Visualizza versione completa : Il Fiore Azzurro (Il viaggio della Santa Caterina)
Pagine :
[
1]
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
Guisgard
17-06-2014, 00.59.17
Prologo
Il bosco.
Ancestrale, lussureggiante, impenetrabile. Racchiuso da quel mare di rigogliose colline, ormai vestite di tutti i colori del crepuscolo, da un vivo purpureo ad un azzurro cupo, sembrava calarsi in un sonno incantato fatto di sogni, misteri e silenzio.
E proprio quel silenzio veniva violato, quasi profanato, dall'incedere lento e solenne di un austero corteo.
Dieci cavalieri dalle cappe rosse e le tuniche gigliate avanzavano con quattro paggi, di giovane età, subito dietro di loro.
In sella, con uno dei cavalieri, il bambino guardava in silenzio tutto ciò che mutava intorno a sè.
L'imbrunire che, lento ma inesorabile, avanzava in quel luogo mutandone i colori nei loro opposti, ammutolendone i suoni, confondendone le forme.
I suoi occhi erano arrossati ed il viso ancora sporco per le lacrime.
In mano stringeva la sua piccola spada di legno, dalla quale non si divideva mai, ma che al cospetto delle pesanti corazze di quei nobili cavalieri appariva ridotta ad un innocuo fuscello.
Gli era stato detto di non proferire parola, nè di alzare il suo sguardo su di loro ed il bambino aveva obbedito.
Non gli restò altro, allora, che fissare ogni cosa di quel bosco e racchiuderla nella sua mente, affidando poi il racconto di tutto ciò alla sua immaginazione.
Ma tutti quei suoi pensieri si destarono all'improvviso quando davanti a quella processione, perchè in realtà più che un corteo di cavalieri appariva come una marcia funebre, si mostrò qualcosa.
Un gigante, pensò il bambino.
Un gigante addormentato tra le colline sul suo trono di silicio.
Dalle spalle così monumentali da apparire simili a torrioni, il mantello tanto ampio da sembrare alte mura merlate, ognuno dei piedi infossato al suolo come se fosse un barbacane, con due occhi cupi e profondi come la notte ed una bocca spalancata pronta ad accogliere tutti i lamenti giunti dall'Oltretomba.
Ed il bambino, con i suoi occhi azzurri ancora arrossati ed inumiditi, restò a fissare quella gigantesca creatura per un momento che sembrò interminabile.
Lo guardò così a lungo che il crepuscolo parve mutarlo in pietra.
Allora le sue mostruose membra al contatto con le ultime luci del giorno si pietrificarono all'istante ed alte e spesse murature ricoprirono di colpo quel titanico essere.
E finalmente il bambino si rese conto.
Ora il gigante gli appariva nella sua reale forma.
Era un castello.
Le sue alte torri quadrangolari parevano sorgere dalla Terra come guardiane di un antico sortilegio, le poderose mura merlate si stagliavano mute contro le ultime ed incerte luci del giorno morente, mentre un opprimente silenzio sembrava ammansirlo.
Poco distante da esso scorreva, quasi incantato, il grande fiume.
Il corteo prese così a salire quel basso colle, fino a raggiungere la porta di quel grande castello.
Allora solo uno dei dieci cavalieri lasciò i suoi compagni e sempre col bambino seduto davanti a sè si avvicinò al portone del maniero, ormai ostruito dai crolli e dai detriti delle numerose crepe che si aprivano nelle murature.
Smontò da cavallo e poi fece scendere a terra anche il bambino.
“Non avercela con noi...” disse al fanciullo “... siamo costretti a farlo.”
Lo prese così per mano ed insieme raggiunsero un largo spuntone roccioso, sul quale poggiava parte della cinta muraria.
Il cavaliere gettò poi uno sguardo in una profonda breccia che si apriva tra le pietre ed il muro a scarpa, quasi per rendersi conto della sua ampiezza.
Legò allora una lunga corda alla vita del bambino e subito dopo cominciò a calarlo in quella stretta voragine.
Quando il piccolo raggiunse il fondo del canale sotto la breccia, il cavaliere estrasse la spada e tagliò di netto la corda.
Lanciò un ultimo sguardo in quel baratro, fino ad incontrare con i suoi occhi quelli azzurri ed impauriti del bambino.
Un attimo dopo voltò il capo verso i suoi compagni, li raggiunse ed insieme lasciarono quel luogo, risalendo poi la strada che fiancheggiava il fiume.
Il bambino ebbe la tentazione, forte e disperata, di chiamarli, ma non riuscì nemmeno a gridare, tanto era spaventato.
E più le ultime luci del giorno si ritiravano da quelle segrete abbandonate, più le tenebre avanzavano, prendendo possesso delle pietre e degli sterpi che selvatici erano cresciuti in quei sotterranei dimenticati.
Il piccolo allora si fece coraggio, strinse forte la sua spada di legno e cominciò a guardarsi intorno.
In principio si rifiutò di gridare, ma poi, vinta la paura di destare qualche spirito addormentato, cominciò a chiamare.
Ma nessuno rispose alla sua voce.
Ebbe poi quasi l'impressione che qualcosa intorno a lui si muovesse.
Come se le ombre fossero sul punto di animarsi e raggiungerlo.
Allora, scosso da ciò, prese a camminare in direzione degli ultimi bagliori di luce provenienti da una delle numerose crepe della muratura che, come naturali lucernari, parevano voler disegnare le residue traccie della strada da seguire.
Ed il piccolo seguì quella strada fino a quando ebbe il conforto delle ultime e tenui luci.
Ma poi, svanite quelle, si ritrovò avvolto da silenziose ed oppressive tenebre.
Fu allora sul punto di cedere alla disperazione, quando un'altra piccola e lontana luce si accese all'improvviso.
Prima fioca, tremante ed incerta, poi più limpida, viva ed intensa.
Il bambino così, stringendo la sua spada di legno, cominciò a camminare piano verso quel chiarore.
Fino a quando fu abbastanza vicino da riconoscere una sagoma.
Prima mutevole, poi più nitida.
E vide una figura contornata dal quel luminoso alone.
Una donna di innaturale bellezza, alta, dai lunghi capelli biondi, la pelle chiarissima e gli occhi azzurri come il cielo più intenso.
“Siete...” mormorò il bambino ancor più impaurito di prima “... siete la Vergine Maria?”
La donna sorrise senza rispondere nulla.
E quel sorriso in un attimo dissolse le paure del bambino.
“Non sono la Vergine Maria” disse poi la donna con una voce simile al suono di un'arpa “ma sono qui per te.”
“Perchè?” Stupito il piccolo da quella donna che sembrava simile ad una visione.
“Perchè tu sei qui da solo.” Dolcemente lei. “Vuoi venire nel mio palazzo?”
“E' questo castello?” Domandò il piccolo.
No...” con candore lei “... ma non è lontano da qui. Si trova nel fiume.” Guardò poi la spada di legno che il bambino stringeva in mano. “Ti piacciono i cavalieri, vero?”
“Si...” sorridendo il piccolo.
“Allora, se verrai con me, ti farò diventare un cavaliere...” porgendo la mano al bambino.
“Si...” prendendo la mano della donna lui “... chi siete, signora?”
“Tu, se vuoi, puoi chiamarmi Milady dell'Elsa...” rispose lei.
Ed insieme lasciarono quel luogo fatto di ombre.
http://www.councilofelrond.com/albums/album13/C_Gal_04.jpg
IL FIORE AZZURRO
L'asso di Picche
Capitolo I: La città del Sole
“Guai, però, a chi sente la nostalgia del mondo esterno e abbandona la valle: ecco che il tempo in agguato sull'impaziente fuggitivo, il quale, aggredito dall'età, invecchia rapidamente e muore.”
(James Hilton, Orizzonte Perduto)
A circa settantacinque leghe dal punto in cui i due fiumi, il Volotronus a sinistra ed il Calars a destra, raggiungono la minima distanza fra loro sorge, in una fertile e rigogliosa pianura baciata dal Sole e ingentilita dalla Tramontana, con la sua caratteristica forma di croce la tranquilla cittadina di Amoros.
Eretta in questo punto da alcuni profughi dell'antica Tylesia, scampati al devastante terremoto che distrusse la città ed impestò la zona con vapori sulfurei, Amoros vide così espandersi quella piccola comunità che grazie alla concessione ottenuta dal Gastaldo poté sfruttare a pieno quel felice punto strategico racchiuso dai due grandi fiumi, fino a divenire feudo di una nobile famiglia Longobarda.
E quella mattina, come tutte le altre, la cittadina vedeva animarsi le sue strade e le sue piazzette dal vivace via vai dei suoi abitanti, dei viaggiatori in sosta durante il loro cammino verso Sud o verso Nord, dei mercanti di passaggio con le loro merci e dal brioso richiamo che ciascun artigiano e negoziante adoperava per attirare clienti nella propria bottega.
Ma ciò che caratterizzava quella mattinata rispetto a tutte le altre era l'insolita quantità di cartelli affissi qua e là per le stradine del centro abitato.
Percorrendo le viuzze cittadine era così possibile scorgere avvisi di ogni tipo, indirizzati ai più svariati bisogni umani.
Allora, verso la periferia, si poteva leggere, presso uno dei ponticelli che scavalcavano i vari canali che correvano verso uno dei due fiumi, una richiesta di sfide rivolta a chiunque volesse misurare il proprio valore:
“Si raccolgono richieste di sfida in qualsiasi arte e disciplina all'arma bianca, con in palio un'autentica spada arimanna a una mano e mezza.
Scito dei Guaraldi, ex miliziano e maestro della spada lunga.”
Verso l'antico camminamento che fiancheggiava la strada principale diretta al centro di Amoros, poteva invece leggersi un altro cartello:
“Si avverte la popolazione e i forestieri giunti in città che proseguire verso Nord potrà apparire disagevole per via dell'impraticabilità di alcune strade, causata della guerra appena conclusasi tra la città di Imperion e quella di Nagos.”
Un avviso alquanto originale appariva poi davanti ad una onorevole locanda in cui soggiornavano alcuni stranieri appena arrivati ad Amoros:
“Messer Oxuid cerca una nuova assistente per i suoi studi e lavori. E' richiesto talento e mente aperta. La paga è buona, il vitto garantito e la fama assicurata.”
Ma forse il cartello che più attirava la curiosità della gente era quello affisso nel cuore di Amoros, proprio davanti alla chiesa del Santo Patrono, l'Arcangelo Michele.
Su di esso si potevano leggere parole strane e alquanto misteriose:
“Uomini e donne di Amoros, è giunta notizia che un pericoloso individuo incolpato di terribili crimini è riuscito ad abbandonare la prigione della città di Imperios, nella quale era stato segregato, per prendere poi la strada verso Sud. Al momento non si ha una sua descrizione fisica, né si conosce la presenza con lui di eventuali complici o seguaci. Diffidate dunque di qualsiasi straniero sospetto ed al minimo dubbio riferire immediatamente al parroco o alle autorità cittadine.”
http://www.anypics.ru/large/201210/4046.jpg
+++
Uno scalpitio rompeva il silenzio della boscaglia, il sole era tramontato ormai, e le ombre della sera si allungavano sempre di più.
E’ tardi.
Cavalcavo veloce, badando di non essere seguita, ancora pochi minuti e sarei stata a casa.
Sospirai, già.. casa.
Raggiunsi una casupola nel bosco, e smontai da cavallo.
Lo affidai ad uno stalliere che mi aspettava, ed entrai.
Trovai ad attendermi Roland, il mio braccio destro, l’unico che conoscesse il mio segreto.
Lo salutai con un sorriso.
“Al fiume tutto a posto..” lo aggiornai “Ho lasciato lì Gart e Hortis a finire il lavoro, dovrebbero essere qui entro mezzanotte.. Piuttosto occupati di quella faccenda del ladro scappato da Imperion, ho saputo che hanno messo un avviso ad Amoros… Ci mancano solo guai con chi non c'entra niente, dovremo essere prudenti, maledizione... E' vero che le storie su di noi sono arrivate fino a lì ma.. non voglio guai inutili.. io vedo cosa riesco a scoprire stasera.. Voglio che sia tutto pronto per la partenza..” sbuffai “Devo andare.. abbi cura dei Lupi fino al mio ritorno.. A domani amico mio..”.
Era il momento peggiore della giornata, tornare ad essere me stessa.
Sapevo ciò che mi aspettava.
Raggiunsi la caverna poco distante, e attraversai il piccolo camminamento, finché non raggiunsi la porta.
Azionai il meccanismo di cui in pochissimi conoscevano il funzionamento e passai dall’altra parte.
Mano a mano che procedevo, la pietra lasciava il posto al marmo, agli affreschi rupestri che celebravano antiche vittorie e miti lontani.
Quel camminamento era stato scavato secoli prima, per procurarsi rifornimenti in caso di assedio, dalla morte di mio padre, ero l’unica a conoscerlo.
Una piccola stanzetta, quasi una breve rientranza, precedeva la porta successiva, bloccata anch’essa da un meccanismo sconosciuto.
Ero arrivata.
Aprii il baule e iniziai a spogliarmi.
Mantello, giubba, calzoni, spada, cappello, camicia e calzoni.
E, naturalmente, la maschera.
Il tutto, in quello spazioso baule, sembrava un enorme ammasso nero come la notte.
Indossai la veste da camera che avevo lasciato lì ad attendermi.
Un breve respiro davanti alla porta, poi azionai il meccanismo ed entrai a palazzo.
Il camminamento segreto raggiungeva varie parti del castello, come una rete nascosta, io ero arrivata direttamente nelle stanze riservate alle donne.
Lui non poteva scendere fin lì. Nessun uomo poteva.
Il bagno era già pronto, salutai le ancelle con un cenno.
Mi immersi nell’acqua profumata, lasciando che l’acqua e le essenze lavassero via ogni residuo nella giornata appena passata.
I tagli bruciavano, e scoprii due nuovi lividi sulle gambe.
Beh, non li avrebbe visti nessuno.
Lui credeva che avessi passato l’intera giornata in preghiera, non potevo certo portarmi dietro l’odore del bosco, del sangue, del fango, del ferro.
Lui non doveva sapere.
Non era abbastanza sveglio per sospettare di me.
Recitavo bene la mia parte.
Che danni può fare una tenera fanciulla?
Povero sciocco.
Le ancelle mi aiutarono ad indossare uno splendido abito scuro, come si conveniva al mio lutto.
Sembravo ancora più pallida, e i capelli raccolti non davano l’abituale luce dorata al mio viso.
Meglio, lui non se la meritava.
Qualcuno venne a chiamarmi, la cena stava per essere servita.
Lasciai le mie stanze, dirigendomi verso l’ampia sala da pranzo, la cui terrazza dominava la valle.
Eccolo lì, a parlare con i suoi scagnozzi, il mio odiatissimo promesso sposo.
Ah, che maleducata, non mi sono ancora presentata.
Il mio nome è Clio de’ Marsin, unica figlia del defunto Lord Gorton, signore di Lortena, fiorente città commerciale, centro indiscusso di questa vallata racchiusa dai monti.
E quello laggiù, vestito di un fastidiosissimo verde, è Lord Froster, l’uomo che mi ha portato via tutto ciò che amavo.
Hanno attraversato i monti con un esercito, hanno corrotto un servitore che ha ucciso mio padre a tradimento.
Le nostre difese non hanno retto.
Ora, spadroneggiano nella mia terra, e nella mia casa come ne fossero i padroni.
Hanno massacrato i nostri soldati, stuprato le nostre donne, oltraggiato i nostri luoghi sacri e fatto spregio delle nostre tradizioni.
A volte rimpiango che non mi abbiano ucciso.
Ma che senso ha uccidere un’ereditiera?
Il verme ha fatto ben di peggio: ha preteso la mia mano così da scongiurare qualunque rivendicazione futura.
Vuole far credere che il passaggio qui a Lortena sia stato pacifico, che tutti lo amano, e che ha il diritto di governare.
Povero illuso.
Non ho avuto scelta, minacciava di radere al suolo la città.
Quando il periodo di lutto finirà, tra meno di un mese, potremo sposarci.
Ma la guerra non è finita.
Un gruppo di ribelli non ha mai accettato il dominio straniero, con ideali e costumi così diversi dai nostri, e continua a combattere anche in clandestinità.
Sono nobili fuggiaschi, fedeli dei Marsin, soldati scampati alla morte, ma anche gente qualunque, che aiuta come può, la gente semplice e forte delle montagne.
Si fanno chiamare Lupi di Montagna, come i predatori tanto diffusi nella nostra antica terra.
Il loro leader è conosciuto come “il Lupo Nero” per via della maschera che porta.
Nessuno conosce la sua identità, nelle taverne e per le strade di Lortena si possono sentire canzoni su di lui, leggende per lo più.
Qualcuno dice che la notte si trasforma in un vero lupo, e vive con un branco sulle montagne, altri che riesca ad arrivare non visto nei posti più impensati grazie ad una magia lontana, altri ancora che sente in anticipo se qualcuno è in pericolo.
Di tutto questo beneficiano i lupi delle nostre montagne, a cui nessuno osa dare la caccia, temendo di uccidere il Lupo Nero.
“Salute a voi, mio signore…” mi inchinai, elegantemente, sorridendo “Avete passato una buona giornata?”.
Sapevo perfettamente che non era così.
Al fiume Olosa, una guarnigione dei suoi soldati era stato attaccato dai Lupi, decimandoli e rubando loro armi e viveri. I ribelli, a differenza dei nuovi padroni, conoscevano bene tutti i segreti di quei luoghi inospitali.
Lo sapevo perché ero lì.
Perché sono io, il Lupo Nero.
"Le mie ancelle non fanno che parlare di Amoros, qualcuna dice che c'è un miliziano che ha lanciato una sfida con in palio una spada arimanna, sostenendo che voi di certo la vincerete..” sorrisi “Un’altra è terrorizzata perché pare che sia scappato un criminale da Imperion.. Insomma, questa cittadina sembra proprio, come dire, piena di vita! Non vedo l'ora di vederla.." sorrisi "Quando avete intenzione di partire, mio signore? Siete riuscito a trovare un modo per riuscire ad attraversare il territorio di Imperion? Ho sentito dire che le strade non sono agevoli benché la guerra sia finita...".
Erano settimane che parlava di quel viaggio ad Amoros, a lungo rimandato a causa della guerra.
Aveva degli affari da sbrigare in quella città.
Dimenticavo, si farà anche chiamare Lord, ma in realtà il nuovo padrone di Lortena era solo un arricchito.
Ovviamente, mi avrebbe portato con lui.
Non era così incosciente da lasciarmi sola a Lortena.
E poi, ero il suo trofeo, sposandomi avrebbe ottenuto il titolo comitale.
Avevo già parlato con i Lupi, il viaggio era un'opportunità, sia per me che per loro.
Se tutto andava per il verso giusto, potevamo liberarci degli invasori.
Bisognava agire in fretta, il matrimonio era sempre più vicino.
Froster avrebbe lasciato qui degli uomini, ovviamente, ma non era la stessa cosa.
Senza contare che una parte di lupi sarebbe venuta con me, travestiti da paggi, cuochi, stallieri, maniscalchi, Roland avrebbe impersonato la mia guida spirituale.
Quel viaggio poteva essere l’occasione che stavamo aspettando per risolvere quella faccenda una volta per tutte.
http://4.bp.blogspot.com/-t6ozOy9UcmE/T4WKBwfN7mI/AAAAAAAAAEw/L9F-a_kPwzw/s1600/lupo.JPG
Altea
17-06-2014, 16.01.29
La nave solcava sicura il mare e da lontano si avvistava la costa, eravamo quasi arrivati.."Ahmed, Amina..è quella la città indicataci da quell' uomo di fiducia dei miei genitori?". Essi annuirono e guardammo la costa avvicinarsi sempre più con sollievo..ora avevo solo loro e Korshid e guardai le casse con gli averi, le monete, le vesti e soprattutto la cassa intarsiata che le sacerdotesse del Tempio ci avevano dato per portare in salvo ciò che da secoli custodiva la mia città.."Setareh" ovvero "Stella" nella mia lingua.
"Eccomi...Principessa di Setareh, città roccaforte e piccolo regno arabo e città sacra. L'Amore mi tradì e con me tradì i miei genitori e il mio popolo. Il promesso sposo nonchè l'uomo che amavo mi ingannò col suo Amore per impossessarsi col suo esercito della mia Terra e Città e forse portandomi via pure i miei cari.
Mio padre e mia madre, re e regina di Setareh, mi intimarono di fuggire e mettermi in salvo per poter tornare un giorno a regnare laggiù e partii col loro fidato Consigliere, Ahmed, la mia benevola governante Amina e la saggia sacerdotessa Korshid (="Sole") la quale più volte mi portava al tempietto e mi istruiva.
E forse in quello scrigno segreto vi stava qualcosa di prezioso che appunto l' uomo da me amato voleva appriopriarsi e di cui ignoravo il contenuto.
Mi fu dato il più antico pugnale, fatto di oro e pietre preziose e pure con un diamante, benedetto dai nostri Dei nel Tempio e fui bagnata prima di partire alla Fonte Benedetta consacrandomi..cosa mi riserverà il destino?"
La nave attraccò e osservai freddamente Amina e Korshid "Spero abbiate eseguito gli ordini, il palazzo deve rispecchiare in tutto il posto da cui proveniamo, avere solo le nostre guardie e che sia lontano da tutti e da sguardi indiscreti..nessuno deve sapere di me e di noi..si sono cambiata, purtroppo" sospirai e scendemmo dalla nave e partimmo verso il palazzo appositamente donatoci da Lord Sehmor.
Arrivati al centro della città di Amoros vi era confusione e ovunque vi erano dei cartelli, fortunatamente conoscevo bene le lingue e lessi quelle scritte strane e mi rivolsi ad Ahmed "Speriamo il Palazzo non sia a Sud..e a Nord la strada è disagevole..avete letto?" ma il mio sguardo si soffermò su un cartello che parlava di una spada e sorrisi ad Ahmed con aria di sfida.."Mio padre vi scelse come valoroso guerriero, avete vinto numerose battaglie..andate a informarvi su quella spada, deve essere particolare..se cosi fosse, io non posso gareggiare, darei nell' occhio..lo farete voi per me e per averla".
Mi guardai attorno..tutto era strano e diverso..la gente, il paesaggio..Altea, niente tentennamenti.
http://i60.tinypic.com/2rz3z94.jpg
Tessa
17-06-2014, 17.19.22
Tessa non ricordava più quale fosse l'ultima volta in cui si era fermata tanto a lungo in posto da poterlo chiamare "casa".
Non aveva una casa, non aveva una famiglia e neppure degli amici.
E le andava bene così.
Tessa odiava la gente che, con il suo costante e futile chiacchierio, la distoglieva dal suo obiettivo.
"Chi veramente vuole ottenere qualcosa, non si perde in chiacchiere, ma va e lo ottiene!" pensò, spronando il cavallo al galoppo.
Si era fermata brevemente ad Amoros, per rifocillarsi, e adesso stava proseguendo verso nord.
Una volta, a molte miglia da lì, anche lei era stata una persona felice.
Una volta, a molte miglia da lì, anche lei aveva avuto un cuore.
Poi tutto era finito e, il vuoto lasciato dalla sofferenza, si era colmato di rabbia e di sete di vendetta. Così Tessa aveva giurato a se stessa che avrebbe speso la sua vita alla ricerca di colei che, con l'inganno, le aveva rubato quello che aveva di più caro.
"Al diavolo!" esclamò la donna, arrestando improvvisamente il cavallo.
La strada, davanti a lei, era piena di macerie che le impedivano di proseguire il cammino.
"Dannatissima guerra! Scommetto che i cartelli, giù in città, avvertivano di questo, se solo mi fossi presa la briga di leggerli!"
Il buio stava calando e Tessa si strinse nel mantello, per difendersi dal freddo e dall'umidità.
"Xanthos" disse al cavallo, un frisone nero che era con lei da ormai dieci anni "a quanto pare, questa città non vuole ancora lasciarci partire..."
In quel momento, la cosa più sensata da fare, le sembrò quella di tornare ad Amoros, cercarsi una locanda confortevole ed attendere il mattino, per prendere qualsiasi altra decisione.
Guisgard
17-06-2014, 18.40.23
Lord Froster, al momento in cui Clio si presentò a lui, appariva indispettito e seccato per gli ultimi avvenimenti accaduti alla sua guarnigione.
Ma nel vedere la sua bella futura moglie mostrò subito un deciso sorriso e congedò in malo modo il suo luogotenente.
“Mia cara...” disse avvicinandosi alla ragazza “... siete capace di scacciare ogni mia inquietudine come il Sole fa con le ultime nubi dopo una tempesta.” Le sorrise e le baciò la mano. “E devo dire di aver piacere che le notizie giunte da Amoros vi allietino in tal modo. Una sfida all'arma bianca? Oh, che cosa curiosa!” Esclamò. “Di certo se decidessi di parteciparvi lo farei non per la fama, ma solo per avere dalla mia parte il vostro tifo.” Rise appena. “Quanto alla città di Imperios, in verità molte cose sono accadute laggiù dopo la guerra. Anzi, la guerra stessa è stata vinta grazie a quei cambiamenti. Ma ve ne parlerò presto, non temete.” Guardandola. “E poi è giusto che una giovane e bella ragazza come voi si dedichi a pensieri leggeri. Vi dirò, lo trovo appagante.” Annuendo divertito. “Anche perchè, devo confessarvi, mi ha turbato non poco essere stato costretto ad allontanare dal castello quella vostra ancella, rea di aver trasgredito al mio veto di parlare dei fatti che avviliscono questi luoghi.” Sorseggiando del vino. “Si, perchè da oggi non ci sarà più da temere nel pronunciare il nome di quel dannato criminale.” Sorrise. “Le imprese, chiamiamole così, del Lupo Nero presto volgeranno al termine.” Rise. “Già, attendevo voi per parlarvene, sapete? Perchè anche se voi, per non dolermi, non ne parlate mai, in cuor mio so bene che la presenza in questi luoghi di quel furfante e della masnada che lo fiancheggia vi turba non poco. Ma, come detto, presto tutta questa storia sarà solo un vago ricordo e magari qualcuno, fra qualche anno, ci ricamerà sopra una bella leggenda.” Ridendo di nuovo.
In quel momento uno dei servitori si presentò nella sala.
“Milord...”
“Cosa vuoi?” Voltandosi verso di lui Froster.
“L'uomo che attendevate da Imperios è giunto ad Amoros.” Rispose il servitore. “E' appena arrivato un dispaccio a renderlo noto.”
“Davvero?” Stupito Froster. “Messer Oxuid è già ad Amors? Oh, bella, avrà cavalcato senza fermarsi mai allora! Eccellente!”
Il servo mostrò un lieve inchino ed uscì.
“Mia cara, oggi è davvero un giorno fortunato per noi e per Lortena!” Tornando il nobile a fissare Clio. “E mai come in questo momento non vedo l'ora di giungere ad Amoros!”
Guisgard
17-06-2014, 18.58.28
Ahmed annuì alle parole di Altea, per poi prendere congedo da lei poco dopo.
Il fedele consigliere, infatti, guidò prima la sua padrona, la fedele Amina e la saggia Korshid fino all'austero palazzo che era stato donato alla principessa.
Si trattava di una costruzione posta appena fuori dal centro di Amoros e un tempo appartenuta ad alcuni nobili normanni.
Utilizzato come residenza di campagna, talvolta anche come corte itinerante per ospitare il re durante i suoi spostamenti nel regno, il palazzo si presentava degno del lignaggio di Altea, con ampie stanze, un bel giardino preceduto da un cortile colonnato e stalle per accogliere cavalli.
Lasciata allora la sua padrona in compagnia delle due donne e delle poche guardie che li avevano seguiti in quel viaggio, Ahmed si recò dove Altea aveva letto il cartello riguardante quella certa sfida.
Dopo circa un'ora tornò al palazzo.
“Altezza...” disse alla principessa “... ho incontrato quel maestro di spade, quel tale Scito dei Guaraldi. Egli si guadagna così da vivere, ossia accettando sfide da parte di qualsiasi genere di avversario, dai nobili cavalieri, agli spadaccini erranti e persino da avventurieri e soldati di ventura. Afferma di essere stato un soldato e di aver servito il Gastaldo sotto l'Arciduca Taddeus l'Austero e che in seguito alla morte in battaglia di un suo compagno di aver deciso di lasciare l'esercito regolare. Ho veduto la sua spada e sull'elsa reca una dozzina di tacche, segno delle sfide portate a termine con successo. Ho chiesto poi del premio, ossia della spada messa in palio, ma che ho solo potuto vedere in una teca. Credo sia una spada del tipo a una mano e mezza, chiamata anche bastarda, in buone condizione. Messer Scito afferma di averla strappata in battaglia ad un cavaliere Capomazdese. Ma non avendo alcun documento che certifichi ciò, possiamo solo fidarci della sua parola.”
elisabeth
17-06-2014, 19.13.23
Nata ad Amoros trent'anni prima........ I miei genitori imbarcarono me ancora in fascie e mio fratello più grande verso Gerusalemme.......i miei genitori erano partiti per la guerra Santa.....non avevano Blasoni ne' terre......ma il Signore per cui lavoravano.....investì mio padre del titolo di Cavaliere.....avrebbe combattuto per pulire anche la sua anima da tutti i peccati......non vissi mai come una ragazza......per evitare che mani impure toccassero la mia verginità...mio Fratello dopo mio padre mi insegnò ogni cosa dell'uso della spada del combattimento a cavallo e a terra......lui divenne un Templare..ed io il suo scudiero.....guardavo le ragazze correre per le stradine poco illuminate di Gerusalemme con i capelli lunghi....e gli occhi colorati...chiedevo a Bart, mio Fratello, perchè io non potevo essere come loro......era duro...niente risposte...rigore e lavoro....all'alba ci si alzava perchè per me la spada non avesse segreti.........perchè fossi talmente Cavaliere un giorno che avrei dimenticato di essere donna.....morì un pomeriggio sulle colline di Hattin.....gli scudieri come me non avevano spazio per soccorrere....ma per recuperare il cavallo e le poche cose che appartenevano al Cavaliere.........e così feci neanche una lacrima...ingoiai ogni cosa.....dolore e disperazione.......pasò il tempo e diventai Cavaliere...ma poi le guerre Sante ebbero una fine...come l'ebbero i Templari e decisi di tornare ad Amoros......non avevo voglia di stare a Gerusalemme.......dovevo cambiare......Quando arrivai in città........ero spaesata....cercai una locanda....e mi fermai solo a leggere alcuni cartelli....che davano alcune indicazioni importanti alla gente......risi....vincere una spada.......toccai l'elsa fredda della mia spada che fu prima di mio padre e poi di mio fratello.......non niente spade............arrivai ad una piccola locanda...ed entrai ..poca gente e un tavolino libero mi sedetti e chiamai l'oste......." Vorrei un pasto caldo e.......informazioni su Messer Oxuid....so che cerca un'aiutante......sono nuovo di qui...mi farebbe comodo un posto di lavoro e un tetto sulla testa.....".....
Guisgard
17-06-2014, 19.16.40
Tessa ed il suo fedele destriero, vista la difficoltà di proseguire oltre, ritornarono verso Amoros, dove subito si presentò loro una locanda.
Sull'insegna che oscillava al vento vi era scritto “Casal di Gioia”.
Era una locanda semplice, ma abbastanza grande ed apparentemente accogliente.
Munita di uno spiazzo che precedeva l'ingresso, sulla destra vedeva un piccolo ma ben fornito orto domestico, mentre sulla sinistra, all'ombra di alcuni rinsecchiti olmi, si ergeva una bassa staccionata da cui poi si raggiungeva l'interno della locanda.
E nel vedere giungere la ragazza col suo cavallo, subito il locandiere, uscito fuori nell'orto per raccogliere verdure da usare per la cena, si fiondò verso di lei, sfoggiando il miglior sorriso possibile ed i modi più decenti o, a seconda dei punti di vista, meno villani che conoscesse.
“Oh, salute a voi, madama.” Disse avvicinandosi al cavallo di Tessa. “Ho visto spuntare il vostro cavallo dalla strada che porta fuori città, verso Nord. Eh, immagino che i disagi di cui tutti parlano vi abbiano seccata ed incomodata più del dovuto. Ma nell'avversità, diciamo così, siete stata fortunata poiché questa è la miglior locanda di Amoros. Potete credermi.” Annuendo con un sorriso ebete. “I prezzi sono bassi, il cibo ottimo, non a caso mia moglie, benchè un tantino petulante, è un'eccellente cuoca e l'ospitalità invidiabile. Se avete la compiacenza di entrare e sedervi ad uno dei tavoli mia moglie vi preparerà subito qualcosa da bere per ristorarvi dal viaggio, mentre io porterò il vostro cavallo nella stalla.”
Guisgard
17-06-2014, 19.34.41
“Si...” disse il locandiere ad Elisabeth “... messer Oxuid ha lasciato il cartello là fuori e poi ha dato anche a me l'incarico di dare informazioni. In verità non so poi molto. I suoi servitori hanno lasciato detto solo questo, ossia che il loro maestro, così lo chiamano, cercava una nuova assistente qui ad Amoros. Altro non so. Ma se siete davvero interessata allora posso condurvi io al primo piano, dove alloggia messer Oxuid.” E fece cenno ad Elisabeth di seguirlo.
Salite le scale si fermarono davanti alla stanza dove alloggiava il misterioso individuo ed il locandiere bussò.
“Cosa accade?” Aprendo la porta uno dei servitori di Oxuid.
“Madama qui è interessata al vostro annuncio...” rispose il locandiere.
Il servitore allora lanciò una rapida occhiata ad Elisabeth, squadrandola poi da capo a piedi.
“Entrate.” Disse alla donna, congedando il locandiere con un cenno del capo.
La fece poi sedere su una comoda panca.
“Messer Oxuid sarà da voi tra breve.” Spiegò il servitore.
E mentre attendeva, da una porta socchiusa Elisabeth udì qualcuno parlare.
“Hai diffuso la notizia?”
“Si, maestro.” Rispose il servitore.
“Ottimo. Del resto assistere ad una delle mie memorabili lezioni non è cosa assai frequente. Soprattutto in luoghi come questi, dove la superstizione e l'ignoranza immagino dominino sulla Ragione.”
“Si, maestro.” Annuì il servitore.
“Bene, fa passare questa mia potenziale assistente e vediamo quanto vale.”
Il servitore allora tornò da Elisabeth e la condusse nel piccolo vestibolo accanto.
Qui vi era ad attenderla un uomo dallo sguardo sicuro, l'espressione decisa e i tratti marcati come chi è abituato alla riflessione.
Aveva la testa rasata ed una leggera barba a dargli una certa area da intellettuale.
Stava seduto su una sedia, con in una mano un libro e nell'altra un bicchiere il cui contenuto emanava un deciso odore di vino liquoroso.
“Ebbe, presentatevi dunque...” disse ad Elisabeth “... raccontatemi tutto di voi e cosa vi spinge a voler lavorare con me.”
Altea
17-06-2014, 19.50.05
Arrivati alla nostra dimora le servitrici iniziarono sotto la guida di Amina a mettere tutto a posto e rendere quel luogo più simile al mio Paese e al mio regno...camminavo nel giardino assieme a Korshid..vi erano fontane dagli alti guizzi, sembravano quelle del mio Palazzo a Setareh ma non reggevano il confronto.."Korshid, dovremmo creare un piccolo tempio qui, magari in una stanza di questa bellissima dimora..sarai tu a occupartene e dobbiamo stare attenti alla cassa datoci dalle sacerdotesse" mi guardai attorno "sarebbe un sacrilegio se scappate dalla Arabia ce lo rubassero proprio qui..ti rendi conto della responsabilità che abbiamo?".
Subito dopo arrivò Ahmed e mi raccontò della spada e lo guardai perplessa..."Già potrebbe essere un impostore..voi che dite, Ahmed, siete pronto a lottare per averla? Oh, l' Arciduca Taddeus..e apparteneva a un cavaliere capomazdese, si me ne parlò milord prima di partire della famiglia dei Taddei, sulla loro storia..una strana maledizione, mi diede pure un libro per informarmi...bene...allora provate, Ahmed, voglio quella spada, anche se sembra abbia solo un valore storico ma sapete amo avere ciò che mi affascina...andate a mettervi in lista, dunque ma siate prudente e vorrei qualcuno controllasse questo palazzo..vi sono cavalieri fidati?".
Io e Korshid entrammo nel palazzo e nel salotto vi trovai una sorpresa...cuscini a terra, il basso tavolino di ebano, il the verde servito e ci riunimmo a gustarlo.."Dobbiamo essere calme..ormai il passato è passato, dobbiamo pensare al futuro..anche se..non sarà facile costruirsi proprio una nuova vita e in un posto del tutto diverso dal nostro."
elisabeth
17-06-2014, 19.50.29
Che fortuna......potevo almeno avere un tetto sulla testa..entro la sera s mi andava bene....e così seguii il locandiere....
Entrai nella stanza....e rimasi in attesa di conoscere il Maestro Oxuid.....origliare non era poi così difficile...la porta era un tantino aperta e mi resi conto...che potevo essere finita da un uomo dedito alla magia...da strapazzo...anche se speravo che fosse qualcosa di diverso.....Pochi minuti ed entrai nella stanza del Maestro.......era un tipo strano.....severo e molto attento...." perdonate forse non l'ho detto al vostro servitore.....sono Elisabeth.....non ho titoli...non ho terre ne' castelli ...anzi neanche la stalla per il mio cavallo.....unico amico e parente....vengo da Gerusalemme......e non sono sempre stata Elisabeth....sino a qualche giorno fa ero Geoffry..........nel senso che......io miei genitori e mio fratello hanno preferito che io fossi maschio...in quelle terre non e' sempre gradito essere donna...almeno, così la pensavano........so combattere mio Fratello ed io siamo stati Templari almeno sino a quando non sono andata via dalla Terra Santa.....cerco una paga e un tetto dove stare.......e' questo che mi ha spinta a rispondere alla vostra richiesta..."....
Sorrisi, a quelle parole di Froster.
Tesoro, se ti vedessi combattere davanti a me, eccome se farei il tifo.. per l'altro, però, anche se mi dispiacerebbe, lo ammetto.. tocca a me ucciderti..
"Oh, mi fate ancora più felice, allora.." arrossendo appena "Dopo un'intera giornata in preghiera, qualche chiacchera femminile risolleva l'animo.. Qui accadono troppe cose terribili, e vorrei davvero cambiare aria..".
Certo, penso solo a cose futili.. credici, credici..
Mi prese un colpo al cuore quando nominò Lysa, la mia ancella. Cos'aveva detto di male, poi? Ah, maledetto..
"E quando torneremo, queste terre saranno di nuovo sicure.." lanciando un'occhiata malinconica fuori dalla finestra.
E libere da i tuoi sudici uomini...
"Sono certa che escogiterete un ottimo piano per debellare la piaga della ribellione.. Ebbene, mio signore... sapete che normalmente non mi interessano queste faccende, né me ne intendo... se vorrete farmi l'onore di condividere i vostri pensieri con me, mi farete solo felice..".
Poi arrivò il servitore, e parlò di un certo Messer Oxiud, di Imperios e Amoros.
Mi mostrai come contagiata dal suo entusiasmo.
"Davvero? Splendido.. Possiamo quindi partire presto?" chiesi.
grazia
17-06-2014, 23.03.12
Sono ormai giorni che viaggia, il suo cavallo è stanco, vede da lontano una città e si avvia verso di essa, troverà una locanda? E' fuggita dalla sua famiglia e dal castello, volevano costringerla a sposare un uomo che aveva il doppio dei suoi anni, vecchio e soprattutto ignorante.Così ha preso solo l'indispensabile con se, tra cui alcuni libri, e soprattutto ha sistemato in una sacca il suo gatto di nome milord, col pelo quasi blu. Si è vestita da uomo, ma con se ha portato l'abito azzurro, il suo preferito ed è scappata.
Non sapeva che direzione prendere ma ha lasciato decidere al suo cavallo ed ora è li, in quella città sconosciuta, AMOROS, si guarda intorno alla ricerca di una locanda, legge gli avvisi: non gli interessa la spada, preferisce i libri.
Continua a vagare e a guardarsi intorno, decisa a fermarsi anche perchè ha letto che non è facile allontanarsi dalla città.
Guisgard
18-06-2014, 02.03.40
Altea visitò quel palazzo che era divenuta la sua nuova dimora, dando poi disposizioni su come cominciare quella nuova vita.
Poco dopo il fedele Ahmed ritornò al suo cospetto.
“Sapete bene, Altezza, che i vostri desideri per me sono ordini.” Disse inchinandosi alla principessa. “Affronterò quel maestro di spade come vi avete richiesto. Volete assistere alla contesa o preferite restare qui ed attendere il mio ritorno? Quanto alla vostra sicurezza e a quella di questo palazzo, possiamo contare sui pochi soldati che compongono la vostra guardia personale e che sono giunti con noi dall'Oriente. Ma se il loro numero esiguo vi preoccupa allora potremo assoldare dei mercenari per occuparsi della vostra persona, Altezza.”
Guisgard
18-06-2014, 02.13.09
“Eccellente.” Disse Oxiud a quelle parole di Elisabeth. “Chi nulla possiede è sempre più motivato rispetto agli altri. Ed a me occorre una ragazza intelligente, come credo lo siate voi, bella, cosa alquanto evidente guardandovi ed aperta a comprendere il vero senso delle cose, come spero siate predisposta voi.” Terminò il suo vino. “Bene, vi dico subito che io provengo dalla città di Imperion e come tale sono un uomo democratico e liberale. Detesto ogni forma di pregiudizio e combatto ogni avversione alla verità. Voi potete chiamarmi maestro o dottore, la cosa mi è alquanto indifferente, inoltre sarete la mia più fidata ed intima assistente. Tengo a precisare che non credo assolutamente che a questo mondo esistano individui con sangue diverso da quello che scorre nelle mie e nelle vostre vene, dunque concetti quali aristocrazia, nobiltà, lignaggio e così via li ritengo, oltre che anacronistici, mortalmente offensivi per un'intelligenza, diciamolo pure apertamente, superiore come la mia. Il mio ruolo qui ad Amoros è per divulgare ciò che è avvenuto nella mia città, con la speranza che altre comunità possano imboccare la strada della libertà e dell'uguaglianza. Voi curerete inizialmente i miei libri e vi occuperete di raccogliere le richieste di tutti coloro che chiederanno di parlare con me durante questo mio soggiorno ad Amoros. Stasera infatti terrò una sorta di lezione in pubblica piazza appunto per iniziare questa mia, diciamo, missione. La paga sarà fissa e dunque percepirete sei Picche d'oro al mese, ossia in valuta di Imperion. Se avete domande in proposito sono pronto ad ascoltarvi.”
Guisgard
18-06-2014, 02.21.54
Clio, come una devota e remissiva dama di corte, si mostrò compiaciuta ed interessata a ciò che Froster le diceva.
“Potrei forse” disse lui avvicinandosi alla ragazza e prendendola fra le braccia “rinviare ancora il nostro viaggio, quando il solo pensiero di partire sembra mandarvi così in estasi, mia cara?” Sorrise. “In realtà volevo parlarvene durante il viaggio verso Amoros, ma l'arrivo anticipato dell'uomo che attendevo, messer Oxiud, mi fa capire che molte cose bollono in pentola.” Riempì due coppe di vino e ne offrì una a Clio. “Tra il ducato di Capomazda a Sud e le terre di Sygma a Nord a dividerle, o ad unirle secondo quando afferma la propaganda degli Arciduca, vi è solo il territorio della Chiesa di Roma. Tuttavia in questa vasta zona territoriale sorgono quattro città indipendenti, il cui appoggio politico sembra molto ambito sia dai Capomazdesi che dai Sygmesi. Le città sono Cartian, Amlot, Nagos ed Imperion. Con queste ultime due appena uscite da un lungo e sanguinoso conflitto. Ebbene, mia cara, io sto lavorando affinchè Lortena ed Imperion stringano alleanza. Quella città infatti è appena uscita da una devastante rivoluzione che ha rovesciato la monarchia, portando al potere un governo repubblicano. E messer Oxiud è stato inviato proprio dal suo governo per trattare con me. E naturalmente parlerò con lui anche di quei ribelli e sul modo di annientarli.” Rise appena, accarezzando il volto di Clio. “Ma non voglio tediarti ancora con queste farneticazioni politiche... tu devi pensare ad essere gaia, spensierata. Alle sorti di Lortena ci penserò io, tesoro. Su, ora va a prepararti. Partiremo nel pomeriggio per Amoros.”
Guisgard
18-06-2014, 02.34.08
Giunta ad Amoros, Grazia, in compagnia del suo cavallo e del gattino Milord, stanca per il viaggio cominciò ad andare in cerca di una locanda.
