Visualizza versione completa : Il Fiore Azzurro (Il viaggio della Santa Caterina)
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Altea
16-10-2014, 20.17.22
"Non potrei mai prendere a milady Clio il ruolo da lei scelto visto ha avuto l'idea...e poi sarebbe sempre essere me stessa..se voi, Guisgard, dite nessuno mi chiederà nulla per me va bene." Mi voltai verso Irko e gli dissi sorridendo.."Un vestito scollato per favore, non potrei mai rinunciare alle mie vistose scollature..tanto ho lady Clio che mi protegge" e la guardai annuendo con aria di complicità.
Poi ascoltai ciò che dovevamo dire ad Auroria, mentre il capitano si rivolgeva a Clio.
"Mi sembra un'ottima idea, capitano.." Sorridendo "Così non dovremo trovare un nesso tra di noi..".
Sorrisi ad Altea, e mi inchinai leggermente.
"Naturalmente, sempre al vostro servizio, Milady.." Con un sorriso.
Mi alzai "Bene, allora io vado a prepararmi.. Con permesso..".
Tornai così nella mia cabina, aggiornai Cid della situazione.
Mi preparai in fretta, adoravo quell'abito, era abbastanza per distrarre e sufficientemente ampio per nascondere le armi e i calzoni.
Acconciai pesino i capelli in qualche modo.
Guisgard
16-10-2014, 20.38.44
“Attenta, milady...” disse Pepe ad Altea “... non vorrete tentare un povero fraticello con le vostre grazie, vero?”
Tutti risero.
“Vi consiglio” Irko ad Altea “di scurirvi i capelli, milady. Vi calerete meglio nella parte.”
Poi il Rossocominciò a lavorare ai costumi, mentre Clio tornò nella sua cabina per prepararsi ed avvertire Cid.
Il ragazzo restò però un tantino perplesso.
“Ed io?”Chiese alla ragazza. “Io cosa farò? Devo restare qui fino al vostro ritorno, capitano? Speriamo non mi scoprano...”
Intanto, Guisgard era sceso nella Sala Comandi per lasciare le ultime indicazioni.
“Quanto resterete via?” Domandò Palos.
“Il meno possibile, spero.” Rispose il presunto impostore. “Magari il Fiore d'Oro è il Fiore che stiamo cercando.”
“Fa attenzione.”
“Tranquillo.” Sorridendo Guisgard.
“Porta questa con te...” dandogli una specie di grossa candela.
“Cos'è?” Incuriosito Guisgard.
“L'ho fatta io.” Spiegò Palos. “Non solo Irko è abile con le mani. E' un segnale. In caso di pericolo accendilo, ma bada poi di allontanarti, poiché contiene polvere da sparo. In pratica è molto simili ai fuochi d'artificio che adoperano i cinesi. Fallo esplodere a cielo aperto e sarà possibile vedere i suoi effetti a diversi chilometri di distanza. In un baleno arriveremo noi con la Santa Caterina.”
“Grazie, amico mio.” Stringendogli la mano il capitano.
Il presunto Taddeide tornò poi sul ponte di comando, dove Irko aveva già preparato i costumi.
“Appena ci saranno tutti, finalmente scenderemo a terra.” Fece Guisgard.
Altea
16-10-2014, 20.45.23
Tornai nella mia stanza e mi guardai allo specchio..la mia lunga e folta chioma bionda..ma in effetti potevo essere riconoscibile..non si sapeva chi vivesse laggiù e nemmeno chi regnava..e non era detto qualcuno potesse proprio essere di Capomazda.
Presi dalla sacca una boccetta..ricordavo me l' aveva data Madama Sibille da provare visto amava cambiare spesso colore di capelli e il bello era che andava via presto, in pochi lavaggi e mi armai di coraggio..dopo l'operazione sgranai gli occhi, ero davvero diventata più scura.
Fu cosi che tornai sul ponte..."Eccomi ho seguito il vostro consiglio Irko..ma non durerà molto e quindi si spera questa avventura duri poco..o non dovrò lavarmi i miei capelli" e risi di gusto.."Dove è il vestito?".
Sorrisi a Cid.
"Beh, per quello, se ti trovano puoi dire che ti ha invitato il capitano, lui non c'è e non potrà contraddirli.." sospirai "Ma più che altro mi preoccupa il mangiare.. se stiamo via per troppo tempo? Proverò a parlare a Guisgard adesso.." risi appena. "Speriamo che il vestito mi aiuti..".
Tornai poi a guardare Cid "Troveremo un modo, vedrai..".
Controllai di aver preso tutto, mi guardai allo specchio. Ero armata di tutto punto, eppure sembravo così delicata. Sì, quell'abito era perfetto.
Tornai velocemente sul ponte, dove gli altri erano intenti a preparare i costumi.
"Guisgard.." chiamai, avvicinandomi "Posso parlarti un secondo?" lo presi in disparte.
"So che non è il momento, ma noi staremo via e.." presi un profondo respiro "Abbiamo un clandestino a bordo..." sorrisi appena "Ha bussato alla mia porta ieri sera.. Cid, il ragazzino che sognava di arruolarsi sulla Santa Caterina, ricordi?" lo osservai "So che è pericoloso ma.. non mandarlo via, sono sicura che saprà rendersi utile a bordo come lo era sull'Hydra.. per favore.. è un ragazzino coraggioso e incosciente.. sta seguendo il suo sogno.." sorrisi appena "Ha paura che lo getterai in mare, ma io gli ho detto che non fai cose del genere.." sorridendo "Non volevo dirtelo adesso ma, se stiamo via troppo? Cosa mangerà?" fissandolo speranzosa.
Guisgard
16-10-2014, 21.18.11
Nel veder arrivare Altea ora con la sua lunga e scura chioma, subito Afiel e Miseria sgranarono gli occhi.
“Vi dona molto, milady, il colore scuro.” Disse Miseria.
“Moltissimo direi.” Fece Afiel.
Irko allora diede alla donna il costume da zingara che aveva preparato.
Era molto appariscente, sia per i colori, vivissimi, che per l'abbondante scollatura e il vistoso spacco lungo l'esuberante gonna.
“Fate attenzione a non muovervi troppo una volta messo quel costume, milady...” sarcastico Guisgard “... o temo che solo un convento potrà essere un luogo sicuro per voi.”
Poi fu il turno di Pepe che indossò subito il saio preparato da Irko.
“Come sto?” Chiese agli altri.
“Da te non mi farei confessare mai!” Esclamò Miseria.
“Ovvio.” Replicò lesto Pepe. “Sarebbe una gara a chi è più peccatore.”
E fragorose risa invasero il ponte.
Guisgard allora prese il suo costume e andò nella sua cabina per indossarlo.
Ma un attimo dopo arrivò Clio, già pronta per la spedizione.
Il capitano la guardò per un lungo istante.
“Sei bellissima...” sussurrò “... davvero... ti dona molto...”
Poi la ragazza lo prese in disparte e gli parlò di Cid.
“Eh...” scuotendo appena il capo lui “... pare che questa nave sia diventata affollata come quelle imbarcazioni che trasportano passeggeri...” la fissò negli occhi “... è scorretto, lo sai? Lo sai, vero? Dirmelo adesso, con questo abito...” rise piano “... già, adesso crederei a tutto... persino che avendolo addosso ti far star bene...” sospirò “... vallo a prendere... il ragazzino... lo affideremo ad Irko durante la nostra assenza. Io intanto vado a prepararmi.” E andò nella sua cabina per cambiarsi.
Altea
16-10-2014, 22.00.34
Ringraziai gli uomini per i complimenti, Afiel e Miseria erano sbigottiti.."Ehh" sospirai sarcastica "quando una è bella rimane sempre bella, pure con un colore di capelli diversi".
Irko mi diede il vestito..ma dove stava il vestito..e quello spacco laterale?
Osservai Guisgard alla sua battuta "Camminerò rigida..il problema è la mia altezza e la mia gamba lunga..insomma tra il vestito della allegra donnina e questo non è che vi siano differenze..ma milady Clio ha detto mi difenderà..su voi certo non potrò contare visto suonerete la ocarina".
Andai in cabina e mi tolsi il bel vestito sontuoso e mi accorsi sopra il letto vi stava una bellissima camicia da notte di seta e sorrisi, aprii l' armadio e vi erano dei vestiti splendidi...era stato di parola..e pure troppo.
Indossai il vestito da gitana, mi guardai allo specchio e i colori sgargianti mi donavano sulla pelle bianca, i capelli scuri risaltavano pure il chiaro incarnato e gli occhi verdi.
Poi iniziai a ridere guardandomi bene, vi era una generosa scollatura e poi guardai lo spacco della gonna da dove a ogni movimento si notava la lunga e snella gamba.
Non potevo portare nulla con me..era meglio..la piccola borsetta aveva soldi e gioielli ma estrassi qualcosa di speciale..era un piccolo pugnale che si chiudeva e diventava piccolo e il manico era intarsiato di madreperla...me lo aveva regalato mio cugino Tommaso, dicendomi poteva sempre servire.
E lo misi nella generosa scollatura..li era certo al sicuro e non si notava poichè era piccolo ma ben affilato.
E cosi raggiunsi il ponte avvicinandomi agli uomini e aspettando tutti furono pronti e guardai Irko..."Pronta..ma..questo non è un gioco..dobbiamo andare cauti, ogni passo falso sarebbe fatale..speriamo almeno quello sia il Fiore Azzurro, almeno ci avremo provato..e poi Guisgard doveva parlare con quella indovina pure."
Mi illuminai e sorrisi.
Il suo sguardo, le sue parole..
Quanto avevo sognato quello sguardo? Ma sapevo che era il vestito, anche se mi rendeva immensamente felice.
Riuscii a dirgli di Cid, dopotutto immaginavo che non se la sarebbe presa.
Sorrisi, maliziosa.
"Oh, lo so che è scorretto.. Lo so.. Da quando i pirati sono onesti? Se ti fa questo effetto potevo sfruttarlo meglio.." Mormorai piano, avvicinandomi a lui "Ma attento.." Con gli occhi ardenti nei suoi "Se continui a guardarmi in quel modo potrei decidere di indossarlo sempre.." Facendogli l'occhiolino.
"E poi.." Avvicinandomi ancora, senza staccare gli occhi dai suoi "Che domande.. Certo che mi fa stare bene questo vestito.. Qualunque cosa mi farebbe stare bene se mi guardi in quel modo..." Ammisi, tremando appena "Questo mi ha sempre spaventato.." Mormorai, con gli occhi nei suoi, per poi sorridere "dopotutto, oggi potrei realizzare quello che era il mio sogno segreto.." Sorrisi "E anche il mio terrore.. Tu con l'ocarina e io con un bel vestito.. Chissà, magari riuscirò a rubare il tuo sguardo e suonerai per me, come in un sogno incantato.." Sorrisi appena, con una vena di tristezza "Che finirà appena rimetto camicia e giubba... Ma è il rovescio della medaglia..." Mormorai piano.
Ma adesso volevo solo assaporare quello sguardo, cosa sarebbe venuto dopo non mi interessava.
Sorrisi, gaiamente, quando mi disse di andare a prendere Cid.
"Grazie.. Sapevo che non l'avresti cacciato via.. Dovresti essere fiero di essere circondato da persone che chiedono solo di starti accanto.. Non è cosa da tutti..." Seguendolo con lo sguardo mente rientrava nella sua cabina.
Sospirai piano e tornai nella mia.
"Cid?" Chiamai "Tutto a posto, il capitano ha detto che puoi restare... Io gli ho detto che sai renderti utile, mi raccomando.." Strizzando l'occhio al ragazzino.
"Vieni, penserà Irko a te mentre noi saremo via.." Prendendo il ragazzino per mano.
Una volta affidato Cid a Irko, ero pronta per partire.
Guisgard
17-10-2014, 03.12.50
Naturalmente appena Altea si presentò sul ponte, con quel costume da sensuale zingara, tutti gli occhi furono per lei.
I capelli divenuti corvini, la pelle liscia e bianca come porcellana e gli occhi chiari come quelli di una colomba attirarono in un attimo l'attenzione dei presenti.
Il corpo era affusolato, così ben avvolto da quell'abito stretto e leggero, formato da una semplice camicia di lino, che lasciava nude le braccia fino ai gomiti e sul davanti una generosa scollatura che dava ben poco spazio alla fantasia.
Le gambe, lunghe e snelle, coperte da quella lunga gonna di cotone rosso, ma ben in vista con l'ampia ed audace spacco che si apriva tra gli sbuffi.
“Però...” guardandola Miseria “... dovranno essere tutti dei santi ad Auroria per non saltarvi addosso, milady!” Guardandola. “Dico bene, compare?” Rivolgendosi poi ad Afiel.
Ma questi era rimasto letteralmente senza parole nel vedere Altea con quell'abito.
Poco dopo arrivò anche Pepe col suo saio.
“Per la miseria!” Dopo aver lanciato un bel fischio di meraviglia. “Lady Altea, come faremo a difendervi dai malintenzionati? Anche perchè, guardandovi così, beh, di cattive intenzioni ne vengono in mente anche a me!” Ridendo.
Nel frattempo, nel corridoio che dava poi alle scale per raggiungere gli alloggi ufficiali, Guisgard e Clio parlavano in disparte.
“Lo sai...” sussurrando lui e sfiorandole i fianchi con un leggero tocco delle dita “... lo sai che la pirateria ti ha fatto diventare... come dire? Cattiva ragazza?” Sorrise in un sospiro e la sua voce divenne bassa. “Infatti è vietato tentare il capitano...” le sue dita accarezzavano piano, come lievi carezze, i fianchi di lei “... potrei farti mettere ai ferri, ragazza...” e nell'avvicinare il volto al suo, i capelli di lei toccarono il viso di lui “... sai, la volta in cui ti misi indosso quella camicia da notte pensavo che nulla potesse starti tanto bene... ma vedendoti ora con questo vestito, beh, devo quasi ricredermi...”
Clio, infatti, con quell'abito sembrava una di quelle deliziose ragazze che si possono vedere sui piccoli moli di borghi marinari, candide, ma allo stesso tempo innocentemente maliziose, che trascorrono lunghi pomeriggi a fissare il mare con occhi sognanti in attesa di veder ritornare il proprio amato.
Ninfe che guardano il mare e indifferenti, con quel tipico egoismo giovanile e incantevole che da l'Amore in fiore, a tutto il resto che le circonda.
Era un abito semplice, chiaro e dalla stoffa leggera, che sembrava fatto apposta per lei, poiché si sposava magnificamente con i suoi colori, fatti dei suoi capelli biondi come il grano, gli occhi azzurri e vellutati e le labbra di vivo corallo.
E Guisgard, fissando il suo sguardo languido, leggeva forse in quegli occhi una luce mattutina e sconosciuta, una lieve agitazione di emozioni e sensazioni, una fresca brezza fatta di giovinezza e sogni.
Le sue dita allora, dai fianchi, salirono a carezzarle le braccia.
Sue e giù, come un'infantile moina, di tenerezza e passione insieme.
“Ho paura che tu abbia già rubato il mio sguardo oggi...” in un bisbiglio lui.
Sorrise di nuovo.
“Su, porta Cid da Irko e dagli altri...” aggiunse, per poi lasciarla e dirigersi verso la sua cabina.
Ma voltandosi indietro a guardarla ancora una volta.
Clio così, prese Cid e lo condusse sul ponte di comando, presentandolo agli altri.
E dopo la sorpresa generale di avere a bordo un nuovo passeggero, il ragazzo fu accolto dall'affetto di quegli uomini.
Poco dopo, sul ponte giunse anche Guisgard col suo costume da musico.
Era un abito poco appariscente, con una giubba verde stretta in vita da una larga e consumata cintura di pelle, pantaloni aderenti ed alti stivali di cuoio.
Un mantello di un rosso scuro completava quel travestimento.
“Bene, sono pronto.” Fissando tutti loro. “Milady...” notando Altea ed il suo abito da zingara “... guardandovi temo che tutti vi chiederanno di leggere loro la mano.” Facendole l'occhiolino. “Tu devi essere il nuovo passeggero.” Rivolto poi a Cid.
“Si, signore.” Annuì il piccolo.
“Sai che ora dovrai meritarti il soggiorno a bordo, vero?”
“Si, capitano.” Deciso il ragazzino.
“E che non potrai lamentarti della cucina, giusto?”
“Si, signore.”
“Bene.” Per poi ridere Guisgard. “Mi raccomando, in mia assenza ascolta tutto ciò che ti diranno questi gentiluomini” indicando la ciurma “ma evita accuratamente di imitarli, intesi?”
Tutti risero.
“Benvenuto sulla Santa Caterina, ragazzo.” Dandogli la mano il capitano, mentre gli occhi di Cid si illuminarono.
Alcuni minuti dopo, Guisgard, Clio, Altea e Pepe lasciarono il vascello e scesero a terra, per poi imboccare subito la direzione indicata dal pastore, diretti verso la misteriosa Auroria.
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Lo fissai sbigottita, spalancando gli occhi mentre le sue mani sfioravano i miei fianchi moltiplicando a dismisura i battiti del mio cuore.
"Io?" Portandomi la mano al petto "Io una cattiva ragazza? Questa sì che è nuova... Ma se tra i pirati tutti mi chiamavano Angelo ..." Scuotendo la testa , divertita "Ai ferri, addirittura?" A voce bassa con gli occhi nei suoi "Vorrei proprio sapere se hai detto la stessa cosa alle due donne che si sono litigate il tuo letto stanotte... No, perché potrei offendermi, sai... Dopotutto ho solo messo un vestito che la maggior parte delle ragazze mette tutti i giorni.." Sorridendo, per poi scuotere la testa e alzare le mani "No, scherzavo.. Preferisco non sapere...".
Nominò la camicia da notte, e arrossii appena, sorridendo.
Doveva proprio ricordarmelo in continuazione?
Ma poi risi.
"Ah, allora lo ammetti che era solo una camicia da notte..." Scuotendo la testa, divertita "Sì beh.. ne ho di molto più belle, in realtà.." con sufficienza, per poi sorridere nuovamente "Solo che non ci vado in giro.." divertita.
Lanciai una breve occhiata al mio vestito "Sono felice che ti piaccia..." mormorai.
Restammo in silenzio per un lungo istante, mentre le sue mani si spostarono sulle mie braccia, accarezzandole dolcemente, quasi fosse la cosa più normale del mondo, mentre mi mancava sempre più il fiato.
Adesso mi sveglio, pensavo, mi risveglierò sull'Hydra e scoprirò che non è stato altro che un sogno.
Quasi sussultai quando si allontanò per raggiungere la sua cabina.
Lo seguii con lo sguardo e sorrisi quando si voltò.
Era tutto così strano, così nuovo. Mi sembrava di essere catapultata in un gioco di cui non conoscevo nemmeno le regole.
Ma sicuramente non avevo mai provato così tante emozioni tutte insieme.
Raggiunsi il ponte insieme a Cid, per presentarlo agli altri.
Osservai sorridendo Altea nel suo vestito da zingara.
"Ah, milady i miei complimenti... ho idea che mi darete un bel da fare..." ridendo "Fossi in voi minaccerei di maledire chiunque non si comporti da gentiluomo..." facendo l'occhiolino alla dama.
Arrivò poi anche Guisgard vestito da musico, e lo osservai parlare con Cid.
Sorrisi nel vedere gli occhi del ragazzino illuminarsi.
Pochi giorni prima era sul patibolo, e ora realizzava i suoi sogni, era davvero felice.
Così scendemmo finalmente dalla nave per raggiungere la misteriosa Auroria.
Altea
17-10-2014, 16.03.35
Mostrai leggeri sorrisi a quelle battutine, effettivamente quel vestito dava poco spazio alla immaginazione ma guardai Afiel perplessa..quello sguardo era strano.
Poi arrivò Pepe e come sempre rincarò la dose.."Non vi sono problemi, se vi venisse la tentazione..ve la faccio passare subito..quindi non preoccupatevi".
Poco dopo arrivarono Guisgard e Clio e un ragazzino dall' aria molto simpatica a cui sorrisi.."Milady Clio..avete ragione, voi siete intuitiva e avete dato un ottimo suggerimento, caso mai farò lo stesso pure per voi" e le feci l'occhiolino.
E fu così scendemmo e iniziammo di nuovo il cammino fino a prendere il sentiero per Auroria..sembrava una stradina normale costeggiata da alberi sia secolari e che si stavano screziando di caldi colori.
Mi avvicinai a Guisgard e parlai a bassa voce guardando la strada.."Non preoccupatevi..non verranno a chiedermi di leggere loro la mano, forse vestita cosi chiederanno ben altro" dissi ridendo per un attimo e poi lo guardai con sfida, quello sguardo che mi caratterizzava da sempre quando qualcosa non andava.."E poi basta chiamarmi milady..Altea..chiamatemi cosi..pure il Duca Dominus mi chiamava per nome". Un attimo di silenzio sospirando per poi sferrare la battuta finale.."Questi vostri sorrisi che mi mostrate, gli sguardi e le strette di mano..sono una cosa abituale per voi? Oh credo proprio di si poichè, a mio parere, poi dopo esservi voltato li mostrate in ben altre direzioni e sapete cosa intendo" continuai guardando dritto il sentiero.."Eh, per fortuna avete ritenuta nulla la nostra promessa di matrimonio..mi spiace solo per mio nonno e soprattutto per Taddeo l' Austero..hanno sprecato anni della loro vita e io della mia, per istruirmi a come essere vostra moglie..se potesse apparire improvvisamente Sua Signoria l' Austero lo rimprovererei io stessa per averci creduto e non sapeva...di darmi in mano a un uomo, penso, incline troppo al fascino femminile..per non usare la parola donnaiolo..anzi eviterò di guardarvi in modo non debba corrispondere al vostro sorriso e mi terrò a debita distanza visto le vostre strette di mani sibilline che poi immagino rivolgete ad altre" e mi voltai a guardarlo in volto risentita.
Galgan
17-10-2014, 17.38.26
Sorrisi, mesto;
-Invero, le vostre parole sono troppo cordiali e lusinghiere, e se forse, ora dimostro accortezza è perché tanto, in passato, ho fallato in essa.-
Pegaso scalpitò lievemente, ed io dopo essermi un istante guardato intorno con circospezione, proseguii;
-Ma purtroppo, miei cari, sono atteso.
Devo tornare sulla strada maestra, perché là ho compagni che mi attendono.
Portate voi le mie parole al vostro signore, e godete voi di una sua eventuale ricompensa; per parte mia, mi basta di aver fatto il mio dovere di buon cristiano-
Feci per volgere il mio destriero, quando, improvvisamente, un pensiero si fece strada nella mia mente;
-Ma, di grazia, come si chiama il vostro signore?-
Guisgard
17-10-2014, 19.45.54
Guisgard, a quelle parole di Altea, sorrise sorpreso.
“Dunque” disse poi “mi ritenete una specie di Don Giovanni?” Rise. “Ma, Altea, se lo fossi voi di certo, l'altra notte, non sareste uscita che all'alba, o forse dopo, dalla mia stanza... non vi pare?” Scosse il capo divertito. “Quanto alle varie promesse fatte da altri...” facendosi serio “... purtroppo io non so cosa dirvi. Anzi, secondo molti neanche sono un discendente dell'Austero. Ma voi invece sembrate cederlo.” I suoi occhi si fecero inquieti. “A volte, vi confesso, in certi interminabili pomeriggi in cui passeggio solo sul ponte del mia nave, o nelle vaghe notti stellate, fissando il cielo tra Orione e la Stella del Nord, vi confesso che in quei momenti quasi arrivo a dubitarlo io stesso...”
Camminavano uno accanto all'altra, mentre qualche passo più indietro li seguivano Clio e Pepe.
Avevano imboccato quel sentiero tracciato in un bucolico paesaggio, reso ancor più atavico dal magico imbrunire che era sceso, incerto ed opaco, sulla boscaglia circostante.
Poi, ad un tratto, Pepe attirò l'attenzione dei suoi tre compagni.
“Guardate qui!” Esclamò.
Indicava una piccola nicchia sommersa dal fogliame.
Una nicchia al cui interno vi erano incise alcune parole che così recitavano:
“Lo cercan qua e poi lo cercan là.
Capomazda si strugge e dov'è non sa!
Che sia custodito forse nell'Incertofato,
questo Fiore Azzurro, da sempre cercato?”
Altea
17-10-2014, 19.58.24
Alla risposta di Guisgard scossi il capo.."Ma siete tremendo..se fossi rimasta in quella stanza non solo sarei uscita all' Alba ma ci sarei tornata ogni sera...beh, se mi sbaglio tocca a voi dimostrarmelo..non pensate?" e sorrisi maliziosamente.
Poi vidi il suo viso oscurarsi e mi parlò dei suoi dubbi e lo ascoltai perplessa.."Io..si io lo credo..e sapete ho vissuto solo in virtù del vostro ritorno..e penso, si fosse presentato un altro non avrei creduto fosse stato lui..comunque l' Austero mi narrò dei vostri stupendi occhi azzurri..non dubitate di voi stesso, di ciò che siete, voi possedete pure Mia Amata e mio nonno la ha riconosciuta, solo un taddeide può usarla come ho visto usarla da voi" e rimanemmo assieme vicini senza proseguire il discorso..forse un silenzio poteva dire tutto?
Poi Pepe notò una nicchia...ci avvicinammo e a leggere quelle parole rimasi a bocca aperta e guardai Guisgard stupefatta.."Ma quelle parole le disse un cantore a me e agli altri uomini alla festa, quando voi poi spariste..fu lui a narrarci del Fiore Azzurro..e disse..ricordo bene..serviva a scacciare una maledizione, io pensai alla Gioia dei Taddei ed egli non disse nulla a questo mio dubbio ma sembrava così..e parlò di nemici, guardiani del Fiore da sconfiggere..Irko sa bene il nome..Compagni di Dio?" scossi il capo "Qualcosa del genere".
Camminai in silenzio guardandomi attorno, persa in mille pensieri diversi.
Lanciai solo una breve occhiata a Guisgard e Altea che camminavano fianco a fianco davanti a noi.
Non sentii una parola di quanto si dissero, anche se non potevo fare a meno di chiedermi se non le stesse dicendo le stesse cose che aveva detto a me.
Era sempre stato galante con le dame più belle, cosa mi faceva credere che con me si sarebbe comportato in maniera diversa?
Presi un profondo respiro.
Adesso pensa ad Auroria, su.. Non ti sopporto più, Clio..
Forzutamente Pepe mi distrasse.
Guardai incuriosita la nicchia.
"Beh, direi che siamo sulla strada giusta!".
Guisgard
17-10-2014, 20.36.13
I quattro compagni avevano scoperto quella nicchia.
Guisgard si chinò, spostò i rami che la coprivano e cominciò a far scorrere le dita sulle parole incise nella pietra.
“Si, sono versi che parlano del Fiore Azzurro...” disse “... ma vi sono molte cose strane... ad esempio, questo Incertofato... cosa può essere?”
“E' scritto in maiuscolo” fece Pepe “e dunque immagino sia un nome proprio di qualcosa... ma di cosa?”
“Forse un luogo...” mormorò Guisgard “... beh, restare qui non ci porterà a nulla... proseguiamo lungo questo sentiero...”
Così, guidati dal presunto discendente di Ardeiano, i quattro ripresero il loro cammino.
Era ormai il crepuscolo e la sera, con la sua oscurità ed i suoi misteri, cominciava ad annunciare la sua venuta.
“Presto sarà buio” disse Pepe “e non vorrei trovarmi nel bel mezzo di questa boscaglia senza una torcia...”
“Forse Auroria non è lontana.” Guardandosi attorno Guisgard. “Avanti, aumentiamo il passo.” Si voltò poi verso Clio ed Altea. “Come va, ragazze? Siete stanche?” Chiese loro.
Altea
17-10-2014, 20.41.18
Incertofato...Un fato non certo..ma cosa poteva mai essere? Solo andando avanti lo avremmo scoperto.
Guardai il Cielo..era vero, si stava imbrunendo..e aumentai il passo.."No, Guisgard, non sono stanca..anche perchè forse non è conveniente dormire tra queste boscaglie? Ma non è strano non vi sia nemmeno una casupola da queste parti? Avremmo potuto chiedere ristoro per la notte e ripartire all' alba riposati..sempre già da qui non vogliano i forestieri".
Guisgard
17-10-2014, 20.44.21
I due fratelli guardarono Galgan e poi si scambiarono una veloce occhiata.
“Il nostro signore” disse poi Caio “è il barone di Marras, tanto venerabile, quanto virtuoso. E domina queste terre da molti anni, con la sua forza d'animo e la sua Fede in Dio.”
“Badate però” Tizio a Galgan “che non riuscirete a tornare da chi vi attende. Questa foresta è come l'Amore, avvolge ogni cosa ed annulla qualsiasi proposito che conduca lontano da essa. Dunque non troverete altra strada da percorrere, se non la medesima che imboccheremo noi per tornare dal nostro signore.”
"Vero, a restare qui non combiniamo niente.." Scossi la testa a quelle parole di Giisgard "No, non sono stanca... Acceleriamo il passo, qualcosa troveremo.." Assentii "Poi penseremo bene alle parole sul Fiore..".
Guisgard
17-10-2014, 21.33.05
“Si...” disse Guisgard, per poi guardarsi intorno “... questa boscaglia è fitta e disabitata da uomini pare... meglio riprendere il cammino...”
“Tra poco non riusciremo a vedere nulla...” fece Pepe “... neanche dove mettere i piedi...”
Il Taddeide allora strappò un lembo del suo mantello e lo avvolse attorno ad un ramo spezzato raccolto a terra.
Sfregò poi due pietre, fino a quando riuscì a far bruciare alcune foglie secche.
Alimentò quel piccolo fuoco e quando fu più consistente fece accendere la rudimentale torcia che aveva costruito.
“Ora il buio non sarà più un problema.” Indicando loro la strada da fare.
Così i quattro continuarono il loro cammino.
Ma ad un tratto scorsero qualcosa nel buio.
Si avvicinarono lentamente, cercando di non fare troppo rumore.
E con loro sorpresa si ritrovarono davanti ad un antico muro eretto nel bel mezzo della boscaglia.
Guisgard cercò allora di capire a cosa servisse, illuminandolo con la torcia e all'improvviso scoprì qualcosa.
Qualcosa che la luce aveva fatto apparire.
Una vecchia ma solida porta costruita tra le consumate murature di quella remota costruzione.
Una porta preceduta da pochi scalini e quasi coperta, come a volerla nascondere, da foglie e rami.
“Chi può pensare di costruire una porta nel bel mezzo di questo posto?” Incredulo Pepe.
“Magari qualcuno interessato a chiudere fuori il resto del mondo.” Rispose Guisgard.
“Chiuderlo fuori da dove?” Guardandolo Pepe.
“Da ciò che si trova dietro questa porta, immagino.” Mormorò il presunto impostore.
Ma proprio in quel momento la sua torcia svelò qualcosa.
Una lapide con parole impresse nella nuda pietra.
Parole che così recitavano:
“Ascoltate, viandanti e non troverete dolore.
E' noto che ad un uomo la donna è superiore.
Apprestatevi dunque a voltarvi e indietro tornare,
poiché il cammino avanti è periglioso, si, da evitare.
Se siete uomini ascoltate, perchè la vita vi è offerta.
Solo alla donna infatti questa porta verrà certo aperta.
Ma per aprirla occorre questo arcano sovente soddisfare,
con la sola arguzia di donna, come solo ella può e sa fare.”
Vi erano allora tre bassorilievi e ciascuno rappresentava una scena:
Il primo raffigurava Nestore che alzava la sua coppa colma di vino.
Il secondo Ulisse che con una corda chiedeva ai suoi compagni di legarlo.
Il terzo infine mostrava Paride con una freccia pronto ad uccidere Achille.
E la lapide così concludeva:
“Dei tre rilievi solo uno non è legato agli altri due. Riesci o sbaglia.
Dimmi quale e perchè e troverai la chiave per superare questa soglia.”
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Altea
17-10-2014, 22.12.48
Guisgard accese una fiaccola e fu luce...proseguimmo il cammino fino ad arrivare a una porta fiabesca e misteriosa..lessi la scritta.."Sembra quasi questa porta porti a mondi sconosciuti..ma perchè mette in risalto una donna? Perchè l'uomo dovrebbe voltarsi e andarsene".
Poi guardai i tre bassorilievi e rimasi stupita e guardai Clio e gli altri.."Milady confido nel vostro acume..non importa chi..ma sembra io e voi dovremmo risolvere un arcano per aprire questa porta".
Mi misi a pensare..."Ulisse si fece legare all' albero della sua nave per non farsi tentare dalle sirene..egli poteva sentirle a differenza dei suoi uomini ma per non cedere alle tentazioni di queste ammaglianti creature si fece legare..e questo è, penso, il bassorilievo che non è legato agli altri...poichè gli altri due sono legati alla guerra di Troia e quindi una battaglia per amore di una donna si dice" scossi il capo "eh...ora dovrei proprio essere una indovina...ovviamente potrei sbagliare ma il fatto di Ulisse descritto non è legato a quella guerra".
Guardai Clio attendendo la sua risposta..sperando una delle due avrebbe risposto giusto e mi avvicinai a Guisgard.."E' tutto cosi surreale, strano..ma perchè mai qui risaltano cosi tanto le donne sembra?" ero perplessa e istintivamente presi la mano di Guisgard come la scorsa notte e fu stretta palmo a palmo con la sua.."Si...siete stato un gentiluomo a non approffittare di me la scorsa sera" e stavo quasi avvicinandomi per baciarlo, la mia bocca vicino la sua ma poi mi scansai, ma non tolsi la mano dalla sua.
Restai ad osservare quella strana porta incuriosita.
"Beh, magari credono che una donna sia meno pericolosa, dopotutto.. e sicuramente più arguta.." sorridendo ad Altea.
Ascoltai le sue parole, la sua ipotesi sull'Enigma osservando i tre bassorilievi.
"Quello che dite è vero.. La vicenda di Ulisse è posteriore alla Guerra di Trioia.. Ma se la mettiamo così ci sarebbe anche da dire che Il primo e il secondo episodio sono narrate da Omero, l'ultimo no, se non vado errata..." scossi la testa, osservando i tre bassorilievi "No, ma così è troppo semplice.. ognuno di questi bassorilievi ha un elemento in rilievo.. La coppa, la corda e la freccia... Corda e freccia mi fanno pensare ad un arco... la coppa è un seme delle carte ma le altre no..." pensierosa, voltandomi a guardare i miei tre compagni.
Poi mi bloccai.
Mano nella mano, così vicini.
Sentii il cuore rallentare, distolsi lo sguardo immediatamente.
Pensa all'enigma, Clio.. pensa all'enigma.
In quel momento mi ricordai perchè non mi ero mai esposta tanto, perché non avevo mai lasciato avvicinare nemmeno lui.
Cosa mi era saltato in testa?
Concentrati.. pensa all'enigma..
Osservai quei tre bassorilievi per un lungo istante, anche solo per evitare di dovermi voltare e in silenzio, perché sapevo che se avessi parlato, la mia voce avrebbe tradito il mio stato d'animo.
Presi un profondo respiro.
"Potrei sbagliarmi ma.. mi pare che sia corda che coppa siano usate come unità di misura da qualche parte..." parlando piano, senza voltarmi "Quindi per me l'intruso è il terzo pannello, quello di Paride e Achille..".
Galgan
18-10-2014, 02.19.39
D'un tratto, capii, l'istinto del mio corsiero non era stato superficiale, quei luoghi non erano di comune natura, pertanto sarebbe stato difficile uscirne.
In effetti, ero stato avvisato, ma avevo ignorato l'avvertimento; tuttavia ero sereno, perché la missione di un cavaliere, talvolta, lo conduce anche nei sentieri della follia, perché il coraggio e l'onore non ammettono viltà di sorta.
Mi ero lanciato nell'impresa, a dispetto degli avvertimenti, perché tale era il mio dovere, avrei affidato a Dio la mia anima, come da tanti anni.
-Capisco che affermiate il vero-
Esordii in risposta,
-Eppure devo tentare un ritorno, perché giusta è la missione di chi mi attende, e la sua attesa non può essere vana-
Estrassi le Sacre Scritture da una tasca della sella;
-Con l'aiuto della Parola di Dio, proverò a ritrovare la via, e se sarà destino che vada diversamente, ci incontreremo al castello del barone di Marras.
