Visualizza versione completa : I Pilastri di Afravalone
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Guisgard
23-05-2014, 04.08.04
La cena proseguì tranquilla.
“Tisin, parla ancora, ti prego.” Disse il piccolo Enis.
“Enis, da bravo, mangia e non importunare i nostri ospiti.” Lo riprese Ymma.
“Non essere sciocco, Enis...” intervenne sua madre “... lo sai che i merli non parlano.”
“Invece si!” Esclamò il bambino. “Lui è un principe! Vero, Tisin?” Guardando poi il merlo.
“Credere alle favole è pericoloso, oltre che sciocco.” Disse madama. “E la storia di quel Cavaliere Nero è la dimostrazione.”
“Madama, non voglio che a tavola si tocchi tale argomento.” Fissandola la madre di Ymma.
“Tacere” replicò madama “non rende questa storia meno cupa e pericolosa.”
“Lo so, me ne rendo conto...” mormorò la madre di Ymma “... ma preferisco non toccare quest'argomento... anzi, parliamo d'altro...” guardò Eilonwy e Riccardo “... vi prego, parlateci di voi... perchè siete in viaggio? E dove siete diretti?” Sorrise. “Siete forse fidanzati?”
Eilonwy
23-05-2014, 16.06.35
“Lo so, me ne rendo conto...” mormorò la madre di Ymma “... ma preferisco non toccare quest'argomento... anzi, parliamo d'altro...” guardò Eilonwy e Riccardo “... vi prego, parlateci di voi... perchè siete in viaggio? E dove siete diretti?” Sorrise. “Siete forse fidanzati?”
Mi schiarì la voce e poi diedi risposta alla madre di Ymma e Enis: “Siamo in viaggio, Milady, perché la nostra presenza è stata richiesta dalla cugina di mia madre, la Regina Gioiosa Azzurra. Ci ha chiesto di raggiungerla a Gioia Antiqua per questioni di famiglia e di stato che non vi posso rivelare. La chiamo zia perché la considero come tale anche se teoricamente non lo è!......Fidanzati, avete detto?.....Per la verità e per ora siamo solo buoni amici e ci siamo conosciuti qualche mesetto fa mentre mi dirigevo a Afravalone e per poi ritrovarci dopo un bel po’ di tempo verso Tylesia. Dico bene, Milord?”.
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Altea
23-05-2014, 16.19.23
Mi svegliai di soprassalto...ancora quegli incubi..o forse visto indossavo la clamide da sacerdotessa era reale come lo fu il sogno del ciondolo di Older...è colpa tua!Solo io so dove si trova Thomas..se è vivo. Come se dovessi espiare una colpa non avevo, non era colpa mia se Thomas si era fidato poi di quell'uomo.
Guardai fuori dalla finestra, era buio, presi la mia sacca e accesi una candela sul comodino, rovistando uscirono due oggetti...uno era il ritratto mi aveva fatto Roxanne...lo aprii e lo osservai...ero proprio terrorizzata in quel dipinto...strano...un avvertimento? Qualcosa potesse succedere? Scossi la testa e pensai alla storia della sorella di Enar...la strega..riavvolsi il ritratto e lo posi dentro la sacca e poi vidi tra le mani una collana...già me lo aveva fatto un uomo in Terra Santa, Ahmel si chiamava, era una collana rudimentale e vi era appeso un bellissimo lapislazzulo, egli aveva inciso un simbolo di cui non mi rivelò mai il segreto ma mi spiegò il valore di quel ciondolo...e poi aveva inciso poche parole, una mi spiegò era..proprio Amore nella nostra lingua..il resto era nella loro lingua e non mi rivelò il significato.
Non vorrai mica..non fare pazzie Altea.
"Guarda bene nel Libro Ancestrale Altea" disse Shalazam apparendo all'improvviso e mi trovai vestita della stessa clamide del sogno.
"Ti ho dato un compito...oltre a questo, oltre a sconfiggere il male e i demoni, so sei pure una persona di valore".
Annuii e mi baciò la fronte sullo smeraldo come era solito tra noi consorelle.."Perchè non vuoi farti avanti?" disse sorridendo "te lo dico sempre, sei una comune mortale e questo ti differenzia da noi, ma...devi pensare anche a te stessa e non sempre agli altri, te lo dissi pure a Petra...fatti avanti cosa temi?"
"Di essere rifiutata e di sbagliarmi...e di..soffrire" dissi con sicurezza.
"Solo chi non osa non può sapere..vuoi poi star male per non aver mai saputo? Se sarai rifiutata lo saprai...e te ne farai una ragione no? E poi non è sposato, vi è un motivo..ma tu devi serbare il segreto".
Annuii..."Si, ma lo sospettavo già..grazie Shalazam".
Ella mi accarezzò il viso e disse poche ultime parole..."Stai molto attenta Altea"...e svanì nel nulla.
Presi allora una piccola pergamena e calamaio e scrissi.."A voi l'interpretazione...lady Altea"...per un attimo quei gesti mi fecero tornare la Altea serena di sempre, come ero stata prima di tutti questi accadimenti. Misi tutto in un mio fazzoletto..pure il fazzoletto si prendeva.
Uscii dalla stanza e chiamai la figlia del locandiere.."Date questo al Gufo, ditegli era ciò che aveva perso e stava cercando e lo ha trovato lady Altea..ma nessuno deve vedere e sapere" lei sorrise e annuì con un cenno di intesa.
Ecco...il danno è fatto Altea...mi risedetti sul letto pensando a ciò che avrei dovuto cercare nel Libro magico, era notte e non potevo aprirlo, avevo già visto di streghe e animali mutati, ma ora...si...più di una persona..avrei visto su sette, o congreghe o qualcosa di simile...poi pensai alle parole di Mime..la bestia è guidata dal demonio e un brivido mi attraversò...mi stesi sul letto per cercare di dormire e poi cercare all' Alba nel Libro Ancestrale.
Guisgard
23-05-2014, 18.33.07
“Si, certo.” Disse Riccardo fissando Eilonwy. “Abbiamo affrontato insieme diverse insidie durante questo nostro viaggio e tutto lascia supporre che anche il prosieguo non sarà rose e fiori. Ma, come si dice, l'unione fa la forza.”
“Che giovani a modo e in gamba siete voi due!” Esclamò la madre di Ymma. “E se mi posso permettere, formate una gran bella coppia!”
La cena proseguì lieta e quando fu terminata, Riccardo chiese di poter passeggiare un po' per il cortile del castello.
Così, insieme ad Eilonwy scesero nel cortile, mentre ormai la sera aveva fatto il suo ingresso.
E nel passeggiare in quel luogo, Riccardo vide il cancello in ottone del misterioso giardino di cui accennava Ymma.
“Chissà quale segreto si cela li dentro...” mormorò Riccardo.
I due si avvicinarono e constatarono che quel cancello era ben chiuso.
Guisgard
23-05-2014, 18.39.28
Altea cercò di riprendere sonno, ma l'inquieto sogno di poco fa le impedì di chiudere occhio.
Restò così sveglia, in balia delle sue inquietudini, fissando il soffitto della camera.
Poi ad un tratto udì delle voci.
Provenivano dalla strada davanti la locanda, visibile dalla finestra della sua stanza.
Vide così i cavalieri di Gvin, riconoscendo infatti lo stemma di San Marco di Saggesia, che si apprestavano a partire.
Poco dopo giunse il duca, accompagnato dal cacciatore di lupi che egli aveva fatto arrivare a Solpacus.
“Bene...” disse Gvin ai suoi “... siete pronti? Non indugiamo oltre... è notte e voglio prendere quella dannata bestia prima che lo facciano quei mercenari.”
Detto ciò, fece cenno ai suoi e galopparono via verso il bosco.
Eilonwy
23-05-2014, 18.51.05
“Forse basterebbe qualche strumento da fabbro per togliere queste catene. Comunque questa storia non mi convince affatto!......Io direi di restare qui un altro po’ per risolvere questa questione. Oggi ho consultato la bussola magica……e da quanto ho visto siamo molto lontani da Tylesia ed abbiamo passato di già i confini del Regno di Gioia Antiqua. Infatti, da quanto ho potuto constatare, il Ducato di Castelpotos è al suo interno e i giorni che ci separano dalla capitale sono solo tre giorni. E giuro di aver guardato bene!.....Non mi va di abbandonare Lady Ymma e la sua nobile famiglia!” affermai guardando Riccardo.
“Voi che ne dite?” gli domandai.
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Guisgard
23-05-2014, 19.27.39
Riccardo si avvicinò ancor più al cancello e cominciò a scuoterlo.
“E' serrato bene...” disse il cavaliere “... e non vedo catene che lo bloccano... credo sia stato chiuso dall'interno... è invalicabile...” si voltò poi verso Eilonwy “... si, anche io penso che dovremmo restare qui... almeno per capire cosa nasconda davvero questo castello...”
Ma proprio in quel momento, dall'interno del giardino, cominciò ad udirsi una musica.
La stessa che i due avevano udito dalla cappella delle suore.
“Dunque è dal giardino che suonano...” stupito Riccardo.
Seguii con lo sguardo Guisgard che usciva, e rimasi sola con Roxanne.
L'occhio cade inevitabilmente sul tatuaggio.
Eravamo nel posto giusto.
"Hai proprio ragione.." sorrisi "Non avrei mai immaginato, credimi.. Credevo di rimanere sola tutta la vita, e la cosa non mi importava..." sospirai "Gli uomini nel migliore dei casi mi erano indifferenti, anche se per la maggior parte si prendevano gioco di me, o peggio.. non è semplice essere una donna diversa dalle altre.. ma gli dei non vogliano che qualcuno riesca a farmi cambiare..".
Annusai la tisana.
"Ma poi è arrivato lui, ed è stato l'unico capace di guardarmi senza giudicare.. Mi ha fatto innamorare come non credevo fosse possibile... E' davvero un uomo speciale, sono fortunata..." sorrisi, guardandomi attorno "Ti confesserò che adesso, ogni tanto sogno una bella casetta come questa, senza più battaglie.. per il bambino... Ma non credo ne saremmo capaci.. una cosa è certa, ci renderà davvero felici.." sorrisi, con lo sguardo lontano.
"Ah, perdonami.. non volevo tediarti con questi racconti.. tu sei giovane, bella e gentile, ti auguro di incontrare un uomo che riseca ad amarti così tanto.." sorrisi, sinceramente alla ragazza.
Mi chiesi cosa stesse combinando Guigard fuori, ma non lo diedi a vedere.
Eilonwy
23-05-2014, 19.43.10
All’ improvviso, si sentì il flauto della sera prima dal giardino che stava oltre il cancello.
“E’ vero!....Ma che strano! Io pensavo che fosse Lady Ymma o il suo amato a suonarlo. Perché il Cavaliere Nero dovrebbe mettersi a suonare queste musiche?....Che logica avrebbe tutto questo?” non riuscivo sul serio a comprendere il fine di tutto ciò.
Sporsi un po’ fuori il volto e dissi ad alta voce affinché mi sentisse solo quell’ essere: “Ehi….ehi….Cavaliere Nero!....Siete voi che state suonando? Perché lo fate?.....Sappiate che io vi sfido….sì….vi sfido e giuro che vi sconfiggerò e vi rimanderò all’ Inferno che vi ha generato!....Mi avete sentito!?!....Non ho paura di voi!”.
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Guisgard
23-05-2014, 19.57.22
Roxanne sorrise a Clio.
“Non mi tediate affatto...” disse la giovane “... anzi, vi comprendo appieno... si, davvero... vi capisco quando dite di sentirvi diversa dalle altre, di temere il giudizio di chi vi sta intorno...” sospirò “... anche per me è così... mia zia era una donna, come dire... diversa, particolare... amava la natura e credeva che l'uomo, per essere felice, dovesse vivere in simbiosi con qualsiasi altro essere vivente, compresi animali e piante... ma poi... poi proprio il giudizio degli altri, di quelli che non comprendono, non condividono e dunque condannano finì per colpire mia zia...” sorrise appena “... queste cose me le racconta spesso mio zio, anche se non vuole che io ne resti influenzata... per questo viviamo qui, per essere lontani dall'ignoranza altrui... mio zio è l'uomo più buono del mondo...”
Intanto fuori la casa, Guisgard aveva visto Enar ritornare.
“Chi siete voi?” Chiese il pastore.
“Sono qui con mia moglie” rispose il cavaliere “per acquistare un po' del vostro latte di pecora.”
“A quest'ora?”
“Perdonate” sarcastico il finto mercenario “ma non pensavo che vi fosse un'ora opportuna anche per comprare del latte.”
“Non ne ho più.” Disse Enar. “Dovrete attendere domattina.”
“Non posso.” Fece Guisgard. “E' per mia moglie. E' in dolce attesa e ha espresso il desiderio di un dolce fatto proprio con del latte di pecora. Vi pagherò qualsiasi cifra per averne un po'.” Scosse il capo. “Ma voi non sentite questo tanfo pestilenziale? Io quasi non riesco a respirare!”
“Si vede che non siete abituato alla vita da queste parti...” sorridendo il pastore “... infatti i contadini sono soliti ardere erbacce e sterpaglie per pulire i campi e in certi casi non si accorgono di qualche carcassa animale talvolta nascosta fra l'erba... venite, entriamo in casa...”
Entrarono e Guisgard presentò la sua finta moglie al pastore.
“Salute a voi, signora.” Enar a Clio. “Ora vi darò un po' del latte che avevo messo da parte per la cena... datemi solo un momento...”
“Non vogliamo incomodarvi a tal punto.” Mormorò il cavaliere. “E' per la vostra cena, lasciate perdere.”
“Ne abbiamo abbastanza.” Fissandolo il pastore. “Non temete. Ne metto sempre un po' di più da parte.” E riempì una bottiglia con una parte di quel latte.
“Quanto vi devo?” Domandò Guisgard.
“Nulla.” Rispose il pastore. “Immagino siate giunti anche voi in città per la belva, vero?”
“In verità non proprio...” guardandolo Guisgard “... siamo qui di passaggio, ma poi questa caccia ci ha incuriositi e allora...”
“Allora” interrompendolo Enar “questo vi chiedo... uccidete quell'animale e liberateci da questo flagello.” Fissando Guisgard e Clio.
elisabeth
23-05-2014, 20.06.08
Flees alle luci delle candele sembrava più bello che mai.....lo avevo sognato ...era lì avrei potuto toccarlo....stringerlo a me.......ero su quella panca ...e Flees....con amorevole devozione si sedette ai miei piedi.....ero imbarazzata ...il mio vestito sembrava sistemato da una sarta confusa...alcune parti tendevano ad aprirsi e il lacci del corpetto non erano stati tirati...lasciando così che il bianco dei miei seni...non fosse immaginazione....essi si sporgevano.....come ad offrirsi ad un bimbo che ha bisogno non piangere piu'........se solo avessi voluto....una leggera folata di vento.....avrebbe aperto il tessuto che copriva le mie gambe............Flees premuroso in ogni atteggiamento...avremmo dovuto aspettare la mattina il gobbo era entrato nel panico e farfugliava nomi come una tempesta in pieno inverno......Daizer...aveva bisogno di riposare......non poteva essere da lui..lui era un contrabbandiere...era un baro...lo avevo visto uccidere per salvare le nostre vite.....in quel momento sembrava quasi contento che io avessi la balia.....poteva riposare bene.....avevo chi poteva esaudire ogni mio desiderio....e io ?....ero diventata la sua bisaccia in quella stramba ricerca.......
Involontariamente afferrai i capelli di Flees prima con violenza e poi con dolcezza....toccando ogni fibra....che ricopriva la sua testa....era così vicino a me...così vicino che avrei potuto appoggiare il suo capo sulle mie nude gambe .....ma Cos'era l' Amore.....un atto di passione ?....una devozione che sarebbe durata solo un momento......io non volevo solo un momento......ed infastidita.........da Daizer......" Aspetta un attimo nipote mio adorato ...devo dare la buona notte a mio marito....sono una sposa devota io.....".....mi alzai ...senza il pudore di sistemare il mio vestito......mi avvicinai a Daizer...era con gli occhi chiusi......mi misi in ginocchio il volto accanto al suo...." Daizer....e' così che auguri la buonanotte a tua moglie ?.......ti basta sapere Flees al mio servizio per stare bene e riposare......?...."..presi il suo volto con la mano e lo voltai verso di me......" Dov'e' finito il contrabbandiere che ho conosciuto.....dimmelo....e poi ti lascero' dormire..."....
Sorrisi a mia volta a Roxanne.
"Fa bene, vostro zio, a dirvi di non farvi influenzare.. credo che, la cosa migliore in questi casi sia non curarsi di quello che pensa la gente.. perché chi giudica senza conoscere non merita la nostra attenzione... mi dispiace per vostra zia.. da come la descrivete sembra un animo gentile, e delicato.. ma la gente ignorante non è in grado di capire, condannare è più semplice, no?... o sei come me, uguale a tutti gli altri, oppure sei da condannare.. Solo perché forse loro non hanno avuto il coraggio di essere diversi per paura, allora se la prendono con chi non rinuncia ai propri sogni, ai propri sentimenti... ah, da' retta a me, vivi la tua vita senza che le cattiverie della gente te la rovinino..".
Entrarono Enar e Guisgard.
"Ah, ecco dov'eri.." sorrisi al cavaliere, e salutai Enar "Perdonate l'intrusione...".
Riuscimmo ad ottenere il latte e mi alzai immediatamente.
Restai stupita di sapere che ci stava regalando il latte, per la bestia.
Mi appoggiai al braccio di Guisgard e sorrisi.
"Grazie.. Lo faremo, non temete... Ciò che è stato ritornerà e ciò che è oggi non sarà più.." mi inchinai leggermente.
Non saprei dire perché avevo detto la frase dell'iscrizione, ma la pronunciai come se fosse la prima cosa che mi era venuta in mente, così, spontaneamente.
Ma quel tatuaggio indicava che qualcosa c'entravano.
"Vieni, caro.." sorrisi a Guisgard "Andiamo..." mi voltai verso Enar e Roxanne "Grazie ancora...".
Guisgard
23-05-2014, 20.34.53
Quel gesto improvviso di Elisabeth nell'afferrare i capelli di Flees, prima violento, poi calmo, resero ancor più folle di desiderio il suo giovane nipote.
Egli ebbe un sussultò, afferrando con vigore la gamba di sua zia, per poi stringerla forte contro il suo corpo.
Ma poi quella presa si allentò e divenne una carezza lungo tutta la sua gamba, fino alla caviglia e al piede.
Poi lei si alzò e Flees restò a fissarla camminare, con quel vestito che più si muoveva, più mostrava.
E mentre lei si allontanava, il giovane cavaliere mormorò qualcosa, in maniera quasi impercettibile e sensuale, che però riuscì a far giungere all'orecchio di lei:
“Stanotte vorrei esserti io totalmente devoto, zia bella...”
Raggiunto suo marito, Elisabeth gli impose quasi di parlare.
“Elisabeth...” disse Daizer voltandosi “... cos'hai? Perchè dici questo? Stiamo facendo tutto questo per te. Tu volevi trovare quella tomba, ricordi? Su, riposa anche tu un po'... magari qui se vuoi, anche se non è molto comodo...” e le diede un bacio sulla bocca come buonanotte.
Altea
23-05-2014, 20.44.31
Ero inquieta e il sonno non voleva arrivare..mi affacciai alla finestra e vidi Gvin e i suoi uomini..avevo udito bene. .stavano andando a cacciare la bestia. E io che potevo fare...nulla..ormai era una lotta tra lui e i mercenari.
Scesi alla locanda e chiesi una bevanda calda per dormire..
elisabeth
23-05-2014, 21.03.29
Pensieri illeciti in un luogo sacro..........Daizer assonnato......le diede un bacio..e le rammentò.....che se non fosse stato per lei..tutta quella storia non avrebbe avuto inizio...........lo vide riprendere sonno immediatamente...doveva essere proprio stanco......Davo le spalle a Flees ed avevo sentito il suo ultimo commento........Come potevo avere il diavolo tentatore alle spalle e l'angelo custode che dormiva esausto.....non doveva andare così...la lotta era impari......
Non c'era lotta era soltanto la mia coscienza che voleva una scusa.......
ero in ginocchio a guardare il volto di Daizer...quando voltandomi rimasi seduta...accanto al suo giaciglio...la fredda pietra......il mio vestito era ormai un sacco informe...e i miei occhi erano in quelli di Flees........
"Sei la mia perdizione.....avrò tua madre contro...avrò il disprezzo di Daizer.....e sarò cacciata da mio Padre e da tutta la comunità........mi pentirò....per ogni giorno della mia vita che verrà.... non ci sarà notte...in cui prenderò sonno...non ci sarà giorno che non mi vedrò osservata e disprezzata.........La nostra scelta farà del male a molti......e quello che temo di più e' che a te di me non importi nulla..................."
"Non qui....questo e' un luogo Sacro.......vuoi essere mio schiavo ?.Vuoi avere cura di me ?....lo Farai a modo mio Flees........non avrai tutto e subito.....solo ciò che riuscirai a rubare.....".........
Cosìmi alzai ..ed uscii fuori dalla cappella......lo sentii avvicinarsi..era alle mie spalle...mi voltai...........
" Oggi mi hai vista nuda.....hai fatto scivolare il vestito......"...lo slacciai...e rimasi nuda...davanti ai suoi occhi.......ogni parte di me......era in agitazione...ogni pensiero era arroventato dalla passione....
" Ora...prendi ..ogni sua parte e rivestimi...con la cura che farebbe...ogni servo alla sua padrona......"....
Guisgard
23-05-2014, 21.14.39
A quelle parole di Clio, quelle incise sulla pietra, il pastore restò quasi spiazzato, impressionato.
Non proferì però nulla.
Li accompagnò alla porta e i tre finti mercenari, montati in sella ai loro cavalli, si allontanarono.
“Sono brava gente...” disse Roxanne a suo zio “... anche se sono mercenari, io li trovo simpatici... lui poi stravede per lei... deve essere una donna molto forte, fuori dal comune... vero, zio?”
“Forse...” mormorò Enar, fissando dalla finestra le loro figure che svanivano nella foresta.
“Hai notato” Guisgard a Clio “la sua reazione a ciò che hai detto? Era una parte dell'iscrizione, vero? Ne rammento qualcuna di quelle parole... ma chissà cosa celava quella reazione...”
“Che puzza infernale!” Esclamò Mime.
“Già...” portandosi il fazzoletto alla bocca il cavaliere “... il pastore ha detto che è comune da queste parti, ma sinceramente a me sembra che stiano dando fuoco ad un'intera mandria o a qualche gregge... anche tu credi che sia normale qui intorno?” Chiese al rigattiere.
“Affatto!” Tossendo questi. “Frequento queste lande da sempre praticamente e non ho mai sentito un simile fetore!”
“Allora direi di seguirlo.” Fissando Clio il cavaliere. “Seguiamo questo lezzo malsano.”
Così, i tre galopparono seguendo quell'insopportabile puzza.
Era ormai buio, ma Clio riconobbe la via che stavano percorrendo.
Era infatti la stessa che aveva fatto con Dort.
E infatti, dopo un po', si ritrovarono nella radura dove sorgeva la misteriosa pietra incisa in antico longobardo.
“Il tanfo viene da qui...” guardandosi intorno Guisgard “... laggiù, guardate!” Indicò. “Tra quelle pietre c'è del fumo!”
Raggiunsero le pietre e spostandone alcune trovarono un ammasso di carne putrida quasi del tutto carbonizzato.
Come se fosse appartenuta ad un animale dalle dimensioni straordinarie.
Le stesse, più o meno, della bestia affrontata la notte scorsa.
Lo spettacolo era stomachevole, così come l'odore che emanava.
E Mime finì subito per dare di stomaco.
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Guisgard
23-05-2014, 21.22.57
Eilonwy gridò quelle parole oltre il cancello e subito la musica cessò.
Ad un tratto lei e Riccardo udirono dei passi provenire proprio dall'altra parte del cancello, come se qualcuno stesse arrivando dal cuore del giardino.
Un attimo dopo i due videro una giovane donna, dai capelli scuri e ricci, la pelle vellutata e gli occhi di un meraviglioso celeste che pareva mutare nel grigio.
Si fermò accanto al cancello e restò a fissarli.
Guisgard
23-05-2014, 21.32.01
Elisabeth uscì da quel luogo e Flees la segui, ritrovandosi così entrambi fuori nella notte.
Lei poi si spogliò completamente davanti a lui.
Flees restò quasi incredulo a quella meravigliosa scena e a ciò che disse la maga.
Allora si chinò, inginocchiandosi ai suoi piedi.
“Perchè” disse piano, quasi in un estatico sussurro di piacere “dici che a me non importa nulla? Non vedi? Muoio per te... e ora sono qui ai tuoi piedi come l'ultimo degli schiavi, mia bella zia...” accarezzandole le caviglie e i piedi “... o forse dovrei chiamarti padrona?” Sorrise.
Allora raccolse il vestito e lentamente cominciò a rivestirla.
Lo faceva piano, dolcemente, senza pudore.
E nel farlo la toccava ovunque, accarezzando ogni parte del suo statuario corpo.
E più la toccava, più la fissava.
La guardava negli occhi.
E continuava a toccarla, come lo scultore che modella la sua opera.
Toccarla piano, ma con passione, impeto, come fosse un antico rito di fertilità.
Fino a quando Elisabeth fu di nuovo coperta dal suo abito.
“Chissà se la mia signora è soddisfatta...” mormorò il giovane cavaliere.
Ma in quel momento si udì un nuovo rintocco di campana.
Come fosse un segnale di qualcosa.
Guisgard
23-05-2014, 21.33.35
Altea scese al pianterreno della locanda, ordinando qualcosa in grado di farla dormire.
La sala era quasi deserta, fatta eccezione per un giovane seduto ad uno dei tavoli.
Era Destrus, intento a studiare il ciondolo ed il mantello di Thomas.
Altea
23-05-2014, 21.47.56
Non mi ero accorta Destrus era in locanda, chiesi una bevanda pure per lui e mi sedetti al suo tavolo..."Noto pure voi stanotte, siete tormentato da mille pensieri e mi spiace...darvi tanto disturbo per me e mio fratello" egli mi guardò ma continuò ad esaminare quegli oggetti.."Siete riuscito a vedere qualcosa che io non ho visto?Almeno...trovare il suo corpo ormai..per dargli una degna sepoltura e pregare per lui" e dissi queste ultime parole con un nodo in gola.
elisabeth
23-05-2014, 22.04.53
L'aria accarezzava il mio corpo nudo....ero consapevole di ciò che facevo......era un dare e ricevere.....senza che le cose avessero una fine improvvisa......questo volevo volevo renderlo schiavo della mia passione...volevo vederlo bruciare per il suo desiderio....così visibile...così palpabile....Un desiderio che non aveva ancora maturato l'apice dell'unione........" vedo ciò che voglio vedere nipote caro...vedo un giovane uomo che ha scosso ogni cosa era sopita in me.......e ora voglio assaporare ogni movimento...ogni tua carezza......anche se le tue mani stanno lavorando il mio corpo come se fosse creta......come se ogni angolo del mio essere tu riuscissi a possederlo.........chi Ama ha pazienza......"....Quando fu rivestita....e quando il mio cuore smise di martellarmi in petto......" Sei un bravo schiavo...voglio da te la perfezione........"....mi avvicinai a lui...e gli sfiorai le labbra con le dita....ed in quel momento le campane suonarono ancora.....mi voltai..come scossa...come se fossi ritornata alla realtà......e corremmo entrambi all'interno della cappella......c'era il gobbo sembrava sdraiato sul pavimento e Daizer...sembrava continuare a dormire...impossibile..il suono era forte.....e il gobbo non era rimasto con noi.....
"Sì, l'ho notato... non so se sia una buona notizia o meno... ma mi è uscita spontanea..." alzai le spalle "Dannazione cos'è questo odore?" coprendomi il naso con la mano.
Annuii a Guisgard, seguirlo era la cosa migliore.
Cavalcammo nella foresta, e riconobbi subito la strada.
"Sono già stata qui.. Con Dort questa mattina.." dissi al cavaliere "In quella radura abbiamo trovato la pietra.. eccola" indicai.
Poi raggiungemmo la radura, e il tanfo era insopportabile.
L'odore della morte.
Smontai da cavallo, e mi avvicinai a quella carcassa carbonizzata.
L'odore era insopportabile.
Posai un ginocchio a terra, e la studiai con lo sguardo.
Poteva essere davvero lei?
Allora avrei dovuto esultare, ma mi faceva solo pena.
Un povero animale ammaestrato, sacrificato quando non c'era più bisogno di lui.
Non era così che volevo morisse. Dovevi cadere sotto la mia spada...
Eppure avevo comunque la sensazione che mancasse qualcosa.
Restai ad osservarla a lungo.
"E' possibile?" dissi, infine "E' morta, è finita così? Oppure è un altro trucco?".
Mi alzai "Chi l'ha ridotta così? Era ferita, certo.. vorrei credere che sia morta per la mia ferita.. ma, anche se fosse, chi l'ha bruciata, e perché?".
Iniziai a camminare intorno a quella sagoma putrefatta. Stavo per estrarre la spada, ma non ebbi il coraggio.. povero Dort.
Così, presi un semplice ramo e inziai a tastare leggermente la carcassa, sollevando pezzi imputriditi, ma facendo tornare sempre com'era prima.
Sospirai "Se questa è davvero la bestia, una cosa è certa... qualcuno ha la mia spada!".
Tornai al fianco di Guisgard "Tu che ne dici? Perché Enar ti avrebbe detto quella menzogna? Se fossero stati dei cavalieri o uomini di Gvin non l'avrebbero bruciata... ora, nessuno di noi avrà il suo trofeo..." sospirai "Ma se l'incubo di questa gente è finito davvero, è l'unica cosa che conta.. Ma possiamo esserne certi?".
Eilonwy
24-05-2014, 00.25.30
Eilonwy gridò quelle parole oltre il cancello e subito la musica cessò.
Ad un tratto lei e Riccardo udirono dei passi provenire proprio dall'altra parte del cancello, come se qualcuno stesse arrivando dal cuore del giardino.
Un attimo dopo i due videro una giovane donna, dai capelli scuri e ricci, la pelle vellutata e gli occhi di un meraviglioso celeste che pareva mutare nel grigio.
Si fermò accanto al cancello e restò a fissarli.
Mi scusai con la giovane e bella donna: “Oh, perdonatemi se vi ho interrotta, Milady. Pensavo che foste il Cavaliere Nero!.......Ditemi siete sua prigioniera?....Suonate perché siete triste e volete la libertà, vero?”.
La donna non rispose e continuò a fissarmi in modo inquietante con suoi magnetici occhi grigio-celeste.
“Come….come mai mi guardate in questo modo?....Ho….ho detto qualcosa di….di male?” chiesi cercando di non aver paura a quella spettrale figura femminile.
Sembrava un fantasma per certi aspetti con quel pallore, i capelli corvini arruffati, le vesti rovinate e quei mutevoli occhi.
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Guisgard
24-05-2014, 02.27.33
“Guardavo questi oggetti” disse Destrus ad Altea “e cercavo tracce di quanto possa essere accaduto a vostro fratello, magari riguardo ai motivi che hanno fatto si che li perdesse...” era pensieroso “... il mantello è lacerato in più parti, forse a causa di una colluttazione o, chissà, per essersi impigliato tra la fitta vegetazione... purtroppo il fatto di essere stato ritrovato in acqua ha fatto in modo che eventuali macchie di sangue svanissero... poi c'è il ciondolo... anche su questo vi sono segni e tagli...” fissò la bella avventuriera “... non vorrei essere pessimista e neanche spaventarvi, milady, ma credo dobbiamo attenderci qualsiasi cosa circa la sorte di vostro fratello... comunque, è inutile star qui a far congetture... ormai albeggia e tra un paio d'ore arriverà mio zio, così da poter andare tutti nella foresta a cercare vostro fratello...”
Infatti ormai l'aurora aveva fatto il suo ingresso e con essa un nuovo giorno a Solpacus.
Guisgard
24-05-2014, 03.29.00
La ragazza, dall'altra parte del cancello, fissava senza dire nulla Eilonwy e Riccardo con i suoi magnetici occhi chiari.
“Non sono la prigioniera di nessuno, ancor meno del Cavaliere Nero...” disse finalmente “... quanto alla musica, non ero io a suonarla...”
“Allora” fece Riccardo “vuol dire che vi è qualcun altro in questo giardino oltre a voi, milady? Chi dunque suonava quella musica? E perchè mai?”
“A suonare” rivelò la ragazza “era proprio il Cavaliere Nero. Perchè? Semplice... perchè sa che amo ascoltare la musica e allora suona solo per me quella sua celestiale melodia...”
“Ma perchè vi trovate in questo giardino?” Chiese Riccardo. “E chi o cosa si nasconde sotto la corazza di quel misterioso cavaliere?”
In quel momento cominciò ad albeggiare.
“Devo andare ora...” mormorò la ragazza dagli occhi chiari “... è tardi...” si voltò e svanì nel silenzio di quel giardino.
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Guisgard
24-05-2014, 03.47.42
Elisabeth accarezzò piano le labbra di Flees, parlandogli di ciò che pretendeva da suo nipote.
E lui sussultò per il troppo desiderio.
Un desiderio irrefrenabile di prenderla, spogliarla di nuovo e farla sua.
Ma il giovane cavaliere aveva compreso che era la sua bella zia a condurre i giochi.
Era lei a decidere come e quando mostrarsi.
Come e quando farsi toccare.
E la sua promessa di concedersi aveva mandato in estasi quell'irriverente suo nipote.
“E sia, mia zia e signora...” disse sorridendo ed ansimando per l'eccitazione “... come vuoi tu... ma sappi che più mi farai attendere, più il mio desiderio di te crescerà...”
Poi il rintocco della campana e a malincuore Flees vide interrompersi quel gioco fatto di carezze, di sensi, di folle desiderio.
I due tornarono così dove avevano lasciato Daizer ed il campanaro addormentati.
“Chi dunque ha suonato la campana?” Fece Flees, che subito svegliò il campanaro, scuotendolo forte. “Svegliati! Chi ha suonato la campana? Rispondi? C'è qualcun altro che si nasconde qui? Rispondi?”
“Un so...” farfugliò il campanaro “... ormivo e un so hi uonava...”
In quel momento si svegliò anche Daizer.
“Cosa è accaduto?” Fissando tutti loro.
“Qualcuno ha suonato la campana” urlò Flees “ma evidentemente nessuno di voi due!”
“Chi altri c'è qui?” Daizer al campanaro.
“Orse i orti...” fece questi.
In quel momento cominciò ad albeggiare.
E poco dopo una figura si presentò a loro.
Era il cappellano del cimitero.
Guisgard
24-05-2014, 04.03.32
“Quel pastore è un vero enigma...” disse Guisgard a Clio, con gli occhi però puntati su quella carcassa carbonizzata ed imputridita “... forse ci ha mentito, o, chissà, magari davvero pensava si trattasse di una carcassa bruciata da qualche contadino... ma c'è qualcosa in quella sua casa, non so... avvertivo un vago senso di inquietudine, di oppressione stando da lì...” scosse il capo “... quanto a questa carcassa, non credo sia opera di Gvin e dei suoi uomini... se l'avessero uccisa davvero loro, non l'avrebbero di certo bruciata e lasciata qui a marcire, ma usata piuttosto come trofeo da mostrare all'intera città... no, io invece credo che la bestia abbia riportato una seria ferita in seguito al tuo colpo, Clio... un colpo che l'ha portata alla morte o forse che ha indotto qualcuno a sopprimerla definitivamente e poi a tentare di distruggerne il corpo...” si voltò verso Mime “... come va adesso, amico mio?”
“Meglio, messere, meglio...” tossendo il rigattiere.
“Su, riprenditi e dammi il tuo mantello...” fece il cavaliere “... e anche tu dammi il tuo, Clio...” rivolgendosi poi alla ragazza “... avvolgeremo la carcassa nei mantelli” togliendosi anch'egli il suo “e la trascineremo fino in città, dove la mostreremo all'intera popolazione... è grazie a te che la bestia è morta e dunque ti spetta la spada dei Taddei, Clio.”
Avvolsero così la carcassa nei mantelli, per poi legarla ai loro cavalli.
Presero allora la strada per tornare a Solpacus con il loro prezioso carico.
Ritornati in città, subito una folla di curiosi li raggiunse ed in breve si sparse la voce della loro vittoria.
Portarono poi quella carcassa al Palazzo Vescovile per mostrarla al vescovo, mentre l'intera città cominciava a festeggiare la morte di quel feroce animale.
E attirati dalle grida festanti arrivarono anche Astus e gli altri compagni di Clio.
Guisgard chiese poi al vescovo di permettere a Nestos di studiare quella carcassa, in modo da capire che genere di animale fosse in realtà.
La festa in città, nel frattempo, prendeva sempre più piede e tutti gridavano per la felicità.
Era appena trascorsa la solenne festività di Santa Rita, una delle quattro Sante protettrici di Capomazda e molti decisero di festeggiare l'uccisione della bestia proprio con la celebrazione per la mistica Agostiniana.
In quello stesso momento Gvin e i suoi tornarono dalla foresta, naturalmente a mani vuote, restando subito sorpresi del clamore che animava la città.
E Guisgard, saltando su uno dei palchi utilizzati per la celebrazione di Santa Rita, parlò al popolo.
“Gente di Solpacus...” gridò “... oggi è un gran giorno... la bestia è morta!” Tutti esultarono. “E' morta e noi festeggeremo! Come festeggeremo il nome di colei che l'ha uccisa... lady Guamarin!” E l'intera popolazione cittadina applaudì ed inneggiò al nome di quella ragazza, che poi fu portata in trionfo dai suoi compagni.
Altea
24-05-2014, 20.50.06
Guardai gli oggetti di Thomas, vivo o morto lo avremmo trovato.."Si, è l'Alba, un nuovo giorno ci aspetta e sento oggi, in qualche modo si troverà Thomas..io vado a vestirmi, voi andate ora dal vescovo e faremo colazione, laggiù e decideremo sul da farsi".
Entrai nella camera e mi rinfrescai, quando udii fuori delle voci concitate e allegre, aprii la finestra della locanda, vidi i mercenari esultare, una carcassa di animale bruciato..era la belva dicevano..e poi il Gufo..o il cavaliere..esultante che acclamava Guàmarin come vincitrice.
Rimasi li nella finestra a osservare il tutto...lui..quella sua allegria mai vista lo rendeva ancora più bello...mi si strinse il cuore..poi qualcosa mi rattristò ed ebbi un ricordo.
Scesi le scale lentamente ed entrai nella locanda, mi guardai attorno e vidi vi erano pure i mercenari e mi accorsi di Vortex, l'uomo che prima era nella stanza, mi avvicinai a lui e per un attimo lo scostai dagli altri parlando sottovoce.."Messer Vortex..dite al Gufo io vado in foresta con Older..si proprio colui di cui parlai prima, quello di cui io e il vostro capo sospettiamo abbia preso il crocefisso a quella povera ragazza...il fatto è che al collo porta il medaglione dei crociati di mio fratello Thomas, dice di averlo trovato per caso in foresta, ma mi sembra una casualità strana..se non dovessi più tornare, e spero non succeda, almeno sapete con chi ero e dove mi trovavo".
Già..meno male erano arrivati i miei cavalieri..o sarei pure morta in quella foresta..e quindi..era Vortex non aveva mandato il messaggio e quindi quei mercenari alla fine erano come tutti gli altri...a loro interessava solo la spada...o dovevo pensare il cavaliere se ne era del tutto disinteressato?
Comunque fosse...non mi ero pentita di aver detto di dargli il ciondolo di Ahmel..affatto...in fondo avevo osato, ma nessuno si era mai interessato di me se non la mia famiglia.
Uscii e tutti festeggiavano..vidi il vescovo nella calca ma io ero seria, avevo altro a cui pensare e non ero affatto d'accordo quella spada andasse ai mercenari..dove erano le prove la bestia era perita per il colpo infertoli ma non mi interessai più di molto.."Sua Eminenza, vado a colazione nel vostro Palazzo, devo accordarmi coi miei cavalieri per trovare Thomas..vi dico una cosa..col cuore, non fidatevi di Gvin. Una cortesia...fatemi recapitare nella mia stanza in locanda da un cavaliere dei Taddei un libro dove vi siano tutti i processi di stregoneria della Inquisizione avvenuti qui a Solpacus negli ultimi anni" e detto questo mi avviai nel Palazzo Vescovile, faceva caldo e la colazione era servita in un giardino e li vi era Padre Giordano e mi sedetti vicino lui cercando di mangiare qualcosa.
"Bene..padre Giordano, mentre aspettiamo lord Rodolfo e suo nipote per andare a cercare Thomas...pensate bene a cosa raccontarmi al mio ritorno, e si spera con mio fratello...mi volete spiegare perchè io ho mandato una missiva a mio padre ed egli ha mandato questi due cavalieri? Dove è il mio promesso sposo..il duca Gvin ha detto chiaramente mi ama e mi vuole sposare....sarebbe più ovvio venga il mio promesso a riprendersi ciò che è suo..me lo dovrete spiegare..è forse impegnato a caccia o a guardare le opere d'arte come i Taddei..da cui lungi da me..speriamo non sia uno di loro, mi manca solo la Gioia dei Taddei pure..ah si..è solo superstizione, pure la lettera della Granduchessa Consell a un certo lord Corcionne dove narra appunto dei suoi tormenti, ma il vescovo ha ben pensato di tenermi alla larga da questa storia" lo fissai in modo sibillino.
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Poco dopo arrivarono i due cavalieri.."Possiamo andare, ma è meglio Padre Giordano rimanga qua..è troppo pericoloso per lui..qualcuno potrebbe fargli del male" e usciti passammo dalla piazza, sul palco i mercenari festeggiavano, il mio sguardo si fissò in quello di Guisgard, ma lo distolsi subito, prendemmo i cavalli e ci dirigemmo verso la foresta..."Noi, non abbiamo nulla da festeggiare..per ora si spera, comunque non voglio diate confidenza al duca Gvin e i suoi uomini".
Eilonwy
24-05-2014, 21.10.39
La ragazza, dall'altra parte del cancello, fissava senza dire nulla Eilonwy e Riccardo con i suoi magnetici occhi chiari.
“Non sono la prigioniera di nessuno, ancor meno del Cavaliere Nero...” disse finalmente “... quanto alla musica, non ero io a suonarla...”
“Allora” fece Riccardo “vuol dire che vi è qualcun altro in questo giardino oltre a voi, milady? Chi dunque suonava quella musica? E perchè mai?”
“A suonare” rivelò la ragazza “era proprio il Cavaliere Nero. Perchè? Semplice... perchè sa che amo ascoltare la musica e allora suona solo per me quella sua celestiale melodia...”
“Ma perchè vi trovate in questo giardino?” Chiese Riccardo. “E chi o cosa si nasconde sotto la corazza di quel misterioso cavaliere?”
In quel momento cominciò ad albeggiare.
“Devo andare ora...” mormorò la ragazza dagli occhi chiari “... è tardi...” si voltò e svanì nel silenzio di quel giardino.
“Ehi…..aspettate….aspettate un’ attimo, vi prego!” ma questa scomparve tra le fronde del giardino.
Con l’ alba l’ incantesimo della pozione ebbe termine. Un miliardo di luci bianche e rosa avvolsero il mio corpo.
Mi ricordai le parole di Lady Galatea: "LA POZIONE SPUMOROSALIZIA E' QUESTA POZIONE DI COLORE ROSA IN GRADO DI CANCELLARE TEMPORANEAMENTE FINO ALL’ ALBA I MALEFICI DI STREGONI E STREGHE NERE. MA FINO ALL' ALBA RAMMENTALO, EILONWY!!!".
Quando scomparvero avevo ancora le gambe (ovviamente perché era ormai giorno), ma non ero più protetta da quella magia.
Mentre stavamo per andar via, fui colpita da un raggio di luce rossa proveniente dal giardino del Cavaliere Nero.
Sentì piano piano mancarmi le forze come se quel raggio mi stesse prosciugando della mia energia vitale.
Un attimo prima che chiudessi gli occhi e perdessi l’ equilibrio, vidi il raggio tornare in dietro come se avesse finito il suo compito.
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elisabeth
24-05-2014, 21.32.15
Flees...aveva delle maniere da caserma....." Flees non urlate a quest'uomo....ha già fatto più del dovuto e lo abbiamo svegliato dal sonno.... in maniera poco garbata....."....." Tranquillizzatevi....i morti non hanno la forza di far suonare le campane..." dissi al Gobbo...ma mentivo ...sapendo di mentire in quel Borgo i morti facevano i locandieri..i preti e suonavano le campane.......Daizer si alzo' più confuso che mai...stava dormendo un sonno profondo........gia' un sonno profondo....mentre io ero ad ascoltare le parole di mio nipote........potevo ringraziare le campane allora....mentre discutevamo su chi o su cosa le avesse fatte muovere....Apparve il prete........La parola Apparire era la più indicata.....una figura slanciata...magra ... ma da quanto tempo non mangiava...ed il suo pallore...mi fece rabbrividire.....o stava male ..o era morto.......vidi il Gobbo fare qualche passo indietro ed uscire sgattaiolando dalla cappella.....lasciando noi tre.....col Prete......" Buongiorno Padre......penso che voi siate qui da un pò di tempo.....e siccome abbiamo fatto un voto...desideriamo io e mio marito trovare la tomba di Comino il Maniscalco......vi sarei grata se faceste questo per noi.....vedete desideriamo tanto un bambino......"...guardai Daizer come non lo guardavo da giorni....per un attimo mi persi nei suoi occhi....
"Ah sì, inquietudine, dici? No, anzi... ho trovato Roxanne deliziosa... anche se.." mi voltai verso Guisgard "Non te l'ho detto, ma la ragazza aveva tatuato sul polso uno dei simboli dell'iscrizione..".
Ascoltai le parole del cavaliere e annuii, nemmeno io pensavo fosse opera di Gvin, quanto piuttosto del padrone della bestia.
Probabilmente aveva deciso di sopprimerla dopo la ferita del mio colpo.
Mi tolsi il mantello e lo porsi al cavaliere.
Così, tornammo in città, col nostro fetido carico.
Faticavo a crederci. Era morta davvero? Era morta per la mia ferita? E il suo padrone?
Bastava uccidere la bestia per far finire quell'incubo?
La mia spada, che fine aveva fatto? Non che ci fossi affezionata, era una come tante altre, ma qualcuno l'aveva presa.
Cavalcavo verso la città in silenzio. Tutto sembrava irreale.
Giunti a Solpacus, la folla ci venne incontro, e noi ci dirigemmo verso il Palazzo Vescovile, per mostrare al vescovo la carcassa.
Nestos avrebbe pensato alla sua identificazione, ma io non ero tranquilla.
E il suo padrone? Continuavo a pensare.
Ma poi arrivarono gli altri, attirati dalle grida festanti.
Cercai di spiegare loro come erano andate le cose, ma il loro entusiasmo era contagioso.
"Per Scotir.." mormorai, commossa, rispondendo ai loro abbracci.
"Grazie fratelli... Io avrò sferrato il colpo, ma solo perché avevamo preparato tutto insieme.. siete stati grandi.. e questo è solo l'inizio..".
Quasi mi venne un colpo nel vedere Guisgard salire sul palco e annunciare la morte della bestia e il mio nome.
Ma non ebbi nemmeno il tempo di rendermene conto, che i ragazzi mi portarono in trionfo.
Tutti urlavano il mio finto nome.
Era decisamente troppo.
Mi guardai intorno, e per un momento desiderai essere lì come me stessa.
Sentire la gente inneggiare al Re, alla Guardia Reale, non ad una compagnia di mercenari.
Ma non era possibile, noi avevamo onorato il nostro giuramento.
Riuscii a fatica a liberarmi dall'abbraccio festoso dei miei uomini, per raggiungere Guisgard.
Gli sorrisi "Sei davvero sicuro che sia finita?" chiesi "Lo sai che se qualcosa dovesse andare storto, se abbiamo preso un abbaglio rischio un linciaggio? Allora sì che dovrai venire a salvarmi.." sorrisi, nuovamente "Nestos capirà di che bestia si tratta... ma, il suo padrone? Dici che la città è al sicuro solo perché la bestia è morta? Non so.. non sono tranquilla..." lanciai un'occhiata alla folla festante "Mi sembra irreale..."sospirai "Dovrei parlare alla gente.. per la serie: chi ha orecchie per intendere intenda..".
Ma temevo che le mie parole avrebbero potuto guastare la festa.
Alzai gli occhi su Guisgard.
"Grazie.." mormorai, senza staccare lo sguardo "Il tuo arrivo è stato provvidenziale.. potevi andartene, ma sei rimasto, ci hai seguito in questa impresa che sembrava così folle... Anche se, a dire il vero, hai mangiato, bevuto e rischiato di morire al nostro fianco.. questo, che ti piaccia o no, ti rende.. uno di noi.." risi appena "Non spaventarti, non è una minaccia... so che non è certo il tuo sogno seguire una compagnia di mercenari... intendo solo dire che.. beh, magari un domani saremo noi a toglierti dai guai.." sorrisi, con gli occhi nei suoi "Ma la cosa non mi dispiace affatto... devo ammettere che siamo una bella squadra...".
Guisgard
26-05-2014, 01.27.18
A quelle parole di Elisabeth, Daizer le sorrise e poi prese la mano di sua moglie nella sua.
E a quella scena Flees ebbe un impeto di rabbia.
“E' passato molto tempo...” disse il prete “... si, molto tempo da quando il giovane Comino fu portato in questo cimitero per esservi seppellito...”
“Dove si trova ora la sua tomba, padre?” Avvicinandosi il contrabbandiere al chierico.
“Era una tomba molto bella...” fece questi “... con un basso rilievo scolpito accanto alla lapide... esso raffigurava l'immagine dell'Arcangelo Raffaele che guidava il giovane Tobia nel suo viaggio, fino a ricondurlo ai suoi genitori con una sposa degna di lui...”
“Ecco chi era Tobia...” voltandosi Daizer verso Elisabeth che era rimasta dietro di lui “... diteci dove possiamo trovare quella tomba, padre...” rivolgendosi di nuovo al religioso.
“E' stata tolta la lapide” spiegò questi “e cancellato il suo nome... tutto questo per nascondervi all'interno quel tesoro... ora l'unico modo per trovarla è scoprire dove è stato seppellito il tesoro...”