E attraversando una delle stradine laterali si imbatté proprio in uno di quei luoghi in cui soggiornare.
Era una graziosa locanda non troppo distante dal centro cittadino, sulla cui facciata faceva bella mostra un cartello con scritto il nome di quell'alberghetto: “La Piana”.
Nel vederla arrivare, il locandiere le andò in contro, invitandola ad entrare ed affidare alle sue cure il suo stanco cavallo.
“Entrate, madama...” disse alla giovane “... vi farò subito servire un pasto caldo e qualcosa da bere. Quanto al vostro cavallo non temete, nella stalla troverà paglia su cui riposare e biada in quantità per sfamarsi.”
All'interno della locanda Grazia trovò pochi clienti seduti ai tavoli, ognuno dei quali del tutto preso dai propri affari.
Ma sedutasi al tavolo offerto dal locandiere, la ragazza non poté evitare di ascoltare i discorsi di due che sembravano in tutto e per tutto due mercanti.
“Hai udito la storia di quel criminale fuggito da Imperion?” Uno dei due all'altro. “Gran brutta storia. Detesto spostarmi in strade poco sicure.”
“Da ciò che ho sentito” il secondo al primo “pare che la faccenda sia molto più complicata di quanto sembri.”
“Che vuoi dire?”
“Non so...” fissandolo l'altro “... ma ognuno sembra avere un'idea diversa su questo fantomatico lestofante...”
“Diversa?” Ripetè il primo.
“Già...” annuendo l'altro “... secondo qualcuno è un brigante, secondo altri un assassino... altri ancora invece lo definiscono in modo strano...”
“Ossia?”
“Beh, pare addirittura che si tratti di un negromante, o addirittura di qualcos'altro...”
“Cosa intendi dire?”
“Qualcuno afferma che si tratti di un disperato che abbia venduto l'anima al diavolo... oppure...”
“Oppure?”
“Oppure il demonio stesso...”
Non toccarmi, lurido verme.. le tue mani grondano di sangue del mio popolo.. non osare..
Mi limitai a sorridere, e ad ascoltare.
Tentava di spiegarmi la politica, povero idiota.
Credi che non sappia già queste cose?
Era davvero insopportabile.
Un'alleanza con Imperion, questa si che è bella.
Ti piace eh.. Se si rovescia la monarchia nessuno ti accuserà di non essere nobile.
Che idiozie!
"Bene, allora.." sorrisi nuovamente "Preparerò le cose per la partenza..".
Così, finita la cena, lasciai la sala da pranzo per dirigermi nelle mie stanze.
Ero inquieta.
Non avevo scoperto abbastanza, ma era già qualcosa.
Una splendida luna piena rischiarava il buio cielo primaverile.
Sorrisi.
La luna piena.
E' l'ora dei lupi.
Almeno, così dicono.
Diedi disposizioni per la partenza alle mie ancelle e mi ritirai.
Nessuno poteva disturbarmi durante la notte, lo sapevano bene.
Ma non rimasi a lungo nella mia stanza, tornai nel camminamento, mi tolsi la veste da camera, e indossai gli abiti neri del lupo.
Calai il cappuccio sulla testa ed uscii, ritrovandomi nella boscaglia, molto lontano dal castello.
La casetta nel bosco era illuminata, e mi strappò un sorriso, mi sarebbe mancata.
La tana era stata costruita anni prima, in un luogo difficile da raggiungere, inospitale.
Senza conoscere i giusti sentieri, sembrava impossibile raggiungerla.
E la vegetazione copriva perfettamente quella piccola costruzione.
Le montagne si proteggono da sole.
Entrai, salutando tutti calorosamente.
I Lupi più fidati erano lì.
Presi il mio posto, accanto al camino scoppiettante.
"Il tempo è giunto.. Froster partirà domani nel pomeriggio per Amoros... Voglio che tutto sia pronto.. Io sarò con voi, anche se non potrete vedermi, ma sarò pronto quando avrete bisogno di me, come sempre.. Roland, a te il compito di proteggere Lady Clio, sarai il suo sacerdote, sei riuscito a procurarti la veste per te e i ruoli per la tua squadra? A proposito, vi porto i saluti e le benedizioni di Lady Clio, ho avuto modo di parlare solo un momento ma mi ha assicurato che ci è vicina, e che l'unica cosa che le consente di andare avanti è la nostra lealtà, e la speranza nella nostra vittoria.. Dobbiamo cogliere il viaggio come un'opportunità, Froster ha detto che intende stringere un'alleanza con Imperion, e ha parlato di un certo Oxiud, qualcuno lo conosce? Voglio sapere ogni cosa su di lui.." Mi alzai, e raccolsi un piccolo baule posato su un ripiano "Quanto a voi.." Rivolgendomi ai Lupi che sarebbero rimasti a Lortena, per poi aprire il baule.
Era pieno di maschere come la mia "Un Lupo non agisce da solo, la sua forza è il branco, così come la forza del branco si trova nel valore di ogni lupo.. Non vi obbligo, sia chiaro.. Ma se prenderete queste maschere dieci, cento Lupi Neri sorgeranno.. E i nostri nemici non sapranno più dove guardare.. E non avranno mai la certezza di averci uccisi tutti.. Perché se riusciranno ad uccidere un lupo, ne spunteranno altri cento.. "Li squadrai uno ad uno.
"Lord Sartios, mi fido della vostra esperienza e della vostra lealtà, vi affido la responsabilità dei Lupi che resteranno.. Froster ha detto di avere un piano, anche se non sono riuscito a sapere di più.. Deve parlare con quest'uomo di Imperion, lo stesso che deve incontrare ad Amoros.. Tenete gli occhi aperti, e non fidatevi di chi non conoscete benissimo..." Sospirai, sorseggiando il vino "Questo è tutto ciò che ho da dirvi.. Qualcuno di voi ha qualcosa da riferimi? Novità, aggiornamenti, notizie, idee? Fatelo ora perché domani sarò lontano...".
Altea
18-06-2014, 15.54.03
Ascoltai attentamente Ahmed..."Mercenari? Sappiamo fanno il loro dovere non per fedeltà ma per denaro, ma che posso dirvi? Il nostro regno e la nostra città sacra sono stati assaliti da un..principe..e il suo esercito che si supponevano di leali valori. Non è il numero che mi interessa, Ahmed, non vi è bisogno qui penso di tante guardie al mio cospetto. Appunto le nostre guardie sono venute con noi e non conoscono queste zone..avete letto quei cartelli..a Nord la guerra e a Sud quel ladro..mi bastano pochi ma sappiano ciò che avviene in questa zona..pure mercenari, soldati di ventura..mi affido a voi. Ma badate, dovete rammentare loro a chi prestano servizio, e non nominate cosa possediamo, e se non sapranno fare il loro dovere avranno la giusta punizione...a proposito" dissi poi rivolgendomi ad Amina "stasera arriverà l'ancella personale di cui ho fatto richiesta vero? Ella proviene dal nostro Paese e la sua famiglia è scampata a una battaglia e hanno trovato rifugio fin qua, è mio desiderio avere accanto a me una ragazza della mia età..visto mia sorella non la vedrò per molto". Mi feci cupa a quel pensiero ma in me non vi era sete di vendetta.."Si, verrò con voi e assisterò a questo duello e pure Korshid verrà con noi, mi incuriosisce il fatto quella spada sia posta in una teca..la voglio vedere e voglio vedervi vincitore...o se gli dei cambieranno il destino il vincitore di quella spada".
Uscimmo da palazzo, ci furono portati i cavalli, chiesi quello nero come la notte. A dire il vero, volevo pure evadere, non ero abituata a rimanere rinchiusa e adoravo rifugiarmi di nascosto e mescolarmi tra la folla nei bazar, essere una di loro e sapere ciò che il mio popolo desiderava..ma quella non era Setareh e chissà se avrei ritrovato la stessa atmosfera.
Partimmo verso Amoros che non era molto lontana..."Ci guarderanno tutti? Siamo vestiti diversamente ma non intendo indossare le vesti delle loro dame per ora..non potrei mai rinnegare ciò che sono".
http://i58.tinypic.com/xbec01.jpg
Guisgard
18-06-2014, 18.18.21
Appena Clio terminò di parlare, subito lord Sartios si fece avanti.
“Io conosco quell'uomo...” disse “... quel certo messer Oxuid... lo conosco di fama... e ciò mi basta.”
“Cosa vuoi dire?” Fissandolo Roland.
“E' un uomo scaltro.” Rispose Sartios. “Un calcolatore. E' in un certo senso il filosofo del regime che ora governa ad Imperion. Le deliranti idee messe in pratica dai tiranni di quella città sono frutto delle sue teorie. Oxuid odia la Chiesa e di conseguenza ogni forma di potere che da essa trae legittimazione, dunque aristocrazia e monarchia.”
“Dunque a quanto pare questo Oxuid potrebbe essere il nostro nuovo nemico.” Fece Roland.
“Già...” annuì Sartios “... anche perchè se davvero Froster vuole incontrarlo, oltre ai propositi politici, può esserci sotto altro.”
“Cioè?” Domandò Roland.
“Si vocifera che Imperion abbia vinto la guerra con Nagos grazie al tradimento dei suoi migliori cavalieri... e con il loro aiuto il regime di Picche, come viene chiamato il partito che domina ad Imperion, abbia catturato e massacrato ogni ribelle. Dunque mi sembra facile intuire che Froster chiederà l'aiuto di Oxuid e dei suoi per darci la caccia.”
“Molto probabile...” mormorò Roland, per poi voltarsi verso Lupo Nero.
elisabeth
18-06-2014, 18.21.57
Era sintetico..pratico...e credeva nell'uguaglianza tra esseri umani.....in oriente avevo imparato che era possibile....parlare della propria religione con chi ne professava un'altra.......stavamo in pace......mussulmani ebrei e cristiani....sino a quando tutto fu perduto....e mi vedevo spronare il mio cavallo nel tunnel del castello di Acri una corsa che mi fece portare sangue e paura...poi a nave.....e poi Amoros......." Vi ringrazio ......per la fiducia accordatami......non ho domande da farvi..la paga mi va bene...e sul lavoro non ho nulla da dire....Sarò la vostra ombra.....amo il silenzio...e sono abituata a pregare e ad uccidere........anche se solo per la Gloria di Dio.......vi chiamerò Dottore..di Maestri non ne ho più.......".....lo guardai con curiosità......era un uomo a cui non si poteva dare età.....e ciò per cui era lì in quella città.....fece sì che io lo ammirassi...l'uguagliaza tra gli uomini ..tra le razze e le classi sociali.....in questo credevo poco..anzi nulla...avevo visto troppo...
Guisgard
18-06-2014, 18.38.57
“E sia.” Disse Oxuid a quelle parole di Elisabeth. “Sarete la mia ombra ed io il Sole. In pratica il giorno e la notte, poiché le ombre, secondo un antico filoso persiano, sono le figlie predilette proprio della notte.” Riempì due coppe con del vino. “Per carità, non vi chiederei mai di uccidere qualcuno. Non sono un assassino e la violenza è la normale reazione di chi non ha coraggio ma solo paura.” Le offrì una di quelle coppe. “Comunque è rassicurante sapere che fra le vostre qualità si annovera anche la capacità di uccidere. Ma trovo del tutto sprecato che una bella donna come voi, che può vantare indubbie armi di seduzione convincimento, possa ricorrere al volgare omicidio per raggiungere uno scopo. Su, brindiamo al nostro sodalizio. Per una fruttuosa e reciproca collaborazione, Elisabeth.” Brindò con lei e poi sorseggiò dalla coppa. “Rager!” Chiamò.
Un attimo dopo arrivò il servitore che aveva aperto ad Elisabeth.
“Eccomi, maestro.”
“La mia assistente” fissandolo Oxiud “deve essere abbigliata come si conviene. Andrai con lei e le farai scegliere un abito degno del suo nuovo incarico.”
“Si, maestro.” Annuendo Rager.
Guisgard
18-06-2014, 18.56.01
“Anche io credo” disse Ahmed ad Altea “che ci occorrano guardie esperte di questi luoghi. E penso che tutto sommato avere al vostro servizio dei mercenari potrebbe non essere una cattiva idea. Almeno sapremo che fino a quando percepiranno una paga vi resteranno fedeli.” Poi il fedele servitore mostrò un inchino col capo e si congedò dalla sua principessa.
Poco dopo tutto era pronto per lasciare il palazzo e recarsi alla sfida.
Così, Altea, Ahmed e Korshid, scortati da alcune guardie del corpo, arrivarono ad Amoros.
E subito i loro abiti, il loro aspetto, ma soprattutto l'esotica e selvaggia bellezza di Altea attirarono gli sguardi e l'interesse della gente.
La città era ancora nel vivo della sua giornata, con le botteghe aperte, la merce esposta e una buona quantità di persone fra le strade.
Ahmed allora condusse la sua principessa presso la casa del maestro di spada, per poi far suonare la campanella posta davanti all'entrata di quell'abitazione.
Un attimo dopo una figura comparve sulla porta.
“Ah, siete ancora voi.” Fissando Ahmed.
“Si” annuì questi “e colei che mi affianca” indicando Altea “è una nobile donna giunta dall'Oriente. Ella è interessata alla vostra spada. Possiamo vederla?”
“Massi, perchè no...” annuendo Scito.
Entrò in casa e ne uscì poco dopo, con una teca fra le mani.
Aprì allora quell'astuccio e mostrò alla principessa la sua spada.
“E' molto antica e per questo non permetto a nessuno di toccarla.” Spiegò il maestro. “Sappiate solo che è appartenuta ad un cavaliere di Capomazda. E tutti sanno gli spadaccini Capomazdesi sono i più temibili.”
Altea
18-06-2014, 19.09.41
Sentivo gli occhi puntati su di me..ma proseguii fiera ed altera, e mi guardai attorno, le botteghe erano aperte e vi era molta gente, assaporai il profumo di quel posto e il mio animo si rasserenò per un attimo...ogni posto e luogo conserva un chè di magico e particolare da scoprire.
Arrivammo a casa di Scito, parlò con Ahmed e portò fuori la teca mostrandomi la spada..."Un cavaliere capomazdese...si so sono abili combattenti e pure legati molto alla loro Fede Cattolica..me ne hanno parlato...ma come mai questo cavaliere ha perso la spada? E perchè è cosi particolare..ha qualche storia?" e sfiorai la lama leggermente al centro facendo attenzione di non ferirmi..la tentazione era troppo forte.
Guisgard
18-06-2014, 19.17.56
Sfiorando la lama di quella spada, Altea aveva potuto sentire la solidità della sua fattura, ma anche la ruggine che ne ricopriva in parte la superficie.
“No, non toccatela, signora...” disse il maestro di spada alla bella principessa “... ne sono molto geloso, poiché è come un trofeo per me...” sorrise orgoglioso “... infatti fui io a strapparla dalle mani di quel cavaliere Capomazdese e ciò è testimonianza del mio indiscusso valore!” Rise.
Altea
18-06-2014, 19.31.23
Lo fissai duramente..mi aveva dato un ordine.."Tanto mi sembra l'avete data in palio e allora se ne siete cosi geloso, perchè volete liberarvene?".
Bisbigliai ad Ahmed nella nostra lingua per non farmi capire..."Vi è qualcosa di strano..la spada..ho sentito..anzi la lama ha della ruggine, strano per una spada di questo valore, che sta a significare?".
Poi mi voltai verso Scito..."Quindi è di un cavaliere sconosciuto...voi di dove siete, invece? Sono interessata a questa spada..ma non capisco perchè dare in palio una spada presa a un cavaliere in battaglia."
Il mio sguardo cadde sull'elsa cercando di carpirne dei particolari.
elisabeth
18-06-2014, 19.58.44
Lo guardavo muoversi......lo guardavo mentre versava del vino .....lo guardavo mentre parlava di me donna....Non ero donna dalla nascita......." Sapete..mi chiedo se vi siete reso conto che ...la parte femminile di me...si può notare esclusivamente dalla mia natura fisica.......forse vi e' sfuggito ....che ho dormito con uomini in arme.......e mi volete convincere sulle mie armi seduttive......comunque....farò del mio meglio........" Sentii chiamare un uomo dovevo andare a fare acquisti....fantastico.....uscimmo per le strade ed entrammo in un negozio molto piccolo....c'erano stoffe e abiti già confezionati....." Rager...quanto pensate possiamo spendere ?..."....
Guisgard
18-06-2014, 20.54.21
“Forse è maltenuta...” disse Ahmed nella loro lingua ad Altea “... o magari è molto vecchia... ogni arma richiede comunque manutenzione e buona conservazione.”
“Vedo che siete una donna decisa.” Scito ad Altea. “Abituata a dare ordini. Beh, qui però non siamo in Oriente e vi conviene essere più prudente ed accomodante, milady.” Sorrise. “Quanto alla spada, ho deciso di metterla in palio per attirare gli sfidanti. Ma sono certo del mio valore e dunque confido di conservarla ancora a lungo.” Rise.
Guisgard
18-06-2014, 21.02.29
Oxiud sorrise a quelle parole di Elisabeth.
“Ragazza mia, il mio lavoro mi impone di guardare oltre. Vedere al di là di ciò che vedono gli altri. Solo così si scorge la verità. Voi, nonostante gli accadimenti del vostro passato, siete una bellissima donna. E al mio fianco voglio un'assistente che sia donna. Almeno agli occhi degli uomini. Poi ciò che più vi piacerà essere dentro di voi sarà affar vostro. Ora andate con Rager. Egli sa cosa fare.”
Ed Elisabeth e Rager lasciarono la locanda.
Uscirono in strada e poco dopo trovarono una bottega con le vetrine piene di vestiti in bella mostra.
“Non temete.” Rager ad Elisabeth. “Messer Oxiud non bada a spese. Scegliete pure l'abito che più vi piace. Al prezzo penserò io.”
Si avvicinò allora ai due una donna.
“Salute, signori.” Sorridendo ai due. “In che modo posso esservi utile?”
“Soddisfando le richieste di questa bella dama.” Rispose con un sorriso Rager.
“Sono qui per questo.” Sorridendo anche la donna della bottega.
Altea
18-06-2014, 21.07.10
Annuii ad Ahmed, poi quella risposta secca di Scito...che sfacciato...non eravamo in Oriente e non dovevo dare ordini...ero stata punta nel mio orgoglio.
"Bene" dissi sorridendo ad Ahmed e rivolgendomi a Scito "Ahmed si batterà per avere questa spada, mi interessa...non so perchè..forse perchè vengo dall' Oriente e sono attratta dalle cose misteriose o forse dalle cose belle..o forse per riscattare quel cavaliere a cui avete sottratto la spada" sorrisi ironicamente, quel tipo non mi stava proprio simpatico...speravo veramente il mio Consigliere o qualcun altro lo avrebbe battuto.
"A quando il duello? Subito? O vi sarà una sfida generale?" e passai ad Ahmed pure il mio pugnale antico senza farmi vedere...Ahmed combattere era un formidabile guerriero, forse la sua spada avrebbe avuto più di dodici tacche e non si sarebbero nemmeno potute contare.
Korshid era vicino a noi e ascoltava silenziosa..."Che gli dei siano con lui e con noi..se tutti sono prevenuti come questo milord non sarà facile per noi" dissi incrociando le mani e guardando Scito negli occhi..non certo io avrei abbassato gli occhi.
elisabeth
18-06-2014, 21.17.53
Infondo ,anche se gli accadimenti della vita sono diversi......la propria identità rimane salda all'anima......e così incoraggiata dalle parole del Maestro e di Rager...seguii la donna....incominciai a guardare i colori dei tessuti..toccavo le stoffe.......e sorridevo come una bimba a cui si era data la possibilità di donarsi un anima........vidi..un vestito color porpora...era stupendo......diventai triste....mia madre, portava un abito di simile colore......avevo calzoni di tela e una camicia di uguale tessuto ..correvo tra i banchi di curcuma e cardomomo.....mio Fratello triste gli era accanto...aveva gli abiti Templari....lo adoravo...rimanevo estasiata quando di nascosto lo sentivo pregare ......nella notte....e sapevo che lui era lì...e sentiva il mio respiro.......Era il funerale di mio padre......ecco perchè quell'abito vermiglio.....la mia spada che passava corpo dopo corpo...le urla il sangue .....le lingue indefinite che si intrecciavano in un unica preghiera...Vita......vogliamo la vita.....ma la tua vita o quella del confratello devono essere protette.....e la mia spada...non aveva tregua....i miei muscoli erano solidi forti...la mia mano ferma sulle gambe tornite....dove la muscolatura non temeva il cedimento.......i miei fianchi ben delineati dal roteare del busto perchè il nemico non potesse buttarmi a terra..........portai alle narici quell'abito color del sangue proteggendo una lacrima......e passai oltre....." Vi prego Signora...vorrei prendere un consiglio da voi......e' molto che non acquisto un abito.......ve ne sarei grata...".......
grazia
18-06-2014, 22.15.26
Mentre si rifocilla ascolta i discorsi degli avventori e sorride tra se,
il demonio!!! che esagerazione descrivere così un fuorilegge, ma si sa l'ignoranza
fa vedere demoni dappertutto soprattutto di questi tempi.
Continua a guardarsi intorno e ormai ha capito che per un po' dovrà fermarsi in quella città.
Decide di fare un giro per ambientarsi.
Lascia il cavallo nella stalla, e avvisa l'oste delle sue intenzioni chiedendo a lui la direzione da prendere e i luoghi da evitare.
Si prepara ad uscire dalla locanda
Presi un profondo respiro.
"Non voglio neanche sentir pronunciare la parola tradimento.. se dovesse accadere anche a Lortena, allora non varrebbe la pena combattere... tradire la propria terra è il peggior crimine di cui un uomo possa macchiarsi, ma è anche il modo migliore con cui il nostro nemico può arrivare a noi.." da dietro la maschera, squadrai ogni volto dei Lupi riuniti lì.
Molti di loro li conoscevo da sempre, frequentavano il castello, erano amici di mio padre. Altri avevo imparato a conoscerli, fianco a fianco da quando tutto quello era cominciato.
"Questo significa che dobbiamo agire in fretta.. ovvero prima che Froster parli con Oxiud.. abbiamo abbastanza uomini e armi per attaccare la guarnigione che resterà a Lortena.. la gente sarà con noi, questo lo sapete bene.. ma occorre massima prudenza, siate cauti, diffidati.. attaccheremo quando non se l'aspetteranno, quando saranno al sicuro, senza Froster, senza i suoi rozzi uomini, Lortena sarà libera..".
Dovevo mostrare a Lord Sartios il meccanismo per entrare nel castello.. I cuochi li avrebbero drogati, e i Lupi avrebbero finito chi rimaneva e ripreso il controllo del castello, pronti a difenderlo con le armi.. ci sono veleni sconosciuti tra questi monti.
Lo so, il veleno è l'arma delle donne ma.. meno sangue del mio popolo sarò costretta a versare, meglio è.
Il piano era stato studiato nei minimi dettagli, nessuno lo conosceva interamente a parte me, o forse nemmeno, ognuno doveva solo fare la sua parte.
L'incastro di tutte le parti avrebbe reso lo spettacolo memorabile.
Dovevamo essere spettri nella notte.
E quando la notizia che la guarnigione era caduta avrebbe raggiunto Froster ad Amoros, io sarei stata lì, pronta.
E non sarei stata sola.
Un branco di lupi in agguato.
Oh, come avrei voluto togliermi la maschera davanti a lui, dopo averlo colpito a morte, e vedere la sua espressione nell'agonia.
Sospirai appena, quasi sbuffai.
Ma guarda te che razza di pensieri mi ritrovo a fare.
Mi rivolsi poi a Roland.
"Per quanto riguarda gli uomini che seguiranno Froster e Lady Clio ad Amoros, ti fidi di loro, li hai scelti accuratamente? Muoversi non sarà facile, visto che temono un fuorilegge scappato da Imperion, se ci scambiano per lui siamo finiti, dovremo stare attentissimi anche lì.. Vedete, non perdere la lingua di questa valle potrà esserci utile.. loro non la conoscono ormai, non la parla più nessuno.. noi sì, però.. ma nonostante questo dovremo essere prudenti.. molto prudenti..".
Guisgard
19-06-2014, 02.16.22
Scito fissò Altea e sorrise.
“Devo ammettere” disse “che siete una donna decisa e coraggiosa. Ahimè, però, resterete alquanto delusa. Sarò infatti io a vincere la sfida col vostro servitore.” Si voltò verso Ahmed. “La sfida comincerà subito. Se riuscirete a battermi avrete la spada, ma se sarò invece io a vincere allora mi spetterà la somma che sempre metto in palio per un duello, ossia dieci Taddei d'argento.” Tornò a guardare la bella principessa. “Ma se la nostra dama oltre ad essere tanto fredda ed altera è anche così fiduciosa nell'abilità del suo servitore, allora si potrebbe rendere più interessante la sfida... magari mettendo in palio... proprio lei.” Rise appena. “Una notte con voi, milady, come premio se dovessi essere io a vincere. Accettate?”
Guisgard
19-06-2014, 02.52.32
La donna sorrise ed annuì a quella richiesta di Elisabeth.
Prese allora a scegliere vari abiti da uno degli scaffali.
“Allora se posso suggerirvi nella scelta” disse “direi che ci occorre qualcosa di sobrio, ma elegante. Qualcosa insomma che ben si abbini al vostro colorito e che metta in risalto il vostro corpo così ben fatto. Ecco...” tirando fuori un abito da altri di vario colore “... questo credo possa andare bene...” mostrandolo poi ad Elisabeth “... potete provarlo nel vestibolo laterale.”
Si trattava di un abito lungo, con una raffinata scollatura, di raso verde alla moda di Capomazda e che aderiva perfettamente sul formoso e ben fatto corpo della donna giunta dall'Oriente.
“Trovo che vi sta d'incanto!” Entusiasta la donna della bottega. “Naturalmente se volete provarne qualcun altro io sono pronta ad aiutarvi.” E la portò davanti ad uno specchio per farle ammirare l'abito che aveva indosso.
http://www.film-review.it/gallery/1535/zoom/monica_bellucci.jpg
Guisgard
19-06-2014, 03.06.11
“Non temete, madama.” Disse il locandiere a Grazia. “Il vostro cavallo sarà al sicuro nella stalla ed al vostro ritorno troverete una stanza accogliente in cui poter riposare. Quanto alla nostra cittadina, in verità è un luogo assai tranquillo. Dunque potete girare liberamente per visitarla. Magari non attardatevi troppo in prossimità della sera, soprattutto nelle stradine secondarie che danno verso la campagna. Per il resto, come detto, potete serenamente girare per Amoros.” Sorridendole.
Così, lasciata la locanda, la giovane Grazia cominciò a girare per le strade della cittadina.
E attraverso una viuzza laterale si ritrovò poi nella piazza centrale di Amoros, dove era radunata una buona quantità di persone davanti alla Chiesa dell'Arcangelo Michele.
E tra di loro vi era una certa vivacità.
Infatti parlavano di qualcosa che pareva entusiasmarli non poco.
“Vi dico che l'ho veduto proprio con questi occhi.” Raccontò uno fra la piccola folla radunata. “Era un grosso carrozzone che camminava senza essere trainato da cavalli.”
“Ma cosa vai raccontando!” Esclamò un altro dei presenti. “Ti sei bevuto il cervello? Come fa a muoversi quel carrozzone senza essere tirato da cavalli o da altri animali!”
“Vi dico che è così!” Assicurò quello che aveva parlato per primo. “E' un grosso carrozzone che cammina senza avere animali davanti e dal tetto lascia uscire una gran quantità di fumo! Come se al suo interno avesse un forno o una caldaia!”
“Che sciocchezze!” Burlandolo un altro dei presenti.
“Allora presto lo vedrete anche voi!” Fece quello che aveva visto il fantomatico carrozzone. “Infatti era diretto qui! L'ho visto imboccare la via per Amoros!”
“E chi mai ci sarà al suo interno?” Domandò un altro di quelli che ascoltavano.
“Non saprei...” scuotendo il capo colui che aveva visto il carrozzone “... forse artisti girovaghi, o magari una compagnia di attori... oppure illusionisti, alchimista... chi può dirlo? Quando arriverà qui il carrozzone lo scopriremo...”
Guisgard
19-06-2014, 03.39.04
Roland annuì a quelle parole di Lupo Nero.
“Si, ho scelto con cura gli uomini che scorteranno lady Clio ad Amoros. Sono abili e fidati. Inoltre conoscono bene quei luoghi, essendo stati cadetti nell'Accademia Ducale e poi di stanza per alcuni mesi in un borgo presso la piana del Calars, non lontano da Amoros.”
“Ci sarà da ridere quando ad Amoros giungerà la notizia che il castello di Lortena è in mano ai Lupi!” Ridendo uno di quegli uomini e subito imitato dagli altri. “Vorrei proprio vedere la faccia di quel porco di Froster quando lo saprà!”
“Io invece sarei più prudente...” mormorò Sartios “... dubito che Oxiud si sia mosso da solo... avrà di certo degli scagnozzi con sé e immagino molto ben nascosti per non destare sospetti... lui sa benissimo che a Capomazda guardano con poca fiducia chi mostra avversione verso la Chiesa di Roma e l'aristocrazia, dunque Oxiud, che non è uno sciocco, avrà pensato bene di portarsi dietro qualcuno di abile e fidato prima di mettere piede in territorio Capomazdese... e a me viene alla mente che i cavalieri macchiatisi di tradimento contro Nagos sono al suo servizio... dunque prudenza ad Amoros...”
“Si, sono d'accordo.” Fece Roland. “Comunque qui è tutto pronto, capo” tornando a fissare Lupo Nero “e appena Froster sarà partito prenderemo il castello.”
E tutti i Lupi annuirono, decisi a battersi fino alla morte, se necessario, per liberare Lortena.
"Bene.." sentenziai "Lord Sartios, fate ciò che ritenete più saggio, come ho detto, mi fido della vostra esperienza e della vostra lealtà.. non preoccupatevi per noi, ad Amoros saremo comunque in territorio capomazdese, e i Marsin hanno amici e alleati laggiù, se dovesse accadere il peggio, potremo trovare rifugio da loro.. o prendere il mare, nel peggiore dei casi... piuttosto, badate a voi stessi, alle vostre famiglie, e ai cittadini di Lortena.. ma so che farete un ottimo lavoro, resteremo in contatto, in qualche modo, anche se non sarà facile.." mi alzai "E' ora che vada, non manca molto all'alba..".
Sapevo che poteva essere un addio, anche se avessimo preso il castello, non tutti sarebbero sopravvissuti.
"Signori, è stato un onore combattere al vostro fianco.. mi avete dimostrato la parte più nobile e pura di questo popolo fiero e indomabile, come le nostre montagne.. non eravate obbligati a lottare, potevate semplicemente adattarvi al nuovo regime.. ma avete detto: No! Anche se all'inizio sembrava un sogno impossibile.. Ma è difficile sradicare un albero che affonda le radici nelle più profonde viscere della terra.. e così è per noi, siamo talmente radicati in questa valle, che estirparci sarà quasi impossibile.." sorrisi "Senza contare che gli alberi non hanno zanne e artigli, mentre i lupi si..".
Così, abbracciai uno per uno i Lupi lì presenti, con le lacrime agli occhi.
Che meraviglioso popolo era quello.
La tentazione di mostrarmi era tanta, dimostrare loro che l'ultima dei Marsin non se ne stava rintanata al castello, ma era troppo rischioso.
Nessuno sospettava di me, né Froster né i Lupi.
E nessuno di loro si stupiva che non partecipassi alla lotta, ero solo una fanciulla ostaggio di un prepotente, che potevo fare?
"Addio amici miei.. se gli dei vorranno, quando ci incontreremo ancora, avremo liberato questa valle dalle idiozie liberali... e allora un nuovo sole farà capolino dalle montagne.." sorrisi, e mi inchinai appena "Siate vittoriosi..".
Dovevo andare, non potevo più restare in quell'isola di pace.
"Roland, Lord Sartios, venite con me.." sentenziai.
Era giunta l'ora di mostrare ai due Lupi il passaggio segreto.
L'ingresso del castello era sorvegliato, e Roland doveva farsi già trovare nel tempio, come se ci fosse sempre stato, quando lo avrei mandato a chiamare per la partenza, mentre Lord Sartios doveva conoscere quei camminamenti per l'imminente attacco.
I Lupi nascosti in quei camminamenti nascosti, dietro le pareti delle stanze, nessuno avrebbe avvertito la loro presenza, ma loro sarebbero stati lì, pronti ad uscire allo scoperto senza che gli uomini di Froster avessero opportunità di reagire.
Altea
19-06-2014, 15.52.02
A quelle ultime parole di Scito ebbi un sussulto, mi voltai istintivamente verso Ahmed ed, infatti, stava impugnando la spada e lo bloccai rivolgendomi a lui in arabo.."Fermatevi! Lo so da noi una simile frase è un insulto e affronto nei miei confronti e verrebbe giustiziato ma dobbiamo adattarci a questi posti e certe persone...e voglio sperare di positive qui ve ne siano...ci penso io".
Mi voltai verso l'uomo e risi di gusto.."Purtroppo non siete il mio ideale di uomo e ambirei a qualcosa di meglio...e non sono una donna da contrattare al mercato di schiavi, voi nemmeno avete idea a chi vi state rivolgendo, ma se stanotte avete tutta questa bramosia in voi e vi sentite solo possiamo donarvi dei soldi per pagare una donna di strada".
Chiesi a Korshid di procedere alla benedizione del guerriero su Ahmed secondo il rituale dei nostri dei, presi un carboncino dalla mia sacca di seta adornata di perle e dipinsi sulla mano di Ahmed un simbolo di "vittoria"..essendo principessa di una città sacra la tradizione voleva la famiglia dei reali fosse vicina agli dei o discendessero da essi.
Mentre Korshid procedeva al rituale per il duello, vidi dei bambini giocare con una spada di legno..sorrisi..tutti i bimbi, in tutto il mondo, hanno gli stessi sogni e desideri e lo stesso animo pure..mio padre, il re, lo diceva sempre e a volte chiedeva consiglio proprio a un bambino.
Mi avvicinai a loro "Cosa vedo..dei cavalieri coraggiosi, degni delle più grandi imprese e della mano di una principessa". Loro mi osservavano e presupponevo per il mio essere diversa da loro.."Io provengo da un Paese lontano e Terra di antichi e valorosi guerrieri che combattono sotto il Sole cocente del deserto e la sera si riposano e sognano sotto la grande luna rossa e si narrà il più valoroso guerriero della mia Terra, Setareh, era un orfano di strada, un bimbo preso dal re ed egli crebbe come suo figlio e lo addestrò nelle migliori arti guerriere e insegnandoli i veri ideali del guerriero..non aveva rivali, poteva combattere pure con due spade contemporamente...egli era mio fratello" e sorrisi loro che ascoltavano "E ditemi, voi che emulate i vostri eroi...chi sono i più valorosi cavalieri di questa zona?" e presi, gentilmente, la spada di legno di un bimbo e lo nominai cavaliere, mi persi a giocare con loro e il mio animo si liberò di fanciullesca gioia.
Ma subito udii una voce..era Ahmed...mi voltai..tutto era pronto per il duello e mi allontanai da loro.
http://i59.tinypic.com/141309h.jpg
elisabeth
19-06-2014, 18.09.28
Era una donna piccola ma vivace...colei che mi portò in un mondo pieno di stoffe e di colori.......mi mostrò un abito verde smeraldo.....molto semplice ....fui lasciata sola per provarlo e con l'impaccio di chi vestiti pochi ne aveva indossati.......armeggiai e sbuffai e diventai rossa per il caldo sino a quando perfetto scese sul mio corpo.......lessi negli occhi della donna ammirazione e mi posa dinanzi allo specchio.........vidi una donna....bruna....la pelle scura non per razza ma olivastra e dorata dal sole delle terre d'oriente........la scollatura quadrata.....metteva in mostra il seno giovane.....ma solo quel tanto che bastava a non rendere la figura volgare.........guardai il mio volto.....era quello di mia madre.......i tratti decisi...i miei e induriti dalla guerra...morbidi i suoi e addolciti dalla maternità........mi voltai..." Non ho bisogno di provare più nulla..mi avete resa bellissima...e per ora va bene così.....adesso e' giusto che il vostro lavoro venga pagato..." Raggiunsi Rager..che attendeva dinanzi alla porta...." Sono pronta......spero di non avervi fatto aspettare un'eternità.......".......
Guisgard
19-06-2014, 18.29.21
Lupo Nero mostrò così a Sartios il passaggio segreto, spigandogli poi come raggiungere il castello e muoversi al suo interno senza essere visto.
Tutto era dunque pronto per assaltare e prendere la fortezza di Lortena.
“Una volta ad Amoros” disse poi il nobile al capo dei Lupi “diffidate di chiunque. E' vero, laggiù vi sono diversi simpatizzanti ed antichi alleati dei Marsin, ma la corruzione può averci preceduto e non possiamo correre rischi. Cercate piuttosto un certo Bauon. E' uomo fidato, che servì per un certo periodo il nostro signore e vi fornirà il suo appoggio.”
Intanto, nel cortile del castello tutto era pronto per la partenza.
Froster appariva insofferente e non vedeva l'ora di arrivare ad Amoros.
“E' assurdo” fissando con disprezzo il suo luogotenente “che il legittimo signore di questa terra debba vivere così all'erta a causa di un branco di sporchi ribelli. Si fanno chiamare Lupi, ma sono solo dei luridi porci che schiaccerò come ratti sotto i miei piedi.”
“Così sarà, milord.” Annuendo il suo luogotenente.
“Piuttosto, voglio un nuovo censimento per ogni feudo di questa contea.” Mormorò il traditore. “Quando avrò ricevuto l'aiuto dal governo di Imperion dovrò poi sdebitarmi. Prenderemo le terre di tutti i simpatizzanti dei Marsin, per poi distribuirle ai potenti di Imperion. Rivolteremo questa contea come un guanto e la laveremo col sangue di ogni rinnegato.” Rise appena. “Fa chiamare lady Clio, siamo pronti per partire. Dille che il suo futuro sposo è alquanto impaziente di vederla e partire con lei.” Con un ghigno. “Quella bambolina bionda e dagli occhi azzurri è tanto bella, quanto sciocca. Dopotutto è il giusto premio per aver liberato queste terre dagli ignavi Marsin. Il giusto premio insieme al suo governo ed ai suoi tesori.” Rise di gusto.
Guisgard
19-06-2014, 18.40.35
Scito rise forte alle orgogliose parole di Altea.
“Peggio per voi.” Disse. “Non sapete cosa vi siete persa. Non sono abile soltanto con la spada, ma anche a letto.” Aggiunse divertito.
Ahmed intanto, indignato, non vedeva l'ora di misurarsi con quell'insolente maestro di spada.
Pochi istanti dopo tutto era finalmente pronto per la sfida.
Anche la bella principessa si allontanò dai bambini e raggiunse lo spiazzo dietro la casa di Scito, teatro dell'imminente duello.
E incuriositi persino quei bambini corsero ad assistere alla contesa, seguiti subito dopo da alcuni curiosi.
Scito sguainò la sua spada lunga e cominciò a fendere l'aria, come chi inizia a scogliere i muscoli prima di cimentarsi in uno scontro.
“Cominciamo.” Fissando poi Ahmed. “Tra meno di un secondo la sfida sarà già finita. Vediamo dunque se valete la grandiosa spada Capomazdese che ho messo in palio.”
“Probabilmente quel cavaliere a cui sei riuscito a strappare la spada non era poi forte come affermi” all'improvviso una voce tra coloro accorsi ad assistere “visto che anche un miserabile come te è stato capace di batterlo.”
“Chi osa parlarmi così?” Voltandosi incredulo Scito.
Vide allora un individuo, dallo sguardo di ghiaccio ed il volto quasi indifferente che lo fissava.
http://metrouk2.files.wordpress.com/2013/12/ad_123045411.jpg?w=650&h=390&crop=1
Guisgard
19-06-2014, 18.50.17
Nel vedere uscire Elisabeth da quel vestibolo, Rager restò piacevolmente sorpreso.
Quell'abito infatti sembrava fatto su misura per lei, fasciando con eleganza il suo corpo forgiato e reso statuario dal Sole d'Oriente e dall'arte della guerra.
Ora Elisabeth non sembrava più un soldato, ma una donna.
La donna poi le aveva anche sistemato i lunghi capelli, spazzolandoli con cura e raccogliendoli con una spilla d'oro.
“Credo sia perfetto.” Disse Rager. “Perfetto.”
Pagò allora la donna della bottega e poi con Elisabeth lasciarono quel negozio per tornare nella locanda dove alloggiava Oxuid.
Ma nell'attraversare le strade di Amoros non poterono evitare di accorgersi dell'entusiasmo generale.
Molti infatti parlavano di un carrozzone ormai prossimo ad arrivare nella cittadina, che riusciva a muoversi senza utilizzare cavalli o altri animali da tiro.
Altea
19-06-2014, 18.57.02
Si sentiva quella atmosfera tra il teso e il fervore dello scontro..come in una battaglia..i due avversari si osservano e Scito faceva bella mostra di se, Ahmed era serio...il vero guerriero non ha bisogno di grandi mosse per vincere e nemmeno di troppe e vane parole.
I bambini ci avevano raggiunto e io li presi attorno a me e accarezzai loro la testa e osservavo fiera Ahmed....mostra cosa è Setareh.
Korshid a voce bassa pregava gli dei e recitava delle formule e altri curiosi si fecero avanti..ad un tratto una voce...mi voltai e vidi un uomo su cui spiccavano due occhi di ghiaccio, sorrisi alla sua affermazione e con soddisfazione guardai Scito..probabilmente qualcun altro la pensava pure come me.
Rimasi in silenzio presupponendo, forse, i due si conoscessero.
Guisgard
19-06-2014, 19.19.51
“Voi...” disse Scito a quel misterioso individuo “... voi... come osate? Chi siete? Volete forse sfidarmi? Beh, non è provocandomi che vi farete onore.”
“Sfidarti?” Con disprezzo l'altro. “Mi credi così sciocco? Sfidare un miserabile come te? E in cambio di cosa poi? Della fama? Non c'è fama nello schiacciare un verme. Quanto alla spada che sfoggi come premio, non la considero certo un trofeo. I Capomadesi sono troppo bigotti ed ignoranti per contemplare la via della spada.”
“Allora sarà io a sfidare voi!” Urlò Scito. “C'è il mio onore in ballo!”
“Allora combatterai per niente.” Fissandolo il misterioso individuo. “Perchè tu non hai onore.”
“Dovete sfidare prima me.” Disse Ahmed a Scito. “Eravamo già d'accordo.”
“Sistemerò questa faccenda in un attimo” mormorò Scito “e poi sarò da voi per la nostra sfida.”
Strinse forte la spada e la puntò contro il misterioso provocatore.
“In guardia!” Esclamò Scito.
Il misterioso individuo allora aprì la sua tunica e mostrò le sue armi.
Una lunga spada avvolta in tele di seta ed un lungo bastone di legno, della stessa misura di una sciabola.
“Non penserai davvero che sporchi la mia spada per te, vero?” Impugnando il bastone di legno. “Questo basterà per te.”
Tutto questo sotto gli occhi di Altea.
Altea
19-06-2014, 19.32.45
Osservai la scena, io e Korshid ci guardavamo stupite..."Ma che sta succedendo Korshid, pensavo quei due si conoscessero..sai come è..vecchi rancori tra cavalieri.." vidi Ahmed farsi avanti pure lui sbigottito e alzai le spalle "Ahmed, il nostro unico valente cavaliere, come si definisce lui sembra interessarsi del suo orgoglio, se ne ha uno..ferito" e lo dissi a voce alta in modo da farmi sentire pure da Scito.
Guardai l'uomo venuto dal nulla..aveva una spada e un bastone di legno eppure voleva combattere con il bastone e mi avvicinai incuriosita.."La bravura di un guerriero non si mostra solo con la spada, dovreste saperlo milord Scito" e osservai il cavaliere dagli occhi del gelo..mi chiedevo perchè tanto astio, leggevo nei suoi occhi freddezza...e se avesse vinto? Avrebbe avuto la spada che tanto volevo ma non replicai e mi limitai a dirgli.."Gli dei vi portino la vittoria cavaliere".
Mi misi in disparte per assistere al duello e vicino a me vi erano pure Korshid e Ahmed.
Guisgard
19-06-2014, 19.46.10
“Gli dei non c'entrano.” Disse il misterioso spadaccino ad Altea. “E' una questione di abilità e di forza.”
Ma in quel momento, nonostante il suo avversario fosse apparentemente distratto, Scito alzò la spada al cielo e gridando si lanciò verso l'altro.
Questi però schivò rapido l'assalto di Scito e con agilità si ritrovò alle spalle del suo rivale.
Colpì allora violentemente la sua testa col bastone di legno che impugnava, facendo poi cadere pesantemente a terra Scito.
