Hastatus77
13-10-2014, 14.55.30
Le Eildon Hills, si trovano a sud della cittadina di Melrose, in Scozia, è composta da tre picchi.
Il picco più a nord è circondata da 3 bastioni concentrici con oltre 5 km di mura, e racchiude una superficie di parecchi ettari, sui quali sono presenti i resti di più di 300 piattaforme scavate nella roccia dura, che facevano da base per le capanne.
Il picco centrale, è il più alto, e su di esso c'è un monumento a sir Walter Scott, l'autore di Ivanohe.
Il picco più a sud è infine il più basso.
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/6/61/The_Eildon_Hills%2C_Sir_Walter_Scott%27s_favourite _view._-_geograph.org.uk_-_671206.jpg
Dagli scavi effettuati, si è potuto dedurre che la fortezza (il picco più a nord) fu occupato almeno dall'età del bronzo, circa dal 1000 a.C.. Le mura sembrano essere state costruite e ricostruite in almeno tre fasi.
Nel periodo di massima espansione, si ipotizza che in essa, potevano esserci dalle 3000 alle 6000 persone, e questo rappresenterebbe il più grande insediamento scozzese di quel periodo.
Nel I secolo d.C., i romani sotto Agricola, si accorsero dell'importanza strategica del luogo, e costruirono ai piedi di queste colline, sulla riva del fiume Tweed, una delle più grandi fortezze del sud della Scozia. A difesa della grande strada militare che da Dover porta ad Aberdeen, edificarono infatti la fortezza di Trimontium, che prende il nome dal triplice picco. Sul picco più a nord, che presumibilmente era stato abbandonato, invece edificarono un'alta torre di segnalazione, che era circondata da un fossato tutt'ora visibile.
Questo luogo, è legato al mondo arturiano per la seguente leggenda raccontata da sir Walter Scott.
Molto tempo fa, nella regione di Borders, viveva un commerciante di cavalli chiamato Canobie Dick, molto ammirato per il suo coraggio e per il suo temperamento audace.
Una sera molto tardi, con la luna già alta in cielo, tornava in sella al suo cavallo, lungo il lato ovest delle colline Eildon, dopo essere stato al mercato per negoziare la vendita di una coppia di cavalli, che però non era stato in grado di vendere.
Improvvisamente, vide di fronte a sé, sulla strada illuminata dalla luna, uno straniero.
Lo straniero era vestito in modo strano, come non si vedeva da molto tempo.
Raggiunto lo straniero, questi gli chiese gentilmente il prezzo dei cavalli.
Canobie Dick, per nulla preoccupato dallo strano abbigliamento del suo interlocutore, contratto con questi. I due riuscirono a pattuire un prezzo, che prontamente lo straniero pagò.
L'unico problema è che le monete d'oro che lo straniero usava per pagare erano antiche quanto il suo vestito. Tuttavia, Canobie Dick si disse che l'oro era oro e accettò il pagamento, e sorrise tra sé, pensando all'ottimo affare che aveva concluso.
Lo straniero, prima di andarsene chiese al commerciante se potevano incontrarsi ancora, ponendo una sola condizione: che doveva venire sempre di notte e sempre da solo.
Dopo diversi incontri, Canobie Dick fu incuriosito dal suo strano compratore, perciò durante uno di questi incontri, propose di suggellare il loro proficuo rapporto bevendo qualcosa presso la casa dello sconosciuto.
"Se lo desidera, può vedere la mia abitazione" disse lo sconosciuto; "ma se perderai il coraggio per ciò che potrai vedere, te ne pentirai per tutta la vita."
Il commerciante, che dopotutto era noto per il suo coraggio, e per nulla preoccupato dell'avvertimento dello sconosciuto, che gli sembrava abbastanza innocuo, accettò.
Lo sconosciuto gli fece strada lungo uno stretto sentiero, che li portava fra le colline.
Canobie Dick seguì lo sconosciuto, ma rimase sorpreso quando vide un enorme ingresso sul fianco della collina. Conosceva bene la zona, ma non aveva mai visto prima questa apertura e non l'aveva mai sentita menzionare da nessuno.
Smontarono e impastoiarono i cavalli.
La sua guida si fermò e fissò lo sguardo su Canobie Dick.
"Si può ancora tornare indietro." disse.
Non volendo sembrare un codardo, Canobie Dick scosse la testa, e seguì l'uomo lungo il passaggio che li portò in una grande caverna scavata nella roccia.
Mentre camminavano, passavano lungo i box di una stalla. In ogni box c'era un cavallo nero carbone, e vicino a ogni cavallo giaceva addormentato un cavaliere con un'armatura nera e una spada sguainata in ogni mano. I cavalieri, erano tutti immobili come statue, come se fossero state scolpite in marmo e il loro leader dormiente è re Artù.