“Se fossi in voi” disse Flees alla maga ed al contrabbandiere “chiederei l'aiuto di mia madre. Si, io al vostro posto la evocherei per risolvere questa ricerca che a voi tanto interessa.”
Detto questo, lasciò quella cappella ed uscì all'aria aperta.
Ormai era sorto un nuovo giorno e la sua luce, avanzando, dissolveva nel canto degli uccellini il cupo silenzio di quella notte.
Guisgard
26-05-2014, 01.36.27
Il vescovo spiegò ad Altea che i registri sui processi riguardanti eresie e stregoneria non potevano lasciare il Palazzo Vescovile.
Dunque il solo per modo per consultarli era quello di farlo restando nel palazzo.
La bella avventuriera lasciò allora quel luogo e incontrò padre Giordano.
“Milady...” disse il chierico alla dama “... vostro fratello ha inviato qui quei due cavalieri per la vostra protezione. Di questo era d'accordo anche il vostro futuro sposo. Egli è infatti nobile e non si è sentito di lasciare le sue terre per venire quaggiù a rischiare in una situazione così poco chiara. Un aristocratico non può permettersi di agire con leggerezza, avendo egli un ruolo importante nel reame. Quanto al suo casato, sappiate che non appartiene a quello dei Taddei, ma è comunque molto nobile ed antico. Siete una donna fortunata ad essere stata promessa a lui.”
In quel momento arrivarono Rodolfo e suo nipote Destrus.
Altea
26-05-2014, 01.47.55
Mi accordai col vescovo per consultare il Libro sulle Inquisizioni non appena fossi tornata nel palazzo vescovile, poco dopo padre Giordano mi spiegò del motivo per cui il mio sposo non era venuto...me ne stavo zitta..e subito arrivarono i due cavalieri...prendemmo i cavalli e ce ne andammo in foresta mentre i mercenari festeggiavano, mi voltai e guardai Guisgard negli occhi...tu...se fossi un nobile, verresti a salvare la tua promessa o preferiresti prenderti le tue Terre e salvarle, trascurandola lasciandola al primo che passa.
Pensai mentre lo guardavo negli occhi..e proseguii..i due cavalieri andavano avanti verso la foresta.."Mi raccomando, non date confidenza al duca Gvin, siete qui pure per proteggermi da lui...visto il mio promesso sposo deve salvaguardare le sue Terre..eh già gli aristocratici pensano ai propri beni, non all' Amore...eppure egli era...diverso..anni fa. Comunque sir Rodolfo, penso Destrus vi abbia già detto di mio fratello e dei suoi sospetti, che erano pure miei..secondo me, in questa cittadina più di una persona si è unita, forse in qualche setta o congrega per qualche vendetta".
Guisgard
26-05-2014, 01.49.30
Eilonwy galoppava col fido Dante su un sentiero baciato dal caldo Sole di Maggio, col fresco vento di Settentrione che le gonfiava i lunghi capelli.
Era una splendida mattinata di fine Primavera, ingentilita dallo screziato manto fiorito che sorgeva ai due lati della strada e addolcito dal lieto canto degli uccellini fra gli alberi.
Durante il cammino, dopo un po', incrociò un carro pieno di ortaggi e verdure di ogni tipo.
A trainarlo vi era un mulo, con un contadino che lo tirava per le redini.
“Salute a voi, giovane dama...” disse il villano “... dove siete diretta?”
“A Gioia Antiqua.” Rispose Eilonwy. “Vado bene in questa direzione?”
“Si, ma è un bel po' di strada che vi separa da quella città...” fece il contadino “... e comunque, badate di non dire a nessuno laggiù che l'Amore Vero non esiste, altrimenti il Cavaliere Nero vi raggiungerà per uccidervi.”
“Conoscete anche voi quel cavaliere?” Chiese Eilonwy.
“Certo.” Annuì il villano. “E infatti ora sto fuggendo da lui. Fui stolto nel dire che l'Amore Vero è solo per i nobili... ed ora lui mi cerca per strapparmi la lingua...” sgranò gli occhi “... eccolo, arriva! Lo sento!” Urlò impaurito.
Ad un tratto la ragazza udì dei canti.
Si voltò e vide una processione formata da alcune monache che cantavano e recitavano delle preghiere.
Tornò allora a fissare il contadino, ma questi non c'era più.
Era rimasto solo il suo carro.
“Non è più qui...” mormorò il suo mulo “... il Cavaliere Nero è giunto a prenderlo...”
Eilonwy si svegliò da quello strano sogno, ritrovandosi in una camera sfarzosamente arredata.
Era però da sola in quella lussuosa stanza.
Guisgard
26-05-2014, 01.59.54
Altea galoppava verso la foresta, insieme a Rodolfo e a Destrus.
Si erano lasciati alle spalle la città festante per l'uccisione della belva.
“Sono sospetti forti i vostri, milady.” Disse Rodolfo alla dama. “Perchè poi unirsi in una setta? E cosa c'entra tutto questo con la bestia?”
“Zio...” fece Destrus “... credo che lady Altea non abbia tutti i torti... ci sono molti misteri in quella città...”
“Su, ora basta farneticare.” Mormorò Rodolfo. “La nostra priorità è trovare sir Thomas. Oltretutto la bestia è morta e dunque, una volta scoperto dove si trova il nobile cavaliere, non ci sarà più motivo per farci restare a Solpacus.”
Cavalcarono fino a giungere nel ventre lussureggiante della foresta.
E lì cominciarono a cercare tracce che conducessero a Thomas.
Ma mentre cercavano, all'improvviso si udì un rumore metallico.
Poi il cavallo di Destrus nitrì forte e disarcionò il giovane cavaliere, che cadde pesantemente a terra.
Il suo cavallo era rimasto in una tenaglia, nitrendo forte per il dolore.
Era una delle tenaglie messe da Gvin e dai suoi uomini.
Altea
26-05-2014, 02.06.40
"Lasciate perdere sir Destrus...nessuno crede a ciò che dico da molto, la scorsa notte ho pure rischiato il linciaggio nella locanda per aver asserito qualcuno sta tramando a Solpacus..per fortuna..si..un cavaliere mi ha salvato".
Iniziammo a cercare Thomas ma Destrus cadde a terra..il suo cavallo si era ferito e lo avevo disarcionato..."Dannazione" esclamai guardando al cielo e poi i due cavalieri.."Gvin ha riempito la foresta di tagliole, non so per quale motivo, rischiamo cosi di far morire pure i nostri cavalli" Cruz si innervosì e lo calmai.."E ora...sir Rodolfo diteci voi che fare" scesi da cavallo e mi accertai Destrus stesse bene e prendendolo per mano lo alzai.."Avanti..valoroso cavaliere...non è successo nulla, affidiamoci alla esperienza di vostro zio".
Guisgard
26-05-2014, 02.24.17
Solpacus era interamente in festa.
Tutti gridavano e cantavano felici.
Anche i compagni di Clio.
Il vescovo acconsentì alle richieste di Guisgard e permise a Nestos, affiancato da alcuni funzionari della diocesi, di studiare quella carcassa, in modo da dissipare ogni dubbio.
“Magari” disse il cavaliere a Clio “con la scusa di quel linciaggio, poi avrei una nuova possibilità di venirti a salvare.” Facendole l'occhiolino. “Dopotutto è il mio mestiere, no?” Sorrise appena. “Dammi solo il tempo di controllare quante e quali dame in pericolo ci sono in lista prima di te.” Rise di gusto. “Io invece credo che abbiamo fatto un gran colpo.” Tornando serio. “Sono certo che Nestos confermerà il tutto... quella carcassa appartiene all'animale che ci ha aggredito l'altra notte. E sei stata tu ad ucciderlo. Se anche il tuo colpo non è stato mortale al momento, ha in seguito ucciso quell'animale, o ha indotto il suo padrone ad abbatterlo, per poi bruciarne il corpo. Scotir, Vortex ed io abbiamo cercato di colpirlo, ma senza successo. Tu invece ci sei riuscita... sei tu dunque che l'hai ucciso, liberando questa città dal suo incubo.” La fissò. “Ehi, non sono abituato a vederti così...” le accarezzò una ciocca che scendeva sul suo viso “... guarda che se continui così poi finisce che arriverai a sospirare...” sorrise di nuovo “... vorresti togliermi un giorno dai guai?” Guardandola con più intensità. “Guarda che forse i miei guai sono cominciati proprio quanto ti ho conosciuta... e non mi riferisco ai mercenari, ai ribelli o alla bestia...” si avvicinò e fu quasi sul punto di baciarla.
“Un momento!” Saltando su uno dei palchi Gvin e parlando alla folla. “Siete tutti in festa, ma chi ci dice che la carcassa appartenga davvero alla bestia? Dobbiamo fidarci della parola di questi mercenari? Beh, io non mi fido! Altre volte qualcuno ha portato animali uccisi in città, spacciandoli per la vera bestia e ogni volta abbiamo visto com'è poi finita!”
“Nessuno vi ha chiesto di fidarvi della nostra parola!” Raggiungendolo Guisgard. “Per questo il nostro medico e alcuni uomini di fiducia di Sua Grazia stanno studiando la carcassa.”
Gvin lo fissò con astio e il cavaliere sostenne il suo sguardo.
Dopo un po' Nestos e gli uomini del vescovo tornarono in piazza.
Guisgard
26-05-2014, 02.48.01
Altea aiutò Destrus ad alzarsi da terra.
“Sto bene, solo qualche livido per la caduta...” disse alla dama “... grazie, milady...”
Rodolfo scese da cavallo e controllò il destriero di suo nipote che continuava a nitrire per il dolore.
Il cavaliere allora aprì la tenaglia, liberando così il povero animale.
Controllò poi la ferita e senza battere ciglio estrasse il suo coltello.
E con un colpo netto uccise il cavallo.
“Perchè, zio?” Stupito Destrus.
“Non c'era nulla da fare.” Mormorò Rodolfo. “Era spacciato. Tenerlo ancora in vita non avrebbe fatto altro che causargli sofferenza.”
“Povero cavallo...” fece Destrus.
“A quanto pare, da ciò che ha detto lady Altea, quel Gvin ha riempito la foresta di tagliole...” disse Rodolfo “... probabilmente perchè sperava di farci finire dentro la bestia... ma a quanto pare i mercenari sono stati più abili di lui...”
Ma ad un tratto il cavaliere scattò, estraendo lesto la spada.
“Cosa c'è, zio?” Fissandolo Destrus.
Ma lo zio gli fece cenno di tacere.
Si udì allora un rumore fra i cespugli.
“C'è qualcosa...” mormorò Destus estraendo anch'egli la spada “... là, tra i cespugli...”
“Già...” annuendo Rodolfo, per poi puntare la spada contro quelle foglie.
E lo stesso fece Destrus, pronto a colpire.
“Chi è là?” Urlò Rodolfo. “Mostratevi o verremo a prendervi noi con le armi!”
Eilonwy
26-05-2014, 12.50.26
Mi svegliai imperlata di sudore dal quello strano sogno in una lussureggiante stanza. Ero sola in essa.
Monna Solitudine in quell’ istante mi era vicina.
Mi sentivo sfinita e debole, ma se il Cavaliere Nero pensava di spaventarmi e di farmi perdere le speranze per così poco…..si sbagliava di grosso!
Sul comodino dell’ appariscente e comodo letto a baldacchino c’ era un fazzoletto di lino con rifinimenti in pizzo e seta.
Me lo portai alla fronte per asciugarmi un po’.
Scesi dal lentamente dal letto e mi diressi alla scrivania dove c'erano i vari cosmetici.
Mi tolsi il trucco dal viso con una crema al profumo di rosa e con un fazzoletto imbevuto nell’ acquavite e nel succo di limone di una boccetta.
Mi sciacquai il viso con della freschissima acqua di fonte di una bacinella.
Sul fuoco del camino bollivano due pentoloni. Con cautela ne aprì uno e fui pervasa da un odore che conoscevo bene. Quello che bolliva era latte d’ asina, usato molto dalle sovrane per schiarire e mantenere fresca e giovane la pelle e rilassare gli arti doloranti.
Aprì l’ altro pentolone, nel quale bolliva dell’ acqua.
Spensi il fuoco e gettai il contenuto di entrambe le due grosse marmitte nella vasca da bagno ed aggiunsi dei sali profumati alle essenze d’ oriente e dei petali di rosa rossa.
Mi spogliai dei miei indumenti e presi un barattolo di argilla verde e caolino. Mi spalmai la maschera purificante ed astringente sul viso e mi immersi in quel piacevolissimo bagno come fecero in passato Poppea e Cleopatra.
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Altea
26-05-2014, 15.11.12
"A dire il vero, sir Rodolfo, ho visto io stessa Gvin riempire il bosco di tagliole, ricordo pure disse ai suoi uomini di muoversi per nascondere qualcosa, ma non capii bene..e questo avvenne prima presumo i mercenari scoprissero la carcassa...egli forse mirava a bloccarli".
Ma improvvisamente un rumore dai cespugli insospettì Rodolfo e Destrus lo seguì a spada sguainata...ma perchè quell' atteggiamento, non parlai..ma poteva essere pure un animale selvatico nascosto tra i cespugli.
Io rimasi indietro..era meglio..visto qui ci si doveva sorprendere di qualsiasi cosa, in caso di qualche attacco o sarei potuta intervenire oppure nel peggiore dei casi andare ad avvertire di ciò che era successo.
"Ora ti riconosco Altea...una dama ma uno spirito guerriero
e una sacerdotessa..per ricordartelo, visto non lo capisci saprò ricordartelo io."
Shalazam allungò le mani, un bagliore verde su di me e mi trovai priva delle mie vesti per poi trovarmi rivestiva della clamide..."Ti ho spogliata, di tutti i turbamenti dell' animo umano...e ti ho rivestita della nostra veste, cosi saprai superare gli ostacoli poichè solo i tuoi turbamenti ti bloccano..ovviamente solo tu e chi opera contro noi e il Bene può vedere le tue vesti da sacerdotessa..come lo smeraldo nella fronte..coraggio..e basta pensare..a sai chi...quello nemmeno ti pensa, forse..perchè io negli animi umani non posso leggere..ma nel tuo si..trova Thomas".
Mi guardai...come nel sogno ero a piedi nudi e con la clamide addosso...guardai Destrus e Rodolfo farsi avanti a quei cespugli, istintivamente frugai nella sacca tenevo appesa a Cruz ed estrassi l' arco e la feretra con le frecce...loro avevano la spada...io puntai la freccia con la feretra pronta..già poteva essere un innocuo capriolo..ma pure potevamo aspettarci qualcosa o qualcuno di strano, il cuore batteva forte..no, niente paura Altea.
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Scossi la testa, ridendo.
"Ricordami di non provare mai più a farti un complimento... non mi riesce molto bene, a quanto pare.." sorrisi, seguendo con lo sguardo la sua mano sulla ciocca ribelle che mi scendeva sul viso.
"Beh, se davvero i tuoi guai sono cominciati quando mi hai conosciuta.." mormorai appena "Allora forse dovresti semplicemente andare per la tua strada, anche se.." sorrisi "Già una volta credevo di essermi liberata di te.. eppure le nostre strade si sono incrociate di nuovo..".
E ora non vorrei più farti andare via..
Ormai la faccenda della bestia poteva essere conclusa, io e i miei ragazzi avremmo ripreso il viaggio per Gioia Antiqua.
E lui?
Lascialo andare, Clio.. sarà tutto più semplice non averlo attorno...
Lui tornerà alla sua vita, tu alla tua...
Probabilmente è anche quello che vuole, non ha mai detto di voler restare, di volervi aiutare...
Finita questa storia, avrebbe ripreso la sua strada.
Ed era la cosa migliore.
Eppure...
“Un momento!” Saltando su uno dei palchi Gvin e parlando alla folla. “Siete tutti in festa, ma chi ci dice che la carcassa appartenga davvero alla bestia? Dobbiamo fidarci della parola di questi mercenari? Beh, io non mi fido! Altre volte qualcuno ha portato animali uccisi in città, spacciandoli per la vera bestia e ogni volta abbiamo visto com'è poi finita!”
“Nessuno vi ha chiesto di fidarvi della nostra parola!” Raggiungendolo Guisgard. “Per questo il nostro medico e alcuni uomini di fiducia di Sua Grazia stanno studiando la carcassa.”
Gvin lo fissò con astio e il cavaliere sostenne il suo sguardo.
Dopo un po' Nestos e gli uomini del vescovo tornarono in piazza.
Gvin interruppe i miei pensieri, e mi obbligò a staccare lo sguardo da quello del cavaliere.
Ci pensò lui a stanarlo.
Poi Nestos e gli uomini del vescovo uscirono.
Raggiunsi i miei compagni, che erano poco lontano.
"Attendiamo il verdetto..." sorrisi ai miei, alzando lo sguardo su Nestos.
elisabeth
26-05-2014, 15.50.55
Adesso avevamo il quadro completo...Per trovare la tomba del Maniscalco dovevamo trovare il tesoro......Il denaro con la pace dell'anima...che strano connubio....la gioia del denaro e la pace di quell'anima sepolta....Certo che di strada ne avevamo fatta.....ed eravamo quasi arrivati al nostro scopo....Quando Flees scuro in volto ....il gesto di affetto di Daizer lo aveva spiazzato......se ne uscì con una discussione che nona aveva nulla a che vedere.......con quella situazione....se avessi voluto sistemare le cose con la magia....avremmo già finito da un pezzo......ma il cammino degli uomini non può essere spezzato dall'intercessione della magia.........ci era vietato.....l'uomo doveva fare le sue scelte...doveva soffrire e vincere per i propri scopi e per ottenere...Amore, pace e salute......quindi Flees aveva detto un'eresia grande quanto il mondo....." Daizer...scusami ma credo che Flees non abbia le idee chiare...e' necessario che non pensi di utilizzare Isolde.....vado fuori a parlare con lui..."......gli sorrisi...ed uscii fuori dalla cappella......il giorno si era fatto spazio e l'aria...portava i rumori del Borgo che si svegliava........a quanto pare ci eravamo destati tutti un pò nervosi...trovai Flees sotto lo stesso albero di quella notte...le sue spalle fremevano...e non era passione la sua era rabbia......non amava perdere.........."...Bene sentiamo un pò cosa ti succede Flees.......se permetti però vorrei dirti alcune cose che credo siano importanti.........Che io chiami tua madre...a meno che tu non voglia che noi due ci incontriamo...non credo che necessita...entrambe abbiamo le stessi facoltà..........La storia di avere figli....sai perfettamente che e' nata perchè dovevamo varcare il cancello di questo campo Santo.........Quello che tu mi daresti...e' passione.......non posso nascondere che io ardo vicino a te.......non posso nascondere che io ho sognato il tuo corpo nudo prendere il mio........Tua madre sa...che non amo la menzogna......ti ho detto dimostrami che mi Ami......dimostrami che riusciresti a scontrarti anche con lei per Amor mio..........Daizer non ha rischiato la vita per me......e' vero...ma al momento opportuno non si e' tirato indietro.....lui ha detto di amarmi.......Lui non ha vent'anni....e si comporta......come un uomo della sua esperienza...........Chiama tua madre se pensi che sia necessario.....io faccio la mia strada.........".....
Guisgard
26-05-2014, 18.31.09
E mentre Eilonwy si immergeva in quel rigenerante bagno d'altri tempi, ad un tratto dalla finestra udì delle voci provenienti dal cortile.
Era giunto un cavaliere al castello, con vari scudieri al suo seguito che motteggiavano in modo sconcio e volgare.
“Sono ser Alaso d'Acchiappanza, paladino senza paura...” disse il cavaliere con tono sicuro “... sono qui per uccidere il Cavaliere Nero e prendere come moglie la bella lady Ymma!”
Guisgard
26-05-2014, 18.40.31
Nestos giunse nella piazza insieme a due dei funzionari del vescovo e subito intorno a loro calò un profondo silenzio.
“Dagli studi condotti su quanto resta di quel corpo” disse il medico “abbiamo grosso modo riprodotto le misure di quell'esemplare... presentava, all'incirca, un'altezza complessiva di poco meno di un metro, un peso sui 90 chilogrammi e una lunghezza di quasi due metri...”
Tutti restarono impressionati.
“Che razza di animale era?” Fece Porturos.
“Questo è più difficile, se non addirittura impossibile a dirsi...” rispose Nestos “... di sicuro non si tratta di un orso e date le smisurate misure neanche di un lupo comune... la parte superiore dello scheletro, all'altezza del garrese, mostra delle formazioni particolari ed inusuali per i mammiferi, mentre invece sono più comuni in certi rettili che vivono presso le isole tropicali a Sud del Catai... inoltre è interessante constatare che le fauci erano capaci di esercitare sulla preda una pressione di oltre mille chilogrammi... insomma si trattava di un predatore formidabile, una vera e propria macchina per uccidere.”
“Si, tante belle parole” intervenne Gvin “ma come facciamo ad essere certi che siete stati voi mercenari ad uccidere quell'animale? Io non credo che una simile belva possa essere uccisa da una donna.”
“Invece è proprio così, milord.” Annuendo Nestos. “Come anche gli esperti di Sua Grazia hanno potuto studiare, l'animale presenta una frattura in più punti della mandibola, causata da un arma da taglio... inoltre” mostrando qualcosa avvolto in un lungo telo attorcigliato “abbiamo tirato fuori dal suo collo questa punta di spada spezzata... è l'arma usata da lady Guamarin per colpire l'animale.”
“Ora la carcassa” disse uno dei funzionari del vescovo “sarà trattata con una soluzione a base di alcool ed inviata a Capomazda, per essere studiata dagli esperti della Scuola Capitolare del ducato.”
Tutti allora ripresero ad esultare.
La bestia era morta e non c'erano più dubbi che ad ucciderla era stata Clio.
E la ragazza fu condotta di nuovo in trionfo dai suoi uomini per le strade della città.
Trattenni il fiato.
Era tutto vero, ero riuscita a uccidere quel mostro.
Era finita.
La faccia di Gvin era impagabile.
Con chi credi di avere a che fare?
Potevo finalmente lasciarmi andare, ed esultare con i miei.
Infondo, non ci avevano chiesto di indagare, ma di uccidere il mostro.
E l'avevamo fatto.
Ora non ci restava che salvare il re.
Ma sicuramente quell'impresa ci avrebbe alzato il morale, e aiutato a vendicare nostro fratello caduto.
Fu impossibile frenare l'esultanza dei miei uomini.
"Godetevi i festeggiamenti fratelli.. domattina lasceremo Solpacus, e non so quando ci ricapiterà.." risi con loro.
Guisgard
26-05-2014, 19.11.41
Risero, cantarono e ballarono a lungo.
Tutta Solpacus era in festa e quei mercenari erano visti ora come eroi e liberatori.
Gvin si ritirò con i suoi nei padiglioni, mentre gli uomini di Clio si abbandonarono a quei tanto attesi festeggiamenti.
Guisgard si congratulò con Nestos.
“Sei stato grande, amico mio...” disse il cavaliere “... davvero.”
“Ho solo detto ciò che ho visto.” Felice il medico. “Eh, pare che i nostri amici si stiano divertendo.” Guardando poi Clio e gli altri della compagnia.
“Signori e signori!” Prendendo la parola il Borgomastro. “Per festeggiare scorreranno ora litri di buon vino e tanti piatti come non ne avete mai assaggiati!”
Tutti esultarono.
“Ed inoltre” continuò il Borgomastro “come tradizione ora si aprirà il Ballo Cortese, dove ognuno degli uomini presenti potrà decidere quale grande amante impersonare insieme alla sua bella! Si aprano le danze!”
“Beh, allora andiamo a caccia delle nostre belle, ragazzi!” Esclamò Porturos. “Vedo ci sono tante belle figliole in questa città!”
“E sentiamo...” fece Ertosis “... tu chi amante saresti?”
“Io ho sempre amato Agamennone!” Ridendo Porturos.
“Attento alla tua bella allora!” Esclamò Dort.
“Io invece ho sempre amato Ercole!” Disse Vortex. “Ma chi era la sua bella?”
“Beh, ne aveva un bel po'...” fece Borel “... ed aveva anche una marea di figli.”
“Ottimo!” Ridendo Vortex. “Si è dato da fare!”
“Ma bada” Fece Astus “che aveva anche una buona quantità di suocere!”
Tutti risero.
“Beh, col vostro permesso” Porturos a Clio “noi andremo in cerca delle nostre belle. Vi unite a noi?”
Guisgard
26-05-2014, 19.18.49
Elisabeth uscì dalla cappellina e raggiunse Flees sotto quell'albero, dove la notte prima lei si era ancora una volta mostrata nuda a suo nipote.
Lui le si avvicinò.
“Allora” disse piano, quasi in un sussurro “ardi davvero se io mi avvicino a te, zia? Anche adesso?” E con un gesto, tanto delicato, quanto sensuale, le accomodò la spallina dell'abito che era scesa sul braccio. “Dovresti stare più attenta... coprirti meglio... magari tuo marito è geloso della sua bella moglie...” sorrise “... ma forse questo vestito ti da quasi fastidio, vero? Vorresti toglierlo di nuovo?” Si avvicinò come a voler percepire il suo profumo. “Cosa devo dimostrarti? Non vedi che mi umilio per te? Al punto da farti quasi da schiavo... sai benissimo che lui non potrà mai darti ciò che voglio darti io... e tu stessa lo vuoi, ammettilo...” sospirò appassionato “... quanto a mia madre, so benissimo che come maga vali lei... lo so benissimo, visto che non ti paragono a nessun'altra donna... io intendevo che possiamo chiedere a lei un indizio... magari conosce qualcosa di questa storia... io però non posso evocarla... ma tu si... ma se pensi che sia inutile, allora va bene... faremo come vuoi tu, zia...” restando a fissarla tutta, con accesa bramosia negli occhi.
Guisgard
26-05-2014, 19.41.03
Quella visione, poi Altea, destatasi, tornò a vedere Rodolfo e suo nipote che guardinghi si avvicinavano a quei cespugli.
“Uscite fuori al mio tre” disse Rodolfo “o cominceremo ad infilzare questi cespugli dietro cui vi nascondete!” E fece cenno a Destrus di avvicinarsi. “Uno... due... tre!”
“No, messere!” All'improvviso un giovane spuntando da quei cespugli. “Non fateci del male, per pietà!”
“Chi diavolo sei?” Stupito Rodolfo.
“Mi chiamo Adulfo...” rispose intimorito il giovane “... sono qui con la mia ragazza... non facevamo nulla di male...”
Un attimo dopo una giovane uscì anch'ella dalla vegetazione.
“Vedete...” continuò il giovane “... a Solpacus c'era la festa, c'era confusione... e noi due volevamo stare un po' da soli...”
“Da soli nella foresta?” Fece Rodolfo. “Non sapete che è pericoloso?”
“Ormai la bestia è morta...” mormorò il giovane.
“Si, sono stati quei mercenari ad ucciderla...” fece la giovane.
“In una foresta” fissandoli Rodolfo “ci sono comunque pericoli. Ora tornate a casa vostra, avanti.”
“Si, messere...” annuì il giovane e con la sua ragazza andò via.
“Idioti...” rimettendo a posto la spada Rodolfo “... è ormai pomeriggio” rivolgendosi ad Altea e a Destrus “e sarà meglio riprendere le ricerca di sir Thomas prima che faccia buio.”
E ripresero ad ispezionare con attenzione la foresta.
Intanto i due giovani, allontanatisi un po' dai tre, trovarono un altro angolo di foresta in cui nascondersi.
“Pensavo volessi tornare davvero in città...” lei a lui.
“Non ci penso affatto.” Sorridendo questi. “C'è troppa confusione ed io voglio stare solo con te...”
“Non hai paura?” Sorridendo lei.
“E di chi?” Abbracciandola lui. “La bestia è morta e tuo padre è in città a festeggiare...”
“Che discolo sei...” baciandolo lei.
E i due fecero a lungo l'amore tra le foglie e i fiori di quella foresta.
Restarono là fino a sera.
Poi si rivestirono per ritornare a Solpacus.
Ma lui, rimettendosi gli stivali, all'improvviso, finì con un piede in una tagliola, cominciando a gridare e a piangere per il dolore.
“Oh, Cielo!” Spaventata lei.
“Presto...” ansimando lui per il dolore “... cerca un ramo... fa presto... dobbiamo aprire questa tagliola... mi sta spezzando il piede...”
“Si...” cercando lei.
Ma ad un tratto si udì qualcosa, poi come ringhiare.
“Cosa è stato?” Guardandosi intorno lei. “Hai sentito anche tu?”
“Non ho...” a denti stretti lui “... sentito nulla... fa presto... non resisto più... trova un ramo...”
Ma proprio in quel momento qualcosa uscì dalla vegetazione.
Una sagoma nera, grossa e velocissima.
Aggredì la ragazza, mozzandole la testa con un artigliata, per poi far scempio delle sue carni.
Tutto questo davanti al suo ragazzo che terrorizzato neanche più sentiva il dolore al piede, tanto era preda della paura.
E dopo aver terminato di inveire sul corpo senza vita della giovane, la bestia si voltò verso di lui.
Cominciò ad avvicinarsi mentre lui gridava come un ossesso.
Lo trafisse allora con i suoi lunghi aculei, per poi scaraventarlo contro un albero.
E lo fece con tanta violenza che il piede si staccò dalla gamba, restando imprigionato nella tagliola.
E dopo aver riportato di nuovo la morte nella foresta, la bestia svanì nel buio circostante.
Dopo un po' Altea, Rodolfo e Destrus giunsero in quell'angolo di foresta, scoprendo quel terribile spettacolo.
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elisabeth
26-05-2014, 19.48.35
Avevo la gola secca......le sue mani erano velluto sulla mia pelle......mi alzò la spallina del vestito e desiderai che non l'avesse mai toccata.......desiderai...che quel vestito non esistesse...desiderai essere in un altro luogo......
Desiderai maledirmi per quello che provavo.......
" Potrei paragonarti al demonio.......ma il demonio si combatte...e io sembro fare una fatica incredibile.............Cosa mi puoi dare lui non potrebbe cosa...Flees.....io non riesco a comprendere.........Sai come sono fatta...vivo una vita semplice...non amo ciò per cui tua madre sembra essere nata.......
Il sesso non e' l'unica cosa...Flees......una vita insieme e' fatta di complicità....e' fatta di sguardi...di sorrisi........Tu puoi ?.....vuoi essere un uomo umile ?...sei un Cavaliere....qualcuno ti ha insegnato l'umiltà........"....ero così vicina a lui che ne sentivo l'odore...l'odore animale della passione i miei occhi erano legati ai suoi...da fili inesistenti.......forse ero fatta per lui come lui per me.....ma come facevo a saperlo......Dovevo ascoltare il cuore...sembrava che lo avessi dimenticato......
" Invocherò tua madre....e si accorgerà di quello che ci sta capitando.....e si vendicherà con me.....sai come diventerà.......si piegherà la natura al suo orrore......sei sicuro di volerlo ?.....io sono sicura di scoprire questa storia per portare pace.......e tu ?...."...
Altea
26-05-2014, 19.53.48
"Oh santo cielo..pure gli amanti perfetti ci volevano, sir Rodolfo ma cosa vi interessa a voi, permettendomi, stanno solo amandosi..non avete sentito..la belva è stata uccisa".
Fu cosi continuammo il nostro cammino...eppure..la foresta era misteriosamente silenziosa..io quel silenzio lo ricordavo benissimo...avrei potuto invocare una maga benevola, visto noi sacerdotesse proteggevamo il Fuoco Sacro ma forse era meglio aspettare..mi ricordo Shalazam mi disse ne avevo il potere avendo il Libro Ancestrale..poi udii urla, qualcosa di strano, il mio sesto senso mi portò verso una direzione...presto..da quella parte...arrivammo in un punto della foresta davanti a noi un truce spettacolo..."Ma tutto questo è tremendo..mi avvicinai ai due poveri ragazzi visti prima" mi voltai verso Rodolfo..."sembrano quasi..macciullati dalla belva..cosa facciamo...andare a Solpacus..direbbero vogliamo rovinare la festa..ma qualcuno deve dire di questi ragazzi...oppure..guardate...vi è del sangue..forse..forse della belva dopo aver trucidato questi poveri ragazzi era sporca e gocciolava del loro sangue...io ho un piano se fosse cosi" e mostrai loro la bola, bloccare la belva per le zampe in modo non potesse muoversi e poi farla annegare..o infilzarla negli occhi diabolici..."Ma mi affido a Voi sir Rodolfo..alla vostra esperienza, io ho solo..il sesto senso, magari poteva solo essere un lupo famelico."
Guisgard
26-05-2014, 19.58.36
“Io so solo” disse Flees ad Elisabeth “che voglio risolvere questa storia perchè lo vuoi tu... non ho altro interesse che non sia tu, zia... per me ci sei solo tu... e farei di tutto per te, per averti... usa la magia e portaci via da qui, in un luogo lontano ed inaccessibile, dove faremo l'amore tante di quelle volte da restare folli...” la guardava tutta con desiderio “... se solo mi dessi il permesso, ti strapperei questi vestiti da dosso adesso stesso... anzi, te li sfilerei piano, tanto piano da farti provare piacere come neanche immagini... mia madre? Non lo scoprirà se non vuoi... non le diremo nulla... hai detto ci deve essere complicità, no? Lo saremo e non lo capirà... ma se non vuoi, allora non lo invocheremo... deciderai tu... e deciderai anche cosa ne sarà di noi... dimmi ora che vuoi che vada ed io sparirò per sempre, lasciandoti alla tua vita con Daizer...”
Guisgard
26-05-2014, 20.04.05
“Qualsiasi cosa abbia aggredito questi due giovani sventurati” disse Rodolfo ad Altea “non era certo un lupo... infatti non li ha sbranati... li ha trucidati, martoriando i loro corpi senza mangiarli... come se volesse sfogare il suo grande odio verso gli uomini...” scosse il capo “... le tracce di sangue non dureranno molto... si asciugheranno presto, essendo macchie... e poi sinceramente non sappiamo contro cosa ci stiamo battendo... dobbiamo tornare subito in città ed avvertire la popolazione che la bestia è viva... altrimenti altri potrebbero venire nella foresta e trovare morte certa...”
elisabeth
26-05-2014, 20.09.04
Risi.....risi con le lacrime che scorrevano sul volto......" Flees tua madre sà ogni cosa di te......primo perchè e tua madre e appena ti guarderà negli occhi lei leggerà la tua passione e poi perchè abbiamo questo...maledetto dono......Flees non potrai nascondere nulla a lei come non sto nascondendo nulla a Daizer...tu pensi che lui non si sia accorto di nulla ?.....tu lo pensi davvero ?....lui sta solo facendo decidere a me...cosa fare....lui non vuole impormi nulla....forse in questo momento e' talmente insicuro di me......che vorrebbe ogni cosa finita per tornare alla sua vita.............posso fermare il tempo.....posso portarti in un luogo meraviglioso......e fare l'amore con te...sino a sfinirci....sino a non udire più il nostro battito di cuore........ma poi..nostro malgrado ..ci presenteremo a tua madre e a Daizer...e allora capirai cosè l' Amore......sei pronto per tutto questo ?..."...
Altea
26-05-2014, 20.09.27
Annuii.."Avete ragione..è morta fin troppa gente, diremo poi dove trovare questi poveri ragazzi" e mi feci il segno della croce..pensando a cosa avrebbero provato i loro genitori nel saperlo..morti assieme per amarsi.
Prendemmo i nostri cavalli.."Cruz...avanti.." spronammo i cavalli..Destrus era col proprio zio visto il suo era morto, fortunatamente uscimmo indenni da quella foresta.
Corremmo verso Solpacus, la città era in festa, non si riusciva nemmeno a camminare..."Andiamo dal vescovo e avvisiamolo dell' accaduto" e cosi fu..gli raccontammo il tutto, ma dentro me ero ancora pensierosa..la belva era stata uccisa...e quindi? L'ho sempre detto io..prima si deve trovare il movente e chi muove la bestia che solo uccidere la bestia...di bestie ce ne saranno una infinità altrimenti a Solpacus.
L'allegria della festa era contagiosa.
Esultai con i miei uomini alle parole del borgomastro.
Non ricordavo nemmeno da quanto tempo non vivevamo una festa del genere.
Ci voleva.
Addirittura un ballo, non che io li avessi mai amati.
Sorvegliavo solo quelli più importanti.
Non ballavo mai.
Beh, quasi mai.
Le luci scintillanti rendevano la sala da ballo eterea e irreale.
L'aristocrazia Afravolense si era riunita alla reggia, nel lusso più sfrenato.
La Guardia Reale vegliava su di loro, come fosse una sera come un'altra.
Ma non era così.
Avvolta nel mio raffinato abito nero, coperta dalla maschera, mi guardavo intorno, continuamente.
Nessuno mi rivolgeva la parola, e chi voleva invitarmi a ballare, riceveva solo un'occhiataccia, o un gesto di commiato.
Non mi avevano riconosciuto.
"Posso avere l'onore di questo ballo?" all'improvviso una voce alle mie spalle, sempre più vicino "Capitano.." sussurrò.
Mi voltai di scatto, e squadrai da capo a piedi il giovane uomo che mi sorrideva.
Era splendido, con il raffinato blu abito scuro come la notte.
La maschera lasciava comunque libere alcune ciocche d'oro.
Difficilmente lo vedevo vestito così formale.
Fischiai sommessamente "Ah, però.." sorrisi "Farai strage stasera..".
"Ma! Una signorina per bene non fischia in quel modo!" rise.
"Ahia.." risi a mia volta.
Lui mi porse la mano "Andiamo..".
Scossi la testa "Sei matto, io non ballo..".
"Beh, stasera sei vestita da donna..." scrutando il mio vestito "Andiamo?" mi guardò negli occhi "Ehi, sono io.. non ti cederò a nessuno, promesso... ho una reputazione da rispettare, se non ballo con nessuna sembro sospetto..".
"Sei di guardia..".
"Beh, ma nessuno lo sa..".
Mi porse la mano.
"E va bene..".
Rise e mi condusse in pista.
"Vedi nulla di strano?" chiese in un sussurro.
"No.. dannazione..".
La canzone finì e ci fermammo.
"Bene, Sir Dort di Lorendal.. non vorrete tenerla tutta la sera per voi?" una voce alle mie spalle, Dort sbiancò "Permettete?".
"Temo di essere ai suoi ordini, Altezza.." si inchinò "Non ho questo potere..".
Dovevo voltarmi, non potevo dare le spalle al principe.
Lo feci, e mi inchinai a mia volta.
Dort soffocò una risata.
Gli occhi di Karel, attraverso la maschera dorata, sembravano divertiti.
Riuscii in qualche modo a fare una riverenza.
Lui sorrise e mi porse la mano.
"Io...Sono una pessima ballerina, Altezza.." mormorai.
"Non mi importa... Non avrò un'altra occasione per ballare con voi... E non intendo lasciarmela scappare.." sorrise "E poi... non sarei al sicuro con nessun'altra dama, no?". Mi fece l'occhiolino.
"Se la mettete così.." sorrisi a mia volta, e presi la sua mano.
Alla fine, avevamo ballato tutta la sera, e nessuno si era fatto male.
Non avevo più ballato da allora.
Perché ti fai del male da sola, Clio? Perché?
Sentii come un macigno posarsi sul cuore.
Lui lotta per la vita, e tu...
Presi un profondo respiro e rubai un lungo sorso di vino al boccale di uno dei miei compagni.
Come potevo soffocare le emozioni che avevo provato in quei giorni?
Non mi interessa come, basta che lo fai, maledizione!
“Beh, col vostro permesso” Porturos a Clio “noi andremo in cerca delle nostre belle. Vi unite a noi?”
Risi, scuotendo la testa.
"E che me ne faccio di una bella io?" alzai le spalle "Sto per avere una spada leggendaria.. vuoi mettere?".
Il volto felice e spensierato dei miei ragazzi scacciò via la malinconia.
"Andate, andate.. divertitevi... sono curiosissima di vedervi tramutati in amanti perfetti... non fate sciocchezze.. e ricordate che sarete anche i Gufi Scarlatti ma, come sempre.. un no è no! Fate i bravi.. si beh, non troppo.." sorrisi.
Mi sedetti su una panca, ad osservare quella città in festa.
Quando tutto questo sarà finito, pensai, tornerò a Solpacus e dirò loro la verità.. che sono stati i soldati del re a liberarla.
Guisgard
26-05-2014, 20.15.51
“Allora sarai tu a parlarle, non io...” disse Flees ad Elisabeth “... tu la invocherai ed io non ci sarò... lei non potrà leggere dentro di te, se tu non vorrai, come non puoi leggere nel suo cuore...” la fissò “... ma tu forse ami davvero quel Daizer... e sia... allora è tutto inutile... allora sarò io che andrò via, lasciandoti in pace...”
elisabeth
26-05-2014, 20.36.01
Lo guardai...come se lo vedessi per la prima volta solo allora......." Tu ...non hai mai conosciuto il cuore di una donna...amato nipote......e' un mondo sconosciuto......mi hai tormentato per tante notti......ogni giorno il tuo sguardo mi ha resa nuda hai tuoi occhi.....per darmi il piacere che si prova pensando a quello che potrebbe essere ...il piacere vero........Sono confusa......non parlare d' Amore Flees......ti prego non farlo ...........Sei pronto...per andare nel' Isola incantata ? ...il tempo si fermerà......e poi saremo responsabili delle nostre azioni......"....
Guisgard
26-05-2014, 20.51.23
La festa procedeva tra balli, canti e risa spensierate.
Gli uomini di Clio erano tutti a corteggiare giovani e belle ragazze, decidendo fra loro quali amanti impersonare.
“Dovresti invitarla a ballare credo...” disse Nestos sorridendo.
“Uh...” voltandosi Guisgard “... invitare chi?”
“La ragazza che stai guardando da quando è cominciata la festa” rispose il medico “e che probabilmente hai cominciato a guardare sin da quando è iniziata tutta questa storia ad Afravalone.”
“Tu ti confondi, amico mio.”
“Dici?”
“Sarai anche un asso in fatto di erbe, animali e un'altra mezza dozzina di materie e discipline” annuendo il cavaliere “ma dubito che tu sia in grado di leggere nella mente di un uomo.”
“Guarda che con te non occorre farlo.” Replicò Nestos. “Basta vederti per capire cosa pensi. Comunque, fossi in te, sceglierei un paio di amanti da romanzo e la inviterei a ballare, magari cercando di farla sentire come un'Isotta o un'Enide.”
“Guisgard alzò le spalle, senza rispondere nulla.
Tornò poi a fissare Clio.
“Massì!” Esclamò, per poi correre verso le botteghe. “Dite...” ad una donna che vendeva costumi per la festa “... avete ancora qualcuno dei vostri costumi?”
“Certo.” Annuì la donna. “Ne ho ancora tantissimi. A voi quale interessa?”
“Beh... non saprei...” fissandoli Guisgard “... non saprei proprio...”
“Magari sceglietelo in base alla vostra bella.” Sorridendo la donna. “Che ragazza è?”
“Beh...” fece il cavaliere “... ha dei bellissimi capelli che scendono come pendagli... talvolta sono biondi, altre volte bruni, come se mutassero nel giorno e nella notte... forse perchè ha degli occhi fatti di cielo... e basta fissarli per vedere mari lontani, isole sperdute e città dimenticate...”
“Siete forse un poeta?”
“Io?” Stupito Guisgard. “Assolutamente no!”
“Allora siete solo un innamorato.” Ridendo lei. “E ditemi... che passioni ha questa vostra dama?”
“In verità non ha passioni da dama...” mormorò Guisgard “... ama combattere... e sincerità per sincerità, non è neanche la mia bella...”
“Ah, capisco...” divertita la donna “... siamo ancora al corteggiamento. E da quanto ho capito non è un tipino facile.” Rise. “Beh, allora ho quel che fa per voi... Tancredi e Clorinda. Infatti ancora oggi i poeti dibattono se sia stato più facile per Tancredi conquistare la Città Santa o il cuore della bella spadaccina.” Rise di nuovo.
“Si, credo che siano perfetti!” Annuendo il cavaliere.
La donna prese i due costumi e li diede a Guisgard, che subito si diresse verso Clio.
Ma proprio in quel momento il Borgomastro, dal palco, ricordò ai presenti come quel ballo fosse prestigioso, dato che anche il principe Karel, tempo fa, passando per Solpacus lodò la sua organizzazione.
Nell'udire quel nome Guisgard si fermò e cercò lo sguardo di Clio.
E nel vederla con gli occhi sgranati dopo aver udito il nome del principe da parte del Borgomastro, restò turbato.
Scosse il capo e riportò i costumi alla donna.
“Non siete più il famoso Tancredi?” Stupita questa.
“Sono solo un famoso idiota.” Mormorò Guisgard, per poi andare via.
Raggiunse allora Nestos.
“Ascolta...” fissandolo “... la bestia è morta ed io qui non ho altro da fare... vado a preparare la mia roba in locanda... avverti Astus di raggiungermi... ci rimetteremo in cammino tra un'ora...”
“Così all'improvviso?” Meravigliato Nestos.
“Non ho altro da fare qui.” E tornò verso la locanda.
Ma dopo qualche minuto la festa fu interrotta bruscamente.
Sul palco allora salirono Altea, Rodolfo e alcuni messi del vescovo.
“Ascoltate...” fece il Borgomastro “... ascoltate... purtroppo sembra che la bestia abbia colpito ancora... sono stati trovati morti due giovani nella foresta... uccisi poco fa... la festa è finita e che nessuno lasci la città per la foresta.”
“Che storia è questa?” Gridò qualcuno tra la folla.
“Ci avete allora ingannati?” Un altro tra i presenti.
“Lo sapevo!” Salendo sul palco Gvin, con tono perentorio. “Sapevo che quella bestia era ancora viva!”
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Guisgard
26-05-2014, 20.56.17
Flees si voltò verso Elisabeth.
“Si...” disse annuendo “... si, anche tu hai tormentato e tormenti ogni mia notte... tanto da farmi impazzire di desiderio... si, andiamo in quell'isola... incantata dall'ebrezza di Eros... andiamo... e lì sarò davvero il tuo servo, zia... così capirai quanto ti desidero...”
elisabeth
26-05-2014, 21.14.15
Fermai il tempo...perchè esso non diventasse tiranno.....gli chiesi perdono ed Egli per Amore si fermò ad attendere......ed ogni cosa come d'incanto rimase sospesa.....presi le mani di mio nipote ...... " Chiudi gli occhi Flees e non pensare a nulla......"......volammo con la mente nel profondo della nostra anima.....lì risiedeva il nostro tormento........vi era un isola...lussureggiante....la sua spiaggia era bianca........e la vegetazione era mossa da un leggero vento tiepido....." Apri gli occhi Flees........e' stupendo questo posto....spero ti piaccia...e' l'isola del Capo di Monte.....la chiamano così perchè al centro vi e' il luogo che accoglierà il nostro desiderio......da lì potrai vedere....un mondo in'aspettato ".....ci avviammo......sino a quando arrivammo in un piccolo Tempio......il fuoco all'entrata era acceso...per illuminare.....l'immenso spazio che accoglieva una fontana ........ la cui acqua calda.....e le piccole bollicine..profumavano di vaniglia e mirra........." Ti sognai la prima volta in luogo come questo......essere maghe molto spesso fa comodo....."......Mi allontanai da Flees.....e andai dietro ad un paravento........mi spogliai...mettendo una clamidi color della porpora...ma era così fine il suo tessuto.......che entrando nell'acqua calda della vasca sembrò sciogliersi.......e rimasi coperta della sola acqua......" Vieni......ecco che il sogno si avvera.....".........
Guisgard
26-05-2014, 21.40.31
Quell'isola lussureggiante ed incontaminata sembrava essere stata evocata dalla più profonda magia di Elisabeth.
Come se in essa nessuno potesse agire senza il suo consenso.
Forse neanche Isolde.
E lì, come una dea pagana, Elisabeth si muoveva bellissima tra i bianchi marmi e i fumi afrodisiaci di quel suo bagno.
Flees la vide immergersi in quelle acque, dove subito dopo sua zia restò nuda, avvolta solo da quelle calde ed infinite bollicine.
Il giovane nipote, allora, si avvicinò al bordo di quella vasca e si spogliò completamente.
Prese poi una ciotola d'olio di sandalo e cominciò ad ungersi il corpo, come in un antico rituale, divenendo così simile ad un dio, con la pelle lucidissima.
Tutto questo mentre sua zia, giocando in acqua con quelle bollicine calde, lo fissava con attenzione.
Ad un tratto, dai fumi dell'acqua, Elisabeth vide apparire qualcosa.
Un'immagine che poi divenne un volto.
Era Isolde.
La strega però non poteva vedere interamente quel tempio, se non la sola figura di Elisabeth e neanche sentire altra presenza se non quella di sua sorella.
Quel luogo era infatti incantato dalla magia di Elisabeth.
La strega giaceva in un magnifico letto di seta e oro, con accanto uno dei suoi numerosi amanti addormentati.
“Cara sorella...” disse ad Elisabeth “... ho percepito questo tuo tempio, in cui pari esserne la dea... me ne compiaccio... finalmente hai compreso che siamo simili agli dei noi maghe...” rise appena.
Flees, intanto, udendo la voce di sua madre, restò immobile ed in silenzio accanto alla vasca, dove lei non poteva vederlo, completamente nudo e con gli occhi fissi su sua zia.
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Altea
26-05-2014, 21.52.14
Salii sul palco e il vescovo disse la notizia..la gente era infervorita.
"Silenzio" dissi "qui nessuno vi ha ingannato...io e...i miei cavalieri siamo andati in foresta per cercare mio fratello, sparito misteriosamente...vi erano due ragazzi..." e raccontai come li trovammo.."Mi spiace per la loro famiglia..pensate vi hanno ingannato? Un giorno incontrai un Abate...Abate Nicola..mi disse queste parole...qualcuno ti sta mentendo...ora pensate a queste parole mentre ve ne andate...se qualcuno vi sta mentendo..pensateci bene..solo uniti possiamo combattere la bestia."
Vidi Gvin saltare parlando a tutti..."Ho già detto tutto io..non sono affari vostri, siamo stati io...e i miei uomini a scoprire tutto..si i miei uomini".
