Visualizza versione completa : Il Fiore Azzurro (Il viaggio della Santa Caterina)
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Guisgard
03-11-2014, 17.58.52
Altea tentò di prendere Laika per mano, ma questa con un gesto improvviso e deciso si scostò.
“Non c'è motivo per cui noi due dobbiamo parlarci con tale confidenza.” Disse freddamente. “E comunque sto benissimo.” Fissandola con i suoi bellissimi occhi azzurri. “Quanto a quel musico... pagherà... pagherà secondo le nostre leggi. Se volete” guardando lei e Imia “potrete assistere all'esecuzione domattina. Mancano ormai quasi due ore. Altro non vi sarà concesso su quei prigionieri.” Si voltò poi verso Anghela. “La spada? Queste due donne sembrano molto interessate.”
“Benissimo.” Sorridendo Anghela. “Sentiamo... quanto siete disposte a pagare per avere la spada?” Chiese ad Altea e a Imia.
Guisgard
03-11-2014, 18.03.53
Guisgard baciò lievemente il dito con cui Clio accarezzava le sue labbra.
“I miei pensieri di stanotte...” disse lui sorridendo appena “... vuoi davvero conoscerli?” Con la sua mano che scivolò, sotto il mantello, sul petto e poi sui fianchi della ragazza. “Forse non valgono tanto, ma c'è abbastanza magia in questa tragica notte che restare in silenzio è quasi una colpa... i miei pensieri... in verità ne ho uno soltanto... e mi sta consumando...” il suo sguardo quasi arrivò a penetrare quello di lei ed i suoi occhi si tinsero di un azzurro intenso e disperato “... vorrei fare l'amore con te, Clio... fino a domattina... farlo una prima ed un'ultima volta... farlo come se l'alba non dovesse arrivare mai...”
Ad un tratto si udì un rumore di passi.
“Arrivano...” mormorò Pepe, che se ne stava in disparte accanto alle sbarre.
Altea
03-11-2014, 18.10.00
Sorrisi a Laika mentre scostava la mano e mi guardava coi freddi occhi azzurri..sembrava rabbia la sua..nascondeva qualcosa, lei stava mentendo a se stessa.
"Grazie...saremo onorate di poter assistere alla esecuzione" non avevo scelta dunque..dovevo salvarli sul momento ma mi balenò una idea ma dovevo parlarne con Imia...e dovevo scoprire prima dove e come sarebbe avvenuta la esecuzione e durante la notte...incendiare il Palazzo e creare trambusto non era una idea malvagia.
Mi voltai verso Anghela e risi.."Mi sembra Laika aveva detto prima la spada la avrei riavuta senza barattarla..questo a me interessa...è rara ed appartiene alla mia famiglia e quel musico me l' ha rubata. Come ho detto sono qui solo per affari..ora la devo barattare ma sta bene" estrassi dalla sacca una pepita di oro grande.."Questa può bastare oppure volete altro oro e gioielli..eh avevo proposto un affare a Laika in cambio degli ostaggi, Anghela, poichè io ho delle miniere di oro..in questo modo anche se mi avreste ridato quei due e la donna che è in combutta con loro..io non vi avrei fatto perdere l'oro..ma lei ha rifiutato" sospirai guardando la pepita e mostrandola a Anghela "Mi faresti vedere i prigionieri? Li voglio veder soffrire prima di morire...assieme a te ovvio e la mia dama di compagnia, non oserei mai violare le vostre leggi e nemmeno andarmene sola in questo posto..vi capisco..pure io non amo gli estranei facciano questo nel mio regno che sto costruendo..anzi stavo..visto mi state uccidendo il musico che era il capomastro...dunque affare fatto?" e la guardai in modo freddo e serio.
Non vi era nulla da scherzare davvero...e comunque notavo il cinismo faceva per me stranamente.
Guisgard
03-11-2014, 18.20.13
“Voglio tre pepite come questa in cambio della spada.” Disse Anghela ad Altea. “Questo è il prezzo per riaverla. Prendere o lasciare.”
“E' molto bella questa spada...” avvicinandosi una delle bambine all'arma.
“Si, ma non toccarla.” Fece Laika. “Non voglio che voi tocchiate delle armi.” Guardò poi Altea. “I prigionieri potrete vederli solo sul patibolo.” Sentenziò freddamente.
“Ma perchè” chiese la bambina “un musico deve rubare una spada? E' forse un soldato?”
“Anche re Davide e Tristano” intervenne Imia “amavano dilettarsi con la musica, pur essendo comunque formidabili guerrieri.”
“Zitta.” La riprese Laika. “Non voglio che le bambine ascoltino simili cose. Re Davide e Tristano vedono le loro storie infarcite d'Amore, ma sono solo fandonie scritte dagli uomini. Nessuno uomo nella realtà può amare una donna al di sopra di tutto e di tutti.” Scosse il capo. “Ora mi ritirerò per un po'...” mormorò “... vado a pregare nella stanza del Fiore d'Oro... lascio a te le bambine.” Fissando la vecchia che aveva ingannato Clio.
elisabeth
03-11-2014, 18.24.22
Indignato e cieco.....no..non aveva perso la memoria era cieco......come tutti gli uomini......" Credi ciò che ti pare....non mi importa.....io sono chi ho detto di essere....e s e non ci credi e' un problema tuo, dimmi ...che interesse avrebbe Symoin così spregiudicata così necessitante della presenza maschile.....a trovare la mia isola.......e poi sai cosa ti dico...che forse Velv...vi sta raggirando...ma io no...in nessuno dei due casi....ne' come Elisabeth ne' come Symoin.....voglio andare nella mia cabina....e che Dio vi aiuti..."......
Chiusi gli occhi a quelle carezze, che mi infuocarono l'anima.
E quando li riaprii restai incatenata al suo sguardo, così intenso, e i suoi occhi non mi erano mai parsi tanto belli come in quella umida cella.
Sorrisi alle sue parole, annuendo appena.
"Sì.." mormorai, con un lampo di malizia nello sguardo "Fossimo stati soli..." con un sorriso.
Ma poi la voce di Pepe mi riportò alla realtà.
Come poteva essere già finita la notte?
Non avevo mai avuto paura della morte, ma in quel momento, forse per la seconda volta in vita mia, conobbi un vero terrore.
"No.." mormorai.
Non adesso..
E allora mi voltai verso di lui, con gli occhi appassionati e spaventati.
Non c'era più tempo, avevo aspettato troppo, avevo aspettato una vita intera.
Così mi avvicinai, e con un gesto improvviso, dolce e appassionato lo baciai.
Un bacio colmo di ricordi, sogni e passioni.
Un bacio che sembrava aver fermato il tempo.
Un bacio che sarebbe stato il primo e l'ultimo.
Il bacio che mi sembrava di aver aspettato tutta la vita.
Altea
03-11-2014, 18.31.27
"Affare fatto Anghela" presi altre due pepite..a dire il vero una apparteneva a me, visto prima di andarmene dalla Corte avevo preso degli averi per sopravvivere.
Le misi a terra e allungai la mano verso Anghela freddamente.."Ora a me la spada gentilmente."
Quella bambina chiese della spada, trattenni un sorriso..era una domanda normale per una bimba..loro ancora erano innocenti e dovevano conoscere il mondo quando udii Imia..oh no, avevo detto pure non parlava bene perchè non facesse commenti e la guardai facendole l' occhiolino e dissi bruscamente.."Imia cara, parla solo quando sei interpellata, l' Amore non esiste..e nemmeno un uomo in grado di essere un buon guerriero..infatti ho notato qui delle grandi donne combattive".
Ma trasalii quando Laika disse doveva andare a pregare nella sala dove si trovava il Fiore d' Oro e la vidi sparire....già potevo chiedere alla bambina..la bocca della verità ma guardai l'anziana donna..in questo posto non ci si doveva fidare di nessuna.
"Bene" dissi ad Anghela "con gioia ho di nuovo la mia spada" aspettando me la tornasse e incrociando le braccia aspettando "ma la esecuzione quando avverrà e in che modo? So che sembro cinica ma purtroppo lo sono".
Guisgard
03-11-2014, 18.34.32
“Conosco quel musico” disse Tizio a Galgan “e dunque vi accompagnerò io.”
“No, non tu.” Protestò Caio. “Tu gli sei amico e patteggi per lui.”
“Non è una contesa questa.” Fissandolo Tizio.
“Invece si.” Annuì Caio.
“Basta voi due.” Intervenne il barone. “Non ci andrà nessuno dei due.” Battè le mani e nella sala entrò un giullare.
Fece una capriola e cominciò a motteggiare:
“Il dubbio è nemico della certezza,
che da sola si sa da sempre fortezza.
Ma il dubbio se però riguarda l'Amore,
porta l'ebrezza in ogni assopito cuore.
Fuggi da me allora mia sicurezza sobria,
piochè Amore ama spesso l'ardore e la boria.”
“Bravo, mio buon buffone!” Divertito il barone. “Ma bada a non essere troppo irriverente o ti farò tagliare la lingua!” Lo guardò. “Accompagnerai messer Galgan alla taverna, dove stasera ci sarà musica e gente.”
Guisgard
03-11-2014, 18.47.57
Nettuno fissò Elisabeth per un lungo istante.
“Neanche io voglio tornare in quella cabina...” disse “... ho bisogno d'aria... vieni con me...”
La prese per mano e senza attendere una sua risposta uscì sul ponte insieme a lei, mentre Velv e gli altri erano tutti presi dalle loro faccende.
I due falsi coniugi uscirono così.
Il cielo era denso di foschia e una calma piatta circondava la nave ammiraglia che solcava le onde.
“Anche il mare stasera pare muto ed indifferente...” mormorò Nettuno “... o forse sono io che non riesco a sentire la sua voce...” scosse il capo “... se davvero fossi quel de Gur di cui tutti parlano allora sarei in grado di ascoltare il mare...” guardò Elisabeth “... invece sono solo Nettuno, incapace di comprendere se stesso e gli altri... e tu invece chi sei veramente?” Chiese alla donna.
Guisgard
03-11-2014, 19.00.52
Fu un bacio dolce e appassionato.
Lungo, intenso, fatto di trasporto ed ardore.
Le calde labbra di Guisgard, animate da una febbrile bramosia, arrivarono così ad unirsi a quelle morbide ed accoglienti di Clio.
La baciò ed assaporò di lei ogni sensazione, ogni emozione.
E nel baciarla le mani di lui cominciarono a scendere lungo tutto il suo corpo, accarezzandola ovunque, come se fosse sua e soltanto sua.
Da sempre.
E restarono così, a baciarsi e a stringersi, l'uno contro l'altra, fino a quando la voce di Pepe li destò.
Quei passi.
Un attimo dopo davanti alle sbarre apparvero delle donne.
Alcune erano armate, altre indossavano lunghe tonache.
“Queste suore” disse Onsia “sono qui per confessarvi. A nessuno neghiamo la Misericordia di Dio. Neanche a voi.”
“Questa è bella...” sarcastico Pepe.
“Fossi in voi” fissandole Guisgard “terrei per me la Misericordia di Dio. Ne avete molto più bisogno di noi.”
“Cane insolente!” Esclamò Onsia.
“E poi” sorridendo beffardo il presunto Taddeide “le donne che io sappia non hanno accesso al Sacramento della Confessione.”
“E comunque ci sono io.” Fece Pepe. “Sono un monaco, no?”
“Certamente lo sei più di quanto non siano misericordiose loro.” Divertito Guisgard.
“Allora morirete in peccato!” Con astio Onsia.
Guisgard
03-11-2014, 19.03.07
“Tieni a bada la tua ancella.” Disse seccata Anghela ad Altea. “O la zittirò io.” Guardando con astio Imia. “E questa sua negligenza ti costerà un'altra pepita d'oro.” Voltandosi verso Altea. “Dammela ed avrai la spada.” Con un ghigno. “Comunque, l'esecuzione avverrà all'alba, per impiccagione. La donna verrà seppellita nel nostro cimitero in comune, mentre i due uomini verranno infossati in terra sconsacrata. Come meritano.”
“Perchè sono cattivi.” Disse sorridendo una delle bambine.
Altea
03-11-2014, 19.14.06
Guardai Imia in modo serio, in modo di farle intendere di non parlare.
"Scusa Anghela, penso Imia abbia capito e io pagherò pegno" ed estrassi una altra mia pepita e la consegnai.
Pensa tu...io devo privarmi delle mie ricchezze e lui..lui se ne sta fregando di te ovviamente...e pensa di fare così il Duca? Se lo vedesse Taddeo l'Austero..non oso immaginare..starà amoreggiando con l' altra donna..se ne usciamo vivi Guisgard, ti tratterò peggiò di queste donne.
Impiccagione..lo avevo immaginato...ora si doveva sapere quante donne erano presenti..se fossero state troppe, come avrei potuto pugnalarle..ora dovevo avere la spada da dare a Guisgard.
"Le bambine sono molto curiose..ma non rispondo alle loro domande perchè come ogni madre penso le giuste risposte dovete darle voi, in modo di educarle a vostro modo...bene, ora che posso avere la spada..possiamo un attimo ristorarci in una stanza, gentilmente con la mia ancella cosi le insegnerò pure come deve portare rispetto qui" e guardai la donna anziana con indifferenza osservando l'anello prezioso di smeraldo portavo...era pure quello un dono di Taddeo, si diceva fosse appartenuto a una grande Granduchessa...eh già, povero Duca..lo riteneva un anello di fidanzamento ma non sapeva..ma vendendolo avrei recuperato l'oro perso, quando mi accorsi vi era il simbolo taddeide e lo nascosi di nuovo mettendomi i guanti.
Guisgard
03-11-2014, 19.21.30
Anghela annuì ad Altea e ordinò ad una soldatessa di condurre le due ospiti in una stanza.
Così, Altea e Imia furono portate in una stanza in cui rinfrescarsi e riposarsi.
“Che posto assurdo...” disse Imia ad Altea appena rimaste sole “... è una dittatura di donne...” guardò la spada “... è una spada molto bella... ma avete pagato una fortuna... vale così tanto? E' forse appartenuta ad un re?” Scosse il capo. “Cosa accadrà ora ai vostri compagni? Credo sia impossibile salvarli ormai... siamo in due contro un'intera città di donne armate...”
elisabeth
03-11-2014, 19.24.25
Io volevo andare in cabina....ma ovviamente sua Signoria aveva deciso che non doveva andare così......così mi trascino' sul ponte........la sera era silenziosa solo un lieve rumore che proveniva dalla chiglia dove si infrangeva il mare......la foschia si levava dall'acqua sembrava un mondo immerso in una favola........" Non siete sordo Nettuno......siete preso da mille pensieri...fermatevi ad ascoltare e fatelo ad occhi chiusi.....non pensare di essere De Gur o Nettuno....siete una qualsiasi persona........prendete le mie mani ....e provate...a perdervi nel silenzio di questo mondo...".....e presi le sue mani tra le mie........lo vidi concentrarsi corrugando la fronte.....e poi..mentre il tempo passava il suo viso si rilassava....." Non aprite gli occhi ed ascoltami......Non ho motivo di mentirti e questo lo sai.....forse Symoin e' quella parte nascosta di me...ognuno di noi ne ha una......io ho avuto la fortuna di conoscerla......."...continuai ad accarezzargli le mani......" Sono la Vestale della Dea Diana.....mantengo gli equilibri tra i pensieri degli Dei e quelli degli uomini......la mia Isola.......deve essere salvata.....la Tua venuta mi e' stata preannunciata dall' Oracolo......ma non l'ho compreso subito......forse solo ora sto incominciando a comprendere...come vedi..sono sorda anche io....."..........lo guardavo.....e stavo cominciando a comprendere.......e i suoi occhi si aprirono sul mio volto.....
Altea
03-11-2014, 19.32.09
Finalmente eravamo sole in stanza, era ciò che volevo e bisbigliai sottovoce cingendo la spada alla vita.."Parla piano Imia, qui i muri hanno le orecchie."
E mi sedetti a un letto vicino lei.."Si,ti avevo detto non vi è da scherzare qui per questo evita di parlare ma ti chiedo di agire".
Guardai Mia Amata e sospirai e guardai Imia.."Appartiene a Guisgard, il nostro capitano...già, non sono fortunata come te..io lo amo ma lui no da come si mostra..lui dovrebbe essere il presunto Duca..non so se sai la storia del bambino taddeide scomparso a Sygma, sarebbe il vero Duca di Capomazda" e accarezzai la spada.
"Quante donne vi saranno alla esecuzione, ho due pugnali, io pensavo di..uccidere o ferire in modo grave prima la donna vicino a Guisgard col pugnale, è ben affilato" e sorrisi pensando al boccolo di Yolanda " e poi liberare Guisgard e dargli la spada, in modo tale avrebbe potuto difenderci, è incredibile con questa spada, io l'ho visto combattere" estrassi da uno stivale il mio pugnale "Tieni questo e nascondilo bene..questo è mio..mentre Guisgard usa la spada noi liberiamo gli altri due ostaggi...poi si vedrà..può funzionare?"
Poi riflettei..."Ma avevo pensato...pure di dare fuoco stanotte a questo Palazzo..penso succederebbe il pandemonio..noi saremmo fuori e dovremmo raggiungere le miniere, eventualmente appiccare incendi pure in città e le soldatesse forse sarebbe impegnate a spegnere il fuoco e noi..forse riusciremmo a liberare gli ostaggi? Pensaci pure tu...dobbiamo essere veloci e usare le torce".
Mi lasciai trasportare dalla passione dolce ed infuocata di quel bacio.
Sentivo le sue mani su di me facendomi dimenticare ogni cosa: la cella, l'esecuzione, Auroria stessa.
Nulla esisteva all'infuori delle mani che mi stringevano, delle labbra ardenti che si univano alle mie.
Ma quei passi ci riportarono alla realtà.
Restai ferma per un momento, con gli occhi spalancati ed increduli nei suoi.
Mai in vita mia avevo assaporato una gioia così grande.
Quei passi erano sempre più vicini, e mi spostai controvoglia.
Restai immobile a guardare la scena.
Monache?
Scoppiai a ridere.
"Questa sì che è bella... Misericordia? Ad Auroria? Ci prendete in giro?" Divertita "Ma se non ho visto altro che odio in questa città?" Risi appena, scuotendo la testa.
Guisgard
04-11-2014, 01.48.00
Nettuno guardava Elisabeth in modo confuso.
Molte infatti erano state le cose che questo naufrago si era ritrovato ad affrontare in poco tempo.
E le rivelazioni di Velv e poi quelle di Elisabeth erano state certo le più sconvolgenti.
“Che cosa buffa la vita...” disse sorridendo malinconicamente “... fino ad un momento fa pensavo di essere uno dei tanti naufraghi del mare, uno dei tanti orfani della civiltà, sperduto tra le onde dell'esistenza... poi, ad un tratto, mi viene detto prima che sono un capitano della Marina Ducale e poi che la mia compagna di viaggio è tutt'altra donna...” strinse le mani di Elisabeth “... perchè allora solo adesso mi dici tutto ciò? Se sei davvero Elisabeth, allora dimmi perchè solo adesso ti sei decisa a dirmi la verità? Perchè, in nome di tutti i Santi del Cielo?”
Guisgard
04-11-2014, 02.07.14
Onsia guardò con disprezzo i tre prigionieri.
E nel vedere Clio stretta a Guisgard un ghigno apparve sul suo volto.
“E sia.” Disse annuendo. “Visto che non volete la Misericordia Divina, vi sarà negata anche quella terrena. Chissà, per compassione, forse, vi avrei fatto morire insieme. Ma non sarà così. Morirai tu per prima” fissando Clio “e poi tu.” Spostando poi lo sguardo su Guisgard.
“Ed io?” Fece Pepe. “Morirò forse da solo?” Con sarcasmo.
“Certo.” Rispose Onsia. “E' il riguardo che abbiamo al tuo saio, monaco.” Ridendo. “Avanti!” Ordinò alle sue soldatesse. “Aprite queste sbarre e portateli al patibolo!”
Ma proprio in quel momento tutto intorno a loro cominciò a tremare.
A oscillare così forte che le pareti della cella ed il soffitto cominciarono a venir giù.
Poi un boato e tutta la miniera iniziò a sgretolarsi.
“Crolla tutto!” Urlò una delle soldatesse.
Guisgard
04-11-2014, 02.10.08
Imia ascoltò con attenzione i due piani che Altea gli aveva esposto.
“In verità” disse la ragazza “io non mi intendo molto di queste cose... ma mi sembra che questa città sia piena zeppa di soldatesse ed immagino che un gran numero ci sarà anche all'esecuzione. In due e con due pugnali non credo riusciremo a fare molto. Anzi, forse è il modo più veloce per farci condannare insieme ai vostri compagni...” scuotendo il capo “... ma forse l'altro piano è migliore... anche se molto rischioso...”
Ma all'improvviso i vetri della stanza cominciarono a vibrare.
Le due donne iniziarono a sentire i mobili intorno a loro sussultare in maniera sempre più decisa, mentre la lampada appesa al soffitto oscillava come se l'intero palazzo sobbalzasse.
Fino a quando le pareti della stanza presero a spaccarsi.
"Oh.. adesso sì che vi riconosco... crudeli e perfide come solo le donne sanno essere.." divertita "É inutile che fingiate di essere brave persone, non vi crede nessuno.." risi.
Beh, morire per prima era quello che volevo, ma evitai accuratamente di dirlo, prima che cambiassero idea.
Ma quando furono sul punto di aprire la cella tutto iniziò a crollare.
L'esecuzione era diventata improvvisamente l'ultimo dei loro problemi.
"Eccoti la tua misericordia..." mormorai tra i denti.
Forse avevamo una possibilità di uscire da lì, sempre che il terremoto sgretolasse le pareti e ci rendesse liberi, altrimenti saremmo semplicemente stati schiacciati dalle macerie.
Lanciai un'occhiata di intesa a Guisgard e Pepe.
"Forse abbiamo un'occasione.." mormorai piano "In tutto questo caos nessuno baderà a noi.. e siamo vicini al confine no? Dobbiamo tentare.. oppure moriremo qua sotto al posto che sul patibolo.. cos'abbiamo da perdere?".
Altea
04-11-2014, 16.15.56
Sospirai guardando Imia.."Siamo nelle mani del Signore..che altro devo dire."
Fu un attimo...ad un tratto i vetri delle finestre iniziarono a muoversi, il lampadario oscillava e vidi delle crepe formarsi sui muri..."Presto Imia..qui crolla tutto...usciamo".
La presi per mano, dovevo mantenere la calma, tutto oscillava e sembrava il palazzo dovesse crollare e vidi donne spaventate e le bambine e le fermai guardando Imia..."Imia fai l' avanti fila...e voi tutte prima portate le bambine e le anziane in salvo, allontanatevi dai vetri o scoppieranno dalla pressione, state a ridosso del muro e scendete le scale di fretta in fila indiana, altrimenti con la ressa moriremo" e feci cenno ad Imia di avviarsi.
Le guardai seguire i miei ordini in fretta, e io mi guardai attorno ma non vedevo Laika.."Laika dove sei..qualcuno ha visto Laika?".
Erano sempre donne..vi erano pure bambine quindi anime innocenti..e forse tra quelle donne vi stava chi era contraria al regime di Auroria.
Dovevo salvare pure Laika...poi quando tutto il Palazzo era vuoto, sarei uscita per ultima...non avevo nulla da perdere..e mi chiesi in quel impercettibile momento se Guisgard, Pepe e Clio fossero salvi.
Guisgard
04-11-2014, 17.33.38
Guisgard fissò Clio ed annuì, per poi lanciare un'occhiata a Pepe.
Un cenno d'intesa tra i due e un attimo dopo Guisgard si lanciò verso le grate ormai a terra per il rovinarsi delle pareti.
“Seguitemi...” disse a Clio e a Pepe.
Le Amazzoni erano ormai fuggite via e con loro anche le monache.
Ma uno spuntone di pietra crollò proprio lungo la galleria, finendo addosso ad una delle suore in fuga.
“Maledizione...” mormorò il presunto Taddeide, fermandosi poi di colpo.
“Vieni via!” Gridò Pepe.
“Non lascerò certo una donna morire così.” Fece il falso musico. “Una monaca poi.” E tentò di spostare la pietra che bloccava le gambe ella religiosa.
Ma era troppo pesante.
Pepe allora, sbuffando, tornò indietro e cominciò a spingere anche lui la pietra.
Ma era tutto inutile, essendo troppo pesante.
Intanto la galleria continuava a sussultare e sgretolarsi sopra di loro.
Guisgard
04-11-2014, 17.40.46
Imia annuì ad Altea e fece come le aveva detto.
Prese le bambine in lacrime per lo spavento e cominciarono a dirigersi verso l'uscita del palazzo.
Tutto però sussultava intorno a loro e le pareti di marmo si sgretolavano come se fossero friabili e leggere.
Ma la paura fece bloccare alcune di quelle bambine, rendendo impossibile per loro proseguire.
Imia cominciò a gridare per incitarle a muoversi, ma quelle erano immobilizzate dal terrore.
Ovunque si udivano urla disperate e rumori di crolli.
Corpi senza vita erano nella polvere o schiacciati sotto blocchi spaccati di marmo.
Ad un tratto apparve Anghela.
Prese in braccio due di quelle bambine e ad altre due diede loro la mano.
“Avanti, bambine...” disse “... vi porterò fuori di qui...” guardò poi Imia “... prendine anche tu una in braccio e le altre guidale per mano... presto, o moriremo tutte schiacciate...”
Intanto di Laika non si avevano più notizie.
Altea
04-11-2014, 17.50.19
Il palazzo inevitabilmente si stava sbriciolando..era di marmo..leggero...era vuoto come sembrava vuoto il cuore di quelle donne.
Le bambine erano spaventate ovviamente ma per fortuna intervenne pure Anghela e vidi Imia aiutarla e salvare le bimbe anche se vi erano vittime a terra.
Laika...era a pregare davanti al Fiore d' Oro..ora ricordavo...ma dove..in una stanza..o forse era fuori quel Fiore in giardino..era strano Anghela non la cercasse e nessun altro.
Pregai fosse cosi e mi diressi verso le scale correndo attaccata al muro della colonna portante e iniziai a scendere le scale seguendo la fila per uscire.
Riuscimmo ad uscire, in quell'inferno di pietra.
Guisgard tornò indietro, cercando di aiutare una monaca intrappolata.
"Moriremo tutti se restiamo qui.." sbuffai.
Non riuscirono a spostarla, così mi avvicinai, prendendo anch'io la pesante pietra, forse in tre saremmo riusciti a sollevarla.
Intanto tutto intorno a noi crollava e si sgretolava.
"Siamo in una miniera, diamine, dobbiamo andarcene di qui o resteremo intrappolati..".
elisabeth
04-11-2014, 17.53.44
La sua confusione era tangibile....ero confusa anch'io.....un ambiente a me sconosciuto quello.....ma Pileo era stato bravo maestro......e mi aveva parlato di tutte quelle cose che non lambivano neanche lontanamente la mia isola......".....Desidero che tu comprenda che la verità rende liberi...ed io per natura ed per dedizione sono una donna libera.......Symoin aveva promesso di aiutarmi a ritrovare questa donna della montagna...ma incomincio a non capire dove mi volesse portare Pileo...a meno che lui non avesse il compito di allontanarmi dall'isola.............Siamo io e Te Nettuno....e se io mi rintanassi nella bugia......non ti aiuterei.....per gli altri sarò Symoin...come tu sarai De Gur.......due coniugi uniti da uno strano destino........in questo momento solo tu puoi aiutarmi...nessun'altro........."..lo abbracciai.......per quel primordiale istinto porta due persone a cercarsi..per comprendere che non si e' soli........per comprendere che infondo insieme si puo' vincere una guerra.....
Guisgard
04-11-2014, 18.08.37
Tra urla, cadaveri, rovine, polvere e disperazione, Altea, seguendo quelle che le stavano d'avanti, raggiunse con loro l'uscita del palazzo.
Corsero attraverso il grande cortile colonnato e lasciarono finalmente il palazzo ormai destinato alla rovina.
In strada vi era una moltitudine di donne in lacrime e spaventate.
Ora non più marmo ed oro dominavano ad Auroria, ma solo rovina e morte.
Guisgard
04-11-2014, 18.15.27
“E' troppo pesante...” disse Pepe ansimando “... e Clio ha ragione... restare qui è un suicidio...”
“Dannata pietra...” mormorò Guisgard spingendo senza risultato.
“Non abbandonatemi...” in lacrime la suora “... vi supplico...”
Ma ad un tratto, tra il sussultare di quel luogo, si udirono altre grida.
Non di donne, ma di uomini.
Erano gli altri prigionieri, anch'essi in fuga e guidati da Acludio.
“Acludio!” Gridò Guisgard. “Aiutateci! In tanti riusciremo!”
“Io non aiuterò nessuna di queste maledette!” Gridò uno dei prigionieri.
“Ti prego, Acludio!” Urlò il presunto Taddeide.
Alla fine il capo dei prigionieri annuì a Guisgard e chiamò altri con lui.
Si unirono al presunto impostore, a Clio e a Pepe, spingendo tutti insieme.
E alla fine la pietra si spostò.
Tirarono così fuori la suora da quella trappola e corsero tutti verso l'uscita delle miniere.
E dopo un po', finalmente, raggiunsero la luce del Sole.
Ai loro occhi allora apparve in lontananza la città che sprofondava nel sottosuolo.
“Io devo tornare ad Auroria.” Disse Acludio.
“Vuoi morire laggiù?” Fissandolo Guisgard.
“Si, se è necessario.”
“Perchè?”
“Devo salvarla...” ripose.
Guisgard capì che non parlava della città.
“Abbiamo allora qualcosa in comune...” sorridendo il falso musico “... entrambi abbiamo qualcosa di importante laggiù...” si voltò verso Clio e Pepe “... io vado a cercare il Fiore... voi aspettatemi qui...”
“Ma piantala!” Esclamò Pepe. “Sai benissimo che non resteremo qui!”
Il presunto duca rise appena e poi corse via con Acludio verso la città.
“Seguiamolo...” Pepe a Clio “... o finirà per morire davvero...”
Altea
04-11-2014, 18.16.40
Finalmente raggiungemmo l' uscita e seguii le superstiti...passammo per un giardino colonnato, mi guardavo attorno ma non vedevo Laika..come era possibile.
Arrivata in salvo vidi Auroria crollata..distrutta ... e osservai Anghela..non potevo immaginare per salvare se stessa avesse dimenticato Laika..aveva salvato le bambine. Si, ma le bambine erano il futuro per continuare il dominio di Auroria, Don Tommaso disse Laika avrebbe dovuto andare al trono..o forse Anghela mirava a questo?
Scossi il capo...avevo salvato quelle donne nonostante i loro errori, ma mio nonno Mandus, il duca Taddeo e Frate Nicola mi avevano insegnato di aiutare con la Misericordia del Signore chi aveva sbagliato per far capire i loro errori..ma tutto questo era possibile ad Auroria?
Mi avvicinai a Anghela e Imia.."State bene almeno voi? Le bambine vedo sono in salvo..ma dove si trova Laika, ha detto andava a pregare davanti al Fiore d' Oro" e guardai la capo guerriera in modo seria.."E' possibile salvarla? Vengo io ad aiutarti Anghela..non possiamo lasciarla morire".
A quella ultima parola guardai verso l' orizzonte pensando a dove fossero i miei compagni di viaggio, toccai Mia Amata..e lui era ancora vivo?
Guisgard
04-11-2014, 18.23.57
E nonostante i dubbi e le inquietudini anche Nettuno strinse Elisabeth.
I due restarono così uniti per alcuni istanti in quel rassicurante abbraccio.
“Si, riusciremo ad uscire da questa storia...” disse piano lui “... e forse torneremo entrambi alle nostre reali vite...”
Intanto la Regina d'Afravalone aveva imboccato il Lagno, risalendo il suo corso millenario ed attraversando la sua verdeggiante piana.
Una natura incontaminata e primordiale dominava quel mondo, fatto di antichissimi miti e dimenticate leggende che erano alla base delle origini di Capomazda.
Così, i due falsi coniugi restarono dal parapetto della nave a fissare quello spettacolo.
“Chissà dove si trova adesso...” mormorò all'improvviso una voce.
Nettuno si voltò e vide un vecchio marinaio impegnato a sistemare delle cime sul ponte.
“Chi?” Chiese il naufrago.
“La Dama...” rispose il vecchio “... chi altri? Non sapete che questa è la sua dimora?” Indicando il paesaggio circostante.
L'arrivo provvidenziale dei prigionieri riuscì a salvare la suora.
Così, riuscimmo ad uscire da quella prigione e tornare all'aria aperta.
Fissai incuriosita Acludio. Chi doveva salvare? Una di quelle donne, possibille?
Guisgard decise di andare a cercare il Fiore.
Alzai gli occhi al cielo quando disse di restare lì.
"Certo, come no.." sarcastica "Verremo con te, che ti piaccia o no.. forza, non c'è tempo da perdere..".
Guisgard
04-11-2014, 18.39.45
A quelle parole di Altea, Anghela si guardò intorno.
Di Laika non vi erano tracce.
“Dobbiamo cercarla...” disse spaventata “... forse sarà rimasta intrappolata nella Sala d'Oro, dove si trova il Fiore d'Oro...”
“Tornare dentro è un suicidio...” fece la vecchia.
“Non posso abbandonarla là...” in lacrime Anghela.
Ma proprio in quel momento arrivarono Acludio, Guisgard, Clio e Pepe.
“Dove si trova Laika?” Chiese Acludio ad Anghela.
“Tu?” Trasalendo lei. “Cosa ci fai qui?”
“Dimmi dove si trova?” Urlò lui.
“Nel palazzo...” mormorò Anghela “... forse imprigionata... nella sala del Fiore d'Oro...”
“Altea!” Esclamò Guisgard nel vedere la donna. “Ti credevo lontana, al vascello...”
“Vado a cercare Laika!” Correndo nel palazzo Acludio.
“Vengo con te!” Fece Guisgard.
E corsero verso le rovine pericolanti del palazzo.
Altea
04-11-2014, 18.52.06
Anghela era in lacrime..allora teneva veramente a Laika e questo fu un lieve sollievo.."La troveremo..assieme io e te..sono pronta pure io ad aiutarti Anghela".
Ma non ebbi il tempo di parlare che vidi arrivare un uomo che chiedeva proprio di Laika..un fremito..quello sguardo triste di Laika quando si parlò della miniera..egli era sicuramente laggiù e voleva salvarla..forse lui la amava.
Ma la sorpresa fu più grande nel vedere Guisgard, Clio e Pepe con l' uomo e salvi.
Sorrisi leggermente...ma Guisgard mi riconobbe..ma come aveva fatto se ero travestita e avevo pure una parrucca e quel cappellone.
Nemmeno il tempo di rispondere, speravo non avessero sentito mi avesse chiamato col mio nome, lo vidi entrare a salvare Laika e forse cercare il Fiore..già vedere se era il Fiore Azzurro.
Mi avvicinai a Imia e parlai sottovoce..."E' lui..Guisgard..colui che è entrato con quell' uomo..ed il padrone di questa spada..Imia dovresti salvarti ora e andare fuori le mura...sperando non trovi intoppi per la strada..io devo andare ad aiutare Guisgard...mi raccomando ho promesso a tuo zio di rimandarti a casa salva..approffitta di questo caos, torna fuori le mura dal tuo Amato".
Guardai Pepe e Clio e annuii loro, e seguii Guisgard e quell' uomo.."Guisgard, aspetta..io devo salvarla..e ho promesso di starti vicino nella missione e ho da darti questa" e gli lanciai Mia Amata.
Corremmo verso la città che sprofondava.
Morte e distruzione regnavano sovrane intorno a noi, dello splendore che avevo visto nei giorni passati non era rimasto nulla.
Anche il palazzo era ormai quasi distrutto.
Trasalii a quelle parole di Acludio.
Laika? Ecco chi doveva salvare.
Trattenni un sorriso nel vedere Anghela in lacrime. Allora aveva anche lei dei sentimenti.
"Milady, state bene?" sorridendo ad Altea "Sapevo che sareste tornata a prenderci...".
Ma poi Guisgard e Acludio si lanciarono verso il palazzo, e alzai gli occhi al cielo.
"Quello si farà ammazzare.." scuotendo la testa "Io non resto qui..." e seguii Acludio e Guisgard nel palazzo.
elisabeth
04-11-2014, 18.57.46
Le nostre vite reali.....quali erano ?....si erano sconvolte molte situazioni.....intanto guardavo il paesaggio che stava cambiando....anche gli odori.....un profumo particolare....." Allora hai gia' voglia di abbandonarmi e di tornare alle Dame di corte.....".....risi...ma era una risata dove risiedeva un piccolo rivolo di gelosia........poi la voce di un anziano marinaio....La Dama....mi voltai di scatto " Questi posti sono i luoghi che solo le donne iniziate conoscono.......di quale Dama parlate ?...."....c'erano tante storie in giro.....anche sulla nostra Isola...ma non volevo espormi.....volevo sentire da lui di chi stava parlando.....
Guisgard
04-11-2014, 19.13.55
Altea non si era accorta che tutto il caos per il terremoto aveva fatto svelare gran parte del suo travestimento.
Ma ovviamente le Amazzoni di Auroria avevano altro a cui pensare adesso che accorgersi di ciò.
