Visualizza versione completa : Il Re di Cuori ed il Fiore meraviglioso
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Scesi nella sala, e sorrisi con cordiale indifferenza agli uomini di Azable.
Avevo scelto bene l'abito, mi sembrava evidente.
Così, lasciammo la locanda e ci dirigemmo alla caserma come ci era stato indicato.
Quel Guanto mi piaceva davvero poco già in partenza, quando aprì bocca, poi, peggiorò solo la situazione.
Ascoltai in silenzio la conversazione tra lui Azable e Samondo, trattenendo un sorriso per la chiarezza del collezionista.
Alzai timidamente gli occhi su Guanto, attendendo incuriosita la sua risposta.
Guisgard
18-02-2015, 04.04.50
Ad un tratto Guanto alzò lo sguardo su Clio e sorrise con fare ambiguo.
“Non immaginavo” disse “che un mercante potesse essere così affascinante...” guardò per un istante un servitore che se ne stava immobile accanto al tavolo e quello subito riempì di vino alcuni bicchieri, per poi offrirli ai presenti “... questo vino” alzando il bicchiere Guanto “viene fatto in un borgo distante quasi una mezza giornata di cammino da qui... notate il colore ed il profumo...” scimmiottando una competenza che non gli apparteneva “... lo chiamano Lacrima di Cristo...” sorseggiò senza togliere gli occhi da Clio “... forse potremo intenderci circa il prezzo da pagare...”
“Ne sono lieto.” Sorridendo Azable.
“Ma certo, io sono un uomo ragionevole...” annuì Guanto “... posso sapere il nome di questa bellezza?” Con occhi sempre più ossessivi su Clio.
Guisgard
18-02-2015, 04.21.59
La notte era trascorsa lenta e vagamente malinconica al Convento di Santa Lucia.
Il Sole era ormai alto e illuminava quell'erbosa spianata racchiusa, dove si intravedeva avanzare già l'inquieta brughiera, da alti e muti pini secolari e che sin dai tempi più antichi sembrava esser stata dedicata ai riti della superstizione Longobarda, grazie alla presenza, non molto lontano, di alcuni blocchi grezzi di pietra messi in cerchio.
Otto di queste pietre erano ancora in piedi, mentre le altre, perlopiù spaccate o frantumate dalla devozione dei primi Cristiani giunti in queste terre, giacevano sparse a terra tra il muschio, gli sterpi ed i rovi.
Soltanto tre di queste, però, scivolate e spostate dal Tempo o dal caso, per chi crede alla sua esistenza, fin verso un breve e regolare ruscello, avevano infine deviato il suo corso, confluendone le acque dove oggi sorgeva il convento.
E quel flusso, tiepido e leggero, simile nel suo placido gorgoglio ad una lieve voce sussurrante, si diffondeva piano tutt'intorno al chiostro.
Qui Tessa, seduta su una panca di legno, tra gli screziati gerani, mentre cercava il caldo e luminoso ristoro del Sole, fu avvicinata dalla Madre Superiora, seguita dalla giovane Rabona, inviata al convento dai genitori per i suoi studi.
“Tessa...” disse la Madre Superiora “... oggi si occuperà suor Elisabeth della biblioteca. Tu infatti andrai con Suor Corale dal curato Pipino, per portargli alcuni annali conservati qui al convento. Partirete fra un'ora. Voglio che sia tu ad accompagnare Suor Corale, dato che conosci ogni testo della nostra biblioteca.”
“E la mia lezione, madre?” Chiese Robona.
“Sarà rinviata a domani.” Rispose la Madre Superiora. “Oggi ti dedicherai ai tuoi esercizi di musica con Suor Linda.” Ed andò via.
“Che barba...” sbuffò la giovane, per poi fissare Tessa “... tu almeno uscirai da queste mura... io invece dovrò sorbirmi le lezioni di Suor Linda... fortuna che tra una settimana ritornerò a casa...” chiuse gli occhi e sospirò “... sai, Tessa... ho veduto un giovane... Domenica alla messa... eh, moro, occhi scuri, volto d'Angelo... farei follie per uno così...” riaprì gli occhi “... ora che ci penso io non ho un uomo dei sogni...” con tono infantile “... no, io credo di essere innamorata dell'Amore in sé...” richiuse gli occhi “... e non capirò mai te, così cinica sugli incanti d'Amore e sempre china con la testa sui libri... credi che gli studi diano la felicità? Eh, no, mia cara... l'Amore, la passione e gli slanci di un amante innamorato rendono una donna felice...” con fare sognante.
Ma mentre Robona parlava, nella mente di Tessa continuava a mostrarsi ciò che aveva visto nel misterioso sogno fatto la notte prima.
Un paesaggio tanto bello quanto enigmatico, visto che non vi erano simili scenari a Capomazda.
Cosa dunque poteva nascondere quel luogo visto in sogno dalla giovane e razionale studiosa?
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Lady Gwen
18-02-2015, 12.08.15
Aprii leggermente gli occhi. Il cielo azzurrino non era ancora illuminato dal sole. Doveva essere molto presto, ma nonostante cio` dal piazzale si udiva un gran fragore. Ma sentii anche qualcos'altro: proprio accanto alla locanda, un fornaio sfornava le sue pagnotte calde e fragranti. Sentii il mio stomaco brontolare e decisi che era meglio andare a mangiare qualcosa.
Quando scesi sotto, l'odore del pane si fece ancora piu` forte e intenso; la locanda era quasi vuota, forse a causa dell'orario.
Quando la locandiera mi vide, sul suo volto si apri` un grande sorriso.
Mi chiese se gradissi del pane caldo e del latte fresco e ovviamente accettai.
Mentre consumavo il mio pasto in silenzio, continuavo a sentire quell'uomo che nel piazzale cantava di un'antica leggenda, relativa alla "Gioia dei Taddei". Chissa` chi erano costoro..... e cosa egli intendesse per "Gioia".
Ero sempre stata una persona curiosa e soprattutto amante di vecchie storie e antiche leggende; me ne avevano raccontate spesso le mie Sorelle, quand'ero solo una bambina e nonostante ora avessi gia` vent'anni, mi affascinavano ancora.
Decisi cosi d far vincere la mia curiosita` e chiesi alla locandiera di parlarmi riguardo quella leggenda.
elisabeth
18-02-2015, 14.00.58
dovevo essere caduta mettendo in malo modo la caviglia...la borsa del Priore sembrava la mia valigetta....piena di risorse...era veloce e molto pratico in men che non si dica mi immobilizzo' la caviglia e risusci' a rimettere la scarpa prima che il piede si gonfiasse........Era una follia...pura follia, ma dovevo dirlo al Priore...." Grazie..mi avete sistemata per bene...siete molto bravo a sistemare ossa e legamenti......ho notato che avete una certa facilità....nel fare diagnosi e trovare rimedi....."......grazie al suo aiuto mi rimisi in piedi....doleva un po'..ma la fasciatura calmava un po' il dolore....il cavallo non si era fatto nulla e le boccette erano salve....." Preferisco riposare un attimo se non vi dispiace Padre....magari sara' l'occasione buona perchè io vi possa parlare prima di arrivare dall' Abate....io ho ascoltato la discussione a tavola riguardo il nipote dell' Arciduca....gran brutto affare....certo troppo giovane per non avere dei sospetti...e se devo dirla tutta....anche la leggenda arricchisce questo alone di incertezza su questo giovane regnante......voi lo avete visto ed avete appurato la sua morte.......vi chiedo ..molto umilmente.....avete mai preso inconsiderazione di riesumarne il corpo....e di comprendere se e' morto di morte naturale....o se per caso...qualcuno non stia piangendo sul cadavere di qualcun'altro ?....."......Il mio discorso poteva non avere senso...ma solo perchè detto da una donna......avevo letto nel mio studio che si erano analizzati campioni di tessuto umano per vedere se erano morti di morte naturale o con l'uso di veleni.........E quello non era solo un uomo era anche un Prete....e io.....stavo cercando di muovermi in un mondo molto difficile e De Gur sarebbe dovuto essere dalla mia parte....in qualsiasi momento avrebbe dovuto prendere le mie difese......" Non pensate che io sia matta......ma a differenza di altri non patteggio per nessuna delle due parti.....anche se durante il breve periodo in cui ha regnato il giovane Guisgard..la vita era molto piu' serena.......Lo faccio in nome della scienza ......"......In nome della scienza...ero pagana fino al midollo osseo...anche se avevo imparato a conoscere Dio........Non potevo dirgli cosa ero...era ancora troppo presto...
Tessa
18-02-2015, 15.31.55
“... e non capirò mai te, così cinica sugli incanti d'Amore e sempre china con la testa sui libri... credi che gli studi diano la felicità? Eh, no, mia cara... l'Amore, la passione e gli slanci di un amante innamorato rendono una donna felice...”
Ripenso alle parole della giovane Rabona, mentre rovisto fra gli scaffali della biblioteca, in cerca degli annali da consegnare al curato Pipino.
Ebbene sì, gli studi mi hanno dato molta felicità. Molta più di quanta avrebbe potuto darmene un uomo.
Ho sempre avuto occhi acuti ed attenti, capaci di osservare il comportamento umano e, molte volte, dietro la parola "amore", ho scorto solo giochi di potere e possesso: la gelosia, le ripicche, il mettere alla prova l'altro escogitando puerili tranelli... Anche nell'amplesso stesso, spesso ho visto solo la smania di possesso. Il bisogno spasmodico di possedere qualcuno o di appartenergli, anima e corpo.
Socrate ha detto "Esiste un solo bene, la conoscenza, e un solo male, l'ignoranza"
Io questa frase me la sono cucita sulla pelle e ne ho fatto la mia bandiera. Tutto quello che c'è fuori, compreso l'amore, adesso non è cosa di cui abbia voglia di occuparmi.
"Suor Corale, sono pronta, andiamo!" dico alla giovane suora che mi attende vicino al portone, con l'aspetto felice ed emozionato di una bambina. Penso alle poche occasioni che alcune giovani religiose hanno di affacciarsi sul mondo esterno e le sorrido, benevola "coraggio, sorella, voglio tornare al convento prima che faccia buio! Non sono tempi felici per Capomazda, questi. La città è nel caos e quando in una città non c'è più ordine, non si sa mai cosa aspettarsi..."
La verità, è che gran parte della mia inquietudine è causata ai sogni che affollano le mie notti.
Cammino fra i filari di una vigna, affacciata su dolci e verdi colline, con il sole che mi scalda la pelle. E nel sogno penso che vorrei restare lì per sempre, perché qua il sole è così raro e così pallido...
Ed è tutto così perfetto, che un moto di commozione mi sale dal petto. Improvvisamente, però, odo un grido ed un pianto strazianti, che lacerano la calma di quel paesaggio da sogno. E quel pianto è così disperato e carico di dolore, che mi domando come sia possibile che tanta bellezza e tanta sofferenza possano convivere sotto lo stesso cielo. Poco a poco, però, il paesaggio inzia a cambiare e ad ingrigirsi, sotto il peso di quel dolore, che comincia ad impregnare l'aria e ad attaccarsi sulla pelle, come l'afa di una tormentata notte estiva, che ho vissuto non so bene quando, da sembrarmi un'altra vita.
Adesso tutto intorno a me è secco. Mi sciolgo in pianto e cado in ginocchio, sulla terra fredda.
Il rumore del portone chiuso alle nostre spalle e il ciarlìo incessante di Suor Corale, mi risvegliano dai miei pensieri.
Siamo per strada, il nostro cammino è iniziato.
Altea
18-02-2015, 16.03.46
La carrozza procedeva tra la vegetazione e stradine finchè la mia vista si fissò su un basso laghetto tra gli alberi, mi sporsi e guardandolo sorrisi..
Ero arrivata con Cruz e lo avevo legato, il tempo passava e lui non arrivava.
Ad un tratto un nitrito mi distolse dai pensieri e lo vidi scendere da cavallo.
"Non so da quanto io ti stia aspettando, ma comprendo per te io possa essere pari al tuo stalliere" dissi mettendo il broncio e incrociando le braccia.
Guisgard rise "Ho fatto tardi, avevo un impegno diplomatico".
Alzai gli occhi al Cielo scuotendo il capo e poi lo guardai "Appunto..e io qui ad aspettare, mi prendi in giro vero? Ti destesto Guisgard dè Taddei". Lui mi guardò serio e mi mise un dito sulle labbra .."Non dire più una cosa del genere".
Indietreggiai lentamente visto la sua reazione e scivolando su una roccia caddi dentrò l' acqua e mi alzai più innervosita.."Visto? Ora prenderò un bel raffreddore e non ridere". Ma lui non smetteva di ridere e anzi rincarò la dose.."Visto? E' colpa di quello che hai appena detto di me, allora è vero che fai disperare tua madre col tuo caratterino..eh..nessuno ti prenderà in moglie se continui così" e mi fissava divertito.
"Ma senti chi parla" e di impeto lo presi e lo gettai nell' acqua "Ora siamo pari, o forse dovevi dopo andare da una delle tue dame e questo è un guaio? Se non ci sei stato prima..ovvio".
Lui fece per afferrarmi ma io mi lanciai su Cruz e iniziai a galoppare, ma egli mi raggiunse subito col suo veloce destriero ma non dissi nulla, a dire il vero ero proprio seccata.
Arrivati a Corte il ciambellano ci guardò stranito "Sua Signoria sta bene?Che è successo?" preoccupato.
"Sta bene, sta bene" esclamai "Eravamo nel bosco e udimmo uno strano rumore tra le fronde e il Duca si spaventò, aggrappandosi a me e cademmo nel laghetto...ed..era solo uno scoiattolo. Ci credete? Sua Signoria ha la fobia per gli scoiattoli" e vicino vi erano alcuni soldati.
Trattenni una risata ed entrai correndo per il corridoio mentre lui mi inseguiva sotto gli occhi stupiti della Corte e mi chiusi in camera.
"Altea, apri..questa te la faccio pagare" la voce era però divertita.
"Affatto..vai a cambiarti o ti ammalerai, a meno che tu non voglia sfondare la porta destando scandalo..comunque sappi non vedo l'ora tu mi porga il guanto di sfida".
Erano questi i momenti che mi mancavano, ma che dovevo fare? Mettermi l'anima in pace ma anche se lo desideravo ero perseguitata da quei sogni e dai pensieri negativi..e poi chi ero mai stata per lui? Non lo sapevo neppure io.
Arrivammo in una villa sontuosa, il tempo era volato..era il Palazzo delle Cinque Vie e vi regnava la quiete, il giardino era splendido e si udiva il rumore degli spruzzi dell' acqua delle fontane. Suonai il campanellino e mi presentai a a una domestica "I miei saluti, sono stata invitata da lady Cassaluia..sono la Duchessa Altea de Bastian" dentro me ero veramente inquieta.
Ci mancava solo il piacione, adesso.
Quel vino sembrava squisito, ma declinai cortesemente, con gli occhi bassi.
Ero solo una fanciulla, dopotutto, non me stessa.
Sorrisi appena quando disse che si sarebbe trovata una soluzione per il prezzo.
Ma certo non amavo avere gli occhi addosso, non in quel modo.
"Il mio nome?" Esclamai, sorpresa "Clio..." Con un leggero sorriso.
Guisgard
18-02-2015, 18.41.48
Il Priore Tommaso ascoltò con attenzione le parole di Elisabeth, senza interromperla, né mostrare particolari reazioni.
Vi era un qualcosa negli occhi del religioso, una sottile e flebile luce che pareva assecondare ogni cosa accadesse attorno a lui, quasi fosse un sistema di difesa riguardo i suoi pensieri e giudizi.
Ma forse era solo la luce della sua Ragione.
“In verità” disse infine “i vostri propositi hanno del giusto. Tuttavia capirete che per un simile accadimento occorre un permesso speciale. Riesumare un corpo è quasi come profanarlo, a meno che non vi siano motivi religiosi o perlomeno scientifici. E fortunatamente questo secondo caso è pure il nostro.” Annuì. “Magari al convento riusciremo convincere l'abate e chissà che non decida lui stesso di scrivere a Sua Grazia il vescovo.”
Guisgard
18-02-2015, 18.53.16
Tessa e Suor Corale lasciarono il convento e si diressero verso la casa del curato Pipino.
L'abitazione distava quasi a metà tra il convento e la città.
Infine, dopo aver attraversato una stretta e brulla stradina di campagna, intrisa di una vaga tranquillità dovuta alla luce del giorno morente che diveniva pian piano più flebile e soffusa, intravidero la casa del curato, circondata da alti faggi e racchiusa da una rustica staccionata.
Davanti al portico d'ingresso vi era la sorella del religioso, che fungeva anche da perpetua.
Riconobbe la suora e subito invitò entrambe ad entrare.
Il curato se ne stava in casa seduto davanti al camino acceso, immerso nelle letture del suo Breviario.
“Oh, salute, sorella.” Disse vedendo entrare le due donne. “E buonasera a voi.” Sorridendo a Tessa.
“Abbiamo gli annali che avete richiesto.” Fece Suor Corale.
“Bene.” Annuì il curato. “Mi occorrono in quanto richiesti da messer Pirros.”
“Messer Pirros?” Ripetè la suora. “Non mi sembra di averlo mai sentito...”
“Infatti non si trova qui, ma ai confini del ducato.”
“Capisco.” Annuì la suora.
“E' il responsabile di una prigione.” Spiegò il curato. “Io devo visitarla oggi e lui mi ha chiesto da tempo annali e testi riguardo la storia di queste terre. A tal proposito, mi occorre una grazia.”
“Quale?” Chiese la monaca.
“Che veniate con me.” Fece il curato. “Vedete, mi saranno richieste senz'altro spiegazioni su questo testo ed io non saprei fornirne.”
“Io sono una monaca e non posso avvicinare galeotti.” Turbata la suora.
“Allora verrà con me questa giovane.” Indicando Tessa. “Lei conosce questi annali e non è una religiosa. Non temete la riporterò prima di sera.” Si voltò verso Tessa. “Siete d'accordo, vero?” Domandò alla giovane studiosa.
Guisgard
18-02-2015, 18.57.43
Quel tenero e spensierato ricordo volò via, in quel tardo pomeriggio di Febbraio, mentre Altea si avvicinava, inquieta e malinconica, al palazzo della misteriosa donna.
E quando bussò alla sua porta ad aprirla venne un'anziana servitrice che non disse nulla, limitandosi a farla entrare.
Era un luogo arredato lussuosamente, con oggetti, monili, tappeti e quadri di raro e prezioso gusto.
La servitrice fece sedere Altea ed andò via.
Un attimo dopo la dama cominciò ad udire una dolce melodia.
Qualcuno da qualche parte stava suonando il piano.
Guisgard
18-02-2015, 19.01.00
“Clio...” disse Guanto, per poi bere ancora vino “... e cosa ci fa una tal bellezza in mezzo a dei mercanti?”
“In verità non capisco cosa c'entri con i nostri affari.” Intervenne Azable.
“Qui le domande le faccio io.” Bruscamente Guanto. “Sono io che devo valutare cosa offrite per la trattativa.”
“Il nostro denaro” fece Morice “non è certo nascosto nel vestito di Clio.”
“Magari quel vestito e ciò che contiene valgono più del vostro denaro...” con un ghigno Guanto.
Altea
18-02-2015, 19.03.47
La anziana servitrice non rispose nulla..dovevo allarmarmi di più?
La casa dimostrava il buon gusto della padrona o dei padroni, non sapevo nulla di chi vi abitasse oltre a quella donna.
Mi sedetti aspettando ma il tempo passava quando udii una melodia..dolce e malinconica, prendeva il cuore..chi mai suonava quel pianoforte?
La curiosità era troppa...anche se era maleducazione spiare, ma pure far aspettare gli ospiti.
Avrei aspettato ancora un pò o sarei andata a vedere.
Guisgard
18-02-2015, 19.15.16
Altea era in quella lussuosa ed accogliente sala, tra oggetti pregevoli e preziosi, mentre nell'aria continuavano a volteggiare le note di quel piano.
Poi una porta si aprì e tornò la vecchia servitrice.
Aveva con sé un vassoio con delle tazze per il tè.
Lo posò su un tavolino intarsiato e riempì due di quelle tazze, per poi zuccherarle.
Intanto la musica era cessata.
elisabeth
18-02-2015, 19.20.49
Una storia antica...parlava di una donna che era riuscita ad attraversare il tempo...attraverso un cerchio di pietre......il passaggio temporale le garantiva la conoscenza di quei cambiamenti storici...così particolarmente sensibili alla crescita umana...ma che si evolvevano secondo un preciso movimento circolare..........Ero uno strumento nelle mani del tempo......quando divenni Sacerdotessa al Tempio della dea Diana..lo divenni per la mia capacità di ascolto...riuscivo a percepire ed interpretare il pensiero dell'Oracolo vivente......Ovviamente...compresi..col tempo che l'ascolto era la capacità di conoscere ed interpretare cio' che mi circondava......la mia maestra...era un'ombra di passo.......Negli occhi di quell' uomo vidi la fiamma che divorava la mia anima....la verità e la via che avrebbe dovuto condurmi a quella verità......" Padre.....l'Abate mi conosce da tempo gli do' una mano con gli ammalati....ma quello che ho detto a voi oggi...a lui non lo avrei mai detto........So che non potro' prendere nessuna decisione in questo caso....per ovvi motivi...non sono una religiosa....e comunque non sono un uomo......Confido pero' nella vostra saggezza......in questo momento .....i miei pensieri...lì ho donati al mio padre confessore.....".....riprendemmo così la strada per il convento
Altea
18-02-2015, 19.20.51
La servitrice tornò senza dire nulla e preparava il the, quella musica dolce continuava come fosse un benvenuto quando finì di improvviso.
Guardai la anziana donna.."Scusate, chi stava suonando quel pianoforte senza nemmeno una stonatura..penso avete preparato il the per me e milady Cassaluia" finsi di sorridere, ma ero leggermente preoccupata..non era la prima volta mi trovai addormentata per un the per poi trovarmi altrove.
A quelle parole di Guanto, alzai gli occhi su di lui, con un sorrisetto perfido.
"Oh, avete così tanta difficoltà a trovare una donna, da fare questi discorsi?" Con un'espressione insieme disgustata e divertita "Accidenti.." Squadrando l'uomo "Dovete essere messo molto male... Mi dispiace per voi, sul serio... Dev'essere frustante... Ma io certo non sono in vendita...".
Tornai a guardare Azable "Se non vi dispiace.." Rivolta a Guanto "possiamo tornare a parlare di affari come persone civili?".
Guisgard
18-02-2015, 19.36.56
Il Priore Tommaso ed Elisabeth ripresero la via verso il convento, giungendovi poco dopo.
L'austero e Santo luogo li accolse mentre la campana scandiva le preghiere dei monaci.
I due furono condotti così dall'abate e qui, dopo averlo salutato, il Priore lo informò delle sue indagini e della proposta di riesumare il cadavere del duca.
“E' una richiesta gravosa...” disse l'abate “... posso chiedervi cosa pensate di trovare?”
Guisgard
18-02-2015, 19.43.03
La vecchia servitrice annuì ad Altea ed uscì.
Un attimo dopo una porta laterale si aprì ed entrò Cassaluia.
“Salute a voi, lady Altea.” Disse Sorridendo. “Speravo di vedervi arrivare. Sono felice di avervi come ospite.” Guardò le tazze di tè. “Prego, servitevi pure.” Prese una delle due tazze e sorseggiò con naturalezza. “Limone o latte?” Chiese poi gentilmente.
Guisgard
18-02-2015, 19.45.15
Guanto restò di stucco a quelle parole di Clio, per poi voltarsi verso Azable e gli altri.
“A questa sgualdrinella” disse con occhi di fuoco “nessuno di voi ha mai messo la museruola? Non sa come comportarsi davanti a chi potrebbe farla chiudere in un bordello adesso stesso?” Battendo un pugno sul tavolo.
“Come sempre” all'improvviso una voce “devo rimproverarti circa i tuoi modi di intrattenere gli ospiti, caro fratello.” Era Cimmiero seguito dalla sua scorta armata.
“Io, veramente...” farfugliò Guanto.
“Dovevi solo intrattenerli, mi pareva di averti detto.” Lo zittì Cimmiero. “Va nelle cucine e ordina di servirci la cena. Su, muoviti.”
Guanto guardò con disprezzo e lussuria Clio, per poi annuire ed obbedire al fratello.
“Allora...” sedendosi Cimmiero “... di cosa volevate parlarmi?” Ai falsi mercanti.
Altea
18-02-2015, 19.48.48
Ella solo annuì, alchè pensai che a suonare il pianoforte fosse proprio la dama che arrivò subito e felice della mia presenza.
"Grazie per l' invito...si ho accettato, e potete immaginare il motivo..non sono qui ospite per lungo tempo, sono solo venuta per parlare del ciondolo che porto al collo...per capire assieme a voi...zucchero e limone grazie".
Sorrisi e presi la tazzina da the...avanti bevi questo the Altea, solo un sorso..lo portai alle labbre assaggiandolo e lo riposi.
"Devo farvi i complimenti, suonate il pianoforte meravigliosamente, pure io lo suono sapete? E' l' unico modo per esternare i miei sentimenti assieme alla lettura".
La guardai aspettando entrasse in discorso del ciondolo, non volevo essere scortese, ma in fondo ero li proprio per quello.
elisabeth
18-02-2015, 19.49.12
I monaci....avevano il tempo scandito dalle ore.....le preghiere ed il lavoro racchiuso nel silenzio...fortificava il loro spirito e il loro corpo ........Ma l'Abate ci ricevette....e dopo aver ascoltato il Priore...arrivo' la logica domanda....cosa ci aspettavamo....." Vedete Abate Elia.....c'e'una situazione che tormenta ormai tutti....le leggende si stanno trasformando in verità negli animi dei piu' semplici ed inducono le persone di potere a creare un ambiente di disagio e di fallimenti politici....portando alla lunga alla sofferenza delle classi piu' deboli....riesumare il corpo dell' ultimo dei Taddei...potrebbe farci scoprire se e' morto di morte naturale o se qualcuno ha attentato alla sua vita......o potremmo scoprire....se il morto potesse essere piu' vivo di noi........Voi sapete che c'e' un uomo che sembra essere impazzito...perchè dice di averlo veduto.....e voi sapete che quel poveretto....non e' un pazzo....qualcosa ha visto.....".....avevo detto anche piu' del dovuto...ora il Priore doveva sostenermi.....se rimanevo da sola potevo tornare al castello a preparare decotti
Osservai la reazione di Guanto, vagamente divertita.
Con chi credevi di avere a che fare?
Ma la cosa più divertente fu veder arrivare Lord Cimmiero, che rimise Guanto al suo posto, mandandolo nelle cucine.
Non fai più il gradasso, eh..
Ma ovviamente non dissi nulla, mi limitai a rispondere con uno sguardo ghiacciato e tagliente al suo.
Forse si poteva iniziare a parlare di affari.
Guisgard
18-02-2015, 20.14.47
Gwen lasciò la sua camera e scese al pianterreno, dove la locandiera gli offrì una pagnotta appena sfornata ed una tazza di latte caldo.
Pian piano poi la locanda cominciò a riempirsi, mentre sempre più curiosi si fermavano ad ascoltare quel cantore e le sue storie.
Ed egli, in cambio di pane caldo e di un posto accanto al focolare, non si faceva certo pregare per ricominciare ed allungare il suo racconto.
“I Taddei” disse la locandiera a Gwen “erano gli antichi signori di questo ducato. Per secoli vi hanno dominato, essendo i prediletti del re ed i campioni della Chiesa. Oggi però nessuno di loro siede sull'antico seggio ducale, in quanto l'ultimo esponente di questa stirpe è morto improvvisamente pochi mesi fa. Lord Guisgard fu trovato senza vita nel cortile del suo palazzo. Una morte inaspettata e misteriosa. Secondo medici e cortigiani è stata naturale. Ma secondo altri...” il suo sguardo si perse per un momento nel vuoto della stanza “... secondo altri di naturale vi fu ben poco... infatti molti giurano che è stata la terribile maledizione chiamata Gioia... la Gioia dei Taddei a portarselo via... come ha fatto con molti altri duchi prima di lui...”
Lady Gwen
18-02-2015, 20.28.50
Ascoltavo la locandiera con estrema attenzione, cercando di non perdermi nemmeno un piccolo dettaglio di quella storia.
Immaginavo che i Taddei fossero una famiglia piuttosto importante, qui in citta`. Si capiva dall'attenzione che i passanti rivolgevano al cantore.
"Non deve essere stata una famiglia molto fortunata", pensai. L'ultimo suo discendente era morto e per di piu` non si sapeva neanche come.
La donna aveva detto che molti pensavano che questa "Gioia" l'avesse ucciso.
Il significato di questa, pero`, non mi era ancora ben chiaro.
Come sempre la mia curiosita` prese il sopravvento.
"Cos'e` quindi di preciso questa Gioia?" chiesi, sperando di non risultare invadente "E cos'e` successo agli altri membri dei Taddei?"
Guisgard
18-02-2015, 20.41.53
“Sono tutti morti.” Disse all'improvviso una voce alle spalle di Gwen. “Tutti o quasi uccisi dalla Gioia.” Era il cantore che si era avvicinato al suo tavolo. “Si, dite il vero... sono una stirpe folle e sfortunata... tutto nacque secoli fa... quando il duca Ardeliano il Grande conquistò Sygma e prese in moglie la principessa Gaya, facendone la Granduchessa. I due ora regnavano su un territorio vastissimo, che andava da Nord a Sud, diviso solo dai territori della Chiesa, quasi a legare Capomazda e Sygma in una mistica unione nuziale... ma Ardeliano non comprese quanto il Cielo gli aveva dato ed il suo comportamento rese la bella Gaya prima infelice, poi addirittura folle... ed una terribile notte, fuggita via la principessa, Ardeliano uscì a cercarla... ma prima di andare una vecchia nutrice della ragazza lo maledì... e non solo a lui... né Ardeliano e né i suoi discendenti infatti avrebbero più avuto Sygma e l'Amore Vero... questa terribile maledizione ella impose su di lui e su tutti i Taddei... ed oggi la Gioia dei Taddei ha vinto... poiché i discendenti di Ardeliano sono tutti morti...”