Che il Signore vi accompagni, nuovi amici.-
E detto questo, feci per spronare Pegaso nella direzione dalla quale ero venuto.
Guisgard
18-10-2014, 14.35.00
Galgan riprese la direzione dalla quale era giunto.
Col fedele Pegaso ed armato delle Sacre Scritture il cavaliere eremita provò a ripercorrere la via a ritroso, con la speranza di poter ritrovare i due compagni di viaggio, Belven e Jone.
Quel bosco però ora appariva in qualche modo differente, animato da una strana atmosfera.
La vegetazione rigogliosa e primordiale, i vaghi e confusi versi di fiere lontane, il lento sibilo del vento tra le foglie e un'innaturale inquietudine accompagnarono il cammino di Galvan per quelle lande.
Girò per un po', fino a quando udì ancora una volta il clangore prodotto da armi.
E qualche passo dopo si ritrovò, incredibilmente, di nuovo nel punto in cui aveva lasciato i due fratelli, Caio e Tizio, che avevano ripreso a combattere fra loro col medesimo vigore e lo stesso odio.
Guisgard
18-10-2014, 14.40.57
Guisgard in quel momento sentì la mano di Altea che stringeva la sua.
“Volete” disse fissandola con un sorriso “leggermi la mano? Magari così da evitare di dover passare a visitare l'indovina?” Le fece l'occhiolino. “Comunque spero che le vostre qualità di zingara abbiano visto giusto...” si voltò a guardare i tre bassorilievi.
Poi, come detto da Altea, con la mano cominciò a premere sull'immagine di Ulisse.
Ma non accadde nulla.
“Niente...” fece Pepe.
Il cercatore del Fiore, allora, si avvicinò a Clio.
“Da piccola eri un portento a risolvere gli enigmi...” guardandola “... spero che la tua abilità ci aiuti in questo caso...” e iniziò a far pressione sul bassorilievo di Paride.
Ma anche in questo caso non successe nulla.
“Al diavolo questa porta!” Esclamò Pepe.
“Nessuno dei due bassorilievi era quello giusto...” scuotendo il capo Guisgard.
“O forse” mormorò il finto monaco “erano sbagliati i ragionamenti fatti...”
“Questa porta” osservando quel misterioso ingresso il presunto Taddeide “nasconde un qualche ingranaggio collegato al pannello intruso e non può certo funzionare secondo un ragionamento, ma solo in base al pannello premuto...”
“Le parole sulla lapide però” replicò Pepe “chiedono non solo la risposta esatta, ma anche il giusto ragionamento.”
“Credi forse sia magica?” Sarcastico Guisgard. “Guarda che i chierici non accettano queste cose.”
“Però combattono il demonio” fissandolo il finto chierico “ed esso utilizza la magia nera per i suoi scopi...”
A quelle parole di Pepe un velo di inquietudine scese negli occhi di Guisgard, che tornò a studiare quella porta enigmatica.
Nel frattempo, a Baias la popolazione era animata da una caotica euforia.
Infatti il duca Dominos era giunto dalla capitale per una visita ufficiale.
E dopo aver attraversato la bella città posta sul mare, raggiunse la sede dell'Ammiragliato, situata nel grande castello fortificato di Baias.
Qui il Taddeo, con i suoi soldati, incontrò l'ammiraglio Oxuid, Burmid e Velv, appena rientrato in porto.
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Altea
18-10-2014, 21.50.25
Tolsi lentamente la mano da Guisgard..quella mano cosi rassicurante..dicendo a bassa voce.."Mi piacerebbe leggervi l' Animo e il Cuore" e sospirai, guardandolo e poi sorridendogli accarezzando dolcemente il suo viso.
Lo lasciai andare a fare il suo dovere..il cuore batteva..no..la porta non si apriva e rimasi pure io perplessa. Guisgard non pensava fosse una porta magica ma alle parole di Pepe ebbi quasi un barcollamento...il demonio..la magia nera e davanti a me parve quella immagine sognata e che mi guidò..Dominus con quella specie di strega e guardando il viso di Guisgard pure turbato ebbi quel ricordo che volevo tenere lontano.
"Maestro Teofilus, volete forse dirmi che voi credete nella magia nera?"
"Milady Altea..voi avete avuto una educazione religiosa, avete studiato pure con frate Nicola..e sapete se vi esiste il Bene vi è pure il Male".
Rimasi perplessa poi lo guardai.."Mi volete far intendere qualcosa? Avanti parlate..".
Il maestro Teofilus camminava nervosamente e poi mi guardò "Io frequento i salotti di Madama Sibille" e abbassò la voce bisbigliando vicino a me "sapete si pratica l' esoterismo..pure la preveggenza e altre forme, insomma una forma di setta..si dice il Duca Dominus si avvalga di qualcuno che pratichi appunto la magia nera".
"Oh ma sono fandonie..ma come osate..il Duca Dominus è un cattolico praticante" ma egli mi diede una lettera sigillata ed era firmata da Madama Sibille e la aprii e la lessi turbata:
"Carissima Altea,
preziosa ragazza che illumina questa Corte, siamo molto preoccupati per voi.
Abbiamo più volte visto sulla vostra figura una immagine nera.. tutti a Corte sanno, oltre a essere la pupilla di Dominus, ciò che vi spetterebbe, anche se per anni fu custodito il segreto. State attenta..su di voi pende una specie di maleficio o qualcosa del genere..un giorno capirete..e fatto da una donna che opera per Dominus. Vi metto una rosa in oro, una spilla, e rubino rosso come l' Amore .. è un talismano..abbiamo fatto in modo non possa succerdervi nulla..non posso dire altro..vi sono cose che non si possono capire. Madama Sibille".
Mi portai la mano al petto..quella piccola spilla la tenevo dentro al mio corsetto sempre.
Scossi il capo.."Noi abbiamo la Fede..e possiamo sconfiggere ogni Male..tornando all' enigma..qui parla della donna..quindi i tre bassorilievi li avete premuti voi Guisgard, forse dovremmo toccarli io e lady Clio in base a ciò che pensiamo..proviamo" li guardai riflettendo "Eppure sia Nestore, Ulisse e Paride e Achille sono tutti personaggi della guerra di Troia..tutti sono citati nella Iliade e Odissea..quindi?Io provo altra soluzione..il bassorilievo con Nestore..in fondo egli solo alza la coppa ma non è legato ad un canto in particolare di Omero..Quello di Ulisse fu quello delle sirene e il terzo della guerra di Troia..e poi..La tentazione..Ulisse fu tentato dalle sirene ma resistette perchè si fece legare..e Paride fu tentato dalla bellezza di Elena, anche se tramite forze divine si narra, e la rapì portandola via da Sparta e da Menelao suo marito e scatenò la guerra."
Alzai le braccia guardando i tre e dissi a Clio di riprovare pure lei se voleva..e premetti con forza il pannello di Nestore...altro non potevo fare.
Galgan
19-10-2014, 08.42.33
Mi sentii avvampare d'ira, così stolto, alfine, poteva essere l'animo umano?
Di così breve durata, potevano essere i propositi dei Figli di Adamo ed Eva?
Nuovamente, i fratelli si battevano, in barba alle parole di poco prima; non potevo sopportarlo, quindi sguainai la spada, pronto a spronare Pegaso alla carica.
Improvvisamente, però, un dubbio inquietante si fece strada nel mio animo, un dubbio che, se si fosse rivelato esatto, avrebbe voluto dire che la mia situazione non era affatto semplice e che anzi, in seguito lo svolgersi degli avvenimenti sarebbe stato sempre più incerto e, a tratti, quasi onirico.......
Con questo pensiero, capovolsi nuovamente la spada, a guisa di croce, e nuovamente intervenni:
-In nome del Signore, fermi Tizio e Caio!
Fermi, degeneri fratelli!-
Non mi voltai, nemmeno quando lui provò un meccanismo senza successo.
Tenni gli occhi fissi sui bassorilievi.
Quasi sussultai quando mi si avvicinò, ma non parlai. Non ci riuscivo.
Mi limitai a lanciargli un'occhiata quando mi parlò, chiedendomi se riuscisse a leggermi nell'anima.
Nemmeno il mio ragionamento era corretto a quanto pare.
Ascoltai poi il sensato ragionamento di Altea.
Se eravamo noi donne a dover risolvere l'enigma, allora era più che sensato che dovessimo essere noi a provare.
Ma non mi veniva in mente nulla.
Attesi così di vedere se il nuovo ragionamento di Altea fosse quello giusto.
Guisgard
20-10-2014, 01.20.41
A quelle parole di Galgan i due fratelli smisero all'istante di battersi, per poi voltarsi verso di lui.
“Voi...” disse Caio fissandolo “... chi siete voi e perchè interrompete così la nostra disputa? E come fate a conoscere i nostri nomi?”
“Già...” annuì Tizio “... con quale diritto giungete qui e vi intromettete in questa nostra contesa? Non vi conosciamo, come fate dunque a rivolgervi a noi, chiamandoci con i nostri nomi, cavaliere?”
Guisgard
20-10-2014, 01.33.16
Altea toccò il bassorilievo di Nestore, per poi premerlo.
Ma non accadde nulla.
“Niente da fare...” scuotendo il capo Pepe.
“Già...” fece Guisgard, osservando pensieroso i tre bassorilievi “... un vero rompicapo pare...” si voltò poi verso Clio “... eppure credo che il tuo ragionamento possa essere giusto... infatti ognuno di questi bassorilievi pone in evidenza un oggetto... la coppa di Nestore, la corda di Ulisse e la freccia di Paride...” sorrise sarcastico “... una volta ti piaceva sfidarmi a chi risolveva prima indovinelli ed enigmi... il Tempo ti ha rubato questa abilità? O forse devo prometterti un premio in palio?” Facendole l'occhiolino.
Presi un profondo respiro.
"Sì, è quello che ho pensato subito.." dissi, senza staccare gli occhi dai bassorilievi "Ma non riesco a legarli.. insomma... corda, coppa, freccia.." risi "Beh, coppa e corda hanno la stessa iniziale e numero di sillabe nonché di lettere, ma non credo possa essere tanto semplice..." scossi la testa "C'è qualcosa che mi sfugge.. so che c'è un collegamento tra quelle parole ma non riesco a trovarlo.. forse dovremmo accamparci qui e aspettare domattina, la notte porta consiglio dopotutto..".
Alzai finalmente gli occhi su di lui e sorrisi appena "Un premio..." sarcastica "Ma non mi dire... Sarei curiosa di sapere cosa avresti messo in palio" scuotendo la testa.
Guisgard
20-10-2014, 01.52.08
A quelle parole di Clio, Guisgard sorrise appena, vagamente ironico.
“Non so...” disse guardandola “... magari qualcosa che riesca a farti sorridere e a far svanire quel tono e quell'espressione acida che ti sei cucita sul viso...” fissò poi Altea e Pepe “... Clio ha ragione... meglio ragionarci su ed attendere domattina per ritentare ancora... e poi non mi entusiasma l'idea di dover varcare questa porta in piena notte...”
Così, si accamparono presso quel misterioso ingresso.
“Riposatevi...” Guisgard ai suoi tre compagni “... farò io il turno di guardia... non riuscirei comunque a chiudere occhio stanotte.”
“Io invece si.” Annuì Pepe. “Magari un po' di riposo mi darà qualche idea sull'arcano.” E si stese a terra.
Alzai gli occhi al cielo.
Qualcosa che mi faccia tornare il sorriso? Qualcosa come prendermi tra le braccia e dirmi che è me che vuoi al tuo fianco e nessun'altra?
Figuriamoci!
"Acida.." mormorai "Naturalmente.." sarcastica, alzando gli occhi su di lui "Io sono sempre acida, no? Sei stato tu a dirlo.." scuotendo la testa.
Non capiva. Non avrebbe mai capito.
Come poteva, dopotutto? L'avevo visto comportarsi così decine di volte.
Sempre galante.
Era un bel sogno pensare che un giorno avrebbe guardato me e me soltanto, come era sempre stato per me.
Ma non era che un sogno.
E io ero troppo ingenua per riuscire ad affrontare queste situazioni, dovevo smetterla di dar peso agli sguardi alle parole che mi facevano sentire l'unica donna al mondo.
Dovevo smetterla.
Dovevo solo smettere di pensarci.
Decidemmo di accamparci, ma io restai a fissare i bassorilievi.
"Voglio fare un ultimo tentativo.." a bassa voce, avvicinandomi alla raffigurazione della coppa "La freccia e la corda mi ricordano le vecchie lezioni di matematica... sono termini che ricordo, ricorrenti.. sono informazioni che ho rimosso anni fa, ma avevano a che fare con la circonferenza, se non sbaglio.. la corda almeno, di sicuro.. ma anche la freccia..." alzai le spalle "Ormai siamo qui.. e non chiuderò occhio con l'enigma in testa, per quanto farebbe bene... perciò.." premendo appena il bassorilievo con la coppa di Nestore "E' l'unica cosa che mi viene in mente.. poi proverò a dormire un po'.." sospirai.
Guisgard
20-10-2014, 02.38.03
Clio toccò il bassorilievo di Nestore e cominciò a fare pressione.
Ma non accadde nulla neanche stavolta.
La mano di Guisgard allora si posò su quella di Clio, che ancora era ferma sull'immagine del re di Pilo.
“Dovresti riposare ora...” disse lui piano alle sue spalle “... riproveremo domani...” strinse la mano di lei nella sua “... domani magari troveremo la soluzione, se Dio vorrà...” poi l'altra sua mano cinse il fianco di lei, fino a costringerla a voltarsi “... lo facevi e lo fai ancora...” sussurrò lui, fissandola negli occhi “... quel broncio... quel tuo chiuderti nei tuoi silenzi ed io a chiedermi sempre dei tuoi pensieri... come adesso...” la notte avvolgeva ogni cosa col suo silenzio “... su, va a riposarti, Clio... va... stanotte sei troppo bella per restare... va a riposarti...” accomodando con le dita una ciocca ribelle che scendeva sul viso della ragazza.
Galgan
20-10-2014, 15.05.49
Chiusi un istante gli occhi.
Alfine, i miei dubbi si erano fatti certezze, i miei timori fondate garanzie; ecco che, dunque, il reale e l'irreale si fondevano, e l'unica cosa che potevo fare era andare avanti, ovunque portasse quella strada.
-Galgan è il mio nome.
Di Cristo cavaliere.-
Ripetei, in tono grave, come se fosse la prima volta;
-Che io conosca i vostri nomi, è dato di fatto, eppure fa da appendice, pertanto non è importante; ciò che realmente conta è che siete fratelli, e che affrontandovi state commettendo un grave peccato.
Volete forse essere novelli Caino e Abele?
Forse che uno di voi, alla fine della disputa, voglia essere segnato e maledetto?-
Detti enfasi alle mie ultime parole facendo impennare Pegaso, poi proseguii;
-Tuttavia, in quanto servo di Cristo, è mio dovere usare l'arma del consiglio, così come la spada.
Illuminatemi sul motivo del vostro contendere, cercherò di aiutarvi-.
Niente, non riuscivo proprio a venirne a capo.
Poi la sua mano nella mia.
Chiusi gli occhi senza voltarmi.
Ma quando mi cinse il fianco mi ritrovai davanti a lui, con i suoi occhi nei miei.
Ormai cominciavo ad abituarmi a quel battito accelerato, al brivido che mi attraversava.
"Non toccarmi.." Mormorai piano, sentendo le lacrime affiorare "Non toccarmi.. Non..." Esistai "Non puoi guardarmi così, facendomi sentire l'unica donna sulla faccia della terra e poi.. poi.. Prendere per mano un'altra donna davanti a me.." Scossi la testa "Hai una vaga idea di quanto faccia male? Lo ha sempre fatto..." Sospirai "Certo che non ti ho mai detto niente... Come potevo? Sei sempre stato così: complimenti a una, galante con l'altra.." Abbassai lo sguardo "Chi sono io per dire qualcosa? Perché dovresti avere riguardo dei miei sentimenti? Perché?" Alzai le spalle "Sei libero di fare quello che vuoi.. Io non sono nessuno... Ma sono troppo debole per sorridere e far finta di niente, mi dispiace.." ammisi in un sussurro.
Sospirai, per poi alzare gli occhi su di lui.
"So che sei abituato a trattare così le belle donne.. E non credo che nessuna si sia mai lamentata.." Scossi la testa "Ma ti prego non farlo con me.." Con voce tremante "Il fatto che ti ami non ti da il diritto di prenderti gioco di me.. Se.. Se mi guardi così, se mi parli così io ti credo... se mi sfiori non riesco a ragionare... ti prego.." mormorai "Ti prego.. se ti è mai importato qualcosa di me.. non farmi del male... non prenderti gioco dei miei sentimenti... mi basta solo che tu sia onesto, perché così mi confondi.. e non so più cosa pensare..".
Abbassai lo sguardo e poi risi.
"Oh, che meraviglia.. sono diventata una donna lagnosa.. proprio quello che ho sempre detestato... Tutta colpa tua.. " scossi la testa ridendo.
Altea
20-10-2014, 15.44.49
Mi addormentai ma il sonno era poco profondo, udii delle voci e mi svegliai lentamente.
Vidi Clio tentare di nuovo..speranzosa e fiduciosa pregai fosse la risposta giusta..ma nulla da fare.
Poi vidi Guisgard..la mano in quella di lei a stringerla, poi a cingerle i fianchi per poi dirle di andare a dormire..per non essere tentato. Scossi il capo guardando la porta misteriosa.
Mi alzai dopo un pò e mi avvicinai a Guisgard con quello sguardo eloquente di prima.."Ho notato avete volto lo sguardo dall' altra parte ora..ma nemmeno cambiate il repertorio con le donne?" ero arrabbiata ma profondamente ferita e mi voltai verso la campagna circostante per non guardarlo..si, faceva davvero male..ma io ero solo una dama di corte..sciocca era vero.
Mi incamminai nel circondario e riguardai la porta..quella missione si preannunciava più lunga del solito pensai guardando il piccolo rivolo del fiume che tagliava i campi..e guardando la ciocca di capelli neri che scivolava lunga fino la vita ebbi un sospetto..non potevo rischiare..e se fossimo rimasti li per settimane..era meglio ora che dopo..e mi chinai nella piccola fontanella e riversai i capelli..il nero della notte e delle tenebre colava forte..finchè vidi i capelli riprendere il color chiaro del sole..potevo rischiare la vita per lui? No.
Strizzai forte i capelli..l'aria era calda e anomala per quella sera di ottobre e si sarebbe asciugati presto.
Tornai verso i tre bassorilievi e mi abbassai, evitavo il suo sguardo..ma cosa pensavi Altea? Fosse diverso dagli altri...diverso da Velv..da oggi in poi non avrai più uno sguardo, una carezza, nulla da me Guisgard! Lo fissai con rancore standomene zitta, era inutile parlarne, mi prendeva solo in giro, abbassai la testa per nascondere una lacrima..povera sciocca, hai sbagliato con Velv non ti era bastata la lezione? Ora ti sei fatta fregare pure da lui..non amerò mai più, nessuno avrà più le mie attenzioni tanto meno che lui.
Alzai il volto cercando di essere imperturbabile anche se dentro ero scossa..e bisbigliai senza guardarlo.."Risolveremo mai tutto questo? Paride e Ulisse..loro sono legati nella storia a due donne..Elena e Penelope..per loro hanno fatto dei gesti eroici..non per tentazione..ma per Amore..quella parola che forse voi non conoscete" e sorrisi leggermente mentre stavo per toccare la coppa "Nestore non è legato a nessuna donna in particolare almeno.."ma poi ritrassi la mano "Coppa-corda-freccia..no, non può essere così banale..corda e coppa iniziano per la stessa consonante..freccia è l'intrusa..beh ne abbiamo provate tante" e premetti sulla freccia.
Guisgard
20-10-2014, 17.23.26
Guisgard sorrise e poi con un dito, delicatamente, accarezzò le labbra di Clio.
“Sciocchina...” disse in un sussurro “... non potrei mai farti del male, lo sai...” fissandola negli occhi “... e poi sono un cavaliere, no? Devo essere galante e cortese per copione...” ridendo piano, mentre quel dito sfiorava lentamente le labbra di lei.
Poi, senza dire altro, si sedette ai piedi di un grosso albero, con la schiena contro la corteccia, facendo poggiare Clio con la testa sul petto.
Avvolse entrambi nel suo mantello e cominciò a suonare la sua ocarina.
Quella nenia, lenta e dolce, echeggiò piano in quel luogo, facendone allontanare, almeno per un po', i suoi misteri.
E quel suono, il silenzio della notte e la stanchezza, infine, fecero addormentare Clio fra le braccia del presunto impostore.
Poco dopo, tra le ombre e le inquietudini di quella boscaglia, apparve qualcuno.
Era Altea.
E prima di avvicinarsi di nuovo alla misteriosa porta, la donna, passando accanto a Guisgard, gli rivolse alcune parole.
L'aspirante duca avvolse allora Clio ben bene nel suo mantello ed usò la sua sacca come cuscino su cui farle poggiare la testa.
Lasciò così la ragazza ancora addormentata e raggiunse Altea che se ne stava davanti alla porta dopo aver riprovato, ma inutilmente, a superare l'arcano.
“Dite che conosco l'Amore?” Mormorò Guisgard con un sorriso beffardo. “Eppure non vi ho mai fatto promesse. Non vi ho mai incoraggiata in nulla.” La guardò. “Vi ho permesso di restare a bordo e poi di venire con noi perchè avete chiesto di poter cercare il Fiore con noi. Ed anche a me interessa il Fiore. E poi chi conosce davvero la Natura dell'Amore? Forse nessuno, forse tutti... o magari, è l'Amore che conosce noi...” tornando ad osservare la porta e quei bassorilievi, cercando forse un modo per svelare il loro impenetrabile arcano.
Poco dopo cominciò ad albeggiare.
Altea
20-10-2014, 17.29.43
La porta non si aprì e poi udii le parole di Guisgard e rimasi seria.."Avete capito male..ho detto penso voi non sappiate bene cosa significhi l' Amore..non penso voi lo sappiate...e forse nemmeno io..a pochi è dato conoscere il vero Amore..non vi sto chiedendo nulla, infatti mi sto tenendo a debita distanza da voi come vedete e lo farò finchè vita avrò" e mi voltai di nuovo verso la porta, era inutile parlare con lui...certo, le strette di mano e altro me le ero inventate io.."No, non mi avete fatto promesse sto solo dicendo vedo gli stessi comportamenti avete a volte con me li riservate pure ad altre..ma non è affare mio più".
La sua carezza così dolce e delicata mi sfiorò le labbra come in riva al mare, facendomi dimenticare tutti i miei dubbi e le mie paure.
"Essere galante e cortese con tutte è come non esserlo con nessuna, non credi?" scuotendo la testa "Che valore hanno le parole che dici a me se so che le hai dette anche a qualcun'altra? Nessuno, per come la vedo io.. a maggior ragione se lo fai davanti a me.. e questo è farmi del male..".
Mi portò con sé e lo seguii, come fossimo in un sogno, mi fece appoggiare alla sua spalla e restai lì, avvolta nel suo mantello ad ascoltare l'ocarina come avevo sempre sognato di fare nelle sere d'estate della nostra fanciullezza.
Mi addormentai, cullata da quel suono melodioso e dal battito del suo cuore. In pace.
Fu l'alba a svegliarmi, ma Guisgard non c'era più.
Lo vidi poco lontano, ma non mi avvicinai, cercai di pensare di nuovo all'enigma, ma con scarsi risultati.
E se non ci fossimo riuscite? Saremmo stati bloccati lì?
Guisgard
20-10-2014, 18.06.13
Guisgard guardò Altea e sorrise.
“Ascoltatemi...” disse poi guardando la porta “... siete una bellissima donna e qualsiasi uomo vorrebbe avervi accanto... anzi, immagino a corte abbiate fatto strage di cuori...” facendole l'occhiolino “... e davvero volete farvi coinvolgervi dai guai e dai patemi che mi porto dietro?” Rise piano. “Sono di certo l'uomo più odiato del ducato. Quasi nessuno a Capomazda vorrebbe vedermi ritornare. E poi” sarcastico “qualsiasi altro uomo al mio posto vi avrebbe portata in ben altro luogo e non in questa buia boscaglia a fissare una vecchia porta con i suoi bassorilievi sulla Guerra di Troia.” Scosse il capo. “Bassorilievi che sembrano gli antichi dei pagani, sempre pronti a confondere gli uomini ed a nascondere la verità dietro le cose più semplici ed ovvie...”
In quel momento, svegliato dalle prime luci del nuovo giorno, Pepe si alzò, per poi avvicinarsi alla porta.
Anche Clio si era destata.
“Ma certo...” fece Pepe fissando la porta “... sai, che hai ragione?”
“Sul fatto che sono un pessimo partito per una donna?” Sorridendo Guisgard.
“Anche.” Ridendo Pepe. “Per questo non comprendo cosa trovino in te le donne. Hai anche una vita troppo complicata a mio pare. Nei tempi antichi, quando si voleva conquistare una corona, si facevano le guerre. Tu invece te ne vai in giro in cerca di un Tesoro.”
“Torniamo all'enigma e dimmi su cosa ho ragione.” Incuriosito Guisgard.
“Già, l'enigma...” annuendo Pepe “... gli dei... nascondono la verità dietro cose troppo ovvie... come questo enigma...”
“Non ti seguo...” perplesso il presunto Taddeide.
“Guarda i bassorilievi...” disse Pepe “... Clio ha detto bene, gli oggetti sono in evidenza... ma cosa possono avere in comune una coppa, una corda ed una freccia?”
“Già, cosa?” Osservando la porta Guisgard.
“Semplice!” Esclamò Pepe. “La corda e la freccia si tirano. La coppa no! Dunque è il bassorilievo di Nestore l'intruso!”
“A me sembra...” pensieroso il presunto impostore.
“Assurdo, lo so.” Lo interruppe Pepe. “Ed infatti è fatto in modo che solo una donna indovini!” Ridendo forte.
Altea
20-10-2014, 18.18.20
Risposi a bassa voce a Guisgard.."A corte? Ero famosa per il mio pessimo carattere, io sono la seconda di cinque sorelle e mia mamma voleva darci al primo ufficiale passasse pur di accasarci..ma io no..ho sempre voluto aspettare..io non volevo sposarmi per retorica..mio nonno sapete perchè si opponeva ma io..volevo sposarmi per Amore" e lo guardai.."che ne sapete voi? Forse preferisco un pazzo folle come voi che un damerino di corte" scossi il capo "Non preoccupatevi..non occorre usiate parole di circostanza per non ferirmi, ho capito non mi amate e mai succederà".
Poi arrivò Pepe e ascoltai le loro supposizioni.."Gli dei..tutti questi uomini erano politeisti non capisco..Pepe siete sicuro la coppa non si tira? Magari in testa a qualcuno si" e lo guardai ridendo "Non mi sovviene nulla..guerra..la dea Atena..freccia..Diana la dea della caccia..più pensiamo più ci confondiamo e forse questo vogliono, io ho tentato fin troppo..da perdere il sonno a quanto pare" e sorrisi non guardando Guisgard in volto.
"Che assurdità.." avvicinandomi "Io ho tirato decine di volte coppe in testa a gente che straparlava nelle peggiori bettole.." sorrisi "Vuote naturalmente.. Beh, tentare non nuoce, se è così il nostro Pepe si sarà dimostrato più scaltro di una donna..".
Attesi, porgendo il mantello a Guisgard "Grazie.." mormorai soltanto.
Guisgard
20-10-2014, 18.36.18
“Beh, anche io ho tirato tante volte coppe e bottiglie in testa a qualche seccatore” disse ridendo Pepe “ma una coppa non è fatta, tecnicamente parlando, per essere tirata. Se così fosse allora ogni oggetto potrebbe essere tirato.” Annuì. “Invece si è soliti dire... tira la corda, o tira la freccia... e poi tentar non nuoce...”
“Mi spiace di non averti potuto far riposare in un posto più comodo...” sorridendo Guisgard a Clio, per poi riprendersi il mantello “... prova dunque se hai indovinato...” rivolgendosi a Pepe.
Questi allora si avvicinò alla porta e cominciò a premere sul bassorilievo di Nestore.
Un attimo dopo si udirono strani scatti.
Poi, all'improvviso, la porta si aprì, permettendo ai tre di poterla finalmente attraversare.
Altea
20-10-2014, 18.41.17
Effettivamente Pepe ebbe ragione..attraversammo quella porta e guardandomi attorno sospettosa dissi a Pepe.."Siete sicuro di non essere una donna? Strano..scherzi a parte..allora che stavano a intendere quelle scritte?".
Lasciai gli altri andare avanti, io mi misi per ultima, ero di pessimo umore e poi mi guardavo cauta attorno.
Sorrisi a Guisgard.
"Oh, ti sbagli.." sussurrai "Non potevo chiedere di meglio in realtà.." con gli occhi nei suoi.
Poi Pepe provò la sua teoria ed era quella giusta.
"Ottimo... non ci sarei mai arrivata.." sbirciando oltre la porta "Beh, andiamo.." incamminandomi con gli altri.
Guisgard
20-10-2014, 19.34.35
“No, assolutamente.” Disse divertito Pepe ad Altea. “Non sono una donna. Ma se volete” facendole l'occhiolino “posso sempre dimostrarvelo.”
“Bada” fece Guisgard “che i monaci non parlano così.”
“E allora” replicò lesto Pepe “non dovevi farmi cadere in tentazione, mettendomi accanto una gitana così seducente.” Ridendo.
“Tu allora resisti ad ogni tentazione.” Scuotendo il capo Guisgard, per poi sorridere. “I capelli vi sono tornati biondi...” rivolgendosi poi ad Altea “... è stato l'enigma o forse la paura di non superarlo?” Ironico.
“A me piace sia mora che bionda.” Annuì Pepe.
Avevano superato la porta e quel grosso muro che pareva voler racchiudere ed isolare dal resto del mondo l'altra metà della boscaglia.
Era questa una parte molto più selvaggia e primordiale, con sterpi e rovi che crescevano ovunque, alberi che intrecciavano fra essi i propri rami ed il prosieguo del sentiero quasi del tutto ingoiato da quell'ancestrale scenario.
“Sembra che qui non vi passi nessuno da molto tempo...” guardandosi intorno Pepe.
“Già...” annuì inquieto Guisgard.
Giunsero infine davanti ad un piccolo dosso naturale, coperto da rampicanti.
Guisgard lo scavalcò per primo e poi aiutò Altea prima e Clio dopo a fare altrettanto.
“Su, datemi la mano...” ad Altea “... sperando che non siate troppo in collera con me al punto da tirarmi giù da qui.” Ridendo.
“So che sei agile e capace di farlo da te” aiutando poi Clio “ma non voglio che si rovini quel bel vestitino. So che non avrò molte occasioni per poterti vedere così.” Facendole l'occhiolino.
Per ultimo, poi, Pepe salì su quel cumulo di terra e piante, raggiungendo gli altri tre.
E da quel dosso un'incredibile e meravigliosa visione apparve ai quattro avventurieri.
Una gigantesca, monumentale città, tutta di marmo bianco, racchiusa da inviolabili mura, pullulante di torri, rocche, palazzi e guglie.
Una città dai riflessi fiabeschi, che sorgeva nel bel mezzo di quella terra rigogliosa ed incontaminata, sovrastata solo da un cielo azzurro ed infinito.
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elisabeth
20-10-2014, 19.36.43
Fui accompagnata in una piccola cabina....era accogliente e faceva odore di legno appena lucidato..........sul letto c'erano degli abiti molto eleganti........toccai il tessuto...doveva essere prezioso...Symoin avrebbe gioito...alla vista di quel fine broccato..........c'era uno specchio ....e mi specchiai...i miei occhi splendevano......ma il mio animo si chiedeva altro....si chiedeva qual'era il suo percorso....quale strada avevo scelto...l'Oracolo a quanto pare sembrava aver visto giusto........ma sapevo di aver lasciato l'isola in buone " zampe "......risi al ricordo di Gedeone.......Pileo..che fine aveva fatto ?...era strano non era da lui lasciarmi sola ..ma infondo era Symoin che aveva lasciato non Elisabeth........presi la spazzola dal tavolo sotto la specchiera e cominciai a sciogliere i nodi dai miei capelli.......i colpi di spazzola li resero lucidi...e li tirai su con un fermaglio.....c'era dell'acqua nel catino e una saponetta alla lavanda........mi insaponai e mi lavai.........mi sentii a mio agio....presi il vecchio vestito ormai sporco e reso inutilizzabile dall'acqua salata.........mi vestii....l'abito sembrava essere nato sul mio corpo...era splendido...........un ultima occhiata allo specchio e qualcuno busso' alla porta...........
Altea
20-10-2014, 19.44.03
Sorrisi a Pepe, aveva sempre la battuta pronta e udii la voce di Guisgard.."Non vorrei spaventarvi Guisgard, ma quella tintura aveva poco effetto, al primo lavaggio se ne andava via...e temo questo viaggio sia lungo..almeno..è stato meglio toglierla subito, che farsi vedere mora e bionda il giorno dopo".
Poi uscimmo da quella porta e Guisgard aiutò prima me e poi Clio a superare quella barriera di sterpi e rovi e quando mi prese la mano per aiutarmi stavo per staccarla, non volevo avere più un contatto con lui e mi feci coraggio..forse quei rovi erano meno pericolosi del suo effetto su me.."State attento, appunto, alla mia collera..e non sottovalutatela Guisgard" e gli tolsi subito la mano.
Proseguimmo e davanti a noi apparve qualcosa di straordinario.."Mai visto una città simile, ma è reale o abbiamo varcato un mondo magico..è questa Auroria?" e mi guardavo attorno stupefatta.
Lo spettacolo al di là di quella soglia era meraviglioso, incontaminato.
Giungemmo ad un dosso che Guisgard superò agilmente, per poi aiutare Altea.
Allungò la mano anche a me, sorridendo.
"Oh che premuroso.." Divertita "Allora facciamo una bella cosa..." alzai la gonna per fissarla alla cintura, scoprendo i calzoni attillati e gli stivali armati di tutto punto.
"Toh.. Il vestito è salvo.." Presi comunque la sua mano sorridendo e scavalcai il dosso, per poi sistemare il vestito.
Guardai davanti a noi, una splendida città.
"Dite che è abitata? Che sia lei Auroria?" Chiesi, continuando a camminare.
Guisgard
20-10-2014, 19.58.58
Qualcuno bussò alla porta di Elisabeth.
Era un marinaio ed informò la donna che erano ormai giunti a Baias.
La nave infatti poco dopo entrò nel porto.
Scesi a terra, lei e Nettuno furono condotti al grande palazzo di Baias, sede dell'Ammiragliato.
Qui vi era giunto anche il duca e Velv andò a rendergli omaggio, mentre Elisabeth e Nettuno furono portati in una saletta ad attendere.
L'uomo camminava avanti ed indietro nervosamente.
“Non mi piace tutto ciò...” disse poi ad Elisabeth “... mi chiamava de Gur, ma io non rammento nulla di ciò che diceva quel capitano...”
All'improvviso un soldato si presentò ai due.
“Sua Signoria vi attende, capitano de Gur.” Fissando Nettuno.
“Vieni...” voltandosi questi verso Elisabeth.
Guisgard
20-10-2014, 20.09.31
“Se siete” disse il primo dei due a Galgan “Cavaliere di Cristo” segnandosi tre volte “è lecito allora che abbiate da noi una degna e sincera risposta a quanto domandate. E forse poi, con vostra indulgenza, farete da arbitro alla nostra questione.” Annuì. “Il mio nome è Caio e costui” indicando l'altro accanto a lui “è Tizio, mio fratello. Siamo entrambi cavalieri di un potente barone e nominati da lui alla guardia di sua figlia. Ed ella è il motivo della nostra disputa. La ragazza è stata chiesta in moglie da due uomini, entrambi innamorati di lei... un ricco borghese ed un semplice musico. Ella è però indecisa su chi scegliere, poiché ognuno dei due pretendenti mostra motivi per essere il prescelto. Questo almeno agli occhi di lei. Ebbene, per il bene della figlia del nostro signore, noi siamo qui a batterci, poiché ella ha chiesto il nostro parere. Io affermo che il borghese, assicurando alla ragazza un sincero sentimento ed una tranquillità economica stabile e duratura, sia il marito da scegliere. Sbaglio forse?”