“Io vi aspetterò qui...” disse Imia ad Altea, mentre con Clio e Pepe seguivano Guisgard e Acludio nel palazzo “... usciremo tutti insieme da questo posto...”
Nel correre il finto musico prese al volo la spada lanciata dalla dama.
“Ti sono debitore!” Fissando Altea.
Intanto Acludio guidava il gruppo.
“Lo conosci bene questo palazzo vedo...” fece Guisgard.
“Certo...” correndo Acludio “... ero il capitano della guardia... ecco la sala...” indicando un cumulo di macerie.
Si fecero strada tra i marmi spaccati ed entrarono in ciò che restava di quella sala.
Oro e marmi erano nella polvere e Laika stava contro una parete priva di conoscenza.
“Laika!” Gridò Acludio.
La prese fra le braccia e cercò di farla rinvenire.
“Oh...” aprendo piano gli occhi lei “... dov... dove sono...? E le... bambine?”
“Sono in salvo...” sussurrò Acludio.
“Tu...?” Incredula lei.
“Si e ti porto fuori da qui...” prendendola in braccio.
“Il Fiore d'Oro...” agitata lei.
“Credo sia andato distrutto...”
“No... non può essere...”
“Era solo un pezzo d'oro a forma di fiore...” disse lui “... non aveva alcun potere.”
“Senza il Fiore d'Oro Auroria è destinata alla rovina...” in lacrime Laika.
“Auroria è già distrutta” rivelò Acludio “... ma la ricostruiremo... tutti insieme, uomini e donne...”
Ed uscirono da quel luogo, raggiungendo poi di nuovo gli altri.
Anche i prigionieri erano tornati indietro e tutti, uomini e donne, si ritrovarono davanti ai resti del Palazzo dell'Incertofato.
“Io...” tentò di parlare Laika.
“Non dire nulla, amore mio...” fissandola Acludio e tenendola sempre in braccio.
“Noi donne abbiamo fallito...”
“Anche noi uomini.” Annuì Acludio. “Solo insieme si può riuscire.” Sorridendo. “Auroria avrà di nuovo la sua regina e ricominceremo.”
“Solo se tu sarai il mio re, amore mio adorato...” guardandolo Laika.
Ed un baciò legò i due amanti davanti a tutto il popolo.
Un popolo di uomini e donne.
“Ma cos'era il Fiore d'Oro?” Domandò Guisgard. “Solo un pezzo d'oro dunque?”
“Si...” annuì Acludio “... simbolo della ricchezza di Auroria... ma solo un pezzo d'oro.”
“Tanta fatica per niente...” scuotendo il capo Pepe.
“Ti sembra niente questo?” Sorridendo Guisgard ed indicando Acludio e Laika e l'armonia tornata ad Auroria. “Questa è la vera ricchezza...” aggiunse, per poi fissare le macerie della città.
Macerie che però avevano mostrato fondamenta nuove.
Fondamenta d'Amore.
Quello Vero, rappresentato da Acludio e Laika.
http://nonsonsolofilm.altervista.org/wp-content/uploads/2013/12/Il-gladiatore-streaming-di-Ridley-Scott-con-Russell-Crowe-Joaquin-Phoenix-Connie-Nielsen-Oliver-Reed-Richard-Harris-64.jpg
Guisgard
04-11-2014, 19.24.45
Nettuno rise.
“Symoin non avrebbe mai detto così...” disse divertito ad Elisabeth “... lei è troppo sicura di sé... è certa di essere una regina di seduzione...” facendole l'occhiolino.
Poi le parole del vecchio marinaio.
“Quale Dama?” Chiese Nettuno.
“La Dama del Lagno...” rispose il vecchio “... vive qui da sempre... la custode dei segreti di Capomazda... l'unica che conosce la verità...”
“Quale verità?” Fissandolo Nettuno.
“Se l'uomo a cui diamo la caccia” rivelò il vecchio “è un misero impostore, oppure se è davvero l'erede dell'Austero e dunque colui di cui parlano le profezie...”
Altea
04-11-2014, 19.29.48
Avvenne tutto così in fretta quando guardai correndo una ciocca bionda fino alle spalle..che sciocca avevo perso cappello e parrucca, ma ovvio nel trambusto non si era accorto nessuno.
Rimasi impietrita a vedere Laika..davanti ad Acludio sembrava fragile e bisognosa di aiuto..del suo aiuto..non avevo sbagliato..si amavano.
E alla fine uscimmo da quel posto e mi avvicinai ad Imia tenendole le mani.."Grazie..hai visto..stavolta l' Amore ha trionfato..anche perchè uomo e donna sono diversi ma si completano l'uno con l' altro nella loro diversità".
Così il Fiore era di oro e lo avevo immaginato..ma avevamo tentato e le nostre prove non furono vane visto eravamo riusciti a ricreare una nuova Auroria..nella vera Gioia dell' Amore.
elisabeth
04-11-2014, 19.35.01
" Certo Symoin e' molto meglio.....piu' sensuale.....hai ragione.....io sono piu' insipida......"....gli diedi un buffetto sul braccio...
La Dama del Lagno.......si certo era la dama piu' antica...colei che deteneva tutti i segreti che anche nel nostro regno portavamo come rituali......." Guisgard...scommetto che e' ancora lui al centro della questione......ditemi...marinaio...cosa dovremmo fare...una scialuppa e scendere ?...da qualche parte ?...perchè....noi abbiamo il senso dell' avventura nelle vene..."......
Restai senza parole davanti a quella scena, l'Amore che trionfava, se non fosse per i cadaveri sparsi in giro sarebbe sembrata la fine di una favola.
Il loro amore, quel bacio che portava la pace ad Auroria.
Sorrisi a quelle parole di Guisgard e annuii.
Già, l'Amore era la vera ricchezza, l'unica cosa che potesse donare la vera Gioia.
Quella stessa Gioia che mi aveva sfiorato poco prima, tra le sue braccia.
E quel pensiero mi illuminò il viso di una luce nuova.
Guisgard
04-11-2014, 20.11.00
“Amici miei...” disse all'improvviso Velv, arrivando alle spalle di Elisabeth e Nettuno “... non dovete credere a tutto ciò che vi viene detto...” ridendo “... Capomazda è terra di miti e leggende... qualcuno la chiama la Terra degli infiniti Santi, altri la Terra dove si incontrano i venti... la ricchezza e la nobiltà dei Taddei ha da sempre acceso la fantasia di bardi e di aedi e la superstizione degli animi più semplici... infatti su queste cose fa leva il piano del traditore...” guardò il vecchio marinaio “... va nella stiva ed aiuta gli altri.”
“Si, capitano...” annuì il vecchio, per poi andare sottocoperta.
elisabeth
04-11-2014, 20.21.55
Ma guarda....sulpiu' bello arriva l'uomo senza macchia...Velv........" Sorridevo con mio marito proprio su queste leggende....che sorreggono le nostre radici.....ma noi non siamo dei bambini e quindi non riusciamo piu' ad assaporare di questi racconti......dovete essere un uomo tutto di un pezzo Comandante...non credi anche tu amore mio ?......".......probabilmente..un tocco di Symoin aleggiava nell'aria......ma quanto mi sarebbe piaciuto far vedere il mio Gedeone mentre sputava palle di fuoco sulla sua meravigliosa nave..........e poi dirgli...mio caro hai le traveggole i draghi non esistono.........." Comunque e' un uomo anziano.....e' normale che racconti di queste leggende......siate clemente.....vi dispiace se parlo ancora con lui ?........infondo io questo Guisgard neanche lo conosco......."......
Guisgard
04-11-2014, 20.37.32
Tra le macerie e le rovine di Auroria qualcosa di luminoso era sorto.
Ora uomini e donne erano uniti per cominciare una nuova vita.
“Restate qui con noi.” Disse Acludio a Guisgard. “Ricostruiremo la città e festeggeremo l'inizio di una nuova vita.”
“Dobbiamo andare.” Sorridendo Guisgard. “Voi avete trovato la vostra vita. Io devo fare lo stesso.”
“Capisco.” Annuì Acludio, per poi dargli la mano.
Così, Guisgard ed i suoi compagni lasciarono la città e si avviarono verso le mura.
“Sono felice per quella gente...” disse Imia “... e tutto questo mi fa essere impaziente di rivedere il mio amato Perguin...”
“Già, proprio un lieto fine.” Fece Pepe. “A parte per il Fiore...”
“Lo troveremo, se Dio vorrà.” Annuì Guisgard, per poi voltarsi e sorride a Clio e ad Altea. “Con simili Angeli Custodi, pronti a tutto per salvarmi, cosa potrei temere?” E fece loro l'occhiolino.
Raggiunsero le mura ed attraversarono la porta.
Ora non vi era più quell'arcano impresso nelle murature, ma parole nuove.
Proseguirono poi fino alla casa di Don Tommaso, dove lasciarono Imia tra le braccia del suo amato Perguin.
Ringraziarono il prete che li benedisse per il prosieguo del loro viaggio e tornarono verso il Lagno, dove era ormeggiata ad attenderli la Santa Caterina.
E qui ritrovarono i loro compagni, raccontando tutti i fatti accaduti ad Auroria.
E nei loro cuori erano ancora impresse le parole nuove incise sulla porta di Auroria che così recitavano:
“La famiglia è lo specchio in cui Dio si guarda e vede i due miracoli più belli che Ha fatto... donare la vita e donare l'Amore.”
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Guisgard
04-11-2014, 20.39.06
“Ma prego, madama.” Disse Velv ad Elisabeth. “Ma magari più tardi, ora deve dare una mano sottocoperta.” Sorrise. “Io però sono libero adesso e se per voi un capitano di marina vale un marinaio semplice, beh, possiamo conversare noi tre. Potete chiedermi tutto ciò che vi va, signori.”
elisabeth
04-11-2014, 21.17.32
No.......credo che confrontare il Marinaio con Velv era davvero assurdo.....avevo piu' interesse a parlare col Marinaio...ma non potevo offenderlo......" Vedete...Capitano......se volessi essere deliziata con le vostre imprese ed interessi......ovviamente sceglierei voi...mio marito in questo momento non puo' donarmi questa cosa meravigliosa che e' l'avventura del mare...le battaglie...scorribande di pirati...isole nascoste ...terre lontane.....ci vorrebbero anni perchè voi mi raccontaste di tute queste cose.......desideravo parlare col Marinaio...perchè da donna sono affascinata....da leggende....dicerie di donne e uomini di ogni porto.....perdonate la mia sfrontatezza......ma noi donne siamo frivole e pettegole......e gli uomini di un lignaggio inferiore al vostro........sono anche molto superstiziosi......questo luogo e' pieno di magia....si sente nell'aria...non lo avvertite ?....De Gur...neanche tu ?.......magari avete ragione e' la cena.......che sta cuocendo nelle cucine...."........sorrisi...sciocchina coprendomi il volto con il copri spalle......Velv...vieni mio caro nella rete...della Dea Diana.....
Altea
04-11-2014, 22.05.26
Andammo via da Auroria e tornammo indietro tranquillamente, augurai a Imia e Perguin ogni bene per il loro futuro e dopo la benedizione di Don Tommaso ci avviammo verso la Santa Caterina.
"Effettivamente dovremmo muoverci..Burmid ci ha colpiti senza prevviso, avevate ragione Guisgard..la guerra non è finita..e la Santa Caterina dal colpo è rimasta sul Lagno e non può più volare, ma vi spiegheranno i vostri uomini".
Continui ancora a dargli del voi, prima lui ti ha dato del tu...ma ho sempre rispetto..e poi...Irko cosa racconterà di me?
Scacciai quei pensieri e salimmo sul veliero e tutti furono felici del nostro ritorno e raccontammo tutto l' accaduto ad Auroria.
Guardai Irko perplessa...infatti fuori dalle mura di Auroria si parlava della famiglia del Signore..e questa non era una famiglia? Ma ora eravamo sulla Santa Caterina ma finsi indifferenza anche se ero inquieta.
"Bene" dissi sforzandomi di sorridere "penso ora si debba proseguire...non so come è messa la Santa Caterina, avevo chiesto a Don Tommaso se alcuni uomini potevano aiutarvi" sospirai e mi guardai, i vestiti erano a tratti laceri dopo quella bizzarra ma meravigliosa avventura.."Io torno al mio posto..in cucina quindi..Champenuan vado a sistemarmi e cambiarmi e poi mi reco nel vostro regno" e gli sorrisi "saranno pure giorni i nostri amici non mangiano".
Passai vicino a Guisgard e gli consegnai in mano il suo pugnale bisbigliandogli all'orecchio.."Capitano..ve l'ho ripreso per venire ad Auroria..quando ero tornata e mi ero stesa nel vostro letto vuoto purtroppo" e sorrisi maliziosamente andandomene.
Chiusi la porta della stanza, pregai la Vergine Maria per avermi salvato ed averci assistito, feci un bagno veloce con la mia amata lavanda e mi vestii.
Andrai dritta in cucina, ero sola ancora e guardai nelle dispense...vi era della zucca..perfetto..in questo periodo era tipico della cucina da dove provenivo.
Misi a bollire l' acqua per gli gnocchi di zucca e poi avrei proposto a Champenuan della carne con zucca e un dolce sempre di zucca.
Mi versai del the caldo e mi sedetti bevendo lentamente sul tavolo della cucina pensierosa, speravo vivamente sarebbero riusciti ad aggiustare la Santa Caterina, ma non erano affari miei...o Irko avrebbe detto vagheggiavo per la nave senza fare nulla...non riuscivo a scordare quelle parole..il fatto che considerasse a me non interessava nulla dei tre salvati..e soprattutto di Guisgard..ma Guisgard dovevo togliermelo dalla testa...o solo usare indifferenza, o sarei stata come Laika che negava i suoi sentimenti..e i miei sentimenti per lui mi facevano andare avanti e credere ce la potevamo fare.
Galgan
05-11-2014, 00.16.03
Re Davide, danzò di fronte al suo popolo, e la sua gioia non fu d'offesa all'Onnipotente, ma da Egli gradita; proprio per questo, con questo importante esempio, trovai niente affatto inopportuna la presenza del giullare, il quale, pareva mascherare, come molti suoi confratelli, l'arguzia con la maschera dell'ironia.
La sua frequentazione, sarebbe stata interessante.
-Vi ringrazio, buon signore-
Risposi al barone;
-Ora che dispongo di una guida, farò in modo, quanto prima, di onorare la promessa fatta a vostra figlia-
Mi rivolsi poi al giullare;
-Ditemi, buon giullare, sembrate conoscere bene le emozioni che andate decantando in versi-.
Guisgard
05-11-2014, 01.16.31
“Allora” disse Velv ad Elisabeth “sarà mia premura mandarvi quel vecchio marinaio appena avrà terminato le sue mansioni.” Con un lieve inchino del capo. “Dopotutto siamo su una nave e la disciplina è la nostra vera e sola padrona.” Rise. “Ma ormai la cena sarà pronta. Prego, seguitemi. Verrà servita negli alloggi ufficiali.”
Così Velv condusse i due falsi coniugi a cena.
Il cuoco di bordo servì in tavola una cena degna per l'occasione, visto che De Gur era ospite della nave.
“Ma parlatemi di voi, madama...” Velv rivolto ad Elisabeth “... mi incuriosisce e mi intriga conoscere la donna che è riuscita a conquistare il cuore del nostro capitano de Gur.” Offrendo a lei e a Nettuno del vino.
Tutto era finito per il meglio, e noi potevamo continuare la nostra ricerca.
Sorrisi, scuotendo la testa divertita all'occhiolino di Guisgard.
Poi finalmente avvistammo la Santa Caterina.
Fu un vero piacere rivedere Irko e gli altri e raccontare l'avventura.
Scoprii così di quanto era accaduto a loro, e compresi perché non erano venuti volando.
In sostanza, non c'era tempo da perdere.
E io avevo ancora addosso quella specie di corazza.
"Beh, direi che io vado a mettermi qualcosa di decente addosso..." sorrisi, accantonando l'impertinente pensiero di tenerla e catturare di nuovo il suo sguardo.
Oh, ma per piacere.. piantala..
Così salutai tutti e raggiunsi la mia cabina, dove avevo i miei vestiti e la mia spada.
Guisgard
05-11-2014, 01.29.04
“Cavaliere, chi conosce davvero ciò di cui parla?” Disse accennando una danza il giullare a Galgan. “Forse il folle che urla alla vita e sa ingannarla.”
“Basta con queste tue rime.” Tuonò il barone. “Piuttosto, conduci sir Galgan alla taverna.”
“So parlar solo rimando, mio signore.” Con un inchino il giullare al barone. “Le parole mi escono così, baciate, dal mio rozzo cuore.”
Poi annuì e insieme a Galgan lasciò il castello per raggiungere la taverna.
Era questa un luogo frequentato ed affollato da diversi ed improbabili personaggi.
Soldati di ventura senza soldi e senza onore, zingare leste di mano, mendicanti, rinnegati, reietti, prostitute e vagabondi.
Subito il giullare chiese un tavolo e con Galgan presero posto in mezzo a quella confusione.
Ad un tratto entrò qualcuno.
Era un giovane dallo sguardo cupo e l'espressione malinconica.
Prese la sua rotta e cominciò a suonare standosene in un angolo in disparte.
“Cavaliere, ecco colui che cercate.” Il giullare a Galgan, indicando il musico. “Quello che suona note tristi e disperate.”
Guisgard
05-11-2014, 01.37.26
Tornati sulla Santa Caterina e raccontata agli altri l'avventura vissuta ad Auroria, Guisgard, Altea, Clio e Pepe furono accolti come eroi.
Irko rivelò poi che nel frattempo erano riusciti a riparare il guasto, così che il vascello era di nuovo in grado di volare.
Il capitano ordinò allora che iniziassero tutte le manovre per il decollo, in modo da farla in barba anche a Burmid, nascosto chissà dove con la sua terribile nave di Picche.
Poi il presunto Taddeide vedendo Clio che andava nella sua cabina, prima che la ragazza imboccasse il corridoio che dava agli alloggi, le si avvicinò.
“Clio, aspetta...” disse “... volevo... si, volevo scusarmi... per ciò che ho detto e fatto in quella miniera... non era il momento adatto forse... e... beh, pensavo che fossero gli ultimi istanti... ma non avevo il diritto... ti prego, scusami...”
Feci per imboccare il corridoio ma mi bloccò, e mi voltai sorridendo.
Poi piano piano il mio sorriso svanì alle sue parole, dalle mie labbra, e infine dai miei occhi.
E il mio solito sguardo distante cercò di difendermi.
Annuii appena.
"Certo.." mormorai "Erano gli ultimi istanti e io ero l'unica donna che ti capitava a tiro.." scossi la testa "Che sciocca... e io che credevo..." ma la voce mi morì in gola.
Cosa credevo?
Presi un profondo respiro e alzai gli occhi su di lui.
"Comunque... uno: ti ho baciato io, due: se non lo avessi voluto tu non saresti qui.." secca "Quindi nessun problema.. capita l'antifona.." alzando appena le spalle "Credevi di morire, ora invece hai tutta la vita davanti.. capisco.." sorrisi appena "Tranquillo io.. non mi farò.. illusioni o cose del genere.. continuerò a starti accanto come se non fosse successo nulla.." mormorai.
Restai a guardarlo per un momento, mentre la tristezza mi avvolgeva.
Dunque non era stato nulla per lui? Eppure...
Ma cosa potevo saperne io?
"Lasciami andare, ti prego.." mormorai con voce tremante, l'ultima cosa che volevo era piangere davanti a lui.
Guisgard
05-11-2014, 02.18.28
“Aspetta...” disse Guisgard stringendo il polso di Clio “... aspetta...” spingendola a voltarsi e facendo tintinnare le lastre di ferro che coprivano a stento quella leggera e corta tunica di lino “... perchè fai così? Volevo... si, volevo... oh, al diavolo... ma davvero il mio sguardo, le mie carezze e quel bacio hanno bisogno di spiegazioni? Ti sembrava che fingessi? Che fosse l'ultimo desiderio di un condannato a morte? Che avessi solo voglia di fare sesso con la prima donna sotto mano?” Scosse il capo.
“Capitano!” Arrivando all'improvviso Cid. “Stiamo per partire!”
Guisgard restò a fissare Clio ancora per un momento negli occhi, poi pian piano la sua mano cominciò a lasciare il polso di lei.
“Capitano, partiamo!” Sorridendo Cid.
“Si, lo so, Cid...” mormorò lui, senza però smettere di guardare Clio.
“Palos chiede di voi, capitano.” Disse Cid.
“Si, arrivo...” annuì Guisgard “... va a cambiarti, Clio...” sempre con i suoi occhi in quelli della piratessa “... non mi va che a bordo ti vedano con questa tunica...” accennò un vago sorriso “... lo so, non ho il diritto, non sono il tuo ragazzo... prendilo allora come un ordine del tuo capitano...” e andò via.
La Santa Caterina si alzò in volo e lasciò quelle acque.
Dalla nave di Picche, intanto, osservarono il formidabile vascello andare via.
“Cosa facciamo, signore?” Uno degli uomini a Burmid.
Ma questi non rispose nulla, restando a fissare la Santa Caterina che svaniva tra il pallore incantato della Luna e la leggera foschia che avvolgeva il Lagno.
Tutto ciò mentre Matiz volava attorno alle vele della nave di Picche.
http://s5.favim.com/orig/51/sea-night-full-moon-cloud-ship-Favim.com-481580.jpg
"Volevi.. che cosa?" Sbottai con gli occhi nei suoi "Che senso ha scusarsi, sapendo benissimo che non desideravo altro? Che sarei stata tua in quella cella se solo fossimo stati soli? Che ho sperato fino all'ultimo che mi baciassi?" Scossi la testa "Certo che mi sono sembrate sincere... motivo per cui tutto mi aspettavo tranne che delle scuse... ci si scusa se si ritiene di aver sbagliato.. di solito.." presi un profondo respiro.
"Guisgard io.." mi interruppi dall'arrivo di Cid.
Sorrisi appena alle sue parole sulla corazza.
"Parli come se fossi io a respingerti..." sussurrai, scuotendo la testa "Sono io che ho scelto te... molto tempo fa.. solo te.. nessun altro.." alzando gli occhi su di lui.
Poi se ne andò e io mi rifugiai nella mia cabina.
Mi lasciai cadere a terra, e restai per lunghi istanti appoggiata alla parete a fissare un punto imprecisato della stanza.
Perché era così complicato?
Mi feci coraggio e mi alzai, lasciando la corazza e la tunica in un angolo.
Indossai poi un elegante completo nero, e uscii per tornare sul ponte ad aiutare gli altri.
Guisgard
05-11-2014, 03.02.19
La Santa Caterina aveva preso il volo, sorvolando la piana del Lagno e guidata solo dall'incerto alone lunare.
Sul ponte vi era fermento e tutti erano presi dalle manovre richieste in quei frangenti.
Clio arrivò e subito l'aria frizzante della sera accarezzò il suo volto.
“Molto carino questo completo nero” disse Pepe guardando la ragazza “anche se in verità preferivo la corazza da Amazzone.” Ridendo.
Guisgard se ne stava immobile a fissare l'orizzonte dal parapetto.
“Guisgard...” avvicinandosi a lui Irko “... vuoi arrivare a Licinia volando?”
“No...” scuotendo il capo lui “... non voglio correre il rischio di dare a Dominus il pretesto di spararci addosso, favoleggiando una nostra invasione... atterreremo dove il Lagno è prossimo alle mura dell'abitato cittadino.”
“Va bene.” Annuì il Rosso.
In quel momento Guisgard si voltò e vide Clio sul ponte.
Tornai sul ponte che la Santa Caterina era già in volo.
Guardai torva Pepe "Vedi di dimenticartela te quella corazza..." per poi ridere, dando un colpetto sulla spalla al marinaio.
Mi sentivo abbastanza inutile, ero un marinaio, certo, ma non avevo idea di come funzionasse la nave in volo.
Guisgard parlava con Irko, e restai ad osservarli finché lui non si girò verso di me.
Trattenni il fiato, restando con gli occhi nei suoi per lunghi istanti.
Come avrei voluto che il mio sguardo mostrasse tutti i sentimenti e le emozioni che mi attraversavano in quel momento.
Non osai avvicinarmi.
Per dirgli cosa? Avevo già parlato abbastanza.
Abbassai lo sguardo e raggiunsi il parapetto un po' più lontana, ad osservare l'immensità del cielo stellato, immersa in mille pensieri.
Guisgard
05-11-2014, 03.18.40
Altea consegnò il pugnale a Guisgard, gli parlò sottovoce in modo malizioso, strappando un sorriso compiaciuto al capitano, per poi andare nella sua cabina a lavarsi e cambiarsi.
Quando ne uscì si recò nella cucina, dove si trovava anche Champenuan.
“Zucca...” disse il cuoco “... ottimo. Si possono preparare piatti deliziosi con la zucca.” La fissò. “Vi vedo inquieta e taciturna... forse a causa di Irko, milady? In effetti mi ha raccontato del vostro battibecco...”
Guisgard
05-11-2014, 03.28.30
La Santa Caterina proseguiva ad attraversare quelle terre e l'intera notte con tutti i suoi misteri.
La Luna sembrava fissare il vascello con indifferenza, o forse, più semplicemente, erano gli uomini che non riuscivano ad udirne la voce.
Il ponte era affollato ed il via vai dei marinai era praticamente continuo.
Clio se ne stava in disparte a fissare l'affascinante spettacolo di quel volo dal parapetto.
“Quest'abito è bello...” disse all'improvviso qualcuno alle sue spalle “... ma non dimentico che a causa mia hai perso un vestito forse più bello, che mi dicesti esserti utile per ingannare eventuali nemici...” Guisgard era alle sue spalle, quasi col petto contro la schiena della ragazza, a fissare lo stesso panorama che guardava lei “... dunque sono in debito con te... sto andando nella mia cabina, dove ho diversi abiti... se vuoi puoi raggiungermi là e sceglierne uno...” detto ciò si allontanò e raggiunse gli alloggi.
Scossi la testa, divertita.
Possibile che riuscisse sempre a farmi sorridere?
"Eh, il mio bel vestito innocente... ci cascavano tutti.." sospirai "Era il mio preferito, mica l'unico.." risi appena "In debito, per un vestito? Esagerato..".
Ma poi restai in silenzio a quelle sue ultime parole, mentre il cuore accelerava.
Mi voltai in tempo per vederlo scomparire nel corridoio che dava sulle cabine.
Non riuscivo a muovermi.
Restai immobile per lunghi istanti, cercando di respirare normalmente.
Finchè una vocina impertinente si fece strada nei miei pensieri.
Beh, si può sapere che diavolo fai ancora qua?
Sorrisi, e raggiunsi velocemente le scale.
Mi fermai davanti alla porta.
Dovevo bussare?
Beh, mi starà aspettando, no?
"Al diavolo.." mormorai piano, afferrando la maniglia.
Entrai e richiusi immediatamente la porta dietro di me, restandovi appoggiata con la schiena, a braccia incrociate.
"Bada che dovrà essere un vestito davvero bellissimo per sostituire il mio.." sforzandomi di restare seria "E soprattutto..." sorrisi "Beh, dovrà starmi altrettanto bene, ovviamente... altrimenti non fa effetto..".
Guisgard
05-11-2014, 04.04.09
Clio entrò e richiuse immediatamente la porta dietro di sé.
La stanza era avvolta da una vaga penombra, lambita da un chiaro ed ambrato pallore che proveniva da un'elegante lampada di porcellana giapponese.
Guisgard era immobile a fissare la ragazza, dando la schiena ad una finestra le cui tendine tirate a stento lasciavano filtrare la luce della Luna.
Il volto del presunto Taddeide appariva incerto, in quel mutevole chiaroscuro, mentre solo i suoi occhi, di un azzurro chiaro e trasparente ed animati dai riflessi della lampada, parevano solcare l'ambiguo alone che velava la stanza.
“In verità” disse piano, riempendo due bicchieri con un liquore dal core rosso vivo “non riesco ad immaginare un abito che possa sfigurare su di te...” e con un lieve cenno della mano indicò un baule aperto e ricolmo di abiti di stoffe pregiate e dai colori intensi “... e se vuoi posso darti il mio parere... ammesso che tu sia disposta ad indossare quegli abiti davanti a me... adesso...” porgendole uno dei bicchieri con quell'esotico liquore.
Altea
05-11-2014, 15.50.38
La voce di Champenuan mi fece sussultare ma ancora di più quando mi accorsi, compiaciuta, che la Santa Caterina stava prendendo il volo e tutto era dunque sistemato.
Riposi la tazzina da the e sorrisi al cuoco.."Si zucca..io preparo gli gnocchi..voi la carne..e poi faremo un dolce".
Ad un tratto calò il silenzio e lui mi guardava mentre stavo preparando l' impasto, aveva capito il mio animo turbato e mi pose quella domanda.
Mi sedetti su una sedia, asciugandomi le mani e sospirando.."Vi sono tante cose che mi turbano Champenuan, il brutto è non avere nessuno con cui parlarne...voi siete tanto gentili, ma mi manca qualcuno come mia sorella Costanza o mio cugino Tommaso con cui parlare e confidarmi...e voi non sapete nulla di me" sorrisi leggermente.."Si, stavo pensando proprio a Irko..quelle sue parole mi hanno ferito come un pugnale..io spero solo sia stato il nervosismo di quel momento..ho preferito starmene in disparte per non intralciare i loro lavori..non sono un marinaio..come avrei potuto aiutarli ad aggiustare la Santa Caterina? Mi ha detto qui non sono di aiuto, che non mi interessava del capitano, di Clio e Pepe..e forse pure di voi..e addirittura mi ha comandato al ritorno di decidere se continuare la missione o meno..io non capisco e forse è meglio non capisca..d' altronde non mi è mai interessato della opinione altrui, non si può avere la benevolenza di tutti, giusto?".
Lo guardai e scossi la testa e guardai se qualcuno ci ascoltasse e tornai ai lavori "Poi ho un altro turbamento...mi sono innamorata del capitano..è un guaio vero Champenuan? Anche perchè a lui non interessa nulla di me, anzi credo fortemente sia interessato a Clio..però a volte ha degli strani atteggiamenti verso me che non capisco..sapete..io..insomma..appena nata fu fatto un atto notarile dove io sarei stata la legittima sposa del perduto duca qualora si fosse ritrovato..e non per politica tra Sygma e Capomazda..come qualcuno vuole tipo Dominus..è stato sancito da mio nonno e dal Duca Taddeo l'Austero per forte amicizia e per un patto..e pure firmato da Dominus in persona" e guardai il mio anello di smeraldo sospirando "Ma Guisgard mi ha dispensata da quel patto..lui..poi non so che conseguenze abbia quel patto, però..io fin da piccola l'ho sempre sognato, l'Austero me lo descriveva come un bimbo dai bellissimi occhi azzurri e mi parlava di lui e volle educarmi personalmente, l' ho atteso per una vita lo devo ammettere e quando l'ho visto mi è sembrato più bello di quanto pensassi e ora che lo conosco lo ritengo una persona favolosa...lo sposerei pure se non diventasse Duca..è incredibile..la mia vita fin dalla nascita è stata legata in virtù di lui e non pensiate io sia influenzata, perchè ora che lo conosco ho visto è pure diverso da come lo immaginavo."
Lo avevo detto a qualcuno..quel peso che mi opprimeva e inutile visto il suo totale disinteresse verso me e guardando Champenuan risi sdrammattizzando.."Magari con una padellata in testa mi farete perdere la memoria Champenuan e rinsavisco? Consigliatemi vi prego..e resti un segreto, mi fido di voi..forse solo di voi".
La stanza era lussuosa ed elegante come l'avevo immaginata, c'era profumo di spezie e una luce soffusa.
E lui.
Lì, con gli occhi nei miei.
Presi il calice dalla sua mano e sorrisi, alzandolo appena prima di portarlo alle labbra.
Era intenso e inebriante, chiusi gli occhi per assaporarne il sapore e l'intenso bruciore.
Li riaprii e sorrisi.
"Oh, la cosa si fa interessante..." Sussurrai dolcemente, lanciando uno sguardo al baule colmo di abiti e stoffe pregiate.
Alzai gli occhi su di lui con un sorriso divertito, e mi avvicinai di un passo.
"Però non ti permetterò di vedermi mentre mi cambio.." Prendendogli il braccio libero dal bicchiere, per poi voltarlo con le spalle al baule.
"Ecco, da bravo.." Gli sussurrai all'orecchio "Guai a te se ti giri...".
Avevo il cuore che batteva a mille.
Mi sarei davvero spogliata davanti a lui?
Beh, tecnicamente è girato..
Mi avvicinai ai vestiti, e posai il bicchiere lì accanto dopo averne preso un altro sorso.
Così iniziai a guardare quelle stoffe e quei vestiti dai colori più sgargianti.
Ne vidi uno rosso, tremendamente sensuale, uno più semplice in seta blu, e poi ancora in pizzo nero, uno giallo troppo appariscente, uno verde con ricami di fiori.
Erano tutti bellissimi, poi, quasi sul fondo sentii un tessuto finissimo e delicato.
Tutto quello che tu non sei, insomma...
Lo tirai fuori e me ne innamorai.
Certo, non era il vestito perfetto per i miei scopi, ma era l'ultimo dei miei problemi in quel momento.
Era bellissimo, bianco, con ricami ed inserti d'oro.
L'intero abito sembrava un gioiello.
La lunga gonna, non molto ampia, di pregiata seta bianca era sovrastata da un'altra in un tessuto finissimo e impalpabile, quasi trasparente, che lasciava intravedere la gonna sottostante.
La vita era sottolineata da una stretta cintura ricamata in tessuto, anch'essa dorata, lo stesso ricamo si poteva notare lungo tutta l'ampia scollatura, che lasciava scoperte anche le spalle.
Le lunghe maniche, anch'esse bianche, dello stesso finissimo materiale della sopragonna, erano bloccate da dei polsini dorati che riprendevano i ricami della cintura.
Ma la vera meraviglia era il corpetto, con un ricamo delicato ed elegante incastonato di purissime perle, che legava insieme le due anime di quel particolare vestito, la semplice purezza del bianco, e l'opulenza sfarzosa dell'oro.
Era un sogno.
Lo indossai in fretta, col terrore da una parte che lui si girasse, dall'altra di sentire il tessuto strapparsi. Sembrava così delicato, e io ero sempre stata terribilmente maldestra.
Mi accorsi che andava stretto sulla schiena, tirai in qualche modo il filo sottile, ma non sarei mai riuscita a bloccarlo.
Le nobildonne hanno sempre qualcuno che le veste?
Mi avvicinai piano a Guisgard, sfiorando delicatamente la sua spalla.
"Adesso puoi voltarti.." mormorai, facendolo girare verso di me con un movimento delicato.
Sorrisi "Dimmi un po'.. a chi l'hai rubato questo.. ad una esotica principessa?" risi appena, con gli occhi nei suoi "Certo, non è l'abito da ingenua fanciulla che cercavamo... ma non ho saputo resistergli..." con un sorriso "Però, ora che ci penso, si intona benissimo con il mio mantello bianco, quello che mi è valso il soprannome di Angelo della Tempesta.." risi appena.
Mi voltai di lato e indicai i lacci sulla schiena "Mi aiuti, per favore?".
Galgan
05-11-2014, 17.49.55
-Molto bene, buon giullare-
Risposi alla mia guida, dopodiché cercai di mettermi in ombra, perché, al momento, non volevo dare nell'occhio.
http://i.picasion.com/av/78/1iAx.jpg
Tristezza e malinconia, quelle stesse emozioni che, sovente messer Amore ci risveglia, rendendole nobili, perché spesso, troppo spesso, l'oggetto dei nostri sentimenti si rivela irraggiungibile, per un motivo o per l'altro, e questo non fa altro che aumentare a dismisura le nostre pene....E la nostra forza, se il nostro cuore è sincero.
Il menestrello era dunque mosso da un sincero sentimento verso lady Dafae?
Oppure, era soltanto infatuato, o innamorato dell'idea stessa dell'Amore?
Ad ogni modo, ciò che era storto, io ero chiamato a raddrizzare; per questo, una volta fissato lo sguardo sul musico, mi avvicinai a lui, e mi presentai, con un cenno di saluto;
-I miei omaggi, buon musico.
Galgan è il mio nome, al servizio di lady Dafae; ed è proprio di lei che vengo a parlarvi-.
elisabeth
05-11-2014, 19.19.59
Questa volta il buon vino mi avrebbe conquistata.........era meglio rimanere sobri....seduta a quel tavolo di magnifico mogano...i bicchieri di cristallo e due uomini.......avevo fatto dei passi...non sapevo però se indietro o in avanti........per quanto la mia educazione mi riferisse in sordina che non era conveniente quel mondo per me.......ma il mio mondo era ad un tratto scomparso..Puff....come nuvolette di fumo ......." Volete sapere come ho incontrato...De Gur...o Nettuno...già perchè per me e'ancora Nettuno..... lo incontrato mentre passeggiavo.....sulla battigia....non era una gran bella giornata di sole...ma lui era disteso lì...in tutta la sua magnificenza...l'ho portato a casa mia..lavato rifocillato...sino a quando si e' svegliato e non ricordava nulla.........Nettuno e' il nome che gli ho dato.......Il matrimonio e' avvenuto perchè era piu' consono non andare in giro da amanti.......l'attrazione fisica c'era......per l'amore ci stiamo pensando..."