“Ma sono solo leggende.” Mormorò la locandiera. “Non temete.” Fissando Gwen.
Guisgard
18-02-2015, 20.44.00
Come sperava Clio, si tornò a parlare di affari.
“Milord...” disse Azable a Cimmiero “... dunque, tornando ai nostri affari...”
“Vi ascolto.” Fissandolo il nobile.
“Noi abbiamo importanti collezionisti fra i nostri clienti” spiegò Azable “e pur di avere armi speciali sono disposti a spendere qualsiasi cifra.”
“Ottimo argomento...” sorseggiando del vino Cimmiero.
Ma proprio in quel momento entrò qualcuno con passo affrettato.
“E' questo il modo di arrivare?” Seccato Cimmiero. “Sono con alcuni ospiti...”
“Già, a trattare oggetti non ancora vostri.” A muso duro Gvineth. “Come spennare un pollo ancora vivo.”
“Come osate!” Risentito Cimmiero.
“Discuteremo dopo di questo...” fece Gvineth “... abbiamo un problema più serio ora...”
“Problema?” Ripetè Cimmiero.
“Si, ancora quei fanatici...” annuì Gvineth “... pare si riuniranno anche stanotte...”
“Il Patto delle Civette?” Stupito Cimmiero.
“Si e sono certo tramano qualcosa.” Rispose Gvineth.
Guisgard
18-02-2015, 20.45.26
Cassaluia sorrise ad Altea.
“Allora vi invidio.” Disse. “Io purtroppo non so suonare il pianoforte... ma adoro ascoltarlo...” sorseggiò del tè “... si, so che siete qui per il ciondolo... e come vi dissi sono stata io a fabbricarlo... chiedetemi pure ciò che più vi interessa ed io sarò lieta di soddisfare ogni vostra domanda su quel monile, milady.” Con cortesia.
Guisgard
18-02-2015, 20.47.33
L'abate Elia ascoltò Elisabeth.
“Si, comprendo ciò che dite...” disse.
“Dunque ci appoggerete?” Fissandolo il Priore Tommaso.
“Voi ritenete possa essere utile questo tipo di indagine? Sul corpo del duca intendo...”
“E' il tassello mancante.” Rispose il Priore. “Abbiamo indagato ovunque, su tutto e tutti. Controllare quel cadavere è l'ultimo passo.”
“Così metteremo fine a queste leggende finalmente?” Domandò l'abate.
“E' questo il nostro intento.” Annuì il Priore. “Ma lady Elisabeth parlava di un pazzo... uno che dice di aver visto il duca...”
“Si.” mormorò l'abate. “Un povero demente...”
“Potrei incontrarlo?” Chiese il Priore.
“Ciò è impossibile.” Scuotendo il capo l'abate. “Egli non è più qui. Poco fa sono giunti alcuni familiari e lo hanno portato via.”
Altea
18-02-2015, 20.56.56
Alla risposta di lady Cassaluia mi bloccai.."Ah, scusate..chi dunque suonava quella musica?" mi chiesi perchè quella servitrice poneva tutti quei misteri, come non dovesse dire nulla.
"Il ciondolo..si..non so in che maniera sia finito nella mia stanza e nemmeno chi ha voluto questo..la mia dama di compagnia ha detto lo ha portato un servitore, ma non si sa da parte di chi e il motivo..dubito sia un dono di un ammiratore come molti dicono..si sarebbe fatto vivo di nuovo penso..il fatto strano me ne sono resa conto quando sono tornata alcuni giorni fa. Si, ero tornata via nella mia casa a Las Baias la sera stessa della morte dell' Arciduca" ..silenzio, solo i miei occhi arrossati a parlare e un sospiro.."Ho chiesto a due persone e mi hanno detto che come è risaputo la civetta è il simbolo dei Taddei e il carciofo di Suession...ma voi lo avete creato no? E quindi ditemi..cosa significa questo stemma, le parole e soprattutto di chi era..o vi hanno detto per chi era..avete detto ve lo hanno rubato..e cosa sta a significare" le mie mani si contorcevano nervosamente.
elisabeth
18-02-2015, 21.03.19
Tirai un sospiro di sollievo.....l' Abate sembrava approvare le nostre motivazioni...ma la gioia...dura giusto l'attimo fuggente........i famigliari del poveretto.....lo avevano portato via...." Perdonatemi Abate Elia...ho somministrato all'uomo un potente sonnifero...in realtà dovrebbe ancora essere tra le braccia degli angeli a dormire sonni sereni.....perchè lo avete fatto portare via....doveva essere curato...vi avevo detto che sarei venuta qui per visitarlo.....I parenti non avevano nessuna intenzione di mettersi una piaga del genere a casa....quello gli avrebbe creato solo grane.....Chi e' venuto a prenderlo aveva invece tutto l'interesse di ascoltare la storia...a costo di torturarlo per tirargliela fuori...."........ero infuriata...un uomo come l'Abate...intelligente...furbo e così...e così...stolto......" Spero che la sua storia sia solo pura follia...o sarà meglio per Lord Guisgard arrivare prima di chi gli vuole male"
https://i1.wp.com/nypdecider.files.wordpress.com/2014/09/outlander-ep6.png
Lady Gwen
18-02-2015, 21.42.28
Poiche` attendevo una risposta dalla donna, non mi ero accorta che il cantore era appena entrato nella locanda.
Il suo racconto mi aveva un po' scossa. La famiglia dei Taddei era stata davvero molto sfortunata, partendo da Gaya e continuando per tutti gli altri.
La locandiera cerco` di rassicurarmi, dicendo che non dovevo aver paura, dal momento che era solo una leggenda ma, come tutti sanno, le leggende hanno sempre qualcosa di vero.
"Grazie mille per le vostre risposte, signori. Credo che andro` un po' in giro per questa sconosciuta cittadina" dissi; mi diressi verso la mia stanza, presi il mantello e il bastone e miavventurai per la misteriosa Capomazda.
Tessa
18-02-2015, 22.52.09
In verità, avrei preferito di gran lunga ritornare al convento.
Ero stanca e non dormivo come si deve da giorni.
Ma, ideologie liberali o meno, in convento mi hanno insegnato che non si può rifiutare un favore ad un uomo di Dio.
"Verro con voi, curato, non temete!" dissi all'uomo " però siate gentile e vogliate spiegarmi, lungo la strada, chi è colui che andiamo a trovare e perché ha chiesto a lei questi annali. Sapete, mi occupo personalmente della gestione della biblioteca delle buone suore e mi sorprende sempre quando qualcuno chiede di vedere certi vecchi e apparentemente dimenticati tomi..."
Galgan
19-02-2015, 00.20.27
Talvolta, la tenebra va a combattersi con la stessa tenebra, perché in essa vi sia luce.....La sua Luce....
Un Re Fantoccio, per riportare la giustizia e la concordia a Capomazda; non che la cosa in se, in quel momento, mi parve bestiale, ma ovviamente destò la mia preoccupazione.
In caso di riuscita, un grande potere sarebbe stato nelle mani del Patto delle Civette; costoro, sarebbero stati in grado di non rimanerne schiavi?
Sarebbero stati capaci di non sostituire l'infamia con altra infamia, e il sangue con altro sangue?
In verità, non avrei saputo dirlo, eppure, questo rendeva ancora più semplice la mia posizione; semplice, nel suo cammino sempre più tortuoso.....Ringraziai Dio per quel cammino, perché stretta e tortuosa è la Via dei Giusti; ne avrei sopportato con gioia il fardello, sempre!
-Invero, sarò con voi, e il vostro Patto, sarà il mio Patto.
Tuttavia, vi faccio anche un'altra promessa; volesse Dio darci la vittoria, e dovessi accorgermi che la fine di un regno del terrore altro non sarebbe che l'inizio di un nuovo regno del terrore, allora tornerei a combattere.....Anche da solo, contro tutti.
Rimanete integri, e la mia spada sarà sempre al vostro fianco-
Guisgard
19-02-2015, 01.34.01
Gwen lasciò la locanda e si avviò verso la città di Capomazda, percorrendo una lunga e solitaria strada nel bel mezzo di una campagna dai tratti primordiali ed abbondanti.
Ai lati di quella via c'erano olmi, faggi, pini ed aceri dignitosi come a nascondere un mondo ignoto e fiabesco, per cui l'Inverno appariva silente ed evocativo, tra caligine o venti asciutti, mentre l'Estate si mostrava dominata dal verdeggiare delle foglie e dal canto vivace degli uccelli.
Qua e là, man mano che la città si avvicinava, sperdute ed isolate abitazioni sembravano fiorire ai margini della selvaggia brughiera, con i loro roseti, i bassi muretti di cinta e i viottoli che si snodavano tra staccionate e siepi.
E così quella strada sembrava pulsare, nonostante le battaglie, la miseria, la paura e l'ignoto che tutto pareva avvolgere ed avvilire.
Poi, ad un tratto, la ragazza fu destata da un clamore improvviso, un caotico scalpore ed una chiassosa confusione.
Vide allora emergere dalla curva della strada un grosso carrozzone di legno e ferro battuto, rivestito di teloni e tappezzato di sgargianti, accesi e discutibili colori.
Avanzava scricchiolando lentamente, con pentole e tegami pendenti dal tetto che battevano e tintinnavano costantemente.
Anche i cavalli che trainavano quel carrozzone, con ampie coperte colorate e adornate di sonaglini sui loro dorsi, sembravano entrare a meraviglia in quello strano spettacolo.
A guidare quella buffa e grottesca vettura stava un uomo dalla lunga giubba, i pantaloni stretti, gli stivali bassi e consumati, con un grosso tricorno da ufficiale di Marina sul capo ed una larga fascia a celare parte del viso.
Ed appena si accorse di Gwen, che proveniva dall'altra parte della strada, arrestò all'istante l'incedere del carrozzone.
“Salute a voi, giovane e bella Aspasia.” Disse con un vistoso e teatrale inchino alla ragazza. “Di certo fuggite da qualche vetusta commedia di Plauto o magari fate il verso ad una delle cortigiane di Menandro. O magari, non ditemelo, voglio arrivarci da solo, siete in cerca della pentola d'oro di Pirgopolinice. Ho indovinato?” Rise. “Ma prima permettete di presentarmi a voi... siete d'avanti alla compagnia itinerante del celebre e famigerato Ozzillon, il re del teatro, della meraviglia e del fantastico!”
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Guisgard
19-02-2015, 01.44.23
“Milady...” disse l'abate Elia ad Elisabeth “... quelli erano i parenti del povero pazzo ed io non potevo certo impedire loro di portarlo via. Credo fossero ricchi borghesi e non certo militari. Inoltre l'uomo dormiva ancora al loro arrivo e quelli lo hanno caricato su una carrozza. Mi hanno poi rivelato di volerlo portare fuori città, da un loro amico medico. Uomo fidato e non certo vicino agli ambienti militari. Questo mi hanno assicurato.”
“Tuttavia ciò è alquanto strano...” mormorò il Priore Tommaso.
“Cosa intendete dire?” Chiese l'abate.
“Solo che quest'uomo, questo pazzo come lo definite, afferma qualcosa di assurdo ed incredibile e riesce ad arrivare fino a voi senza che questi suoi parenti oppongano resistenza alcuna. E solo in seguito si presentano qui e chiedono di portarlo via. Se fosse davvero pazzo, allora gente così accorta, come l'avete descritta voi, non l'avrebbe certo lasciato vagare da solo. Anzi, ci avrebbero pensato molto prima a portarlo da quel loro amico medico.”
“Dunque sospettate che...” fece l'abate.
“Oh, non sospetto nulla.” Scuotendo il capo il Priore. “Ragiono solo suoi fatti. Nulla di più, nulla di meno.”
Guisgard
19-02-2015, 01.50.51
Cassaluia ascoltò Altea e sorrise.
“Si, infatti.” Disse. “Come vi ho detto, sono stata io a fabbricare questo ciondolo. Se volete vi mostrerò il mio laboratorio segreto.” Si alzò e raggiunse una finestra, restando a fissare fuori. “Purtroppo non sono certo tempi favorevoli ad una donna come me appassionata di Alchimia.” Continuò. “Per questo sono restia a rivelare ad altri la mia passione e ciò mi spinge a cambiare spesso dimora, vagando da città in città. Ma di voi...” esitò “... di voi sento di potermi fidare... si, di voi mi fido... non chiedetemi perchè, so solo che posso...” si voltò a fissarla “... rileggete con attenzione e ad alta voce le parole incise sul ciondolo... arriveremo insieme al suo significato...”
Guisgard
19-02-2015, 02.06.57
“Comprendiamo le vostre parole, cavaliere.” Disse uno di quegli uomini a Galgan, che sembrava essere uno dei capi. “E vi fanno onore. So che fidarsi non è semplice, specie in tempi come questi che viviamo. Ma vi do la mia parola che non ci saranno dittature, né dominazioni contro altre dominazioni. A noi interessa solo la libertà del ducato.”
Ad un tratto arrivarono altri uomini.
“Abbiamo l'uomo.” Uno di quelli agli altri che già erano là.
“Portatelo qui.” Ordinò quello che aveva parlato con Galgan.
I nuovi arrivati allora portarono in quel luogo un uomo addormentato.
“Era in un convento...” uno dei nuovi arrivati “... lo hanno addormentato con qualche sonnifero, forse per non farlo agitare.”
“Svegliatelo allora.”
Alcuni presero dei potenti sali per far rinvenire l'uomo addormentato.
E pian piano quello si svegliò.
“Probabilmente lo credono pazzo...” disse uno di quelli che lo avevano portato là “... e forse lo è davvero...”
“Ascolta...” avvicinandosi al pazzo l'uomo che aveva parlato a Galgan “... è vero ciò che vai dicendo in giro? Hai davvero visto l'Arciduca? Hai visto veramente lord Guigard? Rispondi!”
Il pazzo annuì.
“Quando?”
“Pochi giorni fa...” rispose il pazzo “... era lui... non sono pazzo... era davvero lord Guisgard... lo riconoscerei tra mille...”
Quello strano interrogatorio procedeva davanti allo sguardo attento di Galgan.
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Finalmente arrivò il momento di parlare d'affari.
Ascoltai attentamente Lord Cimmiero in silenzio, finché non fummo interrotti.
Gvineth... Osservai attentamente, con viva curiosità l'uomo che avevo rifiutato di difendere, ma ancor più mi colpirono le sue parole.
Sapavano del Patto! La cosa non mi stupì, le spie ci sono dappertutto, lo ero anche io in quel momento.
Mi chiesi se sapessero anche del posto.
Altrimenti, dovevo avvertirli, ma come?
Guisgard
19-02-2015, 02.27.24
Cimmiero ascoltò con viva preoccupazione le parole di Gvineth, interrompendo così il discorso delle armi con Clio ed i suoi compagni.
“Maledetti...” disse con rabbia Cimmiero “... ma cosa vogliono?”
“Semplice.” Fissandolo Gvineth. “Vogliono le nostre teste ed il nostro potere.”
“Cosa facciamo?” Nervosamente Cimmiero.
“Dobbiamo stanarli.” Disse Gvineth. “Braccarli ed eliminarli con ogni mezzo.”
“E se mettessimo taglie sulle loro teste?” Propose Cimmiero.
“Un momento...” intervenne Azable “... forse possiamo aiutarvi...”
“Voi?” Guardandolo Cimmiero.
“Certo, siamo in gamba noi.” Annuì Azable. “Magari possiamo accordarci... pensateci... siamo sconosciuti e possiamo muoverci senza destare sospetti... a differenza vostra...”
“Siete abile voi...” mormorò Gvineth.
“Noi aiutiamo voi...” sorridendo Azable “... e voi ci sarete riconoscenti...”
“Quanto?” In modo spiccio Gvineth.
“Non denaro.” Scuotendo il capo Azable. “Vogliamo Parusia.”
Doppio spionaggio? La cosa diventava sempre più pericolosa e intricata.
Dovevo stare attentissima.
Senza contare che dovevo andare a quella riunione segreta, e che ci sarebbe stato anche Ammone.
Di certo non ci si annoiava mai.
Trattenni quasi il fiato quando Azable svelò le sue carte, bramando di scoprire cosa avrebbero risposto i due nuovi signori di Capomazda.
Guisgard
19-02-2015, 03.43.49
“E diteci...” disse Gvineth ad Azable “... come intendete riuscirci? Neanche conoscete chi siano quegli uomini. Magari possono essere pericolosi.”
“Beh, non dobbiamo certo affrontarli, no?” Rispose Azable. “Ma solo scoprire chi siano e dove si nascondono. Al resto penserete voi.”
“Noto avete le idee chiare.” Fece Gvineth.
“Diciamo che so ciò che voglio.” Sorridendo Azable. “E voglio Parusia.”
“Vi faccio una promessa...” fissandolo Gvineth “... portatemi i nomi di quei traditori ed avrete una spada dei Taddei.”
“Io voglio Parusia.” Deciso Azable. “Non una spada normale.”
“Avrete una delle due leggendarie spade dei Taddei.” Sentenziò Gvineth.
Trasalii a quelle parole di Gvineth.
Allora sapeva dov'era Mia Amata! A meno che non fosse solo un modo per ingannare Azable, il che era anche possibile.
Eppure nessuna possibilità andava scartata, ed è anche plausibile che fossero stati loro a nascondere la spada per poi tirarla fuori al momento giusto.
Ma allora perché venderla? Non aveva senso!
Probabilmente avere il trono era la cosa che interessava di più Gvineth, indipendentemente dai mezzi.
Ascoltai interessata il dialogo, e annuii.
"Avete per caso un'idea su da dove dovremmo cominciare a cercare?" Seriamente ai due uomini, anche per comprendere se vi fossero delle spie all'interno del Patto, come sarebbe stato logico.
Anche se, infondo, ci aveva chiesto "solo" i nomi, ma sarei stata in pericolo comunque, tanto per cambiare.
Guisgard
19-02-2015, 04.04.56
“A questo dovete pensarci voi.” Disse Gvineth a Clio. “A noi interessano solo quei nomi. Il modo per trovarli spetta a voi. Fate quanto detto ed avrete la spada.”
“Si, portateci quei dannati nomi.” Annuì Cimmiero.
“Si, li troveremo.” Sicuro di sé Azable.
La cena fu servita e tutti loro mangiarono.
A tavola venne anche Guanto che ancora irritato non tolse mai i suoi occhi sudici da Clio.
Alla fine della cena Azable ed i suoi furono accompagnati fuori dalla caserma e tornarono alla locanda.
E naturalmente l'argomento dominante dei loro discorsi adesso era il misterioso Patto delle Civette.
Annuii a Gvineth, quindi non avevano idea di dove si riunissero, altrimenti, pensai, ce l'avrebbero detto.
Bene, quello era un vantaggio, Azable e i suoi non avrebbero saputo che pesci pigliare, e io avevo tempo di avvisare il Patto del pericolo incombente.
La cena trascorse silenziosa, per quanto mi riguardava, non degnando d'uno sguardo il furente Guanto.
Poi, una volta tornati alla locanda parlavano di questa faccenda, ma io non vedevo l'ora di andarmene per raggiungere la Villa delle Rose.
Guisgard
19-02-2015, 04.24.56
Nella camera di Azable i discorsi vertevano tutti naturalmente sui misteriosi uomini che si nascondevano nell'enigmatico Patto delle Civette.
Ovviamente nessuno fra loro sapeva da dove cominciare, ma prima che la discussione si arenasse, Samondo cominciò a stilare alcuni punti su cui riflettere.
“A mio giudizio” disse “bisogna tener conto di alcuni punti fissi... il popolo... qui la gente è devota ai Taddei e dunque simpatizzerà di certo per quei sovversivi. Direi allora di frequentare i luoghi dove si ritrova la gente comune, come taverne, piazze e così via... naturalmente dobbiamo spacciarci per simpatizzanti dei Taddei... come secondo punto però suggerirei di non tralasciare gli ambienti nobiliari, o almeno borghesi... infatti se il sentimento popolare è la forza di un partito filo Taddeide, è naturale che la mente stia altrove e dunque presumibilmente fra chi trovava più vantaggi e privilegi sotto i Taddei... infine, come ultimo punto, non dobbiamo perdere di vista il Clero... i Taddei sono stati per secoli l'ombra della Chiesa...”
“Analisi perfetta direi.” Annuì Morice.
Guisgard
19-02-2015, 04.40.04
Capitolo III: Il prigioniero ed il pastore
“Sono prigioniero senza scampo; si consumano i miei occhi nel patire.
Tutto il giorno ti chiamo, Signore, verso di te protendo le mie mani.”
(Salmo 88, Preghiera dal profondo dell'angoscia)
Il curato Pipino e Tessa lasciarono la casa del religioso ed a bordo del suo carretto si diressero verso la prigione.
“L'uomo che ha chiesto degli annali” disse il curato “è messer Pirros, il responsabile del carcere delle Cinque Vie. Molto probabilmente le autorità vogliono acquistare qualcuno dei terreni che circondano quelle prigioni, forse per allargarle o costruire altre strutture adiacenti. O magari solo per legittimare il possesso di quei territori. E consultare annali così antichi può essere utile per conoscere non solo la storia giuridica ed amministrativa di questi luoghi, ma anche per scoprire la possibile esistenza di atti e donazioni che li riguardano.” Spiegò il curato.
Intanto il carretto procedeva nella brughiera.
Dopo un po', il curato e Tessa giunsero in un irregolare pianoro, dove la luce del pomeriggio era scesa sulle radure di quei luoghi selvaggi di querce e di pini, le cui fronde verdi e i tronchi ammantati di agrifogli sembravano screziarsi tra le ombre che andavano allungandosi e i raggi ormai obliqui del Sole.
E qui apparve loro un'antica ed austera costruzione, a metà tra una torre ed una fortezza, le cui vecchie murature, consumate dal Tempo e dalle intemperie, si ergevano su una formazione di granito scuro, lasciata lì da tempi remoti come i resti di una primordiale battaglia tra titani e dei di un'età dimenticata.
Il carretto vi si avvicinò, rallentando vistosamente fino a quando dalla torre si udì il suono di un corno.
Era il segnale che potevano entrare.
Un'atmosfera di cupa disperazione e rassegnazione dominava quel luogo, gettando nell'animo di Tessa un senso di irrazionale ed opprimente ossessione.
I portoni di quella prigione furono aperti ed il carretto entrò fra le sue mute mura.
Ed appena dentro, alcuni soldati si avvicinarono al carro, facendo scendere il curato e la studiosa.
Poi vennero condotti all'interno di quello che era l'edificio principale di quel complesso, trovando ad attenderli un soldato.
Questi li portò in una piccola stanza.
“Messer Pirros arriverà presto.” Disse, per poi uscire.
Era una cella umida, adibita da poco a vestibolo.
La poca luce presente penetrava da alcune alte feritoie, mentre ceppi e catene arrugginite, destinate a precedenti prigionieri, erano appese ai muri di pietra.
E sul soffitto di quel lugubre locale era disposta una graticola, sopra la quale erano posate di traverso alcune sbarre di ferro corrose dalla ruggine.
E quasi istintivamente, ritrovandosi in quella stanza, il curato Pipino si segnò tre volte, come a voler scacciare l'ombra del male che sembrava annidarsi fra quelle pietre.
Ma nel guardarsi intorno Tessa notò qualcosa.
Come dei segni incisi con qualche oggetto appuntito nella pietra.
E nell'osservare meglio quei segni, la ragazza si accorse che in realtà erano delle lettere.
Lettere di una frase che così diceva:
“Prigioniero 6913, dalla maschera di ferro”
http://theheavensdeclare.net/wp-content/uploads/2014/02/prison-cell-of-Cagliostro-fortress-of-La-Rocca-in-San-Leo-Italy.-Wikimedia-share-alike-license-e1391854652530.jpg
Lady Gwen
19-02-2015, 12.12.22
Camminavo senza fretta poco fuori dal centro di Capomazda. Li, alberi maestosi dalle fronde verde smeraldo la facevano da padrone; tutta quella lussureggiante natuura mi aiutava a ricaricarmi.
Mentre camminavo, la presenza di case era sempre piu` rara e la strada si faceva a poco a poco piu` deserta.
Man mano che avanzavo, notavo che qualcosa, una carrozza a ben vedere, viaggiava in sendso opposto al mio.
Piu` si avvicinava, piu` mi accorgevo di quando quel mezzo fosse buffo.
Era stato pitturato coi colori piu` strani, sulle pareti il tintinnio inconfondibile di pentole in rame.
Il tutto era molto bizzarro nel complesso, soprattutto quei colori abbinati cosi assurdamente tra loro.
Un uomo guidava i cavalli che trainavano il carrozzone; anch'egli era abbastanza bizzaro. Quando la vide, si presento` e presento` laa sua compagnia come una compagnia teatrale itinerante. Mi sentii subito divertita e attirata da quella strana compagnia.
"Sono Gwenhwyfar di Avalon, ma potete chiamarmi Gwen" mi presentai, con un modesto inchino.
Tessa
19-02-2015, 13.29.37
Guardai il curato Pipino che si faceva il segno della croce e, mentalmente, recitai anch'io una breve preghiera, perché quel luogo lugubre metteva i brividi e non vedevo l'ora di trovarmi sulla strada del ritorno.
"Prigioniero 6913, dalla maschera di ferro"
I miei occhi caddero su quell'incisione e istintivamente mi chiesi chi, all'interno di quella prigione, fosse stato rinchiuso, per di più mascherato.
Pensai che, probabilmente, fosse qualcuno di molto importante, la cui identità doveva essere nascosta, per qualche motivo.
"Qualcuno talmente importante (o utile), da non poter essere ucciso senza destare sospetti o clamore?" mormorai, parlando fra me e me.
Non ebbi tempo di formulare altre ipotesi.
La porta si aprì e fece il suo ingresso Sir Pirros.
Non so perché, ma lo immaginavo diverso. Lo credevo grezzo e vecchio, dai modi rudi, come tutti coloro che spesso hanno a che fare con le bestemmie e gli insulti dei galeotti.
Invece, l'uomo che entrò nella stanza era piuttosto giovane, distinto e dal portamento elegante. Una presenza alquanto incongruente all'interno di quel contesto.
"Sir Pirros" dissi, accennando un lieve inchino.
Altea
19-02-2015, 15.53.05
La guardavo e la ascoltavo in silenzio..sobbalzai leggermente a quella parola..Alchimia.
Certo io ero fortemente cattolica ma non disdegnavo quella parola ma fui sorpresa..ma la donna sembrava turbata.
Sembrava come se per qualche motivo sapesse qualcosa di me tanto da fidarsi, aveva detto di non chiederle il motivo..speravo solo non fosse una trappola.
"Non preoccupatevi, non svelero' nulla di ciò che mi avete detto o di ciò che vedrò nel vostro laboratorio segreto..io sono cattolica ma non ho nulla in contrario sulla alchimia ma comprendo per voi sarebbe un pericolo...ovviamente non accetto si usi per motivi illeciti".
Tolsi la catenina e lessi la scritta ad alta voce..
Gli stolti credono solo in ciò che vedono, siano gioie o dolori. Io dunque ti celero' ai loro sguardi vuoti ed ai loro poveri cuori.
E guardai in volto la donna perplessa..
Galgan
19-02-2015, 16.57.51
Servire Cristo, in primis, significa possedere il Dono della Fede; senza quello nulla di quello che si può compiere nel Suo nome, può avere un minimo senso.
I pani e i pesci si moltiplicano, i morti tornano alla vita, si cammina sulle acque, eppure nulla pare impossibile, perché l'onnipotenza di chi compie tali atti è tutto, fuorché impossibile.....
Tuttavia, ad onor del vero, occorre dire che non bisogna cadere vittime di falsi profeti, o di incauta creduloneria, perché purtroppo, questo è proprio quello a cui ambisce l'Avversario, il confonderci, il mostrare che la nostra Fede è inadeguata, farci sentire vittime di ciò in cui crediamo.
Che fare, dunque?
Indagare, investigare, porci domande, quella è la strada da seguire, e in quel modo, se cerchiamo con il cuore puro, la Vera Fede si scinde da ogni tentativo di menzogna, e il nostro Credo ne esce rafforzato.
Fissai il folle, o almeno, l'uomo che veniva apostrofato come tale, e pensai che una pista, per essere abbandonata, debba prima essere percorsa, a costo di cadere in errore.
-Chiedo scusa-
la mia voce di caverna si fece strada in quell'interrogatorio tra ombre, per poi proseguire;
-Ma, ad onor del vero, l'uomo che vi si presentò come lord Guisgard, dette una qualche prova ad avvalorare la tesi esposta?-
elisabeth
19-02-2015, 17.33.49
Ero in collera......non dovevo lasciare solo il poveretto, ma De Gur sarebbe venuto a cercarmi con tutta la cavalleria fosse solo per non dar adito ai cattivi pensieri di prendere vita........" Voi state scherzando Abate.....quell'uomo era un povero contadino.....di ricco non aveva assolutamente nulla, i suoi vestiti lasciavano a stento coperto il suo corpo...il suo parlare non era forbito....e le sue mani erano spaccate dal gelo e le sue unghie erano sporche di terra........e Voi..mi parlate di parenti ricchi......Questi parenti ricchi hanno saputo di lui.....e due sono le cose o vogliono tappargli la bocca ..... o vogliono trovare il Fantasma......A Questo punto noi...cosa stiamo cercando ?.....Il Priore...ha accertato la morte di Guisgard......cio' che io ho dato al povero pazzo...somministrato in dose un pochino piu' elevata fa cadere in un sonno simile alla morte.......si chiama stato di morte apparente.....inganna...e avrebbe ingannato il migliore dei medici.......Ora....o rintracciamo i ricchi parenti e quindi il medico.....o una salma che potrebbe non essere quella di Guisgard ".....Oppure ce ne andiamo tutti a casa ...e facciamo finta che non sia successo nulla....poteva essere un'idea.........tornare a casa......Ma non era nel mio carattere lasciare le cose a metà......se il Priore era un uomo intelligente....avremmo fatto un buon lavoro....