“Si!” Intervenne l'altro. “Sbagli, poiché io so che il musico ama molto di più quella ragazza. Molto di più di quel borghese che, sebbene sincero ed innamorato, non può offrirle lo stesso Amore. Perchè, come si sa, gli uomini non sanno amare tutti allo stesso modo.”
“Utopie!” Esclamò Caio. “L'amore è sempre amore!”
“No!” Gridò Tizio.
E quasi i due arrivarono di nuovo a battersi, nonostante la presenza di Galgan.
Guisgard
20-10-2014, 20.27.26
“Immagino di si...” disse Guisgard “... credo sia proprio Auroria.”
“Quasi come se fosse nascosta al resto del mondo.” Mormorò Pepe.
“Infatti...” fece Guisgard “... quella porta ed il suo arcano e poi queste alte mura” indicando la città “mi sembrano un chiaro segnale che da queste parti amano particolarmente la loro riservatezza.”
Pepe rise.
“Chissà chi vi abita.” Disse poi il finto monaco.
“Fermi!” All'improvviso una voce, come se fosse la risposta a quanto detto da Pepe un attimo prima. “Fermi o vi infilzeremo all'istante!”
Era una donna con abiti guerrieri.
E con lei vi erano almeno una decina di soldatesse armate fino ai denti.
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Altea
20-10-2014, 20.33.31
Mi guardavo attorno proseguendo verso quella misteriosa città quando una voce di donna tuonò e davanti a me parve una donna guerriero con altrettanto al suo seguito.
Lo immaginavo..ma non sono facili dame da conquistare queste immagino..ma può essere mai una città governata e dominata da sole donne? Infatti vi era un invito all' uomo di tornare indietro, come non fosse il benvoluto.
Pensai era meglio non replicare..non per ora almeno..dovevamo essere degli sconosciuti persi per il fiume Lagno, ma immaginavo qualcosa non andasse.
elisabeth
20-10-2014, 21.30.42
Eravamo dunque approdati al porto di Baias.......non ne avevo sentito parlare....già.....io ero fuori dal mondo.....ringrazia il marinaio e lo seguii....rividi Velv e Nettuno....e insieme andammo al Palazzo dell'Ammiragliato....vedevo il volto di Nettuno teso ma non riuscivo a capirne i motivi.....sino a quando io e Nettuno non rimanemmo in una saletta .....in attesa di essere ricevuti dal Duca....Lì compresi che Nettuno era caduto tra i mille non pensieri della sua mente...non ricordava e ogni nome gli era sconosciuto....il fatto di essere Nettuno e gli ultimi accadimenti erano parte della sua vita........." perchè non vi calmate ....non serve a nulla ....dovete affrontare nuove situazioni e dovete essere lucido....."....qualcuno annuncio' che il comandante De Gur.....era atteso dal Duca......lui era atteso, era una cosa tra uomini....era giusto così..avrei atteso...ma Nettuno voltandosi.....mi chiese di accompagnarlo...ero stupita....ero felice...ma non sapevo se seguirlo sarebbe stato un bene...dovevo osare......" Non sarei Symoin se rimanessi al vostro fianco........sono pronta..."...
Una voce ci intimò di fermarci, restai alquanto sorpresa di vedere una donna armata di tutto punto.
E non una sola.
"Ecco spiegate le parole dell'enigma.." Mormorai appena.
Non dissi nulla.
Dovevamo sembrare innocui, dovevano andare avanti col nostro piano.
Così non dissi nulla, limitandomi a fermarmi insieme agli altri in quel posto tanto strano.
Galgan
21-10-2014, 01.27.18
Scossai lievemente il capo.
La follia, ormai era chiaro, era la vera signora di quei luoghi; eppure, i due fratelli mi avevano avvisato che non sarei riuscito a tornare sul sentiero, e che la strada mi avrebbe ricondotto a loro......
Ebbene, sarei andato avanti, una seconda volta......Ma stavolta non avrei cercato di risalire la corrente degli avvenimenti, ma avrei cercato di assecondarla, allo scopo di venirne a capo.
-Fermi, anime prave!-
Li redarguii entrambi, tonante, ponendo la mia arma a guisa di spada, e non più di croce;
-Fermatevi, o vi colpirò entrambi!
E in questo modo, sarà realmente pace tra due fratelli, come si conviene!-
Poi, dopo aver fatto un lungo respiro, proseguii in tono più formale e pacato;
-La questione che mi ponete, è impossibile da risolvere, o meglio, impossibile da risolversi con l'uso delle armi del mondo.
Alla fanciulla in questione, vengono offerti su un piatto d'argento, l'Amore Razionale e quello Appassionato, una tranquilla esistenza tra consuetudini rassicuranti, ed un'altra pregna di poesia e passione, ma forse incerta.
Quindi, cos'è meglio?
La passione, vissuta magari come un salto nel buio?
La sicurezza, vissuta magari come un'assenza di quel pizzico di follia?
Solo i due innamorati in questione, possono darci una risposta, o meglio, possono darla all'oggetto dei loro sogni, e possono farlo facendosi mettere alla prova.
Che ognuno di loro, provi a dimostrare all'amata di poter possedere anche quei lati positivi che i luoghi comuni gli vorrebbero mancanti, che ognuno di loro si metta in gioco.......E' preciso dovere di chi ama, alfine.
In questo modo, forse, la vostra giovane signora potrà scegliere con più chiarezza-
Erano emozioni, quelle, che non mi erano aliene, come non mi erano alieni i motivi del contendere dei due fratelli.........Ma quanto tempo era passato, da allora......Quanto tempo, e forse, quante vite!
Guisgard
21-10-2014, 01.51.15
Elisabeth e Nettuno seguirono quel marinaio che li condusse in una grande sala.
Qui vi erano quattro uomini, uno dei quali era Velv.
“Ecco il capitano de Gur.” Disse questi, indicando Nettuno ai presenti.
“Capitano...” alzandosi l'ammiraglio Oxuid ed avvicinandosi a de Gur “... vi credevamo in fondo al mare...”
“Mi spiace...” fece Nettuno “... ma io non credo di conoscervi...”
“Come vi avevo spiegato.” Annuì Velv agli altri.
“E così...” disse il duca Dominus “... il capitano de Gur ha perduto ogni memoria?”
“Si, milord.” Rispose Velv. “A causa del naufragio della sua nave.”
“E potrà mai recuperarla?” Chiese il duca.
“Io credo possa essere momentanea questa sua amnesia.” Spiegò Velv. “A patto, naturalmente che lo si aiuti a ricordare il suo passato.”
“Siete dunque un medico?” Domandò Dominus.
“No, milord.” Scuotendo il capo Velv. “Ma in passato simili accadimenti si sono rivelati poi momentanei.”
“E chi è questa bella dama?” Dominus fissando Elisabeth. “Forse una donna che il capitano de Gur si è scelto come moglie dopo aver perduto ogni ricordo?”
Guisgard
21-10-2014, 01.59.52
“Cavaliere...” disse Caio a Galgan “... dite che i due pretendenti debbano confrontarsi. Ma come? Uno è razionale, l'altro un sognatore. Come possono dunque gareggiare fra loro? E su quale campo? Forse quello della Ragione? No, il musico non accetterà. Allora del cuore? Che sciocchezza. Il musico vive di favole e il pratico borghese è alieno a questo genere di cose.”
“Allora” intervenne Tizio “perchè non venite con noi, dal nostro signore, cavaliere?” Chiese a Galgan. “Sembrate conoscitore di queste cose e magari riuscirete a dissolvere i dubbi della nostra giovane signora.”
“Si, vi è del buono in ciò che dici, fratello mio.” Annuendo Caio a quella proposta di Tizio.
Guisgard
21-10-2014, 02.21.57
Quelle donne guerriere, simili alle leggendarie Amazzoni, in un attimo circondarono i quattro avventurieri.
“Ora ci direte chi siete” disse la donna che per bellezza e decisione sembrava essere il capo di quel drappello di Valchirie “e come avete trovato questo posto.”
“Siamo viaggiatori...” fece Guisgard “... poi la nostra imbarcazione è rimasta bloccata lungo le fangose acque del Lagno e...”
“Fa silenzio!” Urlò la donna. “Non ho chiesto a te di parlare!” Si voltò poi verso Clio ed Altea. “Rispondete voi due...”
“Che sia il Parnaso questo?” Ridendo Pepe. “Donne dominatrici, non c'è che dire.”
Ma lo spirito del falso monaco non piacque a quelle guerriere.
La donna, infatti, si avvicinò a Pepe e lo colpì violentemente con un calcio che affondò nella sua pancia, facendolo piegare per il dolore.
E appena il finto chierico si piegò sulle ginocchia, altre di quelle guerriere cominciarono a colpirlo con le aste delle loro lance.
“Ferme!” Urlò Guisgard. “Non abbiamo fatto nulla di male!”
Ma prima che il presunto Taddeide potesse soccorrere il suo compagno a terra, alle sue spalle una di quelle guerriere lo colpì alla nuca con l'elsa della spada, facendo cadere a terra privo di conoscenza.
“E voi due ferme!” Intimò la donna a Clio e ad Altea. “Ferme o vi uccideremo senza pietà!”
E subito le altre guerriere puntarono contro le due avventuriere le loro lance appuntite.
“Una mossa fasulla” fissandole la donna “e vi passeremo da parte a parte.” Il suo tono non ammetteva repliche. “Ed ora diteci chi siete e come siete arrivate fin qui. E badate di non mentire.”
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Altea
21-10-2014, 07.47.14
Osservai la scena raccapricciante...Non avevano certo pietà.
Vidi Guisgard colpito alla nuca e stramazzare al suolo. Volevo soccorrerlo ma le donne minacciavano sia me che Clio e guardai perplessa la mia compagna di viaggio.
Poi mi volati verso la guerriera.."Salute a voi. Io sono Altea e come vi stava dicendo.."ebbi una titubanza "mio marito Guisgard che avete colpito..stavamo navigando il Lagno e la barca si è rovesciata e dopo aver camminato molto ci siamo trovati qui..lui è un musico e ovviamente mi è indispensabile per chiedere la elemosina..Sapete gli uomini, appena vedono una bella donna allungano le mani." Ci avrebbe creduto..dovevo non guardare Clio, dovevamo sembrare estranei e guardai la ferita in testa a Guisgard.
Restai allibita a quella scena.
Ma mi limitai a stringere i denti perché ci puntarono le lance alla gola.
Le osservai attentamente, forse potevo liberarmi ma erano in troppe, mi avrebbero ucciso dopo un secondo.
Avevo sempre detestato le amazzoni, erano l'antitesi della civiltà, e non permettevo mai a nessuno di chiamarmi così, nemmeno per scherzo.
E di certo quella scena non faceva che confermare le mie opinioni.
Io e Altea ci guardammo perplesse poi lei parlò per prima.
Rimasi interdetta alle sue parole, non era ciò che avevamo deciso, dovevamo essere tutti sconosciuti.
Ma compresi che probabilmente sperava di salvarlo.
Alzai lo sguardo sulla donna che sembrava essere il capo.
"Perché? Credevo che le donne fossero migliori degli uomini... Insomma, siete il triplo di noi, armate.. Che male abbiamo fatto?" senza distogliere lo sguardo "Come ha detto lei..." voltandomi verso Altea "Stavamo attraversando il Lagno, ma la nostra imbarcazione si è incagliata, così abbiamo dovuto continuare a piedi.. ci siamo bloccati davanti alla muraglia quando ormai faceva buio, e siamo rimaste affascinate dall'enigma.. l'abbiamo risolto e la porta si è aperta.. tutto qui.. il mio nome è Clio.. sono fuggita una settimana fa dalla mia casa e da un grasso fabbro a cui mio padre ha pensato bene di promettermi.." scuotendo appena la testa, come a scacciare un pensiero disgustoso "Volevamo solo attraversare il Lagno...".
Guisgard
21-10-2014, 17.41.09
Quella donna, a quelle parole di Altea, si avvicinò alla finta zingara e restò a fissare i suoi occhi, come se cercasse di leggere fin dentro il suo animo e scoprire così la verità.
“Tuo marito...” disse con gli occhi in quelli di Altea “... eppure non hai versato una lacrima quando è stato colpito...” ad un tratto un ghigno apparve sul suo bel volto “... ma non mi stupisce, dopotutto una donna per essere felice non ha certo bisogno di un uomo...” si voltò poi a fissare Clio, di nuovo con quel suo sguardo indagatore “... avete superato l'enigma?” Annuì piano. “E chi fra voi due ci è riuscita?”
Forse avevamo preso la strada giusta.
Certo, se avessimo detto che era stato Pepe a risolverlo, non so come avrebbe reagito.
"Ci abbiamo ragionato insieme..." sorrisi "Ogni tanto ci si riesce..".
Altea
21-10-2014, 17.54.51
La donna mi guardava dritto negli occhi, i suoi erano di ghiaccio..sospirai..questo era il lato peggiore di una donna..poi quelle sue parole..allora non sapeva leggermi l' Animo..lo vedevo a terra e non potevo fare nulla, il mio unico pensiero era solo di aver mentito sperando di salvarlo.
Poi ella andò da Clio e guardai la mia compagna di viaggio e poi Pepe.."Non è morto.."dissi alla donna guerriero, ferma e decisa "e certo non morirà..poichè questo è il volere di una donna, ovvero il mio". Aspettai rispondesse Clio..e se avesse saputo fosse stato un uomo? Ci avrebbe considerato delle donne inutili, ma se avessimo detto era stato Pepe allora forse lui era salvo.
Guisgard
21-10-2014, 18.41.41
A quelle parole di Clio la donna sorrise.
“Naturale.” Disse compiaciuta. “Un uomo non potrebbe mai risolvere un simile arcano.” Guardò alcune delle sue soldatesse. “Portate questi due alle miniere del Moro.”
“Si.” Annuirono quelle, per poi prendere di peso Guisgard e Pepe, col primo sempre privo di sensi ed il secondo dolorante ed incapace di opporre resistenza, caricarli sui loro cavalli e portarli via.
“Voi due invece” la donna a Clio e ad Altea “verrete con noi al palazzo.”
Così, quelle Amazzoni, condussero le due nella loro città.
Passate le alte mura, Auroria apparve ancor più solenne e meravigliosa.
Le strade erano lastricate con pietre bianche e levigate, i palazzi tutti di marmo bianco, così come le guglie, le torri e le case.
E nell'attraversare quelle strade, Clio ed Altea si accorsero che la popolazione era formata da sole donne.
Poi, dopo un po', si ritrovarono davanti ad un sontuoso palazzo, anch'esso di marmo bianco.
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Altea
21-10-2014, 18.49.11
Trattenni una risata...naturale..un uomo non avrebbe mai risposto a un arcano..ma chi pensava di essere?
Poi presero Guisgard e Pepe e scossi il capo.."No" dissi "non potete portarlo via".
Ma fu troppo tardi e ci portarono ad Auroria, ma dentro me stavo veramente male..perchè tutto questo? Per quel Fiore che non poteva essere quello che stavamo cercando..dovevo essere forte per lui pure.
Mi guardavo attorno, tutto era cosi raffinato e fiabesco e vi erano solo donne...perchè mai quell' odio verso gli uomini?
Ci trovammo davanti a un palazzo sontuoso e chiesi alla donna, cercando di venirne a capo.."Voi..come vi chiamate? Chi abita in questo sontuoso palazzo?".
Tirai un sospiro di sollievo, si era accontentata della mia risposta.
Vidi due di quelle Amazzoni portare via Pepe e Guisgard, e mi limitai a memorizzare il nome che aveva pronunciato.
Paradossalmente, avrei potuto essere me stessa, ma meno minacciosa sembravo, meglio era.
Auroria era bellissima, solenne e austera.
Guardandomi intorno, restai alquanto stupita.
Donne, donne ovunque: l'inferno.
Ecco un posto dove non vivrei manco sotto tortura...
Sopportavo a mala pena me stessa.
Restai in silenzio, seguendo quelle donne guerriere, mentre lo sguardo vagava nella bellissima città.
Guisgard
21-10-2014, 19.07.54
Quella donna non rispose nulla ad Altea, limitandosi a far cenno a lei ed a Clio di continuare a camminare.
Entrarono così nel grande palazzo bianco.
Percorsero un lungo corridoio colonnato, di gusto classico, fino a raggiungere una vasta sala tutta fatta di pregiati marmi policromi.
E qui trovarono un nugolo di bambine tutte sedute attorno ad una bellissima donna.
Aveva lunghi e mossi capelli biondi, la pelle vellutata e chiara, gli occhi di un profondo blu e un portamento da nobildonna.
“Laika...” disse la donna guerriera a quella.
L'altra si voltò e fissò Altea e Clio.
“Chi sono?” Chiese una delle bambine a Laika.
“Non lo so...” rispose lei “... ce lo diranno loro...” e con un cenno chiese di farle avanzare.
La donna guerriera allora fece segno alle due straniere di continuare a camminare.
“Erano sole, Anghela?” Domandò Laika alla donna guerriera.
“No, con loro vi erano due uomini.” Rispose questa. “Li ho già fatti portare al Moro.”
“Bene.” Annuì Laika. “Chi siete dunque e perchè siete giunte qui?” Chiese poi a Clio e ad Altea, restando con i suoi meravigliosi occhi chiari a fissarle con espressione enigmatica.
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Altea
21-10-2014, 19.19.27
La donna non rispose ed entrammo nel palazzo, fu come tornare al passato..per un attimo mi sembrò di essere a Capomazda e di camminare nei lunghi corridoi classicheggianti verso le stanze del Duca.
Entrate in una stanza apparve una donna bellissima, dai tratti delicati e diafani..una nobildonna..sorrisi guardando il pregiato pavimento..giocavamo ad armi pari.
Sorrisi a quelle belle bambine..ancora innocenti e purtroppo sarebbe cresciute a loro modo.
Ascoltai il discorso tra lei e la guerriera e poi la donna si rivolse a noi, la fissai negli occhi senza timore con sfida "Non sono tenuta a dirverlo..una donna ha i suoi segreti no..voi lo sapete..siete una donna..non risponderò fino a quando la vostra donna guerriera non libererà i due uomini che erano con noi...mi ha separato da lui..è ingiusto..una donna può vivere sapendo l' uomo che ama è ingiustamente prigioniero? Potete pure uccidermi". Incrociai le braccia e la guardai con l'orgoglio dei de Bastian.
Guisgard
21-10-2014, 20.02.48
Laika osservò con attenzione Altea.
“Queste due” disse una di quelle bambine “sono cattive, vero?”
“Si, penso di si.” Annuì Laika.
“Saranno punite allora?” Chiese un'altra bambina.
“Dipenderà da loro.” Rispose la donna.
Tornò poi a fissare Altea.
“Ti ripeterò la domanda” Laika alla falsa zingara “dopodiché, se continuerai a negarmi una risposta, non sarà colpa mia se ti verrà mozzata una mano.” Fece un cenno ad Anghela, che subito estrasse l'affilata spada.
“Allora...” rivolgendosi ancora Laika ad Altea “... chi siete e perchè siete giunte qui?” Guardò poi Clio. “Puoi rispondermi tu, così da salvare la mano della tua sciocca amica.”
Altea
21-10-2014, 20.11.14
Accarezzai la bambina..."Non ti preoccupare piccola..siamo buone..infatti siamo arrivate qui per caso..ora parleremo io e te ed ascolterà pure milady Laika" e mi abbassai guardando la piccola dai boccoli ribelli biondi e gli occhi azzurri e vispi e continuai in modo mi sentissero tutti.."Io mi chiamo Altea...io ero ricca tanto tempo fa ma poi scelsi la via della libertà..vedi..sono una donna semplice e normale..e non ho altro da dire..sono una donna come tante..coi suoi sogni, desideri, sentimenti buoni e cattivi e soprattutto molta comprensione".
E guardai Laika seria.
La donna guerriera ci condusse nel palazzo, alla presenza di una donna bellissima circondata da bambine.
Presi un profondo respiro.
Pure delle bambine.. di bene in meglio..
Altea impersonò la mogliettina preoccupata, e non fu il massimo.
"No, no.." Mormorai, spaventata, calandomi nella parte "Io.. Io sono Clio.. Non abbiamo cattive intenzioni, davvero.. Stavamo attraversando il Lagno e la nostra imbarcazione si è incagliata.. Abbiamo continuato a piedi, fino alla porta... L'enigma ci ha incuriosito, così abbiamo provato a risolverlo e siamo arrivate qui...".
Dovevamo andare avanti con il piano che avevano escogitato sulla Santa Caterina.
Guisgard
21-10-2014, 20.39.18
A quelle parole di Altea, la bambina fece un passo indietro, nascondendosi dietro Laika.
“Non osare mai più rivolgerti a queste bambine senza il mio permesso.” Disse fissando la finta zingara. “E così eri ricca... e poi hai scelto la libertà? Ossia diventare una zingara?” I suoi occhi indagatori erano in quelli di Altea. “E tu, invece...” spostando lo sguardo su Clio “... tu invece non sei accoppiata come lei? Non hai marito, compagno o spasimante?” Guardò poi Anghela. “E i due uomini?”
“Uno era il marito di questa zingara” spiegò la donna guerriera “e l'altro un monaco.”
In quel momento arrivarono altre soldatesse.
Le stesse che avevano portato via Guisgard e Pepe.
“Torniamo ora dal Moro...” disse una di quelle “... il monaco era armato solo di un Rosario, mentre l'altro, il musico, oltre un'ocarina aveva nascosta nel mantello anche questa...” mostrando Mia Amata a Laika.
“Ah...” fece questa, prendendo poi la spada “... qual'è dunque il mestiere di tuo marito?” Chiese ad Altea. “Il musico o lo spadaccino? O forse è un novello David, o un Tristano... abile nell'arte della musica, come in quella della spada?”
Intanto, in un luogo non troppo distante, qualcuno stava sognando...
Guisgard vagava per una strada cupa e silenziosa, avvolta dal buio e dalla foschia.
Solo una piccola luce, proveniente dal pallore lunare, lambiva il suo cammino, mentre tutt'intorno le ombre sembravano prendere forma in quella spettrale penombra.
Camminava da solo, il presunto Taddeide, ma con la chiara ed ossessiva sensazione di essere seguito.
Ma ogni volta si girava indietro, non vedeva altro che la strada buia e desolata.
E proseguiva.
Proseguiva tra quel silenzio.
Poi ancora quella sensazione.
Stavolta ancor più netta.
Ed udì qualcosa.
Dei passi leggeri.
Si voltò di scatto e vide un'ombra.
“Tu...” disse “... tu, chi sei?”
Ma l'ombra non rispose nulla.
“Chi sei?” Gridò il presunto duca.
Ma quella non proferì parola.
Allora, in quel momento, altre ombre sorsero dal nulla.
“Cosa volete da me?” Urlò Guisgard.
“Vogliamo che tu soffra...” con un filo di voce, bestiale ed infernale, l'ombra che lo seguiva per prima.
Guisgard si svegliò di colpo.
Ansimava.
Poi sentì una fitta alla testa.
Riaprì di nuovo gli occhi e vide dei volti, confusi, attorno a lui.
“Chi...” farfugliò “... chi siete?” Domandò. “E... dove sono?”
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Altea
21-10-2014, 21.00.51
Osservai Laika, cosa celava quella donna..quelle bambine..da dove provenivano quelle bambine.
"Mi spiace milady Laika ma non era mia intenzione spaventare quella bambina..si...ero ricca e ho scelto la via della libertà..e forse perchè soggiogata da uomini proprio..e sono felice della libertà,d' altronde essere liberi è una grande ricchezza".
Poi arrivarono le donne che portarono Pepe e Guisgard in quella miniera..dal Moro..dicevano loro e quando mi mostrarono Mia Amata trasalii.
"Si la ocarina è lo strumento che suona..mio marito" dovevo continuare a fare la sciocca mogliettina "lui è un musico...non so, milady Laika, se vi è stato detto..noi ci eravamo persi..e stavamo navigando lungo il Lagno e la nostra barca si è rovesciata...proprio non immaginavamo di arrivare qui altrimenti non vi avremmo disturbati..mio marito..è un uomo giusto e onesto..e forse portava quella spada per difendersi...o difendere me o le persone in pericolo..conoscendolo lui è sempre pronto alla difesa ma mai all' attacco su questo potete esserne certa..io sono indovina pure".
Cercai di restare impassibile.
Cosa l'aveva portata a fare la spada? Avevo io le armi, maledizione!
Ascoltai Altea e la donna parlare, poi si rivolse a me.
"Io?" scossi la testa "No.. niente uomini..." sorrisi "Beh, in teoria dovrei sposarmi tra poco più di un mese.. mio padre mi ha promesso contro la mia volontà.." sospirai "Ho provato a convincerlo ma non voleva sentire ragione.." alzai le spalle "Così sono scappata...".
Era una mezza verità, infondo, ero scappata da ragazza, anche se per un motivo ben diverso, ma se volevo continuare a sembrare innocua, non potevo certo dire la verità.
Ma il volto dell'immaginario fabbro si mischiava nella mia mente a quello dell'insopportabile signorotto che avevo accoltellato.
E il disgusto nel pensare a lui era vero, reale, tangibile. Avrebbe sicuramente aiutato.
"Non gli avrei mai permesso di sfiorarmi.." mormorai, quasi a me stessa.
Presi un profondo respiro, come a voler scacciare un ricordo.
"Posso.." iniziai titubante "Posso chiedervi soltanto dove siamo?".
Galgan
22-10-2014, 03.51.17
Scossai lievemente il capo;
-Invero, penso che nessun uomo, o donna, al mondo possa definirsi realmente esperto conoscitore di messer Amore, perché la natura di costui è talmente eclettica, ed improvvisa, che spesso, troppo spesso, tende a sfuggirci-
L'Amore per un ideale, quello per una donna, o un uomo, l'Amore per Dio.....
In ogni sua forma, messer Amore, richiede un pesante tributo, tributo che, se viene pagato con gioia, elargisce molto, talvolta il tutto che richiede, talvolta solo l'illusione di se stesso, dominando comunque la nostra umana esistenza, con tutte le sue conseguenze.
Quello di cui ero conoscitore, o almeno lo ero stato, erano proprio questi stati d'animo, queste manifestazioni dell'essere, in tutta la loro potenza.
-Tuttavia-
proseguii,
-Se mi farete strada, sarò lieto di seguirvi dal vostro signore-.
Guisgard
22-10-2014, 17.19.00
“Basta così.” Disse Laika ad Altea, come a volerla zittire. “Non esistono uomini giusti ed onesti.” Sorrise beffarda. “Quanto al tuo essere indovina, beh, non credo tu lo sia davvero, altrimenti avresti compreso la natura degli uomini. Anche perchè, a quanto dici, ami la libertà.” Si voltò verso Clio. “Hai fatto bene a fuggire. Nessun uomo merita la nostra infelicità.” Annuì. “Questa è Auroria, la città delle libere donne. E questo in cui vi trovate è il Palazzo dell'Incertofato, da cui si governa Auroria.”
“Cosa sarà di loro?” Chiese una di quelle bambine.
“Questa non è una prigione.” Rispose Laika. “Saranno libere di andare o di restare. Sceglieranno loro.”
“Il musico” fece una delle soldatesse “aveva anche questo con sé.” Mostrando il candelotto d'emergenza che Palos aveva dato a Guisgard.
Laika lo prese e restò ad osservarlo.
“Non so cosa sia...” mormorò “... gettatelo via... insieme a questa.” Dando anche la spada alla soldatessa.
Altea
22-10-2014, 17.29.00
Non dissi nulla, sembrava ogni cosa dicessi era sbagliata.
Poi vidi il candelotto...ora ricordavo..bastava lanciarlo e quelli della nave sarebbero arrivati in caso di pericolo....però..l' Incertofato..era nominato in quella targa sul Fiore Azzurro.
Guardai Clio..io ero di poco aiuto e combinavo solo danni, come sempre.
"Vado io via da qui...potete portarmi fuori dalle mura, però ridatemi la spada di mio marito e quel candelotto..appartengono a lui..e vedo non sono una donna libera e quindi non degna di rimanere qui...una volta appurato sarò fuori di qui sarete al sicuro perchè io proprio non so usare una spada".
Una volta fuori dalle mura avrei lanciato il candelotto e sarebbe arrivato Irko, almeno avrei informato gli uomini di ciò che stava succedendo.
Ascoltai le parole della donna e sorrisi, timidamente.
Ero sicura che avrebbero apprezzato la mia storia.
Conoscevo bene quei discorsi.
Naturalmente non potevo andarmene senza Guisgard, ma quasi trasalii a quel nome.
Io e Altea ci guardammo, anche lei aveva capito.
Incertofato..
C'era bisogno di tempo, di comprendere cosa volessero quelle donne, se poteva essere il luogo del Fiore.
Mostrò anche un candelotto che aveva Guisgard con sé, cos'era, forse un segnale? Non l'avevo mai visto, lui non ne aveva fatto parola sul ponte.
"Io non ho altro posto dove andare.." mormorai "Mi piacerebbe vedere questo posto.." sorrisi "sembra che abbiate risolto in un sol colpo tutti i problemi della vita di una donna.. è.. meraviglioso.." sorridendo.
Dovevo comprendere dov'era il Moro, cosa ne facevano degli uomini, e dove avrebbero buttato la spada.
Se il fiore era lì, dovevamo setacciare la città, trovarlo, e liberare Guisgard.
Sperai solo che non fosse troppo tardi. Ma sapevo in cuor mio che l'avremmo salvato.
Guisgard
22-10-2014, 18.20.51
“E sia.” Disse Laika ad Altea. “Sei libera di andare, ma senza la spada e senza neanche quello strano oggetto. Tutto ciò che apparteneva a quei due uomini è stato confiscato.” Guardò Anghela. “Conduci fuori da Auroria questa donna.” Indicando Altea. “Ho piacere che tu invece voglia restare.” Fissando poi Clio. “Ti sarà data una stanza fino a quando non troveremo una sistemazione in città anche per te. Naturalmente sarai ospite stasera a cena.”
“Vedremo il Fiore d'Oro?” Chiese una di quelle bambine.
“Non stasera.” Sorridendole Laika. “Domani forse. Su, ora andate a riposare, bambine. Stasera, vi prometto, ascolterete un'altra favola.”
Ma ad un tratto il palazzo oscillò per qualche secondo, come se fosse una scossa di terremoto.
Le bambine allora si strinsero impaurite intorno a Laika.
“Non abbiate paura!” Abbracciandole lei. “E' già finito! Non accadrà nulla, il Fiore d'Oro ci proteggerà!”
Guisgard
22-10-2014, 18.26.16
Tizio e Caio annuirono a quelle parole di Galgan.
“Invero” disse Caio “parlate da cavalier cortese, come un redivivo Galvano.”
“Si, è vero.” Fece Tizio. “E sono certo che aiuterete la nostra padroncina a scegliere per il meglio.”
I due fratelli, allora, montarono in sella ai loro palafreni, fecero cenno a Galgan di seguirli e cominciarono a penetrare ancor di più in quella folta boscaglia.
La natura, rigogliosa e primordiale, sembrava aprirsi come i cancelli di un mondo incantato al passaggio dei tre, col suo verde reso ancor più intenso dalla pioggia da poco caduta.
Cavalcarono per un po', fino a quando videro una piccola cappellina, nella quale un vecchio stava lavorando ad un bassorilievo dedicato alla Vergine Santa con il Bambino.
Sulla cornice del bassorilievo, poi, erano incise alcune scene raffiguranti, in alto, David con Micol a sinistra e David con Betsabea a destra, mentre in basso erano rappresentate immagini di Giacobbe e Lia a sinistra e di Giacobbe e Rachele a destra.
I due fratelli salutarono il vecchio e continuarono il loro cammino.
Dopo circa un'ora la boscaglia si aprì, mostrando ai tre un colle sul quale dominava un austero maniero.
“Ecco il Castello del Dubbio d'Amore...” mormorò Caio “... la dimora del nostro padrone...”
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Maledizione, la spada...
La cosa più importante era salvargli la vita, avrei pensato alla spada più avanti.
"Vi ringrazio.." con un leggero inchino, sorridendo "Davvero...".
Forse dividerci non era la cosa migliore, ma almeno Altea avrebbe potuto tornare da Irko e dagli altri per avvisarli, mentre io dovevo riuscire a liberare Guisgard e Pepe, e a scoprire cosa fosse il Fiore d'Oro.
Così una volta giunta la Santa Caterina a salvarci, saremmo potuti scappare.
Poteva funzionare. Tranne per il fatto che non avevo idea di come arrivare al Moro.
Dovevo inventarmi qualcosa.
Non osai chiedere cosa fosse il Fiore d'Oro, non sembrava amare le domande inopportune.
Ormai eravamo lì, e potevamo essere nel posto giusto, dopotutto, l'epigrafe parlava proprio del Fiore Azzurro e dell'Incertofato.
Valeva la pena rischiare.
Altea
22-10-2014, 18.38.18
Scossi il capo sorridendo "E sia...portatemi via" la strada per tornare al veliero me la ricordavo a memoria anche se avrei camminato a lungo e molto.
Osservai per un attimo Clio...e sorrisi ironicamente..non ero stupida..Laika non aveva capito nulla sulle donne ovvero non esisteva la solidarietà femminile..Clio non aveva capito le mie intenzioni ovvero il fatto fossi la moglie di Guisgard doveva aiutarmi a poter avere un legame o vederlo..una dama di corte non poteva essere moglie di un musico e se avevo modificato il piano era perchè si era prospettato il contrario di ciò che avevamo immaginato e avevo notato un suo allontanamento e quei suoi strani sguardi a ogni mia risposta pronti a criticare...ecco perchè mi fidavo più degli uomini...ma avevo capito lei mirava solo a Guisgard.
Poi una scossa di terremoto..vi ero abituata...non feci il minimo movimento, vidi solo dei cristalli tintinnare..feci un inchino a Laika "Grazie per avermi dato ospitalità in questo posto..già sono indovina..infatti vi dirò solo questa scossa di terremoto è un avviso...la vostra città sento sarà invasa e solo un uomo potrà salvarla" e sorridendo uscii dalla stanza senza guardare nessuno e seguendo Anghela senza proferire parola...mi lancinavo solo per Guisgard...non lo avrei più visto o forse lo avrei perso per sempre...ma non avrei mai smesso di amarlo..mi fermai un attimo e tentai.."Anghela..me lo fareste vedere un solo momento? Pure in vostra presenza..non ho nulla da nascondere".
Galgan
22-10-2014, 18.56.51
http://i.picasion.com/av/78/1gLF.png
Alzai lo sguardo sulla superba quanto altera costruzione, su quel maniero che pareva, improvvisamente, essere divenuto una tappa del mio viaggio, a guisa di beffardo gioco delle Potenze Celesti.
"Castello del Dubbio d'Amore", avea per nome quel luogo, ed invero, pareva dare voce ai dubbi che, come insano mentore, erano stati la forza caratterizzante dei miei anni giovanili, e del loro spensierato trascorrere.....Amore e Dubbio, che insieme camminano, tenendosi a braccetto come beffardi fratelli, beffardi, perché amano tormentare il genere umano, ed addolcirne la vita in egual misura.....Amore e Dubbio, ora sarebbero stati i miei compagni, in quei luoghi di prodigi.
Recitai una muta preghiera alla più alta forma d'Amore, quello Divino, perché mi indicasse la via, quindi risposi alle mie guide:
-Sarà per me raro onore, il potermi dimostrare utile, se potrò esserlo, in faccende di cotanta importanza, come quelle nate dal tormento d'Amore, e dal suo legittimo Dubbio-.
Guisgard
23-10-2014, 18.01.39
Laika annuì a quelle prole di Clio, per poi battere le mani.
Nella sala entrò allora una vecchia.
“Per favore” disse Laika a questa “accompagnala in una delle stanze libere.”
La vecchia annuì e fece poi cenno a Clio di seguirla.
Attraversarono così un lungo corridoio colonnato, sul cui lato destro si aprivano ampie vetrate e dalle quali si poteva ammirare lo splendore dell'intera città.