Guisgard
06-11-2014, 01.41.57
Velv sorrise a quelle parole di Elisabeth, mentre Nettuno fissava la sua finta moglie senza dire nulla.
Ad un tratto il capitano suonò il piccolo campanellino che aveva accanto alle sue posate e subito un marinaio entrò.
“Signore...” disse quello, mettendosi sugli attenti.
“Fa venire qui il marinaio Sons.” Ordinò Velv.
Poco dopo il vecchio marinaio visto sul ponte da Elisabeth e da Nettuno si presentò.
“Ecco, madama...” Velv ad Elisabeth “... il vecchio Sons è qui, a disposizione vostra e della vostra curiosità.”
Guisgard
06-11-2014, 01.54.21
Il musico salutò con un cenno del capo Galgan, per poi tornare a strimpellare la sua rotta.
“Si, conosco la dama di cui dite, cavaliere” disse, senza alzare mai lo sguardo dal suo strumento “ed in verità ignoro il perchè mi riveliate tutto ciò. L'ultima volta che fui al suo cospetto, al castello di suo padre, ella invero fu assai scortese. Ammesso che tale termine si possa adoperare per una nobile dama. Ma converrete con me che la cortesia è di per sé un concetto astratto e che solo poi gli uomini, con i loro modi ed i loro sentimenti, arrivano a rendere reale.”
“Oh, oh... lesto di lingua e di cuore...” fece il giullare “... questo nostro abile cantore...”
Guisgard
06-11-2014, 02.09.29
Champenuan ascoltò Altea, poi, posando lo straccio con cui aveva asciugato il tegame in cui riporre la carne, si avvicinò alla dama e la fissò.
“Su Irko la penso come voi...” disse “... sarà stata la tensione ed il nervosismo. E c'è da capirlo. La nave era danneggiata, i nostri nemici là fuori ad aspettarci, nascosti chissà dove e tre dei nostri compagni in bilico tra la vita e la morte.” Sorrise. “Magari ora aspetta una vostra parola, un vostro cenno per riappacificarsi. Io so che Irko è un bonaccione, un uomo ingenuo e dai sentimenti semplici. Insomma, un amico devoto.” Annuì. “Quanto al capitano... beh, io ormai lo conosco da tempo e posso dire che è un generoso. Un uomo di animo nobile, come immagino debba essere un duca. Però ha un lato del suo carattere che non mostra mai. Un lato enigmatico ed impenetrabile, inquieto e tormentato. Come se in certi momenti si chiudesse in se stesso, con la volontà di allontanarsi da tutti e da tutto. Come se dentro di sé combattesse contro fantasmi e demoni. E forse c'è da capirlo... col suo passato quasi ignoto, il suo presente turbolento ed il suo futuro incerto...” rise piano “... ma non temete, tutto ciò resterà un nostro segreto. Anzi...” divertito “... devo dire che non ho mai condiviso un segreto con una nobile e bella dama!”
Guisgard
06-11-2014, 02.36.32
Guisgard restò girato dall'altra parte per tutto il tempo impiegato da Clio ad indossare quell'abito.
In verità il presunto impostore tentò di sbirciare la deliziosa figura della ragazza attraverso i pendagli di cristallo che oscillavano, per il lieve sussultare del vascello in volo, da un lume, di gusto barocco, smaltato con disegni blu, senza tuttavia scorgerne le reali fattezze per le distorsioni e i riflessi di luce su quei pendenti.
Poi la voce di lei e quel delicato gesto per farlo voltare.
E la vide.
I lettori hanno già potuto immaginare lo splendido abito, così dettagliatamente descritto, per questo chi scrive si soffermerà solo sul volto della piratessa.
Si dice che una donna è bella quando sa di essere felice.
E Clio in quel momento lo era davvero.
Guisgard nel voltarsi vide una giovane donna, di un biondo dai pallidi riflessi, con occhi di un azzurro trasparente e luminoso, un naso lievemente all'insù, labbra ammirevoli e la pelle di un colorito soffuso di opale e rosa di bosco.
Le mani non erano quelle di un gran dama, eppure apparivano sottili e di un'infantile delicatezza.
Le sue movenze potevano apparire ai più impacciate ed ingenue, ma ad un occhio attento, come quello di un poeta o di un innamorato, quei modi non potevano celare a lungo una profonda e velata sensualità.
E nel vederla così, raggiante ed eccitante, Guisgard restò incantato.
Sorrise e sorseggiò ancora quel suo liquore, per poi posare il bicchiere ed avvicinarsi a lei.
Con un gesto lieve prese i lacci del vestito e cominciò a legarli lentamente.
“In verità” disse in un sussurro “non l'ho rubato questo vestito. Mi è stato donato da una fanciulla per ringraziarmi... ella era innamorata da sempre di un tipo conosciuto dall'infanzia, costretto poi a fuggire dal loro villaggio e tornato anni dopo con un'inaspettata fortuna... era infatti divenuto ricco come uno di quei principi orientali, con un'esistenza in bilico tra l'ambiguo ed il romanzesco...” terminò di legare i lacci e le sue mani scesero piano sui fianchi di lei “... una notte aiutai la fanciulla a fuggire via, verso la nave del suo amante ed ella mi donò ciò che aveva, ossia quest'abito... ma quella ragazza non era bella come te, Clio...” facendola poi voltare, in modo che i loro occhi si unissero sotto la delicata magia di quella vaga e sognante luminosità.
Trattenni il fiato attendendo il suo sguardo, e mi illuminai dopo averlo incrociato.
Bastava quello sguardo a rendermi felice.
Era come se il mondo si fosse fermato, come se la guerra, il Fiore Azzurro, la Santa Caterina, fossero lontani, e il mondo intero si fosse ridotto a quella lussuosa stanza.
Come in un sogno.
Socchiusi gli occhi mentre mi allacciava l'abito, ma poi sorrisi, rapita da quella storia, finché non mi ritrovai voltata verso di lui.
"Che storia romantica... Ognuno di questi vestiti ne ha una? Perché potrei indossarne un altro, e un altro ancora, anche solo per ascoltarle...".
Sorrisi, con gli occhi nei suoi, mentre il cuore batteva all'impazzata.
Non era vero, li avrei indossati volentieri uno ad uno solo per catturare quello sguardo.
Anche se, certo, avrei preferito riuscirci essendo me stessa, ma era pretendere troppo.
"E dimmi, anche lui l'amava?" Sussurrai, senza distogliere lo sguardo.
Mi avvicinai ancora, con gli occhi nei suoi, finché non fui talmente vicina da sentire il suo respiro sul mio viso.
"Oppure lei ha voluto raggiungerlo su quella nave per avere l'opportunità di conquistare il suo cuore?" Sussurrai piano, con gli occhi ardenti e appassionati persi nell'azzurro intenso dei suoi.
Altea
06-11-2014, 15.34.28
Ascoltai attentamente Champenuan e fui felice delle sue parole.."Sono io ad essere onorata di avere un amico come voi..non ho mai fatto distinzioni tra ceti sociali, sapete..il fatto di essere duchessa non mi preclude di parlare ed essere amica di una persona come voi..o quel pescatore Sam..lui mi dava sempre buoni consigli, penso a volte la vera verità venga proprio dalla semplicità della gente comune, non mi sono mai fidata della gente di Corte, tranne di pochissime persone..infatti mi dicevano sempre avevo un pessimo carattere" e sorrisi a quel pensiero.."Bene...allora, andrò da Irko prima della cena e vedrò di risolvere il tutto, non è bello sedersi a tavola con musi lunghi o bronci e per quanto riguarda Guisgard..si..avevo capito il suo animo è inquieto, ci sono stati dei momenti in cui egli stesso mi ha parlato e confidato dei suoi dubbi o delle sue perplessità e io gli ho dato sempre il mio appoggio..e ora me lo darete voi Champenuan?" sorrisi al cuoco e gli consegnai il piatto con gli gnocchi pronti per essere bolliti, la torta era pronta.."Bene, io vado dal capitano, vedo se è in camera sua cosi gli dirò la cena è pronta" e lo guardai con intesa "poi preparerò il tavolo e andrò da Irko e avviserò pure loro possono accomodarsi a tavola".
Posi il piatto e mi diressi verso il corridoio fino alla porta della camera di Guisgard e mi bloccai, solitamente ero solita entrare senza permesso ma non stavolta e poi mi sembrava di udire delle voci e bussai..."Capitano..Guisgard..sono Altea..ho da dirvi una cosa molto importante..di persona".
elisabeth
06-11-2014, 17.32.20
Avevo parlato da gran donna....quasi snobbando ogni ricordo...con un certo distacco.......ma non era nella mia natura.....alcune delle mie ancelle dicevano che potevo anche non aprire bocca..tutto si poteva leggere sul mio volto........ma che stavo pensando di fare...?.....ed infatti...la mia preoccupazione si fece vivente...Velv...uomo navigato...chiamo' il marinaio....si chiamava Sons....lì....io non volevo che ci fosse la sua presenza....ma i conti non si fanno mai senza l'oste......." Vedo che siete sempre accorto ai desideri di una Dama.......non pensavo però di fare quattro chiacchiere con lui in presenza vostra e di mio marito...so bene quali responsabilità ci sono per perdere tempo....ad ascoltare strane leggende e chiacchiere tra uomini di mare che si muovono per mesi interi immersi nella solitudine.........Volevo parlare con Sons..mi pare avete detto che si chiami......perchè mi avete voluta a forza su questa nave..........e eclissarmi.....senza intromettermi nei vostri affari....mi e' sembrata una cosa che vi avrebbe fatto piacere Capitano.......anche s e so..che mancherò molto a mio marito......".......Accarezzai il volto di Nettuno....in realtà fu come subire un lieve passaggio di energia.....lasciai forse piu' del dovuto la mia mano sul suo volto........un muto messaggio passo tra di noi........aiutami Nettuno..portalo fuori da qui.........gli sorrisi e tornai a guardare Velv......" Avete paura di cosa si possono raccontare una donna e un marinaio ?.......andiamo capitano siete troppo intelligente.....".....
Guisgard
06-11-2014, 17.48.31
“Allora indossali tutti...” disse Guisgard, sorridendo a Clio “... sono abbastanza da rubare tutta la notte per noi... e magari” ridendo appena “giunta all'ultimo abito mi chiederai di non voltarmi più...” si fece serio di colpo, con le sue mani che raggiunsero quelle di lei “... si, ognuno di questi abiti ha una sua storia... quanto a quella fanciulla ed al suo amante... beh, io credo che lui sia tornato per conquistarla... e forse il tesoro, la sua nave e quella vita tra realtà e sogno siano state tutte armi per raggiungere il suo cuore...” si avvicinò a lei lentamente, fino a quando i suoi occhi invasero quelli della ragazza fino a farle sentire un caldo sospiro che le accarezzava le labbra “... non mi hai chiesto ancora il nome di quella fanciulla...” vicinissimo alla sua bocca.
E quando lui fu sul punto di baciarla qualcuno bussò alla porta.
Poi si udì la voce di Altea dall'esterno.
“Si...” mormorò Guisgard, riaprendo di colpo gli occhi che aveva socchiuso mentre si avvicinava alle labbra di Clio “... si, sono qui...” guardò la piratessa “... aspettatemi, esco io...” rivolto il presunto Taddeide alla dama che aveva bussato.
Guisgard
06-11-2014, 17.55.25
Velv sorrise ad Elisabeth.
“In verità” disse “trovo assai curioso che una dama voglia addirittura restar sola per udire fatti fantastici ed un po' ingenui.” Rise, sorseggiando dello cherry. “Ma lungi da me l'idea di volervi contrariare, milady. Questa nave è a vostra disposizione.” Guardò il vecchio marinaio. “Accompagna sul ponte madama ed intrattienila pure con qualcuna delle tue folcloristiche assurdità. Io ed il capitano de Gur invece ce ne staremo qui a conversare sulla latitudine e sulla longitudine.”
Così, Elisabeth ed il vecchio marinaio uscirono sul ponte della nave.
Altea
06-11-2014, 18.05.29
Sorrisi sentendo la sua voce..ma come mai non potevo entrare nella stanza?
Forse era impegnato in qualcosa..aspettai uscisse ma il cuore batteva forte.."D' accordo" dissi "fate in fretta, la cena è quasi pronta..ma devo prima dirvi una cosa a tu per tu" e nel frattempo mi sistemai bene la veste visto avevo lavorato sodo in cucina.
elisabeth
06-11-2014, 18.09.09
Lo guardai sorseggiare lo cherry, tipico liquore femminile...molto bevuto tra le Dame della corte di Londra......Pileo ne aveva portato una con se da quel suo viaggio....in realtà non mi aveva mai detto da dove venisse....." Le donne...Capitano hanno mille risorse.....ma tranquillo....non c'e' alcun male in una chiacchierata tra leggenda e pura curiosità femminile..."...Sorrisi civettuola....poggiai un bacio sulla guancia di Nettuno un inchino e volai sul ponte seguendo quel vecchio Marinaio.........ci allontanammo da tutti.....e rinfrancati dalla brezza......guardammo prima il mare e poi ci voltammo uno difronte l'altro.......c'era qualcosa in lui che mi lasciò interdetta......." Bene...mi stavate parlando della Dama del Lagno......e penso che conosciate molto bene la sua storia.....e giusto per essere spiritosa...magari l'avete anche conosciuta "...scrutai meglio il volto dell'uomo...aveva la barba incolta...e un cappello lavorato a piu' colori che gli copriva la fronte...le sopracciglia folte...sembravano nascondergli gli occhi.........che strano.......non avevo bevuto, ma avevo la sensazione di trovarmi davanti Pileo......." E ditemi...conoscete anche se nelle vicinanze ci sia un isola di donne devote alla Dea Diana ?....tra tante Leggende...magari conoscete anche questa".......
Risi appena.
"Non diventerò aggraziata nel vestirmi nel giro di poche ore... insomma, questo vestito è una maschera, dopotutto.. se tu mi vedessi goffa e maldestra non mi guarderesti più in quel modo.. e io.." trattenni il fiato, ma non riuscii a finire la frase.
E poi sorrisi "Però mi piace l'idea di indossarli tutti e rubare l'intera notte per noi.." ridendo appena.
Ma poi lui si avvicinò ancora di più, facendomi quasi tremare al tocco del suo respiro.
Chiusi gli occhi, attendendo quel bacio tanto desiderato.
Ma poi Altea bussò alla porta, riportandoci alla realtà.
Aprii gli occhi di scatto e sorrisi appena.
"Vai vai.." dolcemente "Quando l'equipaggio chiama, il capitano risponde.. direi che lo so piuttosto bene...".
Sorrisi, con un guizzo di malizia negli occhi.
"Beh, così sarai fuori dai piedi e io avrò modo di mettermi un altro vestito..." risi appena.
Ma poi sentii la voce della dama che nominava la cena, e sospirai.
"O forse è meglio che mi rimetta il mio completo... avevo completamente dimenticato la cena... non posso certo rubarti al tuo equipaggio..." con un sorriso rassegnato.
"Ah, poi mi dirai il nome di quella fanciulla.. adesso sono curiosa..".
Guisgard
06-11-2014, 18.26.43
“Beh...” disse Guisgard a Clio “... tu continua pure a scegliere fra questi vestiti...” sorrise “... so che sono maschere e per quanto mi riguarda non sono certo questi abiti ad accendere la mia fantasia...” sottovoce ad un orecchio di lei “... e comunque stasera non ho fame... dunque, se ti va, puoi restare qui ed aspettarmi...”
Si avvicinò alla porta ed uscì, trovando Altea ad attenderlo.
“Salute, Altea.” Con un cenno galante del capo. “Di cosa volevi parlarmi?”
Guisgard
06-11-2014, 18.34.09
Il vecchio marinaio sorrise ad Elisabeth.
“Isola di dee...” disse scuotendo il capo, per poi fissare il mare che mutava colore all'imbrunire “... no, ho viaggiato molto e non ho mai trovato isole di dee... magari luoghi in cui uomini e donne pensavano vi fossero dei pagani, ma terre protette da questi dimenticati e bugiardi culti non sono mai esistite e mai esisteranno...” rise “... quanto alla Dama del Lagno... no, non ho mai conosciuto quella signora, ma l'ho veduta... oh, si, l'ho veduta...”
Altea
06-11-2014, 18.34.35
Ad un tratto vidi la porta aprirsi e lui uscì, lo guardai in modo strano e lo presi per mano scostandolo dalla porta a lato.."Mi sembrate strano capitano" dissi avvicinandomi a lui e guardandolo bene in volto "sembrate accaldato pure..beh volevo dirvi solo una cosa" e mi avvicinai a lui sorridendo maliziosamente e come ero solita fare iniziai a bisbigliargli all'orecchio anche perchè temevo qualcuno fosse in giro e gli presi la mano.."Capitano..stanotte il vostro letto non è vuoto come la scorsa volta e so che siete occupato nelle letture e nelle rotte ma stanotte avrete la mia compagnia" e gli misi un dito sulla bocca sorridendo e guardandolo nei suoi intensi occhi azzurri "e non ribattete..avete detto pure siete in debito con me per avervi dato Mia Amata..e poi stasera fa troppo freddo e io odio il freddo, voglio sentire il calore" e con una mano gli asciugai delicatamente la fronte leggermente imperlata di sudore fino a sfiorargli il collo.
Sorrisi a quelle sue parole sussurrate.
"Se la metti così.. allora ti aspetterò.." dissi piano, per poi osservarlo uscire.
Restai sola in quella cabina, e tornai dai vestiti. Li guardai ancora per un momento, e poi decisi di prendere quello rosso.
Aveva un corpetto stretto e sensuale, delle maniche appena accennate che sfioravano le spalle, una gonna ampia e voluminosa.
Non era un colore che amassi particolarmente, ma il rosso ravvivava la mia carnagione, e mi stava sicuramente meglio dei colori tenui.
Era buffo, pensai, non avevo mai avuto una grande passione per i vestiti, eppure mi divertiva terribilmente l'idea di provarli e specchiarmi nei suoi occhi.
Presi il mio bicchiere e mi sedetti sul letto, a sorseggiare quell'intenso liquore, nell'attesa, immersa nei mille pensieri e nelle sconfinate emozioni che mi attraversavano.
Guisgard
06-11-2014, 19.02.40
Guisgard sorrise a quelle parole di Altea.
“Oh, che sciocco...” disse “... i fatti susseguitisi ad Auroria hanno fatto si che mi rivolgessi a voi dandovi del tu... e ciò è poco cortese da parte mia... mi perdonate, Altea?” Rise piano. “Ora direi di andare nella Sala Mensa, visto che tutti ci staranno aspettando per mangiare... e non posso certo dire a tutti che vi siete offerta come dessert di Mezzanotte.” Sarcastico e facendole l'occhiolino.
Raggiunsero così gli altri nella mensa.
“Lady Altea ci ha preparato una magnifica cena!” Esclamò Miseria.
Così il prelibato pasto fu servito in tavola e tutti gustarono l'abilità culinaria di Altea.
“Dov'è Clio?” Chiese Cid.
“Credo fosse stanca stasera.” Mormorò Guisgard. “Magari mettetele da parte un piatto.”
“Si, capitano.” Annuì Champenuan.
“Io invece credo che mangerò qualcosa dopo, nella mia cabina...” alzandosi il presunto Taddeide “... ho molto lavoro da fare... ancora i miei complimenti per la cena, Altea.”
Ma proprio in quel momento si udì il fischio del vascello.
Era il segnale che erano giunti a Licinia.
“Chi scenderà a terra con te, Guisgard?” Chiese Irko.
“Un paio di volontari.” Rispose il capitano. “Non ci vorrà molto.”
Ed il fischio della nave fu udito anche da Clio che era rimasta nella cabina di Guisgard.
Altea
06-11-2014, 19.13.06
Sorrisi a quella affermazione.."Oh no" dissi convinta "sono io a non avere il coraggio a darti del tu..ma da ora in poi tu puoi chiamarmi Altea e darmi del tu e farò uguale io..d' altronde" dissi baciandogli leggermente la bocca e sussurrando "se sono il tuo dessert di mezzanotte è giusto tra noi vi sia la completa confidenza".
Lo seguii mentre andammo nella sala da pranzo e tutti fecero i soliti complimenti e nel frattempo mi avvicinai pure ad Irko e gli dissi sorridendo.."Ho fatto il meglio..Irko..perchè sia di tuo gradimento, penso tu capisca il motivo".
Poi quel fischio...eravamo a Licinia..ecco sfumata la nottata di passione con Guisgard, sospirai.
"Io mi offro..Guisgard non puoi lasciarmi qui ovvio" e gli sorrisi.
elisabeth
06-11-2014, 19.17.23
Praticamente per il vecchio marinaio...non esistevo...era un passo avanti.......ma la Dama del Lagno l'aveva veduta.......il punto era che in tutta questa bellissima storia.......io mi stavo trovando in una collocazione da me sconosciuta.......La Dama del Lagno era la stessa donna di cui mi parlava Pileo ? Perchè se non era così......io stavo dando di matto......mi veniva voglia di urlare in quel ponte momentaneamente vuoto se non per la presenza mia e dell'anziano marinaio e di chiamare la Dea Diana...chiedendogli che cosa dovevo fare...cosa dovevo cercare........E che diamine....io non avrei mai lasciato la mia Isola.........e Pileo si era defilato........e se avessi chiamato Gedeone ?.....magari avrei preso il volo con lui...e mi avrebbe portata lontana da quel caos......" Bene...descrivetemi la Dama del Lagno...marinaio...che io in questa strana sera possa ascoltare una degna storia...che mi riporti un po' di pace nel cuore..."......
Finii in fretta il liquore, ma di Guigard nessuna traccia.
Avevo sempre detestato aspettare..
"Ma dove diavolo si é cacciato?" Tra me e me.
Poi udii il fisichio e mi lasciai cadere all'indietro chiudendo gli occhi per la rabbia.
Anche i sogni più belli devono cedere il passo al mattino.
Mi alzi dopo un attimo e tolsi il vestito che abbandonai sul letto.
Dovevo mettere subito quello, pensai con un sorriso, magari sarebbe rimasto.
Ma sapevo bene che non avrebbe fatto differenza.
Così, indossai di nuovo i miei stretti pantaloni neri, il corpetto, la giubba ed uscii.
Passai nella mia cabina e presi il cinturone con la spada e raggiunsi gli altri.
Era ora di cena, dovevano essere nella sala mensa.
"Che profumino.." Sorrisi entrando "Scendiamo? Ma.. Non è è scortese presentarsi a quest'ora da un'indovina?" Chiesi, per poi rubare al volo un cucchiaio di gnocchi.
"Squisiti..." Riempiendo un bicchiere di vino, per poi portarlo alle labbra.
Guisgard
06-11-2014, 19.46.59
La Santa Caterina raggiunse la sponda Nord-Est del Lagno, dove cominciavano le terre di Licinia.
Il vascello calò le sue ancore, dopo aver trovato riparo in una piccola ansa ben coperta dalla lussureggiante vegetazione di quelle lande.
“La cena era ottima, milady.” Disse Irko ad Altea, per poi sorriderle. “Per domani però ho una richiesta da farvi. Un piatto che solo mia madre sa preparare. Così vi metterò alla prova.” Ridendo e sancendo la pace fra loro.
In quel momento arrivò Clio.
“Almeno siamo sicuri che la troveremo in casa...” Guisgard alla piratessa, per poi fissarla ed avvicinarsi al suo orecchio, in modo che nessuno udisse “... scusami, ma la nave è giunta a Licinia...”
“Scelti i volontari, Guisgard?” All'improvviso Ammone, interrompendolo.
“Beh, visto si sono proposte le nostre due dame, allora scenderò a terra con loro.” Annuendo il capitano.
I tre, così, lasciarono la nave e si incamminarono verso Licinia.
Dopo un breve tratto di strada entrarono nell'abitato cittadino.
Raggiunsero la piazza principale, dove poco più avanti sorgeva la chiesa di San Nicola.
Qui Guisgard chiese dell'indovina ed alcune anziane indirizzarono i tre dove viveva la donna.
Guisgard
06-11-2014, 19.52.38
“E' difficile a dirsi...” disse il vecchio marinaio ad Elisabeth “... raramente mostra il suo volto... talvolta indossa un lungo velo verde sul capo, altre volte un elmo rossastro... infatti ella ha prerogative guerriere e per questo è legata al casato dei nobili e bellicosi Taddei... vive da qualche parte nel Lagno, forse alla sua fonte, ancora sconosciuta agli uomini, o magari dove le sue acque sono più profonde... il suo palazzo è tutto di marmo di un verde antico, sospeso sotto le acque ed in bilico tra questo mondo e quello degli spiriti... si dice non ami mostrarsi mai col suo vero aspetto e che spesso usi camuffarsi da bambina o da vecchia... gli estremi limiti della vita umana... forse perchè lei vive al di là di tutto ciò che vediamo...”
"Giusta osservazione.." A quelle parole di Guisgard, per poi finire il mio vino.
Poi mi si avvicinò e sorrisi a quelle parole sussurrate.
"Non preoccuparti.. So cosa vuol dire essere capitano.." Sussurrai piano, voltandomi verso di lui, incrociando così il suo sguardo.
"Quale onore.." Risi appena, quando disse che sarebbe sceso con noi due.
Così raggiungemmo il paese, e chiedemmo indicazioni per la dimora della donna.
"Speriamo abbia le risposte che cerchi.." Dissi sorridendo a Guisgard, quando ormai eravamo prossimi all'abitazione.
Altea
06-11-2014, 19.58.46
Sorrisi ad Irko.."E' una sfida..nessuno cucina meglio delle proprie madri..ne parleremo domani..forse".
Arrivò Clio e pure lei era pronta per scendere...e cosi ci avviammo verso la casa della indovina, non chiesi nulla a Guisgard su cosa volesse sapere..era strano per un cattolico come lui, ma pure io mi ero affidata a Madama Sibille molte volte.
Rimasi vicino a lui finchè giungemmo a Licinia vicino la chiesa di San Nicola.
Guisgard parlò con delle anziane e loro indicarono la abitazione della indovina e lo guardai.."Guisgard...lo sai vero? Devi accettare ogni cosa ti dica..bella o brutta..e poi sta a te interpretarle..ma non esserne influenzato".
Con un gesto repentino toccai il corsetto ricamato del vestito e sentii l' amuleto a forma di rosa con rubino datomi da Madama Sibille augurandomi tutto andasse per il meglio.
elisabeth
06-11-2014, 20.11.32
Rimasi in silenzio ad ascoltare il vecchio marinaio.......e mi parlo' di Lei....Talvolta Madre...Talvolta Guerriera.......il suo magnifico palazzo...giaceva sotto quell'acqua che poteva condurre alla vita o alla morte.........mi piegai sulle ginocchia per poi sedermi sul ponte.........Si..ma io con Lei che cosa avevo in comune........La vista oltre il Velo.......il Velo che celava il destino degli uomini......." Dimmi Vecchio.........per una donna ...... che ha reso la sua anima androgina ed e' solo questo che le fa concepire quel che sarà il destino degli uomini....tu che parte hai in tutto questo .....".........guardavo lontano...ma non vedevo nulla....mi sembrava di aver perso quello che era la mia vita prima.....ero io che avevo perso la memoria....
Guisgard
06-11-2014, 20.20.04
Guisgard sorrise a Clio e poi annuì alle parole di Altea.
I tre, giunsero davanti ad un stretto vicoletto, lo imboccarono, fino ad attraversarlo tutto, ritrovandosi prossimi ad un lungo cortile.
Entrarono e videro una porta aperta sulla destra.
Si udiva il rumore di un telaio.
Il presunto Taddeide allora si avvicinò all'uscio e bussò contro il legno della porta.
“Venite pure avanti...” disse una voce di donna.
I tre entrarono, ritrovandosi in un piccolo vestibolo, dalle cui pareti pendevano immagini di Cristo, della Vergine col Bambino e dei Santi.
Una donna stava seduta a filare.
Aveva capelli di un vago chiarore e mossi, il viso dai limpidi lineamenti, due vivi occhi chiari ed un sorriso accogliente.
“Perdonate se giungiamo a disturbarvi...” mormorò Guisgard.
“Non temete...” sorridendo la donna “... piuttosto sono io che mi scuso per accogliervi così, mentre lavoro. Ma devo preparare alcune camicie da consegnare domattina. Ora, vi prego, sedetevi. Mi farete compagnia.”
“Penso immaginiate il motivo della nostra presenza qui...” fece il presunto duca.
La donna annuì, ridendo appena.
“In tutta Capomazda le vostre doti di indovina dei sogni sono riconosciute da tutti.” Continuò Guisgard.
“I sogni” fissandolo la donna “sono messaggi. Mia nonna aveva il dono di interpretarli ed insegnò a me a fare altrettanto. Ma non per tutti i sogni hanno lo stesso impatto. Alcuni sognano cose che poi non si avverano.”
“Invece” disse Guisgard “a me i sogni non mentono mai.”
“Allora raccontami ciò che hai sognato.” Mormorò la donna.
“Sognai” cominciò a narrare il presunto Taddeide “giorni fa... dovevo partire e per farlo mi occorreva un cavallo... ma non uno qualsiasi... un cavallo bianco che in verità non ho mai veduto... lo cercavo, ma non c'era... rammento che nel sogno vi era molta gente e persino un defunto... un uomo buono e nobile d'animo che conobbi da piccolo... trovai infine quel cavallo... era in una strada buia, intrappolato in una selva scura... ma il suo colore bianco risplendeva nell'oscurità, dandomi la possibilità di vederlo... cominciai a dirigermi verso il cavallo, ma una donna, moglie del defunto, cercava di trattenermi... io però sapevo bene la strada e come raggiungere quel cavallo... e mi svegliai...”
Trovammo la donna, aveva un aspetto gentile e ci accolse volentieri.
Non avevo capito che interpretasse i sogni, ma a quanto pare invece Guisgard la cercava proprio per quello.
Restai in silenzio mentre raccontava il sogno che aveva fatto, chiedendomi quanti pensieri si affollassero nella sua mente, come quando da ragazzini lo vedevo seduto sotto la vecchia quercia a suonare l'ocarina fissando un punto indefinito nel cielo.
Restavo un po' ad osservarlo senza che lui mi vedesse, prima di raggiungerlo e sederemi al suo fianco.
Attesi curiosa la risposta dell'indovina.
Guisgard
06-11-2014, 20.28.41
“Io...” disse il vecchio marinaio ad Elisabeth “... io, nulla... vi ho solo narrato di lei... qui tutti parlano del presunto traditore... è quel bambino rapito anni fa? O solo un impostore? Solo la Dama del Lagno sa la verità...”
“Vi annoia ancora con queste storie, madama?” Arrivando Velv. “Vi avevo avvertita.” Ridendo. “Ora torna alle tue mansioni.” Al marinaio.
Questi annuì ed andò via.
“Una sera inquieta ed enigmatica...” Velv fissando il cielo denso di foschia “... le stelle sono celate, come i nostri intenti e l'esito di questo viaggio...” si voltò a fissare Elisabeth “... vostro marito era stanco e ha chiesto di ritirarsi... vi va di restare a farmi compagnia? Queste acque sono così silenziose... o forse la mia uniforme vi spaventa?”
Altea
06-11-2014, 20.29.56
Entrammo lentamente dalla indovina, non era come immaginavo..era una donna semplice e pure cordiale, lavorava e pure sodo..quindi significava che le sue doti le metteva in dono a chi lo chiedeva senza vivere approffittandosi di questa dote.
Mi sedetti e ascoltai le sue parole..i sogni...se tutti i sogni si potevano avverare e ricordai ultimamente non avevo sognato molto..a parte la megera e il Duca Dominus che mi avevano narrato della maledizione inflittami appena nata e non sapevo se era dettato dal mio subconscio e quel sogno da bambina quando giocavo con mio nonno e il duca Taddeo l' Austero.
Sospirai..e i sogni veri si sarebbero avverati? E guardai Guisgard mentre narrava il suo strano sogno e il cuore batteva forte, in quel momento avrei voluto stringerlo a me..era sicuro ma dentro di se forse era inquieto.
Guisgard
06-11-2014, 20.42.02
La donna si fermò e adagiò le camicie ancora da finire su una bassa sedia.
“Il sogno in sé è buono...” disse a Guisgard “... il cavallo è ciò che tu cerchi e la donna rappresenta qualcuno o qualcosa che cerca di trattenerti, di rallentarti... il defunto è più che altro un'anima che cerca la tua attenzione...”
“Ah, ho dimenticato di dire che aveva il viso scarno, ma l'aspetto sereno e mi seguiva...” mormorò il presunto Taddeide.
La donna annuì e proseguì così:
“Tu però nel sogno ben conosci dove si trova il cavallo bianco e nonostante le difficoltà sai come raggiungerlo.” Sorrise. “Questo è quanto. Dio ti Ha mostrato ciò che sta per compiere. Il resto lo scoprirai vivendo.” Riprese le sue camicie e poi il suo lavoro.
“Grazie, madama...” alzandosi Guisgard.
“E non avere paura.” Fece lei. “Sei giovane e forte. Il Signore ti aiuterà.”
Lui annuì, salutò la dama, baciò l'immagine di Cristo alla parete, si segnò tre volte inginocchiandosi e poi con Clio ed Altea lasciarono la casa della donna.
“E' lui...” indicando Guisgard una delle due figure dall'altra parte della strada.
“Come fai a dirlo?” Chiese l'altra alla prima.
“I suoi occhi.” Rispose questa. “E poi ha due donne con sé. E' lui...”
Attraversarono la strada e raggiunsero i tre.
“Salute a voi.” Con un lieve cenno del capo uno di loro a Guisgard, ad Altea e a Clio.
Avevano lunghi mantelli ed il capo coperto da semplici berretti.
“Chi siete voi?” Domandò Guisgard ai due uomini.
elisabeth
06-11-2014, 20.55.59
Ritornava il famoso bambino diventato adulto ...Guisgard.....Lei sola poteva sapere......Il segreto di Guisgard.......e bravo Nettuno.....arrivando sulla mia isola..mi aveva portato il dono dell' Oracolo......Velv arrivo'...e mando' via il marinaio......Nettuno era andato a letto senza attendermi....infondo cosa doveva stupirmi io non ero sua moglie.....e comunque ero una tizia come tante altre che avrebbe incontrato sul suo cammino......sorrisi alle parole di Velv....." No mi stancata......mi ha solo reso il cuor leggero...un po' come si fa ai bambini prima di andare a dormire....si racconta una favola......bisognerebbe sempre apprezzarne la morale......indipendentemente dall'età che si ha....."......gli porsi la mano e mi feci aiutare ad alzarmi da terra...avevo ascoltato il marinaio mentre ero seduta sul ponte " Grazie......per avermi tirato su....queste gonne alle volte ingombrano...i pantaloni a quanto pare sono molto piu' comodi.....Avete ragione...questa e' una notte molto silenziosa......anzi..direi che si potrebbero udire dei suoni mai uditi prima........De Gur e' già nella sua cabina......immagino sia stanco e provato....i ricordi devono affiorare alla mente spontaneamente e invece la sua e' stat forzata ...e voi Velv....siete la causa della sua stanchezza.....".....poggiai le mani sul parapetto......ero estremamente nervosa.....Nettuno non era mio marito...ma dovevo comportarmi come si conveniva ad una moglie.......senza offendere Velv ovviamente......." Non ho paura dell'uniforme...non ne ho motivo.........se si ha la coscienza pulita...non si teme nulla...anche se molto spesso...la parola giustizia e' a libera interpretazione......ma voi siete un Ufficiale......e credo che per voi la Giustizia e la clemenza vengano prima di ogni cosa...forse prima di voi stesso...".....gli sorrisi affabile....mostrando un tocco di gentilezza dovuta alla debole femminilità..........sareste così cortese ad accompagnarmi nella mia cabina...?......non vorrei che si dicesse che la moglie del Capitano De Gur...abbia trascurato suo marito.....per chiacchierare affabilmente con voi Capitano......anche se sono certa siete un uomo......di rara intelligenza.........."......." Vi seguo se volete...."...
Altea
06-11-2014, 22.04.48
Ascoltai attentamente il responso della donna e iniziai a riflettere..il cavallo bianco era quindi il suo obiettivo..il Fiore Azzurro o ottenere il trono taddeide? Guisgard era interessato a questo ultimo, la ricerca del Fiore gli era stato imposto..ma sembrava lui sapesse la via per ottenere ciò che voleva.
Trasalii quando parlò della donna..qualcosa o qualcuno che lo tratteneva..Dominus ovvio..e pensai alla megera e a quel sogno dove Guisgard era in un giardino e mi diceva aveva trovato il fiore ma apparve quella donna e Dominus e tutto diventò buio e non trovavo più il presunto taddeide. Eppure Madama Sibille mi disse tramite il maestro Teofilus che il Duca usava l' esoterismo nero e io non avevo voluto crederci..avrei dovuto parlarne con Guisgard di questo fatto appena possibile.
L' anima di una persona che voleva la sua attenzione..chi mai era? Certo una figura benevola..forse una figura del passato che Guisgard aveva o voleva dimenticare.
In fin dei conti il responso era buono e la donna incoraggiò Guisgard e sorrisi, certo vi erano ostacoli ma lui sembrava conoscere la via.
