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Visualizza versione completa : I Pilastri di Afravalone


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Altea
13-05-2014, 19.26.30
Sorrisi appena ed annuii...non provavo nessun senso di colpa...all'ora stabilita avrei visto il mercenario o il cavaliere, a quanto pare nonostante tutto forse era l'unico che mi stava a sentire, il mio sesto senso diceva di fidarmi...si doveva fare giustizia e dovevo dargli più informazioni possibili...Thomas avrebbe pensato a se stesso se voleva allearsi con Gvin, a questo punto era una battaglia persa...potevo fare solo questo.
Chiesi gentilmente di farmi accompagnare nella mia stanza, ero piuttosto stanca e, comunque, ogni cosa avrei chiesto e detto sarebbe stato di poca importanza per loro...entrai nella camera dispiaciuta, presupponevo pure stessero brindando al mio matrimonio..iniziavo ad odiarlo, iniziavo ad odiare pure l'uomo che dovevo sposare, a sospettare di lui..forse le promesse di amore che mi mandava, le parole dette di sotterfugio nel giardino erano tutte fasulle..se ci teneva a me mi avrebbe mandato qualcosa..qualsiasi cosa per dimostrarmi che mi amasse, anche una semplice lettera..mi sarebbe bastata quanto il più raro dei tesori.
Presi un libro dalla libreria e mi sedetti sul balcone che dava alla festa, mi voltai noncurante della gente e iniziai a leggere, almeno mi sarei distratta un pò.

Clio
13-05-2014, 19.30.48
"Oh, so che non l'hai fatto per sdebitarti... ma io sono solita cercare vendetta se qualcuno mi offende.. non l'ho fatto perché mi hai salvato la vita.. ma non ha importanza!" scossi la testa.
Presi l'abito e ringraziai il simpatico vecchietto.

Guisgard pagò e dopo aver gettato un'occhiata all'esterno, per essere certo che non ci fossero altri segugi ad attenderli, uscì con Clio da quella bottega.
“Per le donne serie” rivolgendosi alla sua finta moglie il cavaliere “non funziona proprio così.” Sorridendo ancora. “Voglio dire, non basta prendere loro un bel vestito e raccontare una storia romantica e verosimile... no, per una ragazza seria, come dici tu, di quelle cioè che non sono in vendita, occorre molto altro...” annuendo “... occorrono sogni... e non certo sogni qualsiasi, ma i loro sogni... perchè ogni donna, al di là che si venda o meno, ha dei sogni che sono unici e grazie al Cielo realizzabili. Il difficile per loro sta nel trovare colui in grado di rendere quei sogni appunto realizzabili. E secondo una discreta quantità di poeti, sparsi dall'antichità ai giorni nostri, esiste un solo uomo, per ciascuna donna, in grado di realizzare quei sogni.” Rise appena. “Fortuna che i tuoi non sembrano così complicati, visto questo abito che hai scelto.” Aggiunse divertito.
Era ormai il primo pomeriggio e la città era ancora in festa per le celebrazioni dedicate all'Arcangelo Michele.
Ovunque vi erano giovani festanti, venditori che dai loro banchi scrutavano i passanti in cerca di possibili clienti, pie donne che recitavano litanie dedicate ai Celesti Cori Angelici e saltimbanchi che si destreggiavano tra le viuzze di Solpacus.
“Ripensavo alle tue parole nella bottega...” mormorò poi Guisgard mentre attraversavano la festa “... a quella che sei... a quella che sei veramente senza aver bisogno di fingere o recitare un ruolo...” la fissò “... è forse importante che io sappia come sei davvero? Perchè poi? Se tutto andrà bene e questa maledetta caccia alla bestia terminerà, ripartiremo ognuno per la sua strada e non ci rivedremo più probabilmente...”

"No, infatti.." replicai, asciutta "Non ha alcuna importanza che tu sappia chi sono, basta che non inizi a trattarmi come una dolce fanciulla, perché mi da sui nervi... questo intendevo dire.." fissandolo negli occhi.
Alzai le spalle "Sei tu che hai detto che volevi entrare nelle mie grazie.." sorrisi.
Nessuno mi guarda in quel modo.. mai.. e io non sono brava a giocare a fare la donna..
"E con quell'abito devo andare a caccia di un mostro, non a ballare... sono incosciente ma non così tanto da starmene lì senza armatura.. che l'ho comprata a fare?" sospirai "Ma hai ragione, i miei desideri sono semplici in questo momento: voglio la testa della bestia, salvare il regno e guarire Karel.." risi "Sciocchezzuole... forse hai ragione tu, la mia vita sarebbe stata più semplice se ambissi unicamente ad abiti e gioielli.. ma sai che noia..".
Ma qualcuno attirò la nostra attenzione.
Sorrisi, e incrociai le braccia.
"Avanti, che aspetti..." risi, guardando Guisgard "Non vorrai mica fallire, e farmi vincere da sola il premio?" sempre ridendo "Chi temerebbe più il grande Gufo Scarlatto se non riuscisse a uccidere una bestia di cartone?". Facendo l'occhiolino al mio finto marito.

Eilonwy
13-05-2014, 19.34.16
Sorrisi alla mia amica.
“Oh è molto semplice!....Jack Frost e la Principessa Rachele rimarranno qui a Tylesia e cercheranno di dare pace a quei poveri spettri, mentre noi, caro Tisin e caro Riccardo, andremo a Gioia Antiqua e cercheremo in tutti i modi di andare a prendere il Fiore Azzurro per Isolde. Mi pare un buon piano per accontentare tutti!” esclamai alla fine entusiasta.
Vidi che Rachele e Jack si scrutavano qualche volta arrossendo come peperoni.
“Amica mia, voi siete la Principessa delle Streghe Bianche ed insieme a Lady Galatea siete una delle piu’ forti e potenti. Sicuramente insieme al mio fratellone riuscirete a sconfiggere la vecchia megera della regione e a riportare la pace tra quelle anime. Dite alle due bambine dai capelli biondi che vi mando io. Se avete qualche problema mandatemi un messaggio con il pensiero. Va bene?” dissi sorridente alla cupa principessa.

http://i61.tinypic.com/juuzap.jpg
(LA PRINCIPESSA RACHELE)

elisabeth
13-05-2014, 19.43.32
Quell' Osso e Daizer che non mi sentiva.......Ascoltai le parole di Flees.....non erano vere Daizer era un uomo che sapeva amare..........Flees mi portò via l'osso dalla mano......non poteva succedere a me tutta quella storia.......e poi Flees.....le sue labbra....le sue mani......non mi davano tregua.....mi sentii improvvisamente......inerme.....incominciò a baciare ogni parte nuda del mio corpo.......mentre la sua mano accarezzava le mie labbra......" Bastardo......"...urlai...e una ginocchiata al basso ventre fece si che lo vidi in ginocchio.....".....Che cosa state facendo....tu e tua madre....dimmelo....dimmelo perchè ti taglio la gola davanti ai suoi occhi...perchè lei è qui.......lei sta godendo delle sfuriate di sesso di suo figlio..........e perchè voi lo sappiate.......non avrete mai mia figlia....noi maghe abbiamo qualche punto in più rispetto agli umani e tua madre vuole quella nipotina.....ne ha bisogno e' femmina e lei di questo ha bisogno........Ora.....fammi ritrovare Daizer....e questo maledetto osso......o io partorirò questa creatura.....ma non l'avrò ne io ne voi......".....mi asciugai le labbra con la manica del vestito e rassettai la gonna che ormai aveva superato le ginocchia

Guisgard
13-05-2014, 19.46.47
E mentre Altea se ne stava sul balcone a leggere, qualcuno bussò alla sua porta.
Era Thomas.
“Ti ho vista dispiaciuta” disse “e non mi va che te la prendi così... perchè hai detto al vescovo che sono cambiato? Perchè forse mi preoccupo per te? Non pensi che lo stia facendo solo per proteggerti? Andiamo, non fare la bambina...” guardò verso la festa “... c'è una bella festa in città... e credo sia un peccato starsene qui mentre tutti si divertono... per questo sono lieto che sia giunto il duca Gvin... questo ero venuto a dirti... ti sta aspettando... ha chiesto di poterti condurre alla festa ed io ho acconsentito...”

Guisgard
13-05-2014, 19.55.34
“Karel...” disse Guisgard fissando verso il bancone “... ah, già... il nome del principe... perdonami se non avevo capito subito, ma solitamente la gente parla di lui usando titoli come sua altezza, principe ereditario e cose simili...” si avvicinò al banco e guardò le frecce con l'arco.
“Avanti, messere!” Fece l'uomo del banco. “Avete udito cosa ha detto la vostra dama, no? Dimostratele il vostro valore! Abbattete la sagoma della bestia con un colpo solo e vincerete un bel premio! Oltre l'ammirazione della vostra bella, naturalmente!”
“Non è possibile” prendendo l'arco e la freccia il cavaliere “sostituire la sagoma della bestia con quella raffigurante un saccente e imbelle figuro principesco? Avrei proprio voglia di colpire quello...”
“Come dite?” Fissandolo l'uomo.
“Nulla, nulla...” mormorò Guisgard “... su, fate uscire il bersaglio...”
L'uomo tirò una leva e si azionò il marchingegno.
Un attimo dopo la sagoma di un grosso cinghiale attraversò lo sfondo del bancone.
Guisgard si voltò verso Clio, poi tornò a guardare il bersaglio.
Prese la mira e centrò la sagoma al primo colpo, facendola cadere all'indietro.
“Hurrà!” Urlò entusiasta il bambino davanti al bancone.
“Complimenti, messere!” Disse l'uomo. “Il premio è vostro!” E mostrò a Clio i ciondoli chiusi in una vetrinetta accanto al bancone.
Tra essi, staccato però da tutti gli altri, ve ne era uno diverso, molto più antico, di colore rosso e con un Fiore stilizzato inciso su di esso.

Altea
13-05-2014, 19.56.52
Thomas bussò alla porta..fui felice di vederlo e alle sue parole gioii..."Thomas, forse non te ne sei accorto, ma non mi tartassavi e controllavi cosi nemmeno quando eravamo a Capomazda, anzi ricordo mi portavi le lettere di qualcuno" e gli feci l'occhiolino.
Poi egli proseguì a parlare e alle sue ultime parole chiusi il libro...non era possibile..."Thomas....non pensi forse quell'uomo miri a me? Secondo me vorrebbe io rompessi il mio fidanzamento per potermi sposare...piuttosto mi rinchiudo in convento, lo giuro" e posai il libro sulla seggiola.."Lo faccio solo per te...ma sappi sarà solo una farsa e una gentilezza...appena si avvicina lo sistemo a dovere, ricorda non vado mai in giro senza la mia preziosa spada, anche se ben nascosta".
Uscii dalla stanza e Thomas mi accompagnò dal duca..."Saluti milord, mi ha detto mio fratello volevate uscire con me..e forse mio fratello..possiamo andare".
Ci trovammo in mezzo alla folla, non mi ero accorta il mercato si era cosi affollato.

Clio
13-05-2014, 20.07.00
Risi, scuotendo la testa, mentre Guisgard si rivolgeva al ragazzo.
Alzai gli occhi al cielo. Perché l'avevo nominato? Erano giorni che facevo di tutto per non pensarci.
"Ci mettiamo a fare il geloso, adesso?" risi incrociando le braccia.
Come da copione, il cavaliere centrò in pieno il bersaglio.
Applaudii insieme agli altri.
"Evviva.." sorrisi "Speriamo sia di buon auspicio.." strizzando l'occhio al cavaliere.
Mi avvicinai alla vertrinetta con i gioielli.
Sembravano tutti uguali, brillanti, ma uno attirò la mia attenzione.
Se ne stava in disparte, era diverso da tutti gli altri, un po' come me.
Lo indicai all'uomo al bancone.
"Vorrei quello laggiù, messere.. nessun altro.." sorrisi, voltandomi verso Guisgard "Alla fine sei riuscito a farmi un regalo.." risi appena "Grazie, marito caro.. non desideravo altro..".

Guisgard
13-05-2014, 20.14.12
A quelle parole di Eilonwy, Riccardo comprese tutto e sorrise alla ragazza.
“Mi sembra un buon piano.” Disse Tisin.
Anche Rachele acconsentì, per poi avvicinarsi a Jack per sincerarsi delle sue condizioni.
Ormai tutto era pronto per la loro partenza.
Infatti, poco dopo, i tre lasciarono Tylesia, diretti verso Nord, nella misteriosa città di Gioia Antiqua.
Ma in un luogo lontano, eppure vicino, qualcuno, attraverso una sfera di cristallo, osservava il cammino di Eilonwy e dei suoi due compagni di viaggio.
“Sciocca ragazzina...” sorridendo Isolde e parlando fra sè “... pensi davvero che i tuoi amici possano liberare la regione dalla strega nera? Allora forse hai scordato che il nero è il mio colore preferito... e presto anche quel ragazzo e la sua regale innamorata finiranno nei tormenti delle mie prigioni...” per poi abbandonarsi ad una lunga e malvagia risata.

Guisgard
13-05-2014, 20.21.24
Flees, a causa di quel colpo ricevuto da Elisabeth, era chino a terra tossendo.
“Dannaz...” disse ansimando “... dannazione... ma cosa diavolo vi è preso?” Tossendo ancora. “Si può sapere? Cosa diavolo c'entra mia madre ora? E poi...” fissandola “... poi cosa avete detto? Bambina? Che bambina? Dove?” Guardandola confuso.
In quel momento, quasi sbucato dal nulla, un vecchietto si avvicinò ad Elisabeth.
“Tutto bene, signora?” Le domandò.

Guisgard
13-05-2014, 20.33.11
Clio indicò quel ciondolo e nel vederla così sorridente Guisgard sorrise anch'egli.
“Siete stato formidabile, messere.” Disse il bambino avvicinandosi al cavaliere.
“Come da copione.” Accarezzandogli la testa il Capomazdese. “Ma non era poi così difficile, ragazzo. La sagoma era molto grande.”
“Io da grande ucciderò la bestia, sapete?”
“Vuoi che quell'animale si aggiri per queste lande ancora per così tanto?” Ridendo appena Guisgard. “Tranquillo, per quando sarai cresciuto troverai di certo qualche altro mostro da abbattere. Quelli non mancano mai.”
“Eh, mi spiace” rivolgendosi l'uomo del banco a Clio “ma quel ciondolo non è in palio. Ma tutti gli altri si invece.”
“Che succede?” Avvicinandosi Guisgard al bancone.
“Nulla, messere.” Spiegò l'uomo. “Vostra moglie ha confuso i premi. Tutto qui.”
“Avete sentito, no?” Fissandolo il cavaliere. “Lei vuole quello...” indicando il ciondolo col Fiore “... avanti, datele il premio come stabilito.”
“Quel ciondolo non è in palio.” Ribadì l'uomo.
“Se è insieme agli altri premi” mormorò Guisgard “allora è in palio anche quello.”
“Amico, vostra moglie avrà uno di quelli, ma non questo!” Seccato l'uomo.
“Ha scelto quello” irritato Guisgard “e quello avrà. Datetele quel ciondolo.”
“Allora” ridendo l'uomo “vorrà dire che quel ciondolo è un premio speciale. Per vincerlo bisogna spaccare la sagoma con un colpo solo.”
“Avanti, quella sagoma è spessa e queste frecce non ucciderebbero neanche un vitello tanto sono leggere!” Alterandosi il cavaliere.
“Il fatto che voi non siate in grado di farlo” replicò l'uomo “non vuol dire che sia impossibile.”
“Non erano questi i patti!”
“Le regole qui le faccio io!” Sbottò l'uomo.
“Ah, si?” Annuendo Guisgard. “Rompere la sagoma con un colpo solo?” Afferrando l'uomo per il bavero e poi lanciandolo verso la sagoma.
L'urto fu pesante e cadendo l'immagine del cinghiale si spaccò in due.
Il cavaliere allora scavalcò il bancone e alzò da terra l'uomo.
“Così va bene?” Strattonandolo. “O vuoi che ti spacchi in due anche la faccia?”
“Al diavolo...” fece l'uomo un po' intontito “... ecco il vostro ciondolo...” aprendo la vetrina e prendendo il ciondolo col Fiore “... ecco... prendetelo e non tornate più...”
Guisgard prese il ciondolo e lo mise al collo di Clio, tra gli applausi dei presenti.

Eilonwy
13-05-2014, 20.35.06
Mentre cavalcavamo verso la nostra destinazione, mandai un messaggio alle due fantasmine.

“Piccole amiche mie, non vi lascerò mai da sole!....Infatti in vostro soccorso stanno arrivando due miei amici: uno è un ragazzo con gli occhi di ghiaccio, la pelle nivea e i capelli candidi…..e l’ altra è una ragazza dai capelli neri tendenti al viola, gli occhi blu-viola, la pelle lattea e un rubino in mezzo alla fronte. Tranquille….non vi abbandoneranno neanche un secondo!” affermai fortemente nella mia mente.

Per passare il tempo, iniziai a cantare una canzone non solo per rallegrare me, Tisin e Riccardo, ma in special modo le due bambine.

CANZONE:
http://www.youtube.com/watch?v=RQ928V55S5U

I pray you'll be our eyes
And watch us where we go
And help us to be wise
In times when we don't know

Let this be our prayer
As we go our way
Lead us to a place
Guide us with your grace
To a place where we'll be safe

I pray we'll find your light
And hold it in our hearts
When stars go out each night
Remind us where you are

Let this be our prayer
When shadows fill our day
Lead us to a place
Guide us with your grace
Give us faith so we'll be safe

We ask that life be kind
And watch us from above
We hope each soul will find
Another soul to love

Let this be our prayer
Just like every child
Needs to find a place
Guide us with your grace
Give us faith so we'll be safe

Need to find a place
Guide us with your grace
Give us faith so we'll be safe

Guisgard
13-05-2014, 20.39.18
Altea e Gvin lasciarono la dimora del vescovo e scesero fra la gente che festeggiava San Michele.
“San Michele” disse il duca alla bella avventuriera “è uno dei Santi più amati e venerati nel nostro reame. Tutti i nobili del regno, partendo dai duchi, sono devoti al Primo Arcangelo del Signore. Forse perchè noi Afravalonesi abbiamo l'animo guerriero, proprio come San Michele.” Rise appena. “E per questo sappiamo capire quando qualcuno è armato. Anche se si tratta di una bella donna come voi.” Rise. “Non temete, non vi occorre quella spada che nascondete, milady. Non piomberò su di voi come un soldato feroce ed incolto.”
“Venghino, signori!” Chiamava un uomo tra la folla. “Venghino! Oggi avrete la possibilità di destreggiarvi come non mai!” Indicando una donna alla gogna. “Questa ladra si è macchiata di gravi crimini e oggi sarà alla mercé dei più temerari fra voi!”
Gvin fece cenno ad Altea di seguirlo e i due raggiunsero la gogna.
“Avanti, milord...” disse l'uomo al duca “... ve la sentite di tagliare le trecce di questa ladra con un bel lancio di coltelli? Se riuscirete nell'impresa, senza versare neanche una goccia di sangue, avrete diritto ad un bel premio!”
“Interessante!” Esclamò Gvin.

Clio
13-05-2014, 20.43.45
Rimasi interdetta quando l'uomo mi disse che quel ciondolo non era in palio, ma non ebbi nemmeno il tempo di obbiettare.
Restai in silenzio, con gli occhi sgranati, ad osservare il mio finto marito che se la prendeva con quel maleducato.
Cos'aveva di speciale quel ciondolo? Insomma, era diverso, certo, ma addirittura tutte quelle scene!
Quando poi Guisgard la spuntò, in perfetto stile Gufo Scarlatto mi allacciò il ciondolo al collo.
Lo guardai negli occhi per un lungo istante, e poi sorrisi.
"Sono sbalordita, caro... Non so che dire, grazie... Gli altri erano tutti così uguali ed insignificanti questo invece.." abbassando lo sguardo sul ciondolo, che ora mi sembrava così prezioso "Ha qualcosa di particolare, non saprei.." sorrisi "Speriamo sia un antico e potente amuleto contro la bestia, mi farebbe comodo..".
Lo presi sotto braccio "Ora che ti sei fatto riconoscere, delicato come solo Gufo Scarlatto sa essere.." ironica "Possiamo tornare alla taverna, vediamo cos'hanno combinato gli altri.. Dobbiamo prepararci per la caccia..".

elisabeth
13-05-2014, 20.51.57
Ero rossa dalla rabbia.....ma felice di vedere Flees sbuffare ed imprecare per il dolore......ma sentendo alcune parti dei suoi sbuffi.....incominciai a non capire...se Isolde non era causa di quella situazione.....Flees non sapeva nulla.......in realtà la storia diceva che mia sorella avrebbe partorito figli maschi ed io figlie femmine.....e per questo motivo fui reclusa da occhi maschili ...frequentando il convento e grotte con monaci centenari........io non dovevo procreare altra magia......perchè altre due femmine sarebbero nate...una del male e una del bene.........il caso invece volle che conobbi Daizer...e le cose presero un'altra piega.........diedi una mano a Flees per alzarsi......quando un vecchietto venne in mio aiuto......." Vi manda il cielo......e' come se da qualche parte si fermi il tempo qui....ed ho perso di vista mio marito ed io e mio nipote ci siamo azzuffati per affari di famiglia........potete dirci che succede ?...".......Flees che cosa vuoi da me....non poteva essere solo una notte di passione...infondo era un bel ragazzo..poteva avere chiunque.....

Altea
13-05-2014, 20.59.20
"Eh si milord...questa spada viene dalla Terra Santa, è bella e damascata e vi ho fatto incidere la croce templare in onore dei miei fratelli..io sono stata in Terra Santa e soprattutto a Petra..infatti il ciondolo che indosso oltre alla croce, questo col rubino e il fiore stilizzato e una frase sul Fiore e l' Amore mi fu donato da un misterioso cavaliere proprio là...era innamorato di me..pure io, allora avevo rotto il mio fidanzamento..e pure ne ero addolorata, ero diventata una girovaga" dissi pensierosa...e andando avanti cosi lo tornerò, sarei capace di prendere Cruz e scappare di nuovo.
"Comunque io non sono Afravalonese, io provengo da Camelot e sono approdata a Capomazda per il lavoro di mio padre, egli è legato molto ai Taddei e al re di Camelot ovvio anche se ha lavorato per altri nobili, ma sappiamo il valore di San Michele Arcangelo".
Poi ci fermarono e vidi quella donna alla gogna...rimasi sconvolta, volevano farle una barbaria.
"Io mi oppongo" dissi risentita "non accetterò mai una simile crudeltà, nemmeno verso qualcuno che ha solo rubato, e non accetterò il regalo...ve lo giuro"

Guisgard
13-05-2014, 21.05.34
“Già...” disse Guisgard a Clio “... visto prima si diceva di dover recitare una parte, ho pensato bene di dare libero sfogo al Gufo Scarlatto che è in me...” sorrise alla ragazza, per poi guardare il ciondolo “... forse è così speciale” fissandola negli occhi “perchè era quello che volevi tu... questo lo rende unico...”
Presero così la strada verso la locanda e durante il tragitto, quasi fosse la cosa più naturale del mondo, lui le prese la mano, tenendola nella sua fino all'arrivo dove gli altri li stavano aspettando.
Entrarono e li trovarono tutti seduti intorno ad un tavolo, con Mime e Vortex impegnati in una gara a chi beveva più vino senza crollare.
“Ehi, finalmente!” Vedendoli arrivare Borel. “Dove eravate finiti?”

Guisgard
13-05-2014, 21.07.48
Riccardo e Tisin furono lieti di udire il canto di Eilonwy e nei loro cuori scese serenità, nonostante gli ultimi accadimenti.
Percorsero qualche miglio e verso l'imbrunire videro in lontananza un edificio.
Era una cappellina molto semplice, fatta di pietre, con due faggi ai lati del suo ingresso di gusto romanico.

Guisgard
13-05-2014, 21.10.00
“Questo è un camposanto, signora” disse il vecchio ad Elisabeth “e come tale è un luogo sospeso tra questo mondo e l'Aldilà.”
“Ma per favore...” sbuffando Flees.
Il vecchio sorrise.
In quel momento tornò Daizer.
“Nulla...” scuotendo il capo il contrabbandiere “... non ho trovato nessuna tomba con quel nome...”
“Che nome?” Chiese il vecchio.

Guisgard
13-05-2014, 21.11.15
“Tranquilla, milady...” disse Gvin ad Altea “... non verserò neanche una goccia di sangue di quella donna... avanti, datemi i coltelli...” fissando l'uomo accanto alla gogna.
Il duca prese allora a tirarli verso la donna, recidendole con colpi precisi le trecce.
Tutti allora applaudirono e l'uomo consegnò al duca una corona di fiori intrecciati, con fili d'argento tra i petali.
“E' per voi, milady...” adagiandola Gvin fra i biondi capelli di Altea, mentre la donna alla gogna piangeva per la paura.

Clio
13-05-2014, 21.15.34
"Oh, ci sei riuscito benissimo.." sorrisi "Mi ricorderò di non farti arrabbiare... beh, non più del solito, insomma..".
Raggiungemmo finalmente la locanda.
"Ah, lascia stare... Lui si è fatto riconoscere..." dissi a Borel, scuotendo la testa "Io mi sono preparata per fare di nuovo l'esca, perché non ho avuto idee migliori..".
Mi sedetti con loro e mi feci portare un boccale di vino e qualcosa da mangiare.
"Voi, piuttosto.. aggiornatemi... Che avete scoperto dai bestiari e dalle mappe?" lanciai un'occhiata divertita a Vortex e Mime "Ottimo, dovevo chiedere una cosa a Mime, ma credo che stia per collassare.." risi "Si è davvero messo contro Vortex?".

Altea
13-05-2014, 22.47.37
Osservai innoridita la scena, la gente rideva e applaudiva e quella donna piangeva dalla paura, la osservavo mentre mi incoronavano.
La fissai e un rivolo di lacrime scese dal mio volto...Thomas fratello mio, perchè mi fai questo, mi fai del male.

"Guarda che se continui cosi mi farai da guardia del corpo con quella spada.
"Non esagerare Thomas" ridendo "è che sei cosi bello che qualcuno deve pur difenderti e toccherà a me, invertiremo le parti".
Egli mi rincorse per il giardino, quel giorno sembravamo tornati bambini, finchè mi raggiunse e cademmo sporcandoci tutti..."Sempre uniti Thomas"..."Si, sempre uniti Altea".

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A quel ricordo presi la corona dai miei biondi capelli scaraventandola a terra urlando verso tutti..."Dovreste vergognarvi".
Corsi forte finchè raggiunsi i padiglioni dei cavalieri, non potevo più sopportare tutto questo...riprenditi la libertà Altea, non puoi soffrire per far del bene agli altri.
Vi era Posteg, lo abbracciai forte tra le lacrime e chiesi Cruz, salii in groppa, per fortuna il sole non era tramontato e corsi via da Solpacus...non mi importava dove sarei arrivata, Cruz correva forte, lui mi capiva e sapeva benissimo volevo fuggire da quel posto, non so per quanto galoppai ma mi trovai in una strada molto lontana e mi fermai in una locanda, nascondendo bene il cavallo.
Entrai e chiesi una stanza, salii e mi gettai nel letto quasi ridendo pensando..."Ora mi staranno cercando in lungo e largo, ma sono troppo lontana e non mi troveranno...e ora dovesse apparire nel borgo vicino un altro essere demoniaco vero e proprio ci vorrà prima mi si fermi, domani si vedrà dove andare" e mi persi in un sonno profondo.

Guisgard
14-05-2014, 01.45.25
Altea, lasciata di corsa Solpacus ed i suoi misteri, con il fido Cruz galoppò verso la foresta.
Poco a poco l'imbrunire iniziò a tingere il cielo e a coprire con lunghe ombre quella natura primordiale e lussureggiante.
Alla fine, dopo una lunga corsa, intravide una piccola locanda in una radura isolata.
Si fermò e vi sostò per la notte.
La fatica e l'agitazione la vinsero subito e in breve cadde in un sonno profondo...

Solpacus era deserta e desolata, con le sue strade avvolte da un irreale cupo silenzio.
Qualcosa di sinistro echeggiava nell'aria, tra il cigolare di qualche insegna mossa stancamente dal vento e il rumore di una bottiglia che rotolava sui ciottoli della via.
Poi ad un tratto qualcosa ruppe quel silenzio angosciante.
Era il lento rintocco di una campana lontana.
Come se battesse l'incedere di un corteo funebre.
Eppure non vi era nessuno e niente sembrava avvertirsi tra quelle strade strette e buie.
Lo scenario poi cambiò di colpo e Altea si ritrovò nella dimora vescovile.
Udiva così le voci di Thomas, di Gvin, del vescovo e persino di lady Gertrude.
C'erano poi molti dei cavalieri visti a Solpacus e giunti in città per la spada dei Taddei.
“Quell'arma” disse uno di loro “potrebbe uccidere la bestia con un sol colpo. Se solo decidessero a chi darla.”
“State solo sopravvalutando quella spada.” Mormorò un altro di quei cavalieri. “E' solo un'arma e vale per il valore di chi la impugna.”
“Concordo.” Annuì un altro ancora. “E se fosse davvero così potente come dicono, allora i Taddei l'avrebbero tenuta ed usata per distruggere la maledizione che li tormenta.”
“Guardate...” indicò una ragazza “... c'è l'Abate Nicola... magari lui conosce l'origine della bestia.”
All'improvviso tra i presenti apparve Older che subito si avvicinò ad Altea, mostrandole il crocifisso che aveva al collo.
“Vi piace, milady?” Fissandola. “E' d'oro. Sono stato però previdente, lavandolo con cura. Non mi piaceva l'idea che ci fosse ancora sopra il sangue di quella poveretta.”
Ad un tratto ci fu agitazione nella sala e tutti corsero verso le finestre.
“Presto, venite!” Eccitata una donna. “Presto, se guardiamo dalle finestre vedremo la bestia che rincorre le sue vittime.”
“Sarà uno spettacolo incredibile!” Ridendo un altro dei presenti. “Come quando nell'arena i Cristiani venivano divorati dai leoni!”
“E' proprio colpa dei Cristiani tutto ciò...” giungendo la sacerdotessa pagana incontrata da Altea a Solpacus “... è sempre colpa loro e della loro intolleranza... la bestia è giunta dall'Oltretomba per punirli... e non ritornerà nel suo covo fino a quando non li avrà castigati tutti...”
In quel momento si udì un lungo e lento fischio provenire dall'esterno, come sorto dal buio circostante.
Un fischio che nell'udirlo molti dei presenti si abbandonarono ad un triste ed amaro pianto.

Altea si svegliò di colpo da quel sogno inquietante, trovandosi ad ansimare agitata tra le lenzuola.
Dopo qualche attimo realizzò di aver solo sognato.
Era notte inoltrata e tutto attorno alla locanda sembrava avvolto da una profonda e quasi irreale quiete.

Guisgard
14-05-2014, 02.53.04
Guisgard e Clio tornarono alla locanda, dove ritrovarono i loro compagni.
“Già...” disse Porturos alla ragazza “... il piccoletto” indicando Mime “pare possa bere più vino di quanto la sua esigua stazza fisica lasci immaginare... e devo dire che per ora non sta sfigurando contro Vortex!” Aggiunse divertito.
“Milady, ho cercato in vari bestiari” Nestos a Clio “e persino in alcune cronache redatte e raccolte negli ultimi trecento anni di storia di Solpscus. Ebbene, al di là di lunghi elenchi di esseri tanto raccapriccianti quanto irreali, una notizia mi ha stupito.”
“Che notizia?” Fissandolo Guisgard.
“Di uno strano animale rinvenuto circa mezzo secolo fa...” spiegò Nestos “... purtroppo le informazioni sono vaghe, piene di superstizioni e quasi del tutto prive di richiami scientifici. Secondo qualcuno era una sorta di Basilisco.”
“Per Giove!” Esclamò Vortex smettendo di bere. “Cosa diavolo è un Basilisco?”
“Si tratta di un animale mitologico.” Rispose Astus. “Una sorta di grosso rettile.”
“Continua, Nestos.” Disse Guisgard.
“Secondo altri” annuendo il medico “addirittura di un licantropo.”
“E un licantropo cosa diamine è?” Domandò Vortex.
“Un uomo lupo.” Rispose Nestos.
“Accidenti, perchè usi un linguaggio così complicato?” Sbuffando Vortex. “Parla come mangi!”
“L'importante” ridendo Ertosis “è che tu non parli come bevi, vecchio mio! Sei completamente ubriaco!”
“Sciocchezze!” Scuotendo il capo Vortex.
“Non è il vino che lo fa parlare così” disse Borel “ma l'ignoranza!”
E tutti risero.
“Ehi, non dovevamo finire la gara a chi scola più vino?” Singhiozzando Mime.
“Mi sa” Porturos a Vortex “che questa spugna regge il tuo passo!”
“Va avanti, Nestos.” Mormorò Guisgard.
“Dicevo...” disse il medico “... e altri ancora tirarono in ballo vari mostri mitologici... ma da quel poco che si poteva estrapolare da quei documenti, tutto il resto erano ipotesi strampalate e frutto di menti fanatiche, credo si trattasse di un canide, probabilmente di dimensioni spropositate.”
“Credi abbia attinenza con il nostro animale?” Chiese Guisgard al medico.
“Non saprei dirlo...” mormorò questi “... ma è l'unico caso di ritrovamento in questa regione di un animale sconosciuto.”
“Mezzo secolo fa è tanto...” intervenne Dort.
“Magari” pensieroso Nestos “si tratta di una specie poco diffusa, ma comunque presente in queste terre. Chissà, forse vivono rintanati nella foresta e qualcosa può aver spinto uno di quegli esemplari ad avvicinarsi alla città. Forse la ricerca di cibo o il clima.”
“Non dimenticare” fece Dort “che l'animale a cui stiamo dando la caccia uccide le sue vittime senza però sbranarle.”
“E' sempre tutto più fittamente misterioso...” portandosi le mani dietro la nuca Guisgard come a voler riflettere “... non sbrana le sue vittime, ma si limita ad ucciderle... eppure è carnivoro, visto che davanti a voi l'altra notte ha mangiato la selvaggina... non lo so...” scuotendo il capo “... i tuoi ragionamenti non mi convincono, Nestos... non esistono cani, sciacalli o lupi con la pelliccia corazzata ed immuni ai veleni...”
“Ma scusate...” mormorò Vortex “... non si trattava di un cinghiale?”
“Mah...” perplesso il cavaliere, per poi alzarsi da tavola “... Astus, prendi un secchio d'acqua o qualcosa di simile e riversalo sulla testa di questo zuccone...” indicando Mime “... così potrà essere abbastanza lucido da rispondere a ciò che Clio vorrà chiedergli.”
“No, l'acqua no!” Esclamò il rigattiere.
Ma Astus fu lesto a riversare una brocca d'acqua sulla sua testa, causando le sonore risate di tutto il gruppo.
“Dove andate?” Dort a Guisgard.
“Ho una sorta di appuntamento.” Rispose il cavaliere. “Ma non ci metterò molto. Nel frattempo cercate di buttar giù un piano per la caccia di stanotte. Ormai è quasi sera.” Guardò poi Clio. “E non temere, piccola, non sono atteso da nessuna venditrice di piaceri. Non stasera.” Le fece l'occhiolino ed uscì.
“Strano tipo...” fissandolo Borel mentre lasciava la locanda.
“Per me è tutto matto.” Sbottò Vortex.
“Davvero bello quel monile che portate al collo...” Dort a Clio “... a vederlo pare antico e particolare... direi che sembra il regalo di un innamorato...” sorridendo.
Intanto Guisgard, lasciata la locanda, si diresse verso la chiesa, come indicato da Altea per il loro appuntamento.
Il cavaliere attese a lungo, ma la donna non arrivò.
Alla fine lasciò quel luogo e ritornò dagli altri alla locanda.
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Altea
14-05-2014, 16.23.16
Sobbalzai dal letto, era notte fonda, presi la brocca con l'acqua e ne bevvi un bicchiere, il cuore lentamente iniziò a rallentare il battito e sospirai..quel sogno..quelle immagini erano quasi reali e tutte rappresentavano i dubbi che avevo sempre avuto..e che volevo dire a quel cavaliere.
Guardai fuori dalla finestra..il cavaliere..era buio inoltrato ormai, alzai le spalle, del resto a chi sarebbe interessato ciò che avevo sempre sospettato..ovvero dal racconto di Mime sulla sorella di Enar e la maledizione, che forse un gruppo di persone voleva uccidere chi la avesse gettata al rogo e chi mai avrebbe gettato al rogo una strega se non la Chiesa e quindi..un nemico da sconfiggere, o per vendetta o per la superstizione che regnava a Solpacus, ancora avevo in mente come si erano schierati contro quella povera donna al mercato.

Ad un tratto sentii uno scricchiolio e vidi una immagine che si fece più nitida e sorrisi sedendomi in una sedia...era Shalazam e mi guardava in modo enigmatico.
"Altea, ti ho scelto tra molte perchè forte di temperamento e coraggio e ora? Tu devi farti valere per ciò che sei, dimostralo..sei una Sacerdotessa e ti ho affidato quel Libro, anche se ti diversifichi da noi perchè comune mortale e quindi facile ai sentimenti turbolenti noto". Toccò il mio ciondolo.."quel cavaliere misterioso forse nemmeno esiste, ricorda io sono la Gransacerdotessa e so come fare per attirare le persone e ti ho portato a me, anche se questo ciondolo ha un suo significato..d'altronde lo hai aperto davanti all' Abate Nicola no...e lui...ti ha benedetto in un rito particolare, non ci hai pensato?". Improvvisamente estrasse una spada uguale alla mia..."L'ho fatta forgiare proprio come la tua visto ci tieni e ti distingue ma è diversa perchè forgiata nell' Antico Tempio di Petra..non è magica ma ha un valore incredibile, e solo a te è data tenerla" e me la consegnò tra le mani continuando mentre la ascoltavo silenziosa.."Il tuo sogno..non è frutto di fantasie...sei riuscita a capire da te molte cose e quindi hai tratto le tue conclusioni perchè sei caparbia e possiedi valore e non rammaricarti di non averlo detto a quel cavaliere" disse con sguardo insofferente "egli, da ciò che ho visto..non si è preoccupato di te o per te, e ti ha lasciato indifferentemente per la propria Gloria, e se vorrà visto ti ha aspettato stasera, cercherà te e la verità..ma non lo farà" scuotendo il capo "è talmente preso come tutti a essere il vincitore...Uomini!! Ora vai e fatti valere e fai valere tutte noi, confidiamo in te..la strada del ritorno la troverai" e mi baciò la fronte e lo smeraldo emanò bagliori e subito dopo scomparve.

Sospirai...nessuno mi avrebbe più imposto cosa fare, io volevo salvare la gente di Solpacus, gli altri potevano battersi pure per una spada o per la propria Gloria, ma non di certo Altea...presi la sacca e uscii dalla locanda salendo sopra Cruz.
Il cavallo iniziò a cavalcare sicuro, era notte fonda ancora, ma non mi importava e arrivammo vicino Solpacus tra il ruscello e la foresta.
Cruz, allora rallentò la sua corsa innervosito.."Calmo bello, che ti succede?". Ad un tratto sentii un fischio...come nel sogno...come diceva quel rigattiere che la bestia era comandato da un richiamo...accarezzai Cruz e risposi al fischio.
Silenzio..si era levato un leggero vento e Cruz era fermo e nitriva nervoso, di nuovo il fischio...mi guardavo attorno e risposi al fischio, e fischiai di nuovo..forse se era cosi la belva si sarebbe disorientata..e fischiai di nuovo e più volte.
Solo la luce della Luna rischiarava il posto, vidi una pietra a terra e mi venne una idea in caso di attacco che speravo non ci fosse stato..gli antichi hanno sempre qualcosa da insegnarci e ricordai quella lezione tenuta alla piccola cuginetta Lucrezia..presi la pietra forte ma non pesante e presi dalla sacca un legaccio di cuoio lungo.
Risalii su Cruz, stare a terra era pericoloso e guardai il fiume..e udii di nuovo il fischio al quale risposi con un fischio nuovamente.
Udii un rumore strano e veniva proprio dalla foresta, aspettai ma non avevo paura..per sconfiggere il Male si doveva avere coraggio.

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Guisgard
14-05-2014, 18.14.46
Quel fischio.
Altea lo aveva udito, o forse credeva.
Magari era solo il vento che soffiava tra i rami e le foglie degli alberi, tra i roveti e la lussureggiante vegetazione che pulsava ovunque.
Poi quei umori.
Ad un tratto, come innervosito da qualcosa, Cruz si imbizzarrì, scalciando e disarcionando alla fine la bella avventuriera che lo montava.
Altea così cadde rovinosamente a terra e vide il suo destriero scappare via, spaventato da chissà cosa, fino a svanire nelle tenebre che sovrane dominavano su quel luogo.
La dama restò così da sola, nel bel mezzo della foresta e senza più neanche una cavalcatura.
Poi di nuovo quel rumore.
Un attimo dopo avvertì anche delle voci.
Prima vaghe, poi sempre più nitide.
“Presto, voi...” disse qualcuno in lontananza “... spostate quei rovi più in là... e voi altri, svelti, portate qui quei dannati rami...”
“Serve altra legna secca, signore?” Chiese un'altra voce.
“No, questa credo andrà benissimo...” rispose la prima voce “... stanotte ci sarà un bel falò a scaldare questa maledetta foresta...”

Altea
14-05-2014, 18.37.06
Improvvisamente mi trovai a terra..questa era peggio della maledizione della sedicesima luna..sbuffai..stranamente è la seconda volta che cadevo dal cavallo. Mi alzai e mi pulii la veste.."Eh dovrò rifarmi fare lezioni di equitazione, già".
Udii nuovamente il fischio e delle voci e vi erano degli uomini nella foresta, mi alzai la veste ampia e la legai alle ginocchia per poter camminare meglio e mi addentrai nella foresta nascondendomi tra dei cespugli per vedere ciò che stava succedendo...udii le parole degli uomini nel silenzio della notte.."Un falò? di cosa stanno parlando..sono capitati qui per caso e non sanno nulla? Eppure la hanno definita una foresta maledetta" pensai mentre osservavo chi fossero e ascoltai attententamente.

Clio
14-05-2014, 18.48.41
Risi con gli altri nel vedere Mime svegliato dal getto d'acqua, e seguii con lo sguardo Guisgard allontanarsi.
Dove diavolo doveva andare? Adesso? Mentre decidevamo il piano?
Ma mi limitai ad alzare le spalle mentre usciva "Beh, peggio per te.." corrucciai la fronte per un momento "Effettivamente non ho visto nessun bordello in città..".
Tornai seria in un momento.
"Sì è strano, ma credo ci sarà utile.. almeno, lo spero.." sorrisi a Dort "Sì, è quello che dovrebbe sembrare..".
Gli raccontai così, brevemente, la storia della collana.
"Allora, Mime.." rivolgendomi al piccolo grande ubriacone "Avevo detto che non l'avrei più nominato, ma sembra che tu ne sappia qualcosa quindi.." sorrisi ai ragazzi "Sopportatemi ancora una volta.." tornai a guardare Mime "Parlami di questo fischio, del richiamo per la bestia. Io sola l'ho sentito distintamente, ma mi stavo già convincendo ad essere pazza.. sai sicuramente qualcosa che io non so.. Ci serve almeno un nuovo elemento per elaborare il piano.".

Guisgard
14-05-2014, 18.49.31
Altea si mosse fra la vegetazione fino a raggiungere un punto in cui era possibile scoprire a chi appartenessero quelle voci.
Vide allora alcuni cavalieri, tutti impegnati ad accatastare legna secca e sterpaglia, come se volessero accendere un gran fuoco.
A guidare quegli uomini vi era un cavaliere dall'aspetto fiero e dai modi che tradivano nobiltà e gran sicurezza in se stesso.
“Presto con quei rami secchi...” disse ai suoi uomini “... metteteli tutt'intorno a questa radura... come a voler formare un cerchio... se quel dannato cinghiale metterà piede in questo anello di rami e fogliame, allora si che ne vedremo delle belle!” Esclamò.
“Lord Lyn, mangeremo tutti carne di cinghiale!” Ridendo uno dei suoi.
“Puoi giurarci, Credens!” Annuì Lyn.

Altea
14-05-2014, 18.58.00
Vidi la scena e scossi la testa..."ecco altri cavalieri venuti a salvare Solpacus e ad accappararsi la spada"...ma stavolta non mi sarei avvicinata a nessuno, non avrei aiutato nessuno di fregature ne avevo prese e molte ultimamente dalle persone, erano valenti e coraggiosi? Bene...lo avrebbero dimostrato da loro.
Fu cosi che mi alzai e mi allontanai e mi avvicinai al ruscello immergendo le gambe nude nella acqua fresca dopo il ruzzolone da cavallo...visto ero diventata una visionaria pure...sembrava..avevo udito bene quel fischio, ma già pure Mime veniva considerato un pazzo.
Fu cosi che mi persi a guardare la Luna...a sognare i miei viaggi, l' Oriente affascinante.

