Visualizza versione completa : L'intricato Enigma Fiesolano
Guisgard
16-09-2013, 21.07.40
Il capo fissò Elisabeth.
“Voi ci servite” disse “perchè altrimenti verremo scoperti. Non abbiamo un linguaggio da frati noi... chiunque capirebbe che non lo siamo sentendoci appena aprire bocca... dunque continueremo con la nostra recita... noi saremo tre frati muti e voi la donna che ci accompagna... non ho intenzione di uccidere nessuno, meno che tutti dei frati... ed io non sono un assassino... non uccide gente inerme o a sangue freddo... poi cosa credete voi o quelli che ci danno la caccia, a me non interessa... ora raggiungiamo quel convento... lì saremo al sicuro...”
E il carro si diresse verso il convento.
Raggiuntolo, il capo bussò e intimò Elisabeth di prepararsi a reggere il loro gioco.
Poco dopo la porta del convento si aprì ed apparve un frate.
“Cosa cercate?” Chiese quello.
elisabeth
16-09-2013, 21.18.47
Il Capo era tutto di un pezzo...il suo volto era freddo...implacabile...e non ammetteva nessun tipo di argomento se non quello della recita......presi così il mio sacco e tirai fuori la camicia pulita........la misi su quella strappata e la riallacciai....strappando così gli ultimi brandelli.......resi il mantello al Capo....emi sentii ancora me stessa...." Sia inteso...questa volta....i vostri compari se aprono la bocca verranno evirati.....il convento e' al completo....non sarò sola....".......arrivati il Capo busso' e i tre frati abbassarono leggermente il cappuccio sul volto......misero le mani nelle grandi maniche e almeno esternamente avevano un aspetto decente......." Buonasera Padre....perdonate se vi disturbiamo a quest'ora......veniamo da Camelot e ci manda Padre Anselmo..io sono Elisabeth, una sua parrocchiana.....questi tre Frati...sono sordo muti e hanno viaggiato con me per evitare di avere difficoltà sul loro cammino.....e penso sia stata una fortuna, visto il via vai di soldati....comunque....cercavo di Padre Teodoro......".......rimasi davanti alla porta che ci venne richiusa in faccia.....dovevamo aspettare...." bene...secondo passo....ditemi come volete essere chiamati...mi chiederanno il vostro nome....".....
Talia
16-09-2013, 21.22.22
Io e Jacopo arrivammo al palazzo degli Accio tra gli ultimi ospiti... Jacopo amava arrivare tra gli ultimi, lo considerava più dignitoso.
In mattinata ero uscita ed avevo fatto visita all’ebanista Dari, un artista dal quale spesso mi servivo, dal quale acquistai una spazzola ed uno specchio finemente decorati in lapislazzuli e madreperla che avevo poi fatto recapitare a casa del banchiere Accio come dono per l’ingresso in società della sua giovane nipote Eilonwy da parte del ‘Capitano della Guardia Reale Jacopo de’ Gufoni e signora, lady Talia’. Ed era proprio questo che stavo dicendo a Jacopo, mentre in carrozza attraversavamo la città.
La nostra carrozza aveva poi varcato l’alto cancello e risalito lentamente uno dei lunghi viali illuminati che conducevano, attraverso il giardino, alla dimora. Qui eravamo scesi ed eravamo stati accolti proprio da Nicolò Accio, un uomo distinto e composto ma dal sorriso aperto e sincero.
Le due grandi sale del pianterreno erano riccamente illuminate e gremite della più alta società sygmese... ricchi vestiti, oro, pietre preziose brillavano qua e là... io e Jacopo ci facemmo largo tra la folla, salutando qualcuno e sorridendo a qualcun altro... notai Simone all’altro capo della sala e lady Silvia intenta a chiacchierare fitto con altre due dame... tutto procedeva come d’abitudine...
d’un tratto, un’accesa conversazione tra alcuni giovani invitati attrasse l’attenzione di gran parte degli astanti.
Mi soffermai appena un istante ad ascoltare...
parlavano a voce alta ed in tono provocatorio, riscuotendo consensi e sorrisi tutto intorno...
anche Jacopo si soffermò ad ascoltare... gli lanciai un’occhiata eloquente: ero stufa di quei discorsi, era da tutta la vita che ascoltavo dispute e battibecchi su queste questioni e ne ero più che satura...
tirai appena sul braccio di Jacopo, ma lui non si mosse...
lo lasciai, dunque, e mi allontanai di qualche passo.
Avevo, tuttavia, fatto non più di pochi passi quando un’altra voce, di tutt’altro tono, attrasse l’attenzione di tutti, compresa la mia...
“In verità” una voce all'improvviso “servirebbe a poco, temo. Un Simbolo resta tale e non può avere la forza delle idee se non scuote gli animi. Consiglierei piuttosto di eliminare dai libri e dai programmi scolastici lo studio di autori come Boezio, Cassiodoro, Dante Alighieri, Pietro Abelardo, Gian Battista Vico e di artisti quali Giotto, Michelangelo... così da estirpare davvero ogni frammento del Pensiero Cristiano dalla nostra civiltà. Cosa resterà poi della nostra cultura proprio non so, ma almeno ce ne saranno grati gli studenti. Quelli più svogliati perlomeno.”
Tutti si voltarono verso quella voce.
“Il Cavaliere di Altafonte.” Annunciò il servitore sulla porta.
E colui che aveva parlato fino ad un attimo prima di quell'annuncio comparve nella sala.
Sorpresa ed incuriosita mi voltai verso la porta...
Non avrei saputo descrivere la sensazione che mi pervase in quel momento... fu un sentimento strano, del tutto inatteso... come una sorta di dejà vu...
un qualcosa che mi scuoteva ma a cui non avrei saputo dare un nome, come se il mio inconscio si rifiutasse di accettare ciò che riteneva inammissibile...
Guardai Jacopo: il suo sguardo era scuro, fermo, impenetrabile.
Udii un brusio curioso levarsi per tutta la sala.
Non dissi niente, tuttavia, restando immobile là dove mi trovavo.
Eilonwy
16-09-2013, 21.25.46
"Vi ringrazio lady Sveva d' Istria. Anche voi siete deliziosamente bellissima.
Accidenti, che bell' abito......vi stà d'incanto. Vi presento lo straordinario Cavaliere d'Altafonte".
Dissi a quella dama dal volto buono e gentile.
Guisgard
16-09-2013, 21.50.44
“Caro cavaliere...” andando incontro Nicolò al nuovo arrivato “... è un vero piacere avervi qui, nella nostra casa.”
Il cavaliere salutò con un lieve inchino col capo.
“Lasciate che vi presenti mia nipote...” continuò il banchiere “... damigella Eilonwy.”
“E' un vero onore conoscervi, madamigella...” sfiorandole appena col respiro la mano portata alla sua bocca “... e devo dire che apprezzo i vostri pensieri... sono arguti, molto più di altri che attraversano queste sale... e poi con questo vestito siete incantevole... sarei tentato di paragonarvi all'Erminia del Tasso, una delle eroine della Gerusalemme Liberata...” sorrise e guardò Nicolò “... vogliate perdonare il mio ritardo, messere... vedete, il mio domestico, che è in verità più un servitore, oggi è stato alquanto detestabile...” scuotendo il capo.
“Come mai, milord?”
“Eh...” sospirò lui “... gli avevo chiesto di inamidarmi la cravatta, ma egli, goffo e impedito come si ritrova, ha strafatto ed ora mi trovo l'insegna di un barbiere qui sulla camicia...”
Alcune dame sorrisero.
“Eh, amiche mie...” rivolgendosi a loro il cavaliere “... dovremmo adottare i costumi degli infedeli... il Sultano turco infatti è uso ucciderli i servitori incapaci... e sia... ormai sono rassegnato a fare ombra con questa mia cravatta...”
Di nuovo quelle dame risero.
“Suvvia, milord...” fece Nicolò “... dimenticate questo inconveniente... spero che apprezzerete questa festa fatta in onore di mia nipote.”
“Vostra nipote è deliziosa, messere...” osservò il cavaliere “... e forse per una degna festa, adatta alla sua freschezza e bellezza, dovevate prenotare il palazzo di Michele di Pietrogrado, un cosacco arricchitosi che organizzava spesso feste sontuose per l'aristocrazia zarista.”
“Siete straordinario, milord!” Ridendo Nicolò. “Ora però godetevi la festa. Siete un ospite troppo desiderato e sono orgoglioso di avervi nella mia casa stasera.”
In quel momento una donna si avvicinò ad Eilonwy e la ragazza la presentò poi al cavaliere.
“Lady Sveva...” sfiorandole la mano lui “... la vostra gotica bellezza illumina tutti noi e ci ammutolisce, come fa il Sole del mattino con le ultime stelle del cielo...” sorrise e mostrò un galante inchino.
Ad un tratto gli occhi del cavaliere divennero freddi.
Il loro azzurro, chiaro e limpido, fu attraversato da bagliori che quasi ammutolirono la sua espressione fino a quel momento gaia e spensierata.
Ma fu solo un attimo.
Eilonwy
16-09-2013, 22.02.46
"Vi ringrazio per il Libro dei Desideri, carissimo Cavaliere d'Altafonte. Ma come mai per un momento mi è sembrato che i vostri occhi divenissero delle lame di ghiaccio? Siete, per caso, turbato o infastidito da qualcosa o qualcuno?".
Quell' uomo era veramente bellissimo, oltre che galante, gentile e intelligente.
Aveva un fascino tenebroso e seducente.
I suoi capelli erano neri come le ali di un corvo e suoi occhi azzurri erano ridenti e pieni di gioia quando era contento, ma simili a pezzi di ghiaccio quand'era adirato.
La sua presenza mi fece arrossire e abbassare gli occhi.
Cosa avrei dato per ballare ed essere corteggiata da lui......avrei perfino rinunciato a diventare cavaliere se mi
avesse amata veramente.
Altea
16-09-2013, 22.15.14
Osservai il volto pulito di quella ragazza...la sua gentilezza..e per un attimo mi sembrò di ritornare me stessa, non lady Sveva ma in quel momento ero solo Altea..per un attimo provai una stretta al cuore pensando a quando spensierata andavo alle feste con le mie amiche.
Sorrisi alla damigella..."Troppo gentile..damigella..e vi ringrazio".
La mia mente era talmente offuscata dalla folla, da ciò che avevo sentito sul quadro che non mi accorsi che vicino a lei vi era il misterioso Cavaliere d' Altafonte a cui ella mi presentò.
La sua mano tra la mia...le parole galanti e sorrisi...Parole di circostanza dette a tutte le dame, immagino!! pensai tra me e me.
Lo osservavo attentamente, finalmente lo potevo vedere, conoscere..quel giorno a cavallo avevo fatto il possibile per vederlo mossa dalla curiosità dei suoi servitori.
Ad un tratto lo vidi diventare serio, i suoi occhi azzurri, chiari e limpidi, avevano assunto il colore del ghiaccio..una reazione strana.
Poi, lentamente, li vidi riaddolcirsi e assumere le tonalità di un cielo sereno..mi morsi il labbro..dovevo fingere e perdere la mia identità e d'istinto gli risposi "...lady Sveva Altea...prego Milord..per Voi solo lady Altea, ma solo per Voi" e lo dissi a bassa voce per non farmi sentire da altri, lasciando scivolare la mia mano dalla sua.
Sorrisi a Roberto, stavo per rispondergli che, per una volta, non avevo assolutamente voglia di parlare di politica o religione, quando lady Selenia arrivò a interromperci portando con sè un invitato.
Mentre quest'ultimo parlava, restai impassibile ad osservarlo.
Aveva insistito tanto per conoscermi? Ma se io nemmeno esistevo, non la cugina di Roberto almeno..
Non mi piaceva, non mi piaceva per niente il modo in cui mi guardava, detestavo essere guardata in quel modo.
Tuttavia, restai impassibile, mentre parlava, persino quando mi invitò a ballare.
Dove avevo già sentito quel nome? Non riuscivo a rammentarlo, eppure.. Probabilmente somigliava ad un altro.
Mi ero quasi rassegnata a dover ballare con lui ma, quando Selenia parlò, alzai lo sguardo verso di lei, i miei occhi non tradirono alcuna emozione, forse solo Roberto sarebbe riuscito a cogliere l'aria vagamente irriverente che vi si nascondeva.
"Temo arriviate in ritardo, Messer Missani, mio cugino si è prenotato per questo ballo poco prima di voi..." sorrisi, un sorriso freddo e distante "...non posso certo offendere chi è tanto generoso con me.. dovrete annoiare qualche altra dama.." in tono scherzoso.
Alzai la mano sinistra perchè lui potesse prenderla, e mi voltai verso Roberto, guardandolo negli occhi con uno sguardo che non ammetteva repliche.
Quante volte mi aveva salvato da quelle situazioni, prendendosi le occhiatacce di invidia del giovane di turno?
Ora era diverso, eravamo cugini, nessuno avrebbe avuto niente da ridire.
"Vogliamo andare, cugino?" gli domandai, con un sorriso.
Normalmente la sola idea di ballare mi dava noia, ma con Roberto era stato diverso fin da quel primo ballo, la sera del mio compleanno di molti anni prima, il giorno del nostro rocambolesco incontro.
Eilonwy
17-09-2013, 00.29.20
-Ma dai Eilonwy! Non puoi rinunciare al tuo sogno per un uomo! Ma per favore è solo un bel imbusto!
-Però non ho mai visto un uomo così, così .....
-E probabilmente fa il gentile con te come ha fatto, per educazione, con tutte le altre. Probabilmente ti considera pure una bambina, anche se sei alta 1.77cm.
-Eppure a me piacerebbe .....
Ero combattuta tra ciò che mi diceva il cuore e ciò che mi diceva la ragione.
-Le probabilità che Cupido sia riuscito farlo invaghire di te sono una su cento!
-Monna Ragione sta zitta! Possibile che io e voi non riusciamo mai ad andare d'accordo!
-Sarà perchè, Sir Amore, sono piu' realistica di voi!
Monna Ragione diceva il vero, c'erano molte belle dame nella sala.....però tentar non nuoce.
http://madelinelemon.com/wp-content/uploads/2013/04/4play-Heart-vs-Mind2.jpg
Guisgard
17-09-2013, 01.14.33
“Scegliete voi i nomi...” disse il capo ad Elisabeth “... noi non abbiamo molta dimestichezza con le cose di chiesa...”
“No, per niente!” Esclamò Monty.
Ioga rispose con una fragorosa risata.
Un attimo dopo il portoncino del convento tornò ad aprirsi ed il frate sulla soglia fece cenno ai quattro di entrare.
“Padre Anselmo non è più al convento...” spiegò il religioso “... adesso si trova altrove, incaricato da Sua Grazia il vescovo di alcuni lavori alla biblioteca di una lontana abbazia.”
Li condusse allora attraverso un lungo corridoio, fino a portarli dal priore.
Era questo un uomo dall'aspetto austero e lo sguardo severo e indagatore, ma una forte pacatezza si mostrava dai suoi modi.
“Pace e bene a voi...” disse ad Elisabeth ed ai tre falsi frati “... mi è stato riferito che cercavate padre Anselmo, ma come vi hanno spiegato egli non è più qui al convento... dite a me in modo questo nostro rigoroso asilo può venire incontro alle vostre necessità...”
I tre lestofanti dai loro cappucci si scambiarono rapide occhiate.
Occorreva una scusa, una giustificazione, una menzogna da dire al priore, o sarebbero stati scoperti.
Erano nelle mani di Elisabeth.
Guisgard
17-09-2013, 01.28.34
A quelle parole di Clio, Simone mostrò un lieve inchino col capo.
“E sta bene.” Disse piano. “Ma sono certo che non mi negherete l'onore e il piacere di farvi da cavaliere per il prossimo ballo.” La fissò con occhi enigmatici. “Vostro fratello ve ne sarà grato...”
“Permettete dunque signor viceprocuratore?” Roberto prendendo la mano di Clio. “Cara moglie?” E con la sua falsa cugina raggiunse il centro della sala, dove le altre coppie ballavano al suono di quel meraviglioso valzer.
“Come sei stata fredda verso il nostro povero viceprocuratore...” mormorò Roberto mentre ballavano “... non rammentavo questo tuo lato tanto intransigente...” sorrise “... ci sarà rimasto male... però devo dire che non mi dispiace questo mio ruolo da cugino... così posso controllarti e magari ho anche la scusa per prendere a calci qualche spasimante troppo insistente...” e le fece l'occhiolino “... sai che sei molto bella, stasera?” Guardandola negli occhi. “Non credo che impiegheranno molto qui a scoprire che sei una principessa...” e le sorrise nuovamente, mentre la musica riempiva la sala.
Eilonwy
17-09-2013, 02.02.07
Stranamente il Cavaliere d' Altafonte mi ricordava un ragazzino di tredici anni, di cui mi ero innamorata quando ero bambina.
Gli avevo chiesto se potevo fargli un ritratto e lui felicemente accettò.
Fu il mio primo amore.
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Guisgard
17-09-2013, 02.23.28
Il cavaliere era diventato serio e silenzio tutto ad un tratto.
In un attimo i suoi occhi avevano assunto l'inquietudine che scuote il mare quando si approssima la tempesta, dove all'azzurro terso del cielo si sostituisce un indefinito blu cobalto.
Ma fu solo un attimo.
Poi quell'inquietudine sembrò dissolversi, o almeno i suoi tratti parvero distendersi, più per una volontà di destarsi, che non da una tranquillità riconquistata.
La mano di Altea era ancora nella sua, quando tornò a guardare la dama davanti a lui.
“Lady Altea...” disse piano “... solo per me questo privilegio? Oh, voi mi fate un grande onore, milady... spero di trarre il giusto beneficio da questa simile fortuna...” sorrise “... spero che siate giunta da sola al ballo, o sarò costretto a sfidare a duello il vostro accompagnatore... a meno che non si tratti di vostro padre o di vostro fratello...”
guardò poi la giovane Eilonwy “... davvero, mia giovane Ero, i miei occhi vi sono apparsi come... lame di ghiaccio? Oh, sarà stato certo a causa della bellezza delle dame di Sygma, della quale, voi e lady Altea, siete magnifiche rappresentanti...” e mostrò un lieve inchino ad entrambe.
Ma proprio in quel momento Altea vide Azable, poco distante, che la chiamava con un cenno della mano.
Guisgard
17-09-2013, 02.34.22
Talia stava ancora fissando il punto da dove il misterioso forestiero aveva fatto il suo ingresso nella sala, quando qualcuno prese il suo braccio.
“Quello è il famoso Cavaliere d'Altafonte...” disse Jacopo alla ragazza “... vieni, messer Nicolò vuol presentarcelo...” e con lei si avvicinarono al banchiere.
Questi allora condusse i due dove si trovava il misterioso ospite.
“Milord...” fece il banchiere “... lasciate che vi presenti messer Jacopo de' Gufoni, Capitano della Guardia Reale, e la sua bellissima moglie, lady Talia...”
A quelle parole Altafonte si voltò di scatto, restando tuttavia accanto alla tendina che lo riparava dai riflessi delle candele sullo specchio accanto a lui.
E per una frazione di secondo ebbe l'istinto di indietreggiare, e forse impercettibilmente arretrò di un passo, così da mostrare per un attimo solo i suoi occhi chiari.
Occhi che durante quel lungo attimo tornarono a diventare enigmatici ed impenetrabili, freddi ed inquieti.
http://allvip.us/gallery/albums/userpics/10001/Alain_Delon_La_tulipe_noire_1964_0012.jpg
Talia
17-09-2013, 03.32.11
La mano di Jacopo intorno al mio braccio mi fece sussultare...
fissavo ancora la porta, come in preda a violente sensazioni, a quel senso di dejà vu che mi aveva turbata...
“Jacopo, aspetta... io...” iniziai a dire...
ma lui non badò alle mie parole, prendendomi invece sottobraccio e conducendomi verso il banchiere Accio ed i suoi convitati...
Questi allora condusse i due dove si trovava il misterioso ospite.
“Milord...” fece il banchiere “... lasciate che vi presenti messer Jacopo de' Gufoni, Capitano della Guardia Reale, e la sua bellissima moglie, lady Talia...”
A quelle parole Altafonte si voltò di scatto, restando tuttavia accanto alla tendina che lo riparava dai riflessi delle candele sullo specchio accanto a lui.
E per una frazione di secondo ebbe l'istinto di indietreggiare, e forse impercettibilmente arretrò di un passo, così da mostrare per un attimo solo i suoi occhi chiari.
Occhi che durante quel lungo attimo tornarono a diventare enigmatici ed impenetrabili, freddi ed inquieti.
L’uomo di nome Altafonte si voltò ed io finalmente lo vidi in viso...
aveva un’espressione fuggevole e altera, inquieta, impenetrabile.
Altafonte...
pensai che quel nome mi rammentava qualcosa... un’antica leggenda... e antichi ricordi...
Ma più di tutto furono i suoi occhi a turbarmi...
quegli occhi di un azzurro quasi trasparente, vividi come credevo non ne esistessero altri...
eppure mi sorpresi a pensare che io avevo già visto occhi uguali a quelli... occhi altrettanto trasparenti ed altrettanto impertinenti...
E fu quel pensiero, più di qualsiasi altra cosa, a turbarmi e a farmi tremare: un pensiero troppo folle, assurdo...
ripensai alle parole di Jacopo quel giorno di più di sette anni prima: era morto...
morto...
mio malgrado, rabbrividii forte e sentii che stava per mancarmi l'aria...
E così, come tentando di ritrovare pace, chiusi gli occhi per un istante. Solo per un istante, poi mi costrinsi a tornare ad aprirli sul misterioso Cavaliere.
Guisgard
17-09-2013, 04.14.45
Gli occhi del cavaliere quasi scivolarono prima su Talia, poi sul marito ed infine ancora sulla ragazza.
Raggiunsero i suoi, per poi abbandonarli, rapidi e furtivi, come il lampo che squarcia la notte ed illumina per un attimo ogni cosa.
“Finalmente” disse Jacopo, rompendo quel profondo silenzio fatto di inquietudini “incontriamo il misterioso Cavaliere d'Altafonte. Ormai in città non si parla che di voi.” Il suo sguardo appariva mite, la voce tranquilla.
E nel vedere questo, il cavaliere si rasserenò dentro di sé.
“E nel resto del regno” fece lui “del capitano de' Gufoni...” con un tiepido sorriso.
“Vi hanno dunque parlato di me?”
“La fama, amico mio, precede sempre un uomo.” Rispose il cavaliere. “E' un po' come la sua coscienza, sebbene essa sia infinitamente più silenziosa.”
“Mia moglie, cavaliere...” indicando Talia il capitano.
Altafonte allora portò gli occhi di nuovo su di lei.
“Sono incantato, milady...” prendendo la sua mano e sfiorandola con le labbra “... e non vi nascondo che invidio vostro marito... non tanto per le conquiste militari... ma per aver saputo conquistare il vostro cuore...” la fissò senza tradire emozioni sul viso, mentre invece gli occhi sembravano pulsare “... ma temo che dovrò rassegnarmi...”
“Forse vi è arrivata anche la voce che sono il miglior spadaccino del regno, cavaliere?” Scherzosamente, ma neanche tanto, Jacopo.
“Affatto, capitano...” ancora con quel lieve sorriso Altafonte “... non è la vostra maestria con la spada ad intimorirmi... dopotutto anche i macellai sanno usare i coltelli come nessun altro... ma credo di poter dire che siete una coppia felice... se davvero l'amore, come recitano i poeti, è in grado di dare la felicità... e temo dunque che morirebbe se non vi avesse accanto...” aggiunse fissando Talia negli occhi.
“Ma ho saputo che anche voi siete in cerca dell'amore, cavaliere.” Sorridendo Jacopo, che si sforzava di comprendere la battuta sui macellai. “Che cercate moglie qui a Sygma.”
“Di una moglie si” sorridendo ancora il cavaliere “ma non necessariamente dell'amore... del resto per far funzionare un matrimonio occorre molto meno, senza tirare in ballo gli amanti dei romanzi... un po' di tranquillità, di sicurezza, di agiatezza...”
“Siete davvero così cinico, milord?” Intervenne il banchiere.
“Cinico?” Ripetè Altafonte. “Assolutamente. Direi realista piuttosto. Voi credete davvero che Penelope riconobbe Ulisse dopo vent'anni? Forse il suo cane Argo. Ma nessun' altro credo di poter dire. O che Alcesti morì al posto di Admeto? O che Giulietta si uccise per non vivere senza Romeo? Ahimè, i romanzi devono intrattenere, la vita invece va trattenuta e lo si fa solo con i compromessi. Un matrimonio, potrei giurare, vive di gesti di buona volontà, non di gesti d'amore.”
“Allora vi farò cambiare idea io, cavaliere.” Arrivando Silvia. “Mi permetterete di farlo, vero?”
“Milord...” disse Nicolò “... questa è lady Silvia.”
E Altafonte la salutò con un inchino e poi baciandole la mano.
Lasciai che Roberto mi conducesse al centro della sala, i miei occhi non tradirono emozioni.
Ma fu come se una lama mi trafiggesse quando nominò mio fratello.
Cosa ne sapeva lui di mio fratello? Come sapeva che avevo un fratello?
Doveva avermi riconosciuta, non c'era altra spiegrazione.
Quando fummo soli, a volteggiare sulle note di quello splendido valzer, abbandonai la maschera e sorrisi al mio finto cugino.
Ascoltai le parole di Roberto senza smettere di sorridere.
"Grazie di avermi salvata.. La guerra mi ha cambiato, sai... qualcosa dentro di me è morto quel giorno.." guardando lontano, in preda a ricordi.
"Zio.. qual'è la situazione?" chiesi a gran voce, tra la confusione generale.
Un uomo alto, dai lunghi capelli bianchi, in uniforme, si voltò e ci guardò sopreso.
"Diomede, Clio.. cosa ci fate qui?" correndo verso di noi.
"Pensavi che ti avremmo abbandonato? Questa era casa di nostra madre.." rispose mio fratello.
"Ma vostro padre ha detto..".
"Non importa ciò che ha detto.." lo interruppi, io "..è qui che dobbiamo stare, non rintanati a palazzo..".
"Allora, cosa puoi dirci?" incalzò Diomede.
Dapprima nostro zio non rispose, il re gli aveva detto che avrebbe mandato uomini, ma che non sarebbe venuto. Non poteva rischiare di essere catturato.
E, ovviamente, aveva categoricamente vietato a noi di andare ad aiutare nostro zio.
"Cosa volete che cambi avere una persona in più..." aveva detto a mio fratello.
Naturalmente, non avrebbe mai immaginato che volessi andare anche io.
"Padre, è tutto pronto.." disse nostro cugino, avvicinandosi "..Clio, Diomede.. siete venuti davvero.." disse, accorgendosi di noi.
"Non volevi mica prenderti tutta la gloria, eh... Eric?" disse mio fratello, abbracciandolo.
"Vostro padre lo sa?"
"Ma ti pare?" disse mio fratello "..attendiamo istruzioni.." indicando nostro zio.
"Padre?" incalzò Eric.
Finalmente, mio zio rispose, illustrandoci le forze di cui disponeva per difendersi dall'attacco imminente.
Castel Fiorito non era stato progettato per difendersi da un assedio, era una villa, più che un maniero, nonostante il nome.
Gli uomini privati dei de' Torel, così come quelli che aveva inviato mio padre, erano disposti in vari punti strategici della villa, pronti a respingere i rivoltosi.
Alcuni contadini, poi, erano giunti in massa dalla campagna per difendere il loro signore, ed occupavano il grande piazzale prima del recinto di ferro battuto. Avevano delle armi alla buona, che si erano portati da casa, noi non avevamo armi per tutti, purtroppo.
Maledetta politica di pace!
"Bene, penso io ai contadini, tu Diomede vai sul lato ovest e coprimi le spalle.. Eric può coprire il lato est.. e voi, zio.. quello settentrionale.." dissi in maniera decisa "...o viceversa, come volete.. ma lasciate a me il piazzale..".
La nostra presenza andava sfruttata, di certo in due non avremmo fatto la differenza, ma avrebbe rincuorato la popolazione vedere i reali combattere al loro fianco.
"Non essere ridicola, Clio.." sbottò mio fratello "...non puoi andare là sotto e farti ammazzare... saresti tra le prime file..".
"Perchè, dove devono stare i Sartell?" guardandolo negli occhi, con aria di sfida "..tranquillo, sono molto meno preziosa di te..." strizzando l'occhio.
"E poi.." aggiunsi "..non credo che i vostri capitani, zio, si farebbero dare volentieri ordini da una donna... quindi, è deciso.. non voglio sentire un'altra parola.. Addio, miei cari..".
E mi avviai verso le scale che conducevano al piazzale.
"Clio, aspetta.." mio fratello mi prese per un braccio "..non posso permettertelo...".
Di slancio, lo abbracciai forte.
Sapeva che era impossibile farmi cambiare idea, così come sapeva che le mie parole erano veritiere.
Sarebbe stato molto peggio se fosse morto l'erede al trono, io ero solo la secondogenita, e per di più donna. Non avrei mai regnato su Crysa.
"Non puoi fare niente per fermarmi..." dissi sorridendo "...abbi cura di te..".
"Sta attenta, ragazzina.." con le lacrime agli occhi.
Annuii "Addio.. fratello mio.." sussurrai.
Mi lasciò andare, e dopo avermi osservata scendere nel piazzale, si diresse verso il lato ovest.
Mi riscossi da quei pensieri, Roberto mi stava parlando.
"Sei gentile, caro.. ti ringrazio.. ma qui nessuno deve saperlo, mai... non hai visto come mi guardava quell'uomo? Non hai sentito che ha nominato mio fratello? Sa chi sono.. e anche se è viceprocuratore del re non mi sembra di aver sentito un titolo nobiliare... non che questo sia una garanzia qui a Sygma.. anche i nobili qui sono liberali.. ma la sete di denaro accomuna tutti..".
Avrei voluto che quel valzer non finisse mai "...non so cosa fare, da una parte scapperei, per non dover stare da sola con lui... ma dalll'alrta voglio sapere cosa sa, e le sue intenzioni... non credo che potrebbe farmi del male con tutta questa gente.." lo guardai per un istante "..e se mi ha presa per una ragazzina fragile e viziata ha sbagliato di grosso...". I miei occhi, per un momento, tornarono ad essere glaciali.
"Non perdermi di vista, intesi?" dissi ferma, guardando Roberto negli occhi "...non so che avrei fatto senza di te.." con un gran sorriso, senza togliere gli occhi dai suoi.
Eilonwy
17-09-2013, 15.16.51
Ballai dei valzer con i giovanotti che me lo avevano chiesto quasi supplicando.
Alla fine, quando finì con l'ultimo ragazzo, uscì fuori in giardino a prendere della buona aria fresca.
Mi diressi al roseto vicino. Il profumo delle rose mi rilassava.
http://paroleinpunta.files.wordpress.com/2011/08/rose-rosse.jpg
Ancora una volta Monna Ragione aveva fatto centro.
Infatti il Cavaliere d'Altafonte aveva fatto il galante solo per educazione.
Per di piu' era uno che non credeva nel Vero Amore.
Mi sentii così sciocca per essermi illusa di far colpo su di lui.
Cosa mi era passato per la testa?
Altea
17-09-2013, 15.38.05
Sorrisi leggermente alle parole del Cavaliere d' Altafonte mentre ancora mi teneva la mano e sussurrai "Certo..solo per voi questo onore di chiamarmi lady Altea." D'un tratto vidi Azable che mi chiamava facendo dei cenni con la mano, alzai gli occhi al Cielo per non sbuffare ma colsi la palla al balzo a quella domanda di quel uomo misterioso.."Purtroppo non sono sola..si penso dovrete sfidare a duello quel uomo laggiù" e indicai Azable "e sinceramente Milord...mi fareste un favore e una galanteria".
Detto questo mi allontanai e mi avvicinai ad Azable, quando mi voltai vidi il Cavaliere d' Altafonte parlare con una dama e quell'uomo che poco prima parlava proprio del quadro.."Sapete Azable, mi è parso di sentire proprio quell'uomo laggiù che sta parlando col milord appena arrivato del quadro, io direi dovreste tenerlo d'occhio e sentire i suoi discorsi..vi era troppa confusione e non ho capito molto bene, ha nominato pure Mirabole mi sembra" dissi compiaciuta..e mi divertivo davvero..a prenderlo in giro, in fondo era una sorta di vendetta. Non mi importava nulla di rubare quel quadro e non sarei stata sua complice..e guardavo la bella festeggiata volteggiare con alcuni giovani.
D'un tratto la vidi andare fuori in giardino e lentamente la seguii..quella fanciulla mi era parsa simpatica, solare e gentile.
La vidi vicino a un roseto..e forse immaginavo i suoi pensieri, avevo visto come guardava il Cavaliere d'Altafonte e mi avvicinai a lei.."Davvero belli i vostri roseti damigella Eilowny" dissi accarezzando una rosa rossa "e qui in giardino l'atmosfera è davvero rilassante e l'aria si confonde di mille profumi..ma vedo il vostro volto turbato..non voglio vedervi triste proprio stasera, ma forse mi sto sbagliando?" le dissi sorridendo cogliendo la rosa rossa che accarezzavo.
Guisgard
17-09-2013, 16.38.54
“Non sei certo tenuta a ballare con lui.” Disse Roberto a Clio. “Anzi, puoi benissimo fingere un capogiro e raggiungere la terrazza... ci andremo insieme se vuoi... e se sei stanca nessuno ci obbliga a restare qui... diremo che non ti senti bene, saluteremo tutti e ritorneremo a casa...” intanto le note di quel valzer continuavano a far volteggiare le varie coppie in quel ballo “... comunque il viceprocuratore non è un uomo di quel genere... almeno per tale lo conosco... anzi, non hai mai dato troppa attenzione alle donne, impegnato com'è con la sua carriera... so che prima della sua attuale carica era ambasciatore del regno... ha viaggiato molto... però, se ti mette a disagio, lo eviteremo...” sorrise e continuarono a ballare.
Lui le teneva la mano e con l'altra le cingeva la schiena.
Gli occhi dell'uno erano persi in quelli dell'altra e così restarono fino alla fine di quel ballo.
Poi la musica cessò e ogni coppia ritornò al suo posto.
Guisgard
17-09-2013, 16.43.10
Azable a quelle parole di Altea annuì e fissò Jacopo da lontano.
“Prenderò informazioni su quell'uomo...” disse piano alla sua complice, mentre guardava verso il capitano.
Poi sorrise compiaciuto e tornò tra gli invitati, non prima però di aver spronato Altea nel continuare a guardarsi intorno e scoprire altro sul quadro.
Poi la donna raggiunse Eilonwy nel suo roseto.
elisabeth
17-09-2013, 16.51.27
Chiusi gli occhi e sorrisi ......il Frate che aveva riaperto il portone non aveva capito molto...ma siccome eravamo stati invitati ad entrare, feci finta di nulla.....il chiostro era bellissimo,alcuni Frati camminavano col breviario tra le mani...solo un cenno con il capo e ci oltrepassavano con la loro preghiera sussurrata....arrivammo così in una stanza .....molto spaziosa, uno studio....molti libri alle pareti un tavolo finemente intagliato e d un uomo dietro questo tavolo.......lo guardai...intimorita, e lo ascoltai...sapendo che mi stavo trascinando la gente peggiore che avessi conosciuto nella mia miserabile vita......." Pace e bene a voi Padre, credo ci sia stato un malinteso.....forse qui al convento esiste un'altro Padre Anselmo.......ma la storia e' un po' diversa, Padre Anselmo della Chiesa della Maddalena di Camelot.....mi ha chiesto di accompagnare al vostro Convento questi tre Frati....che sono sordi e muti.........e il Frate che avrei trovato qui e che ho chiesto di vedere a Frate portinaio e' Frate Teodoro......comunque sia.....qui c'e' Padre Cirino (indicando il Capo) Padre Giuseppe(indicando Ioga)e Padre Damiano (indicando Monty).....vedete loro devono proseguire il loro cammino per portare la loro presenza piu' a nord c'e' il villaggio Oban.......qui si riposeranno e poi partiranno da soli...io finisco a Sygma...devo prendere qualcosa a Padre Anselmo e poi torno a Camelot......spero che per voi non sia un problema....".........se ne andassero anche al diavolo.......piu' di tanto non potevo fare.....
Alle parole di Roberto, repressi a stento una risata.
"Ma cosa hai capito sciagurato? Non penso che mi avesse messo gli occhi addosso, ma che mi avesse riconosciuta! C'è una bella taglia sulla mia testa..."
D'un tratto, sussultai.
"Ambasciatore hai detto? E se fosse stato ambasciatore proprio a Crysa?"
Lo guardai negli occhi, poi sorrisi "...davvero puoi portarmi via? Voglio dire.. Io e te?" I miei occhi brillavano, nei suoi "... Tua moglie non te ne sarebbe grata..".
Il valzer finì, ma restai ferma davanti a lui ancora un istante.
"Portarmi via di qui.." Sussurrai appena.
L'idea di stare sola con lui mi dava sicurezza e pace, tutto quello di cui avevo bisogno.
Altea
17-09-2013, 18.01.59
La damigella stava in silenzio..era presa dai suoi pensieri.
Giravo la rosa tra le mie mani e vidi un laghetto tra i cespugli di rose contornato da statue classicheggianti e nel mezzo spiccava un putto che faceva uscire da un piccolo vaso zampilli di acqua.
Mi affacciai e la splendida luna rischiarava l'acqua,sentivo lo scrosciare lento e mi sedetti sul bordo del laghetto guardando la ragazza.
Mi sentivo in pace...lontano da quella ressa dentro il salone e mi specchiai..guardavo il mio volto e pensavo chi fossi diventata veramente..Altea devi riprendere te stessa, non lasciarti influenzare da questi individui.
Guisgard
17-09-2013, 19.01.03
“Oh, perdonatemi, dunque...” disse il priore ad Elisabeth “... si, certo, fratello Teodoro è con noi... egli è addetto alla biblioteca... e certamente non negheremo ospitalità a voi e a questi tre buoni fratelli... qui però siamo già a Sygma e dunque non vi occorrerà fare molta strada, sorella... bene...” alzandosi dalla sua sedia “... vado a far chiamare fratello Teodoro... così vi parlerà...” ed uscì dalla stanza.
“Ma che razza di nomi ci hai dato, donna!” Esclamò Monty. “Ci hai preso per i Re Magi?”
Ioga rise forte.
“Sta zitto, Monty.” Fece il capo. “Ve la siete cavata bene...” guardando poi Elisabeth “... sapete che avete un futuro come fuorilegge? Si comincia sempre così... qualche bugia, poi uno o due furti... e così via...” rise.
Ad un tratto si udirono dei passi provenire da fuori.
“Attenti, ritorna...” mormorò il capo e i tre tornarono a sedersi.
Un attimo dopo entrarono il priore ed un frate.
“Questi è fratello Teodoro...” fece il priore, indicando il frate che era con lui.
Guisgard
17-09-2013, 19.30.53
Il ballo terminò e Roberto e Clio ritornarono ai loro posti.
“Ci porteremo via anche lei...” sorridendo Roberto “... anche se queste occasioni mondane sono il pane quotidiano per mia moglie.”
Ma accanto a Selenia vi era ancora Simone.
E il viceprocuratore del re fissava con un ghigno Clio.
I suoi occhi sembravano quasi poter leggere dentro di lei.
“Perdonate, messere...” Roberto a Simone “... ma temo che mia cugina non potrà soddisfare la vostra richiesta di concedervi un ballo... vedete, si sente poco bene... probabilmente è stato a causa del lungo viaggio... ieri si è potuta riposare poco...”
“Ma come?” Stupida Selenia. “Andiamo via? Adesso?”
