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Visualizza versione completa : Ringraziamenti (Gdr: La Sinfonia dell'incantato Verziere di Chanty)


Guisgard
13-08-2013, 02.10.37
Come sempre, anche stavolta siamo giunti alla fine del gdr.
Cosa dire?
E' stata un'avventura lunga, particolare, per certi aspetti complicata.
Un po' come dipingere la campagna al crepuscolo o il mare in tumulto, alle prese con qualcosa di animato, mutevole, variegato e scegliere poi l'attimo preciso, il momento fatidico in cui fissare il tutto sulla tela.
E speriamo di aver colto l'istante migliore fra i tanti che questa storia poteva concedere.
La storia è il secondo capitolo di quella che vuole essere una trilogia, il cosiddetto “Ciclo del Fiore Azzurro” e che quindi lascia molte cose in sospeso.
Cose che, forse, potrebbero essere svelate nell'ultimo capitolo di questa saga (ammesso che il nostro sir Hastatus decida di acquistarne i diritti ;)).
Scherzi a parte, come sempre voglio ringraziare tutti voi, miei meravigliosi compagni di viaggio, per avermi accompagnato in questa storia che sognavo fantasticando sui banchi di scuola.
Il poeta che parlò del meraviglioso Fiore Azzurro cominciava la sua opera con un'attesa.
La stessa attesa forse che regna ora nel mio cuore mentre questa ricerca ha esaurito la sua seconda storia.
L'attesa per cosa?
Non lo so.
L'attesa di tante cose.
Un po' proprio come il Fiore Azzurro che secondo il grande Novalis era “tante cose eppure una soltanto...”.
Ma ci saranno altre storie, speriamo precedute da vibranti attese e chissà, magari in una di esse sboccerà davvero il Fiore Azzurro.
Ora voglio solo dirvi ancora una volta grazie.
Grazie per aver prestato i vostri volti, i vostri cuori e un po' dei vostri sogni, spero, a questo nostro gdr.
E grazie soprattutto per aver creduto davvero in questo viaggio.
Il viaggio alla ricerca del mitico Fiore Azzurro :smile:



+++

Clio
13-08-2013, 17.57.10
Dunque anche quest'appassionante avventura è giunta al termine.
Devo dire che anche questa volta mi è restato una sorta di vuoto, come quando si giunge alla fine di un bellissimo libro.
Avete ragione, Milord, questo GdR è stato lungo, articolato, complesso, ma straordinariamente avvincente.
Potrei scrivere per ore lodando le vostre parole, i posti che avete descritto, i personaggi, il loro carattere, le loro storie, le ambientazioni, i colpi di scena, ma mi sembra di essere ripetitiva e noiosa.
Probabilmente "Grazie" è la parola più completa.
Grazie per splendide avventure, le emozioni, le ispirazioni che mi avete donato durante questo splendido GdR.
Ma i miei applausi e ringraziamenti vanno ovviamente anche alle nobili dame che hanno affrontato questo viaggio con me, e mi hanno davvero appassionato con le loro storie.
E' stato davvero bello collaborare, incontrarsi e conversare in quei mondi così misteriosi ed intriganti.

Grazie, dunque, a tutti voi.. Grazie di cuore.. :smile_clap:

Quanto alle cose lasciate in sospeso.. :neutral_think: beh.. non mi resta che attendere pazientemente il prossimo capitolo per risolvere dubbi e dilemmi.. :smile_lol:

Taliesin
14-08-2013, 10.44.12
Da modesto osservatore degli eventi e pellegrino di questa terra di meraviglie, posso solo innalzare il mio plauso al cospetto di una platea assonnata e distratta che, nel giardino dei silenzi o nel parco dei novelli giochi, è stata spettatrice ed attrice nel vortice di emozioni da voi creato..

