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Visualizza versione completa : I Pilastri di Afravalone


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Altea
30-12-2013, 19.50.37
Osservai il fiore...eppure qualcosa in me diceva c'entrasse qualcosa.
Ascoltai le parole di Tyssen e Marcus..."Si sono decisa...non capisco vi è qualcosa che mi spinge a risolvere questo mistero e aiutare quella dama...Marcus voi non dovete preoccuparvi...possiamo partire io, Gyen il nano e Tyssen...devo preparare solo le mie cose..poche ma buone e poi che dite Tyssen, selliamo i cavalli e partiremo all'alba col nuovo giorno domani?Penso non vi sia molto da aspettare...e sarà questo scrigno a guidarci alla meta sicuramente."

Guisgard
30-12-2013, 19.52.04
“Eh... quante volte dovrò ripetere il mio nome...” disse il falco a Parsifal “... Alanius... Alanius di Monducale... dotto filosofo, amanuense, cercatore di tesori, anacoreta e illustrissimo incisore... nonché maestro di cavalleria!” Guardò in direzione della cappella. “Si, la visiteremo col favore della luce del giorno...” poi, d'un tratto, qualcosa attirò la sua attenzione e volò via.
Si posò su una lapide quasi del tutto sommersa dalla boscaglia.
Alanius col becco spostò qualche ramo e mostrò a Parsifal l'incisione che quella lapide presentava:

“Guardati da Meridiano, o viandante.
Egli è il demone della tristezza e dell'apatia.”

Tara La Banshee
30-12-2013, 20.05.06
Nei pressi del tempio dove Lipsia aveva fallito il suo dovere, mi parve di notare un qualcosa in movimento.
Mi avvicinai con cautela celandomi tra dei cespugli.
Di nuovo la figura si mosse.
Girai intorno al tempio per cercare di prendere l'essere misterioso alle spalle.
Eccola li o eccolo li, pensai, devo fare molto piano...
Saltai all'improvviso e riuscii a bloccare la figura eterea.
La voltai per vederle la faccia e rimasi bloccata.
Il volto era illuminato da una strana luce che non permetteva di identificare le caratteristiche facciali dell'essere chevero riuscita a bloccare.
Gli occhi sembravano rubini incandescenti ma lasciavano trasparire complesse emozioni.
Tirai su l'esile figura da terra e notai che anche le parti del corpo non coperte da abiti emanavano lucentezza.
Non riuscivo a capire che cosa fosse.
"Chi sei?" l'interrogai.

Eilonwy
30-12-2013, 20.31.34
"Avete ragione....mi rivesto in un attimo.....ma poi voglio che curiate il cavaliere e che la piantiate di bisticciare! E' un ordine dalla vostra sovrana!!! Sono stata chiara!!!" dissi con una freddezza e una autorità degna di una regina.
Poi, con il potere di congelare, il quale, anche esso, lo avevo acquisito dalla maledizione di Slathnir, mi rivestì di un' abito semitrasparente bianco-azzurrino come il ghiaccio decorato con fiocchi di neve.
Per completare l' opera...creai delle scarpe con il tacco in Iceite, un cristallo piu' duro del diamante, il quale lo potevano creare solo le sirene attraverso il congelamento dell' acqua a -6'000 gradi centigradi.

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Guisgard
31-12-2013, 02.07.23
Clio, così, con indosso la sua magnifica uniforme da cerimonia, entrò nella sala, dove suo padre, insieme ai suoi ospiti, la stava aspettando.
“Vieni pure avanti, Clio.” Disse suo padre nel vederla arrivare.
Chiamò a sé poi i suoi due ospiti.
“Questa è mia figlia Clio...” rivolgendosi a loro “... Capitano della Guardia Reale.” Poi guardò sua figlia. “Loro sono” indicando i suoi ospiti “messer Rudolf degli Ottoni, armaiolo dei più prestigiosi del regno... e il dottor Amian de' Oplay, appena nominato ufficiale medico della Guardia Reale, nonostante la giovane età.”
“Capitano...” disse questi al padre di Clio, fissando però la ragazza “... ci avevate detto di vostra figlia come abilissimo ufficiale, ma invero siete stato avaro del parlarci della sua bellezza...” salutò la ragazza con un lieve inchino “... onorato ed incantato, milady... e sono lieto che avremo occasione di lavorare spesso insieme...” fissandola negli occhi.
“Bene, prendiamo posto a tavola.” Fece il padre di Clio. “La cena sarà servita subito.”
Cominciarono a cenare e subito la discussione iniziò a svariare da frivolezze, fino agli affari dello stato.
Come i ribelli, gli ultimi attentati e l'arrivo dei mercenari.

Guisgard
31-12-2013, 02.16.48
Quella misteriosa figura sorrideva e fissava Tara.
La luce che sembrava emanare il suo volto appariva più intensa anche grazie al bianco lucidissimo del suo lungo abito.
“Potrei essere tante cose...” disse in un sussurro “... potrei essere una viadante... una pellegrina... una ladra... o forse la Solitudine...” fece un cenno col capo “... questo luogo è solitario ultimamente, visto che chi doveva sorvegliarlo ha preferito andare altrove... per chi o per cosa il tempio è stato lasciato incustodito? Per amore forse?” Rise. “Gli uomini... o almeno alcuni fra essi, farebbero follie per amore, si dice... e voi Icene? Anche voi siete così vulnerabili a tale sentimento?” Scosse il capo. “Comunque siete fortunate che questo tempio non custodisca più il suo Tesoro da tempo ormai... guai se fosse stato rubato...”

Guisgard
31-12-2013, 02.26.52
“Non temete, signora...” disse Fra' Severius ad Elisabeth “... le chiacchiere della gente sono l'ultimo dei nostri problemi in questo momento.” I tre allora furono ospitati per quella notte dalla madre della fanciulla.
L'indomani, di buon mattino, i due frati ed Elisabeth si diressero verso la taverna del borgo.
“La vostra magia” fece Fra' Severius nel rivolgersi alla maga “è, come tutte le cose, uno strumento di Dio. Se voi siete qui con noi è perchè Egli lo Ha deciso. Dunque al momento opportuno la vostra magia ci indicherà la via...”
Arrivarono infine alla taverna.
Era questo un luogo assai ambiguo, animato da una variegata e dubbia umanità.
I tre vi entrarono e subito molti occhi furono su di loro.
Raggiunsero così il bancone.
“Potete indicarci” chiese Fra' Severius al taverniere “qualcuno diretto nel bosco oggi?”
“Prima dovete bere qualcosa” replicò il taverniere “e poi chiedere informazioni. Sono qui per lavorare io.”
“Mi sembra giusto.” Annuì Fra' Severius. “Allora portateci qualcosa che ci dia sollievo dal freddo. Del vino cotto, con cannella e alloro.”
Il taverniere portò loro quanto ordinato.
“Quanto al bosco...” disse poi “... so che vi è un uomo diretto là... l'unico che io sappia...”
“Bene.” Sorridendo Fra' Severius. “E' la Divina Provvidenza.”
“Non direi...” scuotendo la testa il taverniere “... è una canaglia, direi io...”

Parsifal25
31-12-2013, 02.36.54
" La cosa mi rincuorava.....finalmente, sapevo chi era divenuto mio fidato compagno....."

Un sospiro di sollievo: "Avete ragione.....Alonius.....ho veramente, la mente sparsa su altri pensieri......"

Era sceso il silenzio in quel luogo....forse, era la prima volta che mi fu possibile ascoltarlo.....le mille battaglie, le eterne missioni leggendarie, lo scorrer della vita quotidiana e i continui viaggi per raggiunger il fine ultimo sembravan esser lontani in quegli attimi. Ero tornato a respirare......

Neanche, il tempo di riposarsi che subito vidi Alonius spiccare il volo verso la foresta: "Ma.....non avevi detto che dovevamo riposarci? " Mantenni il suo passo, seguendolo con lo sguardo, finchè lo vidi appolaiato su di una lapide ove sopra vi eran delle incisioni:

"Cosa volevano significare.....un'enigma mi si era parato innanzi?"

Carezzai' i caratteri per comprender meglio le parole:

"Che vuol significare ciò.....Alonius?"

Guisgard
31-12-2013, 02.58.11
Marcus annuì a quelle parole di Altea.
“E sia...” disse Tyssen “... partiremo quando vorrete, milady...” fissando la bella avventuriera “... ho con me dei cavalli di razza... sono superbi esemplari e la mia carrozza è l'ideale per lunghi viaggi... naturalmente ogni mio bene è al vostro servizio...” e mostrò un lieve inchino “... preparate l'occorrente per il viaggio e all'alba partiremo.”
“Grazie, milady.” Ringraziandola il nano. “Iddio ve ne renderà merito. Salverete il regno... si, ne sono certo...”
“Anche se” mormorò Tyssen “sono curioso di sapere in che modo il messaggio contenuto in questo scrigno possa salvare il regno... e sia, solo partendo per questo viaggio lo scopriremo...”
La notte trascorse rapida e giunse infine l'alba.
Il giorno della partenza era finalmente arrivato.
E la carrozza di Tyssen era già pronta, in attesa di portare tutti loro nel cuore di quella che si preannunciava come un'affascinante e misteriosa avventura.

Guisgard
31-12-2013, 03.05.11
“I Sette Peccati Capitali...” disse Alanius a Parsifal “... secondo le Scritture ogni Peccato è contraddistinto da un demone... e Meridiano, come riporta la lapide, è quello della tristezza e dell'apatia... in pratica, quello che i battezzati chiamano il peccato dell'Accidia...”
In quel momento la campana della cappellina riprese a suonare.
“E temo” aggiunse il falco “che la risposta ai nostri dubbi possa trovarsi in quella cappellina, cavaliere... e non credo ci stia attendendo un sacerdote per la predica... anzi, tutt'altro direi...”

Guisgard
31-12-2013, 03.06.46
Aladiah e Coco, ripresi da Eilonwy, smisero così di beccarsi a vicenda.
La fatina, allora, cominciò a preparare un estratto di petali di alcuni rari fiori marini, mentre il Cherubino, invece, iniziò a lavorare ad una polverina particolare, fatta con i riflessi del Sole purpureo sulle nuvole dopo una tempesta.
Alla fine un unguento era pronto per curare il misterioso cavaliere ferito.
Intanto Eilonwy, dopo il consiglio di Aladiah, aveva indossato un meraviglioso abito per coprire il suo bel corpo.
Era un vestito dai riflessi simili al ghiaccio purissimo unito al candore della prima neve, quella limpida e cristallina.
Un abito che benissimo si adattava alle forme della fanciulla, lasciando che la sua bellezza si mostrasse grazie a delle delicate trasparenze nella stoffa ghiacciata.
Il Cherubino e la fatina, nel frattempo, avevano messo un po' di quell'unguento sulla ferita del cavaliere, che giaceva ancora senza conoscenza.
“Con quel vestito” disse Aladiah a Eilonwy “gli farai credere di essere finito in mezzo alle Amazzoni appena si sveglierà...” sarcastico.
Poco dopo, finalmente, il paladino iniziò a riprendere conoscenza.
“Dove...” mormorò con un fil di voce lui “... dove... sono? Cosa... è accaduto...?”

Guisgard
31-12-2013, 03.13.28
La Lamborghini, dopo la fuga dalla casa della diva, era parcheggiata davanti a quel bar di terz'ordine, con una vecchia insegna luminosa al neon e qualche luce ed addobbo natalizio che il vento faceva oscillare stancamente.
“Amico...” disse il barman, avvicinandosi al ragazzo seduto al bancone “... cosa ti servo?”
“Qualcosa di freddo...” rispose lui “... ma senza ghiaccio... detesto quando sciogliendosi mi annacqua ciò che sto bevendo...”
“Forse nel futuro” ridendo il barman mentre metteva del ghiaccio in un alto bicchiere “ci sarà un modo per rendere una bibita ghiacciata da sé, ma oggi devi contentarti di avere qualche cubetto di ghiaccio dentro... puoi sempre berla tutta d'un fiato, così farai prima che il ghiaccio si sciolga.” Riempendo poi il bicchiere.
“Davvero c'è gente che legge il futuro guardando sul fondo di un bicchiere?” Mormorò lui fissando ciò che gli aveva servito il barman.
“Certo.” Annuì divertito questi. “Mia nonna lo faceva sempre. Ma con l'olio d'oliva. Se vuoi puoi provarci anche tu... magari contando le bollicine.”
“Pensavo che voi barristi” fece lui buttando giù il contenuto del suo bicchiere “sapevate far scordare le cose brutte ai vostri clienti...”
“No, a quello ci pensano le cose che serviamo.” Replicò il barman. “Ma temo che per scordare le cose veramente brutte tu debba farti servire qualcosa di molto forte.”
“Porta a me qualcosa di forte.” Sedendosi un secondo cliente al bancone, proprio accanto all'altro. “Un doppio whisky senza ghiaccio...” rise “... non ho lo stomaco di ferro come il mio amico qui.”
“Cosa ci fai qui, Chen?” Fissandolo l'altro.
“Avevo sete.” Rispose Chen. “Ma non di cose ghiacciate come piacciono a te.”
“Già...”
“E tu?” Domandò Chen.
“Io cosa?”
“Cosa ci fai qui?” Chiese Chen. “Ti credevo in giro a scegliere il regalo per Adele.”
L'altro non rispose nulla, limitandosi a chiedere un altro bicchiere al barman.
“Già, ci avrai già pensato immagino.” Mormorò Chen. “Dopotutto i regali si fanno a Natale, non a Capodanno. Salute.” E sorseggiò il whisky servitogli dal barista.
“Dai, se sei qui è perchè ti ha chiamato lei...”
“In effetti temeva di trovarti ubriaco...” sorridendo Chen “... ma dubito tu possa sbronzarti con una bibita gelata ed analcolica.”
“Cosa vuoi?”
“Te l'ho detto... avevo sete.”
“Balle.”
“Tranquillizzati.” Sorseggiando ancora Chen. “Non sono qui per il tuo fascino.”
“Allora mi scuserai se vado via, no?”
“Quanta fretta.” Guardandolo Chen. “Prima almeno fammi compagnia. Non vorrai farmi bere da solo? Barman... portaci qualcosa di buono...” mettendo una banconota sul bancone “... qualcosa che tiri su di morale il mio amico... champagne... vogliamo brindare in anticipo al nuovo anno...”
E il barista servì loro una bottiglia di champagne francese.
I due, così, cominciarono a bere.
Ma senza farsi scorgere, Chen mise qualcosa nel bicchiere dell'altro.
Restarono a bere per circa mezz'ora.
Ad un certo punto Chen mostrò dei documenti al suo amico.
“Cosa sono?” Quasi brillo questi.
“E' una lettera di auguri per un veglione a sorpresa che abbiamo preparato per Adele.” Spiegò Chen. “Ci sono le dediche di tutti, manca solo la tua... mettila qui...” indicando il punto in cui firmare.
“Tutti chi?”
“I soliti.” passandogli una penna Chen. “Su, firma... Adele non saprà che non ne sapevi nulla, tranquillo...”
E l'altro firmò, quasi senza accorgersene.
Poi, quando cadde addormentato sul bancone, Chen si alzò, lo fissò con disprezzo ed uscì.
Poco dopo, all'improvviso, qualcuno lo svegliò bruscamente.
“Sveglia, amico.” E gli versarono dell'acqua sulla testa.
“Chi...” svegliandosi lui “... chi siete?”
“Amici.” Rispose uno di quei misteriosi uomini. “Lei è il signor Guisgard, immagino...”
“E se anche fosse?” Sbottò lui. “Chi siete voi?”
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Eilonwy
31-12-2013, 03.16.08
"Grazie amici miei! Siete salvo Milord.....tranquillizzatevi. Siete venuto all' alba a combattere contro un' altro cavaliere, che avete ucciso, in questo boschetto vicino a questo profondo e lucente fiume. Il mio nome è Eilonwy, Damigella e Cavaliere Eilonwy!!! Come state?" dissi soavemente e porgendogli un po' di acqua del fiume dalle mani per non farlo disidratare.
Lo guardai attentamente....era proprio bello. Abbassai lo sguardo ed arrossì.

Clio
31-12-2013, 10.20.20
Battei le palpebre un paio di volte, incredula, per poi sorridere all'armaiolo, lieta di incontrarlo di persona.
Mi congratulai con lui per le armi che aveva fabbricato per me e i miei ufficiali, erano le migliori del regno.
Poi, mio padre mi presentò l'altro uomo, era giovane e distinto, per poco non sussultai al suo nome, e trattenni a stento una risata nel vedere come si rivolgeva a me.
"E così siete voi.. Conosco il vostro nome, anche se questo non era il posto in cui pensavo di conoscervi, ufficiale medico della Guardia Reale nominato direttamente dal senato, che mi ha semplicemente messo davanti al fatto compiuto.. Dovete avete amicizie importanti... Scelgo personalmente i miei ufficiali, di solito.. E non amo affatto queste interferenze.." Sorrisi "Immagino che sia una situazione complessa da affrontare, essere comandati da una donna, e vi scuserò perché non siete ancora passato a ritirare l'uniforme, non l'avete indosso, e soprattutto siete ospite di mio padre.. Per il futuro però, mi permetto di darvi qualche consiglio di comportamento, ascoltatemi, e andremo d'accordo..." Dissi, fissandolo negli occhi "Non lavoreremo insieme, dottore.. Io vi darò degli ordini, e voi li eseguirete, punto.. Funziona così nell'esercito... Sono il vostro capitano, non una dama da corteggiare, pertanto mi aspetto che mi salutiate militarmente, non commentiate il mio aspetto... ed è signore, non milady...".
Sorrisi a tutti e tre, sollevata del fatto che la cena fosse servita.
"Vogliamo andare?" Dissi, cordialmente, per poi prendere posto.
Continuavo a chiedermi perché fosse così importante quella cena per mio padre. Come poteva dipendere il destino del regno da un armaiolo e un medico? Forse Ottoni aveva sviluppato una nuova arma che ci avrebbe aiutato a distruggere i ribelli? Dovevo ricordarmi di chiederlo,
Il discorso, però, scivolò sugli ultimi avvenimenti , che avrei volentieri evitato di commentare, ma ricordai la domanda del mio soldato, sui mercenari.
"Ditemi, padre..." Dissi poi, in un attimo di silenzio "..voi che parlate col senato molto più di me, si sa qualcosa di questi mercenari che devono arrivare? I miei soldati vogliono sapere chi avranno tra i piedi... E, naturalmente, anche io...".

Altea
31-12-2013, 13.45.21
L'alba arrivò presto e ordinai alla governante di preparare a Gyen e me una abbondante colazione.
Dopo aver mangiato andai in camera a prepararmi, indossai degli abiti comodi ma non maschili...presi la sacca e misi tutto ciò che poteva servire e soprattutto dei soldi.
Vidi il libro azzurro donatomi dal misterioso cavaliere conosciuto a Gerusalemme e risi tra me e me...e pure mi aveva preso in giro sembrava, misi comunque il libro nella sacca, poteva servirmi per distrarmi nella lettura visto la mia passione per l'Oriente.
Presi la spada damascata appena presa da Marcus e la cinsi alla vita e indossai un caldo mantello di velluto porpora, uno dei miei colori preferiti.
Guardai fuori dalla finestra e vidi la carrozza di Tyssen, mi sentivo inquieta...non capivo il motivo visto avevo vissuto delle avventure ben più pericolose ma mi sentivo alle spalle la salvezza di un regno e di una famiglia e non potevo fallire...il fatto era che solo a me e Gyen stava a cuore tutto questo, non a Tyssen, lui lo faceva per divertimento..o per mio amore non contraccambiato..forse sperava così di conquistarmi finalmente..sorrisi alla idea, non capivo perchè quell'uomo non mi entrava nell'animo...forse perchè l'Amore non si comanda.
Ci voleva con noi qualcuno che volesse il nostro stesso ideale...salvare il regno..ma chi? Nessuno!!
Alzai il cappuccio del mantello e sospirando uscii dalla stanza e dissi a Gyen di seguirmi e salimmo nella carrozza.."I miei saluti Tyssen...allora siamo pronti per questa nostra ennesima avventura...e che abbia successo come sempre".

Parsifal25
31-12-2013, 17.55.39
" Non potevo immaginare che cosa si celasse in un mondo virtuale....anche in codesto luogo è possibil far conto di ciò che alimenta, enfatizza e distrugge l'uomo.....porre rimedio ad una tal minaccia.......non era cosa facile......"

"Come avevo immaginato, non era normale ciò che le nostre orecchie e sensi udivano....." volsi lo sguardo verso la cappellina che nuovamente tornò a suonare.

"Il rintocco delle campane......può solo indicar ciò: l'inizio di un Nuovo Avvento.....". Pensare che da poco il regno era tornato in pace....nessun attimo di tregua che un nuovo male potrebbe minacciar l'equilibrio sudato acquisito.

Mi sollevai' da terra, porsi il braccio: "Vieni Alonius......meglio riposarsi.....un nuovo scisma ci attende....." riprendemmo la strada verso l'accampamento.

Tara La Banshee
31-12-2013, 18.26.46
Ascoltai con interesse le parole di quella Essenza o meglio quella Wesen che avevo sorpreso accanto al Tempio.
L'amore poteva far fare follie agli uomini, esseri così imprevedibili e fallaci, prede facili dei loro stessi sogni e ambizioni che spesso li portavano alla rovina.
No l'amore non era certo importante per una Icene, tranne per le sciocche e le sprovvesute come Lipsia probabilmente.
Ad attirarmi non era stato certo il discorso sull'amore e le passioni quanto le parole pronunciate dalla Wesen in merito ad un Tesoro un tempo custodito nel tempio.
Doveva essere passato del tempo perché non avevo mai sentito proferire nulla in merito a questo argomento.
Interrogai così la Wesen:" Come fai ad essere a conoscenza di questi fatti? Che ne é stato del tesoro un dì in questi luoghi?Hai detto che se fosse stato rubato sarebbe stato un molto grave...di che cosa si tratta esattamente questo Tesoro?É forse qualcosa di magico, un oggetto che assoggetta la coscienze e conferisce potere anche al più malvagio dei malvagi, oppure tanti denari da potersi comprare regni interi...?"

elisabeth
02-01-2014, 17.58.13
Dormii serena, tutta la notte.....i miei sogni sembrava avessero deciso di dormire con me ..e la mattina mi ritrovai riposata.....e così io e due Monaci prendemmo la via per taverna.....intanto Fra Severius... sopo le discussioni della sera prima ....mi disse che la mia Magia, sarebbe stata utile anche se in quel momento sembrava fuori luogo......non detti molto peso alle sue parole era pur sempre un Monaco e sapevo bene come la magia fosse vista dal loro canto......fu' così che entrammo nella famigerata locanda.....c'era puzzo di vino e di fumo....gli occhi mi bruciavano.....sembrava talmente piena che mi parve strano trovare un tavolo libero per noi tre....e poi come si dice nulla si dà per nulla....Fra Severius dovette fare la sua ordinazione.....c'era la cannella....doveva essere per forza buonissimo..adoravo la cannella, e mi accorsi che l'oste indicava qualcuno che stava per intraprendere la strada nel bosco...e a quanto pare a sua detta era anche un furfante......che dire...una maga due monaci e un furfante....ma tutto questo il Priore lo sapeva ?.....non so perchè mi venne in mente quel pensiero.....ma ...fu piu' forte di me......bene...guardai nella direzione e vidi un uomo sulla quarantina.....fisico allenato alle fughe a quanto pareva.......e oltremodo spavaldo.......rideva alle sue stesse battute......e dovevo essere sincera...anche gli altri che gli facevano capannello ridevano beati, ...non potevo udire di cosa...ma immaginavo che doveva avere ascendente sugli altri......credo che se avesse voluto lo avrebbero seguito all' inferno......" Bene Fra Severius....guardandolo da lontano, sembra proprio una bel gatto da pelare.....e credo anche che solo le vostre preghiere non basteranno per portarci nel bosco.....forse potrei leggergli la mano....ma non e' tipo che si fa' intimorire da una maga.....quello vuole denaro......a che sciocca....Fra Favelius...forse il Priore.....ha riempito la vostra borsa di moneta sonante......"......ed incominciai a bere il vino profumato.......

Guisgard
02-01-2014, 21.13.02
Le parole di Clio causarono una smorfia divertita sul volto dell'ufficiale medico, che tuttavia si limitò a rispondere con un sorriso sarcastico.
“Mia figlia” disse il padre della ragazza “invero non ha mai avuto un'educazione tradizionale, diciamo così. Mi riferisco al fatto che la troverete” fissando i suoi due ospiti “alquanto differente dalle altre dame di corte. Ella è in tutto e per tutto un militare e come tale il suo sesso è indifferente. Non fissatela troppo, poiché ella non arrossirà e anzi risponderà con austero vigore. Non porgetele la mano, perchè lei conosce solo il saluto che si scambiano gli ufficiali suoi pari. E non pensate di scorgere in lei debolezze o mancanze che sono spesso affini all'animo femminile. Ma comprenderete meglio ciò che dico quando la vedrete dare ordini ai suoi sottoposti o in qualche azione militare.”
“Devo dire” divertito l'ufficiale medico “che trovo alquanto particolare tutto ciò. Ma naturalmente non giudico il modo in cui avete educato vostra figlia. Ma posso senza dubbio dire che è un gran spreco di bellezza non sentirsi donna in tempi come questi. Voi donne, perchè sotto l'uniforme batte il vostro cuore di donna, siete da sempre lo slancio che permette a noi uomini di conquistare il mondo.”
Poi il discorso cadde sui mercenari.
“Sono stati scelti e assoldati direttamente dal Senato.” Rivolgendosi il padre a Clio. “E la scelta è stata tutt'altro che semplice. Alla fine si è deciso di avvalersi dei celebri, o famigerati, Gufi Scarlatti... una banda di mercenari molto contesa, pare, dai vari potentati di queste terre.”
“Gufi Scarlatti?” Ripetè l'ufficiale medico. “Si, ne ho sentito parlare... molto famoso è il loro leader... il comandante Nero... un combattente scaltro, freddo, che, a quanto pare, ama definirsi pari a Lucifero...”
“Beh...” sorseggiando del vino il padre di Clio “... almeno siamo certi che possiede qualche nozione religiosa... a differenza dei ribelli...”
E i tre risero di gusto a quella battuta dell'ex ufficiale ormai in pensione.

Guisgard
02-01-2014, 21.18.33
Alanius si posò sul braccio di Parsifal e i due intrapresero il cammino verso il loro accampamento.
“Una cappellina” disse il falco “che dovrebbe essere abbandonata, o addirittura sconsacrata, fa invece rintoccare le sue campane dove nessuno può sentirle... e poi quella lapide sul demone dell'Accidia... questo luogo credo sia tutt'altro che Benedetto...”
Ma proprio in quel momento i due udirono dei rumori lontani.
“Pare giungano dal nostro accampamento...” mormorò Alanius “... vado a controllare...” e si alzò in volo.
Ritornò dopo circa una quindicina di minuti, posandosi ancora sul braccio di Parsifal.
“Qualcuno è giunto all'accampamento...” avvertendo il cavaliere “... credo siano armati... forse hanno disarmato gli altri... o forse catturati addirittura...”

Guisgard
02-01-2014, 21.24.08
Quella misteriosa figura sorrise a Tara.
“Un tesoro” disse “è tale proprio perchè, trovandolo, permette di non aver bisogno d'altro... si, è un Tesoro molto prezioso... inestimabile... e per un certo periodo anche voi Icene vi siete illuse di poterlo custodire... ma si tratta di qualcosa di immensamente potente... qualcosa che orbita sospeso tra vari mondi... tra Cielo e Terra... un qualcosa che racchiude in sé il senso ed il significato stesso dell'esistenza... e mi riferisco all'esistenza di qualsiasi essere pensante... ebbene, questo Tesoro ora non è più qui... e questo tempio, senza più poterlo custodire, è oggi inutile...” un colpo di vento, il suo sibilo fra la vegetazione e poi Tara non vide più quella figura.
Si accorse però, poco dopo, che dall'altra parte del tempio, presso l'ingresso secondario, vi era qualcuno.
Era Agasia, la sacerdotessa.
Ella era intenta ad accendere alcune candele per propiziare i favori della Luna.

Guisgard
02-01-2014, 21.26.48
Fra' Severius, seguendo lo sguardo di Elisabeth, vide quell'uomo poco più avanti.
“E' un contrabbandiere...” disse il taverniere “... attraversa spesso questi territori con vari carichi di merce... più o meno legale...”
“Ci si può fidare di lui?” Chiese il monaco.
“In questo posto” rispose il taverniere “troverete solo la feccia della zona... gente disposta a tutto per un po' di denaro... in pratica, se potete pagarli essi saranno, se non leali, almeno affidabili...”
“Capisco...” annuendo il monaco.
“Che facciamo?” Domandò Fra' Favelius.
“Non credo abbiamo molta scelta...” fece Fra' Severius “... dopotutto anche Nostro Signore scelse uno dei Suoi Discepoli tra coloro che non erano ben visti...”
“Allora sarà meglio andarci a parlare subito...” mormorò Fra' Favelius “... voi aspettateci qui...” fissando Elisabeth.
I due chierici, allora, raggiunsero il tavolo del contrabbandiere.
“Pace e bene...” disse Fra' Favelius.
“Già, ne occorrerebbe un bel po' in questo buco...” guardandolo il contrabbandiere, per poi tornare a fissare l'uomo davanti a lui, col quale aveva iniziato a parlare poco prima l'arrivo dei due monaci “... come ti dicevo... mi servono altre due settimane e poi regolerò il debito col tuo padrone, amico...”
“Poche storie, Daizen...” fece l'altro, mettendo un grosso coltello sul tavolo “... messer Colpen vuole il suo denaro... e lo vuole ora...”

Guisgard
02-01-2014, 21.29.22
Tyssen sorrise ed annuì alle parole di Altea.
Salì anch'egli sulla carrozza e ordinò poi al cocchiere di partire.
Un attimo dopo, la superba vettura, lasciò il palazzo di Altea, diretta verso i monti vicini.
“Ho qui una mappa” disse Tyssen, mostrandola ad Altea “che rappresenta il fondovalle e i passi montuosi più frequentati dai pellegrini... se l'abate che state cercando ha scelto qui il suo eremo, allora noi sicuramente lo troveremo, visto che sono tutti segnati sulla mia mappa.”
Ma la sera era ormai giunta e proseguire oltre poteva essere pericoloso.
Così la carrozza fece sosta ad una piccola locanda che sorgeva sulla strada che dal fondovalle correva poi in direzione dei monti.
L'insegna della locanda raffigurava il disegno di un ponte ad arcate molto antico.
Tyssen allora aiutò Altea a scendere e poi i due, insieme al nano, entrarono nella locanda.
Qui subito il locandiere offrì loro un tavolo e portò poi da mangiare.
Ma i tre si accorsero di tre uomini che parlavano animatamente fra loro ad un tavolo vicino.
Dalle loro parole era facile comprendere che fossero di tre razze differenti.
Infatti vi era un monaco Cristiano, un Rabbino ebraico ed un Imam musulmano.

Guisgard
02-01-2014, 21.32.56
Il cavaliere ferito sorseggiò un po' d'acqua dalle bianche mani di Eilonwy.
“Siete...” disse con la voce ancora bassa “... siete un cavaliere? Voi?” Incredulo, per poi guardarla tutta. “Tutto avrei detto, ma non certo questo... vi avrei scambiata per una ninfa... o qualche ancella del re delle fate... si... ma perdonatemi... a vedervi sembrate più fatta per l'amore, che non per la guerra... siete allora un'amazzone, damigella?”
“Pare il che il nostro paladino” sottovoce e sarcastico Aladiah a Coco “si stia riprendendo in fretta...”

Altea
02-01-2014, 21.39.11
Osservai attentamente la mappa..certo il viaggio sembrava lungo e difficile..come si diceva..era trovare un ago in un pagliaio.
La sera giunse presto e ci fermammo in una locanda dalla insegna raffigurante un ponte.
Si muoveva altalenante al freddo vento del nord che, improvvisamente, spirava.
Entrammo e ordinammo la nostra cena quando vicino a noi udii delle voci con accenti diversi...rimasi stupefatta e osservai Tyssen.."Ma sono...un frate cattolico, un Rabbino ebraico e un Imam musulmano..sembra quasi di essere a Gerusalemme e la cosa più strana è vederli ad un tavolo assieme, sentiamo di cosa parlano sono curiosa.." e posai le posate osservandoli.

Tara La Banshee
02-01-2014, 21.53.50
Le parole della Wesen mi avevano colpita ed incuriosita molto, colpendo la mia fantasia e la mia brama di avventura più di quanto avessi potuto immaginare.
Alle mie spalle vidi una sacerdotessa intenta nei suoi compiti.
Avrei dovuto lasciarla svolgere il suo lavoro ma volevo saperne di più sul tesoro che un tempo aveva dimorato nel Tempio ed ero sicura che lei era al corrente di qualche storia che potesse interessarmi.
Mi avvicinai, accesi anch'io una candela, feci una breve preghiera e poi mi rivolsi alla sacerdotessa.
Ci incamminammo all'interno del Tempio mentre le narravo il mio incontro con quella strana creatura.
Quando accennai al tesoro vidi che la sacerdotessa si era irrigidita e aveva spesso di chiacchierare. Il suo volto si era fatto pensoso e capii che la faccenda era più grossa di quanto pensassi...

Eilonwy
02-01-2014, 23.02.07
Sorrisi e dissi gentilmente: "Provengo solo da un regno dove le donne hanno gli stessi diritti degli uomini e dove, come quest' ultimi, sin dalla piu' tenera età imparano l' arte della Cavalleria e di Marte e Minerva. Ditemi....perchè avete ucciso quel cavaliere? Cosa aveva fatto di tanto grave? Vi aveva insultato? Ucciso qualcuno della vostra nobile famiglia o la vostra amata? Era un seguace di Satana? O aveva insultato l'Antico Codice dei Cavalieri?".
Poi, a qualche passo da noi vidi un carro di legno abbandonato, ma in ottimo stato.
Ripresi e dissi: "Aspettatemi qui....torno subito!".
Presi Dante per le briglie e lo legai al carro, con il quale avrei potuto portarlo con piu' facilità.
Ritornai dal cavaliere e cercai di metterlo dentro il carro.

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Clio
03-01-2014, 00.49.36
Risi sommessamente alle parole del giovane medico.
"Oh, non intendevo ingannarvi.. Sono una donna eccome, per carità.. Ma, come ha giustamente detto mio padre, prima di tutto sono un militare... Ormai non sono più un semplice soldato, sono il capitano della Guardia Reale..." Dissi di sfuggita assaggiando la cena "Naturalmente i civili, gli altri nobili, i senatori, possono chiamarmi come meglio credono.. Ma voi apparterrete alla Guardia Reale, dunque risponderete a me.. Non amo essere contraddetta o sottovalutata.." Alzai le spalle "E meno i miei uomini mi vedono donna, meglio è per tutti.. Certo, le donne sono ispirazione per gli uomini.. Beh, diciamo che io sono un'ispirazione particolare, quella che ti sprona durante la battaglia, che ti spinge a non arrendersi, a lottare fino alla fine e a non tradire mai, ne indietreggiare... Infondo, persino tra gli Dei la Guerra è donna.. Non il furore, certo, ma la tattica e l'onore..." Sorrisi "Sono una donna molto fortunata in verità, la mia pelle non è vellutata ma colma di cicatrici, difficilmente avrò un marito, conosco le lame meglio dei gioielli.. Ma, se fossi una donna qualunque non stareste parlando di politica davanti a me, ne mi interesserebbe, suppongo..".
Il discorso poi si spostò sui mercenari.
Ascoltai le parole di mio padre e risi con gli altri.
"Bene.." Annuii, vuotando il piatto "..ne ho sentito parlare.. Non sarà una convivenza facile, ma almeno è solo una banda.. I miei uomini sono molti di più.. E domani potrò informarli.." Sorrisi, rivolta a mio padre "Ebbene, padre? Mi avevate detto che da questa cena sarebbe dipeso il mio futuro e quello del regno.. Parlate dunque.." Mi voltai verso l'armaiolo "Messere, ditemi che mi avete preparato una nuova arma capace di distruggere i ribelli per sempre.. Perché, altrimenti, dev'esserci qualcosa che mi sfugge..".

Parsifal25
03-01-2014, 01.00.45
" Non sapevo che......la mia avventura in un mondo virtuale si trasformasse in una caccia per l'espiazione dei 7 peccati capitali. Il regno, era veramente cosi' disastrato? Cosa c'entrano i 7 peccati capitali? Solo......proseguendo nel mio viaggio, avrei' potuto comprender meglio....."

"Il problema sta proprio in questo, caro amico......una cappellina sconsacrata, una campana che suona senza il suo campanaro può dir solo una cosa: Brusco Cambaiamento....."

Mi grattai' il capo per capir qualcosa di più: " la soluzione al nostro dubbio.....è proprio in quella cappella.....forse troveremo qualcuno o qualcosa che potrà parlarci di queste lapidi dei peccati.....che ne dici?"

Vidi Alonius che improvvisamente si librò in volo. Era diretto all'accampamento.....forse ha udito qualcosa; cominciai' ad incamminarmi verso la zona di bivacco e di colpo lo vidi tornar:

"Allora, cosa è successo......". Mi spiegò la situazione e subito corsi per andare a sincerarmi dell'accaduto. Era tempo di utilizzar l'arte della Nemesi.....

Assunsi le sembianze che mi distinguevano tra i canti popolari e le leggende sul mio conto e tra l'ombra mi mossi. Bisognava agir con prudenza e circospezione, anche se credo che non servirà.....

Guisgard
03-01-2014, 02.46.12
A quelle parole di Clio, suo padre sorseggiò altro vino e poi annuì.
“Infatti...” disse “... ci sono importanti novità... sua maestà lascerà per un po' la capitale, trasferendosi in una delle sue corti itineranti... in questo periodo il regno sarà condotto dal Senato e ciò comporterà l'elezione di un senatore supremo tra i suoi membri... e i due candidati sono il senatore Bool e il senatore Gheorgis... ciascuno con linee di governo ben chiare e totalmente opposte a quella del rivale...” fissò Clio “... e questo influenzerà anche la vostra attività militare, le vostre scelte e anche il modo in cui proseguirà la lotta ai ribelli... ed è inutile dirti che tutti gli ufficiali, tu compresa, dovranno schierarsi, decidendo a quale dei due candidati dare il proprio appoggio... e da questa decisione dipenderà la tua carriera, Clio...”

Guisgard
03-01-2014, 02.55.57
Così Parsifal, muovendosi tra le ombre ed il silenzio, raggiunse l'accampamento, fermandosi a debita distanza.
Comprese allora l'accaduto.
Un gruppo armato era giunto all'accampamento, prendendone possesso.
Alanius volò ancora sopra quegli alloggi per scrutare la situazione, tornando poi dal suo padrone.
“Forse sono briganti” disse a Parsifal “o mercenari. Hanno occupato il campo, disarmato gli uomini e preso tutte le provviste. Inoltre credo vogliano assoldare braccia forti, asservendo diversi dei nostri.”

Guisgard
03-01-2014, 02.58.11
Altea cominciò a fissare i tre uomini seduti al tavolo accanto al loro.
“Presumiamo” disse il monaco all'Imam e al Rabbino “che tutto il sapere, inteso come forma aurea di conoscenza al di là dei limiti umani, si possa riassumere in una forma materiale, diciamo un Fiore... quale sarebbe?”
“Io credo” fece il Rabbino “che dipenda da colui che cerca quel Fiore... se decide di coglierlo, o solo limitarsi a contemplarlo...”
“Io invece” mormorò l'Imam “penso che il tutto dipenda dal tipo di Fiore che cresce nelle terre di colui che cerca... poiché l'uomo cerca solo ciò che crede di conoscere...”

Guisgard
03-01-2014, 03.01.01
La sacerdotessa divenne inquieta e questo non sfuggì a Tara.
La donna allora lasciò il suo sguardo vagare tra le alte nuvole, che si gonfiavano, si contorcevano e si rincorrevano fra loro.
“Nelle terre degli uomini” disse all'improvviso “la pioggia cade copiosa in questo momento... un giorno il Sole fu sfidato dal Temporale a chi per primo fosse riuscito a strappare il mantello ad un viandante... il Temporale allora cominciò a soffiare forte, generando venti, saette e pioggia... ma più soffiava, più il viandante si stringeva nel suo mantello... toccò allora al Sole, che iniziò a spargere i suoi caldi raggi nel cielo e pian piano il viandante lasciò scivolare via il mantello...” si voltò e fissò ancora Tara “... le cose seguono sempre il loro corso naturale... e nulla è più naturale di un Fiore che sboccia...” le fece cenno di seguirla.
Entrarono nel tempio e attraverso un lungo corridoio colonnato giunsero in un grande giardino che occupava gran parte di un atrio diroccato.
“Qui” indicò la sacerdotessa “era custodito il nostro Tesoro...”
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Guisgard
03-01-2014, 03.09.27
Così, quel cavaliere, grazie all'aiuto di Eilonwy, riuscì a salire sul carro nonostante la ferita ancora fresca.
“Siete molto gentile...” disse sorridendo lui “... in effetti posso dire che la ferita va molto meglio... le vostre cure sono state preziose...” si accomodò alla meglio, in modo che la ferita non gli provocasse dolore “... ma sarebbe scortese da parte mia se non mi presentassi a voi, come invece avete fatto con me... io sono sir Riccardo di Roccagaveda... sono un cavalier errante... ho ucciso quel marrano perchè si era macchiato di una misera ed infamante colpa... la peggiore forse che possa insozzare l'animo di un cavaliere... aveva preso con la forza una donna... ma perdonatemi, non sono cose da dirsi in presenza di una damigella come voi...”

Clio
03-01-2014, 13.06.29
Ascoltai mio padre attentamente, quasi incapace di credergli.
"Dove porterà tutto questo? Cosa siamo diventati una sciocca repubblica?" Scossi la testa "Tuttavia, io non sono un politico, ma un militare...Ho giurato di difendere la corona e il popolo, da tutti i nemici, indipendentemente da chi sia al governo.. Perché dovrei schierarmi? Non ho mai nascosto le mie simpatie all'interno del senato, ma ciò non toglie che abbia sempre eseguito gli ordini... Cosa succederà? Io mi schiero con Gheorgis, il capitano della milizia ecclesiastica, ci scommetto, si schiererà con Bool.. E poi? Ci scanneremo a vicenda? Esercito contro esercito, fratello contro fratello? Così da lasciare al nemico un vantaggio? Non ha alcun senso! L'esercito deve essere sopra le parti, che vinca l'uno o l'altro.. Vedrò di parlare con l'altro capitano.. Siamo sempre stati buoni amici, infondo, troveremo una linea comune.."sorrisi "Anche perché, Già Bool se potesse si inventerebbe un pretesto per togliermi la carica.. Ci manca solo che io appoggi apertamente Gheorgis.. Sarebbe come servigli la mia testa su un piatto d'argento... No, io resterò al mio posto, chiunque vinca, e se dovessi ricevere un ordine che non sono in grado di eseguire, se mi verrà dato un ordine che viola le leggi divine, allora lascerò la Guardia Reale.. E posso assicurarvi che i miei ufficiali e molti dei miei soldati mi seguirebbero.. Lasciando Afravalone scoperta ed indifesa.. E non voglio arrivare a questo, ovviamente.. Ma l'esercito deve essere sopra le parti.. Altrimenti, il candidato con il nostro appoggio avrebbe un immenso vantaggio, e non sarebbe leale... Siamo noi, infondo, ad avere le armi, a conoscere i segreti di questo reame.. Tranne i mercenari chiamati da Bool, tra poco... Ma i miei uomini non si macchieranno di tradimento.. Se i Gufi Scarlatti lo faranno, se Bool li userà contro Gheorghis, allora sarà guerra.. E tremo per i nostri nemici.." Alzai lo sguardo verso mio padre "Immagino di non avervi dato la risposta che aspettavate, so che eravate pronto a suggerirmi una parte, siete diventato un uomo di stato, da quando siete in pensione.. Quanto alla mia carriera, non ho molto da chiedere... Sono dove volevo essere da bambina, dove eravate voi, padre... Cosa potrei volere di più?" Sospirai "Bene, spero di essere stata abbastanza chiara, se avete delle obiezioni, e immagino di si.. Farete bene a motivarle.. Dopotutto, comprendete i giochi della politica meglio di me.." Dissi, sorridendo.
Eppure non riuscivo ancora a capire che cosa c'entrassero i due ospiti con quella faccenda. Poteva tranquillamente parlarmi in privato nel pomeriggio, e lasciarmi cenare in pace con i miei uomini.

Altea
03-01-2014, 16.40.23
Ascoltai il discorso e rimasi stupita...un Fiore..perchè il Sapere dovrebbe essere rappresentato da un Fiore che dovrebbe invece simboleggiare qualcosa dell' Animo e impalpabile?
Il Rabbino parlava della volontà e forza di animo e coraggio della persona mentre l' Imam della terra dove cresceva il Fiore...forse i valori su cui si crede e si è cresciuti.
Mi voltai verso Tyssen e Gyen..."Avete sentito? Parlano di un Fiore..voi che ne pensate? Forse quegli uomini potrebbero aiutarci..".
Mi alzai dal tavolo e mi avvicinai al loro tavolo e mi presentai.."I miei omaggi..ho sentito i vostri discorsi..alquanto interessante.." mi rivolsi al monaco cattolico "Più che altro mi interessa come mai avete scelto un Fiore per simboleggiare il sapere e la conoscenza..alquanto strano".

