Visualizza versione completa : I Pilastri di Afravalone
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Altea
30-03-2014, 19.24.44
Ascoltai la decisione con perplessità.."Certo voi siete l'organizzatore ma io nutro forti dubbi..come ho detto a questi cavalieri ho parlato stamane con messer Enar, l'unico a essere superstite del cinghiale. Non si tratta di un animale normale e le sue parole furono...nemmeno cento e mille spade assieme potranno scalfirlo. E' troppo rischioso per questi uomini" e guardai Tyssen ma egli mi ascoltava senza nessuna espressione e a questo punto mi rivolsi anche ai cavalieri.."Sembra per voi esista solo quella arma..io proporrei altro...la giostra si farà anche perchè qui è venuta gente da posti limitrofi e la gente del villaggio vuole svagarsi..questa è la loro festa. Poi sarà proclamato il vincitore e gli sarà consegnata la arma così particolare ed egli poi sarà a comando della spedizione contro quella belva con quella arma..e ovviamente tutti gli altri cavalieri assieme a lui cercheranno di sconfiggerlo...perchè tutti avete detto volete partecipare vero? Perchè voi siete cavalieri e lo fate per le persone indifese..." e li osservai sorridendo ironicamente.
Eilonwy
30-03-2014, 20.34.51
Mi ridestai in un morbido e semplice lettuccio.
Accanto a me c’ erano Fra' Venerabis e il merlo Tisin, i quali mi guardavano preoccupati e con premura.
Risposi prima al cieco chierico: “Grazie mille, Fra' Venerabis!....La vostra tisana sarà un balsamo per me e le mie sofferenze. Siete un angelo!”.
Mi voltai verso Tisin e dissi: “Forse è meglio che non vi racconti cosa è accaduto là fuori. Sono stata troppo impulsiva con Sir Flees. Ma….ma non avevo altra opzione!....Oh mi vergogno di me stessa, di ciò che ha cercato di farmi quello lì e della mia reazione!”.
Mi rannicchiai, ancora sbigottita, in un angolo di quel giaciglio.
“Avete detto che mi ha portata qui un giovane e che si è offerto di andare a prendere la legna da ardere?....Allora deve essere il mio amico Lyon. Che caro ragazzo!....Ma dov’è Sir Jack?...E’ con Messer Lyon?” chiesi ai due.
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Attraversai il piazzale a passo deciso, salutando uno ad uno gli uomini che avevo scelto per la spedizione.
Erano i migliori, una squadra perfettamente assortita.
C'era Vortex, il gigante buono, forte come nessuno, capace di abbattere una porta senza fatica, feroce in battaglia, ma generoso, leale e gentile con gli amici.
Passai poi da Motrus e Trastis, cugini cresciuti come fratelli, spadaccini provetti, agili e veloci, pieni di spirito, abituati a combattere insieme, a coprirsi le spalle, sposati con due sorelle, di cui sono innamorati alla follia. Potevano sembrare interscambiabili ad uno sguardo frettoloso, ma conoscendoli meglio si comprendeva che su certe cose sono invece molto diversi. Trastis, ad esempio, aveva una dialettica sorprendente, riusciva a convincere chiunque di una cosa e del suo contrario. Una splendida risorsa.
Salutai poi Borel, figlio di un mercante di una città marittima del nord rifugiatosi ad Afravalone per cercare fortuna, il miglior balestriere che abbia mai incontrato, sincero e colto, un vero amico.
Accanto a lui c'era Scotir, alto, forte, pronto a tutto, spietato in battaglia, ma con un cuore d'oro e due simpaticissimi bambini, con lui al tuo fianco tutto era possibile, difficilmente parlava a sproposito, ma quando lo faceva sembrava fin troppo saggio per essere solo un guerriero. Guadagnare non solo il suo rispetto, ma anche il suo affetto era stata la mia conquista più grande.
Mi voltai poi verso Ertosis, il migliore con i coltelli, giovane, donnaiolo e spensierato, coraggioso come pochi, incosciente di tanto in tanto, sapeva affrontare un nemico più numeroso con il sorriso e l'ardore della gioventù.
C'era poi Dort, aristocratico, colto e raffinato, cacciatore esperto, sapeva seguire le tracce che molti di noi non riuscivano nemmeno a vedere, ma anche un arciere d'eccezione, sempre in amichevole competizione con Borel, era meglio l'arco o la balestra? Ogni occasione era buona per cercare una risposta a questa domanda. Di solito c'era in palio un boccale di vino, o qualcosa di più forte.
Infine c'era Porturos, una volta marinaio, un'altra soldato di ventura, aveva visto una quantità incredibile di posti, combattuto guerre di cui non avevamo mai sentito parlare, amava raccontare le sue avventure la sera, e noi tutti rimanevamo affascinati dalle descrizioni dei paesaggi esotici, regni lontani, e lo ascoltavamo avidamente, gli abbiamo chiesto più volte cosa ci abbia visto in Afravalone per restare, lui sostiene di essersi innamorato, ma non l'abbiamo mai visto con la stessa donna più di una volta. La leggenda vuole che non abbia mai confessato alla sua amata i suoi sentimenti, e cerchi di dimenticarla tra le braccia di tante altre, ma è solo una leggenda, degno coronamento delle sue storie.
In altre parole, era l'esperienza, raramente il suo intuito si rivelava sbagliato, e avevamo imparato a dargli ascolto, spesso lo chiamavo come consigliere.
Dopotutto, eravamo quasi tutti giovani.
Poi c'era Nestos, ovviamente, e cascava a pennello, perché nessuno di noi era in grado di curare le ferite, se non quel minimo che si impara con l'esperienza.
Avrebbe dovuto esserci anche Kastor, l'anima della festa, sempre sorridente, sempre pronto a scherzare, ma a volte incredibilmente profondo. Ci sarebbe mancato, eccome!
Sorrisi ad Astin, e lo ringraziai.
Mi rivolsi poi ai senatori.
"Non temete, nessuno di noi sottovaluta la gravità della spedizione, ma è nostro dovere tentare di salvare il nostro re e il principe.. Ognuno di questi uomini ha giurato di dare la vita per loro...".
Riferii poi ai senatori gli ultimi avvenimenti circa i ribelli, e che d'ora in avanti ci avrebbe pensato la Guardia Ecclesiastica, anche se con l'aiuto dei miei uomini.
"Ascoltate.." dissi poi, rivolta ai miei uomini schierati per salutarci prima della partenza "Ricordate in ogni momento il compito che vi è stato assegnato, siete i soldati del Re, il vostro compito è proteggere la famiglia reale da qualunque minaccia.. Seguirete Astin come avreste seguito me, proteggerete la città e collaborerete con i soldati del Vescovo.. rammentate bene chi è il vostro nemico... So di togliere alla guarnigione i migliori tra voi, ma ciò significa solo che nuovi migliori dovranno sorgere, che alcuni di voi dovranno mostrare di cosa sono capaci, prendersi responsabilità... so che non siete da meno di quanti partiranno!" mi voltai un attimo verso i senatori, lanciai un'occhiata ad Astin e continuai "E sappiate questo, lo dico ora, davanti a tutti voi, affinché le mie parole non vengano poi stravolte o manipolate...Non ho potere di decidere, ma se non dovessi tornare, qualunque cosa succeda, sappiate che il mio appoggio va ad Astin, nessuno meglio di lui può guidare la Guardia Reale..." sospirai "Qualunque sia il vostro credo, pregate per noi..." sorrisi "E dedicateci un brindisi ogni sera, noi faremo lo stesso..".
Abbracciai poi Astin "Abbi cura dei miei soldati.." esitai "..ma non trascurare tua sorella, mi raccomando.." mormorai.
Iniziai poi a dare disposizioni paretiche circa la partenza, quando Astin venne a chiamarmi.
Per poco non scoppiai a ridere. Cosa ci faceva lì?
Mi avvicinai al cavaliere, e all'uomo che c'era con lui.
"E io che pensavo di essermi liberata di voi.." risi "Cos'è, avete cambiato idea? Volete unirvi alla nostra spedizione?" sorrisi "Avete portato un amico, i miei ragazzi resteranno delusi, li avevate abituati meglio..." risi appena, scrutando il suo viso. Non capivo.
"Vorrei credere che non verreste qui senza un valido motivo, ma vi ho visto trasformare la mia caserma in un volgare bordello, non mi stupisco più di nulla quando ci siete di mezzo voi.. ebbene? Cosa vi porta qui? Vi ascolto..". Ero davvero curiosa. No, decisamente non riuscivo a capire quel tipo.
Guisgard
31-03-2014, 02.33.34
II° PARTE
IL GRANDE PAESE
“E vorrei che riusciste a credere, figli miei, che la stessa giustizia che punisce i peccatori può anche generosamente perdonarli, e che nessuna maledizione è così forte da non poter essere annientata dal pentimento e dalla preghiera. Imparate, dunque, da questa storia a non temere le conseguenze del passato, ma piuttosto ad essere vigili sul futuro, affinché quelle infami passioni che tanta sofferenza hanno causato alla nostra famiglia non possano più essere fonte di rovina.”
(Sir Arthur Conan Doyle, Il mastino dei Baskerville)
Guisgard sorrise ironico a quelle parole di Clio.
“Quelli devono essere i vostri fidati soldati...” disse poi gettando uno sguardo verso gli uomini scelti dalla ragazza per la spedizione “... spero per voi che sappiano il fatto loro...” assumendo poi la sua solita aria da Guascone “... comunque so benissimo che morite dalla voglia di vedermi unito alla vostra spedizione... ma d'altronde non faccio fatica a capirlo, visto che quando ci sono io voi vi sentite poi sicura e protetta...” le fece l'occhiolino “... dico bene?”
Ma Clio lo fissava con aria interrogativa e con l'espressione vagava seccata.
E questo genere di reazione, a cui il nostro cavaliere non era solitamente abituato da parte di una donna, fece svanire per un momento quel sorriso dal suo volto e tentennare il suo senso di sicurezza.
“Non mi sembra particolarmente felice di vederti...” mormorò piano Adamo alle sue spalle.
Guisgard si voltò a fissarlo per un momento con uno sguardo truce.
“Comunque...” tornando a rivolgersi a Clio “... avevo pensato bene di farvi un favore... un favore a voi ed al regno naturalmente... si, perchè questo mio amico, messer Adamo Cerran, è originario delle terre di confine e conosce benissimo la città di Gioia Antiqua... non è vero, Adamo?” Chiese poi al suo amico.
“Certo, certo...” annuì questi “... conosco bene quella città, signora... ehm, volevo dire signore... signor capitano, insomma...” farfugliò “... perdonate, ma non ho mai incontrato un ufficiale donna...”
“Si, avete reso l'idea.” Fece Guisgard. “Il nostro capitano sa bene di essere un'eccezione.” Aggiunse sarcastico.
“Si, mi sembra importante avere a nostra disposizione informazioni su quella città.” Disse Astin che si era avvicinato anch'egli a Guisgard ed al suo amico. “Cosa ne pensate, capitano?” Chiese poi a Clio.
“Beh...” disse Guisgard “... non potrà non lodare questa cosa, il nostro capitano...” tornando ad assumere quella sicurezza in se stesso “... anche se dubito mi ringrazierà, visto che non ha mai riconosciuto i miei meriti.” Rise appena. “Ma io ho una certa dimestichezza nel capire le donne.” Facendole ancora l'occhiolino e fissandola.
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Guisgard
31-03-2014, 02.40.21
“Si, credo siano andati insieme.” Disse il merlo ad Eilonwy. “Ora però vi suggerirei di non affaticarvi e di prendere la tisana preparata per voi dal nostro buon chierico.”
Fra' Venerabis si avvicinò al letto, porgendo la tisana calda alla ragazza.
“Vedrete che vi ridarà subito le forze, ragazza mia.” Sorridendo il chierico.
In quel momento ritornò Lyon con la legna raccolta per il camino.
“Damigella Eilonwy ha ripreso conoscenza.” Rivolgendosi a lui il merlo.
“Chi ha parlato?” Stupito il giovane.
“Io.” Rispose il merlo.
“Il merlo?” Incredulo Lyon.
“Certo.” Annuì l'uccello.
“Ma i merli non parlano.”
“Io invece parlo” fece il merlo “e non dico mai nulla di scontato.”
“Roba da matti...” scuotendo il capo Lyon.
Poi si voltò verso Eilonwy che era nel suo giaciglio.
“Sono lieto che vi siate ripresa.” Sorridendo alla ragazza il giovane.
Guisgard
31-03-2014, 02.44.53
A quelle parole di Altea ci fu un deciso mormorio che riempì il padiglione.
I cavalieri infatti presero a parlare tra loro.
E accorgendosi dell'aria che tirava, Tyssen scosse il capo.
“Io credo che madonna Altea” disse ai presenti “abbia mosso questa proposta poiché ella giudica gli altri con gli stessi valori che animano il suo cuore. Ma sappiamo benissimo, noi tutti cavalieri qui presenti, che appena terminata la giostra ed assegnata l'arma, non ci sarà più nessun campione deciso a restare per cacciare quel cinghiale.”
“Voi allora cosa proponete?” Gli chiese l'organizzatore della giostra.
“Io dico” rispose Tyssen “che invece di indire la giostra, si deciderà le sorti della spada in base alla caccia al cinghiale. Chi lo ucciderà potrà poi avere la spada come premio.”
“Si, credo che questo cavaliere abbia ragione.” Annuì l'organizzatore del torneo.
Altea
31-03-2014, 18.16.26
Guardai Tyssen senza proferire parola..calma Altea!!continuavo a ripetermi mentalmente.
"Prima di andarmene" dissi osservando Tyssen e gli altri cavalieri "vorrei precisare che i valori che milord Tyssen trova strani, mi sono stati insegnati da mio padre, il quale è imparentato col re del regno di Camelot, e dai miei fratelli i quali attualmente stanno battendosi in Terra Santa..ovviamente per un ideale e non per un premio..ecco..questi per me sono veri cavalieri".
Detto questo me ne andai senza aggiungere altro ma pensando alla reazione di Tyssen, mi aveva bloccata invece di appoggiarmi, e mi aveva promesso fedeltà..tutto questo per ottenere quella arma, perchè mai gli interessava cosi tanto ed era sicuro di vincere pure.
Arrivai in piazza e trovai la gente riunita e pure Older..."Dopo molte discussioni..mi spiace per voi ma hanno deciso la giostra non si farà e si darà il premio a colui che ucciderà il cinghiale...ma vorrei chiedervi di non interrompere questa vivace festa".
Poi mi avvicinai a Older e parlai con lui sottovoce.."Per me è una pazzia..Tyssen dovrà avere sulla coscienza tutti coloro che periranno..io avevo proposto di fare la giostra e il vincitore con la arma vinta avrebbe guidato poi la spedizione contro quella belva..ma sembra non vi siano più i cavalieri di un tempo, a loro non interessa affatto salvarvi da quella bestia ma solo avere l'arma".
Mi incamminai verso la locanda ed entrata chiesi un the caldo con della cannella, lo bevevo tranquillamente e riflettevo...si, sarei andata pure io con loro ma certo non per combattere.
Eilonwy
31-03-2014, 18.47.40
Mi rilassai alle parole di Tisin, il Principe dei Merli. Presi la tisana che mi aveva preparato Fra' Venerabis e resi grazie a lui ancora una volta: “Vi ringrazio, Fra' Venerabis. Scommetto che è squisita come i fagioli di ieri sera!”.
Soffiai e bevvi l’ infuso.
Sapeva di varie erbe: finocchio, camomilla, menta e gelsomino. Domandai, comunque, a che cosa era il decotto al chierico: “Con quali erbe avete preparato questa tisana?....Ci avete messo anche del miele di castagno?...Perché ha un sapore molto dolce. O….forse avete utilizzato lo zucchero di canna?”.
Provai ad indovinare.
Poi, arrivò Lyon con la legna per il focolare. Prontamente il merlo parlò a lui e lasciò a bocca aperta il giovane dei boschi.
“Damigella Eilonwy ha ripreso conoscenza.” Rivolgendosi a lui il merlo.
“Chi ha parlato?” Stupito il giovane.
“Io.” Rispose il merlo.
“Il merlo?” Incredulo Lyon.
“Certo.” Annuì l'uccello.
“Ma i merli non parlano.”
“Io invece parlo” fece il merlo “e non dico mai nulla di scontato.”
“Roba da matti...” scuotendo il capo Lyon.
Risi come non mai a quella scena. Erano così buffi!
“Sto meglio. Grazie amico mio!....Siete stato molto cavalleresco ad intervenire. Ve ne sarò sempre grata!...Ah Jack!...Ma che ci fai con quei bucaneve in mano?” dissi vedendolo arrivare con un mazzo di fiori.
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Osservai il cavaliere che tentava di fare il gradasso come se avessi davanti uno di quei giullari che cercano in tutti i modi di far ridere, senza però riuscirci.
"Suvvia, non dite così.. Vi ho ringraziato quando ce n'è stato bisogno... Se poi voi non sapete comportarvi decentemente non è mica colpa mia..." Dissi, con sufficienza "In questo caso, ad esempio, avete avuto una buona idea, anche se mi chiedo cosa ci possiate guadagnare... Ma, come ho detto, voi siete sempre una sorpresa per me... " sorrisi appena
Mi voltai poi verso l'altro uomo.
"Se avete informazioni su Gioia Antiqua vi saremmo davvero grati se voleste condividerle con noi, c'è in gioco la salvezza del regno.. Naturalmente sapremo ricompensarvi adeguatamente.." Dissi, autoritaria ma gentile.
Guisgard
01-04-2014, 02.05.42
“Madama, io credo in tutta sincerità che quel cavaliere abbia ragione.” Disse Older ad Altea. “Anche io infatti, proprio come lui, penso che una volta terminata la giostra ed assegnata l'arma, nessun cavaliere oltre il vincitore resterà in città per catturare ed uccidere quel dannato cinghiale. Perchè dovrebbero rischiare la vita? Infondo quei cavalieri sono qui solo per avere la spada. Per questo ritengo che le parole di quel cavaliere siano state corrette. Almeno saremo certi che per avere l'arma i cavalieri accetteranno di affrontare il cinghiale.”
Altea poi, terminato di parlare con Older, ritornò alla locanda per bere qualcosa di caldo.
Ma poco dopo la raggiunse Tyssen.
“Permettete, milady?” Prendendo posto al tavolo di lei. “Temo che abbiate frainteso le mie parole al padiglione. Quando infatti parlavo dei vostri valori intendevo che erano pregevoli, ma che pochi altri individui a questo mondo ne sono animati. Infatti per questo ho consigliato di dare la spada in premio a colui che ucciderà il cinghiale.” La fissò negli occhi. “A me però non interessa quella spada. Io ucciderò il cinghiale per voi, milady. Come pegno del mio amore.” E le accarezzò il volto.
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Guisgard
01-04-2014, 02.40.20
Jack se ne stava in piedi, quasi immobile, a pochi passi dal letto in cui si trovava Eilonwy.
Aveva lo sguardo come perso del vuoto, quasi assente.
Non diceva nulla ed il suo volto pareva alieno ad ogni tipo si espressione.
E fissandolo, ad un tratto, la ragazza ebbe un piccolo capogiro.
“Sciocca ragazza...” disse una voce “... posso prendermi i tuoi compagni in un momento e far patire loro le pene dell'Inferno... nessuno può oltraggiare mio figlio e pensare di non dover poi pagare dazio alla mia collera...” era la voce di Isolde.
Quella voce durò un istante e subito dopo Eilonwy tornò in sé.
“Eh...” sorridendole il chierico “... è una ricetta tanto antica, quanto sconosciuta ai più... io ho imparato i suoi ingredienti nel convento dove studiai da novizio... ma sono lieto che vi sia piaciuta e che soprattutto vi abbia dato giovamento.”
Guisgard
01-04-2014, 02.59.17
“Può darsi che possa ambire a guadagnarci qualcosa...” disse Guisgard fissando Clio “... come infatti è accaduto trovandomi nel covo di quei mercenari, quando invece avevo fatto di tutto per togliermeli di torno, o quando la scorsa notte mi sono ritrovato in mezzo a quei fanatici armati fino ai denti...” sorrise sarcastico “... dopotutto da quando sono arrivato in questa città, anzi, da quando mi ci hanno condotto, non ho fatto altro che guadagnarci sempre qualcosa...” scosse il capo chiudendo gli occhi e sempre sul volto quel suo sorriso sprezzante “... si, può darsi che si abbia di me questa impressione, che voglia sempre e comunque guadagnarci... ma dubito che voi possediate qualcosa che io desideri avere davvero, capitano...” si voltò verso Adamo “... vecchio mio, mentre voi fate il vostro dovere di patriota, spiegando a questa gente cosa si nasconde a Gioia Antiqua, io farò quattro passi... ho bisogno di aria pulita... qui comincio a sentirmi oppresso... mi troverai all'uscita...” e si allontanò.
“Ehm...” farfugliò Adamo “... perdonatelo, signora... volevo dire capitano... ha un po' il sangue caldo, ma come cavaliere non ho mai conosciuto nessuno che potesse stargli alla pari... ha un gran cuore e...”
“Si, abbiamo capito che tipo di individuo sia il vostro amico.” Lo interruppe Astin. “Ora però parlateci di Gioia Antiqua.”
“Certo...” annuì Adamo “... ecco... io vi sconsiglio caldamente di andare laggiù, signori...”
“Lascereste dunque morire Sua Maestà?” Domandò Astin.
“Con tutto il rispetto, signori...” rispose Adamo “... con tutto il rispetto, non credo che riuscirete a salvare Sua Maestà... anzi, se posso parlare liberamente, non credo neanche che uscirete vivi dalle mure di quella città...”
“Spiegatevi meglio.” Fissandolo Astin.
“Quella gente odia Afravalone e tutti i suoi abitanti.” Spiegò Adamo. “Un odio atavico, assoluto e solo il Cielo sa perchè poi... io sono stato in quella città e ne sono uscito solo perchè ho nascosto la mia identità... la regina di Gioa Antiqua vive nutrendosi del suo odio per noi... forse Sua Maestà a quest'ora è già stato ucciso... è una trappola... non troverete il re, ma solo la morte...”
“I migliori soldati del regno partiranno col nostro capitano.” Disse Astin.
“Moriranno tutti...” fece Adamo, dopo aver gettato uno sguardo verso gli uomini che Clio aveva scelto per la spedizione.
“Come fate ad esserne così certo?” Domandò il luogotenente di Clio.
“Perchè in quella città” mormorò Adamo “hanno trovato la morte alcuni fra i migliori campioni di Capomazda. E se posso permettermi, signori, nessuno dei vostri uomini vale quei cavalieri partiti dal ducato. I guerrieri di cui dispone la regina di Gioia Antiqua sono tanto temibili, quanto crudeli. Si dice addirittura che non siano nemmeno umani.”
“Non dite sciocchezze ora...” scuotendo il capo Astin.
“Io vi ho detto ciò che c'è in quella città. Ciò che ho visto.” Adamo ai due militari. “Poi non sta a me convincervi se partire o meno.”
“E sia...” mormorò Astin “... vi siamo grati di queste informazioni, sebbene le ritenga in qualche modo alterate dalla superstizione. Comunque sarete ricompensato.”
“Vi ringrazio” accennando un lieve sorriso Adamo “ma non voglio niente. Sono qui perchè Guisgard mi aveva chiesto come favore di raccontarvi di Gioia Antiqua.” Voltandosi verso il cavaliere che se ne stava sdraiato su un muretto di cinta ad aspettarlo. “E se non vi occorre altro, signori, io andrei.” Tornando a fissare prima Astin, poi Clio.
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Eilonwy
01-04-2014, 15.13.51
Ebbi un lieve stordimento a guardare il diafano volto di Jack. Ad un tratto sentì quella terribile frase di Isolde nella mia mente:
“Sciocca ragazza...” disse una voce “... posso prendermi i tuoi compagni in un momento e far patire loro le penedell'Inferno... nessuno può oltraggiare mio figlio e pensare di non dover poi pagare dazio alla mia collera...” era la voce di Isolde.
Mi ripresi da quell’ attimo di intontimento e presi parola con il frate: “Davvero!....Allora posso conoscere questa ricetta se non chiedo troppo. Per favore. Giuro che non la rivelerò a nessuno!”. Parlai come una bambina monella e curiosa.
Poi, decisi mentalmente di rispondere ad Isolde: “Sappiate, Milady, che se io ho oltraggiato e ferito vostro figlio è stato solo per legittima difesa. Infatti, non oso nemmeno immaginare cosa aveva in mente Sir Flees. Comunque, vi chiedo scusa per ciò che ho fatto al vostro prezioso erede. Tuttavia, è stato lui ad essere irrispettoso! Dovreste insegnargli un po’ di buone maniere!.... Rammentate questo, Lady Isolde, se voi farete del male a Coco, ad Aladiah, a Sir Jack Frost, a Messer Lyon e a Sir Tisin, giuro che il Fiore Azzurro ve lo potrete scordare!....Sapete benissimo anche voi che sono l’ unica ad avere accesso ad esso, perciò fate poco la vendicativa e la gradassa con me! Sono stata chiara!....Ora lasciate il corpo di Jack, per favore”.
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COLONNA SONORA:
https://www.youtube.com/watch?v=MpEWyWAXmkk
Guisgard
01-04-2014, 16.20.49
“Questi fiori sono per te.” Disse Jack ad Eilonwy. “Così che tu possa stare subito meglio.”
Il ragazzo ora appariva normale e nessuno sembrava aver notato il suo sguardo vago di poco prima.
Solo Eilonwy.
“E senz'altro” sorridendo Fra' Venerabis “vi darò quella ricetta. Sono vecchio ormai ed è giusto che non vada a perdersi dopo di me.”
“Appena vi sentirete in grado di alzarvi” disse il merlo alla ragazza “consiglierei di riprendere subito il nostro viaggio verso Gioia Antiqua.”
“Perchè volete giungere in quel remoto asilo, amici miei?” Chiese il chierico assumendo un'aria preoccupata.
“E' importante per noi arrivare là.” Rispose il merlo.
“Eh...” scuotendo il capo il chierico “... vi sconsiglio di andarci, figli miei... quella città è in realtà un baluardo, un ostacolo forse insormontabile... eretto dall'odio e dalla debolezza umana per impedire di andare oltre...”
Altea
01-04-2014, 16.41.10
Assaporavo il tè leggermente speziato e pensai alle parole di Older, Tyssen e del comportamento di tutti gli altri cavalieri..non osavo nemmeno pensarci che i valori che mio padre e i miei fratelli avevano appreso e mi avevano insegnato si fossero persi nel nulla..ci doveva essere ancora qualcuno che si batteva per un ideale, per il bene della gente.
Arrivò Tyssen e come sempre si scusò e sentii la sua mano sulla mia guancia, alzai gli occhi guardandolo negli occhi e sorrisi leggermente..."Strano, prima eravate tanto interessato a quella spada e ora dite vi batterete per me...avrei preferito la vostra volontà di vincere fosse stata per difendere della gente inerme da una bestia tremenda..lo sapete..e mi spiace se vi offendo, ma io provo solo una ottima amicizia per Voi e spero saprete esserne felice. Per quanto riguarda quella caccia al cinghiale...sappiate sono intenzionata ad essere presente, anzi vado subito ad iscrivermi e lo faccio solo per il mio ideale, so di non essere la vincitrice e anzi..e se lo fossi donerei l'arma a qualcuno che riterrei degno".
Mi alzai e feci cenno a Tyssen di seguirmi, uscimmo dalla locanda e vidi l'organizzatore della giostra attorniato da alcuni cavalieri..."Scusatemi messere, potreste segnare pure il mio nome tra i partecipanti? Altea McGwyn.." dissi sorridendo con aria di sfida.
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Ascoltai attentamente l'uomo, e attesi la fine del suo discorso per rispondere.
"Grazie, messere... Sì certo, andate pure, così potrò ricordarmi soltanto delle importanti informazioni che ci avete fornito, e fingerò di non aver sentito che avete messo in dubbio il valore dei miei migliori soldati, e avete consigliato di lasciar morire Sua Maestà..." Lo guardai seria, per poi tornare a sorridere "Andate pure, e grazie ancora... E Naturalmente ringraziate anche il vostro amico così permaloso... Ditegli, vi prego, che non era mia intenzione offenderlo..." Guardai per un attimo nella direzione in cui era sparito "Ero solo sorpresa.. Mi ha abituato ad un comportamento molto più altalenante, insomma.. Due buone azioni in un solo giorno..." Sorrisi "Mi sembrava alquanto strano.." Scossi la testa "Ah, ci rinuncio, non capirò mai quel tipo.." Mormorai tra me e me "Arrivederci messere, grazie per le informazioni..." Dissi, sorridendo.
Mi voltai così verso Astin, e restai a fissarlo per un lungo istante, seguendo il filo dei miei pensieri.
Mi destai con un sospiro, e sorrisi al mio luogotenente "Mi ero incantata.." Sorrisi, per poi sospirare di nuovo, perché il piano a cui avevo pensato non mi piaceva per niente "Sto già male al solo pensiero.." Mormorai "Andiamo.." Facendo cenno ad Astin di raggiungermi.
Mi avvicinai ai senatori "Signori, mi rincresce ma la spedizione subirà un ritardo di alcune ore, abbiamo ragione di credere che il rapimento del re non sia altro che una trappola, pare che in quel reame odino la nostra terra e la nostra gente, dunque non possiamo semplicemente bussare alla porta, occorre un piano preciso, ma ce la faremo, non temete.. Non occorre che restiate ad aspettarci.." Mi inchinai "Con permesso..".
Tornai così tra i miei soldati, e spiegai la situazione.
"Questo è quanto.. Dobbiamo trovare uno stratagemma che ci permetta di entrare, e possibilmente uscire vivi da quel reame.. Borel.." Chiamai, voltandomi verso di lui "Abbiamo bisogno di te, possiamo fingerci originari della tua città? Il viaggio sarà lungo, potresti insegnarci i modi di dire, le espressioni comuni? Potremmo essere, non so... Mercanti.. Armaioli però, io non saprei distinguere due stoffe diverse..." Poi un'idea mi balenò nella mente "Un momento.. E se fossimo mercenari, una compagnia di ventura? A quel punto nessuno ci chiederebbe di dove siamo... Mercenari rifiutati dal regno di Afravalone, che ha preferito assoldare i Gufi Scarlatti... Abbiamo giurato vendetta al senato per questo affronto... Insomma, il nemico del mio nemico è mio amico, non si dice così?" Sorrisi "Sì, mi piace... Almeno non dovremmo fingere di essere quello che non siamo... Combattere ci riesce discretamente bene mi pare... E io potrò continuare ad indossare i calzoni.." Risi appena "Cosa ne dite? Certo, dovremo dimenticare i gradi, lasciare a casa l'uniforme e quant'altro.." Mi fermai un attimo "Eh, però io non me ne posso andare in giro col mio nome... Certo non sarò l'unica donna in grado di combattere, quindi posso tranquillamente essere un mercenario, ma se mi chiamassi come il capitano della guardia reale di Afravalone, sarebbe molto sospetto... Quindi ci vuole un nome, un soprannome.. Gufo Scarlatto non si sarà chiamato così da bambino immagno, ma a nessuno è mai importato... Ah, si accettano suggerimenti... Non sono brava in queste cose.. E naturalmente servirà un nome per la nostra compagnia..." Li guardai uno ad uno "Allora, che ne pensate? Se l'idea vi piace ci rivediamo qui a mezzogiorno, ci cambiamo i vestiti, raddoppiamo le razioni di vino, liberiamo i cavalli dai colori di Afravalone e ce ne andiamo.. Voglio vedere il peggio di voi... Io direi che per mezzogiorno dovremmo farcela..".
Eilonwy
01-04-2014, 21.03.31
Presi il mazzo di bucaneve dalle mani di Jack.
Li ammirai e li annusai: “Che belli e che ottimo profumo!....Grazie Jack. Sei un vero tesoro!” dissi ringraziandolo.
Mi volsi verso il chierico e con allegria esclamai: “Che bello!....Ve ne sono grata, Fra' Venerabis. Io adoro le ricette d’ erboristeria e medicina!....Da piccola leggevo, oltre che le favole, le agiografie e i miti classici, le ricette di Caterina Sforza e alcune dell’ Abbazia di Montecassino. In ogni caso, caro frate, dobbiamo assolutamente arrivare a Gioia Antiqua. Anche se fosse peggio della infernale e dantesca città di Dite, è nostro dovere giungerci per poter avere informazioni sul mistico Fiore Azzurro della Tylesia”.
“Ripartiremo subito!” sentenziai alzandomi.
Mi avvicinai al mio amico dei boschi: “Vi prego, Messer Lyon, venite con noi!....A tutti noi….a me…..farebbe molto piacere avervi accanto. Portate pure il vostro amico che abita con voi. Più siamo e meglio è!” gli feci gli occhi da cerbiatta e proseguì “Allora, cosa ne pensate?”.
Tornai a parlare con il religioso: “Comunque, prima di partire, vorrei fare una cosa per la vostra bontà d’ animo e la vostra ospitalità. Non so se funzionerà! Ma tentar non nuoce!”.
Lo feci sedere sul letto e gli dissi di chiudere le palpebre.
Dalla tasca dei pantaloni tirai fuori una boccetta con un liquido curativo, il quale era stato preparato dalle esperte e miracolose mani del cherubino Aladiah.
Il tonico terapeutico era stato preparato distillando e lavorando: salvia, basilico, rosmarino, garofano, menta, noce moscata, sambuco, rose bianche e rosse, incenso, mirra, anice, polvere di corno di unicorno e polvere di Araba Fenice. La poltiglia veniva bollita in acqua santa. In questo modo si creava un’ infuso che curava ogni tipo di male. Tuttavia, solo gli angeli potevano preparare questo fluido e renderlo miracoloso.
http://previewcf.turbosquid.com/Preview/2010/12/03__00_20_00/2.jpgeac51832-5150-4c00-9698-08ca258515b0Larger.jpg
Misi il liquido sulle palpebre di Fra' Venerabis e recitai per 3 volte “Angele Dei”:
Angele Dei, qui custos es mei,
me tibi commìssum pietàte supèrna
illùmina, custodi, rege et guberna.
Amen
Guisgard
02-04-2014, 01.53.38
Tyssen restò sorpreso dalle parole di Altea.
Tuttavia la seguì senza battere ciglio.
Giunti presso gli organizzatori della giostra, la bella avventuriera chiese di iscriversi alla caccia al cinghiale.
“Ma...” disse stupito uno degli organizzatori “... voi siete una donna... come pensate di poter gareggiare con questi cavalieri? Inoltre è già troppo pericoloso affrontare quel cinghiale per loro, figuriamoci per voi!”
“Invece vi sbagliate.” Rivolgendosi Tyssen all'organizzatore. “Lady Altea è abilissima con le armi. Io stesso la reputo molto più in gamba di tanti altri uomini. E anzi, pubblicamente, voglio sfidarla...” la fissò sorridente “... milady... vi sfido a chi catturerà prima quel cinghiale... chi perderà fra noi pagherà poi pegno all'altro... e se sarò io a vincere avrò la vostra mano... in caso di una vostra vittoria, invece, sarete voi a chiedere a me qualcosa in cambio... accettate?”
“Si, accettate!” Esclamò qualcuno tra la folla.
“Si, un bel matrimonio!” Qualcun altro tra i presenti. “Che cavaliere romantico!”
Guisgard
02-04-2014, 02.30.14
Incredibilmente quel liquido guarì gli occhi del vecchio chierico.
Egli infatti, quasi incredulo, nel riavere di nuovo il dono della luce, pianse ininterrottamente e poi abbracciò Eilonwy più volte, ringraziandola e benedicendola.
Quell'ampolla era stata un dono di Aladiah per Eilonwy, da usarsi in caso di emergenza.
Era infatti una pozione risanatrice.
Ora però, avendola usata tutta, la ragazza non poteva più contare su quella pozione per il prosieguo del suo viaggio.
“Bene, direi di ripartire ora.” Disse il merlo.
“Milady...” avvicinandosi Lyon ad Eilonwy “... verrei volentieri con voi, ma non posso... non posso infatti abbandonare il mio amico... egli purtroppo non può lasciare questa foresta a causa di una terribile maledizione imposta su di lui da una malvagia strega...”
Guisgard
02-04-2014, 02.49.14
Dopo quelle parole di Clio, la compagnia si separò.
La ragazza, in attesa della partenza, fu convocata privatamente dal senatore Gheorgis.
“Milady...” disse l'uomo “... vi ho fatta chiamare privatamente perchè nessuno deve conoscere il motivo di questo nostro incontro... voglio che alla vostra spedizione aggiungiate un altro posto... un mio fidato... qualcuno che potrà raccogliere informazioni su quella città e sul suo governo... è chiaro che Gioia Antiqua sia ostile verso il nostro regno ed io voglio sapere tutto sui loro usi, costumi e naturalmente sulla loro potenza militare... ho già dato ordine al mio fedele di prepararsi alla partenza... spero che ciò non vi scombussoli i piani, capitano... il regno ve ne sarà grato...”
Gli uomini scelti dal capitano, intanto, eccitati da quel possibile stratagemma, decisero di discuterne nel modo a loro più usuale, ossia davanti ad un bicchiere di vino.
Raggiunsero così una locanda e si fecero servire il miglior vino possibile.
“L'idea dei mercenari non è male...” disse Borel agli altri “... tuttavia bisogna essere preparati e non commettere errori... i maggiori regni, bene o male, hanno comunque avuto rapporti con qualche compagnia mercenaria e anche a Gioia Antiqua sapranno di certo riconoscere un soldato di ventura quando ne vedono uno...”
“Ben detto...” annuì Scotir “... e poi, anche se il nostro trucco funzionasse, dobbiamo avere in mente un piano sicuro una volta dentro quella città... non avremo molto tempo per far uscire il re da quelle mura...”
“Io potrei sedurre la regina” ridendo Ertosis “così da convincerla a rilasciare il re.”
Vortex lo fissò con uno sguardo cupo.
“Stavo solo scherzando, amico mio!” Esclamò Ertosis.
“Bisogna scegliere con attenzione il nome con cui chiamarci...” intervenne Porturos “... un nome adatto a dei mercenari... dobbiamo trovarne uno credibile...”
“Due barattoli di quelli...” disse qualcuno al bancone.
“Fagioli, messere?” Chiese il locandiere.
“Si, quelli...” indicò Guisgard “... sono in partenza, dunque sistematemeli in una borsa con una bottiglia di vino dolce, del pane e qualche salsiccia... sono fresche quelle?”
“Appena fatte, messere.” Sorridendo il locandiere. “Ecco, vi preparo il tutto.”
“Ottimo.” Annuì Guisgard, per poi voltarsi verso il tavolo degli uomini di Clio. “Qualsiasi nome inventerete non vi servirà...”
“Voi chi siete?” Fissandolo Borel.
“Ma io vi ho già visto...” mormorò Scotir “... eravate prima davanti al palazzo... parlavate col capitano Clio.”
“Si, diciamo che sono un suo buon amico...” con un sorriso ironico Guisgard.
“Cosa dicevate riguardo al nome da trovare?” Chiese Borel.
“Che a Gioia Antiqua non saranno degli idioti, immagino” mormorò il cavaliere “e che non lasceranno di certo entrare in città dei miserabili soldati di ventura senza reputazione e fama.”
“Dunque ci state dicendo che bisogna trovare un nome conosciuto?” Guardandolo Motrus.
“Si, intendevo qualcosa di simile.” Ridendo appena Guisgard.
“Sembrate esperto in questo genere di faccende.” Osservò Trastis.
“Diciamo che ho conosciuto molti individui e visto diversi posti.” Rispose il cavaliere. “Dunque un po' so come gira il mondo.”
“E voi cosa proponete?” Chiese Borel.
“Io?” Stupito Guisgard. “Cosa centro io?”
“Vi stiamo chiedendo un consiglio, tutto qui.” Rispose Borel.
“Beh...” fece il cavaliere “... io adotterei l'unico nome che conosco... quello dei Gufi Scarlatti...”
“Ma nessuno ci cascherà mai!” Esclamò Ertosis.
“I Gufi non sono mai stati a Gioia Antiqua...” spiegò Guisgard “... lo so per certo. Dunque al massimo laggiù sarà arrivata la loro fama e non la descrizione del loro aspetto. E comunque, come piano, non credo sia più assurdo di quello in cui si tenterà di sedurre la regina di quella città.” Aggiunse sarcastico.
“Ah, è un piano completamente improponibile!” Sbottò Ertosis.
“Aspetta...” lo zittì Borel “... invece credo che possa aver ragione... ma come fate a sapere che i Gufi non sono mai stati a Gioia Antiqua? Chi vi ha fornito questa informazione?”
“Gufo Scarlatto in persona.” Rivelò il cavaliere.
“Come sarebbe a dire?” Stupito Borel.
“Quel che ho detto.” Ridendo Guisgard. “Sono amico anche di Gufo, non solo del vostro capitano.”
“Siete in partenza vedo...” mormorò Scortir.
“Si, lo sono.” Guardandolo Guisgard.
“E dove siete diretto?” Chiese Scotir.
“Verso Nord.”
“La nostra stessa direzione.”
“Si, ma Gioia Antiqua non è tra i miei itinerari.” Sentenziò il cavaliere col suo solito sorriso irriverente.
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Eilonwy
02-04-2014, 03.10.03
Strinsi il piangente religioso tra le mie braccia. Lo abbracciai come si abbraccia un padre o un nonno.
Il mio cuore era lieto di aver fatto un buona e pia azione.
Ormai eravamo pronti a partire per Gioia Antiqua. Verso l’ ignoto e l’avventura!
Mi si accostò Messer Lyon, il quale mi spiegò che non poteva lasciare quel luogo a causa di una stregoneria caduta sul suo amico.
“Mi spiace per il vostro amico, Messere. Non ditemi che è stata la Strega Nera Isolde a fargli questo!....Se non fosse stata lei, prendete questi tre corni di unicorno. Essi sono in grado di creare varie pozioni. Spero per il vostro amico che l’ incantesimo non sia molto potente!...Vi prego anche di prendervi cura di questo frate come se fosse vostro padre!” affermai al ragazzo delle selve.
Tirai fuori dalla Sacca Rimpicciolente i tre alicorni e glieli detti. Lo guardai in quei suoi occhi grigi e gli spettinai amichevolmente i capelli castani.