Guisgard
19-02-2015, 17.53.20
“I miei omaggi, padre.” Disse sorridendo Pirros, per poi voltarsi a guardare Tessa. “Oggi vedo siete piacevolmente accompagnato.” Avvicinandosi alla ragazza. “Salute a voi, graziosa madama... sono messer Arcan Pirros, comandante di questo infelice luogo.”
“Tessa” fece il curato Pipino “mi ha gentilmente accompagnato, essendo colei che al convento si occupa della biblioteca.”
“Dunque una suora...” restando Pirros a fissare Tessa.
“No, diciamo una laica.” Spiegò il curato. “E' cresciuta lì, ma non ha mai preso i voti.”
“Ne sono lieto...” sorridendo appena Pirros “... sarebbe stato uno spreco...”
“Offrirsi a Dio non è uno spreco.” Risentito il curato.
“Voi ragionate da chierico, io da uomo.” Replicò Pirros. “Ma non volevo certo essere offensivo. E ditemi, avete portato quegli annali?”
“Certo, messere.” Annuì il curato.
Ascoltai interessata le parole di Samondo, era sicuramente un ottimo ragionamento.
Ed era per quello che il Patto delle Civette aveva scelto un luogo come la Villa delle Rose.
Certo loro non lo conoscevano.
Scalpitavo, pur restando quieta, non vedevo l'ora di lasciare quella locanda, anche se dovevo stare molto più attenta delle notti precedenti.
Guisgard
19-02-2015, 18.00.55
L'abate Elia restò turbato da quelle parole di Elisabeth.
“Temo che milady abbia ragionato bene.” Disse il Priore Tommaso. “Un contadino non ha per parenti ricchi borghesi, né soprattutto nobili. Mi sembra ovvio che le conclusioni di lady Elisabeth siano alquanto ficcanti... o sono giunti per tappargli la bocca... o forse per qualche altro motivo che naturalmente adesso ci sfugge, vedendo tutto ciò dal di fuori.”
“Io non avevo ragionato su queste cose...” mortificato l'abate.
“Siete un uomo di Fede” fece il Priore “e dunque poco incline alla malizia degli uomini ed ai loro giochi di potere.”
“Cosa posso fare adesso per rimediare?” Chiese l'abate.
“Scrivere a Sua Grazia” rispose il Priore “e farci avere quanto prima il permesso di riesumare il cadavere dell'Arciduca.”
“Si, gli scriverò subito.” Annuì l'abate. “E poi invierò la massiva tramite un mio fedele legato.”
“Ottimo.” Assentì il Priore Tommaso.
Guisgard
19-02-2015, 18.06.49
“Ed ora...” disse Morice “... cosa facciamo?”
“Suggerimenti?” Chiese Azable a Samondo.
“Si, mi sono permesso di delineare un veloce piano.” Annuì l'uomo. “Io e Riccado vagheremo per i locali cittadini, in cerca di menti poco lucide e magari simpatizzanti di questi sentimenti filo Taddeidi. Morice e Yanes invece andranno verso la campagna, dove si trovano le locande meno abbienti e dove presumibilmente si incontrano quei cospiratori.”
“Ottimo.” Disse Azable. “E noi altri?”
“Per ora basta così.” Rispose Samondo. “Muoverci in troppi potrebbe essere controproducente e magari rischioso.”
“E sia, mi riposerò dunque.” Riempiendosi un bicchiere di vino Azable.
Guisgard
19-02-2015, 18.13.25
Altea lesse ad alta voce le arcane parole incise sul ciondolo.
“Bene...” disse poi Cassaluia “... e ciò a cosa vi fa pensare, milady? Secondo voi cosa rappresentano davvero queste parole recitate dal ciondolo? Sono un monito, ecco cosa.” Rivelò. “Un monito agli stolti, a coloro che credono e vivono passivamente, senza farsi domande, senza cercare risposte e dunque senza raggiungere mai nulla.” Sorrise. “Seguitemi, vi prego...”
Spostò un soprammobile sul camino e un attimo dopo la parete opposta si aprì, rivelando un passaggio segreto.
Vi erano delle scale che scendevano e Cassaluia chiese ad Altea di seguirla.
Annuii.
"Mi sembra un'ottima idea, io domattina potrei andare al mercato, ascoltare se girano delle voci tra la gente comune..." Alzai le spalle "È più normale che una donna vada in giro sola al mercato che in giro per taverne..." Sorrisi "Così, visto che loro saranno in giro stanotte, ci daremo il cambio..." Mi alzai.
"Andrò anch'io a riposare...".
elisabeth
19-02-2015, 18.19.32
Ottimo...a occhio e croce sarebbero passati alcuni giorni...sempre se la missiva fosse arrivata.......e noi nel frattempo...cosa avremmo fatto ?.....Magari saremmo andati in giro a raccogliere delle erbe...per alcuni preziosi decotti.....oppure avremmo cenato e bevuto dell' ottimo vino...oppure ci saremmo andati di persona.........." Perdonate l'intrusione....pensavo che la cosa e' molto importante e che magari non ci fossero altri intermediari....so che il vostro legato Abate e' molto fidato....ma ho paura per la sua vita, vedete infondo noi abbiamo deciso di nostra volontà di rischiare su questa faccenda...e poi perdonatemi......Se Fosse lo stesso Priore a portare una vostra missiva...sono sicura che sarà accettata ancora con piu' benevolenza......".......Era il tempo che dovevamo accorciare...c'era del vantaggio tra noi e il poveretto...dovevamo recuperarlo in qualche modo...e non era aspettando il Legato dell'Abate...chi fa da se fa per tre.....così dicevano i contadini al Castello....
Guisgard
19-02-2015, 18.22.00
“Oh, per mille cantori cortesi...” disse Ozzillon a quella presentazione di Gwen “... che io possa divenire il re di tutti i chierici vaganti e che la materia di Bretagna, unita a quella di Francia mi soffochino come l'oro fatale che traboccò dal calice dello sciocco re Mida!” Con fare teatrale. “Ho udito bene dunque? Ma certo! Non ho perduto il dono dell'udito, come invece mi sta accadendo ora con quello del senno! Di questo passo ritroveranno le mie meningi sulla Luna!” Guardò la ragazza. “Dunque voi portate il nome di colei che fra tutte fu la più amata della storia! La Regina di Camelot che riuscì ad avere per sè sola l'ambito battito del cuore del Primo Cavaliere! Insomma, condividete con lady Ginevra il nome che da solo apriva tutti i sogni dell'invincibile Lancillotto!” Esclamò. “Allora, senza alcun ombra di dubbio, siete nata per ispirare, mia cara ragazza! E forse a quest'ora già qualche romantico spasimante vi starà cercando!”
Guisgard
19-02-2015, 18.30.17
“Si, buona idea...” disse Azable a Clio “... i mercati pullulano di gente e sono un attimo modo per non dare nell'occhio, con tutta la confusione che vi domina. Andate pure a riposarvi ora. Domattina vi voglio in forma. Buonanotte.”
Ed usciti gli altri, anche il signorotto, seguito dal mastodontico Kog andò a riposare, con quest'ultimo pronto a sorvegliare i loro alloggi.
Guisgard
19-02-2015, 18.36.10
L'abate restò turbato e perplesso a quelle parole di Elisabeth, ma in aiuto della donna giunse rapido il Priore Tommaso.
“Forse lady Elisabeth non ha tutti i torti.” Disse il Priore. “Guadagnare tempo, diceva Alcibiade di Atene, è il primo vantaggio da acquisire in battaglia.”
“Siamo in battaglia?” Stupito l'abate. “E contro chi combattiamo?”
“Contro la superstizione.” Rispose il Priore.
“E sia...” annuì l'abate “... darò a voi la missiva da portare a Sua Grazia...”
“Ve ne sono grato.” Sorridendo il Priore.
Così, l'abate Elia, iniziò a scriverla davanti a loro.
Altea
19-02-2015, 18.37.02
Ascoltai le parole di Cassaluia, quando un muro si rivelò un passaggio segreto e mi disse di seguirla e così la seguii, vi erano delle scale che portavano da qualche parte, immaginavo il suo laboratorio..."Stiamo andando al vostro laboratorio? Ho capito le parole dette, infatti se io non mi facessi domande non sarei qui ora e non avrei vissuto mille avventure in passato..ma quella ultima frase..celare..da cosa..?"
Chi non doveva indagare andò a dormire, anche se Kog avrebbe protetto i nostri alloggi, quindi dovevo essere ancora più invisibile.
Tolsi quell'abito, per indossare abiti comodi neri come la notte, pantaloni stretti, camicia e giubba, oltre ad un lungo mantello che mi avrebbe coperto interamente.
Così, silenziosa come un'ombra lasciai la mia stanza e mi diressi alla Villla delle Rose, controllando più volte di non essere seguita.
Guisgard
19-02-2015, 18.50.52
“Ora lo scoprirete, milady.” Disse Cassaluia ad Altea, mentre le due donne scendevano quelle scale, come dirette in una sorta di mondo occulto e sotterraneo.
Infine si ritrovarono in un corridoio, simile ad una galleria scavata nella nuda terra, illuminato a stento da qualche lucerna che brillava in piccoli fori nelle pareti.
Cassaluia però si muoveva con sicurezza in quella vaga penombra, quasi fosse un'ombra della notte sottratta per il giorno.
Giunsero allora davanti ad una piccola porta di legno.
Cassaluia prese delle grosse chiavi ed aprì quell'ingresso.
Le due così si trovarono in una vasta stanza, piena di mobili traboccanti di libri, di bicchieri e fiale di vetro contenenti strani miscugli fumanti, animali di varie specie, perlopiù piccoli ratti e rettili, chiusi in gabbie di ferro e crani umani di diverse dimensioni, sui quali erano state apportate numerose operazioni chirurgiche.
“Ecco, questo è il mio laboratorio, milady.” Rivelò Cassaluia.
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elisabeth
19-02-2015, 18.54.44
Che fosse stata qualcuno dall'alto ad avermi mandato un essere celeste come il Priore ?.......sembrava leggermi nella mente......finalmente un uomo...e un uomo di chiesa con cui poter parlare apertamente...e dove non servivano ore di spiegazione per ogni pensiero o gesto......Alzai gli occhi al cielo e pensai....Qualsiasi sia tuo nome ti ringrazio......osservai l'Abate scrivere la lettera a sua Grazia.....lo vidi firmarla e apporvi il sigillo con la ceralacca.....fisso' negli occhi il Priore quando gliela diede.........ci salutammo promettendogli di portargli presto nostre notizie...........una volta fuori dal convento salimmo a cavallo....." Grazie.....pensavo mi avreste ostacolato...e pensavo che lo avreste fatto da subito......alle volte le sensazioni mi sorgono dall'anima.......e diventano il fuoco che alimenta la mia battaglia direi di proseguire per il Castello e' tardi...domani sarete gia' a metà strada...andrete da solo da sua Grazia....portare me non so se sia una buona idea.....in questo campo vi do piena libertà di azione.....se pensate che sia cosa buona e giusta verro' con voi...ma adesso..concediamoci un po' di riposo..avremo molto lavoro da fare e la sera sta già calando......."...
Altea
19-02-2015, 18.58.30
Raggiungemmo un corridoio buio e freddo, era come essere in un posto di altri mondi, mi strinsi tra le braccia...dalle sue parole capii che in quel laboratorio vi era la risposta alla ultima frase.
Cassaluia..una sorta di maga o donna dagli strani poteri..camminava sicura tra quella oscurità ed entrammo in una porta.
Mi guardai attorno, vi erano alambicchi e boccette e vapore, come un laboratorio di Alchimia doveva essere, ma mi girai leggermente disgustata alla vista di quei crani e di quelle povere cavie sacrificate.."Ma che significa tutto questo? Fate esperimenti..perchè mi avete portato qui..avanti, ora basta coi giri di parole e passiamo al dunque..ditemi ciò che dovete dirmi" dissi guardandola freddamente.
Guisgard
19-02-2015, 19.01.36
Clio scivolò fuori dalla locanda come un'ombra, per poi dissolversi tra le strette stradine secondarie che attraversavano la città.
La Villa delle Rose si trovava immersa nella campagna di fronte al Palazzo dei Taddei, dunque fuori le mura cittadine, abbandonata dove la brughiera diveniva meno lontana e con essa anche le sue spettrali leggende parevano prendere corpo.
E attraversando lo stretto sentiero campestre, Clio ad un tratto vide una figura che si muoveva lenta nell'imbrunire inquieto.
Poi prese ad avvicinarsi, come se avesse riconosciuto nella ragazza una possibile preda.
Ma quando quella figura fu abbastanza vicina le ultime luci del giorno morente, ormai prossime al crepuscolo, permisero alla piratessa di riconoscerne i tratti.
Era Ammone.
“Ti aspettavo.” Disse sorridendo l'omone.
Continuavo a guardarmi indietro, ma poi qualcuno spuntò dal buio e lo guardai sospetta.
Ma sorrisi nel vedere che era Ammone.
"Ciao..." Salutai, gaiamente "Ci sono stati degli sviluppi interessanti... Ti racconto mentre andiamo...".
Così raccontai all'omone di quanto era successo alla caserma.
Guisgard
19-02-2015, 19.48.57
Il pazzo si voltò verso Galgan che gli aveva appena parlato.
“Oh, ma egli non proferì parola...” disse candidamente il folle “... neanche badò alla mia presenza... egli era in un campo, all'ombra di un salice... era intento a suonare l'ocarina...”
“E tu non lo hai chiamato?” Chiese uno dei presenti.
“Potevo?” Rispose il demente. “Ero come impazzito... pensavo di aver visto un fantasma... poi qualcosa mi fece capire di non stare sognando...”
“Cosa?” Ancora l'uomo al pazzo.
“Era circondato da pecore...” mormorò il folle “... come fosse un pastore... ed una di quelle pecore mi si avvicinò... io arrivai pure a sfiorarla... e fu allora che lui smise di suonare, si alzò e chiamò a sé la pecora... e per un attimo vidi i suoi occhi... occhi azzurri come quelli dei Taddei... un attimo dopo andò via con il suo gregge...”
“Quest'uomo è completamente pazzo!” Esclamò un altro dei presenti.
Intanto Galgan aveva ascoltato ogni parola.
http://www.schottlandberater.de/uploads/pics/trossachs-robroycountry.jpg
Guisgard
19-02-2015, 19.54.58
“Sono d'accordo con voi.” Disse il Priore Tommaso ad Elisabeth. “Andrò io solo da Sua Grazia, mentre voi tornerete al castello per riposare. Io conosco una scorciatoia che mi porterà alla Cattedrale in breve tempo. Dunque separiamoci qui. Verrò io al castello con la risposta di Sua Grazia. A presto, milady.” E galoppò via.
Guisgard
19-02-2015, 19.57.12
“Si, ma non qui...” disse Cassaluia ad Altea “... i versi di questi animali spaventati mi avviliscono...” ed aprì una porticina laterale, portando la dama de Bastian in una saletta adiacente.
E quest'ambiente si mostrava completamente differente dal laboratorio.
Era arredata con sobrio ma in qualche modo elegante gusto, con pareti foderate e vari dipinti alle pareti, tutti raffiguranti scene di nudo e di sesso.
E nella saletta vi era anche un magnifico pianoforte, con una candela accesa sopra.
Come se fino ad un attimo prima qualcuno vi fosse stato in quella stanza.
“Amica mia...” sedendosi Cassaluia ed invitando Altea a fare lo stesso su una delle poltrone “... quel ciondolo è una mappa... una mappa che conduce ad un tesoro... un tesoro che io sola so dove si trova... ed un tesoro che voglio dare a voi... perchè? Forse perchè vi trovo simile a me... come una sorella... volete essermi sorella? Io vi ripagherò come neanche immaginate...”
Guisgard
19-02-2015, 19.59.32
Ammone ascoltò ogni parola di Clio, fino a quando i due avvistarono una grossa sagoma in lontananza.
Era una vasta e signorile costruzione, i cui tratti nobiliari erano ancora visibili nonostante il tempo trascorso.
Era disabitata ed abbandonata e qualcosa di sinistro, che veniva narrato intorno ad essa, teneva lontani possibili acquirenti.
E nel suo spettrale ed enigmatico torpore, quella grande villa pareva fissare Capomazda costantemente, notte e giorno, indifferente, sembrava, al suo Destino.
“Eccoci arrivati.” Disse Ammone.
“Vi attendevamo.” Ad un tratto un'ombra alle loro spalle. “Prego, seguitemi.” E li condusse all'interno della magione.
Qui, Clio ed Ammone, trovarono un pugno di uomini, tutti abbigliati con mantelli e cappuccio.
“Vi attendevamo...” alzandosi uno di quelli “... sono messer Rodolfo, capo del Patto delle Civette...”
Altea
19-02-2015, 20.03.53
Forse Cassaluia mi vedeva spaventata e mi portò in una stanza tranquilla laterale e guardai quelle scene dipinte..ma che posto era mai quello? Ma dove ero finita...uomini e donne nude che facevano sesso esplicitamente.
Ma le parole di Cassaluia mi irrigidirono..una mappa di un tesoro..allora cercava proprio me.."Dunque, non crediate sia una dama sprovveduta e non mi scandalizzano queste scene..punto primo io ne ho già quattro di sorelle e non vi ritengo tale...e dalle vostre parole deduco voi mi conoscevate già..per qualche motivo che non volete dire appunto...parlatemi di questo Tesoro..voi pensate io posso fidarmi cosi..non ho nulla contro di voi ma voi dovete essere sincera e per favore, basta con questi slanci affettivi..vi ascolto..non sono cattiva..questo è il mio carattere".
Tessa
19-02-2015, 20.15.11
"L'anima non porta niente con sé nell'altro mondo tranne la propria educazione e cultura" citai Platone, per poi proseguire "Quindi, Sir Pirros, vi prego di credermi se dico che la mia educazione e la mia cultura, mi sono costate anni di studio e sacrifici. Voi parlate come uomo e io come donna di lettere, per cui, se non vi dispiace, avrei premura di iniziare a svolgere il compito per il quale sono stata condotta qua."
Senza attendere risposta presi un tomo, lo posai sopra un tavolaccio polveroso e lo aprii. Sir Pirros e il curato si fecero più vicini.
Ma un istante dopo trasalimmo tutti: alcune pagine erano state inequivocabilmente strappate.
Lady Gwen
19-02-2015, 23.40.02
Sorrisi alle parole dell'uomo. Mi era stata spesso raccontata la storia di Ginevra e Lancillotto, dei cavalieri della tavola rotonda e di Re Artu`, le cui spoglie, si diceva si trovassero proprio ad Avalon.
"Vi ringrazio, Messere. Ma sapete, non sono in cerca d'amore, bensi` di una nuova me. Ho vissuto ad Avalon fino a qualche giorno fa e ora voglio vedere il mondo e scoprire se cio` che Messer Fato ha in serbo per me si trova oltre le nebbie della mia isola natale".
Giungemmo infine alla Villa, dove ci scortarono alcuni individui.
Una volta all'interno, fummo ricevuti dal loro capo, un certo messer Rodolfo.
Salutai lui e gli altri con un educato cenno del capo.
"Salute a voi, il mio nome è Clio, e lui è Ammone.." indicando l'omone "Lieta di fare la vostra conoscenza.." sorrisi appena "Credo di avere delle informazioni che potrebbero esservi utili, se vorrete ascoltarle..".
Guisgard
20-02-2015, 01.58.03
“Bella e saggia, la nostra Crisemide.” Disse Ozzillon a quelle parole di Gwen. “Si, davvero una ragazza d'oro. Un'acuta ninfa, direi.” Suonò allora un fischietto che gli pendeva sulla giubba e poco dopo, da una delle finestre del suo carrozzone spuntò una testa.
Era un giovane dal volto asciutto e serio, lo sguardo pacato ma attento, con l'espressione di chi osserva bene ciò che lo circonda.
“Mi hai chiamato, capo?” Chiese.
“Certo.” Annuì Ozzillon. “Ti risulta forse che altri posseggano un fischietto come il mio? Ma soprattutto tanto fiato da poter intimare Eolo stesso?” Scosse il capo. “Comunque... prendi uno dei miei copioni e controlla se da qualche parte ho scritto una parte di una qualche eroina per una commedia.”
“Nevio? Terenzio?” Fissandolo il giovane.
“No, qualcosa scritto da me.” Sbottò Ozzillon. “Si dia il caso che questa novella Ginevra mi abbia appeno ispirato.” Si voltò verso Gwen facendole l'occhiolino.
Guisgard
20-02-2015, 01.59.23
Rodolfo fissò e Clio, per poi annuire alle sue parole.
“Certo che vi ascolteremo.” Disse infine. “Parlateci pure di queste notizie.”
Ed anche gli altri, avvicinandosi alla ragazza, mostrarono curiosità ed impazienza per ciò che lei aveva da dire a tutti loro.
Annuii a quegli uomini.
"Molto bene.." sorridendo cordialmente.
Narrai così il motivo del mio ritorno a Capomazda, il pericolo che correvano Parusia e Mia Amata, ovunque fosse, e narrai del recente incontro alla caserma, il fatto che Gvineth sapesse della riunione ma non conoscesse il luogo, che ci aveva incaricato di scovare proprio loro, senza tralasciare le ultime ambigue parole di Gvineth sul fatto che poteva donarci una delle due spade dei Taddei.
"Io credo che si possa utilizzare la situazione a nostro vantaggio, per questo ve ne ho parlato.." conclusi "Così potremo fare in modo che si scopra solo quello che deciderete..".
Guisgard
20-02-2015, 02.13.58
Rodolfo e gli altri ascoltarono attentamente Clio.
“Quel cane di Gvineth...” disse il capo del Patto delle Civette “... come osa promettere le spade dei Taddei?”
“E se stesse bluffando?” Uno di quelli a Rodolfo.
“Si, lo penso anche io...” pensieroso Rodolfo “... ma non possiamo esserne certi... Parusia è al sicuro nella Cappella di Palazzo e nessuno oserebbe toccarla senza il permesso del vescovo... ma Mia Amata è andata perduta la notte stessa in cui lord Guisgard fu trovato morto... e il dubbio che possano averla presa loro, beh, mi ha sempre assillato...”
“Non è stata la maledizione ha prenderla?” Disse Ammone.
“Andiamo, siamo seri...” seccato Rodolfo.
Lady Gwen
20-02-2015, 02.14.13
Quell'uomo sconosciuto iniziava a starmi simpatico. Ad un certo punto, prese un fischietto e quando lo stumento emise il suo suono, un giovane dagli occhi attenti e svegli fece capolino da dentro il carrozzone.
Un momento. Avevo sentito bene? Eroina in una commedia? Io?
"Voi volete farmi recitare, messere?" chiesi stupita.
In fondo, volevo scoprire lati di me che non conoscevo e chissa` che non potessi riuscirci proprio interpretando qualcun'altro.
Guisgard
20-02-2015, 02.21.56
Ozzillon rise allo stupore di Gwen.
“Mia cara ragazza, vi trovate davanti al più grande autore, drammaturgo, nonché attore che il teatro, da Dioniso ad oggi, abbia mai avuto. Molti mi definiscono il re della Commedia dell'Arte, ma in realtà io la trasformo nell'Arte della Commedia!” Compiaciuto. “E ad uno col mio talento non può sfuggire un volto come il vostro. Si...” annuì con aria boriosa “... ebbene, si... vi ho scelta come mia prossima attrice e protagonista del nostro prossimo capolavoro. Ho già il titolo per la locandina...” assumendo una posa scenica “... la giovane Gwen, un nome ed un destino...” sorrise “... si, funzionerà...” tornò a guardarla “... i miei complimenti, mia novella Ginevra!” Esclamò. “Da oggi fate parte della nostra compagnia itinerante!”
“Ehi, magari a lei non interessa, capo.” Disse il giovane ancora affacciato alla finestra del carrozzone.
“Dici?” Stupito Ozzillon. “Impossibile! Nessuno rifiuterebbe l'arte e la fama!”
Annuii "Sì certo, possono benissimo aver bluffato... Ma avevano l'aria di chi venererebbe la propria madre per affermare il potere..." sospirai "Anche se credo che non arriverebbero a tanto, voglio dire.. avere le spade dei Taddei può fare molto comodo, anche a livelli propagandistici..".
Ascoltai le parole su Mia Amata "Devo dire che ho sperato fino infondo che Mia Amata fosse stata messa a sicuro da qualcuno fedele a Guisgard... perché l'altra ipotesi, naturalmente, ha tormentato anche me, che l'abbiano presa quei due, intendo.. anche se.." pensierosa "Perché l'avrebbero dovuta tenere nascosta? Anzi, poteva essere un bel vantaggio nella contesa possederla..".
Alzai gli occhi su Ammone "Ho sempre sperato che la Gioia fosse solo una terribile leggenda..." mormorai, mentre un velo di tristezza velò il mio sguardo.
Guisgard
20-02-2015, 02.36.11
“Si, avete ragione...” disse Rodolfo a Clio “... se davvero l'avessero presa loro, non la terrebbero di certo nascosta...”
Poi le parole della ragazza sulla Gioia.
“Andiamo, è solo una leggenda popolare.” Mormorò Rodolfo. “Non esiste nessuna maledizione. Tutti i grandi di ogni tempo hanno fomentato miti e leggende per accrescere un'aura di misticismo su di loro... i Tolomei nell'antico Egitto usavano sposarsi tra fratelli e sorelle per non mischiarsi ai comuni mortali... i Delfini di Francia affermavano di avere poteri taumaturgici... insomma, sono cose tanto diffuse, quanto insulse...”
“Allora Guisgard com'è morto, maledizione?” Con rabbia Ammone.
“A noi non interessa sapere della sua morte” rispose Rodolfo “ma piuttosto ricordare della sua vita.”
In quel momento arrivò un altro di loro.
“Novità?” Chiese Rodolfo al nuovo arrivato.
“Si...” annuì quello “... gli altri sono riusciti a trovare il pazzo. Era nascosto in un convento.”
“Dov'è adesso?” Domandò Rodolfo.
“Al sicuro, al Vecchio Casello con gli altri.” Rispose il nuovo arrivato.
Guisgard
20-02-2015, 02.42.43
Cassaluia rise.
“Si, comprendo...” disse ad Altea “... comprendo che non sia facile fidarsi di una sconosciuta... ma sappiate che sono stata sincera con voi sin dall'inizio... purtroppo io non ho nessuno, né parenti, né sorelle... e siccome mi ritengo abbastanza sensibile da saper leggere nell'animo altrui, ho compreso che voi siete molto simile a me... tutto qui, lady Altea. Non ho secondi fini, né mire particolari... non voglio ingannarvi, né farvi del male... perchè poi? Non siete una regina o la moglie di qualche pezzo importante... dunque, come vedete, non possedete nulla che io non abbia già... almeno materialmente parlando... voglio solo la vostra amicizia, tutto qui... quanto al ciondolo, vi dirò tutto... l'ho costruito io... tempo fa, per avere la mappa al tesoro di cui vi ho detto... un tesoro che dona qualcosa di grande... rileggete le parole del ciondolo e capirete... il tesoro di cui parla l'iscrizione è un elisir... un elisir in grado di rendere invisibili...”
Annuii a Rodolfo, anche io avevo sempre sperato che fosse solo una leggenda.
Non ne avevo mai parlato con lui, e cercavo semplicemente di non pensarci.
"A me interessa scoprire come è morto..." Sospirai "Anche perché la morte naturale non mi sembra molto plausibile... Ma ora abbiamo altro a cui pensare..".
Ricordare la sua vita, non lo facevo ogni giorno?
"Voi conoscevate personalmente l'Arciduca, Messer Rodolfo?" Chiesi, incuriosita.
Ma poi fummo distratti.
Osservai l'uomo sorridendo "Ah, parlate dell'uomo che dice di aver visto Guisgard?" Sempre più interessata.
Guisgard
20-02-2015, 02.50.31
“Lo conoscevo come si può conoscere il proprio signore in una corte.” Disse Rodolfo a Clio. “Naturalmente non come invece avevo conosciuto l'Austero. E poi nel breve periodo in cui ha avuto il potere lord Guisgard, io sono stato poco nel ducato, visti i miei affari in altre zone del regno. Io mi occupo di alcune miniere di rame appartenenti da secoli alla mia famiglia.”
Poi Clio chiese del pazzo all'uomo appena giunto.
“Si, un demente che afferma di aver visto Sua Signoria pochi giorni fa.” Annuì questi.
“Il vino fa miracoli.” Ridendo un altro dei presenti.
“L'importate” fece Rodolfo “è che non sia caduto nelle mani di Gvineth e di Cimmiero. Lo avrebbero zittito per sempre. Invece a noi può essere utile. Si, decisamente... è capitato a fagiolo oserei dire...”
"Dunque non lo conoscevate.." Sussurrai appena, tra me e me.