Tara La Banshee
03-01-2014, 18.51.15
La sacerdotessa Agasia mi condusse dunque in uno strano luogo all'interno del Tempio...una sorta di incrocio tra un'enorme serra, un parco e i giardini pensili di Babilonia.
Venni pervasa da un senso improvviso di calma e serenità, ogni problema pareva momentaneamente scomparso.
Sentii il mio respiro unirsi a quello dei fiori e delle piante che dimoravano in questo luogo...mi pareva di capire i suoni che emettevano...Era davvero un posto magico.
Capivo perfettamente perché il tesoro fosse stato posto qui.
Il tesoro...me l'ero quasi scordato..
Mi tornarono in mente alcune parole di Agasia in merito a un fiore...beh se il tesoro fosse stato un fiore si sarebbe mimetizzato perfettamente...ma mi sembrava un po' troppo scontato...che potere particolare poteva avere un fiore per divenire così prezioso?
Mi voltai per chiederlo ad Agasia ma era scomparsa...

elisabeth
03-01-2014, 19.47.11
Bene...mi misi comoda.....la cosa eccezionale e che potevo leggere i loro pensieri...mi misi in ascolto e la loro conversazione sembro' cosi vicina.....che era come averli a tavola........nel contempo guardai bene i due Frati......erano ben messi e non mi stupiva per nulla se avessero usato le mani oltre che le orazioni.....intanto compresi che i soldi erano utili, utili tanto da dover bloccare .........feci un salto per aria..quando la lama del coltello si conficco' nel tavolo....come se fosse burro'.....si metteva male......mi alzai dal tavolo e raggiunsi i due Frati......" Fra Favelius ? ve lo avevo detto io che era una questione di soldi....se voi non li avete ve li presterò io....ma e' meglio pagargli mezzo debito.....o non ci porterà all' interno del bosco.....mi sembra un tipo non molto raccomandabile......"....questo lo dissi prendendo in disparte il Frate......infondo non era un posto raccomandabile per le signorine di buona famiglia........in quel momento ...percepii uno strano pensiero nella mente del nostro probabile accompagnatore.....e gia' , voleva darsela a gambe...altro che pagare i suoi debiti....

Guisgard
03-01-2014, 20.24.51
“Ora basta con queste sciocchezze.” Disse il padre di Clio a sua figlia. “Non si può essere una sola cosa nella vita e di sicuro non si può essere solo e sempre un militare. La politica è il motore pulsante della nostra società, poiché anch'essa obbedisce ai Principi Religiosi. In accademia hai studiato i classici e dunque saprai che fra tutti gli eroi mitologici fu Teseo il migliore fra essi, in quanto non solo guerriero, ma anche unificatore e governante. Non puoi restare indifferente a ciò che sta accadendo. I due senatori si sconteranno e tu dovrai scegliere chi seguire. Quando Lucifero si ribellò all'Onnipotente, con lui non furono puniti solo gli Angeli traditori, ma anche quelli rimasti indifferenti alla contesa. Non capisci che il tuo modo di fare può causare problemi non solo a te, ma anche alla milizia che rappresenti? Dove credi che andranno a prendere i consensi i due senatori se non li avranno da voi? Dai mercenari, ecco dove. E la storia è piena zeppa di capitani di ventura divenuti poi nobili possidenti grazie a vari giochi politici.” Fissò i suoi due ospiti. “Costoro sono venuti qui stasera per sapere quale scelta effettuerai, così da poterti dare il loro appoggio. Essi infatti godono di prestigio e stima presso il Senato.”

Guisgard
03-01-2014, 20.28.49
I due frati fissarono un po' sorpresi Elisabeth.
Poi Fra' Severius annuì e tornò al tavolo dove il contrabbandiere discuteva dei suoi debiti con l'altro individuo.
“Possiamo sapere” disse il chierico “a quanto ammonta il vostro debito?”
“Perchè?” Fissandolo il contrabbandiere. “Volete forse estinguerlo recitando qualcuna delle vostre orazioni?”
“Oh, le preghiere sono per le faccende serie, non per il denaro.” Sorridendo il frate.
“Non dubito” replicò il contrabbandiere “che nei vostri monasteri sia così e probabilmente anche Lassù funziona in questo modo. Quaggiù, invece, proprio non se ne può fare a meno del denaro.”
“Allora?” Guardandolo il frate. “Quanto dovete a questo vostro fratello?”
“In primis non è mio fratello, visto quanto è brutto...” sbottò il contrabbandiere “... e poi si tratta di una bella somma... sono infatti trecento Taddei...”
Fra' Severius allora si voltò a fissare Elisabeth.
“Aiuteremo noi questo nostro fratello, vero?” Facendole l'occhiolino.

Guisgard
03-01-2014, 20.30.45
Forse l'atmosfera di quel luogo, la sua bellezza e la sua magia, rapirono per un attimo Tara.
Tanto da farle credere che la sacerdotessa non fosse più là.
Allora strane ed enigmatiche visioni attraversarono la sua mente ed il suo cuore.
Vide così un meraviglioso Giardino, fiorito delle più belle specie di fiori conosciuti, impreziosito da raggianti fontane che spruzzavano acqua trasparente ed animato da uccelli dal raro e meraviglioso piumaggio.
E proprio nel centro del Giardino vide una piccola cappella di marmo bianco, le cui colonne tortili sorreggevano una piccola volta fatta di specchi, capaci di mutare colore con i raggi del Sole.
Ma il colore predominante era l'azzurro.
E da quegli specchi fuoriusciva una luce incommensurabile, che sfiorando i petali dei fiori circostanti li spingeva quasi ad inchinarsi di fronte alla sua bellezza ultraterrena.
La visione durò un attimo e la sacerdotessa si presentò ancora davanti alla giovane Icena, ma portando con se due grossi rotoli di pergamena.
“Il Consiglio delle Supreme Patrizie” disse a Tara “ha richiesto gli annali del tempio. Tutto ciò che resta è scritto su questi rotoli. In passato erano tre, ma uno di essi è andato distrutto col degrado di questo luogo. Prendili ora e portali al Consiglio. Forse in questi rotoli riusciranno a scoprire perchè il nostro modo sta correndo verso un così rapido ed inesorabile degrado.”

Guisgard
03-01-2014, 20.34.21
I tre uomini di Fede sorrisero ed annuirono, in forma di saluto, alle parole di Altea.
“Perchè un Fiore” disse il monaco cattolico “è quanto di più naturale e simile all'uomo vi sia al mondo. Esso infatti, proprio come noi, nasce, cresce e poi muore. Dunque racchiude in sé ogni fase e regola della vita.”
“Perchè” intervenne l'Imam “le Cose Divine sarebbero troppo difficili da comprendere per l'animo umano se non si adottasse un'immagine conosciuta e chiara al cuore dell'uomo.”
“Ma come mai” chiese il Rabbino alla dama “vi interessate al nostro discorso? Solitamente sono i teologi o i filosofi che si preoccupano di queste cose e non la gente comune.”

elisabeth
03-01-2014, 20.45.04
Trecento Taddei.....accidentopoli era una somma da capo giro.....avrei preso lo sbruffone a pedate.....e cosi' fu.......gli mandai un energico pizzicotto....concentrandomi sul suo sedere....e lo vidi cadere dalla sedia......non so se per il dolore o per la paura, infondo nessuno poteva fare niente di simile eravamo lontani dal suo deretano.....rimandai l'occhiolino a Fra Favelius...un po' per i soldi un po' per la marachella...." Certamente Fratello........potete concludere gli estremi dell'accordo...".......

Altea
03-01-2014, 21.18.36
Essi dicevano, ovviamente, sagge parole..quando il Rabbino mi pose quel quesito..sorrisi appena e feci cenno a Gyen di avvicinarsi.
Avevamo lo scrigno nella sacca, non mi fidavo a lasciarlo incustodito e lo mostrai ai tre Uomini di Fede.."Perchè" indicando il Fiore stilizzato nello scrigno "da quando ho visto questo Fiore il mio animo non ha pace e non è mai successo...questo Fiore non so cosa sia ma attira e tormenta la mia Anima e il mio Cuore...e non lo saprò penso finchè non lo porterò a destinazione a me sconosciuta..da un certo Frate Nicola".
Sentivo il loro sguardo su me e lo scrigno..."Voi cosa mi consigliate per far cessare questa inquietudine strana che si è impossessata di me dopo aver visto questo scrigno? Io...sapete..ho un compito..salvare il Regno e una nobile famiglia e tutto sta racchiuso in questo scrigno e sembra quasi avere un potere strano su me" osservai il monaco cattolico poi..."Lo so Padre...non dovrei credere a strane credenze".

Eilonwy
03-01-2014, 21.20.35
"No...non importa Sir Riccardo! E' capitato una volta anche a me, ma per mia fortuna mi sono difesa abbastanza bene da non essere privata della mia verginità. Comunque adesso forse è meglio andare.....io vado ad Afravalone! E dato che voi siete un cavaliere errante e quindi senza meta....vi porterò con me....così non vi farete altro male!" dissi sorridendogli.
Raccolsi l' arco con la faretra, dove c'erano 40 frecce, e le me li misi in spalla.
Presi la cintura con la fodera in cuoio dove era riposta la mia Spada di Fuoco Fatuo e mi cinsi il vitino da vespa con essa.
Mi misi a sedere sul sedile da guida del carro e spronai Dante a partire. Poi dissi a Coco e ad Aladiah: "Voi due fatemi un favore....continuate a prendervi cura di Sir Riccardo! E badate ad non annoiarlo con i vostri battibecchi!"
Durante il viaggio per distrarmi dalla noia e dalla malinconia mi misi a cantare una canzone nella Lingua del Sì (volgare italiano).

http://www.youtube.com/watch?v=72382CEwDoM

Questa fanciull', Amor, fàllami pia,
Che m'ha ferito 'l cor nella tuo via.

Tu m'a', fanciulla, sì d'amor percosso,
Che solo in te pensando trovo posa.

El cor di me da me tu a' rimosso
Cogl'occhi belli et la faccia gioiosa.

Però al servo tuo, de'!, sie piatosa:
Merçè ti chero alla gran pena mia.

Questa fanciull', Amor, fàllami pia,
Che m'ha ferito 'l cor nella tuo via.

Se non soccorri alle dogliose pene,
Il cor mi verrà meno che tu m'a' tolto.

Che la mia vita non sente ma' bene,
Se non mirando 'l tuo veçoso volto.

Da poi fanciulla che d'amor m'a involto
Priego ch'alquanto a me benigna sia.

Questa fanciull', Amor, fàllami pia,
Che m'ha ferito 'l cor nella tuo via

Clio
04-01-2014, 00.17.36
Scossi la testa "Certo, non si può essere un militare tutta la vita, voi lo sapete bene.. Solo che quando io abbandonerò questa vita tornerò ad essere una donna qualunque, sottomessa all'uomo che sceglierete per me, senza diritto di parola o di opinione... Perdonatemi, se mi auguro che quel giorno sia più lontano che mai...".
Sospirai "È davvero questo che volete? Divisione, fratricidio, scompiglio? Voi? Come potete essere così cambiato? Voi che mi narravate il sinecismo dell'Attica, che decantavate la retra di Licurgo, voi che mi avete insegnato ad amare ugualmente Ettore e Achille... Proprio voi seminate ora discordia?" Chiusi gli occhi per un momento "E sia... Non sia mai che disonori il mio nome.." Guardando i due ospiti "Dite al senatore Gheorgis che la Guardia Reale lo appoggerà, a patto che si dimostri degno di quanto mi ha detto oggi, lui capirà ... Se dovesse andare contro le sue stesse parole, se dovesse tradirle, gli volteremo le spalle.." Alzai lo sguardo a cercare quello di mio padre "E prego perché i miei Dei, come il vostro Dio, abbiano pietà di tutti noi.. Perché mettere il destino di un regno in mano ai soldati, non è mai stata cosa saggia... Una volta, lo sapevate anche voi... È stato Bool a chiamare i mercenari... E, si sa, questi soldati di ventura sono fedeli a chi li paga.. Non mi sorprenderebbe se lo appoggiassero anche in questa lotta interna... Ciò significa che nessuno potrà dormire sonni tranquilli... ".
Versai il bicchiere in fretta, come a voler allontanare le loro parole.
"C'è altro?" Chiesi rivolta a mio padre, non vedevo l'ora di andarmene da li, tornare nel mio mondo, dove non esistevano giochetti diplomatici, ma solo sguardi sinceri e leali.
La vita di palazzo, colma di etichette e sotterfugi, non faceva per me.

Tara La Banshee
04-01-2014, 00.56.39
Mi risvegliai come da un sogno e davanti a me Agasia reggeva due enormi e antiche pergamene.
Me le porse con molta delicatezza ed io mi ritirai dal Tempio.
Vi incamminai velocemente verso il Consiglio ma la mia mente andava più veloce, non vedevo l'ora di scoprire il contenuto delle pergamene anche se avevo il sentore che la terza, quella andata distrutta, era quella che conteneva l'importante.
Scossi la testa, dovevo smetterla con il mio solito pessimismo, sicuramente le due pergamene rimaste avrebbero fornito le risposte tanto attese.
Spiegai le ali e liberai anche la mente da cattivi presagi.
Giunsi planando sulla spianata davanti all'edificio adito ad ospitare il Consiglio Supremo.
Vi entrai, guardai con ammirazione, come ogni volta che vi passavo, le grandi colonne istoriate che narravano le gesta del mio popolo, poi gli altri bracieri che illuminavano il cammino fino alla Sala Grande dove si tenevano i Consigli ordinari, svoltai a destra e poi ancora a destra fino a trovarmi di fronte ad una grande scalinata in marmo.
La sali svolazzando e giunsi ad un enorme portone di legno intarsiato.
Avvisai la guardia posta all'ingresso e questa mi fece entrare.
Il Consiglio non era ancora arrivato e il salone era vuoto ma maestoso.
http://http://www.londraculturale.it/il-castello-di-windsor-63-itit-p-d.aspx?m=1#.Usc_xNLuKcc

Parsifal25
04-01-2014, 12.54.42
" Anche in questo mondo, vige la regola del chi risulta esser più preparato dell'altro, può esser sicuro di prendersi un posto sul gradino dell'attività perseguita....."

Un ulteriore sovralluogo sulle teste dei nostri "ospiti" ed era giunto il momento di prender in mano le redini della situazione.
Guardai' la cappa che portavo sempre con me e dissi: "Nuovamente ci reincontriamo "Reienhearth" ( colui che non dovrà mai esser svegliato).

La posi sulle mie spalle e capo e la leggenda del Guardiano della Notte tornò a camminar su codesta terra. Il corpo venne avvolto in una profonda e oscura aura nera e prese ad avanzare verso l'accampamento. Il potere di Reienhearth era tornato.

Guisgard
04-01-2014, 17.37.05
“Un giorno comprenderai anche questo, figlia mia.” Disse il padre di Clio a sua figlia. “Comunque” aggiunse “non vi è altro. Dopo cena potrai tornare in caserma.”
La cena, così, proseguì tra discorsi molto più leggeri e futili, sebbene una debole inquietudine si era impossessata dei presenti.
Su tutti tranne che sull'ufficiale medico, che invece, più o meno velatamente, tentava di corteggiare la bellissima militare.
E alla fine della cena chiese il permesso al vecchio ex ufficiale di poter accompagnare al campo sua figlia.
“Se lei non ha nulla in contrario, fate pure.” Mormorò il padre di lei.
“Benissimo!” Esclamò l'ufficiale. “Così mi mostrerete la caserma in cui da oggi presterò servizio, milady... ops... volevo dire capitano...” e sorrise.

Guisgard
04-01-2014, 17.40.08
Parsifal, così, grazie al potere della sua cappa magica, poté avvicinarsi indisturbato al suo accampamento.
E qui vide ciò che Alanius gli aveva riferito.
Uomini armati avevano preso possesso del campo e resi all'impotenza tutti gli uomini.
“Ascoltatemi, cani...” disse un uomo che pareva essere il capo di quegli invasori “... oggi siete stati fortunati, poiché mi trovate di buon umore... e questa è cosa rara... per questo siete ancora vivi... ma per ogni accadimento vi è una spiegazione... infatti si da il caso che a me servano altre braccia ben armate... io sono Gufo Scarlato e comando i miei mercenari... siamo diretti in una grande città ed io voglio rinvigorire le mie schiere... per questo invece di uccidervi oggi vi darò la possibilità di entrare nelle mie schiere! Avanti, chi si offre volontario? O devo costringervi io, marmaglia!”
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Guisgard
04-01-2014, 17.43.26
Tara giunse, così, al grande palazzo in cui si riuniva il Consiglio Supremo.
Era un magnifico palazzo che cantava con la sua imponenza e bellezza la grandezza del regno delle Icene.
Marmi policromi che richiamavano i riflessi delle pietre preziose più ambite, con venature simili ai riflessi del Sole morente nel crepuscolo; e poi lastre intarsiate con tecniche sconosciute al mondo degli umani, adornate, tutt'intorno, con affreschi raffiguranti i cicli mitici che portarono al principato di queste leggendarie donne alate.
La sala era ancora vuota, ma, poco dopo l'arrivo di Tara, una dei Consiglieri Supremi entrò.
“I rotoli...” disse guardando ciò che la ragazza aveva portato “... finalmente...” si avvicinò e prese le pergamene dalle mani di Tara “... ora potremo interpellarle e capire cosa fare... si, ne sono certa... troveremo il responso nei Versi Sibillici, scritti millenni fa dagli dei primordiali...” suonò allora una campanellina d'oro e un attimo dopo tutte le altre consigliere riempirono la sala.
Tutt'intorno, su gradini di marmo, potevano assistere alla consultazione le soldatesse, le veggenti e alcune delle custodi del fuoco sacro. E con loro prese posto anche Tara.
Iniziò allora la consultazione del consiglio.
Alcune consigliere elencarono gli strani eventi che avevano colpito la loro terra, partendo dall'incendio che tempo fa distrusse il Giardino del tempio.
Poi l'avvelenamento dei tre fiumi eterni, dovuto agli insetti velenosi e la pioggia di pietre caduta sul bosco.
E per fermare queste piaghe, infine, furono consultati i Versi Sibillici.
Ma i versi apparvero incompleti.
Mancava infatti l'ultima parte, quella contenuta nel rotolo perduto.
I versi trovati così recitavano:

“Da Oriente giunge il peccato
con l'Occidente da esso braccato.
Troverà odio e sfogo nei 7 flagelli,
ma tra essi guardati dai due agnelli.
Perchè invero di lupi avranno ardore
e vincerli potrai solo trovando quel...”

Guisgard
04-01-2014, 17.47.39
Il contrabbandiere sentì eccome il pizzicotto di Elisabeth, ma, non vedendo alcuno accanto a lui, pensò si trattasse di qualche insetto.
“Per la miseria...” disse massaggiandosi il fondo schiena “... da queste parti avete zanzare grosse come passeri! E anche fuori stagione!”
Fra' Favelius, che forse aveva intuito l'accaduto, si limitò a lanciare un'occhiata alla maga.
Poi, rivolgendosi al contrabbandiere ed al suo losco creditore annuì.
“Allora pagheremo noi il debito di questo messere.” Disse. “Metà ora e l'altra metà dopo che ci avrà condotti nella foresta. Credo sia un buon patto.”
“E chi mi dice” fece il creditore “che poi vi rivedrò?”
“Fratello” fissandolo il frate “un uomo di Chiesa non mente mai.”
“Io non mi fido neanche di mia madre, frate.”
“Naturale...” sarcastico il contrabbandiere “... neanche io mi fiderei di lei...” rise.
“Sta zitto, feccia!” Intimò il creditore, mostrando un altro coltellaccio. “Voglio tutto ora, frate.” Tornando a rivolgersi al chierico. “Altrimenti questo buffone verrà via con me e pagherà con la pelle il suo credito.” Indicando il contrabbandiere.

Guisgard
04-01-2014, 17.50.55
“La vostra inquietudine” disse il monaco Cristiano ad Altea “nasce dall'insoddisfazione, che a sua volta è figlia della mancanza.”
“In quello scrigno” intervenne il rabbino “non vi è rinchiusa la salvezza di un regno. O almeno non soltanto quella. Ma la vostra, signora.”
“Questa è la conoscenza di cui discutevamo prima...” mormorò l'Imam “... la conoscenza è sempre rivolta a noi stessi... la conoscenza del nostro cuore e della nostra anima... la conoscenza che ci induce a partire e a cercare...”
“E non conta cosa troverete alla fine del viaggio” fissandola il monaco “ma il viaggio stesso conterà. Poiché in esso troverete, forse, ciò che state cercando.” Aggiunse, per poi sfiorare con una mano il Fiore stilizzato sullo scrigno.
E così fecero anche gli altri due religiosi.
“Ma badate” mormorò il monaco “ci sarà sempre qualcuno che vi impedirà di proseguire nel vostro viaggio.”
E sia il rabbino che l'Imam annuirono a quelle ultime parole.

Guisgard
04-01-2014, 17.55.34
Riccardo si lasciò, così, condurre da Eilonwy su quel suo carro, diretti verso la sterminata capitale di Afravalone.
Il cavaliere, allora, adagiato su quel carro tutto sommato comodo, ascoltò, rilassato, il bel canto della ragazza.
Era un canto armonioso e melodico, che sembrava capace di poter destare la lussureggiante natura resa silenziosa e malinconica dal tempo che invece lasciava cadere al suolo acqua ed umidità dal cielo.
“Che canto meraviglioso...” disse infine Riccardo “... mi sembra di avvertire sempre meno dolore alla ferita grazie alla vostra delicata voce, damigella... ma mi chiedo... perchè una dama così giovane e bella come voi si ritrova ad attraversare tutta sola questi luoghi? Perchè, mi domando, non vi è un cavaliere a scortarvi, per proteggervi da eventuali pericoli magari richiamati dalla vostra bellezza e della giovane età?”

Guisgard
04-01-2014, 18.02.08
Guisgard fissò quegli uomini, senza riuscire a capire cosa stesse succedendo.
Quello che gli aveva parlato, allora, prese un foglio dalla giacca.
Lo aprì, per poi mostrarlo al pilota di Formula 1.
“Questa” disse l'uomo indicandogli la firma infondo al foglio “la riconosce?”
“Io...” prendendo quel foglio Guisgard “... io non ho mai firmato nulla del genere... cosa diavolo è?”
“E' una confessione.” Rispose l'uomo. “Firmata da lei. Riguarda un'ammissione di colpa.”
“Ammissione di colpa?” Ripetè incredulo lui.
“Si...” annuendo l'uomo “... di aver malmenato e abusato della nota attrice Adele Insert.”
“Ma è ridicolo!” Alzandosi di scatto Guisgard.
Ma gli altri che erano alle sue spalle lo bloccarono subito, mettendolo piegato con la faccia sul bancone e le mani legate da manette dietro la schiena.
“Ma cosa sta succedendo?” Gridò il pilota. “Che cavolo sta succedendo qui?”
“Ha il diritto di restare in silenzio” mormorò l'uomo “... ogni cosa detta potrà essere usata contro di lei in tribunale. Ha inoltre il diritto di chiamare un avvocato. Se non può permetterselo allora le verrà nominato uno d'ufficio.”
“Mi avete incastrato!” Urlò lui.
Un attimo dopo fu portato via.
Due giorni dopo, Guisgard si ritrovò in un noto penitenziario cittadino, insieme ad altri carcerati.
Erano stati tutti assegnati ai lavori duri nel campo della prigione.
“Hei, tu...” bisbigliò uno dei detenuti “... sei davvero il famoso pilota di auto?”
Guisgard si limitò a sorridergli con fare seccato.
“Come diavolo sei finito qui?”
“Ho superato il limite di velocità...”
“Buona questa!” Esclamò divertito il detenuto. “Io mi chiamo August!”
“Io Guisgard...”
“Lo so!” Divertito August.
“Hei, superstar!” Chiamò uno dei secondini. “Hai voglia di chiacchierare, vero?”
“Non si può?” Fissandolo Guisgard.
“Certo.” Annuì il secondino. “Ma fallo spalando la melma, altrimenti te la farò mangiare tutta!”
Gli altri detenuti fissavano con sospetto e disprezzo quel carcerato così famoso.
“Pare che io qui non sia ben visto...” mormorò Guisgard ad August.
“Beh...” fissandolo questi “... sai, non è andata giù la storia che dietro le tue vittorie ci sia stato quell'incidente al tuo rivale...”
“Vedo che qui prendete molto sul serio la Fomula 1...”
“Tutti gli sport, in verità.” Fece l'altro. “Sai com'è... siamo un popolo di sportivi...”
“Immagino...”
“Hey, superstar...” chiamò un altro detenuto “... dico a te, pallone gonfiato...”
“Ce l'hai con me?” Guardandolo Guisgard.
“Si, con te...” a denti stretto l'altro “... scommetto che fuori dalla pista te la fai sotto anche al volante di un'utilitaria.”
Il pilota rispose con un sorriso sarcastico.
“Fate silenzio, canaglie!” Intimò uno dei secondini.
“Posso riposarmi un po', capo?” Chiese uno dei detenuti.
“Non ora, ragazzo.” Rispose il secondino.
“Posso avere un po' d'acqua, capo?” Domandò un altro dei detenuti.
“Non ora, ragazzo.”
E i lavori per quei disperati continuarono fino al tardo pomeriggio, quando furono fatti rientrare nelle loro celle.
“Tra cinque minuti si spegneranno le luci!” Annunciò uno dei secondini.
“Hey, superstar...” dal suo lettino August “... posso farti una domanda?”
“Se proprio devi...” fece Guisgard, stando steso e con gli occhi fissi verso il soffitto.
“Davvero hai vinto solo perchè l'altro uscì di pista?”
“Vuoi la verità?”
“Certo.”
“Beh...” mormorò il pilota “... si sa che la pista è stretta e spesso non ci entrano due auto contemporaneamente nella stessa curva... e poi a te posso dirlo...”
“Cosa?”
“Volevo tornare ai box dopo l'incidente avuto dal mio rivale...”
“Dici sul serio?” Stupito August.
“No!” Scoppiando a ridere Guisgard e causando, un attimo dopo la fragorosa risata del suo compagno di cella.
“Hey, superstar...” avvicinandosi uno dei secondini alle sbarre “... forza, muoviti... il direttore vuole vederti.”
http://www.virtual-history.com/movie/photo/00/large/tom_cruise.jpg

Clio
04-01-2014, 18.17.25
Lanciai uno sguardo di sufficienza all'ufficiale.
"Vedo che avete un alto senso della disciplina e della gerarchia, dottore..." Sorrisi, sarcastica "Non importa, imparerete a comportarvi come si conviene nella Guardia Reale.." Sospirai, volevo restare sola, ma se fossi stata scortese con mio padre, non me l'avrebbe perdonata facilmente.
"Vogliamo andare, dunque? Vorrei trovare qualcuno di sobrio, se siamo ancora in tempo.." Facendo segno al giovane ufficiale da seguirmi.
Dovevo raggiungere in fretta la caserma, sperando di trovare qualcuno ai cui comunicare le novità, Astin, magari, e gli altri luogotenenti.

Tara La Banshee
04-01-2014, 23.43.57
Prese dunque l'avvio il Consiglio e come avevo predetto il rotolo perduto conteneva parole importanti. Infatti la risposta ai problemi che affliggevano il nostro mondo stavano in una sorta di profezia-indovinello le cui ultime parole erano ormai perdute come la pergamena.
Inizia a ripertermi le strofe della profezia in testa, allora peccato faceva rima con braccato, flagelli rimavano con agnelli e ardore con...quale poteva essere la parola giusta?
Dolore...amore...clamore...invasore... creatore...calore...furore...timore...predatore, ripassavo nella mia testa ogni possibile opzione senza però rimanere colpita da qualche significato in particolare.
Onore...disonore...timore..cuore...Fiore!
Eureka, sentii gridare nella mia testa!
Il Giardino, le parole di Agasia, i miei pensieri durante la trace...tutto mi riportava ad un fiore!
Poteva essere questa la risposta?
Non volevo certo correre a conclusioni affrettate senza avere prove concrete, non era da me, ma sentivo di essere sulla strada giusta.
Tenni le mie riflessioni per me ed al termini del Consiglio ottenni il permesso di esaminare con calma le due pergamene restanti.
Forse, pensai, avrei trovato qualche conferma alla mia tesi.
Mi sedetti speranzosa con la prima pergamena adagiata sulle ginocchia e mi immersi speranzosa nella lettura...

Eilonwy
05-01-2014, 00.18.37
"Vi ringrazio per il complimento! Comunque, mio padre e mia madre mi hanno insegnato a cavarmela molto bene anche da sola....tanto che piu' volte sono stata mandata sin da quando avevo 10 anni a combattere contro uomini piu' spietati e forti di me.......e poi con me ho Coco e Aladiah. I loro poteri sono abbastanza forti da difendermi!" dissi e poi ripresi a parlare dopo una decina di minuti: "Se volete vi racconto una storia.....per far passare il tempo piu' velocemente! C' era una volta, nell' armonioso e magnifico Crystal Azarath Kingdom un re potente e giusto, di nome Bowen Aguillon, che sposò per amore una bellissima dama di Capomazda, Lady Consel dei Gigli. I due monarchi furono rallegrati dalla nascita di una bambina. Anche il popolo l' amava molto perchè crescendo oltre a diventare sempre piu' graziosa, diventava sempre piu' intelligente, sapiente, altruista e coraggiosa ed abile nell' arte della guerra. Il popolo amava i suoi regnanti anche perchè il Cristianesimo Cattolico, quello Celtico, quello Protestante, quello Ortodosso, l' Islam, l' Ebraismo, l' Atonismo, il Buddhismo e le altre Religioni Politeiste potevano vivere in armonia e le donne avevano tutti i diritti di cui beneficiavano gli uomini. Tutte le religioni erano legali ed avevano la stessa importanza tranne il Satanismo!" mi fermai.
Dopo aver fatto una breve pausa, continuai la mia storia: "Accadde un giorno che, la principessa, ormai maggiorenne, accese la lussuria nel potente e malvagio stregone Slathnir. La pregò di unirsi a lui e di sposarlo. Le mandò i doni piu' preziosi di questa terra e poesie d' amore, ma la figlia del re e i suoi genitori, capendo che razza di mascalzone era quel vile scorpione, rimandavano sempre in dietro i regali....Allora furente Slathnir fece un patto con Lucifero, il quale gli diede un esercito di demoni, rafforzò i suoi poteri del fuoco e delle tenebre e gli diede la sua benedizione.
Lo stregone, prima di attaccare il regno, avvelenò la regina Consel. Dopo il misfatto fece la prima mossa. Il re insieme alla sua cavalleresca figlia e al suo valente esercito, combatté notte e giorno il nemico....ma.....ma egli fu ucciso. Il popolo fu dilaniato e sottomesso....i templi politeisti...le chiese....le sinagoghe....le moshee....le case....il Senato....i giardini....il Parlamento....tutto fu arso dal fuoco.
La principessa fuggì! Ma mentre fuggiva, Slathnir le lanciò una maledizione. Essa consisteva nell' essere umana di giorno e sirena di notte, in modo tale da rallentarla nella sua fuga e da scovarla con piu' facilità.
Adesso è chissà dove....e si maledice di essere la causa di tanto dolore e morte per il suo regno".
Tacqui per un bel po' e alla fine arrivammo in una radura.

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Altea
05-01-2014, 00.47.46
"Potrebbe essere" dissi al monaco cattolico "io sono sempre in viaggio, e per me non vi è pace e forse questo continuo viaggiare è dovuto al fatto che il mio spirito cerchi qualcosa che ancora non ha trovato".
Poi mi rivolsi all' Imam e al Rabbino..."Sono pronta a sfidare qualsiasi pericolo e vedo le vostre parole come un buon auspicio per superarle...io e Gyen" e indicai il nano "salveremo lady Consell e la sua famiglia ovvero i Taddei e il regno di Capomazda....giorni fa lord Tyssen, che vedete al tavolo, parlava di qualcosa di strano che colpisce chi si innamora di qualcuno del loro casato...ma è mai possibile? Cosa potrebbe mai capitare a chi si innamora di uno della loro famiglia?"
Mi congedai da loro e mi voltai verso Tyssen risedendomi al tavolo..."Se non erro ho sentito dire dalla mia governante prima di partire che lady Consell abbia un figlio..voi me lo confermate? Perchè mai egli non partì per salvare la famiglia e il regno?".

Parsifal25
05-01-2014, 16.52.01
Quegli uomini dovevano esser salvati.....non potevo permettere che venissero costretti ad abbandonar il loro cammino per perseguir scopi che difficilmente è possibil comprendere. Nessuno deve esser circoscritto con le minaccie.

"Alonius.....credo che dovrò utilizzare il potere della Nemesi.....devo modellare il mio corpo ad immagine e somiglianza di Reinehearth, il cavaliere dei tristi presagi. Il potere concessomi dall'aura potrebbe spaventarli cosicchè da lasciar liberi questi uomini...."

Fissai' il campanile che si levava alto dalla cappellina sconsacrata vicina: "Forse......abbiamo una possibilità......". Pronunciai' la formula che mi permetteva di poter avviare il processo di trasformazione.....
http://covodeicorsari.altervista.org/Immagini/Cavaliere_Nero.jpg

La voce divenne tenebra ed il corpo un groviglio di ombre, quest'ultimo, non comprendeva più il calore del sentimento. Questo, è il prezzo da pagar per far in modo che il Demone non torni....."anima pura per anima nera....."
"Sarà meglio per voi......che abbandoniate codesto luogo......leader dei Gufi, sappiate che il vostro tempo sta per concludersi. Vi attendono giorni bui....." terminai' incrociando il mio sguardo con il suo.....

elisabeth
06-01-2014, 21.32.56
Ero sicurissima.....quello voleva i soldi e lo avrebbe fatto fuori...povero sbruffone era veramente nei guai......quando vidi uscire il secondo coltello...la cosa incomincio' a preoccuparmi, ma la somma che chiedeva era enorme e se avessi dato i soldi a lui...noi saremmo rimasti all'asciutto....la Magia..poteva essere motivo di distrazione.....il primo coltello era ancora fissato al centro del tavolo...........incominciai a far vibrare la lama e il coltello prese ad oscillare.....prima lentamente e poi tanto velocemente da saltare fuori dalla fessura in cui venne conficcato.....feci apparire una pozza rossa....e avvicinandomi al tavolo..." Malvagio presagio........avete rifiutato i soldi di due Frati....non credendo alla loro parola.....Voi ammazzerete questo galantuomo.....ma voi morirete..permano dei vostri stessi soldi.......vi consiglio di accettare il patto.....e i Frati vi faranno avere il rimanete.....Dio non ha mai messo la cattiva parola agli uomini della sua casa......".....Mi ero spinta oltre...ma non vi era altro da fare.......li' si uccideva per molto poco...

Guisgard
07-01-2014, 17.56.01
Parsifal, così, mutò il suo aspetto, pronto a giungere nel campo ed affrontare la difficile situazione.
“Bada” disse Alanius al cavaliere “di essere prudente... quegli uomini sono mercenari, abituati a combattere e guardarli credo che siano preceduti anche da una certa fama alquanto sinistra... presta attenzione soprattutto al loro capo... quel Gufo Scarlatto sembra essere un tipo poco raccomandabile... usa la testa, prima della spada... sono una trentina e tu soltanto uno... sono certo che ve ne sono altri nei paraggi armati con archi e balestre, pronti perciò a renderti un facile bersaglio... inoltre devi proteggere anche gli altri uomini del campo, che quei mercenari hanno reso all'impotenza... sii prudente dunque... io intanto cercherò di trovare una soluzione a questa brutta faccenda...”
Parsifal, allora, entrò nel capo e parlò al leader dei mercenari.
“E voi chi siete?” Fissandolo Gufo Scarlatto. “Da dove siete sbucato?” Lo guardò meravigliato.
“Attento, capo!” Gridò un mercenario. “Forse è un fantasma!”
“Sciocchezze!” Esclamò Gufo. “Gli spiriti non abbandonano mai la loro triste e muta dimora prima che il Sole sia tramontato!”

Guisgard
07-01-2014, 18.00.59
Clio, così, accompagnata dall'ufficiale medico, che per tutto il tragitto aveva tentato, anche con una certa insistenza, un approccio galante con la bella militare, tornò in caserma. Qui incontrò subito Astin, il quale riportò al suo superiore tutto ciò che era avvenuto in sua assenza.
Perlopiù normale amministrazione.
“Ma la cosa più importante, capitano...” disse in conclusione il luogotenente “... è il messaggio, o per meglio dire l'invito che il senatore Gheorgis vi ha inviato... chiede che vi rechiate al suo palazzo... il messo ha precisato che si tratta di un invito informale e dunque vi chiede di recarvi là senza scorta... perdonatemi, capitano, ma questo invito in qualche modo può avere a che fare con la cena che avete avuto con vostro padre?”

Guisgard
07-01-2014, 18.03.27
E mentre Elisabeth proponeva di risolvere così la questione, il cacciatore di taglie, preso dall'ira, si alzò di scatto.
“Pretendo l'intero ed immediato pagamento del debito” disse furente “oppure questa feccia” indicando il contrabbandiere “verrà via con me e pagherà direttamente al suo creditore quanto stabilito. Con gli interessi naturalmente!”
Ma proprio in quel momento, approfittando della situazione propizia, il contrabbandiere, con rapido gesto, estrasse un lungo coltello e tagliò di netto la gola del cacciatore di taglie.
“Bontà Divina!” Esclamò Fra' Severius.
Intorno a loro, nonostante l'assassinio, regnava la più totale indifferenza, a dimostrazione che simili faccende venivano spesso risolte in quel modo.
“Andiamo...” fece il contrabbandiere ai due frati e alla maga “... potrebbero esserci in giro gli scagnozzi di questo bastardo...”
“Prima voglio dargli l'Estrema Unzione...” mormorò ancora scosso Fra' Favelius.
“Non servirà...” replicò il contrabbandiere “... tanto la sua anima è stata da tempo prenotata da qualche satanasso... andiamo, presto...”
E prendendo Elisabeth per un braccio corse fuori da quella cantina.
E lo stesso fecero i due frati, riuscendo però prima a dare l'Estrema Unzione al cacciatore di taglie.

Guisgard
07-01-2014, 18.11.19
Tara, così, cominciò a cercare qualche indizio su quel misterioso Tesoro nei due rotoli conservati.
Lesse allora dell'antica storia delle Icene, come le battaglie arcaiche, il sacrificio degli aironi, la città delle donne piumate e il sacro vaso celeste, da cui fuoriuscirono le eterne leggi che ancora oggi reggono il regno delle Icene.
Ma alla fine di tutto questo, la ragazza alata trovò un antichissimo scritto che indicava un remoto enigma senza alcuna risposta.
L'enigma si trovava impresso sopra una lapide scolpita con fuoco e acqua, conservata, secondo la leggenda, nella grotta delle tre Sarchie
E alla fine di quello scritto le sue ultime parole profetizzavano di una prescelta capace di dare un senso all'enigma e dunque a tutta quella leggenda.
E solo le tre sachie erano in grado di riconoscere la prescelta.

Guisgard
07-01-2014, 18.14.39
“E' una storia molto bella, nonostante sia intrisa di tristezza e dolore...” disse Riccardo ad Eilonwy “... Consel deve essere un nome molto noto e diffuso da queste parti, poiché è lo stesso che porta la Granduchessa regnante di Capomazda, la quale è andata in moglie ad un barone del regno. Tuttavia ella, a differenza della regina di cui mi avete narrato, è viva è vegeta. Io stesso l'ho veduta presiedere i Ludi Eroici dello scorso Natale...” tentò di adagiarsi meglio per non far affaticare il suo corpo ancora debole “... mi ha colpito però la tremenda maledizione di quella fanciulla... donna di giorno e sirena di notte... eternamente in bilico tra due mondi... tra il Sole e la Luna...” la fissò e sorrise appena “... per fortuna è solo una storia... sarebbe un dramma vivere così...”

Guisgard
07-01-2014, 18.16.14
“Che io sappia” disse Tyssen ad Altea “la maledizione di cui si vocifera e che flagella da secoli i nobili Taddei, colpisce solo i maschi di quella stirpe... sinceramente non ne so molto, visto che me ne parlò quel mio amore di gioventù... ma perchè siete così interessata a quella maledizione? Pensate possa avere a che fare con quel messaggio da recapitare all'abate? E se così fosse, in che modo poi quel chierico riuscirà ad aiutare la famiglia della Granduchessa?” Restò pensieroso. “Non so, ma tutto mi sembra sempre più ingarbugliato, milady...” si voltò a fissare i tre religiosi al tavolo vicino, ma si accorse che non c'erano più.

Clio
07-01-2014, 18.58.14
Non ero mai stata più felice di vedere Astin in vita mia, il tragitto era stato davvero snervante. Quell'uomo aveva bisogno di imparare le regole, altroché.
Sorrisi al mio luogotenente, ascoltando i quotidiani riepiloghi.
"Temo proprio di si.. Ma prima vorrei parlare con voi... La situazione è critica.." Sospirai "Manda un messo dal senatore dicendogli che ora è troppo tardi, lo raggiungerò per colazione domattina.." Sorrisi "Infondo, non sta bene che un fanciulla vada in giro da sola di sera.. Giusto dottore?" Risi appena.
"Astin, ti presento Amian de'Oplay.. L'ufficiale medico nominato dal senato... Dottore, questo è un uomo su cui potrete sempre contare..".
Tornai a rivolgermi al mio giovane ufficiale "Affidalo pure a Loriks, deve vedere la caserma in cui presterà servizio, ed essere aggiornato sulle regole di comportamento... Ha un disperato bisogno di qualcuno che gli spieghi bene come funzionano le cose nella Guardia Reale, come ci si comporta con i superiori, eccetera..".
Guardai poi il dottore negli occhi "Bene, Lokris vi farà fare un giro, è un medico molto abile, saprà aggiornarvi sulle condizione dell'infermeria.. Se vi servisse qualcosa, avete libertà di procurarvela, basta che me lo facciate sapere.." Sorrisi "Vi avviso che Lokris è l'uomo che avrebbe dovuto prendere il vostro posto, che se l'è meritato sul campo... Ed è amato da tutti perché è davvero un brav'uomo.. Mi auguro che voi possiate mostrare a tutti il vostro valore e riscattarvi... Scoprirete che nella Guardia Reale i privilegi di nascita e le amicizie importanti contano poco se manca il valore... Buona fortuna.. ".
Tornai a guardare Astin "Convoca tutti gli ufficiali nella sala grande... Vi aggiornerò sulle novità.. È tardi, ma non posso aspettare domani... Che ci sia vino per tutti!" Sorrisi.
"Voi conoscete la situazione..." Dissi ad Amian "dunque non avete bisogno di spiegazioni, ritengo sia più importante che visitiate l'infermeria... Potere raggiungerci dopo, se volete..".
La verità, era che non vedevo l'ora di liberarmi di quell'uomo tanto indisponente.
Quella giornata era diventata lunghissima.
"Bene, Astin raduna tutti... Vi aspetto nella sala grande... Grazie..".

Eilonwy
07-01-2014, 19.33.06
Sorrisi malinconicamente alle ultime parole del tenebroso cavaliere.
“... mi ha colpito però la tremenda maledizione di quella fanciulla... donna di giorno e sirena di notte... eternamente in bilico tra due mondi... tra il Sole e la Luna...” la fissò e sorrise appena “... per fortuna è solo una storia... sarebbe un dramma vivere così...”
"Sì......sì, avete ragione. Sarebbe un vero dramma!" dissi cercando di mascherare al meglio le mie emozioni.
Quando arrivammo in quella radura, decisi che fosse tempo di pranzare. Così scesi dal carro e dopo aver slegato Dante dal carro, gli montai sopra pronta ad andare a caccia di cinghiali.
"Aladiah? Coco?...Rimanete da guardia al carro e a Sir Riccardo! Io vado a caccia....torno tra mezz' ora!" dissi guardando con severità quei due monelli.
Spronai Dante e partì come un fulmine.

Altea
07-01-2014, 19.57.27
Ascoltavo le parole di Tyssen o forse egli stesso cercava delle conferme in me, nei miei pensieri.
"Non saprei..io non conosco quella famiglia e so solo ciò che voi mi avete narrato e qualcosa che sapeva la mia governante..ovviamente lei abitò per anni a Capomazda..è strano abbia citato un figlio della Granduchessa Consell" alzai le spalle mentre sorseggiavo della acqua fresca.
"Perchè ne sono interessata? Mi hanno dato la risposta forse quei tre uomini di Fede seduti al tavolo" ma mi accorsi erano scomparsi e mi voltai verso Tyssen.."Dove sono andati? Oh no..non lasciamoci suggestionare, saranno usciti e non ce ne siamo accorti...eppure mi hanno parlato in modo molto sibillino e poi...vedere tre Uomini di Fede diversa parlare assieme è molto strano".
Ripresi il discorso fermato..."Non so assolutamente se la maledizione ha a che fare con Frate Nicola..però riflettiamo..colpisce solo gli uomini del Casato..e se questo uomo avesse un potere nel regno? Ecco le due cose si potrebbero unire..e avere un senso logico. Vi confesso Tyssen che questa storia mi ha turbata..mi avete mai vista così? Lo sento dentro..sento la inquietudine e non capisco perchè..lo scopriremo solo trovando questo frate Nicola..voi siete scettico mi sembra."
Finii la cena e chiesi a Tyssen e Gyen se era il caso di pernottare nella taverna e ripartire all' Alba..già verso una meta sconosciuta..ma mi sentivo come prescelta da qualcosa..un senso doveva esserci.

Tara La Banshee
07-01-2014, 23.42.02
Finii di leggere le due pergamene e senza neanche pensarci presi una decisione.
Sarei andata alla grotta per tentare di scoprire la soluzione dell'Enigma.
Era molto importante per tutto il mio popolo e poi ormai questa faccenda mi si era insinuata nella mente ed ero sicura che fino a quando non avessi trovato una risposta non sarei stata in pace.
Mi sentivo entusiasta e pronta all'avventura e stavo già per precipitarmi verso la mia capanna a fare i bagagli quando mi venne incontro la realtà, riportandomi con i piedi per terra.
Avevo bisogno del permesso del Consiglio per lasciare la mia patria, tanto più per intraprendere una missione così importante.
E se il Consiglio mandasse qualcun altro al posto mio in questa impresa, o se invece non mandasse nessuno pensando che sono tutte sciocchezze....ero sicura di voler rischiare..
Mi ritrovai a combattere tra il dovere che mi era stato insegnato e la brama di novità....
Alla fine però vinse il dovere, inculcato per molti anni nella mia mente e sufficientemente forte per soffocare sul nascere il seme dell'avventura.
Avviserò il consiglio delle mie scoperte e se mi riterrà idonea alla missione tanto meglio...e in cuor mio speravo ardentemente di essere scelta.
Non mi fu difficile rintracciare alcuni membri del Consiglio e anticipar loro le mie scoperte.
Venne così convocato un Consiglio ristretto, composto solo dai capi delle 4 classi presenti nella società icena e dalla Protettrice...http://www.google.it/search?q=arpie&rlz=1C1RNPN_enIT426&espv=210&es_sm=122&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ei=7XHMUurvCYHn4QS7zIGoDw&ved=0CAkQ_AUoAQ&biw=1024&bih=652#es_sm=122&espv=210&q=donna+alata&tbm=isch&facrc=_&imgdii=_&imgrc=9MzAoRc55y3FeM%3A%3BYVHY02yWavu-7M%3Bhttp%253A%252F%252Fwww.bankoboev.ru%252Fimage s%252FMzUyOTc0%252FBankoboev.Ru_krylataya_devushka _s_pesochnymi_chasami_i_mechom.jpg%3Bhttp%253A%252 F%252Fwallpapers-hq.ru%252Fit%252Fpreview.php%253Fhd%253D1148%3B168 0%3B1050
Dopo aver esposto le mie ragioni venni fatta accomodare fuori dalla stanza di consiglio, incominiciai a camminare su e giù senza meta ed ad un tratto la porta si aprì e venne fatta rientrare..