“Sono addolorato, milady...” Simone fissando Clio “... ma sono certo, come dice vostro cugino, che un po' di riposo vi farà stare subito meglio... è un vero peccato che andiate via... sono certo che il prossimo ballo sarebbe stato molto piacevole e interessante... vorrà dire che ci vedremo a qualche prossima festa... rammentate che mi dovete un ballo... eccovi il mio biglietto da visita... per qualunque cosa sono a vostra disposizione...” e diede alla ragazza un bigliettino piegato più volte su se stesso.
elisabeth
17-09-2013, 19.35.56
" Grazie Padre per aver compreso ...e perdonate la mia ignoranza ...ma quando intendevo Sygma..intendevo che io sarei andata fuori dal Convento ..per poi tornare a Camelot...loro procederanno per la loro strada sotto lo sguardo Vigile di nostro Signore......"......Rimanemmo soli nella stanza.....poi rivolgendomi a Monty " Brutta zucca di un essere umano.....se vi avessi voluto dare i nomi dei Re Magi vi sareste chiamati in maniera differente.......in quanto a voi Fra Cirino.....non ho mai rubato, neanche quando la fame era insopportabile....o quando il riparo in un inverno rigido....era un albero nella foresta......non diventerò mai come una di voi........forse non capite...che rivoglio la mia libertà.......".....lo guardai con aria di sfida...non abbassai gli occhi ...li avevo legati ai suoi......ero così arrabbiata che a stento sentii rientrare il Priore.....c'era con lui un Frate.....era gracile...i capelli bianchi e gli occhi chiari........" Pace e bene Padre Teodoro...ci manda Padre Anselmo.........con me ci sono questi tre Frati che dovrebbero andare al nord ad Oban e li' incominceranno a Seminare la Parola di nostro Signore......spero che essendo sordo muti voi possiate con pazienza leggere loro le labbra giusto quanto consente il periodo consentito dalla vostra regola al tempo della parola......i Fratelli amano il silenzio per ironia della sorte....... la cosa che chiedo per me e' il riparo per questa notte e che mi sia concesso poter parlare da sola con Fra Teodoro....."...
"Ma no.." Dissi, nel vedere l'espressione di Selenia "..non intendevo andare.. Mi basterà prendere un po' di aria fresca e non ballare.. Non voglio certo rovinarvi la serata..".
O essere causa di tensioni in casa Fiosari..
"Mio cugino è sempre così premuroso..." Dissi sorridendo a Roberto.
"Davvero, un po' d'aria fresca mi farà bene.. " Sorridendo al mil finto cugino "Ma non posso davvero ballare.. Vi chiederei di accompagnarmi, se non fosse così inappropriato.." Dissi pacatamente rivolta a Simone, ma poi, improvvisamente, i miei occhi si fecero gelidi e penetranti e guardai Simone negli occhi "..tuttavia mi stupisce, signor viceprocuratore, questo vostro interesse per me.." Il mio sguardo divenne ancora più tagliente "..vedo che mi conoscete bene, anche se non come credete, visto che avete avuto l'ardire di nominare mio fratello.." Dissi, secca e decisa.
Non sapere mi logorava.
Non degnai di uno sguardo il biglietto, limitandomi a infilarlo in tasca.
Mi avvicinai a lui di un passo "...dunque se avete qualcosa da dirmi, vi prego.. Non tenetelo per voi.." Sussurrai quasi.
Scappare non avrebbe risolto niente, l'idea di passeggiare in giardino sola con Roberto mi aveva fatto perdere di vista la situazione, era troppo allettante.
Ma non volevo che litigasse con sua moglie per causa mia, volevo vederlo felice, sempre.
Eilonwy
17-09-2013, 21.00.47
"Scusatemi è che ero nei miei pensieri. In verità niente mi turba." dissi sorridendo"La verità è che stavo pensando a una persona, che mi ha raccontato una barzelletta molto divertente".
Mi dispiaceva mentire a quella bellissima signora.
Mi avvicinai a lei e le sorrisi gentilmente.
Mi sarebbe piaciuta averla come amica.
"Voi vi trovate a vostro agio? Come trovate il nostro Cavaliere d' Altafonte?".
Guisgard
17-09-2013, 21.16.55
“Vi ho lasciato il mio biglietto, milady...” disse sorridendo Simone a Clio “... non credo occorra che dica altro... vostro fratello? Vi ingannate, non posso averlo nominato... ora perdonatemi, ma devo omaggiare ancora il padrone di casa... i miei rispetti, signori...” e si allontanò.
“Sei stata un po' sgarbata col viceprocuratore, sai?” La riprese Selenia.
“Cara, ti prego...” mormorò Roberto.
“No, invece.” Fece lei. “Ora che si trova qui a Sygma deve imparare a comportarsi di conseguenza. Ora vado a chiudere scusa al viceprocuratore...” e si allontanò.
“Non badare troppo a ciò che ha detto, Clio...” disse Roberto “... è fatta così, ma non è cattiva...”
Altea
17-09-2013, 21.18.56
Guardai la damigella avvicinarsi a me e sorrisi..."Se mi trovo a mio agio? Ora che sono qui a respirare l'aria fresca tranquilla si" e quella domanda a bruciapelo...non mi ero soffermata più di tanto a pensarci.."Il Cavaliere d' Altafonte..dite milady Eilowny? Mi sembra un uomo misterioso ed affascinante..dai modi gentili e raffinati..poi non lo conosco più di tanto..e mi sembra conteso da molte dame che dite?" le feci l'occhiolino.."Ora scusatemi..vorrei camminare un pò qui fuori".
Mi congedai e camminai tra le varietà di fiori...guardavo fuori..la verità era che volevo scappare...ma non trovavo coraggio...non vi era via di fuga per me, forse tornare a Camelot e sposare quell'uomo?
Eilonwy
17-09-2013, 21.25.52
La rincorsi "Aspettate, siete sicura di stare bene? Sembra che volete scappare da qualcuno o da qualcosa? Posso esservi d'aiuto? Lo faccio volentieri un favore a voi".
Ne ero certa quella ragazza aveva bisogno d'aiuto.
L'avrei aiutata.
Altea
17-09-2013, 21.28.17
Sobbalzai...ero presa dai miei pensieri..quando sentii la voce della damigella...aiuto..voleva darmi il suo aiuto..ma non ne avevo il coraggio ed era troppo pericoloso.
"Non preoccupatevi milady..sto bene..sapete l'aria dentro al salone era troppo viziata e ho bisogno di aria fresca" dissi sorridendole e rassicurandola.
Eilonwy
17-09-2013, 21.33.16
"Non per essere maleducata e pedante, ma so riconoscere quando una persona è spaventata e ha bisogno di aiuto" dissi con fermezza "Sappiate che mio zio mi sta facendo continuare l'arte della cavalleria. Non sarò in pericolo se mi chiederete aiuto....sono brava sia con la spada che con l'arco".
L'avrei aiutata, punto e basta.
Altea
17-09-2013, 21.39.56
La guardai...la ragazza era davvero coraggiosa ma ovviamente non potevo invischiarla in questa faccenda..e a quanto vedevo pure determinata
Pensai a lungo e poi..per trovare un pretesto sospirai..purtroppo in fin di bene..."Oh" dissi portandomi il fazzoletto al naso.."niente..mi avete posto un quesito prima..ebbene trovo quel Cavaliere d' Altafonte sia stupendo ma ho visto aveva occhi per altre dame..mi aveva pure promesso un ballo. Scusate..solo una sciocchezza" e presi la via del salone per rientrare.
Non potevo raccontarle ciò che mi succedeva...pure io ci avrei rimesso..almeno non ora era il momento e mi guardavo attorno di nuovo tra la folla che pure ballava.
Eilonwy
17-09-2013, 22.15.49
Rientrai anch'io, piu' turbata di prima.
Non ero riuscita a fare colpo sul Cavaliere d' Altafonte e non ero riuscita ad aiutare la mia nuova amica, Lady Sveva Altea d' Istria.
Presi malinconicamente un po' di vino rosso.
Mi sarei ripresa con quello.
Talia
18-09-2013, 00.50.40
Quegli occhi azzurri si posarono su di me e quasi mi fecero sussultare, ma poi abbandonarono i miei così rapidamente che credetti quasi di aver sognato...
continuavo a ripetermi che ero folle, che era assurdo quel pensiero che mi aveva attraversato la mente...
in preda al dubbio, lanciai un’occhiata furtiva a Jacopo, eppure lui era tranquillo... sereno come di fronte ad uno sconosciuto...
e così tentai di convincermi di aver solo sognato...
continuavo a dirmi che non era possibile...
non era possibile.
In silenzio, in preda a quella confusione che mio malgrado mi turbava l’anima, seguii la conversazione tra il Cavaliere e Jacopo...
il Cavaliere di Altafonte si chinò sulla mia mano e vi posò un lieve bacio, lo fissai in quegli occhi limpidi e pulsanti... avvertii Jacopo irrigidirsi, allora, e subito chinai il mio...
altre parole, ma io badavo loro a fatica... li osservavo silenziosamente.
“Cavaliere di Altafonte...” dissi ad un tratto, piano “Un nome curioso... mi ricorda qualcosa... un'antica leggenda...”
Ma proprio in quell’istante giunse lady Silvia, il Cavaliere si distrasse ed io tacqui...
“Allora vi farò cambiare idea io, cavaliere.” Arrivando Silvia. “Mi permetterete di farlo, vero?”
“Milord...” disse Nicolò “... questa è lady Silvia.”
E Altafonte la salutò con un inchino e poi baciandole la mano.
“Jacopo...” dissi allora, sfiorando appena il braccio di mio marito “Perdonami... ma vorrei allontanarmi in attimo, non mi sento bene in questa sala: ho bisogno di un po’ d’aria... tu non darti pena per me, tuttavia, resta pure con il nostro ospite...” indicando Nicolò Accio “Esco solo per un momento sul terrazzo, ci vediamo tra poco.”
E così, rassicurato Jacopo e congedatami con un lieve inchino da Nicolò, mi allontanai da sola verso l’alta porta a vetri che dava sull’ampio terrazzo sovrastante il giardino: avevo davvero bisogno di riordinare le idee.
Il mio sguardo rimase gelido, nonostante le parole di Selenia.
Sapevo di non poter ribattere, lei non aveva idea di chi aveva davanti, vedeva solo una ragazzina maleducata.
Mi aveva persino dato del tu! Pochissime persone avevano quel privilegio!
Non ero abituata che qualcuno si permettesse di dirmi cosa dovevo fare.
"Mi dispiace Roberto, non era mia intenzione metterti nei guai.. Non stare a difendermi.. È tua moglie, e per far arrabbiare me dovrai faticare molto di più.." Con un sorriso "...volevo restare per non farti passare guai coniugali, e invece ho peggiorato la situazione... Sono davvero una frana.." Scuotendo la testa.
"Comunque non ho ancora perso il lume della ragione, so perfettamente cosa hanno sentito le mie orecchie.. E quell'uomo ha nominato mio fratello... Va bene tutto, ma essere presa per matta no.." Sospirai, guardando Selenia che scompariva tra la folla.
"Se vuoi raggiungerla fa pure.. Ci mancherebbe altro.." Sorrisi, per un momento, ma senza allegria "..non sono abituata a doverti dividere con qualcun altro in queste occasioni..".
Tirai fuori il biglietto dalla tasca
"...vediamo un po' cosa racchiude di così importante questo biglietto.." Iniziando a leggerlo.
Eilonwy
18-09-2013, 14.07.03
Vidi il Cavaliere d'Altafonte insieme a un donna, che a quanto avevo sentito si chiamava Silvia.
Era una dama molto bella, ma sembrava una di quelle signore vanitose, superficiali e civettuole.
Non so perchè, ma il fatto che cercava di far colpo sul Cavaliere di Altafonte mi vece avampare di gelosia.
Così, mi avvicinai a loro e salutai messer Jacopo de' Gufoni:
"Buona sera, Capitano Jacopo de' Gufoni. Vorrei ringraziare voi e la vostra deliziosa moglie per la spazzola e lo specchio come dono per l’ingresso in società. E' un onore per me conoscervi".
Feci un leggero inchino.
Poi rivolgendomi con superbia, ma allo stesso tempo con galanteria, alla donna a fianco del Cavaliere d'Altafonte dissi: "E voi, immagino che siete Lady Silvia... piacere Lady Eilonwy Accio. Spero che vi stiate divertendo".
Poi mi rivolsi con fermezza al Cavaliere di Altafonte: "E voi Cavaliere? Vi state divertendo?".
Lo guardai fisso nei suoi occhi azzurri.
http://www.ilcambiamento.it/foto/250/occhi_mandorla.jpghttp://www.otticalunettes.it/immagini/occhio_azzurro.jpg
Guisgard
19-09-2013, 16.22.41
Altea, così, rientrò nella sala, dove continuavano i balli sulle note di quei meravigliosi valzer.
Rientrata nel salone, Altea vide subito avvicinarsi a lei Azable.
“Milady...” disse il barone “... ma dove eravate finita? Vi ho cercato a lungo... comunque, ho raccolto qualche informazione in giro sul nostro capitano de' Gufoni... è lui il nostro vero nemico... infatti sono i suoi uomini che sorvegliano Santa Felicita... ma devo essere sincero... mi sta anche un po' simpatico... pare infatti che non creda affatto a quel buffone, quel Mirabole, come minaccia per il quadro...” ed un ghigno apparve sul suo volto “... però resta pur sempre un nostro nemico il capitano... voglio per questo conoscerlo ancora meglio e qui agirete di nuovo voi... avvicinatelo, magari avvicinando anche sua moglie, cercando di ingraziarveli... insomma, voglio sapere il più possibile su di lui... capire che uomo è, come agisce... solo così potrò scoprire i suoi punti deboli e batterlo...”
Guisgard
19-09-2013, 16.31.04
Il priore annuì a quelle parole di Elisabeth.
Fece allora accompagnare i tre falsi frati da un suo confratello in tre celle per ospitarli.
Poi, naturalmente acconsentì che la donna restasse a parlare da sola con padre Teodoro.
Ma prima di andare, il capo, da sotto il suo cappuccio, che lo copriva più come una maschera che cela il volto del reo, piuttosto che come l'umile copricapo di un penitente, lanciò uno sguardo emblematico ad Elisabeth.
Uno sguardo che lei comprese subito bene.
Era un monito.
Un monito a non tradirli.
Perchè, come scriveva Sant'Ireneo, nulla è peggio del demonio quando viene vestito da un saio.
Alla fine Elisabeth rimase sola con padre Teodoro.
“Ti ascolto, figliola...” disse con aria bonaria il religioso.
Guisgard
19-09-2013, 16.44.13
“Clio, aspetta, non fare così...” disse Roberto avvicinandosi a lei.
Ma la ragazza aveva già aperto quel biglietto che così recitava:
“Dante, nella sua Commedia, colloca Diomede nel girone infernale dei consiglieri fraudolenti, maestri di inganni e tradimenti.
Per questo ora giace nelle segrete di un castello qui a Sygma, in attesa di essere giustiziato.
E perchè ciò accada, basta la mia firma su un documento.
Ma forse voi potete impedire tutto ciò...
Simone Missani, viceprocuratore di Sua Maestà”
elisabeth
19-09-2013, 16.58.45
La mia grande fatica sembrava esaurirsi......gli occhi del Capo sotto quel cappuccio sembravano ardere come tizzoni accesi.....paura ?.....certo un pò, quelle persone erano in grado di fare del male a chiunque, dovevo stare attenta....molto attenta....Ringrazia il Priore per avermi dato la possibilita' di rimanere sola con Fra Teodoro......aveva lo sguardo sereno...certo ero abituata a Padre Anselmo..." Vorrei parlare con voi nel segreto della confessione.......vedete io sono arrivata a Sygma per uno scopo ben preciso...avete sentito parlare del quadro il Verziere Fiesolano.....ebbene il vescovo a deciso di pagare chiunque fosse arrivato da Camelot per evitare che il furto si compia........Padre Anselmo sa di questa faccenda e non era ben contento che io partissi per qquesta impresa.....ma ho una casa con degli orfani da mandare avanti e i soldi mi farebbero comodo.......Voi sapete dove posso trovare la chiesa in cui e' custodito questo quadro ?......"....Riamsi col fiato sospeso.......ma mi avevano insegnato che la confessione era importante.......a Dio non bisognava nascondere nulla..."..Padre Teodoro....vedete quei tre Frati saranno bravi uomini....ma sapete noi donne sappiamo sentire le cose strane che girano per l'aria......Padre Anselmo mo e' sembrato..molto strano, forse ha chiesto di metterli nelle vostre mani.....perchè voi siete un uomo bravo come lui....perdonate la mia ignoranza nel parlare.......ma questo e' il modo mio di spiegarmi.....".......la mia timidezza era infinita...ed ero entusiasta di essere riuscita in un certo qual modo a dire la verità........e ora speravo di poter trovare la chiesa e di mettermi alla guardia del quadro ...sarei rimasta lì sotto senza mangiare ne dormire......sino a quando non avrei ricevuto il mio salario......
Guisgard
19-09-2013, 17.06.13
“Siamo io e mia moglie” disse Jacopo ad Eilonwy “che ringraziamo voi e vostro zio per questa bella festa, damigella. E vogliate perdonare mia moglie... ma sono certo che presto ritornerà... forse la sala affollata le ha causato un lieve capogiro.” E mostrò un breve inchino col capo.
“Oh, si...” annuì sorridendo Silvia “... si, davvero deliziosa questa festa... e poi vedo che c'è la migliore società di Sygma... oltre che interessanti stranieri...” guardando Altafonte “... e a questo riguardo mi chiedevo... ma sono vere le cose che si dicono su di voi?”
Il cavaliere aveva mostrato un lieve inchino a Talia che abbandonava la sala, restando poi a fissarla mentre andava via, con sguardo cupo.
“Mi chiedevo...” continuò Silvia “... ma sono davvero tutte vere, milord?”
“Beh, dipende, milady...” voltandosi verso di lei il cavaliere, riacquistando un'espressione di sufficienza.
“Da cosa, cavaliere?” Incuriosita Silvia.
“Oh, bella...” mormorò lui “... da chi le dice... se è un amico, o nemico.”
“Avete nemici, cavaliere?” Sorridendo Jacopo.
“E chi non ne ha, capitano.” Rispose lui, quasi annoiato. “Persino il Papa a Roma.”
“Beh, forse in quel caso è lui che se li cerca i nemici.” Replicò Jacopo. “Visto l'ambizione e la sete di potere che anima i suoi propositi tutt'altro che pastorali. Però avete ragione, nessuno è senza nemici. Persino Dio ne ha.”
“Davvero?” Fissandolo Altafonte.
“Certo, il demonio.”
“Oh, ma il demonio non è nemico di Dio.” Disse il cavaliere. “Sarebbe una lotta impari per un angelo rinnegato sfidare un essere Onnipresente, Onnipotente ed Onnisciente. In realtà il demonio è il nemico degli uomini. Partendo proprio dal Papa.”
“Voi credete all'esistenza del demonio, milord?” Chiese il banchiere.
“Credo” rispose Altafonte “che vi sono sentimenti umani tanto bassi, vili e meschini che per forza di cose, nel corso dei secoli, hanno finito col convincere gli uomini che debbano avere una natura demoniaca tali passioni, chiamiamole così. Passioni malsane che spingono l'uomo ad accanirsi contro i propri simili, arrivando a compiere i delitti più terribili.”
“Siete un filosofo, vedo.” Fece Jacopo.
“Ho solo conosciuto bene i miei simili, capitano.”
“E diteci...” fissandolo Nicolò “... siete credente? Avete qualche convinzione religiosa, milord?”
“Vedete...” quasi annoiato Altafonte “... provengo dal Sud e laggiù, sulle due sponde del Mediterraneo, tra Cattolici e Ortodossi domina il Cristianesimo. Tale Fede però impone di amare il proprio prossimo come se stesso. E nel vedere cosa sono i miei simili, ahimè, non credo di poter nutrire tanta forza d'animo.”
“Ah, siete straordinario!” Esclamò divertito Nicolò.
“E sono d'accordo con voi, milord.” Annuendo Jacopo. “E' impossibile amare alcuni dei nostri simili. Io sono un militare e vi garantisco che so ciò che dico.”
“Comunque si, damigella...” rivolgendosi poi Altafonte ad Eilonwy “... mi sto divertendo molto a questa festa... i miei complimenti a voi e a vostro zio...” con un cortese cenno del capo.
“Oh, ma basta parlare di queste cose!” Disse Silvia. “E non cercate di sviare il discorso, milord!”
“Perdonatemi, non è mia intenzione...” sorridendo il cavaliere.
“Voglio sapere se è vera la storia che siete giunto qui per cercare moglie!”
“Milady...” Altanfonte a Silvia “... temo sia così... ho letto i poeti del Dolce Stil Novo e mi sono, forse in maniera fanciullesca, convinto che qui vi siano le donne più belle... così ho scelto questa terra per cercare una campagna.”
“Davvero?” Sorridendo Silvia. “E ditemi... cosa farete per conquistarla? Sapete, noi donne Sygmesi amiamo essere corteggiate...”
“Beh...” con tono pacato lui “... visto che è stato il Dolce Stil Novo ad invitarmi qui, credo sia giusto seguirne i dettami... così ho deciso di esercitarmi nell'antica e liberale arte del poesia...”
“Siete un poeta?” Meravigliata Silvia.
“Mi cimento...” sorridendo lui “... so per certo che è il modo migliore per ambire al cuore di una dama...”
“Oh, allora fateci ascoltare qualche verso, milord!” Entusiasta Silvia.
“In verità” pacato lui “ne sto componendo qualcuno su quel bizzarro personaggio... come si chiama? Quell'improbabile ladro che ora pare minacci uno dei vostri capolavori artistici...”
“Intendete forse Mirabole, milor?” Intervenne Nicolò.
“Si, proprio quello!” Compiaciuto Altafonte.
“Oh, allora siamo tutti curiosi!” Eccitata Silvia.
“E sia...” con un vago sorriso il cavaliere “... il titolo è... Mirabole, il ladro misterioso...”
E dopo essersi schiarito la voce cominciò a recitare:
“L'animoso tiranno avea predato quadro di grande bellezza,
portandolo poi dalla chiesa d'origine alla sua immane fortezza.
E ogni giorno egli mirava tal splendida opera con occhi da pazzo,
gridando forte a chi s'avvicinava al dipinto, t'amazzo, t'amazzo!
Ma una notte vi entrò con sorpresa di tutti Mirabole il misterioso.
Egli avea deciso di rubare il quadro, benchè fosse assai pericoloso.
E presolo, fuggì con quella preziosa opera, scavalcando l'ardito pendio,
mentre le suore dal convento guardavano gridando l'Ha voluto Iddio!”
“Oh, che deliziosa!” Ridendo Silvia.
“La trovo arguta, milord!” Applaudendo Nicolò.
“Perdonatemi, signori...” vagamente infastidito Jacopo “... ma sarà meglio che raggiunga mia moglie... vogliate scusarmi...” e andò via, mentre Altafonte si compiaceva di quei complimenti ricevuti.
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Guisgard
19-09-2013, 17.09.01
Gli invitati sfavillavano con i loro abiti sfarzosi, vistosi, vivaci e ogni cosa sembrava apparire frivola e volta solo a soddisfare un mero artificio estetico fine a se stesso.
L'alta società di Sygma era ormai stata sedotta dalle nuove correnti filosofiche che vedevano la classe borghese, dinamica, laica e spregiudicata, erigersi a campione del popolo e dei suoi vaneggiati diritti.
E così, immersa nelle sue meraviglie artistiche e nelle sue effimere convinzioni, la società Sygmese guardava con rinnovata speranza al futuro, convinta che ormai nulla potesse più minacciare il suo splendore.
Neanche i lontani venti di guerra di Capomazda.
Forse neanche Dio.
Talia era però sulla terrazza, sotto la quale si ammirava, illuminato, il magnifico giardino di palazzo.
Ad un tratto la ragazza udì dei passi e vide una figura avvicinarsi a lei.
“Talia...” disse Jacopo, apparendo dietro di lei “... cos'hai? Ti senti ancora poco bene? Preferisci ritornare a casa?”
Altea
19-09-2013, 17.12.49
Guardai Azable sbalordita..non dovevo riferire nulla..aveva scoperto più del dovuto
Mi voltai verso il capitano ma mi sembrava solo..cercavo la moglie.."E come dovrei fare per conoscere sua moglie? Devo agire subito?" .La cosa non mi allettava molto..dovevo fingere ancora?
Alzai gli occhi verso Roberto, e gli passai il biglietto.
"È una trappola.. Non può essere qui.. Non conosce così bene i nostri nemici il tuo viceprocuratore, essi si divertono a portare in trionfo le teste dei nobili, ad esporle per giorni.. Perché giustiziarlo lontano?" Scossi la testa "Ma avevo ragione a pensare che mi aveva riconosciuta..".
Mi voltai verso Roberto "..se hai un consiglio da darmi parla subito... Altrimenti dovrò andare da lui, rischiando di scandalizzare di nuovo tua moglie col mio linguaggio.. Se lui sa chi sono non si aspetterà certo che lo tratti con deferenza...".
I miei occhi erano gelidi, se credeva che una donna fosse più facilmente suscettibile agli affetti, si sbagliava di grosso.
Non sarei mai scesa a patti con un uomo del genere.
Eilonwy
19-09-2013, 17.36.14
"Siete un magnifico poeta, Cavaliere...." dissi con vivacità "....E quindi cercate una moglie? Quali sarebbero le caratteristiche principali fisiche, psichiche e morali che voi pretendete?".
Volevo saperne di piu'.
"Comunque se volete proprio saperlo non solo a Sygma ci sono delle donne molto belle, ma anche a Camelot c'è un alta concentrazione di donne bellissime e che rimangono belle piu' a lungo. Diciamo fino ai 60 anni. Per di piu' esse sono
dolci, benignamente umili, intelligenti e la cosa fondamentale fedeli al proprio marito. L'unica donna infedele fu Ginevra, ma quella è un caso a parte".
Mi feci aria con un ventaglio di piume di cigno.
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Guisgard
20-09-2013, 00.58.23
Roberto prese il biglietto dalle mani di Clio e lo lesse attentamente.
E nel farlo i suoi occhi quasi uscirono dalle orbite.
“Io conosco il viceprocuratore e il suo modo di fare...” disse ripiegando il biglietto, per poi passarlo alla ragazza “... certo, non sono suo amico, ma è un uomo molto conosciuto a Sygma...” la fissò “... e se ti ha dato questo biglietto vuol dire che le cose stanno così... da quando è stato nominato viceprocuratore ha iniziato una vera e propria politica atta ad estirpare anarchici e nemici del regno... potrebbe darsi che tuo fratello, in seguito ai disordini scoppiati a Crysa, si sia rifugiato qui e sia stato poi arrestato... di sicuro Simone Missani non è un uomo tanto audace da bluffare... gioca solo quando le sue carte sono sicure... e tu dovresti fare molta attenzione, Clio... se ha davvero arrestato tuo fratello, niente gli vieta di fare altrettanto con te... e allora la tua fuga da Crysa sarebbe giunta al termine...”
Talia
20-09-2013, 01.03.50
Uscii sul terrazzo, mi richiusi la porta vetrata alle spalle e sospirai...
subito il vento portò a me il profumo della sera ed il canto dei grilli, infondendo subito in me una lieve ed attutita sensazione di benessere.
Lentamente, feci qualche passo sull’ampio terrazzo fino al candido parapetto marmoreo che si affacciava sul vasto giardino.
E tuttavia ero tesa...
ero oltremodo tesa.
Feci ancora qualche passo e sorrisi tra me, come tentando di ingannare me stessa e dissimulare l’agitazione, eppure essa non se ne andò.
Al contrario, la avvertii in modo persino più acuito.
E probabilmente ciò che mi irritava davvero era che non riuscivo a spiegarmene la ragione: l’uomo che si faceva chiamare, probabilmente non senza una certa pedanteria, Cavaliere di Altafonte poteva avermi davvero scossa a tal punto?
Soltanto perché aveva quegli occhi chiari e pulsanti, così simili a quelli di quel ragazzino che avevo conosciuto tanto tempo prima?
O perché portava quel nome... proprio quel nome...
Ad un tratto la ragazza udì dei passi e vide una figura avvicinarsi a lei.
“Talia...” disse Jacopo, apparendo dietro di lei “... cos'hai? Ti senti ancora poco bene? Preferisci ritornare a casa?”
Sussultai...
“Jacopo!” dissi, voltandomi di scatto.
Ero sorpresa... agitata, quasi temessi potesse leggermi negli occhi...
“Ma no...” sorrisi poi alle sue parole “Certo che no... va tutto bene! E’ solo che... oh, lo sai quanto mi annoiano gli sciocchi discorsi che si fanno a queste feste... e quanto mi stanchi starli a sentire... avevo solo bisogno di un po’ d’aria!”
Di nuovo sorrisi e lo presi sotto braccio...
“Torniamo dentro, ti prego!”
Guisgard
20-09-2013, 05.22.14
Padre Teodoro fissò con attenzione Elisabeth.
“Voi” disse “volete da sola proteggere quel quadro? Ma sapete quante guardie lo sorvegliano notte e giorno? E quanti avventurieri e cacciatori di taglie, addestrati ed esperti, sono giunti qui col vostro stesso scopo? Voi siete addestrata? Avete familiarità con armi e con questo genere di situazioni? Avete parlato di Padre Anselmo e dei vostri orfani... non mi sembra che questo vi dipinga come un'esperta spadaccina o cacciatrice di taglie... e poi dicevate di quei tre frati... cosa intendevate di preciso su di loro?”
Guisgard
20-09-2013, 05.23.32
“Il nostro obiettivo è lui, il capitano...” disse Azable ad Altea “... sua moglie poco mi interessa... dovete avvicinarlo e farvelo magari amico, guadagnare la sua fiducia... chissà che non vi inviti a casa sua... così scopriremo ogni sua mossa, ogni suo piano per proteggere il quadro... voi avete modi cortesi, un aspetto nobile, un portamento da gran dama... non impiegherete molto a farveli amici, lui e sua moglie... così attuerò il mio piano... un piano semplice, ma perfetto!” Con soddisfazione il barone.
Guisgard
20-09-2013, 05.25.29
“Oh, damigella...” disse Altafonte ad Eilonwy “... in verità non ho un vero e proprio modello, un canone estetico a cui riferirmi... diciamo che seguirò l'esempio di Fidia, lo scultore che per scolpire la dea Atena per il Partenone prese il meglio da decine di modelle tutte diverse...” sorrise “... dunque non avrò affatto problemi in questo... vedete, ogni terra ha le sue bellezze... e come ben dite anche a Camelot vi sono eccelsi splendori femminili... ma come mai perorate tanto la causa delle donne di Camelot? Forse siete originaria di quelle terre?”
Guisgard
20-09-2013, 05.58.49
Jacopo prese Talia sotto il suo braccio e i due rientrarono nella sala.
“Come festa però non è poi tanto male...” disse il capitano sorridendo a sua moglie “... si, ci sono i soliti ed ammuffiti volti della nostra cara e vecchia aristocrazia, ma magari non costa fatica ignorarli o fingere di sorridere compiaciuti a tutto ciò che dicono... e poi” aggiunse sarcastico “abbiamo anche il buffone di corte a ravvivare la serata...” rise “... quel Cavaliere di Altafonte... è un damerino di quelli patetici... e poi si definisce un poeta... sentissi la filastrocca in rima baciata che ha recitato... su quel fantomatico ladro... è quanto di più sciocco ed ingenuo io abbia mai sentito... e il meglio poi... vuoi sentire? E' qui per cercare moglie...” scosse il capo “... quello è il classico idiota che si è ritrovato fra le mani un'immane fortuna e ora può vivere di rendita... e se riuscirà ad interessare qualche donna sarà solo per il suo denaro...”
Misi il foglietto in tasca, scuotendo la testa.
"Arrestata? E con quale accusa? Forse nei regni liberali si è soliti imprigionare le persone senza motivo e senza processo? Diamine, se mio padre avesse fatto così non avremmo problemi ora.." Lo guardai negli occhi "..fidati, lui non è qui.. Non quadrano le tempistiche, capisci? Io me ne sono andata alla vigilia di una battaglia.. Non può essere partito insieme a me! E non avrebbe mai cercato riparo a Sygma.. Da come ce l'avevi descritta non sembrava il massimo per noi.. Sarebbe venuto da te...".
Il mio sguardo cercò Simone con lo sguardo.
"E anche se fosse, poco importa.. Conosci l'aforisma di Lisandro? Sai, il leone e la volpe... Diomede è il leone, ma anche un Sartell, preferirebbe morire piuttosto che sapere che sono scesa a patti con quell'uomo.. Quando vivi in un paese in guerra, impari a convivere con la morte..".
Un brivido mi attraversò la schiena.
Scesi l'imponente scalinata con passo deciso, nel piazzale davanti a me, uomini di tutte le età si erano radunati, e alcune guardie cercavano di ordinarli in file serrate, distribuivano le armi che avevamo a chi non ne aveva, la confusione era tanta, e gli animi concitati.
Nel vedermi, tuttavia, tutti si voltarono, e un corridoio venne aperto per permettermi di passare.
Il mio volto era molto conosciuto, e il mio lungo mantello verde scuro bordato d'oro non lasciava spazio a dubbi sulla mia identità.
Percorsi il corridoio a passo deciso, senza dire una parola.
Il cuore cominciò a tremare: tutta quella gente era lì per noi, non era giusto.. non era così che dovevano andare le cose.
Quando raggiunsi la prima fila, un ufficiale mi venne incontro, con occhi sbarrati "Altezza.. ma..".
Lo fermai con un cenno della mano.
"Ci penso io, grazie.." dissi, con un sorriso.
Non osò controbattere.
Oltrepassai anche la prima fila, e mi voltai verso gli uomini che mi guardavano stupiti.
Li guardai uno ad uno, lo sguardo fiero, le vesti logore, le armi in mano.
Che meraviglioso popolo era quello!
"Ascolate.. brava gente di Crysa.." dissi a gran voce "..non dovreste essere qui, oggi.. nessuno di voi.. è nostro preciso dovere difendere voi, le vostre donne e i vostri figli, come voi vi prendete cura di questa splendida terra, rendendola fertile e rigogliosa, come avete sempre fatto.. se oggi siete qui.. è perchè noi abbiamo fallito.. la pace ci ha indebolito, facendoci dimenticare il nostro compito.. e per questo siamo debitori con tutti voi.." presi un lungo respiro "..ma oggi siamo una cosa sola, siamo un'unica famiglia, perchè siamo un unico popolo.. e questa terra ci appartiene.. a tutti noi.." mi voltai un attimo ad osservare le schiere nemiche che si avvicinavano sempre di più "...loro sono cresciuti nella pietra e nel marmo, non sanno niente di questa terra, non ne conoscono il profumo, la bellezza, la ricchezza.. non morirebbero per lei... vorrebbero edificare nuove città, sradicare gli alberi, prosciugare i fiumi, nel nome del progresso.. non glielo permetteremo.. insieme.. perchè è insieme che abbiamo sempre lottato, contro ogni invasore... questi sono anche peggio, poichè sono nati sulla nostra bella isola.. e hanno deciso di tradirla... ma noi consacreremo la nostra fedeltà a Crysa, benedendola col nostro sangue..".
Un boato si alzò da quella massa di uomini.
"Per Crysa.." gridò qualcuno.
"Per Crysa.." risposero tutti, in un unico boato.
"Per Crysa.." sussurrai io.
Erano sempre più vicini, potevamo sentire i rulli dei tamburi e le urla di scherno.
"Arrivano.. ai vostri posti.." si udì urlare dal lato settentrionale del palazzo.
In quei lunghi istanti, ebbi davvero paura: vedevo la morte avvicinarsi piano piano, con armi moderne e terribili.
La mano che stringeva la spada, si sentiva piccola davanti ai cannoni, e ancor più impotenti dovevano sentirsi gli uomini armati di picche e forconi.
Tuttavia, non vidi cedimento nei loro occhi, e quella fierezza mi diede la forza di restare impassibile, nonostante il terrore.
Il cancello cadde quasi subito, in pochi istanti ci trovammo nello scontro.
La Tradizione contro il progresso, le spade contro i fucili, il sangue contro l'oro, il vecchio mondo contro il nuovo. Era una battaglia che sarebbe entrata nella storia.
Questo fu l'ultimo pensiero lucido della mia mente.
Poi, tutto divenne appannato.
Non udii nemmeno la mia voce gridare il segnale di carica, con la spada sguainata.
Mi lanciai, con tutti gli altri, verso le schiere nemiche.
Il cuore batteva talmente forte che potevo sentirlo rimbombare nella mia mente.
Sentivo i rombi dei cannoni, gli spari, le urla strazianti.
Il mio corpo si muoveva da solo, con un'agilità e una forza che non credevo di possedere.
Un fendente, un colpo al torace, un colpo dritto, un altro fendente, schivai un colpo, buttai a terra un uomo e poi un altro, schivai un fendente, ne sferrai un altro, in una sequenza che sembrava infinita.
Era questo il "furore divino" che dicevano spingesse i gladiatori nell'arena? Era questa forza sovraumana, questa agilità, questo essere infaticabili?
Sentii un dolore lancinante alla spalla, lanciai un grido, ma continuai a combattere, mi piegai sulle gambe, mi voltai per parare un colpo e sferrarne un altro.
Il mio corpo sapeva esattamente cosa fare.
Un nuovo dolore mi trafisse, forte, intenso, stavolta alla coscia, ma non ci badai.
Un colpo, un fendente, caddi a terra, mi rialzai, un calcio, un fendente, un colpo.
E poi, accadde qualcosa, qualcosa che mi risvegliò da quel torpore.
"Il re.. il re.." un grido si levò tra soldati e contadini.
Alzai lo sguardo, e lo vidi.
Alla testa di un reparto di cavalleria, col mantello verde bordato d'oro che rifletteva la luce del sole, Perseo III de' Sartell, mio padre, giungeva infine ad aiutare il suo popolo.
Una parte di me era rimasto su quel campo.
Ricordavo poco altro di quel giorno, il segnale di ritirata provenire dalle linee nemiche, il mio sguardo finalmente cosciente, mio fratello che correva e mi prendeva tra le braccia, il mio stomaco che si ribellava a quell'orrore.
Poi, più nulla, avevo perso troppo sangue.
Mi abbandonai tra le braccia di mio fratello, credendo fosse la fine.
Mi svegliai due settimane dopo, nel frattempo Castel Fiorito era stato preso.
Presi un profondo respiro per allontanare i ricordi.
"Io vado da lui.." Dissi decisa a Roberto.
Mi feci strada tra la folla e raggiunsi Simone.
Lo salutai educatamente.
"Portategli i miei saluti, dunque.." Dissi in tono soave, come parlassi del più e del meno.
Mi avvicinai, come se dovessi sussurrargli un segreto, con un sorriso innocente sulle labbra "..ditegli che la bella morte viene donata soltanto a chi dona tutto se stesso sul campo di battaglia.. Se lui è qui, significa che ha disertato.. Dunque non è degno del sangue che porta.." Sorrisi, porgendogli la mano da baciare "..mi fate questo favore, signor viceprocuratore? Ora, se permettete.. Devo farmi perdonare da mio cugino e sua moglie che, non sapendo chi sono.. Mi hanno preso per una ragazzina maleducata..".
Altea
20-09-2013, 15.37.18
Guardavo con attenzione la sala...e gli invitati muoversi come attori in un palcoscenico mentre ascoltavo le parole di Azable e mi sentivo pure io come una attrice..mi auguravo solo che tutto questo non avrebbe fatto svanire la vera Altea Victoria Mac Parker diventata una altra identità.
"D'accordo" dissi guardando rientrare dal terrazzo il capitano con la moglie...ma forse conoscere altre persone mi avrebbe aiutato a uscire da quella situazione, anche se il capitano mi sembrava una persona alquanto strana.
