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Visualizza versione completa : L'intricato Enigma Fiesolano


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Guisgard
16-10-2013, 19.32.09
Quel ritratto” disse Irene ad Altea “raffigura lady Vittoria ed è lì da sempre. Fu lei stessa a volerlo nella sua stanza. E con tutto il dovuto rispetto, non credo sia giusto toglierlo, milady.” Il suo tono era basso. “Allora stasera non servirò la cena per voi. Vi auguro una piacevole serata, milady.”

Guisgard
16-10-2013, 19.33.41
Velv fissò Elisabeth incuriosito.
“Perchè” disse “pensate questo? Ritenete che cercare quell'Azable ci potrebbe portare ad avere notizie di quei tre fuggiaschi? Perchè? Su cosa basate questa vostra convinzione? Ditemelo e vi prometto che avrete protezione.”

Altea
16-10-2013, 19.41.12
"E sia...non sarà certo un dipinto a spaventarmi..sapete nel mio castello, visto sono baronessa, vi stanno dipinti di avi che si tramandano da secoli. E non hanno mai fatto male a nessuno".
Sorrisi e mi congedai, uscii con la guardia orientale e mi diressi verso il Palazzo di Altafonte...chissà se era a casa, o come sempre impegnato nei suoi vari affari misteriosi.
Mi trovai di fronte alle guardie...ma forse mi conoscevano già.."I miei saluti..sono venuta a trovare il Cavaliere di Altafonte..avevo un invito a cena...ma anche se non si trova in dimora posso cenare qui tranquillamente."
In verità quella era anche una sfida a Madama Irene e una scusa per starmene lontana, quella casa mi inquietava e mi metteva di cattivo umore, preferivo la compagnia di Ermiano e delle guardie...e ovviamente del Cavaliere in primo luogo.

Clio
16-10-2013, 19.49.05
Alzai le spalle "...beh, non ho detto che è sicuramente così.. È solo la mia opinione... Allora, un chierico non direi.. Insomma... Se lo fosse stato allora avrebbe rubato il quadro della vergine, di qualche santo, non uno che potrebbe raffigurare il Fiore Azzurro.. No, secondo me è solo un fedele, un po' fanatico magari.. Cos'altro? Ah, perché penso che sia ricco ed eccentrico.. Beh, è un impressione.. Ma, infondo, Mirabole ha portato a segno molti colpi, si sarà arricchito.. Credo che per un colpo del genere serva molto denaro.. Me lo immagino eccentrico, invece, perché, insomma... È ovvio che non c'è dietro solo una questione finanziaria, altrimenti avrebbe scelto un altro quadro.. Quel quadro ha un significato per lui.. Non c'è dubbio... Vi immaginate una persona asettica, un freddo burocrate che elabora questo piano? Io, sinceramente, no!" Sorrisi "..ma, ripeto.. È solo la mia opinione, dato che l'avete chiesta... Comunque su una cosa avete perfettamente ragione, potrebbe rubare l'identità a qualcuno.. Ma, suvvia, Sygma non è così immensa, conoscerete i vostri invitati talmente bene da capire se siano davvero loro oppure no.. Immagino che i controlli saranno molto accurati, considerando che si svolge al Palazzo Reale, so che non mettereste mai a repentaglio la sicurezza di Sua Maestà".
Ascoltai le parole del poeta sulla margherita.
"Interessante, saper aspettare.. Dunque , probabilmente non accadrà nulla al ballo.. Mirabole si limiterà a studiare la situazione... Almeno, questa è la cosa migliore che mi sia venuta in mente..".
Il viceprocuratore mandò a chiamare il Priore Adamo, e immaginai che non sarebbe stata una cosa veloce.
Guardai prima il capitano, poi Misseri "Bene, se non c'è altro.. Non voglio rubare altro tempo a mio cugino.." Guardai Simone Misseri negli occhi per un momento "..mi auguro che questa chiacchierata vi abbia tranquillizzato circa le mie intenzioni... Vi ho dato la mia parola, dopotutto.. Ed è sacra.." Repressi a stento un sorrisino beffardo "...diventa una questione d'onore..".
Feci per alzarmi "..a quanto pare, ci ritroveremo domani all'alba.. Signori..".

elisabeth
16-10-2013, 19.53.16
Mi guardava come se avesse voluto scavare la verità con le sue stesse mani.....di getto feci un passo in dietro urtando un tavolo......" Ecco io.....io ...non credo ci sia qualcosa... o per meglio dire una certezza che possa essere valutata in modo tale da farvi cambiare idea, ma se ci pensate...non avevano alcun motivo di rivelare a me dove fossero andati a nascondersi...e quindi e' probabile che dopo la nostra prima ricerca nelle prigioni sempre se si fossero fidati di me, magari abbiano ripreso a fuggire.......ma io dico per dire.....non ho nessuna esperienza di caccia........neanche un coniglio.....".......avevo una mano sul petto..con la viva sensazione di tenerlo ben saldo.......stavo combattendo contro lupi e questo non mi era ancora balzato in mente........

Talia
16-10-2013, 20.54.24
A quelle parole di padre Roberio i miei occhi si allargarono...
qualcuno che voleva salvare Francesco...
qualcuno che non temeva Fiosari...
sospirai...
e la mia mente fu attraversata dall’unico volto che avrebbe potuto essere la soluzione... quegli occhi chiari...
chiusi gli occhi: no, mi dissi, non potevamo chiederglielo...
non potevo metterlo in pericolo...
Esitai.
Ma poi, pensando a lui, mi venne in mente un’altra cosa...
Sollevai, di scatto, gli occhi su padre Roberio...
“Io conosco un luogo sicuro!” dissi “Io conosco un luogo dove non va mai nessuno... un luogo che è oltre il bosco, sulle colline... e lì Francesco sarebbe al sicuro da Fiosari e da chiunque altro...”
Fissai il sacerdote e per un attimo la mia mente volò via da lì... le immagini di un pomeriggio soleggiato la attraversarono, le immagini di un bacio e di uno schiaffo, confusione e paura di domani...
Inspirai e mi costrinsi a tornare lì...
“Io conosco un posto così... ma... come convinceremo Francesco ad andare lì?”

Guisgard
16-10-2013, 20.57.31
“Un momento...” disse Simone a Clio “... aspettate ancora un istante... si, il vostro ragionamento è interessante... in effetti il nostro uomo potrebbe essere davvero come lo descrivete...”
“Anche perchè” intervenne Jacopo “tutti i credenti sono un po' fanatici, non trovate?”
“Già...” annuì Simone “... comunque...” tornando a fissare Clio “... abbiamo un vantaggio... sappiamo che Mirabole sarà al ballo... e voi lo cercherete, milady...” guardò poi Roberto “... e domani sapremo se Francesco de' Binardi è davvero il colpevole di tanti furti... se lo ucciderete dubito potrà vantarsi di essere ancora sospettato... pare che Mirabole sia abilissimo con la spada...”
“Magari è lui davvero ed io lo ucciderò.” Fece Roberto.
“Se ciò che si dice di lui è vero” mormorò Simone “allora temo che solo il nostro capitano potrebbe batterlo.”
“Vedremo.” Alzandosi infastidito Roberto. “A presto, signori.” E fece cenno a Clio di andare.

Guisgard
16-10-2013, 21.17.15
Velv annuì a quelle parole di Elisabeth.
“Vedremo...” disse “... cmq voi vi siete fidata di me ed io manterrò i patti... avrete protezione e la vostra ricompensa.”
“Vuoi portarla con noi?” Chiese uno dei suoi. “A caccia di quell'Azable? Lei ci sarà solo d'impiccio!”
“Forse no...” rispose Velv “... una donna è utile in molti casi... specie se è bella.” Guardò Elisabeth. “Credo che da oggi sarete una cacciatrice di taglie, milady.”

Guisgard
16-10-2013, 21.22.18
Le guardie orientali fecero entrare Altea e subito Ermiano giunse a riceverla.
“Sua signoria” disse il servitore del cavaliere “non è in casa in questo momento. Ma ha lasciato detto di attenderlo, visto che avevate manifestato il desiderio di cenare con lui. E infatti mi ha ordinato di domandarvi i vostri gusti... in modo che la cena sia di vostro gradimento.”

Guisgard
16-10-2013, 21.27.55
Padre Roberio fissò Talia.
“Milady...” disse “... davvero? Pensate ci sia un posto simile? Benissimo! E di quale si tratta?” Poi tornò pensieroso. “Però bisogna cercare quella testa calda... trovarlo e portarlo là... ormai è sera e il duello è all'alba... dove può trovarsi quello sfaccendato? Dove?”
Ma proprio in quel momento si udì una carrozza entrare nel cortile.
Era Jacopo.
Poco dopo, il militare entrò nella stanza.
“Padre, che sorpresa... pensavo ormai di non vedervi più in casa mia...” sorridendo il capitano “... vi credevo in cerca di pecorelle smarrite...”
“Il Vangelo” replicò il prete “ci insegna che un medico serve per i malati, non per i sani...”
“E cosa avevate da dire a mia moglie?” Domandò Jacopo.
“Giustizia e protezione, capitano.” Rispose il prete. “Le cose che avete giurato di offrire al popolo quando avete indossato la vostra uniforme.”
“Già...” annuì il militare.
“Ora credo che andrò via...” mormorò il prete.
“Di già?” Sorpreso Jacopo. “Vi ho forse interrotto?” Guardando Talia. “Visto che giustizia e protezione sono affar mio, mi interessava la vostra discussione...” e i suoi occhi vagavano tra la ragazza e l'anziano sacerdote.

Clio
16-10-2013, 22.54.12
Seguii Roberto più che volentieri, non prima di aver salutato il militare e Misseri.
A quanto sembrava, sarei andata anche io al ballo.
Scendemmo le scale in silenzio, io appoggiata al braccio che cortesemente mi porgeva.
Poi, dopo alcuni passi, quando ormai il palazzo era alle nostre spalle, strinsi in maniera impercettibile la stretta e alzai lo sguardo su di lui.
"Non crucciarti.." sussurrai "...ho piena fiducia in te..".
Restai incatenata ai suoi occhi per un momento, poi sorrisi, come se le parole sussurrate non fossero mai uscite dalle mie labbra.
"Allora.." dissi, gaiamente "...mi hai accompagnato in queste noiose incombenze tutto il giorno, e te ne sono grata.. tocca a te decidere cosa fare ora.. prometto che farò la brava e mi rimetterò alla tua decisione.." sorrisi "..dopo tutto, domani hai un duello con il terribile Mirabole.." risi "...fossi in te, non sprecherei questa giornata..".

Altea
17-10-2013, 00.06.25
Entrai e venne incontro Ermiano...gli sorrisi e come immaginavo il Cavaliere non era a casa ma mi aspettava per cena.."Non ho grandi pretese...quando la compagnia è ottima anche il più misero dei cibi diventa il più sublime" sorrisi a Ermiano "ma mi piacerebbe assaggiare la cucina orientale..visto il Cavaliere di Altafonte è stato in quei posti si è pure appreso la loro cucina? E mi raccomando...abbondate con le spezie" e gli feci l'occhiolino.

Guisgard
17-10-2013, 01.48.41
A quelle parole di Clio, Roberto finalmente abbandonò quell'espressione corrucciata e si lasciò andare ad un sorriso.
“Tu ci scherzi su” disse “ma quasi quasi vorrei davvero che quel tipo fosse Mirabole... li hai sentiti Missani e de' Gufoni, no?” Ebbe un gesto di insofferenza. “E poi è tutto da dimostrare che il capitano tiri di spada meglio di me.” Scosse il capo. “Sai cosa vorrei fare? Vorrei galoppare, senza sosta... non so diretti fino a dove e forse neanche ha importanza... un po' come facevamo in quei lunghi pomeriggi a Crysa, rammenti? Galoppare al sibilo del vento, accompagnati dal fruscio delle onde sulla spiaggia, fino a perderci nelle sue lussureggianti boscaglie, dove finiva il crepuscolo e cominciava la sera... sai, Clio... forse vorrei solo fuggire... fuggire da tutto...” restò poi per qualche attimo in silenzio “... ti va di tornare a casa ed esercitarci un po' con la spada? Non certo perchè temo quel de' Binardi... ma perchè ho bisogno di fare qualcosa senza pensare a nient'altro...”
Tornarono così al palazzo dei Fiosari e usciti in giardino cominciarono ad esercitarsi.
Ebbero un'ora buona di libertà, fino a quando, verso l'ora di cena, Selenia rientrò a casa e richiese per sé suo marito, parlandogli dei preparativi e degli invitati per l'imminente ballo al Palazzo Reale.
I tre si rividero per la cena, poi Roberto e sua moglie, salutata Clio, si ritirarono per la notte.
All'alba Roberto aveva il duello e questo gli impose di andare a letto presto.
Clio, forse in balia di una velata malinconia, rimase così da sola.
Fino a quando, all'improvviso, cominciò a notare qualcosa di strano.
Un'ombra, incerta e furtiva, sembrava muoversi indisturbata nel giardino del palazzo.

Guisgard
17-10-2013, 02.00.47
Ermiano sorrise ad Altea.
“Sarà fatto, milady...” disse con un cortese inchino del capo “... preparerò il Tajine accompagnato da verdure in umido, insaporite con varie spezie... e per dessert assaggerete dei dolci tipici, fatti con latte di dattero e mandorle... vedrete, sarà una cena da Mille e una notte.” Rise, per poi chiedere il permesso di congedarsi.
Ritornò poco dopo, servendo alla dama un elisir dal colore rosso vivo.
“Assaggiate questo liquore, milady...” porgendole il bicchiere di cristallo “... secondo gli emiri Omayyadi è capace di spazzare via ogni tristezza e malinconia... oltre che di abbandonare il cuore alle seduzioni dei sensi...”

Clio
17-10-2013, 09.55.45
Ascoltai Roberto attentamente, cogliendo ogni sfumatura nella sua voce, ogni mutamento del suo sguardo, e poi, sorrisi.
Il pensiero dei lunghi pomeriggi passati insieme sulla mia meravigliosa isola mi riempì di nostalgia, com'eravamo spensierati e felici allora, pensavamo di poter dimenticare il mondo attorno a noi, cavalcando per ore fino a costeggiare il mare.
Era davvero tutto ciò che potessi desiderare ma, naturalmente, solo una fanciulla poteva permettersi quei passatempi, non certo una donna, tantomento un esule.
Qualcosa in quel discorso mi colpì "Scappare?" esclamai "..e da che cosa? Non mi sembra che te la cavi male in questa città... hai una moglie deliziosa, un palazzo sontuoso e una reputaizione impeccabile..." risi "..dicano quello che vogliono quei due.. beh, se proprio vuoi dimostrare di essere più abile del capitano, allora potresti sfidarlo a duello.. hai detto tu che uno o due non fa differenza.. ah, e già che ci sei.. potresti sfidare anche Simone Misseri, così me lo toglieresti dai piedi.." risi nuovamente "...scherzo.. su.. e sia, andiamo a casa... io ho una nuova spada da provare... non sia mai che disonori quella lama.. mi ci devo abituare..".
Così lo seguii fino a casa, e per un ora buona dimenticammo tutto il mondo, concentrati com'eravamo sulle lame che si incrociavano.
Non so come avesse fatto, ma nella mia camera trovai dei calzoni, una camicia di seta e persino degli stivali, così non dovetti rimettermi i miei abiti che non sapevo che fine avessero fatto.
La mia spada era leggermente più pesante di quella che ero solita usare, l'elsa pesava un po' di più a causa dell'imponente decorazione, ma in fin dei conti, era maneggevole e mi abituai in poco tempo a lei.
Quando poi Selenia chiamò Roberto restai in giardino, passeggiando immersa nei pensieri.
Per un momento pensai che, se lo avessi attraversato, avrei trovato il mare, ma sapevo bene che non era così.
Mi isolai talmente tanto da essere in ritardo per la cena, e non mi ero nemmeno cambiata, sperai che non vi fossero ospiti, e così fu, fortunatamente.
Quando i due coniugi si ritirarono, tuttavia, restai ancora sveglia, inquieta e maliconica, nel palazzo silenzioso.
Non ero ancora pronta per dormire, il pensiero del duello e i ricordi mi tormentavano, rubandomi il sonno.
Decisi di uscire in giardino, poichè dalle finestre si intravedeva una splendida luna.
Ma poi qualcosa attirò la mia attenzione, non saprei dire cosa fosse, forse soltanto un'ombra, ma si muoveva con troppa rapidità per essere un'illusione.
Possibile che non vi fossero delle guardie? Un pensiero mi attraversò la mente: Roberto!
Chiamai un servitore e lo pregai di mandare due guardie davanti alla porta della camera padronale, che le svegliasse se necessario, ma di fare in fretta.
Scivolai in giardino senza fare il minimo rumore, sguainai la spada e la tenni ben salda nella mia mano.
La luce della luna mi permetteva di vedere distintamente, seguii quell'ombra.
Probabilmente avrei dovuto chiamare anche io le guardie, ammesso che fossero sveglie a quell'ora, non mi trovavo in un palazzo reale o in una fortezza, ma in una comoda residenza nobiliare di una città momentaneamente in pace.
Così decisi di fare da sola, restando defilata, in modo che, chiunque fosse non mi notasse.
Avrei voluto ammonirlo ma, se aveva cattive intenzioni, sarebbe scappato in un istante, e io non avrei saputo chi incolpare.
Sapendo che Roberto era al sicuro, cercai di capire chi fosse, e dove fosse diretto.

Guisgard
17-10-2013, 16.25.45
Clio, con la spada sguainata, seguiva quella misteriosa ombra mentre si muoveva furtiva nel giardino del palazzo.
Ad un tratto si accostò a dei cespugli, dove il bagliore della Luna era più chiaro e per un istante Clio riuscì a vederne le fattezze.
Sembrava un giovane uomo, alto e magro, dai capelli lunghi e mossi ed in mano stringeva qualcosa.
Poi si spostò verso il muretto, attraversando un piccolo arcosolio decorativo rivestito di gerani.
E qui di nuovo il pallore lunare lo investì, permettendo stavolta a Clio di vedere il suo volto.
Era Francesco de' Binardi.

Clio
17-10-2013, 16.40.16
Non appena lo riconobbi, mi avvicinai ancor di più.
Come aveva fatto ad entrare? Cosa sperava di ottenere?
"Che cosa ci fate voi qui?" Dissi ad alta voce.
Avrebbe fatto meglio a riposare, considerando cosa lo aspettava all'alba.

Guisgard
17-10-2013, 16.59.57
Francesco si voltò di scatto a quelle parole di Clio, puntandole contro ciò che impugnava.
Era una pistola.
“Ferma dove siete...” disse visibilmente agitato “... non costringetemi ad uccidervi... non ho nulla contro di voi...” la sua mano tremava nel tenere quell'arma “... voglio che mi conduciate da vostro cugino... subito... e senza fare scherzi... non voglio ritrovarmi fra i piedi domestici o peggio ancora... avanti, portatemi da quel grand'uomo di vostro cugino... e attenta a non fare la furba o giuro che vi pianto una pallottola in mezzo agli occhi... ora buttate a terra quella spada...”

Altea
17-10-2013, 17.02.56
Assaggiai il liquore datomi da Ermiano ma appena ne bevvi un pò lo distolsi dalla bocca.."E' molto forte Ermiano..ma con che cosa è fatto? Sono curiosa..come sono curiosa di assaggiare la vostra cena che sembra molto particolare".
Mi guardavo attorno alla sala per guardare gli oggetti e l'arredamento..solitamente si dice che la casa rispecchi l'anima del padrone.

Talia
17-10-2013, 17.14.34
A quelle parole e quello sguardo di mio marito mi alzai in piedi.
I miei occhi vagarono per un istante sul sacerdote, poi si concentrarono sul militare...
“Jacopo...” mormorai, avvicinandomi piano a lui “Vedi... padre Roberio era venuto qui per parlare con te del caso di Francesco de’ Binardi... per pregarti di intercedere per la sua vita. Io, però, gli ho fatto presente che il duello tra Fiosari e de’ Binardi non vìola alcuna legge e pertanto non rientra affatto in ciò che è di tua competenza! Perciò, immagino, padre Roberio era già pronto a lasciarci...”
Esitai per un istante, poi decisi che forse potevo tentare ancora con mio marito, per un’altra strada... lo presi quindi sotto braccio e lo condussi verso la finestra, allontanandoci un poco dal sacerdote...
“Perdonami per essere stata tanto dura con te oggi, Jacopo... non volevo farti irritare. Ero solo rimasta molto colpita dalle parole di Sara e mi ero dispiaciuta per il modo in cui le avevi risposto... ora...” sfiorandogli delicatamente il braccio “Ora, però, ho capito che questo duello non è affar tuo, e poi... e poi, se tu togliessi de’ Binardi da sotto la spada di Fiosari, egli potrebbe poi ritenere te responsabile della sua mancata soddisfazione e... beh, lo sappiamo tutti quale spadaccino abilissimo sia Roberto Fiosari...”
Lasciai cadere questo discorso così, vago...
nessuno come me sapeva quanto Jacopo fosse orgoglioso della sua abilità con la spada.

Clio
17-10-2013, 17.32.36
Sorrisi a quelle parole disperate, e, nel vedere il modo in cui teneva la pistola una cosa fu subito chiara: non era Mirabole!
Considerai la situazione: potevo colpirlo, disarmarlo, non se ne sarebbe nemmeno accorto.
Ma Roberto non mi sarebbe stato grato, toccava a lui, dopotutto.
Se Francesco si fosse presentato al duello già ferito, tutti avrebbero detto che Roberto era stato favorito, molto di più, almeno.
"Mettete via quell'arma.." Dissi, calma, rinfoderando la spada "..uccidermi non vi servirà a niente.. Così come io non ho nessun interesse a farvi del male...".
Scossi la testa "Portarvi da mio cugino? È perché dovrei farlo? Per permettervi di ucciderlo nel sonno? Non credo proprio.. Ho mandato due guardie a presidiare la sua porta.. Non c'è alcuna possibilità che non incontriate nessuno.." Sorrisi, indulgente "..perché siete qui? Posso farlo chiamare, ma di certo non vi farò entrare armato nel palazzo! Sapete benissimo che mi basterebbe chiamare le guardie e per voi sarebbe la fine, non avrebbero i miei riguardi.. Non so per quale motivo odiate tanto la nostra famiglia, e mi avete fatto capire chiaramente che non sono affari miei.. Datemi un motivo.. Perché tendo ad essere incosciente da un po' di tempo, e la vostra arma non mi spaventa..".

Guisgard
17-10-2013, 17.48.57
A quelle parole di Talia, Jacopo la fissò quasi risentito.
“Non essere sciocca, Talia...” disse alla ragazza “... sai benissimo che posso battere uno sbarbatello come Fiosari anche usando solamente la mano sinistra...” scosse la testa “... comunque non è questo il punto...” guardò il sacerdote “... la verità è che questo duello capita a proposito...”
“Cosa intendete dire?” Chiese Padre Roberio.
“Che questo duello ci permetterà di capire chi sia davvero Francesco de' Binardi...” rispose Jacopo “... un giovane inetto ed incapace, buono solo a provocare, oppure l'inafferrabile Mirabole...”
“Che assurdità!” Esclamò il prete.
“Immagino...” sorridendo il capitano “... del resto Mirabole è probabilmente uno di voi... o almeno un vostro simpatizzante...”
“Nei secoli” fece il sacerdote “i detrattori della Chiesa hanno cercato ovunque per infangarne il nome... solitamente, non trovando nulla di meglio, si fossilizzano su questioni ormai vecchie come il mondo... Crociate, vendita di Indulgenze, Inquisizione... ma questa di Mirabole mi mancava devo dire.”
“Non è colpa mia se nei secoli voi chierici avete fatto di tutto per sconfessare i vostri stessi Precetti.” Replicò Jacopo. “Comunque, non sono questioni che mi interessano... uno dei vostri, tale Priore Adamo, inviato dal vescovo, è stato convocato dal viceprocuratore del re... e tra poche ore scopriremo il destino di Francesco de' Binardi... queste cose mi interessano.”
Padre Roberio allora scosse il capo, salutò con un veloce cenno della mano Talia e lasciò quel palazzo.
“E' tardi...” mormorò Jacopo “... e forse dovresti riposare, Talia... domani, ti rammento, devi uscire per comprare un nuovo abito... c'è la festa al Palazzo Reale... o forse sei ancora dell'idea di non volerci andare?”

Guisgard
17-10-2013, 18.13.40
Quel palazzo appariva vasto e sfarzoso, di gusto rinascimentale, con dipinti alle pareti che raffiguravano i più disparati soggetti: da scene di caccia, a paesaggi bucolici e pastorali, finendo poi per spiazzare da immagini a carattere sacro, fino a quelle di contenuto classico e mitologico.
Gli arredi erano di tipico stile italiano, con decorazioni ed intarsi di pregevole fattura, mentre le pareti era trapuntate con stoffe e panneggi di Provenza, delle Fiandre e di Navarra.
Vi erano poi soprammobili e monili di vario stile, gusto e dimensione, perlopiù opera di artigiani di ogni regione, come forme di Murano, scrigni d'Istria e centritavola di Borbonica eleganza.
Ermiano prese a spiegare ad Altea gli ingredienti di quell'esotica cucina, ma proprio in quel momento si udì una carrozza.
“Sua signoria è rientrato...” disse Ermiano “... permettete, milady...” e si allontanò.
Ritornò poco dopo insieme ad Altafonte.
“Oh, ora immagino cosa provò Marte nel vedere sorgere Venere dalle acque e ritrovarla poi nel suo giaciglio...” sorridendo il cavaliere “... è un piacere rivedervi, milady...” salutando poi Altea e sfiorandole la mano con un bacio.
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Guisgard
17-10-2013, 18.35.51
“Un motivo...” disse Francesco a Clio “... volete un motivo? Per cosa? Per spiegarvi il mio odio per quelli come voi? Benissimo! Da dove comincio? Da come avete affossato la nostra attività commerciale? E solo perchè le idee di mio padre erano differenti dalle vostre! O forse volete che vi parli di come hanno fatto morire mio fratello?” I suoi occhi erano carichi d'odio. “Ma perchè mai sto qui a perdere tempo con voi? Perchè dovreste capire ciò che provo? Siete solo una sciocca ragazza dai capelli biondi e gli occhi azzurri, probabilmente abituata a vivere dei suoi vuoti privilegi! Sarete già stata promessa ad un ricco idiota e crudele del tutto simile a vostro cugino, così che non comprenderete mai come si vive al di là dei vostri privilegi” Le puntò ancora la pistola al volto. “Io non ho nulla da perdere... all'alba sarò comunque un uomo morto... perciò non costringetemi ad uccidervi... voglio vedere vostro cugino...”

Altea
17-10-2013, 18.37.59
Mi guardavo attorno a quella lussuosa dimora...osservavo i monili che decoravano i soprammobili e i dipinti sul muro, quando Ermiano stava prendendo la parola per poi bloccarsi subito...il Cavaliere era arrivato e lo vidi entrare nel salone, sorrisi alle sue parole...aveva una parola galante per ogni occasione.
"Avete visto milord? Ho tenuto promessa e anche voi noto..e per quanto riguardo la cena..ho scelto di assaggiare quella stile orientale, ne sono molto incuriosita. Spero di avervi fatto cosa gradita. E stavo assaggiando questo elisir..non ricordo di quali emiri..me lo ha portato Ermiano..mi stava proprio dicendo con cosa veniva fatto..ma è veramente cosi magico da togliere tristezze e ravvivare i sensi?" risi perplessa guardando il bicchiere sperando non vi fosse stato messo qualcosa di strano..forse era meglio ignorare il contenuto.

Talia
17-10-2013, 19.19.04
Sospirai alle parole di Jacopo a padre Roberio...
era inutile, pensai: aveva deciso che le cose dovevano andare come voleva lui e niente di ciò che potevamo dire gli avrebbe fatto cambiare idea.

“E' tardi...” mormorò Jacopo “... e forse dovresti riposare, Talia... domani, ti rammento, devi uscire per comprare un nuovo abito... c'è la festa al Palazzo Reale... o forse sei ancora dell'idea di non volerci andare?”

Sollevai gli occhi e lo fissai...
“Si, Jacopo... hai ragione... credo che andrò a riposare!” mormorai.
Gli sorrisi quindi, poi senza aggiungere altro uscii dalla stanza, richiudendomi la porta alle spalle.
Percorsi a passo regolare tutto il corridoio... poi, giunta in fondo, dopo aver gettato un’occhiata alle mie spalle ed essermi accertata di essere sola, presi di corsa la scala che conduceva al piano di sotto...
Giunsi in fondo in fretta e mi guardai intorno...
poi lo vidi: padre Roberio si stava allontanando in silenzio, la testa china, ed era ormai quasi giunto al portone che dava sul cortile...
“Padre!” chiamai “Padre Roberio!”
Lo vidi fermarsi e voltarsi, lo raggiunsi.
“Mi dispiace per le parole di Jacopo!” dissi “Mi dispiace molto!”
Esitai, lanciandomi intorno appena un’occhiata furtiva...
“Trovate Francesco...” mormorai pianissimo, così che solo lui sentisse “Il luogo di cui vi parlavo è la Cappella di San Michele... oltre il bosco... percorrete la strada che lo divide e salite verso le colline, salite finché non scorgete la cappella sull’altura di fronte a voi... non va mai nessuno lì! Quasi nessuno in città ne conosce neanche l’esistenza! Lì sarà al sicuro da Jacopo, da Fiosari e da tutti... ma dovete convincerlo ad andare lì, se volete salvarlo!”
Lo fissai per un momento, poi chinai lo sguardo...
“Buonanotte, padre!” dissi, la voce di nuovo di un tono normale.
Poi mi voltai e risalii la scala, fino a giungere nella mia stanza.

Clio
17-10-2013, 20.17.04
A quelle parole, il mio sguardo si indurì, incurante dell'arma che aveva davanti, e, per un momento, abbandonai la maschera cordiale che avevo indossato in quegli ultimi giorni.
"Voi non sapete niente di me.." Sibilai "..so bene cosa provate.. Da dove vengo io uomini come voi hanno distrutto tutto ciò che amo la mia terra, il mio popolo.. bruciato i villaggi perché bisogna vivere nelle città.. Stuprato le fanciulle nobili perché il sangue e l'onore sono fantasie.. Eppure non mi sembra di avervi aggredito non appena mi avete rivolto la parola, come avete fatto voi con me.." Scossi la testa "Credete di conoscere il dolore perché avete perso un fratello e del denaro? Non sapete cosa vuol dire vedere la tua balia trascinata in mezzo ad un branco di maiali, la testa di tuo zio usata come trofeo, la casa di tua madre data alle fiamme, non dovete immaginare cosa sia stato riservato a tuo padre o a tuo fratello.. Non avete idea di cosa voglia dire perdere tutto.." Sostenni il suo sguardo "Quelli che voi chiamate privilegi sono responsabilità.. Voi non avete mai guidato un attacco sapendo di mandare a morte centinaia di mariti, padri, figli... Vederli cadere uno ad uno ed essere lì, nella polvere e nel sangue, al loro fianco..No, non sapete cosa vuol dire essere devoti ad un popolo che dipende da voi.. Essere pronti a dare la vita per esso...".
Lo guardai con durezza "Non venite a
darmi della ragazzina viziata, perché non avete idea di cosa sia la mia vita.. Ma su una cosa avete ragione, siete un morto che cammina.. Mettete via quell'arma, manderò a chiamare mio cugino.. Avete la mia parola.." Mi diressi verso la veranda e feci cenno ad una domestica di avvicinarsi "Mandate a chiamare il Conte, ditegli che è questione di vita o di morte..".
Mi volai nuovo verso di lui "..ora gettate l'arma.. Non vi permetterò certo di ucciderlo in casa sua...".

Guisgard
17-10-2013, 21.17.03
Altafonte sorrise ad Altea.
“Già...” disse “... questo elisir pare sia stato prodotto da un eunuco alla corte di Tamerlano... serviva al sovrano per sedurre le donne del suo harem...” rise appena “... ma non temete, il nostro Ermiano lo serve con una parte di acqua che ne dissolve gli effetti... al massimo vi farà avvertire un po' di calore...” ne prese un bicchiere “... e poi lede il mio amor proprio pensare di aver bisogno di un afrodisiaco per conquistare una donna... alla vostra salute e bellezza, milady...” brindò “... dunque, ditemi... avete poi trovato un abito a voi gradito? E come vanno le cose nella vostra nuova dimora?”

Guisgard
17-10-2013, 21.18.03
Francesco fissò Clio a lungo.
E poi lentamente abbassò la pistola.
“Gli uomini non sono tutti uguali...” disse alla ragazza “... mi spiace per i vostri cari... ma non tutti quelli come me odiano ed uccidono... io voglio solo vivere in pace con la mia famiglia... e voglio fidarmi di voi...”
Ma proprio in quel momento apparve una figura nella penombra.
E subito dopo altre due.
Era Roberto e due Guardie.
“Avete fatto uno sbaglio” fece Roberto “a venire qui... arrestatelo!” Ordinò alle guardie. “Portatelo in caserma. A lui penserà il capitano de' Gufoni.”
“Vigliacco!” Gridò Francesco. “E anche voi siete come lui!” Rivolgendosi a Clio. “Mi avete ingannato!”
E fu portato via dalle guardie.

