Visualizza versione completa : I Pilastri di Afravalone
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Altea
05-03-2014, 19.20.14
Arrivammo finalmente in un borgo, le campane suonavano era il Giorno delle Ceneri..mi feci il segno della croce e guardai Elvet..."Dove andiamo? In una locanda..per fortuna ho preso pure la mia sacca e ho dei soldi con me..quanto a quella donna...dovremmo allora andare da lei perchè vi tolga la maledizione..io la conosco..l'ho veduta in un bosco con suo figlio ma non sono caduta nella sua trappola."
E mi guardai attorno assieme ad Elvet..dovevamo assolutamente trovare un posto dove fermarci, sorrisi alla idea che mi voleva al sicuro mentre dormiva...forse temeva quell'uomo poteva scoprirci?
"Ed è proprio questo il problema.." Mormorai quando se ne andarono "Non mi fido affatto...".
Mi sedetti contro il muro, e le parole di Gufo Scarlatto mi rimbombavano in mente.
"Era curioso di conoscere il suo piano.." Scossi la testa "Non prevedo niente di buono..".
Guisgard
05-03-2014, 19.31.01
Altea ed Elvet raggiunsero il borgo, in cerca di un posto in cui alloggiare.
Le strade erano ancora deserte, visto l'ora, con un profondo silenzio che dominava ovunque, rotto solo dal rintocco delle campane.
Infine i due trovarono una locanda.
Sul porticato in legno oscillava un'insegna accarezzata dal vento.
“La Volpe” si chiamava quel posto.
Elvet scese allora da cavallo e aiutò poi Altea a fare altrettanto.
Entrarono nella locanda e si avvicinarono al bancone.
“Una camera per due...” disse Elvet al locandiere “... e ci occorre una corda lunga e robusta.”
Quello annuì, consegnando la chiave e la corda ai due, che poi subito salirono nella stanza.
“Ora ascoltatemi bene...” rivolgendosi Elvet ad Altea “... tra breve io cadrò di nuovo nel mio malefico sonno... appena entrerò in questa stanza voi mi aiuterete a legarmi al letto, per poi chiudere la stanza e andare via... la chiave la terrete voi e tornerete qui solo al tramonto, chiaro?”
Entrarono e lui si sdraiò sul letto.
“Avanti, legatemi al letto...” fissando Altea “... e stringete le corde più che potete...”
Altea
05-03-2014, 19.43.48
Rimasi perplessa a quelle parole di Elvet, lui si stese sul letto e io presi la corda e lo legai per bene..."Bene ti ho legato..ci vediamo stasera."
Gli diedi un bacio e uscii e chiusi bene a chiave la camera, scesi le scale turbata...perchè non potevo vederlo? E perchè legarlo?
Scossi il capo...si fidava di me..non dovevo entrare...o non mi avrebbe detto di fare questo.
Mi avvicinai al locandiere..."Messere potreste servirmi la colazione? E dirmi dove ci troviamo esattamente?"
Guisgard
05-03-2014, 19.47.05
Dopo un po' da Clio tornò il carceriere con dell'acqua fresca ed una candela nuova.
La sistemò a terra, poco oltre le sbarre e poi passò il bicchiere con l'acqua attraverso le grate.
Si sedette allora su uno sgabello di legno e si addormentò.
La cella aveva una piccola finestra in alto, appena sufficiente a far entrare un po' di luce.
E da quella finestra Clio cominciò a sentire qualcosa.
Una musica che saliva piano e come la luce si diffondeva leggera tra quei muri umidi e consumati.
“Suona ancora.” Disse la voce di uno dei due mercenari che dall'esterno sorvegliavano la cella.
“Certo, amici miei...” annuì Guisgard, dando loro una bottiglia di vino “... e questo renderà più gradevole il mio suonare per voi... vediamo un po'... una musica accompagnata da una storia...”
“Sentiamo!” Esclamò l'altro mercenario.
“Allora credo di aver trovato qualcosa di adatto...” parlando Guisgard sotto la finestra “... la storia di due amanti... Orfeo e la sua Euridice... erano felici, fino a quando lei, morsa da un serpente, cadde morta... lui allora cercò l'Ade ovunque...”
“Cos'è l'Ade?” Chiese uno dei due mercenari.
“Il regno dei morti.” Rispose Guisgard. “L'Inferno.”
“Continua.” Gli intimò l'altro.
“Dunque, Orfeo vagò ovunque in cerca della porta degli Inferi...” riprese il cavaliere “... fino a quando la trovò presso Puteoli...”
Intanto i due bevevano con gusto quel vino.
“Scese allora nell'Aldilà” continuò Guisgard “e chiese ad Ade, il signore dei morti, di poter riavere la sua amata... e per convincerlo suonò per lui e per sua moglie...” guardò i due e si accorse che erano già brilli “... Ade accettò che Orfeo si riprendesse Euridice, ma a patto di non voltarsi a guardarla per tutto il tragitto fino alla superficie...” i due ormai manco lo ascoltavano più, confusi dai fiumi del vino com'erano “... e chissà, disse Orfeo, se Euridice si fiderà di me...” cambiando tono e guardando verso la finestra della cella di Clio, in modo che la ragazza sentisse.
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Guisgard
05-03-2014, 19.56.44
Era ormai giorno.
Il locandiere servì ad Altea del latte caldo e qualche focaccia col miele ed uva secca.
“Siamo nel borgo di Dugwen, milady...” disse il locandiere all'avventuriera “... vostro marito è ancora in camera a dormire? Volete che salga a portargli del latte e qualche frutto?”
Ma proprio in quel momento si udì un terribile urlo.
Come il verso di una fiera selvatica.
“Cosa è stato?” Chiese la moglie del locandiere uscendo dalla cucina.
“Sta calma...” fece l'uomo “... sarà stato qualche lupo avventuratosi nei pressi del borgo... ora è giorno e vedrai che se ne tornerà nella sua tana...”
“Ma era vicinissimo...” spaventata la moglie “... avverti gli altri, sarà meglio dargli la caccia o potrebbe aggredire qualcuno...”
Altea però aveva riconosciuto quell'urlo.
Era lo stesso udito al castello.
Altea
05-03-2014, 20.15.50
Iniziai a mangiare la focaccina e chiesi al locandiere se eravamo ancora nel regno di Afravalone, in che parte del regno ci trovavamo...poi sentii le parole dell'uomo..mio marito... ma ciò che mi fece impallidire fu l'urlo...quel urlo disumano..ma come è possibile?
Pensai un attimo..sembra l'urlo di un animale o un essere malefico..appunto che deve essere legato.
La moglie del locandiere era spaventatissima...ma il marito cercava di calmarla e intervenni..."Un lupo? Oh da queste parti ce ne sono molti credetemi, un mio cavallo fu pure vittima di una tagliola...a me però sembrava l'urlo di un rapace...di un falco direi".
Osservai i due..."Non preoccupatevi, messere, mio marito è stanco e sta riposando...mi ha detto cenerà soltanto..abbiamo un lungo viaggio da fare" e sorseggiai del latte caldo.
elisabeth
05-03-2014, 20.32.49
Fui benedetta........ma non avevo mai assistito a benedizioni così particolari....ogni parte del corpo con olio Santo.......lo ringraziammo ed andammo via......Daizer mi ricordò i Frati e mi ricordò il fatto che avremmo dovuto parlargli......sorrisi......" Sai...penso che loro non avranno alcun problema......sono più bravi di noi......."....andai qualche passo più avanti di lui e mi voltai guardandolo negli occhi......" Pensate che io sia ansiosa ?.....forse siete una persona molto attenta..più di quanto pensavo ....sono ansiosa e' vero tutta questa storia mi crea quella situazione che ogni essere umano ha tra bui e la luce........la morte e la vita che si uniscono non e' sempre una cosa semplice, non e' sempre uno stato di normalità....almeno tra gli uomini che vivono nella non conoscenza....... il luogo che raggiungeremo avrà un mondo nuovo.....per tutti noie molte cose non saranno piacevoli......".........non gli dissi.....che provavo qualcosa di particolare per lui...non riuscii...avrei voluto , ma a quanto pare la parte più difficile in realtà era rivelare ad una persona i sentimenti che si provavano.......sopsirai...ed incominciai a far strada per il borgo
Eilonwy
05-03-2014, 21.48.05
Adesso gli rispondo per le rime!
"Vorrei dirvi tre cosette: 1) Non sono affatto una pulzella indifesa, anzi la prima volta che uccisi degli uomini avevo 10 anni; 2) Scommetto che non sapete neanche impugnare un gladio o un pugnale; 3) Mi rifiuto di consegnarvi il Fiore Azzurro e preferisco restare nella mia condizione. Quindi, se non avete domande o obiezioni, vi porgo i miei omaggi e me ne ritorno dai miei amici!" e detto questo con tono di sfida, girai i tacchi e mi diressi verso l' uscita di quell' Inferno.
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Ascoltai attentamente ogni parola.
Dapprima inquieta, li aveva chiamati "Amici miei", sembravano andare d'amore e d'accordo.
Ma poi, ebbi quasi l'impressione che fossero storditi. Li aveva forse drogati?
E poi quella storia, sorrisi nell'ombra.
Le ultime parole, sembravano davvero rivolte a me.
Sospirai, non avevo scelta, dovevo fidarmi di lui, infondo sapevo che, per quanto non gli interessasse nulla di me o della mia terra, avrebbe fatto qualunque cosa per andarsene al più presto, probabilmente i senatori erano stati più persuasivi di me.
Però, la storia che aveva scelto mi metteva in guardia.
"Euridice si è fidata di Orfeo, ma egli non ha rispettato l'unica regola che aveva, e voltandosi l'ha fatta sprofondare di nuovo nell'Ade..." dissi, quasi parlassi a me stessa, rivolta verso la finestra "Se gli Dei dovessero concedere al cantore una seconda possibilità, dovrebbe guadagnarsi la fiducia di Euridice.. come può sapere che lui la salverà davvero, questa volta?".
Mi chiesi se potesse sentirmi.
Guisgard
06-03-2014, 02.36.10
Il locandiere annuì a quelle parole di Altea.
Ma poco dopo, nella locanda, giunsero alcuni uomini e alcune donne del borgo.
“Siamo qui” disse uno di loro “perchè abbiamo udito quel verso bestiale... voi l'avete sentito?”
“Si, certo!” Annuì la moglie del locandiere. “Ho detto a mio marito che bisogna scoprire a quale animale appartiene!”
“Sarà un lupo o qualche rapace...” intervenne il locandiere.
“O forse qualcos'altro...” mormorò uno di quegli uomini.
“E cosa?” Chiese il locandiere.
“Si narra che di notte, in questi boschi, il diavolo giunga a sotterrare i suoi tesori...” disse un altro di quegli uomini.
“Cosa fare allora?” Domandò il locandiere.
“Di armarci tutti e perlustrare la zona...” rispose l'uomo “... siamo in tanti e con le armi scopriremo di cosa si tratta...”
Guisgard
06-03-2014, 02.45.27
“Su, ora non temete...” disse Daizer ad Elisabeth “... non lasciatevi suggestionare troppo da questa storia... magari è solo frutto di leggende e superstizioni... vedrete, non incontreremo spettri o demoni...” rise appena “... andiamo dai due monaci ora.”
Così, i due ritornarono dai religiosi e dalla bambina.
Qui raccontarono tutto ciò che il sacerdote aveva detto loro.
“Al di là di tutto” fece Fra' Favelius “dobbiamo raggiungere quel borgo e dare una Cristiana sepoltura a quelle ossa.”
“Non ditemi che credete alla storia dei fantasmi?” Stupito il contrabbandiere.
“Non ho detto questo...” rispose il monaco “... ma l'unica cosa che conta è di andare a seppellire quel che resta di quel corpo...”
“Presto...” arrivando Fra' Severius, che intanto era andato a vedere se la bambina dormiva ancora “... la piccola...”
“Cosa è accaduto alla bambina?” Chiese Fra' Favelius.
“Non c'è più...”
“Come sarebbe a dire?”
“Nel letto non c'è più lei...”
“Ma cosa dici, fratello?” Incredulo Fra' Favelius.
“La piccola è sparita...” balbettò Fra' Severius “... e al suo posto dorme una ragazza...”
Andarono allora a vedere nella stanza della bambina.
Ed incredibilmente, come detto dal monaco, nel letto non c'era più la piccola.
Al suo posto dormiva invece una ragazza.
Guisgard
06-03-2014, 02.49.12
Ma mentre Eilonwy cercava l'uscita da quell'oscuro palazzo, vide qualcosa.
Era una statua.
Una statua particolare.
Sembrava fatta tutta di zucchero finissimo.
E raffigurava una ragazza.
Guardandola meglio Eilonwy riconobbe le fattezze di Coco.
“E' lei...” disse una voce all'improvviso “... è stata tramutata in una statua di zucchero...” era il merlo, rinchiuso in una gabbia d'oro “... è stata Isolde...”
Ad un tratto una risata.
Apparve allora Isolde accompagnata da suo figlio.
Fissavano Eilonwy divertiti.
Guisgard
06-03-2014, 03.24.48
“La più grande difficoltà” disse Guisgard sotto quella piccola finestra, in modo che Clio potesse sentirlo “che Orfeo incontrò nel discendere il Regno delle Ombre non fu l'oscurità o i demoni guardiani...” guardò i due mercenari completamente in balia del vino “... ma convincere Euridice a fidarsi di lui e a seguirlo... infatti le ombre, perso il ricordo della luce e della vita, smarriscono anche i ricordi... e lui le chiese solo di seguire il suo canto, la sua voce... quella stessa voce che era riuscita a conquistare per sé il cuore di lei...”
Il cavaliere estrasse allora qualcosa da una tasca.
Era una piccola ma affilata lima, ricavata dalla molla di un carillon e nascosta in una vecchia moneta.
Bastava tirare le due estremità della moneta ed estrarre la lima per poterla poi utilizzare.
“Se ad Orfeo fosse bastata una moneta per riscattare la sua Euridice” fece Guisgard “allora tutto sarebbe stato molto più semplice...” lanciò la moneta attraverso le sbarre delle finestra, facendola cadere nella cella di Clio “... conservatela con cura, come la lampada che Aladino lasciò alla principessa come pegno...” sorrise “... non simboleggerà l'amore, ma la libertà si...”
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Altea
06-03-2014, 15.33.21
Mi guardai attorno, molta gente si era riversata all'interno della locanda...avevamo creato tutto questo scompiglio?
Una cosa era certa...stanotte dovevamo andarcene da quel posto o avremmo destato sospetti e forse era anche meglio imbavagliare Elvet oltre che legarlo.
"Il diavolo che nasconde dei tesori nella foresta?" chiesi con curiosità "eppure io e mio marito abbiamo attraversato la foresta stanotte ma non abbiamo visto nulla...è una leggenda? Una superstizione?" e guardai stupita il locandiere.
La gente si riferiva sempre a delle superstizioni per dare spiegazione a ciò che non comprendevano.
elisabeth
06-03-2014, 16.54.45
" Siete sempre saggio, torniamo a parlare con chi penserà che siamo fuggiti via ".......Daizer raccontò tutto aveva una memoria incredibile....ogni cosa fu detta nei minimi particolari........e con suo grande stupore i monaci non ebbero nessun sussulto.....avevano un unica urgenza...dare degna sepoltura......ridendo dissi.." Visto Daizer ?......ci sono più persone di quelle che credete ....che credono a quella scala che diventa il passaggio dei morti.....tra le vite dei vivi....."....stavo chiedendo della ragazzina quando Fra Severius...tornò trafelato......corremmo nella stanza in cui vi era il letto e una ragazza...giaceva al suo posto...." Che io sia dannata....ma in questo posto non solo la morte si incontra con la vita......la crescita a quanto pare e' molto veloce.....".....andai vicino alla ragazza e nei guardai i tratti.......non vidi in lei somiglianza con la ragazzina.........ma gli abiti erano gli stessi....sembravano non adatti a lei...ma erano quelli.....andai così vicino al suo viso che vidi i suoi occhi spalancarsi di botto'.......sussultai per la sorpresa.....ma lei non mosse un muscolo e i suoi occhi erano blu....blu cobalto.....potevano apparire neri come le acque di un lago la notte ...ma erano chiari come i riflessi che mandavano i raggi del sole........." Buon giorno mia cara....vedo dal vostro volto che avete dormito bene..........ditemi...vi conosco da tempo o e' solo una mia impressione....."....
Eilonwy
06-03-2014, 20.09.43
Mentre cercavo l'uscita da quel maniero stregato, il mio sguardo si posò su una statua di candido zucchero. Mi avvicinai alla statua e mi accorsi, con orrore, che si trattava di Coco.
Ad un tratto, una voce mi disse che era proprio la mia fatina e che era stata Isolde a ridurla in quello stato. Riconobbi quella voce. Era del Principe-Merlo, il quale era stato imprigionato dentro una gabbia d' oro.
All' improvviso, sentì una malefica risata.
Mi voltai di scatto ed apparvero Isolde e suo figlio Flees.
"Che cosa significa tutto questo?.....Maledetti!.....La pagherete cara!" gridai piena di rabbia, odio e disperazione.
Poi, udì due voci molto familiari che mi chiamavano per nome. Una era fanciullesca, ma severa, e l' altra giovane, potente e calda. La prima era del mio angelo custode Aladiah e la seconda....oh no.....non poteva essere lui....non poteva essere del mio amore.....eppure si poteva capire chiaramente....era di Sir Riccardo! Sì, era proprio la sua!
Scoprì che le voci appartenevano ormai a un cigno bianco (Aladiah) e un cigno nero (Sir Riccardo), rinchiusi in una gabbia di ferro.
"Nooo!!!.....Aladiah!.....Sir Riccardo!...Riccardo, amore mio!....No, non è giusto!.." strepitai piangete a quel terribile evento.
Intanto, Isolde e Flees ridevano compiaciuti a quella scena, ma a quelle due risate si aggiunse una risata maschile, demoniaca, roca ed adulta. Quella risata...quella risata inconfondibile.....quella risata che turbava il mio sonno!
Mi girai lentamente e tremante.
Dall' oscurità emerse la figura di un uomo guercio di mezza età, con una corporatura alta e massiccia, con la barba e i capelli grigi-bianchi, con la pelle olivastra e con un occhio dalla sclera nera e l' iride rosso.
Rimasi pietrificata da quella scena. Era lui! Non era una visione, un' illusione o uno spettro, poichè aveva l' ombra e sembrava tangibile al cento per cento.
Era SLATHNIR!
Isolde e Slathnir si lanciarono degli sguardi d' intesa. Adesso capivo!...Si erano messi d' accordo per acciuffarmi....non erano poi così nemici! Tutto quello che stava accadendo era il risultato di un oscuro complotto per catturarmi e prendere il Fiore Azzurro.
"Voi!?!...Non è vero....tutto questo è un incubo!...Non potete essere voi!" la mia frase provocò un ghigno da parte di Slathnir.
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COLONNA SONORA:
http://www.youtube.com/watch?v=xesmK5fPTmg
Presi quella lima tra al volo, temendo che il tintinnio svegliasse il mio carceriere.
"Grazie.." mormorai, rivolta verso la finestra, osservandola "Mi auguro di avere una sorte migliore di Euridice.." sorrisi.
Forse aveva davvero intenzione di aiutarmi, anche perché da sola non sarei mai riuscita a scappare, nemmeno con quella lima tra le mani.
Era buio ormai, mi chiesi da quanto tempo fossi rinchiusa lì dentro.
Osservai le sbarre, e mi avvicinai a quella più esterna, togliendola, avrei avuto abbastanza spazio, ed era anche quella più lontana al mio carceriere addormentato.
Iniziai a limarla, cercando di fare meno rumore possibile, fermandomi ad ogni rumore sospetto. Non so quanto tempo ci misi a tagliarla, era affilata ma molto piccola.
Non cercai di spostarla, avrei fatto troppo rumore, il taglio era quasi impercettibile, al livello del pavimento.
Nascosi la moneta con la lima nel corpetto, e mi sdraiai in un angolo.
Presi a giocherellare con un sassolino, facendolo rimbalzare sulla parete, così, se qualcuno si fosse accorto dei rumori, avrei dato la colpa a quell'innocente passatempo.
Mi chiesi quale fosse il piano del cavaliere, in ogni caso, mi sarei fatta trovare pronta.
Non vedevo l'ora di andarmene da lì.
Guisgard
07-03-2014, 01.26.10
“E' una vecchia legenda che si racconta da queste parti, madama.” Disse il locandiere ad Altea.
“Leggenda o no, credo bisognerà uscire tutti e scoprire cosa si aggira nella nostra terra.” Fece un altro di quelli.
Il locandiere annuì e tutti loro si accordarono di uscire armati per scoprire l'origine di quel verso bestiale.
Così quegli uomini uscirono e tornarono alle loro case per prendere le armi.
Il locandiere e sua moglie, intanto, ripresero a sistemare il tutto per la loro locanda.
Ma pochi minuti dopo la moglie entrò di corsa dentro.
“Cosa c'è?” Chiese suo marito.
“Vieni a vedere, presto!” Disse la donna. “E venite anche voi!” Rivolgendosi poi ad Altea.
Uscirono nel cortile, dove le stanze della locanda davano con le loro finestre.
E qui la moglie del locandiere indicò la finestra aperta della camera presa da Altea e da Elvet.
Dal davanzale scendeva una corda fatta di lenzuola intrecciate e legate fra loro.
“Credo che vostro marito abbia tagliato la corda, madama...” la moglie del locandiere all'avventuriera “... spero per voi che vi abbia lasciato del denaro per pagarci la camera e la colazione...”
Guisgard
07-03-2014, 01.34.42
La ragazza guardò Elisabeth con aria confusa.
Poi guardò Daizer e i due monaci.
Fissò tutti loro a lungo, senza tuttavia pronunciare una sola parola.
“Che mi prenda un colpo...” disse il contrabbandiere “... e questa chi diavolo è?” Guardò con attenzione i vestiti della ragazza. “Perchè avete parlato di crescita?” Chiese poi ad Elisabeth.
“Perchè” intervenne Fra' Favalius “nessuno può essere entrato qui e nessuno, naturalmente può esserne uscito, visto che io e Fra' Severius siamo rimasti a pregare fino al vostro arrivo. E poi guardate i suoi vestiti... sono gli stessi che indossava la bambina... sono persino consumati e sporchi negli stessi punti... con la sola differenza che sembrano più piccoli...”
“Vuoi dire che...” stupito l'altro monaco.
“Si, fratello...” annuì Fra' Favelius “... Elisabeth ha ragione quando parla di crescita... questa ragazza, per incredibile che può sembrare, è la bambina che abbiamo trovato nel bosco...”
“E' assurdo!” Esclamò Daizer.
La ragazza intanto continuava a guardarli come chi non comprende cosa accade intorno.
Guisgard
07-03-2014, 01.43.42
Quell'incredibile scena aveva stravolto a tal punto Eilonwy che finì col perdere i sensi.
Sognò così un incantesimo anche su Aladiah e sir Riccardo.
E in sogno arrivò persino a vedere il malvagio Slathnir.
Ma era tutto frutto del forte trauma subito.
Gli unici a ritrovarsi in quel palazzo, come detto, erano Coco, tramutata in una statua di zucchero ed il merlo, rinchiuso in una gabbia d'oro.
Eilonwy riprese conoscenza più tardi, svegliandosi in un comodo letto dalle lenzuola profumate.
Accanto a lei vi era Isolde, intenta a lavorare ad telaio.
“Ben svegliata, amica mia...” disse la strega con fare gentile “... avete riposato bene? Certamente molto più dei vostri sfortunati amici, visto che si ritrovano una mutata in zucchero e l'altro rinchiuso in gabbia.” Sorrise. “Ma poi non ho più saputo della vostra decisione... cosa avete scelto di fare? Portarmi il Fiore e liberarvi da quella maledizione, oppure rifiutare, restando così maledetta per sempre e senza più i vostri compagni di viaggio?”
Guisgard
07-03-2014, 02.19.06
Passò così un'intera notte, scandita dal russare del carceriere avvolto nella sua coperta di sacco.
Poi, finalmente, dalla piccola finestra in alto, la luce cominciò a filtrare nell'umida cella, spazzando via l'incerto silenzio notturno.
E un raggio di Sole giunse a sfiorare il volto di Clio, come ad annunciare il nuovo giorno.
Poi dei passi svegliarono anche il carceriere.
“Beh...” disse Boyke avvicinandosi alle sbarre “... notte tranquilla, no?” Rivolgendosi poi al carceriere.
“Si, signore...” annuì questi.
“Bene, portale da mangiare...” ordinò il mercenario.
E il carceriere subito obbedì, correndo via.
Ma in quel momento arrivò Guisgard.
“Davvero una meravigliosa mattinata...” sorridendo il cavaliere “... non trovate?” Fissando Boyke e poi la prigioniera. “Un po' freddina, si, ma soleggiata e dall'aria limpidissima.”
“Va al diavolo!” Con disprezzo Boyke.
Guisgard rise.
Poi guardò nella cella di Clio.
“Ah, voi mercenari non avete il minimo tocco di buongusto...” mormorò.
“Cosa vuoi dire?” Fissandolo Boyke.
“Non potete tenere una rampolla dell'aristocrazia Afravalonese rinchiusa in una cella come fosse un porcile.”
“Per me può crepare anche adesso!” Esclamò il mercenario. “E tu con lei!”
“Si, ma poi creperebbero anche i vostri sogni di ricchezza, mio arguto amico.”
“Insomma, cosa diavolo vuoi?”
“Questa cella è umida” fece Guisgard “e sporca... volete che la ragazza si ammali?”
“Che ti importa?” Sbottò Boyke. “Tanto malata o sana il suo prezzo non cambia.”
“No, ma viva o morta farà differenza.” Replicò il cavaliere. “E tanta. Questa ragazza, benchè si atteggi ad eroina guerriera, non resisterà molto qui dentro.”
“Cosa succede qui?” Arrivando Gufo.
“Capo, questo idiota fa discorsi inutili...” guardandolo Boyke.
“Dico solo” spiegò Guisgard “che la ragazza ha bisogno perlomeno di vestiti puliti, o si beccherà qualche malanno di quelli infettivi... ed io non voglio rischiare di fallire a causa di una sua possibile morte.”
“Non abbiamo vestiti puliti per lei.” Disse Gufo.
“Allora li procurerò io.” Fissandolo il cavaliere.
“E sia, ma non ti darò neanche una moneta per comprarli.” Mormorò lo scarlatto.
“Tranquillo, ci penserò io.”
I tre allora uscirono.
Poco dopo tornò il carceriere con latte e pane raffermo per Clio.
“Ecco la vostra colazione...” disse alla ragazza, facendo poi passare la scodella con latte e pane attraverso le sbarre.
Qualche ora dopo tornò Guisgard.
E con sé aveva un fagotto.
“Eh, so bene che questo non è proprio il vostro stile” avvicinandosi alla cella di Clio “ma non ho trovato di meglio...” e fece passare il fagotto attraverso le sbarre “... ora cambiatevi ed indossate gli abiti che vi ho portato... quelli vecchi poi infilateli nel fagotto...” si voltò verso il carceriere “... su, mio buon amico, allontanatevi di qualche passo... non sta bene osservare una dama mentre si spoglia.” Rise.
Il carceriere uscì nel corridoio.
“Sono abiti prestati da alcune mie buone amiche...” parlando alla ragazza il cavaliere e dando le spalle alla cella per non guardarla “... naturalmente ho preso quelli che mi sembravano i meno vistosi... indossateli e quelli vecchi, come detto, infilateli nel fagotto.”
Clio non tardò a capire che genere di abiti fossero quelli portati da Guisgard.
Erano quelli che indossavano le ragazze della casa di piacere.
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elisabeth
07-03-2014, 11.25.36
L'unica cosa che univa la ragazzina e la ragazza era lo snervante mutismo......si perchè in realtà qualche parola la ragazzina l'aveva detta.......quel luogo era sospeso.....quel luogo era chiuso in una bolla......mi scostai dalla ragazza.....e mi misi a pensare.....ma la mia mente sembrava prendere forme assurde..più che pensieri...uscivano bolle di sapone........" Bene Signori......siamo invecchiati un pò tutti, in lei la crescita e' più evidente, in noi...visto che non sono passati secoli...ma solo qualche anno...se ci guardassimo bene allo specchio avremo qualche ruga in più....mi dispiace Daizer....sarà magari un problema quando tutto sarà finito.....però gli uomini maturi piacciono di più alle donne......."....risi...ma non era una risata allegra..era amara...amara più del fiele che il peggior nemico poteva offrirti...." Sappiamo dove andare e dobbiamo andarci velocemente....qui non possiamo più stare...i vivi tra i morti ci convivono...ma non in questa maniera.......bene Signorina...sarai muta, ma so per certo che riuscirai ad alzarti e a venire con noi con le tue gambe...se rimani qui tra qualche settimana...sarai un'adorabile vecchietta......e forse lo saremo tutti, Daizer conoscete ogni luogo...vi darò di più se ci accompagnate al Borgo di Lemain......state rischiando e permettetemi di sottolineare state rischiando qualcosa per cui neanche noi ne conosciamo i motivi.....spero solo che qualsiasi sacrificio noi saremo in grado di affrontare...non porti più via i ragazzini da casa......"......aiutai la ragazza.....era gelida...sempre gelida...Frate Elia....mi siete stato sempre vicino avete voluto che intraprendessi un cammino particolare che chiudessi la mia vita in una grotta.......ma voi dove siete finito........
Altea
07-03-2014, 17.24.22
La gente uscì dalla locanda per armarsi alla ricerca di qualcosa che forse nemmeno esisteva.
Ad un tratto arrivò la moglie del locandiere spaventatissima e ci portò nel cortile indicando la finestra della nostra camera, rimasi esterefatta nel vedere quella corda fatta di lenzuola.
La tensione in me era forte e sbottai di getto contro la donna.."Come vi permettete? Pure io dispongo di denaro" e toccai la mia sacca di prezioso velluto "Io e mio marito siamo persone rispettabili mentre voi vi siete subito dimostrata ostile nei miei confronti e non capisco il vostro atteggiamento".
Cercai di moderarmi, dovevo essere fredda e mi rivolsi allora al locandiere ignorando sua moglie.."Mio marito, vedete, è un uomo troppo sensibile...forse si sarà spaventato per quell'urlo che ha preoccupato tutti e io avevo chiuso la porta a chiave" e mostrai la chiave "forse avendo avuto paura sarà fuggito o è uscito dalla finestra per sicurezza".
Stavo mentendo spudoratamente mentre guardavo quella corda....ma come era riuscito a intrecciare quelle lenzuola e scendere...in cosa mai si trasformava dunque? Non certo in un animale pericoloso, non avrebbe potuto fare ciò...avanti Altea, devi trovarlo prima di loro.
"Andrò io a cercarlo, non preoccupatevi, salgo in camera un attimo e poi vi pagherò e vedrò dove possa trovarsi" feci un cenno del capo per congedarmi, controllai nessuno mi seguisse e salii le scale per andare in camera e mille domande mi si ponevano..."Perchè scappare? In cosa si tramutava Elvet? Mi avrebbe raccontato tutto semmai lo avessi trovato e riconosciuto..certo aveva addosso la mia collana che gli avevo donato".
Aprii lentamente la porta ed entrata in camera chiusi bene la porta a chiave guardandomi attorno.
Eilonwy
07-03-2014, 20.25.36
Mi ritrovai in un morbido e profumato letto a baldacchino. La testa mi doleva da morire!
Capì all' istante che il trauma subito mi aveva fatto venire le allucinazioni e mi aveva fatto perdere conoscenza. Lo stesso episodio era capitato quando persi in modo brutale mia madre e, poi, mio padre in battaglia, mentre combattevo con lui e i suoi uomini.
Questo succedeva quando perdevo o stavo per perdere una persona a me molto cara e preziosa.
La mia attenzione fu catturata dalla presenza di Isolde al telaio. Ascoltai attentamente le parole della fattucchiera e poi le dissi: "Milady! Il mio responso è questo: andrò a prendervi il Fiore Azzurro. Ma sappiate che lo faccio in special modo per i miei amici. Infatti, se avesse riguardato soltanto me....non ve lo avrei mai dato!"
Guardai fuori dalla finestra. Era quasi l' ora fatidica!
"Non vi dispiace se mi vado a fare una nuotata nel vostro lago artificiale del giardino? Vero!?!..." e senza neanche darle tempo di rispondermi, mi diressi di corsa verso la meta desiderata.
Arrivata al lago del giardino mi spogliai e mi gettai a capofitto in acqua.
Un migliaio di bollicine mi avvolsero. Esse passarono sul viso e lo purificarono dai cosmetici da donna. Poi, passarono sul resto del corpo e mi trasformarono in sirena.
Sott' acqua sciolsi i capelli e riemersi dalle acque.
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Rigirai i vestiti tra le mani.
"Siete davvero divertente.." Dissi, ridendo appena "che vi dia fastidio il fatto che una donna faccia il soldato si è capito.. Ma questo è troppo! Avete qualche altra bella idea per umiliarmi?" Scossi la testa "se davvero tenesse alla mia salute mi avreste portato altri vestiti, sapete quanto sono leggeri? No, grazie, mi tengo stretti i miei calzoni, non ho intenzione di prendermi un malanno per farvi divertire.. Ho dormito in situazioni ben peggiori per molto più tempo..." Sorrisi "Crediateci o no, Ero un semplice soldato durante la guerra.. Ma con questi non sarei sopravvissuta alla prima settimana.. Quindi non prendetemi in giro, patirei il doppio del freddo con questi vestiti..".
Mi svegliai riposata, tra soffici lenzuola di seta.
Un raggio di sole illuminava la sfarzosa stanza, arredata con gusto ed eleganza.
La ferita era stata perfettamente disinfettata e fasciata.
"Buongiorno, Milady.." Una domestica entrò in quel momento, inchinandosi rispettosamente "Il principe vi aspetta per la colazione in giardino, se ve la sentite di alzarvi.."
Sorrisi "Grazie, per carità, sono stata ferma anche troppo.." Iniziando ad alzarmi.
"Vi occorre aiuto per vestirvi?" Chiese la ragazza, timidamente "Ecco, il principe ha detto di non sapere quali abiti civili fossero di vostro gradimento, così ne ha fatti portare diversi.. La vostra uniforme era sporca, ci siamo permessi di farla lavare.. Mi sono occupata personalmente di lavarvi questo" prese il mio corpetto da un cassetto "Non ne ho mai visto uno così, ho pensato che.."
"Avete fatto benissimo, vi ringrazio... Non pensavo di fermarmi per la notte.." Ormai mi ero alzata, e mi avvicinai all'armadio aperto.
Spalancai gli occhi, non avevo mai visto abiti così belli tutti insieme.
I tessuti più preziosi, i modelli più in voga, non ero abituata a tutta quell'eleganza.
C'erano sfarzosi abiti da donna, e raffinati completi da uomo.
La delicatezza del principe mi commosse.
"Posso fare da sola, grazie.. Avvisate Sua Altezza che lo raggiungerò nel giardino in un attimo.." Sorrisi "sono una donna che si prepara molto in fretta..".
Lei si inchinò ed uscì.
Indossai così stivali neri di morbidissimo cuoio, calzoni di velluto cobalto, una camicia bianca di seta, e un gilet finemente ricamato, sempre cobalto, con dei bottoni in oro.
Faceva abbastanza caldo per poter fare a meno della giubba.
Sciolsi i capelli, e uscii.
Vidi Sua Altezza seduto ad un tavolino imbandito, intento a guardare lontano.
Restai un istante ad osservarlo non vista.
Cosa mi stava capitando?
Non riuscivo a dimenticare i suoi occhi nei miei, il giorno prima.
Mi aveva preso in braccio e portato sulla carrozza.
Si voltò di scatto, e mi sorrise.
Era stato quel sorriso ad abbattere tutte le mie difese.
Dovevo essere forte per lui.
"Senza contare che non mi fido granché di questi uomini, non so perché.. Ma non ho intenzione di facilitargli le cose.." Mi avvicinai a lui e abbassai la voce "Quindi, o mi date un valido motivo, magari sensato perché quella del freddo proprio non la bevo.. altrimenti ringraziate per me le ragazze, ma no..".
Guisgard
08-03-2014, 01.50.22
Altea era entrata nella stanza presa da lei e da Elvet.
Tutto appariva sottosopra.
Il letto aveva le lenzuola stracciate e i pochi mobili di quell'ambiente apparivano tutti capovolti.
Le corde con cui l'avventuriera aveva legato Elvet si trovavano a terra, completamente spezzate.
Chi o cosa aveva fatto tutto ciò?
Istintivamente Altea guardò la finestra aperta.
Chiunque o qualsiasi cosa fosse, ora era fuori in libertà.
D'un tratto la donna udì delle voci.
La gente del borgo si era già radunata armata davanti alla locanda, pronta per dare la caccia alla belva che si pensava girasse da quelle parti.
“Tu...” disse il borghese che sembrava essere il capo del borgo agli altri “... occupati delle tagliole... voi due, accertatevi che tutti siano armati... chi non possiede un'arma, allora prenda zappe, forconi, pale, picconi, insomma, tutto ciò che può arrecare danno... muniamoci poi di torce... la caccia potrebbe essere lunga e non voglio ritrovarmi nella foresta al buio contro quell'animale...”
Guisgard
08-03-2014, 02.05.45
Daizer, nonostante lo stupore e l'incredulità per gli ultimi fatti accaduti, alla fine annuì a quelle parole di Elisabeth.
“Si, vi accompagnerò...” disse “... anche perchè tutta questa storia mi sembra poco adatta per essere affrontata solo da una donna, una ragazza muta e due monaci...”
Così, sistemato il suo carro, poco dopo la compagnia lasciò quel luogo e prese la strada che si addentrava sempre più nel bosco.
Verso il crepuscolo, finalmente, avvistarono alcune colline.
E su una di esse si vedeva un maestoso castello.
“Sarà quello il castello indicatoci dal prete...” fece il contrabbandiere “... anche se...” mormorò poi “... lui ci ha parlato di un borgo, mentre là c'è solo quel maniero...”
“Forse il borgo” fece Fra' Severius “è coperto da qui dalle mura del castello.”
“Solo avvicinandoci ancora” disse Fra' Favelius “lo scopriremo.”
Ad un tratto udirono un rumore di ruote.
Un altro carro, condotto da un contadino, veniva verso di loro.
Guisgard
08-03-2014, 02.15.46
Eilonwy, mutata ancora una volta in sirena, nuotò a lungo in quel laghetto.
Vi nuotò per tutta la notte.
Ad un tratto, mentre ancora la ragazza si rilassava in quell'acqua tiepida e profumata, qualcuno si avvicinò.
Erano Isolde e suo figlio.
“Sono lieta che questa nuotata vi provochi tanto giovamento, ragazza mia...” disse con la solita gentilezza la strega “... così sarete in forma per la partenza... infatti domattina lascerete il mio palazzo e raggiungerete il luogo in cui è possibile trovare notizie sul Fiore... si tratta della città di Gioia Antiqua... e mio figlio verrà con voi, per proteggervi... il viaggio sarà infatti lungo e pieno di pericoli... inoltre, afflitta come siete dalla maledizione, è impensabile lasciarvi andare da sola.”
“Sarà un viaggio interessante, presumo.” Ridendo il giovane cavaliere.
Eilonwy
08-03-2014, 02.32.46
Rimasi impassibile, indifferente e gelida alle ultime parole di Flees. Mi rivolsi così a sua madre: "Se non vi dispiace, Milady, desiderei le mie armi, il mio cavallo Dante ed Aladiah!....E, comunque, state tranquilla non scapperei da nessuna parte sapendo che i miei due amici sono nelle vostre mani".
Detto questo guardai Flees ed affermai questa frase con una punta di sarcasmo: "Ah lo troverete interessante davvero!". Sorrisi al giovane in modo crudele e canzonatorio e sostenni il suo sguardo con fierezza.
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Guisgard
08-03-2014, 03.04.31
“Avrete le vostre armi ed il vostro cavallo” disse Isolde ad Eilonwy “anche se non vi serviranno, visto che mio figlio, fiore della cavalleria, sarà con voi per proteggervi. Ma non verrà nessun altro. Solo voi e mio figlio. I vostri amici resteranno qui nel mio palazzo. Li libererò solo quando mi porterete il Fiore.” Fissò la ragazza. “Ma pensandoci... posso concedervi il merlo... se volete. Ma nessun altro.”
Guisgard
08-03-2014, 03.07.14
Guisgard guardò Clio con lo sguardo divertito e la sua tipica espressione da Guascone.
“Per quanto io abbia una spiccata fantasia” disse sorridendo “vi confesso che faccio molta fatica ad immaginarvi come una di quelle dame di corte, tutte sospiri, boccoli ovattati e sguardi languidi. Dunque, se pensate che in questa situazione io miri a vedere le vostre grazie o, magari, ad abbattere le vostre stoiche resistenze a difesa di quella mascolina determinazione che tanto sbandierate, vi sbagliate. Non mi interessa trasformarvi in una Isotta o in una Enide. Se volete saperlo sono i vostri vestiti, quelli che indossate, che mi servono. Per questo li infilerete in questo fagotto, non appena messi quelli che vi ho portato. E perdonatemi se non sono riuscito a trovare corazze e cotte di maglie” con sarcasmo lui “ma non conosco molte persone da queste parti e le uniche di cui mi fidi sono quelle ragazze. Quanto poi al tenere caldi, questi vestiti sono indossati da donne che solitamente non si preoccupano di avere freddo o meno. E siccome per riottenere la mia libertà e riprendere il mio viaggio devo portarvi fuori di qui, da bravo soldatino, visto che conoscete solo le regole dei militari, farete come vi ho detto ed indosserete questi abiti. Altrimenti, giuro, entrerò in questa cella e vi spoglierò io stesso per poi rivestirvi. Sono stato chiaro?” E si voltò per un istante verso il corridoio, per accertarsi che il carceriere non stesse tornando. “Avanti, fate come vi ho detto. Non abbiamo tutto il tempo del mondo.” Tornando per un momento a fissarla, per poi voltarsi, dando così le spalle alla cella. “E non temete, non mi volterò a guardarvi. Non mi interessa fare ingelosire il principe...” e dopo quella frase sibillina, cominciò a canticchiare.
