Visualizza versione completa : Il Re di Cuori ed il Fiore meraviglioso
Pagine :
1
2
3
4
5
[
6]
7
8
9
10
Guisgard
11-03-2015, 20.36.43
Il sacco fu lanciato nelle putride acque del Lagno, causando un gran tonfo.
Un attimo dopo si stava già inabissando, trascinato sul fondo melmoso dalla pesante palla di ferro stretta ad un piede del condannato.
Innumerevoli altri corpi erano stati lasciati in quell'abisso di oblio, rendendo quelle acque un vero e proprio Cimitero di anime senza nome e senza memoria.
E tirare fuori da quel fondale qualcosa era praticamente impossibile.
Ma la Fortuna, come accade a quegli eroi di Menandro e di Terenzio, così inimicati al genere umano e vittime di eventi ingiusti ed avversi, talvolta si rammenta di questi cercatori dell'impossibile, di questi eroi del nulla e decide di intervenire in loro aiuto.
E così fu per il corpo della maschera di ferro.
La corrente, infatti, era quella sera particolarmente ed insolitamente forte, tanto da rivoltare quel sacco e spingerlo nonostante il peso verso alcuni robusti arbusti caduti in acqua, facendo si che restasse impigliato in essi.
Intanto, alla casa di Edwig, Tessa aveva parlato con sincerità a Pirros.
“E sia...” disse l'uomo “... non voglio obbligarti a rinnegare i tuoi propositi, sebbene li trovo assurdi... fa dunque come credi... ma prima...” la fissò negli occhi e un attimo dopo la baciò “... ti aspetterò... fa presto...”
Così, Tessa e Edwig, accompagnate da Mertin, raggiunsero il Lagno.
Tutto era buio attorno a loro, ma la pallida Luna sulla brughiera illuminava quelle acque verdastre.
E i tre si accorsero del sacco impigliato negli arbusti fra le acque.
http://footage.framepool.com/shotimg/459850544-luce-lunare-riflesso-di-luce-scorrere-acqua-corrente.jpg
Guisgard
11-03-2015, 20.38.37
Altea si avvicinò alla cripta e cominciò ad ascoltare quelle voci.
“Io sono il duca...” disse una di quelle voci “... io il vero e solo Arciduca di Capomazda... eppure sono costretto a nascondermi come uno spettro tra queste tombe...”
“Portate pazienza, milord...” un'altra voce “... restare qui è saggio... ed è l'unica cosa da fare... fidatevi di noi... vi siamo fedeli...”
Altea
11-03-2015, 20.45.50
Le voci si fecero sempre più nitide, il buio mi aiutava a non farmi notare e si udivano solo i versi degli animali notturni.
Erano degli uomini che parlavano tra loro..e udii la discussione, un uomo sembrava adirato.
Ma quando capii quello che si dissero le mie ginocchia quasi cedettero...ma stavo sognando? Era la mia testa a pensare tutto questo? Presi coraggio e guardai oltre quella porta semichiusa col cuore in gola...sempre non fosse qualche folle pensasse di essere l' Arciduca, ma in cuor mio speravo fosse proprio lui.
Lady Gwen
11-03-2015, 21.20.28
Il tocco lieve e caldo di Velven sul mio volto ebbe un effetto rinvigorente su di me, quel momento perfetto, pero`, fu spezzato da un gran vociare proveniente da fuori.
Velven si sporse dalla finestra per chiedere informazioni e un passante gli disse che il duca stava leggendo pubblicamente il suo testamento.
Un attimo dopo, vidi un'espressione strana farsi strada sul volto dell'ufficiale.
Gli sorrisi e presi il bicchiere che mi porgeva, la sera era giunta in punta di piedi, senza che me ne accorgessi.
Ma ormai non mi stupivo più di nulla.
"Già, ma sono sicura che ne troverete una... O magari più di una..." Con un leggero sorriso divertito.
Arrivò la servitrice ad avvisarci che la cena era pronta, ma prima che potessimo pensare a quello si udì un sibilo sinistro e terribile come un basso ululato mortale dalla brughiera.
Restai immobile, circospetta e attenta, come un gatto che drizza le orecchie fiutando il pericolo.
Cosa poteva essere stato?
La servitrice sembrava spaventata a morte, dunque sapeva di che si trattava.
Aneas invece sembrava più tranquillo, ma probabilmente celava bene la sua inquietudine.
Che fosse quella, la Gioia di cui avevano tanta paura?
Tessa
11-03-2015, 23.29.39
Capii subito che quello incastrato fra gli arbusti era il corpo del prigioniero.
"Mertin, Edwig, aiutatemi a tirarlo sulla sponda, presto!" dissi sottovoce, nel timore che qualche carceriere fosse ancora nella zona.
Protetti dal buio, in tre e dopo notevoli sforzi, riuscimmo a trascinare il corpo sulla sponda, al riparo della vegetazione.
Edwig tirò fuori dalla scarsella un coltellaccio, con cui probabilmente tagliava le erbe nel bosco e presto, riuscimmo a liberare il prigioniero dal sacco di stoffa in cui era stato avvolto.
"Mertin, corri come il vento e va' a prendere il tuo cavallo, presto!" ordinai al giovane.
Tornò da lì a poco con un vecchio cavallo, portando con sè il fratello Gunvald. Entrambi i giovani erano fedeli servitori della Madre Superiora che, quando erano ancora ragazzini, aveva salvato la loro famiglia dalla fame e dalla miseria.
I due giovani caricarono sul cavallo il corpo del prigioniero, che nel frattempo Edwig aveva corroborato con i suoi infusi prodigiosi, ma che versava ancora in stato di incoscienza.
"Edwig, dove lo portiamo? Credi che il convento sia un luogo sicuro?" chiesi alla guaritrice.
Galgan
12-03-2015, 00.26.09
Avanzai di qualche passo, senza proferire parola; il silenzio, in quel momento e in quel luogo, mi parve il più saldo rifugio che uomo potesse desiderare.....Ci sarebbe stato tempo per le parole.....
Avanzai ancora, fino a trovarmi a distanza di sicurezza dalla figura seduta, e lì rimasi in attesa di una sua reazione.
Guisgard
12-03-2015, 02.04.44
Quell'ululato.
Stridulo e grottesco, lungo ed avvilente.
Echeggiava sulla brughiera come un lamento, un monito a chiunque volesse attraversarla.
Come se quelle lande appartenessero per diritto al predatore ed alla sua preda.
“Milord...” disse preoccupata la servitrice.
“Hai chiuso i cancelli?” Chiese Aneas, con uno sguardo inquieto.
“Si...” annuì la vecchia.
“Anche quello del cortile?”
“Ho dato ordine allo stalliere di chiuderli...”
“Accertatene.” Ordinò l'uomo dagli occhi azzurri. “Poi accompagna la nostra ospite in una delle stanze. E fa che si chiuda dentro. A chiave.” Guardò per un istante la ragazza di Miral. “Domani la riaccompagneremo ovunque vorrà.”
La vecchia servitrice con un cenno chiese alla giovane di seguirla.
Aneas invece restò a fissare il buio della sera da una finestra.
Guisgard
12-03-2015, 02.07.58
Gwen e Rida erano poco distanti dalla finestra in cui si era affacciato Velven, per capire cosa animasse in quel modo la gente in strada.
“Ebbene...” disse l'ufficiale al passante “... cosa ha rivelato la lettura pubblica del testamento di Sua Signoria?”
“Egli ha designato come suo erede il governo di una città straniera chiamata Maruania.” Spiegò il passante. “Ora ci penseranno bene prima di ucciderlo o scacciarlo.”
“Maruania...” ripetè pensieroso Velven mentre richiudeva la finestra.
“Cosa succede, messere?” Chiese Rida.
“Non lo so ancora...” con tono inquieto Velven "... Maruania... che posto sarà mai?"
Guisgard
12-03-2015, 02.13.33
Altea si sporse un po' in avanti per cercare di vedere l'aspetto di coloro che parlavano, ma l'interno di quella cripta era abbastanza vasto da impedire alla dama di Bastian di poter ben vedere la scena che in essa stava avvenendo.
Intravide però delle ombre, grazie alla lampada che illuminava quel luogo.
Erano due uomini che parlavano in piedi.
“Chissà” disse uno dei due “cosa sta accadendo a Capomazda ora... chissà quali piani sta attuando quel cane di Cimmiero per consolidare il potere che per diritto di sangue spetta a me...”
“Calmatevi, milord.” L'altro. “Dobbiamo solo pazientare. Il vescovo non riconoscerà mai le pretese di Cimmiero.”
Guisgard
12-03-2015, 02.26.21
Galgan entrò in quell'antro, seguito da un timoroso Lucas.
Quel luogo era illuminato a stento e una figura seduta, dando le spalle al cavaliere ed al suo scudiero, stava china su un tavolo.
“Prego, venite pure avanti...” disse all'improvviso, senza però voltarsi “... vi stavo attendendo...”
“A noi?” Chiese sorpreso Lucas.
“Si...” annuì la figura “... vagare tra il silenzio ed il tremore delle lucerne rende l'animo sterile di emozioni e sensazioni... i morti non parlano e dunque non rispondono a chi domanda loro...”
“Chi...” mormorò lo scudiero di Galgan “... chi siete voi?”
La figura allora si voltò, mostrandosi ai due.
Era un uomo incanutito dal Tempo e dalla solitudine, dagli occhi sereni ed un'espressione pacata, racchiusi da capelli bianchi e folti e da una lunga barba del medesimo colore.
Indossava una sorta di tunica ridotta a brandelli ed appariva scarno, ma in buona salute.
“Chi sono?” Fissandoli. “Sono un uomo che vive tra i morti.” Alzandosi.
http://imagensubida.historiasdepoca.es/79091.png
Guisgard
12-03-2015, 02.37.51
Tessa, Edwig e Mirten furono lesti a trarre sulla sponda il sacco, per poi aprirlo e liberando così il prigioniero.
“Diamine se pesa...” disse Mirten.
“Ha molto ferro addosso...” mormorò Edwig “... ad un piede e sul volto...”
“Ma chi è?” Chiese il giovane, sorpreso di vedere quell'uomo dalla maschera di ferro.
“Non è il momento delle domande questo.” Lo ammonì la guaritrice.
Mirten corse a prendere il suo cavallo, come chiesto da Tessa e ritornò poco dopo con suo fratello Gunvald.
I due caricarono così il prigioniero sul cavallo, che versava ancora sotto l'effetto del potente veleno contenuto nella fiala che aveva bevuto.
“Si sveglierà fra poche ore...” disse Edwig “... ed allora cercheremo un modo per liberarlo da questa palla di ferro che porta al piede...” guardò poi Tessa “... si, credo che il convento sia un luogo sicuro, almeno per ora... molto più di casa mia... Pirros non lo vede di buon occhio e per il momento sarà meglio tenerli lontani...”
Lady Gwen
12-03-2015, 08.32.54
Il passante aveva parlato di una citta` chiamata Maruania. A quanto pareva, nemmeeno Velven aveva idea di che posto fosse.
"Ci sono problemi?" chiesi, mettendo una mano sulla spalla di Velven.
Tessa
12-03-2015, 14.56.04
Conducemmo quindi il misterioso prigioniero al convento.
Io ed Edwig lo facemmo sistemare nella cella dove tre anni prima dormiva la vecchia Suor Costanza, adesso vuota ed inutilizzata. Era abbastanza lontana dalle altre stanze e le monache non si sarebbero accorte di niente.
"Suor Costanza, che Dio l'abbia in gloria, aveva perso la ragione gli ultimi anni e spesso, la notte, invocava Dio strillando. Così la Superiora decise di trasferirla qua, per non disturbare il sonno delle altre", spiegai ad Edwig.
Adagiammo il prigioniero sul letto. Indossava abiti logori, ma sicuramente nobili e di preziosa fattura. Mi avvicinai per osservare meglio la maschera di ferro, che lo rendeva quasi simile ad un mostro.
"Mertin, Gunvald, toglietegli gli abiti fradici e cercate il modo di liberarlo da quella palla alla caviglia!" dissi ai due giovani.
"Edwig, tu invece resta qua, nel caso si svegliasse. Io devo andare subito dalla Superiora".
Attraversai il lungo e gelido corridoio, fino a raggiungere le stanze della Madre Superiora. Bussai tre volte, sicura che l'avrei trovata immersa nella lettura, alla luce delle candele.
Qualunque cosa fosse, dovevano temerla molto.
"Che succede?" Mormorai, perplessa , ma da come mi aveva liquidato compresi T che non riteneva fosse affar mio.
E anche se ero curiosa, e avrei voluto fare qualcosa per aiutarlo, non volevo fare l'impicciona.
Così dissi soltanto "Grazie per l'ospitalità...", e mi apprestai a seguire la donna, a malincuore.
Altea
12-03-2015, 17.38.20
Quella cripta era vasta, le due persone probabilmente stavano parlando nascosti da qualcosa visto la loro ombra era riflessa da una flebile luce di candela. Già...e gli spiriti non hanno ombra.
Erano solo due uomini..uno diceva era il vero Duca e l'altro però parlava a nome di altri sembrava..aveva detto "fidatevi di noi, vi siamo fedeli"..erano forse una sorta di rivoluzionari al seggio di Cimmiero e non avevano notizie del testamento di Cimmiero sembrava, forse aspettavano arrivasse qualcuno a dare notizie.
Mille ipotesi avanzarono nella mia mente. Lord Gvineth? Impossibile, avevano ucciso e imprigionato i suoi seguaci e certo il milord non doveva esserne uscito indenne.
Un folle e l'altro amico gli dava corda nella sua pazzia? Una trappola nei miei confronti..e nelle migliori delle ipotesi era proprio fosse Guisgard a parlare.
Solo entrando e facendomi avanti lo avrei scoperto..avrei rischiato ma non potevo farmi sfuggire quella occasione.
Non tolsi il velo per sicurezza, lo avrei tolto del tutto quando avrei appurato era davvero lui.
Tolsi le scarpe per non fare rumore onde evitare scappassero da qualche parte e avanzai lentamente, proprio come uno spettro, dentro quel freddo e angusto posto. La luce della candela e le loro ombre mi guidarono finchè le voci si fecero più nitide e intravidi due figure, mi rimisi le scarpe per essere pronta ad una eventuale mia fuga in caso di pericolo.
Il cuore batteva forte ma non dovevo farmi false illusione ed esclamai.."Io so cosa sta succedento a Capomazda, milord." e mi misi davanti alle due figure ben visibile.
Guisgard
12-03-2015, 18.55.21
“Non lo so ancora...” disse pensieroso Velven a Gwen “... ma questa storia sembra animare una confusione in città che mi inquieta, anche se neanche io so il perchè...” poi si voltò a fissare la ragazza, prendendo la mano di lei nella sua e stringendola “... ma adesso non voglio certo che pensieri simili rovinino questo giorno... siete qui con me e adesso solo questo conta...” guardò la torta sul tavolo “... ah, vedo che la signora Entaia ha già provveduto a portarci una delle sue deliziose torte... beh, a questo punto, da buon padrone di casa, dovrei cercare di cucinare qualcosa per la cena... cosa gradite mangiare, miei signore?” Rivolto a Gwen e a Rida.
Guisgard
12-03-2015, 19.01.45
Tessa si chinò sul prigioniero, ancora sotto l'effetto del veleno, per vedere da vicino quella maschera di ferro che ne imprigionava il volto e l'identità.
Le poche aperture lasciavano liberi solo gli occhi, ora chiusi a causa di quel sonno di morte, le narici per respirare e la bocca per parlare.
E alla giovane, stando così vicino a quel misterioso prigioniero, parve quasi di udire qualche parola, confusa ed incomprensibile, mormorata dall'enigmatico miserabile.
E tra quell'indecifrabile mormorio, frutto di sogni e veglia a causa del veleno, a Tessa sembrò allora di comprendere qualcosa.
“Fiore... Azzurro...” disse in quel lieve delirio il prigioniero.
Poi la giovane affidò la maschera di ferro ai due fratelli e a Edwig.
Lei invece uscì e raggiunse le stanze della Madre Superiora.
Bussò ed una voce le diede il permesso di entrare.
Tessa così trovò la religiosa, inginocchiata davanti al suo letto, intenta a leggere gli ultimi passi di un Salmo:
“Signore, mi respingi,
perché mi nascondi il tuo volto?
Sono infelice e morente dall'infanzia,
sono sfinito, oppresso dai tuoi terrori.
Sopra di me è passata la tua ira,
i tuoi spaventi mi hanno annientato,
mi circondano come acqua tutto il giorno,
tutti insieme mi avvolgono.
Hai allontanato da me amici e conoscenti,
mi sono compagne solo le tenebre.”
La Madre Superiora si fece il Segno della Croce, baciò il Libro dei Salmi e si alzò.
“Tessa...” stupita nel vedere la giovane “... è successo forse qualcosa?” Chiese.
elisabeth
12-03-2015, 19.08.36
La raffigurazione di un quadro e l'impronta dinanzi al palazzo Ducale......certo una pista si doveva pur sempre seguire anche se all'apparenza poteva sembrare bizzarra......Ma l' Arcano era proprio questo......" Ben Signori....giustamente il Priore ha notato nell' impronta qualcosa di sproporzionato....un cane le cui proporzioni non riescono neanche lontanamente ad avvicinarsi all' immaginazione umana......Tolto ovviamente...le miniature del Bestiario.....Il luogo misterioso e' la Brughiera....ma anche se facessimo da esca...nessuno di noi e' un Taddei...e la Gioia ci passerebbe accanto silenziosa......oppure dovremmo scoprire chi ha dipinto quel quadro......Magari avrà visto qualcosa..........".......Sinceramente.....l'idea di andare a scovare il pittore mi sembrava assurda......Io mi sembravo assurda.....eravamo un simpatico quadretto.....anche il Priore aveva confessato che non aveva alcuna idea in merito.........." Forse...ci siamo presi un impegno piu' grande di noi......o forse ci sfugge qualcosa.......si..quelle cose evidenti che abbiamo sotto al naso e che non riusciamo a vedere.....".....
Guisgard
12-03-2015, 19.08.37
La ragazza di Miral seguì la vecchia servitrice e fu così sistemata in una stanza per la notte.
Era comoda ed accogliente.
Rimasta poi sola, la giovane cominciò ad udire un suono.
Un suono inconfondibile.
Era infatti quello dell'ocarina, suonata con malinconia da Aneas.
E mentre quelle note si diffondevano nella villa, quel lento lamento nella brughiera, quasi soffocato ora dal sibilo del vento, sembrava fargli eco.
Come se il suono e quella lamentazione parlassero un linguaggio comprensibile solo ad essi.
E così la ragazza cadde addormentata, in un sonno senza sogni.
Riaprì gli occhi ed ancora il canto malinconico dell'ocarina si librava nell'aria.
Ma non era più nella stanza di quella misteriosa villa.
Si trovava nel letto della sua casetta, dove si era addormentata dopo aver lasciato Icarius al piano di sotto, accanto al camino.
Era giorno ormai.
Aveva dunque sognato?
La villa, Aneas, quel sinistro lamento e tutto il resto?
Solo un sogno?
Eppure così reale?
O forse era stata una visione, un incanto?