Clio
17-10-2013, 21.37.12
"Appunto.. e neanche i nobili lo sono.." risposi "...non voglio certo ispirarvi compassione.. ma non crediate di avere il monopolio della rabbia e dell'odio.. perchè è quello che vi ho sempre letto negli occhi..".

Ma proprio in quel momento apparve una figura nella penombra.
E subito dopo altre due.
Era Roberto e due Guardie.
“Avete fatto uno sbaglio” fece Roberto “a venire qui... arrestatelo!” Ordinò alle guardie. “Portatelo in caserma. A lui penserà il capitano de' Gufoni.”
“Vigliacco!” Gridò Francesco. “E anche voi siete come lui!” Rivolgendosi a Clio. “Mi avete ingannato!”
E fu portato via dalle guardie.

Scossi la testa "..vi avevo detto di aver mandato delle guardie a sorvegliare la stanza di mio cugino.. cosa vi aspettavate? Che fossero tutti felici di vedervi? Ho fatto solo ciò che mi avete chiesto... eravate qui con me, come potevo ingannarvi?" risposi, dura, mentre lo portavano via. Infondo, pensai, non dovevo certo giustificarmi con quell'uomo.
Mi voltai verso Roberto "Mi spiace di averti svegliato.. che accadrà ora? Resterà in prigione per essersi introdotto armato in casa tua? Beh, quindi niente duello, immagino.. voleva parlarti.. non so cosa avesse intenzione di dirti... per un breve momento mi è parso di riuscire a farlo ragionare.. ma ora avrà il dente avvelenato più che mai.." sospirai "...però una cosa posso dirtela: Francesco de'Binardi non è Mirabole! Dovevi vedere come gli tremava la mano che stringeva la pistola..".

Altea
17-10-2013, 22.58.09
Ripresi il bicchiere in mano e brindai con lui, ma il secondo sorso fu veramente forte...infatti avvertii un forte calore e le mie guance avvamparono ma finsi indifferenza.
Riposi il bicchiere e cercai di riprendermi..."Ho preso dei bei vestiti milord, vi ringrazio e uno anche per la festa presso il Re..ma non so ora, data e luogo dove trovarmi...potreste informarmi?E potreste fornirmi una carrozza per portarmici?" non oso chiedergli se sarò accompagnato da lui ovvio..e se mi rispondesse negativamente?...e mi contorcevo le mani.
Poi presi coraggio e iniziai a parlare della dimora, un pò ero contrariata, sembravo quasi irriverente dopo che egli mi diede la possibilità di viverci.."A dire il vero nella dimora dei Castelflorenzio non è tutto positivo. Ho litigato fortemente con Madama Irene, si è permessa di entrare in camera mia...e ha messo le tende dello stesso colore che piacevano a lady Vittoria ovvero giallo antico..ovviamente le ho fatte cambiare in bianco e le ho proibito di entrare nella mia stanza e prendere certe iniziative...e poi non ha voluto togliere il ritratto di lady Vittoria...certo era una dama bellissima e affascinante, chissà che le successe..ma non intristiamoci con questi pensieri" dissi sorridendo "e godiamoci questa serata".
Ovviamente tralascii il fatto dei rumori sentiti sopra dal salotto..forse mi ero sbagliata ed erano stati altri rumori.

Guisgard
18-10-2013, 01.40.15
Altafonte ascoltò con attenzione ogni parola di Altea, senza tradire emozioni particolari.
“Comprendo...” disse “... ma forse quella donna, madama Irene, è ancora molto legata ai vecchi padroni... credo che li servisse da molti anni... nel contratto d'affitto ci era una clausola che imponeva lì la sua presenza... mi è stato detto che è una domestica degna di fiducia. Tuttavia, se la trovate indisponente o poco cordiale, possiamo sempre discuterne con il proprietario. Dopotutto se una domestica non fa al meglio il suo mestiere è giusto licenziarla. Quanto alla festa...” sorrise “... se vi aggrada potremmo andarci con la mia carrozza.”

Altea
18-10-2013, 01.47.49
"Si forse è come dite voi..è ancora legata ai vecchi proprietari..io direi di darle ancora del tempo...al giorno d'oggi trovare un lavoro è difficile, ma se la mia vita laggiù diventerà impossibile a causa sua, ve lo dirò certamente e vedremo di provvedere."
Lo osservavo...non aveva mostrato qualche minima reazione..come la scorsa volta..certo il contratto di affitto e io avevo letto che egli sapeva la storia di quella casa da quella lettera notarile, ma non era il momento di parlarne ora.
"Davvero potremmo andarci assieme milord al ballo? Ma non vorrei poi esservi di impiccio..vi prometto che poi saprò stare al mio posto..o volete forse propormi..come la vostra amata?" e lo guardai con la solita aria di sfida.."Sapete, cosa direbbero le dame vedendomi accompagnata a voi..e che tra noi non vi è nessun legame?"

Guisgard
18-10-2013, 01.57.10
Altafonte rise a quelle parole di Altea.
“Beh...” disse sarcastico “... potremmo sempre dire che siete mia cugina... nessuno sospetterebbe mai malizia fra due cugini, no? Anche se la cugina in questione è una dama affascinante come voi.” Sorrise. “E comunque, milady... più che vederci scendere dalla stessa carrozza, temo che le dame si lascerebbero turbare più dalle vostre guance accalorate se vi vedessero ora...” e le fece l'occhiolino.

Altea
18-10-2013, 02.05.25
"Cugina??No mi spiace milord, ho dovuto mentire già al ballo di damigella Eilowny e fingermi un'altra..preferisco essere me stessa e gironzolare per il ballo come la scorsa volta..anche perchè temo..che vi sarà Azable al ballo..sicuramente..per avere informazioni e dovrò stare attenta".
Alle ultime parole di Altafonte mi toccai le guance..si erano proprio calde e sorrisi.."Quell'elisir è portentoso milord" dissi prendendolo in mano "è un peccato che su voi non faccia il giusto effetto, si vede non rientro nei vostri canoni estetici..peccato volevo propormi come candidata a vostra futura moglie".
Ma al pensare ad Azable..mi sentii ad un tratto turbata e mi vennero mille dubbi..e se mi avesse portata via di nuovo?? Era furbo e si sarebbe vendicato. Scossi il capo e cercai di togliere quei pensieri negativi.

Guisgard
18-10-2013, 02.26.57
Altafonte rise di gusto.
“Vedete, milady...” disse poi “... magari prima ho sorseggiato qualche altro elisir che ammansisce gli effetti di questo, permettendomi di resistere alla vostra bellezza e dunque alla tentazione di volervi sedurre... mi sarei premunito per voi, no? Così da non mettere a repentaglio la vostra reputazione.” Le fece di nuovo l'occhiolino. “Comunque, se volete, oltre quel corridoio vi è un bagno... è arredato con gusto particolare, alla moda di Venezia... dentro ho voluto sali persiani, essenze d'Arabia, saponi alla mirra di Siria, al Sandalo di Ceylon, alla vaniglia del Madagascar... troverete anche della cipria, così da poter tingere il vostro volto e coprire quel rossore... quel bagno e le sue essenza potrebbero aumentare il vostro accalorato stato, cara cugina...” e rise di nuovo “... quanto a quel furfante di Azable...” tornando serio “... non abbiate timore, non può camuffarsi per entrare nel palazzo del re. I controlli sono molto rigidi.”

Guisgard
18-10-2013, 02.34.09
“Magari” disse Roberto a Clio “Mirabole ha una banda e Francesco de' Binardi è solo uno dei tanti complici... cosa gli capiterà ora? Lo interrogheranno e molto probabilmente, anche per essersi intrufolato qui, quasi sicuramente per uccidermi a tradimento, sarà condannato a morte.”
In quel momento uscì in giardino anche Selenia.
“Cosa è accaduto?”
“Nulla, mia cara...” fece Roberto “... ti spiegherò tutto domattina... torniamo a letto... l'unico vantaggio di questa notte è quello che domattina potremo restare a letto un po' di più, visto che il duello è saltato...” si voltò verso Clio “... va anche tu a riposarti... so che per spaventarti ci vuole ben altro, ma voglio che ti rassereni e rilassi... probabilmente Francesco de' Binardi non è tanto abile da poterti uccidere, ma è pur sempre un criminale e dunque è capace di tutto... a domattina, Clio... buonanotte...” e tornò nella sua stanza.
La notte trascorse tranquilla, ma non sufficientemente rapida da impedire a Clio di riflettere sull'accaduto e sul suo compito di smascherare Mirabole.
E poi giunse il mattino.

Guisgard
18-10-2013, 03.11.27
Salutato Padre Roberio, Talia ritornò nella sua stanza, cadendo addormentata poco dopo, nonostante i fatti che avevano inquietato la sua giornata...

La rappresentazione aveva richiamato a Piazza della Santa Croce buona parte della popolazione cittadina.
In scena, sul piccolo palco di legno montato davanti alla facciata della chiesa, una compagnia di attori itineranti aveva rappresentato Romeo e Giulietta.
Alcuni giovani avevano assistito all'evento, per poi raggrupparsi ai piedi del palco per discutere e ricordare i momenti più belli dello spettacolo.
Erano tutti appartenenti all'alta società cittadina.
Ad un tratto udirono un suono ed alcune voci soffuse.
“Proviene dall'impalcatura...” disse Jacopo agli altri.
Corsero così a vedere e trovarono due ragazzi.
Uno suonava l'ocarina, mentre l'altro tentava di sbirciare oltre l'impalcatura.
“Tu!” Esclamò Jacopo. “Cosa ci fai qui?”
“Jacopo...” smettendo l'altro di suonare l'ocarina “... mio fratello” indicando l'altro ragazzo “voleva vedere la recita e allora ho deciso di portarlo qui...”
“Solo chi è autorizzato può entrare!” Fece Talia con tono infastidito.
“Io ho avuto un invito speciale.” Con aria da guascone il giovane con l'ocarina.
“Davvero?” Fissandolo Talia. “E da chi, di grazia?”
“Da messer Amore!” Rispose lui.
“Che idiozia!” Scuotendo il capo Talia.
“Già, dimenticavo...” sorridendo lui “... tu non credi all'amore... è solo roba per poeti e romanzieri... tu non vivi nel regno dei balocchi...”
“Dovete andare via da qui...” fissandolo Jacopo “... se vi trovano finirete nei guai...”
“Già...” annuì il ragazzo con l'ocarina “... e poi Romeo e Giulietta non sono la mia coppia di amanti preferita...”
“Ma sentitelo...” sbottò Talia.
“Andiamo, Francesco...” mormorò lui.
“Ma...” fece Francesco “... e lo spettacolo?”
“L'hai sentito, no?” Ironica Talia. “Lui va in cerca di altro. Magari di una Ginevra o di una Isotta!”
I due ragazzi allora cominciarono a scavalcare l'impalcatura per uscire da lì.
“Ma forse...” voltandosi indietro all'improvviso quello con l'ocarina “... forse ho sempre sottovalutato Romeo e Giulietta... loro hanno avuto il coraggio di mettersi contro tutto e tutti... la famiglia, la società, la stessa vita... si, loro meritano quell'Amore... e meritano la Gioia...” fissò Talia e poi scavalcò l'impalcatura, svanendo alla vista di quei giovani nobili.

Talia si svegliò al mattino.
La luce del Sole zampillava da una delle finestre, danzando sul suo bianco viso.
La ragazza restò stesa con la testa sul morbido cuscino, ancora in balia di quel ricordo rivisto in sogno.
Ad un tratto qualcuno bussò alla porta.
“Milady...” era la domestica “... vostro marito vi attende giù per la colazione... deve riferirvi di cose importanti...”
http://images2.wikia.nocookie.net/__cb20111121215823/fdk/de/images/f/fc/Elizabeth_bed.jpg

Altea
18-10-2013, 16.19.03
"Interessante il vostro bagno milord...magari un giorno ne disporrò" dissi sorridendogli.
"Sappiate che Azable non si traveste, si mostra come è ma con nomi diversi...si fa chiamare...barone..non ho capito ancora se per titolo o soprannome...ma voi..pensate che Mirabole esista davvero?".

Clio
18-10-2013, 18.06.34
Rientrata nella mia stanza, restai sveglia a lungo.
Aveva un bel dire Roberto di rilassarmi.
Come potevo?
La ricerca di Mirabole non era certo cosa semplice, non che mi aspettassi diversamente, infondo.
Eppure, continuavo a non capire perché tutti si ostinassero contro i de' Binardi.
L'uomo che avevo avuto davanti in giardino, quella notte, era colmo di rabbia e odio, sentimenti che portano ad offuscare il giudizio e a far compiere gesti affrettati o incoscienti, come Francesco aveva ben dimostrato a casa del banchiere, nel suo magazzino e anche a casa di Roberto.
No, Mirabole doveva essere lucido e non fare mai un passo falso.
Continuavo a chiedermi che cosa dovesse dire a Roberto, ma probabilmente non l'avrei mai saputo.
Ma lui era salvo, e questo era l'importante.
Alla fine, in balia dei pensieri, caddi in un sonno profondo.
Mi svegliai di buon mattino, mi alzai, indossai l'unico abito che non avevo ancora messo.
In quel momento mi venne in mente il ballo, anche se non ricordavo quando fosse, solo che Misseri mi voleva lì per scovare Mirabole, come se fosse facile.
Restai ad osservare l'armadio, chiedendomi cosa avrei indossato, probabilmente l'abito rosso, non era elegantissimo ma mi stava bene.
Mi sistemai i capelli e scesi per la colazione.

Guisgard
18-10-2013, 18.56.33
Scesa per la colazione, Clio salutò Roberto e Selenia che già l'avevano preceduta.
“Se solo ci ripenso” disse la donna “mi vengono i brividi... quell'uomo entrare così in casa nostra... assurdo!”
“Rasserenati, Selenia...” fece Roberto “... è tutto passato.”
“Ma se davvero fosse lui Mirabole?”
“E' in prigione ormai.” La rassicurò Roberto.
“Potrebbe avere dei complici!”
“Cara, questa casa è sicura.”
“Lo era anche stanotte?”
“Se vuoi” fissandola “chiederò al capitano di far sorvegliare quest'abitazione. Ti farà stare meglio?”
“Oh, si!” Esclamò Selenia. “E per distrarmi credo uscirò per fare compere! Un abito per il ballo!”
“Porta con te anche Clio, voglio si distragga un po'.”
“Ma certo!” Annuì Selenia. “Andiamo dopo colazione, cara?” Rivolgendosi alla ragazza.

Guisgard
18-10-2013, 19.01.15
“Beh...” disse Altafonte ad Altea “... furti rivendicati da quel ladro ce ne sono un bel po'... ma trovo alquanto bizzarro tutto l'insieme... voglio dire... più che un ladro sembra un pagliaccio... perchè annunciare i suoi furti? E perchè poi firmarli con dei fiori?” Sorrise. “Potrebbe essere chiunque... un megalomane, data l'eccessiva voglia di farsi notare... o magari una donna, visto il romanticismo di tutti quei fiori...” rise di gusto “... ci pensate? Tutti cercando un uomo, mentre invece Mirabole potrebbe essere una donna!”

Altea
18-10-2013, 19.13.09
"Una donna...beh...sarebbe davvero incredibile, avete ragione..ma a che scopo poi?" sorrisi a quella idea ma poi mi feci per un attimo seria, era vero poteva essere chiunque.
"Io sono venuta fino qui con gente che mendicava a Camelot, per proteggere il quadro e scoprire il vero Mirabole in cambio di soldi e mi auguro per loro non sia stata una vana speranza" rimasi un momento con lo sguardo sospeso verso una immagine dipinta di caccia..."E comunque io non sono di meno da Mirabole...ho una compagnia di ladri che mi sta cercando e presumo anche una famiglia...e un futuro marito..rabbrividisco al solo pensiero di nominarlo..mai e poi mai mi sposerei senza amore..voi pensate io abbia agito bene, ogni tanto ho dei sensi di colpa."

Guisgard
18-10-2013, 19.33.32
“In effetti” disse Altafonte ad Altea “un po' vi ci vedo come Mirabole... ricercata da un anziano e ricco aspirante marito, in fuga da una banda di ladri... insomma, una vera vita avventurosa! Degna di un personaggio romanzesco.” Rise. “No, non credo che dobbiate nutrire molti sensi di colpa, milady...” facendosi serio “... nessuno può obbligarvi ad una vita infelice. Un famoso poeta affermava che l'unico diritto che ogni uomo può davvero pretendere è quello di poter amare.” Sorrise. “Ma ora sono curioso... parlatemi un po' di quell'Azable... che tipo è? E che idea vi siete fatta di lui? E abile davvero come dice?”

Altea
18-10-2013, 19.43.51
"Azable...tipo eccentrico direi. Ha una banda, dentro vi è uno spadaccino molto abile con la spada..e poi una persona dotta ma ora mi sfuggono i nomi e un aiutante. So che quando ci incontrammo alla chiesa di San Giovanni lui si era recato con loro proprio alla chiesa di Santa Felicita per saperne di più su Mirabole dopo l'avviso dato col biglietto al ballo. Diciamo che lui è la mente...e gli altri sono il braccio. Si è una persona furba, potrebbe essere più abile di Mirabole..non è da sottovalutare, ma non penso riuscirebbe ad uccidere per i propri scopi" guardai il Cavaliere nei suoi bei occhi chiari."Ma non vorremmo mica rovinarci la serata con questi discorsi...?Voi..cosa mi raccontate di Voi?" ero curiosa di sapere della sua vita...ma intuivo non avrebbe svelato tutto.

Clio
18-10-2013, 20.08.50
"Beh, è stato uno sciocco ad entrare... mi chiedo cosa volesse dirti" dissi, rivolta a Roberto "ma ora non ha più importanza.. ma alcune guardie in più, sicuramente non faranno male..".
Sorrisi a Selenia "Oh, vi ringrazio... verrò volentieri, stavo giusto pensando che non avevo un vestito adatto al palazzo reale..".

Guisgard
18-10-2013, 20.23.49
Così, Clio e Selenia, lasciato Palazzo Fiosari, attraversarono la città per le loro compere.
Ma, passando davanti al Palazzo di Giustizia, notarono un capannello di persone che occupava l'atrio che dal portone conduceva al suo interno.
Selenia non ci badò, presa com'era dai suoi acquisti.
Invece Clio riconobbe un volto in quel gruppo di individui.
Era quello di Sara de' Binardi.
La giovane era ferma lì, come se attendesse qualcuno o notizie riguardanti qualcuno.

Clio
18-10-2013, 20.39.20
Far spese con Selenia fu più piacevole di quanto mi aspettassi, per un momento potevo pensare solo a quale fosse il colore migliore, o la stoffa, o quale gioiello si abbinasse meglio col vestito.
Poi, notai della calca.
Dapprima mi chiesi cosa ci facessero tutte quelle persone raggruppate, poi riconobbi il Palazzo di Giustizia e un volto attirò la mia attenzione, quello di Sara de' Binardi.
Immaginai che stessero aspettando di sapere che cosa era accaduto a Francesco, e di certo ero l'ultima persona che voleva vedere.
Ma, pensai, anche io ero avida di notizie.
"Mi perdonate un minuto, milady?" dissi, rivolta a Selenia "vi raggiungerò il prima possibile..." da come mi aveva presentato Simone Misseri al ballo, immaginai che, spiegandole le circostanze, mi avrebbe perdonato quella scortesia "..desidero vedere il viceprocuratore.." sorrisi.
Così, seppur riluttante, mi feci largo tra la folla e raggiunsi il portone, dove la medesima guardia del giorno prima era ferma.
"Desidero vedere il viceprocuratore.." dissi nuovamente, con naturalezza "...avvisatelo che Lady Clio è qui e ha bisogno di parlargli, grazie..".

Guisgard
18-10-2013, 21.16.08
Selenia salutò così Clio, lasciandola andare verso il Palazzo di Giustizia.
Qui una guardia la condusse subito dal viceprocuratore del re.
Questi ricevette all'istante la ragazza.
“Milady...” disse andandole incontro “... che piacevole sorpresa... immagino giungiate qui con qualche cosa di interessante per me... dico bene? Ma prego... accomodatevi...” e prese anche lui posto dietro la sua scrivania “... ditemi, vi ascolto...” tradendo impazienza.

Clio
18-10-2013, 21.29.16
Mi accomodai.
"Sarò breve, non voglio farvi perdere tempo... Avrete certamente saputo del mio recente, come dire.. Incontro.. Con Francesco de'Binardi.. Quando, questa notte si è introdotto nel palazzo di mio cugino.." Sorrisi "..sono qui per dirvi qualcosa che non vi piacerà.. Anche se potete mettere in dubbio la mia parola, naturalmente, anche se non ve lo consiglio.." Presi un respiro "..Francesco non è Mirabole, nel modo più assoluto.. Mi ha minacciato con una pistola, e vi assicuro che non l'ho vita salda nella sua mano nemmeno per un momento.. È uno sciocco colmo di odio e una testa calda, questo ve lo concedo.. Ma non può essere il ladro che stiamo cercando... Occorre essere più attenti, cercare altre strade, e sarà quello che cercherò di fare al ballo, non temete.." Sorrisi "Che ne sarà di lui, ora, se mi è permesso chiedere? Mio cugino sostiene che ci siano i presupposti per una condanna a morte.. ".

Guisgard
18-10-2013, 21.29.40
Altafonte sorrise a quelle parole di Altea.
“Parlare di me” disse “è forse una delle cose più scontate e banali, temo. Non perchè la mia vita sia noiosa, ma perchè credo di poter dire che essa incarni una serie di fatti tratti da luoghi comuni vecchi come il mondo. E proprio per questo, talvolta, giungendo a parlare di me, finisco per causare nel mio ascoltatore un vago senso di scetticismo. Come se il mio descrivermi sia frutto di racconti e non di fatti di vita vissuta.” Sorseggiò ancora un po' di quell'elisir. “Diciamo che uno sfortunato amore di gioventù mi spinse ad imbarcarmi su una nave che batteva una bandiera ancora oggi sconosciuta per me. Toccammo vari porti del Mediterraneo, per oltrepassare infine lo Stretto di Gibilterra e doppiare le coste più occidentali dell'Africa. Sfortunatamente una tempesta ci fece naufragare, ma alcuni di noi trovarono salvezza su una piccola isoletta di dominio musulmano. Da qui, in semischiavitù, fummo condotti verso le Cicladi e infine a Costantinopoli. Il Sultano pretese la nostra conversione all'Islam, dietro naturalmente minaccia di morte. Nessuno di noi accettò e i miei compagni di sventura finirono tutti decapitati. Io invece sfuggii a tale sorte solo perchè avevo attuato uno strataggemma..." apparve vagamente sarcastico "... avevo infatti insegnato al Sultano il nostro gioco degli scacchi, tenendo però per me una via d'uscita... gli avevo infatti spiegato il ruolo ed il movimento di ogni pezzo... tranne che del cavallo." Rise. "La brama di voler vincere a quel gioco impose così al Sultano di tenermi in vita. Pare infatti che i tiranni dotati di un potere assoluto facciano fatica ad accettare la loro non onnipotenza. Un giorno, però, passeggiando per il suo palazzo, godevo infatti di una libertà sorprendente per uno ritenuto infedele, fissando le finestre dell'harem vidi una meravigliosa creatura... solo i suoi occhi erano visibili... il resto era coperto da un lungo velo turchino... quegli occhi erano verdi come smeraldi..." fissò d'un tratto Altea con attenzione "... per Belzebù!" Esclamò. "Avete i suoi stessi occhi, milady! Siete stata forse schiava del Sultano di Costantinopoli?" E rise di nuovo.

Guisgard
18-10-2013, 21.40.21
“Si, in effetti non avete tutti i torti...” disse Simone a Clio “... anche io ho notato che molto probabilmente non è altro che un giovane impetuoso ed imbecille... a meno che non finga... è del capitano de' Gufoni questa ipotesi... ossia che Francesco de' Binardi finga di non saper usare le armi... questo gli avrebbe permesso così di godere di un leggero vantaggio durante il duello con vostro cugino, qualora egli lo avesse sottovalutato... e poi il fingere è vitale per un ladro che non vuole farsi scoprire... che dire? E' una possibilità. Tuttavia, essendo noi alquanto prudenti, eviteremo ogni possibilità. Accusare il giovane de' Binardi di un qualche reato non sarà cosa difficile, credo... dopotutto era armato quando si è intrufolato a casa vostra... e poi vi ha anche minacciata di morte, milady... vedete? Il gioco è fatto. L'unico dubbio a questo punto resta il tipo di esecuzione.” Ed un ghigno apparve sul suo volto.

Altea
18-10-2013, 22.02.58
Ascoltavo con attenzione e rapita il racconto del Cavaliere...ricordavo del fatto che aveva salvato la vita ai suoi guerrieri dal Sultano.
Ero presa da quella storia e lo fissavo quando il suo sguardo si posò sul mio e udii le sue ultime parole...scossi il capo e sorrisi.."No milord, mi spiace ma non ho mai avuto occasione di passare per quel di Costantinopoli purtroppo, ma mi fa piacere il solo fatto di ricordarvi una bellissima visione e due occhi verdi affascinanti...e ditemi vi innamoraste poi di questa dama misteriosa?" ...ebbene si era enigmatico, incomprensibile, difficile da interpretare...ogni sua parola aveva un qualcosa che doveva essere interpretato.

Guisgard
19-10-2013, 01.30.07
“Eh, milady...” disse Altafonte ad Altea “... ebbene si... me ne innamorai e per questa mia passione riuscii ad ideare una rocambolesca fuga per entrambi... e sebbene fu breve, la nostra storia trovò un meraviglioso scenario in un'isoletta greca tra Cipro e Rodi...” la guardò e sorrise “... vedete? E' l'effetto che hanno su di me questo genere di bevande...” indicando il suo bicchiere dal quale sorseggiava l'elisir “... mi stimolano a narrare storie delle quali poi lascio al mio uditorio il compito di riconoscere ciò che è reale e ciò che invece non lo è...” le fece l'occhiolino.
Ma proprio in quel momento arrivò Ermiano.
“Signore...” mormorò.
I due si scambiarono un rapido sguardo.
“Si, hai ragione...” fece poi il cavaliere “... l'avevo scordato...” si alzò e mostrò un lieve inchino ad Altea “... perdonatemi, milady, ma avevo una faccenda da sistemare e la vostra piacevole compagnia mi aveva spinto a dimenticarlo... è tardi e temo tornerò fra un bel po'... lascerò dunque ad Ermiano l'invidiato compito di riaccompagnarvi a casa... naturalmente Mardhuan vi seguirà come un'ombra... a presto, milady...” ed andò via.
Ermiano allora fece preparare la carrozza per riaccompagnare la donna nella sua dimora.

elisabeth
19-10-2013, 19.27.02
Ero felicissima Velv mi avrebbe portata con lui......e avrei avuto tutto il tempo di scoprire perché il Capo aveva la stessa medaglia di quell'uomo........" vi ringrazio messere....non ve ne pentirete,.....ho sempre mantenuto anch'io la parola data.....per la bella donna....credo che messa così come sono siete riuscito a vedere oltre....avete un animo sensibile.....ma ricordate una cosa.....posso collaborare...ma non saro' mai un anima in vendita.......comunque i sono pronta.....".....ero soddisfatta...non so di cosa, ma lo ero...una bella donna.....non me lo aveva detto mai nessuno.....

Altea
19-10-2013, 21.57.09
Salii sulla carrozza assieme ad Ermiano e Mardhuan....che strano, e la cena?Una cosa improvvisa tanto da lasciarmi sola e senza cena...me ne rimasi zitta fino alla mia dimora.
Scesi dalla carrozza e salutai Ermiano, entrai con Mardhuan e per fortuna trovai la servitrice sveglia..mi sedetti al salone e chiesi ad ella di servirmi la cena.
La casa di notte era strana e silenziosa, quasi mi inquietava...effettivamente quella era la prima notte che avrei passato in quella casa.

Clio
20-10-2013, 23.24.06
"Fingere?" risi "Non scherziamo, su... ha cercato di minacciarmi, era nel suo interesse che fossi impaurita, in modo che obbedissi alle sue richieste.. e vi assicuro che non era affatto credibile.. era disperato, questo si... Beh, per accusarlo di un reato dovrebbe averlo commesso... infondo, non ci sono prove che volesse uccidere mio cugino.. a me ha detto solo che voleva vederlo.. non credo che introdursi in casa di qualcuno sia di per se un reato da pena capitale.. " sorrisi "..a meno che non ci si voglia sbarazzare in ogni modo di qualcuno di scomodo.. che non piace a nessuno.. ma queste cose non accadono in uno stato liberale come Sygma..." mi alzai "..bene, vi ho già rubato abbastanza tempo, grazie di avermi ricevuto.. ci vedremo al ballo, immagino..".

Talia
20-10-2013, 23.51.35
Quel ricordo...
richiusi per un istante gli occhi, sfiorando quel ricordo...
lui mi aveva sempre trattata in quel modo: tra alti e bassi, tra momenti in cui era incredibilmente bello passare il tempo con lui e momenti nei quali sapeva farmi arrabbiare come nessun altro al mondo...
c'era stato un tempo in cui avevo tenuto a lui ed un tempo in cui avevo creduto di detestarlo...
c'erano stati momenti nei quali mi aveva colpita e mi aveva fatta stare male da morirne, contro momenti in cui avevo creduto che saremmo potuti essere qualcosa di più...
lui...
era sempre riuscito a stare in mezzo ai miei pensieri, lui, e non lo aveva mai saputo... o aveva finto di non saperlo.
Avevo sempre pensato che gli piacesse fingere di non saperlo, che lo facesse sentire più forte.
All'improvviso bussarono alla porta.
Aprii gli occhi: una domestica mi informò che Jacopo mi aspettava per colazione... c'erano novità?
Mi alzai, dunque, sforzandomi di chiudere quel ricordo in fondo al cuore, dov'era da sempre... poi mi vestii e pochi minuti dopo giunsi nella sala per la colazione.

Guisgard
21-10-2013, 03.50.17
Capitolo VIII: Trappola al Palazzo Reale

“Estragone: <<Mi hai spaventato.>>
Vladimiro: <<Ho creduto che fosse lui.>>
Estragone: <<Chi?>>
Vladimiro: <<Godot.>>
Estragone: <<Figurati! Il vento nelle canne>>
Vladimiro: <<Sembravano grida. L'avrei giurato.>>
Estragone: <<E che griderebbe a fare?>>
Vladimiro: <<Per incitare il suo cavallo. (Silenzio).>>”

(Samuel Beckett, Aspettando Godot)



“Un momento ancora...” disse Simone a Clio “... noto che difendete con determinazione le vostre convinzioni sul giovane de' Binardi, nonostante egli vi abbia puntato contro un'arma e che con ogni probabilità mirasse a chiudere in anticipo il conto con vostro cugino...” sorrise “... andiamo, non ditemi che il nostro giovane ribelle è riuscito a cogliere le vostre simpatie...” rise “... siete una dama abile ed astuta, con l'ingrato compito di tirare fuori dai guai il proprio fratello... dunque vi rendete conto di non essere in condizione di lasciarvi trasportare da, diciamo, inclinazioni istintive...”
Un funzionario bussò e lo interruppe.
“Eccellenza, il Priore Adamo è qui.”
“Bene!” Esclamò Simone. “Ora interrogheremo il nostro chierico vagante. Voi cosa fate?” Rivolgendosi a Clio. “Andate via oppure attendete qui l'esito del mio interrogatorio?” E fissò la principessa di Crysa.
http://www.timeforkids.com/files/111021_musketeers_rect.jpg

Guisgard
21-10-2013, 03.52.34
Velv annuì a quelle parole di Elisabeth.
Era un uomo dall'indubbio fascino, dai lunghi capelli mossi, gli occhi scuri ed inquieti e un'aria che pareva racchiudere delle emozioni che difficilmente riuscivano ad emergere oltre quei tratti gradevoli.
Mandò allora a chiamare Gervan da uno dei suoi compagni.
Il rappresentante dei mercanti, così, raggiunse nuovamente il loro tavolo.
“Prima di accettare il vostro incarico” disse Velv “vogliamo capirci di più. Chi sarebbe questo Azable?”
“Certo, messere.” Annuì Gervan. “Sappiate che egli è un notissimo e ricercatissimo ladro. Molto abile ed esperto, presenta una mente criminale non comune. Versatile e geniale, il nostro malfattore ama apparire fuori dall'ordinario quando progetta uno dei suoi furti. Sappiamo per certo che Azable era diretto qui a Sygma per rubare un quadro prezioso ed ambito. Il famoso Verziere Fiesolano.”