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Eilonwy
08-03-2014, 03.27.19
Guardai con aria di sufficienza Isolde e suo figlio.
"E sia!...Affare fatto allora!?!.....Auguro ad entrambi una buona nottata" dissi in modo altezzoso e distaccato.
Non si dovrebbe mai augurare il male a nessuno, ma in questo caso ad entrambi avrei augurato volentieri la morte e le fiamme dell' Inferno.
Maledetti bastardi! Ah...ma prima o poi la pagherete. O in questa o nell' altra vita!
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Altea
08-03-2014, 20.15.33
Ai miei occhi apparve una scena raccappricciante...il letto stracciato per creare la fune per calarsi, la corda con cui avevo legato Elvet rotta..eppure era una corda robusta, e quei pochi mobili a terra capovolti.
Mi guardavo attorno attonita e pensierosa..."Per fare tutto ciò ci vuole una forza straordinaria, quasi brutale e bestiale..." la mia mente andò a quel giorno quando nel maniero gettai la rosa e quell'uomo rovesciò tavolo e sedie e rabbrividii.."se Elvet avesse una tale forza...sarebbe stato in grado di rompere quella catena da solo..non capisco".
Udii delle voci nel cortile, era un borghese a parlare e comandava la caccia alla "belva"...scossi il capo.."Signore mio...ho forse sbagliato? Ma come posso darla vinta al Male?".
Presi un lenzuolo e sopra misi i pezzi di corda e il lenzuolo rotto e lo legai come a creare un fagotto e lo misi sotto il letto, l'unico mobile non rovesciato, presi un altro lenzuolo e misi a posto ciò che fu distrutto.
Con tutta la mia forza cercai di rialzare i mobili...ero esausta..mi guardai attorno..almeno non avremmo destato sospetti.
Uscii dalla stanza e arrivata al pianterreno chiamai il locandiere..."Vi ringrazio..non riesco a capire, spero solo a mio marito non sia successo qualcosa ma noto siete tutti intenti a cercare una belva che forse nemmeno esiste e non ad aiutarmi a capire cosa è successo a mio marito" dissi indifferentemente per non destare sospetti, diedi all'uomo delle monete per pagare, sentivo le voci esaltate delle persone e deglutii "Prenderò pure il cavallo di mio marito...gentilmente potete dirmi dove porta la strada vicino al cortile e come posso raggiungerla?"
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elisabeth
08-03-2014, 20.42.19
" Grazie Daizer...non dimenticherò ciò che state facendo per noi.....anche se con la promessa d una ricompensa....."......lo seguimmo tutti salimmo sul famosissimo carro ..... e partimmo ognuno perso nei propri pensieri......alla fine ruppi il silenzio...." Fra Favelius,Fra Severiuse' un esperienza molto particolare quella che stiamo vivendo......eppure non avete mai esitato a credere....vi ho visto pregare e tener fede alle vostre promesse....avete creduto senza batter ciglio.......e non ditemi che e' solo una questione di fede.......io non lo faccio per fede.......mi hanno chiesto ed ho accettato..........ma non avrei mai immaginato......di...finire nel mondo che non c'e'...".......il carro rallentò il suo cammino sino a fermarsi....e tutti tirammo la testa fuori a da un'occhiata al panorama......il castello era grandissimo e si stagliava imponente su un'altura........." Gia' il prete parlava di un Castello.....ma dovevamo cercare il borgo e forse e' proprio all'interno del Castello stesso....o fuori dalle mura nella parte che da noi non e' visibile.......".......il rumore di un carro prese tutta la nostra attenzione....era un carro con un contadino ....... Il Contadino.....lo stesso Villano che avevamo incontrato al cimitero......." Daizer hai visto chi e' il tizio che sta sul carro ? e' il villano del cimitero......magari se incontriamo una cappellina...ci sarà lo stesso prete...........roba di diventar pazzi......."......
Guisgard
10-03-2014, 01.13.15
“Quella stradina” disse il locandiere ad Altea “conduce nella foresta. Per raggiungerla basta seguirla senza allontanarsi mai da essa... ma la foresta è un luogo solitario e pericoloso... non vi consiglio di andarci da sola, madama... avete udito che forse là si aggira una belva feroce? Attendete qui l'arrivo di vostro marito piuttosto. Sperando che non sia andato da solo nella foresta invece...”
Guisgard
10-03-2014, 01.18.12
Giunse così il nuovo giorno.
L'aurora aveva fatto dissolvere le tenebre che fino a poco prima tingevano il manto del cielo, rendendolo impenetrabile e indecifrabile agli occhi degli uomini.
Tutto era pronto per la partenza.
Col cavallo di Eilonwy fu fatto preparare anche quello di Flees.
Il giovane cavaliere, infatti, come stabilito da Isolde, avrebbe accompagnato la ragazza nel suo viaggio alla ricerca del Fiore Azzurro.
La loro destinazione, come indicato proprio dalla strega, era la misteriosa città di Gioia Antiqua.
“Bene...” disse Flees ad Eilonwy “... direi di metterci in cammino.”
“Porterete con voi anche il merlo, ho deciso.” Mormorò Isolde, che poi battè le mani e la gabbia dove l'uccello era imprigionato si aprì magicamente.
Il merlo allora volò fino a posarsi sulla spalla destra di Eilonwy.
Flees baciò sua madre e lei, sorridendo, rientrò nel palazzo.
Un attimo dopo la ragazza, il giovane cavaliere ed il merlo si ritrovarono nella sterminata e lussureggiante foresta.
Il palazzo della strega, infatti, era come svanito nel nulla.
Come una visione.
Guisgard
10-03-2014, 01.25.26
“Ma no...” disse Daizer ad Elisabeth “... gli somiglia soltanto vagamente... dopotutto i villani appaiono in gran parte tutti uguali...” sorridendo “... ora ci parlo io e capiremo dove siamo finiti...” il contrabbandiere allora arrestò il carro ed attese che quello del villano lo affiancasse “... salute a voi...” salutandolo “... potete indicarci che terra è mai questa e quel castello da chi è abitato?”
“Questa terra” rispose il villano “fa parte della nobilissima e antica contea di Averze...” indicò l'edificio che sorgeva poco più avanti “... e quello è il Palazzo Gaudioso, dove soggiorna Don Auster, il grande inquisitore...”
Il vento forte e la vicinanza fecero ora apparire quella sontuosa costruzione più chiara ai loro occhi.
Era un poderoso e antico palazzo.
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Sorrisi, soddisfatta.
"Così va meglio.." Dissi al cavaliere "Come posso fidarmi di voi se non mi dite la verità? E in maniera tanto palese poi.. Fingere di preoccuparsi per la mia salute e levarmi la giubba e i calzoni per quest'abito scollato.. Le menzogne devono almeno essere coerenti..".
Scossi la testa, non avevo scelta.
Iniziai così a cambiarmi, mettendo i miei abiti nel sacchetto.
Naturalmente, non mi
Liberai del prezioso corsetto, dove avevo nascosto la lima.
"E non travisate le mie parole cavaliere, non ho mai pensato che voleste guardare... Non sono il vostro tipo almeno quanto voi non siete il mio..."
Presi il fagotto, e lo allungai.
"Ecco, il mio atto di fede, ma vi sarei grata se mi diceste a cosa vi servono i miei vestiti, o a chi abbiate intenzione di darli.." Abbassai lo sguardo "Giusto per fingere che vi importi davvero della mia salute, perché anche i mercenari capirebbero che così ho molto più freddo, potreste darmi un mantello... Per favore.. Con questa scollatura rischio davvero un malanno..".
Non dissi una parola sulle sue ultime parole, ne lasciai che il mio sguardo tradisse emozioni.
Come poteva saperlo? Nessuno sapeva di noi.
Certo Astin mi aveva visto piangere ma nulla di più, e mi fidavo di lui.
Nestos, lui mi aveva sentito parlare, ma era uno schiavo di mio padre, no poteva certo contravvenire ad un mio ordine.
A meno che.. Karel non si fosse svegliato e avesse chiesto di me.
Magari sapeva che ero stata imprigionata.
No, era impossibile, non avrebbe mai lasciato che fosse un estraneo a salvarmi.
E allora come poteva sapere?
Probabilmente, pensai, aveva solo tirato a indovinare.
Guisgard
10-03-2014, 02.03.58
“I mercenari” disse Guisgard a Clio, col suo solito sorriso irriverente ed impudente “non fanno ragionamenti tanto sottili. Anzi, davanti ad una bella donna ragionano ancor meno.” Rise appena. “I vostri abiti mi servono perchè in questa particolare situazione, diciamo, l'abito può fare il monaco e ciò che si vede, o meglio che si vedrà, può ingannare.” Si voltò e finalmente la vide con indosso quell'abito. “Beh...” fissandola “... devo dire che visto indossato quell'abito fa un certo effetto...” cominciò a slacciarsi il mantello “... e temo che un malanno non sia la cosa peggiore che potrà capitarvi se i vostri carcerieri poseranno i loro occhi su di voi...” fece passare poi il mantello attraverso le sbarre, dandolo alla ragazza “... copritevi... vi terrà al caldo ed anche al sicuro da eventuali tentazioni che potrebbero cogliere i nostri simpatici mercenari...” sorrise “... ora vado, altrimenti potrebbero insospettirsi... carceriere!” Chiamando l'uomo che era ancora nel corridoio.
Fece per andarsene, ma si fermò improvvisamente.
“Ah...” prendendo qualcosa dalla giubba “... anche se non sono il vostro tipo, sono pur sempre un gentiluomo...” porgendole una rosa rosa tra le sbarre “... con quell'abito ci vuole un degno fiore... la rosa rosa simboleggia, per chi legge il linguaggio dei fiori, la grazia... ma potrebbe esservi utile anche per qualche altra cosa... chissà... fossi in voi la conserverei con cura...” facendole l'occhiolino.
Arrivò il carceriere.
“I miei omaggi, milady...” con un vistoso inchino Guisgard a Clio “... mi raccomando, sorvegliatela bene... è molto preziosa... specie con quel vestito.” Rivolgendosi poi al carceriere.
Ed andò via canticchiando.
Il carceriere allora tornò a sedersi sullo sgabello davanti alle sbarre, fissando di tanto in tanto la bella prigioniera.
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Scossi la testa "Ma davvero? E di chi è stata l'idea di vestirmi in questo modo? Eh..." Sospirai "mi auguro solo che ne valga la pena..".
Presi così il mantello che mi porgeva attraverso le sbarre, e lo indossai.
"Grazie.." Mormoriai.
Presi la rosa tra le mani senza dire nulla, la fermai nel corsetto del vestito, nel caso servisse qualcos'altro per attirare l'attenzione, ma non sapevo dove alto metterla.
Salutai il cavaliere con un cenno del capo, e cercai di trovare un modo per sedermi.
Come facevano ad indossare sempre quegli abiti?
Certo, non erano scomodi come quelli delle nobildonne, ma comunque continuavo a preferire i miei comodi calzoni.
Altea
10-03-2014, 19.22.13
Scossi la testa sorridendo..ancora foreste.."Vi ringrazio messere..oh..ho attraversato così tante foreste e non sapete nemmeno che personaggi strani e pericolosi ho trovato..non preoccupatevi, prenderò il mio cavallo, come vedete sono armata pure" e mostrai la mia spada e quella di Elvet che egli stesso mi aveva affidato durante il sonno che sembrava diurno "ma lascio qui il cavallo di mio marito, non potrei tenere a bada pure lui".
Mi congedai, presi il cavallo e cosi seguii dritta la stradina fino ad arrivare nella foresta...qui adagiai il passo, scesi da cavallo e mi guardavo attorno e cercavo di ascoltare ogni rumore.
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Eilonwy
10-03-2014, 20.45.41
Mi svegliai piena di energie quella mattina. Per mia fortuna era stata una tranquilla nottata.
Al sorgere del Sole mi tramutai in umana e trovai sulla sponda del laghetto artificiale un vestito di velluto viola con maniche velate e svolazzanti come in quello della sera prima.
Lo indossai e misi ai candidi piedi delle calzature dello stesso colore e dello stesso tessuto.
Isolde fece preparare i cavalli e tutto ciò che poteva servirci per questo itinerario. Abbracciai forte il mio fedele e tenebroso destriero. Poi, cercai preoccupata il mio arco, le mie frecce e la mia Spada di Fuoco Fatuo, ma alla fine li trovai dentro la Sacca Rimpicciolente. Tirai fuori le mie armi e me le misi.
Era tutto pronto ormai e sulla mia spalla, per ordine di Isolde, si posò il mio amico merlo.
Il portone del maniero si aprì e tutti insieme uscimmo pronti a cercare il mistico Fiore Azzurro. Attraversammo la foresta e come un miraggio vidi svanire la reggia stregata.
Mentre stavamo cavalcando, sentì qualcosa posarsi sulla mia nuca. Mi toccai il capo e mi accorsi di essere stata "incoronata" con una ghirlanda di fiori viola e bianchi.
Guardai a destra e a sinistra, finché vidi svolazzarmi allegramente in faccia il merlo. Gli sorrisi e lo ringraziai: "Grazie per il vostro omaggio floreale, Principe dei Merli!".
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Guisgard
11-03-2014, 01.48.34
Altea lasciò così la locanda e poi il borgo, penetrando ancora una volta nella sterminata e misteriosa foresta.
Ormai il crepuscolo aveva avvolto ogni cosa, rendendola incerta e mutevole, più prossima al mondo degli spiriti notturni che alle concezioni umane.
E con passo lento, ma inesorabile, poco dopo la sera cominciò a celare quel mondo col suo manto fatto di tenebre e misteri.
Ad un tratto però, l'avventuriera udì dei rumori.
Prima deboli e lontani, poi man mano più forti e vicini.
E sentì una voce, come se qualcuno mormorasse qualcosa.
Riconobbe quella voce: era quella di Elvet.
Il giovane uomo si trovava nascosto dietro un albero, raccolto attorno alle sue ginocchia per difendersi dal freddo.
I suoi vestiti erano infatti strappati in più punti.
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Guisgard
11-03-2014, 01.57.34
Eilonwy e Lees, insieme al principe merlo, si addentrarono nel bosco, intenzionati a giungere a Gioia Antiqua.
“Bisogna trovare il modo per arrivare in quella città...” disse il giovane cavaliere “... così da poter cominciare la nostra ricerca.”
Ma proprio in quel momento i due videro un villano che tornava dal suo campo.
“Ehi, tu...” avvicinandosi a lui Flees “... conosci la strada per arrivare a Gioia Antiqua?”
“No, messere...” fece il villano “... non sono mai uscito dal mio borgo e non conosco altri luoghi oltre quello...”
“Indicaci allora la via per il tuo borgo” ordinò il giovane cavaliere “e lì chiederemo se qualcuno conosce la città in cui siamo diretti.”
“Certo, messere.”
E il villano li condusse al suo borgo.
Era questo un abitato piccolo ed antico, arroccato ai piedi di un basso monte, con una chiesetta al centro del paese e le casupole arroccate l'una sull'altra.
“Come si chiama questo borgo?” Domandò Flees al villano.
“Hortus, messere...” rispose questi.
Eilonwy
11-03-2014, 02.10.58
"Hortus avete detto?....Ah già! Una volta quando ero molto piccola, io e miei genitori siamo andati a fare una gita qua. Ma non me lo ricordavo così lugubre!...Una volta c' era piu' gente!" sentenziai ad alta voce.
Mi diressi e mi fermai davanti a due mercanti, i quali stavano davanti ad una locanda.
"Scusatemi.....sapete dirmi quale strada dobbiamo prendere per arrivare a Gioia Antiqua?" chiesi ai due.
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Guisgard
11-03-2014, 02.25.02
I due mercanti salutarono con cortesia Eilonwy.
“Damigella...” disse il primo dei due “... per giungere a Gioia Antiqua esistono solo due strade partendo da qui... la prima è detto dei Ponti e consiste nell'oltrepassare una vasta vallata attraversata da un monumentale acquedotto che divide la regione civilizzata dai Capomazdesi dal resto dei territori in gran parte selvaggi e sconosciuti.”
“La seconda strada invece” fece il secondo mercante “prevede di attraversare un altopiano segnato dall'abazia dell'Arcangelo Michele... questa presenta un tragitto più breve rispetto alla prima strada, ma è simile ad un labirinto che serpeggia fra i monti... una volta lì, occorrerà sapersi orientare.”
Eilonwy
11-03-2014, 02.39.07
Mi resi conto che Flees mi si affiancò per ascoltare anche lui le informazioni per Gioia Antiqua.
Ascoltammo con bramosia e con attenzione le parole dei due commercianti. Fui la prima a parlare: "Allora, direi che la Strada dei Ponti, anche se è la piu' lunga, è la meno pericolosa. Bene vuol dire che prenderemo quella!.....Grazie di cuore messeri! Il vostro aiuto è stato davvero prezioso! Che Dio vi benedica e faccia fruttare i vostri affari commerciali. Grazie ancora ed arrivedervi!".
Quando Flees ed io ci allontanammo, gli chiesi: "Voi che ne pensate, Milord?".
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Guisgard
11-03-2014, 02.48.11
Flees restò pensieroso a quella domanda di Eilonwy.
“Non saprei...” disse infine “... due strade, una lunga e l'altra breve, ma entrambe misteriose...”
“Se posso intervenire...” fece il merlo “... io non credo che la prima possa essere meno pericolosa... dopotutto i mercanti hanno rivelato che conduce in terre poco battute dalla civiltà... questo significa che neanche loro ne conoscono alla perfezione i tratti...”
“Dunque tu cosa proponi?”
“Posso solo fare congetture, signore...” mormorò il merlo.
“Allora?” Fissandolo Flees.
“Stando alle parole del secondo mercante” disse il merlo “l'unico problema, o almeno il principale, è quello di orientarsi per non smarrire il cammino in quella sorta di labirinto fra i monti... direi dunque che forse con una bussola si potrebbe ovviare a quella difficoltà... anche perchè, mentre damigella Eilonwy parlava ai due mercanti, io ho potuto guardare un po' la merce che avevano con loro e ho notato diverse bussole...”
Guisgard
11-03-2014, 02.59.40
Clio si sedette allora alla meglio in quella cella, avvolta nel mantello di Guisgard che la tenne al caldo nonostante l'umidità di quella prigione.
Il carceriere si appisolò quasi subito, destandosi di tanto in tanto solo per sorseggiare un po' del liquore che aveva versato in una scodella d'argilla e che teneva accanto al suo sgabello.
Dall'esterno, attraverso la piccola finestra della sua cella, la ragazza poteva udire e dunque immaginare cosa accadeva.
Altri due mercenari erano appena giunti, visto ormai la sera inoltrata, pronti a sorvegliare il prezioso ostaggio.
Parlavano del più e del meno, con un linguaggio poco adatto alle dame dell'alta società, interrompendo quei loro discorsi solo per tirare i dadi e litigare poi di conseguenza, accusandosi a vicenda di essere dei bari.
“Salute a voi, amici miei.” Disse all'improvviso la voce di Guisgard. “Sera fredda e ventosa. Non vi invidio affatto. Meglio stare al calduccio davanti al camino o al braciere, che qui a patire il gelo.” E tirò fuori una bottiglia di vino.
“No, lascia perdere...” fece uno dei due mercenari “... la scorsa notte Boyke ha beccato i due messi a guardia qui un po' alticci... non vogliamo suscitare le ire del capo...”
“Capisco...” sorridendo il cavaliere “... allora vuol dire che stasera assaggerò da solo questo vino.”
“Ma non qui.” Mormorò l'altro mercenario. “Mi da il nervoso vedere qualcuno bere senza poter fare altrettanto.”
“Più che giusto!” Ridendo Guisgard. “Stando così la cosa questo vino accompagnerà più tardi la mia cena. Vi infastidisce se suono un po'?” Prendendo la sua ocarina.
“Per niente!” Esclamò uno dei due. “Ma suona qualcosa di allegro!”
“E magari raccontaci una storia.” Disse l'altro. “Possibilmente con qualche bella donna!” Ridendo.
“Si, ma disinibita e generosa!” Sogghignando il suo compare.
“Ho quello che fa per voi, amici miei!” Divertito Guisgard. “Vi narrerò di una donna tanto bella, quanto astuta! Sto parlando della fata Armida... e di come sapeva, con i petali della sua rosa incantata, avvelenare il vino da far poi bere ai suoi amanti...” aggiunse con un tono di voce che palesemente voleva raggiungere, attraverso la finestra, la cella di Clio.
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Eilonwy
11-03-2014, 03.10.33
Il merlo non aveva tutti i torti. Così gli dissi : “Va bene, amico mio! Mi fido dei tuoi consigli e della tua saggezza!”.
Quando, poi, parlarono di bussole, dissi con sicurezza: “Nessun problema!...Non c’è bisogno di comprarla dai due mercanti, perché io ne ho già una molto buona e precisa” e dopo aver affermato questo, tirai fuori dalla Sacca Rimpicciolente una bussola d’ oro.
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Mi chiesi quanto tempo fosse passato, da quanti giorni ero in quella cella?
Cosa stava succedendo, intanto, in città? Avevano riabilito la calma, oppure i mercenari erano ancora liberi e i ribelli devastavano a loro piacimento?
Sentirsi impotente e lontana era terribile.
Era partita una spedizione per Gioia Antiqua? Le notti passavano, e la scadenza dei tredici giorni doveva essere ormai alle porte.
E Karel? Era ancora vivo, senza quell'unguento? Si era svegliato?
Mi presi la testa tra le mani, non c'era nulla che potessi fare.
Sentii di nuovo il cavaliere parlare con i mercenari di guardia, e suonare l'ocarina.
Sorrisi, quando nominò Armida.
La rosa era avvelenata a quanto pareva, bene a sapersi.
Ma cosa potevo fare? Uccidere il mio carceriere? Non se lo meritava, era stato buono con me. Mi sarebbe bastato fargli perdere i sensi.
Senza contare che per uscire dalla cella avrei dovuto forzare la sbarra segata, e avrei fatto molto rumore.
Scossi la testa, dove voleva arrivare?
Altea
11-03-2014, 14.56.49
Camminavo lentamente, udivo leggeri rumori e gli zoccoli del maestoso cavallo sulla terra...la foresta..di nuovo nella foresta.
Ad un tratto mi fermai..udii dei leggeri rumori..."Andiamo bello, non so nemmeno il tuo nome" dissi al cavallo che sembrava essere diventato nervoso e lo accarrezzai "stai calmo..." mi diressi verso il posto dove si udivano strani rumori e con sorpresa vi era Elvet.
Legai il cavallo ad un tronco e mi avvicinai all'uomo..."Elvet, che vi è successo...perchè state dietro a questo albero piegato e pieno di freddo." poi notai qualcosa di strano, i suoi abiti erano lacerati in più parti.
"Alzatevi, dobbiamo tornare alla locanda prima faccia buio e prendere il vostro cavallo...vorrei sapere cosa è successo, perchè siete fuggito con quella corda e vi trovate qui in queste condizioni..o potete tornarvene al vostro maniero".
La stanchezza mi aveva fatto perdere i nervi, ma non potevo continuare con questa storia, dovevo sapere tutto.
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elisabeth
11-03-2014, 17.11.42
Almeno ero simpatica....Daizer sembrava divertito e sereno.......e così fece le sue domande al contadino.....mentre noi eravamo lì a guardare,....il Castello di Averze.....Il Palazzo Gaudioso.....era immenso, sembrava rivolto verso Dio......Don Auster....il sorriso mi si gelò sulle labbra...l'inquisizione........li lasciai parlare sino a quando il carro andò via ......." Dovremmo andare nel Borgo di Leiman.....abbiamo sbagliato....e' meglio tornare indietro, Daizer....io non entrerò mai in quel Castello.......Mai...".....L'inquisizione, tante delle miei sorelle...avevo visto uccidere brutalmente......e io non volevo neanche vederli.......
Guisgard
11-03-2014, 20.45.26
Elvet fissò Altea e scosse lievemente il capo.
“Va bene...” disse piano “... vi dirò tutto... mi ha seguito... non so come abbia fatto, ma mi ha trovato... è entrato nella mia camera e mi ha portato via... l'ha fatto con tanta rabbia e lo stato in cui si trova la stanza lo testimonia... mi ha poi condotto in questa foresta... ed io, non so come, sono riuscito a fuggire, nascondendomi qui... ma non tarderà a farsi ancora vivo... e quando lo farà, sarà la mia ultima ora di vita...”
Guisgard
11-03-2014, 20.47.47
“Leiman” disse il villano ad Elisabeth ed ai suoi compagni “è a oltre un giorno di cammino da qui...”
“Dannazione...” fece Daizer “... non possiamo proseguire così a lungo, poiché i cavalli devono riposarsi e sfamarsi... ci converrà fermarci in questo borgo... non abbiamo altra scelta...”
“Si, credo anche io sia la soluzione migliore.” Annuendo Fra' Severius.
“E non temete...” fissando il contrabbandiere Elisabeth “... non vi accadrà nulla in quel castello... e domani ripartiremo presto...”
Guisgard
11-03-2014, 20.50.50
Ma mentre Eilonwy mostrava la sua bussola al merlo ed a Flees, qualcuno si avvicinò a loro.
Era un mercante.
“Perdonatemi” disse “ma non volendo ho udito i vostri discorsi...” aprì la sua borsa e mostrò ai tre il contenuto “... ho qui diverse bussole... e sono tutte bussole particolari.”
“Come sarebbe a dire particolari?” Chiese Flees.
“Perchè ognuna possiede una caratteristica che la rende unica.” Rispose il mercante. “Questa, ad esempio, è capace di segnare il territorio in base alle chiese che vi sorgono... quest'altra invece indica i castelli che dominano la regione che si sta attraversando... quest'altra poi contrassegna le fontane che sgorgano nel territorio che si visita... insomma, con una di queste bussole, se usate correttamente, è possibile arrivare ovunque...”
Guisgard
11-03-2014, 20.58.49
Guisgard sorrise ai due mercenari di guardia.
“Armida” disse poi “era una strega utilizzata dagli infedeli per ammaliare i campioni Cristiani che assediavano Gerusalemme.”
“Li ammaliava col sesso!” Ridendo uno dei due mercenari.
“Ci credo che dimenticavano poi la guerra!” Esclamò divertito l'altro.
“Lei per abbindolarli” sorridendo il cavaliere “aveva un trucco... infatti non ricorreva solo al sesso, perchè non voleva correre il rischio di innamorarsi... così utilizzava una rosa particolare... i suoi petali erano intrisi di un potente sonnifero e fatti cadere nelle coppe che poi i cavalieri bevevano, causavano un lungo e profondo sonno...” aggiunse sempre con tono alto, in modo che Clio dall'interno sentisse.
E cominciò a suonare la sua ocarina.
Intanto, davanti alla cella della ragazza, il carceriere continuava a dormicchiare, svegliandosi di tanto in tanto per sorseggiare da quella sua ciotola ai piedi delle sbarre.
Eilonwy
11-03-2014, 21.18.59
“Questa, ad esempio, è capace di segnare il territorio in base alle chiese che vi sorgono... quest'altra invece indica i castelli che dominano la regione che si sta attraversando... quest'altra poi contrassegna le fontane che sgorgano nel territorio che si visita... insomma, con una di queste bussole, se usate correttamente, è possibile arrivare ovunque...”
"Accidenti!....Dite sul serio?...C'è ne una che individua tutti i posti possibili?.....Chiunque abbia fatto queste bussole è...è...veramente un genio!....Mi potreste mostrare, di grazia, come si utilizzano?" dissi tutto ciò piena di entusiasmo e curiosità.
Se quelle bussole erano in grado di farci arrivare dovunque, eravamo, come si dice, proprio a cavallo.
Speriamo che non sia una fregatura, ma il mercante mi sembrava molto onesto e gentile.
Comunque, il viaggio per Gioia Antiqua sarebbe stato bello lungo e pieno di insidie. Speriamo di non trovare troppi ostacoli e difficoltà durante il tragitto. E preghiamo di non perderci in quella seconda strada per arrivare in quella città.
Tutto questo caos per riavere indietro i miei amici e la mia libertà! Ma guarda te che roba!
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Altea
11-03-2014, 22.17.04
Fissai Elvet...presi la sua spada e gliela cinsi alla vita.."Forse se avevate questa avreste potuto salvarvi..e ammazzarlo, ma mi sembra..quando morirete voi, allora morirà pure lui e ricordo queste parole. Il trambusto che ho visto nella camera mi ha un momento fatto pensare a quell'uomo per come rovesciò alcuni mobili nel vostro maniero" mi fermai un attimo e lo guardai nei profondi occhi scuri "Eppure io ero alla locanda e non l' ho visto salire le scale, mi chiedo se ha usato una corda per scendere...come è salito fino alla vostra camera? Ma, ora ce ne andremo...mi racconterete strada facendo, anche del perchè dovete essere legato di giorno, se mi state prendendo in giro perirete della mia spada, ve lo giuro".
Sciolsi le briglie al cavallo e gli accarezzai il muso.."Ti chiamerò Cruz...è di buon auspicio...avanti milord Elvet salite sarò io a portare il cavallo".
Cosi lo spronai a salire e partimmo alla volta della locanda, fuori trovammo ancora il cavallo.."Ora non abbiamo tempo per prendere abiti nuovi ma per fortuna dalla camera che ho messo a posto vi ho portato questo..è stato un furto a fin di bene" sorrisi e dalla sacca presi un panno pesante piegato..spiegandolo Elvet vide era un mantello da uomo e glielo diedi.
"Presto andiamo" mi guardai attorno e vidi un anziano vicino a noi e ci guardava.."I miei saluti messere...gentilmente..siamo di partenza immediata ma abbiamo bisogno di sapere in che parte del regno e quale regno ci troviamo ora...e se vi è nelle zone il Monastero di San Michele Arcangelo da dove si può andare..nella grotta dell' Abate Nicola" sospirai..."altrimenti se siamo troppo lontani indicateci il monastero più vicino."
elisabeth
11-03-2014, 22.47.17
Infondo essere maga non voleva sempre dire pozioni magiche o cose orribili......poteva solo voler dire......riesco a fiutare energie negative e l'andare in quel Castello mi rendeva nervosa...come se il presagio fosse tutt'altro che positivo....." Bene se e' una necessità...vorrà dire che andremo al castello...confido nella buona sorte "...e il carro riprese il suo cammino......la ragazza era sempre silenziosa...ma non aveva gli occhi fissi...osservava ogni cosa......forse non parlava per scelta.....comunque fosse la cosa..ci stavamo avvicinando e il mio cuore prese ad aumentare i battiti, ma non volevo innervosire nessuno o essere d' impaccio........avendo i due Frati con noi...fu semplice passare il controllo delle guardie....una volta all'interno delle mura....." Ecco adesso che siamo qui....che facciamo......sosteremo nel carro ?..o andremo a trovare il padrone di questa bellezza ?.........io preferirei rimanere qui........quella gente non mi piace.....dove vede donne vede il male.....non mi fido.."....strinsi a me la ragazza....ma sapevo che le cose non vanno sempre per il verso giusto....
Guisgard
12-03-2014, 01.55.25
“Non conosco alcun Abate Nicola, madama...” disse l'anziano ad Altea “... qui siamo nei confini più settentrionali di Afravalone ed il monastero più prossimo è quello di San Salvatore, ad alcune miglia procedendo in quella direzione...”
“Allora dobbiamo affrettarci...” fece Elvet “... presto sarà giorno ed io non potrò più proseguire...”
Così, in sella ai loro cavalli, lui ed Altea presero la direzione indicata dall'anziano.
Lasciarono il borgo e si ritrovarono di nuovo nella foresta.
Alle loro spalle però, forse a qualche passo distanza, udirono diversi rumori.
“Devono essere quei fanatici degli abitanti del borgo...” mormorò Elvet.
Infatti quegli uomini erano sempre in cerca del misterioso animale che aveva ululato la mattina precedente.
Allora i due spronarono i cavalli, cercando di mettere più distanza possibile tra loro e gli abitanti del borgo.
Alla fine giunsero presso un piccolo monastero immerso in una fitta boscaglia.
“Deve trattarsi del monastero di San Salvatore...” disse Elvet “... quello indicatoci dall'anziano al borgo... bussiamo, così da poterci riposare prima del sorgere del Sole...”
Infatti il cielo cominciava pian piano a schiarirsi di già.
http://www.connessioni.biz/wp-content/uploads/2011/03/monastero-torba_osram.jpg
Guisgard
12-03-2014, 02.02.15
“Non temete...” disse Daizer ad Elisabeth, per poi saltare giù dal carro con agilità “... in verità non vedo il motivo per cui si debba visitare quel palazzo...” prendendo per le redini i cavalli e spingendo il carro verso la staccionata che delimitava lo spiazzo di una locanda.
Legò allora i suoi cavalli e suonò poi una campanella che pendeva da un salice.
Un attimo dopo il locandiere uscì.
“Salute, signori.” Andando loro incontro. “Prego, entrate pure... mia moglie e le mie due figlie stanno scaldando il latte appena munto dalla nostra mucca e nel forno abbiamo calde focacce ormai pronte... penserò io ai vostri cavalli.”
Così, Elisabeth, Daizer, i due monaci e la bambina entrarono nella locanda e presero posto ad uno dei tavoli.
Ma proprio in quel momento si udì la campana del borgo suonare.
E a quel rintocco la ragazza, che stava sempre accanto ad Elisabeth, cominciò a tremare come intimorita da qualcosa.
Guisgard
12-03-2014, 02.09.15
Il mercante annuì e sorrise a quelle parole di Eilonwy.
Prese allora una delle sue bussole e la mostrò ai due viaggiatori.
“Questa bussola” disse loro “come detto individua tutte le chiese che sorgono in un determinato territorio... mettiamo che voi attraversiate questa regione...” aprendo la bussola e premendo un bottoncino sul suo quadrante “... ecco... pochi istanti e l'ago smetterà di girare, fermandosi nella direzione che indica appunto la chiesa più vicina... in questo modo voi, siccome ogni villaggio, borgo, città e castello possiede una chiesa, sarete in grado di raggiungere il luogo abitato più prossimo, senza correre il rischio di smarrirvi.”
“Eccezionale!” Esclamò Flees.
Allora compresi.
Staccai un petalo dalla rosa, e lo lascia cadere nella scodella del carceriere, mentre questi era assopito.
Era così vicino.
Sperai vivamente che il cavaliere non mi stesse ingannando, e non fosse un veleno mortale.
Uccidere gente innocente era sempre sbagliato, anche in circostanze simili.
Così aspettai che il carceriere bevesse una volta ancora.
"Almeno, Armida ebbe il lieto fine.." Sorrisi.
Se non ricordavo male quel poema.
Guisgard
12-03-2014, 02.21.44
Clio lasciò cadere quel petalo di rosa nella scodella del carceriere ed attese.
Passarono diversi minuti, tutti scanditi dalle risate insopportabili dei due mercenari e dalle note dell'ocarina di Guisgard che suonava alla notte.
All'improvviso il carceriere si svegliò, si abbandonò ad un lungo sbadiglio, borbottando qualcosa di incomprensibile e poi cercò con la mano la sua scodella.
E una volta afferrata fece poi colare nella sua gola quanto restava di quel liquore.
Pochi attimi e cadde pesantemente addormentato.
Il sonnifero aveva fatto subito effetto.
Eilonwy
12-03-2014, 02.22.15
"Niente male!" esclamai "E' quello che fa per noi, giusto Milord?...Non poteva andarci meglio!....Bene quanto viene questo gioiellino?" e chiesto questo tirai fuori dalla Borsa Rimpicciolente un sacchetto di velluto.
Oh....ma non era un semplice sacchetto di monete d' oro, ma un infinito tesoro. Infatti, da esso piu' tiravi fuori dei denari e piu' ne trovavi. Esso era meglio di una Pietra Filosofale ed era un dono di matrimonio fatto da Mago Merlino in persona ai miei genitori.
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Guisgard
12-03-2014, 02.34.09
“Per voi” disse il mercante ad Eilonwy “farò un prezzo di favore, perchè siete molto graziosa ed educata. Questa straordinaria bussola, infatti, sarà vostra per soli 13 Taddei!”
“E' un prezzo caro per una bussola” fece Flees “ma del resto questa non è come tutte le altre.”
“Infatti, messere.” Annuì il mercante.
“Però la pagherò io questa bussola...” tirando indietro la mano di Eilonwy che teneva il sacchetto con le monete “... ma non qui... c'è troppa gente... andiamo dietro quel vicoletto...”
E fece segno al mercante di seguirlo.
Quando poi furono nel vicoletto, lontano da occhi indiscreti, il giovane cavaliere colpì al capo il mercante, provocandogli una profonda ferita che lo uccise sul colpo.
Prese allora la bussola e la nascose nella sua borsa.
“Ora siamo pronti per riprendere il nostro viaggio.” Mormorò soddisfatto, tornando da Eilonwy.
Eilonwy
12-03-2014, 03.08.22
Seguì Flees di soppiatto. Lo vidi colpire a morte il povero mercante.
Stavo per intervenire, ma mi accorsi che avrei destato l' orrore, la vendetta e la curiosità degli abitanti del villaggio.
Maledetto infame e codardo!
Ah certo! Bel modo di ripagare un commerciante tanto in gamba e cortese!
In fondo, 13 Taddei d' Oro per una soprannaturale e magica bussola non erano poi così tanti. Io avrei anche pagato di più per un oggetto tanto speciale e raro.
Mi sarebbe piaciuto tanto salvare quell' uomo disgraziato, però, ormai, era troppo tardi.
Tornai veloce e silenziosa come un' ombra ai cavalli. Quando mi si ripresentò Flees, lo presi e lo scagliai brutalmente con forza contro un albero e lo rimproverai a denti stretti e a bassa voce: "Ma che gli avete fatto?....Avevo abbastanza soldi per pagarlo!....Per di più, mi aveva fatto un buon prezzo!...Perché lo avete ucciso?".
Lo lasciai andare e dissi sussurrando con freddezza: "Sapete una cosa?....Voi sareste l' erede perfetto per Lord Slathnir. Siete un mostro!...Un ladro!...Un assassino!...Uno schifoso criminale!".
I miei occhi neri divennero di ghiaccio puro e lo fissai con severità e disgusto.
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Altea
12-03-2014, 14.08.35
Così partimmo verso il Convento di San Salvatore...eravamo ai confini settentrionali del reame..ma lo eravamo anche prima arrivassi al maniero, quando mi dirigevo verso Tylesia.
Cruz e il cavallo di Elvet correvano veloci ma udimmo dei rumori, Elvet disse di far aumentare il galoppo e sentii mormorare qualcosa dalla sua bocca, rimasi stupita...aveva definito la gente del villaggio dei fanatici.
Mi voltai per guardare la strada e spronai il cavallo e pensavo perplessa...come fa a sapere che la gente del Borgo davano la caccia alla belva...in pratica a Lui...egli era nella sua camera, non sapeva nulla di quella storia e io non dissi nulla a lui.
Rimasi in silenzio per tutto il viaggio, quando vedemmo quel rudere che molto probabilmente era il convento mi rasserenai...quando egli sarebbe stato chiuso in camera avrei parlato col priore e i frati...eppure egli non temeva Dio, se fosse un essere malefico non vorrebbe certo recarsi in un monastero.
Arrivammo vicino al monastero e scendemmo da cavallo..."Siete certo sia un monastero questo milord? E' così malmesso...i frati che ci abitano probabilmente vivono in assoluta povertà forse come visse Nostro Signore Gesù".
Vidi un campanellino appeso che ciondolava al leggero vento e il cielo si stava quasi rischiarando, così suonai quel campanellino aspettando venissero ad aprirci.
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Guisgard
12-03-2014, 20.00.09
Flees a quelle parole di Eilonwy rise forte.
“Siete proprio ingenua...” disse “... era solo un mercante... un essere insignificante... un ignavo, un individuo senza valore...” prese la ragazza per le braccia, la fissò negli occhi, per poi baciarla con passione.
“E non rivolgetevi più con quel tono a me...” mormorò quando le sue labbra lasciarono quelle di Eilonwy “... su, mettiamoci in viaggio... Gioia Antiqua ed il suo Fiore ci aspettano...”
Guisgard
12-03-2014, 20.05.23
Altea suonò il campanellino del monastero e poco dopo venne ad aprire il portone un fraticello.
“Salute a voi viandanti...” disse sorridendo “... come mai giungete in questa tarda ora a questo monastero?”
“Siamo due amanti in fuga dalle ire del malvagio patrigno di lei...” mormorò Elvet “... ed io sono stato ferito dai suoi uomini... vi prego, fateci entrare...”
“Certo!” Esclamò il fraticello. “Entrate, figlioli! Poi mi racconterete tutto!”
“Grazie di cuore...” fece Elvet “... ma vi supplico, ho bisogno di una stanza in cui permettere alla mia amata di somministrarmi un siero per arrestare la mia ferita...”
“Seguitemi.” Mormorò il fraticello.
Li condusse così in una piccola cella, lasciandoli poi da soli.
Elvet prese la sua cintura di cuoio e chiese ad Altea di legarlo stretto ad un piccolo pilastrino di pietra.
“Fate presto, vi scongiuro...” intimò alla bella avventuriera.
Altea
12-03-2014, 20.11.54
Era proprio un monastero...e un gentile fraticello ci aprì.
Ascoltai Elvet senza ribattere...da moglie ero passata a fidanzata.