Mi chiedevo se ci fosse qualcuno di quegli uomini che non avesse soltanto una pallida immagine di Guisgard. Tanta fedeltà era ammirevole se non c'erano secondi fini dietro, ma i suoi amici più fidati erano tutti scappati?
Sempre che ne avesse avuti a corte, eccetto quelli che lo seguivano fin dai tempi della Santa Caterina.
A sentire quegli uomini capii che Don Nicola si sbagliava, non credevano affatto che fosse ancora vivo. Come poteva essere possibile, in fin dei conti?
"Sono d'accordo con voi.. Beh, dal suo racconto potremo capire cosa ha visto, magari contiene dei dettagli che per lui non sono importanti ma possono esserlo agli occhi di chi riuscirebbe a riconoscere l'Arciduca... Uno di quelli, per intenderci, che dovrà essere avvisato del vostro piano per tempo, altrimenti si accorgerebbe lontano un miglio che quello non è Guisgard... anche perché, se ha visto qualcuno ed è convinto sia lui, fossi in voi cercherei di trovarlo, così da prenderlo in considerazione per il vostro piano, se gli somiglia così tanto... Sempre che non abbiate già un candidato.." Sorrisi "Vi sarei grata se potessi raggiungerlo insieme a voi..".
Guisgard
20-02-2015, 03.22.09
“Non abbiamo un candidato.” Disse Rodolfo a Clio. “Ma dubito che quel pazzo abbia davvero visto qualcuno anche solo poco somigliante al duca. Probabilmente è il tipico villano ignorante imbevuto di superstizione. Ecco, queste sono le vere vittime delle fandonie che vengono raccontate sui Taddei. Gente convinta che davvero esistano maledizioni e fantasmi. Comunque si...” annuì “... lo incontreremo. E se volete potrete venire con noi. Stanotte stessa.”
Annuii all'uomo.
"Vedremo cos'ha da dire.." Dissi soltanto.
Proprio perché era solo un villano mi sembrava utile parlarci, c'erano dettagli che non poteva conoscere, naturalmente.
"Vi seguo molto volentieri..." Mi voltai verso Ammone "Tu cosa ne dici?".
Guisgard
20-02-2015, 03.34.08
“Andiamo.” Disse Ammone.
Rodolfo allora scelse due dei suoi e insieme a Clio e all'omone lasciarono la Villa delle Rose su una carrozza.
Attraversarono la campagna ormai avvolta nel buio e poco dopo raggiunsero un'altra silenziosa costruzione, posta nel cuore di quelle terre.
Era conosciuta come Vecchio Casello.
Qui trovarono altri membri del Patto delle Civette riuniti e con loro vi era anche quell'uomo che tutti definivano pazzi.
Ma tra i presenti vi erano anche un cavaliere ed il suo scudiero.
Si trattava di Galgan e di Lucas.
Sorrisi ad Ammone, lieta della sua presenza.
Così attraversammo la campagna solitaria, per giungere al Vecchio Castello.
Qui c'erano altri membri, persino dei cavalieri.
Salutai tutti educatamente, sempre più interessata a quest'uomo da tutti definito pazzo.
Guisgard
20-02-2015, 03.53.54
Il pazzo, o presunto tale, stava seduto su uno sgabello di legno al centro di una sala illuminata da poche candele, quasi in un'atmosfera mistica, circondato da diversi uomini.
E quando arrivarono Clio, Rodolfo, Ammone ed altri ancora di quegli uomini, l'attenzione di tutti i presenti si spostò su di loro.
“Ebbene...” disse Rodolfo ai presenti “... novità?”
“Quest'uomo è pazzo.” Fece uno di quelli, indicando il folle. “Completamente.”
Guisgard
20-02-2015, 04.00.03
Pirros non rispose nulla a quelle parole di Tessa.
Di certo la ragazza si era dimostrata estremamente differente dalle tante ed ingenue ragazze che quell'uomo era abituato ad omaggiare e a corteggiare.
E alla fine il capo di quelle prigioni si limitò ad annuire e ad indicare gli annali.
Così, il curato Pipino, Tessa e Pirros cominciarono a consultare quegli antichi testi.
Ma con loro grande stupore i tre si accorsero che mancavano alcune pagine.
Erano stratte strappate brutalmente.
“Accidenti...” disse deluso Pirros “... come può essere accaduto? Chi ha commesso un atto simile su testi così importanti?”
“Una vera sciagura...” mormorò il curato “... mi chiedo chi davvero può essere stato e perchè...”
“Ho letto che i primi Cristiani facevano scempi di opere antiche, scrivendo versi di testi sacri su codici di matematica, geometria e di altre discipline naturali.” Fece Pirros.
“In verità” fissandolo il curato “non è certo il nostro caso questo.” Indicando gli annali davanti a loro. “Qui non sono state riscritte pagine, ma strappate. E comunque non vi è motivo religioso, visto si tratta di atti e registri che salvaguardano possessi e diritti di proprietà ecclesiastiche.”
Pirros, non avendo argomenti, evitò di replicare.
“Piuttosto” aggiunse il curato “mi viene da pensare che questi annali siano stati, come dire... censurati, ecco.”
“Censurati?” Ripetè Pirros.
“Si...” annuì il religioso “... infatti le pagine strappate, da quanto leggo, elencavano alcune concessioni e titoli promossi dai Taddei a vari monasteri di queste terre... magari qualcuno, volendo cancellare le tracce di quelle concessioni, approfittando della morte dei duchi ha pensato bene di eliminare l'unica documentazioni in grado di provarle.”
Pirros a quelle supposizioni, essendo egli legato ai due uomini che adesso si contendevano il seggio che un tempo fu dei Taddei, preferì non rispondere.
“Comunque...” si limitò a mormorare il capo del carcere “... mi servivano questi annali per capire dove terminava il Demanio Ducale intorno a queste prigioni, in quanto sono deciso ad allargarle.”
Ma proprio in quel momento un soldato entrò.
“Abbiamo problemi con il furioso, signore.” Rivolto a Pirros, quasi come se stesse parlando in codice al suo capo, per evitare di farsi capire dal curato e da Tessa.
“Si, arrivo...” annuì Pirros “... vi chiedo scusa... e mi spiace avervi fatto venire qui per nulla... vi farò accompagnare all'uscita... buongiorno, padre... madama...” con un cenno del capo a Tessa.
Ed uscì.
Poco dopo arrivò un soldato.
“Prego, vi accompagnerò all'uscita.” Disse al curato e alla ragazza.
E mentre attraversavano un corridoio verso l'uscita, il curato Pipino e Tessa udirono due carcerieri che parlottavano.
“Hai sentito?” Il primo all'altro. “Quel dannato furioso da ancora noie al signor Pirros...”
“Ma perchè diamine non lo fanno fuori?” Sbottò l'altro.
“Sei qui da mesi” replicò il primo “e ancora non hai capito che quello non è un prigioniero come gli altri.” Scosse il capo. “Io dico che è un uomo importante... si vede da come parla, da come si muove... e poi i suoi occhi... quegli occhi nascondono qualcosa... un segreto...”
I loro discorsi però non furono uditi solo dal curato e da Tessa, ma anche dal soldato che li accompagnava all'uscita.
“Vi due...” richiamandoli il soldato “... invece di star qui a parlottare e ad oziare, perchè non andate a lavorare? Forza, le segrete vanno pulite. Presto, canaglie.”
E i due carcerieri obbedirono subito, scendendo nelle segrete, sotto lo sguardo turbato del curato Pipino.
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Pazzo... Quante sfumature poteva nascondere quella definizione, quanto era semplice affibbiare un tale appellativo a qualcuno, con un sorriso bonario.
Evidentemente aveva già raccontato la sua storia, generando ilarità nei presenti.
Così, mi avvicinai all'uomo, chinandomi perché potesse guardarmi negli occhi.
"So che avete già parlato con questi uomini..." Gentilmente "Ma le parole riportate spesso perdono dei dettagli a prima vista insignificanti, ma non si può mai sapere..." Osservandolo con un sorriso rassicurante "Posso chiedervi di narrarmi che cosa avete visto? Dicono che abbiate visto Lord Guisgard..".
Guisgard
20-02-2015, 04.14.20
Il folle fu sorpreso dalla gentilezza con cui Clio gli parlò.
Allora le sorrise.
“Ho veduto lord Guisgard” disse “pochi giorni fa... io ero a vagare per la campagna, quando il belare di alcune pecore attirò la mia attenzione... allora mi avvicinai e vidi un gregge e poco distante stava un giovane... era steso sotto un salice e suonava l'ocarina... sono rimasto a fissarlo per un po', credendo di sognare o di vedere un fantasma... poi una di quelle pecore mi venne vicino, tanto che la sfiorai... allora lui smise di suonare, chiamò a sé la pecora e poi andò via col gregge... e prima di svanire vidi i suoi occhi... azzurri come quelli dei Taddei...”
Lady Gwen
20-02-2015, 08.47.01
Soppesai le parole di Ozzillon. Io non avevo mai recitato in vita mia, non sapevo da dove iniziare.
In effetti, pero`, lui si sarebbe potuto rivelare un buon maestro. Dopotutto, quando avevo deciso di l partire, avevo acconsentito ad accettare qualsiasi esperienza.
Cosi`, mi presi ancora un minuto e poi risposi.
"Va bene, sono con voi".
Tessa
20-02-2015, 15.08.57
...“Hai sentito?” Il primo all'altro. “Quel dannato furioso da ancora noie al signor Pirros...”
“Ma perchè diamine non lo fanno fuori?” Sbottò l'altro.
“Sei qui da mesi” replicò il primo “e ancora non hai capito che quello non è un prigioniero come gli altri.” Scosse il capo. “Io dico che è un uomo importante... si vede da come parla, da come si muove... e poi i suoi occhi... quegli occhi nascondono qualcosa... un segreto...”
Alle parole dei due carcerieri, provai un moto di soddisfazione: parlavano del prigioniero dalla maschera di ferro!
E la mia ipotesi, dunque, era giusta... Ma chi era quell'uomo tanto importante e tanto scomodo, da dover essere tenuto in vita a tutti i costi ma lontano dal mondo?
La mia innata curiosità, mi spingeva a volerne sapere di più. Il buon senso, però, mi diceva di lasciar perdere. Era tardi, ero stanca e quel posto era talmente angosciante che, una volta condotti fuori da lì, io e il curato Pipino tirammo un respiro di sollievo.
Sì, volevo tornare a casa, dalle monache e dai miei libri, archiviando per sempre la curiosità sul personaggio misterioso.
"Curato Pipino, incamminatevi, vi raggiungerò fra un attimo!" esclamai, battendomi una mano sulla fronte.
Nella fretta, uno degli annali era rimasto sul tavolo e dovevo assolutamente recuperarlo! La biblioteca e i libri in essa contenuti, erano mia responsabilità ed era mio dovere riportare indietro tutti i tomi.
Così, mio malgrado e controvoglia, tornai indietro.
Galgan
20-02-2015, 16.04.15
Il mio sguardo non osò staccarsi dal folle, come fosse a lui legato da uno strano vincolo, un qualcosa che proprio in quel momento, e in quel luogo, era andato creandosi.
Talvolta, i pazzi sono Portatori di Segni, ed invero sempre questi Portatori sono apostrofati, dalle genti tutte, per insani di mente, o visionari.
Talvolta lo sono realmente, talvolta in loro arde il Fuoco del Profeta.
In che caso stavamo trovandoci, in quel momento?
Bisognava liquidare il folle o investigare su quanto affermava?
Chiaramente, la domanda che feci a me stesso fu retorica, perché in cuor mio avevo già imboccato un determinato sentiero.......Chi annunciò la resurrezione di Cristo, non fu forse, inizialmente, ricompensato da incredulità?
-Fratello-
mi rivolsi nuovamente al pazzo, cercando di essere il più rassicurante possibile;
-Saresti in grado di condurmi nel luogo dove vedesti il pastore?-
Altea
20-02-2015, 16.34.29
Questa situazione diventava sempre più strana.."Materialmente non sono regina e nemmeno moglie di un uomo importante..ma non materialmente lo sarei? Non comprendo le vostre parole..ma si vede quanto poco sapete di me visto ho una favolosa proposta di matrimonio..mio zio, regnante di Sygma, vorrebbe sposassi mio cugino quindi diventerei regnante pure io di Sygma..visto? E perchè sono talmente sciocca da non accettare? Perchè questo mio maledetto destino mi ha fatto conoscere un uomo che non riesco a dimenticare".
Stringevo il ciondolo nella mano, Cassaluia continuava a parlare finchè si svelò il mistero di quelle parole o del ciondolo..la mappa portava a un elisir..per celare..si ma rendere invisibili e la guardai perplessa ma chiedendomi se veramente mi leggesse l'animo..gli alchimisti erano pure esoterici.."Milady..supponiamo voi siate sincera e non lo dubito" ma non ne ero certa "e come dite volete farmi un dono perchè siete uguale a me, anche se io non vi trovo somiglianza...ma io cosa dovrei farmene di un elisir che rende invisibile? Io non devo nascondermi da nessuno, non ho compiuto nessun reato, vivo la mia vita tranquillamente" alzai le spalle stupita e mi alzai di scatto dalla poltrona "Mesi fa...si mi sarebbe servito, per salvare la vita all' uomo che amavo ovvero l' Arciduca, lo avrei protetto..A meno che io non stia impazzendo e voi visto dite siete come me pensate l' Arciduca sia vivo" iniziai a camminare per la stanza nervosamente e mi fermai osservandola "O sapete qualcosa..questa parola..celare agli sguardi vuoti e poveri cuori, se Lord Guisgard fosse vivo come io penso, allora, avrebbe un senso avere quel elisir per renderlo invisibile alla Corte e quegli impostori che pretendono il trono taddeide, in modo che possa agire per riprenderselo".
A questo punto dovevo dirlo..perchè io non ero qui per caso e nemmeno quel ciondolo era arrivato per caso.."Cosa sapete? Se leggete il mio animo sapete non ho mai creduto a questa storia della maledizione della Gioia..io penso qualcuno abbia voluto tendergli una trappola per avere il potere oppure visto la sua arguzia abbia pianificato qualcosa per svanire e tornare per essere vittorioso..Guisgard era troppo forte..ma un Priore mi ha preso per pazza penso, come lo farete voi o chi mi sentisse, ma io ho dentro me questa sensazione. Parlate se sapete..io questo elisir lo cercherei solo se sapessi lui è vivo ma ovviamente avendo la certezza materiale ovvero vedendolo e lo porterei via con me per cercare questo elisir per poi agire per Capomazda e per lui..solo per questo lo farei, altrimenti possiamo salutarci e le nostre strade possono dividersi" sorrisi e incrociai le braccia guardandola aspettando la controbattuta.
elisabeth
20-02-2015, 17.59.53
Il Priore voleva proseguire...e da solo....approvavo la sua scelta, sua Grazia alla mia vista avrebbe opposto resistenza o avrebbe fatto piu' domande del dovuto....." Bene allora Priore Tommaso...siate cauto...si sta facendo buio...vi attendero' al castello...e se cambiaste idea.....non vi biasimero' per questo ..promettetemi solo....di far si che la verità venga fuori......Capomazda ha bisogno di un uomo come Guisgard......che il Signore vi dia pace.....a presto..."....
Proseguii quindi verso la porta del Castello e scesi dal cavallo lasciandolo allo stalliere.........entrai a palazzo molto pensierosa.....speravo che il povero contadino non fosse finito in cattive mani..la sua vita era seriamente in pericolo...la pazzia.......un briciolo di poesia dove la gente non riusciva a leggere...questo era...una parola in piu' in un mondo che non tollerava la verità.......Pensai alle mie Sorelle....era un luogo protetto..un unico pensiero gli stessi misteri........Lì non dovevo proteggermi da quello che in realtà...era solo visibile agli occhi di tutti........e che per ignoranza nessuno voleva vedere.........stavo andando alla cucina...quando incontrai il Bardo....." Salute a voi Taliesin...vedo che vi trovate bene qui...e ne sono contenta....stavo giusto andando a farmi una tazza di infuso di camomilla.......mi fate compagnia ?...sembra così solitario questo posto...che se fossi al cimitero proverei la stessa sensazione......."...lo guardai in volto......" Perdonatemi...era una battuta infelice......ma quando non sa che pesci prendere...si preferisce evitarli .....e francamente non so se il pesce grande sta evitando me...o io sto evitando lui......quindi meglio una camomilla......"...e così.....mi avviai alla cucina tanto...non avevo gran che da fare.....un momento di sana libertà....
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A quelle parole dell'uomo, chinai il capo, chiudendo gli occhi come a voler trattenere un'emozione.
Di nuovo la sua Ocarina...
Alzai gli occhi sul presunto folle e sorrisi, chiedendomi quanto si sapesse fuori dalla corte che egli amava molto suonare quello strumento, se fosse risaputo da tutti oppure se quel dettaglio potesse racchiudere una vera speranza.
Ma anche se fosse, probabilmente ero io che volevo credere a quelle parole.
"Vi ringrazio.." sorrisi, gentilmente.
Poi mi resi conto che non aveva specificato dove si sarebbe svolto questo particolare incontro, ma prima che potessi chiedere spiegazioni in merito all'uomo, si avvicinò un cavaliere, o almeno così sembrava dall'aspetto, e gli chiese se potesse accompagnarlo.
Sorrisi al nuovo venuto, annuendo.
"Già, stavo per chiedervi la stessa cosa, più o meno..." tornando ad osservare l'uomo con un sorriso cordiale "Dove l'avete visto?".
Guisgard
20-02-2015, 19.19.12
Cassaluia sorrise ad Altea.
“Milady...” disse “... io non sono di queste terre, ma mi trovo qui momentaneamente... non conosco dunque i fatti di cui mi parlate, ma posso dirvi che oltre i confini di questo regno Capomazda ed i suoi duchi non sono ben visti... il loro dispotismo politico e religioso ha fatto il suo tempo e oltre queste lande non penso possano governare su terre e popoli civili. Io non credo che sia vivo l'ultimo dei Taddei. Non so cosa l'abbia ucciso, ma non mi stupirei se l'avesse fatto qualcuno, visto, come vi ho detto, quella stirpe non era molto amata oltre questi stretti confini.”
Guisgard
20-02-2015, 19.20.55
Taliesin annuì ad Elisabeth e i due andarono insieme verso le cucine per quella camomilla.
“Comprendo” disse il bardo alla donna “che la solitudine rechi tristezza... questo castello è grande e come tutte le grandi dimore, siano esse il Cielo o la Terra, più sono vuote e più i nostri fantasmi ne prendono possesso... e voi, permettetemi e perdonatemi, mi apparite una donna molto sola... ma forse lo siamo un po' tutti in questa tragica farsa senza sipario, né copione...”
Guisgard
20-02-2015, 19.22.47
Galgan e Clio avevano entrambi parlato a quel pazzo.
“Si, rammento il luogo in cui l'ho veduto...” disse il demente “... era nella campagna, dove si annuncia già la cupa brughiera... non lontano da dove sorge la cappellina di un esorcista...”
A quelle parole Ammone trasalì e fissò Clio.
Altea
20-02-2015, 19.30.48
Guardai Cassaluia con fare sospetto.."Ovvio..i Taddei erano potenti, occuparono Sygma ma qui a Capomazda erano amati...almeno visto io sono stata cresciuta pure da Taddeo l' Austero, infatti non siete di queste terre e quindi non potete valutare". La guardai, quindi sembrava non era simpatizzante dei Taddei..e se lavorasse per Gvineth o per Cimmiero e suo fratello e voleva sviarmi..a questo punto..io non avevo motivo per avere un elisir che rendesse invisibi..affatto...perchè mai avrei dovuto rischiare la mia vita per trovare un elisir che non mi serviva..e stranamente lei voleva regalarmelo come il ciondolo.
Sorrisi falsamente alla donna.."Bene, grazie per avermi svelato tutto questo, ma come detto, io non ho bisogno di un elisir che renda invisibili...appunto sono senza colpe e non ho inganni da fare..penso possiamo salutarci e sta facendo tardi e io dovrei recarmi in un posto..il ciondolo lo volete voi o posso tenerlo?".
Mi ero attardata più del dovuto per un fatto che proprio non mi riguardava..ma almeno avevo risolto il mistero del ciondolo...ora dovevo andare da Bensuon nella vecchia locanda, gli abiti da uomo li avevo in carrozza.."E' stato un piacere, se volete accompagnarmi, torno a Corte" dissi in tono sicuro.
Trasalii a quelle parole dell'uomo, cercando Ammone con lo sguardo.
"Ma certo, Don Nicola.." sussurrai, scuotendo la testa "Perché la cosa non mi stupisce?".
Chiusi i pugni per la rabbia. Quell'uomo si era preso gioco di noi fin dall'inizio.
"Vi ringrazio, davvero..." sorrisi all'uomo "Se ci fosse qualche dettaglio che vi torna in mente, vi sarei grata se me lo comunicaste..".
Mi avvicinai ad Ammone "Dobbiamo tornare da quel prete.." sussurrai "Non ho intenzione di chiedergli spiegazioni, perché inventerebbe qualche scusa.. ma forse un'idea ce l'ho, seppur folle.. e se non porterà a niente... pazienza.." sospirai, sistemando i capelli dietro la nuca, nervosamente "Anche se questa storia sembra davvero surreale.. ma ci sono troppi dettagli che non possono essere ignorati..".
elisabeth
20-02-2015, 19.55.37
Il Teatro....lo guardai...come se lo vedessi per la prima volta......sorrisi...." La Solitudine.....si puo' essere soli anche in mezzo ad una sala piena di gente chiassosa.....dite il vero....Non ero sola.....avevo tutto....O forse credevo di avere tutto.....Poi ho fatto una scelta.....Vi chiederete cosa ho scelto ?....sinceramente all'inizio non lo sapevo neanche io...poi man mano la nebbia si e' diradata....ed ho imparato cos'era l'Amore tra una donna ed un uomo......All'inizio tutto e' stato meraviglioso..poi.....qualcosa si e' insinuata...come un tarlo...un pensiero di cui nessuno conosce le parole....."....un rumore mi fece voltare di scatto...
Guisgard
20-02-2015, 20.02.48
“Come volete.” Disse pacatamente Cassaluia ad Altea. “Allora non credo che il ciondolo possa esservi d'aiuto. Dunque lo riprendo.” Accompagnò la dama de Bastian all'uscita. “Quando vi piacerà venirmi a trovare, mi troverete qui. Per me sarà un piacere rivedervi. Mi tratterrò a Capomazda per qualche altro giorno.” E la salutò.
Guisgard
20-02-2015, 20.03.45
“Quel prete ci caccerà di nuovo via e tu lo sai.” Disse Ammone a Clio. “Ma se dici di avere un piano o qualche idea per cavare qualcosa da questa storia, allora sono con te. Andiamo.”
Guisgard
20-02-2015, 20.04.34
E mentre Elisabeth parlava al bardo, un rumore alle sue spalle la fece voltare.
“Milady...” disse Tilde “... è giunto vostro marito al castello e chiede di voi.”
Annuii ad Ammone "Lo so che ci caccerà.. ma resteremo solo un paio di minuti..." alzai le spalle "Potrebbe essere tempo sprecato, ma vale la pena tentare.
Così, avvisammo i membri del Patto che dovevamo assentarci per un po', giusto il tempo di una visita.
E poi ci avviammo verso la dimora del simpatico esorcista.
Non che fossi molto fiduciosa, quell'uomo non mi ispirava affatto fiducia, ma se non aveva rubato quell'ocarina, allora magari la sua era solo una facciata.
Ma non potevo sapere.
La parte più razionale di me continuava a dirmi che tutta quella storia era una follia, che non aveva il minimo senso.
Ma una parte più profonda e meno pragmatica mi diceva di non tirarmi indietro.
Dovevo tentare, dovevo sapere.
Guisgard
20-02-2015, 20.22.17
Clio e Ammone lasciarono il Vecchio Casello e si avviarono verso la cappella di Don Nicola.
Attraversarono la campagna avvolta dalla tenebre e dopo un po' avvistarono la cappella dell'esorcista.
“Eccoci arrivati...” disse l'omone alla piratessa “... spero tu sappia cosa stati facendo...” pensieroso.
Guisgard
20-02-2015, 20.23.40
Ozzillon rise con soddisfazione a quelle parole di Gwen.
“Benissimo.” Disse compiaciuto, per poi balzare giù dal carrozzone. “Allora è doveroso porgevi il mio benvenuto nella nostra compagnia itinerante. Di me già avete udito tutto... quanto al buffo Ruzantino appollaiato a quella finestra” indicando il giovane apparso poco prima “sappiate che egli è Berio, apprendista, spalla e coprotagonista dei miei preziosismi artistici. Vieni avanti, su!” A Berio.
Questi allora richiuse la finestra ed uscì da una porticina di quel buffo caravan.
Era un giovane ammodo, smilzo, pacato e dallo sguardo pulito.
“Piacere, damigella.” Con un sobrio inchino a Gwen.
Poi Ozzillon soffiò ancora in quel suo fischietto ed altri due individui sbucarono dal carrozzone.
“Questi è Surugo...” fece Ozzillon, presentando un uomo alto e robusto, dai capelli scuri ed il volto sorridete “... mentre quest'altro è Sbrizzo.” Indicando un uomo ancora più alto del precedente, ma un po' goffo nell'apparire.
Ed entrambi salutarono con cortesia la ragazza di Avalon.
“Manca solo Rida.” Mormorò Ozzillon. “Dov'è finita?”
“Si sta accomodando i capelli, capo.” Rispose Berio.
Altea
20-02-2015, 20.24.38
Guardai Cassaluia.."Milady io vi ho fatto mille domande...vi ho chiesto di dirmi tutto ciò che sapevate..e altro ma voi? Nulla..come pretendete io accetti se voi non mi dite perchè...se voi sapete il motivo vi ho detto di dirmelo ma avete continuato con la storia della sorella, della mia anima..una alchimista è una maga, una esoterica...e voi sapete perchè mi serve questo elisir..avete detto di essere sincera ma non lo siete stata, voi sapete ma non dite..se volete dirmi ciò che avete visto nel mio futuro lasciate un biglietto al mio antiquario..io sono stata qui per molto".
Salii sulla carrozza e chiusi le tendine, indossai dei pantaloni neri, stivali alti e una camicia bianca..certo era difficile sembrare un uomo ma indossai un mantello nero e un cappuccio e misi la mia spada sulla vita..dissi al cocchiere di fare presto e portarmi alla locanda al porto dove sapevo avrei trovato Bensuon, volevo sapere se avesse notizie...io ero tornata da giorni.
elisabeth
20-02-2015, 20.24.43
" Ciao Tilde......in questi giorni sembri una colomba......portatrice di messaggi.....bene caro Bardo, devo lasciarvi...spero di non avervi annoiato...ma il grande capo mi sta cercando...."...posai la tazza di porcellana..e salii nella mia camera......speravo proprio di non dovermi scontrare.....poggiai per un momento la fronte sulla porta prima di aprire e respirai a pieni polmoni....poi...entrai......chiusi la porta dietro di me.....e rimasi a guardarlo era un bell'uomo...ancora piu' bello quando qualcosa non andava nel verso giusto...la luce delle candele sul suo volto...lo fecero sembrare stanco.....decisi di non attaccare...infondo...non avevo motivo alcuno per attaccarlo......." Sei stanco....e' da quando eravamo imbarcati sulla nave di Burmid che non ti vedo così pensieroso........pensavo che quel tempo fosse passato......ma e' anche vero che non riusciamo piu' a parlare...a stare insieme....ed e' difficile per me comprendere cio' che tu non mi dici....non mi va di valutare le situazioni solo perchè ascolto cio' che la gente mormora.........Siamo sempre stati sinceri l'uno con l'altro....anche se tu non provi piu' nulla per me......non perdere la promessa che ci siamo fatti...mai bugie...."...mi sedetti sul letto.......e lo guardavo..mentre mi fissava
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Guisgard
20-02-2015, 20.25.51
Tessa tornò verso l'ingresso della prigione per riprendere gli annali dimenticati.
Ritornò nella cella dove aveva incontrato Pirros e recuperò i preziosi testi.
Ma nell'uscire per raggiungere di nuovo l'uscita, passando davanti ad una stretta scalinata che presumibilmente conduceva verso le segrete, la ragazza udì alcune voci.
“Mi chiedo chi sia...” disse qualcuno.
“Che t'importa?” Fece una seconda voce. “E' solo un pazzo. Magari morirà presto di stenti, o addirittura sarà lui stesso a darsi la morte.”
“Perchè dovrebbe farlo?” Chiese la prima voce.
“Te l'ho detto...” mormorò la seconda “... è un povero pazzo...”
“A me non sembra poi tanto pazzo, se vuoi sapere la mia...” dubbioso il primo che aveva parlato “... quello è uno furbo... credimi...”
“Secondo me invece” la seconda voce “è un povero miserabile, magari nobile e ricco, ma che qualche familiare ha voluto liberarsene, facendolo rinchiudere qui.”
“E perchè quella maschera sul volto?” Il primo.
“Questo è un mistero.” Sbottò la seconda voce. “Forse è sfigurato, o deforme... o magari il suo volto fa paura a qualcuno...”
Sospirai a quelle parole di Ammone.
"Non lo so..." Fissando la brughiera "Ma posso garantirti che non rischiamo niente... Se, come sarebbe naturale e logico, tutta questa storia è una follia.. Allora.." Sospirai nuovamente "Allora ci avrò rimesso io sola.. Ma nulla di grave.." Con un sorriso che voleva essere rassicurante.
Scesi da cavallo e mi avvicinai alla casetta.
Coraggio, Clio...
Sospirai, per poi bussare.
"Don Nicola, aprite per favore..." Chiamai "Ci vorrà solo un minuto, non temete...".