Guisgard
14-05-2014, 19.09.47
“Ah, milady...” disse Mime a Clio, mostrando un'animata soddisfazione “... qualcuno finalmente si è deciso a credermi!” Annuì. “Il fischio sono riuscito a sentirlo una volta... era notte e mi trovavo a camminare da solo dopo una potente bevuta...”
“Immagino...” fece Astus, suscitando le risate degli altri.
“Dicevo...” riprese Mime “... ho udito quel fischio mentre vagavo un po' brillo...”
“Brillo?” Ripetè Porturos. “Diavolo e pretendi di essere credibile?”
“Certo!” Esclamò il rigattiere. “Io posso bere vino senza perdere mai del tutto la lucidità!”
“Ma andiamo...” scuotendo il capo Astus.
“E' vero!” Ribadì Mime.
“Infondo” intervenne Borel “prima ci ha dato dimostrazione di queste sue capacità. Pochi uomini possono tener testa a Vortex quando beve sul serio.”
“Grazie, amico.” Mormorò il rigattiere.
“Continua ciò che stavi dicendo.” Fissandolo Dort.
“Si...” fece Mime “... il fischio... ho udito quel fischio all'improvviso e al momento non vi badai... poi sentii dei fruscii tra la vegetazione... incuriosito allora cercai di capire cosa fosse... e in quel momento la vidi...”
“Cosa?” Chiese Porturos.
“La bestia!” Rispose il rigattiere. “Era buio e vidi solo una grande sagoma muoversi leggera tra le foglie... sembrava come ipnotizzata... era stato quel fischio... si, la bestia obbedisce a quel fischio...”
“Ammesso che sia vero” disse Dort “e comunque sembra averlo udito anche Clio, spiegaci com'era questo fischio.”
“Era simile ad un richiamo...” spiegò Mime “... come quello usato dai cacciatori per gli animali... era suonato con qualche tipo di flauto... ma particolare... per questo ho cercato nei mercati e nelle botteghe flauti dal suono caratteristico...”
“E hai mai trovato un flauto con quel tipo di suono?” Domandò Borel.
“Non ancora, in verità...” scuotendo il capo Mime.
“Una domanda...” fece Ertosis “... diamo per buono che davvero la bestia obbedisca a quel richiamo... ma allora deve esserci qualcuno che fischia nella notte a quel maledetto animale... e chi?”
“Il demonio...” sgranando gli occhi Mime e segnandosi tre volte.
In quel momento Guisgard tornò alla locanda.

Guisgard
14-05-2014, 19.28.18
E mentre Altea si aggirava nella foresta, fissando la Luna ed immaginando l'esotico e fiabesco Oriente, qualcosa, all'improvviso, attirò la sua attenzione.
Prima un fruscio, poi un vago calpestio.
Un attimo dopo dalla vegetazione emerse una sagoma.
Era Cruz, ritornato dalla sua padrona.
Il cavallo però appariva agitato e continuava a scuotere la testa.
Qualcosa sembrava innervosirlo e inquietarlo.

Altea
14-05-2014, 19.38.35
Udii un calpestio, mi girai e vidi Cruz..."Sei tornato monello eh" dissi accostando il mio viso al suo muso con affetto ma era nervoso.."Che succede? Sei nervoso, non sei mai stato cosi...avanti" salii in groppa a lui..proprio ora mi stavo rilassando, lo spronai e uscii da quel posto..."Torniamo a Solpacus..la cameriera ha lasciato la porta del palazzo aperta...mi sembra tu abbia avvertito un pericolo".
E arrivai con velocità alla piazza, mi girai attorno..il coprifuoco già...cosi possono agire indisturbati contro le vittime innocenti.
Andai nei padiglioni dei cavalieri e vi trovai Posteg..."Posteg, rieccomi, ora capisco come ti senti, vieni ti pago da bere in locanda...avanti vieni con me" e lo presi per un braccio sorridendogli, quell'uomo era ormai entrato nelle mie più profonde simpatie ed entrammo nella locanda ancora aperta.
Ci sedemmo al primo tavolo, chiesi da bere e a Posteg dissi di narrarmi dei suoi sogni attuali.

Clio
14-05-2014, 19.46.28
Battei forte la mano sul tavolo.
"Certo che c'è qualcuno che fischia.. La stessa persona che ha reso quell'animale invulnerabile alle frecce, resistente al veleno... Sono giorni che lo dico!" Guardai Mime sorridendo "Ma, andiamo.. Il demonio?" Risi "Allora serve un prete, non dei cacciatori... E sfortunamente nessuno di noi lo è..." Scossi la testa "Ormai è quasi notte, e l'idea migliore che abbiamo è quella di riprovare il medesimo piano della scorsa volta... Non voglio andare al suicidio, ma nemmeno sprecare questa notte! Dort.." Guardai speranzosa l'aristocratico "Tu hai cacciato ogni tipo di animale possibile, nessuna idea?".
Poi Guisgard tornò.
"Spero che il tuo misterioso incontro sia stato più fruttuoso delle nostre discussioni..." Sorrisi al cavaliere "Ci serve un piano, e in fretta.. È quasi notte!".

elisabeth
14-05-2014, 19.52.30
Dovevo aver esagerato con la ginocchiata.......Flees era in piedi con le mani sulle ginocchia...e continuava a ripetere le mie parole.......il Vecchio aveva ragio..i cimiteri erano dei luoghi sacri e come tali andavano rispettati......e non comprendevo perchè Flees non la vedesse così......ma sua madre in quale mondo lo aveva fatto vivere......Diaz o signore...." Diaz ma dove diavolo siete andato....voli piantarmi al cimitero ?......la prossima volta che urlo il tuo nome sei pregato di girarti......." ero furibonda..sapevo che non aveva colpa.......ma mi era mancato.......e non sapevo dove fosse finito.......intanto il vecchietto...vene in nostro aiuto......e fui felice perchè mi chiese chi stavamo cercando......" Lei e' stato mandato dalla fortuna.....vede..noi cerchiamo Comino il Maniscalco......lei e' la memoria storica di questo posto....forse può aiutarci.....le sarei grata...".....

Guisgard
14-05-2014, 19.56.01
Giunti alla locanda, Altea e Posteg presero da bere.
La città ormai era diventata silenziosa e i pochi ancora svegli erano tutti ad affollare quella locanda.
“I miei sogni” disse Posteg ad Altea “sono sempre più confusi, agitati, vaghi ed enigmatici... forse sono solo un pazzo, un visionario... i Taddei non verranno mai qui a rischiare di farsi uccidere per noi...”
In quel momento entrò nella locanda un uomo.
“Ehi, ma dove diavolo è finito Older?” Chiese al locandiere.
“E' tardi, sarà a casa sua a dormire.” Rispose questi.
“No, sono appena stato lì e non c'è.” Scuotendo il capo l'uomo. “Sono diverse sere che svanisce nel nulla. Anche ieri e ieri l'altro sono stato in giro a cercarlo per dei lavori che doveva fare a casa mia. Di giorno io sono impegnato con la bottega e solo la sera posso sistemare casa. Lui è un valido carpentiere, ma sembra irreperibile ad una certa ora di sera. Non è che si è trovato un'amichetta?” Rise.
“Strano...” fece il locandiere “... di giorno passa sempre qui per salutare o bere qualcosa, ma solitamente anche io la sera ultimamente non lo vedo più. Mah...”

Altea
14-05-2014, 20.04.53
"Effettivamente Posteg.." dissi in modo quasi certo..."pure io ho sempre pensato i Taddei non verrebbero qui, non avrebbero portato la spada ma sarebbe venuto il Duca stesso...una dama molto vicina a loro mi disse giorni fa infatti il Duca, come sempre, si dedica all' arte e alla caccia..forse potrebbe essere giusta la descrizione del cavaliere che calza a pennello a uno appena arrivato a Solpacus da giorni" dissi guardando il bicchiere pensosa.
Poi entrò quell' uomo e udii le sue parole...attentamente...i miei dubbi su Older...mi voltai..."Chissà" risposi istintivamente, pensando al sogno fatto "forse invece passa le nottate in foresta" rivolgendomi all'uomo e al locandiere.

Guisgard
14-05-2014, 20.13.05
“Beh...” disse Guisgard a Clio, sedendosi al loro tavolo “... se dici così, potrei quasi pensare che la mia mogliettina sia un tantino gelosa...” le fece l'occhiolino “... ma, ahimè, non ho trovato alcuna casa di piacere in questa città... sembra che qui vi abitino solo moralisti... eppure il mestiere più antico del mondo è un toccasana per far muovere l'economia di un posto come questo... solo il vino infatti non può bastare a rendere gaie le notti di un uomo...” rise appena “... su, piccola, puoi dirlo se un po' ti sono mancato...” la fisso divertito “... io dico di si... la tua espressione sembra volermi mandare bellamente al diavolo, ma i tuoi occhi azzurri invece dicono altro...” prese un bicchiere e lo riempì con del vino “... brindo agli occhi delle donne e al loro impenetrabile linguaggio segreto...” scolandosi il bicchiere.
“Si, ho cacciato ogni sorta di animali” fece Dort “ma nessuno di essi era immune alle armi... questo è il problema di questa dannata faccenda... sembra che non lo si possa affrontare con nessuna delle nostre armi...”
“Tornado qui” mormorò Guisgard “pensavo, oltre naturalmente alla mia bella moglie, al vostro piano... al perchè sia fallito... beh, come dite voi” guardando Dort “non è stato possibile uccidere la bestia, nonostante fosse là davanti a voi, proprio perchè immune alle armi...”
“Già.” Annuì Borel. “Dunque?”
“Dunque” fece il cavaliere “occorre una trappola... qualcosa che la renda inoffensiva...”
“Che trappola?” Chiese Astus.
“Magari una grossa fossa.” Rispose Guisgard. “Riempita con pali acuminati o qualcosa del genere.”
“Pensi che una simile trappola potrà essere efficace più delle armi?” Domandò Astus.
“Non c'è niente di sicuro in questa storia.” Sbottò il cavaliere. “Possiamo solo tentare. Un modo per ucciderla ci dovrà pur essere.”
“Già...” pensieroso Dort “... ammesso che Mime non abbia ragione riguardo al demonio...”
“Andiamo, credi davvero alla storia del demonio?” Scuotendo il capo Ertosis.
“So solo” disse il nobile “che questa storia nasconde qualcosa... qualcosa di terribile...”

Guisgard
14-05-2014, 20.22.03
“Allora...” disse il vecchio ad Elisabeth “... Comino il Maniscalco... si, ho sentito questo nome...”
Flees scuoteva la testa nel fissarlo.
“Si, ora rammento...” fece il vecchio “... è stato sepolto qui tempo fa... credo dall'altra parte del cimitero... eh, povero ragazzo... morto così giovane... che Dio lo abbia in Gloria...” facendosi il segno della Croce.
“Non esiste nessun Dio!” Esclamò Flees.
“Chiudi quella boccaccia!” Lo riprese Daizer.
“E' morto in giovane età” mormorò il vecchio “e i suoi genitori vollero seppellirlo in questo luogo... egli fu maniscalco dell'Arciduca e seguì il suo signore in diverse battaglie... per questo l'Arciduca si rammaricò di non poter visitare la sua tomba, essendo stato appunto sepolto qui...”
“Come morì?” Chiese Daizer.
“In seguito ad una caduta da cavallo.” Fissandolo il vecchio.
“Potete condurci alla sua tomba?” Lo pregò il contrabbandiere.
“Mi spiace, non è possibile...” scuotendo il capo il vecchio.

Guisgard
14-05-2014, 20.26.15
A quelle parole di Altea, il locandiere si voltò a fissarla.
“Non credo proprio, milady...” disse sorridendo “... e a far cosa poi? A dar la caccia alla bestia? Eh, vostro zio non è certo un uomo d'azione.”
“Questa è buona!” Ridendo l'altro.
“Non vorrei” fece il locandiere “che il vecchio Older viene a bere qui di giorno per poi recarsi in un'altra locanda per bere la sera. Magari per non far torto a nessuno.” Divertito.

Altea
14-05-2014, 20.33.13
Alle parole del locandiere trasalii e infervorita risposi a voce alta..."Mio zio???Scusate pensate Older possa essere mio zio...è un duca? Si è inventato tutto, mi disse quella sera di fingere di essere sua nipote..perchè cosi avrei avuto un trattamento di favore..a che pro? Anzi Older, ultimamente, è strano...pensate prima adorava la strega Isolde di cui avete appesa la immagine e il giorno dell'ultimo funerale arrivò con una collana d'oro con una piccola croce al collo..lui che non è per nulla cattolico...invece fossi in voi cercherei tra le persone di Solpacus se qualcuno mira a far si che la belva operi". E ora mi avrebbero presa tutti per visionaria, pure i presenti? Mi risedetti continuando a bere, questa gente aveva il nemico in casa e non se ne accorgeva?

elisabeth
14-05-2014, 20.34.56
Era il Maniscalco dell' Arciduca......era sepolto lì....ma neanche lui potè vedere la tomba.....e come avvenne la morte ?.....Per caduta da cavallo...rottura dell'osso del collo e via........morte pulita......qualcosa non andava ..e se il Borgomastro volesse chiederci di trovare il colpevole a quella morte ?....aveva un senso più logico dell'osso che avevamo in possesso......." Mi dica ..perchè e' impossibile visitare quella tomba.....e' strano......ed e' ancor più strano che l'Arciduca non l'abbia fatto.....".......Flees e Daizer.......sembravano due cani pronti a ringhiare su ogni cosa.........

Clio
15-05-2014, 00.12.13
"Beh, sono tua moglie.." risposi ridendo al cavaliere "Certo che sono gelosa... dopotutto.. hai cominciato tu.." risi appena, per poi voltarmi verso Dort che parlava di cose più pratiche.
"Sì, avevo già proposto l'idea di una trappola... ma dite che è fattibile? Voglio dire, è già buio... o dobbiamo buttare via un'altra giornata? Però potrebbe funzionare, se la imprigioniamo poi in un modo o nell'altro dovremmo riuscire ad ucciderla.. Anche se forse il buio è nostro alleato, se partiamo ora per costruirla nessuno saprà che lo abbiamo fatto, nemmeno il demonio.." Strizzando l'occhio a Mime "dovremmo però avere a disposizione gli arpioni, le pale e qualcosa come una grossa rete...".
Guardai ad uno ad uno i miei uomini "Cosa ne dite? E' troppo avventato? Ditemi che ci state, e vado a tramutarmi in un'esca perfetta.. Sono stanca di stare con le mani in mano.." sorrisi.

Eilonwy
15-05-2014, 00.53.19
Riacquietai gli animi dei miei compagni di viaggio. Ero realmente felice che il mio canto avesse queste proprietà terapeutiche.
Alla fine, verso il vespro, arrivammo ad una piccola cappella romanica con ai lati due faggi. Era molto semplice, umile e fatta di sole pietre.
Adiacenti ai due alberi c’ erano due statue di S. Francesco d’ Assisi e S. Agostino, probabilmente i santi della chiesetta.
Scendemmo dai nostri destrieri.
Bussai alla porta ne con poca ne con troppa forza, in modo tale che qualcuno mi sentisse e allo stesso tempo non mi scambiasse per una cafona ignorante.
La porta fu aperta da una giovane, minuta e bella suora.
“Buona sera, sorella!” salutai con cortesia e sorridendo con dolcezza serafica alla religiosa.

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Guisgard
15-05-2014, 01.40.39
“Perchè” disse il vecchio ad Elisabeth “nessuno sa dove sia finita la tomba di quel ragazzo. Anzi, molti credono che non esista neanche più.”
“Come sarebbe a dire?” Stupito Daizer.
“E si.” Annuì il vecchio. “Tempo fa, infatti, qualcuno entrò di nascosto una notte nel cimitero, in cerca pare di un antico tesoro che si crede sia stato seppellito in questo luogo, finendo per sconsacrare la tomba di quel poveretto. Probabilmente credendo che in essa si trovasse proprio il tesoro.”
“Perchè proprio in quella?” Chiese il contrabbandiere.
“Perchè Comino fu, come detto, molto vicino all'Arciduca” spiegò il vecchio “e per questo i cercatori di quel tesoro pensarono bene di violare proprio la sua tomba.”
“E il tesoro fu trovato?” Domandò Daizer.
“Pare di no.” Rispose il vecchio.
“E che fine fecero i resti del povero ragazzo?” Ancora Daizer.
“Quei lestofanti” fece il vecchio “spostarono i resti mortali di Comino, per poi disperderli. Da allora nessuno è più riuscito a trovarli. Neanche alcuni cavalieri inviati da Capomazda, giunti appunto con l'incarico di ritrovarli insieme al luogo di sepoltura.”
“Accidenti...” scuotendo il capo Daizer “... un bel guaio...” si voltò verso Elisabeth “... e ora cosa facciamo?”
Flees allora scoppiò a ridere.

Guisgard
15-05-2014, 01.57.49
Eilonwy, Riccardo e Tisin giunsero a quella piccola cappella.
Sulla facciata, tra San Francesco e Sant'Agostino e poco prima dell'ingresso, c'era un'altra statua, raffigurante la Divina Misericordia.
Quella statua di Cristo, con sul petto il Suo Santissimo Cuore, sembrava accogliere i viandanti a braccia aperte.
Eilonwy bussò così alla porta di quel Sacro Edificio e poco dopo venne ad aprire una suora.
“Salute a voi, viandanti...” disse la religiosa “... cosa vi porta in questo mistico e remoto asilo di preghiera e pace?”
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Guisgard
15-05-2014, 02.30.52
“Si...” disse Dort a quelle parole di Clio “... anche io penso che bisognerebbe sfruttare questa notte. Male che vada saremo comunque riusciti a preparare la trappola. Dunque dico che bisogna agire subito.”
“Si, buona idea.” Annuendo Borel.
“E' però tardi” mormorò Trastis “e non credo sarà facile procurarci l'occorrente.”
“Io sono un rigattiere” fece Mime “e in una capanna in periferia ho molta di questa roba.”
“Ottimo.” Disse Porturos. “Allora io e Vortex andremo con Mime alla sua capanna, per procurarci l'occorrente.”
“Io credo” intervenne Nestos “che viste le dimensioni di quell'animale sia molto improbabile riuscire a trovare una rete capace di immobilizzarla.”
“Allora ne faremo a meno.” Mormorò Guisgard. “L'importante è procurarci pale per scavare e qualche scure per tagliare e scheggiare la legna, che useremo poi per fornire la buca di un'efficace trappola mortale. Se avremo qualche arpione e qualche forcone allora ancora meglio.”
"Intanto io Dort e gli altri ci occuperemo di preparare i cavalli e tutto il resto." Borel a tutti loro.
“Allora è deciso.” Annuendo Dort. “Ci ritroveremo tutti davanti a questa locanda fra circa mezz'ora.”
Così, Porturos, Vortex e Mime lasciarono la locanda e si diressero verso la capanna del rigattiere, mentre gli altri andarono nella stalla della locanda.
Solo Guisgard ed Astus restarono nella sala ad attendere.
Anche Clio lasciò il gruppo, per ritornare in camera e preparasi per il suo ruolo: l'esca.
Nella sua stanza, però, preparandosi davanti allo specchio, la ragazza notò alcuni particolari del ciondolo che aveva al collo e che in un primo momento le erano sfuggiti.
Sotto l'immagine stilizzata del Fiore, Clio notò una piccolissima scritta un po' consumata, ma ancora perfettamente leggibile:

“Gioia Antiqua”.

E tenendo quell'antico monile fra le dita, inavvertitamente schiacciò una piccolissima molla che fece aprire il ciondolo.
All'interno di esso vi erano incise alcune parole:

“La vita è fatta di stagioni, dove l'Amore è la sua perpetua Primavera.
E da me solo, che ne sono il Fiore più prezioso, maturano gli eterni frutti della Gioia.”



+++

Guisgard
15-05-2014, 03.06.31
A quelle parole di Altea, sia il locandiere che l'uomo restarono basiti.
Anche molti dei presenti apparvero turbati, lanciando occhiate di sospetto verso la bella avventuriera.
“Ehi, voi...” disse l'uomo alla dama “... ma cosa andate blaterando? Siete forse impazzita? Dite un po', volete forse infangare il nome di noi cittadini di Solpacus?”
“Forse questa donna merita una lezione...” alzandosi dal suo tavolo un altro dei presenti “... viene qui, accusa il vecchio Older e poi lancia sospetti su di noi... si, una bella lezione le farà subito chinare la testa...”
“Sarà meglio andar via, milady...” mormorò Posteg visibilmente preoccupato.
“Sta zitto tu.” Intimò quel tipo a Posteg. “Sei solo un povero scemo e ti insegnerò io che devi smetterla di raccontare in giro i tuoi stupidi sogni.”
Intanto, a qualche tavolo di distanza, Guisgard e Astus, che erano rimasti là in attesa del ritorno di Clio e degli altri, osservavano quella scena.
“Se quel tipo” disse all'improvviso il cavaliere “è davvero scemo come dite, beh, non vi fa certo onore minacciare lui e quella donna, non credete?”
“Ti cosa vi impicciate voi?” Voltandosi il tipo verso Guisgard.
“Era una semplice constatazione la mia.” Sorridendo il cavaliere.
“Tenetele per voi allora.” Replicò l'uomo. “Altrimenti potrei mostrarvi le mie di considerazioni... magari sulla vostra bella faccia da damerino.”
“La mia faccia?” Ripetè Guisgard.
“Si...” annuì il tipo “... perchè non mi va granché a genio.”
“Lasciate perdere la mia faccia...” fissandolo sarcastico il cavaliere “... ci sono loto affezionato, sapete? E non mi piace quando qualcuno vuol maltrattarmela.”
“Ah, si?” Incrociando le braccia l'altro.
“Si.” Annuendo Guisgard.
“Ah, si?” Ancora il tipo.
“Si, si, andate al diavolo.” Ironico il cavaliere.
“Ora basta.” Intervenne il locandiere. “Non voglio baruffe qui dentro.” Guardò poi Altea. “E voi siete pregata di terminare di bere quanto avete ordinato, di pagare e di uscire dalla mia locanda.”
Ma proprio in quel momento qualcuno entrò nella locanda e Altea subito lo riconobbe: era uno dei domestici del vescovo.
“Milady...” avvicinandosi al tavolo della dama “... grazie al Cielo vi ho trovata finalmente. Vi stiamo cercando da ore. Dovete tornare subito al palazzo di Sua Grazia, poiché egli è molto in pena per voi. Vostro fratello ed il duca Gvin sono usciti ore fa per cercarvi e ancora non sono ritornati. Vi supplico, venite via con me.” Guardando Altea.
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Clio
15-05-2014, 13.02.15
"Ottimo, andate pure.." dissi, alzandomi dal tavolo dopo aver finito il vino "Tra mezz'ora va benissimo..".
Salii nella camera del locandiere e mi cambiai in fretta.
L'armatura era stata già riparata dove la bestia mi aveva attaccato.
La indossai rapidamente, e misi ancora l'elmo e i guanti nel cestino. Quando fu il momento di indossare l'abito mi guardai un momento allo specchio, e qualcosa attirò la mia attenzione: non mi ero tolta il ciondolo.
Per poco non sobbalzai a quelle parole. Ma poi sorrisi, augurandomi che fosse di buon auspicio.
Indossai l'abito semplice che avevo comprato, benedicendo il mio buonsenso che mi aveva impedito di acquistare l'abito bianco. Non sarebbe mai riuscito a coprire l'armatura. Tagliai di netto uno spiraglio nel fianco, che mi permettesse di estrarre abilmente la spada, esattamente come avevo fatto prima.
Indossai un mantello che mi celasse, e uno scialle, che coprisse il collo.
Non era il mio aspetto migliore, ma non mi importava. Dovevo essere pratica.
Ma non mi tolsi la collana.
Scesi di sotto dove Astus e Guisgard mi stavano attendendo.
Udii delle voci concitate dalle scale, qualcuno che osava minacciare Gufo Scarlatto! Addiruttura?
Parlavano della donna che avevo incontrato nella foresta. La stessa che ancora un po' ci faceva scoprire.
Raggiunsi il mio finto marito e il suo amico mentre erano di spalle.
"Che succede?" chiesi, ponendomi al suo fianco "Problemi?".
Ma poi un uomo entrò e chiese alla dama di andare con lui. Sellai la mascella e lo guardai torva per un momento: Gvin!
Tuttavia, fu solo un attimo, poi sorrisi.
Ma bravo Gvin, vai in cerca di donzelle quando dovresti essere nella foresta a cacciare la bestia... O hai mandato i tuoi uomini a morire mentre tu te ne stai in panciolle?
Non era un mio problema, pensai.
Lanciai un'occhiata divertita a Guisgard, e, non saprei dire perché, mi venne in mente la collana.
Sorrisi tra me e me, ripensando a come si era battuto per farmela avere. Un perfetto Gufo Scarlatto!
Mi slacciai la collana e gliela porsi, mostrandogli la scritta.
"E' lì che siamo diretti.." mormorai "Voglio sperare che sia di buon auspicio.." sorrisi.
"E non è tutto..".
Poi, aprii il ciondolo, mostrandogli la frase all'interno del monile "Il Fiore Azzurro?" sussurrai, con gli occhi nei suoi.

Altea
15-05-2014, 16.02.35
Quell'uomo iniziò a minacciarmi aizzando tutti contro di me, Posteg era spaventato...ad un tratto apparve il cavaliere, trasalii un attimo visto non mi ero presentata all'appuntamento e i precedenti avvenuti, ma egli si era schierato dalla nostra parte, non sbagliavo..è nei momenti come questi che ci si rende conto del valore di una persona, avrebbe potuto pure essere indifferente.
Arrivò il messo del vescovo dandomi la notizia..mi rabbuiai e il mio viso impallidì, Thomas...speravo non fosse in pericolo.."Si dite al vescovo sono in città, rassicuratelo, e arriverò presto a Palazzo".
Scossi il capo...dovevo fare la brava donna che stava ad aspettare i due uomini a casa?
Arrivò il locandiere intimandomi di andare via ma prima mi avvicinai al cavaliere e Astus e dissi in modo automatico scusandomi a Guisgard.."Vi chiedo scusa..."guardandolo negli occhi in modo capisse mi riferivo all'appuntamento.."sono fuggita da Solpacus per una serie di fatti che mi hanno turbata e sono ritornata solo ora".
Improvvisamente senza farsi notare arrivò Guàmarin e iniziò a parlare coi due uomini, guardai un attimo i loro gesti e notai non avevano le fedi nuziali, forse si erano sposati secondo un rito pagano, eppure il cavaliere, come fece notare pure lady Gertrude aveva una croce al collo ma non erano fatti miei, ovviamente..sorrisi e presi la parola.."I miei saluti lady Guàmarin, mi permetto di salutarvi visto mi è stato insegnato a essere cortese, penso vi ricordiate di me, visto vi diedi il mio appoggio e aiuto per uccidere la belva sebbene sapevo benissimo foste dei mercenari come vi avevate detto, sapete a differenza di altri io non faccio distinzioni pur di salvare un popolo..la mia promessa sappiate è sempre stata valida ma a quanto pare mio fratello Thomas ha ragione quando dice forse la parola di un mercenario non ha valore? Mi rammarica dovergli credere" e guardando il cavaliere conclusi.."Avevo alcune cose importanti da darvi sulla bestia ed altro ma non ha importanza, devo andare a cercare mio fratello...è colpa mia se ora è in giro a cercarmi e magari rischiando la vita".
Il messo era andato a riferire al vescovo il mio messaggio ma io mi rivolsi a Posteg convinta..."Posteg, gentilmente, sellate il mio cavallo..non mi interessa del duca, ma non potrei permettere a mio fratello di rischiare la vita, nonostante è appena tornato con valore dalle Crociate e ha avuto ben più temuti nemici...devo andare a cercarlo, è colpa mia, darei la mia vita per lui".
Detto questo uscii dalla locanda seguendo Posteg dietro i padiglioni, la bestia non mi avrebbe portato via mio fratello di certo...aveva già portato via il mio migliore amico.

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Eilonwy
15-05-2014, 16.10.29
“Siamo diretti a Gioia Antiqua….e questa sera ci farebbe molto piacere pernottare in questa cappelletta. Ci va bene qualunque cosa una semplice camera, una zona pulita della stalla, un capannone, la stanza del campanaro…..tutto!” sentenziai con gentilezza.
La giovanissima suora sorrise alle mie parole. Aveva un sorriso luminoso e dei bellissimi occhi.
La guardai con grande stima.

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Guisgard
15-05-2014, 18.29.07
Guisgard ascoltò con attenzione le parole di Altea, per poi vederla andar via.
“Eh...” disse poi sorseggiando del vino “... ecco il motivo del mio appuntamento di poco fa...” fissando Clio “... chissà però quali cose aveva da riferirmi a proposito della bestia...” guardò poi il ciondolo che le porgeva la sua finta moglie “... già, reca inciso il nome di Gioia Antiqua...” sorrise appena “... chissà, magari è davvero di buon auspicio circa il tuo arrivo in quella città...” restò poi sorpreso quando la ragazza lo aprì “... potrebbe essere una dedica d'amore...” leggendo i versi incisi “... magari anche questo ciondolo, come l'abito della regina Giovanna e dell'Acciaiuoli, nasconde una storia romantica... forse qualcuno lo donò alla sua amata... chissà, può trattarsi di una storia turbolenta...” rise “... di solito i grandi amori lo sono tutti...” le fece l'occhiolino.
Poi Clio citò il Fiore Azzurro e allora il cavaliere tornò a guardare l'immagine stilizzata impressa sul monile.
“Il Fiore Azzurro...” mormorò Guisgard “... ho udito questa leggenda a Capomazda... un Fiore tanto prezioso, quanto misterioso... perchè pensi che questo ciondolo raffiguri proprio il Fiore Azzurro?”

Guisgard
15-05-2014, 18.30.28
Altea e Posteg lasciarono la locanda e raggiunsero i padiglioni.
Qui si trovavano solo pochi cavalieri, visto che molti erano a caccia della bestia.
“Milady...” disse Posteg alla bella avventuriera “... cosa avete intenzione di fare? Non vorrete certo uscire per il bosco ora che è notte? Datemi retta, tornate al palazzo vescovile. Magari vostro fratello sarà già tornato là.”

Guisgard
15-05-2014, 18.43.22
La giovane suora annuì a quelle parole di Eilonwy e pregò quei viandanti di entrare.
Li condusse così in due cellette separate, dove ciascuno dei due poteva riposare.
“Abbiamo già cenato poco fa io e le mie sorelle” disse la suora “ma vi porterò comunque qualcosa da mangiare.”
“Grazie, sorella.” Sorridendo Riccardo. “Vi siamo grati.” Guardò poi Eilonwy. “Prendete Tisin con voi nella vostra celletta. Vi farà compagnia.” Ed entrò nella sua.
Tisin allora volò nell'altra celletta, quella in cui avrebbero riposato lui e la ragazza.
E guardando dalla piccola finestra, Eilonwy notò un castello che sorgeva non molto lontano dalla cappellina.
In quel momento tornò la suora con del pane ed una ciotola di minestra calda.
Lì infatti l'aria era fredda, nonostante fosse Maggio inoltrato.
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Altea
15-05-2014, 19.01.47
Posteg era preoccupato per me..lo abbracciai forte..."Posteg, voi siete l'unico vero amico ho trovato qui a Solpacus e io non dimentico le promesse fatte..ricordate vi promisi di finire questo lavoro e di far si mio fratello Andrew potesse darvi un posto più dignitoso e soprattutto un posto dove non vi avrebbero umiliato...io non so se Thomas è dal vescovo ma voi mi consigliate di fare cosi..e chissà voi avete un sesto senso innato e allora lo farò...ma voi verrete con me, se volete posso mettere una buona parola col vescovo e potete farmi da aiutante..ecco..non mi piace la parola servitore..anche perchè dopo aver visto il vincitore qui a Solpacus penso andrò per un periodo da una mia amica, milady Milene, mi ha detto lady Gertrude abita un pò più su di Solpacus e potete stare con me..come aiutante" sorrisi aspettando la risposta dell'uomo..."Ma non sentitevi obbligato per carità".

Eilonwy
15-05-2014, 19.08.38
La religiosa mi portò una minestra di verdure e del pane.
Quella zuppa era superbamente squisita.
“Mmm…..è….è…è buonissima!....Complimenti alla cuoca! Non ho mai assaggiato una minestra così buona neanche a palazzo!” esclamai tutta contenta e rifocillata.
Spezzettai il pane nella ciotola e la diedi al merlo Tisin.
“Buon appetito, amico mio!” gli augurai sorridente.
Quando mi voltai vidi la suora andare via.
“Buona notte, sorella!” le dissi.
Poco prima che scendesse il sole, misi Tisin sotto le coperte e sgattaiolai fuori in cerca di un corso d’ acqua.
Vicino ai due faggi c’ era una modesta, ma grande fontana. Quando anche l’ ultimo raggio di sole se ne andò, il maleficio ebbe il suo effetto.
Convertita in sirena nuotai felice tra i giochi d’ acqua.
All’ improvviso, sentì un flauto suonare una melodiosa, romantica e paradisiaca musica. Il flauto era quello di Sir Riccardo. Sì ne ero certa!
Quella melodia mi lasciava senza fiato e con una dolcezza ipnotizzante al cuore.
La sinfonia terminò ed io mi addormentai serena.

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MELODIA DI SIR RICCARDO:
https://www.youtube.com/watch?v=XaByyyf4qNU

Guisgard
15-05-2014, 19.12.17
“Ho, milady...” disse sorridendo Posteg ad Altea “... Dio vi benedica!” Esclamò. “Accetto con piacere di essere il vostro aiutante!” Annuì. “Si, andiamo dal vescovo, sono certo troveremo là vostro fratello.”
I due, così, lasciarono i padiglioni e raggiunsero il Palazzo Vescovile.
Furono subito ricevuti dal vescovo.
“Dove siete stata, milady?” Sollevato di vederla il chierico. “Vi abbiamo cercato ovunque. Vostro fratello e lord Gvin sono ancora fuori per avere vostre notizie.”
Ma proprio in quel momento si udirono le porte del palazzo aprirsi per permettere a dei cavalli di entrare.
Poco dopo giunsero Gvin ed i suoi uomini.
“Milady...” nel vedere Altea “... finalmente. Si può sapere dove vi eravate cacciata? Qui eravamo tutti in pena per voi! E' stato uno sciocco colpo di testa sparire così!”
“L'importante” fece il vescovo “è che sia qui sana e salva. Ma non vedo sir Thomas... dove si trova?”
“Questo ero venuto a dire a Sua Grazia...” mormorò Gvin “... nella foresta ci siamo divisi per cercare lady Altea, pensando fosse scappata là... ma poi sir Thomas non è più tornato...”
“Cosa?” Scosso il vescovo.
“Già, deve essersi perso...” annuì Gvin “... ma cercarlo ora con l'oscurità è troppo rischioso...”

Guisgard
15-05-2014, 19.16.17
Quella melodia era dolce e avvolgente ed in breve portò Eilonwy, cullata da quelle armoniose note, ad addormentarsi serena.
Si destò per qualche minuto più tardi, quando un nuovo motivo si udì nell'aria, ancora più dolce ed accattivante.
Ma fu allora che la ragazza si accorse che quella musica così bella non proveniva dalla celletta di Riccardo, ma dal castello che si vedeva poco distante dalla cappellina.
“Che splendida melodia.” Disse Tisin volando fino al bordo della fontana.

Eilonwy
15-05-2014, 19.25.23
Quella melodia era dolce e avvolgente ed in breve portò Eilonwy, cullata da quelle armoniose note, ad addormentarsi serena.
Si destò per qualche minuto più tardi, quando un nuovo motivo si udì nell'aria, ancora più dolce ed accattivante.
Ma fu allora che la ragazza si accorse che quella musica così bella non proveniva dalla celletta di Riccardo, ma dal castello che si vedeva poco distante dalla cappellina.
“Che splendida melodia.” Disse Tisin volando fino al bordo della fontana.
Mi svegliai di soprassalto e mi accorsi che una nuova, malinconica, dolce ed accattivante melodia veniva suonata. Ma non era piu' Riccardo a suonarla. Era qualcuno dell' enigmatico maniero che avevo visto prima.
Arrivò Tisin ed anche lui rimase estasiato a quella strana sinfonia.
“Che strano!...Prima si mette a suonare una melodia Sir Riccardo e poi qualcun' altro o qualcosa d' altro si mette a suonare come per far vedere che è piu' bravo di lui. Oppure è qualcuno che lo sta facendo come risposta? Chissà chi è?.....Oppure sta suonando per mal d' amore!” dissi guardando la rocca.

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MELODIA DEL CASTELLO MISTERIOSO:
https://www.youtube.com/watch?v=_4PgvqtoHCY

Altea
15-05-2014, 19.32.47
Fui felice Posteg accetto di stare con me...lo portai con me dal vescovo il quale appena mi vide si rissolevò.."Eminenza, sono sorpresa di vedere in voi tanta apprensione per me e ora tanto sollievo, ne sono onorata" non ebbi il tempo di parlare di Posteg e presentarlo che vedemmo entrare Gvin, diedi un' occhiata al vescovo, il duca si permetteva di farmi pure la paternale...ma ciò che udii era sconvolgente..no Posteg non aveva colpa, il mio amore e sesto senso di sorella non aveva sbagliato.
Il duca lo aveva lasciato là...e ora era solo nella foresta.
Ora dovevo vagliare bene..per me era troppo rischioso addentrarmi nella foresta.
Guardai Posteg e gli feci cenno di avvicinarsi...tutto era come se ruotasse tra i vari personaggi..."E' tremendo..speriamo torni domattina e noi confidiamo nel Signore..scusate sono troppo scossa, lo aspetterò nella mia stanza".
Uscii con Posteg ed eravamo nel corridoio e gli feci cenno di scendere le scale e il portone era aperto.."Posteg, torniamo alla locanda, nonostante tutto mi fido di quel cavaliere che ci ha difeso alla taverna e secondo me quei soldati mercenari stanno facendo un piano per la belva, devo parlargli di Thomas..quel duca è un vile..è solo bravo a vantarsi a parole".
Entrammo nella locanda e vi era ancora il cavaliere con Astus e la moglie e mi avvicinai a lui agitata..."Mio fratello" gli dissi "era col duca a cercarmi e questi è tornato senza di lui, ora Thomas è solo nella foresta..e la bestia potrebbe ucciderlo..non so perchè mi rivolgo a voi, ma non si può fare nulla per andare a cercarlo? Io sola non posso andare nella foresta, anche se vi andai in passato col duca" e guardai Posteg ma scoraggiata..cosa poteva fare quel cavaliere per me? " forse era stata solo una follia andare li.

Clio
15-05-2014, 21.53.31
"I miei omaggi, Lady Altea.." sorridendo alla donna "Ricordo che ci siamo incontrate in una triste circostanza, qualche giorno fa... E vi sono grata se ci avete difeso da altri... So che avete dato ospitalità a mio marito prima che giungesse in città, e per questo vi ringrazio.... E so anche che vi siete molto adirata perché egli vi ha taciuto il suo vero nome.. Ma non crucciatevi, fa sempre così.." alzai gli occhi al cielo scuotendo la testa "Sono lieta che dopo la scenata dell'altro giorno tutto sia tornato alla normalità.. Dovete perdonarmi, tuttavia, non ho alcun ricordo di una promessa.." guardai Guisgard e poi Altea "Sempre che vi stiate rivolgendo a me... Comunque sia, saremo anche mercenari ma la parola è sacra, e vale anche per mio marito, vero caro?" appoggiandomi a lui con disinvoltura.
La donna poi uscì e mostrai a Guisgard il ciondolo.
"Beh, complimenti.. è davvero molto carina, ma non dimenticare che sei sposato... Potrei diventare gelosissima, marito caro.." sorrisi "Beh, se doveva dirti qualcosa di importante, avrebbe trovato il tempo..".

Guardò poi il ciondolo che le porgeva la sua finta moglie “... già, reca inciso il nome di Gioia Antiqua...” sorrise appena “... chissà, magari è davvero di buon auspicio circa il tuo arrivo in quella città...” restò poi sorpreso quando la ragazza lo aprì “... potrebbe essere una dedica d'amore...” leggendo i versi incisi “... magari anche questo ciondolo, come l'abito della regina Giovanna e dell'Acciaiuoli, nasconde una storia romantica... forse qualcuno lo donò alla sua amata... chissà, può trattarsi di una storia turbolenta...” rise “... di solito i grandi amori lo sono tutti...” le fece l'occhiolino.
Poi Clio citò il Fiore Azzurro e allora il cavaliere tornò a guardare l'immagine stilizzata impressa sul monile.
“Il Fiore Azzurro...” mormorò Guisgard “... ho udito questa leggenda a Capomazda... un Fiore tanto prezioso, quanto misterioso... perchè pensi che questo ciondolo raffiguri proprio il Fiore Azzurro?”

Alzai le spalle "Boh, è la prima cosa che mi è venuta in mente.. Il Fiore che, unico tra tutti, fa maturare la Gioia... Probabilmente non rappresenta proprio il Fiore Azzurro, anche perché nessuno sa di che specie sia.. però, almeno come metafora, penso si riferisca a quello.." lo guardai sorridendo "Per questo ne ho parlato con te: so che la leggenda del Fiore Azzurro è molto conosciuta a Capomazda.. e tu.." inclinai la testa, come a volerlo valutare "Così, a occhio e croce mi dai l'idea di essere originario di quelle terre..".
Sospirai "Ma probabilmente hai ragione tu, questo ciondolo deve avere una storia, altrimenti quell'uomo non avrebbe fatto tante scene! Speriamo almeno una storia a lieto fine.." facendo l'occhiolino al cavallere.
"Ma comunque, non ha importanza... abbiamo altre cose a cui pensare.." mi guardai intorno "Ormai dovrebbero essere qui... A proposito, non mi hai neanche detto come sto.. sembro una tenera fanciulla, magari un po' in carne, ve lo concedo.. ma comunque indifesa e sperduta?" risi appena.

Entrammo nella locanda e vi era ancora il cavaliere con Astus e la moglie e mi avvicinai a lui agitata..."Mio fratello" gli dissi "era col duca a cercarmi e questi è tornato senza di lui, ora Thomas è solo nella foresta..e la bestia potrebbe ucciderlo..non so perchè mi rivolgo a voi, ma non si può fare nulla per andare a cercarlo? Io sola non posso andare nella foresta, anche se vi andai in passato col duca" e guardai Posteg ma scoraggiata..cosa poteva fare quel cavaliere per me? " forse era stata solo una follia andare li.


"Adesso calmatevi, Milady.." dissi gentilmente alla dama "Oste, versale qualcosa da bere..".
"La bestia non attacca uomini armati, ricordate? Solo donne e bambini... Motivo per cui non dovete assolutamente andarci, è troppo pericoloso..." cercai di tranquillizzarla "E comunque non temete, stiamo giusto per andare nella foresta... Proveremo a cercarlo, e lo terremo con noi se riusciremo a trovarlo ... Cosa ne dici, caro? Non dovrebbe essere un problema" guardai Guisgard "Anche se, non posso garantirvi nulla... la foresta è grandissima... Ma, per nostra fortuna, anche affollata... se non lo troveremo noi, sono certa che incontrerà un altro gruppo di cavalieri pronti a dare la caccia alla bestia.." Sorrisi alla donna.

elisabeth
15-05-2014, 22.04.38
Mettere insieme tutte le ossa di un corpo umano era impossibile...e comunque noi avevamo un unico osso.....e secondo il Borgomastro il nostro osso doveva completare il tutto...ma non immaginavo che ci fosse dimezzo un tesoro.....e che lo avesse potuto avere il giovane Maniscalco.......Daizer chiedeva continue spiegazioni ......sino a quando la risata di Flees arrivo' alle mie orecchie.......lo guardai malamente lo presi per un braccio....e lo sposati vicino ad una vecchia tomba....." Che diavolo hai da ridere......a te sembra un gioco....ma non lo e' affatto.....e se ti stai scocciando..puoi sempre andartene per i fatti tuoi, non voglio tenerti con la forza..." ma mentre parlavo con lui...il mio occhio andò alla vecchia tomba e mi accorsi che c'erano dei gradini che portavano giù....i gradini erano stretti e un cancelletto in ferro delimitava l'entrata della cappellina......." lasciamo perdere Flees ho altro da fare...."...e così scansandolo....scesi non senza difficoltà quei gradini e spostando quel cancello arrivai ad una piccola cripta....c'era odore di muffa, e pochissima luce, se non quella che arrivava da fuori.........sembrava non ci fosse nulla all'interno.......niente lapidi....era strano......ma su un muro.....graffiato dalla punta di un coltello..." Il Borgomastro riporterà il Maniscalco".....accidenti....non era la tomba che cercavamo..ma era un indizio....mi volta e feci per uscire da quel cunicolo.....ma non ero sola....

Altea
15-05-2014, 23.01.33
Osservai la donna...infatti mi stavo rivolgendo al cavaliere.."Non occorre acqua milady, ho visto cose peggiori qui a Solpacus".
Mi voltai verso Posteg..."E' stata una pessima idea amico mio, forse siamo di troppo a quanto pare...non occorre vi disturbiate per mio fratello, potete andare a cacciare la belva e che Dio vi benedica".
E uscii dalla locanda silenziosa e pure Posteg aveva il viso rammaricato.
Perdere qualcuno caro è un dolore senza fine...e forse avrei proprio dovuto sconfiggere questo dolore.
Tornai al palazzo del vescovo e entrata nella mia stanza guardai fuori il buio e mi gettai nel letto addormentandomi...avrei voluto dormire fino all'eternità.