Quando fummo soli nella stanza eseguii gli ordini di Elvet..."Avanti, mettetevi ben vicino alla colonna" e presa la cintura di cuoio lo legai.
"Cosa devo fare ora...? Cosa dovrò spiegare a questi ignari e innocenti frati quando sentiranno il vostro grido..aspettate un attimo".
Presi un fazzoletto dalla sacca e sorridendo gli dissi.."Mi spiace devo anche imbavagliarvi, ma prima datemi gli ordini..avanti".
elisabeth
12-03-2014, 20.19.02
" Un giorno mi pentirò di aver ascoltato un uomo.... mia madre mi diceva sempre di starne lontana.......".....e seguii il largo sorriso di Daizer.....la locanda era accogliente calda e profumava di cannella e latte.....mi sentii a casa....mi sentii accolta dal caldo di quel posto.....e quando mi ritrovai seduta...insieme a tutti gli altri..fui contenta di avere preso quella decisione.....anche se una piccola parte del mio cuore...mi diceva di stare all'erta......arrivarono le focacce.....e il latte appena munto......ma come si dice.....il diavolo fa le pentole e dimentica i coperchi.......il rintocco di una campana......rimasi con la focaccia a mezz'aria.....mentre la ragazza accanto a me cominciò a tremare scossa da paura...ansia..incominciò a guardarsi intorno e si attaccò al mio braccio spaventata con gli occhi che incominciavano a perdersi nel vuoto...."Fra Severius...la ragazza sta avendo una crisi.......vi ricordate quella che visitammo al Borgo.......non possiamo permettere che qualcuno veda questa situazione......Daizer.....una campana e lei che si perde con tremori....sapete che se continua la gente si spaventerà.........."........L'abbracciai...sussurrandole una vecchia canzone ...guardandomi intorno con molta attenzione..la locanda era piena di gente....
Guisgard
12-03-2014, 20.48.43
“Non sono io a gridare in quel modo...” disse Elvet ad Altea “... è quel maledetto... avete mai visto il suo volto? Io si... è orrendo... una belva... ora stringetemi bene i polsi con quella cintura... imbavagliatemi e tornate dal fraticello... raccontate la storia che aveva iniziato io, quella dei due amanti in fuga... avanti, andate e lasciatemi solo ora...”
Guisgard
12-03-2014, 20.50.25
Elisabeth abbracciò la ragazza e le sussurrò una canzone.
E dopo qualche istante la ragazza sembrò ammansirsi e tranquillizzarsi.
“Forse” disse Fra' Severius “dovremo portarla in camera e farla riposare...”
“Permettete...” avvicinandosi un uomo al loro tavolo “... non ho potuto fare a meno di notare che questa ragazza aveva strani tremori... sono un medico... sono il dottor Corsion... posso esservi d'aiuto? Parlatemi di questi suoi sintomi, vi prego...”
Altea
12-03-2014, 20.54.30
Un momento di sgomento..urlava quell'uomo..."Io non lo ho mai visto in volto, egli si celava sempre con un cappuccio".
Lo legai per bene e guardai la sua spada ma gliela lasciai..."Ci vediamo al tramonto..." e uscii dalla stanza chiudendola bene con la chiave nel chiavistello.
Udii dei mormorii..erano i frati che recitavano i Santi Misteri del Rosario, entrai e mi unii alle loro orazioni mattutine...la fuga degli amanti..dovevo mentire o dire la verita?
Guisgard
12-03-2014, 20.59.32
Poco dopo i frati, erano solo in quattro, terminarono il loro Rosario e chiesero ad Altea di sedersi con loro davanti al camino.
“Spero il vostro fidanzato stia meglio...” disse il frate che aveva aperto il portone “... io sono Fra' Clemente e questi sono i miei tre fratelli che con me vegliano su questo antico monastero... ma raccontateci la vostra storia, signora...”
elisabeth
12-03-2014, 21.11.10
Il canto molto spesso fa bene al cuore.....ero ancora lì che la cullavo mentre stavano decidendo per la stanza....che si avvicinò un uomo, era distinto nei modi e il suo modo di parlare era colto...era un medico.......volevo sparire.....si ecco uno schiocco di dita e trovarmi altrove......cosa potevo raccontare ad un medico perchè non si preoccupasse più del dovuto......" Siete gentile Dottor.....perdonate ho dimenticato il vostro nome..........e comunque Elly non ha nulla di importante......le campane le danno fastidio......e bisogna tranquillizzarla...e' un pò come avere paura del buio.....come vedete, ho risolto....un canto rassicurante e tutto e' apposto...ora andiamo a riposare.....domani si riparte....".......Presi la presunta Elly sotto al braccio e mi alzai dal tavolo.......
Altea
12-03-2014, 21.24.30
Sorrisi ai quattro frati e rimasi immobile alla domanda del frate...cosa dovevo fare..se forse non raccontavo la verità poi avremmo potuto stare un pò tranquilli in quel convento per giorni.."Si...la nostra fuga...il mio fidanzato si chiama Elvet...lui è di umili origini, molto umili..e io..una contessa molto nobile o quasi imparentata coi reali a Camelot" e questa ultima almeno non era una menzogna "ovviamente io ero promessa sposa a un ricco barone ma io non lo amavo..e così progettammo questa fuga.." mi arrestai un attimo..."ma mio padre è diventato un mostro..un uomo disumano e con l'aiuto di una perfida strega pur di separarci mi ha rinnegato e ha dannato Elvet a una maledizione" guardai Frà Clemente con convinzione.."questa strega si chiama Isolde..e lui..di giorno non so in cosa si trasformi mentre torna normale di notte..io sono fortemente cattolica e non ho paura, ho pure avuto una potente benedizione su tutto il corpo da un esorcista, l'Abate Nicola...vi prego aiutateci, solo questa strega può togliere la maledizione...ma se mio padre lo scoprirà...Elvet morirà..vi prego non dite vi ho confessato pure questo, si potrebbe arrabbiare...voi cosa mi suggerite? Non voglio perderlo".
Era vero...non volevo perderlo...e speravo dicesse il vero..ecco perchè dentro a una bugia avevo pure messo la verità..anche perchè non avrei mai mentito a quei frati.
Eilonwy
12-03-2014, 21.59.40
Flees a quelle parole di Eilonwy rise forte.
“Siete proprio ingenua...” disse “... era solo un mercante... un essere insignificante... un ignavo, un individuo senza valore...” prese la ragazza per le braccia, la fissò negli occhi, per poi baciarla con passione.
“E non rivolgetevi più con quel tono a me...” mormorò quando le sue labbra lasciarono quelle di Eilonwy “... su, mettiamoci in viaggio... Gioia Antiqua ed il suo Fiore ci aspettano...”
Mi pulì schifata la bocca con la manica del vestito.
Rimontai su Dante e gli risposi quasi gridando: "Io mi rivolgo a voi come voglio! Chiaro!?!....E non prendo ordini da voi!.....Non prendo ordini da nessun uomo! Va bene!?!....Non prenderei ordini neanche da Sir Riccardo, per quanto lo ami!....Io prendo ordini solo da Dio e li prendevo da mio padre! Semmai sono sempre stata io a dettare le regole, anche nel mio ex-esercito. Ah...e un' altra cosa!....Piantatela, ogni due per tre, di baciarmi, oppure un calcio nei punti bassi o un pugno non ve lo leva nessuno!".
Ero furiosa del suo atteggiamento da arrogante e presuntuoso. Scommetto che non era neanche un cavaliere. Anzi, semmai era un Cavaliere di Satana come Slathnir.
Dopo qualche minuto di pausa, ripresi a parlare: "E comunque l' aggettivo giusto per me è onesta, non ingenua. Al contrario di quello che posso sembrare a prima vista, sono molto piu' astuta e furba di certe persone. Ma è inutile farvi certi discorsi! Voi siete uno di quei cavalieri superficiali che pensano che tutte le dame nobili di cuore siano stupide e deboli da ogni punto di vista".
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Lo guardai accasciarsi in quel modo, era davvero un sonnifero potente.
Potevo sentire i discorsi dei mercenari e il suono dell'ocarina di Guisgard.
Sorrisi, forse era una pazzia, ma dovevo tentare. Ero stanca di star ferma.
Dovevo andarmene di lì, e al più presto. Se il cavaliere mi avesse tradito sarebbe stata la fine, ma infondo mi aveva aiutata, sarebbe finito nei guai quanto me.
Bisognava tentare, infondo, erano soltanto due guardie, il carceriere era pesantemente addormentato.
E quella musica, quella musica copriva i rumori. Sì, dovevo tentare.
Staccai un nastro dalla manica e lo usai per acconciare i capelli, raccogliendoli sul capo, in modo che soltanto un paio di ciocche mi incorniciassero il viso, e lo nascondessero, appena appena.
Già che avevo quel vestito, tanto valeva sfruttarlo. Non era la prima volta, infondo, che usavo uno stratagemma simile.
Era così che ero riuscita a catturare il capo di una banda di briganti, qualche anno prima.
Ci avevo messo un settimana ad imparare come camminare, come muovermi, come parlare, per evitare di tradirmi. La ragazza che mi aveva insegnato tutto quello, doveva avere una pazienza infinita. Ma, infondo, aveva ottimi motivi per aiutarci.
Ma era diverso allora, i miei uomini erano vicinissimi, non rischiavo nulla.
Dovevo comunque provarci.
Così, spostai finalmente la sbarra che avevo limato, grazie al prezioso regalo di Guisgard, cercando di fare meno rumore possibile.
Ma c'era ancora la musica, e il carceriere dormiva.
Riuscii ad uscire, ma non cantai vittoria, era la parte più facile.
Salii le scale circospetta, seguendo la musica e l'orientamento per raggiungere il posto su cui si affacciava la mia finestra.
Non fu difficile.
Li osservai non vista, i due mercenari e il cavaliere.
Il soldato si svegliò improvvisamente ed iniziò ad osservare la situazione, le armi che possedevano, i punti in cui erano scoperti.. ma la donna arrivò di soppiatto e mandò via l'altra parte con aria di compatimento.
Potevo quasi vederla quella parte di me, prendere il controllo, sistemarsi i capelli sorridendo, aggiustarsi l'abito.
Avevo davvero bisogno di lei. Se mi fossi tradita, sarebbe stata la fine.
Prima di andare, mi chiesi se Guisgard sarebbe rimasto sorpreso, o se avesse pianificato ogni cosa, anche la mia uscita.
C'era un solo modo per saperlo.
Presi un respiro ed uscii dal mio buio nascondiglio.
L'oscurità giocava a mio vantaggio.
Camminai, con grande fatica, lentamente, in maniera aggraziata, leggiadra, sensuale. Pensai con un sorriso che il mio abituale passo: pesante, marcato, marziale, avrebbe cozzato pesantemente con quel vestito.
Sorpassai con naturalezza i due mercenari, in modo da dar loro le spalle, diretta dal cavaliere.
"Allora è qui che ti sei nascosto.." dissi piano, con un tono dolce e suadente che nemmeno sapevo di avere, una volta arrivata di fronte a Guisgard " Credevo ti fossi dimenticato di me..." sorrisi "Oh, non guardarmi in quel modo.. so come entrare non vista in un posto come questo.. ero stanca di aspettare..." mormorai "E poi, non hai perso qualcosa, cavaliere? O era un regalo?" risi appena, togliendomi il mantello per adagiarlo sulle sue spalle.
"Allora, ce ne andiamo di qui?"mormorai, giocando con una ciocca di capelli.
Sicuramente non ero un granché come donna, ma era il massimo che potessi fare.
Sperai che il cavaliere mi assecondasse e i due mercenari non mi riconoscessero.
Guisgard
13-03-2014, 18.02.44
Elisabeth si alzò con Elly per andare nella loro stanza.
E Daizer fece altrettanto, avvicinandosi a lei.
“Vieni, cara, ti accompagno in camera...” disse alla maga.
“Perdonatemi” fece il medico “ma mi permetto di insistere...”
“So io come proteggere la mia famiglia!” Fissandolo Daizer.
“Non ne dubito, messere, ma...” mormorò il medico.
“Ed ora credo che mi moglie e la ragazza abbiano bisogno di riposare.” Lo interruppe il contrabbandiere. “Dunque, col vostro permesso...”
“Qui abbiamo la fortuna di avere come ospite” disse il medico “un grande uomo di Chiesa. Si trova nel nostro borgo su invito di Sua Signoria l'Arciduca... sono certo che egli saprà aiutarvi.”
“Non ci occorre aiuto.” Sentenziò Daizer, per poi fare cenno ad Elisabeth di andare nella loro camera.
Guisgard
13-03-2014, 18.09.54
I frati ascoltarono con attenzione il racconto di Altea e mentre la ragazza parlava ne arrivò un altro.
Fra' Clemente lo presentò all'avventuriera e le pregò di continuare.
Alla fine della storia i religiosi si scambiarono varie occhiate.
“E' una storia triste terribile...” disse Fra' Clemente “... noi qui viviamo in religiosa e caritatevole solitudine, lontani dal mondo e dai suoi affanni... per questo non conosciamo quell'abate e né tanto meno la donna che definite strega... l'unica cosa che possiamo dirvi è di cercare aiuto da chi può fornirvelo... in un borgo non lontano da qui, chiamato Averze, dimora un grande uomo di Fede, chiamato dall'Arciduca per curare i mali di queste terre... egli ha nome Don Auster l'inquisitore e tratta casi simili al vostro...”
Ma proprio in quel momento si udì ancora una volta lo spaventoso grido che Altea tanto bene conosceva.
E quell'urlo bestiale turbò non poco i monaci.
Guisgard
13-03-2014, 18.14.33
Flees rise forte a quelle parole di Eilonwy.
“Il vostro problema” disse “è che non avete mai incontrato un vero uomo!” Scosse il capo divertito. “E non negatelo, ma infondo vi piace il mio modo di fare! Ve lo leggo negli occhi! Le conosco quelle come voi... avete bisogno che qualcuno vi dica cosa fare... vi piace essere domate e comandate!” Rise ancora.
Lasciarono così quel luogo e in sella ai loro cavalli ripresero ad attraversare la foresta verdeggiante.
Il giovane cavaliere prese allora la bussola e cominciò a controllarla.
“Vediamo di capire come funziona e come può esserci utile per arrivare a Gioia Antiqua...” mormorò.
“Se mi è concesso” volando il merlo sulla spalla del cavaliere “credo che per trovare la destinazione occorra inserire dei dati...”
“Dati?” Stupito Flees. “Che dati?”
“Immagino, visto che questa bussola da l'orientamento in base all'ubicazione delle chiese che sorgono sul territorio, che per trovare il luogo desiderato sia necessario inserire il nome del Santo patrono o perlomeno titolare di qualcuna delle sue chiese. Infatti, se notate, accanto al pulsante centrale vi sono delle piccole lettere da digitare per scrivere qualcosa.”
“Diavoli dell'Inferno!” Esclamò Flees. “Io neanche conosco tutti i Santi che la Chiesa si inventa di volta in volta per spillare denaro agli sciocchi, figuriamoci se so quello di Gioia Antiqua!” Guardò Eilonwy. “Voi avete idea quale santo preghino in quella città? Ammesso che siano superstiziosi ed ignoranti al punto di credere ancora al Cristianesimo...”
“Immagino di si, messere.” Annuì il merlo.
Altea
13-03-2014, 18.20.50
"Un inquisitore??" dissi sorpresa..."oh no..io sono fortemente Cattolica, vedete l'effige nella mia spada? I miei fratelli stanno combattendo una Guerra per la Chiesa...ma mio padre sir McGwyn mi ha sempre detto di stare lontano da queste persone...chi è una persona per accusare una persona come eretico? Solo i fanatici religiosi..." non finii la frase che udii l'urlo..."Oddio..Elvet è in pericolo, rimanete qui...".
Avevo già la spada in mano, poteva essere l'uomo era arrivato fin qua...dovevo aprire quella porta...era chiusa...aprii il chiavistello ed entrai nella camera.
elisabeth
13-03-2014, 18.28.37
Il medico...l'uomo di Chiesa....l'Arciduca.....non mancava piu' nessuno eravamo al completo.....ero accanto a Daizer con gli occhi in basso...come usa fare una moglie ubbidiente.......il mio braccio sulla spalla di Elly era diventato freddo come il marmo......seguita dai due Frati feci come mi disse Daizer ed incominciai andare in camera....entrammo e feci sdraiare sul letto la ragazza....vidi i Frati guardare furori dalla finestra....." Voi che siete uomini di Chiesa e io che sono donna dell'universo.....ditemi....non era meglio proseguire ?.......confido nella provvidenza.......ma quell'uomo ...quel medico...non e' uno stupido ha guardato bene Elly........."......mi avvicinai alla porta e sentii discutere...di sotto...riconobbi la voce di Daizer....era infuriato....
Guisgard
13-03-2014, 18.30.05
Nel vedere arrivare Clio vestita in quel modo, con quel suo fare, la voce suadente e seducente, i due mercenari sorrisero compiaciuti.
La ragazza era riuscita ad ingannarli col suo travestimento.
“Accidenti, amico...” disse uno dei due a Guisgard “... mi sa che sei nei guai... mai dimenticarti di una donna!”
“Ammesso” fece l'altro “che questi siano guai... ne vorrei avere ogni giorno di guai simili!”
E risero forte entrambi.
Guisgard restò sorpreso invece da ciò che vide.
“Che mi venga un colpo...” pensò tra sé, per poi sorridere con fare scanzonato.
“Eh, amici miei...” disse ai due mercenari, senza però smettere di guardare Clio “... mio nonno mi diceva sempre... quando incontri una donna bada di nascondere un Taddeo negli stivali... così, se eviterai di farti togliere anche quelli, ti ritroverai almeno con una moneta.” Rise, causando una nuova e fragorosa risata ai due guardiani. “Beh, è stata una serata piacevole, amici miei” salutando i due con un cenno della mano “ma temo di dover andar via ora...” mostrò un vistoso inchino alla ragazza “... eh, come potrei scordarmi di te, bellezza... stanotte sarò tutto tuo...” cingendole poi i fianchi e stringendola a sé.
“Attento però...” fece uno dei due mercenari “... ricordati delle strega Armida e della fine che faceva fare ai suoi cavalieri!” Ridendo ancora.
“Eh, vuol dire che starò attento al fiore che nasconde...” allegro Guisgard “... lo cercherò e lo coglierò con molta attenzione... vero, piccola?” Facendo poi l'occhiolino a Clio.
Ma proprio in quel momento arrivò qualcuno.
“Cosa succede qui?” Chiese Gufo Scarlatto.
Guisgard subito si voltò verso quella voce.
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Guisgard sembrava sorpreso, evidentemente non se l'aspettava.
Beh, ma era stato lui a darmi l'opportunità, io l'avevo solo colta al volo.
Tuttavia mi assecondò, e io continuai a recitare la mia parte, docile e spensierata.
Lasciai che mi cingesse con le braccia, anzi mi aggrappai a lui.
D'un tratto, quella voce, Gufo.
Era comunque buio, forse potevo ingannare anche lui.
Restai in silenzio, la testa appoggiata alla spalla del cavaliere, gli occhi bassi, la ciocca di capelli che mi attraversava il viso.
Mi morsi il labbro inferiore, con l'espressione di una bimba disobbediente che è stata colta in flagrante a rubare la marmellata.
Alzai per un momento lo sguardo su Guisgard, per poi abbassarlo subito, come a cercare la sua protezione.
Ero una donna, dopotutto, indifesa, certo, ma tra le braccia di un cavaliere.
Dovevo stare al mio posto, non toccava a me parlare.
Eilonwy
13-03-2014, 22.24.38
Domata?
Oh povero imbecille! Nessuno mi avrebbe mai domata!
Lui non mi avrebbe domata mai. E anche se amavo Sir Riccardo con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutta l' anima, neanche lui mi avrebbe mai domata.
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Ci lasciammo alle spalle Hortus ed in sella ai nostri destrieri riprendemmo a cavalcare attraverso i vari boschi e foreste.
Sir Flees tirò fuori la bussola rubata ed incominciò vedere come funzionava. Per capire dove era Gioia Antiqua, però, dovevamo sapere quale era il Santo Patrono dell' immenso borgo.
La sfortuna di Sir Flees fu quella di non sapere quale fosse il nome del santo. Così incominciò a dire che chi era cristiano era un gran ignorante.
Mi misi a ridere per la sua stoltezza e il suo non sapere.
Anche se non era bello che una principessa facesse gesti bruschi e violenti, gli strappai con forza la bussola e gli dissi: "Date qua!....Siete piu' ignorante di un contadino e piu' inutile ed incapace di una zanzara! Lo sanno pure i sassi che il santo di Gioia Antiqua è S. Giorgio" e dopo aver parlato lo guardai.
Vidi che fece una faccia confusa e sorpresa.
Alzai gli occhi al cielo ed esclamai: "O Signore Santissimo, perchè tutti a me! S. Giorgio....quello del Drago!".
Lo guardai di nuovo, ma non vedendo alcun segno di intelligenza e cultura incominciai a raccontare la storia del santo: "Si narra che in una città chiamata Selem, in Libia, vi fosse un grande stagno, tale da poter nascondere un drago, che, avvicinandosi alla città, uccideva con il fiato tutte le persone che incontrava. Gli abitanti gli offrivano per placarlo due pecore al giorno, ma quando queste cominciarono a scarseggiare furono costretti ad offrirgli una pecora e un giovane tirato a sorte. Un giorno fu estratta la giovane figlia del re, la principessa Silene. Il re, terrorizzato, offrì il suo patrimonio a metà del regno, ma la popolazione si ribellò, avendo visto morire tanti suoi figli. Dopo otto giorni di tentativi, il re alla fine dovette cedere e la giovane si avviò verso lo stagno per essere offerta al drago. In quel momento passò di lì il giovane cavaliere Giorgio, il quale, saputo dell'imminente sacrificio, tranquillizzò la principessa, promettendole il suo intervento per evitarle la brutale morte. Poi disse alla principessa Silene di non aver timore e di avvolgere la sua cintura al collo del drago; il quale prese a seguirla docilmente verso la città. Gli abitanti erano atterriti nel vedere il drago avvicinarsi, ma Giorgio li tranquillizzò dicendo loro di non aver timore poiché «Iddio mi ha mandato a voi per liberarvi dal drago: se abbraccerete la fede in Cristo, riceverete il battesimo e io ucciderò il mostro». Allora il re e la popolazione si convertirono, il cavaliere uccise il drago e lo fece portare fuori dalla città trascinato da quattro paia di buoi".
Dopo aver finito di novellare, scrissi "Chiesa di S. Giorgio Maggiore" sulla bussola. Mi apparve la mappa con la nostra destinazione e i giorni che ci avremmo impiegato ad arrivarci.
"Ci impiegheremo 5 giorni ad arrivare a Gioia Antiqua. Ecco tenete!" e gli porsi con freddezza la bussola.
Guisgard
14-03-2014, 01.38.35
Altea, sentito quell'urlo bestiale, corse nella camera dove aveva lasciato Elvet.
Entrata, trovò una scena simile a quella della stanza nella locanda.
Mobili sottosopra, rotti e disordine ovunque.
La finestra dava, da un altezza di qualche metro, su un piccolo praticello incolto e da qui Elvet, dopo essersi liberato, era saltato giù, fuggendo nuovamente.
Infatti cominciava ad albeggiare.
“Signora...” arrivando nella camera Fra' Clemente e gli altri monaci “... cosa è accaduto? E dove si trova il vostro compagno?”
Guisgard
14-03-2014, 01.45.45
“Non temete...” disse Fra' Severius ad Elisabeth “... ci riposeremo qualche ora e al sorgere del Sole ripartiremo, lasciandoci alle spalle questo luogo.”
Poco dopo salì in camera anche Daizer.
“Alla fine” rivolgendosi questi alla maga “sono riuscito a liberarmi di quel medico pedante ed impiccione. Ora riposiamoci... all'alba ripartiremo.” Guardò poi la ragazza che dormiva nel suo letto.
Ora sembrava davvero essersi tranquillizzata.
“Mi chiedo” mormorò il contrabbandiere “chi sia davvero questa ragazza e che relazione ci sia tra lei e la bambina trovata nel bosco...” scosse il capo “... sarà meglio riposare ora... abbiamo già abbastanza cose a cui pensare...”
Trascorsa la notte, al sorgere del Sole, Daizer si preparò per scendere e sistemare il carro, ma qualcuno bussò alla porta.
Era il locandiere.
“Perdonatemi, signori...” disse.
“Cosa accade?” Chiese Daizer.
“Ecco...” fece il locandiere “... credo che qualcuno abbia parlato di voi a Don Auster... ha chiesto infatti di vedervi e vi attende al Palazzo Gaudioso...”
Guisgard
14-03-2014, 01.55.23
Flees rise a quel racconto di Eilonwy.
“Sinceramente” disse divertito “dubito che questa storia sia vera. Mi sembra di ricordare che i Cristiani affermino che non bisogna combattere, né uccidere... dunque trovo divertente che un cavaliere ammazza draghi sia poi stato fatto addirittura Santo!” Scosse il capo. “Comunque... spero che la vostra informazione sia giusta, così da poter arrivare presto in quella città.”
“Perdonatemi...” volando il merlo sulla spalla della ragazza “... che io sappia Gioia Antiqua è sconosciuta ai più... addirittura molti ignorano persino la sua esistenza... come fate a sapere che San Giorgio è il Santo Patrono di quella città?”
Nel frattempo Flees osservava la bussola.
“Ehi, segna qualcosa...” mormorò il cavaliere “... secondo la bussola qui vicino c'è una chiesa dedicata proprio a San Giorgio...”
Il merlo allora si alzò in volo, sorvolò quella zona e ritornò da Eilonwy e Flees.
“C'è una piccola cappellina in mezzo alla boscaglia con l'immagine di San Giorgio sull'ingresso...” rivelò l'uccello.
Guisgard
14-03-2014, 02.38.06
Gufo Scarlatto guardò Clio.
La guardò a lungo.
Tuttavia il buio della notte ed il suo travestimento impedirono al mercenario di riconoscerla.
“Mi avevi quasi spaventato, vecchio mio...” disse sorridendo Guisgard “... pensavo che il giro di ronda lo lasciassi fare ai tuoi sgherri.”
“Chi è questa donna?” Chiese lo Scarlatto.
“Beh...” rispose Guisgard, col suo modo di fare un po' Guascone “... io non sono certo un prete e soffro di solitudine in notti come queste.”
“Chi è?” Fissandolo Gufo. “Una sgualdrina?”
“Ehi, stai parlando della mia ragazza.” Replicò il cavaliere. “Della donna che mi ha rapito il cuore.” Si voltò verso Clio e le fece l'occhiolino. “Vero, Angelo?”
“Ah, mi prendi in giro!” Esclamò lo Scarlatto. “Non c'era con te ieri e non può essere arrivata qui da sola! Siamo lontani dalla città e di notte questo bosco pullula di animali e briganti!”
“Ti pare che lasci un simile bocconcino in un luogo incustodito?” Ridendo appena Guisgard e stringendo ancor più a sé la ragazza. “Le avevo detto di attendermi in una piccola cappella lungo il sentiero che conduce qui... quella vecchia, dove vive da solo un vecchio fraticello...”
“E perchè è venuta qui ora?” Guardandolo Gufo.
“Perchè non può stare lontana da me.” Sorridendo il cavaliere.
Il mercenario guardò entrambi con uno sguardo enigmatico.
“Naturalmente” mormorò Guisgard “non ho alcuna difficoltà a dimostrarti ciò che ho detto...” sorrise ancora e si voltò verso la ragazza.
La guardò negli occhi e portò piano le sue labbra su quelle di lei, per poi baciarla.
Un bacio lungo, intenso e passionale.
E quando la sua bocca lasciò quella della ragazza, dischiuse appena gli occhi, restando a fissare i suoi per un lungo istante.
“Dubiti ancora che ti abbia detto la verità?” Rivolgendosi Guisgard a Gufo, senza però alzare il suo sguardo da quello di Clio.
Il mercenario rise forte e con lui anche i suoi tirapiedi.
“Vedo che ci sai fare, amico mio!” Divertito lo Scarlatto. “Si, ci sai proprio fare!” Continuando a ridere. “Le donne adorano essere prese così! Bravo!” E gli diede una pacca sulla spalla.
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Altea
14-03-2014, 13.58.44
Rimasi sbigottita nel vedere la stessa scena della locanda, più che altro capii...quell'uomo non poteva essere entrato come nella locanda, infatti mi tornò in mente un particolare...se non era Elvet ad emettere quell'urlo perchè allora si era fatto imbavagliare.
Mi aveva ingannato..potevo capire quando era in preda al sortilegio e diventato qualcosa non ancora chiaro ma fino ora mi aveva solo detto bugie pure in sembianze normali..ricordai le parole dell'uomo al maniero..lo aveva definito bugiardo, falso e senza scrupoli...e forse era vero..mi aveva voluto preservare?
Trattenni una lacrima...aveva finto di amarmi per chissà quale scopo...aveva mentito e mi aveva istigato a mentire.
Arrivò frà Clemente..."Vedete la camera...la stessa cosa avvenne nella locanda da dove proveniamo..è fuggito, rimanete qui tutti..non so in cosa si trasformi...io ora parto..vado ad Averze, probabilmente tornerà stasera quando riprenderà sembianze umane ditegli sono laggiù e di raggiungermi...laggiù, sempre sia ancora vivo, sapranno cosa fare".
Mi avvicinani al frate..gli diedi delle monete..."Questo per riparare ciò che Elvet ha distrutto, la altra parte per voi e per i bisognosi che trovano riparo qui nella casa del Signore".
Congedatami, uscii dal convento...mostrai a frà Clemente il cavallo di Elvet..."Questo è il cavallo di milord Elvet...sappiate egli mi ha spinto a mentirvi, non è come sembra...è un ricco signore di un borgo..per il resto tutto è vero di ciò che vi ho narrato".
Salii in groppa a Cruz e partii ma non verso Averze, presi una altra stradina senza farmi vedere dai frati e spronai il cavallo che iniziò una forte corsa..."Avanti Cruz, si ritorna ad Afravalone, tu sei rimasto il mio unico compagno di viaggio fedele" accarezzandogli la folta criniera e il manto nero.."e una volta arrivata a casa, finalmente, partirò subito e salperò verso la Terra Santa, voglio andare dai miei fratelli, voglio sincerarmi di come stanno e ho bisogno della loro presenza".
Ormai eravamo usciti dalla foresta...tutto era lontano..e rallentai la corsa...pensai a tutto ciò fatto fino ad ora..Tyssen...perchè quando scappai non mi segui per salvarmi..di cavalli vi erano in quella carrozza.
E le parole dell' Abate Nicola...ovvero qualcuno mi stava mentendo...tanti mi avevano mentito ma soprattutto l' Amore, io avevo voluto dargli una altra possibilità all'Amore ma mi aveva tradito, non mi sarei mai più innamorata...e lo giuravo su me stessa stavolta.
Il fatto di essere stata caritatevole, aver aiutato i Taddei portando loro la missiva e poi non averne ricavato nulla..di aver voluto salvare il novizio di Abate Nicola ed essermi trovata appunto in questa situazione e di aver voluto salvare Elvet e di trovarmi ora qui...sola.
Guardai il Cielo.."Sia fatta la tua volontà Signore..probabilmente questo è scritto per me in Cielo..e così è in Terra".
Ad un tratto vidi un centro abitato e un anziano signore che raccoglieva delle bacche vicino a un ruscello e mi avvicinai a lui..."I miei omaggi messere" scesi da cavallo per far abbeverare il cavallo e lasciarli mangiare l'erba del prato "mi sto recando ad Afravalone, potete gentilmente dirmi la strada..ancora è giorno, anche se vedo un paesello li vicino ma ho fretta di arrivarvi, forse sono pure sulla via sbagliata" e gli sorrisi..non volevo più essere triste, non volevo più storie tetre ma volevo pensare a me stessa ora.
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Sorrisi a Guisgard, alzando lo sguardo su di lui, e annuii appena.
Vidi poi i suoi occhi cercare i miei per un momento, e avvicinarsi.
Restai al gioco, era fondamentale che Gufo ci credesse.
Così, mi abbandonai a quel bacio, così intenso e passionale, come avrebbe fatto una fanciulla innamorata, chiudendo gli occhi a mia volta.
Quando poi gli riaprii, restai a fissare i suoi.
Quell'azzurro così nitido e intenso, come il cielo in alcune giornate estive, quando il sole non vuole tramontare ma l'ora è tarda, era così diverso dal mio, quasi trasparente all'interno come una mattina di primavera, bordato però del blu intenso di una notte senza stelle.
Il cavaliere restò con gli occhi nei miei, e toccò a me distogliere lo sguardo, arrossendo imbarazzata, per poi tornare a guardare il cavaliere.
Ero una semplice ragazza, infondo, e lui mi aveva baciato in quel modo davanti a quegli uomini, avevo ottimi motivi per arrossire.
Mi strinsi al mio cavaliere, sempre in silenzio.
Sperai solo di lasciare quel posto il prima possibile.
Eilonwy
14-03-2014, 20.37.31
Me la sarei aspettata una reazione così da Sir Flees. Che noia, lo avrei avuto accanto per tanto tempo! Era proprio uno sciocco presuntuoso, un superbo imbecille, un insensibile e pedante maleducato e uno spudorato codardo.
Feci finta di niente. Anzi, più lo avrei ignorato, e meglio sarebbe stato per me!
Poi, risposi al merlo: “Volete sapere come so che il Santo Patrono di Gioia Antiqua è S. Giorgio?....Bene è molto semplice, amico mio!....Dovete sapere che mia madre, la Regina Consel dei Gigli, è cugina della Regina Gioiosa Azzurra, sovrana di Gioia Antiqua. Essa è una donna molto intelligente e bella, ma molto crudele e tirannica. Ed è per questo motivo che tra lei e mia madre non scorreva buon sangue. Infatti, io riuscì a conoscerla solo all’ eta di 12 anni!....Era una donna minuta, ma molto sensuale e seducente con gli occhi viola e i capelli color nocciola. Forse, sarebbe per il suo modo di fare la donna giusta per voi, Sir Flees!” sentenziai l’ ultima frase con un sorriso gelido ed accattivante.
La bussola indicò che nelle “vicinanze”, se possiamo così dire dato che c’ erano 4 leghe (1 lega= 4 Km; quindi 4x4 = 16 --> 16 Km) di foresta che ci separavano dal luogo, una cappellina dedicata a S. Giorgio.
Il Principe dei Merli si alzò in volo e dopo un’ ora tornò confermando ciò che indicava la bussola.
Partimmo, con furia, all’ istante e ci impiegammo 3 ore spronando i cavalli come non mai. Alla fine, quando giungemmo alla piccola cappella era quasi il tramonto!
Per mia fortuna, a qualche metro di distanza dal sacro luogo trovammo una cascata di media grandezza ed altezza con un laghetto.
“Questo posto è perfetto!....Allora vi auguro, in anticipo, una buona notte!...A domani!” esclamai al colmo della felicità.
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(in alto Gioiosa Azzurra, Regina di Gioia Antiqua; in basso io di fronte alla cascata)
Guisgard
15-03-2014, 02.31.15
Eilonwy, così, salutati Flees ed il merlo, si diresse verso la cascata, dove avrebbe passato la notte da sirena.
“Direi, messere, di bussare alla cappellina e chiedere magari un posto per trascorrere la notte.” Disse il merlo. “Siete d'accordo?”
“Per niente!” Esclamò il giovane cavaliere. “Non intendo mettere piede in quel luogo. Detesto i cattolici ed i loro edifici di culto!”
“Intendete trascorrere qui la notte?” Chiese stupito il merlo. “Al freddo ed all'umidità, messere?”
“Meglio qui” rispose Flees “che in quel luogo per bigotti.” Scosse il capo. “Cosa sai tu di Gioia Antiqua e della sua regina? E' vero ciò che ha raccontato prima la ragazza? In verità non mi fido molto di lei. E' poco più di una ragazzina e credo sia anche un po' sognatrice...” rise “... ma saprò metterla in riga io... ha bisogno di qualcuno che le faccia capire che una donna deve obbedienza al suo uomo...”
“Beh...” mormorò il merlo “... in verità si sa molto poco della regina di Gioia Antiqua... vi è un fitto mistero sul suo conto...”
“Che mistero?” Chiese il giovane cavaliere.
“Secondo una leggenda” raccontò il merlo “un incantesimo la rende per sempre giovane e bellissima. Altri invece raccontano che è l'amore dell'Arciduca a preservarla dal Tempo... ella è l'unica cosa di Sygma presente nei territori di Capomazda... infatti la regina Gioiosa Azzurra discende da una stirpe originaria di quella nobile terra... dalla dinastia che diede i natali alla principessa Sygmese che andò in sposa all'Arciduca Ardeliano...”
“Sarà” sbadigliando Flees “ma a me di queste leggende o presunte tali importa davvero poco...” si voltò verso la cascata “... anzi, visto che mi annoio, vado a vedere cosa combina la nostra damigella...” e si diresse dove era andata Eilonwy.
E la trovò adagiata sotto il gradevole scorrere di quella cascata, mutata, naturalmente, in sirena come ogni notte.
“Com'è l'acqua?” Chiese divertito alla ragazza, per poi spogliarsi e tuffarsi anch'egli sotto la cascata.
Guisgard
15-03-2014, 02.43.30
L'anziano sorrise ad Altea.
“Salute a voi, milady...” disse con un cenno del capo “... Afravalone? Eh, la capitale è un bel po' distante da qui... il luogo che vedete laggiù è Solpacus, la città del vino...” rise in modo amabile “... qui infatti si produce uno dei vini migliori di tutto il regno... e proprio in nome del nostro pregiato vino, infatti anche io vivo a Sulpacus, è stato indetta una giostra cavalleresca che ha attirato qui molti campioni... ora tanti cavalieri sono giunti in città, pronti a sfidarsi e a primeggiare davanti all'intera popolazione che attende trepidante la festa. Io sto tornando a casa con le bacche appena raccolte... se volete potete venire con me in città e vivere l'imminente celebrazione... anche perchè non troverete altri paesi nelle vicinanze e ormai è sera...”
Guisgard
15-03-2014, 03.19.40
Le risate di Gufo ed il suo tono divertito, seguito dalla chiassosa ilarità dei suoi uomini, sembravano rimbombare ovunque.
Guisgard e Clio erano in mezzo a quei mercenari, ai loro sguardi, al loro puerile motteggiare, sempre in bilico e con la concreta possibilità che riconoscessero la ragazza.
“Beh...” disse Guisgard, fingendo un'aria accomodante, senza perdere quel suo modo di fare irriverente e scanzonato “... ora che tutto è chiarito, direi che posso riaccompagnare alla cappellina la mia bella...” voltandosi verso Clio e facendole l'occhiolino “... lei si è tranquillizzata, ha visto che non sono fuggito piantandola in asso, dunque dormirà serena... anche perchè, magari, prima di metterla a letto le darò un altro bacio della buonanotte...”
Di nuovo quegli uomini risero.
“Che fretta c'è!” Esclamò Gufo. “E' notte fonda e non vedo perchè attraversare il bosco fino a quella cappellina! Potreste fare brutti incontri!”
“Avanti, vecchio mio...” fissandolo il cavaliere “... pensi davvero che lasci la mia ragazza qui, con i tuoi uomini che non vedono una donna da giorni?” Sorridendogli. “Sarebbe una tentazione troppo forte per questi gentiluomini.”
“Ehi, noi siamo gente perbene!” Fece uno dei mercenari.
“Già, sapremmo sistemarla per bene la tua ragazza!” Aggiunse un altro divertito, suscitando poi le risate di tutti gli altri.
“Abbiamo un lavoro da portare a termine, no?” Mormorò Guisgard allo Scarlatto. “Domani è il giorno decisivo, quello in cui consegneremo la ragazza ai messi del Senato. Voi davvero che i tuoi uomini siano distratti da altro? E che magari facciano qualche sciocchezza, mandando tutto all'aria?” Rise appena, tentando di nascondere il suo nervosismo per la tensione sempre più forte. “Infondo, la storia ci insegna, i guai più grandi sono sempre accaduti per colpa di una donna... vedi la Guerra di Troia, tanto per dire...”
“Massì...” annuì Gufo, guardando il cavaliere negli occhi “... si, portala via... poi ritorna in fretta però... all'alba non manca molto.”
“Sta tranquillo, vecchio mio...” annuendo Guisgard “... dimentichi che la porterò in una cappellina? E lì il fraticello non mi permetterà certo di coricarmi con lei, ahimè.” Ancora con quel suo sorriso da Guascone.
“Va e torna presto.” Disse lo Scarlatto, per poi ordinare ad uno dei suoi di portare il cavallo del cavaliere.
“Ovvio, vecchio mio.” Fece questi, aiutando Clio a salire in sella. “Sarò di ritorno molto presto. Non voglio certo perdermi l'arrivo dei messi del Senato.” Montando poi anch'egli sul cavallo.
Prese allora le redini del destriero, salutò con un cenno i mercenari e con Clio cavalcò via rapido.
Un attimo dopo il suo cavallo era già distante dal rifugio dei Gufi.
“Forza, bello!” Spronando il suo sauro Guisgard. “Forza! Quei dannati non ci metteranno troppo a scoprire il nostro trucco!” Incitando l'animale. “Voi tenetevi forte, milady!” Rivolgendosi poi a Clio.
Eilonwy
15-03-2014, 17.02.44
Quando salutai i miei due compagni di viaggio, mi diressi verso la cascata. Mi tolsi quel vestito. Per il giorno dopo, decisi che avrei messo qualcosa di piu' semplice e comodo.
Il mio sguardo si volse verso l' astro del mattino. Apollo ed Elios fecero cambio con Artemide e Selene.