Salutata la cordiale e saggia donna ci incamminammo nella via del ritorno quando delle figure ci indicarono e parlarono..chi erano mai? Conoscevano Guisgard sembrava e forse pure noi.
Mi avvicinai a Guisgard e lo presi per un braccio..io non ero armata..speravo non fosse nulla di strano e pericoloso, soprattutto a quella ora tarda della notte.
Ascoltai attentamente le parole dell'indovina, sperando che Guisgard trovasse davvero ciò che cercava.
Uscimmo nella buia sera, e due persone ci si avvicinarono.
Il mantello mi impediva di vedere se fossero armati o no.
Ecco, adesso serviva il mio vestito.
Cosa volevano?
Li scrutai diffidente, portandomi leggermente più avanti di Guisgard e Altea.
Se erano solo in due non correvamo rischi, ma la prudenza non era mai troppa.
Guisgard
07-11-2014, 01.32.07
Velv sorrise ad Elisabeth.
“Alcuni” disse fissando l'orizzonte “affermano che le acque del Lagno siano differenti da tutte le altre. Forse perchè esso non è un fiume e neanche un lago. E' difficile affermare con esattezza cosa sia davvero... i più anziani credono sia antico come il mondo e attraverso il suo corso sia giunta la civiltà in tutte queste terre...” sorrise e si voltò a fissare la donna “... volete davvero tornare in cabina e perdervi uno spettacolo strabiliante, milady? Vedere il passaggio dal mare al Lagno?” Indicò con un cenno del capo la prua della nave. “Tra pochi minuti risaliremo la corrente ed imboccheremo il Lagno vero e proprio... ed allora ci immergeremo in un mondo ancestrale, differente... un mondo antico come nessun altro... un mondo in cui la natura ed i suoi misteri dominano incontrastati da sempre... o preferite perdervi tutto ciò e tornare nella vostra cabina col rischio di svegliare il capitano de Gur, già abbondantemente addormentato?”
Guisgard
07-11-2014, 02.05.35
Capitolo VI: La maschera di Maccus ed il Fiore di Bellezza
“Ricordo l'attimo stupendo:
Dinnanzi m'apparisti tu,
Come fuggevole visione,
Come il genio della pura bellezza.”
(Aleksandr Sergeeivc Puskin)
“Non avete nulla da temere, milord.” Disse uno di quei due uomini a Guisgard.
“Voi siete sir Guisgard, vero?” Domandò l'altro.
“E se anche fosse?” Sospettoso il presunto Taddeide, per poi avanzare di un passo, mettendosi d'avanti a Clio e ad Altea, come a volerle proteggere.
“Un vero Taddeo” fece il primo di quei due uomini che aveva parlato “si riconosce da molte cose. Come dagli occhi, ad esempio.” Sorridendo.
“Chi sie voi?” Chiese inquieto Guisgard.
“Ambasciator non porta pena, milord.” Annuendo il secondo, per poi consegnare al presunto duca una busta sigillata con la ceralacca.
“Apritela solo quando sarete a bordo del vostro formidabile vascello, milord.” Si raccomandò il primo di quei due misteriosi individui. “Comunque ci rivedremo presto. Ne sono certo. I miei omaggi, milord.” Con un lieve inchino verso Guisgard. “Signore.” Con un cenno del capo, fissando Altea e Clio.
E i due enigmatici individui svanirono nel buio della strada, come fossero due fantasmi.
Il presunto impostore allora fissò la lettera che i due gli avevano consegnato.
E sulla ceralacca era incisa l'immagine di un fiore.
http://www.ankarascene.com/resimler/2/4651.jpg
Galgan
07-11-2014, 09.48.41
Rimasi impassibile in volto, ma invero, sorrisi nel cuore; il complicato pentagramma dei sentimenti.......Quante amorose contese dietro la parola Cortesia!
I cuori si infrangono, così come si elevano, e in tutto questo, le parole si fanno aspre, perché le lacrime, se lasciate stagnare, si fanno ghiaccio.
Quindi, cosa resta a noi Figli di Eva, in tutto questo Canto caotico e meraviglioso?
Semplice, ci resta il mantenerci integri, il conservare intatto il nostro onore.
-Buon musico-
esordii,
-Ignoro la natura della conversazione avuta tra voi e lady Dafae, soltanto mi è noto il sentimento che le dichiaraste, e mi fu detto che offesa, da voi, le fu recata.
Sono un cavaliere, non un legislatore, pertanto i miei giuramenti, e le mie promesse, sono un vincolo che mi viene direttamente dall'Onnipotente.
Promisi fedeltà alla figlia del barone, per il tempo che sarei stato suo ospite, ed invero, presterò fede al giuramento fatto-
Rimasi un istante in silenzio, poi proseguii;
-Tuttavia, non nascondo che proverei piacere, se voi voleste porgere le vostre scuse a lady Dafae spontaneamente, da quel cortese cantore che siete.
Talvolta, chi amiamo, ci ferisce, talvolta ci delude, e in questi casi, siamo portati a chiuderci dentro l'oscura armatura delle male parole.......
Ma siamo in errore.
Per amore si può gioire, e si può soffrire, ma non lo si può sconfessare.
La Regina si negò al Cavaliere della Carretta, perché egli, un istante, aveva esitato, ma questi forse le si rivolse con sgarbo?
Affievolì il proprio sentimento?
No, non lo fece, né pensò di farlo.
Questo contraddistingue chi vive per Amore, l'abnegazione totale, a dispetto di tutto.
Voi siete un musico, a voi l'alto compito di tramandare gli ideali dei tempi che furono.......Comportatevi, quindi, come uno degli eroi che decantate, sono certo che ne siete capace-
Detto questo, incrociai le braccia sul petto, attendendo risposta.
Rimasi in allerta nonostante l'atteggiamento dei due uomini.
Guisgard mi superò di nuovo. E sorrisi appena.
Ero io che volevo proteggere lui, ma stranamente non mi dava fastidio la sua premura, anzi.
I due porsero una lettera a Guisgard, la osservai interdetta, per poi seguire con lo sguardo i due uomini scomparire.
Alzai gli occhi su Guisgard "Che pensi di fare?" Indicando la lettera con lo sguardo "Credi ci sia da fidarsi?".
Altea
07-11-2014, 15.43.50
Rimasi sgomenta da quegli individui..non avevano avuto nemmeno la premura di presentarsi, sembravano davvero spiriti venuti ad affidare qualcosa a Guisgard, ma la cosa che più mi faceva pensare era che loro erano sicuri lui fosse il vero Duca tanto da affidargli la lettera..e sembravano conoscere pure me e Clio.
I suoi occhi...avevano menzionato gli stessi occhi di cui mi aveva tanto parlato l' Austero e contraddistinguevano pure l' anziano duca.
Feci loro un cenno di saluto e sparirono nel buio della notte.
Clio rivolse una giusta domanda a Guisgard..."Infatti Guisgard..come facevano a essere sicuri tu fossi il Duca e sembravano conoscere pure me e Clio, forse sono spie..possiamo pensare a Dominus ma lui non conosce Clio se non che ci abbiano seguito fino ora..comunque penso l' unica cosa da fare ora è raggiungere il veliero e scoprirne il contenuto..è pure strano tu la debba aprirla solo arrivato alla Santa Caterina" e lo guardai perplessa e dubbiosa, osservai bene la lettera e la ceralacca per vedere se si riconoscesse il Casato e con sorpresa vidi vi era stampato un fiore.
Guisgard
07-11-2014, 17.30.12
“Già, tutto troppo strano e misterioso per i miei gusti...” disse Guisgard, mentre fissava la lettera sigillata con quel simbolo “... anche io ho subito pensato a uomini di Dominus... chi altri infatti può conoscerci in questi luoghi?” Scosse il capo. “Ma da quel po' che conosco mio zio posso dire che è troppo orgoglioso e superbo per rivolgersi a me, anche solo per ingannarmi, col titolo di duca... non so, ma qualcosa mi dice che Dominus non c'entra...” guardò poi Clio ed Altea, facendo loro cenno di seguirlo per tornare al vascello.
Saliti di nuovo a bordo, il capitano convocò tutti sul ponte di comando, mentre la notte si apprestava ormai a cedere il posto al nuovo giorno.
E poco dopo l'alba apparve a schiarire le inquietudini del buio e di quel loro viaggio verso l'ignoto.
“L'unica cosa da fare” fece Palos, dopo che Guisgard aveva raccontato di quello strano incontro e della lettera “è aprire quella busta.”
“Guisgard annuì ed aprì finalmente quella missiva.
E la lesse ad alta voce:
“Lord Guisgard, in verità cerco da sempre un uomo come voi.
Avete tutto per incarnare un degno eroe letterario.
Carisma, fascino, coraggio e quell'alone di mistero che contraddistingue i grandi protagonisti della tragedia greca, come un novello Oreste, o un redivivo Edipo.
Ma in voi vi è anche quel genuino ed assoluto ascendente che da sempre attira, affascina e conquista la gente comune.
Mi riferisco all'indole romantica, eroica ed epica dei grandi cavalieri cortesi, quali Erec, Tristano e naturalmente Lancillotto.
E poi la vostra spada, leggendaria lama simbolo degli amanti Taddei, il vostro fantascientifico vascello volante, degno della nave Argo di Giasone e naturalmente la meta del vostro viaggiare, meritevole di essere narrata nel più straordinario romanzo mai scritto.
Per questo io bramo di avervi come protagonista nella mia ultima rappresentazione teatrale.
Naturalmente affiancato dalle vostre due bellissime assistenti.
Per voi ho già preparato un degno copione che attende solo il suo protagonista: sir Guisgard, inarrivabile Eroe da Romanzo e futuro Arciduca.
E se la rappresentazione, come credo, riscuoterà successo, allora vi sarà assegnato l'ambito premio.
Mi riferisco al Fiore di Bellezza, unico simbolo della vera e sola beltà di questo mondo.
Maccus.”
“Chi diamine è questo Maccus?” Chiese Chiò.
“Non ne ho la minima idea...” pensieroso Guisgard.
“Sembra conoscere molte cose di te.” Disse Irko.
“Già...” turbato il presunto Taddeide.
“A meno che” ridendo Pepe “non sia tu l'autore di questo scritto, visto la sfilza di attributi, epiteti e complimenti vari elencati a menadito.”
“Molto divertente...” mormorò Guisgard.
“E dai, facevo per sdrammatizzare.” Divertito Pepe.
“Complimenti dici?” Rileggendo la lettera il presunto Taddeide. “E se invece fosse una trappola? Troppi elogi, troppa ammirazione fine a se stessa...”
“Forse davvero vi è Dominus dietro tutto ciò...” fece Lainos.
“Io direi di ignorare questa lettera.” Sbottò Ammone.
“Parla però di un questo Fiore di Bellezza...” inquieto Guisgard “... e se si trattasse proprio del Fiore Azzurro?”
Altea
07-11-2014, 17.42.22
Finalmente arrivammo al vascello e riuniti tutti quanti Guisgard parlò di quell' incontro mentre il sole faceva capolino da Oriente.
Guisgard iniziò a leggere la lettera...rimasi un momento interdetta.
"Guisgard...ma questo Maccus come fa a sapere così tante cose sui Taddei? Pure su Mia Amata? Vuol dire conosce Capomazda pure...ma non ho capito perchè vorrebbe solo te..e poi me e Clio" e fissavo l'orizzonte farsi sempre più splendente "Si parla di fare una rappresentazione teatrale..ma la cosa mi attrae a dire il vero..che sarà il Fiore di Bellezza?" e mi avvicinai guardando la lettera.."Ma è indicato dove dovremmo andare?Come facciamo a parlare con questo Maccus?"
Seguimmo Guisgard alla Santa Caterina, in preda ai dubbi.
Il giorno aveva ormai iniziato a fare capolino, mentre discutevamo di quella strana missiva.
Ascoltai Guisgard leggere la lettera, e riuscii a nascondere una risata.
Oh, Cielo.. quanti complimenti...
Non sapevo cosa aspettarmi dalla lettera, ma sicuramente non questo.
"Fammi capire bene, quindi secondo questo Maccus dovresti.. interpretare uno spettacolo teatrale? Anzi, dovremmo.. visto che immagino si riferisse a me e a milady.." scossi la testa "Però non ha senso.. voglio dire, è vero che sei sempre circondato di donne... ma sembrava parlare di due in particolare.. che ne sa questo Maccus? Ci ha seguito? Boh, mi sembra tutto molto strano..." sospirai "Però certo, il Fiore di Bellezza.. probabilmente varrebbe la pena tentare ma.. potrebbe essere un altro fiasco come il Fiore d'Oro di Aurora... forse dovremmo capire di più su questo Maccus.. può essere una trappola bella e buona infondo...".
Guisgard
07-11-2014, 17.59.03
Guisgard ascoltò Altea e guardò poi nella busta.
“Vi è un altro bigliettino...” disse “... c'è scritto solo Suession...”
“Suession?” Ripetè Chiò. “Cavolo è il mio paese d'origine!”
“Allora questo Maccus è lì che vive.” Fece Palos.
“Credo di si...” annuì il presunto Taddeide, per poi voltarsi verso Clio “... oh, che spiritosa...” sarcastico “... tu e Pepe dovreste aprire una compagnia teatrale e far concorrenza a questo Maccus...” sorridendo “... e comunque io non sono sempre circondato da donne...” scuotendo il capo ironico “... si, immagino si riferisse a voi due, a te e ad Altea... a meno che” ridendo appena “non vi vada stretto il titolo di assistenti...”
“Cosa hai deciso di fare?” Chiese Irko.
“Non ho molta scelta...” tornando serio Guisgard “... devo scoprire cos'è questo Fiore di Bellezza...”
“E vuoi andarci solo con Altea e Clio?” Fissandolo il Rosso.
“Porteremo con noi anche Chiò.” Rispose il presunto duca. “Lui conosce bene Suession.”
“Vengo anche io stavolta!” Deciso Ammone. “Sono fermo da troppo tempo e sai che poi divento nervoso!”
“E sia.” Acconsentì Guisgard. “Andremo noi quattro. Preparatevi dunque.” Fissò Irko e Palos. “Partiamo... direzione Suession.”
Poco dopo la Santa Caterina aprì le vele e cominciò a navigare lungo il Lagno, verso Suession.
Altea
07-11-2014, 18.08.50
Guisgard diede le direttive per la partenza, infatti non era conveniente stare solo noi tre o avremmo rischiato di nuovo come ad Auroria.
"Suession" dissi poi a Guisgard "non l'ho mai sentita, ma sarà un caso è il paese di origine di Chiò? Lui ti conosce fin dalla nascita..sarà una casualità..comunque solo parlandoci potremmo saperne di più" poi sorrisi leggermente.."Si è dimenticato Romeo..lui è il mio eroe preferito, peccato io non sono mai stata Giulietta..nessuno mi ha mai fatto una serenata, nemmeno Velv" e a quella ultima frase trasalii..nessuno doveva sapere io e Velv avevamo avuto una storia e nemmeno di come lo avevo umiliato rifiutandomi di sposarlo.
Risi appena. "Se lo dici tu.." mormorai, divertita alzando appena le mani in segno di resa, per poi lanciargli un'occhiataccia quando parlò delle assistenti ma non dissi nulla, probabilmente me l'ero andata a cercare.
Annuii poi alle sue parole "Perfetto.." alzandomi "Vado a preparare le mie cose, tanto immagino che viaggeremo leggeri... Ci metteremo molto ad arrivare?" chiesi, prima di raggiungere la mia cabina.
elisabeth
07-11-2014, 18.16.09
Aspettai ....ma non si mosse per accompagnarmi in cabina......no.....parlo' in una lingua che non sembrava somigliargli.....lo ascoltai......ero affascinata...sorpresa ...già sorpresa...volevo parlare col marinaio e invece Velv riusciva a parlarmi di sensazioni ancestrali.....di quella parte di Lagno che si immergeva ed ergeva nel confine chiamato mare........mi voltai verso di lui..." Se prendessi per oro colato le vostre parole potrei credere che abbiate dato un potente sonnifero a mio marito......ma se ascoltassi le vostre magnifiche parole....ad occhi chiusi...mi sembrerebbe di toccare il mondo antico con le mani...quasi a plasmarlo con il volere degli Dei...mi stupite Capitano.......diciamo che mi lasciate senza parole.......No..non voglio svegliare De Gur....so che ha bisogno di recuperare se stesso...e visto che ne sapete piu' del vecchio marinaio...saro' felice di ascoltarvi.....ma niente vino, qui sul ponte si sta bene....".....
Guisgard
07-11-2014, 18.26.50
“Ehilà...” disse Afiel a quelle parole di Altea “... avete udito? Lady Altea ha pure uno spasimante! Un certo Velv!” Ridendo.
“Idiota!” Dandogli uno schiaffone dietro la testa Palos. “Velv è il capitano della Marina Ducale! Uno che venderebbe sua madre pur di vederci penzolare dalla forca!”
“Già, è vero...” massaggiandosi la testa Afiel.
“Sentito, Romeo?” Pepe a Guisgard. “Quel Maccus i è dimenticato un amante nell'appiccicarti addosso nomi e qualità da romanzo.” Ridendo.
“Vorrà dire” sorridendo il presunto Taddeide “che nel fare il mio trionfale ingresso a Suession scavalcherò qualche balcone!” Si voltò poi verso Clio che stava andando nella sua cabina. “Grosso modo in circa due ore saremo a Suession. Mi raccomando, metti il tuo miglior vestito... voglio che le mie assistenti mi facciano fare bella figura!” Facendole l'occhiolino.
Intanto la Santa Caterina solcava il Lagno mentre il Sole era ormai sorto.
Il cielo però era denso di nuvole e qualcosa di sinistro attraversava l'aria, rendendo quello scenario come assopito da un cupo incantesimo.
Guisgard
07-11-2014, 18.34.49
Velv sorrise ad Elisabeth.
Le si avvicinò e restò dietro di lei, fino a prendere le sue mani per farle sporgere oltre il parapetto.
“Lasciate che l'aria di questi luoghi vi accarezzi la pelle...” disse piano, fra i suoi capelli “... è umida, unta di foschia... ma si dice sia anche densa di quelle sensazioni che solo queste lande sanno trasmettere... libertà e istinto...” teneva i suoi polsi con delicatezza “... chiudete gli occhi ed immaginate di essere parte di questo mondo... magari una ninfa, o una fata dei boschi... vestita solo di foglie o di alghe... immaginate di correre libera sull'erba, o di nuotare nuda nell'acqua...” la nave imboccò finalmente il corso del Lagno vero e proprio, dove l'acqua diventava verdastra ed un profumo di terra saliva dalla schiuma che la nave lasciava dietro di sé “... questo mondo sa descrivervi e narrarvi cose che nessun uomo potrà raccontarvi mai...”
Risi a quelle parole di Guisgard su Romeo "Ti ci vedo come Romeo... arrampicarti sui balconi ti è sempre venuto bene... Anche se.. Romeo si arrampicava solo su quello di Giulietta" con aria divertita.
“Grosso modo in circa due ore saremo a Suession. Mi raccomando, metti il tuo miglior vestito... voglio che le mie assistenti mi facciano fare bella figura!” Facendole l'occhiolino.
Allargai le braccia "Perché così non vado bene? Quello sa chi siamo, mica mi devo travestire... Non vorrai farmi mettere di nuovo un vestito..." sorrisi appena.
Mi avvicinai a lui di un passo gli sussurrai piano all'orecchio, perché nessuno udisse "Dici tipo quello rosso che avevo messo ma non hai fatto a tempo a vedermi addosso? No, attirerei troppo l'attenzione..." per poi allontanarmi piano, con un sorriso ma trattenendo una risata "E poi il mio preferito l'ho lasciato ad Aurora.." dissi con aria innocente.
Altea
07-11-2014, 18.39.49
Nel vedere la scena tra Afiel e Palos risi di gusto e sospirai..infatti io lo so vuole vedervi penzolare dalla forca, vi ero pure io nell' inseguimento sulla nave ducale e voi mi stavate per uccidere assieme a lui pure.
"Interessante" dissi fingendomi stupita a Guisgard "sapete pure scavalcare i balconi? Allora siete proprio un vero eroe da romanzo..infatti vado pure io a cambiarmi e prendo alcune delle mie cose..ah per il vostro pugnale lo tengo stavolta sul muro, ho quello regalatomi da mio cugino Tommaso" e guardai tutti con fare provocatorio ma per vedere la loro reazione.."mio cugino Tommaso de Bastian è il Guardiamarina del capitano Velv e sta sulla nave ammiraglia, la Regina di Afravolone appunto...ve lo dico pure seriamente..per me è un fratello..e capirete sono preoccupata possa accadergli qualcosa".
Andai nella mia cabina e pensai a Costanza e Tommaso...non sapevo nulla di loro e penso nessuno sapesse nulla di me.
Mi rinfrescai e poi misi un bel vestito ma non sfarzoso di color rosso scarlatto con pizzo bianco e presi la sacca e guardai vi era lo stemma della mia famiglia, ma non sarebbe stato un rischio, dentro vi misi alcuni oggetti e il diario dove tenevo annotato tutto ciò avevamo trovato scritto e fatto nel nostro viaggio ma lasciai il cofanetto con la corona, non volevo andasse perso.
Uscii di stanza e mi diressi verso il ponte...ma guardando il cielo sembrava qualcosa di oscuro lo animasse e guardai Guisgard perplessa, senza dire nulla.
elisabeth
07-11-2014, 18.45.01
Dovevo chiudere gli occhi ed immaginare cio'....che per un motivo a lui sconosciuto conoscevo da sempre........sorrisi.......al tocco delle sue mani sui miei polsi.....ebbi la tentazione di sottrarmi....ma il gioco poteva essere utile.......Respirai a pieni polmoni......l'aria era intrisa di odori di terra e cielo....l'acqua sembrava pesante sotto la chiglia...ed io ...immaginavo me stessa...nella mia serra...........e poi ..le parole dell' oracolo...e poi Nettuno sulla spiaggia....e poi....si...qualcosa di strano nell'aria....." Attento....Velv.......e' meglio lottare contro questo Guisgard che non con un marito geloso....e comunque....avete ragione le sensazioni danno risposte ad ogni quesito........a tal proposito.....non avete la sensazione...che stia cambiando qualcosa nell'aria ?......".....
Guisgard
07-11-2014, 18.57.39
Clio parlò piano a Guisgard e poi si allontanò sorridendo.
Il capitano, quasi istintivamente, cercò e trovò la mano di lei, ma un attimo dopo, allontanandosi la ragazza, le sue dita scivolarono piano, come una carezza, su quelle di lui.
“Beh, rammento di un certo baule...” disse poi fissandola, con quella frase sibillina che solo lei poteva capire “... dunque...”
Poi Altea parlò di suo fratello e tutti i marinai la guardarono stupiti.
Dopotutto il nome di Velv li agitava non poco.
Lo sguardo di Guisgard finì ad un tratto su Cid, che se ne stava sul parapetto a fissare il Lagno.
“Cos'hai, piccolo?” Avvicinandosi a lui il capitano.
“Nulla...”
“Sai che è reato dire bugie al proprio capitano?”
Cid lo fissò.
“Si, addirittura il reo è passabile di punizioni corporali.” Annuì Guisgard. “Non so... mezza razione di cibo e acqua, qualche legnata e persino un giro di chiglia.”
“Cos'è il giro di chiglia?” Domandò Cid.
“Lascia perdere...” ridendo il capitano “... allora, hai detto il vero prima?”
“Prima quando?”
Guisgard gli diede un buffetto sul capo.
“Beh...” mormorò il ragazzo “... io... ecco... io pensavo...”
“A cosa?”
“Al fatto che...” incerto Cid “... che mi piacerebbe venire giù con voi, capitano...”
“E sulla nave chi resta?” Fingendosi sorpreso Guisgard.
“Suvvia, non sono certo necessario!”
“Scherzi!” Esclamò il capitano. “Sei il mio braccio destro!”
Cid chinò il capo.
“Facciamo un patto...” parlandogli ad un orecchio Guisgard “... verrai con noi, ma in incognito...”
“Incognito?”
“Si...” annuì il presunto Taddeide “... in qualità di mio scudiero... ti affiderò Mia Amata, ma tu dovrai custodirla e nasconderla. E tu con essa. Naturalmente in caso di necessità tu e la spada salterete fuori a toglierci da guai.” Porgendogli la mano. “Affare fatto?”
“Affare fatto!” Stringendogli la mano Cid. “Grazie!” Raggiante il ragazzino.
Guisgard
07-11-2014, 19.03.21
Velv rise a quelle parole di Elisabeth.
“In verità” disse, senza lasciare le mani di lei “se volessi corteggiarvi, madama, vi pare lo farei qui d'avanti a tutti?” Sorrise. “Certo che no... vi inviterei qui sotto una Luna magica, ma dopo aver mandato sottocoperta ogni soldato e marinaio... lascerei in balia delle correnti il timone e le vele all'impeto del vento... così sarebbero come il mio cuore... libero e totalmente alla mercé delle sensazioni che sapete suscitare...” guardò il Lagno “... qualcosa è cambiato dite? Forse si... forse il fatto che vi sentite turbata e ciò in qualche modo vi piace... vero?”
elisabeth
07-11-2014, 19.09.32
Teneva ancora le miei mani tra le sue.....i suoi occhi nei miei......." Velv....non credo di sentire le campane.......non ho le mani sudate e il mio cuore batte regolarmente.....anche se devo dire...siete molto affascinante ...... ma....credetemi sulla parola....qui c'e' qualcosa che non va...e prima che andiamo alla deriva...perchè succeda qualcosa di strano....vi prego......con la vostra esperienza...ascoltate od osservate anche voi.........c'e' una foschia...che mi lascia molto pensierosa.."....
Altea
07-11-2014, 19.09.42
Guardai gli uomini e mi guardavano ancora stupiti e sorrisi loro.."Non dovete preoccuparvi per mio cugino Tommaso..ho deciso di venire con Guisgard sapendo le conseguenze..d' altronde sembra abbia perso pure il rispetto da parte della mia famiglia visto nessuno mi viene a cercare..forse mio nonno Mandus solo mi penserà" e guardai Champenuan a cui raccontai della mia infanzia e della mia vita.
Guisgard parlava con Cid e vidi il ragazzino illuminarsi..sicuramente aveva esaudito qualche volere di quel simpatico ragazzino.
Mi avvicinai e guardai Guisgard.."Vi piace il mio vestito? Avete visto ho lasciato sciolti i miei capelli stavolta..ma penso i vostri sguardi sono rivolti altrove" e sorrisi maliziosamente e dissi sottovoce.."Vorrei parlare con voi ma non vi è mai tempo..io non posso mai parlarvi dei miei veri sentimenti per voi..e voi nemmeno li considerate...ricordatevi quando vedete il mio sguardo vi leggerete sempre lo sguardo dell' Amore per voi" e mi allontanai sedendomi sulla scala..era inutile lottare per lui..ormai sapevo..dovevo solo essere la assistente.
Sentii la sua mano sfiorare la mia mentre i nostri occhi si incontravano.
Sorrisi alle sue parole, imprigionando per un momento il labbro inferiore tra i denti, per trattenere un sorriso ancora più luminoso.
"Ah si?" Con finta noncuranza "Non credo sarà necessario..." Sorrisi, divertita "Metterò un vestito..".
Assistetti alla scena di Cid e sorrisi, per poi scendere nella mia cabina.
Lanciai un'occhiata alla cabina di Guisgard.
Potevo entrare e prendere un vestito.
Ma ne avevo di altrettanto belli, e lui non li aveva mai visti.
Così entrai nella mia cabina e aprii l'armadio, passando in rassegna i vari abiti che avevo con me.
Poi sorrisi, prendendone uno.
"Se dobbiamo giocare, facciamolo bene.." Mormorai tra me e me.
Indossai l'abito, non lo usavo volentieri perché non potevo metterci sotto i calzoni, potevo solo mettere i pugnali negli stivali, che fui costretta a cambiare perché i miei erano troppo rozzi.
Ma nessun abito mi stava meglio.
Era blu, di purissima seta orientale, con un unico ricamo dorato che incorniciava l'ampia scollatura.
Leggero ed impalpabile, era come una carezza dolce sulla pelle.
Raccolsi i capelli con uno spillone che si apriva rivelando una lama affilatissima e buttai sulle spalle un mantello di velluto di un blu più scuro del vestito.
Preparai una piccola sacca ed uscii sul ponte, mentre il cielo si scuriva sempre più.
Guisgard
07-11-2014, 19.51.49
Velv rise.
“Ho capito...” disse fissando Elisabeth “... è una scusa per farmi allontanare...”
Ma proprio in quel momento la vedetta urlò qualcosa.
Qualcosa che apparve proprio davanti a loro.
E dalla foschia prese forma una nave.
Una gigantesca nave.
Avanzò verso di loro, fino a quando fu possibile scorgerne la bandiera.
Era quella raffigurante il simbolo di Picche.
“E' la nave del comandante Burmid, capitano.” Arrivando un marinaio sul ponte.
“Bene.” Annuì Velv.
La nave di Picche allora si accostò alla Regina d'Afravalone e un ponticello fu calato tra le due imbarcazioni.
Giunsero così a bordo alcuni uomini.
Burmid li guidava e sulla sua spalla c'era Matiz, la bellissima gabbianella blu.
“Ben arrivato, messere.” Velv a Burmid. “Fatta buona caccia?”
“Pessima...” sbottò il mercenario, per poi guardare Elisabeth “... dov'è il capitano de Gur? Ve ne siete liberato per spassarvela con sua moglie?” Scosse il capo. “Hihihihihihihihihi...”
E tutti i suoi mercenari risero con lui.
“Il capitano de Gur sta riposando.” Fece Velv. “Madama Elisabeth era invece qui con me perchè affascinata dal panorama.”
“Così...” Burmid guardando Elisabeth “... vi piacciono le paludi e la melma, madama? Hihihihihihihihihi...”
Guisgard
07-11-2014, 19.59.18
Guisgard si voltò e guardò con attenzione Altea.
“Sei arrivata ora sul ponte...” disse sorridendo “... e questo vestito ti dona non poco... quanto ai capelli, beh, credo di poter dire che sciolti incorniciano alla perfezione il tuo bel viso, ingentilendo il tuo nobile chiaror di pelle...” la guardò negli occhi “... sai benissimo che puoi parlarmi in qualsiasi momento... mi sono forse mai negato?” Le fece l'occhiolino. “E poi come capitano devo essere sempre pronto ad ascoltare il mio equipaggio.” La prese sottobraccio e la condusse accanto a delle piantine che crescevano in variopinti vasi di ceramica. “Questa ti donerà...” cogliendo una fiore ed adagiandolo fra i capelli della donna “... e sono certo che il buon Irko sarà felice che uno dei suoi fiori sfoggi fra i tuoi capelli.” Facendole l'occhiolino.
“Ora si che i miei fiori hanno un senso!” Esclamò Irko. “Vi sta d'incanto fra i capelli, milady!”
Guisgard annuì.
“Ora vado a prepararmi anche io.” Rivolto ad Irko. “Mi raccomando, manteniamo questa velocità.”
“Certo.” Rispose Irko.
Ma mentre si avviava a scendere verso gli alloggi, vide Clio arrivare sul ponte, con indosso quel vestito blu.
Lui restò a fissarla, per poi sorriderle.
“E' la tua vendetta per quella cosa dei balconi?” Parlandole sottovoce. “O forse per via della storia dell'assistente? Beh, devo dire comunque che non hai certo bisogno di quel baule... ma del resto l'altra notte non erano certo i vestiti ad attirarmi...” con una mano accarezzò il ricamo dorato di quell'abito “... ora sono curioso di sapere quale eroina ti farà impersonare il nostro misterioso Maccus...” poi la mano salì a sfiorarle i capelli.
La fissò ancora per un istante e poi raggiunse gli alloggi e la sua cabina.
elisabeth
07-11-2014, 20.07.44
Volevo che si allontanasse ....ma volevo che ascoltasse il cambiamento e così fu......dalla foschia vidi avanzare una nave enorme.....rimasi a fissarla con gli occhi sbarrati......se fosse stata nemica sarebbe stato un bel guaio e invece a quanto sembrava......Velv era tranquillo anzi non mi allontano' ...rimase al mio fianco ..sino a quando da una passerella non apparve un tizio......con una gabbianella sulla spalla.........mi sembrava un essere spregevole...e così fu nella sua considerazione...sulla mia presenza accanto a Velv.....ma alla sua domanda......." Vi chiamate Burmid......mi sembra di aver compreso.......devo dire che probabilmente il Capitano Velv e' molto piu' gentil uomo di molti lupi di mare..........e se parlate di melma.....si.....stavo annusando del fetore...ne parlavo prima al Capitano..interrompendolo su una conversazione molto interessante...e guarda guarda....siete comparso voi..........magico cosa puo' uscire fuori dalla melma..."......guardai Velv...sorridendogli........
Altea
07-11-2014, 20.07.59
La sua gentilezza, i suoi modi affabili e poi mi portò dolcemente verso quelle piantine adagiandomi un fiore tra i capelli...aveva detto potevo parlare quando volevo..dovevo esserne felice ma non lo ero e sapevo il motivo.
Infatti poi andò nella sua cabina e voltandomi vidi fare gli stessi gesti con Clio..no..non lo permettevo, ma non per Clio..per me stessa..dovevo parlargli e prima di arrivare alla nostra meta.
Fu così che lo seguii e lo vidi entrare nella sua camera e bussai..ora si doveva parlare..era venuto il momento di farlo, non si poteva continuare cosi.
"Guisgard, sono Altea...fammi entrare per favore, voglio parlarti e stavolta seriamente..odio i doppi giochi..potrei entrare e non mi interesserebbe se tu fossi senza vestiti..ma non lo faccio per educazione, quindi aspetto apra tu la porta e se atterrassimo pure, puoi aspettare dieci minuti" stavolta gli avrei mostrato una vera de Bastian.
"Vendetta? Per il fatto dei balconi? Perché dovrei?" Candidamente, ma poi alzai gli occhi su di lui "Mi
hai forse mai dimostrato che mi sbaglio?..." Mormorai "Che per te esiste un solo balcone, qualunque esso sia..." Col cuore in gola.
Osservai il mio abito, per poi rialzare gli occhi su di lui.
"Tu mi avevi detto di mettere un bel vestito.." Con aria innocente, per poi sorridere.
"Ah, non erano i vestiti..." Mormorai, seguendo con lo sguardo la sua mano che mi sfiorava, per poi incrociare il suo sguardo con gli occhi ardenti.
Ma fu solo un attimo, e se ne andò.
"Aspetta.." Voltandomi "Non mi hai detto il nome di quella ragazza, ricordi?".
Ma era già andato via.
Mi voltai e incrociai Altea che raggiunse la stanza di Guisgard.
"Ecco, appunto..." Mormorai tra me e me.
Non avrebbe mai scelto me, pensai con una fitta al cuore, a quante donne aveva detto le stesse cose?
Mi aveva continuato a dire che ero bellissima, nulla più.
Essere bella non basta.
Eppure quando mi guardava mi faceva sentire l'unica, anche se forse non era così.
Altrimenti perché tenere tutto nascosto?
Cercai di scacciare quei pensieri e salii sul ponte a guardare il mare.
Guisgard
08-11-2014, 01.37.35
Il musico ascoltò Galgan e poi cessò di colpo di far vibrare le corde del suo strumento.
“Cavaliere...” disse “... io non credo di aver recato offesa alcuna alla dama di cui vi professate campione. Ho solo detto la verità ed essa, come ben sapete, non è mai portatrice di offese. Ella, la dama, è invero capricciosa e viziata, innamorata dell'Amore e non di un uomo. Ma non si può amare Amore senza scegliersi un cuore in cui poi riporlo. Non credete? Trovate allora che io recai danno? Che offesi? O forse ritenete, come spero e credo, che sia stata la dama a proferire parole vuote che oltraggiano lo stesso concetto di Amore? Lei ama e cerca le favole, non il vero sentimento. E senza Amore non vi è felicità.” Concluse.
“Ma voi non potete dare della viziata alla figlia del barone” fece il giullare “o presto subirete l'ira e la punizione del mio padrone!”
Il musico non rispose nulla.
“Ma perchè, se di chiederlo ho licenza...” fissandolo il giullare “... le rivolgeste tali parole senza creanza?”
“Perchè lei” sbottò il musico “mi chiese di lasciare il mio mestiere di cantore e di divenire un artigiano o un mercante, in modo da poterle dare l'Amore che le promisi e la sicurezza dell'altro suo spasimante. Mi riferisco a quel ricco borghese.”
Guisgard
08-11-2014, 01.50.16
Guisgard indossò giacca e mantello, prese Mia Amata, il cappello ed uscì dalla sua cabina, dove trovò Altea.
“Siamo stati sul ponte fino a poco fa” disse lui, chiudendo la porta alle sue spalle “ed ora hai fretta di parlarmi? Spero non sia accaduto nulla.” Sorrise.
Poi si udì il fischio del vascello.
“Credo che siamo prossimi alle terre di Suession...” annuì “... comunque, spero non sia cosa tanto urgente, in modo da poterne parlare magari al nostro ritorno. In caso contrario mi troverai sul ponte pronto ad ascoltarti. Nel frattempo prendi l'occorrente, visto che fra non molto scenderemo a terra.”
Il capitano risalì così sul ponte, dove gran parte dell'equipaggio era radunato.