In seguito, detti 300 Taddei d’ Oro sia a Lyon che al chierico oramai guarito.
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(MESSER LYON)
Guisgard
02-04-2014, 03.57.39
Lyon chinò lo sguardo a quelle parole di Eilonwy.
“Si, è proprio lei la strega...” disse “... la malvagia Isolde... è stata lei ad imporre sul mio amico quella terribile maledizione... per questo non volevo farvi cacciare nella foresta... l'incanto di quella strega ha trasformato il mio amico in un animale... ogni notte muta se stesso in una bestia diversa... ed io non so mai in cosa ogni volta è stato trasformato...”
elisabeth
02-04-2014, 09.31.52
Il rinnovo della promessa nunziale
....tra me e Daizer......questo non era messo nel conto...certo,come tante altre cose....ma questa era importante.....Elly smise di tremare e cominciai io....non avevo il coraggio di guardare Daizer in volto....." sono onorata come sposa di poter rinnovare le mie promesse davanti a Dio....perché credo nella famiglia e Nell"uomo che ho accanto.....ma chiedo a voi Don Auster....dopo tutto questo quale sarà la vostra certezza.....ognuno di noi se in mala fede può riprendere la sua strada.....non credo che vogliate assistere alla nostra unione in camera da letto......" volevo solo sfidarlo......anche se aveva la calma di chi amava prendere i suoi tempi e le sue vittime senza rendere conto a nessuno......per quanto riguardava Isolde......l'avrei strangolata con le mie stesse mani......
Eilonwy
02-04-2014, 12.09.27
“Un motivo in più per scappare!....Portate il vostro amico e venite con noi. Non ha senso rimanere qui! Ormai la gente del posto potrebbe sospettare di voi e del vostro compare. Forse, i villici del luogo stanno pensando di dargli……di dargli la caccia!” sostenni.
Lo guardai con aria seria e continuai: “ Date retta a me….venite entrambi a Gioia Antiqua. Non ho paura delle fiere e anche io sono stata maledetta!....Non da Isolde……ma comunque ha detto che se gli consegnerò il Fiore Azzurro libererà me e il Principe-Merlo Tisin dall’ incantamento. E poi, io ho dei poteri legati al mio maleficio, che mi possono servire per difendermi durante la metamorfosi del vostro amico!”.
Detto questo gli mostrai i miei poteri.
In quell’ angolo remoto e nascosto dalla foresta ricreai un nuovo inverno in primavera.
“Ghiaccio!” dissi ad alta voce.
Le gocce di rugiada e l’ acqua del terreno e del pozzo si congelò.
“Bufera di neve!” gridai e un vento forte con candidi e delicati fiocchi di neve soffiò alle mie parole. Tutto in quel luogo divenne bianco.
“Aurore Boreali!” e al mio ordine in cielo si formarono delle coloratissime aurore polari.
“Nebbia di aurore boreali!” sentenziai piena di entusiasmo. Si creò una fitta e fredda nebbia colorata.
COLONNA SONORA:
http://www.youtube.com/watch?v=Hf_aB_mRiO0
Ascoltai attentamente Gheorghis, vagamente seccata.
"Non vi fidate di noi, senatore?" Dissi, diretta come sempre, guardandolo negli occhi "Non vi fidate di me?" Specificai.
"Volete accodarci una spia come mi avete chiesto di fare con i mercenari?"
Pensai a Nikas, che era scomparso da quel giorno, non avevo più avuto sue notizie, mi chiedi per l'ennesima volta che fine avesse fatto.
"Naturalmente non mi permetto di contestare la vostra scelta, spero soltanto che sappia badare a se stesso, non posso garantire la sua sicurezza... Ditegli che partiremo a Mezzogiorno, e saremo in incognito.. Ci Fingeremo una compagnia di ventura, quindi gli serviranno abiti adatti.." Lo guardai per un lungo istante "Ora, se permettete, ho ancora molte cose da sistemare prima della partenza...".
Dovevo assolutamente andare al palazzo di mio padre, un'idea si era fatta strada nella mia mente, dovevo capire se era fattibile.
Altea
02-04-2014, 15.30.22
A quella proposta di Tyssen non sapevo se ridere o arrabbiarmi ma creò lo scompiglio tra la gente.."Un momento..fermate questa allegria immotivata" esclamai fermamente guardando poi Tyssen "io sono lusingata e da anni per questa vostra proposta milord Tyssen, ma volete un matrimonio senza Amore? Potrei accettare la vostra sfida..in fondo ho sempre vinto le sfide che, solitamente, ci lanciamo ma un matrimonio è una cosa seria...qualcuno di voi ha detto è un cavaliere romantico" e guardai tra la folla che si era ammutolita "ed è vero, ma penso capiate io sono ancora alla ricerca del Vero Amore e per milord Tyssen provo solo una forte e sana amicizia".
Detto questo mi rivolsi all'organizzatore della giostra.."Non pretendo di vincere ma voglio vedere questa bestia, purtroppo mi sono imbattuta in una stregoneria della strega Isolde...e io penso questo cinghiale sia frutto di una sua magia, gentilmente scrivete il mio nome ora."
Guisgard
02-04-2014, 17.36.27
Lyon restò colpito dai poteri mostrati da Eilonwy.
“E questo e niente.” Disse Jack ridendo.
“Apprezzo il vostro invito, damigella, ma vi è un problema...” spiegò Lyon alla ragazza “... per colpa di quella maledizione il mio amico, che ha nome Ozy, è fuggito chissà dove, per nascondersi ed evitare di poter far del male agli altri. Dunque in questo momento non so dove sia.”
Guisgard
02-04-2014, 17.39.48
Don Auster sorrise a quelle parole di Elisabeth.
“Signora, vedervi rinnovare davanti a Dio i vostri giuramenti nuziali” disse calmo “sarà una prova più che certa della vostra buona fede. Nessuno infatti giurerebbe il falso davanti a Dio, in presenza di un rappresentante del Santo Uffizio. Questo significherebbe una condanna certa. E naturalmente qui nessuno dubita di voi due.”
Daizer allora si voltò a fissare Elisabeth.
Guisgard
02-04-2014, 17.44.08
L'organizzatore iscrisse il nome di Altea fra i partecipanti alla caccia.
“Io accetto ugualmente.” Disse Tyssen. “Vi amo troppo e voglio siate mia moglie. Magari col tempo riuscirò a farmi amare da voi.”
Ormai tutto era pronto per cominciare la caccia a quel cinghiale.
Tutti i cavalieri partecipanti fecero preparare le loro armi ed i loro cavalli dagli scudieri e la città fu attraversata da un vivo fermento per quell'attesa.
“Saremo una squadra, vero, milady?” Chiese Tyssen ad Altea. “Avendovi con me mi sentirò più tranquillo. E' comunque un'impresa pericolosa.”
Guisgard
02-04-2014, 17.50.18
“Non si tratta di questo.” Disse Gheorgis a Clio. “La fiducia che nutro in voi è sempre la stessa e sapete bene che mai ho dubitato del vostro valore. Tuttavia in quella città i pericoli saranno molti e bisognerà studiare ogni cosa di quella gente, proprio per tenere al sicuro il nostro reame. Voi siete esperta di questioni militari, mentre il mio uomo è un diplomatico ed un profondo conoscitore delle culture straniere. Vedrete che non vi darà noie. Anzi, confido che potrà esservi utile. Fatelo come favore personale alla mia persona. Ed io non lo dimenticherò.”
Poi, salutato il senatore, la ragazza tornò al palazzo di suo padre.
Qui trovò l'ex ufficiale seduto nel suo giardino, intento a conversare con alcuni suoi vecchi amici.
“Che sorpresa, Clio!” Esclamò nel vedere arrivare sua figlia. “Cosa ti porta qui oggi? Pensavo fossi impegnata con i preparativi per la tua partenza.”
Altea
02-04-2014, 18.08.06
Sorrisi leggermente a quelle parole di Tyssen.."Si..dobbiamo stare uniti..è una impresa troppo pericolosa e dobbiamo giocare pure di astuzia".
Guisgard
02-04-2014, 18.13.00
Tyssen annuì a quelle parole di Altea.
“E' vero.” Disse sorridendo.
Ma proprio in quel momento si udirono delle grida giungere dalla strada.
Tutti si voltarono in quella direzione e videro una donna correre verso la folla.
“Aiutatemi!” Urlava disperata. “Aiutatemi, in Nome del Cielo!”
Li raggiunse e cadde davanti a loro in lacrime.
“I miei bambini!” Strappandosi le vesti. “I miei bambini!”
“Cosa è accaduto ai vostri figli?” Chiese uno degli organizzatori.
“Sono andati a giocare e non sono più tornati!” Gridando la donna. “Sono del bosco, lo sento! E la bestia li ucciderà!”
Altea
02-04-2014, 19.23.30
La donna era disperata...certo qualsiasi mamma lo sarebbe stato.
Mi avvicinai a lei e cercai di rassicurarla..."Vedrete..troveremo i vostri bambini..state tranquilla".
Mi rivolsi alla gente e ai cavalieri.."Mi sembra ora non è il momento di pensare a quella arma..anzi se fosse per me chiederei di darcela..per il bene di quei bambini...sono indifesi e potrebbe succedere il peggio..dobbiamo andare subito".
Older si avvicinò a me e mi portò il cavallo forte e robusto..Cruz..che presi nel maniero di Elvet..."Se nessuno vorrà venire....zio caro...dovrò chiedere aiuto al pastore e andare io stessa a cercare di riprenderli".
Eilonwy
02-04-2014, 19.51.38
Lyon mi spiegò che il suo amico Ozy si era dato alla fuga per non nuocere più gli abitanti del borgo.
Questo era un vero e proprio guaio!
"Mi spiace, Messere!.....Allora questo è un addio!?!.... Pregherò per voi e il vostro amico. Adesso devo proprio andare!....Volentieri vi aiuterei, ma Gioia Antiqua mi aspetta e ho già perso molto tempo. Cercate di ritrovare e proteggere Messer Ozy e questo chierico!...Addio!" gli dissi salutandolo ed abbracciandolo.
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Montai su Dante insieme a Jack e Tisin mi si appoggiò sulla spalla destra.
Lasciammo quel remoto luogo e proseguimmo verso la città di Gioiosa Azzurra.
Abbracciai mio padre e gli spiegai la nuova situazione.
"Vi saluto di nuovo, dunque... E mi rincresce di dovervi informare che dovrò lasciare qui la vostra spada... Ha lo stemma di famiglia, e non posso rischiare di essere scoperta.. Ne prenderò una anonima nella nostra collezione.." Lo abbracciai un'ultima volta e mi avviai verso i miei appartamenti.
Giunta davanti alla porta di quella che un tempo era stata la camera di mia madre, esitai per un momento. Poi, decisi di entrare.
Dovevo prenderlo.
Aprii un mobiletto e presi una boccettina preziosa.
Non avevo tempo di stare a riflettere.
All'interno c'era una potente tintura che mia madre aveva fatto arrivare dall'Oriente quando iniziò a vedere fili bianchi tra i suoi capelli neri.
Era il suo segreto.
Ora, poteva essermi utile.
Raggiunsi così la mia stanza, e scelsi gli abiti che avrei indossato. Non li avevo mai voluti perché mi sembravano troppo eccentrici. Ora, però, erano perfetti.
Iniziai così a prepararmi. Mi ci volle un po', ma alla fine stentavo a riconoscermi nell'immagine riflessa nello specchio.
Ma se tutto quello poteva salvare il regno, meglio così. Non dovevo nemmeno pensarci due volte. Mi chiesi cosa avrebbero pensato i miei ragazzi.
Non era ancora mezzogiorno, lasciai la casa di mio padre per raggiungere la locanda dove sapevo che avrei trovato i miei uomini.
Entrai, li raggiunsi di soppiatto, e rubai il boccale ad uno di loro, per poi sedermi tra Vortex e Borel.
"Allora, signori.. Avete pensato ad un nome per la nostra compagnia?" Bevvi un sorso, per poi restituire il boccale al proprietario "Per la vostra gioia abbiamo un diplomatico a carico, ordini di Gheorgis... Sostiene che ci sarà utile, me lo auguro per lui.." Sorrisi "E' tutto pronto per il resto? Possiamo partire o devo ordinare pure io?".
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Guisgard
03-04-2014, 02.00.29
Tutta quella situazione, unita alle parole di Altea, contribuì a far nascere un vivace mormorio tra i cavalieri.
“Avanti...” disse infine uno di quelli “... avete sentito, no? Dei bambini si sono perduti nel bosco. Cosa stiamo aspettando? Andiamo a cercarli!”
“Si!” Esclamò un altro cavaliere. “E magari, se saremo fortunati, scoveremo quel dannato cinghiale!”
“Un momento...” prendendo la parola un altro dei contendenti “... il bosco è grande e aggirarsi in quel luogo non è la cosa più semplice... infondo è pur sempre la tana di quel cinghiale ed addentrarsi senza un piano potrebbe essere pericoloso... direi allora di organizzarci e valutare tutto con calma... dopotutto siamo qui per conquistare la spada e non certo per farci massacrare da un cinghiale.”
E molti furono d'accordo con quelle parole.
Intanto la madre di quei bambini, temendo di essere abbandonata al suo destino, gridò ancora di più, fino quasi a perdere i sensi.
Ma davanti alla determinazione di Altea, Tyssen fu l'unico a farsi avanti.
“Si era detto di essere una squadra, no?” Fissando l'avventuriera. “Dunque verrò io con voi a cercare quei bambini.”
Prese il suo cavallo e pochi istanti dopo si diresse verso il bosco insieme ad Altea.
I due galopparono fino a raggiungere una radura piccola ed irregolare, dove Tyssen, scendendo da cavallo, cominciò ad esaminare il terreno in cerca di tracce.
“Guardate qui, milady...” mostrando ad Altea qualcosa raccolto a terra “... una bambola... ed è sporca di sangue...”
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Guisgard
03-04-2014, 02.18.54
Un viaggio, come una storia, offre sempre la possibilità di vivere avventure.
Talvolta con l'intendo di aiutare qualcuno in difficoltà, altre volte per la fama personale ed altre volta ancora si affronta l'avventura quasi per caso.
Ma il viaggio di Eilonwy e dei suoi compagni verso la misteriosa Gioia Antiqua aveva spinto i nostri avventurieri ad abbandonare il giovane Lyon ed il suo amico all'incanto imposto loro dalla malvagia e potente Isolde.
Così, la compagnia riprese il cammino verso la sua meta.
“Certo che mi faceva davvero pena quel povero Lyon...” disse durante il tragitto Jack “... spero per lui e per il suo amico che risolvano quel gran guaio...”
“Un giorno forse” mormorò il merlo “qualcuno ucciderà quella terribile strega, mettendo così fine a tutti i suoi oscuri incantamenti. Anche se” aggiunse “reputo molto improbabile questa ipotesi che invece definirei alquanto remota.”
“E' così potente quella strega?” Chiese Jack.
“Ho conosciuto molti valenti cavalieri” rispose il merlo “ma, ahimè, nessuno in grado di affrontarla e vincerla.” Guardò poi la strada. “Tornando al nostro viaggio... ora che ci penso la bussola l'aveva messer Flees... dunque non potremo più utilizzarla per trovare la strada...”
“Ci affideremo al nostro istinto!” Esclamò Jack ridendo.
E proprio in quel momento si accorsero che il sentiero di divideva in più direzioni, con un cartello di legno a pochi passi da loro.
E sul cartello vi erano le seguenti indicazioni:
Tylesia (diritto)
Alvignan (sinistra)
Oczanum (destra)
Guisgard
03-04-2014, 03.06.50
Clio raggiunse i suoi compagni presso la locanda, sedendosi subito al loro tavolo.
E nel vederla così, con i capelli tinti, restarono alquanto sorpresi.
“Capitano...” disse meravigliato Borel “... siete proprio voi? Per poco non vi riconoscevo!”
“Già...” fece Ertosis “... ed io stavo quasi per farvi delle avance!” Sorridendo.
“A cosa si deve questo improvviso cambiamento, capitano?” Fissandola Vortex.
“Entrando parlavate di un diplomatico...” sorseggiando il suo vino Porturos “... di chi si tratta? E perchè diavolo dobbiamo portarcelo dietro?”
“Già, l'idea non mi piace per niente...” scuotendo il capo Vortex “... invece di semplificarci le cose, temo che questo finirà per complicarcele ancora di più...”
“A proposito di semplificare o complicare...” mormorò Borel “... chiedevate del nome da usare per la nostra compagnia di mercenari... beh, ne stavamo discutendo fra noi quando siete arrivata... e si era pensato di prendere in prestito quello dei Gufi Scarlatti...”
“Idea che ci è stata suggerita da quel tipo...” disse Vortex indicando Guisgard che in quel momento stava uscendo dalla locanda “... quello che sta lasciando la locanda e che voi forse conoscete già, capitano... beh, devo dire che la sua idea non mi dispiace affatto...”
“Si, anche io credo sia una cosa fattibile.” Annuì Borel.
“A me invece” intervenne Ertosis “quel tipo non mi piace affatto. Si da troppe arie!”
Intanto, in uno dei meandri del Palazzo Reale, dove nessuno poteva accedere, due figure discutevano fra loro circa le sorti del regno e gli esiti della spedizione che avrebbe portato Clio ed i suoi compagni nella misteriosa Gioia Antiqua.
“Ormai ci siamo...” disse la figura incappucciata “... la spedizione lascerà a breve la capitale...”
“Volete che siano uccisi appena lasciata la città, maestro?” Chiese la donna.
“No...” mormorò la figura incappucciata “... volgeremo il tutto a nostro favore...”
“Ritenete che possano arrivare davvero a Gioia Antiqua, maestro?”
“Il difficile” spiegò la figura “non è arrivarci, ma uscirne vivi... ed a me importa che vi arrivino... e una volta là ho già ideato cosa fare...”
“Volete che raccolga informazioni sui membri della spedizione, maestro?”
“No, non è importante...” rispose la misteriosa figura “... li controlleremo per tutto il tragitto...” rise appena “... poveri sciocchi... non sanno che nulla accade senza che io lo sappia...” fissò la donna davanti a lui “... noi apparteniamo ad una rara razza di individui capaci di pensare... e quando noi pensiamo i nostri nemici sono poi impotenti...” alzò appena il capo, tanto da mostrare il suo volto da sotto quel cappuccio.
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Altea
03-04-2014, 15.56.51
I cavalieri non avevano intenzione di salvare quei bimbi, la madre quasi svenne per la tensione e chiesi di aiutare quella povera donna.
Tyssen, a mia sorpresa, si rese volontario a venire con me e cercare i bambini...presi il cavallo e chiesi di procurarmi pure arco e frecce.
Subito seguii Tyssen in una veloce corsa che ci fece giungere in una radura....vi era un silenzio surreale e si ruppe con la voce del cavaliere.
Mi avvicinai a Tyssen, egli teneva in mano una bambola macchiata di sangue e la osservai attentamente..."Non vorrei fosse dei bimbi..speriamo non sia successo nulla" osservai il terreno e vidi delle orme e alcune tracce di sangue..."Guardate Tyssen..seguiamo quelle tracce, ma non vicini..se la belva dovesse uscire ci aggreddirebbe entrambi, seguiamole separati, in modo in caso di attacco uno dei due possa intervenire".
Sospirai cercando di rimanere lucida...estrassi la spada e baciai la Croce di rubino sull'elsa..."Signore..aiutaci" e feci cenno a Tyssen di proseguire e seguendo le orme ci inoltrammo in dei cespugli.
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Scoppiai a ridere a quelle parole di Ertosis, per poi scuotere la testa.
"Eh, me la sono giocata davvero male.. Mi sono persa l'opportunità di vedere la tua faccia dopo un no! Dev'essere esilarante.. Comunque, ho pensato che fosse una buona idea, il messo di Gioia Antiqua mi ha visto, dopotutto... Già è strano vedere una donna in uniforme, se dovesse vedermi arrivare, magari gli verrebbe un sospetto... Invece così ci sono meno possibilità che mi riconosca.. Lui o chiunque altro... Quanto al diplomatico, beh.. Evidentemente siamo troppo rozzi per capire la democrazia secondo il senatore... Io comunque sono stata chiara, non posso pensare a lui, se si sa difendere, bene.. Altrimenti avrà vita breve.. Speriamo che possa davvero esserci utile e non sia un peso!".
Ascoltai poi la proposta di chiamarci Gufi Scarlatti.
"Sí, potrebbe funzionare... Sono stati banditi dal regno, dopotutto! Solo che, come sapete che non sono mai stati a Gioia Antiqua? Ve l'ha detto Guisgard? Beh, certo lui li conosce bene.." Guardando verso la porta.
Sorrisi ad Ertosis "Senti chi parla, secondo me potreste diventare ottimi amici.. È lui che ha portato le ragazze in caserma, ieri mattina facendomi imbestialire... Ma mi ha anche salvato la pelle un paio di volte... Chi lo capisce è bravo.." Sorrisi, osservando i miei soldati "Bene, mi piace questo piano.. Mi sembra molto rischioso, certo, ma ha un suo perché... Però adesso dovete smetterla di chiamarmi capitano, so che ci avete messo tanto ad abituarvi, ma non solo siamo tra di noi, siamo anche in incognito... Siamo mercenari non soldati..
Eilonwy
03-04-2014, 18.24.26
Mi dispiacque come non mai abbandonare Messer Lyon e Messer Ozy.
Mi sentivo così in colpa!
Isolde l’ avrebbe, prima o poi, pagata cara di tutte le sue crudeltà e i suoi terribili malefici.
“Già…..caro amico mio!....Ci vorrebbe un cavaliere veramente in gamba per sconfiggere Isolde. Cosa darei per ucciderla io stessa!....Quella fattucchiera sì che dovrebbe finire al rogo, al contrario di tutte quelle pulzelle, donne e streghe bianche innocenti che l’ Inquisizione brucia ogni giorno per diletto!....Ma come avete detto voi, nessuno ci è mai riuscito. Ci vorrebbe un uomo……e perché no anche una donna, che fosse forte e potente quanto Isolde e……e la scaraventasse all’ Inferno come fece l’ Arcangelo Michele con Lucifero” risposi al merlo Tisin.
“Tornando al nostro viaggio... ora che ci penso la bussola l'aveva messer Flees... dunque non potremo più utilizzarla per trovare la strada...”
“Ci affideremo al nostro istinto!” Esclamò Jack ridendo.
Risi candidamente e scossi la testa.
Mi ripresi dalla risata, tirai fuori dalla tasca la soprannaturale bussola e li rassicurai: “Guardate cosa ho qui!....La nostra famigerata e magica bussola!....L’ ho presa dalla tasca di Sir Flees quando mi ha baciata e l’ ho sostituita con quella mia normale. Scommetto che manco si è accorto dello scambio!”.
Giungemmo ad un trivio e a quel punto consultai la prodigiosa bussola.
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elisabeth
03-04-2014, 18.39.53
Don Auster.....gelido come la coltre di neve che ricopre la povera gente.....gelido come il vento che soffia dal nord......ma io..io in che posizione ero.....ero nella mesogna più grande, e non sapevo come uscirne...ricordai per un attimo come avevo conosciuto Daizer......come c'eravamo presi i cavalli.......e perchè lo avevo pagato...doveva accompagnarci soltanto nel bosco e aveva fatto più del suo dovere.....quella storia non lo toccava ...... e il suo silenzio me lo confermava.......era lì che mi guardava.....forse ero stata poco donna, nel senso in cui si potesse conoscere lo sguardo di un uomo......." Don Auster.....credete ciò che più vi aggrada......il matrimonio e' uno.....ed e' stato ufficiato.....e penso che mio marito la pensi come me....se pensa il contrario come una moglie devota seguirò ogni sua decisione....."......
Guisgard
04-04-2014, 01.39.33
“Andiamo, il matrimonio è un Sacramento che va rinnovato, poiché simboleggia l'Amore perpetuo che nasce ogni volta, ogni nuovo giorno e per tutta la vita.” Disse Don Auster ad Elisabeth. “E poi” aggiunse l'inquisitore “se non si afferma il falso, non vi è nulla di male a ribadire ciò che si è giurato già una volta.”
“Ah, facciamola finita!” Esclamò Daizer, prendendo poi la mano di Elisabeth nella sua. “Amo mia moglie come il primo giorno e se tornassi indietro la sposerei altre mille volte! E se questo serve a soddisfarvi e a permetterci poi di andare via da qui, allora sono pronto a prendere di nuovo Elisabeth come mia sposa!” Rise appena. “A meno che lei non si sia pentita di avermi come marito.” Facendo l'occhiolino alla donna.
“Bene.” Soddisfatto Don Auster. “Allora avrò io stesso l'onore di rinnovare i vostri voti nuziali.”
Guisgard
04-04-2014, 01.55.45
“Ottima mossa, damigella.” Disse il merlo nel vedere Eilonwy estrarre la bussola. “Davvero ottima.”
“Sei un vero portento, Eilon!” Esclamò Jack.
La ragazza allora consultò la bussola davanti a quel cartello.
E come responso la straordinaria bussola segnalò ben tre edifici Sacri, legato ciascuno ad una delle tre località indicate dal cartello.
Così, la bussola indicò la Cappella di Santa Maria al Castello per Alvignan, la Chiesa di Sant'Erasmo per Oczanum e infine la Cattedrale della Santa Croce per Tylesia.
“Allora?” Fece Jack. “Dove si va?”
Guisgard
04-04-2014, 02.09.53
Altea e Tyssen, secondo quanto proposto dalla bella avventuriera, si separarono per seguire quelle tracce di sangue.
La vegetazione era folta e tutt'intorno, all'improvviso, era calato un innaturale silenzio.
Come se il bosco volesse trattenere il respiro.
Ad un tratto ad Altea parve di udire qualcosa.
Prima un rumore vago e lontano, poi come un mormorio.
Una voce bassa e stanca, simile a quella di un bambino.
Di colpo alcuni uccelli volarono via da un cespuglio, facendo sobbalzare l'avventuriera.
Poi, un attimo dopo, un verso indescrivibile, rabbioso e feroce, si diffuse nell'aria.
Tutto allora accadde in un momento.
Altea vide comparire una sagome grossa ed indefinita, scura e rapidissima che, fuoriuscendo da un cespuglio, cominciò a caricare verso di lei.
Poi una scure lanciata verso quella bestiale sagoma, che però non riuscì a ferirla e finendo così per rimbalzare su di essa come se avesse colpito un pezzo di ferro.
Allora, in quegli attimi concitati, Altea udì Tyssen che gridava.
Il cavaliere la raggiunse, spingendola via e salvandola dalla carica di quella furia selvaggia.
La bella avventuriera ebbe solo il tempo di udire, un momento dopo, Tyssen urlare dal dolore.
Altea finì infatti in un fossato, perdendo così subito conoscenza.
Si svegliò in un comodo letto.
Era in una stanza con le tendine abbassate.
E nell'aprire gli occhi si accorse di non essere sola in quel luogo.
Guisgard
04-04-2014, 03.22.56
“Non credo proprio di poter andar d'accordo con quel tipo...” disse Ertosis a Clio, gettando uno sguardo verso la porta, dove Guisgard stava uscendo “... si vede subito che è uno sbruffone, un pallone gonfiato!”
“Parliamo di cose serie ora...” fece Borel “... allora è deciso, saremo i Gufi Scarlatti... beh, visto che non volete farvi chiamare capitano, diteci allora in che modo dobbiamo rivolgerci a voi...” fissando Clio.
“Già...” intervenne Vortex “... dovete trovare un nome adatto al capo di una compagnia di mercenari...”
“Un nome da donna scaltra, autoritaria, che sa cosa vuole...” sorridendo Ertosis “... insomma, la mia donna ideale!” Ridendo.
“Beh...” mormorò Borel “... se non riusciamo a trovare un nome che ci soddisfi, possiamo sempre chiederlo a quel cavaliere...” indicando con un cenno del capo la direzione della porta “... mi sembra abbastanza ferrato in questo genere di situazioni. E poi, non so, ma a differenza di Ertosis io invece credo che quel tipo sappia il fatto suo.”
“Andiamo, vecchio mio...” Porturos a Borel “... sai meglio di me come il nostro Ertosis sopporti poco qualcuno in grado di togliergli il boccone da bocca...” rise.
“Cosa intendi dire?” Fissandolo Ertosis.
“Prova a guardare verso la porta, amico mio...” rispose Porturos.
Tutti allora guardarono in quella direzione, assistendo così ad una curiosa scena.
“Questi forse non basteranno, cavaliere?” Fissandolo negli occhi la ragazza.
“In verità” fece Guisgard con la borsa di lei in mano “credo siano un buon gruzzolo per una fuga romantica... lo si capisce dal peso...”
“Allora qual'è il problema?” Chiese lei. “Sono i risparmi che ho messo via negli ultimi mesi.”
“E' proprio questo il problema, bellezza...” sorridendo Guisgard “... non potrei mai approfittare di te...”
“Ma perchè?” Stringendosi a lui. “Vi piaccio, no? Me lo avete detto quella sera, rammentate?” Sotto la Luna...”
“Eh...” fece lui “... si dicono tante cose sotto la Luna... e comunque, sai bene di piacermi...”
“Voi siete innamorato di me, lo so per certo!”
“Angelo, sarei un pessimo affare per te...” prendendo la mano di lei “... sono una testa calda, uno scavezzacollo... e poi...”
“Poi?”
“Poi mi innamoro di continuo, dunque è come se non mi innamorassi affatto.”
“Un'altra notte soltanto...” stringendosi ancor più lei a lui “... datemi solo un'altra notte... e vi convincerò a portarmi con voi...”
“Eh, bellezza...” sospirò lui “... temo che potresti essere molto convincente...”
“Cosa farete una volta giunto a Sygma?” Con occhi languidi lei. “Senza una donna?”
“Beh...” scostando le braccia di lei dal suo collo “... immagino sarò impegnato un bel po' per far valere i miei diritti sull'eredità di mio zio... e non credo che basterà la mia parola di gentiluomo per convincere eventuali oppositori...”
“Allora” disse lei “se non verrò con voi mi ucciderò!”
“Anche questo è un pessimo affare, Angelo mio.” Sorridendo Guisgard. “Poi finirai all'Inferno.”
“L'Inferno forse non esiste!” Decisa lei.
“Molti invece affermano il contrario” fissandola lui “dunque non c'è da dubitarne.” Facendole l'occhiolino.
“Ho capito!” Esclamò lei. “C'è un'altra donna!”
Guisgard rise.
“Si, ne sono certa!” Irritata lei.
“Mi spiace deluderti, ma nessuna mi sta aspettando, né tanto meno pensando.” Sorridendo ancora il cavaliere.
“Giuratelo!” Pretese lei. “Giuratelo che per voi esisto solo io!”
“Un poeta latino” disse lui “affermava che un bacio è il miglior giuramento, poiché anche se celasse una menzogna sarebbe ugualmente dolce...” si avvicinò a lei e la baciò.
“Siete un bugiardo...” sussurrò lei con le sue labbra ancora su quelle di lui “... e spero davvero che l'Inferno esista... così da potervi vedere lì a bruciare...” e tornò a baciarlo.
“Ora devo andare, piccola...” sussurrò lui.
“Un altro bacio, cavaliere...”
“Per oggi sei già stata baciata abbastanza...” facendole ancora l'occhiolino lui “... qualcosa vorrai pur conservare per i tuoi clienti, no?”
“Sei un lurido...”
“Ah...” zittendola lui con un dito sulle labbra “... una signora non dice nulla di sconveniente...”
Rise, le mostrò un vistoso inchino e la salutò.
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Altea
04-04-2014, 15.47.55
Tutto avvenne in fretta...quel mormorio di bambino e poi subito apparire una belva indefinita da un cespuglio e come disse Enar ebbi solo il tempo di vedere i suoi occhi..rossi come il fuoco degli Inferi.
Riposi la spada e presi l'arco in mano vedendo la belva caricare verso me...ma qualcuno aveva già pensato a colpirlo con una scure senza scalfirlo.
Presi la freccia e puntai verso la belva lanciando la freccia proprio puntando a uno dei suoi occhi ma non ebbi il tempo di realizzare se avessi accecato l'animale, udii Tyssen urlare e lanciarsi verso me.
Mi trovai a volare nel vuoto sentendo Tyssen urlare di dolore...e poi il nulla.
Mi svegliai da quel torpore..mi trovai in una stanza, in un bello e comodo letto, ero in penombra e vidi una sagoma.
Mi alzai dal letto dolente..."Che è successo? Dove mi trovo...dove sono Tyssen e i bambini?".
Osservai quella sagoma cercando di avere risposte e capire dove fossi.
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Eilonwy
04-04-2014, 16.06.10
Sorrisi ai miei amici e compagni d’ avventura.
“Eh eh….e poi quel pivello di Flees dice che sono troppo ingenua!....L’ho sempre detto che sembro sempliciotta, ma, alla fine, è solo ciò che sembro!” scossi leggermente il capo ancora ridendo “Allora vediamo un po’!.....La mappa della bussola dice che per ognuna delle tre vie e tre città c’è una chiesa. Alvignan ha la Cappella di Santa Maria al Castello, Oczanum ha la la Chiesa di Sant'Erasmo e Tylesia ha la Cattedrale della Santa Croce. Io direi di prendere quella per Tylesia per due validi motivi: 1) La bussola segna che tra Tylesia e Gioia Antiqua c’ è solo un giorno di viaggio, al contrario delle altre due località che hanno tre giorni; 2) Il Fiore Azzurro inizialmente stava a Tylesia (difatti il nome completo è “Il Mistico Fiore Azzurro della Tylesia”), quindi potremo anche raccogliere più informazioni su questo miracoloso tesoro. Voi….voi che ne pensate, amici miei?” domandai alla fine.
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Guisgard
04-04-2014, 17.47.57
Qualcuno si avvicinò al letto dove si trovava Altea.
“Non dovete agitarvi...” disse una voce “... non siete ferita, a parte qualche graffio dovuto alla caduta, ma comunque vi siete presa un grosso spavento...” era il pastore Enar “... prendete un po' di questo decotto...” porgendole una scodella calda “... vi sentirete subito meglio...” si sedette accanto al letto “... dei bambini non sono state trovate tracce... siete stati attaccati da quella bestia... poco dopo devono essere giunti i cavalieri della giostra che trovando il vostro amico ferito lo hanno poi riportato in città... voi invece eravate finita in un piccolo fossato e per questo non vi hanno vista... fortunatamente sono passato un'ora dopo ed i miei cani hanno fiutato il vostro odore... e vi ho portata qui da me per curarvi.”
Guisgard
04-04-2014, 17.54.37
“Il vostro ragionamento è giusto, damigella.” Disse il merlo ad Eilonwy. “In effetti Tylesia è più vicina ai confini del regno rispetto alle altre due località, dunque di conseguenza è anche quella meno distante, almeno in via teorica, da questa fantomatica Gioia Antiqua.”
“In via teorica?” Ripetè Jack.
“Si.” Annuì il merlo. “La bussola non può indicarci le distanze esatte riferite in giorni di marcia, ma solo segnalarci la distanza dei luoghi sacri dalla capitale o dai confini del regno. Tylesia è dunque, fra le tre località segnate sul cartello, quella più vicina ai confini, dove dovrebbe trovarsi Gioia Antiqua. Ma di sicuro, oltre questo, non c'è nulla.”
“Tu parli come se quella città fosse quasi una leggenda.” Osservò Jack.
“Esiste, certo...” rispose il merlo “... ma attorno al suo nome circolano tante leggende, dunque tutto va preso con prudenza.”
“Allora dove si va?” Chiese Jack.
“Damigella Eilonwy ha proposto Tylesia, dunque direi di seguire la freccia per quella città.”
“Bene, andiamo allora!” Esclamò Jack.
Presero così la direzione per Tylesia.
E dopo qualche ora avvistarono una locanda lungo la strada.
E sull'insegna recava come nome “La locanda della villana”.
Osservai quella scena coprendomi la bocca con la mano, per tentare di nascondere una risata sommessa.
"Oh, cielo.." Mormorai ridendo "davvero ci sono donne tanto petulanti? Come possono pensare che gli uomini le sopportino? Andiamo... Come fa una donna a fidarsi di uno così?".
Era davvero esilarante. No, non ero affatto pentita di essere quella che ero.
"Dovrete smettere anche di darmi del voi, non mi ero mai accorta di avere a che fare con dei gentiluomini.." Sorrisi "Un nome, dite? Non lo so... Non sono brava in queste cose... Com'era? Una donna autoritaria, scaltra che sa quello che vuole eh? Mmm.. Mi vengono in mente solo riferimenti troppo raffinati, e di certo un mercenario non conosce la mitologia o la letteratura..." Scossi la testa "Di certo non posso essere Gufo Scarlatto.. Continuiamo con gli animali colorati? Piuttosto, come ci occupiamo di lui? Diciamo che è stato ucciso, che l'abbiamo cacciato? O magari che è stato catturato..." Guardai Porturos "tu che dici, ne ha viste tante... Hai qualche suggerimento? Ho come la netta sensazione che se mi avvicinassi adesso a Guisgard subirei le ire della donzella abbandonata.." Risi "Ed è meglio per lei che non succeda.. E poi, andiamo... Possiamo farcela da soli! Dobbiamo pensare come mercenari.." Dissi, prendendo un sorso di vino da un boccale.
"Però, non possiamo starcene qui tutto il giorno, dobbiamo partire... O troviamo un nome in fretta o lo faremo per la strada... Per adesso potete anche chiamarmi soltanto capo, il secondo di Gufo lo chiamava così..".
Altea
04-04-2014, 18.00.13
Ad un tratto capii chi fosse davanti a me..Enar il pastore che racconto' l'accaduto.
Bevvi il decotto . ."Mi avete salvato la vita. Anzi sono stata miracolata due volte oggi".
Mi sentii meglio e mi alzai . ."Quella bestia è un diavolo, chissà come stanno quei bimbi..riportatemi in paese gentilmente".
Guisgard
04-04-2014, 18.19.38
“Allora per adesso vi chiameremo così, semplicemente capo...” disse Borel a Clio “... anzi, ti... meglio cominciare subito a farci l'abitudine...” finì di bere il suo vino “... bene, come ha detto il nostro capo, è inutile star qui a poltrire... dunque, signori, andiamo... quanto a Gufo Scarlatto, beh, ci verrà in mente qualcosa lungo la strada...”
Così si alzarono ed uscirono dalla locanda.
E mentre salivano in sella ai loro cavalli, vedendo Guisgard che montava sul suo destriero, Borel gli si avvicinò.
“Forse vi farà piacere sapere” rivolgendosi al cavaliere “che la vostra idea ci è piaciuta non poco.”
“Davvero?” Fissandolo Guisgard. “Me ne compiaccio. Anche se, confesso, non ricordo cosa vi avrò mai detto di così geniale.”
“La storia dei mercenari.” Fece Borel.
“Ah, si, rammento.” Sorridendo il cavaliere.
“Abbiamo solo un problema ora...” mormorò Borel “... dove prendere Gufo Scarlatto se qualcuno chiederà sue notizie.”
“Un bel problema.” Ridendo appena Guisgard.
“Suggerimenti?”
“Forse i vostri compagni” disse il cavaliere “non sono tanto propensi a chiedere il parere del sottoscritto.” Lanciando una rapida occhiata verso i suoi compagni.
“Non siete voi che dovete piacere loro” replicò Borel “ma solo le vostre idee.”
“Molto saggio.” Annuì Guisgard. “Beh, io, fossi in voi, non mi avventurerei in quella città con una compagnia che porta quel nome senza poi poter disporre del legittimo titolare.”
“Dunque?”
“Quel che ho appena detto.” Rispose il cavaliere. “Troverei un Gufo Scarlatto. E se poi il vostro capitano muore comunque dalla voglia di comandare la brigata, beh, potrete sempre spacciarla per sua moglie.”
“Un uomo simile può prendere moglie?” Stupito Borel.
“Perchè no?” Esclamò Guisgard. “I mercenari ne fanno di sciocchezze!” Rise di gusto. “Dunque io al vostro posto sceglierei uno della compagnia per fargli fare la parte di Gufo Scarlatto.”
“Idea non affatto malvagia!” Annuendo Borel, per poi voltarsi verso Clio e gli altri.
Così, uscimmo dalla locanda e ci preparammo a partire. Vidi poi Borel avvicinarsi a Guisgard, non sentivo le loro parole ma mi accorsi che andavano d'accordo e se la ridevano.
Mi avvicinai a loro.
"Mi fa piacere che vi divertitate tanto, ma dovremmo andare Borel..." Salutai poi Guisgard con un cenno del capo "Cavaliere, buon viaggio.." Sorrisi.
Per poi voltarmi verso i miei uomini.
elisabeth
04-04-2014, 18.33.35
No...Daizer...che stai facendo......il matrimonio e' il matrimonio, mio Dio...ci stiamo spingendo così oltre che finiremo per non poter tornare indietro......il suo sorriso era caldo e mi stava difendendo....e io ero da difendere in quel momento......strinsi la sua mano..." Ti seguirei in capo al mondo Daizer.....che il Signore ci protegga......"......e il viso tondo e paffuto di Don Auster.....divenne luminoso......avevamo preso in giro lui o noi.....
Eilonwy
04-04-2014, 18.58.51
Entrammo nella “Locanda della Villana”.
I tavoli erano stracolmi di leccornie e occupati da molte persone, le quali quando entrammo ci guardarono con curiosità. Probabilmente perché non ci avevano mai visto da quelle parti.
“Ehilà….salve a tutti!” salutai con un sorriso di circostanza.
Mi avvicinai alla locandiera che stava dietro il bancone.
“Buongiorno signora!....Potremo, per favore, avere una stanza per due? Io e mio cugino Jack abbiamo fatto un lungo e faticoso viaggio. Domani dovremo partire di nuovo. Va bene qualunque stanza per noi due!” dissi a braccetto con Jack, che aveva nascosto i capelli bianchi sotto il cappuccio poiché sarebbe stato strano vedere un giovincello con quel tipo di colorazione.
La locandiera ci guardava anche lei in modo vivace ed insolito. Era una donna di mezza età con corti capelli rossi, gli occhi verdi-marroni, le guance rosee, la pelle abbronzata, un neo vicino alla bocca e un sorriso quasi da folletto dei boschi.