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Clio
15-05-2014, 23.27.42
Restai basita ad osservare la donna che se andava insieme al suo amico.
Guardai il mio finto marito con gli occhi spalancati.
"Che ho detto? Che storia è mai questa?" allargai le braccia "Vieni da noi, chiedi aiuto, te lo si offre e te ne vai? Così? Meno male che ho cercato di essere gentile, se la mandavo al diavolo che faceva?" scossi la testa "Ah.. Capisco perché si dice che le donne sono volubili.." lanciai un sorrisetto divertito a Guisgard "A meno che non ci sia rimasta male perché le ho parlato io.. Magari voleva l'aiuto di un valido cavaliere..." feci l'occhiolino al mio finto marito "Non avrai fatto conquiste mio caro? Devo iniziare a preoccuparmi?" risi appena, guardandolo però negli occhi.
"Beh, andiamo a vedere se i ragazzi sono tornati, così possiamo andare nella foresta..." sospirai "E comunque cercheremo il fratello di quella donna.. a quanto pare faccio scappare le dame a cui rivolgo la parola, ma non sono così crudele.. E' pericoloso là fuori.. anche se la bestia non ha mai assalito uomini armati.." abbassai lo sguardo "A parte Scotir, ma la bestia stava puntando me, è lui che si è messo in mezzo..".
Chiusi gli occhi per fermare una lacrima ribelle.
Li riaprii dopo un istante, e mi sforzai di sorridere "Andiamo, la mezz'ora è passata ormai..".

Guisgard
16-05-2014, 01.58.27
Elisabeth, nel quasi totale buio che avvolgeva quella cripta dimenticata, voltandosi intravide qualcosa.
Una figura immobile che la fissava nella penombra.
“Dovreste occuparvi dei vivi, cara zia” avanzando verso di lei Flees “e non andare in cerca dei morti... la vita può riservare sorprese ed essere molto interessante ed eccitante...” si avvicinò quasi a sfiorarla “... siete fatta per la vita, cosa cercate quaggiù?” La fissò e poi con una mano cominciò ad accarezzarle lievemente il viso, sfiorandole poi le labbra con le dita, fino a scendere sul suo collo.
Allora avvicinò la bocca a quella di lei e la baciò.
La baciò con impeto e passione, premendo le sue labbra contro quelle di lei, come a volerne trarre ogni sapore.
E con una mano iniziò a slacciare i bottoni del vestito della donna.

Guisgard
16-05-2014, 02.08.16
“In effetti” disse Tisin ad Eilonwy “questa melodia è cominciata appena sei Riccardo ha smesso di suonare per mettersi a letto. Si, forse avete ragione voi, damigella... magari è una sorta di gara per dimostrare di saper suonare meglio... oppure, chissà, forse davvero qualcuno sta consegnando i suoi sentimenti alle dolci note di questa musica...”
La sera era limpida, silenziosa e malinconica.
Il chiarore delle stelle, vivo e luminoso, sembrava ingentilire e disincantare il perenne manto di quelle tenebre a cui il Cielo pareva aver concesso potestà su tutte le cose.
E su questo sfondo fiabesco e sognante, con la Luna, pallida e mutevole, che a fatica emergeva dalle ultime nuvole d'argento in procinto di dissolversi verso Meridione, si stagliava, simile ad un gigante addormentato, il maniero poco distante dalla cappellina.
E proprio da una delle sue torri qualcuno continuava a suonare quella bellissima e struggente melodia.
“Chi sarà mai a suonare?” Mormorò il merlo.

Guisgard
16-05-2014, 02.42.44
Altea, stanca e confusa, tornata nella sua stanza del Palazzo Vescovile, cadde subito in un sonno profondo...

La locanda era colma di gente e tutti bevevano, cantavano e brindavano allegramente.
Eppure dall'esterno giungeva un cupo e silenzio, come se qualcosa di terribile ed indicibile si stesse consumando nell'oscurità della notte.
Poi il rintocco della campana.
“Abbiamo cercato in lungo e in largo” disse Gvin che se ne stava seduto ad un tavolo insieme ai suoi uomini “ma di quella maledetta bestia neanche una misera traccia.” Guardò poi Enar che se ne stava a bere tutto solo al bancone. “Ma siete sicuro che si tratti proprio di un dannato cinghiale?” Rivolgendosi il duca al pastore.
“Si.” Annuì questi. “Infatti uccide le sue vittime senza poi sbranarle.”
“Zio!” Disse entusiasta Roxanne. “Ho fatto un altro disegno della bestia! Stavolta l'ho raffigurata mentre uccide una ragazza senza però divorarne le carni!” Sorrise. “Sono stata brava, vero?”
Altea osservava ed ascoltava tutto dal suo tavolo, dove era seduta insieme a Thomas.
Suo fratello aveva al collo un crocifisso.
Lo stesso che portava Older.
“Sarà meglio che vada nella foresta.” Rivolgendosi a sua sorella. “Sono in pensiero per te, Altea. Nessuno qui sembra intenzionato ad uccidere la bestia ed io temo che quell'animale possa fare del male a te.” Le diede un bacio sulla fronte ed uscì dalla locanda.
Di nuovo il rintocco della campana.
Dopo un po' entrò Older e subito si avvicinò al tavolo di Altea.
E fissandolo, la bella avventuriera si accorse che aveva al collo il crocifisso portato da Thomas poco prima.
“E' stato vostro fratello a donarmelo, milady...” indicando il crocifisso Older “... a lui presto non servirà più...”
“Che novità ci sono dalla foresta, vecchio mio?” Chiese il locandiere.
“Nulla di nuovo...” rispose Older “... pare che la bestia abbia ucciso ancora...”
“Davvero?” Fissandolo il locandiere. “E chi stavolta?”
“Questa volta” fece Older “è toccato a quei mercenari... volevano ucciderla, ma la bestia li ha preceduti...”

Altea si svegliò di colpo.
Di nuovo uno strano sogno, confuso ed indecifrabile.
L'avventuriera allora guardò verso la finestra, accorgendosi che era ancora notte fonda.
Dal cortile del palazzo si udivano gli uomini di Gvin che durante i turni di guardia giocavano ai dadi fra di loro.
Poi all'improvvisò Altea sentì qualche altra cosa.
Qualcuno che canticchiava proprio sotto la sua finestra.
Era Posteg.

Guisgard
16-05-2014, 04.15.15
“Beh...” disse Guisgard a Clio “... tanto è per finta, no? Una recita. Devo solo interpretare il ruolo del marito del tutto soggiogato dalle grazie della sua bella moglie, come tu, di contro, devi fingere magari di essere gelosa quando qualche dama sembra volersi interessare a me.” Rise piano, per poi guardarla con indosso quell'abito. “Eh, devo dire che ti sta benissimo... quasi quasi mi sento un idiota a condurti nella foresta per dar la caccia ad un grosso cinghiale... avrei voglia di portarti in ben altro luogo, magari al chiaro di Luna...” facendole l'occhiolino.
Poi, quando lei ricordò l'assalto della bestia e la morte di Scotir, si accorse che la ragazza chiuse gli occhi ed un velo di tristezza la prese.
“Un canto indiano” sussurrò piano lui, sfiorandole la guancia inumidita da quella lacrima “racconta che le pietre preziose più belle e colorate sorsero tutte dalle lacrime di una principessa dai magnifici occhi... lei piangeva ogni giorno per il suo sposo lontano, fino a quando egli ritornò da lei... Shiva allora, commosso dal loro grande Amore, mutò quelle lacrime in tutte le gemme più belle che colorano il mondo...” sorrise appena “... ma la cosa che mi ha sempre colpito di questa poesia è che il suo anonimo poeta non ha mai descritto quale fosse il colore degli occhi della principessa... forse per permettere ad ogni innamorato di immaginarli simili a quelli della propria amata...” la fissò negli occhi “... ed io non credo che gli occhi di quella principessa fossero belli quanto i tuoi...”
In quel momento si avvicinò a loro Astus.
“Ho sentito dei rumori provenire da fuori...” disse “... credo che gli altri siano giunti.”
“Bene, sarà meglio andare allora.” Annuendo Guisgard.
I tre uscirono dalla locanda e trovarono Dort e gli altri già pronti.
“Abbiamo tutto l'occorrente?” Chiese loro il cavaliere.
“Si, tutto, messere!” Annuì Mime.
“Direi di partire allora.” Disse Borel.
Montarono allora sui loro cavalli e lasciarono la città, addentrandosi fin nel ventre della foresta.
Galopparono per un po', fino a quando trovarono un luogo che sembrava adatto per il loro piano.
Infatti sotto ad uno spuntone roccioso, ricoperto da muschio e sterpaglia, si apriva una vasta fossa naturale.
Con le pale alcuni di quei falsi mercenari allargarono un po' le sue pareti e ripulirono il fondo dai massi e dai rami secchi.
Gli altri invece raccolsero della legna che in seguito lavorarono con le asce, ricavandone così pali robusti ed acuminati che fissarono poi nel pietrisco e nel fango della fossa.
Ricoprirono infine quella buca con arbusti e foglie per renderla invisibile.
“Tra circa due ore comincerà a fare giorno...” mormorò Dort “....speriamo di avere tempo a sufficienza per attirala qui...”
“Piccola...” voltandosi Guisgard verso Clio “... vieni qui...” ed aiutò la ragazza a raggiungere lo spuntone roccioso, facendola poi sedere dove la luce della Luna era più luminosa.
“Io non ti toglierò gli occhi di dosso” fissando la ragazza il cavaliere “e non permetterò che si avvicini a te più del necessario... tu però non fare nulla di imprudente, chiaro? So che sei abile e coraggiosa e non devi dimostrare nulla a nessuno... non sappiamo con cosa abbiamo a che fare, né se sia davvero un animale, dunque qualsiasi cosa accada tu sii prudente...” i suoi occhi erano in quelli di lei.
E restò così, per qualche altro istante, a fissarla. Ma poi, con un gesto improvviso, la baciò.
Un bacio lungo, caldo, intenso, appassionato.
“Non accadrà nulla di male a nessuno...” sospirò, staccando appena le sue labbra da quelle di lei “... te lo prometto...”
Riaprì gli occhi, la guardò ancora una volta e poi con un salto scese dallo spuntone roccioso e raggiunse gli altri della compagnia, che intanto si erano ben nascosti nella vegetazione, ciascuno al proprio posto.
“Anche quel bacio faceva parte del piano?” Dort a Guisgard.
“Devo recitare al meglio la parte di Gufo, no?” Rispose il cavaliere.
“Già, vero...” sorridendo Dort.
Cominciò così la lunga attesa di quegli eroi, mentre la pallida luce lunare diveniva sempre più spettrale, posandosi, quasi come un velo, sul volto di Clio.
Un volto che a Guiagard appariva ancora più bello in quel momento.
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Eilonwy
16-05-2014, 15.59.22
“Ehi….mi è venuta un’ idea!....Portatemi, per piacere, il flauto di Sir Riccardo! Voglio fare un esperimento. Proverò anch’ io a suonare qualcosa. Voglio vedere cosa succede. Forza su!” enunciai al merlo.
Lo vidi volare dentro la stanza di Riccardo e tornare con un flauto di metallo.
“Grazie mille. E adesso vediamo un po’!” esclamai.
Mi portai il flauto alle coralline labbra e con le sottili ed opalescenti dita incominciai a suonare.

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LA MIA MELODIA:
https://www.youtube.com/watch?v=9_f5GwN9FKY

Clio
16-05-2014, 16.08.57
Ormai tutto era stato preparato. I ragazzi si erano impegnati duramente per costruire la trappola, e pregai che funzionasse.
Salutai i miei uomini, ad uno ad uno, raccomandando loro prudenza.
Poi Guigard mi si avvicinò e mi lasciai guidare sullo sperone roccioso.
"Piccola.." risi, scuotendo la testa.
Ma i suoi occhi erano seri, e i miei lo diventarono immediatamente.
"Beh, di solito riusciamo a spuntarla quando siamo insieme, no?" sorrisi.


“Io non ti toglierò gli occhi di dosso” fissando la ragazza il cavaliere “e non permetterò che si avvicini a te più del necessario... tu però non fare nulla di imprudente, chiaro? So che sei abile e coraggiosa e non devi dimostrare nulla a nessuno... non sappiamo con cosa abbiamo a che fare, né se sia davvero un animale, dunque qualsiasi cosa accada tu sii prudente...” i suoi occhi erano in quelli di lei.
E restò così, per qualche altro istante, a fissarla. Ma poi, con un gesto improvviso, la baciò.
Un bacio lungo, caldo, intenso, appassionato.
“Non accadrà nulla di male a nessuno...” sospirò, staccando appena le sue labbra da quelle di lei “... te lo prometto...”.

Restai in silenzio, come se la voce mi avesse abbandonato.
Solo a quella maledetta bestia!
Annuii accennando un sorriso e lo guardai andare via.
Erano molto più che rare le occasioni in cui restavo senza parole.
Ma quel bacio.. così intenso, passionale, pareva quasi.. vero.
Non me l'aspettavo.. no, decisamente.
Eravamo solo noi, non c'era motivo..
Lo seguii per un momento con lo sguardo.
Per un istante, gli occhi di Dort incrociarono i miei, gli feci l'occhiolino e sorrisi, voltandomi poi verso la vegetazione spettrale.
La caccia aveva inizio.
Presi posizione sullo spuntone roccioso, con il cestino accanto a me.
Dort aveva ragione, ancora qualche ora e avrebbe inviato ad albeggiare.
Non potevamo limitarci ad aspettare.
Così, nel silenzio della notte, iniziai a cantare piano, dolcemente, mentre la mia voce si spargeva tutt'intorno.
Cantai una canzone triste e malinconica, che ben si fondeva con l'atmosfera di morte che aleggiava sempre nella foresta.
Parlava di un ragazzo, colpito a morte durante una battaglia, che prega il suo amico di riportare alla sua sposa il pegno d'amore che lei gli aveva donato, perché sapesse che l'aveva amata fino all'ultimo respiro e soprattutto perché non cadesse in mano nemica.
L'ultima strofa descriveva la scena in cui l'amico bussa alla porta della donna, per consegnarle quel pegno d'amore.
Riusciva a strappare una lacrima anche agli ormoni grandi e grossi come Vortex o Scotir.
Ed era molto più adatta che non le canzoni di soldati allegre e goliardiche che cantavamo più volentieri, magari davanti ad un boccale colmo di vino.
I miei occhi perlustravano la foresta intorno a noi, alla ricerca del minimo movimento.
Avanti... vieni fuori... vienimi a prendere maledetta....

elisabeth
16-05-2014, 16.50.44
Lui sempre lui.....Flees....era diventato la mia ombra......" Flees ti prego...lasciamo perdere i discorsi filosofici....sono qui per motivi forse a te poco comprensibili.....anche se mi piacerebbe saperti diverso.......ma sarebbe chiedere troppo......" ....le mie parole rimasero incollate a quelle mura piene di muffa......mi sfiorò le labbra...con infinita dolcezza........mi baciò...bevendo da me tutta l'essenza del mio essere.......non sembrava aver foga......accarezzo il mio corpo come fosse porcellana...e le sue mani incominciarono a slacciare il mio vestito......" Ti prego Flees smettila...non ha senso tutto questo...non capisco...se tua madre non centra nulla in questa storia.....tu che non mi conoscevi neanche ..cosa vuoi da me....cosa ti importa se sto con Daizer oppure no......"....ma le cose andavano avanti....e il mio languore era alto....." E' farmi male il duo desiderio piu' grande....?.....perchè se e' questo.....per una volta nella tu avita lascia il mondo come'.....".....le sue mani si fermarono sui seni.....e la sua bocca si stacco dalla mia .....con riluttanza......odorò i miei capelli....e mi guardò negli occhi....

Altea
16-05-2014, 17.22.35
Aprii gli occhi..ancora quei sogni, stavolta speravo davvero fossero solo dettati dal mio subconscio e preoccupazione per Thomas.
Mi alzai dal letto pensierosa, fuori era ancora buio e se Thomas fosse ritornato sarebbe venuto da me ad avvisarmi, dalla finestra vidi gli uomini di Gvin giocare a dadi..non avevo altra alternativa, se volevo mio fratello vivo dovevo chiedere aiuto a quell'uomo sperando indietro non volesse poi qualcosa...era furbo, molto furbo e abile.
Oh si..ricordai quella storia letta da poco da cui trarre molte conclusioni.."Un giovane voleva cacciare un capriolo e si diceva avesse un manto quasi color dell'oro e quindi una preda molto ambita da esporre in bella mostra come un suo trofeo di caccia. La sua bella innamorata, invece, lo supplicava di lasciar perdere quella sua ossessione ed egli glielo promise ma solo per tenerla buona, la tentazione era troppo forte. Per uccidere quel capriolo si fece costruire proprio una freccia d'oro e un giorno lo vide proprio nel giardino del suo palazzo, correva tranquillo ed egli chiamò i suoi uomini e con la balestra in mano, felice di poterlo avere, si mise a rincorrerlo, quando gli fu vicino prese bene la mira e scoccò la freccia al cuore dell'animale. Ma mentre il dardo d'oro si dirigeva verso l'animale egli lo guardò negli occhi e quegli occhi li parvero familiari e trasalii. La freccia d'oro colpì a morte l'animale, il ragazzo lo afferrò e il capriolo si mutò nella sua bella innamorata ed ella riuscì solo a dirgli che era una ninfa del bosco e si era perdutamente innamorata di lui, comune mortale, e morì tra le sue braccia. Su di lui poi ricadde la maledizione del Dio del Bosco, padre della ninfa....."
Certo, quello era un racconto fiabesco, ma spiegava chiaramente come l'uomo a volte possa essere egoista, per dimostrare quanto forte sia è in grado di qualsiasi cosa pagando poi gravi conseguenze..e se a Solpacus qualcuno fosse veramente venuto con l'intento nel cuore di uccidere la belva solo per valore e non per dimostrare il proprio trofeo, ovvero la spada , e di essere stato il migliore...tutto questo sarebbe finito da molto e quelle povere ragazze e innocenti sarebbero stati ancora in vita.
Mi ripresi da quella constatazione e se volevo salvare Thomas allora dovevo cedere, aprii la finestra e uscii nel balcone e chiamai uno degli uomini di Gvin..."Andate a chiamare il Duca e ditegli che lady Altea lo aspetta qui subito, per andare a cercare suo fratello e badate bene di dirgli non per uccidere la bestia ma per salvare suo fratello, e aggiungete di ricordargli che non sono una sprovveduta e nemmeno una dama paurosa e forse dimentica quando trapassai con la mia spada davanti a tutti quel cinghiale e poi andammo soli nella foresta per cercare di dimostrare la verità e pure quando disse uscendo dalla taverna ero una donna coraggiosa".
Stavo per rientrare ma mi accorsi qualcuno cantava sotto, proprio sotto il mio balcone...era Posteg, rimasi sbigottita guardandomi attorno, che gli stava succedendo..sicuramente non avevo ammiratori segreti a Solpacus da mandarlo come cantore a cantarmi una serenata.
Rientrai e mi vestii in fretta, scesi le scale per aspettare il duca e Posteg cantava ancora..."Sveglierete tutto il vicinato" dissi sottovoce "e dovete prepararmi Cruz, devo andare in foresta col duca a cercare Thomas.." ma continuava e mi fermai ad ascoltarlo perplessa.

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Guisgard
16-05-2014, 19.39.44
L'attesa.
I minuti sembravano lunghi quanto delle ore, mentre tutt'intorno a loro appariva come reso incantato da un oscuro ed antico sortilegio.
La foresta era muta, avvolta in un buio profondo ed a tratti insopportabile, rotto solo dal pallore lunare reso però incerto da alte nubi che avevano preso ad addensare il cielo.
La luce allora, vaga, mutevole e sfuggente, pareva come spostarsi, aleggiando sulle forme e le fattezze di quella selva, rendendo i suoi tratti quasi animati, come se antichi ed inclementi spiriti si fossero radunati per un sacrilego rito.
“Detesto l'attesa...” disse Vortex a Borel “... quanto tempo sarà passato? Mi sembra un secolo...”
“Circa un'ora credo...” fece l'altro.
“Dannata bestia...” scuotendo il capo Vortex “... fa freddo e il cielo sembra volersi coprire... giuro che se le armi saranno ancora nulle, allora la ucciderò con le mie stesse mani...”
“Il demonio...” mormorò Mime “... porterà al guinzagli quella belva... non bisogna guardarlo negli occhi o finiremo per perdere l'anima ed impazzire tutti...”
“Sta zitto, idiota...” fissandolo Astus.
“E' la verità.” Annuì il rigattiere. “Lui è qui per le nostre anime...”
“Piantala...” dandogli una gomitata Astus.
Ad un tratto però quell'irreale silenzio fu rotto da un calpestio.
Un attimo dopo una sagoma emerse dai cespugli.
Si spostava rapida e leggera, fino ad avvicinarsi alla base dello spuntone roccioso sul quale Clio faceva da esca.
La roccia sorgeva da un dosso naturale, dietro il quale non era possibile raggiungerlo.
In quel momento le nubi si aprirono e la luce lunare illuminò quella sagoma.
“E' un dannato e stramaledetto capriolo!” Esclamò Porturos.
“Già...” disse Borel “... e si trova a pochi passi dalla buca...”
“Sciò! Sciò!” Urlò Mime.
“Abbassa la voce, tonto!” Lo riprese Astus.
Ertosis allora prese un sasso.
“Ora ci penso io ad allontanarlo...” mormorò, prendendo la mira, mentre il capriolo era immobile a fissarli tra i cespugli.

Guisgard
16-05-2014, 19.52.38
Flees smise di baciare Elisabeth e restò a guardala negli occhi, con le dite che le sfioravano i capelli.
“Continuate a parlare di mia madre...” disse piano, senza smettere di guardarla “... ma lei non è qui... perchè continuate a guardarmi come un ragazzino? Non lo sono... sono adulto, tra breve avrò vent'anni... sono un uomo ormai, come voi siete una donna... una bellissima donna... e mi interessa parecchio se state o meno con quel contrabbandiere... si, mi interessa...” annuendo “... vi desidero, zia... vi desidero come mai prima d'ora ho desiderato una donna... e se vi interessa tanto di mia madre, allora sappiate che lei non approverebbe affatto...” con le sue labbra che quasi tornarono a sfiorare quelle di lei.

Guisgard
16-05-2014, 20.00.20
“Questa vecchia canzone” disse Posteg ad Altea “era cantata dai boscaioli mentre andavano nella foresta per procurarsi la legna... si dice sia di buon auspicio...” sorrise “... volete il vostro cavallo? Non ditemi per ritornare di nuovo nella foresta, milady? E' ancora notte e ora è pericoloso andare là...”
“Sta zitto, idiota.” Arrivando Gvin. “La tua padrona ti ha dato un ordine, dunque obbedisci senza replicare. Altrimenti sentirai i miei stivali sul fondo dei tuoi lerci calzoni.”
Posteg annuì e corse verso le scuderie.
“Così si trattano i miserabili come quello.” Sorridendo Gvin. “A cosa vi occorre il cavallo, milady?” Chiese il duca ad Altea. “Forse riguarda il motivo per cui mi avete fatto chiamare?”

Clio
16-05-2014, 20.02.27
Dei passi, troppo leggeri e agili.
Ma comunque dei passi.
Alzai gli occhi al cielo: un capriolo.
Ci mancava solo quello.
I miei uomini erano nascosti nella foresta, e solo loro potevano fare qualcosa.
Perciò restai immobile dov'ero confidando che avrebbero fatto di tutto per allontanarlo.. certo, un capriolo morto poteva anche attirare la bestia ma bisognava essere cauti che non si accorgesse della buca.
Tutta quell'immobile attesa era snervante.

Altea
16-05-2014, 20.09.31
Sorrisi a Posteg annuendo....dal mio volto feci capire la mia gratitudine.
Poi udii una voce familiare che con arroganza trattava male il vecchio uomo...dovevo stare calma se volevo salvare mio fratello.
"Duca, salute a voi..forse mi sono scordata di dirvi Messer Posteg è il mio aiutante ora e quindi solo io posso dargli ordini anzi...posso chiedergli dei favori" e mi schiarii la voce..."Si, vi ho fatto chiamare per questo, Thomas ancora non è tornato, andremo a cercarlo..ma potete crederci? Ha fatto le Crociate in un vasto deserto e si perde in una foresta...se esiste ancora visto prima vidi dei cavalieri stolti che volevano appiccare il fuoco nella intera foresta per uccidere la belva."
Poco dopo arrivò Posteg con Cruz e rassicurai Posteg non mi sarebbe successo nulla..mi feci il segno della croce e sali sul cavallo.."Bene milord, io sono pronta..e voi? Siete ancora rapito da Morfeo?"

Guisgard
16-05-2014, 20.43.20
“Basterà spaventarlo” disse Borel ad Ertosis “e vedrai che quel capriolo correrà via in un baleno.”
“Tranquillo...” preparandosi a lanciare il sasso Ertosis “... gli farò rimbalzare questo sasso proprio davanti...”
Ma in quello stesso frangente qualcosa si animò tra i cespugli e rapidissima e letale raggiunse il povero capriolo.
Fu un attimo.
Una sagoma grossa almeno il triplo lo schiacciò col suo potente artiglio, spezzando in due la schiena del capriolo.
E un profondo latrato, simile ad un feroce ruggito, scosse la foresta.
“Eccola...” mormorò Astus, per voltarsi dove si era nascosto Guisgard.
La bestia, avvolta nell'oscurità, alzò allora gli occhi verso la sua preda che l'attendeva sullo spuntone roccioso.
E vista Clio, lasciò il capriolo avanzando verso la roccia.
La luce era rientrata tra le alte nuvole e di nuovo quel buio spettrale si era impossessato di tutto.
E nel suo incedere verso la roccia quell'animale aveva movenze grottesche, quasi fasulle, come se neanche appartenesse a questo mondo.
Avanzava con gli occhi fissi sulla ragazza, schiacciando rami ed arbusti sotto la sua immane stazza.
“Si sta avvicinando troppo a Clio...” Guisgard a Dort, tradendo agitazione “... è troppo rischioso...” e fece quasi per uscire allo scoperto e correre verso lo spuntone.
“Fermatevi...” prendendolo per un braccio l'aristocratico “... siete impazzito? Volete far fallire il piano?”
“Si sta avvicinando troppo a Clio...” tentando Guisgard di liberarsi dalla presa di Dort “... potrebbe evitare la fossa...”
“No, è quasi sopra...” scuotendo il capo l'aristocratico “... ci siamo quasi...”
“Se le succede qualcosa io...” fissandolo il cavaliere.
“Se perderemo la testa” tentando di farlo ragionare Dort “finiremo allora tutti male, non solo Clio... ora calmatevi...”
Guisgard ebbe un impeto di rabbia, ma poi smise di divincolarsi.
La bestia intanto era ormai quasi sotto la roccia, con gli occhi verso Clio.
La Luna li illuminò appena e per un attimo, permettendo così alla ragazza di vederli.
Erano grandi e luminosi, quasi fossero cromati, con al centro una pupilla nera e fitta come la notte.
E si apprestava a prendersi la sua preda, come il mostro marino nell'avvicinarsi ad Andromeda.
Ma all'improvviso la terra sotto la sua mole venne meno e la bestia sprofondò nella fossa.
Un tonfo sordo ed un ruggito raggelante scossero gli alberi circostanti.
“E' dentro!” Urlò Vortex, correndo poi verso la buca.
Nestos intanto, con della pece che aveva portato, cominciò ad accendere un arbusto per far luce.
Ma in quello stesso istante lo spaventoso animale emerse da quella che doveva essere la sua tomba, con un'agilità sovrannaturale.
E nel farlo colpì Vortex che si stava affacciando nella buca.
Il poderoso guerriero cadde così pesantemente a terra, tenendosi il fianco sanguinante.
L'animale, come inferocito ancor di più, con un balzo raggiunse lo sperone roccioso, ormai a pochi passi da Clio.
E nel vedere quella scena, Guisgard corse anch'egli verso la roccia, brandendo la sua spada.
Lo colpì allora con forza alla testa.
Ma incredibilmente la sua spada si spezzò in due contro il corpo di quell'animale.
“Ma che razza d mostro sei?” Incredulo il cavaliere.
Ma la belva lo colpì con un'artigliata, scaraventandolo giù, verso la fossa.
Guisgard però ebbe il tempo di afferrare alcune radici che spuntavano dal terreno, riuscendo così ad aggrapparsi, salvandosi da morte certa contro i pali acuminati che riempivano la buca.
Astus allora corse verso di lui.
“Non da me!” Gridò il cavaliere, tenendosi a fatica a quelle radici. “Va da Clio!” Il cavaliere infatti era anche ferito.
Gli altri però non stavano a guardare.
Presero le frecce e cominciarono a scagliarle contro l'animale ormai prossimo ad aggredire Clio.
Alcune frecce erano poi incandescenti, grazie alla pece di Nestos.
Ma i darti si dimostrarono di nuovo inefficaci contro quell'essere, rimbalzando sul suo corpo.
E alcuni di quelli, ancora infuocati, diedero fuoco ai cespugli.
In un attimo si alzò un vasto incendio, permettendo così a quegli uomini di vedere meglio l'animale che stavano cacciando.
Era simile ad un grosso istrice, con la pelle che ardeva dei riflessi del fuoco ed enormi aculei che spuntavano dal suo corpo.
E più di tutti loro lo vide bene Clio, che si ritrovava davanti quell'innaturale essere ormai pronto ad assalirla.
Ed il suo ruggito gelò il sangue dell'eroina guerriera.
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Guisgard
16-05-2014, 20.54.51
“Uscire ora per la foresta” disse Gvin ad Altea “è quasi un mezzo suicidio.” Rise. “Ma se debbo morire, allora voglio farlo in compagnia di una bella donna come voi.” Chiamò allora i suoi uomini e diede ordine di prepararsi.
Dopo qualche minuto, Altea e il duca, seguiti dai cavalieri di San Marco di Saggesia, lasciarono il palazzo vescovile e poi la città, raggiungendo la foresta.
Galopparono per un po', con gli uomini del duca che suonavano i loro corni per spaventare la bestia e soprattutto per lanciare un richiamo per il disperso Thomas.
Ad un certo punto Gvin fece arrestare la compagnia.
“Con questo buio” mormorò “è come cercare un ago in un pagliaio... forse ci converrà attendere l'alba... non manca molto ormai...”
“Milord...” fece uno dei suoi “... guardate quel bagliore laggiù...”
La foresta sembrava in fiamme nel punto indicato dal cavaliere.
“Forse è opera dei cavalieri di cui parlava lady Altea...” guardando quel lontano incendio Gvin.

Guisgard
16-05-2014, 20.59.12
Tisin portò il flauto di Riccardo ad Eilonwy e la ragazza cominciò a suonarlo.
Dopo qualche istante dal maniero giunse di nuovo quella dolce e malinconica melodia, come se davvero fosse in risposta a quella suonata dalla bella sirenetta.
“Di nuovo la musica...” disse il merlo “... chissà chi è che la suona...”
In quel momento giunse Riccardo.
“Noto che siete ispirata, damigella.” Sorridendo ad Eilonwy, per poi fermarsi ad udire la melodia che giungeva dal maniero. “Chissà chi abita in quel castello...”

Altea
16-05-2014, 21.04.21
Fu così che ci inoltrammo nella foresta...gli uomini di Gvin suonavano il corno..sembrava più una battuta di caccia pensai e qualcosa mi suggeri di afferrare pure la spada della Sacerdotessa, il rubino e la Croce brillavano alla luce della Luna.
Ad un tratto ci fermammo...il duca non voleva andare avanti..."Avete paura per caso?" dissi ironica.
Quando vedemmo del fuoco davanti a noi..."Voi pensate siano i cavalieri di cui vi avevo parlato..ma li vidi troppo tempo fa, non è possibile, io vado avanti e se volete seguitemi" e spronai Cruz..."vai bello" e infatti il duca vidi mi seguiva.
Dopo un pò sentii dei rumori, voci concitate finchè mi trovai nel punto dove vi era il fuoco..non capivo cosa stesse succedendo, vi era anche del fumo.

elisabeth
16-05-2014, 21.31.51
Daizer mi venne in mente mentre Flees mi parlava........Il desiderio....il desiderio svanisce.......Vent'anni.....avevo il doppio della sua età.....potevo essere sua madre.......La passione febbrile inconsapevolezza di un momento di follia......" Flees ...... possiamo fare del sesso in questa cripta......ma guardandomi non vedete vostra madre ?.....andiamo Flees.....la passione passerà e voi andrete in giro a correre dietro giovani donne, lasciatemi andare........ho bisogno di un uomo che non abbia più la voglia di correre ad altre donne ma di fermarsi........ho bisogno di un uomo della mia età........credetemi sulla parola non funzionerebbe......non sporchiamoci più di quello che siamo.........ho voglia di trovare questa tomba...devo portare a termine...una promessa...e lo farò.....a qualsiasi costo......non voglio che Daizer ci trovi così.......farò crollare la cripta e moriremo sepolti in questo fetido posto............".......Ero stanca....mi sembrava di stazionare inutilmente in ogni posto.....ci sarà stato un motivo ..ma non riuscivo a vederlo in quel momento....." se dite di tenere veramente a me.......aiutatemi in questa cosa.......quando si tiene a qualcuno....si dimostra.....e se siete un uomo non sarà per voi un problema.....".....

Eilonwy
16-05-2014, 23.46.36
“Già…..me lo chiedo anch’ io!” affermai per poi continuare “Chissà se lo sta facendo perché ha perso qualche parente caro, per un amico, per una donna o per un uomo se è una lei?....Questa melodia mi fa ricordare tutti i veri ed impossibili amori: Romeo e Giulietta, Tristano ed Isotta, Paolo e Francesca, Lancillotto e Ginevra, Orfeo ed Euridice, Otello e Desdemona, Abelardo ed Eloisa, Ines de Castro e Re Pedro, Odette e Sigfrido e Piramo e Tisbe. Eppure, io questa musica l’ avevo già sentita da qualche parte quando ero bambina durante una battaglia con mio padre!” sentenziai.
Guardai il flauto che avevo in mano.
“Ecco….scusate se ve lo preso mentre……” non finì la frase.
Riccardo si era seduto vicino a me sul bordo della fontana. I miei neri occhi si specchiarono in quelli chiari di lui e viceversa.
Erano degli occhi magnifici: lo sfondo dell' iride era di un turchese chiarissimo e trasparente con riflessi celesti e grigi come il ghiaccio polare, il contorno dell’ iride era di un blu zaffiro tendente al viola, il margine pupillare era di un verde mare tenue e i filamenti dell’ iride erano di un azzurro-viola come gli Occhi di Madonna.
Lo vidi prendere la mia lattea mano con cautela e timidezza. Come se avesse paura di nuocermi con la sua forte mano.
Arrossì a quel gesto. Nella mia vita difficilmente arrossivo poiché avevo avuto dal mio buon padre un’ educazione da militare e da cavaliere, oltre che da delicata dama di corte.
I miei occhi ritornarono sul suo viso da Arcangelo Michele. Si era avvicinato decisamente molto al mio viso. Lo potevo toccare con la punta arrotondata del mio naso etrusco.
Ora toccava a me.
Mi avvicinai a lui. Chiusi gli occhi e posai le gelide e sanguigne labbra sulle sue con la delicatezza di una farfalla. Le sue labbra, al contrario delle mie, erano pallide e calde come il sole di Maggio.

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COLONNA SONORA:
https://www.youtube.com/watch?v=4duBXGPjYJM

Clio
17-05-2014, 00.18.45
Sentivo bisbigliare i miei uomini, ma non ne udivo i discorsi.
Poi, improvvisa come un lampo nel cielo stellato, arrivò.
Eccoti, bellezza... Ti sei fatta attendere, non c'è che dire..
La guardai avanzare, gli occhi nei miei. Era enorme e terribile. Non avevo mai visto un animale così gigantesco.
Indossai i guanti di metallo, ma non l'elmo. La mano destra estrasse la spada, tenendola comunque celata.
Avanti.. un altro passo, su mostro.. andiamo.. non vuoi prendermi? Un solo passo.
Lo fece, e cadde nella trappola.
Non mi mossi, come se non credessi fino in fondo che i nostri pali interrati potessero sgualcire quella bestia.
E purtroppo fu proprio così, si rialzò agile e feroce.
Tornò a guardarmi.
Ormai non esisteva nient'altro che non fossero quegli occhi enormi, con la pupilla nera come la notte.
Sentii il brivido della battaglia attraversarmi e cancellare ogni pensiero.
Qualcuno, probabilmente Nestos, incendiò un arbusto, e quella luce improvvisa mi permise di vedere bene il mostro.
Sentivo i miei uomini urlare, vedevo le fiamme, ma erano come lontani, ovattati.
Riuscivo a vedere solo lei.
E non distolsi lo sguardo nemmeno per un istante.
Poi ruggì, e la foresta tremò, facendomi gelare il sangue.
Non esistevamo che noi due, quegli enormi occhi, gli artigli che seminavano morte.
Io e la bestia, con le urla di sottofondo.
Beh, bellezza, mi spiace per te ma io non sono un criminale... E non siamo nell'arena..
Trasalii.
L'arena!
Spalancai gli occhi.
Quel ruggito... Era un leone! Un gigantesco leone corazzato...
Non un demone scappato dall'inferno..
Mi spiace deluderti Clio, ma non sei in lista per la santità...
Era sempre più vicina.
Ma ormai la paura aveva lasciato il posto al furore che ben conoscevo.
Era di questo mondo, era un animale feroce a cui qualcuno aveva messo addosso un'armatura.
Proprio come te..
Gli animali muoiono..
Anche gli uomini..
Ero in piedi, la spada sguainata celata dal mantello.
Ormai era a pochi passi.
Le fauci spalancate.
Avanti.. qui, micio.. qui...
Probabilmente ero pazza, incosciente e matta da legare.
Ma assaporai quell'ultimo istante come fosse il miglior vino del regno, il più prelibato cibo, l'emozione più intensa.
Il cuore batteva forte, il respiro si faceva più corto, con un perfido sorriso dipinto sul viso diafano.
Decisamente pazza.
Ormai lei era lì, pronta ad attaccare.
Ma ero pronta anche io.
In un lampo, mi slacciai il mantello e lo lanciai, spalancato, davanti agli occhi della belva, al solo scopo di sorprenderla, di toglierli visibilità per un istante.
Dopodichè, prima ancora che il mio mantello toccasse terra, caricai.
Corsi verso di lei, saltai, e con tutta la forza che avevo, conficcai la mia spada all'interno delle sue fauci spalancate.
Non poteva avere l'armatura in gola!
Nemmeno vidi la sua reazione al mio colpo, mi lasciai cadere, appallottolandomi come avevo imparato fin da bambina.
Rotolai sotto l'enorme animale, in direzione contraria alla sua, e per poco non finii io stessa nella buca.
Stava caricando in avanti, e io ero andata nella direzione opposta.
Un insegnamento di cui avevo fatto tesoro da sempre: non puoi reggere l'attacco di chi è grande il doppio di te (figuriamoci il decimo, se non di più!), quindi mandalo a vuoto.
Solo allora mi accorsi dei miei uomini, e tornai alla realtà.
Il fuoco era sfuggito al nostro controllo.
Guigard aveva rotto la spada e si reggeva a delle radici per non cadere nella buca, Astus veniva verso di me, gli altri continuavano a combattere inutilmente la bestia.
Allungai la mano verso Astus, che a quanto pare stava venendo in mio aiuto, perché mi aiutasse a superare la buca.
Gli feci cenno di stare bene.
Non riuscivo ancora a parlare, il mio viso era come trasfigurato.
Il cuore sembrava voler scoppiare, ogni respiro incrementava il ghiaccio infuocato dei miei occhi.
Solo in quel momento mi voltai verso la bestia, pregando che il mio colpo l'avesse, non dico uccisa, ma almeno rallentata.

Guisgard
17-05-2014, 14.13.42
Flees si fermò, arretrando di un passo.
Guardò poi Elisabeth negli occhi.
“E sia...” disse alla maga “... allora se è questo che volete, così sarà... ma dovete dirmelo ora... guardandomi negli occhi... ditemi che non provate nulla per me, che volete smetta di guardarvi come la donna che siete, che smetta di desiderarvi oltre tutto e tutti... ditemelo ed io andrò via... svanirò per sempre, lasciandovi alla vostra vita perfetta con il vostro uomo... una vita perfetta in cui però, come ben sapete, non mancherà solo la passione che voglio darvi, ma anche l'Amore...”
In quel momento scese anche Daizer nella cripta.
“Tutto bene?” Fissandoli. “Avete trovato qualcosa? Qualche indizio?”

Guisgard
17-05-2014, 14.15.47
Riccardo apparve meravigliato.
Ma poi il cavaliere, chiudendo gli occhi, dischiuse appena le labbra e rispose a quel bacio.
E mentre la dolce melodia giungeva dal castello, i due giovani assaporarono a lungo quel momento d'incanto.
Poi la musica smise di colpo e Riccardo aprì gli occhi, staccando la sua bocca da quella morbida di Eilonwy.
“E' l'Amore in fiore...” disse Tisin guardando verso il maniero.
“Come dici?” Chiese Riccardo al merlo.
“La melodia...” fece questi “... questo è il titolo di quella melodia che proveniva dal castello... l'Amore in fiore... ossia il Primo Amore... ma simboleggia anche l'Amore Vero, poiché quando ci si innamora davvero è come farlo per la prima volta... una prima volta in cui, però, tutto sarà perpetuo ed eterno... eterno proprio come il Fiore Azzurro...”

Guisgard
17-05-2014, 14.20.35
Clio e quell'animale.
La bella e la bestia.
I loro occhi, gli uni negli altri per lunghi, interminabili, insopportabili istanti.
Istanti in cui tutto sembrò ammutolirsi sotto il chiarore incerto e inquieto di quelle fiamme che pian piano avvolsero gran parte di quell'angolo maledetto della foresta.
Poi lo scontro.
La bestia caricò verso la bella, con gli occhi ardenti e carichi d'odio, la sua pelle cromata resa incandescente dai bagliori della fiamma, quegli aculei che splendevano acuminati ed affilati simili alle mille spade di una sentenza già troppe volte scritta e le fauci spalancate, come quelle di Cerbero che accoglie i dannati oltre la porta degli Inferi.
Gli Inferi.
Forse quelle fiamme che arroventavano alberi e cespugli altro non erano che un'anticipazione dell'Inferno.
Come un Averno incandescente, il fuoco sembrava reclamare le anime di tutti loro.
La bestia caricò verso la bella.
Ma ella estrasse la spada, in un impeto di eroico delirio, di folle vanità per l'ardore della battaglia, oltre ogni suo esito, la mostrò alla bestia e poi colpì.
Colpì ed affondò con foga, con lucida pazzia, con visionario compiacimento, quasi assaporando l'odore del sangue ed il fascino della morte.
La spada sembrò affondare tra le spaventose fauci di quell'animale.
Scendere nella sua innaturale bocca spalancata.
Un latrato.
Un verso ignoto a qualsiasi altro animale conosciuto a questo mondo e si arrestò, quasi accasciandosi per un istante, vomitando sangue.
Ma fu istante.
Poi il fischio.
Quel fischio che sibilò lento nella notte, tra il consumarsi delle fiamme e le grida degli eroi.
Un fischio che sembrò poi dissolversi nel basso eco del vento che soffiava attraverso gli alberi che ardevano.
La bestia allora, a quel richiamo, sembrò destarsi.
Alzò il capo e corse, sebbene con passo incerto, oltre lo spuntone roccioso, come se fosse il confine tra questo mondo e l'Aldilà.
Raggiunse un alto dosso, dove dall'oscurità emerse una figura.
Una figura che raggiunta dalla sua mostruosa creatura sembrò poi dissolversi insieme alla bestia, nell'irreale e sacrilego buio di quella notte senza fine.
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Guisgard
17-05-2014, 14.23.27
Altea, Gvin ed i cavalieri del duca galopparono attraverso il buio della foresta, guidati da quel chiarore lontano.
Alla fine lo raggiunsero e trovarono, tra spaventose fiamme che sembravano voler ingoiare l'intera selva, i mercenari di Gufo Scarlatto come se avessero appena combattuto la più terribile battaglia di questo mondo.
E nell'aria oltre l'odore di fuoco aleggiava, putrido ed insopportabile, anche quello del sangue.
Un sangue però non umano.