Guisgard
20-02-2015, 21.33.54
“Milady...” disse Cassaluia ad Altea “... io ho risposto alla vostre domande, nonostante voi abbiate insistito sui Taddei. Io non so nulla di loro e neanche mi interessa saperlo. Si, sono un'alchimista, ma non una maga. Non so leggere il futuro, ma conosco le sostanze e le caratteristiche che possiedono. Questa è l'alchimia. Vi ho offerto la mia amicizia, ma pare a voi non interessa. Pazienza.” Candidamente.
Poi Altea lasciò quel luogo e si diresse al porto.
Il mare distava un bel po', essendo nel territorio delle Flegee.
Così cominciò il viaggio della dama verso quei territori.
Guisgard
20-02-2015, 21.37.56
“Non essere sciocca...” disse De Gur ad Elisabeth “... tu sei mia moglie ed io ti amo...” la fissò “... si, sono un po' pensieroso... saranno giorni importanti i prossimi... lord Gvineth e lord Cimmiero metteranno fine alla loro disputa... e finalmente sapremo chi governerà Capomazda...”
Guisgard
20-02-2015, 21.38.22
Clio bussò alla pesante ed austera porta della cappella.
Per lunghi istanti nessuno rispose, poi ad un tratto dall'interno si udì un rumore di passi.
“Perchè” disse all'improvviso una voce “questa voce mi sembra di conoscerla? Sei già stata qui, figliola? Cosa ti occorre? Sai che non bisogna disturbare un anacoreta impegnato con le sue orazioni?”
Lady Gwen
20-02-2015, 22.23.26
Ozzillon rise di gusto alla mia risposta; doveva fargli davvero piacere il fatto che io mi fossi unita a loro e in verita`, dovevo ammettere che faceva molto piacere anche a me.
Per primo, mi presento` Berio, il ragazzo che poco prima si era affacciato dalla piccola finestrella del carrozzone e infine mi presento` altri due membri di quella bislacca compagnia.
A quanto pareva, pero`, mancava ancora qualcuno; una donna.
Ozzillon chiese di lei e Berio rispose che era intenta ad accomodarsi i capelli. Non vedevo l'ora di conoscere anche l'ultimo membro della compagnia.
Altea
20-02-2015, 22.35.49
Guardai la donna stranita.."Insistito sui Taddei? Ma voi state dicendo il falso..e di cosa ho insistito..anzi voi li avete accusati di essere pure dei tiranni senza nemmeno conoscerli, ovvio che per il legame avevo con l' Arciduca l'ho difeso..gli amici e le persone a cui si è riconoscienti si difendono sempre..perdonatemi..ma allora voi non siete come me e non sapete leggere il mio animo se non rimanete leale a una persona cara...andate a Capomazda, tutti parlano dei Taddei, la loro maledizione, come sia morto il giovane Arciduca e vi stupite perchè io li ho nominati una sola volta? Sembra quasi per voi nominarli sia una maledizione o un anatema...comunque se sono arrivata a sapere cosa sia quel ciondolo, il significato delle parole e della mappa e dell' elisir vuol dire ho parlato del ciondolo, milady, non dei Taddei...ma vi vedo ora piena di odio verso me..un odio immotivato..e siete voi che non volete più cercare di farmi comprendere...io non vi conosco e penso per potermi fidare di voi, dovreste conquistarvi la mia fiducia per convincermi ma mi state cacciando come una bambina viziata..peggio per voi...forse sareste riuscita a convincermi a cercare quell' elisir".
Salii sulla carrozza e rimasi perplessa da quella donna, avevo fatto un viaggio lunghissimo e lei mi aveva incolpato per nulla e io ero onesta da non svelare nemmeno cosa faceva...fossi stata sleale la avrei mandata alla Inquisizione..la gente è folle.
Il viaggio fu molto lungo ma arrivammo proprio prima della alba per fortuna e scesi, guardandomi attorno e mi misi il cappuccio...sospirai..Bensuon..beh, come dimentiare la ultima notte trascorsa assieme e sorrisi, lui conosceva Guisgard, volevo sapere cosa pensava lui di questo fatto..sempre se potevo nominare il nome "Taddei"...anzi per un attimo mi fermai pensando quel cofanetto e ciondolo lo avevo visto proprio il giorno del mio 23 compleanno, pochi giorni fa e pensavo fosse un regalo importante e invece non era così.
Mi legai bene il mantello in modo da non far notare le forme del mio corpo ed entrai, vi era fumo, clamore e urla, risate e donne di malaffare e soprattutto uomini poco raccomandabili..sembrava vi era una scommessa tra due uomini con un duello quando mi accorsi uno dei due era proprio Bensuon e scossi il capo..si, il suo carismo era sempre uguale. Ordinai due boccali di birra e passando vicino lui lo sfiorai per guardarlo e mi sedetti al tavolo coi due boccali guardandolo sorridendo senza dire nulla ma aspettando venisse subito.
http://i61.tinypic.com/24pf8s6.jpg
Tessa
20-02-2015, 23.23.48
La tentazione di infilarmi per le scale e cercare le segrete era fortissima.
E non per un semplice capriccio. Piuttosto avevo motivo di credere che il prigioniero dalla maschera di ferro, fosse trattenuto lì ingiustamente.
I tempi non erano felici per la città. Con il ducato vacante dei Taddei, vi era sicuramente la solita corsa al potere, per conquistare quel seggio rimasto vuoto.
"Dai potenti vengono gli uomini più malvagi"
Ricordai la frase di Socrate e mai, come allora, mi sembrò vera.
La sete di potere era da sempre capace di trasformare gli uomini in bestie senza scrupoli.
Fugai la tentazione di intrufolarmi per le scale. Se quell'uomo era veramente in pericolo o trattenuto ingiustamente, non lo avrei certamente aiutato con un gesto avventato. Una donna sola, fra le segrete di una prigione, sarebbe passata inosservata quanto un cavallo dentro ad un pollaio!
Accelerai il passo, a capo chino, e passai velocemente la scala.
"Devo solo usare un po' di astuzia" pensai, prima di andare a sbattere pesantemente contro Sir Pirros.
Sospirai, sorridendo appena, mi sembrava che il monaco non fosse mai stato così cordiale, sperai che fosse di buon auspicio.
"Perdonate se vi disturbo ancora, padre..." risposi a quella voce.
"Ma vi assicuro che non ci metterò molto.. avete ragione, sono già stata qui... giunsi per caso due notti fa seguendo il suono dell'ocarina... poi tornai la notte successiva, perché avevo scoperto che conoscevate Guisgard, e mi accorsi che quell'ocarina l'avevate davvero voi, sebbene abbiate fatto dapprima finta di niente e poi vi siete inventato una strana storia.." sorrisi, anche se lui non poteva vedermi.
"Il mio nome è Clio... Sono sicura che vi ricordate di me.. e del mio amico grande e grosso che era con me ieri notte.. andrò dritto al punto... non sono qui per chiedervi spiegazioni perché detesto essere presa in giro, e potrei alterarmi come ieri notte.. sono venuta solo a chiedervi un favore... e vi pregherei di non ignorare le mie parole.." presi un profondo respiro.
"Dunque, so per certo che avete dato quell'ocarina a qualcuno, e che quel qualcuno l'ha suonata più volte... lo so perché l'ho sentita io, l'hanno sentita altri e qualcuno l'ha anche visto.. diciamo... un pastore dai capelli scuri e gli occhi azzurri.." abbassai lo sguardo "Non ascolterò una sola parola, quindi risparmiate le menzogne per qualcun altro.. vi chiedo solo questo... la prossima volta che vedrete quel pastore, dategli questo..".
Con la mano tremante, sciolsi i lacci che legavano il piccolo fodero alla cintura, dentro al quale stava il mio prezioso pugnale con il manico in corno di capriolo.
Il pugnale che avevo sognato di comprare fin da quando ero una ragazzina.
Il pugnale per cui mettevo via un po' della mia paga nelle cucine del castello.
Il pugnale che non ero riuscita a comprare quando fui costretta a scappare.
Il pugnale che lui aveva comprato per me.
Il pugnale che speravo di trovare in ogni bottino predato dall'Hydra.
Il pugnale che avevo ritrovato sulla Santa Caterina
Il pugnale che da allora era sempre con me.
Mi si strinse il cuore, ma se poteva servire a capirci qualcosa, allora ero pronta a separarmene.
Avevo perso lui, dopotutto, perdere qualunque altra cosa era nulla a confronto.
E se c'era anche solo una possibilità di ritrovarlo, per quanto assurda e folle, dovevo tentare.
"Ve lo lascio qui fuori.." chinandomi a posare il pugnale chiuso nel fodero davanti alla porta rimasta chiusa "Se ho ragione, allora saprete chi sono e perché vi ho tampinato in queste notti... e se invece sono solo una povera pazza, abbiate comprensione e tenetelo come offerta..." Lo osservai un'ultima volta "Vi chiedo nuovamente scusa per il disturbo padre..." mi voltai, e mi incamminai verso il mio cavallo e Ammone.
Guisgard
21-02-2015, 01.20.24
“Ho capito...” disse Don Nicola dall'altra parte della porta a Clio “... si, siete la pedante e petulante giovane giunta qui un paio di sere fa... sapete che siete irritante? Irritante e viziata. Ed anche visionaria. Ma io non ho il tempo di star dietro alle vostre visioni. Comunque, visto offrite il vostro pugnale come offerta, allora lo accetterò... lasciatelo lì fuori e dopo verrò a riprenderlo... e badate di non seccarmi più d'ora in poi.”
Poi la ragazza ed Ammone si voltarono per tornare ai loro cavalli.
“Non capisco perchè hai lasciato qui il tuo pugnale...” mormorò l'omone “... era un suo regalo e quel prete sembra non essersi per nulla turbato dal tuo gesto...”
Guisgard
21-02-2015, 01.33.48
Bensuon si accorse di Altea, ma non si lasciò distrarre dai suoi occhi chiari.
Continuò la sua sfida, ma fu sconfitto.
Pagò a malincuore il suo avversario e dopo raggiunse la dama de Bastian al suo tavolo.
“Altea...” disse sorridendo Bensuon “... qual buon vento ti porta in un luogo così distante da Capomazda? Forse la nostalgia della mia compagnia?” Facendole l'occhiolino.
Guisgard
21-02-2015, 01.37.39
E mentre Gwen faceva la conoscenza di quella curiosa compagnia di attori e teatranti, il carrozzone aprì una delle sue psichedeliche porte ed apparve una donna.
Era slanciata, con indosso una lunga toga stretta in vita da una cintura dorata.
Aveva gonfi e folti capelli ricci di un rosso nordico ed una maschera carnevalesca sul viso, a coprirle gli occhi.
“Ed ecco” disse Ozzillon “la nostra Rida, ninfa e musa di questa compagnia.” Con un vistoso inchino.
“Dimentichi diva più grande del mondo, capo.” Fece Rida.
“Certo, certo.” Annuì Ozzillon.
“E questa giovane?” Chiese Rida, indicando Gwen.
“E' una giovane Ero” rispose Ozzillon “che sta cercando la sua lanterna nell'Egeo di questo pazzo mondo. Il suo nome è nientemeno che Gwen, come la leggendaria regina di Camelot.”
“Piacere, allora.” Sorridendo Rida a Gwen. “Io sono Rida.”
Altea
21-02-2015, 01.39.12
Sorrisi.." E a te chi ti ficca sempre nei guai? Mmmhh si un pò mi sei mancato ma non tanto..non posso fare carezze, sono vestita da uomo o penseranno male" e sorrisi.."A dire il vero ero venuta per altro..."bevvi un sorso di birra e raccontai tutto ciò che era successo in questi giorni e di Cassaluia.."Insomma, aveva offeso Guisgard..dovevo dirle...ha ragione milady, era un farabutto? Comunque ho visto i tipi che si spartiscono il trono..sono davvero fastidiosi ma pure pericolosi..vorrei sapere di ciò che pensi tu...io mi torturo, per me non è morto" lo guardai col suo modo spavaldo e gli sorrisi.
Guisgard
21-02-2015, 01.46.28
“Beh...” disse Bensuon ad Altea “... lo sai, io sono partito da Capomazda subito dopo la morte dell'Arciduca... non conosco i due pretendenti al suo seggio, ma qualcuno che dalla capitale è venuto qui per imbarcarsi mi ha parlato di due uomini rudi, ambiziosi e poco inclini alla lealtà...” la guardò negli occhi “... a te quel duca ha sempre fatto male, sai?” Ridendo appena. “Voglio dire... l'hai idealizzato da sempre ed ora credi sia ancora vivo... ma secondo te perchè dovrebbe starsene nascosto mentre qualcun altro si contende il suo potere? Deve essere un idiota allora.” Scosse il capo. “E' morto, Altea. Mettiti l'anima in pace. E' morto e non tornerà.”
Altea
21-02-2015, 01.52.21
"Si so pure tu te ne sei andato come me dopo la morte...a me hanno fatto ritornare con un imbroglio e dopo una cena coi signorotti mi sono nauseata".
Ascoltai le ultime parole di Bensuon e sorrisi appena.."Si..mi ha fatto male..mi ha preso la anima..la notte..io..non riesco a dormire, mi tormenta pur nel sogno e quella Gioia dei Taddei..non sono pazza. Io ho il sospetto.."abbassai la voce "chi sta ora a Corte gli abbia tirato un tranello..si..e forse lui si sia salvato ma è nascosto..o lui stesso abbia inventato qualcosa scoprendo ciò che avveniva..e Mia Amata..scomparsa? O si trova con Guisgard?" lo guardai nei suoi occhi nocciola.
Non ascoltai le parole del prete, e me ne andai.
Appena mi aveva riconosciuto, aveva dimenticato la cortesia.
"Nel peggiore dei casi.." Con un sorriso triste ad Ammone "Resterà vicino alla sua ocarina..." Mentre asciugavo una lacrima ribelle.
Nel migliore, avrebbe saputo che ero più vicina di quanto pensasse.
"Andiamo..." Sorrisi appena "Torniamo dai visionari.." cercando di sorridere.
Guisgard
21-02-2015, 01.58.02
Bensuon scosse il capo a quelle parole di Altea.
“Ascolta, Altea...” disse prendendole le mani, come a volerla far ragionare “... è morto... non ha senso... non ha senso il contrario... perchè nascondersi? I due pretendenti sono giunti solo dopo la sua morte, dunque egli prima non correva rischi... e non vi erano guerre in atto... come vedi allora non c'era motivo di scappare e nascondersi... è morto, Altea... devi voltare pagina e dimenticare questa storia... ma poi” sorridendo con la solita sicurezza nel suo fascino “mi dici cosa ci trovavi in lui? Era solo il presuntuoso rampollo di una nobile famiglia.”
Guisgard
21-02-2015, 02.04.16
Clio ed Amone salirono in sella ai loro cavalli per ritornare dagli uomini del Patto della Civetta.
In quel momento la porta della cappella si aprì lentamente alle loro spalle e Don Nicola restò a fissarli, protetto dalla penombra.
Poi si chinò e raccolse il pugnale.
Ma in quello stesso istante, corroso da mesi di solitudine e dolore, turbato dalle lacrime di Clio e arrabbiato dall'indifferenza del prete, Ammone, come travolto da impeto d'ira, arrestò improvvisamente il suo cavallo, smontò e corse gridando verso la cappella.
E Don Nicola, sorpreso, non fece in tempo a chiuderla.
“Non è Cristiano tutto ciò...” disse ansimando per la rabbia l'omone “... non è Cristiano trattarci così... siete un prete!” Gridò al religioso.
Altea
21-02-2015, 02.06.09
"Appunto..sono arrivati dopo lui..perchè il loro piano ha funzionato..e qualcuno lo ha tradito e ha dovuto scappare? O lo hanno imprigionato?" sospirai.."Cosa provavo per lui..mi vedevi come lo guardavo..no, lui non era un rampollo di famiglia..era spontaneo, generoso...quella allegria ma velata dal mistero e poi assieme ci divertivamo molto..non so..non si può spiegare..stavo tremendamente bene quando ero con lui".
Gli misi una mano sulla sua.."Quindi non vuoi aiutarmi a scoprire se i miei sospetti sono giusti? Mi fidavo di te..magari fuori ti convinco" gli dissi facendogli l'occhiolino.
Camminavo, guardando lontano, in balia di quella velata malinconia, quando d'un tratto, Ammone si fermò, scese da cavallo, e iniziò a correre verso il prete che se ne stava immobile sulla soglia.
Lo fissai incredula, poi fermai a mia volta il cavallo e lo rincorsi.
"Ammone.." urlai "Lascia stare... non ne vale la pena...".
Guisgard
21-02-2015, 02.15.05
Bensuon ascoltò Altea.
“Mah...” disse poi perplesso “... mettiamo che tu abbia ragione... mettiamo che siano stati i due pretendenti al ducato a volerlo fuori dai giochi... ma perchè allora tenerlo nascosto? Perchè non ucciderlo? Sarebbe stato sempre un pericolo per loro se fosse rimasto in vita... vedi che non ha senso?”
Guisgard
21-02-2015, 02.19.16
“Ma fatemi capire...” disse Don Nicola a Clio e ad Ammone “... voi davvero pensate che io nasconda fantasmi qui? Davvero credete che in giro ci sia qualcuno che tutti credono morto e che invece è vivo e vegeto? E che io sia complice di questa farsa? Questo credete?”
“Io non so più a cosa credere...” mormorò l'omone.
“Voi siete pazzi.” Scuotendo il capo il religioso. “Sapete quante ocarine esistono al mondo? E quanti uomini sanno suonarle? Voi siete proprio folli.”
Altea
21-02-2015, 02.21.07
"Forse perchè Guisgard serve ancora visto ha regnato fino ora...per i loro intenti, perchè sa molte cose su Capomazda e la diplomazia..perchè quelli sono grezzi..non sanno nemmeno a chi rivolgersi per un atto notarile a mio parere..ah..molti smentiscono ma vogliono vendere di nascosto tutti i beni dei Taddei...odiano i Taddei, ho visto pantomime su di loro...perchè tanto odio..sadismo direi..ero con quel Priore e stavamo quasi scoprendo qualcosa proprio sulla notte della morte..un ombra e una strana impronta proprio dove dicono sia morto..quelli lo potrebbero anche solo imprigionare per il gusto di torturarlo" dissi con rabbia.
Guisgard
21-02-2015, 02.25.37
“Su, Altea, non ha senso tutto ciò.” Disse Bensuon. “Se anche fosse, credi che il duca sia disposto a svelare cose importanti a quei biechi pretendenti? No, credimi... se l'avessero preso loro, l'avrebbe già ucciso. Non ha senso.” Sorrise. “Come vedi non riesci a convincermi, mia cara.” Facendole l'occhiolino. “Dovrai fare di meglio.”
Guardai Don Nicola con disprezzo.
"Esistono molte ocarine, ma quella è la sua, qualunque cosa diciate..." Con decisione "E io odio essere presa in giro.. Potete ingannare chi l'ha visto da lontano, ma non me...".
Sfiorai delicatamente il braccio di Ammone e gli sorrisi triste.
"Andiamocene amico mio, se cerchi carità cristiana, è l'ultimo posto in cui la troverai..." Scuotendo il capo.
Guisgard
21-02-2015, 02.33.52
Ammone annuì a Clio e fece per seguirla.
“Dunque” disse Don Nicola alla ragazza “volete farmi credere che il duca, signore di una terra Cattolica come questa, fosse amico o altro di una ragazza irriverente come voi? Che non teme di schernire un uomo di Chiesa? Bah...” scuotendo il capo “... voi non sapete nulla di lui, sciocca ragazzina... non comprendete e non comprenderete mai...”
“Cosa non comprendiamo?” Chiese Ammone.
Ma il religioso lo fissò senza rispondere.
Altea
21-02-2015, 02.33.56
"Torturandolo si..riuscirebbero nel loro intento...e pure Guisgard cederebbe".
Sorrisi alle sue parole e lo portai in giardino, quasi sembrava stesse arrivando l' Alba.."Come posso convincerti..l'ultima notte abbiamo bevuto un pò troppo e insomma..beh si..troppo ma ora siamo sobri...soldi?" gli mostrai delle monete.."Oh no, ora ricordo..dicevi eri geloso di Guisgard..una sera improvvisamente mi avvicinai al rampollo di famiglia appunto e a sorpresa gli stampai un bacio...lui era solito a questi miei colpi di testa forse per questo non mi ha mai creduta? Comunque dicesti avresti pagato oro per un bacio appassionato da me...ma chiarisco...senza amore lo sai".
Mi avvicinai a lui e lo baciai con fervore..Bensuon era ambito da molte ragazze, ma sapevo non avrebbe ceduto nemmeno col bacio.
http://i59.tinypic.com/ab4kme.jpg
Guisgard
21-02-2015, 02.37.59
Bensuon finì per cedere, senza neanche troppa resistenza, a quel bacio di Altea.
La prese fra le braccia e finirono per appoggiarsi contro il tronco di un albero del cortile.
“Sei sleale...” disse baciandola “... sleale e tremendamente convincente così...” continuò a baciarla “... dimmi... cosa vuoi da me? Cosa vuoi che faccia davvero?”
Altea
21-02-2015, 02.42.25
Risi mentre mi immobilizzava addosso un tronco "No, non sono sleale..so solo usare bene ciò che Natura mi ha dato" accarezzandogli il viso mentre sentivo i suoi baci appassionati su me.."Voglio tu venga con me a Capomazda, pure a Corte se vuoi..e mi aiuti a capire se sbaglio o meno..senza porre condizioni..non ho nessuno di cui fidarmi, potresti fingerti il mio nuovo fidanzato, ma devi inventarti un rango, al resto ci penso io".
"Non temo di dire la verità.. Il vostro abito non vi ha impedito di essere maleducato e scortese con me, o sbaglio? Credete che tutto vi sia concesso perché siete un uomo di chiesa?" Scuotendo la testa.
"Se il vostro comportamento nei nostri confronti è carità cristiana, allora devo aver capito male di cosa si tratta..." Mormorai, profondamente ferita da quelle parole.
"Fate quello che vi ho chiesto e basta, vi prego..." Amaramente "È evidente che non sappiate niente di me.. Ma non spetta a voi saperlo...".
Guisgard
21-02-2015, 02.46.14
“Beh, pur di essere il tuo fidanzato” disse Bensuon ad Altea, senza smettere di baciarla “verrei in capo al mondo... ma sappi che sarò un fidanzato molto convincente... ed intendo cogliere tutti i vantaggi di questa storia... ah, scegli pure tu il mio rango...”
Altea
21-02-2015, 02.51.06
Sorrisi alle sue parole ma lo guardai torvo.."Senza amore..lo sai..hai accettato e sai il rischio visto io non riesco a dimenticarlo..quindi non so quanto tu convincente, almeno con me sarai, facciamo conte..il conte Bensuon de Fleur..si suona bene...mio nonno è moderno, ti darà una stanza a corte..se vuoi, la carrozza ci aspetta pronta per andare a Corte, là vedremo il da farsi..magari potrei rinsaldare il rapporto col Priore, forse ha interpretato male il mio modo di fare" e gli diedi un buffetto sulla guancia.
Guisgard
21-02-2015, 02.54.00
“E sia...” disse Don Nicola a Clio “... prenderò il vostro pugnale come volete... ed ora, se avete finito, io devo tornare alle mie orazioni, visto che tra non molto sarà giorno...” rientrò e chiuse la porta della cappella.
“Sarà meglio andare, Clio...” mormorò Ammone.
Ormai la notte volgeva al termine. Le stelle, pian piano, cominciavano a spegnersi una dopo l'altra, mentre l'Oriente iniziava a schiarirsi, dissolvendo le inquietanti ombre di quella notte senza fine e senza risposte.
Guisgard
21-02-2015, 02.56.54
“Allora cercherò di convincere io te sul fatto che sono migliore di quel duca.” Disse sorridendo Bensuon ad Altea. “Comunque conte mi piace... si, farò il conte.” Rise. “Dammi solo il tempo di prendere la mia roba e partiremo per Capomazda.”
Guisgard
21-02-2015, 02.59.01
Ad un tratto, mentre si avviava verso l'uscita della prigione, Tessa finì per sbattere contro Pirros.
“Voi...” disse stupito, ma sorridendo il comandante di quel luogo “... voi? Sono stupito di ritrovarvi ancora qui... ma da dove venivate così di fretta? Al punto da camminare quasi a capo chino? Non è che qualcuno dei carcerieri vi ha importunata? Beh, siete molto bella e in un luogo come questo il fascino femminile non è cosa di tutti i giorni.” Rise. “Ma dov'è il curato?”
Sorrisi appena, voltandomi verso Ammone.
"Come è facile insultare e poi non rispondere alle domande..." Scuotendo la testa, disgustata dal comportamento del prete.
"Dai andiamo via.." Sorrisi appena, cercando di nascondere la profonda tristezza che mi attraversava "È quasi l'alba ormai, devo andare al mercato...".
Quelle parole mi avevano ferito nel profondo.
Lo sguardo di quell'uomo, le sue parole.
Già, come poteva il grande signore volere una come me?
Me lo chiedevo sempre anche io.
Eppure, a differenza di quel prete, lui non mi aveva mai mentito, né giudicato.
E ne ero certa, perché la menzogna avrebbe offuscato la luce chiara dei suoi splendidi occhi azzurri.
Chiusi gli occhi per non piangere, mentre la città era sempre più vicina.
Guisgard
21-02-2015, 03.09.59
Così, Clio ed Ammone lasciarono la cappella di Don Nicola e si immersero di nuovo nella fitta campagna ormai screziata dai primi bagliori del giorno nascente.
Ma prima di imboccare il sentiero che volgeva verso la città, ad un tratto, quasi celato dal canto degli uccellini che salutavano l'aurora, i due compagni che avevano diviso le avventure sulla Santa Caterina, ebbero la stessa sensazione.
Infatti ad entrambi parve di udirlo ancora.
Ancora una volta.
Udire di nuovo il suono dell'ocarina, quasi fossero ancora sul ponte del vascello volante in sua compagnia.
In compagnia di Guisgard.
http://www.nikonclub.it/forum/uploads//201312/detail_thumb_p18busm9qu1efqlf1jo81croahg5.jpg
La campagna dipinta nelle calde luci del tramonto si stagliava intorno a noi, come volesse tenerci al sicuro, oppure imprigionarsi.
Il mio sguardo triste vagava distrattamente in quella quiete strana.
Ma poi qualcosa colpì il mio cuore.
Di nuovo, il suono dell'ocarina, che come un tenero abbraccio mi sciolse, lasciando libera più di una lacrima.
Alzai lo sguardo su Ammone, e dalla sua espressione compresi di non essere l'unica.
Come potevamo condividere la medesima follia?
Così, quasi senza accorgermene, mi voltai a guardare indietro, verso quel suono.
Guisgard
21-02-2015, 03.24.54
Anche Ammone, come Clio, si voltò verso quel suono.
Era stato breve, un istante.
Eppure entrambi sapevano di averlo sentito davvero.
Un suono lento, ma caldo.
Un suono avvolgente, quasi ipnotico.
Un suono che si era levato come a voler seguire il corso del Sole nascente.
Un suono volto a salutare il nuovo giorno.
“Io...” disse Ammone “... io credo di averlo udito davvero... di nuovo...”
E proprio in quell'istante di nuovo si udì quel suono.
Il suono dell'ocarina.
Le parole di Ammone mi confermarono che anche lui l'aveva sentita.
Annuii "Sì, l'ho udita anche io...".
E poi, come volesse confermare la nostra follia, si udì ancora.
Mi voltai verso Ammone, incredula, asciugando le lacrime.
"Ancora, l'ho udita ancora..." Guardandomi attorno.
"Vieni.. Seguiamo il suono, cerchiamo di capire da dove proviene.. Magari ci metteremo l'anima in pace una volta per tutte..." Sorridendo all'omone.
Guisgard
21-02-2015, 03.39.19
Ammone annuì a Clio.
Un attimo dopo i due compagni si lanciarono nella direzione in cui si era udito quel suono.
Ora la campagna, invasa dal chiarore del giorno, appariva meno misteriosa.
I loro cavalli percorsero in breve un buon tratto di quei campi, sempre con l'eco di quel suono come guida.
Ed infine Clio ed Ammone si ritrovarono in un pianoro divenuto di colpo silenzioso, fatta eccezione per il canto dei merli.
“Nulla...” disse Ammone “... più nulla... che sia stato il canto dei merli a trarci in inganno?” Fissando Clio. “O forse è stata solo la nostra pazzia?”
Seguimmo quel suono, che ci guidò nella brughiera, ma quando arrivammo ad un pianoro, il suono cessò.
Chinai il capo, sconsolata.
"La nostra pazzia, dici?" osservando quel pianoro "Già, dobbiamo essere pazzi entrambi..." scossi la testa "Eppure come possiamo aver sentito entrambi il medesimo suono.. e non un suono qualunque.. fossi da sola penserei di aver avuto le allucinazioni.. ma non ha senso, l'abbiamo sentita entrambi, tra l'altro poco lontano al luogo in cui sappiamo per certo ci sia l'ocarina..".
Mi guardai attorno "Infondo, dev'essere in un posto come questo che il nostro pazzo ha visto il pastore..." guardandomi attorno "Come vorrei avere la stessa fortuna...".
Guisgard
21-02-2015, 03.55.07
E mentre Clio ed Ammone si guardavano intorno, tra inquietudini e speranze che attraversavano i loro cuori, ad un tratto cominciarono a sentire qualcosa.
Il tintinnio di alcuni campanacci, il belare di qualche pecora e l'abbaiare di un cane.
Mi voltai verso Ammone trattenendo il fiato.