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Guisgard
04-04-2014, 19.22.51
Don Auster sorrise ed annuì a quella scena.
“Benissimo...” disse compiaciuto “... fate preparare il tutto per la cerimonia... avverrà nella cappellina.” Rivolgendosi poi al suo segretario. “Ora lasciamoli un momento soli... del resto il momento lo richiede.” Ed uscirono lasciando soli nella stanza Elisabeth, Daizer e la ragazza.
Guisgard
04-04-2014, 19.26.29
Enar annuì a quelle parole di Altea.
Uscì e preparò il carro.
Aiutò poi la donna a salire sopra e lasciarono quel posto, diretti in città.
Quando vi giunsero però vi era un'atmosfera quasi surreale.
Poca gente era per le strade ed ovunque si respirava un clima di oppressione e paura.
Guisgard
04-04-2014, 19.28.10
“Si, certo, ragazzi.” Disse la locandiera ad Eilonwy.
Li accompagnò al primo piano, dove mostrò loro una cameretta piccola ma accogliente.
Invitò poi i due ragazzi a tornare giù per cenare.
Fra i tavoli si udivano strani discorsi.
Qualcuno accennava ad un ponte sospeso.
Altri ad un enigma.
Altri ancora a qualcosa di oscuro e terribile.
Guisgard
04-04-2014, 19.29.47
“Io e questo cavaliere stavamo appunto parlando del viaggio, capitano...” disse Borel a Clio.
“Lasciate perdere...” Guisgard a Borel, con tono sarcastico “... il vostro capitano è un tantino acida ogni volta ci sono io in giro... le farò questo effetto...” sorrise appena “... e forse so anche il perchè... ma ditele di non preoccuparsi, resterà un segreto tra me e lei...” e prese a canticchiare, accomodando le redini del suo cavallo.
"Un segreto, davvero?" Sorrisi "Vi avevo detto che io non amo i segreti o i sotterfugi, mi dispiace ma ho raccontato ogni cosa a mio padre, al mio secondo... Non vedo perché dovrei essermela presa.. Ha funzionato, no? Avrei raccontato tutto anche ai miei uomini se voi non aveste trasformato la caserma in un bordello.." Continuai sarcastica "E comunque piantatela con quell'aria da vittima, vi ho solo augurato buon viaggio, non mi sembra di essere stata scortese..." Scossi la testa.
Mi voltai verso Borel "Andiamo, Nestos e il diplomatico ci staranno aspettando... Poi mi racconterai cosa vi divertiva tanto parlando del viaggio" sorrisi.
Altea
04-04-2014, 19.45.09
Arrivati nel paese vi era silenzio...tutta la atmosfera festaiola era andata a svanire per prendere posto a paura e oppressione.
"Messer Enar...ma che succede..sicuramente niente di positivo".
Scesi dal carro e ringraziai ancora per avermi salvato..sicuramente avrebbe avuto la mia fiducia.
Mi diressi verso i padiglioni dei cavalieri...essi farfugliavano tra loro e fermai uno di loro..."Milord..sono lady Altea...ditemi che è successo a milord Tyssen..portatemi subito da lui".
Guardai tutti...ora forse in loro vi era la convinzione che uccidere quella belva era una impresa ardua?
Guisgard
04-04-2014, 19.49.57
Nel vedere arrivare Altea che chiedeva di Tyssen, quei cavalieri si scambiarono varie occhiate.
“Milady...” disse uno di quelli “... lasciate perdere... non sarà un bello spettacolo... né per voi, né soprattutto per il vostro amico...”
Guisgard
04-04-2014, 19.54.17
“Oh, ma io non parlavo dell'avventura presso quei mercenari...” disse Guisgard quasi con indifferenza “... parlavo di un qualcosa di più intimo... che riguarda solo me e voi...” continuando a sistemare le redini del cavallo “... un segreto che non rivelate neanche a voi stessa, temo...” sorrise “... comunque, vi ringrazio del buon viaggio... altrettanto a voi ed ai vostri uomini...”
Borel fissò Clio incuriosito, per poi accennare un vago sorriso.
Altea
04-04-2014, 20.14.06
A quelle parole rabbrividii...Tyssen...come lo aveva ridotto..il bel Tyssen che tutte le donne amavano.."Per favore" mi rivolsi ai cavalieri presenti.."egli mi ha salvato la vita..altrimenti non sarei qui..ditemi cosa gli è successo..come è ridotto e se è in fin di vita".
Vidi una tenda illuminata e un via vai di persone...Tyssen era li ma non entrai per suo rispetto e guardai quegli uomini aspettando risposta.
elisabeth
04-04-2014, 21.41.23
Sorrisi a Don Auster......" Vi ringrazio .......il nostro matrimonio sarà solido come una roccia.....non avrei mai immaginato ".......E tutti andarono via per preparare l'evento......per preparare le mie nozze.......le mie nozze.....non era nei miei progetti, non era nei miei pensieri......e poi l' Amore, non conoscevo neanche Daizer......mi aveva dimostrato tanto...anche in quel momento....mi aveva tolto da condanna certa......." Daizer......voi state per sposare una perfetta sconosciuta......non sapete neanche che carattere ho......potrei essere isterica.....ma una cosa devo confessarvela......"...la ragazza si sedette a terra incrociando le gambe.....e ci guardava sorridendo...ma sempre chiusa nel suo silenzio........" Daizer...io sono una Donna che voi profani chiamate Maga.....in realtà siamo siamo Donne di conoscenza la natura e l'universo sono parti di noi........quella che avete sentito nominare prima Isolde e' la mia parte nera....e' mia sorella.....siamo state divise ...alla nascita......io ho vissuto con mio padre.....e molti altri uomini saggi...modificando la mia natura e le mie forze sono diventate positive..........la mia vita si svolgeva nelle grotte insieme ad altre donne che studiavano il comportamento della vita...............questa sono io Daizer.......io ho paura.....ho molta paura.....Fra Saverius e Favelius..sanno che non siamo sposati......infondo saranno le prime nozze.......spero che comprendano il motivo per cui lo stiamo facendo...."...mi allontanai da lui per andare alla finestra...c'era fermento per le strade..certo..Don Auster rinnovava la promessa di matrimonio di due che potenzialmente potevano essere il male fatto persona.........." Pensi ...che come ogni donna avrei diritto ad un abito da sposa ?.........che stupida vero ?.....voi vi state sacrificando unendovi ad una sconosciuta ....e io penso all'abito.........non pretenderò nulla da voi........non dovete darmi nulla......vi giuro che non mi vedrete mai piu'.....una volta finito tutto...riavrete la vostra libertà ".......cercai di sorridere......ma sapevo che il matrimonio ..non avrebbe risolto i nostri problemi....
Eilonwy
04-04-2014, 23.06.01
La locandiera ci fece vedere una stanzetta con due letti messi a letto matrimoniale, una vasca, un piccolo caminetto e un comodino con le cose da bagno e gli asciugamani.
La brava donna ci invitò a scendere per la cena.
Tornai in camera con Jack, poiché entrambi sapevamo che per me questo non era possibile.
Versai l’ acqua calda del calderone, che stava nel focolare, nella vasca.
“Jack, di grazia, potresti voltarti?....Devo spogliarmi! Vai anche a dire che non posso scendere per la cena perché…..perché sto male, sono molto debole e preferisco mangiare in camera con te. E non mi guardare con quel sorrisetto accattivante!.....Non è carino guardare una dama mentre si denuda. Forza….girati, discolaccio!” dichiarai ridendo affettuosamente.
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Mi tolsi gli abiti maschili e li posai su un letto. Quando fui nuda, mi immersi nella calda vasca.
Il giorno diede il passo alla notte.
Le mie mani divennero palmate e più affusolate, dalla cintola in giù mi squamai, le gambe si unirono e i piedi si allungarono e si trasformarono in sottili e trasparenti pinne.
“Ora se vuoi, puoi anche guardare!” e dopo aver esclamato questo, gli feci un’ innocente linguaccia.
No, certo, possibile che mi fosse passato di mente?
Lui sapeva. E se non si fosse trattato del principe ereditario sarei stata felice di condividerlo coi miei ragazzi.
Perché era di quello che parlava, cos'altro?
Non comprendevo perché sostenesse che non lo avevo svelato a me stessa, ma non mi importava.
Guardai Borel scuotendo la testa, come se non capissi di cosa stava parlando.
"Avanti andiamo.. Abbiamo una missione da compiere.. Non possiamo più rimandare la partenza!" Dissi ai miei uomini.
Guisgard
05-04-2014, 02.19.27
Daizer sorrise appena a quelle parole di Elisabeth.
“Immagino” disse “che se ora pretendessimo abiti nuziali, quell'inquisitore impiegherebbe un attimo a capire che non siamo mai stati sposati fino ad ora.” Il tono era calmo, come a volerla rassicurare. “E non c'è alcun bisogno che mi parliate di voi, di cosa siete e cosa avete fatto fino a oggi. Dimenticate che io sono un contrabbandiere? Dunque siamo nella stessa barca. E poi” aggiunse “non ho mai giudicato una donna in base a ciò che gli altri dicono di lei. Altrimenti non sarei diverso da coloro che le bruciano sui roghi.” Mise una mano in tasca ed estrasse qualcosa avvolta in un panno. “Questa collana” mostrando alla donna ciò che era custodito in quel panno “l'ho presa da una nave che batteva bandiera portoghese... dovevo consegnarla ad un ricco hidalgo spagnolo... ma per il momento potrà esserci utile...” mise allora al collo della donna quel prezioso monile “... ecco...” guardando Elisabeth con quel gioiello “... anche senza abito nuziale sarete comunque una sposa da invidiare...” sorridendole ancora.
Anche la ragazza, che li fissava, sorrise a quella scena.
“Venite...” fece il contrabbandiere, prendendo Elisabeth per mano “... la cerimonia ci attende... e dopo finalmente potremo lasciare questa città...”
E si avviarono verso la cappellina.
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Guisgard
05-04-2014, 02.25.07
“Milady...” disse il cavaliere ad Altea “... il vostro amico... ecco, quel dannato cinghiale gli ha portato via una gamba... ora i medici stanno cercando di scongiurare un'infezione... ma se sopravviverà, restare comunque senza più una gamba... mi spiace...”
Guisgard
05-04-2014, 03.02.56
“Tranquilla...” disse Jack ad Eilonwy che faceva una linguaccia “... le sirene non sono il mio tipo!” E rise. “Prima, al pian terreno, ho udito parlottare tra i tavoli... non credo di aver capito bene, ma mi sembra di aver udito frasi molto strane... parlavano di un enigma, di un tributo e di qualcosa che sembrava preoccuparli non poco...”
“Si...” annuì il merlo “... anche io ho sentito qualcosa del genere, ma in tutta sincerità non vi ho prestato molta attenzione, pensando che si trattasse di qualche tradizione o superstizione locale. Solitamente in queste regioni più interne e lontane dalla capitale è facile che circolino cose del genere.”
Guisgard
05-04-2014, 03.10.33
“Si, meglio che andiate...” disse Guisgard con aria sarcastica, senza però voltarsi a guardare Clio ed i suoi compagni “... il viaggio sarà lungo ed i vostri begli occhi tradiscono ancora una volta quel vostro segreto... come quella notte...” e riprese a canticchiare, sempre intento a portare il suo cavallo fuori dallo steccato “... ah...” fermandosi all'improvviso “... ho idea che questo potrebbe esservi utile... a me non serve più...” lanciando a Borel un pugnale di pregevole fattura.
“E' molto bello...” osservandolo il soldato “... ma non comprendo perchè...”
“Giratelo dall'altra parte.” Lo interruppe Guisgard.
“Lo stemma dei Gufi...” guardando l'altro lato del pugnale Borel.
“Esatto.” Annuì il cavaliere. “L'ho sottratto ad uno di loro la notte in cui... beh...” sorrise “... la notte in cui ho fatto una bravata per far colpo su una bella ragazza.” Ridendo appena. “Lo userete come lascia passare. Questo genere di gingilli circola solo fra Gufo ed i suoi uomini. ”
“Si, sarà utile al nostro stratagemma.” Annuendo il soldato. “Non vi dirò grazie, perchè non basterebbe, messere.”
Guisgard rispose con un cenno del capo.
“E vi rammento” continuò Borel “che la proposta di unirvi a noi è sempre valida.”
“Vi ringrazio, ma non fa per me.” Rispose Guisgard.
“Non conoscete nemmeno la paga che percepirete.” Mormorò il soldato. “Oltre all'onore di partecipare alla liberazione di Sua Maestà, naturalmente.”
“Già, rammento che secondo qualcuno ogni mia azione è finalizzata ad un guadagno...” guardando per un momento Clio “... ma quelli come me, pare, non badino molto all'onore... dunque declinerò ancora una volta questa proposta... e poi” con tono quasi sprezzante “non ho molta dimestichezza nel seguire gli ordini... e finirei col rompere le uova nel paniere al vostro capitano...”
Mostrò un lieve inchino e si allontanò.
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Eilonwy
05-04-2014, 12.44.01
“Tranquilla...” disse Jack ad Eilonwy che faceva una linguaccia “... le sirene non sono il mio tipo!” E rise.
Risi anch’ io a quella frase e ribattei: “Eh già!....Il tuo tipo è la bella e tenebrosa Principessa Rachel di Azarath. E non dire che tra voi due c’è solo amicizia perché vi ho visti che vi baciavate!” finito di rispondere gli feci un’ altra fanciullesca linguaccia.
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(Sir Jack Frost e la Principessa Rachel di Azarath)
Ritornai seria ed affermai: “Comunque, è vero!....Anche io prima ho sentito qualcosa del genere da basso. Speriamo che non siano superstizioni di quelle serie e speriamo che non ci sia di nuovo lo zampino della Strega Nera Isolde. Chissà perché le piace tanto scagliare incantesimi a caso?......Ad ogni modo, Jack, prova a sentire se sanno qualcosa….tipo delle leggende che circolano intorno al Fiore Azzurro da queste parti. Oh…..e sii prudente a non invernare qualcuno con i tuoi poteri e il tuo bastone magico!.......Ah giusto……e copriti la tua candida chioma, non sia mai che ci mettano al rogo per così poco!”.
Altea
06-04-2014, 17.56.53
Alle parole del cavaliere mi voltai istintivamente..non volevo sentire altro, un rivolo di lacrime scese dal mio volto e mi incamminai..Tyssen..io e lui avevamo svolto tante missioni, avevamo viaggiato molto e poi eravamo stati in Terra Santa, nel deserto, egli mi consolò dopo il fatto del cavaliere a Petra..e ora? Così giovane e bello, caparbio e ancora la voglia di avere altre avventure se fosse rimasto vivo, sarebbe rimasto invalido in un letto.
Estrassi la mia spada e con rabbia mi misi a colpire tanti scudi appesi urlando..."Isolde...tu sia dannata..avrai ciò che meriti..lo giuro".
Mi fermai ansimando...era buio attorno, tutto era rischiarato solo dalle torce appese che ardevano e non vi era nessuno.
Ad un tratto, però, vidi una ragazza che mi osservava e si avvicinò a me, aveva vesti orientali e mi sorrise dandomi una pergamena e si allontanò leggermente.
Aprii la pergamena e strabuzzai gli occhi mentre leggevo...
"Altea, chi vi manda questa missiva è Shalazam,
la Gransacerdotessa dell' Antico Tempio di Petra che più volte vi è apparsa e vi ha dato dei consigli.
Dopo l'ultima angheria perpetrata da Isolde ho preso la mia decisione, ricordo quel cavaliere, vostro amico, era a Petra con Voi quando vi apparvi la prima volta.
Isolde è nostra nemica da secoli e non siamo mai riuscite a sconfiggerla, essa fu qui in Oriente e apprese molta della sua magia nera da uno stregone chiamato Shamin, e per addestrarsi nella sua perfidia ha ucciso innocenti come sta facendo da Voi..solo ora è diventata più potente. Probabilmente ha appreso altre forme di magia da altri stregoni.
Noi non possiamo operare nelle vostre zone, ma dobbiamo coalizzarci per sconfiggerla..quando vi ho vista, Altea, ho visto il vostro animo puro e nobile, avete dimostrato fino ora i vostri valori e il coraggio e quindi siete la prescelta della nostra Congrega e sarete nominata nostra sacerdotessa per poter agire nelle vostre Terre, dove noi non possiamo agire...sempre restando voi rimarrete fedele al vostro Dio, noi non operiamo per la Religione.
Affidatevi alla mia ancella che vi ha consegnato tutto questo..e recatevi da noi..per il rituale e la Iniziazione per diventare Sacerdotessa dell'Antico Tempio di Petra..per sconfiggere il Male e i Demoni".
Piegai nervosamente la pergamena e fissavo la ragazza davanti a me..."Sono pronta..sono stata chiamata...è ora di sconfiggere quella donna".
La ragazza si avvicinò a me alzando le mani e improvvisamente vidi davanti a me una Luce e mi trovai in un Tempio...tutto di pietra..capii subito mi trovavo a Petra.
Vi era un via vai di donne vestite in modo diverso, probabilmente secondo il rango posseduto nella Congrega e alcune ancelle vennero a me facendomi moto di seguirle.
Attorno vi era una atmosfera calda..vi erano profumi di varie essenze orientali miste all'incenso e il fuoco ardeva nei bracieri.
Fui invitata a immergermi in una vasca piena di petali di rosa e fior di loto, una ancella mi spiegò quello era un rituale di purificazione.
Dopodichè mi vestirono e acconciarono...ero pronta e mi portarono davanti a un altare, le sacerdotesse erano vicino a Shalazam, la quale era magnifica con i lunghi capelli neri, gli occhi smeraldo e la pelle di ebano, e osservandomi annuivano in segno di consenso sorridendomi.
Mi inchinai..."Eccomi a Voi, Gransacerdotessa Shalazam, sono pronta a servirvi ed aiutarvi perchè il Male deve essere sconfitto, ma Voi sapete già tutto...oltre non vi è da aggiungere, sono onorata di essere stata prescelta, ma a un patto...come avete detto Voi nella missiva, non intendo rinnegare il mio Dio".
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elisabeth
06-04-2014, 19.57.32
Daizer era un uomo che aveva dovuto dimostrare il suo coraggio parecchie volte....anche questa volta.....non fu da meno, fu un uomo falsamente innamorato...che conosceva le donne e in quel momento sapeva che avo bisogno di sostegno......alzai i capelli e lasciai che ogni perla si posasse sul mio collo scendendo sulla scollatura del vestito.....sentii le sue mani chiudere la preziosa dote....mi sentii emozionata....la collana era momentanea..ma il matrimonio no.....quello era vero........lasciai scendere i capelli e toccai le perle....." Siete un dono del cielo....."...guardai Elly...sembrava soddisfatta....avrei voluto chiederle il perchè ma non c'era tempo..presi la sua mano e andammo in chiesa......era una piccola chiesa gotica all' interno c'erano persone di un certo rango e preti e i nostri Frati........Saverius e Favelius in un angolo accanto una colonna.........erano increduli....ma silenti anche loro.....davanti all' altare Don Auster....sembrava così soddisfatto che pensavo scoppiasse dalla gioia.......ma scoppiasse veramente,nel senso letterale ed immaginai che ogni suo pezzo finisse su braci ardenti........ma intanto io e Daizer attraversammo la navata sino a quando non ci trovammo difronte a lui........mi voltai verso Daizer e gli sorrisi.......stavo piangendo....Dio mio che stava succedendo, piangevo........ero emozionata.....ma cosa voleva dire Amore, Emozione.......cosa poteva saperne una come me, a differenza di Isolde......avevo fatto qualche passo in più......strinsi la sua mano e spavalda guardai negli occhi Don Auster
Restai a guardarlo allontanarsi, e poi sospirai: esasperata.
Porsi la mano rivolta verso l'alto a Borel perché mi consegnasse il pugnale.
"Ha ragione.. ha seri problemi con l'autorità, specie se si tratta della mia.. e mi auguro che la cosa non sia contagiosa... non voglio problemi di disciplina, la missione è troppo importante.." lanciando un'occhiata a Borel "altrimenti tanto vale non partire proprio... già non ho potuto salutare molti dei miei soldati per colpa sua, e potrei non rivederli più... Se perdessi anche uno solo di voi, nulla avrebbe più senso.. siete la mia famiglia..." sospirai "..non capisco perché ce l'abbia tanto con me.. non perde occasione per tormentarmi, per ricordarmi che non sono che una donna... per poi magari aiutarci, come ora..." scossi la testa "E poi.. perché darci le informazioni, il pugnale? Perché salvarmi dai ribelli la notte scorsa? Va bene, non ci guadagna niente ma.. perché? Non ha il minimo senso.. io non vado a genio a lui, né lui a me.. deve dimostrare che io sono l'arpia e lui l'eroe? Che non saprei cavarmela da sola? Ah.. sono stufa... E' da dopo la guerra che nessuno si permette di mettere in dubbio il mio valore, di discutere sulla mia posizione.. non sono più abituata.." sorrisi "Ricordi quanto ero intrattabile con gli altri quando eravamo ragazzi, non avevo un attimo di tregua.." risi appena "Non mi mancavano quei tempi, neanche un po'...".
Diedi una pacca sulla spalla a Borel e mi voltai verso gli altri che aspettavano.
"Andiamo, non lo ripeterò un'altra volta... abbiamo un regno da salvare, non possiamo poltrire!".
Guisgard
07-04-2014, 01.41.06
Tutto era pronto per quella strana cerimonia.
Don Auster era davanti a loro e li fissava soddisfatto.
Fin dove voleva spingersi?
O forse davvero credeva a ciò che i due gli avevano raccontato?
Elisabeth appariva emozionata e commossa, mentre Daizer teso ed agitato.
Molto probabilmente mai in vita sua aveva pensato al matrimonio prima di quel momento.
E anche i due monaci, tra coloro che assistevano alla cerimonia, tradivano stupore ed incredulità.
Solo Elly, invece, si mostrava serena e vagamente sorridente.
Forse per la prima volta da quando si era unita a loro.
Poi il tutto cominciò.
Don Auster recitò ogni formula che il rituale tradizionale romano richiedeva, fino a giungere, dopo aver detto a ciascuno di loro <<uomo, ecco tua moglie>> e <<donna, ecco tuo marito>>, alla domanda di rito.
“Ed ora...” disse il chierico “... se qualcuno è a conoscenza di un motivo che possa impedire a quest'uomo e a questa donna di unirsi in matrimonio, parli ora o taccia per sempre...” e guardò prima i presenti, poi Elisabeth e Daizer.
Guisgard
07-04-2014, 02.02.41
Shalazam sorrise nel vedere Altea abbigliata come il rango di sacerdotessa imponeva.
Si avvicinò allora alla donna e la baciò sulla fronte e poi sulle gote.
Allora sulla fronte di Altea apparve una luce verde luminosissima.
“Ti è stato conferito” disse Shalazam “il sigillo di smeraldo, che solo le maghe possono vedere e dunque riconoscerti come sorella della congrega. Questo poi ti donerà una protezione particolare contro ogni forma di magia nera, purchè tu possa avere sempre con te il sacro Libro Ancestrale. In esso infatti troverai risposte e formule di protezione contro le Forze Occulte. Ma bada di non approfittarne. Il libro infatti è consultabile solo durante il giorno. E rammenta che la nostra missione è quella di cercare e distruggere Isolde.”
La sacerdotessa sorrise ancora e poi una luce avvolse Altea, fino a farle perdere per un momento i sensi.
Si destò qualche istante dopo, ritrovandosi ancora davanti ai padiglioni.
La ragazza era svanita e Altea non aveva più in mano la pergamena, ma un grosso libro dall'aspetto venerabile.
Era il Libro Ancestrale.
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Guisgard
07-04-2014, 02.32.47
Jack tornò in camera da Eilonwy dopo circa una mezz'ora.
“Ho girato un po' per i tavoli della locanda” disse “e in effetti circolano strani discorsi fra questa gente... parlano di un misterioso ponte, dove accadono cose strane che sembrano spaventare non poco la popolazione locale... accennavano ad un essere occulto e ad un enigma impenetrabile...”
“Si...” annuì il merlo “... ma poi quando messer Jack ha cercato di fare domande, tutti sono stati vaghi e qualcuno persino scortese. Come se volessero nascondere ciò che si cela in queste terre...”
Guisgard
07-04-2014, 02.40.46
“In verità” disse Borel a Clio “io non credo affatto che quel tipo ce l'abbia con voi o che voi non gli andiate a genio...” guardando Guisgard andare via “... ma comunque non è affar mio questa cosa, anche se, in tutta sincerità, avrei preferito averlo dalla nostra parte in quest'avventura... e sia...” annuendo e sorridendo alla ragazza “... ma prendiamo quanto di buono quel cavaliere ci ha portato... l'idea del nome per la compagnia e questo pugnale.”
“Direi di tornare al Palazzo Reale e partire subito.” Avvicinandosi a loro Porturos.
Così, la compagnia lasciò la locanda e tornò al Palazzo Reale.
Qui tutto era pronto per la partenza.
E Clio ed i suoi uomini trovarono ad attenderli, oltre a Nestos, il senatore Gheorgis ed il suo uomo.
“Capitano...” andando incontro alla ragazza “... come detto, eccovi uno dei miei più leali e validi collaboratori... un uomo in cui ripongo la mia più totale fiducia... messer Issan, gran Giardiniere di Corte ed esperto di luoghi, genti e tradizioni del nostro reame... sono certo che il suo aiuto sarà importante durante questa difficile missione.”
Issan appariva come un uomo dall'aspetto comune, quasi insignificante, con occhi scuri ed anonimi e l'espressione pacata e modesta.
E nel salutare Clio ed i suoi uomini, tradì una flemma quasi irritante.
Parlava infatti con una cadenza estremamente calma, lenta, enfatizzata da un gesticolare quasi nullo.
E sul volto continuava ad ostentare un sorriso bonario, quasi di circostanza.
“Capitano...” rivolgendosi Borel a Clio “... direi che è ora ormai. Al vostro segnale lasceremo la città, diretti a Gioia Antiqua.”
“Si, meglio che partiate al più presto.” Disse Gheorgis. “Il viaggio non sarà né breve, né facile temo.”
E Issan, che era accanto a lui, annuì.
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Altea
07-04-2014, 17.05.26
Aprii lentamente gli occhi...era stato tutto un sogno? Mi guardai attorno e davanti a me vi erano i padiglioni...la notte sembrava quasi svanire e quando mi fui ripresa da quel torpore vidi tra le mani avevo proprio quel libro..il Libro Ancestrale.
Istintivamente mi toccai la fronte e sentii qualcosa, estrassi la spada e guardai nella lama cosa fosse..era uno smeraldo verde, non molto grande e inciso vi era uno scorpione.
Ricordavo..era la protezione contro tutta la magia nera e visibile solo alle sorelle della Congrega e da chi praticava la magia.
Era tutto vero e mi resi conto della responsabilità che mi era stata data..corsi subito nella locanda, il paese si stava risvegliando e vi erano alcune persone e mi accorsi ero indifferente per loro..quindi quella pietra non era visibile alle persone normali e sospirai.
Salii nella mia camera e presi la mia preziosa sacca di velluto rosso e vi riposi il Libro Ancestrale, doveva rimanere con me e non finire in mani sbagliate.
Presi la sacca e ritornai nel piano inferiore, si stava servendo la colazione e mi accorsi vi era Older e mi sedetti accanto a lui..."Tyssen ha perso una gamba hanno detto..sono viva perchè miracolata due volte, egli si è lanciato verso me per salvarmi e poi mi ha trovato per fortuna Enar in un fossato. Ora...che intendete fare tutti quanti? Quella belva non si può colpire...ho un piano ma, penso forse sia inutile e ho perso le speranze".
Older mi fissava attentamente..."Si deve fare in modo quella belva non si muova, quindi legarlo, vi è qualcuno bravo col laccio? Molti di questi potrebbero fermarlo con varie corde lanciandole nelle sue zampe e immobilizzandolo ma ci vogliono molte, ha una forza inaudita...e poi...forse il Fuoco potrebbe funzionare..non sarà indenne al fuoco. Una volta immobilizzato si dovrebbe dargli fuoco...una fine atroce ma non vi è altra soluzione..che ne pensate voi?".
Improvvisamente mi voltai verso il quadro di Isolde..sembrava quasi reale.."Dovreste togliere quel quadro..si devono appendere i Crocifissi e Icone Sacre, e non le immagini di una strega nera per scacciarla".
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Scossi la testa "Beh, allora non sa proprio come comportarsi davanti ad una donna che non è in vendita... Si, hai ragione ci avrebbe fatto comodo averlo dalla nostra parte, se si sapesse comportare... Ma la questione non si pone, ha detto chiaramente che non è disposto a prendere ordini da una donna, considerando che la spedizione è comandata da me, fino a prova contrariaria, a meno che non abbia un'illuminazione e decida di cambiare idea, non c'è posto per lui tra noi.." Sorrisi a Borel "Si può sapere quando avete iniziato tutti a darmi del voi? Mi fate sentire un vecchio ufficiale che se ne sta dietro una scrivania, in panciolle, mentre i giovani muoiono..." Risi appena.
Raggiunsi così il mio cavallo, e montai in sella.
"Signori mi raccomando, siate gentili con il diplomatico ma tenetelo d'occhio.. Non regaleremo la nostra fiducia, potrebbe anche essere un ribelle, per quanto ne sappiamo... Quindi.. Occhi aperti..".
Così, finalmente lasciammo la locanda.
Al Palazzo Reale, trovammo ad accoglierci Gheorgis e il suo uomo.
Un giardiniere? Cosa se ne faceva una compagnia di mercenari di un giardiniere?
"Benvenuto nella compagnia... Temo non abbiate l'aria del mercenario... Ma non ci sono solo guerrieri in una compagnia di ventura.. Mi auguro possiate trovare un ruolo che vi si addica, Pensateci, me lo rivelerete alla prima sosta.." Guardandolo negli occhi.
Sperai che valesse più di quanto non sembrasse, non ero solita giudicare un uomo dal suo aspetto, e pregai che il suo fosse ingannatore.
Tutto era pronto.
"Nestos.." Chiamai, facendo cenno al medico di avvicinarsi "Sei la nostra guida, cavalcherai al mio fianco..".
Voltai il cavallo verso i miei uomini.
"È giunta l'ora.. Lasciate qui i buoni sentimenti, la misericordia, l'educazione... Vi voglio spietati, rozzi, crudeli ma sinceri e leali tra di noi, e fedeli, come lo siete sempre stati..." Lasciai che il mio sguardo vagasse verso nord "Mangiare abbiamo mangiato, bere abbiamo bevuto.. Ci fermeremo quando farà buio.." Guardai ancora una volta i miei uomini "Andiamo, canaglie... Gioia Antiqua ci attende!".
Così, finalmente, la spedizione partì.
elisabeth
07-04-2014, 18.33.08
In realtà quella non era una semplice funzione di rinnovo alla promessa nunziale.....quello era un matrimonio a tutti gli effetti.......sentii Daizer sempre piu' rigido......e io stavo commettendo un atto impuro..proprio io che credevo e predicavo l'amore senza alcuna falsità.......chi stavo salvando Elly o me stessa......ma ad un tratto qualcosa evitò che i miei pensieri andassero oltre e il portale della Chiesa si spalancò con fragore.....mandandolo in mille pezzi .....il suo profumo.....Lei poteva essere in mille luoghi.....e uno di questi fu la Chiesa.......una voce melliflua si lagnava ....non era corretto ..lei l'unica.... sorella della sposa non era stata invitata al matrimonio........Isolde....mi voltai di scatto, e la vidi dopo tanto tempo la rividi........Io ero diversa....me lo stavo ripetendo a mò di cantilena....ma le perle che avevo al collo divennero nere come la lava......." Non era il caso mia cara che ti scomodassi per così poco.....ma a quanto pare sei sempre in viaggio e sai tutto di tutti......".....
Eilonwy
07-04-2014, 23.25.25
Vidi Sir Jack Frost, insieme al merlo Tisin, tornare in camera con delle cose da mangiare mezz’ ora dopo.
Erano entrambi molto turbati e scoraggiati.
Mi raccontarono che varie persone parlavano di strani e misteriosi avvenimenti che si erano verificati in quelle zone periferiche della città di Tylesia.
Il Principe dei Merli aveva perfino detto che Jack aveva cercato invano di avere delle spiegazioni, ma la gente del posto era stata molto sgarbata con lui.
“Oh…..mi rincresce, Jack caro, che ti abbiano trattato in questo modo!....” gli diedi un bacio sulla marmorea guancia “….Non te la prendere, sono solo dei rozzi popolani. Forza adesso ceniamo!” e detto questo gli diedi un buffetto sul viso.
Mangiammo polenta con i fughi quella sera. Mi accorsi che Jack era ancora offeso dal modo di fare di quei cafoni. Gli feci una carezza sui bianchi capelli e lo consolai: “Dai su….fammi un bel sorriso, mattacchione!....So io come tirarti su di morale!”.Sapevo che a lui gli piacevano le mie canzoni e le mie ninne nanne.
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NINNA NANNA:
https://www.youtube.com/watch?v=9TgRZ2Y7iwk
Guisgard
08-04-2014, 02.26.55
Fu un attimo e quella figura entrò nella chiesa con una forza quasi devastante.
Ed Elisabeth riconobbe subito quel volto.
Era Isolde.
La strega fissava con un enigmatico sorriso la sua sorellastra.
“Che patetica caricatura di te stessa sei diventata, cara sorella...” disse divertita Isolde “... ma guardati... ad elemosinare l'amore di un uomo... e poi quell'infantile emozione che ti pervade tutta...” rise “... e perchè poi? Per essere felice? Lo credi davvero? Ma se eri tu che mi ripetevi sempre come la falsità non dia mai la felicità. E ora? Ti fai scudo proprio della falsità per essere felice.” Rise ancora.
Poi il suo sguardo finì su Elly.
Fu un attimo.
Poi tutto scomparve e furono le parole di Don Auster a destare Elisabeth da quella visione.
“Allora...” fece il chierico “... non essendoci alcun impedimento, io rinnovo le promesse nuziali di questi due sposi.” Fissò i due. “Puoi baciare tua moglie.” Rivolgendosi a Daizer.
Il contrabbandiere annuì e poi, voltandosi verso Elisabeth, la baciò.
E lei, assaporando le labbra di lui, comprese che quello era un bacio vero.
Ma all'improvviso alcune grida dei presenti che assistevano alla cerimonia stravolsero l'atmosfera gioiosa nella cappellina.
Elly era stesa a terra, in preda ad intensi tremori, con gli occhi rossi, le labbra blu e la bava che le usciva dalla bocca.
“Cosa le sta succedendo?” Gridò qualcuno.
“E' il demonio che la possiede!” Urlò qualcun altro.
Guisgard
08-04-2014, 02.41.41
“Potrebbe essere una buona idea la vostra...” disse Older ad Altea “... ma io non sono molto pratico di questo genere di cose. Direi di parlarne con i cavalieri e poi magari proporre anche di togliere quel ritratto della strega. Però, non dimenticatelo, esso è stato messo là proprio per scacciare la malvagia megera.”
I due lasciarono allora la locanda e tornarono verso i padiglioni, dove i campioni giunti in città discutevano fra loro su come organizzare la caccia al cinghiale.
Older prese la parola e spiegò ai cavalieri il piano proposto da Altea.
“Dubito che possa riuscire.” Fece uno dei campioni. “Dai racconti e dalle testimonianze pare che quella bestia sia forte oltremodo, al di là della sua innaturale velocità.”
“Però” intervenne un altro di quei cavalieri “potremmo usare delle reti, invece delle corde. Sarà più facile così da immobilizzare. Non credete?”
Molti annuirono a questa proposta.
Poi Older comunicò loro l'altra proposta di Altea, quella relativa al ritratto di Isolde e ai Crocifissi.
Ma proprio in quel momento una donna raggiunse i padiglioni.
Aveva lunghi capelli neri ed era abbigliata come le antiche sacerdotesse pagane.
“Ascoltatemi...” disse “... è vero, in questa città molti sono Cristiani... tuttavia buona parte della popolazione è ancora pagana, legata agli antichi culti della terra. Perchè dovremmo affidare le sorti di questo luogo ai vostri simboli? Dobbiamo invece pregare gli spiriti dei boschi, poiché loro dominano sulla natura e dunque anche sugli animali. Preparerò un rito arcaico, in cui consacreremo alla terra le reti da usare contro il cinghiale. Così la nostra caccia avrà successo.”
E molti furono d'accordo con quella donna.
Guisgard
08-04-2014, 03.03.01
Quella canzone un po' ridiede serenità a Jack.
I tre così mangiarono di gusto.
La notte allora terminò ed un nuovo giorno si affacciò, permettendo ad Eilonwy di ritornare la bella ragazza che era.
Jack così propose di scendere e fare quattro passi.
Tornarono allora al pianterreno e poi uscirono dalla locanda.
Attorno a loro vi era campagna fino a toccare le non distanti colline.
Oltre di esse sorgevano i grandi monti del Nord, baluardi degli estremi confini del celeste regno di Afavalone.
E nel passeggiare fuori alla locanda, a pochi passi da loro, i tre vide due uomini che parlottavano fra loro.
“Domani devo andare a Tylesia per portare della merce.” Disse uno dei due all'altro.
“Ti sconsiglio...” fece l'altro “... per arrivarci dovrai attraversare il ponte sospeso...”
“Ma sono vere le storie che si raccontano su quel luogo?” Chiese il primo. “O sono solo leggende?”
“Chi può dirlo...” rispose il secondo “... l'unica cosa certa è che fra coloro che hanno tentato di attraversare quel ponte nessuno poi è mai tornato indietro...”
Guisgard
08-04-2014, 03.21.58
La compagnia al servizio di Clio, finalmente, lasciò la capitale, diretta verso la misteriosa Gioia Antiqua.
Appena fuori le mura, Nestos, cavalcando sempre accanto a Clio, indicò la strada maestra, che percorsero fino ad attraversare completamente prima la campagna Afavalonese, poi un buon tratto dello sterminato Bosco Verde di Suession.
Ad un certo punto il sentiero mostrava una biforcazione.
E dove si divideva in due, vi era un cartello con questa indicazione:
Solpacus (destra)
Tylesia (diritto)
E approfittando di quella sosta, Issan si avvicinò col suo cavallo a quello di Clio.
“Capitano...” disse alla ragazza “... ho un po' riflettuto riguardo al mio probabile ruolo in questa vostra nobile e cavalleresca compagnia... beh, visto che la regina di Gioia Antiqua è appunto una donna, avrei pensato di sfruttare le mie qualità e conoscenze di botanico, di erborista e di giardiniere. Potrei dunque spacciarmi per un esperto di profumi, di elisir e di veleni. Magari come vostro personale assaggiatore. Infatti il capo di una compagnia di ventura ha sicuramente molti nemici da cui guardarsi. Cosa ne pensate?” E si chinò a raccogliere fra alcune ragnatele un raro fungo selvatico.
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Eilonwy
08-04-2014, 12.03.15
Le serene ore notturne passarono e mi svegliai baciata dal tiepido e dorato bacio dell’ astro di Dio. Tornai alle mie originali fattezze.
Quando mi svegliai, Jack era già sveglio da qualche minuto ed aveva lasciato su uno dei due letti della camera uno dei miei semplici e raffinati abiti maschili. Quello di oggi era quello con i colori della mia casata e dello stemma reale: rosso porpora e blu lapislazzulo.
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Mi raccolsi i capelli in una mezza coda.
Scesi con lui al piano di sotto e passeggiammo nella campagna circostante.
Lì trovammo tre contadini che parlavano di una delle leggende del posto: Il Ponte Sospeso.
Mi avvicinai a loro e cortesemente presi parola: “Buongiorno, onesti villici!....Vi ho sentito, inavvertitamente, parlare di un certo ponte sospeso, il quale fa sparire le persone. Potrei, per favore, saperne di piu’ di questa leggenda?...Sapete per caso anche narrarmi di un certo Fiore Azzurro?”.
Altea
08-04-2014, 15.58.16
"Le reti devono essere robuste e gettate dall'alto, magari dagli alberi..." proposi ai cavalieri.
Ma non terminai le parole che intervenne Older...la sua preoccupazione di togliere il quadro di Isolde era assai strana..che differenza faceva? Chi poteva proteggerci se non il Signore e la Vergine Maria.
Avrei parlato con il parroco..effettivamente non avevo visto molto affiatamento con la Chiesa e volevo informarmi meglio.
Misteriosamente apparve una donna dai padiglioni...i suoi capelli erano lunghi e neri come la notte senza stelle e Luna ed era vestita in modo strano..sembrava una sacerdotessa pagana, di quelle che avevano come culto la Dea Madre Terra, infatti non mi sbagliai.
"Prima di tutto, mi sorprendo voi tutti non crediate in Dio o nelle sue Leggi, ricordate che la arma che si dovrebbe dare proviene dai Taddei, ovvero coloro che sono più legati alla Chiesa." guardai la donna con aria interrogativa..e se fosse stata una strega? "Che rituale vorreste compiere e in nome di chi, quale divinità pagana? Io vi rispetto..allora alleiamo la vostra religione con quella Cattolica".
Pensai al Libro Ancestrale..dovevo sapere che rituale volesse compiere e poi cercarlo nel libro, sempre vi fosse stato.
Il viaggio finalmente iniziò, attraversammo boschi e campagne in fiore.
Ci fermammo brevemente di fronte al bivio.
Ascoltai attentamente il diplomatico che mi si era avvicinato.
"Sì, può andare.. L'importante è che sappiate quello che fate, non potete fingervi un maniscalco se poi non sapete cambiare un ferro.. Non so se mi spego, ma dalla presentazione che il senatore vi ha fatto, credo vi si addica.." Sorrisi, congedando Issan.