Taliesin, il Bardo

Talia
14-08-2013, 11.42.03
a sir Guisgard... lascio un bacio.

a tutti gli amici... grazie, è sempre bellissimo giocare con tutti voi! :smile:

elisabeth
14-08-2013, 19.12.26
Ed eccomi a Voi...con imperdonabile ritardo.........ma col grande affetto che mi unisce al popolo di Camelot...acoloro che mi sono stati affianco come attori di una vita parallela e a coloro che non hanno mai perso la voglia di leggerci.....Sir Guisgard....che questa volta e' riuscito anche a farci fare le capriole attraverso i secoli......Clio ...Altea....e anche ai personaggi inventati.....che ci hanno legato ancora una volta gli uni a gli altri...Il Fiore Azzurro ?.........:neutral_doh:...un giorno chissà....forse spunterà............:smile_clap::smile_clap::smil e_clap:

Altea
15-08-2013, 00.29.10
Io mi sono sentita un pò estraniata a dire il vero...magari potrei proporre un cambiamento per i prossimi Gdr..ovvero che ci si possa muovere anche soli, altrimenti come è successo a me, ho dovuto aspettare giorni perchè non potevo muovermi perchè io non ero in comune con gli altri giocatori nell'ultimo pezzo e mi si rispondeva nel profondo della notte.
Non voletemi a male...ma penso che le critiche siano costruttive, sarebbe peggio applaudire e dietro non essere soddisfatti.
Mi auguro per me il prossimo Gdr sia migliore...sento di non aver dato o potuto dare il meglio di me stessa.

Guisgard
15-08-2013, 02.26.47
Lady Altea, le critiche sono sempre costruttive, è vero, ma, perdonatemi, devono essere fatte con cognizione di causa.
La struttura dei gdr è sempre la stessa per tutti quelli che vedono la luce su questo forum.
Una loro caratteristica è la totale libertà di azione che permette a ciascun giocatore di potersi muovere senza vincoli e limiti, nel rispetto ovviamente delle regole, negli scenari in cui l'avventura è descritta ed ambientata.
E basta dare un'occhiata a ciascuno dei vecchi gdr, compreso l'ultimo, per averne prova.
Nessuno vieta ad un giocatore di visitare, non so, un castello, una cittadella, una foresta o qualsiasi altro luogo o scenario del gdr.
Se in ogni gioco vengono messi a disposizione della storia e di voi giocatori luoghi e personaggi non giocabili, quelli cioè “mossi” dal Master, è proprio perchè si vuole dare a ciascun partecipante la possibilità di vivere in prima persona e in maniera totale tutto ciò che un gdr è capace di racchiudere.
E stessa cosa vale, come tutti gli abituali partecipanti dei nostri gdr ben sanno, sulle “alleanze” o collaborazioni che possono sorgere tra i vari giocatori durante il gioco.
Esse sono molto comuni e attuabili in qualsiasi momento della storia.
E infatti esempi ne possiamo trovare in tutti i gdr, compreso l'ultimo.
Questo ovviamente non rende il vostro malcontento meno degno di attenzione, lady Altea.
E anzi vi ringrazio di averlo fatto presente in questa discussione, che nasce apposta per raccogliere tutti gli umori e i sentimenti di voi giocatori che restate la vera anima di ognuna di queste avventure.
E sono certo che già nel prossimo gdr questi dubbi e queste incertezze spariranno, cedendo il posto alla meraviglia e alla curiosità davanti ai nuovi scenari e alle nuove avventure che stanno per dischiudere a noi le loro porte :smile:

Altea
15-08-2013, 02.41.08
Infatti sir Guisgard. .il mio è un malcontento personale. .per altri è stata una soddisfazione. Come si dice..si vede io sono la pecora nera. Forse sono stata io non capace di giocare..i miei omaggi.

Guisgard
15-08-2013, 02.47.38
Un solo giocatore insoddisfatto, milady, è per me motivo di dispiacere.
E un gdr non è mai riuscito totalmente se anche uno solo dei suoi partecipanti resta deluso o scontento.
E vi ringrazio ancora per aver esternato il vostro pensiero qui.
Ma, come detto, sono certo che già nel prossimo i vostri dubbi e le vostre perplessità svaniranno.

Guisgard
24-08-2013, 02.15.17
Antefatto (aspettando il Gdr): un manoscritto...