L' incantesimo fu puntuale come al solito. I piedi si allungarono fino a diventare delle violette pinne e le gambe si unirono e si ricoprirono di mille e mille squame lucenti e cangianti color indaco.
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MUSICA DI TRASFORMAZIONE:
http://www.youtube.com/watch?v=Z0vWiTJmX44
Quell' acqua era magnifica! Così fresca, frizzantina e limpida!
Nuotarci era qualcosa di meraviglioso. Sembrava che l' acqua di quella cascata togliesse di dosso tutti gli affanni, i dolori, le arrabbiature e i mal di testa che mi aveva procurato Sir Flees.
Finalmente un po' di pace!
Troppo tardi Eilonwy!...Sir Pedanterius....sembra che voglia passare la serata con te!
Si era denudato completamente e si era tuffato in acqua. Mi coprì gli occhi con una mano e dissi ad alta voce: "Ma avete perso il senno della ragione, per caso!?!......Siete uno spudorato!....Rimettevi le calzamaglie!....Non è educato e cavalleresco denudarsi e nuotare insieme a una donzella di nobili origini!".
Riaprì gli occhi e me lo ritrovai troppo vicino a torso nudo.
"Andatevene!....Non siete il benvenuto qui e non intendo stare in vostra compagnia!" dichiarai indispettita.
Altea
15-03-2014, 22.24.55
Presi il cavallo per le briglie e seguii l'anziano uomo..."Una giostra di cavalieri...è fantastico, mio padre mi ci portava sempre coi miei fratelli, qualcuno di loro gareggiava pure e sempre vinceva".
Ci stavamo avvicinando al paesino e vi era molto fermento effettivamente e la gente era in festa..."Ricordo una storia...di sir Lancilotto del Lago, uno dei Campioni di re Artù, che amava segretamente la regina Ginevra. Vi fu una giostra ed egli si presentò celato e senza stemmi, la regina però lo riconobbe subito..come non poteva riconoscere il suo amato e prediletto cavaliere. Quindi mandò una sua ancella dal cavaliere e questa disse ad egli..."La mia Signora vi manda questo messaggio..il più peggio" ed ella indicò la bella Ginevra.
Lancillotto, dunque, combattè come dei peggiori dei cavalieri e Ginevra fu certa era il suo cavaliere, il giorno dopo però per sicurezza rimandò la ancella dal cavaliere ed essa disse.."La mia Signora vi manda a dire...il migliore" e per Lancilotto non vi fu miglior occasione per dimostrarsi il migliore tra i cavalieri battendo tutti..e vincendo per la sua amata Regina...ci sarebbe molto da dire su questo ma il loro Amore rimane tra quelli senza Tempo."
Guardai il Cielo, stava proprio imbrunendo.."E chi è il favorito tra i cavalieri? E cosa vincerà il vincitore?".
Ormai eravamo nella piazza e nonostante fosse sera era ben animata forse per l'avvenimento, mi guardavo attorno, non vedevo l'ora di riposare...ora mi stavo rendendo conto per quante notti e giorni non avessimo dormito per volere di Elvet.
elisabeth
16-03-2014, 21.15.37
Daizer salì in camera col volto di un uomo che aveva protetto la sua famiglia.....e i Frati erano il riflesso della speranza ...erano il luogo dove mio padre mi attendeva vittoriosa......" Si credo che una dormita ci farà bene e poi all' alba riprenderemo il nostro cammino......"....la ragazza si mise sotto le coperte senza dire nulla.....tutto senza dire nulla se non qualche piccola cosa ogni tanto......" Avete ragione Daizer.......la guardo e non riesco a capire......non vorrei che ci siamo portati il diavolo in casa......."...." Non preoccupatevi...sono o non sono una maga ?.....Vi proteggerò dalle fiamme degli inferi.....e poi ci sono loro con noi..nulla ci può toccare......."......presi uno scialle e me lo misi sulle spalle.....mi accomodai su una poltrona mezza sfondata....non volevo dormire accanto a lei.......non quella sera...avevo voglia di dormire......
E L'alba arrivò....mi svegliai nervosa....in preda all'ansia, eppure sembrava tutto normale...un Daizer che si stava stiracchiando...avevano dormito con i Frati sul pavimento........anche la ragazza sembrava essersi svegliata da sola.....era accanto alla finestra e perlomeno mi sorrise....." Buongiorno mia cara.....anzi buondì a tutti.......abbiamo una buona cera...posti atroci dove dormire...confido almeno in una buona colazione......".......Ma qualcuno busso' alla porta e questo qualcuno era il locandiere....a quanto pare la gente non riusciva proprio a farsi i fatti propri...e ciò che era solo un mio timore era diventata una cosa seria.......feci qualche passo indietro e come per nascondermi in un mondo dove non aveva posto dove celarmi quando si chiuse la porta....inveii contro Daizer....." Non succedeva vero ?......non sarebbe successo.......eppure eccoci qui in casa dell'inquisitore piu' folle di cui io abbia mai sentito parlare.....Quel medico.....ci stava osservando.....cosa diciamo....cosa .... che la ragazza e' muta dalla nascita....ma per essere muta dovrebbe essere anche sorda......e il suono delle campane lo ha sentito.....ma non e' solo quello il problema..perchè lei ogni tanto parla.....Don Auster....ha fatto uccidere alcune mie consorelle.....non avevano fatto nulla...."....guardando i Frati..." Dio non ha mai voluto questo.....dovrebbe essere punito.....e invece a quanto pare.....la sua pancia cresce come la sua fama...."......Uscimmo tutti da quella stanza, mangiammo qualcosa sotto nella taverna......vidi il medico che era lì la sera prima.....mi guardò come per dirmi che era la cosa migliore........per chi per me, per la ragazza o per lui......" Forse sarà meglio dare inizio a questa lunga giornata....."...
Ce l'avevamo fatta!
Stentavo a crederci, mi lasciai guidare, docile, verso il cavallo. Il capo chino, le gote arrossate
Quando il cavallo iniziò la sua corsa non mi sembrò vero.
Se ne sarebbero accorti in fretta, questo era vero, ma avevamo una possibilità.
Annuii al cavaliere. Mi sarei tenuta forte, infondo, non era la prima volta che dovevo correre così veloce a cavallo.
Anche se, pensai con un lieve sorriso, di solito non avevo un abito ad impicciarmi.
Eravamo lontani dalla città, ma potevamo farcela.
Guisgard
17-03-2014, 02.08.38
“Ora calmatevi...” disse Daizer ad Elisabeth “... calmatevi e smettetela di agitarvi...” il tono era fermo, ma rassicurante.
Come se toccasse quasi a lui preoccuparsi di tutti loro.
“Non accadrà nulla, vedrete...” continuò il contrabbandiere “... incontreremo quell'uomo, ma poi ripartiremo. Nessuno può obbligarci a restare qui e nessuna autorità può impedirci di ripartire, perchè non siamo dei malfattori.” Guardò i due monaci che erano con loro.
“Figliola...” rivolgendosi Fra' Severius alla maga “... messer Daizer ha ragione. Non abbiamo fatto nulla di male e dunque non abbiamo nulla da temere. L'inquisitore è comunque un uomo di Chiesa e pertanto un Ministro di Dio. Gli racconteremo tutto ciò che ci è accaduto in questo nostro viaggio. Sei d'accordo, fratello?” Voltandosi poi verso Fra' Favelius.
Questi annuì.
“Io invece” fece Daizer “direi di restare cauti su questo punto... voglio dire, potrebbero essere difficili da spiegare i tanti fatti accadutici durante il cammino... per questo sono dell'idea di raccontare il minimo indispensabile. Direi allora che quella ragazza è nostra figlia o una nostra nipote... magari inventandoci di un trauma che le impedisce di parlare... non potranno certo sconfessare questa cosa senza alcuna prova... dico bene, no?”
Poi scesero al pian terreno per mangiare qualcosa prima di recarsi al Palazzo Gaudioso.
Qui rividero il medico del giorno prima.
“Se permettete vi accompagnerò io al Palazzo Gaudioso, signori.” Propose il medico.
Guisgard
17-03-2014, 02.24.48
L'anziano condusse Altea nella cittadina ormai in festa.
Infatti ovunque si respirava l'attesa per la celebrazione e per la giostra.
Nelle strade erano già montati vari banchi e fuori molte botteghe era esposta in bella mostra ogni genere di merce.
Naturalmente era il vino l'indiscusso protagonista di quell'atmosfera, con bottiglie, bottiglioni, damigiane e calici pieni di ogni varietà, bianco, rosso, rosato, dai colori più variegati e dai profumi più stimolanti.
Ma in città si vedevano anche molti cavalieri e di ogni specie.
Vi erano nobili rampolli di ricche famiglie, avventurieri, spadaccini erranti, aristocratici decaduti, apprendisti e tutti accompagnati da scudieri e paggi.
“Vedo che siete una conoscitrice di storie cavalleresche ed amori romantici, milady...” disse sorridendo l'anziano ad Altea “... in effetti durante la giostra ci saranno diversi sguardi di ragazze innamorate che seguiranno con attenzione le sorti dei loro campioni... mi chiedete del favorito? Beh, negli ultimi anni il migliore è sempre stato sir Lhar... ma quest'anno si sono iscritti più partecipanti e credo che l'esito sia molto meno scontato che in passato... tuttavia, va detto, il ruolo di favorito resterà comunque al vincitore delle ultime edizioni...” annuì “... quanto al premio... beh... il trionfatore avrà la possibilità di nominare la sua dama come madrina della giostra, donandole così la Corona di Arianna, fatta con rametti di vite intrecciati fra loro, tenuti fermi da gemme di onice e di giada, a simboleggiare la nostra meravigliosa uva. Oltre questo, in palio per il vincitore ci sarà un'arma speciale, unica.”
Guisgard
17-03-2014, 02.33.04
Flees rise sonoramente a quelle parole di Eilonwy.
“Secondo me” disse “avete bisogno di rilassarvi un po'...” godendosi quell'acqua fresca e cristallina, mentre il getto della cascata portava infinite bollicine trasparenti verso di loro “... e poi non vedo perchè vogliate godervi tutta sola questa meravigliosa acqua...” si fece passare più volte l'acqua tra i biondi capelli “... comunque è notte ormai... siete una sirena, no? Di cosa avete paura allora? Non potrei farvi nulla male... ammesso che possano dispiacervi le mie intenzioni...” le fece l'occhiolino e restò a fissarla divertito.
Guisgard
17-03-2014, 03.04.27
Gufo ed i suoi ancora sghignazzavano per l'accaduto, quando, all'improvviso, si udì la voce agitata di qualcuno.
“Capo...” correndo verso di loro Boyke “... capo! Capo!”
“Che il diavolo ti porti!” Esclamò lo Scarlatto. “Cos'hai da urlare così?”
“Capo!” Arrivando davanti a lui il luogotenente. “E' fuggita!”
“Cosa diavolo dici?” Sgranando gli occhi Gufo.
“La ragazza è fuggita!”
“Come può essere?” Afferrandolo per la tunica lo Scarlatto e strattonandolo con vigore.
“Si, capo!” Annuì Boyke. “La cella è vuota! Le grate sono state segate! E dentro vi sono gli abiti che quella maledetta indossava al suo arrivo qui!”
“Come può essere?” Incredulo Gufo. “E il carceriere?”
“Dorme come un orso in letargo!” Rispose il luogotenente. “Ho cercato di svegliarlo, ma credo sia stato drogato!”
Il capo dei mercenari allora comprese tutto.
I suoi occhi divennero come tizzoni ardenti e spinse a terra Boyke per la rabbia.
“Quel bastardo...” mormorò “... quel cane mi ha ingannato ancora una volta... ed io ci sono cascato come un somaro... presto!” Urlò ai suoi. “Prendiamo i cavalli! Non possono essere andati lontano in due con un solo cavallo! Presto, raggiungiamoli!”
E si lanciarono all'inseguimento dei due fuggiaschi.
Intanto, nel bosco, il cavallo su cui si trovavano Guisgard e Clio galoppava rapido per quanto poteva tra la vegetazione e le tenebre.
Il cavaliere lo spronava come se volesse divorare in un sol boccone la distanza che li separava dalle mura della città.
Infine intravidero una luce davanti a loro.
La raggiunsero e si ritrovarono davanti ad una cappellina.
Guisgard saltò giù dalla sella ed aiutò Clio a fare altrettanto.
“Prendete questo...” disse togliendosi il mantello e mettendolo poi sulle spalle della ragazza “... vi riparerà dall'umidità.”
Bussò poi alla porta della piccola cappella con forza.
“Aprite, Fra' Vito!” Chiamò. “Aprite, presto!”
Pochi istanti dopo qualcuno rispose a quell'appello.
La porta infatti si aprì ed apparve un frate.
“E' andato tutto bene, figliolo?” Chiese il religioso.
“Si, fino ad ora...” annuì Guisgard, indicando poi Clio al chierico “... prendete il cavallo...”
“Si...” fece il frate.
Il cavaliere allora caricò due sacchi pieni di gusci di noci e di castagne sulla sella del suo cavallo, spronandolo poi a galoppare via.
“Ecco...” fece Guisgard “... ora seguiranno le tracce del nostro cavallo, che caricato con quei sacchi lascerà orme abbastanza marcate da ingannarli...” fissando Clio “... un cavallo con in groppa due persone lascia tracce profonde nel terreno umido.”
Arrivò il frate con un secondo cavallo.
“Mentre noi” mormorò Guisgard “fuggiremo indisturbati con quest'altro cavallo, raggiungendo la città per un sentiero secondario...”
“E' un buon piano.” Disse il religioso.
“In due su quel cavallo era impossibile sfuggire a quegli uomini...” guardandolo Guisgard “... ormai avranno scoperto tutto e bisognava depistarli... presto, dobbiamo ripartire subito...” rivolgendosi di nuovo a Clio “... venite...” montò in sella al nuovo cavallo ed aiutò la ragazza a salire “... grazie del vostro aiuto, padre...” sorridendo poi al frate.
“Che Dio vi assista, figlioli.” Benedicendoli il religioso.
Un attimo dopo il cavallo con i due fuggitivi lasciò la cappellina, sotto lo sguardo di Fra' Vito.
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Altea
17-03-2014, 16.44.25
L'atmosfera che si respirava era gioiosa e frizzante..come il vino che padroneggiava nella festa. Si poteva sentire il profumo misto di vari mosti di vino, quel profumo caratteristico che mi portò a dei ricordi da bambina, quando la vendemmia non era un lavoro faticoso ma una festa accompagnata da risa e canti.
"Non sono una grande conoscitrice di poemi cavallereschi e storie romantiche..forse pure io ho perso il romanticismo messere..a proposito, non ci siamo presentati...io sono Altea e voi come vi chiamate?" chiesi all'anziano che aveva il volto della gioia e con grande enfasi mi raccontava del torneo.
"La madrina sarà sicuramente fortunata ad indossare tale corona..anche se devo ammettere...sono piuttosto interessata a quella arma di cui parlavate..di che si tratta?".
Il mormorio si faceva sempre più intenso, attorno a noi tra la gente del paese vi erano cavalieri e scudieri con vari emblemi e colori....Altea so vorresti gareggiare con loro..ricordati di tuo padre disperato perchè a differenza delle altre ragazze ammiravi le loro corrazze e spade e ti rifiutavi di fare la madrina. Sorrisi leggermente a quel pensiero.
Eilonwy
17-03-2014, 18.56.14
"Le vostre intenzioni non oso immaginarle. Ma, comunque, voi non mi fate ne caldo ne freddo!....Non mi fate alcuna paura!....Ed adesso, se non vi dispiace, vado a pescare e vi lascio alle vostre risate!" e finito di parlare, con leggerezza mi tuffai nell' acqua cristallina di quel laghetto.
Pur essendo un semplice laghetto, esso era profondo quanto un pozzo ed era ricolmo di piccoli e gustosi persici. Incominciai ad inseguirli come un pescecane o un delfino.
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Ne mangiai ben tre di pesci e quando finì di cenare, notai sul fondo del profondissimo laghetto un' enorme e levigata pietra a forma di trono. Sarebbe stata perfetta per dormirci durante la notte.
Decisi di risalire in superficie, portando dietro qualche pesce da dare a quello scocciatore di cavaliere. Dopotutto, anche se lo trovavo insopportabile ed insensibile, mi faceva molta pena.
Lo vidi sotto il getto di una delle tre cascatelle. Gli lanciai addosso i due pesci e gli ordinai con tono freddo e da militare: "Mangiate!".
elisabeth
17-03-2014, 18.59.41
Uomini di Chiesa ?......Non risposi volutamente, ai Frati..feci solo un debole sorriso e continuai mangiare le frittelle col miele......" Grazie Daizer...sai cosa mi sento di dirti ?......il destino e' il destino...mica possiamo andargli contro......."....Guardai Elly......non era il suo nome, ma era il nome della mia più cara amica......e mascherai le lacrime abbondando con il miele sulle frittelle......Si avvicinò il medico e si offri' come accompagnatore a Palazzo Gaudioso.....a quel punto vista la sua grande bontà......" Ma certamente.......vero Caro ?...a questo punto se ci accompagna lei ..... faremo anche più in fretta......."......mi alzai....poggia lo scialle sulle spalle " Forza Elly.......un ultimo sforzo prima del viaggio"....le poggiai un bacio sulla fronte..." Ai nipoti si vuole bene come ai figli....che ne dite dottore ?...."....
Mi voltai verso il cavaliere, e sorrisi.
"Siete davvero in gamba come dite, allora... ottimo piano.. anche se da come mi avete guardata quando sono apparsa dall'ombra, direi che non erano questi i vostri piani originali.. spero di non aver complicato troppo le cose.." tornai a guardare la strada "Ormai non dovremmo essere lontani.. comunque vadano le cose, direi che vi siete meritato la libertà..".
Guisgard
17-03-2014, 20.43.10
Il dottore annuì ad Elisabeth e fece poi segno ai tre di seguirlo.
“Non occorre veniate anche voi...” disse poi ai due monaci “... aspettateci qui, Oppure potete fare un bel giro nel borgo. Abbiamo diverse chiese e tutte di pregevole fattura.”
Una carrozza allora condusse la maga, il contrabbandiere, la ragazza ed il dottore al Palazzo Gaudioso.
Era questa una monumentale costruzione, dai richiami velatamente neoclassici, misti a un che di gotico.
E ovunque, dai balconi, dalle finestre e dalle merlature, dominava l'immagine della Santa Croce.
I tre, giunti nel palazzo, furono fatti entrare poi in una grande sala invasa dalla penombra, ad aspettare di essere ricevuti.
Daizer tradiva nervosismo in quell'attesa.
Alla fine un uomo robusto, con abiti da chierico, apparve nella sala.
“Benvenuti nel Palazzo Gaudioso...” fissando i tre.
Guisgard
17-03-2014, 20.48.12
I pesci lanciati da Eilonwy colpirono in pieno Flees, che se ne stava beato sotto l'acqua tiepida.
“Ehi...” disse risentito “... che maniere sono queste?” La fissò e scoppiò a ridere.
Allora si lanciò verso di lei, afferrandola.
“Ora siete in mio potere, giovane sirena!” Esclamò, tenendo ferma la ragazza. “Però, a quanto vedo, vi siete preoccupata per me!” Sorrise. “Eh, ammettetelo... avete un debole per me...” e d'improvviso la baciò “... avanti, voglio sentirvelo dire... vi piace essere baciata da me...”
Guisgard
17-03-2014, 20.58.10
“E' un onore ed un piacere, lady Altea...” disse l'anziano uomo alla bella avventuriera, baciandole la mano “... il mio nome è Olden e sono, per l'appunto, un produttore di vino...” sorrise “... quanto all'arma messa in palio quest'anno, si tratta di una spada... ed una spada non comune, a detta di coloro che l'hanno portata in città per la giostra, naturalmente... essa è appartenuta, fino ad oggi, ad alcuni ricchi borghesi legati al patriziato, che in passato ricevettero terre e titoli dalla Granduchessa Lady Consel... ed infatti quei borghesi affermano che la spada è stata donata loro proprio dalla nobile Taddeide... ora hanno espresso il desiderio di metterla in palio per il miglior cavaliere della giostra.”
Guisgard
17-03-2014, 21.03.05
Guisgard sorrise a quelle parole di Clio e con le redini fece rallentare un po' il cavallo.
“Facciamo riprendere un po' di fiato al cavallo...” disse il cavaliere “... immagino i nostri amici mercenari siano sulle tracce dell'altro cavallo e dei suoi sacchi di noci e castagne...” rise appena “... in effetti non avevo un piano preciso... ho fatto preparare un secondo cavallo con quei sacchi perchè sapevo che vi avrei portata via da lì in sella ad un solo destriero, mi occorreva perciò l'altro per seminare quei dannati... nel covo dei mercenari invece non sapevo cosa mi aspettasse, mi occorreva dunque, una volta là, dover pensare in fretta su come liberarvi...” sorrise ancora “... anche se il vostro travestimento non è stato affatto male... certo non vi ho riconosciuta subito, ma poi devo dire siete stata davvero in gamba...” facendole l'occhiolino “... secondo me dovreste più spesso smettere di giocare al soldato e indossare abiti più adatti...” rise di nuovo “... lo so, lo so... mai fare questi discorsi con voi... però siete stata davvero brava... avete avuto sangue freddo e devo dire siete anche un'ottima attrice... ora non mi resta che riportarvi dal vostro principe ed il mio compito sarà terminato, milady... Amore trionferà ed io sarò di nuovo libero... tenetevi forte, si riparte.” Spronò il sauro e ripresero a galoppare verso la città.
Eilonwy
17-03-2014, 21.06.46
Scoppia a ridere e poi dissi: "Non mi sono affatto preoccupata per voi! ah ah...l'ho fatto perchè mi fate una gran pena!.....I vostri baci, per di piu', non mi fanno così impazzire!....Anzi mi disgustano piu' del dovuto!....ah ah...".
Poi tornai seria. Mi liberai dalla sua stretta e guizzai come un' anguilla.
"Dai!...Venitemi a prendere se c'è la fate!"esclamai con tono accattivante e languido. Appena lo vidi nuotare a grande velocità, tesi la mano verso di lui.
"Ghiaccio!" e gridando questa parola si tramutò in una statua di ghiaccio.
Ecco cosa succede a chi fa il prepotente e l' arrogante con me.
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Altea
17-03-2014, 21.10.11
A quelle parole mi bloccai di colpo..."Avete detto..la Granduchessa Consel?" rimasi per un attimo in silenzio.."Eh un gran bel dono..ma è strano non la vogliano riportare alla famiglia dei Taddei..so tutto della Granduchessa".
Che strana coincidenza...perchè non riportarla nel Ducato a Capomazda se era tanto particolare invece di darla a uno sconosciuto Cavaliere?
A questo punto mi chiedevo se c'entrasse qualcosa quel messaggio recapitato ma cercai di non pensarci.
"Messer Olden, quando inizia la giostra? Domani..io alloggerò in una locanda, non disturbatevi, basta possa mettere al sicuro il mio cavallo visto poi dovrò tornare ad Afravalone e il viaggio sarà lungo."
Poi fui attratta da una donna...stava leggendo dei tarocchi su un piccolo tavolino..molta gente vi era intorno...scossi il capo...sicuramente persone volevano farsi sentire ciò che non potevano avere.
Ella mi fissò e mi fece un leggero cenno col capo..."Non credo nella magia milady, mi spiace anche se non disapprovo tutto questo".
Ma Olden mi spronò a sedermi ma io rimasi muta e poi presi la parola.."Se davvero siete così brava..allora dovreste sapere chi vincerà questa giostra e dirlo a tutti quanti."
Ma ella mi guardava e fissava in modo enigmatico, stranamente mi sentii a disagio.
elisabeth
17-03-2014, 21.21.15
Niente Frati....ma quale sorpresa......" Perdonatemi dottore...ma dopo colazione ho l'abitudine di confessarmi....non potete negarmi qualche momento "....presi così da parte Fra Severius...." Padre...come avete notato le cose non vanno proprio come pensavate voi...e spero che non vadano neanche come pensavo io......comunque....se tra due ore non saremo di ritorno qui in locanda...verrete voi a cercarci in quel Palazzo......"...Fra Severius mi diede la sua benedizione e raggiunsi Daizer e la ragazza.....salimmo in carrozza e fummo portati in una stanza sobriamente arredata....e dove la luce filtrava pochissimo.....ero voltata verso un quadro....quando sentii la sua voce...il sangue si congelò nelle vene...e la mia mente andò indietro quando ero ragazza....nascosta tra la folla..a piangere lacrime silenti......in quel momento..le stavo ingoiando.....pregai che Elly...fosse rimasta muta....o avrei dovuto urlare al miracolo....strinsi alla mia gola lo scialle...e mi voltai......era più grasso....ma non era cambiato ...e come una donna di Chiesa gli andai incontro...portando con me Elly .... presi la sua mano e baciai il suo anello....." Grazie per aver trovato del tempo......per benedire la nostra partenza....",....
Guisgard
18-03-2014, 01.18.38
Il chierico sorrise ad Elisabeth e a Daizer, per poi invitarli cortesemente a sedersi.
“Allora...” disse il contrabbandiere “... perchè siamo stati condotti qui? Così usate trattare i viaggiatori che passano da queste parti? Non so se vi hanno informato, ma con noi viaggiano anche due timorati uomini di Chiesa, a testimonianza che non siamo né fuorilegge, né tanto meno eretici.”
“Vi prego, non è certo questo il modo di comportarsi tra persone affabili.” Sedendosi anche il chierico. “Questo non è un tribunale ed io non sono sicuramente un giudice. E non vedo perchè abbiate tanta fretta di ripartire. Vi rivelerò che la nostra città è un luogo incantevole per viverci.”
“Chi siete?” Chiese Daizer.
“Sono don Charls, segretario di Don Auster, inquisitore e massima autorità ecclesiastica in questa città.” Disse il chierico. “Ora direi di tranquillizzarci tutti e cominciare.”
“Cominciare cosa?” Mormorò Daizer.
“La nostra chiacchierata...” fece il chierico “... così da poterci conoscere meglio... per esempio...” fissando la ragazza che era con loro “... questa bella ragazza... è vostra parente? E voi siete marito e moglie come ci è stato riportato? Parlatemi un po' di voi, dunque... chi siete, cosa fate e dove siete diretti...”
Guisgard
18-03-2014, 01.44.16
In un attimo il presuntuoso Flees si trasformò in una statua di ghiaccio a grandezza naturale.
Il suo sguardo, la sua espressione, tutto si cristallizzò nei riflessi luccicanti di quelle gelide fattezze.
Tutto ciò davanti sotto gli occhi di Eilonwy.
Ma proprio in quel momento il merlo si posò sulla statua ghiacciata del giovane cavaliere.
“Se posso permettermi, damigella...” disse “... al di là della notevole abilità di cui fate sfoggio nel mostrare i vostri poteri, vi consiglierei caldamente, nell'interesse di noi tutti, di riportare questo cavaliere alle sue originarie sembianze. Non vorrei infatti che sua madre, donna la cui potenza non va assolutamente sottovalutata, possa vendicarsi poi di ciò che avete fatto a suo figlio.”
Guisgard
18-03-2014, 01.51.28
“Abbiamo buone locande in città...” disse Older ad Altea “... vi porterò io in una di esse. Conosco il proprietario è gli chiederò di trattarvi degnamente, dicendogli che siete una mia nipote. Così saremo certi che il vostro soggiorno sarà dei migliori.” Sorrise. “Quanto alla giostra, comincerà tra tre giorni e vi assicuro che sarà uno spettacolo strabiliante.
E mentre si avviavano verso la locanda, Altea e l'anziano Older videro una zingara che leggeva i tarocchi per la strada.
L'avventuriera alla fine si sedette al suo tavolino.
“Io non sono qui” disse la zingara ad Altea “per leggere della giostra e del suo vincitore... agli Arcani non si fanno domande sciocche che non riguardano il nostro Destino... se volete posso parlarvi del vostro...” sorrise, fissandola intensamente “... ora aprirò per voi il mazzo dei tarocchi, pescando tre carte...”
Prese così la Papessa come prima carta.
“Questa carta indica il conflitto che vi accompagna in quest'avventura... il conflitto tra il materiale e lo spirituale...” scoprì la seconda carta “... la Ruota della Fortuna... indica che il vostro Destino, il vostro cammino è in continuo mutamento... ciò che pensavate fosse perduto ritornerà, mentre ciò che vi appare statico potrebbe invece mutare...” voltò infine la terza carta “... l'Eremita... è capovolta questa carta, dunque indica ipocrisia e oscurità...”
Il suo sguardo era fisso in quello della bella avventuriera.
E questa ebbe la netta impressione di aver già visto gli occhi di quella misteriosa zingara.
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Scossi la testa "Vedo che non demordete eh.. continuate a credere che sia una semplice bambolina a cui hanno messo in mano una spada che non sa nemmeno usare.." sospirai "Probabilmente avete anche ragione, infondo mi hanno catturato, in dieci contro uno, certo.. ma l'hanno fatto.. Già, avete detto bene, è solo un gioco per me essere un soldato... nient'altro che un gioco.. Occorre essere nati uomini per comprendere l'onore, la lealtà, la cavalleria.. cosa può saperne una donna? E' solo un bel faccino.." scossi nuovamente la testa guardando lontano "Ah.. Sono stanca di sentire queste sciocchezze.. da dove credete che l'abbia tirato fuori quel sangue freddo? Non certo dal cesto dei ricami! Abbiamo sgominato una banda di briganti con uno stratagemma simile, l'altr'anno...".
Aveva nominato di nuovo il principe, ma probabilmente parlava in generale, certo non poteva sapere di me e Karel, era impossibile.
"Ad ogni modo.. l'avete detto voi, amore trionferà.." risi "peccato che io non sia esattamente la protagonista di una fiaba, anche se scommetto che non vi è dispiaciuto sapermi indifesa, una dama da salvare..." risi ancora"...a proposito di fiabe e principi.. avete notizie di Sua Altezza Reale o di Sua Maestà il re? Doveva partire una spedizione, rammentate? Naturalmente non ne ho più saputo niente ma, avevamo una scadenza, e oramai sarà passata.. Sono certa che avrete notizie più fresche delle mie..".
Guisgard
18-03-2014, 03.49.41
Guisgard sorrise a quelle parole di Clio, mentre il loro cavallo, attraversando il bosco, li conduceva verso la città.
“Eh...” disse divertito il cavaliere “... voi indifesa, milady? Non invidio colui che vi avrà come nemica!” Rise. “Dopotutto vi ho vista in azione, rammentate? In quel nostro duello, dove io saggiamente ebbi l'intuizione di darvela vinta, convinto di tale gesto dal modo in cui agitavate la vostra spada!” Le fece l'occhiolino. “Quanto al vostro sangue freddo, immagino sia stato determinante nel farvi calare nella parte della dama indifesa. Oh, eravate davvero convincente stretta a me, lo sguardo languido e il rossore sul viso.” Sorrise ancora. “Suvvia, tra non molto sarete di nuovo in mezzo alle vostre armi, le uniformi da ufficiali, le medaglie al valore e senza più avere fra i piedi un tipaccio irriverente e sarcastico come il sottoscritto. Potrei scrivere un libro sull'argomento, sapete? Dopotutto la faccia di bronzo, a detta di molti, non mi manca!” Rise appena. “Ah, dimenticavo... oltre alle armi, le uniformi e tutto il resto, troverete ad attendervi anche il vostro principe azzurro... a proposito... potete evitare di essere vaga con me... so benissimo che morite dalla voglia di sapere come sta il vostro amato... ma cascate male... sono stato lontano dalla città e dai suoi guai quasi quanto voi, dunque non saprei cosa dirvi... e francamente mi interessa poco... ecco, vedete?” Indicando dove ormai Venere era prossima a tramontare. “Quei bagliori lontani? Sono le luci della capitale... tra non molto sarete di nuovo a casa vostra... ed io, finalmente, libero...”
Spronò il cavallo e poco dopo, quando ormai l'alba già irradiava i cieli di Afravalone, Guisgard e Clio raggiunsero le porte della capitale.
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Eilonwy
18-03-2014, 16.39.42
"Avete perfettamente ragione, amico mio! Però, libererò Sir Flees solo domani mattina quando ripartiremo per Gioia Antiqua. Così, durante la notte non mi farà brutti scherzi!" sentenziai guardando negli occhi il merlo.
Presi delle bacche rosse e gialle ed esclamai sorridente: "Immagino che abbiate fame, vostra Altezza!....Prendete!....Potrei farvi una domanda?....Quale è il vostro vero nome?".
Dopotutto, ero un po' stufa di chiamarlo Merlo o Principe-Merlo o Principe dei Merli. Dopo che ebbe finito di mangiare, mi rivolsi al mio compagno di viaggio e gli chiesi cortesemente: "Vi dispiace se canto un po'?....Vedete cantare è una delle cose che mi rende meno triste. Tutta colpa di Sir Flees!.....Non ne posso piu' di lui!....Vediamo cosa potrei cantare? Oh, sì!...Ma certo!....Vi canterò una canzone che mi ha insegnato Aladiah. Lui mi ha sempre detto che questa canzone è molto conosciuta ed apprezzata tra le schiere angeliche!".
CANZONE:
http://www.youtube.com/watch?v=eLET3M-58Cs
Many nights we've prayed
With no proof anyone could hear
In our hearts a hopefull song
We barely understood
Now we are not afraid
Although we know there's much to fear
We were moving mountains long
Before we knew we could
There can be miracles, when you believe
Though hope is frail, it's hard to kill
Who knows what miracles you can achieve
When you believe, somehow you will
You will when you believe
In this time of fear
When prayers so often prove(s) in vain
Hope seems like the summer birds
Too swiftly flown away
Yet now I'm standing here
My heart's so full I can't explain
Seeking faith and speaking words
I never thought I'd say
There can be miracles, when you believe
Though hope is frail, it's hard to kill
Who knows what miracles you can achieve
When you believe, somehow you will
You will when you believe
They don't (always happen) when you ask
(Oh)
And it's easy to give in to your fears
(Oh...Ohhhh)
But when you're blinded by your pain
Can't see your way straight throught the rain
(A small but) still resilient voice
Says (hope is very near)
(Ohhh)
There can be miracles
(Miracles)
When you believe
(Lord, when you believe)
Though hope is frail
(Though hope is frail)
It's hard to kill
(Hard to kill, Ohhh)
Who knows what miracles, you can achieve
When you believe, somehow you will (somehow, somehow, somehow)
somehow you will
You will when you believe
You will when you
You will when you believe
Just believe...in your heart
Just believe
You will when you believe
Altea
18-03-2014, 18.38.39
Guardai attentamente la donna smazzare i tarocchi e rimasi in silenzio lasciandola parlare...in fondo un che di vero vi era..rimasi perplessa sulla carta dell'eremita capovolta..la menzogna e ipocrisia..ricordai l'Abate Nicola che mi disse qualcuno mi stava mentendo..ma chi..perchè? E a quale scopo...scossi il capo.
"Almeno vedete un miglioramento..visto ho vissuto attualmente dei fatti poco piacevoli" e sorrisi leggermente ma ella mi fissava enigmaticamente, io la guardavo e mi sembravano occhi familiari.."Che strano, sapete..mi sembra di conoscervi quasi...forse in qualche posto..io ho viaggiato molto".
Lasciai delle monete alla donna e mi alzai..."Grazie per i buoni consigli anche se penso il Signore mi ha disegnato la sua strada e io la sto solo seguendo..anche se dovrei pensare che nulla viene per caso e mai niente è già disegnato".
Mi allontanai con Olden ma sentivo gli occhi della donna su di me.."Possiamo andare nella locanda ora, sono stanca..ho viaggiato per tanto tempo in questi giorni, mangiato poco e soprattutto dormito poco..anche perchè penso rimarrò qui per un pò..il torneo inizierà tra tre giorni e avrò modo di rifarmi".
E seguii quel gentile anziano uomo...volevo assaporare quella festa fino alla fine.
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Guisgard
18-03-2014, 18.39.24
“Siete molto gentile, damigella...” disse il merlo ad Eilonwy, per poi mangiare quelle bacche “... e il vostro canto allieterà di certo questa notte...”
E quando la ragazza terminò di cantare, il merlo batté le ali in segno di approvazione.
“Il mio nome” fece poi “è Tisin... e anche se fui, un tempo, principe del mio paese, oggi sono lieto ed onorato di viaggiare insieme a voi, madamigella.”
Poco dopo l'aurora cominciò ad illuminare il cielo d'Oriente, squarciando le tenebre che fino a quel momento avevano regnato con i loro misteri.
Ed Eilonwy tornò nella sua forma reale.
Guisgard
18-03-2014, 18.52.11
Olden annuì e condusse Altea verso la locanda.
Giunsero così davanti ad una casa di legno, grande abbastanza, preceduta da un orticello raccolto in uno steccato e da cinque grossi olmi che facevano ombra sul piccolo porticato di legno che ne indicava l'ingresso.
Dentro, l'anziano e l'avventuriera trovarono, intento a sistemare alcune damigiane di vino, il locandiere.
“Salute a te, vecchio Perlen...” disse Olden.
“Amico mio!” Esclamò il locandiere. “Che sorpresa!”
“Sono qui con questa mia nipote...” fece l'anziano, indicando Altea “... hai per lei una stanza adeguata?”
“Le darò” sorridendo il locandiere “la stanza di mia figlia.”
“Ti ringrazio, amico mio.” Annuendo Older.
Ma proprio in quel momento Altea vide un disegno alla parete.
Raffigurava una donna e fissandola l'avventuriera riconobbe subito i suoi occhi.
Erano gli stessi della zingara.
E in quello stesso istante Altea comprese chi fosse la donna del disegno.
Era Isolde.
Altea
18-03-2014, 19.02.30
La locanda si rivelò in verità una deliziosa casa con un bel giardino e orto sul davanti.
Entrammo e come promesso Olden disse ero sua nipote..un momento di perplessità..e se non ero sua nipote mi avrebbero trattata in malo modo?
Il locandiere, gentilmente, mi offrì la camera di sua figlia ma io mi avvicinai a lui.."Oh messere siete gentile ma non vi è bisogno spodestiate vostra figlia della sua camera, io mi so adattare, mi basta una buona camera..non preoccupatevi".
Fu allora che in un muro vidi un disegno, mi avvicinai e lo guardai attentamente..gli occhi..quegli occhi...della zingara.
Poi un pensiero e ricordo lontano..ma quella era la strega che incontrai nel bosco col figlio, che dannò Elvet...indietreggiai ma con fare indignato mi voltai verso i due uomini..."Chi è questa donna?E perchè mai si trova qui questo disegno?".
Sorrisi, mentre le prime luci dell'alba illuminavano il paesaggio intorno a noi.
"Ma davvero? E dove avreste preso queste informazioni talmente riservate, che quasi nessuno ne è a conoscenza? Sono davvero curiosa..." Sarcastica.
Scossi la testa "Forza, dobbiamo intercettare i senatori che si stanno recando dai mercenari... Anche se avrei preferito evitare di incontrare i senatori o chiunque altro mi conosca conciata in questa maniera, ma tant'è.." Risi "Mi chiedo se i miei uomini dei posti di blocco presso le porte mi riconosceranno..".
Eilonwy
18-03-2014, 19.21.59
Dopo aver finito di cantare, il merlo mi disse il suo vero nome e andammo a dormire.
Prima di addormentarmi come un sasso dissi a Tisin: "Avete proprio un bel nome, Eccellenza!....Buona notte!".
All' alba, mi svegliai piena di energie come non mai, anche se non avevo dormito molto. Dopo esser ritornata normale, mi stiracchiai come un gatto e decisi di vestirmi prima di scongelare Sir Flees.
Mi diressi verso l' albero dove avevo appeso gli abiti e legato Dante. Con mia grande sorpresa non vi trovai gli abiti del giorno prima, ma un luminoso e spendente vestito fatto di finissimi fiocchi di neve!
Vicino alle radici dell' albero, vidi due scarpe col tacco fatte di ghiaccio puro!
Indossai sia l' abito che le scarpe. Sia il vestito che le calzature sembravano essere state fatte su misura per me.
Rimasi un po' stranita da tutto ciò. Chi mai mi avrebbe fatto un tale dono, se Sir Flees era congelato e i frati della chiesa stavano ancora sonnecchiando?
Senti su uno dei rami della quercia una vivace e familiare risata. Guardai in alto e scorsi un giovane, più' o meno della mia età, dalla pelle diafana, gli occhi cerulei e i capelli bianchi. Era scalzo e aveva un sorriso luminoso come la neve appena caduta.
Lo riconobbi era il mio grande amico (se non quasi fratello) d' infanzia: Jack Frost.
Mi illuminai in volto e esultante urlai: "Jack....Jack!...Sei proprio tu?...Scendi birbantello!".
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elisabeth
18-03-2014, 20.34.59
Don Auster aveva un gemello talmente uguale a lui...che avevo sempre creduto nel fatto che chiunque avesse attentato alla sua via....avrebbe ucciso il fratello sbagliato Don Charls.......e già lui era colui che faceva gli onori di casa, Daizer non doveva andare all'attacco......non eravamo al cospetto di un baro in un'osteria......eravamo al cospetto di un baro che lodava il Signore......dovevo fermare la sua irritazione...." Don Charls.....le voci che vi sono giunte sono corrette egli e' mio marito e lo e' da un anno...mentre lei e' mia nipote figlia di mio fratello.....la madre e' morta di parto e mio fratello dopo qualche tempo e' morto di crepacuore.....la bambina e' cresciuta con me....ora stiamo raggiungendo il Borgo di Leiman...e' lì che abbiamo deciso di vivere con i due Frati che ci seguono in questo viaggio......ho una parente, e vogliamo stabilirci da quelle parti........se vostra e' soddisfatto..possimo andare.....infondo siamo solo una perdita di tempo, siamo dei contadini nulla di piu'...."......no...eravamo molto anzi tanto e mi vennero in mente le parole di Daizer la sera prima.....chi era quella ragazza...e perchè Don Charls la guardava in maniera insistente....mi avvicinai e diedi la mano a Daizer sorridendogli, volevo rassicurarlo.....e volevo fare la moglie affettuosa......una combinazione di cose che non sapevo neanche da dove venissero...non avevo avuto una famiglia normale....ma alle volte ci sono cose che si imparano solo perchè ce le hai scritte dentro.....e ora speravo solo che tutto finisse......e rimpiangevo di aver promesso di non usare la magia...ma tutto aveva un limite...anche le promese
Guisgard
19-03-2014, 01.29.57
“Ma quanta fretta...” disse don Charls ad Elisabeth “... dopotutto, se siete stati convocati qui, è interesse nostro proteggervi.” Rise appena.