"Dottore, la direzione?" Chiesi a Nestos.
elisabeth
08-04-2014, 21.05.58
Pezzi di legno sospesi in aria.....e lei così bella ed infernale........le sue parole erano di fuoco, ora non mi toccavano piu'..non poteva più ferirmi....il mio vestito si fece di lava e le mie perle brillarono come lingue di fuoco...." Credi d farmi paura ?....una volta sorella cara...una volta avevo paura di te ora non più....le cose cambiano...e per tua conoscenza...non l'ho obbligato a sposarmi e sa tutto di me.......bugia nei confronti della Chiesa ?......diciamo che siamo pari....se io non mi sposavo lei mi avrebbe condannato a morte...l'ho solo aiutata a non commettere un'altro crimine.........Non dimenticare che se scopro che l'artefice di tutta questa storia sei veramente tu.........sarò io ad ucciderti......e il tuo sangue sarà nettare per le mie viscere........saluta il mio nipotino....".......tutto tornò alla normalità........e Don Auster ci aveva già maritato...nessuno aveva avuto nulla da dire......." ora puoi baciare la sposa"...fui colta di sorpresa....e le lebbra di lui....si posarono sulle mie.....erano morbide ed umide....sino a quando non si schiusero insieme alle mie e il bacio fu intenso......intimo...come se conoscesse ogni parte di me.....ero persa in lui....e il mio cuore urlava che c'era del vero in quella promessa..........era tutto vero.....ma la gente cominciò ad urlare...senti' qualcosa nella confusione.....vidi Elly a terra..sentii parlare di demonio......e fu un lampo ricordare come Isolde l'aveva guardata........o Signore.......le andai vicina....asciugandole la bava....i suoi occhi erano rossi come l'inferno........accanto a me c'era Fra Favelius e Severius......mi guardavano disperati.......e Don Auster ?......lui era soddisfatto....stava scendendo dall'atare....avevo bisogno di un momento...solo un momento......Alzai la mano e fermai il tempo....tutti tranne per i Frati e Daizer......." Credo che questa ragazza...sia un opera malvagia di Isolde......anche se mi verrebbe da pensare che sia proprio lei........non posso tenere il tempo fermo per molto......ma forse riusciamo a rimetterla in piedi .....ci siamo chiesti chi fosse....e se fosse il male ?.......ma il suo sorriso....durante la cerimonia non diceva questo......sembrava felice.......ditemi voi cosa devo fare.....".....
Guisgard
09-04-2014, 01.44.24
“Per me va anche bene” disse la sacerdotessa ad Altea “ma a patto che siano celebrati i riti del mio credo ed onorati i miei dei.” Guardò poi tutti i presenti. “Fino ad oggi avete pregato ed invocato il Dio Cristiano, con Sua Madre e tutti i Suoi Santi... e cosa avete ricevuto in cambio? La bestia non ha continuato a flagellare queste terre? Quante altre vittime dovranno ancora esserci per farvi comprendere davvero quali divinità adorare? Per secoli i nostri antenati hanno vissuto in armonia con la natura in questa regione, celebrando gli antichi dei dei boschi. Non capite che la bestia è una punizione? Perchè avete sostituito i veri dei con quello Cristiano! Ora è giunto il momento di redimersi!”
Guisgard
09-04-2014, 01.47.08
Elisabeth era riuscita a fermare per un momento lo scorrere del Tempo, lasciando liberi da quelli incanto, oltre lei, Daizer e i due monaci.
Ma Elly, tuttavia, sembrava immune da quella magia, continuando infatti a contorcersi a terra, tra tremore e bave.
“I vostri incantamenti” disse Daizer alla maga “sembrano non avere effetti sulla ragazza... infatti continua ad agitarsi come un ossesso...”
“Forse davvero ella è sotto qualche vessazione o possessione diabolica...” fece Fra' Severius “... e fra noi colui che possiede conoscenze da esorcista è Don Auster l'Inquisitore... direi di scogliere il vostro incanto” fissando Elisabeth “e chiedere aiuto a lui...”
Guisgard
09-04-2014, 02.12.00
“La leggenda del Ponte Sospeso” disse uno di quei due uomini ad Eilonwy “è tanto misteriosa, quanto oscura. E di certo non deve interessare ad una giovane damigella come voi.”
“Infatti” fece l'altro “meno si conoscono i tristi accadimenti che riguardano quel ponte maledetto e meglio si vive.”
“La nostra però” intervenne il merlo “non è semplice curiosità, messeri. In verità il nostro cammino ci impone di proseguire e dunque a quanto pare siamo obbligati a passare per quel ponte, visto che segna la direzione Nord di questa strada.”
“Chi ha parlato?” Stupito uno dei due uomini.
“Ehm...” prendendo la parola Jack “... sono stato io...”
“Beh, fossi in voi” mormorò l'uomo “tornerei indietro. Infatti mai attraverserei quel dannato ponte!”
“Noi però dobbiamo farlo...” annuì Jack.
“Sappiate allora” spiegò l'uomo “che quel ponte è stato scelto, tempo fa, da un crudele orco come sua dimora. E siccome detesta essere disturbato quando riposa, a tutti coloro che attraversarono il ponte egli impone un oscuro enigma. E chi non riesce a risolverlo finisce nello stomaco di quel mostro.”
“Ed è inutile aggiungere” intervenne l'altro uomo “che fino ad oggi nessuno è mai riuscito a risolvere quell'arcano.”
Guisgard
09-04-2014, 02.22.43
Issan annuì e sorrise a quelle parole di Clio.
La ragazza si rivolse poi a Nestos, chiedendo la direzione da prendere di fronte a quel bivio.
“Milady, io posso spiegarvi le due strade in cui il sentiero si divide” disse il medico “ma poi sarete voi a scegliere quale prendere, essendo il comandante di questa compagnia.”
“Tu però sei la nostra guida.” Fissandolo Borel.
“Messere, io infatti vi descriverò i due percorsi, ma essi presentono pro e contro, dunque non posso poi decidere io quale cammino imporre alla compagnia.”
“E sia, descrivici le due direzioni allora.” Annuì Porturos.
“La freccia che indica Solpacus” spiegò Nestos “è la strada più breve per raggiungere i confini Settentrionali del regno. Essa presenta durante il suo corso vari borghi, dove dunque sarà possibile per noi sostare e fare rifornimenti di viveri. Tuttavia è la strada anche più tortuosa da attraversare, visto che ci porterà tra colline, monti e vallate.”
“E l'altra direzione invece?” Chiese Borel.
“L'altra, quella per Tylesia, è invece la strada più lunga, ma anche più lineare, essendo la via maestra seguita da sempre da pellegrini e mercanti. Essa però attraversa luoghi desolati, dove non si vedono centri abitati per giorni. E per questo in alcuni tratti il nostro cammino ci porterà in posti selvaggi e poco conosciuti.”
Eilonwy
09-04-2014, 02.41.02
Un orco mangia uomini che impone enigmi come la Sfinge di Edipo.
Mannaggia!
Questa non ci voleva veramente! E’ proprio vero che la Fortuna è cieca e la Sfortuna ci vede quadruplo.
“Va bene. E per quanto riguarda il Fiore Azzurro?.....Sapete qualcosa di quel mistico tesoro?...” chiesi ai due villici.
Chissà se il ponte si poteva passare volando?
Dopotutto, Jack Frost sapeva volare e saper far volare persone, animali ed oggetti grazie al suo bastone magico. Esso, invero, era in grado di comandare i venti e in special modo il Vento del Nord.
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Guisgard
09-04-2014, 03.00.13
“Io non ho mai sentito nulla riguardo questo Fiore Azzurro...” disse uno dei due uomini ad Eilonwy “... tu?” Rivolgendosi all'altro.
“Se ben ricordo” fece l'altro “qualcosa del genere l'ho udito una volta che mi trovai a Tylesia. Credo fosse una sorta di leggenda o favola... è successo molto tempo fa, quando ero un giovane apprendista presso la bottega di un celebre artigiano di Tylesia... ma oltre questo, non rammento altro.”
Guisgard
09-04-2014, 03.13.56
II: Mia Amata '09
“Quelli di noi che sono un po' in là con gli anni avranno sentito parlare per la prima volta del poeta Lucidor come protagonista di un'avventura d'amore romantica e misteriosa.”
(Erik Axel Karlfeldt, Skalden Lucidor)
Nell'ameno distretto della vecchia Afravalone, lungo le erbose sponde del lungo Lagno, si estendeva una verdeggiante campagna, compresa fra l'antichissima circoscrizione delle Cinque Vie e il ridente ducato di Capomazda.
Lungo la via maestra, che attraversando questa zona la tagliava in due, il Sole irradiava quel boscoso paesaggio, fatto di verdi salici, frondosi pini e robuste querce, disegnando e tingendo vivaci screziature tra sterrati rupestri, dossi di sterpi, pozzi coperti di rovi e ponticelli di pietra su acquitrini argentati.
I nodosi e lungi rami degli alberi correvano a congiungersi e ad aggrovigliarsi fra loro, generando ombrosi porticati tra le variopinte specie di fiori che pullulavano e correvano macchiettando la grande distesa verde che dominava quei luoghi.
Qui, tre figure a cavallo attraversavano questo scenario, con ormai alle spalle ciò che restava delle imponenti mura della capitale.
“Da qui” disse Adamo “risaliremo il Lagno, fin verso la Vallata dei Ponti. Oltre quel confine troveremo la strada verso Sant'Agata di Gothya, dunque verso Nord. Li ci separeremo e tu proseguirai per la tua strada.”
Guisgard annuì fissando la strada.
“Padre, io ho fame...” mormorò Afel.
“Ah, questo mio figlio!” Esclamò Adamo. “Se sentisse l'istinto di voler riempire la sua testa con qualche arguto ragionamento, come invece fa col suo stomaco ogni qualvolta brontola, sarebbe un genio!”
“Ma padre...” borbottò Afel “... si era detto che lungo la strada, in qualche locanda...”
Guisgard rise, per poi prendere la sua borsa e tirare fuori pane e qualche salsiccia.
“Prendi...” tirando quel cibo ad Afel “... in mancanza di una locanda.”
“Grazie, amico mio!” Contento per quel dono Afel.
Adamo scosse il capo.
I tre allora proseguirono, fino ad immergersi completamente in un lussureggiante bosco che sorgeva ai limiti della campagna descritta sopra.
“Sai già quale strada seguire per raggiungere Sygma?” Chiese Adamo al cavaliere.
“Per questo voglio arrivare al castello di lord Corsionne.” Rispose Guisgard. “Egli ha conosciuto mio zio ed è al corrente dell'itinerario che egli seguì per giungere a Sygma.”
“E dove si trova il castello?” Domandò Adamo.
“Tra Sant'Agata di Gothya e Solpacus.” Fissandolo Guisgard. “Sarà meglio apprestarci, dunque.” Aggiunse sorridendo.
Ma proprio in quel momento videro qualcuno giungere dalla parte opposta della strada.
Avanzava a cavallo con passo lento, strimpellando una rotta.
“Avanza e annunciati, menestrello!” Esclamò Guisgard.
“Non sono un menestrello...” replicò l'altro che arrivava “... sono Aust di Lainò.”
“Domando a te perdono, dunque.” Mormorò sorridendo il cavaliere.
“Siete cavalieri?” Chiese Aust.
“Lui solo fra noi.” Rispose Adamo, indicando Guisgard.
“Oh, milord...” avvicinandosi Aust “... posso chiedere la grazia di seguirvi? Andrete certo in cerca di straordinarie avventure!”
“Puoi seguirci, se vuoi.” Ridendo appena Guisgard. “Ma ti avverto che di avventure certo non ne sentiamo il bisogno. Anzi, preferiamo di gran lunga un cammino breve e tranquillo. Comunque, il mio nome è Guisgard. E questi miei due compagni sono messer Adamo e suo figlio Afiel.”
Aust salutò i tre con un sentito inchino, per poi unirsi a loro.
Spronarono così i cavalli e ripresero il loro cammino.
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Eilonwy
09-04-2014, 13.43.17
“Vi ringrazio, bravi uomini. Arrivedervi!” ringraziai salutando i due contadini.
Trascinai per un braccio Jack e quando ci fummo allontanati abbastanza esclamai con sarcasmo ed ironia: “Mamma mia, come sono socievoli ed utili le persone di questo borgo!”.
Guardai il merlo e lo rimproverai: “Ma cosa vi è saltato in mente prima, Sir Tisin!?!...Se si fossero accorti che eravate voi a parlare, avrebbero messo al rogo me e Sir Jack Frost!...”.
Poi, mi rivolsi al mio protettore: “Jack….saresti in grado di far volare me e il mio cavallo oltre il Ponte Sospeso?”.
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Osservai le due strade, passando più volte lo sguardo da una all'altra.
"Solpacus..." Dissi, infine "Siamo mercenari... Dobbiamo bere, mangiare.. E non temiamo le strade impervie... La via maestra è per i mercanti e i pellegrini, come ben avete detto... E poi, ci farà bene attraversare borghi e villaggi.. Dobbiamo fare pratica, rendere questo inganno parte di noi! Non possiamo rischiare di tradirci..." Sorrisi "Anche se questo vuol dire che incontreremo presto qualcuno, e devo ancora trovarmi un nome decente... Ci penserò nel tragitto..".
Guardai i miei uomini "Questa è la mia decisione, ma se avete considerazioni da fare, vi ascolterò volentieri... Sapete che tengo in gran considerazione le vostre opinioni".
Altea
09-04-2014, 16.13.15
I cavalieri ascoltavano con attenzione la donna..cercava di redimerci..decisi di controbattere..."Milady se permettete, penso siate in errore..prima di tutto voi avete accettato di unire il Credo Cristiano con i vostri dei e ora vi state rimangiando tutto. Siete certa tutto questo sia dovuto per una punizione divina? Avanti, sappiamo che la maggior parte di questi fatti sono delle stregonerie di Isolde, che opera contro le forze del bene." Guardai i cavalieri che si rivolsero stavolta verso me ammutoliti assieme ad Older.."Io ho visto quella strega, l'ho incontrata mesi fa in una foresta con suo figlio, un cavaliere..si, insomma chiamiamolo cavaliere..ed egli fu allevato da un maestro che profetizzava contro Dio e tutto ciò a lui legato..io stessa ho conosciuto un ragazzo tramutato da Isolde e non so per quale motivo...se vogliamo combattere Isolde, la strega nera, dobbiamo alleare le forze e non instaurare una lotta religiosa pure nelle nostre Terre. Per quanto mi riguarda quindi io non rinnego il nostro Signore, se volete potete farlo Voi tutti con questa donna".
Osservai attentamente quella donna e notai sul braccio aveva un segno distintivo..era un serpente azzurro contornato di rosso, ella mi guardava in modo strano, era alquanto enigmatica.
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Mi congedai da loro, in fondo io avevo già fatto abbastanza per la gente e avevo perso quasi un amico, inoltre l' idea per come poter catturare la belva era stata la mia e ora arrivava una sconosciuta a professare i suoi strani Credi e pure imporli.
Arrivai alla locanda e salii in camera, finalmente ero libera da occhi indiscreti, forse era il caso di sincerarsi delle condizioni di Tyssen e poi mandare una missiva alla sua nobile famiglia affinchè provvedesse a lui..e poi? Non aveva più senso rimanere li..Shalazam mi aveva detto dovevo aiutarle a sconfiggere Isolde e dovevo partire.
Tirai fuori dalla sacca il Libro Ancestrale, lo toccai e con coraggio lo aprii e iniziai a sfogliarlo..volevo trovare quel simbolo che la donna aveva sul braccio e osservare di cosa parlasse il libro.
Guisgard
10-04-2014, 02.03.37
Altea prese a sfogliare il misterioso ed antico Libro Ancestrale.
Sul tatuaggio di quella donna trovò ben poche notizie, riportate brevemente nel capitolo riguardante i culti pagani.
L'anonimo compilatore del libro accennava fugacemente a quegli antichi riti, compiacendosi, alla fine del suddetto capitolo, di come quelle vecchie credenze non avessero ormai quasi più seguaci e fedeli.
Così Altea scoprì che il tatuaggio della donna era legato agli antichissimi e rurali culti che un tempo erano diffusi tra i pagani, prima che i monarchi, divenuti Cristiani, cominciassero ad imporre ovunque la Fede di Roma.
Molto più interessante e ricco, invece, il capitolo con il quale il libro cominciava.
Qui Altea lesse di come il libro mirasse ad essere un potente strumento contro ogni forma di magia nera.
E l'occhio della bella avventuriera cadde su una voce in particolare.
Quella di strega, che l'anonimo compilatore spiegava molto dettagliatamente con queste parole:
“Spesso la parola strega viene usata, sarcasticamente, per indicare una donna dall'animo turbolento, o capace di ogni sotterfugio.
Altre volte, invece, essa richiama le vittime condannate al rogo dalla Santa Inquisizione, spesso strappando biasimo o ironia verso le istituzioni Ecclesiastiche, ree di mandare a morte, secondo molti, donne innocenti.
Ma in realtà la strega è un essere diabolico, dai poteri inimmaginabili.
Una creatura sospesa tra questo mondo e quello dei demoni e capace di innumerevoli orrori nei confronti degli uomini.
Una strega può imporre qualsiasi tipo di maleficio, colpendo il corpo e mirando all'animo di un essere umano.
Essa può mutare un uomo in un animale e viceversa.
Oppure legare il ciclo vitale di un individuo con lo scorrere del giorno e della notte, alternando così la matura umana a quella bestiale.
Altre volte una strega è persino capace di prendere forme bestiali o possedere con i suoi incantamenti un animale.
Tutto ciò per perseguitare e affliggere gli uomini.”
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Guisgard
10-04-2014, 02.08.29
“Piccola...” disse ridendo Jack ad Eilonwy “... certamente che posso! Per me è uno scherzo da ragazzi farti attraversare in volo quel ponte!” E fece una capriola all'indietro.
“Non vorrei guastare il vostro entusiasmo, messere, ma non sarei tanto superficiale su questa cosa se fossi in voi.” Intervenne il merlo.
“Bazzecole, amico mio!” Continuando a ridere Jack.
“Ho sentito prima la gente nella locanda” fece il merlo “e pare che diversi avventurieri e cavalieri abbiano tentato di attraversare quel ponte, senza però riuscirci.”
“Io valgo molto più di qualsiasi altro cavaliere del mondo!” Saltellando Jack.
Eilonwy
10-04-2014, 02.21.56
“Io valgo molto più di qualsiasi altro cavaliere del mondo!” Saltellando Jack.
Sorrisi all’ ultima frase di Jack e sentenziai: “Perfetto!....Allora cosa stiamo aspettando?”.
Ritornammo alla locanda, pagammo il conto e con Dante ci dirigemmo in posto appartato vicino alla campagna.
I campi dei contadini erano deserti.
“Sii prudente e veloce, non vorrei che la gente del posto ci vedesse fare queste cose. Forza Jacky, facci volare!...” dissi in groppa al mio nero destriero.
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Guisgard
10-04-2014, 02.53.38
Jack rise, saltellò, fece poi una capriola volante fino a ritrovarsi davanti al cavallo di Eilonwy.
Pronunciò qualche formula magica, per poi gettare della polvere argentata sugli zoccoli di Dante.
“Ed ora...” disse poi senza smettere di ridere “... buon volo!”
Un attimo dopo, incredibilmente, Eilonwy ed il suo cavallo si alzarono in volo.
La ragazza vide così dall'alto i campi dei contadini che diventavano sempre più piccoli.
Un freddo vento soffiava su quei luoghi, rendendo l'aria limpida e profumata di terra.
Eilonwy sentiva quel chiaro sibilo attraversarle i lunghi capelli scuri, accarezzandole il volto con soffici e freschi aliti dal profumo di monti e campagne.
Erano così in alto da poter quasi toccare le bianche e sterminate nuvole che andavano naufragando verso Oriente.
Ma ad un tratto qualcosa sembrò afferrare la coda di Dante.
Il suo nitrito e poi una forza sovrumana attirò all'indietro il destriero.
Allora ad una fortissima velocità Eilonwy ed il suo cavallo cominciarono a precipitare verso il basso.
Sembrava un'inesorabile caduta senza fine, fino a quando la ragazza con un tonfo si ritrovò imbrigliata tra i folti rami di un grosso noce.
E fra quelle fronde il suo vestito e la sua pelle si erano ricoperti di strappi e graffi.
Tutto era accaduto velocemente.
E nel guardarsi intorno, imprigionata com'era fra quei rami, Eilonwy non vide più il suo Dante.
Guisgard
10-04-2014, 03.13.38
A quelle parole di Clio, i suoi uomini si scambiarono varie occhiate.
“A questo punto” disse Borel “a mio giudizio una strada può valere l'altra, con ciascuna i suoi vantaggi ed i suoi possibili svantaggi. Trovo che il vostro ragionamento sia giusto e condivisibile. Concordo dunque con la vostra scelta.”
“Si, anche io credo sia la scelta migliore.” Annuendo Dort. “Meglio attraversare una strada con dei centri abiti in cui sostare e rifornirci, che delle lande desolate.”
“Sicuramente.” Fece Ertosis. “Almeno così avrò la possibilità di incontrare qualche bella ragazza!”
“Il nostra capitano” intervenne Issan con un sorriso calmo “si dimostra davvero saggia. I miei complimenti.” Con un cenno del capo.
“Tu conosci questa Solpacus?” Chiese Porturos a Nestos.
“Solpacus è una città famosa per i suoi raffinati e pregiati vini.” Rispose il medico. “E questo la rende pullulante di mercanti e commercianti che giungono da ogni parte del reame. Inoltre tutti i duchi del regno inviano là i propri uomini per avere nelle loro nobili corti quegli ambiti vini.”
“Insomma” fece Trastis “sembra una vivace città commerciale. Di sicuro là non troveremo ostilità o pericoli.”
“Già, così pare.” Mormorò Borel.
Intanto, in un luogo segreto del Palazzo Reale di Afravalone, un'oscura figura osservava le increspature sull'acqua che riempiva un cratere d'argilla.
E tra quelle increspature, a poco a poco, presero forma delle immagini.
“Quella sciocca ragazza” mormorò qualcuno accanto alla figura “crede di poter guidare quegli uomini fino a Gioia Antiqua, maestro.”
“Quegli uomini” disse l'oscura figura “hanno una cieca fiducia in lei... meglio così... la seguiranno all'Inferno senza farsi troppe domande...”
“Volete dunque che muoiano subito, maestro?”
“No, voglio che arrivino a Gioia Antiqua...” mormorò la figura “... ma non è detto che ci arrivino tutti...” continuando ad osservare Clio ed i suoi uomini attraverso l'acqua di quel cratere “... ma chi fra essi riuscirà a raggiungere Gioia Antiqua, lo farà tra mille sofferenze...”
“Volete che sia avvertita Isolde, maestro?”
“Non occorre...” mischiando l'acqua la figura, facendo così svanire le immagini nelle increspature “... lei avrà già fiutato l'odore del loro sangue a quest'ora...” aggiunse con tono compiaciuto, mentre i suoi occhi divennero rossi come il fuoco.
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Altea
10-04-2014, 17.13.17
Lessi con attenzione ciò che diceva su quel simbolo, ben poco..ma mi chiedevo come mai chi scrisse il libro si compiacesse quelle forme di paganesimo erano ormai inesistenti, e come mai quella donna ora le riproponeva? Pensai al Mito di Avalon...in fondo non vi era nulla di male ad essere sacerdotesse a buon fine. Sussultai un attimo, mi ero quasi dimenticata pure io lo ero diventata.
L'occhio cadde sul capitolo di introduzione...la stregoneria. Effettivamente ero d'accordo sul fatto molte volte si sono additate donne innocenti come streghe, ma fu la ultima parte che mi colpì. Pensai ad Elvet...se avessi avuto prima quel libro avrei potuto magari salvarlo o farlo ritornare alle normali sembianze...e quindi quel cinghiale cosa poteva essere? Elvet, forse, da quello che un pò sospettavo mutava di giorno in qualcosa di tremendo e di notte tornava alle sue sembianze appunto...ma quel cinghiale?Era un animale che la magia aveva reso una bestia indemoniata o era il caso di Elvet? In quel caso avremmo ucciso un innocente...
Pensai dovevo trovare quindi un contro incantesimo che facesse tornare quel cinghiale a ciò che era in origine.
Richiusi il libro, avrei continuato il giorno dopo visto la notte non potevo aprirlo, avevo visto proprio un paragrafo sulle mutazioni e come far ritornare una persona alle sue sembianze, almeno non avremmo ucciso un innocente.
Riposi il Libro Ancestrale nella sacca che portai con me uscendo di nuovo dalla locanda.
Tornai ai padiglioni e vidi la donna parlare attentamente con i cavalieri..possibile essa non si era accorta ero pure io una sacerdotessa dallo smeraldo in fronte?
Finsi indifferenza e mi diressi verso il padiglione dove era curato Tyssen e fuori trovai proprio dei medici.."I miei omaggi, sono lady Altea e mi trovavo con milord Tyssen durante l'accaduto, ditemi come sono le sue condizioni". Dentro me mi sentivo terribilmente in colpa ma dovevo scacciare tutto questo.
"Potevate dirlo subito che era una città famosa per il suo vino, avrebbe facilitato la scelta.." Risi appena "E sia, prenderemo quella direzione..".
Mi voltai a guardare i miei uomini "Non credo che sarà l'idillio che vi aspettate, nessuno vede di buon occhio l'arrivo di una compagnia di ventura.. Quindi, mi raccomando, non abbassate la guardia.." Sorrisi "Ci siamo riposati anche troppo... Avanti, in marcia!".
Guisgard
10-04-2014, 20.08.47
“La gamba gli è stata tagliata con successo” disse il medico ad Altea “e si è riuscito così a fermare l'infezione. Ma è stata una brutta ferita e ha perso molto sangue. Ora è senza conoscenza, ma presto dovrebbe riacquistare i sensi.”
Ma ad un tratto si udirono delle voci dall'altra parte dei padiglioni.
La sacerdotessa pagana era riuscita a convincere molti cavalieri ad affidarsi agli antichi culti della terra, promettendo loro la sicura riuscita della caccia al cinghiale.
Ma era giunto qualcun altro, che pareva essere il bersagli dei presenti.
“Avanti, Posteg...” ridendo uno dei cavalieri “... raccontaci qualche altro tuo sogno!”
“Si, stupido idiota!” Sbeffeggiando un altro dei cavalieri. “Magari avrai sognato qualche bella fata nuda!”
“I miei sogni sono reali!” Replicò Posteg, tra gli insulti generali.
Guisgard
10-04-2014, 20.14.54
La compagnia di Clio riprese il cammino.
La meta ora era Solpacus.
E durante il tragitto gli uomini ridevano fra loro.
L'umore era infatti dei migliori.
“A saperlo prima” disse Portorus “avrei consigliato subito la direzione per Solpacus! Il vino è la panacea di ogni fatica!” Ridendo.
“E' come un antidoto” allegro Ertosis “che rende gli uomini gai e le donne disponibili!”
“Allora è questo il segreto del tuo successo con loro!” Divertito Borel.
“Io non faccio bere mai una donna!” Replicò Ertosis.
E tutti risero forte.
“Se questa Solpacus è davvero la città del vino” disse Dort “qui verrò a ritirarmi a vita privata quando sarò ricco!”
“Magari” fece Portorus “la ricompensa per aver liberato il re ci renderà tali, vecchio mio!”
Ad un tratto, davanti a loro in lontananza apparve una locanda isolata, sulla cui insegna si leggeva “La locanda del Monaco”.
L'entusiasmo dei miei uomini era contagioso.
Quando scorgemmo la locanda, poi, migliorò ulteriormente.
Ordinai alla compagnia di fermarsi.
"Bene signori.. La prima prova si avvicina... Vediamo cos'è il peggio che sapete fare.." Sorrisi "Non voglio vedere damerini, voglio vedere i Gufi Scarlatti... A proposito, dobbiamo metterci d'accordo.. Che fine facciamo fare a Gufo? Morto? Prigioniero? Quanto a me, non ho avuto nessuna idea geniale, purtroppo... Quindi, un nome varrà l'altro, basta non usare il mio.. Che poi, voglio dire, di solito gli osti non fanno troppe domande... Tra non molto farà buio.. Vediamo se ci vogliono in quella locanda, ripartiremo domattina all'alba..".
elisabeth
10-04-2014, 20.39.46
Ma che stavano dicendo....se lasciavo quella ragazza a Don Auster....era morta....." Siete impazziti.....questa ragazza e' solo il mezzo per Isolde......per fare del male a lei e a chi le sta vicino..voi non capite.....lei morira' io morirò...ma non cambierà nulla....guardate..." Tolsi lo scialle che avevo sulle spalle e abbassai la spallina del vestito sino alla spalla...... avevo una rosa e una spada marchiata.........racchiusi in un triangolo...."....La Rosa sono io e la spada e' Isolde....il triangolo e' la forza del numero perfetto...........cosa spiegherò...se qualcuno vorrà scoprire la mia spalla ?......volete che rimetta il tempo sui suoi binari.......vi accontento subito..."......attesi solo solo un attimo.....mentre la ragazza...finiva di contorcersi per rilassare i suoi muscoli......sporca della sua stessa bava....
Guisgard
10-04-2014, 20.52.22
“Io direi di usare l'idea suggeritaci da quel cavaliere ad Afravalone.” Disse Borel. “Quella cioè in cui voi” rivolgendosi a Clio “impersonerete la moglie di Gufo.”
“E lui che fine avrà fatto?” Chiese Ertosis.
“Beh...” mormorò Borel “... possiamo dire che è morto... caduto durante una campagna e che dunque la sua carismatica eredità ci ha portati ad eleggere come capo la sua vedova... cosa ne dite?”
“Potrebbe funzionare...” fece Porturos “... del resto il nostro capitano è una donna fuori dal comune in fatto di armi e battaglie.”
Giunsero così alla locanda.
E qui qualcosa attirò subito la loro attenzione.
Era un vecchio scudo appeso sul porticato, che il vento faceva cigolare.
E sopra vi erano scritte queste parole:
“Giostra cavalleresca di Sopacus.”
Eilonwy
10-04-2014, 20.56.57
Io e il mio Dante stavamo volando come degli uccelli. Probabilmente, doveva essersi sentito così Bellerofonte su Pegaso.
All’ improvviso, qualcosa o qualcuno acciuffò la coda del mio cavallo e mi fece precipitare.
Gridai durante la caduta. Per l’ impatto, sicuramente, sarei morta!
Con un frastuono, finì tra i rami di un imponente nocio.
Apri i bruni occhi e mi guardai attorno. Non ero morta….non ero morta….grazie a Dio non ero morta!
Ero, semplicemente, piena di graffi e con gli abiti rovinati.
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Mi accorsi che il mio fidato equino non era nei dintorni. Mi liberai dai rami e scesi dall’ albero.
A terra trovai la Sacca Rimpicciolente, la faretra, l’arco e la Spada di Fuoco Fatuo perfettamente intatti.
Misi dentro la Borsa Rimpicciolente arco e frecce ed indossai la cintura di cuoio con la guaina della mia arma bianca. Mi misi addosso come una gerla la mia magica sacca.
Fischiai circa sei volte per richiamare il mio destriero, ma non ci fu di risposta ne un nitrito ne un rumore di zoccoli.
“Jack!....Jack!!!....Tisin!....Jaaaaack!!!....Ai uuutooooo!!!” urlai e dopo aver pronunciato queste parole, mi apparvero a mezz’ aria Jack e il merlo.
Altea
10-04-2014, 21.17.35
Guardai la terra asciutta sentendo le parole dei medici...certo sarebbe sopravvissutto ma come avrebbe reagito.
Ad un tratto udii delle urla generali e risate...vidi i cavalieri sbeffeggiare un ragazzo e mi avvicinai a loro udendo le loro conversazioni.
"Gentilmente..vi è un ferito grave che sta privo di coscienza, vedo la sacerdotessa vi ha messo di buon umore e vi ha spronato ad affrontare il cinghiale allegramente".
Un attimo di silenzio...guardai quel ragazzo...Posteg lo avevano chiamato..."Ditemi Posteg, cosa è successo..io sono qui per ascoltarvi" e gli sorrisi per dargli fiducia.
Guisgard
10-04-2014, 21.28.46
Il luogo dove Eilonwy era caduta appariva desolato e sinistro.
Era quasi buio e nulla si vedeva.
La caduta aveva procurato dei capogiri alla ragazza, causandole delle allucinazioni.
Infatti non c'era nessuno accanto a lei.
Poi udì degli strani versi, che provenivano dal ponte poco distante.
“Accidenti...” disse una voce mostruosa “... chi ha disturbato il mio riposo?”
Guisgard
10-04-2014, 21.31.19
Posteg non era più un ragazzo.
Una vita di stenti ed il duro lavoro lo avevano reso scarno, emaciato, dall'aspetto stanco e l'aria mesta.
I suoi occhi erano però vivi.
Vivi di Fede.
“Io...” disse ad Altea “... io voglio solo tranquillizzare la città...”
“E come, stupido idiota?” Ridendo uno dei cavalieri. “Raccontandoci i tuoi sogni del cavolo?”
Risero tutti.
“Sono sogni premonitori!” Replicò Posteg. “Perchè non volete capirlo?”
Ma tutti lo derisero ancora.
Guisgard
10-04-2014, 21.33.23
“Allora” disse Fra' Severius ad Elisabeth “avete un'altra soluzione? Forse qualche rimedio che salverà la vita a questa ragazza e a voi? Se è così, allora bene, attuatelo! Perchè io non ho idea su cosa fare!”
“Sorella...” fece Fra' Favelius “... Don Auster è un ministro di Dio, un uomo di Chiesa... ed io mi fido di ogni rappresentante di Cristo in terra...”
Altea
10-04-2014, 21.39.02
"Smettetela tutti..ascoltate questa sacerdotessa e le storie dei suoi dei...e non credete ai sogni premonitori..venite assieme a me Posteg".
Allontanai il cavaliere dal gruppo...era stanco e affaticato.."Voi avete la Fede avete detto..e me ne compiaccio, non badate agli sbeffeggiamenti di quei cavalieri..nemmeno loro sanno che fanno. Raccontatemi di questi sogni gentilmente".
elisabeth
10-04-2014, 21.51.48
Bella decisione.......In realtà non avevo idea....." Daizer...siete mio marito...e lo siete veramente....non avete detto nulla....ma forse neanche io avrei cosa dire.......bene Fra Favelius.....credo in voi...non a Don Auster....ma in voi credo come credo a Fra Adriano..e' lui che mi ha affidata a voi.......".....Ed alzai il braccio e il Tempo cominciò a fluire come in una spirale......e tutto tornò normale e Don Auster arrivò vicino a noi........la ragazza dormiva.......e il prete mi ordinò di alzarmi......." E' una figlia di Dio.....e voi siete il rappresentante di Cristo sulla terra.......tenetelo a mente Don Auster....."
Eilonwy
10-04-2014, 23.13.06
Sbattei le palpebre e scossi la testa. Non c’ era nessuno!
Avevo solo immaginato di avere accanto i miei cari amici.
Ero sola in una selva aspra ed oscura e la giusta strada era dispersa.
Udì una voce d’ abominio.
“Accidenti...” disse una voce mostruosa “... chi ha disturbato il mio riposo?”
Mi nascosi nel manto della vegetazione tra i cespugli, gli alberi, le rampicanti edere e le felci. Non avevo mai sentito una voce tanto spaventosa in tutta la mia vita.
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Guardai Borel inorridita.
"Per quanto mi ripugni un'idea del genere, effettivamente sembrerebbe la migliore.. Quanto al mio nome, sarò... Sekhmet, perché no... Una spietata divinità guerriera egiziana... Una leonessa, per di più.. Mi sembra appropriato, e abbastanza esotico... Ormai sono in pochi a conoscere culture tanto antiche.." Sorrisi "E una leonessa non è da meno di un gufo, almeno spero... Bene signori, la locanda ci attende...".
Entrammo spavaldi e gli uomini si sedettero attorno ad un tavolo, impazienti di bere e da mangiare.
Notammo l'insegna della giostra, incuriositi.
Dal canto mio, mi avvicinai all'oste.
Cosa avrebbe detto Gufo Scarlatto? Di certo non sarei mai stata come lui, ma nemmeno come.. Me.
Così, senza tante spiegazioni, posai sul bancone un piccolo gruzzolo di monete, sufficiente ma non eccessivo per pagare la cena e la notte.
"Siamo stanchi e affamati... Portateci pure ciò che avete, ma il vostro miglior vino, mi raccomando..." Con un'espressione glaciale e lontana "Siamo di passaggio.. Ci fermeremo solo stanotte, dobbiamo rimetterci in viaggio alle prime luci dell'alba... Ci sono problemi?" Chiesi, con noncuranza.
Mi voltai ad osservare i miei uomini, che parlottavano tra loro.
"C'è una giostra in città?" Chiesi all'uomo, accennando un minimo di interesse, mentre lo sguardo si posava sull'insegna "Interessante..".
Guisgard
11-04-2014, 01.48.50
“Si, è una creatura di Dio, come lo siamo tutti” disse Don Auster ad Elisabeth appena l'incanto della donna svanì “e come lo sono gli angeli ribelli divenuti demoni.” Aggiunse con tono fermo.
Ordinò allora a don Charls di portargli l'Acqua Benedetta e fece cenno ad alcuni cappellani di tenere ferma Elly.
“Cosa volete farle?” Gridò Daizer.
“Fate silenzio!” Gli intimò don Charls.
“E' solo una ragazza!” Agitato il contrabbandiere.
“E' molto di più.” Mormorò Don Auster.
L'inquisitore cominciò allora a pronunciare alcuni passi del Rituale Romano adoperato durante gli esorcismi, bagnando costantemente Elly con l'Acqua Benedetta.
E più andava avanti, più la ragazza si contorceva, sbraitando e gridando come un ossesso, mentre i cappellani solo a stento riuscivano a tenerla.
Tutto ciò durò quasi un'ora, fino a quando la ragazza svenne per la fatica.
Anche Don Auster ed i suoi cappellani apparivano provati.
“Questa ragazza” rivolgendosi infine l'inquisitore ad Elisabeth ed ai suoi compagni di viaggio “è stata coinvolta nei rituali di una feroce setta ereticale, guidata da un misterioso individuo... il simbolo tatuato ne è la prova... sono mesi che diamo la caccia a quegli eretici che flagellano questa regione... ora voglio sapere tutta la verità... è davvero vostra nipote? E come è entrata a contatto con quella setta?”
Guisgard
11-04-2014, 02.11.50
“Non sono un cavaliere, madama...” disse Posteg ad Altea “... sono solo un umile guardiano di cavalli... e quei cavalieri non capiscono nulla... i miei sogni aiuteranno tutta la città...” chinò il capo “... ecco, io ho sognato... ho sognato un cavaliere che giungeva qui per dare la caccia al cinghiale...”
“Posteg...” arrivando Older e scuotendo il capo “... non bastano gli insulti che ogni giorno ti prendi da quei cavalieri e dalla gente di questa città? Su, ora smetti di tediare lady Altea con le tue storie.”
“Ma l'Arciduca...”
“Smettila, ora.” Lo interruppe Older. “Basta con questa storia.”
“Non capite neanche voi...” replicò Posteg “... il cavaliere che ho sognato sono certo fosse l'Arciduca!”
“Torna al tuo lavoro ora.” Disse Older.
E a capo chino Posteg si allontanò.
“Perdonatelo, milady...” rivolgendosi poi l'anziano ad Altea “... è un bravo uomo, ma un po' tonto... tempo fa, quando la bestia apparve in queste terre, andammo dal Gastaldo per chiedere l'intervento dell'Arciduca, senza però avere mai risposta... e il povero Posteg, nella sua ingenuità, è rimasto colpito da questa cosa. Ma non giungerà nessuno da Capomazda a salvarci. I sogni di Posteg sono solo le fantasticherie di una mente sciocca.”
E a pochi passi da loro, nascosto dietro un muro, Posteg aveva udito tutto.
Restò là in silenzio per qualche altro istante, per poi andare via.
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Guisgard
11-04-2014, 02.23.44
Eilonwy, ben nascosta nella folta vegetazione, guardava in direzione del ponte, da dove era giunta quella mostruosa voce.
“Allora” disse ancora quella voce “perchè volevi disturbare il mio sonno? E perchè mai tenti di attraversare il mio ponte senza chiedermi prima il permesso?”
La voce, come detto, proveniva dal pozzo.
Dal fossato che scorreva sotto il ponte, per la precisione.
E dal quel fossato giungeva un fetido che impestava l'aria.
Ad un tratto un uccello si posò sul ponte.
Era il merlo Tisin.
Guisgard
11-04-2014, 02.56.36
Il locandiere assunse subito un'espressione servile e dei modi di riverenza verso Clio ed i suoi uomini.
“Lor signori stasera sono di certo fortunati...” disse “... per via dell'aria fredda mia moglie si è decisa a preparare uno dei suoi piatti più apprezzati dalla nostra clientela... costolette di maiale fritte nel lardo e aromatizzate con cicoria e fave... vi servirò anche un po' di minestra sempre preparata con lardo e con l'aggiunta di uova... il tutto ovviamente innaffiato con il miglior vino che si possa trovare in zona... e che io, detto fra noi, servo solo ai clienti migliori...” rise appena “... ora perdonatemi un momento... sarò subito da voi...” e si allontanò verso la cucina, dove c'era sua moglie.
“Avanti donna...” rivolgendosi alla moglie “... metti a friggere tutte le costolette che abbiamo e scalda pure tutta la minestra rimasta... io andrò a prendere del vino in cantina... ma prima mi occorre il registro...” prendendo un grosso quaderno unto e stropicciato.
“Che il diavolo ti porti!” Esclamò la donna. “Chi accidenti si è fermato a mangiare stasera? Forse il Gastaldo?”
“Ci sei andata vicina, donna.” Annuendo il locandiere. “Credo siano uomini d'arme...”
“Cavalieri o soldati ducali?” Con le orbite degli occhi quasi fuori la donna.
“O quelli o dei briganti.” Sentenziò l'uomo. “Vado appunto a scoprirlo.”
“Attento a chi hai fatto entrare stasera, idiota!” Disse la moglie mentre il marito usciva dalla cucina per tornare dai clienti.
“Tra poco sarete serviti degnamente, miei signori...” avvicinando al tavolo di Clio e dei suoi il locandiere “... mi domandavate prima della giostra?” Indicando lo scudo appeso. “Si, si terrà nella vicina Solpacus e vi parteciperanno i migliori cavalieri della regione. Ed in palio pare ci sia un premio molto ambito... almeno questo ho sentito dire da alcuni cavalieri diretti là che si sono fermati nella mia locanda.” Sorridendo. “Però per alloggiarvi mi occorre sapere chi ho l'onore di ospitare nella mia umile locanda stasera, miei signori... sapete, sono le norme imposte dal Gastaldo...” mostrando loro il registro dei clienti, per poi restare a fissare Clio.