Scesi dal palco e intravidi Guisgard entrare nella locanda, chiesi alla figlia del locandiere dove era...dovevo parlargli..dovevo spogliarmi come aveva detto Shalazam..entrai per vedere nelle stanze e lo intravidi di sfuggita.."Sono Altea...Gufo...so volete andarvene..la belva forse non è morta, ma non sono qui per questo..solo..io volevo dirvi..insomma..il mio promesso sposo lo avete descritto male..egli è rimasto a proteggere i suoi feudi e non è venuto a difendermi come voi..so dovete andare via...ma volevo dirvi..quello che provo per voi non l'ho provato per nessun altro..".
Rimasi in silenzio...si...lo avevo detto..mi ero spogliata di ogni turbamento e timore come disse Shalazam..con coraggio.
E per un attimo mi ritrovai nell' Antico Tempio di Petra con le sacerdotesse e ancelle e le Gransacerdotesse, i bracieri che ardevano aspettando il rituale di unione.."Io non posso leggere nel suo animo..potresti ricevere un rifiuto..ma noi Sacerdotesse siamo forti, superiamo le debolezze di spirito ricordati Altea..e se invece egli ti sceglierà siamo pronte ad accogliervi col Rituale di Unione per benedirvi" disse Shalazam sorridendo.
Rimasi li immobile..aspettando..dignitosamente un suo rifiuto o almeno un cenno positivo..era come una partita a scacchi
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elisabeth
26-05-2014, 22.00.15
Meraviglioso....il suo corpo...era stupendo........aveva il corpo di un Dio.........lo vidi prendere dell' olio di sandalo e massaggiare ogni suo muscolo.....brillava alla luce...della stanza.......quando fu pronto ad entrare in vasca.....il volto di Isolde apparve ai miei estasiati occhi..........sorrisi compiaciuta....poteva vedere solo me...e null'altro........la vidi felice per la mia scelta...ed io ero infinitamente felice per la mia......" Cara sorella...vedo che anche tu sei in dolce compagnia......ho compreso....che siamo frutto di un unica essenza....ora se permetti vorrei dare inizio a questo gioco fantastico......ti prometto...che ti faro' sapere...".......vivi il suo sorriso compiaciuto......scossi l'acqua ed Isolde svani'...ma bisognava essere pronti ad ogni evenienza......uscii dalla vasca ...e presi una maschera.....e senza entrare in acqua...........se l'interferenza non ti ha fatto cambiare idea....indossala........potrà vedere solo me......ma sarà piu' eccitante coprendoti il volto......"......gli diedi la maschera..e rientrai in vasca.............godendo di quella figura........non mi immersi...rimasi nuda.....davanti a lui.......ora era lui che doveva prendere una decisione......" Questa e' la tua prima prova........quanto sei uomo......"........
Eilonwy
26-05-2014, 23.47.55
Non mi ero mai sentita così bene in quel rilassante bagno.
Poi, di colpo, sentì qualcuno annunciarsi:
“Sono ser Alaso d'Acchiappanza, paladino senza paura...” disse il cavaliere con tono sicuro “... sono qui per uccidere il Cavaliere Nero e prendere come moglie la bella lady Ymma!”
Risi come una matta a quelle parole.
Povero scemo, non ci sarà verso per te di sposare la mia nuova amica.
Il suo cuore è stato rapito da Sir Peruin!
Mi spazzolai la fluente chioma borgogna, mi misi tra i capelli una rosa gialla, strinsi come non mai il corsetto per rendere la mia vita più sottile e decisi che avrei indossato un abito maschile giallo e viola.
Mi misi la cintura con la Spada di Fuoco Fatuo dentro la sua fodera.
Scesi con regalità, leggiadria ed agilità le scale e raggiunsi in un salone Lady Ymma e quegli odiosi uomini.
“Buongiorno, Milady!.....Che succede?....Questi signori vi importunano?” dissi con sicurezza militare.
Quegli uomini mi guardarono con meraviglia e sorpresa come se non avessero mai visto niente di simile a me e mi scrutavano con stupore e curiosità.
“Beh….che vi prende?....Allora cosa volete dalla mia amica?” domandai come una fiera Pentesilea.
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La festa scorreva tra colori, gioia e canti.
Osservavo i miei uomini corteggiare le ragazze, adoravo vederli felici.
Eppure... lui dov'era?
Lo vidi parlare con Nestos, sorrisi e distolsi lo sguardo.
Potrebbe venire ad invitarmi, però...
Ma se tu non balli?
Sì beh... ma lui non lo sa'..
Sospirai.
Sei impossibile.. non avevi appena detto che dovevi smetterla?
Lo so.. lo so..
Cercai invano di distrarmi osservando le danze festose.
“Piccola...” voltandosi Guisgard verso Clio “... vieni qui...” ed aiutò la ragazza a raggiungere lo spuntone roccioso, facendola poi sedere dove la luce della Luna era più luminosa.
“Io non ti toglierò gli occhi di dosso” fissando la ragazza il cavaliere “e non permetterò che si avvicini a te più del necessario... tu però non fare nulla di imprudente, chiaro? So che sei abile e coraggiosa e non devi dimostrare nulla a nessuno... non sappiamo con cosa abbiamo a che fare, né se sia davvero un animale, dunque qualsiasi cosa accada tu sii prudente...” i suoi occhi erano in quelli di lei.
E restò così, per qualche altro istante, a fissarla. Ma poi, con un gesto improvviso, la baciò.
Un bacio lungo, caldo, intenso, appassionato.
“Non accadrà nulla di male a nessuno...” sospirò, staccando appena le sue labbra da quelle di lei “... te lo prometto...”
Riaprì gli occhi, la guardò ancora una volta e poi con un salto scese dallo spuntone roccioso e raggiunse gli altri della compagnia, che intanto si erano ben nascosti nella vegetazione, ciascuno al proprio posto.
Quel bacio. Caldo, intenso, passionale.. vero.
Perché mi emozionavo così tanto quando mi baciava?
Perché sentivo la pelle fremere se solo mi sfiorava?
Non è giusto, Clio..
Parli come se fosse colpa mia..
Non lo è?
Sei davvero una frana come donna!
Poi lo intravidi tornare, e sorrisi.
Aveva in mano dei vestiti, e veniva verso di me.
Magari sta per invitarti.. chissà che vestiti ha scelto...
Oh, andiamo.. perché dovrebbe venire da te? Non fai che trattarlo male..
Non è vero! Io... è difficile..
Lo so..
Sorrisi, seguendolo con lo sguardo.
Karel..
Karel..
In un istante, la mia mente tornò indietro nel tempo, o forse si immerse nei sogni, avevo vissuto davvero quegli istanti?
“Presto sarà l'alba...” fece lui “... e sarà giorno... ma ci sarò anche io domani ad assistere al tuo duello... se cercherai i miei occhi fra la folla, allora li riconoscerai... sta tranquilla, sarò prudente e nessuno potrà vedermi...” la fissò e sorrise “... quanto sei bella, Clio...” sospirò “... perderei la testa non solo per i tuoi occhi azzurri come il cielo, ma per ognuna di quelle tue cicatrici...” rise appena “... sei bella come la pioggia inclemente di questi giorni, che cela forme e colori, lasciando al cuore l'immaginazione per fantasticarci su...” le accarezzò dolcemente i capelli “... si dice che Amore adoperi delle frecce per le sue imprese... ma a te è servita una spada per trafiggermi il cuore...” il suo sorriso svanì ed i suoi occhi penetrarono ancor più in quelli di lei “... voglio sposarti...” mormorò “... si, sposarti... domani sera, lontano da tutti e da tutto... si, domani, dopo quel duello... così capirai quanto io mi fidi di te... di te e della tua abilità... così che tu non possa più dubitare che non ti vorrei diversa da ciò che sei, Clio...” ed un caldo bacio consacrò quelle parole d'amore.
Cosa? Chi.. chi l'aveva nominato?
Temetti ingenuamente che potessero tutti leggermi nel pensiero.
Uno di quei terribili incubi in cui i tutti sanno i tuoi pensieri più segreti.
Di solito usavo una parola poco lusinghiera per definire una donna che pensa a due uomini.
No, non io... mai... a costo di restare sola..
Andiamo Clio, stai esagerando... Non hai permesso nessuno di sfiorarti... su... Sei insopportabile!
Ma era una lotta impari e lo sapevo. Avevo passato molto tempo con Karel senza poterlo sfiorare, senza potermi avvicinare a lui, senza che lui sapesse.
Quanto tempo avevamo avuto per stare insieme, nemmeno una notte?
Ora lui era lontano, immobilizzato ad Afravalone.
Guisgard invece era lì, poteva stringermi, baciarmi, farmi venire i brividi.
Karel era solo un ricordo. Non poteva lottare per me.
L'avrebbe fatto? Non avrei mai potuto avere una risposta.
Anche perché, chi ti dice che Guisgard si interessi a te?
Ma che razza di donna lascia che tutto questo la condizioni?
Alzai lo sguardo, Ma Guisgard non c'era più.
Lo vidi poi tornare da Nestos e allontanarsi.
Mi prese un colpo. Dove stava andando?
Non ebbi il tempo di alzarmi per rincorrerlo, che il borgomastro spiegò che la bestia era ancora viva.
Per poco non sputai il vino.
"Cosa?" urlai, scattando in piedi.
Mi guardai intorno, Guisgard non c'era da nessuna parte.
Nonostante la situazione, mi venne da ridere.
"Dovevi salvarmi dal linciaggio.." mormorai tra me e me.
"Gufi!" urlai, facendo cenno di avvicinarsi.
Andai da Nestos "Dove diavolo è andato?" tuonai.
Scossi la testa. "Ah, dopo... vieni con me, dobbiamo parlare col vescovo..".
Altea parlò, e raccontò la faccenda, sottolineando che non erano stati ingannati.
Grazie, milady...
Raggiunsi il vescovo con Nestos.
"Vostra Grazia.. perdonate.." mi inchinai educatamente, non sapevo che dire.
"Non era nostra intenzione ingannare nessuno.. avete visto la carcassa... aveva la mia ferita, è la bestia che ci ha attaccato.. tuttavia, come vi ha spiegato il nostro medico, qualcuno ha bruciato quella carcassa... nessuno se ne è vantato, dunque credo che sia stato il suo stesso padrone... se aveva a disposizione un'altra bestia, è ancora più logico.. anche se, questa volta è strano.. la bestia che noi abbiamo affrontato non ha mai ucciso di giorno.. Ecco.. solo questo vi chiedo.. non crediate che vi abbiamo ingannato, mandate comunque la carcassa alla scuola di Capomazda.. per il resto, la caccia continuerà dove l'abbiamo interrotta..." mi inchinai di nuovo "I miei omaggi, Vostra Grazia..".
Faticavo a crederci. Era un incubo.
Ma almeno la caccia mi teneva la mente occupata.
Guisgard
27-05-2014, 01.46.17
Eilonwy raggiunse la corte del castello, dove trovò Ymma ed i suoi familiari.
Ma insieme a loro vi erano anche quel cavaliere appena giunto ed i suoi chiassosi scudieri.
E nel vedere Eilonwy subito quei palafrenieri cominciarono a motteggiare su di lei, con frasi che di cortese e cavalleresco avevano ben poco.
“Tenete a freno le lingue, bestie.” Disse con rabbia Riccardo.
“Cosa avete detto?” Uno di quegli scudieri. “Come osate offenderci così? Forse pensate che, essendo voi un cavaliere e noi semplici scudieri, vi è consentito di trattarci come servi? Noi siamo in tre e voi solo in uno, dunque attenzione o vi bastoneremo a dovere!”
“In questo castello” prendendo la parola Ymma “non solo l'educazione è richiesta, ma anche il rispetto. Soprattutto verso i miei ospiti.”
“Ha ragione lei, amici miei.” Ridendo sir Alaso. “E' casa sua e dunque dobbiamo rispettare le sue regole...” si avvicinò a lei e ad Eilonwy “... vi chiedo umilmente scusa, mie signore, per ciò che hanno detto i miei scudieri. Abbiate la compiacenza di perdonarli. Non sono abituati alla vita di corte, ma sono bravi ragazzi.” E mostrò un lieve inchino alle due ragazze.
Eilonwy
27-05-2014, 02.01.14
Arrossì leggermente quando Sir Riccardo prese le mie parti e fui grata a Lady Ymma per il suo intervento.
Guardai freddamente e con sufficienza Sir Alaso: “Scuse accettate. Per quanto riguarda il Cavaliere Nero ci stiamo pensando io, Sir Riccardo e il fidanzato di Lady Ymma, ossia il valoroso Sir Peruin. Avete fatto molta strada per nulla, Milord!.....E poi, Milady anche se voi vinceste contro il Cavaliere Nero non vi amerà mai. Lady Ymma non è un trofeo ne tanto meno uno oggetto!.....Dico bene, Milady?” affermai con orgoglio e regalità.
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Guisgard
27-05-2014, 02.10.36
Il vescovo ascoltò con attenzione ogni parola di Clio.
“Si, credo alla vostra buona fede” disse “e so che non c'era inganno nella vostra impresa. Oltretutto anche i miei funzionari hanno esaminato quella carcassa e dunque non ho motivo di credere in una vostra menzogna. Comunque quel corpo sarà portato a Capomzada.” Fissò poi Nestos. “Ma voi come vi spiegate tutto ciò? Milady” indicando Clio “crede che colui o coloro che si nascondono dietro questa storia” infatti ormai si era affermata la convinzione che qualcuno manovrasse la bestia, visto che oltre Clio anche i suoi uomini avevano visto quella figura che richiamò l'animale durante la notte della trappola “possano avere un altro animale da manovrare. Voi siete d'accordo? A me, specie dopo la vostra descrizione di quella bestia, pare impossibile che possano esistere due animali simili. Uno era già incredibile, figuriamoci due.”
“Vostra Grazia ha ragione” fece Nestos “ma al momento ogni ipotesi è fattibile, così come la sua negazione. Ma come ha appena detto lady Guamarin, noi riprenderemo subito la caccia.”
“Bene.” Annuì il vescovo, per poi congedarli.
"Guisgard è tornato improvvisamente alla locanda, non so perchè..." Nestos a Clio mentre uscivano dal residenza del vescovo.
Ma, appena usciti dal Palazzo Vescovile, subito alcuni facinorosi li circondarono.
A guidarli vi era Gvin.
Presero allora con la forza Nestos e lo portarono verso un albero.
Gli legarono un cappio al collo, minacciando di impiccarlo.
Scoppiò il caos.
Porturos e gli altri uomini di Clio tentarono di intervenire e subito scoppiò un piccolo tumulto.
I cavalieri del duca si lanciarono sui falsi mercenari ed in breve una furiosa rissa si accese.
“Impiccate quell'uomo” gridò Gvin “perchè ha tentato di imbrogliarci! Questi dannati mercenari farebbero di tutto pur di avere la spada!”
La folla, inviperita, era tutta col duca.
Seneca affermava che la folla è una bestia e con le bestie non si ragiona.
E diceva il vero.
Guisgard
27-05-2014, 03.16.40
Flees sorrise ad Elisabeth e fissò sua zia uscire nuda dall'acqua e prendere una maschera.
Si avvicinò al giovane nipote e questi chiese che fosse lei a mettergliela sul volto.
E mentre la maga la legava alla sua nuca, il vigoroso nipote cominciò ad accarezzarla tutta, delicatamente.
“Se solo mia madre” disse piano lui “sapesse che ora sono sotto le cure della mia bella zia, si sentirebbe più sollevata...” aggiunse malizioso.
Poi la donna, quasi fuggendo per gioco, ritornò in acqua, restando però in piedi nel mezzo di quella fontana.
E lo chiamò.
Voleva metterlo alla prova.
E Flees non aspettava altro che dimostrare il suo vigore a sua zia.
Entrò anch'egli in acqua e cominciò a lavarla con cura.
Prima inginocchiato ai suoi piedi, poi alzandosi e raccogliendo con le mani l'acqua che faceva scivolare su ogni parte del suo corpo.
Sul capo, sulle spalle, sui seni, sulla schiena, sulle gambe.
Erano nudi e vicinissimi, con i loro corpi che si sfioravano continuamente.
Poi, ad un tratto, dai caldi ed afrodisiaci vapori della vasca, di nuovo prese forma il volto di Isolde.
E vide quella scena, con Elisabeth ed il suo fortunato amante mascherato, entrambi nudi, con lui intento a lavarla con cura, procurandole brividi senza fine.
“Ottimo, sorella...” divertita Isolde che non poteva riconoscere Flees con quella maschera “... vedo che hai un servo tutto per te... e sembra completamente devoto alla tua volontà... i miei complimenti, sorella... ero troppo curiosa di vedere il tuo prescelto...” rise compiaciuta, ignorando del tutto che quello fosse suo figlio Flees.
Ed il giovane cavaliere continuava a far scivolare acqua sul corpo della bella zia.
Guisgard
27-05-2014, 03.29.11
A quelle parole di Eilonwy, Ymma chinò il capo.
“Forse non sapete” disse Alaso alla nobile principessa spadaccina “che lady Ymma ha promesso la sua mano a chiunque ucciderà il Cavaliere Nero. Dico bene, milady?”
“Si...” mormorò la ragazza.
“Bene.” Ridendo Alaso. “Dunque mi aspetto che rispettiate la parola, milady.”
“Se ucciderete il Cavaliere Nero” rispose Ymma mestamente “rispetterò quanto detto.”
E tutti gli scudieri di Alaso esultarono, per poi motteggiare così:
“Il Cavaliere Nero è un gran marrano
ed avrà diverse pedate nel deretano!
Sir Alaso, vero cavalier e gran signore,
vincerà si con vero coraggio ed ardore.
Della cavalleria, si sa, è di certo il vanto
e come sfida lancerà al Nero il suo guanto!”
Guisgard
27-05-2014, 03.38.49
Guisgard tornò nella locanda e qui subito la figlia del locandiere gli consegnò il ciondolo che Altea aveva dato a lei.
Il cavaliere andò nella sua stanza e osservò con attenzione quell'oggetto, pur non comprendendo fino in fondo il significato di quel gesto.
Poco dopo Altea si presentò nella sua camera.
“La bestia” disse alle prime parole della dama, mentre preparava la sua roba per la partenza “è morta, invece. Forse siete giunta tardi in città, ma quella festa è stata proclamata proprio per celebrare l'evento. Già, proprio una gran bella festa... persino il principe ereditario ne ha lodato l'organizzazione...” scosse il capo con un sorriso sarcastico.
Altea poi continuò a parlare, ma lui la fissò, per poi avvicinarsi.
“Ascoltate...” accarezzandole il viso “... io... io sono onorato di ciò che avete detto, ma...” esitò “... ma io sono già sposato e voi lo sapete... volete forse far scoppiare uno scandalo in città?” Ridendo e facendole l'occhiolino. “E poi voi siete una dama di corte, bella e colta. Meritate un aristocratico e non certo un soldato di ventura come me.” Sorrise e prese il ciondolo che lei aveva affidato alla locandiera per farglielo avere. “E questo vostro dono è molto bello ed io...”
Ma proprio in quel momento arrivò di corsa Astus, palesemente agitato.
“Cosa accade?” Fissandolo Guisgard.
“Presto, vieni...” ansimando per la corsa Astus “... è scoppiato il caos in città... pare che la bestia abbia ucciso ancora...”
“La bestia?” Ripetè incredulo il cavaliere. “Ma com'è possibile?”
“Non lo so...” scuotendo il capo Astus “... ma il peggio è che vogliono linciare Nestos... lo stanno impiccando ad un albero per ordine di Gvin... gli altri stanno cercando di difenderlo, ma hanno contro non solo i cavalieri del duca, ma anche una folla inferocita...”
“Ora devo andare, milady...” Guisgard ad Altea, per poi prendere la spada e seguire Astus verso la piazza.
Eilonwy
27-05-2014, 11.33.45
Non potevo credere alle parole di Lady Ymma.
Si lasciava trattare così e aveva promesso di sposare solo colui che avrebbe ucciso il Cavaliere Nero.
E Peruin?
Me ne andai dalla sala tanto era inutile ormai difenderla da quegli zoticoni. Uscì fuori nel giardino a guardare le rose e le ninfee a galleggiare in un laghetto artificiale con dei cigni.
Povero Sir Peruin! Gli avrebbe spezzato il cuore. Ma anche lui perché non la difendeva dagli altri cavalieri?
Sentì dei passi alle mie spalle e sullo specchio d’ acqua vidi Sir Riccardo fissarmi con preoccupazione.
Scossi la testa e dissi: “Ma come può fare questo al suo amato!?!....Perché è così debole?....Perché non si ribella?....Perché ha dato la sua parola?” lanciai un sassolino nel laghetto.
Sentì le forti e virili mani di Riccardo accarezzarmi con tenerezza il vellutato e diafano volto e le opalescenti spalle.
Ebbi un fremito quando mi riempì di baci il lungo e niveo collo.
“Comunque….” affermai con serenità mentre mi plasmava con i suoi baci “….forse ho capito come sconfiggere il Cavaliere Nero!....Non sarà la spada, ma le sue stesse parole dette a Lady Ymma. Forse non è poi così malvagio!.....Dopotutto lui ha fatto tutto ciò perché crede nell’ eternità del Vero Amore. In questo siamo molto simili. Anche io credo in ciò!....E voi….voi credete anche voi nell’ immortalità del Vero Amore o pensate che sia qualcosa di effimero, Milord?”.
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Il caos.
Nestos non era un soldato, facile prendersela con chi non può difendersi.
Perché non assalire anche i chierici del vescovo?
Oh, certo, perché sai che non puoi farlo..
Sarebbero bastate poche parole.
Fermi in nome del re..
Non mi ero mai accorta di quanti vantaggi portasse la mia posizione e la mia nascita.
Ecco, l'incognito offre anche la possibilità di non dare mai niente per scontato.
Maledetto Gvin, se sopravviveremo entrambi, sta pur certo che farò di tutto per toglierti terre e titoli.. non meriti il nome che porti...
I ragazzi si battevano, ma la folla era inferocita.
Non c'erano soldati in quella città? C'era il vescovo, dov'era la Guardia Ecclesiastica?
Avrei dovuto essere spaventata, o almeno furiosa.
Invece, sorrisi, un sorriso di sfida, gelido come il ghiaccio dei miei occhi.
Il soldato dentro di me, spinse via la donna e mi sorrise a sua volta.
Così ora la pianti di lagnarti.
Estrassi la spada di Dort, ed iniziai a combattere.
Uno, l'altro, l'altro ancora. Colpi veloci, rapidi, mentre cercavo di avvicinarmi a Nestos, potevano essere cavalieri, contadini non mi importava.
Nessuno tocca uno dei miei uomini!
Tutti i pensieri si annullarono, tutti i problemi erano lontani.
Esisteva solo la mia spada, il mio corpo che si piegava, si distendeva, colpiva, schivava.
"Nestos!" urlai arrivando all'albero, poco distante.
Tutti erano impegnati a combattere.
Cercai di tirarlo giù.
"Aggrappati a me, avanti.." tendendo la mano al medico, senza mai dare le spalle al nemico.
Il palazzo vescovile era vicinissimo, dato che eravamo appena usciti di lì.
Il vescovo non si era accorto di nulla? Ah, perché avrebbe dovuto difendere degli assassini?
Ma Nestos era solo un medico.
"Vieni.." urlai, facendogli da scudo "Il palazzo vescovile.. dovrebbe avere diritto di asilo come la chiesa.." ansimai, continuando a colpire.
"Corri... ti coprirò io.." senza fermarmi.
Maledette, stupide, ignoranti capre belanti... vi meritate la bestia..
Altea
27-05-2014, 15.19.59
Vidi addosso a lui il ciondolo creato da Ahmel..quel simbolo di cui ignoravo il significato ma legato all' amore, le parole in arabo e solo scritto "Amore" nella nostra lingua..avrei voluto spiegarglielo lui mi disse di darlo quando ero sicura di provare vero Amore...ma lui era troppo sulla difensiva, mi lasciai solo trasportare da quella carezza sul viso ma poi sostenni il mio sguardo sul suo ed enigmaticamente dissi.."Sposato? Mercenario? Potete mentire a voi stesso ma non a me"..Ho visto nel Sacro Fuoco di Petra, Altea, non è sposato e nemmeno mercenario ma sei una sacerdotessa e devi mantenere il segreto...Astus arrivò dicendo ciò che stava succedendo ed egli, giustamente, corse a vedere ciò che stava succedendo, corsi fuori pure io e vi erano Rodolfo e Destrus e chiesi a loro informazioni, rimasi a bocca aperta quando mi raccontarono di ciò che stava avvenendo nel Palazzo vescovile e poi mi portarono a conoscenza di ciò quel dottore aveva detto sulla belva...
“Dagli studi condotti su quanto resta di quel corpo” disse il medico “abbiamo grosso modo riprodotto le misure di quell'esemplare... presentava, all'incirca, un'altezza complessiva di poco meno di un metro, un peso sui 90 chilogrammi e una lunghezza di quasi due metri...”
“Questo è più difficile, se non addirittura impossibile a dirsi...” rispose Nestos “... di sicuro non si tratta di un orso e date le smisurate misure neanche di un lupo comune... la parte superiore dello scheletro, all'altezza del garrese, mostra delle formazioni particolari ed inusuali per i mammiferi, mentre invece sono più comuni in certi rettili che vivono presso le isole tropicali a Sud del Catai... inoltre è interessante constatare che le fauci erano capaci di esercitare sulla preda una pressione di oltre mille chilogrammi... insomma si trattava di un predatore formidabile, una vera e propria macchina per uccidere.”
Ebbi un fremito e guardai i miei due cavalieri.."Vi ricordate Wulin, l'uomo venuto dal Catai che faceva da scudiero nella mia famiglia, forse vi è ancora..mi raccontò molto del suo paese...ma da ciò che mi narrate..sembra si..una specie di drago..oddio non voglio dire i draghi esistono..parlava di un grosso rettile..di una isola delle sue parti..il drago di Komodo...la descrizione è uguale...Rodolfo dovete chiedere a mio fratello di far venire altri cavalieri e di far riportare una descrizione dettagliata e di come si uccide quella bestia da Wulin...forse sbaglio..ma abbiamo tentato tutto..proviamo".
Entrai nel Palazzo vescovile, non potevo crederci e urlai.."Ma cosa state facendo...questi uomini..io li ho visti si sono battuti contro la bestia, si sono feriti e quel medico,che volete ora uccidere, ha curato le loro ferite, ci ho parlato io stessa..e penso la bestia da lui ha descritto sia reale..si...e poi" guardai Gvin con odio puntandogli il dito.."Voi, duca Gvin, amate aizzare il popolo..sappiate ho pure visto questo uomo..riempire il bosco di tagliole, per colpa sua il cavallo di un mio soldato si è azzoppato e lo abbiamo dovuto sopprimere e vicino al corpo del ragazzo vi stava una tagliola uguale..con vicino un arto del giovane..forse è rimasto impigliato..e non hanno avuto via di fuga e la belva li ha uccisi...a che scopo quelle tagliole? Ora..gente di Solpacus oltre la belva si deve pure stare attenti ad andare in foresta perchè piena di tagliole..avanti duca Gvin spiegatecelo..non ditemi siete stato cosi sciocco ed avventato da pensare di uccidere cosi la belva mettendo a repentaglio la vita delle persone e dei cavalli e degli animali di cui queste persone vivono" e lo guardai con sfida..Thomas fratello mio...ti troverò..si non ti ho dimenticato..come potrei.
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elisabeth
27-05-2014, 15.43.37
Che gioco stupendo era quello.....la mente sembrava sciogliersi ai pensieri più appassionati...legai la maschera al volto di Flees...........ed incominciò ad adorare ogni parte del mio corpo.......entrai in acqua ridendo come una ragazzina....e la sua devozione fù totale.......lasciava che fosse l'acqua a scaldare il mio corpo...." Se tua madre sapesse.......non immagini la sua furia.....vedresti il mondo della magia...mostrarsi......e non nel migliore dei modi......e la guerra durerebbe nei secoli........per noi la morte non esiste.......ma non pensiamoci....rovinare questo momento sarebbe stupido...".......aveva le mani sui miei seni........quando il volto di Isolde riapparve.....era felice...di questa sorella che incominciava ad assomigliarle.....voleva conoscere il prescelto....." Cara sorella........devo confessarti che avevi ragione......i giovani schiavi.....hanno delle capacità straordinarie...giocano col corpo.....in modo lodevole......e il mio schiavo devo dire ha delle capacità straordinarie...........non mi va di fartelo conoscere ora........voglio tenerlo per me.....come un segreto da tenere nello scrigno fino alla fine........sappi comunque...che ha un corpo stupendo..e delle capacità amatorie che non immaginavo.....comunque........visto che sei qui, ti avrei chiamato.....ti ricordi di quell'osso...che avrei dovuto aggiungere in una tomba nel cimitero di Lamein ?......ho una certa difficoltà a rintracciare la tomba.....tu potresti darmi una mano ?......ho bisogno di te...e' una buona azione.....non farà male alla tua anima.......e' così nera che non riuscirà a contaminarti.........parlami ..io ti ascolto.....".........niente fermarono le mani di Flees......la sua bocca...aveva esplorato ogni lembo di me......e io non lo lasciai deluso...........se Isolde avesse parlato..........avrei ottenuto ciò che volevo......ma per ottenere questo......avrei rischiato di perdere molto di più......
Guisgard
27-05-2014, 18.16.32
Il caos.
La folla, come una bestia indomabile, si era scatenata, aizzata come una muta di cani da Gvin e dai suoi uomini.
In quella scena era rappresentata la totale negazione del nostro mondo, quello aristocratico ed esclusivo.
Quello in cui gli uomini, pur essendo uguali davanti a Dio per valore, differivano poi ai Suoi occhi per capacità ed ideali.
Aristocratico deriva dal Greco antico e significa migliore.
Uomini migliori, poiché di più avevano ricevuto in dono dal Cielo.
Un dono però che andava messo al servizio di tutti gli altri.
Anche della massa bestiale e ignorante.
Clio ed i suoi compagni in un momento si ritrovarono circondati da quegli esagitati, armati di forconi, zappe, bastoni e torce.
Era una vera e propria caccia all'uomo.
La ragazza però riuscì ad aprirsi un varco tra quella furiosa calca, raggiungendo Nestos e strappandolo così da morte certa.
E con i suoi cercò poi riparo nel palazzo del vescovo.
“Dannati...” disse Vortex respingendo i colpi della folla “... che il diavolo vi porti via tutti...”
“Diamoci una mossa” urlò Dort “o il diavolo porterà via noi...”
“Presto, manca poco all'ingresso del palazzo...” facendo strada Ertosis, subito dietro Clio e Nestos.
“Avanti...” combattendo Porturos “... ci siamo tutti? Non vedo Borel...”
“Sono qui...” rispose questi “... ma non posso correre, uno di questi dannati mi ha ferito ad una coscia... andate avanti voi, io vi raggiungo...”
“Bah...” prendendolo sulle spalle Vortex “... non hai mai avuto la stoffa dell'eroe... sei troppo petulante e filosofo...”
E così riuscirono tutti a raggiungere il Palazzo Vescovile.
Le porte furono chiuse e la folla si ammassò davanti all'ingresso, gridando vendetta.
Il vescovo allora apparve da una delle finestre.
“Vergognatevi!” Gridò. “Profanare così questo palazzo!”
“Sono quei mercenari che lo stanno profanando con la loro presenza, Vostra Grazia!” Urlò Gvin. “Come cani cercano riparo bella vostra dimora! Fate aprire il portone e verremo a prenderli!”
“Nessuno prenderà questi uomini!” Sentenziò il vescovo.
“Sono un duca, la più alta autorità dopo quella del re!” Replicò Gvin. “Esiguo dunque la loro consegna, eccellenza!”
“Vi rammento che il reame di Afravalone e tutti i suoi ducati” disse il vescovo “figurano quali feudi della Chiesa di Roma e come tali il re ed i suoi duchi sono vassalli della Santa Sede!”
Gvin masticò amaro.
“Ora voglio che ognuno ritorni nella propria casa!” Continuò il vescovo. “La bestia è il nostro nemico e non questi uomini!”
“Ci hanno ingannato!” Con rabbia Gvin, sostenuto dalla folla. “Noi rispetteremo il vostro palazzo, eccellenza, ma quando usciranno ci faremo giustizia!”
Ad un tratto giunsero Altea e i due cavalieri che erano con lei.
“Milady...” rivolgendosi a lei Gvin “... io ed i miei uomini abbiamo riempito la foresta di tagliole proprio per catturare la bestia! Non è colpa nostra se gli sciocchi vi si avventurano e poi finiscono dentro quelle trappole! La foresta non è un luogo per gite! Ora più che mai! E vi rammento che vostro fratello è sparito proprio a causa vostra, che siete fuggita in quel luogo senza una ragione!”
In quel momento uno dei presenti trovò in una grossa botte Mime.
Il rigattiere si era nascosto lì per scampare alla furia della folla.
Allora lo presero e lo portarono all'albero dove poco prima stava per essere impiccato Nestos.
Gli misero il cappio al collo e poi lo lasciarono penzolare come un volgare criminale.
Ma tra le loro risate si udì un sibilo e poi la corda al collo di Mime si spezzò, facendolo ruzzolare a terra.
“Grazie mio Dio...” ansimando il rigattiere “... ancora un momento e addio al mio osso del collo...”
Tutti allora si voltarono stupiti e videro Guisgard con ancora il suo arco in mano.
“Gvin...” gridò il cavaliere “... assali i miei uomini in mia assenza! Ora te la vedrai con me, se avrai il coraggio di batterti da uomo a uomo!”
“Un duca contro un volgare assassino?” Con disprezzo Gvin. “Ti farò infilzare invece dai miei uomini! Voi mercenari ci avete ingannato col solo scopo di avere la spada! Il corpo che avete portato in città non apparteneva alla bestia, poiché essa ha colpito ancora stanotte!”
Ma in quel momento uno dei funzionari vescovili arrivò in piazza agitato.
“La carcassa...” fuori di sé “... è sparita...”
“Come sarebbe a dire?” Fissandolo Gvin.
“Non c'è più...” scuotendo il capo l'uomo “... è... svanita nel nulla...”
Tutti restarono increduli.
“E' risorta!” All'improvviso una voce. “La bestia è risorta e stanotte ha colpito ancora!” Era la sacerdotessa pagana incontrata in precedenza a Solpacus. “E' immortale e punirà i colpevoli!”
La folla cominciò così a calmarsi, nonostante la paura ora prendesse in essa il posto della rabbia.
Ci fu un nuovo appello del vescovo e finalmente la situazione si calmò definitivamente, con ognuno diretto a casa propria.
Guisgard e Astus allora corsero a soccherrere Mime.
"Tutto bene, amico mio?" Gli chiese il cavaliere.
"Si, messere..." tossendo il rigattiere "... che Dio vi benedica... e benedica la vostra mira..."
Guisgard
27-05-2014, 18.24.50
“Beh...” disse Riccardo ad Eilonwy “... io credo che lady Ymma faccia tutto questo proprio per amore di sir Peruin. Infatti lui vorrebbe sfidare il Cavaliere Nero, ma lei gli ha fatto giurare di non farlo proprio perchè teme di perderlo. E tuttavia vuole che la sua casa sia liberata da questo incanto. Perciò ha promesso la sua mano a colui che vincerà il Nero.” Fissò il cielo blu attraversato da grandi nuvole bianche. “Se io credo all'Amore Vero? Non so...” mormorò lui “... credo che, come per tutte le Cose Sacre, occorra avere fede e dunque credere in qualcuno con tutto se stessi... una cosa mi ha sempre colpito e che trovo profondamente ingiusta... perchè l'Amore Vero non spetta a tutti? Perchè mai è soltanto per pochi eletti?”
“Perchè” all'improvviso una voce proveniente dall'altra parte del cancello d'ottone, quello che chiudeva il giardino e non permetteva di accedervi “l'Amore Vero è un privilegio e come tale non spetta a tutti.” Era la misteriosa fanciulla dagli occhi celesti, che Eilonwy e Riccardo avevano visto la sera precedente.
Eilonwy
27-05-2014, 18.40.14
Raggiunsi la bella e misteriosa donna della sera precedente: “Milady!?!....Oh che gioia rivedervi!....Sentite mi spiace di aver detto quelle cose ieri sera al Cavaliere Nero. Non lo dico perché all’ alba mi ha punito, ma perché ho capito che siamo molto simili. Non credo neanche che sia tanto malvagio come tutti dicono poiché un vero Cavaliere Nero non crederebbe nella durevolezza del Vero Amore….anzi non crederebbe che l’ Amore esista davvero!...Ditegli che mi dispiace e che se l’ ho sfidato è perché ritengo ingiusto che per degli sciocchi ci debbano rimettere coloro che ci credono davvero come Lady Ymma e Sir Peruin. Prendete è….è solo una lettera per lui!” e detto questo gli porsi una lettera dove mi scusavo.
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(LETTERA PER IL CAVALIERE NERO)
Guisgard
27-05-2014, 18.42.10
Continuò, davanti ad Isolde che li fissava, quella sensuale danza tra Elisabeth ed il suo giovane schiavo mascherato.
Faceva caldo, molto caldo, tra quei fumi che sembravano capaci di mandare in estasi la zia ed il suo energico nipote.
Isolde aveva parlato, ma Flees, indifferente a lei, continuava invece ad occuparsi del corpo di Elisabeth.
Come se non esistesse niente altro al mondo.
Poi tornò a sedersi in quella fontana, di nuovo ai piedi di sua zia.
Prese allora una ciotola d'oro con sali ed essenze, vi fece colare dentro dell'acqua, per poi scogliere il tutto.
Cominciò così ad insaponare ogni parte del corpo della maga, sempre in assoluto silenzio, come se gli ordini e i desideri di quella sua padrona fossero il suo solo scopo.
“I miei complimenti, sorella...” disse Isolde, anch'ella eccitata davanti a quella scena “... più che uno schiavo sembra tu abbia trovato un vero e proprio devoto... come se fossi la sua dea...” rise appena “... e sia, ti aiuterò nella tua impresa...” soffiò tra i fumi della vasca e altre immagini si formarono.
Apparve così il cimitero che avevano visitato ed una gran quantità di loculi abbandonati.
“Sappi” continuò Isolde “che il braccio destro del Guastaldo ti ha mentito... egli è responsabile della violazione della tomba che stai cercando...” aggiunse la strega.
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Altea
27-05-2014, 18.44.32
Mi feci una bella risata alle parole del duca..."Cosa siete voi...colui che ha più valore dopo il re? Allora prima di afferrarmi e bloccarmi con violenza ricordatelo chi avete davanti..da pari a pari..non è colpa mia se Thomas si è perso nella foresta...il fatto è che si è fidato di un essere furbo e disonesto come voi" e mi voltai verso Rodolfo e Destrus che lo fissavano seri.
Ad un tratto vidi Mime appeso all' albero..ma cosa c'entrava quell'uomo..eh già..l'Ignoranza genera Mostri.
Poi lo vidi cascare come un sacco..era Guisgard con l' arco e lo salvò e applaudii guardando Gvin..."Ottima presa, Gufo...siete un ottimo guerriero".
E ad un tratto arrivò ella..la sacerdotessa pagana, udii le sue parole..la guardavo fissa negli occhi ancora lei e mi avvicinai.."Siete tornata per redimere queste persone..non vorrete mica, voi tutti credere ancora a questa..sacerdotessa pagana..che la causa del male di Solpacus e che la bestia morirà solo se tutti ci convertiremmo agli dei pagani..e poi che sappia io gli animali non risorgono..solo uno è risorto...ed è Nostro Signore Gesù Cristo" e mi feci il cenno della Croce.."Siete fuori luogo, qui non vi è il culto dei vostri dei ma è la Casa del Signore, tornatevene da dove siete venuta".
In qualche modo, riuscimmo a raggiungere il palazzo vescovile.
Quando le porte si chiusero, mi lasciai cadere a terra, appoggiata ad una parete.
Respiravo a fatica, ma la rissa mi aveva ridato energia.
"State tutti bene?" Chiesi, guardando i miei uomini "Borel? Nestos?".
Sospirai "Ottimi riflessi, ragazzi.. Ma giuro che la farò pagare a quel maledetto.. Eccome..".
Sentii poi arrivare Guisgard.
Con comodo, mi raccomando..
Salvò Mime e se la prese con Gvin, che era troppo codardo per affrontarlo.
Io ero nobile quanto lui, e cos'avrei dato per dare una lezione al vero Gufo!
La situazione era sempre più assurda: la carcassa era sparita, ci mancava solo quello!
Mi alzai controvoglia, ma non potevo restare immobile.
"Devo andare a parlare col vescovo, per ringraziarlo.. non solo ci ha accolto, ma perfino difesi.. Nestos, te la senti di accompagnarmi?" Mi voltai verso i miei uomini "Poi ce ne andremo.. anche se vi dirò che, dopo questo, dovrò resistere alla tentazione di andarmene e lasciare che la bestia uccida ad uno ad uno tutta quella gente.." sospirai "Ma non posso..".
Capre belanti o no, avevo fatto un giuramento.
Raggiunsi così il piano nobile, e mi inchinai davanti al vescovo.
"Vi dobbiamo la vita, Vostra Grazia.. le parole possono colmare un simile debito ma.. grazie, a nome di tutti noi.. Il Duca ha ragione, siamo soldati di ventura, non meritiamo di stare qui.. ce ne andremo immediatamente.." Mi inchinati di nuovo.
elisabeth
27-05-2014, 19.20.59
Flees era riuscito a bloccare il mio respiro......cercavo di essere calma parlando con Isolde......inumidivo le mie labbra ....e poi il responso di Isolde ....la sua voce era vogliosa...nel percepire quello che stavo vivendo......" L'essere gemelle Isolde comporta anche il fatto di potersi guardare negli occhi e di vivere la stessa sensazione........o di percepire lo stesso piacere........il mio schiavo......sta modellando il corpo della sua padrona......procurandomi un piacere che va oltre quello che ogni donna potrebbe pretendere......la devozione che mi sta riservando.....e' quella che riserverebbe alla Dea alla quale chiederebbe una grazia........."... e mentre osservavo Flees preparare quella mistura con cui avrebbe insaponato il mio corpo......ascoltai Isolde darmi nozioni per quanto riguardava il cimitero....." Ti ringrazio Isolde.......spero di chiudere al più presto questa faccenda.......andrò dal braccio destro del Guastaldo......ora se permetti...vorrei chiuderne un'altra di faccenda........a presto sorellina......".......feci segno a Flees di non togliere la maschera........e di avvicinarsi a me ..abbracciandomi......quando sentii il suo corpo così attaccato al mio ebbi un sussulto.........la sua virilità era al culmine.....e io avrei dovuto convincerlo a tornare indietro.....avvicinai le mie labbra al suo orecchio.....e gli sussurrai...." Flees......sei riuscito a farmi morire.......non avrei mai pensato di dover darti ragione......sapevi cosa darmi........il mio corpo ha risposto.....come le corde dell'arpa rispondono alle dita del suo padrone...........ti adoro come schiavo..........penso che non libererò mai le tue catene........ti chiedo ora di tornare al cimitero......dobbiamo chiusere questa faccenda......e non avere più legami con nessuno...anche se tua madre...non sarà facile tenerla lontana.....per quanto riguarda Daizer....tutto sarà normale...sino a quando la faccenda non sarà messa a posto......poi gli parlerò......"....lo baciai sulle labbra....ed attesi
Guisgard
27-05-2014, 19.30.53
“Non temete...” disse con indifferenza la ragazza ad Eilonwy “... porterò questa vostra lettera al Cavaliere Nero, anche se è del tutto inutile... coloro che hanno offeso Amore la pagheranno cara... anzi, da buona Cristiana vi consiglio di far evitare altre sfide, o ci saranno nuovi morti...” e svanì nel verziere.
Un attimo dopo si udì il suono di un corno e poi delle risate.
Era Alaso ed i suoi scudieri che si preparavano per la contesa col Nero.
Da un balcone si affacciò allora lady Ymma.
“Beneditemi, madonna...” ridendo Alaso “... poiché tra breve ucciderò il Cavaliere Nero causandogli vergogna e libererò così questo castello dalla tristezza... e voi sarete mia.” Le lanciò una rosa, che però Ymma raccolse senza entusiasmo.
Guisgard
27-05-2014, 19.37.05
La sacerdotessa pagana rise forte a quelle parole di Altea.
“C'è già la Chiesa dei Cristiani in questa città” disse poi “e cosa è cambiato? Nulla, solo morti su morti. Cos'altro deve accadere per convincervi tutti?” Fissando la bella avventuriera e poi la gente rimasta ancora in piazza. “La bestia è stata uccisa, per poi risorgere. E ha colpito ancora. E ancora colpirà!”
“Lady Altea ha ragione...” avvicinandosi Guisgard alla sacerdotessa “... un animale non può risorgere... c'è sotto qualcosa e noi lo scopriremo.”
“Tutti sanno” fece Mime “che gli animali non hanno un'anima. Dunque non possono risorgere.”
“Gli insegnamenti della vostra Chiesa” con disprezzo la donna pagana “non vi serviranno a nulla poiché sono falsi.”
“E' inutile star qui a parlare...” Guisgard ad Astus e a Mime “... andiamo a vedere gli altri come stanno...” e si avviarono al Palazzo Vescovile.
Intanto Rodolfo e Destrus si recarono alla Biblioteca Vescovile in cerca di notizie sui rettili descritti loro da Altea.
Gvin invece prese i suoi cavalieri da parte, in modo che nessuno potesse sentirlo.
“Stanotte ritorneremo nella foresta” mormorò “e metteremo altre tagliole. A centinaia, persino a migliaia se occorre. A costo di farci finire dentro tutti gli animali di questo mondo.”
Ormai il Sole era sorto e quella turbolenta notte era finalmente tramontata.
Ma non i suoi demoni.
Eilonwy
27-05-2014, 19.46.07
“Grazie mille, Milady!” ringraziai con un sorriso di circostanza.
Poi udì Sir Alaso:
“Beneditemi, madonna...” ridendo Alaso “... poiché tra breve ucciderò il Cavaliere Nero causandogli vergogna e libererò così questo castello dalla tristezza... e voi sarete mia.” Le lanciò una rosa, che però Ymma raccolse senza entusiasmo
“Povera amica mia!” esclamai con tristezza.
E davanti a me e a Riccardo passarono il superbo cavaliere con i suoi tre volgari scudieri, i quali appena mi videro iniziarono a farmi l’ occhiolino e a parlare tra di loro lanciandomi qualche sguardo.
Mi si avvicinò senza paura di Sir Riccardo uno di loro.
“Che volete sentiamo!” dissi impassibile, incolore e gelida allo scudiero.
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Altea
27-05-2014, 19.49.27
Io e la sacerdotessa ci guardammo con sfida..arrivarono Guisgard e Mime e lasciai a loro la parola...giuste parole, almeno sapevo qualcuno la pensava come me e aveva i miei stessi dubbi.
Arrivarono Destrus e Rodolfo ed entrammo nella biblioteca vescovile mentre il mio sguardo si perdeva nella figura di Guisgard che scompariva in qualche stanza.
"Bene...vediamo un pò in questi libri..ah si, dissi pure al vescovo di lasciarmi un libro sulle Inquisizioni per stregoneria avvenute qui a Solpacus..quel rigattiere che hanno appeso ha detto che la sorella di un pastore che conosco fu bruciata per stregoneria e lanciò una maledizione sulla città...ecco i miei dubbi espressi sul fatto che qualcuno possa operare contro chi la ha uccisa..magari proprio contro i Cristiani..qui vige la superstizione".
Presi il libro giusto su animali di Paesi lontani e poi avrei chiesto quel libro sulla Inquisizione al vescovo, a meno che non fosse in libreria.
Mentre sfogliavamo il libro mi voltai verso sir Rodolfo..ehh ero una donna.."Ma a voi..pare quel Gufo..abbia un accento capomazdese?".
Guisgard
27-05-2014, 20.03.03
“Non ho fatto ancora nulla, zia...” disse piano Flees ad Elisabeth, con la voce rotta per l'eccitazione “... non ti ho ancora dimostrato quanto ti adoro...”
Erano stretti l'uno contro l'altra, col corpo di lei che, insaponato ed unto da quei sali, quasi scivolava sui vigorosi muscoli di suo nipote.
“Mi chiedi l'impossibile, di fermarmi...” sussurrò alla maga “... ma obbedirò anche stavolta...” la baciò allora con passione ed impeto.
Un attimo dopo quel luogo di sogno svanì e i due si ritrovarono nuovamente nel cimitero, davanti alla cappellina dove avevano lasciato Daizer.
Guisgard
27-05-2014, 20.08.24
“Nella casa del Signore” disse il vescovo a Clio “tutti sono i benvenuti. Ed io ho fiducia in voi e negli altri cavalieri che presto liberete questa città da quel mostro.” Scosse il capo. “Si, un mostro... comincio a convincermi che lo sia davvero... era morto... non poteva trattarsi di un animale comune...”
“No, non lo era, eccellenza.” Mormorò Nestos. “Non era un animale comune.”
“Come può spiegarsi allora tutto questo?” Chiese il chierico.
“Non lo so...” scuotendo il capo Nestos “... non lo so, ma bisogna scoprirlo...” per poi fissare Clio.
“Fatelo allora.” Fissandoli il vescovo. “Liberateci da questo flagello.”
Intanto, al pianterreno del palazzo, tutti i suoi compagni attendevano il loro capitano per lasciare quel luogo.
E proprio in quel momento videro arrivare presso l'ingresso Guisgard, Astus e Mime.
"Lo faremo, non temete.." sorrisi al vescovo, per poi congedarmi.
Raggiunsi il pian terreno, dove ci aspettavano gli altri per lasciare quel luogo.
Ormai era mattina.
Quando era stata notte? Non me n'ero nemmeno accorta.
Vidi arrivare Guisgard e i suoi due fidi compagni.
"Alla buon ora, caro marito.." lo guardai torva, per poi allargare le braccia "Si può sapere dove ti eri cacciato?" con gli occhi nei suoi.
Hai detto che mi avresti salvato dal linciaggio, ma non c'eri...
"Perdi colpi qua... ho dovuto salvarmi da sola.." senza staccare lo sguardo.
Non avresti mai dovuto lasciarmi sola..
Poi sorrisi, era lì, tutti stavano bene.
Non avevo alcun diritto di fargli una scenata. Era libero di fare quello che voleva.
"Ah, che moglie petulante.." risi appena, per poi voltarmi verso gli altri.