Guisgard
21-10-2013, 03.55.25
Irene servì la cena ad Altea e poi preparò la sua stanza per la notte.
Era la camera appartenuta a lady Vittoria.
E infatti il suo ritratto dominava ancora sul lato sinistro del letto.
Altea così, poco dopo essersi messa a letto, si addormentò.
Probabilmente fece sogni inquieti che la portarono in uno stato di dormiveglia nel cuore della notte...

“Il ritratto è sempre lì...” disse Irene.
“Ottimo...” annuì Azable “... però non deve uscire da questa casa... non così spesso almeno...”
“Chi, signore?”
“Lei, non certo il ritratto...”

Altea aprì gli occhi il mattino seguente, svegliata da Irene che le portava a letto la colazione.
“Buongiorno, milady...” fece la donna, aprendo le tende e permettendo alla luce del Sole di invadere la stanza.

Guisgard
21-10-2013, 03.59.25
Talia scese per la colazione e qui trovò Jacopo ad attenderla.
Il capitano leggeva con tranquillità il registro dei vari ordini del giorno da consegnare in caserma e sorseggiava del tè.
“Buongiorno, mia cara...” disse vedendola arrivare “... dormito bene? Sai, sono accadute molte cose stamani... Francesco de' Binardi è stato arrestato mentre tentava di uccidere il conte Fiosari e sua cugina... oggi sarà interrogato e molto probabilmente processato, per poi essere giustiziato... sono curioso ora di scoprire se sentiremo ancora parlare del misterioso Mirabole...”

Clio
21-10-2013, 09.49.00
Sorrisi appena "Oh, non abbiate paura.. Credo che Francesco de'Binardi non sia in grado di suscitare simpatia in nessuno.. Anzi, fa di tutto per farsi detestare, e non è una mossa poi così astuta.. Non è che un povero sciocco accecato dalla rabbia.. Ma per una dama nella mia posizione è fondamentale riuscire a capire chi si ha di fronte, con distacco e obiettività ma questo lo saprete anche voi.. Fidarsi della persona sbagliata sarebbe la fine..".

Un funzionario bussò e lo interruppe.
“Eccellenza, il Priore Adamo è qui.”
“Bene!” Esclamò Simone. “Ora interrogheremo il nostro chierico vagante. Voi cosa fate?” Rivolgendosi a Clio. “Andate via oppure attendete qui l'esito del mio interrogatorio?” E fissò la principessa di Crysa.

Mi accomodai nuovamente.
"Beh, se non disturbo, ascolterò volentieri il vostro interrogatorio.." Sorrisi "É sempre un bene avere fonti di prima mano.. E vedere il volto di qualcuno mentre parla insegna molto di più di un racconto di seconda mano..".
Quell'uomo mi piaceva sempre meno, ma sapevo bene come mascherare i miei sentimenti.
Non sapevo se quanto aveva detto era vero, se iniziavo a simpatizzare per il mercante. Non aveva fatto nulla per guadagnarsi la mia fiducia, anzi... Eppure, non riuscivo a condannarlo senza esitazione.
Forse perché, quando tutti parlavano male di qualcuno, mi chiedevo sempre se non ci fosse qualcosa sotto.
E da quando ero arrivata in città non avevo ancora sentito una parola in difesa dei de' Binardi, tranne che da loro stessi, s'intende.
O forse perché, per un momento, mi era parso di scorgere qualcosa oltre quella coltre di odio.
Ma non aveva importanza, su una cosa Simone aveva ragione, non potevo abbandonarmi a sentimentalismi.
Francesco aveva scritto da solo il suo destino, io dovevo pensare a Diomede.

elisabeth
21-10-2013, 15.00.31
Guardai Velv ,mi aveva accettata ma per la prima volta lo guardai come poteva fare una donna verso un uomo, anche se la sua scelta nei miei riguardi non proveniva certo per l'abito che indossavo o per la fragranza del mio profumo......per la prima volta mi vergognai del mio stato......ma questo non fece distogliere il mio sguardo dal suo volto e dalla sua figura era un bell'uomo piú grande di me e che certamente aveva fatto battere il cuore di molte donne......il mio con lui in fondo ero solo un patto....una stretta di mano per la conclusione di un'affare.......sentii la sua voce mentre chiamava Gervan....e fu allora che ritornò in ballo il famoso quadro......ero tornata al punto di partenza......mi resi conto della cifra che l'uomo aveva offerto a Velv.......ma quanto valeva......l'unica cosa insensata che dissi....lasciandomi sedere su una sedia " Per la miseria accidenti a tutte le pulci del mondo quanto sono scema......" ovviamente non fu signorile e me ne accorsi dagli occhi che si posarono su di me.....magari una Dama avrebbe detto altro.........ma che altro?......volevo sprofondare......per non subire tanta vergogna

Altea
21-10-2013, 16.30.03
La notte passò inquieta tra incubi e il dormiveglia che mi portava a guardare quel ritratto.
Al mattino fui svegliata da Irene che mi portò la colazione a letto...mentre mangiavo pensavo ai sogni fatti...ma come mai i miei incubi mi portavano ad Azable e Irene assieme?
Non dovevo uscire spesso dicevano....ebbene si...sarei uscita pure quel mattino.
Mi lavai e indossai una veste lilla non molto vistosa, mi acconciai i capelli, scesi rapida le scale e guardai Madama Irene senza dire nulla, ma solo salutandola.."Madama...io esco, e non preoccupatevi per me".
Uscita chiamai la guardia orientale..."Presto, andiamo a trovare il vostro padrone, questa situazione è diventata insostenibile...ha ragione Madama Irene se ne deve andare e sceglierò io la mia nuova dama di compagnia. Ma a proposito, avete notato dei movimenti fuori e dentro la dimora?" chiesi mentre arrivati al portone di Palazzo Lorena aspettavo di entrare in dimora.

Guisgard
21-10-2013, 19.53.54
Simone annuì e sorrise a quelle parole di Clio, pregandole poi di accomodarsi ad un piccolo scrittoio alla destra dell'ingresso.
Diede poi ordine di far passare il chierico.
Un funzionario, così, introdusse il Priore Adamo nella stanza.
“Prego, accomodatevi, Padre.” Disse Simone. “Quella è milady Clio e ascolterà la nostra chiacchierata in qualità di testimone.” Ridendo bonariamente il viceprocuratore.
“Mi era stato riferito” fece il religioso “che si trattava di una chiamata informale. Vedo invece che occorre un testimone a quanto si dirà fra noi.”
“Oh, ma sono solo le leggi, Padre.” Con tono affabile Simone. “Il diritto oggi tutela in tutto e per tutto ogni cittadino, al di là del censo, del ceto e della sua Fede religiosa.”
“Capisco.” Annuì il priore.
“Bene, direi di cominciare.” Fece Simone. “Allora, Padre... a quanto sembra voi siete stato l'ultimo ad entrare nella chiesa prima che venisse ritrovato il biglietto attribuito a Mirabole. Avete notato qualcosa di strano, di sospetto nella cappellina?”
“Affatto.” Rispose il priore. “Nulla di particolare. Fatta eccezione, naturalmente, di due guardie che piantonavano la Casa del Signore.”
“E' nell'interesse dello stesso Clero.”
“Sapete, spesso ciò che è a vantaggio degli uomini, non lo è poi tanto per l'Altissimo.”
“Beh, gli interessi dell'Altissimo vanno spesso di pari passo con quelli della Sua Chiesa, dico bene?” Sorridendo con malizia Simone.
“La Chiesa” fissandolo il priore con i suoi occhi azzurri “fa sempre gli interessi dell'Altissimo.”
“Non voglio certo mettermi a discutere di teologia con voi, Padre.” Guardandolo Simone. “Io sono più portato per la storia ed essa spesso cozza con la teologia. Comunque, tornando a noi... dunque non avete notato nulla di strano... e ditemi, voi cosa avete fatto mentre eravate all'interno della chiesa?”
“Basta chiederlo alle guardie che piantonavano la cappellina.” Mormorò il priore.
“Lo sto chiedendo a voi, Padre.”
“Ho fatto ciò che normalmente si fa entrando in chiesa.” Con naturalezza il religioso. “Ho pregato.”
Simone lo fissava come a volerlo studiare.
Poi si voltò verso Clio.
“Ma piuttosto” disse il priore “ditemi cosa volete sapere da me. Chiedetemi pure di Mirabole.” Restando a fissarlo con il suo sguardo indefinito.
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Guisgard
21-10-2013, 20.03.28
Tutti si voltarono a fissare Elisabeth.
“Prego, milady...” disse Gervan “... non credo di aver compreso quanto da voi detto...”
Velv invece abbozzò un vago sorriso.
Forse era la prima volta che quell'uomo, il cui sguardo pareva di ghiaccio, aveva mostrato un'espressione meno austera del solito.
“E' la nostra socia” mormorò poi Velv “e credo abbia diritto di parola in questa faccenda. Prego, vi ascoltiamo.” Rivolgendosi poi alla donna.

Guisgard
21-10-2013, 20.08.22
Mardhuan accompagnò così Altea verso il palazzo in cui alloggiava il Cavaliere di Altafonte.
“No, non ho notato nulla di strano stanotte, milady...” disse il guerriero orientale “... la notte è trascorsa serena e tranquilla intorno alla casa.”
In quel momento il portone si aprì ed apparve Ermiano.
“I miei omaggi, milady...” salutando poi Altea.

Talia
21-10-2013, 20.45.41
Entrai nella sala e andai a sedermi al grande tavolo, proprio di fronte a Jacopo...
sorseggiai distrattamente il succo di frutta che mi fu portato, rispondendo al buongiorno di mio marito...
poi, all'improvviso, a quelle sue parole su Francesco de' Binardi, sollevai lo sguardo e lo fissai...
"Cosa?" domandai "Che cosa hai detto? Arrestato? Mentre tentava di uccidere Fiosari?"
Lo fissai per un tempo indefinito, con gli occhi spalancati...
fissavo i suoi movimenti calmi, quasi noncuranti...
"Verrà processato?" mormorai "Giustiziato? Ma... ma, Jacopo..."

Guisgard
21-10-2013, 20.58.29
Jacopo fissò Talia.
“Mia cara, i malfattori vanno presi, processati e giustiziati.” Disse. “E così avremo un pensiero in meno... presto sapremo se davvero Francesco de' Binardi è Mirabole...” la fissò “... infatti mi è stato portato un messaggio poco fa da uno dei miei soldati... pare infatti che il nostro misterioso ladro abbia lasciato un altro messaggio... un messaggio in cui ci sfida come mai prima d'ora... afferma infatti che ci sarà anche lui alla festa organizzata da Sua Maestà...” una luce attraversò i suoi occhi “... e se Mirabole è ancora a piede libero, noi lo cattureremo... puoi giurarci, mia cara...”

Altea
21-10-2013, 20.59.47
Ascoltai attentamente Mardhuan...era stato un sogno allora?
Ma perchè associare sempre Madama Irene ad Azable?
Poi vidi aprire il portone e vidi Ermiano.."Il mio buongiorno" sorrisi "...aspettate...immagino il vostro padrone sia fuori..per cose urgenti..potrei stare qui un pò con voi?"

Talia
21-10-2013, 21.20.31
Sospirai appena a quelle parole di Jacopo...
“Lo spero!” mormorai “La tua è una fissazione che sta diventando un’ossessione... ed io sono decisamente stanca di sentir parlare di questo fantomatico Mirabole!”
Iniziai distrattamente a mangiare...
“Che poi...” soggiunsi “Onestamente, Jacopo... fino ad oggi ha parlato tanto, questo signore, e non ha ancora rubato proprio niente, mi pare! Alla fine è solo un fanfarone, io credo!”
Presi un biscotto, poi sollevai gli occhi su di lui...
“Però, se questo Mirabole sarà alla festa del Re, mi sembrerà ovvio che non si tratterà di Francesco de’ Binardi, giusto? E quindi Francesco sarà scagionato! Gli spetterà giusto un richiamo per le minacce a Fiosari... minacce che non hanno poi portato a niente, tra l’altro, da quel che dici. Giusto?”

Guisgard
21-10-2013, 21.25.47
Ermiano fece cenno ad Altea di accomodarsi in casa, per poi condurla in uno sfarzoso salone meravigliosamente arredato.
“Si, in effetti Sua Signoria è fuori per alcuni affari urgenti...” disse il servitore “... affari che lo hanno condotto fuori città... ma voi qui siete a casa vostra, milady...” presero così posto in quella sala ed Ermiano restò a fare compagnia ad Altea.
“A cosa dobbiamo questa gradita visita, milady?” Chiese. “E ditemi, cosa posso offrirvi? Tè? Cioccolata calda? Succhi alla frutta?”

Clio
21-10-2013, 21.52.27
Ascoltai ogni parola, restando in silenzio.
Di certo non ci avrebbe detto che aveva messo lui il fiore.
"Perdonate l'intrusione.. Ma stiamo cercando di capire la cronologia degli avvenimenti.. Quindi lo stramonio non c'era ancora nella tela, giusto?".

Altea
21-10-2013, 21.59.36
Mi accomodai nello sfarzoso salotto e sorrisi alla gentilezza di Ermiano..."Ho appena fatto colazione ma prendo volentieri un succo di arancia...allora è fuori per affari il Cavaliere?" mi balenò una idea.."Avete una carrozza per me per portarmi alla residenza dei dè Binardi?" chiesi improvvisamente, volevo sapere la storia di quel figlio morto.

Guisgard
22-10-2013, 01.31.20
Ermiano, a quella richiesta di Altea, restò un attimo sorpreso.
Ma poi, rammentando gli ordini del suo padrone circa il far sentire Altea come a casa propria. sorrise alla dama.
“Certo, milady...” disse annuendo “... la farò preparare subito...”
Poco dopo la carrozza era pronta.
La vettura lasciò così Palazzo Lorena e raggiunse l'abitazione dei de' Binardi.
Qui, davanti al portone, vi era una ragazza.
Era Sara, la figlia di Riano de' Binardi.

Guisgard
22-10-2013, 01.39.47
A quella domanda di Clio, il Priore Adamo si voltò a fissarla.
I suoi occhi azzurri apparivano ora indagatori in quelli della ragazza.
“No.” Disse. “Non vi era alcun fiore quando mi sono avvicinato ai vetri della cappellina.”
“Un momento, Padre...” fece Simone “... cosa avete detto prima? Mirabole? Perchè parlate come se...”
“Come se lo conoscessi, signor viceprocuratore?” Lo interruppe il chierico.
“Già...” annuì Simone.
“Molto semplice...” con naturalezza il religioso “... vedete, si dia il caso che Mirabole è un mio penitente...”
A quella rivelazione, quasi incredulo, Simone si voltò per un momento a fissare Clio.
“Molto interessante...” tornando a fissarlo il viceprocuratore “... molto interessante davvero...”

Guisgard
22-10-2013, 01.42.00
“In verità” disse Jacopo a Talia “io non ho mai creduto che questo Mirabole fosse un ladro con tanto di mascherina, fioretto e mantello da eroe da romanzo... tutt'altro... ho motivo di credere che si tratti di una banda... una banda di lestofanti al servizio del Clero... e molto probabilmente il giovane de' Binardi è solo uno dei tanti membri della banda...” sorseggiò del tè e poi si alzò “... ora devo andare, mia cara... stamani il viceprocuratore interrogherà un testimone importante... devo essere presente anche io... tu cosa farai? Uscirai per fare compere? Il ballo è domani...” e si fece portare da un domestico la sua giacca e l'inseparabile spada “... ah, dimenticavo...” prendendo una scatola posta su un basso tavolino “... credo che questo potrebbe essere utile per quel ballo...” e le diede quel regalo “... su, aprilo...” fissandola con un sorriso.

Clio
22-10-2013, 10.29.44
"Questo significa che Mirabole, se è lui ad averlo lasciato, è entrato nella cappella della deposizione dopo che ve ne siete andato e prima che andassimo a controllare.. Davvero impressionante".
Sorrisi, ascoltando le parole del chierico su Mirabole "interessante, davvero.. Ma, ahimè un informazione che non può aiutarci più di tanto.. Immagino che non potrete dirci nulla di lui, proprio perché è un vostro penitente e avete il dovere del silenzio..".

elisabeth
22-10-2013, 11.50.10
Se fossi stata zitta...Padre Anselmo lo diceva sempre...qualche giorno qualcuno mi avrebbe tagliato la lingua......Velv ...mi concesse la parola, mentre Gervan giustamente cercava di comprendere cosa avevo detto......le pulci ..il quadro e i soldi...come mettere tutte queste cose insieme ?......
" Scusate, ma evidentemente nella mia stanza, c'era un covo di pulci e stranamente vi ho resi partecipe di questa storia......comunque la storia del quadro e' arrivata sino a Camelot e c'e' una ricompensa per chi farà in modo che non venga rubato.....insomma.....in questa avventura i soldi non mancano.......e comunque una donna al braccio di uomo ha piu' possibilità...di avere il passo tra nobile gente senza destare sospetti......"........a quel punto...le pulci si fecero realmente sentire e cominciai a grattarmi la testa e le braccia......" Mannaggia a sti pulci maledette...nel pagliaro mio...mai ci stettero.....dovesse bruciare l'oste di stu luogo infetto..."......il mio mal parlare usci' fuori in tutto il suo candore.......mentre mi scuotevo la gonna

Guisgard
22-10-2013, 16.45.42
“Infatti, milady...” disse il Priore Adamo a Clio.
“Oh, diamine!” Esclamò risentito Simone.
“Tuttavia” fece il priore “mi è concesso, in virtù della vostra alta missione, farvi una rivelazione...”
“Benissimo!” Sorridendo il viceprocuratore. “Vi ascolto!”
“Ebbene, eccellenza...” fissandolo con i suoi occhi azzurri il religioso “... non lo prenderete mai...”
“E perchè mai?” Turbato Simone.
“Perchè voi cercate un uomo...”
“E Mirabole non lo è?”
“No...”
“E cos'è allora?”
“Mirabole è molte cose...” rispose il priore “... per qualcuno è un Angelo, per altri è un demone...”
“Oh, andiamo...” scuotendo il capo Simone “... tutti ormai sanno che Angeli e demoni non esistono... naturalmente senza che ve la prendiate...”
“Certo, signore...” fissandolo il priore “... ma voi mi sorprendete... voi infatti avete conosciuto di sicuro demoni ed Angeli...”
“Io?” Stupito Simone.
“Si, signore...” annuì il priore “... i demoni che vi hanno parlato e che voi avete poi ascoltato... e gli Angeli innocenti che avete così condannato alla dannazione...”
“Non capisco...”
“Quel giovane innocente che avete rovinato... che avete fatto accusare e poi braccare... che avete spinto a divenire esule da tutto ciò che amava... facendolo infine morire come un povero dannato... rammentate?”
“Ma di cosa parlate?” Innervosito Simone. “E chi siete voi? Chi siete?”
“Quel giovane morì, si...” incalzò il religioso “... ma prima di diventare un'ombra stipulò un patto... non so se con un Angelo o un demone... la Bibbia parla di un Angelo che sterminò i primogeniti egiziani... e di un demone che tormentò Giobbe...”
“Chi siete?”
“E ora che sia un Angelo o un demone, qualcuno è giunto a chiedervi conto del vostro operato... e ne risponderete non agli uomini... non alla vostra giustizia, ma a Dio!”
“Dio non esiste!” Urlò Simone.
In quel momento un improvviso colpo di vento fece aprire una finestra e sia il viceprocuratore che Clio si voltarono, con un riflesso incondizionato, verso di essa.
Poi Simone corse a chiuderla.
Ritornò a guardare dove era seduto il Priore Adamo, ma quello, inspiegabilmente, non c'era più.
http://images03.olx.it/ui/7/69/26/1285063612_122926326_1-Immagini-di--Sedia-antica-legno-rovere-anno-1870-1285063612.jpg

Guisgard
22-10-2013, 16.48.33
Velv e i suoi stipularono così quel patto con Gervan.
Avrebbero dato la caccia ad Azable.
Poi Velv chiamò il locandiere e fece preparare una tinozza d'acqua calda e del sapone per Elisabeth.
“Lavatevi pure...” disse Velv alla donna “... nel frattempo la moglie del locandiere pulirà i vostri abiti... ho dato a suo marito del denaro extra, così vi fornirà abiti puliti di ricambio... quando avrete finito ci troverete fuori ad attendervi.”

Talia
22-10-2013, 16.50.57
Sollevai gli occhi e fissai prima la scatolina che mi porgeva e poi Jacopo, incuriosita...
“Un regalo?” mormorai con un mezzo sorriso “E qual è l’occasione, se posso chiedere?”
La presi dalle sue mani e la rigirai tra le mie...
“In verità...” dissi “Non pensavo di andare a fare spese, oggi... pensavo di uscire e andare un po’ a cavalcare... pensavo di andare verso le colline...”
Gli lanciai un’occhiata, chiedendomi cosa ne pensasse...
poi aprii la scatola.

Guisgard
22-10-2013, 17.07.28
“Occorre forse un'occasione” disse Jacopo a Talia “per fare un regalo alla propria moglie?” Sorrise. “E magari il contenuto di questa scatola può essere appropriato per una bella cavalcata verso le colline. Anche se, forse, al ballo del re sarebbe più apprezzato.”
Talia aprì la scatola e scoprì il suo regalo.
Era un delizioso cappellino alla moda di Parigi, di colore turchese, con un nastro azzurrino e ricami in rosa antico lungo i margini.
Vi era poi un delicato velo celeste che poteva abbassarsi e coprire la fronte e gli occhi di chi lo indossava.
“Allora, ti piace?” Chiese soddisfatto Jacopo.

Altea
22-10-2013, 17.10.30
Arrivammo nella dimora dei de Binardi e vidi una ragazza..mi avvicinai a lei e mi presentsi.."I miei omaggi sono lady Altea e vorrei parlare con qualcuno della famiglia".

Guisgard
22-10-2013, 17.12.31
Sara si avvicinò ad Altea e la salutò con un lieve inchino.
“Prego, dite pure a me...” disse la ragazza “... vi occorre della merce?”

Altea
22-10-2013, 17.30.09
La fissai perplessa.."A dire il vero sono venuta qua per parlare con qualcuno dei de Binardi..per un fatto che successe anni fa..e ho scoperto sulla dimora dove risiedo ora..dei baroni di Castelflorenzio".

Clio
22-10-2013, 18.05.03
Battei le palpebre più volte, incredula.
Era scomparso, come un fantasma.
"Non c'è che dire.. Abbiamo battuto la pista giusta... Magari abbiamo conosciuto Mirabole, o qualcuno della sua banda.. Anche se non ci servirà mutissimo, immagino abbia camuffato il suo aspetto.. Anche se, forse... Voglio dire, non credo che abbiano ancora inventato qualcosa per cambiare il colore degli occhi.. Almeno, per quel che ne so.." Sorrisi "Saprò cosa cercare al ballo...".
Mi alzai "E dunque? Voi sapete, ne sono certa, di chi stava parlando.. Non vi chiedo di raccontarmi i vostri segreti, ci mancherebbe... Ma rifletteteci bene... Se sappiamo di chi parlava abbiamo una pista ancora migliore..".

elisabeth
22-10-2013, 20.31.54
Il patto tra i due ...fu stipulato.....e Velv mi procuro' acqua e sapone......già dovevo lavarmi.....un vestito......un vestito nuovo....il cuore mi batteva forte....." vi ringrazio messere....vi ripagherò appena possibile...."....la stanza che mi accolse per notte ...era diventata una camera da bagno.....la vasca posta al centro era piena di acqua calda e il sapone aveva odore di lavanda....mi spoglia...poggiando i miei vestiti su una sedia......mi infilai tra i vapori e mi sedetti in quella vasca che divenne un mondo accogliente e profumato.....mi lavai i capelli ed il corpo....togliendo il tempo e concedendomi quello che non mi ero mai concessa......se non poche volte e di notte quando i ragazzi dormivano..........guardai sul letto e vidi dei vestiti nuovi......e le scarpe....avrei camminato con le scarpe......appena l'acqua si fece tiepida a malavoglia...dovetti uscire....un lieve brivido di freddo attraversò il mio corpo.......e mi avvolsi in telo......mi asciugai lentamente ...e davanti allo specchio...feci scivolare il telo ......avevo il pettine tra le mani....e guardai il mio corpo...fermo..pulito...mentre mi lisciavo il capelli.....che tramite un fermaglio fermai sulla nuca.......in quel momento compresi che forse potevo essere una donna...graziosa...si graziosa.....rossa in volto mi allontanai dallo specchio e cominciai a vestirmi......era fatto per me..sembrava mio da sempre.....e fu il tempo delle scarpe......le sentii ai miei piedi....e risi...risi da morire.....mi sentivo cosi' buffa.......ero pronta.....così scesi ......il rumore dei tacchetti era forte, ma forse lo sentivo solo io.......rivolta a Velv..." Messere io sono pronta.."...

Guisgard
23-10-2013, 01.36.28
Quelle parole di Altea parvero stupire non poco Sara.
“Fatto” disse la ragazza “accaduto qui tempo fa? Cosa avete detto? Castelflorenzio? Ma voi chi siete? Perchè vi interessate di cose accadute in passato e che riguardano la nostra famiglia?”

Guisgard
23-10-2013, 01.48.27
Nel vedere scendere Elisabeth, Velv ed i suoi compagni restarono sorpresi.
Ora finalmente la donna si mostrava preparata ai loro occhi e la sua bellezza non era più celata da vestiti sporchi e capelli spettinati e crespi.
“Così” disse Velv “fate tutto un altro effetto, milady.”
Prepararono i loro cavalli e lasciata la locanda si diressero verso la città.
“Il rappresentante dei mercanti” mormorò Velv durante il viaggio “ci ha lasciato varie informazioni sul nostro uomo... Azable comanda una banda di individui dove ciascuno pare avere caratteristiche particolari... in tutto, compreso lui, sono in quattro... se davvero, come crede quel Gervan, Azable è qui a Sygma, allora significa che ha in mente un colpo particolare... dobbiamo quindi cercare di scoprire a cosa mira.”
“Sarà come cercare un ago in un pagliaio...” fece uno dei due suoi compagni “... Sygma è piena di opere preziose...”

Guisgard
23-10-2013, 02.04.07
Simone, come Clio, restò turbato di fronte a tutto ciò.
Il Priore Adamo era svanito come un fantasma.
“Dove...” disse il viceprocuratore “... dove sarà finito?”
Corse allora verso la porta e uscì nel corridoio.
Qui vi erano funzionari e due guardie che sorvegliavano l'interno del palazzo.
Simone chiese a tutti loro notizie sull'uomo che stava interrogando, senza però ricevere risposta.
Nessuno infatti l'aveva visto uscire dalla stanza.
“E' assurdo...” rientrando Simone, per poi fissare Clio “... è assurdo... era qui... e se anche avesse approfittato del colpo di vento per uscire dalla stanza, nel corridoio lo avrebbero visto...” restò perplesso “... dite che era Mirabole o uno dei suoi? Ma era un chierico ed aveva la lettera firmata dal vescovo...” scosse il capo “... a meno che... a meno che non sono tutti in combutta con quel ladro... lui e il Clero... ma con noi non la spunteranno... cosa dicevate un momento fa, milady? I suoi occhi? Erano chiari, lo rammento... ma come indizio è un po' vago, non credete? Non sarà l'unico ad averli di quel colore!” Era visibilmente agitato.
E forse per questo quella domanda di Clio lo scosse ancora più vistosamente.
“Non...” farfugliò “... non ho alcun segreto... e non so di cosa stesse parlando... probabilmente voleva confonderci... o magari gettare ombre sulla nostra giustizia...” si fece portare del liquore “... ho bisogno di bere... qualcosa di forte...” e dopo aver bevuto tornò a guardare Clio “... trovatelo... trovate Mirabole... fosse anche il vescovo... lo voglio... sarà al ballo... non mi importa se seguirete il colore dei suoi occhi o qualsiasi altra traccia... voglio quel furfante...”

elisabeth
23-10-2013, 11.53.04
Mi sentii gratificata Velv mi guardava con ammirazione..." Vi ringrazio.....io vi ripaghero' per quanto avete fatto...".....gia' lui non immaginava neanche quanto poteva aver regalato ad una donna di poco conto in quel momento...tanto poco per lui immenso per me fu quel gesto....salimmo a cavallo...ed ascoltai il suo discorso...." Quando ero con i tre falsi frati il quadro si trovava in una chiesa....e a quanto pare era anche ben sorvegliata era la Chiesa di Santa Felicita...ma sono passati alcuni giorni da quando ho avuto quella notizia tanto che Frate Teodoro....mi disse che non avrei mai potuto difendere da sola quel quadro....c'erano troppe guardie che già lo facevano........Mi ha insegnato Padre Anselmo che le bellezze pittoriche venivano esposte in Chiesa...perchè i poveri potessero vedere cio' che l'uomo poteva manifestare con le proprie forze......o nei palazzi dei signori...perchè non venissero mai celati......potrebbe essere sotto il nostro naso e non accorgecene.....Azable.....un nome che corre sulla bocca di tropppa gente......."........

Talia
23-10-2013, 14.29.22
Adoravo i cappelli e Jacopo lo sapeva...
e quello era davvero bello.
Lentamente lo estrassi dalla scatola e me lo sistemai sulla testa.
“E’ molto bello...” mormorai, guardando il mio riflesso nello specchio sulla parete opposta “E’ davvero splendido, Jacopo... splendido!”
I miei occhi osservarono ancora un poco la mia immagine nello specchio, poi tolsi il cappello e tornai a guardare mio marito...
lui amava farmi regali, per qualche motivo aveva sempre avuto la fallace convinzione che con un regalo ogni cosa si sarebbe sistemata...
“E’ splendido, Jacopo, ma non avresti dovuto... davvero... non era necessario!”
Mi alzai e, sorridendo, sfiorai appena la sua guancia con una carezza... per qualche istante... poi mi diressi verso la porta.
“Vado a cambiarmi, e poi andrò a cavalcare...” dissi allontanandomi “Ti spiace chiedere che mi sellino un cavallo, mentre esci?”
Sulla porta mi fermai e mi voltai a guardarlo.
“Buona giornata, Jacopo!” dissi.

Guisgard
23-10-2013, 16.06.25
Jacopo restò a fissare Talia con occhi enigmatici, mentre lei usciva dalla stanza.
“Credo invece che ogni occasione sia adatta per un regalo.” Disse poi. “Ti avevo detto che saresti stata la più bella al ballo. E così sarà. Buona giornata a te, mia cara.”
Diede allora ordine di far sellare il cavallo di sua moglie e poi, preparatosi, lasciò la casa.
Era diretto al Palazzo di Giustizia.
Il viceprocuratore lo stava attendendo.

Guisgard
23-10-2013, 16.19.58
Velv, a quel discorso di Elisabeth, si voltò a fissarla.
“Aspettate...” disse di colpo “... state forse avanzando l'idea che quell'Azable sia giunto a Sygma per rubare quel quadro famoso?”

Clio
23-10-2013, 16.30.50
"Oh, non fraintenderemi... Non vi stavo accusando.." Sorrisi "Intendevo solo di riflettere sulle parole di quell'uomo.,. Non sono certo dette a caso.. Pensate a cosa possono riferirsi.. Per il resto, non temete.." Alzandomi "Farò del mio meglio alla festa, anche se immagino che si impegnerà per non essere riconosciuto.. Bene, vi ringrazio per avermi permesso di restare, Lady Selenia mi attende..".
E, dopo averlo salutato, mi avviai verso l'uscita.

Guisgard
23-10-2013, 17.01.28
Simone annuì a quelle parole di Clio e osservò, con aria inquieta, la ragazza mentre usciva dalla stanza. E lei nell'attraversare l'androne del palazzo vide arrivare il capitano Jacopo.
Quello la salutò e poi salì dal viceprocuratore.
Clio invece all'esterno trovò ad attenderla ancora Selenia.
“Cara...” disse quella nel vederla tornare “... tutto bene? Hai visto il viceprocuratore?” Sorrise. “Ora però torniamo a casa. Ho appuntamento con la parrucchiera ed il ballo è già domani!”
Tornarono così a casa e trovarono ad attenderle Roberto.
Selenia subito raggiunse la sua parrucchiera, mentre Clio restò in giardino con il suo finto cugino.
“Allora?” Chiese lui. “Mattinata piacevole?”

Altea
23-10-2013, 18.00.00
Vidi la ragazza sbiancare...parlava ma con agitazione e mi avvicinai a lei..."Milady, non agitatevi per favore...vedete..io per caso mi trovo ad abitare in quella dimora..e ho scoperto qualcosa che lega la vostra famiglia, forse, alla casa o alla famiglia che vi abitava..insomma..." mi contorcevo le mani un pò incerta "ho letto...che quella casa è legata a voi..a un ragazzo penso della vostra famiglia morto...e un adulterio. E sono venuta per saperne di più..perchè quella casa mi inquieta molto e vorrei pure lasciarla".
Presi le mani della ragazza e la guardai cercando di farle capire che si poteva fidare.