Lì vi era anche Clio, immersa ad osservare lo scenario che il Lagno di Suession offriva, con la sua vegetazione lussureggiante, quel verde dominante ed un'aria che appariva più limpida grazie al vento che aveva soffiato via la densa foschia dei giorni scorsi.
“Siamo ormai a Suession, Guisgard.” Andandogli incontro Irko.
“Bene.” Rispose Guisgard.
Restai ad osservare il Lagno per lunghi istanti, mentre mille pensieri si affollavano nella mia mente.
Andiamo, Clio.. vuoi davvero star qui a tormentarti? Non è da te.. Non detestavi le donne lamentose, non vorrai essere una di loro?
Era vero.
Presi un profondo respiro e mi voltai verso gli altri, accorgendomi che anche Guisgard era giunto.
Sorrisi, sentendo che ormai eravamo arrivati.
"Ottimo.." annuii sorridendo.
Guisgard
08-11-2014, 02.04.24
Guisgard diede disposizioni ad Irko e a Palos circa le ultime manovre prima di trovare un luogo sicuro in cui ormeggiare, mentre la Santa Caterina penetrava nelle terre di Suession attraverso l'alto corso del Lagno.
Il capitano poi si voltò a fissare Clio che se ne stava sola a guardare l'acqua dal parapetto.
“Un minuto fa” avvicinandosi a lei, ma con lo sguardo verso l'orizzonte “eri entusiasta di scendere a terra. Tanto da indossare questo meraviglioso vestito. Ora perchè quel broncio e quel vago senso di acidità? Anche perchè...” fissandola “... non basta indossare un bell'abito, se poi ti tieni dentro la luce che solitamente irradia i tuoi meravigliosi occhi...”
Alzai gli occhi al cielo.
"Ce l'hai su con la storia dell'acidità, si può sapere cos'ho detto adesso?" dissi piano, voltando lo sguardo verso di lui.
Scossi la testa.
"Ah, lascia stare.." mormorai "Sono solo consumata da quegli odiosi pensieri da donna che ho sempre tenuto lontano.." risi appena "Ti annoierebbero, o peggio.." sorrisi.
Lasciai che lo sguardo vagasse all'orizzonte.
Non aggiunsi altro, ci mancava solo che lo stressassi con i miei dubbi.
Che diritto avevo di dirgli qualcosa? Nessuno.
Perché avrebbe dovuto guardare solo me? infondo, mi aveva solo detto che ero bellissima, nulla di più, chissà a quante l'aveva detto.
Dovevo accontentarmi di quello, senza pretendere di più.
Sei una lagna, non ti sopporto più...
"Comunque.." avvicinandomi appena "Se ho messo questo vestito è solo per catturare il tuo sguardo..." sorrisi, parlando piano, vicinissima a lui "E quello basta a farmi sorridere..". trattenendo il fiato.
Guisgard
08-11-2014, 02.48.19
“Meglio così...” disse Guisgard a Clio, sorridendo e guardando di nuovo quel suo vestito “... pensavo di aver letto acidità o inquietudine nel tuo sguardo... quanto al mio di sguardo...” si avvicinò anche lui vicinissimo a lei “... temo ti servirà presto un altro vestito, visto che questo te lo sto consumando al solo guardarti...” e le accarezzò piano i capelli “... Suession...” indicando poi l'orizzonte di fronte a loro “... c'è un'antica leggenda qui...” prese un Taddeo d'argento dalla tasca “... si dice che tempo fu seppellito il tesoro di un gran re da queste parti... un tesoro fatto di monete magiche, perchè capaci di comprare i pensieri della gente... molti bramano quel tesoro per controllare i pensieri dei propri nemici... io invece spenderei quelle monete per acquistare uno solo dei tuoi pensieri in questo momento...” e mise la moneta nella mano di lei, per poi stringerla fra le sue.
Ascoltai rapita le sue parole, inebriata dalla sua vicinanza.
Ma poi risi appena, quando mise la moneta nelle mie mani.
"Tu? Tu vorresti conoscere i miei pensieri di questo momento? Sicuro?" con aria divertita "Infondo, io sono sempre stata chiara ed onesta con te... non ti ho reso partecipe dei miei pensieri di questa mattina perché mi sembravano delle lagne.." alzai gli occhi su di lui "Ma se ci tieni.. mi chiedevo a quante donne hai fatto gli stessi complimenti che hai fatto a me... se riuscirò mai a catturare il tuo sguardo e il tuo cuore così da farti dimenticare tutte le altre.. " mi avvicinai ancora, per quanto fosse già vicinissimo "Oppure.. perché diavolo mi stai torturando in questa maniera... pensavo a quanto vorrei baciarti qui, adesso.. ma so che non vorresti farti vedere con me dal tuo equipaggio.." sussurrai piano, e per un istante pensai di farlo davvero, ma non lo avrei mai messo in imbarazzo.
Così sorrisi, un sorriso limpido e chiaro.
"Vedi.. ti avevo avvertito.. pure lagne da donna.." con faccia disgustata "Fatico a sopportarmi da sola..".
Tornai a guardarlo sorridendo, stringendo la moneta nella sua mano.
"Sono io.." mormorai, prima che la voce mi morisse in gola "Sono io.." continuai, alzando gli occhi su di lui "Che spenderei tutto quel tesoro per conoscere i tuoi pensieri...".
Guisgard
08-11-2014, 03.29.45
Guisgard rispose con un sorriso a quello di Clio.
Si avvicinò ancora a lei, fino a quando il suo viso venne sfiorato dai capelli chiari della ragazza.
I suoi occhi allora sembrarono più grandi e di colpo la sua espressione si fece seria.
“Non so neanche cosa stia facendo il resto dell'equipaggio...” disse in un sussurro “... non so nemmeno se guardano qui, o altrove...” rise appena, ma solo per un momento “... anzi, io non riuscirei ad alzare gli occhi da te adesso...” le sue mani cominciarono a scendere piano lungo i fianchi di lei e quel vestito leggerissimo non evitò che lui potesse quasi sentire il contatto con la pelle di Clio “... sei così fresca, profumata, morbida...” le sospirò ad un orecchio “... ed io...” era talmente vicino a lei che la ragazza si ritrovò contro il parapetto “... forse... forse dovrei scendere a controllare la Sala dei Comandi... si, dovrei... anche perchè adesso là non c'è nessuno... se vuoi puoi venirmi a dare una mano... o magari potrei spiegarti come si guida questo vascello... e anche per dirti il nome di quella fanciulla...” ridendo appena.
E si staccò da lei, senza però smettere di guardarla, per poi avviarsi verso la Sala dei Comandi.
Guisgard
08-11-2014, 03.39.39
Burmid rise a quelle parole irriverenti e provocatorie di Elisabeth.
“Pare” disse poi voltandosi verso i suoi uomini “che abbiamo interrotto qualcosa di importante, signori... hihihihihihi...”
“Affatto, messere.” Intervenne Velv. “Lady Elisabeth è la moglie del capitano de Gur ed io le stavo solo mostrando il panorama offerto da queste terre.”
“Già, il capitano de Gur...” con un ghigno Burmid “... un uomo che non rammenta neanche più il suo nome e che ora come ora non riuscirebbe nemmeno a governare una canoa... hihihihihihi... mentre voi, capitano Velv, siete ambizioso, furbo ed affascinante... hihihihihihihihi... naturalmente mi conservo la possibilità di potervi definire anche capace, perchè ciò si vedrà quando e se catturerete quel Guisgard... hihihihihihihihihi...”
“Voi invece” fece Velv “non avete mostrato ancora il vostro valore, visto che siete tornato a mani vuote.”
“In verità” replicò Burmid con sguardo tagliente “abbiamo ingaggiato battaglia col vascello volante, ma senza troppa fortuna. Comunque siamo tornati indietro per questo. Ossia per avere la vostra collaborazione. Ammesso che abbiate terminato di intrattenere madama cercando di trarre poesie e romanticismo da questo grande acquitrino melmoso che ci circonda... hihihihihihihihihi...” accarezzando Matiz scesa sul suo braccio.
Altea
08-11-2014, 15.48.57
Rimasi esterefatta dalle sue parole..ma quando avevamo parlato? Dovevo cambiarmi e prepararmi? Mi misi a ridere e lo vidi andare verso il ponte.."Devo prepararmi?" pensai stupita "quando prima gli ho mostrato il mio vestito e i miei capelli sciolti per la prima volta e lui mi ha messo pure un fiore nei capelli? E ora mi dice di prepararmi quando ero la prima pronta sul ponte con la sacca?".
E infatti capii tutto quando andai sul ponte e vidi parlava con la dama di turno..e non dissi nulla ma poi lo vidi andare nella sala comandi..mi ci volevano pochi attimi, non sarei stata trattata cosi.
Andai nella sala comandi e lo guardai e iniziai a dirgli tutto quanto di un fiato.."Purtroppo non sono la altra..milady..sono Altea. Avevi fretta prima e ti sei pure dimenticato io ero la prima a essermi preparata ed essere sul ponte mentre mi hai rimandato a farlo e poi ti vedo parlare tranquillo sul ponte e per me non avevi tempo..senza sapere ciò che volevo dirti" la mia rabbia era più forte, il mio volto bianco si fece rosso e calde lacrime scesero sulle guance arrossate "Ovvio..tanto è sempre stato cosi..io sono solo una stupida dama di corte..nemmeno Dominus mi ha mai trattata ed offesa come fai tu..no, non potevo aspettare visto la scorsa volta abbiamo davvero rischiato di morire e non è mai tempo sprecato quando si parla di Amore..ma tu te ne sei fregato pure di sapere perchè ero li...ero li per dirti quanto ti amavo..ora puoi andare a fare la tua rappresentazione teatrale con l' altra assistente, io do le dimissioni, non aspettarmi e non cercare di convincermi" e gli lanciai il fiore che mi aveva messo tra i capelli e me ne andai in camera.
Sospirai lentamente, era chiaro..lo aveva detto mi aveva preso solo per rendermi utile a bordo..in cucina..quindi non vi erano problemi, avrei aspettato qui, tanto dovevano parlare e io avrei fatto da mangiare agli altri..qualcosa di utile sempre lo facevo.
Udii di nuovo il fischio di arrivo e uscita ma non me ne curai, mi avvicinai alla biblioteca e sfiorai i libri..i miei unici amici..e presi uno tra i miei preferiti di poesie.
Mi stesi sul letto e mi misi a leggere con indifferenza anche se le gote erano ancora arrossate...potevano pensare di me ciò che volevano, tanto ogni cosa positiva o negativa fatta veniva sempre criticata, non volevo più parlargli.
Chiusi il libro e pure gli occhi per allontanare tutto questo che mi feriva come un coltello e mi addormentai.
"Maestro Teofilus" e gli andai incontro.
"Vieni qui, Altea...ti sto aspettando, assieme a tuo nonno Mandus
e lady Sibille".
Ed ero di nuovo a Corte tra lo sfarzo e sorridevo al maestro protetta da lui.
Mi svegliai quasi subito..forse quel sogno era un giusto avvertimento, nessuno avrebbe osato entrare qui e io non avrei aperto a nessuno, appena sarebbero scesi mi sarei vestita di nuovo come dama di corte e sarei tornata laggiù..tanto qui ero trattata peggio, almeno a Capomazda vi era mio nonno che mi avrebbe protetta e amata e pure Teofilus e altre persone come Madama Sibille..non sarebbe stato un problema a trovare una carrozza a Suesson, era un centro abitato e pensai di nuovo a quel sogno..la indovina aveva ragione..i sogni sono a volte veri e ci mandano segnali.
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Galgan
09-11-2014, 04.22.53
-Invero, ogni uomo, ed ogni donna, soprattutto in giovane età, è colto da frivolezza e mancanza di pragmatismo; e in questo stato dell'essere, si è innamorati dell'Amore, così, come una sorta di entità astratta-
Risposi, rimanendo a braccia conserte;
-Poi, l'Amore assume umane fattezze, rendendosi spesso amante idealizzato, per dama o messere che sia........Talvolta l'idea si fa più matura, e in questo caso avremo l'amore della vita......-
Rimasi un istante in silenzio, pensando che, talvolta, l'amore si accinge a togliere, allo scopo stesso di dare; sta a noi la scelta, il decidere se quanto ci viene tolto ci sta più a cuore di quanto potremmo ricevere, o viceversa.
Con questi pensieri, proseguii;
-Buon musico, forse, voi non siete colui che, nel cuore di lady Dafae, è destinato ad assumere le umane fattezze per conto di messer Amore; forse, al momento, nessuno lo è.
La richiesta della dama è stata molto forte, perché molto è il chiedere ad un musico di smettere di essere tale, ma forse questo è il prezzo che vi veniva chiesto, stava a voi scegliere se pagarlo o meno.
L'insulto non è contemplato, e mai deve esserlo in colui che dovrebbe avere morigeratezza di modi.
Il fatto che voi non abbiate visto alcuna offesa, nelle vostre parole, è chiaramente ininfluente; chi le ha subite, si sente coperta d'onta, e chiaramente questa va lavata, con le vostre scuse-
Indurii lo sguardo, mi volsi un istante verso il giullare, poi tornai al musico;
-Molto si è parlato e molto si sta parlando, ed invero, io sono un cavaliere, quindi unisco all'ideale l'azione.
Il giullare dice bene, perché la mia funzione, qui e ora, è quella di lavare l'onta, all'occorrenza, per conto di una dama offesa, in special maniera, e di un padre premuroso, di riflesso; ma sappiate che l'ira che subirete, sarà soprattutto quella delle vostre stesse colpe, pensateci-
Rimasi un istante in silenzio, per dare modo al mio interlocutore di capire bene le mie parole, poi proseguii, formale ed inflessibile;
-Or dunque, fedele alla mia funzione, devo chiedervi, ancora una volta, di porgere le vostre scuse a lady Dafae-.
Il cuore batteva all'impazzata mentre si avvicinava, sempre di più.
Lo fissavo con gli occhi spalancati.
Baciami, maledizione...
Trattenni il fiato quando disse che non sarebbe riuscito ad alzare lo sguardo da me.
"Allora non farlo.." mormorai, cingendogli il collo con le mani, con una delicatezza che non avevo mai avuto, considerando che quella per me era una presa per atterrare.
Com'era strano lasciare la mano morbida, sfiorare delicatamente la sua pelle, e quanto mi appariva naturale.
Il mio vestito era talmente leggero che riuscivo a sentire le sue mani che mi sfioravano, facendomi fremere e tremare.
Dimmi che è me che vuoi.. nessun altra..
"Resta con me.." sussurrai soltanto, senza togliere gli occhi dai suoi.
Ormai sentii il parapetto sulla mia schiena.
Non capii subito cosa c'entrasse la Stanza dei Comandi.
Mica dobbiamo scendere tra poco? Pensai.
Ma non riuscivo più a parlare, e lui si allontanò.
No, no, no...
Lo fissai con gli occhi spalancati e il fiato corto, finché non sparì dalla mia vista.
Non andartene..
Chiusi gli occhi, cercando di respirare normalmente.
"Maledizione.." imprecai tra me e me, scaricando un pugno contro il parapetto, per poi girarmi verso il Lagno, aggrappata al parapetto.
Calmati, Clio.. adesso ti calmi.. Non puoi presentarti da lui in queste condizioni..
Presi un profondo respiro, e poi un altro, e un altro ancora.
Mi sentivo come se mi avessero dato una nuova arma da provare, e io non riuscissi ad ottenere risultati nonostante ci provassi.
Non capivo più niente, e mille pensieri mi tormentavano.
Perchè mi tortura così?
Dove sbaglio? Cosa devo fare per scoprire cosa prova per me?
E io che credevo fossero le donne quelle complicate..
Beh, magari non ti dice niente perché non c'è niente da dire.
Magari è molto più semplice: ti trova attraente, punto.
Non cominciare, deprimermi non è costruttivo.
Presi un altro profondo respiro.
Anche se così fosse è già un punto di partenza. Non ho mai tenuto a qualcosa così tanto, e lotterò per conquistare il suo cuore.
Infondo, è già andata meglio di quanto mi aspettassi...
Non ho mai pensato che sarebbe stato facile...
Sorrisi, guardando lontano.
"Andiamo nella Sala dei Comandi.." mormorai piano, in un sospiro.
Mi incamminai verso la Sala quando udii una voce di donna e mi fermai alzando gli occhi al cielo.
Poi non sei sempre circondato da donne, eh... neanche il tempo di arrivare e ce n'è già un'altra...
Stavo per andarmene, quando vidi Altea uscire dalla stanza, non sembrava contenta, anzi.
Aprii la porta, appoggiandomi allo stipite a braccia conserte.
"Cosa le hai fatto?" scuotendo la testa, per poi raggiungerlo con un gran sospiro.
"Non credo avremo tempo per noi..." mormorai piano "Non sono affari miei ma.. qualunque cosa tu abbia combinato dovresti andare a farti perdonare.. e poi sarà già ora di scendere..." con un sospiro, avvicinandomi ancora di più "Dimmi solo quel nome.." sussurrai piano sorridendo appena, con gli occhi nei suoi "Non vorrai farmelo sospirare come.. come.." avvicinandomi pericolosamente il mio viso al suo "Come mi stai facendo sospirare un tuo bacio..." alzando gli occhi su di lui "O i tuoi pensieri..." sospirai "Rinuncerei al bacio se servisse conoscere i tuoi pensieri...".
elisabeth
09-11-2014, 20.01.36
Velv....diede prova di cortesia.....gli dovevo dare atto che non perdeva la ragione Burmid invece era collerico.....poco avvezzo a far funzionare il cervello...ammesso che ne avesse uno......" Vi ringrazio Capitano Velv, ma non dovreste perdere il vostro tempo a spiegare cose che ul qui presente non sa neanche che esistono......per quanto riguarda mio marito....avrà smarrito la memoria.....ma saprebbe fare molto meglio di voi...ho i miei dubbi che voi sappiate far salpare la vostra nave se non ci fosse tutta la vostra ciurma al vostro seguito....."......Nettuno mi aveva dimostrato di saper navigare anche quando avevamo due assi sotto il sedere.....ma a Burmid non mi andava proprio di confidarli...stupido idiota.....
Guisgard
10-11-2014, 02.19.43
Tutto accadde molto velocemente.
Guisgard era sceso presso la Sala Comandi ed era giunta Altea.
Quel suo sfogo, poi la donna era andata via, verso la sua cabina.
Ma quando il presunto Taddeide fu sul punto di seguirla, arrivò Clio.
“Già...” disse lui, sorridendo appena “... rammento... tu mi hai sempre visto troppo galante, quasi un farfallone...” la strinse forte a sé, fra le sue braccia, contro il suo petto.
Quasi in un impeto di passione a stento controllabile.
E lui poté quasi avvertire ogni forma e fattezza del corpo di lei, tanto era leggero e delicato quel suo abito.
“Ma qualcuno una volta ha scritto” continuò lui “che vi è un solo modo per scoprire quanto sia sincero un uomo... con un bacio...” avvicinò le labbra a quelle di Clio, per poi accarezzare la bocca della ragazza con la sua “... quanto ai miei pensieri... basta chiedermeli... puoi chiedermi tutto, lo sai...”
E le sue mani strinsero ancor più il corpo di lei.
Allora la baciò.
La baciò intensamente, assaporando a lungo le sue labbra.
Assaporandole piano e poi sempre più vivamente.
E le sue mani scendevano ovunque lungo quel soffice vestito, stringendone la stoffa, poi accarezzandola, tirarla su, fino scoprire e a toccare la pelle di lei, liscia e morbida come i petali di un fiore.
Fu così per lunghi istanti, fino a quando la prese in braccio, facendola sedere sulla tavola delle mappe, dei sestanti e degli astrolabi.
E la baciò di nuovo.
Ancor più intensamente, mentre le sue mani le accarezzavano il collo, poi le spalle, fino a scendere delicatamente a lambire l'ampia scollatura di quel vestito.
“Elisya...” sospirò “... Elisya... era il nome di quella ragazza...”
Ma proprio in quel momento si udì il fischio della nave.
Erano giunti al porto di Suession.
Un attimo dopo si udirono rumori di passi che scendevano dalle scale.
Guisgard allora si arrestò di colpo e qualche attimo dopo qualcuno aprì la porta ed entrò.
“Guisgard, siamo arrivati.” Fece Lainos.
“Bene...” annuì il capitano, per guardare poi Clio.
Guisgard
10-11-2014, 02.48.44
Altea era nella sua cabina ed udì il fischio.
Era il segnale che la Santa Caterina era giunta al porto di Suession.
Ed infatti a bordo tutti erano presi dalle manovre di attracco.
Ad un tratto però qualcuno bussò alla porta.
“Altea...” disse Yolanda dall'esterno “... Altea, sei sveglia? Aprimi, voglio parlarti...”
Guisgard
10-11-2014, 02.57.05
Il musico fissò Galgan.
“Forse dite il vero.” Disse. “Forse non sono io colui che è destinato ad essere l'amore di quella damigella. Ammesso che esista quell'uomo. Ma voi siete un cavaliere e non avrei modo di oppormi a quanto mi imponete. Dunque, se mi costringerete, io chiederò scusa alla damigella. Ma sappiate che sarà una forzatura, ingiusta ed indegna.”
In quel momento nella locanda arrivarono alcuni individui.
Si guardarono intorno e poi, riconoscendo Galgan ed il giullare, si avvicinarono al loro tavolo.
“Siete voi messer Galgan, giusto?” Chiese uno di quegli individui al cavaliere.
Guisgard
10-11-2014, 03.04.03
Burmid rise sonoramente a quelle parole di Elisabeth.
“Ah, capitano...” disse a Velv “... una donna che trova il coraggio di dirmi in faccia ciò che pensa... hihihihihihihihihhi... a differenza vostra... hihihihihihihihihihi... ma so che il vostro ruolo vi impone di rispettare tali gerarchie...” guardò Elisabeth “... ma non temete, madama, presto vostro marito potrà dimostrare tutto il suo valore... hihihihihihihihihihihi...” tornò a fissare Velv “... comunque, parlando di cose serie... so in che direzione è volato via il vascello volante del traditore...”
“Davvero?” Sorpreso Velv.
“Si, davvero... hihihihihihihuhihi...” divertito Burmid.
Risi appena, mentre mi prendeva tra le braccia.
"Farfallone, addirittura?" Risi "Solo perché sei galante con tutte al posto di esserlo con una sola? Esagerato.." Sorrisi.
Adesso era lì con me, e non volevo pensare ad altro.
Ma poi risi di nuovo, scuotendo la testa.
"Chiedere? Oh, questa è bella.. Ci sono cose che non si possono chiedere..." Sussurrai, con gli occhi nei suoi "Devono venire dal cuore.. Altrimenti che gusto c'è?".
Ma non riuscii più a parlare, quando avvicinò le sue labbra alle mie.
E poi quel bacio.
Dolce eppure intenso, colmo di desiderio e passione, a cui mi abbandonai completamente, stringendolo a me, affondando le dita nei suoi capelli, accarezzandogli il viso mentre le nostre labbra si univano ancora e ancora.
Sentivo le sue mani che mi sfioravano, lasciando brividi infuocati sulla mia pelle.
Poi mi ritrovai sulla tavola, sempre più persa in quel vortice di passione.
Finché, finalmente, nono sospirò quel nome.
Sorrisi.
"Beh, quella Elisya è una ragazza molto fortunata.. " col fiato corto "Lui che si innamora di lei da ragazzino, poi torna dopo anni per conquistare il suo cuore e lei se ne innamora.. Si, credo proprio che sia andata così.. E ha ottimo gusto in fatto di abiti.." Risi appena, in preda ad una felicità che non credevo avrei mai assaporato.
Il fischio mi riportò alla realtà.
Scesi dalla tavola con un agile balzo, in silenzio.
Lainos entrò per comunicare a Guisgard che eravamo arrivati, e io ringraziai di dare le spalle al marinaio.
Guisgard mi guardò e sorrisi.
"Vai a recuperare l'altra assistente.. Vi aspetto sul ponte.." Senza staccare gli occhi dai suoi.
Altea
10-11-2014, 16.25.26
Quel fischio...mi misi le mani tra i capelli..ero combattuta tra me e me..maledizione!!Così tradisci le aspettative del Duca Taddeo l' Austero pure e quelle di mio nonno..il Duca stesso, ero una bimba piccola ma loquace dovuto al suo modo di educarmi, in punto di morte mi fece promettere di continuare tutto questo..se lui fosse tornato di aiutarlo..infatti e non sapeva come era suo nipote..nemmeno che mai una volta suo nipote aveva pronunciato il suo nome, mai mi chiese di lui..la mia vita era dannatamente legata a lui, ma da oggi in poi non avrei tifato nè per lui o Dominus..trovasse il Fiore Azzurro poi avrei valutato pure io se fosse il vero Duca.
Mi guardai allo specchio, ero spettinata e guardandomi pensai avevo pure perso la mia identità per lui..per essere come lui e gli altri, ora sarei tornata una vera de Bastian, una vera duchessa.
Presi un vestito scarlatto leggermente più ricercato, sciolsi con un gesto i lacci del vestito che scivolò a terra. Mi sistemai il corsetto nero dal pizzo bianco con inserti e lacci rossi, regalo della amata Madama Sibille e puntai bene il talismano a forma di rosa e chiusi bene la porta a chiave.
Indossai il vestito e allacciai i lacci strettamente e sistemai la scollatura, presi la collana preziosa di zaffiri donatami da Dominus per il ballo e la misi al collo e poi presi la stessa mantellina di pelliccia, sempre dono di Dominus per l' ultimo ballo a Corte per la cena diplomatica, quella la avrei indossata in caso fosse freddo visto la pesante umidità dei giorni e guardai il mio anello di smeraldo e voltandolo vidi lo stemma taddeide e sospirai..erano miei..erano regali dell' Austero pure se lui non mi voleva.
Presi dalla sacca un fermaglio di brillanti e lo puntai dietro ai capelli ma lasciandoli sciolti. Mi guardai soddisfatta..non ero appariscente visto l' occasione non era importante ma elegante come una de Bastian doveva essere.
Ad un tratto udii bussare alla porta e sentii la voce di Yolanda, le aprii leggermente stupita facendola entrare.."Yolanda, che è successo? Spero nulla di grave..io dovrei..si..scendere con Guisgard e Clio..magari potresti venire pure tu come guardia del corpo, visto come mi guarda la piratessa e presumo vorrebbe conficcarmi un pugnale magari" e sorrisi facendola accomodare dandogli del succo di melograno e mi sedetti davanti a lei guardandola.."Seriamente..se sei venuta a dirmi sono di troppo ti sbagli, visto ora siamo io e te di troppo..ho la impressione il nostro capitano sia incline al fascino femminile" e sospirai bevendo il succo "Non crucciarti per il nostro bel capitano, ha dato il ben servito pure a me sembra..dimenticalo, credi a me, non fare lo stesso mio errore..comunque era questo o per altro?" e la guardai interessata.
Guisgard
10-11-2014, 18.07.25
Yolanda sorrise ad Altea.
“Oh, io non temo nulla ed aspiro solo all'avventura.” Disse. “E questo ero venuto a dirti... ho udito, diciamo, casualmente la tua conversazione col capitano... preferisco sorvolare sulla tua confessione a lui e mi preme chiederti invece altro... avevi detto di non voler più andare a Suession... giusto? Dunque potrei andarci io al tuo posto... cosa ne dici? Così tu resterai qui a bordo ed io avrò la mia avventura in quella terra. Accetti?”
Ma di nuovo i udì il fischio della nave.
Era il segnale che bisognava subito scendere a terra.
Sul ponte, intanto, Clio aveva raggiunto Chiò ed Ammone già pronti per la missione.
Poco dopo arrivò anche Guisgard.
“Tutto è pronto, Guisgard.” Fece Irko. “Manca solo lady Altea.”
Tornai sul ponte, pronta a scendere.
Accolsi volentieri l'aria fresca, che raffreddò la mia pelle ormai bollente.
Mi appoggiai al parapetto.
Guisgard alla fine arrivò sul ponte e gli sorrisi.
Altea
10-11-2014, 18.20.49
Rimasi stupita dalle parole di Yolanda e risi.."Ma tu non perdi il vizio di origliare eh...ho pensato molto e ho una promessa da mantenere..quindi andrò a Suession..se vuoi posso dire a Guisgard di portarti pure te". Posai il bicchiere e feci cenno di seguirmi mentre ci avviamo sul ponte vicino a Guisgard e lo guardai fingendo indifferenza.."Guisgard, milady Yolanda ha una richiesta per te".
Guisgard
10-11-2014, 18.38.28
Guisgard arrivò e rispose con un sorriso a quello di Clio.
Poi gli parlò Irko, ma proprio in quel momento arrivarono Altea e Yolanda.
“Ebbene...” disse il capitano alla damigella “... vi ascolto...”
“Ecco, io...” fece Yolanda “... io vorrei venire con voi!”
“Impossibile, damigella.” Sentenziò il presunto Taddeide.
“Ma perchè?” Delusa Yolanda. “Forse queste due sono migliori di me?” Indicando Altea e Clio.
“Damigella...” fece Guisgard “... voi non fate parte del mio equipaggio e siete qui in qualità di ospite. Chi è al mio seguito ha scelto di esserci di sua spontanea volontà. Mentre io non posso correre il rischio che vi accada qualcosa. E poi” concluse “sta a me decidere chi è migliore o meno di altri. Vi saluto dunque, invitandovi ad essere disciplinata fino al mio ritorno.” E mostrò un lieve inchino.
“Allora spero che vi accoppino!” Gridò Yolanda. “Insieme a queste due sciacquette!”
“Non è un linguaggio da dama dabbene, damigella.” Sorridendo Guisgard.
“Andate al diavolo!” Urlò la ragazza, per poi tornarsene nella sua cabina.
“Beh...” ridendo il capitano “... speriamo che le maledizioni non colgano davvero!”
E tutti sul ponte risero.
Il boccaporto allora si aprì e i cinque scesero a terra.
Dal piccolo porto fluviale, seguendo un viottolo, raggiunsero poi una strada più ampia, dove un cartello indicava Suession a tre miglia.
Ma sul ciglio della via si accorsero di una fastosa carrozza, tirata da due baschi di pregevole vigore.
Scese allora il cocchiere e si avvicinò loro.
“Lord Guisgard, presumo.” Con un inchino.
“Si, sono io.” Annuì il capitano.
“Prego, ho il compito di condurvi al Castello Baronale.” Disse il cocchiere.
I cinque così salirono a bordo e la carrozza partì.
Altea
10-11-2014, 18.47.56
Guisgard senza remore aveva dato un no tassativo a Yolanda...ma avevo capito bene? Aveva detto lui decideva chi era migliore o no? Lo guardai per un attimo..ma da dove gli veniva ogni tanto questa cattiveria..a volte era affabile e a volte ti uccideva con la parola.
Scossi il capo..un pò mi spiaceva per Yolanda, non aveva mai potuto dimostrare quanto valesse e capivo il suo sbotto.
Ci avviammo così verso Suession, tenevo salda la mia sacca e poi vidi una sontuosa carrozza e ci fecero salire e partimmo.
"Ha detto ci porta in un castello baronale..vi abita un nobile dunque..barone o altro, visto i castelli vengono comprati da diversi nobili..la cosa si fa più strana, sperando non sia dalla parte di Dominus no? Ma dubito un nobile faccia una rappresentazione teatrale..a meno che non ami il divertimento".
Spostai la gamba e mi accorsi sfiorò quella del capitano e mi pietrificai e guardai fuori dal finestrino per non guardarlo, sperando non si notasse il turbamento.
Osservai Yolanda con aria di sufficienza, per poi ridere insieme agli altri.
"Oh, cielo... sciacquetta non me l'aveva mai detto nessuno.." ridendo.
Scendemmo così dalla Santa Caterina, e subito una carrozza ci accolse.
Erano sicuri del nostro arrivo.
Così, salimmo sulla carrozza, alla volta di Suession.
Guisgard
10-11-2014, 19.25.44
Saliti nella carrozza, Guisgard, Clio, Altea, Chiò e Ammone trovarono nella vettura un altro individuo.
Era un uomo di robusta costituzione, dall'aria poco sveglia.
Tuttavia i suoi modi e le sue parole tradivano quella tipica cultura cortigiana, fatta di apparenza e vuota indifferenza.
“Benvenuto a bordo, milord.” Disse a Guisgard. “Signore...” alle due donne “... messeri...” a Chiò e ad Ammone.
“Siete Maccus?” Chiese Chiò.
“Oh, affatto.” Rise l'uomo. “Sono solo un cortigiano incaricato di accompagnarvi al Castello Baronale di Suession.”
“Pensavo ci attendesse un teatro.” Fissandolo Guisgard. “Forse questo Maccus è un nobile?”
“Solo nell'animo e nell'estro, milord.” Sorridendo il cortigiano.
“Vive dunque al servizio di un nobile mecenate?” Domandò il presunto Taddeide.
“Si, milord.” Annuì il cortigiano. “Alla corte di lady Cramelia di Suession. Ma non temete, appena giunti al castello tutto vi apparire molto più chiaro.” Guardò Guisgard con attenzione. “Devo confessarvi che voi, milord, siete proprio come Maccus vi immaginava.”
“Davvero?” Studiandolo Guisgard.
“Si.” Rispose il cortigiano. “E mi complimento per la scelta delle vostre assistenti, milord. Sono due bellezze straordinarie, sebbene diversissime fra loro.”
“Come fa questo Maccus a conoscermi?” Sospettoso il presunto duca.
“Ma tutti conoscono ciò che sta accadendo a Capomazda.” Rivelò il cortigiano. “La contesa tra voi e l'attuale Arciduca e tutto il resto. Ma vi prego, milord, di non preoccuparvi oltre. A corte ogni vostro legittimo dubbio sarà sciolto.” Indicò allora fuori dal finestrino, il paesaggio circostante.
La carrozza imboccò una stradina laterale e cominciò a percorrere un tratto scavato dai profondi solchi lasciati dal secolare passaggio di ruote, fiancheggiato da sterpi, muschio e pietrisco.
Era ormai meriggio inoltrato e variegati sicomori, incantati salici e bronzee querce parevano quasi animarsi alla calante luce del Sole, vaga e mutevole per il prossimo arrivo del crepuscolo.
La millenaria brughiera allora apparve loro in tutto il suo primordiale splendore.
I pascoli verdeggianti, la vasta campagna ed il tetro e muto profilo dei monti lontani che racchiudevano quello scenario, si mostravano come immagini tratte da un libro di antichi e perduti racconti.
Ed in questo silenzioso panorama solo il cigolio delle ruote della carrozza sembrava scuoterne le fattezze da un'innaturale dimenticanza.
Poi, ad un tratto, la vegetazione parve aprirsi come i cancelli di un mondo a parte ed allora videro l'imponente ed antica costruzione.
Il castello si ergeva su una monumentale sostruzione, simile ad un immenso tumulo, sotto il quale venivano convogliati i flussi del Lagno che lo circondavano, generando un invalicabile fossato difensivo.
“Il Castello Baronale di Suession.” Svelò il cortigiano.
http://www.itiniti.com/JB/kaj_bo/fantazija/fant195.jpg
Altea
10-11-2014, 19.38.07
Non mi accorsi affatto del cortigiano, per fortuna non mi ascoltò o forse era come Izzar, che evitava commenti ma sapeva tutto.
Ascoltai attentamente le sue parole...quindi la padrona era una milady..milady Cramelia..e questo Maccus era a suo servizio, uomo nobile di animo e cuore.
Giungemmo finalmente in quel sontuoso castello..speravo davvero non fosse come Auroria dove tutto appariva meraviglioso all' inizio e poi vi era il trucco..Maccus immaginava Guisgard ed era come lo aveva immaginato..e allora avevamo qualcosa in comune..lo aveva immaginato per molti anni come me?
"Sembra che le voci da Capomazda arrivino presto ovunque quindi" dissi al cortigiano "strano, il Duca Dominus ha sempre tenuto alla sua riservatezza...almeno su ciò che lo riguarda personalmente..lo so benissimo" e sorrisi all' uomo.
Ascoltai distrattamente l'uomo che ci aveva accompagnato, guardando attraverso il finestrino.
Quella storia era sempre più curiosa.
Ancora poco e ne avremmo saputo di più, restai in silenzio finché non arrivammo al castello, che appariva splendido e imponente, sorridendo appena.
Guisgard
11-11-2014, 02.26.37
“Oh, ma le gesta di lord Guisgard, futuro Arciduca di Capomazda, non sono certo soggetto alle convenzioni degli uomini.” Disse il cortigiano ad Altea. “E' del tutto naturale che in una terra rinomata e vasta come Suession l'eco di simili imprese giunga libero ed impetuoso come il vento.”
La carrozza raggiunse le mura più esterne del castello, fino ad arrivare presso un piccolo ponte fortificato e sorvegliato da un nutrito numero di soldati.
Il cocchiere suonò il suo corno e fu subito riconosciuto da quelle sentinelle, che leste permisero alla vettura di passare.
La carrozza attraversò così il ponte sospeso sopra il grande fossato, giungendo dall'altra parte e ritrovandosi davanti al monumentale ingresso del maniero.
Vi entrò e subito valletti e servi la raggiunsero.
“Benvenuti al Castello Baronale di Suession.” Scendendo il cortigiano e pregando con un cortese cenno ai suoi ospiti di fare altrettanto.