Auroria era bellissima, solenne e luminosa, ma anche ricchissima.
Insieme al marmo bianco, infatti, che ricopriva e lastricata grande parte dell'abitato cittadino, un'altra meraviglia abbondava in quel luogo.
Le sue abitanti, come detto tutte donne e di ogni età, erano abbigliate con sete e stoffe preziose, ma soprattutto tutte, adulte e bambine, portavano monili, bracciali e anelli d'oro purissimo.
E cosa assai curiosa ed in un certo modo sconcertante, per le strade le bambine giocavano con ciottoli e pepite di oro incontaminato.
Forse qualcosa di simile dovettero vedere i conquistatori spagnoli quando giunsero nei ricchi regni del Nuovo Mondo, al punto da credere alla leggenda di Eldorado.
La vecchia condusse allora Clio sopra una sontuosa scalinata anch'essa di marmo bianco, fino a ritrovarsi in un secondo corridoio, sul quale vi erano varie porte.
La vecchia ne aprì una e indicò a Clio di entrare.
“Questa è la tua stanza.” Fissando la ragazza. “La cena sarà servita fra poche ore.”
Intanto, Anghela e le sue soldatesse scortarono Altea lungo la strada che conduceva fuori da Auroria.
“No.” Disse ad Altea. “Gli uomini non hanno diritti e nessuna donna deve umiliarsi davanti a loro. E comunque quei prigionieri non vedranno più niente e nessuno. Neanche la luce del Sole.”
Proseguirono poi attraverso una strada di campagna, verso le mura della città.
Nel frattempo, a Baias, Dominus era con i suoi sottoposti: Oxuid, Velv e Burmid.
“Non facciamo troppi giri di parole...” disse il duca “... Capomazda si ritrova un pericoloso nemico e va fermato.”
“Parlate di quel rinnegato, milord?” Chiese Oxuid.
“Si.” Annuì Dominus. “Di quel Guisgard.”
“Allora non vi interessa la storia del Fiore...” fece Burmid.
“Non ho tempo di pensare a miti e leggende.” Mormorò il duca. “Se esiste davvero e riuscirà a trovarlo, bene, altrimenti pazienza.”
“Mi pare di capire che la priorità sia un'altra...” disse Oxuid.
“Esatto.” Fece il duca. “Voglio che muoia. Non mi interessa come. Ma non deve tornare. Per questo voi lo braccherete.” Fissando Burmid e Velv. “Se troverà il Fiore, allora penserete a sottrarglielo e a portarlo a me. Per poi ucciderlo, naturalmente. Se invece non troverà nulla, poco cambierà. Lo ucciderete lo stesso.”
“Hihihihihihihihi...” alzandosi dalla sedia Burmid, per poi avvicinarsi ad una delle finestre.
In quel momento uno dei suoi chiamò in disparte Burmid.
Il mercenario uscì dalla stanza e trovò un altro individuo ad attenderlo.
“Signore, ho notizie del vascello volante.”
“Ottimo.” Disse Burmid.
“E' stato avvistato lungo il Lagno, nella terra di Licinia...”
“Hihihihihihihihihi...” con soddisfazione Burmid.
Altea
23-10-2014, 18.14.53
Arrivammo in una stradina per uscire dalle mura e guardai Anghela ridendo.."Appunto..è disarmato, non vi serve a nulla pure..è un uomo..a me serve, vi avevo detto..anzi ti avevo detto...anche ora..magari trovo uno di quei lerci uomini e mi saltano addosso come sempre..almeno mando in avanscoperta lui..si rende utile per qualcosa..almeno una e poi io tornerò a mendicare con lui. Più che venga via con me o lo ammazziate non vi è nessuna differenza per voi..tanto non ci vedrete più. Credimi..per lui è più una condanna rimanere con me che morire" e sorrisi..quella ultima frase a mio parere era proprio vera.
Seguii con lo sguardo Altea che si allontanava, pregando che avesse avuto la mia stessa idea sul dividersi.
Considerando la profezia che aveva formulato però, pesai proprio di sì.
Sarebbe tornata con la Santa Caterina.
Non avevamo altra scelta.
Ma non dissi nulla, stavamo recitando una parte, ed eravamo sconosciute.
Sorrisi timidamente a Laika, e seguii di buon grado la donna per i corridoi del palazzo.
Non avevo mai frequentato ambienti tanto raffinati, persino il maniero in cui servivo da ragazza era un castello di provincia, non una tale reggia.
I miei uomini avrebbero pianto di gioia nel vedere tutto quello.
Sorrisi, chiedendomi se avrebbero preferito le bellissime donne o l'oro che sembrava sgorgare dal terreno.
Forse era questo, pesai: il Moro.
Una miniera d'oro nascosta. Aveva detto Miniera, se non ricordavo male.
E il Fiore d'Oro? Che fosse l'origine di questa ricchezza?
Compresi perché avessero gettato la spada di Guisgard come fosse spazzatura. Chiunque altro l'avrebbe tenuta dato il suo valore, ma come poteva competere con tutto quello?
"Vi ringrazio di cuore.." sorrisi alla donna, prima di entrare nella stanza.
Mi avvicinai alla finestra, osservando il meraviglioso panorama davanti a me.
Finalmente sola, potevo togliere la maschera.
Mi lasciai cadere lungo la parete, fissando un punto indefinito nel muro.
Chiusi gli occhi, lasciandomi cullare dal ricordo del suo sguardo, del suo sorriso, la sua carezza dolce ed impertinente sulle mie labbra, il battito del suo cuore quando mi aveva fatto addormentare tra le sue braccia.
Presi un profondo respiro.
"Ti troverò..." sussurrai pianissimo quasi parlassi a quei ricordi "Te lo prometto..".
Così mi alzai, e iniziai a curiosare nella stanza.
Non avevo molto tempo.
Altea avrebbe raggiunto la Santa Caterina in meno di un giorno, poi sarebbero stati qui in pochissimo tempo.
Dovevo scoprire dov'era il Moro e soprattutto come entrarci.
Non lo fanno un bel giro turistico da queste parti? Pensai, con un vago sorriso.
Guisgard
23-10-2014, 18.34.29
“Gli uomini” disse seccata Anghela ad Altea “ci servono per la miniera. Nessun uomo può uscire vivo da Auroria, come nessuna donna, una volta lasciato questo luogo, può poi ritornarci.” Scosse il capo. “E ora basta con questi discorsi.” Proseguirono fino a raggiungere le mura e poi la porta dalla quale lei ed i suoi tre compagni erano entrati.
“Eccoci...” indicando la porta Anghela “... va e non tornare mai più.” Intimò alla finta zingara.
E la porta si aprì, per permettere ad Altea di lasciare quel luogo.
Intanto, nel Palazzo dell'Incertofato, Clio era nella sua stanza, quando udì delle voci.
Dalla finestra infatti si poteva vedere il vasto cortile colonnato, dove stavano giocando le bambine che fino a poco fa erano con Laika.
Vicino a loro vi era la vecchia che aveva accompagnato Clio nella sua stanza.
Altea
23-10-2014, 18.43.55
Avevo tentato il tutto per salvarlo..nulla da fare..ora mi aspettava quel viaggio verso la Santa Caterina..sempre mi fossi ricordata il tragitto e poi ci avevamo messo più di un giorno e guardai il Cielo..non sapevo neppure se stesse imbrunendo visto il lungo tempo passato in quel palazzo.."Certo" risposi ridendo "siamo donne diverse, ovvio non mi vedrete più qui e ora lasciatemi stare, anche se potevate mettermi a lavorare con lui in miniera visto mi considerate una donna diversa e quindi..pericolosa".
Presi e attraversai la porta dove avevamo risolto l' enigma e mi trovai fuori Auroria e mi guardai attorno cercando di capire da dove eravamo arrivati..mi incamminai cosi per il sentiero pensando..quelle erano arpie altro che amazzoni..hanno detto una miniera di oro?
Mi fermai attonita..Una miniera di oro..mah allora producono oro..e se quel fiore fosse solo fatto di oro e basta? No, il pastore ha detto nasce spontaneamente..ma in un posto dove non vi è Amore non può nascere il Fiore Azzurro..cosi disse il maestro Teofilus, almeno.
Restai per un minuto ad osservare le bambine che giocavano spensierate per il giardino.
Sorrisi, cincischiare non serviva a nulla.
Così lasciai la stanza, e raggiunsi il cortile.
Mi avvicinai sorridendo alla vecchia che mi aveva accompagnato.
"Posso?" timidamente, indicando un posto libero accanto a lei.
Mi voltai per un momento verso le bambine e sorrisi.
"Sono davvero bellissime..." mi guardai poi intorno "Beh, tutto qui è bellissimo... a volte mi chiedo se non stia sognando... dite che faccio in tempo ad uscire in città prima della cena.. non.." esitai "Non vorrei certo fare tardi.." sorrisi "Lady Laika è stata così gentile a permettermi di restare... No, sarà meglio che esca domani..." risi appena "Ci manca solo che mi perdo...".
Guisgard
23-10-2014, 19.06.40
Altea attraversò la porta e si ritrovò nella boscaglia.
La natura attorno a lei era bellissima, rigogliosa ed illuminata dal dorato Sole del tardo meriggio.
Il verde infatti appariva ingentilito dalle eleganti e snelle ombre che, allungandosi, filtravano attraverso gli alberi, come se quel paesaggio fosse ricoperto da un aureo e sognante splendore.
E incamminatasi, poco dopo, la donna udì dei belati.
Era di nuovo il pastore incontrato all'andata.
Nel frattempo, al Palazzo dell'Incertofato, Clio era scesa nel cortile.
“Non puoi perderti...” disse la vecchia, con gli occhi fissi sulle bambine che continuavano a giocare “... non ci si può perdere quando si è già nel nulla...”
Altea
23-10-2014, 19.19.08
E il cammino ebbe inizio, il tardo sole del pomeriggio ancora dava splendore alla ricca vegetazione e sospirai..lui non mi avrebbe voluto debole, lui voleva io fossi forte per tutti perchè pure la sua salvezza significava la salvezza di tutti e il proseguio della impresa.
Ad un tratto udii dei belati e vidi il pastore incontrato nel nostro primo tentativo di viaggio e mi avvicinai a lui sorridendo.."I miei saluti messere..penso vi ricorderete di me, ero con due uomini e una altra donna, e Guisgard vi chiese di quella indovina, voi ci indicaste la via. Torno proprio da Auroria..avevate ragione..era proprio la via più pericolosa" e gli feci cenno di sedersi sul prato assieme a me "In quella città magnifica e splendida dominano delle donne e il loro nemico..è l'uomo..inteso come genere maschile, sono stata costretta ad andarmene ma l' uomo che vi chiese informazioni è loro prigioniero con un altro e la donna...lei sta in quel palazzo sontuoso ma da quello che dice sa cavarsela bene sola..ma è pur sempre là e io non mi fido di quelle donne..non ho saputo nulla del Fiore..solo che vi sono miniere di Oro. Io non posso immaginare il Fiore Azzurro possa nascere dove vi sia tale odio..devo tornare sola dagli uomini di Guisgard, voi che mi consigliate?" lo guardai negli occhi, pensai a quando parlavo con Sam il marinaio sempre pronto a darmi i giusti insegnamenti.
elisabeth
23-10-2014, 19.27.06
Entrai nella sala senza togliere gli occhi da dosso a Nettuno.....sembrava stranamente nervoso...non aveva motivo a quanto pare era tornato a casa......certo Velv non aveva dato notizie confortanti....l'amnesia di Nettuno poteva essere momentanea oppure....permanente........De Gur....dovevo ammettere a me stessa che era molto meglio di Nettuno....stavo un passo dietro di lui...sino a quando il Duca non ebbe da dire qualcosa sulla mia presenza......Symoin mi aveva fatto comprendere in tempi brevi...che il fascino femminile premiava sempre.....non ero ampiamente convinta sulla cosa...ma essere Elisabeth non mi sarebbe servito...almeno in quella occasione.....ed essere la moglie di De Gur avrebbe fatto si che in quei momenti io potevo accompagnarlo......ero io che mi prendevo cura di lui.......mi feci avanti al cospetto del Duca......." Vi ringrazio per il complimento che avete fatto alla mia persona...nonostante il tempo passato in mare...devo ancora avere un aspetto piu' che piacevole...."...presi la mano di Nettuno tra le mie....." Siete un uomo perspicace...riuscite a vedere oltre .... già......anche se non conoscevo la posizione sociale del Capitano De Gur ....l'ho sposato......e' stato amore a prima vista......infondo non mi si puo' accusare di averlo sposato per secondi fini......"...guardai sorridendo Nettuno e pregandolo ci non dar sfogo alla sua natura genuina......non riusciva a mentire alle volte...ma la speranza e' l'ultima a morire....forse avrebbe compreso.....
Guisgard
23-10-2014, 19.27.14
Il pastore scosse il capo.
“Vi sconsigliai di andare laggiù...” disse poi ad Altea “... quel luogo è pericoloso, colmo d'odio e dubito possiate fare ormai qualcosa per i vostri compagni. Ringraziate piuttosto il Fato per essere riuscita a lasciare quella città. Il Fiore d'Oro è prezioso e solo là si trova, ma nessuno straniero può vederlo.”
Strabuzzai gli occhi, di certo non era la risposta che mi aspettavo ma forse era già qualcosa.
"Nel nulla.." Ripetei, stupita "Cosa significa?".
Temevo continuamente di dire una prima sbagliata.
Quelle donne non ci andavano certo per il sottile.
Ma ero sempre più preoccupata.
Altea
23-10-2014, 19.34.22
A quelle parole sentii un brivido e balbettai.."Non..non posso immaginare Guisgard possa morire..ho aspettato una vita per conoscerlo..e dopo averlo conosciuto ho imparato ad amarlo così come era..io lo dissi prima di partire" scossi il capo "che dovevamo sapere prima chi regnava laggiù ma nessuno mi diede ascolto" mi voltai verso lui sospirando "Io devo raggiungere i miei compagni di viaggio..magari..è la ultima soluzione, non pensate io sia fortunata per essermene andata via..avrei voluto loro fossero con me".
Guisgard
23-10-2014, 19.36.20
Nettuno guardò Elisabeth, sorrise e strinse nella sua la mano di lei.
“Si, è mia moglie.” Disse poi al duca. “Symoin è una donna speciale ed io ne sono innamoratissimo.”
“Bene.” Sorridendo Dominus. “Ne abbiamo piacere, capitano.”
Poi il duca prese a parlare del motivo della sua visita.
“Non facciamo troppi giri di parole...” disse il duca “... Capomazda si ritrova un pericoloso nemico e va fermato.”
“Parlate di quel rinnegato, milord?” Chiese Oxuid.
“Si.” Annuì Dominus. “Di quel Guisgard.”
“Allora non vi interessa la storia del Fiore...” fece Burmid.
“Non ho tempo di pensare a miti e leggende.” Mormorò il duca. “Se esiste davvero e riuscirà a trovarlo, bene, altrimenti pazienza.”
“Mi pare di capire che la priorità sia un'altra...” disse Oxuid.
“Esatto.” Fece il duca. “Voglio che muoia. Non mi interessa come. Ma non deve tornare. Per questo voi lo braccherete.” Fissando Burmid e Velv. “Se troverà il Fiore, allora penserete a sottrarglielo e a portarlo a me. Per poi ucciderlo, naturalmente. Se invece non troverà nulla, poco cambierà. Lo ucciderete lo stesso.”
“Hihihihihihihihi...” alzandosi dalla sedia Burmid, per poi avvicinarsi ad una delle finestre.
In quel momento uno dei suoi chiamò in disparte Burmid.
Il mercenario uscì dalla stanza e trovò un altro individuo ad attenderlo.
“Signore, ho notizie del vascello volante.”
“Ottimo.” Disse Burmid.
“E' stato avvistato lungo il Lagno, nella terra di Licinia...”
“Hihihihihihihihihi...” con soddisfazione Burmid.
Andato via Burmid, Dominus allora rivelò le sue intenzioni a Velv:
“Prendete la Regina d'Afravalone ed inseguite quel rinnegato ed il suo vascello volante. Voglio quel Guisgard. E portate con voi il capitano De Gur... la sua esperienza vi sarà utile.”
“Si, milord.” Annuì Velv.
Guisgard
23-10-2014, 19.45.58
“Che questo luogo” disse la vecchia a Clio “con tutte le sue leggi è destinato alla rovina. E' un colosso con i piedi d'argilla. E tu sei stata una sciocca a restare qui. Dovevi andar via, come ha fatto l'altra donna giunta con te.”
Intanto le bambine continuavano a giocare, rincorrendosi tra le colonne di quel meraviglioso giardino, mentre ormai il crepuscolo aveva attraversato i cieli di Auroria, per poi cedere il posto ad una serata limpida e chiara di stelle.
Guisgard
23-10-2014, 19.47.41
“Datemi ascolto...” disse il pastore ad Altea “... lasciate queste lande e non tornate mai più. Qui non vi è felicità. E poi ormai è buio ed è rischioso attraversare da sola questa boscaglia...”
Guisgard
23-10-2014, 19.51.36
Caio e Tizio annuirono alle parole di Galgan.
I tre raggiunsero poi il castello, Caio suonò il suo corno e subito furono fatti entrare.
Ed appena in quel luogo, Galgan si accorse della sua tetra atmosfera.
Drappi neri e teloni del medesimo colore coprivano finestre, logge e pendevano dalle merlature, mentre la campana della cappella suonava con lenti rintocchi.
Insomma, tutto quel maniero era velato dal lutto.
Nel cotile centrale vi erano poi valletti e uomini con lunghe tonache, tutti vestiti di nero.
“Venite...” disse Caio a Galgan “... vi condurremo dal nostro padrone...”
Altea
23-10-2014, 19.56.16
"Lo so mio buon pastore..è tardi..ma io devo affrettarmi e andare in un posto" lo guardai...potevo chiedere a lui di darmi una mano ovvero ospitalità per la sera ma non mi fidavo troppo..lui disse ignorava tutto ciò che accadeva laggiù, e se mi stava sviando?
Mi alzai e lo ringraziai..."Vuol dire non dormirò allora...tanto non mangio e non dormo da giorni".
Salutai il pastore e iniziai a camminare velocemente per il lungo sentiero, dovevo prendere quel incrocio e poi girare verso la direzione dove stava il veliero volante..era solo la distanza il problema.
Dovevo pensare solo a quello, nulla altro..o mi sarei distratta, i piedi iniziavano a dolere ma non importava finchè vidi il punto dove la strada andava a incrociarsi in lontananza.
elisabeth
23-10-2014, 19.57.34
Avrei voluto essere amica della vocina che frullava nella mente di Nettuno....per poter sapere cosa ne pensava veramente...di quel matrimonio...mordi e fuggi.....ma fui presa da una morsa allo stomaco..quando compresi che De Gur..sarebbe salpato con Velv....." Scusatemi se mi intrometto......ma vorrei seguire mio marito......non metto in dubbio la sua abilità in questioni marinaresche.....se sono viva lo devo a lui.......ma ha bisogno di me...in questo momento......sarò in grado di tenermi in disparte quando sarà....necessario....".........Non mi piaceva la cosa...assolutamente...e chi era questo Guisgard.......bisognava farlo fuori nonostante tutto.......pensavo che Symoin fosse il peggio del peggio.....
"Davvero?" stupita.
Si beh, io in effetti stavo facendo il tifo per l'estinzione, ma queste bimbe rallentano il tutto.
"Io non avevo altro posto dove andare.. Per lei è stato più difficile.. Le hanno portato via suo marito.. L'hanno portato in un posto.. Ehm.. Moro..." Alzai le spalle "Non so, forse l'hanno anche ucciso... Qui gli uomini sono inutili, dopotutto... Non mi stupirebbe..." Guardai le bambine è sorrisi.
Guisgard
23-10-2014, 20.27.30
Altea lasciò il pastore e cominciò ad incamminarsi nella boscaglia, fino a quando, dove la strada si incrociava, intravide una luce in lontananza.
Cosa poteva essere?
La Santa Caterina forse?
O qualche altro luogo?
Guisgard
23-10-2014, 20.29.04
“Una donna a bordo...” disse Oxuid a quelle parole di Elisabeth “... che assurdità...”
“Ascoltatemi...” fece Nettuno “... io non comprendo nulla di ciò che dite... ma se volete che io salga sulla vostra nave e vi aiuti a catturare quel vostro nemico, allora come condizione deve esserci anche mia moglie Symoin. Senza di lei io non partirò per nessun luogo.”
“Ed avete ragione, capitano.” Annuì Dominus. “Partirete e con voi ci sarà anche vostra moglie. Anzi, preparatevi perchè la Regina d'Avravalone salperà a breve.” Concluse il duca.
“Bene.” Annuì De Gur.
I due finti coniugi allora furono portati in una stanza, dove rinfrescarsi e potersi cambiare prima della partenza.
Guisgard
23-10-2014, 20.33.55
“No, non l'hanno ucciso...” disse la vecchia a Clio “... gli uomini sono troppo importanti per loro... li tengono prigionieri nel Castello Moro, sotto il quale si trovano le miniere d'oro. Laggiù, in quell'Inferno, gli uomini sono costretti a lavorare per trarre l'oro del sottosuolo. E vi lavorano fino allo sfinimento. Fino alla morte.”
“Cos'hai da parlare tanto tu?” Arrivando Anghela all'improvviso.
“Io?” Intimorita la vecchia. “Io niente...”
Anghela la fissava.
“Davvero...” farfugliò la vecchia “... non ho detto nulla...”
Anghela allora guardò le bambine.
“Sono qui a parlare da molto queste due?” Chiese loro.
“Da qualche minuto.” Rispose una di quelle bambine. “Parlavano però a bassa voce.”
“Cosa vi stavate dicendo?” Anghela a Clio. “Dimmi la verità?”
Altea
23-10-2014, 21.04.23
Quando fui vicina al bivio ero veramente stanca..il cuore batteva forte quasi fino a esplodere in petto..ma mi accorsi di una luce.
Mi fermai e cercai di mettere a fuoco quella luce ma avevo corso troppo...speravo non fosse un pericolo..i pericoli si trovano sempre nei bivi ma io stavolta sapevo che strada prendere.
Era meglio essere prudente, misi la mano nel corpetto e dal decolltè feci uscire il piccolo pugnale, era chiuso ma il dito era puntato sulla leva pronta a difendermi se mai vi fosse stato un attacco pericoloso ovviamente.
Mi avvicinai cosi piano verso quella luce..ma non poteva essere la Santa Caterina, sarei stata troppo benedetta dal Signore ma pregai di esserlo.
Galgan
23-10-2014, 21.36.27
Triste ed oscuro, si presentò quel luogo ai miei occhi ed al mio animo; quasi che fosse l'anticamera di un reame fatto di dubbi ed afflizioni....
Ed invero, l'Amore può esserlo, e nonostante tutto, noi lo inseguiamo, ed è proprio questo che rende così speciali le nostre umane passioni.
Smontai dalla mia cavalcatura, che affidai agli strani valletti, e rimanendo in silenzio, mi apprestai a seguire i due fratelli.
Stavo per conoscere il signore di quei luoghi.
elisabeth
23-10-2014, 21.56.25
Nettuno non si ricordava chi era....ma aveva un temperamento forte e dal suo tono di voce...si poteva intuire la forza del comando......Certo una donna a bordo era come una disgrazia preannunciata........ma nella vita spesso l'intelligenza era quella di dare se si voleva ricevere...e così fu' un Oxuid preso dalle sue superstizioni e un Duca astuto........Fummo condotti nella nostra stanza.....e fu lì che ci ritrovammo faccia a faccia......immersi nella nostra bugia........era grande e confortevole...non mancava nulla...compresi abiti puliti.....e la sua divisa.....la ricordavo....era incollata al suo corpo quando lo ritrovammo sulla spiaggia.... ricordo che fu pulita ed adagiata sulla poltrona nella mia stanza........sentii le lacrime salire agli occhi ...era nostalgia......nostalgia di ciò che avevo lasciato.....ma forse il destino mi avrebbe fatto trovare di piu' o di meno..ormai aveva poca importanza.......mi voltai a guardarlo...anche lui stava osservando l'ambiente....e forse la divisa chissà gli stava rammentando qualcosa........." Due novelli sposi........spero che non sia una bugia grave......o finiremo all'inferno........ma non avevo di meglio....starvi accanto e' una sicurezza per me e per voi........certo sarà imbarazzante lavarci e cambiaci nella stessa stanza........ma siamo grandi abbastanza per adattarci..........se vuoi.......lavarti prima tu...non ci sono problemi......mi voltero' dall'altra parte........ma c'e' un piccolo problema.......ci sono stanze che hanno occhi ed orecchie...e faremmo bene ad essere piu' normali possibile.........le bugie hanno le gambe corte....."......credevo ad ogni parola che avevo detto........Pileo mi aveva raccontato del suo mondo quando era venuto da noi...ed ero rimasta affascinata dai suoi racconti o incredula....ma ora...mi sembrava tutto vero.......
Non sapevo se essere felice per il fatto che fosse vivo, o terrorizzata per il destino che lo aspettava.
Qualche piccola informazione l'avevo captata, ma era ancora troppo poco. Dovevo usare la notte per riuscire a capire dove fossero le miniere, anche se non sarebbe stato semplice.
Arrivo Anghela e la vecchia sembrava impaurita.
"Oh, no.. Non ha detto niente di male.. Temo sia colpa mia.. Vorrei tanto visitare Auroria, ma temevo di fare tardi per la cena.. Così mi sono accontentata del giardino.. Le stavo dicendo che mi spiace che la donna che era con me non abbia scelto di restare, ma immaginavo che fosse in collera per suo marito.. Che io avevo dato per morto.. Tutto qui.. Perdonate la mia curiosità, è che questo posto mi affascina, io vengo da un piccolo paese, non credevo esistessero città tanto belle.. E che una donna potesse sentirsi così libera.." Sorrisi "Lei è stata solo gentile con me.." Sorridendo appena alla donna anziana "Non voglio sembrare scortese, voi mi avete avvolta e ve ne sono grata.." Mi alzai "Se non posso restare tornerò nella mia stanza..".
Guisgard
24-10-2014, 02.00.09
Altea si fece forza e raggiunse quella luce.
Quando fu vicina si accorse che proveniva da una chiesa che sorgeva in una radura.
Accanto al sacro edificio poi vi era una piccola abitazione, addossata ai muri della chiesa.
E dal suo interno provenivano delle voci che conversavano in modo gioviale.
Guisgard
24-10-2014, 02.15.20
Scesi dai loro cavalli, Caio e Tizio pregarono Galgan di seguirli.
Attraversarono allora il cortile, fino a raggiungere la corte interna e da qui, salendo vaste scalinate, arrivarono davanti ad una porta.
Furono annunciati ed entrarono, ritrovandosi in un'ampia sala, arredata con gusto ed abbellita da vari cimeli e trofei di caccia.
“Venite avanti.” Disse qualcuno che se ne stava seduto su un grosso seggio.
I due fratelli avanzarono verso colui che aveva parlato, facendo cenno a Galgan di fare altrettanto.
“Signore...” esordì Caio “... nel tornare a corte abbiamo condotto con noi un ospite.” Indicando Galgan. “Egli è Cavaliere di Cristo e uomo assai cortese. Siamo certi che la sua presenza, nobile e virtuosa, sarà ben accetta al vostro cospetto. Lasciamo a lui stesso l'onore di presentarsi a voi.”
“Benvenuto, cavaliere.” Il barone a Galgan. “Avervi come ospite è cosa gradita e spero possiate trovare ristoro e giovamento nel mio castello. Stavo per mettermi a tavola ed il vostro arrivo mi darà l'occasione di invitarvi tutti alla mia mensa.” Ordinò ai servi di preparare la tavola, per poi pregare Galgan e i due fratelli di sedersi con lui. “Tra breve ci raggiungerà mia figlia e la sua presenza allieterà il nostro convivio.” Sorridendo, per poi tornare serio di colpo. “Anche se mi rattrista offrirvi ospitalità proprio in questi indegni giorni...”
Guisgard
24-10-2014, 02.30.58
“L'Inferno...” disse Nettuno ad Elisabeth, per poi sorridere “...non pensavo una donna come te temesse l'Inferno. Naturalmente lascerò a mia moglie di potersi lavare e cambiare per prima.” Ironico. “E non temere, io resterò a fissare dalla finestra, così non cadrò nella tentazione di spiarti.” Facendole l'occhiolino. “Se vuoi, poi, posso anche parlare tutto il tempo, così dalla mia voce saprai sempre dove sono, senza doverti così voltare.” Si avvicinò alla finestra. “Non so perchè, ma credo di amare il mare da sempre...” fissando il porto che si poteva ammirare dalla stanza “... come un qualcosa che fa parte di te, anche se non sai spiegartelo... sai solo che è così, lo è sempre stato e nulla cambierà mai questa cosa... chissà, forse quegli uomini hanno ragione ed io sono quel De Gur di cui parlano... o forse sono soltanto uno dei tanti naufraghi che sognano il mare, tra i fluttui e le maree, l'orizzonte ed i venti impetuosi dell'esistenza umana...” per poi lasciarsi cadere, stancamente, su una sedia, in mezzo a numerosi oggetti e strumenti di navigazione.
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Guisgard
24-10-2014, 02.52.24
Anghela ascoltò Clio, per poi tornare a guardare la vecchia.
Anche la bambina che aveva parlato fissava immobile Clio, diritto negli occhi, come se volesse penetrare nel suo cuore e scoprire quali fossero i suoi veri pensieri.
“Come ti ha detto Laika” disse poi Anghela alla piratessa “tu qui sei libera. Dunque puoi uscire a visitare la città quando vuoi. Ma temo ora sia un po' tardi. Infatti tra breve sarà servita la cena.”
Infatti, qualche istante dopo, un'ancella arrivò ad avvertirle che la cena era pronta.
Così, precedute da Anghela, Clio, la vecchia e le bambine raggiunsero una vasta sala, tutta di marmo, dove era stata imbandita una sontuosa tavola.
Poco dopo arrivò anche Laika, bellissima, con indosso un abito di seta e fili d'oro.
E la cena cominciò.
Nel frattempo, in un luogo semibuio ed umido, Guisgard aveva ripreso conoscenza, ritrovandosi in una sorta di galleria di pietra, puntellata da travi e tronchi di legno.
Attorno a lui vi erano vari uomini, tutti sporchi e vestiti di stracci.
Ma in quel ambiente serpeggiava anche una viva inquietudine mista a paura.
Infatti la scossa che aveva fatto sussultare il Palazzo dell'Incertofato era stata avvertita anche in quel luogo.
E fra quegli uomini Guisgard riconobbe un volto amico.
“Finalmente hai ripreso conoscenza...” disse Pepe “... hai dormito per ben tre ore...”
“Ho un mal di testa...” toccandosi il capo Guisgard.
“Ci credo...” fece Pepe “... il colpo che ti ha tramortito era forte.”
“Ora rammento...” mormorò il presunto Taddeide “... quelle donne guerriere... come Amazzoni...”
“Amazzoni?” Ripetè Pepe. “Streghe vuoi dire!” Scuotendo il capo. “Dovevo travestirmi da Domenicano, altroché!” Esclamò. “Per metterle tutte al rogo!”
“Ma dove sono Clio ed Altea?” Chiese Guisgard.
“Non ne ho idea.” Rispose il finto monaco.
“E qui dove siamo?” Guardandosi intorno il presunto impostore.
“Non lo so...” mormorò Pepe “... ma qualunque cosa sia, questo luogo non mi sembra poi molto diverso da un fetida ed opprimente prigione...” sputò a terra “... mi chiedo come siamo riusciti a finire in questo guaio...”
“A me ora importa solo capire come poterne uscire...” Guisgard al suo amico, scrutando quegli uomini intorno a loro, che con picconi e pale scavavano nella dura roccia di cui era fatto quel luogo da incubo.
Quant'era inquietante quella dannata bambina, non faceva che fissarmi.
Annuii ad Anghela "Infatti, non volevo fare tardi per la cena..".
Vennero poi a chiamarci, e seguii docilmente la soldatessa verso la sala da pranzo.
Era sfarzosa e raffinata oltre ogni dire, così come Laika, che fece sfigurare le altre donne al suo ingresso.
Nel guardare quella tavola imbandita mi accorsi di essere affamata.
Ma poi mi si strinse il cuore pensando a lui: rinchiuso in una miniera. Gli daranno da mangiare? Immaginai di sì, perché altrimenti avrebbero ceduto subito.
Forse era quello il modo di entrare. Avranno pur avuto una sicurezza, o cose del genere.
Magari potevo spacciarmi per una di loro e passare inosservata.
Era rischioso, ma forse era l'unico modo.
Altea
24-10-2014, 16.54.51
Lentamente tutto fu più chiaro nella mia mente..su una radura vi era una chiesa..eppure non ricordavo di averla vista nella via di andata, ma forse non ci avevo fatto caso.
Mi avvicinai alla chiesa e la luce proveniva da una casa proprio unita alla chiesa e da dentro provenivano risate e suoni di voci..forse si festeggiava qualcosa..un matrimonio o un altro santo sacramento..o vi era solo una festa.
Ma si doveva sempre stare all' erta, le cose più ovvie a volte riservavano strane sorprese..cosi mi abbassai e camminai a ridosso del muro, quando raggiunsi le finestre mi alzai lentamente e guardai dalla finestre dentro alla casa...che mi tocca fare, se mi vedesse mio nonno e mi avesse visto Taddeo l' Austero mi avrebbero rimproverato come non mai per quel gesto scortese..non si guardava in casa di altri ovvio..ma se fossero stati gli uomini della Santa Caterina a festeggiare?
Guisgard
24-10-2014, 19.56.38
La cena fu servita.
E durante tutto il tempo quella bambina continuò a fissare Clio, senza distogliere mai gli occhi da lei.
Era uno sguardo indagatore.
“Ebbene...” disse ad un certo punto Laika, rompendo il silenzio che aveva regnato a tavola fino a quel momento “... come trovi la nostra città?” Chiese a Clio. “Per quel po' che hai visto naturalmente.” Mangiando piano. “E mi incuriosisce anche conoscere il tuo parere su di noi.”
Guisgard
24-10-2014, 20.05.30
Altea guardò dalla finestra per capire chi si trovasse all'interno.
Vide allora tre persone sedute attorno ad una tavola per la cena.
Un prete, un giovane uomo alto e dai capelli chiari ed una ragazza, bellissima, bionda e con due occhi di un azzurro intenso e sognante.
Mangiavano e conversavano amabilmente fra loro.
Altea
24-10-2014, 20.12.57
A quella vista trasalii e mi abbassai e mi sedetti...era un prete con due bellissimi ragazzi..lei lo guardava con aria sognante..guardai il pugnale..quella vista era peggio di una pugnalata allo stomaco..sicuramente stavano preparando il loro matrimonio..scossi il capo..non era il caso di disturbare quel momento, almeno loro potevano essere felici.
Cosi tornai nella strada e al bivio presi la strada dritta per la Santa Caterina, vidi l' albero dove sotto vi stava il pastore..e guardai avanti..sempre dritta..e poi avrei trovato i nostri compagni di viaggio.
Camminavo veloce prima potesse diventare buio..ma ricordavo non ci voleva molto da quella parte.
Mi guardai le vesti, le braccia e le gambe..ero proprio ridotta male, senza pensare al famoso dosso di rovi dove Guisgard mi aveva teso la mano per aiutarmi e questa volta avevo dovuto scavalcare sola..vi ero riuscita ma i graffi erano rimasti e bruciavano.
Galgan
24-10-2014, 20.27.29
-Come enunciato dai vostri uomini, buon signore-
Risposi al barone, a guisa di presentazione;
-Le nostre strade si sono incontrate per fatalità, o piuttosto, per preciso Disegno Divino, perchè, invero, c'è sempre un motivo nascosto, per ogni atto che coglie l'umano vivere, ed Egli ne conosce ogni sfumatura, anche se, talvolta, di queste non ci è dato conoscerne l'essenza-
Dopodichè, mi sedetti al desco con lui e i suoi servitori, e mentre attendevo che le vivande venissero servite, proseguii:
-Invero, buon signore, la mia presenza nei vostri possedimenti, e nel preciso nel vostro castello, non è per diletto, nè per sete di riposo, bensì per porre aiuto, là dove serve, in asservimento a quello che è la mia funzione.