O chissà, solo una delle tante illusioni della brughiera.
Intanto l'ocarina di Icarius continuava a suonare, accompagnata dal soffio del vento su quelle lande.
Guisgard
12-03-2015, 19.12.16
I due uomini si voltarono di scatto a quelle parole di Altea, restando sorpresi nel vederla.
“Come...” disse Gvineth visibilmente meravigliato alla dama di Bastian “... come siete giunta qui? Come avete fatto a trovarci? Chi vi ha mandato? Rispondete!”
Guisgard
12-03-2015, 19.14.30
Il Priore Tommaso restò a riflettere sulle parole di Elisabeth e sul da farsi.
“Ho già incontrato il pittore...” disse il religioso “... e non mi sembrava molto restio a parlare di ciò che aveva visto... ma forse non è una cattiva idea cercare di scoprire ancora qualcosa attraverso i suoi quadri... anche se dubito mi lascerà entrare di nuovo nel suo studio... mi conosce e non credo apprezzi i miei metodi...”
elisabeth
12-03-2015, 19.22.03
Guardai il Priore e chiusi gli occhi......riaprendoli....." Forse avete dei metodi un po' bruschi...eppure con me...non lo siete mai stato...ma non abbiamo altra possibilità....o andiamo dal Pittore e mi chiedo come possa essere ancora in se dopo avere visto cio' che ha dipinto...... o ci spingiamo tra le bracci a della brughiera......ma non abbiamo piu' nessun Taddei....da portarci dietro...quindi Priore...andiamo dal pittore......e vediamo di trovare almeno una piccola traccia.....per le grandi cose...ci sono altre persone.....noi facciamo come pollicino..piccole mollichine di pane...."....
Altea
12-03-2015, 19.22.16
Infatti..una delle mie ipotesi erano vere..era proprio lord Gvineth e risi "E voi che ci fate qui? Io sono solita venire qui...forse sono uno spirito errabondo della brughiera della notte".
E presi a correrre uscendo da quel cimitero per poi imboccare la stradina che mi portava alla casa delle tre donne e quando fui certa nessuno mi seguisse presi fiato..avevo corso molto. Quindi lord Gvineth..era vivo..avevo molto da narrare alle tre donne..peccato avrei voluto dire a lady Sissi il suo consanguineo era vivo..ma appunto io farneticavo e forse iniziavo a pensare fosse vero e sinceramente iniziavo a stufarmi di quella storia, insomma era un susseguirsi di avvenimenti che mi portavano ad un obiettivo e poi svaniva tutto come nuvola di fumo..avevo bisogno di stare sola, e non mi importava di nulla..dopo aver detto ciò che era successo mi sarei concessa una vacanza proprio alla Baita dei Cedri.
Bussai alla porta delle tre donne "Sono Altea..ho novità importanti da darvi".
Guisgard
12-03-2015, 19.29.13
Il Priore Tommaso fissò Elisabeth per un istante.
“Forse la pista del pittore non è affatto secondaria...” disse “... anzi, tutt'altro... la memoria è labile, va decifrata, mentre un'immagine fissa la realtà... si, magari quel pittore può essere un buon punto di partenza... ma occorre un piano per andare da lui... una messinscena che ci permetta di guadagnare la sua fiducia, in modo che ci apra il suo studio ed i suoi lavori...”
Guisgard
12-03-2015, 19.31.24
Atenia aprì ad Altea e la fece entrare in casa.
“Salute a voi...” disse Sissi “... venite a sedervi accanto al fuoco e diteci di queste novità... voi siete i nostri occhi e le nostre orecchie a Capomazda, milady...”
Altea
12-03-2015, 19.38.48
Entrai e salutai le tre donne sempre benevole.."I vostri occhi? Oh, i vostri occhi sono quelli dei Taddei...i miei sono solo due occhi verdi dei de Bastian, è ben diverso".
Le tre donne mi guardavano aspettando notizie.."Allora, il Duca Cimmiero ha fatto un testamento e quando verrà a mancare..Capomazda andrà a una città potente e liberale che si trova a Nord e si chiama Maruania. Lo ha firmato davanti a me, mio nonno Mandus, suo cugino Guanto e due uomini che sembra siano arrivati da poco a Corte..uno si chiama Azable ed è il maestro d' Armi del Duca e l'altro è Samondo, il suo Consigliere...e mi sembra quasi essi..vogliano consigliarlo in modo negativo, non mi sono piaciuti, il fatto è che quella città è atea..comunque ha fatto leggere il testamento al popolo ma penso non sappiano il resto" rimasi un attimo in silenzio " e poi ho appena visto al Cimitero Longobardo..Lord Gvineth, è vivo e sembra vi sia un gruppo di uomini pronti ad aiutarlo a prendersi il titolo..ha detto lui è il vero Duca".
Rimasi in silenzio ad osservarle, sperando di averle soddisfatte.
http://i58.tinypic.com/1572fyq.jpg
Aprii gli occhi, disorientata, e mi alzai di scatto a sedere.
Ero a casa! A casa!
Dunque era stato tutto un sogno, un miraggio?
Ma era così vero, così reale.
Poi la sentii... La sua ocarina.
Sorrisi, felice, e mi vestii in fretta per poi scendere di sotto.
"Icarius..." Lo chiamai, già da sopra le scale "Icarius..." Scendendo.
Non ero mai stata così felice di vederlo, di incontrare il suo sguardo così diverso da quello di Aneas che mi indisponeva.
"Mi prenderai per pazza..." Esclamai ridendo appena.
Così gli raccontai tutta la bizzarra storia che mi era capitata.
elisabeth
12-03-2015, 19.51.52
Dovevamo trovare un motivo plausibile.......Un dipinto....." Per farci accettare da un pittore bisogna commissariargli un dipinto.....Bene...diro' che voglio un mio ritratto ..per il compleanno di mio marito......che ne dite ?...."....
Guisgard
12-03-2015, 19.56.41
Clio corse giù per le scale chiamando Icarius e lui, nel sentirla arrivare, nell'udire la sua voce radiosa ed entusiasta, o forse solo nel sentire la sua voce che lo chiamava, smise di suonare, si alzò e le andò incontro, aspettandola giù alle scale.
E quasi senza accorgersene la prese fra le braccia.
“Buongiorno, Clio.” Disse il pastore sorridendo.
Poi la ragazza gli raccontò del sogno.
“Beh, sembra sia stato molto reale...” mormorò lui “... anche troppo direi... e un po' sono pure geloso, visto lui ti ha avuta vicina stanotte.” Sforzandosi di sembrare divertito. “Sarà stata la storia che ti accennai ieri sera... mi spiace averti causato un sogno così inquietante... e poi, se vuoi saperlo, lui non mi sta molto simpatico... mi rammenta il tuo Guisgard...” quasi di getto, senza badarci “... già...” annuì poi inquieto.
Lady Gwen
12-03-2015, 19.59.54
Velven mi sembrava molto teso riguardo a cio` che stava accadendo, ma un po` tutti lo erano in citta`, come noi del resto.
Comunque Velven aveva ragione, era inutile preoccuparsi in questo momento.
Ad un certo punto, l'ufficiale ci chiese cosa avremmo gradito per cena.
Io e Rida ci guardammo.
"Non saprei" dissi io "Sapete, da dove vengo io, i pasti sono piuttosto frugali. Per quanto mi riguarda, avete carta bianca".
A qualche passo di distanza, Rida annui`, acconsentendo.
Poi, ebbi un'idea.
"Velven, avrei una proposta da fare. Io e Rida non siamo sole. Volevo chiedervi se potremmo far unire a noi anche i nostri compagni di viaggio".
Guisgard
12-03-2015, 20.04.52
Le tre sorelle ascoltarono con attenzione Altea.
“Vedo ci avete portato molte importanti notizie...” disse Melinna.
“E tutte funeste direi.” Fece Atenia.
“Si, la situazione è preoccupante.” Annuì preoccupata Sissi. “Io non conosco quella città... Maruania... ma se è retta da un governo ateo allora non promette nulla di buono...”
In quel momento qualcuno bussò vigorosamente alla porta.
Melinna corse ad aprire e due uomini apparvero sulla soglia, per poi entrare e spingere la via la donna.
“Chi siete?” Gridò Sissi. “Cosa osate entrare cosi?”
“Zitta, cagna!” Minaccioso uno dei due, per poi estrarre la spada, mentre l'altro mostrò alle quattro donne una pistola. “Pensavate di fuggire via senza essere seguita, vero?” L'uomo con la spada ad Altea.
Lei lo riconobbe.
Era quello che stava nella cripta con Gvineth, mentre l'altro era un suo soldato.
“Cosa volete?” Fissandoli Atenia.
“Accertarci che nessuna di voi riveli dove si nasconde lord Gvineth.” Rispose l'uomo con la spada.
Guisgard
12-03-2015, 20.10.33
“Allora” disse Velven a Gwen “preparerò io una cena speciale, tipica del luogo in cui sono cresciuto.” Sorridendo. “Certo.” Annuì poi alla proposta della ragazza di Avalon. “I vostri amici sono anche amici miei. Fate come se questa casa fosse vostra. Più siamo, meglio sarà.”
Altea
12-03-2015, 20.11.11
Tutto ad un tratto entrarono degli uomini e ci minacciarono...mi avevano seguita.."Potete usare metodi meno bruschi? Volete sapere una cosa? A me non interessa proprio nulla di ciò che avviene tra i due Duca contendenti..si ero io al Cimitero, per parlare con un artista..perchè sapete nemmeno io so come mi sono coinvolta in tutto questo..e sinceramente io avrei intenzione di cercare una Dama e un Fiore...voi pensate a Capomazda...fatto un Duca se ne fa un altro" dissi con vera indifferenza.."quindi ora potete stare tranquilli e lasciarci in pace, grazie" sorrisi senza scompormi.
Guisgard
12-03-2015, 20.12.39
“Si, idea ottima direi...” disse il Priore ad Elisabeth, per poi annuire “... ottima idea... e lui, devo avvertirvi, non è affatto immune al fascino femminile... dunque devo mettervi in guardia... ma ciò lo rende anche tutt'altro che inarrivabile. Se giocheremo bene le nostre carte non sarà difficile entrare nel suo studio.”
Lady Gwen
12-03-2015, 20.16.20
"Dove siete nato?" chiesi poi a Velven.
E` vero che ogni volta che gli parlavo o gli stavo accanto avevo l'impressione di conoscerlo da sempre, ma sapevo comunque cosi` poco di lui e volevo rimediare.
elisabeth
12-03-2015, 20.20.41
Sorrisi scuotendo la testa........." Padre.....il fascino femminile....vi siete già dimenticato che mio marito mi ha preferita ad un'altra ?...evidentemente ....sto arrugginendo....."....ridemmo...lasciando andare un po' la tensione...il cacciatore ci offrì dell'ottimo vino....." Bene...siamo distanti dalla casa dell'artista ?..."....
Tessa
12-03-2015, 20.37.45
"Il prigioniero dalla maschera di ferro è qui, Madre" esordii, senza troppi preamboli.
"Sono riuscita ad introdurre una pozione di Edwig nel carcere e adesso tutti lo credono morto. Io, Edwig e Mertin siamo andati a recuperarlo al fiume e l'ho condotto qua. E' ancora in stato di incoscienza e prima ha mormorato qualcosa riguardo ad un Fiore Azzurro... Vorrei che veniste a visitarlo, Madre."
Guisgard
12-03-2015, 20.51.41
La Madre Superiora restò sorpresa dalle parole di Tessa.
“Qui...” disse stupita “... perchè l'hai condotto qui? Non sappiamo nulla di lui... potrebbe essere un ladro o un assassino... e sia... verrò a vederlo... ma sappi che questa storia è pericolosa per tutti, Tessa...”
La religiosa così andò con Tessa dove avevano portato la maschera di ferro.
Il prigioniero era ancora steso nel letto, senza conoscenza, con Edwig che gli stava accanto.
“Comincia a riprendere conoscenza...” disse la guaritrice “... Mertin e Gunvald sono riusciti a togliergli la palla di ferro dal piede.”
La Madre Superiora si avvicinò al letto ed osservò il prigioniero.
“Questa maschera...” mormorò la religiosa “... potrebbe celarne il volto perchè sfigurato o forse perchè è pericoloso riconoscerlo...”
In quel momento il prigioniero aprì gli occhi.
Occhi azzurri ed enigmatici.
Tessa
12-03-2015, 20.56.24
Il prigioniero aprì finalmente gli occhi e io mi avvicinai a lui.
"Avete gli occhi azzurri" gli dissi "azzurri come il fiore che nominavate mentre eravate incosciente. Vi ricordate qualcosa? Adesso siete al sicuro, fuori dal carcere. Ce l'avete fatta!"
Guisgard
12-03-2015, 21.05.38
Il prigioniero aprì gli occhi e Tessa gli parlò.
“No, non rammento nulla...” disse piano “... ricordo di aver bevuto la fiala...” la fissò, con lei che indossava ancora il cappuccio sul capo, celandone il colore dei capelli “... la vostra voce... siete Tessa... i vostri occhi... ora posso vederli... sono verdi... meravigliosamente verdi...”
“Non ricordate altro?” Chiese la Madre Superiora.
“Solo la mia prigionia...” rispose l'uomo “... di ciò che è stato prima nulla...” si portò le mani sulla maschera “... dannata maschera... ho sognato di strapparmela... di tirarla via dal mio volto...”
“Tessa vi ha udito parlare di un Fiore nel sonno...” mormorò Edwig “... cos'era? Parlavate del Fiore Azzurro...”
“Fiore Azzurro?” Ripetè il prigioniero. “No, non ricordo nulla di simile...” tentò di alzarsi, ma era ancora debole.
“Dovete riposare ora.” Fissandolo Edwig.
“Che posto è questo?” Domandò la maschera di ferro.
“Un posto sicuro.” Rispose la Madre Superiora.
“Perchè mi avete fatto fuggire dalla prigione?” Maschera di ferro a Tessa.
Guisgard
12-03-2015, 21.07.44
“Se vostro marito non apprezza una donna come voi, colta e di una sensibilità fuori dal comune, oltre che naturalmente molto bella, allora è un suo problema, non vostro.” Disse il Priore Tommaso ad Elisabeth. “Dopotutto, viste le sue preferenze politiche, direi che il suo metro di giudizio è quantomeno criticabile.” Sorridendo. “Bene, l'artista si trova a corte ed io lì non ho più accesso. Dunque dovrete fare da sola una volta là. Io magari mi nasconderò in città, in una taverna. Vi sentita sicura?”
Guisgard
12-03-2015, 21.09.10
“Altea ha ragione...” disse Sissi “... a noi dei vostri giochi di potere non importa...”
“Allora dimostrateci che possiamo fidarci di voi.” Fece l'uomo.
“Venite qui con la forza e ci insultate.” Fissandoli Atenia. “Ora pretendete anche la nostra fiducia? Ci avete umiliate. Noi siamo nobili, poiché imparentate con i Taddei.”
“Allora” mormorò l'uomo “se davvero siete imparentate con loro, sapete di certo che anche lord Gvineth lo è. Dunque come tale spetta a lui ereditare questo ducato. Aiutando lord Gvineth è come aiutare i Taddei. Quando lord Gvineth si prenderà il potere tutto tornerà come un tempo. Come quando vi erano i Taddei.”
Guisgard
12-03-2015, 21.12.04
Velven sorrise a Gwen, le prese la mano e la condusse al primo piano della casa, per poi uscire fuori ad un piccolo balcone.
Non era infatti molto grande, ma da lì si poteva vedere oltre le altre abitazioni, fin quasi verso i monti che circondavano la brughiera.
“Io sono nato laggiù...” disse l'ufficiale, indicando le pendici azzurrognole di alcuni monti “... là, in quella vallata che si intravede... c'è un piccolo villaggio ed io provengo da là... d'Inverno è riparato dagli alti monti, così che i freddi venti del Nord non arrivino a lambirlo, mentre d'Estate la calura è mitigata dai folti pini che racchiudono le sponde di un vasto e limpido lago... le sere sono incantate, romantiche... con la Luna che si bagna nelle acque, lasciando una scia d'argento che chiede solo di essere seguita... chissà, forse conduce verso un mondo fiabesco... un mondo di sogni...” guardando la ragazza negli occhi “... lo stesso mondo che intravedo nei vostri occhi, Gwen...”
In quel momento una lieve e fredda brezza soffiò su Capomazda e istintivamente l'ufficiale strinse fra le braccia la ragazza di Avalon, come volerla proteggere dall'aria limpida e pungente che annunciava il chiaro e sognante crepuscolo.
Altea
12-03-2015, 21.20.08
A quelle parole trasalii.."Non ho capito bene..Gvineth imparentato coi Taddei? Bene io sono figlia di Taddeo l' Austero..chiunque può dire è imparentato coi Taddei...e le prove dove stanno..".
Scossi il capo.."Scusate io non capisco più nulla di questa storia..allora se è imparentato coi Taddei dovrà riprendersi il Ducato, andate a Capomazda e saprete del testamento..Maruania è una città del nord liberale dove vige l' ateismo..vi stanno due uomini..Samondo e Azable..a loro dovete stare attenti..se lui è un taddeide io ho fatto il mio dovere e Dio poi provvederà, io non comando eserciti".
Uscii salutando tutti con un inchino ed andai alla Baita dei Cedri e iniziai a metterla a posto, quella sarebbe stata la mia casa, ora mi sarei data a vita ritirata...erano finiti i tempi delle avventure di Altea.
elisabeth
12-03-2015, 21.21.09
Un Frate audace........" Vi ringrazio per i complimenti.......anche se fatti da un uomo di chiesa......li accetto ben volentieri......"...quando pero' ascoltai dove si trovava il pittore......guardai con stupore il Priore......" Non credo di aver problemi ad affrontare il mondo....ma c'e' un problema...sono la moglie di un traditore.......e forse non sapete che ho sfidato lord Guanto....devo dire che e' un gran codardo........"......." come diavolo faccio a presentarmi a Palazzo......quelli mi aspettano a braccia aperte.......".....Dovevo schierarmi dalla parte del nuovo Arciduca....quello era l'unico modo per avere accesso a palazzo.........." Bene..........ho un unica possibilità...far parte della schiera di Lord Cimmiero....ma e' un arma a doppio taglio questo lo sapete bene....".....
Lady Gwen
12-03-2015, 21.28.50
Velven mi condusse, senza una parola, al piano di sopra. Uscimmo in balcone e lui mi indico` il luogo in cui era nato e cresciuto.
Ad un certo punto, l'aria della sera inizio` a farsi sentire, provocandomi un brivido. Velven mi strinse a se` ed io poggiai la testa sulla sua spalla.
"Il luogo che descrivete sembra uscito da una favola" dissi sorridendo e lui sorrise a sua volta, stringendomi di piu`.
"Io vengo da Avalon. Un posto molto lontano da qui, troppo lontano per essere indicato. Sono una sacerdotessa della Dea Madre".
