano allora lo fissò e sorrise.
Un sorriso però enigmatico.
“Un povero vecchio” mormorò “crede a tutto ciò che i giovani gli dicono. Egli lascerà che loro possano guidarlo e portarlo via. Ma i nostri nemici a cosa crederanno?”
“Qualcuno una volta ha detto” all'improvviso la figura incappucciata accanto al barone “che le cose più sacre di questo mondo, come la Religiosità e l'Amore, nascono da un atto di Fede... credere ciecamente in ciò che amiamo...” e mostrò i suoi occhi al vecchio.
“Mio...” incredulo Bariel “... mio signore...”
In quel momento Marzio portò Pestifero davanti al padiglione.
Allora Sanion condusse fuori la figura incappucciata e Talia.
Intanto nel padiglione procedevano i preparativi in attesa del principe.
Nel frattempo, sulle tribune, Elisabeth e Gem, come tutti gli altri, erano in attesa di vedere l'arrivo del principe.
“Ma cosa diamine sta accadendo?” Fece Solder. “Più resto qui, più mi sembra assurdo questo luogo!”
“Magari questo luogo pensa la stessa cosa di te.” Sarcastico Gem.
“Sta succedendo qualcosa...” disse Giacomo seduto alle loro spalle “... qualcosa...”
“Ovvio!” Esclamò Guidox. “Dicono che è tornato il re! Sta succedendo di tutto!”
“Forse...” mormorò il Nero “... ma comunque ho uno strano presentimento...”
“Sai...” sottovoce Gem ad Elisabeth “... forse dovremmo cercare il Milord... magari lui puoi aiutarci a capire... forse è proprio qui al Palio...”
Altea
16-07-2013, 14.50.54
Rimasi sola nella stanza e mi appoggiai sui cuscini...che sarebbe stato di noi? Non temevo tanto Yrko di Bumin...a lui sarebbe bastato un sorriso ammaliante..quanto Giacomo il Nero..quell'uomo era di una freddezza disarmante.
Provai ad alzarmi dal letto...riuscivo a camminare e mi diressi verso la finestra a guardare l'orizzonte persa nel vuoto..non avevo vie di uscita sembrava.
Stavo per rispondere ad Ippio quando tre persone entrarono nel padiglione, monopolizzando la mia attenzione, come quella di ogni altro presente.
Osservai attentamente le tre figure.
Se quello è il principe, perché il cappuccio?
Capivo fuori, in mezzo ai nemici, ma lì era al sicuro.
Seguii con lo sguardo il vecchio Bariel che si avvicinava ai nuovi venuti, e sorrisi alle sue parole.
Ma poi, rabbrividii.
Quella voce, non poteva essere la stessa, eppure il ricordo di quella strana conversazione era nitido e chiaro nella mia mente.
Ma ancor di più mi colpì la reazione del vecchio saggio.
Allora era davvero lui.
Infondo, pensai, se aveva i suoi stessi occhi perché la voce doveva essere diversa?
Non poteva certo trattarsi della stessa persona che avevo incrociato nel XXI secolo! Era un'assurdità!
Il principe, il nobile e la bella ragazza che era con loro uscirono all'arrivo di Pestifero.
Non ebbi nemmeno il tempo di avvicinarmi. Non potevo seguirli fuori o avrei rischiato di essere vista.
Ma ormai che importava? Se il principe era lì allora non dovevo entrare al castello.
Qualcuno lo aveva liberato prima di noi? O forse il biglietto a cui avevo dato tanto peso non era che un'illusione.
Sospirai.
Non riuscivo a capire.
Guardai Ippio e gli feci segno di seguirmi.
Così, mi avvicinai a Burel e gli sorrisi.
"Allora è davvero lui.. il principe Ardena?" Dissi guardandolo "...quindi stavamo rischiando tanto solo per.. Un fantasma? Beh, perché se è lui i nostri sforzi per liberarlo sono non solo inutili ma anche stupidi.. Quindi me ne posso stare ben lontana da quell'uomo immondo.." Lo guardai con sguardo interrogativo "...ma se non è lui, se è suo cugino, suo fratello, o semplicemente un suo sosia e noi interrompiamo tutte le operazioni... Allora che ne sarà del vero principe?".
Scossi la testa e guardai il punto da cui erano usciti i tre.
"Devo parlare con lui.. Ma non ci riuscirò mai.. Non si farà mai avvicinare da una ragazza qualunque.. Ma il nobile che è con lui va avvisato della situazione.." Dissi in tono preoccupato "..entro la fine del palio dovrei sapere se farmi avvicinare da Yrko o no..".
Sospirai "..voi che ne pensate?".
elisabeth
16-07-2013, 16.37.12
Solder era diventata capricciosa e nervosa....Gem, trovava sempre il modo di essere acido al punto giusto....non che potevo dargli torto....una persona che ti spara non e' simpatica a prescindere da tutto e da tutti......ascoltai Giacomo il Nero....e Guidox.....erano consapevoli che il Re ...era libero...e non potevano farci nulla........il punto era che Giacomo su questa cosa mi sembrò molto riflessivo.....Gem mi parlò sottovoce " Hai ragione, Milord.....dimenticavo che quando ci prestò i cavalli ci disse che sarebbe venuto al Palio e che se li sarebbe ripresi........dovremmo portarci dietro la sorellina capricciosa....."......dagli spalti dove ci trovavamo.....si poteva vedere molto bene il luogo dove si muovevano i cavalieri...non certo però le scuderie.....quando qualcosa attirò la mia attenzione......Pioppo......" Gem ...guarda verso le scuderie c'e' Pioppo e se c'e' lui c'e' Milord.......dobbiamo trovare una scusa per spostarci da qui...."......" Solder scusa...se ti alzi ho la sensazione che quella donna noi due la conosciamo bene......guarda un po'.....?...".....le indicai con la mano un posto bene preciso.....e siccome Guidox e Giacomo..come del resto tutto il popolo erano presi dal fatto che il Re fosse resuscitato.......mi alzai ...e........fatto....era bastato uno spintone..." Gem... o mio Dio Gem...e' caduta Solder....andiamo a vedere cose si e' fatta..."......si era costituito un capannello di persone ...e noi prendemmo un'altra strada.....
Talia
17-07-2013, 01.56.37
Insieme a Guisgard, seguii il barone dentro il padiglione della contrada della Pantera...
ero tesa, agitata: c’erano tante persone lì e, per quel che mi riguardava, mi sembrava impossibile che i fedeli del principe non riconoscessero la differenza in Guisgard...
ma forse il loro desiderio del suo ritorno era tale da colmare le lacune...
e comunque, pensavo, adesso eravamo lì e non c’era molto che potessi fare se non pregare di non venire smascherati e che il piano di Carlo funzionasse.
In silenzio seguii ciò che fu detto e mi irrigidii appena quando Guisgard fu tanto avventato da prendere la parola... e tuttavia fu molto bravo e l’uomo di fronte a lui gli credette... tacitamente tirai un sospiro di sollievo.
Poi di nuovo fummo condotti furi dal padiglione...
Qui, lentamente, mi guardai appena intorno... c’erano persone ovunque: nella piazza, sugli spalti... e mi chiesi se e come ne saremmo usciti mai.
E tuttavia la mia attenzione fu subito attratta da altro... un cavallo alto e fiero, scalpitante, vagamente agitato, che era stato portato e fermato proprio davanti a noi...
gli lanciai un’occhiata allarmata...
“Ti prego, dimmi che non hai intenzione di farlo davvero...” sussurrai pianissimo a Guisgard.
Guisgard
17-07-2013, 06.10.47
Tutto fu rocambolesco.
Solder cascò tra alcuni spettatori e qualcuno di quelli reagì male, quasi malmenando la donna.
Nel frattempo Elisabeth e Gem andarono dall'altra parte e in breve scesero dalle tribune, raggiungendo così il margine del campo.
“Bello scherzetto le hai tirato...” disse il pilota ridendo.
Poi si avviarono verso le scuderie.
E qui videro Pioppo ancora fermo a fissare lo spiazzo con i cavalieri.
Guisgard
17-07-2013, 06.13.22
Altea, sconfortata, fissava il paesaggio lontano.
I colli che dolci, come onde di un mare sterminato, riempivano quello scenario dai tratti fiabeschi, con cipressi a guardia di casali addormentati e borghi distesi come se fossero tratti e immagini di un dipinto rinascimentale.
Ad un tratto però la donna udì qualcosa.
Di nuovo quella musica, soave e malinconica.
Di nuovo quell'ocarina che disperdeva le sue note nel sibilo del vento, tra il silenzio che dominava le torri del castello.
Guisgard
17-07-2013, 06.37.20
“Ho veduto i suoi occhi...” disse Bariel a Clio “... quei suoi occhi chiari e luminosi... si, è lui... è il principe Ardena...”
“Chissà...” fece Ippio “... forse era davvero prigioniero ed è fuggito... o forse quel biglietto era veramente una trappola... del resto mi avevano raccontato alcuni dei nostri che era giunta qui una donna, vista poco prima con Yrko, che raccontava una storia simile a quella del biglietto... dunque forse davvero poteva nascondere un inganno... ora però direi che non è più il caso che voi avviciniate Yrko...” fissando la ragazza “... ora il principe è qui e lo sarà per tutto il Palio... e alla fine riusciremo di certo ad incontrarlo... vero, Bariel?”
Il vecchio annuì.
Nel frattempo, fuori dal padiglione, la figura incappucciata, Talia e Sanion attendevano l'arrivo del cavallo.
Un attimo dopo giunse Marzio con Pestifero.
L'uomo incappucciato si voltò verso Talia.
“Non credo di avere altra scelta...” fissandola negli occhi “... devo tentare di cavalcare quel cavallo...”
“Cosa farete ora?” Chiese il barone.
“Forse solo cercare di capire come faceva il principe a cavalcare questo cavallo...”
Sanion allora fissò Marzio.
“E' da molto che ti occupi del cavallo di Sua Maestà?”
“Si, signore.” Annuì il ragazzo.
“E' un compito importante.”
“Si, signore.”
“Richiede fiducia e attenzione.”
“Infatti, signore.”
“E ti da la possibilità di apprendere molte cose.” Disse Sanion. “I segreti di un cavaliere come Sua Maestà. Cosa vorresti rubare alle sue abilità?”
“Di sicuro quella che gli permette di cavalcare questo sauro.”
“Tu sai osservarlo?”
“Si, signore...” rispose il ragazzo “... e in effetti c'è qualcosa che, con tutto il rispetto, non arrivo a capire...”
“Cosa?” Domandò il barone.
“Prima di sellarlo, Sua Maestà lo fa sempre abbeverare...”
Sanion si voltò verso l'uomo incappucciato.
“Prova a farlo tu ora...” disse questi a Marzio.
Il ragazzo annuì e condusse Pestifero verso una vasca di legno.
Il cavalo però, nel chinarsi a bere, si irrigidì e restò immobile per qualche istante.
“Cos'hai?” Cercando di farlo bere il ragazzo.
“Aspetta, ci penso io!” Esclamò l'uomo incappucciato. “Lascia che lo faccia io, ragazzo!”
http://pad.mymovies.it/cinemanews/2010/37009/taylor.jpg
elisabeth
17-07-2013, 11.22.19
Se le meritava tutte...Solder si meritava una bella lezione....ma dovevamo stare attenti...quella serep poteva raccontare di noi cose assurde.....e comunque dovevamo andare avanti..." Gem caro....le avrei fatto ancora peggio se avessi potuto.....ma infondo sono una buona.....bugia..ho detto una bugia......"..cercai di sorridere mentre raggiungevo le scuderie...meno mano che vidi Pioppo fermo al suo posto....arrivai col fiatone..." Sia benedetto il Signore Pioppo......abbiamo la necessità di vedere Milord....."...lo guardai bene in faccia..." Ti ricordi noi...?.....Ci siamo visti alla tenuta di Milord...ci ha prestato due cavalli.......mi sembri strano Pioppo......tutto bene..?....sembra che avete visto un fantasma oggi, siete tutti agitati......ma che succede "......pensandoci bene.....c'era qualcosa di molto strano........vuoi vedere che qualcuno che veniva dal futuro era piu' importante di me e di Gem ?.......mi venne in mente la pistola di Solder...fu solo un attimo ..... ma basto' a farmi rabbrividire......." Gem....ho la sensazione che qui....ci sia un'adunanza mondiale tra presente e futuro....anche se cambiare le sorti della storia non si puo'......mi sembra di avere la testa in piena confusione.......avverto il cambiamento...ma non so in che cosa..."....
Battei le palpebre, incredula.
"I suoi occhi?" Dissi senza riuscire a nascondere lo stupore "Avete visto i suoi occhi? Ma quelli..." Mi bloccai.
Quelli sono gli occhi dei Taddei....
"Sono inconfondibili non c'è dubbio.." Dissi soltanto.
Sospirai "Eppure, Lady Beatrice in persona ha riconosciuto la scrittura di Sua Maestà.. Una madre non può sbagliarsi..." Scossi la testa "Mi dispiace ma non ci sto a pensare di essere stata ingannata a pensare che stavo per restare sola con quell'uomo per niente..." Guardai il punto da cui erano usciti i tre "devo sapere.. Scusatemi".
Così, salutai Ippio e Bariel con un cenno, mi coprii di nuovo il capo col cappuccio e uscii.
Sorrisi a Marzio e lanciai un'occhiata alla figura incappucciata senza che potesse vedermi.
Non potevo avvicinarlo, lo sapevo bene, e, che fosse il principe o meno,non volevo causare scompiglio.
Se la gente credeva che il re era tornato, forse la loro lealtà sopita si sarebbe risvegliata.
E non volevo interferire con tutto quello combinando guai, ma dovevo sapere.
Mi avvicinai al nobile che era con la ragazza e la figura incappucciata.
"Salute a voi, Milord.." Dissi riuscendo ad essere vista.
Alzai la testa e lo sguardo in modo che, nonostante il cappuccio, potesse vedere bene il mio viso.
Mi inchinai rispettosamente.
"Permettete che vi porga i miei ringraziamenti per aver riportato Sua Maestà sano e salvo.." Dissi guardandolo negli occhi.
"Non so se siate stato voi a liberarlo dalla prigione in cui sappiamo che era relegato... Ma spero che dopo il Palio vorrete raccontarci come ci siete riuscito, voi o.. Chiunque altro.." Sorrisi "...ora non ha più importanza, comunque.. Il re è qui e solo questo conta..".
Cercai gli occhi dell'uomo con i miei e lo fissai con uno sguardo enigmatico.
"Quindi, fermeremo tutti i piani che erano in atto per tentare di liberare Lord Ardena.. Anche se erano già in fase di svolgimento.." Sorrisi "..perché rischiare tutto ciò che si ha per liberare qualcuno che è già libero? Se potete.." Dissi poi guardando un attimo la figura incappucciata accanto a Pestifero.
"Ditegli che il suo biglietto non è andato perso.. Ci ha dato speranza, ci ha uniti e guidati.." Sorrisi senza lasciare lo sguardo del nobile "ma ora non ha più importanza.. Ora, al posto di mettere in atto il nostro piano, ascolteremo volentieri quello dei suoi liberatori.. Non ora ovviamente..".
Mi inchinai nuovamente.
"Mio signore.. Perdonate se vi ho rubato del tempo, ma ritenevo giusto che conosceste la situazione.. E i cambiamenti portati dall'arrivo del re.".
Se quello era il principe, allora le mie parole sarebbero parse semplici ringraziamenti.
Così, avrei saputo davvero se il biglietto era frutto di un inganno o no.
Tutto il mio piano si basava sulla certezza che quell'uomo fosse fedele al re.
Se il biglietto era un inganno e il re era libero, allora sarebbe venuto fuori immediatamente.
Se lo aveva mandato davvero lui ed era stato liberato, meglio ancora.
Ma se quell'uomo non era Lord Ardena e il biglietto era vero, allora quel nobile avrebbe capito che la sua idea di mostrare alla gente un sosia del re stava interferendo con la sua liberazione.
E forse ci avrebbe detto la verità, se non a me almeno ai contradaioli più in vista, come Ippio o Bariel.
Valeva la pena tentare.
Altea
17-07-2013, 15.20.44
Mentre fissavo quel paesaggio cosi romantico e malinconico iniziai a udire il suono della ocarina...mi voltai verso la porta, il cuore batteva forte.
Si diffondeva più malinconica che mai, guardai fuori del maniero e aprii la finestra e mi accorsi, stranamente e non ci avevo fatto caso prima, di quanto in realtà la parte della torre da dove proveniva quella musica soave e triste fosse cosi vicina alla stanza, alzai appena lo sguardo e riconobbi la finestra da dove proveniva che più che altro era una inferriata...e vedevo il bagliore di un lume.
Rimasi lì ad ascoltare e guardare quando la musica cessò e io, lentamente, provai a chiamarlo..."Principe..Ardena!".
Talia
17-07-2013, 16.45.49
Lo osservai parlare con in ragazzo, poi avvicinarsi al cavallo... era deciso, determinato a portare fino in fondo quella folle impresa...
montare quel cavallo e giostrare...
lo guardai avvicinarsi alla vasca di legno, deciso ad abbeverare il cavallo...
strinsi le mani a pugno, pregando che ci riuscisse.
E fu proprio mentre inspiravo, fissando Guisgard con trepidazione, che la mia attenzione fu per un istante distratta da una voce...
era la voce di una donna, ma la cosa che mi incuriosì fu il tono, la cadenza: in qualche misura diversa dalle voci che avevo udito a Chanty.
Mi guardai intorno ed individuai una figura incappucciata accanto al barone... parlava, anche se non potevo udire le parole...
per qualche momento rimasi ad osservarla, incuriosita, anche se non ne capivo bene la ragione...
poi un forte nitrito richiamò la mia attenzione, che tornò a catalizzarsi su Guisgard e sulla sua avventatezza...
Guisgard
18-07-2013, 01.52.46
Pioppo vide arrivare presso di lui Elisabeth e Gem.
In principio restò sorpreso, poi finalmente li riconobbe.
“Oh, cari amici...” disse “... certo, ora rammento. Strano? Io? E' strana tutta la città! Pare che il principe sia tornato! Milord è a vedere il Palio nel padiglione della sua contrada, quella dell'Oca. In verità tiene molto a tutta la festa e fino alla fine della giostra non ammette di essere disturbato. Ma quando terminerà il Palio sarò io stesso a condurvi da lui.” Rientrò poi verso i padiglioni.
“Non so...” fece Gem, una volta rimasti soli “... tutta questa storia è sempre più assurda... non so cosa pensare... ma mi sembrerebbe strano se davvero ci fosse qualcun altro giunto dal futuro qui... non sappiamo neanche quanti compagni abbia Solder... ammesso che non abbia bluffato fino ad ora...” scosse il capo pensieroso “... non so davvero cosa pensare... forse davvero Milord potrà illuminarci... su cosa, non so... ma lo spero vivamente...”
Guisgard
18-07-2013, 01.57.50
Altea gridò il nome del principe verso quella finestra.
Non era molto distante, eppure non abbastanza vicina per far giungere fin là la sua voce.
Eppure, dopo alcuni istanti, quasi come se il vento avesse sospinto più in alto la voce della ragazza, dalla grata di quella finestra apparve una sagoma incerta.
I tratti e l'aspetto non erano naturalmente riconoscibili, visto che la simmetria accentrata del dongione, dove si trovava la finestra, non permetteva una visuale sufficiente dalla stanza di Altea.
Ma almeno era visibile quella sagoma incerta.
Sagoma che però non disse nulla.
O almeno nulla della sua voce giunse alla finestra della donna.
E restò alle grate, forse attratta dalla voce di Altea.
Guisgard
18-07-2013, 02.35.31
Sanion ascoltò attentamente ogni parola di Clio, senza tuttavia tradire emozioni o turbamento.
Lui e Carlo di Monsperon, come tutti i nobili a Chanty, avevano il sospetto che il principe si trovasse imprigionato in qualche luogo.
Ma sapevano anche che, se questa eventualità fosse vera, liberarlo sarebbe stato tutt'altro che facile.
E l'arbitro della partita tra i nobili da un lato e i Rossi dall'altro era il tempo.
E il piano di Carlo e Sanion serviva proprio a guadagnare tempo, rallentando così le manovre dei Rossi, che con il re a Fisyem di certo vedevano arrestato il loro piano di rovesciare totalmente l'ordine costituito.
Ecco perchè il barone, nonostante le parole di Clio sul principe, riuscì a non tradire, almeno in quel momento, inquietudine.
“Al termine del Palio” disse alla ragazza “sarà sua Maestà che racconterà ogni cosa. Come vuole la tradizione, quando il Drappellone, ossia il trofeo per il vincitore, sarà portato davanti all'Immagine Santa dell'Assunta, il principe parlerà al popolo. E tutti sapranno.”
Il barone però ben fissò nella sua mente le parole della ragazza.
Nel frattempo, qualche metro più avanti, Guisgard era deciso a capire quale segreto nascondesse Pestifero.
E così, sotto gli occhi di Talia, prese il cavallo e lo condusse verso una vasca di legno per farlo bere.
Ma quando il sauro arrivò a specchiarsi nell'abbeveratoio, si fermò di colpo, divenendo rigido e mostrando agitazione.
“E' come pensavo!” Esclamò Guisgard, per poi voltarsi verso Talia.
La fissò per un istante e annuì sorridendole.
“Dov'è la sella?” Chiese poi a Marzio.
“La sella?” Stupito il ragazzo. “Ma, maestà... sapete bene che i cavalli nel Palio vanno montati a pelo!”