Passai di fronte a damigella Eilowny e Altafonte e sorrisi ascoltando la loro conversazione e guardando il Cavaliere mi fermai per un attimo.."Parlate delle dame di Camelot? Posso giurarvi pure io..sono tra le migliori poichè pure io provengo da quel luogo"..dissi in modo enigmatico per poi congedarmi...avevo lasciato un segnale..questo era importante..il Cavaliere d' Altafonte ora sapeva mi chiamavo Altea e provenivo da Camelot..mentre ero stata presentata proprio come lady Sveva d' Istria, forse tal cosa lo avrebbe fatto riflettere.
Mi avvicinai lentamente alla coppia dè Gufoni e ascoltando la loro conversazione iniziai a fingere..."I miei omaggi...lady Sveva Altea.." con un sorriso radioso volendo mettere pure il mio nome e non dare altre informazioni "non ho potuto non ascoltare il discorso del Capitano dè Gufoni e convenire con lui che le argomentazioni del Cavaliere d' Altafonte sono alquanto strane e pure la sua poesia sul famoso ladro Mirabole è alquanto ridicola..in quanto pure io penso sia solo un personaggio inventato".
Mentre pronunciavo quelle parole cercavo di essere il più naturale possibile ma avrei voluto scappare.
elisabeth
20-09-2013, 16.15.51
Guardai Fra Teodoro....aveva ragione....ma io avevo un pizzico di ragione in più..." Giusto padre Teodoro,....chi oserebbe tenere di conto di una povera stracciona come me....nessuno....credetemi neanche il peggio dei truffatori si guarderebbe le spalle da una come me...voi lo fareste ?.......per i tre frati...vedete mi disse Padre Anselmo, che venendo da una terra straniera....non ricordo bene come si chiama.....bisognerebbe essere un pochino diffidenti.,....con i tempi che corrono....".......attesi da quell'omino che sprizzava energia ed intelligenza quanto la fontana dell'acqua al lenzuolo.....forse un piccolo aiutino...giusto una spintarella...
Guisgard
20-09-2013, 16.17.35
Simone, a quelle parole di Clio, sorrise come se davvero stessero parlando cortesemente delle cose più comuni della vita.
Ma forse, in tempi tragici come questi, dove valori ed ideali svaniscono in nome del nulla, anche la vita e la morte, il Bene ed il male diventano argomenti comuni.
“Milady...” disse Simone quasi con sconcertante candore “... io sono un uomo del popolo, del tutto alieno ai valori di cui vaneggiate voi aristocratici... l'onore, il sangue, il lignaggio, per me e per gli uomini di questo secolo sono qualcosa di tanto folcloristico quanto anacronistico... dunque avrei difficoltà a riportare il vostro messaggio a quel prigioniero... tuttavia, proprio perchè viviamo in tempi e terre ormai libere, tutto ciò che demanda lo stato è forte del suo diritto... per questo sarà permesso a tutti, voi compresa, di poter assistere all'esecuzione di vostro fratello che avverrà nella Torre Vinci fra tre giorni esatti...” prese un documento dal taschino “... ho giusto qui la delibera approvata sa Sua Maestà... manca solo la mia firma... capirete con un simile atto non può essere in alcun modo falsificato... prego...” mostrandolo alla ragazza “... accertatevene voi stessa...”
Il documento recitava in maniera inequivocabile:
“Approviamo la sentenza di morte riconosciuta dal tribunale popolare ai danni degli imputati Diomede de' Sartell e Gian Maria Paroli, rei confessi di aver tramato contro i principi dello stato.
L'esecuzione avverrà il 18 Settembre del corrente anno mediante la pratica detta della mazzolata.
Giovanni I Mediseo, re di Sygma”
Eilonwy
20-09-2013, 17.34.31
"In verità sono metà fiorentina, da parte di padre e di zio, e metà cittadina di Camelot, da parte di madre .... Lady Arwen Hamilton Accio . Ebbene si, io provengo dall'antica città di Artu'. Proprio come Lady Altea Sveva d' Istria... Voi invece da dove venite?" dissi con tono soave e melodioso.
Mia madre era stata riconosciuta da tutta Camelot come la donna piu' saggia e bella di quel regno insieme ad altre due donne nobili.
http://images2.wikia.nocookie.net/__cb20120506120249/fantaghiro/de/images/3/36/Fantaghiro3.jpg
(mia madre Lady Arwen Hamilton Accio)
Sorrisi cortesemente "...oh posso immaginare, che non siate affine a tali concetti, ho avuto modo di constatare con i miei occhi la libertà di cui parlate.. ma lui lo è... E anche io.." Alzai lo sguardo verso Simone "..riferirei io stessa il messaggio al prigioniero.. Ma mi date l'impressione di essere un uomo così.. Come dire? Pratico... Da chiedere qualcosa in cambio anche per quello.. E io non intendo trattare.. In effetti, ripensandoci, non credete di contraddirvi? " mantenendo un tono pacato e un sorriso di circostanza "..voglio dire.. Avete affermato che qui la legge è sovrana.. Eppure dite che io posso rimediare a questa situazione, non voglio nemmeno sapere in cambio di che cosa.. Non vi sembra un controsenso? Una sentenza è una sentenza.. Sbaglio? Non dovrebbero esserci scappatoie, e se lui è colpevole è giusto che paghi.. E se è innocente, beh.. Allora la vostra giustizia perfetta deve avere qualche tarlo.." Sorrisi "..fatemi indovinare.. Discorso folcloristico e anacronistico anche questo, vero? Eh.. Dovrò abituarmi a questo nuovo mondo così all'avanguardia..".
Allungai la mano per prendere il biglietto "Beh, considerando che hanno falsificato la Donazione di Costantino.. Non mi stupisco più di niente.." Con un sorrisino ironico.
Mentre leggevo restai impassibile, quelli
accanto a me avrebbero potuto pensare che ero immersa nella lettura di un qualunque documento senza importanza.
Eppure, non riuscii a trattenere un risolino divertito.
Porsi il documento nuovamente al viceprocuratore.
"No, perdonatemi.. Sapete qual'è la la cosa buffa? Mi chiedo dove abbia trovato il tempo di complottare contro il vostro stato.. Con tutti i problemi che doveva risolvere a casa sua..".
Alzai le spalle, con un sospiro.
"Ma.. Tant'è.. Se è scritto qui.. Non può che essere vero.. Vi ringrazio dell'informazione disinteressata, Viceprocuratore".
Guisgard
20-09-2013, 20.28.50
Altea aveva lanciato quelle parole ad Altafonte e lui era rimasto a fissarla con un lieve sorriso.
“Se quelle dame” disse salutandola con un cenno del capo “somigliano a voi, milady, allora sono certamente tra le più intriganti e seducenti... e rammentate... colui che vorrà concedersi la libertà di corteggiarvi sarà poi costretto a darmi soddisfazione altrove...” un nuovo inchino col capo e la vide allontanarsi.
La dama si avvicinò poi al capitano Jacopo e a sua moglie Talia.
“E' un onore, milady... sono il capitano Jacopo de' Gufoni...” salutandola il militare “... permettete vi presenti mia moglie... lady Talia...” poi sorrise e gettò uno sguardo dove si trovava Altafonte “... invero il nostro ospite straniero è alquanto bizzarro... sembra più un teatrante... uno di quegli individui animati dal cattivo gusto tipico di chi sa solo arrancare insensati tentativi per attirare l'attenzione altrui... si vede che non ha dimestichezza con ambienti nobiliari... probabilmente il banchiere Accio lo ha invitato solo in quanto nuovo e facoltoso cliente della sua banca... ma perdonatemi, milady, trovo alquanto avvilente parlare di lui... diteci qualcosa di voi... siete sola o accompagnata? E come mai vi interessate alla storia di quel fantomatico ladro?”
Altea
20-09-2013, 20.44.17
Feci un inchino a lady Talia..."I miei omaggi milady...e anche a Voi Capitano dè Gufoni i miei complimenti, avete una moglie stupenda" e sorrisi voltandomi verso Azable "Effettivamente non sono sola...vi presento il mio cavaliere" e feci cenno al barone di avvicinarsi per potergli presentare il Capitano in modo che potessero conoscersi.
Ma il mio sguardo si perdeva altrove..verso il Cavaliere di Altafonte, sorridendogli per le parole appena pronunciate verso di me. Era stato un peccato non averlo potuto conoscere meglio quella sera..avrei almeno voluto un ballo con lui, anche perchè ricordavo i suoi guerrieri servitori orientali..e forse era la persona giusta per liberarmi da quella situazione..anche se avevo imparato ad andare cauta con le persone.
Eilonwy
20-09-2013, 20.56.31
Vedevo come guardava Lady Altea Sveva.
Si scambiavano sguardi da innamorati.
Il Cavaliere non riusciva a togliere gli occhi di dosso dalla bellissima donna bionda.
I miei occhi si abbassarono.
Avevo perso questa guerra sin dall'inizio.
Era troppo bello perchè si potesse innamorare di me.
Non so perchè, ma mi veniva da piangere.
Trattenni le lacrime e dissi:"Scusatemi non mi sento tanto bene. Vado un attimo fuori. Spero che continuate a divertirvi e spero che potrete trovare la donna giusta per voi....a presto".
Corsi fuori verso il bosco vicino al palazzo e lì feci scendere una sola lacrima.
http://mirandoseadentro.files.wordpress.com/2009/02/mirada.jpg
Guisgard
20-09-2013, 21.00.34
“Diffidenti...” disse Padre Teodoro ad Elisabeth “... cosa intendi per diffidenti, figliola? E da quale paese giungono quei tre frati? Avanti, confidati pure... se conosci qualche cosa su di loro, parlamene tranquillamente... qui sei al sicuro e non può accaderti nulla... avanti, sei nella casa del Signore, figliola...”
Guisgard
20-09-2013, 21.08.45
“Oh...” disse con fare appena sorpreso Altafonte a quelle parole di Eilonwy “... metà Fiorentina? Dite davvero, damigella? Ma che particolare e insolita fortuna, dunque...” con un vago sorriso “... sapete, si dice che le donne Fiorentine siano simili in tutto e per tutto alla poesia e all'arte degli straordinari artisti di quella felice terra... e forse il modello ideale di tale bellezza è la celebre Primavera del Botticelli... quanto al mio paese d'origine, vi dirò... diciamo che amo definirmi cittadino del mondo... amo il mare come i Greci, i Napoletani e i Siciliani... mi affascinano le campagne come accade ai Provenzali, ai Toscani e agli Inglesi... infine posso dire di apprezzare la montagna allo stesso modo dei Friulani, degli Austriaci e dei Prussiani... credo poi che esista un senso del Divino, al di là delle varie Religioni, comune a tutti gli uomini e in questo modo di ragionare mi rivedo negli orientali...” rise annoiato.
I domestici del banchiere allora fecero sedere gli invitati per la cena.
“Milord...” fece Silvia “... sapete, in giro si dicono tante cose sui vostri affari... di cosa vi occupate precisamente?”
“Di fortuna, milady...” rispose Altafonte.
“Fortuna?” Ripeté lei.
“Esattamente...” annuendo il cavaliere … studio la Fortuna Umana... su come agisce e secondo quali criteri castiga o premia i comuni mortali... del perchè nascano tante ingiustizie sociali... e così via...”
“Interessante!” Esclamò Nicolò. “Interessante davvero! E a cosa siete giunto? Esiste o meno la Fortuna?”
“Esiste certo...” con sufficienza lui “... e diciamo che sono a buon punto per scoprire i suoi dettami...” quasi con indifferenza.
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elisabeth
20-09-2013, 21.15.22
Da una parte avevo promesso ai tre furfanti che non li avrei smascherati.....ma dall'altra, dopo una vita di chiesa sapevo bene che la confessione era un sacramento e Fra Teodoro non mi avrebbe mai tradita......" Devo confessare padre...che ne io ne Padre Anselmo sappiamo da dove vengono......so solo che ci hanno minacciati in Chiesa e hanno minacciato di far male ai miei bimbi...dovevano andare via da Camelot...."....andavo avanti e indietro in quella stanza attorcigliando per il nervoso il grembiule della veste....",,,e cosi' ho escogitato il piano per i tre frati muti...Padre Anselmo ha acconsentito.....ma mi ha raccomandato voi....voi eravate l'unico che avreste compreso....comunque sono evasi dalla prigione di Camelot..dovevano essere impiccati......disgraziati....la notte che abbiamo passato a dormire nei boschi due di loro mi stavano facendo loro...si insomma...quelle cose terribili che ho sentito fare ad altre donne.....avrei preferito morire....ma il Capo.....si uno di loro si fa chiamare il Capo...e' stato lesto........pensate ..li stava prendendo a calci e mi ha coperto col suo mantello,.....ora..io li ho portati qui..per il Signore siamo tutti uguali e dovete pensarci voi....e io vado a fare la guardia al quadro......."......bene...adesso che avevo raccontato tutto stavo bene e potevo andare quello che era stato il mio progetto iniziale.....i soldi...prendendomi cura di quel quadro...........il ladro se la sarebbe dovuta vedere con me.........
Eilonwy
20-09-2013, 22.27.47
Vicino a un albero c'erano un bel mucchio di margherite grandi e bianco-rosa.
Ne colsi una e incomiciai come una sciocca a fare mama non mama.
La luna quella sera era come una falce fienaia, come quella che aveva il Cupo Mietitore.
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/8/84/CathedralOfTrier_Skeleton.JPG
Presi un'altra margherita e la rigirai tra le dita.
Quella che doveva essere la serata piu' bella della mia vita era diventata triste e malinconica come in un giorno di morte.
Mi asciugai la lacrima che mi era scesa con un fazzoletto di raso.
Mentre mi dirigevo al palazzo in festa cercavo di pensare a cose positive e divertenti.
Guisgard
21-09-2013, 01.43.32
“Sapete...” disse Simone a Clio “... la giustizia non deve essere infallibile, ma efficace... e il diritto non pretende di essere irremovibile, ma dinamico... ed entrambe le cose, giustizia e diritto, essendo fatte dagli uomini, non reclamano di essere perfette, ma funzionali e possono offrire compromessi... ed io un compromesso voglio offrirvi, milady...” sorrise “... a me non interessa se le accuse mosse contro vostro fratello siano vere oppure no... io devo offrire allo stato ed al popolo un colpevole e mi è del tutto indifferente se si tratterà di vostro fratello o di qualsiasi altro uomo... si, avete ragione... voglio proporvi un patto... un colpevole in cambio di vostro fratello... questo vi chiedo... avete tre giorni per rifletterci... allo scadere del terzo quel colpevole sarà giustiziato... sta a voi decidere se deve trattarsi di vostro fratello oppure no... naturalmente siete liberissima di non credermi... in tal caso vi aspetto a quell'esecuzione... così per dissipare ogni vostro dubbio circa l'effettivo valore di ciò che ho detto... perchè io” mutando espressione “mando a morte la gente per il bene dello stato, non ci scherzo su...”
Guisgard
21-09-2013, 01.59.24
Padre Teodoro restò pensieroso dopo le parole di Elisabeth.
“Figliola, ascolta...” disse poi “... è tuo compito denunciare quegli uomini... io non posso farlo perchè sono vincolato al segreto della confessione... ma tu puoi e devi farlo... sono dei lestofanti e potrebbero fare altro male se li lasciamo andare... e poi qui, in questo convento, potrebbero compiere qualsiasi delitto, trovando vittime inermi... figliola, in Nome del Cielo, devi denunciarli... sei l'unica che può... rammenta, la Fede Cattolica non impone solo di compiere il Bene, ma anche di contrastare il male... e ricorda che a pagare non furono solo gli angeli ribelli, ma anche quelli che restarono neutrali...”
Talia
21-09-2013, 02.48.16
e poi” aggiunse sarcastico “abbiamo anche il buffone di corte a ravvivare la serata...” rise “... quel Cavaliere di Altafonte... è un damerino di quelli patetici... e poi si definisce un poeta... sentissi la filastrocca in rima baciata che ha recitato... su quel fantomatico ladro... è quanto di più sciocco ed ingenuo io abbia mai sentito... e il meglio poi... vuoi sentire? E' qui per cercare moglie...” scosse il capo “... quello è il classico idiota che si è ritrovato fra le mani un'immane fortuna e ora può vivere di rendita... e se riuscirà ad interessare qualche donna sarà solo per il suo denaro...”
Sospirai appena a quelle parole, come pensierosa, e lanciai un’occhiata a Jacopo...
“Tu dici?” mormorai “Non so... non lo so, Jacopo... è che...” esitai “E’ che, in certi momenti, quella sua noncuranza mi sembra troppo ostentata per... per risultare... vera...”
Quelle ultime parole furono quasi un sussurro pensieroso... esitai per qualche momento ancora.
Poi tacqui.
E, per mia fortuna, proprio in quel momento venimmo raggiunti da una dama...
"I miei omaggi...lady Sveva Altea.." con un sorriso radioso volendo mettere pure il mio nome e non dare altre informazioni "non ho potuto non ascoltare il discorso del Capitano dè Gufoni e convenire con lui che le argomentazioni del Cavaliere d' Altafonte sono alquanto strane e pure la sua poesia sul famoso ladro Mirabole è alquanto ridicola..in quanto pure io penso sia solo un personaggio inventato".“E' un onore, milady... sono il capitano Jacopo de' Gufoni...” salutandola il militare “... permettete vi presenti mia moglie... lady Talia...” poi sorrise e gettò uno sguardo dove si trovava Altafonte “... invero il nostro ospite straniero è alquanto bizzarro... sembra più un teatrante... uno di quegli individui animati dal cattivo gusto tipico di chi sa solo arrancare insensati tentativi per attirare l'attenzione altrui... si vede che non ha dimestichezza con ambienti nobiliari... probabilmente il banchiere Accio lo ha invitato solo in quanto nuovo e facoltoso cliente della sua banca... ma perdonatemi, milady, trovo alquanto avvilente parlare di lui... diteci qualcosa di voi... siete sola o accompagnata? E come mai vi interessate alla storia di quel fantomatico ladro?”Feci un inchino a lady Talia..."I miei omaggi milady...e anche a Voi Capitano dè Gufoni i miei complimenti, avete una moglie stupenda" e sorrisi voltandomi verso Azable "Effettivamente non sono sola...vi presento il mio cavaliere" e feci cenno al barone di avvicinarsi per potergli presentare il Capitano in modo che potessero conoscersi.
Sorrisi lievemente e ricambiai il saluto di lady Sveva Altea... ma non risposi niente a nessuna delle loro parole su Altafonte.
“Oh, andiamo, Jacopo...” dissi invece, con appena un mezzo sorriso a mio marito “Suppongo che milady sia semplicemente curiosa riguardo alla storia del quadro e di quel misterioso ladro... come buona parte della città del resto...”
Sorrisi alla dama...
“Perdonate mio marito, milady...” dissi poi a lady Sveva Altea “Fare domande immagino sia una sua deformazione personale...”
Mi voltai, poi, verso il cavaliere che ci era appena stato presentato e gli tesi la mano...
“E' un piacere conoscervi, milord...” dissi, gentilmente “Perdonatemi... non credo di aver ancora udito il vostro nome...”
Guisgard
21-09-2013, 03.09.30
Azable, invitato da Altea, si avvicinò a tutti loro.
Salutò Jacopo e Talia con un leggero inchino del capo.
“Perdonate, avete ragione...” disse poi alla moglie del capitano “... il mio nome è Lorenzo Valieri...” sorrise “... ho udito i vostri discorsi, naturalmente senza volerlo... e in effetti è vero... mia moglie” indicando Altea “è molto incuriosita dalla storia di quel quadro e si è lasciata sedurre dall'idea che possa essere rubato. Ah, le donne!” E rise.
“Nessuno riuscirà a rubarlo, statene certo.” Disse Jacopo.
“Ne sono certo, capitano.” Annuì Azable.
Eilonwy
21-09-2013, 03.16.12
Ritornai cercando di essere serena e felice come prima.
Forse avrei potuto ammaliarlo con l'arpa e il canto.
Agli uomini, solitamente, gli piace una donna con una bella voce.
Il mio maestro di canto e di musica diceva che ero molto portata per questo.
Questa speranza mi fece sorridere.
Talia
21-09-2013, 03.42.07
Sorrisi all’uomo di nome Lorenzo Valieri, pur continuando a scrutarlo con attenzione...
Aveva uno strano sguardo, fuggevole e quasi circospetto, del tutto insolito nella società altoborghese e aristocratica di Sygma... e questo mi colpì...
“Eh, ma forse non solo le donne sono incuriosite...” dissi con un ampio sorriso e nel tono più candido che riuscii a sfoderare “Perdonatemi, milord... ma anche voi mi sembrate... come dire... un po’ curioso, su questo argomento... o sbaglio?”
Risi lievemente, muovendo gli occhi tra Valieri e Jacopo...
Guisgard
21-09-2013, 03.42.46
Eilonwy, dopo essersi allontanata, ritornò nella sala dove si stava svolgendo la festa. E subito suo zio le andò incontro.
“Cara, ho visto che ti sei allontanata...” disse “... va tutto bene? Vieni, stasera devi divertirti... la festa è in tuo onore...” si voltò poi verso Altafonte “... milord, è vero che mia nipote appare un po' malinconica stasera?”
“Oh, ma non ne vedo il motivo...” sorridendo il cavaliere “... sono certo che sarà la più ambita qui alla festa...” prese allora il suo fazzoletto di Batista e vi mise dentro alcune spezie che erano in un boccettina sulla tavola.
Ripiegò poi il fazzoletto su stesso, vi soffiò sopra e lo riaprì.
“Come avete fatto? Le spezie sono sparite!” Stupida Silvia. “Voglio conoscere il trucco!”
“Milady, un buon prestigiatore non svela mai i suoi trucchi.” Replicò il cavaliere.
Prese poi uno dei fiori che ornavano la tavola, lo strinse nel pugno, vi soffiò sopra e nel riaprire la mano esso era svanito.
Si avvicinò allora alle maniche del vestito di Eilonwy e tirò fuori il fiore da lì.
“Questo fiore è per voi, damigella...” donandolo alla fanciulla “... per scacciare la vostra tristezza.”
E tutti applaudirono a quel piccolo gioco di prestigio.
Guisgard
21-09-2013, 04.10.36
“Oh, siete arguta, milady.” Disse Azable a Talia. “In effetti non vi ingannate... ma in realtà il mio interesse per quel quadro è solo economico, diciamo così.”
“Cosa intendete?” Chiese Jacopo.
“Vedete, sono un assicuratore” spiegò Azable “e ho intenzione di chiedere al vostro stato di assicurare il quadro. Naturalmente mi rendo conto che una simile opera d'arte debba essere stimata molto. E per questo che mi fido ciecamente di voi e della forza che il vostro stato avrà nel proteggere quel quadro. Un quadro senza dubbio di inestimabile valore. Attorno al quale ruotano leggende assai improbabili, certo, ma intrise di notevole fascino.”
“Romantica visione” replicò Jacopo “ma del tutto fantasiosa. Quel quadro ha solo un volare artistico e niente più.”
Eilonwy
21-09-2013, 11.12.22
Risi di gioia.
Forse avevo ancora una speranza, non mi dovevo abbattere.
"Vi ringrazio, messere. E' una bellissima rosa gialla.....ora mi sento meglio.
Ero un po' giu' a causa di questo caldo estivo. Sapete sono sensibile alle alte temperature. Ma come avete fatto? Siete incredibile, veramente incredibile".
Ci sedemmo tutti a tavola e per mia fortuna il Cavaliere era di posto tra me e un'altro uomo.
I musicisti allora incominciarono a suonare una musica che mi rincuorò.
http://www.youtube.com/watch?v=NkVzEWWMPmQ
Altea
21-09-2013, 20.30.18
Azable si avvicinò a noi..con quella faccia da commediante e furba.
Trasalii quando mi presentò come sua moglie..quasi un brivido freddo.
Fingevo sorrisi e annuivo udendo la conversazione tra lui e il Capitano dè Gufoni..ma poi fu più forte di me.
Mi congedai dalla discussione...in fondo io non volevo essere complice di quel furto...rischiare di finire pure in galera per quel furto..ne dovevo uscire fuori, ma fino ad ora non avevo conosciuto nessuno degno della mia fiducia, che avrei potuto ritenere la persona adatta a cui chiedere aiuto ma senza espormi più di tanto all'inizio...nessuno tranne...lui.
Allora il mio sguardo andò alla sua ricerca, dovevo parlargli, magari fuori sul terrazzo o in giardino..aveva salvato la vita a quei guerrieri orientali? E perchè non poteva salvare la mia?
E lo vidi tra la folla...mentre si divertiva con giochi di prestigio..incredibile, quell' uomo era un pozzo di inventive.
Ma poi vidi alcune persone raggiungere il grande tavolo per la cena e pure lui...accompagntato da damigella Eilowny...il mio piano non poteva andare a rotoli, poi la sorte poteva non farci incontrare più.
Mi affrettai e mi sedetti al grande tavolo..cercando il mio falso nome sui cartellini .
Chiamai un maggiordomo e chiesi di portarmi carta e calamaio...subito arrivò e scrissi un biglietto veloce senza farmi notare.
"Gentile Cavaliere di Altafonte,
vorrei parlarvi personalmente e in privato di un affare molto delicato.
Quando vorrete possiamo vederci fuori, nel terrazzo, ma lontani da voci e orecchie indiscrete e vi chiedo la massima riservatezza su questa mia missiva."
Firmato...baronessa lady Altea Victoria Mac Parker..che oggi porta il nome di lady Sveva Altea d'Istria.
P.S. l'uomo che mi accompagna non è mio marito, non ha legami con me se non di altri tipi che poi vi spiegherò".
Chiusi bene la missiva, il maggiordomo mi porse della ceralacca e lo pregai di consegnarla ad Altafonte, senza farsi notare da nessuno..chiedevo la massima riservatezza.
E lo vidi giungere assieme a damigella Eilowny, e versandomi del succo di frutta fresca esotica finsi indifferenza..quel biglietto, la firma apposta e gli indizi dati prima già bastavano per fargli capire che vi era qualcosa di strano nella mia vita.
Sbuffai leggermente...parlare col Cavaliere di Altafonte era veramente difficile per come era braccato da tutti.
Talia
22-09-2013, 02.42.57
“Oh, davvero?” mormorai, con un vago sorriso, alle parole dell’uomo di fronte a me “Ma allora, milord, sarà con voi che dovrò adombrarmi se mio marito, anche questa sera, non farà che parlare del suo lavoro...”
Risi appena.
Nella sala intanto c’era movimento, notai che i servitori stavano iniziando ad invitare tutti gli ospiti ad andare a sedersi a tavola per la cena... vidi che qualcuno si era già accomodato: lo stesso Nicolò Accio, con lady Silvia, il Cavaliere di Altafonte e lady Eilonwy... anche lady Sveva Altea, con discrezione, si era avviata verso di loro...
E fu guardando proprio nella loro direzione che assistetti al piccolo gioco di prestigio del Cavaliere...
Mi fermai di scatto, attratta dalla cosa che avevo visto.
“Talia...” chiamò la mia amica “Talia, che cosa succede?”
“Niente...” risposi distrattamente “Niente, arrivo!”
Il capannello davanti a me, intanto, si stava disperdendo tra chiacchiere e risa... e fu così che il ragazzino al centro si accorse di me, immobile.
Mi fissò per un istante ed io fissai lui, poi lui sorrise ed io immediatamente feci dietrofront.
“Aspetta!” disse raggiungendomi.
Mi bloccai...
“Si?” dissi voltandomi di nuovo verso di lui, ostentando tutta la noncuranza di cui possedevo.
“Hai visto il mio gioco...” disse “Il mio gioco di prestigio... e ti è piaciuto, vero?”
“Non so di cosa parli!” risposi, gelida.
Lui sorrise appena, con irriverenza...
“Si, invece!” ribatté “Ti ho vista!”
“Sciocchezze!” sbottai “Cosa ti fa credere che possano interessarmi i tuoi sciocchi giochi con le monete?”
Il suo sorriso si allargò appena...
“Con le monete...” sottolineò.
Io arrossii appena per essermi tradita, e di nuovo mi voltai per andarmene...
“Aspetta...” disse di nuovo “Guarda...”
“Cosa?” domandai, vagamente risentita, lanciandogli un’occhiataccia.
Lui si avvicinò lentamente e mi sfiorò i capelli...
“Questo!” disse poi, mostrandomi il piccolo fiore giallo che sembrava avervi fatto comparire.
Sollevai gli occhi su di lui e lo fissai stupita.
Lui sorrise, mi lasciò il fiore tra le mani e si allontanò senza voltarsi indietro.
Mi riscossi.
Un servitore mi stava invitando verso il tavolo... sorrisi debolmente ed annuii...
Jacopo stava ancora parlando con quell’uomo... gli lanciai un’occhiata eloquente: ero stufa di dover sentire parlare di quello sciocco quadro, dei biglietti, dell’annunciato furto... e anche di quel Mirabole.
Eilonwy
22-09-2013, 03.12.14
Ero felice di stare in compagnia del Cavaliere di Altafonte.
Forse avrei avuto un'altra possibilità con lui.
Forse Lady Sveva Altea lo aveva guardato prima perchè aveva bisogno d'aiuto.
Probabilmente a lei serviva un vero e proprio cavaliere che una donzella che voleva fare come Giovanna d'Arco.
Tutto ciò mi fece stare meglio, ma piu' guardavo il Cavaliere e piu' mi sembrava identico al mio primo amore.
Quel ragazzino dai capelli corvini e gli occhi azzurri.
Mi ricordo che per farmi sorridere faceva trucchi di magia proprio come il Cavaliere d'Altafonte.
Faceva di tutto per avere un bacio o un abbraccio da me.
Quando dovetti andarmene quell'estate, lui rincorse la carrozza che stava andando via.
Dissi a mio padre di fermare la carrozza. Scesi dalla carrozza e corsi verso il ragazzino.
Mi strinse a se piangente e mi baciò sulle labbra.
Mi disse che mi amava e mi avrebbe aspettata tutta la vita.
Mi giurò che da grande sarebbe diventato ricco e mi avrebbe sposato.
Ricambiai il bacio e gli dissi che avrei fatto lo stesso.
http://www.telefilmzone.it/imgImmagini/Attori/LoganLerman/logan1.jpg
(il mio primo amore)
http://images4.fanpop.com/image/photos/16400000/Mackenzie-as-Renesmee-renesmee-carlie-cullen-16439969-480-720.jpg
(io da piccola)
"Oh, vi prego di perdonare il mio atteggiamento irriverente... vi credo, non temete.. è solo che.. quando si vedono morire tante persone sul campo di battaglia, beh.. la vita di un singolo uomo diventa così insignificante e piccola.. anche se è quella di qualcuno che amiamo più di qualunque altro.." sorrisi, mantenendo il tono di pacato distacco "...ora, però mi incuriosite.. voglio dire, l'avete detto voi stesso: io non appartengo a questo mondo.. devo ancora imparare come funzionano le cose.. è davvero interessante.. volete un colpevole, non vi importa chi sia.. dovrei prendere un uomo qualunque per strada, consegnarvelo e voi mi ridarete mio fratello? " dissi, guardandolo con curiosità "... mi sembra leggermente illogico e un tantino da caccia alle streghe ma.. se è questo che volete.." alzando le spalle "...beh, a meno che non abbiate in mente una persona in particolare.. anche se non vedo perchè non possiate catturarla voi stesso..".
Restai ad osservarlo negli occhi per un lungo istante "..eppure, perdonate l'ardire ma.. voi che cosa ci guadagnate? Non mi sembra che abbiate simpatia per quelli come me, e non vedo perchè vi fareste scappare l'occasione di versare un po' di sangue reale.." sorrisi "..forse c'è qualcosa che mi sfugge, ma... insomma, nessuno sapeva del mio arrivo a Sygma.. era una città come un'altra... eppure voi arrivate a questa festa, non solo col bigliettino che mi avete mostrato, che potreste aver scritto appena mi avete visto.. ma addirittura con l'ordinanza di morte.. che fortunata coincidenza.. non trovate?" cambiai espressione per un breve istante "..se io credessi alle coincidenze..".
elisabeth
22-09-2013, 20.19.42
La cosa non mi convinceva......io mi ero confessata...e lui che trovasse la strada in maniera indolore.....mica ero matta......" Padre Teodoro....io mi sono confessata...Padre Anselmo per avermi mandata a voi un motivo ce l'aveva.....e voi cosa mi chiedete ?......di suicidarmi....se io esco da quella porta e li vado a denunciare,io firmo la mia condanna...perchè se quelli evadono ancora....sapete quale sarà il loro prossimo obiettivo ? Cercare me e i miei ragazzi.......mi spiace per nostro Signore...non sarò una buona Cristiana.....ma io non ci penso proprio a denunciare quei tre.........teneteli a bada....sarà molto più semplice.....intanto io potrò andare a svolgere il mio compito....."........feci il segno della Croce al Crocifisso....mi inchinai a Fra Teodoro..ed andai a d aprire la porta, sarei voluta rimanere una notte per riposare, ma non era importante.......baci ed abbracci....un posto lo avrei trovato....sarei andata prima alla Chiesa dove veniva custodito il quadro......
Eilonwy
22-09-2013, 21.40.09
Il Cavaliere d'Altafonte era tutto ciò che desideravo.
Mi sarebbe piaciuto conoscerlo meglio, passare piu' tempo con lui.
Così forse mi avrebbe ricambiata in amore e forse in un futuro ci saremmo sposati.
Aveva tutto: bellezza esteriore ed interiore, signorilità, intelligenza, simpatia, forza d'animo e probabilmente forza fisica, maturità, magia e ricchezza.
Lui cercava moglie? Ebbene lo avrei accontentato.
Gli avrei dato tutto se mi avesse ricambiato, persino la mia stessa vita.
Era deciso lo avrei conquistato in tutti i modi.
Nessuna me lo avrebbe portato via.
Per rompere il ghiaccio a tavola dissi:"Ditemi, caro Cavaliere d'Altafonte, a voi in cosa vi piace dilettarvi?" dissi in modo suadente.
Guisgard
23-09-2013, 01.25.39
Simone sorrise a Clio.
“Forse non rammentate più il mio volto, milady...” disse “... eppure io sono stato un anno, presso la corte di vostro padre, in veste di ambasciatore di Sygma a Crysa... e non ho faticato molto a riconoscervi... devo dire, però, anche grazie all'allora maniscalco reale che vi ha trovata qui a Sygma... per questo vi ho mostrato quel documento. Ma, come detto, non vi chiedo di credere alle mie parole. Credete piuttosto ai vostri occhi. Infatti vi ho invitata al Castello di Sonio, dove è rinchiuso vostro fratello. Così vi renderete conto voi stessa che queste sono le sue ultime ore da uomo vivo. Se invece volete rinchiudervi nella vostra discutibile convinzione che io stia mentendo, benissimo, non vi è alcun problema. Vuol dire che andrete a pregare sulla sua fossa. E visto che questa discussione sembra lasciarvi del tutto indifferente, credo allora che tornerò a gustarmi questa festa. Naturalmente, qualora vi torni l'amore per vostro fratello, io sarò sempre disponibile a voler trattare con voi come detto in precedenza. Ma vi avverto che le condizione per un patto tra noi saranno limitate a questa sera. Approfittatene dunque, milady... perchè quando questa festa sarà terminata, ed io tornerò a casa mia, non ci saranno più possibilità di intesa tra noi. E allora” i suoi occhi si piantarono in quelli di lei “vi giuro sulla mia stessa carica che nessuno strapperà vostro fratello alla morte.” Restò a fissarla per alcuni istanti, poi le sorrise e fece per allontanarsi.
Guisgard
23-09-2013, 01.32.19
“Aspettate...” disse Padre Teodoro ad Elisabeth “... è vero, nessuno vi può obbligare a denunciare quei tre... ma siete stata voi a condurli qui... avete fatto entrare tre lupi fra gli agnelli... e ora? Ora ve ne lavate le mani, pensando che una confessione possa risolvere tutto. Essere Cristiani non vuol dire solo pregare, figliola... vuol dire saper riconoscere il Bene dal male... e operare perchè il secondo non prevalga sul primo... io non posso tradire il segreto della confessione... dunque non denuncerò quei tre... voi volete andarvene ora? E sia... ma sappiate che ora siete loro complice... anche se involontariamente... ma lo siete... e forse fuggendo metterete in salvo i vostri bambini... ma lasciando in pericolo molti altri...” e restò a fissarla.
Guisgard
23-09-2013, 03.25.44
Capitolo IV: Mirabole
“La sola differenza era che quel giorno si sarebbe esibito col nome che meglio si addiceva al suo personaggio. E di fronte allo specchio, Scaramouche si inchinò al proprio riflesso.”
(Rafael Sabatini, Scaramouche)
Le pareti bianche, foderate con tessuti dal raro panneggio e dalle screziature auree, accoglievano, per poi frastagliare e riflette ovunque, i mille e più bagliori che dalle candele filtravano poi attraverso i cristalli di Boemia, i vetri di Murano e gli intarsi sulle specchiere, sulle sedie e lungo gli sfarzosi mobili della sala.
Le note del valzer attraversavano la sala, traendone atmosfera d'altri tempi, facendo poi volteggiare abiti, gioielli e sguardi che si perdevano in quei balli fatti di bellezza e fasto.
La tavola era imbandita a festa, con pietanze preparate con straordinaria maestria ed elisir colorati e dall'esotico aroma, il tutto servito da valletti abbigliati sfarzosamente.
Gli invitati avevano quasi tutti preso posto e ormai la cena stava per cominciare.
A quello sguardo di Talia, che non ammetteva repliche, Jacopo salutò Azable e si congedò da lui.
Con sua moglie allora raggiunsero la tavola e presero posto fra gli altri invitati.
Nel vederli arrivare e sedersi, il Cavaliere di Altafonte restò per un attimo a fissarli.
Poi, rispondendo ad un cenno col capo di Jacopo, si alzò, salutò con un lieve inchino ed attese che Talia si accomodasse.
Prese allora il suo calice e fece come a voler brindare.
“Alla bellezza” disse sorridendo “delle dame di questa terra di poeti ed artisti... e di come noi poveri mortali ne siamo affascinati...”
“Siete un adulatore nato, milord!” Esclamò divertita Silvia. “Un simulatore di galanteria da cui ogni dama dovrebbe ben guardarsi!”
“Mi ritenete così pericoloso, milady?”
“Non so...” fissandolo Silvia “... ditemelo voi... devo?”
“Oh, ma è lo schiavo” rispose Altafonte “che deve temere gli umori della sua padrona.”
“Dubito” fece Silvia “che esista una donna in grado di potersi vantare come vostra padrona, milord!”
“Mai, milady, come stasera ho più padrone di quante non ne trovò Teseo fra le Amazzoni.” Sorridendo il cavaliere. “E invero, posso dire, non rinuncerei a questa mia cattività per nulla al mondo.”
“Allora siete disposto ad esaudire ogni mia richiesta?” Chiese Silvia.
“Non potrei oppormi a questo, milady.”
“Allora rivelateci da dove nasce la vostra ricchezza, cavaliere!”
“La vostra richiesta è dunque solo questa?” Ridendo Altafonte. “Sono fortunato allora... fortunato, quasi, come il nostro capitano...” guardando prima Jacopo e poi Talia.
Il sentiero sul sonnolento colle nel Petroniano, a poche miglia dalla via per Barberio dell'Elsa, si inerpicava fin sulla vetta, sulla quale sorgeva la bella cappellina.
Quel poco di nobiltà che ora restava a quel luogo veniva ormai solo dalla caratteristica forma di quella cappellina, piuttosto che dall'austerità e dal silenzio di qualche antica muratura lasciata in balia di sterpi e rovi.
Lei aveva già montato la sua tela e sistemato i suoi pennelli.
Si chinò allora per prendere un fiore, ma quello perse subito due petali.
“Mi chiedo” disse all'improvviso lui, apparendo alle spalle di uno dei cipressi “cosa tu ci possa trovare in un posto come questo... è silenzioso, solitario... quasi malinconico...”