Guisgard
23-10-2013, 18.08.05
Sara osservò con attenzione Altea.
Poi, d'un tratto, tirò via le sue mani da quelle della nobile dama.
“Voi...” disse con tono fermo “... voi chi credete di essere? Venite qui e chiedete di fatti accaduti tempo fa e che non vi riguardano... il solo fatto che abitiate in quella casa non vi da il diritto di voler conoscere affari che sono solo della mia famiglia... la nobiltà ci ha già provocato tanta sofferenza... e a causa di quelli come voi, gli aristocratici, rischio di perdere l'unico fratello che mi è rimasto...”
“Sara, smettila, ti prego.” All'improvviso una voce alle spalle delle due donne.
“Ma babbo...” voltandosi Sara verso colui che aveva parlato “... quando ci lasceranno in pace?”

Altea
23-10-2013, 18.26.11
Ascoltavo le parole di rabbia della ragazza...non pensavo vi fosse nulla di strano.
Poi udii la voce di un anziano dietro di lei..severa e fiera e vidi un signore e intuii che fosse il padre della ragazza per come lo chiamò lei.
"Scusate la mia irruenza, ma io non sono nemmeno di Sygma, provengo da Camelot...e la storia di cui sono venuta a conoscenza mi ha piuttosto angustiata..capirete vorrei sapere cosa successe nel posto dove dimoro..anche perchè mi sembra vi siano misteri celati...e poi mi spiace per quel fratello che dite in pericolo..magari posso chiedere aiuto a un milord di mia conoscenza per aiutare vostro fratello".
E feci un leggero inchino al vecchio signore in segno di saluto.

Talia
23-10-2013, 18.35.15
Mi voltai a fissare Jacopo a quelle parole, i suoi occhi, con una strana sensazione nel cuore...
Poi salii in camera e mi cambiai per andare a cavalcare. Appena mezz’ora dopo ero già nel cortile e, in sella, lasciai il palazzo.
Era una mattina fresca e limpida, il vento aveva spazzato via le nuvole ma la strada era ancora bagnata per la forte pioggia di quella notte. Il mio cavallo percorse al passo la via principale che dal palazzo di Jacopo attraversava la città completamente...
la mia mente, tuttavia, era ben lontana da lì... continuava a rimuginare le parole di mio marito: Francesco de’ Binardi era stato arrestato, era stato sorpreso a minacciare Fiosari e per questo sarebbe stato processato, e poi probabilmente giustiziato...
Jacopo era andato da Simone, quella mattina, aveva detto...
Jacopo e Simone erano ossessionati da quella storia, da Mirabole...
Francesco era un capro espiatorio perfetto...
quella testa calda di Francesco...
Il mio cavallo procedeva al moderato trotto, da solo, verso la parte più estrema della città...
Ad un tratto battei le palpebre, quasi sorpresa... senza che quasi me ne accorgessi, infatti, il cavallo aveva preso una direzione che non era la più diretta per uscire dalla città ma che mi aveva portata dritta di fronte all’alto cancello di palazzo Lorena...
tirai le briglie e fermai il cavallo...
mille pensieri si accavallavano nella mia mente...
dovevo dirglielo?
Doveva saperlo?
L’idea di vederlo, di incontrarlo ancora mi eccitava e mi spaventava allo stesso tempo...
mi sembrava una follia...
eppure il cuore aveva preso a battermi così forte, al solo pensiero...
Chiusi gli occhi, tentando di recuperare il controllo... mi sentivo le guance inspiegabilmente accaldate.

Guisgard
23-10-2013, 18.45.41
Palazzo Lorena era una delle residenze più importanti e nobili di Sygma.
Talia si era ritrovata quasi per caso davanti alla strada che dal fiume, questa zone è detta “oltre fiume” dai Sygmesi, dava alla facciata principale del palazzo.
E vide, davanti al portone d'ingresso, alcune guardie dai vestiti esotici e sfarzosi, simili ai soldati descritti nelle celebri Mille e una notte, che facevano da sentinelle.

Clio
23-10-2013, 19.08.20
Sorrisi a Roberto. "Oh, benissimo..." Dissi "..temo tu mi abbia regalato, a tua insaputa, un abito davvero meraviglioso, e persino una collana che ci si abbina benissimo... Addio ai miei buoni propositi di passare inosservata.. Non ho saputo resistere a tanta bellezza.." Sorrisi "...ma abiti e gioielli non sono un argomento da trattare con un gentiluomo... Ho visto Misseri, e non solo lui...".
Così, raccontai a Roberto ogni cosa circa la mia visita al palazzo di giustizia.
Senza tralasciare i particolari.
"Allora?" Chiesi, alla fine del racconto "...cosa ne pensi? Hanno senso per te le parole del priore?".

Talia
23-10-2013, 19.09.36
Ferma, immobile dall’altra parte della strada, fissavo la facciata dell’imponente edificio.
La scorsi per un istante, come in preda al dubbio... combattuta dalla voglia di restare e l’istinto di scappare via al galoppo...
Quasi tremavo mentre i miei occhi, scivolando sulla facciata, la percorrevano con attenzione... fino a che, infine, non incontrarono gli uomini di guardia di fronte al portone.
Esitai solo per un istante...
poi spronai appena il cavallo e lentamente mi avvicinai a loro, restando tuttavia in sella...
“Sono lady Talia, moglie del Capitano della Guardia Reale...” dissi, senza che la mia voce tradisse alcuna inflessione “Sono stata a cavalcare ed il mio cavallo ha bisogno di acqua. Vi chiedo di dissetarlo.”

Guisgard
23-10-2013, 19.25.19
“Noi obbediamo solo al nostro padrone, signora.” Disse uno dei due guardiani a Talia.
“L'acqua non si nega a nessuno.” Arrivando un altro uomo.
Non era un militare, ma indossava abiti comuni.
Era magro e dall'aspetto bonario.
“E poi” aggiunse “è la moglie del capitano de' Gufoni... e di sicuro Sua Signoria non intende apparire sgarbato con chi è così potente a Sygma.” La salutò con un inchino del capo.
Poi fece cenno ai guerrieri di aiutare la ragazza a scendere da cavallo.
E infine fu data dell'acqua fresca al suo cavallo.

Talia
23-10-2013, 19.36.32
Porsi la mano al più vicino di quei guerrieri e lasciai che mi aiutasse a scendere la cavallo...
poi, mentre gli uomini portavano il cavallo nel cortile per dissetarlo, io mi accostai a quell’uomo dal volto così bonario...
“Vi ringrazio!” dissi con un sorriso, togliendomi i guanti bianchi “Siete stato davvero gentile a voler concedere un po’ d’acqua al mio povero cavallo... Posso sapere chi devo ringraziare, signore?”

Guisgard
23-10-2013, 19.41.54
“Milady...” disse l'uomo a Talia “... tutto ciò che avviene in questo palazzo è ordine, volontà e desiderio del nostro padrone... siete nella residenza di Sua Signoria il Cavaliere di Altafonte...”

Talia
23-10-2013, 19.52.35
Sorrisi appena a quelle parole dell'uomo ed abbassai appena gli occhi...
"Capisco..." mormorai "E' dunque il vostro signore che devo ringraziare per la cortesia che mi è stata concessa, e non voi? Sebbene io neanche lo conosca, avendolo incontrato solo una volta alla festa di messer Accio..."
Esitai... improvvisamente non sapevo cosa fare...
"Ma di certo egli sarà molto impegnato..." dissi "Rammento che parlava dei suoi importanti affari, in questa città... volete dunque porre voi i miei omaggi al vostro signore?"

Guisgard
23-10-2013, 19.56.36
Roberto ascoltò con attenzione ogni parola di Clio.
E alla fine apparve pensieroso, ma incuriosito.
“Piuttosto” disse “che prestare attenzione alle parole dette al viceprocuratore, io... io sarei rimasto colpito da quell'uomo!” Esclamò. “Voglio dire... era davvero Mirabole? Il misterioso ed inafferrabile lestofante che la polizia di mezza Europa insegue da tempo? Insomma, ti rendi conto? Sei stata nella stessa stanza con lui!” Si alzò e cominciò a passeggiare entusiasta. “Ma ne sei certa? Sei davvero sicura si trattasse di Mirabole?”

Guisgard
23-10-2013, 20.07.35
Il servitore mostrò un leggero inchino col capo a Talia.
“Sua Signoria” disse poi “è da poco rientrato dai suoi affari... ma non temete, milady... se dovete riprendere la vostra cavalcata, allora penserò io a portare i vostri omaggi al mio signore... di certo sarà lieto di aver potuto offrire un servigio, seppur di poco conto, alla moglie del Capitano della Guardia Reale...” guardò poi le guardie arabe “... portate qui il cavallo di milady...”

Talia
23-10-2013, 20.13.55
Esitai a quelle parole...
sentivo il cuore che mi batteva forte, ma tentai di non badarci, di non darlo a vedere...
"Oh, beh..." mormorai "Se dite che è da poco rientrato e che è libero da impegni... io... io temo che sarebbe a dir poco scortese da parte mia non ringraziarlo di persona per la vostra cortesia... non trovate?"
Lo osservai per un istante...
"Volete..." soggiunsi poi, piano "Volete sentire se fosse disposto a ricevermi, così che io possa porgergli i miei omaggi?"

Clio
23-10-2013, 20.13.59
Scossi la testa "Invece dovresti pensarci, sono sicura che è importante... Vorrà dire che mi cercherò una pettegola o un pettegolo, tanto vale.. Sygma non ne sarà certo immune.." Risi "...Se quell'uomo è davvero Mirabole, cosa di cui non ho affatto detto di essere certa, allora anche tu sei rimasto nella stessa stanza con lui, a Santa Felicita... Devi ammettere, però, che è strano... Insomma, per svanire in quel modo dal palazzo di giustizia non può essere uno qualunque.. No? Certo, non posso dire che fosse Mirabole.. Chi potrebbe? Ma di certo, al ballo, avrò qualcosa da cercare.. Il viceprocuratore non ha osservato attentamente, ma sono quasi certa che, se vedessi nuovamente quegli occhi li riconoscerei.. L'unica cosa che non mi quadra è la lettera del vescovo... Forse dovremmo parlare direttamente con lui, ma non mi riceverà mai.. O, peggio ancora, non mi ascolterebbe..".

Guisgard
23-10-2013, 20.15.01
“Perdonate mia figlia” disse l'uomo ad Altea “ma ultimamente la nostra tranquillità è stata violata da alcune accuse cadute su mio figlio... per questo mia figlia ora detesta ogni aristocratico...” la guardò “... e così voi risiedete in quella che fu la dimora dei nobili di Castelflorenzio... ebbene si, lì accaddero fatti spiacevoli che travolsero la nostra famiglia... ma cosa dicevate prima? Potete aiutare mio figlio? E come? Ad accusarlo è un nobile di Sygma... e rischia il patibolo...”

Altea
23-10-2013, 20.20.00
"Mi spiace molto milord per i fatti avvenuti nella vostra famiglia..un giorno se vorrete potrete parlarmene, certo sono una sconosciuta..e penso ci vorrà del tempo per avere la vostra fiducia.
Riguardo vostro altro figlio...potrei chiedere un aiuto al Cavaliere di Altafonte, se si può fare qualcosa..ditemi che è successo e ne parlerò con lui appena andrò via da qui. Io sono una aristocratica, è vero...ma sono fuggita da quella aristocrazia ricordatevi" e sorrisi benevolmente all'uomo.

Guisgard
23-10-2013, 20.52.02
Il servitore annuì e pregò Talia di seguirlo.
Attraversarono il cortile ed entrarono in casa.
L'uomo lasciò allora Talia in una grande sala, arredata con gusto e classe, chiedendo poi di attenderlo.
Raggiunse così un breve corridoio e poi scese una rampa di scale laterali.
Arrivò infine davanti ad una porta e bussò.
Un attimo dopo entrò.
“Signore...” disse fermandosi poco dopo la soglia.
“Cosa c'è?” Fece un uomo seduto davanti ad uno specchio, intento a pulirsi il viso.
“C'è qualcuno che chiede di vedervi.”
“Sai bene che non voglio vedere nessuno ora.”
“E' una donna.”
“Trova una scusa, Ermiano.”
“Non una donna qualsiasi.”
Il cavaliere lo fissò attraverso lo specchio, con i suoi occhi azzurri.
“E' la moglie di Jacopo de' Gufoni.” Continuò il servitore.
“Dammi qualche altro minuto...” mormorò il cavaliere.
“Si, signore...” annuì Ermiano, per poi uscire.
Ritornò allora da Talia.
“Prego, milady...” rivolgendosi a lei “... seguitemi, vi condurrò da Sua Signoria...”
E la portò in un salone, lasciandola poi da sola.
Poco dopo una porta si aprì.
Ed apparve Altafonte.
“Milady...” avvicinandosi a lei “... poche cose mi sorprendono ormai... e la vostra visita è una di queste...” e le sfiorò la mano con le labbra.
http://i334.photobucket.com/albums/m436/bardoza/Stars%202/norma_shearer--tyrone_power-marie_a.jpg

Guisgard
23-10-2013, 21.23.21
L'uomo allora fece entrare Altea in casa.
Chiese poi a sua figlia di preparare loro del tè.
“Milady...” disse poi alla dama “... mio figlio Francesco ha recato offesa ad un nobile... ma la notte prima del duello, quella testa calda ha pensato bene di entrare in casa del suo avversario... lo hanno arrestato accusandolo di tentato omicidio... ma noi sappiamo che non è così... Francesco non è un assassino... e temo che rischi il patibolo ora... infatti pare sia stato accusato dal viceprocuratore del re... e non penso che il vostro amico possa fare molto...”
“Forse” intervenne Sara “solo se quel nobile ritirasse la denuncia Francesco potrebbe avere una possibilità di salvezza... ma Fiosari non lo farà...” aggiunse fra le lacrime.
“Ma voi” fece poi l'uomo rivolgendosi ancora ad Altea “perchè prima avete detto che sono accaduti fatti strani nella residenza dei Castelflorenzio? E perchè volevate parlarne con noi?”

Guisgard
23-10-2013, 21.32.13
“Beh...” disse Roberto a Clio “... una lettera si può falsificare... e se quell'uomo fosse davvero Mirabole o uno della sua banda, abbiamo due ipotesi su cui ragionare... la prima riguarda la falsificazione della lettera del vescovo, come già detto... uno come Mirabole può falsificare con facilità ogni tipo di documento immagino... la seconda... metti che i sospetti del capitano de' Gufoni siano giusti e davvero Mirabole è in combutta col Clero... ovvio che ci sarebbe lo zampino del vescovo, no?” Sbuffò. “Anche se... anche se trovo un po' assurdo che il vescovo rischi di farsi trovare in questa storia in modo così palese... personalmente sono più propenso alla prima ipotesi... quanto ai tuoi dubbi su faccende riguardanti il passato di Simone Missani... beh, possiamo sempre chiedere in giro, come dici tu... magari qualcuno molto vicino al nostro viceprocuratore...” restò pensieroso “... ehi, un momento! Forse qualcuno può aiutarci! Aiutarci di nuovo! Cosa ne pensi di messer Duon? Se tornassimo da lui?”

Talia
23-10-2013, 21.40.14
Mi voltai quando udii la porta aprirsi e rimasi in silenzio a fissare l’uomo che si avvicinava a me con passo sicuro.
Socchiusi gli occhi, appena...
osservando ogni suo passo, ogni suo pur involontario gesto...
ricercavo un appiglio, ricercavo le sensazioni provate alla festa degli Accio...
ricercavo il ragazzo nascosto nell’uomo...

“Milady...” avvicinandosi a lei “... poche cose mi sorprendono ormai... e la vostra visita è una di queste...” e le sfiorò la mano con le labbra.

La mia mano rimase nella sua per un tempo appena superiore al necessario, tuttavia non la ritrassi, attesi che fosse lui a lasciarla...
poi sorrisi appena, ed abbassai lo sguardo per un istante.
“Sorprendere voi, milord...” mormorai “Ho la sensazione che sia impresa tutt’altro che semplice, sorprendervi... l’esservi riuscita, dunque, deve senz’altro essere considerato un mio piccolo merito...”
Lo fissai, con i miei occhi nei suoi... per un tempo infinito...
poi li distolsi...
“Mi trovavo nell’esigenza di abbeverare il mio cavallo, sapete...” dissi poi, con il tono di chi parla del più e del meno “Poco fa. E, passando proprio qui di fronte, i vostri servitori non hanno negato l’acqua al mio cavallo... e a me la loro cortesia. Di questo, milord, mi dicono, che è voi che devo ringraziare... è così?”

Il tiepido sole autunnale era alto e bagnava la piazza di una luce morbida.
I miei occhi, tuttavia, non notavano affatto quella meraviglia, quel giorno... i miei occhi, quella mattina, erano presi da ben altro: la scena, che mi era parsa orribile e che si era presentata ai miei occhi...
“Milord, mi rincresce...” disse l’uomo “Io non volevo... non so come sia successo... ma rimedierò...”
“E’ già la terza volta...” disse la voce dura di Jacopo “La terza! Sei un incapace!”
“Jacopo...” tentai di intervenire, ma il giovane uomo, poco più che un ragazzo, mi fece segno con la mano di restarne fuori...
“Milord... è stata solo una serie di incresciosi incidenti...” disse l’uomo...
Ma tacque, perché Jacopo lo colpì con forza con in suo frustino...
io spalancai gli occhi, colta di sorpresa...
spalancai gli occhi ed indietreggiai... ero spaventata...
“Consideralo un avvertimento, maniscalco!” ringhiò Jacopo “Se il mio cavallo si azzopperà perché tu non lo ferri a dovere, te ne riterrò responsabile... e, se tornerò qui, non sarò così accomodante!”
L’uomo annuì, tenendosi la mano sul volto colpito...
io indietreggiai ancora, poi scappai via...
attraversai la piazza, ero disgustata... e solo quando raggiunsi il pozzo dall’altra parte mi accorsi del ragazzo seduto distrattamente sul gradino più alto...
lo guardai e lui guardò me, in silenzio...
io ero senza parole e lui, forse, lo intuì dal mio sguardo...
“Sai...” iniziò a dire.
“Sta’ zitto!” mormorai, la voce quasi strozzata.
Lui mi fissò per un istante, con quei suoi occhi incredibilmente azzurri...
“Sai... un uomo non lo si giudica da come tratta i suoi pari, ma da come tratta chi gli è inferiore...”
Mi sorrise, mi strizzò un occhio con aria scanzonata e poi, quasi distrattamente, si allontanò.

Quel ricordo sfiorò i miei pensieri per un istante.
Fissai quegli occhi azzurri...
“Ma certo che è così...” mormorai “E’ così, se... se è vero ciò che mi è stato detto una volta... che un uomo non lo si giudica da come tratta i suoi pari, ma da come tratta chi gli è inferiore...”
Sollevai gli occhi nei suoi.

Altea
23-10-2013, 22.58.15
"Il patibolo? Ma è tremendo...ma come si può mandare a morte una persona senza prove..come avete detto si chiama quel nobile?Fiosari...me ne ricorderò".
Presi la tazzina da the...e risposi al vecchio dè Binardi.."Mi è stato detto che quella abitazione era la dimora del barone di Castelflorenzio...e dietro..vi sta la storia di un adulterio...e un giovane ragazzo morto...io vedo ovunque la presenza di una dama..lady Vittoria...e sembra che la vecchia domestica faccia di tutto per mantenere vivo il ricordo della vecchia proprietaria.Comunque la casa è ora di proprietà del Cavaliere di Altafonte, anzi è stata presa in affitto...io vi sono ospite."
La conversazione stava diventando pesante...non immaginavo dietro vi stesse pure la storia di quel Francesco...un tuffo al cuore...Francesco dè Binardi..che era presente alla festa degli Accio e sembrava il Cavaliere di Altafonte lo conoscesse.
Mi alzai di scatto..."Siete stati gentili...io..io ora ho delle cose da fare, scusatemi, ma se potrò racconterò la storia di vostro figlio Francesco al Cavaliere...ora si deve pensare a salvare i vivi..comunque sapete dove dimoro e siete sempre i benvenuti" dissi guardando e sorridendo alla ragazza e all'uomo.
Mi feci accompagnare fuori e salii in carrozza con Mardhuan..."Non è stata una buona idea venire qui, sai? Forse ho sbagliato.." sospirai guardando fuori "anche perchè da una piccola cosa sono venuta a conoscenza di qualcosa di più grave. E cosa può fare il Cavaliere?".
Mi feci fermare davanti alla dimora del Cavaliere e rientrai nella mia dimora...trovai Madama Irene che mi guardava.
"Eh si...dovrei acconciarmi, provare il vestito per domani al ballo a palazzo del re, quali accessorri mi si addicono..ma non ci andrò..mi sentirei un pesce fuori dalla acqua Madama Irene, che faccio là sola e non conosco nessuno...se verrà la parrucchiera ditele che io non andrò al ballo domani".
Uscii dalla casa e andai verso la piccola scuderia...chiesi di sellare due cavalli...feci cenno a Mardhuan di venire con me..."Andiamo voglio raggiungere la collina là sopra, voglio dimenticare la storia appena sentita e non voglio intromettermi..già devo combattere coi fantasmi del passato".
E cosi spronai il cavallo e seguita dalla guardia e dal vento che mi rinfrescava il volto mi diressi verso la collina.

Clio
23-10-2013, 23.43.31
"Precisamente.." annuii "..è ciò che intendevo.. se Sua Grazia confermasse di non aver mai scritto quella lettera, allora saremmo a cavallo.. ma, potrebbe farlo per proteggersi.." scossi la testa "..no, non credo nemmeno io che il Clero sia in combutta con Mirabole.. sicuramente è un cristiano, oserei affermare che sia un cattolico... ma che il clero si presti a tanto.. no.." sorrisi "...le scritture non dicono di non rubare? Il nostro ladro deve averlo dimenticato, oppure crede che le sue intenzioni lo rendano migliore della legge mosaica.. come se dicesse stanno per sottrarre il quadro, io non lo rubo, ma lo proteggo.. tu immagini se Mirabole avesse il terrore che qualcuno dei suoi nemici riuscisse a decifrare il messaggio nascosto in quel quadro e trovare il Fiore Azzurro?".
Alzai nuovamente lo sguardo su Roberto "Duon?" chiesi "Non ci farà nemmeno entrare questa volta... però ci è stato di grande aiuto.. tuttavia, serve un pretesto, non possiamo presentarci a casa sua di nuovo.." sorrisi "Perché non organizzi una partita di caccia e inviti anche lui? A quanto pare non è uno a cui interessa salvaguardare le pernici.. e poi, sarebbe un bel diversivo da questi giorni così concitati.. che ne dici?".
Mi avvicinai leggermente e abbassai la voce "Hai detto tu, di voler scappare da tutto.." dissi piano, con gli occhi nei suoi.

Guisgard
24-10-2013, 01.19.22
Altea e Mardhuan raggiunsero così le colline appena fuori dalla città.
L'odore di pioggia, caduta fino al giorno prima, impregnava ancora l'aria e la campagna circostante appariva di un verde scuro e lussureggiante.
In lontananza, come bastioni incantati, si vedevano, qui e là, su poggi avvolti da vaga ed incerta foschia, castelli e torri dai tratti quasi fiabeschi.
Come una corona, quelle dolci colline avvolgevano e circondavano la città, dalle cui alte ed eleganti mura si ammiravano palazzi, guglie, campanili e stendardi che sventolavano da torri merlate.

Guisgard
24-10-2013, 01.29.14
Roberto sorrise a quelle parole di Clio.
Poi, quasi con naturalezza, restò a fissare gli occhi della ragazza.
“Si...” disse annuendo “... potrebbe essere un'idea... una battuta di caccia e uscire così da questa città che a volte sembra quasi soffocare con tutti i suoi problemi... e credo che il nostro signor Duon non sia tipo da rinunciare così facilmente ad una battuta di caccia...” poi restò un momento in silenzio “... sai, avrebbe potuto farti del male quel de' Binardi... eravate da soli e lui era armato... e se ti fosse accaduto qualcosa... io non me lo sarei perdonato, Clio...” le sfiorò allora la mano.
I loro occhi restarono ancora uniti in quello sguardo fatto ora di silenzi.
“I tuoi occhi...” mormorò poi Roberto “... hanno lo stesso colore del cielo di Crysa...” i suoi occhi allora quasi si chiusero e lui fu sul punto di baciarla.
Ma proprio in quel momento si udirono dei passi.
Un attimo dopo arrivò Selenia.
“Devo attendere che il balsamo renda morbidi i capelli, prima di asciugarli...” fece la donna, mentre leggeva una lista “... e per questo mi sono accorta che ci hanno inviato la lista degli invitati per il ballo... tu hai già dato un'occhiata, Roberto?”
“No...” fece Fiosari “... non ancora, cara... qualche nome interessante?”

Guisgard
24-10-2013, 01.45.06
A quelle parole di Talia, Altafonte sorrise.
Si avvicinò allora ad un piccolo tavolino in madreperla, dove vi era stato posto un vassoio con una bottiglia di cristallo e due piccoli calici.
“Una massima” disse mentre versava il contenuto di quella bottiglia nei due calici “che senz'altro avete fatto vostra, milady... visto che rammentate ancora di averla udita...” si voltò verso di lei con i due calici pieni “... ed è così, temo... trattare i nostri pari è semplice, magari è solo una forma di egoismo... fare loro ciò che in realtà vogliamo sia fatto a noi... invece trattare chi per nascita o ricchezza ci è inferiore, beh, è molto più complicato...” le offrì uno dei due calici “... in verità dubito invece di poter sorprendere voi, milady... anche se, lo ammetto, vorrei tanto farlo...un poeta una volta scrisse che una bella donna non si sorprende mai di niente...” sorrise nuovamente “... ma vi prego, assaggiate questo delizioso elisir... proviene dall'Isola d'Ischia, sapete? Pare che gli unici in grado di farlo siano i monaci di un monastero greco fondato secoli fa... una volta, si narra, l'Arconte di Cipro, affascinato dal suo sapore, fu sul punto di prendere il saio pur di conoscerne la ricetta... ma assaggiatelo... o forse temete che celi qualche essenza segreta? Magari di quelle che ammaliano e confondono?” Rise. “Non temete, non amo conquistare le donne con pozioni magiche o afrodisiaci... anche perchè nessuno di essi potrebbe tingere le vostre guance di un rossore più vivo di quello che ora vi rende così accalorata, mia signora...” e restò a fissarla, sorseggiando piano un po' di quell'elisir.

Clio
24-10-2013, 14.39.06
Sorrisi, maliziosa a quelle parole di Roberto.
"Non esagerare adesso.. Anche io ero armata..." Strizzando l'occhio "..e poi ero tranquilla, avevo mandato delle guardie alla tua porta.." Sussurrai quasi.
Poi, per lunghi istanti, calò il silenzio.
I nostri occhi parlavano, in realtà, come le nostre voci non osavano fare.
D'un tratto, però, qualcosa mutò in quello sguardo, quasi si stesse lasciando andare.
Non poteva farlo, mi ripetevo, non avrebbe mai osato, non ci avrebbe mai pensato.
Eppure...
Il mio cuore accelerò per un momento, felice e terrorizzata.
Ma fu solo un istante.

Un attimo dopo arrivò Selenia.
“Devo attendere che il balsamo renda morbidi i capelli, prima di asciugarli...” fece la donna, mentre leggeva una lista “... e per questo mi sono accorta che ci hanno inviato la lista degli invitati per il ballo... tu hai già dato un'occhiata, Roberto?”
“No...” fece Fiosari “... non ancora, cara... qualche nome interessante?”

Chiusi gli occhi, benedicendo o forse maledicendo il tempismo di Selenia.
Indossai la mia maschera imperturbabile in meno di un istante.
Quando la moglie di Roberto arrivò, non trovò sul mio viso la minima traccia di turbamento.
Tuttavia, temevo che pronunciare parola mi avrebbe tradita.
Così, mi limitai a sorridere, attendendo la risposta di Selenia circa gli invitati.
Ovviamente, pensai, non ci sarebbe certo stato scritto "Mirabole", dunque per me che conoscevo poco la nobiltà e la borghesia di Sygma non sarebbe stato così importante. Ma contavo su Roberto per trovare indizi interessanti.
Roberto...
Non potevo continuare a riviere le emozioni di qualche istante prima.
Eppure, non riuscivo a pensare ad altro.
Cercai di concentrarmi su Selenia, la lista, il ballo, smettendo di ascoltare le mie emozioni.

Altea
24-10-2013, 15.46.28
Scesi da cavallo, ammiravo il panorama e per un pò mi sedetti sull'erba ancora un pò umida ma emanava tutto il profumo della natura.
Lassù mi sentii rilassata e libera..proprio come quel giorno che incontrai le guardie orientali del Cavaliere di Altafonte..già..il Cavaliere...e pensai a quel ragazzo...Francesco dè Binardi...rischiava il patibolo..e io non cercavo una possibilità di salvarlo? Volevo mettere la sua vita a repentaglio?
Mi alzai di scatto e andai verso i cavalli.."Presto Mardhuan, dobbiamo andare dal tuo padrone...è una cosa urgentissima, riguarda quella visita che abbiamo fatto prima a quella famiglia".
I cavalli correvano forte in discesa finchè mi trovai davanti a Villa Lorena, scesi da cavallo e mi avvicinai alle guardie..."Salve, beh..penso ci conosciamo, dovrei parlare col vostro padrone, è una cosa importante".

elisabeth
24-10-2013, 15.47.02
Due parole precise....solo due miserabili parole che avrei potuto trasformare in due righe scritte.........io non capivo..stavamo giocando a rimpiattino...il Frate chiedeva a me..io davo una semplice spiegazione ...poi arrivava Velv con la sua certezza ...altre domande e altre spiegazioni e poi Gervan e poi...il mondo intero...che sapeva perfettamente...quanto potevo conoscere poco e niente Sygma.....quanto conoscessi pochissimo gli abitanti di Sygma...compreso il loro quadro...e ora Velv...mi faceva un'altra domanda a cui sinceramente non volevo rispondere......" scusatemi ......io credo di aver dato tante informazioni quanto sarebbe potuto essere impossibile da una persona come me........e ora voi che fate ?....un'altra domanda....Vi state chiedendo se per caso nella mia mente si sia insinuato il pensiero che Azable possa trovarsi a Sygma per rubare il quadro..........ma cosa volete che ne sappia..io questo tizio non l'ho mai sentito nominare....e' stato Gervan ad ipotizzarlo.......".......ero salda sul mio cavallo e lo stavo guardando con la precisa intenzione di incenerirlo......" Se il patto con me non sta più bene...anzi come dico ai miei bimbi.....se giocare con me....non sta più bene e' inutile inventarsi le parole....per tirare avanti una carretta....a questo punto nella mia grande ignoranza..credo che ci siano abbastanza Dame..cavalieri e Guardie ..... che stanno lavorando per trovare il ladro del quadro...che si chiami Azable o altro.......io torno a casa.....e voi tenetevi i vostri soldi..vi auguro buona fortuna.......".......Ero furiosa.....non era giusto quello che stava accadendo...anche perchè.......poteva fare benissimo da solo........mi sentivo solo un attimo di distrazione.....cercai quindi di trovare la strada che portava fuori Sygma....

Guisgard
24-10-2013, 18.37.10
Ma prima che potessero terminare le loro supposizioni, Elisabeth, Velv e gli altri due cacciatori di taglie avvistarono la capitale di Sygma.
Alte mura la circondavano ed essa, come una regina protetta dalle sue colline simili ad alti e fatati bastioni, disseminava sotto il cielo la sua nobile e rinascimentale bellezza.
Guglie dorate, campanili festanti, torri quadrate e merlate, cupole dai rari bagliori e poi ancora palazzi nobiliari che svettavano gli uni sugli altri, stendardi di antichi e signorili casati, chiese di romanica fattura e altre di superba maestria gotica riempivano ogni spazio, lasciandosi attraversare da un vasto fiume, da strade strette e facendo sorgere nel cuore di quella città piazze e fontane di raffinatissimo splendore.
“Troviamo un luogo dove alloggiare...” disse Velv ai suoi.
“Una locanda?” Chiese uno dei due compagni che erano con lui.
“No, un albergo” rispose lui “e che sia rinomato.”
“Cos'hai in mente, Velv?” Domandò l'altro compagno.
“Di catturare quell'Azable e di guadagnare la sua taglia.” Rispose lui.
Poco dopo trovarono un accogliente albergo verso la zona del fiume.
Qui presero un ampio alloggio che includeva quattro camere separate.
“Voi due...” mormorò Velv ai due compagni appena essersi sistemati in quell'appartamento “... voglio che usciate a cercare informazioni... tutto ciò che si dice su quel quadro... io intanto delineerò gli ultimi particolari del nostro piano. Ora andate.”
I due uscirono e Velv restò solo con Elisabeth.
“Preparatevi...” fissandola lui “... dimenticate di essere una popolana... da oggi sarete una gran dama... amante dell'arte, delle frivolezze e di tutto ciò che manda in brodo di giuggiole le donne dell'alta società...”