“Ah...” sorpreso Guisgard “... ottimo!” Fingendo di sorridere. “Volevo vedere se lo rammentavi!” E fece l'occhiolino a Marzio.
Questi sorrise.
Il Taddeide allora fissò Pestifero negli occhi, ancora agitato e scosso per essersi specchiato nell'abbeveratoio, strinse le briglie e saltò sul cavallo.
Questo ebbe un sussulto e fu sul punto di scalciare, ma il suo cavaliere lo tenne bene per le redini.
“Su, bello!” Facendolo calmare Guisgard. “Ho bisogno di te e non puoi mollarmi ora!”
Dopo qualche istante, incredibilmente, Pestiferò si ammansì.
Nello stesso istante, ma davanti all'ingresso nello spiazzo dedicato alla giostra, Giacomo, sceso dalle tribune, raggiunse le transenne dietro le quali c'era il cavallo dell'Aquila.
“Cosa accade?” Attirando l'attenzione di Yrko.
“Non ne ho idea!” Ancora scosso questi. “Dicono che sia tornato, ma ciò non può essere!”
“Forse è stato liberato...” fissandolo il Nero.
“Impossibile!” Sbottò Yrko. “Il castello è sorvegliatissimo! Neanche il demonio in persona riuscirebbe a trarre un'anima dannata da lì!”
“Allora come può essere?” Tradendo nervosismo Giacomo.
“Forse è il suo fantasma...” rispose Yrko “... non c'è altra spiegazione...”
“I fantasmi non esistono!” Con rabbia Giacomo. “E in questa città già ve ne sono un bel po', sebbene fatti di melma e non di spirito!”
“Che sia un trucco?”
“Non lo so...” scuotendo il capo Giacomo “... non lo so...”
“Poco male!” Con impeto Yrko. “Che sia un fantasma o un gaglioffo che si nasconde sotto la corazza del principe, io risolverò la faccenda! E a modo mio!” Strinse il suo spadone di legno. “Gli spaccherò in due la testa! E se è davvero il principe, tanto di guadagnato allora!”
Osservai attentamente il nobile ma non riuscii a scorgere nessuna reazione a quanto avevo detto.
"Naturalmente..." Dissi con un sorriso.
Poi, però, alzai lo sguardo e guardai nuovamente il nobile negli occhi "Badate, però, che non sia troppo tardi..." A bassa voce "..Io non sono nessuno, e non mi aspetto che vi fidiate di me, né che ascoltiate quanto ho da dire.. Ma , se permettete l'ardire.. Non crediate di essere solo in questa partita, mio signore... non dimenticate che i contradaioli della Pantera darebbero la vita per liberare o difendere Sua Maestà.. Tenetelo presente, vi prego..".
Così dicendo, mi allontanai di qualche passo, sperando che le mie parole fossero almeno servite a qualcosa.
Sospirai, forse ero troppo testarda, magari quello era il vero re e io mi stavo preoccupando per niente.
Mentre parlavo con il barone mi ero accorta dello sguardo della donna giunta insieme al principe e al nobile su di me, ma ero concentrata a tentare di decifrare lo sguardo dell'uomo che avevo davanti, con scarsi risultati purtroppo, e non vi avevo dato peso.
Mi voltai quindi verso di lei e la salutai con un sorriso e un cenno del capo prima di entrare nuovamente nel padiglione.
Mi buttai il cappuccio sulle spalle e sospirai.
Dovevo smetterla di essere sospettosa, il re era lì, avrebbe sconfitto Yrko, e io avrei potuto restituirgli il biglietto e la spilla, Lady Beatrice avrebbe riavuto indietro il figlio e l'acquamarina, e il popolo di Chanty il proprio sovrano.
Tutto sarebbe andato per il meglio.
Cercai invano di farmi entrare in testa quei pensieri.
La verità era che non riuscivo a stare con le mani in mano.
Guardai il fermento all'interno del padiglione e sorrisi "Posso essere d'aiuto in qualche modo?" Chiesi ad un contradaiolo che aveva l'aria di organizzare i preparativi.
Guisgard
18-07-2013, 16.12.13
Sanion lasciò Clio e tornò dall'uomo col cappuccio.
Questi era riuscito a salire in groppa a Pestifero e nel vederlo tutti i contradaioli esultarono.
Bariel rise commosso.
“Procediamo alla vestizione di Sua Maestà.” Disse Ippio agli altri.
“In fondo al padiglione” fece un altro dei contradaioli a Clio “vi sono vari spadoni di legno. Prendete quello con l'elsa d'avorio e l'effige della Civetta Gigliata. Bardo il falegname ha realizzato quell'arma apposta perchè il principe la usasse nel Palio. Andate, presto.”
E così cominciò la vestizione del loro principe, mentre dalle tribune tutti acclamavano e attendevano il suo ingresso nel campo.
Altea
18-07-2013, 16.51.10
Vidi solo una sagoma silenziosa tra le grate...era lui? Poteva essere chiunque..anche un nemico.
Dovevo provare e parlai di nuovo.."Voi alla grata..se siete il Principe suonate la vostra ocarina"..chissà se mi avrebbe sentita.
Certo non mi sarei messa a scalare torri per salvare damigelle in pericolo..pensai ridendo tra me e me.
elisabeth
18-07-2013, 18.43.48
" Pioppo sia ringraziato il cielo ci hai riconosciuti......ascolta.....so che Milord non vuole essere disturbato prima della fine di questo palio...ma abbiamo la necessita' di parlargli ora....mi faccio carico di tutta la responsabilità.......anzi...sai che facciamo..?....ormai per via dei nostri stravaganti abiti siamo troppo riconosciuti....che ne dici se ci dessi una mano a cambiarci d'abito.....magari raggiungeremo Milord tramite le tue indicazioni e tu non avrai problemi.....".....non avevo piu' idee...non sapevo che pensare ma Gem aveva ragione...non avevamo altre speranze......
Nel vedere l'entusiasmo generale, dimenticai le preoccupazioni.
Annuii sorridendo al contradaiolo e mi diressi dove mi aveva indicato.
Come mi era stato predetto trovai varie spade di legno, di pregevole fattura, ordinatamente assemblate in un angolo.
Tuttavia, una tra tutte spiccava per raffinatezza e cura : ed era quella che dovevo prendere.
Mi fermai un istante ad osservarla, era davvero bellissima.
Tornai velocemente sui miei passi e raggiunsi il centro del padiglione, dove tutto era pronto per la vestizione.
"Ecco qua.." Dissi al contradaiolo con cui avevo parlato prima.
Guisgard
19-07-2013, 01.21.15
Pioppo, a quelle parole di Elisabeth, apparve turbato.
“Avanti, abbiamo bisogno te, amico.” Disse Gem esortandolo. “Aiutaci a trovare abiti decenti e indicaci come raggiungere il tuo padrone. Vedrai, non ci saranno noie per te in questa storia.”
Il servitore allora si convinse.
Portò la donna ed il pilota in una piccola tenda in mezzo ai padiglioni, dove c'era una donna.
“Ariga!” Entrando nella tenda Pioppo.
“Cosa diamine urli?” Fece la donna.
“Ah, moglie belante, donna zelante!” Esclamò lui.
“Di pecora, anzi caprone, qui ci sei solo tu!” Replicò lei.
“Poche chiacchiere, donna.” Disse Pioppo. “Servono degli abiti per questi amici di milord. E alla svelta, o ti rimando da quella megera di tua madre.”
“Avrei dovuta ascoltarla” rispose la donna “e non accettarti come marito. Sei un pezzo di somaro.”
“Bada a te!” Cercando di non uscire perdente da quella disputa Pioppo. “E ora fa come ti ho detto!”
La donna annuì, dopo però aver continuato ad inveire contro la sua decisione di averlo sposato.
Mostrò allora ad Elisabeth e a Gem un baule carico di vestiti di non primissima qualità.
“Scegliete quelli che più vi aggradano.” Disse la donna, per poi uscire dalla tenda.
“Perfetto idillio matrimoniale.” Ridendo Gem appena restò da solo con Elisabeth. “Beh, direi di scegliere ora i nostri abiti. Naturalmente dopo di te, mia cara.” Indicando il baule ad Elisabeth. “Poi, ovviamente, mi volterò dall'altra parte per lasciarti vestire.” E le fece l'occhiolino.
Guisgard
19-07-2013, 01.29.22
A quelle parole di Altea gridate quasi al vento, seguì solo l'eco del sibilo che percorreva l'aria.
Poi, all'improvviso, quell'incerta sagoma che lei vedeva a quelle grate, cominciò a suonare.
Era il suono dell'ocarina che Altea aveva udito fino a poco prima.
Era davvero il principe?
O una trappola?
O forse solo un prigioniero senza nome e senza storia rinchiuso in quel dongione?
E se fosse davvero il principe, come raggiungerlo?
E Daiz dove era finito?
Come ritrovarlo?
E mentre i tratti dell'avventura che il Fato stava tracciando per Altea prendevano forma davanti a lei, il maestoso castello, come un gigante addormentato, sembrava chiudersi su stesso.
Quasi a difesa dagli inquieti e lamentevoli spiriti della notte, che parevano voler gettare ombre ed inquietudini su quel luogo dominato da un silenzio irreale e impenetrabile.
Guisgard
19-07-2013, 01.54.01
I contradaioli avevano portato davanti a Sanion, all'uomo col cappuccio e a Talia la corazza destinata al principe e la tunica con i colori della Pantera.
L'uomo col cappuccio finalmente mostrò il suo volto davanti a tutti i contradaioli.
Lo aiutarono così per la vestizione, senza però che nessuno fra loro avesse il coraggio di rivolgergli la parola.
“Maestà...” alla fine della vestizione Marzio, l'unico fra i contradaioli a trovare il coraggio di parlare al principe “... c'è la cappellina del Battista, patrono della nostra contrada... oggi non chiedete la sua benedizione come fate sempre?”
Guisgard gli sorrise ed annuì.
Pregò allora davanti a quella cappellina e alla fine si segnò tre volte.
In quel momento arrivò Clio.
“La vostra spada, mio signore.” Indicò uno dei contradaioli.
Guisgard allora si avvicinò alla ragazza.
E nel vederla il suo volto non gli apparve nuovo.
Aveva già visto quella ragazza.
“Il pubblico aspetta solo voi, mio signore...” disse Ippio.
Guisgard annuì e prese lo spadone che Clio aveva con sé.
Il padiglione si aprì e si udì il boato del pubblico che attendeva il suo principe e la giostra dei cavalieri.
“Grazie...” rivolgendosi Guisgard a Clio, per poi montare in groppa a Pestifero.
http://www.mgb-home.de/Ivanhoe-Nach-dem-Kampf-Ashby.jpg
Altea
19-07-2013, 15.34.53
Il suono della ocarina iniziò a riprendere...la curiosità era tanta, ma che potevo fare..le guardie erano forse ancora fuori la stanza?
Ad un tratto mi accorsi che vi era la sacca di Daiz, iniziai a frugare e trovai ovviamente una torcia, e poi...meraviglia...un piccolo aggeggio a raggi laser. Certo che sciocca...noi venivamo dal 2013 mica dal 1513.
Presi pure un coltello che si trovava in un fodero in fondo alla sacca e delle pinzette dalla mia borsa.
Lentamente aprii la porta e vidi una guardia, mi avvicinai al muro e alla torcia e la spensi camminando al buio attaccata al muro.
Superata la parte dove avevano messe le guardie avrei potuto spegnere le torce di fuoco e accendere la torcia, che mi ero accertata funzionava perfettamente. Se una guardia si fosse avvicinata gli avrei puntato il raggio laser negli occhi.
Riuscii a salire pure dei gradini, ero scalza e mi fermai un attimo nel silenzio e nel buio...e mi portava alla meta solo il suono della ocarina.
Giunsi all'ingresso del padiglione proprio mentre il principe usciva da una piccola cappelletta.
Restai un momento ad osservarlo, aveva tolto il cappuccio ed assomigliava in tutto e per tutto al ritratto che tanto mi aveva colpito.
Allora era davvero lui!
Sorrisi, ma poi mi accorsi della voce del contradaiolo accanto a me, che gli annunciava la presenza della sua spada.
Così, l'uomo si voltò e, per un momento, il suo sguardo si posò su di me.
Trasalii, quegli occhi così chiari ed intensi, mi avevano tormentato fin da quando avevo lasciato quel palazzo.
E li avevo ritrovati a Chanty sul volto del principe Ardena, com'era possibile?
Ma mentre restarvi incatenata a quello sguardo, forse in maniera troppo sfacciata trattandosi del re, accadde qualcosa.
O meglio, così credetti.
Probabilmente, infatti, me l'ero immaginato.
Per un istante mi parve di vedere una luce diversa in quell'azzurro.
Come se, non stesse solo guardando nella mia direzione, o osservando la spada che tenevo in mano, ma stesse guardando... Me.
Ma non con curiosità o interesse, sembrava quasi.. Sorpreso, come se mi avesse già vista, come se mi trovasse familiare.
Spalancai gli occhi, senza toglierli dai suoi.
Ma va, Clio... Te lo stai inventando... Al massimo sta pensando: cos'ha questa da guardare?
Arrossii un poco a quel pensiero e, a fatica, distolsi lo sguardo.
Quando lo rialzai il principe era davanti a me, e gli porsi la spada con un sorriso.
Mi ringraziò e trasalii una seconda volta.
Quella voce, era così simile da far venire i brividi.
"Di nulla.." Balbettai in fretta "..Vostra Maestà..". Con un delicato inchino "..è il minimo.." Soggiunsi con un sorriso enigmatico.
Lo guardai salire su Pestifero tra l'entusiasmo generale.
Forse Solder aveva ragione, magari stavo sognando e avevo portato con me le informazioni che mi avevano colpito di più, come quella conversazione.
Sospirai, doveva essere il sogno più reale che avessi mai fatto.
elisabeth
19-07-2013, 20.00.36
Tra uomini ci si comprende meglio e Pioppo alla richiesta di Gem, fece in modo che avessimo ciò che avevamo richiesto....all'interno della tenda dove ci portò c'era una donna molto più corpulenta rispetto a Pioppo.....e dall'alternarsi di paroline amorose......compresi che era la moglie, fantastica discussione......." Caprone"...già nel nostro secolo questa parola non veniva fuori spesso quando ci si rivolgeva " amorevolmente "....e a differenza nostra quei due la notte non si sarebbero dati le spalle......nel nostro secolo non solo ci saremmo dati le spalle...tra i due ci sarebbe stato anche un'avvocato......sentivo ridacchiare Gem.....anche lui si stava divertendo....sino a quando da soli nella tenda.....mi inginocchiai davanti a quel baule.........pazzesco....non era la riproduzione di un palio che nella nostra epoca si svolgeva in estate......con abiti che potevano essere veritieri......ma quella era la realtà......quelli erano abiti del millecinquecento..........presi un abito color corallo era semplice......ma il colore era bellissimo......me lo poggiai addosso...." Ditemi mio Signore..il colore mi dona ?.....vuoi girarti Gem...stanotte non credo tu ti sia voltato......e poi ...ti dovro' dare un aiutino...per vestirti la tua spalla non ti consente movimenti agili...ma se vuoi ti vado a chiamare Pioppo "...........presi quindi qualcosa per lui.....in tinta con il mio vestito......e cominciai a togliermi la giacca.....la camicia era servita come tampone per la sua ferita.......tolsi le scarpe......e quindi scivolarono i pantaloni.......presi in mano il vestito...." Dunque..hai deciso di voltarti oppure no........."......
Guisgard
19-07-2013, 20.45.29
Altea uscì così dalla sua camera, a piedi nudi, decisa a raggiungere la stanza del misterioso prigioniero.
Aveva con sé alcuni oggetti che Daiz teneva in borsa, ma ben presto si accorse che erano inutili.
Infatti tutti gli oggetti che non potevano esistere in quel periodo, anche se giunti dal futuro, lì cessavano di funzionare.
Era accaduto così per l'aereo, per l'auto, il pullman, i cellulari, i cronografi e tutto il resto.
Tuttavia la ragazza fu fortunata.
Infatti la guardia messa lì a sorvegliare si era addormentata e così le scale per risalire la torre da cui giungeva il suono dell'ocarina erano libere.
E alla fine di quelle scale, Altea si trovò davanti ad una porta di ferro chiusa.
E dietro di essa giungeva quella musica.
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Altea
19-07-2013, 20.54.02
Riuscii a sgattaiolare ma appena provai ad accendere la torcia mi accorsi che come il cellulare, l'auto non funzionavano.
Per fortuna non spensi le torce e non potevo crederci...camminavo lentamente come se quel suono mi ipnotizzasse e mi portasse a sè..e la fortuna a dire il vero girava dalla mia parte.
Cosi mi trovai di fronte a quella porta di ferro, da dove proveniva la musica della ocarina e mi appoggiai bussando..e la musica cessò.."Principe Ardena..sono io...Altea..ero già venuta da voi l'altro giorno e prima vi parlai dalla finestra..ditemi siete voi..il Principe?Voglio aiutarvi ve lo giuro."
Guisgard
19-07-2013, 20.55.51
Gem sorrise a quelle parole di Elisabeth.
“In effetti” disse “l'altra notte non mi sono affatto girato... anzi... e devo dire che è stata la scelta giusta... e mi chiedo... se non mi girassi ora, tu cosa faresti? Ti lasceresti guardare mentre ti vesti... oppure no? Beh... ora che siamo qui sei una dama cortese... o forse già la datrice di lavoro autoritaria e possessiva che mi ha promesso un lavoro dopo essere ritornati a casa?” Le fece l'occhiolino e rise.
Guisgard
19-07-2013, 21.28.33
Guisgard prese l'arma che Clio gli stava porgendo.
Restò a fissarla ancora per un po', poi le parole del contradaiolo, insieme alle trombe festanti e alle grida del popolo, lo destarono.
Risalì in groppa a Pestifero e finalmente uscì sul campo.
E nel vederlo, nel riconoscere la sua corazza e i colori della sua amata Pantera, tutti gli spettatori esultarono.
Nel frattempo, dal padiglione, Talia, Clio, Sanion e tutti gli altri avevano raggiunto le tribune per assistere al Palio, dove trovarono anche Carlo.
Uno dei Marescialli di Campo allora lo invitò, essendo l'ultimo dei cavalieri ad essere apparso sul campo, a prendere la lancia e a scegliere la sua madrina ed il suo avversario.
Perchè ogni contrada doveva avere l'una e l'altro.
Guisgard così prese la lancia che gli porgeva uno dei suoi scudieri e galoppò intorno allo spiazzo.
Raggiunse allora la tribuna dove stavano i suoi e cercò un volto fra quelli che assistevano.
Riconobbe quello di Talia e battè tre volte con la lancia sul parapetto dove si trovava lei.
Il pubblico esultò e invitò la dama a donare il suo fazzoletto al cavaliere.
“Cane bastardo...” disse Guidox a denti stretti “... si è anche scelto una madrina... e fra le straniere direi!”
Giacomo invece assisteva in silenzio, con occhi cupi, a quella scena.
Guisgard poi galoppò poi verso il palco dove erano affissi gli stemmi di ogni contrada.
Prese allora la ricorsa e mirò con la lancia.
Tutti si aspettavano di veder colpito lo stendardo dell'Aquila, da sempre avversaria della Pantera.
Invece lui, tra lo stupore generale, colpì tutti gli stendardi delle altre contrade, facendoli cadere a terra, lasciando così in mostra solo quello della Pantera.
E tutti i suoi contradaioli esultarono.
“Che il demonio se lo porti!” Esclamò Guidox. “E' sempre più arrogante! Se Yrko non gli spezzerà il collo, giuro che gli toglierò tutti i beni e l'onore!”
Intanto il popolo esultante invocava il nome del suo principe.
Restai incatenata a quegli occhi ancora per qualche istante, almeno finché non lasciarono i miei.
Lo osservai sorridendo.
Seguii i contradaioli sugli spalti.
Tuttavia, protestai vivamente e mi nascosi tra la gente, temendo che Yrko mi riconoscesse.
Infondo, ero sempre la sua madrina, o almeno così credeva.
"Perdonate, ma non posso restare..." Dissi agli uomini e alla ragazza.
Cercai Ippio con lo sguardo "..sapete che non posso.. È troppo pericoloso, anche se la la situazione è cambiata.. Troverò un posto tranquillo, dove non posso essere vista, vi raggiungerò quando tutto sarà finito.." Sorrisi "...non temete, se dovesse trovarmi dirò che, poiché non ha vinto non si merita la mia attenzione, o qualcosa del genere.. Perché non vincerà, ovviamente.." Dissi strizzando l'occhio.
Salutai tutti sorridendo "Con permesso..".
Mi allontanai dal padiglione, raggiungendo un posto simile a quello da cui avevo osservato l'arrivo del re.
Non avevo mai abbassato il cappuccio, temendo di essere riconosciuta, non potevo rischiare che Yrko mi vedesse sulle tribune della Pantera o avrebbe iniziato a sospettare.
E anche se non dovevo più avvicinarlo, volevo evitare che capisse che intenzioni avevo, non sembrava essere un uomo tenero con i nemici.
Restai stupefatta nel vedere il principe colpire i simboli di tutte le contrade.
Tuttavia, non lasciai trasparire alcuna reazione.
Guisgard
20-07-2013, 02.18.25
A quelle parole di Altea la musica cessò all'istante.
Seguirono allora alcuni momenti di silenzio.
Alla fine, però, una voce si udì giungere dall'altra parte di quella porta di ferro:
“Perchè” disse quella voce “siete così certa che io sia il principe? Cosa vi fa credere questo? Avete voi forse conosciuto il principe? E perchè vi trovate qui, in questo castello? In questo luogo esistono solo due tipi di persone... carcerieri e prigionieri... voi dunque a quale dei due tipi appartenete?”