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Altea
11-04-2014, 16.22.16
Ascoltai Posteg con attenzione e pensai il suo sogno non fosse qualcosa di improbabile.
Arrivò Older e cacciò via l'uomo in malo modo e pure deridendolo e offendendolo e ne fui risentita.
Older, ultimamente, si comportava in modo strano.."Messer Older, siete stato scortese e, soprattutto, nel defininire quell'uomo quasi un pazzo visionario. E se avesse ragione? Perchè mai un cavaliere non potrebbe arrivare qui ed essere più scaltro di tutti quelli messi assieme..a maggior ragione avete pure scritto agli Arciduchi di Capomazda e non è detto loro abbiano preso a cura le vostre richieste."
Mi guardai attorno e Posteg era già fuggito e feci cenno ad Older di seguirmi, un'idea balenò nella mia mente per dare a Posteg ciò che meritava ovvero rispetto.
Ricordai di essere stata proclamata sacerdotessa e avrei potuto contattare la Gransacerdotessa come essa mi aveva indicato, lo smeraldo emanava bagliori al pensare a ciò che Posteg aveva detto...ma la soddisfazione sarebbe stata più forte se la conferma la avessi avuta da una altra persona.
Mi avvicinai con Older alla donna che ancora parlava con i cavalieri del suo Credo e dei suoi dei, la guardai sorridendo.."Scusate l'interruzione, abbiamo bisogno di Voi milady..o sacerdotessa..non conosco ancora il vostro nome. Vorremmo contattaste i vostri dei tramite i vostri mezzi..oracolo, rune, o qualsivoglia..proprio ora davanti a questi cavalieri...per sapere cosa dicono..e particolarmente se un cavaliere arriverà qui per salvare questo ridente paese e sconfiggerà il cinghiale..forse un membro della famiglia dei Taddei..o forse no".
Un mormorio generale si diffuse tra i cavalieri, Older mi guardava sbigottito e io sorrisi compiaciuta.."Silenzio, gentilmente...fate parlare la sacerdotessa.." e mi rivolsi verso lei seriamente.."Grazie, procedete gentilmente, siamo qui per ascoltare il vostro responso o quello dei vostri Dei".
E improvvisamente calò il silenzio, mentre la donna si faceva seria.
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Guisgard
11-04-2014, 17.15.54
La sacerdotessa fissò Altea con occhi enigmatici.
“Forse non avete ancora compreso” disse “che gli dei si sono già manifestati a me, annunciandomi la loro collera per le blasfemie commesse contro di loro dalla gente di queste terre. Essi hanno già parlato. Ed ora attendono che voi tutti dimostriate loro la vostra devozione. Solo così sarà possibile uccidere quella bestia.”
“La sacerdotessa ha ragione!” Esclamò uno dei cavalieri. “Ingraziamoci gli dei, così avremo il loro aiuto!”
E molti approvarono.
Attesi il ritorno dell'uomo godendomi la visone dei miei uomini che parlavano e ridevamo tra loro. Eravamo lontani, ma ero a casa.
Quando tornò col registro, un sorriso beffardo mi si posò sul viso.
"Siamo i Gufi Scarlatti..." Fissando l'uomo negli occhi, mente immaginavo i suoi pensieri.
"No.." Risposi, secca, ad una domanda che non era stata espressa.
"Non siamo in cerca di guai né vogliamo problemi... Siamo solo di passaggio, domattina non farete in tempo a salutarci, quando vi alzerete saremo già lontani.." Sorrisi, lanciando un'occhiata alle monete "Per questo vi pago in anticipo.." Strizzai l'occhio e raggiunsi i miei uomini, sedendomi in mezzo a loro.
"Eh.. Pare che ci sia davvero una giostra a Solpacus.. Con un bel premio in palio.." Sorrisi "Un vero peccato essere di fretta.." Sospirai "Voglio sperare che non avremo problemi per stanotte... Mangeremo costolette fritte, niente di meno..".
Guisgard
11-04-2014, 17.45.47
A quelle parole di Clio, il locandiere la fissò quasi incredulo.
Balbettò qualcosa di incomprensibile e si congedò da ella con un sorriso di circostanza.
“Donna...” tornando in cucina da sua moglie “... sono pronte quelle dannate costolette?”
“Dammi almeno il tempo di rosolarle a dovere!”
“Beh, bada che sia fritte come si deve!”
“Da quando sei così interessato a servire cibo decente ai clienti di passaggio?” Guardandolo lei. “O forse hai scoperto chi diamine siano davvero?”
“Già, stupida oca...” annuendo lui, palesemente eccitato “... e si dia il caso sono dei famigerati mercenari... i Gufi Scarlatti!”
“Fatti pagare in anticipo allora!”
“Io non avrei mai avuto il coraggio di chiedere del denaro a simili individui” fece lui “ma incredibilmente hanno pensato bene loro a pagarmi subito...” mostrando le monete alla donna.
“Ti ha pagato proprio il loro capo?”
“Ora che ci penso” mormorò lui “è una donna a comportarsi come il capo della compagnia... di quello che dovrebbe invece essere il leader non ho visto nemmeno l'ombra...”
“Una donna che comanda dei mercenari?” Sbottò la moglie. “Hai il concime nel cervello!”
“Sta zitta, pettegola!” La zittì lui. “Cosa vuoi saperne di queste cose!”
“Già, tu invece sei esperto di tali faccende, vero?”
“Bah...” scuotendo il capo lui “... io sono abbastanza furbo da farmi gli affari miei! La cosa che mi riguarda è il denaro. Ed eccolo qui. Dunque non mi interessa altro. Dicono che partiranno domattina presto. Meglio. Che il diavoli se li porti tutti.”
Intanto, al tavolo dei falsi mercenari, Clio era intenta a discutere con i suoi uomini.
“Una giostra cavalleresca?” Ripetè Ertosis. “Interessante. Solitamente in quel genere di spettacoli vi sono sempre damigelle dagli occhi languidi in cerca di cavalieri.”
“Chissà” fece Porturos “quale genere di premio è stato messo in palio...”
“Frena la curiosità, vecchio mio...” mormorò Borel “... abbiamo una missione da compiere e non abbiamo tempo per duelli e giostre.”
“Era così, per sapere...” fissandolo Porturos.
Ma proprio in quel momento arrivò il locandiere con il cibo ed il vino.
"Già, non abbiamo tempo, purtroppo.." Sorrisi "Senza contare che non siamo certo cavalieri.." Lanciando un'occhiata a Dort e agli altri aristocratici che avevano ricevuto l'investitura.
Finalmente arrivarono il vino e il cibo.
Alzai il mio bicchiere colmo e proposi un brindisi "Signori.. A Gufo, perché sia con noi ogni momento... E a noi, perché porteremo alto il suo nome.. Alla vita, alla gloria, e alla bella morte! Salute!".
Guisgard
11-04-2014, 18.05.11
Tutti risposero a quel brindisi di Clio, facendo tintinnare in alto i loro bicchieri.
Il locandiere li fissò sorridendo e si congedò da essi.
“Io posso battere qualsiasi cavaliere.” Disse Ertosis, bevendo.
“Tu che sei pratico di tali faccende” rivolgendosi Porturos a Dort “che genere di premi si mettono in palio per una giostra cavalleresca?”
“Beh...” sorseggiando il suo vino Dort “... dipende...”
“Da cosa?” Chiese Porturos.
“Da chi organizza la giostra.” Rispose Dort. “Se è una tradizione popolare o legata alla religiosità, oppure se invece è di natura aristocratica. In tal caso a proclamarla può essere il Gastaldo, un duca o addirittura il re.”
“E in questo caso di che natura è il premio?” Sempre più curioso Porturos.
“Legato alla nobiltà o alla casa reale.” Disse. Dort.
“Dunque di una certa importanza.” Fece Borel.
“Già.” Annuì Bort.
In quel momento nella locanda entrarono altri due individui.
Dai loro abiti sembravano mercanti.
Altea
11-04-2014, 18.05.28
Risi sonoramente..."Ma è chiaro..questa donna non sa nemmeno professare la sua magia ed evita di interrogare i suoi dei" la osservai con sfida "E allora i vostri dei non varranno a nulla...perchè avrete me contro..e forse pure chi verrà qui a salvare questi posti perchè questi cavalieri non sono bravi affatto, non hanno valore e ora si nascondono dietro a rituali.".
Guardai i cavalieri..."Si sono sbagliati, voi non sarete nemmeno nobili..è più erudito Porteg di voi che tanto prendete in giro..guardatevi state brandendo le vostre spade come antichi barbari".
Me ne andai e presi Cruz, che stava vicino al cavallo di Tyssen, e galoppai veloce fino a una radura e un ruscello.
Scesi da li e mi sedetti vicino alla sponda lanciando alcuni sassi...ormai era deciso me ne sarei andata da li, avevo già inviato una lettera al padre di Tyssen affinchè provedesse ad arrivare e si occupasse di lui.
Ma dove andare...guardai le acque del torrente...magari Shalazam mi avesse dato un segno..."Tornerò ad Afravalone..domani mattina all'Alba si parte" pensai tra me.
Guisgard
11-04-2014, 18.11.56
E mentre Altea era presso quel ruscello in balia dei suoi pensieri, udì dei cavalli e poi delle voci.
Ad un tratto un villano sbucò dalle piante, intento a portare il suo mulo e farlo abbeverare al ruscello.
“Arrivano i nobili...” disse canticchiando “... arrivano i nobili... la fama e la spada attirano anche quelli di sangue blu...”
"Tesoro, tutti qui possono battere un cavalier, io per prima..." Risi, rivolta ad Ertosis "Ma nessuno ci farebbe gareggiare.. A meno di nascondere la nostra identità.." Risi, e mi fermai prima di citare esempi dalla letteratura cavalleresca.
Scossi la testa "Sono quasi certa che non sia stato il re a bandire questa giostra, così, a naso.." Risi appena "tanto dobbiamo passare di lì, ne sapremo sicuramente di più.. Magari c'è in palio la mano di una ricca ereditiera, Ertosis.. Ma io non me ne faccio nulla.." Alzando le spalle "Ci vorrebbe, non so.. Un'arma leggendaria e potente... Quello sarebbe invitante.. Anche se è divertente tirare a indovinare, non abbiamo tempo per queste cose.." Sorrisi.
Mi voltai ad osservare gli uomini entrati, per poi tornare a chiacchierare con i miei uomini, gustando il cibo e il buon vino.
"Vedete di regolarvi e non esagerate come al solito, domattina vi voglio belli vispi.. Prima lasciamo questo maledetto paese, meglio è..".
Altea
11-04-2014, 18.23.50
Mi voltai sentendo qualcuno parlare...era un villano che canticchiava allegramente mentre il suo mulo beveva al ruscello.."I nobili messere? Cosa intendete...chi sta arrivando..a me sembra qui arrivino solo pessime notizie."
Ma sentii rumori di cavalli e voci e mi alzai ad osservare meglio e guardai il villano in modo strano.."Chi avete visto arrivare?".
Guisgard
11-04-2014, 18.45.02
Intanto, nell'antica e ridente località chiamata sin da tempi remoti Le Cinque Vie, alcuni uomini a cavallo attraversavano quelle lande, diretti verso Nord.
“Suonaci qualcosa di allegro, Aust.” Disse Abramo.
“In verità” fece Aust “sono giorni malinconici... mi perdonerete, dunque, se il mio canto vi apparirà mesto...”
“Perchè sei triste?” Fissandolo Adamo. “Sei giovane e di aspetto simpatico. Dovresti essere gaio invece!”
“La mia bella” spiegò Aust “che ha nome Leonia, è figlia di un ricco borghese. Egli però mi nega la sua mano a causa delle mie miserie. Infatti io non sono ricco e dunque non ho speranze di ambire ad avere la mia amata in moglie...”
“Ella corrisponde il tuo amore?” Chiese Afel.
“Si, certo.” Annuì Aust.
“Allora non temere.” Disse sorridendo il figlio di Adamo.
“Sciocco.” Lo riprese suo padre. “Senza il permesso di suo padre avrà poco da fare.”
“Temo abbiate ragione...” scuotendo il capo Aust.
“Non conta il cuore di una donna forse?” Fissandoli Afel.
“Certo” annuì Adamo “ma è poi suo padre che decide a chi concederlo.”
“Tu cosa ne pensi, Guisgard?” Voltandosi Afel verso colui che guidava il gruppo.
E il cavaliere si limitò solo a lanciare verso di loro uno sguardo enigmatico e sfuggente.
“Il piccolo principe chiese alla volpe cosa significasse essere addomesticato...” disse la ragazza.
Guisgard la fissava sorridendo.
“Vuol dire creare legami, spiegò la volpe...” continuò lei “... certo, disse la volpe... per esempio, tu sei, fino ad ora, per me un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l’uno dell’altra. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo... addomesticami, ti prego... cosa bisogna fare? Chiese il principe... bisogna essere molto pazienti, rispose la volpe... in principio tu ti sederai un po’ lontano da me, così, nell’erba. Io ti guarderò con la coda dell’occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po’ più vicino... e il piccolo principe ritornò l'indomani...” aggiunse lei.
“E' molto bella...” disse Guisgard.
“Si, io adoro questa storia...” sussurrò lei, un po' malinconica.
“Forse per questo ogni pomeriggio, passando dal cortile, vi vedo affacciata a quel balcone?”
“Forse...” fissandolo lei.
http://www.pghcitypaper.com/imager/heads-up-three-rivers-film-festival/b/slideshow/1584525/fdb9/1351886949-adventures.jpg
“A cosa pensi, Guisgard?” Domandò Afel.
“A nulla...” sbottò lui, come a destarsi da quel ricordo “... guardate piuttosto davanti a voi...” indicando il grande acquedotto nella vallata.
“Non avevo mai visto nulla di simile...” mormorò Aust.
“E' gigantesco!” Esclamò Afel.
“Già, è maestoso...” disse Adamo.
“Quell'acquedotto” fece Guisgard “è la porta verso il Nord...”
http://www.ilcasertano.it/sviluppo/wp-content/uploads/2011/09/ponti-della-valle-valle-di-maddaloni.jpg
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elisabeth
11-04-2014, 21.52.51
Fu un'ora massacrante......per la ragazza che subiva e per chi invoca il demone di lasciarla in pace e di uscire da quel corpo....in balia di tremori ed orrori..., rimasi imbambolata.......da quel rito di cui avevo sentito parlare ma che non era nei miei usi........" Daizer lascia stare...forse solo loro potranno aiutarla"......finchè tutto finì.....finchè Don Auster mi fece alcune domanda ben precise...anzi...eravamo tutti sotto i suoi occhi indagatori....presi la parola...." Stavo nella mia abitazione quando i frati mi vennero a chiamare......ho vissuto con loro...in convento per molto tempo....e mi hanno chiesto di andare a casa di una ragazza perchè avvenivano delle cose strane...così feci con questi due Frati......appena appurammo cosa stava avvenendo ai ragazzi del borgo...ci mettemmo in cammino per il Bosco.....ma prima di avventurarci ...assoldammo quello che oggi e' mio marito....perchè ci scortasse nel bosco e così avvenne finchè non trovammo una ragazzina......la prendemmo con noi intanto incontrammo tre boscaioli che in maniera poco carina ......ci accompagnarono inuna città bellissima che dava sulla parete di una montagna....trovammo ospitalità...ma ci crediate o no.....quella era una città fantasma...viveva al suono di una campana......ma io sognavo e continuavo a vivere e mi fu richiesto dal Borgomastro di rimettere insieme una tomba profanata......tutte le sue indicazioni erano giuste, trovammo la tomba......e trovammo anche un contadino che ci spiegò cosa succedeva.....al ritorno dal cimitero..tornati nella camera della locanda la ragazzina si era trasformata in una ragazza adulta.........facendola breve.....l'ho chiamata Elly.....e non sappiamo cosa le sia successo.....non parla...se non qualche strano delirio...............ora..sapete la verità.....speriamo almeno di averla aiutata ad uscire da questa situazione...anche se so.....che non finirà mai......a meno che il male non si riesca ad eliminare alla radice....e non ne sarei tanto convinta........come avete detto voi c'e' la peggior nemica ....di nostro Signore.... Isolde.......ma se posso aiutarvi....continuerò a farlo come promesso al convento da dove vengo.....".......cercai con gli occhi Daizer......volevo solo il suo consenso...
Guisgard
12-04-2014, 01.52.02
Don Auster ascoltò con attenzione ogni parola di Elisabeth, per poi restare pensieroso.
“Tutte menzogne, dunque...” disse don Charls “... e voi avete permesso che Don Auster celebrasse il rinnovamento delle promesse nuziali! Pur sapendo che vi era alcun matrimonio fra voi?”
“Don Charls...” zittendolo l'inquisitore “... ascoltatemi...” rivolgendosi poi ad Elisabeth ed ai suoi compagni di viaggio “... avete mentito, è vero... e ciò è più grave in quanto con voi vi erano due monaci... tuttavia la situazione è estremamente pesante... ogni giorno svaniscono ragazzini e ragazzine dai villaggi e dai borghi di questo regno... è tra la povertà e l'ignoranza che gli eretici diffondono come veleno la loro propaganda di morte... e fermarli è ora tutto ciò che conta... io sono pronto a perdonare le vostre colpe, purchè collaboriate...”
“E in che modo?” Chiese Daizer.
“Dalle vostre parole” disse l'inquisitore ad Elisabeth “ho compreso che conoscete bene la strega Isolde... ebbene, allora vuol dire che avete il modo per avvicinarla... fatelo ed i vostri inganni vi saranno perdonati.”
“E' assurdo!” Esclamò il contrabbandiere.
“E' il solo modo che avete” intervenne don Charls “per sfuggire alle accuse che il Santo Uffizio è in diritto di muovere contro di voi. E lo farà, credetemi.”
Guisgard
12-04-2014, 01.56.44
“Milady, arriva una nobile compagnia...” disse il villano ad Altea “... è il duca con il suo seguito di bracconieri. Ho veduto lo stendardo e udito il corno di caccia che annunciava il loro passaggio... sono diretti di certo a Solpacus, attirati dalla possibilità di cacciare il cinghiale che da mesi devasta queste terre.”
Guisgard
12-04-2014, 02.15.35
I due uomini, appena entrati nella locanda, si sedettero ad un tavolo vicino al camino acceso e con un cenno della mano uno dei due chiamò il locandiere.
Ordinarono così qualcosa da mangiare alla svelta, visto che erano in partenza.
“Tra un'oretta scarsa” disse uno dei due all'altro, dopo che il locandiere si era allontanato “dovremmo essere a Solpacus.”
“Si, prima attraversiamo questa foresta” annuendo l'altro “meglio sarà. La storia di quel cinghiale non mi piace per niente.”
“Tranquillo” fece il primo “siamo armati ed abbiamo i cani con noi. Vedrai che non ci saranno problemi.”
“Ho sentito che quell'animale ha aggredito pastori e contadini, uccidendone anche i cani.” Mormorò il secondo.
“Ho studiato bene le mappe di queste terre” replicò l'altro “e in questa zona non ci sono stati avvistamenti. E poi tranquillo, ho sentito che ai cavalieri giunti a Solpacus per la giostra è stato promesso il premio di quel torneo in cambio dell'uccisione del cinghiale. Dunque è probabile che le terre attorno a quella città siano battute da quei guerrieri.”
“Avete sentito?” Rivolgendosi Porturos a Clio e agli altri suoi compagni. “Quei due mercanti parlano della giostra e del suo premio.”
“Non credo di aver compreso...” mormorò Borel “... ma la giostra è stata mutata in una sorta di caccia al cinghiale?”
“Così pare...” annuì Dort.
“Beh, non mi sembra che sia molto cavalleresca la cosa, no?” Sorridendo Ertosis.
Altea
13-04-2014, 18.12.37
Non potevo crederci fosse vero, un sorriso di giubilo illuminò il mio viso.."Grazie messere..ora devo andare subito a Solpacus".
Balzai sopra Cruz e iniziai a galoppare forte e prendendo una stradina secondaria in lontananza vidi davvero un drappello di uomini a cavallo e uno stendardo e sembrava proprio quello capomazdese.
Arrivai nel centro del paese e vidi la donna che parlava oltre che ai cavalieri pure alla gente del luogo, riconobbi pure la figura di Older.
Andai tra i padiglioni e legando il cavallo vidi Posteg che con forza strigliava i cavalli dei cavalieri e mi avvicinai a lui togliendoli la spazzola tra le mani..."Messer Posteg...dobbiamo andare in piazza...presto arriverà..li ho visti e me lo ha detto pure un contadino..sta arrivando il Duca con i suoi uomini e penso per cacciare il cinghiale".
Lo presi per mano e mi diressi subito in piazza, la gente era eccitata dalle parole della donna e ad un tratto udii il rumore di cavalli farsi sempre più forte.
"Posteg" gli strinsi la mano "sapete..ero certa voi avevate sognato la verità..sapevo era tutto vero e vi ho difeso con tutti..ora avrete la vostra dignità ma dobbiamo dire al Duca di stare attento..potrebbe rischiare la propria vita. I capomazdesi sono veramente caparbi e non si arrendono, io lo so perchè per un periodo ho vissuto là con la mia famiglia."
"Dimmi Ludvica, è sotto al balcone..?
Si duchessa...come ogni giorno..sapete
i Capomazdesi sono testardi.
Oh no...ma non ha interessi per me, siamo solo amici.
Milady Altea..so vedere i vostri occhi innamorati.
Mia madre ha detto non devo fidarmi molto degli uomini di
questo Ducato..a dire il vero lo dice in ogni posto dove soggiorniamo.
E scoppiammo entrambe a ridere.."Duchessa, con un padre che vi insegna a tirar di spada assieme ai vostri fratelli e una madre cosi diffidente verso tutti gli uomini sarà difficile troverete marito."
Scossi il capo..."O saranno loro a trovarmelo..so che si sono già accordati proprio qui con un nobile, ma io non voglio nemmeno conoscerlo e sapere chi sia..mi opporrò con tutta me stessa..anche se fortunatamente è giovane dicono.".
Guardai fuori dietro di lei..e ricordai non potevo trasgredire al voto fatto alla Vergine per salvare mia madre.."Voi, invece, milady Ludvica vi vedrei perfettamente sposata con mio fratello Andrew." Ella sorrise mentre osservavamo fuori quel paesaggio di rigogliosa natura e sontuosi palazzi."
Mi destai da quel ricordo e un vento di nostalgia passò attraverso la brezza tra i miei capelli ma appena vidi lo stendardo mi rissollevai.
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elisabeth
13-04-2014, 22.26.28
Le bugie sono bugie anche quando sono dette in fine di bene...........tutta quella storia era cominciata proprio per salvare quelle anime innocenti......non volevo più incontrare Isolde e invece la sorte ci riportava una difronte all'altra......." Mi spiace....non credevo di avere altra scelta se non quella di raccontarvi delle bugie......e portare a termine questa situazione così straziante......Conosco Isolde....posso incontrarla ....ma questo non potrà avvenire in questo momento, l'interno di una chiesa non e' il luogo migliore...ho bisogno di riposare...ritornerò all'interno del bosco.......per il resto non posso spiegarvi altro.....".......Quando la spada e la rosa si scontreranno....una mangerà l'altra...così solo il male avrebbe avuto fine...........speravo di non arrivare a questo punto...ma se lei era l'origine di questo male...doveva soccombere.......Pensai a mio padre, ai suoi insegnamenti......alla grotta in cima alla collina.....quante notti a parlare con le stelle.....filosofia ed amore........uscii da quella Chiesa come se avessi avuto un macigno sulle spalle.....andai verso la locanda....volevo riposare.....volevo chiedere scusa a Daizer...il suo bacio era vero.....un bacio sentito...come se quel momento fosse atteso da entrambi........mi batteva forte il cuore....ma Isolde aveva ragione......niente Amore......in quel momento niente lacrime ...........
Sorrisi "Beh, almeno sappiamo che c'è un cinghiale nel bosco, così, se lo vedremo... beh.. non ci faremo certo intenerire, anche se non dovrebbe essere una cosa facile, se hanno rinunciato alla giostra per catturarlo... chissà, magari anche se non siamo cavalieri potremo vincere quel premio.." strizzando l'occhio ai miei uomini "Sempre che sia interessante...".
Finii di bere il vino.
"Bene, voi fate come volete, ma io mi ritiro adesso... sono giorni che non dormo come si deve... domattina partiremo all'alba.." mi alzai "A domani ragazzi... anche se siamo in una locanda occhi aperti, mi raccomando.. voglio turni di guardia come si deve, al primo accenno di problemi, svegliatemi!".
Eilonwy
14-04-2014, 01.25.15
Uscì con coraggio dalla vegetazione e mentì un po’ all’ orco: “Non sapevo che questo ponte fosse vostro, Milord!......Vi prego di perdonarmi!....Sappiate che stavo volando e che qualcosa mi ha fatto precipitare. Credetemi non avevo alcuna intenzione di disturbarvi. Ma dove siete?”.
Mi avvicinai timorosa al fossato del ponte, dal quale proveniva una forte e stomachevole puzza. Tappai l’ etrusco ed opalescente naso e la rubina bocca per non vomitare.
All’ improvviso, vidi Tisin appoggiarsi sul ponte.
Gli feci segno di andarsene per cercare aiuto e per non farlo finire nei guai.
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Guisgard
14-04-2014, 02.06.03
Elisabeth lasciò il Palazzo Gaudioso e ritornò alla locanda.
I due monaci, invece, su richiesta di Don Auster, trascorsero la notte in preghiera per poi farsi confessare il giorno seguente dall'inquisitore giunto da Sygma, mentre la giovane Elly restò sotto la tutela di don Charls.
E sola alla locanda, Elisabeth fu presto preda di cupi e inquieti pensieri.
Infine, provata nel corpo e nello spirito, quasi senza accorgersene, cadde addormentata.
Sognò allora tante immagini, confuse e tormentate.
E fra esse rivide più volte in sogno il volto di Isolde.
Come una presenza costante ed inquietante.
Poi vide un volto familiare: il Borgomastro.
Fu un sogno ancor più incerto dei precedenti.
Lei era in un luogo imprecisato, forse un cimitero.
E fra le cripte rivide quell'uomo.
E di lui ricordò solo vaghe parole.
“Rammentate che quella tomba attende il corpo di quell'anima...” disse ad Elisabeth.
Poi la donna si svegliò di colpo.
Un rumore l'aveva attirata.
Un rumore che giungeva dal cortile della locanda.
Era Daizer che passeggiava nervosamente.
Guisgard
14-04-2014, 02.11.42
Ma nonostante le esortazioni di Eilonwy, il merlo Tisin non andò via.
“Sono stato io che ti ho tirata giù.” Disse l'orco dal fossato sotto il ponte. “E se sei ancora viva ritieniti fortunata. Non sai che questo luogo è mio? Mi è stato affidato dalla mia padrona e proprio lei mi ha concesso su di esso potere di vita e di morte. E nessuno può attraversare questo ponte senza il mio permesso.”
Guisgard
14-04-2014, 02.46.06
Posteg restò quasi incredulo a quelle parole di Altea.
Sembrava che il suo sogno si stesse davvero per realizzare.
E ad un tratto il rumore di cavalli e alcune voci lontane si udirono nella piazza, facendo destare subito tutti i presenti.
Anche la sacerdotessa pagana smise in quel momento di parlare e come tutti si voltò verso quei rumori e quelle voci.
“Il duca...” gridò qualcuno tra la folla “... il duca è qui con il suo seguito!”
E finalmente, nella strada davanti alla piazza, apparvero dei cavalieri con i loro destrieri.
Una muta di cani abbaiava al seguito di quella nobile compagnia, mentre un alto e vistoso stendardo sventolava alla testa di quel piccolo corteo.
“E' lo stendardo di San Marco di Saggesia...” fissando quei cavalieri che si avvicinavano Older “... colui che guida quella nobile compagnia è il duca Gvin de' Anton, signore di San Marco di Saggesia...” si voltò verso Posteg “... ci sei andato vicino con i tuoi sogni, mio folle e visionario amico... San Marco di Saggesia è un ducato confinante con Capomazda...”
Poco dopo il duca Gvin ed i suoi uomini raggiunsero la folla e tutti salutarono quel nobile guerriero.
Era un uomo dai capelli chiari, di robusta corporatura, il volto austero ed il portamento rude, ma fiero.
Ed una benda nera copriva il occhio sinistro.
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Guisgard
14-04-2014, 03.08.37
Clio lasciò i suoi uomini e raggiunse la sua stanza al primo piano.
Mentre al pianterreno, come richiesto dalla ragazza, Borel e gli altri si divisero i vari turni di guardia davanti alla locanda.
Clio poté così finalmente riposare.
Ed infatti il sonno non tardò ad arrivare...
La stradina di pietra era deserta e silenziosa, con la foschia, cupa ed opprimente, tutt'intorno ad avvolgerla.
Le case al di qua ed al di là di quella viuzza apparivano mute e vuote, con le porte e le finestre di legno sprangate come se in esse non dimorasse più nessuno da anni.
Poi, di colpo, si udì, dal fondo della stradina, il rintocco, lento e solenne, della campana della chiesa.
Un attimo dopo un rumore, curioso e regolare, cominciò a provenire dal buio.
All'improvviso la ragazza vide una figura, alta e magra, vestita solo di un lungo e malmesso sudario, che avanzava a piccoli passi, trasportando in spalla alcune assi di legno consumate dal tempo e dai tarli.
La misteriosa figura attraversò la strada, passando davanti alla ragazza, senza però voltarsi a fissarla.
Poco dopo, una scena simile si ripeté davanti a Clio.
Un'altra figura, simile alla precedente, apparve nella stradina, portando stavolta sulle spalle delle assi un po' più lunghe delle precedenti, per poi svanire nel buio e nel silenzio allo stesso modo di quella che l'aveva preceduta poco prima.
Dopo un po' una terza figura, in tutto uguale alle altre due, uscì dal buio per seguire lo stesso itinerario delle precedenti, fino a svanire come loro nel medesimo punto.
Stavolta questa figura in spalle portava una bara di legno.
Allora Clio realizzò che anche le prime due figure avevano sulle spalle pezzi di bare.
La ragazza, incredula, si voltò verso il punto in cui le tre figure erano svanite, accorgendosi però che l'ultima non era andata via, ma stava immobile nella penombra di quella stradina.
Si voltò allora verso di lei, mostrando finalmente il suo volto sotto il cappuccio del sudario.
Era quello di uno scheletro.
Questo fece svegliare di soprassalto Clio.
Impiegò qualche istante a rendersi conto di aver sognato.
Poi, pian piano, tornò in sé.
Era nella camera della locanda.
Il Sole era sorto da un po' e dalla finestra si sentivano le voci e le risate dei suoi uomini che scherzavano fra loro nel cortile della locanda.
Altea
14-04-2014, 15.27.29
Udii le parole di Older, infatti quando il Duca arrivò col seguito ebbi la certezza non era lo stendardo di Capomazda.
La piazza si zittì..il duca Gvin ci osservava con fierezza e austerità, probabilmente tipico del suo carattere.
Pensai, certamente, era un valoroso combattente e forse quella benda nell'occhio lo dimostrava e mi feci appena avanti e presi la parola.."Benvenuto a Solpacus a Vostra Signoria..penso siate venuto qui per dar caccia a quella belva."
Mi svegliai di soprassalto, e mi accorsi del sole alto.
Che razza di sogno inquietante avevo fatto? Portava presagio di morte?
Mi augurai che non fosse altro che un sogno mentre mi vestivo.
Scesi di sotto e raggiunsi i miei uomini.
"Si batte la fiacca, eh.." Fingendomi seria, per poi sorridere.
"È bello vedervi di buon umore.." Osservandoli "Bene, possiamo partire, prossima tappa Solpacus, bottiglia di vino e ci si rimette in marcia... E se vedete un cinghiale, uccidetelo..".
Eilonwy
14-04-2014, 19.46.54
“Vi chiedo ancora perdono, ma come vi ho già raccontato……non sapevo nel modo più assoluto che fosse di vostra proprietà.” dissi un po’ bugiarda “Per favore, lasciatemi viva ed andare via da questo posto…..giuro che non mi farò più vedere! Se vi rende felice, posso sempre cantarvi qualcosa per farvi riaddormentare come un sasso. In ogni caso……..chi è la vostra padrona?” domandai alla fine con voce mielosa per farlo stare calmo.
Attendendo la risposta dell’ orco, feci segno al Principe dei Merli di appoggiarsi su una delle mie spalle.
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elisabeth
14-04-2014, 21.20.02
Lasciando Palazzo Gaudioso...avevo lasciato tutte le persone che conoscevo...tutte quelle di cui mi fidavo......mi ricordai delle parole di Isolde quando piccole amavamo farci i dispetti.....Noi..non potevamo fidarci di nessuno.....eravamo donne sole........e in questo aveva ragione.....entrai nella mia camera alla locanda...dopo aver visto Daizer andar via....speravo solo che non fosse deluso da tutte le bugie......chiusi la porta alle mie spalle.......mi gettai sul letto...guardando il soffitto......avevo la mente sgombra da ogni pensiero......che situazione strana........volevo tornare indietro, ma la mia coscienza non me lo permetteva......volevo solo che Isolde non si fosse ripresentata........i primi tempi quando ci divisero fu dura da superare......mi mancava.....anche se all'apparenza ci odiavamo.....eppure tante cose ci univano.......chiusi gli occhi entrando in una sorta di incoscienza.......il Volto di Isolde mi apparve in tutte le sue sfaccettature.....mi beffeggiava....e questo era sempre successo...il suo profumo sembrava entrarmi nella mente........e poi.....la serenita' il Borgomastro...mi apparve ancora......la sua voce era calda e mi rammentava le ossa da riporre al cimitero........mi vidi lì...a girare tra le tombe, c'era odore di terra umida.....un lieve vento portava lamenti ...il Borgo di Lemain..eravamo diretti lì.........ma non ci sarei mai arrivata se non trovavo Isolde....suo figlio Fless....era il suo punto debole.......mio nipote, non aveva il dono della madre, solo le donne lo possedevano nella nostra famiglia.......ma era spregevole come sua madre......un rumore strano...mi svegliò dal quel sonno strano.....mi alzai lentamente.....ed andai alla finestra....vidi Daizer nel cortile che andava avanti e indietro...aprii le imposte...." Daizer....che fate....sarebbe meglio una serenata..ed invece siete furioso..salite...ho da parlarvi.....".....dovevo dirgli che per rivedere Isolde ...dovevo andare al cimitero.....ma c'era una postilla in tutto questo......per eliminare Isolde dovevo morire con lei...le due energie erano legate da una condotta numerica....all'interno del ciclo universale....il buono ed il cattivo si attraggono...ma non si plasmano....si distruggono.........sentii bussare alla porta....." Ecco il mio maritino che mi abbandona il primo giorno di nozze......sono proprio fortunata....." Risi....lo feci con allegria.....la faccia di Daizer era un misto di pensieri
Guisgard
15-04-2014, 01.38.13
Elisabeth aprì la porta e Daizer fece un passo in avanti, restando poi immobile sulla soglia.
Il suo sguardo era puntato in quello di lei, come se i suoi occhi volessero penetrare, attraverso quelli della maga, fino a raggiungere il suo cuore e la sua anima.
“Per un pugno di monete” disse il contrabbandiere dopo alcuni, interminabili, momenti di silenzio “ho accettato di condurvi nel bosco e tuffarmi così in tutta questa strana storia... poi l'incontro con quella bambina diventata di colpo una ragazza... il borgo dei fantasmi ed infine l'arrivo in questo luogo e la messa in scena delle nozze... e ora la storia di quella dannata strega che scopro essere vostra sorella...” il suo tono era inquieto “... cosa devo credere?” Le sue mani, forti e decise, strinsero le braccia di lei. “Avanti, ditemelo... cosa devo credere?” E restò a fissarla, come se non riuscisse a distogliere, nonostante tutto, i suoi occhi da lei.
Infatti, Elisabeth quella sera sembrava ancora più bella del solito agli occhi inquieti di Daizer.
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Guisgard
15-04-2014, 01.51.34
“La mia padrona” disse l'orco con voce tonante ad Eilonwy “è la potente fata Isolde, regina di queste lande!”
A quelle parole, finalmente, il merlo Tisin si alzò in volo e raggiunse la ragazza, posandosi sulla sua spalla destra.
“E' un servitore di Isolde...” bisbigliò il merlo all'orecchio di Eilonwy “... ora si che siamo nei guai...”
“Chiunque giunge a questo ponte” fece l'orco “non può più tornare indietro, né andare oltre. A meno che non superi l'arcano che io pongo ad ogni viaggiatore.”
Guisgard
15-04-2014, 02.05.28
Il duca Gvin si voltò verso Altea.
“Si, pensi bene, bellezza...” disse guardandola tutta con attenzione “... e ho sentito che per la giostra ci sono anche delle madrine disponibili per i vari campioni partecipanti... stando così le cose, tu devi per forza essere la regina delle madrine...” rise appena.
“Milord...” avvicinandosi a lui gli organizzatori della giostra “... è un onore per la nostra città la vostra presenza in mezzo a noi oggi...”
“Sono qui per uccidere quella bestia” fece il duca “ed avere così il diritto di impugnare il premio... la spada dei Taddei sarà mia!” Aggiunse con fare sicuro.
Ed a quelle parole tutti esultarono.
“Viva il duca Gvin!” Gridarono alcuni.
“Viva il nostro liberatore!” Urlarono altri.
Posteg intanto era corso via.
“Io ho sognato il duca di Capomazda...” ansimando fra sé “... lui veniva a salvarci, non altri... lui solo... ed io credo in ciò che ho sognato!”
Eilonwy
15-04-2014, 02.33.04
Risposi bisbigliando al merlo Tisin: “No…non siamo ancora nei guai, amico mio!....Andate a cercare Sir Jack Frost….fate presto!”.
“A me potete anche non fare il vostro bell’ indovinello. Sappiate che se mi uccidete o mi tratterrete troppo, Lady Isolde si infurierà con voi. Perché?....Ve lo spiego subito!....Isolde in persona mi ha incaricata di andare a prendere il mistico Fiore Azzurro che tanto brama. Io sono la Principessa Eilonwy del Regno del Cristallo di Azarath e la Chiave per arrivare al Fiore Perduto della Tylesia. Se…….se non mi credete potete chiederlo ad Isolde o a suo figlio Sir Flees!” dissi con tono di sfida.
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Guisgard
15-04-2014, 02.43.29
L'orco rise in modo fragoroso a quelle parole di Eilonwy.
“Dunque” disse poi, dopo aver riso a lungo “la mia padrona ha incaricato te di portarle quel Tesoro?” Rise di nuovo e solo a stento riuscì a smettere. “Allora di certo lei ti ha spinto verso il mio ponte per metterti alla prova! Infatti, se è destino che tu riesca a trovare ciò che cerchi, di sicuro sarai in grado di superare il mio arcano! In caso contrario non eri la predestinata a quell'impresa! Si...” annuì divertito “... di sicuro la mia signora ha voluto metterti alla prova e capire se sei degna o meno di portarle ciò che ti ha richiesto!”
Il merlo Tisin, che si era alzato in volo come ordinato da Eilonwy, tornò poco dopo.
“Madamigella...” rivolgendosi alla ragazza “... non ho trovato nessuno... sembra che messer Jack sia svanito nel nulla...”
Guisgard
15-04-2014, 02.50.40
Nel vedere il loro comandante, gli uomini di Clio la salutarono con entusiasmo, raccontandole gli scherzi che si erano fatti fra loro durante i turni di guardia della notte appena trascorsa.
Poco dopo lasciarono la locanda e ripresero il loro cammino.
Attraversarono così di nuovo la foresta che sembrava avvolgere tutto quello scenario.
I monti non erano distanti e la lussureggiante ed ancestrale vegetazione pareva celare nel suo seno inquietudini e misteri.
Il sibilo del vento, vago e sinistro, oltrepassava quelle lande lasciando ovunque un senso di angoscia ed oppressione.
“Questi luoghi” disse Porturos “sono troppo cupi per i miei gusti...”
“Non so perchè” fece Ertosis “ma pagherei di tasca mia per incontrare un lupo... almeno sarebbe reale...”
“Si, hai ragione...” annuì Dort “... questa foresta è spettrale... come se vi abitassero solo fantasmi...”
“Magari i fantasmi di quelli accoppati dal cinghiale.” Ridendo Ertosis.
“Bah, avete la testa piena di sciocchezze!” Esclamò Borel. “Ho sempre pensato che bisogna guardarsi dai vivi, non certo dai morti!”
“Mi chiedevo” mormorò Scotir “cosa possa mai avere di così speciale un cinghiale da attirare addirittura dei cavalieri per dargli la caccia.”
“Chissà, forse la carne di cinghiale è molto apprezzata da queste parti!” Divertito Ertosis.
“Io invece” fece Porturos “ripensavo al premio messo in palio per catturare quel cinghiale. Chissà cosa sarà mai...”
“Se in palio c'è la figlia del Gastaldo o del Borgomastro” disse Ertosis “allora quasi quasi ci faccio un pensierino su quel cinghiale!”
Ad un tratto, in lontananza, apparve una cittadina ai piedi di un alto monte.
“Quella deve essere Solpacus...” indicò Borel “... non manca molto... finalmente usciremo da questa foresta.”
Proseguirono ancora per qualche miglia, fino a quando, ormai prossimi a quella cittadina, giunsero in un vecchio cimitero.
“Deve trattarsi del cimitero di Solpacus...” mormorò Dort “... come in tutti gli antichi centri esso sorgeva fuori dall'abitato cittadino.”
Era un luogo silenzioso, quasi incantato, immerso com'era in quella muta ed angosciante foresta.
E su una delle lapidi Clio vide un'enigmatica immagine di alcuni scheletri danzanti.
Un'immagine che le ricordò l'inquieto sogno fatto la notte precedente.
E sotto quelle figure lesse un sinistro epitaffio:
“Guardati bene da ciò che fai, poiché madama Morte aspetta solo l'occasione.”
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Eilonwy
15-04-2014, 03.10.41
“Accidenti…..maledizione!” esclamai infuriata al merlo.