Era una felice mattinata di Sole e di un fresco e chiaro vento di terra, dall'odore di eriche, di ginestre, di noci e di castagni vigorosi.
I monti prossimi all'orizzonte, ma abbastanza vicini da apparire macchiettati di verdeggianti e irregolari screziature erbose, si stagliavano contro un cielo terso e meravigliosamente azzurro, attraversato da fiotti bianchi, simili a trucioli perlati di nuvole ormai alla deriva verso chissà quali mondi fantastici.
La carrozza ducale risaliva la stradina che, ormai sentiero, avrebbe condotto i suoi passeggeri verso il vecchio borgo adagiato tra il Santuario dell'Apparizione dell'Arcangelo Michele, la Croce Giubilare e il Palazzo del Belvedere.
“Ci siamo quasi, milord...” disse Vincent de Biff “... tra un po', oltre quegli alberi, vedremo spuntare il Torrione del castello e il Palazzo dei Vescovi...”
“Conosco bene questa zona...” fissandolo l'Arciduca “... del resto sono miei domini, no? Anche se” guardando poi dal finestrino della carrozza “sono diversi anni che non metto piede da queste parti... ormai non lascio quasi più il Belvedere nei giorni in cui mi allontano dal Palazzo Ducale...” tornò a fissare Vincent “... allora, quando mi comunicherete il motivo di questa nostra visita qui?”
“Queste terre” fece Vincent “per morfologia richiamano un po' quelle di Toscana che voi amate tanto...”
“Già, somigliano vagamente...”
“E poi” mormorò Vincent “questi luoghi sono ricchi di tradizioni ed una in particolare sembra davvero lo specchio di una leggenda che voi conoscete bene, milord... e legata proprio alla vostra Toscana...”
L'Arciduca lo guardò con un'espressione indecifrabile.
“Qui sorgeva” continuò Vincent “una grande città, antica e potente... secondo alcuni risalente addirittura all'Età del Ferro... si estendeva in questa zona e solo dopo di essa i luoghi che noi oggi conosciamo in queste terre cominciarono ad avere fortuna e splendore...”
“Qual'era questa città?” Chiese l'Arciduca.
“Galazia, milord...”
“E cosa accadde?” Domandò il Taddeide.
“Fu rasa al suolo dai Saraceni.” Rispose Vincent. “Ed il vescovo trasferì la sede vescovile proprio qui.”
“Come Telesia!” Esclamò il poeta che fino a quel momento era rimasto in silenzio ad ascoltare i loro discorsi. “Allora forse è legato ad essa anche il mito del...”
Vincent accennò in vago sorriso.
“Parlate in codice?” Seccato l'Arciduca.
“Perdonate, milord...” sorridendo il poeta “... ma mi sto occupando di un certo lavoro e alcune ricerche fatte a Wittenberg mi hanno portato qui... e fra queste ricerche vi era citata proprio la città di Telesia...”
“E cosa c'entra in tutto questo la Toscana?” Mormorò l'Arciduca.
“Una città completamente rasa al suolo...” guardandolo Vincent “... che non ha lasciato traccia... solo echi di leggenda... una città che ora il mito ha reso immortale... cosa vi fa tornare in mente?”
“Già...” annuì l'Arciduca tornando a guardare fuori “... Semifonte...”
“Esiste davvero il suo tesoro?” Domandò il poeta.
“Alcune leggende, come quella sul tesoro di Alarico, sono così a cavallo tra storia e meraviglia” spiegò Vincent “che appare difficile capire dove termina l'una ed inizia l'altra.”
“In ricordo di tutto questo” sorridendo il poeta “e di voi, di questa mattinata e del mio viaggio in queste nobilissime terre, vorrei scrivere una storia su Semifonte...”
“Esiste già una leggenda legata a quella città...” mormorò Vincent “... e anche in questo caso la storia verosimile si confonde con quella romanzata... dedicatevi dunque a quella vostra opera, mio giovane amico.”
“Vorrei ascoltare quella su Semifonte...” fece il poeta “... è possibile?”
“Il signor de Biff” disse l'Arciduca “ci racconterà la storia riguardante Semifonte e voi poi ci accennerete quella a cui state lavorando.”
Il giovane poeta sorrise ed annuì, mentre la carrozza giunse finalmente nel vecchio borgo.
E qui, quando furono in un'osteria del posto, davanti ad una buona brocca di vino, il poeta mostrò all'Arciduca e a Vincent de Biff quell'antico e misterioso manoscritto trovato nel monastero di Santa Maria delle dame monache...