Guisgard
20-07-2013, 03.32.18
Così, appartatasi, Clio poté assistere a tutta la scena che seguì l'uscita del principe Ardena sul campo del Palio.
Uno squillo di tromba e la giostra cominciò.
I primi a competere furono ser Maganzano dell'Oca che sfidò proprio il principe.
I due contendenti raggiunsero i lati opposti dello spiazzo.
Impugnarono i loro spadoni di legno e al segnale dei Marescialli di Campo partirono al galoppo, caricando l'uno contro l'altro.
Calò il silenzio dalle tribune e si udì solo l'incedere poderoso dei sauri sospinti dagli speroni che i cavalieri affondavano nei loro fianchi.
E quando finalmente la loro corsa terminò con un vigoroso impatto, il rumore degli spadoni fu udito fin sulle platee più distanti.
L'esito della gara non fu subito chiaro, visto la gran quantità di polvere che i cavalli avevano sollevato.
Alla fine però, emersero due sagome.
Il principe ancora in groppa a Pestifero e il cavallo di Maganzano.
Questi però era a terra, nella polvere.
E ci fu il boato dei Panterini che salutarono festosi la vittoria del loro campione.
“Dannato Maganzano...” disse Guidaux vedendo quella scena “... dannato! Spero si sia rotto l'osso del collo, altrimenti sarò io stesso a spezzarglielo!”
Giacomo continuava invece a restare in silenzio.
Poco dopo sul campo scesero altri due cavalieri.
Uno di questi era Yrko e sfidava il campione dell'Istrice.
Talia
20-07-2013, 12.20.12
Ero rimasta in disparte e in silenzio per tutto il tempo, nel padiglione... ero contrariata.
Non che non volessi aiutare quelle persone o che non mi dispiacesse che Chanty fosse tanto nel caos, o che il principe fosse scomparso... ma continuavo a pensare che quella messinscena fosse avventata e pericolosa sotto troppi aspetti.
Guisgard tuttavia se la cavò bene: riuscì a montare il cavallo del principe e a farsi portare la spada... e sembrava davvero che nessuno dei contradaioli nutrisse alcun sospetto su di lui, al momento... e per questo tirai un sospiro di sollievo.
Fu uscendo dal padiglione che vidi ancora quella ragazza... quella la cui voce mi aveva incuriosita poco prima: parlò con uno dei contradaioli e poi si defilò oltre o palco laterale... la seguii con lo sguardo, senza riuscire a togliermi dalla mente l’idea che non assomigliasse affatto a tutti gli altri abitanti di Chanty...
Salendo sul palco, tuttavia la persi di vista.
Guisgard così prese la lancia che gli porgeva uno dei suoi scudieri e galoppò intorno allo spiazzo.
Raggiunse allora la tribuna dove stavano i suoi e cercò un volto fra quelli che assistevano.
Riconobbe quello di Talia e battè tre volte con la lancia sul parapetto dove si trovava lei.
Il pubblico esultò e invitò la dama a donare il suo fazzoletto al cavaliere.
Lo fissai per un momento, poi scesi i pochi scalini che mi separavano dal parapetto e annodai il mio fazzoletto alla cima della sua lancia...
‘Non credere che questo sistemi tutto, signor Taddei...’ pensai tra me, fissandolo intensamente mentre lo facevo ‘Continuo a pensare che sia una pazzia... e tu...’
Sospirai, vagamente rassegnata, e strinsi appena gli occhi...
“Sta’ attento...” articolai lentamente con la bocca, ma senza emettere un suono, fissandolo...
poi tornai al mio posto.
E tuttavia, appena pochi istanti dopo, vedendolo colpire tutti gli stendardi degli sfidanti, non potei che pensare che la prudenza non fosse proprio nelle sue corde... e mi sentii male.
Uno squillo di tromba e la giostra cominciò.
I primi a competere furono ser Maganzano dell'Oca che sfidò proprio il principe.
I due contendenti raggiunsero i lati opposti dello spiazzo.
Impugnarono i loro spadoni di legno e al segnale dei Marescialli di Campo partirono al galoppo, caricando l'uno contro l'altro.
Calò il silenzio dalle tribune e si udì solo l'incedere poderoso dei sauri sospinti dagli speroni che i cavalieri affondavano nei loro fianchi.
E quando finalmente la loro corsa terminò con un vigoroso impatto, il rumore degli spadoni fu udito fin sulle platee più distanti.
L'esito della gara non fu subito chiaro, visto la gran quantità di polvere che i cavalli avevano sollevato.
Alla fine però, emersero due sagome.
Il principe ancora in groppa a Pestifero e il cavallo di Maganzano.
Questi però era a terra, nella polvere.
E ci fu il boato dei Panterini che salutarono festosi la vittoria del loro campione.
Avevo chiuso gli occhi un istante prima dell’impatto, le mani sulla bocca.
Poi li avevo riaperti lentamente...
quella nuvola di polvere...
l’attesa...
l’ansia...
l’agitazione...
tremavo e mi sentivo come pietrificata, tanto ero immobile...
Poi lentamente la nube si dissolse ed io scorsi la figura di Guisgard ancora in sella...
tirai un sospiro di sollievo...
sorrisi, allora, ed esultai insieme agli altri.
Altea
20-07-2013, 17.21.05
Quella voce...eppure era uguale a quella sentita l'altra notte e poi anche la porta era la stessa..sospirai.
Sempre accanto alla porta..."No, non ho mai conosciuto il principe in persona, ma ho parlato coi contradaioli della Pantera al Palio." Ci fu un momento di silenzio.."E non mi hanno creduto, eppure da quel che ho capito il Principe Ardena suona la ocarina e quando ho detto ciò che avvenne qui, qualcuno mi credette, altri mi ritennero una spia purtroppo e mi cacciarono..e Pestifero, il vostro cavallo..non ha voluto gareggiare senza di Voi..Principe". Vi era sempre silenzio e continuai.."E per finire le vostre interminabili domande...sono qui portata per caso o con l'inganno non lo so. Ma sono rinchiusa in una stanza, sono venuta qui di nascosto e se mi scoprono sono guai per me..ora avrete capito penso. Hanno incarcerato la persona che stava con me senza motivo".
Guisgard
22-07-2013, 06.21.15
“Allora” disse quella voce ad Altea “mi chiedo... perchè fate tutto questo? Ammesso pure che io sia il principe... ma voi perchè siete qui, oltre questa porta, a rischiare tutto per uno sconosciuto? Uno sconosciuto che, se anche fosse il principe, non può certo avanzare diritti su di voi. Non sono il vostro sovrano e voi non siete tenuta ad essermi fedele e leale. E poi l'avete detto voi stessa... hanno incarcerato senza motivo la persona che stava con voi... e anche voi correte un gran rischio ora... allora... perchè state facendo tutto questo per me?”
Guisgard
22-07-2013, 06.32.00
Guisgard aveva vinto il suo scontro ed il pubblico aveva festeggiato con gioia quel verdetto.
Subito dopo, come detto, sul campo scese Yrko e anche lui ebbe la meglio contro il suo avversario, il campione dell'Istrice.
E così continuò la giostra, con scontri avvincenti e mozzafiato, fino a quando restarono solo due cavalieri a contendersi la vittoria: proprio Guisgard e Yrko.
Si concluse allora la prima parte della giostra, per continuare poi nel pomeriggio, dopo un po' di riposo per i due campioni.
Guisgard raggiunse il suo padiglione, con un seguito di scudieri e paggi pronti ad offrirgli i loro servigi.
Lo spogliarono dell'armatura, gli prepararono un bagno ristoratore ed offrirono indumenti nuovi al loro signore.
Ma questo loro zelo era dettato anche dalla grande curiosità di vedere da vicino il principe.
E nel vederlo, nessuno fra loro ebbe dubbi sulla sua identità.
Sugli spalti, intanto c'era attesa.
Carlo si avvicinò a Talia.
“Non abbiate paura...” disse “... si sta dimostrando molto abile... vedrete che andrà tutto bene...”
Poco dopo uscì dal suo padiglione Yrko.
Il campione dell'Aquila prese subito posto in campo, passando sotto la tribuna in cui stavano Guidox, Giacomo e gli altri Rossi.
Tra loro ci furono sguardi d'intesa.
E questo causò tra Carlo e Sanion, che erano seduti vicino, con Talia nel mezzo a dividerli, sguardi invece di preoccupazione.
Poi uno squillo di tromba annunciò il ritorno sul campo del principe, seguito dal boato del pubblico.
elisabeth
22-07-2013, 09.35.31
" Sebbene la proposta celata sia molto allettante mio Signore...credo che tra un po.....ci saranno le scintille li' fuori...e visto che sono la tua datrice di lavoro......dammi una mano con questo vestito infernale..."........Sentii Gem ridere di cuore.....e darmi una mano con l'unica mano disponibile, come diavolo si vestivano...e se fosse scoppiata la guerra improvvisamente ?........ecco...fatto...il vestito fu infilato....." Avanti......amante insaziabile....cerchiamo di vestrirti...."....gli diedi un bacio...e quando fummo pronti......mi ritrovai fuori dalla tenda......c'era pioppo vicino ad un uomo...il palio era gia' iniziato......era Milord..." Gem...li' c'e Milord...dobbiamo raggiungerlo a tutti i costi....mi sento il fiato di Soldere ancora sul collo...".....e cosi' facendo un cenno del braccio a Pioppo e a Milord..cercammo di raggiungerlo ...........
Dal mio angolino appartato, lontano da sguardi indiscreti, osservai attentamente il susseguirsi degli eventi.
Sempre protetta dal cappuccio, nascosi comunque ogni reazione.
Eppure le emozioni erano tante e diverse.
Alla fine della prima parte della giostra erano rimaste solo le due contrade rivali.
"Era inevitabile" pensai.
L'attesa fu snervante e mille pensieri di affacciarono nella mia mente, finché, finalmente, il palio non ricominciò.
Era la prova finale, lo scontro definitivo, osservai i cavalieri scendere in lizza, e trattenni il fiato, sperando per il meglio.
Altea
22-07-2013, 15.59.13
Rimasi ad ascoltare quelle frasi...egli in fondo aveva ragione e io stavo rischiando molto.."Si è vero potete essere un principe o un contadino..però la prima volta che venni qui fui trascinata dalla vostra ocarina e il suo soave suono e tutto questo mi incuriosì. Poi il caso volle che al Palio..parlai con i contradaioli della Pantera e captai nella mia mente che forse il prigionerio eravate voi..il Principe Ardena. E io trovo ingiusto tutto questo, poichè mi sento pure io prigioniera e i contradaioli...si rammaricavano che Voi non foste al Palio". Rimasi in silenzio aspettando sua risposta.
Guisgard
22-07-2013, 19.53.39
Tutto era pronto per l'esito finale della giostra.
I due campioni stavano opposti l'uno all'altro e l'attesa del pubblico diventava sempre più vibrante.
Uno squillo di tromba ed i due contendenti si lanciarono velocissimi in quello scontro.
Yrko puntò diritto con lo spadone contro l'elmo di Guisgard, cercando un punto vitale da colpire.
L'altro invece fintò di mirare al capo del rivale, per poi cambiare bersaglio poco prima dell'impatto, arrivando così a tirare un fendente contro la spalla di Yrko, che era meno protetta dal suo scudo.
L'impatto fra i due fu terrificante.
Il signore di Bumin vide frantumarsi il suo spadone sullo scudo del principe, mentre questi invece, colpendolo alla spalla, lo fece barcollare forte.
E non essendoci selle o staffe, escluse per tradizione dal Palio, Yrko perse subito l'equilibrio, ritrovandosi nella polvere.
Ma nel cadere, il suo spadone, spezzato, si conficcò proprio sotto il suo elmo, lacerandogli il collo ed uccidendolo sul colpo.
Il boato della folla salutò la vittoria del principe ed i panterini esultarono senza fine.
Guidox, invece, nel vedere il trionfo di quello che credeva essere Ardena, tirò un pugno sul suo seggio, spaccandosi il polso.
Giacomo, al contrario, non tradì emozioni, osservando con attenzione quel cavaliere.
I contradaioli della Pantera invasero allora il campo e raggiunsero il loro campione col suo fedele sauro.
Lo portarono così in trionfo sotto le tribune.
Ma mentre tutti festeggiavano raggianti, Guisgard si accasciò improvvisamente su Pestifero, per poi perdere i sensi.
“Sua Maestà...” gridò uno dei contradaioli che lo reggevano “... Sua Maestà...”
“Cosa accade al principe?” Urlò Ippio.
“E' ferito!” Gridò quel contradaiolo.
Infatti una delle schegge dello spadone di Yrko si era conficcata nel suo fianco.
Lo portarono allora subito nel padiglione.
E la paura scese su tutto il campo.
Guisgard
22-07-2013, 19.59.16
Capitolo VII: Il segreto di Chanty
“Oltre lo specchio si possono credere cose impossibili: basta che vi esercitiate una mezz'oretta ogni mattina e vedrete che presto riuscirete a credere anche sei cose impossibili prima di colazione.”
(Lewis Carroll, Alice attraverso lo specchio)
Agli ordini, signora datrice di lavoro...” disse Gem sorridendo.
Poco dopo, Elisabeth e il pilota furono così pronti.
Avevano indossato quegli abiti fra sguardi, sorrisi, carezze e baci reciproci.
Ma tutto fu per un breve tempo.
“Eh...” sospirò Gem “... sul più bello dobbiamo andare... vabbè...” ridendo poi lui.
Uscirono e trovarono con Pioppo una loro vecchia conoscenza.
Era Milord.
I due li raggiunsero e subito l'uomo, riconoscendoli, li salutò con garbo.
Gem spiegò però che non erano lì per il Palio.
“Ah, no?” Stupito il nobile. “E per cosa allora?”
Ma proprio in quel momento iniziò lo scontro decisivo tra il principe Ardena e Yrko.
Scontro che si concluse con la vittoria del primo sul secondo.
Poi il principe perse i sensi e ferito fu portato nel suo padiglione.
E ci fù il caos generale.
“Per Belzebù!” Esclamò Milord. “Pioppo, va a vedere cosa è accaduto al principe! E portami presto sue notizie!”
E il servò obbedì.
E attorno a loro vi era gran confusione.
http://www.hotflick.net/flicks/2010_Robin_Hood/tn640/010RBH_Cate_Blanchett_014.jpg
Guisgard
22-07-2013, 20.06.34
“La mia ocarina...” disse l'uomo prigioniero ad Altea “... si, infondo è l'unica cosa che mi è rimasta... il mio unico tesoro... una cosa è certa... se davvero sono un principe, lo sono ormai dell'usignolo e dell'allodola, che con il loro canto scandiscono il tempo e l'alternarsi del giorno e della notte... allora suonerò per voi ogni sera... suonerò in modo che possiate sentire la mia ocarina dalla vostra camera... voi siete corsa in mia aiuto... non i cavalieri di questo regno, o i suoi arcieri e i suoi fanti... ma voi, una donna... no, forse non sono più davvero un principe... forse non sono niente se non colui che suona quest'ocarina... e voi siete la mia unica speranza... ditemi... avete detto di essere prigioniera anche voi qui... dunque siete impossibilitata a lasciare il castello? Oppure pensate ci sia un modo per voi di uscire da qui?”
Altea
22-07-2013, 20.25.52
In quelle parole sentivo della tristezza e del rammarico...e poi quel meravigliarsi che una donna venisse in suo aiuto...ma non eravamo nel 2013.
"Io vi chiamerò Principe Ardena e ogni sera mi allieterò del suono della vostra ocarina..e Voi potete chiamarmi Altea, Maestà. Non dovete pensare che vi hanno abbandonato, perchè i contradaioli della Pantera non sanno affatto dove voi vi trovate e quando io ho raccontato di Voi...alcuni non mi hanno creduta."
Poi quella domanda a bruciapelo..come uscire da questo castello..."Non saprei come uscire Principe..ho provato perfino a scendere dalla finestra e..sono stata azzannata al collo da un molosso..voi avete qualche idea?"
Restai ammutolita ad osservare lo scontro, col fiato sospeso e il battito del cuore sempre più forte, per quanto non lo dassi a vedaere.
Ma quando poi vidi Yrko cadere a terra, non potei più trattenermi, mi alzai in piedi, di scatto e portai le mani al volto.
La vista mi stava forse ingannando? Era caduto per davvero?
Non potevo crederci, avevo sperato, sì, ma i dubbi e la paura erano tanti.
Quando vidi che il campione dell'aquila non si rialzava, lasciai cadere il cappuccio e sorrisi.
"Non è possibile.." mormorai tra me "..non può essere vero!".
Non avevo nulla da temere, pensai, benedicendo la mia malfidenza che mi aveva tenuto lontana dal padiglione dell'Aquila così come dalle tribune.
Poi, accadde ancora qualcosa, e per poco non proruppi in un grido.
Anche il principe era ferito, anche lui era caduto a terra.
Vidi i contradaioli prendersi cura di lui e mi precipitai al padiglione della Pantera.
Nonostante l'aria di festa durata pochi momenti, ora il caos regnava sovrano e sul volto di ogni contradaiolo si poteva scorgere preoccupazione e ansia.
Lasciai in un angolo la sacca ormai inutile col vino drogato e le mappe e corsi a chiedere se potevo essere d'aiuto in qualche modo.
Talia
23-07-2013, 01.35.09
La prima parte degli scontri si era terminata e Guisgard stava bene, tirai un sospiro di sollievo...
Sugli spalti, intanto c'era attesa.
Carlo si avvicinò a Talia.
“Non abbiate paura...” disse “... si sta dimostrando molto abile... vedrete che andrà tutto bene...”
Mi voltai e fissai Carlo per un istante...
“Avete un bel coraggio, voi...” sussurrai “Sì, avete proprio un bel coraggio... Spero, almeno, che questo servirà!”
Gli lanciai un’occhiata torbida...
non ero arrabbiata con lui, una parte di me poteva anche capirlo in fondo: lui voleva solo salvare il suo principe ed il suo regno...
ma io ero preoccupata per Guisgard e mi seccava che i loro piani dovessero per forza mettere lui in pericolo.
E fu un quel momento che suonò la tromba: erano rientrati nel campo...
Lo scontro fu duro...
d’istinto chiusi gli occhi all’impatto...
ma poi sentii grida di gioia intorno a me e di festeggiamento.
Inspirai profondamente... fu un sospiro di sollievo... ed il mio core riprese a battere...
aprii gli occhi e lo vidi tra gli uomini della contrada che già lo avevano raggiuto, accerchiandolo e portando con loro, spinti dalla loro gioia, tanto lui che il cavallo...
sorrisi, raggiunte...
e tuttavia il sorriso mi si gelò sulle labbra appena un istante più tardi...
Ma mentre tutti festeggiavano raggianti, Guisgard si accasciò improvvisamente su Pestifero, per poi perdere i sensi.
“Sua Maestà...” gridò uno dei contradaioli che lo reggevano “... Sua Maestà...”
“Cosa accade al principe?” Urlò Ippio.
“E' ferito!” Gridò quel contradaiolo.
Infatti una delle schegge dello spadone di Yrko si era conficcata nel suo fianco.
Lo portarono allora subito nel padiglione.
E la paura scese su tutto il campo.
Per un attimo rimasi immobile, impietrita dall’orrore...
i miei occhi lo videro accasciarsi e venire raccolto, lo seguirono mentre veniva portato al padiglione e rimasero immobili sui tendaggi mentre un denso silenzio calava sul campo...
tremai e dovetti fare appello ad ogni pur minimo briciolo di lucidità rimastomi per non sprofondare nel terrore...
lentamente mi voltai e gettai in faccia a Carlo lo sguardo più truce che possedevo...
“Farete bene a pregare che stia bene!” esclamai dura “Farete bene a pregare, o io...”
Ma non finii la frase: senza aggiungere altro e senza guardare nessuno in faccia, lo oltrepassai, scesi dal palco in fretta e mi diressi verso il padiglione della Pantera.
E, raggiuntolo, trattenendo un piccolo sospiro per non perdere il controllo, entrai.
Guisgard
23-07-2013, 01.57.09
Nel padiglione della Pantera c'era il caos.
Agitazione, inquietudine, sgomento, paura.
Tutti correvano avanti e indietro, mentre il principe fu messo su un lettino ed avvolto nelle coperte.
La ferita aveva infatti già causato un'infezione e la febbre era salita velocemente.
In quel momento arrivò Clio.
“A meno che non siete un medico” disse Ippio alla ragazza “temo che potete fare ben poco, come tutti noi... andate piuttosto dalle donne sul retro del padiglione e fatevi dare acqua calda e qualche panno pulito... bisogna lavare la ferita o si infetterà ancora di più...” si voltò verso Marzio “... il dottore arriva, stramaledizione?”
“Devono condurlo qui i Marescialli di Campo...” fece il ragazzino “... è la regola... ma ancora non si vedono...”
“Potete giurarci...” mormorò Bariel.
“Cosa?” Fissandolo Ippio.
“Guidox si sarà di certo preoccupato di far tardare i medici di campo...” rispose il vecchio “... è naturale...”
“Dannato!” Ringhiò Ippio. “Lo ucciderò con le mie stesse mani se succede qualcosa al principe!”
In quell'istante arrivò nel padiglione Talia e subito dopo di lei anche Carlo e Sanion.
Annuii alle parole di Ippio.
Aveva ragione, non ero un medico, ma avrei fatto il possibile.
"Corro immediatamente.." Lo salutai con un cenno e raggiunsi il retro in un attimo.