Tutti allora restarono stupiti dalla velocità con cui il misterioso spadaccino aveva battuto quel maestro di spada.
Ora Scito era riverso a terra in una pozza di sangue.
Tanto infatti ne usciva dalla sua testa ormai spaccata dal violento colpo subito.
“Non morirà...” pulendo il suo bastone quel misterioso spadaccino “... ma ha perduto completamente il senno a causa del colpo subito... così non potrà più insozzare la sacra via della spada...”
Raccolse poi la teca posta davanti all'ingresso della casa, aprendola e prendendo la spada alla suo interno.
“Ecco...” porgendo la spada ad Altea “... l'avete desiderata tanto ed ora è vostra...”
Altea
19-06-2014, 19.58.59
Tutto avvenne così in fretta...un solo colpo di bastone e l' avversario era a terra, quando vidi il sangue feci cenno ai bambini di andarsene e di aspettare fuori.."Andate..poi vi narrerò tutto".
Mi avvicinai ad Ahmed leggermente sbiancata guardando Scito a terra ma il misterioso uomo rassicurò tutti era solo una ferita alla testa, rimasi colpita dalla freddezza con cui aveva colpito, dal fatto non prestava soccorso a Scito ma di più rimasi senza parole quando mi porse la spada e udendo le sue parole..le mie mani tremavano verso le sue che mi porgevano la spada..."Come sapevate desideravo questa spada? E cos'è la via della spada?" presi la spada tra le mie mani guardando negli occhi l'uomo.."Ditemi il vostro nome, chi devo ringraziare per questo?".
Mostrai ai miei Luogotenenti più fidati il passaggio segreto.
Ormai il sole era sorto, lasciai Roland nel tempio e restai sola con Sartios.
Ascoltai attentamente le sue parole.
"Grazie dei consigli, milord.. Farò come dite.." Sorrisi "Abbiate cura della città e dei lupi..".
Congedai il nobile e, raggiunsi a malavoglia le stanze delle donne.
Dopo poco ero nelle mie stanze, dove le mie ancelle avevano preparato tutto per la partenza.
Avevo preparato tutto nei minimi dettagli.
Non potevo avere una spada al fianco, ma questo non voleva dire andare in giro disarmata.
Due pugnali erano fissati con delle cinghie di cuoio alle mie gambe, la sottogonna li copriva perfettamente, e li avevo testati perchè resistessero a tutto.
Le stecche del corpetto erano affilate, così come lo spillone nei miei capelli, e un estratto del più potente veleno di Lortena era nascosto nei miei gioielli.
La prudenza non è mai troppa.
Indossai un abito nero molto semplice, adatto per un viaggio, ma comunque elegante e raffinato.
Radunai le ancelle che mi avrebbero seguito nel viaggio, e andai al tempio da Roland.
Strappare a Froster il permesso di portare un sacerdote con noi non era stato facile, certo ma i sacerdoti bianchi fanno voto di castità come i preti cristiani, non potevano impugnare armi, nè usare magia.
Erano i custodi del tempio e della conoscenza.
Tra tutti i diversi orientamenti religiosi di Lorena, erano di certo i più innocui, e i più adatti a restare soli con una fanciulla.
Sorrisi al mio amico.
Com'eramo cambiati in poche ore.
Lui, nella lunga veste bianca, sormontata dal mantello argentato, il viso rasato e il cappello rituale, io nell'abito del lutto, di raffinata sete orientale, gioielli preziosi.
Tutto era pronto.
Prima di uscire nel cortile, dove Froster mi aspettava, chiusi gli occhi per un istante.
Quando li riaprii indossai la vera maschera che ero costretta a portare, non di cuoio ma di finti sorrisi.
"Eccomi mio signore.." Sorrisi a Froster "Sono pronta a partire...".
Saluta Lortena, perché non la vedrai più..
Guisgard
19-06-2014, 20.42.20
“Ero tra la folla e ho potuto udire le vostre parole.” Disse lo spadaccino ad Altea. “Così so quanto desiderate questa spada. Il mio maestro mi ha insegnato che desiderare con tutto se stessi qualcosa è il solo modo per ottenerla. Questa spada dunque vi appartiene.” Lasciò così la spada nelle mani della principessa e nel farlo, per un istante, le sue mani le sfiorarono. “La via della spada è una delle tante strade che conducono alla perfezione. Alcuni le percorrono con la fede religiosa, altri attraverso l'amore per una donna. Altri ancora praticando una delle tante forme artistiche, come la poesia, la pittura o la musica. Gli spadaccini invece conoscono un solo modo per raggiungere la perfezione... attraverso la conoscenza dell'antica e sacra disciplina della spada...” la fissò per poi accennare quasi un sorriso, che però svanì in un attimo “... il mio nome è Musain...” mostrò un lieve inchino col capo e poi andò via.
Guisgard
19-06-2014, 20.56.49
Nel veder arrivare Clio, Froster fu subito preso da un palese soddisfazione.
“Come sempre” disse baciandole la mano “ero ansioso di rivedervi, mia cara.” Gettando poi uno sguardo indefinito verso Roland nei panni del falso sacerdote bianco.
Clio era molto bella con quell'abito semplice, eppure elegante e raffinato.
Ed i suoi modi gentili, accomodanti, il candore dei gesti e la dolcezza nel portamento la rendevano una perfetta e meravigliosa dama di corte.
Certo uno sguardo attento e sensibile avrebbe potuto soffermarsi oltre l'incanto di quei suoi occhi azzurri e scorgere l'inquieta e dolorosa costrizione a cui la ragazza era obbligata.
Ma Frostier non arrivava a tanto.
E da ciò si comprende anche la sua gelosia verso quel sacerdote bianco destinato ad affiancare la sua futura sposa.
Il traditore infatti era uomo poco incline e concepire valori come quelli religiosi e la possibilità di dimorare nel cuore di un suo simile oltre le tentazioni e le debolezze umane.
Tuttavia, fece buon viso a cattivo gioco.
Salirono allora tutti nella carrozza, scortata da un nutrito contingente di soldati, per poi lasciare il castello e dirigersi verso i confini di Lortena.
Ma durante il tragitto si imbatterono in un manipolo di soldati che stavano davanti ad una piccola casa nel bosco.
“Cosa succede?” Chiese Froster ai suoi.
“Milord, pare che i nostri soldati abbiano trovato qualcosa in quella casa.”
La carrozza allora si fermò davanti alla piccola abitazione.
Qui il sergente che era con quei soldati spiegò al suo signore l'accaduto.
“Abbiamo prove che questi villani abbiano accolto Lupo Nero durante una delle sue fughe, milord.” Spiegò il tenente.
Infatti due contadini erano coperti di lividi e legati con i polsi dietro la schiena.
“Avanti, cani...” scendendo dalla carrozza Froster “... rivelateci che strada ha preso quel brigante e vi sarà risparmiata la vita. Pensateci bene, meglio finire i vostri giorni in prigione che penzolare con un cappio intorno al collo, no?”
“Avete sentito, no?” Colpendo i contadini il sergente. “Lord Froster, vostro signore, sarà misericordioso. Dunque parlate, bastardi!” Colpendoli ancora.
“Non è misericordia la mia...” mormorò Froster “... ma i contadini servono per lavorare la terra, per questo vi risparmierò la vita se sarete leali... non costringetemi però ad uccidervi, carogne.”
Altea
19-06-2014, 21.13.46
Ascoltavo con attenzione le parole dello spadaccino e osservavo i suoi occhi....la via della spada da come la descriveva era qualcosa che ci portava ad esaudire i nostri desideri..per ognuno di noi era diversa.
Strinsi forte la spada...Musain..non ebbi il tempo di replicare che se ne andò e chiamai Ahmed..."Seguitelo...insieme alle guardie, voglio sapere chi sia e dove risiede..devo sdebitarmi con lui".
Mi avvicinai a Korshid mentre prendevamo i nostri cavalli per tornare a Palazzo, la via era tranquilla e con noi era rimasto una guardia.."Dimmi, tu sei saggia..perchè ha fatto tutto questo, eppure quello spadaccino aveva qualcosa di misterioso non pensi? A sentirlo parlare...e vederlo combattere, mi sembrava uno di quei samurai di cui ho letto molto".
Arrivammo a palazzo e Amina ci venne incontro assieme alla ancella appena arrivata per me, Fatima, sorrisi alla ragazza ed Amina vedendo la spada nelle mie mani mi guardò negli occhi con soddisfazione ma non parlai..."Ora..mentre aspettiamo Ahmed...voglio farmi un bagno rilassante, ma vorrei rimanere sola nella mia stanza per un attimo".
Mi sedetti, guardavo la spada attentamente e osservavo ogni minimo dettaglio...egli me la aveva donata, egli aveva combattuto per darmela e la avrei preservata come uno dei più preziosi tesori..ma cosa significava quella spada? La avvolsi in un prezioso tessuto e la riposi sopra un mobile intarsiato di ebano.
Mi immersi nella tinozza piena di petali di rosa e orchidee, poco dopo mi preparai per andare al piccolo tempio preparato da Korshid, indossai le vesti da principessa e uscii dalla stanza "Korshid, Fatima e Amina andiamo a pregare gli dei per quel cavaliere...anche se egli ha chiarito non crede in essi, e preghiamo per la libertà futura di Setareh".
Ci sedemmo vicino al Sacro Fuoco, lo scrigno era chiuso e ben protetto, ma ero impaziente Ahmed tornasse.
http://i59.tinypic.com/206o8b8.jpg
Guisgard
19-06-2014, 21.23.40
“Un antico poeta persiano” disse Korshid ad Altea “una volta scrisse che gli occhi di un uomo sono la porta del suo cuore.” Sorrise. “Ed è proprio così. Infatti solo attraverso di essi è possibile capire le intenzioni degli altri. Gli occhi però di quel misterioso spadaccino erano cupi ed enigmatici. Quasi inviolabili. Come se fosse geloso del proprio spirito.
Poi la principessa, con Fatima, Amida e Korshid, andò al tempio per pregare.
Fino a quando all'improvviso udirono dei cavalli.
Erano Ahmed e le guardie che ritornavano al palazzo.
Altea
19-06-2014, 23.10.34
Pregavo e osservavo il Fuoco Sacro ardere nel braciere tra i profumi degli incensi e le essenze aromatiche e pensavo alle parole di Korshid...si, avevo guardato quegli occhi di ghiaccio, erano inviolabili ma io avevo visto..il suo volto, un vago sorriso spegnersi subito...quello spadaccino, forse, era costretto a celarsi..non potevo giudicare poichè io stessa mi ero costruita una prigione interiore dopo il tradimento del Principe promesso sposo e tutto ciò che ne seguii e ringraziavo solo la mia sete di vendetta non si faceva sentire...il Destino avrebbe dato la giusta sentenza e punizione.
Udimmo il rumore dei cavalli e guardai le tre donne..."Deve essere Ahmed, continuate nelle preghiere, io devo parlare con lui".
Uscii dal piccolo tempio, scesi le scale e vidi il mio fidato Consigliere..."Ahmed, dunque...cosa avete saputo riguardo quell' uomo?".
Sentivo il lupo dentro di me digrignare i denti e ringhiare, feroce.
Lurido verme, pagherai per tutto il dolore che hai portato tra queste terre.
Calma Clio, non puoi fare niente.
Pensa, pensa.
Cosa farebbe una sciocca ragazza in questo momento?
Di sicuro non resterebbe indifferente a questo spettacolo, si sa che le fanciulle sono deboli di stomaco.
Ma non si infurierebbe nemmeno come farebbe il Lupo Nero.
Presi un profondo respiro, e seguii Froster fuori dalla carrozza.
Mi coprii la bocca con le mani, come se quello spettacolo fosse troppo crudo da sopportare.
"Mio signore.." mormorai, quasi tremante "E' così che trattate la povera gente di Lortena? Guardateli, sono solo contadini, non briganti.. se avessero saputo qualcosa ve l'avrebbero già detto.. guardate come sono ridotti..." lo guardai negli occhi, celando tutta la mia rabbia dietro uno sguardo ingenuo e supplicante, mi avvicinai, posando una mano sul suo braccio.
"Come possono amarvi, se li trattate in questo modo? Degli uomini disarmati e indifesi.." senza staccare gli occhi dai suoi "Lasciateli stare, e saranno i vostri più leali sudditi, loderanno la vostra magnanimità a chiunque incontreranno.." esitai "Ma fate loro altro male, e tutti vi crederanno un crudele tiranno, che se la prende con i più deboli.." mi avvicinai a lui ancora di più e sorrisi, sfiorandogli dolcemente il viso "Voi non siete così, io lo so..".
Sei solo un maledetto, sudicio, rozzo, volgare verme strisciante.
Sorrisi.
"Abbiamo un lungo viaggio che ci aspetta, mio signore.. vi prego.. è il vostro popolo ora.. siate clemente.." supplicai "Mostrate loro che siete un uomo giusto, che governerete rettamente la nostra valle.. mi rattrista vedere tutto questo sangue." annassai lo sguardo.
Considerando che non è il tuo, maledetto..
Guisgard
20-06-2014, 02.07.55
Ahmed mostrò un inchino ad Altea.
“Altezza, abbiamo seguito quell'uomo” disse il fedele servitore alla sua principessa “senza perderlo di vista durante ogni suo spostamento. Egli ha vagato un po' per le strade, per poi ritirarsi in una piccola locanda che sull'insegna recava la scritta Da Omar. Abbiamo poi atteso che uscisse da quel luogo, ma invece non ha più lasciato quella locanda. Dunque immagino soggiorni là. Questo significa allora che non è di questa città. Forse è uno spadaccino errante, o magari un mercenario. Chi può dirlo. Una cosa è però certa... da come ha risolto la faccenda con quel maestro di spada e la condizione in cui lo ha lasciato mi sembra chiaro si tratta di un individuo che per vivere ricorre sicuramente alla sua abilità di spadaccino.”
Guisgard
20-06-2014, 02.33.24
Il sergente di Froster continuava a colpire i due contadini che impossibilitati a difendersi, a causa delle mani legate dietro la schiena, potevano solo limitarsi a tenere la testa bassa e rannicchiarsi per attutire i colpi.
“Va bene...” disse il traditore al suo sergente “... basta così... credo sia inutile continuare con l'interrogatorio... magari davvero non sanno nulla di quei ribelli...” si voltò allora verso Clio e sorrise “... e poi questo genere di spettacoli non devono avvenire davanti alla mia futura sposa.” Accarezzò il volto della ragazza, per poi baciarle la mano. “Li lascerò andare solo per farvi un piacere, mia cara.” Rivolgendosi a Clio. “Perchè sapete bene che non amo rifiutarvi nulla. La loro unica fortuna è avervi come signora.”
“Avete sentito, cani?” Il sergente ai due contadini. “Oggi è il vostro giorno fortunato! Ma badate che se altri sospetti cadranno su di voi, circa i legami con i Lupi, tornerò io stesso qui per cavarvi gli occhi e strapparvi la lingua!”
“Su, riprendiamo il nostro viaggio.” Sorridendo Froster, per poi ordinare ad uno dei suoi uomini di aiutare Clio a risalire sulla carrozza.
All'interno vi era sempre Roland nei panni del falso sacerdote che aveva assistito disgustato all'interrogatorio dei due contadini.
“Appena ci saremo allontanati” a bassa voce Froster al suo sergente, in modo che nella carrozza non potessero sentire “porta questi due miserabili contadini nella piazza principale di Lortena, affinchè siano torturati a morte davanti a tutti. Servirà come monito per chiunque sarà accarezzato dalla tentazione di aiutare i Lupi.”
“Si, milord.” Ridendo il sergente. “Sarà fatto. E lascerò i loro corpi per almeno un giorno in bella mostra sulla piazza.”
Froster annuì e salì poi anch'egli sulla carrozza.
Un attimo dopo la vettura riprese il suo viaggio.
“Eh, milady...” Froster a Clio “... temo voi siate il mio punto debole...” sorrise “... quei due villani meritavano come minimo di trascorrere almeno un mese nelle nostre prigioni, ma quella vostra accorata richiesta non poteva lasciarmi insensibile.” Le baciò di nuovo la mano. “Non è cosa buona questa per un governante, vero?” Fissando poi il falso sacerdote bianco. “Questo dipendere così tanto dagli umori della donna amata intendo.”
“La misericordia” rispose questi “è la vera virtù di ogni capo politico, milord. Così diceva l'imperatore Marco Aurelio.”
“Ah, non voglio sentire queste noiose divagazioni storiche.” Seccato Froster. “I libri sono una cosa e la vita invece tutt'altra cosa. E non credo che la nostra lady Clio debba vedersi riempire la sua bella testolina con questo genere di discorsi.” Guardando di nuovo la ragazza. “Anzi, lei deve dedicarsi solo alle cose belle ed ai piaceri della vita...” accarezzandole il braccio nudo.
Risalii in carrozza poco convinta.
Era stato così facile, possibile?
Presi posto e lanciai un'occhiata preoccupata a Roland.
Non mi fidavo di quel traditore.
Continuavo a rivedere nella mia mente le immagini di quei due contadini martoriati.
Potevano parlare, potevano dare a quegli uomini quello che volevano.
Inventare se necessario, implorare pietà.
Ma non l'avevano fatto.
Sapevo che, comunque, avrebbero pagato caro la loro lealtà.
Era gente come quella a darmi la forza di continuare a combattere, gente disposta a perdere tutto.
Mi chiesi se fossi davvero degna di quella commuovente lealtà.
Una cosa era certa, avrei fatto di tutto per esserlo.
D'altronde, quando avevo iniziato tutto quello sapevo che non sarebbe stato facile, che ci sarebbero state vittime innocenti.
Se tutto andava come doveva, allora la tirannia sarebbe durata ancora poco.
Froster tornò, e rischiò di farmi perdere le staffe.
Certo, ti piacerebbe che fossi ignorante quanto te, eh..
Fortunatamente ero abituata a nascondere bene i miei veri sentimenti, e sorrisi distrattamente.
Mi chiesi che genere di donne popolassero la sua terra d'origine, erano davvero così stupide, o semplicemente lo lasciavano credere?
"Avete ragione, mio signore.. La storia è terribilmente noiosa.." Sorrisi.
Se avessi incontrato una dama come quella che fingevo di essere, l'avrei detestata dal primo istante.
Il viaggio era lungo, e la compagnia pessima, considerando che Roland non poteva parlare liberamente, i sacerdoti bianchi sono degli asceti non si intromettono nelle faccende politiche, così appoggiai la testa alla parete della carrozza, voltata dal lato opposto a quello di Froster e chiusi gli occhi, lasciandomi cullare dal ritmatico incedere della carrozza.
elisabeth
20-06-2014, 16.18.51
Era molto più leggero camminare in abiti femminili.......mi venne in mente la cotta di maglia e l'elmo cocente sotto il sole....mentre i miei capelli ora ondeggiavano liberi...sebbene chiusi in un gancio d'oro......l'oro....l'avrei regalato al primo povero che incontravo....per noi c' era solo povertà......oppure l'avrei restituito al Dottore......infondo i soldi erano i suoi.......camminavo affianco a Rager.....pensando a come sarebbe iniziato il mio lavoro.......ma il rumore pesante di un carrozzone.....ci fece fermare.......ci passò davanti facendo svolazzare il mio vestito......vidi il volto di una donna al suo interno....ma fu così veloce...che non avrei potuto imprimere i suoi tratti........." Se non fossimo stati attenti...ci avrebbero travolti........chi e' arrivato di così importante..........."...certo che di polvere ne aveva alzata.........." Se mi ha sporcato il vestito sarete costretto a comprarmene un'altro ".......Avevo scelto di tornare in quella città per tornare alle miei origini............quello era un mondo sconosciuto per me......speravo soltanto di non pentirmene mai.....
Guisgard
20-06-2014, 16.56.34
Clio appoggiò il capo contro il finestrino della carrozza, lasciandosi cullare e forse rapire dal lento e ritmato incedere della carrozza.
Fu un viaggio tranquillo e la distanza che separava i confini di Lortena dalle terre Pontificie più a Sud non influenzò più di tanto il cammino.
La ragazza vide così mutare, poco a poco, quel paesaggio montuoso che lei conosceva ed amava così tanto in uno più collinare, dove la tarda Primavera e l'imminente Estate avevano ingentilito tingendolo di un verde variegato, fatto a tratti di chiazze scure ed intense, a macchiettate screziature più tenui, quasi accennate, che parevano mutarsi in un alone variegato, cedendo poi il passo al rosato, all'arancio ed al giallino dei teneri e miti pascoli di quelle campagne.
Si fermarono solo una volta, presso una locanda giusto il tempo per far riposare i cavalli e prendere qualcosa da mangiare e da bere, riprendendo poco dopo il loro cammino.
Nella locanda però Clio aveva potuto udire i discorsi di alcuni mercanti seduti attorno ad un tavolo, riguardanti le quattro città indipendenti, Imperion, Cartian, Nagos e Amlot, con il loro sempre più crescente ruolo nello scacchiere politico tra Capomazda, Sygma e lo stato della Chiesa.
Dopo circa un'ora la carrozza oltrepassò anche i confini meridionali Pontifici, giungendo finalmente nei territori Settentrionali di Capomazda.
Il paesaggio più verde ora vedeva monasteri e castelli fatti di muratura su colli e monti che avevano preso il posto delle costruzioni in tufo, con armenti dal manto bruno che pascolavano in campi ricoperti da erba rigogliosa che tradiva un clima più generoso, sebbene più umido.
Infine, da quelle lussureggianti distese, la carrozza arrivò nella piana racchiusa dai fiumi Calars e Volotronus, custodita, tutt'intorno, dagli alti monti.
E finalmente sulla strada apparve un cartello che indica a poche miglia la cittadina di Amoros.
Guisgard
20-06-2014, 17.05.04
“Non temete...” disse Rager ad Elisabeth “... avrete altri vestiti oltre questo. Che comunque, mi pare, abbia già attirato un bel po' di attenzione su di voi.” Sorridendo.
Infatti molti camminando in strada si voltavano a fissare la donna in quel suo abito che sapeva mettere così ben in evidenza la sua bellezza.
Ma la curiosità per quello strano carrozzone di cui si vociferava l'arrivo era sempre più palpabile.
Poco dopo Rager ed Elisabeth rientrarono alla locanda.
E Oxuid fu piacevolmente colpito dalla scelta di quel vestito per la sua assistente.
“Il corpo di una donna” fece il dottore “è in tutto e per tutto simile ad un'opera d'arte e come tale deve essere messo in mostra. Non siete d'accordo anche voi, messere?” Chiese all'uomo che stava in piedi accanto a lui.
Un uomo armato di una lunga spada ed un robusto bastone di legno.
Un uomo dallo sguardo di ghiaccio e l'espressione impenetrabile.
“La bellezza ha molti modi per mostrarsi” rispose lo spadaccino “e sta poi a noi riconoscerla in essi.”
“Elisabeth è la mia nuova assistente.” Disse Oxuid. “Questi invece è messer Musain, spadaccino originario della città di Nagos ed ora al servizio della repubblica di Imperion.” Presentandolo ad Elisabeth.
Altea
20-06-2014, 17.18.26
Ascoltai le parole di Ahmed sul misterioso spadaccino.."Questo è inequivocabile, Ahmed, e infatti sembrava nessuno conoscesse ad Amoros quella persona, Musain è il suo nome. Eppure voi dite potrebbe essere un mercenario o soldato di ventura? Mi sembra quasi segua una sua filosofia...o un giustiziere chissà" sorrisi "Se avesse voluto avrebbe barattato quella spada con una cospicua quantità di soldi ma è svanito nel nulla e senza pretendere nulla, sappiamo dove alloggia perchè lo abbiamo seguito".
Mi sedetti su un sofa e sorseggiai del the al bergamotto riflettendo e osservai Ahmed, egli conosceva quel mio sguardo.."Bene, non dovevate trovarmi alcune guardie anche tra i mercenari o soldati di ventura? Ritornate, ora stesso, alla locanda prima sia tardi, chiedete di lui e ditegli che la principessa di Setareh lo vorrebbe a suo servizio personale...quell'uomo sa il fatto suo..se fossimo a Setareh sarebbe un onore per un guerriero essere chiamato al servizio personale della principessa ma qui tutto cambia" dissi con rammarico.
Ahmed mi osservava pure lui pensieroso.."Potete narrargli del nostro regno e di cosa è successo e il motivo per cui siamo qui, così capirà cosa spinge la nostra richiesta onde evitare fraintendimenti inopportuni e voi capite cosa intendo..andate e spero di rivedervi con lui" e sorrisi andando nelle mie camere.
Mi sedetti e sfilai la spada, poi ebbi un dubbio...il fantomatico uomo pericoloso a cui si dava la caccia, era solo e nessuno sapeva quale fosse il suo aspetto ma ricordai ciò che mi narrarono i bambini quando chiesi loro di Imperion ovvero vi era stata una specie di guerra e si era rovesciata la monarchia...un pò come da noi e infatti il Principe Abrahm, il mio fasullo innamorato, ci stava dando la caccia e sicuramente avrebbe pagato bene chi avesse trovato noi e il Tesoro portato in salvo dalla nostra città santa. In questo caso eravamo noi i ribelli, le persone negative per il nuovo regno formatosi...chissà forse quell'individuo che cercavano era forse un ribelle?
Mi tolsi le vesti e mi coricai nel letto, ero proprio stanca, il viaggio era stato lungo, poi la storia della spada...avevo bisogno di riposare e mi addormentai aspettando il ritorno del mio Consigliere.
Guisgard
20-06-2014, 17.38.35
Ahmed lasciò Altea con un inchino e si congedò da lei.
La principessa allora, stanca per il viaggio, si coricò, per poi addormentarsi.
Fu un sonno tranquillo il suo.
Amoros sembrava averla accolta con ospitalità, nonostante gli usi ed i costumi differenti da quelli orientali, lasciando nell'animo della principessa un senso di pace.
Ma poi, a causa di alcuni rumori che provenivano dalla stradina davanti al palazzo, Altea si svegliò di colpo.
Come se alcune persone parlassero e ridessero ad alta voce in strada.
In quel momento arrivò Amida per occuparsi della sua padrone.
Aveva con sé un unguento per il corpo ed un balsamo per lavare i capelli della sua padrona.
“Altezza...” disse con un inchino “... avete riposato bene?”
Altea
20-06-2014, 17.50.24
Il sonno fu tranquillo e sereno..nonostante tutto mi trovavo bene in questo posto anche se la nostalgia per il mio regno era forte..forse non ci pensavo per non soffrire.
Mi svegliai leggermente e sentii fuori delle risa e voci abbastanza forti, mi stavo dirigendo alla finestra quando entrò Amina.."Amina, sempre cosi gentile..si ho dormito bene grazie per il vostro interesse."
Mi sedetti mentre ella si occupava di me ma quelle voci erano più forti.."Ma che succede fuori? Gentilmente, mandate Fatima a vedere di cosa si tratta...anzi no, visto abbiamo finito esco io..una boccata d'aria mi farà bene".
Uscii da palazzo e mi trovai in giardino e mi guardai attorno e chiamai una guardia..."Cosa sono queste voci e queste risate?".
Guisgard
20-06-2014, 18.05.56
Amina si occupò di preparare Altea.
Dopo l'unguento le spazzolò i lunghi capelli, accomodandoli poi con spille d'argento intarsiate di giada ed ambra.
Rivestì poi la principessa con un prezioso abito di seta adatto alla vita di palazzo, con il quale Altea uscì fuori in giardino.
Da qui poteva vedere un gruppo di individui di giovane età che si dirigevano chiassosi verso il centro di Amoros.
Infatti il palazzo di Altea sorgeva poco fuori la zona più popolosa della cittadina.
“Forza...” disse uno di quelli al resto del gruppo “... sbrighiamoci ad andare in piazza, altrimenti ci perderemo l'arrivo del carrozzone!”
“Ma chi ci sarà al suo interno?” Chiese uno del gruppo.
“Chissà...” rispose un altro “... forse artisti girovaghi.”
“Io spero siano maghi!” Esclamò un altro ancora.
“Lo sapremo appena sarà arrivato!” Fece il primo che aveva parlato. “Sbrighiamoci!”
Altea
20-06-2014, 18.20.39
Vidi dei ragazzi spensierati e allegri passare e non potei non udire le loro parole visto l'euforia e dispensai la guardia..."Sono quei ragazzi...nulla di grave...parlano di un carrozzone...la cosa mi incuriosisce".
Amina era dietro me e sorrise, ella sapeva come amavamo portare a corte i bardi, musici, poeti e ogni sorta di artista..a Setareh non solo si imparava a combattere ma pure ad amare l'arte, oltre quella divinatoria.
"Amina, voi a chiamare Korshid...il Consigliere è fuori, dille dobbiamo andare in centro ad Amoros, voglio vedere di cosa si tratta...sono irreparabile vero?" mi feci un attimo seria.."Padre, voi avete sempre voluto vedermi felice, sii sempre felice Altea anche quando il mondo sembra andarti storto, gli dei saranno con te e la tua positività porterà allegria e vittoria".
Amina mi osservava in silenzio, non era difficile per loro capire i miei turbamenti...le guardie ci portarono i cavalli e aspettai Korshid che mi raggiunse subito..."Korshid...e avevamo chiesto una residenza isolata, guardaci siamo quasi in centro alla vita di Amoros..e da quando siamo arrivati vi sono sempre novità..andiamo a vedere di che si tratta ma non facciamoci notare..anzi ci noteranno sicuramente perchè metteremo lo chador stavolta, e guarderemmo il tutto da lontano, non voglio mischiarmi alla folla".
http://i61.tinypic.com/2ql75g1.jpg
Guisgard
20-06-2014, 18.47.40
Altea e Korshid, accompagnate da alcune delle guardie, lasciarono il palazzo e si avviarono verso il centro di Amoros.
E come ordinato dalla principessa, si fermarono in un angolo poco frequentato della piazza, in attesa di vedere cosa incuriosisse a tal punto la gente di quel luogo.
Infatti nella cittadina tutti sembravano attendere questo fantomatico carrozzone.
Qualcuno affermava anche di averlo intravisto mentre imboccava la direzione per Amoros e le descrizioni che ne facevano apparivano al limite dell'immaginazione.
“Chissè perchè” disse Korshid alla sua padrona “la gente di questo posto sembra così presa da quel... come lo chiamano? Ah, si... carrozzone... forse amano molto gli spettacoli di piazza... immagino sia per questo...”
“Ehi, gente!” Correndo un ragazzo al centro della piazza. “Sta arrivando! L'ho visto spuntare dalla campagna! Tra pochi minuti entrerà ad Amoros!”
E nella piazza aumentò ancor più l'entusiasmo.
Altea
20-06-2014, 18.59.18
Sorrisi.."Già..carrozzone..parola strana..ma se la gente ne è entusiasta sarà qualcosa di interessante..è semplice Korshid, il popolo come da noi lavora sodo e ogni cosa possa essere un diversivo per loro è gioia..ed essi assaporano le cose semplici della vita...vi ho sempre detto il motivo per cui mi nascondevo tra la folla e nei bazar..proprio come ora".
Un ragazzo esclamò stava arrivando...infatti vidi avvicinarsi un strano aggeggio..vi era fumo..."Deve essere quello..facciamoci più avanti, la gente si sta riunendo e non vedo nulla, guardie...mettetevi davanti a me per ripararmi e avviciniamoci...e niente distrazioni..Hassan ti ho visto mentre ti perdevi sognante ad osservare quella bella ragazza bionda e chiara" e sorrisi alla guardia mentre ci facevamo avanti.."A parte gli scherzi, ho sentito delle voci strane..ricordatevi vi è un individuo pericoloso..si dice..in giro".
elisabeth
20-06-2014, 21.08.36
Sorrisi a Rager....." Credetemi, il colore di questo vestito inganna gli occhi di uomini affamati.....di bellezza......ma e' solo un inganno "....Guardammo la gente che si avvicinava incuriosita a quel carrozzone e prendemmo la strada che andava alla locanda....entrammo, l'aria era più fresca.....e vidi il Dottore......i suoi occhi erano furbi......potevo specchiarmi .......specchio specchio delle mie brame chi e' la più bella del reame ?........." Siete troppo buono con me....Dottore.....la bravura di una sarta e' magia......" Accanto a lui c'era un uomo.......e a lui parlò della mia bellezza...Era un uomo alto ..la spada che aveva al fianco era degna di una persona dedita all'arte della guerra.....il suo bastone segnava la sua forza....ogni passo cadenzato ..potevo sentirlo....il bastone e' la spina dorsale dell'uomo retto......e' lo scettro che segue il suo cammino......i suoi occhi erano freddi...come le notti passate nel deserto....quando accampati attendevamo l'inizio della guerra..........già aveva ragione la bellezza...non e' solo data da un corpo armonioso.......l'anima dovrebbe essere lo specchio della bellezza divina........Tolsi il fermaglio di oro che raccoglieva i miei capelli e questi scesero neri...come la notte di un cielo senza stelle......" Questo fermaglio e' troppo prezioso per me , Dottore, avete già fatto abbastanza con il vestito...vi ringrazio.......Messer Musain, sono lieta di fare la vostra conoscenza......Sono Elisabeth......nata ad Amoros....ma non credo di aver nulla che mi leghi a questa città.....sino a qualche giorno fa...vivevo a Gerusalemme e anche se vi sembra difficile crederlo avevo il vostro stesso aspetto........e poi madonna fortuna ha fatto si .... che sulla mia strada incontrassi Maestro Oxuid.........e ha tirato fuori la donna che c'era sotto i panni di un uomo dall'animo oscuro......".......Guardavo l'uomo e pensavo alla mia spada....con la croce ancora sporca di sangue...accanto al mio mantello......era nella sacca che avevo lasciato...in quella stanza quando ero uscita...i miei occhi la cercarono e la trovai nell'angolo in cui l'avevo poggiata.........andai a prenderla la presi tra le braccia..."....Se devo fare qualcosa per voi sono a vostra disposizione Dottore.......".........Ero incuriosita da Musain....perchè era lì in quella stanza......conosceva quella gente ...gente che ancora non avevo definito.....ma era meglio che mi facessi i fatti miei....quello era lavoro..e non dovevo discutere..........avevo voglia di sciogliere i muscoli...se avessi avuto del tempo per andare in camera........mi sarei allenata con la spada....avendo cura di poggiare il prezioso vestito.........
grazia
20-06-2014, 23.06.28
Cammina guardandosi intorno, si ferma curiosa ad ascoltare la folla tenendosi in disparte.
Un carrozzone che cammina senza cavalli? Che cosa curiosa, chissà se è vero, pensa tra se.
Continua ad ascoltare: saranno alchimisti più che attori.
E’ curiosa per natura e vorrebbe chiedere di più ma evita, sicuramente ci sarà una spiegazione
Aspetterà che il carrozzone arrivi e poi cercherà le spiegazioni.
Riprende il cammino guardandosi intorno e riflettendo sulla sua situazione.
Scappata dalla sua casa, cosa farà li? Sa leggere e scrivere, ama i libri, tutte cose che ad una donna Non sono permesse, a meno che non si rinchiuda in un convento e lei è terrorizzata solo all’idea.
Non ha molte risorse e deve trovare qualcosa da fare, ma cosa?
Non può neanche continuare il viaggio
Ma non si scoraggia è ottimista, quella città non è poi così male.
Guardavo il paesaggio cambiare, in silenzio.
Non ero mai stata in territorio capomazdese, ma mio zio vi aveva passato molto tempo, e lodava sempre le bellezze di quella terra lontana.
Dopo molto tempo, avvistammo un cartello che ci indicava l'approssimarsi della città.
Sorrisi appena, eravamo quasi arrivati.
Non amavo viaggiare in carrozza, preferivo l'aria aperta, ma non avevo molte scelte.
Restai ad osservare la campagna, aspettando di vedere comparire la vivace cittadina da un momento all'altro.
Mi chiesi come sarebbe stato il nostro alloggio.
Ma ero certa che Froster avesse fatto le cose in grande, amava mostrare la sua ricchezza.
Tanto erano le ricchezze di Lortena, poteva spendere e spandere a più non posso.
Maledetto.
Dovevo cercare l'uomo che mi aveva consigliato Sartios, e predisporre ogni cosa.
Non vedevo l'ora di scendere da quella carrozza.
Non ero mai stata per così tanto tempo accanto a Froster, cominciava ad essere insopportabile.
Guisgard
21-06-2014, 01.48.24
“Una donna guerriera...” disse Musain fissando Elisabeth “... cosa molto rara, quanto affascinante... combinare bellezza ed abilità è uno dei più straordinari spettacoli che la natura sa compiere...” si voltò a fissare poi Oxuid “... vi faccio i miei complimenti dunque... poter contare su una collaboratrice così è senza dubbio un gran vantaggio, dottore...”
“Si, lo credo anche io.” Annuendo Oxuid. “Ragazza mia, il vestito, la spilla e tutto ciò che vi darò non devono apparirvi come doni, o concessioni. Fanno parte del vostro lavoro. Anche indossando quell'abito voi state svolgendo il vostro compito presso di me.” Rivolgendosi poi ad Elisabeth.
Fece allora un cenno col capo a Musain e quello si avvicinò alla donna.
“Permettete, madama...” fissandola, per poi prendere la spilla dalla sua mano.
Raccolse i lunghi capelli di lei e li fissò con quella spilla.
“Non dubito che con la spada voi siate stata abile” sussurrò al suo orecchio Musain “ma anche la vostra bellezza è un'arma e come tale va usata con attenzione. Come quando vi sciogliete i capelli per poi agitarli...”
La fissò per un istante e poi si allontanò verso una delle finestre.
In quel momento qualcuno bussò alla porta della stanza.
Rager aprì e nella camera si presentò Ahmed.
“Salute a voi, signori.” Salutando i presenti.
“Chi siete voi?” Chiese Oxiud.
“Sono il servitore di una nobile dama giunta dall'Oriente.” Disse il servo di Altea. “La mia padrona ha bisogno di guardie del corpo e avendo ammirato il valore di messer Musain ella domanda la sua spada al suo servizio.” Con un inchino del capo.
“Dovete chiederlo a lui.” Fece Oxuid. “Messer Musain non è al mio servizio, ma agli ordini del governo di Imperion.”
Guisgard
21-06-2014, 02.04.18
“Si, Altezza” disse Hassan ad Altea “ma non credo possa nascondersi in questo tanto atteso carrozzone. Un individuo in fuga non va certo a mettersi al centro dell'attenzione.”
Ad un tratto un pennacchio di fumo si alzò oltre le casupole del centro cittadino e la gente in strada cominciò ad applaudire.
L'attesa sembrava finalmente terminata.
Un attimo dopo nella piazza comparve quell'attesissimo carrozzone.
Si trattava di un grosso carro, con otto ruote di legno e diverse finestre tutt'intorno.
Aveva forma rettangolare e si muoveva senza essere trainato da nessun animale.
Emetteva strani suoni e da un piccolo comignolo posto sul tetto lasciava uscire del fumo.
Sulla parte posteriore, ben in mostra, vi era dipinta una grande carta da gioco raffigurante il Re di Cuori.
http://www.cirulla.net/listing/Immagini/re-di-cuori-piemontese.png
Guisgard
21-06-2014, 02.44.08
La carrozza imboccò la strada indicata dal cartello e dopo un po' cominciò a mostrarsi la cittadina di Amoros.
La vettura la raggiunse dopo poco meno di un'ora, nel bel mezzo di un'allegra confusione che animava le sue strade.
“Chissà cosa festeggiano...” disse Froster guardando dalla finestra della carrozza “... magari qualche festa di paese, forse legata al Santo Patrono... da queste parti sono tutti molto religiosi...” si voltò a fissare Clio “... beh, vuol dire che sarete fortunata, mia cara... se vi seccherà ascoltare i miei discorsi politici con messer Oxiud, cosa per la quale non potrei certo biasimarvi, potrete sempre assistere a questa curiosa festa.” Ridendo appena.
Raggiunsero il centro di Amoros e subito Froster incaricò uno dei suoi soldati di cercare notizie su Oxiud.
Intanto la gente in strada continuava ad accorrere entusiasta.
E pochi istanti dopo, avvolto da una nuvola di fumo, apparve nella piazza un curioso carrozzone.
Procedeva lenta, emettendo suoni e fischi.
E dietro di esso una gran folla di curiosi.
“Che diamine è quello?” Meravigliato Froster. “Chissà che diavoleria sarà!” Sorridendo, per poi guardare Clio. “Sembra che siamo arrivati in un giorno assai festoso!”
Ma proprio in quel momento tornò il soldato con notizie si Oxiud.
“Allora?” Chiese Froster.
“Milord, messer Oxiud alloggia in una locanda non lontano da qui.”
“Bene.” Annuendo Froster. “Andiamoci subito.”
Guisgard
21-06-2014, 02.58.56
Grazia era nel bel mezzo della cittadina e tutti fremevano nell'attesa di vedere questo fantomatico carrozzone.
Ad un certo punto un pennacchio si alzò oltre le case e tutti cominciarono a gridare divertiti.
L'attesa era finita, il carrozzone stava arrivando nella piazza centrale di Amoros.
Le botteghe erano aperte per sfruttare la folla che si era riversata nelle strade e molti si mischiavano a quella confusione per i propri affari.
Come l'anziana zingara che, vedendo Grazia da sola tra la gente, si avvicinò alla ragazza, prendendola per mano.
Portò allora la giovane presso una mensola sotto una bassa finestra e tirò fuori dalla borsa un mazzo di vecchie carte.
“Cosa ci fa” disse mischiando le carte “una ragazza giovane e bella tutta sola in mezzo a tanta gente?” Sorridendo. “Ma siccome mi sei simpatica, oggi ti farò un bel regalo. Si, un regalo, insomma... diciamo che ti farò un prezzo di favore per leggere il tuo futuro nelle mie carte... infatti per un solo Taddeo prevederò il tuo futuro...” aprì il mazzo di carte e ne estrasse tre, per poi interpretare quel responso.
“La prima carta uscita” mostrandola a Grazia “è La Giustizia... essa simboleggia la protezione che puoi vantare, poiché tu sei una ragazza giusta... questa carta sta ad indicare un alto grado di conoscenza... sii sempre retta e non ti sarà negato l'Aiuto dall'Alto...” prese la seconda carta uscita “... La Luna... essa rappresenta un lungo viaggio, che hai iniziato o che stai per cominciare... un lungo viaggio non immune da pericoli che dovrai affrontare...” mostrò alla ragazza la terza ed ultima carta “... La Papessa... essa raffigura la conoscenza... una conoscenza però segreta, racchiusa nell'eterna dualità tra il mondo materiale e quello spirituale... i luoghi ossia che esplorerai con il tuo viaggio...”
Richiuse il mazzo e mise a posto le carte.
“I Tarocchi hanno parlato, ragazza mia...” mormorò la zingara “... in quelle tre carte c'è il tuo futuro immediato...”
http://1.bp.blogspot.com/-5VNh4ssL0NQ/UWGDRillGAI/AAAAAAAAAD4/DbDaUSxBbm8/s1600/viscontisforza.jpg
Altea
21-06-2014, 15.40.00
Alzai gli occhi al Cielo. ."Hassan ovvio non sarà sul carrozzone, intendevo con tanta folla potrebbe nascondersi tra loro" e guardai la guardia in modo torvo.
Arrivo' il carrozzone. .ciò che mi stupiva era non era trainato da animali.."Korshid ma che diavoleria è mai questa..e guarda un re di cuori..sono carte di queste parti..ma che centra l'Amore? "..la cosa si faceva più strana e curiosa.
Korshid si guardava attorno nervosa e mi chiese se avessi con me il pugnale benedetto dagli dei e prezioso e mi feci seria..."Si, lo sai mi è stato detto di tenerlo..tutto il resto è nello scrigno ma questo deve essere preservato..a costo della vita e io rischio la mia vita e so che solo io posso tenerlo e posso darlo a chi ne è degno, come Ahmed, o te...o chi è fedele a me...certe volte ho paura Abrham e i suoi uomini mi trovino e mi uccidano per averlo e avere tutto il tesoro..ecco perchè cerco una persona fidata mi protegga..ovvio vi è Ahmed...ma qui potrebbero esserci delle spie potrebbero essere corrotti..ma non voglio rinchiudermi a palazzo".
Scacciai quei pensieri cupi e il mio sguardo tornò al carrozzone.
grazia
21-06-2014, 16.46.28
Arriva il carrozzone e lei si ferma a guardarlo le gira intorno, Che strano! Davvero non ci sono cavalli a portarlo. Si sente afferrare la mano e sorride alla zingara che la porta per un po’ lontana da quella confusione.
Ascolta il responso, sorride e non sa se crederci, certo è vero ha iniziato un lungo viaggio, sicuramente pieno di pericoli e incognite. ma il resto?