Guisgard
24-10-2013, 18.50.52
Selenia cominciò a leggere la lista degli invitati al ballo.
C'era tutta l'alta nobiltà di Sygma, tutte le famiglie più importanti, sia della nobiltà che del patriziato.
Gli occhi di Roberto, però, vagavano altrove.
Il nobile fissava distrattamente sua moglie, poi il giardino, la casa.
E il più delle volte, quasi furtivi, si posavano su Clio.
Ma erano occhiate leggere, fugaci, quasi rubate.
Ma all'improvviso, mentre la donna faceva scorrere tutti quei nomi, ad udirne uno in particolare Roberto saltò su.
“Quel nome...” disse a sua moglie.
“Quale?” Chiese lei.
“L'ultimo che hai letto...”
“Messer Duon?” Fece lei.
“Si!” Esclamò Roberto, per poi voltarsi verso Clio. “Ci sarà anche lui alla festa!”

Talia
24-10-2013, 18.59.46
A quelle ultime parole del cavaliere abbassai precipitosamente gli occhi e, tanto per dissimulare la mia agitazione, portai il bicchierino alla bocca...
mi bagnai appena le labbra, tuttavia, e subito lo riabbassai...
aveva un sapore dolce e lievemente frizzante, quella bevanda...
“Temo di non essere una buona ospite, milord...” dissi, appoggiando piano il bicchiere su di un basso tavolo “Sfortunatamente non bevo quasi nulla... non sono abituata...”
Distrattamente, come studiando con il mio dito lieve l’ampio tavolo di mogano poco distante da me, mi allontanai da lui e, voltandogli le spalle, mi accostai alla finestra.
Ero combattuta.
C’erano tanti dubbi che mi affollavano la mente... domande... incertezze...
e mi chiedevo se parlargliene...
mi chiedevo se essere del tutto franca con lui, oppure no...
lui...
non avevo più dubbi sulla sua identità, ormai, eppure...
dopotutto, se pure era lui il ragazzo che avevo conosciuto, potevo dire di conoscere anche l’uomo?
E lui conosceva me?
Era stato lui a parlarmi nella Chiesa?
Solo lui sapeva...
E perché era tornato? Per chi?
Sapeva di Francesco?
La mia testa si poneva mille e più domande, le mie dita stringevano il marmo freddo del davanzale e lo strinsero tanto che quasi ne persi la sensibilità...
infine, quasi per uscire da questo turbinio di dolorose incertezze, lasciai scivolare le mani lungo il corpo e tornai a fissarlo...
“Per quando ancora deve continuare tra noi con questo gioco di ruoli, Guisgard?” mormorai con la voce bassissima e carica di dolore.

elisabeth
24-10-2013, 19.23.44
Nel far voltare il muso al cavallo perchè cambiasse direzione.......i miei occhi andarono a posarsi su una meraviglia......non vi era nulla che non appartenesse alla stessa..mano sembrava disegnata dalla mano divina........fu inconsapevole il seguire i cavalieri.....ero attirata dalla bellezza....dai rumori della vita...e così entrai a Sygma...e lamia rabbia ando' via così come era arrivata..........sentii Velv dare istruzioni ai suoi uomini....e rimanemmo soli.......una popolana...ma quello ero......" Velv ascoltatemi.....io sono una popolana, io non ho modi raffinati, molte cose le ho imparate da Padre Anselmo....l'arte nelle chiese, i grandi artisti...e il loro modo di celare segni...in un mondo che non avrebbe capito.....ma non so.....quante forchette ci sono in una tavola di Signori.....alle volte mangiavo pane e non mi necessitavano...o mi arrampicavo a cogliere frutti......vi sembra assurdo.......ma la vita e'fatta anche di questo...aiutatemi...apprendo in fretta, e darò filo da torcere alle grandi Dame....."......vidi le mie mani piene di calli....sarebbe stato difficile...nascondere quelle.......

Guisgard
24-10-2013, 19.29.58
Altafonte osservò ogni gesto, ogni movimento di Talia.
E quando lei si voltò, lui ascoltò le parole della ragazza restando a fissarla.
“Quando alla festa” disse sorseggiando con naturalezza dal suo calice “mi proposi di impersonare quel vostro amico, non immaginavo che quel nostro... come lo avete chiamato? Gioco di ruolo... beh, si... che quel nostro gioco di ruolo vi avesse preso così tanto da spingervi a rammentarlo ancora...” sorrise “... non che mi dispiaccia, s'intende... giocare con voi credo sia un'esperienza straordinaria... ed un po', devo dire, lo invidio... dopotutto ne serbate ancora il ricordo... sapete, un antico filosofo vissuto alla corte del re di Pergamo affermava che ricordiamo solo due generi di individui... quelli che amiamo e quelli che odiamo... naturalmente quel vostro amico... com'era? Ah, si... quel Guisgard non osava, ritengo, sperare di essere amato da voi... perchè come diceva Confucio, noi possiamo amare veramente solo una persona... e voi, immagino, amiate alla follia vostro marito...” posò il calice sul tavolino e si avvicinò a lei, restando a fissarla con i suoi occhi chiari in quelli ambrati di lei “... volete forse che apra la finestra? Per far andar via quel vostro rossore? O preferite bere qualcosa di fresco? Un succo alla frutta, oppure acqua? Anche se, perdonatemi l'ardire, mi piacete molto così accalorata...” rise appena “... faccio bene la parte di Guisgard? Abbastanza irriverente? O forse dovrei osare di più?” Le sfiorò la mano delicatamente con la sua, per poi stringerla. “Cosa farebbe lui se ora fosse davvero qui? Forse lo so... forse lo sapete anche voi... ebbene? Se lo facessi anche io? Sono Guisgard oggi, no? Potrei farlo? E voi? Come reagireste se lo facessi davvero?” Strinse ancor più la mano di lei. “Siete turbata o arrabbiata? O forse... eccitata?” E le sfiorò la mano con le labbra, per poi tornare a fissarla.

Clio
24-10-2013, 19.35.59
Non dovevo guardarlo, mi ripetevo, almeno, non in quel modo.
Ma anche se guardavo altrove riuscivo a sentire il suo sguardo posarsi su di me e, per un breve istante, mentre Selenia leggeva nomi di uomini e donne altolocate, a me totalmente sconosciute, alzai lo sguardo ad incrociare il suo.
Li distolsi immediatamente.
Poi, quel nome mi destò dai miei pensieri.
"Davvero?" Sorrisi "Oh, splendido... Così non faremo la figura degli scocciatori, lo avvicineremo con la scusa di ringraziarlo, parleremo del più e del meno, e coglieremo l'occasione per invitarlo alla battuta di caccia! Ottimo.." Lo scrutai appena "Sei sempre dell'idea di andare a caccia, cugino? Lo spero proprio.. Mi hai tanto decantato le pernici di queste terre, che non vedo l'ora di assaggiarle! Non sei stato tu a dirmi che, secoli or sono erano considerati un cibo esclusivamente aristocratico?" Sorrisi.

Guisgard
24-10-2013, 19.36.06
Le guardie orientali, riconoscendo Altea, aprirono il cancello, permettendole così di entrare nel palazzo.
Fu subito avvertito Ermiano e questi uscì a ricevere la dama.
“Salute a voi, milady...” disse con un lieve inchino “... a cosa dobbiamo questa vostra visita?” Sorridendole con garbo. “Le guardie mi hanno riferito che si tratta di cosa importante a vostro dire. E' accaduto qualcosa?”

Altea
24-10-2013, 19.43.16
"Entrai nel Palazzo e incontrai subito Ermiano e gli sorrisi...ormai eravamo diventati più che conoscenti.
"Ma vi stupite di vedermi qui? Mi sembra che possa venire quando voglio...certamente non sono venuta per riprovare l'elisir di ieri sera" sorrisi facendogli l'occhiolino.."Comunque tornando seria...si dovrei parlare col Cavaliere di Altafonte..può ricevermi? E' cosa urgentissima..ne va della vita di una persona pure".

Guisgard
24-10-2013, 20.39.13
Velv annuì a quelle parole di Elisabeth.
Trascorsero così l'intera giornata, dove lui spiegò con pazienza alla donna l'uso delle posate e dei bicchieri, le maniere da tenere a tavola e nelle conversazioni, fino a come agire e comportarsi in presenza di persone dall'alto lignaggio.
“Naturalmente” disse lui “nessuno vi chiede di imparare un modo di essere in poche ore. Tra l'altro impersonerete una gran dama del patriziato e non proprio un'aristocratica. La vostra nobiltà sarà quella del denaro dunque. Basteranno perciò queste basilari nozioni che vi ho mostrato e che voi però ripeterete fino alla nausea. Intesi? Bene, ora prendete questo libro e posatelo sul vostro capo... voglio vedervi camminare da una parte all'altra della stanza senza farlo cadere. Postura certa, spalle diritte e testa alta. Avanti, voglio vedervi camminare come una vera dama...” e si sedette su una poltrona ad osservarla.

Guisgard
24-10-2013, 20.45.06
“Certo che voglio andarci.” Disse Roberto a Clio. “Ed alla festa inviteremo proprio messer Duon a quella battuta di caccia.”
In quel momento si udirono dei cavalli fermarsi davanti alla casa dei Fiosari.
Poco dopo i domestici annunciarono una visita.
Era il capitano Jacopo de' Gufoni insieme ad alcuni dei suoi uomini.
“Capitano, che sorpresa...” andandogli incontro Roberto “... prego, accomodatevi...”
“Salute a voi, milord.” Con un cenno del capo Jacopo. “Mie signore.” Salutando poi Clio e Selenia. “Sfortunatamente questa non è una visita di cortesia.” Fece il militare. “Stiamo dando la caccia ad un uomo... un chierico, o almeno così egli si presenta, che voi avete incontrato alla chiesa di Santa Felicita. E vostra cugina ha incontrato poi al Palazzo di Giustizia. Mi riferisco a colui che si fa chiamare Priore Adamo.”
“E lo cercate qui, capitano?” Fissandolo Roberto.
“Naturalmente no, milord.” Scuotendo il capo Jacopo. “Ma sono qui per avvertirvi che l'esecuzione di Francesco de' Binardi è stata rinviata. E questo ha a che fare con la caccia a quel chierico.”
“In che modo?” Chiese Roberto.
“Se, come pensiamo, entrambi fanno parte della banda di Mirabole” spiegò Jacopo “allora il giovane de' Binardi deve sapere qualcosa. E' stato interrogato ma ciò non è valso a nulla. Ora i miei uomini passeranno alle maniere forti... esistono metodi che farebbero parlare anche un sasso... è solo questione di tempo... appena confesserà, potremo giustiziarlo.”
“Capisco.” Mormorò Roberto.
“Ma sono qui anche per dirvi altro...”
“Vi ascolto, capitano.”
“De' Binardi chiede di parlarvi.” Disse Jacopo. “Probabilmente vuol professarsi ancora innocente. Era giusto farvelo sapere.”
“Non intendo certo incontrarlo.” Deciso Roberto. “Anzi, prima verrà giustiziato, meglio sarà.”
“Comprendo.” Annuì Jacopo. “E' un vostro diritto. E di certo lui non può avanzarne alcuno, data la sua posizione. E sia. Questo è quanto. Perdonate il disturbo. Riprendiamo la nostra caccia.” Ed andò via con i suoi uomini.

elisabeth
24-10-2013, 20.49.30
Posate....piu' di una...a destra e a sinistra....Dio mio quanti bicchieri....." Ma non basta un bicchiere ?....".......tovaglie e tovaglioli......ero sconfortata.....poi avvenne che Velv...incomincio' con il mio portamento....mi piazzo' un libro sulla testa e dopo essersi spiegato molto bene si sedette su una poltrona......

Impettita cominciai a camminare....finendo per inciampare sul tappeto e finendo a faccia a terra......ripresi il libro....e ricominciai daccapo......lo feci cadere non so quante volte.....inciampai e mi rialzai....ero stanca e avevo le lacrime agli occhi.......fino a quando tolsi le scarpe...misi le mani ai fianchi e il libro rimase sulla mia testa......" Avete veduto che così va molto meglio ?......senza scarpe e' più comodo e il libro non cade...".....mi parai davanti a Velv soddisfatta...." E poi scusate lo mio pensiero...ma i soldi nascondono ogni cosa....me lo disse Padre Anselmo......ma scusate Messere i soldi di chi sono "......

Guisgard
24-10-2013, 20.49.58
“Come ha disposto Sua Signoria” disse Ermiano ad Altea “questa casa è sempre aperta per voi, milady. Mi ero solo stupito a causa di ciò che mi avevano riferito le guardie... e cioè che si trattava di cosa importante... ora voi mi dite che riguarda la vita di un uomo... Sua Signoria in questo momento è impegnato con un suo ospite... ma visto l'importanza di ciò che vi ha spinto a venire qui, andrò subito a riferirgli della vostra presenza... attendetemi qui, milady...” mostrò un lieve inchino e uscì dalla sala.
Altea restò così ad aspettare in compagnia del fidato Mardhuan.

Altea
24-10-2013, 20.56.24
Mi sedetti su una poltroncina di velluto rosso in corridoio aspettando il Cavaliere, sentivo il cuore pulsare nelle vene....come avrei giustificato il mio arrivo a quella dimora? Forse potevo dirgli che parlando con Irene ne venni a sapere...non potevo certo narrare della lettera.

Clio
24-10-2013, 20.59.24
Restai in silenzio durante tutto il colloquio tra Roberto e il capitano.
Quando poi se ne andò, mi avvicinai al mio finto cugino.
"Sicuro, di non voler parlare con de' Binardi?" dissi, alzando lo sguardo su di lui "Insomma, non sei nemmeno un po' curioso? L'ultimo desiderio di un condannato a morte non dovrebbe mai essere negato... andiamo, quel ragazzo è un incosciente e un imbecille, ma non mi sembra così pericoloso.. ancor più se è dietro le sbarre.. E le parole estorte con la tortura lasciano il tempo che trovano, se penso a cosa confessavano le donne accusate di stregoneria sul Continente.." scossi la testa "..andiamo, anche un bambino capirebbe che erano fantasie degli accusatori.. ma questo non c'entra..".
Cercai nuovamente i suoi occhi "E' da quella sera che mi chiedo perchè abbia rischiato tanto per venire qui, cosa volesse dirti... Beh, non mi permetterei mai di dirti cosa devi fare, lo sai.. ma sono troppo curiosa per perdere un'occasione simile.. ma non ha chiesto di me, ma di te.. dunque non spetta a me decidere.." sorrisi.
Come poteva non essere curioso? Insomma, un uomo senza un motivo non rischia la vita a cuor leggero. Doveva esserci sotto qualcosa. Quel qualcosa che mi era parso di scorgere negli occhi del mercante mentre abbassava l'arma, un attimo prima che le guardie lo portassero via.
Ma spettava a Roberto decidere, anche se avevo l'abitudine di fargli sempre sapere come la pensavo, in maniera del tutto disinteressata, naturalmente.

Guisgard
25-10-2013, 01.56.44
Velv fissò Elisabeth senza scomporsi.
“Si dia il caso” disse “che ho del denaro. Ho sempre dato la caccia a lestofanti, assassini, fuggitivi e ad ogni tipo di canaglia che abbia calcato questo mondo. Naturalmente conto di rifarmi con gli interessi. Dopotutto la compagnia di mercanti che ci ha assoldati ha messo un bel gruzzolo sulla testa di quell'Azable. Dunque non abbiate a preoccuparvi del denaro. Saremo in tutto e per tutto dei signori. E appena avrete imparato a camminare non più come una villana, ma come una dama dell'alta società, vi spiegherò il nostro piano. E' semplice ma ingegnoso. Su, rimettetevi quel libro in testa adesso e cercate di non farlo più cadere a terra. Naturalmente dovrete riuscirci calzando le scarpe.”

Guisgard
25-10-2013, 02.18.10
Altea, sempre col fedele Mardhuan accanto, era in quella sala, in attesa di poter incontrare il Cavaliere d'Altafonte, quando una porta si aprì all'improvviso.
Apparve così un uomo anziano.
Camminava lentamente ed aveva un aspetto bonario.
Guardò la donna e sorridendo la salutò con un cenno del capo.
“Salute a voi, milady.” Disse avvicinandosi ad Altea. “Mi piace passeggiare in queste stanze, perchè ci sono tante opere straordinarie. Come quel ritratto di dama del Rinascimento, o quel quadro che raffigura una battaglia sotto le mura di una città. Eppure, fra tutte queste magnifiche forme d'arte, nessuna, permettetemi, può starvi alla pari. Avete la freschezza di un fiore e l'appetibilità di un frutto maturo. Eh, se vi avessi incontrata, diciamo, durante la mia giovinezza... chissà!” Esclamò facendole l'occhiolino. “Ma voi, allora, non eravate neanche nata! Bella e giovane come siete!” E restò a fissarla.
http://pad.mymovies.it/cinemanews/2010/35968/umathurman1.jpg

Guisgard
25-10-2013, 03.05.07
“Sinceramente” disse Roberto a Clio “non mi interessa nulla di quell'idiota. Anzi, tutta questa storia è una seccatura. Se quello sciocco non avesse tentato di uccidermi l'altra notte, a quest'ora avrei avuto soddisfazione, lasciandolo stecchito sul campo del duello. No, non ci penso neppure...” scosse il capo “... non voglio certo recarmi in una prigione per ascoltare le ultime fandonie di un uomo che dovrebbe invece essere già morto.” Prese del liquore in un bicchiere e cominciò a sorseggiarne un po'. “Tu invece mi sembri alquanto incuriosita...” fissandola “... beh, se vuoi, puoi sempre recarti tu ad ascoltare cosa vuol dire quello spaccamontagne... le sue ultime confessioni prima di liberarci per sempre dalla sua insulsa esistenza...”
“Ben detto, Roberto!” Esclamò Selenia. “Gente simile, trovata in casa altrui con un'arma in pugno, non meriterebbe neanche un processo!”

Clio
25-10-2013, 09.29.46
Sorrisi "Sai bene che io sono curiosa per natura.. tutttavia, quell'uomo non vuole parlare con me, e già una volta gli ho chiesto di riferirmi il suo messaggio, ma si è rifiutato.. di certo non andrò a trovarlo in prigione!" mi voltai verso Roberto "In effetti, devo dire che la cosa mi ha sorpreso.. pensavo che, essendosi introdotto in casa tua saresti stato ancora più offeso e avresti comunque voluto soddisfazione... Santo Cielo, io non l'ho colpito perchè non si dicesse che eri stato avvantaggiato da una sua ferita..." scossi la testa "Scusa, la smetto di intromettermi nei tuoi affari..".
Mi voltai poi verso Selenia "In un paese civile, chiunque ha diritto ad un giusto processo.." mi avvicinai verso la finestra, e lasciai vagare lo sguardo sul paesaggio circostante "Anche se questo avanzato stato liberale sembra averlo dimenticato.." sussurrai, tra i denti.
Non era Francesco l'unico a cui pensavo. C'era Diomede, rinchiuso in una di quelle celle, con i vestiti logori, il viso scavato, lo sguardo spento.
Lui aveva avuto un giusto processo? No, una sentenza sommaria, nonostante gli stemmi e le firme.
Sentii la rabbia impossessarsi di me, piano piano, non potevo permetterglielo.
Avevo una possibilità di salvare quello sciagurato di mio fratello, non potevo lasciarmela sfuggire.
Mi aggrappai alla balaustra, e respirai lentamente. Non bastò.
"Non mi sento molto bene, vogliate scusarmi..." dissi, abbozzando un sorriso.
Salutai entrambi e mi diressi verso la mia stanza.
Chiesi ai servitori di lasciarmi sola e non appena sentii la pesante porta chiudersi dietro di me, iniziai a respirare nuovamente.
Mi buttai sul letto, come se un'improvvisa stanchezza si fosse impossessata di me.
Restai lì, immobile, per molto tempo, in balia dei miei pensieri.

Talia
25-10-2013, 13.09.05
I miei occhi erano nei suoi... mi sentivo le guance in fiamme...
mi stringeva la mano ma io non opposi resistenza...
e, per un attimo, mi sentii come se gli ultimi sette anni non fossero mai esistiti... mi sentii di nuovo sulla collina, presso la Cappella di San Michele...
“Se... se lui fosse qui, saprebbe che l’ho già schiaffeggiato una volta... e potrei farlo ancora... ” mormorai, poi abbassai gli occhi “O forse... forse, se avessi voluto schiaffeggiarlo, lo avrei già fatto...”
Avevo parlato piano... pianissimo...
tornai a fissare i suoi occhi chiari...
erano sempre stati enigmatici, quegli occhi, difficili da decifrare...
ma ora... ora vi era qualcosa di più in essi, qualcosa che non riuscivo a cogliere del tutto.
Lui era sempre stato bravo a prendersi gioco di me, era sempre stato bravo a mettermi in difficoltà... aveva, per qualche ragione, sempre causato in me quella sorta di perpetua incertezza...
e, per qualche ignoto motivo, il cuore mi era sempre battuto forte in sua presenza.
All’improvviso, però, qualcosa si riscosse in me...
quell’antica paura che si prendesse gioco di me tornò a bruciarmi l’anima...
sfilai la mano dalla sua e gli voltai le spalle, perché non potesse leggere nei miei occhi quanto dolore mi causavano quelle parole.
“Hai lasciato morire il passato con molta facilità, vedo.” mormorai “Sei tornato senza temerlo, senza temere che esso potesse tornare a perseguitarti. Ed hai avuto ragione, se davvero solo io ho riconosciuto Guisgard negli occhi del Cavaliere di Altafonte... Altafonte... fui io a narrarti quella storia, quel pomeriggio... la storia di quella città... quel pomeriggio, rammenti? Quel pomeriggio... appena prima che tu...” esitai “...appena prima che tu corressi dalla tua amante... e tutto poi precipitasse!”
Avvertii la mia voce incrinarsi e tacqui.
Chiusi gli occhi per un istante ed inspirai profondamente.
Inspirai fino a recuperare, almeno in parte, il controllo...
“Non m’importa sapere perché sei tornato!” mentii, con la voce che forse tremava troppo per risultare credibile “Non m’importa niente di te! E so che neanche a te importa di me, dato che non ti è importato mai! Ma allora... allora perché hai lasciato che parlassi a Santa Felicita? Perché, nascosto nel buio di quel confessionale, hai ascoltato i miei segreti? E perché mi hai detto quelle cose? So che eri tu... lo so: solo tu sai di quel giorno a San Michele. Perché lo hai fatto? Chiunque tu sia... Altafonte o Guisgard... perché pensi di avere il diritto di prenderti gioco di me?”

elisabeth
25-10-2013, 13.54.29
Presuntuoso......bello e presuntuoso....."Allora sono felice che vostra Grazia esista....mi sento protetta,ora i malfattori non esistono piu'.....e sia imparerò ad essere una Dama che sa camminare....ma vi avverto non statemi l'ontano o anche l'ultimo dei camerieri si accorgerebbe da dove provengo..".......rimisi le scarpe e cominciai ad andare avanti e indietro....senza sosta.....i rimproveri e gli accorgimenti di Velv ormai li prendevo senza arrabbiarmi......sino a quando il libro sembrò rimanere incollato al capo.....ero sfinita.....ma avevo raggiunto il primo obiettivo......camminavo come una signora......" Spero tanto che ora siate orgogliosa di me....."....mi gettai sul letto sfinita....."Parlatemi del vostro progetto....vi ascolto "

Altea
25-10-2013, 16.35.12
Vidi quell'anziano fissarmi, ma chi era? Era impossibile un maggiordomo anziano...tutta questa confidenza e poi quegli apprezzamenti?
"Siete veramente gentile milord..sto aspettando il Cavaliere di Altafonte..io sono lady Altea e io con chi ho il piacere e l'onore di parlare?" dissi sorridendo.

Guisgard
25-10-2013, 17.41.47
A quelle parole di Talia, Altafonte sorrise in maniera enigmatica.
Si voltò verso il tavolino e riempì ancora il suo calice.
“Nel confessionale...” disse sorseggiando il liquore “... sapete, si dice che a Santa Felicita ci sia stato quel ladro... quel Mirabole... converrete con me che la vostra affermazione può dare adito a sospetti verso la mia persona... volete forse che vostro marito mi arresti con l'accusa di furto? In verità, l'idea di finire in prigione non mi attrae per nulla...” rise appena “... il ritorno... perchè si torna in un posto, mi chiedete? Conoscete i famosi Nostoi? I ritorni degli eroi in patria? Un filone celebre della poesia greca classica. Ebbene, perchè gli eroi ritornano? Ulisse per amore... il vostro Guisgard aveva un amore qui per ritornare? Ah, già... pare avesse un'amante a sentire voi... e forse altri lo pensarono, vero?” Sorseggiò ancora quell'elisir. “Ma si torna anche per altro... per vincere i propri fantasmi, i propri demoni... e talvolta anche l'amore può diventare un qualcosa che ti tormenta...” la guardò negli occhi, per poi lasciar cadere il suo sguardo su tutta la figura di lei “... perchè il Cavaliere di Altafonte è qui? Oh, ma per cercare moglie. Non l'avete sentito? A proposito... avete forse qualche vostra amica da presentarmi? Perchè sto scoprendo di avere un debole per le donne di queste terre... mi piacciono i loro nomi... non so... Veronica, Chiara...” sorrise di nuovo “... erano amiche di una ragazza che conobbi tempo fa... volete forse conoscere i miei gusti, milady? Così da essere facilitata nell'eventualità di volermi davvero presentare a qualche vostra amica? Vediamo...” finse di divenire pensieroso “... direi mi piacciono raffinate, eleganti, colte... ma che poi sappiano mostrare un volto diverso nell'intimità... mi piace far perdere il controllo ad una donna... turbarla, eccitarla... farle perdere ogni contegno... in barba allo stato nobiliare ed al buon nome...” rise “... eh, ma chissà se una dama dabbene come voi conosce donne simili...” la guardò ancora “... non sono nobile come voi... e neanche di Sygma, visto che questa terra sembra non volermi più... dunque posso rivelarvi una confidenza... pagherei per avere una come voi... anche adesso, milady... pagherei anche una prostituta, purchè vi somigli...” rise e finì di bere dal suo calice.
Poi lo lasciò cadere a terra e si avvicinò a lei.
Si avvicinò fino a sfiorarla, poi a toccarla e infine a stringerla a sé.
“Era così il vostro Guisgard?” Tenendola stretta. “Vi guardava così? Vi stringeva così? E vi desiderava come io adesso vi voglio, milady?” La fissò negli occhi e fu sul punto di baciarla, quando all'improvviso qualcuno bussò.
Lui restò a fissarla ancora per qualche istante, con le sue labbra vicinissime a quelle di lei, tanto da avere quasi il medesimo respiro.
“Chi è?” Voltandosi verso la porta e lasciando Talia libera da quell'abbraccio.
Quella si aprì e apparve Ermiano.
“Cosa c'è?”
“Perdonate, signore...” mormorò il servitore “... chiedono di voi... pare sia cosa urgente... di vita o di morte...”
“Arrivo...” annuì Altafonte “... mi perdonerete, vero?” Rivolgendosi a Talia. “Pare che i miei affari non mi lascino molto tempo libero...” le sfiorò ancora la mano con le labbra e poi si diresse verso la porta “... occupati di milady...” ordinò ad Ermiano “... i miei omaggi, lady Talia...” voltandosi ancora verso di lei.
Restò a guardarla per un lunghissimo istante con quei suoi occhi azzurri, per poi uscire e andare via.
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Guisgard
25-10-2013, 18.16.04
Clio si chiuse nella sua stanza, in balia di pensieri ed inquietudini.
Restò sul letto così e forse per un po' si addormentò.
Rammentò infatti immagini confuse, occhi, volti e voci.
E tra quelli forse anche quello di Mirabole.
Sognò poi suo fratello e persino Francesco.
Come una visione, l'immagine di quella sera, con lui che chiedeva di vedere Roberto, sembrava perseguitarla.
Vide infine Crysa.
Guerre e massacri.
E poi udì la voce di suo padre.
E solo allora fu certa di essere sveglia.
Come se quella voce fosse un presentimento, un segno, di qualcosa di pericoloso sul punto di accadere.
La porta bussò poi all'improvviso.
“Clio...” disse Roberto da fuori “... sei sveglia? Come ti senti? Ti va di parlare?”

Clio
25-10-2013, 19.32.08
Padre..
Sbarrai gli occhi, di scatto.
Non ero nel Palazzo Reale, non ero sulla mia amata isola. Ero esule e sola.
No, sorrisi, sola no.
Riconobbi piano piano la voce di Roberto, e tentai di alzarmi sui gomiti.
Avevo vestito non solo completamente vestita, ma persino con le scarpe addosso.
Ero proprio sfinita.
Mi alzai a sedere, e un immagine disordinata e inappropriata fu quanto mi mostrò lo specchio.
"Un momento.." Dissi, alzandomi.
Dopo poco, avevo sistemato il mio aspetto, e l'immagine bello specchio era nettamente migliore.
Non volevo mostrare a nessuno il mio stato d'animo, nemmeno a lui, anche se forse, lui se n'era accorto da solo.
"Avanti.." Dissi, quasi distrattamente "..entra pure.. Sono presentabile.." Con un sorriso divertito.
Così dicendo, mi lasciai cadere su un divanetto poco distante "Faresti portare del the?".

Guisgard
25-10-2013, 21.17.37
“Ah...” disse Velv ad Elisabeth, come a volerla rimproverare “... una vera dama non si lascia cadere così su un letto, neanche se è stanca morta... soprattutto in presenza di altre persone... al massimo deve sedersi impettita su una poltroncina o su una sedia...” sorseggiò del vino “... a tavola poi, quando sarete tra gente importante, dovete sedervi e mangiare pochissimo... magari mangiate prima, o dopo... l'importante è che nessuno vi veda mangiare più del dovuto... le dame ci tengono ad apparire inappetenti...” sorseggiò ancora dal suo bicchiere “... quanto al mio piano... è semplice, vi ho detto... sarete una ricca dama, appassionata d'arte e giunta qui a Sygma per vedere il famoso quadro di cui tutti parlano... così scopriremo magari qualcosa su Azable...”

Guisgard
25-10-2013, 21.28.12
“Certo...” disse annuendo Roberto a Clio “... ma tu dimmi... come stati? Mi sei sembrata... non so... scossa ed avvilita prima di là... non te la sarai presa per quella storia di de' Binardi spero? Non ne vale la pena... è una testa calda che merita la fine che farà... l'unica utilità che può avere riguarda il suo possibile ruolo nella banda di Mirabole... per il resto, quando morirà, nessuno ne sentirà la mancanza...” la fissò “... vieni, usciamo in giardino... prenderemo là il tè e poi andremo a cavalcare verso le colline... ti va?”

Guisgard
25-10-2013, 21.29.23
L'anziano sorrise ad Altea.
“Eh, milady...” disse “... il piacere è tutto mio... sono il Colonnello Antoine... ho servito la mia patria in luoghi tra i più disparati...” rise “... e devo dire di aver veduto molte meraviglie... ma nessuna è come voi!”
Ma proprio in quel momento la porta della sala si aprì ed apparve il Cavaliere di Altafonte.

Clio
25-10-2013, 21.47.18
Sorrisi "Sto bene, tranquillo... È solo che.." Esitai "Beh, non è facile dover apparire al meglio sempre, come se fossi una persona qualunque, intendo, senza problemi.. Per de' Binardi, non me la sono presa, figurati... Certo, continuo a chiedermi perché sia venuto qui, cosa volesse dirti.. Ma se per te non è importante, allora non lo sarà nemmeno per me..".
Posai la mano sulla sua, sorridendo.
"Tuttavia, non ho la minima intenzione di piagnucolare.. Non è nel mio stile.." Strizzando l'occhio "Quindi forza, tè in giardino e giro a cavallo.. Mi sembra un ottimo programma..".

elisabeth
25-10-2013, 22.45.24
" Sono stanca.....ho fame...ho sete e mi fanno male i piedi.....infondo non ci vede nessuno.....non preoccupatevi Velv sarò bravissima....mangerò come un uccellino berro bagnandomi le labbra non riderò sguaiatamente.....insomma sarò una gran Dama....ma voi dovrete promettermi che quando tutto sarà finito.....camminerete scalzo sull'erba..mangerete quanto vorrete.......vedrete lì si che potrete ridere senza bere a piccoli sorsi....Bene....sono pronta" ..mi alzai dal letto che avevo i capelli come alghe marine impazzite....la sua espressione non era delle migliori..