Parsifal25
08-01-2014, 01.15.48
Il leader del gruppo mercenario avanzava baldanzoso verso la mia figura. Era davvero molto spavaldo nell'opporsi cosi' facilmente ad una strana figura.....

Mi volsi verso il soldato che lo accompagnava e dissi: "Credo che il tuo compagno abbia ragione.....caro capitano". Avanzai' avvolto da una nebbia nera la quale mi permetteva di poter render la mia figura più sfuggente verso di loro e pronunciai' tali parole:

"In codesto luogo una cappellina lontana suona le sue note tristi senza il suo fedel campanaro......a pochi passi da me vi è un'antica lapide ove incisa vi è la figura dell'Accidia e del suo Demone......siete incappati in un territorio maledetto, cari signori......"

"Capitano......voi.....conoscete la leggenda del Revenhearth, vero? Dite che non è possibile che sia un fantasma.....lo ammetto è vero, ma cosa vi è di peggior che cammini su questa di un esser ne' morto ne' umano.......posso dar tutte le prove che volete, ma codesti uomini che state cercando di arruolare stanno già contraendo la maledizione delle piaghe.....potete vederlo voi stesso...."

Alzai' il dito verso uno di loro e ciò che sarebbe andato a concretarsi....era qual che era stato predetto......

Guisgard
08-01-2014, 01.57.48
Astin annuì agli ordini di Clio.
Inoltre inviò un messaggero presso il palazzo Gheorgis, per avvertire che il suo capitano avrebbe raggiunto la dimora del senatore il giorno seguente.
Anche Amian comprese che le parole del militare lasciavano poco spazio ad obbiezioni.
Così, sebbene a malincuore, fu condotto presso l'infermeria come indicato dalla ragazza.
Aveva ormai capito che ella sapeva essere assai risoluta.
Poco dopo, Astin aveva fatto radunare tutti i soldati nella Sala Grande della caserma, dove ormai si attendeva solo di ascoltare il capitano.

Guisgard
08-01-2014, 02.04.51
“In verità” disse Tyssen ad Altea “questa storia mi turba davvero... voglio dire... so che amate l'avventura, il rischio ed il pericolo... siete tanto audace, quanto bella e non difettano in voi il coraggio ed il senso del mistero... tuttavia ho idea che questa storia sia molto diversa da tutte le avventure che avete vissuto fino ad oggi... non so, ma ho questa sensazione... però, se devo essere sincero, non riesco a comprendere come possa un abate salvare il regno... e soprattutto qual'è questo pericolo che lo minaccia... mah... vedremo...” annuì “... si, direi di prenotare delle stanze... così domani mattina ripartiremo riposati...”
Così i tre trascorsero la notte in quella locanda, per poi ritrovarsi pronti a partire il mattino seguente.
Tuttavia, il nano Gyen apparve turbato ed inquieto.
“E' accaduta una cosa strana...” mormorò.

Guisgard
08-01-2014, 02.12.40
Gufo Scarlatto restò turbato da quella scena.
Si voltò allora verso Parsifal.
“Forse” disse “siete un negromante... o magari un alchimista...”
“O forse” intervenne il suo luogotenente Boyke “è un cavaliere condannato da qualche oscuro incanto... fate attenzione, capo!”
“O molto più probabilmente” mormorò Gufo “un illusionista o un indovino...” accennò un lieve sorriso, simile ad un ghigno “... eppure vi è qualcosa in voi che mi affascina, cavaliere... vi offro un patto... risparmierò gli uomini di questo campo, lasciandoli anche liberi, a patto di avervi nelle mie schiere... come mercenario al mio servizio... la paga è ottima e la fama non mancherà... accettate?”

Guisgard
08-01-2014, 02.21.15
Tara fu così convocata davanti al consiglio.
“Il consiglio” disse una delle consigliere “ha accettato la tua richiesta. Così abbiamo deciso di inviarti, in qualità di messaggera di questa augusta assemblea, presso il luogo che la tradizione conosce quale dimora delle Sarchie... così ti assicurerai se le tre sono davvero al corrente di ciò che i rotoli predicono... eccoti una mappa della regione, in cui è indicato il luogo in cui dimorano le tre veggenti... bada che sono terre in gran parte sconosciute e ormai da anni nessuna di noi mette più piede laggiù... va e torna con buone notizie...”

Guisgard
08-01-2014, 02.29.29
Così, come deciso da Eilonwy, Aladiah e Coco restarono a far compagnia al cavaliere, mentre la ragazza partiva col suo Dante in cerca di cinghiali.
“Voi due” disse Riccardo al Cherubino e alla fatina “siete servitori di Eilonwy?”
“Noi?” Stupito Aladiah. “Vi sbagliate, cavaliere!” Risentito. “Siamo piuttosto suoi consiglieri. Diciamo che siamo la voce della sua coscienza.”
“Si, diciamo così.” Sorridendo Coco.
“Lady Eilonwy” fece Riccardo “è una ragazza particolare... non so, ma non credo di aver conosciuto mai nessuna dama metà amazzone e metà cavaliere...” sorrise “... diciamo sembra una sorta di Diana...”
“Cavaliere...” fissandolo Aladiah “... badate che ella è davvero diversa dalle ragazze che avete potuto incontrare... e non mi riferisco solo alla sua passione per la cavalleria...”
“Cioè?” Incuriosito il cavaliere.
“Nulla...” sentenziò il Cherubino “... ma rammentatelo...”
Riccardo restò turbato, tuttavia senza fare altre domande, poiché un degno cavaliere non si rende indiscreto circa la vita di una dama.
Eilonwy, intanto, era riuscita a trovare un cinghiale nel bosco.

Eilonwy
08-01-2014, 10.49.26
Tirai fuori l' arco e lo puntai contro il cinghiale. Esitai un po' perchè non volevo, dopotutto, ucciderlo....però era anche vero che avevo fame.
Vidi il cinghiale che scappare via a causa di un nitrito, anche se flebile, di Dante.
Lo inseguì per un bel po' scagliandogli varie frecce. Poi alla fine una lo colpì alla testa.
Vidi il povero animale selvatico accasciarsi per terra. Alla fine gli diedi il colpo di grazia al cuore e trascinandolo con una fune lo portai dove c'era il carro.
"Se qualcuno di voi è debole di stomaco.....non guardate!" dissi ed aggiustandomi il vestito di ghiaccio per non sporcarlo.
Con un coltellaccio staccai la testa al cinghiale e poi lo sviscerai. Dopo averlo impalato e messo sul fuoco, andai ad un pozzo lì vicino.
Mi pulì le diafane mani e mi riavviai verso i miei compagni di viaggio.
COLONNA SONORA:
http://www.youtube.com/watch?v=VsTbze4x-s4

Parsifal25
08-01-2014, 14.05.45
La proposta era molto allettante ma come potevo presentar tal potere al cospetto di un cosi' strano individuo. Utilizzai' al meglio il potere dell'aura che mi avrebbe permesso di capire come le sue prerogative eran disposte.

Muovendomi con il potere delle ombre sollevandomi a mezz'aria andai' dietro di lui e gli sussurai' nell'orecchio tali parole:

"Potrei' unirmi alla tua causa......ma se non mantieni la promessa nel liberar codesti uomini potrebbe succedervi qualcosa.....messere. Non si scherza con un Mietitore......" . Instillai' nella mente dei suoi uomini un senso di oppressione emotiva.

La maledizione nel mantener sigillato il demone che portavo con me....qualora, avessi usato i suoi poteri, diveniva sempre più fulgida. Se non fosse stato per i sentimenti che mi legano a Richard e la piccola Eilonwy......già.....sarei' un essere incorporeo.

"Non amo esser preso in giro......e se la vostra causa non mi aggrada.....sarete condannati; un'ultima cosa messere.....sareste disposto a sigillar i sette demoni che affannano codesta terra.? Le posso assicurare che è una cosa molto divertente....." una risata isterica divagò nel silenzio del fitto della radura.....

Clio
08-01-2014, 15.04.12
Sprofondai nella poltrona, chiudendo gli occhi per un momento.
Ero davvero stanca.
Pian piano, gli ufficiali iniziarono a prendere posto attorno al grande tavolo, e gli addetti alla cucina portarono brocche di vino e bicchieri.
Salutai gli ufficiali ad uno ad uno mentre entravano, alcuni erano giovani quanto me, altri invece erano stati agli ordini di mio padre, prima di me, c'era chi era arrivato fin lì grazie al proprio nome, e chi aveva fatto carriera dal basso.
Ciò nondimeno erano tutti validi e fidati.
"Grazie di essere arrivati tanto in fretta, oggi è stata una giornata pesante per tutti, e so che per alcuni di voi la notte lo sarà altrettanto, quindi sarò breve.." Sospirai "Non vi avrei convocati se non fosse importante..".
Così, aggiornai gli ufficiali degli ultimi avvenimenti: dai Gufi Scarlatti al viaggio improvviso del re, alla lotta tra i senatori, fino alla mia scelta di appoggiare il senatore Gheorgis.
"Dunque, questo è quanto... La mia scelta si ripercuote su di voi, naturalmente.. Ho provato a sostenere che schierare l'esercito è pericoloso, che dovevamo essere sopra le parti, ma mio padre mi ha tacciato di ignavia.. Così, la guerra civile sarà inevitabile... Fate attenzione ai mercenari che saranno nei vostri reparti, perché temo risponderanno a Bool che li ha voluti e che, ai loro occhi, li paga..".
Lasciai che il mio sguardo vagasse sui loro volti.
"Ma immagino che non saremo tutti d'accordo.. E non possiamo permetterci discordie interne, né intendo obbligarvi ad andare contro le vostre convinzioni... Chiunque di voi non desideri schierarsi con Gheorghis, lo dica adesso... Verrà congedato con onore, con una mia raccomandazione personale sul suo valore, che gli aprirà le porte di altri reparti dell'esercito, meno coinvolti in questa faida.. E, naturalmente, la mia stima non muterà di una virgola.. E se quando tutto questo finirà, io avrò ancora il comando, vi accoglierò a braccia aperte, anche se non posso garantirvi la medesima posizione, perché non sarebbe giusto verso chi vi sostituirà ... Perché apprezzo chi ha il coraggio delle proprie azioni.. E, lo ripeto, non voglio che, da domani, ci siano dissidi tra voi... Voglio essere sicura che eseguiate gli ordini senza titubanze o recriminazioni... Dobbiamo essere uniti e compatti.. Perché già l'arrivo dei mercenari porterà scompiglio... Se ci mettiamo a litigare tra noi, è la fine...".

Altea
08-01-2014, 15.51.30
Ascoltavo Tyssen e pensavo...avevamo viaggiato molto io e lui e mai si era intimorito di nulla..era strano come anche lui avvertisse qualcosa di strano.
"No" pensai "quel frate non è la soluzione per il regno e la Granduchessa Consel e la sua famiglia...ma forse potrebbe indirizzarci verso la soluzione".
Andammo a riposare, la notte trascorse tranquilla e ci svegliammo di buon'ora..tutto era pronto per la nostra partenza quando arrivò Gyen, lo vedevo spaventato.."Cosa è successo..?" lo guardai perplessa ma anche piena di insensato timore.

elisabeth
08-01-2014, 23.29.26
Le peggiori situazioni si propongono alla vista dell'uomo con stupore e senso dell'orrore...la meraviglia non traumatizza.....il sangue fluì come sgorgasse da una fonte di acqua appena scoperta e l'uomo finì a terra in una pozza di sangue....Frate Saverius.....si riprese con voce esanime ,,,perchè il suo lavoro doveva essere completato...l'estrema unzione.......mi guardai intorno, tutte le persone presenti continuavano a fare ogni cosa senza scomporsi nella loro massima indifferenza.......mi colse la nausea...non sapevo se per il cadavere o per l'indifferenza umana...ma L'assassino, sembrava voler andare via in fretta da lì...e non da solo, i nostri soldi a quanto pare gli facevano gola.......mi senti afferrare per un braccio e trascinare fuori.....i Frati sembravano essere dietro di me e questo mi fece star meglio....." Quanta furia, sembravate così spiritoso e invece siete spietato......mi state facendo male, e non capisco il motivo per cui ci state trascinando con voi.......a questo punto rischiamo di essere vostri complici e la cosa non mi piace....quindi ...fateci il favore...troveremo un'altra anima pia che ci accompagni al bosco...."......niente le sue orecchie sembravano colme di cera....ormai correvo ed avevo il fiatone un passo suo erano due dei miei...stavo praticamente volando .....".....State correndo...state correndo per andare dove..questa non e' la strada per il bosco...."......conoscevo bene il percorso e quello non era di certo quello giusto...quella strada portava ad un casolare abbandonato...dove i ragazzini dicevano che la notte si riunivano le streghe ......... " Conoscete quel posto ?.....se non lo conoscete state attento perchè non e' bene frequentato...".........Parlare coni sordi era un dramma.....

Tara La Banshee
08-01-2014, 23.52.00
Felice della decisione del consiglio corsi a casa e, dopo aver preparato frettolosamente un bagaglio, partii finalmente per la mia avventura.
Spiegai le ali assaporando ogni alito di vento, chiusi gli occhi per un attimo...pace...
Tenevo salta nella mia mano destra la mappa ed ogni tanto le davo un'occhiata, come per ricevere da essa conferme.
Intanto sotto di me il paesaggio stava cambiando...non vi era più mare,sogli e spiagge, ma verdi pianure lussureggianti sulle quali vivevano animali e uomini.
Mi spinsi più in alto nel cielo per non essere vista da quest'ultimi, tutte noi Icene, da piccole, avevamo ascoltato la storia di una di noi che era stata catturata e esibita come attrazione nelle fiere di paese proprio dagli uomini.
La pianura scomparve e lasciò il posto a colline sulle quali era coltivata l'uva, un semplice frutto, che, nelle mani degli umani, diventava strumento di perdizione.
Sorpassai le colline mentre il sole lasciava il posto alla Luna, sua moglie e alle Stelle sue figlie.
Iniziai ad avvertire la stanchezza, guardai la mappa..no, non sarei riuscita ad arrivare alla grotta oggi.
Guardai in basso alla ricerca di un posto dove passare la notte quando scorsi quella che sembrava una sorta di stalla.
Mi avvicinai prudentemente assicurandomi che fosse deserta.
Mi rasserenai, in questa stagione gli uomini portavano le loro bestie a pascolare sulle alture, potevo stare tranquilla, non sarei stata disturbata.
Restai un po' distesa sul prato ad osservare le stelle ed a pensare a quello a cui stavo andando in contro poi entrai e, sistemandomi alla meglio, mi addormentai.
Il calore di un raggio del sole sul viso fu ciò che mi fece aprire gli occhi quella mattina, era già alto in cielo e questo significava soltanto una cosa: dovevo sbrigarmi.
Mi rimisi in viaggio mangiucchiando una mela che avevo portato con me.
Passai così altri due giorni senza neanche rendermene conto.
Ad un certo punto del mio viaggio infatti il paesaggio era divenuto tutto uguale, una distesa di terra arida e rocce dalla quale, di qua e di la, uscivano spruzzi di fumo di acre odore.
Ormai la mappa non mi serviva ad un granché, non segnava quasi niente di quei luoghi.
Dovevo lasciare fare al mio istinto e sperare che la fortuna fosse dalla mia parte per una volta.
Passai l'intera giornata a scrutare il suolo alla ricerca di una grotta, una cava, un incavo, qualcosa che potesse darmi un segno.
E di nuovo il Sole stava per cedere il passo alla sua signora quando finalmente, nella penombra mi parve di scorgere un'apertura tra delle rocce.
Scesi lentamente e quando i miei piedi toccarono terra non produssero alcun suono.
Ancora più silenziosamente mi addentrai nella spelonca sperando non fosse la tana di qualche bestia misteriosa.
Con mio grande sollievo invece vidi tre donne.
http://www.google.it/search?q=donne+medioevo&rlz=1C1RNPN_enIT426&espv=210&es_sm=122&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ei=CsjNUvHxOIvOygPP_YGADA&ved=0CAkQ_AUoAQ&biw=1024&bih=609#facrc=_&imgdii=_&imgrc=HdraSZ20vy_kCM%3A%3BOUmzJ3jpKxjYnM%3Bhttp%25 3A%252F%252Fwww.atuttascuola.it%252Fi%252Fstoria%2 52Fdonne%252FImmagini%252Ftre%252520donne.jpg%3Bht tp%253A%252F%252Fwww.atuttascuola.it%252Fi%252Fsto ria%252Fdonne%252Fdonne_nel_medioevo.htm%3B232%3B2 50

Guisgard
09-01-2014, 02.05.10
Tara raggiunse, così, quella grotta e vi entrò.
Quel luogo, austero e per molti inaccessibile, ma non per le Icene che a differenze degli uomini sono dotate di ali che all'occorrenza possono nascondere molto bene, appariva ben protetto dal mare, dai fiumi che scorrevano non molto lontano, dai boschi circostanti e dalle montagne.
Nell'entrare, Tara si ritrovò in una stretta ed angusta galleria semi sotterranea, illuminata a stento dai raggi del Sole che filtravano baluginando attraverso le strette fessure delle rocce, conferendo a quel luogo una mistica ed enigmatica atmosfera, come se davvero fosse una sorta di passaggio tra questo mondo e quello degli spiriti.
E percorsa quella galleria, la donna alata si ritrovò in una stretta spelonca, dove tre donne, di età avanzata, stavano facendo bollire qualcosa in un fumante calderone.
“Ehilà...” disse sorpresa una delle tre, accorgendosi che qualcuno era giunto “... chi è che giunge in questo luogo?”
“Sei un vivente o uno spirito?” Gridò la seconda delle tre.
“Oh...” sorridendo la terza “... non la riconoscete, sorelle? E' un'Icena...”
“Icena?” Ripetè la prima. “Non si sono ancora estinte?”
“No, vivono oltre i monti e le pianure basse...” mormorò la terza.
“E cosa vuole da noi questa donna alata?” Stupita la seconda.
“Sarà lei stessa a rivelarcelo...” fece la terza, per poi indicare a Tara di avvicinarsi.

Guisgard
09-01-2014, 02.14.58
Appena Clio ebbe terminato di parlare ai suoi, Astin si alzò dal suo posto, voltandosi verso i soldati.
Li guardò a lungo, senza dire nulla.
Sembrava fissarli uno ad uno negli occhi.
Ad un tratto tra i militari cominciarono ad alzarsi alcuni di loro.
Prima pochi, poi sempre più numerosi, fino a ritrovarsi tutti in piedi alla fine.
“Siamo tutti con voi, capitano.” Disse uno di loro.
“Si, come sempre è stato.” Un altro.
“E come sempre sarà.” Un altro ancora.
E tutti iniziarono a mostrare con entusiasmo la propria fiducia verso il loro capitano, inneggiandone il nome.
“Questi uomini” voltandosi Astin verso Clio “ non sono meno dei legionari che sul Rubicone scelsero di seguire Cesare che marciava contro Roma, capitano... vi seguirebbero in capo al mondo... ed io non avevo dubbi.”
Nella sala continuava ad echeggiare il nome di Clio scandito dai suoi fedeli soldati.
Dopo un po' le fila furono sciolte e la notte trascorse serena, per quanto possibile, nella caserma.
L'indomani Clio era attesa dal senatore Gheorgis.
Ed infatti, nel cuore del mattino, un messo del senatore giunse in caserma per condurre il capitano al palazzo del suo padrone.

Guisgard
09-01-2014, 02.24.44
I mercenari di Gufo Scarlatto, a quelle parole di Parsifal, rimasero inquieti e quella delirante risata del cavaliere gettò i loro animi in un profondo turbamento.
Tuttavia il loro leader apparve risoluto e difficilmente impressionabile.
“Cavaliere...” disse fissando Parsifal “... ho dato la mia parola e la manterrò... voi unitevi a noi ed io libererò gli uomini di questo campo... quanto ai demoni di cui parlate e che forse vi tormentano, posso dirvi che a me interessano i vivi e non i morti o gli spiritelli... vi prometto fama e ricchezza... cose che ci saranno date dagli uomini... del resto a me non interessa... dunque a voi l'ultima parola... accettate di unirvi a noi?”

Guisgard
09-01-2014, 02.32.25
“Ma quante storie” disse il contrabbandiere ad Elisabeth, mentre continuava a trascinarla lontana dalla locanda, con i due monaci sempre dietro di loro “e quanto chiacchieri, bellezza! Dovresti fidarti un po' di più delle guide che cerchi di ingaggiare, sai? Dopotutto sono io che devo portarvi nel bosco!” Raggiunsero il vecchio casolare abbandonato.
“Elisabeth ha ragione...” con affanno Fra' Severius “... questa non è la strada per il bosco...”
“Ovvio che non lo è.” Senza scomporsi il contrabbandiere. “Volevate forse andare a piedi laggiù? Vi avverto, voi magari credete davvero al Regno dei Cieli e a questa vita come un qualcosa di passaggio, ma io, che invece non ho la vostra Fede, sono più propenso ad essere prudente quando è in ballo la mia pelle.” Fissò Elisabeth. “Quanto al mio essere spietato, bellezza...” sorridendo “... ti dirò... in quella locanda o lo si è, oppure arriverà qualcun altro e lo sarà a tue spese... sono stato chiaro o vuoi che ti faccia un disegnino?” Le fece l'occhiolino.

Guisgard
09-01-2014, 02.39.38
Riccardo osservò Eilonwy mentre preparava il cinghiale, rendendolo pronto per essere arrostito.
Vide poi Aladiah e Coco che si preoccupavano di accendere un fuoco per scaldarli e permettere loro di cucinare il cinghiale.
“Vedo” disse il cavaliere alla fanciulla “che siete una ragazza piena di risorse... cacciatrice, amazzone e persino capace di scuoiare un cinghiale...” sorrise “... sareste una perfetta moglie... e mi chiedo... è scortese da parte mia domandarvi se qualcuno, magari, vi sta aspettando da qualche parte? Intendo un amato...”

Guisgard
09-01-2014, 02.45.44
Anche Tyssen, come Altea, si accorse dell'inquietudine del nano.
“Ho...” disse visibilmente scosso Gyen “... ho veduto i registri del locandiere... lui stesso me li ha mostrati, per farmi rendere conto dei buoni prezzi che pratica rispetto alla concorrenza...”
“E allora?” Fissandolo Tyssen.
“E ho potuto vedere i clienti di ieri sera...”
“Dunque?” Incuriosito l'avventuriero.
“Ecco...” mormorò il nano “... c'eravamo noi e due vecchi che si sono fermati solo a bere qualcosa, per poi andare via... e nessun altro... non c'è traccia dei tre religiosi seduti al tavolo accanto al nostro... lo stesso locandiere afferma di non averli mai visti entrare nella locanda... è la stessa cosa giurano sua moglie e le loro due figliole che servivano ai tavoli...”
“Ma è impossibile...” scuotendo il capo Tyssen “... ci hanno parlato a lungo... è assurdo che nessun altro li abbia visti...”
“Eppure è così...” mormorò Gyen.

Guisgard
09-01-2014, 03.14.54
Quadro III: Odissea videoludica


“Il guerriero allora comprende che il ripetersi delle esperienze ha un'unica finalità: insegnargli quello che non vuole apprendere.”

(Paulo Coelho, Manuale del guerriero della luce)


Guisgard fu così condotto dal direttore del carcere.
“Signor Guisgard...” disse questi, accogliendolo con entusiasmo nel suo ufficio “... che onore... l'uomo più veloce del mondo...” sorridendo “... mi creda, è davvero straordinario averla qui... ma si accomodi, la prego...”
Guisgard si sedette, continuando a fissarlo per capire cosa celasse tutta quella storia.
“Lei non mi crederà” continuò il direttore “ma io ricordo a memoria tutte le sue vittorie... anche le Pole Position e persino i record che ha fissato nei vari circuiti... lei è un fenomeno!”
“La ringrazio.” Sorridendo Guisgard. “Vedo che qui prendete molto sul serio la Formula 1... anche i suoi detenuti.”
“Ma perchè lei è un asso, un campione, amico mio!” Ridendo il direttore.
Il pilota annuì con un altro sorriso, stavolta di circostanza.
“Rammento una sua frase dopo le qualifiche...” fece il direttore “... dov'era? In Germania mi pare... si, quella sua frase dopo che un giornalista le aveva chiesto del suo rivale classificatosi molto più indietro... e lei rispose... non guardo mai indietro, ma davanti e davanti a me c'è solo il vento!” Rise di nuovo. “Fantastico! Da quel momento fu soprannominato Il Figlio del Vento!”
“In verità” fece Guisgard “già da prima.”
“Lei non lo sa” dandogli una pacca sulla spalla il direttore “ma io ho dovuto penare un bel po' per averla qui. Ho dovuto tirar giù un bel po' di pezzi grossi dalle loro poltrone.”
“Lusingato da tanto interesse.”
“Lei è proprio come la immaginavo, sa?” Guardandolo il direttore. “Del resto per fare la professione che fa lei, signor Guisgard, bisogna essere così, immagino... schivi, freddi, probabilmente cinici...” annuì divertito “... dopotutto non molti riuscirebbero a fare le cose che fa lei in pista.”
“Signor direttore...” disse il pilota “... davvero, io ho piacere del suo entusiasmo, ma voglio essere chiaro... se qui nel penitenziario organizzate corse fra detenuti, beh, vi avverto... a me non frega nulla... sono mesi che non scendo in pista...”
“Oh, signor Guisgard...” ridendo ancora il direttore “... da un uomo come lei non mi aspettavo tanta ingenuità...” scosse il capo “... non sa che simili corse sarebbero vietate dalla legge?”
“Quindi il suo è solo un benvenuto da appassionato di corse, giusto?”
“Giustissimo!” Esclamò il direttore. “Del resto non sempre si ha l'onore di avere una celebrità come lei in un posto come questo.”
“Ne ho piacere.”
“Signor Guisgard...” guardandolo negli occhi il direttore “... lei è un uomo fuori dal comune... un uomo con abilità straordinarie... è l'idolo di milioni di appassionati, che vorrebbero emularla in ogni modo possibile... basta la sua faccia su un qualsiasi prodotto, dai dolci, ai giocattoli, ai videogiochi, per farne vendere milioni di pezzi...”
“Vuole farmi pubblicizzare qualche manufatto prodotto dai suoi detenuti?” Sarcastico Guisgard.
“Eh, amico mio...” rallegrato il direttore “... lei è una forza... ma in un certo senso ha indovinato...”
“Davvero?”
“Già...” annuendo il direttore “... si tratta di un progetto che va oltre il semplice interesse commerciale... lei conosce il romanzo I Pilastri di Afravalone?”
“Si, ne ho sentito parlare...” rispose il pilota “... una di quelle tante sciocchezze che oggi vanno così in voga... cavolate dove si mettono insieme in modo improbabile personaggi come Gesù e Maria Maddalena e si descrivono complotti assurdi dove la Chiesa mira ad assoggettare il mondo, un po' come gli alieni fanno nei cartoni animati giapponesi...”
“Lei è molto sagace, amico mio...”
“Faccio del mio meglio.”
“I Pilastri di Afravalone è in realtà un best seller che ha venduto milioni di copie in tutto il mondo...” spiegò il direttore “... e come tale è capace di muovere miliardi... e da esso ne hanno tratto un videogioco...”
“Mi faccia indovinare...” mormorò Guisgard “... uno di quelli in cui un commando, invece di far fuori qualche leader mediorientale, deve entrare in Vaticano ed accoppare il Papa, giusto?”
“Lei è davvero spiritoso...” accennando un sorriso il direttore “... quel videogioco è qualcosa di rivoluzionario... qualcosa che cambierà per sempre il modo di vivere la propria esistenza... un qualcosa che forse per un uomo come lei è impossibile da comprendere...”
“Ma se un minuto fa mi ha dato del superuomo...” ironico Guisgard.
“Arriverò subito al dunque...”
“Mi lasci indovinare...” derisorio il pilota “... lei non è un mio fan?”
“La linea pubblicitaria che vuole diffondere quel videogioco” chiarì il direttore “mira ad utilizzare grandi personaggi, come gli attori, le rock star e i campioni dello sport... ed io voglio vendere il suo volto a quel videogioco... in pratica lei parteciperà a quel gioco, aumentandone così la popolarità... e i suoi ammiratori correranno in massa per poter entrare in quel mondo virtuale...”
“Capisco...” disse Guisgard “... e mettiamo che io non accettassi?”
“Sa perchè io posso attraversare il cortile di questo penitenziario” avvicinandosi alla finestra il direttore “in mezzo alla peggior specie di criminali, senza che nessuno di quelli mi aggredisca?”
“Beh...” senza scomporsi il pilota “... immagino sia perchè ci sono guardie armate un po' ovunque che tengono sotto tiro quei criminali...”
“Questo è vero in parte, amico mio...” tornando a fissarlo il direttore “... in realtà è perchè io qui esercito il potere... ed il potere impone la paura su chi lo subisce...” sorrise ancora una volta “... ora sta a lei decidere cosa fare, signor Guisgard... io ho il potere di farle trascorrere un soggiorno molto confortevole qui con noi... oppure renderlo un vero Inferno...”
“Signor direttore...” replicò Guisgard “... io voglio solo scontare la mia pena, i miei cinque mesi e poi andarmene...”
“Signor Guisgard...” con tono garbato il direttore “... cinque mesi possono essere lunghi... in cinque mesi possono accadere tante cose...” aggiunse con un tono inequivocabile, per poi mostrare, sul pc che aveva sulla scrivania, la pubblicità di quel videogioco.
E Guisgard restò a fissare la donna di quella pubblicità e le sue promesse di felicità.
http://spyhunter007.com/Images/mission_impossible_tom_cruise_blue_screen.jpg

Eilonwy
09-01-2014, 11.27.30
Sorrisi a Sir Riccardo e dissi: "No, non ho alcun fidanzato.......e mio padre non mi ha mai promessa a nessuno perchè, secondo lui, ero abbastanza matura ed intelligente per scegliermelo da sola l' uomo da sposare. Mio padre e mia madre avrebbero avuto solo come compito quello di metterlo alla prova e di vedere di quale casato o regno appartenesse, in modo tale da farmi vivere sempre in un modesto lusso. Altro compito dei miei genitori era di constatare se mi amasse veramente e se fosse un bravo ragazzo/uomo".
Poi, dopo aver detto ciò, presi la borsa magica fatta da Coco, la quale bastava avvicinare un qualunque oggetto e di qualunque dimensione e peso ai bordi della borsa che subito diventava grande quanto il palmo di una mano e leggera come una moneta d' argento, e la misi per terra.
Infatti, prima della fuga, Coco aveva ficcato in quella borsa tutti i miei vestiti, la mia armatura, borracce d' acqua e di Vin Santo, focacce di croccante pane, un set da cucito, delle bianche bende, i cosmetici da donna con la spazzola per capelli, la "Divina Commedia" di D. Alighieri, il "De regimine principum" di E. Romano, il "De Principatibus" di N. Machiavelli e la Sacra Bibbia (questi erano i miei libri preferiti).
Senza farmi vedere dal cavaliere tirai fuori una borraccia contenente Vin Santo, il set da cucito e le bende.
Mi avvicinai a Sir Riccardo e dopo aver pulito la ferita con un po' d' acqua, la disinfettai con il Vin Santo. Dopo questo, sterilizzai l'ago sul fuoco e gli ricucii la ferita.
Per finire l' opera, spalmai l' unguento di Aladiah e Coco sulla ferita e fasciai ben bene il paladino.

Clio
09-01-2014, 12.42.00
Restai a guardare e ad ascoltare i miei soldati commossa da tanta lealtà.
Quando tornò il silenzio, lasciai scorrere lo sguardo sui loro volti.
"Grazie.. È inutile dire quanto io sia fiera di voi... Non esistono uomini migliori.." Sorrisi, e congedai tutti, perché tornassero nei loro alloggi o raggiungessero i posti di guardia.
Mi avviai anch'io verso il mio alloggio in caserma, lieta che quella giornata fosse finalmente finita.
Una volta sola, la porta chiusa, sospirai, ripensando a tutto quello che era successo.
Sciolsi la treccia che tratteneva i miei capelli, lasciai l'uniforme per una veste da camera, e iniziai a spazzolarmi, cercando di allontanare ad ogni colpo le preoccupazioni di quel giorno.
L'attentato, i mercenari, il viaggio del re.. Ci mancava solo quell'impertinente di un medico, come ciliegina sulla torta.
Pensava davvero di impressionarmi? Lui, un giovane ufficiale medico che non si è nemmeno meritato il posto? No, ci voleva ben altro..
Incontrai per un momento il mio sguardo riflesso nello specchio e sorrisi.
L'unico momento della giornata in cui mi sentivo davvero donna, l'unico in cui permettessi alla mia mente di vagare, fantasticare, ricordare.
Sospirai, alzandomi dalla sedia.
Potevo raccontarmi che nessun uomo era mai stato in grado di turbarmi, ma avrei mentito a me stessa.
Lanciai uno sguardo alla spada, così preziosa, troppo preziosa per me, che me lo ricordava costantemente, chiedendomi se il suo viaggio diplomatico l'avrebbe tenuto lontano ancora per molto. Era via da mesi, ormai.
Scossi la testa mente mi infilavo sotto le coperte: anche se fosse tornato non avrei certo avuto occasione di vederlo... e probabilmente, era meglio così.
Non era che un sogno, infondo: tanto bello quanto irrealizzabile.

Una voce, qualcuno mi stava chiamando. Di chi era quella voce?
Sentii una mano delicata e liscia accarezzarmi il volto, era una mano curata, non quella di un soldato, una volta, un’altra volta, eppure non la spostai, non avevo la forza di farlo, il mio corpo non rispondeva, e poi non volevo che smettesse, era così dolce e così piacevole. Stavo sognando?
Sentii l’altra mano, posarsi delicatamente sulla mia spalla, e scuotermi dolcemente.
E poi lo sentii.
“Capitano, capitano..” chiamava, quasi con timore “capitano, vi prego, vi prego, aprite gli occhi, vi prego..”.
Ci provai, e la mia oscurità fu squarciata da un raggio di sole che filtrava tra gli alberi.
“Oh, grazie al Cielo.. siete viva..” esclamò.
MI voltai verso quella voce, e due occhi di smeraldo si materializzarono di fronte ai miei, così vicini, così belli.
Sbattei le palpebre un paio di volte, quei pensieri non erano da me.
In un attimo, ricordai ogni cosa: la carrozza, il viaggio, l’attacco improvviso, la lotta.
Provai ad alzarmi, ma una fitta al fianco mi fermò immediatamente, voltai lo sguardo e vidi che vi era conficcata una freccia.
Con una smorfia di dolore, tornai a sdraiarmi.
“Non dovreste essere qui, mio signore..” dissi al giovane uomo chinato su di me “…siamo qui per difendervi, non complicateci le cose..”.
Il suo sorriso mi abbagliò.
Andiamo, Clio, smettila con queste sciocchezze, pensai, senza riuscire a togliere gli occhi da quel bellissimo viso così chiaro, incorniciato da lunghi capelli corvini, che gli ricadevano lisci come seta sulle spalle.
Ero come paralizzata.
“L’avete fatto eccome, capitano.. i nemici sono sconfitti… avete perso i sensi ” si fermò, per un momento, abbassando lo sguardo, per poi rialzarlo su di me.
Era difficile decifrare quello sguardo, nessuno mi aveva mai guardato in quel modo, sembrava un misto di ammirazione, quasi timore reverenziale, e qualcosa che non riuscii a decifrare.
“Mio padre aveva ragione, ad insistere perché voi in persona mi accompagnaste… siete stata, veramente…. Insomma, avete sbaragliato quegli uomini così velocemente.. Se non fosse stato per voi..” disse con voce tremante “…vi devo la vita, capitano…”.
Sorrisi, senza staccare gli occhi dai suoi.
“E’ un onore per me, servirvi, mio signore..” dissi, sorridendo.
“Karel..” Disse piano “chiamatemi per nome, capitano.. Vorrei poter fare lo stesso..”.
Spalancai gli occhi “Mi fate un grande onore, mio signore, ma non sarei mai capace di osare tanto.. Voi potete chiamarmi come preferite, non vi occorre certo il mio permesso..”.
Provai nuovamente ad alzarmi, ma non ci riuscii.
“Permettete?” disse lui, scrutando il mio sguardo, incerto, per poi sorridere “Credo di essere abbastanza forte da portarvi…”.
“Non preoccupatevi per me, milord.. ci penseranno i miei uomini..” dissi, stupendomi di quella premura.
Mi voltai per vedere dove fossero i miei uomini, ma vidi che si tenevano a distanza, probabilmente intimoriti dalla sua presenza.
Sarebbero accorsi se li avessi chiamati.
Nel voltarmi nuovamente verso il giovane accanto a me, una ciocca di capelli si avvicinò ai miei occhi.
Prima che potessi farlo io, lui allungò la mano e la spostò, gentilmente, per poi ritrarsi immediatamente, come temendo una mia reazione.
Ma io mi limitai a sorridere, stupendomene io stessa.
“Insisto capitano…" esitò "Clio.. sono in debito con voi..” sorrise “..sarò sempre in debito con voi..”.
Non riuscivo a parlare, incapace di comprendere il mio comportamento.
Annuii impercettibilmente.
Così, lui mi prese tra le braccia, delicatamente, quasi avesse paura di sfiorarmi, paura che andassi in mille pezzi, o qualcosa del genere.
Un brivido mi attraversò.
Nessuno mi aveva mai trattato in quel modo, e mi resi conto di sorridere nuovamente.
Quando mi sollevò da terra, lanciai un grido soffocato, quella freccia andava tolta al più presto.
Non mi ero mai accorta che fosse così forte, sembrava delicato e gentile, così diverso dagli uomini che mi circondavano.
“Permettete, capitano..” disse lui, guardandomi negli occhi “..il palazzo ormai non è lontano… il mio medico vi curerà… è il minimo che possa fare..”.
“Siete troppo gentile mio signore…” mormorai, trattenendo a stento il dolore.
Mi resi conto di essere sporca di sangue, terra, e sudore, mentre lui era vestito di seta e raso e profumava di fiori e spezie che richiamavano paesi lontani.
“Vi sporcherò l’abito..” dissi distrattamente, inseguendo i miei pensieri. Per poi arrossire immediatamente, accorgendomi di aver parlato ad alta voce.
Lui scoppiò a ridere, e in un attimo, al di là degli abiti preziosi, delle gemme, del nome che portava, intravidi un ragazzo giovane e spensierato.
“Sono quasi sicuro che questo non sia l’unico che possiedo…” sorrise, facendomi l’occhiolino.
E quel sorriso fu l’ultima cosa che vidi, prima di sprofondare nuovamente nel buio.

Mi svegliai di buonumore, rintemprata da quel dolce ricordo.
Il senatore mi aspettava per colazione, dovevo prepararmi in fretta.
Indossai l'uniforme, la corazza fatta su misura, e il lungo mantello.
Nel cingere la spada al fianco, sfiorai dolcemente l'elsa, tempestata da minuscoli zaffiri. Così preziosa, eppure così raffinata.
Un dono che solo un uomo come lui avrebbe potuto farmi.
Scesi di sotto col sorriso sulle labbra, dove mi fu riferito dell'arrivo del messo.
Così, lo seguii fino alla dimora del senatore.

Tara La Banshee
09-01-2014, 13.37.45
Mi avvicinai alle tre donne e narrai loro delle vicende che mi avevano condotto al loro cospetto.
L'incontro con la Wesen, la scoperta di un antico tesoro, il giardino nel tempio, le due pergamene, il consiglio, l'enigma...
Le tre donne mi ascoltarono con attenzione e di tanto in tanto, durante il mio racconto, si lanciavano sguardi e occhiate di difficile interpretazione.
Quando terminai la mia storia mi invitarono a sedere accanto a loro mentre una delle tre, la più anziana a quanto mi sembrava, continuava a girare il contenuto del grande calderone.
Restammo per un po' in silenzio.
Non sapevo cosa pensare, speravo che presto si sarebbero pronunciate in merito al tesoro e all'enigma che lo riguardava.
Ad un tratto la donna smise di mescolare ed emise un grido...le sue due compagne mi fecero alzare e mi condussero al calderone poi mi invitarono a guardare al suo interno....

Parsifal25
09-01-2014, 13.43.16
"Non si potrà scappare dal destino tessuto dalle amate Parche......vivi, morti, non morti, demoni.....per me non vi è alcuna differenza ne faccio di tutti.....un'unica collona da esequie; è probabile che unendomi alla tua causa i demoni che tanto sbeffeggi con tal scetticismo ci seguano."

Girandomi verso i cavalieri che erano li' disarmati e minacciati dalle armi dello Scarlatto dissi:

"Levate le tende all'istante, prima che il campanile della chiesetta qui vicino suoni i suoi cinque rintocchi. Siete stati fortunati, messeri........". Tornai' verso il gruppo dei mercenari e mi volsi ad ognuno di loro:

"Ognuno di voi se seguirà la strada che il vostro leader ha scelto nel condivider la trama del fato con il sottoscritto......stia pronto ad assumer tutto ciò che si parerà innanzi. L'offerta verrà accettata, ma ciò equivarrà ad un prezzo che stesso l'impresa presenterà......."

Pronunciando parole arcane ed antiche e seguitando ad un rituale di ombre e pentacoli, evocai' un contratto.
"Non vi è bisogno di alcuna firma, siete già stati predestinati.....". Un demone nero prese vita e scrutò uno ad uno coloro che mi avrebbero accompagnato. Nessuno poteva scappar via.......

Altea
09-01-2014, 15.30.49
I miei occhi passavano da Gyen e Tyssen e ascoltavo turbata ma non più di tanto...credevo al nano e pure all'oste e alla sua famiglia.
"Se non li aveste visti pure voi..penserei di essere diventata pazza all'improvviso" esclamai.."Eppure qualcosa di strano mi turbava mentre parlavo con loro.." mi rivolsi a Tyssen guardando il suo bel volto " e ve lo espressi pure..vedere tre Uomini di Fede diversa seduti a un tavolo..nemmeno a Gerusalemme forse potrebbe capitare..un ebraico, un musulmano e un cattolico. Questa storia ha del mistero.." dissi iniziando a camminare verso la carrozza "e infatti vi dissi mi inquieta..i tre Uomini dissero che l'impresa sarà possibile ma molto ardua e di stare attenti, non so chi fossero ma a mio parere è un segno che qualcosa di misterioso vi sia dietro questa storia".
Salii sulla carrozza e feci cenno ai miei compagni di viaggio di salire..."Non lasciamoci turbare, questa è la prima prova del nostro coraggio"..e pensai alle parole del Frate Cattolico e dell' Imam e Rabbino...la conoscenza e il sapere si può racchiudere in una cosa semplice...come un Fiore.
Ma perchè proprio un Fiore, presi lo scrigno e osservavo quel Fiore stilizzato.

elisabeth
09-01-2014, 19.02.28
Nella corsa lo ascoltavo......fino a che arrivammo al casolare.....non sembrava essere vissuto da fantasmi, anzi ..... certo di cosa avevamo bisogno di cavalli ?.....certo il tragitto sarebbe stato meno faticoso....ma quando mi parlo' del disegnino e di come vanno le cose nella vita......lo guardai con disprezzo levando di forza il mio braccio dalle sue mani......" Nel Bosco ci stiamo andando per il volere di Dio....e che voi non crediate a nulla...poco importa, pregheremo anche per voi......ma vi racconto una storia.......c' erano Tre Donne sedute in cerchio le Moire le Dee del destino..figlie della notte....Cloto la Filatrice del filo della vita, Lachesi..che da' a ciascuno cio' che gli spetta in sorte, Atropo, l'irremovibile..l'inevitabile fatalità della morte nel momento stabilito..........Tutto e' predisposto Assassino o come vi chiamate.......anche se per voi questa e' stata una giustificazione......per qualcuno non lo e'...statene certo....."......guardai i Frati.....ed attesi che formulassero i patti..per poter prendere la strada del bosco......." per i pagamenti saranno i Frati....ad avere a che fare con voi..."....e mi sedetti su una pietra.......ero sicurissima che in quella situazione mi ci avesse cacciato mio padre....no so perchè......ma avevo quel sesto senso femminile.....che tocca tutte le donne anche se non sono Maghe....

Guisgard
09-01-2014, 19.53.00
Le Sarchie invitarono Tara ad avvicinarsi al loro calderone e poi a guardarci dentro.
La ragazza alata, allora, vide tra i fumi di ciò che bolliva in quel pentolone delle oscure immagini, che pian piano cominciarono ad apparire sempre più nitide.
Vide così un meraviglioso Giardino, con al centro una bellissima fontana di marmi policromi, da cui fuoriuscivano getti d'acqua tinti da azzurri riflessi.
La fontana era sormontata da una piccola volta sorretta da sette colonne di porfido.
E tutte le piante, gli alberi, i fiori ed i frutti presenti in quel Giardino erano perfettamente orientati verso la fontana, come se si dovessero inchinare a ciò che essa conservava.
Ed infatti, al centro della fontana, vi era una piccola edicola di gusto classico, il cui accesso era coperto da un velo bianco.
E dietro quel velo filtravano bagliori di un'intensità sconosciuta anche alle Icene.
E da i fumi del calderone, Tara iniziò ad udire una voce che così recitava:

“Tre uomini si trovano in un Giardino meraviglioso e fissano un bellissimo Fiore.
Il primo si contenta di ammirare il Fiore senza però toccarlo mai.
Il secondo decide di vendere tutto ciò che possiede e acquistare quel Giardino, anche se non sceglierà mai di cogliere il Fiore.
Il terzo, infine, coglie il Fiore, ma solo per sottrarlo alla vista di tutti gli altri e conservarlo nella sua dimora.
Chi fra i tre uomini possiede veramente quel Fiore?”