Lei giusta, se pensa allo scompiglio che ha causato scappando ad un ricco matrimonio.
Avrà fatto bene? Però finora è stata protetta dall’alto.
I luoghi che visiterà? Vorrebbe saperne di più.
Cerca il Taddeo per pagare la zingara e magari chiedere qualcosa in più, ma quando rialza la testa non vede più nessuno davanti a lei e anche la moneta è scomparsa.
Non può essere stato un sogno, era qui pensa.
Si avvia verso la piazza e si unisce alla folla per osservare il carrozzone.
Più tardi penserà al suo futuro.
elisabeth
21-06-2014, 21.42.52
Non sapevo cosa potesse avere di pericoloso la bellezza di una donna...pensando al fatto che per trenta anni ero stata una donna nascosta al mondo degli uomini...poichè uomo io stessa........ma quando Oxuid diede il fermaglio a Musain.....i miei occhi percepirono ogni movimento......usava il fermaglio come avrebbe usato la sua spada ...accarezzandone la lama...per poi raccogliere i miei capelli con lenta devozione.....raccogliendone i riccioli ribelli e legarli tra di loro come fosse la trama di un meraviglioso tessuto......mentre le sue braccia erano tese dietro la mia nuca...intente a quell'opera ...le sue labbra si mossero sul mio volto......potevo sentire l'odore di liquore e il profumo acre del cuoio ..... le mie emozioni erano una rivoluzione di momenti incoscienti....erano battiti di cuore incomprensibili........feci un passo indietro di scatto....." Purtroppo credo che vi stiate sbagliando...... chi mi ha conosciuta e' all'inferno per poter cantare le mie lodi.....anzi.....se foste così gentile....ho la necessità di allenarmi....il corpo non può essere lasciato ad oziare.......sempre che non abbiate di meglio da fare........".........tra me e lui fu solo un lieve sussurro....nulla che alcuno potesse udire...quando dalla porta...entrò un uomo e a quanto pareva...una Principessa.......aveva bisogno di lui a corte........risi......alle parole di Oxuid......a quanto pareva Musain non era a servizio di nessuno....era un uomo libero ed ero sicura.. .sarebbe andato dalla principessa che ne aveva richiesto la presenza...bene.. avrei cercato un altro modo per allenarmi..........da sola...in silenzio.......la mia spada avrebbe reso meglio il sibilo della lama che tagliava...il correre dei miei pensieri
Sorrisi a Froster.
Credi davvero di potermi tenere a bada così?
"Oh, mio signore, non temete.. Sarò al vostro fianco, dopotutto una moglie deve essere la prima alleata del proprio marito.. Sarà un vero piacere per me incontrare quell'uomo.." Tornando a guardare l'atmosfera festosa che si intravedeva dalla finestra della carrozza "Potrò girare per le strade in festa più tardi.. Una volta che ci saremo sistemati nel nostro alloggio come si conviene, le mie ancelle penseranno ai bagagli.." Sorrisi "Oh, che strano carrozzone.. dev'esserci proprio una grande festa...".
Dopo un po' giunse il sergente di Froster con le informazioni su quell'Oxiud.
Gli porsi la mano, con un sorriso "Vogliamo andare?".
Guisgard
23-06-2014, 02.09.44
Capitolo II: Il Re di Cuori
“Poi giunse la casa su ruote, guidata dal lungo e magro Rodomonte, che si era impiastrato la faccia di rosso e, per accrescere il terribile effetto, aveva aggiunto un paio di baffi formidabili.”
(Rafael Sabatini, Scaramouche)
L'ingresso di quel carrozzone nella cittadina di Amoros, se non esattamente trionfale, fu perlomeno decisamente sorprendente e cacofonico da lasciare a bocca aperta tutti i suoi cittadini corsi a vederlo.
Il grottesco e sotto certi aspetti mirabolante veicolo aveva infatti un aspetto a dir poco straordinario per gli animi semplici e un po' ingenui a cui era destinato ad apparire.
Era grosso modo simile ad un grande vagone, di forma rettangolare e dalle dimensioni davvero fuori dall'ordinario.
Misurava appunto tredici metri di lunghezza, almeno otto di larghezza e cinque di altezza.
Costruito perlopiù con solido legno di quercia e rafforzato da giunture di ferro battuto, quel bizzarro veicolo si muoveva davvero senza essere trainato da alcun animale.
E guardandolo dava l'idea di un mezzo molto pesante.
Infatti qualcosa al suo interno sembrava fornirgli l'energia per muoversi, tradito il tutto dal denso fumo che usciva attraverso un comignolo posto sul tetto.
Per facilitare la comprensione di chi legge si potrebbe paragonare questo strambo ed eccentrico mezzo di locomozione ad una sorta di nave terrestre, distinguendo così la prua dalla poppa, una specie di ponte costituito dal tetto e dalle fiancate, dalle quali si potevano riconoscere alcune porte che consentivano l'accesso e l'uscita a chi lo utilizzava.
Ebbene davanti, su quella che abbiamo indicato come prua, si ergeva una sorta di statua lignea, raffigurante una donna che soffiava e che con ogni probabilità rappresentava l'allegoria del vento.
A poppa invece, diciamo così, vi era una porta che dava l'idea di aprirsi dal basso verso l'alto, facendo calare in giù un ponteggio.
L'aspetto poi era degno di un carro da circo o di uno di quelli utilizzati dagli artisti girovaghi, con colori vivi che andavano dall'arancio aggressivo, passando poi ad un verde fosforescente, fino ad un viola che oggi definiremmo psichedelico.
Ed oltre al clangore ed al cigolio, quella incredibile macchina, chiamiamola così, lasciava tutt'intorno a sé una vera e propria musica da parata che pareva ripetersi senza sosta.
Arrivò fino al centro della piazza, proprio davanti alla chiesa dell'Arcangelo Michele, arrestandosi poi di colpo e lasciando partire un lungo fischio simile ad un sibilo, seguito subito dopo da un roboante scoppio che liberò in aria una densa nuvola di fumo.
Cosa quest'ultima che spaventò, almeno in inizialmente, non poco la folla tutt'intorno.
La porta a poppa poi si aprì di colpo ed un attimo dopo alcuni figuri saltarono fuori.
“Signori e signore di Amoros...” disse un uomo non giovanissimo, ma dal tono di voce deciso “... salute a voi! Oggi avrete la fortuna ed il privilegio di poter ospitare nientepopodimeno che Il Re di Cuori nella vostra cittadina!” Sorrise, guardandosi poi intorno. “Tu sai, piccolo, cos'è il Re di Cuori?” Fissando un bambino tra la folla che lo guardava rapito.
Il piccolo scosse il capo.
“Ma come!” Esclamò l'uomo. “Ma si tratta della più grande e famosa compagnia errante di eroi a noleggio!” Indicando il carrozzone dal quale era sbucato e gli altri suoi compagni di viaggio. “Amoros! Da oggi i tuoi problemi, qualsiasi essi siano, sono già risolti!” Si voltò verso i suoi, facendo loro un cenno col capo.
E alcuni di quelli cominciarono a suonare nella piazza, mentre altri distribuivano bigliettini alla gente corsa a vedere quell'incredibile e bizzarro carrozzone con i suoi stravaganti personaggi.
E sui bigliettini era possibile leggere le seguenti parole:
“Qualsiasi sia il guaio in cui vi siete cacciati ed il problema che vi affligge, da oggi potrete contare sull'aiuto della più celebra ed abile compagnia di eroi a noleggio. Il Re di Cuori è giunto nella vostra città e risolverà tutto ciò che vi angustia. Il nostro motto è... il pericolo non ci spaventa, il conto non vi spaventa!”
E nella piazza gremita, tra quella viva curiosità, l'incredula ammirazione e la confusione generale, qualcun altro aveva assistito a quello sproporzionato spettacolo tra il fantastico ed il farsesco.
Come Altea, poco lontana dalla confusione con il suo seguito, che assisteva a quell'inaspettato spettacolo.
Ma anche, più vicina al centro della piazza, Grazia col suo gattino Milord, incuriosita dall'arrivo di quello strano carrozzone.
http://butlerscinemascene.files.wordpress.com/2014/01/hunch-cast.jpg
Guisgard
23-06-2014, 02.29.27
Musain fissò Ahmed e poi si voltò verso la finestra.
La confusione nelle strade per l'arrivo del carrozzone si iniziava a sentire anche in quella stanza.
“Come vi ha spiegato il dottor Oxuid” disse lo spadaccino al servitore orientale “la mia spada è al servizio della città di Imperion. Non potrei dunque adempiere con efficacia al compito che venite a richiedere. Tuttavia non dubito che una nobile donna come la vostra padrona non tarderà a guadagnarsi i servigi e la fedeltà di abili guardie pronte a difenderla. Naturalmente, durante il mio soggiorno qui ad Amoros, qualora ella avesse bisogno di aiuto, non tarderei ad offrirle il mio braccio in qualsiasi momento, come il dovere cavalleresco impone. Non come suo soldato, ma come difensore ed amante della sua bellezza.”
“Elisabeth...” fece Oxuid “... per ora non credo di dover richiedere la vostra presenza qui. Dunque se lo desiderate avete la libertà di potervi ritirare nella stanza accanto, che ho fatto prenotare a vostro nome, per i vostri esercizi con la spada, visto che questa cosa sembra attrarre molto il vostro interesse.” Guardò Musain. “Naturalmente, se ciò vi aggrada, qualche volta potrete partecipare alle esercitazioni della mia assistente. Forse troverete ciò interessante, messere.”
“Sarà un piacere poter misurare la mia abilità con quella di madama Elisabeth.” Mormorò Musain, per poi guardare Elisabeth.
Guisgard
23-06-2014, 03.05.32
Froster restò compiaciuto della devozione che Clio mostrava verso di lui.
Prese allora la mano della sua futura sposa e facendo segno al suo sergente di condurli dove si trovava Oxuid, cominciarono a seguirlo.
La città era in festa, animata del tutto dall'arrivo di quell'insolito carrozzone.
Tutto pareva scosso dal chiasso e dall'eccentrica presentazione fatta dagli individui che erano scesi da esso.
Fraster tuttavia, a parte qualche occhiata di vaga curiosità, non mostrò molto interesse per quell'animata baraonda che vivacizzava Amoros.
Infatti al centro dei suoi pensieri vi era l'incontro con l'uomo giunto da Imperion.
E finalmente, poco dopo, arrivarono alla locanda dove alloggiava Oxuid.
Si presentarono al locandiere e questi subito li accompagnò al primo piano, dove alloggiava il filosofo, proprio mentre Ahmed lasciava il pianerottolo per ritornare dalla sua padrona.
“Messer Oxuid...” disse entrando nella stanza Froster con Clio al suo fianco “... messer Oxuid, vero?”
“Dipende.” Fissandolo il filosofo. “Dipende da chi siete e da cosa domandate al geniale dottor Oxuid.”
“Non potevate essere diverso.” Annuendo Froster. “Si, leggendo i vostri scritti vi ho sempre immaginato così.”
“Posso chiedervi la compiacenza di presentarvi, messere?” Chiese Oxuid.
“Certo.” Fece Froster. “Sono Lord Froster, signore di Lortena. E questa graziosa dama è lady Clio, mia futura sposa.”
“Lord Froster.” Alzandosi dalla sua sedia Oxuid e stringendogli la mano. “In effetti, dopo aver ricevuto la missiva inviatami da Imperion, ero alquanto impaziente di incontrarvi.”
“Anche io, dottore.” Sorridendo Froster.
“Milady.” Oxuid a Clio. “I miei complimenti, siete un incanto. Ma prego, miei signori, accomodatevi pure.” Invitando loro a sedersi. “Intanto lasciate che vi presenti i miei fedeli compagni di viaggio... madama Elisabeth, mia assistente... il fido Rager, senza il quale mi sporcherei le mani di inchiostro... e messer Musain... ma perdonerete di certo la mia assistente che era sul punto di ritirarsi nella sua camera.”
“E' un onore, miei signori.” Raggiante Froster.
“Mi perdonerete, milord, la brutalità con cui vi chiedo di arrivare subito al motivo di questo nostro incontro, ma ho molte cose urgenti di cui occuparmi.” Fece Oxuid.
“Certo.” Con tono accomodante Froster. “Anche noi abbiamo fretta di tornare quanto prima a Lortena.”
“Benissimo.” Disse Oxuid. “Allora spiegatemi in breve il tipo di alleanza che intendete stringere col governo che rappresento. Cosa vi ha spinto a chiedere l'appoggio di Imperion, milord?”
“Ecco...” mormorò Froster “... in realtà la situazione politica è tutt'altro che definita... alcuni ribelli fomentano l'astio del popolo verso il mio potere...”
“Dunque” quasi con indifferenza Oxuid “mi state dicendo che non avete ancora il totale controllo del vostro paese, milord?”
“Oh, no...” tradendo imbarazzo Froster “... affatto, dottore...” rise nervosamente “... anzi, il mio potere non solo è ben saldo, ma anche legittimo...” strinse la mano di Clio “... tanto è vero che l'imminente matrimonio tra me e lady Clio, erede al seggio di Lortena, è il riconoscimento del mio ruolo e del mio effettivo potere su quelle terre!”
“Parlatemi allora di questi ribelli.” Guardando Oxuid prima Clio, poi di nuovo Froster. “Cosa vogliono?”
“Naturalmente la libertà...” spiegò Froster “... essere liberi e distruggere il mio governo... governo che la maggior parte dei cittadini di Lortena appoggia e condivide!”
“La parola libertà è un concetto alquanto vago.” Toccandosi la barba Froster. “Chi sono questi ribelli? Come operano? E in che modo interferiscono col vostro governo?”
“Si fanno chiamare Lupi...” sbottò Froster “... sono simili a briganti... agiscono nell'oscurità e nascondono i loro volti... il loro capo è un certo Lupo Nero ed indossa una maschera... non è un uomo, ma un demonio dalle sembianze di lupo afferma qualcuno...”
“Milord...” senza scomporsi Oxuid “... non esistendo nessun Dio nei Cieli, segue poi naturale che non vi siano neanche demoni nel sottosuolo...” si voltò verso Musain che aveva ascoltato tutto restando in silenzio “... voi cosa ne pensate, messere?”
“Anche io convengo con voi, dottore...” rispose lo spadaccino senza tradire emozioni “... non si tratta di demoni e neanche di patrioti... ma solo di briganti che non hanno il coraggio di mostrare il proprio volto... io simili individui mi limito a definirli ciò che sono... dei vigliacchi...”
“Si, sono solo dei miserabili vigliacchi!” Esclamò Froster.
“E invece la nostra deliziosa dama cosa pensa di tutta questa storia?” Rivolgendosi Oxuid a Clio.
Salutai cortesemente l'uomo, la sua assistente e lo spadaccino.
Mi chiesi se fosse uno dei cavalieri traditori.
Mi accomodai e restai immobile ad ascoltare le parole di Froster.
Non scoppiare a ridere fu davvero arduo, ma ormai ci avevo fatto l'abitudine.
Oh, addirittura un demone? Ma mi fate troppo onore...
Restando rispettosamente con gli occhi bassi.
Tesoro se non avessi messo la maschera mi avresti già ucciso.
Ma la toglierò, te lo prometto, quando sarai in agonia.
Evitai di alzare gli occhi al cielo, un altro liberale senza Dio, ci mancava.
Poi l'uomo chiese il mio parere.
Alzai gli occhi, e sorrisi appena, triste.
"Io desidero solo che la guerra finisca presto, mi stazia il cuore sapere quanto sangue sta versando il mio popolo.." Mormorai piano.
Per una volta, pensai, avevo detto la pura verità, anche se non nel senso che loro intendevano.
Altea
23-06-2014, 16.27.39
Io, Korshid e le guardie guardavamo quella scena e ascoltavamo ciò che quell' uomo diceva da lontano ma abbastanza vicino per vedere quello strano mezzo di locomozione..non era tanto un carrozzone ma quanto una specie di nave ma la cosa più strana era il fatto degli "eroi a noleggio" e osservavo il biglietto che fu dato a uno delle guardie.
"Eroi a noleggio?" guardai stupita Korshid e i miei uomini.."ovvero in grado di risolvere i problemi della gente..oh vorrei vedere se uno di questi allora sarebbe in grado di liberare pure Setareh".
Ci guardammo in silenzio, le guardie mi osservavano e guardai Ismael, egli era il capo delle guardie e pure era il migliore amico del mio fratello adottivo ora prigioniero nelle segrete del Principe Abrahm e speravo col resto della famiglia..almeno erano vivi...essi avevano vinto numerose battaglie.
Gli feci cenno di venire in disparte..."Ismael...voglio mettere alla prova questa strana circostanza, Ahmed non si vede...e se tarda a vedersi forse ha problemi a convincere quello spadaccino...ovviamente io non posso farmi avanti e tu sei un guerriero formidabile come lo è mio fratello e saprai valutare bene...io torno a Palazzo con Korshid scortata da Hassan, mentre tu andrai con le altre guardie e chiederai del miglior guerriero per proteggere me e poi valuta tu di quante persone avete bisogno per sapere ciò che avviene in queste zone a voi sconosciute, ovviamente non voglio un esercito..non siamo in guerra, se Ahmed tornerà assieme a quello spadaccino non ci saranno problemi, avrò due guardie...ma voglio essere previdente, se egli dovesse tornare solo avremmo perso anche questa occasione che ora ci si presenta..e voglio metterli alla prova...che buffo...sembrano attori da circo e danno eroi e a noleggio pure..eppure non sono mercenari, non capisco tutto questo..limitati solo a dire che una Principessa necessita di una guardia personale e alcuni uomini, non dire altro".
Mi congedai e feci cenno a Korshid e Hassan di seguirmi e prendemmo i nostri cavalli e tornammo a palazzo, Ahmed sembrava non essere tornato..strano..se Musain avesse accettato subito lo avrei trovato qui.
Io e Korshid andammo nel Tempio per le preghiere agli dei e finalmente eravamo sole ed estrassi dalle vesti un pugnale avvolto dalla seta, era pieno di decori e pietre e il diamante brillava, ma non era il valore storico e prezioso che lo rendeva speciale, passai la lama nel Fuoco Sacro..."Che gli dei lo proteggano e pure me e il nostro popolo..Korshid speriamo qualche persona sensata venga in mio aiuto..questo pugnale dovrebbe essere segregato nell' Antico Tempio..se Abrahm scoprisse dove siamo sarebbe la fine di tutto e di tutti."
Ricordai le parole di mio padre quando, prima di fuggire, me lo consegnò..."Il pugnale è la unica chiave di accesso di una sacra e antica grotta nascosta proprio nella città sacra di Setareh, dentro oltre a tesori inestimabili vi stanno oggetti divinatori e mappe e altro a difesa delle altre città sacre che ci uniscono..Abrham mira a questo, impossessarsi e distruggerle tutte per eliminare il Credo dei nostri dei, prendere ciò che vi è conservato e col Male regnare su tutto il territorio..la tirannia regnerebbe ovunque e non sappiamo fino a quali confini...il pugnale ha altri poteri ma non è il caso tu sappia...".
Rimasi in silenzio...addosso a me gravava un peso enorme, e proprio per questo necessitavo di una persona a mia difesa...io sarei potuta morire per mano degli uomini di Abrham ma non popoli interi.
"Bene..io mi ritiro nelle mie stanze...avvisatemi appena tornerà Ahmed e Ismael...solo per sapere cosa hanno concluso, ovviamente non è affar mio occuparmi delle guardie...esse devono solo difendere ed eseguire gli ordini".
http://i57.tinypic.com/2m2cmdf.jpg
elisabeth
23-06-2014, 18.09.01
Rimasi a fissare le spalle di Musain mentre rivolto verso la finestra rispondeva ad Ahmed ....da uomo libero non si legava a nessuno pensavo a quanto fossimo differenti...mi ero legata a Dio e tutto ciò che facevo era a gloria del suo Nome........ma il fatto che non si allontanasse da li e che avessi potuto incontrarlo perchè la mia spada si unisse la sua.....mi diede un senso di esaltazione........sorrisi compiacente ad Oxiud......e ricambiai lo sguardo carico di strane domande a Musain......" Saro' grata a Messer Musain per il favore che mi concederà e grazie a voi per avermi dato la possibilità di andare a riposare......" Ma in quel momento ci furono visite e fummo presentati...un uomo di alto lignaggio e la sua futura sposa.....ascoltai tutto il discorso silente appoggiata alla parete vicina alla finestra......lontana da tutti quelli che erano in conversazione....da quel punto potevo osservare il volto della donna......non sembrava concorde col suo promesso sposo...alquanto infastidita .....e quando parlarono di libertà e dell'assenza di Dio...le miei gote cominciarono a prendere calore.........Era vero Dio quanto il Demonio.....e potevo rivedere nella mia mente....quanto il Demonio poteva manifestarsi nell'ignoranza degli uomini...nonostante provetti filosofi......." Perdonatevi se interrompo la discussione, ma ho la necessità di ritirarmi.....se avete bisogno non abbiate problemi nel chiamarmi...."....feci un misero quanto goffo inchino ed uscii da quella stanza.......Ne' in cielo , ne' in terra , ne' sotto terra........dov'ero finita ?.......Entrai nella mia stanza..........trovai la mia sacca sul tavolo...........nel catino c'era dell'acqua , avevo del sapone alle rose nella sacca.....tolsi l'abito prezioso appoggiandolo alla sedia....mi lavai.....e presi dalla sacca la sottoveste in bigello di cotone........mi sentii ancora una volta......a casa........c'era una croce al capezzale....mi inginocchiai.......e incominciai Padre Nostro.........un sussulto...qualcuno aveva bussato alla mia porta....
Guisgard
23-06-2014, 18.15.22
“Non voglio” disse Froster “che lady Clio venga coinvolta in simili discussioni. Anzi, è mio desiderio che ella sia spensierata e gaia. Le questioni interne di Fortena sarà mio compito sistemarle.”
“In verità” disse Oxuid “credo che invece tutto questo debba riguardare e non poco la vostra futura sposa.”
“E perchè mai?” Chiese Froster.
“Per il semplice motivo” spiegò Oxuid “che con ogni probabilità i vostri nemici stiano ostacolando il vostro governo perchè intenzionati a ripristinare quello precedente. Dunque ritengo interessante il punto di vista della vostra fidanzata, essendo ella la legittima pretendente ad un seggio che questi ribelli pare vogliano riportare in alto. Tutto qui.”
“Lady Clio non ama interessarsi di simili faccende” fece Froster “ed io intendo rispettare questa sua convinzione.”
“Come credete.” Annuendo Oxuid. “Ma tornando al nostro incontro, io credo che voi abbiate commesso una grossa sciocchezza a venire qui.”
“Come sarebbe?” Stupito Froster.
“Lasciare il vostro castello per intraprendere questo viaggio ad Amoros” disse Oxuid “vi metterà inesorabilmente in pericolo. Non dubito infatti che i vostri nemici possano scegliere questo momento per tentare di uccidervi. Si, è stata una mossa molto stupida la vostra.”
Froster sbiancò.
“La vostra esigua scorta potrebbe fare ben poco qualora qualcuno decidesse di uccidervi utilizzando la sorpresa e la poca possibilità che avete qui di potervi difendere.” Aggiunse il dottore.
“Ma dovevo incontrarvi per sancire la nostra alleanza...” mormorò Froster.
“Ma forse noi” fissandolo Oxuid “possiamo trasformare il vostro errore in una mossa vincente. Una mossa che sia capace di dare scacco matto ai vostri nemici.”
“Davvero?” Rianimandosi Froster.
“Certo.” Sentenziò Oxuid. “Vi occorre un'assicurazione sulla vita.”
“Non capisco...” confuso Froster.
“Nel secondo secolo Avanti Cristo” cominciò Oxuid “il re di Pergamo Attalo III lasciò in eredità il suo regno a Roma. E sapete perchè?”
“Perchè?”
“Per assicurarsi così che nessuno dei suoi nemici interni attentasse alla sua vita.” Sorridendo Oxuid. “Infatti, in caso di morte del re, come espressamente riportato dal suo testamento, l'intero regno sarebbe passato ai Romani.”
“Si, ma continuo a non capire...” fissandolo Froster.
“Milord, firmerete un documento con effetto testamentario.” Alzandosi dalla sedia Oxuid. “Un documento in cui nominerete la città di Imperion come vostra unica erede al governo di Lortena. Così i vostri nemici ci penseranno bene prima di uccidervi.”
Guisgard
23-06-2014, 18.25.55
Elisabeth ebbe il permesso di ritirarsi, così lasciò gli alloggi di Oxuid per raggiungere la sua camera.
Qui si cambiò e poi si mise a pregare.
Ma poco dopo qualcuno bussò alla sua porta.
Era il locandiere.
“Madama, vi ho portato teli e lenzuola pulite.” Disse posando tutto sul letto. “Qui poi vi è del sapone. Perdonatemi se non ho fatto in tempo a portare tutto prima del vostro arrivo, ma ho avuto molto da fare.”
“Quel comune sapone non è adatto alla pelle di madama.” All'improvviso una voce sulla soglia. “Occorre qualche essenza delicata, come vaniglia, cannella o fior di ciliegio.” Continuò Musain. “Inoltre serve dell'olio perchè la sua pelle non è abituata a questo clima, arrivando ella dall'Oriente.”
“Messere, io non so se posso procurarmi tutto ciò...” farfugliò il locandiere “... ma farò del mio meglio...”
“Cominciate a portare allora dell'olio.” Disse lo spadaccino. “Andate.”
“Si, messere...” annuì il locandiere per poi andare via.
“E' terra di villani questa.” Musain ad Elisabeth. “Ma forse quell'uomo riuscirà a procurarvi ciò che vi occorre, madama.”
elisabeth
23-06-2014, 18.48.43
Ero in ginocchio e mi alzai con un certo fastidio.....dov'era il silenzio del convento.....aprii la porta e vidi Il Locandiere pieno di premure che farfugliando scuse e quant'altro ...posò lenzuola pulite e sapone .....ma la sorpresa non fu il Locandiere......Fu Musain....chiese dell' olio di oliva.....per la mia pelle......vidi correre via l'uomo per a prendere l'olio........." La terra d'Oriente e' ricca di molte cose Messere......e vi ringrazio per esservi preso cura di me.....e della mia pelle.......se volete farmi compagnia...stavo pregando..e voi a quanto pare non siete uomo di preghiera.........ma siete un uomo d'arme....e la cosa ci accomuna......pensavo foste ancora in conversazione....magari vi stanno cercando......."........
Guisgard
23-06-2014, 19.02.19
Musain mostrò un lieve sorriso a quelle parole di Elisabeth.
“In verità” disse “io sono un uomo d'azione e di contemplazione, poiché, come ben sapete, la spada non richiede solo il corpo per essere padroneggiata, ma anche lo spirito. Dunque la politica ed i suoi intrighi non sono cose a cui amo legarmi. Quanto alle vostre preghiere, temo di non potervi partecipare, in quanto i miei dei sono differenti dal vostro Dio. E forse non dovrei trattenermi più di tanto, poiché a breve tornerà quel goffo locandiere con l'olio per il vostro corpo.” E con un gesto improvviso, quanto delicato, accomodò la sottoveste della donna che scendendo aveva lasciato scoperta la spalla. “E' un sacrilegio trascurare la bellezza che la natura ha dato in dote al vostro corpo, madama.”
Guisgard
23-06-2014, 19.20.09
Altea si ritirò nelle sue stanze, dove nessun uomo poteva giungere, come imponevano le antiche leggi della sua terra.
Poco dopo un'ancella giunse ad avvertirla del ritorno di Ahmed.
Il fedele servitore attese così fuori l'arrivo della sua principessa.
“Altezza...” disse al suo arrivo “... ho incontrato lo spadaccino di cui domandavate i servigi, quel tale messer Musain... ebbene egli è al servizio di una potente città e dunque non può accettare il compito che avete a lui richiesto. Tuttavia egli si professa vostro difensore, qualora occorrerà il suo braccio alla vostra persona. A questo punto, Altezza, dovremo cercare altrove qualcuno degno di occuparsi della vostra persona.”
Intanto, nella piazza centrale di Amoros, Ismael eseguiva quanto gli aveva ordinato Altea.
Aveva così avvicinato gli strani individui scesi dal bizzarro carrozzone.
“Oh, messere...” disse colui che aveva parlato alla piazza e che sembrava essere il capo della compagnia di eroi “... ma una principessa è il nostro pane quotidiano. Noi salviamo continuamente dame da ogni sorta di pericolo.” Rise. “Permettete che mi presenti a voi... sono messer Carolon, capo della nobile ed eroica compagnia del Re di Cuori! E naturalmente accettiamo la vostra richiesta per la protezione di sua Altezza.” Annuì soddisfatto.
“Ehm, capo...” avvicinandosi uno del gruppo a Carolon “... in verità non ci siamo ancora tutti...”
“Cosa?” Stupito Carolon. “E chi è che manca?” Fissandolo. “Aspetta! Non dirmelo! Di nuovo quel perdigiorno, vero?”
“In effetti” borbottò l'altro “credo sia rimasto indietro a causa di una missione da portare a termine...”
“Missione un corno!” Urlò Carolon. “E' a correr dietro a qualche sottana, ecco dov'è!” Scosse il capo. “Ma stavolta lo sistemerò io per le feste! A calci nel sedere lo prenderò!” Ma poi si ricordò di Ismael. “Ehm, perdonatemi, messere... solo qualche piccolo problema, diciamo, tecnico... nulla di che... raggiungete pure la vostra principessa e ditele che la nostra compagnia penserà alla sua incolumità.” Ridendo appena.
http://www.oliverreed.net/Gallery/images/g436.jpg
Altea
23-06-2014, 19.39.08
Mi avvertirono Ahmed era ritornato e corsi per avere notizie di Musain, alle sue parole risi di gusto..."Se ne avrò bisogno..oh, se mi stanno puntando un pugnale addosso lo chiamerò e arriverà immediatamente? Ha perso una opportunità, può rimanere al servizio della sua potente città, anche se gli sono grata per essersi battuto per darmi la spada..a proposito, vorrei vi recaste presso un armaiolo per metterla a nuovo e sapere qualcosa di più su questa spada..per ora riposatevi, manderò Amina a portarvela e domani provvederete".
Mi sedetti sui cuscini e gli raccontai del carrozzone e degli eroi a noleggio..."Ho lasciato Ismael, il capo delle guardie, penso sia l'unico adatto a procurarci una di queste guardie..ma non trovate sia tutto strano? Spero non siano dei truffatori...ma non vi è pericolo, se lo saranno meriteranno la giusta punizione".
elisabeth
23-06-2014, 19.39.27
.....Lo Guardavo da uomo a uomo.....il Sacro e il profano......Lo Guardavo come una donna Guarda un uomo......" Le preghiere Messere......arrivano al mio Dio e credo che non disonorino i vostri Dei.......purtroppo Religione e politica.....vanno a braccetto......quel meraviglioso mondo che si chiama Oriente.....e' pieno di ogni cosa.......compreso degli intrighi che poi svalorizzano la vita umana......".........La sua mano si allungò al mio volto.......non fu una carezza...coprì la mia spalla....... fermai con la mia la sua mano.....fu un rapido scatto.......lo guardai negli occhi..........." Vi ringrazio....siete molto attento......la mia bellezza e' poca cosa credetemi......siete riuscito a turbare le mie preghiere.......dovrò cercare pace per la mia anima stanotte.....".......
Guisgard
23-06-2014, 19.58.25
Altea si sedette su quei comodi e pregiati cuscini, raccontando poi ad Ahmed del carrozzone.
“Ho visto” disse il servitore che questa cittadina è molto incuriosita dall'arrivo di quello strano veicolo... quanto agli uomini che lo hanno condotto fin qui, attenderemo il ritorno di Ismael per saperne di più. Lui è un uomo d'armi molto esperto, Altezza.”
E proprio in quel momento un'ancella si presentò ad Altea, avvertendola che Ismael era tornato.
Guisgard
23-06-2014, 20.04.10
“Addirittura turbare, madama...” disse Musain ad Elisabeth accennando un lieve sorriso “... è una concezione questa del tutto occidentale del sacro e che io non condivido... in Oriente invece la religiosità è intimamente legata con il corpo e la sessualità... lì il desiderio non turba l'anima, anzi serve ad appagarla... secondo gli orientali infatti l'atto sessuale è una mistica rappresentazione della forza divina unita con quella terrestre...” era di fronte a lei ed Elisabeth aveva indosso solo quella sottoveste leggerissima.
Tanto leggera da poter quasi volare via con un sospiro.
“Ma siamo in Occidente” continuò Musain “e se la mia presenza qui è motivo di turbamento per voi, allora uscirò dalla vostra stanza, lasciandovi sola con le vostre penitenze.” La fissava e fece come a voler uscire.
Altea
23-06-2014, 20.07.45
Nemmeno il tempo di parlarne e Ismael era tornato e guardai Ahmed.."Andate da Ismael, Ahmed, e ditegli di venire qui, io non posso presentarmi ancora..cosi ci racconterà se almeno questo affare è andato a buon fine..e confidiamo negli dei..a proposito ho chiesto una mia guardia personale...sapete il motivo" e congedai la ancella rimanendo sola col Consigliere..."Ho bisogno una persona mi protegga per ciò che porto addosso e custodisco..il pugnale..e ho detto ad Ismael sia il migliore e il più valoroso, poi ho chiesto alcuni uomini per aiutarli a sorvegliare il palazzo e poi sono di questi posti e ci tornerà utile...ovviamente ne ho chiesti pochi..bene andate a chiamare Ismael".
Attesi sui cuscini e vidi Korshid e la chiamai vicino a me spiegandole il tutto.
Restai ad ascoltare quell'uomo impassibile.
Era più intelligente di Froster, non che ci volesse molto, in verità.
E noi avevamo perso contro di lui? Alzai mentalmente gli occhi al cielo.
Era un ragionamento tanto semplice, ma avevo ingannato bene il mio futuro marito.
Il viaggio era stato un errore, ma davvero? Non l'avrei mai detto! I Lupi colpiranno presto quanto a lui..
Immaginai un sorriso sarcastico e perfido del Lupo.
Oh, lascia stare la scorta, se io volessi potrei entrate nel suo letto e trovarlo solo, disarmato, distratto.
Ma non era ancora il momento, non dopo quei discorsi.
Ma Froster non era così sveglio.
Il tempismo era tutto.
La faccenda si faceva più interessante.
Perché credi che lui conosca Attalo III?
Sorrisi appena, alzando timidamente lo sguardo.
"Perdonate l'ardire, mio signore ma non mi sembra un consiglio disinteressato... Voglio dire, sappiamo tutti com'è finita per Attalo III, il suo regno divenne provincia romana.. Quindi ditemi, chi ci garantirà che nessun cittadino di quella città provi ad uccidere il mio signore, dando magari la colpa ai ribelli, per impossessarsi di Lortena?" Sostenni lo sguardo dell'uomo, e poi sorrisi "Comunque avete ragione, sono io la legittima erede di Lortena, ma naturalmente una donna non può governare, e Lord Froster lo fa egregiamente in mio nome.." Lanciando un'occhiata dolce e ricca di ammirazione al traditore "Ma legalmente, dovrà aspettare il nostro matrimonio per poter disporre in questo modo della città.. " Sorrisi, alzando appena le spalle "Sapete no? Per evitare che lo considerino un usurpatore.." Scossi la testa "Questi problemi burocratici mi annoiano molto in verità, ma ho dovuto imparare le leggi per forza.. I signori del regno di cui siamo vassalli non si interessano quasi mai di Lortena.. E vogliamo che rimanga così, alla fine, finché ci sarò io al suo fianco, nessuno potrà contestare il suo potere.. I Lupi sono solo briganti, non credo che un nome o un altro cambi qualcosa per loro, certo magari non hanno mai mandato giù le violenze della guerral, ma in realtà vogliono solo il disordine, il caos.. Hanno preso la palla al balzo per fare ciò che vogliono...".
elisabeth
23-06-2014, 20.20.48
Ascoltai le sue parole.......in preda ad una sensazione che tradiva le emozioni.......ma che voleva cercare fondamento in quello che sino a quel momento avevo creduto......." L'Oriente e' terra di tutti...e' terra di mondi che non credo l'uomo riesca a riconoscere....la religione forse quella che conoscete voi....la mia mi ha insegnato diversamente..........non ho paura della vostra presenza......il turbamento proviene dalla non conoscenza....."....mi allontanai dalla porta dandogli il passo all'interno della stanza......
Guisgard
23-06-2014, 20.40.56
Korshid raggiunse Altea e si sedette accanto a lei.
Poco dopo arrivarono Ahmed ed Ismael.
Questi salutò con un inchino la principessa.
“Altezza...” disse “... ho incontrato gli uomini del carrozzone, parlando direttamente al capo di quella compagnia. Egli afferma che i suoi uomini sono esperti combattenti ed abituati a cimentarsi in ogni sorta di avventure. Non hanno l'aspetto ed i modi di veri e propri cavalieri, ma dicono che a parlare per loro sono le imprese che li hanno visti protagonisti. Mi sono permesso di invitarli qui al palazzo, in modo che potrete voi stessa vederli da vicino. Verranno appena si saranno sistemati in città.”
“Possiamo fidarci di loro?” Chiese Ahmed.
“A me hanno dato l'impressione di uomini onesti.” Rispose Ismael. “Comunque faremo entrare solo due di loro nel palazzo, così non correremo rischi. Se vostra Altezza è d'accordo.” Fissando Altea.
Guisgard
23-06-2014, 20.52.22
Oxuid sorrise a quelle parole di Clio.
“Sottile ragionamento il vostro, milady...” disse “... e non mi ingannavo, circa i vostri interessi. Oh, ma è giusto. Dopotutto governerete insieme a vostro marito.” Fissò Froster. “Milord, se siete giunto fin qui è perchè ritenete Imperion un alleato degno di fiducia, giusto?”
“Certo.” Annuì Froster.
“Bene, allora dimostratelo.” Fece Oxuid. “Quel documento da voi firmato è solo una garanzia. Diciamo non diverso da uno dei tanti matrimoni di interesse che si stringono fra i vari regni.” Per un momento fissò Clio. “Firmando quel documento avrete non solo la certezza che i vostri nemici diventeranno impotenti contro di voi, ma anche la sicurezza di un alleato forte che vi aiuterà a sconfiggerli.” Rise appena. “E per la vostra tranquillità, per dimostrare la nostra buona fede, aggiungeremo una clausola, diciamo... il documento sarà invalidato qualora nascerà dalla vostra unione un legittimo erede.”
“Si...” balbettò Froster “... si... firmerò quel documento...”
Altea
23-06-2014, 20.54.46
Ascoltai le parole di Ismael e di Ahmed..."Ahmed, il vero guerriero non ha bisogno di impugnare armi particolari o corrazze preziose..si riconosce in battaglia anche con una armatura povera e una spada grezza...è come la maneggia l'importanza...a mio modesto parere".
Annuii ad Ismael..."Si..per me va bene, mi fido del miglior amico di mio fratello e del mio capo guardia...solo due..avvisatemi quando arriveranno, li porteremo nel palazzo per non farci notare troppo, nella sala adempita a quella che sarebbe il mio trono e degli dei e lascio a voi controllarli per bene..a proposito la mia guardia personale..ovviamente alloggerà nel Palazzo ma sotto la stretta visione di uno di voi" mi alzai dai cuscini e mi congedai chiamando Amina nelle mie stanze affidandomi alle sue benevoli cure.
Guisgard
23-06-2014, 20.57.08
Musain allora si avvicinò al tavolo della stanza e vi posò sopra la sua spada ed il suo bastone.
“Vedremo dunque” disse ad Elisabeth “quale delle nostre concezioni avrà la meglio... oppure se, come credo, ci arricchiranno entrambi... dovevate allenarvi, giusto? Allora, se vi piace, potremmo allenarci insieme. Mi incuriosisce non poco misurarmi con una donna cavaliere. Capire così chi finirà per dominare in voi, se il cavaliere o la donna...”
Guisgard
23-06-2014, 21.07.34
Altea si affidò alle cure della fedele Amina per prepararsi per la sera.
Quando poi il crepuscolo si ritirò, al palazzo giunsero due individui.
Appartenevano alla compagnia del Re di Cuori.
Ahmed allora li condusse nella saletta adibita per riceverli e fece subito chiamare la principessa.
Così, giunta Altea, i due si presentarono.
“Altezza...” disse Carolon “... sono messer Carolon, capo della compagnia del Re di Cuori e sono qui per servirvi. Questi” indicando il giovane che era accanto a lui “è il mio apprendista Gualuc. Il vostro servitore mi ha parlato della vostra richiesta. Posso assicurarvi sul mio onore che nessuno potrebbe occupare il ruolo di vostra guardia del corpo meglio di noi, Altezza. Ma vi prego, rivelateci tutti i vostri bisogni.”
elisabeth
23-06-2014, 21.19.41
Chiusi la porta alle sue spalle..........e lo guardai mentre poggiava la sua spada vicina alla mia ed il suo bastone........dopo la preghiera mi sarei allenata contro...i fantasmi di nemici passati......ma lui era in carne ed ossa...e non era un nemico...almeno....non nel senso puro della parola ........mi avvicinai al tavolo ed accarezzai la mia spada....vediamo quanto sei veloce......la sfoderai ....e la puntai contro Musain....." Se vinco...sarò cavaliere quanto voi....se perdo....vincerò.....con l'arma che mi ha donato madre natura dite che la mia bellezza può essere un arma........che ne dite...."........vidi i suoi occhi animarsi e brillare come pietre preziose al sole......" prometto di non uccidervi........"...
Guisgard
23-06-2014, 21.35.08
Musain mostrò un sorriso vago ed enigmatico.
Annuì e si avvicinò al tavolo.
Accarezzò per un istante la sua spada, ma poi scelse il bastone per sfidare Elisabeth.
Si voltò allora verso la donna.
“Eccoci dunque...” disse fissandola “... appena volete, cominceremo... in guardia...” fendendo l'aria col suo bastone.
Altea
23-06-2014, 21.49.09
Mi avvisarono due uomini della compagnia erano arrivati, chiesi ad Amina di mettermi la veste da Principessa con la corona e mi sedetti nella sala che avevamo adibito a trono..arrivò un uomo e mi mostrò un giovane apprendista vicino a lui..."I miei omaggi messer Carolon" dissi con tono serio senza mostrare titubanze "è vero ho chiesto i servigi del vostro gruppo, non posso dirvi i particolari..ho bisogno del vostro più abile guerriero e cavaliere per farmi da guardia personale e poi dovreste chiedere al mio capo guardia, Ismael, i loro bisogni...per quanto riguarda me sono stata chiara...questo cavaliere..Gualuc..è all'altezza di rischiare la vita per proteggermi? Faremo una prova...Ahmed, chiamate tutti i nostri guerrieri..essi lo assaliranno in gruppo e messer Gualuc dovrà essere in grado di disarmarli tutti..ovviamente non ferendoli, se non sarà in grado proveremo finchè qualcuno ci riuscirà...non è un mio mio capriccio messer Carolon, dietro a tutto questo vi sta qualcosa di importante".
http://i57.tinypic.com/2zrictc.jpg
elisabeth
23-06-2014, 22.21.17
" Mi sta bene Messere.....possiamo cominciare......."........bastone e spada....grande abilità......la concentrazione ....mai perderla, non bisognava mai perdere di vista il nemico.......riuscivo a schivare i suoi colpi,...anche se la stanza era stretta.........colpo dopo colpo.....il sudore scendeva dalla mia schiena ........cercavo di seguire i suoi movimenti....cercavo di prevederli.....sino a quando ...il suo bastone colpì la mia mano e la spada volò dalla mia mano.....l'istinto di trattenerla mi fece cadere a terra.....ora ero distesa.......e la punta del suo bastone..era puntato al mio collo.........." la regola impone che mi uccidiate........ma non morirei mai senza la certezza di avere la spada al mio fianco......."......il suo bastone non si mosse...sembrava librarsi nell'aria.....e i suoi occhi...fissarono i miei........presi il suo volto tra le mani...baciai le sue labbra e il bastone fu solo un ricordo...ora ero seduta sulla sua pancia e la mia spada era al suo collo......." nella vita le situazioni si ribaltano....la sorpresa...e' quella che non ci fa capire nulla....."......
Froster era davvero un idiota.
Ma pensai che forse potevamo muovere la situazione a nostro vantaggio.
Egli non aveva diritto legale su Lortena.
E se non possiedi qualcosa, non puoi lasciarla in eredità.
Paradossalmente, era il primo vero passo falso.
Sorrisi ai due uomini.
"Bene, se la cosa vi fa stare più tranquillo, mio signore.. allora firmate, senza dubbio.." accomodante "Vorrete perdonare la mia obiezione, ma mi avevate sempre detto di voler essere il legittimo signore della nostra terra... e io vi ho appoggiato a tal punto da concedervi la mia mano..." sospirai.