Altea
17-05-2014, 18.03.26
Il fumo sembrò quasi dissolversi e attorno vedevo varie sagome agitate, e il fuoco della foresta che sembrava quasi rischiarare tra le Tenebre quel paesaggio surreale...fu cosi che il mio sguardo si fece avanti a me, e vidi davanti a me sopra uno spuntone un enorme bestia...che era mai quella..era gigante e aveva degli aculei, spronai Cruz facendomi avanti e notai un odore forte, nauseante, e il fuoco mi permise di vedere a terra del sangue che emanava un fetido odore. Mi tappai il naso col mantello...non sembrava proprio sangue umano.
Ma allontanandosi era seguita da una figura...cosa era successo, sembrava quasi fosse avvenuta una battaglia.
Poi a terra vidi una trappola...una trappola uguale a quella provata da quei cavalieri che pensavano aver ucciso la bestia e lì vi stava quasi ferito il cavaliere..o Gufo Scarlatto..chissà.
Era attaccato dalle radici, scesi da cavallo e mi avvicinai lentamente senza sporgermi troppo..vidi vi erano dei pali appuntiti sotto e il cavaliere era ferito, quindi privo di forze ma non sembrava ferito a morte..."Cavaliere.."dissi estraendo la spada e porgendogliela dalla parte dell' elsa.."non vi fa onore stare appeso qui, ma nonostante tutto spero non siate ferito, afferrate l'elsa della mia spada" e detto questo presi con forza il suo braccio cercando di farlo salire lentamente perchè non si ferisse per le sterpaglie..e facendo questo, lo guardavo, silenziosa lo guardavo negli occhi..cosa era avvenuto non lo sapevo ma certamente una battaglia contro la belva vi era stata.
Gvin mi si pose dietrò, sentivo il suo sguardo accusatorio, fosse stato per lui avrebbe fatto morire quel mercenario..o dannato mercenario come diceva lui...e dissi solo stremata da quella fatica.."Osservate milord quel sangue a terra...probabilmente è della bestia, si potrebbe seguire le tracce del sangue per vedere dove sia la sua tana ma vicino a lui ho visto una figura..che lo guidava..lo avete visto voi?" e continuai ad osservare a terra il presunto mercenario.."Non è un cinghiale quello..era qualcosa di altro..ma ora mi sembra sia meglio stare calmi, guarire i feriti e sperando non ve ne siano gravi e sta pure per albeggiare..ma ora i miei sospetti si sono quasi fatti veri..qualcuno comanda quell' animale o più di qualcuno...e infatti stanotte mentre stavo al fresco nel fiume costruii delle armi rudimentali che poi appesi a una sacca al mio cavallo, guardando la Luna piena come in Oriente mi venne in mente un uomo incontrato a Petra...egli mi insegnò a costruirle..niente di mortale o micidiale..ma una arma che gli uomini primitivi usavano pure per cacciare i mammuth."
Mi alzai e lasciai il cavaliere, guardandolo...certo se ci fossimo alleati tutti senza distinzioni tra noi avremmo potuto sconfiggere la bestia..a meno che visto il sangue, non fosse agonizzante.
Portai Gvin vicino a me e gli narrai il mio piano.."Forse sono una pazza, ma hanno provato tutto..si potrebbe provare" e tirai fuori dalla sacca delle pietre non pesanti con un lungo laccio di cuoio pesante..."Questo la chiamavano "bola"...se la belva è immune alle lance e pericolosa come ho visto allora dobbiamo immobilizzarla e quindi dovremmo usare questi come un lazo e destrezza per fermare le sue gambe..ma ci vuole forza e dovremmo essere in tanti..ma vedo avete abbastanza uomini..e poi dovremmo trascinarlo, e stremarlo..laggiù" e indicai l'orizzonte non molto lontano" vi è il fiume...e le pietre, se riusciamo a legarlo bene senza avvicinarci, potrebbero farlo annegare in acqua ma dovrebbero essere belle pesanti....e poi usavano il propulsore...per evitare di essere feriti..una lancia lunga, loro avevano una punta di osso ma noi potremmo usare altro e magari con la velocità del lancio l'arma può essere letale..voi sareste in grado di poter fare tutto questo..io sono pronta..sempre la bestia non sia morta".
E intanto i primi raggi del sole iniziavano a rischiarare la foresta..."Se solo voi smetteste di fare la guerra a questi uomini.." e riguardai il cavaliere e mi accorsi sopra una rupe vi stava Guàmarin con il volto stremato dalla fatica.

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Eilonwy
17-05-2014, 18.32.34
Riccardo apparve meravigliato.
Ma poi il cavaliere, chiudendo gli occhi, dischiuse appena le labbra e rispose a quel bacio.
E mentre la dolce melodia giungeva dal castello, i due giovani assaporarono a lungo quel momento d'incanto.
Poi la musica smise di colpo e Riccardo aprì gli occhi, staccando la sua bocca da quella morbida di Eilonwy.
“E' l'Amore in fiore...” disse Tisin guardando verso il maniero.
“Come dici?” Chiese Riccardo al merlo.
“La melodia...” fece questi “... questo è il titolo di quella melodia che proveniva dal castello... l'Amore in fiore... ossia il Primo Amore... ma simboleggia anche l'Amore Vero, poiché quando ci si innamora davvero è come farlo per la prima volta... una prima volta in cui, però, tutto sarà perpetuo ed eterno... eterno proprio come il Fiore Azzurro...”
Mai in vita mia mi ero sentita tanto serena e spensierata. Quella gioia….quella gioia paradisiaca ed indescrivibile.
Il cuore mi pulsava a mille.
Ad un tratto, la sinfonia smise di colpo e Riccardo si staccò quasi turbato dal quel gesto d’ amore.
Il merlo spiegò allora che secondo lui quella musica rappresentava l’ Amore in fiore…..non però un semplice amore…..una cotta, ma il Vero ed Eterno Amore tra due anime gemelle.
Ciò che mi fece riflettere fu l’ ultima frase di Tisin:
“... eterno proprio come il Fiore Azzurro...”
“Ma certo il Fiore Azzurro!....E se quel castello fosse….” dissi non finendo la frase e guardando il maniero.

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Clio
17-05-2014, 19.23.21
Quel latrato, mi voltai di scatto.
Sangue, sangue sul terreno. Ma non era il mio.
Poi, quel fischio, ancora.
La bestia feroce si tramutò in un fedele animaletto e raggiunse il suo padrone.
Stavolta lo vidi, ma era poco più di un'ombra.
La bestia svanì insieme a lui.
Ancora.
"Maledizione!" urlai, scaraventando un pugno con la mano guantata sull'albero che avevo accanto.
Cominciavo a tornare alla normalità, chiusi gli occhi per assaporare fino all'ultimo istante la scarica di follia estatica che mi abbandonava.
Quando il mio respiro si tranquillizzò, e il battito tornò ad essere regolare, sospirai.
Ero viva, più viva che mai. Erano momenti come quelli a farmi appezzare ogni respiro, ogni battito.
Adoravo quella folle sensazione di lucido furore.
Ma poi guardai di nuovo quel sangue, l'avevo ferita davvero. Sorrisi. Potevamo seguire la scia, non poteva svanire nel nulla.
Prima bisognava domare le fiamme, e pregare di non aver perso nessuno.
"Ragazzi.." urlai "State tutti bene?" cercando di distinguere i volti dei miei uomini.
"Dobbiamo domare questo incendio, o ci ucciderà tutti.." cercai con lo sguardo il mio mantello, ma era in una pozza di sangue.
In quel momento arrivarono gli uomini di Gvin, alzai gli occhi al cielo, ci mancavano solo loro. Non vedevano che la foresta andava a fuoco?
"Arrivate tardi.. Se n'è appena andata..." esclamai, scuotendo la testa. Che diavolo volevano?
Vidi Altea aiutare Guisgard, e parlare con lui e Gvin su cosa si doveva o non doveva fare.
I miei occhi divennero una fessura.
Com'è che gli stai sempre intorno, te? Potrei pensare che ti interessa, sai?
Mi ritrovai a pensare.
E anche se fosse, Clio, a te che importa?
Niente!
Ecco, appunto...
"Con tutto il rispetto, Milady.. Duca.." dissi, avvicinandomi alla donna "Possiamo cavarcela da soli, grazie..".
Nessuno da ordini ai miei uomini in mia presenza, nessuno!
Era già seccante dover fare la moglie riverente, ma che degli estranei si mettessero in mezzo, proprio no!
Poi si mise a parlare con Gvin, probabilmente su come continuare la caccia.
Troppo facile, non avrei mai permesso a quel nobiluccio supponente di prendersi il merito della nostra caccia.
La bestia ora era ferita, ci mancava solo che il duca si limitasse a dargli il colpo di grazia e si assumesse il merito.
No, non gliel'avrei mai permesso.
Mi avvicinai a Guisgard, era ferito "Stai bene caro?" chiesi, dolcemente, cercando i suoi occhi.

elisabeth
18-05-2014, 21.35.46
" Impazzirai quando dovrai scegliere...impazzirai "....le parole di mio padre urlavano nella mia mente.....non ero indifferente a Flees..e questo almeno a me stessa dovevo ammetterlo...ma cosa mi stava succedendo, una scelta veloce...una scelta dettata dall' impeto, una scelta dettata dalle sue mani sul mio corpo...dettata dalle sue labbra sulle miei dalle sue parole sussurrate tra i miei capelli.......e Daizer.....Daizer...aveva accettato di sposarmi...di difenderci.....lasciando la parola denaro man mano che la strada ci metteva ad affrontare mille prove.....Allora cosa ero io, una donna da poco, si ecco...una donna che si incontrano in quelle case dve gli uomini sfogano le loro bassezze...senza più voltarsi indietro.......Eppure .....io non ero quella, io ...O mio Dio...io non sapevo Amare, Io ero stata amata in modo che non conoscessi l' Amore....mio padre amava mia madre...ma come...si certo amò per impazzire.......Guardai ancora il suo volto il suo giovane volto, lo accarezzai....." Ho paura Flees.....ho una paura infinita, ho sentito che ci sono state donne che per andare dietro a promesse di vero Amore hanno sofferto.......ho paura di soffrire.....Ecco io...." Daizer entrò in quel momento ebbi solo il tempo di voltarmi dangli le spalle...e rimisi a posto i bottoni.....la mia voce era tremante come la fiamma di una candela..." Ho trovato una scritta, forse nessuno ha fatto caso al suo significatom infondo e' parte del mio sogno.... "...la mia risata...era stridula..ma avevo bisogno di sdrammatizzare...." Fortunatamente , nessuno può entrare nei sogni di iun'altro essere umano....., vieni Daizer guarda anche tu..e' come se il Borgomastro abbia voluto lasciare una traccia, bisogna comprendere se da questo o dall'altro mondo.....".....mi spostai perchè Daizer avesse la possibilità di passare......" prendo un pò d'aria...devo dare una risposta....e devo prendere aria...".....salì le scale come inseguita dal diavolo...forse ero scesa negli inferi

Guisgard
19-05-2014, 02.21.57
Elisabeth risalì da quella sepoltura, ritrovando così aria pulita.
Respirò a pieni polmoni, come a voler lasciar andare ogni inquietudine.
Respirava a fatica e le sue gote erano ancora avvampate a causa di ciò che Flees aveva fatto pochi istanti prima.
Poi ad un tratto la voce di Daizer a destarla dai suoi pensieri.
Un attimo dopo il contrabbandiere risalì anch'egli da quella tomba.
“Elisabeth, presto...” disse “... ho trovato qualcosa... vieni a vedere!” La prese per mano e insieme ritornarono giù.
Il contrabbandiere allora indicò una piccola lapide rotta, dove su uno dei frammenti vi erano queste parole:

“Fidati di me e non ti mentirò.
Alla tomba e al tesoro ti guiderò.
Non indugiare, ma cerca il becchino
ed egli ti indicherà lesto il cammino.”

“Non credo sia un epitaffio...” fece Daizer “... ma cosa vorrà mai dire?”
Flees, intanto, si scostò dal muro al quale si era appoggiato e da dove non aveva mai smesso di fissare Elisabeth, cominciò a fischiettare e lasciò quella tomba, risalendo in superficie.
“Ho bisogno di aria...” disse “... vi aspetterò sopra...” e andando via, nel passare accanto alla zia, le sfiorò con le dita il braccio nudo.
Fu un tocco leggero, ma lungo, delicato e sensuale.
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Guisgard
19-05-2014, 02.38.38
“Eilonwy...” disse Riccardo avvicinandosi alla ragazza “... cosa stavi per dire? Ti sei interrotta all'improvvisa... cosa volevi dire? Se quel castello fosse cosa?”
Il maniero intanto dominava, con i suoi spessi e poderosi bastioni simili a guardiani millenari addormentati, i muri a scarpa che sembravano incastonarsi nelle rocce sottostanti ed esistenti da sempre, le alte slanciate torri protese verso il cielo tutto il fondovalle.
Come se quel castello rappresentasse una delle ultime frontiere del mondo civile conosciuto.

Guisgard
19-05-2014, 03.04.10
La caccia e la battaglia sembravano terminate.
Il fuoco continuava ad avvolgere, come un anello incandescente, quell'angolo di foresta, racchiudendo tutti quei guerrieri che apparivano simili a gladiatori nell'arena.
Altea e Gvin con i suoi cavalieri erano giunti sul luogo dello scontro, dove Guisgard, Clio ed i suoi uomini avevano affrontato la misteriosa bestia.
“Si, siamo tutti interi...” disse Borel al suo comandante “... anche Vortex... vero, vecchio mio?”
“Si...” annuendo il vigoroso guerriero “... è solo un graffio alla spalla... ci vuole ben altro per me.”
“E voi, cavaliere?” Borel voltandosi poi verso Guisgard.
“Si, anche io...” mormorò Guisgard, per poi fissare Clio che si era avvicinata a lui “... sto bene, tranquilla...” tenendosi il braccio insanguinato attraverso la giubba “... mi ha preso al braccio quel maledetto animale, ma non credo sia una ferita profonda... e tu? Tu come stai?” Chiese alla sua finta consorte. “Ho sentito le urla dello scontro, poi Dort che diceva agli altri di come sei riuscita a colpire e a ferire la bestia...” la guardava con i suoi occhi chiari che parevano ardere per i bagliori dell'incendio “... sei stata davvero coraggiosa... certo, un po' pazza, ma davvero coraggiosa...” sorrise appena “... anzi, coraggiosa e quasi completamente folle... vedi? Feci bene quel giorno ad Afravalone ad evitare di duellare con te...” fece per ridere, ma una fitta al braccio glielo impedì.
Gli altri, intanto, erano tutti presi dal voler domare l'incendio.
“Ehi, voi altri!” Porturos a Gvin ed ai suoi cavalieri. “Perchè non venite a darci una mano?”
“Aiutateli a domare il fuoco.” Ordinò il duca ai suoi.
“Ah, milady...” Guisgard ad Altea “... vi sono debitore per avermi tirato fuori da quella fossa... il braccio ormai non lo sentivo quasi più... ancora qualche altro istante e sarei finito io nella trappola preparata per quella bestia...” le fece l'occhiolino “... questo mi fa pensare che quel vostro certo astio verso di me si sia un po' appannato.”
“Siete stati fortunati, mercenari...” disse Gvin “... si, davvero fortunati... poteva finire molto peggio... beh, meglio così...”
L'incendio pian piano andava spegnendosi.
“Le vostre ferite” Nestos a Guisgard e a Vortex “non mi sembrano particolarmente preoccupanti. Tuttavia quell'animale potrebbe trasmettere qualche morbo, visto il modo in cui appare immune ai comuni veleni e per questo direi di ritornare tutti a Solpacus per disinfettare e medicare quelle ferite.”
“Si, sono d'accordo.” Annuendo Dort. “Ormai albeggia e più tardi, quando il Sole sarà alto, si potrà ritornare qui e studiare meglio le tracce lasciate da quell'animale. Lady Guamarin è riuscita a ferirla e forse anche in modo serio. Dunque col favore della luce si potranno vedere meglio le tracce di sangue della bestia.”
“Si, buona idea.” Fece Guisgard.
Intanto il Sole era ormai sorto, invadendo la foresta con la sua luce dorata e dissolvendo gli spettri e i misteri della notte appena trascorsa.
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Eilonwy
19-05-2014, 09.20.43
“Niente….niente! Lasciamo perdere. Tanto è impossibile che quel maniero sia Gioia Antiqua o sia collegata con la storia del Fiore Azzurro. Probabilmente è solo una coincidenza!” sentenziai davanti ai due.
Sorrisi all’ oscuro paladino e continuai: “Forse è meglio per tutti andare dormire. Sennò domani chi ci sveglia?.....Buona notte!”.
Diedi un bacio sulla testolina al merlo e un bacio sulla guancia a Riccardo.

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Clio
19-05-2014, 10.09.00
Sospirai, come se mi fossi tolta un peso.
Stavano tutti bene, ed era la sola cosa importante.
"Ragazzi, siete stati grandi... i migliori, come sempre..." Esclamai a gran voce, cercando lo sguardo dei miei uomini.
Sorrisi a Guisgard, con gli occhi nei suoi "Oh, io sto meravigliosamente... vivo unicamente per momenti come questi..." chiusi gli occhi per un istante, per poi sorridere nuovamente "Sì, è stata pura follia.." risi "Ma è stato.." alzai gli occhi al cielo scuotendo la testa "No.. non ci sono parole.. E vedi di non guastarmi l'umore tirando fuori quel maledetto duello..." Facendo l'occhiolino al cavaliere.
Poi si mise a parlare ad Altea, e distolsi lo sguardo.
Lanciai un'occhiata a Gvin. Fortunati...
Non eravamo stati fortunati, eravamo stati epici!
Ma la bestia era ancora viva.
Ascoltai i miei uomini, volevano tornare a Solpacus.
Eppure, il momento migliore per cacciare era proprio all'alba.
"Benissimo.. Nestos, pensa ai feriti.. Puoi prendere un po' del sangue di quella belva? Non so, magari riesci a capire se ha qualcosa di speciale... Anche se.. i demoni non sanguinano..." dissi al medico "Torneremo col sole alto.. Avanti, ragazzi.. alla locanda.. vi siete guadagnati una bella bevuta, offro io.." tornando a rivolgermi a tutti.
Poi mi avvicinai a Dort e lo presi in disparte, in modo che nessuno sentisse.
"Ehi.. prima di tutto, stai bene? Non sei ferito, vero?" mormorai piano "Ascolta.. sei sicuro di quello che hai detto? Voglio dire.. andarcene a Solpacus quando il sangue è ancora caldo.. io.." lanciando una breve occhiata ai cavalieri di Gvin "Non mi fido di loro.. noi siamo stremati, loro belli freschi.. chi mi assicura che non seguiranno le tracce prima di noi? Non gli permetterò di prendersi il merito della nostra caccia.. e se.. se rimanessimo con un pretesto, solo io e te, mentre tutti se ne vanno in città? Niente pazzie, solo seguire le tracce, vedere dove portano, una volta trovato il nascondiglio della belva tornare in città, e poi portarci gli altri quando il sole sarà alto.." fissai il mio amico nei suoi occhi chiari "Bada che non sto dando un ordine al mio soldato, sto cercando il consiglio del mio amico.." sorrisi "lo conosci? Quello che mi aspetta alla quercia bianca poco prima dell'alba per la battuta di caccia mattutina.. quindi sei libero di dirmi che è una pessima idea.." risi appena "Approfittane, non so quando ti ricapiterà..".

Altea
19-05-2014, 16.08.40
Il duca ordinò ai suoi uomini di aiutare i mercenari a domare il fuoco, come richiesto proprio da uno di loro..apprezzai quel gesto..finalmente un gesto giusto di quell'uomo.
I miei occhi ricaddero sul cavaliere e sentii era ferito alla spalla ed effettivamente l'altro uomo, che probabilmente doveva essere un medico, suggerì di curare i feriti poichè la belva era immune al veleno e rimasi perplessa da questo e mi avvicinai.."Se occorre" dissi al medico "potete curare i feriti nel Palazzo del vescovo, in un posto più pulito e tranquillo di una locanda..conosco molto bene quel posto, ci ho vissuto per mesi, il vescovo non farà problemi ne sono certa, fatemi sapere, io torno a Solpacus".
Il cavaliere mi ringraziò per avergli salvato la vita e sorrisi alla sua battuta e mi avvicinai a Guisgard..o Gufo Scarlatto..e risi guardandolo negli occhi e togliendomi un velo da dosso glielo fasciai attorno al braccio dove era ferito.."Astio..dite io provo astio per voi? No affatto...diciamo...non amo essere presa in giro o che non mi si dica la verità...a meno che non sia una bugia a fin di bene, giusto..cavaliere?" e detto questo il mio sguardo rimase immobile nei suoi occhi celesti stringendogli forte il velo e sorridendo.."Questo farà in modo non perdiate troppo sangue..dovete essere in forma...per continuare la caccia alla belva" e vidi Guàmarin che si era voltata e dissi ad alta voce.."Comunque i miei complimenti a lady Guàmarin per aver ferito la bestia, non ho mai avuto dubbi sul suo coraggio e sulla sua bravura da quando la incontrai quel giorno nella foresta".
Gvin aveva finito di dare le direttive e il fuoco era stato domato, il Sole era già alto..era una sensazione strana, come se tutto questo fosse svanito col Sole ma dentro me vi era ancora la paura e irrequietezza..."Milord, io torno a Solpacus..devo tornare dal vescovo...magari..si magari Thomas mi sta aspettando laggiù, e se così non fosse, allora vuol dire l'ho perso per sempre" e presi Cruz per le briglie accarezzando il suo muso cercando di trattenere le lacrime e nascondere gli occhi arrossati e montai a cavallo, osservando tutto lo scenario che stava riassumendo fattezze quasi normali.

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Guisgard
19-05-2014, 17.28.45
L'incendio era stato domato e la foresta sembrava riprendere le sue fattezze terrene, ora che il Sole tornava ad illuminarla e a dissolvere le suo ombre ed i suoi fantasmi.
“Si, milady.” Disse Nestos a Clio. “Raccoglierò un po' del sangue di quell'animale. Sullo spuntone roccioso si è addensato in buona quantità.” Guardò poi Altea. “Vi ringrazio. Il Palazzo Vescovile è certo luogo più tranquillo ed adatto per curare dei feriti di quanto non lo sia un'affollata locanda.”
“Nulla affatto.” Intervenne Gvin. “Non permetterò che dei mercenari entrino nella dimora di Sua Grazia. Curerete i vostri feriti in quella lercia locanda.”
“Voi...” avanzando Vortex verso il duca “... voi, mi avete rotto gli zebedei una volta di troppo...”
“Lascia perdere.” Fermandolo Portorus. “Non ne vale la pena. Risparmiamo le forze per il prosieguo della caccia.”
“Vi ringrazio, milady...” disse Guisgard ad Altea, tenendosi il braccio che la dama aveva fasciato col suo velo “... la locanda andrà benissimo per curare le nostre ferite. Così non recheremo disturbo a nessuno.” Lanciando un'occhiata truce a Gvin.
I falsi mercenari, così, si prepararono per ritornare in città, alla locanda.
Gvin prese allora uno dei suoi in disparte, in modo che nessun altro potesse sentire.
“Cavalca verso Sud” mormorò al suo cavaliere “fino a quando troverai una locanda lungo la strada. La riconoscerai perchè l'insegna reca uno scudo. Là chiederai di un uomo di nome Igaz, il cacciatore di lupi. Con lui poi ritornerete a Solpacus dove vi attenderò.” Fissò i falsi mercenari. “Saremo noi a trovare quella bestia. La spada dei Taddei deve essere mia. Dovessi uccidere quei cani uno ad uno.”
“Compresa la donna, signore?” Fissandolo il suo cavaliere.
“Lei sarà il mio trofeo...” con un ghigno Gvin “... è troppo bella per ucciderla... per ucciderla subito, voglio dire... ora va e torna non più tardi di Mezzogiorno.”
“Si, milord.” Annuì il cavaliere, per poi galoppare via.
Gvin allora raggiunse Altea e seguiti dai suoi cavalieri tornarono tutti a Solpacus, al Palazzo Vescovile.
Intanto, Clio e Dort si erano allontanati di qualche passo per parlare fra loro.
“E sia...” l'aristocratico al suo comandante “... vi dirò ciò che penso... le ore da evitare per seguire delle tracce sono l'alba ed il tramonto, quando ossia le ombre si allungano col rischio di celare ciò che si cerca... inoltre sono sicuro che verso Mezzogiorno anche il duca ed i suoi torneranno qui per cercare quelle tracce ed avranno il vantaggio di essere freschi e riposati, rispetto a noi... per questo il mio parere è quello di tornare in città e dormire almeno per un'ora o due. Nel frattempo anche i due feriti avranno recuperato un po' le forze.” Guardò la foresta intorno a loro. “Questo almeno è il mio parere. Ma il capo siete voi e ciò può fare molta differenza. Se voi pensate che cercare ora potrà darci un certo vantaggio, beh, io non mi tiro indietro e sono pronto a seguirvi. Chissà, magari saremo fortunati. Dunque a voi la decisione.”
Ma mentre i falsi mercenari riprendevano la via per Solpacus, Guisgard si voltò a fissare Clio e Dort.
“Cosa fanno?” Chiese a Borel. “Non vorranno riprendere da soli la caccia? Potrebbe essere rischioso.”
“Forse vogliono raccogliere altri indizi.” Fece Borel. “Dopotutto è giorno ormai e non corrono rischi, visto che la bestia appare solo di notte. Su, torniamo in città, così che Nestos potrà accomodarvi quella ferita.” Sorrise. “Vedo che vi siete guadagnato i colori di una dama.” Indicando il velo di Altea che stringeva il suo braccio.
“L'unica cosa che mi sono guadagnato” replicò Guisgard “è una bella ferita al braccio che mi duole da morire.”
“Del resto siete Gufo Scarlatto, no?” Ridendo Borel.
E sebbene con riluttanza, il cavaliere seguì gli altri e insieme tornarono tutti alla locanda.

Guisgard
19-05-2014, 17.39.06
La notte trascorse serena e l'indomani, come ad ogni alba, Eilonwy tornò alle sue fattezze umane.
I tre viaggiatori poi raggiunsero le monache della cappellina che offrirono loro la semplice colazione che avevano messo in tavola: latte e pane.
“Sorella...” disse Riccardo ad una delle religiose “... chi vive in quel castello?” Indicando il maniero che dominava la zona.
“Quello è il maniero ducale di Castelpotos...” rispose la suora “... vi dimorano i feudatari del luogo, fedeli ai nobili Taddei... ma purtroppo è un luogo molto triste ormai...”
“Perchè mai?” Chiese il cavaliere.
“Perchè i feudatari, imparentati col vescovo, sono stati colpiti da una sciagura che ha impedito alla loro figlia di sposare l'uomo amato...” spiegò la suora.
“Si, quella ragazza” intervenne un'altra di quelle religiose “è tanto bella, quanto sfortunata... si tratta di lady Ymma, una delle dame più belle di tutto il reame di Afravalone...”

Altea
19-05-2014, 18.14.02
Fu così che seguii Gvin e i suoi uomini verso Solpacus ma prima di raggiungere il palazzo del vescovo esplosi contro l'uomo..."Duca..con tutto rispetto..voi chi siete per ordinarmi cosa devo fare? Mio padre? Un parente? Il mio promesso sposo...no siete un perfetto estraneo. Avete negato a quei feriti l'accesso ai palazzi vescovili..ma ne parlerò con il vescovo sul vostro comportamento e dopo essermi accertata Thomas sia li..ebbene andrò in quella lercia locanda dove io stessa ho soggiornato per molto e mi sincererò sulla salute dei feriti, vi avevo dato la mia fiducia...ora l'avete persa, e non avrete il mio appoggio".
Arrivammo al palazzo, scesi da Cruz e trovai Posteg ad aspettarmi..."Posteg...ditemi è tornato mio fratello Thomas?" e guardai arrivare lontano i mercenari e con sguardo torvo guardai Gvin ignorandolo.

Clio
19-05-2014, 18.21.21
"Questo farà in modo non perdiate troppo sangue..dovete essere in forma...per continuare la caccia alla belva" e vidi Guàmarin che si era voltata e dissi ad alta voce.."Comunque i miei complimenti a lady Guàmarin per aver ferito la bestia, non ho mai avuto dubbi sul suo coraggio e sulla sua bravura da quando la incontrai quel giorno nella foresta".

Sentii pronunciare il mio finto nome e mi voltai, giusto in tempo per vedere Altea legare il suo velo al braccio di Guisgard.
Mi trattenni dall'alzare gli occhi al cielo, e mi limitai a sorriderle.
Sì, sì.. tante belle parole, ma tieni giù le mani da mio marito!
Ehm.. guarda che non è tuo marito..
Sì, certo...
Distolsi lo sguardo per poi raggiungere Dort, per esporgli le mie preoccupazioni.

“E sia...” l'aristocratico al suo comandante “... vi dirò ciò che penso... le ore da evitare per seguire delle tracce sono l'alba ed il tramonto, quando ossia le ombre si allungano col rischio di celare ciò che si cerca... inoltre sono sicuro che verso Mezzogiorno anche il duca ed i suoi torneranno qui per cercare quelle tracce ed avranno il vantaggio di essere freschi e riposati, rispetto a noi... per questo il mio parere è quello di tornare in città e dormire almeno per un'ora o due. Nel frattempo anche i due feriti avranno recuperato un po' le forze.” Guardò la foresta intorno a loro. “Questo almeno è il mio parere. Ma il capo siete voi e ciò può fare molta differenza. Se voi pensate che cercare ora potrà darci un certo vantaggio, beh, io non mi tiro indietro e sono pronto a seguirvi. Chissà, magari saremo fortunati. Dunque a voi la decisione.”

Sospirai.
"Temevo questa tua risposta, e sotto sotto so che hai ragione.. dovremmo riposarci... è solo che.." voltandomi a guardare Gvin che confabulava coi suoi, senza che io potessi udire nulla.. "Credi davvero che non cercheranno di fregarci? Io.. non sono tranquilla... se ci fermassimo qui? potremmo riposare un ora a turno, abbiamo viveri nella bisaccia.. così potremmo essere pronti per la caccia prima degli altri e non solo.. le tracce iniziano da qui.. se Gvin arrivasse prima di noi ce ne accorgeremmo, no? Però dovrei avvisare Gufo del nostro piano, o si preoccuperebbe a non vederci... dicendogli poi di raggiungerci appena possibile.. che dici?" guardando speranzosa il mio amico.

Guisgard
19-05-2014, 18.23.38
Altea raggiunse il Palazzo Vescovile e incontrò subito Posteg.
“No, mi spiace...” disse chinando il capo questi “... non è tornato...” guardò la dama “... ma magari ha lasciato Solpacus, chi può dirlo? Forse è partito di nuovo per le Crociate!” Con ingenuità Posteg.
In quel momento arrivò anche il duca insieme ai suoi.
“Non vi ho dato ordini, milady.” Rivolgendosi ad Altea. “Ho solo difeso l'onorabilità e la sacralità di questo palazzo. E' impensabile ed indecente che uomini come quelli, assassini e briganti, possano mettere piede qui. E vi rammento, milady, che voi stessa qui siete ospite, dunque comportatevi di conseguenza.”
Detto ciò, Gvin entrò nel palazzo insieme ai suoi cavalieri.
“Non dovrebbe trattarvi così...” mormorò Posteg ad Altea “... forse dovreste riferirlo al vescovo... quel duca è superbo ed arrogante...”

Guisgard
19-05-2014, 18.30.47
Dort guardò di nuovo la foresta, in direzione dello spuntone roccioso.
“Si, potrebbe essere un'idea...” disse a Clio “... forse ci darà un vantaggio, o forse no... comunque, male che vada, non sono così stanco da crollare nel bel mezzo di questa selva e dall'eccitazione e dall'entusiasmo che leggo nei vostri occhi dubito che il riposare sia ora uno dei vostri pensieri principali...” sorrise “... e sia, mettiamoci in cerca di quelle tracce, riposando a turno e recuperando un po' di energie. Sperando che Nestos nel frattempo, oltre a curare i feriti, ci dia informazioni su quell'animale. Sono davvero curioso di sapere che genere di animale sia.”

Eilonwy
19-05-2014, 18.32.26
Dopo un lungo e dolcissimo sonno, al sorgere del sole ripresi le mie vere sembianze.
Quella mattina decisi che mi sarei creata da sola il mio abito.
Creai un vestito di candida neve con un velo azzurro decorato con dei fiori azzurro-argento di ghiaccio. L’ indumento femminile aveva le maniche corte e una gonna con un meraviglioso strascico.
Calzai delle scarpe senza tacco fatte di argentea neve e mi acconciai i capelli in una doppia coda di cavallo.

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Finito di prepararmi, raggiunsi Riccardo, Tisin e le monache per la colazione.
Mentre stavamo gustando quel pasto mattutino, il tenebroso cavaliere chiese alle religiose di chi era quel castello. Esse risposero che era del Duca di Castelpotos e di sua figlia Ymma, la quale non poteva sposare la sua anima gemella a causa di una maledizione.
“Ma….ma è terribile!” risposi dispiaciuta.

Altea
19-05-2014, 18.34.30
Un colpo al cuore...Thomas non era tornato..ma come tornato alle Crociate? scossi il capo.
Quando il duca si rivolse a me in quel modo non potei crederci..sembrava astioso..lui solo era uscito solo con Thomas, lui sapeva dove era andato..Thomas aveva combattuto con onore a Gerusalemme, nel deserto, la belva non lo aveva ucciso..e quindi..ovvio non era scappato, non mi avrebbe mai lasciato cosi.
Entrai nel palazzo vescovile..."Voi" dissi al duca "pensate io sia ospite qui...mio padre serve i Taddei con mio fratello a Capomazda e mi conosce da molto come conosce mio fratello".
Ad un tratto vidi il vescovo e mi avvicinai a lui..."Ci sono dei feriti vostra Eminenza, stanno nella locanda e devono essere curati, potrebbero rischiare infezioni..e tra l'altro si sono feriti per uccidere la belva..col vostro permesso, li porterei qui in modo da ricevere le giuste cure...il Signore è clemente e non fa distinzioni, se Voi , che portate la Sua parola, evitate di accoglierli dovrò ricredermi sulla Fede che mi avete impartito con la mia famiglia" e lo guardai con un nodo in gola pensando a Thomas.

Clio
19-05-2014, 18.40.34
Il mio sorriso si allargò, illuminandomi il viso.
"Vedo che hai colto nel segno.. Bene, vado ad avvisare Gufo, tanto ormai gli uomini di Gvin sono molto più avanti, erano a cavallo.. quanto all'animale, prendimi per pazza ma credo che sia un leone.. o una tigre, non lo so... una di quelle bestie usate nelle arene.. ovviamente corazzato! ma potrei sbagliarmi.. sei tu l'esperto..".
Lasciai così Dort e corsi verso gli uomini che, lentamente lasciavano la foresta.
"Gufo!" chiamai a gran voce, per poi raggiungerlo.
"Io e Dort restiamo qui.." mormorai appena "voglio battere la pista finchè è fresca.. ci riposeremo un attimo e poi seguiremo quelle tracce.. Niente follie stavolta, seguiremo solo le tracce, se riusciremo a trovare il nascondiglio, vi guideremo lì.. non mi fido di Gvin, e non gli permetterò di prendersi il merito della nostra caccia.. Appena sarete pronti raggiungeteci.. poi, se tu e Vortex vorrete restare alla locanda, nessun problema.. D'accordo? E se qualcuno vi chiederà dove sono, inventa una scusa.. ci sai fare con le parole.." sorrisi "Ora devo andare, e anche voi...".

Guisgard
19-05-2014, 18.41.59
“Si, terribile...” disse la suora.
“Ma cosa impedisce a quella dama di sposare l'uomo amato?” Chiese Riccardo.
“Una tragedia, messere...” fece la suora.
“Ossia?” Guardandola il cavaliere.
“Come vi ho detto” spiegò la religiosa “la famiglia di lady Ymma è imparentata col vescovo. E questo ha attirato su di loro l'invidia e l'astio di alcuni eretici. Ed il fatto che lady Ymma sia di una bellezza quasi ultraterrena, ha fatto si che la tragedia prendesse piede. Così fu organizzata, dagli eretici, una giostra per celebrare la più bella di questa regione e naturalmente a trionfare fu lady Ymma. Questo però causò l'ira di una terribile strega, che invidiosa della sua bellezza impose sulla dama e sul suo sposo una terribile maledizione...”

Guisgard
19-05-2014, 18.54.53
“D'accordo...” disse Guisgard a Clio “... come vuoi... non c'è bisogno che vi dica di essere prudenti, immagino...”
E detto ciò riprese a seguire gli altri.
Poco dopo giunsero finalmente a Solpacus, dove Nestos pensò subito a come medicare le ferite del cavaliere e di Vortex.
“Ho disinfettato il tutto...” fece il medico “... ma dovrete riposare per un po'.”
“Al diavolo!” Esclamò Vortex. “Io ho voglia di una monumentale bevuta e di un sontuoso pasto! E poi c'è da cacciare la bestia!”
“Bisogna attendere che l'antidoto faccia effetto” spiegò Nestos “o rischiate come minimo la cancrena.”
“Rilassati, amico mio...” fece Guisgard “... meglio dormirci su, credimi...”
Intanto, nella foresta, Dort aveva iniziato a studiare le tracce di sangue lasciate dal misterioso animale.
“Vanno verso quella direzione...” indicò a Clio “... oltre quelle rocce...” fissò poi la ragazza “... quanto all'essere o meno un leone, beh, questo potrà chiarircelo solo Nestos... però dalla stazza non era certo un lupo e vista l'agilità escluderei anche un orso... però, ammesso che sia davvero un leone... come diavolo è arrivato in queste terre? Sono millenni ormai che qui non ce ne sono più...” divenne ancor più pensieroso “... e la risposta credo si nasconda nella figura che abbiamo visto stanotte... una cosa è certa... la bestia non è il nostro solo nemico...”

Eilonwy
19-05-2014, 18.57.03
“Fatemi indovinare la bellissima e terribile Strega Nera Isolde! Per caso!?!....Oh bè, vanitosa e narcisista com’ è…..me lo aspetterei!....Ma come è fatta fisicamente questa angelica Lady Ymma? E’ bionda?....Rossa?....Bruna?......Con gli occhi azzurri?....Verdi?.....Viola?......Neri? Con la pelle olivastra?....Con la pelle candida?....Con la pelle scura?” domandai piena di curiosità.

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Clio
19-05-2014, 19.02.15
Annuii a Dort. "Beh, ci sono sempre viaggiatori.. eccentrici ricconi che vogliono animali esotici come fossero trofei.. non è poi così difficile, mica si sono estinti.. Ma, leone o no, ciò che conta è che non si tratta di un demone, ma di un animale in carne ed ossa.. ed è questo l'importante.. uccidere un leone, un orso, un lupo non cambia molto.. ma sappiamo che è mortale.. e concordo, la bestia è solo un animale.. abbiamo visto, e spero questa volta di non essere stata l'unica, che c'è una figura che l'ha chiamata a sé, come un bravo cagnolino.. ed è lui che dobbiamo distruggere.. o perlomeno, capire chi diavolo è.." risi "Sempre che, come dice Mime, non sia il demonio in persona..." Seguii con lo sguardo le tracce "Bene, seguiamole.. vediamo un po' dove ci portano..".

Guisgard
19-05-2014, 19.03.18
“Abbiamo un vecchio refettorio” disse il vescovo ad Altea “dove un tempo sostavano i pellegrini. Ora è tanto che non viene più usato e si potrebbero accogliere là i feriti.”
“Vostra Grazia è generoso...” avanzando Gvin “... ma se concedesse a quei mercenari, che non sono cavalieri, di essere curati qui, allora farebbe grave torto agli altri cavalieri che pur si sono battuti per uccidere la bestia.”
“In effetti è una giusta obiezione la vostra, milord.”
“Infatti.” Annuì Gvin. “Se proprio il vostro ruolo vi impone di essere generoso anche con quegli assassini, allora proporrei di farli accogliere ai padiglioni, dove sostano i cavalieri. E' un luogo comunque adatto per curare i feriti.”
“Si, ottima idea, milord.” Mormorò il chierico. “Li faremo portare là.”

Guisgard
19-05-2014, 19.08.02
“Lady Ymma” disse la suora ad Eilonwy “è una giovane donna dalla pelle di alabastro, i capelli biondi e ricci, simili a pendagli d'oro e gli occhi di un blu cobalto, grandi e profondi.”
“E da quando ha conosciuto il suo amato, un cavaliere di nome ser Peruin, ella non ha occhi che per lui, ignorando qualsiasi altro uomo di questo mondo.” Intervenne un'altra suora. “Il loro è un grande Amore che grida giustizia.”

elisabeth
19-05-2014, 19.10.49
Mi voltai di scatto alla voce di Daizer.....anzi fui colta da ansia , Flees alle volte poteva avere dei modi di fare poco felici.....e invece avevano ritrovato un'altra scritta....nello scendere le scale ero nervosa......dovevo dare una risposta, ma infondo non poteva chiedermi una cosa del genere...gli avevo chiesto di portarmi alla fine di quella storia...ma lui voleva tutto e subito, era questo che mi faceva temere difronte alla sua giovane età...era questo che mi faceva temere sui miei fremiti di passione........pensavo alla mia mano in quella di Daizer...e sentii il caldo della sicurezza....ma pensandoci, non mi aveva mai detto che mi amava......eravamo stati a letto uniti dalla passione...dalla mia prima volta...non rubata dagli eventi.....ma donata dalla consapevolezza...ma non mi aveva mai detto di amarmi....risi...com'ero stupida......come poteva amarmi...mi conosceva appena......arrivammo nella cripta e mi fece leggere la frase.......non dovevamo mai indugiare.....Isolde mi ricordò di cosa andavo in cerca...io stavo pensando alla bestia...ma lei mi rimise su quel cammino...alla fine avrei saputo se ringraziarla oppure no......intanto Flees dopo avermi dato il tempo di leggere.....mi passò accanto....sfiorandomi e dicendo la stessa frase per uscire fuori....lo guardai senza dire una parola..sostenni il suo sguardo ed il brivido che mi diede il suo tocco..il cuore cominciò a pulsarmi...e la lotta in me iniziò......aspettai che uscisse...." Bene Daizer....penso proprio che il Borgomastro.....sapesse bene dove saremmo finiti...e' stato un caso che io mio sia accorto della cripta.......solo un caso....se lasciassimo che il destino si occupasse di noi.........il vecchio fuori da qui...ci ha detto che non avremmo mai trovato nulla....mi chiedo se fosse meno vecchio del custode di questo posto.......c'e' gente, che non ha età......penso che dobbiamo cercare il custode........forse e' lui che ha la risposta giusta.....magari lui non lo sa neanche..a volte le cose si celano tra grovigli di parole........".....rimasi un attimo in silenzio..." Daizer.......mi amate ?....."......lo guardai come se in quel momento avessi potuto leggere nei suoi occhi..la rivelazione più importante del mondo...ma allo stesso tempo...la temevo

Guisgard
19-05-2014, 19.18.39
Clio e Dort, attraverso le rocce coperte da muschio e fango, risalirono il basso dosso dove l'animale aveva aggredito la ragazza, per poi discendere attraverso uno stretto sentiero serpeggiante fra la fitta e primordiale vegetazione.
Il cielo in breve andò coprendosi, rendendo la loro ricerca più difficile.
Tuttavia l'abilità di Dort anche in simili condizioni sembrava fare la differenza.
Le tracce, man mano, a causa del territorio variegato e la poca luce che penetrava tra i cespugli e i rovi, divennero più incerte e difficili da riconoscere ed il nobile guerriero dovette ricorrere a tutte le sue conoscenze per non perdere contatto con quegli indizi.
Raggiunsero così un piccolo ruscello e qui si riposarono per un po'.
“Credo” disse Dort “che quell'animale abbia attraversato il ruscello, visto che le rocce della sponda opposta sono macchiate di sangue... l'avete colpito davvero bene, a giudicare da tutto il sangue che ha perso... deve trattarsi di un animale incredibile... dotato di una forza spaventosa... chissà, forse è davvero un leone...”
Ripresero allora il cammino, oltrepassando il ruscello, sempre attenti a non perdere le tracce della loro preda.
Ma dopo circa un miglio, arrivati nei pressi di una radura racchiusa da una piccola collinetta, simile ad un grosso tumulo, le tracce, improvvisamente, svanirono nel nulla.

Altea
19-05-2014, 19.19.51
Non potevo credere a ciò che dicevano.
Li portavano ai padiglioni come pacchi postali e il vescovo sottostava agli ordini di Gvin.."Un attimo.." e guardai i due.."i mercenari staranno là, dove hanno deciso...milord Gvin, voi vi fareste curare in un padiglione se foste ferito come tutti i cavalieri? Oh certo no..sareste curato qui.." osservai il vescovo "grazie per la vostra ospitalità vostra Eminenza, dirò a mio padre e ad Andrew di quanto siete stato gentile con me..ma è ora ritorni dove ero prima".
Senza dire altro uscii e chiamai Posteg dicendogli di portare Cruz.."Si, Posteg, è arrogante e si sta manovrando il vescovo, a mio parere si è pure offeso con me perchè gli dissi non volevo essere la sua madrina ma lo sarei stata solo di mio fratello..avrei voluto vederlo vincitore e proclamarmi sua madrina e sarei stata orgogliosa di lui...si ritorna alla locanda".
Entrai in locanda e vidi la figlia del locandiere, le chiesi una camera, anche piccola.."Potrei tornare da lady Gertrude ma mio fratello è sparito misteriosamente, impossibile..fosse morto si sarebbe trovato il cadavere, e sono certa non c'entra la belva" dissi alla ragazza prendendole la mano..come per trovare qualcuno mi rassicurasse...il Libro Ancestrale..era giorno...una volta in camera lo avrei sfogliato e avrei provato a vedere se esistesse quell'animale anche se dubitavo fosse un essere diabolico, magari trovavo qualcosa potesse aiutarmi. "Come stanno il Gufo..e l'altro ferito..vorrei andare a sincerarmi delle loro condizioni prima, ma forse stanno riposando".

Eilonwy
19-05-2014, 19.20.07
“E’ la tipica donna-angelo…..sì….da quanto mi avete raccontato deve essere proprio magnifica!.....Comunque, quei due amanti avranno la giustizia che meritano. Avete la mia parola!....Andremo a parlare con questa dolce e bella dama prima di ripartire per Gioia Antiqua. Ma non mi avete detto ancora chi è la nemica di Lady Ymma!” sentenziai piena di coraggio.