Altea
25-10-2013, 23.23.15
Sorrisi alle parole del simpatico e anziano militare.."Ma voi siete davvero troppo vagante...non penso di essere ciò che vi sia di più bello al mondo, altrimenti il Cavaliere di Altafonte si sarebbe già accorto di me, invece non vede nulla in me".
Dissi quelle parole con rassegnazione ma non mi accorsi che davanti a me stava proprio il Cavaliere...lo osservai, era scuro in volto, agitato.
Mi allontanai subito....certo era impegnato con una delle tante dame che incontrava e riuscii a guardare dentro il salone..."Mi spiace di disturbarvi milord" deglutii vedendo il suo sguardo cupo su me..."io ho alcune cose da dirvi..partendo da quelle meno importanti a quelle più importanti o vitali".
Mi risedetti sulla poltrona, e lo guardavo dall'alto al basso..."Prima di tutto volevo dirvi che non occorre domani venite a prendermi per portarmi al ballo reale..mi sentirei sola e non voglio inventare scuse su chi sono, perdonatemi ma sono stufa di mentire sempre...e non voglio di nuovo diventare una parente..la scorsa volta ero una moglie di uno sconosciuto" sospirai..."e poi lascerò la dimora che avete preso in affitto...troverò dimora presso qualche convento, l'aria laggiù è invivibile e ho scoperto..qualcosa..su una famiglia..i dè Binardi".
Rimasi un attimo in silenzio e accarezzai il velluto...scossi il capo...lo guardai negli occhi chiari..si sarebbe arrabbiato? Non lo avrei rivisto più...avevo capito che con lui non avevo più speranze e non mi ero sbagliata.
"A dire il vero quando mi trovai qui sfogliando un libro ho scoperto una lettera che parlava della dimora dove risiedo e vi era nominata quella famiglia e un ragazzo giovane morto, e un adulterio. Stamattina ho chiesto una vostra carrozza...ho parlato con il signor dè Binardi...e mi ha detto..che sta rischiando di perdere l'altro suo figlio...Francesco. Potrebbe andare al patibolo perchè la sera prima di un duello con un certo Fiosari si recò nella sua dimora e lo scoprirono...Lui e la figlia erano disperati".
Mi alzai di scatto e mi avvicinai a lui...."Non potete fare qualcosa per salvarlo? Vi prego..sono fuggita subito da quella casa, mi sono sentita turbata, forse perchè ho pensato a quel ragazzo morto...forse per un duello..nella loro famiglia".
Detto questo rimasi in silenzio e mi risedetti sulla poltroncina guardando il pavimento.

Guisgard
26-10-2013, 01.38.07
“Oh, milady...” disse l'anziano colonnello ad Altea “... i giovani non comprendono mai la vera bellezza...”
Ma proprio in quel momento entrò Altafonte.
“Colonnello...” avvicinandosi all'anziano “... sempre a fare il galante, vero?” Rise. “Ma temo che sia l'ora di riposare per voi.”
“Sciocchezze, ragazzo mio!” Esclamò il colonnello. “Basta una bella donna e mi sento rinvigorito!”
“Rammentate? Dovete prendere la vostra medicina.” Fissandolo Altafonte.
“Che medicina?”
“Ma come?” Prendendolo sottobraccio il cavaliere. “Domani siamo attesi per quel safari e bisogna che prendiate la medicina contro la malaria e il morso di qualche insetto tropicale.”
“Per Bacco, è vero...” annuì il vecchio “... ci sarete anche voi, vero?”
“Naturale.” Ridendo Altafonte. “Su, ora salutate lady Altea e andate a prendere la vostra medicina.”
“Stasera orata o salmone?”
“Direi salmone.” Rispose il cavaliere.
“Ragazzo mio...” sottovoce il colonnello “... niente male la dama...” indicando Altea “... posso darvi un consiglio? Buttatevi!” Rise. “Eh, avessi io la vostra età!” E uscì dalla stanza.
“Salute, milady...” rivolgendosi Altafonte con un inchino ad Altea “... mi spiace sapere di non vedervi al ballo... spero cambierete idea, così non mi costringerete ad andarci da solo... quanto alla lettera che avete trovato... ho solo fatto delle ricerche riguardo alla casa prima di prenderla in affitto... tutto qui... tuttavia lasciare quella casa da parte vostra non mi sembra una buona idea...” fece con naturalezza.
Ma poi le successive parole della donna lo turbarono.
“Mi spiace per quel ragazzo...” mormorò con lo sguardo divenuto cupo di colpo “... ma temo di non poter fare nulla... d'altronde vi è una giustizia e deve seguire il suo corso...”

Guisgard
26-10-2013, 01.45.05
Velv sorrise a quelle parole di Elisabeth.
“Massi...” disse poi “... magari, quando questa storia sarà finita, avremo guadagnato tanto di quel denaro da poter vivere come più ci piace... chissà, magari andrà proprio così...” si versò altro vino e ne offrì un bicchiere ad Elisabeth “... solo un sorso però... le dame non bevono mai in pubblico, rammentate... comunque... come vi dicevo, voi sarete una dama ricca ed amante dell'arte... io invece sarò il vostro accompagnatore... non so ancora, forse un notaio o magari un avvocato... appena avremo informazioni su quel quadro, comincerà la nostra recita...”
In quel momento ritornarono gli altri due suoi compagni.
“Allora?” Fissandoli Velv.
“Abbiamo preso alcuni libri che parlano di quel quadro...” fece uno dei due “... sembra abbia una storia interessante quell'opera...”
Velv allora cominciò a sfogliare quei libri.

Altea
26-10-2013, 01.45.22
Ascoltai sbigottita le parole tra il Cavaliere e il colonello...l'uomo non era in sè ovviamente, ma sorrisi..l'occhio per le donne era ancora buono.
Alle parole del Cavaliere trasalii...mille dubbi mi vennero in mente, lo guardavo ora negli occhi ero vicina a lui.."Non...si può fare nulla per quel ragazzo?Ma cosa ha fatto di male..scusate ma questa non è giustizia" scrollai le spalle pensando a quel vecchio padre che aspettava la grazia per il proprio figlio.
Rialzai il capo e lo fissai e mi avvicinai a lui, un nodo in gola..."Dovete andare solo al ballo?E come mi presentere ditemi...vostra cugina?Una parente lontana..o la dama di compagnia?Sono solo una sciocca..non vi siete accorto dei miei sentimenti per voi..ecco perchè voglio allontarmi da Voi, non vi è peggior cosa di un sentimento negato..e voi...me lo negate..fino ad ora mai provai tutto questo per nessuno":
Presi un fazzoletto asciugandomi le lacrime, lo guardai e presi in silenzio la strada del corridoio.

Guisgard
26-10-2013, 01.58.41
“Già...” disse Altafonte ad Altea “... ma nessuno ha detto che la giustizia deve essere equa... del resto l'amministrano gli uomini, non Dio...” era cupo in volto “... infondo la vita non è altro che un'immensa tragedia...” scosse il capo.
Ma poi quelle ultime parole di Altea lo colpirono.
“Aspettate...” rincorrendola e prendendola per mano “... non siate sciocca...” asciugandole le lacrime col suo prezioso fazzoletto di batista “... non sapete nulla di me... non si può provare qualcosa per chi non si conosce davvero... verrete al ballo insieme a me... e vi presenterò per ciò che siete... una nobile dama che accompagnerà il Cavaliere di Altafonte...”

Altea
26-10-2013, 02.04.42
Camminavo in preda alla collera quando sentii afferrarmi la mano, mi volsi ed era la sua..mi asciugò il volto col suo fazzoletto e ascoltai le sue parole sorridendo.."E voi che sapete di me?Potrei essere una approffittatrice, che finge per avere benefici da voi..l'Amore..quello Vero mio Cavaliere...lo si capisce subito e a prima vista..e io vi apprezzo per quello che siete o come siete..d'altronde ho capito che siete una persona misteriosa".
Un gesto improvviso mi strinsi forte a lui..."Datemi una possibilità..capirete che sono una persona sincera, e che merito il vostro Amore..e d'accordo verrò a quel ballo".

Guisgard
26-10-2013, 02.34.02
Altafonte ascoltò Altea e poi le sorrise teneramente.
“Se non vi ritenessi una donna sincera” disse “non vi avrei certo aperto le porte della mia casa... sono lieto che ci abbiate ripensato... sarei andato da solo a quel ballo... e poi...” accennò un sorriso e i suoi occhi tornarono a splendere, abbandonando quel velo cupo che li aveva velati “... avete visto, no? Il colonnello ha un debole per voi...” rise di gusto “... non vogliamo certo deluderlo...” estrasse da una tasca un piccolo scrigno d'argento con un rubino incastonato al centro “... apritelo solo quando vi sarete vestita per il ballo... come Cenerentola prima del ballo di Mezzanotte...” e mise quello scrigno nella mano di Altea “... ora credo che dobbiate riposare... il ballo è domani... e credetemi, non vi sono fantasmi in quella casa...” e le fece l'occhiolino.

Guisgard
26-10-2013, 02.43.52
Clio e Roberto, così, uscirono in giardino e fu loro servito un tè con pasticcini vari.
“Lo so che non è facile essere se stessi” disse Fiosari alla ragazza “quando il proprio fratello è rinchiuso in una prigione, col rischio di essere giustiziato ingiustamente...” la fissò teneramente “... ma non temere... riusciremo a farlo uscire... troveremo Mirabole e consegneremo il suo vero nome al viceprocuratore...” prese la sua mano e la strinse “... e io non voglio saperti triste...” le sorrise.
Poco dopo lasciarono il palazzo in sella a due magnifici cavalli del Gargano.
Galopparono fin verso le colline, fino a raggiungere un luogo isolato.
Qui l'unica costruzione a sorgere era una piccola cappellina visibile in lontananza, che riproduceva in tutto le fattezze di una delle chiese più importanti di Sygma.
“Non ero mai stato quassù...” mormorò Roberto.
E i due ragazzi si accorsero di qualcuno accanto alla cappellina.
Era una ragazza e recitava una sorta di filastrocca:

“Chissà che faccia avrà...
Chi lo sa chi egli mai sarà...
So solo che Mirabole è il suo nome...
Egli verrà stanotte, anche se non so come...
Forse cercherà tesori, forse gioielli, ma verrà...
E io che nulla ho, il mio cuore ogni suo battito gli darà...”
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Talia
26-10-2013, 03.29.03
Ero rimasta per lunghi minuti immobile, fissando la porta oltre cui era scomparso...
tremavo...
ogni singolo centimetro del mio corpo tremava...
tremavo per le sue parole e per i suoi occhi talvolta così cupi, tremavo per la sua voce calda quando parlava del passato, tremavo per le sue braccia e per l’audacia dei suoi gesti...
tremavo così forte che mi occorsero parecchi minuti in più per realizzare ciò che aveva detto all’inizio...
...sapete, si dice che a Santa Felicita ci sia stato quel ladro... quel Mirabole...
...sospetti verso la mia persona...
...quel Mirabole...
...accusa di furto...
Spalancai gli occhi.
Fu un attimo, un flash.
Spalancai gli occhi e mi coprii la bocca con la mano.
Era follia.
Si, era follia quell’idea.
Pura follia.
Eppure...
Esitai... non poteva!
Non poteva essere così folle!
Neanche lui era così folle!
Sollevai gli occhi sul servitore davanti a me...
se ne stava lì, con quella sua aria gentile e discreta...
lo fissai per un istante.
Poi, improvvisamente, mi riscossi.
e così, mormorando un piccolo ‘grazie’ all’uomo, uscii dalla stanza quasi di corsa...
percorsi in quel modo in corridoio e mi precipitai giù per la scala.
Avvivai nel cortile quasi come una furia, individuai il mio cavallo e subito mi precipitai verso di esso, balzandogli in groppa e partendo subito al galoppo...
al galoppo uscii dal palazzo e presi la strada, al galoppo varcai le porte della città e mi diressi verso le colline.
La mia mente era piena di immagini, di sensazioni, di emozioni... era piena di quella voce calda e di quegli occhi chiari...
Galoppavo senza guardarmi intorno finché, all’improvviso, il cavallo si impennò, fermandosi... io gridai, colta alla sprovvista, e dovetti tenermi forte per restare in sella...
chiusi gli occhi ed, infine, ripresi fiato: dovevo calmarmi, pensai.

Guisgard
26-10-2013, 04.27.00
Talia era così scappata via dal palazzo di Altafonte.
Aveva cavalcato fino ad uscire dalla città, fino ad imboccare la direzione che dava sulle colline.
Ma il suo cavallo, imbizzarrendosi all'improvviso, arrestò la sua corsa in alta campagna.
Nei pressi di un piccolo cimitero.
E tra le varie lapidi, la ragazza vide qualcuno.
Era il becchino intento a scavare una nuova fossa.
Ne aveva scavato già due prima di quella.
E proprio in quel momento si accorse di Talia.
Era un uomo dai tratti villani, i modi grezzi e con abiti che tradivano la sua bassissima estrazione sociale.
“Bella dama...” disse alla ragazza “... il cimitero è chiuso... solo lui può venire ora qui... lui e nessun altro...” rise in modo ingenuo “... lui mi ha già dato del denaro... e me ne darà ancora quando ucciderà coloro destinati a riposare in queste fosse...” e restò a fissarla.
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Talia
26-10-2013, 11.58.57
Respiravo forte... velocemente... ero in preda a mille e più sensazioni, a mille turbamenti dell’anima...
e fu probabilmente per questo motivo che non mi accorsi subito di dov’ero...
non me ne accorsi finché non udii quella voce...

“Bella dama...” disse alla ragazza “... il cimitero è chiuso... solo lui può venire ora qui... lui e nessun altro...” rise in modo ingenuo “... lui mi ha già dato del denaro... e me ne darà ancora quando ucciderà coloro destinati a riposare in queste fosse...” e restò a fissarla.

Battei le palpebre un paio di volte e tornai al presente...
il cavallo si era fermato proprio accanto al basso muretto di cinta del piccolissimo cimitero... i miei occhi vagarono tra le antiche lapidi, sulla piccola e malmessa cappellina centrale, fino all’uomo che aveva parlato.
Era, questi, un uomo dall’aspetto semplice e dai modi sgraziati, se ne stava appoggiato alla sua pala proprio accanto alle tre fosse che stava scavando, l’una accanto all’altra, presso il margine estremo...
lo fissai, come sorpresa dalle sue parole...
“Lui?” mormorai, spronando appena il cavallo e accostandomi ancora al muretto, facendomi così anche più presso all’uomo “Chi è ‘lui’? Per chi sono le fosse che avete scavato?”

elisabeth
26-10-2013, 20.12.15
Presi dalla sua mano il bicchiere e bevvi a piccoli sorsi.....Le Dame non bevevano...era assurdo.....Poi entrarono gli uomini di Velv.....avevano dei libri.....trattavano di arte ed del famoso dipinto.......ero ancora vicino al letto quandolo vidi sedere sulla poltrona ed aprire il primo libro......." Un quadro dai colori straordinari......dipinto da mani straordinarie e dalla mente di un poeta.......e' impossibile immaginare una cosa così fantastica.....ma e' troppo vera...e troppe persone stanno rischiando per questa meraviglia..........sarete il mio accompagnatore......da chi sarebbe più utile essere accompagnata..da un avvocato o da un notaio ?......nel caso in cui magari....questo quadro avesse un prezzo, anche se....penso che la persona che abbia commissionato questo furto......pagherà quanto mai potremmo pagare......non chiedetemi perché lo so.......ma credo che le cose per Azable siano andate così........"......mi accovacciai in ginocchio accanto a Velv per continuare a leggere e guardare.....appoggiando il mio viso al bracciolo della poltrona.....saremmo mai riusciti nel nostro intento ?......non avevo più quella certezza che avvolge le persone sicure al mille per mille.......pensavo al Capo........e se fosse stato meglio cercare lui ?....o se forse in entrambi i casi la strada.....fosse stata la stessa ?.........mi addormentai accanto ai suoi piedi........le cose saranno andate come era destino che andassero......altro non potevo fare....

Altea
27-10-2013, 00.04.13
Mi scostai da lui..ascoltando le sue parole e il mio animo ritornò di mille colori come dopo un improvviso temporale.
Mi trovai tra le mani quel piccolo scrigno in argento e osservavo il rubino incastonato che dava bagliori rossastri.."E' per me...oh sono molto curiosa ora milord..ma manterrò la promessa, lo aprirò solo dopo aver indossato il vestito per il ballo reale..anche perchè non dovesse svanire per magia come un incantesimo" e sorridendo lo baciai sulla guancia e lo guardai negli occhi..."Avete ragione ho bisogno di riposare...per essere bella domani non per il ballo ma per voi" e uscii dal Palazzo.
Ritornai verso la dimora dei Castelflorenzio ma cercai di scacciare quei pensieri che mi avrebbero turbato.."Mardhuan, vedi questo scrigno con rubino? Me lo ha dato il vostro padrone..e io non mi fido di Madama Irene e di tenerlo in casa..conservatelo e me lo darete quando vi dirò io" e consegnai lo scrigno al guerriero orientale..."E mi raccomando, se mai non dovessi vedermi dovete avvisare il vostro padrone perchè io vi dirò sempre ogni mia mossa.
Arrivati a casa vidi un servitore e gli comunicai di dire a Madama Irene di far venire la parrucchiera in casa perchè avevo cambiato idea e sarei andata al ballo reale e quindi di svegliarmi presto.
Andai nella mia stanza, mi sedetti e fu inevitabile...li mi fissava lady Vittoria da quel quadro e bisbigliai..."Mia nonna diceva non è dei morti che si deve aver paura...ma dei vivi..quelli..oh si possono farti del male".
Mi svestii di fretta, indossai la camicia di seta e mi infilai nel letto e sperai non avessi avuto i soliti incubi e mi addormentai subito.

Clio
27-10-2013, 23.55.14
Il paesaggio attorno a noi era davvero incantevole, i colori delle colline, il vento leggero, il paesaggio autunnale.
Quella passeggiata mi diede nuova pace e un po' di serenità.
D'altro canto, avevamo sempre amato quelle cavalcate, anche se la vegetazione era molto diversa, stretta com'era tra il monte e il mare.
Colline dolci come quelle, non se ne trovavano facilmente.
Una cappellina si ergeva solitaria tra la vegetazione e, senza accorgercene, ci avvicinammo.
Sorrisi nel sentire le parole pronunciate dalla donna.
"A quanto pare è un rubacuori, il nostro Mirabole.." dissi a Roberto, per poi avvicinarmi ancor di più alla costruzione.
Scesi da cavallo e salutai la ragazza con un cenno del capo.
"Salute a voi.." dissi gentilmente "..perdonate, ma non ho potuto fare a meno di ascoltare le vostre parole.. pare che in città non si parli d'altro che di Mirabole.." mi guardai attorno "...sapreste dirci che posto è questo? Io non sono di queste parti, ma mio cugino sostiene di non averlo mai visto.." sorrisi "E' davvero incantevole.." sussurrai appena.

Guisgard
28-10-2013, 01.52.55
Capitolo IX: Caccia al ladro

“<<Oh, Achab!>> gridò Starbuck <<non è troppo tardi, neanche adesso, il terzo giorno, per desistere. Guarda! Moby Dick non ti cerca. Sei tu, tu, che lo cerchi da insensato!>>”

(Herman Melville, Moby Dick)



La ragazza guardò Clio e le sorrise teneramente.
Dall'aspetto sembrava una popolana.
Ma i tratti e lo sguardo avevano un qualcosa di indefinito, di sfuggente.
“Salute a voi, miei signori...” disse “... queste colline” guardandosi intorno “sono ciò che resta di un'antica leggenda...”
“Quale leggenda?” Chiese Roberto.
“Quella cappella” indicando l'edificio sacro la ragazza “è l'unica cosa che può sorgere qui... oltre ad essa troverete solo il sibilo del vento e il silenzio dell'oblio... è dedicata all'Arcangelo Michele ed io vengo a pregare qui tutti i primi Venerdì del mese...”
“E la leggenda?” Domandò di nuovo Roberto.
“Secoli fa” raccontò la ragazza “qui sorgeva una grande e ricca città... essa venne poi distrutta e su queste terre venne imposto l'assoluto veto di costruire ancora... eccezion fatta per la Cappella di San Michele... ma una leggenda vuole che prima della sua distruzione gli abitanti riuscirono a portare fuori dalle mura tutte le loro immense ricchezze, nascondendo così quello sterminato tesoro qui intorno...”
“E qual'era il nome della città?” Fissandola Roberto.
“Altafonte...” rispose la ragazza “... oh, guardate!” Esclamò all'improvviso, indicando il cielo sopra la piccola cappella. “L'arcobaleno!”
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Guisgard
28-10-2013, 02.23.02
Velv sfogliò quel libro davanti ad Elisabeth.
Immagini, massime, citazioni, aforismi che riguardavano quel quadro e tutte le leggende che circolavano intorno ad esso.
E pian piano Elisabeth, inginocchiata accanto a Velv, si addormentò.

Le colline, i cipressi, le torri lontane.
E poi le strette stradine tra girasoli, accanto a vigneti, il corso del fiume.
Un piccolo borgo, la notte e tante stelle a scintillare nel cielo.
Elisabeth vagava in cerca di qualcosa, fino ad arrivare davanti ad una piccola chiesa.
Era però chiusa e un attimo dopo giunsero tre monache che recitavano i Misteri del Santo Rosario.
Erano i Misteri del Gaudio.
Poco dopo, quando le tre suore erano ormai svanite, ne arrivarono altre tre.
Anch'esse recitavano i Misteri del Rosario.
Ora quelli del Dolore.
Attraversarono lo spiazzo che precedeva la chiesa e qualche istante dopo ecco apparire altre tre suore.
Anche queste ultime tre recitavano il Santo Rosario.
Ora i Misteri della Gloria.
E quando anche queste furono andate via, arrivarono alcuni frati Dominicani che ripetevano una Litania dedicata alla Vergine Maria.
E quando la Litania terminò, le porte della chiesa si aprirono per un momento.
Vi uscì un curato di campagna.
“Non c'è più bisogno del quadro...” disse “... il Fiore è stato trovato...”
Poi dei passi lontani ed improvvisi.
Il curato era sparito.
Ancora quei passi, stavolta più vicini.
Poi il rintocco della campana.
I passi ora sembravano vicinissimi.
Elisabeth si voltò ed ebbe solo il tempo di intravedere un'ombra.
Un'ombra che le si avvicinava.
Ed avvertì, nel vederla, un senso di vaga disperazione...

Si svegliò di colpo, ritrovandosi nel comodo letto del suo alloggio.
Era nella sua stanza.
Qualcuno l'aveva messa in quel letto dopo essersi addormentata.

Guisgard
28-10-2013, 02.44.36
La notte trascorse rapida, ma inquieta.
Altea, forse tra il sogno e la veglia, avvertì prima dei passi che provenivano dal pianterreno, poi delle voci confuse dal corridoio e infine ancora la musica che aveva sentito giorni prima.
Era una musica lenta e malinconica, che pareva salire dal basso e giungere a turbare i suoi sogni.
E insieme a quella musica Altea cominciò a sentire freddo.
Poi, finalmente giunse il mattino.
Qualcuno bussò alla porta della sua camera ed entrò.
Era Irene con un vassoio.
“Buongiorno, milady...” disse con un lieve inchino la donna “... vi ho portato la colazione a letto... qui c'è del tè anche per la vostra guardia del corpo... ho provato ad offrirgliene, ma dice che può mangiare e bere solo dietro vostro permesso...”
E in quel momento Altea si accorse che il ritratto di lady Vittoria non c'era più.

Guisgard
28-10-2013, 03.08.53
L'uomo rise in modo grottesco a quelle parole di Talia.
“Oh, lui...” disse con un'espressione ebete “... lui è il mio padrone... si ferma qui quando torna dalle colline, dove c'è San Michele... resta a pregare per un po' davanti alla cappellina” indicando la costruzione sacra al centro del piccolo camposanto “e poi mi lascia sempre delle monete...” ed estrasse del denaro da una delle tasche “... e me ne darà altre quando sotterreremo i tre destinati a queste fosse... i tre nemici del mio padrone... coloro che lo hanno cacciato dalla sua terra, esiliandolo... e lui è tornato per vendicarsi... vendicarsi di tutti...” e si abbandonò ancora ad una bizzarra risata, per poi chinarsi in un'altra fossa, cominciando a dissotterrare i resti, ormai quasi del tutto decomposti, del corpo posto al suo interno.
http://www.sikharchives.com/wp-content/uploads/2011/12/seventh_seal_the_black_plague.jpg

Clio
28-10-2013, 14.50.04
"Altaforte..." Sussurrai "..Altaforte.." Ripetei.
Quel nome non mi era nuovo, pensai, cercando di ricordare dove lo avessi sentito.
Guardai Roberto con aria interrogativa, e il volto entusiasta di Selenia si fece chiaro nella mia mente.
"Tua moglie.." Iniziai a dire "..ma sì, non ricordi? Era tutta presa dal nuovo arrivato in città.. Prima della festa degli Accio.." Cercai di rammentare un volto, ma senza successo "Non era quell'uomo di cui parlavano tutti? O meglio, tutte..." Repressi un risolino pensando ai discorsi uditi di sfuggita alla festa.
"Cos'era, il barone di Altaforte? No era un nome antico.. Beh, non lo rammento, ma sicuramente c'era Altaforte.." Sorrisi "..controlleremo la lista per il ballo di domani..".
Mi voltai nuovamente verso la ragazza, c'era qualcosa che mi sfuggiva, che non riuscivo a capire.
"Come mai cantavate di Mirabole?" Dissi, gentilmente "..l'avete forse conosciuto? Dev'essere un uomo davvero affascinante.." Sospirai "..a quanto pare è riuscito a far breccia nel vostro cuore.." Sorrisi, benevola.

Altea
28-10-2013, 16.19.01
Dormivo e sembravo in dormiveglia
e udivo un lieve vociare indefinito..
e poi come sottofondo quella musica..
la musica di un clavicembalo..la stessa musica del giorno della pioggia
e guardavo attorno ero in giardino, i miei vestiti bagnati
....avevo freddo...molto freddo.

Udii la porta della camera aprirsi e mi alzai di sobbalzo,
cosa era successo...forse i soliti sogni e vidi Irene davanti a me col vassoio con una ricca colazione..."Dite a Mardhuan che lady Altea gli concede di mangiare quando ne sente il bisogno e di chiedervi sempre ciò che necessita."
Mi voltai e sgomenta osservai la parete vuota, riposi la tazzina da the nel vassoio e tossii..."Mah...madama Irene dove è finito il quadro di lady Vittoria?".

Talia
28-10-2013, 17.28.39
Distolsi gli occhi in fretta alla vista di quel corpo, rabbrividendo.
Esitai per vari minuti...
non sapevo come mai quel luogo e le parole di quell’uomo mi turbavano tanto...
il padrone...
chi era il padrone di quell’uomo?
Ed era vero ciò che aveva detto? Era vero che stava scavando quelle fosse per qualcuno?
Era vero che andava spesso a San Michele?
Quell’uomo non sembrava molto in sé e forse le sue parole erano tutte frutto della sua mente vaga...
però, mi dissi, le monete le aveva davvero.
Sospirai appena...
ero ancora scossa, molto scossa...
eppure avevo una strana sensazione circa quel luogo...
Lentamente allora, quasi senza pensare, scivolai giù dal cavallo e legai le redini al ramo di un albero vicino, perché non fuggisse...
poi aggirai in silenzio il basso muretto del cimitero fino all’ingresso e lo varcai.
Entrai lentamente nel camposanto e mi accostai alla cappellina al centro... non sapevo cosa cercavo, ma i miei occhi erano attenti.

Guisgard
28-10-2013, 17.52.50
Talia attraversò così il basso muretto del camposanto, per poi avvicinarsi alla piccola cappella. Ma un attimo dopo, come un'ombra, sulla soglia apparve una figura.
Era un monaco, dal lungo saio e con un cappuccio sul capo a celarne il volto.
“Pace e bene, figliola...” disse, per poi raggiungere il becchino, sempre intento a scavare le tre fosse “... saranno pronte per il giorno di Ognissanti o per quello dei Defunti?” Chiese all'uomo.
“Per quello dei Defunti, padre...” rispose il becchino, per poi indicare con un cenno Talia.
Il religioso si voltò allora verso di lei.
“Figliola, il camposanto è chiuso... non troverai i vivi oggi... ma solo i morti...”

Guisgard
28-10-2013, 17.59.29
“No, non è così...” disse la ragazza a Clio “... poiché io amo solo un uomo... in verità Mirabole l'ho veduto solo una vota... di sfuggita... ero in chiesa... nelle chiesetta del mio paese... era da poco terminata la messa... quel giorno, ricordo, i soldati avevano confiscato tutti i beni della chiesa... persino il quadro in lamine d'oro della Vergine... dopo la celebrazione restai da sola a pregare davanti all'altare ormai spoglio dell'Immagine di Maria col Bambino... e fu allora che arrivò un monaco... aveva un cappuccio sul capo... e in mano recava proprio il quadro della Vergine... lo pose accanto all'altare e prima di andare si fermò a fissarmi... ricordo solo quei suoi occhi azzurri... <<perchè sei triste?>> Mi disse... <<la Vergine è tornata al suo posto, dovresti esserne gaia>>... io mi scusai e gli parlai delle mie pene d'amore... l'uomo che amavo, gli confidai, non mi voleva, non voleva il mio cuore... lui allora estrasse una cosa dalla borsa... era una spilla d'oro, proprio a forma di cuore... <<solo uno sciocco non può desiderare di conquistare un cuore prezioso come il tuo>> mormorò... e mi donò la spilla... e da allora la porto sempre con me, in attesa che il mio amato giunga a prendermi...” e mostrò loro quella spilla.
“Il Cavaliere di Altafonte!” Esclamò all'improvviso Roberto. “Ora rammento il nome di cui parlavi prima, Clio!”

Guisgard
28-10-2013, 18.09.39
“Milady...” disse Irene ad Altea “... non rammentate? Mi avete ordinato di toglierlo voi stessa... ed io ho obbedito... ora perdonatemi, vado a portare qualcosa da mangiare alla vostra guardia... voi prendete pure il vostro tè... con permesso...” ed uscì, lasciando Altea in un vago senso di inquietudine.

Talia
28-10-2013, 18.24.56
Ero arrivata davanti alla cappellina e qui mi ero fermata, quando qualcosa, all’improvviso, attrasse la mia attenzione...
fu una sensazione, più che altro...
mi voltai, dunque, e vidi quella figura...

Era un monaco, dal lungo saio e con un cappuccio sul capo a celarne il volto.
“Pace e bene, figliola...” disse, per poi raggiungere il becchino, sempre intento a scavare le tre fosse “... saranno pronte per il giorno di Ognissanti o per quello dei Defunti?” Chiese all'uomo.
“Per quello dei Defunti, padre...” rispose il becchino, per poi indicare con un cenno Talia.
Il religioso si voltò allora verso di lei.
“Figliola, il camposanto è chiuso... non troverai i vivi oggi... ma solo i morti...”

Non vedevo il volto dell’uomo, coperto com’era dal saio, né avrei potuto identificarne il timbro di voce, tanto parlava piano...
Feci mezzo passo verso di lui, come studiandolo...
“Sono venuta a pregare!” dissi “In questa cappellina! Credevo di aver capito che si potesse farlo... se non sono di disturbo per voi, s’intende!”

Guisgard
28-10-2013, 18.35.24
“Solitamente” disse il monaco a Talia “qui si viene a pregare per i propri defunti... la recita del Rosario, o un'orazione da offrire alla memoria di chi non è più... avete forse anche voi qualcuno di caro sepolto qui? Massi, certo... altrimenti perchè giungere fin qui... chi avete perduto? Un fratello? Un amico? La persona amata? Cercatelo pure se volete... dopotutto, come recita la Parola, i morti seppelliscono i propri morti... molte lapidi sono senza epitaffi, tantissime anche senza un nome... qualcuna invece reca poche parole incise sulla pietra... ma badate che presto questo luogo resterà deserto... e voi sarete preda dei demoni della notte... le illusioni, lo sconforto e la disperazione...” guardò il cielo “... il crepuscolo cederà tra breve il posto alla sera...” e tornò nella piccola cappella, mentre il becchino, poco più in là, continuava a scavare quelle tre fosse.

Altea
28-10-2013, 18.36.47
Rimasi perplessa alle parole di Irene...glielo avevo detto? Ne avevo parlato col Cavaliere ricordo..scossi il capo, mi alzai di fretta e guardai tra i vari vestiti quello che avrei indossato per la sera...vidi uno color pesca..si era l'ideale.
Mi vestii in fretta e scesi le scale e vidi Mardhuan in cucina solo che faceva colazione..."Buongiorno..." gli dissi..."hai visto o sentito rumori stanotte strani o visto qualcuno in questa casa?Hai ancora il cofanetto vero?".

