Guisgard
17-11-2014, 03.43.07
“Un asso... un asso...” dissi stringendo in mano quel mazzo di carte.
“Cosa fai?” Entrando lei.
“Un solitario...”
“Ma che cosa buffa...”
“Buffa?”
“Si, curiosa, strana...”
“Perchè, scusa?” Fissandola. “Da quando l'uomo ha inventato le carte da gioco si usano fare solitari. Anzi, sembra che chiunque li abbia inventati si sia divertito poi a renderli veri e propri rompicapo.”
Lei sorrise.
“Mi dici cosa ci vedi di strano?”
“Beh...” avvicinandosi lei “... hai mille giochi da tavolo ed un'infinità di videogame e ti metti a fare solitari?”
“Naturale.”
“Perchè, scusa?” Sbirciando lei le carte sulla tavola.
“Non sai che i solitari nascondono un potenziale premio?”
“Davvero?” Divertita lei. “Non sapevo facessero parte dei giochi d'azzardo!”
“Spiritosa...”
Lei rise.
“Dicevo sul serio...” continuando io a pescare carte per il mio solitario.
“Sono curiosa ora...”
“Quasi quasi non te lo dico...”
“Dai, scherzavo.”
“Già...” non curante io “... comunque non distrarmi, mi serve un asso o mi si bloccherà tutto qui...”
“Dimmelo, per favore...”
“Cosa?”
“Lo sai...”
“Cosa so?”
“Mhf...” scuotendo il capo lei “... ti detesto quando fai così...”
“Così come?”
“Uffa!” Sbuffò lei. “E che...”
“Ah!” Tornando a guardarla io. “Le dame non dicono parolacce.”
“E i cavalieri non le tormentano!”
“A chi?” Continuando il mio solitario. “Alle parolacce?”
“Scemo...”
Io risi.
“Dico sul serio...”
“Dai, non farmi distrarre...” facendole l'occhiolino io “... altrimenti davvero questo solitario non riuscirà...”
“Pensavo fosse tutta una questione di fortuna...”
“La maggior parte si...” annuendo io “... ma questo no. Perciò mi piace.”
“Di che solitario si tratta?” Domandò lei.
“Quello delle Quattro Carte...”
“Mi dici del premio...”
“Quale?”
“Dai...”
“Ok...” sorridendo io “... notato come la Donna di Denari ti somigli?”
“E' bella?”
“Beh, lo sono tutte e quattro...”
“E qual'è la tua preferita?”
“La mia preferita?”
“Si, fra le quattro donne delle carte...”
“Chi ti dice che ne abbia una preferita?”
“Ti conosco...”
“E' un complimento?”
“Sai che te ne faccio sempre...” abbracciandomi da dietro lei “... per me sei perfetto...”
“Solo per te?”
“Sono seria...” affondando la testa nella mia spalla lei “... sei perfetto... e non solo per me... purtroppo...”
“Perchè purtroppo?”
“Perchè sono gelosa...”
“Stavolta sei tu la scema...”
“Si, lo so...”
“Cos'hai?” Posando le carte io e cercando la sua mano che scendeva sul mio petto.
“Domani devo ripartire...” mormorò.
“C'è ancora tempo...”
“No...” rattristandosi lei.
“Però presto salirò io da te...” voltandomi ed abbracciandola “... e poi tornerai di nuovo qui tu...”
“Mi dici del solitario?”
“Si dice” guardandola nei suoi meravigliosi occhi verdi “che se un solitario riesce allora un desiderio si realizzerà...”
“Tu ci credi?”
“Gli antichi non sbagliano mai...” accarezzandole il viso io “... un po' come i vecchi detti, del tipo... rosso di sera, bel tempo si spera.”
Lei sorrise ancora per un momento.
“E tu l'hai espresso un desiderio?”
“Certo.”
“Non dirmelo però...” accarezzandomi le labbra con un dito “... non dirmelo, altrimenti potrebbe non avverarsi...”
Io baciai quel dito ed i suoi occhi divennero lucidi.
“Ripensandoci...” piano io “... forse somigli di più alla Donna di Coppe...”
Lei rise.
“Perchè?”
“Forse perchè mi da l'idea di aspettare qualcosa o qualcuno...”
“Io aspetto te...” stringendomi forte a lei “... sempre e solo te... aspetto che vieni da me...”
Restammo così, stretti l'uno nelle braccia dell'altro.
“Vado a preparare la valigia...” asciugandosi gli occhi lei “... così domattina non faremo le corse... c'è sempre tanto traffico in strada...”
“Io allora continuo il mio solitario...”
“Si...” sfiorandomi il viso lei “... e cerca di farlo riuscire...”
“Proverò un mio vecchio trucco.”
“Quale?”
“Parlare alle dame delle carte...” ridendo io “... così da farle uscire al momento opportuno. Speriamo solo che mi rispondano.”
“Si...” accomodandosi i capelli con un movimento impercettibile della testa lei “... parlaci... soprattutto alla Donna di Coppe... lei ti risponderà sempre...”
“E cosa mi risponderà?”
“Ti amo...” baciandomi, per poi andare a preparare la valigia.
E stanotte, cercando alcuni fogli in un cassetto e trovando invece un mazzo di carte da gioco, non ho potuto non ricordare quel giorno, i suoi occhi verdi, la malinconia nella sua voce e quel desiderio chiesto nel solitario.
Lo stesso desiderio a cui penso ora, mentre mischio le carte.