So che state passando un momento problematico, vostra figlia, è afflitta dal male di tutti i mali, che è poi anche la più alta benedizione dell'Onnipotente, e cioè l'Amore....Con tutti i dubbi che ne conseguono-
Sospirai;
-Dubbi che, da sempre accompagnano l'erto cammino dell'uomo, verso la felicità.
Sarei lieto di aiutarvi, signore, e di aiutare la vostra diletta; ma prima, penso converrete con me sia opportuno ringraziare l'Altissimo per il cibo che sta per donarci-
E detto questo, presi a segnarmi.
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Quella bambina era davvero fastidiosa.
Non che io avessi mai avuto un buon rapporto coi bambini, anzi.
Ma quella era insopportabile.
Laika si rivolse a me e io mi limitai a sorridere.
"Oh, è molto bella.. In realtà non ho mai visto niente di tanto splendente.. Vengo da un piccolo paese... Non vedo l'ora di visitare la città.." Sorrisi "Voi? Voi siete incredibili.. Voglio dire, siete libere.. Io non ho mai potuto fare ciò che desideravo... Volevo imparare a combattere come mio fratello da piccola, ma figuriamoci dovevo stare chiusa in casa.. Per cosa poi? Essere venduta senza chiedere il mio parere?" Scossi la testa "Voi invece potete seguire i vostri sogni, è stupendo... Mi chiedo come siate riuscite a costruire tutto questo...".
C'era molta verità nelle mie parole.
Avevo sempre voluto fare di testa mia, fregandomene di chi mi diceva che una donna non ci sarebbe mai arrivata.
Ma non mi sentivo affatto simile a loro, se non in questo.
Avevo sempre preferito la compagnia degli uomini a quella delle donne.
Erano davvero poche quelle che avevo incontrato di cui mi fidassi.
Gli uomini erano più semplici, più sinceri.
Come diavolo fate a non scannarvi tra voi?
Vivere tra tutte quelle donne sarebbe stato un incubo.
Dovevo riuscire ad andarmene il prima possibile.
Con i due uomini che tenevano prigionieri, naturalmente.
Guisgard
27-10-2014, 17.19.54
Laika sorrise a Clio.
“Si, siamo libere” disse “e ciò ci rende felici. Solo chi è libero, infatti, può essere davvero felice. La vita è ricca di esperienze e noi stesse non siamo che un insieme di esperienze. La nostra esistenza è in continuo movimento, in costante divenire. Ciò che siamo oggi non sarà poi quel che saremo domani. Solo gli stolti, dunque, pensano che possano esistere cose immutabili, capaci di renderci sempre le medesime persone, con gli stessi sogni, per un'intera vita.”
“E poi” intervenne Anghela “di certo i nostri sogni non possono dipendere da esseri indegni come gli uomini, così incapaci di amare davvero. Solo la donna sa amare. L'uomo no.”
Laika la fissò per un istante, per poi annuire quasi in maniera impercettibile.
“Comunque...” tornando a fissare Clio “... puoi visitare Auroria quando vorrai. Da sola se preferisci, o in compagnia di qualcuna che ti aiuti a conoscerne le meraviglie.”
“Cosa sono le miniere del Moro?” Chiese all'improvviso una delle bambine.
“Sai che è proibito per voi parlare di questa cosa!” La riprese Laika. “Su, finite di mangiare e poi subito a letto, bambine. Verrò poi da voi per la buonanotte.”
La cena proseguì in uno strano silenzio.
Poi le bambine finirono di mangiare e si ritirarono nelle loro stanze.
Guisgard
27-10-2014, 17.26.07
Altea superò quel punto e continuò il cammino verso la Santa Caterina.
Era ancora buio e la boscaglia appariva misteriosa ed impenetrabile.
In lontananza si udivano versi confusi, forse di qualche fiera selvatica.
L'aria era però chiara, fredda e il cielo appariva limpido e scintillante di stelle.
Ma, ad un tratto, Altea udì qualcosa di diverso.
Un fischiettare.
Un attimo dopo, nell'incerta penombra attorno a lei, vide comparire qualcuno.
Era un uomo che camminava verso di lei.
Fischiava e canticchiava spensierato.
Guisgard
27-10-2014, 17.28.04
Tutti annuirono a Galgan. Ringraziarono allora il Signore insieme a lui, per il dono di quel pasto.
“Dite il vero, cavaliere.” Disse poi il barone. “L'Amore è la più Alta Benedizione Divina, dopo il Dono della Fede, che un uomo ed una donna possano ricevere. Ma mia figlia è afflitta da un atroce dubbio e ciò le ha causato infelicità.” Annuì. “Due spasimanti si contendono il suo si ed ella non sa a chi concedere il suo cuore. Tra breve ci raggiungerà e potrete conoscerla.”
E proprio in quel momento uno dei servi annunciò l'arrivo della figlia del barone.
Apparve così nella sala una bellissima ragazza, dai capelli scuri, gli occhi di un nocciola luminoso, le forme aggraziate ed il volto illuminato da un meraviglioso sorriso.
“Ecco mia figlia...” alzandosi il barone “... lady Dafae.”
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Ascoltai sorridendo Laika e Anghela.
Oh, bella.. solo le donne sanno amare? Ma per piacere...
Sembrava tanto la vecchia storia della volpe e l'uva: per parlare così doveva essere stata ferita da qualcuno.
Va bene che le indottrinavano fin da piccole, però..
Restai sorpresa dal fatto che per le bambine fosse proibito parlare delle Miniere.
Cos'è non volete che sappiano chi siete davvero?
Ma poco dopo se ne andarono, e le seguii con lo sguardo sorridendo.
"Sono davvero adorabili.." mentii, con un bel sorriso "Ho già sentito quel nome, non è dove avete portato il monaco e il marito della zingara che erano con me?" abbassai lo sguardo "Ah, ma forse non dovrei chiedervelo, non vorrei certo essere importuna....".
elisabeth
27-10-2014, 17.52.23
Ascoltai i pensieri di Nettuno.....non lo avrei mai chiamato nella parte più intima di me stessa con il nome di De Gur.....anche se c'erano stati giorni che mentre lo guadavo nel mio letto..lì senza vita...sospeso tra i due mondi mentre le ancelle coprivano di fasce fresche il suo capo...avevo fantasticato su quale potesse essere il suo nome.....ma quella era la mia isola....la mia gente il mio mondo.......ed in quel momento io impersonavo Symoin.......lo guardai sorridere..prendermi in giro.....il suo sarcasmo mi mise allegria......mi avvicinai a lui..seduto tra carte nautiche , cannocchiali...e vari oggetti....... istintivamente gli poggiai una mano sulla spalla......."......Marito e Moglie siamo i maghi della recitazione.......Tranquillo riusciro' a lavarmi e cambiarmi senza che riusciate a vedere neanche un lembo della mia pelle...........ma se vi puo' consolare ..io so per certo che voi siete quel De Gur di cui stanno parlando...."
Altea
27-10-2014, 17.52.44
Ormai era diventata quasi notte e il nelle mie braccia sentivo freddo e pure nelle gambe, ma attuttito dal veloce camminare.
Mi fermai e presi un bastone, proprio come aveva fatto Guisgard, e presi a strofinare nella sterpaglia due bastoncini e diedi fuoco al legno che diventò una piccola torcia.
Continuai a camminare facendo finta di nulla..udivo dalla boscaglia i versi degli animali selvatici e vidi una civetta sopra me..e pensai subito a Capomazda.
Il fuoco avrebbe tenuto lontano i più pericolosi, nel frattempo pensavo su un piano per salvare Clio, Guisgard e Pepe..ricordavo benissimo di aver visto in un baule nella vecchia stanza una parrucca e dei vestiti da donna eleganti e bizzarri e un grande cappello..forse uno dei tanti saccheggi..ora si poteva proporre la stessa tattica ma conoscendo chi fosse li e i loro usi..si poteva pianificare una strategia..ovviamente rendersi un' altra e con l'oro che si aveva nella nave barattare loro e Mia Amata..a peso di oro..ma dovevo confrontarmi con Irko..loro erano tutti uomini..e se li avessero presi..non potevo correre questo rischio anche se una mezza idea l'avevo.
Ad un tratto vidi un uomo allegro fischiettare e cantare, ma come mai tutti questi incontri?
Proveniva proprio verso me e mi fermai un attimo, sempre all'erta ovviamente.
Guisgard
28-10-2014, 02.46.51
Nettuno si voltò e fissò Elisabeth incuriosito.
“De Gur...” disse, prendendo distrattamente una giacca di lamé dall'armadio “... davvero? Ne sei così certa? E posso chiedertene il motivo? Del perchè sei così certa che io sia proprio quel de Gur di cui qui tutti parlano?”
In quel momento si udì un fischio provenire al porto.
Era la Regina d'Afravalone.
La nave ammiraglia, vanto della flotta ducale, che a breve avrebbe solcato i mari, portando Nettuno ed Elisabeth oltre l'orizzonte sterminato.
Guisgard
28-10-2014, 02.56.23
Pochi passi ed Altea si ritrovò davanti quell'uomo.
“Che mi prenda un colpo...” disse sorpreso nel vedere Altea tutta sola in quel luogo “... chi siete? Forse una di quelle fate che molti giurano di aver incontrato di notte per i boschi? O magari una maga?”
Era un uomo abbigliato in modo semplice, come uno dei tanti contadini che vivono in zona.
“No, dico...” continuò il contadino “... non è un posto per una donna questo. Ci sono animali selvatici e forse anche qualche malintenzionato. E poi... non avete freddo? A quest'ora si sente che l'aria è fredda.”
In quel momento dai cespugli uscì un animale.
Era un cane e nel vedere Altea cominciò a ringhiare.
“Buono.” Lo ammansì il contadino. “Devi ringhiare ai ladri e alle volpi, non certo alle donne sole.” Ridendo. “Non temete, non vi farà nulla...” tornando a fissare la dama “... comunque, io sono il Cocchiere. Tutti mi chiamano così da sempre e se vi va usate anche voi questo mio sopranome.” Annuì. “Ma voi chi siete e perchè attraversate la boscaglia a quest'ora?”
Guisgard
28-10-2014, 03.25.36
“Infatti.” Disse Anghela a Clio. “Dunque non pensare alle miniere e soprattutto dimentica quel musico e quel monaco.”
“Piuttosto” Laika alla piratessa “non credo che possa interessarti quella miniera. Io non ci sono mai stata e a sentire i racconti di quelle che l'hanno vista non credo si un bel posto.” Sorseggiando del vino. “Bene...” alzandosi “... ora andrò a farmi un bel bagno e poi passerò dalle bambine.” Guardò Clio. “Ti auguro una buonanotte. Domani, se vorrai, potrai visitare la città.” E si ritirò.
Anche Anghela si alzò e dopo aver lanciato uno sguardo enigmatico a Clio andò via.
Nella sala allora la vecchia ed alcune ancelle cominciarono a sparecchiare la tavola.
E quando per un momento restò sola con Clio, quella cominciò a fissarla.
“Ma cosa aspetti ad andartene?” Disse la vecchia alla piratessa. “Non capisci che questo luogo è solo illusione e solitudine? Va via, ora che sei ancora in tempo, sciocca ragazza.” Scosse il capo. “Non capisco cosa ti trattenga qui. E neanche cosa ti attiri di questo luogo.”
Nel frattempo, dall'altra parte di Auroria, nelle cupe e sinistre miniere del Moro, Guisgard e Pepe erano sempre prigionieri.
“Prendete pale e picconi e cominciate a darvi da fare come tutti noi, voi due.” Disse uno degli uomini ai due avventurieri.
“Da quanto siete prigionieri qui?” Chiese il finto monaco.
“Da tanto di quel tempo” rispose l'uomo “che ormai neanche lo ricordo più. E da qui non usciremo più. Nessuno di noi rivedrà la luce del Sole.”
“E vi conviene cominciare a scavare...” fece un altro di quelli “... così sarete certi di poter scavare anche un buco in cui sarete sotterrati. Come tutti noi.”
“Io non mi scaverò mai la fossa da solo, amico.” Fissandolo Guisgard.
“Ehi, capo!” Chiamò uno di quegli uomini. “Qui abbiamo due lavativi!”
Un attimo dopo un altro uomo li raggiunse.
“Cosa succede qui?” Domandò il nuovo arrivato.
“Io non sarò mai uno schiavo.” Disse Guisgard.
“Lo sei già.” Replicò il nuovo arrivato. “Lo siamo tutti qui.”
“Perchè ti ha chiamato capo?” Chiese il presunto Taddeide.
“Perchè mi preoccupo che qui non ci siano problemi.” Spiegò il nuovo arrivato. “E di certo non sarete voi due a portare noie qui.” Guardando il falso musico e l'improbabile monaco.
“Accettate di buon grado tutto questo?” Il presunto impostore a colui che chiamavano capo.
“Altro non possiamo fare.” Annuì questi.
“Hai un nome o dobbiamo chiamarti anche noi capo?” Sarcastico l'aspirante duca.
“Potete chiamarmi come vi pare.” Disse il nuovo arrivato a Guisgard. “L'importante che prendiate quel dannato piccone o quella maledetta pala. Comunque, se vi interessa, il mio nome è Acludio. E saprò trovare il modo per piegarvi. Ora siete avvertiti.” Aggiunse con tono deciso, senza distogliere mai lo sguardo fiero dai due avventurieri.
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Altea
28-10-2014, 13.51.30
L'uomo che si presentò era un umile contadino..aveva certo ragione..non era nè luogo nè posto dove stare di notte ma il motivo vi stava certamente.
Egli ammansì il suo cane e si presentò..Il Cocchiere..che nome strano, sembrava una persona premurosa.
"Non sono una fata e neppure una maga..magari potessi esserlo..anche se a Capomazda, in una sfarzosa Corte, ho sentito narrare una leggenda sulla Dama di questo fiume..il Lagno. E' una specie di fata e si dice Taddeo l' Austero si rivolse a lei poichè non avendo discendenze dirette volle che uno dei suoi nipoti salisse al trono taddeide e chiese consiglio a questa dama..ed ella ebbe a cuore un bambino..e forse pure lo fece diventare un ottimo guerriero come ogni duca capomazdese deve essere..ottimo guerriero, servitore della Chiesa e vivere per il suo grande Amore".
Mi feci seria e sospirai.."Ma sono solo leggende di cantori..il vostro nome è davvero strano..il Cocchiere..è colui che guida..io sono Altea e sono diretta verso un veliero attraccato qui vicino..venite con me..cosi potremmo parlare, si ho bisogno di parlarne e poi voi potreste pure aiutarmi".
E feci cenno lui di avviarsi con me e continuai.."Vengo da Auroria..ne avete sentito parlare? Poichè cerchiamo il famoso Fiore Azzurro e il nostro capitano pensava si trovasse lì visto un contadino ci parlò di un Fiore d' Oro e non sapeva cosa fosse..ho un dubbio ci abbia sviato..comunque i miei compagni di viaggio sono rimasti prigionieri laggiù, non immaginate che posto sia. La donna era con me si trova nel Palazzo e forse non la lasciano uscire sola ovviamente..e i due uomini..sono prigionieri e mi hanno detto staranno in una miniera di oro a scavare fino alla morte..devo raggiungere il veliero, là vi stanno gli altri e cosi potremo salvarli tutti e tre..e soprattutto Guisgard" e lo guardai "devo fare il tutto per salvarlo, si..so lui non mi ama..ma non posso permettere muoia..a volte l' amore è solo dare, e non ricevere ma è sempre amare e di questo devo accontentarmi".
Sospirai massaggiandomi le braccia, fermandomi ora sentivo il freddo.."Voi avete mai sentito nulla di questa Auroria? Cosa mi consigliate Messer Cocchiere?".
Sorrisi appena, timidamente ad Anghela.
"Si beh.." Alzando le spalle "Non sembra interessante...".
Poi la cena finì e per un momento restai sola con la vecchia.
Lei disprezzava questo posto, e forse valeva la pena tentare.
A quelle parole sorrisi senza alcuna allegria.
Per un momento, la guardai negli occhi con il mio vero sguardo, senza la maschera della ragazza ingenua.
"Nulla mi attira di questo posto.." Mormorai piano "Ma non me ne andrò da sola.." Abbassando ancora di più la voce "Li tirerò fuori di lì, a qualunque costo.." senza mai togliere gli occhi dai suoi.
Magari poteva aiutarmi ad arrivare al Moro, sperai.
Dovevo rischiare, o sarei rimasta intrappolata anche io.
"Buonanotte.." cinguettai poi, ad alta voce, rivolta a tutte le ancelle.
Lasciai così la sala per tornare nella mia camera.
Dovevo uscire quella notte stessa.
Dovevo tentare.
Galgan
28-10-2014, 15.57.44
Volsi lo sguardo verso la figlia del barone, ed in verità, fu come ricevere uno schiaffo.
Tutto, in lei, mi ricordava la mia Eloisa, eppure, nel fisico era piuttosto diversa, così come nel portamento.......
No, non era una somiglianza d'immagine, quella che mi aveva fatto associare lady Dafae alla lontana dama Eloisa, ma qualcosa di più profondo, anche se impercettibile e delicato, come può essere la rugiada del primo mattino; un qualcosa, uno strano e spettacolare qualcosa, racchiuso nei suoi occhi, mi aveva fatto tornare nella casa di mio padre, in quei luoghi ove, magari stremato dopo una contesa, o una battuta di caccia, sedevo all'ombra della Grande Quercia e guardavo verso il vicino ducato, il luogo dove lei viveva, e sospiravo, sognando di votarmi a lei, come oramai da tempo avevo fatto......
Seguivano poi lunghe cavalcate, nelle quali urlavo il suo dolce nome, fatto dell'essenza stessa di messer Amore, perchè lei stessa ne era gli occhi e il cuore.
Sorrisi, amaro.
Avevo pensato ad Eloisa chiamandola "mia", ma, invero, lei non lo era mai stata, come non lo era ora.....Ma forse, lei non era nemmeno di Filippo, perchè una dama non è di nessuno, perchè è l'Amore stesso a non essere di nessuno.......
Si, dev'essere così, messer Amore colpisce tutti, e tuttavia non si vota a nessuno, casomai è a lui che si prestano giuramenti.
Ritenendo inopportuno, e quantomai irrispettoso, il rimanere seduto mentre la bella figlia del mio ospite aveva fatto il suo ingresso, mi alzai, e cercando di non far trapelare il tremito della mia voce, la salutai;
-I miei omaggi, graziosa donzella.
Galgan è il mio nome, e potete contare sul fatto che, per quel che può valere, finche questo errante cavaliere-
Mi battei un pugno sul petto,
-Sarà ospite nei domini di vostro padre, allora sarà irrimediabilmente al vostro servizio, in tutto quello che potrà esservi di diletto o utilità.
E' la promessa d'un uomo d'onore-
Guisgard
28-10-2014, 17.24.11
“Madama...” disse il Cocchiere ad Altea “... io sono diretto al mio campo e non posso accompagnarvi, purtroppo... però ho veduto la nave di cui dite... era attraccata lungo il Lagno, ad un miglio circa da qui...” scosse il capo “... su Auroria non posso dirvi nulla, se non darvi un consiglio... dimenticate quel luogo... davvero... nessuno conosce i suoi segreti... nessuno tranne un prete, Don Tommaso... vive più avanti, con sua nipote. Con loro spesso vi è anche il ragazzo di lei. Don Tommaso è l'unico che conosce tutto di Auroria. Ora perdonatemi ma devo andare.” E svanì nella boscaglia.
Guisgard
28-10-2014, 17.29.00
Clio tornò nella sua stanza.
Era notte ed il Palazzo dell'Incertofato pareva essersi assopito nel silenzio circostante.
La piratessa però, ad un tratto, udì dei rumori provenire dal cortile.
Era la vecchia che se ne stava tutta sola a fissare la Luna nascente.
Altea
28-10-2014, 17.33.24
Ascoltai le sue parole e trasalii..Don Tommaso..e mi voltai e capii tutto..quella casa..affiancata alla chiesa..quella era la abitazione del prete e la ragazza era la nipote e il ragazzo era il fidanzato.
"Grazie mille" dissi sorridendo all' uomo "mi avete dato una informazione preziosissima, ho visto la casa di quel chierico..mi recherò appena arriverò dai miei compagni".
Lo congedai e presi la strada indicata dall' uomo correndo..effettivamente era proprio quella che ricordavo, era inutile ora andare dal prete, era tardi, era meglio andare con qualche uomo della Santa Caterina.
Guisgard
28-10-2014, 17.39.34
Altea riprese il cammino, nel cuore di quella fitta boscaglia.
La Luna era sorta e come una falce luminosa splendeva in un cielo chiaro di stelle ed attraversato dal sibilo del vento.
E dopo un po', finalmente, la donna giunse al Lagno.
E vide le luci della Santa Caterina che se ne stava ormeggiata su quelle acque.
Altea
28-10-2014, 17.44.38
Proseguii col cuore in gola, la luna era sempre più splendente..la guardavo, Lei era la protettrice delle donne diceva sempre Madama Sibille, e dovevamo rivolgerle le nostre preghiere, lo avevo sempre ritenuto paganesimo ma stavolta la guardai speranzosa.
E vidi delle luci..davanti a me sulle acque del Lagno vi era maestosa la Santa Caterina.
Sospirai e presi fiato e iniziai a chiamare.."Sono Altea..e sono sola purtroppo".
Non disse nulla, arrivai nella mia stanza senza problemi.
Avrebbe lanciato l'allarme? Tutto sembrava tranquillo e silenzioso.
Dovevo raggiungere il Moro. Ma come?
Poi udii dei rumori. La vecchia era lì, da sola.
Scesi nel cortile in punta di piedi, e mi avvicinai.
"Credevo di veder arrivare una di quelle soldatesse ad accopparmi.." mormorai piano "Non hai dato l'allarme perché credi sia una povera pazza? Probabilmente è vero.." sorrisi appena "Ma non mi arrenderò... devo raggiungere le miniere..." esitai "..puoi aiutarmi?".
--
Guisgard
28-10-2014, 17.50.35
Altea chiamò nella notte e qualcuno apparve sul ponte della Santa Caterina.
Alzò la lanterna verso di lei, illuminandola in pieno.
Uno dei boccaporti allora si aprì e ne uscì Miseria.
“Venite qui, milady...” tendendo la mano alla dama “... presto.”
Altea dunque salì a bordo e le furono subito dati abiti asciutti, per poi farle bere qualcosa di caldo per scaldarla.
“Su, ora raccontateci tutto...” fece Irko “... dove sono Guisgard, Clio e Pepe?”
Guisgard
28-10-2014, 17.57.18
La vecchia fissò Clio, sotto la luce incantata della Luna.
“Raggiungere le miniere...” disse scuotendo il capo “... allora sei pazza davvero... perchè vuoi arrivare là? Per quei due uomini? Allora li conosci...” i suoi occhi erano indagatori “... tu li conosci, vero? Si, è così... non si rischia la vita altrimenti per degli estranei... e una volta giunta là? Cosa farai dopo?”
Altea
28-10-2014, 18.06.27
Finalmente li avevo raggiunti e loro, come sempre, amorevolmente mi diedero vestiti asciutti che tenevo in camera e qualcosa di caldo.
La stanchezza si faceva sentire ma mi feci coraggio.."Dunque, la situazione è grave..ve lo dico subito. Auroria è un posto stranissimo, dove dominano le donne..si e donne amazzoni con una forte repulsione per gli uomini. In poco..Guisgard è stato colpito alle spalle ed è svenuto e Pepe meno gravemente ma sono stati portati in una miniera..si mi ha detto il capo delle soldatesse, Anghela, gli uomini stanno a lavorare in miniera di oro fino allo sfinimento e presumo la morte. A me e Clio è stata data la scelta..rimanere o andare via poichè donne e per loro libere. Io mi sono finta moglie di Guisgard, pensavo me lo ridassero insieme alla sua spada che è stata sequestrata pure..ma nulla da fare..quindi ho pensato di andarmene per venire ad avvisarmi..".
Sospirai mettendomi le mani tra i capelli e guardandoli.."Ho incontrato proprio alcuni minuti fa un uomo, mi ha detto vi è un prete qui e io so dove è la abitazione e l'ho visto, Padre Tommaso..ed egli sa molto su Auroria..quella città è preziosa e fatto di marmo, la Santa Caterina potrebbe abbatterla subito ma con lei pure i nostri tre amici...oppure dovremmo architettare un piano..ora decidete voi sul da farsi..magari quel prete potrebbe aiutarci..soprattutto per quel Fiore d' Oro..appunto e se fosse fatto solo di oro e basta?" guardai Irko perplessa.
Guisgard
28-10-2014, 18.18.33
“Maledizione...” disse Irko dopo il racconto di Altea “... che guaio...”
“Che tragedia, vorrai dire!” Esclamò Palos.
“Dobbiamo restare calmi e riflettere.” Fece Chiò.
“Una città di sole donne...” mormorò Afiel “... dovrebbe essere un luogo da sogno, un Paese dei Balocchi...”
“Invece è un Inferno a quanto pare.” Scuotendo il capo Lainos.
“Beh, cosa aspettiamo?” Nervosamente Ammone. “Accendiamo i motori e andiamo a salvarli!”
Ma proprio in quel momento si udì un boato e subito la nave cominciò a sussultare.
Molti piatti e bicchieri caddero dai mobili.
“Ma che diavolo succede?” Gridò Irko.
“Siamo stati colpiti!”Arrivando di corsa Cid.
Sospirai.
"Sì, li conosco..." mormorai "Una volta lì studierò la situazione.. devo riuscire ad entrare, ci sarà pure un modo, un passaggio.. potrei fingermi una di loro, anche se immagino si conoscano tutte.. se è una specie di prigione ci saranno dei carcerieri.. e se c'è un modo per entrare ci sarà poi un modo per uscire... lo so, è una follia.. ma devo tentare..".
In realtà, speravo nell'arrivo della Santa Caterina. Anche se dovevamo essere sincronizzati in modo da essere pronti per l'arrivo dell'equipaggio.
Non potevano certo combattere contro tutte quelle donne, dovevamo essere usciti dalle prigioni al loro arrivo.
E se non fossero mai arrivati, dovevamo riuscire ad uscire di lì.
Altea
28-10-2014, 18.24.57
"Si è un bel guaio..quindi due sono le soluzioni..o parlare con Don Tommaso oppure..pianificare un piano..che avrei pensato..ma forse quel prete sa qualcosa su quel Fiore..e voi non potete venire, vi prenderebbero..infatti il mio piano prevedeva voi foste miei uomini...giocando ora sapendo i loro usi e modi di fare".
Ma tutto ad un tratto vi fu un boato e la Santa Caterina traballò facendo cadere pure le stoviglie e arrivò Cid a dare l' allarme.."Come colpiti..chi può colpirci se non Burmid..nessuno potrebbe volerci del male, ma non è possibile..il Duca Dominus aveva detto la guerra era finita..mah, non proprio come nella isola".
Guisgard
28-10-2014, 18.26.04
La vecchia guardò Clio a lungo.
“Si, ci sono delle carceriere...” disse annuendo “... e tutte armate... vengono arruolate fra le migliori ragazze del popolo, poiché le soldatesse devono occuparsi di proteggere la città, il palazzo ed il Fiore d'Oro. Potresti dunque arrivare al Moro e procurarti gli abiti da carceriera, che non sono poi tanto diversi da quelli indossati dalle soldatesse. Con la sola differenze che queste ultime sono tutte conosciute. Se vuoi ti aiuterò ad arrivare al Moro. Dopotutto il fisico per essere arruolata fra le carceriere non ti manca... ma poi dovrai cavartela tu... non voglio il tuo sangue sulla coscienza...”
Guisgard
28-10-2014, 18.42.55
Tutti allora corsero sul ponte, mentre sulla Santa Caterina era già scattato l'allarme.
E saliti sul ponte, Altea e gli altri si resero conto di tutto.
Apparsa come un fantasma, la nave di Picche, aiutata dall'oscurità e dalla fitta vegetazione che circondava le sponde del Lagno, era arrivata indisturbata, fino a mettere sotto tiro il vascello volante.
“Presto...” disse Irko “... tutti ai posti di manovra! Dobbiamo alzarci in volo!”
“Non possiamo!” Urlò Palos. “Hanno colpito l'albero di trinchetto e senza di esso non possiamo virare!”
“Dannazione!” Con rabbia il Rosso. “Quel maledetto cannone è potentissimo!”
Sorrisi alla vecchia.
"E' più di quanto non sperassi.. grazie.." sorrisi, per poi annuire "Posso giocarmela.. le armi non sono assolutamente un problema, anzi.." la guardai negli occhi "Grazie...".
Guisgard
28-10-2014, 18.48.37
“Bene...” disse la vecchia a Clio “... allora preparati... ci ritroveremo qui fra una decina di minuti... raggiungeremo il Moro prima dell'alba...”
Ma proprio in quel momento la terra cominciò a tremare di nuovo.
Fu una scossa lieve, ma che fece oscillare con vigore le mura marmoree del palazzo.
Altea
28-10-2014, 18.55.16
Scossi il capo..non era possibile.."E ora cosa facciamo Irko?" è impossibile pure fuggire..se volete scappo io...ho visto un travestimento, mi bastano poi delle pepite di oro e qualche gemma per barattare lo scambio con Clio, Guisgard e Pepe...e Mia Amata e nel frattempo mi fermerei a parlare con don Tommaso..ditemi voi..sono pronta a tutto..ho in mente un piano..e spero vada bene, ma in questo marasma devo fare presto".
Guisgard
28-10-2014, 19.03.13
“E' troppo pericoloso...” disse Irko ad Altea “... non potete tornare di nuovo là, da sola...” si voltò verso Palos “... non possiamo restar qui a far loro da bersaglio... possiamo almeno muoverci?”
“Si, possiamo navigare...” annuì Palos.
“Allora spostiamoci da qui!” Ordinò il Rosso.
La Santa Caterina allora cominciò a muoversi.
E la nave di Picche, subito, prese ad inseguirla.
Le due imbarcazioni navigarono per un po', fino a quando giunsero presso un'ampia ansa del Lagno.
Il vascello volante mostrò così i suoi cannoni, data la possibilità di ingaggiare battaglia in uno spazio più grande.
Però, la nave di Picche, capendo le intenzioni degli uomini di Guisgard, si arrestò, rimanendo nascosta in una stretta insenatura, ben celata da piante ed alberi lungo la sponda.
Guisgard
28-10-2014, 19.07.40
Dafae guardò Galgan e sorrise.
“Vi ringrazio, cavaliere.” Disse porgendo la mano verso di lui, per poi sedersi con loro. “Siete invero cortese nei modi e prode nelle parole. Sono certa che questa corte sarà onorata di ospitarvi.”
Era bella, ma frivola nei modi e qualcosa di ingenuo ed infantile si mostrava nei suoi atteggiamenti.
“Ma, vi prego, parlateci un po' di voi.” Chiese poi al cavaliere. “Da dove venite e sotto quale potere avete combattuto? Mi hanno sempre incuriosito i cavalieri... davvero combattete contro draghi ed orchi, messere?”
Altea
28-10-2014, 19.12.26
"Qualcuno di voi sarebbe potuto venire con me..infatti sareste rimasto fuori dalle mura, soprattutto Ammone e io avrei avuto il travestimento giusto..ma fa nulla" sorrisi" capisco il pericolo di ora..e poi come avete notato..io non sono una dama pronta al pericolo".
Mi congedai e tornai nella mia stanza..ma appena arrivata presi la camicia da notte di seta azzurra che, premurosamente Guigard, mi aveva procurato.
E senza farmi notare andai nella camera di Guisgard...ora non era il mio momento..gli uomini della Santa Caterina dovevano operare.
Mi gettai sul suo letto e piansi..tutti i miei sforzi erano stati vani..un colpo di mortaio di Burmid e sarei pure morta.
Guisgard
28-10-2014, 19.33.02
Altea andò nella cabina di Guisgard.
Lì c'erano le sue cose, il suo profumo e forse la sua presenza.
Un silenzio di tomba allora calò sul lagno.
Come se da un momento all'altro dovesse esplodere la battaglia.
Furono lunghi istanti.
Ma poi non accadde nulla.
La nave di Picche era nascosta chissà dove, fra il buio e la primordiale vegetazione.
La Santa Caterina invece, immobile su quelle acque, attendeva.
Attendeva di ingaggiare battaglia.
Ma non avvenne.
“Questo silenzio mi innervosisce...” disse Palos, fissando il buio circostante “... perchè non ci attaccano?”
“Perchè sanno che ora le buscherebbero.” Mormorò Irko.
“Si, ma non possiamo restare qui ad aspettare loro...” fece Ammone “... dobbiamo andare a salvare Guisgard e gli altri.”
elisabeth
28-10-2014, 19.40.06
Solo Elisabeth sapeva come Nettuno fosse arrivato sulla spiaggia...............sentii ilo fischio di richiamo del nocchiere la nave era pronta..........." E' sicuro che abbiamo il tempo necessario per cambiarci.....non sarà molto ma potra' bastarci....quindi...ottima scelta per la vostra giacca...per me invece c'e' un unico vestito che mi piaccia o no.........".......incominciai a respirare per evitare l'imbarazzo della situazione.......e tolsi il vecchio vestito...rimanendo in sottoveste...........non riuscivo ad alzare gli occhi su Nettuno........sentivo che si stava muovendo...ma non mi importava cosa stava facendo....." Ho parlato con Elisabeth...prima che andasse dalla vecchia della montagna...e lei mi ha raccontato come via ha ritrovato sulla spiaggia e la divisa che indossavate.......quindi deduco che siete il De Gur che cercano......e poi ...perchè non essere sinceri....siete stato bravo a costruire la zattera e vi siete mosso bene a bordo della nave fantasma........sapete, tirare le somme....alle volte aiuta......"...mi stavo contorcendo per legare i lacci del vestito....come diavolo facevano.....in quei vestiti attillati a muoversi..........." E comunque ...non credo che voi conoscevate molto bene Elisabeth........mentre lei a quanto pare........sapeva piu' di quanto pensate.....".......
Altea
28-10-2014, 19.41.55
Silenzio, silenzio e silenzio..come se i due nemici si stessero scrutando per poter sferrare l' attacco finale.
Mi inquietava tutto questo, cercavo di chiudere gli occhi ma non riuscivo..accesi le lampade ad olio colorate e mi alzai a guardare il soffitto...qualcuno li avrebbe salvati..forse Clio..lei era in gamba..io avevo sbagliato tutto purtroppo, come sempre.
Speravo almeno la Santa Caterina e tutti noi pure ci fossimo salvati..non era il caso di parlare con Burmid..io non dovevo esserci su quella nave..anzi forse vedendomi avrebbe peggiorato il tutto?
Mi alzai e mi affacciai alla finestra osservando il Lagno.
Annuii alla vecchia.
"Perfetto.. Tanto non ho nulla con me... Non diranno nulla se non mi trovano domani?" Chiesi.
Ma proprio in quel momento ci fu una scossa di terremoto.
Barcollai appena.
"Succede spesso?" Chiesi "Anche prima c'è stata una scossa..".
Guisgard
28-10-2014, 19.59.21
“Si, forse hai ragione...” disse Nettuno avvicinandosi ad Elisabeth “... talvolta le nostre mani conoscono più di quanto sembra mostrare o ricordare la nostra mente...” e prese ad accomodare i lacci del vestito di lei “... si, forse sono davvero quel de Gur di cui parlano... e se così fosse mi chiedo che tipo ero? E perchè vogliono avermi con loro in questa loro caccia? Non rammento nulla e ignoro chi siano i buoni e chi i cattivi ora...” sorrise “... questo vestito ti sta molto bene...”
Guisgard
28-10-2014, 20.02.19
Altea guardò fuori, verso il lagno.
Era buio e la falce della Luna, meravigliosa ed enigmatica, sembrava osservare tutto con indifferenza.
La Santa Caterina era in assetto da guerra, ma il suo nemico pareva essere svanito nel nulla, tra i fantasmi e i misteri di quella inquieta e cupa notte.