Guisgard
13-03-2015, 01.48.16
“Una sacerdotessa...” disse Velven accarezzando il viso di Gwen, che nel pallore vago e surreale del crepuscolo sembrava tingersi di un violaceo rossore “... raccontatemi di voi allora...” stringendola a se, contro il suo petto “... del vostro mondo, di ciò che vi piace e di ciò che sognate...” mentre una leggera, fresca e profumata brezza sfiorava i capelli della ragazza di Avalon “... parlatemi di tutti i vostri sogni...”
Quasi senza accorgermene, mi ritrovai tra le sue braccia, e sorrisi per poi raccontargli lo strano sogno.
Restai a fissarlo con un sorrisetto divertito alle sue parole, era davvero adorabile e dovetti reprimere l'istinto di passargli una mano tra i capelli.
Mi limitai a ridere piano.
"Geloso eh..." scuotendo la testa, divertita "Di uno che avrei volentieri preso a pugni? Oh, bella...".
La verità era che a me Aneas non ricordava affatto Guisgard, ma evitai volutamente l'argomento.
Povero Icarius, avevo giocato sporco con lui, e non se lo meritava, fargli del male gratuitamente non mi sembrava il caso.
"Eppure ti giuro che non sembrava un sogno..." sospirai, pensierosa "Sembrava dannatamente reale, senza senso, certo, ma reale..." alzai gli occhi su di lui "Ti è mai successo?".
Chissà, magari dai suoi sogni avrei scoperto qualcosa.
Guisgard
13-03-2015, 01.59.05
“Sai...” disse Icarius, prendendo Clio per mano e portandola accanto al camino, per poi sedersi con lei davanti al fuoco “... a volte sogno prima le storie che poi scrivo... come bagliori, frammenti di ispirazione... e altre volte nei sogni stessi trovo scene e finali per completarle...” sorrise quasi imbarazzato “... forse perchè infondo sono un sognatore... o magari solo perchè vivo un po' troppo con la testa fuori dalla realtà, come mi dice sempre Giovanni...” massaggiandosi la fronte.
Ma proprio in quell'istante qualcuno bussò.
Il pastore saltò in piedi e da dietro le tende sbirciò fuori.
“E' Giovanni...” a Clio.
Lo fece entrare.
“Sono stato a prendere un po' d'aria...” disse il cieco “... e ho incontrato alcuni contadini...”
“Bene.” Annuì Icarius.
“Mica tanto...” fece Giovanni.
“Perchè?” Chiese il pastore.
“A Capomazda ci sono novità...” spiegò il cieco “... e non sono buone...”
Galgan
13-03-2015, 02.00.09
Annuii, contemplando quella figura che aveva un nonsoché di millenario, di vetusto, oltre che, ovviamente, una sorta di tormento....
Tormento, sensazione che non mi era affatto aliena, ed in effetti, cosa poteva spingere un uomo a vivere tra coloro che, ahimè, erano da tempo giunti all'esaurirsi delle proprie terrene esistenze?
Aldilà di Ordini, Confraternite ed Investiture, ero, e sono, soltanto un uomo, pertanto reputai inopportuno il giudicare, negativamente o meno, le scelte di vita di chi avevo davanti, eppure la sua condizione mi parve triste, quasi una maledizione.....
-Chiedo venia se vi abbiamo disturbato-
esordii, quasi senza accorgermene, e devo ammettere che, per un istante, provai realmente quello stato d'animo, la sensazione di aver disturbato una sorta di custode;
-Ma i nostri passi, nel seguire la nostra cerca, ci hanno condotti qui.
Mi auguro possiate capirci-
Sorrisi a Icarius.
"A me sembra una bella cosa, invece... poter trarre ispirazione dai sogni..." alzai le spalle "I miei di solito non hanno né capo né coda.." ridendo appena.
Stavo per ricordargli del nostro patto: io gli avrei insegnato a combattere e lui mi avrebbe raccontato le sue storie.
Ma arrivò Giovanni, e le sue parole certo non furono rassicuranti.
"Perché, che succede?" chiesi, preoccupata.
Guisgard
13-03-2015, 02.12.58
“Io invece credo che sia solo un segno di debolezza...” disse mestamente Icarius a Clio “... un uomo dovrebbe fare altro... tu...” fissandola nei suoi occhi azzurri, quasi trasparenti “... tu non potresti mai innamorarti di uno come me...” sorrise malinconico “... sarai abituata a uomini decisi, forti, dai modi sicuri, abili con le armi e senza paure e fronzoli per la testa...”
Ma poi arrivò Giovanni.
“A Capomazda” spiegò al pastore e alla ragazza “tutti sembrano impazziti... il nuovo duca ora è lord Cimmiero che ha messo in fuga Gvineth e pare abbia stretto alleanza con una potente città straniera, nominandola addirittura sua erede...”
“Quale città?” Chiese Icarius.
“Il nome è Maruania.” Rispose il cieco.
“Tu l'hai mai sentita, Clio?” Il pastore alla spadaccina.
Scossi la testa, sorridendo.
"Perché diavolo dovrei cercare in un uomo qualcosa che posso trovare in me stessa?" alzai le spalle "Certe cose non hanno un senso logico, io credo..".
Poi ascoltammo le parole preoccupate di Giovanni.
"Accidenti, di male in peggio.." sospirai, per poi scuotere la testa "No, io.. non ne ho mai sentito parlare..." preoccupata "Si sa qualcosa su questa città? Certo, è una mossa astuta, ora ci penseranno due volte prima di ucciderlo... certo, bisognerebbe dimostrare che quel testamento non ha valore, dal momento che il ducato non gli è mai spettato di diritto... ma come?" pensierosa "Ma il vescovo non deve mettere il becco in queste cose? Se non ricordo male serve la sua rettifica altrimenti è duca solo nel suo immaginario...".
Guisgard
13-03-2015, 02.19.39
“Nulla accade per caso, cavaliere...” disse la figura incanutita a Galgan “... gli uomini sono burattini o pezzi degli scacchi, seguendo lo spazio concesso loro da invisibili fili e si muovono con mistiche mosse su un'eterna scacchiera chiamata Fato... io venni qui molto tempo fa per unirmi ad una confraternita di cavalieri mossi dai valori della Fede... giurammo di difendere il mondo dal male assoluto... oggi però sono rimasto solo io di quell'antica e nobile congrega...”
“Combattere il male assoluto?” Incuriosito Lucas.
“Secondo te, ragazzo...” l'incanutito allo scudiero “... chi è l'eroe più forte?”
“Non saprei...” mormorò Lucas “... Ercole, Sansone immagino...”
“L'eroe più forte è colui che combatte e vince il male più potente ed assoluto.” Sentenziò il misterioso individuo. “E non vi è male peggiore di quello che rinnega, ignora o combatte Dio. E in queste terre” continuò “un campione di tale peccato sta per giungere...” chinò il capo “... ed io sono vecchio e stanco per animare la mia confraternita...”
Guisgard
13-03-2015, 02.25.51
“Si, queste terre, come l'intero regno, sono feudo della Chiesa...” disse Giovanni a Clio “... ma credo che la mossa di Cimmiero miri proprio a questo... Maruania, qualora l'attuale duca morisse, potrebbe avanzare diritti... non so, è una situazione complicata...”
E mentre i due parlavano, Icarius si guardò allo specchio, accarezzandosi il volto.
“Forse vi è un motivo se tutti voi vedete in me il defunto duca...” mormorò, senza distogliere gli occhi dalla sua immagine riflessa “... forse... forse è l'occasione che la vita mi da per non essere più un semplice pastore... l'occasione di fare qualcosa e dare un significato alla mia vita...”
“Stai farneticando, ragazzo...” fece Giovanni.
Icarius si voltò di scatto e guardò il cieco e Clio.
Guisgard
13-03-2015, 02.30.53
“Quest'uomo dice il vero...” disse Sissi ad Altea “... Gvineth è davvero imparentato con i Taddei... imparentato alla larga...” guardò l'uomo “... ma ciò non lo rende degno del ducato.”
“Invece si.” Fece l'uomo. “Morti i Taddei, spetta a lord Gvineth prendere il potere. Cimmiero è un tiranno e la storia del suo testamento lo dimostra.”
Ma mentre ancora l'uomo e Sissi discutevano, Altea salutò e andò via, per ritornare alla Baita dei Cedri.
Mi voltai di scatto verso Icarius, ritrovandomi con gli occhi nei suoi.
"E che vorresti fare? Fingere di essere Guisgard redivivo?" perplessa "Potrebbe essere molto pericoloso... saresti in costante pericolo... Perché poi, perché dovresti sconvolgere la tua vita in questo modo?".
Effettivamente, sapevo che poteva esserci del buono in quello che diceva, ma sapevo anche che era molto pericoloso, e Icarius rischiava di perdere ogni cosa.
Guisgard
13-03-2015, 02.44.48
“Guardami, Clio...” disse Icarius prendendo le mani di lei nelle sue “... chi sono veramente? Uno che si nasconde nella brughiera. E stando così le cose sono destinato a nascondermi e a fuggire per sempre.”
“Icarius, calmati ora...” mormorò Giovanni.
“Clio, nulla accade per caso” senza badare a lui il pastore “e forse c'è un motivo dietro a tutto questo... io... io voglio fare la mia parte... non so come, non so quando, ma voglio poter lottare come tutti gli altri per la mia terra...” stringeva senza lasciare le mani della ragazza “... forse quegli uomini... quelli che mi cercavano... lo so che probabilmente sono pessimi individui, ma forse sono gli unici con cui poterci alleare... e credo di essere troppo prezioso per loro... non mi faranno del male... sono la loro unica speranza...”
“Non siamo in una delle tue storie, Icarius!” Lo richiamò Giovanni. “Spade magiche, navi volanti e fiori incantati fanno parte della fantasia! La realtà è ben altra cosa!” Scosse il capo. “Fatelo desistere da queste idiozie, madama.” Rivolgendosi poi a Clio.
Guisgard
13-03-2015, 02.49.33
“Avete ragione.” Disse il Priore Tommaso ad Elisabeth. “Ma la propaganda, come scriveva un tiranno ateniese dell'antichità, è una debolezza di cui nessun potere può farne a meno. Voi siete la moglie di un traditore, abbandonata dal marito in fuga per paura di essere catturato e condannato. Rendendo omaggio a Cimmiero, lui darà dimostrazione davanti a tutti di come i suoi nemici siano deboli e vigliacchi, incapaci di difendere le proprie donne, che invece addirittura abbandonano. Prendendo nella sua corte la moglie abbandonata di uno dei suoi nemici invece apparirà come benefattore e allo stesso tempo infangherà ancor più il nome di chi lo ha tradito.” Annuì il religioso. “Siete una pedina importante dunque in questa subdola scacchiera chiamata politica. E se giocherete bene le vostre mosse guadagnerete molto da tutto ciò.”
Lady Gwen
13-03-2015, 02.57.16
"Ho sempre desiderato vedere cosa ci fosse oltre le nebbie di Avalon, fin da quando ero piccola. Ovviamente, amo la vita sull'isola, lo studio della magia, i riti per la Dea, i Sabba.
Ma il mio desiderio di andare oltre era troppo grande e incontrare voi e` andato oltre ogni mia aspettativa e oltre ogni mio sogno" dissi guardandolo.
Dapprima lo guardai stranita.
"Vuoi.. vuoi davvero allearti con quegli individui? Ti hanno chiamato miserabile, ti hanno colpito mentre eri disarmato.. li ho sentiti io stessa dire che volevano rapirti e drogarti, e che saresti stato un fantoccio nelle loro mani, senza mai poter decidere niente... è gente che vuole sfruttare il nome dei Taddei per prendere il potere... vuoi consegnarti a loro e diventare il loro burattino?" dissi, tutto d'un fiato.
Guardai poi Giovanni.
"Beh, non proprio..." tornando ad osservare Icarius con un sorriso "Le navi volanti esistono eccome, almeno, una di sicuro la Santa Caterina...".
Guardai poi Giovanni e ancora Icarius "Giovanni ha ragione, è rischioso.. se anche quegli individui non ti facessero del male, ci penserebbero i seguaci di Cimmiero... " sospirai.
"È vero, forse potresti fare del bene a Capomazda, non lo nego.. ma questo non significa che sarà un bene per te" sospirai "Cerro, magari quegli uomini non ti colpiranno, ma non c'è solo la spada per ferire un uomo, spesso basta la parola.. e io non ho sopportato come quegli uomini ti hanno trattato..." chinai il capo "Qualunque cosa tu decida di fare, promettimi che mi permetterai di starti accanto, perché non mi fido di nessuno...".
Guisgard
13-03-2015, 03.38.06
Velven ascoltò ogni parola di Gwen, guardandole gli occhi languidi e sognanti e le labbra rosee e vellutate.
E senza dire nulla, quasi d'istinto, si avvicinò a lei e la baciò.
La baciò con impeto, trasporto, facendole sentire l'ardore ed il desiderio delle sue labbra su quelle di lei.
E nel baciarla la teneva stretta a sé, quasi ad impedire che quella brezza potesse portarsi via la ragazza, come se fosse una visione, un sogno, o qualcuna di quelle intense emozioni che i due stavano vivendo.
“Ti porterò io a vedere oltre le nebbie di Avalon...” disse piano lui, staccando appena la sua bocca da quella di Gwen, per poi congiungere ancora le loro labbra ed assaporare di nuovo il dolce nettare che pulsava dai sospiri della ragazza.
Ma proprio in quell'istante grida e schiamazzi si udirono giungere dalla strada, seguiti da una confusione generale.
“Bel momento ho scelto per innamorarmi di te...” mormorò l'ufficiale, tenendo stretta a sé la giovane di Avalon “... il ducato va a pezzi ed io mi perdo nei tuoi sospiri...” accarezzandole i capelli “... odo i colpi di pistole e fucili in lontananza tra le strade...” la guardò negli occhi ancora una volta “... o forse sono solo i battiti del tuo cuore contro il mio petto...” sorridendole.
Guisgard
13-03-2015, 03.44.14
“So che è pericoloso” disse Icarius a Clio “e che quegli uomini non sono poi tanto migliori di quelli che voglio combattere... ma non abbiamo altra scelta... è rischioso, ma vale la pena tentare...” la fissò “... altrimenti cosa faremo? Io fuggirò e mi nasconderò, mentre tu... tu non potrai certo passare la tua vita a proteggermi... soprattutto quando un giorno ti sveglierai e capirai che io non sono ciò che credi tu...” sorrise appena “... certo che ti voglio al mio fianco... è per te che faccio tutto questo, Clio... per te...”
“Sei pazzo!” Esclamò Giovanni.
Alzai gli occhi al cielo.
"Vedi di piantarla con questa storia..." sbuffai "Mi sembrava di essere stata sufficientemente chiara, e io ti giuro che non ho pazienza e detesto ripetere venti volte le stesse cose.." sospirai.
Stavo facendo del mio meglio per scindere Icarius e Guisgard, per quanto fosse difficile, ma sapevo che dovevo farlo, per rispetto di entrambi.
Lo guardai negli occhi.
"Per me?" risi appena "Questa non è la mia terra, è la tua... a me interessa solo che non ti succeda niente... non sei obbligato a farlo, basterebbe varcare i confini del ducato, e nessuno ti riconoscerebbe... la vita è solo tua, nessuno può decidere al tuo posto, se è questo che vuoi ti starò accanto...".
Sapevo che sarebbe stato difficile anche per me, ma forse Icarius aveva ragione, non avevamo altra scelta.
Galgan
13-03-2015, 03.56.58
Fissai l'uomo vetusto;
-Invero, buon uomo, questo regno ha molte colpe.
I suoi nobili, uccidono mendicanti inermi, e chi dovrebbe governare le genti è troppo occupato ad accapigliarsi per gli avanzi del tavolo del regnante-
Abbassai il tono della voce, ma detti ad esso maggiore intensità, quasi che questo fosse un fendente, menato da una spada fatta di parole ed eloquenza;
-Il mio disgusto per tutto questo è innegabile, ma l'essere contro Dio, il ribellarsi al Padre, è contro ogni legge della natura stessa, è il più folle ed abbietto degli atti.
Vi prego, messere, chi è il senzadio di cui andate parlando?-
Guisgard
13-03-2015, 04.06.50
Icarius sorrise a Clio e le accarezzò il volto.
“Quanto sei bella...” disse in un sussurro “... quel Guisgard era un pazzo e uno sciocco se ha perso così tanto tempo senza chiederti di essere solo sua... di essere sua moglie...” quella carezza fu dolce e lunga “... andiamo da quegli uomini... portami da loro, Clio...” la fissò negli occhi “... ma giurami che quando saremo da soli, che sia giorno o notte, che sia anche solo per un momento, tu mi chiamerai col mio nome... davanti agli altri non mi interessa, ma da soli dovrai chiamarmi Icarius...”
“Sei pazzo...” scuotendo il capo Giovanni.
“Tu resterai qui, amico mio.” Avvicinandosi al cieco il pastore. “Io verrò a trovarti. Ed abbi fiducia in me.” Rise. “Ricordi cosa diceva Aneas in quella mia novella, no? Capomazda è come un gregge e l'Arciduca è un pastore. Sono avvantaggiato dunque.” Fingendosi spensierato.
I due si abbracciarono forte.
“Abbiate cura di lui...” Giovanni a Clio.
“Dai, non è molto lusinghiero” sbottò Icarius “che tu ti raccomandi ad una donna per proteggermi! Sebbene in gamba come Clio!” Facendo l'occhiolino alla pirtessa. “Andiamo adesso, Clio.”
Guisgard
13-03-2015, 04.29.56
“Stanno giungendo qui milizie atee e miscredenti.” Disse l'uomo a Galgan. “Getteranno la loro ombra su tutto e tutto perirà. A meno che...”
“A meno che?” Ripetè Lucas.
“A meno che qualcuno non prenda il mio posto e ridia forza all'Ordine dei Puri Folli.”
“I Puri Folli?” turbato lo scudiero.
“Si, l'ordine a cui appartenevo io.” Annuì l'uomo.
Tessa
13-03-2015, 08.17.24
"Lasciatemi sola con lui", dissi a tutti i presenti nella stanza.
Rimasti soli, presi un vecchio sgabello e mi sedetti vicino al prigioniero.
"Non sapete proprio niente di quello che sta succedendo qua fuori?" gli chiesi e, intuendo la risposta, proseguii "Capomazda ha perso il suo ultimo Duca. Era Guisgard Taddei. La città è stata contesa da molti: da Lord Gvineth, da Cimmiero... " feci una pausa, mi alzai e mi avvicinai alla finestra.
"Avete mai sentito parlare della Gioia dei Taddei? È una sorta di maledizione che colpisce tutti gli appartenenti a questa stirpe. Anch'io, a quanto pare, sono una Taddei. Non so di che grado e di che provenienza. So solo che qualcuno, quando ero piccola, mi abbandonò per salvarmi la vita e ora sono solo Tessa del Convento."
L'alba stava per sorgere.
"Vi ho sognato, Messere. Ho sognato che chiedevate aiuto. Siete vestito da nobile, siete mascherato e vi hanno rinchiuso in un carcere abbandonato da Dio e dagli uomini. Non pensate che sarebbe stato più facile uccidervi? Per quale motivo tenervi in vita? Siete forse una persona importante? Siete forse anche voi un Taddei o qualcuno strettamente legato ad essi?" mi allontanai dalla finestra per tornare da lui.