"Avanti, andiamo.. dobbiamo ricominciare da capo, solo che adesso tutti ci odiano.." scossi la testa "Dite che è sicuro andare alla locanda? O dovremo trovarci un nuovo posto dove stare?".
elisabeth
27-05-2014, 20.24.46
"Flees io Sento....quanto tu possa donarmi....sento quanto la tua passione pulsi sul mio ventre......non credere che non comprenda.....ma so che tutto questo non avrà mai fine.....questo tu me lo hai promesso.......schiavo sarai e lo sarai per sempre......"...il nostro bacio fu lungo violento per la paura di perdere......dolce..perchè doveva ancora far comprendere....
Accidenti...ero esausta......tutto questo mi stava spossando....Flees era dietro di me con l'espressione...di chi aveva compreso ed era tornato indietro.....la scena nella Cappella era rimasta la stessa....solo che Daizer ed il prete avevano cominciato a prendere vita.....
" Daizer......alla fine Flees...ha compreso, almeno speriamo....ascolta, tu sai che ho la capacità di sentire quando qualcuno mente......e parlando con tutte le persone che vivono in questo cimitero...mi sono resa conto che qualcuno ci stia marciando in questa cosa.....e la persona che più di tutti....ha la faccia di uno che adora il Dio denaro...e' il braccio destro del Guastaldo......io non so tu......ma lui sà dove si trova la tomba del Maniscalco......."......volevo avvicinarmi a Daizer...ma mi sentivo troppo sporca per farlo.....anche se tutto questo era nato perchè Isolde gioisse del mio cambiamento e fosse entusiasta nel darmi notizie su questa faccenda......sapevo bene che nella vita ogni cosa aveva un prezzo.......ma quei sogni....erano ancora vivi in me..troppo vivi.....quella gente ...quella ragazza...avevano bisogno di tornare a vivere....fosse solo nel mondo dei morti..trovare la pace....questo era importante...che trovassero la pace......
Guisgard
27-05-2014, 20.41.20
“Pensavo preferissi star da sola” disse Guisgard a Clio, sostenendo il suo sguardo “ad ascoltare la storia di quella festa... avevi gli occhi così sognanti...” si voltò a fissare il portone del palazzo “... e poi, pensando che questa dannata storia fosse finita, ero tornato alla locanda per preparami alla partenza...” aggiunse con indifferenza.
“Invece questa stramaledetta storia è tutt'altro che terminata!” Esclamò Vortex. “E per poco Nestos e Mime non ci rimettevano il collo!”
“E anche noi” intervenne Porturos “non è che abbiamo trascorso una notte rose e fiori.”
“Borel deve essere medicato, Nestos.” Disse Dort. “Quanto alla locanda non saprei... voi altri cosa dite?”
“Mime, tu conosci bene questi luoghi...” fece Guisgard “... c'è qualche altra locanda? Magari anche fuori città?”
“Si, ne conosco una non troppo lontano...” annuendo Mime “... ci andavo spesso a bere... almeno fin quando mi hanno fatto credito...”
“Bene, allora alloggeremo là...” mormorò Guisgard “... voi altri raggiungetela con Mime, mentre io tornerò al nostro vecchio alloggio per pagare il proprietario e prendere ciò che abbiamo lasciato...” guardò poi Clio “... a Borel è andata bene, sembra poco più di un taglietto... tu invece come stai? Ti hanno ferita?”
“Andrai da solo alla locanda, Guisgard?” Chiese Astus.
“Si, così passerò inosservato...” rispose il cavaliere, restando però a fissare Clio “... meglio non attirare su di noi molta attenzione da parte di questi esagitati...”
“Allora il nome della locanda è Grappoloduva, messere.” Disse Mime al cavaliere.
Guisgard
27-05-2014, 20.47.06
“Talvolta” disse Rodolfo ad Altea “capita che gente come quei mercenari, vagando da terra a terra, si ritrovino con la parlata un po' sporca...”
I tre cercarono tra i libri sugli animali e persino nei bestiari, senza però trovare nulla di interessante.
Infatti sembrava impossibile, più che improbabile, che uno dei grandi rettili originari nei paesi orientali, potesse vivere in terre come quelle di Solpacus, con Inverni rigidi e lande montuose.
Poi Destrus vide degli antichi volumi su uno di tanti scaffali che riempivano la biblioteca.
Quel testo parlava proprio di stregoneria e Inquisizione.
Il giovane cavaliere cominciò allora a sfogliarlo.
“Ehi, guardate qui...” chiamando Altea e suo zio.
“Hai trovato qualcosa?” Avvicinandosi Rodolfo.
“Qui dice” fece Destrus “che a Solpacus anni fa una donna fu bruciata con l'accusa di stregoneria... ci sono gli atti ufficiali del processo...”
Altea
27-05-2014, 20.54.56
Ascoltai le parole di Rodolfo sorridendo...ma lui non è un mercenario, ma voi non lo sapete.
"Potrebbe essere stato addomesticato...io l'ho intravisto quella notte ero con Gvin e i mercenari, aveva come degli aculei..e poi qui vi è un fiume..quell'animale è un rettile quindi li potrebbero aver creato il suo habitat, e forse pure gli hanno creato una tana...ma aspettiamo i risultati delle analisi..e vedremo, forse dovremmo parlare al vescovo dei nostri dubbi".
Poi Destrus si accorse di un antico volume...parlava proprio del processo di stregoneria..forse era proprio la sorella di Enar..."Leggi Destrus, cosa vi sta scritto...o forse gli atti ufficiali sono da sua Eminenza" e osservammo tutti e tre quel libro aspettando il giovane cavaliere leggesse.
Repressi un sorrisetto divertito.
Oh, se sapessi a cosa stavo pensando alla festa...
"Te ne saresti andato così, senza salutare?" scossi la testa "Che buone maniere.."
sarcastica "Comunque io sto bene, grazie..".
Non grazie a te..
Ma poi sorrisi di nuovo.
L'unica cosa positiva di quella faccenda, pensai, era che il momento di lasciarci era rimandato ancora.
No ma.. ti rendi conto di che razza di discorsi fai?
Eh? No niente..
La parte più razionale di me alzò gli occhi al cielo, l'altra invece mi strizzò l'occhio.
"Bene, è deciso.." dissi, cambiando discorso "Alloggeremo fuori città, verrò con te, naturalmente..." rivolgendomi di nuovo a Guisgard "Non posso certo permettere che paghi tu il locandiere... la nostra impresa è ben finanziata.. tu hai già fatto tanto.. Avanti, andiamo.. ci vedremo alla nuova locanda, ragazzi..".
Guisgard
27-05-2014, 21.12.25
Daizer restò stupito da ciò che Elisabeth gli disse.
Ma conoscendo i poteri di sua moglie, non impiegò molto a convincersi che ella diceva il vero.
“Ottimo...” disse scuotendo il capo “... ci mancava solo questo... un conto è affrontare anime in pena, ma tutt'altra cosa è scontrarsi col braccio destro del Gastaldo... occorre un piano...”
“Si potrebbe ingannarlo...” fece Flees “... magari convincerlo che siamo dalla sua parte... che in qualche modo possiamo aiutarlo a trovare il tesoro.”
“Il tesoro?” Ripetè il contrabbandiere.
“Si, fulmine di guerra!” Deridendolo Flees. “Perchè diamine credi che abbia profanato la tomba che noi cerchiamo? Proprio per trovare quel tesoro!”
Guisgard
27-05-2014, 21.21.54
“Che siete una bella ragazza” disse uno di quegli scudieri ad Eilonwy “e noi sappiamo come far divertire quelle come voi.” Guardò i suoi due compari. “Forza, qualche rima per la nostra damigella!”
E cominciarono a motteggiare:
“Eilonwy, bella e cortese,
è si dama di grandi pretese.
Si sa, che per toccar il suo cuore
occorre avere coraggio ed ardore!
Lei certo nasconde desideri e passione
e di accenderla non perderemo occasione!”
elisabeth
27-05-2014, 21.24.22
Guardai Flees come a volerlo fulminare...ma quando si sarebbe tolto il vizio di pungere Daizer........" Il piano deve essere più che perfetto, il tizio in questione non e' uno stupido.........e poi..il tesoro non deve andare nelle sue mani......ma in quelle della povera gente......e non voglio sentire discussioni in merito....se sono portata sul luogo....posso avvertire la presenza di Comino.....ma sono d'accordo sul fatto che sia Flees a parlare con il braccio destro.......sara' come se noi stessimo cercando ancora quello che cercavamo quando abbiamo chiesto il permesso....ma lui ha saputo del tesoro.........Flees...noi ti staremo sempre accanto......un passo falso e chiamo mammina.......".......Già chiamo mammina e lì sarebbe andata peggio.....
Guisgard
27-05-2014, 21.25.10
Destrus cominciò a leggere:
“Serena, dopo un lungo interrogatorio, ha finalmente confessato.
Ha confermato le accuse che le venivano mosse, dando così ragione ai vari testimoni.
La donna era solita uscire di notte per la foresta, in cerca di animali per i suoi riti demoniaci.
Talvolta, non trovandoli, usava rubarli nell'abitazione di suo fratello a sua insaputa, il pastore Enar.
I riti consistevano nel far accoppiare diversi animali fra loro, differenti per specie e genere.
Prima di ciò, la donna usava evocare spiriti e somministrare ad essi oscure pozioni, alterando l'aspetto di quelle fiere e generando così veri e propri scempi contro la natura di questo mondo.
Inoltre i testimoni affermano che in seguito quegli animali risultavano totalmente sotto il suo controllo, come se fossero stati posseduti dai demoni dell'Inferno.”
“E' terribile...” disse Destrus, smettendo di leggere.
Guisgard
27-05-2014, 21.37.48
“Pensavo magari neanche ti fossi accorta della mia assenza alla festa...” disse sarcastico Guisgard a Clio.
I due, lasciati poi gli altri, tornarono alla locanda.
La città ora sembrava tranquilla e di Gvin e dei suoi sgherri neanche l'ombra.
Raggiunta la locanda, Guisgard chiese al locandiere di poter prendere la loro roba e poi pagare il conto del loro soggiorno.
“Allora...” conteggiando il locandiere “... il conto totale è...”
“Conti separati...” fece il cavaliere “... le camere dei miei uomini li pagherà mia moglie col denaro del fondo comune... mentre quella matrimoniale che ci avete cortesemente offerto la pagherò a parte.”
“Spero sia stata di vostro gradimento, messere.” Sorridendo il locandiere.
“Si, un vero nido d'amore.” Annuendo Guisgard, per poi voltarsi versi Clio. “Un luogo fatto apposta per ammirare le splendide sete orientali che ho comprato per mia moglie...” con un filo d'ironia.
“Ne sono lieto, messere!” Esclamò il locandiere. “Vado a prendere la vostra roba in stanza.” Disse poi l'uomo.
“No, saliamo noi, grazie.” Sorridendo Guisgard. “Voi pensate a prendere quel che si trova nelle camere dei miei uomini.”
Raggiunsero così la loro stanza e cominciarono a prendere la loro roba.
E nell'aprire uno degli armadi, il cavaliere trovò ciò che restava dell'abito indossato da lei la notte della trappola.
“L'abito...” mostrandolo a Clio “... ma tanto non ci serve più, no?” Lo lasciò cadere sul letto.
Guardò poi verso il soffitto e sbuffò.
“Al diavolo, mi sento doppiamente idiota...” scuotendo il capo “... e se ti fosse accaduto qualcosa? Se quei fanatici ti avessero ferita o appesa a quel cappio? Non è giusto...” avvicinandosi a lei “... no, non lo è... non è giusto che io ora mi senta in colpa, quando invece tu pensi a...” soffocò un impeto di rabbia.
Ma col piede toccò qualcosa che era nascosto sotto il letto.
Si chinò per vedere di cosa si trattasse.
Era avvolto in un panno.
Guisgard lo prese e lo aprì.
E con loro grande sorpresa trovarono all'interno, ancora insanguinata, la spada con cui Clio aveva trafitto la bestia.
E sul panno, inciso col sangue dell'animale, c'era scritto:
“Ciò che è stato ritornerà e ciò che è oggi non sarà più. La prossima sarai tu.”
Eilonwy
27-05-2014, 22.14.23
Li guardai con aria di sfida e finita la poesia alzai gli occhi al cielo.
“Ah…ah…molto divertente!...Ma mi spiace per voi gran poeti, perché vedete io sono già impegnata. Dico bene, tesoro?” e sentenziato questo baciai con passione Riccardo, il quale stette al gioco.
Quando finì il bacio, li guardai con aria soddisfatta: “E poi….voglio proprio vedere se riuscirete ad accendere questo cuore di ghiaccio, dopo aver affrontato lui!” ed indicai il cancello d’ ottone.
Mi staccai dal braccio di Riccardo e mi avvicinai in modo sensuale ai tre.
“Sapete cosa si dice?....Che il Cavaliere Nero prima di uccidere un uomo gli stacchi via i membri virili e che ci giochi a palla con gli spiriti della notte. Ah ah ah!” risi forte vedendo quelli che se la facevano sotto alle mie parole.
Eh sì…bravi a parole, ma poi.
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Altea
27-05-2014, 22.24.44
Ci guardammo stupiti...calò il silenzio...presi calamaio e carta e scrissi quello che vi era scritto.."Siamo certi...a volte le donne venivano talmente sfinite che confessavano pure l'improbabile per porre fine alle torture, dovremmo sapere il parere del vescovo...lui è uomo giusto, non si lascia influenzare...eppure usciva di notte per cercare animali, li accoppiava creando animali strani..e qui però vi è la estraneità di Enar..il pastore..forse perchè la colpevole è sempre la donna...bene, ora io e Destrus ritorniamo in locanda e voi, sir Rodolfo, andate a parlare al vescovo di ciò che abbiamo trovato e i miei sospetti sull' animale di cui vi ho parlato...è giusto lui sappia...sono pure stanca e vorrei riposare un pò...appuntamento dopo pranzo...andremo a far visita a Enar il pastore, cosi pure voi vedrete dove abita e soprattutto sua nipote Roxanne, tipa strana..attraverso i suoi disegni rappresenta in modo perfetto la belva mentre trucida donne." Frugai nella sacca e mostrai loro il ritratto che mi aveva fatto..."Ecco..questa sarei io, le ho chiesto un normale ritratto...strano vero? Ora capite".
Feci cenno a Destrus di seguirmi in locanda...."Solo a contatto con la gente di Solpacus si possono carpire segreti e quindi bisogna vivere la loro realtà di ogni giorno, capirne i caratteri e le mosse....e se il Buon Dio mi ascolta..forse troveremo Thomas..non è possibile, non vi sono cadaveri da nessuna parte, e se..lo avessero rapito, nascosto..forse lo sto solo pensando per mettermi l'animo in pace".
Entrammo in locanda e salutammo il locandiere e la figlia del locandiere che mi sorrideva...mi avvicinai a lei e bisbigliai..."Grazie, vi faccio dono di un mio bracciale..per ciò che avete fatto e aver serbato il segreto".
E salimmo nelle nostre piccole stanze....mi stesi nel letto...non ne caveremo nulla...se ognuno opera per avere solo quella maledetta spada..la Spada della Discordia ecco...
"Era notte fonda e mi diressi nel Giardino fiorito
io mi sedetti su una panchina vicino a un roseto ed egli era nascosto..
"Perchè non posso sapere il vostro nome, vedere il vostro volto, non mi bastano più le vostre lettere, io voglio amare una persona reale."
"Non possiamo milady, le nostre famiglie ce l'hanno impedito".
"E voi...tenete più alla vostra famiglia che a me..cosa ne sapranno loro?"
"E' un patto e non posso romperlo...nemmeno per voi".
Quelle parole mi ferirono...lui diceva di amarmi ma non lo aveva mai dimostrato".
Già..e neppure ora lo ha dimostrato, è un uomo comune agli altri nobili o forse a tutti gli uomini..e dovrei essere fortunata? Preferisco una vita priva di Amore...oh si, nessuno mi avrebbe rubato più i miei sentimenti e i miei pensieri, avevo capito il cavaliere non era interessato a me...ha usato però la gentilezza di un nobile per dirmelo.
Lo smeraldo brillò e mi persi in un dolce sonno.
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Alzai un sopracciglio e scossi la testa.
Nemmeno accorta? Ma se mi ha preso un colpo!
Non dissi nulla e lo seguii nella locanda.
Rimasi sorpresa che volesse pagare la nostra camera, ma non obiettai davanti al locandiere.
Raggiunsero così la loro stanza e cominciarono a prendere la loro roba.
E nell'aprire uno degli armadi, il cavaliere trovò ciò che restava dell'abito indossato da lei la notte della trappola.
“L'abito...” mostrandolo a Clio “... ma tanto non ci serve più, no?” Lo lasciò cadere sul letto.
Guardò poi verso il soffitto e sbuffò.
“Al diavolo, mi sento doppiamente idiota...” scuotendo il capo “... e se ti fosse accaduto qualcosa? Se quei fanatici ti avessero ferita o appesa a quel cappio? Non è giusto...” avvicinandosi a lei “... no, non lo è... non è giusto che io ora mi senta in colpa, quando invece tu pensi a...” soffocò un impeto di rabbia.
Era troppo, mi voltai di scatto.
Non ero abituata a soffocare così tanti sentimenti, così tante emozioni contrastanti.
Sentivo la rabbia ribollire dentro di me.
"A?" tuonai "Sì, penso a Karel.." avvicinandomi a lui "All'unico uomo che abbia mai amato, che avevo deciso di sposare, per quanto sia folle.." mi avvicinai talmente tanto, da costringerlo ad indietreggiare sempre più "Che ora è disteso in un letto, intrappolato in un sonno irreale, sospeso tra la vita e la morte.. per colpa mia, perché ha voluto a tutti i costi assistere a quel duello.. Mentre io.." i miei occhi erano infuocati, ma continuavo ad avanzare, arrivando vicinissima al cavaliere "Io sono qui.." continuai , rabbiosa, posando la mia mano sul suo collo con impeto, quasi volessi tirarlo ancora più vicino a me "Io sono qui.. con te.." esitai "A.. a tremare se appena mi sfiori, a invocare un altro bacio rubato, dovendo restare impassibile.. a sperare di non doverti dire addio.." avevo parlato a raffica, col fiato corto.
Per un momento, fui sul punto di baciarlo, ma non lo feci.
Sapevo che se l'avessi fatto in quel momento, forse non sarei stata più in grado di tornare indietro.
"Che razza di donna si comporta così?" sentivo le lacrime affiorare, cercai di dominarmi "Lo capisci che è una lotta sleale? Lui non è qui.. non può difendersi.. non può lottare per me.. tu... tu sei qui.." senza togliere gli occhi dai suoi "E io.. io non faccio che pensare a te.. e mi sento orribile.." risi, cercando di non piangere "Dannazione.. aspettavo soltanto che mi invitassi a ballare.." risi ancora "E io non ballo nemmeno.. quando hanno detto il suo nome io.. io pensavo a te, la notte della caccia.. e in un attimo sono tornata indietro.. a quando mi chiese di sposarlo.. credevo che tutti potessero leggermi nel pensiero.. che conoscessero i miei segreti..".
Chiusi gli occhi per un attimo, ero esausta.
Non mi ero mai esposta così tanto, ma sapevo che tutto quello mi avrebbe tormentato finché non me ne fossi liberata.
"La verità.." sussurrai, lasciando ricadere la mano, mentre ormai le lacrime mi rigavano le guance.
Mi sforzai di alzare lo sguardo "La verità è che sono una donna orribile.. non.. non sono proprio capace.." sorrisi appena "Era molto più semplice quando non ci provavo nemmeno.." mormorai, per poi tornare a guardare il cavaliere.
"Non merito nessuno di voi.." indietreggiai, abbassando lo sguardo.
Ma col piede toccò qualcosa che era nascosto sotto il letto.
Si chinò per vedere di cosa si trattasse.
Era avvolto in un panno.
Guisgard lo prese e lo aprì.
E con loro grande sorpresa trovarono all'interno, ancora insanguinata, la spada con cui Clio aveva trafitto la bestia.
E sul panno, inciso col sangue dell'animale, c'era scritto:
“Ciò che è stato ritornerà e ciò che è oggi non sarà più. La prossima sarai tu.”
Cercai di respirare normalmente.
Bastarono quelle poche parole a farmi tornare alla realtà.
Avevo davvero parlato in quel modo? Forse avevo fatto male ad espormi in quel modo ma, al diavolo.. i sotterfugi non facevano per me.
Cercai di concentrarmi sulla bestia.
"Oh, che bravi hanno fatto la rima.." sorrisi "Bene, almeno ci sarà la resa dei conti.. e potrò ridare la spada a Dort.. se credono di farmi paura, si sbagliano di grosso!".
Mi faceva molta più paura ammettere ciò che provavo.
Combattere era la cosa che sapevo fare meglio, così come amare, ormai era chiaro, era quella che mi riusciva peggio.
Guisgard
28-05-2014, 01.49.08
La foresta era buia e silenziosa.
Solo la nebbia sembrava conoscerne ogni angolo.
Gli alberi, assopiti nei fumi della notte, parevano incantati, come un bosco pietrificato, succube di un qualche oscuro sortilegio.
Altea vagava da sola, senza meta, con un senso di oppressione sul cuore.
Poi udì un rumore metallico e subito pensò ad una delle tante tagliole messe in giro da Gvin e dai suoi uomini.
Ma ad un tratto sentì la voce di Thomas che la chiamava.
Cominciò allora a correre.
A correre forte, mentre suo fratello gridava disperato.
E più lui gridava, più lei correva.
E correva.
Correva.
Fino a quando si svegliò.
Era stato un sogno.
Ma in quel momento si accorse che vi era qualcuno accanto al suo letto.
Una figura che si confondeva con la penombra della stanza.
“Ben svegliata, Altea...” disse Thomas “... non dirmi che hai fatto un brutto sogno? Ma ora non devi più aver paura... ci sono qui io con te adesso... ti proteggerò...” si alzò ed aprì la finestra della camera, permettendo così alla luce del giorno di entrare.
Ma Altea, guardando il suo volto orrendamente maciullato restò paralizzata per lo spavento.
“Cos'hai?” Fissandola Thomas. “Ti spaventi perchè la bestia mi ha sfigurato e ridotto in brandelli? Ma è colpa tua, sorellina... solo tua...”
Altea si svegliò di soprassalto.
Ansimava ancora per lo spavento.
Era stato tutto un sogno.
Solo un sogno, anche se molto realistico.
Era ormai quasi pomeriggio e dalla finestra si udivano le voci dei bambini che giocavano per la strada.
Ma non riusciva a togliersi dalla mente il volto sfigurato di Thomas che aveva sognato.
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Guisgard
28-05-2014, 02.08.53
A quelle ultime parole di Elisabeth, Flees apparve contrariato.
“Mi tratti sempre come uno stupido adolescente...” disse con sguardo truce “... come se fossi un ragazzino... ma io sono un uomo e avrei voluto dimostratelo...” scosse il capo “... ma tanto è inutile star qui a parlare... comunque, farò ciò che mi hai chiesto... andrò dal braccio destro del Gastaldo... ma dopo partirò... star qui non serve a niente... tornerò da mia madre e vi lascerò tranquilli...”
Detto ciò, il giovane cavaliere uscì dalla cappella e si avviò all'uscita del cimitero.
“Sembra che il moccioso se la sia presa...” sorridendo Daizer “... magari correrà a chiamare la madre...” rise “... direi di seguirlo, Elisabeth, così ci accerteremo che non faccia casini.”
E lo seguirono.
Il ragazzo uscì dal cimitero e alle guardie chiese di poter parlare con il braccio destro del Gastaldo.
Dopo un po' fu ricevuto.
“Allora?” Fissandolo Moussarel. “Ho molto da fare... perchè questa udienza? Non ditemi che state ancora cercando quella tomba?”
“In verità si...” rispose Flees “... e no, eccellenza.”
Moussarel lo guardava incuriosito.
“Intendo dire” spiegò Flees “che abbiamo scoperto, da alcune lapidi, che la tomba di quel maniscalco è stata profanata...”
“Già, capitano queste cose, purtroppo.” Fece Moussarel.
“Ma sembra” mormorò Flees “che sia stata in realtà solo spostata...”
“Spostata?” Ripetè l'uomo.
“Si...” annuì Flees “... in un luogo sicuro...”
“E perchè mai?”
“Per nasconderci dentro un tesoro.”
Moussarel quasi trasalì.
“Come sarebbe?” Domandò poi.
“Il tesoro che tutti cercano...” fece Flees “... si trova dove ora è stata spostata la sepoltura del maniscalco...”
“Ne siete certi?” Incredulo Moussarel.
“Si, signore...” confermò Flees.
“Interessante...” con un ghigno Moussarel “... molto interessante...”
Guisgard
28-05-2014, 02.26.17
Eilonwy cominciò a prendersi gioco dei tre scudieri, riuscendo a far sorgere nei loro animi una certa preoccupazione.
E nel vederli turbati, il loro padrone, ser Alaso, si avvicinò ai tre.
“La nostra damigella” disse Alaso, indicando Eilonwy “ama burlarsi degli spiriti semplici ed ingenui. Poiché tali sono i miei fedeli scudieri.” Rise. “In realtà lei non può sapere in che modo combatte il misterioso Cavaliere Nero, poiché il messere che è con lei” parlando di Riccardo “non ha neanche il coraggio di sfidarlo.”
E a quelle irriverenti parole del loro cavaliere, i tre scudieri scoppiarono a ridere, beffeggiando Riccardo.
“Ditemi perchè ridete” fece Riccardo. “e rideremo insieme!” Con tono di sfida.
“Messere...” ridendo uno dei tre scudieri “... non ridiamo con voi... ma ridiamo di voi!”
“Si, perchè non avete neanche il coraggio di sfidare il Cavaliere Nero!” Sghignazzando un altro dei tre.
Guisgard
28-05-2014, 04.19.56
Quelle parole di Clio.
Pronunciate a raffica, con impeto, quasi rabbia.
E poi il suo sguardo deciso e fiero, fino a quando quei suoi meravigliosi occhi chiari cominciarono ad inumidirsi e poi ad arrossarsi.
Allora le lacrime rigarono il suo volto.
E forse mai come in quel momento, nonostante i suoi sforzi, lei appariva così donna, forte, coraggiosa ed allo stesso tempo fragile, agli occhi di Guisgard.
Il cavaliere sentì in quel momento l'irrefrenabile istinto di prenderla fra le braccia e baciarla.
Baciarla a lungo.
Baciarla per ogni parola che lei aveva gridato.
Baciarla e non solo.
E quello fu il primo impulso.
Ma poi il suo stivale che urtò quel panno.
E quella macabra scoperta.
“E' chiaro” disse Guisgard fissando la spada insanguinata e quella scritta sul panno “che sanno bene chi siamo... e sanno che sei stata tu ad uccidere la bestia... c'era la festa in città e poi lo scoppio di quella ressa ed il tentato linciaggio... e in quel frangente hanno fatto sparire la bestia e fatto poi arrivare in questa stanza la spada avvolta nel panno... questa almeno è l'ipotesi più ragionevole... a meno che non vogliamo prendere in considerazione la possibilità che davvero quell'animale sia risorto...” era pensieroso “... e forse l'unico indizio concreto, l'unica cosa certa, reale, che possiamo quasi toccare senza immaginare mostri e demoni è questa scritta... le stesse parole incise su quella pietra nella foresta... ciò mi fa credere che tutto passi per quel luogo e per quell'antico cippo...”
Ad un tratto si udirono le campane che suonavano e dalla finestra Guisgard e Clio videro un lungo corteo funebre che terminava davanti alla chiesa.
Solpacus piangeva i due giovani uccisi la notte prima nella foresta.
E fu il vescovo a celebrare la Messa, leggendo durante la celebrazione un passo del Vangelo secondo Luca:
“In quel luogo c'era una grande mandria di porci che pascolava sul monte. Gli chiesero che permettesse loro di entrare nei porci, ed egli lo permise loro. I demoni allora uscirono da quell'uomo ed entrarono nei porci e tutti quegli animali presero a correre a precipizio dalla rupe, andarono a finire nel lago ed annegarono. I mandriani quando videro quel che era accaduto, fuggirono e andarono a portare la notizia nella città e nei villaggi.
La gente uscì per vedere ciò che era accaduto e quando arrivarono da Gesù trovarono l'uomo dal quale erano usciti i demoni che stava ai piedi di Gesù, vestito e sano di mente. Allora furono presi da spavento. Quelli che avevano visto tutto riferirono come l'indemoniato era stato guarito.”
Guisgard si segnò davanti a quel funerale.
Poi si voltò verso Clio, con la ragazza ancora intenta a fissare la scritta sul panno insanguinato.
“Non sei una donna orribile...” abbracciandola da dietro “... forse sono io ad esserlo... perchè non riesco a non pensare alla donna di un altro... ma la cosa che più mi fa impazzire” stringendola ancor più a sé “è che non voglio dividerti con nessun altro... neanche nei pensieri...” la prese fra le braccia, fissandola per un momento negli occhi, fin quasi a perdersi in essi.
E all'improvviso la baciò.
Con impeto, ardore e passione spingeva le sue labbra contro quelle di lei, per poi baciarle il viso, il collo e tornando ogni volta a morire su quella bocca morbida e profumata.
E baciandola, le sue mani le cingevano i fianchi, per poi scendere e salire lungo tutta la sua schiena.
Infine le slacciò il mantello, facendolo cadere ai loro piedi.
Avrebbe voluto sfilarle via ogni indumento e fu sul punto di farlo.
Ma proprio in quel momento qualcuno bussò alla porta della loro stanza.
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Eilonwy
28-05-2014, 11.05.14
Ma come osavano parlagli in quel modo!
Se avessi voluto li avrei uccisi tutti quanti come una Furia.
Avrei voluto infilzarli.....decapitarli....staccarli la testa a morsi.....strapparli i membri virili e bruciare i loro resti.
Guardai seria Riccardo.
Aveva il volto scuro, arcigno e sembrava che stesse perdendo letteralmente le staffe.
I suoi bellissimi occhi divennero crudeli e freddi.
"Non fatevi prendere dalla rabbia, Milord!....Tanto fareste solo il loro gioco e non vale la pena. Ci penserà il Cavaliere Nero a farli neri. Ah ah questa mi è piaciuta!" e lo tirai per un braccio, ma fu inutile era lì come un Davide pronto a sfidare Golia e il mondo intero.
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Altea
28-05-2014, 16.27.08
Mi svegliai pensierosa.."Era colpa mia...e avrei dovuto bruciare all'Inferno?" eppure mi chiedevo se quei sogni fossero fonte di realtà, tutto ciò che sognavo poi avveniva, ma speravo non questo...ma avrei curato le sue ferite per saperlo vivo.
Avevo ancora tempo prima di pranzare e poi per andare da Enar, dovevo parlare con lei...presi una tinozza di acqua e l'olio che Shalazam mi aveva dato, come da lei indicatomi gettai una goccia nella acqua e vidi il suo volto meraviglioso d'ebano..
"Shalazam, ho bisogno di parlare con te anzi con voi, portami al Tempio".
Fu così che vidi una luce verde....I bracieri ardevano in quel giardino di essenze profumate che si confondevano con quegli degli incensi e oli profumati di vari aromi, ella era appoggiata in un trono e mi fece cenno di avvicinarmi, una ancella cosparse il mio scalzo cammino di petali di rosa.
Mi trovai di fronte alla Gransacerdotessa attorniata dalle altre sacerdotesse, ella mi fece segno di sedermi, battè le mani e le ancelle arrivarono cospargendomi di oli e balsami delicati per poter darmi un momento di rilassamento visto ero molto tesa, soprattutto per il sogno appena fatto.
"Shalazam..non sono venuta qui perchè mi svegliate la verità, basterebbe guardare nel Fuoco Sacro..ma voglio arrivarci sola..solo ho bisogno di qualche consiglio da voi..che sapete ascoltare..e poi avrei due richieste.
Avete tutte voi letto ciò che si dice su quella strega?"
"Si, con molta attenzione..Altea..e ora questo è il tuo compito" disse ella.
"Lo so..ma noi uomini a volte valutiamo senza sapere...io sono molto cattolica ma ammetto e so..quante volte hanno mandato al rogo una innocente, come faccio a capire dove sta la verità?Datemi un consiglio".
Ella ascoltava seria e mi chiese delle due richieste..."La prima è di potermi dare qualcosa di più potente..si, il Libro Ancestrale..ma il mio rituale ha fallito nonostante l'ho fatto perfettamente..se ella tramutava gli animali allora..avrebbe dovuto funzionare e il secondo.."esitai un attimo.."che il finto mercenario o il Gufo possa vedere le mie fattezze da Sacerdotessa..egli mi vede solo come dama, e questo non giova..non c'entra l'Amore..Shalazam..avete visto come si è schierato contro la Sacerdotessa pagana, come con un solo colpo di freccia ha salvato il suo amico..senza brandire spade..ciò che ho visto ieri è stato deplorevole, ho visto gente del popolo ferita e mi hanno detto sono stati colpiti ed erano indifesi..non so..quale cavaliere vero colpirebbe un indifeso e non capirebbe quella povera gente..la loro speranza di un salvatore perchè da troppo tempo vedono l'orrore, hanno visto i loro cari morti e non possono gioire come tutti..non hanno diritto pure loro alla gioia?..stavano festeggiando e gioiendo, si sentivamo finalmente liberi di farlo e di averne il diritto..ma poi tutto è svanito, sono stati aizzati ed è ovvio si sono adirati....ma quel cavaliere credo abbia grandi ideali e valori e possa trionfare..e voglio che egli capisca chi sono e tutti quanti assieme possiamo fare qualcosa".
"Mah.." disse la Gran Consigliera "solo al vostro consorte e amato è dato sapere chi siete, ma senza usare ciò che vi appartiene ovviamente".
"Si lo so...ma io mi fido di lui...perchè se volesse potrebbe dire chi sono e mandarmi al rogo come quella strega, ma io mi fido lui sia diverso da tutti gli altri..mi metto io in pericolo affinchè acconsentiate..ovviamente toccherebbe a Shalazam dirgli in qualche modo di non rivelare a nessuno chi sono..come io non ho mai detto a nessuno che lui non è il Gufo..ve lo chiedo in nome della libertà di quella gente".
Tutte parlavano tra loro, io aspettai in piedi il verdetto finale, Shalazam rifletteva seriamente".
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I suoi baci, roventi, intensi, da togliermi il fiato.
In un istante dimenticai ogni cosa.
Chi ero, dov'eravamo, doveri, responsabilità.
Come se il tempo si fosse fermato per permettermi di vivere quel momento di passione all'infinito.
Le sue mani sulla mia schiena, che infiammavano ogni parte di me.
Le mie affondate nei suoi capelli, strette intorno al suo collo, per poi scendere sulla schiena, tenendolo stretto a me.
Mentre le nostre labbra restavano incatenate in un gioco senza fine.
Sentivo la passione consumarmi, come un fuoco che ardeva in me, un incendio inarrestabile.
Il mantello cadde ai miei piedi leggero e silenzioso.
Ma fu un tonfo che risuonò come un eco nelle vuote stanze della mia anima.
Una piccola, flebile, voce si levò dal profondo.
Clio! Clio! Svegliati.. svegliati, maledizione.. Che ti salta in mente?
Era troppo flebile e lontana perché riuscissi ad udirla.
Non avevo né la forza né tantomeno la volontà di spegnere quell'incendio.
Volevo solo che consumasse tutta me stessa, finché non fossero rimaste che ceneri.
Ma gli Dei furono misericordiosi, e qualcuno bussò alla porta in quel momento, catapultandomi bruscamente nella realtà.
Mi guardai intorno, disorientata.
Alla buon ora, signorina..
Era furiosa.
Ti è andato di volta il cervello?
Non avevo la forza di rispondere a quell'implacabile parte di me.
"Arriviamo, un momento.." riuscii non so come a dire, con la voce alta e ferma.
Alzai poi a fatica lo sguardo sul cavaliere, con gli occhi ardenti, colmi di passione, desiderio e puro terrore.
"Io.." mormorai, con voce spezzata.
Non riuscivo a parlare, e respiravo a fatica.
Non mi ero mai sentita così, appoggiai la testa sulla sua spalla, restando stretta tra le sue braccia, tremando sempre più.
"Io.. non so a che genere di donne sei abituato..." mormorai "Ma io.. non posso.. non posso disonorare il mio nome, la mia famiglia.." sussurrai, mentre le lacrime ricominciavano a scendere, leggere e implacabili "Non spetta a me.. non posso.. non posso semplicemente abbandonarmi alla passione.. non è così semplice..".
Restai in silenzio per un secondo, poi risi sommessamente "Ma sono troppo vecchia per riuscire a resistere a tutto questo.. il mio corpo si ribella.." sorrisi appena "Non tentarmi così, ti prego.. ti prego.. è troppo.. troppo.." cercai di prendere un bel respiro, e mi allontanai leggermente "Mi farai morire se vai avanti così.." mormorai, ridendo appena.
Mi liberai dal suo abbraccio per chinarmi a raccogliere il mantello.
"Va' a vedere chi è.." risi "Sarà il locandiere.. dopotutto, siamo scomparsi.. beh, tanto abbiamo preso tutto, no? Possiamo andare..".
Cercai di tornare a respirare normalmente.
Adesso ti calmi..
Non era così facile, mi pareva di andare a fuoco.
Mi concentrai su quello che dovevo fare, ma mi tremavano le mani.
Non è un'impresa... avanti.. Ti sei rincitrullita? Su!
Presi dei profondi respiri, cercando di pensare solo alla faccenda della bestia.
Riuscii a raccogliere il mantello. E sorrisi come se avessi fatto chissà che cosa.
Ma guarda che scema..
Tuttavia, non lo indossai, lo usai per nascondere la spada e il panno insanguinato, per poi posarlo su una borsa, in modo che non desse nell'occhio.
Guisgard
28-05-2014, 18.28.22
Quei baci, quelle carezze.
Le mani che scivolavano sul corpo dell'uno e su quello dell'altra.
E poi i sospiri, il trasporto, la passione, il rossore sulle gote di lei e l'impeto nel respiro di lui.
Poi qualcuno bussò.
E sembrò un brusco risveglio da un meraviglioso sogno.
Clio allora staccò le sue labbra da quelle di Guisgard.
Restò ancora qualche istante stretta a lui, per poi indietreggiare, quasi fuggire.
Il cavaliere le prese la mano per impedirle di allontanarsi da lui.
“No, non andartene...” disse in un sussurro carico d'enfasi Guisgard “... non andartene così... non adesso...”
Di nuovo si udì bussare alla porta.
Clio indietreggiò ancora e la mano di lei allora scivolò via, dolcemente, da quella di lui.
E per la terza volta bussarono ancora.
“Si, maledizione...” respirando profondamente il cavaliere “... arrivo...” seccamente a chi aveva bussato.
Aprì la porta e trovò sulla soglia il locandiere.
“Cosa volete?” Sbottò Guisgard.
“Perdonatemi, messere...” fece l'uomo “... volevo solo dirvi che tutta la roba dei vostri uomini è sistemata giù, davanti alla cucina...”
“E non potevate aspettare che scendessimo per dircelo?”
“In verità” disse il locandiere “essendo molta roba da portare via ed avendo voi solo due cavalli, avevo pensato che il mio carretto, quello che uso per trasportare il vino al mercato, si, insomma, è comodo per caricarvici sopra quella roba...”
“Il carretto...” ripetè distrattamente Guisgard “... si, forse si... vedremo...”
“Ah, dimenticavo...”
“Cos'altro c'è?” Fissandolo Guisgard.
“Qualcuno ha chiesto di voi.” Sorridendo il locandiere.
“Chi?”
“Roxanne, la nipote del pastore che mi porta il latte.” Spiegò il locandiere. “In verità ha chiesto di vostra moglie. Ha saputo che alloggiavate qui ed è passata per lasciare qualcosa destinata a vostra moglie.”
“Cosa?”
“Beh, non posso saperlo, essendo piegato con cura.” Scuotendo il capo il locandiere. “Non usiamo qui intrometterci negli affari dei nostri clienti. Comunque si trova giù, nella cucina. Voi scendete adesso?”
Guisgard si voltò e vide Clio già pronta.
“Si...” tornando a guardare il locandiere “... scendiamo con voi...”
Scesero così al pianterreno ed il locandiere consegnò a Clio ciò che Roxanne aveva portato per lei.
Si trattava di un foglio di una certa grandezza e ripiegato con cura, legato sui bordi da due lacci.
Calmati, calmati, calmati..
Un respiro alla volta, cercai di placare l'incendio che mi divorava.
Guisgard protestò quando mi ritrassi, ma non ci badai.
Cos'altro potevo fare? Bussavano alla porta.
Era il locandiere, restai in silenzio come intontita.
Ma quando nominò la nipote di Enar mi svegliai immediatamente.
Seguii il mio finto marito stando attenta di non sfiorarlo.
Ci mancava solo..
Raggiunsi il piano di sotto, dove il locandiere mi lasciò ciò che aveva lasciato Roxanne.
"Se n'è già andata?" chiesi al locandiere, mentre prendevo il pacchetto "Ringraziatela da parte mia.. quando la vedete.. qualunque cosa sia.. Con permesso..".
Mi allontanai dai due, per sedermi in un tavolino appartato.
Aprii così delicatamente il pacchettino, stando attenta a non disfarlo troppo, in modo che io soltanto potessi vederne il contenuto.
Presi un profondo respiro, e lo osservai attentamente.
Guisgard
28-05-2014, 19.07.09
Il locandiere consegnò a Clio quel foglio ripiegato come un piccolo pacco e la ragazza si allontanò per sedersi in disparte ad uno dei tavoli.
Nel frattempo Guisgard e il locandiere sistemarono il carretto con cui trasportare tutto l'equipaggiamento che i finti mercenari avevano lasciato nelle loro stanze.
Clio, intanto, aprì quel foglio e scoprì di cosa si trattava.
Era un ritratto.
Il suo.
Un ritratto però particolare.
La ragazza era raffigurata con un'aria infinitamente triste, al punto che una lacrima bagnava il suo volto.
E accanto al ritratto vi era un piccolo bigliettino che così diceva:
“Perdonatemi se mi sono permessa di farvi questo dono.
Vi ho sognata stanotte, come apparite in questo disegno.
Era un sogno triste e cupo.
E voi piangevate.
Piangevate per la morte di Gufo.
Non so perchè vi ho mostrato questo mio disegno.
Forse perchè i sogni spesso mi parlano e si avverano.
Mio zio dice che ho ereditato questa cosa da mia zia.
Io non lo so.
So solo che siete stati gentili con me voi e vostro marito.
E forse, rivelandovi del mio sogno, potrei darvi in qualche modo un aiuto, un segno.
Non lo so.
Ma se volete potete anche strapparlo o conservarlo solamente come un gradito ricordo, spero.
Roxanne”
http://fc05.deviantart.net/fs12/i/2006/290/3/c/Sybilla___speedpaint_by_Senekha.jpg
Quel disegno, così triste e malinconico, e quel biglietto così gentile mi destarono completamente.
Come se fosse stato tutto un sogno.
La morte di Gufo..
Eri triste per la morte di Gufo..
Ero abituata a considerare l'idea della mia morte, ma la sua?
No, non potevo perderlo, non adesso.
Richiusi il pacchettino e raggiunsi il locandiere e Guisgard.
"Vedrò di farlo di persona..." sorrisi al locandiere "Ma se vedete Roxanne prima di me, ringraziatela da parte mia, e ditele che ha avuto davvero un pensiero squisito, e gliene sono grata.." sorrisi.
Mi voltai poi verso Guisgard "E' tutto pronto, possiamo andare?" chiesi.
Guisgard
28-05-2014, 19.23.30
Riccardo fremeva per la rabbia.
Fissava quei volgari scudieri ed il loro borioso padrone come un lupo che punta la sua preda.
Lasciò scivolare la mano sull'elsa della sua spada, quasi volendo estrarla all'istante e far rimangiare loro ogni parola.
“Damigella Eilonwy ha ragione, messere...” disse piano Tisin al suo orecchio, dopo essere volato sulla spalla del cavaliere “... vi stanno provocando perchè mirano alla rissa... ignorateli... la noncuranza, rammentate, è il maggior disprezzo...”
“Guardate, vuol quasi saltarci addosso!” Ridendo uno di quegli scudieri.
“Si, ma la sua amichetta gli ha detto di non reagire!” Sghignazzando un altro dei tre. “Siamo fortunati, sennò ci mozzava mani e gambe!”
“Io invece dico” il terzo scudiero “che è solo una scusa... usa la ragazza per coprire la sua codardia!”
Risero forte.
Alaso, invece, fissava in silenzio quella scena, con un ghigno stampato sul volto.
“Cavaliere!” Giungendo all'improvviso Ymma. “Vi rammento che lady Eilonwy e sir Riccardo sono miei ospiti e dunque meritano rispetto! Richiamate i vostri scudieri! E se non ne siete capace, allora legateli come si fa con i cani da cui non otteniamo obbedienza!”
“Lady Ymma...” con un inchino Alaso “... giungete a rischiararci come il Sole fa col suo arrivo... e come le stelle noi tutti ammutoliamo al vostro cospetto... i miei scudieri sono allegri e forse un tantino bricconi... ma lo fanno solo per allietare l'aria di questo cupo castello... e sia... vorrà dire che per riportare allegria ci penserò io... uccidendo il Cavaliere Nero e festeggiando in un sol momento la vittoria e le nostre nozze.”
“Hurrà per il nostro padrone!” Esultarono i tre scudieri.
Guisgard
28-05-2014, 19.28.44
Altea si svegliò da quel terribile incubo e subito ebbe un'altra visione...
“L'amore” disse la gran sacerdotessa “riguarda te sola... te ed il tuo cuore... l'amore è una scelta individuale che da e richiede coraggio... il coraggio delle nostre azioni... dipende dunque solamente da noi... sarai allora tu stessa a decidere come agire, se e quando rivelare la verità a quell'uomo... in questo io non posso aiutarti...”
In un attimo quella visione svanì.
Poco dopo qualcuno bussò alla porta della sua stanza.
“Milady...” era Destrus “... siete sveglia? Volevo dirvi che giù è giunto mio zio... appena siete pronta vi attendiamo al pianterreno...”
Eilonwy
28-05-2014, 19.35.17
Per fortuna Lady Ymma fu puntuale come al solito a rimproverarli.
Sorrisi alla mia amica.
"Forza andiamo, Sir Riccardo!....Andiamo via e lasciamo che la plebaglia e la feccia vadano a marcire in quel giardino. Che Dio abbia misericordia di voi, Signori!" dissi ad alta voce.
Tirai ancora per un braccio il mio oscuro e coraggioso amato. Questa volta si lasciò condurre in un posto più tranquillo.
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Guisgard
28-05-2014, 19.38.25
“Bene, andiamo allora...” disse Guisgard a Clio.
“Per il carretto fate pure con comodo...” fece il locandiere “... me lo riporterete quando tornerete in città.”
“Grazie, vedrò di non incomodarvi troppo.” Annuì il cavaliere.
Così, lui e Clio lasciarono la locanda e poi la città.
“Secondo le indicazioni di Mime” mormorò Guisgard “la locanda in cui ci aspettano gli altri è in questa direzione, seguendo il sentiero maestro che taglia in due la campagna fino all'inizio della foresta...” sospirò “... volevo scusarmi per prima... si, non avrei dovuto... mi spiace... non ne avevo il diritto... se tu ora vuoi che io lasci la compagnia, beh, non hai che da dirlo... ti capirei...” scosse il capo, come a volersi destare da tutti quei pensieri che lo perseguitavano e che avevano tutti il volto di Clio “... cos'era quel dono da parte della nipote del pastore?” Sorrise. “Forse un dolce fatto con il loro latte di pecora?”
Altea
28-05-2014, 19.41.55
Mi trovai di nuovo nella mia locanda...l'Amore..ma io ho chiesto di salvare la gente di Solpacus mica un incantesimo d' Amore..ma che risposta è questa, io...come faccio a dimostrare chi sono, lui mi vede solo nelle mie fattezze normali...un momento.
Mi sedetti sul letto e scossi il capo...ohh si ora ho capito, se lo conquisterai allora avrà accesso al nostro Tempio e ti vedrà come sei..come vuole la legge..ma mi ha già fatto capire non mi ama..me lo ha detto..io ho da pensare alla belva, me lo hai detto tu Shalazam non devo farmi influenzare da distrazioni...scossi il capo, anche questa richiesta era fallita..dovevo ora pure combattere per avere il suo Amore.
Scesi nella locanda dovevamo recarci da Enar e vidi sotto il falso Gufo che caricava un carretto e vi era pure Guàmarin...lo guardai, senza avvicinarmi..e mi voltai verso sir Rodolfo e Destrus.."Bene...andiamo a trovare Enar e sua nipote Roxanne..è tanto non lo vedo" e feci loro l'occhiolino.
Partimmo cosi verso la casa del pastore.."Fate i cordiali ma esaminate tutto..vi era scritto ella si procurava ciò che necessitava li...ah la nipote è un pò particolare, niente paura però"...già era particolare.
Scendemmo da cavallo e chiamai..."Messer Enar...damigella Roxanne..sono Altea, sono venuta a trovarvi con ospiti".
Mi sistemai sul carretto e ci dirigemmo verso la nuova locanda.
Risi appena alle parole di Guisgard.
"Sì, certo.. perché hai fatto tutto da solo, vero? Io ti ho allontanato bruscamente e riempito di botte, o peggio.." sarcastica, alzai le spalle "Ho sempre reagito così, e ha sempre funzionato.. nessuno ci ha mai provato due volte...".
Lanciai un'occhiata al cavaliere, e poi tornai a ridere, scuotendo la testa.
"Non ce l'ho mica con te.. cosa credi?" Lasciai che il mio sguardo vagasse per la brughiera "E' stato.." trattenni il fiato, cercando le parole "Meraviglioso non basta.." mormorai "Non mi ero mai sentita così in tutta la mia vita... Non ho mai permesso a nessuno di avvicinarsi a me.. è solo.. complicato.." sospirai, per poi lanciargli un'occhiata divertita.
"Fammi indovinare.. non dovrei dirti queste cose.. vero?" scossi la testa "Ah, al diavolo.. sono proprio una frana.. Comunque sia.. ero io che dovevo fermarmi, non è colpa tua.. non potevi sapere.. cioè, sì.. sai che sono un aristocratico.." sorrisi, maliziosa "Ma immagino che ci siano delle fanciulle nobili che mettono l'amore davanti al sangue e all'onore.. io no.." sospirai "Anche se immagino sarebbe tutto più facile.. Ma fin da quando ero bambina, l'onore ha sempre avuto il primo posto... e non ha alcun senso che mi comporti con onore come soldato, se poi non lo faccio come donna.. questo non significa che sia facile.." presi un profondo respiro "Ad ogni modo, tutto è bene quel che finisce bene... Non pensarci neanche a lasciare la compagnia.. te l'ho detto.. sei uno di noi, ormai.." sorrisi.