Firmando quel documento un mese prima dell'investitura a conte di Lortena, per il re sarai ufficialmente un usurpatore, genio..
L'usurpazione è forse l'unico motivo che spinge le truppe reali a muoversi fino a Lortena.
E io manderò un messaggero immediatamente perché a corte si sappia del vostro tradimento.
Solo agendo con prudenza, nella legalità, con il nostro matrimonio è riuscito ad evitare lo scontro.
Ma così, si era tirato la zappa sui piedi da solo.
Cosa poteva la città di Imperion contro l'esercito reale?
Il re si ricordava di Lortena solo per una cosa, ma non una cosa qualsiasi: il vino.
Il migliore del regno.
Posai la mano su quella di Froster e lo guardai con devozione "Dovete essere davvero spaventato per prendere un simile rischio..." sorrisi "Fate tutto ciò che ritenete possa proteggervi..".
Non contarci, ti ucciderò lo stesso, stai firmando un accordo senza alcun valore.
Guisgard
24-06-2014, 01.50.02
“Altezza, in verità siamo giunti qui per renderci conto della missione che ci era stata proposta.” Disse Carolon ad Altea. “Ma se proprio volete una dimostrazione delle nostre abilità, io non ho alcun motivo per tirarmi indietro. Gualuc però è solo un apprendista per ora ed io lo conduco con me affinchè impari. Dunque, se proprio volete una dimostrazione, sarò io a farvi constatare l'abilità che contraddistingue la nostra compagnia.”
Ahmed allora chiamò le guardie del palazzo che subito circondarono Carolon ed il suo giovane apprendista impugnando le loro scimitarre.
“Assaliteli!” Ordinò Ahmed e subito le guardie obbedirono.
Ma appena fecero un passo verso i due eroi a noleggio, Carolon tirò fuori dalla sua borsa un paio di sfere grandi ciascuna circa quanto una mele, rivestite di piombo e con un pezzetto di spago sull'estremità.
L'uomo tirò via i due fili di spago e lanciò poi ai piedi delle guardie le due sfere, che appena toccato il suolo scoppiarono, liberando del fumo grigio che subito cominciò a far lacrimare gli occhi dei soldati.
“Areate il locale” rivolgendosi Carolon ad Ahmed “ed il fumo subito si dissolverà.”
“Siete un fulmine di guerra, capo!” Esclamò entusiasta Gualuc.
“Bisogna essere previdenti in ogni occasione. Ragazzo mio.” Fissandolo Carolon. “Spero la dimostrazione vi abbia soddisfatto, Altezza.” Voltandosi poi verso Altea, mentre le guardie continuavano a tossire ed a strofinarsi gli occhi arrossati a causa del fumo.
Guisgard
24-06-2014, 02.24.52
Froster prese la mano di Clio e la strinse.
“Mia cara...” disse poi alla ragazza “... io non sono affatto spaventato, ma voglio solo evitare che i ribelli possano gettare scompiglio a Lortena.” Sorrise con fare accomodante. “Cosa ne faremo poi del nostro documento?” Rivolgendosi poi ad Oxuid.
“Ne invieremo una copia ad Imperion, naturalmente.” Rispose questi. “Ed un'altra resterà a voi, che utilizzerete poi come avvenuto in Inghilterra con la Magna Carta. Quel documento infatti rappresenterà una vera e propria garanzia per la vostra persona, milord. Se qualcuno di quei ribelli infatti deciderà di attentare con successo alla vostra vita, Lortena verrà immediatamente occupata dalle truppe di Imperion. E nessuno potrà mai contestare il valore giuridico di quel documento. Infatti voi, in qualità di legittimo signore di Lortena in questo momento, non avendo nessun erede diretto, avete tutte le facoltà agli occhi della legge di poter nominare beneficiario della vostra corona chiunque riteniate degno di tale diritto. Si tratta di un accordo politico in piena regola, già avvenuto in passato tra piccoli stati, come quelli Italiani e l'Impero Germanico ad esempio. Voi detenete il potere supremo su Lortena in questo momento, senza alcun vincolo feudale o di vassallaggio, dunque la vostra carica politica è vitalizia e diretta sia agli occhi della Chiesa, mai distratta riguardo le vicende politiche intorno a lei, sia a quelli del re. L'accordo poi è stato sancito in presenza di lady Clio, discendente dei conti di Lortena e ciò rende ancor più salda questa intesa.” Sorrise. “Naturalmente, come pattuito, il tutto sarà annullato nel momento in cui nascerà un legittimo discendente dalla vostra unione con lady Clio.”
“Eccellente!” Esclamò Froster che si sentiva in una botta di ferro.
Ed era talmente preso dalla possibilità di diventare intoccabile agli occhi dei ribelli, che non si pose alcun problema riguardo le parole di Oxuid.
Infatti esse tradivano un interesse concreto ed una conoscenza profonda da parte del governo dell'ambiziosa e sempre più potente Imperios circa le vicende interne di Lortena.
“Rager...” chiamò Oxuid “... hai preparato il documento?”
“Si, maestro.” Annuì il servitore. “L'ho scritto mentre ne parlavate con lord Froster e con lady Clio.”
“Eccellente.” Soddisfatto Oxuid, per poi prendere il documento e leggerlo. “Perfetto.” Mostrandolo infine a Froster ed a Clio. “Firmate ed il vostro potere ne uscirà rafforzato, milord.”
“Si...” ridendo Froster, per poi firmare quel documento.
Lo stesso fece anche Oxuid, imprimendo infine su di esso il sigillo di Picche, ossia il simbolo di Imperios.
“Una nuova epoca comincia per le nostre terre, milord.” Appagato Oxuid. “Che porterà una lunga e duratura armonia tra i nostri popoli.” Fece un cenno a Raiger e questi servì loro del vino. “Brindiamo alla nostra alleanza.” Alzando la coppa Oxuid.
E lo stesso fece Froster, invitando poi Clio a fare altrettanto.
L'oscura ombra di Picche stava calando su Lortena.
http://www.lucatarlazzi.com/public/Teschio_04.jpg
Guisgard
24-06-2014, 02.41.49
Musain fissò Elisabeth negli occhi e sorrise piano.
Poi una mossa rapida ed inattesa.
Le mani di lui che leggere come l'aria raggiunsero i polsi di lei per poi stringerli, una giravolta ed il rumore della spada di Elisabeth che cadeva a terra.
La donna in un attimo quasi infinitesimale si era ritrovata stesa sul pavimento, con la schiena all'ingiù e con Musain su di lei che la teneva ferma, bloccata e completamente in suo potere.
“Pensavo che quel bacio fosse il premio del duello...” disse in un sussurro, con la sua bocca vicinissima a quella di lei “... o forse come la mantide era solo il preludio alla mia morte?” Rise appena, per poi girare di nuovo su stesso, ritrovandosi ora steso a terra e con Elisabeth di nuovo sopra di lui.
“In Oriente” mormorò “quando un guerriero disarma l'avversario poi la sua vita gli spetta di diritto... ma forse ho sbagliato a non utilizzare la spada con voi... avrei potuto tagliare in due questa vostra veste leggera e far mie le vostre armi... quelle armi che può e sa utilizzare la donna che è in voi e che il cavaliere a fatica cerca di tenere a bada...”
Guardai il vino con sufficienza.
Com'era diverso da quello dei miei territori.
Sospirai.
"Se ritenete di aver fatto la scelta migliore, mio signore... Non posso che essere felice per voi..." Sospirai "Mi chiedo solo cosa ne sarà di me quando le truppe di Imperiosa occuperanno Lortena.. Secondo quel contratto non mi è dovuto nessun riguardo, come se fossi l'ultima dei servi.." Mormorai, con aria triste "Dovrò lasciare la mia casa, la mia terra... Come se perdere l'unica persona che mi è rimasta non sia già abbastanza straziante... Ma sono solo la vostra promessa sposa, non posso certo pretendere che vi preoccupiate per me, con tutti i pensieri che avete.." Mormorai, con una dolce tristezza, sfiorando teneramente il viso di Forster.
Perché, nel caso ti sia sfuggito, ti uccideranno.
Per me significa solo passare da un invasore all'altro, ma tu caro mio, perderai tutto.
Sorrisi appena.
"Bene, se non vi dispiace, vorrei vedere quella festa, ora... Posso avere licenza di andare, mio signore?" Chiesi, rispettosamente.
Era davvero cieco!
Ciò che mi dava fastidio era che non l'avrei ucciso con le mie mani.
Altea
24-06-2014, 15.29.40
Guardai perplessa Carolon..le guardie tossivano per il fumo, Ahmed ed Amina aprivano le finestre e io mi misi lo chador sul viso per ripararmi dal fumo e alle ultime parole di quello strano uomo mi alzai dal trono per avvicinarmi alle guardie e ai due uomini della Compagnia del Re di Cuori..."Soddisfatta? E di cosa poi, vi siete battuto con armi impari..si, è vero il fatto che avete battuto i miei uomini con l'astuzia e l'ingegno sorprendendoli...ma mi avete portato qui pure un apprendista" rivolgendo lo sguardo a Gualuc..."Mi auguro i vostri..eroi...non siano tutti allievi..ve ne sia uno preparato..comunque non intendo ripetermi..vi ho già detto ciò che voglio e pure Ismael, e voglio un vostro uomo subito...entro stasera qui a Palazzo..Ismael mi ha raccontato state cercando di sistemarvi qui ad Amoros, per la mia guardia non ci sono problemi, alloggerà nelle stanze a Palazzo, ovviamente seguito da Ahmed, e per gli altri alloggeranno con le mie guardie o dove per voi è più preferibile...bene, Ismael, vai con messer Carolon e il suo apprendista e portami tra non più di un'ora, qui, quella guardia, ho aspettato troppo..gli altri possono venire pure domani" e fissai Carolon in modo altero..."Ora non solo sapete i miei desideri, ma pure con chi avete a che fare..non è la Principessa di Setareh che deve aspettare la vostra guardia o..eroe..ma lui che deve subito venire a mio servizio".
Detto questo mi voltai e feci cenno a Korshid di seguirmi e mi recai al Tempio..."Ti rendi conto Korshid...sembra stiamo a giocare, ovviamente non ho detto all'uomo cosa la guardia deve proteggere, me e il pugnale, sembra qui in Occidente si debba supplicare un cavaliere perchè renda un servizio...e poi voglio vedere subito con chi ho a che fare, non vorrei vendessero fumo come quello uscito da quelle sfere...certo è che i nostri uomini in caso di attacco..non si sono dimostrati vigili e attenti a ogni mossa".
Korshid era seduta e ascoltava attentamente le mie parole, ci guardammo con un pò di preoccupazione e poi passamo alle nostre preghiere.
Mi recai nelle mie stanze, aspettando il ritorno di Ismael e chiamai Amina e le chiesi di consegnare la spada avuta da Musain ad Ahmed come da accordi.
elisabeth
24-06-2014, 16.04.12
Rimasi sorpresa....come diavolo ci era riuscito a disarmarmi.......vidi volare la mia spada....e rimanere bloccata sotto il suo peso.........la sua bocca segnata da un sorriso......mi fece comprendere che il gioco poteva rivelarsi pericoloso.....alla parola mantide..." Dite che avete avuto paura ......ne ho avuta tanta anch'io in passato......ma forse voi non conoscete quella parola..."....lo scatto fu repentino......e mi ritrovai su di lui.........in Oriente...le notti d' Oriente...profumate....i canti delle cicale.......e la temperatura che stempera il calore del giorno........guardai Musain...." Avete vinto.....la mia spada e' scivolata sotto la finestra...mentre il vostro bastone e' accanto a voi.....a quanto pare siete voi il padrone della mia vita......e per quanto riguarda la mia sottoveste.......quella e' un'altra storia..........siete un cavaliere...ci vuole pazienza.....e forse un giorno mi toglierete anche quella.........sapete..Saladino era un uomo saggio e io l'ho ammirato per questo....ha perso molte battaglie, ma ha saputo attendere con astuzia vincendone il doppio........".....portai di lato i miei capelli...che sembravano serpenti disperati.....poggiai le mie labbra sulle sue.........sussurrandogli..." abbiate cura della mia vita l'avete vinta..."...........rimasi sdraiata in silenzio su di lui...ascoltavo le voci provenire dall'altra stanza.......Oxuid.....e Lady Clio......" Cosa ne pensate della discussione alla presenza di quelle persone ?.........c'e' qualcosa che non torna.......non c'e' nulla di buono da parte di nessuno......la Donna ha tanto odio dentro che avrebbe potuto ucciderci tutti solo con lo sguardo.......da che parte state voi ?...".......
Guisgard
24-06-2014, 16.18.50
“Oh, ma che infantili sciocchezze, mia cara.” Disse Froster a Clio, prendendo la mano di lei nella sua. “Lortena è e resterà nostra. Questo contratto serve solo a scoraggiare possibili attentati alla mia persona da parte di quei ribelli. Imperion sarà un giusto e degno alleato che ci renderà ancora più forti. E poi l'avete udito anche voi... appena avremo un figlio quell'accordo si annullerà automaticamente. Suvvia, ora dimenticate tutta questa storia. Anzi, andate pure a vedere la festa in strada, mentre io terminerò qui con messer Oxuid.”
“Milady, non abbiate alcun timore.” Oxuid a Clio. “Quest'alleanza rafforzerà entrambi. Vi tratterrete molto ad Amoros?” Chiese poi.
“Solo un giorno.” Rispose Froster. “Ripartiremo già domani credo. Anzi, devo ordinare ai miei uomini di trovare un alloggio.”
“In questa locanda temo non ve ne siano più liberi.” Disse Oxuid.
“Cercheremo altrove.” Sorridendo Froster, per poi dare il permesso a Clio di lasciare quella stanza e scendere in città con la sua ancella.
Guisgard
24-06-2014, 16.28.07
Altea tornò nelle sue stanze e diede la spada Capomazdese ad Amina da consegnare poi ad Ahmed.
“Altezza...” disse Korshid ad Altea “... io invece credo che quegli uomini, sebbene bizzarri sotto certi aspetti, sappiano molto bene il fatto loro. Avete visto come quel Carolon ha messo fuorigioco le nostre guardie? Sono astuti e ricchi d'ingegno. Ed a quanto ho potuto vedere sono anche ben equipaggiati per ogni evenienza.”
Intanto Carolon ed il suo giovane apprendista avevano salutato rispettosamente la principessa, per poi congedarsi da lei e tornare verso il carrozzone.
“Questo è un bel lavoro...” Carolon al suo apprendista mentre erano in strada “... avere una principessa come cliente è segno di sicuro guadagno. Quindi manderemo da lei una degna guardia del corpo.”
“Sapete già a chi affidare questo compito, capo?” Chiese Gualuc.
“Sono tentato di affidarlo a quello scansafatiche” rispose Carolon “ma prima voglio parlarci. Non possiamo correre il rischio che uno dei suoi colpi di testa rovini tutto stavolta. Sempre ammesso che sia arrivato in città.”
“A me ha detto che era impegnato in un'importante missione, capo.”
“So io che genere di missioni impegnano quel perdigiorno!” Esclamò Carolon. “Un giorno o l'altro lo prenderò a calci!”
Guisgard
24-06-2014, 16.36.30
Musain rispose al bacio di Elisabeth e i due restarono così, l'uno sull'altro, per un lungo istante, avvolti nel silenzio rotto solo dalle voci che giungevano dalla strada.
“Allora non dimenticatelo...” disse lui piano “... la vostra vita ora appartiene a me... come l'odalisca per il sultano...” la fissò negli occhi senza aggiungere altro “... come vi ho detto non mi interesso di politica...” mormorò dopo qualche attimo “... la mia spada è al servizio di Imperion e quando quella città sarà attaccata allora saprò cosa fare.”
In quel momento qualcuno bussò.
Era il locandiere con i sali e l'olio.
Musain allora prese Elisabeth in braccio e la portò sul letto, aprendo poi la porta.
Prese ciò che il locandiere aveva portato e lo congedò.
“Questi non saranno degni delle meravigliose essenze d'Oriente” posando i sali e l'olio accanto ad Elisabeth “ma sapranno comunque fare il loro dovere... usateli con parsimonia dunque, poiché il vostro corpo, come la vostra vita, appartiene ora a me...” le sfiorò i capelli, per poi chinarsi e baciarla ancora.
Poi uscì dalla stanza, lasciandola sola.
Altea
24-06-2014, 16.38.43
Amina portò la spada capomazdese ad Ahmed secondo le mie raccomandazioni, doveva tornare all'originario aspetto e si doveva scoprire qualcosa su di essa...era strano una spada di un normale cavaliere avesse tanta importanza, comunque era sempre un segno di rispetto verso colui che si era battuto per donarmela..Musain..chissà se lo avrei rivisto nuovamente.
Annuii alle parole di Korshid.."Effettivamente..si...e questo mi preoccupa pure, ovvero come detto prima le nostre guardie hanno fallito..hanno solo intuito essi avessero una spada e non altre armi..ci vuole intuito, mi auguro sia solo un disorientamento dovuto al nuovo ambiente..essi non hanno mai fallito..certo Abrham ha preso la nostra città e regno ma per tutti lui si era mostrato innamorato di me e ..io...pure" ebbi un leggero tentennamento che subito tolsi dalla mente "e il matrimonio era sancito..non si sapevano i suoi veri intenti..ma non si deve soffermarsi sul passato, vero? Altrimenti non saremmo vittoriosi nel futuro."
Congedai Korshid e mi stesi sul letto leggendo un libro..vediamo se pure Ismael fallirà come Ahmed..eppure quel fumo, quelle sfere..erano strane..magia?
Guisgard
24-06-2014, 16.48.03
“Ora non pensate più ad Abrham, Altezza...” disse Korshid ad Altea “... egli ha già fatto molti danni e portato tante sciagure alla nostra terra. Non dategli pure la soddisfazione di avervi disillusa. Non deve accadere che a causa sua voi perdiate fiducia nell'Amore. Quello che avete conosciuto non era un sentimento reale, ma solo le illusioni di un uomo meschino.” Mostrò un lieve inchino ed uscì, lasciando la sua principessa a leggere nei suoi alloggi.
Poco dopo però un'ancella portò ad Altea la richiesta di essere ricevuto da parte di Carjan, il mago di corte che aveva seguito la principessa ed il suo seguito fin qui ad Amoros.
"Come preferite, mio signore..." Inchinandomi "Se voi dormite sonni tranquilli sapendo che una potente città ha molto da guadagnare dalla vostra morte, allora non ho motivo di preoccuparmi.. Ma sappiate che da questo momento, se il mio futuro marito verrà assassinato, riterrò responsabili non i ribelli, che passerebbero dalla padella alla brace, bensì la città di Imperion.. Vi ricordo mio signore che passerà almeno un anno prima della nascita dell'erede.. Mentre voi potreste morire questa notte stessa..".
Mi inchinai nuovamente "Buonagiornata signori...".
Lasciai così quella stanza per vedere quella città in compagnia delle ancelle che mi avevano seguito e, naturalmente, di Roland.
Lo aggiornai sulla situazione, a bassa voce, mentre le ancelle ci seguivano a un passo di distanza, sapevano di non dover ascoltare, ma mi fidavo di loro.
"Cosa ne pensi?" Chiesi "questa è la fine di Froster, dovremo riorganizzarci per combattere contro Imperion.. Ma probabilmente dovrò sparire... Se lo uccideranno non faranno l'errore di lasciarmi in vita.." Sospirai "Sei riuscito ad avere notizie dell'uomo che ci ha indicato Lord Sartios?".
Altea
24-06-2014, 16.56.37
Riflettevo sulle parole di Korshid..era vero..mi ero chiusa io stessa in una gabbia..Amore..e come fare a crederci ancora..ma confidavo nelle parole della Gransacerdotessa...il Tempo avrà dato le sue ragioni.
Improvvisamente qualcunò bussò alla porta, era una ancella..rimasi stupita, Carjan, il mago di corte voleva conferire con me..uscii dalla stanza e mi recai nel suo alloggio.
Una tenda color arancio come i Tramonti d' Oriente erano a chiudere la sua stanza ed entrai lentamente.."Carjan, sono la Principessa, mi avete fatto chiamare..cosa succede?" lo cercai tra i vari alambicchi, libri e oggetti sacri.
Guisgard
24-06-2014, 17.19.46
“La vostra futura sposa” disse Oxuid a Froster “non vede di buon occhio il nostro accordo, milord. Può essere un problema?”
“Assolutamente.” Sorridendo Froster. “E' solo una sciocca ragazza che ha le sole fortune di essere l'erede al trono di Lortena e una bellezza fuori dal comune. Il che non guasta di certo.” Rise.
Clio, intanto, aveva lasciato quella locanda e con Roland e le sue ancelle erano scesi nelle strade di Amoros ancora animate per l'arrivo di quello strano e bizzarro carrozzone.
“Froster è tanto viscido, quanto ottuso.” Mormorò Roland. “Crede di essere più scaltro degli altri e questo prima o poi gli sarà fatale. Purtroppo io non riesco a vedere con tranquillità tutto ciò. Voglio dire... Froster lo conosciamo e sappiamo come combatterlo... ma il governo di Imperion? Mi sembra scontato che manderà qualcuno a rappresentarlo da noi a Lortena... insomma, ci troveremo di fronte un nemico nuovo, sconosciuto, forte ed ambizioso... ne sanno qualcosa i cittadini di Nagos che hanno pagato amaramente l'aver sfidato Imperion...” scosse il capo “... si...” cambiando poi discorso “... ho scoperto dove vive quel certo Bauon indicatoci da lord Sartios... non è lontano da qui...”
In quel momento però un ragazzino si avvicinò a loro, consegnandogli uno dei bigliettini distribuiti dagli uomini del carrozzone:
“Qualsiasi sia il guaio in cui vi siete cacciati ed il problema che vi affligge, da oggi potrete contare sull'aiuto della più celebra ed abile compagnia di eroi a noleggio. Il Re di Cuori è giunto nella vostra città e risolverà tutto ciò che vi angustia. Il nostro motto è... il pericolo non ci spaventa, il conto non vi spaventa!”
Guisgard
24-06-2014, 17.32.01
E tra i filtri colorati, gli alambicchi fumanti e l'odore di erbe ed essenze orientali saltò fuori Carjan.
Era un ometto buffo, dai lunghi baffi e i capelli arruffati.
Indossava una lunga tunica scura ed aveva da sempre un debole per la bella principessa Altea.
Era però un mago molto apprezzato a corte, soprattutto per la fedeltà che da sempre aveva mostrato verso la regnante famiglia di Altea.
“Oh, Altezza...” disse alla principessa “... attendevo con ansia di vedervi...” quasi sbavando per la troppa bellezza della principessa “... stanotte ho consultato le stelle per conoscere cosa ci riserverà il nostro soggiorno in queste terre... ebbene ho visto quegli uomini, quelli scesi dal carrozzone... e devo rivelarvi che mi piacciono poco, Altezza... anzi, per niente!”
Altea
24-06-2014, 17.38.54
Tutto d'un tratto saltò fuori dal nulla il mago Carjan, avvertivo il suo sguardo pieno di bramosia su di me...Korshid mi ricordava sempre del suo Amore nei miei confronti ma era pure uomo fedele..tra la Gransacerdotessa ed egli non scorreva, infatti, buon sangue ed effettivamente le loro opinioni su quegli uomini erano discordanti...Korshid ne aveva apprezzato le doti, egli invece aveva visto nelle stelle qualcosa di negativo..."Davvero? E cosa avete visto Karjan nelle stelle che nel Cielo vicino la Luna preservano i nostri sogni? Il resto della corte ha espresso parere favorevole...pure Korshid..non sarete forse geloso di quella mia futura guardia?" sorrisi e lo guardai maliziosamente.
Guisgard
24-06-2014, 17.46.47
A quelle parole di Altea, il buffo mago trasalì.
“Ma...” disse quasi balbettando “... ma come? Permetterete ad un perfetto estraneo di accudire alla vostra persona, Altezza? Ma come? Lo farete entrare nei vostri alloggi? E se deciderà di spiarvi? Magari di notte quando riposate? E se si nasconderà nel vostro bagno? E' inaudito! Io protesto, Altezza! Protesto vivamente!” Divenendo paonazzo.
Annuii a Roland.
"Lo so che non è una bella situazione, Froster è un idiota.. E tutto era pronto per la rivolta finale.. Ha consegnato Lortena a Imperion con un bel sorriso ebete.. " scossi la testa "Speriamo che i Lupi abbiano più fortuna di noi.. Una cosa è certa questa storia di Imperion non possiamo affrontar la da soli.. Ma il nemico del mio nemico è mio amico, no? Potremo stringere allenze con i nemici di Imperion.. Fare fronte comune contro di loro.. Già ce li vedo, il Lupo Nero e quel misterioso criminale che tutti cercano... Considerando che è scappato dalle prigioni di Imperion comincia a starmi simpatico.. " Risi appena "Comunque sia, vorrei vedere quell'uomo.. Portami da lui.. Resteremo qui solo un giorno, a quanto pare..".
Un bambino si avvicinò e mi diede un biglietto.
Avevo dimenticato l'atmosfera festosa.
Sorrisi, per poi porgerlo a Roland.
"Cosa dici, affidiamo i nostri problemi a questi eroi a noleggio?" Risi appena "Magari fossero in grado di risolvere i nostri problemi..".
Altea
24-06-2014, 17.57.33
Sgranai gli occhi a quelle parole del mago...era diventato pure rosso, non capivo se di rabbia o gelosia..."Come osate" tuonai severamente "pensate sia così stolta? Ovviamente, come le altre guardie, avrà una sua stanza e sarà accuratamente seguito da Ahmed e soprattutto Ismael..mi meraviglio di voi e di queste vostre parole, mi state trattando come una sprovveduta o donna si lasci facilmente prendere dai sentimenti, se così fosse quella guardia avrà le giuste punizioni..ho i miei buoni motivi per aver chiesto una guardia personale, e purtroppo non posso dirveli....ma fidatevi...ora non fatemi perdere tempo..perchè ho detto al capo delle guardie di essere qui in meno di un'ora ..e già vedo stanno tardando..se dovete riferirmi qualcosa di importante rimarrò ad ascoltarvi altrimenti posso...congedarvi"..era possibile un uomo mosso da gelosia poteva avere queste reazioni?
Guisgard
24-06-2014, 18.13.21
“Più che degli eroi” disse Roland a Clio “a me danno più l'idea di attori e saltimbanchi o buffoni da strada.” Scosse il capo. “Andiamo, la casa di quel Bauon non è distante da qui.”
Scesero così per una stradina laterale, mentre la ressa era ancora viva ad ogni passo, fino a quando imboccarono una viuzza secondaria, lontana finalmente dal frastuono e dalla confusione.
Apparve così davanti a loro una casetta di mattoni e tegole, addossata a ciò che restava di un vecchio torrione.
Roland bussò alla porta e poi spinse piano fino ad aprirla.
Si ritrovarono allora in una piccola stanza colma di libri, vecchi strumenti di navigazione e misurazione, armi datate ed in pessime condizioni, animali impagliati ed Icone Religiose di ogni tipo.
“Che sciocchi...” una voce proveniente da una scrivania sommersa di scartoffie “... che sciocchi davvero questi ambasciatori olandesi presso il re Federico III di Sicilia...” rise “... vogliono sconfessare le Sacre Scritture perchè Giosuè ordinò al Sole di fermarsi, quando invece è la Terra a muoversi e non il contrario...”
“Salute a voi...” fece Roland.
“Uh, chi è là?” Chiese la voce.
“Amici di lord Sartios...” rispose Roland “... e questa è lady Clio, contessa di Lortena.”
Un vecchietto arzillo allora spuntò da quella confusione.
“Amici di lord Sartios?” Ridendo. “Oh, ma che fortuna!” Fissò poi Clio. “Ah, volevate mettermi alla prova, vero?” Rise di nuovo. “Ma sono vecchio, non tonto! Non ancora almeno!” Annuì, per poi avvicinarsi a loro. “E vi ho subito riconosciuta, milady.” Mostrando un lieve inchino a Clio. “Voi non siete nessuna contessa o baronessa. No, affatto.” Scuotendo il capo. “Voi siete la Granduchessa di Capomazda!” Esclamò. “Vi riconoscerei fra mille!” Sorridendo.
http://img4.cache.netease.com/photo/0003/2012-06-28/852D0S7251HC0003.jpg
Guisgard
24-06-2014, 18.20.18
“Eh, perdonatemi, Altezza...” disse Garjan inchinandosi in segno di scuse “... certo, naturale... siete una donna di alti ideali... ma io non volevo certo insinuare che... intendevo invece sottolineare i miei timori circa la bramosia degli uomini... voi siete così nobile e bella... dai lunghi capelli biondi, gli occhi chiari... il corpo sinuoso e slanciato... eh... resistervi è davvero difficile, Altezza...” quasi mangiandola con gli occhi “... e comunque era solo questo il mio scopo... avvertirvi circa ciò che le stelle mi hanno rivelato... ma ora che siete qui, ditemi, Altezza... vi è qualcosa che volete conoscere? Del futuro intendo... io posso vedere tutto... chiedete pure ed io dissiperò ogni vostra preoccupazione...”
Altea
24-06-2014, 18.29.49
"Carjan...avete perso la vista? I miei capelli sono scuri e la pelle chiara e i miei occhi verdi come lo smeraldo..mi avete descritta come una dama di questi luoghi...e ho notato di straordinaria bellezza visto il diafano aspetto di queste donne" e sorrisi di gusto.."il mio futuro...il futuro lo hanno stabilito gli Dei, voi non avete visto l' assedio di Setareh no? Bene "dissi in tono provocatorio "Korshid mi ha detto devo credere nell' Amore ma siccome io sono scettica ormai di questo sentimento...cosa vedete a riguardo?". Sapevo egli era infiammato dalla gelosia ma non poteva dirmi ciò che voleva, un mago non poteva dire il contrario di ciò che il Fato aveva stabilito.
Guisgard
24-06-2014, 18.38.52
“La verità è che mi abbagliate, Altezza...” disse Garjan ad Altea “... si, la vostra bellezza stravolge e confonde. Come il miraggio nel deserto che inganna e corrompe i sensi...” la fissava al punto che quasi la spogliava con gli occhi “... oh, ma il futuro non ha segreti per me, mia bellissima sovrana!” Esclamò. “Ecco, sedetevi su questi cuscini...” invitandola a sistemarsi il più comodamente possibile “... io intanto mischierò le mie pietre magiche... e poi le farò rotolare sulla tela di Napir... ecco... si... posso vedere il futuro, Altezza...” fissando i movimenti delle pietre “... ecco... vedo... vedo... cosa? Cosa vedono i miei occhi! Per le sabbie del deserto!” Scosse il capo. “Vedo... vedo un giovane che vi osserva... e vi osserva con occhi ardenti di passione e di Amore!” Aggiunse roso dalla gelosia.
Altea
24-06-2014, 18.50.39
Sorrisi alle parole del mago di corte, effettivamente egli era un buon uomo e non avrebbe mai ingannato nessuno..almeno speravo, l' Amore poteva rendere folli e ciechi.
Mi sedetti con lui sui cuscini ed egli prese le pietre magiche e rosso di gelosia proferì la sentenza...era in preda al delirio e lo calmai..."Ma non dovete preoccuparvi, magari quando tutto sarà finito e gli Dei vorranno tutti torneremo a Setareh in pace troverò un degno Principe innamorato di me...questo è ovvio..ma non svelatemi l' aspetto di tale uomo...l' Amore va scoperto...e poi pensate sempre che qualche altro uomo mi spii..abbandonate la vostra gelosia".
Mi alzai dai cuscini e sospirai..."Bene, terrò bene in considerazione pure i vostri consigli, non preoccupatevi..sarò cauta con i nuovi arrivati".
Uscii dalla tenda arancio e sospirai...cercai Ahmed e lo vidi mentre stava scrivendo, egli amava scrivere poesie.."Ahmed, non è arrivato nessuno vero...mi sembra di essere stata chiara, nessun ritardo...se non arriveranno subito penso dovremmo dispensarli dal compito, mi spiace".
elisabeth
24-06-2014, 19.17.32
C'era un'antica storia che narrava come il tempo fu inventato da un demone per ingannare l'amore che nasceva tra la luna e il sole............
Lo guardai negli occhi come lui guardò me....il bacio era lo scambio piu' intimo che due persone estranee potessero concedersi...perchè la loro anima impari a conoscersi........
" Quindi tu....sei un Cavaliere di Imperion.....perdonami se non comprendo appieno cosa stia succedendo...ma le storie di questi luoghi mi sono sconosciute....e non vorrei far del male a nessuno.......uccido per proteggere ne' per denaro e tanto meno per intrighi che annientano la povera gente......la mia vita e' la tua...prenditi cura di me perchè io non possa sbagliare....".....
Bussarono alla porta e con l'agilità di un felino...mi prese tra le braccia per poggiarmi sul letto....era il Locandiere...portò olio e sali.......e andò via...
Musain...si avvicinò...mi diede un bacio e mi raccomandò di avere cura del mio corpo.......Andò via...lasciando il silenzio.....
Guardai la stanza...la spada a terra...scesi dal letto e la raccolsi......usai il mio mantello per proteggerla...e rimisi tutto nella sacca........se fossi dovuta andare via....non dovevo dimenticarla mai.......
Vidi accanto al letto la boccetta dell'olio....odorava di olive appena premute....ne presi un po' e appoggiai le gocce ..sulla pelle....sembrava essere diventata lucida...che strano....e che strano era ora l'odore...risi....e poi diventai seria, era una strana storia quella......non appartenevo a niente e nessuno......ero ad Amoros per tornare a vedere dove vivevano i miei......mio Fratello diceva che era un castello piccolo e già mezzo diroccato...ma il Signore che lo abitava era di gran cuore......non mi sentivo stanca.....forse potevo uscire..ed andare a ritrovare quel luogo...non sarebbe stato difficile trovarlo......non misi l'abito verde.....era troppo appariscente...misi i calzoni e la camicia...mi legai la cintura e decisi di non prendere la spada..non mi sarebbe servita......
Fuori dalla locanda l'aria era frizzante...e sembrava che la gente fosse in festa.......già il famoso carrozzone.....giochi maghi e giocolieri....erano l'attrazione di tutti...nessuno faceva caso a me......riuscii secondo memoria ad arrivare sino alla parte più vecchia di Amoros....dove la gente non viveva quasi più....e in realtà notai un cumulo di pietre..simile ad un antico palazzo...piccolo in verità..mi venne di pensare ad una torre..quadrata ....simile alle costruzioni normanne......rimasi a guardarla....e cercai di immaginare la vita all' interno di quel posto......il tetto sembrava essere volato via....e pensavo che insieme al tetto fosse volata via tutta la mia vita.....mi arrampicai a quelle pietre sino ad arrivare in cima....era bello vedere dall'alto la valle....e le stelle....non erano come quelle di Gerusalemme...ma erano belle comunque.......mi sedetti..ad aspettare.....si certo ad aspettare....mi resi conto che non dovevo aspettare nessuno...dovevo ricominciare tutto daccapo........e' come il sipario di un teatro...uno si chiude e un'altro si apre........ma quella sera era ancora mia.......la locanda poteva attendere..lì non mi sarebbe successo nulla.......
Sorrisi a quel simpatico vecchietto.
"La Granduchessa di Capomazda?" risi appena "Oh, mi fate troppo onore... no, io vengo da Lortena... So che conoscevate mio padre, Lord Gorton.. e Lord Sartios ci ha raccomandato di venire da voi... sarete sicuramente al corrente dei drammi che la nostra città sta subendo.. e come se non bastasse, e badate che vi parlo liberamente perché Lord Sartios ha garantito per voi, ed egli gode della mia piena fiducia.." sorrisi "Come se non bastasse, dicevo, la città di Imperion ha messo gli occhi su Lortena... e presto la occuperà.. alla morte dell'usurpatore spetterà a loro di diritto.. Lo uccideranno presto, immagino.." sorrisi "La verità è che quando sei circondato da vipere, abituata a diffidare chi chiunque, un volto amico può aiutare più di quanto si pensa.. Lord Sartios mi ha garantito che ci avreste aiutato.." sospirai appena, sorridendo "Anche se in realtà non so nemmeno che cosa chiedervi... forse un consiglio" sorrisi "Siete indubbiamente un uomo di cultura...".
grazia
24-06-2014, 23.52.36
Gira attorno al carrozzone, curiosa, chissà come farà a muoversi questa grande e strana nave, pensa tra se.
Milord, il micio blu nella sacca che porta sempre con lei si agita e tira fuori la testa lei lo accarezza e gli parla con dolcezza " sta bravo cucciolo e non farti notare troppo, il tuo colore darebbe troppo nell'occhio.
Milord sembra aver capito ciò che la padrona gli ha detto e sparisce di nuovo nella sacca.
Lei continua a girare attorno a quel carrozzone, poi si ferma e guarda il trambusto sorridendo, raccoglie uno dei foglietti distribuiti da terra e lo legge.
Scoppia a ridere, riguarda quelli che sembrano attori ma che si definiscono eroi e pensa che non mette in dubbio la loro abilità con le armi,
Ma che presunzione pensare che possano risolvere tutti i problemi.
I suoi sicuramente non crede possano essere risolti da eroi ambulanti,
non ha bisogno di guardie del corpo o di soldati per difenderla ma di un lavoro
che le permetta di mantenersi e non solo ma che le permetta anche di studiare e di usare ciò che sa.
Purtroppo però quei tipi di lavoro non sono per donne.
La scienza e la cultura, come le ricordava il suo patrigno, sono prerogativa degli uomini.
Si gira e fa per andarsene verso la locanda, i suoi capelli sciolti ondeggiano al vento, e i suoi occhi verdi si riempiono di lacrime.
Guisgard
25-06-2014, 01.26.27
Bauon rise a quelle parole di Clio, per poi farle l'occhiolino.
“Non temete, milady...” disse a bassa voce, con tono confidenziale, come se nessuno potesse udire quella conversazione “... ho compreso la vostra volontà di restare in incognito.” Annuì. “Dunque...” tornando a parlare con tono normale “... raccontatemi tutta la storia, senza omettere alcun particolare, neanche quelli che ritenete insignificanti...”
Roland allora raccontò tutto l'accaduto al vecchio Bauon.
“Mmm...” pensieroso il vecchietto “... dunque Imperion mira a prendere possesso di Capomazda... ops, volevo dire Lortena...” facendo un secondo occhiolino a Clio “... ricordate a memoria quel documento?”
“Impossibile, come si può...” fece Roland, per poi voltarsi verso Clio e fare un cenno inequivocabile che palesava i suoi dubbi circa la sanità mentale del vecchietto.
“Per grandi linee?”
“Beh, rammento solo che la nascita di un erede renderebbe nullo il documento...” mormorò Roland.
“Ah, questo è interessante!” Esclamò Bauon. “Già, davvero interessante!” Sorridendo. “E può darci un buon vantaggio!”
“E come?” Fissandolo Roland.
“Dandoci tempo.” Rispose il vecchietto. “E il tempo è sempre un valido alleato.”
Guisgard
25-06-2014, 02.02.07
“Avevano detto che occorreva loro il tempo di sistemarsi dopo l'arrivo in città, Altezza.” Disse Ahmed ad Altea. “Sono certo che presto si faranno vivi, anche perchè mi sembravano molto interessati a questo incarico.”
Ed infatti, in quello stesso istante, una delle ancelle venne ad annunciare l'arrivo di due uomini che chiedevano della principessa.
E uno di loro era Carolon.
I due furono allora ricevuti in una piccola saletta di rappresentanza.
“Altezza...” Carolon ad Altea “... ho condotto qui da voi uno dei miei migliori uomini... consentitemi di presentarvi Awir, mio luogotenente e spadaccino di provato valore.” Indicando il ragazzo che era accanto a lui.
Era questo un giovane di bell'aspetto e corporatura robusta, dallo sguardo vivo e l'aria di chi è sicuro di sé.
“Altezza, è un onore per me offrire il mio braccio per la vostra sicurezza.” Rivolgendosi Awir ad Altea. “La protezione della vostra persona sarà il mio unico scopo. E spero che voi riponiate con fiducia la vostra incolumità nelle mie mani.” E mostrò un lieve inchino col capo.
http://www.2beauty.com.br/blog/wp-content/uploads/2011/06/jon2.jpg
Guisgard
25-06-2014, 02.12.19
“Si, la tua vita è sotto la mia responsabilità” disse Musain ad Elisabeth prima di lasciare la stanza “e saprò aiutarti io a riconoscere ciò che è giusto da ciò che invece non lo è in tutta questa storia.”
Poi la donna restò da sola, si preparò e lasciò anch'ella quella stanza prima e la locanda poi.
Raggiunse allora la parte più antica ed isolata di Amoros, fino a riconoscere i ruderi di un palazzo e di una torre.
Qui Elisabeth restò a fissare il cielo stellato.
Era infatti una notte tranquilla e fresca e sotto l'incanto del firmamento le acque dei due fiumi, poco distanti, sembravano scintillare di infiniti riflessi, come se sotto di esse vi fosse conservato un tesoro perduto.
“Eh, le stelle...” all'improvviso una voce proveniente dalla campagna circostante “... anche io da giovane avevo il capriccio di volerle contare tutte... ma poi, arrivato al milione, finivo sempre per perdere il conto e dovevo ricominciare da capo... ma allora mi accorgevo che la notte era ormai prossima a cedere il posto all'aurora ed al nuovo giorno... già, quanto è breve una notte, vero?”
Era una figura che indossava una lunga tunica ed aveva il capo coperto da un cappuccio.
Guisgard
25-06-2014, 02.29.12
Grazia si aggirava incuriosita intorno a quel carrozzone, mentre l'interesse di chi lo circondava sembrava ammansirsi col sopraggiungere della sera.
Amoros allora si accese con le sue luci gialle e bianche, quasi a voler respingere le ombre che dall'oscurità reclamano un ruolo ed una dimora nel regno dei vivi.
“Ah, sei una frana Rinos...” disse all'improvviso qualcuno a pochi passi da Grazia “... possibile che tu non sia in grado di capire cosa c'è scritto in questo libro?”
“Tu perdi troppo presto la bussola, Lion!” Esclamò l'altro, che aveva sulle ginocchia un grosso libro che sembrava essere molto antico. “Questo non è un libro qualsiasi! E' un incunabolo! Ossia un libro stampato non più tardi dell'inizio del secolo! Sono rarissimi simili testi!”
“E che senso ha possedere un simile libro se poi non sai neanche capire ciò che c'è scritto al suo interno?” Fissandolo Lion.
“E' un libro in cui sono raccolte varie discipline” spiegò Rinos “e tutte molte complesse, come la Filosofia, la Teologia e persino la Geometria!”
Erano due individui seduti su una scaletta lignea che spuntava dal carrozzone ed indossavano abiti simili agli uomini giunti proprio con quel bizzarro veicolo ad Amoros.
Appartenevano dunque alla compagnia di eroi chiamata Re di Cuori.
Uno dei due si accorse in quel momento di Grazia, restando sorpreso nel vedere i suoi occhi lucidi.
"Madamigella..." rivolgendosi alla ragazza "... cosa vi succede? Posso chiedervi il perchè di questa vostra tristezza? Qualcosa vi angustia forse?"
Ascoltai attentamente il simpatico vecchietto.
"Tempo dite? In che modo può farci guadagnare tempo quella clausola.." Chiesi "Vi ricordo che non è nemmeno stato celebrato il matrimonio.. Manca ancora un mese.. Prima che io possa anche solo far credere di aspettare un erede passeranno mesi, senza contare che la clausola specifica che il contratto verrà annullato alla nascita di un legittimo erede.. Se annunciassi di essere incinta, uccideranno anche me.." Fissai l'uomo con aria interrogativa "Dunque immagino che qualcosa mi sfugga, ditemi dunque, qual'è la vostra idea?" Sorrisi.
Un giudizio esterno, non condizionato dalla situazione mi avrebbe sicuramente aiutato.
E quell'uomo mi ispirava fiducia.
Altea
25-06-2014, 15.54.06
Carolon, come promesso, arrivò con un giovane spadaccino e, da quel che diceva, lo presentava come il migliore della compagnia.
Nella saletta arrivò pure Korshid, chiamata da me, e ci guardammo con un cenno di intesa e mi rivolsi a lei e Ahmed in arabo.."Carjan, il nostro mago di corte, ha letto nelle stelle questa sera e mi ha raccomandato di essere prudenti con questi uomini, anche se a volte egli è in preda alla gelosia..io non metterei in dubbio nemmeno la sua parola".