"Chiunque voi siate, messere, so che non siete stato chiuso lì dentro per colpa, ma per comodo di qualcuno. E forse, è arrivato il momento di togliere quella maschera"
Lady Gwen
13-03-2015, 12.07.59
Non ebbi il tempo di finire la frase, che` le labbra di Velven catturarono le mie. Lo fecero con foga, passione, trasporto.
Mi sentivo stordita, inebriata e felice. Assaporavo le labbra di Velven come farebbe un modesto contadino con un succulento pranzo.
Ad un certo punto si separo`, anche se di pochissimo e la frase che mormoro` sulle mie labbra mi fece sorridere e mi rimbomba ancora adesso in testa, come una nenia.
Subito dopo, mi bacio` di nuovo. Ci nutrivamo uno dei sospiri e dell'amore dell'altro.
L'idillio, pero`, fu interrotto da alcuni schiamazzi nella strada.
Velven sembrava piuttosto turbato riguardo questa situazione.
"La colpa non e` di nessuno, tantomeno tua. L'amore arriva quando e` giusto; non sbaglia il giorno, l'ora o il luogo, e` semplicemente il mondo che non lo asseconda" dissi, accarezzandogli una guancia.
Altea
13-03-2015, 15.56.05
Iniziai a pulire la baita e poi mi misi ad osservare fuori la finestra, fortunatamente gli alberi facevano da nascondiglio a quel posto e la quiete aveva un effetto benefico.
Quindi Gvineth era un po' come Dominus ma non era uno dei Taddei quindi il seggio non spettava nemmeno a lui seppur imparentato..ma io non tifavo per nessuno, non mi ero mai intromessa nella politica.Avevo seguito e aiutato Guisgard solo per un fatto..quel patto matrimoniale...ovvero nella buona e cattiva sorte come una moglie devota e lui non lo aveva mai capito..guardai il porticato dove lo avevo baciato e annunii..È morto Altea e forse è meglio così, ora basta farti usare da tutti per i loro scopi, starò qui per un po' e poi tornerò a Las Baias.
Fortunatamente i miei averi importanti e i soldi non erano a Corte e poi avrei provveduto ai vestiti, cibo ed altro.
Presi una scatola e mi sedetti davanti al camino che mi riscaldava..vi erano oggetti del mio passato, disegni, ricordi di Costanza ed estrassi un carillon con un angelo dono dell' Austero, sapeva quanto amassi gli Angeli e lo posai sul comodino e mi misi a guardare il fuoco, non volevo dormire...Avevo sempre quei sogni con Guisgard e la Gioia e quella voce o stridio macabro..e non capivo perché dovesse succedere a me di sognare tutto questo.
Icarius aveva toccato un nervo scoperto, seppur con la sua delicatezza abbassai lo sguardo, sorridendo appena tristemente, e ripetei in un sussurro la giustificazione che avevo sempre raccontato a me stessa nei due anni che avevamo passato insieme "Io non sono nobile....".
Poi lo guardai nuovamente, con un sorriso.
"Te lo prometto..." Con gli occhi nei suoi "Te lo prometto Icarius..." Sorrisi.
Così, raccolsi le mie cose, la mia spada, e ci dirigemmo verso il quartier generale del Patto delle Civette.
"Non permettere a quegli uomini di umiliarti, mi raccomando..." Dissi ad Icarius lungo la strada.
elisabeth
13-03-2015, 18.09.37
Molto tempo fa.....qualcuno mi disse che ero arrivata ad essere cio' che ero perchè ero una donna Libera e di sani Principi..............non lo avevo mai dimenticato, eppure in quel momento un Uomo consacrato a Dio ...al fine di rendere giustizia ad una storia che poteva portarci portarci al fallimento totale mi consigliava di divenire la Regina in una scacchiera sfidando il Re....dove la Regina diveniva l'unica vera traditrice.......subdola serpe in seno al cane.......
Puo' un essere umano rimanere senza respiro...giusto il tempo di immergersi nei propri pensieri ?.......Io lo feci......avevo bisogno di silenzio......
" Che il Dio che ci governa abbia pietà della mia anima Priore.......posso riprendere posto a Palazzo e potrei dare respiro alla gente al Castello........come trovero' il Pittore ?....".......
https://s-media-cache-ak0.pinimg.com/236x/7f/09/92/7f09920c335481f94c2cc137036f5bdc.jpg
Guisgard
13-03-2015, 20.18.04
Il prigioniero dalla maschera di ferro ascoltò attentamente ogni parola di Tessa, senza togliere mai i suoi occhi da quelli della ragazza.
E quando lei si avvicinò per un momento alla finestra, lui la seguì con lo sguardo fino a quando non tornò di nuovo accanto al letto.
“Mi parlate di politica, di duchi e di impostori...” disse “... dei Taddei e delle loro maledizioni... io ignoro tutto e non ricordo altro che la mia prigionia in quella galera di pietra e dolore... come se tutta la mia vita altro non fosse che quella cattività... a me non interessa dei Taddei e neanche dei loro avversari... quanto alla maledizione di cui dite, io ho già questa” indicando la pesante maschera che aveva sul volto “e mi basta. Volete aprirla? E come? Il medico della prigione una volta mi spiegò che era chiusa da una serratura stretta attorno alle mie tempie. Qualsiasi fabbro o maniscalco nel tentativo di toglierla avrebbe ridotto in poltiglia il mio cervello.” I suoi occhi azzurri ed inquieti erano in quelli verdi e grandi di Tessa. “Mi chiedete perchè io sia stato rinchiuso con questa maschera sul viso? Me lo sono chiesto tante volte anche io... forse sono un ladro, o un assassino... chi può dirlo... magari marchiato a sangue e a fuoco, col volto sfigurato...” rise per un istante “... e forse voi dovreste aver paura... potrei anche farvi del male, visto sono un prigioniero la cui unica preoccupazione dei miei carcerieri era quella di tenermi segregato e lontano dai miei simili notte e giorno...” tentò di alzarsi, ma il veleno lo rendeva ancora un po' debole.
Ma riuscì comunque a sedersi sul letto, stando così più vicino alla giovane.
“Forse dovreste fuggire...” mormorò senza smettere di fissare i suoi occhi ed il suo volto “... mi credete un vostro parente? Magari un cugino o chissà, forse un fratello?” Sorrise beffardo. “Guardatemi... i nobili e i potenti intimoriscono i nemici, per questo vengono uccisi... se fossi un Taddeo mi avrebbero già tolto di mezzo... che senso ha tenermi in vita segregato, col pericolo che qualcuno, come avete fatto voi, mi confonda con un fantasma e mi liberi?” Scosse il capo. “No, sono fandonie... magari sono davvero solo un criminale... senza nome e senza volto... e voi davvero dovreste aver paura di me...” portò le mani con un gesto improvviso, ma infinitamente lieve e delicato, vicinissimo al volto di Tessa, per poi sfiorarlo con una carezza breve e dolcissima.
Le mani erano ormai sul capo della ragazza e avrebbe potuta ucciderla in mille modi se avesse voluto.
Spezzandole il collo o strangolandola.
Ma quelle mani si avvicinarono invece al cappuccio che lei ancora indossava e lo fecero calare lentamente, mostrando finalmente i capelli della ragazza, che come pendagli scesero ad incorniciarle il volto.
https://mydeborahkerr.files.wordpress.com/2013/09/tumblr_mtwkh9ivcp1qgvdf9o1_500.png?w=326
Guisgard
13-03-2015, 20.24.00
“Sta tranquilla, Clio.” Disse Icarius alla ragazza, tenendo stretta la mano di lei nella sua. “Sarò forte. Lo sarò per me e per te.” Sorrise. “So che non ti piace sentirlo dire e so anche che in realtà saresti più tu in grado di difendere me che il contrario. Ma credo che questa mia faccia” sfiorandosi il volto “sia la nostra miglior arma. L'unica nostra possibilità di poterne uscire vivi. E insieme.” I due ragazzi attraversarono un buon tratto di brughiera, fino a quando arrivarono nel luogo che il Patto della Civetta aveva eretto come suo quartier generale.
E agli occhi di Clio quel posto era rimasto immutato, come la volta in cui lo vide per la prima volta.
Infatti anche l'aria sembrava incantata.
I due si avvicinarono all'ingresso e subito una figura incappucciata apparve dal nulla.
Ma prima che quella cominciasse a parlare, il pastore si voltò a fissarla, mostrandosi chiaramente.
L'uomo incappucciato restò per un attimo turbato, poi rise piano.
“Parlavamo appunto di te, pastore...” mormorò, per poi far cenno ai due di seguirlo.
Li condusse all'interno di quel luogo, in una sorta di cantina dimenticata, dove altri incappucciati stavano attorno ad un braciere ardente.
E tra essi emerse una figura che fissò Icarius per un lungo istante.
“Finalmente...” disse Rodolfo “... mai momento fu più opportuno per vedere il volto di uno spettro...”
Guisgard
13-03-2015, 20.29.59
“Dio” disse il Priore Tommaso ad Elisabeth “Ha sempre pietà di chi opera il Bene.” Con tono sicuro. “Voi andrete dunque a corte, ma senza chiedere o curarvi del pittore. Sarà lui a venire da voi.”
Il Priore parlava con la medesima certezza che mostrava nel discorrere di Teologia e filologia.
Egli sembrava avere una risposta a tutto, senza titubanze.
Come se conoscesse gli uomini.
Soprattutto quelli meschini e miserevoli, abituati alla mediocrità.
Come se le loro miserie, le loro debolezze, le loro colpe fossero i trattati ed i dogmi delle sue conoscenze più profonde.
“Il nostro pittore” continuò il religioso “è un uomo che vive per apparire. Credo abbia scelto la pittura non tanto per passione o estro, ma solo perchè gli sembrava più adatta nel procurargli piaceri e consensi. Una bella donna come voi in una corte si riconosce come un rubino fra bottoni di legno. Vedrete, sarà lui a trovarvi.” Annuendo. “Ora andiamo. Io mi fermerò in una taverna in città, magari poco lontana dal palazzo Ducale, dove attenderò vostre notizie, mentre voi tornerete al castello che fu di vostro marito. Lì vi presenterete a chi controlla adesso il maniero e comincerete la vostra recita di moglie sola ed abbandonata, decisa a giurare fedeltà al nuovo duca e con la speranza di essere accolta a corte per la misericordia del suo nuovo signore.”
Guisgard
13-03-2015, 20.32.17
“Allora” disse sorridendo Velven a Gwen “vorrà dire che se questo mondo non saprà assecondare il nostro Amore, noi fuggiremo e ne cercheremo un altro... tutto nostro...” le accarezzò la bocca delicatamente con un dito.
“Baciala, bell'ufficiale!” Esclamò un mendicante in strada. “Baciala per festeggiare i nuovi giorni che attendono Capomazda!” Ridendo. “Io stesso banchetterò presto con qualche madama prostituta del posto!”
Velven lo fissò senza rispondere nulla.
“Hai udito anche tu, no?” Continuò il pezzente in strada. “Presto Maruania verrà a prendersi il potere!”
“Ma cosa dici?” Stupito Velven.
“Si, il tuo duca si è venduto il ducato e forse anche l'anima!” Annuì il mendicante. “Ed è stato annunciato l'arrivo a Capomazda dell'ambasciatore di Maruania. Almeno, stando a ciò che si racconta di quella città, moriremo tutti liberi e felici!”
“Liberi e Felici?” Guardandolo Velven.
“Si...” divertito il mendicante con la sua espressione di rughe e lividi, quasi fosse una maschera tragica “... si dice che Maruania porti la libertà vera, quella totale, assoluta e sfrenata... niente più tabù, nè morale, nè etica... con i Taddei morti ed il vescovo fuorigioco, le leggi naturali della Fede hanno finito di scandire le nostre vite!”
E infatti molti in strada, perlopiù giovinastri e le loro coetanee, già inneggiavano alla libertà dei Maruaniani.
Guisgard
13-03-2015, 20.33.37
E mentre Altea era nella baita, con i suoi dubbi e le sue perplessità, udì dei passi.
Un uomo infatti passeggiava nella campagna, quasi alla ricerca di silenzio e tranquillità.
Era abbigliato come un degno borghese ed il suo portamento era sobrio.
Altea lo fissò e dopo qualche istante lo riconobbe.
Era messer Viscionne, un vecchio cortigiano che lei aveva visto più volte a corte in passato e che poi lasciò il Palazzo Ducale dopo la morte dell'ultimo duca, per ritirarsi lontano da tutti nella brughiera.
Raggiungemmo il covo del Patto delle Civette, e ovviamente non servirono parole, bastava uno sguardo al volto di Icarius.
Sperai veramente che sarebbe finito tutto per il meglio.
Ora che lui era lì, sapevo di dover stare al mio posto così mi trattenni dall'esprimere il mio disappunto per come l'avevano trattato.
Dovevamo farceli amici.
Attesi dunque che ci aggiornassero, sempre accanto a Icarius.
Guisgard
13-03-2015, 20.43.41
Rodolfo fece mettere accanto al braciere sia Icarius che Clio e ordinò ai suoi di portare del vino cotto per scaldarli.
L'uomo raccontò poi loro tutto ciò che stava accadendo a Capomazda, dalla vittoria di Cimmiero, alla fuga di Gvineth e dei suoi uomini rimasti in vita.
E poi parlò del testamento del nuovo duca e di come era riuscito a mettere fuorigioco il Vescovo.
Ed infine svelò ai due dell'imminente arrivo a Capomazda dell'ambasciatore di Maruania.
Ascoltai attentamente il racconto di Rodolfo sui fatti che si erano abbattuti su Capomazda.
"Di bene in meglio.." Mormorai, scuotendo la testa, prima di vuotare il mio bicchiere di vino "E dunque qual'è il vostro piano?".
Altea
13-03-2015, 21.00.35
Ritornaii alla finestra e vidi una figura conosciuta..era Messer Viscionne, era pure lui scappato dopo la scomparsa di Guisgard.
Uscii e feci un cenno ed esso appena mi vide si avvicinò.."Siete proprio voi Messer Viscionne..Non vi vedo...da quella notte..quella fatidica notte..entrate dentro, sono qui per vari motivi".
Così ci sedemmo al tavolo e mi vergognai di non avere nulla da offrire e mi scusai.."Dunque..che mi raccontate? A parte le novità del testamento del Duca che già conosco..dove vivete ora?".Avevo un bel ricordo di lui.
elisabeth
13-03-2015, 21.02.53
Ascoltai come Oracolo parlante la sapiente fluidità delle parole del Priore........ebbi solo un attimo di incertezza....rientrare al Castello...chi c'era ora........" Non posso nascondervi che temo questo passo......ma so che voi mi starete vicina.....non voglio che Tilde venga con me....lei deve stare fuori da tutta questa storia......se ci fossero problemi....potrebbe essere il nostro tramite......"......Lo abbracciai.....come se stessi lasciando un porto sicuro...ma consapevole che indietro non potevo tornare......uscii dalla casa del cacciatore e presi la strada che mi condusse al castello.........non mi voltai neanche una volta....non dovevo......il mio mondo era in me...ed io ero tutto l'universo in questo dovevo aver fede...senza mai temere........arrivai al castello....ed entrai nell'androne.......Le sensazioni nascono dalle viscere...perchè e' da lì che nasce la vita......stavo andando alle cucine...cercavo Gertrude........ma incontrai le guardie......strano...c'erano le guardie che avevo lasciato il giorno prima......probabilmente...stando nello studio....magari non si erano neanche accorte che ero andata via.......mi avvicinai a quella che un tempo era stato un amico di mio marito......" Come mai siete ancora qui al Castello.......non credo proprio che mio marito ritorni a prendermi.......credo...che sia al sicuro da qualche parte.......La propria pelle vale molto di piu' di quella degli altri...non credete ?.......magari il nuovo Arciduca ha ragione a dare la caccia a tutti quelli come lui.........come vorrei incontrare Lord Cimmiero e dirgli che ha tutto il mio appoggio........".......Sorrisi sarcastica...ma il mio stomaco era chiuso in una morsa........Tradire era la peggiore delle azioni..........." Spero che abbiate mangiato.......e se avete bisogno di me ...sono in cucina....."........speravo dicesse qualcosa...era un ufficiale..e andato via mio marito....avrebbe dovuto prenderne il posto.......certo..la fortuna era una folata di vento...speravo intensamente...che quella sera soffiasse all'interno del Castello.......
http://images.movieplayer.it/images/2014/09/12/dougal.jpg
Tessa
13-03-2015, 22.47.30
Avrebbe dovuto spaventarmi, quell'uomo senza volto. Ma in realtà, non avevo più paura di niente.
"Il convento non è sorvegliato, Messere" dissi, con voce di ghiaccio. "Potete scegliere di andarvene quando volete ed io accetterò il fatto di aver commesso un errore e di aver aiutato un assassino o un ladro ad evadere".
Mi allontanai da lui, dirigendomi verso la porta.
"La vostra maschera ha una chiave con la quale può essere aperta senza recarvi danno. Pensate se volete il mio aiuto o se volete continuare a piangervi addosso. Vi hanno portato via la memoria, ma non la dignità, spero"
E con quelle parole, mi congedai da lui.
Galgan
14-03-2015, 01.13.30
-L'Ordine dei Puri Folli-
sussurrai, in risposta, rivolto forse più a me stesso che ai presenti.
Un altro Ordine, un'altra Confraternita si metteva sul mio cammino; altri antichi patti mi chiedevano un dazio, un tributo, quasi che fossero essi stessi un segno tanto a lungo cercato e celebrato.
Ma i segni, vanno saputi vedere con il cuore, oltre che con la mente.....
-L'Ordine dei Puri Folli-
ripetei, in tono più alto e fermo
-Parlatemi di loro, buon uomo-
Guisgard
14-03-2015, 01.27.06
Rodolfo guardò Clio, per poi sorseggiare il suo bicchiere di vino cotto.
“In realtà” disse “non abbiamo mai smesso di pensare, osservare, indagare ed ideare mentre voi vi nascondevate chissà dove.” Posò il bicchiere su un tavolo. “Hanno chiuso il Cimitero e questo ci ha subito incuriosito. I becchini sembrano svaniti nel nulla è ciò ci ha spinto a credere che qualcuno abbia voluto farli tacere per sempre. Nella brughiera poi abbiamo rintracciato l'unico di quei beccamorti ancora in vita. A sentirlo è un pazzo, ma le sue follie ben si legavano ai nostri sospetti. La tomba del duca è vuota a quanto pare. Probabilmente la spiegazione è molto più terrena di quanto molti credono. I Taddei hanno sempre vietato sette e congreghe anticlericali e qualcuno di quei fanatici ha ben pensato di far sparire il corpo dell'ultimo dei Taddei e sconsacrarlo chissà in che modo. Ma noi useremo tutto ciò a nostro favore...”
