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Visualizza versione completa : Personaggi Sir Perceval


Hastatus77
21-03-2013, 13.42.47
Il personaggio
Perceval (o Parsifal), è figlio di re Pellinor di Listinois e della Dama Vedova; quest'ultima avendo già perso il marito ed i figli maggiori, decide di allevare il giovane nella foresta di Gaste (o foresta Desolata o foresta Solitaria), lontano dalla cavalleria. E' fratello di sir Lamorak, nipote del Re Pescatore e marito di Blanchefleur, anche se il matrimonio con questa, non verrà mai consumato.
E' anche conosciuto come il "Gallese" o il "Cavaliere orgoglioso", e le sue avventure lo trasformeranno da ragazzo ingenuo e sciocco in un valente cavaliere, e assieme a sir Galahad e sir Bors, è uno dei cavalieri a cui è concesso di trovare il Santo Graal.

Note
Perceval compare per la prima volta nel "Erec et Enide", ma il suo definitivo successo avviene nell'opera incompiuta "Perceval" di Chrétien de Troyes.

Le vicende della prima parte della storia di Perceval, coincidono con quelle del personaggio della letteratura gallese Peredur, tanto che secondo alcuni i due personaggi, sarebbero la stessa persona.

Fra il 1205 e il 1210, Wolfram von Eschenbach, rielaborò e porto a conclusione il "Perceval" di Chrétien de Troyes, disegnando però un cavaliere diverso da quello dell'universo arturiano; un cavaliere nel quale, nonostante porti a conclusione la cerca del Graal, convivono il bene e il male, il "bianco e nero".

Nel 1882, Richard Wagner, ispirandosi principalmente al "Parzifal" di Wolfram von Eschenbach, compose l'ultimo dramma musicale intitolato "Parsifal".

La storia
Perceval, è un giovane gallese di nobile stirpe, figlio di re Pellinor di Listinois e della Dama Vedova. La madre a seguito della perdita del marito e dei figli maggiori, decide di crescere il giovane Perceval nella foresta di Gaste (o foresta Desolata o foresta Solitaria), lontano dal mondo della cavalleria che aveva già causato la perdita di molti suoi parenti.
In una mattina di primavera, mentre era a caccia, il giovane Perceval si imbatte però in cinque splendidi cavalieri, che scambia per degli angeli. Da loro apprenderà la vera natura della cavalleria e capirà che è la sua vocazione. Rientrato a casa, deciderà di abbandonare il nido materno per dirigersi alla corte di re Artù, provocando però anche la morte per crepacuore della propria madre.
Sua madre, però prima di morire, gli aveva detto che a qualunque donna che avrebbe incontrato avrebbe dovuto chiedere un bacio ed un gioiello, così nel suo viaggio verso la corte di re Artù, incontra una giovane fanciulla che costringerà a dargli un bacio rubandole poi anche un anello.
In seguito, appena giunto a Camelot, intraprende la sua prima avventura in difesa della regina Ginevra, la quale era stata schiaffeggiata da un cavaliere. Nel duello che ne consegue, sconfiggerà e ucciderà il suo primo avversario.
A questo punto, decide di lasciare subito e di andare alla ricerca di nuove avventure.
Incontrerà Gornemant di Gohort, il quale accorgendosi dell'impreparazione di Perceval, decide di istruirlo nel maneggio di lancia e spada, indicandogli inoltre alcune norme di condotta della cavalleria: essere misericordiosi coi vinti, prestare soccorso ai bisognosi ed evitare d'essere loquaci. Al termine, gli conferirà l'ordine della cavalleria con una semplice cerimonia.
Lasciato Gornemant, Perceval giunge nel castello della dama Biancofiore, assediato da Clamadeu delle Isole. Perceval, lo sconfigge in duello e lo invierà alla corte di Artù. In seguito, dopo altre avventure, Perceval sposerà Biancofiore.
Ora, abbandona subito la dama Biancofiore, per andare alla ricerca di sua madre, che ancora non sa essere morta immediatamente dopo la sua dipartita dalla foresta di Gaste. Sulla strada verso casa, giungerà alla corte del re Pescatore, dal quale riceverà una spada, e dove assisterà al corteo del Graal: avanti va un paggio, che impugna una lancia dalla punta sanguinante, segue una damigella che porta un calice risplendente, e chiude un'altra damigella con un vassoio d'argento. Perceval, però nonostante la curiosità, a seguito dei consigli ricevuti da Gornemant, non fa nessuna domanda. Questo fallimento è disastroso, perché le sue domande avrebbero potuto guarire il re Pescatore.
Il giorno dopo questi avvenimenti, il cavaliere, si sveglia in un castello completamente vuoto, e allora si allontana. Nella foresta, incontra una damigella, che si rivelerà essere sua cugina, la quale lo informa che la partenza del cavaliere dalla propria casa, ha causato la morte della madre, e cosa ancor più grave, l'essersi trattenuto dal fare domande sul Graal e su ciò che aveva visto, ha impedito la guarigione del re Pescatore e il ritorno alla prosperità della sua terra.
Appreso ciò, Perceval giura di ritrovare il castello del re Pescatore e di portare a termine la sua missione.

Fonti e riferimenti
Fonti utilizzate per creare la scheda:
http://en.wikipedia.org/wiki/Percival
http://www.arthurianadventure.com/sir_perceval.htm
http://www.earlybritishkingdoms.com/bios/percivale.html
http://www.kingarthursknights.com/knights/percivale.asp
"Dizionario del ciclo di re Artù" di Carlos Alvar (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=92)

Guisgard
22-03-2013, 01.25.44
Parsifal (o Perceval) è senza dubbio uno dei più famosi cavalieri di tutti i tempi.
Per molti è il vero erede di Lancillotto quale “Cavaliere Perfetto” (infatti, dopo Lancillotto toccherà proprio a Parsifal cercare il Santo Graal), anche se in molte versioni è poi Galahad, figlio dello stesso Lancillotto e di Elena, a trovare il Sacro Calice.
Una curiosità: per Chretien de Troyes (il primo a citare in ambito letterario il Sacro Calice utilizzato da Nostro Signore nell'Ultima Cena) il Santo Graal contiene il Sangue di Cristo ancora liquido, mentre invece nel romanzo di Wolfram von Eschenbach il Sangue del Redentore è “cristallizzato” in una Mistica Pietra.
E molti filologi leggono in questa rappresentazione una volontà di simboleggiare qualche “Verità” celata da parte del grande poeta tedesco.

Taliesin
22-03-2013, 14.25.18
....dite il vero Cavaliere dell'Intelletto,
peccato che molti artisti e professori di cattedra tedeschi, finti cultori della storia e della sacralità dell'antico gradale, dopo il processo di Norimberga tornassero tranquillamente a vivere appollaiati nelle loro cattedre e nei loro castelli incantati fino alla fine dei loro giorni. Ma questa è un'altra storia...

Taliesin, io bardo