Osservai il giovane spadaccino, Awir, senza nessun cenno di sorriso.."Nel vostro sguardo leggo sicurezza e serietà messer Awir, questo è un punto a vostro favore poichè in questo palazzo vi sono certe regole da rispettare e la riservatezza è d'obbligo..ma devo mettervi alla prova, come ho fatto col vostro capo." Il mio sguardo passo da Carolon, che aspettava ansioso, a Ismael.."Ismael, hai provveduto a valutare la bravura di questo giovane?Faremo la prova fatta prima con le guardie..ma niente trucchi stavolta messer Carolon..sarò solo Awir contro le guardie, voi non dovete intervenire, e come arma dovrà usare solo la spada...se è davvero il miglior spadaccino non fallirà e me lo auguro per voi".
Mi sedetti aspettando di vedere ciò che sarebbe successo e bisbigliai a Korshid seccata.."Ti rendi conto? A Setareh non era mio compito valutare le guardie..mi sembra quasi di scegliere un pretendente al trono".
Ahmed mi chiese cosa intendevo fare se quel ragazzo avesse fallito.."Niente di grave, Ahmed, il ragazzo ha modi gentili...e con gli insegnamenti di Ismael potrà essere uno delle mie migliori guardie, ma non la mia guardia personale..ma voglio ricompensarlo ugualmente...e io dovrò rinunciare alla mia guardia personale se così fosse..visto a dire di questo messer Carolon egli è il migliore".
http://i59.tinypic.com/n6cghw.jpg
Guisgard
25-06-2014, 17.10.27
Era un uomo magro, con capelli lunghi e barba incolta, incanutito dall'età avanzata, ma anche da quel costante volgersi al ragionamento lucido e critico su ogni cosa, come ben tradiva lo sguardo attento e vispo.
Ed infatti il viso scarno segnato da rughe, i tratti aspri e gli occhi penetranti, ben racchiusi dalle folte e grigie sopracciglia, rivelavano in pieno l'indole di un uomo più incline alle capacità intellettive, che non a quelle fisiche.
“Eh, milady...” disse Bauon sorridendo a Clio “... voi tradite l'impulso giovanile della vostra persona e vi abbandonate a ragionamenti pratici e concreti. Cosa non di certo deplorevole, per carità, ma non sempre di facile applicazione agli accadimenti storici dei quali noi uomini siamo chiamati ad essere protagonisti.” Rise. “Ma forse protagonisti è una parola grossa, che mal si lega a ciò che ho imparato in tanti anni di studio e di osservazione del mondo intorno a me. Ma non divaghiamo...”
“Già, direi di non farlo.” Intervenne Roland.
“Come dicevo...” mormorò Bauon “... doppiamo prendere tempo, milady... e per farlo occorre un duplice espediente...”
“Duplice?” Ripetè Roland.
“Già...” annuendo il vecchietto “... qualcosa che ci ponga in una situazione d'attesa... un erede... se milady fingerà di essere rimasta in dolce attesa, renderà nullo un possibile attentato al suo futuro sposo, in quanto il pericolo, per i vostri nemici, non sarà più lui, non almeno direttamente, ma il nascituro e sua madre.”
“Ma lady Clio ed il bambino invece saranno un facile ed ovvio bersaglio.” Fece Roland.
“Lady Clio?” Stupito Bauon. “Ah, si...” divertito “... che sciocco, dimenticavo...” facendo l'occhiolino a Clio “... certo, saranno il bambino e sua madre il primo bersaglio.” Candidamente il vecchietto. “Per questo ho parlato di un duplice espediente... questo è solo il primo...”
“Ed il secondo?” Chiese Roland.
“Una guerra.” Sentenziò il vecchietto. “Una guerra che renda inutile e dannoso, almeno per il momento, ribaltare la stabilità politica della vostra terra da parte di Imperion.”
“Una guerra?” Stupito Roland. “E contro chi? Per farne una occorre un avversario. Forse Imperon?”
“No, Imperion ci fa comodo come alleato.” Scuotendo il capo Bauon. “Intendevo un nemico esterno. Magari trovato per l'occorrenza. Come fece anni fa vostra zia, milady.” Sorridendo ancora. “Mi riferisco alla Granduchessa Astra quando decise di scongiurare una nuova guerra tra Capopmazda e Suession grazie all'utilizzo di una falsa invasione di quelle terre.”
“Questo è completamente andato...” avvicinandosi Roland ad un orecchio di Clio.
Guisgard
25-06-2014, 17.40.23
“Ma, Altezza...” disse Carolon ad Altea visibilmente contrariato “... affrontare più avversari da solo senza poter utilizzare nessun trucco equivale ad impedirci di fare il nostro lavoro...”
“Lascia stare, capo...” fece Arwin, fissando la principessa negli occhi “... alla nostra sultana piace il gioco pesante... e sia... cominciamo questa prova.” Estraendo la spada.
“Non puoi farlo.” Mormorò Carolon. “E' uno scontro impari.”
Ma Arwin non badò alle sue parole.
Ismael allora fece un cenno alle guardie e queste, armate, subito si lanciarono contro lo spadaccino.
Ma questi, guardandosi intorno, corse verso una delle finestre, attorno alla quale era stato legato un grosso drappo.
Con un netto e preciso colpo di spada Arwin lo tagliò e subito le guardie se lo ritrovarono addosso.
Lo spadaccino così cominciò a prenderli a calci mentre tentavano di liberarsi da quel pesante tendaggio, facendoli ruzzolare pesantemente a terra.
“Avete avuto una buona idea, Altezza...” voltandosi Arwin verso Altea “... infatti vi occorre davvero una guardia esperta ed abile. I vostri soldati non mi sembrano all'altezza di poter difendere la loro bella ed orgogliosa principessa.” Rimettendo la sua spada nel fodero.
“Sei stato grande!” Esclamò Carolon. “Sei davvero il migliore, ragazzo mio!”
Altea
25-06-2014, 18.03.42
Io, Ahmed e Korshid ci guardammo contrariati....volevano prenderci in giro..."Scusate...un attimo..fermate la vostra frenesia..ero stata chiara..niente trucchi ma a corpo a corpo..solo cosi si vede la bravura di un guerriero.." osservai Carolon innervosita..."Non metto in dubbio i trucchetti vi abbia insegnato il vostro capo, messer Arwin, ma in vita mia non ho mai visto lottare persone in questo modo...ma voi avete presente i miei soldati come hanno vinto in guerra? A parte le Crociate..noi di Setareh abbiamo preferito rimanere neutrali...se voi vi trovaste in guerra dove la trovereste una corda e un drappo per fare questi trucchi".
Vidi Ismael liberare i nostri guerrieri e guardava di sottecchi i due..."Messer Carolon, purtroppo, non siete ciò che cerchiamo..perchè io non ho bisogno di una guardia personale solo in questo Palazzo..ma pure quando, ad esempio, domani vorrei uscire per le botteghe e la cittadina..contro possibili attacchi di un...nemico del nostro regno che potrebbe trovarci tramite delle spie o altri mezzi".
Korshid annuì a quelle mie parole, Ahmed era a braccia conserte..."Bene, questo era il vostro migliore uomo..e comunque ricordate, le vostre prime parole sono sbagliate...non era una lotta impari, il più grande guerriero è in grado di sconfiggere con l'abilità della spada in un colpo molti avversari" scossi il capo guardando Ahmed "purtroppo ci siamo fatti perdere Musain, ma egli è uomo libero ed è giusto così".
Mi alzai dalla seggiola senza dire altro e mi congedai da loro senza prima salutare Carolon.."E vi ripeto non è un mio capriccio...la posta in gioco è alta..non si parla di salvare una sprovveduta principessa".
Uscii con Korshid ed entrambe alzammo le braccia al Cielo..."Per gli Dei...ma un vero guerriero..un cavaliere...in questo luogo...esiste o no?".
Tornai nelle stanze mentre mi spogliai delle vesti e misi quelle della notte e avvolsi il pugnale attorno a me, non lo lasciavo nemmeno mentre dormivo..e sia..gli Dei vogliono la mia vita sia in pericolo e debba da sola preservare questo pugnale...per evitare popoli interi siano sterminati.
Guisgard
25-06-2014, 18.15.00
Carolon rimase interdetto a quelle parole di Altea, mentre Arwin scoppiò a ridere.
“Altezza, in battagli il vero guerriero sa sempre come utilizzare al meglio ogni situazione.” Disse questi. “Cavalieri che da soli battono più nemici armati brandendo solo la loro spada esistono forse nei romanzi, non certo nella realtà. Io almeno non li ho mai incontrati. Comunque, se a voi occorre un Ercole redivivo o un Achille magari senza tallone vulnerabile, allora vi auguro di trovarlo presto. I miei rispetti, principessa.” Mostrando un lieve inchino.
Lo stesso fece Carolon, sebbene in modo più impacciato e goffo.
I due poi lasciarono il palazzo.
Altea allora si diresse verso le sue stanze accompagnate da Korshid.
“Altezza, come vi ho rivelato poco fa, io credo che quegli uomini potevano servire ai nostri bisogni.” Fissandola questa. “Ma la principessa siete voi ed a voi spetta scegliere chi deve occuparsi della vostra sicurezza. Che gli dei vi custodiscano, Altezza.” E si ritirò, lasciando Altea nei suoi alloggi col prezioso pugnale.
Altea
25-06-2014, 18.34.27
Osservavo il soffitto e il cielo stellato.."Korshid non aveva visto? Aveva vinto prendendo a calci le nostre guardie..e questo era saper combattere?".
Accesi una piccola lampada ad olio ed estrassi dalla teca il mio animaletto preferito che mi aveva seguito..."Omar, tesoro, ti ho trascurato" dissi accarezzando il lucido serpente mentre scivolava tra le mie mani "Ti definirebbero viscido..ma non è viscido a volte l'uomo e il traditore?".
Poi lo riposi nella sua teca in argento e gemme preziose e mi rivestii e indossai lo chador e nascosta scesi nei giardini reali..."Ismael" dissi sottovoce ed egli mi raggiunse "Tutti mi danno contro, pure Korshid..insiste perchè quegli uomini siano a nostro servizio, io non ho nulla in contrario con loro, penso tu abbia capito io voglio uno di loro sappia essere veramente un vero guerriero come voi...noi non possiamo sapere chi siano loro, è solo per dimostrare la bravura della mia guardia..in caso di grave pericolo..quello spadaccino vi ha battuto prendendovi a calci...se fosse stato un ottimo spadaccino avrebbe usato la spada."
"Andiamo di nascosto a Amoros e osserviamo le loro mosse..forse possiamo capire e magari potrei vedere qualcuno distinguersi, ho come la impressione egli porti con se i suoi preferiti..io tra le guardie non faccio distinzioni, tranne per voi ovviamente" e nascosi il volto con lo chador aspettando Ismael andasse a prendere i cavalli.
http://i62.tinypic.com/whi36e.jpg
Guisgard
25-06-2014, 18.56.28
Ismael annuì ad Altea e poi come sempre obbedì alla sua padrona.
Fece preparare due robusti sauri di Persia e poi lasciarono il palazzo.
Raggiunsero così il centro di Amors, dove trovarono, fermo nella piazza principale, il grande e bizzarro carrozzone.
Al suo interno le luci erano ancora accese e diverse voci si potevano udire dall'esterno.
Ismael fece cenno ad Altea di seguirlo e i due, piano, si avvicinarono ad una delle finestre aperte del carrozzone per ascoltare.
“Peccato, era un buon lavoro...” disse Carolon ai suoi “... paga ottima, immagino... e poi lavorare per nobili signori è tutt'altra cosa, credetemi...”
“Quella principessa era troppo altezzosa, capo.” Fece Arwin. “Ma cosa pensava, di essere bella solo lei? Avete visto quante arie? Bah... donne così non vanno ubbidite, ma domate...” scuotendo il capo.
“Dai, ti piaceva, ammettilo!” Ridendo un altro di quella compagnia.
“Non nego che sia una gran bella donna, Sbrinz...” fissandolo Arwin “... ma è troppo abituata a comandare e ad essere servita... invece saprei io come sistemare a dovere quel suo caratterino...”
“Sistemare in che senso?” Facendogli l'occhiolino Sbrinz.
“In tutti i sensi!” Ridendo Arwin.
E tutti risero con lui.
Altea
25-06-2014, 19.02.47
Io e Ismael sentimmo i loro discorsi...sorrisi scuotendo il capo ma Ismael si fece serio, mise mano alla sua scimitarra...avevano arrecato offesa alla mia persona.
"No Ismael..fermatevi..loro non sanno..non possono sapere cosa è successo a Setareh, alla mia famiglia, al nostro popolo e succederà agli altri popoli, come sono stata tradita dall' Amore...io, come vedi, non li ho giudicati ma sono venuta qui per vedere chi fosse fuori le parti..e da ciò che abbiamo ascoltato, quell' Arwin non era l'uomo adatto per me, avete sentito le sue parole...domarmi...trattarmi come una vezzosa principessa piena di capricci e altro..e questo doveva essere la mia guardia?".
Ismael era infervorito e girava attorno al loro carrozzone.
Guisgard
25-06-2014, 19.20.02
E mentre Ismael girava intorno al carrozzone, ad un tratto si udirono dei rumori.
Allora comparvero due figure.
Erano due soldati e sulle giubbe avevano il simbolo di Picche.
Uno dei due si avvicinò ad Altea, palesando il suo stato.
Era brillo, come il suo compagno.
“Ehi, ma qui abbiamo un'odalisca...” disse il soldato ridendo “... perchè non ti togli il velo e ci mostri il tuo bel visino?”
“E dopo il velo falle togliere anche tutto il resto!” Divertito l'altro soldato.
A quella scena subito Ismael estrasse la scimitarra per poi aggredirli.
Mozzò allora la mano a quello che si era avvicinato alla sua principessa e spinse via con un calcio l'altro.
Questi da terra però si alzò lesto ed estrasse un coltello che tirò subito verso Ismael, colpendolo ad un braccio.
Intanto le grida di dolore del soldato a cui il servo di Altea aveva mozzato una mano attirarono fuori quelli del carrozzone.
“Cosa succede qui?” Urlò Carolon con la spada in pugno.
Il soldato allora estrasse la spada e si lanciò verso Carolon, ma Arwin fu più lesto.
Bloccò il suo attacco con la spada e poi, dopo averlo disarmato, lo lanciò contro il carrozzone, quasi tramortendolo.
Lanciai un'occhiata divertita a Roland, effettivamente il vecchietto era particolare.
"Ma.. Non posso fingere di essere incinta adesso, ve l'ho detto.. Ci sposeremo tra un mese.. Dopo il matrimonio certo.. Avrebbe senso.. Ma adesso no, assolutamente.." Scossi la testa e sospirai.
"Io non sono la Granduchessa Astra, non ho alcun potere a Lortena.. Il mio promesso sposo non è dalla mia parte, anzi.. Come posso inventare un guerra, progettare una finta invasione?" Sospirai.
Altea
25-06-2014, 19.47.51
Tutto avvenne cosi di fretta e vidi gli uomini a terra e poi gli uomini del carrozzone...Ismael era ferito al braccio.
"Perdonate messer Carolon, questi uomini volevano togliermi il velo e pure i vestiti per abusare di me...e Ismael lo ha punito secondo le nostre leggi..che forse voi non capite".
Guardai l'uomo con la mano mozzata a terra..."Purtroppo non provo compassione per egli, ha voluto abusare di una donna..perchè è questo che siamo noi donne vero? Normali o principesse...serviamo ad esaudire i desideri sessuali di uomini alterati...oppure siamo delle sciocche donne vanitose senza un animo" e guardai Awin "piene di vanità e quindi da punire..si ho sentito tutto ciò che avete detto di me, senza conoscermi e ho capito non siete, comunque l'uomo adatto...venite da me per difendermi e poi sparlate di me e mi pugnalate alle spalle..si la lingua taglia più della spada".
Mi voltai verso Carolon..."Ero venuta qui per vedere io stessa i vostri uomini, trasgredendo pure le mie regole, ecco perchè ho lo chador al volto ..per non mostrarmi..volevo io stessa vedere chi poteva essere giusto...ma giusto nel senso avrebbe capito non solo i miei voleri da guardia ma pure il mio animo..non voletemi male..anzi ringraziate Awin per avervi salvato..ma per le sue parole sono sicura non era l'uomo giusto..preferisco uno maldestro, magari fuori le righe ma capisca il mio Animo".
Alzai Ismael era ferito lievemente e lo fasciai con un fazzoletto, sarebbe stato curato a palazzo.
Guisgard
25-06-2014, 19.52.29
“Si potrebbe simulare, non so, che una notte il vostro futuro sposo abbia ceduto alla tentazione di avervi...” disse il vecchietto a Clio “... non è difficile trovare il modo di mettere in atto questa messinscena... quanto alla guerra, non occorre che ad invadervi sia un regno nemico... una minaccia ad una città può venire da più parti, come dai briganti, dai pirati, dai ribelli... insomma, basta trovare un nemico ben organizzato per far cadere uno stato o una città nel caos... come accadde in Inghilterra nel XII secolo, quando i fedeli del Plantageneto portarono nel regno una forte ribellione contro Giovanni senza Terra...”
Guisgard
25-06-2014, 19.59.04
Ma proprio mentre Altea stava andando via con Ismael, qualcun altro arrivò nella piazza.
“Fermi tutti.” Disse un sergente con lo stesso stemma sulla tunica che avevano i due soldati feriti. “Cosa succede qui?”
E il soldato colpito da Arwin, ripresosi, raccontò tutto al suo superiore.
“Avete osato colpire un soldato di Imperios?” Il sergente ad Ismael. “Non sapete che è vietato? Nessuno la passa liscia dopo aver attaccato uno dei nostri. Ora la pagherete cara.”
“I vostri soldati” intervenne Arwin “hanno tentato di aggredire questa donna.” Indicando Altea. “Sono dei vigliacchi.”
“Zitto, cane.” Fissandolo il sergente. “Altrimenti daremo una lezione anche a te.”
“Facciamoci da parte, Arwin...” mormorò Carolon “... non sono affari nostri... lasciamo che se la sbrighino loro...”
Altea
25-06-2014, 20.06.44
Me lo aspettavo...erano venuti a vendicare i loro uomini feriti...guardai Ismael..egli mi fece da parte per proteggermi...Ismael cosa avrei fatto senza te..Carolon disse ai suoi uomini di farsi da parte, ora Ismael era solo e ferito e non poteva andarsene, e non avrebbe voluto andarsene mostrando codardia.
Lo guardai nei suoi begli occhi azzurri ma mi feci da parte...aveva ragione il mago di corte, non dovevamo fidarci di quegli uomini..magari per difendere Ismael volevano essere pagati, avevo udito le parole del capo...già, non erano affari loro.
"Che gli dei siano con te, Ismael" mentre egli estrasse la sua spada e gli uomini con quello strano simbolo si avvicinavano.
Risi appena.
"Che assurdità! Il figlio di una sgualdrina non è considerato un erede legittimo..." Sospirai "Si potrebbe anticipare il matrimonio, questo si.. ma ci vorrà del tempo comunque... Beh, quanto al caos questo è più facile.." Alzai le spalle "È già in atto una ribellione.. Ma Imperion lo sa e non sembra importargli.. Certo, se i ribelli prendessero il controllo.. Questo dite? Senza uccidere Froster.. Ma solo imprigionandolo magari.. Questo dite? Perché si.. I ribelli possono essere una minaccia..".
Guisgard
25-06-2014, 20.19.20
Ismael cominciò a battersi contro quei soldati.
Erano sei contro uno.
Il servitore di Altea lottò come un leone e tenne testa a lungo a quegli uomini.
Ma poi a causa delle ferite le forze cominciarono a diminuire.
Alla fine fu disarmato e percosso con violenza.
Lo pestavano ridendo e sputandogli addosso.
Ma ad un tratto accadde qualcosa.
Arwin, nonostante le parole di Carolon, si scagliò contro quegli uomini, tentando di difendere l'uomo giunto dall'Oriente.
Ma erano in troppi.
Allora, vedendolo in difficoltà, finalmente anche Carolon ed i suoi si buttarono nella mischia, riuscendo infine a far scappare quei soldati.
“Sono andati via i vigliacchi...” disse Carolon “... hurrà! Siamo i migliori!”
Guisgard
25-06-2014, 20.23.05
“Naturale, milady.” Disse annuendo Bauon a Clio. “La minaccia deve essere chiara, tangibile, inequivocabile. Così da spingere Imperion ad intervenire per non rischiare di veder svanire le proprie ambizioni. E in quel contesto, credetemi, l'ultimo dei loro pensieri sarà quello di uccidere il vostro futuro sposo. Se così accadesse, Imperion perderebbe un alleato contro gli invasori.”
Rolando allora si voltò a fissare Clio.
“Vi è del buono in ciò che dice...” mormorò.
Annuii.
"Sì, certo.. Si può fare.." Sospirai.
Stavo davvero cercando di salvare la vita a quel verme?
Che situazione assurda.
"I ribelli sono organizzati e letali, qualcuno dice che hanno in mente un piano per conquistare Lortena... Beh, faremo in modo che questo accada, e ci raccomanderemo di non ucciderlo..." Sorrisi "Grazie del consiglio..".
Altea
25-06-2014, 20.38.05
Guardai Ismael orgogliosa ma egli era troppo debole per la ferita..li avrebbe colpiti tutti, ad un tratto arrivò Arwin e cercò di batterli tutti, ma per lui, come immaginavo, erano in troppi...già..non vi erano tende per stenderli a terra e prenderli a calci ma per fortuna arrivarono pure gli altri uomini di Carolon e compreso egli stesso e tutto fu sistemato.
Ismael si alzò subito e rese omaggio a quegli uomini e mi guardò..."Messer Carolon...vi devo rendere omaggio e ringraziarvi per tutto questo, vedete Ismael conosce le nostre leggi e per questo volevo qualcuno lo affiancasse..qualcuno dei vostri uomini..per confrontarsi e spiegare a lui e alle mie guardie cosa qui si doveva evitare...credetemi, Ismael ha agito in buona fede, non è un violento".
Sospirai per essere più tranquilla..."Bene...se desiderate domani mattina portate alcuni vostri uomini per affiancare i miei soldati" e guardai gli uomini.."ora avete capito...per me...non preoccupatevi..non necessito di una guardia" e osservai Arwin, sapevo fremeva per prendere quel posto, ma le sue parole mi avevano ferita.
Ci congedammo e tornammo a palazzo sempre in incognito e andammo in una piccola tenda dove stavano le guardie, tolsi il fazzoletto ad Ismael e lo curai..."Con questi unguenti guarirai..non è nulla di profondo" e legai forte il fazzoletto..."Non dovevi arrivare a tanto, te l'ho sempre detto..hai agito per le nostre leggi o per gelosia? Per un attimo ho temuto di perderti..lo sai, non posso nominarti mia guardia personale...capirebbero..per me voi siete tutti uguali, ma tu no.." e gli accarezzai il volto e gli presi la mano "ma tu stesso passeresti guai seri". Egli non parlava e mi guardava...un attimo di silenzio tra noi.."Ora diranno quegli uomini di stanotte? Devi avvisarli prima sappia tutta la corte di tenere il segreto".
http://i57.tinypic.com/2s9zn7d.jpg
elisabeth
25-06-2014, 20.40.16
E le stelle sembrarono solo le mie.........ma il mondo e' fatto di uomini ...di anime ......e di natura...e mentre ero immersa...nella conta delle stelle ....un uomo ....sembrava un monaco......parlò.....con tono pacato......sembrava conoscere il tutto......" Perchè la vostra persona non mi spaventa...?..........contavate le stelle....lo faccio anche io......e mi sembrano sempre diverse.........pensate che la notte sia davvero così breve ?...........si forse avete ragione...ho visto gironi troppo lunghi e notti troppo brevi............se siete uno spettro....ditemi...dove troverò scritto il mio destino......"...guardavo la figura che si fermò dinanzi a me.......non sembrava avere occhi o volto...sembrava un benedettino......." Gli uomini di fede non temono .....e io vi sto facendo troppe domande.....mi spiace....ma ...questo posto mi fa tornare in mente quello che rimane di una storia che non conosco......"......gli sorrisi...e continuai a guardare l'orizzonte....
Guisgard
25-06-2014, 20.57.54
“Felice allora che questo mio suggerimento sia servito a darvi qualche buona idea, milady.” Disse il vecchietto a Clio. “Ma badate di essere prudente...” incupendosi “... io conosco il nuovo governo di Imperion... ho udito parlare dei suoi capi... sono viscidi come serpenti e letali come tarantole... hanno sconfitto Nagos solo grazie al tradimento di alcuni dei suoi cavalieri... guardatevi da uno in particolare fra loro... un abile spadaccino la cui fama non da scampo...”
“Conoscete il suo nome?” Chiese Roland.
“No...” scuotendo il capo Bauon “... so che lo chiamano il filosofo della spada... e pare che non abbia mai perduto un duello...”
Guisgard
25-06-2014, 21.04.55
“Non temete, Altezza...” disse Ismael ad Altea “... mi occuperò io di tutto... ora riposate, vi prego...” mostrò un inchino ed andò via.
Ma poco dopo un'ancella corse da Altea.
“Altezza...” inchinandosi alla principessa “... sono arrivati dei soldati e chiedono di un uomo la cui descrizione è quella di Ismael... credo vogliano arrestarlo...”
Guisgard
25-06-2014, 21.07.17
“Uno spettro...” disse ridendo quell'uomo ad Elisabeth “... forse si, lo sono davvero... perchè vago di terra in terra... in cerca di cosa? Eh... chissà... gli stolti sanno tutto...” guardò anche lui l'orizzonte “... il vostro Destino dipende da voi stessa, ragazza mia... e da nessun altro... se volete qualcosa allora fatevi avanti e reclamatelo... un grande matematico dell'antichità era solito dire che quando vogliamo qualcosa dobbiamo chiederlo e se ci viene negato allora si lotta per conquistarlo... io un uomo di Fede?” Rise appena. “Invidio chi possiede Certezze così assolute da riconoscerle in una presunta Volontà Divina... un filosofo diceva che son gli uomini a fare gli dei e non il contrario... posso sapere il vostro nome? Ho sentito dire che nel nostro nome è racchiuso ciò che siamo davvero...”
Altea
25-06-2014, 21.14.07
Ismael se ne andò..perchè era così freddo con me...il nostro segreto Amore tenuto nascosto da anni perchè una principessa non poteva prendere in sposa uno dei suoi guerrieri..fino ad Abrham..lui era in guerra e ora non mi perdonava di averlo tradito.
Poi arrivò l' ancella e mi disse quegli uomini, mi sentii quasi male..non potevano prendersi Ismael.
"Non fateli entrare, non vi è nulla da dire...non ho intenzione di parlare con loro".
Corsi via e vidi la sagoma lontana di Ismael...."Fuggi...fuggi Ismael...ti vogliono arrestare, mettiti in salvo..non pensare a me, esci dalla via secondaria".
E lo baciai appassionatamente tra le lacrime...perchè il Destino mi porta via ciò che amavo..Korshid come potevi dirmi di credere nell' Amore?
Staccai le labbra dalle sue...lo accarezzai..."Vai Ismael...non vi è tempo da perdere".
elisabeth
25-06-2014, 21.38.26
Lo guardavo mentre parlava........un uomo colto.....ma la notte unita al suo cappuccio non mi faceva vedere il suo volto.....il mio nome.......già chi ero....." "' una notte di confidenze.....Elisabeth...questo e' il mio nome....almeno appena nata.......poi.....il mio nome ...fu Geoffry....al vostro servizio signore.....per anni.....e poi...il ritorno in questa patria...e ritorno ad essere Elisabeth.....che confusione............ho avuto il primo bacio di un uomo stasera.....sino ad ora mi limitavo a pregare con loro....o a combattere per difendere..uccidendo........Il destino....il destino e' racchiuso in un abito verde smeraldo........la bellezza dicono e' un arma letale........ditemi...cosa leggete nel mio nome....."...
Sorrisi all'uomo.
"Starò attenta, non temete... Tarantole, serpi.. Beh, a Lortena ci sono i Lupi... Grazie per il vostro consiglio, è stato prezioso.." Sospirai "Aspettate.. Se non ricordo male al cospetto di messer Oxiud c'era uno spadaccino al servizio di Imperion, ricordo che mi sorprese il fatto che, oltre alla spada avesse anche un bastone.. Sarà uno dei traditori? Beh, nel dubbio noi non ci fidiamo di nessuno , come anche Lord Sartios ci ha consigliato di fare.." Sorrisi, mostrando un lieve inchino "Tutti tranne voi..".
Lanciai un'occhiata a Roland "Dovremmo andare ora, non so nemmeno dove alloggeremo.." Alzando gli occhi al cielo "È stato un piacere conoscervi.. Se riusciremo a liberare Lortena, consideratela casa vostra...".
Guisgard
26-06-2014, 02.35.15
“Quell'uomo col bastone potrebbe essere uno dei spadaccini che hanno tradito Nagos” disse Bauon a Clio “e chissà, magari proprio quello di cui parlavamo... siate prudente, milady...”
Clio e Roland, sempre insieme alle ancelle, lasciarono allora quella casa e tornarono verso il centro di Amoros.
Qui in piazza, proprio di fronte alla chiese di San Michele, che rappresentava il centro della cittadina, la confusione che durante il giorno aveva animato la popolazione sembrava essersi calmata.
A poca distanza dalla chiesa era fermo quel bizzarro carrozzone con ancora qualcuna delle sue luci interne accese.
“Sarà meglio tornare verso la locanda ora.” Fece Roland.
Là però il locandiere li avvertì della sistemazione che Froster aveva scelto per il loro soggiorno ad Amoros, visto che la sua locanda non aveva altre camere libere.
“Lord Froster” spiegò l'uomo “ha lasciato detto di raggiungerlo alla locanda Casal di Gioia. La troverete imboccando quella stradina e percorrendola tutta.”
Così, Clio ed il suo seguito, seguendo le indicazioni del locandiere, raggiunsero infine la nuova sistemazione scelta da Froster.
Era una locanda semplice ma accogliente, con un piccolo orto posto prima dell'ingresso.
Sull'insegna, dove vi era dipinta la scritta Casal di Gioia, figuravano un bel giglio ed una Croce.
Il locandiere li vide giungere dalla finestra e subito si fiondò ad accoglierli.
“Salute a voi, milady.” Mostrando un goffo inchino a Clio. “Appena vi ho vista arrivare ho compreso subito che eravate la nobile fidanzata di lord Froster.” Annuendo. “Venite, vi mostrerò le vostre camere e poi informerò anche milord del vostro arrivo.”
E infatti, mostrata la stanza a Clio, il locandiere accompagnò poi di nuovo al pianterreno la ragazza, dove Froster la stava attendendo per la cena.
“Ah, finalmente, mia cara.” Vedendola scendere con il locandiere. “Ero ansioso di rivedervi. Venite, tra breve ci sarà servita la cena. Ma ditemi...” pregandola di sedersi accanto a lui “... com'è stata la vostra passeggiata per le vie di Amoros? Avete visto forse qualcosa di interessante?”
http://www.hotflick.net/flicks/2006_Tristan_+_Isolde/006TNI_Rufus_Sewell_022.jpg
Guisgard
26-06-2014, 02.52.59
La mano di Altea che accarezzava il volto di Ismael ad un tratto fu presa da quella della sua guardia.
“Non parlatemi d'amore, Altezza...” disse con occhi cupi Ismael “... voi siete la principessa ed io un vostro soldato... la legge vieta ogni sentimento fra noi... e voi avete preferito un altro a me, vi rammento...” lasciò la mano di lei “... io non andrò via... non vi lascerò... ho giurato di proteggervi e lo farò a costo della vita, Altezza...”
Poi si udirono delle voci e di nuovo l'ancella entrò in quella stanza.
“Altezza...” fissando Altea “... non hanno voluto sentire ragioni e sono entrati...”
Un attimo dopo i soldati con lo stemma di Picche entrarono nella stanza.
“Tu...” il sergente ad Ismael “... sei accusato di aver ferito uno dei nostri soldati... seguici senza resistenze ed avrai un giusto processo. Ma se ti opporrai, allora ti uccideremo qui.”
“Verrò con voi...” annuendo Ismael “... a patto però che lasciate in pace questo palazzo e chi vi dimora...”
“A noi interessi solo tu.” Disse il sergente.
Ismael allora si voltò verso Altea e la guardò negli occhi per un lungo istante che alla principessa parve infinito.
“Tornerò, Altezza...” sussurrò piano “... tornerò, vi do la mia parola...”
Poco dopo le guardie lo portarono via.
Korshid allora, saputo l'accaduto, corse da Altea.
“Altezza...” prendendo le sue mani “... fatevi coraggio... gli dei non ci abbandoneranno... ho fatto chiamare Carjan... gli ho detto di portare qualcosa in grado di farvi calmare e riposare...”
Infatti, pochi istanti dopo, il mago di corte raggiunse la principessa e Korshid con una pozione in una ciotola.
“Bevetene un po', Altezza...” porgendo la ciotola ad Altea “... questo vi aiuterà a stare serena ed a riposare un po'...”
“Cosa proponi di fare, Carjan?” Chiese Korshid al mago.
“Eh, la legge degli Infedeli” mormorò il mago “è diversa dalla nostra e spesso porta ingiustizia invece che giustizia...”
“E se andassimo ad assistere al processo che faranno ad Ismael, Altezza?” Korshid ad Altea. “Gli staremo vicino e magari tenteremo di aiutarlo o di chiedere la grazia per lui...”
Guisgard
26-06-2014, 03.36.54
“Elisabeth...” disse l'uomo incappucciato “... un bellissimo nome... un nome molto femminile... e quasi posso vedervi con quell'abito verde smeraldo... ma una gemma, seppur preziosa e meravigliosa, non può splendere da sola nella notte... non può luccicare dove nessuno può vederla... disfatevi di quella corazza da cavaliere se essa vi imprigiona... vivete invece... vivete cercando ciò che amate... ciò che avete sognato... quel bacio di cui mi avete parlato... chissà, forse è simile ad un sortilegio... forse ha dissolto esso stesso un sortilegio... magari è magia... la magia più vera, reale... quella ossia della vita che ci porta a scoprire il mondo senza pregiudizi, senza vincoli e senza nulla che possa impedirci di vivere totalmente questa esistenza... la vita di un uomo è racchiusa in pochi istanti... la luce del giorno al nostro risveglio, un lieve torpore per il primo freddo della sera e poi l'incanto della notte e dei suoi sogni... in queste cose è racchiusa la nostra vita, Elisabeth... e non esiste il Bene o il male... e neanche il peccato che tanti vogliono farci credere per ammonirci... o forse l'unico vero peccato è quello di non vivere liberamente e fino in fondo la nostra vita... ecco cosa leggo nel vostro nome, Elisabeth... e vi ho parlato come un padre parla ad una figlia...” si avvicinò a lei e con un gesto semplice e spontaneo si abbassò il cappuccio, scoprendo finalmente il suo volto.
http://cdn.bloguin.com/wp-content/uploads/sites/94/2012/11/dooku.jpg
Raggiungemmo la locanda, ringraziai il locandiere guardandomi intorno.
Non ero mai stata in un ambiente simile.
Lasciai che le mie ancelle sistemassero i miei bagagli e poi raggiungemmo Froster per la cena.
Gli sorrisi.
"Oh, benissimo.." Gaiamente "Questa cittadina è davvero incantevole.. Poi c'era un'atmosfera festosa per le strade.. Dovevate vedere quel carrozzone.. Andava senza cavalli.." Stupita "Oh, e dentro c'era una specie di compagnia.." Risi appena "Ma non erano saltimbanchi.. Dicevano di essere eroi a noleggio.. Mai sentita una storia simile.. Davvero divertente.." Sorrisi.
"Bene.. Sono affamata e stanca.. Ripartiremo già domani?".
Guisgard
26-06-2014, 17.40.36
“Eroi a noleggio...” disse Froster divertito “... che cosa assurda... beh, direi di ordinare qualcosa per la cena...” con un cenno chiamò il locandiere “... cosa ci consigliate? Ho sentito dire che da queste parti la cucina ed il cibo sono straordinari... ci rimettiamo dunque ai vostri consigli.”
“Non temete, signore...” compiaciuto il locandiere “... saprò io servirvi quanto di meglio la nostra tradizione culinaria può vantare... e vi farò assaggiare un vino eccezionale, giunto direttamente da Solpacus, la città dei vini.”
“Ottimo.” Annuì Froster, per poi congedare il locandiere. “Si, era mia intenzione ripartire domani stesso, mia cara...” rivolgendosi a Clio “... preferisco ritornare presto a Lortena... la storia di quei ribelli mi secca alquanto... anche se in realtà non dovrei pensarci più di tanto, visto che le nostre milizie controllano perfettamente ogni angolo della nostra contea.”
Il locandiere portò in tavola del vino e subito Froster propose a Clio un brindisi.
“A noi...” fissandola “... e alla nostra Lortena...”
Ma proprio in quel momento si udì arrivare una carrozza davanti alla locanda.
Alcuni istanti dopo degli uomini entrarono.
E fra loro vi era Oxuid.
“Mi spiace interrompere la vostra cena, miei signori, ma giungo con notizie spiacevoli...” avvicinandosi questi al loro tavolo.
“Cosa succede?” Alzandosi Froster.
“Un dispaccio appena giunto” rispose Oxuid “mi ha informato che a Lortena è in atto una ribellione... pare che i ribelli siano riusciti ad occupare il Castello Eubeo, la sede del vostro potere e centro dell'intera contea.”
“E' impossibile!” Esclamò Froster. “Com'è potuto accadere?”
“Questo sarei tentato di chiederlo a voi, milord...” fissandolo Oxuid “... ma questa discussione per adesso è inutile... sono in attesa di ricevere ordini da Imperion sul da farsi...”
Altea
26-06-2014, 17.49.03
Lo vidi andare via a mani legate, gli uomini che lo afferravano da ambo le parti per non farlo fuggire come un pericoloso criminale...il suo sguardo verso me..misterioso e che diceva mille parole, incomprensibili, visto le sue affermazioni dette prima che arrivassero le guardie...era così che dovevo vederlo..il Capo delle Guardie Reali.
Poco dopo arrivarono Korshid e Carjan, ci sedemmo e bevvi il preparato del mago di corte e subito pure Ahmed arrivò...gli raccontai tutto, nei minimi dettagli, egli era pure allibito.
"Mi chiedo solo una cosa" e guardai i tre "ci siamo rifugiati in questo Palazzo per fare in modo nessuno sapesse di noi...e chi sapeva dove trovarci?...non posso pensare che qualcuno della Compagnia del Re di Cuori possa averci tradito, forse sotto minaccia di quegli uomini a me sconosciuti...Ahmed, io non posso stare qui ad aspettare..hanno osato violare il nostro Palazzo ed è come se avessero violato la Città Sacra e il Regno di Setareh nuovamente...e stavolta voglio giustizia, voglio parlare con chi comanda quegli uomini, non il capoguardia ma un diplomatico o chi sia..anche perchè..i loro due uomini stavano usando violenza su me e Ismael ha agito per far si ciò non avvenisse." Guardai Korshid e Ahmed e dissi al mago poteva andarsene visto dovevamo parlare di affari politici..."Vi rendete conto, avevo il pugnale addosso, non solo avrebbero usato violenza su me ma visto il prezioso pugnale se ne sarebbero impossessati..e quel pugnale sappiamo tutti e tre cosa simboleggia per noi, abbiamo rischiato seriamente..ma Ismael.. se non fosse stato ferito avrebbe battuto i sei uomini all' istante mentre quel Awin non ne era in grado, è dovuto venire Carolon in suo soccorso..Korshid non mi sbagliavo, non era capace di potermi difendere come guardia del corpo".
Non mi interessava dell' ora...forse tra poco avrebbe pure albeggiato, dovevo parlare con Carolon e cosi Ahmed si preparò e andammo fino ad Amoros, vicino al carrozzone, alcune flebili luci erano accese e mi rivolsi a un uomo fuori dal carrozzone "Messere..sono la Principessa Altea...necessito di parlare con Carolon, è questione urgentissima, il capo delle mie guardie è stato arrestato e il vostro capo sa la motivazione".
Mi tenni ben stretta lo chador per nascondere il mio volto e stavo molto vicina ad Ahmed aspettando l'arrivo dell' uomo.
Guisgard
26-06-2014, 17.55.31
L'uomo fuori dal carrozzone, nonostante l'ora tarda, annuì.
Rientrò nel carrozzone e dopo un po' uscì qualcuno.
Era Carolon ancora visibilmente assonato.
“Altezza...” disse stropicciandosi gli occhi ad Altea “... mi è stato riferito del vostro soldato arrestato... immagino che vi abbiano seguita fino al palazzo, in modo da conoscere il luogo in cui poter venire ad arrestarlo...” scosse il capo “... brutta storia... ma perchè siete qui? Cosa posso fare per voi?”
Altea
26-06-2014, 18.09.18
I miei occhi sotto il velo si incrociarono con quelli di Ahmed alle ultime parole di Carolon..strano aveva subito dato la spiegazione di come ci avevano trovato..forse per proteggersi..già a chi credere alle stelle viste da Carjan o ai saggi consigli della sacerdotessa?
"Sono qui perchè voi avete visto tutto...tranne quando sono stata aggredita la prima volta...Ismael penso subirà un processo e immagino ingiusto visto quegli uomini mi hanno aggredita per primi...chi sono quegli uomini? Devo parlare con un loro rappresentante o diplomatico, hanno invaso il nostro Palazzo senza dirci nulla, e senza darci possibilità di replica..come dei dittatori..sarei disposta pure a pagare bene la scarcerazione di Ismael ma la giustizia deve essere nostra".
Ahmed annuiva in silenzio..."Dovete sapere, Carolon, il mio regno e la mia città sacra sono state invase da un principe, Abrham, il quale finse di amarmi e a tradimento compì questo gesto, molti del popolo sono morti, la mia famiglia reale è stata imprigionata ma sono riuscita a fuggire portandomi le persone che avete conosciuto...e io ho chiesto una guardia personale perchè..devo preservare un oggetto particolare, o rischio di morire se vi fossero delle spie di Abrham qui..ma pure gli uomini che volevamo farmi violenza potevano prendermi quell' oggetto...ora sapete...non sono una Principessa vanitosa e senza cervello".
Mi venne spontaneo..era la prima volta che narravo a un estraneo la nostra storia.
Guisgard
26-06-2014, 18.22.22
Carolon ascoltò con attenzione ogni parola di Altea.
“Altezza, comprendo la vostra preoccupazione e sono onorato che abbiate deciso di narrarmi la vostra storia...” disse poi “... ma quegli uomini sono soldati di Imperion, un'importante città e mettersi contro di loro è un rischio che la mia compagnia non può correre.” Scosse il capo. “Mi spiace, Altezza... comunque, se proprio volete raggiungere il luogo in cui alloggiano, li troverete in fondo alla strada, in una piccola locanda dall'insegna rossa.”
Altea
26-06-2014, 18.33.30
"Messer Carolon..non dubito quelli siano uomini senza scrupoli, si sono subito dimostrati per quello che sono..e non voglio mettervi nei guai per questo..d'altronde è stato Ismael ad attaccare secondo nostra legge che qui non comprendono..ma vi chiedo una cortesia..vi chiesi alcuni uomini prima da portare ad affiancare i miei uomini e per..si insomma..acquietare la loro frenesia guerriera e far conoscere loro ciò che qui non è lecito..anche se Ismael non c'è il nostro patto non è venuto a mancare..e ho già istruito gli altri miei soldati su come riceverli..per la guardia mia personale..perdonate, non dubito la bravura di Awin ma avete visto pure voi..siete dovuto voi intervenire perchè egli non riusciva a tenere a bada come Ismael sei uomini in un colpo e da quello che vi ho narrato capite ho bisogno di un uomo speciale...e lo avrei pagato profumatamente, credetemi..comunque grazie per averci dato delle dritte su quella locanda".
Io e Ahmed andammo a prendere i nostri cavalli..."Ahmed, io direi di agire subito, domani potrebbe essere troppo tardi, non oso immaginare cosa staranno facendo a Ismael..ho visto coi miei occhi..lo prendevano a calci e altri gesti immondi, voi che dite...aspettare il mattino o agire subito?".
Guisgard
26-06-2014, 18.40.57
Carolon annuì ad Altea, ma aggiunse che il guerriero di cui lei farneticava, capace di tenere a bada sei avversari, non esisteva a questo mondo.
Poi la principessa ed il fedele Ahmed si allontanarono dal carrozzone.
“Io direi di andare subito allora loro locanda, Altezza.” Disse ad Altea. “Domattina potrebbe essere troppo tardi.
Così i due raggiunsero la locanda.
Qui però si mostrò loro uno spettacolo indegno.
Ismael era stato legato alla staccionata dei cavalli, mentre i soldati lo percuotevano.
“Avanti, cane arabo...” ridendo uno di quelli “... vediamo se sei ancora capace di ribellarti!”
Altea
26-06-2014, 18.51.46
Ahmed era concorde con me e avvolta dal mio velo e le tenebre della notte andai a cercare quella locanda col mio fedele Consigliere di Corte.