Guisgard
14-03-2015, 01.35.37
“I Puri Folli” disse l'uomo a Galgan “è una confraternita di cavalieri uniti dalla volontà di difendere la Fede dai suoi nemici. In principio eravamo in tredici e ci riunivamo in una chiesa donata al nostro ordine dal vescovo di Suession ogni primo Venerdì del mese. Poi diventammo venticinque, poi trentatré fino a quando toccammo il definitivo numero di quaranta. Io ero il Gran Maestro e sotto di me vi era il Mastro di Chiavi ed il Guardiasigilli. Combattemmo e scacciammo molte eresie in queste lande, senza tradire mai la nostra presenza. Eravamo sottoposti solo al vescovo ed al Santo Padre. Ma l'ordine andò in rovina quando molti dei nostri apprendisti partirono per prestare aiuto ad alcune città libere del Nord assalite da una nascente potenza ostile alla Chiesa di Roma. Il suo nome era Maruania ed i suoi cavalieri fecero strage dei nostri apprendisti. Da quel momento, senza più adepti, il nostro ordine cominciò una lenta ed inesorabile discesa...”
"Già, abbiamo saputo anche noi della tomba vuota..." Mormorai, evitando di dire di più.
L'idea che qualcuno avesse fatto scempio del corpo di Guisgard era ancora peggio che fosse morto.
Aggrapparmi alla speranza era la cosa migliore.
"Quindi, che intendete fare?".
Guisgard
14-03-2015, 01.47.19
“Sfrutteremo la fortuna che ci è capitata.” Disse Rodolfo a Clio, per poi guardare Icarius. “Il pastore è venuto da noi ed immagino per collaborare.” Sorrise. “Benfatto, ragazzo.” Dandogli una pacca sulla spalla. “Vedrai che ci guadagnerai anche tu.”
“Capomazda deve guadagnarci.” Mormorò Icarius. “Ed il popolo.”
“Bravo, vedo che sei già calato nella parte.” Soddisfatto Rodolfo. “Ora ti daremo tutte le istruzioni per entrare in scena e bada di non giocarci brutti scherzi. Oggi a Capomazda la vita umana vale quanto uno sputo e quella di un lurido pastore ancor meno.”
Icarius lo fissò senza rispondere nulla.
“Noi diffonderemo la notizia della tomba vuota” spiegò Rodolfo “e ciò causerà eccitazione nel popolo. A questo punto tutto sarà pronto per il ritorno di Guisgard... inventeremo una storia credibile e nessuno potrà opporsi al ritorno dei Taddei.”
“Ed il testamento di quel Cimmiero?” Chiese il pastore.
“Con Guisgard ancora vivo non avrà più alcun valore.” Entusiasta Rodolfo.
E tutti esultarono, mentre Icarius si voltò e guardò Clio.
Galgan
14-03-2015, 01.58.18
-E alfine, voi siete l'ultimo rimasto di quell'Ordine-
risposi, tornando ad essere contemplativo; ed invero molti pensieri mi affollarono la mente.
Cosa contraddistingueva il vivere di quei giorni?
Per quanto mi riguardava, una forte sete di giustizia, la voglia di cacciare i mercanti dal Tempio, e questa conduceva, irrimediabilmente e con gioia, a Dio, al Suo sguardo...
Questo faceva si che un Patto non escludesse l'altro; un giusto governante doveva prendere le redini di Capomazda, e questa doveva essere difesa dalle orde dei senzadio.
Bisognava agire, nel Suo nome.
-Vorrei prestarvi aiuto, buon uomo.
Ma vorrei anche porvi un quesito, se possibile-
proseguii, rivolto all'Uomo Vetusto.
Guisgard
14-03-2015, 01.59.19
Viscionne seguì Altea ed entrarono nella baita, dove lei lo fece sedere.
“Ho poco da raccontare...” disse l'uomo “... Capomazda e la sua corte non sono più posto per me... così mi sono ritirato a vita privata... il fatto è che sono vecchio e forse anche un po' stanco e non potrei essere più d'aiuto a questo ducato. Dopo la morte dell'ultimo duca, Capomazda ha bisogno di giovani dal cuore puro e forte che si battano per essa. Cimmiero ha aperto le porte ad un subdolo serpente. Maruania rappresenta tutto ciò che i Taddei avevano sempre combattuto e tenuto lontano da tutti noi. E oggi vederla entrare così nel nostro mondo, a me piange il cuore. E' come se li avessero uccisi di nuovo i Taddei. Per questo preferisco restare qui nella brughiera... le sue ombre e i suoi fantasmi a me non spaventano... vorrei solo vedere di nuovo l'Austero... e magari lo seguirei nell'Aldilà...” commosso.
Guisgard
14-03-2015, 02.03.36
L'uomo guardò Galgan.
“Voi...” disse “... volete pormi un quesito? Ebbene? Parlate pure, vi ascolto, cavaliere...”
Lucas osservava quella scena come rapito dalle due cavalleresche figure che stavano davanti a lui.
Galgan
14-03-2015, 02.13.52
-Un quesito che, in realtà sono due-
risposi,
-Uno di natura più pragmatica, l'altro imposto dagli eventi.
Questi luoghi sono stati chiusi, si dice che una tomba sia stata profanata, che sapete dirmi al riguardo?-
Rimasi un istante in silenzio, prima di procedere con il secondo quesito;
-Vorrei poi sapere che farete, una volta che qualcuno si farà avanti, che qualcuno deciderà di aiutarvi a far risorgere il decaduto Ordine.
Abbandonerete la lotta?
La causa dell'Ordine, sarà ancora la vostra?-
Scossi appena la testa.
Lurido pastore...
"Noto che avete un grande rispetto per il popolo, dovete aver imparato molto dai Taddei..." Mormorai, sarcastica.
Mi era difficile immaginare Guisgard che pronunciava quelle parole.
Quella gente non mi piaceva, e se ci fosse stato Guisgard li avrebbe messi in riga a dovere.
Già, ma lui non c'era, Icarius non poteva permettersi passi falsi e io non ero nessuno.
Cercai di nascondere il mio disappunto per sorridere ad Icarius che si era voltato verso di me.
Istintivamente gli presi la mano e la strinsi nella mia, quasi a volerlo rassicurare.
"Bene, quindi bisognerà preparare bene il ragazzo.." Con un sorriso "C'è qualcuno che conosceva così bene Guisgard da poterlo istruire? Perché altrimenti posso farlo io..." Con un sospiro, non sarebbe stato facile, ma l'idea che lo facesse qualcuno che aveva visto Guisgard da lontano era ancora peggio.
Anche se, pensai, io conoscevo l'uomo non l'Arciduca, raramente l'avevo visto come tale.
La sala da ballo era gremita dei nobili più importanti del regno, giunti a Capomazda per quell’occasione festosa.
Tutto appariva sfavillante ed etereo, gli abiti lussuosi delle dame, i gioielli che riflettevano la luce degli imponenti lampadari, le spade da cerimonia degli uomini, portate con disinvoltura.
Era come un continuo luccichio in cui mi sembrava di stonare come uno spicciolo in un sacchetto di monete d’oro.
Eppure, nello splendido abito dorato che mi aveva fatto fare Azelle nessuno avrebbe detto che non ero la contessa miralese che era stata annunciata al mio arrivo, inventata ad arte dalla mia preziosa amica per farmi avere un invito.
Cos’avrei fatto senza di lei? Erano mesi che mi preparava a quel momento, e non potevo dire di essere stata un’allieva brillante. Anche se era stato divertente passare così tanto tempo in sua compagnia. Ma ce l’avevo messa tutta.
D’un tratto, Azelle mi prese il braccio, facendomi segno di osservare la grande e sontuosa porta principale.
L’avevano appena annunciato, ma io avevo sentito solo il suo nome.
Trattenni il fiato, nel vederlo arrivare.
Era splendido, così riccamente vestito, col portamento fiero ed elegante, sembrava così diverso da quando era con me.
Dapprima pensai che intrufolarmi in quel modo a corte fosse stata, in fin dei conti, una pessima idea, ma poi mi resi conto che quello era ciò che mostrava all’intera corte, mentre io potevo averlo solo per me. E quel pensiero mi fece coraggio, anche mentre lo osservavo chiacchierare con le splendide dame che popolavano la stanza.
“Avevo dimenticato quanto fa il galante con tutte quelle che gli capitano a tiro…” mormorai pianissimo, ad Azelle “Lo detesto..”.
Lei rise, dietro il suo ventaglio.
“No, solo con le belle donne, su…” sorridendomi “E’ politica, non pensarci..”.
Io scossi la testa “Non sarò mai come loro..” osservando il gruppetto di dame con cui si stava trattenendo.
“Per fortuna direi..” guardandomi severa “Se volesse una come loro, non starebbe con te, non credi? Su, stai tranquilla.. ricorda che devi riuscire a catturare il suo sguardo..”.
Dopo un po’, si aprirono le danze.
“Adesso ballerà con la principessa Sophie, è in visita da un paio di settimane, e ripartirà tra qualche giorno..” mi avvisò.
“Sai sempre tutto, te?” stupita.
“Naturalmente…” sorrise, senza guardarmi.
Un bel giovane si avvicinò e la invitò a ballare, lei mi lanciò un’occhiata complice e lo seguì.
Io osservavo Guisgard ballare con naturalezza, sorridendo alla splendida dama che aveva tra le braccia.
Non mi aveva ancora visto, e il suo sguardo non mi avrebbe raggiunto dal momento che altre coppie avevano iniziato a danzare.
“Come può una dama tanto bella restare sola?” una voce cordiale mi distolse dai miei pensieri, mi voltai e sorrisi appena, timidamente al giovane che mi stava di fronte, tendendomi la mano “Posso avere l’onore di questo ballo, milady?”.
Io restai pietrificata per un momento.
Quello non era previsto! Uno sconosciuto: non potevo ballare con uno sconosciuto.
Ma forse gli sarei passata di fianco e si sarebbe accorto di me.
E poi, pensai, così potevo mettere a frutto le lezioni della paziente Azelle.
Annuii e gli presi la mano, seguendolo sulla pista da ballo, in silenzio, ero troppo impegnata a ricordarmi cosa dovevo fare, ma per un istante mi parve di incrociare lo sguardo intenso e chiaro di Guisgard.
Ma in quel momento, non fare una figuraccia era la mia preoccupazione maggiore.
Quando il ballo finì, avvisai il mio cavaliere di voler prendere una boccata d’aria e con mio sommo fastidio, decise di accompagnarmi.
Non rifiutai per non essere scortese.
“Sbaglio o non vi ho mai vista a corte, milady?” gentilmente il giovane.
Io annuii “Sono appena arrivata da Miral.. non avevo mai visitato il vostro reame…” sorridendo appena.
“Siete ospite dell’Arciduca?” chiese, lasciandomi spiazzata.
“No, Gaston…” la voce di Azelle mi salvò “La contessa è mia ospite…”
Lui si inchinò appena, mentre lei gli porgeva la mano da baciare “Baronessa, è sempre un piacere vedervi…” e lei annuì.
D’un tratto, la mia amica sorrise, con un lampo di malizia, mentre nella sala era iniziata una nuova danza.
“Oh, adoro questa canzone…” mormorò, distrattamente.
A quelle parole, Gaston le porse la mano “Allora mi riterrò fortunato se vorrete ballarla con me..” lei gli prese la mano, si voltò verso di me, facendomi l’occhiolino, e sparì, lasciandomi nuovamente sola.
“Il giovane de Bulian ha ragione..” una voce calda e profonda alle mie spalle “Non mi sembra di avervi mai visto a corte, contessa…”.
Io abbassai lo sguardo sorridendo appena, temendo quasi di incrociare il suo sguardo.
Ma non potevo fare altro, mi voltai e lo osservai con aria insieme colpevole e divertita.
Lui mi scrutò per un lungo istante, e poi sorrise.
“Sei bellissima..” mormorò, avvicinandosi di un passo “Ma sei anche l’ultima persona che mi aspettavo di vedere stasera…” divertito “Per un momento credevo di aver avuto un’allucinazione… invece sei davvero tu..” ancora più vicino “Sbaglio o stavi ballando?” sorrise.
“Volevo farti una sorpresa…” timidamente ,osservandolo attentamente.
Lui sorrise “Scommetto che c’è lo zampino di Azelle..”.
Annuii, divertita “Già, mi ha fatto avere anche un invito.. e mi ha insegnato a ballare, anche se resto una frana…”.
Lui rise “Questo è da vedere, ballerai con me?” con gli occhi ardenti nei miei.
Io annuii “Sono qui apposta…” sorridendo appena, per poi trasalire, come se avessi ricordato qualcosa improvvisamente.
Lui mi guardò sorpreso. “Che c’è?”.
“La riverenza…” mormorai, delusa “No, mi sono dimenticata la riverenza…”.
Lui dapprima rise, poi vedendomi seria, rise ancora di più “La riverenza? Non stai scherzando?”.
Io scossi la testa “Azelle mi ha detto che quando il duca ti rivolge la parola devi fare la riverenza…”.
“Già, ma tu non mi hai mai trattato come l’Arciduca” divertito “Adesso voglio vederla, però… avanti..” rise.
Io alzai gli occhi al cielo, e provai a fare la mia migliore riverenza.
Lui scoppiò a ridere.
“Sei bellissima, ma non ti crede nessuno, lo sai vero?” tendendomi la mano, tornando immediatamente serio “Ebbene, madama, posso avere l’onore di questo ballo?” con fare galante.
Io sorrisi, posando delicatamente la mia mano nella sua.
Così, mi portò al centro della sala, mentre il cuore mi batteva forte, ma poi mi prese tra le braccia allontanando tutte le mie paure, insieme alle note delicate che ci accompagnavano nel nostro voltggiare.
Quel dolce ricordo mi attraversò dolcemente, strappandomi un leggero sorriso.
"Però non potrò aiutarvi per quanto riguarda l'etichetta di corte, quello proprio no..." sorridendo appena.
Lady Gwen
14-03-2015, 02.24.44
Ancora quella citta`, Maruania, tornava a far parlare di se`. Non capivo ancora se cio` fosse positivo o meno, dal momento che Velven aveva precedentemente risposto in modo vago riguardo a cio`.
"Cosa significa? E` un bene o un male quest'alleanza?" gli chiesi, facendolo voltare di nuovo verso di me.
Guisgard
14-03-2015, 02.33.04
Quel ricordo.
Dolce, struggente e malinconico.
Tutto di quella sera era ancora vivo nel cuore di Clio.
Quel ballo, il volteggiare tra le altre coppie che sparirono pian piano mentre le note scandivano momenti di felicità senza fine, sembrò durare tutta la sera.
E quella sera poi durò tutta una notte, fino all'alba, quando i sogni si dissolvono nel chiarore del nuovo giorno, per diventare immortali nei nostri cuori.
“Si, buona idea...” disse Rodolfo, destando la ragazza da quel ricordo “... voi siete la persona più adatta per rendere questo pastore, almeno in apparenza, simile a lord Guisgard... dopotutto lo conoscevate bene, visto eravate la sua amante, no?”
Quelle ultime parole echeggiarono nella mente di Icarius, facendolo voltare di scatto verso Clio.
Restò così a fissarla per un lungo istante.
Poi distolse lo sguardo e tornò a guardare Rodolfo.
“Imparerò la mia parte...” mormorò poi il pastore “... anche se resterò sempre e solo Icarius.”
“In pubblico sarai lord Guisgard.” Replicò Rodolfo. “Da solo poi di notte potrai tornare essere te stesso. A noi non interessa.”
Guisgard
14-03-2015, 02.39.30
La mano di Gwen fece voltare verso di lei il volto di Velven, che subito le sorrise e le sfiorò le dita con un lieve bacio.
“Non so cosa significhi tutto ciò...” disse in un sussurro lui “... ma non devi preoccuparti, poiché penserò io a te...” accarezzandole la fronte e poi le guance “... su, non mi avevi detto di voler invitare i tuoi amici qui? Dovresti chiamarli, mentre io preparerò qualcosa di speciale.” Facendole l'occhiolino.
E mentre i due innamorati erano l'uno negli occhi dell'altra su quel balcone, per le strade di Capomazda i giovinastri continuavano ad inneggiare a Cimmiero ed a Maruania.
Serrai la mascella per la rabbia e abbassai lo sguardo.
Avrei voluto ribattere, difendermi, ma non potevo difendermi dalla verità, per quanto mi facesse male.
Amante era un ruolo che mai nella vita avrei pensato di interpretare, un ruolo che andava contro tutto ciò in cui credevo, ma era anche l'unico in cui potevo restargli accanto.
E quello era il prezzo da pagare, l'avevo sempre saputo e avevo scelto lui.
Mi limitai ad annuire piano, con un fintissimo sorriso forzato.
Beh, dai.. Almeno ha detto la sua amante, non una delle sue.. Sarebbe stato ancora peggio, no?
Evitai lo sguardo di Icarius, sperando non vedesse la rabbia che ero costretta a nascondere.
"Beh, almeno non dovrai imparare a suonare l'ocarina.." Alzai lo sguardo, sforzandomi di scherzare.
Guisgard
14-03-2015, 03.03.23
Icarius non rispose nulla a quell'ultima battuta di Clio, limitandosi a fissare il vuoto della cantina.
“Ascoltatemi bene, dunque...” disse Rodolfo, fissando il pastore e la ragazza “... due, tre giorni al massimo ed entreremo a Capomazda... nessuno potrà negare ciò vedrà, poiché sei uguale in tutto e per tutto al defunto duca, ragazzo... voi sarete il Maestro d'Armi del duca...” rivolto a Clio “... e con questa scusa impartirete lezioni di scherma a questo pastore... i Taddei sono tutti abili con le armi e lord Guisgard era il miglior spadaccino del reame... dunque questo ragazzo deve saper tenere in mano una spada e questo compito spetta a voi...” annuì alla ragazza “... il resto verrà da sé...”
“Come giustificheremo la mia finta morte?” Chiese Icarius.
“Diremo che sei stato ferito per via di una battuta di caccia, finendo in una tagliola avvelenata che ti ha causato febbre e deliri per giorni... io e gli altri” indicando i suoi uomini “ti abbiamo trovato e raccolto al Gorgo del Lagno... da lì ti abbiamo definitivamente curato e riportato a corte.”
“E la tomba vuota?” Domandò il pastore.
“Spargeremo la voce che è stata un'idea di Gvineth.” Rispose Rodolfo. “Quel cane a quest'ora sarà crepato e non potrà negarlo. Gli faceva comodo far credere che il duca fosse morto.”
“Un piano preciso...” mormorò Icarius.
“Già e bada di non rovinarlo.” Ammonendolo Rodolfo.
Lady Gwen
14-03-2015, 03.04.25
Sorrisi a Velven e lo baciai dolcemente, prima di tornare al piano di sotto da Rida, che nel frattempo si era mollemente accomodata su un divano.
"Dovremmo andare a chiamare gli altri" le dissi.
Guisgard
14-03-2015, 03.12.03
Rida annuì a Gwen e le due uscirono dalla casa di Velven.
Attraversarono le strade affollate e caotiche di Capomazda, fino a ritornare al carrozzone degli altri della compagnia.
E qui trovarono, nello spiazzo circostante il caravan, Ozzillon con gli altri impegnati a provare battute e scene per il loro spettacolo.