Scesi anche loro dalla vettura, Guisgard, Clio, Altea, Chiò ed Ammone seguirono il cortigiano, ritrovandosi poco dopo all'interno del castello.
Oltrepassarono uno spazioso androne, poi un lungo corridoio li portò fino ad una scala di marmo, alla fine della quale vi era un'ampia sala.
All'interno di essa i cinque trovarono tutta una serie di persone, perlopiù musici ed artisti.
Danzatrici si esibivano al suono melodioso di flauti, mentre saltimbanchi e mimi mostravano le loro stupefacenti abilità sulle note di mandolini ed arpe.
Cantori poi recitavano a memoria poemi e poesie che andavano dalla materia eroica, all'elegia ed alla lirica amorosa.
Altri versi invece si dedicavano a temi pastorali, morali, didascalici e persino scientifici.
E in tutto ciò non mancavano chierici che elargivano brani tratti dai Testi Sacri, dalla Letteratura Patristica e dalla Sermonistica.
E ad ascoltare tutto ciò, velata da una leggera e preziosa tenda di seta, stava la sagoma di una ragazza.
“Milady...” avanzando verso la tenda il cortigiano “... lord Guisgard ed i suoi sono giunti.” Mostrando un profondo inchino.
“Chi è questo lord Guisgard?” Chiese la voce dietro la tenda.
“Milady...” quasi imbarazzato il cortigiano “... è il protagonista della nuova opera...”
“Ah, già...” mormorò la ragazza “... ma non ricordavo il nome... ma perchè è stato scelto lui?”
“Milady...” impacciato il cortigiano “... perchè lui oltre ad essere il futuro signore di Capomazda è anche l'ultimo eroe romantico e cavalleresco rimasto al mondo...”
“Allora voglio proprio vederlo.” Disse la ragazza, che con un cenno ordinò alle sue dame di compagnia di alzare la tenda.
Apparve così a tutti i presenti, mostrando finalmente il suo volto.
Un volto di rara e perfetta bellezza, quasi fosse il dipinto o la scultura di un grande artista.
Gli antichi avevano per secoli narrato di dee, muse e ninfe, definendole impossibili da descrivere e rappresentare.
Ebbene, quella ragazza, con la sua pelle d'avorio, i lineamenti perfetti, le forme aggraziate, i capelli neri come la notte e gli occhi di un indefinito grigio, appariva non troppo diversa da quelle indicibili immagini di classicità.
“Lady Cramelia, baronessa di Suession.” Annunciò ai presenti il cortigiano.
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Galgan
11-11-2014, 04.30.35
-Ciò che ora vi sembra indegno-
risposi al musico,
-Vi sembrerà equo, quando la ragione avrà prevalso sull'astio del cigno ferito.
L'occasione di chiedere scusa ad una dama che si è offesi, aldilà della natura di tali offese, non è mai da gettare alle ortiche-
Stavo per proseguire, volevo dire al cantore quanto fossi contento della sua scelta, e di come, se costretto a misurarmi con lui, avrei predisposto il duello in modo da avvantaggiarlo, perché indegno è, per un cavaliere, il battersi contro chi non padroneggia l'uso delle armi del mondo.......Tuttavia, qualcuno interruppe la conversazione, chiedendo di me.
Mi volsi verso i nuovi arrivati, rispondendo;
-Ebbene, sono io-
Seguimmo il cortigiano all'interno del grande palazzo, dove vi erano musici e artisti di ogni tipo.
Mi guardai intorno incuriosita, finchè il cortigiano non parlò con la donna che doveva essere la padrona di tutto quello.
Era bellissima, di una bellezza rara e ricercata, da lasciare senza parole.
Mi inchinai appena, rispettosamente, sempre più curiosa di conoscere cosa ci avrebbe riservato quella storia della rappresentazione.
Altea
11-11-2014, 15.59.58
Risi appena alle parole di quel cortigiano.."Avete ragione" e guardai Guisgard "ma proprio in quanto..Arciduca di Capomazda, come i suoi antenati, più che da eroe da romanzo deve essere ricordato e noto per le sue doti combattive".
E guardai attentamente il castello che stava prendendo lentamente le sue fattezze..no, la cosa iniziava a quadrare poco..questo Maccus nascondeva forse qualcosa..o no..ma perchè tenere tutto celato. Mi chiesi se fosse mai stato a Corte a Capomazda, per conoscere bene le abitudini e pure le tradizioni come il significato e il valore di Mia Amata...se fosse stato mi avrebbe dovuto riconoscere visto di cultori delle arti ve ne erano passati e solitamente Dominus mi chiamava sempre per essere presente e lo stesso Taddeo l' Austero, in queste vesti inufficiali, mi voleva seduta vicino a lui e al trono per mostrarmi come era la vita a corte e come comportarmi.
Entrammo nel castello e quasi inorridii..ma come si poteva dire di amare la arte avendo tutti questi artisti che tutti assieme acclamavano le loro conoscenze..apprezzare l' arte era soffermarsi ad ascoltare e riflettere sulle parole dette.
E così arrivammo davanti a lady Cramelia..era di una bellezza particolare e suadente ma dovetti trattenere una risata quando disse di non conoscere Guisgard e sussurrai al presunto duca..."Meno male eri conosciuto in tutta Suesson...davvero strano..ne deduciamo solo questo Maccus ti conosca o la bellissima dama sia ignara di ciò che avviene fuori dal suo regno".
Il cortigiano ci presentò alla baronessa, feci un leggero inchino e sorridendo mi presentai.."I miei omaggi..sono la duchessa Altea de Bastian"...già..volevamo mantenere i ranghi..lei era di due gradi inferiore ai miei.
Lasciai gli altri presentarsi e non dissi nulla altro.
elisabeth
11-11-2014, 17.52.25
Guardai Velv...alla battuta di poco gusto da parte di Burmid........il suo volto era appena tirato...ma cercava di mantenere la calma......quindi Burmid sapeva dove si trovava il vascello volante e il fantomatico Guisgard......ed era venuto a cercarci..per raccontarcelo...magari...era il caso di conversare davanti ad una bottiglia di vino........" Sapete cosa c'e' di differente tra me e il Capitano Velv ?......Lui porta una divisa ed io no....quindi quello che sento lo dico.....e visto che siete così bravo.......e sapete dove si trova il Guisgard della situazione...cosa ci fate qui .....dovete perdere tempo o avete bisogno di rinforzi..........guardandovi meglio...credo che abbiate bisogno di rinforzi........se permettete Capitano...vado i cabina...ho il mal di mare......e forse mio marito verrà a sentire cosa ha da dire di così importante.....Il Comandante Burmid...."....girai sui tacchi ed andai verso la cabina che ci era stata destinata....aprii piano la porta.....pensando di non disturbare Nettuno.....ma a quanto pare.....Nettuno non si era mai sdraiato per addormentarsi........era seduto allo scrittoio....e quando entrai ....mi guardava......onestamente....aveva uno sguardo diverso.....ma ero in collera con Burmid...quindi ..... non vi feci caso piu' del dovuto........." Come stai ?...mi ha detto il Capitano Velv...che non stavi bene.......pensavo dormissi.....c'e' un certo Burmid sul ponte.......scusami forse non sai neanche di chi parlo....ma stanno parlando di Guisgard...vascelli volanti...........si e' riaperta la caccia alle streghe..."...risi.......ma...vidi che continuava a fissarmi e mi sentii a disagio......improvvisamente...mi sentii in compagnia di uno sconosciuto....
Guisgard
11-11-2014, 18.11.48
Lady Cramelia annuì ad Altea e con un cenno salutò anche Clio, Ammone e Chiò.
Il suo sguardo si posò poi incuriosita su Guisgard.
“Spiritosa...” disse sottovoce questi ad Altea “... di sicuro il mio fascino colpisce più della mia fama...” facendole l'occhiolino.
“Di cosa parlate, messere?” Chiese all'improvviso Cramelia.
“Oh, nulla, milady...” sorridendo il presunto duca “... sono onorato di essere giunto in questa terra e di essere al vostro cospetto.” Con un leggero inchino.
“Il mio cortigiano” fece lei “afferma che dovrei conoscervi. Almeno di nome. Vi sentite dunque offeso?”
“Affatto, milady.” Rispose Guisgard. “La vostra bellezza ammalia, così come i vostri modi. E nulla mi offende qui, se non l'essere forse in colpa per non aver conosciuto prima il vostro nome.”
“Siete abile con le parole, vedo.” Annuì la dama. “E la vostre voce è piacevole. Forse per questo vi hanno scelto come protagonista.” Guardò il cortigiano. “Fa uscire tutti. Voglio restare sola con gli ospiti.”
“Si, milady.” Annuì il cortigiano.
Battè le mani e tutti lasciarono la sala.
“Anche tu.” Disse Cramelia all'uomo.
Il cortigiano si inchinò alla dama ed uscì insieme agli altri.
“Finalmente soli...” sorridendo Cramelia “... ditemi tutto, dunque. Sono curiosa.” Abbandonando quell'aria quasi eterea che l'aveva avvolta fino a quel momento. “Mi avevano parlato dello spettacolo ed ora sono così impaziente. Su, parlatevi di voi... com'è il nome? Guivald?”
“Guisgard, milady.” Precisò il presunto Taddeide.
“Oh, si.” Annuì lei. “E ditemi... chi sono costoro?” Indicando i suoi quattro compagni. “Quell'omone immagino sia uno scudiero che vi protegge, vero? E quest'altro” fissando Chiò “una sorta di saggio o aiutante, giusto? E queste due belle dame? Secondo me siete innamorato di una delle due, o magari finirete per innamorarvene. Si, accade sempre così nei romanzi!” Entusiasta la dama.
Altea
11-11-2014, 18.20.08
Guardai Guisgard e sorrisi divertita..sempre modesto..quando la dama quasi lo chiamò a rapporto, ma lei non era come erano state all' inizio le donne di Auroria.
Ascoltavo le sue parole..quindi lei sapeva o no di questa rappresentazione? Fece uscire tutti e iniziò a fare delle domande a Guisgard..oh, aveva pure dimenticato il suo nome ma su una cosa almeno aveva detto giusto.. Guisgard ci sapeva fare con le parole.
Quando disse quelle frasi su me e Clio mi feci leggermente cupa e guardai la donna in volto..i romanzi erano romanzi ma la vita era diversa...anche se pure io a volte avevo pensato la vita in sè fosse un romanzo e noi eravamo coloro che lo scrivevano in base alle nostre azioni o decisioni.
Guisgard
11-11-2014, 18.21.23
Elisabeth tornò nella cabina e trovò Nettuno sveglio, invece che a riposare.
“Già...” disse lui “... non so chi sia questo Burmid... in verità non conosco nulla di questa nave...” la fissò “... nulla a parte te... forse...” avvicinandosi a lei “... Elisabeth o Symoin?” Accarezzandole i capelli scuri. “Avete lo stesso volto... un volto bello, che racchiude la forza del Sole ed i desideri dell'uomo...” le sfiorò il viso, per poi voltarsi a guardare fuori dall'oblò “... è già quasi buio... come vola il Tempo quando si cerca qualcosa... tutti noi cerchiamo qualcosa, no? Questi uomini cercando quel Guisgard e forse lui cerca qualche altra cosa... io cerco me stesso e tu la tua isola...” tornò a guardarla.
Ma in quel momento qualcuno bussò.
“Il capitano Velv vi attende, signori.” Rivelò un marinaio, per poi andare via.
Restai in silenzio ad ascoltare la nobile dama e Guisgard, galante come sempre.
E ti pareva...
Un cenno della dama, e tutti lasciarono la stanza.
Trattenni una risata, alle parole su di noi.
Certo, come no... Il contrario semmai..
Restai in silenzio, curiosa di sentire come ci avrebbe presentato.
elisabeth
11-11-2014, 18.35.29
Ognuno di noi cercava qualcosa.......una verità nel silenzio di quella cabina........quando le sue mani mi accarezzarono il volto e prese tra le sue dita i miei capelli....sentii il cuore cessare di battere.....per poi riprendere ..... con un rumore assordante.......volevo quasi che riprendesse a tacere....perchè lui non lo sentisse.....e forse così fu....perchè Nettuno voltandosi mi diede le spalle....." Sono Elisabeth......mi spiace...non poterti dare altra sicurezza se non il mio racconto e le mie parole........si...siamo identiche...a tal punto da confondere le idee a me stessa...a tal punto da aver paura di quella donna......di quella donna così diversa da me.......Tu cerchi te stesso ...lo so...posso sentire la tua rabbia...il tuo rancore...la voglia forse di fuggire via da questo incubo...se io potessi lo farei.......forse io..non ho neanche la mia isola per cui lottare.......mentre tu..devi conoscere il tuo passato....non lo fare per questo Guisgard.....di cui in questo momento non conosciamo neanche....fallo per te....forse per una volta nella vita si deve avere il coraggio di pensare a se stessi........"...sentii bussare alla porta...emi voltai di scatto...eravamo attesi....." Grazie dite al Capitano che saremo da lui appena pronti..."........in verità non avevo voglia di andare da nessuna parte...ma non lo avrei lasciato da solo........." Comunque sia.....se volete andare da solo ..dite che ho una forte emicrania.........saro' scusata..infondo una donna tra i piedi da' fastidio...."......e rimanemmo a guardarci...come se ognuno cercasse una scusa....
Guisgard
11-11-2014, 18.44.48
“La vita” disse Guisgard a Cramelia “è forse simile ad un romanzo, secondo voi, milady?”
“Certo.” Annuì lei. “Voi non siete duca di Capomazda forse? Dunque conoscete che tutta la letteratura del vostro ducato afferma ciò.” Annuì compiaciuta. “Io ho letto tutto della vostra letteratura, sapete!” Esclamò con entusiasmo. “E le opere più importanti le ho poi viste rappresentate grazie a messer Maccus! Ma voi non pensate che la vita sia come un romanzo, milord?”
“Milady, sapete...” fece il presunto Taddeide “... io invece credo che i romanzi siano simili alla vita.”
“In che senso?” Curiosa lei. “Non ho capito la differenza.”
“Intendo dire” spiegò Guisgard “che l'uomo non può che scrivere di ciò che riguarda i suoi sogni, per fantastici che possano sembrare. Dunque poemi e romanzi rappresentano ciò che l'uomo vuole e nello stesso tempo è in grado di realizzare o raggiungere. Per questo i romanzi appaiono così simili alla vita. Entrambi sono reali, perchè parlano dell'uomo, ma la vita è il romanzo più bello.”
“Che teoria affascinante!” Sospirò Cramelia. “Dunque credete che ogni poeta e scrittore abbia narrato il vero?”
“Certo, milady.” Sorridendo il presunto impostore.
“Anche Omero nell'Iliade e nell'Odissea?” Fissandolo lei. “Dunque Paride ha parlato con Afrodite e grazie a lei ha conquistato Elena?”
“Non era Afrodite” guardandola lui “ma messer Amore. Il resto è tutto come ha narrato Omero.”
“E Giasone ha davvero trovato il Vello d'Oro?” Chiese lei come rapita da quei fatti.
“Milady, vi sono alcuni uomini che cercano cose ancor più straordinarie del Vello d'Oro...” mormorò Guisgard, pensando alla sua ricerca del Fiore Azzurro.
“Parsifal trovò dunque il Santo Graal?” Domandò la dama.
“Milady, è la Coppa del Sangue di Nostro Signore” annuì lui e facendosi il Segno della Croce “e dunque nulla vi è di più reale.”
“E Lancillotto amò a tal punto Ginevra come narra Chretien de Troyes?” Incalzò Cramelia.
“Milady, le meraviglie di Amore non hanno limiti.” Svelò Guisgard.
“Fantastico!” Con occhi sognanti lei. “Ma ora parlatemi dei vostri compagni... cominciate da queste due belle dame...” indicando Clio ed Altea.
“Questa è lady Altea de Bastian, raffinata dama di corte ed amante dell'arte e della poesia...” cominciando a presentarle Guisgard “... e lei è lady Clio, mia guardia del corpo.”
“Amate l'arte e la poesia?” Cramelia ad Altea. “Ottimo! Come me!” Si voltò poi verso Clio. “Un duca che ha come guardia del corpo una donna? Che cosa curiosa.”
Guisgard
11-11-2014, 18.48.18
“In verità...” avvicinandosi Nettuno ad Elisabeth “... in verità ti vorrei con me... sei l'unica persona di cui mi fidi ora e l'unica di cui mi importi davvero qualcosa... ma solo se lo vuoi anche tu... se invece preferisci restare qui, allora rispetterò la tua volontà...”
elisabeth
11-11-2014, 18.57.24
In realtà...nessuno dei due voleva raccontarsi bugie......avevamo solo bisogno l'uno dell'altro.... eravamo soli.....in quel posto sconosciuto......" Francamente...starei volentieri lontana da quel tizio....che ha una risata....così....scema..."...e risi...." Mi lasceresti da sola ?...no....non lo hai fatto e non lo faresti mai......quindi.....una sposa..segue sempre il suo sposo....e che la Dea Diana mi assista...".......quindi uscimmo dalla cabina e raggiungemmo il quadrato ufficiali....." Buona sera Signori.....credo che mio marito sia in grado di dimostrare al Capitano Burmid...come si costruisca e si manovri una zattera......".......aspettai che Nettuno spostasse la sedia per potermi sedere....e mi ritrovai tra Velv e Nettuno e Burmid con la sua Gabbianella....però che allegra compagnia.....
Altea
11-11-2014, 19.00.18
Udii le parole e il dibattito tra Guisgard e lady Cramelia..sembrava i nostri tre pensieri si fossero incrociati..e ascoltai attentamente Guisgard..rimasi piacevolmente sorpresa dalle sue parole, era la prima volta lo sentivo parlare così e la sua enfasi nell' argomentare le sue tesi erano sicure e ne ero compiaciuta.
Per contro la bella dama era pronta ed attenta a ribattere e quando Guisgard ci presentò rimasi perplessa quando la dama si rivolse a me e le sorrisi ma sempre con attenzione.."Certo milady Cramelia..amo la poesia e l' arte..perchè sono lo specchio della nostra anima..io penso tutti noi potremmo amare tali arti se solo lasciassimo aprire le porte del nostro animo, ma a volte molti li tengono chiusi per paura...e a volte mi chiedo se sia un bene o un male...e ditemi secondo voi Giulietta ha compiuto un giusto gesto uccidendosi pensando il suo amato Romeo fosse morto? Io penso di si...perchè solo allora il loro Amore è diventato Eterno..anche se non precludo l' Amore Eterno possa essere pure quello che viviamo in vita anche se il nostro amato non ci corrisponde" e guardai Guisgard negli occhi "..forse il loro è Immortale, che pensate?"
Ascoltai attentamente Guisgard e la dama parlare di letteratura.
Affascinante...
Poi venne il momento di presentarci e sorrisi appena.
Come volevasi dimostrare...
Beh, che ti aspettavi?
Anche se sarei sembrata molto di più una guardia del corpo col mio completo nero, che non con quell'abito.
Ma mi limitai a sorridere e stare al gioco.
"Una donna passa spesso inosservata, o meglio sembra innocua, Milady.. E questo è spesso un vantaggio.." Sorrisi alla dama.
Guisgard
11-11-2014, 19.29.04
Burmid rise a quelle parole di Elisabeth, mentre Nettuno subito spostò la sedia per far sedere la sua bella e fasulla consorte.
“Vostro marito” disse Burmid “dovrà fare molto più che costruire una zattera... hihihihihihihihihihi... perchè con quella non si da la caccia ad un vascello volante... hihihihihihihihi...”
“Avevate detto” fissandolo Velv “di sapere dove si trova Guisgard...”
“Infatti.” Annuì il mercenario.
“E dove, di grazia?” Chiese Velv.
“Alcuni dicono di aver visto il vascello andare verso Licinia.” Rispose Burmid.
“Alcuni chi?” Domandò Velv.
“Testimoni, ovvio.” Fece Burmid. “Dunque è lì che andremo con le nostre navi.” Accarezzando la sua gabbianella blu.
“E quando lo avremo trovato?” Chiese Nettuno. “Come faremo ad attaccare una nave volante?”
“Troveremo un degno piano...” guardandolo Burmid “... dopotutto siete il capitano de Gur... un asso, secondo tutti... soprattutto secondo vostra moglie... hihihihihihihihihihi...”
“Ovvio.” Mormorò Velv, sorseggiando del vino. “Il capitano de Gur è un asso e madama Elisabeth è sua moglie. Vi prego dunque di essere più riguardoso.”
“Hihihihihihihihihihihi...” Burmid senza smettere di coccolare la gabbianella blu “... ah, capitano Velv... mi fate morire... fortuna ci siete voi ad allietarci... hihihihihihihihihihihi...”
“Cosa vi diverte tanto?” Seccato Velv.
“Tutto di questa storia... hihihihihihihihihihihi...” fissò poi Elisabeth “... ah, che donna fortunata... un marito premuroso ed un galante difensore... hihihihihihihihihihihi...”
Guisgard
11-11-2014, 19.44.28
“L'Amore di Giulietta e Romeo” disse Cramelia ad Altea “continua nell'Aldilà. Dico bene, messere?” Guardando poi Guisgard.
“Perfettamente, milady.” Sorridendo lui.
“In pratica una novella Clorinda, nonostante il vestito.” Cramelia a Clio “Ma perchè non avete celato il ruolo di questa ragazza? Con quell'abito nessuno sospetterebbe di lei come guardia del corpo.”
“Perchè” entrando qualcuno nella sala “se il nostro buon Guisgard avesse detto diversamente allora noi lo avremmo smascherato subito, bonariamente s'intende.” Rise. “Sappiamo tutto di lui e delle sue belle assistenti.” Sedendosi accanto a Cramelia.
Era un uomo di bassa statura, ma con lo sguardo vispo e penetrante.
I suoi modi erano pacati ma sicuri e la sua espressione tradiva una certa convinzione.
“Vi presento messer Maccus.” Cramelide indicando il nuovo arrivato. “L'uomo capace di animare i bellissimi racconti di cui parlavamo.”
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Altea
11-11-2014, 19.52.02
Annuii alle parole di lady Cramelia quando poi arrivò il famoso Maccus e mi feci seria alle sue parole..era un uomo anziano di bassa statura e lo guardai da capo a piedi.."Davvero sapete tutto di me? E di grazia..come fate a saperlo..e ditemi cosa sapete sul mio conto..bonariamente ovvio" e mi lasciai scappare un sorriso.
Sorrisi alla dama.
Eh il vestito....
Poi entrò Maccus e lo guardai sorpresa.
"Milady ha ragione... Come sapete tutte queste cose di noi?" Con un vago sorriso "Dobbiamo forse ritenere di essere stati spiati?" Candidamente.
Guisgard
11-11-2014, 20.22.27
Maccus sorrise ad Altea e a Clio.
“Spiati...” disse scuotendo la testa “... ma voi sottovalutate la fama del nostro Guisgard.” Rise. “Tutti sanno delle sue imprese, del suo vascello volante e del suo equipaggio. E possono due affascinanti dame passare inosservate?”
“Beh, ora che siete qui” fece Guisgard “forse ci rivelerete il motivo del vostro invito, messere.”
“Naturalmente.” Annuì Maccus. “Anche se non è difficile da spiegare. Vedete, io sono al servizio di lady Cramelia e lei ama la letteratura ed il teatro. Io dunque traggo dalla prima lo spunto per realizzare il secondo. Tutto qui. Ovviamente ad ogni storia occorre un buono, un cattivo ed una bella. Voi e le vostre assistenti siete qui per coprire i ruoli del buono e delle belle.”
“Non vedo l'ora!” Esclamò Cramelia.
“Ma ne discuteremo, magari a tavola.” Maccus ai suoi ospiti.
Così andarono a tavola e fu servita a tutti una sontuosa cena.
elisabeth
11-11-2014, 20.29.47
Ascoltai Burmid.....respirai a fondo...perchè le mie energie positive fossero un dolce calmante....rigenerante a dirla tutta........Velv era nervoso ed incredulo...Nettuno ovviamente valutava secondo quei pochi parametri che aveva.....e questo stava mettendo i miei nervi a dura prova....perchè Burmid....stava cercando di fare il sapiente della situazione senza rendersi conto che non aveva nulla in mano....." Perdonatemi.....ma una nave volante...secondo fonti di cui non si sa nulla sta raggiungendo Licinia.....un vascello volante....perdonatemi..siete uomini di mare e non del cielo.......allora ditemi Capitano Burmid......che ne dite se passate avanti voi con il vostro vascello ed incominciate a colpire la nave volante con le fionde....potrebbe essere un'idea......"........già le fionde....Gedeone....se avessi avuto Gedeone con me...lo avrebbe annientato.....ma io ero un' innocua Dama.......e i draghi non esistevano.....ma alla battuta di Burmid su Nettuno e Velv.....mi alzai di scatto...." State passando la misura ...... e' probabile che sia una donna fortunata......un ottimo marito e un galante uomo al mio fianco...ma l'incantesimo si e' spezzato con la vostra presenza....."......
Altea
11-11-2014, 20.32.58
Ovvio..elementare..quindi le nostre gesta erano conosciute grazie a Guisgard...alla fine di me e Clio non sapeva nulla.
Quindi uno doveva fare il buono e noi due le belle...e il cattivo chi lo avrebbe fatto?
Non feci ulteriori domande e ci avviamo a cena, aspettai mi indicassero dove sedermi anche se mi avvicinai a Guisgard e dissi sottovoce.."Ma tutto questo a che pro? Non lo so..tu farai il buono presumo..io e Clio le belle...e il cattivo? Per favore fammi sedere vicino a te Guisgard...io direi di stare in guardia".
Guisgard
11-11-2014, 20.52.33
Burmid rise a quella reazione di Elisabeth.
“Messere, io non permetto questo sulla mia nave...” disse Velv, alzandosi di scatto.
“Tornate a sedervi, capitano...” fissandolo Burmid “... datemi retta, è meglio... piuttosto, invece di fare il galante, vi conviene pensare al vascello volante... o finirete per non avere più una nave... hihihihihi...”
Velv si sedette, senza però distogliere lo sguardo dal mercenario.
“Ora perdonatemi, ma la mia gabbianella non ama stare troppo rinchiusa... hihihihihi...” fece Burmid “... ah, dimenticavo di dirvi che siamo diretti a Licinia... buona serata... a tutti e tre... hihihihihihihihihi...” ed uscì.
“Che uomo sgradevole...” dando un pugno sul tavolo Velv.
“Già, poco simpatico...” mormorò Nettuno.
“Continuate pure a cenare...” finendo il suo vino Velv “... io credo che uscirò sul ponte... quell'uomo ha reso irrespirabile l'aria qui... scusatemi.” Andando sul ponte.
Guisgard
11-11-2014, 20.58.30
I nuovi arrivati guardarono con attenzione Galgan.
“Salute a voi, cavaliere.” Disse uno di quelli. “Veniamo a nome di messer Pier d'Asti, Maggiordomo del barone. Egli ha udito del vostro arrivo e di ciò che si racconta su di voi. Per questo ha chiesto di potervi incontrare e conoscervi di persona. Se ciò vi è di comodo possiamo condurvi noi dal Maggiordomo. Egli si trova nel castello del signor barone.”
“Quanto via vai...” recitò il giullare “... resterai o andrai?” Guardando verso il soffitto.
Sorrisi appena.
Comunque non mi piaceva il fatto che sapesse di noi.
"Beh, considerando che bella era singolare, già credevo di dover fare il cattivo.." Risi piano.
Seguimmo così Maccus a cena.
Guisgard
11-11-2014, 21.04.44
Guisgard annuì ad Altea e nel mettersi a tavola fece si che lei e Clio si sedessero una alla destra ed una alla sinistra del presunto duca.
Chiò ed Ammone poi ai loro lati.
“Volete dunque” disse Maccus a Clio “fare la cattiva? E battervi contro il nostro Guisgard? Eh, temo che lui non alzerebbe mai un dito su di voi.”
“Sono sempre più curiosa.” Disse Cramelia.
“Naturale, milady.” Annuì Maccus. “L'attesa di un'opera è parte stessa di essa e sapientemente l'autore deve usarla per incuriosire ed attirare il pubblico.”
“Una domanda, messere...” fece Guisgard “... comprendo che questo sia il vostro mestiere e benché il tutto mi appaia, diciamo eccentrico, posso anche arrivare a comprendere che per amor del spettacolo si inventino sempre nuove trovate... ma, mi chiedo... perchè pensate che noi accetteremo tutto ciò?”
Maccus sorrise.
“Milord...” fissando il presunto impostore “... comprendo che non siete un uomo attratto dal denaro, in quanto duca già ricco e neanche dalla fama, essendo già noto il vostro nome. Ma dimenticate che io so tutto di voi e dunque anche lo scopo del vostro viaggio.”
Lo sguardo di Guisgard si fece attento.
“Per questo” continuò Maccus “io metterò in palio, se lo spettacolo si rivelerà un successo, ciò che voi tanto ambite... quel Fiore di Bellezza di cui vi parlai.”
“Ma dite sempre che quel fiore è il vostro portafortuna, messere!” Esclamò Cramelia.
“Milady, come detto da lord Guisgard, tutto si fa per amor dello spettacolo.” Guardandola Maccus. “Io sono ormai ricco e famoso e mi manca una degna opera da lasciare ai posteri. Un'opera unica e straordinaria. Per questo metterò in palio il mio prezioso Fiore di Bellezza.”
“Ma...” Guisgard a Maccus.
“Ora no, milord.” Lo interruppe questi. “Ne riparleremo domani. Terminiamo la cena ora.”
La cena poi terminò ed i servi mostrarono le stanze ai cinque ospiti, che così furono disposti:
Altea e Clio in due stanze sulla sinistra di un lungo corridoio, mentre Ammone e Chiò ne ebbero due sulla destra.
A Guisgard fu offerta una alla fine di quel corridoio.
elisabeth
11-11-2014, 21.14.53
restai in piedi a fissare la scena...non ero abituata a ricevere ordini...ma a darli...e già questo mi portava fuori dalle miei abitudini....vidi Velv risedersi a tavola...dopo aver contestato il comportamento poco corretto di Burmid.......ma come poteva una nave...puntare su Licinia se il suo Capitano non aveva dato gli ordini ?..........Uscito Burmid di scena......sobbalzai al pugno sul tavolo dato da Velv...già finire di cenare in posto dove non si respirava........c'era aria fresca sul ponte......" Nettuno....hai bisogno di svegliarti........insomma, non ricordi nulla ma quel Burmid e' un'insolente.....e che diamine..perchè non vai a vedere chi e' questo tizio che da ordini ad una nave che non e' sua........dov'e' finito il grande De Gur.....incomincia a cercarlo da qualche parte....dalle cose piu' semplici.....io salgo sul ponte...tu vai a parlare con Burmid......ci vediamo tra un ora in camera...mi raccomando..e' un uomo disgustoso.....ma dobbiamo capire chi e'...".....gli diedi un bacio sulla guancia e salii sul ponte...trovai Velv lì dove avevamo incominciato la discussione tra l'unione del Lagno ed il mare........" Bene...ditemi capitano..di cosa discutiamo stasera ?...."...mi avvicinai a lui e rimasi in silenzio .......
Altea
11-11-2014, 21.58.34
Mi sedetti al tavolo e gustai la deliziosa cena e ascoltai le domande di Guisgard, ovviamente lui era il capitano e come diceva Maccus..l' Arciduca.
Quando Guisgard gli chiese giustamente del motivo e del perchè avremmo dovuto accettare di fare quella rappresentazione fu la risposta dell' uomo a lasciarmi turbata...il Fiore di Bellezza era proprio il Fiore Azzurro? Mille supposizioni ruotavano nella mia mente...se fosse stato veramente il Fiore Azzurro quell' uomo aveva la giusta certezza Guisgard fosse il vero erede al trono taddeide, fosse il vero Duca e posai il cucchiaio come se lo stomaco si stringesse.
Dopo cena andammo verso le camere, la penombra delle candele rendevano il mio volto sempre più inquieto e mi avvicinai a Guisgard portandolo in disparte.."Guisgard..scusami per ieri, ho fatto una cosa irrispettosa, tu mi avevi donato quel fiore...e forse per qualche motivo..io ho un animo turbolento e forse lo hai capito. Ma senti..sembra quel Maccus sia certo tu sia il vero Duca o non ti darebbe il Fiore..sempre quello sia il Fiore Azzurro e non ci stia ingannando per un motivo..penso..se lui volesse tu salissi al trono taddeide perchè non dartelo subito in modo tu possa presentarti subito a Capomazda? Forse perchè ogni cosa voluta deve essere ottenuta?" scossi il capo e sorrisi guardandolo e accarezzandogli la mano.." Non ti nego stasera vorrei davvero stare nella tua stanza..ma non ti impongo nulla..lo sai...se vuoi, sei libero di decidere..anche perchè io cercherei un tesoro pari al Sacro Graal per poter dormire vicino a te, magari tra le tue braccia..se tu lo vuoi.." e sorrisi dolcemente guardandolo, non avevo più timore a parlargli..stava diventando come un libro aperto e forse quel suo modo di fare celava ben altro come disse Champenuan..un animo inquieto in bilico tra un passato, un presente e un futuro incerto.
Rimasi cosi guardando quello sfarzo del corridoio, anche se non poteva comparare la bellezza della Corte taddeide ma in cuor mio sapevo le mie richieste sarebbero state negate da lui e me ne sarei andata in camera, ma ero agitata o forse era la sua presenza a turbarmi e sospirai pensando forse avevo sbagliato..visto mi avrebbe di nuovo negato tutto, ma forse mi sarebbe servito da monito e me lo ero meritato. Eppure Guisgard lottava per avere il Fiore e il suo trono..e io dovevo lottare per avere lui ma rispettando i suoi voleri.
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Sorrisi appena.
"Voi dite? Eppure ci sono molti modi in cui un uomo può ferire una donna... non servono certo le armi, anzi un colpo di spada potrebbe essere il meno doloroso, in fin dei conti.." con noncuranza, finendo il mio vino.
Restai in silenzio per il resto della squisita cena, finché non fu ora di andare nelle camere assegnate.
Vidi Altea e Guisgard appartati in un angolo, lei che gli sfiorava la mano con una grazia e delicatezza che io non avrei mai avuto.
Distolsi immediatamente lo sguardo, per poi dirigermi verso la stanza accanto a quella di Altea.
Chiusi la porta dietro di me, e mi buttai pesantemente sul letto così com'ero, con tanto di scarpe e mantello.
Restai per lunghi istanti a guardare il soffitto.
Potevo ancora sentire le sue mani appassionate su di me.
Era successo davvero? Possibile?
Eppure non era cambiato nulla.
Beh, che ti aspettavi? Quello era desiderio mica Amore.
Se ti amasse sarebbe tuo, agli occhi di tutti, e a quel punto nessuna oserebbe avvicinarsi a lui.
Già, ma non accadrà mai.
Magari un giorno incontrerà una donna che sarà capace di essere tutto il suo mondo, per cui sarebbe pronto a rinunciare spontaneamente a tutte le altre.
Ma evidentemente non sarei stata io, nonostante quel bacio.
Sospirai, voltandomi istintivamente verso la porta.
No, tranquilla, non busserà alla tua porta..
Presi un profondo respiro e mi alzai, indossai la camicia da notte di seta bianca che avevo portato, e mi infilai nel letto, sperando che la notte si portasse via un po' dei miei tormenti.
Dovevamo pensare a quel Fiore di Bellezza, e a quella curiosa storia della rappresentazione, dovevo avere la mente lucida.
Guisgard
12-11-2014, 17.30.42
La cena terminò senza che si parlasse ancora dello spettacolo che Maccus stava preparando.
Poi i cinque ospiti furono condotti nel corridoio dove si trovavano le loro stanze.
Ma prima che Guisgard entrasse nella sua camera, Altea gli si avvicinò.
“In effetti” disse sorridendo lui “non che tu ti sia stata molto cortese con me sul vascello... ma non importa... quel fiore era un dono sincero, perchè tu avevi recuperato Mia Amata a costo della vita...” la fissava “... ma ora non parliamone più. Quanto a questa storia, beh... in verità tutto qui mi sembra un po' troppo misterioso... soprattutto quel Maccus... vedremo cosa ci dirà domani, se Dio vorrà...” poi la donna accarezzò la mano del presunto duca “... eh, noto che ti piace turbare il tuo capitano...” prendendo la mano di lei “... ma se ora ti lasciassi dormire con me, cosa penserebbero domattina i servi di lady Cramelia? Dovrei nasconderti in un armadio.” Facendole l'occhiolino.
Ma ad un tratto si udirono dei passi in fondo al corridoio, che ormai era semibuio in gran parte.
“Saranno le guardie forse...” mormorò Guisgard.
Ma di nuovo quel rumore di passi.
“Chi è là?” Chiese il presunto traditore.
Ma nessuno rispose.
“Vieni...” stringendo la mano di Altea “... meglio entrare nella camera...”
Ed entrarono nella stanza destinata al capitano della Santa Caterina.
Guisgard chiuse bene la porta e restò ad ascoltare.
“Non sento più nulla...” voltandosi verso Altea.
Si avvicinò allora alla finestra e guardò attraverso le tende, per poi abbassare la lampada che i servitori avevano lasciato accesa.