Presi poi il pacchettino.
"Macchè, niente dolce.." glielo mostrai "Solo un ritratto bellissimo ma triste e un bigliettino.. è davvero carina quella ragazza.. spero non faccia la fine della zia.." alzai gli occhi su di lui "Non permetterò mai che ti accada niente.." sorrisi.
elisabeth
28-05-2014, 20.40.28
Daizer sorrise soltanto all'acidita'di Flees.......ma il giovane si infurio' e non poco......mi disse tutto quello che in cuor suo sentiva.......ma lui non riusciva comprendere......dimostrarmi di essere uomo non voleva dire portarmi a letto.....voleva dire tanto altro........" Flees ...non andare via infuriato.....non dimostrarmi l'impulsivita' della tua giovane eta'......non è vero che tu per me si un ragazzino......se scegli di andare via.....è soltanto per una tua scelta...io non te l'ho chisto...." lo vidi andar via......avevo una strana agitazione......Seguii il consiglio di Daizer....andammo con lui......non ci avrebbe venduti......non potevo mai credere che Flees...potesse arrivare a tanto.........Isolde tu sei nera come la notte.....ma forse tuo figlio......ha il senso dell'onore.......ero felice " Daizer..ti sei sbagliato.....ci ha spianato la strada......."Vi prego messere.....a noi non importa del tesoro......dobbiamo trovare questa tomba......se voi pensate di poter darci una mano.....forse un' idea...."...involontariamente guardai Flees.....se solo avesse letto la mia gratitudine.....
Guisgard
28-05-2014, 20.43.12
“Beh...” disse divertito Guisgard a Clio “... allora vorrà dire che rispetto a tutti gli altri, e guardandoti non dubito siano stati in tanti a provarci, io posso vantarmi di non essere stato preso a calci...” rise “... anche se...” facendole l'occhiolino “... magari quello sarebbe stato il modo migliore per riprendere quel nostro discorso interrotto tempo fa ad Afravalone, quel certo duello...” rise di gusto “... dai, sto scherzando... giuro solennemente, con tanto di parola di gentiluomo, così cara a voi aristocratici, che da oggi ti guaderò solo come soldato nobilissimo e abilissimo... va bene? Beh, in realtà non ci sono molti soldati in giro con occhi come i tuoi, ma userò la fantasia...” scosse il capo soffocando una risata “... avevo promesso di aiutarvi a catturare la bestia, no? Dunque fino ad allora resterò con voi... e alla mia partenza nessuno più attenterà al tuo onore... nessuno tranne quel principe naturalmente...”
Poi Clio mostrò al cavaliere il dono di Roxanne.
“Il disegno è bellissimo...” osservandolo Guisgard “... anche se tu sei molto più bella...” lesse poi il biglietto.
Lo ripiegò con cura, restituendo il tutto alla ragazza.
“Beh, due sono le ipotesi...” mormorò “... se davvero la ragazza possiede gli stessi poteri della zia, allora chi ha deciso di mandarla al rogo non ha fatto poi così male...” ironico “... oppure lei, come sua zia, non ha nessun tipo di divinazione ed io allora resterò vivo e vegeto...” le fece di nuovo l'occhiolino “... anche perchè io non sono il vero Gufo e tu...” fissandola “... tu non piangeresti mai per me...” tornò a fissare la brughiera “... so che in caso di pericolo mi proteggeresti... lo faresti per ognuno dei tuoi soldati...”
Guisgard
28-05-2014, 21.04.03
Moussarel fissò quei tre in modo pensieroso.
Flees invece aveva il volto cupo e lo sguardo basso.
Si avvicinò ad una delle finestre e restò a fissare il cielo che pian piano si imbruniva.
“Il tesoro...” disse Moussarel “... ovviamente non è per me... lo userei per aiutare il popolo e far del bene... per questo voglio recuperarlo... si, proprio così...”
Flees lo fissò sarcastico, per poi guardare Elisabeth per un momento.
“Avete un piano?” Aggiunse Moussarel. “Sentiamo allora...”
Guisgard
28-05-2014, 21.07.33
Eilonwy e Riccardo si allontanarono, raggiungendo un angolo del cortile più tranquillo, che guardava in direzione del muretto Nord del misterioso giardino chiuso dal cancello.
“Quei miserabili...” disse Riccardo con rabbia “... mi hanno insultato... se non fossimo stati ospiti in questo castello li avrei sistemati io per bene...”
“Su, non pensate a loro.” Fece Tisin. “Ha ragione damigella Eilonwy, sono plebaglia.”
“Io però ho deciso...” alzandosi in piedi Riccardo “... voglio sfidare anche io il Cavaliere Nero... si,voglio farlo e dimostrare così il mio valore!”
Guisgard
28-05-2014, 21.09.00
Altea e i due cavalieri uscirono da Solpacus e raggiunsero la foresta, fino alla casa del pastore.
E arrivando videro fuori alla porta due visi conosciuti.
Erano Older e Posteg che discutevano animatamente.
In realtà era il primo che rimproverava aspramente il secondo.
Ad un tratto, udendo il rumore dei cavalli, i due si voltarono di scatto e vedendo arrivare Altea con i due cavalieri smisero subito di discutere fra loro.
elisabeth
28-05-2014, 21.19.47
Il cielo della Cornovaglia diventa plumbeo....e il vento soffia solo per muovere l'erba della brughiera......questo era Flees........si avvicinò alla finestra...per allontanarsi da me e Daizer.........Io...non volevo più pensare a nulla...come facevamo a dirgli che Moussarel conosceva perfettamente il luogo della sepoltura..........andai vicino a Flees.e lo guardai negli occhi erano splendidi...erano lì su quell'isola dietro una maschera che mi guardavano come mi stavano guardando in quel momento c'era l'uomo e non ilk ragazzino capriccioso ......." Aiutami.......aiutami .....a trovare la soluzione in questa storia....non mi era mai successo di avere la mente annebbiata...di pensare ad altro....di voler scomparire per sempre........Se fossi sincera con me stessa.....potrei giurare ...di aver perso anche i miei poteri.......io ho bisogno di capire...ed invece e' come se continuassi a acadere in un pozzo profondo"......abbassai gli occhi e tornai da Daizer....." Io...ecco in verità non saprei..ma ho sempre avuto un ottimo intuito.....potrei aiutarvi così...."...solo questo dissi ..e bastò....
Altea
28-05-2014, 22.40.04
Che sorpresa..oggi tutti avevano deciso di far visita al pastore.
Scendemmo da cavallo, ma mi accorsi prima Older stava pesantemente reguardendo Posteg..."Quanto tempo...Posteg non dovevate farmi da...aiutante? Per fortuna sono arrivati i miei cavalieri da Capomazda...ah vero..sir Rodolfo..sir Destrus..vi presento messer Older e Posteg" e osservai Rodolfo..."E' grazie a Older che abbiamo trovato il ciondolo di Thomas, lo ha trovato in un cespuglio, proprio dove stavano mettendo le tagliole Gvin e i suoi uomini e uno strano cacciatore...e pensò bene di tenerlo al collo..per fortuna...eh si grazie a lui, me ne sono riappropriata".
Guardavo dentro alla casa di Enar..."Vi è nessuno dentro? Ho chiamato il pastore e sua nipote ma non rispondono, speriamo non siano in foresta...io e i miei uomini abbiamo, purtroppo visto quei due sventurati ragazzi, fummo noi a trovarne i corpi martoriati"..osservavo i loro sguardi, ogni piccolo dettaglio.
Older...Enar...e pure Posteg...sempre assieme...già.
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Eilonwy
29-05-2014, 01.12.56
Sbarrai gli occhi a quella affermazione.
“Io però ho deciso...” alzandosi in piedi Riccardo “... voglio sfidare anche io il Cavaliere Nero... si,voglio farlo e dimostrare così il mio valore!”
No….no perché?.....Non fare lo sciocco Riccardo!
Non sei un codardo…..sei l’ uomo più meraviglioso di questo mondo. Come puoi dire una cosa simile!
Mi ero innamorata nella mia vita di molti ragazzi e uomini e dopo una settimana….scoprivo che erano insulsi, falsi e superficiali.
Tu sei diverso!....Nessun uomo mi ha mai fatto sentire così viva e felice. I tuoi gesti così nobili, irresistibili, raffinati, sicuri ed umani.
Quando sei felice….sembri in tutto e per tutto un arcangelo. Non solo per il tuo bel aspetto fisico, ma per la luce che emana la tua anima gentile e per la tua intelligenza.
E quando sei furioso diventi così freddo, più cupo e tetro del tuo stesso aspetto come se fossi il figlio della Notte in persona e dell’ Oscurità, così pieno di giustizia e vendetta nei confronti di chi ti sbeffeggia e di chi fa del male ingiustamente alle persone.
Amo il tuo carattere così scettico e allo stesso tempo pieno di fede, maturo, gentile, educato, raziocinante, moderato, orgoglioso, simpatico, leale, parsimonioso, coraggioso, volenteroso, caritatevole, temperato, giusto, umile, altruista, prudente e capace di soffrire e di sopportare.
Assomigli così tanto a mio padre per i tue virtu' ed ideali. Non ho mai conosciuto uomo con una tale amore per la vita umana e la rettitudine.
Tu hai valore ed onore più di qualunque altro uomo!
Hai un coraggio da leone!
Mi sentirei morire se….se ti accadesse qualcosa. Sicuramente ne morirei!
E poi anche se ti conosco solamente da un bel po’ di mesi è come se ti conoscessi da tanti anni.
Gli presi la mano e con un dito della mia delicata, affusolata e diafana mano gli chiusi le labbra.
“Allora io verrò con voi, Milord!” affermai con decisione.
Lo guadai intensamente con i miei grandi occhi neri da cerbiatta.
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Guardai Guisgard sempre più stupita.
No, decisamente non ci capivo nulla di come funzionavano i rapporti tra uomo e donna.
Scoppiai a ridere.
"Caspita.. se sapevo che bastava dirti che non posso concedermi così facilmente per farti desistere, diamine l'avrei fatto subito! - Ti guarderò come un soldato - Era esattamente quello che volevo sentirmi dire prima che iniziasse tutta questa storia.. accidenti, perché nessuno me le dice queste cose?" scossi la testa, ridendo "Ci saremmo risparmiati tutto quell'ardore, quella passione incontrollabile, quel fuoco che credevo mi divorasse l'anima.. le emozioni che cercavo in tutti i modi di nascondere in questi giorni, i brividi, il tormento del senso di colpa, morire sulle tue labbra.. non sarei arrivata a mettere in dubbio quello che provo, quello che sono, per te.. non sarei stata costretta ad esternare in quel modo i miei sentimenti.." risi, scuotendo la testa "Va bene che sono una senza peli sulla lingua ma.. Credi che me ne vada in giro a spiattellare i miei demoni come ho fatto con te?" lo guardai negli occhi "E se tu non ti fossi interessato a me, magari avresti potuto fare la corte a quella bella dama bionda che ho come l'impressione abbia un debole per te..." sorrisi, tornando seria per un momento "Ormai non credo sia così semplice.." mormorai appena, guardandolo intensamente.
Tu magari riuscirai a guardarmi solo come un soldato, ma io ogni volta che ti guardo torno in quella stanza, tra le tue braccia..
Nonostante tutti i dubbi, il senso di colpa, non ero spaventata, o furiosa ero... felice, e basta.
Non era giusto probabilmente, ma era così.
Mi bastava guardarlo sorridere, divertito, per esserlo a mia volta.
"Ah, ci rinuncio.." risi di nuovo "Non ci capisco un accidente di queste cose.. Lotta, pugilato, pancrazio, scherma, tattica, strategia, caccia.. questo so fare bene, nient'altro.. e, a proposito, sono sempre favorevole a finire quel duello.. anzi, probabilmente una bella scazzottata è quello che mi ci vorrebbe in questo momento.." risi, e distolsi lo sguardo "Non con te, però.. o rischierei di aver parlato a vanvera fino adesso.." facendogli l'occhiolino "Ed è inutile dire che se provi a vantarti, primo: nessuno ti crederà e secondo: la pagherai molto cara.." fissandolo torva, per poi sorridere di nuovo, divertita "Non credo che tu sia così incosciente..".
Presi un profondo respiro, e cercai di tornare seria "Comunque sia..." sospirai "Hai sicuramente più giudizio di me.." sostenni il suo sguardo "Andremo avanti come se non fosse successo nulla, uccideremo la bestia e poi ognuno andrà per la sua strada... è la cosa migliore.. e poi, non vedo altre soluzioni".
Sentii una fitta di dolore attraversarmi, come tutte le volte che pensavo alla sua partenza.
Non dissi nient'altro.
Lascialo andare, Clio.. è la cosa migliore..
Lascialo andare..
Più stai con lui, più non vorresti lasciarlo andare..
Sentii le lacrime premere agli angoli negli occhi.
Ancora? No, ma adesso mi stai proprio stancando...
Una singola lacrima riuscì ad uscire.
Come nel ritratto.
La fermai prima che mi rigasse la guancia, pregando che lui non mi avesse vista.
Misi via il ritratto, e scossi la testa.
"Non piangerei per te.." mormorai sarcastica, quasi a me stessa.
Lo sto facendo in questo preciso momento, idiota!
Guisgard
29-05-2014, 01.52.11
A quelle parole di Altea, Posteg chinò il capo senza dire nulla, limitandosi a cercare, quasi intimorito, lo sguardo di Older.
Questi invece mostrò subito un gran bel sorriso alla dama ed ai due cavalieri che erano con lei.
“Oh, milady...” disse “... è stato solo un colpo di fortuna ritrovare quel ciondolo... la cosa importante adesso è però trovare vostro fratello... sento che sta bene e magari il ritrovamento del suo ciondolo è un segno, chi può dirlo.” Annuì. “Però, a proposito di quelle tagliole, bisogna fare attenzione quando si attraversa la foresta... ce ne sono davvero tante... venendo qua io e Posteg abbiamo visto che ben due caprioli erano finiti in altrettante di quelle trappole ed uno dei due era morto di stenti.” Guardò poi dentro la casa del pastore. “In verità in questo momento non c'è nessuno in casa. Il vecchio Enar è a chiudere il recinto del suo gregge, mentre sua nipote è andata a prendere dell'acqua al ruscello qui vicino. Noi due li stavamo aspettando. Ma non dovrebbero tardare, poiché presto sarà buio.”
E infatti, dopo qualche istante, videro apparire Roxanne con un secchio d'acqua che ritornava dal ruscello.
Guisgard
29-05-2014, 02.35.27
Il sentiero, che attraversava l'intera campagna, lambendo i margini estremi della foresta, si snodava tra querce secolari, robusti noci e alti e slanciati pini.
Quel paesaggio, ormai tinto dai riflessi incerti e mutevoli del crepuscolo inoltrato, appariva in tutta la sua secolare e selvaggia bellezza, nonostante un senso di enigmatica malinconia che sfiorava quelle lande dalle forme primordiali.
Un silenzio quasi irreale era calato intorno a Guisgard e a Clio mentre attraversavano quei luoghi, rotto solo dal calpestio dei loro cavalli e dal cigolare delle ruote del carretto sul pietrisco e la sterpaglia.
“Questa poi...” disse Guisgard scuotendo il capo, con gli occhi fissi davanti a loro, forse per evitare di guardare Clio che gli era accanto col suo cavallo “... forse per la prima volta in vita mia mi comporto da perfetto gentiluomo e mi devo sentire etichettare quasi come uno di quegli sciocchi damerini di corte, imbevuti di alti, poetici ma del tutto impraticabili ideali, quali la pace universale, la libertà totale e la fratellanza fra tutti gli esseri di questo mondo, animali compresi...” sorrise sarcastico “... allora dimmi tu cosa devo fare... dopotutto sei la più alta in grado fra noi. E oltretutto nobile da chissà quante generazioni.” Sbuffò. “Su, Capitano del Re, cosa devo fare per non sembrare un rude soldato che non vede l'ora di saltarti addosso, o uno sciocco a cui basta sentirsi dire no per desistere da ogni proposito e velleità di conquista?” Poi rise appena. “O magari...” aggiunse “... magari riprendere davvero quel duello interrotto... perchè no? Combattere qui, nel bel mezzo di queste lande... e con una posta in palio di tutto rispetto, nonché favorevole per entrambi... vediamo... se sarai tu a vincere io mi cercherò una bella dama da corteggiare, dai capelli biondi come il grano e gli occhi chiari come le acque di un lago... se invece vincerò io, allora...” sorrise ironico “... allora mi sceglierò io un premio... una calda e lunga notte per scogliere il rigido soldato e liberare la donna che si nasconde sotto quella corazza...” si voltò a fissarla.
L'aria era limpida e fresca, con gli occhi di Clio che sembravano attraversati da una luce vivissima, dallo scintillio intenso ed ininterrotto.
E nel vederla così, il tono divertito e scanzonato del cavaliere svanì in un attimo.
“La verità è che mi confondi...” mormorò ad un tratto “... io non ho il tuo senso dell'onore, del dovere e cose simili... o forse, più semplicemente, li ho smarriti da quando ti ho conosciuta... a volte... si, a volte vorrei tu fossi una di quelle donne di cui parli spesso... quelle che si fanno pagare per essere amate prima e dimenticate poi... quelle che ti danno tutto tranne un bacio, per rammentarti che il sesso non è amore... si, vorrei tu fossi una di quelle... una bellissima prostituta da amare tutta la notte, per poi essere pagata all'alba, quando i sogni svaniscono col chiarore del giorno... quella notte in cui dormimmo alla locanda, tu in quel letto ed io a terra, non feci altro che fissarti... lo feci per chissà quanto tempo che imparai ogni tratto del tuo viso a memoria... e guardandoti in quella veste che di sensuale aveva ben poco, beh, finii con l'immaginare ogni parte del tuo corpo... e forse per non impazzire ho cominciato a fantasticare, a ripetermi che magari ti avrei incontrata ed amata in un'altra vita... senza le barriere dell'onore, del sangue e tutto il resto... amata per quel che sei...” rise piano “... chissà cosa ci riserva il futuro... chissà cosa saremo in una prossima vita...” restò per un lungo istante in silenzio.
E ad un tratto, seguendo il corso di quel sentiero, in un piccolo spiazzo per gran parte brullo, i due videro comparire una piccola locanda sulla cui facciata strideva al lento e fresco sibilo del vento un'insegna di legno, su cui era dipinta la scritta “Grappoloduva”.
E dalla staccionata che precedeva la rustica facciata con l'ingresso, seduti ad un tavolo di pietre grezze tenute insieme da malta, stavano i loro compagni che ridevano e cantavano al tintinnare dei loro bicchieri colmi di vino.
"Ehi, eccoli, finalmente!" Nel vederli arrivare Vortex.
Guisgard
29-05-2014, 02.56.36
Con la sua mano in quella di Eilonwy, Riccardo si voltò a fissare la ragazza.
“Non lo faccio solo per me...” disse poi con i suoi occhi in quelli di lei “... lo faccio anche per voi... ogni volta che mi guardate io vedo in voi il candore della giovinezza che idealizza tutte le cose, come se il mondo fosse un unico e immenso atto di magia... ed io non voglio apparire come un vile in quei vostri occhi, Eilonwy... ho deciso, sfiderò il Cavaliere Nero, ma senza di voi... è troppo pericoloso... se vi accadesse qualcosa, io non potrei mai perdonarmelo... mai, lo capite?”
“Messere...” volando Tisin sulla spalla di Riccardo “... io vi sconsiglio vivamente di affrontare tale impresa... prima ho fatto un volo presso la biblioteca di questo castello, approfittando che una delle delle finestre era aperta... ebbene i registri delle sfide contro quel misterioso cavaliere erano a portata di mano e ho potuto controllare un po' di cose... sappiate dunque che in centocinquanta incontri, il Cavaliere Nero ha riportata altrettante vittorie, uccidendo quasi sempre i suoi avversari o rendendoli storpi... ad occhio e croce le vostre possibilità di vittoria sono praticamente pari a zero...”
"Se, adesso.. non esageriamo.. L'ultima volta che ho messo in palio così tanto.." risi, guardando lontano "Ho combattuto con un pugnale negli stivali, pronta ad uccidermi se mai avessi perso.. ma qualcuno ha pensato bene di darmela vinta, e sono ancora qui.." strizzando l'occhio al cavaliere "vedi, magari se avessi vinto tu quel duello, mi avresti visto morire sotto i tuoi occhi e nulla di tutto questo sarebbe successo... e poi.." mi interruppi, limitandomi a scuotere la testa.
Chi l'ha detto che voglio che ti cerchi un'altra dama? Mi viene un nervoso se solo parli con una donna..
"Io ti confondo?" chiesi, tornando seria "Tu hai stravolto la mia vita, dannazione.. " mormorai.
Restai ad ascoltarlo, parola per parola.
Mi mancò il fiato.
"Non lo so.." mormorai "Non lo so che devi fare.. così come non so cosa ci riserverà il futuro o la prossima vita.. ma sarebbe bello, davvero.." sorrisi "incontrarsi di nuovo, senza barriere..." sospirai.
Amata per quello che sei...
Cos'avevo sognato per tutta la vita se non quello?
"So solo che mi prende un colpo al cuore ogni volta che dici che te ne andrai..." ammisi.
Avvistammo la locanda e Vortex.
Fine della chiacchierata.
Ma avremmo avuto ancora una volta una camera tutta per noi, quindi era solo questione di tempo prima di poter stare di nuovo soli.
Certo, perché non ti viene in mente che hai cose più importanti a cui pensare.. non lo so, tipo... la bestia?
Cercai di nascondere il turbamento che provavo.
"Allora, canaglie..." salutai, smontando "Abbiamo dovuto raccattare tutta la vostra roba.." indicando il carretto "Com'è la nuova locanda? Ma soprattutto.." rubando il bicchiere ad uno di loro "Vino, dannazione.. vino..." bevvi un sorso profondo, sperando assorbisse tutti i sentimenti che mi dilaniavano.
"Che novità?" sorrisi, sedendomi in mezzo a loro, dopo aver restituito il bicchiere al legittimo proprietario.
Eilonwy
29-05-2014, 03.21.40
Quelle parole….così indescrivibilmente paradisiache mi lasciarono senza fiato.
Purtroppo una vera e brava ragazza non può sposare un uomo che conosce appena, eppure cosa avrei dato per essere la sua sposa in quel momento ed essere sua in tutti i sensi.
Fortunatamente, il merlo Tisin cercava anche lui di persuaderlo a non battersi contro il Cavaliere Nero.
Lo abbracciai forte e sentì le sue braccia ricambiare quel gesto.
Eravamo l’ uno l’ opposto dell’ altra.
Il suo corpo caldo riscaldava il mio, mentre la mia natura gelida raffreddava la sua.
Una volta una mia amica del Catai mi aveva parlato dell’ equilibrio che c’è in tutte le cose. Questo equilibrio era dato dagli opposti……come io e Riccardo in quel momento: lo Yin e lo Yang, venivano chiamati nel Catai.
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Guisgard
29-05-2014, 04.33.17
Riccardo ed Eilonwy si unirono in quel caldo abbraccio.
Ma poi, ad un tratto, udirono di nuovo la meravigliosa melodia ormai famosa in quel luogo.
Proveniva dall'altra parte del cancello chiuso, in quel lussureggiante giardino.
Riccardo allora, tenendo Eilonwy per mano, corse verso quel cancello.
I due così videro la misteriosa fanciulla dagli occhi chiari che suonava un'arpa, cantando con la sua straordinaria voce.
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Guisgard
29-05-2014, 04.38.12
Elisabeth si avvicinò a Flees.
Guardò allora nel fondo dei suoi occhi e rivide le sensazioni che i due avevano provato su quell'isola incantata.
Il giovane nipote allora le sfiorò la bocca con le dita, accarezzandole piano e dolcemente le labbra.
Come a volerla tranquillizzare.
“Risolveremo questa faccenda della tomba insieme, zia...” disse in un sussurro.
Avrebbe voluto baciarla, ma c'era Daizer.
La maga allora ritornò da suo marito e da Moussarel.
“Il vostro intuito, davvero?” Fissandola il braccio destro del Gastaldo. “E come pensate di potermi aiutare?”
“Mia zia”intervenne Flees “ha la capacità di sognare cose che poi si avverano... ed in sogno ha visto la tomba... rivelateci dove sono state portate le ossa del maniscalco e là troveremo il tesoro...”
“Mi prendete in giro?” Adirato Moussarel. “Come potrei sapere di quella tomba?”
“Perchè mia zia ha sognato la sua violazione...” rispose Flees “... dunque basta sotterfugi... rivelateci della tomba e avrete il tesoro... mi sembra un patto equo...”
“Perchè dovrei pattuire con voi?”
“Per il tesoro, ovvio...” sorridendo Flees “... voi avrete il tesoro e noi la tomba...”
Guisgard
29-05-2014, 04.55.44
Quelle parole di Clio scossero non poco Guisgard.
Nel suo cuore sorse un profondo turbamento, un tumulto inarrestabile.
Avrebbe voluto dire molte cose, forse tutte le cose del mondo.
Avrebbe voluto saltar giù dal cavallo e prenderla fra le braccia.
Guardarla a lungo e poi baciarla.
Baciarla senza sosta, per poi ricominciare.
Ma quella locanda apparve all'improvviso e le voci degli altri membri della compagnia echeggiarono subito nella sua mente.
Probabilmente in quel momento li odiò tutti.
Uno per uno.
Quasi quanto detestava il principe Karel.
Ma in un attimo i due si ritrovarono di nuovo in mezzo a loro.
Clio subito prese posto fra i suoi compagni e cominciò a bere con loro, mentre Guisgard si sedette sulla staccionata.
“Prendi un bicchiere anche tu...” disse Astus al cavaliere.
Questi però si limitò a scuotete il capo.
Restò allora un po' in disparte, tirando fuori la sua ocarina e cominciando a suonarla voltato verso la foresta.
“La locanda è perfetta!” Esclamò Vortex. “Vero, amico mio?” Fissando Mime che accanto a lui ingurgitava vino su vino.
“Io credo” fece il rigattiere “che il Paradiso non sia poi così diverso da una serata come questa... la compagnia è ottima, infatti ci sono Angeli ovunque, l'ospitalità di primissimo livello ed è possibile tracannare vino senza diventare mai brilli!”
“Pezzo d'asino...” ridendo Vortex “... tu saresti capace ti scolarti l'intera riserva di vino conservata nei Campi Elisi!”
“Campi Elisi?” Ripetendo Mime. “Mai sentiti... dal nome però mi ricordano una famosa masseria in cui facevano dell'ottimo vino da tavola!”
Tutti risero forte.
Dall'interno allora giunse un uomo.
“Ah, ecco il mio migliore amico!” Alzandosi Vortex. “Il cordiale signor de Taban!” Indicando il locandiere. “Amico mio, vi presento il nostro capo... messer Gufo Scarlatto, quello che suona l'ocarina sulla staccionata... e lei” facendo segno a Clio “è la sua bella e giovane moglie, lady Guamarin!”
“Però, ricordare i loro nomi dopo tutto quel vino è da fenomeni!” Ridendo Porturos.
“I miei omaggi, messere!” Salutando il locandiere. “Milady, incantato! Questa locanda è casa vostra!”
“Visto?” Fece Vortex. “Questa si che è ospitalità!”
“Porto altro vino, signori?” Chiese il locandiere.
“Ah, adoro quest'uomo!” Esclamò Vortex.
“Si, altro vino, grazie!” Svuotando l'ennesimo bicchiere Mime.
L'uomo annuì e corse dentro, tornando poco dopo con altro vino.
“Suona qualcosa di allegro!” Vortex a Guisgard. “Qualcosa di regale che ci ricordi la bella corte Afravalonese!”
“Eh, magari ci fosse qui qualcuna di quelle dame che affollano la corte.” Mormorò Ertosis.
“Un brindisi al re” alzandosi Dort “ed al futuro erede, il principe Karel!”
Tutti allora alzarono in alto i bicchieri per quel brindisi, mentre Guisgard si voltò di scatto a fissarli, cercando poi il volto di Clio.
Un attimo dopo si voltò di nuovo verso la foresta e ricominciò a suonare.
“E dai, unisciti a noi!” Disse Vortex al cavaliere. “Cos'è quell'aria da cane bastonato?”
“E dai, lascialo perdere, importuno!” Fece Borel.
“Dove hai il tuo cuore, ragazzo?” Ridendo Vortex. “Magari a Solpacus, da qualche bella biondina?” Aggiunse allegro.
“Bada che il locandiere potrebbe tornare e sentirti...” fissandolo Dort.
“L'egregio signor de Taban” bevendo Vortex “è persona distinta e non origlia ai tavoli dei suoi clienti.”
“Io credo” smettendo di suonare Guisgard “che sia ora di smettere di bere... domani dobbiamo riprendere la caccia e sarà meglio essere lucidi al nostro risveglio.”
“Non sai che anche l'umore è importante fra i guerrieri prima di ogni impresa?” Sbottò Vortex. “E tu non fai nulla per allietarcelo... non hai neanche brindato alla salute dei nostri reali.”
“Al diavolo tu ed il tuo principe!” Guardandolo Guisgard. “Ora smetti di bere o finirai col mandare in fumo quel po' di cervello che ti è rimasto!”
“Su, si scherza fra noi, ragazzi...” mormorò Borel “... cerchiamo di non fare casini...”
“Non sei tu che dai gli ordini qui...” Vortex a Guisgard “... forse l'hai scordato, ragazzo...”
“Dici?” Con tono cupo il cavaliere. “Tu prova a bere di nuovo e vedrai cosa ne farò di quella bottiglia...”
“Ma cosa diamine sta dicendo?” Voltandosi Vortex verso Porturos.
“Su, diamoci tutti una calmata, ragazzi...” fece questi.
“Quando torneremo a cercare quell'animale” avvicinandosi Guisgard al tavolo “voglio poter contare su di voi, senza correre il rischio che miriate a qualche capriolo o cinghiale credendolo la bestia... perciò tu adesso smetterai di bere o ci penserò io a costringerti...”
“Posso bere fino a domani, senza dar conto a te...” riempendo un altro bicchiere Vortex “... ed essere comunque lesto e vispo come una lepre durante la caccia... piuttosto, forse dovresti andare tu a riposare per essere fresco come una rosa domani... perciò, lascia bere in pace noi uomini adesso.”
“Locandiere!” Chiamò allora Guisgard. “Altro vino!” Prendendo poi posto al tavolo.
Subito il locandiere portò altro vino.
“Il primo che crolla” con aria di sfida Guisgard a Vortex “ha perso.”
“E' una fesseria, amico mio!” Con una grossa risata Vortex. “Comunque auguri! E che vinca il migliore!” E buttò giù un grosso bicchiere di vino rosso, facendo poi cenno al cavaliere di fare altrettanto.
Guisgard annuì, svuotò tutto d'un fiato il suo bicchiere e poi si voltò verso Clio.
E la curiosa gara continuò.
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elisabeth
29-05-2014, 15.41.14
Sentivo il battito del cuore infilarsi nella mia gola.......il suo dito disegnò le mie labbra come un pittore che amando la donna del suo ritratto volesse incarnarne la pienezza......" dobbiamo arrivare a capo di questa cosa......anche se l'essermi rivelata a loro come premonitrice di sogni....tra questi ferventi cattolici......non mi convince tanto...ma non potevo fare altro....."....lo guardai negli occhi e vidi me stessa....come se potessi specchiare in loro......lo lasciai a malincuore...e tornai da Daizer.........presi la sua mano e gli sorrisi.....ed ascoltammo insieme le parole che si scambiarono Moussarel e Flees.......Gia'...lui avrebbe avuto il tesoro e noi la tomba...................per un momento pensai a ciò che avrei avuto io.......Mi ero innamorata di quel ragazzo ?.....le mie reazioni mi facevano paura......c'erano due donne in me......la parte razionale e la parte sentimentale.......la mente mi richiamava a pensare...che Flees era mio nipote...che era più giovane......che poteva giocare con i miei sentimenti per qualsiasi motivo........che Daizer...non aveva mai dubitato di me...mai.......E il cuore invece ?.....il cuore mi avrebbe fatto correre tra le braccia di Flees.....
Ragionare..dovevo ragionare........
" Messer Moussarel......cosa avete da perdere......nulla, i miei sogni sono così limpidi che ho avuto la fortuna di poter vedere ogni cosa.......Voi avete fatto ciò che avete ritenuto opportuno per arrivare al vostro scopo...e non avete ottenuto...nulla..........provate ad arrivare alla fine del vostro lavoro...infondo a noi non dovete dare nulla..........Sapete quando si ha la capacità di sognare...si ha anche la possibilità di entrare nei sogni altrui...e molto spesso....questo fa impazzire....."...........Stavo sull'orlo per essere giudicata dalla Sacra Inquisizione......e ne ero così consapevole.....Ma dolce sarebbe stata la morte........se nessuno dei due avresse mai saputo ciò che avevo nel cuore..................Amare due uomini sembrava impossibile e molte donne avrebbero pensato che sarebbe stato da donna di facili costumi......Non mi era importato mai nulla dei pensieri altrui.....
Stare in mezzo ai miei uomini, ridere con loro, riuscì a stemperare la tensione.
Guisgard non sembrava passarsela bene.
Che aveva intenzione di fare? Tenere il muso tutta la sera?
E poi suonò la sua ocarina, e gli altri iniziarono a punzecchiarlo.
Dapprima risi con loro.
Ma poi..
Karel...
Una fitta dolorosa mi attraversò il cuore.
Maledizione, Dort!
Non era colpa sua, non poteva sapere.
Dovrai raccontargli tutto prima o poi.. almeno ti leverai un peso..
Sì, quando avremo un po' di tempo da soli..
Serrai la mascella per nascondere la rabbia, e respirai appena.
Sentivo lo sguardo di Guisgard su di me.
Lo fulminai con lo sguardo e alzai la mia coppa, accennando un sorriso.
Ma come aveva colpito me, quel riferimento al principe aveva colpito anche il finto Gufo.
Iniziò a prendersela con Vortex, stavo per intervenire, quando chiese il vino, e decise di fare la gara.
Ci mancava solo quello.
Si voltò a guardarmi, dopo aver bevuto il primo bicchiere di vino.
Sentivo la tensione impossessarsi di me.
Dovevo fare qualcosa.
Ero stanca, ma sapevo che se mi fossi ritirata in quel momento non avrei avuto pace.
Volevo solo non pensare per un momento.
Mi alzai, senza togliere lo sguardo da Guisgard.
"E' chiaro che non sai come funzionano le cose tra noi, i ragazzi sanno benissimo che possono bere, azzuffarsi, fare ciò che vogliono a patto che questo non intacchi le loro capacità.. e sanno regolarsi.." sorrisi "Ora di domattina, staranno benissimo.. vero gufi?" chiesi, cercando pace nei loro sguardi, invano.
"Ma questo non vale per te..." dissi al cavaliere, con gli occhi nei suoi "Non posso darti ordini, va bene.. ma una cosa è certa.. non voglio un uomo ubriaco nel mio letto.. se quando torno ti trovo ubriaco, pianterò su una terribile scenata di gelosia, e ti mando a dormire con loro.. le mogli lo fanno, no?" voltandomi verso lo spostassimo Trastis.
Ma guai a te se fai una cosa del genere..
"Domani riprenderemo la caccia, se dovete scacciare dei demoni, fatelo stasera.." guardando tutti "Domani, saremo lucidi e pronti per la caccia..".
Per la serie, chi ha orecchie per intendere intenda..
Però lo capivo, il vino era un buon modo per riuscire a non pensare.
Ma io avevo potuto eccedere solo pochissime volte, in cui potevo permettermi di non essere perfettamente lucida, ma non era una di quelle volte.
Anzi!
Avevo solo un modo per liberarmi di tutta quella tensione, pensieri, emozioni.
Lentamente, mi tolsi la giubba, la misi sulla sedia, poi mi sfilai la camicia, restando col corpetto.
Slacciai la cintura della spada, e la posai sul tavolo.
Finii il mio bicchiere in un sorso, e poi raccolsi i capelli sulla nuca.
"Ho decisamente bisogno di fare a botte con qualcuno..." sorrisi.
O rischio di impazzire..
Raggiunsi Dort, mi chinai su di lui, cingendogli il collo con le braccia.
"Ciao bel biondino.. ti va di ballare?" sorrisi al mio amico "E' da un sacco che non ci divertiamo un po'.. O sei troppo gentiluomo per picchiare una donna?" risi.
Da ragazzi, ci allenavamo insieme.
I nostri genitori avevano assoldato lo stesso maestro d'arme, fissato con le tecniche antiche: il mitico maestro Forterios.
Negli anni, ci aveva insegnato l'importanza dell'atletica pesante nell'educazione, aveva persino convinto quelli dell'accademia.
Diceva che nell'antichità era fondamentale.
Ed effettivamente, non sempre si poteva usare la spada.
Così, anno dopo anno, imparavamo insieme, ci allenavamo, tra l'orrore della sua raffinatissima sorella, e gli incitamenti del maestro.
"Avanti.." alzandomi "Via quella camicia, dolcezza.. fammi vedere che sai fare..".
Mi allontanai un poco, nella brughiera, in modo da avere spazio a sufficienza.
L'erba era soffice, l'aria frizzante ed avvolgente.
Sì, combattere con Dort a mani nude era esattamente quello che mi ci voleva.
Tra tutti, era quello che poteva davvero essere mio fratello.
Così simile a me, nella vita, nell'aspetto.
Gli occhi più grandi dei miei, ma chiari anch'essi.
Potevo specchiarmici e vedere me stessa, come fossimo provocatori nell'arena, l'uno lo specchio dell'altro.
Conosceva le mie stesse tecniche, gli stessi colpi, la stessa difesa.
Era come combattere contro me stessa.
Il soldato contro la donna.
Karel contro Guisgard.
La Guardia Reale contro i Gufi Scarlatti.
Clio contro Guàmarin.
Sapevo che il mio amico non si sarebbe tirato indietro.
Altea
29-05-2014, 16.40.02
Guardavo i due uomini e lanciavo occhiate d' intesa a Rodolfo...Older è vero o sei un perfetto attore?.."Infatti, ma voi, Older, vi siete arrischiati ad andare in foresta però, avete visto i caprioli uccisi, non avete paura delle tagliole voi, ma terremo il consiglio".
Da lontano vidi arrivare Roxanne con una tinozza pesante di acqua..."Destrus, andate ad aiutare gentilmente damigella Roxanne".
"Una figura apparve davanti a me..in quell'angusto giardino,
era Shalazam e mi fissava seria, mi avvicinai a lei..eravamo in un posto dove non ci potevano notare.
"Shalazam..forse sono stata irriverente..perchè mi hai cacciata dal Tempio, non sono una brava sacerdotessa? Ti ho delusa? Se fosse cosi sono pronta a restituirti la clamide, il Libro Ancestrale e tutto ciò che mi hai affidato. Io...ero venuta al Sacro Tempio..per chiedervi qualcosa di più potente per sconfiggere la bestia e il Male, tu questo mi hai chiesto di fare..noi sacerdotesse siamo guardiane di antichi e potenti oggetti e dobbiamo salvaguardarli a costo della nostra vita, lo so. Io ero e sono pronta a rischiare la mia e vi ho solo chiesto di fare una eccezione per quel cavaliere..affinchè pure esso ne possa fare uso e mi veda per quel che sono non come una dama...egli ho visto..ha valore, coraggio e onestà e lui potrebbe aiutarci in questa lotta, ho solo aspettato il verdetto del Grande Consiglio". Ci guardammo per secondi in silenzio.."Si, Shalazam le tue parole sull' Amore sono giuste, ma so non mi ama..altrimenti potrebbe vedere le mie fattezze reali se ricambiasse, come Legge vuole" risi poi di gusto "il mio sesto senso dice..anzi è certo qualcuno mi sta nominando." e pure Shalazam rise a quelle parole che solo noi potevamo capire "Eh, probabilmente sono temuta come rivale in Amore..d'altronde sono stata io a farmi avanti per prima col cavaliere rivelandogli i miei sentimenti, e pure gli ho salvato la Vita donandogli il mio velo..ma all'Amore ci penso io" ed ella mi guardò fiera.
"Ora ti ho rispiegato i miei motivi..tocca a te decidere Shalazam, è il mio ultimo appello..come spetta a te parlargli e decidere cosa darci per sconfiggere i Demoni..io lo custodirò ma sono certa egli non ne farà cattivo uso..ora spetta a te..io sto mettendo a repentaglio la mia vita".
Destrus mi chiamò per andare in casa del pastore, Roxanne era vicino a lui e sorrideva..sembrava..lei era sempre cordiale ma dentro se era inquieta e cosi entrai in quella casa...ma sentivo aleggiare strani spiriti..spettri del passato, quella casa dalla prima volta ci avevo messo piede mi aveva sempre messa a disagio.
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Eilonwy
29-05-2014, 16.46.01
Riccardo ed Eilonwy si unirono in quel caldo abbraccio.
Ma poi, ad un tratto, udirono di nuovo la meravigliosa melodia ormai famosa in quel luogo.
Proveniva dall'altra parte del cancello chiuso, in quel lussureggiante giardino.
Riccardo allora, tenendo Eilonwy per mano, corse verso quel cancello.
I due così videro la misteriosa fanciulla dagli occhi chiari che suonava un'arpa, cantando con la sua straordinaria voce.
Ascoltai con il tenebroso paladino la musica e la bella voce di quella donzella dagli occhi celesti e i capelli neri.
Non era vicina al cancello, ma un po’ più lontana.
Quando finì la canzone della giovane donna, come per risposta incominciai a cantare una canzone di quando ero piccina.
Ad un tratto, alla mia voce cristallina si aggiunse quella potente, ma limpida, di Riccardo.
Non sapevo che sapesse cantare così bene anche lui e che conoscesse quella canzone.
CANZONE DI MIA E DI RICCARDO:
http://www.youtube.com/watch?v=ayfqF8xu8FY
Eilonwy:
Once a lass met a lad
You're a gentle one, said she
In my heart I'd be glad
If you loved me for me
You say your love is true
And I hope that it will be
Riccardo:
I'd be sure, if I knew
That you loved me for me
Eilonwy:
Could I be the one you're seeking?
Will I be the one you choose? Can you tell my heart is speaking?
My eyes will give you clues
Riccardo:
What you see may be deceiving
Truth lies underneath the skin
Eilonwy:
Hope will blossum by believing
Insieme:
The heart that lies within
Riccardo // Eilonwy:
I'll be yours! // Who can say where we'll go,
Together we shall always // Who can promise that we'll be
Be as one // But I'll stay by your side
I'll be yours! // Who can say where we'll go,
Together we shall always // Who can promise that we'll be
Be as one // But I'll stay by your side
Insieme:
If you love me for me
If you love me for me
Guisgard
29-05-2014, 18.51.05
Elisabeth ed i suoi uomini.
La sua ragione contro il suo cuore.
Il sogno Flees e la realtà Daizer.
Ma poteva amarli entrambi?
No, non poteva.
Non si possono amare due uomini contemporaneamente.
L'Amore è il donarsi completamente ad un altro o ad un altra.
Un donarci che ci porta a riempire ogni vuoto.
Perchè l'Amore, e solo esso, riempie l'intera nostra esistenza.
Il donarsi a chi può accogliere e realizzare ogni nostro sogno, conducendoti alla vera felicità.
Donarsi per la vita in attesa dell'Eternità, da condividere in due.
Forse può esistere l'amore unilaterale, ma non è possibile amare due uomini o due donne contemporaneamente.
Ed Elisabeth doveva scegliere o li avrebbe persi entrambi.
Moussarel la scrutava con attenzione, fissandola negli occhi.
Non era interessato a leggere nel suo cuore, ma solo nella sua mente.
“Ma voi” disse alla maga “cosa siete? Forse una veggente? O magari una sorta di strega?”
“Mia zia è una donna...” facendosi avanti Flees “... una donna vera... una donna con le sue passioni... una donna che vi sta tendendo la mano... aiutatela ed ella aiuterà voi...”
“E sia...” dopo un lungo momento di silenzio Moussarel “... vi darò tre uomini armati più uno dei miei fedeli consigliere che conosce l'ubicazione di quella tomba... vi condurranno là. Ma voglio il tesoro. Altrimenti pagherete con la vita.”
Flees annuì, per poi fare un passo indietro e voltarsi verso la porta.
Ma prima di uscire, passando accanto ad Elisabeth, le sussurrò qualcosa.
“Ti voglio, zia...” piano al suo orecchio “... da impazzire...”
Guisgard
29-05-2014, 19.05.35
Clio e Dort lasciarono la staccionata davanti alla locanda e si avviarono verso la boscaglia, dove regnava il silenzio e un'incerta e vaga penombra.
Guisgard li seguì con uno sguardo cupo ed inquieto.
“Sono come due fratelli...” disse Borel “... credo si conoscano da così tanto tempo da averne perduto il conto...”
“Già, come no...” bevendo il suo bicchiere di vino Guisgard “... come la vecchia storia dell'amicizia tra uomo e donna...”
“Perchè, non si può avere una donna come amica?” Fissandolo Vortex.
“Tu credi a troppe favole...” sbottò Guisgard.
Forse voleva convincersene lui stesso, esserne geloso, ma sapeva che forse Clio pensava solo a Karel.
Vortex svuotò il suo bicchiere e ne riempì altri due, per poi far cenno a Guisgard di continuare.
E la gara tra i due proseguì.
“Messere, forse non dovreste più bere...” fece Mime “... anche lei lo ha detto...”
“Ma sta zitto...” mormorò il cavaliere “... ubriaco o no, vuole altro nel suo letto stanotte...”
“Anche io credo sia meglio smettere e andare a letto.” Disse Trastis. “Altrimenti si finirà per udire un bel po' di sciochezze.”
“Ma chi sei tu?” Fissandolo Guisgard. “Forse il capo della combriccola?”
“Io vado a letto...” alzandosi Borel “... vieni anche tu, Vortex.”
“Prima devo battere questo novellino.” Ridendo l'omone.
“Bevi e sta zitto...” con sguardo truce Guisgard, per poi scolarsi l'ennesimo bicchiere.
E così continuarono.
Intanto, nella boscaglia Clio e Dort avevano cominciato a battersi.
Proiezioni, prese, colpi alti e bassi, mosse speciali, schivate che servivano non solo a tenerli in allenamento, ma anche e soprattutto a rigenerarsi mentalmente.
“Allora?” Schivando i colpi di lei Dort. “Cos'è accaduto da giustificare questa lotta a così tarda ora, quando domani ci attende una dura caccia? Forse paura della bestia?” Afferrandola e sollevandola. “No, siete troppo incosciente per averne...” evitando il colpo della ragazza che si era liberata dalla sua presa “... allora magari l'ansia di non giungere in tempo a Gioia Antiqua? O vi è dell'altro?” Respingendo un paio dei suo colpi volanti.
elisabeth
29-05-2014, 19.20.55
Conoscere la parola Amore......pretenzioso.....ogni giorno ero al confronto della pietà e dell'Amore del Divino...ma avevo imparato che pur rinchiudendomi nel silenzio e nella costante meditazione......in me c'era quel lato umano che non potevo non ascoltare...L'Amore e' la cosa che ci fa vivere o morire...che ci fa respirare che ci fa credere o disperare..........L'Amore e' il perno su cui gira l'intero universo.........Non si possono Amare due persone.....ed e' per questo.....che non si può far soffrire se stessi........In quel momento.....qualsiasi decisione avessi preso.....non sarebbe stata leale.....Bisogna Amarsi per poter Amare......chi non conosce ........non sa...e io ..mi stavo facendo del male......
Risposi a Moussarel......".....Il punto e' che volete solo il denaro.....e che io sia una strega oppure no....in questo caso , a voi che importa ........ Le promesse le mantengo......i miei sogni sono limpidi come l'acqua di sorgente.......e non si può non vedere bene quando c'e' limpidezza........magari vi leggerò la mano...appena finiamo...."........Flees...s' intromise...facendo si che l'affare si concludesse.....e quando mi passò vicino......mi rinnovò la sua impazienza......il suo imminente desiderio....guardai Daizer.....che aveva pronunciato pochissime parole, non conoscevo il suo stato d'animo......infondo.....non c'eravamo mai conosciuti....eppure mi aveva sostenuta......così come aveva fatto Flees...........era tutto così strano...avrei voluto io ...una maga che mi leggesse il cuore....
Guisgard
29-05-2014, 19.21.17
Quando Eilonwy e Riccardo terminarono quel loro meraviglioso duetto, la ragazza dagli occhi celesti, che era rimasta ad ascoltarli, applaudì, per poi avvicinarsi al cancello.
“Siete molti bravi...” disse “... si vede che cantate col cuore e con l'anima... come una cosa sola... grazie di avermi fatto udire questa melodia.”
Ma quella ragazza, così misteriosa, incuriosiva non poco Riccardo e Tisin.
“Posso chiedervi il vostro nome, milady?” Chiese il cavaliere.
“Il mio nome è Marangel...” rispose lei.
“E perchè vivete in quel giardino?” Ancora Riccardo.
“Perchè questa è la nostra dimora d'Amore...” sorridendo lei.
“Nostra?” Ripetè Riccardo.
“Si, mia e del mio amato, il Cavaliere Nero.” Svelò lei.
Guisgard
29-05-2014, 19.31.25
Quella visione.
Intensa reale.
Poi la gran sacerdotessa parlò ad Altea.
“Allora” disse “ti sarà accordato di condurlo al tempio in una visione, dove tu gli parlerai di ciò che hai scoperto e scoprirai sui demoni che perseguitano Solpacus. E questo sarà il tuo compito... parlargli, lasciandogli poi il Libero Arbitrio per decidere... il resto sarà una tua scelta...” le sorrise e svanì.
Altea, destatasi, vide arrivare Roxanne aiutata da Destrus.
La ragazza li salutò cortesemente e invitò i tre viaggiatori ad entrare in casa.
Older e Posteg invece restarono fuori.
“Tra poco” rivolgendosi la ragazza ai tre “sarà pronta una tisana speciale che ho messo a bollire sul fuoco.” Sorrise. “E' fatta con erbe di bosco, timo e petali di vaniglia.”