Guisgard
09-01-2014, 20.00.55
“Signora...” disse Fra' Severius ad Elisabeth “... portate pazienza e sarete ricompensata... dopotutto anche Nostro Signore preferì accompagnarsi a dei peccatori...”
“Un momento...” interrompendolo il contrabbandiere “... andiamoci piano... io non sono un Santo, certo, ma non mi va di essere apostrofato come peccatore... voglio dire, certo, avrò le mie mancanze, ma non sono il peggior individuo di questo mondo... cosa credete? Che tutti siano disposti a condurvi nel bosco? Magari qualcuno lo farà, ma per derubarvi dopo... io invece non sono un ladro... e neanche un assassino... lì dentro mi sono dovuto difendere...”
“Non siamo qui per giudicarvi.” Fissandolo Fra' Favelius.
“Va bene...” annuì il contrabbandiere “... comunque, parliamo di affari... io vi porterò nel bosco... ma voglio duecento Taddei... cento subito e il resto quando vi lascerò là.”
“Lascerete?” Ripetè Fra' Severius.
“Certo.” Rispose la canaglia. “Non vorrete certo che vi faccia anche da balia! Quel posto è pericoloso! Anche per me! Comunque...” aggiunse “... mentre voi discutete se accettare o meno le mie condizioni, io vado a preparare il motivo per cui vi ho portati qui...” ed entrò nel casolare abbandonato.

Guisgard
09-01-2014, 20.03.00
Gli altri, a quelle parole di Parsifal, raccolsero le loro cose e lasciarono il campo.
“Bene.” Disse Gufo al cavaliere. “Ho mantenuto la parola ed ora, come pattuito, voi sarete dei nostri.”
“Capo...” avvicinandosi a lui uno dei mercenari “... non pensate possa essere pericoloso? Parla in modo strano e si comporta come se conoscesse le leggi del mondo degli spiriti...”
“E' solo un uomo” rispose Gufo “come lo siamo io e te. Magari conosce leggende e tradizioni oscure e forse anche qualche ingegnoso trucco, di quelli che usano gli illusionisti, ma resta comunque un uomo. Ed io credo sia molto abile nell'uso delle armi.” Guardò Parsifal. “E sia. Allora sarete dei nostri. Vi informo che abbiamo già un impegno. E di quelli importanti. Siamo stati ingaggiati dal Senato di Afravalone. Ora siamo diretti là.”

Guisgard
09-01-2014, 20.05.22
Dopo che Eilonwy pulì e disinfettò la ferita a Riccardo, questi, per il sollievo dal dolore, stanco cadde addormentato.
“Bene...” disse Aladiah “... cosa ne faremo ora di lui? Tra breve saremo nella città di Afravalone... dunque? Non possiamo portarci dietro questo cavaliere. Non sappiamo nulla di lui... potrebbe essere un bandito, un traditore, persino un eretico. Magari c'è anche una taglia sulla sua testa.”
“Non dovremo certo pagare noi per le sue eventuali colpe.” Osservò Coco.
“Ma ti rammento” sarcastico il Cherubino “che se davvero costui è ricercato, noi, essendo in sua compagnia, possiamo essere accusati di essere suoi complici.”
“Sei il solito piantagrane!” Esclamò Coco. “E poi non credo sia un furfante... è troppo bello per esserlo!”
“Anche Lucifero” replicò il Cherubino “era il più bello fra tutti gli Angeli prima di essere fatto precipitare negli Inferi da San Michele!”

Guisgard
09-01-2014, 20.08.20
Clio giunse al palazzo di Gheorgis e fu subito condotta in un'ampia sala che dava su un vasto terrazzo.
A sua volta il terrazzo permetteva di dominare con lo sguardo dei lussureggianti giardini di gusto classicheggiante.
Qui il senatore ricevette il bel capitano della Guardia Reale.
“Vi attendevo, capitano...” disse lui, andando incontro alla ragazza “... prego, accomodatevi pure...” e con un cenno ordinò ai suoi servitori di portare bevande calde e frutta sciroppata “... non vi negherò che siete il primo volto che guardo con serenità da giorni... purtroppo sono tempi oscuri per il nostro reame... l'incertezza domina ovunque... e l'incertezza è il peggior nemico di ogni ideale e giusto proposito, poiché rende debole l'animo umano... vi rivelerò subito che non vi ho invitata per chiedere il vostro appoggio... anzi, io stesso sono restio a candidarmi per la carica di Senatore Supremo... l'ho fatto solo perchè altri senatori mi hanno chiesto di farlo... e il motivo non è difficile da comprendere... il senatore Bool è ambizioso... usa la Religione per rafforzare la sua figura... per questo ho deciso che, qualora venissi eletto Senatore Supremo, rimetterò i miei poteri appena la situazione si sarà tranquillizzata... ritirandomi a quel punto, e questo siete la sola a saperlo per ora, a vita privata qui nella serenità del mio palazzo... ormai sono troppo vecchio per gli intrighi politici... se ancora non mi tiro fuori da tutto questo è solo per il bene del reame...” scosse il capo “... ma veniamo al motivo per cui vi ho fatta venire qui... le milizie Ecclesiastiche, fedeli a Bool, hanno scoperto il nome del leader dei ribelli... pare si tratti di un membro dell'alta società Afravalonese... il nome con cui si fa chiamare è Lord Ateon... naturalmente immagino sia un nome fittizio per celare la sua vera identità...” guardò Clio “... ho voluto rivelarvelo, perchè non voglio che di questo se ne occupi solo la Guardia Ecclesiastica di Bool...”
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Guisgard
09-01-2014, 20.10.34
La carrozza di Tyssen partì subito, diretta verso la foresta che separava quelle terre dai monti vicini.
Percorsero il sentiero che tagliava in due quel luogo, giungendo infine, quando ormai il crepuscolo aveva ceduto il passo alla sera, ad un piccolo villaggio.
Tyssen fece arrestare la carrozza e inviò il suo cocchiere a scoprire dove fossero giunti.
Poco dopo il servitore di Tyssen ritornò.
“Signore...” disse fissando l'avventuriero “... questo villaggio è abitato solo da alcuni minatori...”
“Non credo allora” fece Tyssen “che qui si possa trovare traccia o indizio che conduca a quell'abate... siete d'accordo, milady?” Rivolgendosi ad Altea.
Ma la dama, osservando ancora il sigillo dello scrigno, si accorse che l'immagine stilizzata era fatta di una pietra particolare.
Una pietra azzurrognola.
E questo apparve, visto che erano giunti presso una miniera, come una strana coincidenza alla dama.

Clio
09-01-2014, 20.54.40
Ascoltai attentamente il senatore, gustando l'ottima colazione.
Quando terminò il suo discorso, presi la parola.
"Beh, prima di tutto, che lo chiediate o no, avete il mio appoggio, e quello della Guardia Reale.. Le divergenze tra me e il senatore Bool sono di dominio pubblico.. Nonostante tutto, non ha mai accettato che una donna guidasse la Guardia Reale.." Sospirai "avete ragione, sono tempi bui.. E una lotta interna rinforzerà solo i ribelli... Nemmeno io sono entusiasta di avere un Senatore Supremo.. Mi perdonerete, ma.. Non vorrei che il re tornasse e vedesse il regno trasformato in una repubblica.. La mia lealtà, prima di ogni altro, va alla famiglia reale.. Ma se il re ha scelto proprio questo momento per un lungo viaggio.. Evidentemente non gli importa del destino del regno... Almeno, questa è l'impressione che da alla gente..".
Presi un sorso della bevanda che mi avevano portato.
"Ma non siamo qui per discutere di politica, sembrerebbe.." Con un sorriso "Lord Ateon... Beh, devo dire che il nome è azzeccato, e di certo lo usa per celare la sua identità.." Scossi la testa "Mi piacerebbe proprio sapere come l'hanno scoperto.. Non è molto.. Ma ci sarà utile.. Vi ringrazio di avermi avvertito.. Come fanno a sapere che è qualcuno dell'alta società? Voglio dire, i nobili sono riconoscibili.. Hanno interrogato qualcuno? Perché, se fosse un nobile, sarebbe facile riconoscerlo.. Molto più complicato sarebbe se, invece, fosse un uomo qualunque, come tanti altri..O è una figura di quelle misteriose, che nessuno ha mai visto, perché se lo vedessero lo riconoscerebbero.. Comunque, anche le nostre operazioni vanno avanti, spero di avere successo, e questa informazione mi è comunque stata utile.. Devo fare quattro chiacchiere con il comandante della milizia, dobbiamo unire gli sforzi, non metterci i bastoni fra le ruote.. Ma, vi dirò senatore... Non mi spaventano le truppe ecclesiastiche, il comandante Frakis è un brav'uomo, e un ottimo soldato, ma sono meno della metà di noi, e hanno compiti marginali... Certo, come dice mio padre, danno lustro e prestigio, persino il perdono dei peccati.. A loro la gloria, a noi il lavoro sporco.. Ma non sono una minaccia... Resta da vedere come si comporteranno i Gufi Scarlatti, piuttosto... Ma ho fatto adottare misure per scongiurare dissidi..." guardai il senatore sorridendo "C'è altro, senatore?".

Altea
09-01-2014, 22.10.26
La carrozza correva veloce e proseguimmo per un bel pezzo di strada finchè giunse di nuovo la notte e raggiungemmo un piccolo villaggio.
Guardai fuori la carrozza...era un piccolo villaggio e in giro quasi non vi era anima viva.
Il cocchiere mandato da Tyssen tornò presto dopo aver ricevuto notizie su quel paesino e ci disse era abitato solo da minatori..."Effettivamente" dissi a Tyssen "non ha alcun indizio da darci ma è pure notte fonda..." e il mio sguardo si rivolse verso lo scrigno e rimasi immobile..il Fiore stilizzato, aveva cambiato forma e disegno e lo accarezzai.."Guardate..."mostrai al nano e Tyssen "il Fiore...è fatto di una pietra azzurrognola...un bellissimo Fiore Azzurro..e trasparente come l'acquamarina..allora Tyssen non vi sembra strano tutto questo sia avvenuto proprio in questo paese e per di più di minatori che estraggono pietre si presume, forse dovremmo sapere qualcosa di più..guardate quella locanda..magari potremmo entrarci e sapere dove siamo o magari il destino ci proporrà qualche strana sorpresa".
Scesi dalla carrozza e dissi loro di seguirmi quando mi accorsi che quella locanda si chiamava proprio..."La Locanda del Fiore Perduto" e osservai Tyssen un pò sorpresa.
E mentre stavo per entrare mi accorsi vi stava seduto sul muretto un cavaliere..era giovane e bello..e i suoi occhi al buio splendevano dello stesso colore della pietra del Fiore e mi avvicinai a lui osservando dentro alla locanda la quale era affollata, ovviamente, di robusti e rudi minatori.."I miei saluti cavaliere..gentilmente vorreste dirmi come si chiama questo paesino e se per caso, oltre a essere un semplice paesino, è legato a qualche leggenda?Voi siete di queste parti?".
Il mio sguardo rimase per un attimo sugli occhi turchini di quel cavaliere...e poi cadde a terra..che mi stava succedendo? Lo riguardai e vidi il suo sorriso mentre mi osservava per rispondermi e mi sentii imbarazzata.
Oh no..no..pensai...Altea ricordati di quel cavaliere conosciuto a Gerusalemme..e che ti donò..un libro di leggende orientali che sembra una presa in giro quasi...forse sarà perchè gli assomiglia in modo spaventoso, e lui mi guarda pure..e poi è uno sconosciuto..non essere sciocca e ritorna nel mondo di noi comuni mortali.

Eilonwy
09-01-2014, 22.57.50
Guardai Sir Riccardo dormire.....sembrava un bambino. Aladiah aveva ragione, ma non sembrava malvagio.
"Non voglio abbandonarlo.......non posso e non voglio!!! Lo porterò via con me e forse lui potrà essermi utile, quando si sarà rimesso, contro Slathnir.....forse....forse quando chiederò alla maga Lady Galatea di creare un esercito magico e di togliermi la maledizione, ma non i poteri del ghiaccio......forse potrà aiutarmi. Non è malvagio e non penso che sia un assassino, uno stupratore, un ladro, un traditore o anche una spia di Slathnir!!! Non lo lascerò....e questo è quanto!!!" dissi con un tono che non voleva obbiezioni.
Con i miei poteri creai un velo di fiocchi di neve e lo misi come una coperta sopra il bel paladino.
http://imagizer.imageshack.us/v2/800x600q90/543/prnv.jpg
Mi portai una mano alla vermiglia bocca perchè mi veniva da sbadigliare e dopo essermi sfregata gli occhi, dissi: "Di grazia.....svegliatemi quando è pronto il pranzo".
Così mi misi a dormire vicino a Sir Riccardo.

Parsifal25
10-01-2014, 00.04.52
" Il Gufo Scarlatto......somigliava molto al mio amico Erin......sempre sicuro, ambizioso e sfrontato. Potrebbe esser lui? Forse, potrò riconoscerlo in seguito....."

L'atteggiamento del Gufo Scarlatto, non presagiva niente di buono. Era molto sconsiderato, poco affine al tempo in cui viviamo e troppo impuntato sullo scetticismo.

" E' strano sentir dire, da un uomo, in un mondo dove vige la legge del sacro e profano che il tutto è riconducibile all'umano. Non potrà ragionar solo di spada e pugno forte......"

Mi volsi verso lui ed i suoi uomini e dissi: " Credo......che viaggiando con me......imparerete e conoscerete molte cose. E' facile scambiar entità pure da coloro che si fingon ciarlatani, negromanti, demonologi ed altro.......ma intercorre un'abissale differenza fra me e quegli stolti......"

Mi guardai' attorno: " Vuoi saper se son capace di usare armi.....la mia risposta è la seguente.......", di colpo tirai' fuori dal mantello una prima bozza di arma da fuoco e la usai'; ".......eccovi la mia prova di ammissione......." con questo la riposi e proferi': "La promessa verrà rispettata ma se ciò che vedrò non mi compiace.....soffrirete molto....., ne ho già dato atto.......io son come un Mefistofele......non temer Gufo Scarlatto, al mondo che appartengo l'onore ed i "contratti" son la prima cosa. "

"Permettetemi soltanto di attender il mio compagno di ventura", entrai' in contatto con Alonius e gli dissi che il grosso era stato risolto. La nostra meta sarebbe stata Afravalone, terra molto conosciuta per la sua affinità con l'occultismo, probabilmente da li' potremo trovar la risposta per le 7 tombe dei demoni da sigillare e controllare.

Guisgard
10-01-2014, 01.24.15
“Salute a voi, milady...” disse il bel cavaliere ad Altea “... questo paesino ha nome Bagnianus ed è abitato perlopiù da minatori che estraggono dai pietre preziose dai monti vicini... si, qui vi sono diverse leggende” continuò “e tutte legate all'antica Tylesia, la città sommersa da un'inondazione del fiume Calars... oggi, poco più avanti da qui, sorge la nuova Tylesia che racchiude nelle sue tradizioni gli echi lontani del passato...”
“E il nome di quella locanda?” Chiese Tyssen al giovane.
“Qui è ancora molto noto” rispose il cavaliere “il mito di un Fiore perduto... si narra sia sbocciato nell'antica Tylesia, ma fu portato via dagli Angeli prima del disastro che annientò la città... il proprietario dunque conta di attirare i clienti con quel nome...” sorridendo “... ora perdonatemi, signori, ma devo raggiungere il mio maestro... sono apprendista e devo allenarmi duramente per poter un giorno ambire ad essere un cavaliere di Afravalone... i miei omaggi...” e corse via.
“Un paesino di minatori” fece Tyssen “circondato da miti e leggende... ma dubito che un abate qui possa trovare asilo... cosa ne pensate voi, milady?” Fissando Altea.
“Fatto sta” intervenne Gyen “che ora è tardi per riprendere il cammino. Dunque per forza di cose dobbiamo soggiornare qui stanotte.”

Guisgard
10-01-2014, 01.34.22
“Si, c'è un'altra cosa...” disse Gheorgis a Clio “... ciò che avete detto è giusto... la Guardia Ecclesiastica vanta meno unità rispetto alle milizie Reali... tuttavia le cose potrebbero cambiare molto rapidamente se Bool decidesse di mettere insieme i soldati a lui fedeli con i mercenari... mi sono informato circa quegli avventurieri... il loro leader, tale Gufo Scarlatto, è un ex soldato espulso tempo fa dall'esercito regolare della sua città... il motivo è alquanto vago, ma sembra che tradimento sia la parola più ricorrente... sul campo di battaglia è conosciuto come un condottiero abile ed implacabile... ambizioso e venale... e si dice che non abbia mai conosciuto sconfitta da quando ha messo insieme la sua armata di mercenari... io credo che bisogna comprendere al più presto che razza di uomo sia e in che modo può influenzare la nostra situazione qui ad Afravalone... per questo voglio affidarvi un incarico della massima importanza, capitano... un vostro uomo, il più fidato, deve introdursi nelle fila di quei mercenari... certo, è impossibile credere che accettino di arruolare qualcuno così su due piedi... dunque la vostra spia potrà spacciarsi per scudiero, maniscalco, paggio... non so, trovate voi in che modo introdurlo... ma voglio essere informato su ogni cosa riguardi quei mercenari... ho fiducia in voi, non deludetemi, capitano... il regno ve ne sarà grato... avete la mia parola...”

Guisgard
10-01-2014, 01.40.13
Gufo Scarlatto fissò a lungo Parsifal.
“Sono certo” disse infine “che questa nostra alleanza porterà molti frutti... per entrambi...” sorrise “... sono lieto di sapervi uomo d'onore... anche per me i contratti valgono poco... mi basta una stretta di mano per sancire il nostro patto...” e diede la mano a Parsifal.
In quel momento sul capo scese Alanius dal cielo, poggiandosi poi sul braccio del suo cavaliere.
“Superbo falco, cavaliere...” rivolgendosi Gufo a Parsifal “... siete pieno di risorse e più vi conosco, più mi rendo conto che come guerriero non avete pari... vedrete, fama e ricchezza ci correranno incontro, come le falene fanno con la luce...” si voltò verso i suoi soldati “... si parte, ragazzi... Afravalone ed i suoi tesori ci aspetta!”
Tutti esultarono e poco dopo l'armata mercenaria si mise in cammino verso la capitale del regno.

Guisgard
10-01-2014, 01.51.05
Eilonwy terminò appena di parlare che subito, essendo tramontato il Sole, cominciò a sentire brividi freddi attraversare il suo giovane corpo.
Poi, pian piano, si sentì leggera come l'aria.
Le sue gambe, allora, si allungarono, per poi unirsi verso l'estremità dei piedi, mentre si ricoprivano, poco a poco, di squame lucenti.
Il suo abito scivolò via, quasi sciogliendosi come neve al sole, lasciando sui suoi seni solo due conchiglie tra l'indaco e l'argento a coprirne le fattezze.
E senza accorgersene, la ragazza ormai sirena, si ritrovò in un vicino fiumiciattolo, avvolta dalle chiare e fredde acque trasparenti.
Poco dopo Riccardo si destò dal suo sogno.
Ma non vide più la ragazza accanto a lui.
Un po' più avanti trovò solo Aladiah e Coco ormai addormentati.

Eilonwy
10-01-2014, 02.16.20
Mi gettai nel fiumiciattolo vicino. Mi ero dimenticata di quello che mi accadeva di notte.....speriamo che Sir Riccardo non mi scopra!!!
Andai in un posto piu' appartato dove passare la nottata.
Mangiai qualche pesciolino e gambero di acqua dolce e quando il sonno mi prese di nuovo, mi addormentai su una roccia.
Sognai un episodio di quando ero piccola con mia madre. Io le avevo chiesto perchè dietro una spalla avevo il tatuaggio di fiore blu e le mi rispose che me lo aveva fatto la maga Lady Galatea. Lady Galatea, quando nacqui, predisse che io ero la Chiave per ritrovare il Sacro e Perduto Fiore della Tylesia e che per questo motivo dovevo stare attenta a non far cadere in mani sbagliate questo inestimabile tesoro.

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Poi, il flashback scomparve e fui circondata dalle tenebre e da delle fiamme.
Sentii una risata e una voce profonda e crudele che mi parlava. Era una voce a me nota.....era quella di Slathnir !
Mi svegliai tramante e piangente da quell' incubo e nella mente mi era rimasta impressa la frase che mi aveva terrorizzato: "Io sono ciò che ti tiene sveglia nelle ore notturne…. il male che infierisce in ogni luogo appartato e tenebroso della tua mente .... Mai mi fermerò di tormentarti…non mi può fermare….questo sarà per sempre!!! Sarai mia...prima o poi....tu sei destinata a me....abbandonati al Fato!!! ".

Parsifal25
10-01-2014, 14.43.13
Il patto prese vincolo. Entrambe sapevamo che l'uno non avrebbe potuto ferir, minacciar o nuocere all'altro, conoscevo bene i dettami che venivano stabiliti quando un uomo e un entità superiore suggellavan il tutto.

Con la stretta di mano, compresi che dietro quell'uomo rude andava celandosi un buon cavaliere......bisognava veder come avrebbe intrapreso il viaggio ed il suo destino......

"Spero.....che la nostra alleanza sia proficua e votata alla cooperazione in toto....." . Mi volsi verso i suoi uomini e con un sorriso misto fra l'ironico ed il folle, risposi: " Sarete un ottimo cibo...."

Nel contempo giunse Alonius: "Bentornato amico mio.....spero che la tua caccia notturna abbia portato buoni frutti....ti presento il Gufo ed i suoi uomini, da oggi viaggeremo con loro.....ci conduranno ad Afravalone per svolger i nostri compiti da protettori dei sigilli e di nostro li aiuteremo in quel che dovranno compier. " Carezzai' il mio compagno animale e parlai' con il Gufo: " Perdonate....signore. Vorrei' porvi alcune domande sul vostro compito ad Afravalone e quali missioni andremo a compiere. Di certo, non posso presentarmi in codesto modo alla povera gente mortale.....sapete, vi manderebbero subito al rogo se entrassi nel regno cosi'......"

Presi il destriero e........" spero che durante il viaggio......potreste illuminarmi......"

Clio
10-01-2014, 14.57.52
Annuii a senatore.
"È anche il mio timore, tuttavia, potrà verificarsi se Bool diverrà senatore supremo, perché il senato ha affidato a me i mercenari, e ho dato disposizioni per arginarli il più possibile.. Conosco la fama del Gufo Scarlatto, ma vi garantisco che i miei uomini non sono affatto da meno.. Farò come dite, e vi terrò aggiornato.." Sospirai "La situazione è davvero critica, spero solo che non peggiori ulteriormente... Cercate di ottenere quella carica, e speriamo che il re torni presto a ristabilire l'ordine.. Tutto questo potere al senato mi spaventa non poco...".
Guardai distrattamente fuori dalla finestra, dove la luce del giorno inondava ogni cosa.
Per la prima volta da mesi fui felice di saperlo lontano e sperai che i suoi doveri lo tenessero ancora per molto.
Cosa gli sarebbe accaduto in città? C'era chi non sarebbe stato felice del suo ritorno. La sua presenza gli avrebbe messo i bastoni tra le ruote. Era pur sempre il cugino del re.
Fui quasi sul punto di chiedere notizie al senatore, che sicuramente era più informato di me, ma mi trattenni. Che motivo avrei avuto di chiedere?
"Invidio il principe Karel.." Dissi soltanto, distrattamente "lontano e ignaro di quanto avviene della capitale... E prego perché la situazione si risolva per il meglio prima possibile.." Sorrisi "Se non c'è altro, senatore, dovrei tornare in caserma.. Sarà un'altra lunga giornata..".

Altea
10-01-2014, 16.35.27
Ascoltavo con interesse ciò che disse il bel cavaliere...e poi lo vidi andarsene..a malincuore..sospirai..era destino che dovevo innamorarmi di Tyssen?..risi al pensiero tra me e me..ci sarebbero state dame che per la sua bellezza, intelligenza e avvenenza avrebbero fatto carte false.
Mi sporsi sul muretto e guardavo il fiume che passava lento e notai esalava un leggero vapore.."Il Calars.." dissi voltandomi verso Tyssen e Gyen.."fiume misterioso dai caldi vapori...no, non penso l'abate possa essere qui ma ho capito alcune cose parlando...con quel bel cavaliere".
Osservai l' insegna ed iniziai a narrare la storia..."Una mia antenata che portava il mio nome fu nella vecchia Tylesia e pure contribuì nella costruzione della nuova città..vi è un libro, nella biblioteca di famiglia, dove lei narra la sua avventura, io pensavo fosse di fantasia ma ora ho le prove, quasi, fosse vero. Tylesia, ella diceva, era una magnificente città piena di palazzi sontuosi e pure adornati di pietre preziose e forse qui vi è un legame con questo paesino di minatori...forse fornivano le gemme.
Ella fu nel palazzo della Regina di Tylesia...regina sventurata e che si fidò di un esercito sbagliato e la mia antenata narrava che nel Giardino vi era un cancello chiuso da un lucchetto di diamanti e nessuno poteva accedervi e li racchiuso vi stava il Fiore...solo un animo puro sarebbe stato in grado di coglierlo, sapiente e pieno d' Amore.
Ma molto probabilmente la cattiveria delle persone e l'egoismo furono causa della distruzione di Tylesia..fu colpita da un violento terremoto che la fece devastare dal Calars...e molti degli abitanti morirono. Pensate, a Tylesia per ordine della Regina fu pure vietato sognare, amare e non si dovevano avere ideali...e poi per opera di volenterosi come la mia antenata e cita anche una amica cara , Lady Elisabeth, Tylesia tornò a un nuovo splendore" osservai i due guardarmi silenziosi..."Allora è deciso..voglio andare a vedere questa nuova Tylesia..sia mai troviamo qualche indizio..e magari sul Fiore Perduto..qualcosa mi dice che possiamo trovare qualcosa di utile per questa impresa".
Detto questo feci loro cenno di entrare nella locanda...era rumorosa tra le risate e gli schiamazzi dei minatori..e vi era un odore forte di alcool, giunsi al balcone e vidi un uomo.."Mi scusi, messere, avete delle stanze per noi per pernottare stanotte...vorremo partire poi domani mattina presto verso la nuova Tylesia, voi sapreste anche indicarci la strada?"

elisabeth
10-01-2014, 17.09.38
Fra Severius rimprovero' la mia impazienza e il pregiudizio.........ma quell' uomo aveva ucciso..a sangue freddo, cosa ci diceva che non lo avrebbe fatto con noi......e poi arrivo' la patetica corsa alla discolpa del contrabbandiere.....e certo con duecento taddei solo per condurci nel bosco..lui non era un ladro.....lui era la persona piu' onesta del mondo......" Voi Frati siete dei zucconi....." e lasciai i due Frati seguendo il non ladro...." Scusate buon uomo.....se voi siete così bravo...ed avete il cuore impavido per duecento taddei...potreste anche farci da balia.......sono tanti quei soldi e' una truffa ..e poi non avrei mai immaginato....che un uomo come voi potesse avere paura del bosco.....non c'e' nulla all'interno che possa essere così malvagio......infondo vi consiglio di avere molta piu' paura di me.......e se foste furbo.....fareste avanti e indietro, suvvia provate a fare il gentil uomo.....vedrete che non e' così malvagio...".......gli sorrisi anche.....anche se avrei voluto mandarlo al diavolo...

Guisgard
10-01-2014, 19.11.27
I mercenari lasciarono il campo e ripresero il loro cammino, diretti alla città di Afravalone.
Gufo Scarlatto guidava i suoi soldati galoppando davanti a quella brigata di ventura, con Parsifal che gli stava accanto.
“Voi siete di certo” disse ridendo al cavaliere col falco “una figura di guerriero molto particolare... sembrate uscito da una di quelle tradizioni antiche che ancora oggi pullulano da queste parti...” lo fissò “... in effetti non vi nascondo che i vostri modi e le vostre parole in qualche modo potrebbero, come dire... impressionare i nostri religiosissimi Afravalonesi... il loro re è Cristiano e di tale Fede sono intrisi anche quasi tutti i suoi nobili condottieri... tuttavia non avremo nessun tipo di obbligo verso di loro, se non quello di mostrare la legge del ferro ai nemici che minacciano il loro reame... si tratta di ribelli, stando a quanto mi hanno riferito i messi inviati dal loro Senato per ingaggiarci... ribelli che come serpi striscino nel silenzio e nella notte, per colpire a tradimento dove il regno è più debole...”

Guisgard
10-01-2014, 19.15.06
“Il principe Karel” disse Gheorgis a Clio “in verità, dalle notizie giunte ieri in Senato, pare abbia espresso la volontà di interrompere il suo viaggio e ritornare quanto prima qui nella capitale. Sembra infatti che egli non approvi la decisione di suo zio il re di lasciare Afravalone in tempi difficili come questi. Molti però nutrono dubbi sull'effettivo vantaggio di rivedere in città sua altezza il principe. Ed anche io, devo dire, sono tra questi. Egli non è re e non potrebbe in nessun modo ostacolare eventuali decisioni del Senatore Supremo. Anzi, averlo qui potrebbe rivelarsi un'arma a doppio taglio. Sarebbe un facile bersaglio per eventuali attacchi da parte dei ribelli. E potete contarci che qualche spia avrà già saputo di questo possibile ritorno del nostro principe. Tuttavia non posso evitare di chiedermi come giudichi questa situazione il senatore Bool.” Scosse il capo. “Viviamo in momenti profondamente incerti, capitano... speriamo bene...” la fissò "... si, certo, potete tornare al vostro lavoro ora, capitano... e grazie..."

Guisgard
10-01-2014, 19.20.01
“Certo...” disse il locandiere ad Altea “... vi darò subito tre stanze, signora... la strada per Tylesia? Non è molto distante da qui quella città... basta seguire la strada che conduce verso il lago... seguitela sempre, senza lasciarla mai... giunti al lago, troverete Tylesia sulla sponda opposta a dove sarete voi.”
Intanto nella locanda vi era una vivace animazione, sorta grazie ai minatori che terminato il loro turno di lavoro erano poi giunti, come ogni sera, a mangiare e bere qualcosa nella locanda.
“Ehi, Rotlin...” fece uno dei minatori ad un altro che se ne stava a bere da solo “... tu avevi un buon mestiere... studiavi di piante e fiori... perchè diamine hai poi deciso di diventare un minatore?”
“Già, è vero!” Annuì un altro fra loro. “La paga è bassa e il lavoro è invece tanto! Meglio annoiarsi tra le piante ed i fiori che spezzarsi la schiena sottoterra!”
“Vero!” In coro alcuni minatori.
“In verità” rispose Rotlin “fare il botanico o il giardiniere non è molto diverso dal fare il minatore. I fiori non sono forse vivi? Ebbene, anche i minerali lo sono. I fiori poi sono colorati e per molti uomini preziosi al punto da essere inestimabili. E questo non vi ricorda le gemme preziose? Non crescono anch'esse sottoterra, proprio come i fiori? E alcuni sanno vedere nei loro riflessi e nei loro scintillii frammenti di vita, proprio come fanno gli innamorati quando sfogliano i petali dei loro fiori.”

Guisgard
10-01-2014, 19.23.46
Il contrabbandiere si voltò di scatto verso Elisabeth.
“Io non ho paura del bosco, mia cara signora...” disse fissandola sarcastico “... sono un po' cresciuto per temere di perdermi o di incontrare il lupo cattivo... ma quel luogo brulica di individui non proprio dalla coscienza integerrima, sapete? Parlo di briganti, galeotti evasi, servi fuggiti, ricercati e chi più ne ha, più ne metta... incontrarli non è dunque una mia alta ispirazione, soprattutto se devo poi anche badare a voi tre... sissignora, farvi da balia non è lontano dalla verità... perchè durante il tragitto, se dovesse accadervi qualcosa, beh, chi credete che vi proteggerà? Il sottoscritto!” Esclamò. “Altrimenti finirei col perdere anche la seconda parte del mio compenso!” Annuì. “Già, compenso! Perchè io lavoro, mia cara signora, per vivere! E che vi piaccia oppure no, il mio lavoro richiede sacrifici! Voi invece cosa siete? Una specie di monaca senza velo? Una novizia forse? O magari una di quelle che si occupano degli orfanelli di un convento?” Aggiunse ironico.

Guisgard
10-01-2014, 19.27.05
Eilonwy si era svegliata terrorizzata dopo aver udito quelle oscure e terribili parole.
Sentì freddo ed un senso di angoscia prese a scendere sul suo cuore.
Era ancora buio e l'alba tardava a mostrarsi.
Le acque di quel fiumiciattolo, da limpide erano divenute dense e scure.
La nebbia tutt'intorno sembrava voler celare qualcosa.
Qualcosa di enigmatico e di mutevole.
Ad un tratto però la ragazza sirena vide un leggero alone comparire davanti a lei.
Poi da esso prese forma un corpo umano tra le acque divenute di colpo schiumose.
Eilonwy la riconobbe.
Era lady Galatea.
http://i.dailymail.co.uk/i/pix/2013/01/24/article-0-1721FF7C000005DC-9_634x403.jpg

Altea
10-01-2014, 19.49.00
Annuii al locandiere.."Avete sentito Tyssen? Non deve essere quindi molto lontana da qui Tylesia"...poi mi avvicinai più avanti al bancone senza farmi sentire.."Messere..perdonate..ma fuori seduto su un muretto vi era un bel cavaliere dai meravigliosi occhi azzurri..voi sapete chi sia?Disse era diretto ad Afravalone e che doveva fare allenamente col suo maestro."
Mi voltai udendo le voci dei minatori farsi più forti...ma ora la loro conversazione era più chiara e si rivolgevano a un minatore che fu botanico ed esperto di fiori...scossi il capo...Il Fiore era sempre predominante..ma cosa significava tutto ciò.. rimasi colpita dal suo discorso..un Fiore era prezioso e forse raro come una gemma, ma davvero pensava che qualcuno avesse pagato a fior di quattrini un fiore..ma fu la ultima parte che mi colpi.."Messer Rotlin, giusto" dissi dal balcone e calò il silenzio.."davvero attraverso un minerale vi si riesce a vedere la luce e lo splendore di sentimenti altisonanti come l' Amore...come quegli innamorati che sfogliano una Margherita per saper se corrisposti?" sorrisi e feci un cenno col capo a Tyssen e Gyen e chiesi al nano di mostrargli lo scrigno..."E ditemi, vedete quella meravigliosa pietra azzurra su quel Fiore stilizzato..io dopo ho visto per un attimo l'Amore..voi che vedete?"

Clio
10-01-2014, 20.04.03
Restai impassibile alle parole del senatore.
Avevo sperato di ascoltare quella notizia ogni giorno, ma ora il suo ritorno mi preoccupava.
"Beh, tornare in questo momento lo metterebbe in pericolo senza dubbio..." Alzai le spalle "Certo, non ha alcun potere davanti al senato.. Ma è pur sempre un membro della famiglia reale, e come tale, una succulenta preda per i ribelli..." Sorrisi "Il che significherebbe, altro lavoro per i miei uomini.. E non è che manchi in questo momento..".
Mi alzai, e strinsi la mano al senatore.
"Confidiamo in voi... Vi terrò informato..".
Lasciai così il palazzo, cercando di organizzare la giornata.
Arrivai in caserma con le idee chiare, diedi ordine di convocare il sospettato nell'ala ovest, e di condurre là la spia designata, che dovrà osservare e ascoltare senza essere visto, oltre ad un paio di uomini famosi per la loro abilità nel condurre interrogatori.
Inviai un soldato perché recapitasse un messaggio al comandante nella milizia ecclesiastica, dove lo invitavo a pranzo nella migliore osteria della città, avevo sempre sostenuto che discutere di politica davanti a un piatto fumante e del vino speziato, fosse molto più produttivo. E sapevo bene che Frakis la pensava come me.
Raggiunsi poi le scuderie, dove sapevo che avrei trovato l'uomo che stavo cercando, l'uomo perfetto per il piano di Gheorghis.
Un maniscalco che avevo voluto personalmente nella Guardia Reale dopo averlo visto combattere in una rissa. Era poco più vecchio di me, ed era diventato un soldato esemplare, valido e fedele, in lizza per una promozione. Tuttavia, non aveva perso la passione per i cavalli e si occupava di supervisionare quotidianamente il lavoro dei maniscalchi, quando non lo eseguiva lui stesso.
"Nikis.." Chiamai , scorgendolo dietro un possente baio "Ho un lavoro per te..".
Così, gli spiegai ogni cosa, il piano del senatore, la richiesta di un uomo di fiducia, l'importanza della missione.
"Che ne dici? " dissi infine "Pensi di poterci riuscire? Saresti un ottimo acquisto per loro, di solito i maniscalchi sono una palla al piede in una spedizione, ma averne uno come te, che è in grado di battersi meglio di tanti altri.. Beh, Saresti perfetto!".

Eilonwy
10-01-2014, 20.10.09
Lady Galatea???
"Milady.....che ci fate qui? Stavo per venire da voi.....alla vostra casa sulle rive del lago di Afravalone!!! Sono così disperata e confusa Milady......quello stregone mi rende la vita impossibile. Io non ne posso piu'!!! Ditemi che avete una soluzione!" dissi tristemente e allo stesso tempo speranzosa di una risposta affermativa.
Strinsi con una mano la croce celtica, che portavo sempre al collo dal giorno della mia nascita.

http://imagizer.imageshack.us/v2/640x480q90/36/aq4o.jpg

Qualche secondo dopo ripresi a parlare e dissi: "E' vero ciò che mi disse tanti anni fa mia madre? E' vero che io sono la Chiave per arrivare al Fiore Perduto della Tylesia?".

elisabeth
10-01-2014, 21.16.40
Quello della novizia era l'accostamento che mi piaceva di piu', infondo lo ero stata..........il bosco ha le sue regole , che non sono solo umane.....l'uomo.....si pavoneggia, ma per cosa poi...per un lavoro che sapeva di nulla....." Diciamola tutta il bosco brulica di gente come voi.....quindi dovete guardarci le spalle....dai vostri stessi ..come dire.....a ...si....persone che fanno lo stesso vostro mestiere......che a quanto pare non sono lupi....dei lupi non ne avrei paura neanche io, chi sono io......gia'.....diciamo che sono una suora senza velo...e' un nuovo ordine....le suore Svelate.....ma il vostro nome....lavoratore instancabile...quale sarebbe ?.......e un ultima cosa......ho dei piccoli poteri ereditati dalla nonna.....si chiama...sesto senso femminile.....fate che io non lo metta in movimento.....e vediamo di fare in fretta.....il nostro lavoro.....e' per i ragazzi........capirete...piu' avanti......"...girai sui tacchi..e stornai dai Frati..." Bene a quanto pare sua soavita' ci accompagnerà......ma qualcosa mi dice....che usciremo dal quel bosco insieme......Al Bravo bambino.... "......gia'.....

Guisgard
11-01-2014, 14.19.54
Nikis annuì a quelle parole di Clio.
“Certo, capitano...” disse sicuro il maniscalco “... non temete, come maniscalco sono il migliore e non tarderò molto a guadagnarmi la fiducia di quei mercenari... troverò poi il modo, ogni due giorni, di farmi vivo, oppure di trovare comunque il modo di tenervi aggiornata... ditemi solo quando dovrò cominciare e al resto penserò io!” Ridendo.
Ma proprio in quel momento i due furono raggiunti da Astin.
“Capitano...” fece il luogotenente “... ci sono due importanti novità... giudicate voi quale è la peggiore... il senatore Bool ha improvvisamente congedato il comandante Frakis dalla guida della Guardia Ecclesiastica e pare che il nuovo capitano sarà nominato domani al più tardi... poi... poi, capitano, non abbiamo più quel sospettato da interrogare... ecco, non so spiegare come, ma si è tolto la vita in cella... forse aveva un qualche veleno con sé... ma prima di passare a miglior vita ha avuto la forza di scrivere qualcosa sulla parete col suo stesso sangue... venite a vedere voi stessa...”

Guisgard
11-01-2014, 14.21.06
“Quel giovane apprendista” disse il locandiere ad Altea “non è ancora un cavaliere. E ne deve fare di strada prima di poter pensare ad Afravalone. Vive insieme al suo maestro poco distante da qui.”
Poi Rotlin, preso lo scrigno mostratogli dalla dama, cominciò ad osservare con attenzione l'immagine del sigillo.
“E' acquamarina...” mormorò il vecchio minatore “... è una pietra di buona fortuna... la manifattura è molto bella, sebbene sia in gran parte consumata... non è stata lavorata insieme allo scrigno, ma aggiunta ad esso successivamente... si tratta di manufatto prodotto da qualche artigiano longobardo... e più lo guardo, più credo di poter dire che proviene da queste nostre parti... e infatti la sua immagine non è casuale...”

Guisgard
11-01-2014, 14.23.05
Fra' Severius annuì a quelle parole di Elisabeth.
“Vuol dire” disse il monaco “che pagheremo la cifra che chiede. E' infatti di vitale importanza per noi raggiungere il bosco e scoprire cosa si nasconde in esso...”
In quel momento ritornò il contrabbandiere.
E con lui aveva un carro molto particolare.
“Signori e signora...” fece lui saltando giù dal veicolo “... vi presento il Battlearm, il mio carro d'assalto...” orgoglioso lui “... tutto in ferro, con ruote capaci di poter attraversare qualsiasi tipo di terreno, qualche arma nascosta qui e là ed altre sorpresine del genere... lo tengo nascosto nel vecchio casolare abbandonato...” e fece l'occhiolino ad Elisabeth “... ora, parliamo d'affari... datemi il mio anticipo e partiremo subito...”

Guisgard
11-01-2014, 14.24.04
“Eilonwy...” disse Galatea alla giovane sirena “... lo stregone non è il nostro vero nemico... egli è solo un tramite, un mezzo... infatti quel negromante è al servizio di un uomo molto più potente e malvagio... un uomo tanto misterioso, quanto pericoloso... un uomo ambizioso e protetto dalle più oscure e terrificanti forze del male... lascia al più presto questa foresta e raggiungi la città di Afravalone... essa è infatti l'unico luogo di questo reame in cui il potere del nostro nemico non è giunto...” e svanì tra le acque.
Poco dopo il Sole spuntò ed Eilonwy riprese la sua forma umana.

Parsifal25
11-01-2014, 14.29.33
Il viaggio era iniziato.......il gruppo avanzava compatto verso la città di Afravalone, si respirava un'aria molto solenne ma nel contempo familiare.......sicuramente, il Gufo aveva un grande ascendente su codesti uomini e non nego che iniziando a conoscerlo meglio è facile da comprendere.

Entrai' in contatto telepatico con Alonius e gli chiesi: "Che ne pensi.....saggiatore? Afravalone.....potrebbe aiutarci a capire il significato di quell'epitaffio sul Demone dell' Accidia?" Nel contempo, ascoltavo anche i dettagli della missione: Afravalone, reame religioso, re Cristiano, popolo timorato di Dio.....mi grattai' il capo:

Non credo che possa presentarmi nella forma del Revenhearth, demone del castigo. Meglio sembrar gente comune e umana......

Pronunciai' le parole della circoscrizione e tornai' nella mia forma umana. " Adesso......non dovrebbero esserci problemi: Cristiani o non....meglio non interferire con il ciclo naturale delle consuetudini e tradizioni......". La caccia era aperta......probabile che quei briganti, nascondano qualcosa in più rispetto alle semplici scorribande che vengono a compiersi.

Eilonwy
11-01-2014, 15.34.02
Riemersi dalle profondità dell' acqua. Ero piu' turbata di prima.
Come poteva esistere un uomo piu' malvagio e crudele di Slathnir?
Egli era il pupillo di Satana.....era il Diavolo stesso che lo aveva scelto come suo generale e messaggero di morte e distruzione.
Slathnir stesso mi aveva rivelato, quando ero rinchiusa nelle prigioni del mio stesso palazzo, che era il volere del Maligno che io diventassi la sposa dello stregone, il quale era suo consigliere.
A meno che Lucifero.......non si fosse fatto uomo e avesse generato l' Anticristo, non poteva esserci essere umano o stregone piu' malefico di colui che mi aveva maledetto.
Dovevo sbrigarmi!!! Se ciò che Lady Galatea aveva predetto alla mia nascita era vero.....se non mi fossi salvata....non sarei stata nei guai solo io, ma Slathnir ed i suoi alleati avrebbero preso l' arma e il tesoro piu' potente del Creato e.....e.....non ci volevo pensare che catastrofe sarebbe stata.
Strinsi forte la croce celtica e pregai Dio che mi proteggesse.
Ritornai al carro. A quanto pare era piaciuta la mia cena. Erano rimaste solo le ossa dell' animale.
Vidi Sir Riccardo e i miei Guardiani che dormivano profondamente sotto il velo di fiocchi di neve che avevo creato. Ne approfittai per tirare fuori dalla Magica Borsa Rimpicciolente uno dei miei vestiti da passeggio.
Ne presi uno di velluto bianco e verde marino con lacci intrecciati come per i corsetti e con maniche lunghe e svasate.
Dopo averlo indossato, ricreai le mie scarpe trasparenti in Iceite, mi pettinai e mi raccolsi i capelli in una treccia.

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Clio
11-01-2014, 16.09.53
"Ottimo, sapevo di potermi fidare.. Per me, puoi partire anche oggi e intercettarli prima che arrivino in città, oppure attendere che varchino i confini della capitale... Hai carta bianca su questo..." Sorrisi.