"Presto, servono acqua calda e bende per disinfettare la ferita di Sua Maestà.. Cioè per lavarla, ecco..." Dissi a una delle donne che erano lì.
Mi chiesi se nel XVI secolo si usasse già il termine disinfettare, ma immaginai di no.
Poi alzai gli occhi al cielo chiedendomi che utilità avesse quel pensiero, in un momento così frenetico.
Davvero non riuscivo a bloccare i pensieri, nemmeno in circostanze come quelle.
Scossi la testa e mi avviai di nuovo verso il padiglione, stando attenta a non far cadere l'acqua, maldestra com'ero.
Avevo ascoltato di sfuggita il discorso sul dottore.
"Ecco le bende e l'acqua.." Dissi ad Ippio "..non credo ci sia tempo da perdere, anzi... Beh se i marescialli di campo sono agli ordini di Guidox siamo spacciati, non si può trovare un altro medico? Magari c'è un contradaiolo nei paraggi che lo è..".
Guardai Ippio senza allegria "..intanto pulire la ferita ed evitare infezioni è l'unica cosa che possiamo fare, l'avete detto voi..".
Guisgard
23-07-2013, 02.20.56
Trascorsero alcuni istanti senza che nessuno dei due parlasse.
“Forse” disse finalmente quella voce oltre la porta, rompendo finalmente quel silenzio fra loro “c'è una possibilità, sebbene remota e pericolosa, Altea... se siete qui, davanti alla mia cella, significa che, sebbene prigioniera, potete comunque circolare per il castello... allora, quando non ci sarà nessuno, recatevi nelle cucine... attendete che cuochi e servi siano andati a letto e poi raggiungete la dispensa... appena dentro contate sette mattonelle davanti a voi e poi altre sette verso destra... l'ultima mattonella, quella contro la parete, non è fissata con la calce... sollevatela e sotto troverete uno spazio... dentro ci sono varie boccettine, utilizzate da un alchimista al servizio del vecchio proprietario del castello... tra esse cercate quella che reca sull'etichetta Sonno di Morte... prendetela per voi e quando sarete in camera bevetela tutta prima di dormire... però assicuratevi di avere con voi un taglierino o un piccolo pugnale, che nasconderete con cura nei vostri abiti... la boccettina contiene un siero che vi causerà una morte apparente... al mattino, quando vi troveranno, sentenzieranno la vostra morte... vi chiuderanno in un sacco e vi porteranno fuori dal castello... i Rossi hanno disposto che le sepolture non debbano essere poste all'interno della città, per paura che i sacerdoti celebrino messe per i defunti... i servi di Yrko però non si scomoderanno a portare il vostro corpo oltre le mura cittadine e lo butteranno invece nel fiume Elsa... qui a contatto con l'acqua voi riprenderete i sensi... col taglierino vi libererete dal sacco e nuoterete poi fino alla sponda del fiume... una volta che sarete al sicuro, se riuscirete a trovare qualcuno disposto a credere alla mia storia, allora forse io sarò salvo... se invece nessuno dovesse credervi, voi sarete comunque libera ed io così avrò pagato il mio debito con voi, mia generosa amica...”
Talia
23-07-2013, 02.52.37
Entrai nel padiglione e mi guardai intorno, colpita da quel viavai e da tutta quella confusione.
Guisgard era al centro, disteso su un tavolo ed avvolto in alcune coperte... era pallido e privo di sensi...
mi accostai lentamente al tavolo, combattendo contro il terrore che stava cercando di impadronirsi di me...
eravamo giunti lì da soli...
eravamo lontani da casa e da qualsiasi ospedale come si deve...
eravamo in un’epoca nella quale per ferite del genere...
non finii quell’ultima frase: non potevo.
Lo avevo raggiunto, intanto, e dovetti appellarmi a tutta la mia forza di volontà per abbassare gli occhi sul suo volto...
non vedevo niente intorno a me, non sentivo niente...
e riuscivo a pensare solo che eravamo stati due incoscienti...
due folli... ma che cosa credevamo di poter fare, lì? Cosa credevamo di trovare?
Chiusi gli occhi, tentando di placare quei pensieri che, adesso, erano inutili...
Li tenni chiusi per lunghi momenti, poi li riaprii lentamente e, inspiegabilmente, mi sentii fredda e calcolatrice, analitica.
Sollevai una mano e la poggiai su di lui, sulle coperte sul suo petto, avvertendo il metallo della cotta di maglia che ancora indossava...
“Toglietegli questa roba di dosso...” dissi a coloro che mi erano più vicini, in tono piatto, ma senza guardarli “Deve poter respirare e non può farlo con tutto questo metallo... è pesante! E poi datemi dell’acqua, pulirò io la ferità...”
Mi rimboccai le maniche dell’abito, quindi, e mi lavai le mani con un catino che mi veniva porto...
ero nata nel ventesimo secolo, dannazione: dovevo saperla pulire, una ferita... dovevo!
Guisgard
23-07-2013, 03.50.39
Clio portò così, come le aveva detto Ippio, acqua calda e panni puliti per lavare quella ferita.
Tuttavia il dottore del campo continuava a tardare e allora Talia, facendosi coraggio, si avvicinò a Guisgard, sempre steso senza conoscenza su quel lettino, e cominciò a dare indicazioni su cosa fare agli altri.
“Fate come vi dice.” Disse Carlo a tutti loro.
Così, Clio, Ippio, Marzio e gli altri contradaioli seguirono alla lettera le indicazioni della ragazza.
Talia allora, una volta fatta togliere la cotta di maglia al falso principe, cominciò a lavare con cura la ferita.
Era una brutta ferita, profonda e Guisgard aveva perso molto sangue.
Alla fine, pulita la lacerazione, strette bende la ragazza strinse attorno ai fianchi del cavaliere.
“Almeno il necessario, per ora è fatto...” fece Carlo prendendo in disparte Sanion “... se non altro abbiamo scongiurato l'infezione... ma serve un medico...”
“Forse restare qui è inutile...” mormorò il barone “... meglio portarlo in un luogo più tranquillo e nel frattempo cercare un medico per curarlo...”
Carlo annuì e si voltarono entrambi a fissare Guisgard steso su quel letto senza conoscenza.
E al suo capezzale c'erano Talia che gli aveva pulito la ferita e Clio.
“Non...” cominciò a mormorare Guisgard nel delirio della febbre “... non vi... tradirò... non mi... scopriranno... sarò... Ardena...” aggiunse ansimando.
E queste confuse parole furono udite solo da Talia e da Clio che erano accanto a lui.
Ma ad un tratto qualcuno entrò nel padiglione.
http://farm5.staticflickr.com/4153/5049755349_d565a1eb41_z.jpg
Talia
23-07-2013, 13.16.21
Tolta la cotta di maglia, la ferita si era mostrata subito per ciò che era: una profonda lacerazione, resa peggiore dalle schegge di legno e dai brandelli di stoffa.
Impiegai molto tempo per pulirla con cura, rimuovendo ogni corpo estraneo, per poi lavarla con l’acqua calda...
facendomi aiutare, poi, gli strinsi una lunga fascia intorno al fianco, perché smettesse di sanguinare.
Poi rimasi a fissarlo, sfiorandogli appena la spalla.
Ero stupita di me stessa... io che avevo sempre avuto orrore del sangue e terrore delle ferite, come potevo aver fatto quel lavoro?
Però quella era una situazione diversa.
D’un tratto, poi, parlò...
E al suo capezzale c'erano Talia che gli aveva pulito la ferita e Clio.
“Non...” cominciò a mormorare Guisgard nel delirio della febbre “... non vi... tradirò... non mi... scopriranno... sarò... Ardena...” aggiunse ansimando.
E queste confuse parole furono udite solo da Talia e da Clio che erano accanto a lui.
Ma ad un tratto qualcuno entrò nel padiglione.
Spalancai gli occhi...
Aveva parlato piano, ansimando... ma io avevi sentito nitidamente ciò che aveva detto ed ero certa che anche la ragazza che era accanto me, e il cui aiuto mi era stato così prezioso nel pulire la ferita, avesse potuto udirle...
ed erano parole che non lasciavamo molto adito a dubbi o a interpretazioni...
che ne sarebbe stato di noi, se i contradaioli avessero intuito che quello non era il loro principe?
Come l’avrebbero presa?
Che ne sarebbe stato di Guisgard, in quelle condizioni?
In preda al terrore, dunque, spalancai gli occhi e li sollevai su di lei...
ero quasi incapace di parlare.
Altea
23-07-2013, 15.09.41
Sorrisi a quella ultima parola...mia generosa amica..cosi mi aveva chiamata.
"Farò il possibile affinchè il vostro piano, principe, vada a buon fine..cosi sarete libero pure voi..e anche Daiz, il ragazzo che si trova qui con me. E soprattutto che vinca la giustizia. Ora provo a scendere..sembra stranamente silenzioso il castello e voi..suonate suonate Principe Ardena affinchè non si odano i miei movimenti...a presto".
Così mi allontanai dalla porta di ferro e lentamente camminai fino a dove ero venuta e mi avvicinai alla mia camera, il piano era ottimo ma richiedeva attenzione e molti passi cauti...sperando che mi fossi svegliata dopo aver bevuto l'antidoto. Il coltello già lo avevo poichè lo avevo trovato nella sacca di Daiz.
Stranamente mi accorsi che il castello era deserto..come addormentato, come se qualcosa di strano fosse accaduto.
Riuscii a sgattaiolare da una porta secondaria fino alle cucine, vista l'ora e che l'alba non era vicina, era deserta.
Mi accertai che nessuno vi fosse per poter prendere quella boccettina con l'antidoto..e poi agire come una moderna Giulietta..pensai..solo non vi era nessun Romeo..e mi venne la curiosità di sapere come fosse il volto del principe Ardena.
Che sciocca..pensai...sei nel 1513...mica se salvi il Principe egli ti può sposare?
Così sbirciai dalla porta dentro la cucina.
Aiutai la madrina del principe a pulirgli la ferita, passandole ciò di cui aveva bisogno, in modo che non dovesse spostarsi.
Notai con un sorriso doloroso la delicatezza con cui lavava e fasciava la ferita.
Pensai che doveva tenere molto a lui, e le augurai silenziosamente che anche lui provasse lo stesso.
Quando finalmente la ferita fu pulita e bendata, restai in silenzio, leggermente dietro la dama di cui ignoravo il nome, quasi mi sentissi di troppo.
Osservai per un momento il viso addormentato del principe.
Era davvero quello il viso che non riusciva a svanire dalla mia mente, per il quale ero pronta a rischiare tutto?
Masan aveva ragione, come potevo essere così legata ad un uomo che nemmeno conoscevo? Come poteva essere così importante per me?
Ma ora era lì, davanti a me, e poco prima avevo avuto uno sguardo di quegli occhi indelebili solo per me.
Scossi la testa, stavo delirando.
Ma poi un mormorio mi destò da quel pensieri assurdi.
Era lui, stava dicendo qualcosa.
Le sue parole mi arrivarono distintamente, nonostante il caos.
Mi pietrificai.
Avevo sentito bene? Le aveva dette davvero quelle parole?
A giudicare dallo sguardo della donna accanto a me, sembrava di sì.
Non potevo crederci, se quell'uomo non era Lord Ardena, allora lui era ancora imprigionato.
Una luce rabbiosa attraversò il mio sguardo: noi avevamo abbassato la guardia, avevamo smesso di cercare il principe.
Forse qualcuno aveva messo in dubbio le mie parole, prendendomi per matta.
Ero furiosa, offesa e sconcertata.
Come avevano potuto pensare di prendersi gioco di noi?
Era una strana specie di piano o quell'uomo era un impostore?
Ma più di ogni altra cosa ero terrorizzata al pensiero che il principe si trovasse ancora imprigionato.
Senza che potessi controllalo, gli occhi mi si riempirono di lacrime, li chiusi con forza, per evitare di piangere.
Cosa gli avrebbero fatto ora? Si sarebbero vendicati su di lui per la morte di Yrko?
In quel momento dimenticai tempo e spazio.
E iniziai a parlare, tra me e me, nella mia lingua natia.
Ero troppo sconvolta per tradurre i miei pensieri.
E, infondo, l'idea che nessuno mi capisse non mi dispiaceva.
"Lo sapevo!" Sussurrai, in inglese "Non sono pazza!".
Alzai gli occhi dal viso dell'uomo per un momento "..Lui è ancora prigioniero..." Mormorai con voce tremante "Lui..".
Mi bloccai, sentendo lo sguardo della donna che lo aveva curato su di me.
La guardai con gli occhi spalancati, che volevano trasmettere tutte le emozioni che mi stavano attraversando.
Trassi un profondo respiro e mi costrinsi a parlare nella sua lingua, perché mi capisse.
"Perché?" Sussurrai guardando la donna negli occhi "stavamo facendo il possibile...".
Ma non era quella la domanda che più mi assillava.
No, cominciavo a mettere insieme i pezzi, anche se probabilmente era una follia.
"Chi è?" Dissi piano, voltandomi nuovamente verso la donna, in modo che solo lei sentisse.
Esitai per un momento, poi dissi "È un de' Taddei, vero?" Scossi la testa "...non sono occhi che si dimenticano facilmente, né che si trovano dappertutto..".
Sospirai "Se non corro a chiamare Ippio e gli altri è solo perché sono in debito con uno di loro.. Anche se non può essere lui, sarebbe..." Dossi la testa "...non importa..".
Guardai la donna negli occhi "Ma vi prego di dirmi la verità.." Sorrisi "Semplice o assurda che sia..".
Talia
23-07-2013, 16.03.19
I miei occhi seguirono una alla volta tutte le reazioni della ragazza davanti a me...
sorpresa... poi rabbia, sconcerto, preoccupazione... paura?
Non dissi niente... come biasimarla? In fondo aveva appena scoperto che quello on era il suo principe e che...
all’improvviso, però, mi bloccai...
la mia mente si fermò e parve come incepparsi...
aveva parlato in inglese...
aveva parlato in inglese?
Lì, a Chanty... come poteva aver parlato in inglese?
Continuai a fissarla, ma ora non ero più spaventata, lo spavento aveva lasciato posto a qualcosa di diverso... adesso ero stupefatta.
Trassi un profondo respiro e mi costrinsi a parlare nella sua lingua, perché mi capisse.
"Perché?" Sussurrai guardando la donna negli occhi "stavamo facendo il possibile...".
Ma non era quella la domanda che più mi assillava.
No, cominciavo a mettere insieme i pezzi, anche se probabilmente era una follia.
"Chi è?" Dissi piano, voltandomi nuovamente verso la donna, in modo che solo lei sentisse.
Esitai per un momento, poi dissi "È un de' Taddei, vero?" Scossi la testa "...non sono occhi che si dimenticano facilmente, né che si trovano dappertutto..".
Sospirai "Se non corro a chiamare Ippio e gli altri è solo perché sono in debito con uno di loro.. Anche se non può essere lui, sarebbe..." Dossi la testa "...non importa..".
Guardai la donna negli occhi "Ma vi prego di dirmi la verità.." Sorrisi "Semplice o assurda che sia..".
Esitai...
la verità...
come potevo dirle la verità?
Come dirgliela?
Abbassai gli occhi per un momento, lanciai un’occhiata a Carlo e Sanion dall’altra parte del padiglione, poi tornai a guardare Guisgard...
E quando, infine, sollevai di nuovo gli occhi su di lei ed iniziai a parlare, non lo feci nella mia lingua... lo feci in inglese...
“Non c’è molto da dire...” sussurrai in quella lingua che mi rammentava i miei studi all’Università di York “Siamo viaggiatori... e questo... questo è il brillante piano di sir Carlo... pare volesse... volesse cogliere i Rossi alla sprovvista... così ha detto. Ma se lo smaschererete ora, lui...”
La mia voce non era riuscita del tutto a celare la mia rabbia e la mia disapprovazione per quell’impresa folle, né la frustrazione perché non ero riuscita a convincere Guisgard che fosse davvero una pazzia...
Tacqui per un istante, dunque... riordinando le idee...
“Perché voi parlate l’inglese?” le chiesi poi, senza cerimonie né giri di parole.
elisabeth
23-07-2013, 16.59.33
Eravamo arrivati da Milord.....ma il centro della nostra discussione non fu piu' lui....no....niente affatto.....guardai Milord.....aveva gli occhi disperati di chi non sapeva e il caos si porpago' in un istante....il Principe era stato ferito......il principe era imprigionato..ora libero era stato ferito.....guardai la spalla di Gem....." E' come rivivere un momento gia' vissuto.....e' una situazione.....che mi spinge a ad agire ...ma chi e' il principe...chi siamo noi....eppure ho fatto un giramento..e che lo abbia fatto nel futuro...o nel passato non conta........sono un medico.....anche se qua tra un po' ce ne saranno a migliaia.....e visto che lo hanno tenuto prigioniero..potrebbero facilemente averlo morto......"..Feci qualche passo...anche se la gente ormai mi urtava...." Milord...io non so come spiegare.....ma so che siete molto legato al principe.......e se ci tenete davvero...dovrete portarmi da lui.....potrei essere l'unica persona a volerlo in vita e come medico e come non appartenente ad alcuna fazzione........vi prego ......non perdiamo tempo..........potrebbe essere importante....."......Pioppo era sparito e Gem...era al mio fianco senza dire una parola......e chi poteva dire nulla......guardai le miei mani......" Sai Gem...forse io ero qui...perchè dovevo tenere in vita questa persona......forse era questo.....quelloc eh dovevo fare...ma se non arriveremo al suo padiglione sarà difficlie saperlo....."....
Guisgard
23-07-2013, 17.31.09
Quelle parole di Talia a Clio rivelarono ogni cosa.
Ma non ci fu il tempo di replicare.
Nel padiglione era appena entrato qualcuno.
Erano degli uomini con abiti che ne tradivano in modo chiaro l'identità.
“Voi...” disse a quelli Ippio “... cosa fate qui? Questa contrada è fedele al re!”
“Calmati...” con voce bassa Giacomo il Nero “... lo siamo tutti qui... siamo tutti fedeli al principe... e per questo siamo qua... Sua Maestà verrà con noi al Palazzo Reale, dove riceverà cure e potrà riposarsi.” E diede ordine ai suoi di portare con loro il principe ferito.
“Non potete!” Disse Carlo. “E' ferito e non può muoversi! Lo sapete bene!”
“Ho avuto questi ordini.” Fissandolo il Nero. “Procedete.” Rivolgendosi ai suoi.
http://www.notrecinema.net/images/filmsi/beaucoup-de-bruit-pour-rien_57911_46018.jpg
Attesi la risposta della donna con il cuore che aveva accelerato il suo corso naturale.
Quando iniziò a parlare, la osservai attentamente.
Dapprima non me ne accorsi, poi dopo qualche parola, spalancai gli occhi.
Stava parlando.. In inglese? Com'era possibile? Lì, a Chanty, nel XVI secolo? Chi si sarebbe preso la briga di imparare l'inglese in pieno rinascimento?
Eppure c'era qualcosa di strano, parlava in un inglese perfetto, pulito. Nessun arcaismo, nessun termine desueto che non conoscevo, anzi.
Ascoltai così il suo racconto, parola per parola.
Capivo benissimo che non era tutta la verità, ma dallo sguardo preoccupato della dama capii anche che non era nemmeno una bugia, e quello mi bastava. Sapere che quei nobili e gli strani viaggiatori avevano agito contro i Rossi era sufficiente.
Non aveva avuto nessuna reazione al nominare i Taddei, forse quindi era solo una mia fantasia, o forse, semplicemente, non aveva intenzione di rivelare ogni cosa ad una sconosciuta.
Come darle torto? Io avrei fatto lo stesso! Infondo, pensai, non conosceva le mie intenzioni. Restammo in silenzio per un momento. Pensai attentamente alle sue parole. No, non avevo intenzione di smascherarlo, ma credevo comunque che i contradaioli dovessero sapere.
Mi tornarono alla mente le parole di Lady Beatrice, ci sarebbe voluto un Lancillotto per battere Yrko e Giacomo, aveva detto, e rividendo nella mia mente le gare del palio, mi chiesi se non fosse lui l'uomo di cui avevamo bisogno.
Poi, quella domanda, diretta e chiara. Sbattei le palpebre più volte, incredula.
Io? Perché parlavo la lingua che avevo imparato fin da bambina? Beh, lei non poteva certo saperlo. Stavo per ribattere, quando qualcuno entrò nel padiglione.
Erano Rossi, Rossi nel padiglione della Pantera!
Ovviamente la spedizione era guidata da Giacomo il nero. Scossi la testa alle sue parole. Lui fedele al re? Era una presa in giro bella e buona.
Volevano portare via quell'uomo, portarlo al Palazzo Reale, o chissà dove.
Ora che sapevo la verità, capivo bene che quegli uomini erano certi che non fosse il principe Ardena, chiuso in quel castello imprendibile.
Cosa ne sarebbe stato di quello sconosciuto? Intuivo la preoccupazione della donna.
Infondo anche lui aveva messo a repentaglio la sua vita per aiutare il principe, e non potevamo certo abbandonarlo.
Non c'era tempo per rispondere ad ogni cosa, la situazione era completamente cambiata.
"Semplice.." dissi poi, pensando alle ultime parole che mi erano state rivolte "..sono inglese.." sorrisi alla donna, e la guardai negli occhi per un momento "..Nata e cresciuta.. nel Regno Unito..".
Usai volutamente un termine anacronistico, che però fosse abbastanza neutro da non causare stupore incontrollato.
"La ferita di Sua Maestà è grave, e trasportarlo è pericolosissimo.." dissi ad alta voce, guardando Giacomo il Nero "…Ma se intendete portarlo via con la forza, credo che sarebbe meglio se fossero i suoi uomini ad accompagnarlo al Palazzo Reale, un re non si muove senza una scorta fedele.. o sbaglio?" dissi lanciando uno sguardo eloquente a Ippio.