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Guisgard
19-05-2014, 19.25.20
Altea tornò alla locanda e prese una stanza.
“Milady, so solo che sono stati curati i due mercenari.” Disse la ragazza. “Ora non so se è possibile avere altre notizie.” In quel momento videro Nestos, il medico dei finti mercenari. “Quello è il loro medico...” indicandolo la ragazza “... magari potete chiedere a lui notizie sui due feriti...”

Clio
19-05-2014, 19.27.31
Seguii Dort, sapevo che era il migliore.
Ma quando le tracce svanirono nel nulla, mi guardai intorno disorientata.
"Dev'esserci qualcosa che ci sfugge.. non può scomparire nel nulla, abbiamo visto che è vulnerabile.. eppure.. lui vuole sembrare un demone.. ricordi che non abbiamo trovato nessuna traccia, e nessun nascondiglio? Beh, deve essere qui da qualche parte.. ben celato alla vista.. nessuno ha mai detto di vederla di giorno, e un motivo ci sarà... e se non troveremo nulla, allora faremo due cose.. creeremo dei punti di riferimento per trovare facilmente questo posto, e ci torneremo con gli altri.. ma cancelleremo anche le tracce della bestia, così, Gvin non troverà mai questo posto." alzai le spalle "Le ho fatto versare io quel sangue, le tracce ci appartengono, o no?" strizzai l'occhio a Dort.
"Avanti, cerchiamo dappertutto.. ma bada di essere prudente.. non voglio ritrovarmi nella tana del lupo in due.. se non troviamo niente, piantiamo qui tutto e andiamo a chiamare gli altri..".

Guisgard
19-05-2014, 19.31.54
Daizer apparve stupito da quelle parole di Elisabeth.
“Certo che ti amo...” disse fissandola negli occhi “... se così non fosse non ti avrei sposata...” la strinse a sé “... magari questo luogo è un po' macabro ed un bacio stonerebbe col contesto...” sorrise “... ma le mie parole sono salde... ti amo... e ti sposerei di nuovo... oggi stesso...” tornò a fissare le parole sulla lapide “... ora però basta con i dubbi... rimettiamoci al lavoro e cerchiamo di risolvere questo mistero... perchè vuoi andare dal custode? Qui parla del becchino... credi che ci sia un nesso?”

Guisgard
19-05-2014, 19.45.28
Clio e Dort cercarono ancora.
Cercarono tra la brulla vegetazione di quell'angolo di foresta, tra il terriccio variegato, fino alla sponda fangosa di un piccolo stagno.
Dort seguì con lo sguardo il profilo della collinetta e le rocce circostanti.
“Non so...” disse pensieroso “... non credo sia possibile andare oltre... né con un cavallo, né a piedi... siamo giunti ad una sorta di confine di questa parte della foresta...” ma proprio in quel momento si accorse di qualcosa.
Qualcosa che spuntava dal terreno, racchiusa, quasi custodita, da alcuni roveti.
“Capitano, presto!” Chiamando Clio. “C'è qualcosa qua!”
Era un blocco di pietra rozzamente scolpito, di forma vagamente circolare.
Su di esso vi erano stati incisi dei segni, simili a delle lettere però sconosciute.
“E' una qualche antica grafia...” osservando la pietra Dort “... forse un remoto alfabeto pagano, di origine barbarica... purtroppo credo sia indecifrabile per noi...”
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Guisgard
19-05-2014, 19.49.40
“Aspettate un attimo...” disse Riccardo ad Eilonwy “... voi avete un compito, no? Un viaggio da completare... non potete fermarvi ad ogni tappa, cercando di risolvere arcani e misteri che compaiono sulla vostra strada, come un'eroina cavalleresca... cosa sapete voi di questa storia? Nulla. E potrebbe essere molto pericoloso. Vero, sorella?” Guardando una suora.
“Si, il cavaliere ha ragione...” annuì la religiosa “... anche io vi consiglio di riprendere il cammino e dimenticare questo triste luogo...”

Altea
19-05-2014, 19.50.06
Fui riconoscente alla ragazza..d'altronde non era la solitudine a spaventarmi, ma gli uomini pieni di pregiudizi e cattiverie.
Ad un tratto vedemmo l'uomo che curò i due feriti e mi avvicinai a lui..."I miei omaggi...a quanto pare, come vedete sono tornata a soggiornare alla locanda pure io, ho avuto una diatriba col duca" e risi ma era un riso amaro "come stanno i due feriti..non vorrei essere invadente e magari stanno riposando..e forse devono riprendere la caccia alla bestia, sappiate io non parteggio per nessuno ma per chiunque riesca a ucciderla e con lei...chi la manovra e guida..perchè a mio parere, qualcuno la ha addestrata per vendicarsi di qualcosa..a me basta il mio amico abbia vendetta, tutte le ragazze morte, pure..forse...mio fratello" sospirai e lo guardai aspettando risposta ma mi sentivo tremendamente stanca e disorientata.

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Guisgard
19-05-2014, 19.56.04
“Vi ringrazio per la premura, milady.” Disse Nestos ad Altea. “I due feriti stanno bene e quasi certamente saranno fuori da ogni pericolo nel giro di un'oretta, il tempo in cui farà effetto il siero che ho somministrato loro. La ferita più seria è quella riportata dall'omone, ma la sua stazza è difficile da sferzare.” Sorrise. “Il cavaliere invece è stato ferito più lievemente ed il pericolo maggiore lo ha corso rischiando di cadere nella fossa con i pali acuminati. Ma ora, come vi ho detto, il peggio dovrebbe essere passato. Poco fa” ridendo appena “li ho sentiti litigare su un tiro di dado.” La guardò con attenzione. “Voi mi sembrate stanca e spossata... andate a riposare, milady.”

Clio
19-05-2014, 19.59.08
Nulla, sembrava davvero svanita nel nulla.
Poi, Dort mi chiamò a gran voce, e lo raggiunsi.
Osservai attentamente le lettere "Potrebbe essere di tutto.." sospirai "Aspetta!".
Strappai un lembo del vestito e lo appoggiai alla pietra, per poi seguire il solco delle lettere con un sasso sporco, in modo da lasciare il segno di quell'iscrizione sul tessuto.
Quando ebbi finito, guardai il pezzo di stoffa e la pietra a lungo.
Mi alzai. "Bene, direi che abbiamo scoperto abbastanza, che dici, andiamo a cercare di scoprire cosa significano queste lettere? Mi raccomando le tracce!" sorrisi "A meno che tu non voglia spulciare ancora un po' questo posto... ormai siamo qui..".

Eilonwy
19-05-2014, 19.59.29
“Sì….sì….forse avete ragione!.....Scusatemi mi sono fatta prendere dalla foga, dall’ entusiasmo e dal senso di giustizia. Il fatto è…..è che non sopporto le ingiustizie, la corruzione e i mali di questo mondo!........Alcune volte vorrei essere un agghiacciante giustiziere notturno che sia in grado di infondere angoscia nei cuori di stregoni e streghe nere, ladri, stupratori, assassini e traditori della patria e della legge. Essere inarrestabile ed imprevedibile come un Angelo dell’ Apocalisse o come anche un Angelo della Morte. Non riesco a sopportare tanta sofferenza!” giustificai seria e fredda.

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elisabeth
19-05-2014, 20.03.23
Mi amava......mi avrebbe risposata......mi guardai intorno , certo era macabro una cripta......non avevamo di meglio......." Sai..noi donne amiamo sentirci dire ti amo anche nei posti più impensati........i cimiteri ci mettono l'angoscia e allora tendiamo a farci dare i bacetti......." Era così impegnato con quel lavoro...che quasi ne fui stupita...certo anche io quando seppi del tesoro...rimasi basita....ma ...chi dei due ambiva al denaro ?.........Daizer era un giocatore di dadi....e i soldi per lui erano motivo di vita.....ma Flees non aveva bisogno del denaro....lui aveva tutto quello che voleva.......almeno così pensavo..." Allora......devi sapere che i custodi dei cimiteri sono come dei padroni assoluti di questa valle di lacrime.......e loro conoscono tutti i becchini o perlomeno quello che fa al caso nostro........quindi..lusinghiamo il vecchio ed avremo il suo nome..la storia lacrimosa che ho raccontato....sul fatto che ho fatto un voto per aspettare un bambino.......le storie romantiche piacciono e poi abbiamo un lascia passare e poco tempo...".....mentre parlavo non mi ero accorta che stavo incominciando a salire i gradini....mi fermai di scatto..." Forza Daizer andiamo...."....

Altea
19-05-2014, 20.03.25
Sorrisi alle parole di quel uomo..."Io sono Altea, sono stata scortese a non presentarmi ma presumo mi conosciate già..davvero litigavano per un tiro di dadi...beh...allora devono essere proprio in forma" e per un attimo dimenticai ogni tormento "eh si...sono molto stanca ma perchè sono preoccupata per mio fratello, sono molto forte solitamente...spero di rivedervi presto".
Salii le scale e udii alcune risate, riconobbi la voce del cavaliere e scossi il capo e salita la scala andai nella stanza angusta datami dalla figlia della locandiera..mi stesi sul letto, dovevo riposare, poi avrei visto il Libro Ancestrale, ma era importante sgombrassi la mia mente e mi appisolai sul letto abbastanza comodo nonostante tutto...Suvvia Altea, hai dormito pure nelle tende al caldo del deserto.

Guisgard
19-05-2014, 20.11.53
“Non lo so...” disse Dort a Clio “... le tracce ci hanno condotto qui, dunque è certo che la bestia sia passata da queste parti prima di imboccare chissà quale direzione e svanire nel nulla... infine troviamo qui questa misteriosa pietra... e l'esperienza mi insegna che il caso e le coincidenze non esistono... comunque l'unico modo per sapere cosa rappresenti questa pietra è quello di decifrare queste lettere... anche se non so in che modo...”
Diedero un'altra occhiata in giro, alla ricerca di qualche altra cosa, magari in grado di chiarire il perchè della presenza di quella pietra in quel punto della foresta.
Alla fine però non trovarono nulla che rimandasse a quel misterioso ed antico monumento.
“Direi di tornare indietro...” fece Dort “... sarà meglio cancellare le tracce subito, o ci ritroveremo gli uomini del duca alle calcagna... e come avete detto voi fisseremo dei punti di riferimento per ricordarci il cammino fatto fino a qui...”

Clio
19-05-2014, 20.16.45
Annuii a Dort "Confino in Nestos.." sorrisi "Posso mandarlo di nuovo nella biblioteca del vescovo.. magari non sono lettere, ma, che so.. un simbolo.. o un monogramma.. vedrai che lo decifreremo.. Bene, occupiamoci delle tracce e dei riferimenti.. così potremo tornare alla locanda e riposare un po' anche noi.. grazie di avermi assecondato.. sapevo di poter contare su di te..".
Sorrisi, chinandomi a cancellare la macchia di sangue più vicina "E bisogna farlo bene, così quei maledetti non troveranno mai questo posto!".

Guisgard
19-05-2014, 20.33.29
Elisabeth e Daizer uscirono dalla cripta e trovarono Flees ad attenderli in superficie.
Il giovane cavaliere era steso sotto un albero e guardava il cielo.
E nel vedere sua zia subito si alzò lesto, per poi avvicinarsi.
“Il vecchietto che era qui...” disse Daizer “... dov'è finito?”
“Non sono mica la sua balia.” Fece Flees.
“Non hai visto dove è andato?”
“No, ero a cogliere fiori per la mia bella.” Irriverente il cavaliere.
“Al diavolo!” Esclamò il contrabbandiere. “Sei utile quanto il sale nel miele!” E corse a cercarlo.
Flees allora guardò Elisabeth e le mostrò una rosa rossa, che poi, con gesto improvviso, ma delicato, mise sulla scollatura del vestito di lei, adagiando il fiore tra i suoi seni, che con una delle spine causò un leggero ma intenso brivido alla donna.
“Vorrei essere quel fiore...” sussurrò alla maga.
In quel momento tornò Daizer.
“Venite, ho trovato il custode.” Facendo loro segno di seguirlo. “Presto, seguitemi.”

Guisgard
19-05-2014, 20.35.06
Riccardo sorrise a quelle di parole di Eilonwy.
“Ciò vi fa onore” disse “ma non potete certo pensare di risolvere tutti i mali di questo mondo da sola. E poi non conosciamo nulla della storia di lady Ymma. Magari è come saltare nel buio.”
“Infatti nessuno conosce la maledizione che affligge quella poveretta.” Mormorò una delle suore. “Solo i suoi familiari ne sono a conoscenza e la verità non è mai uscita dal loro castello.”

Guisgard
19-05-2014, 20.37.20
Altea si addormentò quasi subito.
Sognò però immagini e suoni indecifrabili, agitati, tormentati che la portarono a svegliarsi poco dopo, ansimando preoccupata.
Ma destandosi dal suo sonno, la bella avventuriera udì delle voci giungere dalla strada.
E dalla finestra vide due uomini a cavallo che si dirigevano verso il Palazzo Vescovile.
Il primo era uno dei cavalieri di Gvin, mentre l'altro sembrava un cacciatore, dato che indossava pelli di lupo come giubba e mantello.

Guisgard
19-05-2014, 20.39.50
Clio e Dort ripulirono quel posto da ogni traccia.
Fecero poi il percorso a ritroso, fino allo spuntone roccioso, attenti a non lasciare nessuna macchia di sangue da poter essere utilizzata in seguito dal duca e dai suoi cavalieri per giungere alla radura della misteriosa pietra.
Fatto ciò, quando ormai il meriggio era prossimo, ritornarono a Solpacus.
E appena la ragazza ed il suo fedele soldato arrivarono alla locanda, subito una folla di individui li raggiunsero.
“Avete” disse uno di quelli “davvero ferito la bestia?”
“Siete riusciti ad ucciderla?” Chiese un altro.
“Siamo liberi? E' finito il nostro dramma?” Un altro ancora di quelli.

Eilonwy
19-05-2014, 20.46.18
Sorrisi timida a Sir Riccardo e chiusi per un attimo gli occhi.
Sospirai per poi riaprirli.

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“Allora sarà meglio andare. Grazie di tutto sorelle!.....Che Dio vi benedica e protegga Lady Ymma e il suo amato!.....Quando tutte le mie…..anzi le nostre problematiche finiranno, giuro che tornerò da voi e dalla vostra signora. Arrivedervi e grazie di cuore per tutto!” le ringraziai amabilmente.

Altea
19-05-2014, 20.50.03
I miei sogni erano confusi e agitati e mi svegliai di colpo spaventata..ancora..sembrava come i miei sogni fossero così tortuosi per qualche motivo.
Sospirai cercando di tranquilizzarmi...ma udii dei rumori di zoccoli nella strada e mi alzai incuriosita..era uno degli uomini di Gvin e chi era mai quell'uomo dall'aspetto non certo nobile, sembrava un cacciatore ma vestito di pelle di lupo..Oh, fa la guerra ai mercenari e quello chi sarebbe? Ha un aspetto poco raccomandabile".
Gironzolavo per la camera nervosa, che dovevo fare..no..non sarei tornata al Palazzo..d'accordo avrei giocato a dadi.
Mi tolsi la camicia da notte e indossai i vestiti di fretta...quel duca..perchè mi aveva trattata cosi, non certo per aver aiutato i mercenari, la scomparsa di Thomas poi era un mistero..era furbo, lo avevo sempre detto.
Scesi le scale e sentii una allegria goliardica...avanti Altea, devi raccontare al Gufo...forse il Gufo...cosa avevi visto, tu sola non puoi fare nulla e alla fine loro hanno seguito la giusta pista, ogni particolare potrebbe essere di aiuto.".
Bussai alla porta..."Posso entrare...sono lady Altea, non vorrei trovarvi in stato non consono" e feci una smorfia sorridendo leggermente.

elisabeth
19-05-2014, 21.01.28
Flees era da prendere a schiaffi....mi chiedevo come diavolo facesse a dare certe risposte.......ma Daizer teneva duro e anche se mormorava qualcosa di poco udibile, cercava di evitare di porsi allo scontro con lui......il vecchio quindi era andato via, certo non potevamo aspettarci che stesse lì a sorvegliarci.....e Daizer scappò a cercarlo....rimasi sola con Flees...sotto quell'albero enorme....faceva ombra e l'aria sembrava ancora piu' fredda.......Flees come per magia aveva tra le mani una rosa rossa....sembrava appena recisa aveva ancora della rugiada tra i suoi petali......fu un gesto leggero...quasi impercettibile quando mise la rosa tra i miei seni........il battito del mio cuore era accelerato come il respiro e miei seni si muovevano in modo da aprire un varco naturale perchè egli vi inserisse il gambo.......una spina punse la mia pelle...e un rivolo impercettibile di sangue uscì fuori.....senza dolore ma con un potente piacere tra la spina e le sue parole...chiusi gli occhi ed immaginai il suo capo su di me..le sue labbra sulla pelle.......il calore del suo respiro...le miei mani tra i suoi capelli.....e la voce di Daizer...che mi fece sussultare...aveva trovato qualcuno.....dovevamo andare....dovevamo far presto........Ero intontita........sino a quando non divenni furiosa.......ma non si accorgeva di nulla ?......la rosa tra i miei seni...il rossore sulle mie guance.............andiamo Daizer..non ti accorgi che la donna che Ami.......ha qualcosa che non va........." Daizer......sono sicura che tu troverai ogni cosa....se questo avverrà sarà perchè tu non ti sei mai voltato indietro....".....Mio padre e la mela bellissima....la spaccò e ne uscì un verme.........Accidenti a me e quando avevo deciso di dare una mano in quella faccenda..........

Clio
20-05-2014, 00.20.32
Ce l'avevamo fatta, quei cavalieri non sarebbero mai riusciti a trovare le tracce.
Eravamo stati davvero abili, d'altronde, non avevo dubbi, Dort era il migliore.
Tornammo in città, e prima che potessimo raggiungere la locanda, una folla ci corse incontro.
"Ascoltate.." risposi, cercando di sovrastare il frastuono "E' vero, abbiamo ferito la bestia... abbiamo visto scorrere il suo sangue, anche se poi si è volatilizzata nel nulla.. quindi posso dirvi soltanto una cosa.. per quanto sembri inattaccabile non è un demone scappato dall'inferno, ma un animale anche se non sappiamo quale.. fatto di carne e sangue, come tutti noi... però purtroppo non l'abbiamo uccisa, è scappata poco dopo essere stata colpita, ma la troveremo e la uccideremo.." sorrisi "Beh, almeno questa notte non ha ucciso nessuno..".
Come avrei voluto essere lì nei miei veri panni, mostrare a quella gente che non era sola, che la casa reale aveva mandato i suoi migliori soldati a difenderli.
Ma non potevo, ero soltanto un mercenario attratto da una spada, nient'altro.
Raggiungemmo finalmente la locanda, e con la coda dell'occhio vidi un cavaliere di Gvin parlare con un cacciatore.
"Vedi, caro mio.. a pensar male non si sbaglia mai.." mormorai divertita a Dort.
Entrammo nella locanda.
"Vino.." dissi a Dort "Qui ci vuole un fiume di vino.. Oste.." chiamai, avvicinandomi al bancone "Immagino che gli altri abbiano già bevuto... Portaci due boccali e qualcosa da mangiare, abbiamo avuto una nottataccia.." sorrisi "Se è possibile, vorrei levarmi l'odore di quella bestia di dosso.. potete prepararmi una tinozza per il bagno nella nostra, anzi, a dire il vero è la vostra camera? Grazie.. Sempre che mio marito non stia ancora riposando..".
In tal caso, lo sfratto.. perché non sopporto questo lerciume addosso.
Lanciai un'occhiata a Dort "Vado ad avvisarli che siamo arrivati..".
Raggiunsi le camere dei ragazzi, e incontrai Altea che aveva bussato alla porta.
Restai un attimo interdetta.
Che diavolo ci fa qui?
"Oh, perdonate milady.." dissi poi gentilmente "Non volevo disturbarvi.. me ne vado subito" sorrisi "dovevo solo.."
Lanciai un forte colpo a ciascuna porta, con un assurdo rimbombo "Basta poltrire canaglie, vi aspetto di sotto.." esclamai.
"Non vi ho ringraziato delle belle parole che mi avete rivolto nella foresta.. siete davvero gentile.." mi inchinai cortesemente "Se volete unirvi a noi, siete la benvenuta.." e me ne andai a passo svelto.
Davvero?
Sì, è in gamba... le donne in gamba sono rare..
Anche se.. insomma, gli gira sempre intorno..
Sospirai.
Anche se fosse? Abbiamo chiarito che non sono affari nostri, Clio..
Se lo dici tu..
Piantala, maledizione...
Tornai da Dort e mi sedetti accanto a lui senza dire una parola, lo sguardo perso lontano.
"Allora, questo vino?" dissi soltando, sottovoce, senza smettere di ascoltare i miei pensieri "Ah, li ho avvisati che siamo tornati..." sospirai.
Cercai lo sguardo del mio amico e sorrisi.

Altea
20-05-2014, 00.38.44
Sbuffavo...uomini..ma che ci vuole per far entrare una dama? Imbellettamenti vari? Quando vidi arrivare Guàmarin, improvvisamente, e farfuglio' alcune parole ma aveva ben chiarito a quegli uomini di aprire quella porta..."Sarò lieta di unirvi a voi milady..grazie per l'invito..ah..io ora sono di nuovo in questa locanda..beh direi meglio la scomodità della locanda che l'agio del Palazzo vescovile e la presenza di quel duca...ho visto un uomo..anzi uno dei suoi cavalieri, milady, era in compagnia di un cacciatore vestito di pelle di lupo...un tipo poco raccomandabile mi sembra, strano..proprio lui si faccia avvicinare da queste persone, non mi ha mai convinto quel uomo...a volte ho pensato..si volesse avermi per qualche motivo ma forse sbaglio e forse si è solo risentito non ho ceduto alle sue lusinghe e mi sono rifiutata da fargli da madrina, ma non si arrenderà".
Rimasi in silenzio un attimo...già...Thomas ti troverò di sicuro..e la donna scese di fretta..e aspettai il Gufo aprisse la porta quando ricordai un particolare quando parlai con quel dottore..Nestos mi sembrava si chiamasse...lo chiamò...cavaliere.
E a braccia conserte aspettai aprisse quella benedetta porta, anche se ormai avevo già detto a Guàmarin ciò che avevo visto e i miei dubbi...anche se di dubbi ne avevo molti.

Clio
20-05-2014, 01.49.48
Sorrisi ad Altea.
"Sì, l'ho visto.. E vi dirò che non mi è sembrato affatto strano... Si crede più furbo di me, ma è solo più sleale.. Di sicuro non merita il titolo che porta.. Sono lieta che non sia nelle vostre grazie, avrei pensato il contrario.. Vi ho incontrato in sua compagnia più di una volta.. Se l'avete mandato al diavolo, buon per voi.." Sorrisi "Questa locanda è confortevole.. Anche se immagino sarete abituata a ben altri ambienti, il locandiere avrebbe dovuto vedere a voi, e non ad una coppia di mercenari la sua camera.." Sospirai "Ah, spero che i miei uomini non vi diano noia.. Visto che.. " mi guardai intorno "La vostra camera è così vicina alla loro, immagino, visto che vi trovate qui.. Se si comportano in maniera sconveniente fatemelo sapere... Non sono abituati ad avere intorno donne come voi..".
Detto questo, tornai al piano di sotto, accanto a Dort.

Guisgard
20-05-2014, 02.04.56
Il locandiere portò una brocca di vino al tavolo di Clio e Dort.
“Questo è quello della casa.” Disse il locandiere. “Il miglior vino di Solpacus e dunque dell'intero reame di Afravalone.” Rise compiaciuto. “Rammento quando da piccolo insieme a mio padre portavamo direttamente a Faicus questo vino, apposta per farlo bere all'Arciduca. Sua Signoria infatti si recava nel suo palazzo ducale a Faicus anche per bere il nostro vino.”
“Allora sarà speciale!” Riempendo i bicchieri Dort.
Il locandiere annuì e poi si allontanò.
“Bene, possiamo dirci soddisfatti.” Dort a Clio. “Abbiamo tracciato la strada fino alla radura e cancellato ogni traccia. Ora sono curioso di sapere cosa ha scoperto Nestos.” Fissò la ragazza. “Cos'avate?” Sorseggiando il suo vino. “Fino ad un attimo fa eravate su di giri per ciò che è accaduto stanotte, mentre ora invece mi sembrate quasi assente e con lo sguardo perso nel vuoto. Temete forse che quel Gvin ci tiri un brutto scherzo?” Rise appena. “Non temete, non riuscirà a trovare le tracce per raggiungere la radura. Su, bevete, questo vino merita davvero.”
In quel momento arrivarono anche gli altri, Nestos, Astus e Mime compresi.
Fatta eccezione per Guisgard e Vortex, la compagnia dei falsi Gufi Scarlatti era al completo.
“Cos'avete scoperto nella foresta?” Chiese Borel.
Dort così, approfittando che la locanda non era particolarmente affollata e parlando sottovoce a tutti loro, raccontò ciò che lui e Clio avevano scoperto nella foresta.
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Guisgard
20-05-2014, 02.11.37
Eilonwy, Riccardo e il merlo Tisin, ringraziate le suore per l'ospitalità, lasciarono la cappellina per riprendere il loro cammino verso Gioia Antiqua.
Ma appena lasciato quel luogo, di nuovo dal castello giunse una struggente melodia.
“Una nuova musica che giunge da quel castello...” disse Riccardo “... chissà chi la suona...”
“Anche questa melodia è molto famosa...” fece Tisin “... si intitola messer Tempo e madonna Distanza... è tratta da un lai molto antico... narra di come il Tempo e la Distanza, visti da molti come ostacoli per l'amore, siano in realtà i suoi baluardi, poiché non fanno altro che dimostrare come l'Amore, quello Vero, superi ogni difficoltà...”

Eilonwy
20-05-2014, 02.22.43
Guardai con aria malinconica la roccaforte.
“Povera Lady Ymma!....Mi si spezza il cuore a lasciarla qui senza potergli dare una mano. Anche se non mi conosce ancora, spero che mi possa perdonare. Arrivedervi, Milady!” salutai l’ infelice dama.
Presi il flauto del mio amato.
“Permettete, Milord!” dissi seria.
Portai lo strumento musicale alla bocca ed incominciai a suonare una nuova melodia per Lady Ymma. Questa era una delle mie preferite!

LA MIA SECONDA MELODIA:
https://www.youtube.com/watch?v=70xXy4N2Wes

Guisgard
20-05-2014, 02.57.12
Elisabeth, Daizer e Flees raggiunsero così il luogo in cui si trovava il custode del cimitero.
A lui il contrabbandiere raccontò la storia inventata da Elisabeth e quel suo voto fatto.
“Si, questo nome non mi è nuovo...” disse il custode “... Comino il Maniscalco... vediamo se riesco a rammentare qualcosa...”
“Non avete un registro o un elenco qui?” Chiese Daizer.
“In realtà” spiegò il custode “un tempo ne avevamo, ma poi in seguito agli atti vandalici che portarono alla violazione di alcune tombe i registri sono andati in buona parte distrutti... il poco materiale rimasto riguarda gli elenchi di alcune tombe risalenti ai primi secoli del Cristianesimo... in pratica si tratta di alcune sepolture scavate nelle gallerie sottostanti.”
“Potete accompagnarci laggiù?” Domandò Daizer.
“Non se ne parla.” Scuotendo il capo l'uomo. “Non metterò piede là sotto. Si respira a fatica e la luce è quasi del tutto assente.”
“Vi pagheremo.” Fece il contrabbandiere.
“Mmm...” fissandolo il custode “... allora vi farò accompagnare dal becchino... Gambin!” Chiamò.
Poco dopo un ragazzo si presentò.
“Questi è Gambin, il becchino.” Indicandolo il custode. “Vi porterà lui alle tombe sotterranee.”
Daizer annuì e pagò come promesso il custode.
Gambin li accompagnò così verso quelle tombe.
E mentre camminavano, Daizer notò finalmente la rosa sulla scollatura di Elisabeth.
“Carino quel fiore.” Sorridendo a sua moglie. “Volevi essere elegante per questo luogo? Beh, hai fatto bene. Da un tocco di vitalità e colore in questo posto così tetro.”
Giunsero così presso un pozzo.
“Si entra da qui...” disse Gambin “... attraverso un piccolo cunicolo... vado io per prima, così da accendere una lucerna...” e scese in quella galleria.
E poco dopo chiamò gli altri tre.
E mentre scendevano uno alla volta, Elisabeth che seguiva Daizer, con Flees alle sue spalle, avvertiva il respiro del giovane cavaliere tra i suoi capelli.
Con le sue mani che di tanto in tanto le sfioravano il collo, le spalle e la schiena.
“Darei qualsiasi cosa, cara zia, per essere in questo momento quel fiore tra i vostri seni...” le sussurrò pianissimo ed in modo sensuale ad un orecchio.
Le scale terminarono ed Elisabeth, Daizer e Flees, preceduti da Gambin, si ritrovarono in quel luogo fatto di silenzio ed oscurità.
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Guisgard
20-05-2014, 03.32.25
Eilonwy suonò quella melodia e subito l'aria si ravvivò di quelle meravigliose note.
La ragazza suonò per un bel tratto di strada, fino a quando il maniero non divenne più lontano.
Ma poco dopo si udirono dei rumori di cavalli.
“Arriva qualcuno...” disse Tisin.
Giunsero così alcuni cavalieri con i loro destrieri.
“Abbiamo udito quella melodia.” Fece quello che sembrava essere il capo di quei cavalieri. “Chi la stava suonando fra voi?”
“Chi siete voi?” Chiese Riccardo.
“Siamo cavalieri del castello.” Rispose il capo, indicando il castello. “Siamo stati incaricati di trovare colui o colei che suonava quella musica. La sua presenza è richiesta dai nobili signori del maniero.”

Guisgard
20-05-2014, 04.25.49
Altea attendeva davanti a quella porta, quando finalmente qualcuno venne ad aprirla.
“Ah, salute a voi, milady...” disse Guisgard, facendole poi cenno di entrare “... prego, accomodatevi pure...”
Aveva il braccio fasciato e tornò a sedersi sul suo letto.
Nella stanza vi era un uomo, seduto su una cassapanca posta proprio davanti al letto.
“Su, riprendiamo la partita.” Mormorò Vortex. “Voglio i miei soldi.”
“Permettete, milady...” fece Guisgard prendendo in mano i dadi e cominciando ad agitarli “... ma mi aspetta un tiro molto importante...”
“Io ho fatto due, dunque tu devi tirar fuori almeno un tre, amico!” Esclamò Vortex.
“Devo farlo...” agitando sempre i dadi Guisgard “... devo riuscirci...”
“Avanti, campione!” Ridendo Vortex.
Il cavaliere lanciò allora i dadi, che rotolarono sul tappetto ai piedi del letto.
“Quattro e due sei!” Esultò Vortex. “Sei fuori! Ho vinto anche questo giro!” E si abbandonò ad una sonora e grassa risata.
“Accidenti!” Imprecò Guisgard. “Hai una fortuna sfacciata!”
“Già, deve essere la mia giornata!” Racimolando le monete del piatto Vortex. “Cosa vuoi che ti dica? Stanotte è la tua notte, fratello!” Cominciò a canticchiare. “La tua notte fratello! Oh, si!” Rise di nuovo.
Guisgard scosse la testa.
“Dai, non prendertela!” Disse Vortex. “Come si dice... sfortunato al gioco, fortunato in amore!” Si voltò verso Altea. “Dico bene, bellezza?”
“Si, certo...” farfugliò il cavaliere, per poi avvicinarsi alla finestra “... come no...” guardò poi Altea “... a cosa dobbiamo questa vostra visita, milady?” Chiese alla dama. “Ah, io vi devo ancora il velo... quello con cui mi fasciaste il braccio ferito nella foresta.”
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Clio
20-05-2014, 11.46.10
Portai il calice alle labbra, e bevvi un lungo sorso con gli occhi chiusi.
"Davveri squisito.." sorrisi "Ah, niente.. è solo.." mormorai appena.
Cosa ci faceva lì? Una dama non bussa alla porta di temuti mercenari.
E' questo che ti tormenta.. davvero?
Sospirai.
No, faccia quello che vuole.. mi chiedo solo perché mi importi..
Va bene, è una situazione strana, te lo concedo ma adesso esageri... Karel sta lottando tra la vita e la morte e tu..
Credi che non lo sappia, dannazione? Smettila, devo concentrarmi..
Come vuoi..
Mi voltai verso Dort, aveva ragione, ma non potevo spiegargli ogni cosa.
"E' una storia troppo lunga da spiegare.." dissi soltanto "Ma te la racconterò, un giorno o l'altro..".
Se c'era uno con cui mi sarei volentieri confidata era proprio il giovane aristocratico seduto accanto a me.
"Comunque no, tranquillo.. vorrei solo vedere la faccia di Gvin quando si accorgerà che che le tracce non ci sono più, povero, ha chiamato anche quel cacciatore..." risi, e bevvi un altro sorso di vino.
In un modo o nell'altro, tornai ad essere concentrata su ciò che stava accadendo, giusto in tempo per l'arrivo dei ragazzi.
Ascoltai Dort raccontare ciò che avevamo scoperto.
Presi il pezzetto di stoffa e lo mostrai a tutti, per poi consegnarlo a Nestos.
"Ho fatto un calco rudimentale, è tutto ciò che abbiamo... confidiamo in te e nella tua sapienza.." sorrisi al medico "A proposito, hai scoperto qualcosa dal sangue di quella bestia? E sei riuscito a disinfettare le ferite di Gufo e Vortex?".

Eilonwy
20-05-2014, 14.21.32
Eilonwy suonò quella melodia e subito l'aria si ravvivò di quelle meravigliose note.
La ragazza suonò per un bel tratto di strada, fino a quando il maniero non divenne più lontano.
Ma poco dopo si udirono dei rumori di cavalli.
“Arriva qualcuno...” disse Tisin.
Giunsero così alcuni cavalieri con i loro destrieri.
“Abbiamo udito quella melodia.” Fece quello che sembrava essere il capo di quei cavalieri. “Chi la stava suonando fra voi?”
“Chi siete voi?” Chiese Riccardo.
“Siamo cavalieri del castello.” Rispose il capo, indicando il castello. “Siamo stati incaricati di trovare colui o colei che suonava quella musica. La sua presenza è richiesta dai nobili signori del maniero.”
Guardai perplessa quei cavalieri. Poi, guardai il tenebroso Riccardo come una bimba che aveva fatto un guaio.
“Sono stata io. Con questa sinfonia volevo soltanto dare un addio a chiunque suonasse in quel maniero. Ma perché volete portarmi in quel castello?.....Non mi pare di aver fatto niente di male! Comunque, non possiamo restare qui. Mia zia, la Regina Gioiosa Azzurra, richiede la mia presenza a Gioia Antiqua per questioni urgenti. Perdonatemi…..ma non possiamo proprio!” affermai umilmente, ma allo stesso tempo fiera come una regina e fredda come una giornata d’ inverno.

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elisabeth
20-05-2014, 16.41.18
Il denaro fa cantare anche i muti.......e Daizer utilizzò il mezzo utile a far parlare il custode del cimitero........c'erano dell cripte sotterranee ,a quanto pare il vecchio prese i soldi e il lavoro sporco lo diede al becchino...ma a noi questo non importava, avevamo trovato un becchino e speravo in cuor mio di aver trovato anche la tomba di Comino.......così ringraziando il Buon Uomo.....ci avviammo per il luogo prestabilito.....in tutta onestà vedendo il pozzo e sospettando quanto fossero strette le scale fui presa dal panico.......ma le cose come vengono se ne vanno e io non volevo stare sola con Flees, quindi mi feci coraggio e mi incolonnai......il becchino...Daizer io e Flees........Daizer in quel momento forse mi aveva lanciato un'occhiata e vide la rosa......." Grazie tesoro per essertene accorto........sono contenta che ti piaccia.......magari la prossima volta perchè tu te ne accorga prima...sceglierò un vaso di rose....."....non volevo essere cattiva...e mi dispiaceva avergli risposto in quel modo.....ma volevo che lui fosse più presente....non volevo che lasciasse spazi a Flees............il cammino in quel luogo fatto di scale fu un tormento........Flees alle miei spalle...non faceva altro che accarezzarmi e sussurrarmi tra i capelli quanto avrebbe voluto che non ci fosse nessuno..............Quanto mi maledicevo....perchè il mio corpo reagiva a ciò che mio cuore rifiutava....ogni tanto gli davo colpi sulle mani perchè la smettesse...e non volevo che Daizer se ne accorgesse.................prima di arrivare alla fine delle scale ...tolsi la rosa dal seno e la gettai a terra....giusto il tempo di ritrovarmi in un luogo dove il silenzio regnava sovrano e le ossa ne facevano da padrone.........mi guardai intorno....." Gambin....sembra un'ossario......qui dentro......ci sono mucchi di ossa appartenenti ad un unica persona ?.....".......c'era odore di terra umida.....anzi c'era odore di morte....Flees sembrava pensieroso mentre Daizer...aveva uno sguardo cupo....." E' un bel guaio Daizer......se magari mi addormentassi qui..in mezzo a queste ossa...forse il Borgomastro...ci potrebbe aiutare......che ne dici ?...."....

Altea
20-05-2014, 16.56.05
Prima di andarsene lady Guàmarin disse di aver visto pure lei quell'uomo.."Lo avete visto pure voi..è strano, invece, per me...non si fa avvicinare solitamente da queste persone" scossi il capo "Comunque perchè privarvi della vostra camera per me, ho già dormito per mesi in una angusta camera in questa locanda, mi hanno insegnato ad adattarmi ad ogni situazione..e state certa e ne sono sicura i vostri uomini non mi turberanno affatto". E sparì scendendo le scale.

La porta si aprì e vi era il cavaliere ferito..entrai lentamente e riprese a giocare a dadi con un uomo robusto e forte, Vortex lo chiamò il quale si divertiva a prendersi in giro di lui amichevolmente per la sconfitta e si rivolse a me e io guardai il Gufo allontanarsi verso la finestra..."Solitamente si, messer Vortex, si dice che chi è sfortunato al gioco lo è in amore e infatti, il Gufo, come ho già avuto occasione di dirgli è fortunato ad avere una bella moglie e pure coraggiosa come Guàmarin" e mi avvicinai a lui che guardava con sguardo inquieto fuori dalla finestra e bisbigliai.."Già cugino..io sono sfortunata in Amore, ma forse no..visto avete elogiato cosi bene il mio futuro sposo con lady Gertrude che nemmeno conosco, il quale sempre mi dimostrò quanto mi amasse e ora, invece, non mi degna di nessuna attenzione".
Voltai le spalle alla finestra rivolgendomi pure a Vortex..."Perchè sono qui..ho già raccontato a lady Guàmarin ma è giusto, ormai, lo dica pure a voi..ho appena visto uno dei cavalieri di Gvin con un cacciatore o bracconiere vestito di pelle di lupo, un tipo proprio losco..e mi è sembrato strano il duca si avvicinasse a tali individui visto detesta pure i mercenari..è strano, non fidatevi di quell'uomo, è tutto strano come la scomparsa di mio fratello Thomas". E così narrai il fatto che il giorno prima avessi negato al duca di fargli da madrina tranne a mio fratello, al fatto che mi assillava e il fatto della donna alla gogna che mi fece scappare da Solpacus perchè indignata...e da quella volta...la scomparsa misteriosa di Thomas.
Guardai il cavaliere negli occhi azzurri e sottovoce gli raccontai le mie perplessità.."Quando ci difendeste in taverna...non ebbi uno scatto di collera inutile..io sospetto la belva è guidata da qualcuno e forse per un motivo ben preciso, potremmo uccidere la belva ma prima si dovrebbe capire il motivo e chi la comanda...da notti faccio lo stesso sogno, un uomo chiamato Older, che conosco, il giorno del funerale di quella poveretta indossava un piccolo crocifisso in oro, la cosa mi risultò strana visto egli non è molto credente, anzi è legato alla strega Isolde, e dice sempre tutto questo finirà quando avranno scontato una punizione..in quel sogno egli mi mostra sempre quel crocifisso e mi dice era della ragazza morta e stanotte sognai lo diede a Thomas" sospirai.."Forse non devo più intromettermi in questa storia, sto solo farneticando..ho perso delle persone care, di notte faccio questi sogni...sono certa voi saprete sconfiggerla, ho pure suggerito a Gvin un piano per uccidere la belva ma veramente sciocco" risi di gusto.."Allora speriamo lo segua, cosi non riuscirà ad uccidere la belva".
Mi staccai dalla finestra e guardai il velo.."No, potete tenerlo..è un mio dono..vi porti fortuna per la uccisione della belva, vostra moglie vi sta aspettando giù per festeggiare alla vostra quasi vittoria, non vorrete farla aspettare, e scusatemi per me, mi aveva invitato a unirvi a voi..ma non penso di essere al pari di voi..siete dei valorosi guerrieri, ora torno alla mia stanza, sopra qui alla locanda" e sorridendo pure all'altro mercenario uscii.
Salii le scale e tornai nella mia stanza, mi sedetti nel letto e tirai fuori dalla sacca il Libro Ancestrale, lo aprii e iniziai a sfogliarlo per vedere se trovassi qualcosa riguardo quella belva strana..e lo smeraldo brillò.
Alzai gli occhi e seduta a una panca vidi una figura vaga...Shalazam.

"Shalazam...vediamo se riesco a cavarne qualcosa
da questo prezioso libro.
"Ti piace vero?" disse lei ridendo e avvicinandosi a me alzando il mio volto dal libro.
"E' sposato..non sono mica una donna che ruba i mariti agli altri..e poi pure io ho una promessa di matrimonio...".
Ella rise..."A me non puoi mentire..ah se solo sapessi tu.."
E svanì nel nulla."

Risi di gusto in quella solitaria stanza e guardavo il libro attentamente.

Guisgard
20-05-2014, 18.36.35
Nestos prese il pezzo di stoffa dalle mani di Clio e cominciò ad osservarlo con attenzione.
“Credo sia Goto...” disse “... anzi, no...” correggendosi “... è Longobardo... Longobardo arcaico direi... sicuramente precedente alla conversione voluta da Papa San Gregorio Magno e dalla regina Teodolinda...”
“Sei in grado di tradurlo?” Chiese Dort.
“In buona parte si” annuì il medico “ma avrei bisogno di un testo scritto in idioma Longobardo... mi recherò subito alla biblioteca della Diocesi... lì ne troverò diversi...”
“Bene.” Fece Borel. “E del sangue della bestia cosa ci dici? Hai scoperto che genere di animale sia?”
“Si...” conservando la stoffa in una tasca Nestos “... o meglio, diciamo che sono in grado di capire quale animale non sia...”
“Spiegati meglio.” Fissandolo Dort.
“Non è un animale di quelli diffusi in queste terre...” spiegò Nestos “... dunque non siamo davanti ad un lupo, ad un orso o a qualche altro canide...”
“Allora resta probabile ciò che pensa lady Guamarin...” osservò l'aristocratico “... potrebbe davvero essere un leone.”
“Lo escluderei.” Sentenziò il medico.
“Perchè?” Stupito Dort.
“In primis” rispose Nestos “non sbrana le vittime, pure essendo carnivoro, o almeno, diciamo, onnivoro, ma si limita a sgozzarle senza straziare più di tanto i loro corpi... e poi...”
“Poi?” Ripetè Dort.
“Poi il suo sangue...” mormorò Nestos “... è particolare... come se appartenesse ad un animale a sangue freddo...”
“Che diavolo significa?” Confuso Porturos.
“Ad un rettile, o qualcosa di simile.” Fissandoli Nestos.
“Un serpente intendi?” Stupito Porturos. “Andiamo, non era certo un serpente l'animale che abbiamo affrontato la scorsa notte!”
“Esistono diverse specie di rettili...” replicò Nestos “... ammesso che sia davvero un rettile.”
“Una volta” disse Borel “sostai in un monastero domenicano e là conobbi alcuni missionari che aveva diffuso il Cattolicesimo nelle lontane terre del Catai... ebbene, dai loro racconti, parlavano di grosse lucertole col corpo ricoperto da scaglie, come corazze, che abitavano alcune isole tropicali...”
“Un animale simile, però, non può trovare in queste terre un ambiente favorevole per viverci.” Mormorò Dort.
“Si, in effetti è così.” Pensieroso Nestos.
“Sempre più intricata questa dannata faccenda...” scuotendo il capo Porturos.

Guisgard
20-05-2014, 18.49.59
Guisgard ascoltò con attenzione ciò che raccontò Altea.
“Si, anche io notai quel crocifisso al collo di quell'uomo...” disse il cavaliere “... la cosa mi stupì perchè pensai l'avesse rubato dal cadavere di quella poveretta... si, la cosa è alquanto strana...”
“Strana?” Ripetè Vortex. “Cupa direi invece! Rubare ad un cadavere! Bah!” Scosse il capo.
“Già...” osservando il velo Guisgard “... chissà, magari mi porterà davvero fortuna... ne ho un gran bisogno...” sorrise alla dama “... accetterò il vostro dono, dunque, anche se equivale a privarne il vostro futuro sposo...” le fece l'occhiolino “... e detto tra noi, sono certo che somiglia al tipo che descrissi al castello di lady Gertrude.”
Altea poi uscì per ritornare nella sua camera.
Qui ebbe ancora una visione e poi cercò nel suo libro.
Ma in quello stesso momento, interrompendola, qualcuno bussò alla porta.
“Milady...” era la figlia del locandiere “... c'è Older giù e chiede di voi...”