Ma proprio in quel momento i due furono raggiunti da Astin.
“Capitano...” fece il luogotenente “... ci sono due importanti novità... giudicate voi quale è la peggiore... il senatore Bool ha improvvisamente congedato il comandante Frakis dalla guida della Guardia Ecclesiastica e pare che il nuovo capitano sarà nominato domani al più tardi... poi... poi, capitano, non abbiamo più quel sospettato da interrogare... ecco, non so spiegare come, ma si è tolto la vita in cella... forse aveva un qualche veleno con sé... ma prima di passare a miglior vita ha avuto la forza di scrivere qualcosa sulla parete col suo stesso sangue... venite a vedere voi stessa...”

"Che cosa?" Tuonai, voltandomi di scatto verso Astin "Come accidenti è potuto accadere? Chi sorvegliava la cella? Maledizione!" Scossi la testa "Si certo, andiamo...".
Respirai profondamente "No, Astin, non so dirti quale sia la notizia peggiore.." Dissi, mentre ci dirigevamo alle prigioni "Povero Frakis, mi chiedo quanto manchi perché il senatore Bool congedi anche me... Ma probabilmente dovrà attendere di essere Senatore Supremo, visto che nella Guardia Reale per adesso non può mettere becco, per fortuna.." Sospirai "Voglio comunque parlare a Frakis, comandante o no... Se non altro per portargli il mio sostegno, è pur sempre un amico.. Fate in modo che il messaggio gli arrivi..".
Restai in silenzio nel tragitto, finché non raggiungemmo le prigioni.
"Ti seguo.." Dissi ad Astin "Mostrami la cella...".

Altea
11-01-2014, 16.13.51
Rimasi stupita dalle parole del vecchio minatore...e mi sedetti al tavolo dove egli sorseggiava taciturno un buon boccale di birra e feci cenno a Gyen e Tyssen di fare altrettanto.
"Avete detto che il manufatto potrebbe essere stato fatto da queste parti..e cosa ve lo fa pensare? Vedete...noi abbiamo il compito di portare questo scrigno a un certo Abate Nicola, da parte di Lady Consel della famiglia dei Taddei, dice è importante per il suo regno e la sua famiglia..è strano che questo scrigno abbia a che vedere, quindi, con questa zona" e guardai i miei compagni di viaggio annuendo..la cosa era alquanto strana ma altrettano strano era che la preziosa pietra si fosse proprio quasi materializzata in questo posto, poi mi venne in mente pure il bel cavaliere..a parte l'interesse che aveva suscitato in me, egli conosceva fin troppo bene questa zona..forse poteva darci maggiori informazioni, chiesi al locandiere un boccale di birra da dare al minatore e la pagai per la gentilezza.."Ho da chiedervi anche altro..prima ho parlato con un ragazzo che vuole diventare cavaliere ed andare in una città chiamata Afravalone..voi sapete come si chiama...e soprattutto chi è il suo maestro? Pensavo qui vi fossero solo minatori...egli conosceva fin troppo bene la storia di Tylesia."

elisabeth
12-01-2014, 19.08.42
Il Battlearm....rimasi stupita, cos'era quella massa di ferro con delle ruote....e noi dove ci saremmo dovuti mettere e i cavalli.....?.....Quell'uomo era peggio della peste....incominciai cauta ad aggirare quella macchina da guerra......" Dove avete trovato questa cosa......il vostro cervello e' riuscito a progettare una cosa così.....importante ?......a quanto pare i nostri soldi non saranno sprecati.........anche se....sembra un mezzo venuto da un altro mondo....che ne dite fra Favelius ?.....forse dovremmo iniziare questa avventura.......in questa carrozza di ferro.....".....mentre i frati e il contrabbandiere, cercavano di mettersi daccordo sul prezzo.....io cercavo di osservare meglio quell'uomo....mi preoccupava piu' lui che il bosco.....

Guisgard
13-01-2014, 01.21.46
“Afravalone” disse Alanius in contatto telepatico con Parsifal “è un reame vasto e complesso, abitato da tre generi di individui... quelli che pregano per tutti, ossia i religiosi... quelli che combattono per tutti, cioè l'aristocrazia... e infine quelli che lavorano per tutti, naturalmente il popolo e i servitori... si, è opportuno per te mutare la tua forma in una più consona a quel luogo... e di sicuro non troveremo solo Angeli in quella città... poiché quando vi è qualcosa che richiede la Protezione Divina, di contro ci sono sempre dei demoni decisi ad attaccarla...”
“Ehi, cavaliere...” rivolgendosi Gufo Scarlatto a Parsifal “... non ricordo di aver sentito il tuo nome... che ne dici di parlarci un po' di te? O vuoi continuare a fare il cavaliere misterioso con i tuoi nuovi compagni di viaggio?”

Guisgard
13-01-2014, 01.26.19
“Tranquilla, bellezza...” disse il contrabbandiere ad Elisabeth “... i cavalli ci saranno a trainare il mio gioiellino e saranno della miglior razza possibile... ora vado a sistemare le ultime cose...” e si allontanò.
“Dobbiamo fidarci di costui...” fece Fra' Favelius “... anche se ora il vero problema è trovare il denaro per l'anticipo che richiede... con noi non abbiamo una simile somma... a meno che voi non abbiate una soluzione, signora...” fissando la maga.
Ma proprio in quel momento ritornò il contrabbandiere.
“Vado a prendere i cavalli...” spiegò ai due monaci e alla donna “... sono in un luogo sicuro e tornerò presto... voi mi aspettate qui, intesi?”

Guisgard
13-01-2014, 01.30.03
“La tecnica con cui è stato inciso il sigillo” spiegò il vecchio minatore ad Altea “è tipico dei mastri longobardi che hanno le loro officine e botteghe in queste terre... non mi stupisce che poi sia giunto fino alla nobile proprietaria di questo scrigno... i maestri longobardi sono molto noti fin nella capitale per la loro maestria...” fissò poi la dama “... si, conosco il maestro di cui dite ed anche il suo giovane apprendista... di Tylesia, lui come tutti, conosce ciò che resta della sua leggenda, ma dubito possa comprendere altro...”
“Perdonate, milady...” avvicinandosi Gyen ad Altea “... ma cosa può interessarci di quel giovane apprendista? Noi dobbiamo trovare l'abate e consegnargli il messaggio di lady Consel... e di certo quel giovane non ci sarà di nessun aiuto.”
“Concordo.” Annuì Tyssen.

Guisgard
13-01-2014, 01.34.02
“Farò subito in modo di contattare il comandante Frakis, capitano.” Disse Astin a Clio, per poi condurla nelle prigioni della caserma, dove si trovava quel prigioniero suicida.
Questi era ai piedi della brandina della sua cella, in una pozza si sangue.
“Deve aver ingerito un qualche veleno che teneva nascosto, forse in un anello...” spiegò l'ufficiale medico al capitano.
Astin poi indicò alla ragazza cosa l'uomo aveva scritto, col suo stesso sangue, sulla parete.
“Avrà cominciato a vomitare sangue dalla bocca...” mormorò il luogotenente “... a causa del veleno... e tingendosi le dita ha poi avuto la fermezza di scrivere questo...” mostrando al suo capitano la scritta insanguinata sulla parete:

“Nascere in un regno così religioso è una scherno, ma riuscire a morirne, facendola in barba a tutti voi, è una vittoria... le vostre preghiere non troveranno mai un dio nei Cieli ad ascoltarvi... le mie invece sono già giunte a Lord Ateon che presto verrà a vendicarmi... e voi morirete tutti...”

Guisgard
13-01-2014, 01.37.26
Ritornata di nuovo nella sua forma umana, Eilonwy aveva indossato un bellissimo abito che la rendeva simile a quelle giovani e belle principesse bretoni, animate da una bellezza fresca, genuina e capace di racchiudere in essa i colori più luminosi della Natura.
E poco dopo, nel risvegliarsi, Riccardo la vide davanti a sé.
“Siete un incanto, damigella...” disse il cavaliere “... più vi guardo e più non comprendo cosa ci facciate in questo bosco... il vostro posto è in qualche palazzo nobiliare, attorniata da bardi e valletti...”
Anche Aladiah e Coco si destarono dal loro sonno.
“Direi di rimetterci in cammino...” fece il Cherubino “... dobbiamo giungere al più presto ad Afravalone...”
Così, ripartirono e dopo qualche miglio si ritrovarono davanti ad un bivio.
Il sentiero infatti si divideva in due parti.
Una portava a destra e l'altra a sinistra.
E nel mezzo vi era un nano intento a sistemare una meravigliosa sella fatta di cuoio e pelliccia d'ermellino.

Guisgard
13-01-2014, 01.50.34
Guisgard fissò il direttore ed i secondini che sghignazzavano. “Non mi lasciate molta scelta, vedo...” disse il pilota.
“Deve vedere tutto questo” fece il direttore “come una dimostrazione dell'ammirazione che noi abbiamo per lei. Dico davvero.”
“Già, immagino...” a detti stretti Guisgard “... e cosa dovrei fare in quel cavolo di videogioco?”
“Nulla di particolare...” ridendo il direttore “... il gioco in tutto durerà tredici ore, se lei sarà in grado di attraversare tutti i livelli disponibili, naturalmente... noi non le chiediamo nulla di che... deve solo restare vivo per tutto il tempo di gioco... solo così la dimostrazione potrà dirsi riuscita.”
“E se malauguratamente non dovessi riuscirci?”
“Beh...” mormorò il direttore “... allora tutto sarà stato inutile e la cosa la definirei alquanto spiacevole... soprattutto per lei... ma sono un uomo positivo e non amo fare cattivi pronostici... dopotutto lei è un individuo non comune... quindi siamo tutti fiduciosi che questa dimostrazione pubblicitaria, chiamiamola così, andrà per il meglio.”
“Allora cominciamo subito questa farsa...” con stizza Guisgard “... prima iniziamo, prima finiamo...”
“In bocca al lupo, signor Guisgard...” guardandolo negli occhi il direttore.
Allora i secondini portarono il detenuto in una stanza vicina, dove una donna lo stava aspettando.
Fece segno ai secondini di farlo sedere su una poltrona avveniristica.
“Piacere di conoscerla, signor Guisgard...” fece lei, mentre sistemava i vari parametri sul display della futuristica poltrona “... sono un'appassionata di auto sportive... so di cosa è capace in pista e sono certa che lei saprà farsi valere anche nel nostro gdr... buona fortuna...” sospirò avvicinandosi al volto di lui, per poi infilargli in bocca una pillola verde e baciarlo, fino a quando tutto cominciò a girare attorno a lui...
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“Col cuore da leone, di fama e onor si bramato,
in sella al mio destrier mi son sempre avventurato!
Nell'incantato suo maniero, di Tramanto re di mostri,
contro lui la Sorte d'esser cavalier vuol che dimostri!”

Così cantava l'allegra e valente compagnia di cavalieri erranti.
“Guisgard...” rivolgendosi uno di loro a colui che era alla testa della brigata “... ma esiste davvero questa tua fantomatica terra promessa?”
“Eh, Cossen, mio sagace e di poca fede compagno.” Esclamò Guisgard. “Sygma è tanto vera quanto invero lo siamo qui noi tutti.”
“Allora” replicò ridendo Cossen “potrà raggiungersi forse solo partendo all'alba, in sella naturalmente ad un ippogrifo catturato in riva a qualche lago incantato!”
“Rassegnati, amico mio...” fissandolo Guisgard “... troveremo Sygma anche dovendo percorrere infinite leghe fino alla fine del mondo.”
“E ci siamo già...” intervenne un altro della compagnia “... forse siamo già alla fine del mondo...”
“Forse, Mein...” guardandosi intorno Guisgard “... forse hai ragione... questa sembra davvero la valle della morte, scavata dal diavolo in persona quando precipitò dai Cieli...”
Erano infatti giunti in una vallata tutta circondata da alti e desolati monti, simili ad innaturali picchi di roccia, eretti forse col folle e blasfemo desiderio di raggiungere i Cieli.
Le pietre di questo territorio apparivano nere e le alte nubi sembravano donare alle acque, che sulle rocce scorrevano, un colore scurissimo, come se fossero alimentate da sorgenti di sangue e pece.
“Guisgard...” chiamò un altro ancora del gruppo “... parlami ancora di Sygma... almeno avremo uno slancio per proseguire in questa nostra ricerca...”
“Lo farò di certo, Hands...” sorridendogli Guisgard, per poi prendere la sua ocarina.
“Davvero” ancora un altro di loro “nelle sue terre scorrono latte e miele?”
“Certo, Slhas...” annuì Guisgard “... e non solo... verdi e floridi uliveti producono olio purissimo e prezioso... come robuste viti offrono un gentile e cortese vino che non ha eguali...” suonando la sua ocarina.
“E le donne?” Un altro dei suoi compagni. “Vi sono donne belle a Sygma?”
“Emmas, vi sono donne così belle” spiegò il capogruppo “che gli artisti le usano come modelle per dipingere e dare un volto a Venere e alla Primavera stessa...” sorrise ai suoi “... amici miei, a Sygma vi è tutto affinchè un uomo possa vivere felice.”
“Però” osservò Cossen “forse i nostri cuori possono trovare ideale nutrimento nelle tue appassionate descrizioni, amico mio... ma i nostri cavalli sono stanchi e devono riposare...”
“E tutti noi” sbottò Emmas “abbiamo lo stomaco vuoto come un otre colmo di vento...”
Ad un tratto udirono il verso di un maialino.
“Avete sentito?” Ridendo Hands. “Questa si che è dolce musica per le mie orecchie!” E galoppò verso quel maialino, seguito da molti dei suoi compagni.
“Tanti valorosi cavalieri” sorridendo Guisgard “contro un piccolo maialino... cavalleria vergognati!” E li raggiunse col resto della brigata.
I cavalieri arrivarono così davanti ad una piccola casa, dove vi era un contadino con i suoi animali.
“Abbiate pietà, signori...” gettandosi a terra questi “... non fatemi del male... non ho molto da darvi... ecco tutto ciò che ho...” indicando la sua casa “... prendetelo e lasciatemi in pace...”
“Ci hai forse presi per dei predoni, villano?” Risentito Cossen.
“Non vi manda forse lui?” Fissandolo il contadino.
“Lui chi?” Chiese Cossen.
“Allora perdonatemi...” mormorò il contadino “... fate finta di non aver udito nulla...”
“Fare finta di nulla?” Ripetè Cossen. “Ora ti insegno io come ci si comporta davanti a dei cavalieri!”
“Aspetta, Cossen...” fermandolo Guisgard, per poi avvicinarsi al contadino “... cos'è che ti spaventa tanto?”
“Nulla, milord...”
“Menti.” Guardandolo Guisgard.
“Nulla, milord...” tremando il villano.
“Indicaci allora dove poter far riposare i nostri cavalli.”
“Non vi è posto per voi qui, milord...” balbettò il contadino “... andatevene da queste terre e che Iddio vi risparmi...”
“Sembra una minaccia!” Esclamò Emmas.
“Vi indicherò io dove far riposare i vostri cavalli, cavalieri...” uscendo dalla casa una donna “... mio marito è uno sciocco, non dategli retta...” indicando il contadino “... io vi dirò dove andare... vedete quella boscaglia? Ebbene, oltre troverete un castello... chiedete ospitalità là e vi sarà data...”
Il contadino guardò sua moglie quasi incredulo.
“E sia...” annuì Guisgard “... grazie, signora...” e chiamò a sé i suoi compagni di viaggio, mentre un cupo senso di angoscia sembrava scendere su tutti loro.
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Parsifal25
13-01-2014, 03.59.02
Sorrisi di rimando al Gufo: ".......non voglio viver solo di mistero, caro amico di ventura.....è più che normale che debba illuminarvi sul mio status....."

Mutai' nuovamente la mia forma e mi presentai': "il mio nome è Parsifal, appartengo alla schiera dei Mietitori e condivido il mio status con il Demone Revenhearth, colui che fino a poco tempo fa era con voi....

Il saper della mia vita......è come aprir pagina di un manoscritto maledetto e mistico. Sono uno degli ultimi rimasti del mio ordine.....ed il potere che porto celato in me.....non mi rende di codeste terre.....appartengo al Piano Abissale. Il mio compito in terra sta nel sigillar vizi, peccati e seguir le trame che il destino ha posto per questo Piano.....paragonato alle vostre tradizioni.....appartengo ad uno dei Cavalieri dell'Apocalisse....."

"Come dire.....non sono ne vivo ne morto......"

Guardai' il Gufo e chiesi: " e voi....di grazia. Avete un nome ed una storia? O preferite esser conosciuto come il Gufo Scarlatto?"

Clio
13-01-2014, 16.00.50
"Maledizione..." Tuonai "Maledizione!".
Restai ad osservare la scritta, incapace di proferire parola.
"Ancora Lord Ateon... Che venga, lo aspettiamo a braccia aperte..." Scossi la testa "Se crede di averci in pugno si sbaglia di grosso! Astin" chiamai "Proseguiremo come avevamo deciso... Voglio parlare con la tua spia, dovrà comunque intrufolarsi tra i ribelli.. Voglio essere sicura che capisca la gravità della situazione, convocalo qui, adesso!".
Mi accovacciai per osservare più da vicino il sospettato, notando con piacere che l'ufficiale medico aveva ritrovato un comportamento distaccato.
"Si crede un martire... Povero illuso..." Voltai lo sguardo verso il medico "Non ci ha dato molte informazioni da vivo, se le sue spoglie racchiudono anche il minimo indizio.. Fatemelo sapere..".
Decisamente, la mia giornata non era iniziata nel migliore dei modi, nemmeno una buona notizia!
No, forse una buona notizia mi era giunta, infondo... ma lo era davvero?
Scossi la testa impercettibilmente, non era il momento né il luogo per pensarci.

Altea
13-01-2014, 16.09.49
Sospirai...la storia diventava sempre più complicata e sentivo le parole di Gyen e Tyssen...e loro non prendevano mai iniziative, li guardi negli occhi.."Si, è vero..ammetto quel cavaliere all'inizio ha avuto un certo fascino su di me e per questo ho chiesto di lui...ma pensateci bene..è di Tylesia e nessuno parla del suo maestro..voglio conoscere il suo maestro..e poi magari potrebbero portarci domani fino Tylesia..non sappiamo nulla..nemmeno chi ora regna quel posto, se è di quelle parti potrebbe esserci di aiuto..è deciso verrà con noi." sbuffai guardano i due uomini e chiamai l'oste e chiesi carta e un calamaio per scrivere.."Gentile cavaliere..sono Lady Altea e ci siamo parlati oggi di fronte alla locanda "Il Fiore Perduto"..domani io e i miei compagni ci recheremo a Tylesia e mi hanno detto Voi siete di quelle parti..vorreste gentilmente accompagnarci fin laggiù e darci maggiori informazioni, vorrei inoltre far conoscenza del vostro maestro..se volete accettare la mia proposta ci troveremo domani mattina all'alba di fronte alla locanda".
Presi il sigillo della famiglia e chiusi la lettera e chiesi al locandiere di portarla subito al cavaliere.
Detto e fatto ciò mi recai nella stanza, ero veramente stanca, riempii una tinozza con acqua e mi rilassai in un bagno rigenerante.
Mi sedetti di fronte allo specchio e iniziai a spazzolarmi nervosamente i lunghi capelli biondi pensando..."E' inutile, non troveremo mai questo frate" e guardai lo scrigno di fronte a me "invece la cosa strana è che questo scrigno ci o mi stia dando dei messaggi diversi..non legati a questo Abate Nicola..avessi doti magiche potrei guardare dentro quella acquamarina e magari potrebbe rivelarmi qualcosa di celato" risi tra me e me..e presi lo scrigno in mano..in cosa altro si sarebbe trasformato?E tornai stranamente seria.

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Guisgard
13-01-2014, 19.55.31
Astin annuì a quelle parole di Clio e mandò subito a chiamare la sua spia.
L'ufficiale medico, invece, fece portare in infermeria il cadavere del ribelle suicida, per poter così effettuare controlli circa possibili indizi sulla sua setta e sul suo credo.
Ma poco dopo uno dei soldati venne a chiamare Clio.
“Capitano...” disse il militare al suo superiore “... il comandante Frakis, ex Capitano della Guardia Ecclesiastica, vi sta attendendo alla locanda oltre l'ippodromo. Lo troverete lì a bere. Chiede che vi affrettiate poiché, pare, sia in partenza.”

Guisgard
13-01-2014, 19.57.22
“Vi basterà sapere” disse Gufo Scarlatto a Parsifal “che sono il capo di questa compagnia di ventura. I miei uomini riconoscono solo la mia autorità. Sono fuggiaschi, ex galeotti, rinnegati, impostori e fuorilegge di ogni tipo. Tuttavia sono abili come pochi con le armi e questo mi basta per averli ai miei ordini. Sappiate che tra noi vige la legge del taglione. Chi prova a derubarmi o a tradirmi pagherà amaramente e con la stessa moneta. Chi invece si dimostrerà leale allora potrà contare sulla mia riconoscenza. Tutto ciò che guadagneremo ad Afravalone, tolta la mia parte, sarà diviso in parti uguali fra tutti voi.” Si voltò indietro, verso i suoi. “Però credo che le nostre fila vadano rinfoltite. Almeno di qualche altro spadaccino... penso infatti che in questa impresa sarà richiesta forza oltre le normali missioni... vuol dire che ci recheremo a qualche mercato di schiavi, sperando che fra quella feccia ci sia qualcuno in grado di impugnare un'arma.”

Guisgard
13-01-2014, 20.00.05
Il locandiere annuì a quelle parole di Altea e si impegnò a portare quel biglietto al giovane apprendista.
“In tutta sincerità” disse Tyssen alla dama prima di ritirarsi nella sua stanza “non vedo il motivo per cui si debba chiedere a quell'apprendista di portarci a Tylesia. Ci è stata spiegata la strada per arrivarci e comunque non credo che quel tipo sia in possesso di informazioni esclusive. E' poco più di un ragazzo e detto fra noi dubito fortemente che potrà mai essere un cavaliere. Comunque, ho accettato di seguirvi e rispetterò le vostre decisioni.”
I tre, così, andarono a letto e l'indomani, davanti alla locanda si ritrovarono per andare a Tylesia.
Poco dopo giunse anche quel giovane apprendista.

Altea
13-01-2014, 20.11.19
La notte passò veloce e cosi dopo una abbondante colazione ma silenziosa, visto capivo Tyssen non approvava la mia decisione, uscimmo dalla locanda e con mia sorpresa vidi l' apprendista cavaliere e mi avvicinai a lui sorridendogli.."I miei saluti..siete venuto, io sono lady Altea..cosa vi ha portato a decidere di accompagnarci?Non preoccupatevi, potete poi tornare in questo posto" e osservai Tyssen e il suo sguardo serio "è una cortesia che vi chiedo, mi hanno detto voi siete di Tylesia..e forse pure il vostro maestro?Non vorrei trovare strane sorprese laggiù" poi riflettei un attimo.."Forse da queste parti abita un certo..Abate Nicola?Ed esattamente in che parte del regno ci troviamo, abbiamo viaggiato a lungo e non riesco a capire dove siamo arrivati" chiesi guardando il paesaggio che circondava il paesino di minatori.

elisabeth
13-01-2014, 20.15.01
Lo sapevo....i Frati parlavano di sodi ma dov'erano?......" E allora Fra Saverius...a quanto pare i soldini non ci sono...e bisogna tirarli fuori.....facciamo un gioco di magia ?......." Infilai la mano nel bustino e tirai fuori l'anticipo....." Visto ?......la magia funziona.....".......aspettai il ritorno del contrabbandiere......" Ecco....qui c'e' quanto avete richiesto........e' giusto la metà.....ma state attento....il soldi possono svanire......e se svaniscono questi.....addio resto della somma...."....gli misi i soldi sotto al naso......aspettando che la sua mano furtiva prendesse il bottino.......

Clio
13-01-2014, 22.14.49
"Lo raggiungo immediatamente, avvisa Astin che dovrà occuparsi lui di spiegare la situazione all'uomo che ha scelto... Voglio che l'operazione parta il prima possibile... Tanto lui conosce tutti i dettagli... Se avesse comunque bisogno di me, dovrà attendere il mio ritorno.." Congedai il soldato "Grazie!".
Lasciai così la caserma, e cavalcai verso l'ippodromo. Lí trovai la locanda "Il cavallo pazzo", non esattamente la migliore della città.
Legai il cavallo ed entrai, guardandomi attorno. Scovai immediatamente Frakis seduto ad un tavolo. Notai che aveva appena vuotato il bicchiere.
Così, nonostante l'ora, ordinai due boccali di idromele al bancone, e mi diressi verso di lui.
Li posai sul tavolo e mi sedetti accanto a lui "Sono sicura che ce ne sia bisogno, amico mio.." Sorrisi, senza allegria.

Guisgard
14-01-2014, 01.26.24
“Voi mi avete fatto chiamare” disse il giovane apprendista ad Altea “ed io ho risposto al vostro messaggio. Un futuro cavaliere deve aiutare chi richiede il suo aiuto.” Continuò l'ingenuo tirocinante. “Quanto a Tylesia, sappiate che è una città tranquilla e non vi occorrono protezioni particolari, ma solo una guida. Dunque se vi serve, vi porterò io là. E se volete, vi farò conoscere il mio maestro. Precisamente siamo nelle regioni a Nord della capitale. Oltre quei monti” indicando l'orizzonte “ci sono i confini più estremi del reame.” Riflettè allora sulle altre parole di Altea. “Un abate? No, non credo di averlo mai sentito... in verità mi interesso poco delle faccende ecclesiastiche...”
“Un aspirante cavaliere” fissandolo Gyen “che si interessa poco della Chiesa?”
“Certo.” Annuì il giovane. “La cavalleria impone verità e giustizia. Ed io non vedo queste cose nella Chiesa e nei suoi rappresentanti.”

Guisgard
14-01-2014, 01.38.06
Clio raggiunse così la locanda dove era fissato l'appuntamento col comandante Frakis.
L'uomo, nel vederla, si alzò e le fece cenno di sedersi al tuo tavolo.
“Vi aspettavo capitano...” disse “... anche se non credo ci sia molto da dire... ahimè, sono ormai un ex ufficiale Afravalonese... la mia carriera, almeno in questo reame, è compromessa... l'unica possibilità è quella di entrare in qualche milizia mercenaria o al servizio di qualche nobile signore impegnato in una delle tante faide di cui si sente parlare...” sorseggiò un po' dal suo bicchiere “... volete sapere perchè non sono più il capitano della Guardia Ecclesiastica? Semplice... il senatore Bool ha scoperto che ho cambiato credo religioso... mia moglie si è convertita al rito Ariano ed io ho seguito questa sua scelta... la cosa è giunta al senatore e così la mia carica è andata a farsi benedire... perdonate la facile ironia...” sorseggiò ancora dal suo bicchiere “... tuttavia non voglio impietosirvi... ho sempre avuto stima di voi, apprezzando il vostro carisma e la vostra abilità ed è per questo che vi farò una rivelazione... prima di essere sollevato dal mio incarico ho portato avanti alcune indagini che hanno svelato qualcosa di terribile... il fantomatico leader dei ribelli, Lord Ateon, pare controlli una parte del nostro Senato...”

Guisgard
14-01-2014, 01.41.27
Il contrabbandiere, con sguardo avido, fissò Elisabeth ed il denaro che serviva come anticipo.
“Tranquilla, bellezza...” disse lui, prendendosi quella somma “... il denaro è una delle poche cose sicure di questo mondo... l'unica ancora di salvezza, il solo albero maestro per restare dritti nelle tempeste della vita...”
“Ora che avete avuto i vostri soldi” fece Fra' Favelius “diteci quando ci porterete nel bosco, messere.”
“Partiremo presto, prestissimo...” rispose l'uomo “... ora andrò a prendere i miei cavalli, in modo da potervi portare dove mi avete chiesto...” si accorse degli sguardi dei due monaci “... però comprendo che possiate non fidarvi...”
“Nessuno ha detto questo, messere.” Spiegò Fra' Favelius.
“Comprendo invece...” fissandolo il contrabbandiere “... è normale non aver fiducia in chi non si conosce... comunque, se volete potete venire con me... magari non tutti e tre...” si voltò verso Elisabeth “... magari verrà la nostra dama con me... ammesso che si fidi di lasciarsi accompagnare da una canaglia come me...” facendole l'occhiolino.

Clio
14-01-2014, 01.57.11
"Mi dispiace, davvero.. A questo reame servono uomini come voi..." Sorrisi "Beh, la Guardia Reale è aperta a ogni confessione religiosa.. Se voleste restare, sarebbe un onore per tutti noi poter contare su di voi... La Guardia Reale è soggetta solo al re, che per la verità non si intromette mai, il senatore Bool non potrebbe impedirvi di combattere con noi... Altrimenti mi avrebbe già cacciato tempo fa..".
Ascoltai le nuove informazioni sui ribelli, e per poco non vuotai il bicchiere.
"Ne siete sicuro? Voglio dire.. Questo è gravissimo! Perché, o i ribelli sono una finzione, un trucco elaborato per ottenere l'effetto contrario e spingere il popolo tra le braccia della vera fede, ma mi sembra molto complesso, oppure, naturalmente sarà la fazione più laica quella di cui parlate... Vi riferite a Gheorgis? Sarebbe un terribile guaio.. Saremmo davvero tra due fuochi... Non possiamo combattere su due fronti..." Scossi la testa "E per di più il re è lontano... E stanno arrivando i mercenari.. Probabilmente avete ragione voi andarsene sarebbe la cosa più semplice...".

Guisgard
14-01-2014, 02.15.22
“Vi ringrazio per l'offerta” disse Frakis a Clio “ma dubito di poter accettare. Finirei col dare noie anche a voi, capitano. Per il senatore Bool ormai sono marchiato e non affiderebbe mai nelle mie mani la difesa del reame. No, ormai devo lasciare questo posto e cercare altrove la mia fortuna. Quanto ai ribelli, non credo possano controllare uomini come Bool o Gheorgis... molto più realisticamente il misterioso Lord Ateon ha corrotto qualche pesce piccolo, per poter avere così occhi ed orecchi nel nostro Senato... io però non posso più continuare le mie indagini... ma voi si... e questo vi chiedo, capitano... di continuare ad indagare e scoprire chi sono i senatori che Lord Ateon controlla... forse così, portando prove certe, Bool e Gheorgis smetteranno di farsi la guerra, occupandosi invece delle sorti del nostro reame... voi potete continuare e completare ciò che ho iniziato io, lady Clio... dovete farlo...”

Guisgard
14-01-2014, 02.20.33
Guisgard, chiamati a sé i suoi compagni, salutò e ringraziò il contadino e sua moglie.
I cavalieri allora ripresero il cammino, seguendo le indicazioni della donna.
Imboccarono così uno stretto sentiero e risalirono una vasta ed alta rupe.
Ma più avanzavano, più si accorgevano che il tragitto si faceva in salita.
La nebbia era sempre più fitta e l'umidità di quel luogo cominciava ad umettare le loro corazze, rendendole pesanti e cigolanti.
“Sembra” fece Hands “che stiamo risalendo la Montagna del Purgatorio...”
“Vi è un che di spettrale in questo luogo...” mormorò Cossen.
“E se quella donna ci avesse ingannato?” Sbottò Emmas. “Magari questo sentiero non conduce in nessun luogo!”
“Non direi...” indicando la cima della rupe Guisgard “... guardate là... c'è qualcosa...”
Intanto, nella casa del contadino, l'uomo era intento a parlare con sua moglie.
“Non avresti dovuto mandare quei cavalieri da lui...” fissandola.
“E perchè mai?” Domandò risentita lei.
“Perchè li ucciderà tutti...”
“E cosa ci importa?” Sorridendo lei. “Almeno lascerà in pace noi... sono mesi che dobbiamo offrirgli pecore e maiali come tributo... e a volte non bastano neanche, visto che chiede anche il raccolto della nostra campagna... che siano le carni di quei cavalieri a sfamare i suoi maledetti molossi!” Esclamò lei.
“Che Dio ti perdoni, donna...” mormorò il contadino “... e che risparmi per me per averti sposata...”
Nello stesso momento, Guisgard ed i suoi compagni erano finalmente giunti presso la cima della rupe.
E qualcosa si era mostrato davanti ai loro occhi.
Un monumentale castello sorgeva quasi al di là delle nubi, dove il cielo sembrava perdersi in un incantato ed ancestrale crepuscolo.
“Chi mai vive in quel castello?” Stupito Emmas.
“Qualcosa mi dice che non voglio saperlo...” inquieto Hands.
“Non siate sciocchi...” fece Guisgard “... i cavalli devono riposare ed anche noi... nei paraggi potrebbe non esserci altro luogo in cui sostare... e noi chiederemo ospitalità in quel castello in nome di San Raffaele Arcangelo... andiamo...”
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Clio
14-01-2014, 02.58.20
"Avere un nemico contro cui far fronte comune potrebbe essere la cosa migliore in questo momento.. Perché tutta questa discordia non fa che aiutare i ribelli.." Sospirai "Non temete, proseguirò le vostre indagini.. Anzi, vi sono grata per aver voluto condividere con me queste informazioni.. Loro avranno le loro spie, noi le nostre..." Sorrisi.
"Vi auguro di trovare la fortuna che cercate, anche se sono certa che essa non tarderà ad arrivare..." Gli strinsi la mano "per qualunque cosa, potrete sempre contare su di me..".
Mi alzai "Buona fortuna..".
Tornai in caserma colma dim pensieri, e mi ritirai nel mio studio.
Feci chiamare la spia.
"Dunque, Astin dovrebbe averti già spiegato il compito che desidero affidarti... Se lui sostiene che sei l'uomo giusto, mi fido del suo giudizio..".
Lo aggiornai poi sulle novità che mi aveva fornito il comandante Frakis.
"Immagino che tu abbia esperienza in questo genere di cose, hai già un'idea su come procedere, o è troppo presto? Purtroppo queste informazioni sono le uniche che abbiamo.. Se ti serve altro, dovrai captarle per tuo conto.. Ma immagino che tu lo sappia fare.. Fammi sapere di cosa hai bisogno, altri uomini, una storia alle spalle da confermare, voci da mettere in giro.. Personalmente non ho mai apprezzato queste operazioni.. Ma contro i ribelli non vedo altra scelta.. Mi rimetto dunque alle vostre abilità.. Spero comprendiate l'enorme compito che vi sto affidando.. Sei pronto ad accollarti questa responsabilità? Non ti garantisco che riusciremo a salvarti nel caso ti scoprissero " sorrisi "E non voglio nemmeno doverti ricordare cosa accadrebbe se ci tradissi...".

Altea
14-01-2014, 15.20.00
Fu un attimo....lo fissai e ascoltai in silenzio le sue parole e bastarono quelle e una certa sua straffottenza a farmi perdere ogni interesse in lui.
"Bene" esclamai osservando Tyssen e notando il suo sguardo severo verso me.."Diciamo...che basterete come guida, in modo anche da accellerare la nostra visita a Tylesia, abbiamo un viaggio importante da continuare..e poi potete ritornare qui, e pensare ai vostri ideali non ecclesiastici e anticristiani mi sembra...e in nome di cosa vorreste combattere allora? Sapete..io vanto nella famiglia cavalieri che sono stati Templari in quel di Gerusalemme..quindi, gentilmente, evitiamo i discorsi politi e religiosi" dissi piuttosto seccata.
Poi mi avvicinai a Tyssen e gli sorrisi, sapevo non avrebbe resistito a un mio sorriso...per farmi perdonare.."Suvvia, milord, non siate arrabbiato con me, facciamo che il prossimo passo da prendere sarà vostro..infatti..avete sentito il giovane cavaliere? Ci troviamo quasi ai confini del reame, ma cosa si trova oltre? E pensate ci conviene varcarli o prendere altre strade..devo ammettere questa faccenda è più complicata delle altre e non abbiamo il benchè minimo indizio che ci porti da questo Abate Nicola..e poi quanti frati ci saranno con quel nome?"

Tara La Banshee
14-01-2014, 16.40.42
“Tre uomini si trovano in un Giardino meraviglioso e fissano un bellissimo Fiore.
Il primo si contenta di ammirare il Fiore senza però toccarlo mai.
Il secondo decide di vendere tutto ciò che possiede e acquistare quel Giardino, anche se non sceglierà mai di cogliere il Fiore.
Il terzo, infine, coglie il Fiore, ma solo per sottrarlo alla vista di tutti gli altri e conservarlo nella sua dimora.
Chi fra i tre uomini possiede veramente quel Fiore?”


Mi risvegliai con quelle parole nella testa.
Intorno a me stavano le Sarchie, mi spiegarono che a causa dei fumi provenienti dal loro calderone ero svenuta per molte ore.
Dunque avevo scoperto una nuova parte dell'enigma, ma la cosa non mi era molto di aiuto, non riuscivo ancora a individuare una risposta esatta.
Una delle Sarchie mi portò dell'acqua ed io mi alzai, nonostante avessi ancora la testa che mi girava.
Iniziai a camminare lentamente per schiarirmi le idee...

Guisgard
14-01-2014, 19.19.42
Tara prese a camminare pensierosa in quel misterioso ed arcaico scenario.
L'antro delle Sarchie, infatti, sembrava l'anticamera di un mondo oscuro e mutevole, quasi sospeso tra ciò che è conosciuto e ciò che è ignoto.
E mentre la ragazza alata era in balia dei suoi pensieri, le tre donne continuavano a mescolare in quel loro grosso calderone.
“Il Calderone” disse una di loro “è l'immagine delle Cose Divine... poiché in esse si trova sempre Qualcosa di eterno ed immutabile...”
“Il Santo Calice” fece la seconda “non conteneva forse il Sangue del Redentore?”
“E prima ancora” mormorò la terza “fu la Santa Vergine a portare in grembo l'incarnazione del Verbo fattosi Carne...”
“Così come il vostro Giardino” di nuovo la prima, fissando Tara “custodiva quell'antico Tesoro...”
“E nel calderone” mescolando la seconda “vedo un viaggio... un lungo viaggio al quale parteciperanno alcuni fra i migliori... un viaggio volto a cercare quel Tesoro... ma ognuno lo cercherà per motivi diversi... aggregati a quella spedizione...” fissando la ragazza alata “... fa in modo di partire con loro... solo così potrai avere la possibilità di ritrovarlo...”

Guisgard
14-01-2014, 19.28.43
Clio, ritornò così in caserma e fece convocare la spia trovata da Astin.
Costui si presentò al capitano con indosso un lungo mantello ed un cappuccio a celare il capo.
La spia ascoltò con attenzione Clio e solo alla fine prese la parola.
“Ciò che vi mostrerò ora” disse, sollevandosi il cappuccio “temo vi scuoterà non poco... ma ho sentito che gli ufficiali hanno una parola e sanno mantenerla...” mostrò così il suo volto a Clio.
Era una giovane donna, dai lunghi capelli chiari e vagamente ondulati.
“Eccomi, sono la vostra spia...” continuò “... ma temo che il vostro luogotenente non lo sappia... capitano, sono Maria, sorella di Astin... con un inganno ho preso il posto dell'uomo che mio fratello aveva scelto come spia da inviare fra quei ribelli... perchè ho fatto questo? Semplice... per due buoni motivi... ma posso promettervi che non fallirò...”
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Guisgard
14-01-2014, 19.37.40
Tyssen annuì a quelle parole di Altea.
“Milady...” disse appoggiandosi alla carrozza “... io ho promesso di seguirvi e di aiutarvi in questa vostra avventura... e nella mia promessa vi è anche la totale obbedienza ad ogni vostra iniziativa... tuttavia, visto che me lo domandate, vi rivelerò ciò che penso... a mio giudizio cercare un abate può condurci solo in due direzioni... o in un monastero, oppure, qualora fosse un eremita, in qualche luogo appartato... e tra questi monti non dovrebbero mancarne... dunque andare a Tylesia potrebbe esserci utile, oppure no... io sono dell'idea che bisognerebbe invece informarci sui monasteri di questa regione e di luoghi che possono fungere da eremi per qualche asceta... e comunque, in entrambi i casi, questo apprendista non penso possa esserci di qualche utilità.”
“La penso anche io così, milady!” Esclamò il nano.
“Immagino...” intervenne il giovane apprendista “... solo perchè avete sentito che non amo la vostra Chiesa... ma badate che la cavalleria non ha nulla a che fare con il Cristianesimo... ed io che volevo farvi incontrare il mio maestro... egli è un vero saggio e vive in un luogo appartato non lontano da qui... peggio per voi!” Con disprezzo lui.

Clio
14-01-2014, 19.47.40
Guardai la ragazza sorpresa, ma sorrisi.
"Maria... Astin parla spesso di voi... Sono quasi certa che non approverebbe..." Invitai la ragazza a sedersi "Ma io non sono la persona giusta per criticare una fanciulla che non sa stare al suo posto... Tuttavia, prima di mandarvi in un ambiente così dissoluto, e farvi correre un così grave pericolo... vorrei saperne di più... Anche perché, capirete... Io non vi conosco.. Certo, mi fido ciecamente di vostro fratello.. Ma voi.. Potreste essere una di loro, per quanto ne so.." La fissai negli occhi "Due buoni motivi avete detto, eh.. Ebbene vi ascolto.. Vi ascolto con attenzione.." Sorridendo incoraggiante.
Di certo era l'ultima cosa che mi aspettavo, era pericoloso, ma forse avrebbe potuto funzionare. Astin sarebbe andato su tutte le furie.
Ma in verità ero davvero curiosa di scoprire cosa avesse spinto questa ragazza a proporsi come spia. E poi, era adatta a quel ruolo? Lo sperai vivamente, per noi.. E per lei.

Altea
14-01-2014, 20.09.40
"Certo..pensate sia cosi sciocca?" risposi a Tyssen e Gyen "ovvio che un frate si trovi in un monastero o presso una rocca, una grotta o qualcosa del genere a fare l' eremita...potrebbe anche essere a servizio di qualche nobile famiglia cattolica...".
Poi guardai il giovane cavaliere..."Perdonateci...la nostra visita a Tylesia è saltata a quanto pare...la maggioranza ha deciso di non andarci ma se dite il vostro maestro è uomo saggio...forse potrebbe dare risposta a qualche nostra perplessità o magari è a conoscenza di ciò che cerchiamo..non ritenetevi offeso..voi avete i vostri ideali, noi i nostri. Vi chiedo, gentilmente, di portarci dal vostro maestro."

Guisgard
14-01-2014, 20.27.38
Maria sorrise e poi arrossì a quelle parole di Clio.
Restò a fissare il capitano per qualche secondo, come se si fosse persa nei suoi occhi chiari.
“No, non approverebbe mio fratello...” disse lei, chinando poi il capo “... anzi, andrebbe su tutte le furie se solo sapesse che ho osato fare tanto... ma io davvero ho due buoni motivi, signore... il primo perchè sembra, da ciò che si dice in giro, che gli eretici amino propagandare il loro credo soprattutto fra le donne, siano esse fanciulle o adulte... dunque avrei più facilità ad avvicinarne qualcuno... e quando poi sarò riuscita a spacciarmi per una di loro, allora, non credo ci siano più pericoli per me... e poi...” arrossì di nuovo “... poi... faccio questo... per voi, signore... perchè mai ho veduto un uomo bello come voi... forse solo gli Angeli, signore... solo loro sono belli come lo siete voi...” si portò le mani sul volto “... perdonatemi... penserete che sono una sciocca, lo so...”

Guisgard
14-01-2014, 20.30.47
Il giovane apprendista annuì a quelle parole di Altea.
“Vi condurrò allora da lui...” disse.
Presero così la carrozza di Tyssen e raggiunsero un luogo appartato, poco distante da un grande lago, le cui acque erano addensate da leggeri aloni vaporosi.
E sulla sponda del lago vi era una piccola casa.
L'apprendista, così, portò in quella dimora Altea ed i suoi due compagni di viaggio.
All'interno i quattro trovarono un uomo di mezz'età, abbigliato come un contadino.
“Maestro...” avvicinandosi a lui l'apprendista “... costoro hanno chiesto di voi... ho fatto male a portarli qui?”
“La mia casa” sorridendo il maestro “è sempre aperta a tutti... prego, accomodatevi accanto al fuoco, amici... in cosa posso aiutarvi?”

Clio
14-01-2014, 20.50.09
Repressi a stento una risata, non volevo ferire quella ragazza. Mi ero calata così tanto nella parte del capitano, da non sembrare più una donna? Possibile?
"Maria.." dissi piano "Vi ringrazio delle belle parole, e sono certa che sono sincere, non voglio deludervi ma.. io non sono un uomo, ma una donna come voi.. dunque se fate tutto questo per impressionarvi, beh.. non vi frutterà nulla di più che la mia riconoscenza, e quella dell'intero regno.." scossi la testa "Ma io insisto.. cosa sapete di questi ribelli? Sapete in cosa consistono le loro riunioni? Il sospettato che avevamo ci ha confermato che uomini e donne vivono insieme, senza pudore né vergogna... un uomo non si farebbe problemi.. ma una fanciulla.. non posso permettermi di rischiare il vostro onore.. Astin non lo permetterebbe mai...".
Però quella ragazza aveva ragione, perché non ci avevo pensato prima? Non potevo certo mandare in mezzo a quei senza Dio una fanciulla innocente, ma avrei potuto mandare senza remore una donna che non si facesse scrupoli di alcun genere. Ma non potevo certo mettere il destino del regno nelle mani di Keira.. anche se non mi aveva mai dato motivo di dubitare della sua lealtà.
Tornai a guardare la ragazza e le sorrisi.
"Siete davvero sicura di esserne in grado? Spacciarvi per una di loro, intendo?" chiesi.