Appena scesi da cavallo udimmo delle risa, rumori e degli uomini parlare.
Ben presto ci fu chiaro cosa stava accadendo, la scena era raccappricciante...le loro offese erano forse più forti di quelle frustate..Ahmed digrignava i denti dalla rabbia.
Ismael senza urlare e replicare sopportava il dolore in silenzio..."Vergogna!" urlai "E' questa la vostra legge...tutti contro uno e indifeso..come prima..quando sei dei vostri uomini lo hanno attaccato, quando due delle vostre indegne guardie piene di alcol volevano usare violenza su di me...e questo uomo che ora state punendo ha agito per difendere una donna...e sarebbe potuta essere una qualsiasi donna...voglio parlare con il vostro rappresentate o vi capeggia...io sono la Principessa di Setareh e sono venuta a reclamare i miei diritti poichè è stata violata la mia persona, il mio Palazzo e quindi il mio Regno e un mio uomo ora sta avendo un indegno e ingiusto..processo".
Guisgard
26-06-2014, 18.59.23
“Sono il capo di questi uomini...” disse il sergente ad Altea “... e ciò che fanno è giusto. Quest'uomo si è macchiato di un grave reato ed ora deve espiare la pena. Vi consiglio dunque di andarvene, o cominceremo a punire anche voi ed il vostro anziano servitore.” Indicando Ahmed.
“Cosa accade qui?” All'improvviso una voce.
Tutti allora si voltarono verso quella figura.
Era Musain.
“Signore...” fissandolo il sergente “... stiamo facendo scontare la giusta pena a quest'uomo, reo di aver ferito uno dei nostri uomini.”
Altea
26-06-2014, 19.07.39
Non potevo crederci...volevano pure aggredire e attaccare una donna.
Ad un tratto arrivò un uomo..e le sorprese non erano finite...era Musain...e il sergente lo aveva chiamato come suo signore.
Mi feci più avanti..."Cosa vedo..messer Musain, avete combattuto per donarmi una spada e ora...ora vedo capeggiate degli uomini privi di ogni giustizia...e questa sarebbe la vostra Via della Spada? Guardate come stanno processando il Capo delle mie guardie, il quale mi ha solo difeso da un tentato abuso sessuale da parte di due delle vostre guardie..e proprio ora il vostro sergente mi ha minacciata se non me ne fossi andata, mi avrebbe trattata a dovere pure me...una donna."
I miei occhi lo guardavano con risentimento, come avrei voluto infilzargli la spada capomazdese per rendergliela..era un impostore.
elisabeth
26-06-2014, 19.08.46
Le sue parole scorrevano in cielo come le stesse scivolavano sul manto notturno........si era giusto...dovevo togliere un' abito......ma quello da cavaliere lo avevo da così tanto tempo che mi era entrato dentro alle ossa...come l'umidità in un giorno di pioggia........ma ero Elisabeth....ed Elisabeth era un'entità femminile....era quello il mio ruolo.......la sua voce sfumò come la melodia di una musica che ti entra nel cuore....si tolse il cappuccio........mi aveva parlato come un padre........di mio padre mi ricordavo poco...tranne il suo funerale......c'era il Signore di quel maniero....e non mi sembrava mio fratello mi avesse detto mai come si chiamava........perchè aveva dato il Cavalierato a mio padre...io sapevo che era un contadino.......Mio fratello era chiuso come uno scrigno......." Mi avete detto parole bellissime...e che non ricordo di aver mai sentito da mio padre...e mio fratello era troppo intento a farmi diventare un Cavaliere...un uomo.......strano destino vero ?.....guardate..il sole...stra lasciandola notte.......come il cavaliere che mi ha donato un bacio....".......guardai l'orizzonte.....
Guisgard
26-06-2014, 19.17.53
“Il Sole è come un abile burattinaio...” disse l'uomo ad Elisabeth “... alza e cala il sipario... talvolta è denso di nuvole, altre volte invece trapuntato di stelle... esso è abilissimo poi a giocare con le ombre... luce e oscurità, bianco e nero, conoscenza e oblio... ma forse è solo colpa degli uomini che non sanno vedere oltre le ombre...” sorrise “... ma io, ahimè, posso ammirare tutte le meraviglie di una notte come questa, però non posso dimenticare i miei acciacchi... eh, l'umidità finirà per infreddolirmi... sarà il caso che raggiunga una locanda in cui soggiornare... ma anche voi immagino abbiate qualcuno che vi attende... magari quell'uomo il cui bacio ha destato la donna dal cavaliere...”
Guisgard
26-06-2014, 19.24.03
“Sta zitta, donna...” disse con disprezzo il sergente ad Altea “... come osi rivolgerti in questo modo a messer Musain? Ora ti farò dare una lezione dai miei soldati.”
“Non vedo soldati qui.” Fissandolo Musain. “Vedo solo dei balordi che hanno tentato di importunare una donna e che in tanti puniscono un uomo solo e disarmato, senza il consenso di nessun tribunale o ordine.”
“Ma, signore...” stupito il sergente.
“Fate silenzio.” Lo zittì Musain. “Non tollero la stupidità nei miei sottoposti. Liberate quell'uomo e lasciatelo andare.”
“Si, signore...” annuì il sergente, per poi dare ordine ai suoi di liberare Ismael.
“Vogliate perdonare l'accaduto, madama...” Musain ad Altea “... avete la mia parola che i soldati non vi recheranno più disturbo.”
elisabeth
26-06-2014, 19.26.41
Sorrisi come fa una bambina davanti a qualcuno che sa rapirle il cuore di ricordi.......di fantasie che nonostante volino sulla volta celeste.....il buon burattinaio...riesca a prenderle le manine e farle sfiorare il mondo.....le stelle.....Lacrime di diamanti....sui mantelli scintillanti degli uomini di buona parola........" Mi avete donato tanta pace.......e comunque..anch'io devo tornare alla locanda....se volete vedremo se c'e' una stanza anche per voi.....o dividerete la mia.........non mi aspetta nessun Signore.....egli ha la mia vita l'ha vinta in duello.......ma mi ha promesso che mi proteggerà da ciò per cui ho sempre lottato.........e per quanto riguarda la stanza.......come donna dovrei preoccuparmi...ma come Cavaliere..........Il mantello va sempre diviso in due.....".....incominciai a scendere dai ruderi.......e lo aiutai.....ritrovandoci sul sentiero che ci portò alla Locanda............
Guisgard
26-06-2014, 19.32.57
“Eh, ragazza mia...” disse l'uomo ad Elisabeth sorridendo “... temo di non poter accettare... io vi vedo come donna... una bellissima donna e di cavaliere in voi nulla mi parla... dunque sarà bene che prenda per me una stanza diversa... quanto a quel cavaliere, egli non può possedere la vostra vita, poiché è vostra e vostra soltanto... magari sceglierà, se è davvero saggio, di dividere la sua vita con la vostra...”
Arrivarono alla locanda.
E qui Elisabeth notò subito un via vai di soldati.
Allora le andò incontro Rager.
“Madama, preparatevi...” fissandola “... messer Oxuid credo sia in partenza e noi andremo con lui.”
Altea
26-06-2014, 19.34.42
Ismael era libero per volere di Musain..."Messer Musain, vi do un consiglio, comunque..noto non sapete dare i giusti insegnamenti ai vostri uomini..sono vostri uomini vero? Ma agiscono in modo diverso da come vi dimostrate voi, ma non è affar mio questo...voi conoscete..la Via della Spada..mi hanno detto questi uomini sono di Imperion..ora ricordo un cartello affisso qui ad Amoros..si dava la caccia ad un evaso da Imperion, un uomo pericolosissimo..ma notando i modi dei vostri uomini forse era solo un ribelle che voi avete spacciato per qualcuno di pericoloso solo per riaverlo tra le vostre mani? Ma non sono affari che mi riguardano...vi ringrazio per la clemenza per il mio soldato..e dimenticavo..la spada che mi avete donato, la sto facendo tornare alle antiche origini per vostro rispetto"...già rispetto che da parte mia avete perso.
Gli uomini liberarono Ismael, era proprio messo male ma si reggeva in piedi..."Ahmed, portatelo voi a cavallo...a Palazzo avrà le giuste cure, per fortuna abbiamo agito in tempo, avrebbero potuto ucciderlo".
Guisgard
26-06-2014, 19.42.56
“Non sono miei uomini, milady.” Disse Musain ad Altea. “Mi è stato chiesto di tenerli a bada, ma ciò che sanno e ciò che fanno non è frutto del mio insegnamento. Vi domando ancora scusa per ciò che hanno fatto al vostro soldato. Se in questo momento Imperios non avesse bisogno di milizie, li avrei puniti con la morte davanti a voi. Quanto alla spada, sono certo che saprete custodirla degnamente. E rammentate... ogni spada possiede un'anima... non dimenticatelo mai... ora scusatemi, ma sono atteso altrove... i miei rispetti, milady...”
Altea
26-06-2014, 19.55.16
Se ne andò così..enigmaticamente..entrare nell' Anima di quella persona era una impresa.
"Bene Ahmed, meglio andare, prima succeda altro e poi Ismael ha bisogno di cure" lo guardai silenziosamente ma distolsi subito lo sguardo...mi aveva detto chiaramente..l' Amore non era più cosa per noi.
Arrivammo a Palazzo e le guardie rimasero sorpresi nel vedere Ismael ma li congedai ed entrammo nelle stanze, Korshid ed Amina ci vennero incontro incredule...Musain disse..se si voleva qualcosa si doveva lottare per ottenerla, in questo aveva avuto ragione.
"Presto chiamate Carjan e il dottore di corte, Ismael deve essere curato..ecco il processo giusto a cui è stato sottoposto, ma fortunatamente il Destino, questa volta, ha girato dalla nostra parte" e sospirai "Stanotte ad Ismael sarà consentito riposare a Palazzo" lo guardai, ma in modo indifferente...da Principessa a Soldato.
Mi ritirai nelle mie stanze, osservai il mio serpente che scivolava nella gabbia..."Imperion...l'ingiustizia regnava in qualsiasi parte del mondo".
Mi spogliai e stavolta mi imposi di dormire veramente, lasciai la porta che dava al balcone semiaperta, una leggera brezza portò via tutte le angosce di quel giorno e quella notte.
elisabeth
26-06-2014, 19.59.58
Sorrisi all'uomo della notte e arrivando alla Locanda...mi accorsi che c'era un via vai di sodati ......che diavolo stava succedendo.......vidi arrivare Rager.....mi avvertì che da li a poco saremmo partiti......non feci più caso all'uomo della notte.......cos'era tutta quella fretta....." Grazie Rager.....devo prendere le miei cose solo qualche minuto......".....Andai in camera e tolsi i panni maschili indossando l'abito verde....tirai su i capelli e misi tutto dentro la mia sacca.....vidi l'olio sul comodino era una piccola boccetta chiusa da un tappo di sughero.....la presi con me........per lenire la pelle dalle ferite andava bene.....uscii dalla stanza ed incontrai Rager..." Sono pronta scendo al piano di sotto e vi aspetto......" volevo chiedere al Locandiere del signore che mi aveva accompagnata..." Scusate ...quale stanza avete dato al Signore anziano che era con me...quando sono arrivata...vorrei salutarlo...."........intanto vedevo Rager..portare giù un sacco di scartofie....ed un baule......ma non c'erano carrozze fuori....
Guisgard
26-06-2014, 20.16.27
“Signore...” disse confuso il locandiere ad Elisabeth “... quale signore, madama? Io non ho veduto alcuno... ero troppo impegnato a preparare il tutto per la vostra partenza... ora scusatemi...” e continuò il suo lavoro.
Intanto continuavano i preparativi per quella partenza.
Rager stava attento che si caricassero tutti i bagagli di Oxuid su una carrozza appena giunta nel cortile della locanda, mentre i soldati sellavano i cavalli.
Fra essi Elisabeth udì anche la voce di Musain.
Guisgard
26-06-2014, 20.19.11
La notte.
Fresca, incantata, racchiusa nel silenzio delle ombre e nello scintillio delle stelle.
Altea riposava nel suo letto, avvolta dal sonno e come unico guardiano dei suoi sogni e del suo corpo vi era il fedele serpente racchiuso nella sua gabbia.
Ma poi un debole alito di vento e la tenda del balcone semiaperto che si sollevò piano.
Una figura entrò allora dal balcone e si avvicinò al letto, restando immobile a fissare la bellissima principessa addormentata.
Altea
26-06-2014, 20.29.41
I miei sogni si perdevano e bramavano il mio desiderio dell' Oriente...i sogni..racchiudevano i nostri desideri.
Poi fui leggermente destata, la porta sul balcone si mosse leggermente facendo un lieve rumore e Omar, il serpente donatomi da mio fratello adottivo, sibilò lievemente come per svegliarmi.
Vidi un' ombra ma ero troppo stanca, dovevo mettere a fuoco la flebile luce della Luna..mi girai dal cuscino e mi accorsi vi era qualcuno..vicino al mio letto..stavo quasi per urlare e chiamare le guardie ma bisbigliai lentamente posando le mani sul pugnale avvolto tra le sete della mia veste da notte..."Chi siete...che volete da me..un passo falso e chiamo le mie guardie o potrei ammazzarvi io stessa".
Guisgard
26-06-2014, 20.49.08
L'ombra non rispose nulla alle parole di Altea.
Fece solo un passo in avanti, fino a farsi raggiungere dal pallore lunare, svelando così il suo volto.
Era Ismael che immobile continuava a fissare la principessa.
http://img2.wikia.nocookie.net/__cb20110602060218/princeofpersia/en/images/5/54/Dastan_angry.jpg
Altea
26-06-2014, 20.56.35
Lentamente quell'ombra fu rischiarata dalla Luna e appena scoprii il suo volto mi feci indietro nel letto e parlai sottovoce..."Ismael..ma..sei impazzito..se ti scoprono qui ti punirebbero peggio di quegli uomini, e poi..un soldato non entra nella camera della propria Principessa, no? E' questo che sei..un soldato a servizio della Principessa, per ringraziarmi potevi aspettare l'indomani".
Tentavo di celare i miei tentennamenti...non aveva mai osato tanto.
elisabeth
26-06-2014, 21.01.07
Non aveva visto nessuno?...impossibile....forse il caos e il da farsi in quel momento lo avevano distratto....Non avevo parlato tutta la notte con un fantasma a cui avevo dato la mano.....lo avevo accompagnato alla locanda....insomma....non potevo credere a certe storie....e così andai nel cortile e vidi un via vai di soldati servitori..casse..cavalli carrozze...e Mussain....si era la sua voce....e sembravo una scema...avevo la mia sacca...cercavo l'uomo della notte e da lontano udivo la voce del Cavaliere del cuore........se avessi bevuto vino poteva anche essere ma ero sobria...mi feci strada e mi avvinai al Cavaliere...." Salve Mussain....vedo che siete indaffarato e che io magari mi sono persa qualcosa......avete visto un uomo anziano nei paraggi ?......dal vostro sguardo non credo....e' meglio che mi metta in un angolo ed attenda ordini...e' la cosa che mi riesce meglio...".......I fantasmi non esistono.......
Guisgard
26-06-2014, 21.01.13
“Si, sono un vostro soldato, Altezza...” disse Ismael in un sussurro ad Altea, per poi inchinarsi al cospetto della principessa “... volevo... si, volevo solo ringraziarvi, Altezza... solo questo...” e con una mano, nel coprire le sue gambe con le lenzuola, Ismael sfiorò con una carezza i piedi e poi le caviglie di lei.
Guisgard
26-06-2014, 21.07.27
“No, non ho visto nessun uomo anziano, ma solo soldati, Elisabeth...” disse Musain “... qui c'è un gran via vai... siete stata avvertita? Siamo in partenza... anzi, siamo in guerra... preparatevi dunque, poiché ognuno dovrà fare il suo... a breve arriverà messer Oxuid e vi darà disposizioni...” la fissò “... tutto bene? Mi sembrate pallida...”
Altea
26-06-2014, 21.13.31
Sentii la sua mano tra le lenzuola sfiorare le caviglie e accarrezzare le preziose cavigliere dorate fino ai piedi decorati con l' henne..cercai di trattenermi ma poi presi la sua mano e nonostante il buio e le flebile luce potevo vedere i suoi occhi azzurri e in essi il suo orgoglio persiano.."Ismael..dimmi la verità, non sei venuto qui per ringraziarmi, lo avresti fatto domani mattino davanti alla corte reale".
Guisgard
26-06-2014, 21.18.26
Al contatto con la pelle di Altea, Ismael sospirò piano, ma con passione.
“Forse...” disse piano “... forse volevo solo vedervi, Altezza... vedervi in questo letto... vestita solo di sete... ed immaginare... immaginare il vostro corpo...” la notte era silenziosa ed il suo fresco candore ora pareva cedere il posto ad un'aria più calda e sensuale “... ora vado... vado, Altezza...” e si allontanò da quel giaciglio.
elisabeth
26-06-2014, 21.43.02
Mussain mi ascoltò sembrava sereno e sicuro di se......mi dette lui alcune delucidazioni.......eravamo in guerra ?......contro chi ?.....ero pallida...ero..cavoli in paio di ore si era sconvolto il mondo...avevo visto un fantasma........" Si credo di stare bene.....se bene significa avere visto un fantasma....e aver trovato una situazione in evoluzione.........ognuno dovrà fare il suo....pensate sia meglio che vada a cambiarmi ?...magari in abito verde....mi verrà male maneggiare la spada....a meno che...Dottor Oxuid non voglia che mi occupi dei suoi libri....siete andato via.........ricordate che mi avete fatto una promessa..."...
Guisgard
26-06-2014, 21.56.44
“Ricordo perfettamente quella promessa...” disse Musain ad Elisabeth “... ogni parola... no, la spada non credo vi servirà... sarà messer Oxuid a dirvi cosa fare... presto partiremo...” e le diede un medaglione, simile alla forma di una bussola “... quando avrete bisogno di me premete il bottoncino alla sua estremità, Elisabeth... ora scusatemi, vado a dare gli ultimi ordini...”
Altea
26-06-2014, 22.30.09
Rimasi ad ascoltarlo in silenzio...non dovevo cedere così..lo avevo fatto prima mostrandomi a lui..l'Amore è una debolezza e io non volevo più amare.
E come una ombra uscì da quella stanza attraverso il balcone lasciandomi sola tra mille lotte interiori.
Mi stesi...ma ero solo felice di saperlo di nuovo tra noi e cosi riuscii ad addormentarmi finchè arrivò l' Alba e un nuovo giorno.
Entrarono Amina e Fatima e mi prepararono per quel nuovo giorno, Amina mi guardava e mi disse ero strana..."No..sono solo ancora scossa da ieri, non ho mai dovuto affrontare un esercito sola..piuttosto stamattina dovrebbero arrivare gli uomini di messer Carolon per aiutare le nostre guardie..vediamo se è stato di parola".
Uscii dalla stanza ma vidi Korshid che mi osservava in modo strano e mi chiese se avevo dormito bene.."Si, i miei sogni sono stati mandati dagli Dei quindi hanno portato conforto".
Mi diressi verso i corridoi e vidi Ahmed parlare con Ismael e mi fermai di colpo.."Ismael...vedo state bene, me ne compiaccio, penso Ahmed vi abbia detto ieri notte, prima di venire alla locanda siamo stati da Carolon e ho chiesto lui di mandarci oggi alcuni dei suoi uomini in nostro supporto, penso tra poco arriveranno, ho dato le direttive alle guardie, pensando..si..voi non foste ancora libero ma so saprete guidarli bene e poi loro guideranno voi..e sapete cosa intendo, questo per noi è un nuovo mondo da scoprire".
Uscii in giardino per la colazione ma sentivo Ismael dietro me, ma finsi indifferenza...frugai tra le vesti di nascosto, presi il pugnale e lo afferrai nelle mie mani in modo egli lo vedesse, egli non sapeva ancora che ne ero in possesso ma sapeva cosa simboleggiava poichè mio fratello adottivo e mio padre, il re, lo ritenne uomo di fiducia per sapere cosa fosse e forse Ismael sapeva pure più cose di me su quel oggetto apparentemente normale, vidi il suo volto sorpreso.
Lo rimisi nel fodero di preziosa seta e chiesi ad Ahmed se aveva provveduto a quella spada capomazdese e se avesse saputo qualcosa su essa...ogni spada ha una anima, disse Musain...vero l'anima, gli ideali e i sentimenti del guerriero che la maneggia.
http://i57.tinypic.com/kbr2is.jpg
Sorrisi a Forster.
Le tue milizie controllano tutto, se.. Credici, come no.
"Oh, benissimo.. Avevo nostalgia di casa.." Cinguettai.
Per un attimo pensai al cibo e al vino.
"Sono davvero curiosa di assaggiare questo vino, so che è molto rinomato anche se è completamente diverso da quello delle nostre valli..".
Ma poi, qualcuno ci interruppe.
Era Oxiud.
Restai a guardarlo impietrita, sbiancando piano piano, finché un'espressione di orrore non mi catturò completante il viso.
"No.." Esclamai, inorridita "Come hanno fatto a prendere il castello Eubeo? Distruggeranno ogni cosa.." Piangendo quasi "le mie ancelle.." Con voce tremante.
In realtà, il mio cuore batteva forte.
Ce l'avevano fatta.
I miei Lupi si erano ripresi la città.
Che popolo meraviglioso era quello.
Cercai di calmarmi, e mi asciugai le lacrime con il fazzoletto ricamato.
"Perdonatemi.." Sforzandomi di sorridere "Ma.. È la nostra casa..".
Guardai i due uomini, passando lo sguardo arrossato dall'uno all'altro, fermandomi su Frostet.
"Che faremo ora, mio signore?" Chiesi, con voce tremante.
Il piano, a quel punto, era di uccidere Froster e la piccola scorta, i Lupi erano lì per quello.
Ma non si poteva, e a Lortena non lo sapevano.
Cosa potevo fare?
Dovevo parlare con Roland, e farmi venire un'idea.
Intanto, sperai di riuscire a captare i piani di Imperion.
E se avessero mandato le loro truppe a Lortena?
Almeno, come aveva detto quel simpatico vecchietto, non l'avrebbero ucciso.
elisabeth
27-06-2014, 10.16.15
Mussain non mi diede molti dettagli infondo il mio e il suo compito erano diversi......." Certo...aspettero' ciò che mi dirà Oxuid.....lavoro per lui......ma la spada è la mia vita senza di lei non posso andare da nessuna parte " mi guardò e nel palmo della mia mano pose un medaglione........ad una bussola alla cui estremità. Vi era un bottoncino........avrei dovuto premere quel piccolo dado se mi fossi trovata in pericolo......gli afferrai il polso prima che andasse via....." Terrò questo medaglione perché ci faccia sempre ritrovare........il Leone dal manto bianco sarà sempre con voi in caso di difficoltà ricordatelo sempre"......lo vidi andar via.......strinsi tra le mani il medaglione.....sentendomi in una situazione sconosciuta in Terra Santa conoscevo il mio nemico
Guisgard
27-06-2014, 17.40.08
Ismael camminava dietro Altea senza dire nulla, quasi fosse un'ombra che la seguiva senza voler tradire la sua presenza agli occhi del mondo.
E non proferì parola neanche quando la principessa mostrò il suo prezioso pugnale.
Poi incrociarono Ahmed, che salutò con umiltà la sua padrona.
“Si, Altezza...” disse annuendo “... ho ritirato stamani presto la spada presso l'armaiolo al quale l'avevo affidata.” E la mostrò alla principessa.
Ma nell'osservarla, Altea si accorse di qualcosa.
Una scritta incisa, con caratteri piccolissimi, sulla lama ora tornata lucente.
E la scritta così recitava:
“La mitica Caleidos della Signora dell'Elsa ho veduto.
Io conosco dove quel prezioso oggetto è custodito.
E quel segreto è racchiuso in me, nell'anima di questa lama, in un idioma sconosciuto e oggi perduto.”
Un attimo dopo un'ancella avvertì Altea dell'arrivo di Carolon e dei suoi uomini.
Guisgard
27-06-2014, 17.53.50
A quelle parole di Elisabeth, Musain non disse nulla, se non fissandola per un lungo momento.
Poi si allontanò nel via vai generale.
Ormai la locanda era pronta a salutare i soldati di Imperion.
E con essa anche Amoros.
“Eh, il caso” disse una voce all'improvviso alle spalle di Elisabeth “usa sempre la confusione per tessere le sue trame...” era il vecchio che lei aveva incontrato la notte prima, poi svanito come un fantasma “... ho saputo che siete in partenza e volevo salutarvi... ma ho l'impressione che ci ritroveremo forse... chissà...” prese qualcosa da una delle sue tasche “... non so perchè, ma mi ricordate la Donna di Picche... è una figura particolare, un po' maga, un po' dama... tenete questa carta, vi porterà fortuna...” e diede ad Elisabeth quella carta raffigurante la Donna di Picche.
Poi anch'egli svanì tra i soldati che si apprestavano a partire.
Ma proprio in quel momento arrivò Oxuid.
“Partiamo subito per Imperios.” Ai suoi. “Venite, Elisabeth. La carrozza è pronta.” Rivolgendosi poi alla sua assistente.
http://www.pertilemaria.it/quadri/file.jpeg/donna.di.picche.jpg
Guisgard
27-06-2014, 18.11.35
Froster era bianco come un cadavere.
Fissava con un'espressione da ebete lo sguardo implacabile di Oxuid e quello languido di Clio.
I suoi occhi passavano dall'uno all'altro come se non riuscissero a comprendere fino in fondo la gravità di quella notizia.
“Come...” disse infine balbettando “... come può essere accaduta una cosa simile?”
“La cosa ora” fissandolo Oxuid “è del tutto indifferente. Nulla è più inutile che piangere sul latte versato.”
“Cosa...” mormorò Froster “... cosa facciamo ora?”
“Il grande condottiero” rispose Oxuid “è sempre in grado di rivoltare a suo favore anche la più terribile delle sciagure. Come fece Scipione Africano, quando a Zama, travolse le armate Cartaginesi usando a suo pro la formidabile tecnica di sfondamento dello stesso Annibale.”
“Non è il momento di citare la storia...” indispettito Froster “... questa è la vita reale, non un libro...”
“La storia” con tono basso Oxuid “è lo specchio delle vicende umane che si ripete all'infinito. E se ora vi trovate in questa situazione, milord, è proprio perchè non avete saputo far vostri gli insegnamenti del passato. Vi avevo avvertito che lasciare Lortena ora rappresentava un grosso e stupido errore.”
Froster calò il capo.
“Ora voglio recuperiate per un attimo la calma ed il sangue freddo...” continuò Oxuid “... mi occorre la vostra lucidità... fate mente locale e cercate di rammentare se esiste un luogo a Lortena in cui potete dire che il vostro potere è saldo... un castello, una torre, una chiesa, un tempio, un pozzo, persino un buco... qualsiasi posto in cui siete certo di poter esercitare un sicuro controllo...”
“Ecco...” farfugliò Froster.
“Pensateci...” disse Oxuid.
“Ora non riesco a concentrarmi...”
“Dovete farlo” lo esortò Oxuid “o tutto sarà perduto.”
“Ecco...” scuotendo il capo Froster “... si... forse... forse la Rocca del Tireo... si, lì ho ammassato una guarnigione che controlla il passo che dalla costa porta all'entroterra ed è praticamente imprendibile dall'esterno...”
“E' certa la fedeltà di quegli uomini?” Chiese Oxuid.
“Si...” annuì Froster “... sono i miei uomini migliori...”
“Bene.” Fece Oxuid. “Allora quella rocca sarà la nuova e temporanea capitale di Lortena. Da lì riprenderemo il potere.”
“E come?” Stupito Froster. “Lì vi è solo una guarigione, non certo un esercito...”
“Voi pensate solo a raggiungere quella rocca.”
“Cosa?” Incredulo Froster. “Tornare a Lortena ora? Ma sarebbe un suicidio!”
“Se non tornate ora a Lortena” con voce cupa Oxuid “non potrete più tornarci. Dovete dimostrarvi forte e dare un segnale al popolo ed ai vostri nemici.” Si voltò verso uno dei suoi. “Fa venire qui messer Musain con tutti i soldati.” Tornò a guardare Froster. “Voi e lady Clio, scortati da messer Musain, tornerete adesso stesso a Lortena, per raggiungere la Rocca del Tireo. Lì sarà la vostra nuova corte. Io intanto partirò subito per Imperios, per poi raggiungervi tutti al più presto.”
Detto questo, lasciò la locanda.
Poco dopo a Casal di Gioia arrivarono dei soldati con a capo l'enigmatico Musain.
“Lord Froster?” Avvicinandosi al traditore. “Sono messer Musain e da ora sarò la vostra guardia del corpo.” Fissò poi Clio. “Non temete, milady, il mio compito è proteggere voi ed il vostro signore. Non abbiamo però molto tempo, signori. Preparate i vostri bagagli, partiremo subito per Lortena.”
“Si...” fece Froster, per poi guardare Clio “... preparatevi subito, milady... dobbiamo tornare a Lortena immediatamente...”
Altea
27-06-2014, 18.30.42
Presi in mano la spada capomazdese, la lama luccicava nuovamente e la ruggine era stata tolta e l'elsa rimessa in ottimo stato..."E' perfetta, è tornata alle antiche origini" ma mi accorsi di un scritta sulla lama, che probabilmente era nascosta dalla ruggine.."Ahmed, Ismael...vedete vi è scritto qualcosa" e tradussi loro la frase..."Caleidos...la Signora dell'Elsa? Cosa significa tutto questo..e il resto della frase...chi conosce il segreto in un idioma sconosciuto?"
Non potemmo parlarne visto ci avvisarono era arrivato Carolon con gli uomini, riavvolsi la spada nel tessuto di seta e dissi ad Amina di portarla nella mia camera..."Dobbiamo trovare il significato di quelle parole..ma ora andiamo da Carolon, è stato di parola".
Lo fecero accomodare presso la stanza del trono e gli diedi il benvenuto e Ismael si fece notare..."Avete visto messer Carolon..siamo riusciti ieri notte ad ottenere la liberazione del mio Capo Guardia".
Guisgard
27-06-2014, 19.19.07
“Me ne compiaccio, Altezza...” disse Carolon ad Altea “... dopotutto il vostro soldato aveva solo tentato di difendervi da quei militari. Per questo io e i miei uomini siamo poi intervenuti. Odiamo le ingiustizie, soprattutto contro i più deboli e le donne.” Annuì. “Lasciate che vi presenti i miei uomini... Arwin già lo avete conosciuto... questi invece è Lion, mentre lui è Rinos... e infine c'è Sbrinz... sono i miei validissimi compagni, Altezza... al vostro servizio.”
Altea
27-06-2014, 19.29.27
"Benvenuti a corte cavalieri..ovviamente ogni guerriero dovrebbe giurare fedeltà alla famiglia reale e in questo caso rappresentato dalla mia persona, ma voi siete uomini liberi e a servizio di messer Carolon...noi rispetteremo le vostre regole e voi le nostre..qui vige la massima riservatezza, non è dato raccontare ciò che avviene e chi si trovi in questo Palazzo...ho chiesto il vostro aiuto per affiancare i miei uomini, capitanati dal qui presente Ismael..non devo aggiungere altro, visto tutti siamo stati testimoni di ciò che è avvenuto stanotte, quindi vorrei un reciproco scambio di informazioni e altro per poter evitare problemi futuri e poi, visto non ho una guardia personale, di rafforzare i miei uomini...bene, per il resto potete rivolgervi ad Ismael, grazie per il vostro servizio".
Mi voltai verso Carolon..."Avrete la giusta ricompensa in denaro...ovviamente la quota è scesa visto dovrò cercare di difendermi come potrò..mio padre, il re, mi ha insegnato di pensare al bene del popolo e delle guardie prima del mio e di quello della famiglia reale."
Ahmed si avvicinò a me bisbigliando ed annuii..."Scusate..avete visto qui ad Amoros la presenza di qualche studioso o storico? Avrei un oggetto antico da fargli vedere per sapere il significato" ovviamente mi riferivo alla spada, ma non era il caso darne spiegazioni.
elisabeth
27-06-2014, 19.34.46
Sembrava un formichiere....tutti in movimento.....ognuno col suo impegno.....poi ...una voce ...sorrisi e mi voltai di scatto.......l'uomo della notte.....mi brillarono gli occhi e lo ascoltai .......ecco..allora non era un fantasma...non poteva esserlo....presi dalle sue mani la carta che raffigurava la donna di picche.....mi avrebbe portato fortuna......" Grazie....Signore della notte,....vi ho cercato tanto.......avevo avuto l'impressione di aver avuto accanto un fantasma...che sciocca.....siete la seconda persona in questo caos ad avermi dato qualcosa che mi proteggerà.........deve essere il mio giorno fortunato....."......sorrise e andò via...si perse in mezzo al via vai.......Oxuid......" Dobbiamo andare ad Imperion ?.sembriamo in guerra col mondo......vi seguirò all'interno della vostra carrozza...io sono pronta......" strinsi la sacca che portavo a tracolla.....avevo tutti i miei bene...e questo mi faceva sentire sicura.....
Annuii a quell'uomo.
"Saremo pronti in un baleno, aiuterò io stessa le mie ancelle.. Con permesso.." Mi inchinai.
Raggiunsi le mie stanze, facendo cenno a Roland di seguirmi poco dopo.
"I ribelli hanno preso il Castello Eubeo.." Sussurrai una volta soli "Stiamo tornando a Lortena, la rocca del Tireo sarà il nuovo quartier generale di Froster.." Sorrisi appena.
Quel passo era scomodo, la rocca imprendibile dall'esterno.
Una volta apparteneva a mio zio, e io amavo giocare con i miei cugini.
C'erano passaggi nella montagna che quegli stranieri ignoravano.
"C'è la faremo.." mormorai.
Entrai nella mia camera, e sistemai le mie cose.
Poco dopo ero pronta per scendere.
Guisgard
27-06-2014, 19.57.06
Oxuid annuì ad Elisabeth.
Poco dopo la carrozza lasciò prima la locanda, poi Amoros.
Era un pomeriggio di Sole in questo inizio d'Estate.
Il corso del Calars, investito dalla luce del giorno, pareva sciogliersi in infiniti riflessi d'argento, mentre il verde circostante, lussureggiante e primordiale, avvolgeva quello scenario dandogliquasi l'aspetto di un mondo incantato ed abitato da creature fantastiche.
Pian piano Amors svanì tra le basse colline e i monti tutt'intorno, con la loro carrozza che aveva già imboccato la strada verso Nord.
“Ciò che diceva Polibio è vero, amica mia...” disse Oxuid ad Elisabeth “... la civiltà, l'ordine, la giustizia e la libertà possono essere portate solo dalla guerra e dal caos... e sapete perchè? Perchè l'uomo non è capace di riconoscere il giusto senza prima averne pagato le conseguenze...” tirò fuori una cartina dalla tasca e la mostrò ad Elisabeth “... questa nostra penisola, sebbene culla della civiltà occidentale, vive frammentata in tanti staterelli, quasi tutti deboli e litigiosi... vi siete mai chiesta perchè la Spagna, la Francia, il Portogallo o l'Inghilterra sono nazioni unite e forti, mentre noi siamo un mosaico di potentati perlopiù deboli?”
Guisgard
27-06-2014, 20.02.03
“Altezza...” disse Carolon ad Altea “... giurare fedeltà ad un sovrano, come facevano i cavalieri in passato, è rischioso, sapete? Basta una scomunica o un episodio avverso ed addio fedeltà dei propri uomini. Invece noi, essendo pagati da voi, rispetteremo sempre gli accordi, indipendentemente da cosa vi potrà capitare.” Annuì. “Vedrete che resterete soddisfatta dei nostri servigi. Vi occorre uno storico? Beh, noi siamo giunti da poco e non conosciamo queste terre... ma se è importante per voi allora manderò i miei uomini a cercarne uno in città. Posso domandare per cosa vi occorre?”
Altea
27-06-2014, 20.11.02
Sorrisi guardando Ahmed, Ismael e Korshid..."Messer Carolon...se non sbaglio vi avevo detto noi rispetteremo le vostre regole e voi le nostre ed infatti non vi ho chiesto di giurare fedeltà...ma permettete...nel mio Regno questo è dovuto dai nostri soldati".
Notai il mago di corte sospirava...per ciò che avevano detto le stelle o per gelosia visto l' arrivo di nuovi giovani? Korshid li osservava come sempre in silenzio, ma ormai il patto era sancito..."Si certo, siete pure voi appena arrivati" mi rivolsi di nuovo a Carolon "magari qualcuno dei miei uomini e dei vostri può accompagnarmi ad Amoros visto il nuovo giorno è appena sorto e chiedere di qualche uomo di ottima sapienza..niente di particolare..sono venuta in possesso di una spada capomazdese e vorrei sapere un pò la sua storia..un uomo mi disse..ogni spada ha una anima...e questa spada ha svelato la propria anima".
Guisgard
27-06-2014, 20.11.20
Clio scese al pianterreno e trovò tutto pronto per la partenza.
La carrozza, scortata da Musain e dai suoi uomini, lasciò la locanda Casal di Gioia ed imboccò la strada che conduceva fuori da Amors e poi dalla piana dei due fiumi.
Froster tradiva inquietudine e preoccupazione e spesso Clio sentiva mormorarlo qualcosa di incomprensibile a bassa voce.
Roland invece era silenzioso e fissava il paesaggio dal finestrino della carrozza.
La vettura non sostò in nessuna delle locande lungo la strada.
Questo per ordine di Musain.
“Mi scuso, miei signori, ma sarà bene giungere a Lortena il prima possibile.” Disse a Froster ed a Clio.
E dopo circa un paio d'ore di cammino, finalmente entrarono nei confini della contea.
Imboccarono allora la direzione che dava verso la costa, fino a quando intravidero da lontano la sagoma della fortezza del Tireo.
Uno degli uomini di Froster suonò il corno e dalla rocca si udì, come risposta, un colpo di cannone.
La carrozza, così, risalì il pendio, fino a raggiungere l'imprendibile fortezza.
Il colossale portone fu aperto e la vettura entrò in quello che era diventato il simbolo del potere di Froster.
Subito diversi soldati raggiunsero la carrozza ed aiutarono i suoi passeggeri a scendere.
“Milord...” andando incontro a Froster un uomo vestito con abiti civili “... avete saputo cos'è accaduto?”
“Si, ho saputo, messer Lhar...” annuì Froster “... cara, questi è messer Lhar, mio procuratore e direttore di questa rocca... messer, questi invece è messer Musain, rappresentante di Imperion... poi vi spiegherò bene... ora però fornite un degno alloggio a lady Clio.”
“Si, milord.” Annuì Lhar. “Ah, milady...” rivolgendosi a Clio “... dopo la presa del castello alcune delle vostre dame di compagnia sono ospiti qui e credo che abbiano per voi una lettera.”
Una delle dame si presentò a Clio, la salutò e poi la condusse nei suoi alloggi.
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/thumb/9/9a/Castello_Aragonese-particolare.jpg/640px-Castello_Aragonese-particolare.jpg
Guisgard
27-06-2014, 20.21.01
“Sarà un onore accompagnarvi al centro di Amors, Altezza.” Disse Carolon ad Altea. “Appena deciderete di andare, ci troverete pronti.” Mostrando un lieve inchino. “Ehm, però... con licenza parlando... ecco... ci sarebbe da contrattare il nostro onorario, Altezza... ma non c'è fretta... possiamo discuterne anche più tardi, magari una volta ritornati dal centro di Amoros... come detto, ci troverete nel cortile...” ed uscì con i suoi uomini.
“Altezza...” avvicinandosi Carjan alla principessa “... posso parlarvi? E' cosa urgente... magari nel mio laboratorio...”
grazia
27-06-2014, 20.25.55
Aveva ascoltato il discorso dei due strani individui, asciuga gli occhi
e li guarda circospetta, ma la sua attenzione è già tutta sul libro che i due hanno in mano.
Si avvicina a loro e risponde “ non è niente messeri, un po’ di polvere negli occhi”.
Continua a guardare il libro e vorrebbe strapparlo dalle loro mani per sfogliarlo ma non può, rischia di passare per una ladra.
Si fa coraggio, si avvicina ai due e dopo un profondo respiro chiede timidamente.
“ Se…se volete vi aiuto io a leggerlo, sono capace sapete? Conosco le discipline di cui parlate.”
Sorride timida “ posso anche insegnarvele, sempre se volete”
Si avvicina sempre di più e osserva il libro più da vicino, impaziente di prenderlo tra le mani.
Come fa una compagnia del genere a possedere un tale tesoro, pensa tra sé.
Forse ha sbagliato a giudicare e tra loro, oltre agli eroi, ci sono sapienti:
Filosofi, Teologi e Matematici?
Curiosa chiede e tende le mani “ Po…posso guardarlo e sfogliarlo?
Se voi non sapete leggerlo, a chi appartiene?”
Li guarda quasi implorante e aspetta la risposta con impazienza.
Altea
27-06-2014, 20.36.25
"Non preoccupatevi..sarete pagati anticipatamente, dopo il nostro ritorno da Amoros stabilirete con Ahmed la cifra ed egli vi darà il giusto compenso..si aspettatemi in giardino, ho intenzione di recarmi subito ad Amoros, questo fatto mi sta incuriosendo."
Quando gli uomini uscirono fui chiamata da Carjan...il mio sesto senso aveva ragione e lo seguii, entrammo nel suo strano laboratorio attraverso la tenda arancio.."Carjan...spero sia una cosa importante, mi avete già detto di stare attenta a quegli uomini e infatti non pensiate non stia all'erta, mi auguro la vostra non sia..gelosia...per quegli uomini..avanti parlate, ho veramente qualcosa di importante di cui sbrigarmi".
Guisgard
27-06-2014, 20.45.49
Avvicinatasi Grazia ai due, Rinos le sorrise e poi le diede il prezioso ed antico volume.
“Certo, damigella...” disse “... se davvero siete in grado di capire ciò che vi è scritto, allora siete voi a fare un gran favore a noi.”
“Questo libro” fece Lion “lo abbiamo ricevuto come ricompensa per un nostro lavoro presso un monastero Cistercense. L'abate, dopo che la nostra compagnia sgominò alcuni ladri che giravano nei dintorni del monastero, ci ha pagato con questo testo, affermando che è molto antico e di gran valore. Ma fra noi nessuno è in grado di comprendere ciò che vi è scritto.”
Grazia allora cominciò a sfogliarlo, partendo dalla pagina che i due stavano tentando di interpretare.
Il testo era in latino, ma grazie alla sue conoscenze, la ragazza non impiegò molto a tradurlo.
E la tradizione di quel brano a metà tra la filosofia e l'alchimia così diceva:
“La Chiesa condanna ogni forma di magia, sia Bianca che nera.
Eppure, sin dall'alba dei tempi, l'uomo ha rischiato la dannazione eterna pur di apprendere le conoscenze per ottenere filtri d'Amore e di Morte.
Felicità e dolore, Gioia e vendetta.
Poteri per i quali l'animo umano mai ha temuto le fiamme dell'Inferno.
Ma è davvero possibile ottenere un filtro d'Amore, capace di far nostra la volontà di un cuore e legarla a noi per sempre?
Si, secondo Admo di Santier, monaco vissuto prima in Cappadocia e poi a Rodi, prima di trasferirsi a Capua, chiamato nella sua corte dalla Granduchessa Anzia.
Admo in un trattato oggi ritenuto perduto, scrisse come ottenere un potente filtro d'Amore, lo stesso, secondo lui, usato dai due amanti di Cornovaglia, Tristano e Isotta.
Tre secoli dopo, un alchimista francese chiamato Perion de Jussac, scrisse un libro in cui affermava di essere riuscito a ricavare tutti gli ingredienti elencati da Admo per ottenere il filtro d'Amore.
Tutti tranne uno.
Poiché quell'ultimo ingrediente era possibile da ottenere solo estraendolo dai petali del leggendario Fiore Azzurro.”
Così terminava quello scritto.
http://www.globalocale.net/img/Lettera_iniziale_codice_Fontanini.jpg
Guisgard
27-06-2014, 20.51.28
“Eh, Altezza...” disse il mago ad Altea “... in verità mi fido poco di quegli uomini, anche perchè dubito possano davvero proteggervi... e da quanto accaduto l'altra notte, neanche il buon Ismael sembra in grado di farlo... per questo ho lavorato ad un unguento magico, mia sovrana... un unguento particolare... capace di proteggervi da tutto e da tutti, rendendovi invulnerabile... però...” aggiunse con lussuriosa bramosia “... però devo essere presente quando lo spalmerete sul vostro corpo, Altezza... si, perchè mentre lo fate vanno recitate formule magiche per renderlo efficace... formule che io solo conosco...” aggiunse.