“Proteggerci da cosa?” Chiese Daizer, che aveva la mano della maga nella sua.
“Questa città” spiegò il chierico “è un luogo di Fede, essendo abitata da gente timorata di Dio. Tuttavia fuori le sue mura, nell'immenso e primordiale bosco, vi dominano forze oscure che si manifestano attraverso segni che non sempre è possibile decifrare.” “Fissò i tre che erano davanti a lui. “Per esempio, è giunta voce di una misteriosa setta ereticale che pare diffondere la sua, diciamo, dottrina, anche se la parola più esatta è propaganda, fra i fanciulli e le fanciulle, spargendo così come veleno i loro diabolici semi di morte.” Il suo sguardo si fermò sulla ragazza che era con Elisabeth e Daizer. “Ma sono certo che voi siete degni e affettuosi genitori acquisiti per questa vostra nipote.” Sorrise alla ragazza. “Sei molto carina, sai? Posso conoscere il tuo nome? E da dove vieni?” Chiese alla ragazza.
E a quelle sue domande del chierico Daizer lanciò una rapida occhiata ad Elisabeth.
Guisgard
19-03-2014, 01.38.51
A quella domanda di Altea, il locandiere alzò lo sguardo sul disegno alla parete.
“E' stato fatto tempo” disse l'uomo “da una vecchia che abitava in questa città e che ora non c'è più. Lo scopo di questo disegno è quello di tenere lontano le forze del male. La donna raffigurata è infatti una terribile strega che in passato viveva in queste terre. I suoi malefici flagellavano gli antichi abitanti del posto, alterando i loro raccolti, facendo morire con misteriosi morbi i loro animali e persino diffondendo malaria e peste. Si narra che una volta fece invadere la città da centinaia di ratti, che diffusero ovunque ogni sorta d'infezione.”
“Naturalmente” intervenne Older “è solo una leggenda. Comunque nessuno poi ha mai pensato di togliere quel disegno dalla parete. Forse perchè, nonostante fosse una strega, quella donna risulta alquanto avvenente.” Rise.
Guisgard
19-03-2014, 02.08.27
Jack, nel vedere Eilonwy, scoppiò a ridere e poi, con un agile balzo, saltò giù dal ramo.
“Quanto tempo, sorellina...” disse divertito, mostrando alla ragazza un teatrale inchino “... allora cosa mi racconti? Non so, ma ho pensato che ti annoiassi e allora ho deciso di venirti a cercare. Dai, quali novità ci sono?” Fece un saltello all'indietro, alzandosi poi sulle braccia. “In verità sono io che mi annoio... e già da un bel po'... su, dimmi che hai trovato qualcosa di interessante e divertente da fare...”
In quel momento il merlo volò sulla spalla destra di Eilonwy.
“Piacere di conoscere questo vostro amico, damigella.” Disse l'uccello.
“Ehi, un merlo parlante!” Esclamò Jack. “Ma dove l'hai pescato?” Fissando poi la ragazza.
Guisgard
19-03-2014, 02.16.18
Guisgard sorrise a quelle parole di Clio.
“Eh, cosa volete...” disse sospirando “... diciamo che sono bravo a leggere negli occhi di una ragazza... i vostri, poi, invogliano particolarmente a farlo... e fortunatamente, nonostante i vostri vaghi sforzi di apparire così mascolina, una donna non riesce mai a celare del tutto ciò che il suo cuore grida...” rise appena “... oh, ma naturalmente non diremo a nessuno di ciò che abbiamo dovuto fare per fuggire da quei mercenari... dunque non temete, milady, porterò nella tomba il segreto di quel bacio rubato...” sarcastico lui “... avete la mia parola di gentiluomo e di cavaliere, ovviamente...” con tono forzatamente riverente, per poi ridere di gusto “... quanto ai senatori e ai loro messi non preoccupatevene... io sono tutto ciò che hanno inviato per la vostra liberazione... sui vostri uomini poi, beh, lo scopriremo tra breve se saranno in grado di riconoscervi o meno...” indicando qualcosa davanti a loro.
Infatti vi erano alcuni soldati che sorvegliavano una delle torri prossime alla mura cittadine.
“Altolà!” Gridò uno di quelli appena il cavallo di Guisgard e Clio apparve a pochi passi da loro. “Avanzate ed annunciatevi!”
“Viva il re!” Esclamò Guisgard. “O il vescovo, a seconda di chi servite!”
Erano soldati del re.
“Da dove giungete?” Chiese loro il militare.
“Beh, non si vede?” Ironico il cavaliere. “Siamo due piccioncini nel bel mezzo di una fuga romantica, in cerca di una chiesa per sposarci e di una città in cui nasconderci.” Aggiunse con tono scanzonato.
“Mi state prendendo in giro?” Alterandosi il soldato.
“Io prendere in giro le guardie del re?” Fingendo stupore Guisgard. “Che Dio mi scampi!” Esclamò. “Volete forse che le ire del vostro bel capitano cadano su di me?” E si abbandonò ad una sonora risata.
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Eilonwy
19-03-2014, 02.48.14
Lo abbracciai forte e gli stampai sulla guancia un bel bacio.
"Grazie per questo tuo dono. Che Dio ti benedica, discolaccio!" dissi esuberante.
In un baleno e con chiarezza, spiegai al caro Jack Frost cosa era successo al mio regno, ai miei genitori, della maledizione e dei nuovi poteri acquisiti, della fuga verso Afravalone e Lady Galatea, di Sir Riccardo, della Dama del Lagno, di Sir Flees e sua madre e del viaggio che stavo facendo a causa del ricatto della terribile Strega Nera Isolde.
"Questo è il Principe Tisin! E' stato maledetto come me, ma non da Slathnir....da Isolde!" spiegai allo Spirito dell' Inverno.
Guardai Jack con le lacrime agli occhi, sia per la felicità di averlo ritrovato sia per tutte le sciagure che incombevano su di me.
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"Ti prego, Jack!....Aiutami non so che fare!....Devo cercare e trovare il Fiore Azzuro, sennò Coco ed Aladiah saranno spacciati!....Neanch'io voglio dargli quell' arma di Dio, ma non ho altra scelta. Tu mi hai raccontato sin da bimba tutto ciò che riguardava il Fiore Azzurro. Quindi, in nome del Cielo, dammi una mano in questa folle missione!" dissi supplicandolo.
Dopo un po', lo feci inginocchiare, sfoderai la zampillante Spada di Fuoco Fatuo e sentenziai: "Sir Jack Frost!....Vi nomino Cavaliere Reale della mia persona e del Crystal Azarath Kingdom!".
Altea
19-03-2014, 16.56.45
Ascoltavo i due uomini perplessa guardando quel quadro...la conversazione si concluse con la battuta finale di Olden e la sua risata.
"Mio caro zio..." dissi annuendo col capo visto dovevo fingere di essere sua nipote.."io non riderei tanto, purtroppo..." e mi rivolsi ai due uomini seriamente.
"Questa strega...Isolde..io non la sottovaluterei e nemmeno la considererei cosa passata...io l'ho vista e sono persona tremendamente scettica. Era in un bosco e ha un figlio...che ella mandò da un maestro per diventare...cavaliere diciamo..contro la Chiesa e Dio...e purtroppo sono stata legata a una vicenda ultimamente prima di arrivare qui".
Fu così che raccontai loro la storia del maniero e di Elvet.
Mi sedetti al tavolo riflettendo.."E in quegli occhi della zingara che mi ha fatto i tarocchi ho visto i suoi...guardate caro zio...non notate una somiglianza..ella è qui..e perchè?Non vorrei avesse a che fare con quella arma che si darà in dono al vincitore se è tanto particolare...non sapete nulla di quella arma?" e mi rivolsi pure al locandiere...era lei quella donna e se era in questo posto un motivo vi era di sicuro.
In me nacque un certo senso di risentimento...ricordavo la sfrontatattigine con cui si rivolse a me e ai compagni di ventura...tanto quanto sciocco fosse suo figlio, ma nulla era da sottovalutare..speravo solo non volesse nulla da me.
"Questa è bella.." Dissi, vagamente infastidita.
"Certo, io non ho mai fatto mistero dei miei sentimenti, ma dovete essere un veggente per indovinare nome e cognome dell'uomo che amo... Non mi avete mai visto con lui, nè sentito parlare di lui... Dunque avrebbe potuto essere chiunque... Eppure siete stato molto preciso, e non solo ora, ma ben prima che lasciassimo il covo.... E soprattutto non potete conoscere i suoi sentimenti nei miei confronti... Nessuno può... In un momento delicato come questo, informazioni di questo tipo sono molto pericolose... E io non posso permettermi di essere tradita o spiata... Non temete, punirò molto severamente l'unica persona che può avervi rivelato certe cose... A meno che non sappiate darmi una spiegazione più convincente... A voi può sembrare una sciocchezza, ma non lo è, se trapelano informazioni riservate sulla famiglia reale, significa che ci sono delle spie e dei traditori, e non sono cose che prendo alla leggera, specie adesso! Quanto al resto, non amo segreti e sotterfugi, data la situazione, era la cosa migliore da fare, non ho nulla da nascondere...".
Arrivai alla porta, e alzai gli occhi al cielo.
"Sono Clio de' Groyster, Capitano della Guardia Reale... E questo è l'uomo che vi ha risparmiato la fatica di venirmi a liberare... Avanti aprite i cancelli, dobbiamo avvisare i senatori.." Mi voltai verso Guisgard "Avete detto a Gufo che oggi era il giorno dello scambio, che sarebbero arrivati i senatori, ero lì con voi.. Rammentate? Quindi bisogna avvertirli subito, o li uccideranno...".
Guisgard
19-03-2014, 19.24.40
“Non c'è di cui preoccuparsi...” disse Older ad Altea “... quella strega non oserà mettere piede qui. Questa città è protetta da molti cavalieri in questo periodo ed inoltre tanti riti di liberazione sono stati fatti in passato. Quanto alla zingara, in verità non ricordo il suo volto, ma sono certo che non si tratta di quella megera.”
“Sono d'accordo.” Fece il locandiere.
“L'arma messo in palio poi” mormorò Older “è un altro motivo per cui non dobbiamo temere quella strega. Le armi appartenute ai nobili Taddei sono tutte benedette e consacrate” annuì sorridendo “e tra le loro caratteristiche hanno quella di combattere gli spiriti del male.”
Ma proprio in quel momento alcuni clienti entrarono nella locanda.
“Locandiere...” chiamò uno di quelli “... presto, carne e del buon vino.”
Altea però riconobbe subito quella voce.
Era Tyssen.
Guisgard
19-03-2014, 19.29.30
Jack restò pensieroso a quelle parole di Eilonwy.
“E' una brutta situazione...” disse “... io credo che ci siano solo due possibilità... trovare il Fiore e portarlo alla strega... oppure andare al suo palazzo ed affrontarla. Questa però è pura utopia. Nessuno di noi qui è abbastanza potente da poterla sfidare.”
Poi ci fu la piccola cerimonia in cui la ragazza nominò Jack suo cavaliere.
“Damigella...” fece il merlo “... suggerirei ora di far tornare normale quel giovane ed irriverente cavaliere...” indicando la statua di Flees “... vi rammento che egli è proprio figlio di quella terribile donna ed ora l'ultima cosa che ci occorre è proprio suscitare le sue ire...”
Altea
19-03-2014, 19.36.45
Annuii e sorrisi..."Si avete ragione...i Taddei sono al servizio della Chiesa si sa..io stessa ho recapitato una missiva poco tempo fa dalla Granduchessa Consell all' Abate Nicola..legato alla sua famiglia mi sembra..e pure egli mi ha benedetto in modo particolare...deve aver avuto un significato quella benedizione".
Ad un tratto entrò della gente nella locanda e udii una voce familiare, mi voltai di scatto...non era possibile..era Tyssen.
Mi misi in disparte per non farmi notare...era allegro, gioviale..Tyssen..io mi ero persa e sono stata in pericolo e lui girava tranquillo e allegro.
Guisgard
19-03-2014, 19.37.15
Le guardie, a quelle parole di Clio, restarono meravigliate, per poi scambiarsi increduli sguardi tra loro.
Tornarono a fissare la ragazza e solo dopo qualche istante la riconobbero davvero, nonostante quegli inusuali abiti.
Lasciarono allora alla svelta libero il passaggio, permettendo così a lei ed al suo accompagnatore di proseguire fino alla più vicina delle porte cittadine.
“Siete tanto bella” disse Guisgard a Clio cavalcando “quanto pedante. Rilassatevi, il vostro segreto d'amore è al sicuro. Colui che infatti mi ha rivelato questa confidenza ha pensato bene di farlo nel vostro interesse e in quello dell'imbelle individuo che occupa il ruolo di Principe Ereditario.” Rise. “E non sono io a giudicarlo così, ma i nobili signori del più potente ducato di Afravalone. Comunque non sono affari miei. Come dicevo, la persona che mi ha rivelato il vostro romantico segreto l'ha fatto affinchè sapessi quanto eravate importante per la Corona. Tutto qui. Dunque rilassatevi e per una volta smettete di apparire così fredda e determinata.” Sorrise sarcastico. “Sapete, credo che abbiate bisogno di essere baciata. E spesso. Infatti vi preferivo al covo di quei mercenari, col viso arrossato e gli occhi languidi. Ne guadagna il loro trasparente azzurro.” Rise appena. “Ora dunque non temete, il regno ed il vostro amore sono al sicuro. Anzi, fossi in voi, premierei la persona che mi ha informato di tutto. E' un suddito fedele ed un uomo sensibile. Quanto a me, tra un'ora spero di essere lontano da qui, sulla strada verso Nord, così che nessuno di voi rammenterà più neanche il mio nome.” Giunsero davanti alla porta della città, ormai già aperta. “Non ci sono senatori inviati presso i mercenari ed in nessun altro luogo. Come vi ho detto, io sono l'unico messo inviato per salvarvi. I pezzi grossi del Senato hanno pensato che anche inviare un solo uomo in più poteva essere pericoloso.”
Attraversarono la porta e galopparono fino al Palazzo del Senato.
Qui furono subito circondati da alcuni militari.
“Cavaliere!” All'improvviso una voce. “Dio sia lodato! Siete riuscito nell'impresa!” Era Bool.
E subito il Senatore Supremo, affiancato dal suo seguito, diede ordine di far passare quel cavallo.
Guisgard, così, saltò giù dalla sella e poi aiutò Clio a scendere.
I due furono fatti entrare nel palazzo e nel vedere la tavola imbandita, il cavaliere si sedette compiaciuto.
“Ed ora, signori senatori...” servendosi da sé “... col vostro permesso, ma l'avventura appena conclusa mi ha messo un certo appetito...” e cominciò a mangiare.
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Guisgard
19-03-2014, 19.40.45
Tyssen era insieme ad altri cavalieri.
Ordinarono così da mangiare e da bere.
Lui rideva, scherzava e parlava con quei cavalieri.
I loro discorsi vertevano sul torneo, sulle varie dame che potevano essere scelte come madrine e naturalmente sul premio finale, ossia l'arma appartenuta ai nobili Taddei di Capomazda.
Altea si era messa in disparte ad osservarlo.
Altea
19-03-2014, 19.53.25
Udii tutto quanto, non potevo resistere..era troppo.
Mi avvicinai al tavolo..."I miei omaggi messeri..o milord, vedo siete cavalieri" e fissai Tyssen con aria di sfida..."Oh ma voi siete sir Tyssen, ma che sorpresa..voi..ricordo tempo fa mi prometteste amore e servigio eterno..ora invece parlate di dame da conquistare..le persone cambiano..e penso un Cavaliere che lascia una dama sola, in pericolo e non va alla sua ricerca per salvarla..non sia da definire tale..e nemmeno merita di vincere quella spada che rappresenta l'Onore e la Gloria di un Casato benedetto dal Signore".
Mi voltai senza ascoltare la sua controbattuta e chiesi di essere accompagnata in stanza e consumare lì il mio pasto.
Eilonwy
19-03-2014, 20.31.05
Abbracciai Jack e gli risposi: "Grazie, amico e fratello mio!.....Io credo....credo che saremo costretti a scegliere la prima opzione. Ti piace l' idea di andare nella città di Gioia Antiqua?......Adesso lo faccio Sir Tisin!".
Ritornammo alla cascata e scongelai Sir Flees.
"Buon giorno, caro cavaliere!.....Passata una buona nottata?...Un po' fresca, non è vero?" chiesi questo con cuore diamantino e poi risi.
Gli gettai una stoffa di lana e continuai a parlare: "Spero che ora sappiate cosa significhi essere oltraggiati e derisi da una persona dura di cuore come voi!....Oh!...E' c'è una novità! Da oggi in poi, verrà con noi il mio fidato amico e guardia del corpo: Sir Jack Frost. Vi sconsiglio caldamente di rifiutarvi. Ora vestitevi e ripartiamo!".
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(Sir Flees)
Evitai di rispondere nuovamente.
Probabilmente mi sfuggiva qualcosa, avevo sentito dire proprio da lui che era il giorno decisivo, quello in cui mi avrebbero consegnato ai messi del senato, e ora scoprivo che non c'erano messi. Che nessuno era stato inviato per lo scambio.
Dunque non avevano intenzione di pagare un riscatto? Oh, ma bene a sapersi!
E certo, se non era per Karel la mia vita non valeva, che razza di logica! Ci mancava solo che mi mettessi a premiare gli schiavi che disubbidiscono.
Probabilmente aveva ragione, ero pedante.
Ero stanca, e stufa.
Volevo un bagno caldo, e un litro di vino. E silenzio.
Guardai con vaga disapprovazione il cavaliere, certo che era davvero maleducato. Quello non era il modo di comportarsi davanti a dei senatori del regno!
Fortuna che avrebbe lasciato la città al più presto.
"Allora addio, cavaliere.." mi tolsi il mantello, e lo posai sulla sedia "Buona fortuna, e grazie..".
"Senatori, mi auguro che vorrete concedere a quest'uomo la libertà che gli è stata promessa, si è dimostrato coraggioso e leale, molto più di quanto mi aspettassi.." sorrisi "Desidero chiedervi licenza di raggiungere il palazzo di mio padre per rimettermi in sesto e rassicurarlo sulla mia salute, non sono nelle condizioni ideali per restare in vostra presenza, e me ne scuso, ma prima vi prego di comprendere che desidero ardentemente ricevere notizie sugli ultimi avvenimenti.. Gioia Antiqua? E' partita comunque una spedizione, anche se i mercenari che dovevano salvare il re hanno distrutto mezza città?" chiesi, con una punta di sarcasmo, sostenendo lo sguardo di Bool.
Non avrebbe mai ammesso di aver sbagliato, che era stata una follia portare estranei armati in città, che aveva solo peggiorato la situazioni.
I ribelli ci sarebbero andati a nozze, il senato paga fior di taddei degli uomini, che per tutta risposta devastano, stuprano, uccidono.
Che importava ai senatori, infondo? Erano stati i miei soldati, gli uomini e le donne di Afravalone a farne il prezzo.
"Quali sono le condizioni del principe Karel, si è svegliato anche senza l'unguento? Oppure l'avete trovato? Io.. non so nemmeno quanti giorni siano passati.. la scadenza dei tredici giorni per salvare il re è già passata?" alzai una mano, come per interrompere una silenziosa obiezione "So che state per dirmi che dovrei riposare, e lo farò, ma prima devo sapere cos'è successo in mia assenza.." abbassai lo sguardo "ho visto i miei uomini cadere colpiti a tradimento... non lascerò che siano morti invano... quindi vi prego, aggiornatemi sulle novità, io me ne starò tranquilla, e domattina, se me lo permetterete, riprenderò il mio posto come sempre.. sono stata ferma anche troppo, credetemi...".
Guisgard
20-03-2014, 01.46.35
Veder apparire Altea stupì non poco Tyssen, che restò a fissarla incredulo.
“Un momento, milady...” disse alzandosi e inseguendo la dama, che si avviava, accompagnata dal locandiere, verso la sua stanza “... io... io quasi non credo ai miei occhi... non immaginavo di rivedervi in un luogo simile... siete sparita nel nulla... ma sono felice di rivedervi...” sorrise e prese la mano dell'avventuriera “... ma raccontatemi tutto... cosa vi ha spinto a fermarvi in questa città?”
Guisgard
20-03-2014, 02.01.02
In un attimo la statua si sciolse e subito Flees riprese le sue sembianze.
Si strinse in quel panno di lana che gli aveva tirato ed Eilonwy, per asciugarsi e cercare un po' di calore.
“E' stato uno scherzo di pessimo gusto...” disse tutto tremante “... uno scherzo idiota che di divertente non ha nulla... meritate una lezione, sciocca ragazzina...” alterato il cavaliere “... almeno un paio di schiaffoni... giocatemi un altro tiro simile e vi giuro che lo rimpiangerete amaramente...” guardò poi Jack “... questo pagliaccio con la faccia da ebete e l'espressione ottusa sarebbe la vostra guardia del corpo?” Scosse il capo. “Dovete avere davvero una bassissima considerazione di voi stessa se affidate la vostra incolumità ad un simile imbecille.” Rise. “Ora togliti dai piedi, balordo...” rivolgendosi a Jack “... hai giusto il tempo che mi asciughi per sparire dalla mia vista... ti ho avvertito...” e continuò ad asciugarsi.
Eilonwy
20-03-2014, 02.44.37
Lo sapevo! Avrei dovuto lasciarlo come era.
Quelle sue parole irriverenti nei miei confronti e in quelli di Jack, mi fecero saltare i nervi: "A me non farete proprio niente, Milord! Io non mi sento affatto in colpa di ciò che vi ho fatto, perché è stata legittima difesa. Che pensavate?....Che vi avrei lasciato abusare di me? Per di più, come vi ho già detto, io non mi faccio sottomettere da nessuno!.....E...e vi rammento che state parlando con la figlia di un re, quindi non provateci più a rivolgervi a me con questo tono!....Sciocco lattante piagnucolone!".
Detto questo, Jack montò su Dante e mi aiutò a sedermi dietro di lui.
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"Oh...e un' altra cosa!...Quello che voi avete chiamato balordo e pagliaccio, non è semplicemente il mio cavaliere protettore, non è solamente un giovane col quale sono cresciuta e mi conosce alla perfezione come un fratello, ma il Grande Spirito dell' Inverno. Perciò, prossima volta che lo prendete in giro, ve la vedrete con entrambi! Sir Tisin, appoggiatevi pure sulla mia spalla! Andiamo Jack, mettiamoci in cammino dato che questo ebete ci sta facendo perdere tempo prezioso!" dissi tutto questo senza pietà alcuna.
Presi la magica bussola e gli mostrai Gioia Antiqua: "Questa è la nostra meta!".
Guisgard
20-03-2014, 03.04.58
Flees scosse la testa risentito.
“La vedremo...” disse a denti stretti.
Montò anch'egli sul suo cavallo e così ripartirono per la loro destinazione.
La cappellina che avevano trovato non era legata a Gioia Antiqua e allora il giovane cavaliere decise di proseguire.
Strappò con irruenza la bussola dalle mani di Eilonwy per consultarla, scoprendo che indicava una nuova direzione.
Giunsero così davanti ad una piccola chiesetta di gusto bizantino che spuntava tra la folta vegetazione.
Flees scese da cavallo e si avvicinò alla porta per bussare.
Ma prima che arrivasse a toccare l'uscio, qualcuno aprì.
Era un monaco che camminava con un bastone.
“Chiunque siate, o viaggiatori, Dio vi benedica per essere giunti in questo remoto eremo...” mormorò il religioso “... sono Fra' Venerabis... chi siete?”
Flees scosse il capo e fece alcune smorfie irriverenti e volgari a quel monaco, che però non poteva vederlo.
Era infatti cieco.
Guisgard
20-03-2014, 03.13.19
E mentre Clio parlava a Bool ed al suo seguito, Guisgard continuava a mangiare, fischiettando di tanto in tanto tra un boccone ed un sorso dalla sua coppa.
E quando la ragazza nominò Karel, il cavaliere accennò una canzone in puro stile Guascone.
“Non capisco” disse tagliando del pollo con un coltello “perchè tutti impazziscano per la coscia... io preferisco di gran lunga il petto...” riprendendo a fischiettare.
Guardò poi il mantello che Clio gli aveva restituito.
“Grazie a voi della compagnia, della splendida cavalcata sotto le stelle del bosco” mostrando un vistoso inchino col capo “e di aver indossato per me quel delizioso abito, milady.” Facendole l'occhiolino. “So quanto detestate gli aspetti futili e mondani della vita.” Rise.
“Siamo noi che vi ringraziamo, cavaliere.” Intervenne Bool. “Senza il vostro coraggio, ora il capitano Clio non sarebbe qui con noi.”
“Me ne sarà grata la Corona.” Sorridendo Guisgard e facendo di nuovo l'occhiolino alla ragazza. “Diciamo che ho servito il trono.” Rise di nuovo.
“Come pattuito” fece il Senatore Supremo “e come richiesto anche dal capitano Clio, vi sarà ridata la libertà.”
Il cavaliere ringraziò con un cenno del capo.
“Milady...” rivolgendosi Bool a Clio “... potete raggiungere e ritirarvi nel palazzo di vostro padre fino a domani. Infatti la vostra presenza a corte è richiesta per la delicata questione che vede così incerte le sorti di Sua Maestà. Ormai i mercenari sono stati banditi dal regno e bisogna al più presto organizzare la spedizione presso Gioia Antiqua. Assegneremo a voi questo incarico. Nessuno infatti più di voi conosce il valore dei nostri soldati. Entro domani bisognerà partire per quella misteriosa città e trattare la liberazione del re. Manca poco ormai allo scadere della data impostaci dalla regina. Quanto a Sua Altezza il principe ereditario, purtroppo le sue condizioni non mostrano miglioramenti... la sua vita è sempre in bilico, anche se il medico personale di vostro padre è costantemente al suo capezzale, facendo il possibile per curare le sue ferite.” Guardò poi Guisgard che continuava a mangiare. “Cavaliere... dato il valore dimostrato, il vostro coraggio e l'audacia che vi ha permesso di liberare il nostro capitano da quei mercenari, questa Augusta Assemblea vi chiede, anzi vi prega, visto non vi appartiene più il rango di schiavo, di offrire il vostro braccio alla causa del regno e partecipare alla scarcerazione di Sua Maestà...” si voltò poi verso Clio “... e siamo certi che anche il nostro capitano ritiene il vostro aiuto importante per questa impresa...”
“Secondo me” Guisgard a Bool “voi sopravvalutate la stima che il vostro capitano nutre nei confronti del sottoscritto, eccellenza.” Sorrise con fare irriverente. “Dopotutto l'ho quasi costretta ad indossare quell'abito che esalta le sue grazie.” Sorseggiò ancora dalla sua coppa. “E si sa quanto ella detesti sembrare una dama cortese.” Rise. “Suvvia, capitano... spiegate voi al Senatore che la mia presenza non solo vi causa irritazione, ma sarebbe del tutto fuori luogo nella vostra spedizione, dovendo sottostare inoltre a quell'insopportabile disciplina militare. Il mio compito qui è terminato. Ho un viaggio da riprendere.” E la fissò divertito.
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Non riuscii a trattenere un sorriso divertito.
"Oh, avreste avuto molta più difficoltà a far indossare l'abito di una delle ragazze di madama Layl ad una dama cortese, ve l'assicuro... Anzi, sapendo che sono le uniche di cui potete fidarvi, non vi avrebbe più rivolto la parola.." Scossi la testa, ridendo e tornai a guardare i senatori "Partirò più che volentieri, con i mercenari fuori dai piedi non c'è motivo per me di restare... Porterò gli uomini migliori, non temete... Quanto a lui.." Mi voltai verso il cavaliere che continuava a mangiare, imperterrito "per me non ci sono problemi, se desidera unirsi a noi è il benvenuto.. Anche se dovrete dargli un valido motivo per farlo, altrimenti non ha ragione di restare, non vedeva l'ora di andarsene.. Ma se verrà con noi non voglio problemi, il suo valore è indubbio, ma la sua disciplina e il suo rispetto per l'autorità sono terribilmente carenti... E si sa che io non tollero insubordinazioni di alcun genere... Tuttavia il contesto è delicato, e gli uomini che porterò con me sono al mio fianco da molto prima che diventassi capitano, abbiamo condiviso l'addestramento e la guerra.. Non esistono soldati migliori..".
I miei fratelli...
Sarebbe mancato Kastor, e di certo la sua mancanza si sarebbe sentita eccome.
Sorrisi, e guardai un attimo il cavaliere con aria divertita "La disciplina non sarà quindi delle più ferree, i rapporti sono di certo più informali, ma la fedeltà resta totale... non credo che si permetterebbe di fare il galletto davanti a loro.. Almeno, non glielo consiglio.." Sorrisi.
"Bene, potete decidere anche senza di me, conoscete il mio parere... Col vostro permesso, ho ancora alcune cose da sistemare prima della partenza... Devo avvisare i miei uomini, devono essere pronti a partire..".
Altea
20-03-2014, 15.50.48
Il locandiere mi stava portando in stanza quando Tyssen mi raggiunse...ascoltavo le sue parole e cercavo di trattenermi, lo fissavo..stava ovviamente cercando di giustificarsi?
"Sparita nel nulla? Io sono partita con quel cavallo, il quale è stato ferito da una tagliola e per me non solo ma pure abbattuto, sono caduta da cavallo perdendo i sensi, era notte fonda e mi trovarono quasi all'alba dei villani che nemmeno voglio ricordare..e voi non avete avuto tempo di trovarmi?" dissi togliendo la mia mano dalla sua.."E pure siete sorpreso di vedermi qui..potrei farvi pure io la stessa domanda milord...sono qui perchè mentre voi eravate bello e tranquillo io ho passato delle avventure che nemmeno potete immaginare e ancora ne sono scossa...voi vedo siete tranquillo e in forma e mi auguro non sarete voi a vincere".
Mi voltai verso il locandiere e gli sorrisi facendogli capire non ero di certo arrabbiata con lui..."Prego, possiamo proseguire..io a differenza di questo..chiamiamolo Cavaliere...ho bisogno di riposare visto sono diventata io stessa un cavaliere errante sembra".
E mi allontanai col locandiere.
Guisgard
20-03-2014, 18.16.37
Altea salì così al secondo piano col locandiere.
Questi le mostrò la stanza e poi andò via.
Era un ambiente non molto grande, ma accogliente.
Il mobilio era essenziale, ma disposto con una certa, benché semplice, cura.
Una piccola finestra che guardava verso Occidente illuminava la camera.
E da quella finestra, che permetteva di affacciarsi in strada, ad un tratto Altea udì una musica e qualcuno che cantava:
“Amore è quell'incanto che non svanisce,
un fior sorto nel cuor di chi Gioia ambisce.
Vibra con i versi d'arpeggi, di flauto e rotta,
corre tra Luna e stelle e con la ragione lotta.
E io che ho veduto le sue meraviglie più belle,
canto tal rime per le gioie d'Altea e solo quelle.”
Era Tyssen sotto la finestra della bella avventuriera.
Guisgard
20-03-2014, 18.22.25
“Beh...” disse Guisgard, con un sorriso divertito per risposta a quello mostrato da Clio “... immagino che una dama cortese, visto l'abito e tutto il resto, non mi avrebbe più rivolto la parola magari per gelosia...” rise appena “... con voi invece non corro questo rischio...” terminò di bere dalla sua coppa “... quanto alla vostra spedizione, però non ditelo con quel tono, milady... sembra quasi vi dispiaccia la mia partenza...” la fissò divertito “... però, sapete, ho sempre avuto difficoltà a sottostare ad una qualsiasi disciplina... prendere poi ordini da una donna, eh, forse è chiedere troppo... specie se bella come voi...” con tono irriverente “... ah, un suggerimento... evitate di mostrarvi così ai vostri uomini, con quell'abito generoso e le ciocche dei capelli che vi imperlano il viso in quel modo... sapete, la disciplina militare non è esente da tentazioni...” rise.
“Sir Guisgard...” disse Bool “... come detto anche da lady Clio, il vostro valore è indubbio e questo regno vi sarà sempre grato per ciò che avete fatto. Spero che prendiate seriamente in considerazione la nostra proposta.” Guardò poi la ragazza. “Lady Clio, potete andare. Anche io mi ritiro, mi aspettano alcune delicate faccende.” Salutò i due e col suo seguito uscì.
“Suvvia, sorridete ora...” rivolgendosi Guisgard a Clio una volta rimasti soli “... avete visto, no? Non ho rivelato il vostro segreto.” Le fece l'occhiolino. “E so che morite dalla voglia di rivedere il vostro principe.”
In quel momento entrò Nestos.
“Guisgard...” vedendo il cavaliere “... milady...” fissando Clio “... allora sei riuscito... lo sapevo!” Esclamò sorridendo al suo compagno.
“Si, siamo stati fortunati.” Annuendo Guisgard. “Ma molto del merito è del nostro capitano...” indicando Clio “... ha messo in campo armi che neanche sospettavo avesse...” la fissò, facendole ancora l'occhiolino.
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elisabeth
20-03-2014, 18.28.12
ascoltai ogni parola del Chierico .......tutto ciò che disse era la verità....e io e i Frati avevamo assistito prima di partire, ad una situazione poco gradevole....Guardai Daizer e gli sorrisi..strinsi la sua mano...." Don Charls, permetta che io risponda per mia nipote......la ragazza non e' nata muta....lo e' diventata......un giorno non ha parlato più, essendo persone di fede......abbiamo sempre confidato in nostro Signore e nella Madonna sua madre......si chiama Elly come sua madre........perchè non avete accettato la presenza dei due Frati che erano con noi.....questo sinceramente mi ha lasciata molto dubbiosa......"....
Eilonwy
20-03-2014, 18.34.57
"Siete senza cuore e senza cervello!....Non vedete che questo povero monaco è anziano e cieco. Portategli rispetto dato che ci ha fatto una calorosa accoglienza!" lo rimproverai a bassa voce.
Scossi la testa. Era proprio una bestia!
"Grazie del vostro dolce e cortese benvenuto, Fra' Venerabis! Il mio nome è Eilonwy! E questi con me sono i miei compagni d' itinerario: Sir Flees, Sir Jack Frost e Sir Tisin. Che Dio benedica altrettanto voi!" dopo aver presentato tutti, misi Tisin sulla spalla del frate in modo tale che capisse che fosse un merlo.
"La nostra destinazione è Gioia Antiqua!" aggiunsi infine.
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Altea
20-03-2014, 20.39.09
Finalmente ero giunta nella mia stanza quando udii un cantore fuori e mi affacciai..vidi Tyssen intonare una serenata per me e scossi il capo sorridendo.
La ascoltai fino alla fine e poi esclamai..."Vedo siete pure diventato un bardo o musicista milord...suvvia lo sapete benissimo che anche dovessi perdonarvi vi ho sempre dato Amicizia, non ho mai corrisposto il vostro sentimento..mi spiace, ma sapete l' Amore non si può imporre...e poi conosco bene le vostre doti da rubacuori" e risi allegramente visto le numerose ammiratrici di Tyssen.
"Comunque vi darò una altra possibilità, vi aspetto domani mattina qui in locanda per la colazione, fatemi chiamare quando arrivate..una buonanotte!!".
Rientrai in camera e dopo un bagno rigenerante subito mi misi nel letto e il sonno si impossessò subito di me.
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"Oh, non temete, a differenza vostra i miei uomini nutrono un profondo rispetto nei miei confronti... la maggior parte erano con me in battaglia, anche se ero soltanto una di loro e non il capitano.. non è solo la disciplina come voi pensate, è molto di più.. è fiducia, rispetto, cameratismo, fratellanza.. sentimenti che vanno ben oltre il tipo di corpo che si possiede, oltre i preconcetti della vostra mente, per cui una donna deve starsene a casa a farsi corteggiare... Ma questo probabilmente non lo capirete mai..".
Scossi la testa.
"Dunque, mi pare di capire che non verrete, bene, allora buona fortuna... Spero riusciate a trovare quello che state cercando, qualunque cosa sia.." sorrisi "Oh, non temete, non mi attirava affatto l'idea di avere qualcuno di così irrispettoso nel manipolo... è una faccenda troppo delicata.. Non posso perdere tempo prezioso perché voi non sapete stare al vostro posto...." lanciai un'occhiata a Nestos "Si sa che non sono tenera con chi tradisce la mia fiducia, a maggior ragione quando si tratta del destino del regno!".
Alzai gli occhi sul medico.
"Lasciate istruzioni ai medici di corte affinché si prendano cura di Sua Altezza, domattina partirà la spedizione per Gioia Antiqua, ed è indispensabile la vostra presenza..." dissi, seccamente, qualunque fossero le sue intenzioni, aveva deliberatamente contravvenuto ad un mio ordine, e non era certo qualcosa che mi andava a genio.
"Signori, se permettete, vorrei riacquistare il prima possibile un aspetto presentabile..." li salutai con un cenno del capo e uscii.
Dovevo raggiungere il palazzo di mio padre, farmi un benedetto bagno, e levarmi definitivamente quel vestito.
Non potevo andare da Karel conciata in quel modo.
Dovevo prima riprendere la mia uniforme, e la mia spada.
Trasalii: la mia spada!
Che fine aveva fatto? L'avevo consegnata ad un soldato prima di entrare nella casa in fiamme con Kastor ma poi, poi c'era stato l'inferno.
Dov'era finita?
L'avrei chiesto ad Astin, infondo volevo vederlo al più presto per sapere quanti uomini avevano perso e pregarlo di radunare i fedelissimi per la spedizione.
Lui doveva restare nella capitale, sapeva guidare benissimo la Guardia Reale in mia assenza.
Ma ora volevo solo un bagno, e vedere mio padre così da rassicurarlo della mia salute.
Guisgard
21-03-2014, 01.43.55
“Perchè” disse qualcuno entrando nella sala dove si trovavano don Charls, Elisabeth, Daizer e la ragazza “il Santo Uffizio, nello svolgimento del suo ministero, indirizza ogni sforzo per debellare possibili manifestazioni diaboliche.”
“Monsignore...” alzandosi con fare ossequioso don Charls “... in attesa di una vostra convocazione avevo pensato bene di interrogare io questa gente.” Rivolgendosi all'uomo appena giunto.
“Come dicevo...” fece questi e annuendo alle parole di don Charls “...non occorreva dunque che quei due monaci si presentassero in questo palazzo. Un medico viene per i malati, non per i sani.”
“Immagino voi siate...” fissandolo Daizer.
“Si...” interrompendolo l'uomo “... sono Don Auster, l'inviato del Santo Uffizio...” si sedette e con un cenno della mano pregò loro di fare altrettanto “... volete avere la compiacenza” rivolgendosi poi ad Elisabeth “di scoprire la spalla sinistra di vostra nipote?”
“Perchè mai?” Chiese Daizer.
L'inquisitore non rispose nulla, limitandosi a fissarlo per un momento.
“Prego...” tornando a parlare ad Elisabeth “... fate come vi ho detto.” Con tono fermo.
Guisgard
21-03-2014, 01.58.16
La notte trascorse serena ed il giorno spuntò presto.
I raggi del Sole illuminavano la stanza di Altea attraverso quella finestra, diffondendo un chiaro e tenero tepore.
E proprio quel delicato chiarore destò l'avventuriera dal suo sonno.
Qualcuno poi bussò alla porta.
“Madama...” disse entrando una ragazzina “... sono la figlia del locandiere... giù si sta per servire la colazione, con latte appena munto, pane caldo e frutta fresca...” si avvicinò al letto e posò dei fiori tra le braccia di Altea “... sono per voi.” Salutò ed uscì.
E tra quei fiori la dama si accorse di un biglietto:
“Si dice che ogni fiore celi un messaggio nel suo romantico linguaggio. Io allora, non trovando abbastanza parole per cantare la vostra bellezza, ho rubato tutti i fiori, affinchè vi parli di me ogni loro petalo.
Vi attendo giù per la colazione.
Tyssen.”
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Guisgard
21-03-2014, 02.05.40
“Entrate, vi prego...” disse il chierico ad Eilonwy ed ai suoi compagni di viaggio.
Li condusse così in una piccola stanza, adiacente alla cappellina, dove ardeva un basso braciere di ghisa, sul quale bolliva una pentola di fagioli.
Flees, entrando scuoteva la testa e sbuffava.
“Tra breve” fece il religioso “i fagioli saranno cotti e potremo mangiarli con del pane raffermo che avevo conservato. Sarà bello dividerlo con voi.”
“Io detesto i fagioli.” Mormorò Flees.
“Oh, ne sono addolorato...” dispiaciuto il chierico “... non ho molto altro... un po' di frutta che avevo pensato di poter servire dopo... ma la prenderò adesso per voi...”
“Non voglio la vostra frutta.” Sbottò il giovane cavaliere.
“Io invece ne gradirei un po'.” Disse il merlo.
“Questo si che è un prodigio...” mormorò il religioso “... un merlo parlante... incredibile...”