Lo stesso desiderio che chiedo a questo solitario stanotte...
http://www.carteefuturo.com/images/carte_napoletane_wide.png
+++
“Cosa fai?” Entrando lei.
“Un solitario...”
“Ma che cosa buffa...”
“Buffa?”
“Si, curiosa, strana...”
“Perchè, scusa?” Fissandola. “Da quando l'uomo ha inventato le carte da gioco si usano fare solitari. Anzi, sembra che chiunque li abbia inventati si sia divertito poi a renderli veri e propri rompicapo.”
Lei sorrise.
“Mi dici cosa ci vedi di strano?”
“Beh...” avvicinandosi lei “... hai mille giochi da tavolo ed un'infinità di videogame e ti metti a fare solitari?”
“Naturale.”
“Perchè, scusa?” Sbirciando lei le carte sulla tavola.
“Non sai che i solitari nascondono un potenziale premio?”
“Davvero?” Divertita lei. “Non sapevo facessero parte dei giochi d'azzardo!”
“Spiritosa...”
Lei rise.
“Dicevo sul serio...” continuando io a pescare carte per il mio solitario.
“Sono curiosa ora...”
“Quasi quasi non te lo dico...”
“Dai, scherzavo.”
“Già...” non curante io “... comunque non distrarmi, mi serve un asso o mi si bloccherà tutto qui...”
“Dimmelo, per favore...”
“Cosa?”
“Lo sai...”
“Cosa so?”
“Mhf...” scuotendo il capo lei “... ti detesto quando fai così...”
“Così come?”
“Uffa!” Sbuffò lei. “E che...”
“Ah!” Tornando a guardarla io. “Le dame non dicono parolacce.”
“E i cavalieri non le tormentano!”
“A chi?” Continuando il mio solitario. “Alle parolacce?”
“Scemo...”
Io risi.
“Dico sul serio...”
“Dai, non farmi distrarre...” facendole l'occhiolino io “... altrimenti davvero questo solitario non riuscirà...”
“Pensavo fosse tutta una questione di fortuna...”
“La maggior parte si...” annuendo io “... ma questo no. Perciò mi piace.”
“Di che solitario si tratta?” Domandò lei.
“Quello delle Quattro Carte...”
“Mi dici del premio...”
“Quale?”
“Dai...”
“Ok...” sorridendo io “... notato come la Donna di Denari ti somigli?”
“E' bella?”
“Beh, lo sono tutte e quattro...”
“E qual'è la tua preferita?”
“La mia preferita?”
“Si, fra le quattro donne delle carte...”
“Chi ti dice che ne abbia una preferita?”
“Ti conosco...”
“E' un complimento?”
“Sai che te ne faccio sempre...” abbracciandomi da dietro lei “... per me sei perfetto...”
“Solo per te?”
“Sono seria...” affondando la testa nella mia spalla lei “... sei perfetto... e non solo per me... purtroppo...”
“Perchè purtroppo?”
“Perchè sono gelosa...”
“Stavolta sei tu la scema...”
“Si, lo so...”
“Cos'hai?” Posando le carte io e cercando la sua mano che scendeva sul mio petto.
“Domani devo ripartire...” mormorò.
“C'è ancora tempo...”
“No...” rattristandosi lei.
“Però presto salirò io da te...” voltandomi ed abbracciandola “... e poi tornerai di nuovo qui tu...”
“Mi dici del solitario?”
“Si dice” guardandola nei suoi meravigliosi occhi verdi “che se un solitario riesce allora un desiderio si realizzerà...”
“Tu ci credi?”
“Gli antichi non sbagliano mai...” accarezzandole il viso io “... un po' come i vecchi detti, del tipo... rosso di sera, bel tempo si spera.”
Lei sorrise ancora per un momento.
“E tu l'hai espresso un desiderio?”
“Certo.”
“Non dirmelo però...” accarezzandomi le labbra con un dito “... non dirmelo, altrimenti potrebbe non avverarsi...”
Io baciai quel dito ed i suoi occhi divennero lucidi.
“Ripensandoci...” piano io “... forse somigli di più alla Donna di Coppe...”
Lei rise.
“Perchè?”
“Forse perchè mi da l'idea di aspettare qualcosa o qualcuno...”
“Io aspetto te...” stringendomi forte a lei “... sempre e solo te... aspetto che vieni da me...”
Restammo così, stretti l'uno nelle braccia dell'altro.
“Vado a preparare la valigia...” asciugandosi gli occhi lei “... così domattina non faremo le corse... c'è sempre tanto traffico in strada...”
“Io allora continuo il mio solitario...”
“Si...” sfiorandomi il viso lei “... e cerca di farlo riuscire...”
“Proverò un mio vecchio trucco.”
“Quale?”
“Parlare alle dame delle carte...” ridendo io “... così da farle uscire al momento opportuno. Speriamo solo che mi rispondano.”
“Si...” accomodandosi i capelli con un movimento impercettibile della testa lei “... parlaci... soprattutto alla Donna di Coppe... lei ti risponderà sempre...”
“E cosa mi risponderà?”
“Ti amo...” baciandomi, per poi andare a preparare la valigia.
E stanotte, cercando alcuni fogli in un cassetto e trovando invece un mazzo di carte da gioco, non ho potuto non ricordare quel giorno, i suoi occhi verdi, la malinconia nella sua voce e quel desiderio chiesto nel solitario.
Lo stesso desiderio a cui penso ora, mentre mischio le carte.
Lo stesso desiderio che chiedo a questo solitario stanotte...
http://www.carteefuturo.com/images/carte_napoletane_wide.png
+++