Lei si voltò di scatto.
“Dovevi rivelare la tua presenza...” infastidita.
“Non pensavo di spaventarti.” Sorridendo lui.
“Non mi hai spaventata.”
“Cosa stai dipingendo?”
“Il paesaggio...” rispose lei, tornando a fissare la sua tela “... adoro questo luogo...”
“Io non ci vivrei neanche da fantasma...” fece lui “... anzi, credo che qui ce ne siano già abbastanza di fantasmi...”
“Dovresti tacere” quasi sprezzante lei “su cose che non conosci...”
“Davvero, signorina so tutto io?” Sarcastico lui.
“Forse dovresti tornartene dalle tue parti” sbottò lei “visto che non apprezzi le nostre terre...”
Lui rise e si avvicinò alla ragazza.
Prese quel fiore e i suoi petali caduti per poi stringerlo nel suo pugno.
Ci soffiò sopra, le fece l'occhiolino e le mostrò allora il fiore ormai intatto.
“Magia...” mormorò e si lasciò cadere ai piedi di quel cipresso, per poi prendere la sua ocarina.
“Qui, tempo fa, sorgeva una grande e ricca città...” mormorò lei “... una città che oggi non esiste più...”
Lui smise di suonare e cominciò a fissarla.
“Venne distrutta a causa della sua ambizione” continuò lei “e da allora nessuno osa più costruire su questo colle... fatta eccezione per la piccola Cappella di San Michele...” aveva iniziato a dipingere “... la gente di quella città, però, sentendo la fine vicina e intenzionata a non lasciare le sue ricchezze al re di Sygma, decise la notte prima della distruzione di far uscire il suo immenso tesoro dalla città... nascondendolo poi da qualche parte qui intorno... nessuno però è mai riuscito a trovarlo...”
Lui ascoltò senza dire nulla e quando lei finì di raccontare solo un profondo silenzio avvolse quel luogo.
“Forse la malinconia...” quasi sussurrando lei “... è l'unica cosa che sentono i fantasmi...”
I lunghi capelli chiari scesero così sul suo volto, quasi a volerne celare lo stato d'animo.
Lui allora si alzò e si avvicinò alla tela.
Le posò sulla mano il fiore che aveva accomodato e delicatamente poi spostò quei capelli dal suo volto, restando a fissarla.
Per un istante i loro occhi si unirono.
Poi lui la baciò.
E solo quello schiaffo ruppe, per un momento, il silenzio di quel luogo.
“Perchè l'hai fatto?” Gridò lei con rabbia. “Perchè?
E corse via.
Lui allora restò a guardarla andare via, per poi tirare fuori da una tasca i petali che aveva finto di ricomporre sul fiore...
“La magia” continuò Altafone “non è differente dalla ricchezza... qualcuno afferma che entrambe hanno origini diaboliche... come ho accumulato la mia ricchezza? Semplice... come Faust ho venduto la mia anima al diavolo...”
“Oh, voi amate troppo prendervi gioco di noi, milord!” Scuotendo il capo Silvia.
Altafonte allora sorseggiò altro vino.
Un servitore del banchiere poi gli si avvicinò, porgendogli, con discrezione, il biglietto di Altea.
Lui lo aprì e vi gettò un'occhiata veloce.
Lo richiuse, lo ripose in una tasca e poi fissò Altea sorridendole.
“Brindo ora ai veri cavalieri” alzando ancora il suo calice “e alle dame in pericolo che loro amano salvare...” sorseggiò ancora “... in cosa mi piace dilettarmi, damigella?” Rivolgendosi poi a Eilonwy. “Beh, in verità, amo le cose più piacevoli della vita... adoro il gioco... il buon cibo... il vino pregiato... le arti... e naturalmente la bellezza in tutte le sue forme... e voi” sorridendo alla fanciulla “ne siete uno straordinario e vivace modello... e se dovessi paragonarvi ad un'eroina di qualche poema, non esiterei a descrivervi come la mitica principessa Arianna...” e le mostrò un lieve inchino col capo.
http://postfiles13.naver.net/20121004_268/onlinestudio_1349338629158qIGUH_JPEG/%B7%B1%B4%F8.jpg?type=w2
Eilonwy
23-09-2013, 11.17.30
"Siete un adulatore nato. Così mi fate arrossire come un papavero. Ebbene a me piace dilettarmi con la lettura, la scherma, il tiro con l'arco, il disegno, la cucina e ovviamente con il canto e la musica".
Ti prego Signore, fai in modo che mi chieda di cantare.
elisabeth
23-09-2013, 11.33.53
Tornai sui miei passi.....certo non ero nobile....ne di grande cultura......ma la strada forgia in maniera diversa.....non amavo essere intimidita, fosse pure un uomo della chiesa......." Voi Padre...non avete compreso.......io non vi sto chiedendo di denunciare i Tre monaci...se ne andranno al piu' presto prendendo la loro strada..........vi ho solo avvertito di tenere a bada i tre monaci........voi...non siete delle belle donne da stuprare...siete poveri ..questa e' la vostra regola.....a voi non hanno nulla da chiedere.........e se non si insospettiscono staranno buoni buoni.............io nella mia vita ho dovuto pensare a me stessa, egoismo lo chiamereste voi...sopravvivenza la chiamerei io......quando avevo fame....mi hanno lasciato marcire sulle scale di una Chiesa dove i preti avevano mangiato a sazietà....e le donne erano sazie di tutto....quello che ho creato l'ho creato da me e grazie a Padre Anselmo......quindi non fatemi la predica......non e' affar mio..."......ero veramente furiosa...
"Ho detto che vi credo..." Dissi con un'espressione corrucciata "..cosa vi aspettavate da me? Che mi gettassi piangendo ai vostri piedi, supplicando pietà? Sono una principessa, non una lavandaia.. Se fossi stata così debole sarei già morta.. I miei sentimenti non contano.." Sorrisi "..Dunque è lui la vostra fonte, l'uomo che, dopo avermi ospitato, ha cercato di derubarmi, ma poi non l'ha fatto sperando forse in un maggiore guadagno? Ottimo! Immagino sia venuto da voi per aiutarmi... Comunque, non temete, verrò al castello a far visita a mio fratello..".
Naturalmente non da sola, ma con una scorta adeguata...E armata...
"Tornate pure a godetevi la festa, io farò altrettanto..".
Intorno a noi, gli ospiti avevano preso posto per la cena, e cercai Selenia e Roberto con lo sguardo.
Dopo averli individuati, voltai nuovamente lo sguardo verso Simone.
"Badate, però.." Dissi alle sue spalle, in modo che mi sentisse "..che non mi è affatto sfuggito il vostro silenzio circa il vantaggio che vi porterà tutto questo..".
Detto ciò, mi diressi verso il tavolo dove si trovavano i miei ospiti.
"Perdonate la mia assenza, ma volevo scusarmi con il viceprocuratore.. E la conversazione si è fatta.. Come dire.. Interessante.." Lanciando un'occhiata a Roberto.
Dapprima pensai di sussurrargli, ma mi resi conto che sarebbe stato poco educato.
"A tal proposito, cugino.. C'è qualcosa di cui vorrei parlarti.. Stasera.. È una faccenda delicata.. Come dire.. Affari di famiglia..".
Dissi candidamente, con un sorriso.
Altea
23-09-2013, 16.01.42
Fingevo indifferenza e scrutavo lentamente i passi del maggiordomo...e lo vidi..avvicinarsi al Cavaliere di Altafonte.
Mi volsi verso Mirabole, per fortuna sembrava preso altrove e poi vidi Altafonte, si girò verso di me e mi sorrise e pronunciò quella frase che mi fece capire tutto..aveva letto e mi rilassai.
Come fare ora per poter parlare con lui senza che altri ci vedessero? Forse aspettare la prossima pausa.
Continuai a mangiare la cena silenziosamente, ascoltavo le chiacchiere, vedevo la gente sorridere..ma i pensieri erano ben altrove.
Talia
23-09-2013, 16.55.45
Io e Jacopo ci sedemmo a tavola proprio mentre Altafonte si alzava per quel brindisi... lo osservai mentre sollevava il calice con fare plateale, subito imitato da tutti gli uomini seduti alla tavola... tutti tranne Jacopo, che si limitò a fissarlo con uno dei suoi sguardi più indagatori, prima di sollevare compostamente anche il suo bicchiere.
Sorrisi tra me...
a Jacopo, pensai, non piaceva molto il Cavaliere di Altafonte e non faceva niente per nasconderlo...
a me invece causava una strana sensazione, quello straniero: mi irritava e mi incuriosiva allo stesso tempo, quel suo atteggiamento mi faceva sentire sempre il bisogno di stare sulla difensava, come fosse sempre in attacco... ed era curioso, dato che l’effetto che mi faceva quel cavaliere mi era stato causato solo da un’altra persona, prima... soltanto uno... un giovane sconsiderato scomparso tanti anni prima e che, mio malgrado, in particolar modo dalla mia visita a cavallo alla cappellina, continuava a tornarmi alla mente...
“La vostra richiesta è dunque solo questa?” Ridendo Altafonte. “Sono fortunato allora... fortunato, quasi, come il nostro capitano...” guardando prima Jacopo e poi Talia.
Sollevai gli occhi di scatto e lo fissai, stupita...
incrociai i suoi e per un attimo fui certa di conoscerli, di averli già visti tanti anni prima...
proprio quegli occhi così azzurri...
fu un attimo, un momento quasi infinito, poi in fretta mi costrinsi a distogliere il mio sguardo agitato e a puntarlo in basso, davanti a me.
La cena proseguì tra risa, chiacchiere e divertimento, ma io non osai più sollevare lo sguardo verso quel cavaliere.
Guisgard
23-09-2013, 17.11.10
“Il canto...” disse Altafonte fissando Eilonwy “... dite sul serio? Santa Maria!” Esclamò. “Ma la musica, madamigella, è una delle poche cose che riescono a farmi rilassare!” Si voltò verso gli altri invitati. “Pensate, una volta il mio servitore ebbe il cattivo gusto di utilizzare un balsamo sconosciuto per lavare i miei capelli e questo comportò che già mezz'ora dopo averli asciugati essi erano crespi! Naturalmente ciò mi rese alquanto indisposto per tutta la serata e solamente quando ebbi modo di restare da solo ad ascoltare il canto di una mia cameriera riuscii alla fine a rilassarmi!” Sorrise, per poi tornare a fissare Eilonwy. “Dunque, damigella... non posso non chiedervi di cantare stasera.”
Ma proprio in quel momento, accorgendosi che anche Altea si era seduta a tavola, Jacopo le chiese:
“Vostro marito non ci raggiunge, milady? Non diteci che vi ha lasciata da sola.”
“Sarebbe un imperdonabile errore...” intervenne Altafonte, sorseggiando dal suo calice...”
“Il nostro cavaliere” sorridendo Jacopo “non si lascia mai sfuggire la possibilità di fare un complimento ad una delle nostre dame.”
“Eh...” sospirò il cavaliere “... purtroppo non siamo tutti fortunati come voi, capitano... magari quando anche io troverò il Vero Amore, ammesso che esista, concentrerò su una sola dama il mio ardore ed i miei slanci... brindo al Vero Amore, quello dei romanzi, che vive in eterno e che non si dissolve mai, persino all'Inferno... come insegna il Sommo Poeta in riferimento a Paolo e Francesca...” e sorseggiò altro vino, fissando per un momento Talia “... voi cosa ne pensate, milady?” Le chiese poi all'improvviso.
“Oh, com'è romantico il nostro cavaliere!” Esclamò Silvia. “Vero, capitano?” Voltandosi poi verso Jacopo.
E questi annuì con un vago sorriso di circostanza.
http://gallopingtintypessilents.files.wordpress.com/2013/03/mark-of-zorro-1940-silent-movie-review01.jpg
Guisgard
23-09-2013, 17.21.51
Roberto annuì a quelle parole di Clio. Lasciò passare qualche istante, poi chiese alla sua falsa cugina di ballare.
“Vi devo un altro ballo, cugina...” disse alzandosi dal suo posto “... posso avere l'onore?”
In realtà ballarono molto poco, poi, approfittando delle coppie che danzavano, pian piano scivolarono fuori verso la terrazza.
“Clio...” disse appena furono soli “... di cosa volevi parlarmi?”
Talia
23-09-2013, 17.26.01
A quella domanda improvvisa fui di nuovo costretta a sollevare lo sguardo...
mi sentivo molti sguardi addosso... non ultimo quello, indagatore e vagamente irritato, di Jacopo.
Inspirai e mi costrinsi a sollevare gli occhi sul cavaliere...
"Dato che lo chiedete, milord..." dissi, con gli occhi fermi nei suoi e la voce lieve ma sicura "Io credo che vi siano alcuni uomini, a questo mondo, i quali, nonostante le belle parole dietro cui sanno ripararsi, non saranno mai in grado di un amore come quello che avete appena citato. E' facile parlare di Paolo e Francesca, più difficile è comprenderne appieno il significato..."
I miei occhi, che non si erano mossi dai suoi neanche per un istante, lo scrutarono più intensamente... poi li abbassai appena e quando, un istante dopo, tornai a guardare sia lui che il resto dei commensali sorrisi appena.
Guisgard
23-09-2013, 17.33.18
“E sia...” disse Padre Teodoro ad Elisabeth “... allora andate pure per la vostra strada... nessuno qui vuol farvi la predica... la porta del convento è sempre aperta... per entrare e per uscire... penseremo noi a quei tre uomini...” e senza aggiungere altro, prese allora il suo breviario e cominciò a recitare le sue preghiere.
L'aria pura mi rinfrescò l'anima, e restai a respirare per lunghi istanti.
"È quel Missari.. Gli ho chiesto spiegazioni sul biglietto... Mi ha mostrato un'ordinanza secondo la quale Diomede verrà giustiziato tra tre giorni, per aver complottato contro Sygma.. Ti risparmio i miei commenti a riguardo perché vedo che stimi quell'uomo.. Ma ci sono troppe cose che non tornano.." Dissi, tutto d'un fiato.
Lo guardai negli occhi per un lungo momento.
"Mi ha chiesto di trovare un colpevole alternativo... Qualcuno da sostituire con Diomede, che lo sostituisca sul patibolo... Solo che non capisco.. Lui cosa ci guadagna? Mi ha fatto capire che non apprezza i nobili, e anche se non fosse... Nessuno fa niente per niente.." Sospirai "...mi ha detto di andare al castello in cui é prigioniero, ora mi sfugge il nome.. Devo andare, naturalmente.. Ma sono sicura che sia una trappola.. Io entro, mi circondano, mi legano e incassano la taglia.. Non posso andare da sola, ma non ho certo uomini di scorta... Che poi, perché non lo consegnano agli Uguali al posto che ammazzarlo loro? Chissà che taglia hanno messo sulla testa dell'erede al trono.." Sbuffai "..e poi vorrei sapere cosa diavolo ci fa quell'incosciente di mio fratello qui a Sygma.. Dovrebbe essere a Crysa, a difendere il palazzo reale... Cosa gli interessa Sygma? Guarda, vorrei vederlo solo per dirgliene quattro.. Se ha lasciato il palazzo senza guida lo strozzo con le mie mani, altro che esecuzione... Non è da lui... Nell'ultimo anno non abbiamo avuto un attimo di pace, dove l'ha trovato il tempo per complottare contro Sygma?".
Scossi la testa "...che rabbia, che rabbia..".
Presi un lungo respiro e mi avvicinai a Roberto, e alzai lo sguardo a cercare i suoi occhi.
"Mi dispiace di aver turbato la tua vita tranquilla... Partirò se vuoi, ma prima devo capire qualcosa di questa storia.. Mi occorre il tuo aiuto.. Non riesco a pensare lucidamente, tutto questo per me non ha alcun senso.. Dammi il tuo parere, per favore.. Vorrei un consiglio esterno..." Dissi piano, sorridendo speranzosa "...sei l'unico di cui mi fidi..".
Altea
23-09-2013, 18.00.52
Fissai il Capitano dè Gufoni e poi Altafonte a quella domanda inaspettata..non vedevo più Azable..e non sapevano quanto era un sollievo per me.
"Non saprei dove si trovi...mio marito" e fissai Altafonte in modo enigmatico.."mi sembra però sia rimasto sul terrazzo, con il vostro permesso vado a controllare, sapete mio marito soffre..di attacchi di asma"...e con quel falso pretesto mi alzai e dando una occhiata al Cavaliere di Altafonte uscii nel terrazzo.
Afferrai il parapetto, il cuore mi batteva forte..Altea coraggio..se non avesse funzionato tutto al più ti prendi il fresco di questa bella serata.
Guisgard
23-09-2013, 18.09.05
“Ora cerchiamo di non perdere la calma, Clio...” disse Roberto, prendendo le mani di lei nelle sue “... io onestamente non credo che il viceprocuratore abbia inscenato tutto questo col solo scopo di farti cadere in trappola... perchè poi? Ragiona... ha l'autorità per arrestarti anche qui se volesse... no, io non credo che sia un tranello... però ora cercheremo di accertarcene... alla festa vi è anche messer Pietro dell'Ugaccione, ex magistrato del regno... lui ha le conoscenze giuste per chiarirci questa storia... se davvero tuo fratello è qui a Sygma, l'unico luogo che ospita i prigionieri politici è il Castello di Sonio... e il figlio di messer Pietro è il direttore delle prigioni... aspettami qui... farò presto...” le sorrise e si allontanò. E mentre rimase ad aspettarlo, ad un tratto Clio udì delle voci che provenivano dal pianterreno, sotto la terrazza.
“Devo vedere messer Accio vi ho detto!” Gridò il giovane al servitore. “E' un affare urgente!”
“Mi spiace” fece il servitore “ma messer Accio ora è con i suoi ospiti. E poi non riceve nessuno qui per questioni di lavoro. Lo troverete domani in banca.”
“Ma non vuole ricevermi nella sua banca!” Urlò il giovane. “Per questo sono qui! Ditegli che messer Francesco de' Binardi vuole parlargli! Altrimenti non me ne andrò da qui!”
“Ed io chiamerò le guardie!” Minacciò il servitore.
Restai sola coi miei pensieri.
Roberto era pratico, come sempre, avrebbe di certo capito.
A quanto pare Missari era un uomo conosciuto e stimato.
Era la seconda volta che Roberto parlava di farmi arrestare, eppure, da dove venivo io, occorreva commettere un crimine per essere arrestati.
Prima della guerra, naturalmente, ma Sygma non era in guerra.
Alzai le spalle.
Doveva esserci qualcosa che mi sfuggiva, qualcosa che non riuscivo a vedere.
Delle strane voci attirarono la mia attenzione.
Sorrisi, divertita, nel vedere che il mercante con cui ero giunta a Sygma stava tentando disperatamente di entrare. Mi chiesi cosa ci fosse di tanto urgente.
Poi, però, la porta si spalancò e una dama uscì a passo svelto, aggrappandosi al parapetto.
Le sorrisi e la salutai con un cenno del capo.
Guisgard
23-09-2013, 18.38.27
A quelle parole di Altea, Altafonte la fissò e con gli occhi annuì in maniera impercettibile.
La nobile dama allora uscì sulla terrazza, all'aria fresca e sognante della sera.
La terrazza di Palazzo Accio era ampia, con una forma di L, che permetteva perciò di potersi appartare, soprattutto al buio della sera, senza essere visti da chi era invece dentro le due sale sulle quali era aperta.
E appena raggiunto il parapetto, Altea udì le grida che provenivano dal pianterreno.
“Devo vedere messer Accio vi ho detto!” Gridò il giovane al servitore. “E' un affare urgente!”
“Mi spiace” fece il servitore “ma messer Accio ora è con i suoi ospiti. E poi non riceve nessuno qui per questioni di lavoro. Lo troverete domani in banca.”
“Ma non vuole ricevermi nella sua banca!” Disse il giovane. “Per questo sono qui! Ditegli che messer Francesco de' Binardi vuole parlargli! Altrimenti non me ne andrò da qui!”
“Ed io chiamerò le guardie!” Minacciò il servitore.
Ma proprio in quel momento una figura le si avvicinò.
“Allora?” Fissandola Azable. “Avete scoperto qualche altra cosa sul capitano e sul nostro quadro, milady?”
Altea
23-09-2013, 18.49.01
Sussultai a quelle grida...vi era un uomo che voleva a ogni costo vedere Milord Accio, ma perchè non farlo entrare?
Quando arrivò alle mie orecchie una voce conosciuta..era Azable...il mio piano era stato rovinato.
Alzai lo sguardo al cielo fissando le stelle...non era serata benevola.
Quando riabbassai i miei occhi vidi passare una bella dama, non la avevo vista fino a quel momento...mi sorrise e mi salutò e io ricambiai il saluto con lo stesso sorriso.
"Ma siete impazzito?" risposi ad Azable "arrivare cosi in terrazzo, è appena passata quella dama e poteva sentirvi..piuttosto...sono tutti seduti al tavolo e chiedono di Voi..poichè ero sola. Non ho saputo nulla di più, fareste meglio a raggiungerli..io ho bisogno di respirare della aria fresca, tutta quella confusione mi ha messo un forte mal di testa" dissi sperando di avere ancora una speranza.
Guisgard
23-09-2013, 18.58.06
Il cavaliere, ad udire quelle parole di Talia, restò a fissarla a lungo.
“Oh, ma ora sono curioso però...” disse sorridendo, come se si fosse destato da ciò a cui stava pensando “... infatti non faccio che indagare, ricercare qualsiasi cosa sull'Amore Vero... e dunque sono alquanto incuriosito dal vostro parere in merito, milady... un parere di certo autorevole, diciamo così, poiché è dato da una donna che senza dubbio ha trovato il Vero Amore... quello eterno, che rende belle tutte le altre cose...”
Guisgard
23-09-2013, 19.09.13
Mentre continuavano ad udirsi le urla del mercante e del servitore, Cilo attendeva sempre il ritorno di Roberto.
Tuttavia Francesco de' Binardi non voleva desistere, rischiando concretamente che il servo chiamasse le guardie.
“Allora entrerò con la forza...” disse infine Francesco, spingendo via il servitore.
Ma proprio in quel momento, Clio sentì qualcuno avvicinarsi.
“Clio...” fece Roberto “... ho parlato con messer Pietro... è così, purtroppo... Diomede è prigioniero al Castello di Sonio... reo di un qualche reato politico molto grave... pare che in seguito agli ultimi scontri a Crysa, dopo che gli Uguali instaurarono la Repubblica, sia giunto qui a Sygma, legandosi poi ad ambienti filo nobiliari... e così, alla fine, è stato arrestato... domani sarà giustiziato...” e abbracciò forte la ragazza.
Eilonwy
23-09-2013, 19.11.07
Evvai.
"Certamente che canterò stasera per voi Cavaliere. Vi canterò una canzone inventata da me quando ero una fanciullina. Mi ricordo che la cantavo a un ragazzino dai capelli neri e gli occhi blu che per molti aspetti vi assomigliava. Infatti si dilettava nella magia e diceva che il mio canto lo rilassava molto, proprio come voi. Egli fu il mio primo amore..." dissi con vivacità.
"Però canterò per voi solo se mi concederete un ballo" gli dissi a bassa voce sempre in tono sensuale.
Guisgard
23-09-2013, 19.17.54
“Tranquilla...” disse Azable ad Altea “... il mio piano è tanto semplice, quanto ingegnoso...” sorrise “... forse vi interesserà sapere che ho raccolto varie informazioni sulla chiesa di Santa Felicita... e domani ci recheremo là... naturalmente in incognito... così mi renderò conto di quanti soldati ci sono, quali turni di guardia osservano e magari traccerò una piantina della Cappella della Deposizione, ossia il luogo in cui è custodito il quadro...” fece con tono trionfale “... e voi? Avete cominciato a stringere amicizia col capitano e sua moglie? Magari possono darci informazioni utili... allora?”
elisabeth
23-09-2013, 19.18.04
Vidi il prete voltarsi......pregava...gia' pregava, non sapeva fare di meglio ..se non accusare " Vi auguro una buona serata Padre"...aprii la porta ed uscii nel chiostro....c'era un bellissimo profumo di fiori...la luna era alta....ed arrivai al portone...vi era un prete seduto con il capo chino....." Padre perdonate ....ma dovrei uscire potreste aprire il portone ?...."......speravo faceste in fretta l'aria era rinfrescata......e io dovevo arrivare al centro.....
Altea
23-09-2013, 19.31.34
Ascoltai le parole di Azable...tutta questa storia mi stava sfinendo..non mi interessava nulla di quel quadro e per un attimo giurai a me stessa che se non avessi parlato con quel Cavaliere sarei fuggita quella sera stessa verso meta sconosciuta...e lo avrei fatto.
"Si...ho fatto amicizia..ora state calmo e andate a sedervi, i commensali e soprattutto il Capitano dè Gufoni ha chiesto di Voi, forse vorrebbe finire la conversazione che avevate iniziato prima, vi conviene avviarvi." dissi rimanendo ferma al parapetto.
Non avevo minimamente intenzione di rientrare...era deciso..se non avessi parlato col Cavaliere di Altafonte, dopo il ballo complice il buio sarei scappata..non volevo essere complice di tutto questo, le cose stavano diventando troppo complicate e non volevo finire in galera per un quadro e rovinare il buon nome della mia famiglia...forse sarebbe stato preferibile sposare quell'anziano conte ma non avrei umiliato cosi i miei genitori.
Talia
23-09-2013, 20.01.34
Vidi lady Sveva Altea alzarsi... Jacopo, che le sedeva accanto, si alzò con lei e si inchinò appena mentre se ne andava...
La osservai per un momento, poi le parole di Altafonte mi indussero a riportare i miei occhi su di lui...
“Oh, ma ora sono curioso però...” disse sorridendo, come se si fosse destato da ciò a cui stava pensando “... infatti non faccio che indagare, ricercare qualsiasi cosa sull'Amore Vero... e dunque sono alquanto incuriosito dal vostro parere in merito, milady... un parere di certo autorevole, diciamo così, poiché è dato da una donna che senza dubbio ha trovato il Vero Amore... quello eterno, che rende belle tutte le altre cose...”
lo fissai...
“Il mio parere...” mormorai poi, con un vago sorriso appena pungente “Davvero desiderate avere il mio parere, milord?”
Gli riservai un’occhiata scettica...
“Oh, suvvia... volete davvero farci credere che siete uomo capace di accogliere un parere che non sia il vostro...”
Di nuovo sorrisi...
Mi tenevo alla sua camicia, stringendola sui fianchi con entrambe le mani per non cadere, ma stavo indietro con il busto, attenta a non sfiorarlo in altro modo... cosa che mi era permessa anche dalla bassa andatura del cavallo.
“Ecco...” dissi appena le mura della città comparvero oltre la curva della strada “Ecco, lasciami qui!”
Lui si voltò appena e mi lanciò un’occhiata...
“Perché?” chiese.
“Perché si...”
“Ah...” mormorò il ragazzino, con aria vagamente canzonatoria “Non vuoi farti vedere in città con me, eh? Il tuo fidanzato potrebbe...”
Si interruppe quando lo colpii con forza con il pugno sulla spalla...
“Jacopo non è il mio fidanzato!” sbottai.
Lui sorrise e sollevò le spalle, con noncuranza...
“Comunque non c’è niente di male... ti ho solo dato un passaggio visto che il tuo cavallo è scappato...” specificò “Anzi, direi che è stata una fortuna per te che io passassi di lì... non so come saresti tornata, altrimenti!”
“Lo so benissimo che non c’è niente di male!” ribattei, scendendo però da cavallo.
Lui, rimasto in sella, mi fissò...
“Allora, me lo dici?”
“Cosa?” sbottai.
“Quello che pensi di...”
“Oh, smettila!” lo zittii “Lo sappiamo benissimo che non ti importa niente del mio parere!”
“Certo che si!” si difese lui, quasi risentito.
“No, invece! Li conosco quelli come te: sei così presuntuoso e così pieno di te che non ti importa niente di ciò che pensano gli altri, ti importa solo di ciò che pensi tu! Il mio parere non conta niente per te e lo useresti solo per prendermi in giro, domani...”
La mia voce si era alzata esponenzialmente.
Lui mi fissò, io lo guardai con le guance arrossate.
Poi corsi via.
Quel pensiero scivolò via dalla mia mente e gli occhi di quel ragazzino si confusero con quelli del Cavaliere davanti a me... così simili... spaventosamente simili, nella mia mente.
“Sono certa che non è così... anzi, temo addirittura che potreste usare le mie stesse parole contro di me, un domani!”
La dissi fissandolo, quest’ultima cosa... come indagando in quel suo sguardo cristallino, eppure così enigmatico...
quello sguardo...
era possibile ingannarsi a quel modo?
Possibile che la mia mante prendesse un tale abbaglio?
Un’altra voce interruppe il filo dei miei pensieri...
"Certamente che canterò stasera per voi Cavaliere. Vi canterò un acanzone inventata da me quando ero una fanciullina. Mi ricordo che la cantavo a un ragazzino dai capelli neri e gli occhi blu che per molti aspetti vi assomigliava. Infatti si dilettava nella magia e diceva che il mio canto lo rilassava molto, proprio come voi. Egli fu il mio primo amore..." dissi con vivacità.
Sorrisi appena a quelle parole...
la freschezza e la vivacità di lady Eilonwy alleviarono un po’ la sofferenza della mia mente...
“Ma che graziosa idea, milady...” mormorai “Vi prego... sono certa che la vostra voce ci diletterà tutti...”
Guisgard
23-09-2013, 20.41.31
A quelle parole di Talia, Altafonte restò a fissarla.
Dal suo volto, per un momento, svanirono l'irriverenza, l'insofferenza e quel fare superficiale che pareva accompagnare ogni suo gesto.
“Cavaliere...” disse Silvia accorgendosi di quella improvvisa metamorfosi “... cos'avete?”
“Oh, nulla...” destandosi subito lui e sorridendo “... perdonatemi, ma questa discussione, sorta di certo per gioco e diletto, mi ha fatto tornare alla mente una parte della mia vita che ormai credevo di aver dimenticato...” sorseggiò del vino.
“Suvvia, ora però siamo tutti curiosi!” Esclamò Silvia. “Non potete nasconderci adesso questo vostro segreto, milord!”
“Demo vi deluderà, milady...” mormorò lui “... nulla che non appartenga alle esperienze di tutti o quasi... è una storia vecchia come il mondo... fui marinaio in giovanissima età e salpai la prima volta con una nave che batteva bandiera marsigliese... conobbi una ragazza... ebbi la stolta idea di confessarle il mio amore, ma fui sfortunato, oltre che sciocco... ella non credeva a queste cose e mi derise... i nobili Taddei, signori di Capomazda e, a loro dire, anche di Sygma se Dio vorrà, non esiterebbero a definire questa come una maledizione... io invece, che ormai conosco le miserie umane, sono più propenso a giudicare tutto ciò come cinismo... l'uomo, ahimè, mira più alla serenità che alla Gioia... forse per paura, o chissà, solo per stoltezza... non certo per pazzia, poiché essa, secondo i poeti antichi, appartiene agli innamorati...” tornò a fissare Talia “... vi invidio, milady... voi neanche contemplate tutto ciò, poiché, invero, a voi messer Amore si è mostrato...” e sorrise nuovamente.
“Oh, allora esiste una donna che vi ha fatto soffrire!” Fece Silvia.
“Affatto, milady...” con noncuranza il cavaliere “... si soffre per altro... poiché solo dall'Amore Vero non si guarisce mai... per mia fortuna...” si voltò verso Eilonwy “... damigella, anche la nostra lady Talia vi ha chiesto di cantare... ci accontenterete ora?”
Eilonwy
23-09-2013, 20.47.48
"Per me sarà un onore cantare per voi, ma avrei bisogno di un' arpa. C'è l'abbiamo caro zio?".
Forse se avessi cantato la canzone che ascoltava sempre quel mio piccolo marinaio dagli occhi di mare e i capelli corvini, avrei scoperto se era il Cavaliere quel ragazzino che mi faceva sempre la corte.
Guisgard
23-09-2013, 21.06.04
Nicolò fece portare un'arpa per Eilonwy e tutti attesero di sentirla cantare.
Altafonte si voltò verso di lei e sorrise, ansioso di udire quel canto.
Eilonwy
23-09-2013, 21.14.34
Incominciai a suonare l'arpa in modo leggero e poi iniziai a cantare.
http://www.youtube.com/watch?v=g8W9SwBgg4g
Tu sei la persona che
sognavo tanto aspettando te
Solo accanto a te
Il piacer dell'amore sento in me
Se il mare, e la tempesta
travolgerci vorrà
la paura non ci prenderà
prenderà
Tu sei la persona che
sognavo tanto aspettando te
Un grande amor
io sento nel cuor
tutta la vita insiem, felici noi sarem
Tu sei la persona che
sognavo tanto aspettando te
Solo accanto a te
Il piacer dell'amore sento in me
Se il mare, e la tempesta
travolgerci vorrà
la paura non ci prenderà
prenderà
Tu sei la persona che
sognavo tanto aspettando te
Un grande amor
io sento nel cuor
tutta la vita insiem, felici noi sarem
Guisgard
23-09-2013, 21.23.44
Eilonwy aveva appena terminato di intonare il suo melodioso e dolce canto, che qualcosa accadde nella sala.
“Messer Accio!” Urlò Francesco de' Binardi entrato nella sala. “Ora mi ascolterete!”
“Voi?” Andandogli incontro Nicolò. “Voi qui? Come osate entrare a casa mia! Vi ho già detto che non abbiamo nulla da dirci!”
“Invece mi ascolterete!” Gridò il giovane mercante.
“Non avete le garanzie per quel prestito!” Sentenziò Nicolò. “Ne ho parlato anche con vostro padre! E ora fuori di qui o vi farò arrestare!”
“Al diavolo!” Con rabbia Francesco.
“Capitano!” Chiamò Nicolò.
Jacopo allora si alzò di scatto e raggiunse il banchiere.
“State indietro.” Intimò poi al giovane mercante.
“Non sto parlando con voi!” Fece questi.
“Ma sto parlando io a voi.” Con occhi di ghiaccio Jacopo.
Francesco allora, con gesto disperato, estrasse un pugnale e lo puntò contro il capitano.
Ma questi, rapidissimo, prese la spada e colpì la mano del mercante, per poi passarla da palmo a palmo.
“Maledetti...” accasciandosi a terra per il dolore Francesco.
“Vi avverto...” mormorò Jacopo “... un'altra minaccia a messer Accio e vi farò arrestare... un altro tentativo di aggredirmi e domani regoleremo il tutto nel giardino Boboliano.”
“Non mi fate paura...” a denti stretti Francesco, che tentò poi di alzarsi.
Ma subito una mano gli afferrò il braccio, tirandolo via.
“Cosa volete?” Voltandosi il mercante.
“Non vi basta ciò che avete avuto?” Fissandolo Altafonte. “Volete continuare a provocare il miglior spadaccino di Sygma?”
“Chi siete?”
“Tornatevene da vostro padre...”
“Andate al diavolo anche voi!”
“Idiota...” mormorò Altafonte “... tornate da vostro padre...” e restò a fissarlo con i suoi occhi azzurri “... tornate da lui... ha solo voi ormai...”
“Solo me?” Stupito Francesco. “Come lo sapete? Chi siete?”
“Andatevene, vi dico...” con tono perentorio il cavaliere, per poi spingerlo via.
I servitori del banchiere allora lo presero e lo misero alla porta.
“Non è successo nulla, signori...” fece Nicolò “... riprendiamo pure a divertirci...” e rise.
Guisgard
23-09-2013, 21.26.20
Azable fissò Altea.
“Si, rientrerò...” disse “... ma voi cos'avete? Mi sembrate seccata... è accaduto qualcosa? Temete forse che ci scoprano? Non avete nulla da temere... io non ho mai fallito un colpo... nessun gendarme potrà mai scoprirmi... neanche quel capitano... ruberò il quadro e sarò da tutti riconosciuto come il più grande ladro di tutti i tempi...” con tono trionfale lui “... appena vi sentirete meglio, mi troverete dentro... a dopo...” e rientrò.
Ma non passarono neanche pochi istanti che accadde qualcosa.
Dalla sala Altea cominciò ad udire delle grida molto forti.
Fracesco de' Binardi era riuscito ad entrare, gettando il caos fra gli invitati.
Eilonwy
23-09-2013, 21.30.00
A quello spettacolo corsi verso mio zio.
"Zio? Che sta succedendo? Chi è quell'uomo? Che cosa vuole?" dissi preoccupata poi mi rivolsi al Cavaliere "Voi come fate a conoscerlo?".
Guardai il Cavaliere con preoccupazione e con occhi supplicanti.
Altea
23-09-2013, 21.45.34
Zitta ascoltai le grandi parole di gloria di Azable...il miglior colpo e il ladro più famoso di tutti i tempi..sicuramente io non sarei diventata la migliore ladra di tutti i tempi.
Azable ritornò in sala ma fui destata da delle grida nella sala...mi avvicinai e vidi la scena..quell'uomo doveva essere colui che gridava nel giardino per entrare, ma perchè trattarlo in quel modo?
Il mio sguardo vagava tra quell'uomo e il Capitano Jacopo dè Gufoni che lo ferì a una mano..e poi vidi il Cavaliere di Altafonte che pure lo allontanò..non capii se per astio o per metterlo al sicuro sentendo le sue parole.
"Cosa sta succedendo a quell'uomo?" chiesi avvicinandomi ad Altafonte...sembrava quasi lo conoscesse.
Fu come se mille lame mi trafiggessero il petto.
La Repubblica... La Repubblica... Crysa è caduta.. Mio padre... Cosa gli hanno fatto?
Solo l'abbraccio di Roberto mi tenne ancorata a terra.
Avrei voluto correre, urlare, sfogare la mia rabbia su un muro fino a far sanguinare le nocche.
Era finita.
Non sarei mai più tornata a casa mia, non esisteva più casa mia.
Restai stretta a lui per un tempo che mi parve comunque troppo breve, la sua presenza mi dava quel tanto di sicurezza che mi serviva per respirare.
Piansi calde lacrime, finché non ne ebbi più. Per la prima volta in vita mia, mi sentii fragile e indifesa.
Alzai lentamente lo sguardo, senza abbandonare quell'abbraccio. Tentai di parlare, ma non ci riuscii. Non dovevo più piangere, non potevo essere debole. Ero rimasta solo io, era una responsabilità troppo grande per una ragazza.
Cercai i pensare, ma i ricordi dei luoghi che avevo amato continuavano a susseguirsi nella mia mente.
"Clio.. Clio.." una voce si alzò tra il frastuono del cortile.
Mi voltai, cercandolo tra la folla, ma quando lo scorsi, era lontano di pochi metri.
"Sono qui.." gridai.
Allungò il passo e mi raggiunse, abbracciandomi forte.
"Cosa credevi, siciagurato? Che sarei partita senza salutarti?" dissi, sforzandomi di scherzare.
Restammo stretti in quell'abbraccio per lunghi istanti.
Lui si staccò e ma restò a guardarmi con le guance rigate dalle lacrime.
Gli porsi un fazzoletto, lui lo prese e mi guardò con aria divertita.
"Non dirlo in giro, eh.."
"Non sia mai che si sappia che il principe Diomede ha un cuore.." risi.
"Allora è vero.. te ne vai.."
"Non ho avuto scelta, sai che rimarrei..".
Lui mi strinse le spalle "..No.. sei un'incosciente.. hai già rischiato di morire una volta.. ha fatto bene a metterti in salvo.." Mi sfiorò la guancia con la mano "..sta' attenta ragazzina.. Abbi cura di te.. diventa donna.. vivi.. anche per me..".
"Diomede, maledizione, non dire così..".
Ma lui non mi ascoltò "..sappi.." cercando invano di trattenere le lacrime "..sappi che qualunque uomo mi presenterai non mi andrà bene.. non sarà mai abbastanza..".
Non riuscii più a trattenere le lacrime.