Guisgard
20-05-2014, 19.03.52
“Io qui non ci dormirei affatto.” Disse Daizer ad Elisabeth. “No, decisamente no.”
“Qui ci sono le sepolture più antiche...” spiegò Gambin “... la maggior parte sono loculi scavati nella roccia e coperti con materiali semplici, come tegole di terracotta, legna o pietre grezze... l'unica tomba un po' più elaborata è quella appartenuta ad un ricco funzionario latino... si trova in fondo alla galleria.”
“Conducici là.” Fece Daizer.
Il becchino, così, li portò a quella tomba.
Nel camminare, dietro di loro, Flees schiacciò la rosa con un piede, quasi con astio.
“E' dunque questa la risposta?” Avvicinandosi ad Elisabeth e sussurrandole ad un orecchio. “E' un no? Volete vada via? Basterà non dire nulla... neanche una parola ed io svanirò per sempre... se invece un po' vi importa di me, allora ditemelo prima che vada via...”
In quel momento giunsero alla tomba.
Daizer cominciò ad osservarla, chiedendo ad Elisabeth di fare altrettanto, in cerca di indizi.
E il contrabbandiere trovò un'altra incisione.
“Guardate...” indicandola, per poi leggere ad alta voce:

“Dalle tenebre risali alla luce del giorno,
dove ogni sepolcro di una Croce è adorno.
Tra cipressi cerca il marmoreo Messaggero,
che di Grazia, Fede e Gloria è sempre foriero.
Poiché come seppe proteggere il giovane Tobia,
saprà di certo condurti a ciò che cerchi. E così sia.”

Altea
20-05-2014, 19.05.17
Non ricavai nulla dal libro..almeno..se non vi erano degli esempi, non era un animale magico..o mutato.
Ad un tratto pensai al fatto che il cavaliere avesse visto pure lui il crocifisso di Older e i suoi pensieri si legavano al mio sogno..e nemmeno il tempo di pensarci su udii bussare la porta.
Sentii la voce della figlia del locandiere che mi diceva Older mi stava proprio aspettando giù..."Si, ditegli sto arrivando subito".
Rimisi con cura il Libro Ancestrale nella sacca e mi alzai agitata...calma Altea...no..non ti dirà quello che disse nel sogno..lo aveva preso a Thomas il crocefisso..o che è morto.
Uscii dalla camera e scese le scale mi trovai giù nella locanda, i mercenari brindavano e parlavano tra loro, rimasi immobile e il mio sguardo cercò Older.

Guisgard
20-05-2014, 19.10.03
“I signori di quel maniero” disse il capo di quei cavalieri ad Eilonwy “amministrano queste terre in nome dell'Arciduca. Dunque vi impongono di seguirci al castello.”
“Non potete obbligarci.” Fece Riccardo.
“Sono gli ordini che ho ricevuto” spiegò il capo dei cavalieri “e devo farli rispettare. Non avete comunque nulla da temere. E' un invito, non un arresto.”
“Un invito?” Ripetè Riccardo. “Un invito non è portato come obbligo.”
“Il soggiorno al castello” fissandoli il comandante dei cavalieri “sarà confortevole per voi. Avete la mia parola.”
“Per quanto dovremo restare?” Domandò Riccardo.
“Lo ignoro.” Rispose il capo dei cavalieri. “Vi sarà spiegato tutto una volta là.”
Riccardo allora si voltò a fissare Eilonwy.

Clio
20-05-2014, 19.13.18
Ascoltai attentamente Nestos.
"Bene, sapevo di poter contare su di te.. va pure nella biblioteca della diocesi, e vedi cosa riesci a scoprire.. mi raccomando, discrezione... rettile o no, ciò che importa è che sia mortale.." guardai i miei uomini "Beh, stavolta non ditemi che l'ho visto solo io... c'era una figura accanto a lui, e la bestia gli ha obbedito buona buona.. è ovvio che se qualcuno ha attuato un piano del genere, ha anche provveduto in qualche modo a ricostruire l'ambiente di vita dell'animale.. anche se non ho idea di come, e soprattutto non riesco a capire perché.. chi trae vantaggio da queste uccisioni? Non riesco a darmi una risposta.." scossi la testa.
"Ora come ora non possiamo fare nulla, è meglio capire il più possibile contro che cosa stiamo combattendo, per essere preparati.. Porturos" chiamai "Mostra a Dort le mappe della regione, e fatti indicare il punto preciso.. dopodiché tu.." voltandomi verso Dort "Te ne vai a riposare che non ti sei fermato un attimo.. e voi iniziate a cercare qualunque cosa possa sembrarvi utile.. certo, ci servirebbe qualcuno del luogo, che sapesse raccontarvi i segreti della foresta, persino le leggende, cose che non sono scritte sulle mappe.." sorrisi "E poi, per chi avesse voglia, ho un favore da chiedere.. dovreste andarmi a comprare una spada.. e, non lo so.. mettervi a chiacchierare.. ascoltare le parole della gente.. venendo qui io e Dort siamo stati assaliti dalla folla che ci chiedeva informazioni sulla bestia, sfruttiamo questa eccitazione, voglio sapere i loro segreti, le chiacchere, le dicerie, i sospetti.. c'è sempre dietro qualcosa di vero.. ma voi rivelate il meno possibile, qualche dettaglio, certo.. ma non troppi rimandi, non sapete chi potrebbe ascoltare..".
Mi alzai "Bene, io vado a riposare un attimo, non voglio abusare del mio fisico, la bestia ci troverà in forma quando le daremo il colpo di grazia.." sorrisi "Ci vediamo tra un paio d'ore, se non scendo, venitemi a svegliare..".
Così, mi congedai dai miei uomini e raggiunsi la stanza che dividevo con il mio finto marito.
Lui non c'era, ottimo. Sprangai porta e finestre.
La tinozza per il bagno era stata preparata, dovevo ricordarmi di ringraziare il locandiere per quello
Tolsi il vestito, e feci cadere uno ad uno i pezzi dell'armatura.
Lasciai che l'acqua lavasse via ogni pensiero cupo, nella semi oscurità della stanza.
Rischiai persino di addormentarmi, avvolta da quel rassicurante tepore.
Dovevo essere davvero provata, per concedermi un bagno lontano da casa, ma mi sembrava di sentire l'odore della bestia dappertutto.
Era nauseabondo, anche se forse si trattava solo della mia immaginazione.
Uscii a malincuore dalla vasca e indossai i miei soliti vestiti.
La stanchezza finalmente mi prese, e crollai sul letto addormentata.

Guisgard
20-05-2014, 19.34.23
Clio dettò indicazioni ai suoi e poi si congedò da tutti loro.
Ritornò nella sua stanza e qui si immerse in una tinozza d'acqua calda e profumata, lasciando così che tutto il suo corpo si ridestasse dalla fatica fisica e mentale.
Si mise poi a letto e in breve cadde addormentata...

La spuntone roccioso sembrava come sospeso tra il Cielo e la terra, col vento che sibilava tra i capelli di Clio, lasciando ovunque intorno a lei un tetro lamento di morte.
La foresta era tinta di rosso, con le cime degli alberi sferzate da quel vento inclemente.
La folla si era accalcata proprio sotto quella roccia, che simile ad un antico altare attendeva la divinità per offrire la sua vittima.
“Non uccideranno mai il mostro marino...” disse uno tra la folla “... poiché esso vive negli abissi del mare e non in questa foresta!”
“E Perseo non riuscirà a salvare Andromeda senza Pegaso!” Gridò una donna da quella calca.
“Un cavallo normale” fece un altro di loro “infatti non può volare e lui allora non la salverà!”
“Quando questa storia sarà finita” urlò un altro tra la folla “fonderemo la spada dei Taddei e ne faremo un aratro! La terra incolta va lavorata o moriremo tutti di fame!”
In quel momento Clio guardò in basso e vide Karel seduto sotto un albero.
“Il principe” fece un'altra donna tra la folla “non può salvarla! Non sa usare le armi! Ma può imparare!”
“Si, ma se anche imparasse ad usarle” rispose un altro tra quella gente “non riuscirebbe comunque a cavalcare Pegaso!”
Il vento cessò di colpo e la folla svanì.
Clio si ritrovò accanto alla misteriosa pietra incisa scoperta nella foresta.
Si guardava intorno, ma Dort non c'era.
Poi all'improvviso udì dei rumori.
Si voltò e riuscì solo ad intravedere le terribili fauci della bestia che si avventavano su di lei.

Si svegliò di colpo da quel sogno, ansimando e col volto rigato dal sudore.
E in quello stesso momento qualcuno aveva bussato alla porta della stanza.

Guisgard
20-05-2014, 19.40.32
Appena Older vide scendere Altea la chiamò, invitandola al suo tavolo.
Insieme a lui vi era anche Posteg.
“Salute a voi, milady...” disse Older “... ho saputo che vostro fratello è scomparso... è stato lui a dirmelo...” indicando Posteg “... è terribile... ma è un valente cavaliere e sono certo che non gli è capitato nulla di male...”
Ma in quel momento Altea si accorse di una cosa.
Older al collo non aveva più il crocifisso, ma un medaglione.
Un medaglione che la dama riconobbe subito: era infatti quello di suo fratello Thomas, con il sigillo dei Crociati inciso sopra.

elisabeth
20-05-2014, 19.40.37
" Hai paura Daizer ?.....certo e' un posto poco romantico "....visitammo quel posto..Gambin fu bravissimo ci spiego' ogni cosa...come l'esistenza di un'altra tomba e Daizer....invogliò il Becchino a farci vedere il posto......Flees calpestò la rosa......e divenne furioso......ascoltai le sue parole.....senza che potesse sentire il mio disagio......." Ascolta Flees e non urlare....dicesti che fu tua madre ad obbligarti ad accodarti a noi.....e poi...cosa successe...amore e passione nei miei confronti arrivati improvvisamente.........mi vuoi ?...mi ami ?...faresti qualsiasi cosa per me ?...allora dimostralo......allora fammi vedere quanto tieni a me...e perchè dovrei sceglierti a lui..........se quanto ti ho chiesto non fa per te.......puoi anche andare via.......non sarò io a fermarti...".....Daizer in quel momento mi zittì richiedendo la mia attenzione.....c'era qualcosa di scritto su quella lapide..........dovevamo risalire e tornare all'aria pura su...al cimitero e tra i cipressi avremmo trovato una lapide.......c'era un Angelo.....e...." Daizer....sembra la stessa lapide che cercammo prima di venire qui.......ma chi e' il giovane Tobia...?......." ...ero sudata c'era poca aria...respiravo a stento....." Usciamo di qua...magari Gambin ci può aiutare ancora.......il tempo sta scadendo...".....tornai indietro senza aspettare nessuno.......sino allo spiazzo dove c'erano i mucchi di ossa...e dove intravidi la scala....la guardai era stretta....dovevo farcela..dovevo uscire da lì sembrava un incubo

Clio
20-05-2014, 19.49.54
Mi svegliai di soprassalto e per un lungo istante restai immobile ad osservare il soffitto.
Troppi pensieri tutti insieme.
Quello non era un mostro marino, e io non ero una docile Andromeda, nessun Perseo sarebbe venuto a salvarmi.
Che poteva fare Karel? mi bastava che sopravvivesse.
Certo, sarebbe stato meraviglioso vederlo comparire per la strada, ma al punto in cui ero non avrei nemmeno potuto rivolgergli la parola.
Non ero che un mercenario.
Ma sapevo che non sarebbe mai arrivato, era là, immobile, immerso nell'innaturale sonno.
Non dovevo pensare a lui, non potevo permettermi di essere triste.
Dovevo essere forte, e uccidere quella maledetta bestia.
Eppure i sogni devono sempre comunicarci qualcosa, mi chiesi cosa potessi imparare da quel sogno.
Mi alzai a sedere.
Avevano bussato alla porta, probabilmente era uno dei miei, ma la prudenza non era mai troppa.
"Chi è la?" chiesi, alzandomi dal letto, mentre infilavo giubba e stivali.

Altea
20-05-2014, 19.54.00
Vidi Older e vicino a lui Posteg...ordinai la bevanda alla cannella e ascoltai fingendo indifferenza le parole di Older..."Si..infatti..è scomparso misteriosamente" e guardai Posteg vicino..solitamente quando lui era vicino qualcosa di strano si scopriva.
Assaporai la fresca bevanda quando mi andò di traverso osservando il collo di Older...mi alzai di scatto urlando..."Dove avete preso quel ciondolo...quello non si trova ovunque Older..viene dato solo ai Crociati, ed è di mio fratello...avanti, lo portava al collo, ditemi dove è" lo presi al braccio e lo portai fuori..."Qui non avete il locandiere a difendervi, ditemi dove è Thomas" ero furente ed estrassi la spada "o giuro vi ammazzo".
Guisgard..pensai..se solo vedeste...avevo ragione..."Non mi prendete in giro, so benissimo la belva è manovrata da qualcuno...e ora...ucciderete pure me..."...fratello mio, no..non possono averti fatto del male, ma se è cosi potrei uccidere per vendicarti e il mio pensiero andò a lui, a quando eravamo assieme e uniti.

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Guisgard
20-05-2014, 20.00.33
Elisabeth, Daizer, Flees e Gambin risalirono così in superficie, di nuovo alla luce del Sole.
Era ormai pomeriggio e le ombre dei cipressi cominciavano ad allungarsi sulle lapidi e sui monumenti funebri, quasi a voler ricoprire quel luogo e custodirlo, proteggerlo dall'arrivo del buio e delle tenebre.
Come se l'oscurità del sottosuolo si accingesse, attraverso un antico ed inesorabile incantesimo, a liberarsi dagli abissi e raggiungere poi il mondo dei vivi.
“Sembra una caccia al tesoro la cui mappa è sparsa un po' ovunque, tra le lapidi di questo cimitero...” disse Daizer.
“Io ora devo andare.” Fece Gambin. “Devo fare il mio giro di controllo prima di chiudere i cancelli. Non voglio che poi qualcuno resti imprigionato qui stanotte.” Sorrise e si allontanò.
“Io non ho idea di chi sia Tobia” mormorò Daizer “ma tu come fai a dire che quell'incisione si riferiva ad un Angelo?” Chiese ad Elisabeth. “Comunque è chiaro che per continuare la nostra ricerca bisogna decifrare quella lapide...”
“E' ovvio” disse Flees che se ne stava seduto su una tomba “che l'autore di questi messaggi sia un fanatico cattolico... bisognerebbe dunque conoscere i dettami di quel Credo per capire cosa celano... ma io, per mia fortuna, non ho mai letto quel genere di cose...”
“E si vede.” Fissandolo Daizer. “Comunque alzati da quella tomba. Non puoi sedertici sopra, senza alcun rispetto.”
“Che importa!” Esclamò il giovane cavaliere. “Tanto c'è solo cenere e ossa marce qui dentro!” Ridendo, per poi guardare Elisabeth. “Ed io, comunque, obbedisco solo a ciò che mi dice di fare la mia dolce zia...”

Guisgard
20-05-2014, 20.08.52
“Sono io, milady...” disse dall'altra parte della porta Mime a Clio “... spero di non disturbare... non preoccupatevi, posso anche parlare da qui... non occorre che apriate... magari non siete preparata... si, intendo vestita poco... cioè, non mi permetto di insinuare, ma... spero davvero di non seccarvi... magari siete con vostro marito... cioè, lui... si, il capo voglio dire...” farfugliò confuso “... oh, non pensiate che sia ubriaco... no, certo che no... è solo che magari siete insieme e ora... si, come marito e moglie intendo... io volevo solo dirvi che non vi occorre nessun esperto... io conosco bene la foresta, tutto qui... si, la conosco come pochi altri... ho vissuto più là che in questa città... solo questo volevo dire... ecco, spero di non avervi seccato... vero, milady?”

elisabeth
20-05-2014, 20.14.03
L'aria era fresca....ma le ombre della sera stavano scendendo come risucchiate dal sottosuolo......Gambin se ne andò...aveva la sua ronda da fare...non poteva permettere che qualcuno rimanesse chiuso all'interno del cimitero....ebbe un sorriso.....ed io ebbi un idea, anche perchè non avremmo avuto altro permesso........Daizer mi fece la sua domanda...già come mai avevo pensato ad un angelo...non lo so forse perchè ne avrei voluto uno al mio fianco....vidi Flees ancora lì...con noi che cercava di dare risposte........e rispondendo a Daizer...." Non mi chiedere perchè ho pensato ad un Angelo...non so chi sia Tobia......sono stanca....non ci capisco più niente....e tu continui a farmi domande...."......avevo alzato il tono e vidi Daizer guardarmi come se non mi avesse mai vista prima......intanto ....voltandomi verso Flees......." E tu non sei da meno.......sei un idiota spocchioso...alzati da quella tomba e se sei stanco sdraiati per terra.........ed evita questo sarcasmo da quattro soldi......"......nel dirgli ciò lo presi dal bavero della giacca e lo alzai di peso come se non pesasse nulla dalla mia bocca uscii una folata di vento gelido che lo trascinò per terra......." Abbiamo la notte da passare qui e non per dormire...quindi cerchiamo di trovare un posto...dove non ci possano vedere...per il momento"....

Guisgard
20-05-2014, 20.15.38
Davanti alla spada di Altea, Older apparve visibilmente spaventato, mentre Posteg rimase come interdetto dinnanzi a quella scena.
“Calmatevi, milady...” disse Older “... calmatevi e mettete via quella spada... siete forse impazzita? Il ciondolo? Quale? Questo forse?” Prendendo quello che aveva al collo. “Ma... l'ho trovato, milady... stamani, mentre passeggiavo per la foresta... l'ho trovato a terra, tra i cespugli e non sapendo di chi fosse ho voluto che diventasse mio... non immaginavo appartenesse a vostro fratello... giuro... non mi sarei permesso... pensavo non fosse di nessuno... lo giuro...”
In quello stesso momento davanti alla locanda giunsero Gvin ed i suoi.
“Che succede qui?” Guardando Altea che minacciava Older con la spada.
Il duca scese allora dal cavallo e prese di peso Older, lanciandolo contro il muro della locanda.
“Cosa hai fatto a lady Altea, cane?” Strattonandolo Gvin. “Parla, o ti suono come un tamburo!”
“Nulla, signore!” Gridò Older. “Nulla, lo giuro!”

Clio
20-05-2014, 20.17.35
Restai ad ascoltare Mime, ridendo appena.
Povero, non sapeva più cosa dire.
"Nient'affatto Mime, tranquillo.." aprii la porta "Come vedi sono sola e vestita.." sorrisi "Anzi, ti sono grata dell'aiuto, se non fosse per te, crederei ancora di essermi immaginata quel fischio.. allora dimmi.. quali segreti nasconde quella foresta?" mi guardai attorno "Vieni entra, ma temo di non avere vino da offrirti, per quello dovremo scendere dagli altri..".

Altea
20-05-2014, 20.24.12
Stavo per esplodere.."Ma guarda caso, voi trovate sempre cose a caso, no? Pure il crocifisso..ah noo.. vero quello fu un regalo di compleanno, dimenticato lì nel nulla".
Ad un tratto arrivò Gvin e si intromise e la mia collera peggiorò, prese le mie difese...ma cosa voleva..."Milord...nessuno vi ha chiesto il vostro aiuto nè tanto meno io lo desidero, lasciate Older, era una discussione tra me e lui...visto voi avete lasciato mio fratello nella foresta ed è scomparso misteriosamente...magari una ninfa del bosco si è innamorato di lui..o peggio una strega...e se le è portato via" dissi sarcastica scuotendo il capo e avvicinandomi al duca lo strattonai allontanandolo e guardandolo negli occhi.."Statemi lontana avete capito...non ho bisogno di voi".

Guisgard
20-05-2014, 20.39.13
“Oh, non preoccupatevi, milady...” disse Mime a Clio “... non preoccupatevi davvero... volevo dirvi solo questo... che conosco la foresta come pochi... per il fischio...” rise “... si, noi lo abbiamo sentito prima degli altri, ma ora tutti sanno che è reale...” gettò un'occhiata nella stanza vuota “... riposatevi ora... non temete... e per il vino vi aspetterò giù... si, ne berremo un bel po'... riposatevi pure ora... e se non avete altri ordini io vi aspetterei di sotto con gli altri...” sorridendo.

Intanto, nella stanza di Vortex, dall'altra parte del pianerottolo, l'omone era ancora con Guisgard.
“Forse ora dovresti tornartene dalla tua finta moglie, ragazzo mio...” mormorò al cavaliere, che se ne stava steso sul letto con gli occhi che passavano dal soffitto alla finestra aperta “... anche perchè se resti qui con la speranza di una rivincita, beh, caschi male.” Rise.
“Tranquillo...” fece Guisgard “... tanto con la tua fortuna vinceresti anche senza tirare i dadi...”
Vortex rise di nuovo.
“E comunque” continuò il cavaliere “non credo proprio che la mia mogliettina stia soffrendo per la mia mancanza... perchè dovrebbe poi? Stiamo recitando, no?”
“Già...” annuì Vortex “... ma se non ti fai vedere ogni tanto insieme a lei questa recita andrà a farsi benedire... vuoi forse che ci scoprano?”
“Beh, chiunque di voi potrebbe recitare la parte del marito, no?” Alzandosi dal letto Guisgard.
“Tutti però sanno che sei tu ad esserlo.” Disse Vortex.
“Già...” sbottò il cavaliere “... sono un vero idiota...” guardando ancora fuori dalla finestra “... dovrei essere in viaggio ed invece mi ritrovo in questa locanda a perdere ai dadi contro di te...”
“A proposito...” fissandolo Vortex “... mi devi dieci Taddei.”
“Si, certo...” mettendo una mano nella borsa Guisgard.
“Non ora però.” Fece Vortex. “Me li darai quando questa storia sarà finita.”
Guisgard sorrise.
“Così non ti verrà la brillante idea di farti ammazzare dalla bestia pur di non pagarmi.” Aggiunse l'omone.
“Saresti capace di venirmi a prendere all'Inferno per i tuoi soldi.” Ridendo il cavaliere, per poi avvicinarsi alla porta.
“Puoi dirlo forte, ragazzo!” Esclamò divertito Vortex. “Torni dalla tua finta moglie?”
“E smettila di chiamarla finta moglie.” Sbuffando Guisgard. “Tanto sappiamo che è tutto per finta, no? Non ripetermelo sempre.”
“Sei un bel tipo, sai?”
“Bello o brutto sono come sono!” Aprendo la porta Guisgard.
E uscendo sul pianerottolo vide Mime che parlava con Clio davanti alla loro stanza.

Eilonwy
20-05-2014, 20.41.24
“I signori di quel maniero” disse il capo di quei cavalieri ad Eilonwy “amministrano queste terre in nome dell'Arciduca. Dunque vi impongono di seguirci al castello.”
“Non potete obbligarci.” Fece Riccardo.
“Sono gli ordini che ho ricevuto” spiegò il capo dei cavalieri “e devo farli rispettare. Non avete comunque nulla da temere. E' un invito, non un arresto.”
“Un invito?” Ripetè Riccardo. “Un invito non è portato come obbligo.”
“Il soggiorno al castello” fissandoli il comandante dei cavalieri “sarà confortevole per voi. Avete la mia parola.”
“Per quanto dovremo restare?” Domandò Riccardo.
“Lo ignoro.” Rispose il capo dei cavalieri. “Vi sarà spiegato tutto una volta là.”
Riccardo allora si voltò a fissare Eilonwy.

Riccardo si voltò verso di me come per chiedermi quale era il piano.
Tornai a guardare i cavalieri e risposi incolore e gelida: “Come vi ho già detto, mi duole di non potervi aiutare ora. Tuttavia, prometto ai vostri nobili ed egregi signori che tornerò dopo essere stata a Gioia Antiqua. Perciò, rifiuto il vostro caloroso invito e vi auguro una buona giornata!” poi mi rivolsi al bel paladino “….Forza in marcia!”.

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Clio
20-05-2014, 20.48.03
"E sia, aspettami giù, tanto vi raggiungerò tra poco.." congedai Mime.
Alzai lo sguardo e incrociai quello di Guisgard, uscito da una delle stanze assegnate ai miei.
Lo salutai con un cenno del capo e un sorriso.
"Ma buongiorno marito caro, ecco dov'eri finito..." risi appena "Come sta la tua ferita?" chiesi, tornando seria.

Guisgard
20-05-2014, 20.49.18
“E sia...” disse Daizer ad Elisabeth “... anche se l'idea non mi fa impazzire, credo anche io che l'unica soluzione sia nasconderci... il problema ora è trovare un posto adatto e sicuro... ma dove?”
Flees si avvicinò ai due.
“I cimiteri vecchi come questo” mormorò “hanno sempre una sorta di mensa per la preparazione dei banchetti... in passato infatti si usava come rito mangiare presso le tombe...”
“Finalmente sei utile anche tu.” Fece Daizer, per poi guardarsi intorno. “Forse laggiù, deve esserci qualcosa di simile... andiamo a vedere.” E si incamminò, seguito subito da sua moglie e dal giovane cavaliere.
“Quanto ardore prima...” sussurrò questi all'orecchio di Elisabeth “... avete usato la magia, vero? Ma non vi serve con me... io saprei” accarezzandole piano e delicatamente la schiena, tanto da darle degli intensi brividi su tutto il corpo “come farvi impazzire senza ricorrere a trucchi e magia... basteranno il mio ardore e la mia voglia di voi, cara zia... mettetemi alla prova, stanotte... e capirete quanto vi amo e quanto vi desideri...”

Guisgard
20-05-2014, 20.54.29
“Forse non avete compreso...” disse il cavaliere ad Eilonwy “... voi verrete con noi al castello. E' un ordine dei miei signori. Questo è quanto.”
“Credo sia meglio assecondarli...” mormorò piano Tisin all'orecchio della ragazza “... si, credo sia meglio...”
“Io scorto e accompagno questa damigella.” Fissandoli Riccardo. “E solo se lei acconsentirà a seguirvi noi verremo con voi. Altrimenti mi batterò contro di voi.” Accarezzando la spada.
“Siamo cinque e tutti armati.” Replicò il cavaliere. “Seguiteci di vostra volontà. Altrimenti vi trascineremo noi via.”
“Seguiamoli...” disse il merlo a Riccardo “... sono cinque, finiremo male...”

Guisgard
20-05-2014, 20.58.24
Gvin prese Altea fra le braccia.
“Ora calmatevi.” Disse il duca con tono deciso. “Non capite che sto cercando di aiutarvi? Ho fatto venire in città il miglior cacciatore della regione” indicando Igaz “e solo per cercare vostro fratello. Ora capite? Mi sto preoccupando per lui... e per voi... e lo troverò, avete la mia parola... perchè?” Sorrise con fare sicuro di sé. “Perchè vi amo e voglio sposarvi.”

Guisgard
20-05-2014, 21.11.32
Guisgard si avvicinò alla porta della stanza dov'era Clio e subito Mime, dopo aver salutato lui e la ragazza, andò via.
“Ero a giocare ai dadi con Vortex...” disse il cavaliere fissandola ed accennando un vago sorriso “... noi uomini per rendere al meglio abbiamo bisogno di svaghi... del tipo, non so, dadi appunto e donne... e in mancanza di donne il gioco torna utile... ma in verità mi è andata male...” scosse lievemente il capo “... la ferita? Va decisamente meglio...” si avvicinò a lei “... che buon profumo hanno i tuoi capelli... e la tua pelle...” avvicinandosi ancor più alla ragazza “... fammi indovinare... lavanda... e...” quasi sfiorandole i capelli col viso “... miele... si... è proprio miele... ah, ma che sciocco...” ridendo appena “... non certo per me ti sei preparata...” fissandola negli occhi e senza badare che qualcuno ascoltasse “... ma tranquilla, so chi alberga nei tuoi pensieri... lo so benissimo...” restando a fissarla, con i suoi occhi in quelli di lei
Fortunatamente il pianerottolo era deserto e nessuno udì nulla.

Altea
20-05-2014, 21.13.03
Mi trovai addosso a quel muro, le sue braccia sulle mie spalle e una stretta forte, come fossi un oggetto di sua proprietà.
Mi dava la nausea, ascoltavo le sue parole...i suoi ordini, Altea mai abbassare la guardia, è prepotente e disgustoso.
"Oh no...non ho bisogno del vostro aiuto...mi amate e volete sposarmi? Io vi detesto, invece, non lo avete capito non vi amo..volete sposarmi per farmi fare la mogliettina accondiscendente...io non vi amo...amo un altro uomo, fatevene una ragione".
Mi strattonai con forza e con vigore corsi dentro alla locanda, turbata e confusa ma non certo per turbamento di sentimenti da parte di quell'uomo, e cercai di andare nella mia camera, in fretta, prima egli potessi seguirmi e qui vidi Mime, Guàmarin e il cavaliere....li guardai e mi feci largo..."Fatemi passare o quell'uomo potrebbe raggiungermi..se vede sono qui e dove non so cosa potrebbe fare" e raggiunta la camera sbattei la porta addossandomi ad essa e scivolando lentamente, stavolta lasciai veramente scivolare le mie lacrime.

Clio
20-05-2014, 21.33.24
Restai ad osservare Guisgard mentre parlava, mentre si avvicinava ai miei capelli, e un brivido mi attraversò.
Oh, per favore Clio..
"L'odore di quella bestia era insopportabile..." dissi soltanto "E tu non dovresti parlare così.." mormorai, avvicinandomi a lui.
Per un lungo istante lo guardai negli occhi.
Un istante che sembrava non finire mai.
Poi sorrisi, per accennare ad una risata "Hai davvero giocato a dadi con Vortex? Nessuno ti ha avvisato di quanto sia sfacciatamente fortunato? Beh.. direi che conosco bene i vostri svaghi.. Credi che non sappia giocare a dadi?" risi appena "Quanto alle donne beh.. Se non sbaglio c'era una bella biondina a bussare alla tua porta... la stessa che ti ha donato il suo velo, dato appuntamento al chiaro di luna.." sorrisi, maliziosa "Hai fatto colpo, caro marito, dai retta a me.. è un vero peccato che tu sia già sposato..".
Restai a guardarlo per un altro lungo istante.
"Non so nemmeno quanto ho dormito.. Nestos potrebbe essere già tornato.." esitai "Dovremmo scendere..".
Ma poi Altea ci passò accanto correndo, sembrava sconvolta. Pregai che non ci avesse sentito parlare. Io ero stata comunque attenta, ma Guisgard no. Ma sembrava troppo sconvolta.
"Parli del diavolo.." mormorai appena.
Farfugliava qualcosa riguardo ad un uomo, lanciai istintivamente un'occhiata fuori dalla locanda, c'era Gvin.
Sospirai, osservando la porta della camera dietro cui era sparita la ragazza.
"Va' da lei.." mormorai, con un filo di voce, sfiorando delicatamente il volto del cavaliere per spostare una piccola e ribelle ciocca di capelli che era andata a nascondere i suoi occhi "Va' da lei.." ripetei piano, con gli occhi nei suoi.
Sarebbe stato tutto più facile se lui si fosse interessato a lei.
Il modo in cui mi guardava...
Il mio cuore batteva decisamente troppo forte.
"Sembrava sconvolta... e.. beh... ci vuole un uomo per consolare una donna... io.." abbassai lo sguardo "Andrò di sotto dai ragazzi.. dille che diremo al Duca di averla vista uscire dal retro.. così non la cercherà qui.." sorrisi "E anche se la trovasse, con te non correrà alcun pericolo.. non fai il salvatore di damigelle per professione?".

elisabeth
20-05-2014, 21.35.51
Guarda Guarda il mio nipotino rispolverava nozioni di storia...aveva imparato bene........e Diazer sempre pronto fu in grado di individuare il posto da Flees indicato....lui avanti....e noi dietro....tra quelle scure lapidi...speravo ardentemente che Flees avesse deciso di smetterla...ma non era così...e cominciò a torturarmi..........la carne e' la più grande debolezza...la mente diventa lo smarrimento.......incominciò ad accarezzarmi.....facendomi sussultare, fremere....sentendo i seni diventare un tutt'uno col corsetto........sentendo il ventre ribellarsi alla ragione.........sentendo l'odio per me stessa crescere....ma allo stesso tempo avevo la voglia di condividere la grande urgenza che mi premeva addosso...........Non era Amore.....mi stava tentando.......Guardavo le grandi spalle di Daizer...la sua solidità......la sua forza ......" So Flees caro, che se mi concedessi a te.......mi ucciderei subito dopo.......la mia voglia di te cresce...ogni momento........non so cosa sia....e' qualcosa che mi brucia dentro........non può essere amore.......lo so....non può essere.....".....seguii Daizer fino al posto prestabilito.......e ci accovacciammo per non essere visti.....la notte fonda sarebbe scesa presto

Eilonwy
20-05-2014, 22.10.37
“Forse non avete compreso...” disse il cavaliere ad Eilonwy “... voi verrete con noi al castello. E' un ordine dei miei signori. Questo è quanto.”
“Credo sia meglio assecondarli...” mormorò piano Tisin all'orecchio della ragazza “... si, credo sia meglio...”
“Io scorto e accompagno questa damigella.” Fissandoli Riccardo. “E solo se lei acconsentirà a seguirvi noi verremo con voi. Altrimenti mi batterò contro di voi.” Accarezzando la spada.
“Siamo cinque e tutti armati.” Replicò il cavaliere. “Seguiteci di vostra volontà. Altrimenti vi trascineremo noi via.”
“Seguiamoli...” disse il merlo a Riccardo “... sono cinque, finiremo male...”.

Corrugai leggermente la fronte.
“Ma come osate parlarmi in questo modo!?!.....Io sono la Principessa e futura Regina del Regno del Cristallo di Azarath. Non potete costringermi!” li fissai uno ad uno.

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Nei loro sguardi c’ era disperazione e mi guardavano come se fossi l’ ultima speranza.
Sospirai e scossi leggermente il capo.
“E sia!.....Portateci a palazzo e da Lady Ymma!” dissi ai cinque cavalieri.
Vidi che i loro volti si illuminarono di gioia e speranza.

Guisgard
21-05-2014, 02.15.44
Daizer, Elisabeth e Flees, raggiunsero il luogo indicato dal giovane cavaliere.
Trovarono così una vasta aula rettangolare, dai tratti fatiscenti e l'odore di chiuso.
Vi erano crepe ovunque e ormai le raffigurazioni parietali, un tempo vivissime, apparivano in gran parte perdute o sbiadite.
“Questo posto sembra cadere a pezzi...” disse Daizer.
“Ma è l'unico luogo in cui potersi nascondere.” Fece Flees.
“Si, è vero...” annuì il contrabbandiere “... ci nasconderemo qui fino alla chiusura del cimitero, quando il custode, il becchino e le guardie del Gastaldo usciranno chiudendo i cancelli... nel frattempo sarà meglio riposare un po', visto che stanotte dovremo riprendere le ricerche...” stese allora il suo mantello su una panca di pietra, cercando di sistemare al meglio quel giaciglio di fortuna “... riposerai qui, Elisabeth... vedrai, è meno scomodo di ciò che sembra...” aggiunse sorridendo.
Flees restò a fissare invece la donna.
Nei suoi occhi Elisabeth lesse tutto l'ardore ed il desiderio di quel giovane cavaliere.
Il figlio di Isolde allora si avvicinò ad una delle finestre, per poi sedersi a terra e riposare.
Ma il suo cuore era troppo ardente per permettere ai suoi occhi di chiudersi e dormire.
Poco dopo la maga, stanca, cadde addormentata sul giaciglio preparato per lei da Daizer...

Era in un grotta, come quelle che si trovavano sotto il palazzo di Isolde.
Al centro vi era una fontana dalle acque vaporose e cariche dei riflessi di stalattiti e quarzi.
Elisabeth avanzava piano verso quella fontana, con indosso solo un leggero velo rosso.
Si immerse in quell'acqua, lasciando così che il velo si staccasse dal suo corpo, rendendolo nudo e libero.
L'acqua era calda e mille bollicine la increspavano, accarezzando come infinite carezze la pelle di Elisabeth.
Ad un tratto dalla penombra emerse una figura.
Si avvicinò alla fontana e la maga ne riconobbe il volto: era Flees.
Il ragazzo allora si spogliò e restò a fissarla.
Elisabeth ammirò così il suo giovane nipote.
Lui poi entrò in acqua, raggiungendo sua zia.
E tra i soffici e caldi vapori di quella fontana, i due si abbandonarono alla passione.

Elisabeth si svegliò all'improvviso da quel sogno, frutto probabile dei suoi agitati ed inquieti pensieri.
Daizer dormiva su quella panca accanto a lei.
Fuori vi era il tramonto e il cimitero doveva essere ormai già deserto.
Flees invece sembrava sparito.
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Guisgard
21-05-2014, 02.32.36
Eilonwy, Riccardo e Tisin furono condotti da quei cavalieri nel misterioso maniero.
Appena all'interno, i tre viaggiatori avvertirono subito il senso di angoscia che dominava quel luogo.
Tutto appariva immobile, statico, quasi incantato, come se in quel posto non vi fosse più la speranza.
Poi una vecchia servitrice andò loro incontro.
“Benvenuti a Castelpotos...” disse, salutandoli con un lieve inchino “... vi attendevamo... seguitemi, vi mostrerò le vostre stanze...”
Li condusse in una delle torri del castello, assegnando loro due stanze: una per Riccardo e una per Eilonwy.
Tisin restò con la ragazza.
“Riposatevi ora...” mormorò la vecchia “... vi chiamerò io quando sarà servita la cena...” ed andò via.
E rimasta da sola con il merlo, all'improvviso, Eilonwy udì ancora una dolce melodia diffondersi tra le murature di quel castello.
“Ancora una musica...” fece Tisin “... chi sarà mai a suonarla?”

Eilonwy
21-05-2014, 02.44.13
Arrivata nella torre sia io che il merlo Tisin sentimmo suonare una nuova melodia.
“Non lo so……non lo so, caro Sir Tisin. Aspetta! Ma…..ma l’ anziana signora ha detto che ci chiamerà per la cena?....Ma come faccio io con la coda di pesce!?! D’ accordo che Lady Galatea prima di partire mi aveva dato delle boccette di Spumorosalizia per poter essere umana per qualche notte….ma ne ho solo tre!” esclamai agitata.

POZIONE SPUMOROSALIZIA:
POZIONE DI COLORE ROSA IN GRADO DI CANCELLARE TEMPORANEAMENTE FINO ALL' ALBA I MALEFICI DI STREGONI E STREGHE NERE.

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Guisgard
21-05-2014, 03.26.38
Eilonwy adoperò una delle sue tre boccette che le consentivano di essere immune da quell'incantesimo.
Poco dopo la vecchia tornò e bussò alla porta della sua stanza.
“La cena sarà servita tra poco, damigella.”
Così, la ragazza ed il merlo lasciarono la loro camera ed insieme a Riccardo raggiunsero la sala per la cena.
Qui trovarono una tavola rettangolare, posta su un gradino sopraelevato, riccamente imbandita di ogni sorta di pietanza, calda e fredda, dolce e salata.
Inoltre su vassoi d'argento erano adagiate bottiglie di varia grandezza e forma, contenenti vini, liquori e amari di tutti i tipi.
Un attimo dopo il loro arrivo, nella sala giunse un bambino sfarzosamente abbigliato.
“Salute a voi!” Salutandoli con entusiasmo. “Siate i benvenuti in questo castello! Sono lieto di avere compagnia a tavola stasera!” Sorrise. “Su, mettiamoci a sedere e gustiamoci queste prelibatezze!”

Guisgard
21-05-2014, 04.00.06
Quadro V: I demoni di Solpacus


“Egli esiste, ma nessuno l'ha veduto. Oh, che leggenda si può metter fuori! Soprattutto è una nuova forza che giunge. Ed è proprio questa che ci vuole, è la sia mancanza che si rimpiange.”

(Fedor Dostoevskij, I demoni)


Guisgard fissava Clio mentre lei parlava.
“Già...” disse poi piano “... il salvatore di dame per professione... e se anche fosse? A te cosa importa? Niente...” si avvicinò ancor più a lei. “Hai detto che non dovrei parlare così... così come? Come sto facendo ora?” Avvicinandosi ancora e costringendola quasi contro la porta della camera. “Allora forse non dovrei neanche guardarti così...” la sua mano arrivò a sfiorarle il braccio, per poi salire lungo il collo, fino al viso, accarezzandole piano i capelli e poi con un dito le labbra “... e forse neanche toccarti così...” la sua bocca si chinò quasi su quella di lei.
Ma, ad un tratto, un rumore di passi proveniente dalle scale li destò da quel momento.
E in fondo al pianerottolo apparve Gvin insieme alla figlia del locandiere.
“La stanza di lady Altea è quella sulla destra, milord.” Indicò la ragazza al duca.
Questi allora, con passo deciso, si avviò verso la camera della bella avventuriera.
“Avete perduto qualcosa?” Parandosi davanti a lui Guisgard.
“Toglietevi di mezzo.” Fissandolo Gvin. “Non mi piace chi ficca il naso nei miei affari. Occupatevi dei vostri invece e di vostra moglie.” Indicando Clio che era accanto al cavaliere.
“Non mi pare che lady Altea sia affar vostro.” Con un ghigno di sfida Guisgard.
“Il fatto che siate un noto mercenario” mormorò il duca “non mi tocca minimamente. Non mi fate di certo paura.”
“Ne sono certo...” sorridendo il cavaliere “... dopotutto andate in giro con i vostri tirapiedi sempre a scodinzolarvi dietro...”
“Per voi basto io solo.” Disse Gvin.
“C'è qualche problema, capo?” Uscendo dalla sua camera Vortex ed avvicinandosi a loro.
“No, affatto.” Rispose Guisgard, senza però smettere di guardare Gvin. “Il duca aveva perduto qualcosa e ha creduto bene di cercarla qui. Ma si è sbagliato. Cose che capitano.”
“Io e voi ci troveremo presto...” sostenendo il suo sguardo Gvin.
“Non vedo l'ora.” Fece Guisgard. “Accompagna Guamarin giù...” rivolgendosi poi a Vortex “... gli altri saranno già arrivati... vi raggiungerò tra un momento...”
Gvin, così, girò i tacchi ed andò via.
E Vortex fece lo stesso, scendendo con Clio al pianterreno, dove gli altri li stavano attendendo.
Guisgard allora si avvicinò alla porta della camera di Altea e bussò.
“Milady...” parlando attraverso la porta chiusa “... come state? Non avete nulla da temere, comunque... l'uomo che vi molestava è andato via...”
In quel momento sul pianerottolo arrivò la moglie del locandiere per la pulizia delle stanze.
“Signora...” chiamandola il cavaliere “... credo che lady Altea sia un po' stanca e forse anche provata per gli ultimi accadimenti... portatele qualcosa di caldo in camera.”
“Certo, messere.” Annuì la donna. “Le preparerò una bella tisana e si sentirà subito meglio.”
Guisgard tornò nella camera che divideva con Clio per lavarsi la faccia e prendere il suo mantello.
Nella stanza vi era ancora il profumo delle essenze usate da Clio per il suo bagno ed il letto dove poi lei aveva riposato era ancora sfatto.
E in quel momento un velo d'inquietudine attraversò gli occhi del cavaliere.
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Eilonwy
21-05-2014, 13.28.52
Non ebbi altra scelta.
Mi feci un bagno rinvigorente alla menta e alla vaniglia.
Dopodiché, indossai il vestito rosa antico che i padroni del castello avevano fatto mettere su un manichino.
L’ abito era in stile impero con maniche lunghe ed attillate grazie a dei nastrini. Esso era fatto di raso, seta e velluto cucito con fili e nastri d’ oro. In abbinamento con questo c’ erano delle scarpe dello stesso colore fatte di raso e velluto.
Mi slegai i capelli dall’ acconciatura precedente, mi spazzolai e mi feci una mezza coda con uno chignon.

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Mi spolverai sul viso un po’ di cipria fatta di polvere di riso e gesso. Sulle labbra e sulle guance passai un po’ di cinabro e cocciniglia e sugli occhi un poco di fuliggine.
Prima che il sole tramontasse ingoiai una boccetta di Spumorosalizia.
Scesi le scale a chiocciola della torre.
Ma mentre scendevo le scale con Tisin, incontrai Sir Riccardo. Mi guardò con meraviglia e stupore. Non saprei dire se mi guardasse così perché era la prima volta che mi vedeva umana anche di sera o per qualcosa d’ altro.
Attraversammo insieme i cupi e sfarzosi corridoi del maniero e giungemmo nella sala da pranzo. La tavola era piena di ogni prelibatezza.
Ci accolse e ci diede il benvenuto un vivacissimo bambino vestito come un principino.
Feci un’ inchino e lo ringraziai: “Vi ringrazio, piccolo Lord!”.