Guisgard
14-03-2015, 03.17.05
“La tomba profanata...” disse la figura incanutita a Galgan “... quella tomba non è mai stata profanata, poiché nessun cadavere è stato mai posto in essa...” fissando la fioca luce che illuminava quel sotterraneo utilizzato in passato per accogliere tombe di grandi guerrieri “... quanto all'ordine, per questo sono qui... per attendere che qualcuno giunga ad aiutarmi... aiutarmi a far rinascere l'ordine dei Puri Folli... e quel qualcuno siete voi, cavaliere...” aggiunse la figura.
http://firepic.org/images/2011-03/3h3p7h.png
Guisgard
14-03-2015, 03.25.01
L'ufficiale fu sorpreso di vedere Elisabeth parlare in quel modo.
Ma pensò che la situazione era precipitata e dunque anche quella donna voleva trovare protezione e tranquillità.
“Vostro marito non avrà il coraggio di tornare” disse “ma lo troveremo. Ammesso che sia ancora vivo.” Un ghigno apparve sul suo volto. “Volete incontrare lord Cimmiero? Bene... sarà lieto di sapere che la moglie di quel cane di De Gur ha molto più giudizio e coraggio di suo marito.” Rise.
Ordinò allora di far preparare una carrozza per condurre la donna in città, al Palazzo Ducale.
Ora per Elisabeth si aprivano le porte di un mondo nuovo.
Così nuovo da apparire ignoto anche per Capomazda stessa.
Un mondo le cui sorti erano nelle mani di Cimmiero e forse soprattutto in quelle di Maruania.
Guisgard
14-03-2015, 03.46.50
Tessa uscì ed il misterioso prigioniero fu sul punto di fermarla, ma l'effetto del veleno era ancora in atto e lui dovette attendere qualche minuto prima di potersi alzare dal letto.
E una volta in piedi si guardò così allo specchio, cercando di leggere attraverso i suoi occhi, l'unica parte del suo misterioso viso ad essere visibile attraverso quella maschera, chi fosse realmente.
Ma l'azzurro del suo sguardo appariva enigmatico, mutevole, vago e sfuggente.
Un moto di rabbia allora lo colse.
Intanto Tessa raggiunse la stanza dove si trovava la Madre Superiora.
E con la religiosa trovò anche Edwig.
“Tessa...” disse la Madre Superiora “... allora? Gli hai parlato? Cosa farà ora? Cosa ha deciso?”
“Di certo non può restare con quella maschera sul viso.” Mormorò Edwig. “Ma come può aprirsi? Ho visto serve una chiave e di sicuro sarà nelle mani di colui che ha chiuso il suo volto in quella maschera...”
Lady Gwen
14-03-2015, 04.20.24
Quando arrivammo, i nostri amici stavano provando le scene per lo spettacolo.
Non appena ci videro, corsero subito a salutarci, interrompendo le prove e chiedendoci dove fossimo state.
elisabeth
14-03-2015, 21.19.04
Ogni tanto le cose sembravano girare per il verso giusto.....certo le parole che l' uffciale pronunciava.....facevano male, per ogni cosa c'era una spiegazione.....anche se nessun uomo che si reputava uomo avrebbe tradito la propria gente.......non pensavo neanche a me stessa...infondo......poteva non avermi mai amata, ma la gente che viveva in quel Castello credeva in lui...come aveva potuto, ma sembrava che almeno per quel momento...il Castello non fosse stato ancora assegnato...e questo era a mio vantaggio....una cosa per volta...." Noto che siete molto attento.....si....desidero congratularmi direttamente con Lord Cimmiero.......per quanto riguarda mio marito .... non e' piu' un problema mio......"....segui quindi l'uomo fuori dal castello e salii sulla carrozza......che prese la via per Capomazda......
Cosa fosse successo da quel momento in poi.....non lo avrei mai potuto immaginare.......era una situazione che non avrei mai pensato potesse accadermi.....eppure eccomi lì.....seduta su una carrozza...a dichiararmi pronta a seguire un uomo....i cui pensieri politici mi erano sconosciuti.....ma che scelta avrei potuto avere....nessuna......Non ricordavo neanche da dove venivo......ero in balia del nulla.....confidavo nel fatto che il Priore almeno...non conoscesse la parola tradimento........Entrammo a Capomazda.....sino a quando la carrozza non si fermo' dinanzi al Palazzo Ducale........bene..il momento era arrivato....e anche un servitore che venne ad aprire lo sportello della carrozza.....c'era chi aveva viaggiato piu' velocemente di me.....
https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcTwJwnBTXEwmk4Va1z9nvsny2x8pUAp-NJUf9wP5pl37W8r7eFkXg
Tessa
14-03-2015, 23.31.51
"Sono stanca", risposi alle domande della Madre Superiora e di Edwig. E lo ero veramente. Tutto quel susseguirsi di eventi mi aveva sfiancata e, come se non bastasse, mi ero dimenticata completamente di Pirros.
"In realtà, credo che trovare la chiave per aprire la maschera, sia come cercare un ago in un pagliaio." Scossi la testa, affranta.
"Che Dio mi aiuti e mi mandi un segno, se la sua volontà è che quell'uomo ritrovi la propria identità"
In realtà non erano da me fatalismo e rassegnazione. Ma in quel momento avrei desiderato solo dormire. Invece mi accomiatai dall Superiora e mi incamminai con Edwig a trovare Pirros.
Fu uno spettacolo desolante quello che si parò davanti ai nostri occhi. Il giardino di Edwig era completamente distrutto e la porta spalancata. Dopo un'occhiata sgomenta ci precipitammo all'interno della casa.
Lanciai un urlo e mi accasciai inorridita al suolo, quando vidi il corpo di Pirros pendere da una trave, livido e con una smorfia gutturale sulla faccia.
"Edwig" balbettai "e adesso che cosa facciamo?"
Altea
15-03-2015, 00.33.41
Presi dei fiori appena colti e mi misi ad intrecciarli come quando ci preparavamo alla Festa di Primavera.. "Abbiamo molte cose in comune, pure io girovago spesso nella brughiera e non ho timore, è come seguissi un richiamo e forse come voi sto cercando un fantasma dei Taddei".
Sospirai e presi coraggio, messer Viscionne mi aveva allevata assieme all' Austero e narrai tutta la storia del ciondolo arrivato e poi preso con furbizia da Cassaluia, di lady Sissi e sue sorelle e che abitavano poco distante, della cripta e del Fiore Azzurro e lady Sissi disse sembrava era stata la Dama del Lagno a commissionarla, che il testamento era stato firmato pure di fronte a me e di Azable e Samondo che mi insospettivano, del fatto scoprii Gvineth proprio nel Cimitero Longobardo e sembrava aveva degli uomini che cospiravano assieme a lui e di come si presentarono a casa delle tre donne.."Imparentato ai Taddei, come Dominus..e dice il trono spetta a lui di diritto, infatti ha usato pure lui la tirannia a Corte ma lui è vivo ora e i suoi seguaci stanno morendo..io non tifo neppure per lui.Ho scoperto molte cose e da sola e ho pure rischiato la mia vita ma per cosa? Io sono sola e da sola non posso fare nulla..tutte queste cose dette a voi, alle tre donne non sono di aiuto...e devo creare una organizzazione segreta? Beh, penso in giro ce ne saranno talmente tante, ma io sono una semplice dama allevata solo per fare la bella statua a Corte, per diventare la futura Granduchessa e il mio notaio sostiene quel patto non è affatto annullato a voce, ci vuole uno scritto..a volte Lord Guisgard mi chiedeva di accompagnarlo in viaggi diplomatici o stargli vicino a corte a dei balli per...dovere e non per diritto..e poi asseriva pure sarei stata una brava Granduchessa" scossi la testa "ma in quei tre anni non ha mai pensato ad accasarsi, capisco l' Amore ma un Duca ha delle responsabilità e ora..siamo senza un erede e nulla e di questo gli do una causa".
"Io sono certa lui sia vivo ma mi prendono per pazza, comunque io sola non posso fare nulla e so molte, molte cose, ma ogni cosa ho fatto e ho scoperto sono state inutili, forse il Destino non crede io sia in grado di poter fare qualcosa e me ne starò qui...ma ora ditemi...quel ciondolo con la civetta e il carciofo che mi fu fatto recapitare voi sapete il significato? E la dama che ha commissionato la cripta, ha detto l' artista, aveva un ciondolo con una civetta e una rosa, un velo verde e delle ancelle con lo stesso velo..voi che ne pensate? Tanto quei messaggi datomi non significano nulla per me, pensavo fossero segnali sul mio destino ma mi ero sbagliata" aspettai la sua versione stavolta e nel frattempo iniziai a narrare...
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: "Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell' uomo, perchè chiunque crede in lui abbia la vita eterna.Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perchè chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perchè il mondo sia salvato per mezzo di lui.E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perchè le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perchè le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perchè appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio" e lo guardai dicendo "Parola del Signore".
http://i62.tinypic.com/t5lnk4.jpg
Galgan
15-03-2015, 04.16.45
Annuii, quindi risposi;
-Dio guida i nostri passi, quindi solo assecondando le correnti del Destino, possiamo vivere nell'integrità.
Sono solo un servo, ma invero, il Re che mi compiaccio di servire, è il più grande e potente di tutti......
Ho deciso di fare mia la vostra battaglia nel momento in cui pronunciavate le vostre parole; la mia spada, e la mia Fede, sono a disposizione dell'Ordine-
Rimasi un istante in silenzio, come a voler contemplare le mie stesse parole, lasciando che quei luoghi le assimilassero, facendole proprie, quindi seguitai con un'altra domanda; una domanda che era anche semplice affermazione;
-La tomba aperta, messere, quella che mai fu usata, appartiene al legittimo regnante, non è vero?-
Ascoltai attentamente quelle parole di Rodolfo e poi annuii.
"Perfetto.. abbiamo poco tempo e molte cose da fare, ma possiamo farcela..." sorridendo piano ad Icarius "Anzi, direi di non perdere tempo, c'è un luogo sicuro in cui possiamo allenarci?" tornando a guardare Rodolfo "Ah, e non dimenticate le buone maniere e l'etichetta, deve sapersi muovere perfettamente a corte, sono sicura che ci saranno nobili tra voi in grado di istruirlo come si deve..".
Poi trasalii.
"Manca un pezzo.." guardando Rodolfo "Cosa diremo di Mia Amata? Che è stata rubata? Che è semplicemente sparita? Perché se era andato a caccia l'avrà avuta con sé... magari potete dire che non c'era al vostro arrivo... perché non ha senso che l'abbiano rubata Cimmiero o Gvineth perché l'avrebbero usata a quest'ora... magari l'ha rubata un poveraccio e non sa cosa farsene.. non so.. però una spiegazione va trovata.." sospirai "Anche se la cosa migliore sarebbe trovare proprio Mia Amata... se impugnasse la sua spada, nessuno mai potrebbe dubitare..".
Guisgard
16-03-2015, 01.29.26
“Questo palazzo” disse Rodolfo a Clio “è ignoto ai più. Qui nessuno verrà a disturbarci. Dunque allenerete il pastore per i prossimi tre giorni, dopodiché continuerete a corte il vostro lavoro di maestra d'armi. Penseremo poi noi ad insegnare a questo pastore i modi da tenere a corte. Inoltre vi sono delle camere qui e lì passerete tutto il tempo, fino a quando non vi porteremo in città. Quanto a Mia Amata, essa ormai sarà andata perduta per sempre. Forse rubata, forse distrutta, chi può dirlo. Diremo così la verità.” Fece cenno ad uno dei suoi e quello accompagnò Icarius e la ragazza in due camere al piano superiore, divise da una parete.
“Bene, sembra abbiano deciso ogni cosa...” mormorò il pastore, una volta rimasto solo con Clio. davanti alla porta di una delle due camere.
Guisgard
16-03-2015, 01.32.14
Nel vedere arrivare Gwen e Rida, Ozzillon e gli altri subito interruppero le prove e salutarono lieti le due nuove arrivate.
“Venite pure...” disse Ozzillon alle due donne “... cominciavamo a preoccuparci. Dove eravate finite? In strada c'è un po' di disordine e temevamo vi fosse accaduto qualcosa.”
Lady Gwen
16-03-2015, 01.45.24
"E` una lunga storia. Volevo chiedervi se vi andava di venire a casa di un amico per cena, abita proprio qui vicino, vi va?" dissi loro.
Annuii a Rodolfo, senza aggiungere altro, e seguii l'uomo che ci accompagnò alle nostre stanze.
"Già..." Mormorai piano, per poi alzare lo sguardo su di lui.
"Come ti senti?" Chiesi titubante.
Era una domanda stupida, probabilmente, ma mi chiedevo davvero come si sentisse, avrei voluto stargli vicino.
Guardai le due porte, e fui sul punto di chiedergli se non preferisse restare con me, ma poi mi bloccai temendo che fraintendesse, o che ancora una volta pensasse che stavo parlando a Guisgard e non a Icarius.
Ma non mi piaceva l'idea di lasciarlo solo coi suoi pensieri, e restare sola coi miei.
Guisgard
16-03-2015, 01.51.14
“Una cena...” disse Ozzillon, per poi voltarsi verso Berio “... sentito? Una cena e siamo tutti invitati!”
“E una cena” fece Surugo “non si rifiuta mai, capo!”
“Soprattutto” gli fece eco Sbrizzo “se è gratis!”
“Ed io ho appunto un certo appetito!” Divertito Berio.
Il gruppo così, guidato da Gwen e Rida, raggiunse la casa di Velven e durante il tragitto ci pensò la stessa Rida a raccontare tutta la storia ai maschi della compagnia.
Una volta arrivati a casa dell'ufficiale, vi entrarono, Velven aveva infatti donato la chiave a Gwen, sentendo subito un delizioso odorino che giungeva dalla cucina.
“Reciterò un'ode al cibo che ci verrà offerto e servito in questo amicale convivio.” Pronunciò Ozzillon.
Guisgard
16-03-2015, 01.57.25
“Sto bene...” disse piano Icarius a Clio “... mi sto abituando velocemente a tutta questa storia...” sforzandosi di sorridere “... certo, devo ancora fare il callo al disprezzo con cui questi uomini pronunciano la parola pastore, ma infondo è il male minore.” Annuendo appena. “E tu come stai?” I suoi occhi brillavano di una luce pura, di un candore a tratti disarmante. “Lo so che la riterrai una domanda sciocca e superflua, che sei in gamba e tra noi due sei tu quella che sa meglio cavarsela in mezzo ai guai... ma io sono abituato alle novelle dei bardi e ai racconti dei cantastorie, dove le donne, anche se guerriere, devono essere protette...” rise per un istante “... magari un giorno mi abituerò anche a questo, porta pazienza...” e fu sul punto di accarezzarle il viso, o almeno di sfiorare una ciocca ribelle che le scendeva sulla guancia, ma alla fine si trattenne.
Lady Gwen
16-03-2015, 02.02.10
Mentre tornavamo da Velven, Rida racconto` tutto ai nostri compagni.
Arrivammo a casa dell'ufficiale, che mi aveva donato la chiave e sentii subito un buonissimo profumo, cosi` entrai in cucina e lo vidi intento nei preparativi.
Mi avvicinai a Velven, che intento com'era non si era accorto del nostro arrivo e poggiai le mani sulle sue spalle, facendolo sobbalzare appena.
Sospirai, sorridendo.
"Non lo so..." Ammisi, alzando le spalle "Ma spero che verrà qualcosa di buono da tutta questa storia..." Sforzandomi di sorridere.
Restai incatenata al suo sguardo, e sorrisi davvero, sfiorandogli appena la tempia con la mano.
"Adoro il tuo sguardo, lo sai?" Mormorai "Davvero tanto..." Sospirai "E mi piange il cuore al pensiero che te ne dovrai liberare..." Abbassai lo sguardo per poi rialzarlo subito "Icarius tu mi hai chiesto una promessa e io ora ne chiedo una a te.. Promettimi che.. Quando saremo soli, e io ti chiamerò col tuo nome tu..." Sospirai "Tu resterai te stesso, e mi donerai quello sguardo..." Scossi la testa "Beh, sempre che il mondo in cui ci stiamo addentrando non te lo faccia cambiare per davvero..." Sorridendo amaramente.
Aprii la porta di una delle stanza, e poi mi voltai verso di lui.
"Ti va di restare?" Titubante "Devi ancora raccontarmi di quell'insopportabile Aneas..." Facendogli l'occhiolino.
Guisgard
16-03-2015, 02.22.04
Quel leggero tocco della mano di Gwen sulla spalla di Velven, che intento a cucinare e a canticchiare non si era accorto del ritorno della ragazza di Avalon, lo fece voltare di colpo.
“Ehi...” disse per poi sorridere “... mi hai quasi spaventato...” le prese fra le braccia “... ho le mani sporche e non posso accarezzarti, ma solo stringerti... vorrà dire” con la voce che si fece bassa “che le carezze te le darò con le labbra...” e cominciò a baciarla delicatamente sul viso.
Ed infine sulle labbra.
Guisgard
16-03-2015, 02.23.39
Icarius restò ad ascoltare Clio e a fissarla mentre lei si voltò e poi aprì la porta della sua stanza.
Poi quell'invito a restare.
“Si...” disse dopo un attimo di titubanza lui “... si, certo... resterò quel che sono...” sorrise imbarazzato “... e si, si anche per il restare con te, se vuoi...”
Entrarono nella camera assegnata alla piratessa.
Era un luogo non troppo grande e neanche troppo accogliente, ma pulito, sicuro e tranquillo.
“Cosa vuoi sapere di Aneas?” Chiese poi il pastore, con la voce tremante ed imbarazzata.
Guisgard
16-03-2015, 02.29.46
La carrozza entrò nel cortile del Palazzo Ducale ed una marea di pensieri, inquietudini e paure avvolsero l'animo di Elisabeth.
La vettura si fermò ed un servitore giunse ad aprire.
Fece scendere la donna ed il cocchiere gli consegnò un biglietto da parte del militare che custodiva il castello un tempo di De Gur.
Il servitore lesse ed annuì.
“Seguitemi, milady...” disse poi ad Elisabeth “... vi condurrò da Sua Signoria.”
Il palazzo era vivacemente animato da militari, funzionari, servi e dame di vario tipo.
Tutti sembravano spensierati e felici, rendendo quel luogo curiosamente caotico.
Elisabeth fu condotta in un androne e poi attraverso un lungo corridoio, fino a salire ai piani superiori del palazzo.
La donna ed il servitore raggiunsero un vasto salone e qui attesero.
Dopo un po' entrarono alcuni individui.
E uno di questi era Cimmiero.
Il servitore gli mostrò il biglietto.
“La moglie di De Gur...” sorpreso il duca, per poi ridere “... vedo che avete molto più coraggio di quel cane che avete sposato, madama!”
Guisgard
16-03-2015, 02.41.00
Viscionne restò in silenzio, mentre Altea recitava quel Passo del Santo Vangelo.
“Vedo” disse infine “che avete passato un bel po' di avventure.” Scosse il capo. “Purtroppo viviamo i tempi oscuri... la vita si mischia al fiabesco, al romanzesco ed assume tratti incerti, enigmatici... ma quel ciondolo di cui dite mi incuriosisce... reca infatti impressa una misteriosa simbologia... potrebbe davvero celare qualcosa... fossi in voi mi recherei alla biblioteca domenicana del Santuario della Vergine dell'Arco... lì infatti sono conservati testi molto antichi e di tutti i tipi... sono certo che potrete trovare qualcosa di interessante riguardo quel ciondolo... chiedete di Frate Severo... ditegli pure che vi ho mandato io... egli vi farà entrare nella biblioteca...”