Altea
14-01-2014, 22.03.44
Osservai il lago..emanava vapori quindi le calde acque del Calars si immettevano in esso..e raggiungemmo una semplice casupola dove il ragazzo viveva col suo maestro...lo osservai..mi aspettavo di trovare un anziano cavaliere con addosso la sua vecchia armatura.
Come egli ci invitò mi sedetti su una sedia a dondolo vicino al camino e feci cenno a Tyssen e Gyen di accomodarsi..."Dobbiamo noi ringraziarvi per la ospitalità..in cosa potete aiutarci? Sinceramente non sappiamo, siamo partiti per una avventura abbastanza difficile e magari voi potreste darci indicazioni.
Presi la mia sacca ed estrassi lo scrigno e lo posai in un misero tavolino vicino.."Tutto è partito da questo..Gyen, il nano, ha avuto ordine da lady Consel della famiglia dei Taddei di portare una missiva contenuta in questo scrigno di cui non posso rivelarvi il contenuto" e osservai i miei compagni di viaggio con uno sguardo di intesa, non potevo rivelare la missiva a uno sconosciuto.."Siamo in viaggio da giorni..e dobbiamo recapitarlo a un certo..Abate Nicola..voi avete sentito parlare di lui? Sapete se da queste parti vi sia un monastero, oppure un frate eremita..deve essere una persona importante per essere stato scelto da lady Consell...e sapete la cosa strana? Arrivata al paese dei minatori su questo fiore stilizzato è comparsa misteriosamente una acquamarina..tale da renderlo..un Fiore Azzurro."
Rimasi un attimo in silenzio osservando il maestro, il volto sembrava tranquillo ed era interessato a ciò che dicevo.."Il vostro apprendista mi ha detto siete un uomo saggio..magari voi non sapete nulla di tutto questo ma forse un buon consiglio potete darcelo per la nostra ricerca".
E, improvvisamente, avvertii quel senso di angoscia...lo stesso senso di turbamento che mi pervase nella mia dimora quando Tyssen mi raccontò della strana storia di quella famiglia e ciò che accadeva a chi si fosse invaghita di un suo rampollo...e mi voltai verso il maestro fingendo indifferenza.

elisabeth
14-01-2014, 22.48.14
I soldi svaniscono potevo dimostrarlo a sua soavità sfrontatezza......ma come un bravo prestigiatore.......ora che aveva i soldi doveva andare a prendere i cavalli, i Frati rimasero interdetti.....e lui da bravo bambino aveva trovato la soluzione...." e dopo che i Frati rimarranno qui ed io verrò con voi....cos'altro accadrà.......mi sono stufata di questa situazione,bene verrò con voi......ma badate che se vi tramutassi in rospo voi ci porterete nel bosco......e chi é rospo non ha bisogno di denaro ".....seguì l'uomo...e ci inoltrammo in quel posto abbandonato di cui tutti avevano timore....piante selvatiche avvolgevano le antiche pareti....qualche vecchio mobile era addossato alle pareti......ma non sentivo rumore di animali....." Allora ....dove sono questi cavalli?....."...mi voltai verso di lui.....

Guisgard
15-01-2014, 01.23.32
Maria restò meravigliata, incredula a quella rivelazione di Clio.
“Voi...” disse appena “.. voi... una donna?” Quasi scioccata. “Ma... come può essere? Oh... io... io... perdonate... mi sento così sciocca... ma io non potevo immaginare... una donna... voglio dire...” chinò il capo, per poi scuoterlo “... perdonatemi, milady... volevo dire signore... cioè, capitano... perdonatemi...” arrossì “... mi sento così inutile e sciocca ora...” si voltò verso la porta, quasi le mancasse l'aria.
Restò così per qualche istante, per poi trovare il coraggio di vincere quel profondo senso di vergogna che ora provava.
“Perdonatemi...” mormorò “... e vogliate dimenticare questo imbarazzante momento, capitano... vi assicuro che non vi importunerò più con le mie sciocchezze...” respirò profondamente “... si...” annuì “... sono certa di potar riuscire ad entrare tra quegli eretici... so cosa fare per avvicinarli e non vi deluderò... però devo chiedervi una grazia... che Astin non sappia nulla...”
Ma proprio in quel momento qualcuno bussò, per poi entrare.
“Oh, perdonate, capitano...” vedendo che Clio era occupata.
Poi si accorse che il suo capitano era con sua sorella.
“Maria?” Stupito. “Cosa ci fai qui?”
Ma Maria non rispose nulla, per poi voltarsi a fissare Clio.

Guisgard
15-01-2014, 01.29.31
Il maestro dell'apprendista ascoltò con attenzione ogni parola di Altea.
Apparve sereno, tranne solo quando l'avventuriera nominò l'abate.
A quel nome, il maestro per un momento sembrò reagire con una strana smorfia.
Ma fu solo un momento.
“Signora...” disse poi l'uomo “... queste terre sono piene di miti e leggende... basta ascoltare ciò che si racconta sulla vecchia Tylesia per averne un'idea... gli uomini amano sognare, signora... e vogliono trovare le cose che aiutano loro a sognare... non vorrei deludervi, ma temo che qui non troverete nulla di magico o di straordinario... molti, sapete, sono arrivati qui convinti di poter trovare qualche traccia di quel grande passato che riguardò Tylesia, senza tuttavia riuscire a trovare nulla di tutto ciò... ma, al di là di queste favole, avete parlato di un certo abate... di chi si tratta? Qui intorno vi è qualche monastero e magari potrei aiutarvi a cercarlo...”

Guisgard
15-01-2014, 01.33.25
“Se mi tramutate in un rospo” disse il contrabbandiere ad Elisabeth, mentre i due lasciavano il casolare per andare a prendere i cavalli “vorrà dire che poi attenderò una bella principessa per un bacio e tornare principe azzurro...” rise “... e devo dire che come principe non sfigurerei affatto... quando volete provare, sono a vostra disposizione, bellezza...” facendole l'occhiolino.
Giunsero così ad un vecchio mulino che sembrava abbandonato.
Il contrabbandiere si avvicinò a quel luogo e tirò un sasso verso una delle finestre, rompendo ciò che restava del vetro.
Poco dopo dalla finestra si affacciò qualcuno.
“Miseriaccia ladra!” Gridò un vecchietto risentito. “Chi diavolo viene a disturbarmi? Andate al diavolo!”
“Ehi, Balt...” fece il contrabbandiere “... così accogli i vecchi amici?”
“Ma chi diavolo è?”
“Non mi riconosci?” Urlò il contrabbandiere.
“...” stupito il vecchio. “Che mi prenda un colpo!” Rise. “Ma perchè mai ti fai annunciare tirando dei sassi alle mie finestre?”
“Perchè volevo essere sicuro di svegliarti, vecchio ghiro!” Rispose …
“Cosa posso fare per te?” Chiese il vecchio.
“Hai forse dimenticato che ti lasciai qui i cavalli?”
“Certo che lo ricordo...”
“Bene, sono venuto a prenderli.”
“Ehm...” mormorò il vecchio “... non sono qui... ora...”
“Cosa?” Stupito il contrabbandiere.
“Aspetta, ora scendo e ti spiego...”
E raggiunse i due davanti al vecchio mulino.

Guisgard
15-01-2014, 01.40.56
Quelle parole di Guisgard scossero i suoi compagni.
Lui allora fece loro cenno di seguirlo e si avviò verso quel misterioso castello.
Oltre alberi alti e robusti e irti spuntoni di roccia si elevava il maniero, che pareva quasi imprigionato in quella rupe forgiata tra pietre dentate.
Il paesaggio appariva come in balia di un qualche misterioso incanto, poiché il cielo e la terra sembravano ombreggiare sotto una medesima ed innaturale luce crepuscolare.
Non c'era vento, né pioggia, eppure le alte e dense nuvole, come un mare inquieto, gonfiandosi e rincorrendosi avevano tutto quello scenario in loro potere.
La nebbia, che fino a poco prima avvolgeva il sentiero battuto dai cavalieri, ora pareva essersi dissolta nel cupo silenzio circostante.
Alla fine Guisgard ed i suoi arrivarono davanti ad un gigantesco portone che dava accesso alla monumentale struttura fortificata.
“Guardate il portone...” disse Cossen “... è enorme... potrebbe starci sotto un palazzo di almeno due piani...”
“Chi ha mai potuto costruire un simile varco?” Meravigliato Emmas. “Non di certo uomini comuni...”
“Nell'antica Roma” fece Guisgard, con tono vagamente ironico “sul Palatino l'imperatore Domiziano aveva fatto costruire un palazzo con degli interni giganteschi... e solo perchè la gente, visitandoli, la ritenesse la dimora di un dio... egli infatti amava farsi chiamare signore e dio.”
“Vuoi dire che qui vive un imperatore dell'antica Roma?” Sarcastico Cossen.
“No, ma magari qualcuno dotato della medesima megalomania.” Ridendo di gusto Guisgard. “Avanti, bussiamo e vediamo chi verrà ad aprirci.”
“Non so, ma non ho molta voglia di scoprirlo...” scuotendo il capo Emmas.
“Invece io sono alquanto impaziente.” Replicò Guisgard, per poi avvicinarsi al portone e bussare sul pesante legno con l'elsa della sua spada.
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Parsifal25
15-01-2014, 02.05.43
Quel che mi venne spiegato, riassunse i miei timori. E' possibile che questi uomini se ne avessero l'occasione......è probabile che possano avvalersi del diritto di ammutinamento.

Galeotti, assassini, fuorilegge.....non era quello che mi sarei' aspettato da codesta compagnia d'arme. I ragazzi eran bravi con mannaie e coltelli ma non avevan mai operato in un corpo altamente specializzato. Avevan bisogno di altra man forte.......si parlava di andare presso i mercanti di schiavi.......ma quando poteva esser utile il loro apporto.

Mi rivolsi al Gufo Scarlatto: " Avete provato a rivolgervi alle compagnie di ventura di cavalieri erranti? Sono ottimi spadaccini e conoscono molto bene i principi della tattica militare......ho parecchi compagni fra queste fila.....potrei' mettervi in contatto con qualcuno di loro. Specifico, operano come gruppo indipendentista. "

Clio
15-01-2014, 13.43.18
Sorrisi alla ragazza.
Anche se restai impassibile dietro quel sorriso, la sua reazione mi colpì molto.
Sembravo davvero un uomo? Insomma, era esattamente quello che volevo, così dovevano vedermi i miei uomini, i senatori, ma sapendo bene che non lo ero.
Anche lui mi aveva visto così? Per quello mi degnava di quella imbarazzantissima confidenza? Effettivamente, se avesse portato un'altra ragazza a passeggiare nel parco la sera della festa, sarebbe stato sconveniente, ma nessuno aveva avuto da ridire che lo accompagnassi, ero lì per proteggerlo, infondo. Quel pensiero mi soffocò.
Avevo faticato anni perché mi trattassero come un uomo, ma l'idea di sembrarlo ai suoi occhi era insopportabile.
Una piccola parte di me, però, sentiva che non era così.

Lo vidi avvicinarsi sorridendo.
"Io mi ritiro ora, capitano.." Disse "Grazie ancora per essere venuta di persona..".
Sorrisi, inchinandomi leggermente "Dovere, altezza..".
Lui alzò gli occhi al cielo, e mi guardò con aria di rimprovero. Durante la passeggiata nel giardino, mi aveva nuovamente invitato a chiamarlo per nome. Molti l'avrebbero giudicato un onore, e lo era senz'altro, ma per me era decisamente.. Troppo. Mi trattava già in maniera troppo confidenziale.
"Fate buon viaggio..." Senza staccare gli occhi dai suoi.
Lui si limitò a sorridere e a tendermi la mano, quando la strinsi il suo sorriso si allargò "Temo di dover chiedere il vostro perdono...".
Lo fissai stupita "E per che cosa, mio signore?".
"Per questo.." Sussurrò lui, e con un gesto, rapido e delicato, voltò la mia mano, se la portò alle labbra e la baciò.
Un fremito attraversò tutto il mio corpo a quel lieve contatto, così morbido e delicato, eppure così rovente.
Cercai di restare impassibile con tutte le mie forze, ma mi accorsi di non riuscire a parlare, mi chiesi se non avessi smesso di respirare.
"Vi prego di credere che non era mia intenzione mancarvi di rispetto.." Sussurrò, senza staccare gli occhi dai miei.
Annuii, sbattendo le palpebre, con la speranza di ritrovare un po' di lucidità.
Lui sorrise "Buonanotte, Clio..".
"Buonanotte... Karel" mormorai.

Quel ricordo mi tranquillizzò.
"Non preoccupatevi, Maria.. Siete stata molto coraggiosa, e apprezzo la vostra dedizione.. Se siete così sicura di farcela, mi fiderò di voi...".

Ma proprio in quel momento qualcuno bussò, per poi entrare.
“Oh, perdonate, capitano...” vedendo che Clio era occupata.
Poi si accorse che il suo capitano era con sua sorella.
“Maria?” Stupito. “Cosa ci fai qui?”
Ma Maria non rispose nulla, per poi voltarsi a fissare Clio.

"Astin.. Entra, entra.." Sorrisi "Tua sorella cercava te, in realtà, ma io non mi sono fatta sfuggire l'occasione di conoscerla.. Spero non ti dispiaccia.. È una ragazza incredibilmente in gamba.." Guardando prima lei poi lui.
"Volevi dirmi qualcosa?".
Tenere Astin all'oscuro era la cosa migliore, ma se fosse successo qualcosa a sua sorella, non me l'avrebbe mai perdonato, così come non me lo sarei mai perdonata io stessa.
Ma la determinazione paga il più delle volte, e quella ragazza era determinata. Perché non darle una possibilità? Se mio padre avesse valutato i rischi che correvo, mi avrebbe insegnato a ricamare.

Altea
15-01-2014, 15.51.48
Osservai una strana espressione nel volto del maestro mentre nominavo l' Abate Nicola...non compresi pienamente quella leggera smorfia del viso.."Vedete...noi non stiamo cercando nulla di magico o straordinario ma un semplice frate..bene..ci sono dei monasteri avete detto?".
"Tyssen avete una mappa vero?" lo osservai facendogli un moto di intesa con la testa "mettetela qui sul tavolo...cosicchè il maestro possa indicare dove si trovano questi monasteri".
Scostai Tyssen mentre il maestro osservava la mappa e bisbigliai sottovoce al bel avventuriero senza nessuno sentisse.."Non mi fido molto..avete visto il suo volto appena abbiamo nominato quel frate? Meglio non andare oltre e non raccontare della nostra storia..anzi dopo che egli avrà indicato dove si trovano i monasteri andremo a chiedere conferma al locandiere. Mi sembra strano che colui che insegna a usare le armi a quel ragazzo che si è dimostrato contro la Chiesa...sappia dove si trovino frati e monasteri, non pensate?Un maestro di armi dovrebbe essere pure un maestro di vita e filosofia di vita a mio parere...".
Presi Tyssen per mano e ci avvicinammo all'uomo e alla mappa.

Guisgard
15-01-2014, 19.37.22
Astin guardò prima Clio, poi Maria.
“Non c'era bisogno che venissi qui in caserma...” disse a sua sorella “... potevi aspettarmi a casa stasera.” Tornò a fissare il suo capitano. “Signore, ero venuto a dirvi che l'uomo di cui vi avevo parlato, riguardo la storia dei ribelli, stranamente non si è ancora presentato. La cosa è alquanto strana, poiché è sempre stato un uomo di parola circa gli impegni presi. Lo manderò di nuovo a chiamare, mandandogli a casa alcuni dei miei.”
A quelle parole di Astin, Maria a stento trattenne un sorriso.
“Signore...” fece poi rivolgendosi a Clio “... mio fratello temo abbia ragione... non è posto per me questo... ora tornerò a casa... ma prima mi fermerò a passeggiare un po' presso i giardini dietro la caserma...” guardò il capitano con uno sguardo d'intesa.
Salutò ed uscì.
“Perdonatela, capitano...” mormorò Astin, appena Maria andò via “... è una ragazza alquanto testarda ed indipendente, ma buona. Spero non vi abbia recato noie con questa sua improvvisa visita qui in caserma.” Annuì. “Ah, dimenticavo... è stato appena annunciato che sua altezza il principe Karen sarà presto in città. Pare che il suo ritorno sia atteso per stasera tardi, o al massimo domattina, capitano.”

Guisgard
15-01-2014, 19.39.41
Gufo Scarlatto fissò pensieroso Parsifal.
“Ciò che dite non è sbagliato” disse il mercenario al giovane cavaliere “ma io posso disporre dei miei uomini senza concedere loro grandi paghe, se non la spartizione dei nostri guadagni... assoldando invece dei professionisti, quelli potrebbero poi pretendere paghe fisse... ditemi, coloro che conoscete accetterebbero di guadagnare solo i ricavi delle nostre imprese? Ed io potrei fidarmi di loro? O forse sono troppi indipendenti? Io esigo fedeltà e rispetto per il mio ruolo di capo. Se quegli uomini che conoscete possono rispettare i miei dettami, allora potrei accettare di assoldarli. E naturalmente dimostrare a voi la mia riconoscenza, cavaliere.”

Guisgard
15-01-2014, 19.43.06
Tyssen annuì a quelle parole di Altea, prese allora la mappa e la mostrò ai presenti.
Il maestro dell'apprendista cominciò così ad osservarla.
“Ecco, noi siamo qui... sulla sponda del lago...” disse il maestro, indicando la mappa “... da qui il Calars percorre la foresta... in questo punto, invece, c'è Tylesia... oltre poi sono zone ormai perlopiù disabitate, dove sorgono alcune rovine abbandonate della vecchia città... direi quindi di volgere la vostra attenzione qui, dove sorgono alcuni monasteri... tuttavia vi consiglio di essere prudenti, specie con la gente che incontrerete...”
L'apprendista, intanto, li fissava con un vago sorriso compiaciuto.
“Prudenti?” Ripetè il nano. “E perchè mai?”
“Perchè ormai” rispose il maestro “la gente ha cominciato a comprendere la vera natura dei chierici, la loro avidità, la loro corruzione... potrebbe dunque guardarvi con occhi sospetti se vi dimostrerete, diciamo, simpatizzanti della Chiesa...”
“Davvero?” Stupito il nano. “Ciò mi giunge nuovo. Anzi, incredibile direi. Io vivo presso il ducato di Capomazda, dimora dei nobili Taddei, il più florido del reame e il Clero rappresenta, prima ancora dell'aristocrazia guerriera, l'ossatura della società.”
“Qui le cose sono alquanto diverse, mio piccolo amico...” replicò il maestro “... la pressione dei nobili è inferiore e la gente vive con più genuinità ciò che accade... io vi ho dato un consiglio, poi fate voi...”
“Indicateci uno dei monasteri principali.” Fece Tyssen.
“Vi è quello di San Michele Arcangelo...” fissandolo il maestro “... ma per raggiungerlo dovete passare per le pericolose vie montane...”

elisabeth
15-01-2014, 20.04.07
" Ma non sapete mio caro...che io vivo per baciare tutti i rospi che incontro ?.....e voi sarete per me un rospo conosciuto.....saro' una principessa fortunatissima...ora andiamo a prendere i cavalli bianchi per la carrozza.......i Frati si preoccuperanno se non ci vedono tornare......"...seguii cosi' il Sir Rospo......arrivammo al centro del grande casolare e lo vidi scagliare una pietra alla finestra......" Bel gioco Sir Rospo...ora cosa facciamo scappiamo prima che ci prendano a scopate sulla testa ?.....".....Ma questo non avvenne ed un vecchio arrabbiatissimo si affacciò da quello che rimaneva di un vetro in frantumi......Dopo qualche parola fui felice di constatare che almeno si conoscevano........e fui presa dalla rabbia quando seppi che i cavalli non erano presenti all'appello......" E lo sapevo...io.....adesso...cosa inventerete che i cavalli qualcuno li ha presi in prestito?...oppure...che dovremo andare a piedi senza la vostra carrozza di ferro.....ebbene c'e' una cosa che io dico a tutti e due.......avete meno di un ora perchè i cavalli resuscitino ......e perchè incominciamo ad inoltrarci nel bosco....i vostri soldi Sir Rospo.....diventeranno un drammatico sogno "....respiravo a fatica tanto ero arrabbiata.......lo sapevo io che non si ci poteva fidare.......

Altea
15-01-2014, 20.42.24
Annuii alle ultime parole del maestro.."Si, so che sarà un viaggio con dei pericoli...me lo hanno proprio detto..un monaco cattolico, un Imam musulmano e un Rabino Ebraico ma sono pronta a tutto...terremo pure in considerazione questo vostro consiglio..le cose cambiano ma è strano che la gente non si affidi più alla Chiesa".
Osservai il giovane aspirante cavaliere, un sorriso strano nel suo volto..enigmatico come lo era lui.
Poi presi la mappa e la osservai con Tyssen..."Il Monastero di San Michele Arcangelo..bene il nome mi è di buon auspicio" sorrisi arrotolando la mappa e facendo un occhiolino a Tyssen.
"Vi ringrazio molto per l'aiuto..ora però dobbiamo partire, siamo rimasti qui per troppo tempo e vi ringrazio per la ospitalità".
Appena usciti da quella casa e saliti in carrozza guardai Tyssen perplessa..."Ma cosa sta accadendo?La gente sta diventando anticlericale? E poi quel ragazzo era strano, mi aspetterei pure ci seguisse..e per cosa voleva andare allora ad Afravalone, per stare in un esercito contro i nobili e il Clero? E'meglio lasciarli nella loro politica ma non escludiamo tutto questo sia possibile...ora forse è meglio parliamo col locandiere, mi sembrava una persona giusta..e chiediamo se ciò che ha indicato sia vero e soprattutto perchè quei monti che dobbiamo varcare siano pericolosi".

Parsifal25
16-01-2014, 00.07.24
Sorrisi a quelle parole: " son come dei fratelli per me.....mi hanno accompagnato in tante imprese......ed il loro guadagno è nella possibilità di poter servire una giusta causa e il giusto compenso che sarà possibile ricavare da ciò che andremo ad affrontare.

Il loro gruppo è piccolo......sono indipendenti perchè non brandiscono un solo vessillo ma bensi' perseguono quello che più si addice al loro status, codice, etica e valori. Non son votati a crear scompiglio in compagnie ben formate, anzi...."

Poco dopo tornai' silenzioso: " se per lei può crear squilibrio il loro intervento.....allora proseguiamo sulla via da lei indicata....."

" Solitamente......ne esistono timori che conducono al non fidarsi degli altri. E' difficile......accoglier nel proprio gruppo nuova gente....si teme di perder quel fil di certezza che ci siam costruiti.....ma l'uomo non è fatto per esser solo......"

Clio
16-01-2014, 00.15.13
Sorrisi ad Astin, mentre le sue parole mi vorticavano nella mente.
Sperai che non si accorgesse del mio turbamento.
"È davvero di ritorno, dunque..." Dissi con tutto il distacco di cui ero capace "è una pazzia... Ma temevo che l'avrebbe fatto.." Scossi la testa.
Stava tornando, stava tornando davvero! Avrebbe chiesto di me? Sarei riuscita a vederlo?
Sbattei le palpebre, possibile che min bastasse sentire il suo nome per essere così vulnerabile?
Ed era solo una pallida imitazione di quando mi trovavo in sua presenza.
Per non parlare di quando eravamo soli.
Rabbrividii, e non per il freddo.

La festa era stata un successo, nessuna falda nella sicurezza, nessun disordine.
In ultima analisi, la mia presenza era assolutamente inutile, i miei uomini erano perfettamente in grado di cavarsela in situazioni del genere.
Invece ero lì, sulla terrazza che dava sul giardino, lanciando fugaci occhiate all'interno della sala, nel caso di imprevisti.
D'un tratto, qualcuno venne verso di me, mi inchinai nel riconoscerlo.
"Altezza" salutai.
"Tutto tranquillo, capitano?" Chiese lui, con un sorriso
"Assolutamente..." Risposi.
Ormai, era a pochi passi da me.
"Vi ringrazio di essere venuta personalmente... La vostra presenza mi fa sentire tranquillo.".
"Vi ringrazio della fiducia, mio signore.." Sorrisi "Ma vi assicuro che i miei uomini non sono da meno...".
"Dunque dite che sanno cavarsela anche senza di voi?" Con un sorriso divertito.
"Precisamente.." Annuii, senza comprendere il suo sguardo.
"Dunque non sarà difficile per voi lasciarli soli per un po'..".
Lo guardai con aria interrogativa.
"Desidero fare una passeggiata nel giardino... Posso chiedervi di accompagnarmi?" Sorrise "Voi stessa mi avete sconsigliato di restare solo, ma con voi al mio fianco, non corro alcun pericolo..".
Sorrisi, mi voltai verso Astin, facendogli segno di prendere il mio posto.
"Come desiderate, altezza...".
Passeggiammo così nel giardino, parlando di molte cose.
"Vi piace la spada?" Mi chiese poi, improvvisamente "È.. Valida? Si dice così?".
Risi piano "È splendida, mio signore... Bilanciata, maneggevole, precisa e.. Incredibilmente raffinata..".
Il suo viso si illuminò "Beh, l'ultima cosa è l'unica su cui posso concordare... Per il resto, sembrano ottime qualità".
Era davvero una situazione strana, e totalmente nuova per me, non riuscii a raprimere un risolino.
"Lo trovate divertente, capitano?" Mi chiese, fingendosi offeso.
"Perdonatemi altezza, ma sono sempre stata circondata da uomini che si intendevano di armi quanto me.." Mormorai , con aria di scuse.
Lui rise con me "E io ad essere in compagnia di donne che ne sanno meno di me.." Scosse la testa, indicando i una panchina davanti ad una fontana.
"Siamo due eccezioni, capitano.. In compenso, saremmo un'ottima coppia.." Rise, facendomi l'occhiolino.
Mi bloccai per un piccolissimo istante, ringraziando l'oscurità che nascondeva il rossore sul mio viso.
Scherzava, naturalmente, certo che scherzava, chi avrebbe voluto una donna come me? Di certo non.. Lui!
Mi sedetti al suo fianco, senza dire nulla.
"Avete mai pensato al matrimonio, capitano?"
Mi si gelò il sangue, e avvampai di nuovo. Possibile che mi facesse un tale effetto? Non era il primo a farmi una domanda simile.
"Perdonatemi, non volevo mettervi in imbarazzo, ero solo curioso.. Siete una donna particolare..." Sorrise, scrutando il mio sguardo.
"Naturalmente, come tutti i nobili.." Annuii, guardando oltre la fontana "Ma spero sia il più lontano possibile..".
"Ah sí,e perché mai? Non è il sogno di ogni dama?" Stupito, lui.
Risi "Beh, infatti non sono una dama, non totalmente almeno..." Mi voltai verso di lui "Dovrei lasciare la Guardia Reale...".
"Dove sta scritto? Siete un ufficiale non un monaco!".
Scossi la testa "Non capite, altezza... Credete che un marito mi permetterebbe di continuare a combattere, quando magari sono più abile di lui?"
"Sarebbe un terribile spreco..." Guardandomi negli occhi "Ma se un uomo chiederà la vostra mano sa chi siete, non credo si aspetti che impariate a ricamare all'improvviso! ".
Risi nuovamente, scuotendo la testa "Ecco perché nessuno si sogna di farmi la corte!".
Quando alzai gli occhi su di lui, mi accorsi che era divenuto nuovamente serio. Per lunghi istanti nessuno parlò, restai incatenata a quegli occhi così intensi.
"Non sono in molti a saper riconoscere la bellezza, capitano.." Sussurrò lui "E chi non apprezzi il vostro coraggio e il vostro valore in battaglia, non riuscirà mai ad amarvi completamente... Vedrà solo una bella donna, ma voi siete molto più di questo" Sorrise "Dovreste trovare un uomo che non vi desideri diversa, e non sia in competizione con voi, anzi... Un uomo che non riuscirebbe nemmeno ad immaginarvi coperta di pizzi e merletti..".

Cercai disperatamente di allontanare il ricordo di quella sera.
Non potevo continuare a distrarmi.
Cosa mi aveva detto Astin? Ah, si.. La spia e sua sorella.
"Comunque Maria non mi ha dato nessun fastidio.." Ripresi "Ci mancherebbe, anzi.. È deliziosa.. Beh, fate chiamare nuovamente quell'uomo.. Io stessa lo stavo aspettando prima di imbattermi in tua sorella.. Quando hai bussato, in realtà, credevo fosse lui.. attenderemo sue notizie..".
La cosa migliore perché Astin non sospettasse che sua sorella faceva l'eroina era continuare come se nulla fosse.
E due spie erano comunque meglio di una, anche perché l'uno non avrebbe saputo della presenza dell'altra.
"Ora perdonami, ma devo sbrigare una faccenda.. Va pure, grazie.. ".
Uscii così dal mio studio, e raggiunsi i giardini dietro la caserma, dove sapevo che avrei trovato Maria, c'erano ancora molte cose da discutere.
Ma il suo viso era l'unica cosa su cui risucissi a concentrarmi. Stava tornando davvero! Ero felice e terrorizzata allo stesso tempo.
Non vedevo l'ora di vederlo, certo.. Ma preferivo saperlo al sicuro.
Il giardino era bellissimo, e quella giornata ci aveva regalato un po' di sole, fortunatamente.
Sorrisi, e mi sedetti su una panca ombreggiata.

Guisgard
16-01-2014, 01.49.34
Tyssen annuì a quelle parole di Altea.
“Faremo come dite, milady...” disse, facendo salire la donna sulla carrozza “... magari il locandiere saprà esserci più d'aiuto.”
Così, lasciarono quel luogo e fecero ritorno alla locanda.
Qui fu Tyssen che andò dal locandiere, chiedendogli informazioni per il monastero dell'Arcangelo Michele.
Il locandiere spiegò allora come arrivarci.
“Raggiungerlo attraverso le vie montane” spiegò “non è certo la strada migliore. Vi consiglierei invece di arrivarci passando per il borgo di Formis. Qui però bisogna pagare un dazio per raggiungere il sacro edificio.”
“Dite...” chiese poi Tyssen “... è vero che qui la gente è mossa da un sentimento ostile verso il Clero?”
“Queste terre” rispose il locandiere “sono animate invece da un sincero sentimento religioso. Non a caso il monastero dell'Arcangelo Michele è tra i più importanti del reame. Però” aggiunse “da tempo ormai in queste zone sono sorti alcuni gruppi che in breve hanno generato un vero e proprio movimento anticlericale... agiscono segretamente e fomentano odio nella gente più ingenua verso la Chiesa...”

Guisgard
16-01-2014, 01.58.05
Il contrabbandiere fissò Elisabeth e scosse il capo.
“State tranquilla...” disse seccato “... avremo i cavalli e partiremo quanto prima per il bosco...” guardò poi il vecchio “... allora, dove diavolo sono i miei cavalli?”
“Ecco...” mormorò il vecchio “... li ho perduti... oh, momentaneamente, si intende!”
“Perduti?” Ripetè il contrabbandiere. “E come diamine si fa a perdere dei cavalli? Forse si può smarrire un fazzoletto, il bottone del panciotto o un guanto, ma dei cavalli, miseriaccia!”
“Li ho perduti a causa di un cattivo tiro di dadi...” spiegò il vecchio “... insomma, solo per un dannato colpo di sfortuna...”
“La sfortuna” fece il contrabbandiere “è un fulmine che cade dal cielo e ti prende in pieno! O la ruota del tuo carro che finisce in un fosso e fa in modo che salti l'asse centrale! Questa è sfortuna! Giocarsi invece i cavalli di un altro ad una stupida partita di dadi, vuol dire essere un vero idiota!”
“Calmati, su...” mormorò il vecchio “... li riavrai...”
“Certo che li riavrò!” Esclamò il contrabbandiere. “Puoi giurarci! E sarai tu a restituirmeli!”
“Al più presto avrò la mia rivincita e...” sorridendo timidamente il vecchio.
“No, li voglio subito!” Lo interruppe l'altro. “Devo condurre dei clienti in un certo posto e mi servono per il carro!”
“Dai, ragiona...” tentando di calmarlo il vecchio “... non posso certo pretendere subito una rivincita...”
“Chi?” Chiese il contrabbandiere.
“Ma vedrai che presto li riavrò...”
“Chi?” Ancora il contrabbandiere.
“Dopotutto mi spetta una rivincita, no?”
“Chi ti ha vinto i miei cavalli?” Gridò il contrabbandiere.
“Messer Colpen...”
“Cosa?” Incredulo il contrabbandiere. “Ti sei giocato i miei cavalli contro quel miserabile aguzzino?” Tirò via un sasso da terra con un calcio. “Ma come si può essere così stupidi!”

Guisgard
16-01-2014, 02.06.22
Era una bella mattina di Gennaio e l'aria appariva gradevole e luminosa ai sensi.
Il giardino, animato dal primo Sole, sembrava screziarsi tra i colori e i riflessi dei suoi gerani, delle betulle, dei roseti e della chiare camelie.
E poi i salici, gli olmi e i pini, con la loro penombra lungo il piccolo muretto di cinta che correva tutt'intorno, parevano conferire un certo distacco a quel luogo, come a ricamarlo tra l'animato via vai che invece vivacizzava la strada circostante.
Così, seduta su una panca addolcita da quel gradevole scenario, Clio attendeva di rivedere la sorella del suo luogotenente.
I suoi pensieri, però, indugiavano su ben altra cosa.
Aver saputo del ritorno del principe ereditario Karen, turbava non poco l'animo della ragazza che per troppo tempo aveva finto di dimenticare chi fosse davvero.
Una donna.
Ma mentre nel suo animo lottava con ciò che il dovere imponeva ed il cuore invece sussurrava, sentì avvicinarsi qualcuno.
“Signore...” disse piano Maria “... perdonatemi, ero più avanti ad osservare i fiori di questo giardino... ci vengo spesso... da sola... fu qui che vi vidi per la prima volta... fu durante uno dei tanti cambi della guardia... per voi saranno tutti uguali... magari anche una sciocca e ripetitiva successione di gesti... ma per me... io, ecco... non ho più scordato quel momento...” chinò il capo “... perdonatemi, sono una sciocca... ma devo abituarmi al fatto che siete... ecco... che siete una donna...” tornò a fissarla “... ma sarà meglio parlare d'altro... come vi ho detto, io sono certa di poter riuscire in questa cosa... so come avvicinare quegli eretici... conosco una ragazza che ha frequentato uno di loro... e stanotte andrà ad una di quelle loro riunioni... ed io ci andrò con lei...”

Guisgard
16-01-2014, 02.09.54
“Beh...” disse Gufo Scarlatto a Parsifal “... visto che comunque abbiamo bisogno di rinfoltire le nostre fila prima di giungere ad Afravalone, non ci costerà nulla incontrare questi vostri compagni e giudicare quanto possano esserci d'aiuto in questa nuova missione che ci attende... male che vada andremo al mercato degli schiavi... indicateci la strada per raggiungerli, cavaliere.”
“Bada che non sopraggiungano guai...” mormorò Alanius ad un orecchio di Parsifal, in modo che solo questi potesse sentire “... costoro sono mercenari e non hanno altro interesse che per il denaro... magari anche a discapito del buon senso... ti sei chiesto cosa ci attenderà ad Afravalone? E chi sono questi ribelli contro cui dovremo poi batterci? A me non va di finire impagliato come trofeo per qualcuno...”

Guisgard
16-01-2014, 02.35.31
Guisgard non aveva che bussato per tre volte con l'elsa della sua spada, che subito quel gigantesco portone si aprì. Si mostrò allora un vecchio sull'ingresso.
Era abbigliato come uno schiavo della gleba ed il suo aspetto appariva trasandato e grottesco.
La pelle era rugosa e cadente, mentre gli occhi sembravano due piccolissime fessure dentro le quali a stento si vedeva la luce della vista.
Si limitò solo ad aprire il portone, per poi ritornare dentro, senza mostrare alcuna reazione alla vista di quei cavalieri.
“Voi...” disse Guisgard chiamandolo “... siamo cavalieri in cerca di ospitalità per la notte. Potete dirci a chi appartiene questo castello?”
Ma il vecchio andò via.
“No, non può dircelo...” mormorò Cossen.
“Sembra un demente...” fece Emmas “... possibile che lascino un simile servo a custodire l'ingresso del castello?”
“Forse vuol farsi seguire.” Osservò Guisgard. “Andiamo dove è andato lui.”
E lo seguirono.
Giunsero così in una monumentale sala, piena di monili rozzamente lavorati, quadri che rappresentavano scene di guerra e animali impagliati di ogni tipo, come fossero trofei di caccia.
Vi erano anche mobili ed armi, che però, incredibilmente, avevano misure e fattezze straordinariamente grandi.
“Chi mai” stupito Hands “può impugnare armi simili?”
“Siamo capitati nel castello di qualche gigante!” Esclamò impressionato Emmas. “Andiamo via, finché siamo in tempo!” Prendendo per la giubba Guisgard.
“Sta calmo, Emmas...” prendendolo per la mano Guisgard, facendogli così lasciare la sua giubba “... la paura ti ha forse fatto dimenticare la voce dello stomaco e la stanchezza?”
“Non vedi che è tutto strano qui?”
“Calmati, ora...” fissandolo Guisgard “... quelle armi e quei mobili sono sicuramente oggetti da mostrare come trofei... saranno opera di artigiani abili in questa particolare maestria... questo castello con ogni probabilità appartiene a qualche eccentrico e ricchissimo signorotto...”
“Ehi, Guisgard!” Chiamò Hands, che con gli altri aveva fatto un'altra incredibile scoperta in quella sala. “Vieni a vedere! E vieni anche tu, Emmas!”
I due raggiunsero gli altri e videro qualcosa che li stupì non poco.
Sull'alta tavola era stata preparato un sontuoso pasto.
Ma la cosa sorprendente è che tutto appariva della stessa misura dei mobili e delle armi.
Così, in piatti e vassoi dal diametro di vari metri, erano servite salsiccia grosse come mucche, forme di formaggio alte come quadriglie e pezzi di pane ampi quanto letti matrimoniali.
Inoltre, in coppe e bicchieri larghi come pozzi di campagna vi erano vino e liquori vari.
“Forse il nostro misterioso ed originale padrone di casa” guardando quelle cose Guisgard “ha voluto farci trovare una cena già pronta.”
“E se fosse il castello di una qualche divinità celtica?” Avvicinandosi a lui Slhas.
“Sei diventato forse pagano, amico mio?” Fissandolo Guisgard. “E poi, che io sappia, le creature divine non mangiano formaggi e salumi.”
“Cosa facciamo?” Chiese Emmas.
“Io non so voi...” disse Hands “... ma io ho fame...” e si arrampicò sulla tavola, per poi cominciare a mangiare ciò che c'era nei piatti.
E così fecero altri dei suoi compagni.
Ma, ad un tratto, una strana sensazione prese Guisgard.
Il cavaliere allora si voltò a fissare uno degli alti bicchieri e notò che, quasi in maniera impercettibile, il vino in esso contenuto era attraversato da crespature.
Prima lievi, poi sempre più accentuate.
Fino a quando si cominciarono ad udire piccoli sussulti nella sala.
Poi sempre più forti.
Fino a scuotere tutto quell'ambiente.
“Il terremoto!” Gridò Emmas.
Quei sussulti fecero cadere Mein dalla tavola.
Il cavaliere si ritrovò così a terra.
Ma un attimo dopo, la porta della sala si aprì e qualcosa di gigantesco apparve.
E col suo piede schiacciò il povero Mein che si trovava ancora ai piedi della tavola.
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Altea
16-01-2014, 15.42.16
Tyssen tornò poco dopo e ci raccontò cosa gli disse l'oste.
"Mi sembra l'oste abbia voluto aiutarci, strano che il maestro, invece, ci abbia consigliato la via più difficile..è probabile allora che lui sia tra quelle persone che stanno tramando contro il Clero? Per come parlava pure il suo apprendista mi sembrava influenzato da lui" rimasi leggermente delusa visto l'interesse iniziale per quel ragazzo..era proprio vero, mai soffermarsi alle prime apparenze.
"Quindi, direi di partire..siamo rimasti fin troppo qui...passeremo per quel borgo e pagheremo il dazio..strano..dover pagare un dazio per raggiungere un monastero".

Clio
16-01-2014, 16.15.52
"Sei davvero molto coraggiosa, Maria.. È una missione di vitale importanza, per tutti noi.." Sorrisi "Astin non ne saprà nulla, concordo che sia meglio così, ricordati però , che così facendo se lui dovesse accorgersi che frequenti i ribelli, ti crederà una di loro..".
Annuii "Sta attenta stanotte.. E trova il modo per comunicare con me... Questo posto è abbastanza sicuro potremmo incontrarci qui.. Un biglietto potrebbe essere intercettato.. Oppure potreste venire in caserma con la scusa di portare qualcosa a vostro fratello, nessuno se ne stupirebbe.. Ma più di ogni altra cosa.. State attenta! Non mi perdonerei mai se vi accadesse qualcosa, e vostro fratello mi odierebbe a buon diritto...".

elisabeth
16-01-2014, 17.16.20
Erano davvero tutti molto nervosi..il contrabbandiere poi.....il vecchio invece era imbarazzato....ma era un malato di gioco d' azzardo....... " Ora basta..."..urlai esasperata......." Mi sono seccata di sentire urlare e sapere che quei cavalli non ci sono piu'......avete parlato di una rivincita.....benissimo.....sono due le cose o usate i soldi che vi ho dato per acquistare i cavalli...o andremo a riprenderceli giocandoceli a dadi........e badate bene che se i cavalli si vinceranno....saranno di mia proprietà.........e se li vorreste indietro sarà il resto di cio' che vi devo per chiudere il mio debito con voi ....badate che questa volta avete bisogno di me.....i dadi sono come il destino di un uomo....e io amo tessere quello che e' il destino degli uomini....quindi ....vecchio e tu contrabbandiere...fate in modo che questa partita avvenga al piu' presto qui.....ho fretta...e ci stiamo perdendo in chiacchiere..."......tale fu la mia rabbia....che brucia con lo sguardo la punta dello stivale del contrabbandiere...." perdonatemi Sir....sono molto irritata..."...

Guisgard
16-01-2014, 20.34.24
“Si, mi sembra una buona idea...” disse Maria a Clio “... questi giardini sono un ottimo posto per incontrarci senza destare alcun sospetto... e lo faremo ogni Venerdì... la mia amica, infatti, mi ha rivelato alcune abitudini del ragazzo a cui va dietro... e pare che quegli eretici siano restii a compiere qualsiasi cosa di Venerdì... questo perchè essendo un giorno Santo per i Cristiani, loro affermano di non volerlo più riconoscere tra i giorni della settimana...” sorrise “... sono dei veri fanatici... beh, non credo ci sia altro da dire per ora... signore... io vado... e spero di portarvi presto buone ed utili indicazioni...” la fissò “... perdonatemi ancora per prima...” e con gesto improvviso si avvicinò a Clio e le baciò teneramente la guancia “... a presto...” ed andò via.
Passarono solo pochi istanti, quando qualcosa attirò l'attenzione del capitano.
In strada infatti cominciarono ad udirsi grida festose.
In città era giunto il principe Karen.

Guisgard
16-01-2014, 20.41.59
Il contrabbandiere improvvisamente lanciò un piccolo grido, per poi tenersi la punta dello stivale.
“Miseriaccia...” disse “... devo aver messo il piede sopra qualche tizzone ancora caldo...” egli infatti ignorava ancora quali fossero i veri poteri di Elisabeth “... ma forse” rivolgendosi poi alla maga “le vostre parole mi avrebbero fatto saltare molto più di qualsiasi tizzone ardente... come sarebbe a dire che dobbiamo sfidare quell'uomo ad una nuova partita? Voi non sapete neanche chi sia Colpen... il più famigerato giocatore d'azzardo della zona, nonché il peggior baro che una cagna potesse mai mettere al mondo... solo un idiota come lui” indicando il vecchio “poteva sfidarlo... giocandosi poi i miei cavalli...” scosse il capo “... però ora sono curioso, lady so tutto io... in che modo avete intenzione di chiedere a quel tipo una rivincita? Siete forse una giocatrice professionista? O magari contate di ammaliarlo ed indurlo a sbagliare lancio col vostro fascino?” Aggiunse sarcastico.

Guisgard
16-01-2014, 20.46.19
“Milady, capita assai di frequente” disse Tyssen ad Altea “che alcuni centri abitati usino imporre dazi per attraversare il loro territorio. Sopratutto se esso è collegato a strade e passaggi importanti, come possono esserlo le vie battute dai mercanti o quelle che portano a luoghi religiosi. E questo mi spinge a credere che il monastero verso cui siamo stati indirizzati sia molto noto in queste zone.”
“Magari troveremo davvero informazioni su quell'abate.” Intervenne Gyen. “Quanto a quel maestro ed al suo allievo” continuò poi il nano “devo dire che non mi ispiravano particolare simpatia. E dubito fortemente che quel tipo diventerà mai un vero cavaliere.”
Così, i tre, lasciarono di nuovo la locanda e si avviarono verso il borgo di Formis.
Una volta giunti là, si ritrovarono su una piccola strada che attraversava l'intero centro abitato, che non era molto grande, tagliandolo quasi in due.
Alla fine della strada, ad una piccola capanna di legno col tetto di mattoni rotti e rami, trovarono due uomini.
“Fermi.” Mettendosi in mezzo alla strada uno dei due. “Per proseguire bisogna pagare il passaggio. Sono mezzo Taddeo per voi quattro” indicando i tre più il cocchiere che guidava la carrozza “e un altro mezzo per la carrozza. In tutto fanno un Taddeo tondo tondo.”

Altea
16-01-2014, 20.59.32
Rimasi in silenzio per quasi tutto il viaggio, ero piuttosto stanca e scossa da quel maestro e cavaliere..no secondo me, invece, dietro vi stava qualcosa.
Attraversammo velocemente il borgo di Formis...fu un attimo, nemmeno il tempo di poterlo ammirare e arrivammo in una piccola capanna dove fummo fermati da degli uomini..."Un taddeo...va bene messeri" risposi dando loro i soldi.."ma in cambio voi dovete darci una informazione..siamo diretti al Monastero di San Michele Arcangelo, indicateci la via e quanto dista? Noi il dazio lo abbiamo pagato..." risposi con un finto sorriso ma leggermente arrabbiata..e chi non possedeva soldi per sfamarsi? Cosa doveva fare..per Tyssen era normale..ma perchè dover pagare proprio per andare in un monastero...in fondo era sempre la Casa del Signore e aperta a tutti.