Mi resi conto di aver parlato davanti a tutti, ad alta voce, io, una semplice fanciulla. "Se mi permetto di parlare al vostro cospetto, miei signori, è solo perchè ho veduto la ferita e voi invece no.." dissi con un leggero inchino.
Talia
24-07-2013, 00.26.57
Le mie poche parole in inglese sortirono l’effetto voluto... la vidi stupirsi di sentirmi parlare in quella lingua... e tuttavia fui io a stupirmi ancora di più, per ciò che disse in seguito...
"Semplice.." dissi poi, pensando alle ultime parole che mi erano state rivolte "..sono inglese.." sorrisi alla donna, e la guardai negli occhi per un momento "..Nata e cresciuta.. nel Regno Unito..".
Nel...
nel Regno Unito?
La fissai...
Nel Regno Unito...
ma allora... allora quella ragazza veniva da...
no, non era possibile...
eppure... eppure, se io e Guisgard lo avevamo fatto, perché non poteva essere capitato anche a qualcun altro?
Ma come... come era arrivata lì?
E come capire cosa sapeva?
Esitai...
e tuttavia un istante dopo accadde qualcosa che attrasse tutta la mia attenzione...
Nel padiglione era appena entrato qualcuno.
Erano degli uomini con abiti che ne tradivano in modo chiaro l'identità.
“Voi...” disse a quelli Ippio “... cosa fate qui? Questa contrada è fedele al re!”
“Calmati...” con voce bassa Giacomo il Nero “... lo siamo tutti qui... siamo tutti fedeli al principe... e per questo siamo qua... Sua Maestà verrà con noi al Palazzo Reale, dove riceverà cure e potrà riposarsi.” E diede ordine ai suoi di portare con loro il principe ferito.
“Non potete!” Disse Carlo. “E' ferito e non può muoversi! Lo sapete bene!”
“Ho avuto questi ordini.” Fissandolo il Nero. “Procedete.” Rivolgendosi ai suoi.
"La ferita di Sua Maestà è grave, e trasportarlo è pericolosissimo.." dissi ad alta voce, guardando Giacomo il Nero "…Ma se intendete portarlo via con la forza, credo che sarebbe meglio se fossero i suoi uomini ad accompagnarlo al Palazzo Reale, un re non si muove senza una scorta fedele.. o sbaglio?" dissi lanciando uno sguardo eloquente a Ippio.
Mi resi conto di aver parlato davanti a tutti, ad alta voce, io, una semplice fanciulla. "Se mi permetto di parlare al vostro cospetto, miei signori, è solo perchè ho veduto la ferita e voi invece no.." dissi con un leggero inchino.
Ero rimasta per un istante in disparte...
sembravano tutti tesi, agitati...
Carlo, la ragazza inglese, i contradaioli della Pantera...
e allora i miei occhi si spostarono sugli uomini tracotanti appena entrati nel padiglione...
li fissai in silenzio per qualche momento...
non li conoscevo, ma avevano detto di voler portare via Guisgard... e questo, considerando la preoccupazione di tutti, era più che sufficiente per me...
Mi alzai, quindi, dal capezzale di Guisgard, e feci qualche passo avanti, parandomi tra lui e loro...
“Infatti, miei signori... come vi è già stato giustamente detto, Sua Altezza non può muoversi. E, oltretutto, voi di certo non avrete in animo di portarlo via così: presentandovi qui senza una portantina, una barella... vi informo che è purtroppo ferito, qualora non ne siate stati informati!”
Avevo parlato con la voce alta, fredda, distante e vagamente sarcastica in quell’ultima notazione... non sapevo da dove mi fosse scaturito quel tono e quella sicurezza, eppure non vi era esitazione in me... se c’era una cosa che avevo imparato, nella mia vita, infatti, era che non mostrare di avere debolezze era l’unico modo per far credere agli altri che non ne avessi.
Li valutai solo per un istante...
“Avete parlato di ordini...” soggiunsi quindi, sempre con il medesimo tono “Potrei sapere chi è, di grazia, che vi ha dato quest’ordine?”
Guisgard
24-07-2013, 01.54.22
Le cucine erano deserte.
Altea sbirciò attraverso la porta ed ebbe conferma di questo.
La dispensa era dunque a pochi passi da lei.
Lì, seguendo le indicazioni datele dal prigioniero, avrebbe trovato quelle boccettine, tra cui l'antidoto che le serviva.
Ad un tratto però, udì il suono di un corno provenire dalle mura del castello.
Poi sentì il portone aprirsi ed infine delle grida.
“E' morto...” disse un uomo entrando nel castello in sella al suo cavallo “... il padrone è morto... Yrko di Bumin è morto...”
“Come sarebbe a dire?” Gridò una delle sentinelle dalle mura.
“E' morto!” Urlò allora anche l'uomo sul cavallo. “E' stato ucciso dal principe Ardena durante la giostra del Palio!”
Guisgard
24-07-2013, 02.04.54
Gem annuì a quelle parole di Elisabeth.
“Una donna medico...” disse Milord “... eh, questa poi! Quando si crede di aver visto tutto, ecco che puntualmente la vita di stupisce!” Rise. “Beh, che siate un medico o una filosofa per me poco conta. Ma il fatto che dite di poter aiutare il mio sovrano, beh, questo cambia tutto! Seguitemi... raggiungeremo il padiglione dove si trova Sua Maestà.”
Attraversarono il campo e giunsero al padiglione della Pantera.
Fuori l'ingresso trovarono Poppio.
“Presto...” fece Milord al suo servitore “... conduci dentro il nostro medico... presto però... Sua Maestà ha bisogno di cure...”
E Pioppo condusse Elisabeth e Gem all'interno del padiglione.
Guisgard
24-07-2013, 02.29.47
“Siamo noi gli uomini che lo scorteranno.” Disse Giacomo a Clio. “Noi ci occuperemo della sua sicurezza. Quanto alla ferita, io non sono un medico e neanche voi immagino. Dunque vederla o meno, per me, non fa differenza.” Fissò poi con attenzione Clio. “Ma io vi ho già vista... ma certo... siete la nipote di madama Oriana... ed è davvero curioso trovarvi qui... vedo che fate presto a passare dalle baldorie dei rossi ai miasmi di questi contradaioli...” e un ghigno apparve sul suo volto. Davanti a quel disprezzo, però, Ippio si fece avanti.
“Badate a ciò che dite...” fissando il Nero “... o potreste pentirvene...”
“Quando vorrete” replicò Giacomo “vi darò soddisfazione.” Guardò i suoi uomini. “Avanti, portiamo il principe al palazzo.”
Ma proprio in quel momento, Talia prese la parola.
“Vedo che la nostra madrina del Palio” guardandola Giacomo “non è solo bella, ma anche fiera e sicura dei suoi mezzi. Ma riponete pure il vostro sarcasmo, milady... le donne dovrebbero solo attenersi a ciò che compete loro... comunque, visto che mostravate interesse, vi rivelerò che gli ordini arrivano direttamente da colui che ha retto lo stato in assenza del principe... e visto che lui ora è ferito ed incapace di prendere decisioni, è la parola di messer Guidox che detta legge...”
Ma proprio in quell'istante altre persone entrarono nel padiglione.
Erano Elisabeth, Gem e Pioppo.
“Chi siete voi?” Guardandoli Bariel.
“Questa donna” rispose Pioppo indicando Elisabeth “è il medico inviato dal mio padrone... per curare Sua Maestà...”
Notai l'espressione della donna quando nominai la mia terra con la più moderna denominazione.
Forse, allora, aveva capito che non solo non appartenevo a quella terra, ma nemmeno a quel tempo, ma l'avrebbe capito solo se anche lei veniva dal mio tempo, o comunque da un secolo diverso.
Ma non c'era tempo per parlare di quello, Giacomo il Nero era intenzionato a portare via quell'uomo.
Immaginavo che mi avrebbe riconosciuta, tuttavia non temevo le sue parole prevedibili, avevo raccontato ai contradaioli della festa e della conversazione con il Nero, e li avevo avvisati che mi riteneva una giovane rossa.
Lo guardai con disprezzo e durezza, quando Ippio si fece avanti in mia difesa.
Stavo per ribattere, quando la madrina del finto principe prese la parola.
Ma nemmeno a lei Giacomo volle dare retta, come poteva essere diversamente?
Un uomo come lui che ascolta le parole di due donne? Nel XVI secolo?
Ma in quel momento entrò qualcuno, erano due uomini e una donna, presentata come medico.
Non riuscii a trattenere un sorrisetto ironico, persino una donna medico, Giacomo il Nero avrebbe perso la testa.
Ma nel XXI secolo non era certo una rarità, anzi, e non mi scomposi minimamente.
"Avete il vostro medico, messere... È il parere di un medico che conta, l'avete detto voi stesso... Voi non lo siete, così come non lo siamo noi..." Dissi guardando lo spadaccino negli occhi con un'espressione dura e gelida.
"Vi prego, Milady..." Dissi poi alla donna "Da questa parte.. Vi prego... Diteci di cosa avete bisogno, ve lo porteremo immediatamente.." Continuai ignorando completamente gli ordini che il Nero aveva dato ai suoi uomini.
elisabeth
24-07-2013, 11.11.06
Entrai nel padiglione, c'era un uomo sdraiato su un letto....ed alcuni in piedi che si contendevano il suo corpo.......bene....le due fazioni che si guardavano in cagnesco.....mi sembrava di stare tra un branco di lupi...il Nero...mi conosceva me lo aveva presentato Guidox......quando una dama mi venne incontro era felice di vedermi.....anzi....mentre gli altri erano rimasti a guardarmi ...una donna medico, fossi scesa da un'altro pianeta sarei stata accolta meglio......Lei non aveva battuto ciglio...il suo accento....il suo accento era il mio e quello di Gem e quello di Solder.......e...guardai l'uomo sul letto.....mio Dio.....quanti eravamo......" Vi ringrazio Lady ?.....".....andai accanto al suo letto...era sudato da morire....c'era la febbre...ma c'era il caos in quella tenda.....e c'era caldo ...si respirava male......" Vi prego....le discussioni vanno fatte fuori di qui....le decisioni ...le prenderò io....in quanto medico...se avete qualcosa da riferire a Guidox fatelo.....mi assumo tutte le responsabilità del caso......"...non attesi molto...c'era poco da attendere ....il viso del Taddei.....era esanime, aveva perso troppo sangue e una trasfusione in quell'epoca non si poteva......la fasciatura era stata fatta per bene......" i miei complimenti a chi lo ha fasciato....ha continuato a perdere sangue ma in una quantità inferiore, Gem.......aiutami a strapparmi le maniche di questo vestito......"...mi rivolsi alla donna che aveva rotto il ghiaccio facendo si che io potessi operare a prescindere delle decisioni......" Mia Cara.....ho bisogno di un ago fatto di budello incerato......non procuratemi ferri di nessun genere rischiamo di farlo morire per infezione......andate dalla sarta migliore di questo posto...ho bisogno di filo di seta......se riesco a ricucrgli per intero la ferita ...evitiamo il rischio di emoragia....per la sutura dei vesi interni...del budello sottile........lenzuola di lino e acqua calda in cui e' stato fatto bollire dell'aglio.....ce ne vuole tanta...per disinfettare me e lui.............corri...corri piu' che puoi.....Pioppo ti aiuterà ...Milord...Gem.....deve vivere....questa e' una strana storia...e lui deve tornare vivo......"......c'era una Dama accanto a lui....potevo vedere il suo incarnito bianco....come il volto della Madonna...era silenziosa, ma potevo sentire il suo respiro ......era affannoso....era come se ogni suo muscolo fosse irrigidito.....aveva paura......" Non so chi siete.......ma vi prometto che faro' il possibile.......".......
Talia
24-07-2013, 13.20.26
E finalmente giunse il medico.
Un medico donna.
E, mio malgrado, mi stupii, chiedendomi se nel Cinquecento era così usuale trovare donne medico...
Rimasi immobile mentre si avvicinava a Guisgard per esaminarlo e poi la osservai mentre ordinava ciò che le occorreva...
forse per la preoccupazione, tuttavia, mi occorse qualche momento in più perché la mia mente registrasse ciò che le era subito suonato strano...
aveva parlato velocemente e in modo esperto...
ma, parlando alla ragazza inglese, elencandole ciò che le occorreva il più presto possibile, aveva parlato di infezione, emorragia, sutura...
la fissai...
in quell’epoca conoscevano già questi termini?
Oppure...?
La fissai per un lungo momento... ma sentirla parlare in quel modo, veloce e sicura di ciò che le occorreva e di ciò che andava fatto, mi fece sentire subito molto più tranquilla per la sorte di Guisgard...
" Non so chi siete.......ma vi prometto che faro' il possibile.......".......
Sollevai gli occhi nei suoi e la osservai...
“Lo so...” mormorai poi, annuendo appena “So che farete il possibile... Grazie! Grazie di cuore!”
Per un attimo tornai a guardarmi intorno...
osservai il caos nel padiglione, i contradaioli, i Rossi, Carlo, Sanion...
poi riportai gli occhi sulla donna...
“Talia...” le sussurrai, pianissimo “Il mio nome è Talia. Ho... ho pulito la ferita, ma solo con dell’acqua e credo di essere riuscita a rimuovere tutti i corpi estranei... ed ho fasciato con ciò che ho trovato...”
Fissai per un momento Guisgard, gli sfiorai piano la spalla, poi tornai a guardare di nuovo lei...
“Non posso esservi di aiuto, adesso...” mormorai sempre più piano “Purtroppo non sono in grado di aiutarvi... ma vi prometto che avrete tutto il tempo e la tranquillità di cui avrete bisogno per questa operazione... questo ve lo prometto!”
Così dicendo, dunque, la lasciai ad occuparsi di Guisgard, insieme all’uomo che era giunto con lei, e mi avvicinai con passo sicuro a Giacomo il Nero...
“Come vedete è, finalmente, giunto il medico... un medico molto capace. Ed il medico ha deciso di curare qui il principe! Siate così cortese da riferire questo a messer Guidox, prego...” dissi in modo cortese ma fermo, invitandolo con un lieve gesto della mano ad uscire dal padiglione...
Poi mi rivolsi all’uomo di nome Ippio e a Bariel...
“Il medico ha bisogno di tranquillità e di tempo per compiere il suo lavoro... rendereste veramente un grande servizio se poteste riuscire a tenere fuori da questo padiglione tutti, tanto i curiosi quanto i Rossi o chi per loro... a tenerli fuori il più a lungo possibile... potete farlo?” li pregai.
Sorrisi alla donna "Io sono Clio, venite pure con me, vi faccio strada.." Dissi accompagnandola verso il tavolo su cui era steso il ferito.
La vidi scrutare l'uomo e la ferita, poi si rivolse nuovamente a me.
La ascoltai attentamente, fissando ella memoria ogni parola.
Fui piacevolmente sorpresa dalla sua sicurezza e determinazione, capii subito che eravamo in buone mani.
Quando terminò la lista annuii.
"Non temete, dottoressa.." Le dissi "troveremo tutto in un baleno, ve lo prometto...".
Così dicendo mi accomiatai dalle donne, dai nuovi venuti e dai contradaioli con un cenno del capo e un sorriso.
Non degnai di uno sguardo Giacomo il Nero o i Rossi ed uscii.
Tornai nel retro del padiglione dove si trovavano le donne che mi avevano aiutato poco prima.
Spiegai loro la situazione e ciò che il medico aveva richiesto, sottolineando l'ovvia urgenza.
Ci mettemmo subito all'opera e dopo poco tempo fu tutto pronto.
Così, potei tornare dalla dottoressa con ciò che mi aveva chiesto, sperando che non fosse troppo tardi.
"Ecco dottoressa..." Dissi mostrandole ciò che avevo trovato "...dovrebbe esserci tutto.. Se manca qualcosa, o se vi serve altro.. Non estate a chiedere..".
Altea
24-07-2013, 14.57.49
Avevo appena raggiunto la dispensa come disse il principe Ardena quando sentii le voci di quelle guardie e trasalii sorpresa...Yrko era stato ucciso dal Principe Ardena?
Guardai perplessa le mattonelle sotto i miei piedi scalzi...cosa significava questo, che il Principe Ardena non si trovava qui al castello? Chi era allora colui che mi aveva parlato...eppure io stessa avevo parlato con i contradaioli e mi avevano detto che era sparito, scomparso da molto e nessuno sapeva dove fosse...e poi era apparso cosi all'improvviso? Forse qualcuno era riuscito a domare Pestifero e si era finto il Principe.
Mi lanciai senza pensarci per provare se quelle parole erano vere..contai sette mattonelle davanti a me e sette a destra e toccai la ultima come aveva detto il prigioniero..solo uscendo da qua potevo sapere la verità, ero disposta a rischiare.
La mattonella, infatti, si mosse e la aprii lentamente e trovai alcune ampolle...allora era vero!! Ne estrassi qualcuna finchè non trovai una dove vi era scritto appunto "Sonno di morte".
Sospirai..e corsi di fretta verso la mia camera approffitando del trambusto che quella notizia aveva destato nel castello.
Entrai in camera e aprii la boccetta e la bevvi velocemente lanciando la bottiglietta fuori dalla finestra per eliminare ogni prova.
Mi gettai nel letto e sentii tutti i miei sensi lentamente affievolirsi, tutto attorno a me sembrava avvolto in una nebbia e poi non ricordai più nulla.
elisabeth
24-07-2013, 16.08.48
Sapevo che avrebbe capito perfettamente cio' che le chiedevo, non aveva conoscenza di sala operatoria....ma avevo avuto la sensazione che parlavamo la stessa lingua....." Grazie Lady Clio....sono sicura che ogni cosa sara' fatta come si deve......."....e mentre la vidi andar via...volsi gli occhi verso quella donna.........mi sussurrò il suo nome...Talia....e l'accento e la sua tranquillità nei miei confronti......avrei operato l'uomo che amava....." Talia........vi ringrazio per quello che farete...ho bisogno di tutta la calma possibile......sappiate che non c'e' un motivo per cui percorriamo dei momenti così assurdi...poi ci rendiamo conto di quanto facciamo parte di un unico schema"....
Guardai Talia....muoversi come poteva farlo una donna dell'epoca...con il carattere forte di una donna del duemila........la sua autorità non ammetteva repliche.....la sua cortesia non offendeva alcuno.....
Clio....veloce come il vento....." Grazie ...siete stata bravissima.....possiamo cominciare immediatamente..........".........tagliai tre bende larghe......in modo che Gem e Clio avessero la possibilità come me di metterle alla bocca a mo' di bavaglio.......chiesi loro di lavarsi le mani con l'acqua calda ed aglio......io invece mi lavai sin l'avambraccio........." Gem..sei forte e mi puoi aiutare con una mano...fungerai da divaricatore....Lady Talia ha pulito e dobbiamo essere certi che non ci sia piu' traccia di corpi estranei....ma avro' anche la visione dei vasi sanguigni......Lady Clio........dovete asciugare la mia fronte senza mai far scivolare una goccia......quando vi chiedero' bende di lino e acqua dovrete essere pronta a porgermele.....una volta che io e Gem avremo le mani nella sua ferita non potremo toccare altro......".......Ci preparammo, divaricammo la ferita......sembrava pulita ....sentivo il panno sulla mia fronte scivolare e tirar via il sudore....c'era un caldo infernale li' dentro...........avevo sistemato l' occorrente accanto a me.....presi la brutta copia di un ago e il filo sottile di un budello.....lavai budello e lo passi su un panno.....i piccoli vasi si erano richiusi quelli piu' grandi erano ancora aperti......li chiusi con il budello, col tempo il budello sarebbe stato riassorbito dal corpo stesso...........non sapevo se pregare o parlare......in genere amavo che in sala operatoria ci fosse musica sinfonica.....li' invece si sentiva la voce della gente.........il respiro di chi mi stava accanto e a cui non avevo neanche chiesto...se se la sentissero di aiutarmi.......mi venne in mente quello che divenne il piu' grande amico.....chirurgo pazzo come me......eravamo ancora studenti......quando in sala operatoria....sentii un tonfo......Matteo era a terra.........ma alzando gli occhi i miei assistenti erano bravissimi...... " Bene e adesso andiamo a ricucire la ferita.....ha perso molto sangue .....ma e' giovane non dovrebbe avere problemi........Gem..puoi togliere la mano.....ora io riunisco i lembi e mi aiuterai con quest'ago......deve essere un'impresa..."....cosi' fu..l'ago era ottimo e filo di seta di ottima qualità ...il punto era che scivolava tra le mani.....i guanti ecco perchè li avevano inventati........." Clio....tutto bene.?.....stiamo finendo un ultimo sforzo "......lo strappo era ampio......ma riuscii a ricucirlo con un unico filo............" Clio, potresti passarmi dell'acqua ?....e un panno pulito ?...."........lavai tutta la ferita.......era pulita...la asciugammo...e lo fasciammo con una fasciatura stretta.......la botta gli doveva aver incrinato le costole......bene avevamo fatto tutto quello che era stato possibile........" Credo che abbiamo tirato un bel sospiro di sollievo......grazie Clio...sei stata bravissima......e tu Gem come divaricatore umano sei fantastico...ora, laviamoci le mani....e togliamo tutto quello che sporco......vicino al principe deve essere tutto pulito...almeno.....per quanto e' possibile......e ora dobbiamo aspettare una sorta di prognosi riservata......ma qui non saprei come chiamarla........spero almeno gli scenda la febbre la ferita non sanguina ed e' bene chiusa.....i focolai di infezione sono stati tolti......."........mi lavai le mani e guardai l'acqua del catino farsi rossa.......speravo proprio che quel ragazzo si riprendesse in fretta......quello era un dannato momento per star male.....