“Sembra deliziosa.” Annuendo Destrus.
“Lo è, cavaliere.” Gaia la ragazza. “Ora scusatemi, devo dare del formaggio ai due uomini la fuori. Con permesso.” Ed uscì.
“Avete fatto ciò che vi è stato chiesto?” Fissando Older e Posteg.
“Si...” annuì Older “... abbiamo sistemato tutto. Ogni cosa è stata fatta.”
“Bene.” Annuendo Roxanne, attenta a non farsi udire da Altea e dai due cavalieri che erano in casa. “Ora andatevene, sarà meglio che mio zio non vi trovi qui.”
“Ci sono tagliole ovunque nella foresta...” fece Older “... troppe e troppo pericolose...”
“Cercatele e cospargetele di quel sale rosso...” disse Roxanne “... sarà un segnale...”
“Si.” Con un cenno del capo Older.
“Ora andate, mio zio sta per tornare.”
E i due andarono via.
Roxanne allora rientrò in casa e servì la tisana ai suoi tre ospiti.
Guisgard
29-05-2014, 19.35.57
Moussarel mantenne la parola.
Poco dopo, tre soldati ed un funzionario del braccio destro del Gastaldo raggiunsero la sala.
“E' ormai notte.” Disse Moussarel. “Domani allora andrete tutti al cimitero, alla tomba. Per stanotte voi tre alloggerete alla locanda. Naturalmente a mie spese.”
“Non è meglio andare ora al cimitero?” Fece Flees. “Di notte non c'è gente ed il luogo è più tranquillo. A meno che i vostri soldati non temano di incontrare qualche fantasma.” Rise.
Moussarel fissò i suoi uomini, che apparivano vagamente inquieti all'idea di trascorrere la notte al camposanto, poi guardò Elisabeth e Daizer.
“Voi cosa ne dite?” Chiese alla maga. “Vi sentite di andarci ora, o preferite attendere il giorno?”
Eilonwy
29-05-2014, 19.42.08
La pulzella dagli occhi chiari ci fece i complimenti, ci disse di chiamarsi Marangel e che era l’ amata del Cavaliere Nero.
“Grazie, Lady Marangel!......Avete detto che questo giardino è il nido d’ amore vostro e del Cavaliere Nero!?! Che cosa romantica ed estremamente tenera. Oh, giusto! Il vostro amato ha già punito quell’ arrogante cavaliere con i suoi tre scudieri? Vedete, Lady Ymma ha detto che chiunque sconfiggerà il Cavaliere Nero lo sposerà. La poverina non manda il suo amato Sir Peruin perché lo ama alla follia. Così preferisce maritarsi con chiunque pur di non perderlo. Noi siamo stati accolti da lei a causa di questo, ma il fatto è che se il vostro amato non avesse degli ottimi ideali e fosse veramente malvagio, combatterei volentieri contro di lui. Ovviamente non lo ucciderei!....” la guardai dispiaciuta “ Il punto è questo. Lui ha buon cuore….non si può credere in qualcosa di meraviglioso come il Vero Amore ed essere crudeli…..tuttavia vuole che tutti ci credano uccidendo i vari amanti e fidanzati. Come si può coronare la propria storia d’ amore senza finire al Creatore?.....Ha letto la mia lettera, Milady?” chiesi infine.
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Altea
29-05-2014, 19.45.13
Ella uscì e bisbigliai..."State attenti a quella tisana..sa usare bene le erbe noto", fingete di bere..e ora osservate la casa, qualche dettaglio".
Mi alzai e mi avvicinai alla porta e vidi Roxanne parlare coi due uomini..udii solo poche parole...andatevene prima mio zio arrivi qui..il vento era traditore a volte..già..mai raccontare nulla al vento e ai bambini diceva mia mamma.
Ella stava tornando e feci cenno ai due uomini di tornare al tavolo...mentre pensavo alle parole di Shalazam..dovevo apparirgli sotto forma di visione, quindi dovevo consultare il Libro Ancestrale come fare e portarlo al Tempio..li avrei potuto parlargli..ce la puoi fare Altea...e la mia mente per un attimo cercò la telepatia, mi toccai lo smeraldo pensando al cavaliere..si...lui doveva decidere se schierarsi con noi, solo cosi dopo avergli raccontato i miei dubbi Shalazam avrebbe potuto leggere il suo animo e concedergli la fiducia".
"Dove si trova vostro zio...penso abbiate saputo di quella belva..pensavano di averla uccisa...voi che pensate Roxanne." mi guardai attorno e sorridendo falsamente dissi..."Ehh..in questo posto non so...ma mi sento...Serena" ecco, lo avevo nominato il nome di sua zia.
Ci volle un po' di tempo, ma a poco a poco tornai a respirare.
Colpi, schivate, volani.
Ormai i nostri corpi sapevano esattamente cosa fare.
Era così semplice.
Finii a terra, mi rialzai, lottai.
Per non so quanto tempo, non parlai, non ci riuscivo.
Dovevo pensare per parlare, e non era quello che volevo.
Volevo solo dimenticare, perdermi negli occhi di Dort, ed escludere il mondo intorno a noi.
Il maestro Forterios diceva sempre di andare in ipnosi con il nostro avversario.
Era una danza, una pirrica senza fine.
Sarei andata avanti tutta la notte, ma ad un certo punto cedetti.
Riuscii con l'ultimo sforzo a far cadere Dort ma poi mi arresi, e caddi a mia volta.
Restai per un momento con gli occhi chiusi, a sentire l'erba e i rametti secchi fregare sulle mie braccia.
"Grazie.." dissi, voltandomi verso Dort steso accanto a me "Stavo impazzendo.. volevo solo.. non pensare..".
Sospirai "No, non è per la bestia, per Gioia Antiqua o altro..".
Era ora di dirgli la verità.
"E' più.. personale.. Non so se faccio bene a raccontarti tutto ma.. io non ci capisco niente, ho davvero bisogno di confidarmi con un amico.." sorrisi "So che non mi tradiresti mai..".
Mi tirai su a sedere, con lo sguardo perso nella foresta.
Risi "Diamine non so nemmeno da che parte cominciare.. non credevo che avrei mai dovuto fare una confessione simile.. beh, vedrò di sceglier la versione breve.. ricordi, tempo fa, facemmo da scorta al principe Karel dalla capitale ad una residenza estiva.. ci fu un'imboscata.. riuscimmo a debellarla ma io rimasi ferita..".
Gli confessai di essermi innamorata di lui, della confidenza con cui lui mi trattava, anche se non dovetti enumerare molti esempi, dato che in molte occasioni Dort era presente.
Poi il ritorno dal suo viaggio, la casetta, la sera prima del duello, la promessa delle nozze.
Più parlavo, più mi sentivo stringere il cuore. Ad ogni parola, lui diventava più reale, non un ricordo sbiadito.
Cos'avrei dato per averlo lì, per poterlo vedere, stringere, per rendermi conto che il sentimento che provavo per lui era più forte delle emozioni degli ultimi giorni.
Cos'avrei dato per averlo lì..
Forse sarebbe stato tutto più difficile, certo, ma magari sarei riuscita ad ascoltare il mio cuore.
"Poi sai com'è andata.." conclusi "Non ho detto niente a nessuno perché beh.. lui era incosciente... non volevo sembrare un'arrivista o altro.. poi sai che amo sembrare insensibile.. ma questa è la parte più semplice.." risi appena.
A fatica, ammisi poi le sensazioni di quegli ultimi giorni, i dubbi, le emozioni, fino ad arrivare al mio sfogo nella locanda, agli attimi di passione.
Scossi la testa "Morale della favola, mi sento un verme.." mi presi la testa tra le mani "E.. non so che fare.. non riesco a pensare, a ragionare.. sono diventata una terribile lagna, mi viene da piangere come una donnetta.. non so cosa devo fare.." mormorai "Cioè, so che cosa devo fare, lasciarlo andare per la sua strada e riprendermi la mia vita.. ma sto male se solo ci penso, e sto sempre peggio.." alzai lo sguardo verso il cielo "Lui è lì, immobilizzato per colpa mia.. e io.. sono orribile.. orribile..".
Mi lasciai cadere di nuovo sull'erba.
"Questo è tutto.. Sei libero di insultarmi.." mormorai infine "E piantala di darmi del voi, mi da sui nervi.. non posso raccontarti queste cose, e ricevere una risposta formale.. non sono il tuo comandante adesso..".
Il cuore faceva sempre più male, ma sicuramente parlare poteva farmi bene.
Ma potevo essere razionale in un momento simile?
elisabeth
29-05-2014, 20.13.33
Tutto era predisposto....anche la nostra sosta in locanda......mentalmente ringraziai Moussarel ....avrei potuto pensare...sarei potuta rimanere sola con Daizer era tanto che non lo facevo.......Flees era contrario......ma quell'uomo aveva dato a me la scelta......." Non ho paura dei morti...ho il terrore dei vivi.....ho bisogno di riposare.....magari in sogno mi verrà qualcosa di importante......grazie per l'accoglienza....".......fummo accompagnati da una sola delle guardie........e ci furono date due stanze vicine...mi avvicinai a mio nipote" Dormi Flees per questa notte dormi.......domani sarà una giornata pesante....."....La stanza era semplice.....il letto aveva le lenzuola pulite...e dell'acqua con cui potersi lavare........tolsi il mantello e lo poggiai sulla sedia.....fuori era già sera...aprii la finestra e feci entrare l'aria pulita......avevo voglia di respirare aria pulita......incrociai le braccia..come per proteggere me stessa dai miei pensieri........sentivo la presenza di Daizer alle mie spalle...."....in questi giorni...parli così poco...dov'e' il bell'imbusto che gioca d'azzardo......dove sei Daizer......".......quella notte......era dedicata solo a noi......
Guisgard
29-05-2014, 20.17.09
Dort sorrise, per poi girarsi con la schiena in giù e fissare il cielo buio e stellato. “Credo sia la cosa più naturale del mondo...” disse “... dopotutto sei una donna, nonostante i titanici sforzi fatti fino ad oggi per nasconderlo... e ora quella donna grida di voler uscire fuori... quella corazza comincia a soffocarla...” rise appena “... non immaginavo... il principe Karel...” la fissò per un momento, per poi tornare a guardare la volta celeste “... un soldato ed un pacifista convinto, beh, il detto non si sbaglia... gli opposti si attraggono...” si fece serio “... cosa c'è nel tuo cuore lo puoi sapere solo tu... magari tutto questo è solo un attimo di debolezza... il viaggio è lungo, la fatica tanta, poi questo posto e i suoi morti, quella bestia che pare giunta dall'Oltretomba... infondo, per forte ed abile che sei, resti pur sempre un essere umano, una donna... i Cristiani raccontano che anche il loro Dio, Gesù Cristo, quando divenne uomo, provò solitudine e paura... è la natura umana... e vale per tutti... si, forse sei solo avvilita e stanca... avverti la sua mancanza, ma egli è lontano, moribondo... quel cavaliere invece è qui e a quanto pare tu non gli sei indifferente... devi guardarti dentro, Clio... guardare nel tuo cuore, poiché solo tu puoi... e se è davvero Karel colui che ami, allora alla fine di questa storia lascia andare via Guisgard... ma è una scelta che spetta a te... poiché dopo non potrai più tornare indietro, qualunque sarà la tua decisione...” tornò a guardarla “... ora sei stanca... va a letto, domani ci attende un lungo giorno...” si alzò e le tese una mano per aiutarla a fare altrettanto.
Guisgard
29-05-2014, 20.26.50
“Non temete...” disse Marangel ad Eilonwy “... nessun cavaliere riuscirà mai a sconfiggere il mio amato. Neanche voi due.” Fissando lei e Riccardo. “Egli non è malvagio, ma vive solo per i miei occhi. Ed è tanto grato ad Amore per avermi incontrata che ucciderà tutti coloro che non mettono l'Amore davanti a tutto. Si, li ucciderà senza pietà. Quanto alla vostra lettera, damigella, egli l'ha letta, purtuttavia senza trovarla interessante o degna di nota. Voi tutti ci siete indifferenti e chiunque giungerà a sfidarlo andrà a far visita al Creatore. Ma sarà una visita breve, poiché poi brucerà all'Inferno. Con mia somma contentezza.” Aggiunse fiera.
“Un simile amore” sbottò Riccardo “non è un sentimento puro, ma malato. L'Amore non porta morte.”
“Non è Amore che chiama morte, cavaliere...” replicò la ragazza “... ma morte chiama morte... chi non mette Amore al centro di tutto, allora non merita di vivere.”
“L'Amore assoluto non esiste, perchè la vita è fatta di compromessi.” Fissandola Riccardo.
“Siete sciocco” ridendo lei “ma fortunato, visto che non figurate tra i gaglioffi che osano sfidare il mio amato.”
Guisgard
29-05-2014, 20.31.31
Roxanne sorrise ad Altea e poi riempì una tazza di quella tisana anche per lei.
“Forse” disse notando le tazze ancora piene dei suoi ospiti “la tisana non è di vostro gradimento?” E sorseggiò dalla sua tazza.
Destrus allora, per non apparire scortese e visto che anche la ragazza aveva bevuto, sorseggiò anch'egli un po' di quella tisana.
“Davvero ottima.” Sorridendo.
“Ne sono lieta.” Annuendo Roxanne. “Si, abbiamo saputo della bestia e dei due giovani uccisi...” chinando il capo “... una tragedia... forse quella bestia non svanirà mai, temo...”
In quel momento rientrò Enar.
“Zio...” andandogli incontro Roxanne “... ben tornato... sono passati il signor Older e messer Posteg per quei formaggi... ah, mi hanno detto delle tenaglie e ho consigliato loro di usare del sale rosso.”
“Hai fatto bene.” Annuendo il pastore. “Così non correremo il rischio di vedere le nostre pecore o i cani azzoppati.” Guardò poi i tre ospiti. “Salute a voi. In cosa posso aiutarvi?”
Guisgard
29-05-2014, 20.34.24
Daizer si avvicinò alle spalle di Elisabeth e la strinse forte a sé.
“Anche tu eri diversa in questi giorni...” disse il contrabbandiere a sua moglie “... non so, distante... forse questa storia ti ha preso troppo... ma mi manca mia moglie... mi manca il suo calore, il suo corpo...” e cominciò a baciarle il collo, lentamente e dolcemente, mentre le sue mani le accarezzavano le braccia, per poi scendere lungo i suoi fianchi.
Altea
29-05-2014, 20.42.23
Vidi Destrus bere la tisana..era ottima disse.."Vi ringrazio damigella..ma stanotte non sono stata bene di stomaco..pensando a quella barbaria vista in foresta, fummo noi a trovare..ciò che era rimasto di quei poveri ragazzi".
Entrò Enar..già gli raccontò aveva compiuto il suo dovere, dare il formaggio a quegli uomini e come fare per non finire nelle tenaglie..sale rosso...strano..era di importanza vitale farglielo subito sapere? Che aveva eseguito un ordine.
"Oh messer Enar...ho pensato bene di venire a trovarvi, è molto non ci si vede, sapete bene siamo tutti preoccupati per voi cittadini di Solpacus.." guardai Rodolfo ed egli era li, fermo con lo sguardo vigile..."Ma forse siamo di troppo e non vorremmo attardarci..visto la belva è ancora viva, ha già fatto troppe vittime..eh si qualcuno la ucciderà, vostra nipote è stata gentilissima con noi come sempre".
Mi alzai e indicai ai due cavalieri di seguirmi per andare...Rodolfo aveva forse visto qualcosa..Destrus forse era preso più dalla bellezza di Roxanne? risi a quel pensiero..e osservai attentamente prima di andare sia il pastore che la ragazza.."Roxanne, non dimenticherò mai ciò che mi avete donato..sapete ha una dote per la pittura..i suoi quadri sono realisti..".
Sorrisi a Dort "Sì, forse hai ragione.. me lo auguro, almeno.." prendendo la sua mano, per poi rialzarmi.
"E' strano, lo so.." sorrisi, pensando alle parole su me e Karel "Non è ciò che sognavo da ragazza... sognavo un cavaliere che combattesse al mio fianco, coraggioso e cortese, pronto a fare qualcunque cosa per me..." soffocai una risata "Ma diamine, poi sono diventata io stessa un cavaliere.. credevo di non trovare nessuno che riuscisse a colpire il mio cuore.. Ma lui.." scossi la testa "Con lui.. trovo la pace che non avrò mai dentro di me.. e posso essere me stessa..." sorrisi.
"Grazie.. di tutto.. e mi raccomando, non una parola.." fissandolo negli occhi.
"Dai, torniamo alla locanda.. vediamo un po' chi ha vinto la gara di bevute.." risi appena.
elisabeth
29-05-2014, 20.50.48
Ero lontana....ero lontana...aveva ragione........come potevo dirgli...quello che era successo.........come potevo dirgli che il mio corpo aveva tremato tra le mani di un altro......di un'altro che lui odiava....mi abbracciò e chiusi gli occhi....le lacrime scesero sul mio viso......Amare voleva dire non tradire....voleva dire non nascondere....e io mi stavo comportando come quella che non era mai stata.........parlai a lui rimanendo abbracciata facendo scorrere le lacrime sul suo collo....."......Non merito il tuo rispetto.......non merito nulla...di tutto quello che nella tua semplicità mi hai donato......Non sono la donna che tu pensavi che io fossi.........meriti una donna migliore....meriti una donna che possa stringerti senza piangere..........adesso...riposa Daizer.....e domai..spero sia finita......andrò in un'altra stanza.......".......piangevo...piangevo perchè mi vergognavo...da morire..perchè l'avevo perso...presi il mio mantello...e aprii la porta.......sotto c'era ancora il locandiere.....
Eilonwy
29-05-2014, 20.58.01
“Riccardo….non dite così!.....Sul serio credete che l’ Amore non vada oltre la morte. Mi deludete!.....Sapete cosa vi dico che sia voi che il Cavaliere Nero e la sua amata sbagliate. Voi perché siete come tutti gli uomini. Vi credevo diverso!....E voi Milady e il vostro amato, perché siete egoisti e pensate solo al vostro amore. Mi disgustate tutti quanti!” quelle parole furono artiche e polari come l’ Inverno.
Scappai via.
Corsi verso la mia stanza e dissi a Lady Ymma che non avrei pranzato e sarei tornata a palazzo prima del tramonto.
Mi armai di arco, frecce e faretra e scesi verso le stalle.
Montai in sella a Dante e galoppai…..galoppai per i prati e le colline.
Alla fine mi fermai e sguainai la Spada di Fuoco Fatuo.
Me la presi con gli alberi e con gli enormi massi di quel posto.
Non era possibile!
E’ vero nella vita non c’ è solo l’ Amore…..c’ è l’ Onore, lo Studio, il Lavoro, la Sapienza, il Denaro che serve per vivere e far studiare i propri figli ed altre cose, ma questo non significa che l’ Amore….il Vero Amore non sia eterno come può esserlo il Regno dei Cieli o il Fiore Azzurro.
Non la smettevo di colpire a destra e a manca.
Mi ritrovai davanti a una roccia che aveva la forma di un uomo. Incominciai a colpirla con la soprannaturale spada. Quando mi stancai, tesi la mano verso di essa e la ibernai.
Chiudendo la mano a pugno, il ghiaccio divenne così forte che la roccia antropomorfa si sbriciolò.
Delle lacrime mi rigarono il cristallino viso simile alle mani della rosea dea Aurora.
All’ improvviso, sentì una risata malvagia e femminile.
Mi voltai e vidi Lady Isolde.
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Guisgard
29-05-2014, 21.16.40
“Siete molto cara, milady...” disse Roxanne ad Altea “... è stato un piacere donarvi quel disegno. E tornate presto a trovarci.”
E i tre lasciarono quel luogo.
“Cosa ne pensi, zio?” Chiese Destrus a Rodolfo. “A me sembrano brava gente.”
“Anche io lo penso.” Annuendo Rodolfo. “E la tisana era davvero ottima.”
“Cos'è la storia del sale rosso?” Domandò Destrus.
“Alcuni pastori e mandriani lo usano.” Spiegò lo zio. “Si fa annusare ai propri animali per evitare che finiscano in qualche trappola o mangino cose avvelenate. Infatti tutto ciò che poi viene cosparso con quel tipo di polvere causa repulsione agli animali che o hanno annusato in precedenza.”
Guisgard
29-05-2014, 21.18.42
Daizer vide Elisabeth scappare via.
Non aveva capito fino in fondo le sue parole e neanche le sue lacrime.
La maga corse fuori dalla stanza, fino al pian terreno, dove ormai il locandiere rimetteva a posto tavoli e sedie.
Il borgo era quasi del tutto addormentato.
E fuori dalla locanda, nel cortile davanti l'ingresso, c'era una figura immobile a fissare inquieta il buio della notte.
Era Flees.
Guisgard
29-05-2014, 21.21.18
Isolde rideva forte, fissando Eilonwy.
“Sciocca...” disse “... cosa credevi? Che il tuo cavaliere fosse come gli eroi dei romanzi? Quelli non esistono!” Rise ancora.
In quel momento giunse qualcuno a cavallo.
Era Riccardo.
“Eilonwy!” Chiamò. “Perchè siete scappata? E' pericoloso attraversare queste lande di notte!”
E infatti era ormai buio.
E per magia, davanti a Riccardo, Eilonwy si mutò in sirena.
elisabeth
29-05-2014, 21.31.23
non mi guardai indietro...vidi il locandiere....che guardandomi....mi fece un sorriso ....mi chiese se stavo male........ma non ebbi la forza di parlare.....voltandomi fuori verso il Borgo addormentato vidi una figura era Flees......sopra Daizer fuori lui......uscii dalla locanda.......mi avvicinai a Flees......" Dio quanto ti odio.....quanto ti odio....".......gli presi il petto a pugni..avevo voglia di fargli male...ma non era così......avevo compreso...che avevo bisogno di lui...sino a quando non appoggiai la fronte sul suo petto......" vado al cimitero....forse lì..potrò riposare".......e presi il sentiero per il cimitero
Guisgard
29-05-2014, 21.32.46
Clio e Dort tornarono verso la locanda.
Quasi tutti i loro compagni erano andati a dormire e sulla staccionata c'erano soltanto Guisgard e Vortex, ancora alle prese con la loro gara, sebbene l'esito appariva ormai scontato, Astus e Mime.
“Io...” disse Guisgard, agitando la mano in aria e barcollando “... tornerò a Sygma...”
“E a far cosa?” Fissandolo Vortex, vagamente divertito.
“A far cosa, dici?” Confuso il cavaliere e visibilmente ubriaco. “A piantar girasoli, ecco cosa... girasoli e cipressi...”
“I cipressi li mettono nei cimiteri.” Fece Vortex.
“Non lì...” tentando di alzarsi dalla sedia Guisgard, senza però riuscirci “... lì li mettono sulle colline, accanto ai casali, alle torri ed ai castelli...”
“Su, ti porto nella tua stanza.” Alzandosi Vortex.
“Ti aiuto io, Vortex.” Disse Astus.
“Non ho una stanza...” protestò il cavaliere “... dormirò qui, sotto le stelle...”
“Si, certo.” Annuendo Vortex. “Magari a fare la serenata a tua moglie.”
“No, a lei no...” mormorò Guisgard, mentre i due lo aiutavano ad alzarsi “... lei non mi ama... anzi... ora andrò ad Afravalone e sfiderò quell'idiota di principe a duello...” scosse il capo confuso “... ma lui non accetterà... lui non sa usare le armi... stupido... allora lo sfiderò con questa...” prendendo la sua ocarina “... questa vale il mitico arco di Amore... sapete, con questa una volta conquistai una gran dama... volevamo scappare insieme, ma era sposata...” farfugliò “... già... becco sempre le donne altrui io...”
“Eh...” scuotendo il capo Mime e nascondendo sotto la giubba una bottiglia di vino “... chi dice donna, dice danno!”
“Meglio...” ridendo Vortex “... così non possono avanzare pretese, essendo già impegnate... ho sempre detto che sei fortunato in amore, ragazzo.”
In quel momento tornarono Clio e Dort.
“Oh, ecco mia moglie...” ridendo Guisgard “... volete sapere di che colore sono i suoi capelli? Non lo so...”
“E' andato...” rivolgendosi Vortex a Clio.
"Portarlo sul retro" disse Dort all'omone "e mettigli la testa in un secchio d'acqua gelido. Si riprenderà."
"Buona idea!" Esclamò Vortex.
Guisgard
29-05-2014, 21.34.43
Elisabeth fece per andarsene, ma Flees le prese la mano.
“Aspetta...” disse fermandola “... vai da sola al cimitero? Vuoi che venga con te? O forse io ti faccio più paura dei fantasmi? Perchè io sono vivo, fatto di carne...” fissandola e sorridendo appena.
Altea
29-05-2014, 21.52.09
Arrivammo a Solpacus e ascoltai le parole di Rodolfo sul sale rosso..possibile..."E se fosse usato per la bestia? Perchè egli non finisca nelle mille trappole tese..appunto quelle tenaglie sono trappole per lui..ma cosparse lo allontanano..non ci avete pensato?".
Scossi il capo...già..Older - Enar - Posteg ? e forse Roxanne.
"Andate a vedere su questo sale rosso e come si può trovarlo, dove si trova in questo posto..ora sono curiosa".
Salii nella camera, era tornato tutto tranquillo dalla partenza dei mercenari..mi stesi sul letto..tutto si legava eppure dove stava l'inizio della matassa che portava alla fine senza aggrovigliarsi.
Poi ricordai avevo un compito...si...vero...vi era ancora poca Luce, dovevo affrettarmi prima vennise il Buio totale e presi il Libro Ancestrale, lo aprii e lo smeraldo brillò...ce la puoi fare Altea.
Iniziai a sfogliarlo, mi concentrai profondamente...mi sentii lontana, ovattata da ogni rumore, qualsiasi cosa..il pensiero era solo...Io, il Libro, Il Tempio, la Missione e il Cavaliere...e cercai...come apparire in visione a una persona e poi trasportarlo al Tempio..ma fu come io stessa inizia a vorticare in quel Libro.
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Eilonwy
29-05-2014, 22.02.33
No….ma come….è proprio vero che il tempo scorre quando si è veramente impegnati a fare una cosa sia per divertimento che per odio momentaneo!
“Accidenti!” esclamai piena di rabbia quando caddi a terra per la mia coda di pesce “NON SONO AFFARI VOSTRI SE ME NE SONO ANDATA!....Rispetto le vostre idee, ma non sono affatto d’ accordo con voi……o almeno in parte. Certo l’ Amore forse è fatto di compromessi perché due persone devono arrivare a questi per poter percorrere la strada della vita insieme e poiché l' Amore è il compromesso fra due personalità, due volontà e due realizzazioni personali. Peccato che è proprio a causa dei compromessi che se un uomo/una donna tradisce la propria moglie/il proprio marito, quest’ ultima/ quest’ ultimo, se vuole dimostrargli/dimostrarle il Vero Amore, deve essere paziente e caritatevole. Ma cosa le/gli dice che non lo rifarà un’ altra volta?....Io non tollererei mai il tradimento del mio amato!.....Voi potete anche non credere che il Vero Amore o la perpetuità di questo esista…..non voglio obbligarvi…..però non voglio più vedervi. Sono stata un’ illusa e una sciocca a credere in voi!...Lady Isolde, Flees e Lord Slathnir fanno bene a dirmi che sono una completa imbecille e una rimbambita a credere in ciò. Sono solo una bambina che ha letto troppe favole e troppi romanzi. Lasciatemi sola!!!” gli ordinai come un militare alla fine.
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Ci avviammo verso la locanda, ridendo e scherzando come se niente fosse successo.
Sapevo di poter contare su di lui.
Il tavolo ormai era vuoto, ma potevo scorgere le sagome di Vortex e Guisgard sulla staccionata.
"Sono ancora dietro.." scossi la testa ridendo.
Sentivo Guisgard sbiascicare qualcosa, ma eravamo troppo lontani.
D'un tratto mi fermai. Avevo sentito "principe"?
Oh, bravo, spiattella i fatti miei ai quattro venti..
Ma probabilmente ero paranoica, e poi era solo Vortex, mi avrebbe dato una pacca sulla spalla e basta.
Non era il tipo che potesse farmi la paternale, come tutti i miei uomini, del resto.
Arrivammo, ed era ormai chiaro chi aveva perso la sfida.
Una vittoria inaspettata, pensai, sarcastica.
Lo guardai per un lungo istante.
Era così bello, con gli occhi appannati dall'alcol, l'aria frastornata.
Avrei voluto affondare le dita nei suoi capelli, e baciarlo, baciarlo con impeto e passione, fino a non avere più fiato, sentire le sue mani sulle mie braccia, sulle mie spalle nude.
Clio!
Annuii a Dort e Vortex.
E' solo una debolezza, Clio..
Solo una debolezza..
Infondo, a pensarci bene.. non sai niente di lui..
Presi un profondo respiro.
"Sei ubriaco!" urlai, interpretando il ruolo della moglie "Razza di idiota! Sai che non ti voglio vedere ubriaco..".
Andai a raccogliere la mia camicia, la giacca, e la spada di Dort.
"Te la ridò domattina, non si sa mai.. anzi.. visto che per colpa di quello smidollato di mio marito dormirò sola.. turni di guardia.." sorrisi "I più ubriachi per ultimi.. questa città di notte svela i suoi segreti.. voglio dormire tranquilla..".
Lanciai un'ultima occhiata a Guisgard.
E' solo una debolezza, solo una debolezza..
"Non osare presentarti ubriaco da me.." gli dissi, fingendomi infuriata, chiedendomi se potesse comprendere appieno quello che dicevo.
Raggiunsi così la nostra camera, sola.
Chiusi la porta, e iniziai a vestirmi per la notte.
Ma ti dovevi proprio ubriacare stasera?
Potevamo stare da soli..
Meglio così, Clio.. devi riuscire a staccarti... te l'ho detto, più stai con lui, più difficile sarà lasciarlo andare..
Mi avvicinai alla finestra per chiudere le imposte, ma restai affacciata per un momento a guardare la luna.
"So che me lo sono meritato.." mormorai all'improvviso, scrutando le stelle del cielo "Ti ho offesa, non ho rispettato l'equilibrio.. ho rinunciato all'amore, lo ammetto ho dubitato della sua esistenza... e comprendo il senso di questo tormento ma ti prego.. non so affrontare tutto questo da sola.. aiutami.. solo tu puoi insegnarmi a guardare dentro il mio cuore, solo tu puoi mostrarmi la via, imparare a discernere... ti prego, dolce Afrodite, ascolta le suppliche di questa donna a lungo rinchiusa.." mormorai piano.
Quante volte avevo invocato la dea dell'Amore?
La religione dei padri insegnava l'importanza dell'equilibrio tra tutte le componenti della vita.
E io non mi ero mai interessata all'Amore.
Avevo altro a cui pensare.
I miti ci mettono in guardia da un simile errore, raccontandoci cosa accade a chi trascura questa o quella divinità.
E, tutto sommato, poteva andarmi peggio.
Ma i miti sono solo miti.
Terminai le mie preghiere, invocando Artemide perché guidasse la nostra caccia verso la vittoria, Ercole per il coraggio, Marte per il furore guerriero.
"E tu, Pallade, mia signora.." sorrisi "Veglia su di me, anche domani, come ogni singolo giorno...".
Restai ancora un istante ferma ad osservare la brughiera.
Sperai che il combattimento con Dort, lo sfogo, le preghiere mi avessero calmato un po'.
Ma forse, la verità era molto più semplice e meno poetica.
Ero esausta.
Sospirai.
Poi, chiusi le imposte, e mi buttai sul letto.
Crollando in un sonno profondo.
Guisgard
30-05-2014, 01.27.39
Clio entrò nella sua stanza.
Pregò allora gli dei, invocandone la protezione, per poi andare a letto.
Era stata una giornata lunga, fatta di pensieri, dubbi e paure.
C'era stata poi la lotta con Dort che aveva sottratto al suo fisico le ultime energie.
E così, appena toccato il letto, la stanchezza la vinse definitivamente.
Le ultime cose che udì furono le risate di Vortex e la voce di Astus quando l'omone immerse la testa di Guisgard in un secchio colmo d'acqua.
Poi Clio cadde addormentata.
Sognò immagini sfuggenti, indefinite, vaghe, a tratti grottesche.
La bestia, la gente di Solpacus, Gvin e le tante vittime disseminate per la foresta.
Poi la corte di Afravalone, suo padre e i senatori.
Poi ancora Maria, finita chissà dove, Scotir e infine Karel.
Fu un sonno inquieto per la ragazza.
E forse per questo si svegliò di colpo, ritrovandosi avvolta nel silenzio della sua stanza e immersa in una tenue penombra animata dall'alone lunare che lambiva la finestra.
O forse non erano stati quei sogni a svegliarla così all'improvviso.
Udì infatti dei rumori provenire da fuori, come se qualcuno avesse tentato di entrare dalla porta chiusa.
Poi di nuovo silenzio.
Ma dopo un po' ancora quei rumori.
Allora una sagoma apparve sulla finestra.
Aprì il vetro senza difficoltà e in un attimo la scavalcò, raggiungendo poi il letto della ragazza.
Il pallore lunare allora sfiorò quella sagoma e Clio riconobbe i suoi occhi chiari e luminosi, i capelli scuri, mossi e spettinati, l'espressione cupa e tenebrosa.
Fu un attimo e Guisgard si avvicinò.
Accarezzò le sue braccia, poi il viso e un istante dopo le sue mani erano ovunque, con quegli occhi chiari e tormentati fissi in quelli di lei.
Ma poi, all'improvviso, quelle mani raggiunsero la sua veste e la strinsero, per poi strapparla in più più parti.
Quei brandelli di tessuto, caldi e morbidi, scivolarono così, come una lunga e soffusa carezza, sulla pelle di lei.
Clio ora era completamente nuda davanti a lui.
E Guisgard la guardò a lungo, la guardò tutta.
Le sue dita le sfiorarono il viso e poi scesero giù, spostando, con un tocco leggerissimo, i lunghi capelli che le coprivano il petto.
E così le sue dita furono talmente vicine ai suoi seni che la ragazza avvertì un profondo brivido che le attraversò ogni parte del corpo.
“Dio, quanto sei bella...” disse in un sussurro Guisgard, senza riuscire ad alzare gli occhi da quel corpo nudo “... quanto sei bella, Clio...”
Solo la fioca luce della Luna e quella dei suoi occhi chiari ormai coprivano quel bellissimo corpo.
E quando fu sul punto di chinarsi su di lei, Guisgard si fermò all'improvviso.
Clio sentiva ormai il respiro del cavaliere sulla sua pelle.
Lui la fissò ancora.
Ovunque.
Poi, con un gesto delicato, prese le lenzuola e la coprì.
“Perdonami...” mormorò piano “... io... perdonami, ti prego... non accadrà più... non accadrà più una cosa simile...”
Quasi a fatica si staccò da quel letto, indietreggiando verso la finestra, senza però voltarsi e continuando a guardare Clio.
Un lungo respiro e poi scivolò dall'altra parte della finestra.
La scavalcò e svanì nella notte.
Come rapito dal pallore della Luna.
Lasciando Clio nuda sotto quelle bianche e morbide lenzuola.
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Guisgard
30-05-2014, 01.41.12
“Secondo me” disse Rodolfo ad Altea “rischiate di fantasticare troppo, milady, dando eccessiva importanza ad un qualcosa, invece, molto comune. Il sale rosso, come detto, era molto usato in passato per segnare trappole e pozzi avvelenati, in modo che gli animali domestici non ci finissero dentro. Una pratica ancora diffusa in queste lande, abitate da contadini e pastori. Ma se proprio volete, per farvi stare tranquilla, mi informerò chi lo usa da queste parti.”
Poi Altea tornò alla locanda e raggiunse la sua stanza.
Cominciò allora a sfogliare il libro magico, in cerca di quel rituale.
Infine lo trovò.
L'autore spiegava che per condurre un prescelto da una sacerdotessa al tempio, bisognava averlo fisicamente vicino.
Tracciare poi intorno ai suoi piedi un cerchio magico, fatto di segni e simboli ben spiegati nel testo, e recitare le sacre formule.
Allora, sotto forma di visione, il comune mortale, privilegiato dalla scelta della sacerdotessa, si ritroverà al tempio e vedrà ciò che alla maggior parte degli uomini è negato, ossia la dimora dell'antico sapere.
Guisgard
30-05-2014, 01.57.30
“Ora calmatevi...” disse Riccardo ad Eilonwy, scendendo da cavallo ed avvolgendo il corpo della ragazza nel suo mantello “... ecco, così l'umidità della notte non vi farà male... andiamo, vi riporterò al castello...” la prese in braccio e nonostante l'umore non proprio amichevole di Eilonwy, riuscì a farla sedere sulla sella insieme a lui “... ora cercate di stare buona, o finiremo per essere disarcionati dal cavallo... una volta al castello poi cercherò di spiegarvi ciò che intendevo dire riguardo all'Amore... perchè non è vero che ho negato l'eternità di tale sentimento, ma ho solo detto che i compromessi sono necessari e non esiste nulla di assoluto a questo mondo...”
All'improvviso il suono di una lira.
Era un menestrello che si avvicinava, dall'aspetto gradevole, con i suoi capelli chiari e gli occhi azzurri, i modi semplici e il portamento cortese.
“Potrei muovere obiezioni su questo, messere...” senza smettere di suonare la sua lira “... sul fatto che non esistono cose assolute a questo mondo, intendo...” sorrise “... beh, potrei smentirvi subito... l'amicizia, quella vera, è assoluta... così come la verità... e senza dimenticare la cosa più assoluta di tutte, la Fede Religiosa... naturalmente in questa nostra rapida lista non può mancare l'Amore... l'Amore Vero, così chiamato proprio perchè è assoluto... ah, quanto al tradimento, permettetemi, esso è la negazione dell'Amore... non un momento di debolezza o stanchezza e neppure un incidente, diciamo, di percorso come qualcuno si affanna a definirlo... chi ama non pensa minimamente di tradire e di conseguenza chi tradisce, ovviamente, non ama...”
“Chi sei tu?” Chiese Riccardo.
“Un menestrello, messere...” mostrando un profondo inchino il musico “... il mio nome è Fin Roma, per servirvi...”
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Dapprima pensai fosse un sogno.
Il mio incubo che diventava realtà.
Ma poi mi accorsi di aver impugnato la spada di Dort.
E allora perché non l'hai usata, dannazione?
Come.. come hai potuto permetterlo?
Ero stanca, in dormiveglia.
Stanca? Sai uccidere un uomo a mani nude.. stanca non è una giustificazione..
No, dev'essere stato un sogno.. sicuro..
Svegliati Clio, svegliati..
La spada era ancora nelle mie mani, la veste ormai ridotta a brandelli.
Una tentazione troppo forte.
Non puoi, Clio.. non puoi..
Ma mi ha visto.. mi ha visto.. ero.. nuda davanti a lui..
Non posso.. non posso..
Hai una missione da compiere, posa quella spada.
Non ti ha toccato, Clio..
Ma mi ha vista!
Iniziai a tremare.
Non a me.. non a me.. non a me.. non può essere successo a me..
Cosa mi sono allenata a fare tutti questi anni? Era da solo..
Un solo uomo.. come hai potuto permettertelo..
Tutti quegli anni a stare attenta, a spogliarmi di nascosto perché nessuno mi vedesse.
Lui..
Mi presi la testa tra le mani.
E io che avevo pensato di provare qualcosa per lui...
No, sto sognando.
Non può essere successo a me.
Non a me..
"Ti ucciderò.." mormorai "Ti ucciderò, maledetto...".
Risi, isterica "Perdonami.. ha detto perdonami.. come se fosse possibile..".
Poi, mi domandai: dov'erano i miei uomini?
La rabbia vinse il terrore, dandomi la forza di alzarmi, vestirmi e uscire.
Raggiunsi la stanza dei miei, furiosa.
"Turni di guardia.." urlai "Avete dimenticato cosa sono razza di idioti?".
Chiusi gli occhi e cercai di respirare piano.
Ora ti svegli, tranquilla.. può essere solo un sogno.
"Guisgard.. trovatelo, e ditegli che gli concedo di andarsene.. ma che non provi in nessun modo a parlare con me, se lo incontrerò di nuovo, lo ucciderò..." tuonai "Domattina lasceremo definitivamente questo posto, e riprenderemo il nostro cammino..".
Ero ancora esausta, l'idea di tornare in quella stanza mi terrorizzava.
Non riuscivo a pensare.
Come poteva aver fatto una cosa del genere a me? A me?
E io che avevo anche pensato di provare qualcosa per lui..
Razza di idiota..
Cercai Dort con lo sguardo, e mi stesi accanto a lui, nel piccolo lettino.
Tremavo, e non riuscivo a parlare.
Mi rintanai tra le rassicuranti braccia del mio amico di sempre e piansi, nascondendo il viso contro di lui.
"Voglio solo dormire.." riuscii a dire.
E' stato un sogno, vedrai.
Non l'avresti mai permesso. Mai.
Guisgard
30-05-2014, 03.40.54
Accadde tutto all'improvviso.
Di guardia c'era andato Porturos, che però si era appisolato a causa del vino e dell'aria fresca della notte.
Le urla di Clio e poi la sua voce.
I suoi occhi, la sua espressione.
Fece poi il nome di Guisgard e qualcuno di loro cominciò a comprendere.
Arrivarono tutti, persino Astus e Mime.
Poi Clio si avvicinò a Dort e si stese accanto a lui.
Sulla soglia della stanza allora si fermarono Vortex e Borel.
Dort fece loro cenno di andare.
I due obbedirono.
“Calmati ora...” coprendola con le coperte Dort “... calmati, siamo soli... anzi, prova a rilassarti un po'...” le prese le mani “... stai tremando...” la guardò, per poi accarezzarle il capo “... sono qui ora... sono qui vicino a te... va tutto bene...”
Gli altri scesero al pianterreno e vi restarono.
“Ma cosa diamine è accaduto?” Chiese Vortex agli altri.
“Non l'hai capito?” Fissandolo Trastis.
“Perchè, voi si?” Incuriosito l'omone.
“L'avevo detto che quel tipo non mi piaceva...” passeggiando nervosamente Ertosis sulla staccionata “... l'avevo detto...”
“Ehi, aspettate un momento...” fece Vortex “... volete forse dire che quel tipo ci ha provato con lei?”
“Provato?” Ripetè Porturos. “Provare vuol dire tentare di capire se una donna ci sta o meno. Lui invece ha fatto altro. Molto altro.”
Vortex sgranò gli occhi.
“E siamo ancora qui?” Sbottò, per poi guardarsi intorno.
Corse allora verso la boscaglia.
“Se mi capita fra le mani...” con rabbia Porturos, fissando gli altri che erano rimasti con lui.
Vortex intanto, giunto nella boscaglia davanti alla locanda, cominciò a girare su stesso in cerca di Guisgard.
Poi udì dei rumori tra i cespugli.
E lo vide.
Il cavaliere se ne stava steso a fissare il cielo.
“Tu...” avvicinandosi Porturos, per poi afferrarlo per il bavero “... grandissimo bastardo...” e lo colpì con violenza, mandandolo contro un albero “... cane... serpe velenosa...” e lo colpì ancora, facendolo ruzzolare per terra.
Guisgard si alzò, tenendosi la bocca insanguinata.
“Avanti, vigliacco, ho appena iniziato...” con astio Vortex “... vieni qui e fatti rompere tutte le ossa...” lo prese di peso, lo colpì nuovamente e lo fece cadere pesantemente sul terreno “... ti senti accalorato, vero? Ora ti spengo io, grandissimo bastardo...” e si avvicinò al cavaliere per colpirlo di nuovo.
“Fermati!” All'improvviso Astus alle sue spalle, puntandogli la spada contro. “Colpiscilo ancora e giuro che ti infilzo!”
“Stanne fuori tu!” Urlò Vortex. “Stanne fuori o rompo la faccia anche a te!”
“Si, Astus...” alzandosi a fatica Guisgard “... ha ragione... stanne fuori...”
“Zitto tu!” Prendendolo a calci Vortex e buttandolo di nuovo a terra.
“Basta o ti mozzo una mano!” Intimò Astus.
Ma Vortex, senza ascoltarlo, prese di nuovo Guisgard e lo alzò come se fosse un sacco vuoto, pronto a colpirlo ancora.
“Ora basta, Vortex.” Disse Borel arrivando alle loro spalle. “Credo ne abbia avute abbastanza.”
“Ma se ho appena cominciato!” Urlò l'omone.
“Tra un po' neanche le sentirà più.” Mormorò Borel. “E' un miracolo che sia ancora cosciente.”
Vortex fissò il cavaliere e poi lo scaraventò a terra.
“Lascialo stare, non ne vale la pena.” Fece Borel. “Vieni, andiamo da lei.”
“Se domattina sarai ancora in questa città” con disprezzo Vortex a Guisgard “ti ucciderò. Rammentalo.”
“Io...” restando a terra il cavaliere “... io... non l'ho toccata...”
“Per questo sei ancora vivo.” Disse Vortex, per poi tornare alla locanda con Borel.
Astus allora si avvicinò al suo amico, per vedere come stava.
“Su, andiamo...” aiutandolo ad alzarsi “... riesci ad alzarti? Ti ci vuole un po' d'acqua sulla faccia, sei tutto lividi e tagli...” mettendogli il suo mantello arrotolato dietro la testa.
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Eilonwy
30-05-2014, 10.45.54
“E va bene…..farò la brava e vi darò ascolto arrivando a palazzo!” affermai a Sir Riccardo.
Forse ero stata troppo severa nei suoi confronti, capricciosa e avevo frainteso quello che aveva detto.
Mi calmai e mi lasciai mettere sulla sella del suo cavallo.
Ma mentre stavo per avvertirlo di legare le briglie di Dante al suo cavallo, fui interrotta dal suono di una lira e dalle parole di un giovane menestrello.
Era un ragazzo più o meno della stessa età di Riccardo, dai capelli castano dorato, gli occhi azzurri e sognanti, alto, dai modi semplici e cortesi e dai lineamenti italici.
Iniziò a dire così:
“Potrei muovere obiezioni su questo, messere...” senza smettere di suonare la sua lira “... sul fatto che non esistono cose assolute a questo mondo, intendo...” sorrise “... beh, potrei smentirvi subito... l'amicizia, quella vera, è assoluta... così come la verità... e senza dimenticare la cosa più assoluta di tutte, la Fede Religiosa... naturalmente in questa nostra rapida lista non può mancare l'Amore... l'Amore Vero, così chiamato proprio perché è assoluto... ah, quanto al tradimento, permettetemi, esso è la negazione dell'Amore... non un momento di debolezza o stanchezza e neppure un incidente, diciamo, di percorso come qualcuno si affanna a definirlo... chi ama non pensa minimamente di tradire e di conseguenza chi tradisce, ovviamente, non ama...”
“Un menestrello, messere...” mostrando un profondo inchino il musico “... il mio nome è Fin Roma, per servirvi...”
“Visto, Milord!....Per non parlare poi di Dio, Messer Fin Roma! Il Creatore del Cielo e della Terra, il quale, a quanto ne so, c’ è sempre stato e sempre ci sarà e non a caso il grande poeta fiorentino Dante diceva che Dio è: «l'Amor che move il sole e l'altre stelle». Ma ditemi Messere siete originario dell’ Italia?....Anzi dell’ Italia Settentrionale?.....Dal vostro nome e dal vostro accento sembrerebbe di sì. Siete forse veneto?” come al solito feci un sacco di domande.
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(RICCARDO, EILONWY, FIN ROMA)
Restai stretta a Dort, senza riuscire a parlare.
Va tutto bene, diceva.
"Come può andare tutto bene?" Singhiozzai "Mi ha visto, Dort.. Mi ha visto.. Ha distrutto la mia veste ero.. Nuda, completamente davanti a lui.." Tremai sempre più "È rimasto lì a guardarmi... E io dov'ero? Perché non mi sono difesa? Non è la prima volta che qualcuno si comporta così, ma sono sempre riuscita a difendermi.. Sempre.." Non riuscivo a crederci "Cosa mi sono allenata a fare per tutti questi anni? Cos'ho imparato il pancrazio a fare? Perché non ho impugnato la spada appena ho sentito quei rumori? Come.. Come ho potuto permetterlo? Come posso scendere in battaglia sapendo che non sono stata in grado di fermare un uomo solo e disarmato?" Non riuscivo a darmi pace.
"Perchè non ho lottato? Perché? È stato lui a fermarsi e andarsene... Io.. Non ho fatto niente.. Niente... Come se non fossi lì, come se non fossi stata padrona delle mie azioni.." Mi tormentai, con voce spezzata "Come ha potuto fare questo a me..".
Restai in silenzio, c'era ben altro a tormentarmi.
"Me lo sono meritato.. È inutile che me la prenda con lui.. È colpa mia.." Ammisi, con un filo di voce "Non sono capace di amare.. Avrei dovuto respingerlo quando mi ha baciato all'altra locanda.." Sorrisi appena "No.. Era già tardi.. Non avrei mai dovuto pensare a lui... Non avrei mai dovuto desiderare i suoi baci, fremere se mi sfiorava... Attenta a ciò che chiedi perché potresti ottenerlo.." Sospirai "Come posso tornare a casa e guardarlo negli occhi sapendo quanto sono sporca e marcia?".
Cercai di calmarmi, l'abbraccio di Dort era fraterno e rassicurante, mi sentivo protetta, al sicuro.
Calmati, calmati...
Non avevo più lacrime, non avevo più forza.
Chiusi gli occhi, cercando di respirare piano.
Un respiro alla volta.
Avanti Clio, ce la puoi fare.. Non puoi pensare di non cadere mai.. Ma devi avere la forza di rialzarti..
"Grazie.." Mormorai, alzando gli occhi su di lui "Non avrei mai voluto che mi vedeste in queste condizioni...".
Altea
30-05-2014, 16.15.02
La persona deve essere vicino a me...Oh e ora che lui se ne era andato? Sembrava più complicato trovarlo che tutto il resto.
Mi sedetti sul letto e pensai...dove può essere..infatti l'avevo visto caricare sul carretto del locandiere la sua roba e quella degli altri uomini con Guàmarin..forse si era spostato in altro posto nei paraggi..altra locanda, ma perchè mai?