Eilonwy
16-01-2014, 21.01.19
Pag 39:
Ritornata di nuovo nella sua forma umana, Eilonwy aveva indossato un bellissimo abito che la rendeva simile a quelle giovani e belle principesse bretoni, animate da una bellezza fresca, genuina e capace di racchiudere in essa i colori più luminosi della Natura.
E poco dopo, nel risvegliarsi, Riccardo la vide davanti a sé.
“Siete un incanto, damigella...” disse il cavaliere “... più vi guardo e più non comprendo cosa ci facciate in questo bosco... il vostro posto è in qualche palazzo nobiliare, attorniata da bardi e valletti...”
Anche Aladiah e Coco si destarono dal loro sonno.
“Direi di rimetterci in cammino...” fece il Cherubino “... dobbiamo giungere al più presto ad Afravalone...”
Così, ripartirono e dopo qualche miglio si ritrovarono davanti ad un bivio.
Il sentiero infatti si divideva in due parti.
Una portava a destra e l'altra a sinistra.
E nel mezzo vi era un nano intento a sistemare una meravigliosa sella fatta di cuoio e pelliccia d'ermellino.

Trainai il carro in fretta furia. Capitai davanti a un bivio!
Destra? o sinistra?
Mi ritrovai davanti un nano pacioccone dalla faccia allegra e spensierata.
Fermai il carro e dissi con dolcezza e garbo: "Scusatemi Messere, per cortesia, sapete dirmi quali delle due strade debbo prendere per andare ad Afravalone?".
Il suo sguardo, intento prima di qualche attimo sulla sella, si posò su di me.
Sembrava che avesse visto una visione.

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elisabeth
16-01-2014, 21.05.21
Lo vidi saltare per aria...il tizzone magico aveva fatto il suo effetto.....ma come a tutte le cose l'uomo dà una spiegazione logica ........poi ovviamente arrivò tutto il resto..perchè ovviamente la mia proposta non era piaciuta...non tanto per la proposta.....ma per il tizio che dovevamo andare a sfidare....." Se il vostro anziano amico ha il cervello della punta di uno spillo.....a quanto pare è un problema suo e vostro.......Colpen a quanto pare deve essere un uomo di rara intelligenza, vi brucia il piede mio Caro ?....e si' la vostra distrazione diventerà la vostra disgrazia.........".....poi mi allontanai da loro....e cominciai a ravvivarmi i capelli..." Pensate che Colpen...sarebbe così rapito dalla mia bellezza...da farlo perdere ?......si un uomo potrebbe perdere per star dietro ad una donna...fosse solo per la sua risata.....ma caro il mio Contrabbandiere.....voi non sapete che nel gioco baro anche io...e sono così brava....che nessuno vuole giocare con me.......quindi ...lo faremo fesso...e per di più da una donna.....e a quel punto credo che dobbiate tenere la mano al coltello....o saranno guai.....un uomo beffato e' terribilmente irritabile..."......." Insomma ..diamoci una mossa e cominciamo a riscaldare i dadi....."....

Clio
16-01-2014, 21.16.59
Guardai andare via quella ragazza con un sorriso, era davvero in gamba.
Sperai vivamente che non le accadesse nulla.
Qualcosa mi impedì di chiudermi nei miei pensieri, un trambusto.
Cos'avevano tutti da strillare tanto? Non sembravano spaventati, anzi.. Cosa stava succedendo? D'un tratto, udii il suo nome acclamato a gran voce.
Era qui! Era arrivato in città.
Rientrai immediatamente in caserma, e mi affacciai dalla finestra del mio studio, che dava sulla strada.
Osservai la gente felice, e attesi.
Lo vidi arrivare con il suo seguito, spavaldamente a cavallo.
Sgranai gli occhi. Sapeva in che situazione era la capitale, cosa gli passava per la testa?
Almeno così puoi vederlo, Clio.. Dì la verità che non desideravi altro ...
Quella voce melodiosa e insopportabile si fece strada nella mia mente, non potevo certo permettere a quella parte di me di uscire allo scoperto, ci mancava solo!
La ignorai e mi concertai sui suoi uomini di scorta, li avevo approvati personalmente, e mi sembravano sufficientemente attenti in quelle circostanze.
Ma era lui a monopolizzare la mia attenzione, splendido come sempre.
Salutava la folla con un meraviglioso sorriso dipinto sul volto.
E per un breve istante, mi parve di vederlo voltassi verso di me.
Il verde nei suoi occhi era intenso come lo ricordavo, chinai lievemente il capo, in un cenno di rispettoso saluto.
Mi chiesi se si fosse accorto di me, poteva aver semplicemente guardato nella mia direzione.
Rientrai così nella stanza e mi sedetti al grande tavolo, cercando di concentrarmi sul da farsi della giornata, con scarsi risultati.
I miei occhi continuavano a vagare su quella finestra, anche se da li potevo vedere solo il cielo azzurro.

Guisgard
17-01-2014, 01.49.50
“Il monastero di San Michele Arcangelo” disse l'uomo ad Altea “si trova oltre quella via montana... imboccatela e percorretela tutta... alla fine vi troverete davanti a quel santo luogo...”
Tyssen ringraziò e la carrozza ripartì.
Seguirono così le indicazioni di quell'uomo e dopo un po', risalendo un dolce pendio, giunsero ad una cappellina, nella quale vi era l'immagine dell'Arcangelo Michele.
“Il monastero” fece Gyen “non deve essere lontano...”
Continuarono e poco più avanti trovarono il santo edificio.
Era un monastero molto antico, preceduto da uno spiazzo e dal quale si poteva ammirare gran parte del territorio sottostante.
I tre scesero dalla carrozza ed entrarono nella chiesa che precedeva il chiostro.
Li accolse una navata di gusto paleocristiano, con l'immagine di Cristo Pantocratore a dominare nell'abside.
E davanti all'altare i tre videro un monaco raccolto in preghiera.
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Guisgard
17-01-2014, 01.55.08
Il contrabbandiere fissò Elisabeth, come a volerne comprendere le intenzioni.
“Non so cosa abbiate in mente” disse “ma, non so... non abbiamo poi molta scelta... e sia voglio fidarmi di voi, anche se so già che me ne pentirò... speriamo di portare a casa la pelle almeno...” guardò allora il vecchio “... dove possiamo trovare Colpen ora?”
“Alla locanda...” fece il vecchio “... è sempre là, in attesa di polli da spennare...”
“Già...” annuì l'altro “... e sia... tu resta qui e bada di farti spennare anche da altri...” e con Elisabeth raggiunse la locanda.
“Mi raccomando...” mormorò alla donna prima di entrare “... niente mosse azzardate... Colpen è dannatamente furbo... e smettetela di accomodarvi i capelli in quel modo, perchè quando lo fate non riesco a concentrarmi...” le fece l'occhiolino ed entrarono.
Videro Colpen ad un tavolo e lo raggiunsero.
“Salute, vecchio mio...” lo salutò il contrabbandiere.
“Daizen? Tu?” Meravigliato Colpen. “Cosa ci fai qui? Sei forse venuto a pagare il tuo debito?”
“No, gli affari li trattiamo tra noi, lo sai e qui c'è troppa gente...” ridendo la canaglia “...avevo voglia di una partitina.”
“L'ultima volta” ridendo Colpen “ti ho quasi tolto anche le brache...”
“Infatti...” annuì Daizen “... ma non sono io a sfidarti... ma lei...” indicando Elisabeth “... e non credo sarà tanto facile toglierle la gonna...”
“E' la tua nuova fiamma, canaglia?” Fece Colpen.
“No, è troppo abile nel gioco.” Ironico Daizen. “Non potrei mai fidarmene.”

Guisgard
17-01-2014, 02.02.45
Il nano, sorpreso e meravigliato dal vedere giungere quel carro con la bella Eilonwy, sorrise e saltellando si avvicino al veicolo.
“Orbene, mia damigella.” Disse allegro e con un garbato inchino. “Siete giovane e assai bella.” Con fare teatrale. “Ciò che vi indicherà il mio consiglio” continuò “vi farà giungere a destinazione in un batter di ciglio.” Rise. “La strada vi dirò per quel reame” aggiunse “dove vivon valenti cavalieri e cortesi dame.” Fece una piroetta. “Ad Afravalone vi farò giunger con agio” tornando ad inchinarsi “qualora da voi avrò prima un bel bacio!”
“Questa poi!” Esclamò Aladiah. “Costui parla in rima!”
“Si, ogni mia parola è scandita da rima” rispose lesto il nano “così da fissarla nella memoria assai prima!”

Guisgard
17-01-2014, 02.08.49
La parata, la folla in delirio, rulli di tamburi e squilli di trombe.
E poi il lungo corteo che lo precedeva, le guardie ai lati per proteggerlo e infine i valletti a chiudere la parata.
Così, tra feste e deliri, il popolo salutava il ritorno di Karen, principe ereditario.
Clio osservò la scena, per poi ritornare nella sua stanza, cercando, per quanto possibile, di riprendere il suo lavoro.
Ma il pensiero che il principe fosse ritornato occupava ormai ogni momento della ragazza.
E ad interrompere quel flusso di pensieri ci pensò Astin.
Il luogotenente bussò ed entrò nella stanza.
“Capitano...” disse “... sua altezza il principe è giunto al Palazzo Reale... i nostri uomini hanno fatto il loro dovere, anche se la situazione era tranquilla in città. Tuttavia siete stata convocata domattina dal Senato. Dovete presiedere il discorso di benvenuto che i senatori proclameranno davanti al principe.” Annuì. “Ah, c'è dell'altro, capitano... il mio uomo, la spia da inviare fra i ribelli... ecco, non so spiegarlo, ma sembra sia sparito... pare sia partito di corsa, richiamato da motivi... come dire... di famiglia... si dice che abbia ricevuto una lettera da parte di un notaio, circa un'improvvisa eredità...” Astin fissò perplesso Clio “... cercherò qualcun altro di cui fidarmi, capitano... se non avete altri ordini per me, col vostro permesso andrei...”

Guisgard
17-01-2014, 02.26.07
Il grido disumano di Mein, schiacciato sotto quell'enorme piede, gelò il sangue di Guisgard e dei suoi compagni.
E la scena che si mostrò loro fu raccapricciante.
Un essere gigantesco, dall'aspetto mostruoso, si presentò loro.
Tutto in quello appariva bestiale e grottesco.
Non solo le misure, spropositate ed innaturali, ma anche gli occhi, rossi come carboni ardenti, la pelle, squamosa ed unta, i denti, che sembravano affilati come tenaglie.
Indossava una giubba fatta di pelli e calzoni che gli arrivavano alle ginocchia.
Ed emanava un fetido che toglieva il respiro.
Nel vederlo, dopo un primo momento di paura ed incredulità, alcuni di quei cavalieri estrassero le spade.
“Aspettate...” disse loro Guisgard “... mettetele via...”
“Vuoi che non ci difendiamo da quel gigante forse?” Fissandolo Hands.
“Non servirebbero a nulla...” replicò Guisgard “... gli farebbero il solletico, se anche si riuscisse ad usarle contro di lui...”
Il gigante, intanto, sollevò il piede e raccolse quanto restava del corpo del povero Mein, per poi mangiarlo con voracità.
E a quella scena alcuni dei cavalieri vomitarono per il disgusto.
“Chi siete?” Masticando il gigante.
“Siamo...” fece Guisgard restando in mezzo ai suoi compagni “... siamo cavalieri... diretti nelle terre di Sygma...”
“Sygma?” Ripetè il gigante, ingoiando il suo innaturale pasto umano. “Mai sentita. O forse si... e cosa ci fate nel mio castello?”
“I nostri cavalli erano stanchi” rispose Guisgard “e in verità anche noi... poi vedendo questo sontuoso maniero, beh, abbiamo pensato si trattasse della dimora di un re... ed i re sono generosi, offrendo ai cavalieri erranti accoglienza ed ospitalità...” mostrando un timido sorriso.
“Io non sono un re.” Sbottò il gigante. “Sono un barone.”
“Perdonate allora...” con un inchino Guisgard “... ma la vostra maestosità ci aveva indotto a ritenervi un re... ma siete comunque di sangue nobile e ciò ci conforta... quale re servite? O magari siete vassallo di qualche vescovo?”
“Re?” Ripetè divertito il gigante. “Vescovi?” Rise in modo fragoroso, intimorendo ancor più quei cavalieri. “Io servo solo il mio signore!” Esclamò. “Ed egli è più grande di tutti i re e di tutti i vescovi della Terra!”
“Allora siete fedele a qualche imperatore, o forse addirittura al Papa di Roma?” Fissandolo Guisgard.
Il gigante si abbandonò ad una risata ancora più assordante.
“Io servo un principe!” Sedendosi su una delle sue enormi sedie. “Un grande principe!”
“Bene!” Esclamò Guisgard. “Allora egli sarà lieto dell'ospitalità che ci concederete, visto che noi ve la domandiamo in nome di San Raffaele Arcangelo, protettore e custode dei viaggiatori!”
“Che mi importa di San Raffaele!” Tuonò il mostro. “Io obbedisco a ben altro signore! Sono Passato, servitore di Meridiano, principe infernale e signore dell'Accidia!”
“Il servo di un demone!” Gridò Emmas. “Siamo perduti!”
E con gli altri corse a nascondersi sotto la monumentale tavola.
Ma il gigante Passato, lesto, riuscì ad afferrare Slhas.
Lo lasciò prima penzolare tenendolo in mano e poi gli staccò una gamba, tra le grida di dolore del malcapitato cavaliere.
Strinse allora la gambiera del povero Slhas, fino a farne uscire la carne, per poi succhiarla avidamente.
Prese infine anche il resto del suo corpo e schiacciò la corazza fra le dita allo stesso modo della gambiera, facendone così uscire carni e viscere.
E mangiò bramosamente davanti agli altri cavalieri che assistevano impotenti e terrorizzati.
E tutto ciò mentre il povero Slhas gridava delirante di dolore.
“Ora” con la bocca e le mani ancora sporche del sangue del cavaliere “questo fugace pasto mi ha messo voglia di musica...” e ridendo il gigante estrasse dalla sua sacca una rudimentale rotta.
E cominciò un canto stonato:

“Oh... vedo indugiar...
oh... di sangue un mar...
E ad orribili forze lo consacrerò...
e del mio signore il favor sempre avrò!”

E quel canto rimbombò assordante nelle orecchie e nelle teste dei cavalieri, quasi a portandoli alla pazzia.
“E' finita, Guisgard!” Urlò Cossel. “Moriremo qui e non raggiungeremo mai Sygma!”
“No...” mormorò lui “... non fino a quando saremo ancora vivi...” fissò poi l'orribile mostro “... amate dunque l'arte, mio titanico signore?” Facendo timidi passi verso di lui. “Ciò ci allieta... anche noi siamo uomini d'arte...”
“La musica” fece Passato “è quanto di più divino esista al mondo.”
“Avete ragione...” annuendo Guisgard “... gli antichi infatti ponevano note tra le rime, unendo così musica e poesia...”
“Cosa pensi del mio canto?” Chiese il gigante al cavaliere.
“E' bello!” Intervenne, seppur non interpellato, Cossel. “Bellissimo! Meraviglioso!”
“Non lo dici convinto...” fissandolo il mostro “... vuoi ingannarmi...” allungò allora la mano per afferrarlo.
“Aspettate!” Gridò Guisgard. “L'avete chiesto a me, no? Non badate ai miei compagni! Essi non s'intendono d'arte!”
“Prima avevi detto” mormorò Passato “che siete uomini d'arte...” fermandosi e Cossel ne approfittò per tornare a nascondersi sotto la tavola “... non era dunque vero?”
“Certo che lo era!” Urlò Guisgard. “Ma amare l'arte non basta per comprenderla davvero! Loro” indicando i suoi compagni “ascoltano musici e poeti, ma non possono certo comporre, né dunque giudicare in pieno un'opera!”
“Allora con voi è sprecata la mia arte!” Disse il gigante.
“Non con me...” ridendo Guisgard.
“Sei dunque un artista?”
“Certo!”
“Componi musica come me?”
“No, ma amo raccontare storie...” lesto Guisgard “... al suono della mia ocarina...” mostrando lo strumento al gigante.
“Dimmi allora cosa ne pensi della mia musica.”
“Io credo” osservò Guisgard “che sono bei versi... intrisi di un sincero slancio ed altamente evocativi... tuttavia” sospirò “manca loro qualcosa...”
“Che mancanza ci trovi tu?” Sul punto di adirarsi il gigante.
“Sono belli, a tratti meravigliosi...” spiegò il cavaliere “... ma infondo qualsiasi artista potrebbe arrivare a comporli... voglio dire... se quella canzone l'avesse composta un Esiodo, una Saffo, persino un Pindaro o un Virgilio, beh, non si potrebbe non gridare al genio assoluto... ma è una soglia che l'animo mortale ha già raggiunto... con quella vostra musica potreste gareggiare con Omero o con Dante... ma davvero questo volete? Attraversare vie già battute da altri? Quando invece con le vostre qualità potreste eccellere?”
Il gigante lo fissò pensieroso.
“Si, hai ragione...” mormorò poi “... sento spesso che potrei superare ogni arte conosciuta... si, è vero... hai letto bene nella mia arte, cavaliere...”
Guisgard rispose con un inchino, per poi voltarsi verso i suoi compagni che assistevano nascosti.
E con uno sguardo cercò di tranquillizzarli.
“Fammi ascoltare come suoni quel tuo strumento...” ordinò il gigante.
E Guisgard cominciò a suonare la sua ocarina.
“E mentre suoni” aggiunse Passato “narrami una storia... e se mi piacerà, come premio, ti mangerò per ultimo...” ed abbozzò un inumano ghigno.
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Eilonwy
17-01-2014, 02.36.34
Un bacio? Da me?
"Ah ah.....volete un bacio? Veramente? E va bene, ma solo uno!" dissi ridendo.
Guardai veramente divertita i miei compagni di viaggio e dissi: "Dopotutto è l' unico modo.....e non chiede di certo la Luna!".
Scesi dal carro, mi avvicinai al piccolo uomo e mi abbassai alla sua altezza.
Posai delicatamente le coralline labbra sulla sua ruvida guancia.
Dopo avergli dato quel bacetto, mi rialzai. Gli avevo lasciato un' impronta di un bacio bianca come la neve e la sua guancia si stava congelando.
Prima che Sir Riccardo se ne accorgesse, con un gesto della mano gli scongelai la guancia.
La cosa che mi sorprese era che pur avendogli dato quel glaciale bacio, sembrava contento di quel gesto di affetto.
"Perdonatemi Messere....adesso, per favore, potrei sapere la strada?" chiesi gentilmente a bassa voce.

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Parsifal25
17-01-2014, 14.54.27
Indicai' la via per raggiunger i miei commilitori e ci dirigemmo lungo la strada maestra:
"Non temete Gufo......credo non ci sia il bisogno di andare al mercato degli schiavi....saprete sicuramente contrattare con la mia compagnia...."

Ascoltai' Alonius e compresi che non aveva tutti i torti, ma se non raggiungiamo Afravalone non potremo mai saperlo......

" Non hai tutti i torti....amico mio.....ma non possiamo non seguir il Gufo.....per adesso, ci conviene star con loro poi una volta giunti sul posto potremo prendere in considerazione tutte le opzioni da adottare. Fidat......non ti impaglieranno....." lo carezzai' sul petto e gli sorrisi.

Clio
17-01-2014, 15.24.54
Annuii ad Astin.
"Ottimo lavoro, l'importante è che sia arrivato sano e salvo.. Vedremo se ci vorranno misure particolari per garantire la sua sicurezza.. Ma la gente sembrava felice del suo ritorno, meglio così...".
Ascoltai poi il discorso sulla spia.
"Beato lui.. Vedi quello che riesci a fare.. Non c'è altro., Astin.. Grazie d tutto.." Sorrisi.
Rimasta sola, ripensai alle parole del mio fedele luogotenente.
Il discorso del senato, scossi la testa, come se i senatori fossero felici di rivedere Karel in città.
Lo chiami per nome adesso? Credevo lo ritenessi.. Troppo!
Ancora quell'impertinente parte di me, la ignorai nuovamente.
Cercai di fare ordine nei miei pensieri, ma continuavo a distrarmi.
Beh, ormai devi pazientare... Domattina lo vedrai, domattina potrai parlargli..
Battei forte il pugno sul tavolo, era davvero troppo.
Lanciai un occhiata fuori dalla finestra, era ora di pranzo ormai.
Scesi così nella mensa, dove i miei uomini erano già radunati.
Mi sedetti in mezzo a loro, come sempre.
La loro presenza mi tranquillizzò non poco, e sperai che i loro discorsi quotidiani potessero servire a distrarmi.

Altea
17-01-2014, 16.13.09
Prima di entrare al monastero indossai il pesante mantello e alzai il cappuccio, era sempre qualcosa..in mancanza di un velo.
Entrammo e ci trovammo in una chiesa, si sentivano solo i passi delle nostre scarpe attraversare la navata finchè giungemmo davanti all'altare, e qui vi era un frate intento a pregare.
In silenzio accesi una candela davanti alla effige di San Michele Arcangelo, il mio santo patrono sempre pronto ad ascoltarmi, e poi una davanti a quella di San' Antonio Abate.
Mi avvicinai al frate e mi raccolsi in preghiera, poi mi voltai verso di lui..."Padre..scusate se vi disturbo..veniamo da parte di lady Consel e abbiamo una missiva da consegnare all' Abate Nicola...voi sapete dirci se si trova in questo monastero?".
Fui diretta..senza troppi giri di parole..e in cuor mio speravo di essere arrivata nel luogo giusto.

Guisgard
17-01-2014, 18.09.29
Clio, così, raggiunse i suoi per il pasto.
I soldati erano di buonumore, soprattutto per l'aria di festa che attraversava la città.
Il ritorno del principe aveva rianimato non poco l'atmosfera cittadina, che era invece apparsa molto triste nei giorni precedenti a causa dell'attentato da parte dei ribelli.
E tra le varie chiacchiere, alcuni soldati discutevano del possibile ruolo del principe Karel in quel particolare momento.
“Per me sarà solo un peso, vedrete...” disse uno di loro “... vorrà risolvere lui i problemi e finirà per dare noie a tutti...”
“Sciocchezze...” replicò un altro soldato “... appena sarà nominato il Senatore Supremo, vedrete che il nostro principe sarà subito messo al suo posto... e non escludo che poi possa seguire l'esempio di suo zio il re ed andarsi a chiudere in uno dei tanti castelli che fanno da corti itineranti della nostra Corona!”
Il tardo pomeriggio trascorse così ed in breve la caserma fu avvolta dal silenzio dell'imbrunire, già ambasciatore del crepuscolo, che sembrava però fare contrasto col clamore che ancora proveniva dalle strade e dalle piazze.
Verso sera, poi, Astin ritornò ad occuparsi dei turni di guardia.
“Capitano...” raggiungendo Clio “... perdonatemi, ma non ho potuto notare che apparite pensierosa... c'è forse qualcosa che vi turba? Forse dovreste andare a letto prima stasera... domattina vi attendono in Senato per il discorso che si terrà in presenza di sua altezza...”

Guisgard
17-01-2014, 18.13.09
Alonius fissò Parsifal con un'espressione perplessa.
“Spero tu sappia il fatto tuo...” disse a voce bassa “... il cielo minaccia tempesta...” alzando gli occhi in alto “... e non mi dice nulla di buono...”
Gufo Scarlatto, allora, seguendo le indicazioni di Parsifal, fece dirigere la brigata lungo la via maestra.
Verso la metà del pomeriggio, infine, i mercenari avvistarono da lontano un campo con vari accampamenti.
Il luogo però apparve subito stranamente silenzioso.
“Troppo tranquillo...” fece Gufo “... solitamente un campo di guerrieri è tutt'altro che così silenzioso...” fece arrestare il passo alla brigata “... Boyke...” chiamò il suo fedele “... noi attenderemo qui... tu avvicinati al campo e controlla la situazione...” Boyke annuì e cavalcò verso il campo.
Ritornò poco dopo.
“Allora?” Chiese Gufo.
“Tutto è bruciato...” spiegò il mercenario al suo capo “... ci sono i resti di chi abitava presso gli accampamenti... qualcuno ha assalito il campo, massacrato e fatto razzie...”
“Maledizione...” mormorò Gufo, per poi voltarsi verso Parsifal “... chi ha potuto fare questo? Se i vostri commilitoni erano abili come ci avete detto, allora chiunque abbia assalito il campo doveva essere davvero temibile...”

Guisgard
17-01-2014, 18.15.10
Il monaco salutò con un cenno del capo Altea ed i suoi due compagni di viaggio.
“L'abate Nicola...” disse sorpreso “... oh, voi cercate dunque proprio lui? Eh, ahimè, egli non è più qui da tempo ormai...”
“E' forse morto?” Fece Gyen.
“No, no...” scuotendo il capo il monaco “... è vivo e in piena salute spero. Anzi, ne sono certo. Intendevo dire che non vive più qui con noi al monastero. Ma se quella missiva a lui destinata è così importante, io posso portarvi dal nostro priore... egli saprà spiegarvi tutto... volete?”

Guisgard
17-01-2014, 18.19.40
Il nano sorrise e fece una piroetta dopo il bacio di Eilonwy.
“Speriamo mantenga la parola...” disse Aladiah.
“Quel vostro bacio era un brivido” recitò il nano “e il viso lascia dolcemente livido.” Saltellò. “E or ch'avete pagato quel pegno” allegro e soddisfatto “come promesso, vi indicherò il regno!” Rise. “Prendete del bivio sol la destra” indicò “poichè la sinistra è assai maldestra.” Annuì. “Seguite poi il sentiero che taglia il bosco” si raccomandò “e non lasciatelo o finirete in quel luogo invero assai losco.” Avvertendoli. “E quando querce e olmi si apriranno” con fare teatrale “davanti a voi le guglie e le torri di Afravalone appariranno!” Mostrò un vistoso inchino e tornò a sedersi ai piedi del bivio.

Altea
17-01-2014, 18.40.14
"Penso che parlare col priore sia una ottima soluzione..sicuramente ci saprà dire qualcosa di questo frate..chi sia, perchè lady Consel confida molto in lui..e forse...dove si trova ora" mi rivolsi di nuovo al frate..."Certamente, vi saremmo grati, poichè questa missiva è troppo importante..gentilmente, se vorreste condurci dal priore".
In me nasceva la speranza che forse avremmo, quasi, avuto qualche buon indizio su come incontrare questo Abate.

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Clio
17-01-2014, 18.43.26
Sorrisi ad Astin.
"Hai ragione, non riesco a stare concentrata oggi.. Troppe cose sono successe negli ultimi giorni.. Troppe domande senza risposta, troppi scenari inquietanti.." Sospirai "E domani non sarà da meno.. Ma lamento qui tutto è tranquillo, posso ritirami prima.. Fammi chiamare se ci fosse bisogno..".
Tornai così nei miei alloggi, ritrovandomi improvvisamente stanca.
Contrariamente ai miei timori, mi addormentai in un baleno, per po' i svegliarmi riposata alle prime luci dell'alba.
Avevo sognato qualcosa, ma non riuscivo a ricordarlo.
Tanto meglio, non avevo tempo da perdere.
Mi preparai accuratamente, lasciando i capelli sciolti sopra il mantello.
La corazza, la preziosa spada al fianco, ed ero impeccabile come sempre.
Sicuramente rispetto alle altre donne avevo una scelta molto ridotta in fatto di abbigliamento.
Scesi al pian terreno, mangiai qualcosa di veloce, assisucrandomi che non ci fossero problemi.
Presi il mio cavallo e mi avviai verso il palazzo dei migliori.
Lì, mi attendevano i senatori e il principe Karel.
Smontai dal mio fidato baio, e, dopo averlo affidato ad una guardia, entrai a passo sicuro nella grande sala del consiglio.

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Eilonwy
17-01-2014, 19.43.09
"Grazie mille...Messere!!! Arrivedervi!!!" dissi soddisfatta di aver fatto una buona azione a quel nanetto.
Presi la strada che mi era stata consigliata e in meno di venti minuti arrivammo a quel sentiero che tagliava un bosco. Spronai ancor di piu' Dante ad andare piu' veloce.
Anche se mancava poco ad Afravalone e saremmo arrivati verso mezzogiorno, avevo una certa fretta di giungere nel palazzo di Lady Galatea.
All' improvviso, fummo fermati da sette minacciosi briganti.
Per fortuna ero armata della mia fidata Spada di Fuoco Fatuo, del mio arco e delle mie frecce.
Per non parlare dei miei poteri congelanti da sirena.

elisabeth
17-01-2014, 21.52.13
Daizen...ecco come si chiamava il contrabbandiere..e dovevo arrivare sino in quel covo puzzolente per saper....lo avrei incenerito, ma avevo bisogno di lui e dei suoi cavalli.....La discussione era carina......la mia gonna per le sue braghe...fantastico.....una volta avevo per sbaglio dato fuoco ai pantaloni di Mastro Folletto....fui messa in punizione....ma non me ne pentii mai.....mi divertii un mondo......" la donna di Daizen, ci sto pensando.....infondo e' una bella canaglia, forse voi lo conoscete meglio di me.....ma a questo penseremo dopo, dunque, mi hanno detto che siete il miglior giocatore e anche baro devo dire di dadi........Io sono la figlia del miglior giocatore di dadi delle terre del Nord.....Ho lasciato molti uomini ...in mutande...inteso....senza neanche un taddeo per una pinta di birra.......allora ho pensato, che avrei voluto sfidarvi ...credo che si potrebbe fare ...... dobbiamo solo decidere la posta in gioco....."...mi sistemai i capelli raccogliendoli dietro la nuca , lasciando volutamente scoperto il collo........sorridendo mielosa a Daizen....." Avete visto com'era facile parlare con Sir Colpen......infondo sembra un gentil'uomo "....

Parsifal25
18-01-2014, 02.03.27
"Klaus!!!" spronai' il cavallo al massimo della velocità.
"Alonius!!! Vola......vedi se trovi qualcosa di strano......temo che il peggio sia arrivato. Le scritte su quelle lapide......erano veritiere..."

Mi volsi verso il Gufo e dissi: "Compagno.....meglio che tu rimanga qui con i tuoi uomini.....qualcosa di sinistro circola in mezzo a noi. Penso, che Afravalone.....sia solo l'inizio....."

Mutai' la mia forma in quel di Reienhearth, soltanto il potere custodito dal manto poteva svelare l'arcano. Spari' fra le nebbie oscure che segnavano il mio passo.

Guisgard
18-01-2014, 02.36.22
“Davvero interessante...” disse Colpen con un vago sorriso, senza togliere gli occhi da quelli di Elisabeth “... in verità posso definirmi un gentiluomo e come tale non potrei mai lasciar cadere una richiesta di così affascinante donna...” prese due dadi d'onice “... si, una partita... un lancio soltanto... uno per me ed uno per voi...” fissando la maga “... chi fa il punteggio più alto vince l'intera posta in palio...” sorrise, tradendo sicurezza “... già, ma qual'è la posta in palio? Io pensavo a quattro bei cavalli che ho da poco vinto...” per un momento guardò Daizen “... ma voi?” Rivolgendosi di nuovo ad Elisabeth. “Voi cosa punterete invece, milady? Potrei proporre io... diciamo una bella notte d'amore col sottoscritto?” “Ehi, Colpen...” scattò Daizen “... per chi l'hai presa? Per qualcuna delle tue baldracche?”
“Calma, amico mio...” ridendo Colpen “... deve essere la nostra abile giocatrice a dover scegliere... magari lei ci sta... infondo afferma di essere in gamba nel gioco...”

Guisgard
18-01-2014, 02.44.09
Parsifal così, ripresa la forma di Reienhearth, lasciò la compagnia dei Gufi e cavalcò in quello spettrale e desolato scenario.
Si ritrovò, infine, in uno strano scenario, quasi incantato.
Era davanti ad un piccolo stagno dalle acque verdastre e fumanti.
Udì allora delle voci confuse.
Poi dei vaghi suoni.
Sempre più vicini.
All'improvviso davanti a lui si mostrò un piccolo corteo.
Davanti procedevano dei monaci intenti a recitare i Divini Misteri del Santo Rosario.
In ultimo, a chiudere il corteo, vi erano dei suonatori di tamburi, che intonavano mesti colpi.
Nel mezzo di quella processione, su di un piccolo carro, vi era una bara vuota.
Ad un tratto una bambina emerse dalla vegetazione circostante.
“In quella bara” disse a Parsifal “ci sarà colui che perderà il duello tra te ed il tuo nemico, cavaliere...” per poi svanire.
Anche il corteo uscì dalla vista di Parsifal.
Poi il battito d'ali di Alanius fece come destare il cavaliere.
“Parsifal...” posandosi il falco sul suo braccio “... cos'hai visto?”

Guisgard
18-01-2014, 02.48.51
Il monaco condusse così Altea ed i suoi due compagni dal priore del monastero.
I tre furono allora presentati al religioso che subito li invitò a sedersi.
“Dunque voi state cercando l'abate Nicola...” disse ai tre avventurieri “... in verità egli soggiornò per un po' in questo monastero... venne qui per alcuni suoi studi... l'abate è infatti un uomo di profonde conoscenze, sia in campo filosofico che teologico. Inoltre è autore di diversi trattati che riguardano la demonologia... egli è un uomo straordinario... di una sensibilità spirituale fuori dal normale... nei mesi che restò qui, non solo tenne lezioni per i novizi, ma operò anche alcuni esorcismi su fanciulle e fanciulli... e fu proprio questa strana frequenza di possessioni su giovani vittime che lo spinse a restare qui più del previsto... lui riteneva che qualcosa, presente in queste terre, provocasse questo genere di fenomeni... alla fine, però, decise di lasciare il monastero...”
“Per quale motivo?” Chiese Tyssen.
“L'abate Nicola” spiegò il priore “è un'anima ascetica... egli è uomo solitario, un eremita, un mistico... e questo suo bisogno di solitudine spirituale gli fece maturare la scelta di lasciare il monastero...”
Tyssen fissò la bella avventuriera che era accanto a lui, poi tornò a guardare il priore.
“Voi sapete dov'era diretto?” Domandò poi al religioso.
“Egli non disse nulla circa una sua possibile destinazione...” mormorò questi “... tuttavia qui in monastero l'abate strinse amicizia con un giovane novizio... praticamente egli divenne il suo allievo... forse potrebbe fornirci lui un qualche indizio...”

Guisgard
18-01-2014, 02.53.50
Sette uomini, all'improvviso, bloccarono il cammino del carro, sul quale viaggiavano Eilonwy, Riccardo, Aladiah e Coco.
“Ehi...” disse il Cherubino “... chi siete? Cosa volete?”
“Calma, amico...” fece uno di quelli, che dall'atteggiamento sembrava essere il capo della banda “... sono tempi difficili questi... e noi viviamo in questa foresta tutti soli... dunque credo sia un nostro diritto richiedere un piccolo contributo, volontario, ai vari viandanti che incontriamo... non trovi?”
Gli altri della banda cominciarono a sghignazzare.
“Razza di furfanti...” mormorò Riccardo, per poi tentare di estrarre la spada.
Ma il bel cavaliere era ancora troppo debole a causa di quella ferita e dunque fu poco lesto nell'impugnare la sua arma.
Alcuni di quei briganti, allora, alzarono le loro balestre contro il carro ed i suoi passeggeri.
“Molto bene...” fece il loro capo “... ora siete tutti sotto tiro... dunque che nessuno si sogni di fare l'eroe o darò l'ordine ai miei di sparare... ed ora, da bravi, vuotate le tasche e non vi accadrà nulla...”
“Meglio fare come dicono...” disse Coco.

Guisgard
18-01-2014, 03.01.00
Clio raggiunse il palazzo dove si riuniva il Senato.
Era questa la più antica e nobile assemblea sorta nel regno.
La tradizione narra che fu istituita, in una sua forma arcaica, dal leggendario Re Scorpione, uno dei primi sacri monarchi di Afravalone.
Il Senato sorse così per consentire ai membri più anziani dell'aristocrazia di poter avere diritto di parola e confrontarsi con i sovrani.
Col tempo il Senato divenne il cuore del Consiglio dei Migliori, ossia l'assemblea suprema dell'intera aristocrazia Afravalonese, per vedere poi crescere sempre più il suo potere.
Fatigas di Suession, grande filosofo del reame, riconosceva in questa coesione di poteri il vero segreto dell'ordine, Afravalonese: la Corona rappresentava il potere del re, il Senato quello dell'aristocrazia ed infine i Comizi Borghesi, dove si riunivano gli uomini adulti, non nobili, del reame in grado di portare le armi.
Il Capitano della Guardia Reale fu allora fatto entrare nella grande sala in cui i senatori deliberavano.
E nonostante l'austerità che richiedeva il suo ruolo, Clio appariva bellissima.
Sin dall'adolescenza suo padre aveva voluto per lei un'educazione maschile, visto che il suo destino era quello di dover portare le armi.
Ma la sua bellezza e la sua eleganza avevano più di una volta indotto alcune dame di corte a nutrire una vaga gelosia, mista ad ammirazione, per la nobile spadaccina.
Tuttavia, i suoi indubbi meriti in battaglia, la fedeltà delle sue truppe e la stima di gran parte dei senatori, avevano ben presto fatto guadagnare alla ragazza il rispetto e la considerazione di tutta la corte.
E quella divisa ufficiale, nonostante tutto, non riusciva a celare il fascino del giovane capitano.
La ragazza, dai lunghi e mossi capelli biondi, aveva carnagione chiara, lo sguardo luminoso e ardente, impreziosito da meravigliosi occhi blu e aggraziato dalla leggerezza delle sue palpebre.
La divisa, riccamente cucita con lo sfarzo consentito agli ufficiali, consisteva in un'aderente giubba verde smeraldo, stretti pantaloni lillà racchiusi da alti stivali di pelle ed un lungo mantello bianco.
All'improvviso tutti i presenti si alzarono in piedi.
Nella sala entrò il principe Karel.

Eilonwy
18-01-2014, 03.15.28
"Scordatevelo.....noi non daremo proprio niente!!! Perchè non andate a sgobbare come tutti? Ah ecco perchè!!! Perchè siete degli incapaci buoni a nulla capaci solo di minacciare una povera fanciulla, un messaggero di Dio, una fatina e un ferito....dovreste vergognarvi !!!" dissi freddamente con coraggio e severità.
La mia spada e le mie frecce non sarebbero servite a niente!
Dovevo utilizzare per forza i miei poteri, dato che con quelle balestre ci avrebbero fatto secchi in un secondo.
In quel momento era piu' importante salvarsi la pelle. Speriamo che a Sir Riccardo non gli venga un colpo.
"Scudo di Ghiaccio!" gridai e subito si formò uno scudo protettivo a cupola di ghiaccio impenetrabile ed indistruttibile.

http://imagizer.imageshack.us/v2/640x480q90/577/tf9c.jpg

Altea
18-01-2014, 12.18.32
Ascoltavo, attentamente, il priore..quindi questo frate era una sorte di antidemone..un esorcista e conoscitore della filosofia e teologia..ma con uno spirito solitario..quindi si era ritirato da qualche parte..il che rendeva tutto più difficile trovarlo.
"Un novizio avete detto..era suo allievo?E' possibile parlare con lui, magari potrebbe darci maggiori informazioni" chiesi al priore gentilmente ma ero anche dubbiosa e davanti a lui espressi i miei timori a Gyen e Tyssen.."Tutto questo sta diventando più complicato, ma non parlo per la missione di trovare l'abate Nicola ma ho una strana sensazione" e guardai negli occhi Tyssen meravigliandomi dell'interesse che aveva dimostrato prima col priore "Lady Consel parla di qualcosa..e invoca l'aiuto di questo frate per la sua famiglia e per il suo regno..ovvero Capomazda..vero Gyen?" e guardai il nano cercando un segno di approvazione "e sto ripensando al paese di minatori appena lasciato vicino Tylesia..e di quel maestro e il suo apprendista..quel maestro sapeva benissimo, a mio parere, che l'abate si trovasse qui visto la sua espressione del volto quando lo ho nominato e anche perchè ci ha consigliato subito questo monastero" rimasi un attimo in silenzio e ripresi seriamente.."Ciò che mi preoccupa..era il loro anticlericalismo e la non fede in Dio, almeno nel nostro, e il discorso del locandiere sul fatto si stanno formando segretamente delle fazioni contro la Chiesa...e ho l'impressione dietro vi sia qualcosa di surreale..forse nel regno di lady Consel sta succedendo la stessa cosa e chiede l'aiuto di un frate..esorcista..appunto. Potrebbe essere una mia supposizione, amici, ma penso più entreremo in questa storia e forse scopriremo fatti più grandi di noi...e difficili per noi tre da superare...non so voi ma io ho questa sensazione".

elisabeth
18-01-2014, 18.07.45
Presi tra le mani i due dadi.....l'onice era freddo....e la pietra era una mia amica particolare.......tra le mie dita essa cominciò a pulsare......grazie amica mia " Suvvia.....non voleva offendermi credo che Colpen abbia solo fatto la sua richiesta.....dunque i vostri quattro cavalli......la cosa mi piace ......io a letto con voi... potrebbe essere una notte speciale.....eccitante quanto gettare per un unica volta questi dadi sul tavolo......Infondo mio caro Dainzen...dovreste avere più fiducia nelle mie capacità.......sarà così che andrà, a me i Cavalli e a voi...la mia gonna.....ad un solo colpo.......".......potevo sentire il battito del cuore dei due uomini...Colpen per l'eccitazione......ero una donna,si sentiva vincente da subito......Dainzen.....era a disagio......io...ero tranquilla...

Tara La Banshee
18-01-2014, 18.36.14
Le Sarchie mi diedero le ultime istruzione e dopo avermi consegnato qualche provvista giunse il momento degli addii.
Volai fuori da quella grotta pronta ad affrontare le sfide che avrei incontrato nel mio percorso.
Seguii alla lettera le indicazioni che le tre donne mi avevano fornite ed, aiutata anche dai venti, arrivai a destinazione prima di quanto pensassi.
Planai dolcemente in un campo non lontano dal luogo che dovevo raggiungere.
Nascosi le mie ali sotto un ampio mantello e mi avviai.
Percorsi la strada guardandomi intorno e cercando di catturare ogni dettaglio.
La piccola cittadina brulicava di vita, bambini e animali correvano per le strade, venditori urlavano per incoraggiare i passanti all'acquisto, prestigiatori e truffatori intrattenevano la folla, ma un edificio più di tutti sembrava animato.
Dalla porta di legno sbiadito entravano e uscivano uomini e donne, vecchi e ragazzi.
Guardai l'insegna: La Taverna Del Toro Rosso. Si, ero nel posto giusto.
Mi feci largo tra la gente e riuscii ad entrare.
Fui subito sopraffatta dagli odori che infestavano la stanza, sporcizia, cibo, alcool, tabacco e profumi da quattro soldi usati dalla donne intrattenitrici del locale.
Cercai con lo sguardo l'uomo che le Sarchie mi avevano mostrato nel calderone, era lui a capo della spedizione.

Parsifal25
19-01-2014, 13.56.30
Mi allontanai' cosi' tanto dal gruppo del Gufo Scarlatto che alla vista non era più reperibile.

Andai' verso l'accampamento ove risiedeavano i miei compagni Mietitori, ma non vidi nulla......" possibile che i miei occhi mi abbiano ingannato cosi' facilmente? Le riesco a riconoscere le illusioni, ma......"

Nel frattempo che tentavo di capacitarmi di quel che stava succedendo, uno strano scenario prese forma dinanzi ai miei occhi. Vi era un corteo....dei monaci incappucciati che recitavano i Sacri Versi del Creatore, accompagnavano a suon di litanie una bara vuota ed il suo drappello. Soffermai' a guardar quello strano arcano ed una bambina in candide vesti spuntò dalla siepe vicina che mi rammentava che un duello a cui dovrò partecipare segnerà le sorti di un intero passaggio...... "cosa significava ciò.....quale doveva esser il mio compito.....Afravalone era in pericolo, i demoni che un tempo eran sigillati rischiano di tornare in terra......è un'immane puzzle ciò che si sta delineando lungo il mio cammino.....".

Di colpo mi senti' chiamare, era Alonius che andava constatando il mio status......ripresi conoscenza:
"Alonius......quel che ho visto......è una profezia: monaci incappucciati decantavan versi del Sacro Rosario in onor di una bara vuota scortata dal drappello privato......una bambina mi appare ed afferma che vi sarà un duello......duello mistico, credo...... perchè colui che morirà......sarà sentenziato con la mia spada.....cosa vuol dire? Raggiungere Afravalone, potrebbe aiutarci? "

Clio
20-01-2014, 01.00.50
Tutto era pronto ormai nella sala, non c'era, naturalmente, un posto per me.
Così, dopo aver salutato i senatori, raggiunsi gli uomini di guardia, e restai in piedi in mezzo a loro, rivolta verso la nobile assemblea, immobile, impassibile, in attesa.
E finalmente lui arrivò.
Era splendido, con l'abito bordato d'oro e il ricco mantello, portati con eleganza e raffinatezza.
Gli sorrisi, cordialmente, per poi inchinarmi come tutti i presenti.
Ero davvero curiosa di sentire cosa aveva da dire il senato.

Guisgard
20-01-2014, 01.23.57
Tara si ritrovò, così, in quella locanda.
Era un luogo come un altro, senza nulla di particolare in apparenza.
Ma cosa era accaduto?
Un attimo prima l'Icena era nella grotta delle Sarchie e ora invece era in mezzo a quella gente.
E nel mezzo?
Tara aveva avuto troppa fretta.
La sua mente ed il suo spirito, quando era ancora con le tre veggenti, già immaginava un seguito.
E questo aveva fatto si che la ragazza alata non vivesse appieno quel momento.
Le Sarchie infatti le avevano dato altri suggerimenti e forse qualche altro indizio sulla strada da seguire.
Ma lei, per la troppa fretta di andare, aveva prestato troppa poca attenzione.
Ed ora, come quando ci si sveglia da un sogno senza però ricordarne la forma, la sua mente appariva confusa.
Come se avesse dimenticato le ultime parole delle tre Sarchie.
Come un sogno.
Così appariva adesso l'incontro con le tre veggenti per Tara.
Un sogno metà dimenticato.
Ma proprio mentre la ragazza alata pensava di essere arrivata ad un punto morto, di aver smarrito passaggi importati per il suo cammino, ecco che la sua attenzione fu rapita da una voce.
Era quella di un ragazzino che vendeva fiori tra i clienti della locanda.
“Acquistate i miei gerani...” disse ad alcuni che bevevano al bancone “... non ne troverete di più belli... ho anche orchidee, primule e betulle...”
“Non ci servono i tuoi fiori, marmocchio...” fece uno dei clienti “... ora fila e lasciaci bere tranquilli...”
“Se volete...” mormorò il piccolo “... mio nonno sta coltivando una nuova specie di fiore... è rarissimo... mai è sbocciato qualcosa di simile...”
“Va via, non vogliamo i tuoi fiori...” disse un altro di quei clienti.