"Vuoi vedermi morire zitella?" scherzai.
"No, ragazzina.. fammi fare il fratello geloso, su.. voglio solo saperti felice.. lontano da questo inferno..".
"Non dire così, Diomede, questa è casa nostra..".
Lui annuii "Lo so.. per questo fa così male..".
D'un tratto, il suo sguardo si fece corrucciato.
"Ehi, ma quella è la mia spada.." indicando la spada di nostro padre.
"Già.." dissi, con aria di scuse "...non ancora, in realtà... Nostro padre non vuole che la trovino..".
Annuì "Trattamela bene.. mi raccomando.."
"Ci rivedremo.. in questa vita o nell'altra.." sussurrai.
Lui annui, e mi strinse nuovamente.
Eravamo stati inseparabili, fin da bambini, era come lasciare lì una parte di me.
"Abbi cura di Crysa.. e del nostro popolo.." sorrisi "..fatti onore.. fa' onore al nostro nome..".
Lui rise.
"Che c'è?" chiesi, accennando un sorriso.
"Spartana fino alla fine eh... la mia piccola amazzone..".
"Amazzoni a Sparta.. andiamo bene.." risi "..comunque, non lo so sai.. fanno tutte.." inizai a dire.
"Una brutta fine, si lo so.. " mi interruppe lui, ridendo "...ti tocca essere soltanto te stessa... impaziente, insopportabile, impertinente, irascibile..".
"Iniziano tutte per I?" lo interruppi io.
Dal fondo del cortile, qualcuno lo chiamò a gran voce.
"Devi andare.. e io anche.." dissi, con infinita tristezza.
Lui allargò le braccia "..beh, a me la bella morte, a te le buone nozze.. Sarebbe presuntuoso volere entrambi, non credi?".
Annuii, incapace di parlare.
Quante volte avevamo letto i miti sognando gli eroi di cui raccontavano.
Ci abbracciammo una terza volta, ma quando lo chiamarono di nuovo, ci allontanammo.
Non riuscivamo più a non pensare, a sdrammatizzare, era il momento più difficile di tutta la nostra vita, persino peggio di Castel Fiorito.
"Addio, Clio.." sussurrò, con voce spezzata "...ti voglio bene... te ne vorrò sempre..".
"Anch'io fratello mio.. Addio..." mormorai "..Addio..".
Una lacrima solitaria mi attraversò il viso.
Mi imposi di calmarmi.
"Voglio vederlo... " dissi, con la voce più ferma di quanto mi aspettassi "Voglio sapere perché non è rimasto su Crysa.. Io sono sul continente da tre giorni.. Quando sono partita la battaglia non aveva ancora avuto inizio.. Diomede era lì, pronto a respingere le truppe nemiche... Come ha fatto ad arrivare prima di me a Sygma, legarsi con dei nobili, ed essere arrestato? E poi, non si usano i processi in questa città? Se avesse disertato e fosse partito insieme a me di nascosto, allora sarebbe qui anche lui da tre giorni.. Mettiamo anche che l'abbiamo arrestato il giorno stesso.. Lo uccidono immediatamente? Se questo è essere liberali, me ne guarderò bene..." Guardai Roberto "..voglio vederlo.. Voglio sapere... Possibile che il palazzo sia caduto nel giro di qualche minuto? Avrei sentito gli spari dalla nave.." Guardai un punto lontano "..possibile che si possano cancellare mille anni di storia, in una manciata di ore?".
Presi un profondo respiro, e mi spostai di un passo.
Pulii con un fazzoletto la giacca di Roberto "..il tuo bel vestito.. Mi dispiace.." Cercando di sorridere.
"Non ho più una casa, né una terra, e nemmeno una famiglia.. ma non posso semplicemente dimenticare e andare avanti.. Se hanno arrestato Diomede in quattro e quattr'otto, nemmeno io sono al sicuro... Sarà rimasta una corte in Europa... Non posso dimenticare il nome che porto..".
Cercai di concentrarmi, cacciai le lacrime in fondo, dove nessuno le avrebbe viste. Il mio futuro non era impellente come problema, Diomede stava per essere giustiziato.
Mi asciugai il viso e tornai impassibile. Dovevo essere forte, come lo ero sempre stata.
"Allora dimmi, secondo te.. Perché propormi un patto?" chiesi "..Continuo a non capire cosa ci guadagni il viceprocuratore... Perchè sarebbe disposto a lasciarlo andare se le sue accuse sono così gravi.. ha detto che non gli importa se sia colpevole o innocente, vuole solo qualcuno sul patibolo, chiunque.. per soddisfare la folla.. per il bene dello stato.. " scossi la testa "...Che devo fare? Non posso prendere un uomo innocente e sostituirlo con Diomede solo perchè lui è mio fratello.. è un abominio..".
Mi strinsi nuovamente a lui, appoggiando la testa sulla sua spalle.
Non ero mai stata tanto fragile, dovevo riprendermi presto.
Alzai nuovamente il viso, guardando Roberto negli occhi "..verrai con me in quel castello? Devo almeno vederlo un'utima volta.." sussurrai.
Guisgard
24-09-2013, 02.17.47
Elisabeth così, lasciato il convento, si diresse verso la capitale e in breve raggiunse il centro.
Era una sera fresca e asciutta, chiara di stelle e con le stradine della città illuminate dai lampioni che ne seguivano il corso, finendo per riflettere il loro alone luminoso sulle acque del fiume.
La città ormai era quasi addormentata, con la sola eccezione delle grandi case nobiliari ancora illuminate e vive.
E l'unico posto ancora aperto che Elisabeth trovò, fu una locanda sulla cui facciata oscillava un'insegna con scritto sopra:
“Locanda del Ponte”
Guisgard
24-09-2013, 02.34.08
Roberto restò per un attimo in silenzio a quella richiesta di Clio.
“Massi...” disse infine “... certo che ti accompagnerò al castello... ci andremo domattina stessa... magari chiederò a messer Pietro di avvertire suo figlio della nostra visita...” fissò l'immensità della notte “... non so cosa dirti su tutto ciò... fino a quando non ascolterai il viceprocuratore non possiamo farci un'idea precisa di questa storia...”
Ma proprio in quel momento i due avvertirono le grida che provenivano dalla sala.
Era il mercante Francesco de' Binardi che era riuscito ad entrare.
“Andiamo a vedere, Clio...” fece Roberto, per poi prenderla per mano e correre dentro.
E così assistettero a tutta la scena, fino a quando Francesco fu fatto uscire dal palazzo.
Talia
24-09-2013, 02.51.17
Lady Eilonwy cantò, suonando l’arpa, e nella sala calò il silenzio intorno alla sua voce.
Poi, ad un tratto, accadde qualcosa.
La porta d’ingresso si spalancò e qualcuno piombò dentro come una furia...
Francesco Binardi si precipitò verso Nicolò Accio, gridava, era fuori di sé...
Francesco Binardi...
erano anni che non lo vedevo: da quando il nonno non c’era più e nessuno si occupava ormai di mediare tra le due fazioni di Sygma, i Binardi non erano più molto ben visti in città...
e poi, pensai... poi, certo, c’era stata quell’altra cosa... quel fatto...
mi incupii a quel pensiero.
Alle ulteriori grida di Francesco e all’invocazione di Accio, Jacopo scattò in piedi...
istintivamente tentai di trattenerlo per un braccio, ma lui si era già precipitato sui due e si era frapposto tra il banchiere ed il mercante...
ero spaventata: Francesco non avrebbe potuto niente contro Jacopo... nessuno in città poteva niente contro Jacopo...
stavo per dire qualcosa, quindi, quando accadde qualche altra cosa.
Vidi il cavaliere di Altafonte alzarsi rapido e accostarsi a Francesco Binardi, afferrarlo per un braccio e tirarlo malamente in piedi, dopo di che lo vidi strattonarlo verso la porta...
lo vidi parlare con Francesco e fissarlo con quei suoi occhi chiari...
non potevo udire cosa diceva ma non fu necessario: fu l’atteggiamento con cui fece ciò che fece a colpirmi... il modo in cui guardò Francesco, il modo in cui lo sollevò e lo strattonò via...
mi mancò l’aria e, d’istinto, mi alzai in piedi...
mi girava la testa, forte...
non potevo credere a ciò che avevo visto...
non l’avrei mai creduto se non lo avessi visto...
e, anche se sembrava una follia, ora ne ero certa...
ora sapevo dare un nome a quel senso di disagio che provavo...
ne ero certa, anche se non avrei saputo spiegarlo.
Ma per quelle cose non c’era bisogno di spiegazione, non c’era bisogno di prove concrete... per quelle cose bastavano le sensazioni!
“Non è successo nulla, signori...” fece Nicolò “... riprendiamo pure a divertirci...” e rise.
La voce di Nicolò Accio mi fece sussultare forte.
Mi accorsi dunque che ero in piedi, le mani ancora appoggiate sul tavolo e le ginocchia che vacillavano appena...
i miei occhi erano fissi su... sul Cavaliere di Altafonte, incapaci di guardare altrove...
tremavo.
Poi, d’un tratto, sentii che la tensione era troppa...
troppa la confusione che avevo nella testa...
distolsi di volontà il mio sguardo da quello di Altafonte, dunque, e, voltandomi, uscii dalla sala senza voltarmi indietro, a passo svelto... quasi di corsa, quasi in fuga... mentre tutti si alzavano da tavola o discutevano l’accaduto, varcai l’alta porta di vetro e mi ritrovai sul terrazzo, da qui scesi nel giardino degli Accio...
camminai svelta tra le siepi, allontanandomi dal palazzo finché non udii più neanche una voce provenire dalla grande sala...
e qui, nel silenzio più totale, alla luce solo della luna piena, mi fermai, appoggiandomi al bordo di una piccola fontana di marmo, e chiusi gli occhi, serrandoli forte.
Guisgard
24-09-2013, 03.25.10
“Non preoccuparti, Eilonwy...” disse Nicolò a sua nipote “... non è successo nulla... era solo una faccenda di lavoro che peraltro si è già conclusa... avanti, torna a cantare...” guardò poi gli invitati “... su, signori... riprendete a festeggiare... è stato solo un malinteso...” fece allora un cenno ai musici e subito riprese la musica per un nuovo ballo.
Altafonte, intanto, era rimasto a fissare la porta attraverso la quale i servitori del banchiere avevano fatto uscire Francesco.
Lo sguardo del cavaliere era inquieto, ma anche impenetrabile ed enigmatico.
Un attimo dopo a lui si avvicinarono prima Eilonwy, poi Altea.
“Credo fosse solo un disperato...” rivolgendosi alle due “... uno dei tanti miserabili che la sfortuna ha abbandonato...” il suo tono era basso, lo sguardo cupo “... io conoscerlo, damigella?” Fissando poi Eilonwy. “Vi sbagliate. Sono giunto da pochissimo in questo stato e oltre vostro zio, incontrato per affari, non conoscevo nessun altro prima di questa festa.” Tornò a sorridere. “Avanti, amiche mie, non angustiatevi con queste faccende che poco sono adatte alla vostra bellezza... e poi avete sentito, no? La festa è ripresa...” ma c'era qualcosa nella sua voce, nell'espressione del viso e nello sguardo.
Qualcosa che quel sorriso di circostanza solo a stento riusciva a mascherare.
Ma proprio in quel momento qualcuno si avvicinò a loro tre.
“Credo di poter dire” disse Jacopo “che quell'uomo vi debba la vita.”
“Davvero?” Sorridendo Altafonte. “E perchè mai, capitano?”
“Perchè se avesse continuato a minacciare” rispose Jacopo “gli avrei chiesto soddisfazione, temo.”
“Andiamo, capitano, è solo un mercante, oltretutto disperato...” sarcastico il cavaliere “... e se anche vi avesse dato soddisfazione, quanto poteva durare un simile duello? Neanche il fastidio di estrarre la spada...”
“L'onore è l'onore, caro cavaliere.”
“E voi siete un uomo d'onore, vero?”
“L'avete detto, milord.” Con tono fermo Jacopo.
“Allora, forse, temo di avervi rovinato la contesa, capitano.” Ironico Altafonte.
“Precisamente, milord.” Annuì il capitano.
“Non temete...” sorridendo ancora Altafonte “... sono certo che ci saranno altre occasioni per voi e per la vostra infallibile lama...”
“Oh, ne sono certo, milord.” Agitando la sua spada Jacopo.
“Ora perdonatemi...” mormorò il cavaliere “... ma tutta questa agitazione mi ha dato noia... temo di aver bisogno d'aria fresca... capitano...” con un lieve inchino “... care dame...” salutando poi Altea ed Eilonwy.
E dopo aver scambiato un altro sguardo col capitano, Altafonte lasciò la sala.
Poco dopo, un servitore, consegnò ad Altea un bigliettino.
http://3.bp.blogspot.com/_f9pvdIisA48/S9ZNhQo5kNI/AAAAAAAAA3A/IqhV-26ywxc/s1600/Mark+of+Zorro.+Rathbone.jpg
Guisgard
24-09-2013, 04.33.34
Talia si trovava sotto un arco di foglie e gerani che dava su una bianca fontana dall'acqua azzurrina.
Tutt'intorno vi erano i rigogliosi grappoli di uva fragola, che questa vigilia d'Autunno, col suo Sole asciutto e l'aria tersa, aveva ormai portato a maturazione.
L'acqua zampillava vivacemente in quella fontana, sotto il chiarore di una lampada appesa al ramo di un olmo poco lontano, che il vento lambiva lievemente, facendola oscillare a ritmo quasi cadenzato.
“Forse in un verziere come questo” disse all'improvviso qualcuno alle sue spalle “Erec vide Enide per la prima volta... forse fu per la sua pelle chiara, i lunghi capelli quasi biondi, gli occhi sognanti... e lui ne fu abbagliato... si innamorarono all'istante e perdutamente... ma poi, narra il poeta, Erec, influenzato dai suoi compagni, visse drammaticamente il contrasto tra Amore e onore cavalleresco... mise allora in dubbio il suo stesso valore, oltre ai sentimenti che Enide nutriva per lui... e alla fine, per riguadagnare tutto ciò che aveva perduto a causa delle sue debolezze, Erec dovete vincere la terribile Gioia della Corte...” Altafonte sorrise “... nei romanzi cavallereschi dell'Amor Cortese spesso bisogna superare una maledizione per riavere ciò che si è perduto... chissà... se anche la vita fosse così, magari tutto sarebbe più semplice...” e raccolse un grappolo d'uva.
Eilonwy
24-09-2013, 11.18.40
Uscii veloce e senza farmi vedere da nessuno in giardino.
Seguii il Cavaliere, protetta dal manto della notte e degli alberi del giardino.
Egli si fermò alle spalle di Lady Talia e gli disse una frase molto poetica e romantica, ma allo stesso tempo enigmatica.
Non potevo crederci....il Cavaliere stava facendo la corte a una donna sposata.
Restai nascosta a sentire.
http://farm6.staticflickr.com/5260/5421189728_0ddf8c7c74_z.jpg
Talia
24-09-2013, 14.33.17
Mille e più pensieri vorticavano nella mia mente...
dubbi, ricordi, domande...
quell’idea mi tormentava: mi spaventava e mi eccitava allo stesso tempo...
con gli occhi serrati e la testa china me ne stavo appoggiata alla fontana...
tremavo forte.
Poi, all’improvviso quella voce...
“Forse in un verziere come questo” disse all'improvviso qualcuno alle sue spalle “Erec vide Enide per la prima volta... forse fu per la sua pelle chiara, i lunghi capelli quasi biondi, gli occhi sognanti... e lui ne fu abbagliato... si innamorarono all'istante e perdutamente... ma poi, narra il poeta, Erec, influenzato dai suoi compagni, visse drammaticamente il contrasto tra Amore e onore cavalleresco... mise allora in dubbio il suo stesso valore, oltre ai sentimenti che Enide nutriva per lui... e alla fine, per riguadagnare tutto ciò che aveva perduto a causa delle sue debolezze, Erec dovete vincere la terribile Gioia della Corte...” Altafonte sorrise “... nei romanzi cavallereschi dell'Amor Cortese spesso bisogna superare una maledizione per riavere ciò che si è perduto... chissà... se anche la vita fosse così, magari tutto sarebbe più semplice...” e raccolse un grappolo d'uva.
Prima sollevai la testa, incredula, poi aprii gli occhi e mi voltai a fissarlo mentre parlava...
Fece qualche passo verso di me ed io indietreggiai, fino a schiacciare la schiena contro il marmo della fontana...
lo scrutavo...
osservavo quegli occhi chiari, ora non più fuggevoli...
ascoltavo la sua voce e non stentavo più a riconoscerla, adesso che aveva perso quella leziosità ostentata fino a poco prima.
Lo studiavo...
lo studiai a lungo, in silenzio, anche dopo che ebbe finito di parlare...
e quando iniziai a parlare la mia voce era lieve come un bisbiglio, quasi impercettibile...
“Cavaliere di Altafonte...” sussurrai dunque “E’ un nome altisonante... un nome che...”
Esitai per un istante, abbassai gli occhi a terra per un momento, poi tornai ad alzarli su di lui, fermandoli nei suoi...
“Non lontano da qui, tanto tempo fa, sorgeva una grande e ricca città...” iniziai a raccontare, pianissimo “Una città che oggi non esiste più. Venne distrutta a causa della sua ambizione, e da allora nessuno ha più osato costruire su quel colle, fatta eccezione per una piccola cappella... la Cappellina di San Michele. Vi è però una leggenda... si dice, infatti, che la gente di quella città, che aveva nome Altafonte, sentendo che la fine era ormai vicina ed intenzionata a non lasciare le sue ricchezze al re di Sygma, decise una notte di portare il suo immenso tesoro fuori dalla città, per nasconderlo poi da qualche parte là intorno. Si dice che nessuno sia mai riuscito a trovarlo.”
Tacqui, e un denso silenzio calò sul giardino...
i miei occhi erano fissi nei suoi, immobili...
“Ma tu conosci già questa storia, vero?” sussurrai poi, in appena un soffio “L'hai già udita una volta, lì sotto la cappella...”
E non aggiunsi altro... non ce n’era bisogno.
Altea
24-09-2013, 15.32.41
Osservai attentamente il volto del Cavaliere di Altafonte mentre rispondeva...era serio, enigmatico e cupo..la cosa non mi convinceva troppo.
E non mi convinceva neppure il Capitano, iniziò una scaramuccia a parole con Altafonte, li osservavo...i loro volti leggermente adirati..era chiaro che i due non si sopportavano e non mi spiegavo il motivo.
Il Cavaliere di Altafonte si congedò e feci un cenno per salutarlo quando si avvicinò a me un maggiordomo e mi consegnò un biglietto.
Lo presi e lo tenni stretto in pugno per non farmi notare...chi poteva avermelo mandato..? Proprio Altafonte di rimando al mio precedente biglietto? Qualche persona che non conoscevo o qualcuno appena conosciuto?
Mi diressi verso il terrazzo e mi accertai che nessuno potesse vedermi, soprattutto Azable e mi avvicinai a una torcia, lentamente aprii il biglietto per leggerlo, cercando di trattenere la mia ansia.
Sorrisi a Roberto, e mi lasciai condurre dentro.
Mi asciugai il viso e ripresi l'espressione impassibile, che non lasciava trasparire il minimo sentimento.
Osservai corrucciata la scena di Francesco de'Binardi, doveva essere davvero disperato per comportarsi in quel modo, mi chiesi cosa potesse avere di tanto urgente, ma avevo altro a cui pensare.
"Devo parlare con il viceprocuratore.." dissi, rivolta al mio finto cugino "...tu fa come credi, se non ritieni saggio accompagnarmi, va pure, tranquillo.. ti sto già facendo passare troppi guai.." sorrisi "..io, però, devo andare.. l'hai detto anche tu.. devo avere maggiori spiegazioni..".
Così, senza aggiungere altro, mi diressi verso Simone Missari.
"Perdonate l'intrusione, viceprocuratore.." dissi, quando gli fui abbastanza vicina "....voglio i dettagli, riguardo il patto di cui accennavate.. voglio capire perchè me lo state proponendo.. cosa vi ha spinto a farlo.. e, soprattutto, cosa volete da me.." sorrisi ".. vi chiederei nuovamente cosa ci guadagnate, ma immagino che sarebbe una domanda sciocca, visto che non mi rispondereste mai sinceramente.. ebbene, vi ascolto.. solo dopo aver saputo ogni cosa potrò valutare la vostra proposta..".
Eilonwy
24-09-2013, 15.36.14
Ascoltavo immobile i due.
Anch'io avevo sentito tanti anni fa quella storia.
Lo avevo sentito dire dal mio primo amore a una ragazzina bionda, che aveva baciato.
Mi ricordo che quando tornò da me, gli tirai uno schiaffo e gli dissi che non lo volevo piu' vedere.
Per farsi perdonare cercò di farmi contenta in tutti i modi possibili e io dopo tre giorni lo perdonai.
E pensandoci bene il ragazzino dagli occhi blu non mi chiamava mai Eilonwy, ma
Fiammetta perchè avevo i capelli piu' rossi di adesso.
Alla fine mi balenò in mente che giocavo con quel ragazzino e con un suo amico, piu' grande di lui, di nome Carlo.
elisabeth
24-09-2013, 16.30.54
Il Frate sonnecchioso...mi lascio' uscire, e così come avevo previsto per il mio viaggio arrivai al cuore a Sygma.....le piccole case erano tutte silenziose e addormentate mentre le case dei ricchi e spensierati erano in festa e facevano ancora un gran baccano.....mi fermai a guardareuna di esse....potevo vedere poco la gente che l'animava perche' vi era un gran giardino che la divideva dalla strada......ma la mia mente andò in un mondo sconosciuto fatto solo di fantasia ed immaginai saloni illuminati e le Signore con i loro ricchissimi abiti che ballavano con Soldati in alta uniforme..........mi stavo lasciando andare....in un mondo che avrei visto solo nella mia fantasia e così andai avanti......c'era un unica locanda aperta.....guardai nella mia sacca..e vidi che il denaro non mancava...potevo permettermi un letto per quella notte.....stanca...entrai....c'era ancora qualcuno ai tavoli che beveva e chiacchierava.....mi avvicinai al bancone......" Buonasera ....avevo bisogno di una camera e di qualcosa da mangiare e' possibile.....?.."....non ero mai andata in una locanda per dormire..Padre Anselmo mi aveva sempre detto che non era conveniente per una donna.....ma guardandomi intorno in quella citta' potevo permettermi solo....un giaciglio vicino al fiume...e credo che quello sarebbe stato ancora piu' sconveniente
Guisgard
24-09-2013, 19.57.23
Il lieve alito di quel fresco vento della sera, soffiando leggero tra le eriche, i tigli e i gerani, faceva vibrare le foglie come tanti sonaglini che diffondevano nell'aria una vivace melodia, sulle cui immaginarie note sembrava animarsi il corso delle luminose stelle che costellavano quel firmamento infinito.
I getti della fontana, guizzanti e briosi, filtravano tra i bagliori della lampada, screziandosi in armoniosi riflessi, che finivano poi ad increspare l'acqua azzurrognola della vasca bianca.
“Si, ne ho sentito parlare...” disse piano Altafonte “... ho sentito quella storia... tempo fa... così tanto tempo fa, che oggi mi appare come in un'altra vita...” la fissò “... ma voi come fate a saperlo? Non dovreste... io sono poco più di un fantasma, un'ombra... e le ombre si dissolvono col nuovo giorno... ma forse mi avete confuso con qualcun altro, milady... vero?” I suoi occhi erano enigmatici. “Qualcuno che di certo invidio e verso cui nutro una profonda gelosia, visto che ne rammentate a tal punto il ricordo da confondermi con lui... era un vostro amico? Se volete, mia signora, e solo per voi, stasera, invocando la magia delle stelle, potrei giocare ad essere lui... volete? Devo conoscere il suo nome però... proverò ad indovinarlo...” sorrise “... vediamo... come cominciava il suo nome? Con la G? Forse è Giovanni? No, troppo comune... allora Giorgio? O magari Giacomo? Ma chissà... forse non era neanche di queste terre... allora sarà meno comune... direi... Guisgard... si, questo nome mi piace...” i suoi occhi non tradivano emozioni “... allora, per stasera, sarò quel lontano Guisgard... solo per voi, milady...” e mostrò un lieve inchino col capo.
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Guisgard
24-09-2013, 20.19.52
Il locandiere annuì alle parole di Elisabeth e le indicò un tavolo per sedersi.
Ma poco distante dal suo tavolo, la donna, udì i discorsi di alcuni uomini.
“Non ci sono dubbi...” disse uno di loro, che sembrava esserne il capo “... quei tre furfanti sono arrivati qui... ne sono certo... dobbiamo solo scoprire in quale buco si sono nascosti...”
“Come fai ad esserne certo, Velv?” Chiese uno dei suoi.
“Perchè a Camelot” rispose Velv “diverse persone hanno giurato di averli visti uscire dalla città. E siccome a Sud hanno la strada sbarrata dai cacciatori di taglie e dai soldati, dunque devono per forza di cose essere giunti qui a Sygma... e noi li troveremo.”
Eilonwy
24-09-2013, 20.20.25
Guisgard!
Ecco perchè non mi ricordavo quel nome!
Perchè era fin troppo complesso.
Infatti proprio perchè non ricordavo mai il suo nome, il mio primo amore dai occhi blu mi diceva di chiamarlo Apollo, che era la sua divinità pagana preferita.
Era lui il bambino che avevo conosciuto al porto e che mi aveva giurato eterno amore quando me ne andai quell'estate.
Adesso che mi veniva in mente avevamo inciso su un tronco di un ulivo di questo giardino Fiammetta+Apollo.
Non potevo crederci.
Finalmente lo avevo ritrovato.
Forse se lo avessi portato dove c'era quell'ulivo si sarebbe ricordato di me.
Guisgard
24-09-2013, 20.46.19
Altea raggiunse così la terrazza e lontana da occhi indiscreti, al chiarore di una lampada, aprì quel biglietto e ne lesse il contenuto:
“Domani vi attenderò sul lungo fiume, davanti alla chiesa di San Giovanni, così non desterete sospetti raggiungendomi invece che nel mio palazzo.
Il Cavaliere di Altafonte”
Ma appena ebbe terminato di leggere, si accorse di qualcuno che si avvicinava a lei.
Era Azable, ma non si era accorto di quel biglietto.
“Milady...” disse “... come vi sentite ora?”
Guisgard
24-09-2013, 20.50.27
Simone, nel vedere arrivare Clio, mostrò un ghigno di vittoria.
“Vedo che il cuore e la ragione hanno finalmente avuto la meglio sulle vostre errate convinzioni, milady.” Fece segno alla ragazza di seguirlo e raggiunsero il lato della terrazza non vi era nessuno.
“Vedete...” continuò il viceprocuratore “... non è vero che i colpevoli sono tutti uguali agli occhi della Giustizia... esistono criminali peggiori di altri... ed è la Ragion di Stato che decide, o meglio, sceglie quali priorità seguire... vostro fratello è un rinnegato... un nemico della libertà e del popolo... tuttavia ai miei occhi lui e quelli come lui hanno ben poco valore... prima o poi finirà ucciso in quale insulsa rivolta o magari in una volgare rissa da locanda... capirete dunque che sono pronto a barattare la sua inutile esistenza con un vero nemico dello stato... avete udito parlare del ladro che si firma Mirabole, vero? Ebbene, è lui che voglio... e se esistesse l'anima sarei disposto a venderla al demonio pur di riuscire a catturarlo... e qui entrate in gioco voi... siete una ragazza astuta e brillante... sapete usare le armi e da quanto vedo siete anche riuscita ad entrare nell'alta società di Sygma... userete quindi tutto ciò per indagare, per cercare indizi e tracce su quel fantomatico criminale... del resto l'ambiente aristocratico è in parte legato a quello clericale ed io ho motivo di credere che il nostro misterioso Mirabole provenga da lì... e sono certo che riuscirete... dopo, come pattuito, quando riuscirete in questo, io rilascerò vostro fratello...”
Sorrisi, decisamente sollevata.
Un criminale in gabbia era un prezzo che ero disposta a pagare.
"Tutto qui?" dissi, sgranando gli occhi "..volete Mirabole? Beh, si da il caso che io sia arrivata a Sygma proprio grazie a quel ladro.. voglio dire.. a quanto ne so, cercavate gente comune per stanarlo.. mi sembrava un buon modo per ricominciare.. e sia, avrete Mirabole, se riuscirò a trovarlo.. e mi ridarete mio fratello.." allungando la mano, non perchè la baciasse ma perchè la stringesse, a suggellare il patto "...ma domattina andrò al Castello di Sonio a far visita al mio spregiudicato fratello..." sorrisi "..ora, se permettete.. i miei ospiti mi attendono.. abbiamo già abusato troppo del reciproco tempo..".
Altea
24-09-2013, 21.22.46
Lessi il biglietto in fretta e con attenzione...era proprio il Cavaliere di Altafonte...l'indomani sul lungo fiume davanti alla Chiesa di San Giovanni.
Subito lo feci in mille pezzi..in modo nessuno potesse scoprirlo e lo lanciai giù dal parapetto..quando udii Azable.
Mi voltai di scatto..quasi un sorriso sul mio volto.."Oh si.." risposi "sto bene grazie, cosa dite di fare ora?".
Dentro di me ero rincuorata, il Cavaliere aveva letto il mio biglietto e aveva capito...forse avevo una possibilità di uscire da tutto questo, almeno in parte.
elisabeth
24-09-2013, 22.44.34
MI sedetti al tavolo, e ordinai un piatto di minestra costava poco e riempiva tanto.....stavo guardando la candela sul tavolo, quando giunsero alle mie orecchie cose che avrei voluto non sentire più, parlavano dei tre furfanti......
a quanto pare qualcuno li aveva visti uscire da Camelot.......se cosi Fosse avrebbero visto anche una donna con loro........ringraziai l'oste e col capo chino mangiai fino all'ultimo fagiolo.............avevo la coscienza che mi tormentava.....mi alzai dal tavolo e dissi all'oste di non averne piú bisogno....
..uscii fuori e ritornai al convento.....una volta giunta al portone bussai forte.....perché nessuno apriva......sino a quando qualcuno venne ad aprire "grazie Padre dove trovo Fra Teodoro "......accidenti quanta strada avevo fatto .....
Eilonwy
24-09-2013, 23.08.57
Dopo aver sentito ciò.
Sgattaiolai con passo veloce e felpato verso le cucine e le stanze della servitu' che davano sul giardino.
Per mia fortuna non feci alcun minimo rumore.
Mi nascosi dietro una colonna esterna dell'edificio ed attesi che Lady Talia lasciasse solo nel giardino il Cavaliere di Altafonte.
Se l'avesse lasciato da solo avrei potuto conoscerlo meglio, parlarci, dirigerlo verso l'ulivo e fargli ricordare tutto.
Speriamo in questo di conquistarlo.
Per mia fortuna Lady Talia era già sposata e Lady Altea Sveva voleva soltanto uscire fuori dai pasticci.
Fuori uno e fuori due!
Mi dispiaceva tantissimo per Lady Talia di non aver sposato l'uomo che amava.
Un'altra che li girava attorno era Lady Silvia, ma sarebbe stato facile sconfiggerla in amore.
Così attesi che Lady Talia andasse via.
http://carlasalemusio.blog.tiscali.it/files/2012/10/nascondersi.jpg
Talia
25-09-2013, 00.37.10
I miei occhi rimasero nei suoi mentre la sua voce era diventata all’improvviso morbida e carezzevole...
lo osservavo, quasi pendendo da ogni parola...
e sensazioni contrastanti si agitavano in me: la parte di me che ormai credeva di possedere la certezza si scontrava con la parte razionale, quella che continuava a ripetere che non era possibile, che mi stavo ingannando, che era una follia anche solo averla pensata quella cosa, figuriamoci averla detta a voce alta, ad un uomo che mi era sconosciuto...
ma lui non parve turbarsi alle mie parole...
al contrario, mi parve addirittura di leggere in fondo ai suoi occhi un lieve sorriso...
I suoi occhi erano enigmatici. “Qualcuno che di certo invidio e verso cui nutro una profonda gelosia, visto che ne rammentate a tal punto il ricordo da confondermi con lui... era un vostro amico? Se volete, mia signora, e solo per voi, stasera, invocando la magia delle stelle, potrei giocare ad essere lui... volete? Devo conoscere il suo nome però... proverò ad indovinarlo...” sorrise “... vediamo... come cominciava il suo nome? Con la G? Forse è Giovanni? No, troppo comune... allora Giorgio? O magari Giacomo? Ma chissà... forse non era neanche di queste terre... allora sarà meno comune... direi... Guisgard... si, questo nome mi piace...” i suoi occhi non tradivano emozioni “... allora, per stasera, sarò quel lontano Guisgard... solo per voi, milady...” e mostrò un lieve inchino col capo.
“Solo per me?” sussurrai, facendo eco alle sue parole, con una strana sensazione in fondo al cuore.
Esitai...
“Solo per me sarete lui, cavaliere?” mormorai “Solo per me sarete... è un nome insolito, difficile da indovinare... Guisgard?”
I miei occhi si incupirono... era tanto tempo che non pronunciavo più quel nome... tanto tempo che nessuno lo pronunciava più...
E di colpo mi tornò tutto alla mente: i nostri screzi da bambini, le liti, poi quel giorno lontano alla Cappella di Altafonte, i suoi occhi e la mia fuga, il giorno seguente, la confusione, la notizia di un crimine, le voci che rimbalzavano come impazzite per la città, le accuse, la fuga... e poi... la caduta, il fiume, la morte.
Di nuovo chiusi gli occhi.
“La persona che portava quel nome...” dissi poi, piano, tornando a guardarlo intensamente “Credevo che non fosse mai stato mio amico... da piccoli litigavamo spesso: lui mi tirava le trecce e mi diceva che ero presuntuosa, io mi sforzavo di ignorarlo e lo credevo fin troppo pieno di sé... eppure...”
Un lieve vento si levò all’improvviso, facendo frusciare le siepi...
“Eppure...” ripresi, dopo un breve istante “Forse... chissà... forse c’era davvero una sorta di strana Amicizia tra noi... un’Amicizia di cui avevo paura, perché andava contro troppe cose...”
Sospirai e sollevai gli occhi a guardare le stelle...
“Sono passati sette anni, ormai... sette anni dal giorno in cui quella persona fuggì da Sygma. Mi fu detto che era morto in quella fuga, caduto da cavallo e morto nel fiume... fine della storia!”
Il mio sguardo lo lambiva... lo sfiorava... e poi si soffermava e tentava di indagarlo...
fu così per lunghi minuti...
minuti durante i quali solo i nostri occhi parlavano, e con gli occhi non si può mentire, non si può nascondersi...
con gli occhi non si può celare e nascondere la preoccupazione.
Guisgard
25-09-2013, 17.06.21
Altafonte, a quelle parole di Talia, sorrise lievemente.
In mano aveva ancora quel grappolo di uva matura, simbolo di quelle terre.
“Vedete, milady...” disse poi “... a volte capita che la sorte, quando si è troppo accanita contro qualcuno, conceda poi a questi un'inaspettata fortuna... e nella vita, solitamente, due sono le cose che la Fortuna concede in pegno per chi ha troppo sofferto... una grande ricchezza o un grande Amore... magari quel vostro amico ha trovato una delle due... o chissà, entrambe... ma di sicuro, quella curiosa amicizia, oggi non vi mancherà più di tanto... siete tra quei pochi fortunati che possono dirsi baciati da messer Amore, milady...” e la fissò con occhi attenti, come se cercasse di penetrare quelli di lei e raggiungere i suoi pensieri più intimi, la sua anima, fino al suo stesso cuore.
Ad un tratto però si sentì confusione provenire dal piano di sopra, dalla sala della festa.
E un attimo dopo, dal balcone si udì una voce chiamare Talia.
Era Jacopo e cercava sua moglie.
Intanto nella sala, quella confusione era giustificata.
Infatti era giunto un biglietto che i domestici avevano subito consegnato al padrone di casa.
Un biglietto che poi Nicolò aveva prima mostrato al capitano Jacopo, poi letto ad alta voce:
“Vi informo che domani sarò nella chiesa di Santa Felicita, nella quale adorerò il Santissimo Sacramento esposto per i fedeli, reciterò qualche preghiera, donerò fiori freschi ai Santi e infine visiterò la Cappellina della Deposizione, dove comincerò ad ideare il piano su come portare via il quadro.
Mirabole”
Il biglietto si concludeva con l'immagine incisa di un fiore.
Anche Azable ed Altea ascoltarono il contenuto di quel biglietto.
“Ma non capisco...” disse Nicolò “... perchè questo fiore nel biglietto?”
“E' un giacinto rosso...” fece Silvia “... e nel linguaggio dei fiori simboleggia il gioco...”
“Per lui tutto ciò è come un gioco!” Esclamò Azable. “Ci tratta tutti come pedine, quel pagliaccio!”
http://pintardibujo.com/wp-content/uploads/jacintos.jpeg
Eilonwy
25-09-2013, 17.40.34
Sentii del rumore dal palazzo.
Ma cosa era successo?
Guisgard
25-09-2013, 17.51.54
A quelle parole di Clio, Simone sorrise e la salutò con un cenno del capo.
“Naturalmente” disse “ci terremo in contatto. E sarò io a farmi vivo. A presto, milady.”
Clio rientrò nella sala, ma qui subito comprese che era accaduto qualcosa.
“Clio...” andandole incontro Roberto “... è accaduto qualcosa... quel ladro, Mirabole, si è rifatto vivo...”
Altea
25-09-2013, 17.58.42
Ad un tratto vi fu trambusto nella sala ed entrammo...un biglietto da parte di Mirabole...ecco ci mancava pure questo.
Azable era attento, lo scrutavo...e tremavo quasi..domani...aveva detto domani quel ladro si sarebbe recato alla chiesa di Santa Felicita..io dovevo incontrare il Cavaliere di Altafonte.
Sospirai...dovevo ingegnare una tattica o Azable mi avrebbe sicuramente portata laggiù.
"Infatti" risposi ad Azable sperando di convincerlo "io non darei peso a quelle parole...sarebbe solo un folle a dichiarare palesemente che domani si presenterebbe..come dire..sul luogo del delitto. E' solo un depistaggio".
Guisgard
25-09-2013, 18.04.07
Eilonwy era nel giardino, nascosta fra alcune alte piante che contornavano il vialetto che dava alla fontana bianca, dove si trovavano il Cavaliere di Altafonte e Talia, quando cominciò a sentire l'agitazione che proveniva dal piano superiore e precisamente dalle sale in cui si trovavano gli invitati.
Udì la voce di suo zio e poi di altri che erano alla festa, tutti inquietati da qualcosa.
Era chiaro che stava succedendo qualcosa.
Anzi, era già accaduto.
Talia
25-09-2013, 18.12.27
“Vedete, milady...” disse poi “... a volte capita che la sorte, quando si è troppo accanita contro qualcuno, conceda poi a questi un'inaspettata fortuna... e nella vita, solitamente, due sono le cose che la Fortuna concede in pegno per chi ha troppo sofferto... una grande ricchezza o un grande Amore... magari quel vostro amico ha trovato una delle due... o chissà, entrambe... ma di sicuro, quella curiosa amicizia, oggi non vi mancherà più di tanto... siete tra quei pochi fortunati che possono dirsi baciati da messer Amore, milady...” e la fissò con occhi attenti, come se cercasse di penetrare quelli di lei e raggiungere i suoi pensieri più intimi, la sua anima, fino al suo stesso cuore.
Abbassai gli occhi a quelle sue parole...
“Oh...” mormorai “Oh, di sicuro la sorte gli ha concesso qualcosa, se gli ha permesso di sfuggire alle mani che lo inseguivano, quel giorno lontano... e... e di diventare, poi, voi: il Cavaliere di Altafonte...”
Sollevai gli occhi e gli lanciai un’occhiata fuggevole...