Cercai la figlia del locandiere, di cui ancora ignoravo il nome, e chiesi informazioni sul Gufo, ella mi disse appunto suo padre gli aveva fornito il carretto perchè avevano deciso di spostarsi, e avrebbe chiesto al padre dove fossero andati, anche perchè il cavaliere avrebbe dovuto riportargli il carretto.."Bene..allora se sono in locanda..ditegli gli devo parlare, è importantissimo...altrimenti fatevi dire dove si trova, ditegli che Altea..ha urgenza di parlargli e stavolta non si troverà solo ad aspettare..è importante ." La ragazza mi sorrise e annuì e vidi indossava il bracciale le avevo donato.
Rientrai nella camera ma mi sentivo inquieta....
"Un turbinio e una luce verde..Shalazam e mi alzai in piedi
inchinandomi.
"Bene, hai capito come farlo arrivare al Tempio allora...ma vorrei
chiederti una cosa prima.."
"Dimmi Shalazam, è successo qualcosa, mi sento agitata e irrequieta" risposi io afferrando le mie mani.
"Lo so Altea..noi possiamo percepire..potrei farti vedere a Petra nel Fuoco Magico o usare qui la Clessidra del Tempo..pure tu potresti farlo, ma hai molto da imparare ancora, e poi saresti anche influenzata..non voglio tu sappia, ma posso dirti tu stai vivendo le stesse inquietudini del cavaliere..di ora" e sospirò. "Dimmi, cosa pensi del fatto dell'altra sera quando tu ti sei dichiarata a lui".
"Ammetto...sono rimasta male..si..lo ammetto perchè non dovrei svestirmi dei miei sentimenti..però ho pensato alla fine mi ha fatto capire in modo nobile non mi amava..si..poteva fare come molti altri uomini...approffittare..magari della mia debolezza di un momento e gettarmi in un letto, baciarmi e imbrogliarmi...e dopo essersi preso ciò che voleva lasciarmi, abbandonarmi e compiacersi di aver avuto il suo trofeo...ma è stato sincero, e questo lo ho apprezzato."
Lei sorrise e mi accarezzò il viso.."Bene Altea..spero di vedervi entrambi al Tempio presto".
Mi destai...perchè era venuta..vi era un motivo di certo, forse voleva solo sapere la mia opinione, se era degno di venire al Tempio come avevo richiesto.
Ora dovevo riposare...sperando non avessi le solite apparizioni nel sogno..spensi la candela ma guardavo fuori perplessa...il sonno arrivò presto..il Destino avrà il suo corso.
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elisabeth
30-05-2014, 16.20.40
Flees afferrò la mia mano.....era così buio......mi voltai verso di lui...gli occhi lucidi e il viso ancora bagnato dalle lacrime.......le sue parole furono poche ...ma forse erano dettate dall'eccitazione....della carne piu' che dal bruciore dell'anima......" Flees non temo i morti....non alcuni almeno....il mio mondo e' fatto di continui passaggi.......ho paura di te ?......No....ho paura di me......ho paura di quello che provo...dell'eccitazione dei sensi e del tremore che provo al pensiero che tu vada via......Hai detto che sei fatto di carne.....c'e altro che provi per me Flees ?..........dimmi..cosa daresti per me............col nuovo giorno ..troveremo il tesoro.....ci sarà qualcosa che ti farà trepidare il cuore....oppure no.......devi attendere e tacere Cavaliere...queste sono le tue Regole......."...strinsi forte la mia mano nella sua.......e proseguii per il cimitero..........le guardie mi fecero entrare...una di loro era quella che ci aveva accompagnato alla locanda......non disse una parola...contro le streghe non ci si mette..mica era matto lui.......andai alla cripta del giorno prima...e scesi le scale......era buio era umido...sembrava l'utero materno.......di quello avevo bisogno della Madre....Dea di tutte le Dee......." Dimmi o Madre perchè....sono arrivata a tutto questo......mi sono lasciata andare...la carne e' stata piu' forte dello spirito........e ora...sarebbe meglio sprofondare negli inferi....come lo vorrei.........Tu che tutto puoi.....quando finirà questa mia missione......voglio essere accusata dalla Sacra inquisizione.........davanti alle fiamme .....saprò chi mi Ama veramente..........questa tua figlia ti implora e null'altro ti chiede...."............mi misi in ginocchio e guardando il filo di luna che passava dalle scale....attesi...il raggio di sole del nuovo giorno.......
Guisgard
30-05-2014, 19.50.45
La donna prese un barattolo di vetro con dentro dell'alcool e cominciò ad intingerci dentro il fazzoletto intrecciato.
“Forse vi farò un po' male...” disse poi a Guisgard “... in tal caso ditemelo e mi fermerò...”
“I cavalieri non si lamentano!” Fece il bambino. “Le donnicciole si lamentano! Vero, cavaliere?” Fissando Guisgard.
“Se brucerà” rispose questi “temo mi lamenterò anche io...”
“Non ci credo!”
“Albio, vuoi smetterla.” Riprendendolo sua madre. “Su, sta buono o non riuscirò a medicare i suoi lividi. E bada che se non farai il bravo ti rimanderò a letto.”
“Avete combattuto contro un drago, cavaliere?” Il bambino a Guisgard.
“No, contro un gigante...” sorridendo il cavaliere “... ora va meglio, grazie...” rivolgendosi poi alla donna “... vi sono grato, signora...”
“Di nulla, messere.” Sorridendo la donna. “Posso prepararvi qualcosa? Un pasto caldo?”
“Vi ringrazio, ma vi siete già incomodata abbastanza.” Scuotendo la testa il cavaliere.
Si alzò e accarezzò il capo del bambino.
“Quando partiremo, Guisgard?” Chiese Astus.
“Subito.” Fissandolo lui. “Inizia a sellare i cavalli.”
“Andate via cosi, messeri?” Chiese loro Mime. “E la bestia?”
“Ci sono tanti cavalieri qui” mormorò Guisgard “e poi i mercenari... non hanno bisogno di noi per ucciderla e risolvere il mistero...”
Il bambino e sua madre li fissavano.
“Vieni a darmi una mano con i cavalli?” Astus a Guisgard.
“Lo farà Mime...” disse il cavaliere “... io devo tornare alla locanda...”
“Alla locanda?” Ripetendo Astus. “Ma sei impazzito? Ti uccideranno!”
“Forse si...” ridendo appena Guisgard, per poi portarsi la mano sui lividi che ancora gli dolevano “... aspettami qui... al mio ritorno partiremo...”
“Stai facendo una sciocchezza e lo sai!”Guardandolo Astus.
Guisgard si limitò a sorridergli e poi lasciò la casa di quella donna, dove Mime li aveva portati per farlo medicare.
“Aspetta, vengo con te!” Correndogli dietro Astus.
“Cambierebbe qualcosa?” Voltandosi il cavaliere. “Se volessero uccidermi lo farebbero anche in tua presenza. E con ogni probabilità ucciderebbero anche te. Prepara i cavalli e aspettami qui.” E andò via.
Poco dopo ritornò alla locanda, dove pareva regnare un profondo silenzio, vista l'ora.
Mancava poco all'alba infatti
Guisgard allora aprì la porta ed entrò.
Trovò nella sala Borel e Porturos.
E nel vederlo i due restarono profondamente sorpresi.
“Hai un bel coraggio a farti vedere ancora qui.” Alzandosi dalla sedia Porturos.
“Fa un favore a te stesso e vattene.” Fissandolo Borel.
“Voglio vederla” sostenendo i loro sguardi Guisgard “e poi me ne andrò.”
“Vattene ti dico.” Con aria di sfida Porturos.
“Voglio vederla” con tono basso il cavaliere “anche solo per un momento.”
“Non cambierebbe nulla.” Mormorò Borel.
“Lo so...” annuendo Guisgard “... ma voglio vederla e non me ne andrò senza averlo fatto...”
In quel momento scese Vortex.
“Ancora tu!” Esclamò l'omone. “Vigliacco, ti avevo avvertito!” E si lanciò sul cavaliere.
Questi però evitò l'impatto scostandosi rapidamente e facendo atterrare Vortex su uno dei tavoli, che l'omone fracassò in varie parti.
“Stavolta dovrai uccidermi per mandarmi via...” fece Guisgard.
“Con piacere, cane!” Alzandosi da ciò che restava di quel tavolo Vortex.
Di nuovo l'omone caricò contro il cavaliere che, ancora dolorante per le botte prese, non riuscì stavolta a scansarsi.
Vortex lo prese per il bavero e lo sollevò, alzando poi il braccio per colpirlo.
“Puoi spaccarmi le ossa una ad una, dannato bisonte” tentando di divincolarsi Guisgard “ma solo morto me ne andrò da qui...”
“Aspetta, Vortex!” Avvicinandosi a loro Borel.
“Io lo uccido!” Gridò l'omone.
“Aspetta...” fermandolo Borel “... perchè insisti tanto?” Rivolgendosi poi a Guisgard. “Cosa credi di dimostrare? Forse pensi di poterti giustificare?”
“No...” rispose il cavaliere “... non cerco giustificazioni... ma... io… la amo... la amo e voglio vederla per l'ultima volta prima di andarmene per sempre...”
“Te ne andrai all'Altro Mondo infatti!” Scuotendolo Vortex.
“Aspetta, Vortex.” Fece Borel.
Nella stanza di Dort, intanto, Clio era ancora stretta al suo fedele compagno, in balia di inquietudini e timori.
“Perchè sei una donna, Clio.” Disse l'aristocratico. “Una donna con i suoi limiti e le sue debolezze, grazie agli dei.” La fissò sorridendole. “Gli eroi invincibili, senza paura e senza dubbi non esistono. Neanche quelli dei miti lo sono. Persino i cavalieri dei poemi e dei romanzi hanno difetti e mancanze. Non puoi pretendere di essere invulnerabile, Clio. Non puoi credere di poter reprimere le emozioni, le sensazioni e le paure. Non so perchè non l'hai colpito con la spada. Forse perchè eri assonata, o magari stanca. O forse perchè lui è stato rapido, improvviso e ti ha colto di sorpresa. O più semplicemente, può darsi, hai letto nei suoi occhi che mai ti avrebbe fatto del male. Io non ho una risposta a questo, Clio. Come non puoi avercela tu. Siamo uomini e non possiamo sapere tutto. Neanche di ciò che abbiamo dentro, in fondo all'anima ed al cuore.”
In quel momento bussarono alla porta.
Era Borel.
“Come va?” Chiese.
“Credo debba riposare un po'.” Rispose Dort, per poi accarezzare i capelli di Clio.
“Lui è qui.” Rivelò Borel. Chiede di poterla vedere. Solo un momento ha detto. Poi partirà.”
Dort allora fissò Clio.
Ero esausta.
Ascoltavo Dort, stretta a lui.
Non sapevo che rispondere.
"Si, certo.. Ma non mi sembra una giustificazione valida.. Poteva fare di peggio, è vero.. Ma credi che non mi abbia fatto male? Sai che preferirei mille volte essere bruciata viva piuttosto che toccata contro la mia volontà..".
Entrò Borel.
Strabuzzai gli occhi.
"Digli che ha visto abbastanza.." Corrucciai la fronte "Non gli avete detto che se me lo trovo davanti lo uccido? Se per lui va bene, scendo è la facciamo finita.. Vediamo se Ha tutta questa sfacciataggine".
In un attimo, immaginai la reazione dei miei uomini.
"Ma che nessuno lo tocchi.. La sua vita spetta a me..".
Guisgard
30-05-2014, 20.16.15
“In verità” disse Fin Roma ad Eilonwy “ho attraversato gran parte dell'Italia perchè mio Padre mi ha incaricato di seminare un Fiore e devo dunque scegliere un posto adatto e degno...”
“Un menestrello che semina fiori...” incuriosito Riccardo.
“I fiori hanno molti segreti” fece Fin “e sono la più straordinaria manifestazione dell'arte naturale. Ma ditemi... voi dove siete diretti?”
“A Castelpotos.” Rispose Riccardo. “Conosci quel luogo, menestrello?”
“Lo conosco molto bene, cavaliere.” Sorridendo Fin.
Guisgard
30-05-2014, 20.23.12
“Io credo, avendolo visto, che non desisterà...” disse Borel a Clio “... stanotte Vortex lo ha quasi tramortito di botte, minacciando poi di ucciderlo se lo avesse rivisto... nonostante ciò è tornato...”
“Cosa spera di ottenere?” Fissandolo Dort. “Forse una giustificazione?”
“Posso solo dire” mormorò Borel “che non ho mai visto nessuno più determinato e convinto di una cosa. Vuol vedere Clio e temo non se ne andrà. E penso anche che preferirebbe essere condannato dalla sua spada, che non dal suo silenzio.”
“Io credo che dovrebbe andarsene invece.” Disse Dort.
“Come detto” fece Borel “non credo se ne andrà. Non senza averla vista. E temo rischierebbe la vita pur di ottenere ciò.”
Eilonwy
30-05-2014, 20.26.20
Guardai Fin e Riccardo.
“Allora direi di andare!....Lady Ymma deve essere molto preoccupata. Di grazia, Sir Riccardo, legate il mio cavallo al vostro. Messer Fin, potete salire sul mio fedele destriero. Fate pure!” dissi sorridendogli amichevolmente.
Quando si fu seduto sulla sella di Dante, partimmo verso il maniero.
“Ditemi che tipo di fiore seminate qua e là?....Come si chiama?....E’ una nuova specie di fiore o è una conosciuta?” interrogai il cantastorie.
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Guisgard
30-05-2014, 20.36.27
Elisabeth era discesa in quella cripta avvolta dalla tenue penombra che rendeva quel luogo quasi ultraterreno.
La poca luce presente proveniva da una lucerna posta su un davanzale, che a stento illuminava ciò che restava degli affreschi che un tempo illustravano il cammino dei fedeli nelle catacombe.
La maga trascorse lì ciò che restava della notte.
In balia dei sensi di colpa, dei desideri e delle paure.
“Anche se è passato molto tempo” disse qualcuno all'improvviso “questi affreschi riescono ancora a parlare...” era un vecchio, forse un becchino “... avevano un duplice scopo... guidare il cammino dei defunti nell'Aldilà e insegnare ai devoti che giungevano qui le passioni dei Santi Martiri... qui è raffigurata la Passione di Santa Lucia... ed infatti questa tomba è chiamata appunto di Santa Lucia...” spiegò il vecchio.
"Non avreste dovuto tramortirlo.. Spettava a me.. Non ho bisogno di mandare avanti i miei scagnozzi a fare il lavoro sporco.. ma posso capire, e vi sono grata di tanta lealtà..." Sospirai.
Mi alzai.
"E sia.." Presi un profondo respiro "Vieni con me.." Sorrisi a Dort.
Guardai in giro per la stanza, e presi la balestra di Borel.
"Ha perso il diritto della mia spada.." Presi un profondo respiro.
Scesi di sotto.
Lui era lì.
I suoi occhi.
Gli occhi che mi avevano guardata, tutta, senza averne il diritto.
Maledetto...
Lo fissai truce, la balestra incoccata.
"Cos'è, non hai visto abbastanza?" Tuonai.
Gli occhi di ghiaccio bollente.
Così come il cuore.
Guisgard
30-05-2014, 20.40.32
Qualcuno bussò alla porta e svegliò Altea dal suo sonno.
Era la figlia del locandiere.
“Ho chiesto a mio padre, milady...” disse “... egli però ignora la loro esatta destinazione, in quanto, pare, non volevano farlo sapere in città... comunque l'unica cosa certa è che non sono più a Solpacus, visto nessuno li ha più visti... ah, forse ciò vi potrà essere d'aiuto... giù sono giunti alcuni uomini di lord Gvin... sono stati tutta la notte nella foresta in cerca della bestia... e ascoltando i loro discorsi credo che qualcuno di loro sappia qualcosa riguardo i mercenari...”
elisabeth
30-05-2014, 20.51.50
Avevo le visioni per la stanchezza..ciò che pensavo fosse la luna e il sole...non erano altro che una lanterna...forse era la luce perpetua...per i morti.....Una voce......la voce di un vecchio....che non avevo mai visto in quei giorni.......mi spiegò che le raffigurazioni tenue che io potevo intravedere......era il cammino dei martiri Cristiani ....Santa Lucia...quella cripta era dedicata a lei......" Non so chi siete......evidentemente questo luogo attira molta gente......il mio cammino l'ho già fatto... e per dire il vero.....vorrei capire che cammino dovrei fare io.......e comunque adesso so a chi ho chiesto la grazia.....spero che santa Lucia faccia si di intercedere per me....le sue preghiere saranno più forti delle mie...........Venite a pregare anche voi ?...".....
Altea
30-05-2014, 20.52.56
Sentii bussare alla porta...era la figlia del locandiere, ascoltai le sue parole....gli uomini di Gvin sapevano?
"Grazie damigella, siete stata gentilissima...".
Mi rivestii...e ora ero sola..e fosse arrivato lui..ma dovevo rischiare..dovevo trovarlo..era trovare un ago nel pagliaio.
Scesi le scale e vidi uno degli uomini di Gvin solo e stanco dopo aver cercato la belva..mi avvicinai a lui...sei una donna...Altea.
Mi avvicinai a lui dopo aver chiesto un bel boccale di birra al locandiere e avergli detto pure di servirne a volontà finchè sarebbe crollato addormentato a quel tavolo.
"Oh cavaliere, sedetevi..guardate ho portato della birra per voi" e lo fissavo negli occhi con fare malizioso..."siete un eroe, più del vostro duca, mi ero già accorta di voi" e gli sfiorai la mano mentre beveva il primo bicchiere di birra..."Non siete come quei mercenari codardi che sono fuggiti..e voi lo sapete dove sono vero...eh si...anzi..vorrei tanto andare là sola o magari con voi" e lo guardai coi miei occhi grandi e azzurri come il mare estivo..."e pensate..se ci alleiamo..vi darò la spada dei Taddei e sarete un eroe..dove saranno andati quei maledetti?" e il locandiere portò il secondo bicchiere e sorrideva..mentre la mia mano saliva più su fino alla giubba del cavaliere..eh...si deve scendere a compromessi...per una nobile causa.
Guisgard
30-05-2014, 20.54.22
Clio scese di sotto e trovò Guisgard.
Con lei c'era Dort e poco più indietro Borel.
Ovviamente Vortex e Porturos non avevano perso di vista il cavaliere.
E questi, nel vedere Clio armata di balestra, sorrise appena.
“Beh...” disse “... sono troppo a corto raggio e quella balestra è quasi un spreco... ma capisco, vuoi essere certa di non mancarmi...” la fissò e tornò subito serio.
Era bellissima.
Da togliere il fiato.
I capelli spettinati, gli occhi ancora arrossati ed il viso lievemente pallido.
Lo sguardo era truce, ma quegli occhi sembravano brillare della medesima luce che li animava mentre lui la guardava nuda.
E ora che sapeva di dover andar via, di doverla perdere per sempre, Clio gli appariva ancora più bella.
Bella da far male.
“Capisco di aver perso ogni considerazione e diritto” mormorò “ma non credo che tu corra rischi al punto da avere questa scorta...” indicando i compagni di lei “... dopotutto sei anche armata, mentre io invece no... io vorrei solo parlarti per un minuto... uno soltanto, da soli... poi andrò via e non mi rivedrai mai più...”
“Hai una bella faccia tosta, lo sai?” Sbottò Vortex. “Ci credi degli idioti?”
Lui non rispose, limitandosi a sorridere appena, per poi tirare su un bel respiro.
Un respiro che sembrava essere molto simile ad un sospiro.
Tornò allora a fissare Clio.
I suoi occhi azzurri erano inquieti, come se un profondo tormento li attraversasse.
Ed i lividi e i tagli procuratigli da Vortex rendevano il suo viso cupo e ombroso.
Guisgard
30-05-2014, 21.00.49
“Vi seguirò solo per un tratto di strada” disse Fin ad Eilonwy “in quanto sono diretto altrove. Quanto al nome di quel Fiore, in realtà la cosa più difficile di questo mondo è riconoscere subito un fiore e le sue caratteristiche.” Sorrise, suonando la sua lira. “Posso assicurarvi che moltissimi uomini nel passato hanno speso la loro intera esistenza per cercare di capire che genere di Fiore stessero cercando.”
“Sprecare la vita per cercare un Fiore?” Stupito Riccardo. “Che assurdità!”
“Dipende, cavaliere...” mormorò Fin “... una volta vi era un uomo e ad ogni passante indicava la Luna... diceva che era la cosa più bella esistente al mondo... molti però non riuscivano a capirlo, perchè non guardavano la Luna, ma solo il dito con cui lui la indicava...”
Eilonwy
30-05-2014, 21.09.00
Ripetei le parole di Riccardo: “Sprecare la vita per cercare un Fiore?.... Che assurdità!...Peccato che lo stavamo facendo anche noi, prima di arrivare in quel palazzo maledetto dal Cavaliere Nero. Però se lo ritenete così sciocco cercarlo, quando avrò risolto quel problema per Lady Ymma….vuol dire che me la caverò da sola. Come al solito!....Tanto so farcela anche da sola….chi fa da se fa per tre!” risposi ancora indispettita.
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Guisgard
30-05-2014, 21.10.21
Quel cavaliere, nel vedere Altea accanto a lui, così disponibile e bella, non si fece pregare più di tanto.
Abbracciò la nobildonna, stringendola a sé, mentre continuava ad ingurgitare birra su birra.
“Vedo che hai l'occhio lungo, dolcezza...” disse lui “... t'intendi di uomini veri... in effetti io non ho mai temuto la bestia... e se la trovo, beh, la imbalsamerò e te ne farò dono...” rise “... i mercenari? Sono degli idioti... e anche codardi, visto hanno lasciato la città... per dove?” Era già un bel po' brillo. “Ehi...” chiamando uno dei suoi compagni “... dove sono andati i mercenari? Lo rammenti?”
“In una locanda fuori città.” Rispose l'altro.
In quel momento gli altri videro Altea e si avvicinarono.
“Andate al diavolo voi...” scacciandoli il cavaliere “... questa sventola è roba mia...” si voltò verso di lei “... ti va di venire fuori con me, bellezza? Per starcene da soli e in santa pace?” E le baciò più volte il viso.
Altea
30-05-2014, 21.20.02
"Oh si certo..ho buon occhio per i cavalieri..." e lo abbracciai pure io accarezzandogli prima la mano e poi il viso..ma provavo un disgusto incredibile...avrei voluto conficcargli la spada addosso quando udii ciò che volevo sapere...una locanda fuori città..."Esco con voi solo se farete dire a quel cavaliere che sa dove si trovano come si chiama la locanda e la strada" e lo baciai vicino la bocca...che disgusto.
Ormai stava barcollando, indicai al locandiere..altra birra.
La porse, misi la mano dentro la sacca...eh non sai con chi hai a che fare.
Lo vidi voltarsi verso il cavaliere che aveva dato informazioni sui mercenari..estrassi una boccetta donatami da Shalazam...e ora crollerai dal sonno ma ti sveglierai non preoccuparti..perdonami, ma l'ho fatto per il Bene.
E con scatto repentino misi qualche goccia nella birra..e gli accarezzai i capelli..."Avanti..chiedetelo..e uscirete con me".
Guisgard
30-05-2014, 21.27.29
“Massì...” disse il vecchio ad Elisabeth “... pregare non fa mai male...” si sedette su un basso muretto di calce e cominciò a pregare insieme alla donna.
Pregarono a lungo, fino a quando la notte lasciò il passo al giorno.
Dai lucernari allora cominciò ad arrivare la luce in quella nicchia.
Prima tenue, accennata, sopita, poi sempre più intensa, fino a rischiarare quel luogo e a dissolverne le ombre.
Ma con esse anche quel vecchio sembrava essere sparito.
Poi dei passi.
Un attimo dopo qualcuno scese nella cripta.
“Elisabeth...” vedendola Flees “... ti ho cercata ovunque stanotte...”
Guisgard
30-05-2014, 21.28.51
“Ma il nostro non è un Fiore comune...” disse Riccardo ad Eilonwy “... questo intendevo... su, non siate adirata...” le sorrise “... e poi” parlando a Fin “se vuoi saperlo, menestrello, io ho già visto il fiore più bello del mondo... lei, damigella Eilonwy...” e le fece l'occhiolino.
Fin sorrise.
“Si, siete molto fortunato...” annuì il menestrello “... non tutti hanno la fortuna di avere accanto una ragazza così bella e vispa.” Accarezzando le corde della sua lira.
Guisgard
30-05-2014, 21.30.47
Il cavaliere apparve confuso.
“Voi donne siete assurde con la vostra curiosità...” disse ad Altea “... ehi, come si chiama la locanda dove sono i mercenari?” Al suo compagno.
“E che diavolo ne so!” Esclamò l'altro. “Ma perchè vuoi saperlo?”
“Per spassarmela con lei!” Il cavaliere indicando Altea, per poi scolarsi tutto il suo boccale di birra. “Ma perchè ti interessa tanto, bellezza?” Fissando poi la bella avventuriera.
Ma proprio in quel momento le gocce nella birra fecero effetto ed il cavaliere crollò addormentato.
Poco dopo nella locanda arrivò Older.
“Salute a voi, milady...” vedendo Altea in buona compagnia “... ah, ho veduto il tuo carretto... era fuori città... come mai?” Rivolgendosi poi al locandiere.
“Ne avevano bisogno quei mercenari.” Spiegò questi. “E allora ho deciso di prestarglielo.”
“Ecco allora perchè l'ho visto poco fa.” Annuì Older.
elisabeth
30-05-2014, 21.39.09
Fui felice di non essere sola.....e con lui...pregai...e sembrava un canto....fatto di lieve mormorio.....io in ginocchio e lui seduto.....le miei mani erano giunte....e ilmio busto retto....perche' fosse penitenza......Fuoco Madre ....Fuoco ti chiedo........non tradire una tua figlia.......La notte timida ed innamorata diede il passo al giorno.....ogni cosa prese forma...ma non udii più la voce della notte...il vecchio era sparito.....potevo rimanere stupefatta ?....non potevo......sentii rumore per le scale...era Flees un Flees bianco in volto come se non avesse preso sonno......." Buongiorno.....mi avete cercato ?.....voi sapevate che sarei venuta al cimitero....e l'unico posto era qui nella cripta......sono venuta direttamente qui...non potevo andare altrove....era l'unico posto dove pregare .......per chiedere una grazia.........era facile venirmi a trovare.....non capisco........"......mi alzai restare in ginocchio non serviva......emi trovai difronte ai suoi occhi.....erano stanchi...ma brillavano di una luce particolare......gli accarezzai il volto....." Tranquillo.....non potrete perdermi....dobbiamo trovare il tesoro..."........E io spero..di sapere chi dei due........
"Ti sbagli.." Dissi, impassibile "Ho una pessima mira.. Ma solo l'idea di toccarti mi fa venire il voltastomaco.." La voce colma di disprezzo "Hai perso il diritto alla mia spada..".
Lo guardai, i lividi, i tagli.
"Non avrebbero dovuto ridurti così.. Non erano i miei ordini.. Spettava a me.. Ma non posso biasimarli, credo tu abbia offeso tutti loro.." Con gli occhi nei suoi.
"Ma hai ragione, non ho bisogno della scorta.." Alzai gli occhi sui ragazzi "Uscite, spetta a me regolare questa faccenda.." Impassibile.
Tonai a guardare Guisgard "Tanto non credo che riuscirai a fare peggio di così.. Fai un solo passo, e sta pur tranquillo che qualche cosa colpisco..".
Altea
30-05-2014, 22.02.34
E poi saremmo noi donne a perderci in stupidi farfugli..glielo vuoi dire come si chiama questa locanda? Ad un tratto barcollò e cadde addormentato e mi voltai verso il cavaliere che dava indicazioni..."Avete visto...ora dovrò aspettare domani, se vi affrettavate a dirglielo e non in stupide curiosità.." sbuffai facendo finta di nulla...ma almeno non avrei dovuto uscire con lui e sentire le sue mani nel mio corpo e sul viso.
Arrivò Older e udii le parole tra lui e il locandiere e mi avvicinai a lui..il Fato mi metteva alla prova.
"Beh sapete..la vita è così noiosa a Solpacus...ma ha bevuto troppo temo..ehhh questi uomini...piuttosto dove avete visto quel carretto...era in qualche locanda oppure in qualche posto preciso..eh..ho prestato un oggetto molto importante e prezioso della mia famiglia a uno dei loro uomini..e quello se ne è andato senza ridarmelo, forse per la fretta, e devo riappropriarmene.." osservai pure il locandiere...forse lo avevano lasciato in qualche posto per non destare sospetti quel carretto o proprio in locanda.."Ma quel cavaliere ha detto si trovano in una locanda fuori Solpacus...voi sapete quali possono essere o vi è una sola?" e li guardai entrambi fingendo un sorriso da ragazza sprovveduta e ingenua.
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Eilonwy
30-05-2014, 22.17.19
Arrossì a quelle parole sia del mio bel tenebroso paladino sia quelle del trovatore.
“Oh….così mi fate arrossire come un papavero!.....Vi ringrazio entrambi per le vostre belle e cortesi parole. Scusatemi, Milord, se sono stata così cocciuta e intollerante con voi. E’ tutta colpa di quel Cavaliere Nero e della sua amata!...Be forse anche perché sono un po’ ribelle e temeraria!......Tuttavia quei due mettono di cattivo umore tutti quanti e sono egoisti….pensano solo al loro Amore e distruggono quello degli altri. E’ inaccettabile!....Ma non voglio che vi battiate con lui. Come Lady Ymma non vuole che Sir Peruin perdi la vita, neanche io voglio che vi ammazziate per l’ onore e per essere degno di me. Siamo intesi!.....Mica vorrete farmi morire di crepa cuore?” e detto questo misi la testa vicino al suo petto come una colombella innamorata.
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Guisgard
31-05-2014, 01.24.40
Al cenno di Clio, nonostante una palese titubanza, alla fine i suoi compagni abbandonarono la sala, lasciando così da soli la ragazza ed il cavaliere.
Lui li seguì con lo sguardo fino a quando l'ultimo del gruppo, Dort, non uscì chiudendo dietro di sé la porta.
“Temevo di non vederli andare più via...” disse Guisgard “... almeno così dovrò stare attento solo alla balestra...” sorrise “... che comunque mi sembra molto meno pericolosa del tuo sguardo... fissandolo potrebbe quasi fulminarmi...” rise appena, per poi ritornare subito scuro in volto “... io...” sospirò “... io non cerco giustificazioni, perchè non ne ho... ho sbagliato... è imperdonabile ciò che ho fatto stanotte... ero ancora ubriaco e del tutto soggiogato dalle tue grazie... e poi ero geloso... geloso da morire...” guardò la finestra, era ormai mattino “... volevo vederti, solo questo... davvero, solo questo... ho provato ad entrare nella camera, ma avevi chiuso la porta... allora ho deciso di raggiungere la finestra... e quando sono arrivato tu dormivi... sono rimasto a fissarti per non so quanto tempo... mi piace guardarti... eri bellissima al pallore della Luna... poi ti sei svegliata di colpo e allora... allora ho sentito l'irrefrenabile desiderio di volerti guardare da vicino... e sono entrato... ma poi... non lo so... ma la gelosia ha cominciato a tormentarmi ancora di più... ho avvertito l'istinto di toccarti... poi... non so cosa mi è preso...” abbassò lo sguardo “... ma non ti avrei fatto del male... non ti avrei mai toccata... neanche con un dito... anche se ho desiderato farlo con tutto me stesso... e se tu avessi preso la spada per colpirmi, io non avrei neanche reagito credo... e forse se lo avessi fatto sarebbe stato meglio...” tornò a guardarla negli occhi “... ecco, questo volevo dirti... ora sono in partenza... con Astus lasceremo Solpacus e questa regione, così non correrai più il rischio di avere il voltastomaco nel guardarmi...” sorrise amaramente “... sono certo che risolverete il mistero della bestia e tu avrai quella spada... l'hai meritata, è tua di diritto... ti auguro il meglio, Clio... per la caccia alla bestia, il viaggio a Gioia Antiqua e tutto il resto...” mise una mano nella giubba, per poi estrarre un fiore “... è un giacinto, l'ho colto nel giardino della donna che mi ha medicato il viso... dicono che nel linguaggio dei fiori simboleggi il perdono... che cosa buffa... io non so neanche quale sia il tuo fiore preferito... a volte ho cercato di immaginarlo, ma senza mai riuscire a trovarne uno che mi soddisfacesse... forse perchè sei diversa da tutte le altre che ho incontrato...” la guardò malinconico “... beh, ora sarà meglio che vada via...” la fissò ancora per un lungo, interminabile istante “... addio, Clio...” posò su uno dei tavoli il giacinto e si voltò verso la porta.
Un attimo dopo l'aveva già attraversata, richiudendola dietro di sé.
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Guisgard
31-05-2014, 01.44.06
Flees fissò Elisabeth ed annuì, per poi sorridere.
Era ormai giorno e dall'esterno cominciarono ad arrivare delle voci.
“Credo siano gli uomini di Moussarel...” disse Flees “... sarà meglio andare...” le prese la mano e risalirono in superficie.
Qui trovarono non solo gli uomini del braccio destro del Gastaldo, ma anche Daizer.
“Siamo pronti, Elisabeth...” fissandola suo marito “... manca poco e questa storia giungerà alla sua conclusione...” guardò poi gli uomini di Moussarel.
Questi annuirono e fecero segno loro di seguirli.
Guisgard
31-05-2014, 01.47.16
“Si...” disse Older ad Altea “... vi sono alcune locande lungo la strada che porta fuori dalla foresta, verso altri borghi... però io ricordo perfettamente il luogo in cui ho visto il carretto preso dai mercenari... non è molto lontano da qui, ma è una strada poco battuta di solito... se volete vi ci accompagno, milady...”
Guisgard
31-05-2014, 01.49.34
“Io non credo che siano egoisti il Cavaliere Nero e la sua amata...” disse Fin Roma ad Eilonwy e a Riccardo “... sono consci del loro Amore e della sua assolutezza... a proposito di questo vorrei chiedervi una cortesia... potreste consegnare a lady Marangel questa missiva?” Mostrando loro una lettera chiusa. “E' di grande importanza e ve ne sarei eternamente grato.”
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Eilonwy
31-05-2014, 02.03.59
Una lettera?....Conosceva Lady Marangel?
“Certo…..lo farò con piacere per un menestrello simpatico e sensibile come voi. Non sapevo che conosceste Lady Marangel?.......Come è iniziata la storia d’ amore tra lei e il Cavaliere Nero? Voi sembrate essere suo amico. Ditemi come sconfiggere il suo amato senza ucciderlo o fargli del male. Vi prego…..ve ne sarei debitrice!....Molte persone soffrono a causa della loro maledizione. La loro concezione dell’ amore può essere la più giusta di tutte, ma forse allo stesso tempo può essere sbagliata. Il fatto è che non possono costringere le persone in questo modo. A me hanno sempre insegnato che si spiega con dolcezza una propria idea e si esporre il “perché” di essa e, in special modo, bisogna essere tolleranti con chi ha altre idee, buone o cattive che siano. Vi scongiuro, ditemi come fare!....Chi è in verità il Cavaliere Nero?” ripresi fiato e mi accorsi di avere le mani congiunte come per pregare.
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Altea
31-05-2014, 20.43.16
Guardai fuori dalla locanda..ormai il giorno si stava levando..."Eh sia..aspettate, devo prendere alcune cose in camera...e con me verranno i miei cavalieri" ...ovvio non è che mi fidassi molto di Older..quell'uomo era un enigma, non riuscivo a capire chi fosse,da che parte stava.
Rientrai nella camera e presi la sacca col Libro Ancestrale e altri miei oggetti..poi andai a bussare alla porta di Destrus..."Presto svegliatevi vi aspetto subito giù, dobbiamo andare con messer Older..si, sto cercando un mercenario..andate subito a chiamare vostro zio, e nessuno sappia...".
Scesi a terra e vidi poco dopo Destrus ancora assonnato e trafelato che usciva guardandomi...."Usciamo messer Older..qui vi sono troppi..soldati ubriachi" e sorrisi.
Presi Cruz e poco dopo ci raggiunsero Destrus con Rodolfo..."Sir Rodolfo, devo cercare un mercenario, si trova in una locanda fuori Solpacus, non so quale ma messer Older ha visto il carretto da loro usati..non è un motivo insensato..sapete non farei nulla per frivolezza".
Salimmo sui cavalli e seguimmo Older..lui era avanti e io dietro coi miei uomini..."Ho voluto avere voi..sapete non mi fido andare sola attualmente fuori..chissà se lo troveremo"...chissà..il Destino lo saprà.
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Eravamo soli.
Sentivo il cuore battere forte, sempre di più.
Battere così forte da far male.
Le mani salde sulla balestra.
Gli occhi nei suoi.
Quegli occhi...
Era così difficile sostenere il suo sguardo.
Ma dovevo essere forte.
Come hai potuto fare questo a me?
Come hai potuto rovinare tutto così?
Come hai potuto?
La donna dentro di me era delusa, triste, disperata.
Potevo quasi vederla, ancora avvolta in quel lenzuolo, la veste orientale ridotta a brandelli, il viso rigato dal pianto.
Il soldato si chinò su di lei, cercando di calmarla come aveva fatto Dort con me.
Forse è stato meglio così.. Ti stavi legando troppo a lui.. troppo..
Se non l'avesse fatto, saresti ancora qui a sospirare..
Non saresti mai riuscita a mandarlo via e tu lo sai..
Non avevi chiesto un aiuto divino per decidere?
Più chiaro di così..
Se era lui che volevi, era il momento giusto per sceglierlo.. per rinunciare a tutto per lui..
Presi un profondo respiro.
Lo ascoltavo parlare.
Più parlava, più avrei voluto prenderlo a pugni.
Ah, meno male che non cercavi di giustificarti..
"Ti avevo detto di non bere.." mormorai, tra i denti, quando disse che era ancora ubriaco.
Ma va, davvero? Secondo te perché ti ho detto di non bere? Era questo che temevo, razza di idiota..
Sì, avrei davvero voluto incenerirlo con lo sguardo.
Non ti avrei mai toccata.. Non ti avrei fatto del male..
Adesso lo ammazzo!
Ti credi un eroe perché ti sei fermato? Ma tu guarda..
"No!" secca, con gli occhi nei suoi "Non mi hai presa contro la mia volontà, è vero... Che bravo.. Vuoi anche una medaglia?" alzai le spalle "Qui nessuno dice il contrario.. Anche perché, in quel caso ti avrei fatto torturare a morte, poi l'avrei fatta finita.. e non saremmo qui a parlarne.." Restai a guardare i suoi occhi "Ma hai un bel coraggio a dire che non mi avresti toccata nemmeno con un dito, visto che hai usato entrambe le mani...".
Potevo quasi sentire le sue mani su di me, dappertutto.
I suoi occhi sul mio corpo, le sue mani che mi sfioravano.
Tremai, per un momento, ripensando a quella notte.
No, non davanti a lui.
"Ma non osare pensare.. neanche per un istante.." la voce carica di rabbia "Di non avermi fatto del male.. tu non hai la minima idea del male che mi hai fatto.." gli occhi nei suoi.
Ero furiosa, credeva davvero di non aver fatto niente di male?
Magari sei tu ad essere esagerata, magari un'altra donna non avrebbe reagito così..
Che assurdità!
Non sono sua, non può sfiorarmi, e non ha diritto di vedermi, punto!
Restai in silenzio mentre mi augurava il meglio.
Non la voglio quella spada.
Penserei a te ogni volta che la vedo... E io voglio dimenticare ogni cosa di te..
Anche se non sarà così facile.
Restai sorpresa quando tirò fuori il fiore.
Un fiore?
Sentii le lacrime affiorare.
Tesoro mio, ti stai dando la zappa sui piedi.
Tutti sanno qual'è il mio fiore preferito.. Mio padre l'ha aggiunto allo stemma di famiglia in mio onore..
Non piangere, Clio.. non adesso..
Ormai se ne stava andando.
Più si avvicinava a quella porta, più mi sembrava che mi stessero strappando un pezzo di cuore.
"Il giglio bianco.." dissi, con voce lontana.
"La purezza.." i suoi occhi incrociarono i miei per l'ultima volta , straziandomi "Che tu mi hai portato via..".
E non solo perché mi hai visto nuda.
Poi lui uscì, chiudendo la porta dietro di sé, il dolore divenne insopportabile, e crollai.
Non l'avrei più visto.
Mai più.
Mi lasciai cadere per terra, le ginocchia al petto, cinte dalle braccia, la testa nascosta.
E piansi.
Piansi fino a non avere più lacrime.
Ma il dolore non se ne andò.
Fu in quel momento che capii.
Non se ne sarebbe mai andato.
Mi aveva spezzato il cuore.
Nel peggiore dei modi.
Colpendomi dov'ero più vulnerabile, più sensibile.
Distruggendo la cosa a cui tenevo di più.
Ma per farlo, doveva esserci entrato.
Nel profondo.
Che lo volessi o no.
Anche se avevo fatto di tutto per nasconderlo a me stessa.
Un cuore si rompe solo dall'interno.
Se fosse stato un altro, ci sarebbe rabbia, furore, vendetta.. ma non questo dolore.
"Razza di idiota.." mormorai, scuotendo la testa "Perché? Perché sei stato così stupido?".
Avanti Clio..
Mi alzai, e mi avvicinai al giacinto.
Di quello che hai intenzione di farne?
Il dolore aveva assorbito tutto: la rabbia, il furore, il disprezzo, la vergogna.
Presi il fiore tra le mani, dolcemente.
Restai a fissarlo per un lungo istante.
Lo portai alle labbra, sfiorandolo appena.
Sapevo che non voleva farmi del male, che era ubriaco e fuori controllo.
Ma sapevo anche che non avrei mai permesso a nessuno di comportarsi in un quel modo con me.
Mai.
Il dolore era sempre più forte.
Accarezzai dolcemente il fiore, con gli occhi tristi, e capii cosa ne avrei fatto.
Sorrisi appena, per la prima volta.
Risalii le scale.
Posai la balestra dove l'avevo trovata.
Poi presi un profondo respiro davanti alla porta della stanza.
Mi feci coraggio ed entrai.
Era tutto come l'avevo lasciato.
Tremai.
Il letto sfatto, la finestra rotta, i brandelli della mia veste sul letto.
Ne presi uno, e lo arrotolai sul gambo del giacinto.
Frugai poi tra la mia roba, e presi il mio diario.
Che non usavo mai, in realtà, ma a volte era utile annotare nomi, luoghi.
Schiacciai il giacinto tra le sue pagine, e lo rimisi nella borsa, ma nel farlo urtai qualcosa con la mano: il disegno di Roxanne.
Lo aprii e lo guardai di nuovo.
Quell'espressione, era la stessa che avevo.
Forse non si riferiva alla morte fisica, ma a quella nel cuore.
Per un momento, sorrisi ricordando gli attimi di passione alla locanda, il sorriso di Guisgard quando aveva visto il disegno.
La sua risata.
Il suo sguardo.
"Idiota.." sussurrai, mettendo via il disegno.
Avanti, Clio.. hai una bestia da catturare...
Presi il fagotto con la spada, e scesi di sotto, raggiungendo i miei uomini.
Sorrisi nel vederli, mi sedetti in mezzo a loro.
"Grazie fratelli.. non avrei mai voluto che mi vedeste in queste condizioni.." mi guardai intorno "Vino, vi prego.. e qualcosa da mangiare... finiamo questa storia della bestia una volta per tutte..".
Srotolai sul tavolo il mio mantello, rivelando il panno insanguinato e la spada.
"Questa mi aspettava nella camera del locandiere a Solpacus.." una fitta mi attraversò.
Il suo sguardo, le mie parole, i suoi baci, il fuoco che mi divorava.
Basta pensare a lui, Clio..
"Sappiamo che la bestia non è risorta dai morti, e che il suo padrone mi sta cercando... quindi non ci sarà bisogno di fare da esca.. E' chiaro che il luogo della lapide è il punto focale di questa faccenda.. direi di tornare lì, e prepararsi al peggio.. Voi che dite, idee?".
elisabeth
31-05-2014, 21.53.54
Misi la mia mano nella sua......le miei bianche piccole...le sue mani forti...sicure in quel momento ...io..stavo vivendo una prova...la più grande della mia vita.....
Dimmi Madre...quando ti chiesi di conoscer l'Amore ?.....Dimmi Madre...quando ti chiesi di vivere la sofferenza ?........Uscii dalla cripta abbagliata dalle prime luci...vidi i soldati di Moussarel...e con loro mio marito...Daizer.......ebbe un tono di voce che non ammetteva discussioni ...." Sono pronta.......dopo la preghiera ....si e' certi di poter agire per il meglio......finirà questa storia.........finirà non preoccupatevi........"...ero dietro Daizer.....e seguii lui e le guardie......controllavo Flees....speravo fosse dietro di me e invece....le guardie stavano facendo in modo....che lui rimanesse sempre più indietro..." Scusami Daizer...ma perchè le guardie si stanno stringendo attorno a noi due e stanno estromettendo Flees.........dovrebbe essere il contrario e' stato lui ad ottenere gli accordi con Moussarel......eri accanto a me..sembravi sempre schivo ....eppure oggi mi sembri a capo di questa situazione............"....Daizer era rigido...silenzioso.......e io pensavo di capire.......o speravo di capire male.............Sembrava che Daizer fosse arrivato al suo scopo o a ciò che gli era stato comandato............ma non poteva essere.......Daizer non poteva essere così falso.....e dove mi stava portando......
Guisgard
02-06-2014, 01.23.28
Altea, Rodolfo e Destrus seguirono Older verso il luogo in cui l'anziano uomo aveva visto il carro del locandiere prestato ai mercenari.
Uscirono così dalla città, fino a raggiungere una fitta boscaglia.
Qui, seguendo un sentiero che la tagliava in due, arrivarono ad una locanda, la cui insegna recava la scritta “Grappoloduva”.
E fuori il suo ingresso vi era proprio il carretto del locandiere.
“Ecco il carretto, milady...” disse Older ad Altea, indicando il carretto “... i mercenari alloggiano qui. Non può che essere così, vista la presenza del carretto del locandiere.”
All'interno della locanda, intanto, Clio, dopo che Guisgard era andato via, aveva raggiunto i suoi compagni e con loro riprese a parlare della bestia.
“Si, anche io credo che il luogo in cui si trova quella pietra incisa” disse Dort “sia probabilmente il centro di questo mistero.”
“Aspettate un momento...” fissando il panno insanguinato Borel “... questa minaccia non deve essere presa sottogamba e andare al luogo dove si trova quella pietra potrebbe essere un po' come scavarsi la fossa da soli...”
“In effetti Borel ha ragione...” fece Trastis “... al di là di congetture ed ipotesi, noi ancora non sappiamo con cosa abbiamo a che fare... non dimentichiamo che la bestia era morta e nonostante ciò ci sono stati altri morti...”
“E di quella carcassa sparita” intervenne Porturos. “l'unica cosa rimasta è la questa spada insanguinata...”
In quel momento arrivò il locandiere.
“Buongiorno, signori...” salutandoli con un bel sorriso “... ho appena preparato focacce calde per la colazione. Ho anche del latte appena munto e della frutta fresca.”
“Il latte puoi darlo pure al gatto, amico mio...” mormorò Vortex “... io voglio dell'altro vino e un po' di quelle focacce!” Ridendo.
Altea
02-06-2014, 01.28.15
Sorrisi compiaciuta...eravamo arrivati alla meta eppure qualcosa mi turbava.."Grazie Older..siete stato di parola.." scesi da cavallo e dissi ai due cavalieri di seguirmi ed entrai nella locanda..qui vidi i mercenari e Vortex, erano assieme ma il cavaliere non vi era, chiesi a una domestica di dirmi gentilmente dove fosse il Gufo.
Guisgard
02-06-2014, 01.41.04
Altea, con Rodolfo e Destrus, entrò nella locanda, mentre Older decise di attenderli fuori.
“Milady...” disse la domestica alla dama “... ero affaccendata in cucina e non so dove sia messer Gufo... ma lì a quel tavolo ci sono sua moglie ed i suoi uomini...” indicando il tavolo di Clio e dei suoi compagni “... chiedetelo direttamente a loro... ora scusatemi ma devo tornare in cucina...” e si allontanò.
Ascoltai le considerazioni dei miei uomini.
"Sì, certo.. ma è l'unica pista che abbiamo.. beh, gli animali non resuscitano, abbiamo ucciso la bestia, ma non abbiamo mai preso in considerazione l'ipotesi che ce ne fosse più di una.. l'abbiamo vista sanguinare.. è un animale.. dovrà pur aver avuto una madre e un padre, e magari non è stato l'unico pargolo della cucciolata.. Anche volendo, non saremmo mai riusciti a distinguere l'una dall'altra.. una cosa è certa.. c'è una mano umana dietro tutto questo.. è ormai ovvio.. Nè le bestie né i demoni scrivono.. c'è anche da dire che sono riusciti a trafugare la carcassa dal Palazzo Vescovile, entrare nella camera del locandiere.. Insomma, si muovono inosservati.. Immagino che sia il locandiere che il personale del palazzo vescovile si sarebbe insospettito nel vedere un estraneo.. scommetto che c'è dietro qualcuno della città.. qualcuno ben conosciuto.." sospirai, non avevamo più la nostra guida locale.
"Beh, l'alternativa è che torni a trovare Roxanne, la figlia del pastore che è sopravvissuto alla bestia, la Janara era sua zia.. è stata gentile con me.. e avrei il pretesto per andare da lei.. potrei addirittura parlarle della minaccia, mostrarmi spaventata.. ha un tatuaggio con uno dei simboli della lapide.. dunque, qualcosa c'è sotto per forza.." alzai le spalle "Non ho altre piste.. Dov'è Nestos?" Chiesi, guardandomi intorno.
Volevo il parere del medico, dopotutto, lui aveva esaminato la carcassa.
Arrivò il locandiere e sorrisi.
"Muoio di fame.." prendendo una focaccia "Ma concordo, vecchio mio.." facendo l'occhiolino a Vortex "Oggi ci vuole proprio del vino..".
Altea
02-06-2014, 01.47.24
Ringraziai la domestica e guardai i miei uomini con un cenno di intesa..li guardavo uno ad uno..stranamente per arrivare a lui dovevo avvicinarmi a chi di più non mi fidavo molto...non che non mi fidassi di loro, avevo più volte preso le loro parti in pubblico ma mi tenevano alla larga.
Mi avvicinai al tavolo..."Salute a voi messeri...lady Guàmarin...scusate se vi disturbo, vedo siete presi in discorsi importanti ma sono pure io qui per un motivo importante...sto cercando il Gufo..non vedo neppure Mime..e Astus".