"E se..." Mormorai "Se fosse lo stesso pastore che ha incontrato quel folle? Lui può averlo scambiato per Guisgard, certo... Ma l'aveva visto da lontano... Noi capiremmo se è lui o no..." Sorridendo.
"Non credo alle parole che ho appena detto..." Battendo le palpebre incredula "Forse sono davvero impazzita..." Scossi la testa.
"In ogni caso, direi di non farci vedere e osservare..." Con un timido sorriso, voltandomi nella direzione del belare.
Guisgard
21-02-2015, 04.06.29
Ammone annuì a Clio e scese da cavallo, invitando la ragazza a fare lo stesso.
Cominciò poi ad avanzare verso quei rumori che ancora si udivano nell'aria, tirando il suo cavallo con le redini dietro di lui.
Attraversarono così alcuni alberi, giungendo subito dopo in un campo erboso.
E qui trovarono un gregge di pecore a pascolare.
https://medielettra.files.wordpress.com/2012/03/pecore-al-pascolo.jpg
Lady Gwen
21-02-2015, 08.24.31
Mentre mi intrattenevo allegramente con Berio e gli altri, una porta del carrozzone si apri` e usci` una donna.
Era slanciata e aveva dei folti capelli rossi e ricci. Non potei vedere i suoi occhi, poiche` indossava una maschera. Chissa` perche`.
Ozzillon la presento`. Si chiamava Rida; era la musa ispiratrice della compagnia.
Non mi sorprese cio`, dal momento che era l'unica donna`.
"Piacere di conoacervi, Lady Rida".
Tessa
21-02-2015, 13.15.52
Lo scontro con Sir Pirros, fu per me una sorpresa, poiché certamente non mi aspettavo di ritrovarlo lì.
L'uomo indossava un lungo mantello verde scuro e sembrava in procinto di uscire.
Lo osservai meglio di quanto la fretta mi avesse consentito di fare durante il primo incontro.
Il mantello di quel colore, i guanti neri e gli occhi chiari... No, non era un volto nuovo, da qualche parte lo avevo già visto.
Ero seduta con Rabona sulle rive erbose del torrente. Avevamo approfittato della splendida e rara giornata di sole, per fare lezione all'aria aperta.
Le nostre letture erano però spesso interrotte dalle chiacchiere della giovane, che era per natura poco incline agli studi e si perdeva sovente nelle sue fantasie.
"Rabona, voglia il cielo che la vostra famiglia vi trovi presto un consorte al quale non importi troppo di avere una moglie colta!" esclamai, esasperata dall'ennesima interruzione.
La ragazza stava blaterando qualcosa, con una nota acuta di emozione nella voce.
"Non trovate che sia affascinante, Tessa?"
"Chi, di grazia" risposi distrattamente io, troppo presa dalla lettura.
"Quel cavaliere! Eccolo, sta attraversando adesso il boschetto!"
"Rabona, vi prego, non siete ancora riuscita a declinare i verbi che vi avevo chiesto. Mettete da parte per un attimo le vostre fantasie romantiche e provate a concentrarvi sul latino!"
Ma Rabona era troppo eccitata dalla presenza dell'uomo per darmi ascolto.
"Ora che lo guardo bene" aggiunse "non credo che potrei mai innamorarmi di lui, è troppo chiaro di capelli! Voglia il cielo che mio padre mi presenti un uomo moro..."
Alzai gli occhi e intravidi il cavaliere che, nel frattempo, era stato raggiunto da altri due uomini, elegantemente vestiti.
"Rabona, le declinazioni!" la rimproverai, mentre i tre si allontanavano al trotto.
Sì, l'uomo che avevamo visto quel giorno, era decisamente Sir Pirros!
"Cercavo proprio voi, Sir!" dissi all'uomo che mi sorrideva "Volevo dirvi che nella biblioteca del convento, si trovano altri annali, anche più vecchi di quelli che ci avete richiesto e, credo che possiate trovarvi quanto cercate. Basterà solo rimettere insieme le informazioni. Ovviamente, sentitevi libero di venire a consultarli quando desiderate! Anche se immagino che non sia facile riuscire ad allontanarsi da qua, soprattutto quando alcuni prigionieri sembrano avvezzi a darvi filo da torcere..."
Gli sorrisi e, senza dargli tempo di rispondere, aggiunsi " adesso, se volete scusarmi, vado a raggiungere il curato. E' voluto andare avanti per non arrivare in ritardo alla celebrazione della Messa, ma non è bene che un uomo con la sua precaria salute cammini da solo a passo tanto svelto!"
Altea
21-02-2015, 15.15.47
Sorrisi alle parole di Bensuon e lo aspettai dentro la carrozza ma pensierosa..dimostrare che era meglio di quel Duca.
E come..capivo Bensuon ma quando si ama follemente ma pure razionalmente come io sentivo per Guisgard era difficile..nessuno sarebbe stato migliore..quando lui non era presente io ero come la Luna e quando era con me diventavo il Sole, diventano la vera Altea perché io non ero fredda o insensibile..lui mi faceva uscire quel lato romantico e allegro che sempre celavo.
Ad un tratto arrivò Bensuon e carico' i bagagli e partimmo.."Ma quanta roba hai portato..Conte" e risi per poi farmi seria.."Dobbiamo stare attenti, non sottovalutare nulla o finiamo male". Gli raccontai bene del priore Tommaso, del fatto del pittore e la impronta anomala.."È da qui voglio proseguire..se il priore non vuole parlarmi .. pazienza..ma gli farò recapitare una missiva, io ho scoperto sul dipinto quella figura e poi la orma vicino al pozzo e deve dirmi i risultati..e poi devo parlare con Marion, il pastore..ricordi? Era strano, forse era spaventato dal priore..ma il fatto avvenne dietro casa sua, il suo segugio e il gregge erano tranquilli? Ogni volta arrivo fanno il diavolo a quattro." e lo guardai sospirando e pensierosa.
Seguimmo quei rumori, finché non ci portarono ad un pascolo.
Trattenni il fiato, osservando quelle pecore pascolare libere e spensierate.
Alzai lo sguardo su Ammone e sorrisi, legando il cavallo ad un albero.
"Proviamo ad avvicinarci senza farci vedere.." mormorai "Magari vedremo quel pastore..".
elisabeth
21-02-2015, 20.41.54
Che sciocca....era ovvio...mi amava....e che diamine, le cose si dovevano dare per scontate..la notte dava il passo al giorno......e Lui era preoccupato,infondo potevo comprenderlo.....se si fosse seduto su quella poltrona Lord Cimmiero per De Gur non sarebbe stata una buona giornata......" Ti capisco...hai a cuore le persone che abitano in questo castello....te stesso.....e non sai come andrà a finire......sarebbe stato meglio se quella famosa maledizione sui Taddei avesse risparmiato l'ultimo rampollo....."......non volevo turbarlo con quello che ci eravamo detti con il Priore...anche perchè in realtà nulla era veramente accaduto......Si certo avevo parlato con il povero matto....ma poi lo avevo addormentato.......avrei dovuto esaminare i resti del corpo di Guisgard....ma anche quello poteva essere un buco nell'acqua.....infondo Guisgard, poteva realmente essere morto....e allora tutto quel polverone a cosa sarebbe servito........sarebbe servito ad alimentare una leggenda.......una leggenda che spaventava........." Sai De Gur......in giro c'e' chi pensa di aver visto Guisgard.....folle vero ?.......i fantasmi in questo posto brulicano......Si potrebbe fare uso e commercio sulle leggende.......I Taddei e la maledizione.......".......piu' che una risata dalla mia gola usci' un suono strozzato......" Mi spiace, pensavo di alleggerire la tensione, forse non mi occupo di molte cose durante il giorno per cui la sera tendo a essere molto spiritosa......Ma non riesco ad essere molto lucida.......mi manchi tu e mi manca il mio mondo....questo mi tormenta e se posso essere sincera, forse sono un'incosciente non so chi comanderà a Capomazda......ma ho voglia di pensare a me stessa........".......Sembravamo così distanti......
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Galgan
22-02-2015, 01.16.01
La Fede, talvolta, si maschera da altri sentimenti, oppure, semplicemente si trova nei luoghi più impensati, e nei contesti più particolari; anche un folle, per volere Divino, può divenire un agente stesso della Fede, e nel divenire ciò, può smuovere gli animi, e le genti.
In effetti, fu così che accadde.
Alle parole del folle, o presunto tale, due personaggi partirono, a spron battuto, con ogni probabilità diretti al luogo indicato; li seguii con lo sguardo, poi annuendo fra me, capii quali sarebbero stati i miei successivi movimenti.
Tutto, nuovamente, conduceva a Dio, e alla Sua Casa.
Avrei parlato con quel sacerdote.
-Andiamo, mio buon Lucas-
dissi al mio scudiero;
-Ora sappiamo dove ci condurranno i nostri passi-
Guisgard
23-02-2015, 01.05.41
Rida sorrise e mostrò un lieve inchino a Gwen.
“Bene.” Disse annuendo Ozzillon. “Ora che le presentazioni sono state soddisfatte, possiamo rimetterci in cammino.” Sorrise. “Capomazda e la fama ci attendono, amici miei.”
“Immagino” fece Rida “che ci sarà un motivo se ci hai presentato Gwen, capo.”
“Ovvio.” Compiaciuto Ozzillon. “Damigella Gwen da oggi sarà con noi nella compagnia.”
“Ah, ne sono lieta!” Esclamò Rida. “Ero un po' stufa di essere l'unica donna!” Facendo poi un occhiolino a Gwen.
“E poi” intervenne Berio “dobbiamo decidere quale spettacolo mettere in scena una volta giunti a Capomazda.”
“E secondo te” fissandolo Ozzillon “il tuo arguto pigmalione ama l'improvvisazione e l'incertezza? Naturale che ho già in mente cosa fare.”
“Ebbene?” Domandò Berio.
“Sarà il Fato ad indicarci l'opera da mandare in scena!” Rispose Ozzillon. “Ora tutti nel carrozzone! Capomazda non può più attendere!”
Guisgard
23-02-2015, 01.25.42
Clio legò il suo cavallo ad un albero e lo stesso fece Ammone.
L'omone poi cominciò a guardarsi intorno, tra quelle pecore lasciate lì a pascolare.
Ad un tratto però i due sentirono un cane abbaiare forte.
Un attimo dopo udirono pure il rumore di passi.
Qualcuno, a passo svelto, si stava avvicinando al gregge.
“Ehi...” disse un giovane che procedeva velocemente “... è andata... Don Meno è rimasto entusiasta del racconto... è andata... è andata...” continuava compiaciuto, mentre si avvicinava sempre più al luogo in cui c'erano le pecore.
Ci muovevamo di soppiatto, attenti a non fare il minimo rumore, ma quando qualcuno parló, ci fermammo di colpo, per poi guardarci negli occhi.
Ascoltai le parole spensierate del ragazzo che aveva parlato, e mi avvicinai ancora di più al gregge di pecore, seguendo quella voce.
Naturalmente feci molta attenzione per non essere né vista né sentita, ma ero sempre più curiosa.
Guisgard
23-02-2015, 01.31.18
De Gur fissò Elisabeth.
“Di pazzi il mondo è pieno.” Disse. “E poi, ricordalo, la gente finisce sempre per vedere ciò che più desidera. Come i miraggi nel deserto. Guisgard è morto e la stirpe dei Taddei non esiste più.” Seccamente. “Ma non voglio che tu resti turbata da ciò... come chi governerà Capomazda... non devi pensarci...” accarezzandole il viso “... tuo marito penserà a te... lavoro affinché si possa avere un futuro degno... io e te...”
Ma proprio in quel momento bussò Tilde.
“Milady...” ad Elisabeth “... il Priore Tommaso è giunto al castello e chiede di voi.”
Guisgard
23-02-2015, 01.39.21
Clio si avvicinò al gregge, attenta a non farsi scorgere da alcuno, con Ammone invece, essendo molto più grosso ed impacciato della ragazza, che preferì nascondersi dietro una grossa quercia ed osservare da lì il tutto.
E pochi istanti dopo quel giovane, grazie al suo passo svelto, raggiunse le pecore, con un'espressione estremamente appagata sul viso.
Era robusto, di bassa statura, con i capelli corti e di un colorito tra il paglierino ed un rossiccio molto chiaro, gli abiti da garzone di bottega e le movenze un po' goffe.
“Ehi...” disse guardandosi intorno “... dove sei?”
Ma come risposta ci fu solo il belare delle pecore e l'abbaiare del cane che gli andava incontro.
Guisgard
23-02-2015, 01.46.57
La carrozza che doveva riportare Altea e Bensuon a Capomazda partì, raggiungendo un'ora dopo la cupa brughiera da attraversare per arrivare nel cuore del ducato.
“Io credo” disse Bensuon fissando fuori dal finestrino della vettura “che un uomo di Chiesa non ti rifiuterà certo le spiegazioni che cerchi, anche se dubito troverà qualcosa. Non esiste nessuna maledizione e i Taddei sono ormai estinti.” Si voltò a fissarla. “Ma voglio proporti un patto... anzi, una condizione... io ti aiuterò in queste assurde ricerche, ma se come penso non salterà fuori nulla, allora io e te ci divertiremo a goderci la vita della capitale e i piaceri dell'amore... chiaro?” Facendole l'occhiolino. “Dopotutto non tutte possano vantare un conte come spasimante.” Ridendo.
Guisgard
23-02-2015, 01.55.18
Seguendo Galgan, Lucas lasciò quel luogo e i due, cavaliere e fido scudiero, si ritrovarono a percorrere la campagna Capomazdese ed i suoi misteri avvolti nel silenzio della notte.
Ma poco dopo cominciò ad albeggiare.
“Messere...” disse Lucas a Galgan durante il cammino “... in verità tutta questa storia mi sembra intricata e senza senso... come se la verità girasse intorno a tutti noi, quasi a farsi beffe, senza che nessuno riesca ad afferrarla...”
Ma le parole dello scudiero si bloccarono di colpo, quando i due giunsero davanti alla cappella.
Lucas infatti aveva già sentito parlare di quell'anacoreta e del suo eremo, così che non ebbe difficoltà a condurre là il suo cavalleresco maestro Galgan.
Guisgard
23-02-2015, 02.15.36
Pirros sorrise a Tessa.
Era costui uno di quegli uomini avvezzi a compiacersi di se stessi, di sentirsi in diritto, per il grado che la società gli aveva conferito e le ricchezze derivanti da tale ceto, di poter ambire a tutto ciò che ispirava la sua dubbia moralità e volubile volontà.
Soprattutto per il fatto che uno dei suoi protettori, quel Gvineth così simile ad un Eurimaco giunto ad Itaca attratto dal talamo di Ulisse, nutriva verso Pirros una tal fiducia da affidargli la direzione di queste prigioni così colme di ospiti poco graditi e ancor meno raccomandabili.
E dunque dietro quel sorriso compiaciuto, gli occhi chiari ed ingannevoli, i capelli di un chiarore comune, il sorriso accomodante ed i gesti così intrisi di sicurezza in se stesso, Pirros celava pensieri ed intenzioni che ben si legavano ai costumi e alle tendenze che ora dominavano a Capomazda.
“Purtroppo” disse ad alta voce, in modo che la ragazza, nonostante si fosse avviata già all'uscita, potesse sentirlo bene “non mi è consentito assentarmi troppo da questo luogo. Magari mi porterete voi quegli annali. Così da poterci anche rivedere...”
Così Tessa uscì finalmente da quell'infelice luogo, trovando il curato Pipino sul suo carro ad attenderla.
I due così partirono, lasciandosi dietro quell'opprimente prigione.
Ma nell'allontanarsi Tessa notò qualcosa.
L'ultima finestra che si apriva sulle massicce murature della prigione, quella posta più in alto di tutte le altre, come se celasse una cella irraggiungibile per qualsiasi voce umana e così distante dal suolo da sembrare quasi destinata ad accogliere qualcuno bandito per sempre dalla Terra.
E nel fissare quella lontana apertura chiusa da pesanti sbarre di ferro, per un istante Tessa ebbe come l'impressione di vedere qualcosa.
Un riflesso, un bagliore che come il velo di uno spettro si accostò a quelle sbarre, indugiando per un breve ed effimero momento, per poi svanire nel nulla.
http://tapazovaldoten.altervista.org/z_architettura/montat/03finestra0419.JPG
Tessa
23-02-2015, 13.52.19
Quando io e Suor Corale tornammo finalmente al convento, la sera era già scesa e, senza parlare con nessuno, mi ritirai nelle mie stanze.
La visita al carcere, mi aveva lasciato una matassa ingarbugliata di pensieri in testa.
Ero sicura di aver intravisto un volto dietro le sbarre, mentre uscivo dalla prigione e qualcosa, bel lontano dalla razionalità, mi diceva che si trattava del misterioso prigioniero dalla maschera di ferro.
"Non ho prove concrete" pensai " ma sento che quell'uomo è trattenuto là non per colpa, bensì per l' interesse di qualcuno..."
Così, con quei pensieri in testa, mi addormentai.
Cammino lungo i vigneti di una verde collina inondata dal sole e mi sento così leggera, che potrei spiccare il volo e librarmi sopra questo luogo incantevole, cantando di gioia. Inizio a correre, perché sono curiosa di vedere quale meraviglia si nasconde alla fine della vigna, che degrada dolcemente in valle. Corro, corro libera, ma nella corsa, mi accorgo che il paesaggio sta cambiando, che non è più verde e bello. Adesso sono all'interno di un bosco e alti rovi mi stracciano le vesti e sfregiano le carni, mentre continuo a correre, con la fretta di uscire presto da qui. Ecco, finalmente il bosco finisce, rovi ed arbusti si diradano e, in fondo, scorgo una costruzione. Mi avvicino, devo vedere cos'è. Il carcere mi si para davanti in tutta la sua austerità e, mentre resto impietrita, un grido lacera il silenzio per tre volte "aiuto!"
Mi svegliai di soprassalto, con quel grido nelle orecchie che sembrava così reale da provenire dalla mia stessa stanza.
"Al diavolo la razionalità!" pensai, con il cuore che batteva all'impazzata nel petto "Devo arrivare in fondo a questa storia e trovare qualcuno che mi aiuti a farlo!"
Ma chi?
Altea
23-02-2015, 16.44.31
La carrozza correva fino ad arrivare alla brughiera prima della capitale, ascoltai le parole di Bensuon e sorrisi leggermente..era un bravo ragazzo, mi fidavo di lui anche perchè era così pure per Guisgard..era un pò scanzonato solo e prendeva la vita alla leggera, eravamo totalmente diversi e questa volta guardai io fuori dal finestrino perdendomi in un ricordo non troppo lontano..
Un fulmine forte seguito da un rombo di tuono, non riuscivo a dormire,
accesi una candela e andai a bussare alla camera di Guisgard.
"Chi è? Avanti" udii la sua voce.
Aprii lentamente la porta.."Sono Altea" dissi sottovoce "sei presentabile? Non che mi scandalizzi per carità, ma non vorrei trovare quella milady Ingrid che cinguetta attorno a te".
"Sciocca" .. era il suo modo gentile per apostrofarmi, io risi e lui si alzò dal letto "non stai bene?"
"Questo temporale mi agita, mi sento nervosa..no, non ho paura".
"Vieni" disse con la sua voce rassicurante e prendendo un libro "ti leggerò una fiaba".
"Smettila, signor Simpatia..ti prendi sempre gioco di me" e mi sedetti sul letto vicino a lui.
Ma lui iniziò proprio a leggerla quella fiaba, mentre io ero persa a guardare i suoi occhi vasti come il mare e il cielo e alla fine mi pose una domanda. Avvampai, perchè quella domanda e lui rise "Ovvio, sai a memoria ogni sfumatura dei miei occhi e non hai seguito il mio racconto, sei incoreggibile".
"Mi spiazzi sempre, a volte ho paura di te, come ora..di starti vicino o forse ho solo paura dei forti sentimenti che provo per te e mi blocco..ho paura dell' Amore?"
Lui mi guardò senza dire nulla e mi diede un pacchetto.."Te lo volevo dare l' altra sera alla tua festa ma poi vi era uno stuolo di ammiratori e ho lasciato perdere..ammiratori che tu nemmeno calcolavi e io volevo pure salvare".
Lo guardai torva e aprii il cofanetto, era un braccialetto semplice con una rosa di madreperla.."Ti sei ricordato il mio fiore preferito è la rosa? Eh, ma pure io volevo stupirti quella sera ma eri attorniato dalle ammiratrici urlanti" ed estrassi dalla tasca della vestaglia un cofanetto, lui lo aprì e come una sinergia di pensieri vi trovò un braccialetto con un quadrifoglio.."Ti auguro ti porti fortuna..e ti aiuti a superare difficili prove nella vita..quella vita vorrei tanto dividere con te". Il cuore iniziò a battere forte e mi alzai.."Devo andare, buonanotte Guisgard" e scappai come al solito.
Guardai Bensuon e sospirai, scacciai quel ricordo.."Un patto..se perdo devo folleggiare con te e dedicarmi ai piaceri dell' amore e altro. Tu hai mai amato davvero? L' Amore non vuole patti, è spontaneo e non funziona come dici tu. E se poi avessi ragione io...quindi non ti interesserebbe di me..quindi il tuo non è Amore".
Scossi il capo, non badai a quelle parole..io volevo solo una persona mi aiutasse e appena arrivati a Corte avrei scritto al priore e poi saremmo andati per la campagna..quella campagna che per molti sembrava celasse strani misteri.
elisabeth
23-02-2015, 16.46.07
Non dovevo preoccuparmi di nulla.......lo guardavo con dolcezza, avevo il terrore di ascoltare la voce che mi urlava dentro......avevo fede in Nettuno....ma avevo paura nelle decisioni di De Gur......accolsi la sua mano sul mio volto.....prendendone tutto il calore...il calore che mi era mancato in quel momento.......lo baciai sulle labbra......" Mi sento più sicura...ora che ti ho sentito che ti prenderai cura di me......una volta che si e' presa la decisone di unirsi dinanzi a Dio.......non si può più fare a meno della persona che si ama....." In quel momento Tilde interruppe un piccolo attimo di intimità.......un piccolo attimo rubato.......Il Priore....era già tornato......." Grazie Tilde fatelo accomodare.....tra un po' sarò giù in salone fai da padrona di casa.....".....Ebbi una piccola esitazione.........sapevo che non era il momento di andar via.....Ma la mia curiosità era enorme......." Da quando ti stai occupando di politica....ho deciso di addentrarmi in quelli che sono gli studi Teologici......il Priore....ieri mi ha detto che ne avrei veramente bisogno...mi trova un po' carente in materia.....c'è da ridere......in cambio io gli insegnerò tutto quello che so sulla medicina....naturale ovviamente....conosci la mia fissazione per le piante e i funghi.........per quanto riguarda rituali divinatori......nin ne farò mai menzione...neanche in confessione......"......mentre parlavo mi vestivo.......giusto per evitare l'imbarazzo......." Vestiti con calma...ti aspettiamo a cena......".......ma poggiata la mano sulla maniglia mi voltai di scatto..........e gli corsi incontro......abbracciai De Gur come se non l'avessi dovuto vedere mai più........" Siamo così strani......ma sono le circostanze, i pensieri........qualsiasi cosa accada....non devi mai dimenticare che ti amo.....".....lo baciai......e con un sorriso uscii dalla porta per raggiungere il Priore........una volta nel salone..."Padre...pace e bene.....spero portiate buone nuove....."....
Galgan
23-02-2015, 17.09.57
-La verità-
risposi al mio fido scudiero,
-Invero, si può cercarla una vita, un intero ciclo di umana esistenza, eppure spesso si può arrivare soltanto a sfiorarla, se non a contemplarla da lontano, così, come possiamo rimirare le stelle......-
Eppure, mi parve che il giovane non avesse tutti i torti, forse lui, involontariamente, era la voce della mia ragione, mentre io stesso, talvolta, ero mosso quasi esclusivamente dalla Fede......Chissà, forse l'Onnipotente mi aveva fatto dono di un angelo custode, con l'incarico di raffreddare il mio animo cavalleresco quando le circostanze lo richiedevano, oppure di rendere lui più predisposto alla cerca, anche quando questa pare folle, e priva di ogni logico fondamento.
Con questo spirito, giunsi nei pressi del luogo che stavamo cercando; per qualche istante, lo rimirai, con religioso rispetto, poi mi avvicinai, e bussai alla porta.
Le parole del giovane non trovarono risposta.
"Andiamo... Salta fuori.." Pensai, scrutando la radura.
Possibile che ci avesse sentito? Ma chi ha paura di una semplice ragazza?
Continui ad osservare, sperando di riuscire finalmente a scorgere il pastore.
Guisgard
23-02-2015, 18.02.15
La carrozza con a bordo Altea e Bensuon attraversò la vasta e selvaggia brughiera, con i suoi sterminati campi di un verde melanconico, che si impreziosiva con sfumature di chiaroscuro per le ombre che si allungavano come a voler celare ogni mistero di quei luoghi.
Le nuvole circondavano in ogni dove il cielo e solo a sprazzi sembravano squarciarsi sotto la dorata luce del Sole.
Poi la brughiera terminò e una campagna più accogliente e solare si aprì ad accogliere la vettura, fino a quando giunsero a Capomazda.
“E sia...” disse Bensuon fissando il panorama dal finestrino “... niente patti... vuol dire che ti conquisterò con le mie solo forze e scaccerò il fantasma di Guisgard dal tuo cuore, Altea...”
Guisgard
23-02-2015, 18.04.34
Quel giovane avanzò ancor più verso le pecore, senza che nessuno rispondesse alle sue parole.
Intanto Clio ed Ammone restavano ben nascosti in attesa.
“Ehi...” disse ad alta voce il giovane garzone “... ma dove sei finito?” Ad un tratto arrivò il cane che aveva abbaiato da lontano. “Ciao, bello!” Accarezzandolo il garzone. “Ma dov'è finito il tuo padrone? Lascia il gregge e sparisce?”
Guisgard
23-02-2015, 18.05.30
Quel sogno.
Quasi un incubo, eppure così reale.
Il cuore di Tessa batteva all'impazzata e fuori ormai era già giorno.
Poi all'improvviso qualcuno bussò alla porta.
“Tessa...” disse qualcuno dall'altra parte della porta “... sei sveglia?” Era Rabona. “Ti ho cercata in biblioteca ma non c'eri. E' strano, eppure sei sempre così mattiniera. Ma sei sveglia? Dai, voglio parlarti... ho saputo che ieri sei stata in un posto eccitante... devi raccontarmi tutto prima della lezione di oggi!”
Guisgard
23-02-2015, 18.06.26
De Gur non rispose nulla ad Elisabeth e restò a fissarla mentre usciva dalla stanza.
La donna scese nel salone e trovò ad attenderla il Priore Tommaso.
“Salute a voi, milady.” Disse con un cenno cordiale il religioso. “Chi confida nella Misericordia di Dio non trova mai notizie funeste.” E mostrò una lettera alla donna. “Ecco il permesso scritto di Sua Grazia. Possiamo riesumare il corpo del duca. Tuttavia, deve restare un segreto tra noi, milady.”
Guisgard
23-02-2015, 18.07.12
Galgan bussò alla porta della cappella, mentre un irreale silenzio calò intorno al cavaliere ed al suo scudiero.
“Dunque” disse una voce all'improvviso dall'interno del Sacro Edificio “le mie preghiere sono volte al nulla, visto avevo domandato a San Raffaele, protettore dei viaggiatori, di non recarmi disturbo con nessuno di essi, poiché la Quaresima è già iniziata ed io ho bisogno di pregare in solitudine.”
“Messere...” Lucas a Galgan “... non credo che questo sia un benvenuto...” con timore ed un pizzico di sarcasmo.
Quel pastore metteva a seria prova la mia pazienza, che dopo i mesi passati a Miral era passata da poca ad inesistente.
Eppure non potevo fare altro che aspettare, tenendo a bada persino i battiti del cuore, che pensavo si sentissero fino alla fine della radura.
Non potevo rischiare che quel garzone mi vedesse.
Però, pensai, se quel garzone era andato a cercarlo laddove l'aveva visto il pazzo, allora forse non era un caso, ma frequentava abitualmente quel posto.
Al massimo sarei potuta tornare il giorno dopo.
Ma avrei preferito chiudere quella vicenda una volta per tutte quella mattina.
Altea
23-02-2015, 18.13.58
Sorrisi in modo enigmatico alle parole di Bensuon...non voleva arrendersi.."Ti ho chiesto aiuto per scoprire se i miei sospetti sul fatto che Guisgard è vivo siano veri...non per cercare un fidanzato, ricordatelo..anzi, io non sono ancora andata a vedere la sua tomba, andiamo a trovarlo assieme..la scorsa volta non volevano farmi entrare".
Dissi al cocchiere di portarci al cimitero dove era sepolto Guisgard..o se era sepolto, ma ero inquieta..puoi farcela Altea
Lady Gwen
23-02-2015, 19.39.36
Rida mi saluto`. Mi sembro` abbastanza cordiale e socievole. Non era di certo facile convivere come sola donna in un ambiente di soli uomini, sebbene avessi sempre creduto che uomini e donne potessero, e dovessero, avere gli stessi diritti e doveri e non ci dovessero essere differenze tra loro.
Quando Ozzillon ci chiamo` a raccolta, salimmo tutti sul carrozzone, diretti a Capomazda.
Quando salii ed entrai in quel caravan bizzarro, rimasi a bocca aperta.
L'interno era tanto eccentrico quanto l'esterno, le pareti erando dipinte dei colori piu` vari e sgargianti e ornate da tantissime decorazioni, comprese maschere teatrali e locandine di spettacoli scritti da Ozzillon e interpretati dalla sua compagnia, che come fulcro centrale avevano Rida, dal momento che era l'unica donna.