“Io, Adso di Monmantes, abate del convento di Santa Croce, ho redatto questo scritto come testimonianza degli eventi fantastici, terribili e, mi concedano le Intelligenze Angeliche, misteriosi che in gioventù mi accadde di assistere.
Ciò non per soddisfare l'acume della natura umana o la subdola curiosità che muove le menti dei semplici, ma solo per fornire a chi vi troverà interesse a leggerlo un resoconto del tutto alieno da giudizi e convinzioni, volto ad offrire a coloro che verranno segni e sogni sui quali imporre il lume della Fede, della preghiera e dell'interpretazione...”
http://thumbs.dreamstime.com/z/particolare-del-manoscritto-illuminato-14855494.jpg

Talia
24-08-2013, 12.38.56
:neutral_think: ...ora sono curiosa...

Guisgard
27-08-2013, 02.49.28
Un giorno, presso il nostro teatro qui a Camelot, si ritrovarono due amici.
Uno era un vecchio poeta, apprezzato e prolifico autore di straordinarie composizioni.
Nei suoi versi prendevano forma personaggi e sentimenti di straordinaria grandezza e capaci di travolgere i cuori di ogni lettore.
L'altro invece era un giovane scrittore poco più che esordiente, perlopiù sconosciuto al grande pubblico.
Era stato quest'ultimo a chiamare il suo amico poeta, dandogli appuntamento proprio davanti al teatro.
“Non l'ho detto ancora a nessuno...” disse lo scrittore “... ma ormai ho deciso... voglio smettere... non scriverò più...”
“Perchè?” Sorpreso il poeta. “Hai talento, fantasia, ispirazione. Sarebbe una sciocchezza, finiresti per pentirtene presto o tardi... e per tutta la vita.”
“Guardami...” mormorò lo scrittore “... non ho il becco di un quattrino... non sono famoso, né mai qualcuno mi ha premiato per ciò che ho scritto... cosa ho scritto poi? Una sola opera... tratta da una vecchia leggenda, ma perlopiù sconosciuta al grande pubblico... no, questo mestiere non fa per me...” scuotendo il capo.
“Io credo” fece il poeta “che quello dello scrittore sia il più bel mestiere del mondo... è come giocare... siamo pagati per giocare e come sanno i bambini i giochi sono le cose più prossime ai sogni...”
“Giocare?” Ripetè lo scrittore.
“Si...” annuì il poeta “... perchè possiamo giocare ad essere, ad impersonare gli eroi di cui raccontiamo le gesta... pensaci... Chretien è il vero Lancillotto e il solo Erec, così come Cervantes sarà sempre l'unico Don Chisciotte... in egual misura Dumas è D'artagnan e Montecristo, Walter Scott è Ivanhoe, Conan Doyle sarà Sherlock Holmes, Rafael Sabatini infine Scaramouche o Capitan Blood...”
Lo scrittore lo ascoltava in silenzio.
“Tu sei i personaggi che descrivi e racconti.” Continuò il poeta. “Tu soltanto.”
“Personaggi che però nessuno conosce ed apprezza...”
“Credi?” Fissandolo il poeta.
“Si...” mormorò lo scrittore “... guardati, sei ricco, famoso ed apprezzato... hai scritto opere di ogni tipo, mentre io soltanto una... quella sul Fiore Azzurro... darei tutto... tutto... per aver scritto una sola delle tue opere...”
“Ed io” sorridendo il poeta “darei tutte le mie opere, per aver scritto del Fiore Azzurro...”
Lo scrittore lo guardò sorpreso.
Ma proprio in quel momento passò un gruppo di ragazzini, che subito si avvicinarono ai due.
“Chi è quello?” Chiese uno del gruppo agli altri, indicando il vecchio poeta.
“Non lo so...” rispose un altro ragazzino del gruppo “... non l'ho mai visto... ma l'altro” indicando lo scrittore “... l'altro si... è sir Guisgard!” E corsero via, scimmiottando duelli e inseguimenti.
Lo scrittore allora si voltò verso il poeta.
“Cosa ti dicevo?” Annuendo e ridendo questi.
E senza dire altro fece segno al giovane scrittore di entrare con lui nel teatro, mentre sulla porta faceva bella mostra il manifesto del prossimo spettacolo: il nuovo gdr...
http://www.hotflick.net/flicks/2004_Finding_Neverland/004FNL_Johnny_Depp_046.jpg

Guisgard
29-08-2013, 03.01.02
Gli occhi di Ordifran...