Poi, dal ponte, Altea cominciò ad udire delle voci confuse.
Erano Irko e gli altri che decidevano sul da farsi.
Guisgard
28-10-2014, 20.06.50
“Si, accade spesso...” disse la vecchia a Clio, dopo essersi tranquillizzata per la fine del sisma “... qui dicono che sono le colpe degli uomini a causare l'ira della terra...” tornò a fissare la piratessa “... domattina dirò loro che sei uscita presto per vedere la città... ora andiamo, tra non molto sarà l'alba...”
Uscirono così dal palazzo ed attraversarono la città, che splendida era avvolta nel silenzio e nella meraviglia dei suoi marmi.
Raggiunsero la campagna e poco dopo apparve un grosso blocco di silice e quarzo, le cui antiche murature parevano stonare con la luminosa bellezza di Auroria.
Era un castello austero ed enigmatico.
“Ecco il Castello del Moro...” indicò la vecchia “... sotto di esso sono scavate le gallerie delle miniere d'oro... io devo tornare al palazzo... buona fortuna... ma se fossi in te scapperei via da questo luogo...” e andò via.
Nel frattempo, proprio sotto il castello, anche i prigionieri avevano avvertito la nuova scossa.
“E' la seconda volta...” disse Pepe.
“Si, capitano spesso scosse simili...” annuì Acludio.
“E non temete che possano essere scosse di avvertimento?” Inquieto Guisgard.
“Sono queste gallerie...” mormorò Acludio “... hanno svuotato il sottosuolo di Auroria... temo che un giorno l'intera città possa sprofondare...”
“E ve ne state qui come se nulla fosse?” Agitato Pepe.
“La morte, a volte penso, sarebbe una liberazione...” chinando il capo Acludio.
“Già, immagino...” scuotendo il capo il presunto Taddeide.
“Di morire non mi importa...” disse Acludio “... mi importa solo di lei... più di tutta l'intera città...”
“Lei chi?” Incuriosito Guisgard.
“Laika...” fissandolo Acludio.
“Chi è Laika?” Domandò il presunto impostore.
Ma Acludio non rispose nulla, limitandosi a tirare con violenza un pugno contro la parete rocciosa, al punto da farlo sanguinare.
“Bravo...” strappandosi un lembo della sua camicia Guisgard, per poi fasciare la mano di Acludio “... se cercavi una scusa per non lavorare, beh, l'hai trovata con la mano ridotta così.” Aggiunse ironico.
Altea
28-10-2014, 20.09.31
Quella notte era strana ed enigmatica...la Luna brillava in cielo guardandomi e pregai per tutti noi e per lui...non era possibile Burmid si fosse arreso..dovevamo andare avanti..proseguire..egli ci stava studiando, quell' uomo era astuto.
Mi misi sul suo letto e accarezzai il suo cuscino, le sue coperte e mi stesi, sentendo il suo profumo era come averlo li.
Udii Irko e gli altri sul ponte...non potevo credere senza di lui erano persi.
Mi misi a guardare la sua stanza ma non toccai nulla..non mi sarei permessa..volevo solo la sua protezione.
elisabeth
28-10-2014, 20.44.53
Mi voltai e feci avvicinare Nettuno......sentii le sue mani...mentre mi allacciava i vestiti.......aveva le mani calde........e i movimenti erano lenti mentre mi parlava...un languore mi attanaglio' lo stomaco e per istinto vi poggiai le mani.....mi voltai verso di lui......e lo guardai negli occhi......." Saprete governare ogni cosa...riuscendo con vostro istinto a riconoscere gli amici dai nemici.....Le vostre mani sono sapienti e non solo in fatto di navigazione.......Ti ringrazio per il complimento.......non ne ho ricevuti molti in vita mia, e comunque....fidati di me.....se puoi...sarò i tuoi occhi in questo momento di buio......."......gli accarezzai il volto.......la mente senza ricordi poteva far impazzire......." Andiamo De Gur......siamo attesi....".....
Galgan
29-10-2014, 00.56.12
Rimasi un istante in silenzio, perché in quel momento capii, non senza indulgenza, che in effetti, forse, stavo vedendo in quella dama un'ombra del mio passato, un passato che, inevitabilmente, era rimasto tale, mentre la mia umana esistenza aveva seguito il proprio corso.
Ringraziai l'Altissimo, per la lezione che, ancora una volta, non aveva mancato di impartirmi, cosa che, con mio grande sollievo, mi fece sentire che non ero solo.
-Graziosa donzella-
proruppi, in risposta a lady Dafae;
-Invero, provengo da una terra bagnata dal mare, e dai boschi rigogliosi e fitti, e proprio in quella terra fui creato cavaliere, allo scopo di servire un potente signore di un ducato vicino-
Sospirai, con un mezzo sorriso;
-Tuttavia, il Disegno Divino si compie sempre, e noi uomini abbiamo il dovere di seguirlo.
Non raggiunsi mai la corte di quel signore, e trascorsi diversi anni errando di corte in corte e di contesa in contesa, unico compagno il mio destriero.
Invero si, giovane dama, molti avversari affrontai, numerosi draghi, e numerosi orchi, anche e forse, questi vi avrebbero stupito per il loro aspetto così......Umano-
Risi, amaro;
-Ma forse, e penso sia così, i draghi e gli orchi di più spaventevole aspetto, sono celati proprio sotto le nostre stesse fattezze.
Questa consapevolezza mi guidò per diverso tempo, finchè, mia somma letizia, non capii, perché trovai la Via-
Annuii, con gravità;
-Capii che avrei servito solo il Re più giusto di tutti, e solo a lui mi sarei inchinato con fervore, donandogli la mia vita.
E così fu.
Votai la mia spada a Cristo, e nella sua luce essa risplende-
MI interruppi un momento, e la fissai, prima di proseguire;
-Ma ditemi, lady Dafae, quali sono le vostre, di prove da affrontare, o già affrontate?
Anche una dama, ed anche se giovane, si misura in contese altrettanto delicate di quelle in cui si lancia un cavaliere-
Osservai rapita quel sontuoso maniero.
"Non so perché tu abbia deciso di aiutarmi ma.. grazie davvero.." sorrisi.
Rimasta sola, presi un profondo respiro.
Sembrava impenetrabile, austero, irraggiungibile.
Ma lui era lì da qualche parte.
Dovevo studiare un piano.
Potevo fingermi una recluta? Oppure entrare di soppiatto e rubare una divisa?
Dovevo trovare un modo per muovermi tra quelle mura.
Mi avvicinai sempre di più a quel maestoso castello.
Guisgard
29-10-2014, 16.54.08
La Santa Caterina appariva come orfana di qualcosa.
Immersa nell'oscurità della notte, avvolta in un'attesa ed in un silenzio che sembravano insopportabili, galleggiava sulle primordiali acque del Lagno come in balia di una sorte beffarda ed enigmatica.
Altea dalla cabina di Guisgard udiva mormorii e voci confuse, fino a quando il profondo silenzio di quella notte rese pian piano più definite e chiare quelle parole.
“Dobbiamo agire...” disse Palos “... fare qualcosa...”
“Ma cosa?” Scuotendo il capo Miseria. “Se ci muoviamo e finiamo in un passaggio stretto, quei dannati riprenderanno ad ingaggiar battaglia, togliendoci ogni vantaggio.”
“Forse” fece Irko “alcuni di noi devono scendere a terra e cercare di raggiungere Auroria per liberare Guisgard, Clio e Pepe. Anche perchè non potendo volare questo vascello non riuscirebbe mai a raggiungere quella città.”
“Ma come diavolo si arriva ad Auroria?” Chiese Palos.
“Lady Altea conosce la via...” mormorò il Rosso.
Nel frattempo, mentre gli altri parlavano, Cid se ne stava in disparte a fissare le acque in balia di pensieri e preoccupazioni.
Poi, ad un tratto, udì qualcosa.
Un attimo dopo, dal buio, prese forma qualcosa.
Era Matiz, la gabbianella blu, che scese a posarsi sul parapetto davanti al ragazzino.
Guisgard
29-10-2014, 16.57.47
Più Clio si avvicinava, più quell'austero castello mostrava le sue rozze ed aspre fattezze.
Le murature, essenziali e squadrate, arrivavano quasi a confondersi e perdersi tra gli irti spuntoni rocciosi che si innalzavano dal basso ed il muschio spuntato irregolare qui e là.
Un recinto fortificato racchiudeva quel luogo lamentevole, oltre il quale uno spiazzo conduceva ad un alto e robusto portone di legno e ferro.
E a guardia di questo rudimentale ed impenetrabile ingresso vi stavano alcune Amazzoni, ricoperte di stoffe bardate ed armate di lance.
Guisgard
29-10-2014, 17.00.03
Dafae sorrise a Galgan.
“Che vita affascinante quella di voi cavalieri.” Disse lei. “E come trovo sognanti le meravigliose metafore che rendono le vostre vite in bilico tra la realtà ed il romanzesco.” Annuì. “Io amo la letteratura cavalleresca e voi, invero, mi apparite simile a qualcuno di quei grandi cavalieri.” Rise con fare infantile. “E se posso dirvi, senza apparire troppo sciocca, che mi diletto spesso in un ingenuo gioco. Quello, ossia, di abbinare i cavalieri che incontro in questa corte a qualcuno di quegli eroi dei poemi e dei romanzi che tanto amo leggere. E voi, se mi permettete, richiamate alla mia mente un po' il leggendario Cid della lotta spagnola agli infedeli, ma anche il leale e saggio Galgano, definito il più cortese di tutti i cavalieri. Ma forse più di tutti io vi vedo simile ad un novello Beowulf, che, richiamato dal suo volontario eremo, non nega il suo aiuto nella lotta alle forze del male.” Chinò poi il capo. “Quanto a me...” arrossendo “... io mi definirei una novella Elena, che sogna Lancillotto. Il mio Lancillotto? E l'Amore se stesso. Si, perchè io sono innamorata dell'Amore.”
Guisgard
29-10-2014, 17.02.35
Nettuno sorrise ad Elisabeth, mentre le sue mani, sotto quelle di lei, erano poggiate sui fianchi della donna.
E le sue dita potevano sentire così il respiro di lei, ma anche i suoi timori e le inquietudini che affliggevano Elisabeth.
“Si, certo che mi fido di te.” Disse lui annuendo. “Dopotutto sei l'unica persona che conosco davvero qui.” Rise. “Andiamo... ma ti prego... per ora sono ancora Nettuno. Non conosco alcun de Gur.”
I due allora lasciarono la stanza e furono portati da due soldati al porto.
Qui trovarono ad attenderli la Regina d'Afravalone pronta a salpare.
Salirono così a bordo e Velv andò loro incontro con un sorriso.
“Bentornato a bordo, signore.” Fissando Nettuno. “Sono certo che col vostro aiuto e la vostra esperienza troveremo e cattureremo presto quel traditore di Guisgard.”
Poco dopo la possente nave ammiraglia lasciò il porto di Baias, diretta verso l'orizzonte sterminato e le avventure che esso custodiva.
A caccia di un impostore o di un eroe.
O forse solo di un Ulisse in balia del Fato e alla ricerca della sua Itaca e della sua Penelope.
http://www.cichw1.net/monout/westwardho1.JPG
Altea
29-10-2014, 17.20.41
Rimasi in silenzio ad ascoltare gli uomini...si avevano ragione..il Lagno, come aveva detto Guisgard, era melmoso e con una andatura non regolare ed era pericoloso navigare.
Uscii dalla cabina di Guisgard e andai nella mia camera, mi vestii e andai pure io sul ponte.."Si, infatti, pure Guisgard disse il Lagno è difficile da navigare..io sono disponibile..ma chi rimarrà qui? E' un pericolo.." scossi il capo quando vidi vicino Cid la gabbianella Matiz "Loro sono qui..Matiz manda via Burmid" la accarezzavo "aiutaci a salvare Guisgard e tutti noi".
Un attimo di silenzio poi mi rivolsi a Irko.."Se tornassimo là, gli uomini non dovrebbero entrare..io ho visto dei vestiti un pò strani in un baule e una parrucca e potrei mascherarmi di nuovo e direi sono una aristocratica e sto costruendo una città tutta di oro e gemme e ho bisogno di uomini per il lavoro..sarò come loro..e dovrò pure trattare male i nostri uomini. Dirò, appunto la mia indovina ovvero io, era fuggita e tornata sola raccontandomi tutto e che Guisgard era il mio capomastro e lo volevo indietro assieme ad altri uomini per costruire il mio regno e le avrei pagate..con l'oro..visto li sfruttano per questo..tanto per tanto..e forse riesco a riprendere pure Mia Amata..poi dovrei inventare qualcosa per Clio..ma so le darebbero la libertà come me..avete oro..gemme? Secondo voi può funzionare? E poi devo cercare di scoprire su quel Fiore se non lo ha scoperto già Clio..ditemi voi".
Scossi il capo..era una idea stupida "Vedete voi..è una idea sciocca lo so...posso fare solo una cosa allora..darmi a Burmid cosi voi sarete liberi e potrete salvarli..dirò lui mi sono pentita e tornerò a Corte e dirò al duca che so tutto su voi...ovviamente dirò cose fasulle..Dominus sarà felice penso di riavermi dalla sua parte".
Tornai nella mia stanza...non potevo fare altro, non ero fatta per loro..e poi Guisgard non voleva me..lo avevo già capito chi amava e forse stare lontano lui era meglio.
Galgan
29-10-2014, 17.26.59
Sorrisi, mesto ma non senza benevolenza, perché il fare così fanciullesco di lady Dafae mi rendeva predisposto all'indulgenza; quella fanciulla mi pareva, seppur frivola, una sorta di fiore primigenio, capivo quindi, il bisogno di suo padre di fugare le ombre che al momento la attanagliavano, e forse arrivavo a comprendere, anche se non a giustificare, la contesa dei due fratelli Tizio e Caio, allo scopo di prestarle aiuto;
-Le vostre parole nei miei confronti, madama, sono alquanto gentili e cortesi, ma forse troppo indulgenti-
Riempii d'acqua il mio boccale, e dopo aver dato un piccolo sorso, proseguii;
-Invero, una novella Elena, vi si addice, dal momento che, come per lei, per voi si incrociano le lame-
Feci una risata bonaria e composta;
-Ma non affliggetevi, è il destino di ogni dama in fiore, il raccogliere l'amore di chi si elegge a suo campione.
Voi amate l'Amore in se, ed egli stesso è il vostro Lancillotto-
Avevo notato che ad una novella Elena aveva associato un Lancillotto, non un Paride; poteva trattarsi di una svista, eppure a me parve avere un significato maggiore;
-Eppure, ci saranno sicuramente messeri dalle umane forme, smaniosi di assumere il ruolo di vostro Lancillotto, di incarnare il vostro ideale di Amore-
Osservai attentamente il tetro castello. Imponente, rude.
Il recinto lo rendeva impenetrabile e le guardie anche.
Sorrisi nel vederle armate di lancia.
La mia adorata lancia. Certo, il maestro sosteneva che in un duello fosse scomoda, pericolosa, ma io adoravo il modo in cui riuscivo a danzare insieme a lei.
Non era il momento di abbandonarsi ai ricordi.
Presi un profondo respiro e decisi di rischiare. Potevo sempre ritentare se mi avessero chiuso la porta in faccia. Viceversa non potevo fare perché se mi avessero sorpreso sarebbe stata la fine.
Come potevo entrare senza farmi vedere? Era impossibile. Forse il modo migliore per nascondersi è restare in bella vista, sperai.
Così, tolsi il bel vestito e lo abbandonai a malincuore in mezzo ai cespugli.
Non avrebbero voluto l'ingenua fanciulla ma magari avrebbero dato una possibilità alla vera me.
Così, rimasta in pantaloni e corpetto, mi avvicinai fino a raggiungere il cancello con le amazzoni.
"Salute a voi.." fermandomi a debita distanza, in modo da non sembrare minacciosa "Vengo dall'Incertofato.. ho sentito dire in città che avete bisogno di reclute... sono giunta da poco ad Auroria, vorrei fare la mia parte ma ancora non ho trovato il mio posto.. purtroppo l'unica cosa che so fare è combattere.. mi hanno suggerito di provare a venire qui.. sono nel posto giusto?".
elisabeth
29-10-2014, 20.47.10
Mi irrigidii al tocco delle sue mani sui miei fianchi.........non ero Symoin ...e non conoscevo il mondo maschile.......sperai che Nettuno non se fosse accorto......gli avrei raccontato ogni cosa....lo avrei fatto...le bugie avevano le gambe corte.........ma non in quel momento.....mi diede il braccio ed andammo al porto....dove la Regina di Afravalone ci attendeva...........salita la passerella il fischio del Nocchiere diede il benvenuto a De Gur......ogni alto in grado riceveva gli onori per l'accesso a bordo e Velv era lì......ad attenderci......ascoltai il suo discorso....emi ricordai di quel nome...Guisgard.....doveva aver fatto qualcosa orribile...per aver tutte le navi ammiraglie contro...un uomo solo.....e un esercito intero.......avrei voluto conoscerlo, doveva essere un portento.......Rivolgendomi a Velv " Perdonatemi se mi intrometto.....non mi intendo di gradi ma dovreste essere un capitano anche Voi....?......Mi chiedo...come un solo uomo si sia potuto attirare tutte le furie della Regia Marina.......preferirei averlo come amico che come nemico..un tipo del genere.......".......dopo detto la mia....guardai Nettuno...che aveva gli occhi a fessura......già...avevo dimenticato che ero sulla nave solo alla gentilezza di sua Grazia il Duca.....ed avevo cominciato..la mia avventura con una deliziosa brutta mossa........" Credo che forse se mi mostrate quale sarà la mia cabina farò meglio ad andare a leggere un buon libro.......".......
Guisgard
30-10-2014, 01.40.51
Dafae sorrise ed arrossì a quelle parole di Galgan.
“Eppure, cara figlia...” disse il barone “... Elena amava Lancillotto al di sopra di ogni altro uomo e dalle sue nozze col Primo Cavaliere nacque poi Galahad, colui destinato a compiere ciò che in principio era stato deciso per lo stesso Lancillotto. Anche se quest'ultimo, in realtà, amava solo Ginevra.”
“Si, conosco la leggenda, padre mio.” Annuì la ragazza. “Cavaliere...” tornando a fissare Galgan “... voi parlate da paladino e da saggio. Vorreste dunque essere il mio campione fino a quando resterete in questa corte? E difendere il mio nome da chi senza indugio ha mancato verso di esso?”
Guisgard
30-10-2014, 01.51.00
Velv sorrise ad Elisabeth ed invitò lei e Nettuno a sedersi con lui.
Il capitano chiese poi ad uno dei suoi uomini di portar loro del buon vino, che fece servire per lui, per la donna e per il naufrago.
“Vedete, madama...” disse Velv ad Elisabeth “... è risaputo che convincere il popolo di una menzogna è cosa assai più semplice che persuaderlo invece ad accettare una verità. Sin dall'antichità la gente è attratta dalla bugia, specie se fantasiosa. Così, il rinnegato e traditore, conosciuto col nome di Guisgard, ha pensato bene di spargere le sue falsità ben condite con meravigliose assurdità. Egli, approfittando del dolore del duca e della volontà del popolo di riallacciare il presente con la fama del passato, è ricorso al trucco più vecchio del mondo, quello ossia di spacciarsi per un fantasma. E non un fantasma qualunque.” Rise beffardo. “Il fantasma di un bambino rapito ed ucciso anni fa e guarda caso unico erede all'antico seggio dei nobili Taddei.” Sorseggiò del vino. “Guisgard è un impostore, un vile. Un uomo ambizioso ed astuto. Ed io non avrò pace fino a quando non lo avrò trovato e spedito all'Inferno.”
Guisgard
30-10-2014, 02.00.25
“Credo sia troppo rischioso il vostro piano...” disse Irko ad Altea “... almeno da ciò che ci avete raccontato di Auroria... laggiù pare detestino a morte gli uomini e non penso sia facile contrattare con simili donne...” restò a pensare qualche secondo “... però mi viene in mente una cosa... avete parlato di un prete... Don Tommaso, giusto? Ricordate come si arriva da lui? Potremmo andare là e chiedere consiglio a lui sul da farsi, visto conosce così bene Auroria... cosa ne dite?” Chiese alla donna prima che questa andasse nella sua cabina.
Guisgard
30-10-2014, 02.21.36
Nel vedersi arrivare davanti Clio, quelle Amazzoni restarono a fissarla per qualche istante.
“E così” disse poi una di loro “tu vorresti arruolarti qui, giusto?” Osservando con attenzione la piratessa. “E dici anche di saper combattere...” rise, per poi voltarsi verso le sue compagne “... vogliamo mettere alla prova questa recluta?” Sarcastica.
Le altre annuirono divertite.
“E magari tagliarle la sua bella chioma bionda ed usarla per abbellire i nostri elmi?” Chiese ancora alle sue compagne.
“Cosa succede qui?” Arrivando un'altra di quelle Amazzoni, che per come abbigliata appariva di un grado superiore alle altre.
“Nulla, Onsia...” scuotendo il capo quella che aveva parlato a Clio “... questa sciocca voleva giocare a fare la soldatessa.”
“Sono io che comando qui” fece Onsia “e sapete che dovete condurre da me tutte quelle che chiedono di arruolarsi.” Con tono perentorio.
E nessuna di quelle osò replicare.
Onsia cominciò allora a guardare Clio con accuratezza.
“Qui servono sempre nuove guardiane.” Disse poi. “Vieni con me.” Con un cenno del capo alla piratessa.
La condusse così all'interno del castello, fino a giungere in una sala di legno colma di armi.
“Queste cose dovrebbero andarti bene...” prendendo schinieri, bracciali, elmo e piastre di ferro “... sotto metti questa...” dandole anche una leggera tunica di lino da indossare sotto quell'essenziale e rozza corazza “... avrai solo un pugnale ed una lancia di legno... ti basteranno.” Mostrandole le due armi. “Appena sei pronta ti poterò giù, nelle miniere. Lì sorveglierai i prigionieri. Bada però di non rivolgere loro la parola, né di stare più del dovuto con quei miserabili. Sono simili a bestie ed i loro sguardi lascivi non ti lasceranno neanche per un secondo. Anzi, se qualcuno tenterà di toccarti sei autorizzata ad ucciderlo come un cane. Intesi?”
Galgan
30-10-2014, 03.07.20
Avevo visto giusto, a dispetto delle apparenze, l'Elena citata dalla figlia del barone non era quella delle Omeriche storie, ma ben più nobile dama, appartenente a ben più nobile corte.
Elena e Lancillotto, dal cui frutto sarà grandezza, anche se i maligni, in seguito, in questo videro l'inganno.........
Ma il Disegno è inarrestabile, e alla fine trova sempre, inesorabilmente, il giusto compimento.
Trovai bello che, a dispetto della non celata frivolezza di modi e di cotanta fanciullezza nell'essere, lady Dafae avesse associato se stessa ad una novella Elena; vidi in questo una cortesia superiore, e non so se ingenuamente o con arguzia, decisi di proteggere questo stato di cose;
-Invero, per il tempo che sarò in questa corte, sarò il vostro campione, perché a questo corrisponde il mio preciso dovere di cavaliere.
Lo farò con gioia, perché un fiore va protetto da mani rozze, e queste ultime, credetemi, troveranno in Galgan la giusta punizione-
Il mio sguardo vagò un istante, per la sala;
-Tuttavia, verrà per me il tempo di partire, perché altre imprese mi attendono, ed io troverò, alla fine, il modo di raggiungere i miei compagni-
Rimasi in silenzio, poi, accarezzando l'elsa della spada, ripresi;
-Ma ditemi, milady, chi è che, impudentemente e senza indugio, osò mancare verso il vostro nome?-
Guisgard
30-10-2014, 03.26.48
“Cavaliere...” disse il barone a Galgan “... potrete restare in questo castello per tutto il tempo che vi piacerà. Per noi sarà un onore avervi come ospite.”
“Mio padre dice il vero, cavaliere.” Intervenne Dafae. “Quanto a ciò che vi ho chiesto... vi è davvero qualcuno che ho osato beffeggiare il mio nome. Qualcuno che non ha avuto titubanza ad accusarmi con parole gravi.”
“Di chi parli?” Sorpreso il barone.
“Di un musico, padre.” Rispose la ragazza. “Lo stesso che mi confidò il suo Amore e mi chiese poi di sposarlo. Eppure egli non ha indugiato a rivelarmi tutto il suo disprezzo, affermando che io non conosco il significato dell'Amore e che sono simile ad un libro con la copertina rilegata e preziosa, ma con dalle pagine bianche e vuote...”
Il barone batté con rabbia il suo pugno sulla tavola
Alzai gli occhi al cielo e allargai le braccia.
"Sono qui apposta, mica penso che mi crediate sulla parola.." Dissi, calmissima.
Oh, Cielo che oche...
Poi arrivò il loro capo e mi disse di seguirla.
"Grazie.." Annuii.
Osservai le cose che dovevo indossare, felice di poter tenere i miei stivali che nascondevano i pugnali.
Ascoltai attentamente le istruzioni che mi venivano date e annuii sorridendo alle ultime parole.
"Intesi, è quello che ho sempre fatto, nessun problema.. Grazie..".
Così, indossai quella rudimentale corazza, e tutto il corredo.
Ero abituata a ben di meglio, ma dovevo calarmi nella parte.
La tunica di lino era leggerissima.
Andatevene in giro mezze nude, poi lamentatevi che vi guardano.
Calai l'elmo sul viso, e impugnai delicatamente la lancia con un sorriso.
"Eccomi.." Dissi, tornando dalla donna "Sono pronta..".
Altea
30-10-2014, 17.54.42
Mi guardavo allo specchio..certo era tutto pericoloso per me..ero andata fino ad Auroria con loro, ero riuscita a scappare e da sola tornare fino qui...e per loro io non ero in grado di affrontare nulla...Ma Altea..avanti sei solo una scioccarella dama di corte..ma cosa vuoi fare tu futile dama.
Mi alzai e mi sistemai il vestito e la scollatura visto non era congeniale per il posto dove dovevo recarmi e frugai nell' armadio trovando uno scialle di seta e mi avvolsi le spalle.
Sospirai...e loro cosa avrebbero fatto qui fermi sul Lagno? Non so..era tutto bloccato.
Tornai sul ponte e mi diressi verso Irko.."Dunque" dissi in tono serio "quando devo andare da Don Tommaso? Ora? Domani? Ditemi voi che devo fare..visto fino ora non me la sono saputa cavare da sola..e decidete chi deve accompagnarmi".
Guisgard
30-10-2014, 18.12.13
Clio indossò quell'essenziale corazza e si mostrò ad Onsia.
La leggera tunica di lino fasciava i fianchi e parte del petto fino ai seni, mentre le piastre di ferro coprivano a stento le parti del corpo con gli organi vitali, lasciando invece scoperte le spalle, le braccia e le gambe.
“Bene, seguimi.” Disse l'Amazzone a Clio.
Scesero così nei meandri di quel luogo, arrivando nei suoi umidi ed opprimenti sotterranei.
La ragazza cominciò ad udire il tintinnio dei picconi ed il rumore della terra che veniva spostata.
Onsia la portò allora nel cuore di quell'ambiente, dove infinite e claustrofobiche gallerie erano scavate fino a confondersi e a perdersi l'una nell'altra, come un impenetrabile labirinto di Conosso.
Un labirinto nel quale un Icaro senza ali non poteva fuggire.
Poi, ad un tratto, Clio udì qualcosa.
Una musica.
La musica di un'ocarina.
Guisgard
30-10-2014, 18.21.12
“Milady...” disse Irko con tono deluso ad Altea “... voi continuate a lamentarvi e a compiangervi. Eppure qui siete stata accolta come una dell'equipaggio. Nessuno tra noi, infatti, vi ha mai rimproverato o richiamato per nulla. Tre dei nostri compagni sono prigionieri in quella città e forse rischiano la vita, eppure voi non sapete fare altro che vagare tra il ponte e la vostra cabina, commiserandovi per chissà cosa. Forse a voi non interessa della sorte di Guisgard, di Clio e di Pepe, visto riuscite a pensare a chissà quale vostro malanimo in una simile situazione. Qui ognuno di noi cerca di fare del suo meglio, tra quella dannata nave di Picche che ci bracca e i nostri compagni imprigionati. E sinceramente ora come ora neanche mi interessa sapere cosa vi angustia tanto. Se volete darci una mano allora indicateci dove si trova quel prete. Poi se volete partecipare alla missione, bene, altrimenti restatevene pure qui. L'aiuto di tutti è sempre benaccetto, futili ed inutili malumori, specie in una simile e drammatica situazione, francamente li trovo inutili. Scegliete voi dunque cosa fare. Io comincio a vedere se vi sono volontari per scendere a terra.”
Altea
30-10-2014, 18.30.24
Lo guardai attonita e lo seguii "Ma non riesco a capire..io ho fatto il possibile per arrivare fino qui...per venire a cercare e salvarli, ho camminato senza sosta per affrettarmi prima accada il peggio, ho fatto il possibile per loro tre e non pensate possa sentirmi ora pure in colpa se a loro tre fosse successo qualcosa? E io sono qui viva? Non mi interessa di voi? Ho lasciato tutto ciò che avevo per cercare di aiutare Guisgard nella sua missione e mi dite non mi interesso di voi, ho fatto il mio dovere in questa nave e ho lavorato come tutti. Non capisco le vostre parole...vi ho pure detto ero pronta a darmi a Burmid in cambio della vostra libertà.". Quelle parole mi avevano ferito profondamente, i piedi doloranti e le ferite alle gambe e braccia dovute ai rovi erano nulla in confronto a quelle parole.
Una lacrima di rammarico scese sulle mie guance.."Vedo allora non avete capito le mie intenzioni..ho pure proposto un piano e mi sarei buttata sola...non mi sarebbe interessato..avrei rischiato pure la morte".
Guardai Irko e la radura.."Io vado da Don Tommaso..voi state qui nella nave, non pensate a me..come sono arrivata sola posso andarci pure sola..non ho altro da dire, se mi fate scendere gentilmente..non posso presentarmi in cattive condizioni dal diacono".
Seguii docilmente l'amazzone, mentre tutto attorno a me si faceva buio e umido.
Potevo sentire i picconi percuotere le viscere della terra, al ritmo della fatica.
Ma io camminavo come se tutto quello non mi toccasse, in silenzio.
E poi la sentii.
Dolce, melodiosa e maliconica.
L'ocarina: lui era lì.
Rimasi impassibile nonostante il cuore iniziasse ad accelerare.
Ero riuscita ad arrivare fin lì, dovevo giocarmi bene le mie carte.
Dovevo essere lucida se volevo avere una possibilità.
Sono qui.. ti tirerò fuori di qui... te lo prometto..
Continuai a camminare, impassibile, seguendo Onsia.
Guisgard
30-10-2014, 18.52.22
“Forse dovreste ascoltarvi quando parlate.” Disse Irko ad Altea. “Così sentireste il modo in cui vi lamentate e vi commiserate, dicendo di essere solo una sciocca dama di corte. Ma ora l'unica cosa che mi interessa è salvare quei tre. Scenderete a terra con Ammone e con Lainos. Andrete da Don Tommaso e chiederete il suo aiuto. Noi altri resteremo qui a sorvegliare la nave di Picche ed a cercare di riparare i guasti.”
Il boccaporto sulla fiancata della Santa Caterina si aprì e i tre scesero a terra.
Guisgard
30-10-2014, 19.01.40
“Io dimoro nella vigna del Signore.
Egli Ha posto il mio giaciglio tra dolci colline, fra freschi venti e al tepore del Sole, mentre pure, limpidi e piacevoli acque dissetano il mio corpo.
Benedice i miei semi e ritempra i miei fiori per tutto il cammino delle stagioni.
Se dovesse giungere una tormenta io non temerei nessun male, perchè Tu Sei con me.
La tua verga da sostegno alle mie braccia ed i tuoi segugi scacciano le volpi dalle mie vesti.
I miei rami fai traboccare di frutti prelibati davanti a coloro che mi sono nemici.
Mi doni Grazie e Gioia in tutti i giorni della mia esistenza e vivrò nella Tua Dimora.
Per sempre.”
+++
In quel momento Onsia e Clio entrarono nel piccolo antro scavato nella nuda roccia.
“Bene...” disse l'Amazzone con disprezzo “... la sosta è terminata. Ora riprendete i lavori, cani.”
Gli uomini si alzarono ed ognuno ritornò a prendere il proprio piccone e la propria pala.
“Bel canto...” Acludio a Guisgard “... ma la dolcezza delle tue parole e l'armonia della tua musica mal si legano al lezzo di questo posto...”
Guisgard sorrise appena.
“Cos'avete da parlare voi due?” Fissandoli Onsia.
“Nulla...” scuotendo il capo Acludio.
“Tu...” rivolgendosi l'Amazzone a Guisgard “... dammi quella tua ocarina.”
“Perchè?” Chiese il presunto Taddeide.
“Perchè non siete qui per divertirvi.” Rispose Onsia. “Dammela.”
“E' colpa mia.” Mormorò Acludio. “Io gli ho detto di suonare per tutti.”
“Allora pagherai per tutti.” Ridendo Onsia. “Voi...” a due delle sue carceriere “... legatelo alla parete.”
E quando Acludio fu legato, cominciò a frustarlo.
Venti lunghe e dure frustate che gli lacerarono la schiena.
“No, ferme!” Urlò Guisgard.
“Stai indietro tu!” Lo ammonì Acludio. “Qui comando io! Torna a lavorare!”
Guisgard lo guardava.
“Obbedisci!” Gridò Acludio.
Le frustate ripresero e quando il supplizio terminò l'uomo fu finalmente slegato e poi buttato a terra.
“Fa la guardia a questi relitti.” Ordinò Onsia a Clio, per poi allontanarsi.
Altea
30-10-2014, 19.03.39
Lo guardai e risi..."Ma io non mi sono lamentata..forse voi avete il potere di leggermi nei pensieri? Mi spiace Irko..probabilmente questa sarà la ultima volta la mia presenza vi darà fastidio..voi non avete vissuto ciò che io ho fatto ora..e credetemi per me è stato molto..ma non mi preoccupo io sono stata istruita a peggio..e non ho voluto nemmeno esservi di peso quando sono caduta dalla Santa Caterina e stavo morendo..solo Afiel e Guisgard lo sapevano. Mi spiace se mi sono recata in cabina ma mi sono presa uno scialle anche perchè nella Casa del Signore non si va con abiti scollati e poi ho preso troppo freddo fino ora..ma non mi sto lamentando..quando tornerà Guisgard con gli altri..perchè torneranno gli dirò di questo e lascerò la Santa Caterina..vi ritenevo una famiglia e avevo fiducia in voi".
Non aggiunsi altro, guardai il boccaporto aprirsi e sorrisi scendendo con Ammone e Lainos e infatti erano proprio gli uomini volevo assieme a me.
E senza dire nulla con delle lanterne imboccai il sentiero dritto per la casa del diacono..sempre dritta, camminavo forte sebbene i piedi dolevano e mi trovai nel bivio.."Ecco" dissi ai due con un sorriso " questo è il bivio, laggiù si va verso Auroria in quella radura vi è la casa del diacono...venite" e mi incamminai fino alla chiesa.
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elisabeth
30-10-2014, 19.04.41
Velv non mi fece condurre nella mia cabina ma accompagno' me e Nettuno nel quadrato ufficiali e li' ci offrì da bere....ero astemia ma Symoin non aveva paura del deliziare del dolce nettare e Nettuno non doveva sospettare.,.......così presi tra le mani il fragile calice e mi bagnai le labbra...ascoltando il racconto di Velv...parlava di bugie...di falsa identità.......e avendo la coscienza sporca.....incominciai ad avere qualche accenno di imbarazzo e allora i piccoli sorsetti divennero sorsi.............sentii un gran calore salire su per le guance e non avevo piu' quella strana sensazione chiamata timidezza........ascoltavo Velv dichiarare il suo immenso odio per questo Guisgard che aveva rubato l'identità ad un bambino......un certo Taddei....omio Dio....sentivo la sua voce immersa in una coltre di nebbia......Velv mi riempiva il bicchiere e io bevevo......." Quanto odio Capitano...cercate l'aiuto di.....come ti chiami De Gur o Nettuno......ma..per me sei Nettuno...comunque chiedete il suo aiuto...ma lui non prova lo stesso rancore che voi provate per questo Guisgard......magari quando lo incontra gli sarà anche simpatico......"...incominciai a ridere........" Vorrei il mio Gedeone in questo momento........quanto mi manca...e Pileo...che fine ha fatto........Nettuno perche' non gli dici anche tu...che non puoi andare a fare una guerra che non ti appartiene . avanti ..il Capitano vuole solo la verità.............non e' vero Velv ?......" mi alzi ......era una parola.......ma la barca sembrava muoversi come se ci fosse una tempesta in mare......" Dio mi sento male......."....