Nella grande caverna c'erano molte fiaccole ardenti, ma la loro luce la rendeva ancora più cupa. C'era uno strano silenzio nell'aria, come una calda giornata prima di una tempesta. Finalmente arrivarono in fondo. Qui, su un tavolo in rovere antico c'era una spada, ancora inguainata nel suo fodero, e un corno.
Lo straniero rivelò al commerciante, lui era Tommaso da Ercildoun (Thomas the Rhymer) il famoso profeta scomparso molti secoli prima.
Dopodiché gli disse: "È predetto che:
Colui che suonerà il corno e trarrà la spada, sarà re di tutta la Gran Bretagna. Ma tutto dipende dal coraggio e da quale azione compirà per prima fra estrarre prima la spada e suonare il corno".
L'immobilità dell'aria si fece pesante. Canobie Dick avrebbe voluto prendere la spada, ma tutto ad un tratto fu colpito da un terrore soprannaturale, come non aveva mai provato prima. Pensò che, estrarre la spada, sarebbe un atto così audace da infastidire i poteri della montagna.
Quindi egli prese il corno e con mani tremanti se lo mise alla bocca. Emise un flebile suono che riecheggiò intorno alla sala. Produsse però una risposta terribile. Un esercito terribile si alzò davanti a lui. Terrorizzato, Canobie Dick afferrò la spada e cercò di liberarlo dal suo fodero. A questo una voce tuonò:
"Guai al codardo, che mai è nato,
Chi non ha tratto la spada prima che suonò il corno."
Poi sentì la furia di un grande vortice, che sollevò i suoi piedi da terra e lo scagliò fuori dalla caverna.
Canobie Dick fu trovato la mattina dopo da alcuni pastori locali, ai quali col poco fiato che ancora gli rimaneva riuscì a raccontare la spaventosa storia, prima di morire.
Per quanto riguarda il passaggio nella collina, non è mai stato trovato.
Nel profondo della collina quel terribile esercito dorme ancora pronto per essere risvegliato ancora una volta se qualcuno sarà abbastanza coraggioso per comandare una forza così potente trovare una strada in quel magico mondo sotterraneo caverna.
Fonti e riferimenti
Fonti utilizzate per creare la scheda:
http://www.britannia.com/history/arthur/eildon.html
http://www.mysteriousbritain.co.uk/scotland/roxburghshire/ancient-sites/eildon-hill.html
http://myths.e2bn.org/mythsandlegends/textonly517-canobie-dick.html
http://en.wikipedia.org/wiki/Eildon_Hill
King Arthur map (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=378)
Spero di avere fatto un buon lavoro... non sono bravo nelle traduzioni. :-)
Il picco più a nord è circondata da 3 bastioni concentrici con oltre 5 km di mura, e racchiude una superficie di parecchi ettari, sui quali sono presenti i resti di più di 300 piattaforme scavate nella roccia dura, che facevano da base per le capanne.
Il picco centrale, è il più alto, e su di esso c'è un monumento a sir Walter Scott, l'autore di Ivanohe.
Il picco più a sud è infine il più basso.
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/6/61/The_Eildon_Hills%2C_Sir_Walter_Scott%27s_favourite _view._-_geograph.org.uk_-_671206.jpg
Dagli scavi effettuati, si è potuto dedurre che la fortezza (il picco più a nord) fu occupato almeno dall'età del bronzo, circa dal 1000 a.C.. Le mura sembrano essere state costruite e ricostruite in almeno tre fasi.
Nel periodo di massima espansione, si ipotizza che in essa, potevano esserci dalle 3000 alle 6000 persone, e questo rappresenterebbe il più grande insediamento scozzese di quel periodo.
Nel I secolo d.C., i romani sotto Agricola, si accorsero dell'importanza strategica del luogo, e costruirono ai piedi di queste colline, sulla riva del fiume Tweed, una delle più grandi fortezze del sud della Scozia. A difesa della grande strada militare che da Dover porta ad Aberdeen, edificarono infatti la fortezza di Trimontium, che prende il nome dal triplice picco. Sul picco più a nord, che presumibilmente era stato abbandonato, invece edificarono un'alta torre di segnalazione, che era circondata da un fossato tutt'ora visibile.
Questo luogo, è legato al mondo arturiano per la seguente leggenda raccontata da sir Walter Scott.
Molto tempo fa, nella regione di Borders, viveva un commerciante di cavalli chiamato Canobie Dick, molto ammirato per il suo coraggio e per il suo temperamento audace.
Una sera molto tardi, con la luna già alta in cielo, tornava in sella al suo cavallo, lungo il lato ovest delle colline Eildon, dopo essere stato al mercato per negoziare la vendita di una coppia di cavalli, che però non era stato in grado di vendere.
Improvvisamente, vide di fronte a sé, sulla strada illuminata dalla luna, uno straniero.
Lo straniero era vestito in modo strano, come non si vedeva da molto tempo.
Raggiunto lo straniero, questi gli chiese gentilmente il prezzo dei cavalli.