Guisgard
20-01-2014, 01.27.35
Tyssen e Gyen ascoltarono quelle parole di Altea, senza però riuscire a dare nessuna risposta o spiegazione alla bella avventuriera.
“Lady Consel” disse il nano “era sinceramente preoccupata per una minaccia che a suo dire gravava sul regno... una minaccia che riguardava anche la sua famiglia... per questo ha chiesto aiuto all'abate... ma di più io non posso sapere, madama...”
“Se volete” intervenne il priore “vi farò incontrare quel novizio che ha conosciuto l'Abate Nicola...” e chiamò uno dei monaci affinchè li accompagnasse dal giovane.
Altea ed i suoi due compagni, così, furono condotti nell'orto del monastero, dove vi era un giovane novizio.
“Fratello...” chiamò il monaco che li aveva accompagnati “... questi tre viaggiatori vogliono parlare con te... vi lascio soli.” ed andò via.
Il novizio allora si avvicinò ai tre.
“Pace e Bene, amici...” salutandoli “... sono Fratello Pich... in cosa posso aiutarvi?”

Guisgard
20-01-2014, 01.31.08
Colpen guardò Elisabeth e sorrise.
L'uomo era sicuro di se e già pregustava la sua vittoria.
Daizer, invece, appariva nervoso.
Non si fidava di Colpen e non pensava che una semplice donna potesse tener testa ad uno dei più abili giocatori d'azzardo della regione.
Tuttavia Elisabeth sembrava determinata.
Colpen prese così i suoi due dadi, ci soffiò sopra e comincio ad agitarli fra le mani.
“Chi farà il punteggio più alto” disse “vincerà la posta in palio.” E tirò i due dadi.
“Sei e cinque fanno undici!” Esclamò. “Un colpo niente male davvero.” Rise. “Per battermi dovete fare un doppio sei, madama. Cosa non semplice. Auguri comunque!” E fissò Daizer come se avesse già vinto.
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/c/c6/Dadi_antichi.jpg/640px-Dadi_antichi.jpg

Guisgard
20-01-2014, 01.33.08
Alanius ascoltò con attenzione ogni parola di Parsifal.
“Qualcosa di oscuro sta succedendo” disse il falco “e credo che Afravalone sia il punto di partenza di tutto ciò... in queste regioni abbiamo percepito la presenza di forse oscure... credo che tu sarai chiamato presto a decidere le sorti di qualcosa di importante... tuttavia il pericolo che corri è molto grande, stando alla visione che hai avuto... prima giungeremo ad Afravalone, prima conosceremo il nostro Destino...”
Ma proprio in quel momento un rumore di cavalli giunse ad interrompere il cavaliere ed il suo fedele falco.
“Parsifal!” Esclamò Gufo Scarlatto, seguito dai suoi uomini. “Siamo venuti a cercarvi. Eravate come svanito nel nulla. Avete scoperto qualcosa su coloro che hanno assalito il campo?”

Guisgard
20-01-2014, 01.38.09
I briganti che avevano assalito il carro di Eilonwy e dei suoi compagni restarono di sasso davanti a ciò che la ragazza aveva fatto.
Quella cupola di ghiaccio, come sorta dal nulla, aveva avvolto i quattro viaggiatori, mettendoli al riparo dalle balestre dei briganti.
Ma dopo quel momento di stupore ed incredulità, i fuorilegge puntarono le loro armi e cominciarono a bersagliare di frecce la cupola di ghiaccio.
Ma nessuna di quelle frecce riusciva a scalfire la barriera eretta dalla fanciulla.
“Capo...” disse uno dei briganti a colui che comandava la banda “... cosa facciamo? Che siano dei maghi?”
“Maghi o non maghi” con rabbia il capo “io voglio il loro carro e tutto ciò che trasportano... e poi...” aggiunse con bramosia “... voglio che quella ragazza sia mia stanotte... sono giorni che non metto le mani su una donna e non voglio farmi scappare quel bel bocconcino...”
“Serve un piano per farli uscire da lì, capo.” Mormorò un altro della banda.
“Lo troveremo.” Fece il capo.
Intanto, all'interno della cupola di ghiaccio, Eilonwy e gli altri cercavano di capire cosa stesse succedendo all'esterno.
“Accidenti...” fece Coco “... ed ora che si fa?”
“Semplice...” rispose Aladiah “... aspetteremo che quei briganti vadano via...”
“E lo faranno?” Chiese la fatina.
“Quando capiranno che non possono nulla contro questa cupola” spiegò il Cherubino “vedrai che si daranno per vinti e spariranno.”
Riccardo però appariva meravigliato da ciò che Eilonwy aveva fatto.
“Come siete riuscita a fare questo?” Domandò alla ragazza. “Chi siete voi veramente?”

Guisgard
20-01-2014, 01.44.26
Karel entrò nella sala e tutti i presenti, senatori, dignitari, funzionari e militari, lo salutarono con riverenza.
E con un solo sguardo il bel principe abbracciò tutta la sala.
E per un momento i suoi occhi indugiarono su Clio.
Indugiarono forse più del dovuto.
Raggiunse poi il centro della sala e prese posto per ascoltare i senatori.
“Altezza...” disse Gheorgis “... la felicità nel rivedervi di nuovo qui con noi è di tutti... nessuno escluso... tuttavia non positivi auspici accompagnano il vostro ritorno qui nel reame... ritengo e penso di parlare a nome di tutti, che la vostra presenza qui sia troppo pericolosa... siete un bersaglio troppo semplice e troppo difficile da proteggere... il popolo vorrà vedervi, ascoltarvi, sentire la vostra presenza tutti i giorni in questi difficili momenti... e questo lo sappiamo tutti, come lo sanno anche i nostri nemici... i ribelli colpendovi potrebbero dare un durissimo colpo al nostro reame... per questo mi sento impaurito come non mai...”
“Parlate per voi, senatore Gheorgis...” prendendo la parola Bool “... e per nessun altro... io invece ritengo che la presenza di sua altezza sia vitale per il nostro regno... il popolo riconosce in lui la forza dello stato... e dopo la partenza di Sua Maestà, il trono vacante è un simbolo di debolezza che, a mio giudizio, rende forti invece i nostri nemici...”
“Cari senatori...” alzandosi Karel “... sono lieto della vostra apprensione e condivido che la mia presenza qui sia necessaria... quanto alla mia sicurezza, io preferisco morire cento volte qui tra il mio popolo, che vegetare invece al sicuro in uno dei tanti castelli del reame, lontano dal pericolo e indifferente al richiamo della mia gente.”
“La vostra dialettica” fece Gheorgis “è come al solito eccellente, altezza... tuttavia un principe non può pensare a ciò che sente, ignorando poi il suo valore per il popolo... dovete restare vivo per infondere speranza e forza nella gente. Morto, con tutto il dovuto rispetto, servirete ben poco alla causa del regno.”
“Beh...” replicò il principe “... visto che si parla della sicurezza, direi che il parere di un esperto, qual'è il nostro Capitano della Guardia Reale, sia più importante del nostro... non trovate, senatore?”
Gheorgis annuì.
“Voi cosa ne pensate, capitano Clio?” Chiese Karel alla ragazza.

Guisgard
20-01-2014, 02.02.12
Quadro IV: L'ira di Belfagor


“Ah! Orrendo a dirsi, orrendo a vedersi con lo sguardo lo spettacolo che mi ha ricacciato indietro dal santuario del Lossia!”

(Eschilo, Orestea)



In quella sala, dove quasi ogni cosa appariva spropositata ed innaturale, dove l'altezza e l'ampiezza dei muri poteva contenere ciò che un uomo dominava solo con lo sguardo, era tutto imbandito per il sacrilego pasto di Passato.
Accanto alla tavola vi era un grande braciere, nel quale ardevano scricchiolando tizzoni avvampati da lingue di fuoco, che parevano fluttuare tra il carbone e la cenere ardente.
E il fumo, vagando per la sala, non trovando sfogo da porte o finestre aperte, incrostava le travi e le pareti, lasciando su di esse una patina di fuliggine nera che rendeva quell'ambiente ancora più cupo ed opprimente.
Il pavimento era formato da terra mista ad una sorta di calce primitiva ricavata da fango e pietrisco, battute fino a renderle dure e compatte, come si usava negli antichi castelli Longobardi.
Guisgard fece un cenno col capo e cominciò a suonare la sua ocarina.
“Voglio una storia” disse il gigante, sistemandosi comodamente sulla sua colossale sedia “con una morale. Mi piace ricavarne dalle storie che ascolto.”
“Certo, mio titanico uditore.” Sorridendo sarcastico Guisgard.
“Avete sentito?” Rivolgendosi piano Hands agli altri cavalieri, che con lui stavano ben nascosti sotto la tavola, mentre Guisgard tentava di intrattenere quel mostro. “Parla di morale quel maledetto... lui che ha divorato i poveri Mein e Slash quando erano ancora vivi... che vada in malora insieme al demonio a cui obbedisce...”
“Questa storia” recitò Guisgard “credo possa andare bene... un padre prese suo figlio e portandosi dietro il loro asino attraversarono vari borghi di un celebre ducato... in principio l'uomo scelse di far salire suo figlio sull'asino, mentre lui a piedi lo tirava per le redini... quando però arrivarono nel primo borgo lungo il cammino, qui alcuni criticarono quella scena... <<un padre costretto ad andare a piedi mentre suo figlio sta invece comodamente in groppa all'asino>>, dicevano... l'uomo, allora, fece scendere il suo figliolo dall'asino e vi salì lui... giunti però in un altro borgo, la gente del posto li fissava severamente... <<un povero fanciullo a tirare l'asino mentre suo padre se ne sta comodamente in groppa>>, mormoravano scuotendo la testa... l'uomo, così, salì anch'egli sul dorso dell'asino, arrivando in un nuovo borgo... ma anche qui ricevettero critiche dalle persone che vi abitavano, poiché la gente rimproverava loro che due su un povero asino erano troppo pesanti per l'animale... infine l'uomo, sconfortato, scese dall'asino e lo stesso fece fare a suo figlio, facendolo camminare così a piedi insieme a lui, mentre con le redini si portava dietro il somaro... ma nel successivo borgo che visitarono la gente li derise con vergogna... <<guardate,>> dicevano fra loro <<quei due hanno un asino e camminano entrambi a piedi!>> Ridendo di loro...” il cavaliere guardò il gigante Passato “... sapete riconoscere la morale di questa storia?”
Passato apparve pensieroso.
“Certo...” mormorò “... certo che posso trovarla... allora... vediamo...” e cominciò a rimuginarci su.
E tanto quella cosa lo prese, che quasi si dimenticò dei suoi prigionieri.
Guisgard allora, adagio, chiamò i suoi compagni.
“Presto, salite senza farvi accorgere sulla tavola e portate bicchieri e coppe dove sta seduto il gigante... poi, con attenzione, versatene il contenuto su di lui...”
“Vuoi bagnarlo con vino e liquori?” Fissandolo Emmas. “Pensi di farlo annegare forse?” Scuotendo il capo.
“Sta zitto e fa come ti dico...” con un cenno della mano Guisgard “... e fate in fretta...” per poi dirigersi, a piccoli passi, verso il grande braciere che Passato teneva accanto alla sedia per scaldarsi.
Qui il cavaliere estrasse una delle sue frecce e piano cominciò a far passare la punta sui tizzoni ardenti, fino a quando non divenne incandescente.
Guardò poi i suoi compagni che avevano ormai fatto ciò che lui aveva ordinato loro.
Fece così un cenno col capo e quelli versarono il vino e i liquori sul petto, sulla pancia e sulle gambe del mostruoso essere.
E appena si ritrovò bagnato, Passato, che fino a quel momento era rimasto così assorto nel meditare sulla storia appena udita da non accorgersi di nulla, saltò su irritato.
“Maldestri uomini!” Tuonò. “Guardate cosa avete fatto! Vino e liquori sprecati! Ora me la pagherete cara! Vorrà dire che mi disseterò col vostro sangue!”
Ma non terminò neanche di parlare che Guisgard scagliò con il suo arco la freccia incandescente verso di lui, facendola finire sulla giubba pelosa di Gigante.
E appena a contatto con il vino ed i liquori, la punta fece infiammare tutti gli abiti bagnati del mostro e in un attimo il fuoco avvolse la sua innaturale figura.
Le urla del mostro, allora, cominciarono a scuotere la sala prima e l'intero castello poi, facendo scappare di nuovo sotto la tavola quei cavalieri.
“Ah...” gridando dal dolore il mostro “... cosa mi avete fatto, cani...” mentre le fiamme lo avvolgevano sempre più “... cosa avete osare fare...” in breve il calore consumò i suoi abiti ed il fuoco prese poi ad attaccarsi sulle carni di Passato, che urlava e si dimenava sempre più per il dolore.
Un dolore insopportabile che lo rese folle.
Il titano demoniaco, così, iniziò a correre per l'intera sala, facendo tremare tutto il castello.
Si lanciava contro i muri, tra le tende, persino sui quadri, con la speranza di far spegnere quel fuoco che lo consumava tra mille tormenti.
Ma tutto era vano.
Anzi, in breve il mostro fece incendiare ogni cosa nella sala, fino a quando il fuoco divampò in tutto il castello.
“Mio signore...” in lacrime Passato “... aiutami... salvami con il tuo potere... non permettere che le fiamme mi vincano... aiutami, principe infernale...”
Ma nessuno ascoltò quella disperata preghiera.
Tutto questo mentre Passato si consumava, tra indicibili sofferenze, sotto lo sguardo implacabile di Guisgard.
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Altea
20-01-2014, 14.53.32
Vidi sul volto di Tyssen e Gyen perplessità alle mie supposizioni...e come dar loro torto..mille dubbi tormentavano pure me stessa...non dovevamo pensarci, il nostro compito era solo uno e nulla altro, quindi dovevo smetterla di pensare a altro e perchè avvertivo inquietezza.
Uscimmo così col frate e mi guardai attorno, nel giardino vi era proprio un novizio che stava lavorando la terra...e improvvisamente nel volto sentii del freddo, alzai lo sguardo al Cielo..nevicava leggermente..che sorpresa, finalmente sembrava l' Inverno avesse fatto un cenno dopo quel periodo di caldo anomalo..e il fraticello continuava a lavorare indomito, indifferente a quella leggera neve che stava cadendo..proprio come un guerriero di San Michele.
Ci avvicinammo e il frate ci lasciò soli col novizio.."I miei omaggi frate Pich" e feci un leggero cenno col capo.."io sono lady Altea e questi i miei compagni in questo viaggio...messer Gyen e sir Tyssen" e feci cenno loro di venire più vicino.."Siamo giunti fino a questo monastero per cercare l' Abate Nicola ma ci hanno detto egli se ne è andato da molto tempo e fu vostro maestro..noi abbiamo assoluta necessità di trovarlo, abbiamo una missiva importante per lui..potete dirci qualcosa in più su di lui..e soprattutto se vi disse dove sarebbe andato?".
Guardai per un attimo il paesaggio e pensai a un tratto alle parole del priore...ragazzi che dovevano essere esorcizzati per un qualche demone..rabbrividii e non capivo se per il freddo o per quel ricordo.

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Clio
20-01-2014, 16.24.27
Il suo sguardo vagò per la sala, salutando tutti i presenti.
Per un momento, però, i suoi occhi si posarono su di me, ricambiai lo sguardo, seppur composto e fermo, per un tempo che mi parve infinito.
Poi Gheorhis parlò, esperimendo anche i miei timori, ma, stranamente, il senatore Bool completò quanto mancava nel discorso di Gheorgis.
Se solo quei due so mettessero d'accordo, saremmo molto più saldi.
Ma ora c'era Karel, anche se il suo era solo un potere di prestigio e rappresentanza, il vero potere era nelle mani del senato.
Mentre il principe parlava, sentii il mio cuore accelerare. Lui era davvero un uomo per cui valeva la pena combattere, un uomo da seguire, da proteggere.
Quando mi interpellarono, feci un passo avanti, Avvicinandomi al centro della sala.
"Altezza, ritengo che entrambi i senatori abbiano ragione... La vostra presenza qui è una benedizione, per noi e per il popolo, che vi sente vicino... Fino a ieri era inimmaginabile un entusiasmo come quello che avete suscitato per le strade... Temo, però, che non sia un bene per voi.. Esporvi vi metterà in pericolo, come vi ha messo in pericolo tornare qui.." Sorrisi "Anche se, in realtà, sareste utile alla causa del regno anche da morto, perché un maritire unisce sempre la popolazione.. Sarà compito della Guardia Reale fare un modo che questa ipotesi non si realizzi... La vostra sicurezza sarà una nostra priorità...".
Stavo per esporre il mio piano per proteggere il principe, quando rammentai le parole del comandante Frakis: i ribelli avevano occhi e orecchie nel senato.
Cercai gli occhi di Karel con i miei "Su questo dovrete fidarvi di me, altezza, non voglio annoiare questa nobile assemblea con dettagli inutili... Li riferirò a voi solo, se lo vorrete... La sicurezza dei membri della famiglia reale è un onorato compito che la Guardia Reale porta avanti da sempre.. E nessuno dei miei uomini sarà meno della divisa che indossa.. Avete la mia parola, altezza, che vi difenderemo da ogni male..." Sorrisi nuovamente "Naturalmente ci servirà la vostra piena collaborazione... Dovrete evitare imprudenze, ma non vi terremo segregato, state pur certo..".

elisabeth
20-01-2014, 17.34.36
Il gioco d'azzardo era l'unione tra la freddezza del giocatore e la buona sorte.....Io puntavo sulla bramosia......il fatto che il pensiero dell'uomo fosse rivolto tutto alla sua vittoria.....lo aveva ripagato......ma il fatto che io avevo dalla mia la forza di Madre Fortuna era un'altra....." Bella mossa Colpen..devo dire che mi avete....colpita.....Bravo...veramente Bravo..."....i dadi erano tra le miei mani.....erano pronti....erano vivi...guardai negli occhi Colpen senza mai togliere lo sguardo e lanciai.......Dodici.....si'.....i dadi erano lì davanti a me.....dodici.....Volevo urlare di giubilo.........ma sapevo che se lo avessi fatto.......avrei ancor di piu' scatenato l'ira di Colpen......Mi voltai per guardare Daizer e vidi che non sorrideva......che diavolo stava succedendo....

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Guisgard
20-01-2014, 20.15.19
“Sono d'accordo.” Disse Gheorgis dopo le parole di Clio “che sia la Guardia Reale ad occuparsi della sicurezza di sua altezza. Anzi...” aggiunse il senatore “... mi sentirei infinitamente più sollevato se sapessi la vita del nostro principe nelle fidate mani del capitano Clio. Per questo propongo una mozione straordinaria, nella forma di un Senato Consulto, in cui il nostro capitano sia nominato in via ufficiale guardia del corpo di sua altezza.”
A quelle parole, gran parte dei senatori presenti annuirono.
“Utilizzare” intervenne Bloom “l'intera Guardia Reale come sorvegliante personale di sua altezza, con tutto il dovuto rispetto, mi sembra troppo. Le nostre milizie risulterebbero troppo indebolite.”
“Senatore Bloom...” fece Gheorgis “... in parte condivido il vostro pensiero... tuttavia ritengo che basterà solo il nostro capitano, magari affiancato da alcuni dei suoi più fidati ed abili soldati, per occuparsi della sicurezza del principe. Resterebbe così gran parte della Guardia Reale ad occuparsi della difesa del reame. Senza dimenticare poi che c'è sempre la Guardia Ecclesiastica, che, se ricordo bene, definiste la prima milizia del regno.”
“Sono d'accordo.” Prendendo la parola un altro senatore. “Non dimentichiamo poi che presto giungeranno i mercenari e dunque le nostre armate saranno ancora più numerose.”
Anche Bool, infine, acconsentì e all'unanimità il Senato accettò la proposta di Gheorgis.
“Benissimo...” alzandosi in piedi Karel “... credo dunque che l'assemblea abbia fatto in pieno il suo dovere per adesso. Gradirei allora ritirarmi. Manco da molto e vorrei riposarmi un po' nei giardini di palazzo. Capitano Clio...” fissando la ragazza “... se vi è permesso, gradirei discutere con voi circa il modo in cui vi occuperete della mia sicurezza. Vi attendo presso i giardini.”
L'assemblea si ritirò.

Guisgard
20-01-2014, 20.21.52
I dadi rotolarono sul tavolo dopo il lancio di Elisabeth.
E si fermarono mostrando ciascuno un sei.
“Dodici...” mormorò Daizer “... dodici!” Esclamò poi, dopo un primo momento di silenzio. “Porco mondo, ce l'abbiamo fatta!” Gridò, per poi lanciare un grido di vittoria. “Che donna!” Fissando Elisabeth. “Non so se sfidarla ad una partita o innamorarmene!” Facendole l'occhiolino.
“Come può essere...” incredulo Colpen “... non è... non è possibile...”
“Invece si, a quanto pare!” Ridendo il contrabbandiere. “E ora, come pattuito, fuori i miei cavalli!”
Colpen lo fissò.
“Perchè, come tutti sanno, la reputazione è tutto per un giocatore d'azzardo” continuò Daizer “e dunque ogni debito di gioco va pagato!”
Colpen allora fece cenno ad uno dei suoi e quello uscì dalla locanda.
Poco dopo ritornò.
“I cavalli sono fuori, capo.” Disse a Colpen.
“Prendi i tuoi cavalli” rivolgendosi quest'ultimo a Daizer “e non farti più vedere da queste parti, canaglia.”
“Suvvia, è stato solo un tiro fortunato.” Divertito il contrabbandiere. “Comunque, noi abbiamo anche una certa fretta.” E con Elisabeth uscì dalla locanda.
Fuori trovarono i cavalli e ritornarono così presso il casolare, dove i due monaci li stavano aspettando.

Guisgard
20-01-2014, 20.29.31
Pich ascoltò con attenzione Altea.
“L'abate Nicola” disse il novizio “è un uomo fuori dal comune. Dotato di una sensibilità straordinaria ed una conoscenza senza limiti. Egli sa leggere nei cuori e negli animi della gente e conosce come pochi altri la vera distinzione tra il Bene ed il male. Il suo carisma, la sua grande personalità gli hanno permesso di comparire davanti ai potenti del reame, vescovi, baroni, conti, duchi, fino alla corte del re, rendendo le sue parole moniti rispettati ed ascoltati. Persino i signori di Capomazda, uomini definiti dai loro stessi sudditi despoti illuminati, sembrano mostrare soggezione alla presenza dell'abate. Voi non mi crederete ma, io stesso ne sono stato testimone, anche i demoni durante i suoi esorcismi temono la sua presenza. Ed io lo amo come solo il figlio più devoto e l'allieva più sincero possono fare. Perdonatemi dunque ma temo di non potervi aiutare.”
“Perchè mai?” Stupito Tyssen.
“Egli aveva bisogno di solitudine per i suoi studi e per la sua meditazione.” Spiegò il novizio. “Per questo ha deciso di lasciare il monastero e ritirarsi in un eremo inaccessibile e sconosciuto agli uomini.”
“Voi ne conoscete l'ubicazione?” Chiese Tyssen.
“Si, io solo.” Annuì Pich.
“E non ci indicherete quel luogo?” Domandò l'avventuriero.
“Mi spiace, non posso.”
“Allora mi chiedo...” fece Tyssen “... a cosa servono dunque gli uomini di Chiesa? Non sono forse rappresentanti di Cristo? La Sua Chiesa non è dunque nata per aiutare i fedeli? Come può il vostro abate svolgere il suo compito, la sua missione, se si nega ai fedeli bisognosi?”
“Mi spiace, non spetta a me giudicare questo.” Rispose il novizio. “Io rispetto quanto l'abate mi ha riferito.”
“Lady Consel” intervenne Gyen “ha bisogno di lui. Fino a quando l'Abate Nicola era a Capomazda, i Taddei potevano contare sulla sua saggezza. Ora però hanno più che mai bisogno del suo consiglio. Per questo siamo qui. Altrimenti l'intero reame potrebbe andare incontro alla rovina.”
“Lady Consel?” Ripetè meravigliato Pich. “La Granduchessa? Perchè non mi avete detto subito di lei?”
“Conta chi ha bisogno di aiuto?” Fissandolo Tyssen. “Non sono forse tutti uguali gli uomini? Non hanno il medesimo Destino?”
“Messere...” replicò Pich “... i Taddei non sono uomini comuni... e ciò che riguarda loro, spesso, riguarda anche i loro simili...”

Eilonwy
20-01-2014, 20.50.51
Sorrisi teneramente a Sir Riccardo e poi dissi: "Rimembrate voi certo la favella che vi raccontai? La maledizione di quella donzella che al calar del Sole prende sembianza di acquatica ammaliatrice e con la comparsa della rosea Aurora ritorna alla sue vere fattezze? Non crederete certo che la mia sciagurata e travagliata vicenda sia una semplice novelletta?".
Accostai l' orecchio alla parete di ghiaccio e sentii quello che disse il Capo dei Briganti:
“Maghi o non maghi” con rabbia il capo “io voglio il loro carro e tutto ciò che trasportano... e poi...” aggiunse con bramosia “... voglio che quella ragazza sia mia stanotte... sono giorni che non metto le mani su una donna e non voglio farmi scappare quel bel bocconcino...”
Risposi quasi gridando a quell' uomo: "Se pensate di farmi vostra stanotte, vi sbagliate......vi sbagliate di grosso!!! Non mi avrete mai....mi avete sentito!!! E anche se riuscirete a catturarmi, amara e nefasta sarà la vostra libidinosa notte!!!".

Altea
20-01-2014, 20.53.53
Senza proferire parola seguii le parole del frate Pich...e i battibecchi di Tyssen.
"Tyssen..non è il caso di fare una polemica..questo frate avrà i suoi motivi per non voler dire dove si trova l'abate, se egli si è dato all'eremitaggio altrimenti avrebbe una fila di persone che lo disturbano ovvio...ma ha capito da Gyen che è una questione importante, e noi non conosciamo i Taddei ma ora stiamo operando per loro."
Mi rivolsi, gentilmente, al frate.."Quello che ha detto Gyen, è vero...noi lo stiamo cercando per recargli una missiva custodita in questo scrigno" e glielo mostrai "e Lady Consel vuole l'aiuto di Abate Nicola per qualcosa di pericoloso per il suo regno e la famiglia..ora volete dirci dove si trova?"

Parsifal25
21-01-2014, 01.11.28
La spiegazione era molto chiara.....tutto pendeva e aveva corpo da quel regno agognato il cui nome è Afravalone. Percepi' la preoccupazione di Alonius e da vecchio saggio che è mi consigliò di raggiunger al più presto il mistico regno, qualcosa andava muovendosi all'orizzonte bisognava sbrigarsi.

Quando tutto sembrava esser tornato razionale alla mente.....mi senti' chiamare era il Gufo che andava cercandomi:

"Grazie per l'interessamento caro amico, ma ciò che ho appena affrontato e visto e fuori dalla logica comune. L'attacco che è stato effettuato.....non era altro che un messaggio di avvertimento che le forze eteree vanno mandandomi. Era tutta un'illusione, il potere insito in ciò sta nel far vedere ciò che l'occhio mortale di voi umani andate immaginando. Dobbiamo giungere in fretta ad Afravalone, altrimenti il caos regnerà sovrano. Se hai bisogno di uomini......posso indirizzarti presso la fortezza della " Sentinella Notturna" a Sud del bosco. Io.....non posso trattenermi oltre.....è probabile che ci incontreremo sul posto. Buona fortuna, Gufo Scarlatto. " Andavo per spronare il cavallo.....

Clio
21-01-2014, 01.34.27
Per poco non mi mancò il fiato.. Io, guardia personale?
"Mi fate un grande onore, senatori.. E non temete, non è la prima volta che devo assolvere a più compiti contemporaneamente... Ma ho la fortuna di avere gli uomini migliori accanto a me.. Sapremo gestire le problematiche su più fronti... Anche perché i ribelli non verranno mai allo scoperto.. Non si tratta di un esercito.. Occorre solo essere un passo avanti a loro, sempre..".
Annuii al principe, l'avrei raggiunto nel giardino del suo palazzo.
Tornai in caserma, informando Astin e gli altri della situazione, diedi il via ai preparativi per la protezione del principe, scegliendo gli uomini da aggiungere alla sua guardia personali, non molti di più, in realtà, ma più informati sui fatti della città di quelli che avevano accompagnato Karel nel suo viaggio diplomatico.
Poco dopo, ogni cosa era al suo posto. Sapersi organizzare è fondamentale, mio nonno ripeteva sempre.
Scesi nelle scuderie, dove il mio fidato Icaro era già stato sellato, o forse nessuno lo aveva dissellato dal mio arrivo.
Mi fermai per un momento, prima di salire in groppa: erano passati due giorni, che fine aveva fatto Nikis? Era stato troppo ottimista a pensare di poter comunicare così presto, probabilmente, era in gamba, se la sarebbe cavata.
Spronai il bel baio al galoppo, seguita da quattro dei miei uomini e raggiungemmo il palazzo del principe.
Diedi disposizioni affinché si dirigessero negli alloggi delle guardie, per ritrovare i vecchi amici partiti col principe, e aggiornarli sulla situazione, in attesa del mio arrivo.
Quanto a me, dopo essermi fatta riconoscere e annunciare mi diressi nel giardino, dove Karel mi stava aspettando.
Il giardino... Quel giardino.
No, c'erano mille altre cose più importanti di un ricordo.
Il piano per la sicurezza doveva essere perfetto, se gli fosse accaduto qualcosa non me lo sarei mai perdonato.

Guisgard
21-01-2014, 01.51.38
Il novizio Pich osservò lo scrigno indicato da Altea e poi annuì.
“Allora” disse “vi condurrò io dove si trova adesso l'Abate Nicola. Ora è ormai tardi, ma domattina partiremo molto presto.”
E così, trascorsa la notte, di buon mattino i quattro lasciarono il monastero a bordo della carrozza di Tyssen, per recarsi in direzione dei monti.
“Laggiù” indicando le zone montuose il novizio “troveremo l'eremo dell'abate.”
Proseguirono allora per quel tragitto, che li condusse qualche ora dopo in una piana frondosa di oppi e castagni.
Il sentiero, però, in quel punto appariva bloccato da un grosso albero caduto tra le rocce che delimitavano quel passaggio.
“Ed ora come faremo a passare?” Fece Gyen.
“Già, spostarlo è praticamente impossibile.” Osservò Tyssen. “Forse l'unica possibilità che abbiamo è quella di dar fuoco a quest'albero ed attendere che bruci del tutto. Ma ci occorrà un bel po'.”
“Posso aiutarvi io, se volete...” all'improvviso una voce alle loro spalle “... conosco una strada alternativa...”
Era il giovane apprendista che avevano conosciuto presso la locanda.
Ed aveva indosso una bellissima armatura.
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Guisgard
21-01-2014, 01.57.36
“Un momento...” disse Gufo Scarlatto a Parsifal “... perchè ora volete che le nostre strade si separino così? Avevamo un accordo, rammentate? Ora siete dei nostri. Cosa vi spinge a voler lasciare la compagnia ora? Afravalone non è lontana. Vi lascerò andare a patto di ritrovarci presto, ad Afravalone o in un altro luogo stabilito. Magari presso quella fortezza da voi indicata. Infatti poco distante sorge un mercato di schiavi. Se non riusciremo ad assoldare guerrieri a buon prezzo, allora compreremo degli schiavi che sappiano impugnare armi. Ci rivedremo là dunque?”

Guisgard
21-01-2014, 02.46.03
Riccardo apparve turbato ed incredulo a quella rivelazione di Eilonwy.
Fissò a lungo la ragazza, quasi come a voler cercare qualcosa in lei che smentisse quell'insensata verità.
Eppure la fanciulla aveva dimostrato di cosa erano capaci i suoi poteri.
Era dunque vero, seppur quasi impossibile da accettare.
“Da fuori non si sente più nessun rumore...” disse Aladiah “... chissà se hanno già desistito o meno...”
“Tra breve sarà buio...” fece Coco “... ed allora...” fissando preoccupata Eilonwy.
“Già, tra poco lo sarà...” mormorò il Cherubino.
Ed infatti Eilonwy iniziò ad avvertire qualcosa.
Il suo corpo stava mutando.
Adesso, in quella cupola.
Da ragazza stava divenendo ancora una volta sirena.

Guisgard
21-01-2014, 02.52.29
Karel era seduto sotto una piccola loggetta, formata da un parapetto marmoreo sorretto da due colonne di gusto classico.
Il principe era intento a dipingere su una tela.
“Vi stavo aspettando, Clio...” disse senza distogliere gli occhi dal paesaggio che dipingeva “... adoro guardare e dipingere un giardino quando il tempo è così inquieto... forse perchè molti non riescono a scorgerne la vera bellezza... io lo trovo meraviglioso...” finalmente si voltò a fissarla “... durante il mio viaggio ho ascoltato molti bardi... per una moneta o un piatto di minestra sono capaci di narrarti il mondo intero...” si alzò e fece cenno alla ragazza di raggiungerlo e sedersi accanto a lui “... ma pochi posti al mondo hanno una bellezza indomita e selvaggia come queste terre... eppure” sorridendo “tra le tante cose belle di Afravalone, forse quella a cui ho tanto pensato solo per ultima riesco finalmente a vederla...” ed i suoi occhi si fermarono in quelli di lei.

Intanto, in un luogo lontano ed ignoto, un uomo era prostrato davanti ad un seggio.
“Attendiamo solo nuovi ordini, signore...” mormorò fissando la figura seduta sul seggio.
“Molti si sono rallegrati del ritorno del principe...” fece la figura “... credono che possa risollevare le sorti del regno... ma egli è solo uno sciocco, un inetto...”
“Prepareremo un nuovo attentato, signore?” Chiese l'uomo al suo padrone.
“Stavolta non colpiremo i miserabili e gli inermi...” rispose la figura “... stavolta ambiremo a qualcosa di più terribile...”
“A cosa, signore?”
“A quel loro presuntuoso principe...” disse l'oscura immagine sul seggio.
“In che modo, mio signore?”
“Un principe, come un re, o governa o muore...” sentenziò la figura.

Guisgard
21-01-2014, 03.19.09
Il castello di Passato, in un attimo, fu avvolto da grandi e devastanti fiamme, che in breve presero possesso di tutto.
Così le murature cominciarono a spaccarsi, a sgretolarsi e a fondersi sotto quell'Averno di fuoco.
Come se la Terra avesse voluto distruggere e purificare quel luogo, da sempre teatro di orrori e blasfemie contro il Cielo.
Il gigante, intanto, ormai coperto di fiamme, tentava di togliersi gli abiti incandescenti da dosso, ma insieme alla stoffa venivano via anche brandelli di carne.
E dal suo mostruoso corpo un fetido insopportabile si diffondeva.
Poi, inesorabilmente, il castello cominciò a crollare sotto quel fuoco.
“Presto...” disse Guisgard ai suoi “... dobbiamo uscire da qui e metterci in salvo!” E fece cenno agli altri cavalieri di dirigersi verso l'uscita.
Qui le fiamme avevano consumato la porta della sala ed era allora possibile uscire da lì.
I cavalieri, così, corsero verso l'uscita del maniero, mentre tutto crollava intorno a loro.
Una pioggia incandescente, fatta di tizzoni e pietre roventi iniziò a cadere in ogni dove.
“Ognuno pensi per se!” Gridò Guisgard ai suoi. “Dobbiamo raggiungere l'uscita e lasciare questo Inferno! E dobbiamo farlo ora! Correte dunque!”
E così fecero quegli eroi, cercando una disperata fuga da quella trappola di fuoco e macerie arroventate.
Ma all'improvviso una tremenda esplosione, forse causata da pece conservata nei sotterranei o da bottiglioni di vino custoditi in una cantina, fece quasi crollare del tutto ciò che restava di quel castello.
Le torri collassarono sulle mura e queste ultime si sbriciolarono tra vampate di fuoco che quasi rischiaravano da sole il cielo notturno.
E tutto ciò scaraventò via Guisgard, facendolo sbattere contro pareti ormai fatte solo di fiamme.
I suoi abiti presero allora fuoco.
Il cavaliere ebbe la lucidità, nonostante tutto, di rotolare a terra per sedare il fuoco che lo stava avvolgendo, fino a quando precipitò in basso.
Cadde nel fossato che circondava il maniero e in quelle acque tutto divenne buio e silenzioso.

La strada era silenziosa e deserta.
Un tetro e muto crepuscolo lentamente calava su ogni cosa.
L'imbrunire fu rapido messaggero di tenebre che in un attimo si presentarono impenetrabili.
Fino a quando il lieve chiarore del Sole morente aveva illuminato la campagna, lui era riuscito a vedere in lontananza la sagoma delle colline, con i loro cipressi, le torri merlate, i ridenti campi di girasoli e i vigneti che impreziosivano quello scenario con i loro chicchi d'uva simili a gemme.
Ora però, col buio, il cavaliere aveva smarrito la via da seguire e cominciò a sentire una vaga angoscia scendere sul cuore ed un soffuso senso di inquietudine, misto ad un'insopportabile solitudine, nell'anima.
La foschia avvolgeva, come un velo, il cielo ed anche le stelle, dunque, parevano nascondersi in quella lunga notte.
Da lontano, poi, per un momento, gli sembrò di udire voci confuse.
Alcune familiari, altre sconosciute.
Forse anche quelle dei suoi compagni.
Ad un tratto, però, avvertì una strana sensazione.
Come di essere seguito.
Si voltò, ma non vide nessuno.
Continuò allora a camminare, cercando, nonostante il buio, un qualche segno per ritrovare la strada perduta.
Ma di nuovo quella sensazione.
Si voltò e stavolta intravide qualcosa dietro di lui.
Una sagoma, leggera, eterea, che sembrava seguirlo.
Lui si fermò e lo stesso fece anche quella.
“Chi sei?” Chiese il cavaliere.
La sagoma non rispose.
“Perchè mi segui?” Ancora il cavaliere.
Ma neanche stavolta ricevette risposta.
“Che luogo è questo?” Domandò allora a quella misteriosa figura. “Devo giungere a Sygma... è questa la direzione giusta?”
“Sygma è lontana...” mormorò quella.
“Possibile?” Stupito il cavaliere. “Fino a che era giorno” continuò lui “vedevo le colline in lontananza...”
“Ora però è notte” fece la figura “e non vi è più luce...”
“E per arrivare a Sygma?” Fissandola lui.
“Sygma adesso è lontana...” rispose quella “... più lontana di qualsiasi altro luogo, cavaliere...”
“Tu chi sei?”
A quella domanda del cavaliere, la figura fece un passo in avanti, svelando il suo volto.
Era quello di una donna con un lungo velo sulla faccia.
“Sono la Solitudine, cavaliere...” rivelò lei.
Ed un lamento lontano, lento ed angosciante, si udì nell'aria.

Uno scossone del carro e Guisgard si svegliò da quel suo sonno.
Aprì lentamente gli occhi.
Era ormai giorno.
Cercò di muoversi, ma avvertì le braccia e le gambe pesanti e doloranti.
“Non muoverti...” una voce accanto a lui “... ti ho spalmato un unguento sulle bruciature... sentirai bruciore ancora per un po', ma poi vedrai che pian piano passerà...”
Erano su un carro e Guisgard era steso con la schiena all'ingiù.
“Chi sei tu?” Chiese poi a colui che gli stava accanto. “E dove siamo?”
“Sono Nestos...” rispose quello “... e siamo diretti al mercato degli schiavi...”
Ma Guisgard quasi non badò a quelle ultime parole di Nestos.
Davanti agli occhi aveva ancora il volto di quella misteriosa figura vista in sogno, che aveva rivelato di essere la Solitudine.
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Parsifal25
21-01-2014, 15.33.37
Mi avvicinai' al Gufo e dissi: " una promessa è una promessa.....il mio patto con voi lo rispetterò fino alla fine.....se avrà bisogno di contattarmi, potrà usare questo fischietto.....non emetterà suono, però, mi aiuterà a legger i vostri pensieri e le difficoltà che attraverserete......"

Mi accostai' al Gufo e stringendogli forte la mano gli dissi: " Forze oscure vanno muovendosi all'orizzonte.....il demone dagli occhi blu, progetta il supplizio dell'umanità colpendo la vostr Città Santa, Afravalone......devo impedire che il mondo che mi ha accolto venga distrutto.....ho dei compagni da proteggere...." la stretta della mia mano divenne più forte.

"Attenderò il tuo esercito.....amico mio.......sarà un onore incrociare la mia spada con la tua, combattendo l'uno accanto all'altro....."

Altea
21-01-2014, 16.10.48
Osservai il tronco e mi venne una idea, ma fui destata da una voce e rimasi a guardarlo incredula "Ma voi siete l'apprendista cavaliere, noto avete fatto enormi progressi in poche ore, visto la meravigliosa armatura che indossate!" dissi con tono di risentimento, l' Innamoramento di prima si era tramutato in ben altro.
Diedi una occhiata a Tyssen, lo vidi leggermente sorridere..egli, probabilmente già immaginava la mia reazione, egli mi conosceva così bene.
Mi avvicinai all' apprendista abbastanza adirata, avevo immaginato bene, egli ci aveva seguito e noi assolutamente, visto le sue idee, non dovevamo permettergli di sapere dove si trovasse l'abate Nicola
"Ci avete seguito vero? Mi sembra strano che un anticlericale e anticattolico come voi e il vostro maestro voglia aiutarci e soprattutto questo frate..ore fa ricordo ne parlavate male, sappiamo cosa fare, vi ringrazio".
Improvvisamente sguainai la spada orientale damascata vendutami da Marcus e la conficcai nel tronco dell'albero "Ve l'avevo detto..ogni spada non è uguale all'altra ma ha un particolare che ne distingue il proprietario e io ho fatto incidere nel pomello della spada la Croce dei Templari, in memoria dei membri del mio Casato che hanno lottato con onore nell' Ordine come sir Thomas Mc Gwynn o sir Richard Mc Gwynn e molti altri..provenienti dalla mia stessa Terra ovvio, ovvero Camelot." Ed estrassi con forza la lama dalla corteccia "Non voglio l'aiuto da uno con i vostri ideali, da quelli come voi che forse considerano i miei antenati più degli assassini che Servi di Dio e della Chiesa..e sappiate so usarla bene questa spada".
La riposi nel fodero e mi avvicinai a Tyssen e Gyen chiedendo loro di distrarlo.."Chiedetegli dove ha avuto quella corazza degna di un principe o di un valoroso guerriero, da dove viene e chi sia, poi daremo fuoco al tronco, Tyssen dovreste prendere dei legni per accendere il fuoco e voi Gyen cercate di riempire di legni secchi il sotto del tronco, vi è dello spazio, in modo da creare una pira".
Mi allontanai con frate Pich e gli narrai dall'inizio alla fine la storia dell'apprendista e del suo maestro, di come, a mio parere, il maestro conoscesse l'abate e ci indirizzò subito verso il loro convento e quindi di stare attenti a quell' apprendista.
Tornammo da Tyssen, avevo preso un ceppo e gli chiesi di strofinare i legni per dargli fuoco, per fortuna la legna era abbastanza asciutta da prendere fuoco nonostante la lieve nevicata.
Diedi fuoco con il ceppo ai legnetti sotto il tronco e gettai il ceppo in una pozzanghera per spegnerlo.
Il tronco iniziò a bruciare lentamente e feci cenno a tutti di avvicinarsi per scaldarsi.."Sembra un falò celtico..sapete i Celti usavano trarre auspici in base alla direzione del fuoco e del fumo dei loro falò".

Ad un tratto qualcosa di strano apparve ai miei occhi,
dalla nube di fumo e fuoco vidi una donna prendere forma e mi avvicinai,
guardai gli altri ma erano intenti a scaldarsi e sembrava non la vedessero.
"Chi siete voi?" dissi incredula.

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elisabeth
21-01-2014, 17.17.31
Daizer esultava come un matto......aveva vinto i suoi cavalli...aveva ottenuto la sua rivincita con Colpen e la sua reputazione era pulita.....aveva risolto i suoi debiti di gioco.......Innamorarsi di me o sfidarmi al gioco ?......Lui non si era accorto che era ero il suo peggior nemico...i suoi debiti erano passati nelle miei mani....I cavalli erano miei , non suoi.....
Colpen guardò con disprezzo verso Daizer.....ma non lessi la stessa cosa nei miei confronti, era incredulo.....non potevo averlo battuto...ma andammo via con la sua maledizione....uscimmo dalla locanda e partimmo verso il convento......" Siete come un bambino che ha immerso il viso nella torta di marmellata.....Voi non avete avuto per nulla fiducia in me...dite la verità...avete temuto il peggio...potevo udirlo con le mie orecchie "......risi divertita e arrivammo a destinazione...lì trovai i due monaci e il vecchio...era sera ormai ....ma il fuoco ce avevano acceso, mi fece star bene..avevo le mani gelide....." Fra Severius, Favelius e voi vecchio avanzo di galera.......siamo tornati col bottino.....ora abbiamo il mezzo che ci serve.......".......trai convenevoli e le battute di giubilo...zittii l'allegra comitiva........" Io e i Frati...abbiamo il viaggio pagato....nulla piu' vi dobbiamo Daizer....vedete, i cavalli sono i miei...li ho vinti al gioco, quindi...voi la carrozza da guerra e io i cavalli......come guida siete stato pagato profumatamente........ora e' meglio se tutti riposassimo....".......Ma io non riuscii a sdraiarmi......e mi misi a camminare attraverso quei ruderi...di cui la gente aveva il terrore..........avevo bisogno di ricaricarmi....e questa storia mi stava lasciando poco spazio alle mie esigenze.........meditare era l'unica cosa buona che potessi fare....mi sedetti su un muretto....e cominciai a cantare una nenia.......roteando il capo, facendo si' che i muscoli del collo si allentassero...qualcosa fermò la mia concentrazione, un battito d'ali....