Guisgard
30-10-2014, 19.23.40
Irko non rispose nulla ad Altea, limitandosi a scuotere la testa.
Ora avevano cose più importanti a cui pensare.
Scesi a terra la dama, Ammone e Lainos, cominciarono a dirigersi verso la casa del prete.
Attraversarono un breve tratto di boscaglia, per giungere infine davanti ad una casa.
Altea la riconobbe, era infatti quella in cui aveva visto il prete con i due ragazzi alla sua tavola.
“Bene, sarà meglio che bussiate voi, milady.” Disse Lainos ad Altea.
Guisgard
30-10-2014, 19.27.25
Elisabeth cominciò a sentire intense vampate su tutto il viso e poi forti capogiri.
Ad un tratto iniziò a perdere l'equilibrio.
Nettuno allora le si avvicinò.
“Capitano, penso che riprenderemo il discorso più tardi...” disse a Velv “... mia... mia moglie credo abbia esagerato col vino... meglio che la porti nella nostra cabina.”
“Certo.” Annuì Velv.
Un marinaio indicò la cabina a Nettuno e questi, presa Elisabeth in braccio, la portò là.
La fece stendere a letto e chiese una tisana calda al cuoco di bordo.
E quando fu pronta si sedette accanto a lei, facendogliela bere a piccoli sorsi.
“Su...” lui alla donna “... tra un po' starai meglio... è solo una sbornia...” sorridendo.
Altea
30-10-2014, 19.30.10
Nonostante fosse notte, ma non fonda, vi era una flebile luce che usciva dalla casupola e bussai mormorando piano.."Don Tommaso, non preoccupatevi..sono la duchessa Altea de Bastian..sono qui per salvare tre persone in pericolo...potreste aprirmi gentilmente?".
Aspettai mi aprissero la porta ma dentro me il cuore era traboccante di ferite e dolore per le ferite infertomi da Irko.
Guisgard
30-10-2014, 19.39.23
La porta dopo un po' si aprì ed una ragazza apparve sull'uscio.
Aveva lunghi boccoli biondi, il viso pulito e gli occhi di un meraviglioso azzurro.
“Salute a voi...” disse ad Altea e agli altri due che erano con lei “... chi siete? Mio zio non è in casa ora. E' andato in un borgo vicino per celebrare la messa.”
Altea
30-10-2014, 19.44.58
Aprì la porta proprio la nipote del prete...era ancora più bella vista da vicino e molto gentile.
"I miei omaggi milady..come ho detto io sono la duchessa Altea de Bastian e questi sono Ammone e Lainos..loro sono" ebbi un attimo di esitazione guardandoli.."si, loro sono miei amici..volevamo parlare con vostro zio, don Tommaso..mi ha parlato di voi un signore chiamato Il Cocchiere..pensate tarderà molto?" poi mi rivolsi ai due uomini "Secondo voi dobbiamo aspettare o cercarlo in quel borgo se non è lontano?".
La sua voce riempiva quel buio androne in quel canto di Fede e speranza.
Oh, Guisgard...
Onsia gli chiese l'ocarina, lui si voltò ma non mi vide.
Restai ferma e impassibile alla scena che seguì.
Quell'uomo diceva di comandare, possibile?
Sicuramente si prendeva la responsabilità di tutti.
No, ma le donne sono migliori degli uomini.. Sì, sì, credeteci..
Quando ebbero finito di frustarlo lo lasciarono a terra sanguinante, e Onsia mi ordinó di restare.
Beh, era stato più facile del previsto, ero lì, certo non avevo la più pallida idea di come uscirne, ma almeno ero nel posto giusto.
Lui però non mi aveva visto, e io non potevo parlare.
A loro non potevo parlare! Ad Onsia sì!
Così mi voltai verso l'amazzone e annuii.
"Certamente..." Dissi chiaramente, sperando che lui sentisse.
Era troppo poco, ma non potevo rischiare che mi portassero via da lì, dovevo tenere un comportamento esemplare.
Così restai immobile ad osservare la stanza, sperando che, anche solo per caso lui si voltasse e incrociasse il mio sguardo.
Sarebbe bastato un istante per dargli speranza.
Andiamo, andiamo voltati... Guardami..
Ma nessuna emozione traspariva dal mio sguardo.
elisabeth
30-10-2014, 19.52.33
Ero tra le braccia di Nettuno......e stavo così male...ma lui era così bello in quell'uniforme ....." Non ve l'ho mai detto ma siete un bellissimo uomo.......pero' camminate senza ondeggiare o la vostra divisa......si rovinerà....."...che mal di mare....fui sdraiata nel letto di Velv a quanto avevo capito.....Nettuno mi adagiò cercando di non farmi stare peggio di quanto mi sentissi..........qualcosa di caldo.....non avrei retto....." Lo so che sono brilla......sai ?...non avevo mai bevuto in vita mia.......e non ho mai avuto un uomo invita mia.......me l'aveva detto l' Oracolo...guai in vista e Gedeone.....sara' infuriato........ma vi confesso una cosa...non intromettetevi in questa guerra...quel Guisgard.....avrà preso l'identità di un'altra persona...ma non l'ha fatto per male......Neanche io l'ho fatto per male.........io credo sia una brava persona..........Infondo io sono una brava persona....visto ?......l'Arcano e' stato risolto...e ora devo vomitare......."......e purtroppo così fu...sui calzoni bianchi di Nettuno................e quando ebbi terminato un feroce mal di testa si impossesso della mia persona......
Guisgard
30-10-2014, 20.03.05
“Meglio aspettarlo qui.” Disse Lainos ad Altea.
“Si.” Annuì Ammone.
“Allora entrate, vi prego.” Fece la ragazza. “Il mio nome è Imia.” Poi offrì loro del latte caldo.
“Vostro zio tarderà molto?” Chiese Lainos.
“Il tempo di celebrare la messa.” Rispose Imia.
“Capisco.”
“Ma di cosa si tratta?” Domandò poi la ragazza ai tre.
Guisgard
30-10-2014, 20.10.07
Clio aveva l'elmo abbassato sul viso, lasciando liberi solo gli occhi.
Ma a quella sua parola ad Onsia, breve e leggera, Guisgard si voltò di scatto e restò a fissarla.
E nei suoi occhi sussultarono.
I picconi intanto avevano preso a consumare la roccia, mentre le pale alzavano un gran polverone.
Poi ad un tratto uno di quei prigionieri, approfittando che Acludio era ancora terra, impossibilitato dunque a controllare quegli uomini, si avvicinò piano a Clio.
“Ehi...” disse alla ragazza “... sai che quel gonnellino ti sta proprio bene? Scommetto che quando ti muovi è anche meglio, vero?”
“Pensa a lavorare...” fece un altro di quei prigionieri.
“Va al diavolo tu.” Mormorò l'uomo, per poi tornare a fissare Clio. “Su, scommetto che lassù, fra tante donne, un bel maschio ti manca da morire la notte, vero?”
E a quelle parole Guisgard, mosso da quell'irrazionale e forse improbabile sospetto, da quella strana sensazione, cominciò a fissare con astio quell'uomo.
E più quello parlava a Clio, più Guisgard lo fissava con rabbia.
“Allora bella...” l'uomo alla piratessa “... vuoi vedere qualcosa di bello che ho qui con me?”
“Perchè non torni a lavorare.” Avvicinandosi il presunto Taddeide all'uomo.
“Perchè non vai al diavolo tu?” L'uomo a lui.
Guisgard lo guardò.
“Su, scegline un'altra.” Continuò l'uomo. “Questa è mia. Magari prova ad attirare qualcuna con la tua musica.” Ridendo.
Il falso musico allora lo spinse contro la parete, facendolo cadere poi a terra.
Tutti allora si voltarono.
“Carogna...” mormorò l'uomo alzandosi “... ora me la pagherai...” e si lanciò sul presunto Taddeide.
I due così presero ad azzuffarsi nella polvere, sotto le grida e le risa degli altri prigionieri.
Altea
30-10-2014, 20.11.21
Annuii a Lainos e Ammone e feci loro cenno di entrare e li seguii.
La ragazza si sedette e fu gentile da portarci del latte caldo.."Siete davvero gentile..di cosa si tratta? Una storia molto lunga...questo messer Cocchiere mi ha detto Don Tommaso è l'unico conosca Auroria e forse i suoi segreti..io sono scappata da là ma tre persone erano con noi sono rimasti prigionieri laggiù...e due sono uomini e quella città è governata da donne piene di odio verso gli uomini...sono in pericolo e dobbiamo salvarli".
In quel momento mi resi conto chiamai Guisgard "persona"...ma forse pure lui pensava di me lo stesso di Irko..era meglio dimenticarlo..o sarei sembrata una vittimista pure per amarlo..dovevo imparare a comandare i miei sentimenti, non li avrei mostrati più a nessuno e bevvi un sorso di latte ma non scendeva per quel nodo alla gola e respirai profondamente.."Voi milady Imia non sapete nulla di Auroria? E del loro Fiore d' Oro?".
Guisgard
30-10-2014, 20.14.16
Nettuno si cambiò pantaloni e tornò accanto ad Elisabeth.
“Sei più sbronza di quel che pensavo.” Disse lui ridendo. “Si, a giudicare da ciò che dici. Parli di isole, oracoli e persino di quel Guisgard, di cui ignoriamo tutto.” Le accarezzò i capelli. “Credo che tu ora debba riposare. La tisana ha fatto il suo dovere e ti ha liberato lo stomaco. Ora chiudi gli occhi. Io resterò qui e col fischio ti chiamerò l'omino del sonno...” e prese a fischiettare piano per farla addormentare.
Alzai gli occhi al cielo.
Ecco, questo non mi era mancato.
Certo che dite sempre le stesse cose, però...
Stavo per colpirlo, ma Guisgard si avvicinò e mi distrasse.
Cosa pensava di fare? Forse mi aveva riconosciuto? Possibile?
Colpì l'uomo e iniziarono ad azzuffarsi.
Che carini.
Ma non potevo permettere che continuassero.
Così impugnai la lancia a due mani, come non facevo da tempo, e con un colpo preciso colpii l'uomo al fianco facendolo sanguinare, senza toccare Guisgard.
"Adesso smettetela.." Perentoria. Puntai la lancia insanguinata al collo dell'uomo e lo fissai con sguardo che non ammetteva repliche.
"Un'altra parola e sei morto.. Chiaro?" Tuonai.
Mi voltai poi verso Guisgard e mi ritrovai con gli occhi nei suoi per un lungo istante.
"Vedi di stare al tuo posto o farai la sua fine.." Perentoria con gli occhi nei suoi.
E in quel momento, quando solo lui poteva vedermi, abbandonai lo sguardo austero e sorrisi, per poi fare l'occhiolino a Guisgard.
Un istante, poi tornai ad essere impassibile, ma sapevo che avrebbe capito.
"Al lavoro, cani.." Esclamai con disprezzo.
elisabeth
30-10-2014, 20.34.19
Ero cotta altro che sbronza...mi sentivo una vera porcheria........ma Nettuno era un gentil uomo e non me lo fece pesare.....Pileo mi diceva che dopo una sbornia la faccia diventava verde.........così mentre Nettuno si cambiava i calzoni io mi tirai su ...e mi specchiai........forse non ero verde.......ma facevo paura.....mi rimisi a letto ....Nettuno..mi dava sicurezza....non ero sola e questo era una cosa buona...l' Oracolo forse......questa volta non aveva visto bene........infondo anche gli Dei sbagliavano.........Nettuno fischiettava........" Datemi la mano...così voi non mi la scerete sola con l'omino del fischio mentre dormo.....anzi voglio chiedervi una cosa.....vi prometto di aiutarvi in tutto quello che posso.....ma voi dovrete riportarmi a casa.........ho abbandonato ogni cosa........e non dovevo farlo......l'ho fatto per un uomo.....che neanche conoscevo........gli uomini lo chiamano...Amore...una storia straordinaria di intrighi illogici....dove la mente lascia il posto al luogo piu' nascosto...il cuore....."....strinsi tra le mie mani le sue...e mi addormentai.....
Guisgard
30-10-2014, 20.56.01
“L'unica cosa che so” disse mia ad Altea “è che quella città è un luogo pericoloso, un posto da cui tenersi lontani. Mio zio mi raccontò una volta del loro assurdo regime e degli ideali che governano le sue donne. Ma perchè, se posso chiedere, siete andati laggiù? Nessuno vi ha avvertito dei pericoli?”
Guisgard
30-10-2014, 20.58.16
Tutto accadde molto velocemente.
Clio li divise e colpì l'uomo, facendolo tornare al suo lavoro.
Ma Guisgard aveva visto prima i suoi occhi, poi, per un istante, il suo volto sotto l'elmo.
Ed infine il suo sorriso.
Il presunto Taddeide, confuso, tornò al suo posto, voltandosi però più volte verso di lei.
“Non dovresti perdere le staffe così.” Disse Pepe. “Ma che ti è preso?”
“E' lei...” mormorò Guisgard.
“Lei chi?” Incuriosito Pepe.
“Clio...”
Pepe fissò quell'Amazzone, ma il suo elmo era già di nuovo calato sul viso.
“Scusa, da cosa l'hai riconosciuta?” Stupito Pepe. “Dalle gambe? Beh, sei fortunato allora, visto la conosci così bene...” sorridendo.
“Smetti di dire idiozie.” Fece il falso musico. “Non so come, ma è riuscita ad arrivare fin qui...”
Intanto la rissa aveva attirato Onsia e altre carceriere.
“Che succede qui?” Chiese la donna a Clio.
Guisgard
30-10-2014, 21.02.20
“Non temete...” disse Nettuno ad Elisabeth, con la mano in quella di lei “... resterò qui con voi...”
Poi la donna si addormentò.
I suoi sogni furono agitati a causa della sbornia, ma il riposo le fece bene.
Si svegliò dopo un paio d'ore circa, con un gran mal di testa.
Ma la lucidità le era tornata.
Nettuno era invece accanto al letto, voltato a fissare il mare da un oblò.
Era teso, forse preoccupato ed il suo sguardo vagava inquieto fra le onde e l'orizzonte.
Altea
30-10-2014, 21.02.29
Ascoltai Imia e sorrisi leggermente.."Si..l'ho capito andandoci là e ci avevano detto dei pericoli. Il nostro capitano doveva recarsi da una famosa indovina qui nei paraggi di Lucinia, ma un pastore indicò noi due strade...una più lunga e l' altra pericolosa che passava per Auroria appunto..e più breve. Ora voi penserete meglio la più lunga ma sicura ma parlò di questo Fiore d' Oro...e il capitano, ora prigioniero con un altro uomo e una donna, pensava fosse il Fiore Azzurro stiamo cercando..e abbiamo tentato..ed eccoci qui" alzando le mani.
Poi guardai Ammone e Lainos.. "Tutti quanti dicono di evitare quel posto, di andarcene? Vedete? Non è cosa da poco e io che vi sono stata vi posso assicurare è così...ora capirete i miei dubbi su come salvare Clio, Pepe e Guisgard..possiamo solo parlare con Don Tommaso sembra".
elisabeth
30-10-2014, 21.08.18
Il mio sonno fu trasportato sino alle porte degli inferi....gli Dei erano lì alle porte del Tempio...mi attendevano......era tempo di essere giudicata...ma il sogno non ando' oltre perchè mi svegliai.....ero a letto con una strana nausea e un gran mal di testa......ma ero conscia di cio' che era successo....nettuno era di spalle...sembrava nervoso..potevo vedere le sue possenti spalle vibrare sotto la giacca.........non dovevo essergli stata di grande aiuto...." Mi spiace, se vi ho causato imbarazzo...sono stata un'idiota.....ma non sono abituata a bere......vi prego venite qui...e sedetevi accanto a me...qualsiasi cosa in due riusciremo a risolverla...".....
Guisgard
30-10-2014, 21.14.18
A quelle parole di Altea, Imia chinò il capo preoccupata.
Ma proprio in quel momento arrivò qualcuno.
Era un prete.
“Zio...” disse Imia “... queste persone ti aspettavano.”
“Dio vi benedica.” Don Tommaso ad Altea, a Lainos e ad Ammone. “In cosa posso esservi utile?”
“Vogliono sapere di Auroria...” fece Imia.
Tommaso fissò sua nipote, poi i tre ospiti.
“Cara, va a prendere dell'acqua fresca, ti prego.” Rivolta ad Imia.
Questa annuì ed uscì.
“Cosa volete sapere di quel posto?” Domandò Don Tommaso ai tre una volta rimasti soli.
Guisgard
30-10-2014, 21.15.30
Nettuno si voltò e sorrise ad Elisabeth.
Si avvicinò allora al letto e si sedette accanto a lei, prendendola per mano.
“Non devi scusarti.” Disse. “E neanche preoccuparti per me. Non ho alcun pensiero. Rammenti? Non so neanche chi sono.” Rise piano. “Stai meglio, vedo.” Accarezzandole il viso.
In quel momento qualcuno bussò.
Era un marinaio.
“Signore, il capitano Velv chiede di voi.”
“Arrivo subito.” Annuì Nettuno. “Tu vieni con me o preferisci riposare ancora?” Domandò ad Elisabeth.
Altea
30-10-2014, 21.50.21
Vidi il volto perplesso e preoccupato di Imia, ma non mi meravigliai più di tanto.
Improvvisamente arrivò Don Tommaso e mi alzai e sorrisi.."Sempre Sia Lodato." risposi al chierico "Siete voi ora una benedizione del Signore".
Imia raccontò al prete che stavamo cercando notizie di Auroria, mandò la nipote a prendere dell' acqua...non mi meravigliai, voleva preservarla o non sentisse i nostri discorsi.
Mi sedetti e in quel momento non sapevo da dove iniziare..avevo raccontato quella storia tante volte..ma stavolta ero certa una risposta di aiuto la avremmo avuta.
"Don Tommaso, è successo tutto per un caso..o forse come dice Frate Nicola era scritto già in Cielo per metterci alla prova. Io, un altro uomo, una donna e il capitano della nostra nave stavamo andando da una indovina..non chiedetemene il motivo poichè ne sono all' oscuro ma vi assicuro il nostro capitano Guisgard è uomo di grande Fede. Al bivio un pastore ci indicò la strada per recarvici..quella dritta ci volevano tre ore e Guisgard aveva fretta e indicò la breve ovvero quella per Auroria anche se ci disse del pericolo ma nominò un Fiore d' Oro. Ovviamente il nostro capitano ha un grande buonsenso "mi fermai un attimo...parli di lui come uno sconosciuto ma da ora in poi devi essere una donna senza emozioni, forse le donne di Auroria avevano ragione? "avrebbe preso quella lunga se non fosse stato per quel Fiore d' Oro e voleva assicurarsi se fosse o meno il Fiore Azzurro che sta cercando".
Guardai Ammone e Lainos, ascoltavano silenziosamente e pure Don Tommaso.."Insomma siamo riusciti a varcare le mura e ci trovammo ad Auroria per poi scoprire è dominata da delle donne..il nostro capitano è stato ferito alla testa e pure l' altro uomo ma lievemente, e la donna milady Clio si trova laggiù ma a noi donne non fu riservato tale trattamento anche se vi fu un lungo ed estenuante interrrogatorio, volevano quasi leggerci nella anima, ci diedero libertà di scegliere, io ho deciso di andarmene..pensavo di salvare gli uomini o il capitano e poi salvare gli altri ma mi fu detto gli uomini sono reclusi in una miniera di oro e lavorano fino alla morte sotto torture immagino..di milady Clio non so nulla e spero stia bene...diteci cosa sapete di quella città? E quel Fiore d' Oro cos'è? Aiutateci a salvarli vi prego."
Fu un istante, i nostri sguardi che si incrociarono, il mio sorriso.
Lo osservai andare via, tornare al suo posto mentre si voltava verso di me.
Mi aveva riconosciuto, ne ero sicura.
Poi arrivarono Onsia e altre, richiamate dalla rissa.
"Questo.." Spiegai, indicando con la lancia il tizio che avevo colpito "Ha fatto il gradasso e si è avvicinato troppo.. Quell'altro gli ha detto di tornare al lavoro e si sono azzuffati, così li ho divisi perché tornassero al lavoro.." Guardai con disprezzo l'uomo "Ora starà al suo posto..".
Alzai lo sguardo su Onsia, ero pur sempre una regola.
"Ho fatto male?" Chiesi, rispettosamente.
Guisgard
31-10-2014, 02.06.05
Onsia arrivò con altre carceriere e restò a parlare con Clio.
La ragazza cominciò a spiegare loro l'accaduto.
“No, non hai fatto male.” Disse Onsia alla piratessa. “Ma la prossima volta uccidi chi si dimostra troppo focoso.” Aggiunse ad alta voce in modo che tutti i prigionieri sentissero. “Ricorda sempre che sono simili a bestie.” Fissando poi con disprezzo quegli uomini.
Guisgard intanto continuava a fissare Clio.
“Comunque” continuò Onsia “ormai è quasi buio ed occorre preparare i turni di guardia. E siccome prima te la sei cavata bene affiderò a te il primo giro.” Guardando Clio. “Io tornerò domattina. Se hai problemi al piano superiore troverai tre soldatesse di guardia. Fa attenzione, mi raccomando.” Ed andò via insieme alle carceriere, destinate ad altre gallerie delle miniere, lasciando così Clio sola a guardia di quei prigionieri.
Guisgard
31-10-2014, 02.31.11
Don Tommaso ascoltò con attenzione il racconto di Altea.
E quando la narrazione di quei fatti terminò, il religioso si alzò e restò a fissare l'imbrunire da una delle finestre.
“Auroria” disse il prete “era un luogo meraviglioso, baciato dal Cielo per la ricchezza della sua terra e per la bellezza delle sue donne. Era un piccolo principato dal governo luminoso ed abitato da un popolo felice.”
“Parlate al passato, padre...” fece Lainos “... eppure Auroria è ancora là...”
“Si, è ancora là...” annuì Don Tommaso “... ma non è più il principato di un tempo... accadde infatti, anni fa, che la regina fu delusa da suo marito. Lo fece assassinare nel sonno da una sua ancella e spinse tutte le altre donne a ribellarsi ai propri uomini. Si organizzarono e la notte successiva alla morte del re tutte le donne uccisero i propri consorti, riservando la medesima sorte a tutte coloro che si rifiutarono di fare altrettanto, essendo felici con i rispettivi uomini.”
“In pratica” mormorò Lainos “le donne insoddisfatte, deluse e tradite trucidarono tutti i loro uomini e tutte le altre donne che si rifiutarono di farlo perchè felicemente unite ai propri amati?”
“Esatto.” Voltandosi verso di loro il prete.
“E' assurdo...” scuotendo il capo Lainos “... e ora chi governa ad Auroria?”
“Le discendenti della regina e delle ribelli.” Rispose il religioso. “In un governo però simile ad un'aristocrazia di eguali. Un po', più o meno, come avveniva secoli fa nell'antica Sparta. Lady Laika è l'erede a quel trono che ormai non esiste più.”
“E gli uomini?”
“Sono tutti prigionieri nelle ricche miniere di Auroria.” Rivelò Don Tommaso.
“Stiamo qui a parlare di storie” sbottò Ammone “mentre Guisgard e gli altri sono laggiù chissà in che condizioni.”
“Calmati, Ammone.” Fissandolo Lainos. “Diteci, è possibile arrivare ad Auroria e tentare di liberarli?” Tornando a rivolgersi al religioso.
“No, non ci riuscirete mai.” Fece il prete. “Vi arresterebbero subito. Forse solo lei” indicando Altea “potrebbe tornare là. Ma la conoscono e si insospettirebbero se lei si ripresentasse laggiù senza un buon motivo.”
“Dannazione...” a denti stretti Ammone “... ma cosa possono farci? Sono solo donne, dopotutto!”
“Sono molte, addestrate ed armate.” Spiegò Don Tommaso. “Senza un buon piano non vi sono speranze di liberare i vostri compagni.”
“E di quel Fiore d'Oro cosa sapete dirci, padre?” Chiese Lainos.
“Nulla.” Scuotendo il capo il prete. “Nessuno straniero è mai riuscito a vederlo.”
Annuii ad Onsia.
"La prossima volta ucciderò direttamente.." Severa.
Così restai sola con quegli uomini, e sentivo lo sguardo di Guisgard su di me.
Restai con gli occhi nei suoi per un lungo istante, poi feci un impercettibile segno con la mano di avvicinarsi.
Non osavo muovermi, parlare, potevano esserci spie per quanto ne sapevo.
Una mossa sbagliata, e tutto sarebbe sfumato.
Dovevo solo aspettare.
Erano stremati dal lavoro, dopotutto, avrebbero dormito come sassi.
E mentre tutti dormivano potevamo parlare ed elaborare un piano per fuggire di lì.
Sperai che anche lui capisse.
elisabeth
31-10-2014, 16.06.03
Lo guardai mentre si sedeva sul letto.....mi prese la mano con tutta la naturalezza del mondo...e lo guardai negli occhi........avevo la sensazione che il " non ricordo nulla "...fosse un ritornello...quel volto e i suoi pensieri non erano di una persona che non ricordava nulla...anzi ricordava....ma era meglio far finta di nulla.........entrò un marinaio e comunico' che Velv ci attendeva.....istintivamente Nettuno aveva stretto la mia mano piu' forte......." datemi solo qualche minuto per rendermi presentabile e sarò pronta al vostro fianco.......e' per questo che sono qui......una moglie non dovrebbe mai lasciare il proprio sposo....e' così che avrebbe recitato il prete se ci fossimo sposati realmente....quindi così sia......"......mi alzai dal letto....e mi lavai il viso.......misi dell'olio alla mirra ai polsi...sistemai i capelli.....per il resto era tutto a posto...certo le occhiaie ..dovute alla sbornia erano lievemente evidenti..ma un po' d'aria fresca e tutto sarebbe passato......"....Spero di essere all'altezza....Capitano......"....misi la mia mano sul suo braccio e mi condusse fuori dalla cabina....i giochi stavano per iniziare...era meglio essere uno spettatore in prima fila....
Altea
31-10-2014, 16.45.36
Ascoltavo don Tommaso in silenzio mentre Lainos e Ammone parlavano con lui e fu la ultima frase a farmi rabbrividire..nessuno aveva visto il Fiore poichè nessuno straniero era tornato..e forse vivo.
"Sembra che ad Auroria abbiano ucciso l' Amore" dissi in tono serio "e l'ho visto coi miei occhi...è incredibile il fatto che abbiano ucciso quegli uomini e tolto alle donne con la forza i loro amati..questa non è democrazia o giustizia".
Osservai i due uomini e soprattutto Ammone "Guisgard...è nella miniera pure lui come Pepe..lo so perchè me lo disse il capo delle soldatesse prima di andarmene e ora capisco, io finsi di essere la moglie di Guisgard, tutti eravamo travestiti e io da zingara e indovina, Guisgard da musico, Clio da dama e Pepe da chierico...loro mi odiavano perchè io difendevo Guisgard e tentavo di salvarlo...quindi ero la rappresentazione di una donna innamorata e voleva salvare il suo amato..quindi scomoda."
Mi alzai e guardai fuori la finestra pure io e poi mi voltai verso don Tommaso..ci voleva un piano..e solo io potevo farlo..era chiaro. "Io avevo proposto un piano padre..non so che ne pensiate voi..mi sarei travestita di nuovo e indossato una parrucca e mi sarei finta una nobildonna e con il loro modo di pensare...alla pari con lo stesso odio per gli uomini. Avrei detto, appunto a Laika, che la zingara era tornata da me dopo essere scappata col marito e stavo costruendo il mio regno fatto di gemme preziose e oro..avrei detto mi ero mossa solo perchè Guisgard, ovvero il nostro capitano, era il capomastro dei miei uomini e mi aveva rubato pure degli oggetti preziosi e quindi doveva essere condannato secondo le regole del mio regno e mi serviva per i miei lavori..a questo punto avrei barattato gli ostaggi..con delle pepite di oro visto loro vogliono solo quello...forse a loro interessa più l'oro degli uomini..e cosi avrei fatto in modo pure di salvare la donna in qualche modo..anche se lei è una donna in gamba e forse già sta meditando un buon piano".
Guardai il prete e i due uomini perplessa..."Il fatto è che noi abbiamo un veliero..è incagliato sul Lagno..e non ci crederete pure vola...saremmo arrivati presto laggiù senza rifare la strada, appena riuscita a riavere gli ostaggi li avrei riportati fuori dalle mura e cosi erano in salvo e gli altri uomini avrebbero aspettato proprio fuori le mura il nostro arrivo...poi io sarei tornata, magari con milady Clio per capire di più su questo Fiore...voi che ne pensate? Avete voi in mente qualcosa...io sono pronta a rischiare, e so come travestirmi..mi metto in gioco".
Guisgard
31-10-2014, 17.58.37
Trascorsero lunghi istanti, nei quali, uno dopo l'altro, quegli uomini caddero addormentati.
Erano stremati per quell'inumana prigionia.
L'ultimo ad addormentarsi fu Acludio, a causa delle ferite infertegli da Onsia.
Ma alla fine anche lui si addormentò.
Guisgard allora, lentamente, si alzò e si avvicinò all'imbocco della galleria, dove Clio montava la guardia.
“Sapevo che avevi la vocazione da guerriera” disse piano, dopo essersi appoggiato ad una roccia sporgente per coprire il volto e non farsi sentire da nessuno “ma di sicuro non mi aspettavo di trovarti qui... e questa corazza, devo dire, ti dona molto... basta vedere la zuffa che hai causato per le tue grazie...” sorridendole.
Guisgard
31-10-2014, 18.07.07
Don Tommaso ascoltò con attenzione Altea.
“Il vostro piano” disse poi “non so se possa funzionare o meno, visto che le ricchezze di Auroria sono immense e dubito possano aver bisogno di altro. Ma potrebbe evitare di esporvi a grossi rischi, ammesso che il vostro travestimento riuscisse a funzionare.”
“E noi cosa faremo?” Chiese Lainos.
“Voi non potete andare, a meno che non aspiriate a visitare l'Aldilà.” Fece il prete.
“Io non voglio stare in disparte.” Tuonò Ammone. “Sono solo donne e non mi spaventano.”
“In effetti occorre un modo per accompagnare lady Altea... ma quale?” Mormorò Lainos. “Voi siete abile con i piani... riuscite a trovare una soluzione?” Chiese ad Altea.
Altea
31-10-2014, 18.13.30
"Effettivamente Auroria ha delle ricchezze enormi..forse se mi accaparro la simpatia..diciamo...di Laika, potrebbe darmi gli ostaggi come diritto..tentar non nuoce, tutto al più non avrà funzionato e come dice don Tommaso non correrei rischi".
Poi udii i dubbi di Lainos e Ammone e sorrisi.."Ovvio..potreste travestirvi da donna..non Ammone ovvio..ma voi Lainos si" e sorrisi pensando a Imia.."Ci vorrebbe una altra donna..ma chi..Yolanda è troppo pericolosa, vi sarebbe Imia ma non la metterei mai in pericolo..quindi?" guardai i due uomini e il chierico "Io posso pure andare sola..non vi sono problemi, ripeto gli uomini aspetterebbero fuori dalle mura..dobbiamo agire in fretta comunque".
Gli sorrisi, anche se lui non poteva vedermi.
"Meglio del vestitino innocente?" risi appena, pianissimo "Non avrai certo pensato che ti avrei lasciato crepare qua sotto, vero?" mormorai, senza alzare l'elmo "Arrivare fin qui è stato fin troppo facile, ho giocato bene le mie carte, il difficile sarà uscirne.. Altea ha lasciato Auroria, spero che torni con la Santa Caterina, ma quando arriveranno dovremo essere fuori.. oppure dovremo andarcene con le nostre gambe.. in ogni caso, non ti lascio qui.." sospirai "Come stai?" mormorai, dolcemente "Non dev'essere facile la vita qui..".
Guisgard
31-10-2014, 18.32.02
“Io sono qui, se occorre.” Disse Imia entrando all'improvviso.
“Non dire sciocchezze.” Fissandola Don Tommaso. “E' troppo pericoloso.”
“Ma, zio...”
“No.” Sentenziò il prete. “Escludo che i vostri compagni possano ingannare le donne di Auroria con un travestimento.” Rivolto poi ad Altea. “Dunque andrete da sola.”
“E' troppo rischioso.” Fece Lainos.
“Già.” Annuì il religioso.
“Io voglio andar con lei, zio.” Decisa Imia. “Ti prego.”
In quel momento si udì un cavallo e qualche attimo dopo un giovane uomo entrò in casa.
“Perguin!” Esclamò Imia. “Sei qui, finalmente!”
“Cosa succede?” Chiese il nuovo arrivato. “E chi sono costoro?” Fissando Altea, Lainos ed Ammone.
Guisgard
31-10-2014, 18.37.13
“Beh...” disse Guisgard a Clio, sempre attento a non farsi sentire “... quel gonnellino di innocente non ha nulla...” guardando la ragazza “... non ti facevo così coraggiosa da venire quaggiù così vestita...” sorrise e fu quasi sul punto di sfiorare il suo braccio con una carezza “... no, qui di facile non c'è nulla...” voltandosi per un momento verso i prigionieri “... li tengono come animali da lavoro... assurdo...” tornò a fissare Clio “... comunque, stare qui a palare non serve a nulla... ho sentito che la donna parlava di poche guardie al piano di sopra... dobbiamo sfruttare allora il nostro numero... andarcene tutti insieme, risalire la galleria e tramortire quelle soldatesse... e una volta fuori, essendo questo castello vicino alle mura esterne e lontano dalla città vera e propria, scappare verso l'uscita, rifacendo a ritroso il cammino dell'andata... aspetta qui...” tornò verso Pepe.
“Ad agio sveglia gli altri...” mormorò.
“Cosa?” Sorpreso Pepe.
“Fa come ti dico...”
“Perchè?”
“Perchè andiamo via...” rispose Guisgard.
Si avvicinò allora verso Acludio e lo svegliò.
“Come stai?”
“Insomma...” fece l'altro.
“Puoi muoverti?”
“Certo...” annuì Acludio.
“Camminare?”
“Camminare?” Ripetè l'uomo.
“Si...” annuì Guisgard “... usciamo da qui... e subito... preparati...”
“Ma come faremo?”
“Ci aiuterà l'Amazzone...” indicando Clio.
Poco dopo tutti erano pronti a lasciare quel luogo.
“Andiamo...” avvicinandosi il presunto Taddeo alla falsa Amazzone.
Altea
31-10-2014, 18.40.29
Improvvisamente arrivò Imia e con sicurezza disse voleva venire con me...ovviamente lo zio preoccupato si rifiutò ma ella sembrava sicura.
"Si..infatti se scoprissero sono degli uomini la situazione diventerebbe drammatica, non dovete dubitare sulle possibilità di Imia..pure di me si pensa non sia in grado di affrontare tutto questo ma non ho paura..ed è già un buon inizio".
Nel frattempo arrivò un bel ragazzo..era il suo ragazzo e sorpreso volle sapere di noi.
"Perchè vi sembra strano siamo qui? I miei omaggi..sono la duchessa Altea de Bastian e questi sono messer Ammone e Lainos" e feci un leggero inchino guardando poi Imia..era come se io e lei ci capissimo con lo sguardo, la ragazza mi aveva colpito fin da quando l'avevo vista la prima volta.
Risi appena.
"Allora mi sottovaluti non poco... e guarda che sono stata fin troppo brava con quel tipo oggi.." mormorai.
Ascoltai il suo piano e annuii.
"Tre soldatesse.. prendete i picconi, sono un'ottima arma.. come sai che siamo vicini alle mura esterne?" chiesi, sorpresa.