L'insieme era sistemato come una piccola casa su ruote, come se il tutto fosse stato rimpicciolito e collocato su quattro ruote.
Si prospettava una grande avventura.
Tessa
23-02-2015, 23.42.02
La voce di Rabona mi riportò del tutto alla realtà. Il sole era già alto e io ero in ritardo per la biblioteca.
Aprii la porta alla giovane.
"Rabona, di' alla Madre Superiora che non sto bene. Ieri sera ho preso freddo mentre tornavo dalla casa del curato e oggi resterò a letto"
Volevo uscire dal convento senza dare troppe spiegazioni, per andare a cercare una persona.
Guisgard
24-02-2015, 00.29.31
Clio ed Ammone se ne stavano ben nascosti, mentre il garzone accarezzava il cane e continuava a guardarsi intorno in cerca di qualcuno che aveva chiamato con insistenza ma senza frutto.
“Ehi...” disse fissando il gregge di pecore che pascolavano “... ma dove sei finito?”
Poi, ad un tratto, il giovane prese a sorridere.
Infatti nell'aria si diffuse il suono di un'ocarina.
Aspettavo, immobile e inquieta.
Cosa mi aspettavo di trovare? Cosa volevo dimostrare stando lì?
Non osavo nemmeno ammetterlo a me stessa, perché mi sarei presa per pazza.
Ma forse lo ero sempre stata quindi non era una novità, pensai con un sorriso.
E poi la sentii: l'ocarina.
Trattenni il fiato, mentre il cuore accelerava.
"Andiamo.." Pensai, guardandomi attorno, cercando di scorgere senza essere vista "Ti prego, lascia che ti veda, solo un momento...".
Guisgard
24-02-2015, 00.38.49
Entrata all'interno del carrozzone, Gwen si sentì come dentro un libro di fiabe o di vecchie novelle.
Ovunque vi erano maschere e costumi, oggetti scenici, pannelli variopinti a richiamare gli scenari più esotici, fino a quelli più magici e surreali.
E poi spade di legno, armature di cartapesta, elmi di sughero e pelli di ogni tipo, da quelle di animali selvatici ad altre che dovevano richiamare l'aspetto di chissà quale creatura mitologica, come unicorni, liocorni, draghi e così via.
“Ecco il paese delle meraviglie.” Disse Ozzillon alla ragazza, mostrando quel mondo fatto di finzione ed effetti speciali.
E finalmente il carrozzone riprese a muoversi.
Così, lentamente, cigolando e tintinnando, quel bizzarro caravan ricominciò il suo cammino nella campagna Capomazdese, fino a raggiungere le porte della capitale ducale tra il clamore della gente, la curiosità dei passanti e l'entusiasmo dei ragazzini.
Allora Ozzillon sbucò dal tetto del carrozzone e salutò la città ed i suoi abitanti.
Guisgard
24-02-2015, 00.42.21
Il suono dell'ocarina si diffuse nell'aria, dolce e vagamente malinconico.
Allora il giovane garzone sorrise e seguì il cane che, scodinzolando, prese a correre verso uno dei pini che si trovavano là.
Ammone fece un passo in avanti e poi istintivamente fissò Clio.
“Seguiamo quel tipo...” disse alla ragazza.
Seguii con lo sguardo quel tipo avvicinarci a dei pini.
Poi mi accorsi di Ammone e gli sorrisi, annuendo.
"Sì, ottima idea..." Sorrisi "Ma stiamo comunque attenti a non farci vedere...".
Così, seguendo il consiglio di Ammone, ci avvicinammo a quei pini come aveva fatto il garzone.
Guisgard
24-02-2015, 01.02.37
Clio ed Ammone seguirono il garzone a debita distanza, sempre attenti a non farsi vedere.
Il giovane raggiunse così un alto pino, sotto il quale proveniva il suono di quell'ocarina.
E all'ombra di quell'albero vi era qualcuno seduto a terra, con la schiena contro il tronco.
“Ehilà...” disse il garzone a quello “... ti sto chiamando da almeno un quarto di lega...”
L'altro però non smise subito di suonare.
Terminò la sua melodia, suonando con gli occhi chiusi e l'espressione come assorta da chissà quali sogni.
Poi, di colpo, smise di suonare.
“Cos'hai?” Chiese il garzone.
L'altro allora si alzò e restò a fissare il vuoto della campagna.
“Hai mai sognato qualcosa di così reale da sembrarti vera?” Voltandosi verso il garzone e mostrando finalmente il suo volto.
Era Guisgard.
http://www.ka-bloom.org/gallerie/albums/KOH-Prod/KOH_Prod60hires.jpg
Guisgard
24-02-2015, 01.07.02
Il cocchiere annuì all'ordine di Altea e diresse la carrozza vecchio il Camposanto.
Vi giunsero così attraversando un margine di campagna ormai intrisa dell'incerto chiarore del meriggio e ammantata di penombra tra i dolci e mutevoli declivi coperti di muschio, agrifogli ed edera.
Il cancello del Cimitero era aperto per metà e nessuno dei becchini era là a presidiare quell'ingresso.
Allora, fermata la carrozza davanti all'entrata, Altea e Bensuon scesero ed entrarono nel Camposanto.
Poco dopo avevano già raggiunto la cripta che custodiva il corpo di Guisgard.
Lady Gwen
24-02-2015, 01.11.11
Quel posto era davvero magico. E io di magia me ne intendevo. Anche l'aria era satura di arte, colori, fantasia e non so quali altre cose fantastiche e meravigliose.
Mi sedetti su un letto, un po' malconcio e che emise uno strano rumore sotto il mio peso. Era morbido e sopra vi erano coperte di ogni genere, tessuto e colore. Seta, raso, vi erano anche coperte realizzate con tante stoffe diverse. Alcune piu` pesanti, altre meno, alcune sgargianti, altre delicate.
Prestai piu` attenzione quando sentii uno strano profumo: un odore caldo, di spezie profumate, ammalianti, che mi riportavano con la mente a posti lontani.
Fu allora che capii che Ozzillon aveva davvero viaggiato dovunque.
Mi accorsi che eravamo arrivati a Capomazda perche` sentii un brusio di gente incuriosita dall'allegro e bizzarro caravan e gli schiamazzi entusiasti dei bambini.
"Da quanto tempo reciti nella compagnia di Ozzillon?" chiesi a Rida, che mi era seduta accanto, intenta ad arginare l'indomabile chioma fulva.
Lo seguimmo in silenzio, anche se avevo come l'impressione che i miei pensieri fossero così intensi da rimbombare intorno a me.
E quella musica.. quella musica che riusciva a raggiungere la mia anima, a smuovere le corde più remote del mio essere.
Quella voce.. possibile che..?
No, faticavo persino ad ammetterlo a me stessa.
Ma poi si girò.
E io restai immobile, pietrificata con gli occhi sbarrati.
Guisgard....
Non saprei dire che cosa stessi provando in quel momento.
Ero felice, ma anche terrorizzata, e piena di domande, ma poi di nuovo felice e spaesata, sconvolta.
Guisgard...
Cercai il braccio di Ammone e gli strinsi il polso, voltandomi poi verso di lui perché la sua espressione mi dicesse se ero io pazza, e avevo visto quello che volevo vedere, o se invece era davvero lui.
Guisgard..
Com'era possibile? Perché? Perché non mi aveva detto niente? Come..
Guisgard...
Non riuscivo a parlare, non riuscivo a pensare.
Guisgard..
Avrei voluto correre da lui, stringerlo forte a me e non lasciarlo andare mai più.
Dimenticare ogni cosa a parte Noi, e badare a quel gregge con lui per il resto della vita.
Oh, Guisgard..
Ma qualcosa mi bloccò.. e se mi avesse mandato via?
Se, peggio, mi avesse dimenticato?
Poi un pensiero mi assalì. E se avesse dimenticato ogni cosa?
Così, restai immobile per lunghi istanti ad osservarlo.
"Oh, al diavolo.." pensai.
C'era una sola cosa da fare. I suoi occhi non sapevano mentire, se avesse incrociato il mio sguardo avrei compreso molte cose.
Così, sciolsi i capelli e consegnai ad Ammone la cintura con la spada.
Avevo davvero paura, ma non potevo starmene ferma.
Nessuno vieta ad una semplice ragazza di vagare per la brughiera, no?
E le ragazze sono spesso svampite e si perdono.
Così, mi avvicinai ai due, sempre di soppiatto, cosicché non avesse il tempo di scappare.
Quando ormai ero vicinissima, presi un profondo respiro, e mi avvicinai ancora di più, inciampando volutamente in una radice quando ormai ero a pochissimi metri da lui.
"Accidenti.." cercando di rialzarmi "Scusate, non volevo spaventarvi... ma non c'è anima viva qui intorno e ho completamente perso la strada..." alzando finalmente lo sguardo "Potete aiutarmi?".
Guisgard
24-02-2015, 01.31.33
Fuori dal carrozzone, via via che la bizzarra vettura avanzava in strada, si udivano le grida entusiaste dei bambini, le risate della gente e gli schiamazzi generati da quella festosa confusione.
“Signori e signori...” disse Ozzillon sul tetto del carrozzone “... la grande e spettacolare compagnia del grande Ozzillon è giunta tra voi, desiderosa di narrarvi di terre lontane, incantate, esotiche ed abitate da creature che molti hanno visto solo nei libri. Ma poi vi saranno grandi storie, ricche di avventure e tesori.” Tra il delirio della folla. “Vi attendiamo dunque al nostro primo spettacolo! A presto!”
Intanto, all'interno del caravan, Gwen era insieme a Rida, con quest'ultima indaffarata a sistemare la sua chiama rossa e ribelle.
“In verità” fece la donna “è qualche mese che sono qui. In principio la compagnia era formata solo da quelli che hai conosciuto e durante gli spettacoli si dividevano i vari ruoli, sia maschili che femminili.” Sorrise. “Poi Ozzillon decise che alla compagnia occorreva una donna e scelsero me. Ora però sono curiosa di sapere che opera metterà in scena il nostro istrionico capo.” Le fece l'occhiolino. “Comunque” mormorò “vorrei prima vedere questa città. Cosa ne dici che se mentre Ozzillon e gli altri sistemano il tutto, io e te ci facciamo un giretto per queste strade? Ti va?”
Guisgard
24-02-2015, 01.41.12
Clio inciampò, finendo a terra proprio davanti al pastore ed al garzone che subito si voltarono verso di lei.
E mentre il secondo restò sorpreso nel vedere una così bella ragazza apparsa quasi dal nulla, il pastore lesto si avvicinò, per poi chinarsi su di lei.
“In verità” disse sorridendo, con i suoi occhi azzurri in quelli di lei “siamo nella brughiera ormai e non si vedono molte persone in giro. E di certo non belle con voi.” Guardò la caviglia di Clio. “Vi siete fatta male? Ce la fate ad alzarvi?” Rise appena. “O forse devo pensare che non siete vera, ma forse solo uscita da uno dei miei sogni? O peggio ancora, magari altro non siete che una ninfa dei boschi o qualcuna di quelle fate di cui si sente narrare dei racconti cavallereschi dei bardi?” Facendole l'occhiolino.
Come avevo previsto, si chinò su di me, preoccupandosi della mia caviglia.
Salvare le dame in difficoltà era la sua specialità, dopotutto.
Sorrisi nell'incrociare il suo sguardo, quasi stessi sognando.
Ma sembrava davvero che mi vedesse per la prima volta. Una fitta dolorosa mi attraversò, ma continuai a sorridere, arrossendo appena con gli occhi bassi.
Non potevo certo fissarlo in quel modo se non aveva idea di chi fossi.
"Sto bene, grazie..." Alzando di nuovo lo sguardo su di lui, timidamente "Mi aiutate, per favore?" Porgendogli la mano perché mi aiutasse ad alzarmi.
Risi appena a quelle domande. Io sono più che vera, ma tu? Sei un fantasma? Un riflesso dei miei desideri più segreti? Qualcuno che gli somiglia molto, o cosa?
Oppure sei semplicemente tu, e non hai memoria del passato? O fingi perché non siamo soli?
No, ricordavo lo sguardo di intesa ad Auroria, quando nessuno doveva riconoscermi. Non si era tradito, ma avevo compreso che mi aveva riconosciuto.
Ma ovviamente non espressi ad alta voce nessuna di quelle domande.
"Magari provengo da quei sogni di cui parlavate prima..." Con gli occhi nei suoi, uno sguardo intenso "Quelli che sembrano realtà... Perché lo sono..." Sorrisi, facendogli l'occhiolino a mia volta "Almeno, io lo sono di sicuro.." Alleggerendo il tono della voce, più spensierato.
"Eravate voi a suonare prima?" Dolcemente, sempre con gli occhi nei suoi "Sapete, mentre vagavo per la brughiera chiedendomi dove fossi finita, ho udito quel suono melodioso e stupendo e l'ho seguito... È stata quella musica a condurmi da voi... Credevo di vagare per la brughiera tutto il giorno senza incontare nessuno, siete stati una benedizione..." Timidamente "Ah, che sbadata... Permettete che mi presenti, il mio nome è Clio.." Chinando appena il capo in un cenno di saluto.
Lady Gwen
24-02-2015, 02.05.23
Rida mi rispose che era entrata a far par parte della compagnia da pochi mesi. Fino a quel momento, i ragazzi si erano alternati nei ruoli maschili e femminili, ma poi Ozzillon aveva deciso che era meglio far interpretare i ruoli femminili ad una donna e aveva preso lei.
Fuori, l'eccitazione del popolo aumentava e Rida propose di andare a fare un giro per Capomazda mentre il nostro "istrionico capo", come lei lo aveva definito, sistemava tutto per la rappresentazione.
Cosi, scendemmo e ci inoltrammo alla volta della cittadina.
Capomazda era piena di mercatini, bancarelle, i quali vendevano articoli di ogni genere. Dai giochi per bambimi ai gioielli, dalle botteghe dei fabbri e dei maniscalchi ai commercianti di stoffe, fino ad arrivare a delle bancarelle piene zeppe degli oggetti piu` disparati e bizzarri che avessi mai visto in vita mia.
Guisgard
24-02-2015, 02.22.37
Il pastore sorrise ed aiutò Clio ad alzarsi, tenendola per mano.
“Purtroppo” disse lui “io non ho mai fatto sogni tanto belli. Intendo non tanto belli da ospitare una visione paragonabile a voi...” fece una smorfia “... cioè, volevo dire... si, insomma...” scosse il capo “... perdonatemi, Clio, ma... si, credo di apparirvi come un idiota, vero? Un pastore che tira fuori panzane poetiche... ninfe, fate, visioni... non riesco ad immaginare nulla di più sciocco di me che in questo momento farfuglio cose senza senso...”
Il garzone alle sue spalle rise.
Guisgard
24-02-2015, 02.28.55
Scese dal carrozzone, Gwen e Rida cominciarono ad inoltrarsi nelle variopinte strade di Capomazda, ricche di botteghe colme di vetrine con ogni genere di prodotti e merce.
Dai salumi ai formaggi, dai vini alla frutta, dai dolci al pane, passando poi per i negozi di abiti, di armi, di antiquariato, di mobili e di cimeli più o meno ricercati.
E per le strade vi erano mendicanti in cerca di carità, zingare che assicuravano di conoscere passato e futuro, cantastorie, saltimbanchi, burattinai e artisti improvvisati d'ogni tipo.
E mentre Gwen e Rida passeggiavano in quella vivace baraonda, ad un tratto udirono una voce alle loro spalle.
“No, non mi crederà mai...” disse qualcuno.
Rida si voltò di scatto e vide alcuni soldati.
“No, non mi crederà mai, vi dico...” ripetè uno di quelli “... cosa pensate?” Fissando i suoi compagni e poi voltandosi a guardare Gwen. “Che oggi esistano ancora ragazze che credono alle favole di una volta?” Con gli occhi in quelli della ragazza di Avalon. “No, mi prenderebbe per un folle...”
I suoi compagni risero.
“Ma dopotutto” aggiunse il militare “cos'è un innamorato se non un folle? Dico bene, amici miei?” Era un giovane dai bei lineamenti, gli occhi scuri ed i lunghi capelli neri.
“Chi può dirlo, amico mio!” Esclamò uno dei suoi compagni. “Io direi di dichiararti!”
E gli altri militari annuirono divertiti.
Sorrisi, era adorabile! Di solito era così sicuro di sé, così spavaldo, che mi faceva quasi tenerezza vederlo impacciato.
Avrei voluto zittirlo con un bacio, stringerlo, senza dire una parola, rassicurarlo come non avevo forse mai dovuto fare.
Mi limitai a guardarlo e sorridere, come non facevo da tempo.
Gli occhi mi stavano ingannando? O forse era il mio cuore a farmi vedere quel pastore con le sembianze dell'uomo che amavo?
Ero impazzita a tal punto?
Scossi la testa "Oh, no.. affatto.." sorridendo "Non sono solita giudicare un uomo dall'abito che porta, messere... e vi confesserò che mi piacciono molto le panzane poetiche.." strizzando l'occhio al pastore.
Specie da quando non c'è più lui che mi parla in quel modo.
"Però non vale.." vagamente divertita "Voi due conoscete il mio nome, ma io non conosco i vostri...".
Guisgard
24-02-2015, 02.52.00
“Avete ragione...” disse il pastore a Clio “... vedete? Recito improbabili fandonie poetiche e poi neanche vi rivelo il mio nome...”
Il garzone alle sue spalle si schiarì la voce per attirare l'attenzione dei due.
“Oh, già, dimenticavo...” voltandosi il pastore verso di lui “... rivelarvi i nostri nomi, Clio... lui è Afel, mentre io...” tornando a guardare la piratessa “... io mi chiamo Icarius...”
Sorrisi ad Afel, con un leggero cenno del capo quando il pastore mi rivelò il nome del pastore. Ma poi sbiancai nel sentire quel nome.
Icarius...
E io che avevo pensato di arrivare lì e chiamarlo proprio con quel nome.
Ma poi avevo cambiato idea, per non attirare troppo l'attenzione, ed evitare di essere presa per pazza.
"Icarius..." Ripetei, cercando di celare, per quanto possibile, il mio turbamento "È un bel nome..." Dissi soltanto.
Un nome intriso di ricordi, si sogni e di speranze.
Come poteva essere una coincidenza?
Da quando io credevo alle coincidenze?
Allora perché? Com'era possibile?
"Piacere di fare la vostra conoscenza, allora..." Con un sorriso cordiale "Come ho detto, è stata la vostra musica a condurmi di qui.. È un'ocarina vero?" Quasi distrattamente.
"Ah, ma io qui mi metto a chiacchierare e mi dimentico che devo andare al mercato..." Con una smorfia "Voi avete l'aria di chi è cresciuto e vive da queste parti.. Sapreste darmi qualche indicazione per non perdermi di nuovo?" Con gli occhi in quelli azzurri di Icarius.
Non riuscivo a smettere di guardarlo.
Dovevo trovare un modo per poterlo rivedere, forse solo passando del tempo con lui sarei riuscita a capire.
Se era solo un'allucinazione, allora era solo il candidato perfetto per il piano del Patto delle Civette.
Se era lui e aveva perso la memoria allora, beh... Gliel'avrei fatta tornare, in un modo o nell'altro.
Oppure gli sarei stata accanto, senza che lui sapesse che ero già sua.
Ma dovevo esserne sicura, il cuore poteva giocarmi brutti scherzi e non potevo rischiare.
Ma troppe cose non quadravano, troppe coincidenze, troppe domande senza risposta.
Guisgard
24-02-2015, 03.25.16
Icarius fissò negli occhi Clio, quasi rapido dal colore e dal candore, dalla dolcezza con cui quella ragazza gli parlava.
“Icarius, si...” disse piano, quasi senza accorgersi che stringeva ancora la mano di lei nella sua “... in verità non mi è mai parso così bello il mio nome... mai come oggi, sentendolo pronunciare da voi...” accennò un sorriso tra l'imbarazzato e l'incerto “... eh, ma che sciocco, rieccomi a giocare a fare il poeta...” scosse il capo “... c'è un mercato, poco distante da qui... in verità è piccolo, ma fornito per la gente di queste lande, che non hanno poi tante pretese... ma magari voi siete diversa... non so neanche chi siete, né da dove venite... chissà, siete una nobile dama... allora forse dovrei indicarvi il mercato grande della capitale, ma che io non ho mai veduto...”
Sorrisi, senza staccare lo sguardo da Icarius.
Eppure parlava come avrebbe parlato lui se mi avesse visto per la prima volta.
Già, dovevo sembrargli una pazza!
Eppure, teneva ancora la mano nella mia, e io di certo non gliela toglievo, era così rassicurante quel contatto, così casto eppure rovente.
Era una tortura dover parlare in quel modo, dover stare attenta a come lo guardavo, dovergli stare a distanza.
Cos'avrei dato per potermi rifugiare tra le sue braccia, per sentire le sue parole rassicuranti, la sua risata.
Era imbarazzato, possibile? Beh, certo, io dovevo controllarmi.. non potevo continuare a guardarlo in quel modo.
Eppure adoravo il modo in cui parlava.
Risi appena alle sue parole "Una nobile dama? Io?" scossi la testa "No, direi proprio di no... Chissà, magari sono un pirata.." sorridendo divertita.
No, tu chi sei?
Poi strabuzzai gli occhi.
"Come, non siete mai stato nella capitale? Come mai?" sorpresa.
Ma certo, è ovvio, altrimenti l'avrebbero riconosciuto.
"Beh, in realtà questa brughiera ha un fascino misterioso... comprendo perché non l'abbandonate..." con un sorriso cordiale "Questa pace non si trova certo nella capitale, credetemi...".
Guisgard
24-02-2015, 03.56.33
Icarius sorrise e poi si guardò intorno.
“Si, la brughiera è un luogo particolare...” disse “... è un po' come un'isola deserta, dimenticata e sconosciuta ai più... nessuno ci vivrebbe mai forse, eppure se si possedesse un tesoro non credo esista un posto migliore al mondo per nasconderlo...” guardò Clio e restò a fissarla per un attimo che parve infinito.
“Oh, perdonatemi...” quasi destandosi “... è che da queste parti non si vedono tutti i giorni ragazze belle come voi... una pirata?” Rise piano. “Mah, non credo... più un cavaliere se proprio dovessi scegliere... perchè i cavalieri, dicono, somiglino agli Angeli...” ancora con i suoi occhi in quelli di lei “... no, non ci sono mai stato nella capitale... vedete, vivo con un amico, un maniscalco che perse la vista tempo fa e raramente lo lascio da solo... e poi qui c'è tutto ciò di cui ho bisogno...” guardò Afel “... che maleducati, vero? Non abbiamo offerto nulla alla nostra misteriosa amica. Va a prendere un po' di latte fresco.”
Afel annuì e corse via.
“Vi piacerà.” Icarius a Clio. “Il latte di pecora è particolarmente buono.” Facendole l'occhiolino.
Guisgard
24-02-2015, 04.10.11
Rabona restò sorpresa e delusa da quelle parole di Tessa.
“Oh, mi spiace...” disse mestamente “... in verità volevo sapere di ciò che avevi fatto ieri... della prigione e tutto il resto... ma se non ti senti bene, tranquilla, parlerò io con la Madre Superiora... poi però quando ti sentirai meglio voglio sapere tutto di ieri.” Con fare da civetta.
La giovane allora andò dalla Madre Superiora per dirle di Tessa e liberarla così dagli impegni odierni in biblioteca.
Ora Tessa era libera dalle sue solite mansioni quotidiane.
Tuttavia l'inquietudine portata da quel sogno nel suo cuore era ancora viva e pulsante, lasciando come un'ombra indefinita nel suo animo.
E quell'agitazione, quel soffuso turbamento, lo vide nei suoi stessi occhi, quando voltandosi verso lo specchio guardò il suo bellissimo riflesso così intriso di una velata ed indefinita paura.
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Tessa
24-02-2015, 13.23.36
Mi vestii in fretta e, senza che nessuno mi vedesse, uscii dal convento, dirigendomi verso il bosco.
La mattina era fredda e piovosa e, quel clima grigio, non faceva che accentuare il senso di inquietudine con il quale mi ero svegliata.
A passo veloce, attraversai il piccolo ponte sul torrente, dirigendomi verso nord, dove il bosco si infittiva.
L'odore del sottobosco mi riempì le narici e respirai a pieni polmoni.
Vi era, ad un certo punto del cammino, un piccolo sentiero, nascosto dalla rigogliosa vegetazione. Lo imboccai e, dopo un quarto d'ora di cammino, arrivai finalmente alla casa di Edwig, la guaritrice.
Edwig era una donna saggia ed intelligente, che si era conquistata la stima della Madre Superiora per la sua infinita conoscenza di piante ed erbe, con le quali preparava medicamenti miracolosi. Aveva trascorso la maggior parte dei suoi cinquanta anni vivendo da sola, nel bosco, lontana dalla gente e questo aveva sviluppato in lei la capacità di ascoltare attentamente.
Edwig sapeva sempre tutto di tutti e, allo stesso tempo, nessuno meglio di lei era in grado di mantenere un segreto.
La trovai intenta a raccogliere germogli dal suo orto e la salutai.
"Dio vi guardi, Edwig! Dobbiamo parlare, ho bisogno del vostro aiuto..."
Annuii, sorridendo.
Già, sei tu il tesoro nascosto...
Restammo a fissarci per un lunghissimo istante, mentre quel dolore pulsante che mi aveva accompagnato in quei mesi difficili si faceva da parte, a poco a poco.
Certo era una tortura dovergli stare lontana ma ora era lì, con me.
Era un miracolo, un miracolo che non mi sarei mai aspettata. Sempre che non fossi impazzita, ma il mio cuore sembrava fiducioso.
Dovevo smetterla di fissarlo in quel modo, ma fu lui a distogliere lo sguardo e scusarsi. Sorrisi appena alle sue parole vagamente imbarazzate.
Ecco, lo spero proprio che non girino tante belle ragazze qua intorno...
Ma anche se avesse avuto delle donne in quei mesi, se aveva perso la memoria che colpa potevo fargli?
"Che peccato.." mentii "Non ditemi che la vostra è una vita solitaria..." con un sorrisetto divertito "O forse no, visto che avete detto di avere tutto ciò che vi serve... In effetti, credo che sia un posto perfetto per due innamorati... lontano da tutti...".
Un po' come la Casetta...
La sua risata.. quanto mi era mancato quel sorriso.
"Un cavaliere, dite? Eh, temo di no..." sorridendo, divertita "Bisogna avere sangue nobile per essere armati cavalieri... oltre beh, a dover essere maschi, suppongo..." ridendo piano a mia volta.
Anche i pirati somigliano ad Angeli, certe volte.. ma lui certo non poteva conoscere l'Angelo della Tempesta.
Ed era passato talmente tanto tempo da quando mi avevano chiamato in quel modo l'ultima volta, che mi domandavo se fosse successo davvero.
Trasalii, un maniscalco cieco. Perfetto!
Era come se qualcuno l'avesse voluto nascondere per proteggerlo.
Da cosa? Dalla Gioia?
Una fitta al cuore mi attraversò. No, non volevo pensare a quella storia maledetta.
"Quindi avete sempre vissuto qui, fin da bambino?" sorrisi, sperando di scoprire qualcosa "Io vengo da Miral, una città molto lontana, e invidio la pace che avete qui.." guardandomi attorno.
Come avevo amato la pace che aleggiava intorno alla nostra Casetta, che racchiudeva i ricordi più felici.
Mandò Afel a prendere del latte fresco, e io sorrisi.
Eravamo soli.
O almeno così lui credeva, c'era sempre Ammone poco lontano da me, e io sapevo di non poterlo lasciare solo a lungo, mi dispiaceva.
Eppure non riuscivo a staccarmi da lui, avrei abbandonato ogni cosa immediatamente per starmene lì con loro.
"Siete davvero gentile, Icarius.." mormorai, alzando gli occhi su di lui per l'ennesima volta, timidamente "Non posso restare molto, ero con un amico quando ho perso la strada, sarà preoccupato..." Sorrisi "Pare che mio... fratello gli abbia detto di badare a me, perché ho l'abitudine di mettermi nei guai..." Sorrisi "ma pensavo che, magari... sì insomma.. perdermi infondo non è stato un male..." sussurrai appena, con gli occhi nei suoi "Nulla, infondo accade per caso..".
Altea
24-02-2015, 15.29.07
Prima di scendere dalla carrozza misi il velo nero, scesi e sistemai l' abito che avevo rimesso mentre aspettavo Bensuon.
Non vi era nessuno a guardia, presi dei fiori ed entrai sommessamente, mi guardavo attorno...dove poteva essere sepolto, finchè dopo varie ricerche trovai la cripta.
I miei occhi si chiusero..non dovevo piangere..."Chissà...se il mio pensiero è vero o meno, eppure io sono certa, qui non vi sta Guisgard, ma porto rispetto per questo sacro posto perchè potrei pure essere in errore".
Sistemai i fiori, tolsi alcune erbacce stavano rovinando il luogo dove ora, forse riposava.."Come possono trascurare questo posto? Come può una persona che era ben amata come Guisgard, non avere nessuno si prenda cura della sua tomba...e io sono in torto per prima...ma io sono certa lui sia vivo".
Sistemai bene il vaso coi fiori, non mi feci notare da Bensuon ma le lacrime scendevano dal viso e le asciugai.
http://i61.tinypic.com/rvks41.jpg
Lady Gwen
24-02-2015, 16.10.05
Io e Rida proseguimmo il nostro giro, sempre piu` catturate dalle meraviglia che la cittadina offriva.