Guisgard
16-03-2015, 02.44.23
La figura incanutita fissò Galgan e poi annuì.
“Si, la tomba vuota è del legittimo signore di questo ducato.” Disse. “In verità in essa non è mai stato riposto alcuno. E' stata messa lì per ingannare e salvare il vero duca.” I suoi occhi sembravano scintillare della debole luce di quell'austero ambiente. “Ma direi ora di concentrarci su quanto da voi detto prima... l'ordine ha bisogno di un nuovo campione... volete essere voi?” Si alzò, avvicinandosi ad una parete dipinta con antiche ed evocative scene di guerrieri scesi nell'Oltretomba.
Spostò una torcia spenta ed un attimo dopo si aprì una botola nel terreno.
La figura prese una torcia, per poi accenderla e darla al cavaliere.
“Scendete nel ventre di questo luogo, dove vi attende il Destino che avete scelto, cavaliere...”
Guisgard
16-03-2015, 03.28.50
Tessa ed Edwig lasciarono il convento e tornarono quando ormai era sera all'abitazione della guaritrice.
E qui restarono sconvolte dallo spettacolo che si mostrò ai loro occhi.
L'intero giardino appariva devastato e tutto all'interno dell'abitazione era sottosopra.
Qualcuno era stato là ed a farne le spese era stato Pirros.
L'uomo mostrava lividi e tagli, segni di percosse e torture che gli erano state inflitte, per poi essere appeso ad una trave ed impiccato.
Mentre Tessa era visibilmente sconvolta, Edwig si fece coraggio e tirò giù il corpo penzolante dell'uomo.
“Credo siano stati gli uomini del nuovo duca...” disse la guaritrice alla ragazza in lacrime “... Pirros era un seguace di Gvineth e la caccia a lui ed ai suoi è tutt'ora aperta...” scuotendo il capo “... mi chiedo piuttosto cosa abbia detto ai suoi carnefici prima di morire... direi di seppellirlo come si fa con ogni buon Cristiano...” fissando Tessa “... lo farò io, tu va a riposarti, così ti calmerai... ti porterò una mia tisana alle erbe... ma questo posto non è più tranquillo... potrebbero tornare, pensando che anche noi siamo complici o simpatizzanti di Gvineth... prima dell'alba dobbiamo lasciare questa casa...”
Intanto, al convento, l'uomo dalla maschera di ferro era rimasto a lungo nella sua camera, a riflettere sugli ultimi accadimenti ed anche sulle parole di Tessa.
Poi, quando ormai l'ora era tarda, prese un mantello col cappuccio e senza farsi vedere scese nel giardino del convento, dove le monache avevano verdure ed ortaggi coltivati per il sostentamento del chiostro.
Ma poco dopo udì un campanellino.
Rapido allora si nascose tra i cespugli e vide qualcuno camminare.
Era un uomo di mezz'età, con un campanellino al collo.
Raccolse alcune verdure e ne riempì un paio di ceste, che poi lasciò davanti ad una porta di legno.
Ma mentre lo fissava, la maschera di ferro con un piede calpestò un arbusto.
“Ci è là?” Voltandosi l'uomo col campanellino. “C'è un ladro? Le suore dormono a quest'ora!” Prendendo un bastone.
“Non sono un ladro...” mostrandosi l'ex prigioniero “... sono qui grazie alle cure ed alla misericordia delle monache...”
“Chi siete?” Domandò l'uomo. “Perchè quel cappuccio? Rispondete!”
“Sono uno dei tanti che chiedono riparo in un monastero...” mormorò la maschera di ferro “... e voi perchè portate quel campanellino?”
“Sono il giardiniere...” rispose l'uomo “... mi occupo delle verdure, degli ortaggi e curo le piante del chiostro... questo campanellino serve per avvertire le monache della mia presenza, poiché non è permesso loro di avvicinare uomini.”
Lady Gwen
16-03-2015, 09.01.06
Velven mi strinse e mi bacio`, prima sul viso e poi sulle labbra. Non mi rendevo mai davvero conto di quanto mi fosse mancato finche` non ero di nuovo tra le sue braccia.
"Hai bisogno di aiuto?" chiesi, sbirciando sul suo piano da lavoro.
Tessa
16-03-2015, 11.48.47
Edwig mi parlava e la sua voce mi arrivava da lontano.
"Quindi è così che ci si sente quando si è sotto shock..." pensai.
Ma fu il pensiero di un attimo. Presto ripresi le forze e la mia mente si mise a ragionare lucidamente. Farsi prendere dal panico in un frangente come quello, era l'ultima cosa da fare, se si voleva salvare la pelle.
Mi alzai in piedi.
"No Edwig, tu vai a chiamare il curato per l'estrema unzione e io penserò a ricomporre dignitosamente Pirros" dissi alla guaritrice.
Mi inginocchiai vicino a quel corpo senza vita.
Chiunque lo avesse ucciso, si era accanito con lui con molta ferocia.
Era sporco di sangue, le numerose percosse gli avevano fratturato gli arti e, soprattutto, il suo volto ormai irriconoscibile, era completamente ricoperto di graffi ed ecchimosi. Mi chiesi perché, un qualsiasi sicario mandato ad uccidere un uomo ormai scomodo, avrebbe dovuto impiegare tanto tempo, tanta energie e tanto accanimento, a sfigurare un volto in tal maniera.
Sembrava un gesto dettato da una collera furibonda, istintiva, animale.
Sicuramente non era stata una sola persona ad ucciderlo e l'istinto mi diceva che, con tutta probabilità, era stata una persona ben precisa e motivata ad accanirsi così sul suo viso.
"Non ha più il suo anello..." notai, soffermandomi sulle mani.
Eppure la presenza di quell'anello la ricordavo molto bene, ogni volta che le sue mani avevano stretto le mie o si erano avvicinate al mio volto.
Gli tolsi gli abiti intrisi di sangue e, con una pezza bagnata, cercai di pulirlo come meglio potevo, in attesa del ritorno di Edwig.
Volevo restituirgli, anche se nella morte, un briciolo di dignità.
"Devo bruciare questi abiti, prima che arrivi l'alba" pensai, raccogliendo il mucchio di vestiti dal pavimento.
Fu proprio nel tirarli su, che da una tasca cadde un piccolo garofano rosso, avvolto da un foglietto di carta.
"Ti odierò e ti amerò per sempre, mio amatissimo infedele."
La lettera era firmata solo con una "C".
Altea
16-03-2015, 17.03.28
Ascoltai attentamente le parole di Viscionne.."La biblioteca domenicana del Santuario della Vergine dell' Arco..la conosco poichè spesso Lord Guisgard andava a farvi visita ma, ovviamente, io rimanevo fuori..a me spettava il compito di entrare nei conventi delle suore come ogni devota cristiana dovrebbe seguire le regole" e sorrisi "mi farò accompagnare da un pastore che rifornisce i frati ed è mio amico, penso lo ricordiate..messer Marion".
Lo presi per mano.."Grazie per avermi ascoltata e compresa ed aiutata, vi sono debitrice, datemi un biglietto col vostro indirizzo e ricordate siete il benvenuto qui, sempre...non posso tornare a Corte dopo che gli uomini di Gvineth mi hanno visto, mi considererebbero una spia ma fortunatamente i miei averi non sono là..non sono una stolta ovviamente". L'uomo scrisse un biglietto con l'indirizzo della sua residenza e lo sigillò consegnandomelo.
"Ora è meglio voi andate, non vorrei vi succedesse qualcosa nella brughiera o qualcuno mi stia spiando, so troppe cose purtroppo, appena saprò qualcosa però verrò a trovarvi".
Lo congedai e rimasi sola nella Baita dei Cedri e pensai pure a lady Sissi e le loro sorelle, speravo non fosse successo nulla nemmeno a loro e avrei dovuto accertarmi pure di questo...e Bensuon? Era in quella Corte ma la cosa mi preoccupava, poteva benissimo tradirmi..pur di salvarsi avrebbe venduto pure la vita di sua madre ed infatti fui scaltra a non dire a nessuno di una cosa importante..io possedevo il vero ciondolo. Ovviamente quella donna mi aveva insospettito fin dall' inizio e avevo fatto fare dal mio antiquario una copia identica, pure il graffio sulla civetta e gliela avevo dato a lei...e non se ne era accorta? Risi di quel fatto..magari ora stava pensando come sempre ero una..ragazza insolente. Tirai fuori dal sacchetto nero il mio ciondolo...vero...avevo fatto incidere sul retro e in un posto libero una croce piccola, difficile da notare. Già..una strega o alchimista non avrebbe mai voluto un ciondolo con un simbolo sacro anche se all' epoca io ero all' oscuro di ciò che fosse ma la mia Fede mi aveva aiutata a quanto pare.
Così indossai il mantello e misi il cappuccio e dopo una bella camminata raggiunsi la casa di Marion ed era a casa e bussai alla porta, mi avrebbe porta al Santuario col suo carretto..non vi era tempo da perdere, per un attimo mi voltai e vidi il Palazzo Ducale svettare nella sua bellezza..preservando ai miei occhi le gesta eroiche del suo passato.
http://i58.tinypic.com/dw5a3n.jpg
Guisgard
16-03-2015, 17.37.25
Il volto di Pirros.
Quasi orrendamente sfigurato dalla brutalità con cui si erano accaniti su di lui.
E poi quel biglietto accompagnato da un garofano rosso.
E l'anello che l'uomo portava al dito sembrava svanito.
In quel momento tornò Edwig e nel vedere Tessa con quel biglietto in mano, le si avvicinò per leggerlo.
“Sembra...” disse turbata la guaritrice “... sembra scritto da una donna... una donna gelosa...” guardò il cadavere “... eppure... eppure non può essere stata una donna a ridurlo così... no, è troppo malridotto... chi lo ha conciato così doveva avere una forza eccezionale e nutrire un odio fuori dal comune... neanche gli animali vengono ridotti così prima di essere macellati...” il suo sguardo cadde sul garofano rosso “... è una firma...” mormorò “... questo fiore è una firma... una firma che pochi sanno decifrare... ed io sono tra quei pochi...” fissando Tessa “... i garofani rossi erano utilizzati nei secoli passati, durante il dominio dei Longobardi... dalle streghe...”
Entrammo nella mia stanza, e lasciai cadere a terra la sacca, per poi buttare il mantello su una sedia, prima di appoggiare su un tavolino la cintura con la spada, la pistola e il posto vuoto per il pugnale e via via tutte le armi che avevo nascosto nel vestito o negli stivali.
"Non lo so..." Mormorai, distrattamente mentre mi liberavo almeno di tutta quella ferraglia "Sei tu il narratore... Perché è così scortese.." Risi piano "Oppure di cosa ha tanto paura... Si, certo.. La Gioia... Era la Gioia quel sibilo?".
Alla fine mi sedetti sul letto, e mi accorsi dell'espressione di Icarius.
Sorrisi piano, era davvero adorabile, dovevo averlo messo a disagio chiedendogli di restare.
Così mi alzai e lo raggiunsi, guardandolo negli occhi.
"Icarius io.." Sospirai "Devi sapere che io non sono la regina delle Amazzoni.." Con un leggero sorriso "Sono abituata a vivere tra gli uomini, a comportarmi come loro, ad essere trattata come uno di loro, senza malizia..." Con gli occhi nei suoi così limpidi e puri "Mi rendo conto che io possa avere degli atteggiamenti poco ortodossi..." Sorrisi "Ma ecco... Prometto che non mordo..." Risi, facendoli l'occhiolino per poi sorridere, cercando di rassicurarlo.
"Dai..." Sedendomi sul letto "Racconta..." Sorrisi.
Tessa
16-03-2015, 17.39.54
Guardai Edwig, stupita.
"Volete dire che è stata una strega a ridurlo così?"
Guisgard
16-03-2015, 18.07.08
Altea attraversò un tratto di brughiera ed infine raggiunse la casa del pastore Marion.
L'uomo era nello spiazzo davanti l'abitazione, intento a issare acqua dal pozzo.
E nel vedere arrivare Altea subito andò incontro alla dama de Bastian.
Guisgard
16-03-2015, 18.09.58
Icarius sorrise a Clio.
E nel vederla sedersi accanto a lui, parlandogli con sincerità e naturalezza, il pastore si sentì completamente a suo agio.
“Aneas...” disse “... io credo che lui sia cresciuto con la consapevolezza di non doversi innamorarsi mai... gli hanno insegnato che la Gioia si porta via i Taddei innamorati... e dunque si è addestrato, diciamo così, per indurire il suo cuore e renderlo immune dall'Amore...” sorrise “... ti sembrerà strano, ma così immagino Guisgard... come Aneas...”
Intanto l'alba era appena spuntata.
E poco dopo qualcuno bussò alla porta.
Icarius aprì e trovò sulla soglia un uomo di Rodolfo.
“Scendete...” fece quello “... dovete cominciare l'addestramento, non abbiamo molto tempo.”
Guisgard
16-03-2015, 18.13.53
“Questo non lo so...” disse Edwig a Tessa “... ma questo garofano rosso mi ha ricordato le confraternite che veneravano i sabba e i culti legati alle streghe...” guardò il cadavere “... e vedere come lo hanno ridotto, forse è davvero opera di individui legati a qualcuna di quelle confraternite... perchè un solo essere umano non può ridurre così un uomo... ma questo biglietto...” pensierosa “... mi fa pensare ad una donna... non lo so... ma tutto ciò mi inquieta... e restare qui non è sicuro, Tessa...” i suoi occhi erano enigmatici, forse per qualche timore “... queste terre da sempre sono intrise di misteri...”
Annuii a quelle parole su Aneas limitandomi a sorridere.
C'era un motivo se non volevo sentir parlare della Gioia.
Poi qualcuno bussò.
Mi cinsi nuovamente con la cintura che conteneva la spada, e annuii a Icarius.
"Bene, si comincia..." Sorrisi "Andiamo di sotto...".
Guardai poi l'uomo di Rodolfo "Gli servirà una spada...".
Guisgard
16-03-2015, 18.17.15
Veven sorrise a Gwen.
“Allora” disse facendola voltare verso le pentole che bollivano “qui abbiamo una minestra fatta con verdure varie e insaporita con lardo... poi in caldo ho messo una focaccia alle spezie che mangeremo con formaggio fresco... ed infine una bella frittata...” rise “... il cibo preferito di noi soldati...” la guardò per un attimo negli occhi “... sono felice che tu sia qui...”
Ma in quel momento dall'altra stanza si udì Ozzillon che parlava.
“Abbiamo fame!” Divertito. “E' pronto?”
Guisgard
16-03-2015, 18.37.47
“Giù vi daremo l'occorrente.” Disse l'uomo a Clio.
Scesero così al pian terreno.
Fu servita loro una frugale colazione e poi vennero condotti in un cortile esterno, circondato da vecchie murature e rampicanti.
E ad Icarius fu data poi una spada per allenarsi.
“Avete tre ore prima di poter fare una pausa.” Fece l'uomo. “Mi raccomando...” fissando Clio “... sei tu responsabile dei progressi che farà questo miserabile... dimostra dunque che quella spada non pende dal tuo fodero solo per bellezza.” Ed andò via.
“Davvero simpatici...” scuotendo il capo il pastore.
Lady Gwen
16-03-2015, 18.37.56
Velven mi fece voltare verso le pentole; le pietanze mi sembravano una piu` buona dell'altra.
"Beh, mi sembra che prometta tutto molto bene" dissi entusiasta e Velven sorrise, cingendomi la vita con le braccia.
Ad un certo punto, sentimmo Ozzillon reclamare la cena dall'altra stanza e ridemmo di gusto.
"Sara` meglio sbrigarci a portare la cena in tavola. Ma prima, voglio presentarti alla compagnia" dissi e lo condussi nell'altra stanza.
"Lui e` Ozzillon, il nostro eccentrico capo. Loro, invece, sono Berio, Surugo e Sbrizzo" indicandoli ad uno ad uno "Rida la conosci gia`. Gente, lui e` Velven"
Altea
16-03-2015, 18.39.31
Sorrisi al pastore.."E' sempre un piacere incontrarvi messer Marion...potete farmi una grande cortesia? Ho bisogno di un passaggio..devo recarmi alla biblioteca domenicana del Santuario della Vergine dell' Arco ed è cosa importante..potete portarmi col vostro carro?".
Il mio sguardo però si dirigeva sempre verso la Corte..ammettilo Altea, è tuo nonno ti preoccupa e hai una chiacchierata in sospeso con lui..devi farlo per lui e andare là, non puoi abbandonarlo..cosa gli stanno facendo.
Riguardai Marion.."Oh scusate, guardavo la Corte e pensavo a tutto ciò che è successo..vi aspetto allora".
"Già.." Mormorai "Una favola..." Alzando gli occhi al cielo "Ma ci ho fatto il callo ormai...".
Mi liberai dell'innocente vestito che portavo, restando in corpetto e calzoni infilato negli stivali.
"Bene, cominciamo...." Seria a Icarius.
Così, mostrai al pastore le basi della scherma: la posizione, il modo di camminare, il modo di colpire.
Gli chiesi poi di allungare un braccio verso di me e io feci lo stesso: l'antico pugilato dei cesti era utile in quella situazione.
"Ricorda, massimo risultato col minimo sforzo..." Guardando il pastore "Se io provo ad entrare dall'alto, tu non dovrai fare altro che alzare il gomito, se invece provo dal basso, dovrai chiudere appena appena..." Mostrandogli i colpi "Di nuovo...." Poi annuii "Bene, tu pensa che la spada è il prolungamento del tuo braccio... Dunque, se prendiamo le spade il concetto non cambia... Non aprirti troppo perché appena vedo un bersaglio colpisco... La rapidità è tutto... Ma ovviamente anche la forza, gli antichi credevano che la forza venisse da Gea, la terra... Dunque un colpo solo di braccio non avrà la stessa forza di uno dato con tutto il corpo.. Apri la mano...".
Gli mostrai così la differenza, colpendolo prima con la sola forza del braccio, poi della spalla, poi usando la spinta da tutto il corpo.
"Bene.." Invitandolo a prendere la spada "Vediamo un po'... Spesso l'istinto non sbaglia.. Quindi non pensarci troppo..." Sorrisi "In guardia..." Annuii, per poi iniziare a colpirlo dapprima piano, aumentando gradatamente forza e velocità.
Tessa
16-03-2015, 18.50.47
Dissi ad Edwig che aveva ragione e che sarebbe stato più saggio tornare al convento.
Così, dopo il breve funerale di Pirros, io e la guaritrice ci rimettemmo in cammino.
Arrivammo al convento quasi all'alba, lasciandoci alle spalle mistero, morte e paura.
Avrei voluto mettermi a letto, visto che ormai da giorni non dormivo decentemente, ed invece, quasi istintivamente, mi trovai a bussare alla porta del prigioniero.
Ero stata dura con lui, la sera prima.
In realtà, ero sempre piuttosto dura su tutto e con tutti.