Altea
21-05-2014, 16.25.53
Rimasi in quella stanza turbata, dovevo stare calma altrimenti era finita per me.
Udii delle voci concitate provenire dalle scale e non capivo cosa stesse succedendo.
Tutto si calmò e qualcuno venne a bussare alla mia porta, capii tutto dalle parole del Gufo..."Grazie per essere venuto ad avvisarmi" dissi dalla camera senza aprire "ma sono sicura non cederà, ha detto chiaramente mi ama e mi vuole sposare, io invece provo solo disgusto per lui".
Il cavaliere se ne andò e io guardai fuori dalla finestra, vidi Older e Posteg e chiamai l' uomo..."Messer Older, aspettatemi lì, non preoccupatevi..non voglio uccidervi..sapete ho l'animo turbolento" dissi con un certo risentimento.
Sentii bussare alla porta, aprii e la moglie del locandiere mi portò una tisana calda, mentre la bevevo pensavo sul da farsi...ovviamente dovevo riprendermi il medaglione di Thomas.
Scesi le scale lentamente ed entrai nella locanda, mi guardai attorno e vidi vi erano pure i mercenari e mi accorsi di Vortex, l'uomo che prima era nella stanza, mi avvicinai a lui e per un attimo lo scostai dagli altri parlando sottovoce.."Messer Vortex..dite al Gufo io vado in foresta con Older..si proprio colui di cui parlai prima, quello di cui io e il vostro capo sospettiamo abbia preso il crocefisso a quella povera ragazza...il fatto è che al collo porta il medaglione dei crociati di mio fratello Thomas, dice di averlo trovato per caso in foresta, ma mi sembra una casualità strana..se non dovessi più tornare, e spero non succeda, almeno sapete con chi ero e dove mi trovavo".
Detto questo uscii e vidi proprio l'uomo che mi stava aspettando..."Bene, allora, per discolparvi ora mostratemi dove avete trovato il ciondolo di Thomas, che siete pregato di ritornarmelo visto appartiene a me, non a voi."
Poco dopo arrivò Posteg e mi portò Cruz, salii in groppo al cavallo e feci segno ad Older di andare.

Clio
21-05-2014, 16.51.43
Restai immobile, con gli occhi incatenati a quelli del cavaliere.
Dovetti indietreggiare di un passo, sentivo il legno della porta contro la mia schiena.
Era così vicino, così dannatamente vicino.
Potevo sentire il suo respiro fondersi col mio.
Pregai di sembrare impassibile, mentre la sua mano risaliva il mio braccio, mi sfiorava il collo, il viso, le labbra.
Un brivido impertinente accompagnava le sue dita.
Era una tortura.
Non potevo..
L'aveva detto lui, no? Che cosa mi importava? Nulla.
Allora perché..
Perché stai socchiudendo gli occhi per farti baciare?
Perché desideri che ti baci?
Ma lui non mi baciò.
Dei passi mi destarono da quel turbine di emozioni che non sapevo controllare.
Era Gvin.
Tornai lucida immediatamente.
Ascoltai in silenzio il discorso tra i due, sorridendo appena all'arrivo di Vortex.
Il duca se ne andò con la coda delle gambe.
Prima di seguire Vortex di sotto, mi avvicinai a Guisgard.
"Così.." Dissi, dando per scontato che capisse il riferimento alla sua domanda "Come se fossimo soli..".
Restai per un istante con gli occhi nei suoi, e poi raggiunsi il mio fidato soldato.
"Allora.." Gli sorrisi "Come va la tua ferita?".
Sospirai, era meglio che continuassi a fare quello che sapevo fare bene, il soldato, il comandante.
Essere una donna era dannatamente difficile e problematico.
E di una cosa ero certa: come donna ero una frana!

Guisgard
21-05-2014, 17.39.20
Eilonwy, Riccardo e Tisin presero posto attorno a quella ricca tavola e cominciarono a mangiare insieme a quel bambino.
“Posso” disse Riccardo al piccolo “chiedervi dove sono i vostri genitori? Non penso abitiate da solo in questo grande maniero.”
“Affatto.” Mangiando il bambino. “Vivo qui con mio padre e mia madre. Loro sono i signori di questo castello.”
“E siete figlio unico?” Chiese ancora Riccardo.
“No, ho una sorella.” Rispose il piccolo, dando un po' di focaccia al merlo. “Mangia, su, bello!” Il bambino a Tisin. “E voi invece?” Fissando poi Eilonwy ed il suo cavaliere. “Siete sposati? Fidanzati?” Chiese curioso.

Guisgard
21-05-2014, 17.46.39
Altea uscì dalla locanda e raggiunse Older e Posteg.
“Mi spiace, milady...” disse Older “... si, mi spiace davvero di avervi causato dispiacere per questo ciondolo...” se lo tolse e lo diede alla dama “... eccolo, è vostro...” fissandola “... volete tornare nel bosco?” Fece dubbioso, per poi lanciare una rapida occhiata a Posteg. “Massì!” esclamò. “Sapete bene che vi sono affezionato e non vi negherei mai aiuto! Su, Posteg, vieni anche tu con noi.” Guardò il cielo di quel tardo pomeriggio. “Abbiamo ancora un paio d'ore di luce buona. Su, andiamo.”
Presi i cavalli, i tre lasciarono Solpacus e raggiunsero la foresta.
Older li guidò fino ad una spianata, contornata di rovi e rocce.
“Ecco...” indicando il luogo intorno a loro “... qui, grosso modo, ho trovato il ciondolo, milady... era adagiato fra dei cespugli... ma siete certa appartenga proprio a vostro fratello?”

Guisgard
21-05-2014, 17.51.20
“Oh, molto meglio.” Disse Vortex a Clio, indicando la spalla. “Ora quasi non mi duole più. Merito anche della bella vincita ai dadi di poco fa.” Rise. “L'ho spennato come un pollo. Anche se, devo dire, non è che sappia perdere un granché bene... è diventato inquieto e ha cominciato a farfugliare cose senza senso. La prossima volta un paio di mano le lascerà a lui.” Aggiunse divertito.
I due così scesero al pianterreno e trovarono gli altri ad attenderli.
Ma prima che raggiungesse il loro tavolo, Vortex fu avvicinato da Altea che gli riferì poche parole, per poi andare via.
“Ehi, vecchio mio!” Ertosis a Vortex. “Finalmente ti sei alzato dal letto! Temevo fossi diventato una donnicciola!”
Tutti risero.
“Piantala!” Sorridendo l'omone. “Sto magnificamente e in più mi ritrovo un bel gruzzolo in tasca!”
“Mano fortunata come al solito, eh?” Fece Borel.
“Hai trovato davvero qualcuno disposto a giocare ancora con te nonostante l'indecente fortuna che ti ritrovi?” Divertito Erotis.
“Già!” Annuì Vortex. “Il buon Gufo ci ha rimesso le penne!” Di nuovo grosse risate si udirono a quel tavolo. “Ma la prossima volta gli lascerò almeno un paio di tiri buoni!” Continuò l'omone.
La locanda era più affollata e la loro recita era quanto mai opportuna.
“Tranquillo...” disse piano Dort, in modo che solo i presenti a quel tavolo potessero udire “... appena finita questa storia il nostro cavaliere riprenderà la sua strada e noi la nostra. Dunque hai perso l'occasione di sfoggiare la tua generosa sportività.” Sorridendogli.
In quel momento arrivò anche Nestos nella locanda.
“Eccolo!” Indicandolo Dort. “Speriamo abbia buone notizie per noi!”

Clio
21-05-2014, 18.01.09
L'ilarità dei miei uomini era contagiosa, seduta in mezzo a loro, ad ascoltare le loro battute, le risa spensierate mi sentii di nuovo me stessa.
Le parole di Dort, mi colpirono non poco, anche se non lo diedi a vedere.
Già, alla fine di quella storia ci saremmo separati, probabilmente per sempre.
Lui aveva la sua vita, io la mia.
E probabilmente era un bene, così avrei potuto seppellire quelle emozioni in un remoto angolo dei miei ricordi, senza rivelarle mai.
Sì, forse era la cosa migliore.
Anche se..
Sospirai.
Andiamo, non dirmi che ti mancherà!
Fortunatamente, Nestos arrivò, destandomi da quei pensieri.
Sorrisi al medico "Non aspettavamo che te.. dimmi che hai trovato qualcosa....".

Eilonwy
21-05-2014, 18.08.43
Mi andò di traverso il vino a quella domanda.
Tossì un poco e poi risposi: “Per ora siamo solo buoni amici. Piu’ che altro questa domanda dovreste farla a Sir Riccardo. Se sia fidanzato o meno con qualche dama. Avete detto che vivete qui insieme a vostra sorella, piccolo Lord?....E’ per caso, la famosa e bella Lady Ymma?” chiesi infine al bambino.

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Guisgard
21-05-2014, 18.31.16
Nestos si sedette in mezzo a loro e mostrò subito a Clio e agli altri alcune note scarabocchiate in fretta.
“Si, ho decifrato la scritta...” disse fissando la ragazza “... come avevo intuito, si trattava di Longobardo arcaico, poco successivo alla loro invasione... l'unico dubbio che mi resta riguarda l'autore... non ho capito se fosse un pagano, oppure di un Cristiano ariano...”
“E' importante ai fini della traduzione?” Chiese Dort.
“No, non direi.” Rispose Nestos.
“E allora perchè diamine ti fai questi problemi!” Esclamò Vortex.
“La parola chiave” spiegò Nestos “che da il senso all'intera iscrizione è questa... Janara...”
“Cosa diavolo significa?” Fissandolo Vortex.
“E' una parola usata in queste terre” rivelò il medico “ed indica una strega... in verità deriva dagli antichi culti pagani, riferendosi alla dea Diana... in pratica le streghe da queste parti, essendo legate al culto della natura e degli animali, vennero subito legate con le antiche credenze riguardanti quella dea pagana...”
“Ma la scritta cosa dice?” Domandò Astus.
“Fissa, in forma scritta, una maledizione.”
“Una maledizione?” Ripetè Dort.
“Si...” annuì Nestos “... la scrittura per i popoli antichi era una forma di magia... e si riferisce ad una maledizione, stando a quanto riportato dalla scritta, lanciata proprio da una Janara prima di morire sul rogo...”
“Leggi il testo preciso.” Disse Dort.
“Si...” fece Nestos, per poi cominciare a leggere:

“Come la Janara evocò nel fuoco e nel sangue la sua maledizione tra indicibili tormenti, così io pongo le sue parole sulla nuda roccia, affinchè rievochi i giusti tormenti per i colpevoli e sia monito per coloro che verranno dopo.
Ciò che è stato ritornerà e ciò che è oggi non sarà più.”

“Allegro, non c'è che dire...” mormorò Ertosis.
“Bisognerebbe scoprire a quale maledizione si riferisce...” pensieroso Dort.
“Alla strega che bruciarono anni fa...” farfugliò Mime.
“Che strega?” Guardandolo Porturos.
“Quella che usava gli animali per i suoi incanti...” fece il rigattiere “... la bruciarono viva e lei, prima di morire, maledì Solpacus ed i suoi abitanti gridando tra le fiamme... predisse che un terribile flagello avrebbe portato paura e morte in queste terre... ”
“Bah, leggende...” scuotendo il capo Astus.
“Potrebbe essere.” Mormorò Borel. “Ma evidentemente qualcuno ha preso molto sul serio questa leggenda, visto che ha riportato le parole della presunta strega su quella roccia...”
In quel momento arrivò anche Guisgard.
“Allora?” Avvicinandosi al tavolo. “Scoperto qualcosa di nuovo?”
“Digli della Janara.” Vortex a Nestos.
“Che c'entra la Janara?” Stupito il cavaliere.
Nestos allora gli raccontò quanto da lui scoperto.

Altea
21-05-2014, 18.41.57
Mi allacciai il ciondolo di Thomas e partimmo verso la foresta, Older parlava e si giustificava..parlava troppo a mio parere e io me ne stavo zitta, guardavo lui e Posteg..poi mi ritornarono in mente le parole di Abate Nicola...qualcuno ti mentirà.
Mi stavo innervosendo, tra l'altro avevamo a disposizione poco tempo e Older ci portò in una radura.
Scesi da cavallo, vi erano rocce e rovi..una parte un pò rada della foresta e mi mostrò dove aveva trovato il ciondolo.
Lo guardai negli occhi ed estrassi la spada per precauzione..."Se sono certa...non ho visto altri crociati in zona...e forse" indicando il ciondolo dal lato opposto "non avete notato questo stemma è quello del mio casato...volete prendermi in giro forse..siete piuttosto ingenuo".
Stavo per avviarmi ma pensai a non dare mai le spalle...già Altea, mai dare le spalle all'ipotetico nemico..."Andate avanti voi due..io vi seguo tra questi cespugli, vediamo se troviamo qualche altra traccia".

Clio
21-05-2014, 18.53.53
Ascoltai il discorso di Nestos attentamente.
Sospirai.
"Janara... pittoresco non c'è che dire.. amo le diverse tradizioni del regno.. Ma ditemi, come può una janara di poco tempo fa conoscere l'antica lingua longobarda? Ma non credo abbia importanza.. questo spiega molte cose, a mio avviso... qualcuno vuole vendicare la strega, il marito magari... o un figlio? O la figlia... potrebbe esserci un'altra strega.." rivolgendomi a Mime "Cos'altro sai di lei? Comincio a credere che sia il centro della questione.. le vittime della bestia potrebbero essere legate a questa storia? Non so, magari la conoscevano, l'hanno accusata, o non l'hanno difesa... C'è qualcuno maggiormente colpevole della sua morte? Qualcuno che chiunque stia tentando di vendicare la Janara vorrebbe vedere morto?".
Restai un attimo pensierosa "E quelle parole.. Ciò che è stato ritornerà, ciò che è oggi non sarà più.. a cosa può riferirsi? Alla religione? Al governo della città? O a qualcosa di più personale, più attinente alla vita della janara?".
Scossi la testa "Altre domande, ma almeno abbiamo fatto un passo avanti..".

Guisgard
21-05-2014, 19.03.31
“Oh, no...” disse Riccardo sorridendo “... sono un cavaliere errante, dunque senza fissa dimora e ciò rende difficoltoso potersi dedicare agli affetti.”
“Si, Ymma è la mia sorellina!” Esclamò il piccolo. “La conoscete? Siete forse suoi amici?”
In quel momento una donna entrò nella sala.
“Madre!” Correndo verso di lei il bambino. “Queste persone sono amici di Ymma!”
“Non può essere, piccolo mio.” Fece la donna. “Non abbiamo mai veduto costoro, mentre invece conosciamo bene gli amici di Ymma.” Fissò Eilonwy e Riccardo. “Chi siete dunque voi?”
In quello stesso istante arrivò un'altra donna, più anziana della madre del bambino.
“Madama, avete aperto voi a questi forestieri?” Chiese questa.
“No, milady.” Rispose la dama anziana. “Forse la vecchia servitrice è stata.” Li guardò. “Chi siete? E perchè vi trovate qui al castello?”

Guisgard
21-05-2014, 19.10.26
“Vi ho detto, signora...” disse Older ad Altea “... ho trovato in questa zona il ciondolo... come potevo sapere a chi appartenesse? Mi è sembrato di valore e visto che non c'era nessuno in giro, allora ho pensato di prenderlo per me... non credo di aver commesso alcun reato...”
I tre, per volontà di Altea, cominciarono a cercare altre tracce in quel luogo.
Trascorse circa un'ora senza però che i tre trovassero nulla.
Poi, ad un tratto, Altea udì dei rumori provenienti da non troppo lontano.
E vide, tra la vegetazione, alcuni cavalieri intenti a cercare qualcosa.
“Avanti, cercate con attenzione!” Ordinò Gvin ai suoi. “Non tralasciate nulla! A costo di rivolare questa dannata foresta come un guanto!”
Con quei cavalieri vi era anche Igaz, il cacciatore di lupi.
L'uomo stava nascondendo delle tagliole tra i cespugli e nel terreno.

Guisgard
21-05-2014, 19.17.17
“La Janara” disse Mime a Clio “conosce quell'antica lingua perchè è stato il demonio ad insegnarla a lei, durante i Sabba...”
“Cos'è un Sabba, stramaledizione?” Chiese Vortex.
“Una danza magica che le streghe fanno col demonio.” Fissandolo Dort.
“Nessuno difese quella donna...” mormorò Mime “... nessuno... tutti invece decisero di accusarla... la presero dalla sua casa nel bosco e la trascinarono in città... il processo durò neanche un'ora e poi la legarono sul rogo, per poi bruciarla viva... era incita quando fu uccisa... si diceva fosse la figlia del demonio... ma morì nel ventre di sua madre quella sfortunata...” segnandosi Nestos.
“E' sempre più intricata questa storia...” mormorò pensieroso Guisgard.
“Sicuro di non essertele sognate queste cose?” Astus a Mime.
“No, sono vere!” Fece il rigattiere. “Qui tutti le conoscono, ma nessuno più ne parla!”
“Comunque...” disse Guisgard “... ammesso che davvero la strega avesse conoscenze riguardo all'antica lingua Longobarda, dal testo di quella scritta sembra che la pietra sia stata incisa in un momento successivo alla sua condanna... dunque qualcun altro conosce quel remoto linguaggio...”
“Forse il demonio” ironico Ertosis “ha dato lezioni un po' a tutti, riguardo quell'antica lingua.”
In quel momento il locandiere portò altro vino.
“Dite...” fissandolo Guisgard “... chi era quella donna uccisa anni fa come strega?”
“Una strega, messere.” Sentenziò il locandiere. “Niente di più, niente di meno.”
“Si, ma chi era?” Chiese ancora il cavaliere. “Dove viveva? Cosa faceva per lavoro?”
“E' passato tanto tempo” rispose il locandiere “che ormai nessuno ne ha più memoria... datemi retta, dimenticate questo genere di storie e gustatevi il nostro buon vino.” Sorridendo.

Eilonwy
21-05-2014, 19.20.05
Guardai la nobile madre del bambino.
Mi alzai da tavola insieme a Sir Riccardo ed entrambi facemmo un leggero inchino.
“E’ un piacere e un onore fare la vostra conoscenza, Milady!...Io sono Eilonwy, Generale dell’ Esercito Reale di mio padre Re Bowen Aguillon, nipote della Regina Gioiosa Azzurra, Principessa e futura Regina del Regno del Cristallo di Azarath. Questo nobile cavaliere errante, invece, è Sir Riccardo. Siamo stati condotti qui a palazzo da cinque cavalieri, ai quali era stato ordinato di trovare e portare qui colui o colei che l’ altra sera rispondeva al suono di un flauto. Ma se non ci volete possiamo sempre riprendere il viaggio verso Gioia Antiqua!” dissi alla donna.

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Altea
21-05-2014, 19.22.10
Camminammo e per molto tempo..sembrava una infinità..ma nulla, poi udii dei cavalli e delle voci..non era possibile..Gvin!
Presi i due uomini alle spalle e feci cenno loro di fermarsi, li portai dietro a dei cespugli e dissi loro di fare silenzio..udii perfettamente le loro parole mentre guardavo cosa stessero facendo..."Cosa dovevano nascondere?" e vidi il cacciatore preparare delle trappole con tagliole varie..per chi erano..per dei cavalli forse? Ricordai il cavallo che morì per una tagliola quando stavo per salvare il novizio di Abate Nicola...vuoi vedere che sta preparando una trappola ai mercenari...è capace di uccidere quell'uomo per raggiungere i propri scopi.
Guardai i due uomini, sembravano spaventati, feci loro cenno di stare tranquilli e bisbigliai.."E' pericoloso rimanere qui, se ci scoprono sono guai..ora dobbiamo camminare a raso terra, indietro..per un pò e poi quando non li vedremo più correremo ai cavalli per tornare a Solpacus..non me ne va buona una..dannato duca".

Clio
21-05-2014, 19.42.49
Quella facenda mi piaceva sempre meno.
"Il demonio.. certo, come no.. nei Sabba non si fanno cose più movimentate come, non so.. orge col diavolo e demoni al completo, spregio di oggetti sacri, danze estatiche e roba del genere? Non sapevo ci fosse anche la parte di lezioni.. e poi.. perché mai insegnare l'antica lingua longobarda? Insegnale il latino, che è un tantino più utile.. mah.." scossi la testa "Comunque, se qualcuno vuole vendicare la strega un abitante vale l'altro, visto che tutti erano d'accordo nel condannarla..".
"Un momento... la casa nel bosco? Tipo quella del pastore Enar? L'unico ad essere sopravvissuto, beh.. prima di ieri sera? Ce n'era un'altra simile, oppure Enar ha comprato la casetta dopo l'esecuzione? Certo che.. insomma.. chi vivrebbe nella casa della strega, che sciocca.. immagino l'abbiano bruciata...".
Poi Guisgard chiamò il locandiere.
"Ci credo che nessuno ne ha più memoria.. è molto più comodo e funzionale, no?" risi appena"..meglio far passare un linciaggio sotto silenzio, lo farei anche io.. mi era parso di capire che in questo reame chiunque avesse diritto ad un giusto processo.. non sia mai che qualche magistrato della capitale venga a controllare i vostri affari..." sorrisi "Chissà, magari è per questo che non avete chiesto aiuto al senato per la bestia.. dei soldati reali in città, chissà cosa avrebbero potuto scoprire.. Ottima mossa! E meglio per noi.." sorrisi appena.
Bevvi un sorso di vino "Ma a me non può fregar de meno di chi decidete di ammazzare, eravamo solo curiosi... chissà.. magari la bestia non è altro che l'anima in pena della strega tornata a tormentare Solpacus.." poi risi "Ehi, stavo scherzando.." alzai la coppa "I demoni non sanguinano.." strizzai l'occhio ai miei.

Guisgard
21-05-2014, 20.00.10
Il locandiere non rispose nulla a quelle parole di Clio, limitandosi a scuotere la testa e ad andar via.
“Già, Enar...” disse Guisgard “... la sua casa... vive da solo nella foresta con la giovane nipote... io non lo farei mai, soprattutto con un animale feroce in giro che ama assalire donne e bambine...” si alzò “... credo che farò una cavalcata, ho bisogno di aria pulita...”
“Aspetta, non vorrai andare nella foresta da solo?” Fissandolo Atus. “E poi sei ancora convalescente.”
“Sciocchezze, sto benissimo.” Fece Guisgard. “E poi in troppi stonerebbe alla mia cavalcata.”
“Concordo, è rischioso andarci da solo.” Disse Dort.
“Il capo sono io, no?” Sorridendo Guisgard. “E dunque decido io quando uscire per una bella galoppata.”
“Si, ma andarci da solo è stupido.” Borbottò Vortex.
“Porterei te con me” ridendo il cavaliere “anche solo per la tua fortuna. Ma due feriti non credo sia il caso. E sia, vi accontenterò...” guardò tutti loro “... andiamo, Mime... sei il più informato sui fatti di queste lande e mi sarai utile per non perdermi.”
“Da soli nella foresta, messere?” Balbettò il rigattiere.
“E chi può dirlo.” Sorridendo Guisgard. “Magari si incontrerà due belle ragazze lungo il cammino. Dopotutto la mia dolce mogliettina non è gelosa.” Ridendo appena. "Su, andiamo."

elisabeth
21-05-2014, 20.08.48
Daizer dimostrò una dolcezza infinita nel preparare il nostro giaciglio per la notte.....mi rassicurò.....avrei dormito serenamente...anzi, meglio di quanto pensassi.......Flees si sedette sotto la finestra.......nello sdraiarmi i miei occhi si immersero nei suoi.....ebbi un sussulto...perchè mi trasmise tutto il tormento della sua anima.....chiusi immediatamente le palpebre....e mi augurai di dormire.......e di non pensare a nulla........Il sonno arrivò e con esso....arrivò il sogno.....

Era il cuore della caverna dove abitavo da piccola...c'era una fontana di acqua calda......amavo fare il bagno.......ma in quel sogno mi sentii adulta....avevo un leggero velo che copriva il mio corpo.....entrai in acqua e incominciai a vivere ilpiacere del calore e delle bollicine che si insinuavano nei posti più intimi del mio corpo....avevo gli occhi chiusi...sentivo una melodia in lontananza........ma alcuni rumori mi misero all'erta ....era una figura maschile......era un ragazzo.....e arrivato vicino alla fontana riconobbi Flees il figlio di Isolde............non provai nemmeno a coprirmi con le mani..rimasi immersa, mentre i fumi dell'acqua accaloravano ancor di più il mio viso.......lo vidi ......si stava privando dei suoi vestiti...come se fosse certo che fosse così che doveva andare.........sino a quando il suo giovane corpo mi si parò davanti nella sua intera bellezza........ogni muscolo scolpito da anni di duro lavoro alle armi......e mentre camminava per raggiungere la vasca......vidi tutta la sua forza maschile........non provai vergogna.....e lo attesi...attesi che ogni parte del suo corpo sfiorasse il mio........che i miei seni parlassero della mia passione.......la mia bocca si chiuse sulle sue labbra sino ad assaporare ogni parte del suo corpo........ma non rimasi delusa.......le sue labbra si posarono ardenti rubandomi piccoli rumori...........il momento in cui ci unimmo urlando la nostra estasi.......fu come svuotare me stessa...rimasi avvinghiata a lui...per sussurrare il suo nome.........per...

Mi svegliai come se mi mancasse l'aria.......come se fossi ancora piena di quella febbrile sensazione........e mi accorsi che fuori iniziavano le prime luci....e che Flees non c'era piu'...........guardai Daizer dormire......non volevo andare ma fu più forte di me........mi alzai ed uscii fuori...lo vidi era sotto un albero guardava l'orizzonte....certo che in quel posto....non so che pensieri si potessero fare...ma quando fui vicina a lui....." Perchè mi tormenti anche nel sonno.......perchè lo fai......come vorrei non averti mai conosciuto....".....Lo vidi voltarsi verso di me.....mi aspettavo il suo sorriso spavaldo...ma non lessi questo nei suoi occhi.....

Guisgard
21-05-2014, 20.08.52
Ma mentre Altea e gli altri due cercavano di allontanarsi da quel luogo, Posteg starnutì all'improvviso, tradendo la loro presenza.
“Accidenti...” disse Older “... sei un idiota, Posteg!”
Gli uomini del duca allora corsero a vedere chi si trovasse là.
“Fermi, in nome del duca!” Intimò loro uno dei cavalieri.
“Milady...” arrivando anche Gvin “... cosa ci fate qui nella foresta? Cercate vostro fratello?” Si avvicinò poi alla donna. “E' stato molto sciocco da parte vostra scappare via, per poi chiudervi nella vostra camera. Si, molto sciocco. Non capite che sto facendo tutto questo per trovare vostro fratello? Più passa il tempo, meno possibilità abbiamo di ritrovarlo vivo. E a voi conviene stare dalla mia parte.” Le accarezzò i capelli. “Si, vi conviene...”

Guisgard
21-05-2014, 20.17.09
“Io non ne so niente.” Disse la madre del bambino ad Eilonwy. “Non ho dato ordine ai cavalieri di portarvi qui. E neanche ho udito quella melodia di cui dite.” Guardò la sua servitrice. “Voi cosa ne pensate, madama?”
“Non saprei, milady.” Rispose la donna. “Forse mentono.”
“Sono stata io a farli condurre qui.” All'improvviso una voce.
“Ymma, tu?” Voltandosi la madre del bambino. “Perchè?”
“Per la musica, madre.” Rispose Ymma.
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Clio
21-05-2014, 20.19.08
Seguii con lo sguardo il locandiere che si allontanava.
Sì, c'era proprio da dire che l'incognito era un'ottima arma.
"Sì, Enar.. sua nipote è sempre in giro per la foresta da sola.. lui mi è parso sospetto.." guardai i miei "ricordate quando siamo andati da lui? Nascondeva qualcosa... guardai Mime.. Però non mi hai risposto, era la stessa casa, o ce n'era un'altra tipo quella?" mi voltai verso Dort "Prendi la mappa della foresta e mostra a Mime il posto della lapide.." guardai poi di nuovo il rigattiere "E' vicino a qualche casa nel bosco, per caso?".
Poi Guisgard annunciò di volersene andare.
"Eh già, mi piace l'idea..." esclamai "in due da soli nella foresta, un ferito e un rigattiere.. il massimo.. Non c'è solo la bestia in quella foresta.. ci sarà un infuriato Gvin.." lanciando un'occhiata divertita a Dort.
"E noi che dovremmo fare, starcene qui buoni buoni? Non se ne parla, capo.. non ti permetterò di farti ammazzare.. Per la bestia è presto ma.. cosa farai se Gvin ti dovesse assalire? Ti difenderà Mime?".

Altea
21-05-2014, 20.23.59
La nostra tattica di fuga stava funzionando quando uno starnuto ci tradì, Older sembrava adirato..faceva finta o davvero pure lui voleva fuggire?
"Non importa...Posteg, sarete allergico a qualche pianta" e sospirai ma la pazienza svanì quando udii le parole del duca.
Feci cenno ai due uomini di alzarsi e il duca si avvicinò a me accarezzandomi le ciocche bionde fino ad arrivare al viso, mi voltai indifferente ma provavo una grande sofferenza, lo avrei infilzato con la spada dritto allo stomaco se non fossi finita poi in galera..e non valeva la pena per un uomo del genere.
"Si..cercavo Thomas...non ero a caccia di daini...no?" dissi ironica "Vi ripeto voi non dovete intromettervi in questo, anzi devo informarvi ho mandato una missiva a mio fratello Andrew e mio padre, informandolo della scomparsa misteriosa di Thomas e di come voi mi importunate...e di informare il Duca di Capomazda di cosa sta succedendo qui, e se possibile mandare i suoi cavalieri..." sorrisi ironica, ma era la verità e gli presi la mano togliendola da me..."Ora se permettete me ne vado..." feci cenno ad Older di avvicinarsi e dissi piano.."Corriamo verso i cavalli e porta Posteg con te..ma divisi cosi forse li disorientiamo...avanti"...e mi misi a correre forte come non mai..quando vidi Cruz in lontanai e fischiai per chiamarlo.
Egli rispose al mio richiamo e si diresse verso me e con un balzo salii sopra..."Presto Older, Posteg...presto..." e spronai Cruz e mi misi a correre per la foresta...al duca non interessa nè Older nè Posteg...ma solo te, a loro non faranno nulla, pensa a salvarti.

Eilonwy
21-05-2014, 20.27.08
“Io non sto affatto mentendo!.....Una erede al trono non mente mai, Milady e Madama!” risposi offesa.
Ma come osavano parlarmi in quel modo con quella superbia e quella arroganza.
Per nostra fortuna, arrivò in nostro aiuto Lady Ymma.
Era veramente di una rara e serafinica bellezza con i suoi capelli d’ oro, gli occhi blu e la pelle bianca come una perla.
Rifeci un inchino insieme al mio amato: “I miei omaggi, Lady Ymma!”.
Le sorrisi cortesemente ed angelicamente.

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Guisgard
21-05-2014, 21.02.22
“Già...” disse Guisgard fissando Clio “... un ferito, un rigattiere e magari una donna...” sorrise sarcastico “... oh, ma io qui non vedo... di donne intendo... vedo solo mercenari... e sia, tirate a sorte o pescate i bastoncini in un bicchiere per decidere chi verrà con me e con Mime... ma uno soltanto... non voglio troppa confusione dietro...”
Il rigattiere poi guardò quelle mappe.
“La casa del pastore” indicando il punto sulla carta “si trova in questa zona, più o meno...”
“Dunque non è vicino alla pietra...” mormorò Dort.
“Però è la stessa in cui viveva con sua sorella... la stessa casa...” precisò Mime.
“Mi sembra anche giusto...” intervenne Trastis “... se quel pastore c'entra qualcosa con questa storia, è naturale che abbia scelto un luogo lontano da dove vive... non è tanto stupido.”
“Come mai” intervenne Borel “nessuno ha pensato di incendiarla o buttarla giù? Sono superstiziosi al punto da bruciare una donna, ma non pensano poi a cancellare i luoghi in cui ha vissuto?”
“In verità” spiegò il rigattiere “lei non viveva molto con lui. Era sempre nella foresta. Per questo Enar spesso ci litigava. Ma lei voleva così. Dopotutto era una strega.”
“E' il momento di andare.” Fece Guisgard.

Guisgard
21-05-2014, 21.10.00
Altea così galoppò via.
Galoppò fino ad allontanarsi da quel luogo, cavalcando nella foresta che pian piano si preparava ad accogliere il crepuscolo.
Galoppò fino ad un ruscello.
E qui intravide qualcosa galleggiare tra le acque.
Nel frattempo, il duca ed i suoi erano rimasti dov'erano.
“Milord...” disse uno dei suoi cavalieri a Gvin “... la inseguiamo?”
“Lasciate perdere per ora.” Rispose il duca. “E' solo una sciocca. Spero suo fratello sia davvero crepato in questa foresta.” Con astio. “Ma presto la ritroveremo. E allora non potrà rifiutarsi di essere mia.”
Intanto, anche Older e Posteg erano fuggiti via, arrivando in una fitta macchia verde.
“Credi ci inseguiranno?” Chiese Posteg.
“No, a loro non interessa nulla di noi.” Fece Older. “Vogliono solo lady Altea.”
“Older...”
“Cosa?”
“Per quanto ancora dovrà andare avanti?” A capo chino Posteg. “Quando finirà tutto questo? Quando la città tornerà libera?”
“Quando saranno state espiate tutte le colpe.” Fissandolo Older. “Quando il male svanirà da Solpacus.”
“Speriamo tutto torni presto come una volta...” sospirò Posteg.
“Su, andiamo...” con un cenno Older “... andiamo a finire ciò che abbiamo iniziato... e cerchiamo di farlo prima che faccia buio...”
E i due svanirono nella foresta.
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Guisgard
21-05-2014, 21.12.42
“Costoro” disse Ymma alla madre e alla donna anziana “sono miei ospiti e resteranno qui al castello fino a quando lo vorranno.”
“Va bene, cara.” Sorridendole sua madre.
“Evviva!” Esclamò il bambino. “Io mi chiamo Enis!” Presentandosi ad Eilonwy ed a Riccardo.
“Darò allora ordine” mormorò madama “di far preparare le stanze per gli ospiti.” E uscì.
“Prego, continuate a mangiare...” disse la madre ai tre “... e perdonatemi se ho frainteso sul vostro arrivo qui. Ora perdonatemi, ma sono richiesta altrove.” Ed uscì, lasciando i tre soli con suo figlio e sua figlia.

Clio
21-05-2014, 21.17.13
Alzai gli occhi al cielo.
"Sei quasi più incosciente di me.." sospirai appena, per poi alzarmi.
Ma poi mi voltai di scatto verso Mime "Un momento.. stai dicendo che la janara era la sorella di Enar? Quindi Roxanne, chi è.. sua figlia? E ci credo che sono sospetti! Anche la stessa casa.. Andiamo, avanti... Se non torniamo prima che faccia buio, veniteci a cercare..." raggiungemmo il cavaliere.
"Tirare a sorte.." mormorai, ridendo "Davvero divertente..".
Mi voltai poi verso i miei uomini "Nessuno di voi mi ha portato la spada che vi avevo chiesto, però... andrò io da sola domani dall'armaiolo.. per adesso, però dovrò prenderne in prestito una delle vostre.. avanti, ve la riporto eh...".

Guisgard
21-05-2014, 21.17.16
Elisabeth si svegliò da quell'inquieto ed appassionato sogno, per poi alzarsi ed uscire da quel luogo, mentre suo marito dormiva come un sasso.
La maga uscì e subito trovò Flees sotto un albero.
Il giovane nipote era sveglio e fissava in lontananza.
Ma nel sentire i passi di lei che si avvicinava, lui subito si voltò.
Restò a fissarla senza dire nulla, fino a quando lei non fu vicino a lui.
“Se dite così, allora sono geloso di quei vostri sogni...” disse piano “... si, perchè in essi io sicuramente ho avuto modo di toccarvi, di baciarvi e di possedervi...” fece un passo verso di lei.
Erano vicinissimi.
E cominciò a spogliarla piano.
Lentamente le scioglieva i nodi che tenevano stretto l'abito di lei e i bottoni che lo chiudevano.
Fece poi scivolare a terra quegli abiti, che si adagiarono intorno ai piedi della maga.
Come una carezza quei vestiti scivolarono lungo il corpo di Elisabeth, lasciando su di lei un lungo brivido.
E avendola nuda di fronte a sé, Flees la guardò a lungo.
“Quanto sei bella, zia...” sussurrò.
Fece allora per spogliarsi anch'egli, ma un rumore lontano attirò la loro attenzione.
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Guisgard
21-05-2014, 21.31.33
Dort allora prese la sua spada e la diede a Clio.
“Tranquilla, mogliettina...” disse Guisgard sorridendo “... sei con me, no? Salvo o non salvo le dame per professione?” Rise.
“Siate prudenti.” Fissandoli Borel.
I tre allora lasciarono la locanda e presero la strada verso il bosco.
“Presto farà buio...” mormorò Mime.
“Già...” fece Guisgard.
“Poi sarà notte...” farfugliò il rigattiere.
“Già...” annuì Guisgard.
“L'ora preferita della bestia...” fece Mime “... quella in cui lascia la sua tana...”
“Hai intenzione di continuare per molto?” Fissandolo il cavaliere, per poi sorridere sarcastico. “Ti avverto che se è un modo per far spaventare la nostra lady e farla correre tra le mie braccia, beh, caschi male... lei ha più coraggio di noi due messi insieme...” prese a fischiettare.
Il crepuscolo intanto calava sempre più sulla selva.
Dopo un po', finalmente, i tre avvistarono una luce lontana.
“Ecco la casa...” indicò Mime.
La raggiunsero qualche istante dopo.
“Cosa facciamo?” Voltandosi verso Clio il cavaliere. “Ci presentiamo chiedendo di essere invitati a cena, oppure diciamo che ci siamo persi?” Rise appena.
Scese allora da cavallo e si avvicinò alla porta per
poi bussare.
Venne ad aprire Roxanne.
“Salute a voi...” salutandola Guisgard “... perdonate per l'ora ma, vedete, la mia giovane e bella moglie, all'improvviso, ha desiderio di un particolare dolce, tipico delle sue parti, che usano fare con latte di pecora... e visto che altri pastori in giro non ci sono da queste parti, beh, mi hanno indirizzato qui da voi.” Sospirò. “Eh, io non riesco a dire di no alla mia dolce metà.”

Eilonwy
21-05-2014, 21.31.34
Quando la madre di Lady Ymma se ne andò sorrisi al suo fratellino.
“Piacere, Sir Enis!.....Ve l’ ha detto mai nessuno che siete proprio un simpatico e bel ometto?” dissi vivacemente e dandogli un buffetto sulla guancia.
Poi mi rivolsi alla bella e bionda dama: “Milady, vi ringrazio dell’ ospitalità e di averci difeso prima, ma noi non possiamo restare troppo a lungo in questo borgo e in questo castello. Comunque, ditemi cosa volete che facciamo per voi. Non è possibile che ci avete convocati qui solo per della semplice musica!”.
Sentì il merlo Tisin volarmi sulla spalla.
Mi accovacciai fino ad arrivare all’ altezza del piccolo e fulvo Enis.
“Vi piace il mio amico merlo, vero?.....Bene, dovete sapere, piccolo Lord, che una volta lui era un principe. Su parlate, Sir Tisin!....Il bimbo mica vi mangia!” lo incoraggiai ridente.

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elisabeth
21-05-2014, 21.39.30
Lo ascoltai rapita........lo ascoltai senza legami ...mi sentivo come se appartenessi ad ogni parte del sue essere........si avvicinò a me e non lo respinsi....potevo sentire il suo fiato sul mio volto.....lo lasciai sciogliere i nodi del mio vestito...sino a quando scivolò leggero procurandomi un brivido sulla pelle....ero nuda davanti a lui.....ero nuda....ma vestita del suo sguardo.....delle sue parole....." Flees...io sono confusa...sto sbagliando......io credo che stiamo facendo..."......un rumore alle mie spalle.......mi sentii congelare...quando hai paura non comprendi subito cosa sta accadendo....ti senti prendere dal panico.......mi sentii rivestire.....ed io lo aiutai goffamente.........alle mie spalle......c'era Daizer........lo lessi negli occhi di Flees..perchè nei suoi occhi c'era una luce....una luce strana......mi voltai verso Daizer....." Daizer...stavi dormendo....e non ti abbiamo voluto svegliare.......abbiamo preso in considerazione....molte cose dalla scritta ritrovata ieri......e' probabile che il piccolo Tobia....sia un giovane...magari un bambino.....e per loro i saranno dei posti diversi dove vengono seppelliti.........tu ...cosa ne pensi ?....".....avevo detto di getto, cose a cui non avevo pensato.........abbassai gli occhi.......aspettando la sua risposta....

Altea
21-05-2014, 23.00.36
Corsi veloce, Cruz galoppava sicuro...ero sola nella foresta e sembrava le tenebre volessero prendere posto alla Luce oramai e mi guardai attorno e risi pensando..."Oh magari la belva mi prendesse...almeno porrei fine a questa tortura..a dire il vero non so bene cosa stia ancora facendo qui..ormai la missiva ad Andrew e mio padre deve essere arrivata, gliela ho data a uno dei cavalieri del Duca che custodivano la teca e disse avrebbe subito provveduto a farla recapitare"..ovvio la mia famiglia era legata ai Taddei da profonda amicizia e il Duca stimava il lavoro di mio padre e di mio fratello.Già avrei disposto l'indomani la mia partenza per Capomazda, ora vi erano quei mercenari a pensare alla belva". Sorrisi scuotendo il capo, la cosa buffa era che io avevo già detto gran parte dei miei sospetti a chiunque e sembravo una visionaria e ora...i miei sospetti erano realtà detti da altri.

"Una luce improvvisa...Shalazam.
"E il Gufo?" disse lei ridendo sarcastica "e la moglie?"
"Il Gufo fa il doppio gioco come sua moglie, si sono accapparrati
la mia amicizia e simpatia solo per aver più informazioni possibili e
poi avere la vittoria...ma non mi pento di ciò che ho fatto".
Shalazam annuì prendendomi le mani..."Gli insegnamenti di tuo padre vero...un cavaliere è leale pure con il nemico se si tratta di proteggere i più deboli".
Annuii..."Si e lo rifarei, io almeno so di essermi comportata nel giusto."
"Sono fiera di te, Altea..e se quel duca approffitterà di te, sappi la maledizione lo colpirà per sempre..egli vivrà solo una vita di dolore per aver abusato di una nostra Sacerdotessa" e mi baciò sulla fronte dove stava lo smeraldo.
Sparì come era arrivata".

Mi destai..la luce emanata dalla Gransacerdotessa dell' Antico Tempio di Petra sparì e arrivarono quasi le tenebre, vidi vi era un ruscello e qualcosa galleggiava e mi avvicinai lentamente al fiume e mi abbassai e mi sporsi per vedere di cosa si trattava, visto ormai solo la luna rischiarava.

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Guisgard
22-05-2014, 01.32.37
Era il ormai il tramonto e la foresta si accingeva ad accogliere la sera e poi la notte.
Una nuova notte.
Un'altra notte ancora, con i suoi misteri e le sue paure.
Un'altra notte con i fantasmi delle innumerevoli vittime di quell'orrore e i demoni da cui esso scaturiva.
Perchè dietro ogni delitto, ogni castigo, ogni peccato vi è sempre un demone.
Un demone che mira a tormentarci, a flagellarci, a portarci alla disperazione e a perdere la Fede.
Altea attraversava quelle lande selvagge e primordiali.
Come un'Angelica perduta nella selva, un'Erminia fuggita tra i pastori, si aggirava confusa, smarrita, in balia di timori e inquietudini che parevano animarsi con le fattezze dei fantasmi di quella foresta.
Ebbe una nuova visione e da essa trasse la decisione di voler fuggire da quel mondo.
Giunse però ad un ruscello e qui notò qualcosa tra le sue acque.
Qualcosa impigliato tra le radici di un albero bloccato tra le due sponde di quel torrente.
Si avvicinò e riconobbe quell'oggetto.
Era un mantello.
Lo stesso che indossava suo fratello Thomas.
Ma all'improvviso la dama udì qualcosa.
Dei cavalli.
Un attimo dopo dalla vegetazione emersero tre figure a cavallo.
Due cavalieri ed un chierico.
“Salute a voi, milady...” disse uno dei due cavalieri ad Altea “... perdonateci se vi rechiamo noia, ma ci occorre sapere in che direzione si trova la città di Solpacus. E' cosa alquanto urgente per noi raggiungerla.”
E sulle loro selle la bella avventuriera riconobbe lo stemma del suo casato.

Guisgard
22-05-2014, 02.12.26
“Un principe...” disse stupito il piccolo Enis ad Eilonwy “... dite davvero? Può dunque parlare?”
Il bambino non finì neanche di parlare che subito Tisin si presentò:
“Salute a voi, mia bella dama e mio piccolo e simpatico signorotto. Io sono il principe Tisin, reso, ahimè, un merlo dall'incanto adoperato contro di me dall'oscura e crudele Isolde, strega nera e terribile megera.”
“Parla davvero!” Esclamò incredulo Enis. “Hai visto, sorellina?”
“Dai, sarà un trucco.” Sorridendo Ymma. “Magari questi nobili amici sono degli illusionisti o artisti di qualche circo. Comunque è davvero notevole questo vostro trucco.” Applaudendo la dama.
“Non è un trucco, milady.” Ribatté Tisin. “Io parlo davvero. Mettetemi pure alla prova.”
“Posso chiedere qualsiasi cosa?” Domandò Enis.
“Qualsiasi cosa.” Annuendo il merlo. “La mia cultura enciclopedica è a vostra disposizione.”
“In verità” fissando sua sorella il piccolo “devo fare ancora i compiti assegnatimi da mia madre... compiti di storia, che barba...”
“Enis!” Lo rimproverò Ymma.
“Ma è vero...” mormorò il piccolo “... devo imparare i nomi dei sette re di Roma, ma ne dimentico sempre qualcuno...”
“Ah, i leggendari re di Roma.” Disse Tisin. “Beh, anche io, vi rivelerò, avevo difficoltà a studiarli da piccolo... ma noi nobili abbiamo il dovere di studiare per poter occupare un giorno al meglio il nostro ruolo come guida del popolo.” Fece l'occhiolino al bambino. “Per questo inventai un piccolo trucco per avere sempre a mente quei re...”
“Un trucco?” Ripeté Enis.
“Esatto.” Fece il merlo. “Composi una filastrocca con i loro nomi... ricordarli così è un gioco da ragazzi.”
“Davvero?” Sorridendo Enis. “Su, voglio sentirla!”
“Si dice per favore.” Lo riprese Ymma.
“Per favore!” Entusiasta il bambino.
“Certo!” Esclamò Tisin. “Eccola...”
E cominciò a recitare:

“Il primo re di Roma fu Romolo,
che imparai stando sul mio dondolo.
Vennero poi di seguito Numa Pompilio
che fa rima col terzo, ossia Tullo Ostilio.
Seguì Anco Marzio, chiamato re mercante
e poi Tarquinio Prisco, dell'Etruria abitante.
Poi Servio Tullio che come re fu di certo il sesto
e Tarquinio il Superbo, che da Roma fuggì lesto.”