Altea
27-06-2014, 21.02.00
Sgranai gli occhi alle parole di Carjan..."Potete dubitare di quegli uomini...ma non di Ismael..Ismael si è battuto per proteggermi e per questo ha rischiato la vita..la colpa è stata dell' ingiustizia che a volte aleggia nell' animo umano che poi genera gerarchie che sottomettono i popoli".
Mi guardava con quello sguardo di bramosia che a volte trovavo insopportabile..."Cosa odono le mie orecchie? Io dovrei spogliarmi e spalmarmi l'unguento a dir da voi magico...voi volete violare il mio corpo? Solo colui che conquisterà il mio cuore e amore potrà avere tale privilegio ovvero vedermi nella mia intimità..mi sorprendo di questa vostra sfacciataggine, preferisco mettere in gioco la mia vita".
Non aggiunsi altro e uscii dalla tenda adirata...poteva un uomo innamorato osare tanto, a volte sembrava folle. Raggiunsi il giardino e vidi alcune guardie di Carolon e mie pronte e Ismael che mi aspettava con il mio sauro persiano, mi avvolsi nello chador, afferrai le briglie che egli teneva strette e mi osservava...osservava il mio sguardo pieno di risentimento per le parole di Carjan..Amina mi consegnò la spada avvolta e la cinsi tra le mie vesti..."Possiamo andare" dissi in tono secco.
Casa. Un modo strano di tornarvi.
Non era la mia solare cugina Iris a venirmi incontro, ma un soldato.
Sospirai.
"Grazie.." Dissi al soldato, per poi voltarmi verso Froster "Credo che sarei solo d'impiccio.. Scenderò nelle stanze delle donne, non preoccupatevi per me, questa rocca è imprendibile, e in particolare le stanze delle donne sono fatte apposta per non essere violate.. Considerando che non possiamo discenderci.." Sorrisi "Sono riuscite a scappare.. Che sollievo.." I miei omaggi.
Mi voltai poi verso Roland "Grazie di avermi accompagnato, credo che il tempio silvano oltre l'ala ovest sia vuoto, a quanto ricordo i sacerdoti verdi non ci sono più qui.. Non è il tempio del palazzo reale, ma potrete renderlo confortevole.. Più tardi verrò a pregare con voi insieme alle mie dame..".
Inchinandomi leggermente.
Raggiunsi così le stanze delle donne.
Abbracciai le mie ancelle.
"Come state?" Chiesi, sapevo che nessuno avrebbe osato far loro del male, ma gli uomini sono uomini "Qualcuno mi ha parlato di una lettera.. Di cosa si tratta?".
Guisgard
27-06-2014, 21.24.48
Clio, accompagnata dalle sue dame di compagnia, raggiunse i suoi alloggi.
Certo, non erano lussuosi e confortevoli come quelli del suo palazzo, ma era comunque accoglienti e consentivano una certa riservatezza.
“Questo castello” disse una delle sue dame “è tetro ed austero, ma è anche naturale sia così, milady. Dopotutto è una fortezza militare, non una corte signorile. La vita qui scorre in modo surreale, ma ora siete qui e ciò ci rende tutte serene, milady.” Entrarono nelle stanze private destinate a Clio. “Si, una lettera, milady...” prendendola la dama da un libro nel quale aveva nascosto la missiva “... in principio messer Lhar ha velatamente mostrato l'intenzione di volerla leggere, affermando di farlo in nome della sicurezza di Lortena, ma noi siamo riuscite a farlo desistere, facendogli capire, qualora l'avesse letta, che se ne sarebbe assunto tutta la responsabilità.
La dama consegnò allora la lettera a Clio.
Essa aveva come mittente suo cugino Imone.
Egli aveva lasciato Lortena all'età di quindici anni, quando cioè Clio ne aveva cinque di meno.
Il motivo della partenza era stata causata da motivi di studio.
Suo zio, il padre di Clio, infatti aveva espresso il desiderio che suo nipote studiasse presso l'importante Accademia Reale, per essere pronto, un giorno, a partecipare al governo di Lortena.
Ma poi la guerra e il tradimento di Froster avevano fatto si che Imone, per motivi di sicurezza, non tornasse più in patria.
Guisgard
27-06-2014, 21.28.40
Carjan balbettò qualcosa, cercando poi di spiegarsi con la sua sovrana, ma Altea uscì dal suo laboratorio indignata ed indispettita.
Raggiunse poi Ismael, Carolon ed i suoi uomini.
“Altezza...” disse Ismael “... va tutto bene? Mi sembrate inquieta...”
Lasciarono il palazzo e raggiunsero il centro di Amoros.
elisabeth
27-06-2014, 21.39.34
La carrozza andava veloce sulla strada.......finchè sparì Amors dalla mia vista...il Calars sembrava inseguire il correre della carrozza......sembravamo nati da quella splendida vegetazione.....il giorno stava abbracciando lo scintillio del fiume con il verde ancora bagnato dalla rugiada della vegetazione....ascoltai Oxuid....lo guardavo come se avessi la mente da altre parti.....mi fece vedere una cartina.....e mi parlò di politica.....di libertà e del fatto che dal caos nasce la coscienza dell'uomo........" Parole sagge.....Dottore....parole degne di uno stratega.....siete dotto e furbo e alle volte le due cose non si sposano e non ho mai capito il perchè.......Vedete.....siamo stati dei grandi...il mondo conoscerà il nascere dell'economia e dei tesori dei grandi regni...Francia Inghilterra.........ma la grandezza sprofonda.......abbiate cura di non sprofondare nei vostri pensieri......io da Templare......ho imparato....che l'evoluzione diventa rovina..........le guerre si vivono e molto spesso si subiscono per non ottenerne nulla.....spero che questi staterelli.....vi siano grati un giorno....."......ritornai a guardare fuori dalla carrozza....ero infastidita....guerra per il potere...il potere ottenuto e la decadenza........
"Oh, si sta benissimo... Non temete.." Sorrisi.
Presi così la lettera, quasi rimasi basita.
Lui? Possibile?
Così, mi sedetti su una poltrona in disparte e iniziai a leggerla.
grazia
27-06-2014, 21.49.55
Lesse attentamente molte volte quello scritto, incredula.
Un filtro d’amore? Un fiore azzurro?
Alzò lo sguardo e si accorge che Lion e Rinos la stanno osservando, aspettando spiegazioni.
Non sa cosa fare, deve spiegare a loro cosa sta leggendo? O no?
Lei non crede che ci possa davvero essere un filtro del genere, e se esistesse davvero?
Sarebbe una potente arma, sia per chi fosse capace di produrlo, sia per chi volesse usarlo.
Annienterebbe la volontà e potrebbe essere usato non solo per amore, ma per ottenere un potere immenso.
Cosa fare? Decide di chiedere se conoscono il fiore azzurro e poi deciderà sul da farsi
Altea
27-06-2014, 22.03.16
Finsi indifferenza alle parole di Ismael e raggiungemmo proprio la piazza di Amoros.
Quando scendemmo da cavallo feci cenno però al capoguardia di venire vicino a me in disparte..."Ismael..si sono turbata..si tratta di Carjan, il mago di corte..egli ha detto ha visto nelle stelle e di non fidarci di questi uomini..all'erta Ismael, magari tu non credi a questo, ma la prudenza non è mai troppa..ma sono preoccupata da certi atteggiamenti strani del mago..tutti sanno del suo folle amore per me" e raccontai ciò che mi aveva appena proposto e precisai mi ero rifiutata.."Insomma..conosce le nostre Leggi..come può avermi proposto una cosa del genere..ma niente colpi di testa, ora sai pure ciò che vi sta nascosto tra le mie vesti, il pugnale,..ora capisci il perchè della guardia personale? Tu stammi vicino e vigila su me, in modo indifferente ora che siamo qui fuori da Palazzo..torniamo dagli altri, ci stanno osservando..al di là di tutto ciò che è successo e non voglio parlarne..ripongo fiducia in te".
Raggiungemmo gli altri..."Messer Carolon, ma voi avete detto che avete una soluzione a tutto, eppure non siete in grado di indicarmi un uomo saggio e colto degli antichi saperi.." il mio sguardo si perse davanti a me.."gli Dei sono con me..guardate una bottega e una insegna con un antico libro..forse li troveremo l'uomo giusto..o potrà indicarci qualcuno".
Lasciai gli uomini fuori ed entrai nella bottega con Ahmed, Ismael e Korshid e vi era un uomo che si perdeva tra vari libri..si sentiva l'odore acre di polvere e si respirava un chè di antico e mi avvicinai a lui, sicuramente era stupito di vedere uomini venuti dall' Oriente.
"I miei omaggi messere...abbiamo bisogno di informazioni" e srotolai la spada e gliela mostrai.."vedete questa spada? Sappiamo è capomazdese..voi sapete dirci a chi poteva appartenere..leggete la scritta sulla lama..magari se non ne siete in grado potete indicarci a chi rivolgerci".
Guisgard
28-06-2014, 17.00.19
“Non è questo...” disse Oxuid ad Elisabeth, mentre la carrozza proseguiva il suo viaggio “... il motivo per cui questa penisola non è mai riuscita a divenire un unico grande stato, come invece è accaduto all'Inghilterra, alla Spagna, al Portogallo ed alla Francia, è perchè a differenza di queste nazioni la nostra terra è malata... un morbo la consuma dall'interno, come la cancrena... un morbo che ha radici profonde e difficili da recidere... un morbo chiamato Chiesa... fu infatti la Chiesa a vantare sin dall'inizio diritti che non aveva, poi del tutto sconfessati con la scoperta della falsa donazione dell'imperatore Costantino... e sempre la Chiesa si oppose a quel processo tentato dai Longobardi che avrebbe portato questo paese a divenire un unico regno, chiamando invece i Franchi di Carlomagno per combattere le ambizioni del re longobardo Desiderio...” guardò fuori dal finestrino “... per questo ci odiano... odiano Imperios... perchè noi siamo liberi ed immuni dal loro gioco di ignoranza e superstizione... ma noi vinceremo...”
Finalmente si cominciò ad intravedere la città di Imperios.
Guisgard
28-06-2014, 17.04.00
L'uomo della bottega osservò con attenzione la spada di Altea.
“E' una spada molto bella...” disse “... si, davvero bella... è un'arma da parata, non da combattimento... infatti, se notate, la lama è lavorata con attenzione e ciò tradisce il suo uso... anche l'elsa è particolare e poco adatta a fornire una buona impugnatura durante uno scontro cruento...” lesse poi la scritta incisa sulla lama “... sinceramente non so di cosa parli... con ogni probabilità devono essere i versi di qualche antico poema... talvolta si usava estrarli da poesie e poemi appunto, incidendoli poi sulle armi... questo conferiva prestigio ed un alone di eroismo all'arma...”
“Ne siete certo?” Chiese Ahmed.
“Con ogni probabilità si...” annuì l'uomo.
“Non conoscete un armaiolo che possa fornirci maggiori informazioni su questa spada?” Domandò ancora Ahmed.
“In città vive il vecchio Bauon...” rispose l'uomo “... credo sia il più importante esperto di cose Capomazdesi qui ad Amors... lo troverete in fondo a questa strada, voltando poi sulla destra...”
Guisgard
28-06-2014, 17.08.41
Grazia, prima di rivelare loro ciò che quel libro diceva, chiese a Rinos e a Lion del Fiore Azzurro di cui parlava quell'antico testo.
“Fiore Azzurro...” disse pensieroso Rinos “... non credo di averlo mai sentito prima d'ora... e tu?” Voltandosi verso Lion.
“E' la prima volta che ne sento parlare...” rispose questi “... ma perchè ci fate questa domanda, damigella?” Domandò a Grazia. “Forse nel libro si parla proprio di questo Fiore Azzurro?”
“Così, sentendone il nome, a me fa pensare ad un Fiore magico...” mormorò Rinos “... tu cosa ne pensi?” Fissando Lion.
“Mah...” scuotendo il capo Lion “... mi chiedo cosa possa mai avere di magico un Fiore...”
Guisgard
28-06-2014, 17.13.32
Clio aprì quella lettera che così diceva:
“Caro zio, cara zia, dolce cugina, sono anni che ormai manco da Lortena.
Ma anche essendo lontano, mai è trascorso giorno senza che il mio cuore e la mia anima fossero là con tutti voi.
Il mio apprendistato è concluso, ma durante il mio viaggio di ritorno verso l'amata Lortena la nave su cui ero imbarcato è stata assalita dai pirati e mi sono ritrovato in catene per novanta giorni. Ma la fortuna mi ha sorriso, mettendo sulla rotta dei corsari una delle navi di Amlot che ci ha liberati. Ora finalmente sto facendo ritorno da tutti voi e non vedo l'ora di rivedervi, sebbene il Tempo ci ha separati per un periodo troppo lungo.
Ho passato i giorni a ricordarvi, caro zio e cara zia, ad immaginare come sarà oggi la piccola Clio, della quale rammento i suoi bellissimi e luminosi occhi azzurri nel giorno della mia partenza.
Ma a breve, finalmente, vi rivedrò tutti.
Con affetto e amore.
Imone.”
Altea
28-06-2014, 18.10.26
Ringraziai e pagai bene l'uomo, uscimmo dalla bottega per cercare questo uomo chiamato Bauon e chiedemmo informazioni a una persona che ci indicò una casa di fronte.."Ahmed. .strano..una arma da parata..ma l'uomo che la dava a chi lo avrebbe battuto diceva la aveva ottenuta da un cavaliere capomazese battendolo..non coincide".
Bussammo alla porta, non capivo se era una specie di bottega ma muovendo il pomello la porta si apri ed entrai ma stavolta chiesi solo la presenza di Ahmed e Korshid. ."È permesso..sono la principessa Altea e cerco messer Bauon". Mi guardavo attorno con la spada in mano..l'ambiente era strano.
Poi vidi un anziano intento a studiare e gli sorrisi andandogli vicino, lui ci osservava ma io non intendevo perdermi in chiacchiere.
"I miei omaggi, cerco messer Bauon" e le mie mani mostrarono la spada capomazdese.."ci ha mandato un bottegaio qui vicino, vorremmo sapere il suo parere su questa spada e soprattutto se egli sa il significato di queste parole incise sulla lama"..
“La mitica Caleidos della Signora dell'Elsa ho veduto.
Io conosco dove quel prezioso oggetto è custodito.
E quel segreto è racchiuso in me, nell'anima di questa lama, in un idioma sconosciuto e oggi perduto.”
Scoppiai a piangere, stringendo quella lettera fra le mani.
Non troverai nessuno qui, cugino mio... Nè i tuoi genitori, né tantomeno i miei..
Mio padre lo adorava, aveva grandi progetti per lui.
Avevo pochi ricordi sfuocati, ricordo quanto mi sembrava forte e invincibile.
Si allenava a combattere e io lo seguivo con lo sguardo.
Come può non sapere? Essere all'oscuro del dolore che ha avvolto questa terra?
Lessi la lettera un'altra volta.
Con un profondo respiro, mi alzai e lanciai la lettera nel fuoco.
Meglio non lasciare prove.
Dovevamo agire, se si fosse presentato così l'avrebbero ucciso seduta stante.
Lasciai con le mie due ancelle le mie stanze, per raggiungere il tempio dove avevo lasciato Roland.
Era un tempio silvano, dedicato agli dei boschivi. Erano i sacerdoti verdi ad occuparsene solitamente. Ma Froster ne aveva uccisi a dozzine, non comprendendo la nostra pluralità religiosa, e ora il tempio era vuoto.
Da bambina mi facevano quasi paura gli alberi dipinti alle pareti, la luce della luna che filtrava dall'ampio oculo rendeva l'atmosfera spettrale.
Lasciai le mie ancelle all'entrata del tempio.
Adoravo quel silenzio, rotto solo dal rumore degli animali che gironzolavano sempre da quelle parti.
Bruciai l'incenso, e pregai perché i nostri boschi custodissero i Lupi e fossero impenetrabili per gli invasori.
Non sembrava così abbandonato, evidentemente Roland aveva avuto il tempo di metterlo a posto.
Attesi in preghiera l'arrivo del mio amico.
elisabeth
28-06-2014, 22.08.29
Si arrabbiava proprio.....Oxuid sembrava aver preso la sana e saggia pazienza......la Chiesa a quanto pare aveva preso in giro un pò tutti.....lo diceva a me....la maggior parte di noi era finita al rogo grazie alle torture della sacra inquisizione.....la Chiesa ci aveva creato e la Chiesa ci aveva abbandonato......ma io credevo in Cristo e non nell'uomo...quindi ...per me l'uomo di chiesa era un uomo e in quanto uomo era libero di fare tutto ciò che era nelle sue possibilità per impossessarsi del mondo...."......Vi caspisco...Dottore...capisco la vostra mente da Uomo Libero.....e quella del Clerico ho vissuto come Frate.....vorrei vedere uno spiraglio di vittoria nel vostro discorso ma...ancora non riesco...sapete ancora sono fondamentalmente ancorata ad un mondo che e' molto diverso dal vostro.......io so cos'e' la libertà e la conosco in base alla libertà di culto...cosa che invece ha creato più guerre di chissà quale altra motivazione "......Una città era apparsa......così all'improvviso che sembrava essere uscita fuori dai nostri discorsi......Imperion...." devo dedicarmi ai libri ...quando arriveremo ....?......i vostri discorsi sanno di altro ....".....
Guisgard
30-06-2014, 02.27.11
“La libertà, mia cara, è la possibilità che tutti gli uomini hanno di poter vivere in pieno la loro vita e di poter godere anche dei propri errori, senza correre il rischio di essere giudicati da un proprio simile o da qualsiasi altra autorità di questo mondo.” Disse Oxuid ad Elisabeth. “Io, da uomo libero, pretendo dunque di avere il diritto anche di sbagliare, senza per questo dover credere di offendere un qualsiasi Dio ed i Suoi presunti Dettami.”
In quel momento le mura di Imperion apparvero all'orizzonte.
Erano di solido granito e parevano svettare verso il Cielo, senza paura di sfidare nessuna delle Angeliche Intelligenze che vi abitavano.
Alte torri merlate, rafforzate ciascuna da un poderoso barbacane e collegata a tutte le altre da un ciclopico e continuo muro a scarpa, scandivano la regolare perfezione della cinta muraria che correva intorno alla città, racchiudendola come a volerla preservare dai valori ed i principi che fino a quel momento avevano fatto girare il mondo con le sue società di Antico Regime.
La carrozza entrò così in quella babelica città, le cui case, i palazzi, le rocche e le torri apparivano come ammutolite da un'innaturale apatia.
Forse a causa delle tante guardie che controllavano le strade, o per i cittadini che parevano muoversi come laboriose formiche tutte uguali, o forse perchè in quel luogo sembrava mancare qualcosa.
Qualcosa che invece era presente in tutte le altre città del mondo occidentale.
Le chiese.
La carrozza, infatti, attraversando le strade di Imperion, mostrò ad Elisabeth come le chiese presenti avessero tutte le porte chiuse con assi di legno o travi di ferro e nell'aria non vi fosse il minimo suono che assomigliasse al rintocco di una campana.
E nei cieli di Imperion non sventolava neanche una Croce.
Era invece il simbolo di Picche che su stendardi, bandiere e scudi si innalzava quasi come superbo vessillo e monito verso tutto ciò che l'ordine di questa città combatteva.
La vettura infine arrestò il suo cammino di fronte ad un grande palazzo in stile comunale, simile ad un'antica rocca medievale rivisitata oggi con gusto rinascimentale.
Oxuid scese dalla carrozza e fece cenno ad Elisabeth di seguirlo.
I due entrarono così in quel grande palazzo, fino a raggiungere una piccola stanza.
Qui Oxuid, senza proferire parola, fu subito riconosciuto dal funzionario seduto ad un tavolo che alzandosi lo salutò rispettosamente con un cenno del capo.
“Compagno funzionario...” disse poi il dottore “... annunciami subito al compagno Budkin.”
Il funzionario annuì e fece poi un segno a lui e ad Elisabeth per essere seguito.
Attraversarono un lungo corridoio, fino a raggiungere una porta dall'aspetto austero.
Qui il funzionario bussò.
“Compagno Budkin...” aprendo la porta questi “... il compagno Oxuid a rapporto.”
“Bene, che entri allora.” Rispose una voce dall'interno della stanza.
Qui Elisabeth ed Oxuid trovarono un ometto vestito elegantemente insieme ad una donna, anch'ella ben vestita e dall'aspetto avvenente, sebbene non raffinatissimo, seduta su una bassa poltrona con in mano un vistoso ventaglio che agitava con fare civettuolo.
http://kinodivas.ru/photos/bisset/b06a470655e856360c22cced6cc9865a.jpg
Guisgard
30-06-2014, 02.48.28
Da alcune colonne di libri ammassate disordinatamente su un tavolo e colmo anche di scartoffie, penne di piume d'oca, archibugi e pistole smontate e assemblate poi fra loro, sbucò la testa di un vecchietto.
Fissò Altea e le due persone che erano con lei, mostrando poi un largo sorriso.
“Oh, un'arma...” disse avvicinandosi a loro “... quanto tempo che nessuno me ne portava una...” osservando la spada “... posso vederla?” Prendendola dalle mani di Altea “... uh, una spada Capomazdese da parata... questo genere di armi pur non essendo fatto per usarsi in battaglia, viene costruito con molta attenzione, poiché deve ben figurare nelle parate militari...” guardò poi con attenzione la scritta incisa sulla lama “... beh, da questa scritta possiamo di certo dedurre che il proprietario non era una persona comune...”
“A chi credete sia appartenuta questa spada?” Chiese Ahmed a Bauon.
“Oh, non è semplice a dirsi...” rispose il vecchietto “... forse ad un nobile... o magari ad un chierico vagante... chissà... ma di sicuro, chiunque fosse, era molto vicino alla corte dei Taddei...”
Guisgard
30-06-2014, 02.50.43
Clio raggiunse quel tempio dedicato all'antico culto degli dei boschivi.
Poi bruciò dell'incenso e cominciò a pregare.
L'atmosfera di quel luogo era particolare.
Sembrava in grado di rapire e di condurre lo spirito lontano, indietro verso un tempo remoto, fatto di riti e cerimonie primordiali, dove uomini e donne vivevano in un intimo legame con la natura.
Ma adesso a Lortena quei tempi apparivano così lontani.
Quasi come se fossero appartenuti ad antichi racconti orali, col pericolo oggi di andare perduti per sempre.
Ma ad un tratto un rumore di passi destò Clio dalle sue preghiere.
Era giunto Roland.
Guisgard
30-06-2014, 04.59.12
Capitolo III: Il magnifico avventuriero
“Era nato con il dono della risata e la sensazione che il mondo fosse pazzo.”
(Rafael Sabatini, Scaramouche)
“Senza sosta lo cercan qua, lo cercan là,
Capomazda tutta si strugge e dov'è non sa.
Che sia sbocciato in uno sguardo o in un sussurro,
questo inafferrabile e meraviglioso Fiore Azzurro!”
La piccola locanda, data l'ora mattutina, appariva vuota e silenziosa, fatta eccezione per quel rumore di posate sui piattini di scadente ceramica che il giovane continuava a fare distrattamente, mentre sfogliava con gesti meccanici quell'opuscolo stropicciato.
“Devo dedurre” disse l'individuo seduto di fronte a lui, fermo a guardarlo mentre continuava a tenere lo sguardo fisso su quel piccolo fascicolo “che queste notizie giunte dalla guerra tra Imperion e Nagos debbano suscitare un tal certo interesse...”
“Non più di quanto non faccia questa confettura di albicocche sulla mia focaccia...” mormorò l'altro, senza alzare lo sguardo dall'opuscolo “... però ti dirò, Petrin, che mi stuzzica non poco l'appetito... oh, non che questo sia un problema, visto le squisite colazioni che sa servire la nostra madama de Fornì...” abbassando per un momento quel libretto e facendo un occhiolino malizioso alla ragazza intenta a pulire i tavoli vuoti, la quale rispose lesta con un largo sorriso ammiccante “... ma trovo che leggere di queste cose renda il mio umore decisamente gaio...” tornando a guardare quelle paginette.
“In pratica cosa dice quella roba?” Chiese Petrin, allungando una mano e prendendo un pezzo di focaccia.
“Elenca i propositi liberali ed illuministici del governo di Imperion...” rispose l'altro “... e devo ammettere che lo fa in modo molto convincente, quasi da fare sembrare vero ogni vaneggiamento qui descritto.”
“Beh, il popolo che spinto dalla fame e dai soprusi giunge a fare una rivoluzione” mormorò Petrin “credo sia la storia più vecchia di questo mondo...”
L'altro smise di leggere ed abbassò il libretto, lasciandolo poi cadere con indifferenza sulla tavola.
“Amico mio...” prendendo con un cucchiaio altra confettura e spalmandola su un quadratino di focaccia “... se davvero esistesse una forma di governo aurea e perfetta, allora questi individui di Imperion meriterebbero un posto nella storia come inspirati di ogni tempo... ma dubito che siano riusciti a giungere a tale filosofica ricetta... voglio dire...” assaggiando la focaccia “... cosa hanno scelto per reggere la loro città? Una repubblica, no? Ecco, la migliore fra tutte le repubbliche non può che seguire l'eccelso modello principe di ogni repubblica, ossia quello dell'antica Roma. Riflettici su, Petrin... all'epoca, come adesso, il potere era delle grandi famiglie patrizie che vivevano nel lusso, tenendo per sé benessere, ricchezze, diritti e qualsiasi altra cosa valesse la pena possedere. Poi c'era la plebe, il volgo, oppresso, afflitto, affamato, sanguinante ed infine moribondo nei tuguri e nelle cloache di Roma. E quella era proprio una repubblica. La più potente e grande che mai vi sia stata.”
“Beh, lo scopo di una rivoluzione è portare i più deboli ed oppressi al potere immagino...” masticando la focaccia Petrin.
“Lo scopo di ogni rivoluzione” sorseggiando del tè l'altro “è quello di sostituire una classe al governo con un'altra. E sai ad Imperion mira a tale privilegio? Te lo dirò io... la borghesia.”
Petrin lo guardò sorpreso.
“Ma se è il popolo che si è mosso con le armi ad Imperion, spodestando il vecchio regime monarchico!” Esclamò poi.
“Certo, il popolo.” Annuì il giovane. “Ma spinto dai propri datori di lavoro. In piazza e nelle strade scendono contadini, operai, artigiani, bottegai, ma tutti mossi come tante marionette da chi sta dietro di loro, da chi per anni, anzi secoli, non ha fatto altro che opprimerli. Gente che si è arricchita sfruttando il volgo con paghe miserevoli, nelle loro botteghe e fabbriche. Oppure facendo commercio di spezie, stoffe, armi e persino di esseri umani come i mercanti di schiavi. Questa è la borghesia. Gente arricchitasi a spese dei più deboli, ingrassatasi all'ombra dell'aristocrazia e del Clero e che oggi muove i fili del volgo ignorante e disperato per giungere ad ottenere ciò che la sua miserabile nascita non gli concederà mai, ossia il potere, il governo.”
L'eloquenza del suo giovane amico zittì Petrin.
“Bah, io non mi intendo di queste cose...” farfugliò poi.
“Anche io amo tenermene fuori.” Sorridendo l'altro. “E direi ora di preparare il tutto per quel nostro viaggio verso Baias...” alzandosi dalla tavola “... ho bisogno di ispirazione e ciò vuol dire che necessito di ammirare qualche bel paesaggio... e naturalmente delle graziose figliole.”
“E con quale denaro?” Domandò Petrin.
“Oh, bella!” Esclamò l'altro. “Non sai forse, amico mio, che vi sono solo due modi a questo mondo per possedere denaro? Sposarlo o ereditarlo. E fortunatamente io, nella mia condizione di figlio naturale, posso vantarmi di sguazzare in quest'ultima situazione.” Rise appena. “Ora non mi resta dunque che dirigermi dal gentile e disponibile notaio de Gaitan e riscuotere la mia rendita mensile. E dopo nessuno potrà impedirci di correre verso le meravigliose sponde di Baias.”
Petris annuì sorridendo.
“Ora tu torna pure nella tua bottega” continuò l'altro “mentre io passerò dal mio buon notaio. Ci ritroveremo da tè fra... diciamo un'oretta.”
I due allora si salutarono, per poi separarsi.
Il giovane eloquente si avviò allora verso il centro cittadino, raggiungendo così la casa del notaio de Gaitan.
E appena arrivato nell'androne che dava al suo studio, il giovane si presentò alla governante.
“Messere...” mormorò la donna “... non... non avete annunciato la vostra visita questo mese...”
“Beh, mia bella signora...” mostrandole un vistoso inchino lui e baciandole la mano “... non capita sovente che mi presenti qui alla fine di ogni mese? E' un atto di riguardo il mio, sapete? Non oserei mai piombare qui mentre magari il nostro signor de Gaitan è occupato con qualche cliente di ottima reputazione. Non vorrei mai che il caso di un figlio naturale si mischi alle pratiche di gente altolocata.” Facendole l'occhiolino.
“Ecco io...” farfugliò la donna “... temo che il signor notaio sia impossibilitato ad incontrarvi oggi... non è qui...”
“Davvero?” Il giovane. “E' strano... venendo qui ho veduto la sua carrozza in strada... suvvia, non temete, ci metterò poco... il tempo di riscuotere la rendita mensile e poi andrò via.” Di nuovo le mostrò un inchino e poi, senza attendere la sua reazione, entrò nello studio del notaio.
“Voi?” Vedendolo entrare il notaio.
“Proprio io, signor de Gaitan.” Sorridendo il giovane.
“Oggi no.” Scuotendo il capo de Gaitan. “Oggi non posso vedervi.”
“Oh e avete provato con una lente?” Scherzando l'altro. “O magari un cannocchiale? Ne vidi uno a Pisa tempo fa davvero strabiliante.” Ridendo.
“In questo momento il vostro sarcasmo, come la vostra visita qui, è del tutto fuori luogo, Guisgard!” Alzandosi dalla sedia il notaio. “Non ho nulla per voi oggi!”
“Perchè” con sospetto Guisgard “ho l'impressione che vogliate tenermi nascosto qualcosa, signor de Gaitan?”
Il notaio non rispose nulla, limitandosi a chinare il capo, senza più fissare il giovane.
http://media-cache-cd0.pinimg.com/236x/f7/b4/00/f7b400f55d14ca18e06cab64dcf58636.jpg
Sentii dei passi dietro di me e sorrisi, per poi voltarmi indietro solo per un secondo, il tempo di riconoscere il mio fidato lupo.
"Hai sistemato bene questo posto.." Sussurrai, quando fu al mio fianco "Potresti quasi sembrare un vero Sacerdote Bianco..." Sorrisi.
In realtà, Roland era un armaiolo, e come me pur rispettando tutti gli dei di Lortena, eravamo stati iniziati ad un culto guerriero, a cui solo i migliori riuscivano ad accedere.
Era tradizione che i signori di Lortena vi prendessero parte, per dimostrare il loro valore, anche se mio padre non vi dava molto peso, era un uomo semplice, infondo, legato alle sue montagne più che alla spada.
Eppure, aveva insistito non poco perché anche io fossi messa alla prova.
Se avesse scelto un marito tra i nobili della Valle, non ce ne sarebbe stato bisogno, visto che tutti gli aristocratici mettevano alla prova la loro bravura nella Grotta del Toro.
Ma se avesse preferito allearsi con qualche signore straniero, non voleva spezzare la tradizione nemmeno per una generazione, per scongiurare malcontenti.
Naturalmente i maestri non avevano visto di buon occhio la mia partecipazione, ma avevano accettato di farmi provare perché tutti erano convinti del mio fallimento.
Io, invece, che fin da bambina sognavo gesta eroiche e cavalleresche, avevo sopportato l'allenamento con entusiasmo e dedizione, riuscendo addituttura, non solo a passare la prova, ma a stupire i maestri.
E a differenza di mio padre, prendevo la cosa molto seriamente, in quella grotta avevo imparato molto più di quanto non sembrasse.
Lì avevo conosciuto Roland, e mi era stato subito simpatico, anche se non potevo Immaginare cosa il destino aveva in serbo per noi.
Ma anche per quello, non avevo esitato a fidarmi di lui quando aveva scoperto il mio segreto.
E non mi ero mai pentita di avergli concesso la mia fiducia, anzi.
"Mio cugino Imine sta tornando in città.." Sussurrai "Per quanto mi sembri impossibile pare all'oscuro degli ultimi avvenimenti.. Dobbiamo mandargli qualcuno incontro almeno ad avvisarlo.. Ci manca solo che arrivi qui a farsi ammazzare.. può esserci utile un alleato da fuori!" Sospirai "C'è un motivo se ti ho fatto venire qui.. Dobbiamo usare le gallerie delle vecchie miniere per arrivare al Castello Eubeo, capire qual'e la situazione e aggiornare i Lupi con le novità.. Abbiamo tempo fino all'alba, ho dato ordine di non disturbarmi, perché ero sfinita per il viaggio.. " mormorai, sempre a voce bassissima, poiché non mi sentivo mai al sicuro.
"Se sei pronto,partiamo immediatamente.." Sentenziai.
Altea
30-06-2014, 15.48.46
Il volto di Bauon si illuminò nel vedere la spada capomazdese e senza remore me la prese dalle mani..ne era totalmente affascinato..era un uomo colto, si notava, e probabilmente anche saggio e dai buoni sentimenti.
Egli ci confermò si trattava di una spada da parata, possibilmente usata in qualche combattimento..ma difficile da dirsi.
"Anche voi avvalete la ipotesi sia una spada da parata..la cosa mi meraviglia alquanto, poichè la persona che la possedeva ci disse la ottenne da un cavaliere capomazdese battuto in un duello..ma forse solo la indossava".
Guardai i vari oggetti di Bauon e mi rivolsi ad Ahmed e Korshid..."Penso di essere in buone mani in questo posto, messer Bauon è uomo colto..mi ricorda tutti i maestri che mio padre portava a corte per istruirmi su tutte le discipline, vorrei parlare sola con lui..Ahmed, porta gli uomini di Carolon a palazzo e patteggiate i soldi da dare e lasciate solo fuori a fare la guardia.." ebbi un attimo di esitazione "..Hassan, ditegli poi mi accompagnerà pure a fare un bel giro a cavallo in foresta".
Rimasi sola con Bauon, egli guardava la spada..."Messer Bauon, avete parlato dei Taddei..io provengo dal regno e dalla città di Setareh e lì vi era un milord di queste parti, il quale mi ha donato proprio il palazzo bianco e blu appena fuori Amoros" e gli raccontai tutta la storia avvenuta a Setareh fino al nostro arrivo.."Mi ha narrato qualcosa della famiglia dei Taddei, del loro Ducato..sono una famiglia dedita a molte arti, e alla spada e uniti alla Chiesa di Roma...eppure questa frase è sibillina..cosa può essere Caleidos? E chi è la Signora dell' Elsa e l' idioma antico e sconosciuto? Se volete potete fare delle ricerche in merito e ci sentiremo tra un paio di giorni..o quando avrete scoperto qualcosa potete venire a trovarci a Palazzo, è un privilegio per me avervi mio ospite, non immaginate come mi mancano i miei studi.." e sospirai leggermente per la malinconia della mia vita passata e del mio Paese.
Guisgard
30-06-2014, 18.20.39
“Lortena” disse Roland a Clio “è solo una piccola pedina nel grande scacchiere politico di queste terre. La nostra contea è lontana ai grandi interessi e dalle ambizioni che muovono i giochi tra il regno, i suoi piccoli e litigiosi ducati, la Chiesa e gli altri stati della penisola. Dunque mi sembra naturale che pochi si interessino a ciò che accade all'interno dei nostri confini. Ecco perchè vostro cugino Imone è all'oscuro del dramma di questa terra. E ora come ora credo occorra un buon piano per cercare di metterlo al corrente di ciò che è accaduto qui. Essere scoperti potrebbe far crollare ogni nostro vantaggio raggiunto fino a questo momento.” Annuì poi alla ragazza. “Vado a prepararmi... pochi minuti e sarò pronto per partire e raggiungere con voi le segrete del castello.”
E infatti, poco dopo, Rolando tornò da Clio pronto per seguirla attraverso quei passaggi segreti che mettevano in comunicazione la Rocca del Tireo col Castello Eubeo.”
Guisgard
30-06-2014, 18.28.26
“Se vi hanno detto questo” disse Bauon ad Altea “allora vi hanno mentito, magari per farsi onore. Questa spada non potrebbe mai essere usata in combattimento. La sua lama non taglierebbe neanche un lembo di tunica o di mantello. E' un'arma utilizzata unicamente a scopo celebrativo.” Guardò poi di nuovo l'incisione sulla lama. “Non occorre fare chissà quale ricerca, milady. Queste parole incise parlano di miti e leggende. E la cosa curiosa è che non si riferiscono a saghe Capomazdesi. Almeno non direttamente. Infatti queste parole parlano della leggendaria Dama dell'Elsa e di Caleidos, il suo mitico scettro incantato.”
Altea
30-06-2014, 18.42.51
Sorrisi leggermente..."Effettivamente..non è che mi fidassi molto di quel cavaliere che la possedeva..infatti è stato battuto con un solo colpo di legno.."Piuttosto..narratemi della Leggenda della Dama del Lago e del suo scettro incantato chiamato Caleidos..sapete mi fate ricordare le mie notti d' Oriente quando narravano le favelle della Mille e Una Notte..eppure ricordatevi, le leggende a volte hanno qualcosa di vero" e mi ricordai del segreto del mio pugnale e della grotta magica e sacra di Setareh.
Guisgard
30-06-2014, 19.07.44
“La Dama dell'Elsa, milady...” disse Bauon sorridendo ad Altea “... la Dama del Lago è invece un'altra cosa e riguarda le leggende arturiane.” Si sedette e pregò la principessa di fare altrettanto. “La Dama dell'Elsa è una figura leggendaria, legata alla materia epica di Sygma. Si tratta di una figura particolare, a metà tra uno spirito ed una fata che vive sul fondo di un fiume in un palazzo incantato. Secondo la tradizione può lasciare la sua terra solo sotto le sembianze di una gabbianella dalle piume blu. Caleidos, appunto il suo scettro magico, racchiude grandi poteri, poiché da podestà sulla luce contro le ombre. Ora il tutto è capire perchè sulla lama di questa spada sono state incise tali parole, legate ad un mito di una terra straniera per i Capomazdesi e da dove sono state tratte. Forse, osservandole, potrei dire da qualche poema... e forse chissà, la risposta a tutte queste nostre domande è celata proprio nel senso di queste parole...”
Altea
30-06-2014, 19.19.42
Sorrisi alla battuta a Bauon.."Oh si, perdonate, sto proprio leggendo un libro sulle avventure di Re Artù e di Lancillotto..ma tornando a noi..Sygma..è un altro regno vero, molto lontano da qui...si, pure l' antiquario a cui mi sono rivolta prima accennava a qualche poema..sembrano parole arcane...ma non preoccupatevi potete annotare il tutto su un vostro taccuino e studiare queste parole..e poi quando avrete trovato un qualche indizio mi farete sapere a Palazzo..dubito potremmo ricavarne qualcosa ora..e poi fa pure riferimento a un tesoro..e se fosse un messaggio lasciato ai posteri?".
elisabeth
30-06-2014, 19.35.50
La libertà come intendeva Oxuid non credo sia presente in nessun posto al mondo.....l'uomo e' libero per uguaglianza........infatti solo se uguali e con le stesse possibilità l'uomo e' libero......per il resto che esistesse un'autorità sulle nostre teste che ognuno di noi aveva la possibilità di chiamare come voleva...era un'altra parte concessa alla libertà dello spirito.......il suo a me sembrava schiavismo puro....altro che libertà....sorrisi al suo discorso...ed entrammo ad Imperion.........mi sporsi dal finestrino della carrozza...e vidi quella magnifica città........un' Impero in pietra...compreso le persone che lo abitavano...c'era aria di automatismo....guardai gli edifici che una volta erano chiamate Chiese....le loro porte erano barricate.......nessuna Croce nessun segno......Ma ai miei occhi ..quelle costruzioni in pietra parlavano piu' di Oxuid......poi venni colpita dagli stendardi che svolazzavano al lieve vento della città.....Picche....sugli scudi...Picche.........mi ricordai dell' uomo della notte...prima che partissi..mi diede una dama di picche ...mi avrebbe protetta.........che similitudine poteva esserci.........arrivammo a palazzo....un enorme palazzo di pietra scura......" Compagno "....così palò Oxuid.....lo guardai come se avessi sentito parlare un uomo venuto da un mondo diverso.....avevo i compagni d'arme...ma non compagni funzionari.......Illuminismo.......strano periodo........comunque gli camminai accanto i patti erano quelli finche' entrai con lui in una stanza......un uomo insignificante...furbo a modo suo..e dagli occhietti vispi...e la signora accanto ?.......non era come quella che avevo visto ad Amoros......questa sembra agghindata...al momento........oddio....che non mi si chiedesse di sdolcinarmi..perchè era una parte sbagliata....ma la mia bellezza poteva essere un arma...feci un cenno d'inchino e rimasi alle spalle di Oxuid.....sorridendo con fare un tantino ebete alla signora........comodamente sprofondata nella poltrona.....allora...di cosa parleranno ?...
Guisgard
30-06-2014, 19.38.56
“In effetti” disse Bauon ad Altea “questa spada è molto singolare e le parole incise sulla sua lama mi suscitano strane sensazioni, anche se non riesco a comprenderne il motivo...” continuando a studiare attentamente quella spada “... si, facciamo come avete detto voi... lasciatemi questa spada per un giorno o due, il tempo di analizzarla bene, magari con l'aiuto di qualcuno dei miei vecchi libri... chissà, forse saremo fortunati e scopriremo qualcosa...”
Roland si cambiò, io l'avrei fatto più tardi.
Le mie ancelle erano vi tornate alla rocca.
Già, pensai, siamo solo uno staterello. Però Imone poteva informarsi!
Sospirai, ma sorrisi al mio secondo.
Dalla stanzetta dietro l'altare una botola conduceva agli antichi camminamenti, che formavano una rete intricata e complessa.
Da piccola adoravo esplorarli.
Ogni tanto, dovevamo mettere in moto dei meccanismi che aveva fatto montare il mio bisnonno, per evitare che li usassero banditi o invasori.
Dopo un po' di cammino angusto, raggiungemmo il castello.
"Aspettami qui, devo andare a cambiarmi, ho la mia roba all'entrata delle stanze per le donne.." Sorrisi "Ho sempre messo questi vestiti per entrare, e quelli del Lupo per uscire.. Fare il contrario è un sogno..".
Imboccai così il camminamento più ad est, che conduceva nell'ala del castello dove nessun uomo poteva entrare.
Lasciai il vestito nel baule, e indossai gli abiti del Lupo Nero.
Sorrisi, mentre assaporavo il profumo del cuoio, e allacciavo il nastro dietro la nuca.
Finalmente potevo togliere la maschera di ragazzina viziata ed essere me stessa.
Tornai da Roland e lo guidai verso la Sala Grande, dove una volta mio padre amministrava la giustizia.
Chiusi gli occhi per un istante.
Sognavo spesso quel momento.
Le urla festanti dei Lupi, abbiamo vinto, abbiamo scacciato l'invasore.
Io che attraverso la sala, lasciando che i sorrisi della mia gente mi scaldino il cuore.
Raggiungo il seggio di mio padre, mi volto, e tolgo la maschera.
Che tutti sappiano che l'ultima dei Marsin non ha abbandonato il suo popolo, non è una sciocca ragazzina in balia dell'invasore, che Lortena non è mai stata sola.
Sospirai.
Non era ancora giunto il momento.
Ero solo il Lupo Nero, nient'altro.
Sorrisi a Roland ed entrai nella Sala, cercando Lord Sartios con lo sguardo.
Non vedevo l'ora di complimentarmi coi Lupi per quella vittoria.
Altea
30-06-2014, 19.52.30
"Perfetto" sorrisi a quel gentiuomo "vi lascio qui la spada, sono certa la custodirete bene..verrò tra due giorni oppure potete venire voi al mio Palazzo e chiedete della Principessa Altea".
Dovevo accomiatarmi e mi guardai attorno, ero sola..solitamente salutavano per me i miei servitori, non era dato noi toccassimo l'altra persona, a dire il vero da noi si usava pure non dare direttamente la parola ma dire al proprio consigliere le nostre volontà, e pure l'inchino..gli altri si inchinavano davanti a me.
Era la prima volta mi sentivo a disagio...allungai la mano, perplessa, per stringerla a quella dell'anziano per ringraziarlo.."A presto..".
Uscii dalla bottega e cercai la guardia..."Hassan, dove sei..ho finito..presto, ho voglia di farmi una bella cavalcata in foresta, ancora non sono stata in questi posti dai magnifici fiori" alzai gli occhi al Cielo..era il più sbadato delle guardie.