Poi svegliò gli altri e in un attimo erano pronti per partire.
Erano in tanti, e anche se erano stanchi avrebbero lottato per la libertà.
Potevamo farcela, dopotutto.
Presi i due pugnali che tenevo negli stivali e li porsi a Guisgard e Pepe.
"Non è molto, ma è tutto quello che ho.. hanno buttato via la tua spada, non so nemmeno dove, mi dispiace.." presi un profondo respiro.
"Andiamo.." mormorai, impugnando la lancia.
Guisgard
31-10-2014, 19.00.23
Imia raccontò tutto al suo innamorato.
“Ma, è pericoloso...” disse Perguin “... quasi un suicidio...”
“No, sono una donna e ad Auroria non uccidono donne.” Decisa Imia.
“Imia...” fissandola Don Tommaso.
“Zio, ti prego...” fece lei “... non possiamo abbandonarli...”
“E sia...” annuì il religioso “... ma promettimi che se la situazione diventerà complicata voi tornerete qui...”
“Si, promesso.” Sorridendo Imia.
Baciò poi il suo ragazzo e andò a prepararsi.
Poco dopo le due donne, seguite da Lainos, Ammone e Perguin raggiunsero le mura esterna e la porta dell'enigma che permetteva di entrare ad Auroria.
Guisgard
31-10-2014, 19.01.20
Nettuno sorrise, poi prese Elisabeth sottobraccio e i due finti coniugi uscirono dalla cabina e raggiunsero la sala del timone, dove Velv li stava attendendo.
Su un tavolo vi era una grossa mappa con tutti i mari flegeesi e le coste con le strade e i passi verso l'interno.
“Capitano de Gur...” disse al naufrago “... qui abbiamo grosso modo i possibili passaggi obbligati che quel traditore ha potuto attraversare... ah, dimenticavo di dirvi che il rinnegato dispone di un vascello in grado di volare.”
“Volare?” Ripetè Nettuno.
“Si.” Annuì Velv. “Meraviglia della scienza. In principio fu scambiato addirittura per un mostro. E con ogni probabilità il naufragio in cui avete perso la memoria fu causato proprio dal vascello volante.”
Nettuno apparve inquieto e confuso.
“Ma non temete...” aggiunse Velv “... rammenterete tutto col tempo... ora mi interessa la vostra attenzione...” indicando la mappa “... sappiamo che il vascello di Guisgard ha imboccato il Lagno, dunque è nell'entroterra del ducato... alcuni mercenari al soldo di Sua Signoria gli stanno danno la caccia in quelle lande... secondo voi, secondo il vostro intuito, quale versante del Lagno è più adatto ad essere risalito?”
“Non saprei...” mormorò Nettuno.
“Andiamo, sforzatevi, siete un asso della marina!”
“Capitano...” fissandolo Nettuno “... l'unica cosa che so è che mi chiamo Nettuno ora. Altro non ricordo.”
Guisgard
31-10-2014, 19.05.07
“Pepe mi ha spiegato l'ubicazione di questo castello...” disse Guisgard a Clio “... lui era cosciente quando ci hanno potato qui...”
L'Amazzone ed i fuggitivi cominciarono a risalire la galleria.
Avevano una sola torcia che poi spensero in prossimità del passaggio che conduceva al piano superiore.
Ma giunti in un ampio antro usato dalle sentinelle, non trovarono nessuno.
“Possibile che non ci siano guardie?” Stupito Pepe, stringendo saldamente il pugnale.
“Già, troppo facile...” inquieto Guisgard.
“Forse sono all'imbocco della galleria...” fece Acludio “... teniamoci pronti.
Guisgard annuì, fece cenno a Clio di continuare ed il gruppo riprese il cammino.
Scorsero dopo un po' una piccola luce, che diventava sempre più grande man mano si avvicinavano.
Era il varco che dalle miniere dava al castello.
Ma proprio in quel momento una pesante grata di ferro chiuse quel passaggio e sonore risate di trionfo echeggiarono all'improvviso intorno a loro.
Oltre le grate allora apparvero Anghela, Onsia, alcune soldatesse armate e la vecchia che aveva condotto Clio al castello.
E tutte avevano un profondo odio nei loro sguardi.
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Altea
31-10-2014, 19.16.06
Sorrisi e presi per mano Imia..."Grazie" le dissi fissandola negli occhi.
Poi mi voltai verso Perguin e Don Tommaso..."La difenderò a costo della mia vita..ma fatemi un favore..ora ci vogliono uomini...io vado a prepararmi in una stanza poichè mi hanno visto e mi riconoscerebbero...mentre Imia pure si prepara..ma fate in modo di raccimolare..uomini..e aiutare quelli della Santa Caterina ad aggiustarla cosi saranno fuori dalle mura ad aspettarci" e annuii ad Ammone e Lainos.
Presi la mia sacca sorridendo...avevo portato i vestiti e la parrucca poichè avevo pensato di andare sola e rischiare e avevo preso pure un pò di oro e gioielli.
Entrai in una stanza e mi cambiai e mi guardai allo specchio, ero perfetta.
Camminammo e io indicavo la strada finchè ci trovammo proprio davanti alla porta dell' enigma.
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Guisgard
31-10-2014, 19.37.15
Così travestite, Altea ed Imia raggiunsero la porta che dava accesso ad Auroria.
L'enigma era stato superato e dunque non trovarono altri ostacoli.
E una volta oltrepassata la porta, le due donne si ritrovarono sulla strada che portava in città.
E proprio in quel momento un carro con alcune soldatesse incrociò il loro cammino.
“Voi...” disse una di quelle ad Altea e a Imia “... chi siete? Cosa cercate qui?”
Altea
31-10-2014, 19.46.30
L'enigma fu subito risolto..ricordavo bene la risposta e io ed Imia ci trovammo ad Auroria e dissi sottovoce alla ragazza..."Devi disprezzare gli uomini..so è difficile pure io amo un uomo...ma dai sempre ragione a loro..tu sei la mia dama di compagnia".
Come preventivato fummo subito accolte dalle soldatesse...già il loro benvenuto.
Sorrisi guardando Imia..."Sono lady Angelique e questa è la mia dama di compagnia...ho saputo di questo posto stupendo da una mia suddita, una sciocca zingara che è fuggita da qui...ama mettersi nei guai per il suo uomo più stupido di lei ovvio" dissi togliendomi i guanti con noncuranza mostrando il mio grosso anello di smeraldo "Mi ha parlato di questo posto fantastico..e di una grande donna..milady Laika se non sbaglio..sono qui per affari, non mi interessa altro" e guardai le soldatesse in modo severo.
Avanzavamo al buio, ma non c'era nessuno.
Possibile?
C'era qualcosa di strano, qualcosa di inquietante.
Ma continuammo ad avanzare, finché una pesante grata non ci sbarrò il cammino.
"Fantastico.." Mormorai tra i denti alla vista di Anghela e le altre, compresa la donna che mi aveva accompagnato.
Carogna...
C'era tanto odio nei loro sguardi, da bastare per una vita intera.
Eravamo in trappola, ma ero anche completamente scoperta.
"Dovreste guardarvi.." Con disprezzo alle donne
"Siete talmente incoerenti da essere dieci volte più crudeli degli uomini di cui credete di essere superiori.." Alzai le spalle "Perché? Che senso ha tutto questo? Un uomo vi ha ferito e quindi tutti devono pagare? Ragionamento maturo ed intelligente.. Solo le donne sanno amare?" Guardando Anghela "Tu sapresti amare? Non ci crederei nemmeno se ti vedessi dare la vita per lui.. Sapete solo odiare, solo disprezzare.. Non avete trovato un uomo pronto ad amarvi? Beh, mi stupirei vivamente del contrario..".
Era inutile fingere.
Tanto mi avrebbero ucciso comunque.
Alzai gli occhi su Guisgard "Mi dispiace..." Mormorai piano "Sapevano tutto fin dall'inizio..".
Guisgard
31-10-2014, 20.16.13
Le soldatesse osservarono con attenzione Altea ed Imia, fino a quando una di loro fece cenno alle due di salire sul carro.
Le condussero così al Palazzo dell'Incertofato, facendole attraversare l'intera e meravigliosa città.
E nel vederla Imia restò incantata.
Giunte poi al palazzo, le due donne furono condotte al cospetto di Laika, sempre in compagnia delle bambine.
“Ebbene...” disse lei “... chi siete e cosa volete qui?” Chiese poi ad Altea e ad Imia.
Guisgard
31-10-2014, 20.20.49
“Stai zitta.” Disse Anghela a Clio, con tutto il disprezzo di questo mondo. “E' stato facilissimo farti cadere in trappola.” Rise. “Si, facilissimo.” Scosse il capo. “Non mi hai mai convinta. Mai. Sentivo che nascondevi qualcosa. Perchè l'hai fatto? Per cosa? Per salvare questi uomini? No... a te interessa uno soltanto... chi?” Fissando per un istante Guisgard e Pepe. “Uno di questi due cani, ovvio.”
“E sia, fatela finita.” Intervenne Guisgard. “Basta con questa farsa.”
“Certo, la finiremo subito.” Con un ghigno Anghela. “Tu e tu, venite avanti...” indicando il finto musico ed il fasullo monaco “... naturalmente insieme a lei...” guardando Clio “... tutti gli altri che tornino nelle miniere. Mezza razione al giorno per punizione. E guai se diminuisce il carico d'oro giornaliero estratto dal sottosuolo.”
I prigionieri furono riportati indietro dalle soldatesse, nonostante un vago tentativo di resistenza.
Ma erano troppo affaticati.
Guisgard, Clio e Pepe, invece furono rinchiusi in una piccola cella.
“Domattina” sentenziò Anghela “sarete giustiziati.” Si voltò poi verso Clio. “Nulla è più patetico di una donna ridotta al nulla per un uomo.” Ed andarono via.
“Ed io che immaginavo il Parnaso abitato da sole donne...” mormorò Pepe, per poi lasciarsi cadere a terra sconsolato.
“Quelle erano Muse...” disse Guisgard, che con le mani controllò la solidità di quelle sbarre “... al diavolo... sono insuperabili.” Sbuffando.
elisabeth
31-10-2014, 20.23.00
Velv sembrava ansioso.....aveva una grande carta nautica sul tavolo.....oltre ai mari era molto precisa nel segnalare le isole..........gli parlo' della nave volante......allora non era stato Gedeone ad affondare la nave di Nettuno......avevo avuto lo strano presentimento che nelle sue perlustrazioni notturne avesse fatto fuori una nave..........possibile che dalla mia isola non avevo mai visto nulla....navi volanti......nel guardare la carta pero' avevo visto un isola...su quest'isola raccontava una leggenda vivevano delle donne guerriere.......per utilizzare l'arco si facevano amputare i seni..........ma se Guisgard fosse finito in quel posto.....avrebbe avuto vita breve...i miei pensieri furono interrotti da Nettuno...che a voce alta.....urlo' a Velv...che il suo nome in quel momento era Nettuno......" Ascolta mio caro....comprendiamo tutti che e' molto difficile per te recuperare i ricordi..il Capitano Velv....sarà comprensivo spero...."......presi la mano di Nettuno tra le mie....." Bene...vediamo se posso darvi una mano.....ammettendo che Guisgrad....questo fantomatico bugiardo...sia planato su qualche isola...ci sono due possibilità che poi non sono così diverse tra di loro.....in entrambe vivono solo donne.......in una sono guerriere....e odiano gli uomini ...nell'altra vivono in pace...ma non sono ammessi gli uomini.......e quindi....gli uomini non essendo graditi vengono uccisi.........diciamo che potrebbe essere un'avventura........un po' come dire......con poche probabilità di vittoria.....".........bene ........ ora Nettuno doveva dare il meglio di se stesso...........dovevamo tornare sulla mia isola...se lui non voleva rimanere lì....
Altea
31-10-2014, 20.30.10
Stessa strada e stessi palazzi..sapevo ovviamente andavamo da Laika e nel Palazzo dell' Incertofato.
Fummo portate al cospetto di Laika che era in compagnia delle bambine.
"I miei saluti milady Laika...vi sembrerà strano conosco il vostro nome..prima di tutto solo una donna come voi poteva creare questa sfarzosa città..sono lady Angelique, questa è la mia dama di compagnia ma fa difficoltà a parlare fin dalla nascita" e guardai Imia sorridendo.."Sono qui per affari diciamo..è stata qui una indovina? Una sciocca mia suddita...e qui dovrebbe trovarsi suo marito..ovviamente più sciocco di lei partendo pure dal presupposto sia un uomo" dissi con una risata sarcastica...ma che devo fare!!!!"Bene io sto costruendo un mio piccolo regno..i due sono fuggiti..e poi la donna è tornata..non che mi interessi della vita di quell' uomo..ma sarebbe il capomastro e poi deve essere processato secondo le leggi del mio regno..e mi ha rubato la spada di famiglia..una spada a forma di rosa..sono qui per barattarli...l' ostaggio e la spada..con oro..e se avete altri uomini da sfruttare vi darò pure altro oro..sono una donna di affari..non di sentimenti" dissi ridendo.
Guisgard
31-10-2014, 20.51.15
“Non conosco nessuna isola di sole donne.” Disse Velv ad Elisabeth. “Ma so per certo che la nave volante ha risalito il Lagno e giunta nell'entroterra.”
“E quali terre credete abbia raggiunto?” Chiese Nettuno.
“Beh... una fra Licinia o Nolhia credo... sono le fra le prime che si incontrano provenendo dalla costa...”
Nettuno allora si avvicinò alla carta e restò a studiarla.
Strane sensazioni raggiunsero il suo animo.
“Io credo...” mormorò “... si, credo che la nave volante abbia risalito il Lagno da questo punto...”
“Come fate a dirlo?” Domandò Velv.
“Qui il corso è più ampio” spiegò Nettuno “ed una nave, immagino molto grande, non può che passare da qui. Dopotutto non può restare sempre in volo e deve pur scendere...”
“Si, forse è così...” annuì Velv.
Guisgard
31-10-2014, 20.55.00
Laika ascoltò con attenzione Altea.
“Salute a voi, dunque.” Disse poi. “Gli uomini non verranno barattati, in quanto ci occorrono per scavare il sottosuolo. Se li dessimo via in breve non avremmo più forza lavoro da adoperare. Quanto alla spada però... forse possiamo accordarci, a meno che non sia andata persa...” guardò una delle sue ancelle “... fatemi sapere della spada appartenuta al musico.”
L'ancella mostrò un lieve inchino ed uscì.
Tornò poco dopo e parlò a bassa voce a Laika.
“Pare che la spada non sia più qui.” Questa ad Altea. “E' stata presa dal comandante delle nostre guardie. Ma a breve sarà qui e chiederemo cosa ne ha fatto. Nel frattempo sarete ospiti qui, per la cena.”
Altea
31-10-2014, 21.07.12
Osservai Imia...non cedeva..."Se la spada è in possesso della vostra capoguardia..allora sicuramente potrò riaverla dunque" e tirai fuori dalla sacca una pepita di oro tra le tanti trafugate dal veliero.."Ovviamente sarà un onore fermarmi a cena con voi..." e mostrai la pepita "e io mi ero premurata a darvi questa...guardate..vale molto..sicuramente più di quell' uomo...una pepita a voi o più di una e l' uomo a me..credetemi..è un piantagrane..vi darà problemi..nel mio regno ha fatto un complotto contro me e ha convinto pare pure un altro uomo e una donna..e farà ugualmente qui..vi conviene disfarvene di lui..avrete tanti uomini a vostro servizio..a me bastano due e una donna e poi potete pure avanzare delle richieste".
Le porsi la pepita di oro e una gemma.."Ah, la gemma è per la mia spada..credetemi Laika, permettetemi di chiamarvi per nome e pure voi potete fare altrettanto..nel mio regno vi sta pure oro...e possiamo scambiarci il favore..potrete disporre pure delle mie miniere..pensateci mentre ceniamo..una alleanza tra il vostro e il mio regno in cambio di cosa? Di due sciocchi uomini e una gentil donna..una mia soldatessa" e la guardai dritta negli occhi.
elisabeth
31-10-2014, 21.14.28
Stupido arrogante di un misero uomo.....con chi diavolo credeva di avere a che fare............" Io credo capitano che non abbiate sentito parlare di molte cose....ecco perchè avete bisogno di Nettuno.........".....presi il compasso...e segnai un punto bene preciso sulla cartina........." Così tanto per pasticciare le vostre idee Capitano Velv...".....Quel punto era un punto ben preciso e Nettuno con la sua nave lo stava percorrendo........per arrivare sulla nostra spiaggia.......Ecco perchè Nettuno aveva puntato quel punto sulla cartina ...... non mi feci troppe domande su cosa cercava il capitano De Gur.....ma mi chiesi sino a che punto l'Oracolo avesse le sue ragioni per predire la distruzione della mia isola.......
Mi lasciai cadere a terra, in quella buia cella.
Sentivo la pietra sulla pelle ma non mi importava.
Avevo fallito.
Ero stata una sciocca a fidarmi di quella donna.
Una sciocca a sperare di riuscire in quell'impresa.
Sentivo Guisgard e Pepe parlare, ma non ebbi la forza di dire niente.
Era colpa mia, ed era un peso che faticavo a sopportare.
Volevo salvarlo e avevo solo peggiorato la situazione.
Chiusi gli occhi per un momento.
Forse Anghela aveva ragione, ma io ero felice di non essere diventata come lei, nonostante tutto.
Forse non avevo avuto l'amore, ma aver amato era già abbastanza.
Non era così che volevo morire, ma infondo sapevo che sarebbe successo.
Avevo evitato la forca così tante volte.
Pregai solo che mi uccidessero per prima, ma sapevo bene che non mi avrebbero mai fatto questo favore.
Restai immobile a fissare un punto indefinito della parete.
Galgan
01-11-2014, 00.27.23
Elena.
Lo stesso nome, per personaggi di così diversa entità.
Subito, lady Dafae aveva evocato quel nome per se stessa, ricordando la futura madre del Cavaliere del Graal, mentre subito, io avevo ricordato il medesimo nome pensando alla donna che divenne la causa della sventura della perduta Troia.
Lo stesso nome, due entità estremamente diverse.
Risi, mentalmente, pensando ad una vecchia storiella, di un cantore della Roma Antica, la quale affermava che ognuno di noi ha due sacchi sempre addosso, uno, nel quale sono contenuti i difetti altrui, posizionato sul davanti, in modo che possiamo sempre attingere da esso; l'altro, con i nostri difetti, posizionato sulla schiena.....Ed in quel sacco, non guardiamo quasi mai, sta lì dietro proprio perché possiamo dimenticarcene.
Allo stesso modo, spesso le aspettative, e le opinioni, che abbiamo su noi stessi, non corrispondono a quelle che gli altri hanno di noi; da questo nascono incomprensioni, e duplicità.
Forse la frivola donzella alla quale avevo promesso fedeltà, aveva virtù nascoste, e sensibilità superiori, o forse il musico dal cuore infranto aveva avuto le sue ragioni, perché si sa, talvolta messer Amore può avere indole capricciosa, e può ferire.
Sta di fatto, che per Amore si può gioire e soffrire, si può combattere e morire, elevare lo spirito o rodersi nell'incomprensione.......Sta di fatto, però, che messer Amore, non si può insultarlo, per nessun motivo, e con nessuna scusante......E' questo che ci rende diversi dalle bestie.
Detti un colpo di tosse, poi intervenni;
-Invero, mia signora, dovete aver infranto il cuore del musico, per averlo spinto a parlare in quel modo.
Ma le mie parole non vengano scambiate per indulgenza nei suoi confronti, vogliate comunicarmi il luogo ove possa trovarlo, e mi adopererò immediatamente-.
Guisgard
01-11-2014, 02.16.56
Velv e Nettuno fissarono il punto segnato da Elisabeth sulla mappa.
Erano coordinate che indicavano un tratto di mare non battuto da alcuna rotta commerciale.
“Qui non vi è nulla, madama...” disse Velv alla donna.
“L'isola su cui naufragai” fece Nettuno “non è segnata da alcuna mappa e dunque mi sembra naturale che qui ne ignoriate totalmente l'esistenza. Comunque...” aggiunse “... come detto, a mio giudizio il vascello volante quasi sicuramente ha risalito in questo punto il Lagno...” segnando un tratto di quella mappa.
“Si, potrebbe darsi...” annuì Velv “... signor Nertier...” chiamando uno dei suoi ufficiali “... tutto a babordo... e manteniamo questa rotta fino a nuovo ordine.”
“Si, signore!”
Intanto Nettuno aveva preso in disparte Elisabeth, in modo che nessuno oltre loro due sentisse.
“Come fai a sapere dell'isola di Elisabeth?” Chiese alla donna. “Tu non ci sei mai stata, Symoin.”
Guisgard
01-11-2014, 02.25.47
“Bene.” Disse Dafae a Galgan. “Sarò lieta di indicarvi il luogo i cui troverete quel musico superbo ed irriverente. Egli si esibisce in una locanda poco oltre questo castello. Ogni sera giunge in quel luogo per mostrare la sua arte in cambio di qualche moneta. Il suo nome è Oric.”
“Dimenticalo e non serbargli rancore, figlia mia.” Fece il barone.
“Ma io lo ignoro dopo ciò, padre mio.” Mormorò la ragazza. “Ma se sir Galgan, come ha detto egli stesso, si offre come mio campione allora è giusto che sappia delle offese che vengono mosse verso di me.”
“Eppure” intervenne Tizio “io conosco quel musico ed invero posso dire che è uomo dai nobili principi e dai sentimenti genuini.”
“Ma anche dal forte orgoglio e dalla vivace villania, a quanto pare.” Replicò Dafae.
Guisgard
01-11-2014, 02.38.08
“Non temete.” Disse Laika ad Altea. “Quegli uomini pagheranno comunque. Dalle nostre miniere non si esce vivi.”
“Sono cattivi, vero?” Chiese una delle bambine.
“Si, molto.” Annuì Laika. “Dunque la nostra trattativa riguarderà solo la spada, Altea. Ammesso che non sia stata fusa o gettata via.” Tornando a rivolgersi alla dama. “Ma discuteremo di tutto ciò a cena.”
In quel momento entrò Anghela.
“Vieni avanti.” Con un cenno Laika. “Abbiamo qui due ospiti.”
“Salute a voi.” Anghela ad Altea e a Imia.
“Pare che i due uomini imprigionati e quella spada appartengano a questa donna.” Fece Laika, indicando Altea.
“Domani apparterranno alla morte.” Sorridendo Anghela.
“Cosa è accaduto?” Chiese Laika.
“Hanno avuto la stupida idea di tentare la fuga.” Rivelò Anghela. “Aiutati da quella sciocca ragazza. I miei sospetti su di lei erano esatti.”
“E dimmi...” incerta Laika “... altri hanno tentato questa fuga?”
“Tutti i prigionieri, ma ora sono al lavoro in condizioni ancora più dure.” Rispose Anghela.
Laika chinò il capo e non aggiunse altro.
E sul suo viso scese un indefinito velo di inquietudine.
Guisgard
01-11-2014, 03.20.02
La cella era semibuia ed umida.
Un odore di aria insopportabile e chiusa aleggiava tra le rocce ed il muschio di quelle pareti, rendendo quel luogo opprimente.
Guisgard e Pepe se ne stavano accanto alle sbarre di ferro, immobili, con lo sguardo perso nella penombra, tra mille e più pensieri.
Clio invece era seduta a terra, afflitta a fissare il vuoto di quella cella.
Poi, ad un tratto, il freddo umido che rivestiva quelle pietre per un momento svanì.
Guisgard si sedette dietro di lei, adagiando ciò che restava del suo mantello, lacerato per i lavori, sotto le gambe della ragazza e portandola con la schiena contro il suo petto, stretta fra le sue braccia.
“Sarai anche dannatamente seducente con questa corazza” disse lui piano ad un orecchio di lei “ma questa cella è troppo umida e fredda per lasciarti così.”
E in quell'abbraccio prese poi le mani di lei nelle sue per scaldarle.
“Quando giunsi dal maestro” sussurrò “chiesi subito di quel luogo e di chi vi abitava...” sorrise piano “... ricordo che bersagliai il maestro di domande di ogni tipo... poi la sua governante, madama Aglett, mi parò di te... di una ragazzina che amava fare il maschiaccio... e mi incuriosì subito... infatti la sera nella mia camera non feci altro che pensare a come potevi essere...” rise appena “... arrivai persino a sfogliare qualcuno dei libri del maestro che trovai nella mia camera... cercavo di scoprire se esistessero eroine guerriere... e così passai in rassegna Clorinda, Brunilde, comprese tutte le Amazzoni e le Valchierie...” le mani di lei erano sempre in quelle di lui “... ma più di tutto mi incuriosiva il tuo aspetto, il tuo volto soprattutto... così, un momento ti vedevo come un'eroina classica... e un momento dopo invece ti immaginavo più eterea o selvaggia, come le donne dei racconti celtici e gotici... ma, al di là di tutto, di una cosa ero sicuro... che dovevi essere bellissima... di una bellezza particolare, diversa da tutte le altre ragazze... e scioccamente mi addormentai cercando di capire come si potesse conquistare il cuore di un'eroina così...” la testa di Clio era china sul petto di lui e la ragazza poteva sentirne il respiro.
E a poco poco la dolce penombra, le parole di lui, le sue carezze, l'atmosfera divenuta di colpo serena portarono la piratessa a seguire i sussulti del petto di lui, fino a quando i due ebbero quasi il medesimo respiro.
“Non so...” mormorò Guisgard “... ma stanotte una cosa mi assilla... quella cioè di non averti mai detto quanto mi apparisti bella poi la prima volta che ti vidi... e come lo sei tutte le volte che ancora oggi mi fermo a guardarti, Clio...”
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elisabeth
01-11-2014, 20.32.29
Si forse....si certamente......ma guardiamo le cartine........ma in che razza di mondo vivevano.....compassi e squadra.....su una cartina a cui mancavano un paio di piccole isole....ma Nettuno aveva evitato di darmi del tutto torto...anche se aveva deviato il corso delle mie parole.......e quando Velv fu impegnato a dare ordini Nettuno mi prese da parte....e con tono che non ammetteva repliche.....mi fece alcune domande.......La parte di SYmoin in qualche modo aveva perso tono......almeno con Nettuno, e mi rendevo conto che dovevo essere sincera con lui.....se volevo essere il suo aiuto e non la sua rovina....." Intanto calmatevi......Tu e Velv mi avete fatto infuriare abbastanza, non sapete assolutamente nulla e la vostra arroganza ha fatto si che abbiate perso qualche bellissima nave.....il problema però sono le vite umane........quelle non si possono recuperare....per quanto riguarda me, perchè pensate che io sappia molte cose di Elisabeth....non vi e' mai venuto in mente che io sia lei ?......Vi ha trovato una delle mie ancelle sulla spiaggia e io e Pileo siamo accorsi per portarvi nella mia camera....dove siete stato lavato e medicato....la vostra divisa anche che se non proprio presentabile come questa fu appoggiata sulla poltrona accanto al mio scrittoio.......vi ho informato del fatto che non potevate stare con noi per molto tempo.......vi ho fatto vedere la mia serra ....e i fiori meravigliosi che in essa crescono......e poi a Pileo e' arrivata la geniale idea di incontrare la Signora della montagna.......già......invece abbiamo incontrato Symoin......e Lei....mi ha ingannata...mi promise che se l'avessi aiutata mi avrebbe portato dalla Signora in questione...e invece ....una bugia dietro l'altra......"......ero stata una stupida....ma non per Symoin o Nettuno ..infondo nessuno dei due mi conosceva bene....ma Pileo...lui non mi aveva riconosciuta...li' al fiume...lui e Nettuno così intimi......e io ..mi aveva creduta Symoin......" Bene....questo e' quanto, sappiate che la mia isola verrà spazzata via se non vi farò ritorno......per quanto riguarda Te...puoi credermi o no...sei libero di farlo....infondo e' una delle pochissime libertà che ha l'uomo.....".......lo guardai negli occhi.....sapevo quale sarebbe stata la rovina...credere in lui...pensare di poter essere un appoggio come lo sarebbe stato lui per me.......rendermi conto che nella vita c'e' una completezza...un uomo e una donna........quando si vive da soli...manca una parte importante di noi.....ma questo si comprende col tempo.........ma nonostante tutto...dovevo ritornare a casa........".....Ti prego....abbi fede in me.....ti ho salvato una volta......e lo rifarei altre cento.....ma ora devo ristabilire degli equilibri e anche se tu non lo comprendi.......sarà un bene anche per te....c'e' qualcosa che non andava prima che tu perdessi la memoria....si vede....il tuo volto assume delle espressioni gravi .....una persona che non ricorda....ha pochi pensieri..se non quello di ricordarehttp://static.screenweek.it/2011/11/2/immortals-freida-pinto-foto-dal-film-7-_mid.jpg
Altea
01-11-2014, 23.28.32
Ascoltai Laika e la osservavo..mi chiedevo il motivo per cui non volesse dare la libertà a Guisgard e Pepe..erano solo due dei tanti uomini a loro disposizione e ne avrebbero avuto altri, che differenza faceva? Forse...era la Legge di Auroria e lei doveva seguirla...per nessun compromesso. Eppure come la prima volta la avevo vista in questo Palazzo..bellissima con queste bimbe, ed estremamente sola..come se rinchiusa e forse lei stessa era prigioniera o di se stessa o di altri. Anghela, invece, sembrava guidarla e Laika quasi la emulava.
"Davvero Laika" dissi sorridendo e guardando le bimbe con aria di sufficenza senza parlare loro "mi auguro di avere la spada entro stasera...è un pezzo raro..di manifattura incredibile..vale una cifra enorme..fate il possibile gentilmente".
Ad un tratto entrò Anghela e Laika ci presentò e guardai la donna guerriero senza abbassare lo sguardo, irremovibile e dritto nei suoi occhi..."E' un piacere conoscervi...Anghela..potete chiamarmi Angelique..tra donne dalle stesse idee vi è complicità" certo..potessi spaccarti la faccia..e sorrisi freddamente "Ero qui per affari, infatti Laika ha ragione..i due uomini appartengono a me..ho appunto narrato della indovina era qui..è mia suddita e non voglio parlarne..una donna assurda che vive solo per Amore..il musico e il prete sono fuggiti e io sono venuta per riprenderli ma Laika dice è impossibile..vedete queste pepite? Volevo comprarli...avreste fatto un affare".
Ma poi Anghela informò di ciò che avvenne e della esecuzione...barcollai e presi Imia per un braccio guardandola, ero sbiancata immaginavo...non potevo permetterlo..e quindi pure Clio era li..doveva aver tentato di salvarli. Ora non devi avere tentennamenti..avanti Altea..e poi pensi lui sia preoccupato per te? Non si ricorderà nemmeno il tuo viso più..ma devi salvarli.
Annuii a Imia e presi coraggio.."Ecco..avevo appunto detto a Laika era pericoloso..un attaccabrighe..è fuggito col chierico, la moglie e la donna dal mio regno e infatti volevo portarvelo via per essere giudicato secondo la nostra legge..ha rubato pura la mia spada...Laika ha detto di trovarla e ridarmela, gentilmente..prima della esecuzione quindi, voglio vederlo in faccia e assistervi".
Mi voltai e vidi Laika a capo chino e turbata..trasalii..cosa aveva? Era come qualcosa la preoccupasse e questo dopo aver saputo della esecuzione e la presi per mano e feci cenno a Imia di seguirmi.
Uscii nel corridoio e mi tenni ben lontana e guardai Laika sempre in modo freddo ma dovevo usare le informazioni datemi da don Tommaso.."State bene Laika? Ho visto dopo la notizia della esecuzione siete sbiancata e il volto rabbuiato...oh, sono sempre una donna...posso aiutarvi in qualcosa? Potete fidarmi di me..vi ammiro molto come donna e vorrei io e voi fossimo amiche..quasi confidenti...vi dirò un mio segreto..il musico..era il mio fidanzato e mi ha tradito con quella perfida e astuta zingara..uomini..corrono dietro alla prima gonnella..e cosi l'ho costretto a lavorare con sfinimento..ora mi rammarico solo di una cosa..che voi lo ammazziate..ora non potrò godere più dello spettacolo di umiliarsi davanti a me..io dovevo fargliela pagare" e finsi astio nella mia voce.
Dovevo accapparrarmi la sua simpatia..sapere i suoi pensieri e soprattutto sfruttare cosa sapevo di questo posto o non avevo scelta...ma dovevo avere Mia Amata. E qui doveva intervenire Imia..avevo preso il pugnale nella cabina di Guisgard ed era nei miei stivali e poi avevo quello datomi da mio cugino Tommaso. Se non avessero ceduto, dovevo presenziare alla esecuzione e ferire almeno chi stava per giustiziarlo, e avendo avuto Mia Amata lo avrei liberato e poi gli avrei dato la spada...Mia Amata si diceva si fondeva con l' Animo del Taddeide che la possedeva ed ecco perchè Guisgard era imbattibile con la spada e lo sarebbe stato e nel frattempo io e Imia avremmo liberato Pepe e Clio e Dio volendo saremmo riusciti a fuggire.
Guardai Laika nuovamente e sorrisi.
Galgan
02-11-2014, 15.21.56
Nel suo essere così intricata, quella faccenda era tremendamente semplice, o almeno lo era il ruolo che, in quanto cavaliere, avrei dovuto avervi.
Parlai serenamente;
-Difficilmente, chi segue la via di Dama Musica, non possiede nobiltà d'animo e d'intenti, perchè questa, di per sè, tocca solo i cuori gentili.
Tuttavia, nessuno è immune all'errore, e l'errore reclama punizione, persino le Sacre Scritture ce lo insegnano.
Re Davide era unto da Dio, eppure peccò, e da Questi fu punito, recuperando successivamente il Suo favore.
Comunque siano andati i fatti, è mio dovere fare luce sulla questione; da parte mia, posso promettere a tutti i presenti che sarò inflessibile, ma mai prepotente-
Accennai ad un sorriso, poi mi inginocchiai rispettosamente di fronte alla dama ed al suo nobile padre;
-Con vostra licenza, e se uno dei due fratelli, Tizio e Caio, volesse accompagnarmi, allo scopo unico di indicarmi se si tratta della persona che sto cercando, partirei subito-.
Restai avvolta in quel dolce tepore ad assaporare le sue parole e il rassicurante ritmo del suo respiro per lunghi istanti.
In pace.
Valeva la pena vivere per un istante come quello.
"Beh ci sei riuscito..." sussurrai piano, portando la testa all'indietro in modo da riuscire a scorgere il suo viso nella penombra "...a conquistare il mio cuore, intendo... ma non chiedermi come.." risi appena, restando con gli occhi nei suoi "Forse era il modo in cui mi guardavi..." mormorai "O forse.. forse.." trattenni il fiato, divincolando delicatamente una mano dalla sua stretta per sfiorare delicatamente il suo viso così vicino, eppure terribilmente lontano "Forse il modo in cui mi sorridevi..." con un filo di voce, senza staccare gli occhi dai suoi.
Ma poi non riuscii più a parlare, la mia mano aveva sfiorato per un breve istante le sue labbra.
Sentii il cuore accelerare.
Per un momento fui sul punto di attirarlo a me e baciarlo, ma alla fine mi fermai.
Distolsi lo sguardo per un momento e sorrisi, tornando a guardarlo.
"Sei fortunato.." mormorai "Se quello era l'unico pensiero che ti assillava questa notte.." risi appena "..se io dovessi ascoltare i pensieri che mi assillano, credo che potrebbero consumarmi.." senza togliere gli occhi da lui.
Guisgard
03-11-2014, 17.54.06
Nettuno fissava incredulo Elisabeth.
“No, non può essere...” disse con uno sguardo cupo su di lei “... tu non sei Elisabeth, sei Symoin... si, ne sono certo... vuoi confondermi, come hai tentato di fare sin dall'inizio...” la sua espressione divenne impenetrabile “... vuoi confondermi, ingannarmi su di te come questa gente sta facendo con me, chiamandomi de Gur... ma io non ti credo... sei Symoin...”
Intanto la Regina d'Afravalone aveva preso la rotta indicata da Nettuno per risalire il Lagno.