“Bellissima!” Divertito Enis. “Grazie, principe Tisin!”
“E' incredibile.” Piacevolmente meravigliata Ymma. “Incredibile davvero!”

Eilonwy
22-05-2014, 02.35.23
Sorrisi e risi all’ entusiasmo di quel bimbo e ai rimproveri di sua sorella.
Quando Tisin finì di recitare la filastrocca, dissi: “Che carina questa filastrocca. Magari me l’ avessero insegnata a me da piccina. Sono lieta che vi stia simpatico, Milady!”.
Presi Tisin e lo poggiai sulla spalla di Enis.
“Anche io ho qualcosa da mostrarvi. Un regalo per la vostra gentilezza e bellezza!” e sentenziato questo presi una brocca d’ acqua.
Modellai una sfera d’ acqua che feci levitare e la ibernai. La presi tra le mani e la diedi a Lady Ymma.
Con il resto dell’ acqua della brocca creai una rosa di ghiaccio, la quale a prima vista poteva sembrare di cristallo, di quarzo o di diamante.
Questa la porsi a Sir Riccardo come pegno del mio amore, anche se probabilmente l’ avrebbe accettata solo come regalo d’ amicizia o come esempio dei miei poteri.
“E adesso il tocco finale!” e detto questo feci cadere dei delicati e luccicanti fiocchi di neve.

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Guisgard
22-05-2014, 03.20.47
Ymma ed Enis restarono piacevolmente colpiti da ciò che fece Eilonwy con i suoi poteri sotto i loro occhi.
Ed anche quei doni furono apprezzati dalla ragazza e dal suo piccolo fratellino.
Riccardo prese la rosa di ghiaccio, che le luci delle candele che illuminavano quella stanza avevano resa scintillante di bagliori e riflessi, sorridendo ad Eilonwy.
“Questa rosa è bellissima...” disse il cavaliere “... è simile ai sogni... meravigliosa e breve... col nuovo giorno si scioglierà, ma i desideri che intreccerò nei suoi trasparenti petali vivranno per sempre... grazie, damigella...”
“Prima mi avete chiesto del perchè del vostro arrivo qui...” Ymma ad Eilonwy “... perchè ho udito la vostra musica... può sembrare strano... ma anche poche note possano allontanare la malinconia e la tristezza... e in questo luogo vi è troppa di ognuna...” si affacciò dalla finestra e guardò in basso, dove c'era un grande giardino chiuso da un cancello d'ottone.
“Posso andare a giocare nel giardino con Tisin?” Chiese Enis a sua sorella.
“Sai bene che non si può.” Fissandolo lei. “Nessuno può andare in quel giardino.”
“Perchè?”
“Perchè il cavaliere nero rapisce chiunque superi quel cancello...” mormorò Ymma.
E un velo di tristezza scese sui suoi bellissimi occhi blu.

Guisgard
22-05-2014, 03.41.23
Elisabeth e il suo giovane nipote erano vicinissimi, con il loro respiro che si intrecciava, lambendo i loro corpi.
Lei era nuda davanti a lui, sotto i suoi sguardi e quando anch'egli fu sul punto di spogliarsi, i due udirono un rumore provenire dalle loro spalle.
Si trattava di Daizer che svegliatosi era uscito dal luogo scelto come loro alloggio.
Flees allora, lesto, si chinò ai piedi della sua bella zia, raccolse il suo abito e la rivestì.
Ricoprì, così, frettolosamente le sue giunoniche forme, prima che il contrabbandiere sorprendesse sua moglie nuda.
E nel rivestirla, il giovane accarezzò più volte quel corpo tanto desiderato, lasciando Elisabeth in balia del piacere, ma anche del timore di essere scoperta da suo marito.
Infine giunse Daizer.
“Elisabeth...” disse a sua moglie “... cosa succede? Mi sono svegliato e non ti ho più vista... stai bene?”
“Si, tranquillo...” avanzando Flees alle spalle della maga, quasi fino a toccarla “... zia Elisabeth ha fatto uno strano sogno... allora è uscita all'aria aperta, perchè aveva voglia di...” sorrise appena “... di un pò d'aria fresca...”
Lui era dietro di lei, come a volerla far sentire protetta, sicura.
Voleva che sua zia sentisse la sua vicinanza.
“Sarà questo luogo e la sua atmosfera” Daizer ad Elisabeth “ad averti causato quel sogno... tranquilla, usciremo presto da qui... si, forse Tobia è davvero ciò che dici... dobbiamo trovare il modo di scoprirlo...”
Ma in quel momento cominciò a suonare una campana.
Quella della cappella del cimitero.
“Chi la starà suonando?” Sorpreso Daizer. “Credevo non ci fosse più nessuno ormai nel cimitero.”
“Magari è uno dei custodi rimasto a sorvegliare...” mormorò Flees “... di certo non può essere un fantasma...”

Eilonwy
22-05-2014, 12.55.46
Notai subito la malinconia che scese negli occhi di cobalto della bella dama.
“Un cavaliere nero?.....Non ditemi che ha fatto il prepotente con voi o vi ha portato via il vostro amato!.....E’ così?.....Giuro che domani lo sistemo per le feste! Per mia fortuna oltre ad avere un’ educazione da raffinata dama di corte, mio padre e i miei precettori mi hanno insegnato ad essere un cavaliere. E un cavaliere non lascia mai che un malvagio continui le sue cattiverie ed ingiustizie. Lo farò diventare un ottimo tappeto!” e nei miei occhi neri come l’ ebano si accese una fiamma artica.

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Clio
22-05-2014, 13.42.37
Guisgard ci sapeva proprio fare con le parole.
Sapeva sempre raccontare la giusta storia per ogni situazione, una qualità da non sottovalutare.
Non ebbi nemmeno il tempo di pensare ad un'idea, che lui bussò e si inventò una bella storia.
Restai ad ascoltarlo, sorridendo, come una donna che osserva il suo uomo che si impegna per accontentarla.
Sorrisi a Roxanne "Vi prego..".

Altea
22-05-2014, 15.44.30
Appeso ad un ramo scorsi un mantello, avanzai per afferrarlo e lo osservai bene...la stoffa di color scuro che lui prediligeva e i bottoni finemente decorati nella chiusura..era quello di Thomas.
Lo portai istintivamente al mio viso e ancora addosso sembrava portasse il suo profumo..eppure vi era qualcosa che non mi convinceva.
Il suo ciondolo era stato ritrovato molto lontano da qua e ora questo mantello..forse Thomas aveva lasciato tracce o degli indizi per far si che lo trovassi? O vi era stata una fuga e nella forte corsa li aveva persi? Non sapevo più che pensare, solo che era tutto strano.
Cruz, ad un tratto, nitrì..era nervoso e poco dopo udii rumori di zoccoli.
Pregai non fosse il duca coi suoi uomini, vi era solo la pallida luce lunare a rischiarare quel lembo desolato di foresta e ad un tratto apparvero due cavalieri e un chierico...cosa facevano qua nel bel mezzo della notte..forse erano stranieri visto nessuno si addentrava dentro durante la notte.
Mi avvicinai per dare le indicazioni per andare a Solpacus e rimasi sorpresa nel vedere il simbolo del mio Casato sulla loro sella...allora, la missiva era arrivata forse.
Mi voltai verso il chierico avvicinandomi e sorrisi..."Padre Giordano...siete voi...sono Altea...Altea Mc Gwin..finalmente siete arrivati".
Mi guardai attorno e salii in groppa a Cruz facendo loro segno di seguirmi.."Ora sono più tranquilla, dobbiamo uscire dalla foresta, avete ricevuto la missiva forse?" e uscimmo dalla foresta buia per immetterci nella strada per Solpacus.

elisabeth
22-05-2014, 16.34.13
Sentii Flees vicino ...protettivo, con l'impeto della giovinezza......ascoltai Daizer pacato forte come l'esperienza della sua età poteva.......

E allora la mia anima fu proiettata in un luogo strano.......ero sola e difronte a me c'era il mare........era calmo....e l'odore di salsedine era forte....mi sentii prendere dalla solitudine.....dall'angoscia........." Padre...perchè mi avete dato questo compito.....perchè avete voluto questo......"......urlai gettandomi in ginocchio......lacrime salate solcarono il mio volto......" Voi sapete cosa accadrà e lo sapete perchè anch'io ne sono consapevole.............Amare Flees significa morire dietro al desiderio......sentire il fuoco della passione ogni volta che mi sfiora......e la consapevolezza di volermi gettare tra le sue braccia.........e poi..cosà farà lui........mi abbandonerà....mi abbandonerà col disprezzo perchè sono una donna sposata.........dimmi Padre.....in quale disegno era posta questa tavola.........dimmi Padre perchè ho vissuto serenamente...per poi vivere questo inferno........".........

Un suono di campane e tornai tra i vivi......le campane della cappella......." Daizer.....ascolta.....nessuno può suonarle a quest'ora......solo...ricordate il Prete e il Borgomastro........io...io...sono certa che sta accadendo di nuovo....Flees...non puoi capire....ma se sei ancora con noi...devi imparare a credere..così come ha fatto Daizer...senza mai chiedersi chi fossi.......senza mai chiedersi.......nulla...ha sempre creduto.....".....Non aspettai nessuno..o perlomeno non aspettai Flees......sapevo che Daizer era dietro di me...così come accadde la prima volta......

La cappella era appena illuminata...c'erano poche candele accese, un colore giallastro si diffondeva all'interno di quel piccolo luogo Sacro...e un Prete di spalle....pregava sommessamente......." Aspettiamo che finisca.......sarà lui a dirci cosa dobbiamo fare...il Borgomastro ci sta guidando...."......

Guisgard
22-05-2014, 19.07.39
Era ormai quasi sera e nella foresta le ultime luci andavano, pian piano, perdendosi nel crepuscolo.
“I miei omaggi, lady Altea.” Disse padre Giordano riconoscendo la dama. “Si, è stato vostro fratello a pregarmi di raggiungervi insieme a questi due nobili cavalieri. Permettete che ve li presenti... sir Rodolfo d'Ottone e suo nipote Destrus.” I due salutarono Altea con un cortese inchino. “Sono esperti cacciatori giunti qui per la triste e misteriosa questione della bestia. Ma ora affrettiamoci... presto sarà buio e dunque meglio dirigerci subito a Solpacus.”

Guisgard
22-05-2014, 19.13.13
“Calma, calma, mia novella Giovanna d'Arco.” Disse Riccardo ad Eilonwy. “Non state correndo un po' troppo? Non sappiamo nulla di questo misterioso cavaliere nero.”
“Vi ringrazio, damigella.” Fece Ymma. “Il cavaliere nero altro non è che la tristezza e la malinconia che dominano in questo maniero. Esso rappresenta gli errori ed i peccati di cui si macchiano gli uomini e di conseguenza simboleggia le pene che sugli empi poi ricadono.”
“Cosa significa empi?” Chiese Enis a sua sorella.
“Va a controllare se la cena è pronta, Enis.” Fissandolo Ymma. “I nostri ospiti gradiranno di certo terminare il loro pasto e poi riposare.”
Il piccolo annuì ed obbedì a sua sorella.
“Perdonatemi, milady...” Riccardo ad Ymma “... ma ho notato che riferendovi a quel cavaliere avete detto esso e non egli...”
“Infatti.” Annuì Ymma. “Perchè quel cavaliere non ha nulla di umano.”

Guisgard
22-05-2014, 19.17.50
Elisabeth, seguita da Daizer e da Flees, si diresse verso la cappella del cimitero.
Qui, entrando, trovarono qualcuno intento a pregare.
Ma con loro somma sorpresa, quando costui si voltò, si rivelò non essere il prete.
Era un uomo gobbo e dal volto deforme.
“Dicci...” disse Daizer “... dov'è il prete?”
“Ui” farfugliò quello “un è iuno prete... ui olo orti...”
“Ma come diamine parla?” Fissandolo Flees.
“Tu chi sei?” Chiese Daizer.
“Ono” rispose il gobbo “o'ampanaro...”
“Un bel guaio...” scuotendo il capo Daizer “... non credo che costui potrà esserci utile...”
“Hi siete oi?” Domandò il gobbo ai tre. “Vivi o orti?”
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Altea
22-05-2014, 19.28.42
Ormai eravamo nella strada per Solpacus e feci rallentare i passi di Cruz..."Padre Giordano, cosa vi ha detto mio fratello? E vi ringrazio sir Rodolfo e sir Destrus per esservi resi volontari ad arrivare fino qui..volete pure voi uccidere la bestia...vi è un nemico più grande, il duca Gvin..mi sembra il suo ducato sia vicino a Capomazda, forse si chiama San Marco di Saggestia...la mia mente ha voluto dimenticarlo del tutto" e risi..."Ecco laggiù vi è Solpacus, però vi sembrerà strano, per un motivo di cose io preferisco soggiornare alla locanda anche per scappare a quel duca..o il mio promesso sposo pure si arrabbierà..vero padre Giordano? Forse è meglio facciamo finta di non conoscerci cosi potrete vagliare da soli la situazione" e guardai i due cavalieri sorridendo e raccontai pure la scomparsa di Thomas.

Guisgard
22-05-2014, 19.31.29
Roxanne fissò Clio che la guardava a sua volta con occhi supplicanti.
“In verità” disse la fanciulla “è quasi sera ormai e mio zio non è ancora tornato... magari se ritornerete domattina ci sarà lui e saprà darvi del latte fresco...”
“Posso farvi una rivelazione?” Fissandola Guisgard. “Un segreto?”
“Certo.” Annuì Roxanne.
“Vedete, la mia bellissima moglie, di cui sono follemente innamorato come fosse il primo giorno, è in dolce attesa...”
“E' meraviglioso.” Sorridendo Roxanne.
“Si, meraviglioso.” Annuendo il cavaliere. “Ed ella ha espresso il desiderio di mangiare quel dolce proprio stanotte... si tratta di un dolce la cui preparazione richiede almeno un paio d'ore... dunque se dovessimo rimandare a domattina, beh, lei passerebbe la notte a sospirare per il mancato desiderio... ed io voglio che lei sospiri solo per me... credete sia troppo romantico? Magari la vizio troppo...” voltandosi verso Clio “... eh, ma non riesco a farne a meno... guardatela...” indicandola a Roxanne “... avete mai visto occhi più belli? Secondo voi, ditemi, sono più simili al cielo terso di un pomeriggio primaverile, oppure a quelle mattinate estive sul mare, nell'istante sfuggente in cui l'acqua ed il cielo assumono il medesimo colore, prima che il Sole levandosi abbandoni del tutto l'orizzonte ?”
“Sono occhi bellissimi, messere” sorridendo di nuovo Roxanne “e temo che voi siate irrimediabilmente perso nel loro colore.”
“Si, lo penso anche io...” sospirando Guisgard, sempre con lo sguardo verso la sua finta moglie.
“Non che questo sia un male, anzi.” Precisò divertita la fanciulla.
“D'accordissimo.” Sussurrando il cavaliere.
“E sia, entrate...” fece Roxanne “... attenderemo mio zio... non tarderà a tornare e vedrà lui come accontentarvi.”
“Siete un Angelo!” Sorridendole Guisgard.
La fanciulla, così, fece entrare i tre ospiti in casa.
Era questa una costruzione in pietre e legna, non troppo piccola e molto accogliente.
All'interno, tra mobili in noce fatti con una certa maestria, con mensole accomodate con piatti di porcellana e posate d'argento, figuravano diversi animali impagliati.
Volpi, faine, uccelli di vario tipo, come gufi, civette, nibbi, fagiani e poi marmotte, scoiattoli, persino un cinghiale.
Ma ciò che colpì Guisgard era la totale mancanza in quella casa di oggetti sacri, quali Crocifissi o immagini di Cristo, della Vergine e dei Santi.
“Vostro zio si occupa di caccia, oltre che di pastorizia?” Chiese a Roxanne.
“In passato.” Rispose la fanciulla. “Molto tempo fa, prima che io nascessi. Mi racconta spesso che aveva anche un allevamento di cani che utilizzava come guardiani per il pascolo. Ma ora questa sua passione non lo affascina più.”
“Capisco.” Mormorò il cavaliere. “E ditemi... non vi spaventa vivere qui, in questa casa, nel bel mezzo della foresta?”
“Vi riferite alla bestia, vero?”
“Beh, si.”
“Di notte non usciamo mai” disse la fanciulla “e chiudiamo ben bene le porte.”
“Basta questo per farvi stare al sicuro?” Domandò Guisgard.
“La bestia sa come e dove colpire.” Sentenziò la giovane.
“Davvero?” Incuriosito Guisgard.
“Si...” annuì lei “... mio zio dice sempre che se è Destino morire sotto i suoi attacchi nessuno allora può farci nulla.”
“Interessante teoria.” Guardandola il cavaliere.
“Sedetevi, prego...” sorridendo Roxanne “... vi preparerò qualcosa da bere... una tisana aromatizzata con alloro e miele vi va?”
“Non ci sarebbe del vino?” Chiese Mime.
“La tisana andrà benissimo, grazie.” Disse Guisgard, lanciando un'occhiata truce al rigattiere.

Guisgard
22-05-2014, 19.42.49
“Una locanda...” disse perplesso padre Giordano ad Altea “... è questo dunque il vostro alloggio, milady? Voi che siete nobile di nascita e virtuosa d'animo?”
“Milady...” intervenne Rodolfo “... conosciamo i blasonati duchi di San Marco di Saggesia... stirpe aristocratica ed autoritaria, divisa da anni di lotte dai nobili Taddei, ora però in pace con i dominatori di Capomazda... vostro fratello ci ha chiesto di raggiungervi per la vostra incolumità... a noi non interessa cacciare la bestia di queste lande, a meno che essa non rappresenti un pericolo per la vostra persona. Dunque vi saremo alfieri, milady, per ogni pericolo o noia che possa riguardarvi... non permetteremo più a quel duca di importunarvi.”
“Forse milady si sentirà più tranquilla in quella locanda, messer zio e...” fece il giovane Destrus.
“Impara a seguire i dettami di tuo zio, ragazzo.” Lo interruppe padre Giordano. “Egli sa di certo come comportarsi ed agire in ogni situazione.”
“Si, monsignore...” annuendo Destrus.

Eilonwy
22-05-2014, 19.46.03
“Non ha nulla di umano. E che cosa è uno stregone?....Un vampiro?.....Un demone?....Comunque se è lui a darvi noia, lo tolgo subito tra i piedi! Ma che cosa fa di tanto terribile, oltre a rapire le persone?....Se le mangia o le tortura prima di ucciderle?.....Ditemi la verità è anche uno dei vostri pretendenti?” ne feci di domande.
Lady Ymma mi sorrise, forse le stavo proprio simpatica.
La guardai sorridente e curiosa.

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Altea
22-05-2014, 19.58.26
"Effettivamente..io non saprei quindi che fare qui a Solpacus più...solo cercare Thomas...vi sono ben altri cavalieri che mirano alla bestia" pensai con rammarico...e pure gli ho donato il mio velo...e non capisco perchè mi tratta in modo quasi sibillino..è la prima persona che non riesco a comprendere, a volte mi sento spiazzata davanti a lui.
"Comunque penso sir Destrus abbia ragione padre Giordano, io ho soggiornato pure da lady Gertrude..anzi soggiornavo e per una serie di casualità sono dovuta rimanere a Solpacus e poi negli alloggi vescovili..il duca Gvin ha dichiarato apertamente il suo amore per me e vuole pure sposarmi, infatti mi sta rendendo la vita impossibile e non posso permettere di dormire sotto quasi il suo tetto...forse sir Destrus potrebbe farmi compagnia nella locanda..ovviamente in altra stanza" e sorrisi al ragazzo.

Clio
22-05-2014, 20.00.10
Ascoltai rapita Guisgard che si inventava tutta la storia.
Sorrisi, con gli occhi nei suoi quando parlò dei miei occhi.
Tutte quelle similitudini, quei riferimenti poetici. Ah, si.. bisognava dargliene atto: ci sapeva davvero fare.
E funzionò, Roxanne ci fece entrare.
Ci sedemmo, e si propose di darci una tisana calda.
"Vero.. soltanto vostro zio è riuscito a salvarsi, per fortuna.." sorrisi "Comunque, Siete davvero bravi a vivere qui di questi tempi.. io non riuscirei a dormire tranquilla..."
Guardai gli animali impagliati alle pareti, sembrava la casa di un cacciatore più che di un pastore.
Ma Guisgard chiarì anche quei miei dubbi.
"Grazie, marito caro.." mormorai, prendendogli la mano "Cosa farei senza di te.. Sempre pronto a realizzare i miei desideri..." sorrisi.
Come potevamo scoprire se nascondevano qualcosa? Certo non sarebbero venuti a dirci nulla.
Eppure, quando avevo nominato il fischio l'ultima volta che eravamo stati nella casa di Enar, Roxanne aveva detto qualosa come "Potrebbe riferirsi a quello che diceva la mamma?" o qualcosa del genere, non ricordavo bene.
Ma Enar non aveva voluto dirci nulla, e la cosa mi aveva insospettito.
Dunque Roxanne era davvero la figlia della strega?

Guisgard
22-05-2014, 20.14.56
“E ditemi...” disse Guisgard a Roxanne “... vivete soli qui, voi e vostro zio? I vostri genitori?”
“Mia madre” rispose la fanciulla “è morta dandomi alla luce... e mio zio mi prese con sé, crescendomi come fossi sua figlia...”
“Perdonatemi, io non sapevo...” fissandola il cavaliere.
“Non preoccupatevi.” Sorridendo Roxanne. “Io sono felice qui con mio zio e non mi manca nulla.”
“Scusatemi” alzandosi Guisgard dalla sedia “ma vorrei controllare se ho legato bene i cavalli alla staccionata...” si chinò su Clio come a volerla salutare “... ci impiegherò solo un momento, piccola...” sorridendole e baciandola lievemente sulla bocca.
Poi uscì.
“La tisana è quasi pronta...” disse Roxanne a Clio “... il tempo di addolcirla col miele, così vostro marito la troverà bella fumante...” le sorrise “... siete davvero fortunata... non ho mai visto un uomo più innamorato...”
Ma nel versare la tisana nelle tazze, la ragazza scoprì accidentalmente il polso e Clio notò un tatuaggio.
E ricordò subito di averlo già visto.
Era infatti uno dei simboli incisi sulla pierta scoperta nella foresta.
Intanto Guisgard era uscito fuori.
“Vediamo se riesco a trovare qualcosa di interessante...” guardandosi intorno “... devo sbrigarmi, non ho molto tempo...” ma in quel momento sentì qualcosa nell'aria.
Un fetido insopportabile che appestava la zona.
“Diavoli dell'Inferno...” coprendosi naso e bocca con la mano “... che olezzo insopportabile... sembra che qualcosa stia marcendo da qualche parte...”
Proprio in quell'istante vide arrivare qualcuno.
Era Enar che ritornava a casa.

Guisgard
22-05-2014, 20.23.57
“Si, certo.” Disse il giovane Destrus.
Voi cosa ne dite, cavaliere?” Chiese padre Giordano a Rodolfo.
“Potrebbe funzionare” mormorò questi “ma tu devi essere vigile e in caso di pericolo non fare nulla di intentato.” Fissando suo nipote.
“Si, zio.” Annuì Destrus.
“E sia.” Disse Rodolfo. “Allora io accompagnerò padre Giordano al Palazzo Vescovile, mentre tu scorterai lady Altea alla locanda. Mi raccomando, proteggila a costo della vita.”
“Non temere, zio.” Sorridendo Destrus.
“Vi raggiungerò alla locanda io domattina.” E detto ciò, Rodolfo partì insieme al chierico.
Altea e Destrus invece galopparono verso Solpacus, fino alla locanda.

Guisgard
22-05-2014, 20.32.06
“Il cavaliere nero” disse Ymma “in realtà nessuno sa dire chi o cosa sia veramente. Tutto accadde con la festa di Pentecoste di uno fa... mio padre organizzò una giostra e molti cavalieri giunsero qui per dimostrare, col proprio valore, l'amore che nutrivano verso le loro amate. A vincere il torneo fu sir Peruin...” e a pronunciare quel nome, un vago rossore lambì le sue gote ed una viva luce infiammò i suoi occhi “... ci fu allora un gran banchetto per i festeggiamenti ed i nobili presenti cominciarono a discutere su vari argomenti, tra cui l'Amore... sorse così un dibattito sull'assolutezza o meno di tale sentimento... alla fine quasi tutti furono d'accordo nel ritenere che l'Amore non è assoluto, ma vive di compromessi e che le debolezze umane sono inevitabili, ma in nessun modo possono inficiare tale sentimento... in pratica vinse l'idea che l'Amore può non essere eterno, che richiede compromessi e che il tradimento non intacca il suo valore...” sospirò “... e allora, nel bel mezzo del ricevimento, come un oscuro incantamento, si presentò nella sala un poderoso cavaliere bardato di nera e lucente corazza... con lui vi era un nano e fissandoci tutti così sentenziò...”
Seguì un attimo di angoscioso silenzio e poi la dama ripetè le parole del nano:

“Siccome ritenete che l'Amore non sia perfetto, allora chiunque cederà alle lusinghe di tale sentimento, prima di raggiungerne i frutti, dovrà confrontarsi con la perfezione del Cavaliere Nero.”

“Detto ciò” riprese Ymma “il nano andò via ed il cavaliere si chiuse nel nostro giardino. Da quel momento ha affrontato decine di innamorati, uccidendoli tutti.”
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Altea
22-05-2014, 20.37.28
Vidi padre Giordano e sir Rodolfo partire sicuri...era un cavaliere sicuro di sè, non avevo dubbi mio fratello avesse mandato uno dei migliori.
Mi voltai verso Destrus sorridendo.."Bene...siamo riusciti a convincerli, ma non dovete vedermi come un vostro padrone o superiore, in famiglia mi hanno insegnato la semplicità..allora alla locanda, li berremo qualcosa per ristorarci in modo qualcuno possa vederci assieme, ma fate attenzione...agli uomini del duca Gvin e a lui stesso, sono pericolosi e non sono da sottovalutare".
Arrivammo a Solpacus e andammo a legare i cavalli ai padiglioni e ci sedemmo a un tavolo e ordinai qualcosa da bere e chiesi di dare una stanza a Destrus possibilmente vicino alla mia.

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Eilonwy
22-05-2014, 20.50.38
Con delicatezza accarezzai la spalla di Lady Ymma.
“State tranquilla, Milady!.....Ci penserò io a far cambiare idea al Cavaliere Nero. Così voi potrete sposarvi e vivere felice e contenta insieme a Sir Peruin. E poi, ho anche io un asso nella manica: ossia i miei poteri da sirena e Sir Riccardo, il quale per me anche se luminoso come l’ Arcangelo Michele è allo stesso tempo un tenebroso ed oscuro cavaliere errante. Non trovate anche voi che i suoi capelli neri come un corvo o un pipistrello, i suoi intelligenti occhi di ghiaccio, la sua carnagione diafana e la sua slanciata e muscolosa altezza……lo rendano un degno avversario del Cavaliere Nero?” affermai vivacemente con ingenuità.

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elisabeth
22-05-2014, 20.53.24
Quando quello che sembrava un prete si voltò...con nostra sorpresa...si rivelò essere un gobbo......parlava in maniera strana...ma in realtà i suoi denti se li era giocati a dadi e la sua bocca era deforme........ " credo di aver compreso che siete il campanaro.....e quindi nessuno fa caso al fatto che di notte voi suoniate.......intanto dovete stare tranquillo siamo vivi.....e stavamo cercando qualcuno che conoscesse il posto dove vengono sepolti i bambini .....voi forse potreste esserci di aiuto se vi va........Cerchiamo un bambino o un ragazzo di nome Tobia.....sapete se si trova sepolto qui ?...".......Il Gobbo mi guardò incuriosito......i suoi occhi erano pieni di curiosità......." Guardate che dico il vero...siamo vivi.....vi presento Flees mio nipote e Daizer mio sposo....."...ci sono cose che alcune persone avvertono vuoi per istinto o per capacità e una maga o una strega in un luogo sacro.......può alle volte.....procurare curiosità a che ha di queste doti

Guisgard
22-05-2014, 21.07.14
Il gobbo fissò Elisabeth ed annuì.
Restò per qualche istante pensieroso.
“Io un so i essun ambino...” disse “... essun ambino a ome Obia...”
“Mmm...” mormorò Daizer “... credo che lui ricordi a memoria tutti i nomi delle tombe... e mi pare di capire che non vi è nessun Tobia in questo cimitero...”
“Splendido!” Esclamò Flees. “Ammesso sia attendibile questo tipo... non dimentichiamo che un momento fa ci ha scambiati per morti...” sarcastico il cavaliere “... anche se...” sussurrò avvicinandosi ad Elisabeth, cercando il contatto col suo corpo “... io mi sento vivo e vegeto... in gran forma direi... e voi, zia... come vi sentite? Anche voi mi sembrate in forma splendida...”

Guisgard
22-05-2014, 21.21.00
Altea e Destrus giunsero così a Solpacus e poi alla locanda.
Presero una stanza per il giovane cavaliere, accanto a quella di Altea e poi restarono ad uno dei tavoli a bere.
“Ditemi, milady...” disse Destrus alla bella avventuriera “... quando avete visto per l'ultima volta vostro fratello? E poi quelle tracce, il medaglione e il mantello, non presentano nulla di particolare? Voglio dire... macchie di sangue o graffi, strappi, qualcosa insomma che faccia pensare ad una lotta... secondo me dobbiamo capire se la sua scomparsa riguarda la bestia oppure no... almeno per avere una pista da seguire...”
In quel momento nella locanda entrarono alcuni cavalieri.
Erano quelli al servizio di Gvin.

Guisgard
22-05-2014, 21.27.40
“Sir Riccardo” disse Ymma ad Eilonwy “è senza dubbio un valente cavaliere e so che le vostre abilità sono non comuni, damigella. Ma il Cavaliere Nero non è un semplice cavaliere. Io credo che Qualcosa di Ultraterreno lo protegga e lo renda invulnerabile. Io stessa ho visto morire decine di forti cavalieri.”
“Ma ditemi...” fece Riccardo “... il vostro amato? Perchè non lo sfida?”
“Egli vorrebbe farlo” rispose lei “ma sono stata io ad imporgli di desistere. Se egli sfidasse il Cavaliere Nero, so che farebbe la medesima fine di chi lo ha preceduto. Ed io non voglio perderlo. Ma purtroppo fino a quando il Cavaliere Nero ci terrà sotto il suo gioco, io non potrò coronare il mio sogno d'Amore con il mio amato.”

elisabeth
22-05-2014, 22.28.38
Nessun Tobia...nessun bambino...nessun Comino il Maniscalco.....O mio Dio....ma chi stavamo cercando......scrutavo quell'uomo dalle fattezze strane....doveva avere una grande memoria........." Ascoltate...c'e' un Borgo che sorge molto distante da qui......e' fatto di morti che la notte al suono della campana all'interno della chiesa si radunano e diventano vivi.......sono morti viventi...questo lo comprendete....visto che non sapevate se fossimo vivi o morti quando ci avete visti.......o meglio.....al suono della vostra campana...qualche volta appare qualcuno ?.....magari...non fa del male...ma vorrebbe dire qualcosa.....perchè vedete.......e' probabile che voi conosciate la tomba di Comino il Maniscalco.......sciocchezze da donna.....ma forse lui la notte passa di qui....e magari..voi sapete dove riposa durante il giorno....."......O forse...ci sarebbe apparso...o forse sarei caduta in un sonno profondo e lo avrei incontrato.....o forse.....o forse....stavo ascoltando le parole di Flees......la sua vicinanza.......le sue carezze rubate.....mi annebbiavano la mente i sensi...erano più forte della ragione........avrei voluto mollare tutto e vivere sino allo stremo delle forze quella passione che stava sfiorando la pazzia........ma Daizer era lì e aveva fiducia in me.....e dovevo farmi forza....dovevo aggrapparmi.....non sapevo più a cosa...se non agli abiti di Flees perchè avessi potuto toglierglieli di dosso....con passione........con la consapevolezza di non poter più tornare indietro........" Si...mio nipote ha ragione......e' questo che desideravo dirle...siamo tutti vivi e vegeti e godiamo di ottima salute..........ora la prego..faccia mente locale.....".....mi sedetti su una panca....mi sentivo sconfitta ?.......no....mi sentivo terribilmente donna...in una situazione che non aveva nulla a che vedere col mio stato d'animo......pregavo solo...che quell'uomo riuscisse a far luce.....quella sembrava una ricerca dove ogni punto era un vicolo cieco....

Altea
22-05-2014, 22.55.18
La locanda sembrava stranamente tranquilla...il mio sguardo vagava ma stavo attenta alle parole del giovane cavaliere e notavo lo sguardo incuriosito del locandiere e il via vai della moglie che ci osservava..e sorrisi scuotendo il capo.
Ma quel sorriso svanì quando stavo iniziando a parlare di Thomas visto entrarono gli uomini di Gvin...afferrai Destrus ad un braccio e gli feci segno di seguirmi...e cosi raggiungemmo la mia camera.."Erano entrati gli uomini di Gvin, potevano ascoltarci" gli diedi il medaglione di Thomas e il suo mantello..."Quando l'ho visto l'ultima volta..oh si ricordo bene, stavo leggendo un libro al palazzo vescovile, vi era la festa di San Michele Arcangelo ma siccome il duca mi tallonava come un segugio mi rinchiusi in camera...Thomas allora mi spronò ad uscire e divertirmi, il duca si era raggirato mio fratello..Thomas addirittura disse quell'uomo poteva essere utile alla nostra famiglia..potete crederci? Noi che abbiamo il favore dei Taddei, dovremmo aver bisogno di quel duca..con tutto rispetto per il suo rango. Ma per far cortesia a Thomas uscii con Gvin, finchè giungemmo in una gogna, vi era una ladra e la usarono come tiro a segno..una barbaria..il duca le tranciò le trecce, ella piangeva...e io fui incoronata per questo pure...visto mi sono sempre rifiutata di fargli da madrina, lo avrei fatto solo a Thomas. Non sopportai più quella situazione e fuggii da Solpacus...poi ritornai, ma il vescovo mi disse Thomas e Gvin mi stavano cercando..ma tornò solo Gvin, dicendo Thomas si era perso nella foresta e non lo aveva più visto"...silenzio, il ragazzo osservava attentamente gli oggetti di Thomas..."Dite ucciso dalla bestia..beh poco dopo chiesi proprio a Gvin di aiutarmi a cercarlo in foresta...e insomma..la belva stava guerreggiando contro dei mercenari...però vi dico una cosa...qui a Solpacus ho notato i Cattolici non sono molto ben visti, io temo che dietro la belva vi sia qualcuno che operi..per vendicarsi di qualcosa, venne una sacerdotessa pagana tempo fa e la folla era in preda all'estasi".
Mi alzai e sorrisi a Destrus..."Bene, questo per ora è tutto..io sono stanca e se permettete per ora vorrei riposare..potete portarvi gli oggetti di Thomas e controllarli, magari voi noterete un particolare a me sfuggito" congedai il cavaliere, volevo finalmente permettermi un bel bagno e una bella dormita..sperando di non essere in preda agli incubi come sempre.
Estrassi dalla sacca delle essenze alla vaniglia e mirra e sentii ogni parte del mio corpo rilassarsi finalmente.
Mi infilai nel letto e mi stesi ma qualcosa turbava i pensieri..."Ma chi sei tu che vaghi cosi nei miei pensieri?
"Insomma Altea...fa il doppio gioco...si si ti ha salvato da Gvin, se non fosse stato per lui sarebbe salito fino alla camera...Altea, lo ha fatto solo per sdebitarsi dal fatto lo hai salvato...potevi lasciarlo impalato come il Conte Vlad..oh no che cattiveria..e la tisana chiesta alla moglie del locandiere per rilassarti era pure quello per sdebitarsi? Ohh...maledetto il giorno che ti ho incontrato cavaliere...!!!" decisi finalmente di stendermi e mi addormentai dopo quei turbamenti inconsueti per me.

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Eilonwy
22-05-2014, 23.30.19
Rimasi pensierosa e poi ruppi quel silenzio imbarazzante: “Uhm…..bene per ora direi di non pensare al Cavaliere Nero. Ci peseremo domani. Milady, ci avete chiamati per della musica, dico bene!?!.....Io vi darò qualcosa di meglio!” ed esclamato questo diedi il flauto a Riccardo affinché suonasse per noi.
Avvolsi me e Ymma in una nube luccicante di polvere di stelle e fiocchi di neve.
Trasformai il suo abito d’ oro e di velluto smeraldino in un abito da ballo fatto di neve bianca-celeste finissima quasi da farla sembrare velluto. In più decorai il suo vestito da ballo con dei ghirigori di ghiaccio argento-dorati e cristalli invernali.
Le sue scarpe furono tramutate in due bianche scarpette da ballo.
Per me, invece, creai un tutù bianco trasparente fatto di delicate lastre di ghiaccio, le quali in base ai movimenti del corpo cangiava di colore come un’ aurora boreale. Alcune volte diventava lillà con sfumature rosa ed argento e in altre azzurro con iridescenze giallo pallido e verde mare. Lo abbellii con degli arabeschi argentei come i raggi della luna.
Convertii le mie scarpe di raso e velluto rosa antico in due candide scarpette da ballo.

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Dissolsi la protezione scintillante.
“Suonate pure, Milord!” incoraggiai il mio amato.
Lo sentì suonare una sinfonia dolcissima ed armoniosa e sia io che Lady Ymma ci mettemmo a danzare in perfetta sincronia.

MELODIA DEL BALLETTO SINCRONIZZATO:
http://www.youtube.com/watch?v=E-5EBVykirY

Guisgard
23-05-2014, 02.10.28
Destrus ascoltò con attenzione ogni parola di Altea e poi prese i due oggetti appartenuti a Thomas.
“Stanotte” disse il giovane “li osserverò a dovere e magari scoprirò qualche traccia... domattina poi parleremo a mio zio dei vostri sospetti sulla bestia... ora andate a riposare, milady... a domani, se Dio vorrà...” e i due si separarono.
E Altea, in balia di pensieri e dubbi, infine cadde addormentata...

La foresta, la foschia e l'oscurità ovunque.
Il lieve sibilo del vento fra le foglie, l'enigmatico verso di qualche animale notturno, l'angoscia dell'attesa.
Il lento scorrere del ruscello, l'immensità della notte, l'oblio del mistero e la paura della morte.
Altea camminava a piedi nudi sul pietrisco e sul terreno, abbigliata com'era di una lunga clamide, come le sacerdotesse a cui apparteneva.
Poi una voce lontana.
La chiamava.
Lei la riconobbe, era Thomas.
Corse allora tra i cespugli nella direzione in cui aveva udito suo fratello chiamarla.
Correva, correva, mentre tutt'intorno a lei appariva indifferente.
Finchè vide una figura.
E si avvicinò a quella.
Ma la figura voltandosi rivelò il suo volto: era Gvin.
Il duca la prese con forza tra le braccia, intenzionato ad usarle violenza.
Le sue mani parevano essere una morsa d'acciaio tanto erano forti.
Lei si divincolava.
“Smettila, sciocca!” Urlò Gvin. Sono l'unico che può ritrovare tuo fratello! Ammesso che sia ancora vivo! E comunque è colpa tua se qualcosa gli è capitato nella foresta! Colpa tua! Colpa tua!”
Continuava a gridare.

Altea si svegliò di colpo, con ancora le parole di Gvin che le rimbombavano nella testa.
Guardò fuori e si accorse che era ancora notte fonda.

Guisgard
23-05-2014, 02.31.42
Eilonwy ed Ymma, al suono della musica di Riccardo e avvolte dalla magia evocata dalla ragazza, danzarono a lungo, come se potessero fuggire dalle inquietudini e dalle paure che avvolgevano quel castello.
Ma tutto si interruppe improvvisamente, quando nella sala arrivò qualcuno.
“La cena è servita, milady...” disse madama a Ymma “... abbiate dunque la compiacenza di seguirmi insieme ai vostri amici.”
Giunsero così in una sfarzosa sala da pranzo, con la tavola al centro e minuziosamente abbellita, con varie e deliziose pietanze poste su una tovaglia di pregevolissima fattura.
Qui cenarono insieme alla madre di lei ed al piccolo Enis.
Madama invece, pur sedendo con loro, non toccò cibo.
Nei suoi occhi vi era qualcosa.
Qualcosa che il tono austero della sua voce sapeva celare perfettamente.
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Eilonwy
23-05-2014, 02.53.35
Mentre ballavamo fummo interrotte dall’ anziana dama di prima, la quale aveva accusato me e Riccardo di essere dei bugiardi.
La seguimmo fino a una sfarzosa tavola più imbandita della precedente.
In quella enorme e sontuosa sala mangiammo insieme al piccolo e fulvo Enis, alla madre di Ymma ed Enis e alla senile dama.
Ero seduta tra Riccardo e Ymma. Dalla parte opposta c’ erano Enis, Madama e la nobile castellana.
Di fronte a me c’ era l’ anziana donna, la quale non aveva toccato cibo e mi fissava in modo austero.
Vidi la madre di Ymma guardare prima sua figlia e poi me. Forse si era accorta che ci eravamo cambiate d’ abito.
Non dissi niente e mi limitai a guardarle qualche volta negli occhi. Quelle due donne mi avevano resa molto timida e timorosa come non mai.

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Guisgard
23-05-2014, 03.17.06
Elisabeth si sedette su una panca, resa inquieta da quella situazione che sembrava spingerli in un labirinto continuamente in movimento.
Ma su quella panca la maga avvertiva gli sguardi del suo giovane nipote su di lei, sui suoi abiti, sul suo corpo.
Come se la stesse spogliando con gli occhi.
E sapendo che poco prima lui l'aveva vista completamente nuda d'avanti a lui, allora la sensazione di apparire così anche adesso ai suoi occhi era fortissima.
Si era vestita in fretta e furia, con l'aiuto di lui e non tutti i lacci e i bottoni erano stati stretti o chiusi a dovere.
Così, diverse parti del suo corpo, con pochissimi movimenti improvvisi, potevano in un attimo scoprirsi.
Come la scollatura dell'abito che a fatica riusciva a coprire la sua generosità e la sua bellezza.
Come se bastasse un leggero soffio di vento per far volare via ancora una volta quel vestito e mostrarla di nuovo completamente nuda.
Flees la fissava e lei poteva leggere un folle ed irrefrenabile desiderio negli occhi di lui.
A tratti sembrava quasi che il suo giovane nipote potesse non resistere alla voglia di raggiungerla e strapparle via quegli abiti, per poi prenderla là, davanti a suo marito.
Poi si avvicinò a lei, sedendosi a terra, accanto alla sua panca, restando così quasi inginocchio ai piedi di lei.
E con la mano, di tanto in tanto, le sfiorava le caviglie, per poi accarezzarle i polpacci, senza che Daizer si accorgesse di nulla, intento com'era a cercare una soluzione per la loro enigmatica ricerca.
Il campanaro invece appariva confuso.
Forse avevano preteso troppo da lui.
Infatti cominciò a ripetere, come una cantilena, centinaia e centinaia di nomi che aveva imparato a memoria osservando ogni giorno, per chissà quanto tempo, le lapidi di quel cimitero.
Ma fra quei nomi non pronunciò mai quello di Tomino.
“Forse potrà esserci più d'aiuto il prete...” disse Daizer a sua moglie “... magari conosce il nome del maniscalco... credo arriverà verso l'alba e noi lo aspetteremo qui, che mi sembra un posto tranquillo e sicuro.” Si sedette su ciò che restava di una vecchia tavola di pietra. “Io intanto mi accomoderò qui, perchè tutta questa faccenda mi sta spossando...”
“Riposatevi anche voi, cara zia...” fece Flees, sempre seduto ai piedi della panca “... avete dormito poco prima... non temete, se vi occorre qualcosa ci penserò io...” con tono devoto e servile, come quello di uno schiavo dedito alla sua padrona.
“Bene.” Mormorò Daizer. “Sembra che l'unica autorità che il tuo irriverente nipote riconosca sei tu, Elisabeth. Non male, un po' di umiltà gli farà bene.”
Flees non rispose nulla, limitandosi a fare l'occhiolino alla sua bella zia.