Di sicuro c’ era lo zampino di quella megera….di quella arpia di Isolde.
Sicuramente aveva rapito lei Jack.
“E sia, Orco!.....Fatemi pure il vostro enigma, ma prima di risolverlo……ditemi che fine a fatto il mio cavallo. Lo avete divorato?....Sennò come farò proseguire senza di lui!?!.....Ah e se risponderò in modo giusto, sarete voi a rispondere a uno dei miei indovinelli, oltre a lasciarmi libera di andare!” e sentenziato questo attesi il responso dell’ orco.
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Continuammo il viaggio attraversando un panorama spettrale.
E le immagini del sogno continuavano a tormentarmi, finché non vedemmo quel cimitero.
Restai per un istante ad osservare gli scheletri danzanti, e poi sospirai.
"Beh, sembra che anche madama Morte abbia deciso di unirsi alla nostra spedizione... Così, senza che nessuno l'abbia invitata.." Guardai lontano, e raccontai loro del sogno che avevo fatto.
"So che siamo abituati a viaggiare con questa compagnia indesiderata ma.. Occhi aperti.. E se dovesse succedermi qualcosa, non abbandonate la missione.." Sospirai "E ora andiamo, prima lasciamo questo posto spettrale meglio eh.. In marcia!".
Iniziai a canticchiare una canzone dei soldati, in cui si parla con la morte vista come una vecchia amica.
E sperai in cuor mio che non ci raggiungesse tanto presto.
Altea
15-04-2014, 15.38.05
Finsi indifferenza alle parole del duca rivolte a me...a dire il vero era troppo sicuro di sè e capii subito era stato attratto dal premio, come tutti quei cavalieri che mi circondavano, piuttosto dalla volontà di liberare quella gente.
Mi voltai verso Posteg ed egli indietreggiando corse via verso le scuderie e lo seguii ma era troppo veloce, come preso da una furia veloce ma non tanto da non sentire le sue parole.
Rimasi attonita e lentamente lo cercai tra i cavalli e dissi sottovoce..."Posteg, io vi credo..voi avete una dote speciale..ora raccontatemi di quel sogno".
elisabeth
15-04-2014, 15.59.56
Daizer apri' la porta della mia stanza e senza distogliere i suoi occhi dai miei.....iniziò ad elencare tutto quello che era avvenuto e che non gli era mai stato raccontato......era furioso...era spaventato.......ma era attratto......riuscii a scavare la sua anima......e sentii che pulsava ..e sentii che gridava giustizia mandando via la rabbia ed aprendo i pensieri al cuore......ma come può un profano ascoltare la voce del silenzio ?........fui scossa da braccia robuste ...pensando che magari .....quello che provava fosse svanito in un attimo.....Come può un uomo non capire......come potevo io non comprendere.........i battiti del mio cuore aumentarono ed impulso la mente comandò alla porta di chiudersi con un tonfo sordo alle sue spalle.........sobbalzai anch'io......ma ora eravamo nell'intimo della mia camera......" Daizer...mi fate male......state stringendo e mi fate male.....".....mi divincolai da lui e mi andai a mettere in un angolo della stanza....massaggiandomi le braccia......perchè si comportava così....che motivo aveva....." Avete scoperto che Isolde era mia sorella......in realtà io non sapevo che fosse coinvolta in tutta questa vicenda........vi ho pagato....e vi ho restituito i cavalli.....non siete mai stato obbligato.....mai...neanche quando abbiamo recitato al rinnovo del nostro matrimonio.........però questo devo dirvelo...il bacio che mi avete dato...non mi sembrava una recita....sembravate sincero...sincero a tal punto che non riuscivo a credere.........credevo che mia sorella si fosse sbagliata...e che un uomo avrebbe potuto innamorarsi.............innamorarsi di cosa....di una maga errabonda.........di una donna con un destino segnato.........siete tutti al sicuro....Voi la ragazza e i Frati.........potete andar via.......la mia battaglia la porterò vanti da sola.......Don Auster infondo conosce il fatto suo........".....Ero delusa......ero triste ero...tutto il male del mondo....i miei occhi cercaro le le sue labbra....avrei voluto...che mi prendesse fra le sue braccia facendomi conoscere l'Amore che non avevo conosciuto.......chiusi gli occhi per non vederlo andare via....mentre lacrime salate ...bagnarono le mie labbra
Guisgard
15-04-2014, 18.23.15
A quelle parole di Eilonwy, una mostruosa figura emerse dal fossato sotto il ponte, mostrandosi alla ragazza ed al merlo.
“Ecco il tuo stupido amico ed il tuo cavallo.” Disse l'orco, indicando Jack e Dante che legati penzolavano dal ponte sopra il fossato.
“Mi piacciono gli arcani...” continuò il mostro “... e se tu risolverai il mio, io risponderò poi al tuo. Ma bada, ragazzina, che per ogni risposta sbagliata che mi darai, io ucciderò uno di quei due appesi.” E rise forte.
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Guisgard
15-04-2014, 18.27.26
“Ho sognato...” disse Posteg ad Altea “... ho sognato un cavaliere... io ero nella foresta e lo vedevo avvicinarsi col suo destriero... io fui quasi preso dal timore ed ebbi l'istinto di scappare via... ma egli mi sorrise... e restò a fissarmi con i suoi occhi chiari... e mi chiese poi come si raggiungeva Solpacus... era gentile... nessuno è mai gentile con me... nessuno tranne voi, madama...” sorridendo alla bella avventuriera “... gli chiesi chi fosse... e lui mi rispose che era giunto per uccidere la belva e liberarci... non dimenticherò mai i suoi occhi... aveva gli occhi chiari... come quelli dei Taddei...” chinò il capo, per poi tornare a fissare Altea “... ma perchè voi mi credete, madama?”
Altea
15-04-2014, 18.47.17
Ascoltai attentamente Posteg raccontare il suo sogno e rimasi perplessa.."Un cavaliere dagli occhi azzurri...e questo vi basta per essere certo che possa far parte della famiglia dei Taddei e quindi venire da Capomazda?".
Non volevo turbare l'uomo ma la cosa mi parve bizzarra...certo poteva essere quel cavaliere arrivasse a salvare Solpacus ma il resto mi lasciò perplessa a meno che Posteg non avesse un forte sesto senso..."Vedete Posteg..io sono convinta che quel cinghiale rappresenti il Male e la strega Isolde, e per sconfiggerlo ci vuole una persona dall'animo nobile, che non punti all'arma...e comunque in voi vedo una persona pura".
Sorrisi all'uomo e gli presi la mano.."Allora io mi fiderò di voi come voi di me..e aspetterò questo cavaliere dagli occhi azzurri. Ora mi reco in piazza..sapete dove trovarmi se ne avete bisogno, io sono in locanda e qui in giro".
Tornai in piazza e come immaginai vi era gran festa, sembrava quasi si volesse riverire il duca con tutti gli onori, come si era soliti fare con un nobile di un certo valore.
Guisgard
15-04-2014, 20.12.19
Guisgard ed i suoi compagni di viaggio proseguirono lungo il loro cammino.
Arrivarono a Sant'Agata di Gothya, dove Adamo e suo figlio Afiel salutarono e si divisero dagli altri due.
“Che Dio vi assista, amici.” Disse Adamo a Guisgard e ad Aust.
Così, il cavaliere ed il cantore, lasciata la strada che conduceva a Sant'Agata di Gothya, presero la direzione verso il monte Aburn, alle cui pendici sorgeva Solpacus.
“Dove siamo diretti?” Chiese Aust a Guisgard.
“Al castello di lord Corsionne.” Rispose questi. “Si trova tra Sant'Agata di Gothya e Solpacus. E' un vecchio amico di mio zio e ci darà ospitalità.”
I due, allora, accelerarono il passo, fino a superare del tutto le terre di Sant'Agata di Gothya.
Galopparono attraverso la foresta folta e lussureggiante, sotto un tempo che diveniva sempre più inquieto, fino a quando cominciò a piovere.
Alla fine, i due avvistarono il castello di lord Corsionne.
Era una costruzione antica e poderosa, dislocata su più livelli attorno ad un alto e largo dongione di origine Longobarda.
Poi, l'architettura Normanna, una volta conquistata la regione, aveva realizzato quel sontuoso maniero, degno ora di essere la dimora di uno dei nobili più importanti del reame.
Guisgard suonò il corno più volte, fino a quando da una delle torri risposero col medesimo suono.
Il castello aprì così le sue porte e Guisgard e Aust furono fatti entrare.
“Signorino Guisgard!” Nel rivederlo il vecchio servitore di lord Corsionne.
“Afro!” Abbracciandolo il cavaliere. “Comunque non credo che valga più questo tuo modo di rivolgerti a me! Non sono più quel ragazzino che rincorrevi per tutto il castello!” Rise. “Lord Corsionne dov'è?”
“Venite...” e lo condusse in una grande sala “... aspettate qui... il padrone arriverà presto.” Ed uscì.
Guisgard attese allora il nobile girovagando per la sala, fino a quando si fermò davanti al ritratto di una bellissima ragazza.
Aveva la carnagione chiara, i capelli lunghi e chiari, lo sguardo luminoso, ingentilito sotto palpebre languidi e perfette.
Era abbigliata come le ricche dame borghesi di Sygma, mentre il suo meraviglioso profilo sembrava legarsi alla perfezione con i riflessi ed i bagliori racchiusi dall'azzurro del cielo e dal verde delle colline.
“E' ormai l'alba...” sussurrò lui “... forse dovrei riportarvi a casa o la vostra balia mi brontolerà...” sorrise.
“O forse” sorridendo anche lei “sarò io ad essere brontolata da vostro zio, visto che vi ho sottratto all'addestramento mattutino...”
“Affatto.” Disse lui. “In verità tra poco cominceranno le solite operazioni che ogni giorno interessano la caserma. Saluteremo la bandiera di Capomazda e poi quella di Sygma e tutto il resto.”
“Ma se non abbiamo dormito stanotte.” Fece lei. “Io ora potrò riposare un pochino, ma voi invece dovrete correre in caserma.”
“Mi sento vispo e forte come un grillo.” Ridendo appena lui. "Potrei, non so... scalare torri, accoppare draghi, salvare dame... anzi, una in particolare."
“Amore...” piano, quasi sottovoce lei.
“Dunque sarò prontissimo per ogni compito che dovrò svolgere oggi e...” si arrestò di colpo “... come... come avete detto?”
Lei sorrise.
“Ripetetelo...”
Lei lo guardò.
“Ripetilo, ti prego...”
“Pensavo non l'avessi sentito...”
“Ripetilo...”
“Amore...”
“Se avessi saputo del tuo arrivo” all'improvviso una voce alle spalle di Guisgard, destandolo da quel ricordo “avrei dato ordine di toglierlo.”
“E' un quadro bellissimo, milord...” voltandosi Guisgard “... sarebbe un peccato toglierlo... come state, signore?”
“Bene, ragazzo mio.” Disse Corsionne. “E tu?”
“Bene, grazie a Dio.” Annuendo il cavaliere.
E tornarono a fissare entrambi quel ritratto.
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+++
Guisgard
15-04-2014, 20.45.40
“Non vi accadrà nulla.” Disse Porturos a Clio.
E tutti gli altri annuirono.
La compagnia, così, lasciò quel cimitero e riprese il suo cammino verso Solpacus.
Il tempo era divenuto ancor più cupo ed una lenta pioggia aveva iniziato a cadere su quello scenario, rendendolo ancor più sinistro ed angosciante.
Infine, un paio di miglia prima del centro abitato, Clio ed i suoi raggiunsero una casa rurale posta in una radura irregolare.
E fuori lo steccato videro un uomo abbigliato come i pastori del posto.
Guisgard
15-04-2014, 20.51.34
Altea salutò Posteg e ritornò in piazza.
Molti però erano andati verso la chiesa.
Nel vederla arrivare, Older si avvicinò a lei.
“Milady...” disse “... quasi tutti sono in chiesa, dove il duca Gvin vuol essere investito dal vescovo come campione di Solpacus. Credo voglia subito anche la spada, ma secondo le regole essa può andare solo al vincitore... mah...”
Guisgard
15-04-2014, 20.53.15
Elisabeth chiuse gli occhi e si rifugiò nei suoi pensieri, che erano tristi ed avvilenti.
Ad un tratto la donna sentì la porta chiudersi di colpo.
Un attimo dopo di nuovo avvertì le forti braccia di qualcuno prenderla.
Era Daizer che con impeto la strinse a sé.
Restò a fissarla per un istante che apparve infinito, per poi avvicinarsi alle sue labbra e baciarla.
La baciò a lungo, con ardore.
La sua bocca stringeva e premeva su quella di lei, mentre le sue mani cominciarono a spogliarla.
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Ci lasciammo il cimitero alle spalle e continuammo la nostra marcia.
Incontrammo un pastore sulla via, finalmente un'anima viva, ma non ci badai più di tanto.
Volevo solo arrivare alla città il prima possibile.
Dovevano mancare soltanto poche miglia, ormai, diedi ordine di accelerare il passo.
elisabeth
15-04-2014, 21.32.15
Un colpo secco....i suoi passi ....non mi ero mossa dal luogo dove Daizer mi aveva lasciata......almeno così mi sembrò.....solo pochi attimi dopo le stesse mani che prima mi scuotevano....ora erano delicate sul mio volto...le stesse labbra che avevano parlato di bugie e di incertezze....ora erano poggiate sulle mie..... come a riempirsi di acqua....come a volere pane per la propria fame.......eravamo in due.....due sconosciuti che si erano trovati in un mondo di vivi a parlare di morti........sentivo le sue mani su di me muoversi con foga ...ma fermarsi per donarmi la dolcezza che quel momento richiedeva....e io ...cercavo di donargli la mia inesperienza........fui presa tra le braccia ...senza la vergogna di ritrovarmi senza alcun velo che copriva il mio corpo......e poi fu magia.....mi sembrò di perdere i sensi....mi sembrò che il resto del mondo si fosse fermato per aspettarci......mi sembrò che la mia vita riprendesse a vivere......ecco....ora...respiravo......ora gioivo..in piena completezza....il suo peso su di me.....sentendolo sussurrare il mio nome........io su di lui........mentre i miei capelli coprivano il suo volto...........eravamo affamati....c'eravamo saziati l'uno dell'amore dell'altro...............Poi Morfeo ci strinse tra le sue braccia.......e fu notte e fu mattina............un raggio di sole....esplose sul mio volto.........aprii gli occhi......e mi sembrò che ogni male fosse finito........allungai la mano ma lui non c'era.......e mi accorsi che lui era guardava fuori dalla finestra...sembrava assorto........." Daizer......siete già in piedi......avete ragione...dovrei essere alzata anche io......e invece...sto poltrendo....." Afferrai il lenzuolo per coprirmi......il mio senso del pudore..ora si faceva sentire........ero in imbarazzo...volevo sprofondare.......ma che mi era preso.....e ora ?....cosa sarebbe successo...cosa avrei dovuto dire o fare.....gli andai accanto........" Vi sentite bene Daizer ?......questa notte io non vi ho mentito.....".....
Altea
15-04-2014, 22.04.14
Sgranai gli occhi.."Ma questo è ingiusto Older..qui sono d'accordo con Voi...andiamo in chiesa, è la Casa del Signore ma quando si deve dissentire lo si deve fare".
Entrai in chiesa e la gente si era riunita attorno al vescovo e vicino vi stava la teca, portata da quei cavalieri possenti, che proteggeva la arma.
"Dissento..." dissi in tono pacato e la mia voce rimbombò nella chiesa di San Martino mentre mi avvicinavo al duca e al vescovo già pronto a investirlo come Campione.
Mi rivolsi prima al Duca..."Sua Signoria, non metto in dubbio il vostro onore e la vostra gloria ma è stata sancita una regola...questa arma, la arma dei Taddei spetta a Colui che sconfiggerà il cinghiale e quindi il Male, cosa che voi mi sembra non avete ancora fatto..magari potreste non essere voi e dovrà ancora arrivare colui che lo farà". Ricordai le parole di Posteg e stranamente ci credevo..."Sapete Duca Gvin..non pensiate io sia una donnina sciocca solo buona per essere la regina delle madrine..anzi abbiamo due cose in comune, il nome pure..ovvero mi presento..Duchessa Altea Mc Gwyn..provengo da Camelot ma visto mio padre era un uomo diplomatico alla corte e pure imparentato coi reali, come me, abbiamo girato molti posti, siamo stati pure a Capomazda ma purtroppo non nel vostro..piccolo ducato" e sorrisi ironicamente pronunciando quelle parole.."A differenza di voi non vado in giro con stendardi e seguito..anche se potrei farlo".
E a questo punto mi rivolsi al vescovo.."Sua Emminenza, sebbene io abbia avuto una forte educazione cattolica proprio per questo devo dissentire....è chiaro, i Taddei sono legati alla Chiesa e non permetterebbero mai questo gesto che state compiendo..il duca dovrà dimostrare di meritarsela la arma ovviamente avvisandolo di ciò che rischia visto non è invincibile".
Il vescovo e il duca mi osservavano in silenzio lanciandosi delle occhiate
e io guardai la gente sperando capissero.
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Eilonwy
15-04-2014, 23.03.06
Il mostro si alzò in piedi dal fondo del profondo fossato.
Era veramente un colossale aborto. Egli mi indicò i miei fedeli compagni di viaggio.
Vidi ciondolare dal viadotto Jack e il mio Dante come salamelle.
Poveri cari!
Sospirai sconsolatamente ed affermai: “D’ accordo, Messer Orco!.....Fatemi il vostro enigma….sono tutta orecchie!”.
Lo guardai fiera e fredda.
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Guisgard
16-04-2014, 01.42.22
Daizer se ne stava immobile davanti alla finestra, a fissare fuori nella sterminata infinità del cielo mattutino.
Il vento aveva cominciato a soffiare forte sulla città di Averze, rendendo l'aria densa di nuvole inquiete che contorcendosi attraversavano l'orizzonte, filtrando a stendo i luminoso bagliori del Sole.
Elisabeth si avvicinò, coperta com'era solo dal leggero e bianco lenzuolo.
Lui era ancora senza vestiti e sentendola arrivare cercò il suo corpo con la mano, per poi tirarla dolcemente a sé.
Erano di nuovo l'uno contro l'altra, separati solo da quel lenzuolo che avvolgeva la figura di lei.
Elisabeth sembrava come una bambina che aveva appena commesso qualche marachella, col volto vagamente tinto di un lieve pudore.
“Si...” disse il contrabbandiere “... so che stanotte non avete mentito... il linguaggio del corpo non sa mentire...” e tenendola a sé aveva preso ad accarezzare piano la sua pelle liscia “... neanche io so cosa succederà adesso... ma stando a ciò che avete raccontato all'inquisitore e poi alle sue parole, non credo ci sia molta scelta... siamo quasi obbligati a cercare quella vostra sorella...”
Guisgard
16-04-2014, 02.03.07
L'orco rise a quelle parole di Eilonwy.
“E sia...” disse il mostro “... per ogni risposta sbagliata che darai io ucciderò uno dei tuoi compagni... dunque hai solo due possibilità per risolvere l'arcano... alla terza risposta errata prenderò la tua vita!”
“Che gioco macabro...” mormorò il merlo all'orecchio della ragazza “... invece delle pedine ci sono vite umane sul tavolo...”
L'orco prese a recitare:
“Tutti, nessuno escluso, ne hanno una,
ma di toccarla non c'è possibilità alcuna!”
Guisgard
16-04-2014, 02.26.54
A quelle parole di Altea, Gvin scoppiò a ridere.
“Ne avete di coraggio...” disse poi alla dama “... già, tanto bella, quanto sfacciatamente coraggiosa...” rise di nuovo, per poi voltarsi verso tutti i presenti “... una donna che ha più coraggio di tutti voi messi insieme...” guardò tutti i cavalieri in volto, uno per uno “... lei sola ha avuto l'ardire di dirmi in faccia ciò che devo o non devo fare...” scosse il capo divertito, tornando a guardare Altea “... e così siete una nobile... un'aristocratica... dalla vostra fierezza e dal vostro fascino l'avrei dovuto capire subito... beh, è un gran peccato... se foste stata una serva o una popolana avrei potuto comprarvi ed avervi per me...” sorrise fissandola negli occhi “... ora invece dovrò trovare un altro modo per avervi...” si avvicinò e le accarezzò i lunghi capelli biondi “... naturalmente so benissimo che bisogna pagare una degna somma per la figlia di un duca... ma si dia il caso che io posso pagare quanto occorre per avere il vostro corpo come pegno... pagare in fama e potenza, naturalmente...”
“Milord, lady Altea dice il vero...” intervenne il vescovo “... la spada andrà solo a colui che ucciderà il cinghiale.”
“Perchè poi pretendete quella spada?” Facendosi avanti uno dei cavalieri. “Noi siamo qui da molto più tempo di voi ed abbiamo il diritto di cacciare quel cinghiale prima di voi. Cosa sapete poi di quell'animale? Noi siamo anche andati a cercarlo, rischiando la vita.”
“Avete finito?” Sbottò Gvin. “O devo ascoltare ancora qualche altro petulante presunto eroe?” Un ghigno apparve sul suo volto fiero. “Cosa so di quell'animale, vero? Sciocchi inetti...” con disprezzo il duca “... mesi fa, durante una battuta di caccia, sulla strada del ritorno, fui assalito da quella belva... aggredì i miei uomini, spappolandoli come capretti... era buio e non riuscii a rendermi conto di quell'assalto, poiché fu veloce come un fulmine... mi caricò, sbalzandomi via... e quella fu la mia fortuna... sparì senza finirmi... ed io come ricordo di quella notte ho perduto un occhio...” e si tolse la benda, mostrando ciò che gli aveva fatto quel cinghiale “... ecco cosa so di quella bestia! E non avrò pace fin quando non mi sarò vendicato... potete giurarci!”
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Guisgard
16-04-2014, 02.46.27
Clio ed i suoi, lasciatosi alle spalle il cimitero, ripresero il cammino fini a giungere presso l'abitazione di un pastore.
Ma non vi badarono ed anzi accelerarono il passo, andando oltre.
L'uomo restò a guardarli a lungo mentre si allontanavano.
Poco dopo, finalmente, si ritrovarono davanti alla città di Solpacus.
La porta d'ingresso era aperta e appena attraversò quel passaggio la compagnia dei falsi mercenari
vide una comunità vivace ed animata.
Infatti per le strade vi era una buona varietà di umanità, a testimonianza della laboriosità di quel luogo.
“Mamma...” disse un bambino correndo davanti ai loro cavalli “... sono arrivati altri cavalieri!” Guardò poi Clio ed i suoi compagni. “Siete cavalieri del duca oppure siete qui per dar la caccia alla bestia per conto vostro?”
“Mark!” Lo chiamò sua madre. “Vieni qui, subito! Perdonatelo, signori... è un bambino curioso e un po' vivace...” rivolgendosi poi la donna a quei guerrieri.
Eilonwy
16-04-2014, 03.26.52
“Tutti, nessuno escluso, ne hanno una,
ma di toccarla non c'è possibilità alcuna!”
Riflettei un po’ su quell’ arcano. C’ erano varie e plausibili risposte ad esso, ma nessuna di esse mi sembrava corretta.
Che cosa dovevo fare?
Chiusi gli occhi per concentrarmi e tutto ad un tratto sentì una voce nella mia mente.
“Eilonwy!” disse la voce nella mia testa.
“Eccomi!...Chi siete?” risposi.
“Sono l’ Arcangelo Metatron. Sono qui per aiutarti e per aiutare il pupillo dell’ Arcangelo Gabriele, Aladiah. Ti aiuterò a risolvere l’ indovinello dell’ Orco della Strega Nera Isolde!” sentenziò calmo l’ angelo.
La voce del Messaggero di Dio era calda come il sole eppure allo stesso tempo limpida e fredda come un rivolo di acqua di fonte e dolce come il miele e simultaneamente decisa e trionfante come il suono delle campane in festa di una chiesa.
“Grazie….grazie di cuore….ve ne sono molto grata!....Ma veramente siete voi Metatron?” chiesi alla fine.
“Certo che lo sono! Dubiti per caso della parola di Dio e di un suo fidato messaggero e soldato?” rispose serena, ma leggermente risentita la creatura celeste.
“Certo che no!...Io ho una grande fede nel Signore dell’ Universo!” esclamai vergognosa.
Metatron sorrise ed affermò: “La risposta all’ enigma è questa: l’ Anima. Tutti hanno un’ anima, un’ energia interiore, uno spirito vitale. Anche il Nemico di Dio ne ha una anche se di pece. Adesso devo ritornare nell’ Empireo. Buona Fortuna!”.
Ritornai in me fiduciosa e speranzosa in Dio.
“E’ l’ Anima! Tutti hanno un’ anima, un’ energia interiore, uno spirito vitale. Anche il Nemico di Dio ne ha una anche se nera e malvagia!.....Ma nessuno può toccarla perché è fatta di energia pura ed aria!” confutai all’ Orco, riportando le miracolose e sagge parole dell’ arcangelo.
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Altea
16-04-2014, 16.39.48
Guardai il duca senza proferire parola mentre mi parlava e faceva il sagace..quell'uomo era davvero altezzoso e irriverente, troppo sicuro di se stesso. Mi scostai lievemente mentre mi accarezzava i capelli.."Dubito potrete avermi..lo avete detto voi stesso..mio padre, il duca, non darebbe mai la mia mano proprio a voi e non ho bisogno della vostra fama e gloria, la mia famiglia ne ha già molta" dissi guardandolo con sfida.
Il vescovo e altri cavalieri interruppero quel momento appoggiando la mia opinione e questo mi fu di conforto.
Il duca cambiò subito tono..divenne pieno di rabbia e rimasi sgomenta al suo racconto. Prima vi fu il silenzio seguito poi da un leggero bisbiglio della folla..deglutii con quel solito senso di colpa dentro di me.."Non siete il solo duca Gvin..io stessa andai con un mio grande amico, milord Tyssen, nella foresta, per salvare dei bambini..e..il mio amico fu aggredito da quella belva che gli strappò la gamba. Se dovete vendicarvi allora fatelo in nome di tutti coloro che hanno subito questa angheria..e se ci riuscirete nessuno mette in dubbio la arma sarà vostra".
Mi congedai e uscii dalla chiesa, dentro di me regnava una tristezza infinita pensando a Tyssen e il suo destino.
Appena arrivata in locanda la figlia del locandiere mi consegnò una lettera e un pacchetto dicendomi era stato proprio il padre di Tyssen a lasciarla per conto di mio fratello...forse egli era venuto a riportare Tyssen a casa.
Andai in giardino e mi sedetti su una panca sotto un glicine in fiore e vidi la lettera portava la firma e lo stemma di mio fratello Andrew...sospirai..da un lato mi sentivo rasserenata di avere notizie di un familiare ma immaginavo già il contenuto..Andrew era tremendamente duro, e dopo mio padre era l'unico uomo a tenermi testa. Egli, infatti, rimase a continuare il lavoro di diplomatico di mio padre.
"Carissima sorella,
un nobile, carissimo amico mio, mi ha mandato notizie qui a Capomazda su di Voi e di come continuate a mantenere un comportamento non consono alla nostra famiglia, nonostante abbia detto vi siete fatta valere per onore, coraggio e lealtà ma devo rammentarvi siete una donna..e smettetela di continuare a pensare come i nostri fratelli che ora sono in Terra Santa..non siete un Cavaliere ma una dama.
Ho saputo cosa è accaduto pure a milord Tyssen, voi due avete sempre fatto una vita da scapestrati e questo è stato il risultato, pure mia moglie e vostra amica Ludvica è molto preoccupata per Voi.
Forse dimenticate..o fate finta di dimenticarvi conoscendovi bene..che nostro padre ha fatto molto per darvi in sposa a un nobile qui a Capomazda, pensate forse quel patto tra famiglie è stato rotto? Affatto e visto il figlio di tal Signore è impegnato altrove, come i veri nobili sono soliti fare, vi ha mandato questo per sancire il patto fatto.
Non accetto scusanti, indossatelo e al più presto vi voglio qui poichè dopo lo spiacevole accaduto di lord Tyssen non ammettiamo più colpi di testa.
Siete promessa sposa e vi sposerete...e dovrete indossare quell'anello.
E trovo pure indecoroso che, nonostante, nostro padre abbia amici e conoscenti ovunque e pure in questi regni voi soggiorniate in una locanda e pure sola..mi auspico da oggi in poi terrete un comportamento "decoroso e dignitoso".
Lord Andrew George Mc Gwyn".
Ripiegai la lettera...rimasi pensierosa, aprii la scatola e conteneva un cofanetto di velluto. Dentro vi era un bellissimo anello di acquamarina e un biglietto dove si diceva era un gioiello di famiglia e si dava da generazioni come anello di fidanzamento..ovviamente non mi era stato dato sapere chi fosse il futuro sposo, sapevo solo per volontà di mia madre era stato scelto giovane per non farmi sposare qualche vecchio vedovo.
Andrew, forse, aveva ragione...su Tyssen, fossimo stati più attenti.. ma era inutile pensarci ora.
Indossai l'anello, almeno nessuno mi avrebbe infastidito e risi a quel pensiero immaginando la faccia di mio fratello se glielo avessi detto.
Non avevo la benchè minima intenzione di lasciare quel posto, anzi la locanda...io dovevo sconfiggere Isolde e alzatami tornai nella locanda e chiesi di pranzare, mentre fuori vi era un insolito scompiglio.
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Guisgard
16-04-2014, 19.50.17
A quelle parole di Eilonwy, l'orco si abbandonò ad una fragorosa risata.
“Hai riflettuto male sulle mie parole, ragazzina...” disse “... io ho detto che tutti, nessuno escluso, ne hanno una. Ma gli animali non posseggono alcuna anima... dunque la tua risposta è errata!” Rise di nuovo. “Ora, come detto, dovrò uccidere uno dei tuoi compagni... ma siccome mi sei simpatica lascerò a te scegliere chi far morire... avanti, dimmi... uccido il ragazzo con i capelli bianchi e la faccia da ebete, oppure il tuo bel cavallo?” Indicando Jack e Dante che penzolavano dal ponte.
“Eilonwy...” all'improvviso una voce nella mente della ragazza “... Eilonwy...” era la voce di Aladiah “... il tuo cammino è intriso di oscure presenze che è possibile vincere solo rompendo le malvagie forze che le hanno evocate... io stesso sono impossibilitato ad intervenire... ma sono qui per dirti di non perdere la Fede... Coco è ancora viva, ma imprigionata... sii forte, Eilonwy... sii forte...”
Un attimo dopo quella voce svanì.
Ed Eilonwy, fissando il sentiero che portava al ponte, vide sopraggiungere, in lontananza, un cavaliere sul suo destriero.
Guisgard
16-04-2014, 20.00.00
Mentre Altea pranzava alla locanda, cominciò a vedere agitazione per le strade della città.
Molti erano ancora rinchiusi nella chiesa quando, preceduti da grida, tre cavalieri arrivarono di gran carriera.
E quelle loro grida attirarono fuori quelli che si trovavano in chiesa.
“Presto...” disse urlando uno dei tre cavalieri “... accorrete... presto!”
Due erano spaventati e sporchi e portavano su un cavallo il corpo senza vita del terzo.
“Cosa è accaduto?” Chiese il duca Gvin nel vederli arrivare in quello stato.
“Eravamo usciti per cacciare il cinghiale...” ansimando uno dei tre “... e abbiamo deciso di dividerci per tentare di controllare così più parti della foresta... ma quella dannata belva ha aggredito uno di noi” indicando il cadavere “e le sue grida ci hanno attirato... ma siamo giunti tardi... la bestia dopo averlo ucciso stava correndo via...”
“L'avete vista dunque?” Domandò Gvin.
“No, è accaduto stanotte...” rispose il cavaliere “... abbiamo visto solo una sagoma scura che correva via veloce come un fulmine...”
“Io allora ho cercato di colpirla con la mia balestra” intervenne l'altro cavaliere “ma incredibilmente la freccia, colpendola, si è spezzata...” e mostrò la freccia rotta.
“Siamo maledetti!” Gridò allora uno dei cavalieri presenti. “San Michele si è adirato con noi e ci ha tolto la nostra forza di cavalieri!”
“Idiota!” Lo riprese Gvin. “Come può San Michele togliervi ciò che non avete!” E prese la freccia spezzata per controllarla.
Altea
16-04-2014, 20.07.58
Uscii dalla locanda attratta da quelle urla e vidi la macabra scena di quel povero uomo ucciso.
Erano stati troppo stolti e questo fu il prezzo e mi avvicinai al duca che osservava la freccia. ."Quante vite ancora dovremmo sacrificare?" Chiesi tristemente.
Finalmente la città, la vita, la gente. Non che avess
Guardai il bambino con condiscendenza.
"Siamo soltanto di passaggio..." Tagliai corto, senza sorridere.
"Ma ormai è ora di pranzo, potremmo fare una breve sosta, che ne pensate?" Chiesi ai miei uomini, voltandomi verso di loro.
elisabeth
16-04-2014, 20.38.26
Mi triò a se....il lenzuolo che copriva il mio pudore cadde ai miei piedi....mi accolse tra le sue braccia e io appoggiai il mio capo sul suo petto...ogni carezza sul mio corpo era un momento di languido piacere.....lo baciai sul viso......" Devo trovare mia sorella....e non sono l'unica che la sta cercando.....ognuno ha la sua forma.......ma non e' lei.....lei ed io conosciamo oscuri segreti...........se qualcuno ferirà la sua maschera...colpirà anche me.....Isolde e' furba...molto furba...ma il male non ha mai vinto...questo lo so per certo....Per te e' pericoloso Daizer....lei sa dove colpire ......io colpirei suo figlio per avere lei......voglio che tu non abbia a subire.....andrò nel bosco....e' il nostro regno...e' dove la natura ci ha create....."......accarezzai il suo petto e per un attimo sentii il mio cuore come perdere un colpo......cos'era quella sensazione.....alzai il viso e guardai il suo volto........Amore e morte.....
Guisgard
16-04-2014, 21.02.23
“Ottima idea.” Disse Porturos, indicando un'osteria a pochi passi da loro.
Così, Clio ed i suoi uomini entrarono in quella cantina ed ordinarono cibo e vino.
Ma ben presto le urla che giungevano da fuori attrassero tutti loro.
“Cosa accade, oste?” Chiese Borel.
“Credo che sia morto qualcun altro...” rispose l'uomo “... stavolta addirittura un cavaliere...”
“Sembra dalle vostre parole” fece Dort “che molti siano morti da queste parti ultimamente.”
“Si, messere...” annuì l'oste “... sono le vittime di quella dannata bestia...”
“Bestia?” Ripetè Borel.
“Si, il cinghiale...”
“Ne abbiamo sentito parlare...” fissandolo Dort “... è dunque così terribile?”
“Quel cinghiale è il demonio...” sentenziò l'oste “... non a caso pur di ucciderlo è stata promessa la spada dei nobili Taddei a colui che riuscirà ad abbatterlo...”
Guisgard
16-04-2014, 21.06.02
Il lenzuolo che copriva il corpo di Elisabeth cadde in un attimo ai suoi piedi, lasciando che la donna finisse contro Daizer.
Furono momenti di piacere e passione quelli in cui l'uomo accarezzò a lungo la maga, come se tutte quelle paure non esistessero più.
“E' l'uomo che deve proteggere la sua donna...” disse lui baciandola “... credi forse che io non sia in grado di difendere la mia bella moglie?” Sorrise. “Anche se è una maga?” La fisso. “E a dire il vero questo mi piace...” si alzò e la prese in braccio “... perchè sa fare molte magie interessanti...” la riportò sul letto e di nuovo si unirono con passione ed impeto.
Guisgard
16-04-2014, 21.09.58
“Ce ne saranno altre di vite spezzate...” disse Gvin ad Altea, stringendo fra le mani la freccia spezzata “... almeno fino a quando qualcuno non ucciderà quell'animale!” Scagliò la freccia lontano per la rabbia. “Arcan! Bieff!” Chiamando i suoi uomini. “Preparatemi corazza ed armi! Uscirò a cercare quella belva!”
“Si, milord!” Annuirono i due uomini.
A quelle parole la folla esultò, inneggiando al duca di San Marco di Saggesia.
A quanto pareva la situazione era peggiore di quanto non sembrasse. Un semplice cinghiale non poteva fare tutto quello.
Lanciai un fischio di apprezzamento. La spada dei Taddei, accidenti, circolavano Leggende su quell'arma.
Se fossi stata ancora il capitano, non avrei esitato ad aiutare quella gente. Ma dei mercenari che avrebbero fatto? Avrebbero rischiato la loro vita per quel cinghiale? Beh, magari l'avrebbero fatto per l'arma, questo si!
Ma non avevamo tempo, il re era in pericolo.
Anche se, a pensarci bene, sarebbe stata molto utile una spada leggendaria.
Eppure, c'era qualcosa che non quadrava.
"Se questo cinghiale è Addirittura il demonio, perché non usate la spada dei Taddei per sconfiggerlo invece che tenerla in una teca? Beh, capisco che non sappiate a chi darla, e questo è giusto... Ma mi sembra uno spreco... Voglio dire, se c'è un arma in grado di uccidere un demonio è proprio quella... È un vero peccato non poterla usare!".
Guardai i miei uomini "Voi che ne pensate, dovremmo passare oltre senza guardarci indietro oppure... Non lo so, potremmo aiutare..." Sussurrai "Senza contare che c'è un bottino niente male.." Ad alta voce.
Mi si stringeva il cuore a pensare a quella gente, dov'erano gli ufficiali del regno? Perché non erano il a proteggere quella gente? Eravamo così tanto a corto di uomini, possibile? Certo, le realtà locali dipendevano dai signorotti non dalla corona, però lo trovavo inammissibile.
Avrei voluto fare qualcosa.. Eppure, una parte di me mi invitava alla prudenza, mente le parole del cimitero mi tornavano in mente.
elisabeth
16-04-2014, 21.25.29
Già....il matrimonio era stato consacrato in chiesa e da Don Auster.....più matrimonio di così......ma la magia era un'altra cosa....mi prese tra le braccia....sentendo la sua esigenza......mi riportò sul letto.....e sentii il suo corpo......con la stessa forza del vento del deserto...caldo ed imponente.....quando fummo tutti e due sazi ed esausti.........mi voltai verso di lui........" Mi hai sposata....e ne sono orgogliosa......sono felice di essere tua moglie...mai mi sentirò insicura accanto a te........ma la Magia, Daizer.....e' una cosa che l'uomo non può comprendere.......non si rispettano le regole della vita profana....entra in gioco...l'universo stesso......e io non voglio perderti....voglio avere una vita normale....e magari se avremo un figlio...solo maschi........le femminucce portano guai...."......Lo baciai sul naso......" Alzati poltrone....o Don Auster ci verrà a prendere in camera....e non mi sembra sia il caso.........mi accompagnerai nel bosco......e quando ti farò un cenno.....tu andrai via.....o Isolde...farà di te la persona con cui ricattarmi......".....
Altea
16-04-2014, 22.01.47
Osservavo senza dire nulla..il duca Gvin voleva sfidare il cinghiale, non potevo impedirglielo. Lui sapeva che rischi correva, ma aveva deciso di agire...non sapevo se per avere quella arma o per vendetta personale.
Ma Posteg aveva detto non era lui colui avrebbe sconfitto il cinghiale..un cavaliere dagli occhi azzurri..ma lui non aveva gli occhi di quel colore, io lo ricordavo il colore degli occhi dei Taddei, era particolare, ma era impossibile fossero venuti fin qui ad aiutarci.
Non avevo scelta...mi era stato fatto un dono, ma non volevo usare il Libro Ancestrale.
Ormai mi ero stancata di tutto questo, cosa potevo fare io per questa gente..avevo fatto abbastanza e Andrew era stato chiaro...e secondo me conosceva pure qualche signorotto della zona come li conosceva mio padre e un passo falso sarei stata riportata da lui e io dovevo trovare Isolde.
Presi Cruz, volevo anche evadere da quel posto e ritornai al ruscello, mi guardai attorno e non vi era anima viva.
Presi dalla preziosa sacca di velluto la boccetta dai vari colori che mi era stata data assieme al Libro Ancestrale da Shalazam.
Mi avvicinai a un piccolo laghetto e versai una goccia del contenuto..Shalazam mi aveva spiegato come entrare in contatto con lei...subito vidi nell'acqua il suo volto d'ebano sorridermi..."Gransacerdotessa Shalazam, lo so voi sapete tutto, e controllate ogni mio passo. Non si può continuare cosi, quella belva è il Diavolo...anzi è una creatura di Isolde...le predizioni di Posteg sono vere? Verrà qualcuno a salvarci? Non sono convinta quel duca riuscirà nel suo intento...datemi qualche indicazione, non voglio lasciare la gente di questo luogo che mi ha ospitata da sola e senza aiuto".
Lo smeraldo sulla fronte emanava bagliori verdi e rimasi a fissare la Gransacerdotessa affinchè mi desse un responso o un aiuto.
Guisgard
17-04-2014, 01.32.04
Elisabeth e Daizer restarono così, l'una stretta all'altro, ancora un po', per alcuni momenti che parvero infiniti.
E in quell'abbraccio ci fu silenzio fra loro, come se le parole non servissero a nulla.
Il loro linguaggio era fatto di sguardi, sorrisi, carezze, baci.
Forse l'unica cosa che il contrabbandiere disse alla maga fu:
“Non mi perderai...”
Solo questo.
Dopo un po', però, i due lasciarono quel nido d'amore e la sua rassicurante atmosfera, per recarsi nel bosco, in cerca di Isolde.
“Vuoi che andiamo da soli?” Chiese Daizer ad Elisabeth mentre attraversavano le strade di Averze. “Senza neanche avvertire i due monaci?”
Guisgard
17-04-2014, 01.45.38
Ad un tratto, dalle limpide acque del laghetto, Altea vide qualcosa animarsi in quelle increspature.
Prima delle forme vaghe e confuse, poi immagini sempre più nitide.
Alla fine il volto di una donna si animò sulla superficie del laghetto.
Era Shalazam.