Guisgard
24-07-2013, 16.55.27
Così Elisabeth, assistita da Clio e da Gem, con tutto l'occorrente possibile permessi dal tempo e dal contesto, operò Guisgard.
Fu un'operazione lunga e difficile ed il rischio di infezioni o complicazioni, come la donna ben sapeva e temeva, era altissimo.
Alla fine tutto riuscì perfettamente, anche se sotto un certo aspetto il difficile poteva cominciare proprio ora.
Nel frattempo, Talia tentava di tenere a bada Giacomo il Nero.
“Avete ragione...” disse lui “... non sono un medico... sono un soldato e come tale per me hanno priorità gli ordini. E davanti ad un ordine ci sono solo due possibilità... eseguirlo oppure giustificare il non averlo fatto. E se non potrò portare il principe a messer Guidox, allora gli presenterò una degna giustificazione... e quella giustificazione siete voi, milady... verrete dunque con me al Palazzo Reale. Siete la madrina del principe ed è logico ritenere che se vi ha scelta vuol dire che tiene a voi.” Una enigmatica luce attraversò i suoi occhi. “Per questo so per certo che, appena si sarà ripreso, egli verrà a riprendervi e messer Guidx potrà sincerarsi sulla salute del nostro sovrano... allora, accettate la mia proposta? O preferite che porti via il principe adesso stesso? Perchè non sarà certo un medico ad impedirmi di obbedire agli ordini.”
“Non potete chiedere questo a lady Melicha!” Intervenne Carlo. “Verrò io con voi al palazzo!”
“Perdonatemi” fece il Nero “ma voi non avete alcun valore ai miei occhi. O milady mi seguirà al palazzo, oppure porterò via Sua Maestà.”
elisabeth
24-07-2013, 17.12.02
Le tende da campo non hanno segreti....nessun segreto......e la discussione arrivo' limpida al mio orecchio.....quel maledetto Guidox era una palla al piede, come avrei voluto la pistola di Solder........" devo prendere un po' d'aria......qui si soffoca........."......uscii cosi' dalla tenda "....Lady Talia, Messere.....scommetto che desiderate sapere come e' riuscito l'intervento...infondo e' questo che interessa a Guidox......la salute del nostro principe e so per certo che sarà disperato......nessuno ancora si e'precipitato da lui....con un sorriso sulle labbra, anche se le prossime ore saranno importanti per dichiararlo fuori pericolo.......come mi sembra giusto che Lady Talia venga a dargli un saluto......e' doveroso e' la sua madrina.....".....feci un gesto con la mano....come per far comprendere che il passo era libero....
Aiutai la dottoressa come potevo, silenziosa e diligente.
Cercai di essere il più distaccata possibile da quella situazione, divenni quasi un robot, concentrato solo sul compito da svolgere, senza alcuna emozione.
Quanto sangue, nonostante l'acqua e le bende era ovunque, non dovevo guardare.
Non ero mai stata terrorizzata dalla vista del sangue, a parte dopo la morte di Marco, da allora era diventata un'ossessione, una debolezza insopportabile.
Tentai di non darlo a vedere.
Fredda e calma asciugai la fronte della donna con cura, e le passai ciò che mi chiedeva di volta in volta.
"Si, tutto bene.. grazie.." risposi asettica ma gentile alla domanda della donna.
Doveva essere davvero in gamba, pensai, riusciva anche a parlare normalmente mentre eseguiva il suo lavoro nel modo più veloce e preciso possibile.
Quando poi terminò, tirai un sospiro di sollievo: era andato tutto per il meglio.
"Grazie, ma io ho fatto ben poco, siete stata voi la sola e unica benedizione.." sorrisi "..vi ringrazio, davvero, avete salvato la vita di quest'uomo..".
La mia mente, dopo alcuni istanti, si focalizzò su un particolare.
Prognosi riservata? Aveva detto davvero così?
Cosa c'era, una riunione di persone venute dal XXI secolo?
Io non ero certo un medico, nè ero esperta di terminologia sanitaria ma quelle parole, quante volte le avevo udite al telegiornale, nei servizi di cronaca nera.
Possibile che fosse un termine così antico?
Oppure anche lei..
Mi bloccai per un momento a riflettere.
Effettivamente era strano, una donna medico nel XVI secolo.
Maledissi la mia ignoranza, ma ricordavo parole come infezione, emorragia.
Era davvero così avanzata la medicina a quel tempo? Non mi risultava affatto.
E non sembrava nemmeno una di quelle guaritrici tristemente note nell'età moderna.
Era precisa, pulita, scientifica.
Così, la fissai per un momento con aria interrogativa.
Ma poi il discordo tra Giacomo e Talia, dunque era quello il suo nome, giunse anche alle mie orecchie.
Come poteva pensare di portarla via con sé?
Vidi la dottoressa andare verso di loro e condurre Talia verso il capezzale del finto principe.
Restai immobile per un momento, chiedendomi se ci fosse un modo per evitare che la portassero via.
Ma da come lo guardava, immaginai che si sarebbe sacrificata volentieri per lui.
Guisgard
24-07-2013, 18.05.16
Il siero subito fece effetto ed Altea scivolò nel suo innaturale sonno...
Era un giardino di Maggio, fatto di eriche, peschi e salici di un verde intenso.
Rampicanti sui portici lignei, con frutti maturi e colorati di Primavera, oscillavano a quella lieve brezza come pendagli di vetri screziati, riflettendo bagliori ed emanando riflessi tutt'intorno.
Un viale tagliava in due quell'angolo fiorito, fatto di profumi e odori intensi che quasi si mescolavano a quel tenero vento.
E Altea lo percorreva quel viale, fino a quando vide una figura dai tratti femminili intenta a dipingere qualcosa su una tela.
Ed avvicinandosi poté vedere quella tela da vicino...
Suonò la campana ed il suo suonò echeggiò in tutto il castello.
Steno, insospettito di non veder scendere Altea per il pranzo, si recò nella camera di lei per accertarsi che tutto andasse bene.
Altea
24-07-2013, 18.12.48
Il vento scompigliava i miei capelli, leggermente portando profumi misti di fiori e frutti...il giardino sembrava arredato come un salotto di mille oggetti raffinati.
Mi sentivo leggera e libera..e vidi una donna di spalle, ella dipingeva su una tela e incuriosita mi avvicinai a vedere quel quadro...
La sensazione che vivevo era strana..un misto tra il sogno e la realtà..avevo visioni ma ero anche vigile ma non riuscivo a svegliarmi e tornai a sprondare nel sonno.
Talia
24-07-2013, 20.20.35
Fissai Giacomo...
poi Carlo...
poi di nuovo Giacomo...
stupita.
“Io?” domandai “Io venire con voi? State scherzando! Ma come... come vi viene in mente! Come vi permettete! Io...”
E tuttavia quel suo sguardo su di me ed il modo in cui zittì Carlo mi fece capire che protestare non sarebbe servito...
lo stavo ancora fissando, in cerca di una scappatoia, quando tra noi giunse il medico...
"....Lady Talia, Messere.....scommetto che desiderate sapere come e' riuscito l'intervento...infondo e' questo che interessa a Guidox......la salute del nostro principe e so per certo che sarà disperato......nessuno ancora si e'precipitato da lui....con un sorriso sulle labbra, anche se le prossime ore saranno importanti per dichiararlo fuori pericolo.......come mi sembra giusto che Lady Talia venga a dargli un saluto......e' doveroso e' la sua madrina.....".....feci un gesto con la mano....come per far comprendere che il passo era libero....
Mi voltai verso di lei, di scatto...
aveva finito...
aveva finito e tutto era andato bene...
certo, si doveva aspettare, ma tutto era andato bene...
Chiusi gli occhi per un istante e tirai un sospiro di sollievo.
Poi li riaprii e la fissai invitarmi ad entrare...
guardai lei poi Giacomo...
“Desidero vederlo!” dissi al soldato “Poi discuteremo dei vostri ordini!”
E così dicendo, seguii il medico di nuovo nel padiglione, lanciando un’occhiata eloquente a Carlo perché ci seguisse...
elisabeth
24-07-2013, 20.45.01
Lasciai entrare Talia e il piccolo seguito.....Clio aveva un'energia che poteva resuscitare un morto e questo avrebbe fatto bene a tutti.....l'odore del sangue e dell'aglio era molto forte..sperai che nessuno si sentisse male......vidi Gem vegliare ogni movimento del principe......" Milady credo che possiamo ritenerci fortunati....nonostante il sangue perso, il principe e' un uomo sano e giovane....e nonostante tutto siamo stati tempestivi.......dormira' per qualche ora .....gli e' stato dato un infuso di un erba che gli ha dato modo di non sentire nulla......ovviamente, dobbiamo aspettare......sino ad allora, non credo che sia salutare spostare ne' lui ne' voi.....anche se dorme avverte la vostra presenza e questo farà certamente bene al suo spirito......"......Le sorrisi in senso di comprensione......e andai vicino a Gem...." Brutte situazioni per il nostro principe credo.....e non solo quelle di salute........".......mi spostai accanto a Clio...."...Forse se la lasciassimo sola sarebbe meglio e noi potremmo anche capirci meglio....."
Sorrisi candidamente andando vicino a Giacomo il Nero...." credo che nessuno possa scappare da questa tenda....tanto meno il Principe.....Guidox mi conosce.....ditegli che sono l'artista di strada e che può stare tranquillo........se vorrà onorarci della sua presenza.......c'e'spazio in questo posto.....".......uscii dalla tenda...era quasi l'imbrunire....ero esausta......dovevo scaricare la forte adrenalina.......mi sarei messa ad urlare....ma non potevo.......se fossi stata a casa avrei mangiato un barattolo di gelato.........ma li' non c'era nulla...polvere.....e cattivo odore......gia' alcune persone avevano l'anima maleodorante.........
Guisgard
25-07-2013, 01.33.18
Altea si avvicinò a quella donna che dipingeva e quella, fissandola, le sorrise.
“Vedo” disse “che siete interessata alla mia tela. Sto dipingendo le mitiche figure di Amore e la sua amata Psiche... guardate pure e ditemi cosa ve ne pare...” le mostrò allora la tela.
Però su di essa non apparivano le figure descritte dalla donna, ma solo un bellissimo Fiore.
La donna poi ricominciò a dipingere senza dire altro ed Altea riprese il suo cammino.
Giunse presso una bellissima fontana di marmo bianco, animata da meravigliosi getti d'acqua azzurra.
Qui vi era un vecchio intento a scolpire una lastra marmorea davanti ad una cappellina che ospitava l'immagine della Vergine col Bambino...
Al castello, Steno e i suoi, scoperto il corpo di Altea, sentenziarono la sua morte.
L'uomo allora lo fece mettere in un sacco e ordinò a due servi di andarlo a seppellire.
Guisgard
25-07-2013, 01.39.05
Talia, come suggeritole da Elisabeth, si avvicinò al letto in cui si trovava Guisgard.
Carlo e Sanion, invitati dallo sguardo della madrina del Palio, fecero altrettanto.
Giacomo invece si appartò, restando presso l'ingresso del padiglione, in attesa di conoscere il nome del suo ostaggio.
A lui si avvicinarono, per uscire dal padiglione, Elisabeth e Gem.
“Recatevi al palazzo” disse il Nero alla dottoressa “e saluterete voi stessa messer Guidox, visto che, come dite, lo conoscete bene. Io ho l'ordine di portare il principe dai Rossi. O lui o la sua madrina. Il resto non è affar mio.”
Clio, intanto, era rimasta ancora presso il capezzale del principe, nonostante le parole di Elisabeth.
“Non potete andare con quell'uomo...” disse Carlo a Talia “... è fuori discussione. Sarete solo un ostaggio da inserire in una trappola costruita ad arte per il principe.”
“Ma cosa fare allora?” Chiese Sanion.
“Non lo so...” scuotendo il capo Carlo “... non lo so...”
“Forse l'unica soluzione è dare al Nero il suo ostaggio...” mormorò allora il barone.
“Come sarebbe?” Fissandolo Carlo.
“Dare un ostaggio al posto di lady Melicha...” usò questo nome il barone a causa della vicinanza di Clio a loro.
“E credete che il Nero lo accetterà?”
“Si, se lo crederà essere lady Melicha.” Annuì Sanion.
“Non abbiamo un suo sosia.” Fece Carlo con una punta di ironia.
“Non occorrerà...” disse Sanion “... avrà la testa coperta da un cappuccio...”
“Ma poi una volta giunto al Palazzo Reale, il Nero scoprirà tutto...”
“Si, ma noi avremo guadagnato tempo nel frattempo...” sentenziò il barone.
Vidi Talia avvicinarsi al tavolo e mi allontanai di un passo, restando accanto al medico.
Le parole della donna mi arrivarono lontane, così come la sua conversazione con Giacomo.
Dovevo allontanarmi.. già, lo sapevo bene.
Ma restai immobile lì dov'ero e non mi accorsi nemmeno immediatamente che la dottoressa aveva lasciato il padiglione per respirare un po' di aria fresca.
Ero impietrita, ora che il peggio era passato per quell'uomo, non potevo fare a meno di pensare a quello che avevo scoperto.
Non era lui, non era Ardena. Egli era ancora prigioniero in quel castello, e aveva ancora bisogno del nostro aiuto, del mio aiuto.
Non aveva il minimo senso, lo sapevo benissimo ma mi sentivo responsabile, per quanto non riuscissi a spiegarlo a me stessa.
Che ne sarebbe stato del principe? Come avremmo potuto anche solo tentare di liberarlo?
Non ne avevo idea e mi sentivo impotente e incatenata.
Battei le palpebre per alcuni istanti, costringendomi a tornare alla realtà.
Riusii così a sentire i discorsi dei due uomini che avevano escogitato il piano del finto principe.
Dapprima gli diedi ragione, pur restando in silenzio in disparte.
Talia sarebbe stata soltanto un ostaggio, un modo per ricattare il principe.
Quando usarono quel nome, Melicha, mi voltai di scatto verso di loro.
La madrina del sosia del principe non aveva detto alla dottoressa di chiamarsi Talia? Dunque perchè quel nome?
Probabilmente, pensai, faceva parte del piano, ma perchè, mi chiesi cambiare il nome di una sconosciuta, perchè non usare il nome vero?
Si sarebbero evitati equivoci come quelli.
Poi rimasi allibita.
Un finto ostaggio? Celato da un cappuccio?
Se anche il Nero fosse stato così sciocco da non controllare mai, una volta arrivati al castello sarebbe andata incontro a morte certa.
Come potevano anche solo pensare che la vita di chiunque valesse di più di quella della madrina del Palio?
Era un'assurdità.
"Certo.." dissi senza riuscire a trattenermi "..perchè il sosia verrà trattato coi guanti, invece..".
Scossi la testa e mi voltai verso i due nobili accanto a me.
"Una cosa giusta l'avete detta, Talia non può andare con loro, è una trappola fin troppo evidente.." dissi piano, usando volutamente il nome che aveva pronunciato la ragazza stessa poco prima.
"Perchè dunque credete che con un sosia saranno più clementi?" li guardai negli occhi uno per uno "..o semplicemente pensate che nessuno andrà a cercarlo? Che una persona qualunque sia.. come posso dire.. sacrificabile?" scossi nuovamente la testa "..parlate come se il Nero non fosse qui, come se non avesse visto distintamente Talia, com'è abbigliata, che gioielli indossa, che acconciatura sfoggia.. credete davvero che si farà prendere per il naso da un banale cappuccio?".
Alzai nuovamente lo sguardo su di loro "Ci deve essere un altro modo.. deve esserci..".
Avevo parlato piano, anche se con durezza e decisione, in modo che solo i due uomini e la donna potessero udirmi.
Talia
25-07-2013, 12.50.13
Ringraziando con un caldo sorriso la dottoressa, ero entrata nel padiglione.
E mi ero avvicinata a Guisgard lentamente.
La dottoressa, giunta lì, si era poi tirata discretamente indietro ed era uscita, la sentii parlare con Giacomo fuori dal padiglione, ma non distinguevo le parole...
Io rimasi in silenzio a lungo, osservando Guisgard... aveva un colorito più sano, adesso, e vederlo in quel modo, fasciato con cura, mi fece sentire più tranquilla.
C’era rimasto un poco di sangue sulla sua pelle... quasi meccanicamente ci passai una mano, pulendolo.
Carlo e Sanion intanto parlavano... poi prese la parola la ragazza inglese, che era rimasta di appena mezzo passo indietro.
Io non dissi niente per lunghi minuti... i miei occhi erano fissi sul volto di Guisgard.
Infine sospirai appena...
“Sono d’accordo...” iniziai a dire pianissimo, in modo che solo le tre persone intorno a quel tavolo con me potessero udire “Sono d’accordo... con... Clio, giusto?” rammentando il nome che la dottoressa aveva usato.
“Sì, sono d’accordo con Clio... e... oh, non temete...” soggiunsi poi, notando lo sguardo sconcertato di Carlo “Sono sicura che ci possiamo fidare di lei. Siete sulla stessa barca, in fondo... volete tutti la stessa cosa: liberare il principe e salvare Chanty. Quanto a me...”
Esitai per un istante...
quanto a me, voglio solo che quest’incosciente stia bene... pensai, scrutando il volto di Guisgard.
“Quanto a me...” ripresi poi a dire “Penso che non vi sia scelta: Giacomo vuole me... e concordo con Clio nel credere che non sarebbe facile far passare chicchessia per me ai suoi occhi... e concordo anche nel credere che non sarebbe giusto! Certo... evidentemente è una trappola... ma, se Giacomo e questo Guidox vogliono arrivare in fondo a questa storia, io penso che avranno bisogno di tenermi in vita... e quindi non penso che correrò grossi rischi... almeno nell’immediato futuro.”
Tacqui per un istante e poi mi voltai verso Carlo...
“Vi rammento che il brillante piano che ci ha portati a questo punto era vostro...” dissi senza complimenti “...vostro e...”
i miei occhi tornarono su Guisgard, allora... lo osservai per un istante, sfiorandogli i capelli sulla tempia...
“...era vostro e del nostro baldanzoso principe, qui!”
Sospirai, e di nuovo alzai gli occhi su di loro...
“Io ero contraria, invece... la ritenevo una follia. Ed in tutta onestà, la ritengo ancora una follia! Ma Giacomo ha parlato chiaro: vuole me o lui... e dal momento che... beh, andrò io!”
Li fissai tutti e tre...
“E questo è tutto! Questo ci darà abbastanza tempo perché lui si rimetta, spero... e perché voi troviate il vostro principe! Ho deciso, quindi, e non mi farete cambiare idea... perciò è inutile discuterne! Potreste... beh, immagino che potreste farmi seguire da qualcuno quando andrò con Giacomo, se non vi sarà di troppo disturbo... perché quando sarò là, potrei trovare il modo di comunicare con l’esterno, magari... dirvi ciò che scopro... o potrei... potrei trovare il modo di scappare...” sorrisi appena, ma fu un sorriso teso.
Passò qualche altro istante...
silenzio...
poi, lentamente, feci mezzo passo avanti e mi chinai su Guisgard...
“Ehi, cavaliere... mi senti?” sussurrai, vicinissimo al suo orecchio “Sei stato valoroso, sai? Hai vinto il Palio... ed io devo ammettere che... beh, che avevi ragione tu: li hai battuti tutti. Ed io sono molto fiera di te... molto!” esitai “Sei... sei stato ferito, però... un po’... ma poi sei stato curato... da una dottoressa... da una dottoressa molto brava e te la caverai, lo so! Devi... devi promettermi che te la caverai! Voglio dire... come... come faccio a tornare da sola a casa? Non posso... tu lo capisci... ho... ho bisogno di te. E poi... e poi, immagini Kuon? Mi farà la pelle se non ti riporto a casa... lo sai, vero?” tacqui ed inspirai profondamente, appoggiando la fronte alla sua tempia e sfiorandogli i capelli...
“Senti, Guisgard...” mormorai poi, di nuovo pianissimo al suo orecchio, così che nessuno, se non lui, potesse udire “Ci dobbiamo salutare, adesso... per un po’. Io devo... devo andare in un posto... ma... andrà tutto bene, vedrai... e ci rivedremo presto. E... e, quando ci rivedremo, magari mi offrirai quel pranzo famoso...” sorrisi tristemente, poi mi tolsi la sottile collana che avevo al collo e la misi intorno al suo “Questa era di mia nonna... me la mise da piccola e mi disse di non toglierla mai, che mi avrebbe portato fortuna e... beh, a me ne ha portata molta: mi ha fatta trovare in mezzo a quella sparatoria quel giorno, con un tizio un po’ matto che poi, chissà come, è riuscito a portarmi fin qui... ora... ora, magari ne porterà anche a te, e ti farà guarire...”
Tacqui ed inspirai profondamente...
dovevo andare e lo sapevo: Giacomo non sarebbe stato buono ancora a lungo...
così posai un bacio sulla guancia di Guisgard e poi mi rialzai, voltando di volontà le spalle al tavolo.
“Clio, grazie!” dissi alla ragazza che era appena poco distante “Grazie di tutto... dell’aiuto e delle tue parole! Resta ancora un po’ con lui, ti prego...” accennando a Guisgard “E, se puoi... se puoi, evita che faccia sciocchezze, quando si sveglierà!”
Le sorrisi appena, poi mi voltai verso Carlo...
“Sono pronta, milord... volete accompagnarmi fuori, prego?”