Ma proprio in quel momento qualcuno bussò con vigore alla porta.
“Aprite!” Urlò qualcuno dall'esterno. “Aprite, so che siete qui!”
Altea riconobbe quella voce: era di Velv.
“Aprite, traditore!” Gridò ancora la voce da fuori. “So che siete qui, traditore! Insieme alla vostra sgualdrina!”
Poi dei rumori e la porta si aprì di colpo.
Sulla soglia apparve così, dopo aver sfondato la porta, una figura.
Aveva una spada e cominciò ad avvicinarsi ad Altea.
E quando raggiunse il chiarore della lampada allora la donna lo riconobbe.
Era proprio Velv.
“Donna indegna!” Con rabbia Velv, per poi afferrare il vestito di lei, strappandolo con un brusco gesto.
“Così rendi per quel che sei!” Fissandola Velv. “Una donnaccia!”
“Maledetto!” Ringhiò Guisgard, per poi mettersi davanti ad Altea, coprendola col suo corpo.
“Tu morirai insieme a lei!” Minacciò Velv, puntandogli contro la spada.
Il presunto impostore portò d'istinto la mano alla cintura, ma non trovò la sua arma.
Mia Amata era infatti rimasta sulla Santa Caterina.
“Continua a dipingere...” mormorò qualcuno dal balcone della camera, ben nascosto dalle tende “... è una scena mozzafiato!”
“Si, certo!” Annuì l'altro che era col primo che aveva parlato. “Vedrai che bel quadretto!”
“Muori, cane!” Lanciandosi Velv su Guisgard.
Questi però, con rapido gesto, afferrò la coperta sul letto e riuscì ad avvolgere il braccio armato di Velv, per poi disarmarlo.
E subito tra i due sorse una violenta colluttazione.
Tanto che le grida e i rumori furono uditi anche da Clio, che se ne stava inquieta nella sua camera.
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Guisgard
12-11-2014, 17.39.06
Elisabeth raggiunse Velv sul ponte, che se ne stava silenzioso a fissare il Lagno, mentre la Regina d'Afravalone, seguendo la nave di Picche di Burmid, attraversava quelle acque in una sera che era divenuta di colpo densa di inquietudini ed enigmatici presagi.
“Non dovreste essere qui, madama...” disse Velv alla donna, senza voltarsi “... vostro marito è dentro, no? Magari potrebbe sembrare sconveniente la vostra presenza qui...” si girò e la guardò “... ma sono felice che invece siate qui... la sera vi rende ancor più bella...”
Altea
12-11-2014, 17.45.24
Continuammo a parlare nel corridoio e sorrisi accarezzandogli il viso.."Beh potrei uscire fuori dalla tua stanza all' alba così nessuno mi vedrebbe" e mi avvicinai a lui, la sua presenza e il suo profumo mi turbava e insieme mi davano sicurezza.
Guisgard però iniziò a sentire dei rumori, chiamò ma non ebbe risposta.."Non è che ci spiano? Come detto da te quel Maccus non mi convince affatto e nemmeno lady Cramelia".
Guisgard mi prese per mano e mi portò nella sua camera..ma nulla..nessun rumore.
Rimasi attaccata alla sua mano e il suo braccio mentre guardavamo fuori dalla finestra ma il colpo di scena fu l' entrata trionfale di Velv e quello che successe dopo...mi trovai solo col corsetto addosso e Guisgard mi difendeva ma non aveva Mia Amata e rimasi stupita di quella sua dimenticanza ma con un gesto repentino lo bloccò.
Presi un lenzuolo sopra il letto di Guisgard e me lo misi davanti.."Ma che diamine sta succedendo? E chi sta parlando dietro la tenda?".
Guardai Velv inferocita.."Tu...che fai qui...non hai capito io ti ho detto non ti amo più...anzi pure Dominus non ti ha dato la mia mano, io non sono legata a te..e lo sai benissimo che se Guisgard fosse il vero Duca io sono legata a lui dal patto matrimoniale..allora non hai motivo di offendermi" e gli lanciai uno schiaffone.."E non usare più questi termini verso me..vattene da qua".
Ma poco dopo tra Guisgard e Velv iniziò una lotta e cercai di dividerli.."Basta ora..Velv non lo hai capito" ma guardai dietro la tenda..chi aveva parlato?
Non riuscivo a dormire, per quanto cercassi di lasciarmi andare.
D'un tratto udii dei rumori. Cosa stava succedendo.
Quella è la sua voce, maledizione!
Mi alzai in un baleno, prendendo con un balzo i due pugnali negli stivali.
Ma non ebbi tempo di vestirmi, ero scalza, e in camicia da notte, ma almeno ero armata.
Uscii di soppiatto, camminando piano, senza scarpe ero molto silenziosa.
I rumori provenivano dalla camera di Guisgard.
Era una trappola?
Poi li vidi, lui e Velv che si azzuffavano, Altea dietro Guisgard, con l'abito strappato.
Oh, vi hanno interrotto? Che peccato...
Non era il momento di pensare a quello.
Dovevo essere rapidissima.
E dovevo stare bene attenta a non colpire Guisgard.
C'era una spada per terra, immaginai fosse del capitano, era riuscito a disarmarlo in qualche modo.
Erano talmente presi che nessuno si sarebbe accorto di me.
Presi un profondo respiro ed entrai.
In un istante fui alle spalle di Velv, conficcandogli il pugnale sinistro nel fianco e puntandogli il destro alla gola.
Non volevo ucciderlo, dovevamo uscire di lì, un ostaggio ci avrebbe fatto comodo.
"Una mossa e ti ammazzo come un cane.." rigirando il pugnale sinistro nel fianco, mentre con un colpo secco al polpaccio cercai di fargli perdere l'equilibrio.
Guisgard avrebbe avuto il tempo di recuperare la spada.
Non c'era tempo da perdere, era una trappola bella e buona, e dovevamo riuscire ad uscire di lì.
E non sarebbe stato facile.
elisabeth
12-11-2014, 21.39.24
L'aria era frizzante.....e Velv....sembrava essersi rasserenato....speravo che tutta quella storia non fosse una messa in scena a i danni di Nettuno...ma la rabbia quando eravamo a tavola..sembrava reale......pensavo anch' io che non fosse conveniente la mia presenza lì sul ponte....ma dovevo far muovere Nettuno...sembrava statico...quasi trascinato dagli eventi e anche se me lo fossi trovato lì.....a fare una chiassata di gelosia........avrei assistito ad un momento di vita...nei suoi occhi ..nei suoi gesti.......comunque mi trovai Velv...." Come sempre avete ragione.....abbiamo gia' dato modo a Burmid di avere da dire qualcosa sul nostro comportamento..........infondo la gente parla...anche quando non avrebbe nulla da dire...e allora perchè prendersene pensiero.......De Gur e' un uomo molto intelligente.......sa chi sono ..e io so chi e' lui..indipendentemente dalla sua memoria......infondo conosco il vero De Gur.......bene...sono felice che la mia compagnia non vi dispiaccia.....il fatto poi che mi troviate bella al chiarore della luna........mi fa pensare che usate bene la spada..e. che con le donne ci sapete fare....anche se vi consiglio di stare attento.....le donne....ne sanno una piu' del diavolo...." Sorrisi......neanche un uomo in tutta la mia vita.......consacrata ad una Dea...e ora due uomini...entrambi affascinanti........ma quanto era difficile essere donna in certi
momenti...maliziosa......furba.....accondiscendent e...giusto quanto bastava...era molto piu' semplice vivere sull'isola...meno problemi..." Ditemi Capitano..perchè questo Burmid da ordini che nella realtà avreste dovuto dare voi........se pensate che io sia sfrontata..non rispondetemi....non la prenderò a male...".....
Guisgard
13-11-2014, 02.12.22
Clio rapida e silenziosa raggiunse la stanza di Guisgard, dove si trovava anche Altea, sorprendendo Velv ed immobilizzandolo conficcandogli un pugnale nel fianco.
Il presunto Taddeide raccolse allora la spada del capitano e la punto contro di lui.
“Ora parla, bastardo...” disse Guisgard “... come ci hai trovato? Avanti, parla!”
Ma quello si contorceva a terra per quel pugnale nel fianco.
In quel momento arrivarono anche Ammone e Chiò.
“Cosa succede?” Chiese quest'ultimo.
“Il capitano Velv ha pensato bene di farci visita.” Rispose il presunto duca.
“Come è arrivato qui questo maledetto?” Sorpreso Ammone.
“E' ciò che gli ho chiesto.” Mormorò Guisgard. “E se lui non avrà la compiacenza di svelarcelo, allora lo chiederò direttamente al nostro amico Maccus.”
In quel momento si udirono dei rumori provenienti da fuori la camera.
Guisgard allora subito corse fuori dalla stanza, raggiunse la fine del corridoio e si accorse che la porta che dava sulle scale era stata chiusa dall'esterno.
“Credo di poter dire che siamo tutti prigionieri...” tentanto di forzare la porta il presunto impostore.
“Proverò a sfondarla...” avvicinandosi Ammone.
“No, è solida quercia...” scuotendo il capo Chiò “... quercia Suessionese...”
“Torniamo nella camera e cerchiamo di far cantare Velv allora...” fece Guisgard.
I cinque tornarono nella stanza, ma qui trovarono una sorpresa.
Velv non c'era più e la finestra era spalancata.
E a terra vi era una maschera di cera rotta.
Una maschera le cui fattezze erano simili a quelle del volto di Velv.
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Guisgard
13-11-2014, 02.37.33
Velv sorrise ad Elisabeth, per poi voltarsi a fissare lo scorrere del Lagno.
“Vedete...” disse “... il nostro messer Burmid è un mercenario ingaggiato dall'ammiraglio Oxuid ed ha carta bianca in questa missione. Ciò dunque lo pone né sopra, né tanto meno sotto di me, ma semplicemente al di fuori dalla mia autorità. E' un uomo sgradevole, ma devo anche ammettere che possiede quell'innata caratteristica che è comune ad ogni predatore... percepisce l'odore della sua preda. Ed io darei un occhio per catturare quel traditore di Guisgard.” Si girò verso la donna. “Ecco, come vedete, non penso affatto voi siate sfrontata.” Rise piano. “Ma magari lo penserete di me se io...” si avvicinò di più a lei “... se io adesso vi baciassi... dico bene?”
Intanto Nettuno era sceso sottocoperta, cercando Burmid.
Lo trovò in una piccola stanza, insieme a tre dei suoi uomini.
“Venite pure avanti...” accorgendosi del naufrago il mercenario “... cosa fate lì sulla porta? Avanti, entrate... hihihihihihihihihi...”
“Pensavo di trovarvi sulla vostra nave.” Fissandolo Nettuno.
“Invece sono ancora qui... hihihihihi...”
Nettuno restò in silenzio.
“Avanti, vi ascolto...” mormorò Burmid.
“Cosa dovrei dirvi?”
“Magari come catturare quel traditore...”
“Bisognerà prima trovarlo.” Disse Nettuno.
“Già, ma a questo penserò io...” ridendo Burmid “... anche perchè voi sarete impegnato a cercare vostra moglie... hihihihihihi...”
“Mia moglie è su questa nave.”
“Già, chissà a far cosa... hihihihihihihihihihihi...”
“Secondo me” guardandolo Nettuno “dovreste pensare un po' più a quel Guisgard e un po' meno a cosa fa mia moglie.”
“Diciamo” replicò il mercenario “che mi interessa studiare l'indole dei traditori, in ogni loro ambiente...”
“Ossia?” Chiese Nettuno.
“Nulla...” scuotendo il capo Burmid “... solo ciò che ho detto... hihihihihihihihihi...”
“Mi fido ciecamente di mia moglie.” Senza tradire emozioni Nettuno.
“Allora vi invidio...” divertito Burmid “... io non riesco a fidarmi di nessuno invece... solo della mia gabbianella blu... hihihihihihihihihihihihi...”
Galgan
13-11-2014, 09.48.47
Ancora una volta, fui impassibile nel volto, ma sorrisi nell'animo; che cambiamento aveva assunto la mia esistenza, dopo gli anni passati nella Chiesa tra i boschi!
Qual brulicare di eventi sostituiva la contemplativa tranquillità della natura!
Ma invero, un cavaliere segue il sentiero che l'Onnipotente ha tracciato per lui, ed io non avrei fatto eccezione; soprattutto, in questo caso, destava la mia attenzione il fatto che a cercare di me fosse stato il maggiordomo del barone, e non il barone stesso...
Risposi al giullare, ma nel farlo fissai il musico;
-In effetti, buon giullare, qui abbiamo finito, il musico ha promesso di chiedere scusa a lady Dafae, ed è mio desiderio il fidarmi della sua parola.
Spero di non dover tornare, e sono certo che sarà così-
Mi rivolsi, poi, direttamente al musico;
-Siate allegro, vi ripeto che quello che ora vi appare come una costrizione, in futuro verrà letto da voi per quel che è, un gesto di suprema cortesia.
A voi, l'onore-
Mi rivolsi poi ai due nuovi arrivati:
-Ebbene, fate strada, vi seguo-
Riuscii ad atterrarlo, e Guisgard prese la spada e gliela puntò contro, intimandogli di parlare.
Ma quello si contorceva per il dolore.
"Oh, guarda che femminuccia..." mormorai, divertita, per poi riprendermi il pugnale.
Non servivo più, ormai c'era Guisgard che lo teneva sotto tiro.
Mi avvicinai alla porta, nel caso arrivassero rinforzi.
"Perché venire da solo?" chiesi, guardando il corridoio.
Ma arrivarono solo Chirò e Ammone, per fortuna.
Poi sentimmo dei rumori provenire dal corridoio.
"Ecco, appunto.." Uscimmo tutti nel corridoio, tanto Velv non poteva andare da nessuna parte con quella ferita.
Ci avevano chiuso dentro.
"Fantastico.." mormorai, sarcastica.
Tornammo nella camera e Velv non c'era più.
Mi chinai a raccogliere quella maschera di cera, e strabuzzai gli occhi nel vedere che aveva le fattezze di Velv.
"Qui qualcuno si sta prendendo gioco di noi..." alzandomi, per poi dare la maschera a Guisgard.
"Beh, spero abbia capito che non scherziamo.." mormorai, per poi accorgermi di aver sporcato di sangue la camicia da notte.
Altea
13-11-2014, 15.25.39
Tutto avvenne di fretta..Clio repentinamente colpì Velv e sospirai..certo lo odiavo ma non gli avrei mai augurato la morte.
Guisgard gli intimava di parlare con la spada in mano ma Velv era ferito e non poteva parlare e tutti uscirono dalla stanza e li seguii e mi fermai a metà corridoio, cercando di avvolgermi con quel lenzuolo..certo non era l' abbigliamento più adatto.
Eravamo chiusi...prigionieri, seguimmo nuovamente Guisgard nella sua stanza e la sorpresa fu grande.
La finestra era spalancata e a terra vi era una maschera, Clio la prese e gliela diede a Guisgard e mi avvicinai al presunto taddeide e quella maschera aveva il volto di Velv e rimasi perplessa un attimo ed ebbi un moto di rabbia.."Cosa dobbiamo pensare? Che la rappresentazione teatrale ha avuto inizio mi sembra no..ecco una maschera ma mi chiedo come sapevano le fattezze di Velv" e mi rivolgevo ai presenti" eppure io ho udito e ho visto delle ombre dietro la tenda del balcone..qualcuno ci controllava?".
Guardai Guisgard, non volevo si sapesse del mio passato e gli dissi parlando sottovoce.."Hanno giocato coi miei sentimenti, le mie angosce..Velv era stato mio fidanzato, poi la sua sete di ambizione e spietatezza ci aveva allontanati..ci fu un quasi ritorno di fiamma quando vi davamo la caccia sulla nave ducale ma poi realizzai non era cambiato..ma lui mi amava e non so se mi ama ancora e tale da chiedere la mia mano a Dominus in un ballo diplomatico davanti a tutti..allora chiesi a mio nonno di far leva sul nostro patto matrimoniale per scostarmelo e lo rivelai a Velv ma mai dissi chi era il presunto marito...lui era impazzito e di più quando il Duca non gli concesse la mia mano..poche ore dopo sei arrivato tu a Corte.Penso se avesse saputo eri tu quello del patto..credimi avrebbe agito come ora..e loro come fanno a saperlo?" la mia voce tremava dal freddo, ero solo col corsetto pure sciolto e quel lenzuolo, mi auguravo almeno mi avessero dato un vestito e poi la paura e la angoscia dei momenti appena vissuti, il timore che mi avrebbe veramente ucciso assieme a Guisgard.." Grazie..ho capito mi avresti difesa a costo della tua vita..stai bene vero? Non sei ferito? Guarda io in che condizioni sono." Avrei voluto mi stringesse tra le sue braccia per scaldarmi e rassicurarmi, ma capivo ora era preoccupato per noi tutti e mi feci coraggio e gli poggiai la testa sulla spalla, mi vergognavo davanti a tutti pure di come ero conciata.
elisabeth
13-11-2014, 18.09.32
Mi parlò con pacatezza senza tirare fuori la rabbia che aveva provato a cena....
non aveva pensato che io fossi sfrontata.....certo, una spiegazione diplomatica....ne vinti ne vincitori.....Poi...quella sua richiesta......non che mi avesse spiazzata, ma speravo che non fosse mai arrivata.....Nettuno non era mio marito...ma questo lo sapevamo io e lui...." Non penserei che siate uno sfrontato....forse audace, e in questo momento credo di potervi dire in tutta franchezza.....che la brezza il panorama...la bellezza di questo luogo,mi porterebbe ad abbandonarmi lasciandomi baciare da voi......Ma ho sposato De Gur...senza imposizione alcuna.....diciamo..amore a prima vista e per lui nei suoi ricordi sarò anche l'unica.......Velv....siete un uomo pieno di risorse....non smettete mai di sperate..."......Ero molto emozionata.....Nettuno non si era mai avvicinato a me in quel modo...certo quando lo avevo conosciuto avrebbe potuto perdere la testa.....ma anche quando mi credeva Symoin......una voce chiara e inconfondibile era alle mie spalle e aveva pronunciato il mio nome......mi voltai....." Nettuno......eccoti...sono contenta che tu sia venuto a cercarmi qui....tutto a posto
..."
Guisgard
13-11-2014, 18.58.17
“A quanto pare” disse Guisgard ad Altea “chi indossava questa maschera non era il vero Velv, anche se la reazione da innamorato geloso non fa una piega...” si tolse la sua giacca di pelle e la posò sulle spalle della dama “... ora puoi lasciare cadere questa coperta. La giacca ti terrà di sicuro più calda.” Sorridendo. “Grazie, Clio...” voltandosi poi verso la piratessa “... senza di te non so come sarebbe finita questa storia...” guardò la sua camicia da notte sporca di sangue “... dovresti togliertela ed indossare qualche altra cosa... vieni ti accompagno nella tua camera per prenderti qualcosa da mettere.” Guardò Ammone e Chiò. “Restate con Altea. Noi torneremo fra qualche minuto. E mi raccomando occhi aperti.” Aveva sempre con sé la spada di Velv. “Andiamo?” Fissando Clio.
“Io intanto controllo il balcone.” Fece Ammone, per poi uscire a controllare.
Altea
13-11-2014, 19.03.42
Presi la giacca di Guisgard, mi voltai e la indossai lasciando cadere la coperta e sempre più pensierosa...mi guardai..beh mi aveva coperto poco visto pure la mia altezza..in pratica avevo la giacca e le gambe e una parte sopra scoperta.
Sospirai...vabbeh....dovevo rimanere in quelle condizioni, e nella camera di Guisgard con Ammone e Chiò ma non era conveniente stare spaiati..anche se a quanto pare Clio non era capace di vestirsi da sola..e scossi il capo.
Mi sedetti su letto di Guisgard e poi mi stesi, e subito mi addormentai cosi..tanto sapevo vi era il forte Ammone a fare la guardia e pensavo a me avevano già colpito.
Guisgard
13-11-2014, 19.53.12
Elisabeth si voltò, ma non vide nessuno.
Era solo il vento.
“Madama...” disse Velv “... non oserei mai estorcervi un pensiero contro la vostra volontà, né tanto meno un bacio...” sorrise “... si, siete sposata al capitano de Gur ed in tutta sincerità posso dirvi di invidiarlo non poco... per i suoi meriti in mare? La sua esperienza? La fama che circonda il suo nome? No, niente di tutto questo...” la lieve brezza accarezzò i suoi capelli neri ed ondulati “... lo invidio perchè stanotte dormirà con voi... lui vi vedrà nuda, vi sfiorerà e vi farà provare piacere... io invece potrò solo immaginare e sognare tutto questo...” le si avvicinò e le lasciò un fiore nella mano “... il Fior di Loto è il fiore, secondo la leggenda, che Budda guadagnò per aver resistito alle tentazioni del demone dei piaceri sensuali... e siccome io non riuscirei a respingerlo se mi parlasse di voi, è giusto che vi doni questo fiore... magari stanotte vi vedrò in sogno... con solo questo fiore addosso...” le baciò la mano, la guardò negli occhi e poi andò via.
Un attimo dopo sul ponte arrivò Nettuno.
elisabeth
13-11-2014, 20.16.42
Rimasi disorientata....il vento mi aveva distolta per un momento dal volto di Velv......"perdonatemi avevo sentito la voce di Nettuno ".......E poi Velv....incurante..proseguì il suo discorso.....mi parlava di piacere...di desiderio......invidiava Nettuno....eppure neanche lui aveva visto il mio corpo....anzi nessuno mi aveva vista nuda...se non la mia ancella e Symoin......Velv non sapeva che al pari degli altri nessuno mi aveva ancora tenuta tra le braccia.......mi sentii prendere la mano...ed io come se non fosse una parte di me la vidi tremare.....vi poggiò un fiore....bacio'...la mia mano ed io provai un fremito...." Vi prego...di perdonarmi.....io non voglio che voi perdiate il sonno per me.....non sapete neanche chi sono"......nessuna risposta.....lo vidi andar via.....e rimasi sola per qualche momento.....apparve Nettuno........aspettai che mi venisse vicino......"....Sei venuto a prendermi ?.......il tuo volto e' scuro come la tempesta...problemi con Burmid?.....".......
Altea parlò sottovoce a Guisgard, e io restai in silenzio guardandomi attorno.
Ma mi pietrificai nel vedere che gli posava la testa sulla spalla.
Erano così intimi? Infondo non era la prima volta che li vedevo così vicini, prima non gli stava sfiorando la mano?
Io non osavo nemmeno sfiorarlo davanti ad altri.
E lui certo non mi parlava come quando eravamo soli davanti agli altri.
I miei occhi divennero freddi e distanti, nel tentativo di nascondere l'inquietudine.
Lui le diede la sua giacca, poi si voltò verso di me.
Annuii freddamente.
"Dovere..." Secca, con gli occhi nei suoi "sono la tua guardia del corpo, no?".
Nulla più..
"Non permetterei mai che ti facessero del male.." Con un debole sorriso, ammorbidendomi.
Ero sollevata, l'idea di perderlo era certo peggiore di vederlo con un'altra.
Presi un profondo respiro quando disse che mi avrebbe accompagnato.
Annuii, per poi sorridere appena.
Hai intenzione di spiegarmi che ci faceva nella tua stanza, o pensi che con due moine io mi dimentichi?
"Andiamo.." Dissi soltanto, avviandomi alla porta "Non sia mai che mi assaltino mentre mi vesto.." Risi appena, nervosamente.
Guisgard
13-11-2014, 20.43.52
“No, solo vedute diverse sulle cose...” disse Nettuno ad Elisabeth “... ma è notte fonda e tu devi riposare... vieni, ti porto in cabina...” notò il fiore nelle mani della donna “... il capitano Velv è un gentiluomo... spero per lui che riesca a catturare quel Guisgard e poter ricevere il riconoscimento che merita...” le sorrise “... andiamo a riposare...”
Guisgard
13-11-2014, 20.54.11
Guisgard e Clio uscirono dalla camera e raggiunsero quella di lei.
E quando furono dentro lui chiuse la porta a chiave dietro di sé.
“Poveri sciocchi...” disse piano lui, per poi raggiungere la finestra e controllare che fosse ben chiusa “... se ti assalissero non immaginano la fine che farebbero... fra la tua freddezza e quella della tua spada non so chi sia più letale...” fissandola “... comunque, vestiti pure tranquillamente, io mi volterò a guardare fuori dalla finestra, così sarò occupato a controllare che nessun ci attacchi e non cadrò nella tentazione di guardarti...”
Intanto, nella stanza di Guisgard, Ammone controllò il balcone e poi si affacciò dal parapetto.
Ma non vide nessuno.
Quella piccola terrazza dava sul cortile del castello e appariva deserto.
Tutto il maniero era silenzioso, vista l'ora e nessuno si vedeva o sentiva, tranne il passo delle sentinelle lungo il camminamento di ronda.
“Non c'è nessuno.” Disse Ammone, tornando nella stanza, dove vi erano Altea e Chiò.
“Eppure quel tipo deve essere fuggito per forza dal balcone.” Fece quest'ultimo.
“Forse non poteva muoversi, visto il pugnale che Clio gli ha piantato nel fianco.” Mormorò Ammone.
“Allora qualcuno è entrato e ha pensato bene di aiutarlo a fuggire.” Disse Chiò. “Dunque per forza di cose quel balcone rappresenta l'unica via di fuga.”
“E' troppo alto per pensare di saltar giù.” Scuotendo il capo Ammone.
“Non potevano certo essere fantasmi.” Sarcastico Chiò. “Voi come state, milady?” Voltandosi poi verso Altea che se ne stava stesa sul letto.
elisabeth
13-11-2014, 20.58.48
Si...immaginavo la discussione di Burmid......" Si ho freddo,andiamo in cabina" e nel dargli la mano.....si accorse del fiore......" Velv e' un gentiluomo........non gli sono indifferente, non sei uno sciocco lo hai compreso da solo....quello che però devi comprendere e' che sono tua moglie.....e in questa faccenda se non e' l'amore che ci lega....deve essere il rispetto....."......lo presi sotto bracco ed andammo in cabina.......una volta dentro..sentii Nettuno chiudere la porta......" Tranquillo..non sono una strega .....non dormirai a terra stanotte....aiutami a sganciare i lacci del corpetto......"......
Guisgard
13-11-2014, 21.06.13
Nettuno si avvicinò ad Elisabeth e cominciò a slacciare i lacci del suo abito.
Quando ebbe finito si allontanò.
“Sai...” disse “... anche se un uomo perde la memoria non vuol dire che smetta di vivere e di conoscere il mondo... forse è quel senso di appartenenza che ci lega gli uni agli altri... e so che se una donna accetta un fiore da un uomo vuol dire che quell'uomo non le è indifferente... Elisabeth, non sei mia moglie e non sei obbligata a recitare anche quando siamo da soli... ora riposa, presto sarà giorno... io tornerò sul ponte, magari ricorderò qualcosa del mio presunto passato... buonanotte...” ed uscì.
Un attimo dopo, come uno spettro, era già svanito nel corridoio.
Altea
13-11-2014, 21.08.33
Ascoltai le parole di Ammone e Chiò e mi appisolai leggermente ma fui destata subito da Chiò.."Grazie per il vostro interessamento..ho detto prima a tutti..ho sentito delle voci e visto ombre dietro la tenda quando avveniva il tutto. Come sto? Sono turbata e molto..prima perchè quel Maccus sa una parte del mio vissuto e molto personale e poi temevo uccidessero Guisgard, potevano uccidere me ma non lui..guardatemi..ho la giacca ma sono priva di vesti..se volete potete lasciarmi qui..potete tornare nella camera..tanto non penso Guisgard tornerà qui stanotte" e risi facendo loro l' occhiolino "E sono certa mi daranno un vestito nuovo..devo continuare la loro rappresentazione teatrale" e feci un cenno non avevo paura e aggiunsi estraendo dal corsetto il piccolo pugnale chiuso di madreperla di Tommaso.."Ho questo, chi si avvicina lo pugnalo io stavolta..andate a riposare, non faranno altro..non sono così stupidi, caso mai in caso di strani rumori verrò ad avvisarvi" e ripresi il mio sonno stringendo il cuscino come sempre per avere protezione.
Guisgard
13-11-2014, 21.16.41
“Non dite sciocchezze...” disse Chiò ad Altea “... noi resteremo qui con voi.
“Già.” Annuì Ammone.
Ad un tratto la finestra si spalancò.
“Cosa è stato?” Voltandosi Ammone.
“Forse il vento.” Mormorò Chiò, per avvicinarsi ai vetri e chiuderli.
Ma nella stanza da fuori il balcone arrivò qualcosa.
Una sfera di vetro che raggiungendo il pavimento si frantumò in mille cocci.
Un vago fumo scuro allora si sprigionò nella stanza ed un attimo dopo Altea, Chiò ed Ammone caddero a terra privi di sensi.
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Guisgard
13-11-2014, 21.20.03
Quegli uomini condussero Galgan dal Maggiordomo del barone.
E mentre andavano via dalla locanda gli occhi del giullare erano fissi sul cavaliere.
Il gruppo tornò allora al castello e portò l'eremita in una delle torri.
Ovunque vi erano icone di Santi, della Vergine col Bambino e di Cristo.
Salirono poi delle scale, fino ad arrivare in cima al dongione.
E giunti davanti ad una porta di ferro uno di quegli uomini bussò.
“Entrate.” Disse qualcuno dall'interno.
Gli uomini entrarono e presentarono Galgan a colui che era nella stanza.
Si trattava di un uomo con indosso una lunga tunica e sul capo un cappuccio scuro.
La stanza era piccola e in sé non aveva nulla di particolare, se non la totale mancanza, a differenza del resto della torre, di immagini religiosi.
Smise di scrivere e si alzò, andando loro incontro.
Salutò con un cenno del capo il cavaliere e congedò gli uomini.
“Prego sedetevi, messere.” Il Maggiordomo a Galgan. “Ho udito molto parlare di voi. La stessa lady Dafae è entusiasta del vostro arrivo qui al castello. Cosa posso offrirvi? Magari del buon liquore alle erbe.” E riempì due bicchieri, porgendone uno al cavaliere. “Sapete...” mormorò “... mi vanto di essere uomo d'altri tempi e dunque, come tale, di saper riconoscere i miei simili. Per questo credo che voi, come me, siete uomo di principi oggi, ahimè, perduti e sconosciuti.”
Altea
13-11-2014, 21.48.42
Sorrisi ai due.."Grazie siete davvero premurosi..è che già Guisgard aveva rischiato la vita per me, ma mi chiedo se quello fosse stato un attore se davvero lo avrebbe ucciso assieme a me..e non desidero nemmeno voi rischiate la vita per colpa mia, ma grazie per stare qui".
Mi riaddormentai ma mi svegliai subito, la finestra si aprì violentemente ma non mi sembrava fosse il vento, e con un balzo repentino mi alzai dal letto ma inciampi a terra e caddi e vidi solo una sfera di vetro frantumarsi a terra, cercai di lanciarli addosso la giacca di Guisgard per fermare quel fumo e urlai istintivamente.."Guisgard"..ma poi tutto iniziò a ruotare e mi lasciai scivolare a terra..pensando se avessi riaperto gli occhi o sarebbero rimasti chiusi per sempre e caddi priva di sensi.
elisabeth
13-11-2014, 21.58.07
Mi slaccio' i lacci del vestito.....mi parlò di cose che bene sapevo...certo la memoria era una cosa..ma i sensi erano altro...rimanevano vivi e allerta......rimasi con le mani strette al corpetto.....perchè non scendesse alle caviglie...e mentre lui finiva di parlare guardavo quel fiore.........Parlare..rispondere..fargli capire...quello che volevo dirgli lì sul ponte.......non ne ebbi il tempo........." Stupido uomo......non capisci nulla........e io piu' stupida di te......."....presi il fiore e lo strinsi tra le mani.......sul ponte......era andato sul ponte....misi la camicia da notte e la vestaglia.......usci' dalla cabina ed andai sul ponte......il vento era piu' forte....i miei capelli sembravano spiriti..notturni ....svolazzavano inquieti......lo cercai..con gli occhi....la sua figura........sembravo in cerca di spiriti inesistenti....quando per il vento qualcosa si stacco dalla vela colpendomi in piena testa..........fu in quel momento che incontrai Gedeone........sembrava sorridermi...con i suoi occhi severi....me lo aveva detto che avrei incontrato il peggiore dei mali...e io non gli avevo creduto....
Entrammo nella mia stanza, e lui chiuse la porta a chiace dietro di se.
Presi un profondo respiro, aspettando dicesse qualcosa.
Ma le sue parole non furono quelle che mi aspettavo.
"La mia freddezza, eh.." mormorai piano, scuotendo la testa "E io che pensavo volessi darmi delle spiegazioni.. che sciocca.. perché dovresti? Sono solo la tua guardia del corpo, no? L'hai detto tu stesso...".
La voce tremava, mentre cercavo un altro vestito nella borsa.
Lasciai cadere la camicia sporca, per indossarlo, mordendomi la lingua per evitare di rivelargli i miei pensieri.
Sapevo fin troppo bene quanto gli uomini odiassero sentire le donne lamentarsi, e io certo non sarei diventata una di loro.
Era un abito nero, con la gonna liscia e scivolata, senza alcun ricamo.
Il corpetto, invece, era interamente di pizzo, come le lunghe maniche attillate, tranne che per due nastri di raso che si allacciavano dietro il collo, in un seducente gioco di trasparenze, mentre la schiena era quasi totalmente scoperta, c'erano solo dei lacci alla fine della gonna da stringere, che completavano una specie di cintura.
"E' solo che.. non capisco.." esitai, avvicinandomi a lui "Se non ha significato niente per te.. allora perché mi hai baciato in quel modo? Fai così con tutte? E se invece.." ormai ero dietro di lui, e gli sfiorai delicatamente le spalle e poi la schiena "Se è stato importante per te, come lo è stato per me.. perché ti comporti così, come se niente fosse? Facendo il galante con le altre e ignorandomi..." chinai il capo, sfiorandolo appena.
Come avevo fatto nella sua stanza, lo invitai a girarsi verso di me con un gesto delicato.
E mi ritrovai con gli occhi nei suoi per un lungo istante.
Sentivo le lacrime affiorare. Mi sentivo fragile e indifesa davanti a lui, e non era una sensazione che amassi particolarmente.
"So che non ho alcun diritto di dirti queste cose... ma.. ti chiedo solo di essere onesto con me.. è lei che vuoi? Dimmelo, e io mi farò da parte.. io ti amo, e voglio vederti felice, qualunque sia la donna con cui deciderai di passare la vita... ma.. allora perché mi hai baciato in quel modo? Hai detto che potevo chiederti qualunque cosa.. Insomma, io.. credevo fossi sincero, certo non hai detto nulla per illudermi ma.. non.. non riesco a capire.." chinai il capo sospirando "Scusa, non è il momento.. ma se mi tormento non sono lucida e non possiamo permetterci errori..." alzai gli occhi lucidi e mi voltai.
"Mi aiuti?" mormorai, indicandogli i lacci della cintura da stringere "Dobbiamo tornare dagli altri.." mormorai, ricacciando la malinconia infondo al cuore.
Guisgard
14-11-2014, 17.46.38
Elisabeth riaprì gli occhi.
Si trovava nella sua cabina, stesa a letto.
Avvertiva un gran mal di testa.
Rammentò allora che qualcosa sul ponte aveva colpito la sua testa, facendole perdere i sensi.
Poi, ad un tratto, qualcuno bussò alla porta.
Ed entrò un marinaio con una tazza di latte caldo.
Guisgard
14-11-2014, 17.56.57
Il rumore di una goccia d'acqua a terra.
Lento, continuo, assillante.
Poi il vento.
Un vento freddo.
E delle voci.
Lontane, confuse, vaghe.
Poi qualcuna più nitida.
Era quella di Guisgard.
Ma poi mutò.
Ora era Dominus.
Altea si ritrovò così in una vasta sala del Palazzo dei Taddei.
Dominus era sul suo seggio e parlava amabilmente con i suoi vassalli.
“Milady...” disse nel vedere arrivare Altea “... venite pure. Siete mancata a questa corte. Ma era giusto indagare circa su quel Guisgard. Ora sapete anche voi che era solo un impostore.” Offrendole una coppa di vino.
E nel passarle la coppa un po' di vino cadde a terra.
Di nuovo quel rumore di gocce a terra.
Altea aprì gli occhi e si ritrovò in una sala semibuia e da qualche parte c'era un rumore di gocce d'acqua a terra.
Guisgard
14-11-2014, 18.05.45
Guisgard cominciò ad allacciare lentamente quei lacci sul vestito di Clio.
Poi, piano e delicatamente, iniziò a sfiorare con le dita la schiena nuda di lei.
“Sai bene” disse in un sussurro “che puoi chiedermi tutto ciò che vuoi...” senza smettere di accarezzarle la pelle nuda “... ignorarti? Non potrei neanche volendo...” la sua mano saliva, lenta, su e giù lungo la schiena della piratessa “... come adesso... siamo in questa specie di trappola, forse persino in pericolo... ed io invece adesso non riesco a pensare ad altro che alla tua pelle liscia, morbida...” si chinò sul collo di lei e cominciò a baciarle le spalle e poi la schiena “... profumata...”
Altea
14-11-2014, 18.07.38
Il buio completo invase me stessa come un incubo.