“Beh...” sorridendo Flees “... se la parola è concessa a voi preti, non vedo perchè debba essere negata ad un merlo!”
Guisgard
21-03-2014, 02.44.25
Guisgard sorrise a quelle parole di Clio.
Poi la ragazza uscì.
“Accidenti...” disse Nestos al cavaliere “... cosa le hai fatto per farti detestare tanto? Pensavo l'avessi liberata tu da quei mercenari.”
“E' colpa di quell'abito...” ridendo Guisgard.
“Cosa intendi dire?”
“Nulla, lascia stare.”
“Non le avrai detto del principe, spero?” Fissandolo Nestos. “Mi ero raccomandato che doveva restare un segreto.”
“Il tuo problema” mormorò il cavaliere “è che sei troppo ansioso, amico mio.”
“Un motivo deve esserci se è così acida con te.” Replicò il medico. “Spero tu non abbia fatto qualche bravata, del tipo provarci con lei.”
“Dimentichi” disse Guisgard “che in questo momento sono un povero cavaliere errante senza feudo... potrei dunque competere con un principe ereditario? Anche se, detto fra noi, è un imbecille?” Facendogli l'occhiolino.
“Abbassa la voce!” Lo riprese Nestos. “Vuoi che ti sentano?”
Guisgard rise.
Il medico scosse la testa.
“Dovresti preparati per domani...” fissandolo il cavaliere “... hai sentito, no? Il bel capitano ti ha arruolato per la loro spedizione.”
“E tu invece cosa farai?” Guardandolo Nestos. “Il tuo braccio sarebbe un bell'alleato per noi in questa missione...”
Intanto, Clio aveva raggiunto il palazzo di suo padre.
Nel rivederla, l'ex ufficiale fu colto da raggiante felicità.
Abbracciò sua figlia ed ordinò alla servitù di prepararle un bagno caldo ed abiti degni del suo rango.
“Quando sarai pronta” disse il vecchio ufficiale a sua figlia “mi raggiungerai nel salone, dove ti aspetterò per fare colazione insieme. Così mi racconterai della prigionia e mi informerai sulle ultime decisioni riguardo la spedizione nella misteriosa Gioia Antiqua.” La fissò. “E naturalmente mi spiegherai per quale motivo indossi quell'abito.” E incaricò la servitù di accompagnare Clio nei suoi alloggi.
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Altea
21-03-2014, 17.19.41
E un tiepido e raggiante sole arrivò ad annunciare l'arrivo della Primavera..mi alzai dal letto, sentii bussare alla porta e una allegra ragazzina entrò dicendo che la colazione era pronta ma prima di andarsene mi lasciò tra le mani un bellissimo mazzo di fiori...era stupendo e metteva Gioia.
Quando mi accorsi di un biglietto tra i vari fiori, lessi e scossi il capo sorridendo...Tyssen non si arrendeva, e non si era mai arreso a dire il vero.
Mi ero sempre chiesta perchè un ragazzo così bello e ricco e soprattutto molto conteso si soffermava su me quando non gli dimostravo il benchè minimo Amore.
Eppure egli rimaneva sempre il mio migliore amico, di avventure ne avevamo passate e avevo sempre saputo potevo contare su lui...speravo solo fosse cosi..a volte mi venivano mille pensieri.
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Mi preparai in fretta e scesi al pianterreno, i tavolini erano già occupati ma notai subito Tyssen e mi sedetti al suo tavolo..."Una buona giornata a Voi..dormito bene? Allora avete pensato a cosa si farà oggi?" e gli sorrisi.."Ah dimenticavo...grazie dei fiori..sono splendidi".
Iniziai a consumare la colazione ma il mio sguardo si soffermò sul quadro di Isolde e mi voltai verso Tyssen..."Guardate bene quel quadro..sapete chi è quella donna?La strega che incontrammo nella foresta col figlio...l' apprendista cavaliere, rammentate?" e raccontai ciò che mi fu detto di lei e del posto dove ci trovavamo ora.."Io l'ho vista...era celata da zingara..mi chiedo perchè sia qua e cosa voglia."
Abbracciai mio padre, e raggiunsi i miei appartamenti.
Mi liberai dell'abito, per poi immergermi nella vasca colma d'acqua profumata.
"Lavatelo e fatelo portare da un garzone a madama Layl, con i miei ringraziamenti.." Ordinai alle ancelle.
Chiusi gli occhi, lasciando che il profumo di fiori e spezie inondasse la stanza, solo in quel momento mi resi conto che era tutto finito.
Lì, nella sicurezza della casa in cui ero cresciuta, potevo tornare a respirare.
Mi sarei crogiolata nell'acqua per il resto della mia vita, ma in realtà sapevo di non avere tempo.
Mi accorsi improvvisamente di essere affamata, il mio autocontrollo mi aveva impedito di gettarmi sulla tavola imbandita al Palazzo dei Migliori, ma non vedevo l'ora di mangiare.
Oh, il cavaliere non si era fatto troppi problemi, pensai con un sorriso divertito, aveva ragione, non conosceva alcuna disciplina.
Era un bene che non si unisse alla spedizione.
Ero davvero stanca di dovermi difendere continuamente, mi sembrava di essere tornata ai primi anni di accademia, quando tutti si prendevano gioco di me.
Ma erano anni ormai che nessuno metteva in dubbio il mio valore o il mio ruolo, non ero più abituata a dover stare sulla difensiva.
Avevo dimenticato quanto fosse estenuante.
Ma ora era finita, anche se avesse deciso di unirsi a noi, ci avrebbero pensato i miei ragazzi a metterlo in riga.
Quel pensiero mi ricordò che non potevo passare tutto il giorno nella vasca.
Così mi lavai e indossai finalmente la mia uniforme.
Ora, l'immagine che lo specchio rifletteva era la mia, inequivocabilmente.
Non avevo più la spada di Karel, così, mi diressi verso un'elegante teca in vetro, dove avevo riposto la mia prima spada.
"Buongiorno, bellezza... Ti sono mancata?" Sorrisi, allacciandola alla cintura col prezioso fodero.
Quella spada mi era stata donata il giorno che mi aveva consacrato cavaliere, e mi ricordava costantemente dove ero riuscita ad arrivare e le responsabilità che avevo.
E d'improvviso tutto sembrò lontano e futile.
Cosa mi importava di cosa pensava quel cavaliere? Io ero quella che ero, e non avrei cambiato la mia vita con quella di nessun'altra donna.
Chiamai un messo, e gli recapitai una lettera per Astin.
Lo avvisavo del mio ritorno, e gli chiedevo di avvisare i miei otto fedelissimi di tenersi pronti per la partenza, e di preparare un resoconto di morti e feriti, lo informavo che sarei comunque passata in caserma al più tardi nel pomeriggio.
Raggiunsi poi mio padre nel salone, dove la colazione mi aspettava.
Mentre mangiavo, gli raccontai ogni cosa, la casa in fiamme, il primo attacco dei mercenari, e poi il secondo, la morte dei miei uomini e la mia cattura, la cella, il carceriere gentile, l'arrivo del cavaliere, la lima, il vestito, la rosa avvelenata, Orfeo ed Eurudice, Aspasia, la mia recita di fanciulla innamorata, la fuga a cavallo, la cappellina nel bosco e il secondo cavallo, l'arrivo in città.
"Questo è quanto.." Dissi infine, posando l'ultimo pezzo di focaccia.
"Quanto a Gioia Antiqua, parto domani mattina con il mio manipolo storico, non posso portarmi troppi uomini, perché la città rimarrebbe sguarnita, ma noi dieci siamo abituati a combattere insieme, e l'affiatamento conta tanto in una questione così delicata.. senza contare che sono i miei uomini migliori, e più fidati.." Abbassai lo sguardo "Nove, saremo in nove, ne abbiamo perso uno nel l'incendio..".
Una fitta di dolore mi attraversò, nel ricordare il viso di Kastor tra le fiamme.
"Ah, e verrà anche Nestos, se per voi a bene, deve riconoscere l'erba per curare Sua Altezza..".
Mi chiesi se il medico avesse rivelato di me e Karel anche a mio padre.
"In teoria i senatori hanno chiesto anche a Guisgard, il cavaliere che mi ha liberato di unirsi alla spedizione, ma non credo che verrà, non ha motivo di farlo, senza contare che non è disposto a prendere ordini da una donna.. Quindi è meglio che se ne vada per la sua strada.. Non voglio problemi, è una situazione delicata, e non posso stare a preoccuparmi della disciplina o della fedeltà dei miei uomini... Devo fidarmi ciecamente di loro.. Ma è un peccato, in realtà, perché è davvero in gamba, se solo si sapesse comportare..." Scossi la testa.
"Bene, direi che vi ho detto tutto, quindi oggi dovrò passare in caserma per sistemare le cose col mio luogotenente, preparare tutto il necessario per la partenza, ah.. E vorrei anche riuscire a far visita a Sua Altezza, anche se so che non si è ancora svegliato..".
Guardai mio padre e sorrisi.
"Giorni fa, prima del duello, avevate detto di volermi mostrare una cosa, ma poi c'è stato l'inferno e non ho più avuto occasione di chiedervelo, di cosa si trattava?".
Eilonwy
21-03-2014, 19.46.08
"Beh..." sorridendo Flees "... se la parola è concessa a voi preti, non vedo perchè debba essere negata ad un merlo!"
A quell' ultima battutina, diedi un colpetto con il gomito a Sir Flees. Lo guardai con astio e i miei bruni occhi si infiammarono di un fuoco freddo come il ghiaccio.
Cercando di rimediare a ciò che aveva detto il figlio di Isolde, proposi: "Se volete, in un baleno vado a prendere un po' di selvaggina nel bosco qui vicino!.......Che ne dite, Fra' Venerabis? Ho visto che prospera di gustosi fagiani, mia madre mi ha insegnato come cucinarli e mio padre a cacciarli. Potremo sempre mangiarne uno come seconda portata!....Sir Jack!?!...Sir Tisin!?!...Ve ne prego, restate in compagnia di Fra' Venerabis!....Sir Flees!?! Desiderei dirvi una cosa. Non vi dispiace vero?".
Adesso ti sistemo bel biondino! Ti darò una bella lezione!
Usci fuori dal luogo sacro con il bellimbusto e appena si fermò per ascoltarmi, lo ibernai fino alle spalle (la testa gliela lasciai libera per pietà) e gli tappai la bocca con una pera, che avevo preso dal cesto di frutta di Fra' Venerabis.
Montai sul mio nero destriero e andai a caccia. Con arco e frecce riuscì a uccidere un grande e grasso fagiano reale. Mentre tornavo da Fra' Venerabis e i miei compagni di viaggio, scagliai una freccia verso un gallo cedrone.
Mi si strinse il cuore ad uccidere quei due uccelli. Povere bestie, ma era anche vero che non potevamo morire di fame! La carne dei due animali ci avrebbe rimessi in sesto e pronti a ripartire verso Gioia Antiqua!
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elisabeth
21-03-2014, 21.16.04
Don Auster fece la sua entrata.....sembrava un gatto...i felini erano eleganti e anche se la loro figura non gli e lo permetteva si spostavano senza che nulla si muovesse......Don Charls finì la sua parte da prima donna...cedendo il passo con lasciva sottomissione.......ma cosa ci si poteva aspettare...da una situazione che aveva l'idea di una prigione senza sbarre........" Credo che in questa città ci siano molte persone che magari stanno supplicando per poter avere udienza da Voi Don Auster....e invece il gran buon Dio nel suo immenso disegno....degna noi...umili cristiani la possibilità di concederci la Vostra presenza.....non capisco perchè parliate di malattia....nessuno di noi lo e' .... e permettetemi di contraddirvi il demonio non ha la necessità di utilizzare una famiglia con due Frati in seno....anche se devo essere onesta...il demonio ama penetrare nelle persone più deboli......".......Quando mi chiese di scoprirle la spalla....ebbi dei presentimenti.....avevamo trovato nel bosco una bimba e una mattina troviamo al suo posto una ragazza.......chi era la ragazza...?........" Non capisco il motivo per cui io debba scoprire la sua spalla.....non vi troverete nulla.......ma se dobbiamo compiacerla per riprendere il nostro cammino......"... andai a posizionarmi dietro Elly.......gli tolsi lo scialle che le avevo appoggiato sulle spalle........ e le spostai la spallina del corpetto......Frate Elia......sappiate che qui ci si gioca l'anima.....come spiegargli....Elly sulla spalla aveva tre nei che formavano un triangolo.......E che maga ero.....nel voltarla ...poggiai la mano sulla spalla......e .....nella mia mente ripetei....Accio segnaccio sparisci in un incanto.........Se lei era il male........il segno sarebbe rimasto......caso contrario...avrei vinto la prima partita........" ecco la sua spalla Don Auster".......
Guisgard
22-03-2014, 01.43.28
Elisabeth scoprì la spalla di Elly, ma nel farlo pronunciò quella sua formula magica.
E nel vedere la spalla della ragazza nuda, tutti i presenti notarono quei tre nei.
“Ecco...” disse sgranando gli occhi don Charls “... è il segno, monsignore...” rivolgendosi poi a Don Auster “... il segno... questa è una di loro!”
“Si...” annuì l'inquisitore “... come avevamo sospettato... ed è riuscita ad entrare nella nostra città.”
“Ma noi non le permetteremo di compiere i suoi sacrileghi misfatti!” Esclamò don Charls. “Non lo permetteremo!”
A quelle parole, Elly restò turbata e riprese a tremare.
Poi, d'istinto, si gettò sul petto di Elisabeth, abbracciandola forte.
Come se volesse essere protetta.
“Un momento...” intervenne Daizer “... cosa significa tutto ciò?”
“Che questa ragazza” rispose don Charls “è uno strumento diabolico!”
“Nessuno invece oserà toccarla!” Urlò il contrabbandiere.
“Osate opporvi alla Giustizia Divina?” Lo ammonì il chierico.
“Non siete nella posizione di dire o fare nulla voi.” Disse Don Auster fissando Elisabeth e Daizer.
Guisgard
22-03-2014, 01.54.06
Tyssen, nel vedere arrivare Altea, si alzò con fare cortese ed aiutò la dama a sedersi al suo tavolo.
“Quei fiori” disse il nobile cavaliere alla bella avventuriera “sono ben poca cosa al cospetto della vostra bellezza.”
I due fecero così colazione insieme.
“Si, ora che mi fate notare la cosa...” fissando il disegno alla parete Tyssen “... in effetti c'è una certa somiglianza con la donna incontrata nella foresta... ma ritengo improbabile si tratti della zingara di cui mi dite... perchè una strega dovrebbe giungere in un luogo dove tutti i suoi abitanti ne conoscono il volto, rischiando di essere catturata? No...” scuotendo il capo “... forse vi siete confusa, milady...” la fissò e sorrise “... mi chiedete dei nostri programmi? Ottimo!” Esclamò. “Come vi ho detto, parteciperò alla giostra cavalleresca e naturalmente voi sarete la mia madrina.” Le sfiorò la mano, per poi stringerla appena. “Naturalmente se mi farete l'onore di accettarmi come vostro campione...”
Guisgard
22-03-2014, 02.29.45
Eilonwy, chiamato Flees in disparte, per punirlo del cattivo gusto e della mancanza di rispetto mostrati al chierico, lo trasformò ancora in ghiaccio, lasciandogli libera stavolta solo la testa.
Inoltre gli tappò la bocca con una pera.
Ma prima che la ragazza si allontanasse per cacciare, il giovane cavaliere sputò quella pera.
“Dannata ragazza...” disse con astio “... ancora una volta mi hai mancato di rispetto... credi che questi tuoi giochetti siano divertenti? Ti fanno sentire una maga? Benissimo... mi senti? Ti piace la magia? Aspetta che mia madre lo sappia e vedrai davvero cos'è la magia... piangerai amaramente quando si vendicherà sui tuoi stupidi amici!” Minacciò.
La ragazza poco dopo cominciò la sua caccia e ben presto riempì di cacciagione la sua borsa.
Ma proprio in quel momento udì un cavallo.
“Ehi, tu...” la chiamò qualcuno “... chi sei? E chi ti ha dato il permesso di cacciare in queste terre? Hai commesso un reato, sai? E grave!”
Era un ragazzo a cavallo.
Guisgard
22-03-2014, 02.34.07
“Beh...” disse il padre di Clio a sua figlia “... devo dire che siete stati molto in gamba, tu e quel cavaliere... da ciò che mi hai raccontato il vostro stratagemma e poi quella fuga nel bosco sono state due mosse tanto audaci, quanto rischiose... in verità” aggiunse con fare distaccato “quel tipo non mi ha mai fatto una buona impressione... era al mercato degli schiavi, dove trovai anche Nestos... in effetti è arrogante, presuntuoso e saccente... troppo imbevuto di se stesso per essere definito cavaliere... tuttavia immagino di dover essergli debitore, visto ha liberato mia figlia... quanto alla spedizione... individui simili hanno nella stragrande maggioranza delle volte un proprio prezzo... magari basterà trovare il suo... credo che una degna ricompensa possa convincerlo non solo ad essere dei vostri, ma anche a rispettare disciplina e gerarchie...” sorrise “... già, ti avevo chiesto di venire qui per darti una cosa... poi è accaduto quel che sappiamo e l'avevo quasi scordato...” suonò un campanellino e pochi istanti dopo si presentò un servitore.
“Portami la teca.” Ordinò il vecchio ufficiale.
Il servitore obbedì e ritornò con quanto chiesto dal suo padrone.
Si trattava di una meravigliosa custodia laminata in oro e argento.
“Qui dentro” spiegò il padre a sua figlia “c'è la mia spada. Ho sempre impugnato quest'arma con onore ed essa mi ha ripagato con grandi vittorie. E sono certo che tu saprai fare altrettanto. Per questo voglio donartela, Clio.”
Ma proprio in quel momento tornò Nestos, che salutò con rispetto il suo padrone e sua figlia.
“Novità da corte?” Chiese l'ex ufficiale. “Come sta sua altezza il principe?”
“Diciamo che le sue condizioni possono ritenersi stazionarie, signore.” Rispose Nestos.
“Speriamo bene.” Mormorò l'ex ufficiale.
Eilonwy
22-03-2014, 02.47.16
"Mi spiace non....non pensavo che fosse vostro questo bosco. Pensavo che appartenesse a Fra' Venerabis! E lui non mi ha detto niente!....Vi prego, siate clemente con me. Giuro che non l' ho fatto apposta!" dissi al ragazzo abbassando gli occhi per la vergogna.
Sentì che scese da cavallo e che si stava avvicinando a me. Alzai lentamente e con timidezza lo sguardo e affermai: "Se volete vi ridò in dietro il gallo cedrone, ma, di grazia, lasciatemi andare col fagiano. Io sono mortificata....vi chiedo perdono!".
Lo guardai in volto e lo vidi sorridere. Perché sorrideva?
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Altea
23-03-2014, 23.19.22
Come sempre Tyssen non diede importanza alle mie parole..questa era una strega potente e io lo avevo visto su Elvet..non certo una donna da mandare al rogo.
Eppure io ero non molto convinta..avrei osservato io attentamente la situazione.
Me lo aspettavo..mi aveva proposto di fare la sua madrina al torneo.
Mi guardai attorno e vidi la figlia del locandiere gironzolare per i vari tavoli, senza un attimo di pausa e servire e la chiamai.."Damigella..vedete questo bel milord e cavaliere? Cerca una madrina e voi siete una bellissima ragazza...e pensate lui è pure bravo e favorito...volete provare la emozione di essere la più bella del paese con quella corona? Andate a dire a vostro padre farete la sua madrina..e ditegli questo Cavaliere è serio ed è caro amico di lady Altea..vostro padre conosce..mio zio".
Vidi la ragazza illuminarsi e mi rivolsi a Tyssen..."Questa ragazza lo merita di più..avanti, quanti tornei avete fatto? E abbiamo visto? Non ho mai voluto fare la madrina...ma farò sicuramente il tifo per voi, d'altronde siete l'unico cavaliere io conosca."
Mi alzai dal tavolo, la gente stava uscendo.."Bene penso siate impegnato con gli allenamenti, io volevo dare una occhiata al mercato..vorrei un abito nuovo e semplice e poi ho visto una bella bancarella di monili e ne sono interessata."
Guardai la spada con stupore.
"Io." poi sorrisi "mi fate un grande onore, padre... grazie... grazie, mi auguro di esserne all'altezza..".
Mi voltai verso Nestos, appena entrato.
"Sapete guidarci fino a Gioia Antiqua, mi auguro.. se vi servisse qualcosa per il viaggio, non esitate a procurarvelo...".
Mi alzai, scambiando la mia spada con quella di mio padre.
"Ora, con permesso, vorrei far visita a Sua Altezza prima di andare in caserma..." feci per andarmene ma mi voltai prima verso Nestos "A proposito, avete notizie da Guisgard? Sarà dei nostri domani?":
Guisgard
24-03-2014, 01.59.17
Tyssen restò sorpreso e forse un po' deluso da quella trovata di Altea.
Avrebbe voluto dire qualcosa ma, davanti alla contentezza della figlia del locandiere, il bel cavaliere restò in silenzio, limitandosi ad un sorriso di circostanza.
Salutò poi con cortesia la vivace avventuriera che aveva espresso il desiderio di visitare il mercato di quella città.
Così Altea lasciò la locanda e cominciò a girare tra banchi e bancarelle, attori girovaghi e saltimbanchi, teatrini di marionette cortei di valletti e paggi che annunciavano per le strade l'imminente inizio della giostra.
Ad un tratto, però, l'attenzione della bella avventuriera fu attirata da una lunga processione che, attraversando la città, terminò davanti alla chiesa di San Martino.
La testa di quella processione vedeva alcuni chierici, seguiti poi da cavalieri a cavallo.
E due di essi trasportavano una piccola teca di marmo con incisioni di pregevole fattura.
“Ecco il premio della giostra, guarda...” disse un uomo tra la folla a suo figlio, indicando la teca portata in processione.
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Guisgard
24-03-2014, 02.08.35
Quel giovane aveva preso a sorridere fissando con attenzione la cacciagione di Eilonwy.
Saltò allora giù dal suo cavallo e tenendolo per le briglie si avvicinò poi alla ragazza.
“Per fortuna sono solo un fagiano ed un gallo...” disse a bassa voce, tirando un sospiro di sollievo “... questa foresta” rivolgendosi poi ad Eilonwy “appartiene alla mia famiglia da generazioni. Ed anche gli animali che in essa vivono sono una nostra proprietà.” Il suo tono era fermo. “Sappiate” continuò “che qui vige il divieto assoluto di cacciare. E ad ogni violazione di questo monito può scattare la pena di morte.” Guardò poi con attenzione la ragazza. “Siete molto giovane... ovviamente non credo che siate stata voi a prendere quel fagiano e quel gallo. Magari volete nascondere qualcuno... forse l'autore di questo furto... avanti, parlate... chi ha cacciato i miei animali? Ditemelo e per questa volta vi lascerò andare.”
Guisgard
24-03-2014, 02.16.00
“Ho già preparato” disse Nestos a Clio “tutto ciò che mi occorre per la spedizione, milady. Mappe da viaggio e manuali di erbe e pozioni. Quanto a Guisgard...” continuò “... l'ho visto poco prima di tornare qui. Eravamo insieme a corte, dopo che voi avete lasciato il Palazzo dei Migliori. In verità gli ho detto cosa pensavo riguardo alla sua presenza con noi in quella spedizione. Egli però si è limitato a sorridermi, con quel suo modo di fare che lo rende a volte vago ed enigmatico. In certi casi ho quasi l'impressione che non prenda nulla troppo sul serio.”
“E' un individuo” intervenne il padre di Clio “presuntuoso e arrogante. Ho nutrito verso di lui una forte antipatia sin dal primo momento. E condivido gli stessi dubbi di mia figlia, circa una sua utilità in quella delicata spedizione.”
“Signore, dimenticate che ha liberato lady Clio da quei mercenari.” Fece Nestos. “Non so quanti al suo posto l'avrebbero fatto.”
“Aveva forse altra scelta?”
“Certo, milord.”
“Davvero?” Fissandolo l'ex ufficiale.
“Signore, non era tenuto a farlo.”
“Però, accettando quell'incarico, si è poi guadagnato la libertà.” Replicò l'anziano ufficiale.
“Signore, è partito da solo.” Osservò il medico. “Dunque nessuno gli impediva di fuggire una volta lasciata la città. Poteva sparire e far perdere le sue tracce. Eppure ha scovato quei mercenari, trovando poi il modo di liberare lady Clio.”
“A me proprio non va a genio quel tipo!” Sbuffò l'ex ufficiale.
“In realtà” mormorò Nestos “pur conoscendolo da poco ho sempre avuto una sensazione. Guisgard è un uomo assai particolare. Dietro quel suo fare da Guascone, il sorriso irriverente, l'aria scanzonata e la sua sagace ironia, credo ci sia dell'altro. Qualcosa che egli tiene ben celato e che forse si può talvolta scorgere nel suo sguardo quando diventa inquieto e sfuggente. Allora una vaga malinconia aleggia nei suoi occhi.”
“Bah!” Esclamò il padre di Clio. “Sembra che tu stia descrivendo il personaggio di un romanzo cavalleresco! Io dico che è solo un buffone imbevuto di se stesso!”
Nestos sorrise al suo padrone ed annuì.
Altea
24-03-2014, 17.19.28
Uscita dalla locanda mi persi tra la gente, gli scudieri e i paggi e i cavalieri..il fermento era ancora più forte, mi soffermai in una bancarella ma venni rapita da una strana processione e mi avvicinai alla folla che si era ammassata lungo la via.
Vi erano dei chierici e dei cavalieri che mostravano grande valore, a vederli non sembravano venuti per la giostra, li seguii lentamente finchè raggiunsero una chiesa..sembrava dedicata a San Martino e udii un padre parlare col proprio figliolo.
Infatti il mio sguardo si posò sui due imponenti cavalieri che guidavano il gruppo, in mano recavano una teca preziosa e intarsiata, e l'uomo disse custodiva il premio..ovvero la famosa arma speciale.
Mi feci largo tra la folla, per niente al mondo mi sarei persa l'occasione di vederla..perchè mai era tanto speciale, mi chiedevo..e pensai per un'arma tanto speciale così scortata ci voleva un cavaliere speciale..Tyssen sarebbe stato in grado di portarla se avesse vinto?
"Beh, era uno schiavo..." Dissi, alzando le spalle "Se fosse scappato, non solo lo sarebbe rimasto, ma sarebbe diventato un fuorilegge, e un nemico del regno... Non mi sembra che questo fosse il suo sogno.. È abbastanza pieno di se da voler essere un eroe piuttosto che un fuggitivo.." Sorrisi.
"Voleva solo avere indietro la sua condizione di libero, e come dargli torto.. Ad Afravalone non siamo teneri con chi tradisce la nostra fiducia, a maggior ragione se si tratta di uno schiavo..."Dissi, ferma, guardando Nestos.
"E comunque, conosco almeno un centinaio di uomini che avrebbero affrontato volentieri quei mercenari per liberarmi... Certo, con un po' più di irruenza, ma li avrebbero distrutti, almeno... Tuttavia, capisco bene che gli uomini servivano qui.." Sorrisi a mio padre.
"Bene, col vostro permesso, non posso trattenermi oltre..." Salutai mio padre e Nestos con un cenno del capo ed uscii.
Feci sellare un cavallo e raggiunsi il Palazzo Reale.
Dovevo vedere Karel, nessuno me lo avrebbe impedito.
Entrai così nella stanza del principe, e una fitta mi attraversò il cuore, nel vederlo ancora immobile.
Quel bellissimo viso, così disteso, come se dormisse soltanto, e si potesse svegliare da un momento all'altro.
Avrei voluto posargli un bacio sulle labbra, accarezzare dolcemente il suo viso, sfiorare i suoi capelli, ma non lo feci.
Mi ero tradita una volta e non avevo intenzione di ripetere lo stesso errore.
Gli Dei non avevano ascoltato le mie preghiere, a quanto pare dovevo partire e cercare di salvarlo con le mie forze.
Non era ancora ora di deporre le armi e smettere di combattere.
"Se questa è la vostra volontà..." Mormorai pianissimo.
Mi sedetti sulla sedia, e gli presi la mano, lasciando che quel contatto mi scaldasse il cuore.
"Domani partiremo, Altezza.." Dissi, con le lacrime agli occhi "Raggiungeremo Gioia Antiqua e troveremo la pianta che può salvarvi, non temete, vi vogliamo di nuovo con noi, e presto anche...".
Era uno strazio stargli vicino e dover comunque essere così distaccata.
Così, mi alzai, cercando in tutti i modi di trattenere le lacrime, ed uscii.
Lasciai così il palazzo per raggiungere, finalmente, la caserma.
Raggiunsi il mio studio e feci immediatamente chiamare Astin.
Quasi non mi sembrava vero di essere tornata a casa.
Guisgard
24-03-2014, 19.29.14
Altea fissò con attenzione quella processione.
I chierici che ne guidavano la testa avanzavano recitando i Divini Misteri del Santo Rosario, mentre i valletti recavano icone raffiguranti le quattro Sante protettrici di Capomazda: Santa Rita, Santa Lucia, Santa Teresa e Santa Caterina.
Un ultimo paggio chiudeva la prima parte del corteo portando invece l'immagine dell'Arcangelo Michele, Divino Custode della stirpe dei Taddei.
La seconda parte della processione vedeva invece quei nobili cavalieri, con due di essi a portare la teca con il misterioso premio per la giostra.
Giunti davanti alla chiesa di San Martino, trovarono ad attenderli il vescovo, che benedisse la teca e proclamò la sacralità di ciò che in essa era contenuto.
“Questa Mistica Arma” disse “è stata forgiata con tutta la maestria dell'armaiolo, sotto Ispirazione Divina, affinchè assumesse, tra la magnificenza della sua elsa ed i riflessi della sua lama, le fattezze del Sacro Dono che essa è chiamata a simboleggiare. E possa Colui che benedisse, con l'Acqua e col Sangue sgorgati dal Suo Costato, la Sacra Lancia di San Longino benedire quest'arma ed il suo possessore! Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo! Amen!”
“Amen!” Risposero tutti i presenti.
Un attimo dopo la teca fu portata all'interno della chiesa di San Martino.
Guisgard
24-03-2014, 19.33.13
Clio uscì e Nestos e suo padre la salutarono.
“Non credo che ci sono molti uomini in grado di entrare nel covo dei Gufi Scarlatti ed uscirne vivi.” Disse il medico.
“Quel tipo” sbottò il padre di Clio “ha solo avuto fortuna! Ed ora basta, non voglio più parlare di quell'individuo!”
“Si, milord.” Con un cenno del capo Nesos. “Col vostro permesso comincerei ora a preparare il tutto per la mia partenza.”
“Si, certo.” Annuì il vecchio militare.
Intanto Clio era stata al capezzale di Karel.
Il principe purtroppo era ancora senza conoscenza ed in fin di vita.
Da qui raggiunse poi la sua caserma, dove rivide Astin.
“Capitano!” Esclamò il luogotenente entrando nel suo ufficio. “Che Dio sia lodato! E' indescrivibile rivedervi qui! Alla notizia della vostra liberazione tutti gli uomini hanno fatto festa!” Sorrise. “E mi sono permesso di concedere loro la possibilità di festeggiare un po'. Ho accordato loro il permesso di trascorrere un paio d'ore di svago nella mensa. Venite, saranno lieti di incontrarvi.” Ma in quel momento si udirono provenire degli schiamazzi proprio dalla mensa.
“Strano...” mormorò Astin “... avevo detto loro di non fare troppo chiasso. Dopotutto questa è una caserma...”
Sorrisi ad Astin.
"Festeggiare, e per che cosa? Non siete mica corsi a liberare il vostro capitano, ha dovuto pensarci un estraneo..." Scossi la testa, non avevo voglia di discutere.
Ma mi rasserenai subito.
"Scherzavo, su.. So che servivate qui.. Anche se adesso tutti non fanno che parlare di quel tipo, dicono tutti che nessun altro sarebbe riuscito nell'impresa, non è esattamente una bella pubblicità per la Guardia Reale... Speriamo che la questione di Gioia Antiqua calmi le acque.. Hai avvisato gli uomini che ho convocato? Comunque, sarà meglio andare a vedere cosa stanno combinando... E sperare che ci abbiano lasciato qualcosa da bere..." Sorrisi e seguii Astin nella mensa.
Non vedevo l'ora di starmene in pace con i miei fratelli, pronti per una nuova avventura insieme.
Altea
24-03-2014, 19.46.10
La cerimonia era solenne..la gente osservava in silenzio..quella arma rappresentava in tutto il Casato dei Taddei e la loro fama di gloriosi cavalieri votati alla Chiesa.
Poi la teca fu portata nella chiesa e io mi avvicinai alla statua di San Michele Arcangelo e rivolsi la parola a un cavaliere del corteo..."Milord...è possibile vedere questa arma? Vorrei tanto sapere di cosa si tratta e la sua storia."
Eilonwy
24-03-2014, 19.56.04
"Mi spiace, ma dico sul serio!....Nessuno mi aveva avvertita che fosse della vostra famiglia questo luogo. Per di piu' non ci sono scritte che dicono:"DIVIETO DI CACCIA, PENA LA MORTE!"" mi difesi.
Poi, però quando disse quelle parole:
"Siete molto giovane... ovviamente non credo che siate stata voi a prendere quel fagiano e quel gallo. Magari volete nascondere qualcuno... forse l'autore di questo furto... avanti, parlate... chi ha cacciato i miei animali? Ditemelo e per questa volta vi lascerò andare."
Ah è così!....Sarei troppo giovane ed inesperta! E probabilmente non so tirare con l' arco solo perché sono una donna!
"Le vostre parole mi hanno molto offesa, Milord! Come fate a sapere che non sono in grado di cacciare?....Non sapete come mi chiamo, non sapete da dove vengo e non sapete niente di me e della mia vita. Pensate che non sappia tirare con l' arco solo perché sono ancora una ragazzina!?!...O, probabilmente, perché sono una femmina!?!..."scossi il capo"...Sapete che vi dico tenetevi entrambi questi animali!...Non voglio la carità da un viziato e presuntuoso moccioso come voi. Posso farcela anche da sola!" e detto questo lasciai andare la cacciagione e scagliai una freccia verso un melo lontano 36 piedi.
L' arma centrò in pieno una rossa e succosa mela. Centro perfetto!
Mi diressi verso l' albero e staccai la freccia col frutto dal legnoso tronco.
Mi voltai e vidi che il giovane mi aveva seguita: "Credete ancora che non me la so cavare? Comunque, come vi ho già detto, le vostre parole sono state peggio di una pugnalata, perciò me ne andrò a pescare nel ruscello qui vicino. A meno che non sia anche quello di vostra proprietà!....Addio e a mai piu'!" affermai offesa ed altezzosa con orgoglio.
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Guisgard
25-03-2014, 01.57.34
“La teca che la custodisce” disse quel cavaliere ad Altea “verrà aperta solo alla fine della giostra, per essere consegnata al vincitore. Dovrete dunque attendere la fine del torneo per vederla, milady.”
La gente si era accalcata presso il portico della chiesa per poter vedere anche solo di sfuggita la teca contenente l'arma tanto ambita.
Ad un tratto, tra la folla, Altea udì una voce a lei familiare.
“E ditemi, cavaliere...” stringendosi al braccio di Tyssen la giovane figlia del locandiere “... pensate di poter vincere questa giostra?”
“Vedremo, damigella.” Rispose il nobile cavaliere.
“Vi sembrerò sfacciata” disse lei “ma non ho mai neanche lontanamente pensato di poter un giorno essere la madrina di un cavaliere come voi, milord.”
“Farò del mio meglio” fece Tyssen “per vincere e donarvi quel privilegio. L'ho promesso a lady Altea.”
“Però voglio che vinciate per me, non per lei.” Replicò la ragazza. “Anzi, ad essere sincera, ne sono anche un po' gelosa.”
Guisgard
25-03-2014, 02.30.07
“Nel ruscello potete pescare tranquillamente...” disse il giovane ancora meravigliato per quel colpo di Eilonwy “... comunque non immaginavo che voi... si, insomma... è la prima volta che vedo una ragazza tirare come voi...” osservando la mela presa in pieno dalla freccia della ragazza “... e non volevo certo mancarvi di rispetto...” si grattò la testa “... vedete, io vivo qui in questa foresta insieme ad un mio amico... non frequentiamo molto le città e da queste parti è raro veder passare qualcuno... e di certo quasi mai giovani e graziose damigelle come voi... dunque vi chiedo ancora scusa per avervi offesa... se vi occorre del cibo, per scusarmi, potrei offrirvene un po' io... la nostra dispensa è sempre piena e casa mia non è lontana da qui...”
Eilonwy
25-03-2014, 02.56.15
Mentre ascoltavo attentamente il ragazzo, pescavo i pesci del ruscello tirando frecce nell' acqua.
“... e non volevo certo mancarvi di rispetto...” si grattò la testa “... vedete, io vivo qui in questa foresta insieme ad un mio amico... non frequentiamo molto le città e da queste parti è raro veder passare qualcuno... e di certo quasi mai giovani e graziose damigelle come voi... dunque vi chiedo ancora scusa per avervi offesa... se vi occorre del cibo, per scusarmi, potrei offrirvene un po' io... la nostra dispensa è sempre piena e casa mia non è lontana da qui...”
Ne pescai ben una decina e poi mi rivolsi allo sconosciuto: "Non c'è ne bisogno, ma grazie del cortese pensiero. Come potete vedere sono in grado di cavarmela da sola!....Il mio nome, se vi interessa, è Eilonwy Aguillon! Sono la figlia del Re Bowen Aguillon e della Regina Consel dei Gigli del Regno del Cristallo di Azarath, donatoci dalla regnante delle Streghe Bianche: la Principessa Rachel. E voi, come vi chiamate?....Forza Dante, andiamo! Dobbiamo tornare!" dissi infine al mio fidato cavallo.
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Guisgard
25-03-2014, 03.02.54
“Il mio nome” disse il giovane ad Eilonwy “è Lyon e come detto vivo in questa foresta con un mio amico. In verità vi è un motivo che giustifica il divieto che impedisce di cacciare in queste terre. E solo per questo che vi ho chiesto di non cacciare qui. Ho fatto ciò che ho fatto nel vostro interesse. Se vi ho offesa, vi chiedo ancora scusa.” Chinò il capo. “Purtroppo questa è una triste terra e siete fortunata ad essere solo di passaggio. Si, molto fortunata...”
Guisgard
25-03-2014, 03.15.26
“Si, capitano.” Disse Astin a Clio, mentre i due si dirigevano verso la mensa. “Gli uomini da voi scelti per la spedizione sono stati avvertiti e domani saranno pronti a partire. Sono i migliori su cui la Guardia Reale possa contare in questo momento.”
Ma più si avvicinavano al cortile della mensa, più sentivano risate, voci e rumori vari.
“Sembra che si stiano divertendo non poco nella mensa...” mormorò Astin.
E quando i due furono nel cortile che precedeva la mensa cominciarono ad udire anche voci di donne.
“Donne?” Stupito Astin. “Ma com'è possibile? I soldati sanno bene che in caserma non sono ammesse donne!”
Così i due militari entrarono nel refettorio, trovandosi davanti ad uno spettacolo inaspettato.
Le tavole erano imbandite con varie leccornie, ma soprattutto con vino, birra e liquori vari.
Ovunque vi erano soldati in evidente stato di ebrezza e tutti con accanto una o due ragazze dagli abiti succinti e i modi disinibiti.
Al centro della sala, in mezzo ad alcune di quelle ragazze, che provenivano tutte dalla casa di piacere di madama Layl e impegnato a giocare con quattro soldati, si trovava un cavaliere che i nostri lettori hanno imparato a conoscere nelle pagine precedenti.
“Tocca a voi, messere...” disse uno dei soldati al cavaliere.
“Serve un due...” agitando nella mano i dadi Guisgard “... per tirare un due andrei a prendere a calci anche Belzebù all'Inferno se necessario...”
“Vi rammento che il piatto ora è di cento Taddei...” ridendo un altro di quei soldati “... perciò o tirate fuori dal cilindro un doppio uno, oppure uscirete da qui senza neanche le mutande!”
“Posso darvi la mia in tal caso, cavaliere...” avvicinandosi a Guisgard una di quelle ragazze “... intendevo la biancheria...” sorridendo con fare provocante.
“Pensavo che una ragazza come te” sorridendole Guisgard “indossasse solo indumenti strettamente necessari...” facendole l'occhiolino.
“Siete proprio un buontempone, cavaliere!” Divertita lei. “Accettate o meno la mia proposta?”
“Per ora” fece Guisgard “mi contenterò della buona fortuna che tu mi porterai... su, soffia sui dadi...”
La ragazza sorrise di nuovo e soffiò sui due dadi che il cavaliere teneva in mano.
Lui allora li lanciò sul tavolo, davanti a tutti.
“Due!” Esclamò. “Che colpo fenomenale!”
“Che fortuna sfacciata!” Sbottò uno degli altri giocatori.
“La fortuna non c'entra nulla!” Ridendo Guisgard, accaparrandosi le monete dal piatto. “Altro giro, ragazzi?”
“Non merito un premio per avervi fatto vincere, cavaliere?” Abbracciandolo la ragazza.
“Beh...” fissandola divertito lui “... ora che ho un bel gruzzolo posso permettermi qualche pazza spesa... magari potrei comprarti della biancheria di pizzo, di quella che indossano le gran dame a corte, bellezza...”
“In verità” con malizia lei “io non indosso mai biancheria, cavaliere...”
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Eilonwy
25-03-2014, 03.39.46
Guardai il giovane Lyon. Sembrava così triste e malinconico, come se gli fosse accaduto una grande e tremenda sciagura.
Mi si strinse il cuore! Poverino!