Sostenni lo sguardo dei due uomini, finché la madrina del ferito non parlò.
Allora mi voltai verso di lei e la ascoltai attentamente.
Annuii quando pronunciò il mio nome per la prima volta.
Temevo che avrebbe detto qualcosa del genere.
Ma, anche se era pericoloso, capivo bene che non c'era altra scelta.
Restai in silenzio e sorrisi appena quando prese le mie difese davanti ai due nobili, dicendo che potevano fidarsi, aveva capito che non avrei smascherato il loro piano.
Abbassai lo sguardo quando parlò ai due uomini, comprendendo il senso delle sue parole.
Avevo già scorto preoccupazione e disapprovazione quando mi aveva parlato del loro piano, ora capivo che vi si era opposta.
Notai che aveva parlato di Ardena come fosse una persona diversa dall'uomo davanti a noi, nonostante la mia presenza.
Ma ormai sapevo molte cose, anche se i due nobili lo ignoravano.
Mi allontanai di qualche passo quando si avvicinò al finto principe, e gli parlò dolcemente.
Non compresi le sue parole, restando giustamente in disparte.
Quando poi si rivolse nuovamente a me, le sorrisi.
"Mi dispiace, Milady... Non era a questo che miravano le mie parole.." Alzai gli occhi e la guardai in viso "...siete una donna coraggiosa, non temete.. Non vi lasceremo sola né abbandoneremo il vostro cavaliere..." Annuii "...Resterò ancora qui, poiché me lo chiedete.." Dissi piano "Prima di riprendere la ricerca di Lord Ardena da dove l'avevamo lasciata, beh più o meno..." Sorrisi "..e riferirò al vostro campione i rischi che avete corso per lui, quando si sveglierà.. Sono certa che correrà in vostro soccorso..".
Lanciai uno sguardo all'uomo disteso sul tavolo.
"Quanto all'impedirgli di fare sciocchezze, beh.. Da come ne parlate non sembra il tipo che ascolta le raccomandazioni... Ma farò del mio meglio..".
Alzai nuovamente lo sguardo sul bel viso della donna "..eppure.." Dissi con uno strano sorriso "..Non mi avete ancora detto come conoscete la mia lingua... È una cosa alquanto insolita, non trovate?".
Sorrisi nuovamente, ma senza allegria "...per il resto.. Buona Fortuna, Talia..".
Altea
25-07-2013, 16.54.08
Curiosamente guardai la tela della donna...quella storia mi aveva sempre affascinato ma rimasi perplessa...un Fiore. Cosa rappresentava quel fiore che quella donna con aria tranquilla e serena dipingeva.
Continuai il mio cammino...l'acqua zampillava fresca e leggera dalla fontana, quando vidi un anziano che scolpiva una lastra di marmo davanti a una piccola cappella e mi fermai a pregare la Vergine col Bambino.
Poi mi avvicinai al vecchio che meticolosamente faceva prendere figura a qualcosa nel marmo..."I miei saluti...cosa state scolpendo di cosi bello e interessante?" chiesi sorridendo.
Quello strano sonno continuava e io ero in preda a sogni e alla realtà a un tratto mi sentii come scuotere e afferrare il mio corpo ma non capivo e sprofondai nuovamente nel sonno e nel sogno.
elisabeth
25-07-2013, 17.16.32
Guardai Giacomo negli occhi come se fosse l'ultima cosa di buon senso che potessi fare......." Volete che io vada da Guidox...sta bene.....ma...qui dovra' rimanere qualcuno........sino a che il principe non si sveglia......perché non rimanete voi come cane da guardia Giacomo.......magari mi manderete a chiamare....".....non riuscivo a capire questa storia......a quanto pare...nessuno era contro il principe...eppure si stavano stagliando contro ad un uomo......che poteva non risvegliarsi...di che si preoccupavano....
Guisgard
25-07-2013, 19.33.43
“Si, è così.” Disse Carlo a Clio. “Può sembrare terribile ed ingiusto, ma è così. Il principe e lo stato vengono prima di qualsiasi altra cosa.”
Poi Talia prese la parola e manifestò la sua volontà di andare al Palazzo Reale.
“Aspettate...” cercando di trattenerla Carlo “... c'è una soluzione... vero, barone?”
“Si...” annuì Sanion “... potremmo coprire l'ostaggio con un velo preso nella vicina chiesa di Santa Caterina... come penitente quel velo non può essere tolto contro la volontà di chi lo porta... i Rossi non sono credenti, ma sanno che per il popolo le tradizioni e i costumi religiosi sono importanti e loro hanno bisogno di consensi ora... direi dunque di tentare... anche se ciò porterà al sacrificio di un ostaggio innocente... è la Ragion di Stato...”
“Ascoltatemi...” Carlo fissando Talia “... se tenete a lui” indicando Guisgard “andando con il Nero lo farete cadere in trappola... quando si sveglierà, non trovandovi, verrà al Palazzo Reale e potete giurarci che il Nero lo aspetterà con la spada sguainata... e sarà morte certa per lui...”
“E se voi tenete al principe...” rivolgendosi Sanion a Clio “... perchè mi sembra chiaro che abbiate compreso come stanno le cose... allora sappiate che ora si sentiranno in dovere di uccidere quello vero... appena lui” indicando Guisgard “sarà nelle loro mani... già uno per loro è troppo... figuratevi due...”
“Come vedete” sentenziò Carlo “andare ora con il Nero sancirà la fine della casa reale di Chanty...”
"Credete che non lo sappia?" Sbottai verso i due uomini, a voce alta.
Chiusi gli occhi e mi imposi di calmarmi.
"Credete che.." Dissi ritrovando un tono di voce basso, nonostante la rabbia "..credete che non sappia perfettamente quali rischi corre Lord Ardena per colpa di questa vostra messa in scena?" Scossi la testa "..che non abbia pensato a questo ogni singolo istante da quando avete fatto capolino nel padiglione? Pensate davvero di essere gli unici a tenere a lui? Che i contradaioli fossero rimasti con le mani in mano, ad aspettare il vostro intervento calato dal cielo?".
Avvicinai il pollice e l'indice in un gesto chiaro "..eravamo a tanto così.. Tanto così da arrivare a lui.. Ma poi arrivate voi e mandate tutto a monte..".
Chiusi gli occhi e respirai ancora, piano, cercando di ritrovare la calma.
Sapevo bene che arrabbiandomi non avrei ottenuto niente.
"Chiedo scusa, ma non amo inutili giri di parole, tuttavia Talia ha ragione, siamo sulla stessa barca, quindi è inutile litigare tra noi.. Se avete un piano per tenere Talia fuori dalle grinfie del Nero ben venga... Anche se mi sembra un abominio mandare qualcuno incontro a morte certa a cuor leggero.. Ma non credo che dobbiate chiedere il mio parere, né tantomeno che vi interessi... visto che avete mentito spudoratamente a tutti noi..." Alzai gli occhi verso i due uomini "..so bene che avete già deciso...".
Guisgard
25-07-2013, 21.04.33
Giacomo fissò Elisabeth.
“Non temete” disse “non credo occorrerà un cane da guardia per il principe... sono certo che sarà lui stesso a venire da me... e presto...”
Pioppo allora si avvicinò ad Elisabeth e a Gem ed indicò loro che Milord li stava attendendo per sapere notizie sul principe.
Guisgard
25-07-2013, 21.12.52
“Sto scolpendo” disse il vecchio ad Altea “un bassorilievo raffigurante Admeto e Alcesti... guardate pure e ditemi se vi sembra degno di essere posto accanto alla Vergine col Bambino...”
Ma guardando sulla lastra, Altea non vide la mitica coppia, ma di nuovo quel Fiore scolpito nel marmo.
Poi una campana in lontananza bussò e il vecchio posò i suoi arnesi, si segnò tre volte e andò via.
Ad Altea non restò che proseguire oltre.
E proseguendo, in lontananza, vide un giovane con un libro in mano seduto sotto un cipresso...
Intanto il suo corpo, messo in un sacco, fu caricato su un carro e portato fuori dal castello.
elisabeth
25-07-2013, 21.40.03
" Non date tutto per scontato Giacomo...la vita riserva sempre delle sorprese"
Pioppo fu tempestivo ad infilarsi tra quella discussione che non portava a nulla........" Gia' Milord...se non fosse stato per lui non avrei potuto fare nulla........spero non sia lontano...quando il principe si sveglia vorrei essere vicina......"......cosi' seguii Pioppo......ero stanca...mi appoggiai a braccio di Gem......" Non hai detto neanche una parola, non e' da te.......credo che la cosa sia strana....ma la cosa piu' strana e' che qui ci sono le copie esatte del principe e della principessa......vivono in mondi paralleli...noi li studiamo come passato.....e invece....il principe e' imprigionato chissa' dove e il moderno ha preso il suo posto...roba da non credere........l'importante e' che quel ragazzo si riprenda presto e che la sua principessa non finisca nelle mani delle due losche figure............Gem.....sei stato di grande supporto.....Grazie...."....vidi Milord...poco lontano dalla tenda......" Guarda Gem...Milord si intravede in questo posto buio....."..pioppo era sempre davanti a noi....
Altea
25-07-2013, 21.53.22
Guardai con curiosità la scultura e rimasi di nuovo stupita...di nuovo quel Fiore..ma lui continuava col suo lavoro...e ripresi il mio cammino per quel verde rigoglioso e profumato quando mi accorsi di un giovane..era sotto un cipresso e leggeva.
Ma quanti incontri strani...mi avvicinai e sempre sorridendo mi rivolsi a lui.."Buongiorno a Voi...scusate la mia curiosità che state leggendo di interessante" e mi avvicinai a guardare il libro.
Nel frattempo sentivo il mio corpo strattonato in malo modo e poi sentii tutto attutito attorno a me...mi avevano scoperta? Mi sarei svegliata..mi avrebbero gettata veramente nell'acqua...ma non potevo urlare. E ricaddi nel sogno.
Guisgard
26-07-2013, 02.11.32
“Per me” disse Gem ad Elisabeth “è tutto così strano, assurdo...” la guardò “... tu invece... tu sei rimasta calma tutto il tempo... non solo ad operare quel giovane... anche poco fa, rispondendo a tono a quel tipo... sei... sei una persona particolare, Elisabeth... una donna come poche altre...”
Forse avrebbe voluto dire tante altre cose, ma Pioppo li condusse davanti a Milord.
Il nobile ascoltò così le notizie portategli dal servitore e si congratulò con la donna per aver curato quello che lui credeva essere il vero principe.
“Prima dicevate di volermi parlare...” guardando Elisabeth e Gem “... bene, vi ascolto... non negherei nulla a colei che ha salvato la vita del mio signore...”
Intanto nel padiglione della Pantera, Clio aveva affrontato a muso duro Carlo di Monsperon e il barone Sanion, mentre fuori Giacomo il Nero attendeva di conoscere il volto del suo ostaggio.
“Vedo che siete convinta di ciò che dite.” Disse Carlo a Clio. “Evidentemente non conoscete molto di Chanty, né del castello di Yrko di Bumin. Ammesso che Sua Maestà si trovi davvero là. Ebbene, quella è una inaccessibile fortezza, eretta alle porte della città proprio per assicurarne la difesa. Due fila di mura concentriche ne difendono l'impianto centrale che si presenta inattaccabile su tre dei suoi quattro lati. Probabilmente hanno provviste per resistere ad un assedio di tre anni. Eravate a tanto così? Davvero? A tanto così da cosa? Dai suoi barbacani da cui abili arcieri potrebbero infilzare chiunque si avvicini a cinquecento piedi dalle mura? O dalle robuste torri merlate munite di doccioni da cui far colare pece bollente? Magari pensavate di penetrare con qualche trucco all'interno del maniero. E poi? Aprire le porte a chi? Ad un esercito che non possedete? Forse pensavate a questi contradaioli? Loro, abituati ad addestrarsi per giostre di esibizione? Credetemi... questo sarebbe un suicidio. E non di una sola persona. Dunque riflettete bene prima di giudicare chi sta dando tutto per salvare il regno. Perchè ora solo questo conta... il regno. I principi vanno e vengono ed anche per i sudditi è così. Ciò che resta è invece il regno. E' Chanty...”
Guisgard
26-07-2013, 03.39.31
Quel giovane sorrise ad Altea.
“In verità...” disse “... non leggevo, ma scrivevo... questo libro ha le pagine bianche ed io volevo riempirle narrando della più grande storia d'amore raccontata fino ad oggi... quella di Lancillotto e Ginevra... guardate...” mostrandole il libro sfogliandone le pagine “... ho scritto già molti capitoli... l'arrivo del Bianco Valletto, fino al Giorno di San Giovanni... e poi la regina che lo vede armato cavaliere e se ne innamora... il rapimento di Ginevra, la Carretta e il Ponte Periglioso... l'arrivo a Gorre... la prova de al meglio e al peggio... e poi la loro notte d'amore...”
Ma mentre sfogliava quelle pagine, Altea su di esse non vedeva scritto nulla, ma solo dei disegni.
Un disegno per ciascuna pagina del libro.
E quel disegno rappresentava sempre la stessa immagine: il Fiore che lei aveva visto sulla tela e poi sul bassorilievo...
Intanto, sul carro, i servi cominciavano a chiedersi dove poter disfarsi di quel corpo.
“Non vorrai arrivare fuori città, mi auguro!” Esclamò uno dei due. “Non voglio certo farmi tante miglia per il corpo di questa donna! No di certo!”
Restai immobile e gelida ad ascoltare le parole dell'uomo, senza che nessuna di esse potesse raggiungermi o ferirmi.
Avrei potuto ribattere per ore, ma sapevo che non avrebbe portato a nulla.
Mi imposi di controllarmi e di restare impassibile.
Non so come, ci riuscii.
"Bene.." dissi poi, calma, quando il nobile finì il suo discorso "..a quanto pare siamo pari, io ho giudicato il vostro piano, voi avete giudicato il mio... ma non credo che discutere tra noi possa portare a qualcosa di buono.. sfortunatamente ho la pessima abitudine di dire sempre quello che penso..".
Tesi la mano verso l'uomo che aveva parlato "..Che ne dite ora di una tregua, e di unire le forze, per il bene di Chanty?" sorridendo appena "..vogliamo tutti la stessa cosa, o sbaglio?".
Altea
26-07-2013, 15.26.05
Ascoltai con attenzione il ragazzo e con quale enfasi parlasse del suo scritto e mi incuriosì, posi lo sguardo sul libro che mi mostrava e sfogliava e con stupore vidi non vi era scritto nulla...anzi..vi era sempre lo stesso Fiore.
I miei occhi si posero di nuovo sul volto sorridente del ragazzo..."Ma non vi è scritto nulla..anzi ogni pagina contiene dei disegni che rappresentano un Fiore..parlatemi di questo Fiore. Prima ho visto una donna che lo disegnava e un vecchio che lo scolpiva.
Mi sentivo quasi soffocare, non potevo muovermi e mi sentii raggomitolata..dove mi trovavo, perchè non potevo muovermi? Sentivo indistintamente degli uomini parlare..mi augurai che il Signore fosse stato con me o per me sarebbe stata davvero la fine...e ritornai in quel sogno.
Guisgard
26-07-2013, 17.17.52
Carlo annuì a quelle parole di Clio, per poi stringerle la mano.
Bisognava ora solo conoscere la decisione di Talia, se andare con Giacomo oppure no e dare ascolto alle proposte di Sanion.
La campagna era adagiata in quella tenera e verdeggiante valle, sorretta e racchiusa da dolci colline, che con le merlate torri, i rustici casali e gli austeri cipressi sembrava tendere al cielo.
E in quel fiabesco scenario, dai tratti incantati, Guisgard percorreva la stradina che verso il crepuscolo mutò in sentiero, fino a condurlo davanti ad una piccola cappellina.
E qui vi era un frate intento a dar da mangiare ad alcuni gatti.
“Frate Nicola...” disse Guisgard vedendolo.
Il frate si voltò senza rispondergli nulla.
I tratti non erano i suoi, ma lui sentiva che quello era il suo maestro.
“Tuo zio è dentro, a pregare...” mormorò indicando la cappellina “... ma tu non puoi entrare...”
“Perchè?”
“Lui sta già pregando per te.”
“Cosa devo fare, padre?”
“Se non lo sai” rispose il religioso “allora è inutile che te lo spieghi. Puoi restare qui con me... mi aiuterai a dar mangiare a questi gatti...”
Ad un tratto suonarono delle campane lontane.
“Suonano per festeggiare la vittoria del Palio...” spiegò Frate Nicola “... anche senza di te...”
In quel momento una figura apparve sul portico della cappellina.
“Zio!” Nel vederla Guisgard.
Robert il Taddeide aveva il viso tinto da uno spettrale pallore, lo sguardo enigmatico e gli abiti lacerati,
“Resta qui” disse al nipote “a vegliare su questa cappellina... vogliono sconsacrarla...”
“Resta con me!” Esclamò Guisgard. “Se ci sarai tu non oserà venire nessuno qui! Li faremo impallidire!”
“No...” scuotendo il capo Robert “... stanno per sacrificare la Pantera e uccidere i suoi figli... tu li hai abbandonati ed io ritornerò a Fisyem per difenderli... ma devo far presto, o la Gioia mi troverà di nuovo... tu nasconditi qui, nella cappellina... sarai al sicuro...”
“Cosa devo fare, zio?”
“Non sei stato capace di difendere il tuo popolo e di salvare la donna che ami...” fissandolo Robert “... resta qui ora...”
“Talia!” Voltandosi indietro Guisgard, da dove si udivano le campane.
In quel momento Guisgard aprì gli occhi e cominciò a vedere immagini sbiadite e voci lontane.
Poi, poco a poco, riconobbe il padiglione della Pantera.
elisabeth
26-07-2013, 18.55.55
Finalmente la voce di Gem......" Cosa succede in una sala operatoria e' difficile spiegarlo......sembra che parlino le menti, ogni gesto ogni movimento e' l'affiatamento del gruppo......Clio...tu....siete stati perfetti, nessuno di voi sapeva eppure inconsciamente le nostre menti erano collegate le une alle altre......neppure io Gem, ero tanto sicuro di quello che dovevo cercare e come operare.....frutto di ricerche....che qualcuno pensa da perditempo......oggi ci sono servite.......Talia invece....era in pena per lui....Talia e' una di noi e lo e' anche il principe...oppure lei se ne e' innamorata attraverso un libro di storia ed e' riuscita a tornare indietro nel tempo......pazzesco...ma a questo punto credo a tutto......riesco a credere a tutto.....a ecco Milord....".......Gem doveva essere una persona sensibile, doveva aver avuto le sue esperienze, perchè non aveva mai mosso ciglio per ogni cosa......avevo un compagno di viaggio straordinario.....ascoltai le parole di Milord...." Io ho fatto poco....il Signore ha fatto la gran parte del suo lavoro.........vi sono grata per avermi sempre creduta e non aver mai dubitato...nonostante fossimo degli sconosciuti, non so se io avrei fatto le stesso......ora però devo capire......Giacomo ha chiesto che la principessa divenisse ostaggio...visto che il principe non e' trasportabile o perlomeno sino a quando non si sveglia e io riesca a controllargli i punti....un suo movimento brusco...loo lascerebbe senza vita su quel lettino perchè non solo si riaprirebbe la ferita....ma anche i vasi interni.....spero...che sia uomo di saggezza...non lo conosco.....purtroppo però appena saprà come stanno le cose andrà su tutte le furie e come dargli torto.......Guidox non vuole che rimanga in vita e questo l'ho capito anch'io.......ma se la salvezza di questa terra e' il principe......fate si che la principessa gli rimanga accanto.....se lui muore il corso della storia..credetemi, prenderà una piega diversa......."......Il sesto senso femminile.....fece si che mi voltai con ansia verso il padiglione della Pantera......." Perdonatemi....seguitemi se volete ma io devo tornare indietro...."....quella che all'andata avevo fatto a mo di passeggiata....fu una corsa......entrai nel Padiglione come una matta.....urlando " si e' svegliato....si e' svegliato non muovetelo....."....mi fermai di colpo.....sentendomi osservata..in maniera strana......
Stinsi la mano dell'uomo e sorrisi.
Collaborare avrebbe dato sicuramente risultati migliori.
Lanciai una rapida occhiata al ferito, e restai un attimo ad osservarlo: sembrava quasi.. Sí, aveva aperto gli occhi.
Sorrisi, convinta che fosse un ottimo indizio.
"Talia.." Sussurrai, attirando l'attenzione della donna.
Le indicai con lo sguardo il tavolo su cui era steso il ferito.
"Credo voglia vedere voi, prima di chiunque altro.." Con un sorriso "..vado ad avvisare la dottoressa..".
Ma non feci in tempo a pronunciare la frase che la donna entrò nel padiglione, e raggiunse il capezzale dell'uomo.
"Oh, grazie al Cielo siete qui!" Dissi sorridendo alla donna.
elisabeth
26-07-2013, 20.15.05
Clio era presente e lo erano tutti ringraziando Dio....il principe stava avendo i primi attimi di risveglio.......il dolore lo avrebbe infastiditi parecchio.....avevo solo la necessità di vedere se aveva la febbre......il resto lo avrei fatto dopo....."....Grazie Lady Clio......"...rivolta alla principessa....." Solo un'attimo Milady il tempo che io possa vedere se ha la febbre...poi sarà il caso che al risveglio veda il vostro volto...lo farà sentire al sicuro....eviteremo che si agiti....".......mi avvicinai al principe.....gli toccai il polso.....i battiti erano lievemente alti....e la fronte imperlata di sudore.....era minima...poteva essere il post operatorio........"....qualcuno puo' portare dell'acqua .....Milady, gli poggerete delle pezze umide sulla fronte....qui l'aria e' calda....".......li lasciai soli mettendomi in fondo al padiglione....che amore li protegga
Annuii alla dottoressa.