“Ma...” soggiunsi poi, con la voce lieve “Continuate a chiamarmi ‘milady’ e ad essere così formale, galante... dunque forse è vero che mi sto ingannando... si, forse è vero, dato che la persona che ricordo non ha mai usato un linguaggio così formale con me e... beh, mi chiamava ‘milady’ solo quando voleva prendersi gioco di me...” sorrisi appena a quelle parole, dolcemente, tra me.
Ad un tratto però si sentì confusione provenire dal piano di sopra, dalla sala della festa.
E un attimo dopo, dal balcone si udì una voce chiamare Talia.
Era Jacopo e cercava sua moglie.
Sussultai a quella voce...
improvvisamente tesa, feci qualche passo su me stessa...
esitai ed allungai il collo, sollevando il mento, per riuscire a scorgere la casa sopra le siepi. Non ci riuscii, ma non importava. Sentii di nuovo la voce di Jacopo, ma era lontana... mi tranquillizzai.
“Sei stato un folle a prendere le parti di Francesco, poco fa...” dissi, tornando verso di lui ed avvicinandomi tanto al suo orecchio da permettergli di sentirmi anche se sussurravo pianissimo.
Parlavo in fretta, con una nota di urgenza nella voce...
“I Binardi non sono più molto ben visti a Sygma da quando... beh, dalla tua scomparsa. Mio nonno li difendeva a Corte, ma quando anche lui è venuto a mancare...” inspirai “Ma non esporti più così! Il tuo aiuto a quella famiglia sarebbe... sospetto. Se io ti ho riconosciuto, altri potrebbero farlo... e poi non avresti scampo. Questa città non dimentica. Questa città non perdona, non scordarlo.”
Di nuovo si udì la voce di Jacopo che mi chiamava, potevo sentire che era irritato.
“Jacopo non è uno stupido.” sussurrai ancora, pianissimo, vicinissimo al suo orecchio “Guardati da lui... e da Simone Missani. Non insospettirli e non dargli occasione di colpirti... o puoi star certo che lo faranno. Lo faranno senza pensarci. E non sbaglieranno il colpo! Proverò ad occuparmi io di Francesco... in qualche modo farò...”
Per un istante lo fissai intensamente negli occhi, pensai che sembrava stupito dopotutto...
“Non guardarmi così...” mormorai allora “Non mi sei mai stato per niente simpatico, lo sai bene, e ti informo che niente è cambiato...”
Sorrisi appena...
“Ma sono contenta che tu non sia davvero annegato in quel fiume...” soggiunsi piano “E che sei qui!”
Il vento frusciava tra le siepi...
lentamente, mi voltai e mi allontanai... giunta all’arco, mi fermai e mi voltai indietro...
“I miei omaggi, Cavaliere di Altafonte...” dissi con un lieve inchino, come se niente fosse accaduto “L’aria è fresca questa sera ed io, con il vostro permesso, credo che rientrerò.”
Mi allontanai senza più voltarmi indietro e pochi istanti dopo ero già all’ingresso del giardino...
“Sono qui...” dissi a Jacopo, in piedi sulla terrazza, salendo verso di lui “Non c’è bisogno di gridare tanto, stavo solo passeggiando e prendendo un po’ d’aria! Vieni, rientriamo adesso!”
Guisgard
25-09-2013, 18.55.09
Quelle parole di Talia, i suoi sussurri, i suoi sguardi, lasciarono su Altafonte una leggera e vaga inquietudine.
Una malinconia soffusa.
Si sedette allora sul bordo della fontana, cominciando a giocare con un geranio che, dolcemente, era finito su quell'acqua azzurra e a tratti trasparente.
E il cavaliere ora appariva quasi indifferente, addirittura apatico, alla confusione che invece sembrava dominare al piano superiore del palazzo.
E restò così, su quella fontana, come chi spera quasi di confondersi con le ombre della sera.
Intanto, Talia aveva raggiunto Jacopo sulla terrazza.
“Non è questo il momento di andare a passeggiare da sola nel giardino...” disse il capitano “... qualcuno è entrato nel palazzo... e non voglio saperti sola... vieni, rientriamo...” prese per mano la ragazza e ritornarono nella sala.
Qui vi era ancora agitazione per l'accaduto.
In breve Jacopo raccontò tutto a Talia, del ladro e del biglietto.
Questo era ora nelle mani di Simone che lo esaminava con attenzione.
“Allora, signor viceprocuratore?” Chiese Nicolò.
“Non ci sono dubbi...” mormorò Simone “... è stato scritto dalla stessa mano che ha composto quello precedente...”
“Come è riuscito ad arrivare a casa mia?” Sconvolto il banchiere.
“Qualcuno è riuscito a farcelo arrivare, mi sembra ovvio...” rispose il viceprocuratore “... ed avrà avuto tutto il tempo di scappare via, purtroppo...”
“Dunque dite che ha agito approfittando della festa?” Fissandolo Nicolò. “Così da non essere visto?”
“Precisamente.” Annuì Simone.
“Non sono d'accordo.” Intervenne Jacopo. “Chi ci dice che l'autore del biglietto non era tra gli invitati, o comunque tra quelli che erano qui?”
“Sospettate dei miei ospiti, capitano?” Sorpreso Nicolò.
“Sospetto di tutti.” Replicò il militare. “Il mio ruolo me lo impone.”
“E qualche sospetto preciso?” Domandò Nicolò.
“Si...” annuì Jacopo “... il giovane de' Binardi... ha inscenato quella sua visita disperata per introdurre qui il biglietto.”
“Come fate ad esserne certo?” Guardandolo Simone.
“I de' Binardi, come potrà confermarci messer Accio, non navigano in buone acque... e sono da sempre legati al Clero... già anni fa ebbero dei problemi con la giustizia, quando uno di loro, un ragazzo adottato dal vecchio de' Binardi, uccise a tradimento il barone di Castelflorenzio.”
“Sentito, milady?” Qualche passo più indietro Azable, che aveva accanto Altea. “In effetti quel mercante aveva un'aria sospetta... si, anche io penso possa aver inscenato tutto per entrare qui col biglietto... ora mi chiedo... davvero sarà domani in quella chiesa? Sempre ammesso che non verrà arrestato stanotte...”
Guisgard
25-09-2013, 19.15.06
Elisabeth ritornò così al convento.
Aveva attraversato la città, con l'aria fresca della sera, le torri merlate illuminate, il firmamento sognante ed incantato, impreziosito dallo scintillio delle sue stelle.
E giunta al convento chiese di poter vedere Padre Teodoro.
Uno dei frati allora accompagnò la donna in biblioteca, dove appunto si trovava il religioso.
Ma qui lei lo trovò in compagni di altri tre uomini.
E non erano frati.
Infatti si trattava del capo, di Monty e di Ioga.
I quattro erano intenti a discutere fra loro quando arrivò Elisabeth.
“Figliola...” disse Padre Teodoro “... non mi aspettavo di rivedervi...”
"Oh, davvero?" Dissi stupita a Roberto "..Mirabole? Ho appena parlato col viceprocuratore... Che, per inciso, continua a non piacermi affatto... È proprio lui il suo prezzo.. Se glielo consegno lascerà andare Diomede... Quindi sarà meglio interessarsi.. In che senso si è rifatto vivo?" Chiesi.
Poi, sentii la conversazione tra il procuratore e un militare, e compresi.
"Oh, un biglietto.. Francesco de Binardi?" Corrucciai la fronte "..ma no, non può essere.. Sarà disperato, ma... E poi, scusa, avrebbe fatto tutto quel baccano? In modo da attirare l'attenzione? È un suicidio...".
Sospirai "...io non sono una cacciatrice di taglie o un gendarme.. Non so nemmeno da che parte cominciare.. Un conto era proteggere il quadro, ma acciuffare un ladro.. Mah.." Sorrisi "...infondo, non ho più una casa, un titolo, non troverò mai un principe disposto a sposarmi.. E non saro mai regina.. Beh.. Dovrò pur inventarmi qualcosa.. Perché non dare la caccia ai ladri?" Dissi piano, come parlassi a me stessa.
"Devo dire, però, che a questa festa non ci si annoia mai, eh.." Sherzai.
Altea
25-09-2013, 19.17.23
Guardai Azable...sinceramente non era argomento che mi interessava ma finsi di inscenare che la cosa mi aveva profondamente colpito..."Come vi dissi prima..barone Azable..sarebbe stata una mossa azzardata arrivare qui e dare le direttive sulle sue mosse...per me...vuole depistarci tutti...è furbo, badate bene".
Mentre Azable ascoltava, attentamente, tutti parlare animosamente, mi allontanai leggermente...dovevo riflettere come fare l'indomani per presentarmi davanti alla Chiesa di San Giovanni..sicuramente Azable si sarebbe mosso...e forse avrebbe voluto andassi con lui.
Sbuffai e mi incamminai fuori nel giardino, l'aria si era fatta leggermente fresca e forse avrebbe rinfrescato le mie idee quando mi parve di vedere nel buio appena rischiarato dalla Luna una ombra verso la fontana..un colpo al cuore...e se fosse nascosto qualcuno invece che riguardava questa storia di Mirabole?
Talia
25-09-2013, 19.21.43
Entrai in casa con Jacopo, ero stupita da tanta agitazione...
agitazione, che tuttavia mi si chiarì poco dopo, quando mio marito mi spiegò l’accaduto.
Con buona parte degli invitati, allora, ci facemmo intorno a Simone... questi esaminò il biglietto e fornì la sua versione... Jacopo però non era d’accordo...
“Sospettate dei miei ospiti, capitano?” Sorpreso Nicolò.
“Sospetto di tutti.” Replicò il militare. “Il mio ruolo me lo impone.”
“E qualche sospetto preciso?” Domandò Nicolò.
“Si...” annuì Jacopo “... il giovane de' Binardi... ha inscenato quella sua visita disperata per introdurre qui il biglietto.”
“Come fate ad esserne certo?” Guardandolo Simone.
“I de' Binardi, come potrà confermarci messer Accio, non navigano in buone acque... e sono da sempre legati al Clero... già anni fa ebbero dei problemi con la giustizia, quando uno di loro, un ragazzo adottato dal vecchio de' Binardi, uccise a tradimento il barone di Castelflorenzio.”
Mi voltai di scatto a quelle parole...
Francesco?
Quella era l’idea più balorda che avessi mai sentito... Francesco de’ Binardi non era il tipo da rubare quadri e atteggiarsi a salvatore pubblico, non era tipo da colpi di testa...
Scossi il capo a quell’affermazione... dovevo parlare con Jacopo di questo... ma in privato... dovevo farlo ragionare...
E poi quell’allusione a...
spalancai gli occhi. Ma mi costrinsi a non avere reazioni.
Guisgard
25-09-2013, 19.59.11
Ormai la festa si era in qualche modo rovinata.
E così, poco a poco, gli invitati andarono via.
Alla fine anche Jacopo e Talia lasciarono il palazzo degli Accio, non prima, però, che il capitano prendesse appuntamento con Simone per l'indomani.
Poi, durante il tragitto verso casa, in carrozza, Jacopo appariva inquieto e nervoso.
“Questa volta” disse “nessuno potrà tirare fuori dai guai i de' Binardi... anni fa si salvarono dalla disgrazia di finire senza più onore e dignità... ma ora... ora sarà la volta buona di vederli sparire per sempre... dovevo immaginare subito che ci fossero loro dietro questa storia... altro che ladro misterioso!” Con un impeto di rabbia.
Guisgard
25-09-2013, 20.42.31
Altea era riuscita a scendere in giardino, allontanandosi da quella confusione.
E lì, nell'incertezza della sera, si accorse di una figura vicino alla fontana.
E avvicinandosi ancora, la riconobbe.
Era il Cavaliere di Altafonte.
Aveva l'aria assorta, lo sguardo lontano e giocava con un geranio sull'acqua di quella fontana, quasi indifferente al clamore che proveniva dal piano superiore.
Guisgard
25-09-2013, 20.47.16
“Invece io” disse Roberto a Clio “sono della stessa idea del capitano de' Gufoni... anche io credo che in tutta questa storia ci siano dentro i de' Binardi... ragioniamo... sono in pessime condizioni finanziarie, appoggiano il Clero e detestano la borghesia... dunque mi sembrano più che sospettabili... inoltre, guarda caso, poco prima di scoprire il biglietto, Francesco de' Binardi giunge qui con una scenata di stampo teatrale... e facendo due più due...” sbuffò “... comunque non mi piace questa cosa che ti ha chiesto il viceprocuratore... perchè chiedere a te di cercare quel ladro? Lui può disporre di soldati e magistrati... mah... ma tanto, a quanto pare, sembra che questa faccenda di Mirabole sia prossima a risolversi...”
Poco dopo, salutati tutti, Clio, Roberto e Selenia tornarono a casa.
Altea
25-09-2013, 20.50.23
Mi avvicinai lentamente e scorsi il Cavaliere di Altafonte..mi chiesi come mai fosse lì in giardino e non si fosse mosso alla notizia di Mirabole.
Sembrava assorto e giocherellava con un ramo di geranio, mi sedetti vicino a lui senza proferire parola sul bordo di quella fontana.
Si udiva solo lo scroscio della fontana e poi d'un tratto dissi..."Mi piacerebbe essere lungo il lungo fiume..presente di fronte alla Chiesa di San Giovanni? Penso domani ci andrò" e sorridendo staccai un grappolo di uva assaggiando alcuni acini e poi aggiunsi improvvisamente..."E ditemi..ho sentito i pettegolezzi delle dame, che solitamente detesto...li ho sempre odiati pure nella mia dimora a Camelot o nei vari balli...coi miei genitori...ma voi...cercate moglie? E come mai? Che requisiti dovrebbe avere?" chiesi piena di interesse.
Eilonwy
25-09-2013, 20.50.39
Oh no adesso sta arrivando Lady Altea!
Certo che sono sfortunata.
Che noia!
Non importa mi avvicino con cautela per sentire che si dicono.
Ahimè sono una ragazza troppo curiosa.
."Mi piacerebbe essere lungo il lungo fiume..presente di fronte alla Chiesa di San Giovanni? Penso domani ci andrò" e sorridendo staccai un grappolo di uva assaggiando alcuni acini e poi aggiunsi improvvisamente..."E ditemi..ho sentito i pettegolezzi delle dame, che solitamente detesto...le ho sempre odiate pure nella mia dimora a Camelot o nei vari balli...coi miei genitori...ma voi...cercate moglie? E come mai? Che requisiti dovrebbe avere?" chiesi piena di interesse.
Cosa?
Allora non voleva essere solo aiutata!
Meglio rimanere ad ascoltarli.
elisabeth
25-09-2013, 23.20.27
Attraversando il chiostro fui condotta alla biblioteca, mentre aprii la porta sentii delle voci....che nella mia grande impazienza feci l'errore di non riconoscere.......bene.....quando l'istinto prevale alla ragione questo succede.....il caos......fra Teodoro era in simpatica conversazione con i tre falsi Fratelli......." Sono certa che non pensavate di vedermi cosi' in fretta......formate un bel quadretto voi quattro.....già dei simpatici compagni di viaggio.......ditemi Fra Teodoro...visto che ho ascoltato...ma solo per un attimo le vostre conversazioni ...ditemi...avete il coraggio di denunciarli ?.....anzi...visto che in fondo sono una buona religiosa....sono venuta a dirvi che tre uomini seduti al mio tavolo in una locanda di Sygma.....stavano cercando i tre porcellini....e a quanto pare...sanno perfettamente che sono usciti da Camelot perchè li hanno visti...e che non sono andati a Sud perchè troppi soldati......l'unica cosa..e' che non ho sentito ....che hanno accomunata una donna alla vostra presenza.........ora sono in pace con la coscienza.......datemi un posto per dormire e domani non mi vedrete piu'...togliero' il disturbo......mi raccomando.....siate custodi degli altri fratelli....."......Incrocia le braccia sul petto ed attesi che mi fosse indicato un posto dove dormire...
Guisgard
26-09-2013, 01.17.58
I quattro ascoltarono ogni parola di Elisabeth.
Poi Padre Teodoro si alzò e si avvicinò ad una piccola finestra.
“Ho ascoltato ogni vostra parola” disse ai tre falsi frati “e non spetta a me giudicarvi. Io credo che in ognuno di noi ci sia la possibilità di scindere ciò che è giusto da ciò che è ingiusto. Ora sta a voi... sta a voi decidere cosa fare... se continuare a fuggire, aggiungendo male ad altro male, oppure liberarvi da tutto ciò...” li fissò e poi uscì dalla stanza.
A quel punto gli occhi dei tre furono su Elisabeth.
“Tre uomini avete detto...” rivolgendosi a lei il capo “... li ricordate? Sapete dire se c'era qualcosa di particolare che vi ha colpito? Un dettaglio, qualcosa che possa farci capire chi fossero quegli uomini?”
"Mah, io non conosco la situazione dei de'Binardi.. ma so che quel Francesco non era a Sygma, quando è stato mandato il biglietto.. era a Camelot, per una fiera di cui non ricordo il nome.. abbiamo alloggiato nella stessa locanda.. e ci ho parlato sulla strada, per quanto cercassi di stare sola.." dissi, pensierosa "...te l'ho detto che ci deve essere qualcosa sotto... ti sembra normale che un uomo come lui chieda aiuto a me? O è disperato o c'è qualcosa che mi sfugge.. non mi piace per niente.. ma, comunque.. ormai non ho niente da perdere, e sono venuta a Sygma proprio per quel Mirabole... volevo guadagnarmi da vivere, e invece ora, se dovessi riuscire in questa folle impresa, salverò la vita a quell'incosciente di mio fratello..".
Sospirai.
La festa era ormai finita, e tutti si diressero verso le loro case, anche la carrozza Fiosari partì.
Giunti al palazzo, salutai Selenia e Roberto e mi ritirai nelle mie stanze, non prima di aver ricordato al mio finto cugino l'appuntamento che avevamo il giorno dopo.
Entrai nell'ampia camera degli ospiti, chiusi la porta dietro di me.
Abandonai l'elegante abito, per indossare una semplice veste bianca, e mi buttai sul letto.
Per lungo tempo restai immobile, a fissare il soffitto, incapace di immagazzinare tutte le informazioni che avevo ricevuto quel giorno.
E poi, mi lasciai andare: nel silenzio della notte, piansi tutte le lacrime che mi erano rimaste.
Piansi per la mia casa bruciata, la mia terra saccheggiata, mio padre ucciso, mio fratello imprigionato, e anche per me, che non avevo più un futuro, non come l'avevo sempre immaginato, almeno.
Giurai a me stessa che, dopo quella notte, non avrei più pianto.
Dovevo essere forte, per tutti i miei cari.
Quando non ebbi più lacrime, esausta, caddi in un sonno profondo e tormentato.
Un passo, un altro, circospetti e silenziosi.
Tutto intorno a me, silenzio e fumo rivaleggiavano tra loro. Si poteva udire solo lo scalpitio delle fiamme che, a poco a poco, avvolgevano le pareti.
Io avanzavo piano, quasi fossi un fantasma, e mi guardavo intorno.
Le fiamme inghiottivano ogni cosa, lo sguardo di Pentesilea morente scomparve, insieme a quello del suo Achille.
Eppure, dentro di me, non sentivo niente, un vuoto profondo e incolmabile riempiva la mia anima.
Il giardino sembrava essere ancora rigoglioso e illuminato dal sole.
Quando uscii sul terrazzo, tuttavia, i miei occhi vagarono, da una parte all'altra, incapaci di capire, incapaci di sopportare.
Non c'erano più i fiori, le aiuole, le fontene marmore, c'era soltanto morte.
Ma tra tutti quei cadaveri, ne riconobbi uno, volutamente messo in mostra. Tentai di correre verso di lui, ma le gambe si rifiutarono di muoversi, come fossero ancorate a quella terra che non avrei più rivisto.
L'odore della morte, attorno a me, era ancora più insopportabile della sua vista.
Poi, in un piccolo momento di pace, sentii la brezza del mare accarezzarmi il viso.
Chiusi gli occhi, e iniziai a correre, non avevo bisogno di vedere la strada davanti a me, sapevo che il mare era lì, poco distante, ancora un momento e solo la scogliera ci avrebbe divisi.
Corsi, all'impazzata, come fossi una lepre inseguta dai cani, finchè il rumore delle onde fu talmente forte da risultare assordante.
D'un tratto, però, qualcuno mi afferrò alle spalle, tenendomi stretta a sè.
Mi parlò, e io riacquistai per un momento lucidità. Avevo già vissuto un momento come quello, a Castel Fiorito, prima di svenire, solo che adesso non c'era mio fratello a trattenermi tra le sue braccia, c'era Roberto.
Mi stava parlando, ma non riuscivo a comprenderlo.
"Calmati, Clio.. ci sono io... sono qui.. ci sarò sempre.." disse, con voce dolce.
Mi aggrappai a lui, e piansi lacrime che non credevo di possedere.
Lui mi accarezzò i capelli, e mi tenne stretta a sè.
"Ci sono io.." ripetè "...sempre..".
Alzai lo sguardo, e mi trovai persa nei suoi occhi per lunghi istanti, mentre il suo sorriso mi calmava piano piano, e ogni battito del suo cuore faceva rallentare il mio.
Mi svegliai di buon mattino, pensando al sogno assurdo che avevo fatto.
Ma dopotutto, come non comprenderlo? Pensai, cercando di non pensare all'abbraccio con Roberto.
Prima di quella sera, non ci eravamo mai avvicinati così tanto, certo, erano situazioni particolari, certo, e gli ero davvero grata di avermi offerto un'ancora di salvezza, non sarebbe successo di nuovo.
Quindi dovevo anche smettere di sognarlo!
Mi preparai in fretta, vestendomi semplcemente, e scesi per la colazione.
Chiesi ad un domestico di informare Roberto che mi ero alzata, ricordandogli che avevamo un impegno.
Lo aspettai in giardino, la mia anima poteva essere tormentata da questioni più o meno importanti, ma qul cielo terso strappava un sorriso.
Talia
26-09-2013, 01.40.37
Salimmo in carrozza... Jacopo era inquieto, nervoso... e forse anche io lo ero, sebbene non per gli stessi motivi.
“Questa volta” disse “nessuno potrà tirare fuori dai guai i de' Binardi... anni fa si salvarono dalla disgrazia di finire senza più onore e dignità... ma ora... ora sarà la volta buona di vederli sparire per sempre... dovevo immaginare subito che ci fossero loro dietro questa storia... altro che ladro misterioso!” Con un impeto di rabbia.
Sollevai gli occhi e lo guardai per un istante...
esitai...
poi inspirai appena...
“Jacopo...” iniziai a dire, lentamente “Io onestamente non capisco... insomma... se davvero è Binardi il ladro, perché fare quella sceneggiata? Perché non rubare il quadro avendo il vantaggio dell’effetto sorpresa? Proprio lui, che in città è così conosciuto... non credi che l’effetto sorpresa sarebbe stato un incredibile vantaggio, per lui?”
Scossi la testa...
“E poi... Francesco de’ Binardi... suvvia, Jacopo, pensi davvero che potrebbe essere lui il fantomatico Mirabole? Pensi che ne avrebbe la capacità? O il coraggio?”
Sorrisi appena...
“Io non credo... no, non credo che Francesco sia mai stato un avventuriero...”
Tacqui per un istante... poi, lentamente, allungai una mano e sfiorai quella di mio marito...
“Perdonami, Capitano... ma devo ricordarti che sei un militare...” sussurrai dolcemente “E che, quindi, è la ricerca della verità cui devi pensare... e tu... tu sei sicuro di aver ricercato questa verità al meglio delle tue capacità, questa volta?”
Guisgard
26-09-2013, 01.45.19
Altafonte, nel vedere arrivare Altea, si alzò e la salutò con un cenno del capo.
“Eh, la chiesa di San Giovanni” disse, raccogliendo quel geranio dall'acqua “gode di una suggestiva vista sul lungofiume... l'ho veduta al mio arrivo in città, proprio mentre con la mia carrozza attraversavo il ponte vecchio...” sorrise “... quanto ai pettegolezzi delle dame, io credo che essi siano un po' il sale di questa sofisticata e frivola vita d'alta società... diciamo un vivace momento di futili distrazioni in una dorata quotidianità... però si da il caso che quei pettegolezzi nascondano un fondo di verità, milady... in effetti cerco moglie... perchè? Forse perchè nulla mi spaventa più della solitudine, o forse perchè sono dell'età giusta per desiderare di godere la vita in due... magari perchè adoro troppo la bellezza femminile, o chissà, forse perchè amo svegliarmi al mattino con qualcuno nel mio letto...” aveva in mano quel geranio “... o addirittura il motivo è ancora più sciocco... perchè si tratta solo di voler donare, ogni giorno, a qualcuna uno dei fiori che sbocciano nel mio giardino... che qualità deve possedere una donna adatta a me? Diciamo che sogno la sensualità di Andromeda, le conoscenze di Medea, la voglia di slanci che animava Elena, la fedeltà di Penelope, l'amore per l'arte di Laodamia, la passionalità di Armida, la forza d'animo di Clorinda, l'innocenza di Erminia, il candore di Enide e la capacità di sognare di Ginevra...” rise “... prendete questo fiore...” mostrandole quel geranio “... nel linguaggio dei fiori esso simboleggia la follia... ossia, l'unica prerogativa che dovrebbe avere ogni innamorato... ora perdonatemi, ma la notte mi reclama... i miei omaggi, lady Altea Sveva...” mostrando un cortese invito “... ci ritroveremo alla chiesa di San Giovanni...” e svanì fra le ombre del giardino.
Un attimo dopo, Altea udì una voce.
Era Azable che la cercava.
“Ah, siete qui...” avvicinandosi a lei “... venite, la festa è terminata... torniamo in albergo...”
Guisgard
26-09-2013, 02.17.00
Roberto raggiunse poco dopo Clio per la colazione.
“Dopo colazione” disse il giovane “partiremo subito alla volta del Castello di Sonio.”
E infatti, finita la colazione, i servitori prepararono subito la carrozza.
Poco dopo, i due, avevano già lasciato Palazzo Fiosari.
Arrivarono al castello dopo una mezz'ora circa.
Questo gigante di granito si ergeva su un piccolo colle fuori città, oltre la sponda destra del fiume.
Giuntivi, Roberto chiese del direttore del carcere e insieme a Clio vi fu condotto da un soldato.
Ma non trovarono solo il direttore.
Con lui infatti vi era anche Simone Missani.
Il viceprocuratore ordinò allora ad una sentinella di condurre i due nella cella del prigioniero 1809.
Furono così fatti scendere attraverso una scala di pietra umida e maleodorante, fino a raggiungere un corridoio sotterraneo che dava su una piccola cella.
Qui, sulla porta di ferro, la sentinella aprì il piccolo sportellino, tanto stretto da permettere solo a stento di poter vedere nella cella.
E attraverso quello, Clio vide un uomo steso su una brandina, con i capelli lunghi e vestito di stracci.
“Voltati, canaglia!” Gridò la sentinella, ma il prigioniero non si voltò.
“Sono giorni che non tocca cibo...” spiegò la sentinella “... credo che abbia perso conoscenza.”
Tuttavia, anche se steso su quella brandina, Clio fu in grado di riconoscerlo.
Era davvero Diomede.
Guisgard
26-09-2013, 03.52.39
Jacopo, avvertendo il contatto della mano di Talia subito la strinse nella sua.
“Io credo” disse poi “che quel Francesco de' Binardi non sia il capo di tutto... probabilmente è coinvolta l'intera famiglia de' Binardi... quello sciocco ed inetto giovane è solo uno dei tanti bracci... magari seguono le direttive del vescovo, chi può dirlo... fatto sta che sono certo di ciò che dico... quanto alla sorpresa di poter agire, dici bene... ma io penso che tutto questo nasconda una trappola... si...” annuì convinto “... credo che loro mirino ad altro... hanno un altro obbiettivo... e vogliono solo confonderci... magari vogliono solo far concentrare tutte le nostre forze attorno a Santa Felicita... e così da poter agire indisturbati altrove...perchè dopotutto quel quadro, seppure prezioso, non è certamente l'opera più inestimabile qui a Sygma... non certo da poter giustificare tanto interesse... e infatti non ho mai creduto a quei biglietti... sono troppo assurdi... specchietti per le allodole... domani parlerò di questo col viceprocuratore del re...” arrivarono finalmente a Palazzo de' Gufoni.
Eilonwy
26-09-2013, 09.13.43
Senza farmi vedere da Lady Altea Sveva, raggiunsi il Cavaliere.
Arrivai alle sue spalle.
"Salve! Siete venuto a prendere un po' d'aria?" dissi con fare calmo e dolce.
Molto bene questo è il mio momento.
"Allora come avete trovato il mio canto?" dissi con curiosità.
Il cuore iniziò a battere più veloce, ma non lo diedi a vedere.
"Voltati sciagurato..." Dissi, calma ma decisa "...non crederai di risolvere le cose in questo modo, evitando di dare spiegazioni.. È troppo comodo.. Avanti, so che puoi sentirmi..".
Mi voltai verso il soldato e poi alzai per un momento lo sguardo verso Simone Misseri "...aprite la cella.. Gli darò io stessa da mangiare, a costo di farglielo ingurgitare..." Sorrisi al viceprocuratore "..se muore in cella, il nostro patto non avrà più ragion d'essere e il vostro popolo non potrà bearsi del patibolo.. O sbaglio?".
Osservai ancora per un momento quella figura, lacera e immobile.
Ma avrei riconosciuto il corpo di mio fratello anche se fosse stato sfigurato.
La mia voce, si fece più dolce "...guarda che non ti permetterò di marcire qui dentro.." Tornai a guardare il soldato e il viceprocuratore "...allora, di grazia volete aprire questa porta? Non mi sembra in condizioni di nuocere a nessuno, se non a se stesso!".
Lanciai una rapida occhiata a Roberto, che se ne stava in silenzio, non mi fidavo di quegli uomini, ma non potevo nemmeno permettere che mio fratello si lasciasse morire in quel modo.
Altea
26-09-2013, 16.11.18
Lo ascoltavo parlare attentamente e quasi il suo tono di voce era cambiato, quasi addolcito...lo guardai negli occhi chiari e improvvisamente fu come mi si presentò davanti un uomo diverso da quello che avevo visto dentro al salone...quasi in cerca di una certezza quotidiana a cui donare se stesso.
Era l'uomo più ricco del mondo...disse il suo servitore e guerriero orientale e si diceva pure in giro...eppure qualcosa ancora non possedeva..l' Amore.
Mi diede quel geranio in mano...si nella vita ci voleva un pizzico di follia e audacia o non si sarebbe andati avanti, e io la dovevo avere per salvare me stessa in quel momento.
Sorrisi e lo vidi svanire tra gli alberi..e facevo ruotare tra le mani quel fiore di geranio osservandolo.
"E come sarà?" chiesi alla balia piena di curiosità e col cuore che guardava al futuro con speranza.
"Sarà fantastico quel giorno mia dolce Altea...e tu..tu sarai come una Principessa..poichè vostro padre, il barone Edward Mac Parker come tale vi tratta e vorrà il meglio per Voi".
Mi gettai sul letto guardando il soffitto..."Oh Lizzie chissà come sarà bello il mio sposo".
"Certo..sarà l'uomo più bello del mondo e anche più dolce, d'altronde una damigella bella, colta e intelligente come te merita il meglio..e sarà onorata e riverita dal proprio marito ogni giorno e accontentata in tutto..ma soprattutto sarà amata con intensa follia".
D'un tratto si aprì la porta della camera da letto ed entrò mia madre, lo sguardo era arcigno come sempre e ci guardò entrambe e si rivolse alla balia.."Smettetela di riempire damigella Altea di queste sciocchezze..o vi troverete per la strada".
Calò il silenzio e Lizzie uscì dalla stanza, come mia madre senza prima lanciarmi quella occhiata che diceva tutto come sempre.
E mi trovai sola, sul letto a guardare il soffitto.
Fui destata da quei ricordi da Azable..."Oh certo...sono anche abbastanza stanca, bene mi sembra tutto sia andato come avete voluto" dissi uscendo dal giardino assieme a lui.."E per domani..come intendete muovermi milord?" ....e il domani sarebbe stato in qualche modo pure il mio ultimo giorno con lui..in qualsiasi modo..e pensavo a quei meravigliosi occhi chiari che era come avessi appena conosciuto.
elisabeth
26-09-2013, 17.18.33
Fra' Teodoro....dopo aver fatto la sua paternale.......giro' su se stesso...mi venne vicino, facendomi uno strano sorrisetto ed usci' dalla stanza......figurarsi, i tre Fraticelli..mi assalirono di domande....." Uno alla volta......le domande una alla volta per favore......erano tre persone distinte almeno dai loro vestiti non sembravano essere scappati di galera.......ma ora che ricordo uno di loro si chiamava Velv...si Velv...ecco, e devo dirvi che sono sicuri che voi tre siete a Sygma....devono solo scoprire dove e se devo essere onesta il convento sarà uno di quei posti dove andranno a cercare....per primo......si fa festa a Sygma i palazzi dei signori sono pieni e illuminati...le guardie saranno di casa......."....mi sedetti su una sedia con aria soddisfatta..un po' come se avessi scoperto chissà che cosa..........mii stavo dando delle arie ?
Guisgard
27-09-2013, 00.35.23
“Perdonatemi, milady...” disse Simone, che nel frattempo li aveva raggiunti, a Clio “... ma non è consentito parlare ai prigionieri di questo braccio. Sono criminali politici, dunque della peggior specie per uno stato civile... ma non temete, nessuno è mai morto per fame quando dispone ogni giorno di pasti caldi ed acqua... io vi ho mostrato vostro fratello e ho rispettato quanto detto... ora tocca a voi... portatemi il nome di Mirabole ed io lo libererò... ora venite, risaliamo... l'aria di queste segrete è malsana...” e fece cenno alla sentinella di chiudere lo sportellino della porta.
“Si, in effetti qui sotto c'è un fetido che appesta l'aria...” mormorò Roberto, portandosi un fazzoletto sul viso.
E presero le scale per risalire.
Guisgard
27-09-2013, 00.39.04
“Domani” disse Azable ad Altea “ci recheremo presso quella chiesa... sono curioso di sapere cosa accadrà... che follia!” Esclamò divertito. “Annunciare le proprie mosse a chi non chiude occhio per arrestarti! Se sarà così, non voglio perdermi lo spettacolo!” Rise. “E poi” aggiunse “andando lì, potremo vedere finalmente questo famoso quadro. A proposito... ho fatto svolgere delle ricerche su quel dipinto dal professor Mundos... vedremo cosa ha scoperto...” e raggiunsero l'albergo.
Il giorno dopo, all'ora di colazione, tutta la banda si ritrovò al completo.
Guisgard
27-09-2013, 00.48.12
” rise “... prendete questo fiore...” mostrandole quel geranio “... nel linguaggio dei fiori esso simboleggia la follia... ossia, l'unica prerogativa che dovrebbe avere ogni innamorato... ora perdonatemi, ma la notte mi reclama... i miei omaggi, lady Altea Sveva...” mostrando un cortese invito “... ci ritroveremo alla chiesa di San Giovanni...” e svanì fra le ombre del giardino.
E per questo, quando Eilonwy raggiunse la fontana, trovò soltanto l'incerta penombra della sera ad avvolgerla e non più il Cavaliere di Altafonte.
Ma proprio in quel momento udì uno dei domestici di suo zio che la chiamava.
E sceso in giardino, la trovò.
“Damigella...” disse avvicinandosi a lei “... la festa è ormai terminata e vostro zio vi sta cercando... è preoccupato perchè non vi ha più vista... sono successe tante cose al ballo stasera... venite vi condurrò da lui...”
Guisgard
27-09-2013, 01.10.53
A quelle parole di Elisabeth, i tre falsi frati trasalirono e poi ognuno mostrò una reazione diversa dagli altri due.
Monty inveì contro la terra e contro tutti gli uomini.
Poi contro il demonio e infine persino contro stesso, incurante della sacralità del luogo in cui si trovava.
Ioga invece non disse nulla.
Ma dal suo volto era finalmente svanito quel perenne sorriso ebete che lo aveva caratterizzato sin dal suo ingresso in questa storia.
Infine il capo.
Lui apparve pensieroso e restò in silenzio per alcuni istanti.
“Quel figlio di centomila vermi” disse con rabbia Monty “è riuscito a trovarci alla fine! Che il diavolo se lo porti! Ora cosa facciamo, capo? Ci avevi assicurato che l'avremmo fatta franca! E ora invece?”
“Sta zitto...” mormorò il capo “... lasciami pensare...” scosse il capo “... lei ha ragione...” indicando Elisabeth “... chiese e conventi, non offrendo in queste terre il diritto d'asilo per i rei, saranno i primi luoghi in cui verranno a cercarci... dobbiamo trovare un posto più sicuro ed insospettabile... conosco Velv... rammento ancora le sue parole quando giurò di catturarci per vederci poi penzolare dal più alto albero con un cappio al collo...”
“Dove andremo?” Fissandolo Monty.
“Non lo so...” con tono basso il capo “... non lo so...”
“Che sia maledetto quel bastardo!” Sbottò Monty.
“Forse l'unico modo per evitare l'Inferno” fece il capo “è quello di rifugiarci in Purgatorio...”
Talia
27-09-2013, 01.18.22
Scendemmo dalla carrozza nel cortile e ci dirigemmo verso il portone d’ingresso...
“Jacopo, secondo me stai esagerando... non puoi essere così sicuro che c’entrino davvero i Binardi in questa faccenda, tu sospetti di loro solo perché...” mi interruppi di colpo.
Esitai...
poi sospirai appena...
“Ascolta...” iniziai a dire lentamente “Il vecchio Binardi era molto amico di mio nonno, ricordi? Certo, non la pensavano allo stesso modo, ma si rispettavano... Lo conosco fin da quando ero bambina. E pensavo che forse... forse potrei andare a trovarlo... magari scopro qualcosa...”
Gli lanciai un’occhiata...
“Potrei confermare i tuoi sospetti... oppure... oppure scagionarli! Che ne dici?”
"È mio fratello.." Sibilai, ma mi lasciai condurre via, non potevo mettermi nei guai.
Lanciai un'occhiataccia a Roberto quando si portò il fazzoletto al naso, si era davvero rammollito dall'ultima volta che l'avevo visto, o forse ero io ad essermi abituata all'orrore.
"Un paese civile non condanna a morte qualcuno senza giusto processo... Ma devo essere rimasta indietro.." Dissi candidamente.
"Volete solo il nome? Beh, ottimo.. M'immaginavo già di doverlo legare e trascinare, sarebbe stato complicato.." Ridendo appena.
Guardai Simone e Roberto "...bene, se non c'è altro.. Dovrò iniziare questa ricerca.." E mi avviai verso l'uscita.
"Mi spiace di averti portato in un posto come questo.." Sussurrai a Roberto "...ma ti sono grata per avermi accompagnato.." Sospirai "...ora devo solo capire da dove cominciare..".
Guisgard
27-09-2013, 01.39.17
“Ascoltami, Clio...” disse Roberto appena lasciarono il castello “... sei davvero sicura di ciò che stai facendo? Voglio dire... non si sa nulla di quel ladro... Mirabole sfugge a gendarmi e soldati di mezza Italia da tempo ormai... ho letto che diversi furti sono stati da lui rivendicati o comunque a lui attribuiti... e tu credi davvero di poterlo smascherare? Andiamo, Clio... riflettici... se non fosse un'impresa al limite dell'impossibile, pensi che il viceprocuratore, avendo disponibilità di molto uomini e mezzi, avrebbe chiesto il tuo aiuto? E poi dimmi... da dove pensi di partire con questa tua improbabile indagine?”
Guisgard
27-09-2013, 01.41.33
Jacopo a quelle parole di Talia restò a fissarla.
“Non capisco perchè tanta passione da parte tua nel volerli difendere.” Disse. “Forse solo perchè tuo nonno in qualche modo li stimava? E poi... cosa stavi dicendo prima di interromperti? Per quale motivo credi che io sospetti di loro?”