Leggermente gli occhi si aprivano ma in quel leggero moto delle palpebre il ricordo di un sogno si faceva vivo..o era realtà...
Piano piano i miei polmoni si riempirono di aria e mi svegliai, faceva freddo..non sapevo dove mi trovavo, ero ancora stordita ma poi quel sogno si fece vivo e dissi "Non berrò mai dalla vostra coppa Dominus..ridatemi Guisgard, io voglio rimanere con lui" e poi mi ammutolii..era forse l' ultimo delirio di quella nube che mi fece perdere i sensi e gocce di acqua cadevano, incessantemente, come una tortura ma la sala era semibuia e mi guardavo attorno per capire che stava accadendo.
Guisgard
14-11-2014, 18.24.38
Ad un tratto una luce si accese, scacciando via quella cupa penombra.
Una figura con in mano una candela allora si avvicinò ad Altea.
Aveva un cappuccio sul capo.
“Ben svegliata, milady...” disse fissandola “... cosa si prova ad essere una grande diva? Col pubblico in fermento per vedervi apparire sul sipario?” Sorrise. “Magari rischiando la vita e in attesa che il suo eroe giunga a salvarla? Ma non temete, i vostri due compagni ora lotteranno fra la vita e la morte per voi.” Le mostrò il suo pugnale di madreperla. “Naturalmente questo non vi occorre, visto che una dama in pericolo deve apparire debole ed indifesa.”
Chiusi gli occhi mentre la sua mano sfiorava la mia schiena.
"L'ho appena fatto.. ti ho fatto delle domande precise eppure non hai risposto.. Certo che mi ignori, cambi totalmente quando non siamo soli..." scossi la testa "Mi stai esasperando, lo sai vero?".
Il cuore accelerava al suo tocco, e poi i suoi baci infuocavano la mia pelle.
"Smettila.." mormorai, con voce tremante che tradiva quanto in realtà non volessi "Smettila.. Non puoi fare sempre così e pensare di cavartela, per chi mi hai preso? Ti prendi gioco di me.. e io non lo sopporto...".
Altea
14-11-2014, 18.41.41
Finalmente quella stanza prendeva sembianze e un uomo incappucciato si avvicinò a me rivolgendomi delle domande...ero con ancora addosso quel corsetto..solo quello... mi avevano rapita e lo guardai sorridendo..niente titubanze Altea.
"Messere...mi avete rapita..avete fatto tutto questo pandemonio per rapirmi? Allora sono pericolosa se dovevate addormentarmi" e sorrisi guardandolo "siete sicuro io sia una diva? Come ne avete la certezza" e guardavo il mio pugnale nella sua mano "Potrebbe essere nessuno venga a salvarmi, neppure sanno dove sono..e poi chi sarebbero i miei due compagni di grazia..ve ne erano quattro con me" e lo fissavo senza titubanze..a quanto pare mi avevano preso per la bella da salvare..nessuno lo avrebbe fatto, altrimenti pure Guisgard mi sarebbe stato vicino visto non sapeva ero armata, ma aveva preferito andarsene con Clio e sorridendo dissi all' uomo.."Voi leggete forse negli animi?"
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Guisgard
14-11-2014, 19.06.08
Guisgard continuò a baciare le spalle e la schiena di Clio.
Con la bocca che piano accarezzava la sua pelle liscia e nuda.
Poi le mani di lui cinsero i fianchi di lei, portandola con la schiena contro il suo petto.
“Ignorarti...” mormorò, col viso fra i capelli della ragazza “... sembra peccato anche solo dirlo... non ti ho mai ignorata, Clio... se tu mi osservassi allora ti accorgeresti che il mio sguardo ti segue sempre, ti cerca continuamente... potrei dire” sorridendo appena “che conosco ogni tratto, ogni fattezza ed espressione del tuo volto... quando sei assorta ed io mi chiedo dei tuoi pensieri e di quanto ne sono geloso... quando sei imbronciata e scostante ed allora vorrei accarezzarti e farti sorridere... e quando invece mi volto e ti scopro a guardarmi... i tuoi occhi...” le sue mani accarezzavano e stringevano le braccia di lei “... ma cosa posso prometterti, Clio? Chi sono? A cosa sono destinato? Cosa posso offrirti? Una vita in fuga? Perchè questo mi aspetterà se dovessi fallire in questa impresa. Dominus non mi lascerebbe mai in vita se non tornassi da lui come duca... o il ducato, o la morte... mentre tu...” facendola voltare, per avere gli occhi della ragazza nei suoi “... tu sei così bella... sei la vita...”
elisabeth
14-11-2014, 19.11.47
Dal gran mal di testa stentavo ad aprire gli occhi......e quando ci riuscii....mi resi conto di avere alcune pezze fredde sulla fronte...ed ero sdraiata nel mio letto e nella mia cabina....non c'era nessuno.....come ero arrivata lì..provai ad alzarmi
ma non ci riuscii un capogiro mi fece tornare a poggiare il capo sul cuscino.......sentii la porta aprirsi..." Nettuno......sei tu ?....".....no era un marinaio con una tazza di latte......lo guardai.....avevo la nausea......" Grazie mettetelo sul tavolino...non mi sento di prendere nulla per il momento......chi mi ha portato in cabina....."....
Guisgard
14-11-2014, 19.13.41
La figura rise a quelle parole di Altea.
“Vi sottovalutate, milady...” disse fissandola “... una bella donna è sempre in pericolo e dunque va salvata... per questo vi ho lasciata così, mezza nuda... il pubblico apprezzerà ancora di più...” sorrise “... ma forse sottovalutate anche il nostro sir Guisgard... come si definisce? Ah, si... Primo Cavaliere ed Amante Perfetto...” rise di nuovo “... che idiota... è solo uno sciocco uomo imbevuto di se stesso ed attirarlo qui è stato un gioco da ragazzi... è bastata lodarlo, vantarlo, decantare le sue manie da vanaglorioso, il suo titanico ego... ed io avrò il mio spettacolo!” Esclamò raggiante. “Quanto ai vostri due compagni di cui dicevo...” prese una tela e la mostrò ad Altea “... ecco, guardate...” erano raffigurati i giochi nel circo dell'antica Roma “... ho solo l'imbarazzo della scelta... quali animali mi consigliate? Iene o lupi? Magari il vostro amico Ammone è troppo forte e dunque sarebbero più adatti dei leoni!” In un divertito delirio. “Ora vi lascio sola... ma tornerò preso... ma prego, questo è il vostro camerino... certo, non potete uscirne, ma vi sarà utile per preparare la vostra parte... la dama da salvare... tenteranno prima i vostri due amici, Chiò ed Ammone... morti loro, toccherà finalmente all'idolo di grandi e piccini entrare in scena... e sarà uno spettacolo da ricordare... visto che segnerà la dipartita del grande sir Guisgard dalle avventure e dalla vita!” Ed uscì, lasciando Altea sola in quella stanza.
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Guisgard
14-11-2014, 19.20.37
“No, madama.” Disse il marinaio ad Elisabeth. “E' stato il capitano Velv a portarvi qui. Avete urtato con la testa contro una staffa, perdendo poi i sensi. Bevete questo latte, vi farà bene. Contiene delle erbe che vi calmeranno il mal di testa. Se vi occorre altro non esitate a chiedere, signora.” Con un cenno del capo.
Altea
14-11-2014, 19.26.33
Ascoltai le sue parole e le mie mani si contorcevano..non potevo crederci..era stata tutta una trappola..ma perchè usare me come esca per ben due volte..ma non aveva parlato di Clio, lei mi avrebbe potuto salvare.
Mi guardai attorno e infatti era un camerino.."Voi siete Maccus vero..se morirà Guisgard morirò pure io..avete capito..tenetelo a mente...perchè ho lasciato tutto quello che avevo per amore..solo per amore..di lui..e morirò con lui..ma lui è molto più furbo di quanto pensate..non credo proprio sia un vanesio e si è lasciato abbindolare..state attento voi e tutta la vostra compagnia".
Se ne andò e mi lasciò cosi..vi erano delle vesti..era meglio vestirsi, non potevo rimanere cosi, indossai un sontuoso vestito color champagne con ricami di oro, mi pettinai i capelli e misi delle scarpe, il giusto per essere di nuovo presentabile.
Mi sedetti, era orribile rimanere li ed essere impotenti, e sapere gli altri potevano essere in pericolo..si non era una rappresentazione teatrale, quell' uomo era folle..e mi misi le mani tra i capelli..avevo detto ad Ammone e Chiò di andarsene, perchè non mi avevano dato ascolto..ormai era tardi, qualcuno mi avrebbe salvato e avrei detto della trappola.
elisabeth
14-11-2014, 19.29.41
Velv ?.......e che diavolo di fine aveva fatto Nettuno.......era sparito come Pileo ?....." Grazie..lo berro' tranquillo e se avrò bisogno vi chiamero'.....ora vorrei rimanere da sola...."......uscito il marinaio...comincia a pensare ....a quello che mi era successo ultimamente........un guaio dietro l'altro ecco cosa mi era successo....tolsi con rabbia le pezze dalla fronte......e mi alzai...a fatica dal letto......o era la nave che si muoveva da morire o ero io che avevo una nausea terribile......raggiunsi la scrivania dove il marinaio aveva poggiato la tazza con il latte........lacrime amare uscirono dai miei occhi..rabbia .....e un senso di vuoto immenso.....scagliai la tazza contro la paratia......." Cosa ci faccio io qui...."..lo urlai..ma non sapevo neanche a chi....e se fossi stata sincera con me stessa...non potevo dare la colpa a nessuno......
Guisgard
14-11-2014, 19.47.34
E mentre era preda di quelle inquietudini, Altea udì all'improvviso dei rumori.
Qualcuno all'esterno.
“Altea...” disse Chiò “... Altea, dove siete? Rispondete!”
“Milady!” Chiamò anche Ammone. “Siamo noi! Ci sentite? Milady Altea!”
Guisgard
14-11-2014, 19.49.32
Poi, all'improvviso, la porta si aprì ed entrò qualcuno.
Era Nettuno.
“Ho saputo ora dell'incidente, Elisabeth... come stai?” Vide la tazza rotta ed il latte a terra. “Immagino tu abbia dei capogiri... ti farò portare altro latte... ora stenditi a letto...” ed aiutò la donna a coricarsi “... io sono stato in giro sulla nave, nella speranza di rammentare qualcosa del mio passato... ma nulla...” scuotendo il capo “... ma dimmi di te... com'è accaduto? L'incidente intendo...”
"Sei fortunato.." Mormorai, abbandonandomi ai suoi baci "Hai solo i miei pensieri di cui essere geloso, che parlano di te per la maggior parte, tra l'altro.." Sorrisi, alzando lo sguardo su di lui che ormai era così vicino "Cosa devi dire io che sono gelosa di ogni donna con cui fai il galante, senza poter dire nulla?".
Restai stretta a lui, ad ascoltare la sua voce.
Ci sapeva fin troppo fare con le parole.
E poi risi, alzando gli occhi su di lui.
"Non mi spaventa una vita in fuga, solo io e te, anzi sembra allettante.." Sorrisi "E poi, dimentichi che sono un pirata, un fuorilegge, se mi prendessero mi impiccherebbero anche senza di te... No... Mi spaventa piuttosto il contrario... Tu stai.. Reclamando il seggio ducale, e io ti aiuterò in ogni modo, perché è il tuo destino.. Ma poi non ci sarà più posto per me.." Risi appena "L'Arciduca e una piratessa, sembra un romanzo d'avventura, certo.. Ma la vita vera è diversa, tu dovrai trovarti una Granduchessa.. E io dovrò tornare a fuggire dalla giustizia, anche se magari a quel punto preferirei consegnarmi.." Sospirai "Ma in realtà l'unica cosa che mi spaventa è che tu non mi voglia con te.." Con voce tremante "Questo non sopporterei.." Sussurrai, per poi avvicinare ancora di più il viso al suo a cercare le sue labbra per poi imprigionarle in un bacio appassionato.
Altea
14-11-2014, 19.52.34
Rimasi in silenzio e ad un tratto udii dei passi..poi silenzio..e seguirono le voci di Ammone e Chiò...sussultai e mi avvicinai alla porta.
"Andatevene..andate via è una trappola e cercate di raggiungere Guisgard, mi hanno detto io devo fare la bella da salvare ma uccideranno con questa scusa prima voi due e poi Guisgard..salvatelo per favore, non deve morire..e salvatevi pure voi, non pensate a me".
elisabeth
14-11-2014, 20.08.01
Nettuno.....ma guarda..avevo pensato agli spiriti e si era materializzato lui....incomincio' a parlarmi come se fossi una bambina deficiente...mi mise a letto...e visto che mi ero preoccupata per lui....era tempo che gli parlassi guardandolo negli occhi.....mi feci aiutare e mi tirai su...ero così seduta sul letto...presi la sua mano tra le mie.....e...." Caro...Amore....vedi, avrei voluto dirti, prima che tu uscissi scappando da questa cabina.....che non avevi capito nulla, che Velv e' un gentiluomo......ma che tu sei mio marito , anche se questo non ti va....questo e' quello che dobbiamo far credere......e come una bimba sciocchina ero salita sul ponte a dirtelo........certo c'era una piccola brezza marina e questo ha fatto si che qualcosa dall'alto mi abbia colpito sulla testa.....Ma il caso ha voluto che ci fosse Velv a raccogliermi da terra e non tu.....e se vuoi saperlo....quella tazza di latte sarebbe stata svuotata sul tuo bel capo.....sempre se fossi stato presente.....ora spero che il quadro della situazione ti sia chiaro......non ti azzardare mai piu' a lasciarmi come un'allocca ....perchè giuro che te ne pentirai........io ti ho salvato e io ti uccido...sono stata chiara ?..."......mi ero sfogata
Guisgard
14-11-2014, 20.18.18
Guisgard strinse ancora Clio e rispose con passione a quel suo bacio.
“L'Arciduca...” disse baciandola, mentre le sue mani scendevano lungo il vestito di lei, fino a cercare la pelle libera e nuda “... e la piratessa...” assaporando le labbra della ragazza “... che meraviglioso romanzo d'avventura... e d'Amore...”
La prese allora in braccio e la portò sul letto, senza smettere di baciarla.
Poi cominciò ad aprirsi la camicia, stando in piedi davanti al letto, mentre lei era inginocchiata a baciarlo sulle coperte.
Ma ad un tratto un tonfo.
Proveniva dall'esterno.
“Cos'è stato?” Fissando la porta Guisgard.
E in quel momento da sotto la soglia qualcuno spinse dentro un biglietto.
Il presunto impostore corse ad aprire, ma fuori non vi era nessuno.
Raccolse allora il biglietto, per poi leggerlo ad alta voce, in modo che anche Clio sentisse:
“Va solo orizzontale e verticale
ed è fatta di lunghe ed arcuate scale.
Può essere, si sa, bianca, oppure nera,
ma attento, devi cercare solo quella vera.
Cercala senza indugio, finchè il gioco dura.
Altrimenti finirà molto male quest'avventura!”
“Sembra un indovinello...” mormorò Guisgard, fissando ancora il biglietto e poi la penombra della stanza.
http://starwarsanon.files.wordpress.com/2013/02/padme-and-anakin-concerned.jpg
Guisgard
14-11-2014, 20.27.12
“State indietro...” disse Chiò dall'esterno ad Altea “... allontanatevi da questa porta...”
Seguirono poi dei forti colpi, fino a quando la porta si sfondò sotto la possente stazza di Ammone.
“Milady...” Chiò ad Altea “... state bene? Ma cosa dicevate prima... chi vi ha detto che vuole ucciderci tutti?”
“Si, chi è stato?” Con rabbia Ammone.
Guisgard
14-11-2014, 20.29.34
Nettuno guardò Elisabeth e sorrise, per poi accarezzarle il viso.
“Già...” disse lui “... dobbiamo fingere... ma allora tu dovresti essere più accorta nell'accettare i fiori e i complimenti di Velv... vuoi che lo accoppi per gelosia?” Ridendo. “Posso anche farlo, ma fuggire dopo da questa nave non sarà facile. Ammesso poi che l'acqua melmosa del Lagno per te non sia un problema.” Le fece l'occhiolino. “Su, fammi dare un'occhiata alla botta che hai preso in testa...”
Altea
14-11-2014, 20.33.04
Mi feci indietro come detto ed Ammone sfondò la porta..no avevo detto loro di fuggire.
"Perchè non siete fuggiti? E' una trappola..mi hanno rapita mentre ci avevano addormentati, qui vi era una figura incappucciata e mi disse ero la protagonista ora..la dama da salvare..ma prima avrebbero messo voi alla prova e vi avrebbero uccisi e poi..sarebbe stato chiamato Guisgard e lo avrebbero ammazzato pure lui..scappate..io rimango qui facendo finta di nulla..non scherzano..dite a Guisgard che Altea vuole ve ne andiate tutti..di non preoccuparsi per me..ho deciso di seguirlo e me ne sono presa la responsabilità e io do la mia vita per lui...e per voi..andate ora prima vi scoprino".
Rimasi a guardarli perplessa, certo potevo andarmene con loro ma se scappavano avevamo più possibiltà di sviarli e poi..preferivo la morte al sapere Guisgard non mi amava..non volevo mi salvasse anche per questo..era meglio se ne andava via senza me..ero già morta senza il suo amore.
elisabeth
14-11-2014, 20.38.26
....." Io non ho accettato la corte di nessuno...ma tu e Velv avete qualcosa in comune...tu parli e senza attendere una mia risposta svanisci...lui..mi ha poggiato un fiore tra le mani ed e' fuggito via.......ora mi chiedo....e' una tattica che vi hanno insegnato in Marina..?........ti prego di non criticarmi...non ho avuto corteggiatori........E poi...chiederti di essere geloso...sarebbe chiederti di fingere spudoratamente........il fango del Lagno.....certo ci sarebbero dei disagi...però a me di acciuffare questo Guisgard ....non e' che mi importi molto.....ma se dobbiamo farlo....per la pace nostra e per il mio ritorno sulla mia Isola...farò questo sacrificio.........bene...ora dai un'occhiata al mio bernoccolo...."......avevo il calore della sua mano sul mio viso..infondo mi aveva scaldato il cuore.....gli diedi un bacio sulla guancia ed attesi che mi guardasse il capo....
Mi abbandonai a quella passione travolgente, dimenticando ogni cosa.
Le mie labbra cercavano e trovavano le sue in un gioco infinito e passionale.
Mi ritrovai tra le sue braccia quasi senza accorgermene, e poi sul letto, restando incatenata ai suoi baci mentre le mie mani gli stringevano il collo, affondavano nei suoi capelli.
E poi quel tonfo.
Spalancai gli occhi e alzai un ginocchio, pronta ad attaccare.
Ma Guisgard uscì, non vide nessuno.
E infine quel biglietto.
Lo lesse ad alta voce, mentre la mia mente cercava di rimettere insieme i pezzi.
Dove eravamo, cosa stava succedendo.
Mi buttai pesantemente all'indietro, finendo sdraiata sul letto.
"Non si aspettano certo che io riesca a ragionare in queste condizioni?" Mormorai, cercando di calmare il respiro e i battiti.
"Vediamo.." Fissando il soffitto "La scala... La scala musicale? Mmm... La musica.. No, non è bianca o nera... Cosa c'è di bianco o nero?" Borbottai "La magia.. No, non ha senso, niente scale... Bianco, nero... La scacchiera è bianca e nera.. Potrebbe essere la regina? No, niente scale... Scale.. La torre ha le scale..." Puntellandomi sui gomiti per riuscire a vederlo "La torre.. Ma certo... C'è la bianca e la nera.. E si muove in orizzontale e verticale ... Che dici?" Pensierosa "Ma cosa può voler dire quella vera? C'è una torre finta?".
Mi ributtai all'indietro solo per un momento.
"Questa storia mi piace sempre meno..." Sospirai "Dobbiamo tornare dagli altri, si staranno chiedendo dove siamo finiti..." Con un sorriso.
Guisgard
15-11-2014, 01.29.11
“Si, credo tu abbia ragione, Clio...” disse Guisgard pensieroso “... si, l'indovinello parla della torre, brava...” guardò dalla finestra “... e forse si riferisce ad una delle torri del castello... ma quale in particolare?” Si voltò verso la ragazza. “Andiamo dagli altri.” Sistemandosi la camicia.
Tornarono così nella stanza di Guisgard, ma qui non vi erano più tracce di Altea, di Chiò e di Ammone.
Il presunto duca si accorse dei pezzi di vetro a terra.
“L'odore è di un qualche narcotico...” mormorò “... li hanno addormentati e portati via...” scosse il capo “... siamo caduti in questa trappola come degli allocchi...” guardò la porta “... vieni con me...”
Attraversarono il corridoio e tornarono all'ingresso, dove prima avevano trovato la porta chiusa.
Ma stavolta era aperta.
“Forse vogliono farci raggiungere la fantomatica torre...” Guisgard a Clio.
Guisgard
15-11-2014, 01.45.29
“Non dite sciocchezze, madama.” Disse Chiò ad Altea. “Usciremo tutti da qui. E sani e salvi.”
“Si, giusto.” Annuì Ammone.
“Dunque non perdiamo altro tempo ed andiamo.” Chiò fissando la donna.
“Si, così cercheremo anche Guisgard e Clio.” Mormorò Ammone.
“Lungo il cammino” fece Chiò “ci descriverete poi l'uomo incappucciato che vi ha parlato. Con ogni probabilità siamo finiti in una gabbia di matti.”
“Anche quel Maccus dici?” Chiese Ammone.
“Lui credo sia il primo.” Annuì Chiò. “Su, andiamo, milady.” Con un cenno del capo ad Altea.
Nella stanza di Guisgard non c'era più nessuno.
"Maledizione..." Imprecai piano, per poi sorridere debolmente a Guisgard "Siamo sopravvissuti ad Auroria, supereremo anche questo... Li troveremo, vedrai..".
Andammo alla porta del corridoio, stavolta aperta.
"Si, dovremo raggiungere la torre... Ma quale? Il biglietto diceva di cercare quella vera.. Come la riconosceremo?".
Impugnai entrambi i pugnali "Beh, intanto andiamo.. Alla peggio potremmo dividerci, così raggiungeremmo entrambe le torri..." Azzardai "una delle due sarà pur quella giusta no?".
Guisgard
15-11-2014, 01.55.01
“Immagino di si...” disse Guisgard a Clio “... ma credo che ci siano più di due torri in questo castello... andiamo, prima cominceremo la ricerca, prima troveremo la soluzione.”
I due uscirono da quel corridoio e fecero il percorso a ritroso.
Ormai cominciava ad albeggiare e dalle finestre che fiancheggiavano l'androne la luce del nuovo giorno iniziava a rischiarare il tutto intorno a loro.
Guisgard prese la mano di Clio e proseguirono.
Usciti dall'androne però udirono subito dei rumori e delle voci.
Qualcuno era indaffarato e parlava divertito.
Poi una delle voci divenne più nitida.
Era quella di Cramelia.
“Proviene da quella porta...” indicò Guisgard.
Annuii a Guisgard, legai i pugnali alla cintura e lo seguii fuori da quel corridoio.
Si, in effetti non ci potevano essere solo due torri.
Sorrisi quando mi prese per mano.
Ma quello avrebbe dovuto essere l'ultimo dei miei pensieri.
Delle voci attirarono la nostra attenzione.
Una era perfettamente riconoscibile.
Guisgard mi indicò la porta da cui proveniva e io annuii, facendogli segno di avvicinarsi senza fare rumore, forse potevamo sbirciare nella stanza senza farci vedere.
Galgan
15-11-2014, 02.14.59
Rifiutai cortesemente il liquore;
-Buon messere, fate conto ch'io abbia accettato-
Cominciai a giustificarmi per evitare d'esser tacciato di villania;
-Ma invero, ho fatto voto all'Onnipotente di non tagliare mai i miei capelli, e di tenermi lontano dal vino e da ogni bevanda similare; è un tributo che volentieri gli pago, per mostrare che ora tengo in conto il dono di quella forza che, in passato, usai per poco nobili fini-
Fissai un istante l'austerità di quei luoghi, poi i miei occhi tornarono a focalizzarsi sulla figura del maggiordomo;
-I miei ideali mi vengono da Dio, e se i vostri mi sono affini, entrambi è lui che dobbiamo ringraziare.
Ma ditemi, e perdonatemi se vi paio alquanto diretto; quale motivo vi spinge a cercare la mia persona?-
Guisgard
15-11-2014, 02.17.09
Guisgard si avvicinò alla porta e fece cenno a Clio di fare altrettanto.
Aprì poi quel tanto che bastava per poter guardare dentro senza essere notati.
Videro allora una curiosa scena.
Cramelia era impegnata a preparare qualcosa nelle cucine del castello e con lei vi era qualcuno.
Era il cuoco di corte.
“Ora che ho messo il miele” disse lei al cuoco “devo aggiungerci anche la cannella?”
“No, milady.” Fece l'altro. “Deve prima raffreddarsi. La cannella va aggiunta poi al composto di frutta e latte che abbiamo cotto in precedenza. Dopo aggiungeremo il tutto.”
“Oh, messer Gulio, siete un cuoco strabiliante!” Esclamò lei.
“Grazie, milady.” Con un inchino lui.
“Ed io voglio che gli spettatori alla rappresentazione di messer Maccus assaggino questo dolce!”
“Roba da matti...” sottovoce Guisgard a Clio “... noi siamo qui in trappola e loro preparano dolci per lo spettacolo...” scuotendo il capo.
Osservai la scena spalancando gli occhi.
Quando incontrai lo sguardo di Guisgard mi accorsi che anche lui stava pensando la stessa cosa, e le sue parole me lo confermavano.
Scossi la testa, senza parola.
"Ma dove diavolo siamo capitati?" Sottovoce "Comincio a chiedermi che razza di spettacolo abbiano in mente... Continuiamo a cercare la torre?".
Guisgard
15-11-2014, 02.31.48
“Non lo so.” Disse Guisgard a Clio. “Ma voglio scoprirlo. Scoprire che spettacolo vogliono mettere in scena.” Aprì di colpo la porta ed entrò.
“Lord Guisgard!” Meravigliata Cramelia.
“Siete sorpresa, milady?” Chiese lui.
“Certo...” annuì lei “... vi credevo...”
“Si?” La interruppe Guisgard. “Forse imprigionato o magari già morto?”
Lei lo fissò per qualche istante, per poi scoppiare a ridere.
“Lo trovate divertente, milady?” Con tono fermo il presunto Taddeide. “Io molto meno, visto che qualcuno sta cercando di uccidere me ed i miei compagni.”
“Siete fantastico, milord!” Divertita lei. “Fantastico! Messer Maccus aveva ragione! Siete unico!”
Guisgard
15-11-2014, 02.42.13
“Tranquilla, non ti criticherò.” Disse sorridendo Nettuno ad Elisabeth. “E poi detesto quei matrimoni in cui la moglie brontola su tutto ed il marito che fa il geloso per ogni minima cosa.” Rise piano.
Poi a quel bacio di lei sulla guancia, restò a fissarla per un lungo istante.
Sorrise di nuovo e con un rassicurante gesto del capo la fece avvicinare.
“Vediamo questa botta...” guardando il punto in cui la donna aveva urtato “... non è nulla di che... fortuna ti hanno premuto il capo con un panno bagnato. Non ti verrà neanche il bernoccolo.” Facendole l'occhiolino. “Beh...” fece poi “... avanti, dimmi... cosa facevate sulla tua isola in caso di amnesia? Pozioni? Antidoti? Rituali particolari? Ci sarà pure un modo per farmi riacquistare la memoria, no?” Divenne di colpo serio. “Ho l'impressione che de Gur conosca questa gente. Che la conosca bene intendo. Se non tutti, almeno una buona parte. E capire così chi davvero sono i buoni e chi invece i cattivi in tutta questa storia...”
Guisgard
15-11-2014, 02.51.38
Il Maggiordomo annuì a quelle parole di Galgan.
“Invero” disse poi “io non credo che vi sia un Dio nei Cieli che controlla e giudica l'operato di noi poveri mortali. Preferisco invece pensare che l'uomo sia frutto di fenomeni oggi sconosciuti, ma del tutto naturali e un giorno forse spiegabili e che possa disporre liberamente della sua vita senza costrizioni o limitazioni di sorta. Ma rispetto il vostro credere. Tra uomini civili la tolleranza è una condizione imprescindibile.” Sorseggiò un po' di quel liquore. “Mi perdonerete spero se bevo comunque.” Si tolse il cappuccio e mostrò finalmente il suo volto.
Era un uomo sulla sessantina, dai capelli grigi, la barba ben curata, un sorriso pacato e due occhi vispi ed indagatori.
“Ma veniamo al dunque, senza temporeggiare oltre...” continuò “... ho udito parlare di voi sin dal vostro arrivo al castello e non so perchè, ma ho subito avvertito qualcosa. Forse nel vostro nome, forse nel modo in cui mi hanno parlato di voi, cavaliere... e per questo vi ho scelto, o almeno avrei desiderio di farlo se avrò il vostro consenso, come campione della nostra baronia per una nobile impresa...” guardando Galgan negli occhi.
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Annuii a Guisgard, e lo seguii nella stanza.
Osservai la dama come se fosse impazzita.
Possibile che non sapesse niente?
Magari era solo Maccus, ma mi sembrava impossibile.
"Ricorda che tu non potrai colpire una donna..." Sussurrai piano a Guisgard, in modo che nessuno udisse "Ma io si...".
Ma non osai fare nulla, potevano saltar fuori le guardie, anche se ci avrebbe fatto comodo come ostaggio in cambio di Altea, Ammone e Chiró.
"Perdonate, milady ma... Credete davvero che sia uno scherzo?" Duramente osservando la dama "Qualcuno ha stordito e rapito i nostri compagni dopo averci attaccato... Sareste così gentile da darci delle spiegazioni? C'è forse qualcosa che non sappiamo sullo spettacolo? Qualcosa come.. Tutto, magari?".
Guisgard
15-11-2014, 02.58.26
Cramelia applaudì a quelle parole di Clio.
“Magnifico...” disse “... non solo voi, lord Guisgard, ma anche le vostre assistenti sono bravissime!” Entusiasta. “Siete davvero fantastici!”
“Milady...” fissandola Guisgard “... forse non avete ben compreso cosa vi ha appena detto Clio...”
“Invece si!” Annuì Cramelia. “Ma so che state impersonando entrambi i vostri ruoli! E siete davvero incredibili! Se non sapessi dello spettacolo, vi prenderei sul serio! Tutti e due!” Applaudì ancora. “E devo dire di essere molto curiosa sul finale! Di chi si innamorerà il grande Guisgard? Di lady Clio o di Altea?”
Guisgard incredulo si voltò verso Clio.
Guardai Guisgard incredula.
Possibile? Dove diavolo eravamo finiti.
Non avremmo cavato un ragno dal buco.
Forse dovevamo cambiare tattica, stare al gioco.
Sorrisi a Lady Cramelia.
"In verità abbiamo bisogno del vostro aiuto, per liberare Altea e gli altri... I rapitori ci hanno lasciato solo un indizio.. Dobbiamo trovare una torre.. Ma quella vera.. Voi conoscete questo castello mille volte meglio di noi... Abbiamo una dama in pericolo, potete aiutarci a salvarla.." Con un sorriso.
Guisgard
15-11-2014, 03.35.58
Cramelia sorrise a Clio.
“Oh, si...” disse “... posso davvero partecipare? Si, insomma, voglio dire... un po' è come se anche io avessi a che fare con lo spettacolo... e non è mai accaduto, sapete?” Entusiasta. “E sia...” annuì “... una torre dunque? Oh, allora non può che essere la torre Sud!”
“Ne siete certa, milady?” Chiese Guisgard.
“Si, perchè è là che messer Maccus nasconde i suoi oggetti di scena!”
“Forse è davvero quella la torre...” il presunto Taddeide a Clio.
“Ma mi raccomando...” fissandoli Cramelia “... non dite a messer Maccus che vi ho suggerito!” Divertita.
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elisabeth
15-11-2014, 20.32.39
Fu delicato nell'osservare.....la parte indolenzita della mia nuca........il mio fu un bacio innocente....ma avevo visto un attimo di smarrimento oppure era qualcosa che gli era passata veloce perla mente........." Ora sono molto piu' tranquilla...non avrai una moglie col bernoccolo...."....sorrisi......" Io non sono una maga Nettuno.....mi spiace....ho un dono..ma non e' la magia, vedi ci sono persone che percepiscono piu' degli altri alcune cose....io ..riesco ad ascoltare la Dea Diana per mezzo di un Oracolo......sin da bambina, mi alzavo impaurita la notte perchè sentivo mille voci.....poi ho scoperto di saper ascoltare....e fui istruita perchè mi occupassi del Tempio e dell'Isola dedicata a Diana........come vedi, ho poco da offrirti...anche se comprendo cio' che vuoi dire, ma Symoin e' una maga, lei puo' darti ciò che cerchi.......posso invocarla.....mi deve un favore o io lo devo a lei...non so dirti, ma questo ha poca importanza se ti servirà a comprendere....ciò che ti stanno chiedendo, per me e' un mondo nuovo, faccio la grande donna....ma ne capisco nulla...carte nautiche, vascelli volanti..le vostre divise cosi' piene di medaglie cose varie...se vuoi posso far si che Lei si mostri a te....infondo cambierà poco, ma saprai riconoscerla....devi essere tu a chiedermelo..."....
Altea
15-11-2014, 22.53.48
Scossi il capo..non volevamo darmi retta.
Presi per mano Chiò e dissi ad Ammone di andare avanti.."Vi dico stiamo sbagliando tutto, anzi forse era meglio se rimanevate voi nel camerino e io scendevo e voi eravate al sicuro, ma voi...voi non prendete seriamente i miei consigli..ricordate se siamo tornati salvi da Auroria una parte fu pure mia".
Sospirai.."Vi avevo detto, l' uomo era incappucciato non ho potuto vederlo ma solo sentirlo e nella sua voce ho notato come una pazza euforia..ha parlato di spettatori..e io sarei la protagonista ovvero la dama da salvare e disse prima sareste morti voi due e poi Guisgard".
Mi fermai un attimo e li guardai seriamente.."Ora chi sono gli spettatori della rappresentazione? Ma una rappresentazione teatrale è una pantomima, è finzione e vi vuole morti davvero, mi ha mostrato una tela di cristiani o gladiatori nella antica Roma...divorati dalle fiere..ha chiesto a me se dovevate morire per le fauci di lupi o visto Ammone è forte di leoni? E' pura pazzia..io ho un timore..durante questa fuga per trovare Guisgard ci tirino un tranello e voi due ne siate vittime..perchè se sapete tutto questo rischiate? Non dovremmo scendere ma stare qui e forse Guisgard scoprirà siamo qui..anche perchè se non è con voi, sarà di certo a scegliere ancora il vestito con Clio" a quel punto risi di gusto e avrei voluto chi stava facendo tutto questo fosse li ad ascoltare.."Mi hanno preso per la bella di turno...ma non hanno capito forse Guisgard se la sta spassando in camera di Clio e mi ha del tutto dimenticata..sono dei veri idioti..Lancillotto salvò Ginevra a Gorre per Amore..e quindi a fronte di ciò questo non rappresenta una scena da eroe da romanzo..io non sono come Ginevra almeno per Guisgard...e lui non è un Lancillotto pronto a sfidare mille ostacoli o umiliarsi per salvare la sua Ginevra ovvero la unica amata".
http://i60.tinypic.com/vrejpe.png
Galgan
16-11-2014, 04.07.29
Talvolta, occorre ascoltare, e farlo rimanendo impassibili, stato dell'essere che avevo avuto modo di rafforzare alquanto, nei miei anni di romitaggio.
Questo perché?
Perché talvolta, il germe del dubbio si insinua nei meandri del nostro essere, urlando le proprie ragioni, cercando di richiamare la nostra attenzione, comunicandoci che forse occorre fare attenzione a chi ci sta parlando, a quello che professa.
In questi casi, occorre mantenere morigeratezza di modi e volontà d'acciaio, per poter poi, eventualmente, colpire con decisione.
Qualcosa, in quel colloquio, mi parve strano, come nascosto ed insano, ma solo continuando l'interagire avrei scoperto la fondatezza, o meno, dei miei stati d'animo; forse l'istinto stava avendo la meglio sulla ragione, o forse no, sta di fatto che avevo premura di chiarire la posizione dello strano personaggio che avevo di fronte.
-Invero, buon messere-
Esordii in risposta al maggiordomo;
-Dal momento in cui impugnai nuovamente la spada, tornai ad essere un cavaliere.
Le nobili imprese sono il mio pane ed il mio vino, come i piaceri della preghiera, e spero di poter riprendere quella che mi fece lasciare i miei luoghi di pace, ricongiungendomi a chi, forse, ancora attende-
Vagai un momento, col pensiero, sulla totale assenza di immagini sacre che caratterizzava quei luoghi, poi proseguii;
-Ma ditemi, di quale impresa vorreste farmi campione?
In che modo potrei porre aiuto alla baronia?-
Sorrisi a Cramelia, con un leggero inchino.
"Vi ringrazio Milady.. Non temete, sarà il nostro segreto.. Ma così lo spettacolo vi sembrerà ancora più speciale.." Sorrisi.
Mi voltai poi verso Guisgard.
"Vogliamo andare?".