Gli sorrisi leggermente e gli parlai con dolcezza: “Siete perdonato, Messere Lyon! Anzi, scusatemi se sono stata così fredda e sgarbata!.....Se mi è concesso chiedere, come mai dite che questa è una triste landa?.....Cosa è capitato di tanto grave?....Quindi, questo bosco non vi appartiene!....Per quale ragione, non si può cacciare in queste selve?”.
Lyon fissava l’ orizzonte con occhi vitrei e senza anima. Con delicatezza lo scossi e chiesi: “Vi sentite poco bene?....Per l’ amor di Dio, ve ne prego, rispondete!”.
Mi venne un’ idea geniale: “Statemi ad ascoltare: andate a chiamare il vostro amico. Ma che sia qualcosa di veloce!....Io sarò qui ad aspettarvi per condurvi nella chiesetta di Fra' Venerabis, dove mangeremo fagiano, pesce, fagioli e frutta e berremo del buon vino rosso della Grecia. Che ne dite?” proposi con una vivacità che mi pareva svanita dopo le varie sventure.
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Appoggiata allo stipite della porta, osservavo quello spettacolo.
"Che il diavolo se lo porti! Anche qui.." Scossi la testa "lo fa apposta, per farmi imbestialire.... Così, lui è l'eroe che ha portato le ragazze e io l'arpia che ha interrotto il divertimento... Ah, ma non gli darò questa soddisfazione.. Non aspetta altro che mettermi contro i miei uomini, altrimenti perché sarebbe qui? Non se ne doveva andare?".
Chiusi gli occhi e inspirai profondamente.
"Il mio istinto sarebbe di portarli tutti in cella, e togliere loro l'uniforme..." Sospirai "ma immagino che se fossi un uomo scoppierei semplicemente a ridere e mi prenderei la ragazza più bella.." Scossi la testa "Ecco i soldati del re.. Questo è uno dei momenti in cui sono grata di non essere un uomo... Guardali, si credono forti e svegli, e sono totalmente inebetiti dalle ragazze, poveri sciocchi...".
Guardai da lontano il cavaliere.
"Infondo mi fa anche pena, uno che ha costantemente bisogno di circondarsi di donne del genere, evidentemente non ne ha mai conosciuta una vera, una per cui vivere.. Anche se davvero non capisco perché si sia messo in testa di farmi diventare matta... Aveva detto di non vedere l'ora di andar via, che i militari non gli andavano a genio.. E invece no, deve venire qui e rovinare i miei uomini...".
Luci soffuse, profumo un po' troppo speziato, risa, urla ci accolsero nella locanda.
Eravamo felici, la guerra era finita, e l'avevamo vinta.
La vita tornava ad essere piena di speranza, e anche se avevamo perso amici e fratelli, sapevamo che li avremmo portati sempre nel cuore, che avremmo continuato a lottare anche per loro.
Entrammo con l'entusiasmo della gioventù, e le ragazze accorsero immediatamente ad accogliere i soldati.
Posai un gruzzolo di monete sul bancone del locandiere "Da bere per tutti.." Urlai, tra il giubilo generale.
Ovunque passavo, tutti sí congratulavano con me, per poi scomparire tra le braccia di una fanciulla.
Dal canto mio, mi sedetti comodamente in una poltrona, aspettando il mio vino, chiusi gli occhi, serena.
Una ragazza che avrà avuto pressapoco la mia età mi si sedette in braccio, destandomi.
"Perché mai il capitano se ne sta tutto solo?" Chiese, sorridendo.
Scoppiai a ridere "Tesoro, non sei il mio tipo...".
"E io?" Disse un altra, alle mie spalle, cingendomi il collo con le braccia.
"No, nemmeno tu, dolcezza.. E adesso andate, su.. Da brave.." Dissi ridendo.
"Come sei perfida.." Disse una voce familiare "Così ci rimangono male.. Eh, signore, mi dispiace.. Ma il nostro capitano ha ragione, non fate per lei..".
Loro mi guardarono stupite e io sorrisi.
"Su, andate a guadagnarvi il pane.." Risi, e loro se ne andarono.
Trastis si sedette accanto a me, con due boccali colmi di vino.
"Non sarà quello della tua terra natia, ma non è male.." Sorrise.
Lo guardai sorpresa, e presi il mio boccale.
"Al mio capitano.." Brindò.
Sorrisi, alzando il boccale a mia volta, per poi portarlo alle labbra.
"Grazie del vino, ma non preoccuparti per me, vai pure...".
"Dove?"
Gli indicai con un gesto della mano l'intera locanda.
"Con tutto questo ben di dio in giro te ne stai qui con me?"
Lui mi guardo con aria di rimprovero, e alzò la mano sinistra.
"Ho una moglie, nel caso tu l'abbia dimenticato.."
Scoppiai a ridere "Beh, molti ne hanno una...".
Lui guardò lontano, poi si voltò verso di me e sorrise "ma io la amo.." Strizzando l'occhio.
"Beviamo allora..." Sentenziai, riprendendo il bicchiere.
"Agli ordini, signore..." Rise, e io con lui.
"Allora com'è?" Chiese.
"Cosa?"
"Aver realizzato i sogni dell'infanzia!"
Sorrisi, guardando lontano.
"Bello ma.. Strano, non so cosa mi aspetta ora..." Alzai le spalle "ma non è il momento di pensare al futuro... Godiamoci questo attimo di pace..".
Dopo un po', Kastor fece capolino, col boccale quasi vuoto, ci guardò e sorrise.
"È qui la fiera della castità?" Disse, scuotendo mestamente la testa.
Noi scoppiammo a ridere "Avanti, ti abbiamo lasciato un posto..." Dissi indicando una poltrona accanto alla mia.
Lui si sedette e guardò Trastis "Ma è normale che non mi facciano né caldo né freddo?".
Noi scoppiammo nuovamente a ridere.
"Eh, Giselle.." Lo canzonammo noi.
"Ho già detto che quando torno la sposo?".
Noi alzammo gli occhi al cielo "Almeno un milione di volte!".
Il locandiere ci riempì nuovamente i bicchieri, e per quasi tutta la notte restammo a parlare, ridere, intonare le canzoni che ci avevano fatto compagnia durante le notti di guerra, raccontare storie e leggende.
A poco a poco, gli altri si unirono noi, rintemprati dalla notte di piacere.
La fine della guerra significava anche la fine della simbiosi che si era creata, ognuno sarebbe tornato nella sua casa.
Ma quella notte sarebbe rimasta a lungo nei nostri cuori.
Sorrisi, al pensiero di quel ricordo ormai lontano.
"E pensare che non vedevo l'ora di stare in mezzo a voi.. Anche questo è riuscito a rovinarmi... Vorrei proprio sapere perché non ci lascia in pace.." Abbassai lo sguardo, cercando di nascondere la tristezza che si stava impossessando di me.
Guardai Astin decisa "Hai dato loro un paio d'ore di libertà, benissimo.. Ma tra poco sarà ora di pranzo, e voglio vedere questo posto pulito e in ordine per allora.. Chi non si presenterà al cambio della guardia perderà davvero l'uniforme.. Sanno benissimo che possono fare quello che vogliono nel tempo libero, purché questo non influenzi il loro rendimento..".
Mi avvicinai al tavolo più vicino e presi una delle bottiglie ancora piene.
Tornai poi a guardare il mio luogotenente.
"È evidente che non stanno festeggiando il mio ritorno, altrimenti porterebbero rispetto per questo luogo... Io torno nel mio studio, altrimenti è la volta buona che lo prendo a pugni.. Preparerò le cose per la partenza... Mi auguro che in mia assenza la disciplina sarà migliore di quanto vedo ora.." Gli sorrisi "Per quanto mi riguarda, puoi fare quello che credi finché la breve licenza non sarà finita, è giusto che festeggi anche tu.. Ma sia chiara una cosa, allo scadere delle due ore rivoglio indietro i miei soldati.. E, a meno che non voglia arruolarsi, quel cavaliere deve lasciare immediatamente la caserma insieme alle ragazze... Non tollererò altri colpi di testa... Il bordello esiste per una ragione, e non mi sembra che sia poco frequetato dai miei soldati, quindi portarle qui è solo un pretesto per mancarmi di rispetto, ed è una cosa che non sopporto... Ma è ancor più grave il fatto che abbia spinto i miei soldati a farlo... Se lui non vuole rispettarmi faccia pure, ma non si permetta di spadroneggiare a casa mia!".
Lasciai così il refettorio per tornare nel mio studio, mi misi comoda e sorseggiai il mio buon vino.
Negli ultimi tempi, non avevo avuto un attimo di pace, ma ora mi sentivo terribilmente triste e sola.
Erano anni che non mi sentivo così, abituata com'ero a vivere con gli altri soldati, a ridere con loro.
Ma quel cavaliere mi aveva addirittura tolto il piacere di stare con i miei uomini, mi aveva privato del loro rispetto.
E avevo lottato tanto per ottenerlo.
Mi avevano davvero deluso.
Perché, poi?
Che senso aveva salvarmi se aveva deciso di portarmi via tutto ciò che amavo?
Solo per dimostrarmi che il mio posto era a casa a ricamare?
Oh, si sbagliava se credeva di averla vinta.
Cosa gli importava poi? Possibile che non potesse semplicemente lasciarmi in pace?
Cercai di distrarmi pianificando il viaggio.
Dovevo solo resistere, infondo, bastavano poche ore.
L'indomani sarei partita con i miei fratelli, e avrei ritrovato quell'allegria di cui quegli ultimi avvenimenti mi avevano privato.
Almeno, avrei potuto essere me stessa, senza dovermi difendere ogni singolo momento.
Ero stanca, delusa e triste.
Sperai soltanto che passasse in fretta.
Altea
25-03-2014, 19.23.22
Annui col capo a quelle parole e risposi al cavaliere..."Penso tale arma sarà ben custodita e controllata..ho come la impressione se finisse in mani sbagliate potrebbe essere un pericolo..ma è stata forgiata dal Signore".
Ad un tratto udii delle voci familiari e allegre, mi voltai e vidi una allegra scenetta...Tyssen avvinghiato dalla bella locandiera..ovvio un bel cavaliere come lui esercitava un certo fascino e lo notavo dalle occhiate che altre ragazze lanciavano quasi invidiando la sua madrina.
Ascoltai le loro parole e mi sfuggì una risata avvicinandomi a loro.."Oh damigella, non dovete essere gelosa di me..vedete io e sir Tyssen siamo amici da anni e abbiamo viaggiato per molti luoghi e sono certa ve ne racconterà..quanto a voi Tyssen, ella ha ragione..non è da cavaliere parlare di una altra dama davanti a una altra e soprattutto davanti alla propria madrina...dovete vincere per lei..e per ottenere la arma..ovvio".
Mi congedai da questa strana coppia appena formatasi e andai subito nella bancarella di monili e gioielli che avevo notato e mi rivolsi alla dama che vendeva.."Milady..avete forse una collana e degli orecchini stile orientali? Sapete sono affascinata da questi posti e vi sono pure stata, doveste vedere che gioielli vestono le donne, soprattutto le più ricche o a servizio dei sultani".
Infatti proprio sulla bancarella li notai.."Tipo quelli di ambra..grazie, e ditemi..sono una imitazione o provengono da quei posti?".
Mi guardavo in giro, e più lontano vi era una bancarella di stoffe..avrei osato un bel vestito color ambra e del sole al tramonto per la giostra.
Da quanto tempo, Altea, non pensi pure a te..alla tua bellezza..stai solo girovagando con una spada in mano..ora saranno i cavalieri a combattere.
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Guisgard
25-03-2014, 20.12.46
Altea, così, girò per il mercato, tra banchi e bancarelle, acquistando gioielli ed abiti di raffinato ed esotico gusto.
Intanto in città cresceva sempre più l'attesa per la giostra.
Le giovani del posto con occhi languidi fissavano i cavalieri che ancora non avevano scelto la dama per cui combattere, sperando di poter essere tra le fortunate.
Ma all'improvviso si udì un cavallo.
Un uomo in sella al suo palafreno giunse nella piazza.
Aveva il volto agitato.
“Blean...” disse uno dei presenti al nuovo arrivato “... cosa accade?”
“Ha colpito ancora...” ansimando Blean “... stamattina, verso l'alba...”
“Chi è la vittima?” Chiese un altro dei presenti.
“Due vittime...” fece Blean “... probabilmente erano due viaggiatori... è stato impossibile riconoscerli... erano sfigurati e con le viscere completamente fuori dal petto...”
Guisgard
25-03-2014, 20.15.13
“Vi ringrazio...” disse Lyon ad Eilonwy “... ma oramai è quasi buio ed il mio amico mi attende. Voi ritornate pure in quella chiesa prima che sia sera inoltrata. E dimenticate le cose che vi ho detto. Siete giovane e bella e di sicuro vi attende una vita lunga e felice. Che Dio vi benedica e vi conduca lontano da questa triste landa.” Risalì sul suo cavallo e galoppò via.
Altea
25-03-2014, 20.21.34
Finalmente avevo acquistato ciò che mi serviva, osservavo le ragazze fare a gara per conquistare il cavaliere più bello e forte.
Ma la aria festaiola fu subito rovinata da una brutta notizia, la gente si riunì...cosa era successo...mi avvicinai a una donna del luogo e chiesi informazioni in merito..ma un sospetto si impossessò di me...Alba e qualcuno di violento e spietato..no..non poteva essere lui...Elvet.
Cercai di distogliere quel pensiero orribile.
Guisgard
25-03-2014, 20.23.27
Clio, amareggiata e delusa, lasciò la mensa, mentre quella chiassosa festa imperversava tra le risate dei soldati e le moine delle ragazze.
E nel vedere il suo capitano andar via in quel modo, Astin perse la calma.
“Balordi...” disse piano “... compagnia... attenti!” Urlò poi.
Tutti si voltarono e nella mensa scese un improvviso silenzio.
“E voi siete dei soldati?” Fissandoli uno ad uno. “Briganti forse! Questo sembrate! Briganti e villani! Non certo i soldati del re!” Scosse il capo. “Ma guardatevi... niente disciplina e niente dignità... così aspettavate il ritorno del vostro capitano?”
“Signore...” mormorò uno di quelli, mentre si accomodava la camicia “... volevamo solo divertirci un po'... magari prima che arrivasse il capitano...”
“Idiota!” Lo zittì Astin. “Il capitano è già qui! E vi ha visto! Certo, si aspettava di trovarvi in trepidante attesa, ansiosi di rivederla e preoccupati per la sua prigionia! Invece ha trovato solo un branco di ubriaconi che neanche ricordavano di avere un capitano!”
“Ehm, signore...” facendosi avanti Guisgard.
“State zitto voi!” Sbottò il luogotenente. “Avete già fatto abbastanza casini, non vi pare? E' per causa vostra che il capitano è andata via!”
“Lo so, lo so...” annuendo Guisgard “... non le vado a genio... lo so benissimo. Ma concedetemi di dire solo qualche parola.”
“Perchè?”
“Perchè qui sono uno dei pochi o forse l'unico a non essere ancora del tutto sbronzo.” Disse il cavaliere. “Questa festicciola è colpa mia. Ero da madama Layl e per festeggiare la mia partenza da Afravalone si era organizzata una festa. E quando ho saputo che anche i vostri uomini volevano trascorrere qualche ora spensierata ho pensato di portare qualcuna delle ragazze ed un po' di vino e birra qui.”
“Perchè mai?” Con rabbia Astin. “Non sapete che questa è una caserma, non un ritrovo?”
“Lo so benissimo.” Fece Guisgard. “E proprio per questo ho fatto ciò che ho fatto. Volevo solo dare un po' di divertimento a questi soldati. L'alcool e la vicinanza di una ragazza possono fare molto per l'umore di un soldato. Domani alcuni di loro partiranno per una spedizione lunga e pericolosa. Lo sappiamo bene. Una spedizione in una terra sconosciuta e probabilmente ostile. Qualche ora di svago non può che far bene a questi uomini. Anche perchè non è detto che rivedranno altri momenti simili.”
“Cosa intendete dire?” Chiese Astin.
“Gioia Antiqua” rispose il cavaliere “si trova agli estremi confini Settentrionali del reame, in una regione ignota. Una città retta da una regina che odia la nostra terra e la nostra popolazione. Avete chiesto a questi uomini di partire per questo viaggio e loro hanno obbedito. Credo meritino qualche ora di felicità. Anche perchè potrebbero essere le ultime.”
“Come sapete tutte queste cose?” Guardandolo Astin.
“Mio zio” mormorò Guisgard “amava raccontarmi delle storie sul nostro regno e su quelli vicini e lontani.” Prese il suo mantello. “Ecco, ora sapete perchè ho agito in questo modo. Ragazze...” rivolgendosi a quelle “... su, si torna a casa...” tornò a fissare Astin “... e dite al vostro capitano che partirò anche io domani. Ho un viaggio che mi attende da troppo. Così non sarà più costretta a sopportare la mia presenza.”
Ma in quel momento uno dei soldati si avvicinò al cavaliere.
“Le ragazze non andranno in nessun posto...” mormorò.
“Torna a sederti, sei ubriaco.” Guardandolo Guisgard.
“Tu non porterai via le ragazze...”
Il cavaliere lo fissò senza rispondergli nulla.
“Loro resteranno qui...” continuò il soldato, per poi estrarre la spada.
Davanti a quella scena alcune delle ragazze urlarono spaventate.
“Sei ubriaco...” senza tradire emozioni Guisgard “... metti via quella spada o ti farai male...”
“Perchè non vieni a prenderla tu, spaccamontagne?” Agitandola il soldato.
“Mettila via...” ribadì Guisgard.
Quello però, per tutta risposta, si lanciò su di lui urlando.
Il cavaliere lo evitò, girandogli intorno rapidamente e con una mossa lesta lo bloccò, per poi disarmarlo.
Lo tirò poi verso il muro, contro il quale il soldato sbattè violentemente.
“Un secchio d'acqua fredda sulla testa e tornerà ragionevole.” Sentenziò Guisgard, per poi consegnare ad Astin la spada del soldato.
Fatto ciò, il cavaliere e le ragazze lasciarono la caserma.
Astin allora fece rimettere tutto a posto e tornò da Clio, raccontandole tutto ciò che Guisgard aveva detto.
Guisgard
25-03-2014, 20.33.26
C'era agitazione, rabbia e terrore in città.
Ed Altea avvertì tutto quello.
Qualcosa attanagliava quelle terre.
Qualcosa di terribile.
“Milady...” disse la donna alla bella avventuriera “... è stata la bestia... un mostro terribile che flagella questa regione da tempo ormai...”
“Smettete di chiamarlo mostro!” Urlò un altro dei presenti. “E' solo un cinghiale! Un animale!”
“Un animale posseduto da qualche demonio!” Sentenziò un vecchio fra la folla.
Ascoltai il discorso di Astin attentamente, e mi presi la testa tra le mani.
"Bene, quello che conta è che se ne vada per la sua strada... Ma guarda te che animo gentile, peccato che quelli convocati per la missione non ci fossero..." scossi la testa "Non vedo l'ora di partire, mi credi?".
Sorrisi "So che lascio la Guardia Reale in buone mani, grazie, Astin... Grazie di tutto... Sono troppo suscettibile al momento, non sono in grado di parlare con nessuno senza perdere le staffe...se hai bisogno di me, sono in palestra....".
Lasciai così il mio studio per raggiungere la palestra, dove i soldati mantenevano la loro forma fisica eccellente.
Mi tolsi la giubba dell'uniforme e mi diressi ai sacchi appesi al soffitto.
Chiusi gli occhi per un momento.
Da quanto tempo non passavo del tempo ad allenarmi? Troppo.
Così, iniziai a colpire, in sequenza, sempre più veloce, con tutta la forza che avevo.
Dopo un po', la tensione scomparve e mi sentii più rilassata. Mi asciugai il sudore dal viso, e mi resi conto di essere affamata.
Presi la giubba e mi diressi verso il refettorio, chiedendomi che cosa vi avrei trovato.
Guisgard
25-03-2014, 20.48.19
Clio, dopo aver passato del tempo in palestra, tornò nella mensa.
Lì era quasi tornato tutto normale.
Alcuni soldati erano stati inviati da Astin a sistemare il tutto.
I partecipanti alla festicciola, invece, tra cui anche alcuni dei prescelti da Clio per la spedizione, erano stati mandati a darsi una rinfrescata e a riposare.
Era ormai sera.
L'indomani ci sarebbe stata l'attesa partenza per la misteriosa Gioia Antiqua.
Dopo quel chiasso, ora sulla caserma era sceso un irreale silenzio, rotto solo dalle voci delle sentinelle che si davano il cambio per la guardia.
Ad un tratto, tra il via vai, un bambino si avvicinò a Clio.
“E' per voi...” lasciandole un biglietto.
Era di Maria, la sorella di Astin e chiedeva di incontrarla al luogo stabilito.
elisabeth
25-03-2014, 20.52.12
Tra le braccia avevo una Elly...disperata e tremante...i tre nei non erano spariti....ma questo cosa voleva dire.....avevo un neo....anche io, ma non ero una strega, ero disorientata Daizer cercava di difendere la causa, ma se continuava sarebbe andata molto peggio...allontanai Elly da me.e m posi al centro della stanza, " Perchè Vostra Grazia Emminentissima non potremmo noi...genitori avere parola su questa situazione, allora pensate che i due Frati che sono stati con noi per tanto tempo.....non comprendano l'odore del Maligno ?.... il Malleus maleficarum, da questo trattato la strega assume caratteristiche più definite, un volto preciso e chiaro per l’inquisitore: nasce il nuovo capro espiatorio.Ogni donna potrebbe avere un segno sulla pelle....non possiamo definirla strega......Cristo non ha mai ucciso.....ha guarito ma non ucciso.....a Voi uomini di Chiesa viene meglio condannare ...ed uccidere, i miei occhi sin da bambina hanno visto donne urlare la loro innocenza........ma erano donne.....quindi chiedo la presenza dei nostri Frati........e per quanto riguarda la vostra Benedetta città....non volevamo rimanere neanche un minuto di più....siete stati voi a trattenerci......"......ora io Elly e Daizer..eravamo vicini....come la sola forza di una famiglia poteva fare...era l'unica arma.....anche se in verità......sentivo odore di guai
Presi il biglietto tra le mani e sorrisi.
Lasciai così la mensa per raggiungere il giardino dove Maria mi avrebbe aspettato.
Quella giornata era volata, nonostante tutto.
E io ormai non avevo più tempo.
Ma ero felice di avere occasione di vederla.
Mi sedetti sulla panchina e aspettai.
Altea
25-03-2014, 22.37.35
Osservavo la gente impaurita, arrabbiata.
Ma parlavano di qualcosa che da tempo era un terrore per quel posto..scossi il capo...non poteva essere lui.
Poi la donna iniziò a battibeccare con un anziano...chi diceva fosse un cinghiale e chi invece qualche essere demoniaco.
Mi congedai e ritornai nella locanda per posare ciò che avevo comprato, ridiscesi le scale e per mia fortuna incontrai l'anziano Older..mi avvicinai a lui e perplessa gli raccontai di ciò che era successo oggi e chiesi informazioni a riguardo di queste uccisioni e credenze.
Guisgard
26-03-2014, 01.49.23
Don Auster fissò Elisabeth con uno sguardo che non tradiva emozioni.
“I frati” disse “hanno altre mansioni. Non sono esorcisti, non possono comprendere fino in fondo la diabolica arte del maligno. Devo smentirvi, ma io non ho mai condannato una donna. Erano streghe. Lo erano tutte. Anche se comprendo come sia difficile, se non impossibile, per la gente comune capire davvero cosa sia una strega. Ebbene, sappiate che io sono qui perchè ho lasciato la mia diocesi. Dall'accento avrete di certo compreso che sono forestiero. Vengo infatti da Sygma e sono qui perchè chiamato da Sua Signoria l'Arciduca di Capomazda.”
“Bah, non la bevo!” Lo interruppe Daizer. “Tutti sanno che i Capomazdesi e i Sygmesi sono nemici!”
“Voi non siete qui per bere o non bere ciò che vi viene detto.” Fece Don Auster. “Ma per ascoltare e rispondere quando vi sarà chiesto di farlo. E' vero, Capomazda e Sygma ora sono nemiche, ma la chiesa della mia terra è fedele a Roma e dunque, in quanto gli Arciduchi sono vassalli del Santo Padre, legata ancora oggi al ducato dei Taddei. E come stavo dicendo sono qui perchè Sua Signoria ha chiesto il mio aiuto. Una terribile setta ereticale semina terrore tra i fanciulli e le fanciulle, inebriandoli con il seme della loro illusione. E questa ragazza” indicando Elly “è una di essi. E' posseduta.”
“Fandonie!” Gridò Daizer.
“Fate silenzio!” Gli intimò don Charls.
“Come possono degli eretici avere questo potere?” Con rabbia il contrabbandiere.
“Perchè il loro leader” rispose Don Aster “si avvale dei poteri di una strega. Una strega tanto malvagia, quanto potente. Una strega di nome Isolde. Ed io sono qui per annientarla.”
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Guisgard
26-03-2014, 01.56.45
“Purtroppo” disse Older ad Altea “è una tragica storia che flagella la nostra città da tempo ormai...” invitò la dama a sedersi accanto a lui, per poi chiedere al locandiere di servire loro qualcosa di caldo.
Infatti era una serata fredda e piovosa.
“Si tratta” spiegò l'anziano alla bella avventuriera “di un animale. Ma non un animale come tutti gli altri. E' un cinghiale, tanto forte, quanto pericoloso. Nessuno sa da dove sia giunto, ma un giorno è comparso nei nostri boschi e da quel momento ha iniziato a spargere terrore nella regione. Alcuni affermano che il suo padrone sia il demonio stesso, altri, invece, ritengono che sia un animale stregato e reso dunque aggressivo verso l'uomo. Qualcuno ha cercato in passato di catturarlo, ma non è mai tornato per raccontarlo. Solo un uomo è riuscito a vederlo ed è vivo per miracolo. Grazie a lui infatti abbiamo una sommaria descrizione di quel maledetto cinghiale.”
Guisgard
26-03-2014, 03.20.53
Clio raggiunse il giardino dove lei e Maria avevano concordato, tempo addietro, di incontrarsi.
Era una serata fredda e piovosa e in città dominava quasi un silenzio irreale.
Come se tutti si fossero assopiti in attesa del nuovo giorno e dunque della partenza di quella spedizione diretta a Gioia Antiqua.
Clio si sedette su una panchina riparata da alcuni alberi, protetta così dalla pioggia che cadeva giù dal cielo lenta e malinconica.
La strada che lambiva quel verziere era deserta ed il silenzio circostante era rotto solo dal fruscio dell'acqua sulle pozzanghere.
Passarono così diversi minuti, senza che Maria si facesse viva.
Poi, ad un tratto, si udirono dei passi.
Un attimo dopo Clio intravide una figura che camminava verso di lei.
Indossava un lungo mantello ed il capo era celato da un cappuccio.
La figura si avvicinò fino ad arrestarsi a pochi passi dalla panchina.
“Era ansiosa di rivedervi...” disse Maria senza però mostrare il suo volto al capitano “... per un attimo ho temuto di non vedervi arrivare stasera...” alzò appena lo sguardo, mostrando i suoi occhi sotto quel cappuccio “... invece a quanto pare sono stata brava ad imitare la calligrafia della vostra spia...”
Ora la sua voce era diversa.
Era una donna, ma non Maria.
Clio, però, non ebbe il tempo di rendersi conto d'altro, in quanto quella figura estrasse rapida un' affilatissima lama dal suo mantello.
Un istante dopo altre figure incappucciate emersero dalla pioggia, circondando la panchina sulla quale era seduta la ragazza.
“Provate solo a reagire” mormorò la donna incappucciata “e la vostra spia pagherà molto cara la vostra imprudenza...” fece un cenno alle altre figure e tutte estrassero le loro lame “... mi raccomando, fratelli... il Maestro non vuole che muoia... ci limiteremo solo a sfigurare il suo bel viso...”
“Pesavo si trattasse di un appuntamento romantico” all'improvviso una voce “ma ho abbastanza esperienza di queste cose da capire che non ci si presenta in sei per corteggiare una ragazza sola!”
Tutti si voltarono verso l'altra parte del giardino, intravedendo così qualcuno in piedi che guardava quella scena.
“Uccidetelo, fratelli!” Ordinò la donna incappucciata alle altre figure.
Ma non terminò neanche di pronunciare quell'ordine, che subito Guisgard, lesto, colpì una di quelle con una freccia.
Estrasse poi la spada e cominciò ad affrontare i misteriosi assalitori.
“Avanti, bella Clorinda...” gridò a Clio mentre respingeva i colpi di quegli avversari “... visto che vi piace tanto combattere, direi che è giunto il momento di darmi una mano...”
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"Con molto piacere..." Dissi, allontanando da me la donna con un calcio, che mi diede lo slancio per alzarmi.
Estrassi così la spada di mio padre dal fodero, e iniziai a colpire, schivare, affondare. Veloce, rapida, letale.
"Devo dire che è la prima volta da quando avete messo il piede in questa città che sono lieta di vedervi.." Risi, continuando a colpire e difendermi.
"A lei penso io..." Colpendo violentemente la donna al collo con un fendente "Non sia mai che vi battiate con una donna.." Colpendola ancora.
"Badate che uno di loro mi serve vivo..." Sorrisi, senza smettere di combattere "uno solo basterà..".
Eilonwy
26-03-2014, 11.00.03
“Vi ringrazio...” disse Lyon ad Eilonwy “... ma oramai è quasi buio ed il mio amico mi attende. Voi ritornate pure in quella chiesa prima che sia sera inoltrata. E dimenticate le cose che vi ho detto. Siete giovane e bella e di sicuro vi attende una vita lunga e felice. Che Dio vi benedica e vi conduca lontano da questa triste landa.” Risalì sul suo cavallo e galoppò via.
Prima di rimontare sul suo cavallo, Lyon mi lasciò tra le mani il fagiano e il gallo cedrone. Mi illuminai in viso e lo ringraziai: "Grazie mille, Messere!.....Che Dio benedica anche voi. Arrivedervi!".
Galoppai fino alla chiesa dell' anziano e cieco frate. Quando arrivai, non degnai neanche di uno sguardo Sir Flees.
Entrai nella bizantina casa del Creatore. Mentre Jack, il chierico e Tisin cenavano con i fagioli, misi, dopo aver spennato i due volatili e i tolto le squame e le viscere ai pesci, a cuocere ciò che avevo preso a Madre Natura.
Mangiai insieme ai miei amici i fagioli e dissi al religioso: "Questi fagioli sono ottimi, padre!".
Dopo un po' mangiammo la cacciagione e i pesci. Mangiai veloce, poiché tra qualche minuto il maleficio avrebbe avuto inizio.
Prima di andarmene a passare la notte nella profondità del pozzo della piccola chiesa, chiesi: "Allora....vi è piaciuta la cena?".
Dopo aver fatto questa domanda, aprì una finestra e da lì feci finire la punizione di Sir Flees.
"Forza tenete, testa calda!" dissi e tendendogli un piatto con ciò che avevo cacciato e pescato.
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Altea
26-03-2014, 18.07.17
Rimasi perplessa..bevevo un the caldo mentre pioveva forte e ascoltavo tutta la storia. .fosse stato un maleficio di Isolde?
"E ditemi..chi ha visto..questo cinghiale come lo descrive e chi sarebbe questa persona?".
Mi pentii subito di essermi immischiata in questa faccenda..avevo promesso a me stessa di pensare solo a divertirmi e ora si riproponeva un altro fatto strano.
Guardai il quadro di Isolde..la odiavo..non avevo mai provato odio, avrei voluto annientarla..annientare la malvagità.
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Guisgard
27-03-2014, 01.46.43
“Si tratta di un vecchio pastore.” Disse Older ad Altea. “Fu il primo a vedere quell'animale e l'unico ad essersi salvato da un suo assalto. Vive appena fuori città, in una capanna. Si guadagna da vivere vendendo formaggio e lavorando la lana, grazie alle poche pecore che gli sono rimaste. Quasi tutto il suo gregge infatti fu devastato da quel dannato cinghiale.”
Guisgard
27-03-2014, 02.01.17
“Era tutto squisito, ragazza mia.” Disse sorridendo il chierico ad Eilonwy. “Erano anni che non mangiavo così bene.”
“Si, davvero ottimo!” Esclamò Jack. “Credo però di stare per scoppiare!”
“Naturale...” fece il merlo “... hai ingurgitato tutto in pochissimo tempo. Per una buona digestione è sempre consigliabile mangiare piano e masticare bene.”
“Oh...” borbottò Jack “... rischio davvero un'indigestione ora...”
“Ti suggerirei di uscire a fare quattro passi.” Disse il merlo. “Un po' di moto e l'aria fresca ti aiuteranno a digerire.”
“Si, ma ora non ho la forza di alzarmi...” fece Jack.
“Tranquilli.” Alzandosi il chierico e cercando su una mensola una bottiglia. “Ho qui un ottimo amaro che in un attimo vi farà digerire ogni cosa.”
“Siete il mio salvatore...” sorridendo Jack.
Poi Eilonwy aprì la finestra per dare a Flees un po' di quel cibo.
Ma il giovane cavaliere non c'era più.
Eilonwy
27-03-2014, 02.28.24
“Sono lieta che sia stato tutto di vostro gradimento!...Ma dov’è finito Sir Flees?...Era qui un momento fa!” esclamai alla scomparsa di quello scocciatore.
Andai fuori chiamarlo, ma mi accorsi che il tempo non stava dalla mia parte.
Così, mi avviai al luogo che avevo scelto per passare la notte. Qui, sciolsi l’ abito magico di Jack ed incominciai a scendere, con cautela e velocità, il pozzo.
Quando mi immersi in acqua, la mutazione in acquatica ammaliatrice ebbe luogo.
Chissà dove si era cacciato il figlio di Isolde?
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Guisgard
27-03-2014, 02.35.16
Eilonwy, appena toccata l'acqua del pozzo, cominciò a sentire sul suo corpo gli effetti della trasformazione.
Un attimo dopo era divenuta ancora una volta sirena.
Nuotò così in quell'acqua ristoratrice per buona parte della notte.
Ad un tratto però sentì una risata.
Un momento dopo vide qualcuno affacciato sul parapetto del pozzo che rideva.
“Ma che bella sirena abbiamo qui...” disse divertito Flees, mostrandole l'abito magico che la ragazza si era sfilata prima di scendere nel pozzo “... e guardate qui cosa ho trovato... di chi sarà questo bel vestito? Forse vostro?” Rise ancora. “Beh, ora non mi resta che attendere l'alba e vedervi così uscire nuda da questo pozzo. Naturalmente essendo un cavaliere non vi negherò l'abito qualora lo domandiate. Ma ovviamente dovete venire voi a prenderlo...”
Guisgard
27-03-2014, 02.46.48
Lo scontro era diventato serrato.
I misteriosi assalitori incappucciati, con le loro affilate e letali lame, si erano avventati tutti su Guisgard, dopo che il cavaliere ne aveva ucciso uno con il suo arco.
Clio allora, allontanata la donna con un calcio, estrasse la spada, lanciandosi poi nella mischia.
“Come siete gentile, milady...” disse Guisgard a Clio mentre combatteva “... mi fate davvero un gran favore... non oserei mai combattere contro una donna... per questo non vi ho ancora dato una giusta lezione...” rise, continuando a tirare fendenti e a pararsi da quelli dei suoi nemici.
Quei misteriosi aggressori però si dimostravano abili, veloci e determinati, dando così filo da torcere al cavaliere ed al capitano del re.
Tuttavia la loro abilità permise ai due di respingere l'attacco con efficacia e di restituire a quegli assassini colpo su colpo.
Ma quando gli assalitori videro cadere un paio dei loro al suolo senza vita, tra cui la donna che li guidava, cominciarono ad indietreggiare.
Uno di loro lasciò cadere a terra un sacchettino che toccando il terreno esplose, lasciando diffondere una fitta nuvola di fumo.
“Che il diavolo se li porti!” Esclamò Guisgard portandosi una mano sugli occhi a causa di quel fumo. “Che trucco è questo?”
Qualche attimo dopo la nuvola si dissolse e i due non videro più nessuno attorno a loro.
“Dannazione...” fece il cavaliere “... sono fuggiti portandosi via anche i cadaveri...” si guardò intorno e corse attorno al giardino, senza però trovare più tracce di quelle misteriose figure.
“Sembra ci abbiano giocato...” tornando Guisgard da Clio “... che siano maledetti... come state? Siete ferita?”
Infatti sia lui che lei presentavano qualche leggero graffio.
“E comunque...” aggiunse divertito e rimettendo la spada nel fodero “... dovreste smettere di ficcarvi nei guai ogni volta... tra qualche ora lascerò il regno e non sarò più disponibile per salvarvi ancora...” le fece l'occhiolino.
Ma proprio in quel momento il cavaliere si accorse che accanto ad un cespuglio c'era qualcosa.
Era il cadavere di uno degli assalitori.
Quello che lui stesso aveva ucciso centrandolo con una freccia.
“Forse per la fretta” indicando quel cadavere Guisgard “i nostri amici hanno dimenticato di portarsi via qualcosa... venite, andiamo a vedere cosa si nasconde sotto quel cappuccio...”
L'alba cominciava a rischiarare il cielo sopra la città, facendo svanire le tenebre e i fantasmi che in esse dimoravano.
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Eilonwy
27-03-2014, 02.56.50
Risi con vivacità di giovinetta e dichiarai: “State tranquillo, Sir Flees, che io sono in grado di procurarmi da sola un indumento. Avete dimenticato quali poteri sono legati alla maledizione?”.
Scossi la borgogna testa.
Era proprio un bamboccio! Che cosa pensava di farmi?
Cambiai discorso: “Allora……avete mangiato ciò che ho cucinato? Perlomeno, è stato di vostro gusto al contrario dei fagioli?”.
Stava lì a fissarmi con fare troppo inquietante. Mi guardava come sapesse di qualcosa a me ignoto.
“Come mai mi fissate in quel modo?....Mi trovate buffa e divertente come un giullare, per caso?” domandai dubbiosa.
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elisabeth
27-03-2014, 17.57.54
Daizer si batteva come non avrei mai immaginato...ma quella era l'inquisizione, si fece confusione.....ma Don Auster recitò le sue ragioni come si fa col Sacro Rosario......." I Frati Don Auster hanno tutti i diritti di parlare di demoni e demonietti.....non ci sono due Chiese ed abbiamo un unico Dio.....Parlate di Streghe ... vi ricordo che non e' una razza a parte sono donne......ognuno di noi e' stato partorito da una donna....anche Vostra madre Don Auster poteva essere una strega...... cosa ne sappiamo.....le donne pie pregano e poi...vengono messe al rogo......l'uomo tende a sbagliarsi.....ed incomincia a farlo troppo spesso....".......Ma al suono di Isolde mi irrigidii.......che lei fosse una delle migliori Maghe questo lo sapevo........come potevo negarlo....mia sorella......fummo divise da piccole io finii con mio padre in convento.......lei con la sorella di mia madre.......di notte ci incontravamo da sempre attraverso i sogni......non era mai stato amore a prima vista ma il sangue e la Magia chiamano........Lei infondo era pur sempre mia sorella.......appoggiai la fronte sulla spalla di Daizer, come a mostrare stanchezza......." Daizer.....qui non finisce bene...vorranno Elly.....e se noi siamo duri vorranno anche noi.....dobbiamo uscire da qui.........abbiamo bisogno dei frati"......." Don Auster potete pensare come volete...ma abbiamo bisogno di vedere i nostri Frati...."....
"Io sto bene .. È solo qualche graffio... Niente di che, voi?" Dissi, rinfoderando la spada.
Sospirai "Eh.. Considerando che sto per andare a Gioia Antiqua, credo che mi caccerò nei guai continuamente.. Vedrò di farmi una ragione del fatto che non sarete lì a salvarmi, la prossima volta " Risi "Purtroppo questa era una faccenda delicata che dovevo risolvere da sola.." Scossi la testa, al pensiero di Maria "Maledetti! Proprio adesso che sto per partire doveva saltar fuori sta storia? Ci mancava proprio... Sembra che si tratti di una setta, si chiamano fratelli, parlavano di un maestro.. No, non ci voleva proprio.. Come posso lasciare la città in queste condizioni? Chi darà la caccia ai ribelli?" Scossi la testa, esasperata. Non potevo nemmeno andare a salvare Maria, non avevo idea di dove fosse, o di cosa le avessero fatto.
Ero stata un'incosciente a mandarla in quel covo di serpi. Astin mi avrebbe ucciso, o peggio, detestato.
Mi avvicinai al cadavere.
"Vediamo un po' se riusciamo a capire chi è, e speriamo che ci abbia lasciato qualche indizio...".
Altea
27-03-2014, 19.50.01
Bene...domani mattina presto andremo da questo pastore..purtroppo messer Older ho la brutta abitudine di immischiarmi in affari che non dovrei, infatti ero venuta qui con la speranza di essere libera da pensieri..ma la brutta avventura vissuta in quel maniero che raccontai a voi e al locandiere mi spinge a portare a pensare che potrebbe esserci qualcosa in comune a tutto questo ma spero vivamente di sbagliarmi...vi ho detto...la strega Isolde agisce ancora" un attimo di silenzio tra noi due e ci guardammo negli occhi.."Dobbiamo sapere quanto sia pericoloso, le sue fattezze...abbiamo tanti cavalieri qui e abbattare un cinghiale non è difficile..e pensate ancora sia un cinghiale?" scossi il capo sorridendo "mio padre e i miei fratelli con altri nobili di Camelot si riunivano spesso per andare a caccia di cinghiali, penso di aver spiegato il concetto. Bene domani mattina ci troveremo qui alla locanda".