Io fui perfino fermata da una donna di mezza eta` che voleva leggete la mia mano e rivelare il mio futuro. Declinai l'offerta; usavo la magia ancor prima di imparare a parlare e sapevo riconoscere i bugiardi.
Conclusasi la parentesi della zingara, io e Rida ci soffermammo davanti ad una bancarella particolarmente interessante.
Ero intenta ad osservare la merce esposta e non mi accorsi di alcuni soldati poco distanti da noi.
Rida, pero`, li noto`. Vidi la sua testa voltarsi di scatto, cosi mi voltai anch'io e incrociai dei profondi occhi scuri.
elisabeth
24-02-2015, 16.16.35
Ero a disagio...da una parte pensavo a De Gur dall'altra ero felice che il Priore avesse avuto il permesso di riesumare il cadavere.......non dovevo parlarne con nessuno........quante cose avevo nel cuore...il Silenzio ......" Credo che volontariamente ho detto a mio marito che apprendero' da voi la Lectio Divina....e io vi insegnero' qualcosa sulla medicina e le erbe mediche.......se devo essere sincera era molto preoccupato tra qualche giorno uno dei due contendenti si siederà sulla Poltrona vacante...e ovviamente tutte le persone come lui che hanno una certa posizione e che si occupano da generazioni delle famiglie che vivono nei loro possedimenti.....hanno di che preoccuparsi e diventa un fardello molto pesante........Tra un po' scenderà.......vi prego di sostenere la mia tesi e avremo il tempo necessario per verificare....se non lo hanno fatto prima che ha obbligato quel poveretto a parlare.......".......mi zittii di colpo..era entrato De Gur....e gli andai incontro......." Il priore Tommaso vuole parlarti di piccolo progetto.....visto che tu sei occupato,...magari io potrei approfondire i miei studi......"......
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Galgan
24-02-2015, 16.28.21
-Invero, non lo è-
risposi, con un mezzo sorriso a Lucas,
-Talvolta, chi cerca la solitudine e la contemplazione, lo fa in modo talmente totalizzante, che l'altrui compagnia risulta essere un impedimento.
E' uno stato d'animo che conosco molto bene, e che quindi non posso giudicare in alcuno-
Mi rivolsi poi alla porta chiusa, quasi ch'essa fosse, di per se, un soggetto, e non un mezzo per raggiungere l'interlocutore;
-Vi chiedo perdono, Domine Magister, invero il mio atteggiamento è imperdonabile, visto il periodo di penitenza già iniziato.
Anzi, vi dirò che io stesso, in quanto Cavaliere di Cristo, dovrei passare a mia volta il tempo in contemplazione e preghiera, in preparazione della celebrazione del Sommo Sacrificio.
Tuttavia, le faccende del mondo, ci chiamano prepotenti, ed invero, forse, l'Onnipotente vi ha assegnato un qualche ruolo negli accadimenti che vorrei narrarvi.
Una volta parlato con voi, dopo aver lasciato le opportune offerte, non vi disturberò più-
Guisgard
24-02-2015, 17.04.16
Altea e Bensuon raggiunsero la cripta in cui era sepolto Guisgard.
Il cielo era grigio e cupo, mentre la terra pareva voler trattenere il respiro, rendendo ogni cosa come intrisa da un qualche oscuro incantamento.
Ma ad un tratto i due udirono dei rumori.
Era uno dei becchini che stava scavando presso una vecchia sepoltura.
“Cenere siamo” disse ridendo ed alzando con una mano un consumato cranio verso il cielo “e tale ritorneremo... e forse vi resteremo così in eterno...” con una smorfia da ebete.
Guisgard
24-02-2015, 17.07.16
Gwen si voltò a guardare nella stessa direzione di Rida e vide quegli occhi.
Erano scuri e profondi, ma anche luminosi ed intrisi di una rara serenità.
Erano gli occhi di un giovane soldato, dal portamento fiero ed i modi che tradivano una certa sicurezza.
E questi, nel vedere Gwen intenta a guardarlo, sorrise, lasciò il gruppo degli altri militari e si avvicinò alla ragazza di Avalon.
“Salute a voi, damigella...” disse con un lieve cenno del capo “... ora che posso vedervi da vicino mi accorgo che ella non mi ha mentito affatto parlandomi di voi...”
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Altea
24-02-2015, 17.08.51
Recitavo le preghiere di fronte alla tomba di Guisgard, eppure quel luogo mi inquietava...non era tanto per il pensiero io mi sbagliassi e li fosse davvero sepolto lui.
Ma fui destata da una voce e vidi il becchino e guardai Bensuon.."Quello..è uno dei due becchini che quella sera non mi fece entrare..sembra folle, ma sta profanando una tomba? Uno dei due addirittura pure parlava male dei Taddei".
Mi avvicinai a lui e lo guardai.."I miei omaggi messere...sono venuta a trovare Lord Guisgard, ditemi chi è solito venire qui a fargli visita?".
Guisgard
24-02-2015, 17.10.30
“Si, immagino di cosa voglia parlarmi...” disse De Gur ad Elisabeth, tradendo una certa fretta “... ma purtroppo non posso fermarmi molto, mia cara... sono atteso in caserma... sarà per un'altra volta, padre...” sorridendo con indifferenza al Priore Tommaso e dando poi un lieve e veloce bacio a sua moglie.
Ed uscì.
“Temo che non ci è concesso molto tempo, milady...” il priore ad Elisabeth “... dobbiamo andare quanto prima al Cimitero...”
Guisgard
24-02-2015, 17.16.23
Il becchino rise a quelle parole di Altea, per poi riprendere a scavare.
Era infatti intento a raccogliere le ossa di una vecchia sepoltura per portale in una nicchia comune.
“Oh, un tempo vi giungevano varie persone...” disse “... perlopiù contadini e persone comuni, oltre naturalmente a qualche ricco borghese... oggi invece quasi nessuno più vi giunge... solo l'altra sera vennero su quella cripta due individui... una bella e giovane ragazza dai capelli chiari ed un omone grande e grosso, come un armadio...” guardò Altea “... ma poi perchè dovrebbe venirci gente?” Ridendo. “Tutte le tombe sono uguali, con i propri resti e i ratti e gli insetti che se ne cibano.”
Guisgard
24-02-2015, 17.20.11
Edwig viveva in una vecchia capanna, costruita dove un tempo sorgeva una stalla usata dalle vecchie allevatrici del post per far partorire le giovani madri.
E nell'antichità spesso simili pratiche erano viste dalla gente del posto non troppo dissimili da quelle magiche.
Era un pianoro erboso ed isolato, con poche piante selvatiche distanti e non lontano da un piccolo canale d'acqua che una volta era invece un gorgheggiante ruscello.
E nell'udire la voce di Tessa, la vecchia guaritrice alzò lo sguardo e la salutò con un cenno del capo.
“Chiunque attraversa la brughiera” disse Edwig “con un simile tempo deve per forza avere qualcosa di grave da rivelare... magari una colpa o forse un rimorso...” rise grottescamente “... vieni, entriamo in casa...” e la fece entrare nella sua casa per ascoltarla.
Altea
24-02-2015, 17.22.04
"Avete ragione, siamo tutti uguali davanti a Dio..anche nella vita comune dovrebbe essere cosi, ma non accade ecco perchè vi sono certi tiranni..gente comune..certo, era amato dal popolo" ...i nobili, pensai..ovvio non vengono più per non mostrare a Gvineth e Cimiero che si interessano ai Taddei..."Avete detto una ragazza bionda e un uomo grosso? Beh, normale..forse erano amici..ma avete notato nulla di strano..perchè la gente non viene più secondo voi, nemmeno quella del popolo?"
Guisgard
24-02-2015, 17.28.03
Il becchino rise.
“Semplice.” Disse ad Altea. “Perchè la gente dimentica e nessuno è infondo così indispensabile. Morto un Papa, come si dice? Se ne fa un altro.” Rise di nuovo. “E poi i Taddei non erano così Santi come qualcuno vuol far credere. Dopotutto se hanno avuto addosso quella maledizione una certa colpa devono pur averla avuta, no?” Con una smorfia da ebete.
Altea
24-02-2015, 17.34.40
I miei occhi si fecero di fuoco.."Colpe? Voi avete giudicato pure la scorsa volta, se colpe sono state commesse allora sarà Iddio a giudicarli..non noi comuni mortali..e che colpe avrebbe commesso secondo voi Lord Guisgard? Voi credete a quella maledizione...ma per un errore di un antenato allora gli altri devono pagare? Non mi sembra abbia avuto colpe..ma voi che ne pensate?" ...eppure di notte nei miei sogni sembrava quella Gioia venisse a parlarmi, o era solo il mio subconscio...ma pure il pastore Marion aveva detto di non sfidarla, appunto..ma forse neppure lui ne era convinto, era un discorso che doveva concludersi ancora quello col pastore e prima di andare a Corte...o dopo..a costo di sfidare la brughiera di notte, era proprio nella umile dimora di Marion avevo sfidato la Gioia.
Guisgard
24-02-2015, 17.40.20
Il becchino rise a quelle parole di Altea.
“Certo, Iddio.” Disse facendosi il Segno della Croce. “Ma non è forse Iddio Onnipotente che manda i castighi sugli empi? Non libera forse Lui il demonio per tentare e flagellare i peccatori? Dunque” ridendo ancor più forte “i Taddei hanno meritato il loro castigo.”
Guisgard
24-02-2015, 17.50.27
Icarius sorrise a Clio.
“Si, vivo qui sin da piccolo...” disse “... o almeno sin da quando ne ho memoria... un posto ideale per innamorati?” Guardandosi intorno. “Si, forse si... ho sempre pensato che qui un uomo possa viverci bene con la propria donna...” tornò a guardare la ragazza “... ma temo che una ragazza di città o di qualsiasi altro posto al mondo disdegni di finire davvero qui... dopotutto queste lande sono amate solo da chi come me vive qui da sempre...” un velo d'inquietudine nei suoi occhi azzurri “... un amico... capisco... ma forse vostro fratello ha ragione... una bella ragazza come voi non può mai essere davvero al sicuro immagino...”
In quel momento tornò Afel con il latte di pecora.
Ed Icarius ne offrì subito una ciotola a Clio.
“Bevete piano...” sussurrò “... assaporandolo lentamente e con gli occhi chiusi... sentirete il sapore ed il profumo di queste terre...” e nel porgerle la ciotola sfiorò le dita di lei con le sue.
Altea
24-02-2015, 17.50.48
"E' inutile parlare con voi" mi voltai verso Bensuon e tornai sulla tomba di Guisgard, feci il segno della croce e uscii dal camposanto.
Dissi al cocchiere poteva andare a Corte e portare la mia valigia e gli oggetti di Bensuon nella mia camera, poi per lui avremmo trovato una sistemazione.
Feci cenno al ragazzo di seguirmi e alzai la veste iniziando a camminare nella brughiera, vedevo del fumo e sapevo la casa di Marion non era lontana e poi volevo vedere quella impronta..e poi? Non sapevo nemmeno io..mi avesse portato via con lui quella Gioia, sarebbe stato meglio.
La veste frusciava nell' erba e prendevo degli stecchetti giocandoci nervosamente.."Hai visto Bensuon..ora sai come sono cambiate le cose a Capomazda..i Taddei sembrano essere odiati o li stanno facendo odiare...ormai tutti hanno dimenticato le loro gesta e poi..Guisgard..e non è il primo che parla così..ora capisci perchè devo lottare per sapere la verità, anche per Capomazda stessa, ma io poi chi sono....una povera damina di corte.." scossi il capo.
Guisgard
24-02-2015, 17.59.58
Altea e Bensuon camminavano nella brughiera resa ancor più sinistra e cupa dal tempo grigio ed inclemente.
Ed infatti cominciò a piovere ed a soffiare un freddo vento, come se i cancelli dell'Aldilà si fossero aperti di colpo ed il mondo fosse stato invaso dall'alito glaciale della morte.
Bensuon prese allora Altea per mano, correndo sotto un'altra e frondosa quercia in cerca di riparo dalla pioggia.
“Non è stata proprio una grande idea venire nella brughiera con questo tempaccio...” disse Bensuon, con lo sguardo rivolto verso il cielo nuvoloso “... speriamo smetta presto di piovere o resteremo bloccati qui sotto a lungo...” si voltò e la fissò divertito “... e poi stanotte sarei costretto a scaldarti, bellezza mia...” facendole l'occhiolino.
Sorrisi a Icarius.
"Beh, non sapete che una donna innamorata seguirebbe il suo amato in capo al mondo?" Mormorai, soavemente con gli occhi in quelli del pastore.
"No, in realtà si preoccupa troppo, so badare a me stessa... Ma mi piace pensare che il suo preoccuparsi per me non sia mancanza di fiducia ma un modo per dimostrarmi il suo affetto.." Con un velo di tristezza.
Volevo dirgli meno menzogne possibili.
Da sempre.. Quindi ricordava perfettamente la sua infanzia li? Come era possibile?
Quando tornò Afel col latte, sorrisi al pastore e annuii lentamente, mentre un brivido mi attraversò a quel tocco leggero, che accese i miei occhi di un ardore che cercai di mascherare chiudendo gli occhi immediatamente.
Così, seguii le sue istruzioni, e assaporai la campagna, i suoni, i colori, le sensazioni che trasmetteva attraverso quella ciotola di latte.
Poi, lentamente, aprii gli occhi.
Altea
24-02-2015, 18.07.12
Ad un tratto la pioggia iniziò a scendere copiosa e Bensuon mi portò sotto una grande quercia e lo guardai.."Oh, il tempo migliore per camminare in un posto come questo non pensi.." e vidi un lampo e udii un tuono, proprio come quel ricordo avuto prima..chissà forse era un segno.
Mi sedetti su un tronco sotto l' albero.."Bel posto per ripararci...se arriva un fulmine sai che fine facciamo sotto questo albero? Non dirmi hai paura...io no..affatto..non ricordi la mia vena gotica che mi caratterizza?".
Alla fine egli esordi con quella battuta e risi..."Eh certo, perchè tu mi hai seguito solo per me, non per amicizia di Guisgard vero?" e guardavo la campagna che sembrava lavare i mille misteri di secoli che racchiudeva e posi la testa sul tronco della grande quercia osservandola in religioso silenzio.
Guisgard
24-02-2015, 18.24.59
Clio sorseggiò quel latte, assaporandolo piano con gli occhi chiusi.
Gli effetti ed il calore di quella lieve carezza dettata dal leggero tocco delle dita di Icarius sulle sue era ancora vivo, quando tutta una serie di sensazioni avvolsero l'animo della bella piratessa di Miral.
Allora la forza della lussureggiante e primordiale campagna Capomazdese invase i suoi sensi, con i profumi, gli odori ed i sapori di quell'antica e nobile terra.
Fu un attimo, ma lungo ed indefinito, come se il Tempo si fosse fermato.
Clio allora avvertì il corso del giorno fuggente, l'odore delle bacche selvatiche, i licheni e i salici, i lievi pendii popolati di cespi e lamponi, come una visione della verginale Primavera nascente.
E poi, sempre con gli occhi chiusi e col denso senso di dolcezza di quel latte sulle labbra, vide il bianco gregge che correva tra prati e ruscelli nel magico chiarore del giorno, che come un sorriso accoglieva il dorato alone del grano nuovo e rigoglioso.
Ed ancora il Sole che tramontava, lasciando la bella e mistica sera dipanare tra purpurei splendori e vermiglie nostalgie.
Ed infine la notte amica, col suo chiuso ed appartato mistero, di ogni sognatore ed innamorato, simile ad una donna sconosciuta dal volto celato e gli occhi sognanti di stelle e firmamento incantato.
Poi Clio lentamente riaprì gli occhi, mentre quelle magiche e bucoliche sensazioni scivolavano via lungo la sua pelle, causandole brividi ed emozioni appaganti e serene.
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Tessa
24-02-2015, 18.34.02
Raccontai ad Edwig della mia visita al carcere, del prigioniero dalla maschera di ferro, dei discorsi carpiti ai carcerieri, del volto intravisto dalle sbarre e del mio sogno. Le parole uscivano come un torrente in piena e fui grata ad Edwig, che mi ascoltò per tutto il tempo senza proferire parola, con la fronte aggrottata e lo sguardo attento, a tratti preoccupato.
"Edwig, voi mi conoscete da tempo e sapete che non sono donna dalle facili fantasticherie. Ma sento che quell'uomo nascosto dentro al carcere ha bisogno di aiuto. Ma sono una donna sola, per me il carcere è inavvicinabile e non so come venirne a capo. Vi prego, aiutatemi a trovare una soluzione!"
Quando riaprii gli occhi, l'intensa serenità che mi avevano trasmesso quelle sensazioni senza tempo ancora mi pervadeva, riuscendo a cacciare il dolore con cui ero abituata a convivere.
Ed erano mesi che non mi sentivo tanto serena.
Lui era lì, i suoi occhi azzurri nei miei, anche se mi guardava in modo diverso, e mi mancava quella luce nei suoi occhi.
Mi chiesi se lui riuscisse a leggere nel mio sguardo, ma certo non avrebbe compreso.
Non mi importava, la mia amata nonna diceva sempre che a tutto c'è rimedio, meno che alla morte. Se lui davvero non era morto, avrei fatto in modo di riaccendere quella luce nel suo sguardo.
"Grazie..." Mormorai, tremendamente sincera, anche se quella parola semplice e abusata racchiudeva molto più di quanto non sembrasse.
Gli porsi la ciotola, sfiorando nuovamente le sue mani.
"Io.." Esitai "Dovrei andare..." Mormorai, anche se i miei occhi dicevano altro.
Ma dovevo andare, non potevo neanche esagerare. Anche se era difficile, dovevo staccarmi da lui, altrimenti avrei ottenuto l'effetto contrario. Lui non poteva sapere.
Ma speravo vivamente che non mi avrebbe lasciato andare così, altrimenti mi sarei inventata una scusa per rivederlo.
"Se.. Poteste... Si insomma.. Indicarmi la strada per la capitale..." con un timido sorriso.
Guisgard
24-02-2015, 18.45.52
Edwig ascoltò con attenzione ogni parola di Tessa, smarrendo pian piano il suo sorriso sul volto rugoso ed accogliendo invece un'espressione austera e gravosa.
Si avvicinò allora al braciere e cominciò a muovere i tizzoni ardenti con una pala.
“Da quando i duchi sono morti” disse piano “tutto sembra essere caduto nel caos in queste lande...” tornò a sorridere “... i due viscidi aguzzini hanno gettato ovunque il loro sguardo lercio, lasciando germogliare melma...” si voltò a fissarla “... da ciò che mi hai detto il capo del carcere prova interesse per te e ha chiesto quei vecchi testi da consultare... ebbene torna al monastero, prendi quegli annali e recati ancora alla prigione... quell'uomo è stolto e crederà che in te ci sia interesse verso di lui, dandoti la possibilità di poterti muovere in quel luogo e scoprire di più su quel prigioniero... le occasioni non mancheranno, vedrai...” tornò a fissare i tizzoni nel braciere, come se vi leggesse qualcosa “... ma bada che quel prigioniero cela un segreto e strane forze ruotano intorno a lui... se continuerai ad addentrarti in questa storia, dovrai viverne gli eventi fino alla fine...”
Guisgard
24-02-2015, 18.54.24
“In verità” disse Bensuon ad Altea “non sono mai stato un grande amico di Guisgard. Certo, lo rispettavo e gli portavo obbedienza, ma nulla più. E poi il solo fatto che tu ancor oggi pensi a lui me lo rende antipatico.” Rise.
Poi, ad un tratto, i due udirono uno strano rumore.
Come se qualcuno lavorasse su del marmo.
“Ma cosa può essere?” Fissando la brughiera Bensuon. “Qui vivono solo pochi contadini... chi dunque lavora col marmo?”
Guisgard
24-02-2015, 18.57.12
Icarius ebbe un moto di delusione a quelle ultime parole di Clio.
“Si, certo...” disse annuendo, per poi avvicinarsi alle spalle di lei “... per di là...” indicando col dito un sentiero e sfiorando con la mano i biondi capelli della ragazza “... percorretelo tutto e vi troverete lungo la strada maestra... io non sono mai arrivato laggiù, ma so che da lì si raggiunge la capitale...” la guardò quasi titubante “... immagino il vostro amico vi starà cercando...”
In quel momento cominciò a piovere sulla brughiera.
Altea
24-02-2015, 19.00.14
Mi scappo una risata.."Antipatico? Se pensi sia morto..provi antipatia per un morto?"...mi stavo rendendo conto come le persone non davano peso ai sentimenti..come fosse facile dimenticare una persona a cui si era legate in modo forte.
Poi il rumore di uno scalpello come se qualcuno stesse lavorando marmo.."Forse un artista..ispirato come me da questa atmosfera primordiale e misteriosa..".
Mi alzai.."Avanti andiamo a vedere, seguiamo quel rumore, sembra la pioggia sia lieve ormai, non vorrai pure tu avere paura della umidità per i tuoi capelli".
E piano iniziai a guardarmi attorno e seguire quel rumore.
Guisgard
24-02-2015, 19.02.46
A quelle parole di Galgan la porta cominciò ad aprirsi.
Apparve allora un venerabile eremita, dalla lunga e canuta barba, i capelli bianchi e corti ed il viso segnato dal tempo e dall'austera sua condizione.
“Ebbene...” disse al cavaliere “... vi ascolto.”
“Non è buon regola” fece Lucas “invitare gli ospiti ad entrare, padre? Anche gli antichi pagani infatti, ho sentito dire, tenevano in gran conto l'ospitalità.”
“Questo perchè” replicò il religioso “essi non dedicavano tempo alcuno nella loro giornata alla preghiera ed alla meditazione, ma amavano invece solo gozzovigliare e peccare. Per questo hanno perduto la libertà ed il loro vasto impero.” Sentenziò con preciso riferimento alla perdita d'indipendenza delle libere cittadine della Grecia e alla Conversione dell'Impero Romano da pagano a Cristiano. “Su, entrate...” facendo segno ai due di entrare “... ma badate di far in fretta.”
Guisgard
24-02-2015, 19.07.29
“A me sembra piovi come prima...” disse Bensuon ad Altea.
Ma poi, davanti alla decisione della dama de Bastian, il finto duca comprese che c'era poco da fare.
Così i due seguirono quell'insolito rumore, camminando tra la brughiera ormai densa dell'imbrunire e sotto la pioggia.
Ed infine giunsero in un luogo.
Era un antico ed abbandonato Cimitero Longobardo.
E lì vi era una capanna, da cui proveniva quel rumore.
Altea
24-02-2015, 19.13.27
"Infatti piove come prima...altrimenti ti saresti fermato li".
Il finto conte non aveva capito quanto caparbia era una de Bastian..e camminammo fino a raggiungere un Cimitero Longobardo.
Mi fermai stupita..."Forse costruiscono una lapide commemorativa..viene da quella capanna, andiamo a vedere".
Mi strizzai i capelli e la gonna bagnata e lentamente entrai nel cimitero fino a raggiungere quella capanna.."Vi è nessuno..scusate l'intrusione ma..ci siamo persi" dissi facendo l' occhiolino di intesa a Bensuon.
Abbassai gli occhi.
Me l'ero immaginata quello sguardo deluso?
"Già..." Mormorai piano, per poi sospirare "Un fratello mi bastava.. Due sono eccessivi.." Ridendo piano, ma senza allegria.
Lo guardai ancora, intensamente.
"Grazie..." Mormorai, con un sorriso "Probabilmente mi aspetta una bella ramanzina, ma.. Ecco.. Io..." Alzando nuovamente gli occhi su di lui "Sono contenta di essermi persa... È stato un piacere conoscervi... Grazie ancora..." Arrossendo, per poi voltarmi verso la strada.
Mi ero esposta anche troppo, dovevo andare.
Presi un profondo respiro e mi incamminai piano, mentre una pioggia copiosa si riversò sulla brughiera.
"Fantastico.." Mormorai pianissimo, sarcastica.
Ma ad ogni passo speravo di sentire la sua voce che mi chiamava, o la sua mano sul mio polso.
Andiamo.. Non lasciarmi andare..
Dimmi di tornare a trovarti almeno, no?
Non vorrai che torni indietro io? Non vorrai lasciarmi davvero la prima mossa? Mi sono già sbilanciata abbastanza.
Intanto, la pioggia mi aveva infradiciato completamente, ma non mi importava.
elisabeth
24-02-2015, 19.33.01
Indifferenza......la cosa che piu' faceva male era l'indifferenza....e il Priore non era un uomo che non notasse anche i piccoli particolari.......presi quel bacio...come per la miseria Divina un uomo getta un tozzo di pane ad un affamato.....allo stesso modo strinsi le mie labbra sul sapore delle sue....ando' via come una folata di vento...non seppi neppure giudicare...se andasse in caserma o da una donna di poco conto......ero come se...già, si ero come se ad un bambino intento a raccontare ad un adulto una cosa stupenda...quell'adulto lo avesse preso a ceffoni sul volto........." Si Padre..possiamo andare...avete ragione e' molto tardi e io ho perso solo del tempo...."...presi il mantello ed uscimmo...non volli parlare...non volli chiedergli cosa avremmo fatto...cosa cercavamo .....non volli chiedere cosa gia' sapesse lui che io non sapevo.......ma tra i miei pensieri....e la vicinanza di quell'uomo di Dio arrivammo al cimitero senza che me accorgessi,arrivata al cancello .....scesi da cavallo......." Ci sarà qualcuno che ci condurrà alla tomba...sperando di non trovarci qualcuno.......magari...qualcuno piange per lui.....e dovunque egli sia spera solo che lo venga a sapere......."......da lontano intanto vidi arrivare un uomo mezzo sbilenco e sorridente...chi poteva sorridere in mezzo ai morti se non il becchino......" Forza Padre...questo e' un luogo Sacro..toccano a voi le domande "...
Lady Gwen
24-02-2015, 20.39.32
Non avevo visto mai in vita mia occhi talmente scuri eppure cosi luminosi.
Aveva un portamento nobile, fiero, sicuro
Lo vidi avvicinarsi a me, come se stesse andando incontro all'ennesima battaglia , con un'espressione negli occhi di chi aveva gia` la vittora in mano.
La frase che pronuncio` continuo` per un po' a rimbombarmi in testa, "ora che posso vedervi da vicino mi accorgo che ella non mi ha mentito affatto parlandomi di voi...".
"Salute a voi, messere" lo salutai io a mia volta.
Guisgard
25-02-2015, 01.14.06
Clio prese per allontanarsi e subito la pioggia inzuppò i suoi vestiti, rendendoli attillati e in gran parte quasi trasparenti, al punto da svelare molto del bel corpo della piratessa.
E nel vederla andare via ad Icarius quella misteriosa ragazza parve ancor più bella, come una visione.
“Clio, aspettate...” disse all'improvviso il pastore.
Ma proprio in quel momento l'abbaiare del suo cane quasi ridestò quella scena, facendola tornare alla realtà.
“Icarius!” Chiamò qualcuno in lontananza. “Icarius!” Era Afel. “Devi tornare a casa! Le pecore devono rientrare all'ovile! Piove a dirotto!”
Il pastore allora si fermò e guardò verso il garzone.
Poi tornò a fissare Clio ancora una volta.
“Si, arrivo...” annuì ad Afel.
Nello stesso istante la piratessa vide Ammone uscire dal suo nascondiglio, fermo ad attenderla.
Guisgard
25-02-2015, 01.22.06
Gwen salutò quel giovane militare e lui rispose a sua volta con un sorriso alle parole della giovane.
“Mi aveva detto di voi...” disse guardandole i capelli, la bocca, poi gli occhi ed ogni parte del volto “... del vostro sguardo, del vostro sorriso e dei giochi gentili che il Sole ama fare tra i vostri lineamenti, rendendovi quasi di porcellana...” raccolse allora una rosa rossa dal carretto di una fioraia “... una volta mi narrarono di un antico mito in cui si descriveva un magico giardino... ed ogni qualvolta due giovani si innamoravano, in quel giardino sbocciava una rosa...” le mise la rosa in una mano “... si, ella mi ha detto il vero nel parlarmi di voi... sebbene non ha voluto svelarmi il vostro nome...”
Pioveva, sempre di più, sentivo i vestiti appiccicarsi alla pelle, potevo avvertire le fredde lame dei pugnali nascosti alla vista, mentre copiose gocce mi rigavano il viso, forse in competizione con le mie lacrime di quei giorni.
E poi lo sentii... il mio nome.
Mi illuminai, anche se lui non poteva vedermi, mi bloccai di scatto, per poi voltarmi, con un chiaro sorriso.
Non so se i nostri sguardi si incrociarono davvero, o se lo sperassi a tal punto da immaginarlo.
Potevo sentire la voce di Afel in lontananza, e compresi che non sarebbe venuto da me, né mi avrebbe detto di tornare.
Lasciatelo dire cara mia, sei proprio una frana...
Chinai il capo, mentre due calde e liberatorie lacrime si mischiarono alla pioggia incessante sul mio viso.
Così tornai a guardare avanti, e incontrai lo sguardo di Ammone, sorridendo appena.
"Scusa.." mormorai appena, voltandomi ancora una volta indietro, verso le pecore "Non riuscivo a venir via..." ammisi, chinando nuovamente il capo "Sarà meglio tornare in città..".
Guisgard
25-02-2015, 01.36.36
Ammone vide Clio avvicinarsi a lui col viso bagnato dalla pioggia e dalle lacrime.
“Io...” disse piano l'omone “... io non sapevo cosa fare... lui... lui sembrava diverso... sembrava non riconoscerti... e credo non avrebbe riconosciuto nemmeno me...” a capo chino "... forse non era lui... non era Guisgard... forse in questa brughiera vivono davvero solo spettri e fantasmi..."