Guisgard
02-06-2014, 01.51.28
I soldati scortavano Elisabeth , Daizer e Flees verso la tomba.
Il giovane cavaliere però pian piano cominciò ad attardarsi, restando così molto indietro rispetto al resto del gruppo.
E quando Elisabeth chiese a suo marito di Flees, questi si limitò solo a voltarsi indietro per un momento, continuando poi a seguire i militari.
Giunsero infine davanti ad una piccola cappella, dove gli uomini di Moussarel, spostando un vecchia base di colonna cilindrica, liberarono un piccolo pozzo ormai in disuso.
“Bisogna scendere.” Disse uno di quelli indicando l'entrata del pozzo.
Si calarono allora una volta, essendo quel varco stretto ed angusto, discendendo così attraverso un valico tutt'altro che ampio, fino a ritrovarsi in una nicchia sotterranea.
Flees però non era sceso con loro.
Uno dei soldati accese una torcia e cominciò a percorrere un ristretto corridoio che dalla nicchia sembrava condurre in una piccola cella.
In questa gli uomini di Moussarel accesero un'altra torcia, facendo si che quel piccolo ambiente si illuminasse.
Era una sorta di vestibolo, con una tomba aperta e varie raffigurazioni alle pareti.
Le immagini illustravano episodi di martiri.
Sul soffitto a volta, invece, comparivano altre illustrazioni, raffiguranti episodi e scene del Vecchio e del Nuovo Testamento.
All'altezza della tomba aperta si poteva vedere dipinto in triplice scena l'episodio del giovane Tobia accompagnato dall'Arcangelo Raffaele, con il viaggio, il ritorno dai suoi genitori e l'incontro con colei che diventerà sua moglie.
E sotto il dipinto vi erano queste parole:
“Guarda, pellegrino di questa vita, il mondo con gli occhi del cuore e non con quelli della ragione, cosicché tu possa trovare qualcosa di veramente prezioso.”
“E' questa la tomba del maniscalco.” Mormorò uno dei soldati indicando la tomba vuota.
“Allora è questa la tomba profanata...” fissandola Daizer.
Alzai gli occhi sulla dama che mi aveva chiamato.
Gufo...
Guisgard..
Un colpo al cuore.
Maledizione, sto facendo di tutto per non pensare a lui.
Cercai di essere più gentile possibile.
"Milady..." salutai, alzandomi educatamente "Mio marito non è qui.. non so dove sia.. ha lasciato Solpacus e non tornerà più.. Astus è andato con lui.." alzai le spalle "Non ho idea di dove sia Mime.. avevate bisogno di qualcosa in particolare? Possiamo aiutarvi noi?" sorrisi.
Cominciai a comprendere che avrei dovuto trovare una versione per la sua dipartita, per quanto male facesse.
Perché, in effetti, "Mio marito mi ha strappato i vestiti di dosso.." non aveva molto senso.
Guisgard
02-06-2014, 02.05.05
“Si, credo sia una buona idea quella di tornare dal pastore e da sua nipote...” disse Dort a Clio “... se davvero poi ci sonoquesti particolari tutt'insieme, beh, io non ho mai creduto troppo alle coincidenze, dunque...”
Sono d'accordo con voi...” Borel a Clio “... è molto plausibile la pista che avete tracciato... se come ormai sembra certo dietro questa storia non ci sono solo animali, ma anche loschi figuri, allora è chiaro che conoscono benissimo l'ambiente di Solpacus, perchè con ogni probabilità lo frequentano...”
“Intanto vado a chiamre Nestos...” alzandosi da tavola Ertosis “... credo stia ancora dormendo. Non è fatto per i turni di guardia e le notti insonni il nostro medico.” Ed andò a chiamarlo.
In quel momento arrivarono Altea e i due cavalieri che erano con lei.
Altea
02-06-2014, 02.06.42
Sorrisi a lady Guàmarin che gentilmente prese parola, ma le sue parole mi turbarono, ma la guardai bene in volto..sparito? lasciato Solpacus..oh se voi sapeste milady del fatto che so benissimo lui non è un mercenario nè vostro marito..e volete aiutarmi..e che dovrei dirvi...devo condurlo a un Tempio attraverso un cerchio magico?
Sospirai cercando di non perdere la concentrazione..."Mi spiace milady...spero non sia successo nulla di grave e vi ringrazio del vostro aiuto, non preoccupatevi..magari un giorno..si un giorno se volete potrete aiutarmi a trovare il mio caro fratello..perchè qui a Solpacus..ci si deve guardare bene alle spalle..." e i miei occhi azzurri si incrociarono coi suoi...almeno tu comprendi?
Salutai i mercenari, non vi era tempo da perdere e uscimmo..."Sir Rodolfo..è partito..ora dovete mettere in pratica tutta la vostra bravura di cavaliere...le orme dei loro cavalli...se sono appena partiti...possiamo seguirli..non può andarsene così".
Mi toccai lo smeraldo implorando...Shalazam mi stai mettendo alla prova? Dammi almeno un segnale per trovarlo.
Guisgard
02-06-2014, 02.21.34
“Il Cavaliere Nero” disse Fin Roma ad Eilonwy “non può essere sconfitto, poiché egli è protetto da Amore. Nessun'arma di questo mondo riuscirà mai ad intaccare la sua corazza. Quanto alle persone che soffrono, esse subiscono questo dolore non a causa di quel cavaliere, ma solo di se stesse. Infatti senza Amore non vi è felicità nella vita. Chi pretende di vincolare il proprio Amore con compromessi, adattandolo alla vita invece di adattare essa all'Amore, non conoscerà mai la vera felicità.”
“Mi sembrano parole alquanto irrealizzabili, menestrello...” fece Riccardo “... si, l'Amore è bello ed importante, ma non si può vincolare l'intera vita ad esso. La realtà è diversa dai romanzi.”
Fin lo guardò, per poi sorridere.
“Avete fatto bene, cavaliere, a non sfidare il Cavaliere Nero.”
“Perchè mai?” Fissandolo Riccardo.
“Se non lo capite da solo” rispose Fin “io non posso spiegarvelo.”
“Come fai a conoscere così bene quel cavaliere?” Incuriosito Riccardo. “Sei davvero suo amico?”
“Io sono amico di tutti coloro che credono nell'Amore e lo innalzano al di sopra di tutto.” Svelò Fin.
Ad un tratto si udirono delle voci.
Un attimo dopo sulla strada apparvero delle suore, dirette al loro monastero, che intonavano canti e salmi.
Era infatti il giorno dell'Ascensione in Cielo di Nostro Signore.
Le suore passarono e continuarono il loro cammino, fino a sparire dalla loro vista.
Riccardo allora si voltò indietro, ma Fin Roma non c'era più.
"Mi dispiace, Milady che non abbiate ancora trovato vostro fratello..." sorrisi alla donna, evitando di rispondere alla domanda su Guisgard.
"Credo che questa città nasconda segreti molto oscuri.. perdonate ma.." esitai "Non può più essersi perso semplicemente ormai, e non credo nemmeno che sia morto, o avremmo trovato il corpo.. forse il modo migliore per trovarlo, se non l'unico, è riuscire a risolvere i misteri di questa città... e so che ci riusciremo..".
Se ne andò con i due cavalieri che erano con lei.
La seguii con lo sguardo.
Si può sapere cosa vuoi tu da mio marito?
Non è più tuo marito, idiota..
Sospirai.
Non lo è mai stato.
Basta, pensa alla bestia.
"E' deciso allora, andremo da Enar e Roxanne.. ma non posso certo portarvi in massa.. dovrò andarci non dico da sola ma.. in pochi.. Dort.. lo so che non mi sopporti più ma devo chiederti un altro favore.. se te lo chiedono, sei mio fratello.. di sangue, intendo.. resto una donna sposata.. Non sta bene che me ne vada in giro con tanti begli ometti... Qualcuno deve pur vegliare su di me.." sorrisi, amaramente "Evitiamo che la gente pensi male di me più di quanto non faccia io stessa.. Così potremo andarcene in giro in due tranquillamente..." presi un respiro "Bisognerà trovare una versione per la dipartita di Gufo... i casi sono due, o stiamo sul generico dicendo che aveva da fare.. oppure cerchiamo qualcosa di simile alla verità.. tipo.. non lo so.. che mi ha tradita.. che in un certo senso è vero.. anzi, a Roxanne dovrò per forza dire una mezza verità, mi ha fatto un ritratto in cui piangevo per la morte di Gufo.." esitai "Ed era la stessa espressione che avevo questa notte.. è questo il mio pretesto.. e se mio fratello mi accompagnerà non ci sarà nulla di male.. no? Ma potrei comunque dirglielo come una confidenza, avvisandola che agli altri abbiamo raccontato un'altra versione.." risi appena " Tanto più che lei crede che sia incinta, e che non sia un mezzo segreto... " scossi la testa "Voi sarete comunque nei paraggi.. studiamo bene il piano, anche con Nestos..".
Guisgard
02-06-2014, 02.49.16
Dort annuì a quelle parole di Clio.
“Sarò tuo fratello, sorellina.” Disse facendole l'occhiolino. “Però noto che nutri molta fiducia in quella Roxanne, al punto di volerle dire quasi la verità. A questo punto sono curioso di conoscerla.”
In quel momento scesero Nestos con Ertosis.
“Ci siamo tutti.” Fece Borel.
“Avanti, sapientone...” mormorò Porturos “... fuori un bel piano.”
“Beh...” disse Borel “... io direi di dividerci in due gruppi... voi due, come detto, andrete dal pastore...” fissando Clio e Dort “... mentre io, Porturos e Nestos cercheremo tracce nel luogo in cui si trova la pietra... cosa ne dite?”
“E noi altri invece?” Chiese Ertosis.
“Voi resterete qui ad aspettarci.” Rispose Borel.
E perchè mai?” Infastidito Vortex.
“Perchè muovendoci in troppi” spiegò Borel “daremo inevitabilmente nell'occhio, dando la possibilità a qualche curioso di trovare questa locanda. Rammentate che il duca Gvin non mollerà la presa su di noi.”
In quel momento, dall'esterno, si udì qualcuno canticchiare.
Era la voce di Mime.
Guisgard
02-06-2014, 02.54.28
Tornando a quanto accaduto in precedenza...
Guisgard udì quelle ultime parole di Clio riguardo al giglio ed al dolore che lei gli rinfacciava.
“Mi spiace...” disse lui chinando il capo “... mi spiace, perdonami...” chiuse la porta ed andò via.
Lasciò la locanda e ritornò dove lo stavano attendendo Astus e Mime.
Era la casa dove vivevano la donna che lo aveva medicato e suo figlio Albio.
Quest'abitazione sorgeva in un luogo appartato e solitario, lontano dalla strada maestra e dunque sicuro e tranquillo.
Il cavaliere ritornando trovò i suoi due compagni ancora intenti a sellare i cavalli ed a preparare il tutto per la partenza.
“Guisgard, finalmente...” disse Astus vedendolo tornare “... com'è andata?”
“Sono vivo, no?” Sorridendo il cavaliere.
Ma era un sorriso amaro.
“I cavalli sono quasi pronti.” Fece Astus.
“Bene.” Annuendo Guisgard.
“Siete proprio decisi a partire, messeri?” Fissandoli Mime.
“Già...” sistemando la sua sella il cavaliere “... perchè, vuoi venire con noi? Guarda che è un viaggio lungo.”
“Il mio posto è qui.” Mormorò il rigattiere. “Non credo di essere mai uscito da queste terre... in verità neanche saprei di cosa vivere lontano da qui.”
“Io invece credo” sorridendo Astus “che tu sia legato a questo posto solo per la bontà dei suoi vini, vecchia spugna.”
“Che il Cielo mi fulmini se è così!” Esclamò Mime.
“Attento a non starci troppo vicino...” fissandolo Astus “... non mi va di arrostire insieme a te.”
Ad un tratto si udì un rumore alle loro spalle e Guisgard si voltò di scatto, portando la mano sulla spada.
Il piccolo Albio a quella scena restò quasi interdetto.
“Ah, sei tu...” fece Guisgard, tornando ad occuparsi del suo cavallo “... sai che mi hai fatto paura?”
“Scusate, non volevo...” a capo chino il piccolo.
“Bella la tua spada di legno.” Sorridendo il cavaliere.
“Posso avvicinarmi e guardare la vostra spada da vicino?”
“Certo.” Annuendo Guisgard.
“Un giorno vorrei saper tirare di spada come voi...” disse il bambino “... voi siete bravo?”
“Non c'è male...” ridendo appena Guisgard.
“Secondo me siete abilissimo con la spada.”
Il cavaliere gli fece l'occhiolino.
“Prima che andiate via...” imbarazzato il bambino “... vorrei... si, insomma... mi piacerebbe... voglio dire... mi insegnate a tirare di spada?”
Guisgard lo guardò con tenerezza, per poi accarezzargli la testa.
“Prendi la tua spada di legno allora.”
“Si!” Raggiante il piccolo, che subito la mise nella cintura.
“La spada” sistemandogliela il cavaliere “la porti troppo in basso... così facendo nell'estrarla sarai costretto a piegare completamente il braccio, perdendo così molto tempo... ricorda, la spada va sistemata in modo che l'elsa si trovi tra il polso ed il gomito, in modo da poterla estrarre liberamente, quasi a farla uscire da sola...”
Il piccolo lo ascoltava rapito.
“E' il metodo migliore questo?” Chiese poi.
“Beh...” mormorò Guisgard “... ogni spadaccino ne ha uno preferito... qualcuno mette la spada direttamente nella cintura dei pantaloni, altri sotto l'ascella, altri invece portano la spada dietro la schiena... qualcun altro poi porta due spada... ma se sai usarla bene, una sola spada è più che sufficiente... ed il metodo che ti ho insegnato io, per quel che ne so, è il migliore di tutti.”
“Mi fate vedere un bel colpo?”
Guisgard sorrise ancora e poi indicò la mela che il bambino aveva in mano.
“Appena vuoi” il cavaliere al bambino “lanciala in aria proprio sopra la tua testa...”
Il piccolo annuì e poi lanciò in aria la mela.
Guisgard allora estrasse rapido la spada, facendo sibilare la sua lama velocissima tra la mela e la testa di Albio.
Un istante dopo la mela ricadde fra le mani del bambino.
“Facciamo metà?” Rimettendo a posto la spada Guisgard.
E la mela si divise in due parti perfettamente uguali nelle mani di Albio.
“Accidenti!” Incredulo il bambino. “Ah, cosa darei per poter colpire anche io un giorno così!”
In quel momento arrivò la madre del piccolo.
“Cavaliere...” rivolgendosi a Guisgard “... perdonatemi, ma non voglio che mio figlio impari queste cose... c'è già troppa violenza a questo mondo...”
“Signora, la spada non è diversa da altri attrezzi o strumenti, come la zappa, la pala, il rastrello o la penna...” fissandola Guisgard “... che ne esca del Bene o del male dipende esclusivamente da chi la usa...” accennò un vago sorriso “... comunque io ed il mio amico siamo in partenza... volevo ancora una volta ringraziarvi di tutto.”
“Ho preparato qualcosa da mangiare, cavaliere...” mostrando la donna un grosso cestino “... per voi e per il vostro compagno...”
“Siete davvero gentile.” Ringraziandola Guisgard.
“Allora è un addio...” mestamente Mime.
“Beh, puoi sempre tornare dai mercenari.” Guardandolo il cavaliere.
“No, mi farebbero la pelle!” Esclamò il rigattiere.
“Sciocchezze...” scuotendo il capo Guisgard “... è me che odiano, non te... sono io che ho violato il loro santuario... tu non c'entri... anzi, tu potresti essere d'aiuto alla loro caccia.”
“E se mi uccideranno?” Pensieroso Mime.
“Vorrà dire che finirai all'Inferno nel girone dei beoni!” Ridendo Astus.
Guisgard
02-06-2014, 02.57.04
“Trovare tracce in questo luogo non sarà facile...” disse Rodolfo ad Altea “... è un punto di passaggio, perlopiù usato da mercanti e pellegrini che vogliono evitare la foresta...”
Altea sfiorò il suo smeraldo, con la speranza che Shalazam gli inviasse un segno.
Rodolfo però appariva poco fiducioso riguardo a trovare tracce del falso mercenario.
“Perdonatemi, milady...” fece Destrus “... ma perchè è tanto importante trovare quel mercenario?”
Ma proprio in quel momento dalla boscaglia videro uscire qualcuno che si avvicinava canticchiando alla locanda.
Era Mime.
"Beh, non lo so.. ma credo che conquistarsi la fiducia di quella ragazza possa portare a qualcosa di buono.. nel biglietto che mi ha scritto dice che noi siamo stati gentili con lei.. poi, non ho detto di dirle la pura verità, non avrebbe il minimo senso.. ma un po' di solidarietà femminile non fa male..." sorrisi "Sfruttiamo il fatto di avere una fanciulla tra noi, no.. servirà pure a qualcosa...".
Ascoltai i dettagli del piano "Sì, mi sembra una buona idea.. non muoviamoci tutti.. e su Gufo staremo sul generico allora.. non poteva più trattenersi, ed è andato via, noi lo raggiungeremo una volta finita questa storia.. tanto ormai l'hanno visto.. e non è poi così inverosimile che avessimo degli impegni.. Solpacus è solo una deviazione..".
Sentii la voce di Mime canticchiare.
"Dite che il piccoletto vorrà restare con noi? Ci farebbe comodo.. non ho nulla contro di lui.." mi alzai "A chi resta qui a far niente il compito di tastare il terreno con lui.. avere uno del posto con noi sarebbe utile.. e poi era simpatico.." sorrisi.
Era ora di andare.
Guardai il panno insanguinato "Dite che la posso usare? Nestos?".
Altea
02-06-2014, 13.30.28
Ascoltai le parole di Rodolfo...effettivamente noi avevamo fatto la strada normale battuta, lo avremmo visto...quindi poteva aver preso quella strada da lui indicata..ma perchè nascondersi? Comunque era strano fosse andato via cosi..lady Guàmarin aveva uno sguardo inquieto mentre lo diceva..ma tu sai Altea lui non è uno di loro..
"Destrus...cosa voglio? Io e te abbiamo raggiunto un buon livello di fiducia" e gli sorrisi "ma questo è un segreto..ma è qualcosa di importante..per Solpacus...per tutti i posti come Solpacus..e per Thomas..non voglio mica fargli una rivelazione amorosa implorandogli di rimanere" rimasi un attimo in silenzio..pensai alle parole di Guàmarin, pure lei la pensava come me sul fatto della sparizione di Thomas..chissà magari un giorno..lo smeraldo brillò..e udii canticchiare...era Mime..era uscito da quella boscaglia e stava andando in locanda..Shalazam..mi hai dato un segnale..Mime era certo con loro, potrei chiedere a lui di portarmi e narrarmi che era successo..ma se il cavaliere gli avesse detto di non dire dove stava andando? O di despistare la sua destinazione? Hai avuto il segnale Altea..ora tocca a te seguirlo..Mime non era con lui quando lo incontrasti nel bosco e ricordo bene il cavaliere disse..era diretto a Nord...Mime è di Solpacus, non ha interesse ad andare con lui.
"Sir Rodolfo..vedete quell' uomo che è uscito da quel punto della boscaglia..ecco lui era col Gufo e messer Astus, l'altro..mercenario...che sta sempre vicino a lui...io penso quella sia la strada la giusta"...non lo penso..lo sento.."Bene, andiamo allora, non vi è tempo da perdere, tutto al più faremo una bella corsa a cavallo..respirando l'aria appena tiepida di quasi inizio estate".
Spronai Cruz ed entrai nel punto da dove era uscito Mime, Cruz cavalcava sicuro..ormai io e lui eravamo in simbiosi.. dicono gli animali non hanno l'anima..ma una intelligenza si e pure un sesto senso..lo accarezzavo, era come lui volesse aiutarmi come sempre.
Ad un tratto vidi una casupola, era come tante, della gente del posto che viveva di quel che poteva ma non negava mai ospitalità e ciò che aveva. Nel giardino vi era una donna intenta nei suoi mestieri..."I miei omaggi milady, mi chiamo Altea...potete venire un attimo vicino a me, ho da chiedervi qualcosa"...non potevo sbandierare ai quattro venti ..cavalieri..per i miei uomini erano mercenari..era il Gufo.
La donna venne vicino e parlai sottovoce..."Milady, mi chiamo Altea...sto cercando due cavalieri, forse erano assieme a un uomo del posto che si chiama Mime..i due cavalieri..si chiamano Astus e l'altro..Guisgard presumo" e sorrisi ironicamente "appunto l'ultimo ha gli occhi di un azzurro profondo e i capelli neri ed è un tipo...si..diciamo si fa piuttosto notare..se lo avete visto..potete dirmi da che parte è andato gentilmente?"
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Guisgard
02-06-2014, 18.16.26
“Direi di si, milady.” Disse Nestos a Clio. “Dopotutto è la vostra spada e ha fatto alla grande il suo dovere l'altra notte.”
“Allora è deciso.” Fece Dort. “Noi andremo dal pastore. Ci ritroveremo tutti qui verso il tramonto.”
“Bene.” Annuendo Borel.
Ma proprio mentre Clio e Dort si apprestavano ad uscire, nella locanda entrò Mime.
Il rigattiere nel vedere i falsi mercenari chinò subito il capo con soggezione ed imbarazzo.
Poi tentò di far finta di nulla avvicinandosi al bancone ed ordinando da bere.
“Non vorrai mica bere da solo!” Rivolgendosi a lui Vortex. “Non vuoi bere con i tuoi amici?”
Il rigattiere si voltò di scatto e mostrò un ghigno come sorriso.
Allora annuì e subito li raggiunse al loro tavolo.
"Ottimo..." sorrisi a Nestos "Così, se dovessi incontrare qualcuno dei responsabili, nel vederla, capiranno che ho ricevuto il messaggio.. E potrò restituirti la tua.." rivolta a Dort "Vado a prenderla e scendo..".
Mi alzai, e in quel momento arrivò Mime, che si unì a noi dopo le parole di Vortex.
Sorrisi al rigattiere "Bentornato..".
Salii nuovamente nella mia camera, e presi la spada di Dort.
Sospirai, guardandomi intorno.
Bisongnerà avvisare il locandiere del vetro rotto.
Chiusi la porta dietro di me.
Basta pensarci, Clio..
Tornai di sotto, e diedi la spada a Dort " Ecco..Grazie..".
Guardai gli altri.
"Scusatevi da parte mia con il locandiere per il vetro rotto... naturalmente lo farò riparare a mie spese.. se riuscisse a farlo in giornata sarebbe splendido... A dopo.." sorrisi, per poi rivolgermi a Dort.
"Andiamo..".
Guisgard
02-06-2014, 18.37.59
Clio e Dort lasciarono la locanda del Grappoloduva.
Presero il sentiero che dalla boscaglia portava verso la foresta, diretti alla casa del pastore.
Era una splendida giornata di Sole, con l'aria fresca e pulita, rischiarata dal vento che batteva da Nord.
A vedere quella foresta, così lussureggiante, intrisa ed ingentilita dai colori dei fiori e dal profumo di Primavera, sembrava quasi assurdo immaginarla come il teatro di quegli accadimenti terribili e innaturali.
Dopo un po', i due finti mercenari intravidero la casa del pastore Enar.
Tutto sembrava tranquillo e una figura era fuori a stendere il bucato.
Si trattava della giovane Roxanne.
Il suo cagnolino cominciò ad abbaiare in direzione di Clio e di Dort e la fanciulla smise di sistemare il bucato, per voltarsi e sorridere ai due viaggiatori che si avvicinavano.
Guisgard
02-06-2014, 18.40.54
“Ho veduto forse qualcuno che corrisponde alla vostra descrizione...” disse la donna ad Altea “... in verità non saprei dirvi dove fosse diretto di preciso, ma circa un'ora fa è passato da qui, imboccando quel sentiero... in quel punto non vi sono locande, né botteghe, dunque potrebbe non essersi fermato ma aver continuato... l'unico edificio che si incontra in quella direzione è una casa in cui vivono una donna e suo figlio. Di più non saprei dirvi.”
Altea
02-06-2014, 18.50.25
"Grazie milady..siete stata di prezioso aiuto" e sorridendole ritornai da Destrus e Rodolfo.."Quella donna ha detto ha imboccato quel sentiero, dalla descrizione sembra lui, e non vi sono locande ma una casa di una donna e un bambino..ma è a circa un'ora da qui..quindi...penso la nostra passeggiata ora si deve trasformare in una grande galoppata" sospirai...non lo raggiungerò mai..proviamo ma non penso proprio, ormai sarà già lontano, mica posso seguirlo fino in capo al mondo.
Feci cenno a Rodolfo di mettersi davanti, lui era più veloce e poi poteva avvistare i pericoli e cosi procedemmo a gran galoppo...
elisabeth
02-06-2014, 18.54.51
Daizer non rispose....mi guardò senza il tempo di poter decifrare il suo sguardo.........mi sentivo sola....come accompagnata da un'estraneo.......e se ci pensavo bene un estraneo era......arrivammo al luogo i cui soldati conoscevano bene.....e quando vidi quel pozzo....mi sentii gelare.....che strana sensazione.... i soldati si calarono.....e Daizer fece in modo che io scendessi dopo di lui e che le miei gonne rimanessero sempre chiuse.....mi aiutò a mettere piede atterra.....e fu accesa la prima torcia e alla seconda.......mi apparve davanti una virtuosa rappresentazione di riti....i Martiri....coloro che l'anima era Santa.....da un lato c'erano i Flagellanti.....che chiedevano perdono per quella vita che li conduceva sempre sulla via dell'errore........ma c'era qualcosa che mi fece volgere lo sguardo attratta dall'Amore.....un lieve dipinto sulla scena di Tobia e dell'Arcangelo.....alcune parti erano tolte m altre il colore era ancora vivo.....e lessi la frase che si poneva al disotto della tomba........Daizer mi rammentò che eravamo arrivati......e me lo disse senza ammettere attese......o incertezze.......mi guardai intorno e lessi ancora............Ma quello che conservava quella tomba poteva essere .... il vile denaro ?.....sembrava invece un dono speciale......un dono diverso.........avevo pregato tutta la notte......e forse questo mi stava facendo vedere cose che non potevano essere......L' Amore non poteva riempire le tasche di nessuno......." Hai fretta marito mio...ti comprendo.....hai tu l'osso che manca...guarda a lato della tomba c'e' dipinta una donna in preghiera.....e ha le mani a coppa davanti a se......c'e' un varco......grande quanto il frammento.........puoi metterlo tu....la mano nel cesto.....e' stata la tua........prova....e questa storia potrebbe finire...."...feci notare il luogo a Daizer....e lo guardai...in quella luce fatta solo da una semplice torcia
Era una giornata splendida, colma di luce e colori, nonostante l'oscurità che mi avvolgeva.
Arrivammo alla casa di Roxanne, e la trovammo che stendeva il bucato.
Le sorrisi, e lei fece altrettanto.
Smontai da cavallo, per poi avvicinarmi al cagnolino.
"Ciao bello.." lo accarezzai appena.
Raggiungemmo Roxanne, e la salutai.
Non avevo bisogno di fingere granché, visto che il mio sguardo riusciva a malapena a nascondere il mio turbamento.
"Salve Roxanne..." sorrisi "Perdonate se vi disturbo ma.. io.. ecco.. volevo ringraziarvi per il disegno.." sentii le lacrime affiorare, per una volta arrivavano al momento giusto.
Abbassai lo sguardo "Stanotte avevo la stessa espressione che avete dipinto così bene.. ma Gufo non è morto.. mi ha tradito, e io l'ho cacciato via.." mormorai, con voce tremante.
Mi asciugai una lacrima velocemente.
"Perdonate.. non so perché sono venuta da voi.. forse perché siete stata così gentile con me e io.. beh, non sapevo dove altro andare..." sorrisi appena "Essere circondata da uomini non aiuta, in momenti come questo.." voltandomi verso Dort.
"Oh, scusate, che cafona.. costui è Dort, mio fratello.. quando ho detto di voler venire qui ha insistito per accompagnarmi...".
Guisgard
02-06-2014, 19.18.43
Altea, Rodolfo e Destrus si lanciarono al gran galoppo verso la direzione indicata loro dalla donna.
Galopparono a lungo, attraversando rapidi la boscaglia, fino ad avvistare una casa isolata.
Davanti alla staccionata che la precedeva c'era un bambino che, vedendo i tre cavalli arrivare, corse subito dentro.
“Messere...” disse a Guisgard “... messere, arriva qualcuno... sono tre in sella a dei cavalli...”
“Chi può essere?” Stupito Astus.
Guisgard allora guardò da una delle finestre.
“Sembrano due uomini ed una donna...” fece il cavaliere “... un momento, ma lei la conosco...” quando i tre raggiunsero la staccionata della casa “... è la bionda che quel cane di Gvin molestava alla locanda...”
“E i due che sono con lei?” Chiese Astus. “Sono uomini del duca?”
“Non lo so...” scuotendo il capo Guisgard.
“Se così fosse, meglio non farci trovare qui...” disse Astus.
“Si, hai ragione...” annuendo il cavaliere.
“Venite, vi nasconderò in cantina...” fissandoli la madre di Albio.
Guisgard
02-06-2014, 19.23.57
Roxanne salutò Clio e Dort, per poi ascoltare le parole della ragazza.
Restò allora a fissarla negli occhi per un lungo momento, senza dire nulla.
I suoi occhi scuri, tra l'ambrato ed il nocciola, indugiarono per quell'interminabile istante in quelli azzurri e chiari di Clio.
Quasi come se potessero penetrare fino all'anima della spadaccina e leggerne il contenuto.
“Oh...” destandosi all'improvviso “... mi sembra quasi impossibile... rammento lo sguardo di vostro marito ogni volta si soffermava su di voi e mai ho veduto uomo più innamorato...” sorrise teneramente “... ma si sa, l'Amore è perfetto e sono i suoi interpreti a non esserlo invece...” le si avvicinò accarezzandole teneramente il viso “... mi spiace da morire, signora... ma siete così bella che incontrerete presto qualcuno degno di voi...” annuì poi a Dort “... prego, entrate in casa, miei signori... ho appena fatto dei biscotti...”
Guisgard
02-06-2014, 19.30.37
Daizer annuì a quelle parole di Elisabeth e poi lasciò cadere il frammento di quello scheletro in quello spazio indicato dalla maga.
Trascorsero diversi istanti e poi si udì un rumore lontano.
La campana della cappella allora cominciò a suonare in lontananza.
“Bene...” disse il capo dei soldati “... avete rimesso ciò che restava delle ossa in questa tomba... ora diteci dove trovare il tesoro...”
Ma proprio in quel momento l'affresco dell'Arcangelo e di Tobia si aprì, come le porte di una piccola edicola, mostrando una stretta nicchia scavata nella nuda roccia.
Altea
02-06-2014, 19.31.16
I cavalli correvano forte..come correva Rodolfo..era tanto non mi allenavo cosi, pensai.
Ma egli fu rapido e veloce e vidi una casa in lontananza.."Sir Rodolfo, rallentate la corsa o i cavalli saranno pure stanchi ma forse è quella la casa, vedete? La donna ha detto vi è solo questa nei paraggi".
Raggiungemmo cosi quella casupola, tutto sembrava silenzioso.."Forse è meglio mi presenti io...potrebbero spaventarsi..se è questa..una donna e un bimbo solo..potrebbero pensare a malintenzionati".
Scesi da cavallo e accarezzai Cruz e bussai alla porta..."Vi è nessuno? Sono lady Altea, e sono con i miei uomini..non preoccupatevi, non vogliamo farvi nulla, i miei uomini sono della mia famiglia e a servizio dei Taddei..sto cercando due cavalieri, potete aiutarmi?Ho bisogno di parlare con uno di loro..li avete visti?"....questa è la unica speranza, o tornerò a Solpacus..e avrò fallito.
Il suo sguardo..
Sì, rammentavo anch'io il modo in cui mi guardava.
I suoi occhi di un azzurro così intenso.
Gli stessi in cui avevo riversato tutta la mia rabbia.
Così come ricordavo il modo in cui mi parlava, aveva usato un fiume di parole solo per descrivere il colore dei miei occhi davanti a Roxanne.
Sapevo che separarmi da lui non sarebbe stato facile.
Credevo che gli ultimi avvenimenti mi avrebbero aiutata a sopportare la sua assenza, ma mi sbagliavo.
Lo avrei voluto accanto a me.
Avrei voluto che nulla fosse successo.
Ma non era così, e dovevo imparare ad andare avanti.
A convivere con la sua assenza.
Perché non sarebbe mai tornato.
Mai più.
E quel pensiero era insopportabile.
Sorrisi a Roxanne e la seguii nella casetta.
Mi accomodai come ci aveva invitato a fare.
Sospirai, guardando fuori dalla finestra.
"Gli uomini fanno cose senza senso quando sono ubriachi, ma non per questo fa meno male.." sorrisi appena, triste "Anche se la cosa peggiore non è tanto l'affronto, quanto piuttosto che dovrò vivere senza di lui.." ammisi.
Ed era vero.
"Ah.. almeno, lui è ormai lontana da questa città, dalla bestia e tutto il resto.. almeno non corre pericoli.." scossi la testa "Ho molte più probabilità di morire io, qualcuno mi ha persino minacciato direttamente, anche se non so chi..." risi appena "Come se ormai mi importasse qualcosa..".
Intanto, vagai con lo sguardo nella casetta.
Ricordavo le parole di Guisgard, l'aveva trovata opprimente, o inquietante, mi sfuggiva la definizione esatta usata dal cavaliere.
Comunque, non era a suo agio.
Eppure, non mi dava la stessa sensazione.
Sperai che le mie faccende personali non offuscassero la mia capacità di giudizio.
Guisgard
02-06-2014, 20.01.18
“Signora...” disse Roxanne a Clio “... perdonatemi, ma cosa vi trattiene qui?” Prendendo la teglia con i biscotti ancora caldi. “Voglio dire... siete giovane, bella e basta guardarvi per capire che in voi è innata l'abilità per la guerra... ma in queste terre non si combatte un nemico armato di spade e lance... non ci si contende il dominio di un pezzo di terra, di una città o di un passaggio favorevole verso il mare o i monti... qui vive gente semplice, ingenua che commette errori e sbagli come tutti...” servendo loro i biscotti in un piatto di ceramica bianca “... perchè non tornate alla vostra vita? Mio zio dice sempre che le faccende di Solpacus riguardano i suoi abitanti e nessun altro... tutti questi cavalieri, attratti dalla spada dei Taddei, sono stranieri e non c'entrano nulla con le tradizioni di questi luoghi...”
“Vostro zio la pensa così?” Fissandola Dort.
“Si...” annuì Roxanne “... e molti altri temo la pensino così...”
“E voi invece cosa pensate?” Chiese Dort.
“Io vorrei solo che tutto questo finisse presto...” rattristandosi la fanciulla “... scusatemi... ma anche voi siete qui perchè attratti dalla spada dei Taddei?”
elisabeth
02-06-2014, 20.06.17
Nessuna parola......Daizer...non si voltò nemmeno.......andò nel luogo da me indicato e mise l'osso nella fessura.....silenzio...poi....il suono di campane dal campanile della cappellina.....sembrava a festa......ma non succedeva nulla....i soldati si guardavano in torno e si chiedevano dov'era il tesoro......già ...il tesoro.......quando l'affresco dell'Arcangelo e Tobia....si aprii come un'edicola.....rimasi stupefatta.......una piccola nicchia...si era posta dinanzi a noi ..... un tesoro lì ?.....cosa poteva mai essere ?......." Non ho idea di cosa possa esserci lì dentro.......ma il mio compito e' finito.......abbiamo messo l'osso al suo posto e il Borgomastro ci ha salutato col suono delle campane.....per il tesoro......fate voi "......guardai Daizer e il capo delle guardie che era alle sue spalle.......che assurda storia.......non aveva alcun senso......tranne quello di aver messo un osso nella tomba........e Flees.....dov'era finito.....ma non era il momento di chiederlo a Daizer.....
Guisgard
02-06-2014, 20.06.36
A quelle parole di Altea la porta si aprì ed apparve una donna sulla soglia.
“Salute a voi, milady...” disse questa “... qui viviamo solo io e mio figlio...” infatti accanto alla madre arrivò subito il piccolo Albio “... non uso far entrare in casa degli uomini, essendo io una donna... cosa cercate da quei cavalieri? Sono forse criminali? Magari ricercati dalla legge? Forse vi hanno fatto del male?”
Quella domanda era più che legittima.
"Certo, quella spada fa gola... Ma è un po' più complicato di così.." sospirai "Nostro padre era un nobile.. ci ripeteva sempre che il compito degli aristocratici è quello di proteggere e guidare i più deboli.. quando scoppiò l'ultima guerra combattemmo al suo fianco nell'esercito Afravalonese.. pronunciammo un giuramento, da cui nessuno ci ha mai esentati... proteggere questa terra e i suoi abitanti.. Poi beh.." sorrisi "La nostra vita è stata un po' stravolta e ci siamo ritrovati soldati di ventura, e abbiamo dovuto rinunciare al nostro nome, alla nostra casa.. Io ho incontrato Gufo e credevo nel lieto fine, per quanto sembri strano detto da me.." sospirai "Ma non ho mai dimenticato quelle parole.. prendo queste cose molto sul serio..".
"La verità è che non riesco ad abbandonare gli abitanti di Solpacus al loro destino, quando non c'è nessuno a difenderli.." risi appena "Anche se quando ci stavano linciando un pensierino ce l'ho fatto.." sorrisi.
"E poi la bestia ha ucciso uno dei miei uomini, e i Gufi sono la mia famiglia.. non posso lasciare che sia morto invano.. non posso..".
Guardai Roxanne e sorrisi "Ma non andate troppo in giro a raccontare queste cose, siamo mercenari crudeli e spietati, abbiamo una reputazione da difendere.." strizzando l'occhio alla ragazza.
Altea
02-06-2014, 20.20.24
La donna aprì la porta, ascoltai le sue parole, parole giuste effettivamente...e guardai suo figlio che mi fissava sorridendo e ricambiai il suo sorriso accarezzandogli la testa..cosa faceva una donna qui sola con questo bambino in posto isolato?
"Assolutamente milady..noi non siamo qui per cercare dei criminali, ci mancherebbe..sono io che sto cercando loro, uno si chiama Astus..l'altro.." ebbi un attimo di esitazione.."non ricordo..Guisgard forse..o ha un soprannome..e sono due cavalieri tranquilli devo parlare con uno di loro, Guisgard..per me è una cosa davvero importante" in quel momento i suoi occhi erano nei miei...non vuoi tradirlo vero? E come biasimarti..."Non voglio disturbarvi..scusate la invadenza, non voglio fare nulla a quei cavalieri e nemmeno i miei due uomini..sono io a cercarlo non loro..ma se non è possibile, vi ringrazio...siete stata gentile..non voglio spaventarvi".
Mi avvicinai al piccolo e gli diedi alcune monete..."Ti piacciono i dolci? Prendi questi e cosi la tua mamma te ne prenderà alcuni...ricorda sono un regalo di Altea" e sorridendo mi congedai e mi avvicinai a Destrus..."A mio parere sono là..avete visto dei cavalli in giro? Orme? Ma non possiamo certo essere invadenti con queste persone..per un mio scopo personale".
Guisgard
02-06-2014, 20.34.58
Davanti a quella piccola nicchia che si era mostrata loro all'improvviso, i soldati di Moussarel si avvicinarono incuriositi per poi guardarci dentro.
“C'è qualcosa qui dentro...” disse uno dei militari “... sembra... sembra uno scrigno...”
“Fermi...” all'improvviso qualcuno arrivando nella cripta “... il tesoro è mio e spetta a me prenderlo.” Fissandoli Moussarel.
Tutti i soldati allora si inchinarono.
L'uomo si avvicinò alla nicchia e cercò di prendere lo scrigno nascosto in essa.
Daizer con gesto improvviso prese la mano di Elisabeth e cominciò ad avvicinarsi al corridoio che dava poi all'uscita.
“Sarà meglio andare...” disse ad un orecchio a sua moglie “... forse essere testimoni del ritrovamento di un tesoro può darci noie...” e lentamente i due iniziarono ad avvicinarsi al corridoio.
Moussarel ed i suoi, intanto, erano tutti presi dallo scrigno.
Il braccio destro del Gastaldo lo prese, ma sollevandolo si avvertì un rumore metallico.
Come se si fosse avviato un qualche congegno meccanico.
Ed infatti un attimo dopo dalla piccola nicchia cominciarono ad uscire centinaia e centinaia di scorpioni velenosi.
Davanti a ciò, Daizer strinse ancor più forte la mano di Elisabeth e i due corsero via, mentre Moussarel ed i suoi urlavano disperati sotto l'assalto di quegli scorpioni.
Il contrabbandiere e sua moglie rapidi risalirono in superficie, lasciandosi quella trappola mortale alle spade.
Era ormai il tardo pomeriggio ed il cimitero appariva silenzioso come se nulla fosse accaduto.
Ad un tratto davanti ai due arrivò il vecchio che aveva pregato con Elisabeth poco prima.
Guisgard
02-06-2014, 20.40.55
Roxanne sorrise a quelle ultime parole di Clio.
“Già, terribili, spietati e senza alcuno scrupolo.” Disse Dort divertito per poi assaggiare uno dei biscotti. “E vostro zio invece? Non è in casa?”
“No, è a portar fuori le pecore...” rispose Roxanne “... in verità questi biscotti li ho fatti per lui, perchè al suo ritorno dopo una giornata di lavoro, gli va sempre di assaggiare qualcosa di dolce...” sorrise.
“Sono davvero squisiti questi biscotti...” fece Dort “... davvero ottimi...”
“I miei preferiti sono quelli alla cannella, mentre mio zio adora quelli alla vaniglia...” sorridendo Roxanne.
“Io invece apprezzo molto questi con l'uvetta...” gustandoli Dort.
“Dicono che sono biscotti di buona fortuna...” spiegò Roxanne “... io li preparo praticamente da sempre e devo dire che mangiarli mette di buon umore. Poi se portino anche bene non so.” Rise.
“Il nostro amico Vortex” annuendo Dort “li apprezzerebbe non poco.”
“Allora prendetene un po' anche per lui...” li pregò Roxanne “... ne ho fatti un bel po'. Prendetene senza complimenti.”
“Siete davvero gentile.” Sorridendo Dort.
“Ormai è pomeriggio” guardando fuori la fanciulla “e mio zio tornerà a breve... restate con noi a cena, signori?”
Guisgard
02-06-2014, 20.45.10
Il piccolo Albio sorrise e ringraziò Altea.
“Sembra” disse all'improvviso una voce ad Altea “che non riusciate a stare lontana da me.” Uscendo Guisgard dal tinello in cui si era nascosto. “Tranquilla, signora... conosco milady.” Rivolgendosi poi alla madre del bambino. “Allora, cosa succede?” Di nuovo Guisgard ad Altea. “Non ditemi che quel Gvin vi sta ancora molestando?”
"Oh, anche io trovo che quelli alla cannella siano i migliori.." sorrisi "Vorrei essere in grado di cucinare qualcosa di tanto buono..".
Guardai Dort a quella domanda di Roxanne.
Non avevamo scoperto molto, forse ci avrebbe fatto comodo restare.
Ma poi avremmo dovuto attraversare la foresta al buio.
"Ci farebbe molto piacere salutare vostro zio, senza dubbio.. ma non vorrei abusare della vostra ospitalità.." sorrisi, rivolta a Dort "Forse ci conviene tornare dai ragazzi per cena, che dici? Magari potremmo aspettare il suo ritorno e poi togliere il disturbo..".
Guisgard
02-06-2014, 20.54.46
“Si, forse sarà meglio andare dopo aver salutato il signor Enar.” Disse Dort a Clio. “I nostri compagni ci aspettano.”
“Allora prendete altri biscotti anche per loro.” Sorridendo Roxanne. “Ve ne metterò qualcuno da parte. In modo particolare di quelli alla cannella. E se volete vi darò la ricetta, signora.”
Ma in quel momento, all'improvviso, Dort cominciò a tossire forte, per poi sputare e vomitare.
E dopo un istante Clio cominciò ad avvertire dei forti capogiri.
Sempre più forti, per poi iniziare a tossire anche lei per l'insopportabile nausea.
Altea
02-06-2014, 20.55.15
Ad un tratto trasalii..udii una voce di uomo...era la sua..la riconoscevo, mi voltai e lo vidi uscire da un tinello...e iniziai a ridere.."Oh cavaliere, ma voi avete inventiva da vendere...vi do forse fastidio, visto dite non so fare a meno di voi" e mi avvicinai a lui, lo guardavo nei suoi intensi occhi azzurri..lo hai trovato..e ora...e ora sembrava il più difficile ma arriva ora.
"Oh..non mi conoscete..se Gvin volesse un approccio amoroso gli farei saggiare la mia spada, che se ben ricordo pure..forse la ricordate...quando vi salvò la vita" mi guardai attorno e parlai sottovoce..."Si, ho bisogno di voi...voglio veniate con me in un posto..un posto solo a pochi è consentito venire..per chiedervi un favore e altro..vorrei dirvelo..ma nessuno deve vederci..oh mi metterebbero al rogo credetemi..ma vi fidate di me? Come quel giorno vi salvai la vita e vi donai il mio velo...e vi donai il ciondolo di lapislazzulo che mi auguro teniate ancora" e rimasi in silenzio, aspettando la sua risposta, non lo avrei obbligato..Shalazam aveva detto di lasciarlo scegliere..e cosi era giusto.
elisabeth
02-06-2014, 20.59.44
mentre il capo delle Guardie tentava di infilare la mano in quella fessura.....Moussarel.....fece la sua comparsa....era naturale la cosa, era lui che voleva il tesoro...ed era lui che cercava da tempo di impossessarsene.......Ci allontanammo tutti da quel posto.....vidi le guardie inchinarsi ..........avevo Daizer alle spalle......che prendendo la mia mano.......incominciò a spostarmi presso l'uscita.......aveva ragione......non era più affar nostro....e meno si assisteva e meglio era.....lo seguii e ci spostammo con indifferenza....sino a quando un clic metallico e urla disumane......ci fecero rendere conto che il Maniscalco......aveva ancora tanti segreti........migliaia di scorpioni uscirono da ogni luogo.......Daizer mi strinse più forte la mano ...come a proteggermi...come a portarmi con lui ma volando via......" O Signore che orrore........portami via di qui......ti prego...." Tra le urla uscimmo.....da quel pozzo........eravamo affannati...... il sole stava tramontando.......e ci fermammo.....riprendendo....aria...quando vidi il vecchio della notte prima......" Daizer...vieni....c'e' la persona cui ho passato la notte....mi ha fatto compagnia nella preghiera....."...presi l mano di mio marito e mi avvicinai al vecchio....." Scusate.....vi ricordate di me ? Questo e' mio marito, Dizer......vi devo ringraziare per questa notte...vene siete andato dalla cripta senza che io me ne accorgessi.......la vostra presenza mi ha rassicurata e ho potuto pregare con tranquillità......spero solo che Santa Lucia mi ascolti..... ".......
Mi voltai di scatto verso il mio amico.
"Dort" urlai, chinandomi su di lui.
Ma poi anche io iniziai a sentire dei capogiri e compresi.
Bene, pensai, era la resa dei conti.
Gli altri sapevano che eravamo lì, e che avevamo dei sospetti.
Ci sarebbero venuti a cercare, ormai era pomeriggio, il crepuscolo non era lontano.
Alzai gli occhi su Roxanne, iniziando a tossire.
"Mi sono fidata di te.." mormorai, tra i denti, cercando di trattenere la nausea "Perché? Dimmi solo perché..".
Ma poi sentii il mio corpo ribellarsi, e rimettere tutto ciò che aveva mangiato.
Guisgard
03-06-2014, 01.33.46
“Santa Lucia” disse il vecchio ad Elisabeth “ascolta sempre... sempre...” sorridendo.
Di nuovo suonò la campana della cappella.
Era ormai quasi sera ed i cancelli del cimitero apparivano chiusi.
L'imminente crepuscolo pareva annunciare finalmente una sera serena, senza l'inquieta presenza di ombre.
“Il giovane maniscalco” fece il vecchio “ha finalmente riavuto la sua sepoltura. Ora potrà riposare in pace. Che Dio abbia pietà di lui.”
“Cos'era il tesoro?” Chiese Daizer.
“Volete saperlo davvero?” Fissandoli il vecchio. “E' così importante per voi? Forse vi era qualcosa che desideravate oltre a ciò che vi è stato dato?”
Daizer sorrise, per poi scuotere la testa.
“No, nulla...” sussurrò.
Si volto poi a guardare Elisabeth e senza dire nulla strinse a se sua moglie, per poi baciarla con passione.
Guisgard
03-06-2014, 01.47.12
Roxanne fissava immobile ed in silenzio Clio e Dort in balia di capogiri e nausea.
I suoi occhi apparivano animati da una decisione ed una volontà non comuni.
“E' vero...” disse infine a Clio “... è vero, ti sei fidata di me ed io non ti ho mai mentito... ti ho mostrato quel disegno perchè diceva il vero... ucciderò tuo marito... ed ero sincera anche quando ti ho restituito la spada con la promessa di renderti la prossima vittima... dunque, come vedi, hai fatto bene a fidarti di me, poiché io non ti ho mai mentito...”
I capogiri e la nausea erano insopportabili, rendendo Clio e Dort completamente alla mercé di quella ragazza.
In quel momento la porta si aprì ed entrarono Older e Posteg.
“Portateli via, mentre io pulirò a terra...” fissandoli Roxanne “... a momenti mio zio tornerà e non deve vederli...”
“Dobbiamo ucciderli?” Chiese Older.
“Si...” annuì Roxanne “... ma uno per volta... comincerete da lui...” indicando Dort che si contorceva a terra “... lo porterete davanti alle bestie e quando lo avranno trucidato riporterete poi il suo corpo nella foresta, in modo che sarà una nuova vittima... lei invece” facendo segno a Clio “la lascerete in vita fino a quando non le mostreremo il cadavere di suo marito... poi uccideremo anche lei.”
Older e Posteg allora presero Dort sulle spalle ed uscirono.
“Sii paziente...” Roxanne a Clio “... presto verranno a prendere anche te... ormai tu e tuo fratello siete totalmente incapaci di opporre qualsiasi resistenza.”