"Vado io, non temete..." le dissi con un sorriso.
"Vogliate scusarmi, miei signori.. Milady.." Dissi rivolta a Talia "la dottoressa ha ragione, stategli vicino..".
Così, mi allontanai e raggiunsi il retro del padiglione, dove ormai avevo imparato la sistemazione delle cose.
Trovai l'acqua fresca in un attimo e la portai nel padiglione, insieme a bende pulite.
Posai il tutto accanto al tavolo.
"Ecco qua.." Dissi piano per poi allontanarmi con discrezione.
Guisgard
26-07-2013, 21.39.09
“Vi sbagliate...” disse il ragazzo ad Altea “... c'è scritto tanto in questo libro di Lancillotto e Ginevra...”
Cominciò a soffiare un vento forte e il giovane sparì.
Altea allora riprese il suo cammino, fino a giungere ad una piccola cappella nel bel mezzo del giardino...
“Dove lo gettiamo allora il corpo?” Uno dei due servi all'altro.
“Nel fiume!” Rispose l'altro. “Nessuno saprà mai che non lo abbiamo sotterrato! Tanto messer Guidox dice sempre che in Cielo non c'è alcun Dio e che dunque non ci sarà Risurrezione della Carne... come affermano i preti!”
Guisgard
26-07-2013, 21.48.35
Guisgard aprì piano gli occhi e lentamente cominciò a rendersi conto di dove era.
Vide allora Carlo di Monsperon, il barone Sanion ed Elisabeth che lo aveva salvato.
Un attimo dopo arrivò Clio con l'acqua fresca e lui rammentò il suo volto che aveva visto tempo prima a Capomazda.
“Cosa...” disse piano “... cosa è successo?” Tentò di muoversi ma il dolore alla ferita lo bloccò.
Mi avvicinai alla dottoressa portando l'acqua fresca, e mi accorsi che il finto principe aveva definitivamente aperto gli occhi, e si guardava attorno.
Gli sorrisi quando mi scorse.
"Ben svegliato, Altezza... " dissi sorridendo.
Ricordavo bene le sue parole nel delirio, il terrore che aveva di essere scoperto, la volontà di aiutare Chanty.
Così, pensai che non era il caso di mostrargli che sapevo chi era, o meglio chi non era.
"Avete vinto il palio.. " dissi piano "L'Aquila è stata sconfitta, ed il popolo vi acclama.. ma vi siete procurato una brutta ferita.." sorrisi "...ora state meglio, ma non dovete tentare di muovervi..", mi voltai verso il medico "..vero, dottoressa?".
Guardai nuovamente l'uomo steso sul tavolo "Siete stato fortunato, avete avuto un ottimo medico.. e.." alzando gli occhi verso la sua madrina "..non siete mai rimasto solo.. vi rimetterete presto, non temete..".
Sperai di non aver pronunciato parole troppo avventate, ma speravo davvero di non sbagliarmi, che tutto andasse per il meglio, e quell'uomo potesse guarire.
Infondo, pensai, una volta in salute avrei potuto dare una risposta alle domande che mi tormentavano da tempo.
Anche se troppi tasselli erano ormai in mio possesso, temevo di forzare la combinazione del rompicapo.
Eppure... la ragazza che parlava inglese, lo sguardo dell'uomo qualche ora prima, la doppia identità, quegli occhi.
Tuttavia, i collegamenti esistevano solo nella mia mente, erano idee, sensazioni, che sarebbero svanite non appena avessi cercato di mutarle in parole.
Ma sapevo che prima o poi avrei scoperto la verità.
Magari sarei anche riuscita a comprendere il legame tra quell'uomo e il principe Ardena, così somiglianti.
Eppure ora sapevo per certo che non potevano essere la stessa persona.
Altea
27-07-2013, 00.10.34
Rimasi sbalordita....mi stava prendendo in giro? Non vi era nulla su Lancillotto e Ginevra...solo questo splendido Fiore.
Mi alzai e ripresi la camminata..quel posto era paradisiaco, vi regnava la bellezza e tranquillità e dava un senso di pace interiore.
Ad un tratto vidi una cappelletta e lentamente mi avvicinai per contemplarla e mi guardai attorno ad essa.
Le voci le avevo sentite bene ora...il fiume, avevo capito bene? O era anche questo un sogno...tutto stava finendo..ma non riuscivo a reagire e risprofondai nel sogno.
Talia
27-07-2013, 10.36.10
Guardavo Clio e Carlo discutere, ma la mia mente era lontana...
volevano un ostaggio, ed io sapevo che l’ostaggio migliore che potessero trovare ero proprio io... un ostaggio perfetto per concedere loro il tempo di trovare il loro principe ed escogitare un piano per salvare Chanty...
e poi c’era Guisgard...
lo guardavo, disteso e privo di sensi... aveva al collo la mia vecchia collana che mai, da quando mia nonna me l’aveva messa, avevo osato togliere... sciocca superstizione, eppure ci credevo.
Carlo aveva detto che avrei messo in pericolo lui, andando con Giacomo... esitai... perché? Perché mai avrebbe dovuto venire a cercarmi? Forse non sarebbe venuto affatto, pensai... senza però comprendere quella fitta che, a quel pensiero, mi aveva lacerato l’anima.
Sfiorai piano i capelli di Guisgard... dolcemente... poi mi voltai verso Carlo...
“Io capisco ciò che dite... comprendo la vostra preoccupazione...” dissi “Ma vedete, milord... a voi occorre un ostaggio... lasciate dunque che sia io, il vostro ostaggio. Avete detto che il bene del regno viene prima di qualsiasi persona... bene, dimostratelo: mandate me! Il vostro piano funzionerà meglio se sarò io ad andare con Giacomo... la mia partenza con lui vi darà abbastanza tempo per cercare il principe Ardena e per escogitare il modo di liberarlo... giacché, fino a che io riuscirò a tenere su di me l’attenzione di Giacomo e dei suoi mandanti, voi sarete liberi di muovervi... io sola posso farlo, ora... io sono la vostra carta fortunata, Carlo: non sprecate la sorte! E poi... poi sono certa che troverete il modo di convincere Guisgard che non vale la pena venire a cercarmi... l’avete convinto che poteva spacciarsi per il principe, in fondo... lo convincerete anche qui questo, dunque!”
Lo fissai per un momento...
“Non perdete altro tempo... ogni momento che mi tenete qui è un momento in meno dedicate al bene del vostro regno!”
Poi accadde qualcosa...
"Talia.." Sussurrai, attirando l'attenzione della donna.
Le indicai con lo sguardo il tavolo su cui era steso il ferito.
Mi voltai di scatto e lo vidi...
aveva gli occhi un po’ aperti, il braccio sollevato...
chiusi gli occhi e ringraziai il Cielo... lo ringraziai più e più volte, con l’anima che tremava.
La dottoressa era rientrate e lei e Clio si erano precipitate al suo capezzale, per controllare la sua salute...
anche io avevo fatto mezzo passo avanti, d’istinto... ma subito mi ero bloccata...
scambiai uno sguardo con Carlo, invece...
dovevo andare...
dovevo!
Un ultimo sguardo doloroso a Guisgard, da lontano...
parlargli, solo questo avrei desiderato...
ma sapevo che, se gli avessi parlato, poi non avrei più avuto il coraggio di fare ciò che andava fatto...
mi costrinsi a tornare a guardare Carlo.
Uno sguardo d’intesa...
Poi mi voltai e mi diressi verso l’uscita del Padiglione.
elisabeth
27-07-2013, 11.14.12
Guardai con immensa paura Talia andare via....vidi la sua decisione prendere forma con una sofferenza inaudita......che fine aveva fatto Milord...avevo fatto la mia richiesta...avevo salvato il suo principe....avevo fatto tutto quello che era in mio potere in un mondo che non mi apparteneva...ne' permentalità ne' per professionalità........Gem...dov'era Gem...era sparito anche lui, ero io e Clio....la guardai.....non si sarebbe mai persa d'animo, credo che anche nell'insicurezza avrebbe trovato la sua ancora......sorrisi.....era la persona giusta in quel momento...il principe non conosceva me ....ma a quanto pare riconosceva lei........mi avvicinai di piu' al Principe....io e Clio ci trovammo ognuna difronte all'altra.......guardai l'uomo ...era sofferente a tal punto che alzarsi....era difficilissimo e questo mi bastava perché non facesse dei movimenti bruschi........ma piu' che dolore vidi smarrimento...lui cercava lei......" E' vero...siete stato bravissimo....avete ucciso un campione infondo...solo un principe avrebbe potuto fare questo..... ma, prima di morire vi ha lasciato un brutto ricordo ad una spalla, guarira' ma spetta a voi......i mezzi per guarire sono quelli che sono e allora dobbiamo metterci un po' di volontà in piu'....anche perchè ci serve un principe vivo......alle principesse.....non piacciono quelli morti......"........lo sforzo per alzrsi gli rese le guance in fiamme.......passai dell'acqua fresca sulla sua fronte......." Non fate in modo che si infiammi la vostra ferita....vi prometto che farò alzare...ma i punti sono ancora freschi.....se si aprono...siete finito , l'infezione vi condannerà "........" Vi prego Clio aiutameni a togliere questa fascia....vedremo se si e' arrossata o se va tutto bene...e lo benderemo con tessuto pulito......"......Bravissima come non mai....fui aiutata.........il Signore ascolta le preghiere.. i punti erano saldi e la ferita non dava segni di rossore...almeno non quelli comunque dovuti dall'intervento....pulii la ferita e lo rifasciammo....." Accidenti...adesso che vi abbiamo rimesso a posto devo dire che siete veramente carino.....!!! "......tentai un sorriso imabarazzato...non sapevo da che epoca venisisse.....ma se era del cinquecento alla mia battuta non avrebbe riso per nulla........intanto per me...lui era il nipote di Robert......lo avevo visto poco.....ma ero sicurissima.....fissavo l'entrata del padiglione e di Milord e Gem....neanche l'ombra.........
Guisgard
27-07-2013, 14.16.12
Guisgard tentò di alzarsi, ma Elisabeth e Clio riuscirono a farlo desistere.
Poi la ragazza gli parlò e la dottoressa gli ripulì la ferita.
“Si...” disse annuendo Guisgard “... ora rammento... il Palio, la giostra... poi più nulla... e credo di dovervi la vita...” alle due donne.
Cercò poi un volto fra coloro che lo circondavano.
Ma non lo trovò.
“Dov'è...” mormorò piano “... dov'è Talia?”
Ma la madrina era appena uscita dal padiglione.
Carlo e Sanion la seguirono, ormai convinti di non poterla far desistere.
E sotto gli occhi stupiti dei contradaioli, Talia raggiunse Giacomo e i suoi sgherri.
Il Nero, nel vederla, fu preso da un moto di trionfo.
“Vedo che avete deciso, milady...” fissandola compiaciuta “... andiamo... sono certo che rivedrete Sua Maestà molto presto...” con un ghigno sprezzante ed inquietante.
Ma proprio in quel momento alcuni contradaioli li circondarono.
“Voi non porterete da nessuna parte la nostra madrina.” Disse Ippio. “E se Sua Maestà potesse muoversi, voi sareste già scappato a nascondervi in qualche letamaio.”
“State indietro, bifolchi...” portando la mano sull'elsa della spada Giacomo “... indietro o vi infilzerò uno a uno... io non sono Yrko... con me non riuscireste mai...”
A quella scena assistettero anche Gem, Milord e Pioppo, che stavano lì dopo che Elisabeth era corsa nel padiglione, lasciandoli così.
Guisgard
27-07-2013, 14.30.21
Altea giunse davanti alla cappellina.
Era piccola, di forma semicircolare, con due piccole nicchie laterali, nelle quali vi erano dipinti il Battista e l'Evangelista.
Al centro della cappellina, invece, era raffigurato il Battesimo del Signore nel Giordano.
Davanti alla cappellina stavano poi tre giovani seduti a discutere fra loro.
“Questa cappellina” disse uno dei tre ad Altea “è stata eretta in onore di San Giovanni... perchè in quel giorno di festa Lancillotto fu armato cavaliere.”
“Non si festeggia la cavalleria qui...” fece il secondo di quei giovani “... ma l'amore...”
“Poichè” fissandola il terzo di quelli “Ginevra si innamorò di lui proprio in quel giorno...”
“Discutevamo sul Fiore Azzurro...” mormorò il primo giovane “... secondo voi di quale Fiore si tratta?” Chiese ad Altea.
http://www.icsrizzoli.it/michelangelo/sites/default/files/images/perugino_battesimo_cristo_particolare_gesu_2.jpg
Il carro si fermò di colpo e i due servi presero di peso il sacco in cui era chiuso il corpo di Altea.
Aiutai la dottoressa a ripulire la ferita, come mi aveva chiesto, per quel che potevo.
Sentii Talia parlare, ma non la vidi avvicinarsi al tavolo, capii che aveva deciso di consegnarsi a Giacomo, ma mi chiesi perchè non volesse vedere il suo campione, dopotutto era sveglio.
Ma, guardandola scomparire dietro le leggere porte del padiglione, capii che probabilmente sarebbe stato troppo doloroso, parlargli e poi andare.
"Oh, io non ho fatto nulla.. è la dottoressa che dovete ringraziare.." dissi con un sorriso all'uomo "..dopotutto io ero in debito con voi..." dissi guardandolo negli occhi.
Potevo sbagliarmi, e non avrebbe dato peso alle mie parole, ma se era chi sospettavo che fosse, avrebbe capito, forse, chi ero in realtà.
Sempre che non avesse dimenticato il mio viso, allora, chiunque fosse, non avrebbe dato peso alle mie parole, e io le avrei giustificate ringraziandolo di aver ucciso Yrko.
Alla domanda su Talia, però, rimasi in silenzio, incapace di proferire parola.
Mi voltai leggermente verso l'uscita del padiglione.
"Lei.." sussurrai quasi, senza riuscire a guardare un'altra volta negli occhi l'uomo.
Come dirgli che si stava consegnando per lui? Si sarebbe alzato e sarebbe corso da lei, mettendo a rischio i punti della ferita.
Ma non potevo nemmeno mentirgli, dicendole che era lì, quando non era vero.
Sospirai, soppesando ogni parola con la dovuta cura pur sapendo che, qualunque cosa avessi detto, non sarebbe stata quella giusta.
"Vi è stata accanto ogni momento.. non vi ha mai lasciato solo.. ora.. ecco..." esitai "..tornerà da voi.. non temete.." dissi, senza sapere se quelle parole mirassero a convincere me stessa o l'uomo che avevo di fronte.
Altea
27-07-2013, 18.49.26
Ovunque vi erano raffigurazione di San Giovanni...sia il Battista e l' Evangelista e infatti tre ragazzi seduti a parlare mi confermarmarono che era proprio dedicata al santo...al centro vi stava l'effige di San Giovanni Battista che battezzava Gesù nel Giordano.
Ad un tratto uscì di nuovo il discorso su Lancillotto e Ginevra e che stranamente quella cappellina, forse legata ai due personaggi, era dedicata all' Amore come uno di loro disse.
Il primo giovane poi parlò del Fiore Azzurro ponendomi quella domanda a bruciapelo.
Il Fiore Azzurro...ne avevo sentito parlare cosi tanto negli studi su Capomazda e poi ne lessi nel tomo sulla mia antenata Altea che partì da Sygma per cercarlo...e non si seppe mai se lo trovò.
"Il Fiore Azzurro..."dissi guardando i tre ragazzi "...sembra un Fiore raro perchè rappresenta qualcosa di raro..qualcosa dovuto solo a pochi eletti..chissà forse come a Lancillotto e Ginevra che conobbero l' Amore..ma quello Eterno..qualcosa che durerà nei secoli e dopo la Morte".
Tacqui un attimo..."E per voi cosa rappresenta invece?"
Ad un tratto sentii calma, non sentivo più quelle strane sensazioni di sobbalzi e movimenti.
E poi mi sentii muovere dentro a qualcosa che quasi mi impediva di respirare e muovermi...e tornai nel sogno o forse erano solo allucinazioni.
elisabeth
27-07-2013, 19.31.04
Ora il Principe era sveglio...anche se ancora potevamo gestire i suoi movimenti...appena avrebbe avuto il sentore di come andavano le cose......l'avrei dovuto legare al tavolo con le briglie di un cavallo........" Dovete la vita ?......tranquillo ...... quando possiamo ci diamo tutti una mano ..... fareste la stessa cosa anche voi .....Milady ha ragione Lei vi e' sempre stata accanto......anzi Lei vi e' accanto........credo, che stia guardando le stelle...pregando la Madonna........si ha la necessita' di sentirsi soli....quando la preghiera diventa una richiesta speciale........e ora fatemi la cortesia .......niente movimenti bruschi......appena avete la sicurezza che il mondo non vi giri più intorno......vi aiuterò ad alzarvi.....anche se riprenderà a ruotarvi tutto intorno......avete perso molto sangue....."......Li' fuori le chiacchiere si sentivano ancora.............la voce di Talia era solo un sussurro speravo non la sentisse.....potevo udire Milord ...Gem..Pioppo....e che diamine erano tutti li'.....era possibile che nessuno reagisse......." Vi prego Clio....appena il principe si sentirà in grado di alzarsi chiamatemi.......sono qui fuori......magari ci vuole un uomo per darci una mano.....ne recluto uno ".....usci' dal padiglione.....c'era adunanza..........mi avvicinai a Gem e a Milord......" Ma come e' possibile...il principe non conta piu' nulla ?.......chi sono questo Giacomo il Nero e Guidox......dovrebbero essere al suo servizio ...ma a quanto pare il principe e' diventato un ostaggio......Nessuno impugna una spada ?....".....Ma che succedeva......o io avevo visto troppi film..o lì i conti non tornavano.....
Talia
28-07-2013, 12.08.39
Quando giunsi davanti a Giacomo, non poté sfuggirmi quel suo moto quasi involontario di trionfo... lo guardai con lo sguardo più gelido che possedevo, ma non dissi nulla.
Proprio in quel momento, tuttavia, venimmo accerchiati dai contradaioli della Pantera... e Ippio parlò per tutti.
Ne fui stupita.
Mi guardai intorno, appena, e li vidi ad uno ad uno, fieri e determinati... sorrisi... che terra di meraviglie che era, quella Chanty!
E, nel guardarmi intorno, vidi la dottoressa uscire dal padiglione e restare a guardare la scena...
pensai che se lei era lì fuori voleva dire che Guisgard stava bene, dopotutto...
ne fui felice... immensamente felice e sollevata... le sorrisi.
Poi tornai a guardare Giacomo...
"Sembra che i vostri concittadini non concordino con voi, milord..." dissi "E voi... sono sicura che siete un uomo intelligente e dunque, forse, capirete che... beh, potevate convincere me che era necessario che io vi seguissi per il bene del principe e del regno, ma che difficilmente potrete combattere la volontà di tutti loro..."
Lo scrutai...
"Vi ripeto la mia offerta, dunque... recatevi da messer Guidox ed informatelo delle precarie condizioni di salute del principe... e ditegli che sarò ben lieta di parlare con lui, se sarà così cortese da volerci venire a trovare qui..."
elisabeth
28-07-2013, 16.53.30
La voce di Talia divenne per le mie orecchie musica....finalmente quella donna aveva ritrovato nella forza dell' adunanza........il motivo per cui ...nessuno doveva recarsi da nessuna parte...erano i sudditi che andavano dal Principe....e non viceversa......." Milord....vogliamo dare sostegno alla Principessa oppure no....mi dovete un favore....non negatecelo......"........guardai Gem......" Dovrei guardarti la ferita......mi sembra il caso......non voglio mica perdere te....sarebbe il colmo.....andiamo dentro....il Principe dovrà essere aiutato....."...
Guisgard
29-07-2013, 01.32.47
Ma proprio mentre Talia aveva pronunciato quelle parole ed Elisabeth ne aveva tratto, da esse, fiducia ed entusiasmo, gli uomini di Giacomo, nel vedere i contradaioli con aria minacciosa, estrassero le armi.
Ed uno di loro colpì con la spada il giovane Marzio che era accanto ad Ippio.
“Idiota...” disse il Nero al suo uomo “... ora ce li troveremo tutti addosso!” Ed anch'egli estrasse la spada.
Poi, approfittando della confusione, si lanciò su Talia, le portò la lama alla gola e corse verso i loro cavalli.
“Copritemi le spalle!” Ordinò ai suoi.
Questi allora con le armi bloccarono ogni azione dei contradaioli, che invece ora apparivano sorpresi e preoccupati per la vita di Marzio.
Il ragazzo era a terra senza conoscenza, ferito gravemente al collo.
E in questo clamore, Giacomo raggiunse il suo cavallo e galoppò via.
Portandosi dietro Talia.
Nel padiglione, Guisgard si era ormai ripreso e c'era Clio accanto a lui.
“In debito?” Fissandola lui. “In debito per cosa? Dovrei essere io a sdebitarmi invece... e con tutti voi...”
Ma proprio in quel momento arrivarono le grida dall'esterno del padiglione per ciò che Giacomo e i suoi avevano fatto.
Guisgard
29-07-2013, 01.37.24
“Per noi” disse il giovane ad Altea “il Fiore Azzurro è...”
I servitori presero allora il sacco con il corpo di Altea e lo buttarono nell'Elsa.
E a contatto con l'acqua, Altea, piano piano riprese conoscenza.
E rinchiusa in quello spesso sacco cominciò ad affondare sempre più.