Clio
28-10-2013, 18.38.46
Restai ad ascoltare le parole della ragazza, rapita.
I pezzi del mosaico cominciavano a combaciare.
La confisca dei beni della chiesa, l'azzurro negli occhi di Mirabole, la devozione alla vergine, le parole della ragazza.
Sorrisi "Vi auguro che il vostro amato torni presto da voi, e che possiate essere felice..".
Pensai, con un sorriso amaro, che quella spensieratezza non mi sarebbe mai stata concessa.
Avevano un bel dire i borghesi, non siamo affatto tutti uguali.
Mi voltai di scatto verso Roberto.
"Giusto!" Esclamai "Il Cavaliere di Altaforte! Ne parlava tutta la città, anzi.. Direi che la sua popolarità fa a gara con quella di Mirabole, solo.. Non spaventa.." Sorrisi.
Restai pensierosa, ad osservare il panorama.
"Vabbè ma cosa c'entra... Questo cavaliere non è che un uomo eccentrico, divenuto ricco chiesa come...".
Mi bloccai, rendendomi conto di aver riservato a quell'uomo le stesse parole che riservavo a Mirabole.
"Beh, probabilmente è solo una coincidenza.." Dissi, quasi a me stessa.
Tuttavia, pensai, se anche lui sarà al ballo avrò modo di osservare i suoi occhi.
Missani si sbagliava, gli occhi sono unici.
E io avrei riconosciuto quelli del Priore Adamo in mezzo ad una folla numerosa.
O forse dovevo cominciare a dire "gli occhi di Mirabole"?
"Che dici, cugino.." Dissi poi, a Roberto "..torniamo indietro? O vuoi stare in giro ancora un po'.." Con un sorriso.

Talia
28-10-2013, 18.45.51
Guardavo il monaco mentre parlava...
la sua voce scivolava cupa tra le lapidi e le pietre, scandita dai colpi della pala con cui il becchino quasi percuoteva la terra...
lo fissai finché non sparì di nuovo nel buio del piccolo edificio sacro.
Poi guardai il cielo...
aveva ragione, era quasi buio e il cielo era di quell'intenso blu che sovente precede le ore notturne...
stava anche diventando freddo, ed io rabbrividii appena... anche se forse, pensai, quel brivido non era dovuto completamente all'aria della sera.
Lentamente, iniziai a muovermi tra le lapidi, leggendo nomi e date laddove ancora erano leggibili.

Guisgard
28-10-2013, 19.04.42
Talia cominciò così a camminare tra le lapidi.
Molte, come aveva detto il monaco, erano senza neanche un nome.
Altre invece recavano incisi vari epitaffi.
Uno dei più commoventi riguardava quello sulla lapide di una bambina morta dopo pochissimi anni di vita.
E recitava:

“Flora, hai creduto in Cristo, vivrai in Dio”

Talia continuò così a muoversi tra quelle tombe, quando all'improvviso una di esse attrasse la sua attenzione.
Non recava inciso nessun epitaffio sulla lapide, ma solo un nome:

“Guisgard”
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Guisgard
28-10-2013, 19.08.39
“No, meglio tornare a casa...” disse Roberto a Clio “... domani c'è il ballo...” poi fissò la ragazza “... solo una curiosità... come fate a sapere che quel monaco era in realtà Mirabole?”
“Perchè mi ha donato un biancospino...” rispose lei “... e nel linguaggio dei fiori simboleggia la dolce speranza...” si alzò, salutò i due ragazzi ed andò via, svanendo nel silenzio di quelle colline.

Guisgard
28-10-2013, 19.10.41
Mardhuan stava bevendo del tè e mangiando una fetta di torta di mele.
“No, signora...” disse ad Altea “... non ho più il cofanetto... mi avete ordinato di rendervelo... ed io vi ho obbedito... ieri sera... prima avete deciso di affidarmelo, poi ci avete ripensato e mi avete chiesto di ridarvelo...” e mostrò un lieve inchino alla donna.

Altea
28-10-2013, 19.16.42
Lo guardai dritto negli occhi spalancati..."Cosa hai detto???Ma tu sei impazzito..io non ti ho detto nulla, alzati presto e vieni con me dal Cavaliere di Altafonte e te la farà pagare cara...".
Lo presi con forza e mi diressi verso la dimora di Altafonte..."I miei saluti" dissi alle guardie.."devo parlare subito col vostro padrone...perchè il vostro amico guerriero mi ha tradito...e ora pagherà cara la ira del suo padrone" e lo fissai con ira e gli stampai una sberla in faccia..."E dove avrei quello scrigno...sciocco".

Clio
28-10-2013, 19.39.39
Annuii a quelle parole di Roberto.
"Si, hai ragione.. Domani c'è il ballo.. È sarà sicuramente interessante.. Sempre che Missani non mi chieda nuovamente di danzare.." Rabbrividii.
Salutai la ragazza e la osservai scomparire tra le colline.
"Beh, direi che è stata una passeggiata molto fruttuosa.. Abbiamo molte nuove informazioni.. È inaspettate, per giunta.." Sorrisi a Roberto.
"Ora sono felice di avere scelto un abito tanto bello, dovrò attirare l'attenzione di questo Cavaliere.. Sono davvero curiosa.. Come al solito... Anche se non sarà facile, mi pare fosse attorniato da dame .." Risi "Probabilmente avrà gli occhi verdi, marroni, o di un blu diverso e non porterà a nulla.. Ma se ci fosse anche solo una possibilità, non me la farò sfuggire.. Da qualche parte dovrò pur cominciare.. Sappiamo che Mirabole sarà alla festa, e Misseri mi ha inumato di trovarlo.." Sospirai "Infondo, se quel monaco era davvero Mirabole, io posso riconoscere solo i suoi occhi, ma lui mi ha visto, anche se non credo conosca la mia vera identità.. Insomma, sarebbe troppo.. No, mi crederà solo una dama qualunque, certo, il mio accento mi tradisce, ma non credo conosca la lingua di Crysa.." Sorrisi "ormai non la conosce più nessuno..".

elisabeth
28-10-2013, 22.48.13
Il sogno di era solo un sogno
suore ....le suore e il rosario
pregavo.....e poi i frati....e continuavo a pregare
e la chiesa...quella piccola chiesa....e io che correvo
fermandomi difronte ad un prete
non lo conoscevo......non c'era piu' bisogno del quadro diceva
il Fiore era stato ritrovato....Chi lo aveva ritrovato
I rintocchi..la campana che ora era....non riuscivo a contarli
I passi....passi amici o nemici..incominciai ad ansimare
chi sei.....chi sei...
Il Sogno...ancora il Sogno....un'ombra mio Dio.....non mi piace
Non e' Velv...mi ha abbandonata.....anche lui


Mi svegliai era giorno....c'era luce ma sentivo ancora il rintocco delle campane..dov'ero.....ero a letto, mi venne in mente Velv e i suoi libri le nozioni.....ecco mi ero addormentata,con pitture e chiese in mente......eppure l'ansia mi aveva presa allo stomaco.......avevo un senso di nausea incredibile.........
Mi alzai dal letto ed aprii le finestre...ed incominciai a respirare......dovevo prendere aria.........sino a quando qualcuno entro' in camera...senza bussare......

Talia
28-10-2013, 22.55.15
Mi bloccai di fronte a quel nome...
mi bloccai come fulminata.
Non potevo crederci, non potevo...
non sapevo che quella tomba fosse lì... non doveva esserci...
e poi, sette anni prima, mi era stato detto che era caduto nel fiume e che il suo corpo era stato disperso, che la corrente lo aveva portato via e che non era stato più trovato...
mi era stato imposto di non fare domande, di smettere di pensarci... mi era stato gridato che sarebbe stato inutile e pericoloso per me fare domande...
Lentamente, quasi senza accorgermene, mi accasciai fino a sedermi sulla fredda terra proprio accanto a quella tomba...
calde lacrime avevano iniziato a rigarmi le guance, ma io non ci badavo... pensavo tante e tante cose, troppe cose...
sfiorai quel nome con le dita, qualcosa in mezzo al petto mi faceva insopportabilmente male mentre mille immagini tornavano a sfiorare la mia mente...
pensavo a quel ragazzino dal sorriso così bello che gli illuminava quegli occhi azzurri... al modo in cui aveva sempre saputo attrarmi, in modo così potente da costringermi a stare troppo spesso sulla difensiva...
e poi quell’ultimo giorno... quel bacio... bellissimo...
avevo portato, per ogni singolo istante di ogni giorno di quegli ultimi sette anni, quel bacio nel cuore... il primo bacio che ci fossimo mai scambiati... un bacio magico... e poi la paura... la paura perché eravamo così diversi... la paura ed il dolore... l'incertezza...
Adagio, il cielo cominciò a scurirsi e l’aria a farsi fredda... fu il tramonto, poi il crepuscolo ma io quasi non me ne accorsi... finché l’ultimo chiarore del giorno lasciò il posto al buio della notte.
Poi iniziai a sentirmi stanca, con gli occhi gonfi e che mi bruciavano forte... li chiusi, chinando la testa sulla pietra.
Li chiusi e, lentamente, quasi dolcemente, fu l’oblio.

Guisgard
29-10-2013, 01.04.36
Nel vedere quella scena, quella in cui Altea aveva schiaffeggiato Mardhuan, il capo delle guardie orientali si fece avanti.
“Nessuna delle guardie mente, signora...” disse “... giuriamo sul Profeta che mai menzogna bagnerà la nostra lingua... e se Marhuan dice questo, io gli credo...”
“E' vero...” annuì Mardhuan “... voi stessa mi avete chiesto lo scrigno ed io vi ho reso quanto chiesto... l'avete conservato voi nella vostra camera da letto, milady...”

Altea
29-10-2013, 01.09.19
Guardai il capo dei guerrieri..."Fatemi immediatamente entrare in questa casa...il vostro Mardhuan sta mentendo, gli affidai lo scrigno che il vostro padrone mi donò e di conservarlo con la sua stessa vita. Stamattina lo ho chiesto...ed egli.."dissi adirata puntandogli il dito "ha mentito, io mai glielo chiesi indietro..fatemi parlare col Cavaliere o chiamerò Ermiano".
Urlavo cosi forte ed adiratamente sperando proprio mi sentissero o il capo dei guerrieri capisse.
Poi trasalii..."Camera da letto avete detto...andiamo allora..col vostro capo Mardhuan e vediamo se si trova veramente li".
Tornammo in dimora e salimmo in camera..."Mostratemi dove...poichè io non so dove lo ho messo". Incrociai le braccia aspettando.

Guisgard
29-10-2013, 01.22.55
Altea, Mardhuan e le altre guardie raggiunsero così l'ex dimora dei Castelflorenzio e subito salirono in camera della dama.
“Non posso sapere dove avete messo lo scrigno...” disse Mardhuan ad Altea “... io ho obbedito a quanto mi avete detto consegnandovelo...”
“Sarà allora in questa stanza.” Fece il capo delle guardie orientali. “Cerchiamolo.”
E dopo un po' trovarono lo scrigno in uno dei cassetti della specchiera di Altea.

Altea
29-10-2013, 01.34.11
Vidi la guardia estrarre lo scrigno...mi sedetti sulla poltrona e sbiancai..."Aprite la finestra mi sto sentendo male".
L'aria fresca mi fece riprendere..."Mardhuan...io giuro...sul mio Dio che mai ti chiesi quello scrigno.."guardai tutte le guardie..."ve lo giro..quando te lo avrei chiesto? E' sparito pure il quadro stanotte...prima di andare a letto era appeso e appena sveglia non vi era più..qualcuno è entrato nella mia camera stanotte...dobbiamo parlare col vostro padrone, penso che vi sia qualcosa sotto."
Tornammo alla dimora di Altafonte e dissi loro, se era a casa, di riferirgli l'accaduto assieme a Mardhuan e pure il fatto del dipinto e aspettai di nuovo nella stessa poltrona sperando pure fosse a casa e arrivasse.
Ero spaventa...non ero impazzita...tutto questo era opera di Irene..se ne sarebbe andata via.

Guisgard
29-10-2013, 01.42.49
Elisabeth si era svegliata ed era corsa ad aprire le finestre per respirare e scacciare le inquietudini portate da quel sogno.
Poi la porta si aprì ed entrò qualcuno.
“Buongiorno a voi...” disse Velv “... avete riposato bene? Ieri abbiamo studiato un bel po' ed eravate stanca... ora farete una bella colazione e poi ricominceremo con altre lezioni...” e posò sul letto un vassoio con varie leccornie.
Latte, miele e confettura alla ciliegia, insieme a pane caldo e succo d'arancia.

Guisgard
29-10-2013, 01.53.49
“Selenia” disse Roberto a Clio “credo che abbia molte informazioni sul nostro cavaliere... tutto ciò che è mondano e frivolo ai suoi occhi acquista una certa importanza...” sorrise “... a casa le chiederemo altre notizie su di lui...”
I due, così, tornarono a casa.
E a cena ebbero subito la possibilità di parlare con Selenia.
“Sai, cara...” fece Roberto, quasi distrattamente, tra una pietanza e l'altra “... mi chiedevo... immagino ci sia anche quel Cavaliere di Altafonte alla festa domani, vero? Io non vi badai più di tanto... che tipo è secondo te?”
“Oh, molto eccentrico, devo dire.” Rispose Selenia. “Un po' damerino... ma anche enigmatico... non so... probabile che questi uomini molti ricchi amino celarsi dietro questi atteggiamenti un po' ambigui... forse per prudenza, o, chissà, magari solo per attirare l'attenzione...”
La sera trascorse così.
Giunse poi la notte.
Il mattino seguente segnò il gran giorno.
Era quello del ballo al Palazzo Reale.

Guisgard
29-10-2013, 02.12.11
Altea e le guardie tornarono così al palazzo di Altafonte.
Ermiano fece entrare la dama all'interno della sontuosa dimora, aprendole le porte di una magnifica sala arredata con gusto raffinato e ricca di monili, porcellane e dipinti di un certo valore.
“Sua Signoria” disse il servitore “è ancora a letto. Stanotte a causa dei suoi affari è tornato molto tardi. Ma non temete, tra non molto si alzerà, poiché oggi è il giorno del ballo al Palazzo Reale e lui dovrà prepararsi per l'importante avvenimento.” Sorrise. “Avete fatto colazione, milady? Posso servirvi qualcosa?”

Guisgard
29-10-2013, 02.48.27
La loggia era gremita di gente quel giorno.
Il re avrebbe salutato il popolo affacciandosi dalla terrazza del Palazzo Reale, concedendo a tutti il suo augurio di prosperità.
Talia insieme ad i suoi amici ed amiche si erano ritrovati là per vedere il sovrano.
Nella loggia, dove molti dei nobili avevano preso posto, vi erano custodite statue dalla superba perfezione classica, che raffiguravano eroi ed eroine della mitologia.
“Paride, con l'aiuto di Afrodite” disse una madre alla sua bambina, fissando una di queste statue “arrivò a Sparta e riuscì a conquistare il cuore di Elena... la donna più bella del mondo...”
“Com'era Elena, mamma?” Chiese la piccola a sua madre.
“Aveva i capelli ricci.” Rispose la madre.
“No, li aveva lisci...” all'improvviso una voce.
Era Guisgard e stava seduto ai piedi di una delle statue.
Ed aveva detto quella cosa fissando Talia.
Lei, attirata da quella voce, si era subito voltata.
“Lui la conosce bene, Elena.” Sorridendo la mamma alla sua bambina.
“Già...” annuì lui, senza alzare lo sguardo dal volto di Talia.
“Ehi, tu!” Arrivando uno dei guardiani della loggia e richiamando Guisgard. “Non puoi stare lì, vai via!”
Guisgard sorrise, fissò ancora Talia e poi, saltando giù dal piedistallo della statua, corse via.
“Talia...” chiamò Jacopo “... cosa fai là? Siamo tutti qui. Vieni, dai... tra poco si affaccerà il re... vieni, Talia...”

“Talia...” chiamò Jacopo “... Talia, come stai?”
La ragazza aprì gli occhi.
Era nel suo letto ed accanto trovò suo marito.
“Talia, stai bene?” Fissandola. “Ti sei allontanata un po' troppo oggi uscendo a cavallo... devi aver perso i sensi... ti hanno trovata nella campagna fuori città, presso un piccolo cimitero e poi ti hanno portata qui ieri sera...”
Era infatti mattino.
Ed era il giorno del ballo al Palazzo Reale.
Ma quando fu sveglia del tutto, Talia si accorse di avere qualcosa intrecciata fra i suoi capelli.
Era un fiore.
Un'erica.
http://2.bp.blogspot.com/_toFzqagMF84/TCe_d2-hBKI/AAAAAAAACfQ/mu_DhewM7i0/s1600/002.bmp

Clio
29-10-2013, 09.59.58
Mi svegliai di buon mattino, piacevolmente riposata.
I frivoli rituali di bellezza mi tennero impegnata a lungo, dopo tanto tempo desideravo apparire al meglio.
Lasciai che le domestiche si prendessero cura di me, cercando di non pensare a nulla.
Dopotutto, era a quello che servivano le frivolezze: tenere la mente impegnata, rilassarla.
Il pensiero del bellissimo abito che mi attendeva, poi, mi metteva di buon umore per non parlare dei gioielli.
Non erano molto sfarzosi, non li avevo mai amati, ma erano stupendi.
Mi chiesi come fosse il palazzo reale di Sygma.
Il tempo trascorse veloce tra i preparativi per la festa e le supposizioni di come sarebbe stata.
Ma, nonostante questo, la mia mente mi tormentò, ogni tanto con le domande su Mirabole, il Priore Adamo, il Cavaliere di Altaforte e persino Misseri.

Altea
29-10-2013, 16.48.48
Entrai nel sontuoso salone e guardai Ermiano un pò risentita..."Ho già fatto colazione, grazie..ma un the al bergamotto lo gradirei volentieri".
Mi sedetti su una poltrona..."A dire il vero..io dovrei parlare urgentemente col vostro padrone che si sta ancora trastullando nel suo letto...ma siccome sono..una signora...non mi è possibile andare nella sua camera e spalancargli le finestre. Pure io devo andare al ballo stasera..guardatemi..non mi sono nemmeno preparata e per di più sono spaventata per un fatto successo stanotte..Ermiano..qualcuno sicuramente è entrato nella mia camera mentre dormivo...quella casa è un pericolo per me, un giorno mi uccideranno pure mentre dormo." Osservai il maggiordomo sospirando e poggiai la schiena..."Andatelo a chiamare gentilmente...." e osservai seria un vaso antico cinese di porcellana che faceva bella mostra di sè in una teca di cristallo.

elisabeth
29-10-2013, 18.13.02
Mi voltai di scatto.....quel sogno mi aveva lasciata distratta......ed inquieta....non riuscivo a comprenderne il significato.....Padre Anselmo mi ascoltava sempre quando gli raccontavo i miei sogni.......diceva che facevano parte del mio mondo....diceva che non potevo vivere lontana dalle mie paure e immaginazioni........Velv era entrato con un magnifico vassoio...una colazione cosi' non l'avevo mai vista.........mi staccai dalla finestra.........e gli andai incontro......"Mi spiace se mi sono addormentata......ero stanca...dite il vero, ditemi Velv.....ho la sensazione che qualcuno o qualcosa ........ci stia aspettando, in sogno ...un prete uscendo dalla chiesa ha detto che il Fiore era stato trovato.......il Fiore.....e che quindi il quadro non doveva cercarlo piu' nessuno.....nei vostri libri ...avete sentito parlare di un fiore ?.......magari era importante per il poeta che fece dipingere il quadro......e il quadro e' solo un pretesto......"...mi sedetti a tavola e presi una fetta di pane che spalmai con la marmellata.......il contrasto su quella fetta bianca....sembrava un tocco di tela e il rosso più brillante...ma per dipingere cosa....." Se foste un poeta...cosa chiedereste di dipingere ad un pittore ?.......entrambi vivono il sentimento più puro...ed entrambi possono celarlo.....".........Guardai Velv....era impeccabile.....perfetto ........troppo perfetto per un'imperfetta come me......" Comunque........se volete, possiamo incominciare con la nostra recita........"...poggiai il pane sul vassoio..l'avevo appena morso......ma non avevo fame.,......

Guisgard
29-10-2013, 19.03.15
In casa Fiosari i preparativi per il ballo al Palazzo Reale tenevano tutti impegnati.
Verso il tardo meriggio, finalmente, Roberto scese nel salone al pianterreno già pronto.
Poco dopo anche Clio era abbigliata per l'occorrenza e infine, dopo un po', pure Selenia uscì dalla sua stanza, pronta per uscire.
Roberto ammirò e si complimento con le due donne, per la loro bellezza ed il loro stile.
“Stasera” disse “sarò di sicuro l'uomo più invidiato della festa. Sarò accompagnato da due splendide dame a quanto pare!” E mostrò alle due un cortese inchino.
Selenia però, prima di uscire, volle farsi preparare una tisana particolare dalle domestiche.
Un intruglio che a suo dire portava una vaga inappetenza.
Ella infatti non amava mangiare molto in pubblico.
“Clio...” disse Roberto alla ragazza appena restarono soli “... come stati? Sei tesa per stasera? Mi raccomando, non fare nulla di compromettente ed avventato... ricorda che siamo a corte...” e le sorrise.

Guisgard
29-10-2013, 19.14.48
Ermiano apparve turbato e preoccupato per quelle parole di Altea.
Chiese allora permesso ed andò a chiamare il suo padrone.
Poco dopo il servitore tornò dalla dama.
“Seguitemi, milady...” disse “... Sua Signoria vi riceverà in biblioteca... si è appena alzato e sta prendendo un tè in quella stanza... prego...” la condusse così nella biblioteca.
Qui Altea trovò Altafonte, ancora in vestaglia, che sorseggiava tranquillamente del tè.
“Che sorpresa, milady...” vedendola entrare “... oggi deve essere un giorno davvero fortunato, visto che sono stato svegliato da voi... anche se, ahimè, oggi vi siete presentata vestita e non in vestaglia come l'altra volta...” le fece l'occhiolino “... sapete, trovo che la seta, leggera e vagamente trasparente, vi doni ed esalti il vostro corpo...” rise, facendole cenno di accomodarsi.

Guisgard
29-10-2013, 19.25.41
“Probabilmente ieri” disse Velv ad Elisabeth “avete prestato troppa attenzione al libro che sfogliavo... in effetti attorno a quel quadro ci sono varie leggende, ma a noi non interessano né favole, né altro... a noi interessano solo i soldi... e per averne tanti dobbiamo trovare quell'Azable... se io fossi un poeta? Non lo sono.” Mormorò, mentre versava del latte in una tazza, sciogliendone poi dentro un cucchiaino di miele. “E ora come ora vorrei solo dipingere una mappa... quella che svela il luogo in cui si trova il nostro uomo...” lo offrì la tazza con il latte “... bevete, vi farà bene... poi ci dedicheremo a lezioni di pittura... nel nostro caso saranno molto più redditizie queste, che non quelle di poesia...”

Altea
29-10-2013, 19.25.56
Entrai in biblioteca e sentii le parole del Cavaliere...un leggero sorriso..sempre ironico.."Purtroppo milord..non posso venire al ballo con un vestito di seta trasparente...di seta si, ma potrei destare scandalo. Vorrà dire, che se volete, se vi conquisterò avrete solo voi il privilegio."
Mi sedetti proprio di fronte a lui, lo guardavo dritto in faccia....ed estrassi il cofanetto di argento con il rubino..."Purtroppo non è una visita di cortesia...e come vedete ancora non sono pronta per il ballo. Stasera sono successe cose strane."
Raccontai tutto al Cavaliere, anche la discussione coi suoi guerrieri, il fatto del dipinto..."Cosa pensate voi?Io non sono una pazza visionaria..e Mardhuan ancora non mi ha detto come e quando gli chiesi il cofanetto e vi giuro che non lo ho fatto..ma nel dormiveglia sentivo voci lontani e una musica...penso ci stia Madama Irene dietro..e non capisco se ha influenzato Mardhuan oppure ha qualche influenza su di me..mentre dormo..ma io non voglio più stare in quella casa...datemi pure una piccola stanza presso di voi...non vi disturberò lo giuro..ma chiedete voi al vostro guerriero che successe."

Clio
29-10-2013, 19.26.49
Sorrisi a Roberto "Sta tranquillo, farò la brava dama posata e tranquilla... Anche se non credo riuscirò a non mangiare le leccornie di questa terra o a non bere il vostro meraviglioso vino.." Risi "..fortunatamente, non cerco marito.. Non ancora, e certo non qui..".
Anche se, pensai, quando questa storia sarà finita dovrò seriamente pensare al mio futuro. Ma non era il momento di pensarci.
"Comunque sto bene, per una volta mi piace l'idea del ballo.. Sono curiosa di vedere il vostro palazzo reale... E il vostro re..".
Sussurrai quasi quelle ultime parole.
Non vedevo l'ora di guardare negli occhi l'uomo che aveva firmato la condanna a morte di mio fratello.
Scossi la testa, Roberto aveva ragione, e io mi sarei comportata nel migliore dei modi.

elisabeth
29-10-2013, 19.44.52
Presi la tazza di latte dalle sue mani....era di porcellana fine...dipinta con dei piccoli fiori rosa......avvicinandola alle labbra sentii l'odore del latte appena multo e la dolcezza del miele....ci rimasi male quando gli sentii dire che non aveva nessuna vena poetica.....infondo stavamo parlando di soldi..questa era la vera ragione...." Buono...veramente buono....e avete ragione....dobbiamo trovare Azable......la vera motivazione per cui siamo qui sono i soldi..e a quanto pare...diventerete ricco......"...posai la tazza vuota...e mi pulii le labbra con il dorso della mano........quando mi accorsi che non avevo fatto un gesto molto femminile..." scusatemi..non lo farò più...."......" E allora ...cosa ne dite...di partire dalla chiesa di Santa Felicita........e' solo un'idea....."...

Guisgard
29-10-2013, 20.16.13
Roberto annuì e sorrise a quelle parole di Clio.
Poco dopo arrivò finalmente Selenia.
I tre furono così pronti per andare al ballo.
La loro carrozza lasciò allora la casa e raggiunse infine il Palazzo Reale.
Era questa una costruzione in stile tardo medievale, ampliata ed abbellita con successivi richiami di gusto rinascimentale.
La parte che sorgeva verso i giardini, invece, mostrava fattezze di amplia influenza neoclassica, sicuramente influenzata dalle nuove tendenze che dominavano le grandi costruzioni europee.
I Fiosari furono tra i primi ospiti a giungere a corte.
Infatti il re sembrava ancora impegnato con alcune mansioni che, data la sua passione, apparivano all'intera corte di fondamentale importanza.
Per questo, dato anche il blasone della famiglia di Roberto, il sovrano, apprendendo del loro arrivo, decise di riceverli, in maniera non del tutto ufficiale, nelle cucine del palazzo.
I Fiosari raggiunsero così, accompagnati da un cortigiano, proprio le cucine reali, dove vi trovarono il re.
Il monarca appariva affaccendato ed interessato a seguire ogni movimento dei suoi cuochi, circa la preparazione della cena ufficiale per il ballo.
“Un piatto” disse il re, facendo segno al cortigiano di far avanzare Clio, Roberto e Selenia presso di lui “non è diverso da un poema, un dipinto, una scultura o da qualsiasi altra forma d'arte... per concepire ed attuare il gusto e la sua essenza basta un attimo, spesso fugace... perduto quello, anche l'opera più sublime diviene solo un volgare sfogo dei sensi...”
“I miei omaggi, Vostra Maestà.” Con un inchino Roberto. “Vi ringrazio di averci voluto ricevere qui, in maniera non formale, dandomi così la possibilità di presentarvi mia moglie e mia cugina.” Indicando le due donne che erano con lui.
“Aggiungete pure il pangrattato ora...” rivolgendosi il re ai suoi capocuochi “... e non strofinate le scaloppine nella pastella... vanno solo appoggiate... un lato e poi l'altro... così...”
I capocuochi seguirono le indicazioni del re, rispondendo con ampi inchini.
“Il segreto di una perfetta frittura” spiegò il re ai Fiosari “sta nella sua cottura... l'olio deve coprire interamente le scaloppine... altrimenti esse risulteranno unte al palato...” si voltò verso Clio e Selenia “... talvolta essere re è un sacrificio, più che un privilegio... poiché la perfezione in ogni sua forma è d'obbligo... come la Natura” aggiunse fissando le due dame “ha operato con voi donne, mie signore.”

Guisgard
29-10-2013, 20.33.06
Altafonte ascoltò attentamente Altea.
Chiamò allora Mardhuan e quando il guerriero fu davanti a lui, il cavaliere gli chiese dello scrigno.
Il moro confermò la sua dichiarazione.
“Milady...” disse Altafonte ad Altea “... i miei guerrieri sono vincolati ad un giuramento... lo sono sin dall'infanzia... pagherebbero con la morte anche una sola menzogna... è la legge della loro tribù... se Mardhuan afferma dunque di aver ricevuto da voi tale ordine e di avervi perciò reso lo scrigno, egli non può che dire il vero... dopotutto è stato ritrovato... perchè dunque ritenete che vi sia dietro qualcosa? A che pro? Se madama Irene o altri avessero voluto prendervi lo scrigno, esso non sarebbe certo stato ritrovato nella vostra stanza. Non credete di aver dimenticato, magari per stanchezza, di aver chiesto indietro lo scrigno a Mardhuan? Può capitare di non ricordare cose fatte in momenti di fatica o noia...” sorrise “... sapete che è già tardi? Il ballo comincerà fra breve. Andate a prepararvi. Passerò a prendervi tra poco. La serata di festa, sono certo, allontanerà da voi ogni pensiero cupo.”

Guisgard
29-10-2013, 20.38.07
“Si...” disse annuendo Velv ad Elisabeth “... è un'idea che sicuramente metteremo in atto, ma non ora... ho bisogno di sapere come riuscite a cavarvela davanti ad un'opera d'arte...” si alzò, avvicinandosi poi ad uno dei quadri della stanza. Esso rappresentava un paesaggio fatto di colline, cipressi e un casale che sorgeva su un colle lontano. Tutta la scena era immersa in un sognante crepuscolo autunnale.
“Descrivetemi cosa vedete in questo quadro...” Velv fissando Elisabeth “... tutto ciò che vi viene in mente, tutto ciò che sentite, che vi suscita... guardatelo bene, chiudete gli occhi, respirate a fondo... riapriteli e poi, tornando a guardarlo, descrivetemi ogni vostra sensazione...”

Altea
29-10-2013, 20.57.55
Mi alzai da quella poltrona ..."Non preoccupatevi..non occorre che Mardhuan stia più con me...io sono certa e ditemi una cosa...cosa facevo svenuta davanti al vostro palazzo sotto la pioggia? E ieri sera ho pure visto il quadro e stamattina non vi era..e Madama Irene disse che fui io a dire di toglierlo...d'accordo...sono una pazza visionaria..vado a prepararmi e presi con me lo scrigno".
Uscii dal palazzo sola e raggiunsi la dimora di Castelflorenzio, non chiesi di nessuno e salii le scale e mi chiusi in camera.
"Non ho certo bisogno di parrucchiere e acconciatori...mi arrangerò da me...cosa si cela dietro tutto questo? No..il Cavaliere di Altafonte non può essere complice di tutto questo penso..non riesco più a capire quale è la verità...ma stanotte fingerò di dormire...a costo di diventare insonne...saprò la verità".
Dopo un bagno rilassante alla lavanda aprii l'armadio e presi il vaporoso vestito color pesca e lo indossai, presi i gioielli, indossai gli orecchini, la collana, l'anello e il bracciale.
Poi acconciai i miei capelli...niente boccoli e fronzolature, li raccolsi e puntai una spilla d'oro.
Mi truccai senza esagerare e il risultato era perfetto...ecco ero pronta.
E ora....Cenerentola...è arrivato il momento di aprire il cofanetto...il Cavaliere disse solo dopo essermi vestita per il ballo.
Lo presi in mano, cercai di scacciare ogni pensiero negativo..la mano tremava...le cose segrete mi mettevano sempre ansia.
Vi era un piccolo chiavistello e la piccola chiavetta, lo feci scattare e lentamente lo aprii del tutto e guardai dentro.