La stanza era invasa da un' inquieta penombra che sembrava rendere incerti i ritratti e gli oggetti, di gusto classico e barocco, disseminati ovunque intorno a loro.
Quel luogo sapeva di antico, con tutti i volumi raccolti, oltre che nella grande libreria a muro, sulla scrivania, sulle mensole alle pareti, sul piccolo tavolino di gelsomino e madreperla, persino sul tappeto persiano sotto i loro piedi.
La poca luce che penetrava in quell'ambiente giungeva da una finestra semichiusa da tende color porpora, che diffondevano un alone rossastro e sbiadito, volto a rendere quasi assopite le forme e le fattezze di quell'uomo.
Almeno così apparivano al giornalista mentre, intento a raccogliere ogni sua parola, lo fissava non senza un accenno di viva ammirazione.
Ma ciò che più lo colpiva erano i suoi occhi.
Gli occhi del Professor Ordifran, infatti, non riflettevano mai lo stesso colore.
O, se lo facevano, il giornalista non era in grado di riconoscerlo.
In certi casi trasmettevano un grigio opaco, che sembrava poi mutare in freddo bianco ghiaccio.
Quando parlava invece del suo argomento preferito, le discipline scientifiche, su tutte la matematica, quegli occhi tendevano ad enigmatiche screziature che si rincorrevano, tra un vivo ebano e uno spento ambrato.
Per mutare ancora, poi, nel momento in cui toccava temi opposti, come la Religione.
Allora, nel discutere sugli antichi testi Indù, o quelli venerabili del Buddismo, dal Corano con i detti del Profeta, a quelli della Torà ebraica, fino ai Testi Sacri e quelli Patristici del Cristianesimo, quegli occhi cambiavano, divenendo diversissimi e dominati da una oscura tinta rossa.
Eppure il tono della sua voce, il suo gesticolare essenziale, quasi impercettibile, non mutavano, né risentivano di nulla.
Come se solo i suoi occhi fossero in grado di tradire e manifestare i suoi più intimi pensieri e i suoi più remoti stati d'animo.
E da quegli occhi, nonostante la sua calma apparente, il fare distaccato, i gesti sempre garbati, il giornalista riconobbe un astio, seppur velato, verso ogni forma di religiosità.
Il Cattolicesimo su tutte.
Ma quegli stessi occhi, così sensibili a percepire e tradire i sensi di quell'uomo enigmatico e carismatico, cessavano di pulsare, di riflettere, quasi di vivere, quando il professore cominciò a parlare del Fiore Azzurro.
“Sapete” disse al giornalista davanti a lui “perchè l'uomo non è mai riuscito a trovarlo?”
“Perchè, professore?” Chiese l'altro.
“Perchè l'uomo ha sempre atteso di sapere quando e dove il Fiore sbocciasse e fiorisse... come se vi fossero epoche privilegiate e tempi prescelti.”
“E non è così, professore?”
“Sicuramente.” Annuì lui. “Ma in ogni epoca è stata concessa la possibilità all'uomo di trovare il Fiore.”
“Dunque?”
“Vi è sempre un dunque, secondo voi?” Sorridendo il professore.
“Dalle vostre parole mi era parso di capire così...”
“Voi non avete capito nulla.” Sentenziò Ordifran. “Voi come tutti gli altri.”
Il giornalista lo fissò incuriosito.
“Tutte le meraviglie” continuò il professore “che le leggende o anche la stessa storia accenna, non sono altro che echi di ciò che l'uomo, con le sue debolezze, può aver percepito. Qualche esempio?”
“Si, vi prego.”
“Il mito greco” fece Ordifran “ci ha tramandato il ricordo di una grande spedizione, avvenuta durante l'Età del Bronzo, dalle coste della Tessaglia fino alla lontana Colchide, sul Mar Nero...”
“Il mito degli Argonauti?” Fissandolo il giornalista.
“Esatto.” Annuendo il professore. “Alla ricerca di un oggetto dai poteri inimmaginabili... il Vello d'Oro...” si accese un sigaro “... e sapete cos'era in realtà?”
“Cosa?”
“Il Fiore Azzurro.”
“Possibile?”
“Certo, amico mio.” Accennando un'aria divertita Ordifran. “E questo vale per tutti gli straordinari oggetti che la storia ha descritto con toni più o meno fantasiosi... lo Scudo di Perseo che si narra sia sepolto sotto Corinto... la leggendaria Excalibur di Re Artù forgiata per unificare la Britannia... l'Araba Fenice che nidifica in luoghi privilegiati... la Pietra Filosofale capace di mutare i metalli vili in oro...anche l'Elisir di Lunga Vita che vince il Tempo e la Natura... persino la fiabesca Lampada di Aladino in grado di realizzare ogni desiderio... tutte queste cose, e molte altre ancora, non sono altro che il Fiore Azzurro sbocciato innumerevoli volte nei meandri della storia... e come vedete, non sempre l'uomo è stato in grado di riconoscerlo...”
“E voi come fate a saperlo?” Domandò il giornalista.
“Semplice, amico mio...” accennando un enigmatico ghigno il professore “... li ho veduti... ho veduto ognuno di questi oggetti nel corso dei secoli...”
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Clio
29-08-2013, 08.38.59
Caspita.... Qui la faccenda si fa sempre più interessante...:eek:

Talia
29-08-2013, 11.56.02
Concordo con lady Clio... interessante... e, se mi è concesso esprimere uno stato d'animo, anche vagamente inquietante... :confused_nervous_sh

Guisgard
30-08-2013, 03.08.05
Mie care dame, tra pochissimi giorni, se Dio vorrà, scopriremo tutto ciò e molto altro ancora.
Preparatevi dunque perchè questo Gdr si animerà dell'avventura, quella con la “A” maiuscola e dei sogni, quelli più grandi, che sono l'unica materia di cui è fatta la storia che racconteremo e vivremo :smile:

Talia
30-08-2013, 10.55.22
Il poeta scrisse: "Se sognare poco è pericoloso, la sua cura non è sognare meno ma sognare di più, sognare tutto il tempo"...
sono in trepida attesa, mio signore!

Altea
31-08-2013, 22.14.47
Dai presupposti tutto sembra alquanto enigmatico...ma voi sir Guisgard ci rivelate poi sempre delle sorprese, e io sono curiosa.

Guisgard
02-09-2013, 16.05.08
Allora vuol dire che questi frammenti hanno svolto il loro dovere, milady ;)
Bene, è ormai tutto pronto... se Dio vuole allo scoccare della Mezzanotte, circa, il nuovo Gdr sarà aperto nella nostra Camelot :misc_write:

elisabeth
02-09-2013, 17.17.25
Come Cenerentola......apriremo le danze ...ma ci sara' qualcuno a raccogliere la nostra scarpetta ?......lo scopriremo allo scoccare della mezzanotte ;)

Taliesin
02-09-2013, 19.23.39
Tema di Leonetta
di Angelo Branduardi (State buoni se potete - 1983)

Tu sei quella che siede in disparte
a spiare come danzan le altre.
Sempre il prossimo giro tu aspetti
per entrare nel ballo anche tu.
Tra la gente tu hai sempre il timore
che qualcuno ti voglia parlare.
Dei tuoi giochi tu ridi da sola
che giocare con gli altri non sai.

Nello specchio tu cerchi ogni sera
di capire se sei bella anche tu.
Leonetta, la vita ti aspetta
per danzarla le scarpe ti do.
Senza fretta e senza paura
passo a passo ora tu ballerai.
Leonetta la vita ti aspetta
per danzarla le scarpe ti do.

elisabeth
02-09-2013, 20.04.29
Mio Amato Bardo......siete voi il principe azzurro?.......in realtà...saremo tante Cenerentole.....a chi toccherà il vostro dono ?.............chi sara' la Leonetta di questo Gdr ?............

Altea
02-09-2013, 21.58.40
Aspetterò con ansia di leggere del nuovo Gdr e della nuova avventura che ci aspetterà e mi aspetterà...