“Altea...” disse la sacerdotessa “... chi sei tu per stabilire chi e quando riuscirà in qualcosa? Gli eventi si forgiano nelle pagine infinite del grande libro del Destino e a nessuno, salvo pochi e rari segni, è dato sapere cosa accadrà. Tu hai avuto il gran dono di poter sfogliare il Libro Ancestrale, dove sono racchiusi gli eterni segreti della Natura... perchè, rammentalo sempre, ogni forma di magia, che sia Bianca oppure nera, agisce sempre attraverso le leggi naturali... talvolta aggirandole, altre volte violandole... ma sempre e solo attraverso esse... rammentalo...”
Sorrise e svanì come era comparsa tra le inquiete increspature del laghetto.
Intanto, lasciata la città, Gvin ed i suoi uomini, penetrarono nella foresta, dove il cinghiale aveva assalito e fatto strage.
“Avremmo dovuto prendere la spada, milord...” disse Bieff “... se davvero possiede le qualità che tutti le attribuiscono allora ci sarebbe stata utile...”
“Appartiene ai Taddei” fece il duca “ed io conosco quella gente, avendo avuto il privilegio di essere prima loro alleato e poi loro avversario...” con sarcasmo “... beh, sono uomini d'onore e di Fede... l'hanno donata al vescovo e solo attraverso una legittima attribuzione vi si può entrare in possesso.”
“Per me è incomprensibile...” scuotendo il capo Arcan.
“Dopotutto” mormorò Gvin “un'arma, per potente che sia, vale solo se ad impugnarla è un vero guerriero... ucciderò con le mie stesse mani quel cinghiale se necessario e gli strapperò gli occhi come quel dannato ha fatto con me... e dopo nessuno potrà negarmi la spada!”
Ad un tratto il guerriero avvertì qualcosa.
“Fermi...” arrestando il passo Gvin.
“Signore?” Fissandolo Arcan.
“Silenzio...” con un cenno ai suoi il duca “... non avvertite nulla?”
I suoi uomini si scambiarono varie occhiate.
“E' come se la foresta si fosse ammutolita di colpo...” disse Gvin “... come se un silenzio innaturale fosse sceso intorno a noi...”
“Si, è vero...” guardandosi attorno Bieff.
“State in guardia...” estraendo la spada il duca.
Lo stesso fecero i suoi.
“Sta per succedere qualcosa...” guardingo Gvin “... forse la belva non è lontana...”
Guisgard
17-04-2014, 02.39.48
“Beh...” disse Dort, dopo che Clio aveva parlato “... se lo chiedete a me, conoscete già la mia risposta... sono un aristocratico e dunque amante della caccia e di ogni sorta di giostra cavalleresca. Inoltre l'idea di poter impugnare una spada tanto celebre, naturalmente, stimola la mia ambizione. Per questo mi tiro fuori da ogni decisione e accetterò di buon grado ciò che deciderete voi.”
“Si, ma mettete in conto della difficoltà dell'impresa...” intervenne Motrus “... voglio dire, se tanti cavalieri sono impegnati in questa caccia, vuol dire che la preda non è poi così semplice da uccidere.”
“Il mondo è pieno di storie simili.” Sorridendo Ertosis. “Lupi che vengono scambiati per licantropi, povere vecchie arrostite sul rogo perchè credute streghe e serpenti un po' più lunghi della media visti come draghi famelici. Da sempre l'ignoranza popolare fa mutare le cose in modo fiabesco o leggendario. Per questo io non ho mai incontrato mostri e roba simile.” Rise. “Aggiungete poi che il vino da queste parti è particolarmente buono ed il gioco è fatto!”
Vortex rise annuendo a quelle parole.
“La spada però è reale...” fece Borel “... e in tutta sincerità mi piacerebbe saperne di più... dunque condivido la curiosità del nostro comandante.” Indicando con un cenno del capo Clio.
“Anche i morti sono reali...” mormorò all'improvviso qualcuno.
Era un uomo appena entrato nell'osteria.
“Enar... cosa posso servirti?” Chiese l'oste.
“Una bottiglia del tuo vino migliore...” rispose il nuovo arrivato “... che vada giù subito e mi faccia dimenticare gli orrori di questa vita con la medesima velocità...”
“Ci sono stati altri morti?” Chiese Porturos ad Enar.
“In piazza troverete la vostra risposta, messere...” sbottò l'uomo.
Infatti, guardando attraverso la finestra, Porturos vide una folla accorsa proprio nella piazza antistante l'osteria.
Erano tutti attorno ad un carro, con il quale era stata riportata in città l'ultima vittima della bestia.
“Era una donna che aveva smarrito i suoi figli...” spiegò Enar “... ieri non ha più resistito ed è andata a cercarli da sola nella foresta... il suo cadavere è stato trovato poco fa e riportato in città su quel carro...”
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Eilonwy
17-04-2014, 03.32.53
La voce di Aladiah si dissolse e ribattei al mostro:
“Non c’è bisogno che io scelga tra i due. Lasciateli andare, poiché sono innocenti. Voi ambite solo alla mia vita, Orco!.....Prendete me al loro posto…..ho sbagliato la risposta e di conseguenza sono io che devo perire!” esclamai con un peso al cuore e con una immensa ed indescrivibile paura di morire nel modo piu’ doloroso.
Poi, vidi arrivare un cavaliere su un cavallo marrone. Mi sfregai gli occhi….probabilmente era un’ altra allucinazione.
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Guisgard
17-04-2014, 04.16.19
Eilonwy sentì solo la voce dell'orco mentre il mostro rideva in modo incontrollato, intanto che i suoi occhi erano rivolti in direzione di quella figura a cavallo che avanzava verso il ponte.
“Sembra un cavaliere quello...” disse il merlo, indicando l'uomo sul destriero “... e viene verso il ponte...”
Eilonwy comprese allora che non era una sua allucinazione.
Davvero un cavaliere si stava avvicinando.
Aveva il portamento fiero e l'elmo cromato che gli copriva parte del capo.
Sulla corazza portava una tunica azzurra e dorata, con una spada che pendeva dal suo cinturone.
E mentre galoppava suonava il flauto.
Eilonwy
17-04-2014, 13.41.36
No….non era un’ allucinazione, era vero e reale.
“Povero cavaliere, farà la nostra stessa fine. Forse dovrei avvertirlo!” aggiunsi infine.
Ma mentre stavo per venirgli incontro, mi senti prendere dall’ enorme mano dell’ orco.
La potenza e la forza della sua morsa era indescrivibilmente ed infinitamente vigorosa e dolorosa.
Mi sentivo in trappola nel suo pugno. Alla fine, non resistetti dal strepitare come un ossesso per la grandissima sofferenza e l’ immenso dolore.
Sguainai con molta difficoltà ed impedimento la Spada di Fuoco Fatuo, ma, per mia fortuna, riuscì nell’ impresa.
Impugnai l’ arma e infilzai il pollicione del mostro, sperando di fargli almeno un po’ di male da allentare la presa.
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Altea
17-04-2014, 15.56.46
Dopo le sagge parole di Shalazam la sua immagine svanì e guardai al Cielo.."Abate Nicola pure lo disse..ciò che sta scritto in Cielo in Terra accadrà e a noi spetta solo aspettare la volontà del Signore".
Presi Cruz per le briglie e salii in groppa, io non potevo fare nulla e se qualcuno fosse stato predestinato ad uccidere quella belva sarebbe avvenuto seguendo il naturale corso del Destino..anche se a volte il Destino deve essere aiutato. Era il male che aveva creato tutto questo e per sconfiggerlo definitivamente si doveva andare alla fonte...Isolde. Ovvio lei non era il Male in persona, ma operava per mano di esso.
Spronai Cruz e decisi di fare una bella cavalcata per la campagna circostante, mi ero fermata solo a Solpacus e in casa di Enar il pastore, ma non avevo mai visto la realtà di quel posto e poi avevo bisogno di rischiararmi le idee e di tranquillità.
L'aria era frizzantina e colorava le mie bianche gote, ma qualcosa non mi convinceva.
Mi fermai guardandomi attorno, tutto era silenzioso e mutato...ricordavo quel silenzio, lo stesso della foresta prima che il cinghiale ci caricò contro.
Uno stormo di uccelli si alzò da un cespuglio e lo seguii con lo sguardo mentre tutto tornava calmo..qualcosa aveva forse spaventato quello stormo? Gli animali erano sensibili, qualcuno diceva non avessero l' Anima eppure gli animali erano in grado di avvertire i pericoli prima che accadessero.
E nel seguirli vidi attorno delle casupole e un bellissimo castello...ebbi un sussulto..non ci avevo mai pensato..ma chi era il feudatario di Solpacus? Avevano parlato di un Gastaldo, eppure io non avevo visto nessuno che governasse quel posto, era impossibile fosse lasciato a se stesso.
Ad un tratto sentii qualcuno canticchiare, era una anziana signora che con vigore falciava l'erba e mi avvicinai a lei scendendo da cavallo..."I miei omaggi, e buon lavoro...che l'erba diventi ottimo fieno per il vostro gregge e darvi prosperità" e sorrisi alla donna mentre assaporavo il profumo dell'erba appena tagliata "Milady, ditemi poichè sono estranea a queste terre anche se, purtroppo, ho già avuto modo di conoscerle per altri motivi..chi comanda in questa zona e a Solpacus? Forse dimora in quel castello?".
Volevo parlare con qualcuno di importante..cercare di capire perchè Solpacus sembrava lasciata a se stessa in questo modo, e forse magari tentare davvero di mandare una altra missiva al Duca per far arrivare almeno dei valenti cavalieri da Capomazda.
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Guisgard
17-04-2014, 17.39.03
Eilonwy riuscì a colpire il dito dell'orco con la sua spada nel tentativo di liberarsi dalla sua morsa.
Per quel titanico mostro fu solo una punturina, che però gli fece aprire la mano facendo così cadere la ragazza su un comodo cespuglio.
“Ehi...” disse il cavaliere appena giunto davanti a quella scena “... sei così vigliacco, gigante, da prendertela con una ragazza?”
“Chi osa giungere qui al mio ponte?” Tuonò l'orco.
Il cavaliere alzò allora la visiera del suo elmo, mostrando finalmente il volto.
Era sir Riccardo.
Guisgard
17-04-2014, 17.41.14
La donna sorrise e salutò Altea con un cenno del capo.
“Quel castello” disse poi indicando il grande maniero che sorgeva poco distante “appartiene al Gastaldo, ossia colui che amministra queste terre per conto di Sua Signoria il duca.”
elisabeth
17-04-2014, 17.54.51
Non mi avrebbe mai abbandonata.........a quelle parole, rimasi come spaesata.....chi poteva dirlo......" Sono sicura di quello che provi per me.....lo sarò sempre ...anche quando tutto potrà essere incerto....avrò fiducia in te.....ho imparato a vivere da sola, ma ora so che posso donarti me stessa...Per quanto riguarda i Monaci.....credo di volerli salutare.....il loro Priore gli avrà detto molte coe..loro sapevano cosa stavamo andando a cercare....magari non conoscevano mia sorella...ma il resto, per loro non e' stata una novità......andiamo allora.....".....misi la mia mano in quella di Daizer.....si perdeva..la mia così piccola eppure...quanti poteri aveva.....ogni cosa doveva essere usato con parsimonia.....nel rispetto di tutte le cose e gli esseri viventi.....mi venne in mente Frate Elia....quando ragazzina pretendevo di sapere...senza avere pazienza......diceva che ero presuntuosa......e che ero contento che avevo deciso di non prendere marito...........pensai che se da qualche parte mi avesse vista......si sarebbe mangiato la lingua....eppure gli volevo un gran bene.........il convento era la mia vita.....e poi....le cose cambiano.......arrivammo così alla chiesa dove c'eravamo sposati...mi fece un certo effetto......dovevano essere lì i Frati....almeno così avevamo compreso......" Forza Daizer un altro piccolo sforzo prima di riprendere il viaggio.....poi ti prometto che ci sarà una colazione da re...credo che tu abbia fame......."...scostai il portone della chiesa......e due frati.....sdraiati col ventre a terra a mo di croce......" Credo che stiano così da ieri sera per loro il perdono ha una strada più lunga ".......c'era uno strano odore..non sembrava incenso......sembrava di terre bagnata.......e così mi avvicinai..senza disturbare....
Guisgard
17-04-2014, 18.01.56
I frati restarono in quella posizione di penitenza per un lungo quarto d'ora, fino a quando, al suono della campana si alzarono.
E naturalmente furono molto felici di rivedere Elisabeth e Daizer.
Tuttavia ci furono poche parole fra loro.
Fra' Severius benedisse i due novelli sposi e poi i due chierici si congedarono da loro.
Ma non prima che Fra' Favelius rivolse alcune parole alla maga:
“Siate prudenti... e ricordate... la Fede è la più straordinaria e potente forma di magia esistente...”
E dopo aver detto ciò, andò via, verso la sacristia, con l'altro frate.
Mostrare indifferenza davanti a quel corpo martoriato fu davvero un'impresa.
Ma Gufo non si sarebbe scosso.
Guardai i miei uomini.
"Dobbiamo fare qualcosa.." Dissi loro "ma dobbiamo usare la testa, non possiamo semplicemente andare nel bosco a spada sguainata.. Altrimenti faremo la loro fine, ci deve pur essere un modo, a costo di raggiungere Capomazda e trascinare qui uno dei Taddei.. Nessuno gli negherà la spada... Tuttavia, non sono affari nostri, immagino.. Ma mi sembra chiaro che non si tratta di un semplice cinghiale.. Sono molto combattuta fratelli miei, lo ammetto... So che il nostro posto non è qui.." Guardai per un secondo la donna "ma come posso restare indifferente davanti a tanto orrore?".
No, quelle non erano le parole della vedova di Gufo Scarlatto, così scoppiai a ridere.
"Molto commuovente, eh.. Sappiamo tutti che c'è un'unica ragione che mi spinge a restare.." Strizzando l'occhio ai miei.
Guisgard
17-04-2014, 18.19.53
“Ma...” disse all'improvviso una ragazza davanti alla risata di Clio “... ma come potete essere così cinica e sadica? Che razza di donna siete? Stare in mezzo a questi uomini vi ha dunque resa arida come un arbusto secco?”
“Roxanne!” La richiamò Enar. “Cosa diavolo ti prende? Sei forse impazzita?”
“Ma, zio...” mormorò la ragazza.
“Non vedi che questi non sono semplici cavalieri?” Avvicinandosi Enar alla nipote. “Vuoi forse attirare sui di te le loro attenzioni? Torna fuori e carica sul carro la farina che abbiamo comprato prima... svelta, obbedisci!”
La ragazza, chinando il capo, uscì.
Ma prima di richiudere dietro di sé la porta, lanciò un altro sguardo di disprezzo verso Clio ed i suoi uomini.
“Perdonatela, signori...” disse Enar ai falsi mercenari “... mia nipote è giovane e dunque è rimasta scossa da quella visione... quella donna uccisa dal cinghiale... si, perdonatela, non sapeva ciò che diceva... oste...” chiamò “... altro vino ai signori... e segnalo sul mio conto.”
“Non può un cinghiale fare quello che è stato fatto a quella donna sul carro.” Disse Porturos.
“Per questo vi dicevo che quella bestia è il diavolo in persona!” Esclamò l'oste mentre serviva loro altro vino.
“Dunque ci sono testimoni” fece Borel “che l'hanno visto?”
“Solo un uomo è riuscito a vederlo bene, senza poi morire...” mormorò l'oste.
“E chi sarebbe?” Chiese Dort.
“Enar.” Rispose l'oste, indicando l'uomo che era appena uscito dall'osteria.
elisabeth
17-04-2014, 18.23.42
La fede...la più grande delle forze " Grazie Fra Favelius....so che pregherete per noi....."...Ognuno prese la sua strada......la nostra era la via per il bosco....." Credo che il tuo carrozzone sia troppo pesante per inoltrarci all'interno del bosco.....sarebbe conveniente prendere due cavalli .......vedrai che sarà Isolde a farsi viva.......lei ha sempre qualcosa di incantevole da dirmi ...e poi abbiamo un debito con il Borgomastro...ricordate ?.....prendiamo qualcosa da mangiare Daizer....c'e' un' osteria lì..infondo alla strada.......saranno giorni dove il tuo stomaco verrà messo a dura prova.......".........
Guisgard
17-04-2014, 18.32.29
Elisabeth e Daizer sostarono in una locanda del posto, dove mangiarono prima di mettersi in viaggio.
“Già, il Borgomastro...” disse Daizer mentre mangiava “... avevo quasi scordato quella storia... tutta colpa del casino che abbiamo dovuto affrontare appena giunti qui... ma cosa ti fa credere che la storia della tomba profanata ci permetta poi di incontrare tua sorella? Magari lei sarà da tutt'altra parte, non credi? O forse hai in mente un piano?”
Osservai divertita quella ragazza. Bene, ero riuscita nel mio intento.
Tornai a sedermi e bevvi il vino che l'uomo ci offrì, ma rifiutai il suo omaggio.
"Non è necessario, apprezzo chi dice quello che pensa fregandosene delle conseguenze!" Sorrisi "Pagheremo noi questo splendido vino, oste..".
"Dort.." Chiamai "Tu che sei quello più presentabile va a chiamare quell'uomo, sono curiosa di conoscere il suo racconto..".
Finii il boccale, pensierosa.
"I vostri sovrani sanno di questa spiacevole situazione? Sembra davvero strano che dobbiate affidarvi a dei cavalieri per difendevi, sembrate abbandonati a voi stessi, certo, non sono affari miei ma.. se i vostri vassalli non vi proteggono, perché non fate appello alla capitale.. Non avete un re, un senato.. Un esercito?".
Altea
17-04-2014, 18.49.00
A quelle parole della donna sorrisi..."Grazie mille milady..finalmente so a chi potermi rivolgere ora".
La salutai e rimontai sul cavallo mentre ella continuò il suo lavoro, spronai Cruz finchè mi ritrovai davanti a quel grande maniero e osservandolo pensai.."Guarda che maestoso castello...questo Gastaldo si sta facendo i soldi con la povera gente. Il Duca dovrebbe scegliersi meglio i suoi uomini."
Mi avvicinai al cancello e vidi un uomo, se avessi detto fossi una qualunque sicuramente non mi avrebbe dato nemmeno udienza.."I miei omaggi, messere, sono..la duchessa Altea Mc Gwyn" alzai gli occhi al Cielo sperando il Gastaldo non fosse stato proprio l'amico di mio fratello "ho urgenza di parlare col Gastaldo..potete dirmi anche il nome? Almeno so a chi mi presento visto non lo ho mai visto in queste terre" e aspettai sorridendo.
elisabeth
17-04-2014, 18.55.08
il pasto fu abbondante...e la cosa piu' piacevole fu vedere Daizer mangiare come se non avesse mai più mangiato in vita sua........." In realtà....la storia del Borgomastro nel borgo di Laiman e' una promessa.....mi ha chiesto aiuto, le anime di quella città.........fortuna vuole che per arrivarci si attraversa il Bosco e Isolde non ama le buone azioni......vedi Daizer, lei voleva un'alleata non una nemica....lei voleva un padre che l'amasse...non un padre che non condividesse le sua scelte...in realtà non fu una sua scelta allontanarsi dalla famiglia......la zia che l'ha cresciuta era la sorella di mia madre.......il lato oscuro......quindi lei vuole riprendersi tutto ciò che io le ho tolto....noiosissimi problemi familiari.......C'e' una sorgente d'acqua nel bosco......la sera le creature del bosco si immergono.....l'acqua ci purifica e Lei non e' esentata a tutto questo......quindi andiamo a fare il bagnetto...".....misi alcune monete sul tavolo...e Daizer fermò la mia mano.....
Guisgard
17-04-2014, 18.57.41
“Abbiamo presentato richiesta d'aiuto al Gastaldo, signora, ma senza ricevere risposta.” Disse l'oste a Clio. “Il re non è nel regno, forse lontano in terra straniera e a nessuno infondo interessano i fatti di una città lontana e sperduta come la nostra... allora il popolo ha chiesto aiuto al vescovo ed è stato lui ad impegnarsi per portare qui la spada dei Taddei, così da poter attirare i migliori cavalieri del reame. Ma fino ad oggi senza risultati.”
In quel momento Dort ritornò con Enar.
“Volevate parlarmi, signora?” Chiese l'uomo a Clio.
Sospirai, scuotendo il capo.
Alzai poi lo sguardo sull'uomo che aveva mandato a chiamare.
"Si, grazie di esservi unito a noi... Qui tutti parlano di quel cinghiale ma pare che soltanto voi lo abbiate visto e possiate raccontarlo.. Ve l'avranno chiesto in mille immagino ma.. Vorreste narrarci la vostra storia?".
Guisgard
17-04-2014, 20.28.43
“Ero a tagliare l'erba poiché mi servivano sterpaglie per accendere il fuoco...” disse Enar a Clio ed ai suoi uomini “... sembrava una sera tranquilla... una sera silenziosa e vagamente stellata... poi, all'improvviso, tutto assunse un'aria irreale... come se la natura volesse chiudere gli occhi di fronte ad un orrore che le era sconosciuto... e ad un tratto lo vidi uscire piano da un cespuglio... restò non so quanto tempo a fissarmi... con quei suoi occhi carichi d'odio... era un cinghiale... il più grande che io abbia mai visto... grosso come un orso... e poi di colpo, un verso rabbioso e cominciò a correre verso di me... ricordo quei suoi occhi diventare sempre più grandi e sempre più rossi... ebbi solo l'istinto di impugnare la falce che avevo con me e quando si avvicinò lo trafissi una, due, forse anche tre volte... ma nulla... la sua pelliccia era come ferro... e poi...” chiuse gli occhi “... poi le sue zanne, affilate come lame... e come lame nel burro caldo così affondarono nel mio petto...” aprì la camicia e mostrò loro una lunga cicatrice.
Guisgard
17-04-2014, 20.33.58
Fu Daizer a voler pagare quel pranzo.
Poi lui ed Elisabeth lasciarono la locanda ed infine la città.
Presero la via del bosco, in sella a due cavalli, per essere più agili e avvantaggiati negli spostamenti.
L'imbrunire avanzava e presto sarebbe stato buio.
Galopparono per un po', fino a raggiungere la sorgente d'acqua di cui aveva parlato la maga.
Tutto sembrava tranquillo.
Ma all'improvviso accadde qualcosa.
Due lupi che si azzannavano a vicenda.
Lottavano con foga, con rabbia, con odio.
Come se l'istinto più oscuro e più basso li animasse.
Alla fine uno dei due uccise l'altro, cibandosi poi delle sue carni.
Restò poi a fissare per un po' Elisabeth ed il suo sposo, fino a svanire tra la vegetazione.
La maga avvertì una profonda sensazione di angoscia e paura.
Guisgard
17-04-2014, 20.35.52
“Milady, messer Didomen, Gastaldo di queste terre, non è al castello ora...” disse l'uomo ad Altea “... oggi cominciano i Riti della Settimana Santa ed egli si è recato da Sua Grazia il vescovo per assistere alle Celebrazioni Pasquali... mi spiace dunque, ma non è possibile che vi riceva oggi.”
Altea
17-04-2014, 20.42.27
"Siete stato molto gentile messere..avessi saputo prima, non sarei rimasta qui con questo leggero freddo ad aspettarlo per molto".
Risalii su Cruz..."Bene amico" dissi accarezzandolo.."ora devi prepararti per un lungo viaggio...pagata la locanda...la sacca è con me e non ho altri bagagli..si va a Capomazda, da mio fratello Andrew e sua moglie la cara Ludvica...qualcuno salverà Solpacus..prima era deserta ora è piena di gente interessata al cinghiale e come abbatterlo...sai a volte chi tanto fa non è detto riceva i giusti meriti". Sorrisi guardandomi attorno sperando nessuno mi vedesse parlare con un cavallo, ma era l'unico amico avessi...ero sola..completamente sola.
Spronai il cavallo e presi la strada principale per andare nel Ducato.
Procedevo a passo lento, ma sentivo strani rumori dalla foresta...forse erano urla.
Guardai l'anello di fidanzamento, lo presi tra le mani e all'interno vidi un simbolo, sembrava il casato della famiglia ma era troppo piccolo per notarlo..chissà, forse lui sapeva di me..forse mi aspettava e sapeva chi fossi, forse mi aveva visto a Capomazda.
"Ludvica, a te non hanno detto nulla di lui?
No...ne so quanto voi, duchessa, ma penso lui sappia di voi invece..sapete a noi donne non è dato sapere mai nulla.
Rimasi in silenzio sedendomi nella panca e massaggiandomi nervosamente le gambe.
Siete nervosa duchessa Altea?
Vi prego...guardate se è ad aspettarmi.
Ludvica si affacciò alla finestra e annuì con la testa.
Uscii dal balcone e lo vidi, con una scusa scesi in giardino.
Mi avvicinai ai rosai ed egli era dall'altra parte...facevo finta di ammirare le rose.
"Siete pazzo..voi siete folle..forse come ogni innamorato?" sorrisi poichè lo diceva sempre mio fratello."Io sono promessa sposa...ad un nobile qui a Capomazda..dimenticatemi...anzi dimenticami, mi scordo sempre di darti del tu, come hai chiesto di fare".
"Io chiederò la mano a tuo padre...e farò vedere quanto valgo" e in volto aveva un sorriso rilassato ed enigmatico..
Mentivo a me stessa pure...avevo fatto il voto pure anni fa ma io lo amavo.
"Ora devo andare...se ti scoprono qui sono guai per me e per te..".
Scappai subito dentro al palazzo e vidi mia madre sorridermi..."Ero ad ammirare le rose, madre, sono straordinarie non pensate?".
Salii in camera e scossi il capo a Ludvica..."Niente, siamo solo amici...ma parliamo delle tue nozze con Andrew".
E la aiutai a farsi bella visto si sarebbe tenuto il ricevimento di fidanzamento.
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Mi fermai un attimo...mi guardai alle spalle e vidi Solpacus dall'alto..sapevo che nel Libro Ancestrale vi stavano delle formule, pure per annientare gli animali mutati dalle streghe, cosa dovevo fare? Bene....era ora di usare la magia..mi sedetti su un tronco e aprii il Libro Ancestrale e vidi appunto delle formule e dei rituali per sconfiggere gli animali stregati o alquanto renderli di nuovo privi di poteri come prima.
"Siete stato fortunato a sopravvivere, messere... Molto fortunato... Ma da quanto dite mi pare ovvio che non si tratti di un semplice cinghiale, e dunque le nostre spade non hanno alcuna possibilità di abbatterlo... Non sembra nemmeno appartenere a questo mondo... Non mi sembra sensato fare gli incoscienti e andare a farci ammazzare come tutti gli altri... Ci sarà pure un modo, un rituale, un veleno, una leggenda, qualcosa che egli teme.. Tutti hanno un punto debole, tutti... Ma tutti lo tengono ben nascosto e celato alla vista degli altri.." Sospirai "Non possiamo semplicemente lasciarci alle spalle la città, qualcosa dobbiamo pur fare, un tentativo almeno... Ma non ho idea di come.. Senza contare che abbiamo madama Morte con noi, non dimenticate vi di lei... " Guardai i miei uomini "idee, ragazzi?".
Eilonwy
18-04-2014, 13.50.46
Caddi un morbido cespuglio.
Alla fine, il cavaliere parlò.
Riconobbi quella voce calda, limpida, tuonante e nobile: era quella di Sir Riccardo.
Mi rimisi in piedi, mi tolsi le foglie e i rametti dalla borgogna chioma e riandai sulla strada del ponte.
Il paladino aveva alzato la visiera. Sì…..sì era lui era proprio lui!
“Sir Riccardo……Sir Riccardo…..state attento!.....Andate via…..è troppo pericoloso!” dissi a gran voce.
Poi, puntai una mano in aria verso gli occhi del titanico mostro e glieli congelai completamente, in modo tale da renderlo cieco.
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elisabeth
18-04-2014, 17.04.06
prendemmo la strada che portava al bosco....galoppammo in silenzio.......lui seguendo un tragitto io seguendo i sensi ....sino a quando.....due lupi....non sbarrarono il nostro cammino.....da una parte la fonte d'acqua e dall'altra noi......i cavalli erano nervosi.....i lupi incominciarono ad odorarsi sino ad arrivare all'attacco........furono furiosi.....ma uno ebbe la meglio ...e lo uccise....mangiò le sue carni e mentre lo faceva, con gli occhi di fuoco...ci guardava...come a mettere una firma alla sua azione.......la sua bocca era ancora piena di sangue .....ci guardò e sparì........ero ferma in sella rigida........respiravo il tanto che mi era concesso da quell'emozione........guardai Daizer e scesi da cavallo.......andai vicina alla pozza di sangue....fui impressionata dal fatto ..che a terra c'erano lembi del mio vestito......quello che trovai a terra....corrispondeva all'orlo del mio vestito.......lo presi tra le mani....e lo strinsi con forza......oltrepassai la barriera...invisibile e andai alla fonte.....alzai le mani all'acqua ......e un vento tiepido mi colpì....riempiendo ogni parte del mio corpo....." Chiedo a tutte le creature che amano la vita in funzione dell' Amore e non dell' Odio di unirsi a me in questo bagno purificatore "..........Il Bosco sembrava rianimarsi..le foglie si muovevano e fiori incominciarono a sbocciare..... quella era VITA........andai da Daizer......" Scendi da cavallo...ti e' concesso osservare...ma ti chiedo il silenzio ed il rispetto.......Isolde mi ha fatto un regalo.....prendi...questo e' una parte del mio vestito.....spero che tra le mie mani rimanga il suo......"...mi avvicinai a lui....e imprigionai le mie labbra alle sue.....bevendo dell'Amore.......e incominciò il rito..........
Guisgard
18-04-2014, 18.39.57
Elisabet e Daizer si unirono in quel magico bacio che sentenziò l'inizio del rituale.
Il Sole era finalmente uscito dalle nuvole, irradiando e rinvigorendo la natura circostante.
I monti vicini era perfettamente visibili, chiari in quello scenario ora divenuto profumato e limpido.
Ad un tratto i due udirono qualcosa.
Un rumore di passi.
Un attimo dopo apparve tra la vegetazione un giovane cavaliere.
“Mia madre” disse l'arrogante Flees “mi ha detto che stamani avrei fatto brutti incontri...” rise “... ma pensavo si riferisse a qualche animale selvatico... ma sono di buon umore... il mio lupo ha appena sbranato un altro... sono molto fiero del mio animaletto... si, sono di buon umore e dunque voi siete fortunati...”
Guisgard
18-04-2014, 18.52.35
Usare la magia, anche quando non si erano potenti maghe come Eilonwy, comporta un grande sforzo sensoriale, che finisce per stremare l'autore o l'autrice dell'incanto.
Così, Eilonwy, congelati gli occhi dell'orco, un attimo dopo cadde senza forze, impossibilitata anche a compiere il più piccolo movimento.
L'orco, invece, vistosi gli occhi coperti da quelle leggere lastre di ghiaccio, cominciò a picchiare forte con i pugni sulla sua faccia, fino a rompere la gelida benda.
Riavuta la vista e fuori di sé per l'ira, prese con forza Jack che penzolava dal ponte e lo buttò con tutta la sua forza nel fossato sottostante.
Un attimo dopo si voltò verso Eilonwy intenzionato a fare altrettanto.
“Ehi, aspetta...” disse sir Riccardo galoppando veloce verso il ponte “... non puoi ucciderla!”
“E perchè mai?” Fissandolo il mostro. “Io e lei avevamo fatto un patto! Non ha saputo risolvere l'arcano ed a me spettava la possibilità di scegliere chi fra i suoi compagni uccidere! Poi lei ha cercato di fregarmi, gettandomi del ghiaccio sugli occhi! Ora me la pagherà!”
“Aspetta!” Fece Riccardo. “Voglio rispondere anche io al tuo arcano! Se perdo mi ucciderai... ma se vinco prenderò la ragazza ed il suo cavallo!”
“Giuri di rispettare il patto?” Domandò l'orco.
“Sul mio onore di cavaliere!” Annuendo Riccardo.
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Guisgard
18-04-2014, 19.00.04
“Per me” disse Ertosis a Clio “è tutta una leggenda. Voglio dire... probabilmente nessuno è mai riuscito a colpirlo davvero quel cinghiale, per questo credono sia invulnerabile.”
“Non lo so...” fece Porturos “... questa storia non mi piace... è la prima volta che sento qualcosa di simile... un cinghiale che fa tante vittime e tanti cavalieri a dargli la caccia senza però riuscire nemmeno a vederlo per bene...”
“Se non fosse stato per la testimonianza di Enar” intervenne l'oste “probabilmente avremmo pensato ad un grosso lupo o ad un orso. Lui invece l'ha visto e ha svelato che si tratta di un cinghiale.”
In quel momento, dal clamore che proveniva dall'esterno, si accorsero che qualcun altro era appena arrivato in città.
“Andiamo a dare un'occhiata...” disse Borel.
Infatti in città erano ritornati il duca Gvin ed i suoi uomini.
Ed ai loro cavalli erano legati sei grossi cinghiali uccisi.
“Abbiamo ucciso tutti i cinghiali trovati nella foresta” fece Gvin “senza però riuscire a vedere quel maledetto.”
Ad un tratto si udì il rintocco della campana.
“Che succede?” Chiese il duca.
“Una nuova vittima...” rispose uno dei presenti “... una donna uscita a cercare i suoi figli...”
“Sangue del demonio!” Urlò con rabbia Gvin. “Siamo stati tutto il giorno per la foresta senza riuscire a vederlo! E quel maledetto cinghiale era invece a scannare una donna!”
“Infatti...” tornando Dort dalla chiesa “... stando ai racconti sembra che le sue vittime preferite siano fanciulli o donne, mentre solo in due casi, fino a ora, ha assalito dei cavalieri, a parte la storia del pastore... inoltre ho visto la poveretta in chiesa... non ho mai visto un cinghiale uccidere così le sue prede... come se avesse lunghe ed affilate zanne, o artigli, che usa per martoriare i corpi... come volesse sfogare su di loro una rabbia indicibile...”
“Uccide le sue vittime ma non le mangia.” Mormorò un altro dei presenti.
“Infatti è un cinghiale, non certo un lupo.” Annuì Ertosis.
“C'è troppo mistero...” pensieroso Dort “... l'unica cosa che sappiamo è che si tratta di un cinghiale...”
“Già, abbiamo quel pastore come testimone.” Fissandolo Borel.
Guisgard
18-04-2014, 19.10.09
Altea prese a sfogliare il Libro Ancestrale e subito trovò un intero capitolo dedicato agli animali mostruosi, frutto di magia nera.
L'autore del magico testo, dopo aver spiegato di essere certi che l'animale in questione fosse davvero mutato a causa di un oscuro incanto (altrimenti il rituale era nullo), cominciò ad elencare le diverse situazioni:
“Gli animali mostruosi si dividono in tre categorie, animali di terra, di cielo e d'acqua.
Se l'animale mostruoso da sconfiggere appartiene al primo tipo, allora bisogna fabbricare un amuleto magico.
Occorrono un osso di un animale della stessa specie di quello a cui si da la caccia, della mandragora, una pietra di pomice, del succo di bacche rosse e una scodella contenente olio puro.
La mandragora va intrecciata attorno all'osso dopo che questo è stato raschiato sui bordi con la pietra di pomice. Poi sull'osso vanno scritte queste parole intingendo un dito nel succo di bacche... Anus, fatus, ferus.
L'amuleto allora va immerso nella ciotola di olio fino a quando non svaniranno del tutto le lievi increspature tondeggianti sulla superficie del liquido.”
Altea
18-04-2014, 20.36.05
"Bene" esclamai "sembra difficile a leggerlo forse che non a farlo...coraggio Altea, l'unico problema è...essere sicuri quello sia un animale infernale...ma penso non vi siano dubbi, assolutamente".
Guardai le cose che dovevo procurarmi, a quanto pare sembrava dovessi stare un bel pò a Solpacus ancora...l'osso di cinghiale potevo chiederlo al locandiere, visto ne serviva a quantità, e pure la scodella e l'olio pure.
Ora dovevo andare alla ricerca di mandragola, bacche rosse, mentre disponevò già della pietra pomice e l'avevo proprio nella sacca...ne presi una assieme ad altre pietre nei miei viaggi.
"Iniziamo dalle bacche e dalla mandragola allora, solo devo stare attenta...la mandragora si sa viene usata in magia..non vorrei finire al rogo facendo pure del bene".
Salii in groppa a Cruz..."Rotta di marcia amico mio...si rimane ancora qui" e vedendo un piccolo boschetto poco più avanti mi ci addentrai...era proprio piccolo e calmo e vidi un rovo...sorrisi...vi erano proprio le bacche rosse e ne presi una manciata stando attenta ai rovi. Presi un piccolo sacchetto di velluto e le misi dentro con cautela fasciandole dentro a una foglia legandola con dei fili di erba.
Ora si doveva trovare la mandragora....ma non ne vedevo in giro..più avanti vidi un altro boschetto e galoppai veloce dentro di esso...legai Cruz ad un albero e guardai attorno e con mia sorpresa la vidi...era proprio li, mi guardai attorno, non vi era nessuno eppure vidi un cerbiatto spaventato che fuggiva...vi era forse qualcuno a caccia?
Sentii dei fruscii e velocemente con le mani presi la pianta dalla radice e la misi dentro la sacca, avevo le mani sporche di terra e le pulii nella veste e presi alcuni fiori in mano per ingannare qualcuno se mi aveva visto rovistare, il rumore si faceva sempre più forte...il cuore batteva forte.
"Vi è qualcuno li?" ecco cosa si rischiava a fare queste cose da sola...pensai...mi augurai fosse qualche animale innocuo.
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Guisgard
19-04-2014, 02.43.53
La fresca luce del mattino irradiava quel boschetto, filtrando tra la fitta vegetazione e le nuvole che cominciavano ad addensarsi nel cielo.
La voce del bosco era desta, vivace, animata dal canto degli uccelli e dal lieve fruscio del vento tra le foglie che lente vibravano sui rami.
Quel rumore udito da Altea però si faceva sempre più nitido e vicino.
Anche Cruz, legato ad un albero poco più indietro, innervosito da un calpestio sul terreno, lasciò sfuggirsi un agitato nitrito.
Poi dei passi.
Come se qualcuno si stesse avvicinando, muovendosi furtivo tra le piante.
Ad un tratto, voltandosi, Altea vide due occhi scuri che la fissavano.
Erano di una ragazza che se ne stava immobile a guardarla tra gli alberi.
“Chi...” disse piano “... chi siete voi? E cosa ci fate qui tutta sola? Non avete forse paura della bestia?”
Guisgard
19-04-2014, 04.08.57
Quadro III: La bestia di Solpacus
“A quella stessa Provvidenza, figli miei, vi raccomando, e per eccesso di precauzione vi esorto ad astenervi dall'attraversare la brughiera in quelle ore della notte in cui maggiormente si scatenano le Potenze del Male.”
(Sir Arthur Conan Doyle, Il mastino dei Baskerville)
Lord Corsionne era stato per tutto il giorno di pessimo umore.
Da uomo ricco e potente, favorito del re ed imparentato con i nobili duchi Capomazdesi, come tutti i grandi del tempo soffriva di quelle predisposizioni a cui soventi erano soggetti simili animi, ossia la boria e quella curiosa facoltà, tipicamente Afravalonese, che spinge un uomo colto ad atteggiarsi a mecenate nei confronti di tutti coloro che gli vivono accanto.
Ma l'inaspettata visita di Guisgard mutò subito la sua indole, allietandolo con i suoi omaggi.
Questo perchè l'accento e i modi di quel cavaliere gli rammentarono la sua amata terra e la sua gioventù, duplice ricordo che mette sempre di buon umore l'uomo di ogni età.
Così i due, insieme ad Aust, presero posto alla tavola di noce al centro della sala, dove i servitori portarono loro un dolciastro elisir aromatizzato alla cannella e fiori d'arancio.
“Allora dimmi...” disse il vecchio nobile a Guisgard “... cosa ti spinge da queste parti?”
“Sono in partenza, milord.” Fece il cavaliere.
“Lo vedo.” Annuì Corsionne. “E dove sei diretto?”
“A Sygma, signore.”
L'immediata risposta da parte del nobile a quelle parole fu uno sguardo obliquo a stento visibile sotto quelle sue folte sopracciglia.
“Terra incantevole, non c'è che dire.” Mormorò poi. “Di certo attraente per la sua storia, la sua arte e la sua carne, apprezzata come poche altre cose a questo mondo.”
Guisgard sorrise.
“Ma dubito” continuò Corsionne “che siano queste cose ad attrarti ancora lassù.”
“Mi giudicate dunque animo così poco incline alle bellezze, milord?” Continuando a sorridere il cavaliere.
“Tutt'altro, ragazzo mio...” sorseggiando dal suo bicchiere il nobile “... temo di conoscere invece molto bene l'effetto che le bellezze di quella terra hanno su di te...”
“Beh...” mormorò Guisgard “... per dissipare ogni vostro dubbio, l'unico motivo che mi spinge a tornare là è di far valere i miei diritti sulle terre di mio zio, milord.”
“E in che modo intenti far valere questi tuoi presunti diritti?”
“Presunti, signore?” Ripetè Guisgard.
“Ragazzo mio, ascoltami...” fece il nobile “... il Tempo e la distanza sono ambasciatori pochi efficaci ed inclini a fomentare la dimenticanza negli uomini. Inoltre i loro trattati spesso divengono effimere pretese... sono passati anni da quando tuo zio lasciò quella terra... dovresti rammentare il giorno della vostra partenza...”
“Perfettamente.” Disse il cavaliere. “Era il giorno di Santa Lucia, signore.”
“Un feudo su cui nessuno per quattro anni avanza pretese, beh, diviene alla mercé di tutti.” Fissandolo Corsionne. “A Sygma detestano i Capomazdesi. A quest'ora temo che le terre di tuo zio saranno state assegnate a qualcun altro, forse un borghese o addirittura ad una città. Da quelle parti i comuni indipendenti sono sempre più ambiziosi. E se tornerai a rivendicare ciò che un tempo fu della tua stirpe, beh, potresti trovare più di un ostacolo. E a quanto vedo sei solo. Non si può partire alla ricerca di una terra senza un esercito.”
“Io non sono in guerra, milord.”
“Le guerre” sentenziò Corsionne “e l'amore richiedono sempre una lotta ed una conquista.”