Canobie Dick, per nulla preoccupato dallo strano abbigliamento del suo interlocutore, contratto con questi. I due riuscirono a pattuire un prezzo, che prontamente lo straniero pagò.
L'unico problema è che le monete d'oro che lo straniero usava per pagare erano antiche quanto il suo vestito. Tuttavia, Canobie Dick si disse che l'oro era oro e accettò il pagamento, e sorrise tra sé, pensando all'ottimo affare che aveva concluso.
Lo straniero, prima di andarsene chiese al commerciante se potevano incontrarsi ancora, ponendo una sola condizione: che doveva venire sempre di notte e sempre da solo.
Dopo diversi incontri, Canobie Dick fu incuriosito dal suo strano compratore, perciò durante uno di questi incontri, propose di suggellare il loro proficuo rapporto bevendo qualcosa presso la casa dello sconosciuto.
"Se lo desidera, può vedere la mia abitazione" disse lo sconosciuto; "ma se perderai il coraggio per ciò che potrai vedere, te ne pentirai per tutta la vita."
Il commerciante, che dopotutto era noto per il suo coraggio, e per nulla preoccupato dell'avvertimento dello sconosciuto, che gli sembrava abbastanza innocuo, accettò.
Lo sconosciuto gli fece strada lungo uno stretto sentiero, che li portava fra le colline.
Canobie Dick seguì lo sconosciuto, ma rimase sorpreso quando vide un enorme ingresso sul fianco della collina. Conosceva bene la zona, ma non aveva mai visto prima questa apertura e non l'aveva mai sentita menzionare da nessuno.
Smontarono e impastoiarono i cavalli.
La sua guida si fermò e fissò lo sguardo su Canobie Dick.
"Si può ancora tornare indietro." disse.
Non volendo sembrare un codardo, Canobie Dick scosse la testa, e seguì l'uomo lungo il passaggio che li portò in una grande caverna scavata nella roccia.
Mentre camminavano, passavano lungo i box di una stalla. In ogni box c'era un cavallo nero carbone, e vicino a ogni cavallo giaceva addormentato un cavaliere con un'armatura nera e una spada sguainata in ogni mano. I cavalieri, erano tutti immobili come statue, come se fossero state scolpite in marmo e il loro leader dormiente è re Artù.
Nella grande caverna c'erano molte fiaccole ardenti, ma la loro luce la rendeva ancora più cupa. C'era uno strano silenzio nell'aria, come una calda giornata prima di una tempesta. Finalmente arrivarono in fondo. Qui, su un tavolo in rovere antico c'era una spada, ancora inguainata nel suo fodero, e un corno.
Lo straniero rivelò al commerciante, lui era Tommaso da Ercildoun (Thomas the Rhymer) il famoso profeta scomparso molti secoli prima.
Dopodiché gli disse: "È predetto che:
Colui che suonerà il corno e trarrà la spada, sarà re di tutta la Gran Bretagna. Ma tutto dipende dal coraggio e da quale azione compirà per prima fra estrarre prima la spada e suonare il corno".
L'immobilità dell'aria si fece pesante. Canobie Dick avrebbe voluto prendere la spada, ma tutto ad un tratto fu colpito da un terrore soprannaturale, come non aveva mai provato prima. Pensò che, estrarre la spada, sarebbe un atto così audace da infastidire i poteri della montagna.
Quindi egli prese il corno e con mani tremanti se lo mise alla bocca. Emise un flebile suono che riecheggiò intorno alla sala. Produsse però una risposta terribile. Un esercito terribile si alzò davanti a lui. Terrorizzato, Canobie Dick afferrò la spada e cercò di liberarlo dal suo fodero. A questo una voce tuonò:
"Guai al codardo, che mai è nato,
Chi non ha tratto la spada prima che suonò il corno."
Poi sentì la furia di un grande vortice, che sollevò i suoi piedi da terra e lo scagliò fuori dalla caverna.
Canobie Dick fu trovato la mattina dopo da alcuni pastori locali, ai quali col poco fiato che ancora gli rimaneva riuscì a raccontare la spaventosa storia, prima di morire.
Per quanto riguarda il passaggio nella collina, non è mai stato trovato.
Nel profondo della collina quel terribile esercito dorme ancora pronto per essere risvegliato ancora una volta se qualcuno sarà abbastanza coraggioso per comandare una forza così potente trovare una strada in quel magico mondo sotterraneo caverna.
Fonti e riferimenti
Fonti utilizzate per creare la scheda:
http://www.britannia.com/history/arthur/eildon.html
http://www.mysteriousbritain.co.uk/scotland/roxburghshire/ancient-sites/eildon-hill.html
http://myths.e2bn.org/mythsandlegends/textonly517-canobie-dick.html
http://en.wikipedia.org/wiki/Eildon_Hill
King Arthur map (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=378)
Spero di avere fatto un buon lavoro... non sono bravo nelle traduzioni. :-)