Clio
29-10-2013, 21.12.08
Osservai attentamente il palazzo reale, era una costruzione affascinante, che trasudava storia da ogni mattone, ogni decorazione.
Eppure, era così diverso da casa mia, pensai, ma nessun posto è come quello in cui si è nati e cresciuti, nessun posto è come quello a cui appartiene il nostro cuore.
E per un reale, questo vale mille volte di più.
Seguii in silenzio il ciambellano che ci condusse nelle cucine. Sorrisi, pensando che fosse un luogo insolito per un re. Ma ognuno aveva le sue passioni, e io sapevo bene quanto la vita di corte potesse far trascurare i propri interessi.
Quando fummo alla presenza del re, rimasi in silenzio, limitandomi ad inchinarmi insieme a Selenia e Roberto, lasciando che fosse lui a parlare.
Quando poi si rivolse a noi, mi inchinai rispettosamente.
"Vostra Maestà è fin troppo gentile.." dissi piano, alzando lo sguardo.
Evitai di dire il mio pensiero, ma sapevo bene quanto fossero vere le sue parole.
Avere sangue reale non era come nelle favole, la realtà era più complessa e meno poetica.

elisabeth
29-10-2013, 21.32.50
Avevo detto qualcosa di sensato...ma non in quel momento....guardai Velv divenire maestro.....e quando mi spiegò cosa dovevo fare......" Velv....e se non riesco ? cosa succederà?...ma ci provo.........." e così guardai il quadro....e poi chiusi gli occhi e respirai profondamente......sino a quando nella mia mente ogni posto mi venne familiare cominciai a parlare senza mai aprire gli occhi....." Vi e' una collina ...posso sentire l'odore dell'erba umida, una lieve pioggerellina ha bagnato il paesaggio erboso.......il verde dell'erba e' brillante ma chiaro rispetto ai lontani cipressi che si stagliano in alto nel cielo.......un casale in lontananza risalta col suo colore bianco ed il tetto in scura ardesia.........non vi e' sole perchè il cielo non e' brillante.......ma il sole ...dona i toni del rosso.........sulle piante vicino al casale...foglie rosse si ecco....il rosso dell'autunno....ho la sensazione di trovarmi in quel piccolo mondo fatto di particolari.....ho la sensazione di tornare a casa........corro su per la collina...mentre i capelli si sciolgono e i piedi nudi si intrecciano con l'erba.......ho una forte sensazione......la casa,ecco cosa.......rimango dietro la porta e' chiusa....busso animatamente....aprite ragazzi aprite...sono io ..........la porta e' chiusa allora corro alle finestre...la casa e'vuota....il camino e' spento........l'autunno diventa freddo......."......mi ritrovai a toccare il quadro......e a riaprire gli occhi.........." Velv......ho avuto paura...ho provato il senso della perdita........e' questa l'arte ? "

Talia
30-10-2013, 01.52.37
Aprii gli occhi, lentamente...
fu la voce di Jacopo a svegliarmi ma, per qualche ragione, udire la sua voce tanto vicina mi parve all’inizio strano.
Aprii gli occhi... ma subito li richiusi, feriti dalla luce del giorno.
Portai una mano alla testa... mi faceva lievemente male...
quindi, di nuovo, mi costrinsi ad aprire gli occhi.
Ero nel mio letto... nella mia stanza... le finestre erano oscurate dalle persiane di legno e velate dai leggeri tendaggi, tanto che solo una debole luce passava... debolissima, eppure sufficiente a dilaniarmi quel cerchio che sentivo alla testa...
Sapevo perché mi sentivo tanto male...
ricordavo perfettamente la sera precedente, il cimitero, la lapide, il freddo, le lacrime e i singhiozzi...
ricordavo di aver chiuso gli occhi lì...
e poi non ricordavo più niente.
Esitai, dunque, alle parole di Jacopo...
mi stupii un po’, forse, per la tranquillità con cui aveva detto che mi avevano trovata...
nella campagna, aveva detto...
Lo fissai per un istante, incerta...
“Trovata?” mormorai poi “Chi... chi è stato a trovarmi? E dove... dove mi hanno trovata, esattamente?”

Guisgard
31-10-2013, 01.34.38
Il re trattenne ancora un po' con sé Clio, Roberto e Selenia, mentre controllava il lavoro dei suoi capocuochi, impartendo loro direttive su come preparare e poi servire le varie pietanze per la cena del ballo.
Infine congedò i tre membri della famiglia Fiosari, invitandoli a raggiungere il grande salone di corte, in attesa, insieme a tutti gli altri invitati, del suo arrivo, con conseguente apertura delle danze.
Così Clio, Roberto e Selenia furono accompagnati dal cortigiano nel grande salone.
Qui erano già giunti diversi invitati, tra cui Simone Missani.
“Salute a voi, milord...” disse il viceprocuratore salutando Roberto “... mie signore...” con un inchino a sua moglie ed alla falsa cugina.
“Allora, lady Clio...” fissando quest'ultima “... è giunto il momento tanto atteso... stasera, con noi tutti, in questo palazzo vi sarà anche l'inafferrabile Mirabole...” sorrise “... non siete impaziente quanto me?”

Guisgard
31-10-2013, 01.40.01
Velv fissò Elisabeth e poi abbozzò un leggero sorriso.
“No, non è questa...” disse scuotendo il capo “... ho buone speranze che possiate essere più convincente... descrivere le sensazioni dell'arte non è come scimmiottare rime e strofe poetiche... questo quadro non descrive casa vostra... qui non c'è l'atmosfera delle terre di Camelot... dovete convincere chi vi ascolta di sapere davvero cosa sia l'arte... davanti ad un'opera artistica non dovete descrivere ciò che vedete, ma ciò che sentite in quel momento...” guardò il quadro e poi di nuovo la donna “... concentratevi su un particolare, anche se insignificante... e da quello provate a raccontare ciò che sentite... le colline, i cipressi e tutto il resto presente in questo quadro è chiaro a tutti... voi dovete cercare di spiegare invece cosa vi fa sentire, al di là di ciò vi è dipinto... io non voglio sapere il colore delle colline o quello che da il Sole... io voglio sapere a cosa vi fa pensare questo quadro... avanti, riproviamo...” con tono fermo lui.

Guisgard
31-10-2013, 01.48.41
Altea aprì allora il piccolo scrigno, scoprendo così il contenuto al suo interno.
Vi era un bellissimo pendaglio, con foglie di giada legate da sottili lamine di pasta vitrea colorata, con al centro una pietra preziosa vermiglia.
Ad un tratto una strana sensazione raggiunse Altea.
Come se qualcuno la stesse spiando.
Ella infatti avvertiva un senso di opprimente presenza attorno a lei.
All'improvviso qualcuno bussò alla porta della stanza.
“Milady...” disse Irene entrando “... giù vi sta aspettando la carrozza del Cavaliere di Altafonte... siete pronta o volete lo faccia attendere?”

Guisgard
31-10-2013, 02.11.07
“Ti hanno trovata dei mercanti...” disse Jacopo a Talia “... almeno credo che lo fossero... hanno detto di averti trovata presso un vecchio cimitero fuori città... eri svenuta accanto ad una delle lapidi... probabilmente hanno riconosciuto il nostro stemma sulla sella del tuo cavallo e ti hanno riportata qui a casa... ora come ti senti, Talia? Perchè ti sei spinta fino in quel luogo a cavalcare? Sono zone solitarie."
Il capitano fece poi cenno alla domestica di servire una tazza di tisana calda a sua moglie.
"Questa ti farà bene..." tornando a rivolgersi alla ragazza "...rammenti? Stasera c'è il ballo al Palazzo Reale... ti va ancora di venire? O preferisci restare qui a riposare? Il dottore ha detto che è stato solo un normale svenimento, dunque non c'è nulla di cui preoccuparsi. Ma devi decidere tu se ti va di venire o meno al ballo. Io naturalmente non posso mancare... questo lo comprendi, vero?”

Clio
31-10-2013, 17.03.55
La grande sala era elegante e sfarzosa, uomini e donne riccamente vestite parlavano tra loro.
D'un tratto, qualcuno si avvicinò: il viceprocuratore.
Ormai sapevo che l'avrei trovato ovunque, a maggior ragione in quella serata.
"Assolutamente.." dissi a Missani "...sarà la sera decisiva... non temete, lo troveremo...".

Altea
31-10-2013, 18.46.59
Presi il pendente in mano...rimasi stupita per la lavorazione orafa e il valore..ma cosa significava per Altofonte quel regalo...perché me lo aveva donato?
Mi tolsi la collana e la indossai ma sentivo una strana sensazione..come se qualcuno .i spiasse e mi sentivo a disagio.
Ad un tratto udii la voce di Irene...lo sapevo..era chiaro era stata a spiarmi..."Scendo io non preoccupatevi" e aprii la porta. La guardai solo senza aggiunngere altro e scesi le scale, uscii e mi diressi verso la carrozza di Altafonte e aspettai mi facessero salire.

elisabeth
31-10-2013, 21.34.09
Mi riconcentrai sul quadro.......ma io che ne sapevo di arte......avevo visto solo i quadri in chiesa....." Velv......io credo di non capire...anche se ci provo.....allora vediamo....la profondità che il pittore ha voluto evidenziare nel dipingere quel casolare che anche se a prima vista sembra non essere così importante .......guardando bene la tela....si ha la sensazione che la protagonista sia la natura..il paesaggio...invece quel casolare...e' il punto d'arrivo......spettacolare nella sua forma e nel suo candore.....credo che l'artista abbia voluto creare uno scorcio di intima familiarità...la natura e il rifugio.....".......che parolone mi erano uscite...non credevo a me stessa.." Velv......meglio di così non riesco...credetemi....".....

Guisgard
01-11-2013, 01.44.30
“Vi vedo decisa, sicura di voi, milady...” disse Simone a Clio “... e devo dire che questa vostra convinzione mi piace... mi fa pensare che abbiate le idee chiare... e in realtà sono anche curioso di scoprire come Mirabole giungerà fra noi stasera... come uno degli invitati? Forse nei panni di un cortigiano? O magari, chissà, come un servitore o una delle guardie di palazzo... scarterei invece la tonaca o il saio... non credo sceglierà ancora una volta gli abiti di un religioso...”

Guisgard
01-11-2013, 01.46.56
“Così va già un pochino meglio...” disse annuendo Velv ad Elisabeth “... col tempo migliorerete... ora preparatevi... andremo a fare un giro per questa città... e poi ci recheremo in chiesa... è la Festa di Ognissanti e come buoni Cristiani andremo anche noi in chiesa a pregare... e non in una qualsiasi... ma a Santa Felicita...”

Guisgard
01-11-2013, 01.53.21
Altea lasciò così la sua abitazione per raggiungere la carrozza di Altafonte.
Nel vederla arrivare uno dei servitori aprì lo sportellino.
Dalla vettura scese allora il cavaliere che salutò con un delicato inchino la dama, aiutandola poi a salire.
La carrozza partì alla volta del Palazzo Reale.
“Siete molto elegante, milady...” disse Altafonte ad Altea con un vago sorriso “... sono certo che farete strage di cuori stasera alla festa... nella notte delle streghe, come narrano antiche tradizioni, stasera voi sarete invece un'incantatrice... e avrete molto successo.”

Talia
01-11-2013, 14.17.19
Sollevai gli occhi su Jacopo e lo fissai...
mi chiesi se lui sapesse di quella lapide in quel cimitero...
e, se lo sapeva, come mai non me ne aveva mai parlato?
Come mai mi aveva detto che era stato disperso?
C’era qualcosa di strano in tutta quella faccenda... qualcosa che non mi convinceva, che non quadrava ma di cui non riuscivo a cogliere i contorni...
c’erano tante domande...
tante, che quasi faticavo a metterle in fila...
Esitai per un momento...
poi abbassai lo sguardo e bevvi un sorso di quella tisana.
“Verrò!” dissi, alzandomi con fatica dal letto “Lascia che mi prepari...”
Faticavo a stare in piedi... mi sentivo le gambe stranamente deboli... forse era stata colpa del freddo che avevo preso...
accostandomi al guardaroba, passai davanti allo specchio e notai quel fiore intrecciato ai miei capelli...
lo guardai stupita per un istante...
“Puoi uscire mentre mi vesto, Jacopo?” mormorai “Per favore!”

Guisgard
01-11-2013, 14.33.10
“Certo.” Disse annuendo Jacopo a quella richiesta di Talia. “Vado a sistemarmi l'uniforme. Ti aspetterò giù.” Ed uscì dalla stanza.
Talia restò così da sola con la domestica.
Ad un tratto entrò una bambina nella stanza.
Aveva con sé un libro.
“Zia...” rivolgendosi la piccola alla domestica “... ma Katherine è diventata un fantasma! Heatcliff la vede!”
“Clara, non si entra così nella camera di lady Talia!” La riprese la governante. “Perdonatela, milady...” fissando Talia “... è la figlia di mia sorella ed oggi, essendo la festa di Ognissanti, passerà il giorno con me... le ho dato da leggere quel libro... ma pensavo restasse tranquilla di là... scusatela...” con un inchino “... avete deciso quale abito indossare per il ballo, milady?”
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Talia
01-11-2013, 14.51.56
Aspettai che Jacopo uscisse, poi mi sfilai piano quel fiore dal capelli, stringendolo dolcemente tra le mani... quasi non potevo crederci...
All’improvviso, però, la bimba piombo nella mia stanza, facendomi voltare di scatto verso la porta...
“Oh, no...” dissi alla domestica “No, lasciate pure che entri... non ha fatto niente di male!”
Poi sorrisi e mi voltai verso la bimba...
“Vieni pure, Clara...” le dissi gentilmente “Vieni... perché non mi parli un po’ del tuo libro, mentre mi preparo... mi sembra di capire che ti piace, non è così?”
Andai dietro il paravento ed indicai alla domestica l’abito che volevo indossare...

Guisgard
01-11-2013, 15.17.53
Clara si avvicinò così al paravento dietro cui Talia si stava vestendo per il ballo.
“Si...” disse la piccola annuendo “... mi piace molto... parla di due ragazzini che crescono insieme e si innamorano... e lui è innamorato solo di lei... e odia tutti gli altri... ma lui poi va via e lei sposa un altro uomo, che però non ama veramente... lui allora torna ricco... lei però muore, ma da fantasma torna a prenderlo... e si ameranno per sempre in Paradiso...”
“Perdonatela, milady...” sorridendo la domestica “... è una bambina è ha un po' semplificato la trama del libro...”
Talia aveva indossato il suo bellissimo abito.
Era di un azzurro pallido, quasi celeste, con le spalline ed il risvolto argentati.
Una cintura di perle le cingeva i fianchi, con un bottone ad alveolo a congiungerla davanti.
Le maniche erano larghe, donando una cadenza armoniosa ed elegante alla figura della ragazza.
“Milady, sembrate un fiore...” fissandola la domestica.
“Si, un fiore...” ripetè Clara con occhi sognanti.

Talia
01-11-2013, 16.03.00
Sorrisi alle parole della buona domestica e a quelle della piccola Clara... poi, sfiorando gentilmente la testa della bimba, mi accostai allo specchio...
guardai la mia immagine riflessa per qualche momento... il pregiato abito, gli eleganti gioielli, il diadema che mi fermava i capelli...
lentamente aprii la mano e guardai il delicato fiore di erica, sfiorandolo poi piano con la punta di un dito...
lo fissai per lunghi minuti... poi, delicatamente, lo intrecciai di nuovo ai miei capelli, sulla spalla.
Pochi minuti dopo ero nel cortile, pronta per il ballo.

Altea
01-11-2013, 16.54.09
Salii sulla carrozza e sorrisi alle parole di Altofonte. ."Troppo gentile milord..ma so pure voi siete ambito.Comunque non miro a fare stragi di cuori ma colpire un solo cuore"..e lo fissai negli occhi chiari.
Istintivamente portai la mano al pendente.."Questo gioiello è di straordinaria bellezza..a che devo questo vostro dono?..se dono era".

elisabeth
01-11-2013, 17.04.12
Mentre Velv usciva dalla mia stanza il mio cervello si arrovellava per comprendere cosa era migliorato rispetto a a prima.....in che guaio mi stavo cacciando ?.....mi lavai e vestii...con i miei abita da Signora...ed attesi Velv.....uscii con lui, al suo braccio.....incominciai a camminare ricordando il libro posto sulla mia testa.....avevo un sorriso impresso sul mio volto, ma giusto tanto quanto bastava tirare leggermente le mie labbra....." Velv.....spero che vada tutto bene....sto cercando di fare del mio meglio......e sono felice di poter vedere questa Chiesa......Santa Felicita......ditemi....sara' un giorno di presentazione alla città di Sygma ?.....due perfetti sconosciuti sono delle grandi gioie per la gente che ama parlare piu' del dovuto..."....

Clio
01-11-2013, 17.43.14
"No, un servitore sarebbe troppo semplice... in un Palazzo Reale ci sono sempre facce nuove, persone che non si conoscono.." sorrisi "..secondo me giungerà come uno degli invitati.. è più rischioso e nessuno se lo aspetterebbe.. almeno, questo è il mio parere... mi auguro che i nostri sforzi portino nuovi frutti.. anche se, non illudetevi dalle mie parole, ovviamente non sarà facile...".

Guisgard
01-11-2013, 20.44.58
Talia raggiunse così Jacopo.
I due poi, sulla loro carrozza, lasciarono il palazzo dei de' Gufoni e raggiunsero il Palazzo Reale.
I cancelli qui erano già stati aperti e le vetture della nobiltà, dei patrizi e di tutti i più importanti esponenti dell'alta società di Sygma affollavano i viali oltre l'ingresso della reggia.
Dei servitori erano scesi ad accogliere, man mano i vari ospiti.
Talia e Jacopo, lasciata la loro carrozza, furono allora condotti all'interno del palazzo.
La sala adibita per la festa era sontuosa, sfarzosa e raffinatissima.
I vari ospiti già giunti, nel vedere il capitano e la sua bella moglie, subito andarono loro incontro, per salutare il militare e omaggiare lei.
“Te l'avevo detto...” disse piano Jacopo a Talia “... sarai la più ammirata stasera...”
“Salute a voi, capitano...” avvicinandosi ai due un uomo robusto e dai modi spicci “... milady...”
“Messer Duon...” con un lieve inchino Jacopo “... Talia, lascia che ti presenti il signor Duon... è di Capomazda, ma vive ormai qui da molto tempo...” tornò a fissarlo “... sapevo della vostra insofferenza verso le occasioni mondane, messere... come mai oggi invece siete dei nostri?”
“Solo per curiosità, capitano...” ridendo Duon “... sapete che amo la caccia... e pare che qui ci sarà una bella battuta di caccia stasera... tra i vostri molossi e una volpe... dico bene?”
Jacopo sorrise con un ghigno.

Talia
01-11-2013, 21.08.17
Osservai stupita l’uomo che mi si parò davanti...
stupita dai suoi modi, dal tono della sua voce, da quel breve discorso tra lui e Jacopo...
e di nuovo fui colta da quella sensazione: la sgradevole sensazione che mi stesse sfuggendo qualcosa...
per un istante i miei occhi furono su Jacopo, studiandolo...
aveva sogghignato...
Jacopo era lì principalmente per Mirabole, lo sapevo... ma quel Duon con c’entrava?
Mossi lo sguardo dall’uno all’altro...
poi i miei occhi si concentrarono sull’uomo di fronte a me...
“Dunque...messer Duon... giusto?” dissi, tendendogli lievemente la mano perché fosse costretto a chinarsi per prenderla “Siete di Capomazda, quindi... e, ditemi, di che cosa vi occupate qui a Sygma? Non ditemi che anche voi siete qui per tutte quelle sciocchezze su quel Mirabole, vi prego!”

Guisgard
01-11-2013, 21.44.51
Duon rise forte a quelle parole di Talia.
“Sapete, milady...” disse “... fondamentalmente, come tutti i Capomazdesi, sono uno sportivo... e sono curioso di sapere chi la spunterà tra la muta di cani e la volpe... da ciò che so, quella volpe è sfuggita a molte cacce...”
“Qui sarà diverso.” Intervenne Jacopo. “Qui finirà la sua corsa.”
“Invidio la vostra sicurezza, capitano.” Sorridendo Duon. “Da quanto ho sentito, pare che la vostra volpe si presenterà qui stasera... ottimo... ma immagino lo farà in modo particolare... diciamo... mirabolante...”
In quel momento furono annunciati nuovi ospiti nella sala.
“Il Cavaliere di Altafonte e lady Altea Sveva!”

Guisgard
01-11-2013, 21.50.42
Altafonte sorrise a quelle parole di Altea.
“Sono certo che ogni cuore non attende altro che perdersi nei battiti del vostro, milady...” fissò il pendaglio “... è un monile molto antico... secondo qualcuno un misterioso spasimante lo dono alla regina Giovanna d'Angiò di Napoli... la tradizione vuole che dentro contenesse un filtro d'amore ed ogni mattina, indossandola, la regina ne avvertiva l'essenza...” rise “... ma non temete, vero o falsa che sia la leggenda, dentro ormai non c'è più nulla...” le fece l'occhiolino.
La carrozza arrivò così al palazzo reale.
Altafonte ed Altea furono allora condotti nella sala del ballo.
E appena lì, i loro nomi vennero annunciati ai presenti.

Guisgard
01-11-2013, 21.51.50
“Addirittura uno degli invitati...” disse Simone a Clio “... lo ritenete così audace, milady? Allora voi pensate che possa introdursi qui con una falsa identità? A meno che non riteniate che Mirabole sia uno dei personaggi più in vista della città... un po' assurdo, non pensate? Oh, guardate... laggiù vi è il capitano de' Gufoni...”
Ma proprio in quel momento furono annunciati nuovi invitati.
“Il Cavaliere di Altafonte e lady Altea Sveva!”

Guisgard
01-11-2013, 21.56.35
Elisabeth e Velv passeggiarono per la città, fino al ponte vecchio.
Da qui raggiunsero la chiesa di Santa Felicita.
“Saremo un'attrattiva, vedrete.” Disse alla donna. “Ma lo saremo in maniera perfettamente proporzionale al modo in cui riusciremo ad incuriosire la gente che ci ascolterà. Gli esperti d'arte devono sembrare tanto eccentrici, quanto sensibili... proprio come i quadri che amano tanto... diciamo il giusto equilibrio tra l'effimero e il terreno...”
Arrivarono davanti alla chiesa e la trovarono sorvegliata dai soldati.

elisabeth
01-11-2013, 22.09.11
Ero felice di ascoltare Velv.....incominciavo ad imparare dal suo modo di impormi i modi di fare...dalla sua conoscenza...passeggiare e chiacchierare con lui fu fantastico...sino a Santa Felicia......" Il punto e' che farò in modo di sembrare la più eccentrica delle critiche d'arte....mi atteggerò......con quel modo così assurdo di chiudere gli occhi e di far si che un nuovo mondo vi appaia dinnanzi appena io li riapra........mi viene da ridere..ma prometto che sarò perfetta......."...Voltandomi...vidi uno schieramento di guardie......non che avessi la coscienza sporca.....ma mi strinsi al braccio di Velv.." Non so perchè...forse in un'altra vita ero un ladro..ma le guardie non mi piacciono..e a quanto pare...qui ce ne sono quante ne vogliamo.....che dite.....ci faranno passare ?.....avanti.....avete un asso nella manica..lo sento......io posso fare solo un tocco di francese ammorbidendo la mia erre.....ma per altro non posso....."...feci tutto questo fermandomi a qualche passo e parlando simpaticamente con Velv...certo a lui la mia tensione era chiarissima....

Altea
01-11-2013, 23.02.25
Osservai il monile...una storia davvero strana pensai.
Scendemmo dalla carrozza e seguii il Cavaliere di Altafonte e fummo accompagnanti fino al salone del Palazzo Reale, mi guardavo attorno e fui sorpresa di tanta sontuosità e di tanto sfarzo..sia del Palazzo e degli invitati.
Poi fummo annunciati ed entrai accanto al Cavaliere e guardai il salone...vi erano già degli invitati e avvertii tanti occhi addosso.
Era strano ma in quel momento mi sentivo a disagio...ma era anche chiaro che il Cavaliere di Altafonte destava una certa curiosità, lo ricordavo al ballo degli Accio.
Feci un lieve inchino sorridendo e lentamente avanzai assieme ad Altafonte.

Clio
02-11-2013, 01.13.31
"Beh, signor viceprocuratore.. Credo che Mirabole sia audace per definizione... Ma non fa nulla senza un motivo, le sue azioni, le informazioni che decide di comunicarci hanno un preciso significato, esattamente come i fiori che dissemina per tutta Sygma.. Infondo, non solo noi non conosciamo il suo vero viso, ma non sappiamo come sarà mascherato.. Quindi, anche se si presenterà come uno degli invitati sarà uno tra i tanti per noi, ma avrà l'opportunità di starvi ancora più vicino.." Sorrisi "..vi sta sfidando io credo.. Sapete, nell'Antica Roma, durante i combattimenti nell'arena, poteva capitare che il reziario si avvicinasse apposta al proprio avversario, mostrandogli il fianco nudo da colpire, ma appena l'altro tentava di sferrare un colpo, all'apparenza facile, si spostava rapidamente e lo colpiva col tridente, senza che l'altro avesse possibilità di reagire.. Voglio solo dire che, Mirabole sa benissimo che lo state cercando, ed è stato lui stesso a dirvi dove trovarlo.. Non certo perché lo catturiate! C'è un motivo preciso.. Solo, non sappiamo quale...".
La voce dell'araldo mi fece quasi sussultare.
Quel nome, era davvero lo stesso di cui ci aveva parlato la ragazza in quella cappellina sperduta.
Vidi poi il capitano de' Gufoni accompagnato da una bellissima donna, a quanto pareva, la moglie.
Accanto a loro, Messer Duon.
"Cugino caro.." Dissi, rivolta a Roberto "..Messer Duon.." Indicandolo con un cenno del capo "...dovremmo andare a salutarlo, non credi? Non avevi qualcosa da chiedergli?".
Tornai per un momento a guardare Simone "Mi perdonerete, immagino, non posso stare a chiacchierare tutta la sera, e voi ancora meno.. dunque, se non vi dispiace, credo di avere una missione da portare a termine..".

Guisgard
04-11-2013, 02.03.59
Capitolo X: L'apparizione

“<<Ascoltate,>> disse lei “Byron mi ha giurato che credeva ai vampiri, mi ha detto di averne visti e me ne ha descritto i loro visi; ebbene, assomigliano perfettamente a quell'uomo là, con i capelli neri, quei grandi occhi luccicanti di una luce strana, quel pallore mortale; poi notate che non è con una donna come tutte le altre, è con una straniera... una greca... una scismatica... senza dubbio una maga come lui... Ve ne prego, non andate. Domani vi metterete sulle sue tracce, se così vi piace, ma questa sera vi ritengo impegnato.>>”

(Alexandre Dumas, Il conte di Montecristo)



“Devo dire” disse Simone a Clio “che vi è del buono in ciò che dite. In effetti avete un quadro preciso e coerente di ciò che potrebbe essere. Di sicuro Mirabole verrà qui con la convinzione di essere comunque al sicuro da ogni pericolo. Ma noi dobbiamo essere più furbi di lui.”
Poi, alle parole di Clio, Roberto si voltò verso il capitano de' Gufoni e notò anch'egli Duon.
Annuì allora alla sua falsa cugina.
“Si, perdonateci, signor viceprocuratore...” rivolgendosi poi a Simone “... ma vi sono altri ospiti da salutare...”
“Si, certo.” Annuì Simone.
Così, Clio e Roberto si avviarono verso Duon e il capitano Jacopo.
Ma uno dei servitori incaricati di passare tra gli ospiti porgendo vassoi con calici del pregiato vino di Sygma, offrì in quel momento due coppe a Fiosari e alla ragazza che era con lui.
“A noi due,Clio...” fece Roberto, prendendo il calice dalla mano del servitore, mentre questi ne porgeva uno anche alla principessa di Crysa.
Ma sotto il gambo bagnato del suo calice, Clio si accorse che vi era attaccato un piccolo bigliettino.
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Guisgard
04-11-2013, 02.35.18
Così, Altafonte ed Altea entrarono nella sala dopo essere stati annunciati.
Il cavaliere indossava una raffinata giubba di un blu cobalto, con un corsetto azzurro senza maniche in stile catalano, pantaloni bianchi e alti stivali neri.
Sopra portava un lungo soprabito di lamé anch'esso blu, con fodere di pregiato ermellino.
Ai due subito si avvicinarono prima il banchiere Accio, poi lady Silvia.
“Cavaliere, che piacere rivedervi.” Disse il banchiere. “Milady.” Salutando poi anche Altea.
“Oh, cavaliere!” Esclamò Silvia nel rivederlo.
Poi con un cenno del capo salutò pure Altea.
“Vi fate desiderare, milord.” Fece lei tornando a fissare Altafonte. “E' un bel po' che non vi si vede. Allora è vero ciò che si dice in giro?”
“Dipende, milady.” Sorridendo Altafonte. “Cosa si dice?”
“Che siete schivo ed ombroso.” Ridendo Silvia. “Che amate la solitudine e che detestate tutto e tutti.”
“Davvero dicono questo di me?” Stupito il cavaliere. “Che dire... sembra più il profilo di un personaggio da romanzo, che quello di un uomo comune.”
“Vi definite dunque un uomo comune, milord?” Guardandolo Silvia.
“Eh, milady...” mormorò Altafonte “... nulla mi avvilisce ed opprime più della normalità...”
“Allora per questo siete qui?” Disse lei. “Perchè, pare, stasera qui ci sarà anche il famigerato Mirabole? A proposito, milord... non avete composto altre poesiole su quel disdicevole individuo?”

Guisgard
04-11-2013, 03.02.56
Elisabeth e Velv giunsero davanti a Santa Felicita.
Qui vi erano diverse guardie a piantonare la stradina che portava alla chiesa.
Ed altre ancora sorvegliavano la facciata e l'ingresso del sacro edificio.
Velv e la donna allora si avvicinarono ad uno dei soldati.
“Perdonate, sergente...” disse il cacciatore di taglie “... è accaduto qualcosa? Perchè questa chiesa è sorvegliata?”
“Giungete davvero da molto lontano” fece il militare “se non sapete nulla della storia del quadro.”
“Quadro?” Ripetè Velv.
“Si, quello custodito in questa chiesa.” Rispose il soldato.
“Si, per questo noi siamo qui.” Mormorò Velv. “Lei è lady Elisabeth di Monreale” indicando la dama che era con lui “ed è giunta qui per vedere quel famoso quadro... milady è una famosa amante di opere d'arte... io sono il notaio Elvet Placente e curo i suoi interessi.”
“Mi spiace...” scuotendo il capo il sergente “... non posso far entrare nessuno ora in chiesa... ordini da parte del capitano de' Gufoni.”

Clio
04-11-2013, 09.56.34
Seguii volentieri Roberto, appoggiandomi al suo braccio.
Nell'attraversare la sala, cercai con lo sguardo Messer Duon e quel misterioso invitato di cui ricordavo così poco, ma che sollevava in me molte domande.
Ma un servitore con due calici di vino si fermò davanti a noi.
Mi illuminai, avevo sempre amato il vino di quelle terre.
Alzai lo sguardo verso Roberto, sorridendo.
"A noi due.." Sussurrai, con gli occhi nei suoi.
Ma nel portare il calice alle labbra mi accorsi di qualcosa attaccato al fondo.
Un bigliettino? Chi mai avrebbe dovuto mandarmi un bigliettino? E perché, poi?
Per un breve momento, rabbrividii.
Non dissi nulla, e aprii il bigliettino con la mano libera.

elisabeth
04-11-2013, 11.11.08
Monreale ?...e dove si trovava Monreale.....io esperta di arte.. ?...qualcosa mi aveva accennato, ma mi sembrava di cadere dal cielo.....
" Ma come e' possibile...vietare ad una Dama, visto il viaggio che ho dovuto fare visto che vengo da molto lontano, perchè mio caro Velvet noi veniamo da molto lontano....la cortesia di ammirare una così stupenda rappresntazione aritistica......e' inconcepibile...cosa pensate che possa mettere sotto le mie gonne il dipinto ?.....mi sembra di svenire....nella mia città non si sarebbe verificata mai una cosa simile.....desidero parlare con il vostro comandante .....L'entrata in Chiesa non puo' essere negata a nessuno......"......ero risoluta ...ferma....e sarei voluta svenire veramente.....mi ero lasciata andare.....ma dovevamo entrare in quella Chiesa.....

Altea
04-11-2013, 16.28.06
Ascoltavo e osservavo la scena in silenzio...lo scambio di battute tra Altafonte e milady Silvia e fu in quel momento che mi sentii una perfetta sconosciuta in quel luogo..poi trattenni una risata..già le poesie su Mirabole.."Milady Silvia, non mi sembra questo il posto..in un Palazzo Reale..per fare battute e teatrini."
E afferrai il braccio del Cavaliere stringendolo..ricordai quella sera a Palazzo Accio e mi ritornò in mente Azable e istintivamente osservai tutto il salone.

Talia
04-11-2013, 18.04.18
Fissai Duon in silenzio...
"Capisco..." mormorai "Siete qui per puro diletto, dunque! Curiosa differenza... io, invece, trovo tutto questo estremamente noioso... l'uomo cui alludete, può darsi, si diverte semplicemente a prendersi gioco di tutti voi... ma se è davvero astuto come dite, non credo che verrà qui, stasera! Perché dovrebbe venire, in fondo? Da cosa mai dovrebbe essere attratto qui?"
In quel momento l'araldo annunciò due nuovi ospiti...

In quel momento furono annunciati nuovi ospiti nella sala.
“Il Cavaliere di Altafonte e lady Altea Sveva!”

Mi voltai appena in quella direzione... solo per un attimo... poi, volontariamente, tornai a voltare le spalle all'ingresso.