Ma proprio in quel momento la carrozza giunse al palazzo.
Subito i domestici andarono loro incontro.
“Milady...” la domestica a Talia “... domattina, essendo Venerdì, andrò a confessarmi da Padre Roberio a Santa Felicita... verrete con me?”
“No, meglio di no.” Fece Jacopo. “Domani la chiesa sarà sorvegliata ancora più accuratamente e farò in modo che resti chiusa per i fedeli. Le Celebrazioni riprenderanno da dopodomani.”
“Ma Padre Roberio non accetterà mai di chiuderla...” fissandolo la domestica.
Ma lo sguardo di Jacopo la zittì, facendole chinare il capo.
“Se proprio ci tieni” rivolgendosi poi il capitano a Talia “ a voler andare a trovare i de' Binardi fa pure allora... preferisco saperti là, piuttosto che attorno a Santa Felicita domani.”
Rincasarono e la notte, che Jacopo passò tutta nel suo studio, trascorse rapida.
Eilonwy
27-09-2013, 09.21.14
"Arrivo!" gli dissi.
Era sparito come un fantasma.
La cosa mi rattristò e mi spaventò molto.
Volevo parlagli e lui si era volatilizato.
Tornai al palazzo. Mi svesti e riposi abito e diadema.
Mi struccai e mi lavai l viso.
Mi misi una bianca camicia da notte e dopo aver pregato andai a dormire.
"Che discorsi.. È ovvio che non ho la più pallida idea di dove cominciare, così come so che sarà quasi impossibile.." Sbottai "...ma dimmi, cos'ho da perdere? Perché dovrei lasciar perdere, non tentare? Se non lo troverò, uccideranno Diomede, se non lo cercherò nemmeno, allora lo uccideranno ugualmente.. Ascolta.." Fermandomi e prendendogli le mani tra le mie "..non ti sto chiedendo di aiutarmi, mi rendo conto che minaccio la tua vita tranquilla e spensierata.. Che non sei più il ragazzo che amava l'avventura, non rifiutava mai una sfida e non si tirava indietro davanti a nulla.. l'ultima cosa che voglio, credimi, è causarti problemi.." Dissi, dolcemente "...ti chiedo solo di ospitarmi finché questa storia non sarà finita, in un modo o nell'altro, poi me ne andrò, con o senza Diomede.. E non dovrai più preoccuparti per me..".
Lasciai ricadere le mani, arrossendo leggermente, non avevo mai osato tanto con lui, ma alla festa era stato lui a farlo, e, non sapevo perché, quel gesto mi era parso naturale.
"Comincerò dai crimini che ha commesso, io credo.. Mi informerò per cercare i dettagli, o qualunque cosa possa essere sfuggito.. Se non ci fosse la vita di mio fratello in ballo, potrebbe anche essere divertente.." Sorrisi.
Altea
27-09-2013, 15.38.31
Al mattino presto mi alzai, ma ero agitata e pure di malumore...prima di tutto mi preoccupava che Azable voleva recarsi proprio alla chiesa di Santa Felicita...e io invece avevo appuntamento in tutta altra chiesa.
E poi oggi sarebbe stato un giorno speciale...forse..chissà cosa mi avrebbe riservato.
Pensai era meglio prepararmi subito..ovviamente per uscire e dirigermi alla chiesa di San Giovanni e a questo punto dovevo sfoderare il mio solito trucco da attrice..sperando funzionasse.
Guardai tra i vestiti e scelsi quello color pesco e pizzo bianco con rifinitura leggermente dorate e indossai pure la collana e l'anello di acquamarina.
Guardai quella pietra...era meravigliosa ed incredibile come i giochi di luce la rendessero di diversi colori tra l'azzurro e il verde acqua...ma era pura..come dovevo rimanere io dentro.
Aprii la porta e vidi Azable e gli altri due della banda seduti a far colazione, salutai solo con un cenno del capo.
Li sentivo parlare del quadro, del loro piano...e qui iniziò la mia inscenata.
Presi una fetta di pane e iniziai a imburrarla e ad un tratto mi fermai, strabuzzando gli occhi e facendo cadere il coltello e il pane..."Oh..che sta succedendo".
Mi alzai di scatto recandomi subito al terrazzo ma senza uscire..."Meglio prenda dell'aria..mi sento mancare..barone Azable..è tremendo..mi succedeva pure a Camelot, quando andavo a balli impegnativi. Meglio mi stenda sul divano".
Mi stesi sul divano portando la mano alla fronte..."Non sto bene...io..io penso non possa uscire in questo stato, non mi reggo nemmeno in piedi. Io direi che vi raggiungerò alla chiesa di Santa Felicita non appena mi sentirò meglio, anche perchè un ritardo e potrete perdervi tutto...vi prego lasciatemi qui a riposare".
E li guardai con aria sofferente sperando li avessi convinti.
Guisgard
27-09-2013, 16.01.51
Roberto prese fra le sue le mani di Clio.
“Non è cambiato nulla...” disse “... se non forse la consapevolezza di cosa siamo diventati, Clio... da ragazzi potevamo anche dare la caccia alle stelle o sfidare la Luna... correre a perdifiato nel crepuscolo, facendo a gara a chi fra noi riconosceva per primo Venere nel cielo... ma oggi non è più così... le stelle e la Luna sono lontane... e correre loro incontro non ci porterà da nessuna parte... io sono convinto che questa cosa che hai accettato sia una pazzia... ma comprendo che sei disperata...” sorrise “... certo che ti aiuterò. Lo farò perchè tengo a te...” esitò “... ed anche a Diomede, naturalmente... e resterai nella mia casa per tutto il tempo che vorrai...” le lasciò le mani per accarezzarle il viso “... solo però se tu mi prometterai di non fare nulla di irresponsabile o pericoloso... intesi?” Accennò una risata. “e devo dire che mi piace la tua idea... fare ricerche su tutte le imprese di Mirabole... sono certo che riusciremo a scoprire qualche dettaglio interessante... però suggerirei anche di non scartare la pista proposta dal capitano de' Gufoni... io, come lui, nutro molti sospetti sui de' Binardi...”
Guisgard
27-09-2013, 16.12.49
Azable e gli altri della banda si avvicinarono subito ad Altea.
“Milady...” disse il barone “... cosa avete? Si, sarà meglio che vi stendiate un pochino... Kos...” chiamando poi il suo fedele servitore “... chiama una cameriera e fa portare in camera una tisana per milady...”
“Si, barone.”
“Noi però dobbiamo recarci a Santa Felicita...” ancora Azable “... tuttavia non mi sento di lasciarvi qui da sola... Mussan...” rivolgendosi allo spadaccino “... resterai tu con milady... quando si sentirà meglio la porterai a Santa Felicita, intesi?”
“Sarò il suo angelo custode, barone.” Annuì lo spadaccino.
E così, Azable, Kos e Mundos uscirono.
Poco dopo una cameriera portò in camera la tisana per Altea.
Guisgard
27-09-2013, 16.25.41
Trascorse così la notte e al mattino Eilonwy fu svegliata da Cestia.
Insieme uscirono sulla terrazza, dove trovarono Nicolò.
“Buongiorno, piccola mia...” disse il banchiere a sua nipote “... hai riposato bene stanotte? E dimmi... la festa ti è piaciuta? Ti sei divertita?”
Altea
27-09-2013, 16.31.32
Per un momento esultai tra me e me..ce l'avevo fatta...quando udii quelle parole..Mussan sarebbe rimasto con me.
Sbuffai senza farmi notare...ma a quel punto dovevo mettere in atto una altra mia abilità.
Arrivò la cameriera..sorseggiai lentamente la tisana, poi guardai Mussan e il balcone che dava sulla strada dalla mia camera.
Mi alzai..e feci finta di sentirmi leggermente meglio..."Mussan..quella tisana è stata un toccasana.." quando sobbalzai.."ma che è stato? Lo avete sentito pure voi quel rumore in salotto?Eppure siamo soli..non vorrei..che qualcuno ci stesse spiando..avanti andiamo a vedere..ma fatevi avanti voi messer Mussan..io ho timore, voi siete un ottimo spadaccino..anzi..il migliore, vero?" e gli feci l'occhiolino.
Mentre dicevo questo mi avvicinavo sempre più al balcone...con mio padre eravamo soliti andare a scalare le vette ed ero molto abile pure a scenderle..ero pronta appena fosse andato in salotto, a scendere dalla grondaia vicino al balcone.
Eilonwy
27-09-2013, 16.31.56
"Buongiorno carissimo zio! Sì, ho riposato bene stanotte e la festa è stata stupenda, ma ...." incominciai rattristirmi.
Non avevo avuto la possibilità di far ricordare al Cavaliere d'Altafronte chi ero io.
elisabeth
27-09-2013, 17.10.36
guardai quei volti cosi' sicuri, cosi' duri...quelle espressioni che potevano incenerire un drappo di soldati...divenire pensierose.......il Capo .....stava riflettendo e gli altri stavano perdendo la fiducia in lui ?......avevano perso le loro certezze......." Il purgatorio.....certo...voi venite dall'inferno....siete in paradiso e ora una puntatina al purgatorio.......dove andrete miei prodi ?.......c'era festa in citta' magari ci saranno signore che apprezzerebbero la vostra compagnia....e sarebbero felici di nascondervi nel loro letto.......".......sorridevo....questa volta mi piaceva guardare il loro volto ..ora erano loro che avevano paura....
Dapprima sorrisi alle parole di Roberto, al pensiero dei momenti felici che avevamo passato insieme.
Per un momento, lo guardai intensamente, mentre la sua mano sfiorava la mia guancia.
Un brivido mi attraversò, ma cercai di non darlo a vedere.
Da quando ci eravamo rivisti ci eravamo avvicinati troppe volte, ma forse era soltanto perché, in realtà, non eravamo mai stati così lontani.
Poi, d'un tratto, scoppiai a ridere.
"Beh, non è cambiato nulla? Non sono io quella che ha dovuto usare un fazzolettino profumato là sotto..." Scossi la testa "..sembravi una di quelle damine con la pelle di porcellana.. Non parlare come se fossimo due vecchi bacucchi, su.. Io capisco che il matrimonio sia una grande svolta, che ti abbia responsabilizzato, ed è una cosa bellissima.. Sono felice per te, e hai tutta la mia invidia.. Ma, andiamo.. Abbiamo sempre vent'anni..." Con un gran sorriso "...e io non sono disperata... Non ho altra scelta, o.. Altro da fare.. Ma sono contenta se mi aiuti.." Esitai "..con te intorno, mi sento a casa..".
Quasi senza pensarci, allungai la mano a cercare il suo viso, sfiorandogli la guancia in una carezza delicata e leggera "..grazie, di tutto.." Sussurrai.
Poi abbassai la mano, anche se lasciai i miei occhi liberi di vagare nei suoi, per un momento.
"Allora.." Dissi poi, cambiando espressione "...da dove cominciamo? Sei tu il padrone di casa in questa città, dove possiamo trovare le informazioni che ci servono? E, tranquillo, vaglieremo ogni possibilità, anche i Binardi.." Strizzando l'occhio.
Guisgard
27-09-2013, 19.32.55
“Eilonwy...” disse Nicolò a sua nipote “... cos'hai? Ti vedo triste! Dovresti essere felice invece!”
Eilonwy
27-09-2013, 19.37.32
Quanto era cresciuto il mio Apollo, anzi il mio piccolo Guisgard.
Era diventato un bellissimo e raffinato gentiluomo.
Ma non era cambiato per niente il suo carattere come i suoi magnifici occhi azzurri e suoi sfavillanti capelli corvini.
http://static.screenweek.it/2011/4/9/the-vampire-diaries-2x17-damon-salvatore-cap_mid.jpg
La voce di mio zio mi scosse.
Lo guardai e dissi:"Ne possiamo parlare in privato caro zio? E' una questione importante" dissi sorridendo timidamente.
Guisgard
27-09-2013, 19.53.52
“Io” disse Roberto a Clio “comincerei proprio da quei mercanti... magari andare da loro con una scusa qualsiasi... non so, a scegliere dei tessuti o qualche oggetto per l'arredamento... tu poi” sorridendo “hai sempre la mania delle armi... dunque si potrebbe andare a vederne qualcuna da loro... cosa ne pensi?”
Talia
27-09-2013, 19.55.10
Mi ero stupita a quelle parole di Jacopo...
quando mi ero proposta per andare dai Binardi non avrei mai immaginato che avrebbe acconsentito così di buon grado...
mi rasserenai.
Preparandomi per la notte, tuttavia, pensai che forse aveva acconsentito soltanto per evitare che io mi trovassi nei pressi di Santa Felicita il giorno seguente.
Il mattino dopo mi svegliai di buon’ora... Jacopo doveva essere fuori già da molto, forse non era neanche mai venuto...
mi alzai e mi vestii con cura.
Scelsi un abito bello ma sobrio, mi pettinai i capelli lasciandoli poi sciolti sulle spalle e li appuntai appena sulla nuca con un fermaglio, poi scesi al piano di sotto.
Lo studio di Jacopo aveva la porta chiusa... bussai ed entrai, ma mio marito non c’era già più.
Lasciai dunque detto alla domestica che andavo a casa dei signori Binardi, mi feci preparare la carrozza ed uscii.
Guisgard
27-09-2013, 20.12.03
Talia così, presa la sua carrozza, raggiunse il vecchio palazzo dei de' Binardi.
Era una residenza seicentesca, dallo stile sobrio ma elegante, che tuttavia però mostrava, dato il cattivo stato, tutte le difficoltà dei suoi proprietari.
E appena la carrozza varcò il cortile, subito dall'interno del palazzo vi uscì una ragazza.
Era minuta, dalla pelle chiarissima come il corallo, i capelli mossi di un nero simile all'ebano malese e gli occhi che dall'azzurro chiaro parevano poi perdersi in un grigio quasi trasparente.
La ragazza riconobbe subito lo stemma della carrozza e vi si avvicinò.
“Lady Talia, che sorpresa...” disse salutando la dama scesa dalla carrozza “... è da tanto tempo che non venivate a farci visita... ma sono felice di rivedervi...”
“Sara!” Chiamò un giovane appena uscito in cortile. “Chi è?”
“E' lady Talia, Francesco.”
“Milady...” con un breve cenno del capo Francesco a Talia “... perdonatemi, ma non comprendo il motivo della vostra visita... mi pare che vostro marito in passato sia stato chiaro... non vuole che giungiate a farci visita... e forse non ha tutti i torti...”
“Francesco, smettila.” Riprendendolo Sara.
“Sara, torna in casa.” Fissandola lui.
Guisgard
27-09-2013, 20.15.31
“Io veramente” disse Mussan ad Altea “non ho udito nulla... ma controllerò per sicurezza... del resto la prudenza non è mai troppo... voi aspettate qui, milady...” estrasse la spada e si avvicinò piano alla porta che dava sul salotto.
Poi, adagio, attraversò l'uscio e si ritrovò nell'altra camera, lasciando da sola Altea.
Guisgard
27-09-2013, 20.17.07
“Si, certo...” disse Nicolò ad Eilonwy.
Con un cenno del capo allora congedò sia Cestia che gli altri domestici, così da restare solo con la nipote.
“Dimmi tutto, ti ascolto...” fissandola.
Altea
27-09-2013, 20.27.34
Non potevo crederci...il mio piano aveva funzionato, fulmineamente vidi il mantello e lo indossai.
Arrivata al balcone notai che non era alto e vi era pure poca gente che passava la strada.
E fu cosi che scavalcai il parapetto e cautamente scesi giù..aspettando l'ultima persona che passava arrivai in strada.
Calma Altea...calma...ora vedi di andare verso il lungofiume.
Mi tirai su il cappuccio del mantello..per non farmi notare e iniziai a correre veloce verso il lungo fiume.
Svoltato l'angolo mi sentii quasi sicura e iniziai a camminare velocemente per non farmi troppo notare, quando vidi una coppia di anziani e chiesi loro di darmi direttive per raggiungere la chiesa di San Giovanni.
Proseguii e ansimavo, per la fretta..per la paura..per la emozione.
Fino a quando la vidi davanti a me...mi guardai attorno e sussultai...il Cavaliere di Altafonte non aveva detto l'ora in cui avremmo dovuto incontrarci, non potevo rischiare di rimanere li fuori ed essere scoperta da Mussan...cosi entrai nella chiesa cercando il prete...anche perchè volevo sincerarmi se vi fosse un prete in quella chiesa.
Talia
27-09-2013, 20.29.58
La carrozza varcò il portone ed entrò nel cortile, dove si fermò.
Io scesi e subito una persona mi venne incontro...
“Lady Talia, che sorpresa...” disse salutando la dama scesa dalla carrozza “... è da tanto tempo che non venivate a farci visita... ma sono felice di rivedervi...”
“Sara!” Chiamò un giovane appena uscito in cortile. “Chi è?”
“E' lady Talia, Francesco.”
“Milady...” con un breve cenno del capo Francesco a Talia “... perdonatemi, ma non comprendo il motivo della vostra visita... mi pare che vostro marito in passato sia stato chiaro... non vuole che giungiate a farci visita... e forse non ha tutti i torti...”
“Francesco, smettila.” Riprendendolo Sara.
“Sara, torna in casa.” Fissandola lui.
Avevo salutato Sara, stringendole la mano...
non potevo dire che eravamo mai state amiche, ma ci eravamo sempre rispettate... dei tre figli di de’ Binardi, probabilmente, fin da bambini, Sara era sempre stata quella che preferivo, quella con cui andavo maggiormente d’accordo...
Ma subito era giunto Francesco.
Sorrisi appena alle sue parole, leggermente aspre...
e pensai che, forse, dal suo punto di vista, non aveva tutti i torti.
Feci quindi un cenno a Sara, come a significare che andava tutto bene, e poi spostai di nuovo gli occhi sul fratello...
“Sono venuta per parlare con vostro padre, Francesco!” dissi “Sareste così cortese da voler sentire se vuole ricevermi, nonostante sia venuta senza preavviso? Non preoccupatevi, aspetterò qui nel cortile la risposta!”
Eilonwy
27-09-2013, 20.31.47
"Caro zio, vi ricordate quando ero bambina che giocavo sempre con quel ragazzino di nome Apollo? Rammentate che lui mi chiamava Fiammetta e che eravamo inseparabili. Quel ragazzino dai occhi blu con i capelli neri come la notte che faceva di tutto pur di conquistare il mio cuore?!? Quel bimbo che giurò di diventare ricco e colto per chiedere la mia mano?!?" dissi con emozione.
Guisgard
27-09-2013, 20.45.37
“Potete benissimo dire a me ciò che volete dire a mio padre, milady.” Disse Francesco a Talia.
“Francesco, ti prego...” sbuffò Sara “... sei pesante... venite, milady...” rivolgendosi poi a Talia “... entrate in casa... così avvertiremo nostro padre della vostra visita...”
Entrarono in casa, mentre Francesco restò fuori a tirare calci ai sassi del cortile.
E in casa, subito Sara condusse Talia in un grande salone.
“Aspettatemi qui, milady...” sorridendo alla moglie del capitano “... vado a chiamare mio padre...”
Poco dopo, un uomo anziano entrò nel salone.
“Milady, che sorpresa...” avvicinandosi a Talia “... a cosa devo questa piacevole visita? Prego, accomodatevi... Sara ora ci preparerà del tè... purtroppo oltre agli impiegati abbiamo dovuto licenziare anche i domestici... ma fortunatamente Sara sa preparare un ottimo tè...” e rise.
Guisgard
27-09-2013, 21.11.52
“Fa poco la spiritosa, gran donna...” disse con disprezzo Monty ad Elisabeth “... ricorda che se noi finiamo male, io ti torcerò il collo come ad una gallina, intesi?”
“Non abbiamo altra scelta...” fece il capo “... bisogna nascondersi in Purgatorio per sfuggire all'Inferno...”
“Inferno, Purgatorio...” mormorò Monty “... ma non capisco, capo... cosa diamine significano?”
“L'Inferno” spiegò il capo “è il patibolo, la forca... e per condurci là i nostri nemici, come ben detto da Elisabeth, verranno a cercarci prima di tutto in Paradiso, ossia in questo convento o in altri... dunque il posto più sicuro per noi, quello in cui non verranno mai a cercarci, è il Purgatorio...”
“Continuo a non capire...” scuotendo il capo Monty.
“Qual'è secondo voi il Purgatorio per noi?” Chiese il capo ai suoi.
“Mi prendesse un accidenti se lo so...” rispose Monty.
“Il carcere.” Disse il capo. “Il Purgatorio per noi è il carcere. “Ed è il posto più sicuro in cui nasconderci.”
“Io non ci torno in prigione!” Esclamò Monty.
“Allora preparati a penzolare con un bel cappio al collo, grosso idiota.” Fissandolo il capo.
Guisgard
27-09-2013, 21.17.21
Altea, giunta davanti alla chiesa di San Giovanni, vi entrò.
L'edificio era avvolto da una incerta penombra che pareva rendere inquiete le statue dei santi che adornavano le due piccole navate laterali.
La chiesa appariva deserta.
Poi, all'improvviso, qualcuno apparve dietro l'altare.
Si muoveva come un'ombra, silenziosa e lenta, quasi che se fosse una delle figure Sante di quel luogo, che, animatasi, aveva cominciato ad aggirarsi per il presbiterio.
Poi, accorgendosi di Altea, le si avvicinò e lei capì che si trattava del prete.
Oltre all'abito sacerdotale, aveva sul capo un cappuccio.
Accese allora alcuni ceri, illuminando l'immagine di Santa Caterina.
“Questo quadro” disse piano, senza voltarsi verso la donna “fu rubato tempo fa da alcuni balordi... erano dei giovinastri universitari... fu una bravata, volevano mostrare il quadro della Santa per un loro trattato sulla malnutrizione... ma fortunatamente un mio buon penitente riuscì a recuperare il quadro, riportandolo poi alla nostra chiesa...” e ripose in un cesto la cera raccolta a terra.
http://www.preticattolici.it/images/santacaterina.jpg
Guisgard
27-09-2013, 21.19.37
“Si, forse a stento lo rammento quel ragazzino...” disse Nicolò a Eilonwy “... o magari lo confondo con altri... vi erano un sacco di ragazzini che giocavano con te e ti facevano la corte... dopotutto sei stata bella sin da piccola... ma comunque... perchè ti è ritornato in mento un tuo vecchio compagno di giochi? Era questa cosa che ti rendeva triste?”
Talia
27-09-2013, 21.22.31
Entrai in casa, seguendo Sara, e fui fatta accomodare in un salone dall’aria un po’ frusta.
Dopo appena un istante di attesa il vecchio de’ Binardi entrò...
Poco dopo, un uomo anziano entrò nel salone.
“Milady, che sorpresa...” avvicinandosi a Talia “... a cosa devo questa piacevole visita? Prego, accomodatevi... Sara ora ci preparerà del tè... purtroppo oltre agli impiegati abbiamo dovuto licenziare anche i domestici... ma fortunatamente Sara sa preparare un ottimo tè...” e rise.
“Oh, vi prego, signor de’ Binardi...” dissi con un sorriso, sedendomi su una poltrona, di fronte all’uomo “Quando venivate a casa per parlare con il nonno, mi chiamavate Talia e mi davate del tu... almeno voi ditemi che non l’avete persa questa abitudine!”
Per un istante osservai Sara che, all’invito di suo padre, uscì per andare a preparare il te... poi tornai ad osservare l’uomo...
“Temo...” iniziai poi a dire, una volta rimasti soli “Temo che la mia visita abbia un po’ irritato Francesco...”
Battei le mani come una bambina felice.
Poi, invece, incrociai le braccia e guardai Roberto con aria soddisfatta e divertita.
"Voi sapete, conte Fiosari, che è terribilmente disonesto prenderci per la gola?" Sorrisi "...come potrei resistere ad un'offerta così allettante? In effetti non posso andarmene in giro con la spada di mio padre, è troppo preziosa.. emotivamente e non solo.. Andiamo, andiamo...".
A volte dimenticavo quanto mi conoscesse.
Lo guardai negli occhi per un momento ancora, sorridendo.
Guisgard
27-09-2013, 21.34.11
A quelle parole di Talia, il vecchio de' Binardi sorrise.
“Oh, ma voi oggi siete la moglie del capitano Jacopo de' Gufoni” disse “e non più quella ragazzina che praticamente è cresciuta qui a casa mia, giocando con i miei figli. Sebbene, io, data la vostra giovane età, non ho mai smesso di vedervi come una figlia, milady. Quanto a Francesco” con tono gravoso “vogliate scusarlo... le cattive condizioni finanziarie della nostra famiglia lo hanno reso sospettoso e intrattabile... inoltre non dimentica il disprezzo che più di una volta vostro marito ha mostrato verso di noi... ma non voglio parlare di questo... ditemi, piuttosto... a cosa dobbiamo la vostra visita oggi, milady?”
In quel momento arrivò Sara con il tè, insieme a dei pasticcini.
Altea
27-09-2013, 21.35.29
Mi avvicinai a quella figura incappucciata e mi accorsi era il prete e sorrisi leggermente...lo vidi accendere delle candele alla effige di Santa Caterina e imitai il suo gesto e pregai la Santa...quando udii le sue parole.
Dei ladri di quel quadro...e un benefattore che lo aveva restituito..un pò era come la storia del quadro che Mirabole voleva rubare.
"Padre" dissi togliendomi il cappuccio.."io sono qui...insomma che casualità voi quasi avete capito in che pasticcio mi trovo. Sto aspettando un milord...il Cavaliere di Altafonte...ma non posso rimanere fuori ad aspettarlo poichè correrei un pericolo. Vi chiedo di aiutarmi..." e fu come se mi confessassi dopo molto tempo..."sono fuggita dalla mia città che si chiama Camelot poichè la mia famiglia voleva farmi sposare un uomo che non amavo, e avrei giurato davanti a Dio una bugia. Ma trovandomi qui sola...sono incappata..in una banda di ladri..e mi hanno pure costretta a rubare, sono riuscita a scappare e ora mi staranno cercando..non posso rischiare mi scoprano fuori ad aspettare il Cavaliere..vi prego nascondetemi qui finchè non arriva..non voglio diventare loro complice..sono una ragazza di buoni valori e mi presento...Lady Altea Mac Parker..".
A un certo punto chinai il capo...e se il Cavaliere di Altafonte non sarebbe arrivato? Mi si sarebbe pure spezzato il cuore, non so perchè ma pensavo intensamente a lui...e guardai quel prete..avrei pure fatto la pazzia di chiedergli di sposarmi subito davanti a quel prete.
Guisgard
27-09-2013, 21.44.23
Così, Clio e Roberto, presa la carrozza, si recarono verso il palazzo dei de' Binardi, accanto al quale si trovava la loro attività mercantile.
Raggiunto il deposito della merce, i due ragazzi vi trovarono solo il figlio maggiore, Francesco.
“Salute, messere...” disse Roberto “... a mia cugina occorrerebbe una spada... ma badate che sia una spada degna di tal nome, perchè lei è una fine esperta di armi... e un tantino pedante in merito alla loro scelta...” sorrise, facendo poi l'occhiolino alla ragazza.
“Benissimo...” fece Francesco “... un'arma per la cugina dei Fiosari... e ditemi...” con tono irriverente “... come la volete questa spada? Leggera ad una lama? Così da tagliare la gola di netto? Oppure uno spadone a due mani, così da non permettere al malcapitato di avvicinarsi troppo? Buffo, vero? Venite qui a chiedermi armi... così si potrà dire che sono stati i de' Binardi a fornire le armi ai nobili che pian piano li stanno spingendo nella fossa!”
“Badate al vostro tono, messere.” Risentito Roberto.
“Davvero?” Con tono di sfida l'altro. “Altrimenti? Pulirete i vostri guanti sulla mia faccia?”
“Si, se continuerete a provocarmi.” Annuì Roberto.
“Beh, vi confesso” sarcastico Francesco “che io non so usare le armi, quindi dovrete accontentarvi dei miei stivali, che naturalmente con immenso piacere pulirò sul fondo dei vostri pantaloni profumati, milord!”
Talia
27-09-2013, 21.46.13
Sara entrò portando tè e pasticcini...
la aiutai a servire e porsi al signor de’ Binardi la sua tazza, poi presi dalle mani di Sara la mia, con un sorriso...
lo sorseggiai e mi complimentai per l’ottimo tè...
“Mi dispiace per il comportamento di Jacopo...” dissi poi, dopo un lungo momento di silenzio “So che a volte è duro... ma è il suo lavoro. Sospettare, intendo... sospettare di tutti, al fine di mantenere la tranquillità in città...”
Esitai, avevo lo sguardo sul tè tra le mie mani...
“Tanti pensieri lo affliggono... specialmente adesso... con la storia di quei biglietti, di quel ladro misterioso...”
La mia voce sfumò ed io sollevai gli occhi sull’uomo.
Eilonwy
27-09-2013, 21.51.11
"Quel ragazzino che mi dichiarò il suo amore e che dopo esserci divisi io non sono piu' riuscita ad innamorarmi veramente è .....è.....è il Cavaliere d'Altafonte. Io chiamavo quel ragazzino Apollo perchè non mi ricordavo quasi mai il suo vero nome che è Guisgard!" dissi arrossendo.
"In questo giardino...." dissi indicandolo"...abbiamo inciso i nostri nomi dentro un cuore su un ulivo".
Guisgard
28-09-2013, 01.20.43
Il prete ascoltò Altea con attenzione. “Allora siete voi lady Altea Sveva...” disse “... la donna a cui era destinato il biglietto...” e mostrò alla dama un biglietto sul quale vi era scritto proprio il suo nome “... questa è la Casa del Signore, milady...” aggiunse “... e chiunque vi chieda riparo ne troverà... qui nulla vi accadrà...” le diede quel biglietto e si allontanò.
Il biglietto diceva:
“Milady, attendete qui il mio arrivo. Alcuni affari urgenti hanno richiesto la mia presenza. Ma appena li avrò risolti vi raggiungerò, come detto, in questa chiesa.
Il Cavaliere di Altafonte”
Quando l'uomo ci venne incontro gli sorrisi e lo salutai con un cenno del capo, chiedendomi se si ricordasse di me.
Poi, Roberto gli spiegò cosa stavamo cercando, e io restai accanto a lui, sorridente.
Il tono con cui il mercante ci rispose mi turbò, ma ascoltai attentamente le sue parole. Bisognava dargliene atto, non era un approfittatore. Ma aveva una grande rabbia, e cominciai a comprendere perchè nessuno lo sopportasse.
Ma qualcosa mi colpì ancora di più: la risposta di Roberto, il tono della sua voce, quella luce nei suoi occhi.
Avrei dovuto interromperli, probabilmente, fare da pacere, ma restai incantata ad osservare il mio amico, ad ascoltare la sua voce. Notai che una ciocca ribelle gli era ricaduta davanti agli occhi, aspettai finchè non la tolse, con un gesto che gli avevo visto fare mille volte.
Per un momento, il ricco conte con cui avevo passato gli ultimi giorni, attento all'etichetta, ignaro del pericolo, che non sopportava l'odore delle prigioni venne meno e, per un istante, riuscii a scorgere il ragazzo che conoscevo, forte e sfrontato.
Restai incantata ad osservare quella luce nei suoi occhi, era davvero bellissimo, pensai, per poi trasalire subito dopo.
Ma ti sembrano pensieri da fare? Andiamo... resta in questa stanza, stanno litigando..
Sospirai appena, e distolsi lo sguardo compiaciuto da Roberto per osservare Francesco.
"Su, non è il caso di farne una tragedia..." posai delicatamente la mano sul braccio di Roberto, trattenendolo appena "..andiamo, cugino... troveremo un altro mercante..." dissi, dolcemente.
Mi voltai verso Francesco, senza togliere la mano dal braccio di Roberto "...Temo di dovervi le mie scuse, messere.." dissi, con un sorriso sincero "...ho sempre creduto che ai mercanti interessasse soltanto il denaro... eppure voi rifiutate un cospicuo affare per non donare un'arma ad una fanciulla nobile.. naturalmente non condivido le vostre idee ma.. questo vi fa onore... la coerenza è merce rara, di questi tempi.. Sono giunta in città da poco, come ricorderete... non conosco le situazioni politiche delle varie famiglie.. mi ricordavo di voi, siete stato gentile con me e, dato che mi serve una spada nuova, siete la prima persona che mi è venuta in mente..." sorrisi "...non intendevo offendervi, vi auguro buona fortuna... davvero... comprendo che vediamo il mondo in modo diverso, apparteniamo a due mondi diversi, ma ho grande rispetto per chi non si vende.." il mio sguardo si rabbuio per un breve istante "...naturalmente se non insulta me o la mia famiglia..." tornai a sorridere "...ma sono certa che non farete questo errore...".
Alzai lo sguardo verso Roberto "...vogliamo andare, caro cugino? Abbiamo una spada da trovare.." sorridente.
Guisgard
28-09-2013, 01.55.13
Nicolò fissò Eilonwy dopo averla udita pronunciare quelle parole.
“Penso che tu ti stia confondendo...” disse “... il Cavaliere di Altafonte, di cui, credo di poter dire, tutti in città ignorano il nome, non è originario di Sygma... lui stesso mi ha confidato di essere giunto qui solo ora per la prima volta e di non conoscere affatto queste terre... e poi, se fosse davvero colui che tu credi, ti avrebbe riconosciuta alla festa, no?” Rise. “Io credo, ragazza mia, che tu ti sia lasciata forse affascinare un po' troppo da quell'uomo. E poi dimmi, perchè credi che il nostro cavaliere si chiami proprio Guisgard? Che io sappia non ha rivelato ad alcuno il suo vero nome. Anzi, egli usa esclusivamente il suo titolo non solo per presentarsi, ma anche per firmare i documenti.” Aggiunse, fissando la ragazza.
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Eilonwy
28-09-2013, 02.03.38
"Forse avete ragione zio. So che è sciocco dirlo, ma io penso di essermi innamorata di lui. Darei qualunque cosa per poter conoscerlo meglio, passare molto tempo insieme a lui e farlo innamorare di me. Ma probabilmente questo è impossibile dato che lui è innamorato di Lady Altea Sveva" dissi tristemente.
Rimasi a guardare malinconicamente il giardino.
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Guisgard
28-09-2013, 02.44.45
“Allora” disse Francesco mentre Clio e Roberto avevano già preso la direzione della porta “forse dovreste interessarvi un po' di più a quanto accade qui, visto che siete giunta da poco!” Fissando la ragazza. “Capireste così che è proprio la vostra famiglia la prima ad offendere noi altri! E se per voi rispondere alle vostre offese è un errore, allora sappiate che voglio commetterne dei più grandi!”
“Badate mercante, state esagerando...” voltandosi Roberto “... e se anche è disonorevole per me confrontarmi con voi, sappiate che posso chiedervi soddisfazione.”
“Non chiedo altro!” Fissandolo Francesco, per poi togliersi la giacca. “Avanti, sono pronto!”
“Non penserete che accetti una volgare scazzottata con voi.”
“Risolviamola da uomini!” Deciso Francesco.
“Gli uomini non si battono a mani nude.” Replicò Roberto.
“E sia!” Annuì Francesco. “Scegliete pure l'arma!”
“Attento, mercante.” Lo ammonì Roberto. “Non voglio approfittarmi di voi.”
“Siete un vigliacco!” Gridò Francesco.
Guisgard
28-09-2013, 03.01.11
“Beh, vuol dire che te lo faremo incontrare di nuovo.” Disse Nicolò a Eilonwy. “Dopotutto è un cliente della mia banca. E perchè poi dici che è innamorato di lady Altea? Non si sceglie una moglie nel corso di una festa di ballo!”
Guisgard
28-09-2013, 03.10.54
“Vostro marito” disse il vecchio de' Binardi a Talia “non è mai stato molto amichevole con me e con la mia famiglia. Non più ormai. Rammento anche di lui quando veniva, da ragazzino, qui... poi qualcosa è cambiato... forse la sua carica militare, gli onori, i servigi offerti al nuovo re... fatto sta che da allora il suo atteggiamento verso di noi è mutato, in peggio... e perdonatemi, milady, ma non credo che c'entri molto la storia di quel ladro e del quadro di Santa Felicita... conoscete bene le mie idee politiche e quelle religiose... eppure, pare, che nonostante i tanti decantati valori dei laici, siano invece questi ultimi ad essere intolleranti ed ostili verso chi la pensa diversamente da loro... mi chiedo il senso di tanto accanimento verso chi crede... perchè voler dimostrare con tanta foga che i miracoli di Santa Caterina possono riprodursi tranquillamente in qualsiasi laboratorio medico? O perchè accusare il Clero se un ladro annuncia di voler sottrarre, proprio da una chiesa, un famoso e prezioso quadro? Ecco, noi ogni giorno subiamo tutto questo, milady... e sono uomini come vostro marito a rappresentare il braccio armato di tutto questo...”
“Papà, ti prego, non agitarti...” fece Sara.
“Hai ragione, scusami...” mormorò il vecchio de' Binardi “... e vogliate perdonarmi anche voi, milady... non volevo e non voglio appesantire questa vostra visita con argomenti simili...” e sorseggiò un po' di te “... purtroppo credo sia tutta colpa del mio umore... e forse anche i miei figli ne risentono... soprattutto Francesco... siamo braccati dai creditori e non abbiamo disponibilità economica per acquistare nuova merce all'ingrosso da poter poi vendere al dettaglio... la banca degli Accio ci ha per l'ennesima volta rifiutato un prestito... eh, già... è un brutto momento per noi...”
“Vedrai che ne usciremo, papà...” disse Sara.
Lui la fissò e sorrise.
Ma proprio in quel momento qualcuno bussò alla porta.
“Deve essere il garzone di messer Corso...” fece il vecchio de' Binardi “... vai tu, Sara?”
“Si.” Ed uscì.
“Messer Corso” spiegò l'uomo a Talia “è un pasticciere. Tempo fa accettai un suo credito per vendergli della merce. Tutti gli avevano rifiutato la vendita, io invece ebbi fiducia e decisi di aiutarlo. E lui con quella merce riuscì a risolvere i suoi problemi finanziari. E da allora, per riconoscenza, ogni mese mi manda qualcuno dei suoi dolci. Fatti apposta per noi. Sono i dolci tipici di Sygma, di cui i miei figli ne vanno matti.”
Sara ritornò proprio con un pacchetto.
“Era proprio il garzone di messer Corso, papà.” Raggiante Sara.
“Bene, vediamo cosa ci ha portato.” Sorridendo il vecchio. “Magari cantuccini, vediamo...”
Ma aperto quel pacchetto, con loro grande sorpresa, trovarono qualcosa di inaspettato.
C'era si un dolce, ma nessuno di quelli che si vedevano da quelle parti.
“Papà...” stupita Sara “... guarda...”
Era del torrone di vario tipo, al cioccolato nero, bianco, con le nocciole, il cedro.
E nel vederlo, il vecchio trasalì.
Quel giorno tutti attendevano il ritorno del carro con la nuova partita di merce.
Arrivava da Capomazda e riuscire ad ottenerla, data la rarità nelle terre di Sygma, significa un gran guadagno per la compagnia dei de' Binardi.
Ed il vecchio Riano corse subito fuori dalla sua casa quando i domestici gli dissero che il carro era tornato.
Aveva affidato la spedizione al suo giovane figlio Francesco, accompagnato dall'altro che il vecchio amava come un figlio.
E proprio questi, vedendolo andare incontro al carro, saltò giù, correndo verso di lui.
“Padron de' Binardi!” Esclamò il giovane.
“Figliolo!” Salutandolo il vecchio. “Allora?”
“Tutto bene!” Rispose lui. “E mi auguro che voi non dobbiate da lamentarvi di niente!”
Il vecchio rise soddisfatto.
“E credo” aggiunse il giovane “che ci frutterà un bel guadagno!”