“Non comprendo, milord...” bevendo Guisgard.
“Invece hai capito benissimo, ragazzo mio...”
Guisgard era seduto su una piccola panca di pietra, circondato da un roseto i cui bulbi apparivano simili a gemme screziate.
Sulla sua testa, che quasi ne celava la figura, passava un piccolo arco in muratura coperto dai rametti intrecciati di un salice che, rischiarato ed ingentilito dal lieve alone lunare, pareva animare l'acqua guizzante di una fontanella con i suoi ambrati riflessi di luce.
“Luna...” sussurò, accompagnato dalla musica della sua ocarina “... chissà quante rime, quanti versi salgono ogni notte fino a te... ma so che molti, dopo un po', si stancano di parlarti, attraverso la quiete ed il buio, tra lo scintillio delle stelle e la dolce malinconia del vento...” suonò ancora la sua ocarina “... lo so...” riprese “... non è facile parlare al silenzio e tu sai ascoltare, ma non rispondi quasi mai... io però non sono come gli altri... io no...” altre note “... io so aspettare... perchè so che dietro il tuo silenzio, Luna, poi nasce sempre un fiore... e a quel fiore so già che nome dare... forse è un fiore d'acacia, simbolo dell'amore segreto... il più forte di tutti gli amori... fatto di silenzio e solitudine... e chi sa amare di più, di colui che solo e silenzioso resta a fissarti, Luna?” E la sua ocarina suonò ancora.
Poi un lieve rumore ed il cavaliere alzò subito gli occhi verso quel balcone.
C'era una ragazza.
“Finalmente...” disse lui piano.
“Chi c'è?” Chiese lei.
Guisgard allora si alzò e si mostrò al pallore lunare.
“Perdonate se vi ho svegliata...”
“Non dormivo ancora...” fissandolo lei “... ero uscita a vedere le mie piante ed ho udito...”
“Perdonate, parlavo tra me e me...”
“No, parlavate alla Luna...” disse lei “... erano parole bellissime...”
“Erano per voi...”
“Ma se neanche mi conoscete?”
“Io vi vedo tutte le sere...” sorridendo Guisgard “... vedo la vostra figura che guarda le piante attraverso le tendine, o che esce a passeggiare per un momento su quel balcone, o che resta a fissare malinconica le infinite stelle delle notte... vengo qui ogni sera e resto a fissarvi tra quelle piante, o tra le bianche pieghe delle tendine... posso dire di sapere ormai tutto di voi...”
“Davvero?” Fece lei. “Solo da qualche sguardo rubato?”
“Gli sguardi preferiti degli innamorati...”
“Siete abile con le parole...” sorridendo lei “... troppo temo...”
“Eh, dal vostro sorriso sono io a temere...”
“Temere cosa?”
“Che mi riteniate, non so... un farfallone? Un Don Giovanni?”
“E' così importante il giudizio di una sconosciuta, messere?”
“Ma se vi ho appena detto che conosco tutto di voi...”
“Di quella che spiate su questo balcone?”
“Di quella ragazza che adoro su quel balcone...”
“Magari non ero io.”
“Davvero?” Stupito lui. “E' così trafficato dunque il vostro balcone?”
“Magari avete visto mia nonna, messere.”
“Allora dite a vostra nonna che è la donna più bella che io abbia mai visto” sorridendo ancora lui “e che sono innamorato perso di lei!”
Lei rise appena.
“Di nuovo quella vostra espressione...” mormorò lui.
“Quale?”
“Quella che pensa io sia un donnaiolo...”
“E non lo siete?”
“Vedete...” disse lui “... gli uomini si dividono in due categorie... i Tesei ed i Persei...”
“Interessante...” divertita lei.
“I primi, proprio come l'eroe Teseo, sono soggetti a frequenti innamoramenti e dunque non inclini mai a trovare il Vero Amore...”
“E i secondi?”
“I secondi, come invece il mitico Perseo, si innamorano davvero di una donna e poi sanno amarla per tutta la vita... infatti Perseo e la sua Andromeda videro il loro Amore reso immortale dagli dei... basta guardare le loro costellazioni fra le stelle...” indicando lui il firmamento “... e sapete che le stelle cadenti attraversano proprio la costellazione di Perseo? Per questo sono chiamate anche Perseidi... e quando cadono liberano i loro desideri sulla Terra... per gli innamorati...”
“Avete detto di conoscere il mio nome, messere...”
“Certo...” annuì Guisgard “... è stata la Musa a rivelarmelo...”
“Ebbene, ditemelo allora...”
“Lo farò in un biglietto...”
“Un biglietto?” Ripetè lei.
“Si, se mi permetterete di scrivervi...”
“Siete pazzo...” sorridendo ancora lei.
“E voi bellissima...” sospirò lui fissandola sorridente da quel suo balcone.
http://media2.onsugar.com/files/2013/10/10/749/n/1922153/443aa9bd40fec6a5_paltrow.xxxlarge/i/So-technically-Gwyneth-Paltrow-didnt-play-Juliet-long.jpg
Guisgard si alzò dalla tavola, come a volersi riprendere da quel ricordo.
“Milord...” fissando il nobile “... a Sygma niente e nessuno mi sta aspettando... se non forse le terre che mio zio mi ha lasciato...”
In quel momento arrivò un servitore di Corsionne.
“Cosa accade?” Guardandolo il nobile.
“Milord, ci sono due emissari di Sua Grazia il vescovo.”
“Ieri era il Venerdì Santo...” posando il suo bicchiere Corsionne “... dovrebbero essere in chiesa a pregare per il Sabato e a vegliare per la Pasqua... falli passare.”
Un attimo dopo i due emissari furono nella sala.
“Allora?” Fissandoli il nobile. “In cosa posso servire Sua Grazia?”
“E' per la storia della bestia, milord...” rispose il messo “... ha ucciso ancora...”
“Ormai le vittime cominciano ad essere troppe, milord...” mormorò l'altro inviato.
A quelle parole Guisgard fissò stupito prima Corsionne, poi Aust.
http://www.hotflick.net/flicks/1998_Shakespeare_in_Love/tn640/fhd998SIL_Joseph_Fiennes_001.jpg
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Altea
19-04-2014, 12.42.33
Cruz era stranamente nervoso, la qual cosa mi stupiva leggermente..vi era qualche pericolo in giro?
Udii dei passi e guardando bene mi trovai una ragazza che mi stava osservando..."Potrei dire la stessa cosa di voi damigella..perchè mi state spiando? Pure voi siete sola e non avete paura della bestia?" mi avvicinai verso lei guardandola col mio fare sospetto e gli mostrai i fiori tenevo in mano con un sorriso "Ero a raccogliere fiori...io ho girato in lungo e largo, una usanza a nord est porta a raccogliere, nel periodo pasquale, i primi fiori dopo l'Inverno sbocciati..primule o crocus..e donarli a una donna o ragazza per buon auspicio per entrambe...tenetele allora damigella, che vi porti fortuna e pure a me" e glieli donai.
Quel gesto mi portò a pensare a mia madre e tornai lontano con la memoria..quando assieme andavamo a prendere i primi fiori, lei proveniva proprio da quei posti, e poi intrecciavamo i fiori e li ponevamo in una cesta donandoli alle ragazze della servitù o del luogo, mi destai subito da quel ricordo...ultimamente mi sentivo troppo sola e mi mancava il passato e un volto familiare, e forse la lettera di Andrew mi aveva fatto capire gli errori del passato.
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Mi chiesi da dove poteva essere sbucata quella ragazza e mi guardavo attorno.."Comunque io mi chiamo Altea...ho già visto la bestia, sono pure quasi stata aggredita da quel cinghiale..dicono sia un cinghiale almeno..e l'amico che era con me, un valente cavaliere, è stato ferito..gli ha strappato la gamba".
Presi Cruz per le briglie accarezzandolo, era strano fosse cosi nervoso..."Stavo proprio tornando a Solpacus, volete vi accompagni a casa damigella, non voglio rimaniate qui sola nella foresta in balia di strani esseri..dove vi devo portare?" e tesi la mano per farla salire sul cavallo...dovevo poi raggiungere la locanda per prendere gli ultimi ingredienti per terminare l'amuleto.
elisabeth
19-04-2014, 18.57.40
Ogni cosa sembrava donata dal Buon Dio....e dopo aver baciato Daiz...incominciai un canto melodioso ..... era un sussurro fatto di suoni gutturali.......incominciai a girare su me stessa........guardando Daizer che mi veniva incontro....gli animali stavano festeggiando il ritorno del bene....poi......mi fermai di botto....le miei narici avevano fiutato il marcio e tutto intorno a me divenne silenzio.....Daizer si fermò come infastidito......voleva continuare ma gli posi una mano sul petto...e lo invitai ad ascoltare...." Ascolta amor mio....ascolta col cuore...questi sono passi e passi pesanti......" E non mi ero sbagliata.......un animale si mostrò ai miei occhi...volevo Isolde...e lei mi mandò il mio dolce nipotino.....dopo aver sentito il suo concetto di bontà......gli feci ascoltare il mio..."......Flees.....vedo che mamma mi ha fatto un regalo...ti vidi appena nato, un batuffolo di urla......ma pur sempre un dolce neonato......Tesoro....ho visto la tua cara bestiolina......ha lasciato un lembo del mio vestito......me lo farò ripagare dalla mia dolce sorellina, anzi...stavo cercando proprio lei...le rimpatriate sono favolose quando sono in' aspettate.........a...ricordati Flees, io e mamma siamo uguali....tu purtroppo hai preso dal tuo povero papà...quindi..fa riposare il tuo cervello e non farti venire pensieri strani.....sai ...alle zie ..piace molto sculacciare il sederino del proprio nipote...."........lo guardai...somigliava tanto ad Isolde...ma aveva gli occhi di mio padre...se solo fosse stato più intelligente........
Era troppo.
Il dolore di quella gente doveva finire, certo, dovevamo salvare il re e Karel, ma ancor più importante era difendere il nostro popolo.
A cosa vale un re se non ha più sudditi da governare? Se sono stanchi, terrorizzati e preda della disperazione?
Avevamo giurato di proteggerli. Eravamo i soldati del re, anche se sotto mentite spoglie.
Un brivido mi attraversò la schiena, i presagi di morte erano stati molto chiari, ma non vedevo altra soluzione.
"Sceglie vittime indifese, un animale non sceglie, attacca d'istinto e basta... questa storia ha sempre meno senso, ma di certo non possiamo stare con le mani in mano.." sospirai, guardando i miei uomini uno ad uno "Trovatemi una veste, che nasconda le armi.. farò da esca, una fanciulla indifesa ed incosciente che passeggia nel bosco.. ma non dovrete perdermi di vista.. Borel, Dort.. è la volta buona per una gara tra arco e balestra... sembra essere ricoperto di ferro, ma deve tenere gli occhi aperti, mirate a quelli, non possono essere resistenti come il metallo, vi ho visto portare a segno colpi peggiori... inoltre, potrai mostrare le doti di cacciatore, signor aristocratico.." sorrisi "Nestos.." chiamai "Le armi non scalfiscono la pelle di quella bestia sovrumana, è possibile che un veleno possa almeno stordirlo, in modo da poterlo catturare o rallentare? Perché in questo caso potremmo avvelenare le nostre frecce, le nostre armi.. Oppure potremmo costruire delle trappole sofisticate, ma dovremmo avere accesso al bosco senza rimetterci le penne..." sospirai "Però un modo per stanare quella bestia ci dev'essere!".
Eilonwy
22-04-2014, 18.46.29
Vidi l’ orco far precipitare Jack nelle profondità del fossato.
Piangente e completamente paralizzata gridai: “JAAACCCK!!!.....JAAAACCCK!!!”.
Perché Dio? Perché lui? Perché il mio adorato fratello adottivo!?!
L’ orco si voltò verso di me, pronto a farmi fare la stessa fine. Non un urlo di terrore uscì dalla mia bocca. Ero, ormai, realmente pronta a perire. Avrei, finalmente, riabbracciato i miei genitori e Jack nel Regno dei Cieli.
All’ improvviso, mi ritrovai davanti la figura equestre di Sir Riccardo, il quale propose di risolvere l’ indovinello per salvare il salvabile.
“Per carità di Dio, Milord!....Vi prego non lo fate….no…vi scongiuro!....Non voglio che moriate a causa mia!.....Lasciatemi morire….non è giusto!” dissi disperata.
Non volevo che anche il mio amato paladino fosse ucciso per colpa mia.
“Giuri di rispettare il patto?” Domandò l'orco. “Sul mio onore di cavaliere!” Annuendo Riccardo.
Molte lacrime sgorgarono dai miei occhi.
Cosa avevo fatto!?!
COLONNA SONORA:
https://www.youtube.com/watch?v=SR4W36MfCY0
Guisgard
22-04-2014, 21.10.12
L'orco fissò Riccardo e alla fine accettò la proposta del cavaliere.
Recitò così di nuovo quell'enigma, attendendo la risposta.
“Allora...” disse Riccardo ragionando con Eilonwy ed il merlo “... riflettiamo un po'... cosa può essere quella cosa che tutti hanno, ma che non è possibile toccare mai?”
“Dalle parole dell'arcano” fece il merlo “deve trattarsi di qualcosa di astratto, ma che è comunque possibile vedere...”
“Forse non proprio astratto...” mormorò Riccardo “... ma cosa può essere?”
“Sembra che questo enigma sia sfuggente come un fantasma!” Esclamò il merlo.
“Già...” fece Riccardo “... forse è qualcosa di simile la soluzione... qualcosa che c'è e poi non c'è... qualcosa insomma che non sempre è possibile vedere...”
Guisgard
22-04-2014, 21.13.50
“Non abito lontano da qui” disse la ragazza ad Altea “e per questo vengo spesso in questo luogo a raccogliere arbusti per il fuoco. Vivo infatti qui vicino, nella casa mio zio. Egli è un pastore e conosce come pochi altri queste lande. Davvero avete visto la bestia? E siete sopravvissuta? Allora siete fortunata, milady. Nessuno infatti ha mai visto bene quell'animale senza poi perdere la vita. Solo mio zio. Ed è grazie alla sua testimonianza che ora tutti sanno che si tratta di un cinghiale.” Guardò intorno a loro la foresta che iniziava ad imbrunirsi. “Io ora tornerò a casa poiché presto sarà buio. Non bisogna attraversare la foresta di notte, perchè è allora che la bestia esce dalla sua tana in cerca di vittime. Forse vi conviene venire con me. Mio zio è un uomo buono e generoso e sarà felice di ospitarvi. Io mi chiamo Roxanne.”
Guisgard
22-04-2014, 21.16.42
A quelle parole di Clio ognuno dei suoi compagni annuì, felice che il proprio comandante avesse preso la decisione di dare la caccia a quell'animale così temuto.
Erano uomini d'armi, attratti dall'avventura e dalla competizione, indifferenti al pericolo ed ambiziosi di voler provare il loro valore ad ogni occasione.
“Si...” disse Nestos alla ragazza “... ogni essere vivente è vulnerabile ad un qualche veleno, anche se per trovarne uno efficace bisognerebbe sapere almeno la stazza di quell'animale.”
“Beh, dopotutto è un cinghiale” fece Porturos “e dunque grosso modo non dovrebbe essere difficile immaginarne le dimensioni. In questo caso pare sia un bel po' più grande della media, ma sempre un cinghiale resta.”
“Magari” intervenne Ertosis “basterà preparare un tipo di veleno adatto ad uccidere o stordire un cinghiale, utilizzandone però una dose doppia o tripla. Insomma, che stenta un toro.”
“Si, credo sia la soluzione più semplice.” Annuì Nestos.
“Che mi prenda un colpo!” Esclamò all'improvviso Gvin, che aveva assistito a quella scena. “Si, un colpo folgorante se ho mai veduto prima d'ora una donna parlare e comportarsi come voi!” Fissando Clio. “Ho uomini al mio servizio da molto tempo, ma da nessuno di loro mi aspetterei tanta competenza e sangue freddo in una simile questione!” Sorrise guardando la ragazza. “Cosa siete voi? Una sorta di Amazzone? Una principessa guerriera o qualcosa di simile?” Rise. “Lasciatemi indovinare... siete qui anche voi per via di quella spada, vero? La spada dei Taddei. Ho indovinato, giusto?” Rise. “Comunque” aggiunse “la storia che quella bestia sappia scegliersi le prede non regge... è solo un caso che abbia assalito perlopiù donne e fanciulli... forse perchè sono loro che attraversano più spesso la foresta, per raccogliere frutti o per giocare.”
Guisgard
22-04-2014, 21.20.16
Flees fissò stupito ed incuriosito Elisabeth dopo quelle sue parole.
“Parlate...” disse “... parlate come se mia madre per voi non avesse segreti...” continuava a guardarla “... e poi... poi come fate a sapere di mia madre? Chi siete voi dunque?”
Ad un tratto l'acqua della fonte iniziò a zampillare, fino a scaldarsi sempre di più.
Bollicine sempre più grandi emergevano ed esplodevano sulla sua superficie che in pochi istanti era diventata caldissima.
Alti e sempre più densi aloni di vapore si alzavano da quell'acqua.
Aloni vaporosi che presero a diffondersi e ad avvolgere quell'angolo di bosco.
Vapore che poi mutò in nebbia, fino a portare tutto quello scenario nell'oblio più profondo.
Elisabeth aprì gli occhi, come se fosse trascorso un attimo infinitesimale e si trovò in una stanza bianca, con marmi colorati a ricoprire le pareti ed oro e madreperla ad intarsiare la larga vasca posta al centro.
Una donna allora emerse dall'acqua e subito due ancelle dalla pelle d'ebano si avvicinarono a lei, rivestendo le sue nudità con una lunga veste di seta nera.
Poi le legarono i capelli chiari, intrecciando fra essi fili d'oro.
Isolde era bella.
La pelle, bianca come latte, avrebbe fatto invidia all'imperiale Poppea, mentre i sui grandi occhi azzurri, simili al cielo terso estivo, potevano gareggiare con quelli descritti nei secoli per le più belle eroine di miti e romanzi.
Il corpo era ben fatto, formoso e slanciato, con quella seta perfetta a disegnare ogni fattezza del suo seducente fascino pagano.
“Ho sempre immaginato” disse la strega ad Elisabeth, mentre prendeva posto su un trono, con altre due ancelle, stavolta dalla pelle chiara, ai suoi lati “questo incontro...” sorrise “... anche se ora mi domando il motivo... a cosa devo questo onore, sorella?”
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Ascoltai attentamente i miei uomini e Nestos, convenendo con loro sul da farsi.
"Bene, mi fido del vostro giudizio..." sorrisi "Prima sarà pronto il veleno, prima attaccheremo quella bestia..".
Fui felice di vedere che i miei ragazzi erano entusiasti all'idea, sebbene mi sentissi in colpa di abbandonare la missione, quello era più importante.
Non riuscivo ad essere indifferente, per quanto dovessi sembrarlo all'esterno.
Un uomo ben vestito mi parlò, mi limitai a squadrarlo con sufficienza.
"Vi ringrazio, ma non sono un'amazzone signore.." mi fermai prima di rimarcare il loro ruolo nella mentalità classica, cosa poteva saperne un mercenario?.
"Solo un guerriero..." ma una cosa mi colpì, impedendomi di dire altro.
Quei cinghiali mi ricordarono una storia che mi era stata raccontata da bambina, lì, tutti credevano che la bestia fosse un lupo, e ne ammazzarono a centinaia.
La ricordavo bene perché il lupo era da sempre il mio animale preferito, e mi veniva il magone (anche se davanti agli altri bambini non lo facevo vedere!) a vedere quei lupi uccisi inutilmente.
Alla fine, non era un lupo, ma un esotico predatore, comandato da un umano.
Forse era questo il senso!
"Un momento" dissi, rivolta ai miei uomini "E se non fosse solo una bestia, se ci fosse qualcuno di umano dietro? Magari la manipola, la tiene ai suoi ordini... Ho sentito che nella capitale un gruppo di ribelli sta seminando il panico, cosa ci fa credere che non lo stiano facendo in tutto il regno?".
Altea
22-04-2014, 22.49.14
Mi guardai attorno, effettivamente stava imbrunendo e avrei dovuto attraversare le foreste e mi voltai verso la ragazza..."Roxanne avete detto? Salite e andiamo da vostro zio" e la feci salire sul cavallo e lo spronai, iniziai a galoppare forte.."Tenetevi forte, conosco bene vostro zio, Enar il pastore, sono stata sua ospite...e quel giorno fui nella foresta davanti alla bestia..ecco io non so bene cosa sia ma è qualcosa di diabolico" guardai la ragazza che mi ascoltava in silenzio "i suoi occhi come disse vostro zio sono quelli del diavolo..sono sopravvissuta perchè mi stava attaccando, io la stavo colpendo a un occhio con una freccia e il mio amico mi ha scaraventata in un fossato..e fu lui la vittima. Poi vostro zio era nel bosco e i suoi cani mi trovarono svenuta nel fossato e mi portò in salvo...sono stata miracolata due volte".
Arrivammo di fronte alla casa del pastore, ormai la conoscevo bene..."Accetto la vostra offerta di pernottare qui stanotte, è buio..sarebbe un rischio ora mettersi in viaggio per questa boscaglia, domani mattina tornerò a Solpacus, anche perchè ho bisogno di sapere le novità sulla bestia, le decisioni prese...quella belva deve essere sconfitta, e devo parlare pure con messer Posteg..e pure col Gastaldo".
Scesi da cavallo e lo legai bene e entrai con Roxanne nella casa del pastore Enar, quella casa dove fui per già ben due volte.
Ricordai dell'amuleto...dovevo farlo al più presto..prima che le bacche e la mandragola si seccassero..sbuffai, se avessi chiesto i due ingredienti mancanti forse avrei destato sospetti.
Eilonwy
22-04-2014, 22.57.53
“Io avevo risposto l’ Anima, ma a quanto pare non è quella giusta. Mi spiace di non potervi essere di alcun aiuto e di essere tanto inutile!” risposi sconsolata al giovane uomo che amavo più di me stessa.
Eppure….eppure doveva esserci una risposta giusta e definitiva all’ arcano dell’ orco.
Ma cosa poteva essere ciò che chiedeva?
Molte potevano essere le risposte all’ enigma, però solo una era giusta al 100%.
Chiusi gli occhi e cercai di contattare Aladiah:
“Aladiah?....Aladiah?....Ti prego angelo mio, rispondimi! Prova tu a risolvere questo indovinello: “Tutti, nessuno escluso, ne hanno una, ma di toccarla non c'è possibilità alcuna!””.
http://i61.tinypic.com/2ur1b1w.png
(ALADIAH)
Guisgard
23-04-2014, 02.16.07
Altea e Roxanne giunsero alla casa del pastore.
“Zio, sono io...” disse entrando la ragazza “... sono tornata...”
“Finalmente.” Fece Enar. “Cominciavo a preoccuparmi. E' ormai sera e sai che non voglio tu esca col buio.”
“Infatti sono tornata in tempo!” Sorridendo alla zio lei. “Ah, ti presento lady Altea. Era uscita per raccogliere fiori nella foresta ma essendo sera ho pensato di invitarla qui da noi.”
“E' sciocco ed imprudente uscire da soli nella foresta.” Mormorò Enar fissando Altea. “Soprattutto poi quando fa buio. Comunque mi rammento di voi... siete già stata qui giorni fa.”
“Dormirà con noi, poi domattina ritornerà in città.” Fece Roxanne.
“Si, ovvio.” Annuì Enar. “Tornare ora in città è fuori discussione. Vado a sistemare il letto. Non abbiamo una camera per gli ospiti, ma un posto in più non è difficile ricavarlo.” Ed andò a sistemare la stanza di sua nipote, dove la ragazza avrebbe dormito insieme ad Altea.
“Mio zio è un po' burbero, ma ha un cuore d'oro.” Rivolgendosi Roxanne ad Altea. “Purtroppo tempo fa è accaduto una tragedia che ancora lo tormenta. E poi ci fu quell'incontro con la bestia... lui è l'unico ad averla vista bene e ne porta ancora la cicatrice...” le sorrise “... volete vedere una cosa? Un disegno. Sono stata io a farlo, in base alla descrizione di mio zio. Vorrei diventare una pittrice, sapete? Forse vi spaventerà un po'... è la bestia...” aprì un mobile e mostrò il suo disegno ad Altea.
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Guisgard
23-04-2014, 02.48.52
Nel vedere Eilonwy così rattristata, Riccardo le si avvicinò, accarezzandole dolcemente il viso.
“Non siete affatto inutile, damigella...” disse sorridendole “... avete intrapreso un lungo viaggio da sola che vi ho portata fin qui... non tutti avrebbero saputo tener testa a quell'orco col vostro stesso coraggio... io credo che voi siate una vera eroina... si, un'eroina come quelle che si leggono nei poemi e nei romanzi... su, ora fatevi forza... non è questo il momento di darsi per vinti...”
“Concordo.” Annuì il merlo. “Ma ora serve una risposta da dare all'orco.”
“Tu non hai nessuna idea?” Chiese Riccardo all'uccello.
“Ahimè, nessuna...” sconsolato il volatile.
Riccardo allora si sedette ai piedi del ponte, aspettando di ricavare qualcosa dai suoi ragionamenti.
“Avanti!” Tuonò l'orco. “Ormai è quasi buio e le ombre stanno prendendo il posto della luce!”
“Ma certo!” Esclamò Riccardo. “Come ho fatto a non pensarci prima! Ma certo, ho trovato la soluzione!”
Ma proprio in quel momento, giunta ormai la sera, Eilonwy si trasformò in una sirena.
E un attimo dopo si ritrovò nelle acque del fossato sottostante il ponte.
Guisgard
23-04-2014, 02.57.27
A quelle parole di Clio, Gvin, che era rimasto lì ad ascoltarla mentre parlava ai suoi uomini, scoppiò a ridere.
“Questa è proprio buona...” disse divertito “... avete la testa piena di utopie...” rise ancora “... dunque, a sentir voi, qualcuno, una sorta di domatore di fiere selvatiche, si diverte a sciogliere ogni notte il suo animale addomesticato per mandarlo libero a sgozzare la gente?” Scosse il capo. “E perchè mai? Cosa ci guadagnerebbe? Ah, mai sentite tante sciocchezze!”
“Sarà meglio che vi presentiate, messere.” Fissandolo Dort. “Sapete, a noi non piace che qualcuno derida il nostro comandante quando parla. Soprattutto quando a far questo è qualcuno di cui ignoriamo il nome.”
“Già...” annuì Porturos “... e così magari ci spiegherete cosa vi fa tanto divertire.”
“State calmi...” sorridendo Gvin “... il nemico è quel cinghiale nascosto chissà dove là nel cuore della foresta, non certo io. Comunque, visto che vi interessa così tanto il mio nome, non ho alcuna difficoltà a presentarmi... sono il duca Gvin, signore di San Marco di Saggesia.” Mostrando un lieve e superbo cenno del capo. “Ed io invece con chi ho l'onore di parlare?”
“Con la Compagnia dei Gufi Scarlatti, milord.” Rispose Dort. “E la donna le cui parole trovate così divertenti è il nostro comandante, Lady Guàmarin.”
“Si, ho sentito parlare della vostra compagnia di mercenari...” mormorò Gvin “... ma quel nome è la prima volta che...”
“Il nostro comandante, Gufo Scarlatto, la prese come moglie dopo averla conosciuta in una campagna presso il Lago Avernum...” spiegò Dort “... a quel tempo ella comandava un gruppo di pirati che si spostava attraverso i fiumi con imbarcazioni agili e leggere.”
“E quel nome?” Chiese Gvin. “Cosa significa?”
“Così la chiamavano i suoi uomini.” Disse Dort. “Deriva dal Francone e significa Acquamarina, per il colore dei suoi bellissimi occhi.”
“In gamba il nostro Dort, eh...” sottovoce Ertosis a Borel.
“Già...” guardandola Gvin “... in effetti ha degli occhi meravigliosi... e non solo quelli...” sorrise ancora a Clio, mostrando una notevole sicurezza in se stesso “... comunque mi intrigava il vostro piano precedente... quello in cui voi da preda attirate la bestia...”
Era ormai l'alba e la notte era trascorsa così, tra chiacchiere e pensieri.
Ma subito per le strade sorse altra agitazione.
“Milord...” avvicinandosi a Gvin uno dei suoi uomini “... vengo ora dalla piazza centrale... pare sia scomparsa un'altra donna stanotte...”
A quelle parole i suoi si voltarono a fissare Clio.
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Eilonwy
23-04-2014, 03.13.23
Annuì e ritornai di buon umore alle calorose e cortesi parole di Sir Riccardo.
“Avete pienamente ragione!....Ma come facciamo con lui?” domandai infine al bel cavaliere.
Riccardo si mise a sedere ai piedi del ponte a meditare sulla risposta, finché non gli venì in mente la soluzione all’ arcano.
In quel momento, tuttavia, mi convertii in sirena e rotolai nelle acque del profondissimo e ripido fossato.
Prima di schiantarmi contro un masso appuntito, feci un largo ed arcuato tuffo in acqua.
Nuotai in quel fiume e notai, svenuto, su un macigno Jack Frost.
Mi avvicinai a lui e cercai di svegliarlo delicatamente, ma tutto era inutile. Gli sentì il cuore, il quale batteva in petto come quello di un leone. Era ancora vivo!
Mi tolsi la camicia dell’ abito maschile ormai rovinato e ci feci delle bende con cui fasciai lo Spirito dell’ Inverno.
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Guisgard
23-04-2014, 03.40.54
Eilonwy, divenuta sirena e caduta poi nelle acque del fossato, trovò su una roccia il povero Jack, abbastanza malconcio.
Tuttavia era ancora vivo, fortunatamente.
La ragazza allora lo medicò, cercando di curare le sue ferite, anche se quel canale fetido non era certo il posto migliore per risanare quel povero ragazzo.
Ad un tratto però la ragazza udì un grido disumano.
Un attimo dopo vide il terribile orco gettarsi dal ponte, fino a schiantarsi sulle rocce sottostanti.
Tutta l'acqua del fossato così si alzò, per poi ricadere nel canale.
Questo però comportò lo scioglimento della melma che bloccava lo scolo.
E a poco poco l'acqua tornò di nuovo a circolare, ripulendo quel posto.
“Evviva...” disse poi qualcuno “... ci siamo riusciti! L'orco è morto!” Era Riccardo dal ponte.
“Si, abbiamo risolto l'arcano!” Gli fece eco il merlo.
Guisgard
23-04-2014, 03.57.22
Lord Corcionne lasciò i messi del vescovo raccontare ancora di quella cupa e sinistra faccenda, partendo dall'inizio, quando cioè la bestia era apparsa nella foresta di Solpacus, fino all'ultima vittima accertata.
Il nobile ascoltava con espressione greve ed austera quei macabri resoconti, limitandosi a pochi ed essenziali gesti e rapide espressioni degli occhi e del volto ogni qualvolta i due messaggeri inducevano su qualche particolare forte.
“Riporterò queste cose” disse infine “al Gastaldo. La giurisdizione di queste terre è sua competenza ed è giusto che egli apprenda ciò che accade entro i territori che è chiamato ad amministrare. Ormai le Solennità della Santa Pasqua sono concluse ed immagino abbia ripreso pieno possesso del suo ruolo.”
I due messi ringraziarono a nome del vescovo e lasciarono la sala.
“Hanno parlato di una giostra e di un'arma messa in palio per il vincitore...” avvicinandosi Aust a Corcionne “... immagino sia un'arma molto ambita...”
“Certo.” Rispose il nobile. “Non è una spada comune. Essa è una delle formidabili armi dei Taddei, chiamata Mia Amata '09. Fu fatta forgiare dall'Arciduca nell'anno in cui salì al potere. Lo stesso anno in cui le armate di Capomazda lasciarono Sygma. Il suo nome è in onore della donna che l'Arciduca amava, affiancato proprio dall'anno di produzione.”
“Perchè è così ambita?” Chiese Guisgard.
“Perchè è unica, come tutte le armi dei Taddei.” Spiegò Corcionne. “La sua fattura è superba, con una lavorazione praticamente perfetta. Sull'elsa è impressa da un lato l'immagine di un Fiore e dall'altro la Croce. Ha come caratteristica quella di essere leggerissima e precisa. La leggenda vuole che la sua invulnerabilità dipende da colui che la impugna. Infatti si narra che essa si nutra dello spirito di chi la usa. Per questo, sempre secondo ciò che si racconta, adoperarla comporta man mano la perdita della forza, addirittura col rischio di morire se usata senza controllo.”
“Beh, le spade famose” sorridendo Aust “sono sempre avvolte da simili leggende che riconoscono ad esse poteri quasi soprannaturali.”
“Milord...” fece Guisgard “... voi avete le vostre questioni che a quanto vedo richiedono impegno e decisione, mentre noi abbiamo un viaggio da riprendere. Col vostro permesso ripartiremo subito.”
“Dunque sei proprio deciso ad andare, ragazzo...” fissandolo Corcionne “... e sia!” Esclamò. “Dopotutto nelle tue vene scorre il medesimo sangue di tuo zio e di quella razza di uomini che un tempo furono in grado di conquistare Sygma. Dunque ogni mio tentativo di farti desistere credo finirà nel nulla.”
Guisgard sorrise ed annuì.
“Bada soltanto di essere prudente...” continuò il nobile “... e non fare nulla di avventato... so che sei un sognatore, proprio come lo era tuo zio... ma sii prudente, figlio mio...”
“Non temete, milord...” mormorò il cavaliere “... come vi ho detto, il mio unico sogno è quello di riavere la terra di mio zio... non sto intraprendendo questo lungo viaggio per inseguire chimere ed illusioni... da tempo ormai ho compreso che a Sygma l'unica cosa che mi appartiene è solo quella terra lasciatami da mio zio.”
Corcionne allora, lievemente commosso, abbracciò il cavaliere.
“Chi Dio ti assista, ragazzo mio...” mormorò il nobile “... e che possa guidare i tuoi passi fino a raggiungere ciò che tanto desideri...”
“Amen e così sia...” segnandosi il cavaliere.
Poco dopo, Guisgard ed Aust si congedarono da Corcionne e lasciarono così il suo castello.
Prima di salutarli però il nobile si era raccomandato di attraversare in fretta e durante il giorno la foresta, senza allontanarsi mai dalla strada maestra, così da non essere coinvolti nei violenti fatti che stavano flagellando Solpacus.
“Strana storia quella della bestia...” disse Aust a Guisgard mentre ormai si allontanavano dal castello “... i messi del vescovo parlavano di un cinghiale, eppure da ciò che raccontavano sembrava tutt'altro animale.”
“Per esempio?” Guardandolo Guisgard.
“Non so...” rispose Aust “... un lupo, un orso o qualcosa di simile. Non riesco ad immaginare un cinghiale così feroce.”
“Beh, nelle sue mitiche fatiche, Ercole affrontò proprio un cinghiale che terrorizzava la regione in cui viveva.”
“Ma è solo mitologia quella...”
“Sai, la mitologia nasce dalla realtà...” spiegò Guisgard “... da episodi storici, raccontati poi in modo fantastico. Ma comunque conserva un fatto vero alla sua origine.”
“Sarà...” perplesso Aust.
Guisgard rise appena.
Ad un tratto i due videro una casa in mezzo alla boscaglia.
Era una tipica abitazione colonica, probabilmente di qualche contadino o artigiano al servizio di un padrone.
“Guarda, amico mio...” indicandola il cavaliere ad Aust “... siamo fortunati, no? Una casa in cui far abbeverare i cavalli e magari riposarci un po'.”
“Già...” annuì il suo compagno “... e dall'odore di pane caldo direi anche un luogo in cui poter mettere qualcosa di solido nello stomaco!”
http://www.navecorsara.it/wp/wp-content/uploads/2012/10/Robin_Hood_1-580x478.jpg
Eilonwy
23-04-2014, 15.38.30
Feci stendere su un pianeggiante e levigato blocco di pietra Jack. Gli fasciai le spalle, le tempie, il ginocchio sinistro, il piede destro e il braccio destro.
In seguito, avvistai su quella piccola e melmosa riva del fossato la mia Spada di Fuoco Fatuo e la mia Magica Borsa Rimpicciolente.
Nuotai fino ad arrivare al punto dove erano adagiati i due mistici oggetti.
La spada, fortunatamente, non si era rotta o stortata e nella sacca soprannaturale non era entrata ne una goccia d’ acqua ne un po’ di melma a rovinare gli abiti, l’ arco e le frecce e le cose al suo interno, poiché era stata resa impermeabile dalla cera fatata della mia fatina Coco.
Aprì la borsa e misi dentro la mia arma. Appena l’ avvicinai all’ imboccatura della sacca, questa si rimpicciolì tanto da starci nel palmo di una mano e diventò leggera come un passerotto. Dopo averla messa dentro, chiusi la tracolla e me la fissai con vari e stretti nodi come una gerla.
Ritornai dal povero Jack.
All’ improvviso, si sentì un grido mostruoso e un tonfo assordante. L’ orco si era suicidato a causa della giusta risposta di Sir Riccardo.
Un’ onda di acqua limpida ripulì il fossato. Nuotai controcorrente e tenni stretto a me il mio fratellone.
L’ acqua, che stava riempiendo tutto il profondo fosso, ci fece salire fino all’ esultante cavaliere e il felicissimo merlo Tisin.
Appoggiai Jack sul pratino e sedendomi dissi: “Siete stato fenomenale, Sir Riccardo! Meglio dello stesso Edipo!.....Ma qual’ era la soluzione?....Dovremo tornare in paese ad avvertire la gente e a far medicare Sir Jack Frost, ma io non posso in queste condizioni. Non è che avete qualche unguento o medicina?”.
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Altea
23-04-2014, 16.13.19
Enar si mostrò burbero come sempre ma buono d'animo, eppure in quel uomo trovavo qualcosa di strano, come nella nipote ma forse era solo una mia impressione.
Roxanne mi chiamò vicino a sè per mostrarmi uno dei suoi dipinti e alla vista di quella immagine ebbi un lieve sussulto, sembrava quasi un fatto reale.
"Roxanne, ammetto siete bravissima, ma vi consiglierei da oggi di disegnare solo cose belle, come paesaggi campestri che vi circondano".
Mi allontanai pensierosa..quel dipinto era davvero macabro..e che fantasia per immaginare la scena.
Enar aveva finito di preparare la stanza di Roxanne, entrai e mi guardai attorno, chiesi gentilmente di servirmi una bevanda calda e posi la sacca sul letto e pure la spada, avrei dormito con loro vicino..se avessi dormito, mi sentivo fortemente a disagio.
Poco dopo arrivò Roxanne con una tisana e si sedette vicino a me..."Volete farmi un ritratto Roxanne, visto siete cosi brava e scacceremo le ombre della notte..e poi mi ha incuriosito un vostro discorso, ora che siamo sole potete raccontarmi che spiacevole fatto accadde a vostro zio prima dell'incontro con la belva, se non sono inopportuna ovviamente".
Guisgard
23-04-2014, 18.12.32
“La risposta all'arcano era ombra, damigella.” Disse Riccardo ad Eilonwy. “Però con me non ho alcun unguento o medicina curativa, ahimè. Ma a chi servono? Forse a voi? Siete ferita?”
Il merlo però raccontò al cavaliere di come l'orco avesse gettato nel fossato il loro compagno.
Ma proprio in quel momento il cielo cominciò a schiarirsi.
Ed Eilonwy riprese la sua natura umana.
Guisgard
23-04-2014, 18.16.09
“Vi farò un ritratto con molto piacere, milady.” Disse Roxanne ad Altea.
Prese un foglio bianco, lo adagiò sul suo scrittoio e cominciò a disegnare il volto della bella avventuriera.
“Si, è un fatto triste accaduto tempo fa...” fece la ragazza “... mio zio ne parla a stento... ma posso capirlo... sua sorella, a cui era molto affezionato, morì in modo tragico e misterioso... ho tentato certe volte di farmi raccontare tutta la storia, ma egli si è sempre rifiutato...”
Altea
23-04-2014, 18.43.32
Roxanne iniziò a farmi il ritratto e narrò la storia di Enar..."Davvero? Nemmeno voi lo sapete damigella...allora deve essere stato qualcosa di terribile".
Roxanne aveva finito il ritratto e mi avvicinai a lei per guardarlo...le ombre della sera stavano quasi svanendo..la nottata era già quasi passata e stava nascendo un nuovo giorno.
Infatti udivo Enar che si muoveva nelle varie stanze..."Beh, Roxanne, abbiamo passato la nottata in bianco noto..ormai sono abituata a non dormire alla notte, è una rarità".
Le sorrisi e presi in mano il ritratto.
Guisgard
23-04-2014, 18.55.20
La notte era trascorsa così, mentre Altea e Roxanne parlavano fra loro.
I passi di Enar destarono il silenzio ed il torpore che avvolgeva la casa, annunciando l'inizio del nuovo giorno.
Roxanne allora mostrò il suo disegno ad Altea.
“L'ho fatto mentre parlavate, milady...” disse la ragazza “... con i vostri occhi inquieti e l'espressione intimorita e turbata per i fatti che stanno accadendo attorno a noi... tuttavia queste preoccupazioni non sono state capaci di affievolire la vostra bellezza...”
Ad un tratto si udirono delle voci provenire dall'esterno e poi dei passi di cavallo.
“Chi sarà?” Rivolgendosi Roxanne ad Altea. “Sembrava qualcuno che parlava con mio zio...” aggiunse tenendo sempre in mano quel ritratto.
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Altea
23-04-2014, 19.03.26
Osservai il ritratto e guardai a bocca aperta Roxanne...quella ragazza era inquietante ed estremamente gotica.."E' bellissimo...anche se voi avete l'animo turbato Roxanne, la pittura è un arte e rappresenta l'animo di chi fa il dipinto...e voi siete inquieta".
Ad un tratto Roxanne sentì dei passi di cavallo, tesi l'orecchio e li udii pure io e poi la voce del pastore.."Si pure io ho udito dei cavalli e delle voci, speriamo stanotte non sia caduta una altra vittima di quella belva, andiamo a vedere".
Misi il dipinto nella mia sacca e feci cenno alla ragazza di seguirmi ed uscimmo dalla stanza.
A dire il vero, non vedevo pure l'ora di andarmene da quel posto tetro.