Era tardi ormai e andai nella mia stanza e trascorsi la notte con sonno travagliato, in me mille incubi si affacciarono per le vicende vissute prima di arrivare in questo paese...mi svegliai di soprassalto.
Ormai era mattino ma avevo mille dubbi..ero sola..Tyssen, poi, era sempre stato tremendamente scettico sebbene avessimo vissuto disparate avventure ma non di questo livello, basti vedere come aveva subito deviato il discorso riguardo a quella strega.
Mi alzai, mi preparai e andai subito al piano superiore dove trovai Older ad aspettarmi.
"Messere..siete arrivato...la notte sembra essere stata così breve..non vi pare..possiamo andare".
Guisgard
27-03-2014, 20.19.05
Altea ed Older, lasciata la locanda, si diressero fuori città, dove dimorava quel pastore.
Vi arrivarono con il carro dell'anziano uomo.
La capanna era semplice, fatta di legno, col tetto di tegole e paglia.
Un piccolo pozzo si trovava a destra dell'ingresso e due alti abeti davano ombra al piccolo ovile in cui il pastore rinchiudeva le sue pecore.
Older allora lo chiamò e qualche istante dopo un uomo apparve davanti all'ovile.
“Salute a voi, Enar.” Disse Older.
“Salute a voi, Older.” Rispose il pastore.
“Ho qui mia nipote Altea” facendo segno all'avventuriera di avvicinarsi “che vorrebbe rivolgervi alcune domande.”
“Riguardo a cosa?” Chiese Enar.
“Al cinghiale...”
“Non l'ho mai veduta in città.” Fissandola il pastore. “Ma forse manco da troppo.”
“No, è venuta qui da poco tempo.” Spiegò Older. “Per via della giostra. Ma è rimasta colpita dalla vicenda del cinghiale.”
“E perchè mai una donna si interessa tanto a quella bestia?” Domandò il pastore.
Guisgard
27-03-2014, 20.22.10
“Vedrete quei frati allora.” Disse Don Auster ad Elisabeth. “Ma non lascerete questo palazzo portandovi dietro la ragazza.”
“Di certo” replicò Daizer “non la lasceremo in mano a dei fanatici come voi.”
“Come osate?” Urlò don Charls. “Sapete al cospetto di chi vi trovate?”
“Si, di un fanatico.” Rispose il contrabbandiere. “Lo siete tutti qui. Ed io non lascerò nelle vostre mani mia nipote.”
“Davvero siete una famiglia così felice?” Fissandolo Don Auster. “Eppure non vedo nessun anello al vostro dito e a quello di vostra moglie. Ammesso che sia davvero vostra moglie...”
Guisgard
27-03-2014, 20.23.20
“Tutt'altro...” disse Flees ad Eilonwy “... vi trovo bella... troppo bella per starvene qui tutta sola... e non avevo certo voglia di mangiare quello stupido cibo... da voi voglio ben altro... ora uscite da quel pozzo e venite a darmi subito un bacio...” fissandola con occhi carichi di desiderio.
Intanto l'alba spuntò a rischiarare il cielo ed Eilonwy tornò nella sua forma umana.
Guisgard
27-03-2014, 20.26.15
Guisgard annuì a quelle parole di Clio, per poi avvicinarsi insieme a lei a quel cadavere.
Il cavaliere si chinò e scoprì il capo della figura che giaceva al suolo senza vita.
“E' un ragazzino...” disse fissando il volto di quel cadavere “... avrà avuto al massimo dodici o quattordici anni... e ho idea che forse non era l'unico... eppure combattevano come degli ossessi... chi li ha addestrati è stato davvero in gamba... o forse non del tutto...” e con la mano controllò gli occhi spalancati del cadavere “... ha gli occhi di una patina rossastra... è stato drogato... questo spiega la determinazione e la ferocia con cui combattevano...” scoprì il busto e poi le braccia di quel corpo “... tre nei sul braccio sinistro...” indicandoli a Clio “... non so perchè, ma ho idea che si tratti di un segno distintivo... credo abbiate fatto centro, milady... siamo di fronte ad una setta o ad una qualche oscura congrega...”
Altea
27-03-2014, 20.28.58
Arrivammo alla casa del pastore in aperta campagna, l'aria era frizzantina dopo la pioggia del giorno prima, scesi dal carro e Older mi presentò ancora come sua nipote..questo fatto non lo capivo ancora.
Mi avvicinai al pozzo e mi specchiai, l'acqua era limpida ma trasalii alle ultime parole dell' uomo..."Messer Enar, avete qualcosa contro le donne?" e sorridendo sfoderai la mia spada damascata,un vero gioiello.."Guardate porto pure una spada e sono una donna..ecco magari più spade potrebbero uccidere quel cinghiale..potreste descrivermelo..è proprio un animale vero oppure secondo voi dietro si cela qualcosa?".
E raccontai tutta la storia di Elvet e del maniero..."Io temo la strega Isolde possa aver colpito ancora...e solo voi potete forse pianare i miei dubbi?".
elisabeth
27-03-2014, 20.37.01
" Nessuno si staccherà da nessuno......ha ragione mio marito, mia nipote rimarrà con noi e con noi vedrà i Frati........"......" Don Auster un'ultima cosa.....purtroppo sono sposata da un po' e non avete il diritto alla prima notte........e per quanto riguarda le nostre fedi.....sappiate che anche noi dobbiamo mangiare e la necessità ci ha portato a fare una scelta....era più semplice vendere le nostre fedi.....che i nostri cavalli......ora, se le spiegazioni vi bastano.....cerchiamo di portare a termine in maniera Cristiana questa situazione ".......Daizer era livido per la rabbia ed Elly sembra un coniglio impaurito...
Eilonwy
27-03-2014, 21.00.30
Risalì il pozzo ed affermai incolore: "Perché dovrei darvi un bacio?....Non vi amo e non vi voglio bene come un fratello!....Che ve ne fate dei miei insipidi baci?".
Gli tolsi di mano, con scatto felino, l' abito creato da Jack.
Andai da Dante e dalla Borsa Rimpicciolente tirai fuori un magnifico e comodo abito maschile e degli stivaletti di cuoio.
Quello, per di più', era il mio vestito preferito!
L' indumento era formato da una camicia di raso giallo-arancione con rifinimenti di azzurra seta e velluto marrone e da pantaloni di velluto marrone con una fascia di lino turchese su una gamba. Ma ciò che mi piaceva di piu' di quell' abito erano le maniche! Erano aderenti dalla spalla fino al gomito, per poi diventare un pallone a strati.
Abbinai all' abito, per dare un tocco di femminilità, un collarino di seta azzurra.
Dopo un po', mi districai i lunghi e ondulati capelli castano scuro mogano e li accomodai da un parte.
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Osservai attentamente il corpo del ragazzo.
"Un ragazzino... hanno drogato un ragazzino.." scossi la testa, senza togliere gli occhi da lui "Giorni fa usarono dei bambini per un attentato al centro del mercato, all'ippodromo invece, pare sia stata una ragazza.. se la prendono con chi è più debole, più facilmente influenzabile... maledetti!".
Ero disgustata.
"Beh, a quanto pare siamo attaccati su due fronti, interno ed esterno... e a me tocca partire per Gioia Antiqua e tentare di salvare il re, per quanto sembri una spedizione disperata, non abbiamo altra scelta... Qui le cose sono diverse, se si tratta davvero di una setta, di una congrega, allora se ne possono tranquillamente occupare i soldati del vescovo.. sperando non combinino guai.." abbassai lo sguardo, ricordando improvvisamente la casa incendiata.
"Anche perché temo che siano davvero abili... se vi raccontassi cosa ho visto prima di essere catturata dai mercenari, probabilmente non mi credereste... le cose diventano sempre più inquietanti.." sorrisi, voltandomi verso il cavaliere "Beato voi che abbandonerete questa terra sventurata... Avreste dovuto vederla prima che tutto questo avvenisse, nel massimo del suo splendore..".
Sospirai.
"Abbiamo entrambi degli impegni, vi sono grata del vostro provvidenziale arrivo... non starò a chiedervi cosa ci facevate nel giardino dietro la caserma.." sorrisi "Io porterò questo povero ragazzo alla caserma della Guardia Ecclesiastica.. butterò giù dal letto il capitano ma, d'altronde, non posso restare... Spero si possano occupare loro di tutto..." pensai a voce alta, per poi voltarmi nuovamente verso Guisgard "Voi, beh.. siete libero.. immagino che andrete per la vostra strada ora..".
Guisgard
28-03-2014, 01.58.33
“Un vecchio detto” disse Don Auster ad Elisabeth “recita che a pensar male si fa sempre bene. Naturalmente, essendo Cattolico, io invece devo pensare sempre bene del mio prossimo. Eppure, se voi due davvero non foste sposati, si spiegherebbero tante cose. Come la vera identità di questa ragazza.” Indicando Elly.
“Osate mettere in dubbio il nostro matrimonio?” Fissandolo Daizer.
“Assolutamente no.” Rispose l'inquisitore. “Non senza prove almeno.”
“Degli anelli mia moglie vi ha già spiegato.” Replicò il contrabbandiere. “Anche se non siamo tenuti a fornirvi alcuna spiegazione.”
“Lo credete davvero?” Intervenne don Charls. “Rammentate che Don Auster qui rappresenta non solo la Chiesa Romana, ma anche Sua Signoria l'Arciduca.”
“Non c'è bisogno di sottolineare le gerarchie ed i ruoli.” Mormorò Don Auster al suo segretario. “Tuttavia, visto che affermate di essere sposati da tempo, vi farà di certo piacere” tornando a rivolgersi ad Elisabeth e a Daizer “rinnovare le vostre promesse nuziali qui ora, davanti a Dio... sarei oltremodo onorato di poter celebrare tale rito fra voi due...”
Guisgard
28-03-2014, 02.11.15
“Per me” disse Enar ad Altea “le donne dovrebbero restarsene a casa, a rammendare calze e a preparare da mangiare.” Fece cenno alla dama e ad Older di seguirlo in casa.
Qui il pastore preparò loro del latte caldo, che portò poi in tavola con del pane da poco sfornato.
“E comunque” continuò “non è certo una spada, né cento e neanche mille che potranno uccidere quel cinghiale.” Il suo sguardo era fisso nel vuoto della stanza. “Mi chiedete se sia un animale vero? E' un demonio, ecco cos'è.” Scosse il capo. “L'aspetto è quello di un cinghiale, solo un po' più grosso... ma ad animarlo è una ferocia demoniaca... come se fosse fuggito dalla selva del fiume Stige per portare terrore e morte nel mondo dei vivi... sapete quanti hanno cercato di abbatterlo? E nessuno è mai sopravvissuto... solo io ho avuto questo onore...” un ghigno sorse sul suo volto “... quando mi apparve persi quasi il senno... cercai allora di trafiggerlo con una falce che usavo per tagliare i rami secchi, ma la pelliccia che lo ricopre è spessa e dura al punto che ogni materiale, che sia pietra o metallo, finisce per scalfirsi e spezzarsi... e quando ti carica, fissandoti con quei suoi occhi rossi come il fuoco, la terra intorno a te comincia a tremare... allora la polvere si alza e tu vedi solo quegli occhi rossi che si avvicinano sempre più... poi le sue zanne... affilate come aculei e dure come stalattiti...” si aprì la camicia e mostrò ai due una lunga cicatrice che aveva sul petto “... ecco cosa mi ha lasciato quel demonio...”
Guisgard
28-03-2014, 02.18.04
Eilonwy appena indossò quel vestito, Flees la raggiunse e con i suoi modi spicci la prese fra le braccia, tenendola stretta a se.
“Mi darete il bacio che vi ho domandato invece...” disse fissandola negli occhi “... ho sopportato già troppo i vostri capricci...” portò allora la sua bocca su quella di lei e la baciò.
La baciò a lungo e con impeto, facendo sentire alla ragazza tutto il trasporto e l'ardore di quel suo bacio.
Guisgard
28-03-2014, 02.52.23
“Le cose belle” disse Guisgard a Clio “da sempre suscitano e attirano la bramosia di molti... immagino che questi fanatici abbiano mire e ambizioni verso Afravalone...” fissò la ragazza e sorrise appena “... beh, non invidio affatto chi dovrà occuparsi di questa faccenda... e a dire il vero non invidio neanche voi, con quel vostro viaggio a Gioia Antiqua...” raccolse da terra il suo mantello, caduto durante lo scontro con i misteriosi assalitori “... e comunque sono io che non starò a chiedervi della vostra presenza in questo giardino isolato nel cuore della notte...” assunse un'espressione sarcastica “... a meno che sua altezza non abbia un rivale che attenti al vostro cuore...” rise di gusto, per poi prendere in spalla il cadavere di quel ragazzino “... si, immaginate bene, il mio viaggio mi attende... tuttavia, benchè voi ne dubitiate fortemente, sono pur sempre un cavaliere e dunque vi aiuterò a portare questo disgraziato alla caserma della Guardia Ecclesiastica...” le fece l'occhiolino “... perchè siete comunque una dama, anche se fate di tutto per nasconderlo...” sorrise “... come faccio a saperlo? Semplice... vi ho baciata.” Rise di nuovo. “Su, andiamo alla caserma.” E si incamminò canticchiando.
Poco dopo arrivarono alla caserma dei soldati del vescovo e Clio chiese di poter vedere subito il Capitano della Guardia Ecclesiastica.
Dopo qualche minuto il militare si presentò a lei e a Guisgard.
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Altea
28-03-2014, 16.56.14
Non risposi alle osservazioni femminili di quel simpatico pastore.
Mi accomodai e gustai il latte fresco e il pane fragrante ascoltando le parole di Enar.
Ad un tratto ci mostrò la profonda ferita..io e Older ci guardammo stupiti.
"Incredibile..avete ragione..un cinghiale normale non può avere tale forza. Ho sentito ieri ha assalito due viandanti sbranandoli..e un cinghiale non mangia solitamente delle persone, magari le attacca solo".
Ritornai silenziosa...i miei dubbi non si dissolsero.."A mio parere tutto questo può avere un collegamento con Isolde..la strega..certo chi vincerebbe la giostra e quindi quella arma particolare magari potrebbe abbattere quel cinghiale, ma è troppo rischioso..potrebbe pure morire".
Mi alzai e dissi ad Older potevamo andare.."Grazie messer Enar..la mia era una curiosità ma i miei dubbi persistono, spero di rivedervi alla giostra".
E feci cenno a Older di andare, volevo sapere cosa pensasse Tyssen di tutto questo.
Eilonwy
28-03-2014, 17.12.09
Mentre mi pettinavo e cercavo di comprendere come Sir Flees si fosse liberato dal mio incantamento, tutto ad un tratto fui presa con furore dal figlio di Isolde.
Portò le mie coralline e glaciali labbra alle sue infiammate di libidine e irragionevole passione. Mi baciava con la stessa furia di un leone che sbrana la sua preda e mi teneva stretta a se come un rapace fa con le colombe.
Per quanto cercassi di svincolarmi, non c’ era verso di smuoverlo. Sembrava diventato fisicamente più forte!
Quel bacio che mi dette sembrava non avere mai termine ed era più incandescente della lava dell’ Inferno e più velenoso di un’ aspide o uno scorpione. Mi sentì mordere forte il labbro inferiore e la bocca di entrambi seppe di ferro. Una lacrima di dolore e di rancore mi scivolò su una livida guancia.
Con il ginocchio diedi un colpo nei punti bassi a quell’ arrogante, il quale, per quanto fosse gagliardo, si piegò in due e mi lasciò andare.
Con un spinta, lo gettai a terra.
Sguainai la Spada di Fuoco Fatuo, la quale risplendeva di una fiamma artica e color cobalto, e gliela puntai alla gola.
“CANEEE!!! NON AZZARDATEVI PIU’ A TOCCARMI NEMMENO CON UN DITO!...” gli ordinai con ira “...Adesso voglio sapere una cosa: chi è quello/a stupido/a che ha osato liberarvi? Come avete fatto sghiacciarvi?” chiesi con le mani che mi prudevano dalla rabbia.
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"Salute a voi, capitano.. Perdonate l'ora, ma non ho molto tempo, come saprete la spedizione per Gioia Antiqua partirà tra poco..." Dissi, all'ufficiale del vescovo.
Così, gli spiegai così quanto era accaduto poco tempo prima, senza tralasciare dettagli e considerazioni.
"La situazione è davvero critica, e credetemi mi duole dover lasciare la città, ma le vite di Sua Maestà e del Principe Karel dipendono da questo viaggio... Sono lieta che esistano due milizie ora, lascio a voi questo gravoso incarico, anche perché se si tratta di una setta, avete più competenza di me... So che affronterete la cosa nel migliore dei modi... Ah, un'ultima cosa.. Hanno intercettato la mia spia, é solo una ragazza, si chiama Maria, ed è la sorella di un mio luogotenente, che peraltro non ne sa niente, lei mi ha pregato di mantenere il segreto, e io prego ora voi per la medesima cosa... Non avrei mai dovuto lasciarla andare nonostante la sua determinazione, non so nemmeno cosa chiedervi, se sia viva o morta, ma se aveste l'opportunità di fare qualcosa, vi prego abbiate cura di lei... Se c'è qualcosa che posso fare per voi, ditemi... In ogni caso, sappiate che potrete sempre contare sull'appoggio dei miei soldati mentre io sarò via..".
Guisgard
28-03-2014, 17.38.29
Altea e Older lasciarono la casa del pastore, che restò ad osservarli fino a quando il loro carro non svanì nella boscaglia.
“Quella ferita che ci ha mostrato Enar” disse durante il tragitto Older “è davvero impressionante. E' un miracolo che sia sopravvissuto. Come avete ben detto voi, milady, un cinghiale comune non nutre tanta aggressività contro gli uomini. Invece questo si aggira come una fiera selvatica in queste terre, in attesa di vittime.”
Ritornati in città, i due furono sorpresi di trovare diverse persone radunate in piazza, tutte attente ad ascoltare dei predicatori.
Questi, saliti sul monumento centrale del piazzale, avevano cominciano a parlare alla folla.
“Invece di far bella mostra” gridava uno dei predicatori alla gente “di un'effimera e vanitosa passerella cavalleresca, perchè i tanti campioni giunti in città non dimostrano il loro valore affrontando la bestia? Mettete in palio l'arma come premio a colui che ucciderà il cinghiale!”
E molti annuirono a quella proposta.
Guisgard
28-03-2014, 17.42.47
Flees scoppiò a ridere, riprendendosi in breve dal colpo inferto da Eilonwy.
“Sciocca ragazzina...” disse “... accarezzandosi le labbra vermiglie “... avete il fuoco tanto sulla bocca, quanto sulle labbra...” si aprì allora la camicia poco sotto il collo, mostrandole un talismano “... questo è un dono di mia madre, diciamo per tenermi al riparo dai vostri insignificanti poteri...” la guardò con bramosia “... avanti fatevi sotto... vediamo se sapete usare la spada meglio di quanto baciate...” e rapido estrasse la sua spada, colpendo quella di Eilonwy e disarmandola in un secondo.
“Un cavaliere” all'improvviso una voce “che combatte con una ragazza. Davvero patetico...”
“Chi è là?” Voltandosi verso quella voce Flees.
E vide un ragazzo poco distante dal pozzo.
Era Lyon.
Guisgard
28-03-2014, 17.49.01
Il capitano del vescovo ascoltò con attenzione ogni parola di Clio, per poi avvicinarsi a Guisgard che subito mise il cadavere su una brandina.
“Questo è uno degli assalitori.” Disse il cavaliere al militare.
“Sarà mostrato a Sua Grazia il vescovo.” Annuì il capitano. “E faremo il possibile per debellare questa misteriosa minaccia.” Guardò poi Clio. “Si, la collaborazione tra la Guardia Ecclesiastica e quella Reale sarà fondamentale per difendere la città. E faremo di tutto per avere notizie della vostra spia.”
Il militare allora si congedò, ringraziandoli ancora per averlo informato di quegli accadimenti.
“Fossi in voi” rivolgendosi Guisgard a Clio “avviserei il Senato di questa storia. A questo punto non credo sia difficile capire che i ribelli e questi fanatici siano le stesse persone.”
Altea
28-03-2014, 17.51.24
Arrivati nella piazza del paese degli uomini parlavano e predicavano alla folla.."Avete sentito Older..cosa stanno dicendo? Cio' che ho affermato io ma non sanno di cosa si tratti".
Mi avvicinai ai predicatori e presi la parola.."Voi avete mai visto la bestia? E volete mettere a repentaglio la vita di questi cavalieri..ho parlato prima con un uomo sopravvissuto a quella bestia e sembra inscalfibile..prendete invece la arma forgiata per i Taddei e qualcuno dimostri è tanto particolare..d'altronde si dice sia forgiata da Dio e io vi credo".
Guisgard
28-03-2014, 17.56.32
“Si, la donna ha ragione.” Disse qualcuno tra la folla indicando Altea.
“Si, è vero!” Fece qualcun altro.
Allora si generò un mormorio che in breve portò a diffondere confusione nella piazza.
“Un momento...” prendendo la parola uno degli organizzatori della giostra “... ciò che propone questa donna è avventato allo stesso modo di ciò che hanno detto questi predicatori. Infatti la bestia sembra invulnerabile e non è detto che l'arma dei Taddei sia in grado di ferirla. Dopotutto, per quanto straordinaria, essa non è certo la leggendaria Parusia!”
Si avvicinarono alla folla anche alcuni cavalieri iscritti alla giostra.
E tra essi vi era anche Tyssen.
Altea
28-03-2014, 18.01.55
La gente alle mie parole diventò entusiasta e incitavano la mia decisione..poi prese parola un uomo e alcuni cavalieri si avvicinarono..tra essi vi era Tyssen..ripresi la parola "Ho sentito parlare di Parusia e penso sia solo leggenda..lasciate parlare questi Cavalieri..penso la decisione spetti a loro..ovvero se rischiare la propria vita ma non certo l'onore se rifiutassero".
Ringraziai il capitano e mi voltai verso Guisgard.
"Beh, certo, è ovvio che sono i ribelli... Non ho mai pensato il contrario.. Nel caso l'abbiate dimenticato, però, ormai è l'alba, e c'è una spedizione che attende il mio arrivo per partire, non posso certo svegliare i senatori a quest'ora, per questo ho informato la Guardia Ecclesiastica, il capitano si occuperà di tutto.. Per una volta serve avere due milizie.." Sospirai "Ora devo proprio andare, i miei ragazzi si staranno chiedendo dove sono finita.." Sorrisi "Abbiamo un'impresa gloriosa quanto suicida che ci attede.. Staranno fremendo!".
Guisgard
28-03-2014, 18.07.45
“Mi sembra giusto.” Disse qualcuno tra la folla a quelle parole di Altea.
“Si, lasciate che scelgano i cavalieri.” Fece qualcun altro.
“E sia...” disse l'organizzatore della giostra “... allora che tutti i partecipanti si riuniscano nei padiglioni e mettano ai voti questa decisione. Naturalmente chi non si sentirà di affrontare un'eventuale scelta della maggioranza, potrà comunque rinunciare all'impresa.”
“E se non ci sarà la giostra” chiese Tyssen “chi avrà allora la possibilità di impugnare l'arma? Come sarà deciso a chi affidarla?”
Guisgard
28-03-2014, 18.12.35
“Beh, non sono cose che mi riguardano.” Disse Guisgard a Clio. “Dopotutto spetta a voi militari come decidere la difesa della città. Vi lascio dunque alla vostra spedizione. Siate prudente, mi raccomando. In bocca al lupo.” Sorrise e salutò con un cenno del capo la ragazza, per poi uscire dalla caserma e svanire, poco dopo, tra le strade cittadine che ormai iniziavano a riempirsi con l'apertura delle prime botteghe.
Eilonwy
28-03-2014, 18.18.40
Mi ritrovai disarmata. Ma come diavolo aveva fatto?
In passato avevo affrontato uomini più' forti di lui!
“Un cavaliere” all'improvviso una voce “che combatte con una ragazza. Davvero patetico...”
“Chi è là?” Voltandosi verso quella voce Flees.
E vide un ragazzo poco distante dal pozzo.
Era Lyon.
Riconobbi quella voce....era Messer Lyon.
La mia furia era alle stelle!
Approfittai del fatto che Flees fosse voltato. Raccattai da terra la mia fidata compagna di guerra e con essa tagliai la cordicella dello stregato talismano, infilzai la gamba di Sir Flees e con un colpo disarmai a mia volta il mio avversario. Il suo caldo sangue schizzo da ogni parte.
Intanto, la spada del figlio della più' potente Strega Nera fece un volo ed andò a ficcarsi nel terreno a qualche passo dal mio amico.
Tirai dei fortissimi pugni al bel viso di Flees e gridai al giovane del giorno prima: "Andate via, Messere!....Che l' ira di Isolde non vi colpisca!....Presto scappate....ce l' ha posso fare da sola!" e detto questo tirai un pugno nell' occhio al mio nemico, il quale svenne per il trauma.
E prima che quest' ultimo perdesse i sensi, sentenziai: "E pesare che prima del bacio....volevo chiedervi scusa per ciò che avevo fatto".
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Altea
28-03-2014, 19.26.44
La decisione presa mi sembrava la più sensata...ogni Cavaliere sa il rischio che corre andando in battaglia e se decidere di morire per un proprio ideale.
Rimasi stupefatta dalla domanda di Tyssen, mi avvicinai a lui e gli bisbigliai..."Tyssen, ma cosa dite..qui si parla di un qualcosa che uccide persone, un pericolo per tutti e voi egoisticamente vi interessate se l' arma andrà a Voi o meno?" scossi il capo, egli era sempre stato cosi..fortemente egoista, pensava solo ai suoi interessi.
"Piuttosto da bravo uomo e cavaliere portatemi nei tendoni devo parlare con i cavalieri..ovviamente non posso andarci sola, sarebbe sconvenievole per una dama no?" e sorrisi poichè Tyssen sapeva benissimo quanto fossi attratta dal mondo della cavalleria e molto spesso mi ero intrattenuta a parlare con cavalieri delle loro battaglie.
Andammo tra i padiglioni e vi era mormorio e fermento..i partecipanti alla giostra, ovviamente, discutevano su questo fatto e pure sentivo volare le offese e le risate a chi si ritirava...Altea, sai sono uomini e questo per loro è puro divertimento, prendendo tutto ciò come mancanza di coraggio.
Cercai di parlare ma non mi sentivano..presi uno scudo ed estratta la mia spada la battei su esso per attirare la attenzione.
Infatti tutti si voltarono verso me..."I miei saluti Cavalieri, sono Altea." un leggero inchino "so la impresa è difficile e per questo sono venuta qui per parlarvene poichè prima ho parlato con messer Enar, un pastore, l'unico sopravvissuto all'attacco di quella bestia e lo ha visto bene...ma porta una profonda ferita, sappiate non è impresa facile".
Riportai esattamente tutto ciò che Enar raccontò e la descrizione del cinghiale.."Detto questo..a voi la decisione e mi auguro vi battiate per salvare questa gente non per far vedere chi tra di voi è il migliore" e sorrisi ai cavalieri ironicamente.
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Guardai il cavaliere sparire tra le stradine e sorrisi, scuotendo la testa.
Era sicuramente un tipo singolare, sapeva essere gentile, leale e generoso, ma anche arrogante, irrispettoso, volgare, insopportabile.
Gli augurai di incontrare la fortuna sul suo cammino, e una donna, una sola, l'unica. Sapevo bene quanto l'Amore rendesse migliori.
Probabilmente non l'avrei più rivisto.
Lasciai così la caserma per raggiungere il palazzo di mio padre, dove avevo fatto preparare le cose per la partenza.
Dovevamo viaggiare leggeri, certo, ma non avevo idea di quanto tempo ci avrebbe richiesto la missione.
Attraversai la città a passo svelto, ma mi fermai più volte ad osservare i dettagli dei luoghi che racchiudevano ricordi o emozioni.
Poteva essere l'ultima volta che la vedevo, e volevo imprimere nella mia mente ogni elemento dei luoghi che avevo amato.
Raggiunsi il palazzo di mio padre, raccolsi la mia roba e partii alla volta del Palazzo Reale.
Smontai da cavallo, lo legai ed entrai da una porta laterale, raggiunsi silenziosa la camera di Karel, restai per un momento a guardarlo dormire, e mi chinai a baciarlo, dolcemente. Poteva essere l'ultima volta che vedevo il suo viso, non avrei lasciato che la paura di essere scoperta mi privasse di tutto quello, una volta era stata abbastanza dolorosa.
"Tornerò... Ti salverò.. Te lo prometto.." Sussurrai, con gli occhi colmi di lacrime.
Sarei rimasta a guardarlo per ore, ma non avevo tempo.
Uscii dal palazzo, ripresi il mio cavallo, e mi avviai verso cortile principale, dove si era radunata la spedizione.
Ora che ci pensavo, ci sarebbero stati dei senatori a darci la benedizione per la partenza, potevo aggiornarli di quanto era successo e del fatto che d'ora in poi il capitano della Guardia Ecclesiastica si sarebbe occupato della faccenda, insieme con i miei soldati, ovviamente.
Nonostante tutto, però, ero elettrizzata dalla partenza, una nuova avventura, insieme ai miei fratelli. Non sarei più stata solo il serio ufficiale di Sua Maestà, con le responsabilità e i doveri che il mio ruolo comportava.
No, in mezzo a loro sarei stata soltanto me stessa, quella ragazza caparbia, determinata e un po' incosciente che aveva combattuto al loro fianco durante la guerra.
Sarei tornata ad essere solo Clio, con la spensieratezza di un tempo, con un regno da salvare, certo, ma non era che uno stimolo.
Finalmente, raggiunsi il cortile, tutto era pronto per la partenza.
Guisgard
29-03-2014, 02.21.43
Alle parole di Altea seguì un lungo e confuso mormorio tra i cavalieri.
Alla fine, all'unanimità, decisero di accettare quella proposta e dunque cacciare il cinghiale.
Tuttavia sorsero ben presto delle diatribe tra loro, in quanto molti avevano mosso le stesse perplessità di Tyssen, circa il fortunato possessore della spada.
“E' come immaginavo...” disse sottovoce Tyssen ad Altea “... anche loro ora si fanno la mia stessa domanda... a chi spetta dunque la spada?”
Allora furono chiamati gli organizzatori per calmare quel disordine.
“Faremo così...” spiegarono quelli “... la giostra verrà annullata e chi fra voi ucciderà il cinghiale sarà poi decretato vincitore. E solo a lui spetterà la spada.”
“Ciò vuol dire” intervenne Tyssen “che bisognerà affrontare quel cinghiale senza poter usare l'arma?”
“Esatto, cavaliere.” Annuì uno degli organizzatori. “Non possiamo consegnare la spada senza che vi sia un vincitore. E siccome al posto della giostra, per decidere il possessore dell'arma, ci sarà la caccia al cinghiale, solo a colui che ucciderà la bestia spetterà la spada.”
Guisgard
29-03-2014, 02.28.42
Davanti a quella scena, Lyon, invece di scappare, corse verso Eilonwy, prendendola di peso e tirandola via da Flees.
“Ora calmatevi...” disse alla ragazza “... gli avete dato una bella lezione... ora basta... piuttosto, vi ha fatto del male?”
Flees, intanto, era caduto pesantemente a terra privo di sensi.
Ma si riprese abbastanza in fretta, anche a causa del dolore forte che sentiva alla gamba ferita da Eilonwy.
Il giovane figlio della strega allora, in lacrime, corse via zoppicando e cadendo varie volte sul terreno.
“Maledetta...” urlava “... ti pentirai di questo...” e svanì nella vegetazione.
Eilonwy
29-03-2014, 03.14.37
Guardai, insieme a Lyon, Sir Flees dileguarsi, con passo claudicante, nella fitta selva di quella località.
Mi sentivo sfinita.
La stretta di quel maledetto mi aveva provocato molti violacei lividi sulle mie braccia d’ alabastro.
Dagli occhi uscirono fiumi di amare lacrime e le gambe non mi sostennero a lungo in piedi. Caddi, con un tonfo, per terra e dichiarai tra i singhiozzi: “Non….non….volevo fargli del male. Non….avevo….intenzione…di…di….arrivare a questo!....Ma non avevo altra scelta!....Non ne……posso più!....Ma perché!?!....Perché Dio Onnipotente!?!”.
Incominciai a tirare cazzotti al terreno. Ero stanca di tutto ciò!
Adesso cosa sarebbe successo per questa mia bravata? Isolde me l’ ha avrebbe fatta pagare sicuramente.
“Devo….devo arrivare….devo raggiungere…..Gioia Antiqua!....Devo trovare….devo prendere….il Fiore Azzurro!....Devo farlo….per Aladiah e Coco!...” strepitavo delirante e disperata queste parole.
Tentai di raggiungere il mio tenebroso destriero, ma le gambe non mi ressero e ricaddi al suolo.
Mi si appannò e mi si scurì la vista. Forse….la mia fine era vicina!
Gli occhi mi si chiusero e mi abbandonai all’ erba, ai primi fiori primaverili ed al letto di foglie secche di quel prato.
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Guisgard
29-03-2014, 03.35.45
Eilonwy riaprì gli occhi.
Era in un piccolo ma comodo giaciglio, davanti al caldo fuoco del focolare.
Intorno a lei vi era qualcuno.
“Finalmente ha ripreso conoscenza.” Disse il merlo.
“Ah, Dio sia lodato.” Sorridendo il chierico cieco. “Come vi sentite?” Chiese poi alla ragazza. “Tra un po' sarà pronta una tisana particolare che vi farà sentire subito meglio. La preparo io stesso con le erbe del mio orto.”
“Poi ci racconterete cosa è successo, damigella.” Fece il merlo. “Vi ha portata qui un giovane. Ci ha solo detto che eravate stanca e un po' afflitta. Chi era quel tipo? Un vostro amico? Ora è la fuori. Si è proposto di raccogliere la legna per il camino.”
“Si, credo sia un ragazzo in gamba ed un ottimo giovane.” Annuendo il chierico.
Guisgard
29-03-2014, 04.07.26
Clio raggiunse il cortile del Palazzo Reale, dove trovò ad attenderla gli uomini che aveva scelto per la spedizione insieme ad Astin.
Naturalmente vi erano anche il Senatore Supremo Bool con il suo seguito ed alcuni senatori, tra cui Gheorgis.
“Il capitano Clio.” Disse nel vederla arrivare Astin. “In alto le lance, uomini.”
E tutti i soldati salutarono il loro capitano.
“Tutto è pronto per la spedizione, milady.” Rivolgendosi a lei Bool. “Il Destino di Sua Maestà e del principe Karen è nelle vostre mani e in quello dei vostri uomini.”
“Anche se” fece Gheorgis “è un viaggio verso l'ignoto. Capitano, rammentate che nulla sappiamo di quella città e della sua regina. Se quel governo ha catturato il nostro re, di certo non è degno di fiducia. Dunque siate prudente.”
Intanto, in un'altra zona della città, dove un vivace mercato attirava una buona quantità di persone, Guisgard si aggirava fra i banchi in cerca di qualcosa.
“Dite, voi...” chiamando un mercante di cavalli “... ne avete uno buono... un bel sauro basco o di Sassonia?”
“Certo, messere!” Esclamò quello. “Avete voglia di divorare la strada, vero?”
“Altroché!” Annuì Guisgard. “Mi ci vorrebbe Pegaso se fosse possibile!”
“Ne avete di fretta, eh!”
“Devo fare molta strada” spiegò il cavaliere “e non vedo l'ora di giungere a destinazione.”
“Allora ho quello che fa per voi!”
“Ottimo.” Sorridendo Guisgard.
Il mercante allora mandò uno dei suoi garzoni verso le palizzate montate dietro il mercato.
Qualche istante dopo il ragazzotto tornò tenendo per le briglie un meraviglioso palafreno dal manto argentato e chiazzato di nero sul dorso.
“Cosa ne dite, messere?” Orgoglioso il mercante. “Avete mai visto un cavallo migliore? Per questo il Sultano di Costantinopoli, si dice, abbia offerto tre delle sue odalische più belle. E tutte vergini!”
“Si, è un cavallo bellissimo...” accarezzandolo Guisgard “... quanto?”
“Per voi solo venti Taddei, messere.”
“Per quella cifra” mormorò il cavaliere “riuscirete a venderlo solo a qualche nobile. E non credo che gli aristocratici frequentino questo genere di mercati. Vi offro dieci Taddei, in argento e subito. Non ho molto tempo, dunque prendere o lasciare.”
“Facciamo quindici, messere...” propose il mercante “... è un cavallo magnifico.”
“Sentite...” fece Guisgard “... siete fortunato perchè tredici è il mio numero preferito... dunque vi darò tredici Taddei d'argento. Non voglio contrattare oltre. Allora?”
“E sia...” acconsentendo il mercante “... vada per tredici Taddei d'argento...”
E i due si strinsero la mano.
“Chi dice” all'improvviso una voce alle loro spalle “che i Capomazdesi siano bravi solo a fare la guerra? Sono anche dei commercianti nati!”
“Che mi prenda un colpo...” voltandosi di scatto Guisgard “... questa voce...” e scoppiò a ridere “... Adamo!”
“Si, sono proprio io!” Annuendo divertito l'altro.
E i due si salutarono come si fa tra vecchi amici.
“Cosa ci fai qui?” Chiese Adamo al cavaliere.
“E' la stessa cosa che stavo per chiedere a voi!”
“Io frequento tutti i mercati della regione.” Rispose l'uomo. “Si fanno spesso degli ottimi affari.”
“Io ho comprato un cavallo.”
“A Capomazda si parlava della tua partenza.”
“Si, ma alcuni imprevisti hanno interrotto il mio viaggio.”
“Allora è vero...” mormorò Adamo “... sei deciso a rivendicare la terra di tuo zio a Sygma...”
“Si.” Annuì Guisgard.
“Non vorrai andare laggiù da solo, spero.”
“Avevo dei compagni ma...” chinando lo sguardo il cavaliere.
“Ognuno ha tracciato il suo Destino...” dandogli una pacca sulla spalla Adamo “... seguilo, ragazzo mio...”
Il cavaliere sorrise.
“Intanto qui c'è fermento...” riprese a dire Adamo “... ho sentito dire che la spedizione incaricata di liberare Sua Maestà partirà oggi.”
“Si...” guardandolo Guisgard “... a proposito di questo... voi siete originario della zona di confine... dunque conoscete di certo Gioia Antiqua...”
“Si, conosco quella città.” Annuì Adamo.
“La conoscete bene?” Chiese il cavaliere.
“Purtroppo” mormorò l'uomo “ho avuto l'onore di sostare un giorno ed una notte fra quelle sue mura... e non vorrei ritornarci per nulla al mondo.”
“Dunque i soldati del re rischiano non poco recandosi là?”
“Si, direi di si.” Con tono basso Adamo. “Ma perchè tanto interesse per quella spedizione?”
“Se vi chiedessi un favore?”
“Dimmi tutto.”
“Grazie, vecchio mio...” sorridendo Guisgard “... vorrei che parlaste ai soldati su tutto ciò che riguarda quella città... ho idea che nessuno si renda conto davvero dei pericoli che quel viaggio cela...”
“Dovrei presentarmi ai soldati?” Stupito Adamo.
“Si...” annuì il cavaliere “... andrete da loro e spiegherete tutto ciò che devono conoscere sulla città e su quella misteriosa regina.”
“Da testa calda” sorridendo Adamo “sei diventato di colpo riflessivo e premuroso verso il prossimo?”
“Non voglio che quei soldati finiscano sbudellati...” disse Guisgard “... magari daranno ascolto a voi che siete stato in quella città... a me di certo no... non lei almeno...”
“Lei?” Ripetè Adamo. “Ecco, dovevo capire che c'era di mezzo una donna...” rise appena.
“Non è come credete...” scuotendo il capo Guisgard “... non è una donna...”
“Ah, no?”
“O meglio... si, è una donna... ma è un militare... il Capitano della Guardia Reale.”
“Ah, ragazzo mio!” Divertito Adamo. “Tuo zio aveva ragione quando ti diceva che le donne sarebbero state la tua rovina! Addirittura provarci col capitano del re? Questa poi!” Rise.
“Siete fuori strada.” Con fare seccato Guisgard. “Io non ci ho provato con lei. Non è il mio tipo ed io non sono di certo il suo. Anzi, se vi dicessi per chi invece stravede...”
“Ah, abbiamo una ragazza che ti ha detto di no!” Esclamò Adamo. “E' un esemplare raro dunque! Sfido che poi l'hanno fatta capitano! Vorrei proprio conoscerla!” Rise di nuovo.
“Non mi ha detto di no” sbottò Guisgard “per il semplice fatto che io non l'ho corteggiata. Ma perchè stiamo parlando di questo?”
“Va bene, va bene...” trattenendosi dal ridere ancora Adamo “... crederò alla tua sincera preoccupazione per quei soldati e per la sorte del re.”
“Già.”
“Però condivido le tue preoccupazioni.” Tornando serio l'uomo.
“La spedizione non credo sia già partita...” fissandolo Guisgard “... siete in tempo per andare al Palazzo Reale e fornire loro tutte le informazioni.”
“Non posso presentarmi da solo là.” Replicò Adamo. “Visto che conosci la ragazza, accompagnami tu.”
“Va bene...” mormorò il cavaliere “... poi da lì partirò lasciando Afravalone.”
Così, Guisgard e Adamo raggiunsero il Palazzo Reale, proprio mentre Clio dava le ultime disposizioni ai suoi uomini prima della partenza.
“Capitano...” avvicinandosi a lei Astin “... guardate là... c'è di nuovo quel cavaliere...” in direzione di Guisgard che con Adamo guardava verso i soldati.
“E' lei?” Chiese Adamo a Guisgard, indicando Clio.
“Si, è lei, il capitano...” rispose il cavaliere.
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