Il vecchio annuì.
“E per festeggiare” sorridendo il giovane “ho pensato bene di portarvi qualcosa di straordinariamente buono! Qualcosa di molto raro, che si trova solo a Capomazda! E sapendo quanto voi e Sara amate i dolci...” ritornò sul carro e prese un pacco, che poi aprì davanti al vecchio Riano “... questo torrone lo prepara un pasticciere famosissimo, apposta per l'Arciduca... attento però a non mangiarlo tutto, padron de' Binardi!”
Il vecchio si abbandonò ad una grossa risata.
“Beh, qualcuno deve pur mangiarlo” fece poi “visto che ripartirete molto presto con un nuovo carico!”
“Si, ma credo che un po' di riposo lo abbiamo meritato!” Esclamò il giovane.
“Un mese basterà, no?”
Il giovane annuì divertito.
“Del resto una spedizione non può partire senza il suo capo!” Disse Riano.
“Il capo?” Ripetè il giovane. “Volete dire che...”
“Si!” Annuì Riano. “Il capo!”
“Oh, grazie, padron de' Binardi!”
E il giovane abbracciò forte colui che amava come un padre.
Quel ricordo aveva attraversato rapido la mente ed il cuore del vecchio Riano.
“Papà, possibile che messer Corso abbia imparato a fare questi dolci?”
“Non credo, figlia mia...” fissando quei dolci Riano “... forse avrà assunto qualcuno che proviene da Capomazda...” guardò Talia “... assaggiatene un po', milady... sono straordinari... unici...” e ne offrì a Talia.
http://images2.wikia.nocookie.net/__cb20130226120648/loveinterest/images/4/4c/Elizabeth-Swann-elizabeth-swann-7790285-600-561.jpg
Eilonwy
28-09-2013, 03.22.10
"Davvero? Grazie zio!" lo abbracciai forte forte "Hai ragione non mi devo arrendere!!!".
Dopo aver fatto colazione, salii in camera e mi preparai andare a fare
l'amazzone.
Mi raccolsi i capelli in due crocchie e mi misi un vestito da uomo.
http://media.bebeblog.it/a/acc/acconciaturababminiconsockbun.jpg http://www.catiamancini.com/StoriciUomo/Medioevo/Costumemedievale009/images/Costume-Storico-Arciere-Medievale.JPG
Presi il mio arco con le frecce e la spada di Clorinda.
Scesi le scale e dissi velocemente senza attendere risposta:"Zio? Io vado a cavalcare verso la chiesa di San Giovanni!".
Corsi verso la stalla e salì in groppa a Dante.
Talia
28-09-2013, 13.35.38
Osservai messer de’ Binardi a quelle parole...
“Si teme solo ciò che non si conosce...” dissi poi “Si prova diffidenza e disagio per ciò che non si può comprendere o spiegare. Questo almeno, lo rammenterete, era ciò che soleva dire mio nonno. Lui non condivideva le vostre idee, ma le capiva e le rispettava. Jacopo non conosce ciò in cui credete, non lo comprende, non sa spiegarselo... perciò diffida di voi.”
Esitai, sorseggiando appena il tè...
mi chiedevo se avrei mai avuto il coraggio di dire a Riano de’ Binardi che Jacopo sospettava di Francesco... forse avrei dovuto farlo, forse no... ero combattuta, indecisa... ma Francesco non c’entrava con quella storia, ne ero certa: era una testa calda, Francesco, lo era sempre stato, ma non tanto da essere Mirabole...
e poi avevo promesso che avrei aiutato Francesco, lo avevo promesso a... lui...
“Signor de’ Binardi...” iniziai quindi a dire “Signor de’ Binardi c’è una cosa che devo dirvi...”
Ma venni interrotta da qualcuno che bussò alla porta.
Sara andò ad aprire ed un istante dopo tornò con un involto.
“Era proprio il garzone di messer Corso, papà.” Raggiante Sara.
“Bene, vediamo cosa ci ha portato.” Sorridendo il vecchio. “Magari cantuccini, vediamo...”
Ma aperto quel pacchetto, con loro grande sorpresa, trovarono qualcosa di inaspettato.
C'era si un dolce, ma nessuno di quelli che si vedevano da quelle parti.
“Papà...” stupita Sara “... guarda...”
Era del torrone di vario tipo, al cioccolato nero, bianco, con le nocciole, il cedro.
E nel vederlo, il vecchio trasalì.
...
“Papà, possibile che messer Corso abbia imparato a fare questi dolci?”
“Non credo, figlia mia...” fissando quei dolci Riano “... forse avrà assunto qualcuno che proviene da Capomazda...” guardò Talia “... assaggiatene un po', milady... sono straordinari... unici...” e ne offrì a Talia.
La sorpresa di Sara mi stupì, ma più ancora mi aveva colpita la reazione del vecchio Riano: quel velo che offuscò per un istante i suoi occhi, la mano che tremò appena, il respiro che venne a mancare...
lo fissai, non capivo.
E poi pronunciò quel nome...
Capomazda...
trasalii...
quei dolci venivano da Capomazda?
Ed io sapevo che cosa, o forse dovevo dire chi, in passato, aveva legato i de’ Binardi a Capomazda...
in più io, dalla sera precedente, da quella festa, sapevo una cosa che il vecchio Riano non sapeva.
Osservavo l’uomo di fronte a me e lui mi offrì un pezzo di quel dolce...
con la mano che tremava appena, lo presi dunque e lo assaggiai...
“E’ molto buono...” mormorai poi “Davvero molto! Non lo conoscevo, non ne avevo mai mangiato!”
Guisgard
28-09-2013, 16.42.01
“Questi dolci” disse il vecchio Riano a Talia “non si trovano a Sygma. Credo che nessun pasticciere o maestro di culinaria di queste terre sia in grado di prepararli. Penso che messer Corso abbia assunto qualcuno proveniente da Capomazda.” Nei suoi occhi calò un filo di tristezza. “Noi li prendevamo quando con i carichi giungevamo proprio a Capomazda... lui...” esitò “... fu lui a farceli scoprire... diceva che portavano fortuna... che andavano mangiati per festeggiare un nuovo affare... ma, ahimè, oggi lui non c'è più... e non abbiamo alcun nuovo affare da festeggiare...”
Piazza della Santa Croce era gremita, richiamando gente da ogni dove della città per il battesimo del nuovo nato della Casa Reale.
Talia uscì con altre due ragazze dalla chiesa, parlando con loro degli abiti da indossare quella sera.
“Non capisco” disse all'improvviso qualcuno “perchè un re che si professa anticlericale decida poi di battezzare suo figlio... e poi tutti questi ipocriti che si addobbano a festa per entrare in chiesa, quando invece non ci vanno neanche il giorno di Natale o quello di Pasqua...”
Talia si voltò di scatto e lo vide steso sul muretto.
“Dici cosi” replicò infastidita “solo perchè voi de' Binardi non siete stati invitati.”
“Con chi andrai al battesimo stasera?” Fissandola lui.
“Che t'importa?”
“Dimmelo...” con i suoi occhi azzurri in quelli di lei.
“Perchè?”
“Andiamo, Talia...” fece una delle amiche che erano con lei “... lascialo perdere...”
E andarono via, lasciando il giovane a fissarle mentre svanivano fra la folla.
Quel ricordo, come un velo, scese leggero sulla mente di Talia, per poi dissolversi appena Riano continuò a parlare.
“E sia...” fece Riano “... ma devo dire che sono davvero ottimi... non ti ha detto nulla il garzone di messer Corso quando ti ha dato il pacchetto, Sara?”
“In verità” rispose lei “non era il solito garzone... era un uomo dalla pelle scura... sicuramente uno straniero... non ha detto nulla, forse neanche comprendeva la mia lingua... e ho pensato fosse un nuovo apprendista di messer Corso...”
Guisgard
28-09-2013, 17.20.36
Così, Eilonwy, salita in sella al suo Dante, lasciò il palazzo di suo zio e attraversando la città si diresse verso la chiesa di San Giovanni.
Essa si trovava sul lungofiume, con una meravigliosa vista sul ponte vecchio della città.
Era un meraviglioso esempio di arte romanica.
La giovane amazzone risalì il ponte e in breve raggiunse la chiesa.
Eilonwy
28-09-2013, 17.34.14
Era una bellissima chiesa romanica e vicino c'era un fitto bosco adatto ad allenarsi.
Mi addentrai un po' nel bosco.
Presi il gessetto rosso, che mi ero portata da casa, e feci su vari alberi dei bersagli circolari.
Gli alberi erano a distanze diverse.
Presi il mio arco e le mie frecce.
Dopo aver legato Dante a un tronco, iniziai il mio allenamento.
http://luciarecchione.it/wp-content/uploads/2010/11/amazzone.jpg
Colonna sonora di sottofondo:
http://www.youtube.com/watch?v=bugi35v1CKk
elisabeth
28-09-2013, 20.51.28
Una Gallina.....mi avrebbe torto il collo come una gallina.....lo avrei preso a pedate sino allo sfinimento....ma la tensione continuo' a crescere.......il Purgatorio....aveva ragione il Capo era la prigione....dove si espiano le colpe...ovviamente..tre evasi non si cercherebbero mai in prigione......." Mi piacete Capo......mi viene da ridere solo al pensiero...che ho dovuto penare per farvi tornare in libertà qui a Sygma e ora la vostra una via di uscita e' la prigione........pazzesco...ma geniale.....bene signori..ora la vostra Gallina se ne va...toglie il disturbo e diciamo che ha fatto anche piu' del dovuto.......e che il Signore vi accompagni......".......No li invidiavo ..in prigione....tutto tranne quei luoghi....uscii fuori da quella stanza....ed andai al pozzo al centro del chiostro vi era un pozzo.....mi sedetti appoggiandomi ad esso......un posto valeva l'altro per riposare...potevo udire nel silenzio della sera il pregare dei Frati......e la mia mente prego' con loro...alzai gli occhi al cielo....e chiesi al Signore...cosa c'era nella mia vita che non andava.......dalla mia nascita..c'era poca gioia..se non il sorriso dei bimbi.....ed il loro abbraccio......ma avevo solo pensato di recuperare del denaro.,.e per loro..non per me....eppure...sembrava un'idea stupida.....stupida sino a quando chiusi gli occhi e mi addormentai...
Altea
28-09-2013, 22.21.21
Il prete mi porse il biglietto...e se ne andò.
Aprii il biglietto e lessi il contenuto...allora non se ne era scordato..ma quando sarebbe arrivato?
Mi guardai attorno..il prete era pure andato via e se qualcuno fosse entrato in quella chiesa?
Mi rimisi il cappuccio in testa e mi sedetti su una panca ad aspettare, nel frattempo pregando la Beata Vergine perchè mi fosse vicina.
Eilonwy
28-09-2013, 22.57.26
Dopo aver fatto l'allenamento con l'arco, ero sudata e sfinita.
Mi diressi verso il fiume che era vicino al bosco e alla Chiesa di San Giovanni.
Presi per le redini Dante e lo feci abbeverare.
Qui, sperando che qualche prete o frate non mi vedesse, mi spogliai e mi gettai nel fiume. Le vesti con le armi le avevo messe vicine alla riva in modo tale da non farmele rubare.
Era una bella e calda, ma nuvolosa giornata estiva. L'acqua era fresca e limpida.
Non c'era tanta corrente. Il fiume era calmissimo.
Sulle sponde del fiume c'erano delle bellissime e candide ninfee. Ne presi una e me la misi tra i capelli.
Iniziai ad nuotare canticchiando.
http://www.decorarconarte.com/WebRoot/StoreES2/Shops/61552482/47C6/8CC8/EE93/5E64/1ABF/C0A8/2935/3096/39882_Waterhouse_0020_(22).jpg
Mi voltai di scatto, e i miei capelli ondeggiarono per quel movimento improvviso.
Guardai Francesco con occhi implacabili, alzai la testa e, per un momento, tornai ad essere la principessa altera e severa agli occhi di chi la vedeva da lontano.
"Io vi parlo con rispetto.." dissi con un tono che non usavo da molto "... e voi osate rivolgere queste parole a mio cugino... fossi in voi starei attento... non è un duello alla pari.. ma mio cugino saprà come rimettervi in riga..".
Alzai gli occhi verso Roberto "...non fargli troppo male, mi raccomando.." sussurrai "...poi mi spiegherai che cosa hanno fatto i Fiosari ai Binardi.. così eviterò di fare un'altra gaffe..".
Dentro di me sapevo che avrei dovuto fermarlo, che avrei dovuto impedirgli di confrontarsi con quel mercante, non era un duello alla pari, ma adoravo vederlo combattere.
Ricordavo ancora un giorno, anni prima, in cui ero stata avvertita all'alba da una mia ancella di recarmi alla baia delle rose, poco distante dal castello, l'unica cosa che sapevo era che lui aveva sfidato un ragazzo molto più gande di noi, anche se non ne conoscevo il motivo.
Ero arrivata troppo tardi, e stavano già sguainando le spade. Restai lì, in silenzio, nascosta dal roseto ad osservarli combattere.
Roberto era riuscito a batterlo, vincendo delle scuse per qualcosa che l'altro aveva detto, anche se non avevo mai saputo che cosa avesse offeso il mio amico così tanto.
Sorrisi tra me e me, pensando a quel giorno lontano.
"Beh, forse sarebbe più consono far scegliere a lui l'arma.. considerando che ha ammesso di non saperle usare..." sussurrai al mio finto cugino "... ma.. fai ciò che ritieni opportuno.. mi fido di te.." strizzando l'occhio.
Guisgard
30-09-2013, 01.13.13
Altea era nella navata della Chiesa di San Giovanni, immersa nei suoi pensieri e nella preghiera, quando all'improvviso vide comparire due monache presso l'altare.
Le due religiose si misero poi a cambiare i fiori posti davanti alle statue dei Santi e delle Sante.
Altea
30-09-2013, 01.19.08
Fui destata dalla preghiera da dei rumori, guardai verso il portone di entrata ma non vidi nessuno entrare ma poi mi avvidi che vi erano due monache presso l'altare intente a cambiare i fiori ai santi e alle figure religiose.
Mi alzai e lentamente mi avvicinai a loro.."I miei saluti sorelle..ma vi è un convento qua dietro? Poichè prima vi era un prete incapucciato..chi si occupa di questa chiesa in realta? E vi vedo molto prese a preparare bene la chiesa..purtroppo sono venuta di fretta..o avrei offerto una rosa rossa alla Nostra Regina dei Cieli".
E mi ritolsi il cappuccio sorridendo alle monache...ma in me vi era un certo malcontento..dovuto alla paura di essere scoperta da Azable e dal fatto che il Cavaliere non arrivava.
Eilonwy
30-09-2013, 01.46.20
L' acqua era veramente meravigliosa!
Mi sembrava di rinascere in quel limpido fiume.
Quell'acqua sembrava essere santa e miracolosa come quella chiesa vicina.
Dante si era steso e si era addormentato.
L'acqua sembrava togliermi non solo il sudore e la fatica, ma anche i brutti pensieri.
Ero così felice che senza volerlo mi misi a cantare una canzone celtica, che mi aveva insegnato mia madre.
Canzone:
http://www.youtube.com/watch?v=cvOeDWynY4o
Guisgard
30-09-2013, 02.32.59
Elisabeth si addormentò davanti a quel pozzo e fece sogni inquieti per tutta la notte.
Fino a quando fu svegliata da un frate.
Era giorno ormai.
“Figliola...” le disse il chierico “... venite, il priore vuole parlarvi...”
E la condusse da lui.
Qui, Elisabeth, lo trovò insieme ad alcuni uomini.
E lei subito li riconobbe.
Erano quelli che nella locanda parlavano di dare la caccia al Capo, a Monty e a Ioga.
http://images.movieplayer.it/2010/05/04/primo-piano-di-cate-blanchett-dal-film-robin-hood-2010-160406.jpg
Guisgard
30-09-2013, 02.37.24
Le due monache, a quelle parole di Altea, si scambiarono sguardi perplessi.
“Milady...” disse una di quelle “... non vi è alcun convento nei pressi della chiesa... e neanche monaci... vi è il sacerdote, Padre Fedele, ma ora non è qui... dopo la messa di stamattina presto si è recato da alcuni malati per comunicarli... e tornerà che fra un paio d'ore per la messa della sera...”
“Probabilmente vi sarete confusa su quel monaco, milady...” fece l'altra suora.
Guisgard
30-09-2013, 02.42.56
Roberto sorrise a quell'occhiolino di Clio.
“Si, forse dovrei lasciare a lui la scelta delle armi...” disse poi divertito alla ragazza.
Ma all'improvviso, con gesto rapido, Francesco si lanciò su di lui e lo colpì con un pugno in pieno mento, facendolo cadere tra alcuni sacchi di segatura.
“Ecco...” con rabbia il giovane de' Binardi “... questo è il mio guanto di sfida, conte dei miei stivali!”
Ma proprio in quel momento, una bella carrozza si fermò davanti al magazzino dei de' Binardi.
Guisgard
30-09-2013, 02.50.35
E mentre Eilonwy era nel fiume a nuotare, sul ponte vide una strana scena.
Alcuni uomini presso il portico della chiesa di San Giovanni stavano come in attesa di qualcosa.
I loro abiti erano pittoreschi ed esotici ed ognuno portava una scimitarra tempestata di gemme preziose.
La loro pelle era scura e le barbe nerissime come l'ebano.
Eilonwy
30-09-2013, 10.56.28
Chi sa chi sono quelli?
Sembrano provenire da Oriente.
Che buffi! Certo che hanno proprio degli strani abiti.
Sembrano dei cioccolatini!
Chissà perchè stanno dietro quel portico?
Mi rivestì velocemente senza farmi vedere e attesi le loro mosse.
Fu soltanto un breve istante, sentii partire il colpo e vidi Roberto cadere a terra alla mia destra.
E poi la voce di Francesco, e quelle parole così irriverenti.
Probabilmente avrei dovuto esclamare inorridita, sconvolgermi da quello che avevo visto, ma non era da me.
In un momento come quello dimenticavo tutto: l'etichetta, le buone maniere, i ruoli sociali.
Rapida come avevo imparato ad essere mi voltai verso Francesco, sferrai un martello alla sua gola, seguito da un dritto sul naso e un calcio a schiacciare nella parte alta della coscia, che faceva notoriamente perdere l'equilibrio.
La rapidità era la mia arma migliore, non sarei mai stata forte come un uomo, ovviamente, ma se sapevo dove colpire e agivo in fretta, ottenevo lo stesso ottimi risultati.
"Se dimenticate le buone maniere, signor de'Binardi, rischiate che lo facciano anche gli altri.." dissi piano "...devo dire che comincio a capire perchè nessuno vi sopporta.. devo essere stata una stupida a prendere le vostre difese..".
Risi appena, tra me e me, sentendo la delicata calza che indossavo strapparsi sotto la gonna per il movimento improvviso.
Decisamente, quello non era un abbigliamento adatto ad una scazzottata.
A differenza di Roberto, che aveva avuto da ragazzo un maestro d'armi molto più tradizionale, io e Diomede non ci eravamo affatto tirati indietro, quando si era trattato di imparare a combattere a mani nude.
Il maestro d'armi di mio fratello era solito sostenere che se un soldato, sul campo di battaglia, perdeva l'arma aveva due opzioni, o arrendersi o cercare di portare a casa la pelle come poteva.
Così, aveva insegnato a mio fratello, e lui lo aveva mostrato a me che non vedevo l'ora di imparare, sapendo che, essendo una fanciulla, per la maggior parte del tempo non avrei avuto una spada al fianco.
Restai immobile, con le mani pronte a sferrare un altro attacco se Francesco si fosse rialzato e avesse tentato di colpirmi.
"Alzati, sciagurato.." dissi, ridendo rivolta a Roberto senza però staccare gli occhi dal mercante "... abbiamo perso un po' i riflessi, cugino? Alzati, forza.. tranquillo, non diremo niente a Lady Selenia...".
Una carrozza si fermò davanti al magazzino.
"Messer de'Binardi.. temo abbiate visite.." dissi, calma "Roberto, vogliamo andare? Dovrete risolvere questa controversia un'altra volta..".
Altea
30-09-2013, 15.37.12
Le occhiate tra le due monache e quella risposta..il prete era Padre Fedele..e aveva fatto messa di buon mattino e poi se ne era andato.
Indietreggiai leggermente osservando la effige di Santa Caterina..eppure sapeva chi fossi..non era stata una visione..e presi il biglietto del Cavaliere in mano.
"Forse..." continuai con voce quasi tremante.."era un aiutante, accendeva le candele alle varie statue dei santi..e poi mi parlo di questa effige, quella di Santa Caterina e di un fatto strano..ovvero che anni addietro qualcuno cercò di rubarla ma degli studenti la portarono in salvo".
Osservai ancora le due monache..in attesa di una risposta rassicurante..il fatto è che avevo pure svelato il mio mistero a quell' uomo che mi sembrava il prete della chiesa.
elisabeth
30-09-2013, 15.59.33
La notte fu piena di sogni......sognai casa....una casa che non conoscevo..
era spartana......c'era una candela su un tavolo.......c'era del cibo ed un' ombra seduta le cui dita martellava sul solido legno del tavolo......volevo andargli incontro...ma col gesto della sua mano mi fermò......non potevo avvicinarmi e piu' sforzo facevo piu' dolore sentivo......vi era un quadro alla parete........era quello il mio obiettivo.......ma la nera figura rideva e rideva....sino a quandomi svegliai...c'era un frate che mi chiamava con modi gentili...ma il sogno mi aveva,impaurita.....stancata....avevo la fronte madida di sudore......saltai in piedi...." perdonate Padre.....vi seguo subito..."...entrai nella stessa stanza in cui fui accolta il giorno prima .....c'era il Priore e Dio del cielo....i tre della locanda......stavo facendo una collezione di bella gente....e mi sentivo come nel sogno.....più volevo arrivare a quel quadro e più mi si bloccava......" Pace e bene Padre......mi avete fatto chiamare....avete bisogno di me......".......dovevo ascoltare Padre Anselmo.......e se non fosse stato per quei tre disgraziati.....oggi non mi sarei trovata lì.....
Guisgard
30-09-2013, 16.40.07
Capitolo V: il Codice Fiesolano
“Ed è ora che, come noi allora facemmo, a essa si approssimi il mio racconto, e possa la mia mano non tremare nell'accingermi a dire quanto poi accadde.”
(Umberto Eco, Il nome della rosa)
Roberto si alzò subito, per poi scuotersi di dosso la segatura.
Guardò poi Clio con uno sguardo vagamente infastidito.
“Sono ancora in grado di cavamela da solo in queste cose...” disse, per poi fissare il mercante, anche egli lesto ad alzarsi subito “... messere, voglio soddisfazione...”
“Ne avrete da vendere!” Esclamò Francesco. “Sono pronto!”
“Non qui...” scuotendo il capo Roberto “... ci rivedremo fra tre giorni, alle spalle di San Tedesco... incroceremo là le armi...”
“Quali?”
“Pistole.” Sentenziò Roberto.
Francesco annuì, per poi guardare Clio.
“E voi ringraziate il Cielo di essere una donna...”
Ma proprio in quel momento entrò l'uomo sceso dalla carrozza.
Aveva lunghi capelli bianchi, barba, il volto austero e chiari occhi azzurri.
“Salute a voi...” disse “... potrei parlare con messer de' Binardi? Si tratta di cosa assai urgente.”
http://i1.ytimg.com/vi/-cYdF6xZEZg/hqdefault.jpg
Guisgard
30-09-2013, 16.45.25
“Figliola...” disse il priore ad Elisabeth “... stamani è accaduta cosa assai spiacevole... quei tre che giunsero con voi qui al convento si sono dimostrati tre lestofanti e non veri frati... Padre Teodoro ha cercato di convincerli a consegnarsi alla legge, ma invano... poco fa sono fuggiti... costoro” indicando i tre della locanda “sono impegnati a cercarli per assicurarli alla giustizia. Ora vi chiediamo... essi vi hanno ingannata di certo, spacciandosi per religiosi, ma forse vi hanno in qualche modo fatto capire dove erano diretti?” “Se sapete qualcosa” fece Velv “dovete dircelo, milady.”
Guisgard
30-09-2013, 16.51.44
“Padre Fedele” disse una delle due monache ad Altea “non ha aiutanti.”
“Questo quadro” fece l'altra indicando l'immagine di Santa Caterina “fu si rubato, ma poi non furono degli studenti a riportarlo qui... ma colui conosciuto come Mirabole...”
E l'altra monaca si fece il Segno della Croce a quel nome.
elisabeth
30-09-2013, 16.58.06
Ecco che era arrivata la resa dei conti......mi sentivo persa, sapevo dove speravano di nascondersi.......ma avevo una paura folle,se fossero riusciti a farla franca temevo per i miei bambini e per Padre Anselmo......non era facile quella soluzione........." Grazie Padre, per aver compreso prima che io vi abbia potuto parlare.....avrei dovuto confidare di piu' in Fra Teodoro e invece non l'ho fatto.......in realtà non hanno un posto dove rifugiarsi...si sentono perduti.....e io lo sono più di loro...ho paura....paura per cio' che ho lasciato a Camelot, non e' gente che vada per il sottile.......comunque sia il Capo ha detto che l'unico posto tranquillo per loro sarebbe stato il Purgatorio........e in terra c'e' un unico posto dove si possono espiare le colpe.......".....mi sedetti su una sedia......ma avevo il timore che tre malfattori erano scappati e tre se ne erano presentati.......
Altea
30-09-2013, 16.59.19
A quella ultima frase trasalii...Mirabole!!
Ma come aveva riportato il quadro..e ora voleva prendersene un altro?
Iniziò a mancarmi l'aria..quel posto buio, poi, solo illuminato dalle candele stava iniziando a inquietarmi, dopo aver ascoltato tutta quella storia...e aggiunsi con voce ancora più tremante..."Conoscete voi...il Cavaliere di Altafonte? Se si, cosa sapete di lui?".
Mi scappò un sorrisino divertito nel vedere lo sguardo di Roberto, non aveva mai amato che prendessi le difese sue o di chiunque altro.
Ma non lo avevo mai ascoltato.
Non dissi nulla, mi limitai a togliere della segatura dalla sua giacca, non avrei risposto davanti a Francesco, ma non riuscii a smettere di sorridere, anche se evitai di ridere.
Era una cosa seria, perché diavolo mi divertiva?
Si misero d'accordo per il duello, e non restai sorpresa dell'arma.
Quando poi Francesco si rivolse a me, lo guardai gelida "Altrimenti?".
Un uomo distinto entrò e chiede di Francesco.
Feci un cenno a Roberto e mi avviai all'uscita.
"Dai, non guardarmi così.." Sussurrai, quando mi fu vicino "..lo sai come sono fatta.." Mi appoggiai al tuo braccio "...mi vorresti bene se fossi diversa?" Sorrisi "..ma se ti ho offeso puoi sempre chiedere soddisfazione anche a me.." Strizzando l'occhio.
Eilonwy
30-09-2013, 18.20.32
Ma che stavano facendo quegli uomini?
Per fortuna mi ero portata dietro la spada di Clorinda.
Rimasi un bel po' a spiarli, poi li arrivai da dietro e dissi:"Altolà! Chi siete e perchè state spiando in questo luogo di preghiera e culto cristiano? Immagino che siete stranieri. Non mi piace far del male alle persone, ma vi avverto di parlare o assaggerete la lama della mia spada!" dissi con coraggio.
Guisgard
30-09-2013, 21.20.18
Velv si avvicinò ad Elisabeth.
“Non dovete temere nulla...” disse “... prenderemo quegli uomini prima che possano fare altro male... a voi o ad altri... per questo dovete dirci tutto ciò che sapete su quei tre farabutti... avanti... cosa significa la parola Purgatorio?”
Guisgard
30-09-2013, 21.34.22
“Non sappiamo nulla di ciò che dite, milady...” disse una delle due suore ad Altea “... noi viviamo praticamente sempre qui... e poco ci interessiamo di ciò che accade all'esterno... ora perdonateci, ma dobbiamo riprendere le nostre preghiere...”
E si avvicinarono all'altare.
Poco dopo, qualcuno entrò in chiesa.
Era il sacerdote, Padre Fedele.
Guisgard
30-09-2013, 21.38.51
“Non c'è nulla da sorridere” disse Roberto a Clio “e neanche da fare battute spiritose...” guardò poi Francesco “... vi aspetterò fra tre giorni al luogo stabilito.”
“Ci sarò!” Esclamò il mercante.
“Vedo” fece l'uomo appena entrato “che in queste terre è uso che i nobili sfidino a duello i borghesi. Allora è proprio vero che vige la liberalità fra voi.”
“Chi siete e da dove venite?” Chiese Francesco.
“Perdonate...” sorridendo l'uomo “... sono Lord de' Stean e vengo da Capomazda.”
“E a Capomazada” fissandolo Roberto “i nobili come lavano l'offesa di un borghese?”
“Semplice...” candidamente l'uomo “... non usiamo duellare con loro... li uccidiamo al momento... nelle nostre terre abbiamo diritto di vita e di morte...”
“Immagino” mormorò Francesco “non siate giunto qui per parlarci dei costumi di Capomazda, milord...”
“Oh, assolutamente, ragazzo mio!” Rise il nobile. “Piuttosto... potrei vedere il signor de' Binardi?”
“Sono io... sono suo figlio... dite pure a me.”
“Ottimo.” Annuì il nobile. “Vengo a nome dei banchieri Bardi. Loro devono trattare il passaggio di alcuni titoli e fondi da Capomazda qui a Sygma... serviranno per l'acquisto di merce da inviare ad una contrada per la riparazione di una cappellina. E sono qui per acquistare da voi la merce per tale ristrutturazione.”
“Davvero?” Incredulo Francesco. “Aspettate... vado a chiamare mio padre...”
Intanto Clio e Roberto erano usciti dal magazzino.
Guisgard
30-09-2013, 21.45.00
Eilonwy, così, si mise ad osservare quei misteriosi uomini dai tratti e dagli abiti orientali.
“State in guardia.” Disse quello che sembrava esserne il capo. “Presto il padrone giungerà e badate che non vi trovi distratti o poco vigili. Tenete d'occhio la chiesa. Lì infatti è diretto il padrone.” Indicando la chiesa di San Giovanni.
Altea
30-09-2013, 22.02.36
Fu cosi che rimasi sola di nuovo e mi sedetti al bancale quando entrò una figura, dal vestimento sembrava un prete...forse era proprio Padre Fedele e avrei almeno risolto quell'enigma che mi attanagliava la mente.
Mi alzai e mi avvicinai a lui parlando sottovoce per non disturbare e non farmi sentire..."Voi siete Padre Fedele? Prima mi trovavo qui e vidi un uomo dall'abito monacale e incappucciato e pensai foste voi..e mi porse un biglietto..dal Cavaliere di Altafonte e mi parlò della effige di Santa Caterina...ditemi eravate voi? Quelle monache dicono sia impossibile...ma chi potrebbe essere stato altrimenti?" dissi sorridendo.
Osservai di nuovo l'uscita, e se non fosse stato cosi? Se quel biglietto era fatto per sviarmi ed egli non fosse venuto? Cosa ne sarebbe stato di me? Sarei scappata da quella chiesa e avrei fatto la vita da eremita di nuovo..pensavo tra me e me..Altea, coraggio, sei arrivata vestita da povera serva e hai dormito all'aperto e fatto un lungo viaggio per fuggire..cosa ti spaventa? Dormire sotto un albero sotto le stelle? Ma non posso più tornare da Azable.
Eilonwy
30-09-2013, 22.42.09
Stavo perdendo la pazienza:"Allora chi siete? Vi ho fatto una domanda! Osate, dunque, sfidare la mia pazienza! Siete sordi o cosa?!?" dissi minacciosamente, sguainando la Spada di Clorinda.
Ma guarda questi maleducati!
Ero stata costretta a ripetere pure la domanda.
"Scusa.." Dissi, guardando Roberto con aria mortificata "Mi dispiace... starò al mio posto la prossima volta... Promesso..".
Mi voltai verso il nuovo venuto, per non guardare ancora una volta Roberto, era raro che dovessi chiedere scusa per qualcosa che avevo fatto, dovevo tenere particolarmente a una persona, i averne soggezione, ma questo accadeva solo con mio padre.
Ascoltai con attenzione il nuovo venuto rivolgersi ai due uomini.
"Eh.." Sospirai una volta usciti "...ho sbagliato tutto.. Dovevo chiedere asilo politico a Capomazda, altroché.. Non ti è parso strano quel tipo? La sua visita, intendo.. Il fatto che abbia voluto vedere i Binardi...".
Guardai Roberto negli occhi per vedere se era ancora scocciato, non sopportavo di vederlo arrabbiato con me, con chiunque altro, ma non con me, e sorrisi timidamente "...mi dirai perché quel mercante ce l'aveva tanto con te?" Dissi, dolcemente.
Talia
01-10-2013, 00.54.37
Lui...
il modo in cui Riano de’ Binardi aveva fatto allusione a lui mi fece trasalire...
sollevai gli occhi e lo fissai...
lui...
il figlio perduto...
lui...
le immagini si sovrapponevano nella mia mente...
e poi, su tutte, quel ricordo mi attraversò gli occhi alla velocità della luce...
non avrei saputo dire perché proprio quel ricordo antico, lontano... perché proprio quello stralcio di conversazione mi attraversasse i pensieri...
lui era stato tante altre cose, in tanti altri momenti...
eppure a me tornò in mente proprio quella mattina... la mattina di quel battesimo.
E la mia mano tremò appena.
Poi il vecchio de’ Binardi continuò a parlare...
Quel ricordo, come un velo, scese leggero sulla mente di Talia, per poi dissolversi appena Riano continuò a parlare.
“E sia...” fece Riano “... ma devo dire che sono davvero ottimi... non ti ha detto nulla il garzone di messer Corso quando ti ha dato il pacchetto, Sara?”
“In verità” rispose lei “non era il solito garzone... era un uomo dalla pelle scura... sicuramente uno straniero... non ha detto nulla, forse neanche comprendeva la mia lingua... e ho pensato fosse un nuovo apprendista di messer Corso...”
Mi stupii a quelle parole.
Spalancai gli occhi...
fissai Sara, poi tornai a guardare Riano...
e mi chiesi se non fosse un segno, quel dolce...
E a quel pensiero, mio malgrado, sospirai appena.
Guisgard
01-10-2013, 01.42.33
“Un uomo con abito monacale...” disse pensieroso Padre Fedele ad Altea “... sinceramente non saprei cosa dirvi... qui ci sono solo io come sacerdote, oltre alle suore dell'oratorio... forse era un semplice fedele... magari mandato per darvi il biglietto di quel cavaliere che state attendendo... infatti, ora che ci penso, arrivando in chiesa ho visto degli uomini sul ponte... erano abbigliati come mori ed anche la loro pelle tradiva simili origini... potrebbero essere in qualche modo legati al cavaliere che vi ha dato appuntamento, milady?”
Guisgard
01-10-2013, 01.50.25
“Perchè” disse Roberto a Clio “dici che era strano? A me sembrava un semplice cliente interessato a comprare della merce. Infatti ha anche fatto il nome del più grande istituto bancario di Sygma, quello dei potenti Bardi. Con simili garanzie non può esserci nulla di sospetto in lui. Quanto a quel mercante...” sorrise, mostrando di aver superato il nervosismo causatogli da Francesco “... a me non stupisce affatto... ce l'aveva con me perchè sono nobile... lui odia i nobili... e poi, come ti ho spiegato, nutro molti sospetti su di lui e sulla sua famiglia circa la storia del possibile furto di Santa Felicita... per me questi de' Binardi sanno qualcosa di Mirabole...” le fece l'occhiolino “... sai che colpo se fra tre giorni ucciderò in duello niente di meno che il famoso Mirabole?” E rise di gusto.
Guisgard
01-10-2013, 02.16.37
E proprio in quel momento, nella sala dove si trovavano Talia, Riano e Sara, giunse Francesco.
“Padre...” disse “... c'è un cliente...”
“Un Cliente?” Stupido Riano.
“Si e non è un semplice cliente...” annuì Francesco “... è un nobile, viene da Capomazda e pare agisca per conto dei potenti Bardi.”
“Fallo venire nel mio studio...” fece il vecchio “... milady, vogliate scusarmi...” rivolgendosi a Talia “... Sara, fa tu compagnia alla nostra ospite...” ed uscì.
“Oh, lady Talia...” commossa la ragazza “... voglia il Cielo che sia davvero un nuovo cliente...”
“Non c'è bisogno che lei sappia gli affari di casa nostra, Sara.” La riprese Francesco.
Poco dopo, Riano era con il nuovo cliente nel suo studio.
“In cosa posso servirvi, milord?”
“Come spiegato a vostro figlio” mormorò il Capomazdese “agisco per conto della banca dei Bardi. Essa deve curare i lavori di ristrutturazione di una cappella in una nota contrada di Sygma... ed io ho il compito di acquisire la merce necessaria per quei lavori.”
“Capisco, milord...” annuì Riano “... ma vedete, in questo momento noi non siamo forniti di merce necessaria per soddisfare questo tipo di domanda...”
“Allora fatela giungere per tempo.”
“Mi duole, milord, ma le nostre finanze in questo momento non ci permettono di...”
“Un momento.” Lo fermò il nobile senza scomporsi. “Io ho un'unica priorità... il tempo. Perderei molto denaro se dovessi occuparmi io stesso di procurare tale merce. Dunque faremo così... vi anticiperò il necessario per ordinare la merce e voi vi impegnerete a farla giungere qui in tempi ragionevoli. Ecco ciò che occorre per i lavori. Ditemi voi quanto occorre per ordinarla.” Mostrandogli la lista della merce.
“Direi almeno trecentomila Fiorini d'oro, milord.” Osservando la lista Riano.
“Benissimo.” Sorrise il nobile. “Ecco a voi una ricevuta a mio nome che domani mostrerete alla banca degli Accio. All'istante vi verseranno la cifra pattuita.”
“Milord, io...”
“Cos'avete?”
“Nulla...” fece Riano “... volevo ringraziarvi di aver scelto noi per questi vostri lavori...”
“Oh, sono affari” ridendo il nobile “e non vi sto certo facendo un piacere. Piuttosto, per essere certi che la consegna sia rapida e sicura, ve ne occuperete personalmente immagino.”
“Incaricherò mio figlio, milord.”
“Si, quel giovane che ho incontrato poco fa...”
“Si, lui.”
“E' il vostro unico figlio?”
“Ho una ragazza, Sara.”
“Capisco, due figli soli.”
“In verità” fissandolo Riano “c'era un terzo... non proprio un figlio, ma è come se lo era...”
“Non è qui ora?”
“No, milord...”
“Forse è venuto a mancare?”
“Si, milord...”
“Capisco...” scuotendo il capo il nobile “... siamo tutti mortali... che Dio abbia pietà di noi... ora devo lasciarvi... sarò io a contattarvi... buona giornata, messere.”
“A voi, milord.”
Ed andò via.
Ma giunto davanti alla sua carrozza, si voltò verso il palazzo dei de' Binardi e sorrise lievemente.
“Bene chiama bene...” disse piano, per poi risalire nella vettura e partire.
Guisgard
01-10-2013, 02.19.25
A quella domanda di Eilonwy, il capo di quegli uomini la fissò.
“Perdonate...” disse mostrando un lieve inchino “... noi non comprendiamo al meglio la vostra lingua... siamo le guardie del corpo del Cavaliere di Altafonte e siamo qui in attesa che il nostro padrone ci raggiunga.”
Eilonwy
01-10-2013, 10.52.31
Il Cavaliere di Altafonte?
"Ah... Perdonatemi signori, pensavo che voi foste briganti o gli scagnozzi di qualche ladro. Avete detto che siete le guardie del corpo del Cavaliere di Altafonte? Perchè tra poco arriverà qui? Deve per caso andare a farsi confessare?" dissi l'ultima domanda quasi ridendo.