Pensai a Pirros e al fatto che non avessi versato una lacrima per la sua morte. Avevo pianto per il terrore, avevo pianto per il disgusto, forse. Ma non avevo pianto perché non avrei più baciato quelle labbra o stretto quelle mani.
Le emozioni, in me, tendevano a galleggiare in superficie, evitando di arrivare nel profondo.
Notai che la porta della stanza del prigioniero era accostata.
Bussai leggermente.
"Posso entrare? Sono Tessa."
Guisgard
16-03-2015, 18.58.36
Tessa bussò e trovando la porta accostata, non udendo nessuno, entrò.
Ma il prigioniero non era più nella stanza.
La finestra era però aperta e la ragazza poté sentire delle voci che salivano dal chiostro.
E così dalla finestra vide due figure.
Uno era il giardiniere del convento, che lei conosceva benissimo, mentre l'altra era incappucciata.
Ma dalle movenze e dall'aspetto Tessa la riconobbe.
Era il prigioniero dalla maschera di ferro.
I due conversavano.
“Allora” disse il giardiniere all'ex galeotto “siete qui per l'elemosina?”
“In un certo senso...” mormorò lui “... ma l'elemosina può essere di molti tipi...”
Tessa
16-03-2015, 19.05.18
Mi affrettai in giardino, per recuperare il prigioniero che parlava con il giardiniere.
"Ma cosa gli è saltato in testa di uscire dalla sua stanza? Era ancora debole!" pensai.
lo raggiunsi e lo presi sotto braccio.
"Venite, vi riporto nella vostra stanza. Non dovreste uscire nelle vostre condizioni!".
Poi, rivolgendomi al giardiniere, aggiunsi "Il signore sarà ospite nostro per un periodo di convalescenza. Mi raccomando, discrezione, se ci tenete al vostro lavoro".
Guisgard
16-03-2015, 19.12.21
Velven sorrise ed annuì a Gwen.
I due raggiunsero poi l'altra stanza, dove la ragazza di Avalon presentò l'ufficiale agli altri.
Poi il pranzo fu portato in tavola e Ozzillon si alzò, assumendo un'aria supponente.
“Reciterò” disse con fare teatrale “un'ode a questa tavola imbandita.” Schiarendosi la voce.
E cominciò a recitare:
“Ecco in tavola la minestra sovrana,
di formaggio e lardo cosparsa e sana.
E di fragranti focacce mi dice il palato
che sapor più gustoso mai s'è assaggiato!
Di bianca caciotta tagliata in superbe fette
son quanto di miglior parole si sian mai dette.
Infine la frutta, fresca di miele o secca e tostata,
chiude la tavolata e precede una degna crostata!”
E tutti applaudirono.
Guisgard
16-03-2015, 19.17.13
Trascorsero le tre ore, in cui i due ragazzi si esercitarono.
Per Clio la lotta era una filosofia, prima ancora di essere un'arte marziale.
E da queste prime e basilari nozioni la piratessa passò poi ad impartire al pastore i concetti e la conoscenza dell'arma bianca.
E più passavano i minuti, più l'allenamento cresceva in difficoltà.
Più volte lei lo richiamò per aumentarne la concentrazione.
E forse in quel momento e per la prima volta, Icarius cominciò a vedere Clio com'era veramente.
Una guerriera.
Colpire, parare, schivare, poi proiezioni, scatti, colpi alti e bassi e così via.
E più volte il pastore restò disarmato o si ritrovò caduto in terra.
E quando per l'ennesima volta cadde nella polvere, la spadaccina gli allungò una mano per farlo rialzare.
Ma nell'alzarsi, Icarius tirò quasi a sé la piratessa, ritrovandosi così vicinissimi.
L'uno con gli occhi in quelli dell'altra.
Ed il pastore allora fu sul punto di baciarla.
“Pausa.” Disse arrivando qualcuno. “Pausa, ve la siete meritata.” Era l'uomo che li aveva condotti là.
Lady Gwen
16-03-2015, 19.20.08
Il pranzo era tutto buonissimo, compresa la torta che quella gentile signora ci aveva offerto.
Quando Ozzillon recito` la sua ode, colto come sempre dalla sua enfasi artistica, tutti quanti applaudimmo e una volta finito, ci spostammo verso il salotto.
Ci accomodammo sui divani, io presi posto accanto a Velven e chiacchierammo un po', godendoci l'atmosfera leggera e piacevole.
Guisgard
16-03-2015, 19.21.38
“Certo, milady.” Disse Marion ad Altea.
L'uomo prese il suo carretto e accompagnò Altea al Santuario della Vergine dell'Arco.
Percorsero un lungo tratto di strada, mentre il mattino si inoltrava sempre più, fino a quando raggiunsero le pendici del monte Summas.
Ai piedi di questo massiccio sorgeva il grande Santuario della Vergine dell'Arco, con il suo monumentale portico colonnato, che precedeva il grande portale di bronzo recante immagini tratte dal Vecchio e dal Nuovo Testamento.
Guisgard
16-03-2015, 19.23.36
Tessa scese nel chiostro e portò via l'ex prigioniero, mentre il giardiniere annuiva alle parole della ragazza.
“A presto, amico mio...” disse la maschera di ferro all'uomo mentre andava via con Tessa “... avete visto? Ho una dama che si occupa di me. Fortunato, vero?” Divertito.
Tornarono così nella sua camera.
“Quanta premura...” mormorò l'ex galeotto, togliendosi il cappuccio “... non avevate detto che mi occorreva dignità? Che non dovevo piangermi addosso? Beh, sono uscito ad assaporare la libertà.” Sorridendo con fare Guascone. “Eravate in pena per me, forse?” Fissandola. “Guardate che godo di ottima salute.” Per poi avvicinarsi a lei. “Cosa vi spaventa, dunque? Che mi scoprano? E che voi ci andiate di mezzo?” I suoi occhi enigmatici erano in quelli verdi di lei.
Altea
16-03-2015, 19.29.02
Finalmente dopo il lungo viaggio arrivammo sul monte, ma fu un viaggio divertente..era sempre così..mi divertivo di più con la gente del popolo che quelli di Corte, era la loro genuinità e spontaneità a renderli speciali come la Natura che curavano e da cui traevano il meglio.
Avevo un pò di paura, speravo però di venire a capo e mi feci il segno della Croce.."Venite Marion, seguitemi, non è mia intenzione farvi aspettare qui fuori ma poi dovrete aspettare".
Attraversammo il portico con le antiche icone, al centro del giardino vi era un piccolo pozzo e mi trovai davanti al maestoso portale di bronzo e battei forte un battente per annunciarmi. Si aprì una finestrella e dissi..."I miei omaggi, sono la duchessa Altea de Bastian e mi manda messer Viscionne, dovrei parlare con Frate Severo..è cosa importante".
Si potevano fare molte cose in tre ore di allenamento, ma certo bisognava andare spediti.
Sapevo che il mio sguardo gli sarebbe apparso diverso, ma era la mia natura.
Poi, gli tesi la mano per aiutarlo a rialzarsi e mi attirò a se.
Poi ci fermammo, mi spostai e annuii.
"Bravo, Icarius abbiamo molta strada da fare, ma mi sembra un ottimo inizio..." Sorridendo, soddisfatta.
Tessa
16-03-2015, 19.43.32
Per la prima volta, dopo tanti giorni, mi concessi il piacere il un sorriso sincero.
"Ebbene sì, ero preoccupata per voi e per la vostra salute" dissi all'enigmatico prigioniero "adesso sedetevi e riposate, vi prego".
Presi uno sgabello di legno e mi sedetti accanto a lui e, senza troppi giri di parole, gli dissi: "Sir Pirros, è stato brutalmente ucciso, stanotte, nella casa della guaritrice. Gli avevamo dato accoglienza lì, nel timore che gli uomini di Gvineth volessero fargli del male ma, a quanto pare, non siamo riusciti ad impedirlo. Anche se, non credo che l'omicidio sia avvenuto per mano loro..."
Gli raccontai così di come avevo trovato il corpo dell'uomo e del garofano rosso caduto da uno degli abiti.
"Fino a qualche giorno fa, non sapevo niente di me. Ero semplicemente Tessa la bibliotecaria del convento" sospirai "adesso so di avere probabilmente nobili origini, sono diventata complice di un evaso e ho visto un uomo morto nel peggiore dei modi".
Alzai gli occhi al cielo e aggiunsi "Vorrei solo sapere perché le nostre vite si sono incrociate, Messere. Perché mi siete apparso in sogno e perché ho rinunciato al buon senso per infilarmi in questa storia... Se mai riusciremmo a venirne a capo, mi dovete come minimo il fiore azzurro di cui parlavate nel delirio..."
Guisgard
16-03-2015, 19.54.56
Gwen, Velven e gli altri gustarono il pranzo ed apprezzarono la composizione di Ozzillon.
E mentre erano persi in una piacevole chiacchierata, qualcuno bussò alla porta.
Velven si alzò ed andò ad aprire.
“Armand...” disse l'ufficiale riconoscendo sulla soglia un suo amico militare “... entra, sono con degli amici ed è rimasta ancora una fetta di crostata...”
“No, sono venuto a chiamarti.” Fece Armand.
“Il mio turno comincerà solo domani.” Fissandolo Velven. “Cosa accade?”
“E' arrivato l'ambasciatore di Maruania e tutti i soldati sono stati richiamati al Palazzo Ducale.” Spiegò Armand.
“Si, arrivo...” annuendo l'ufficiale.
“Gwen...” avvicinandosi poi alla ragazza “... resta tu con loro... io devo tornare subito al Palazzo Ducale... potete restare tutti qui stanotte, se volete.” Le sorrise, le accarezzò il viso e poi la baciò.
Un attimo dopo uscì con Armand.
Guisgard
16-03-2015, 20.00.15
Clio gli sorrise e si spostò.
Ed Icarius comprese.
Comprese che i suoi timori non erano fondati.
La ragazza infatti distingueva bene lui da Guisgard.
Il pastore allora si chinò e raccolse la sua spada.
L'uomo offrì loro del pane, del formaggio e qualche frutto, oltre naturalmente che una bottiglia d'acqua.
“Vi allenerete tutto il giorno” disse ai due “e stasera messer Rodolfo impartirà lezioni di cortesia al pastore. Così non ruberemo tempo durante il giorno all'allenamento.”
L'esercitazione riprese poco dopo e durò fino a tarda sera.
Cenarono e poi Icarius, nonostante la stanchezza, fu condotto da Rodolfo, per le lezioni.
Clio restò così da sola tra il cortile e le stanze di quel vecchio palazzo.
“Come procede?” Chiese ad un tratto uno di quegli uomini alla ragazza. “Quel pastore sta imparando qualcosa?”
Guisgard
16-03-2015, 20.02.42
Lo spioncino si chiuse e un attimo dopo si aprì la porta.
Altea fu fatta entrare e poi condotta all'interno del Santuario.
Ad accompagnarla vi era un fraticello.
Attraversarono un cortile ad archi, fino a raggiungere un refettorio.
Qui trovarono Frate Severo.
“Fratello...” disse il fraticello “... questa dama chiede di te.”
“Vi ascolto, ditemi pure.” Frate Severo ad Altea.
Annuii all'uomo.
"Si, impara in fretta, e ha molta buona volontà il che aiuta..." Sorrisi ripensando a quanto si era impegnato Icarius in quella giornata pesante "Sono sicura che questi tre giorni saranno più che sufficienti per il momento... Sarà all'altezza del compito... Poi.." Alzai le spalle "spero comunque di avere più tempo prima che debba combattere sul serio, nessuno infondo ha imparato a combattere alla perfezione in tre giorni... Spero che sia altrettanto capace sulla cortesia, dove io sono una frana..." Risi piano.
Guisgard
16-03-2015, 20.05.22
“Beh, siete fortunata...” disse la maschera di ferro a Tessa “... almeno a voi i sogni parlano... a me invece neanche quello...” la fissava “... si, forse è stato un azzardo aiutarmi... dopotutto non sapete nulla di me, no? E forse sono davvero un criminale, un assassino... di certo non un Cristiano, temo... visto che la notizia della morte di Pirros non mi causa alcun dispiacere... forse perchè conoscevo quell'uomo ed il modo in cui conduceva quella prigione...” scosse il capo “... non so chi possa averlo ucciso... ma temo per voi se volete saperlo...” si alzò, raggiunse la finestra e si voltò ancora verso la ragazza “... potrebbero tornare... e da ciò che mi avete raccontato anche io credo che quel garofano rosso sia una firma...” sorrise beffardo “... mi chiedete perchè vi trovate invischiata con me in tutto questo? Eh, temo che la mia risposta vi deluderà, essendo di parte...”
In quel momento qualcuno bussò.
Era la Madre Superiora.
“Hanno bussato al convento alcuni uomini...” fece la religiosa “... erano del duca, di Cimmiero... volevano ispezionare il convento in cerca di traditori, ma siamo riuscite a respingere le loro pretese... ma temo possano tornare...”
“Ed io di certo non voglio provocare guai a voi, madre.” Fece l'ex galeotto. “Non voglio che a causa mia questo Santo Luogo sia violato.”
“E' nostro dovere aiutare chi ha bisogno.” Disse la Madre Superiora.
Lady Gwen
16-03-2015, 20.07.54
Eravamo tutti presi dalla conversazione, quando qualcuno busso` alla porta.
Velven si alzo` e ando` ad aprire. Non riuscii a capire quello che diceva, ma quando torno` aveva un'espressione un po` contrariata.
Mi disse infatti che doveva andare e che potevamo restare li`, per la notte. Mi bacio` e usci`.
Mi avvicinai a Rida.
"Hey, credo che Velven non tornera` presto. Cosa volete fare? Pensate di tornare al caravan?"
Altea
16-03-2015, 20.09.16
Con riverente silenzio per quel luogo sacro seguii il fraticello e mi porto davanti proprio a Frate Severo.."Pace e bene frate Severo, sono lady Altea de Bastian, parlando con messer Viscionne mi ha indicato voi per parlarvi di questo ciondolo e sapere il suo significato" aprii il sacchetto e mostrai il ciondolo al frate "Mi è stato recapitato in modo misterioso e una donna ha tentato di prendermelo pure..Cassaluia si chiamava ma a parte questo, ha detto potrebbe avere un grande significato, potreste aiutarmi e consultare con me la vostra biblioteca domenicana?"
Tessa
16-03-2015, 20.24.29
Mi voltai verso la Madre Superiora, con uno sguardo colmo di gratitudine.
Sapevo che avrei potuto contare sempre su di lei! Tuttavia, mi preoccupava che la tranquilla vita delle monache, ignare di tutto, fosse messa a repentaglio.
Un uomo qualsiasi, sarebbe stato più facile da nascondere. Ma lui, con quella maschera di ferro impossibile da togliere senza chiave...
"Madre" dissi "dobbiamo trovare la chiave della maschera o quest'uomo non avrà speranza di restare nascosto a lungo. Oggi è andata bene, ma domani?"
Pensai per un attimo a Fra' Godwin, che viveva praticamente come un eremita nella sua piccola chiesa. Nessuno si avvicinava mai a lui, perché un tempo aveva accolto i malati più poveri per curarli (o seppellirli) e la gente temeva le malattie. Lui stesso era miracolosamente guarito dalla lebbra, che gli aveva lasciato un moncherino al posto della mano e un occhio completamente deturpato e, in molti, pensavano che fosse ancora contagioso.
"Se lo mandassimo da lui?" chiesi a alla Superiora.
elisabeth
16-03-2015, 20.44.10
Lo stato d'animo di una persona dipendeva da mille fattori......quel luogo non lo amavo particolarmente.....ma era il posto che avevo scelto per amore di un uomo....La paura era il fondamento nella mia anima della non conoscenza.....mi sentivo preda nella tana del lupo.....e seppure il cane era vigliacco...il lupo diventa famelico.......I pensieri si interrompono nel momento in cui le fasi delle proprie scelte si susseguono prendendo una certa piega e io avevo scelto di infilarmi lì dove il male...si era annidato......ovviamente non era l'unico luogo....ma era quello primario......ed io ora diventavo......la preda che i lupi si sarebbero contesa......Un corridoio lungo...delle scale e un salone.....attesi con il servitore...sino a quando..alcune persone..festanti quanto il paese......fecero la loro apparizione.....non conoscevo nessuno....ma quando si volto' Lord Cimmiero...lui...si che lo conoscevo...e il suo ghigno...e la sua gioia......nel vedermi lì......era così tangibile che avrei potuto toccarla come la stoffa dei miei abiti....ingoiai amara...la risposta che mi risaliva alle labbra.........vacillai per la rabbia....ma non era astuto...e la volpe era un animale astuto......." Essere la moglie di De Gur vuol dire averne sposato pregi e difetti....... Ma....a questo punto della storia...ho tirato le mie conclusioni e vorrei sapere per quale motivo mio marito ha lasciato me e la sua gente....per Lord Gvineth...voi lo sapevate ?...o per lo meno...lo sospettavate ?.....perchè in verità........non mi sento abbandonata.......sono sotto la protezione del nuovo Arciduca di Capomazda....a cui rendo i miei omaggi.....ma mi chiedo perchè il tradimento.....solo voi potreste darmi una spiegazione ".......Sinceramente...piu' che gli omaggi lo avrei mandato al diavolo.....ma altro non potevo...e intantoi speravo che il Priore...avesse consumato il rosario a forza di pregare...
Guisgard
17-03-2015, 01.50.21
“Imparerà...” disse l'uomo a Clio.
Ma proprio in quel momento arrivarono altri tre di quegli individui.
“Cosa succede?” Chiese a loro l'uomo che era con la ragazza.
“Le cose sono cambiate in città...” rispose uno di quelli.
“E come?” L'uomo.
“Il governatore di Maruania è giunto nel ducato.”
“Bisogna avvertire subito Rodolfo.” Mormorò l'uomo.
Chiamarono Rodolfo e lui subito li raggiunse.
“Vedo che non hanno perso tempo.” Disse ai suoi. “Bisogna cambiare i nostri piani...” guardando Clio “... non possiamo permetterci di perdere altro tempo... domani stesso il pastore deve essere portato al palazzo...”
“Ma non è pronto...” uno di quegli uomini a Rodolfo.
“Ideeremo un piano alternativo...” fece questi “... diremo che al momento del ritrovamento al Gorgo del Lagno, lord Guisgard aveva perduto la memoria... ed ora la sta riacquistando lentamente... non abbiamo altra scelta.”
Guisgard
17-03-2015, 02.01.01
“Beh, si...” disse Ozzillo fissando Gwen “... noi dobbiamo continuare a preparare i copioni per la nostra rappresentazione. Tra qualche giorno quel misterioso committente verrà a domandare informazioni sullo stato del nostro lavoro.”
Berio annuì a quelle parole di Ozzillon.
“Forse anche io dovrei venire con voi...” fece Rida “... e tu cosa farai, Gwen? Resterai qui ad attendere il tuo bell'ufficiale o tornerai con noi al carrozzone?”
Ascoltai le parole dell'uomo preoccupata.
Ancora quella città che non avevo mai sentito.
"Accidenti..." Scuotendo la testa "Beh, mi sembra l'unica soluzione... E ci eviterà anche qualche scivolone... Lui lo sa?" Alzando gli occhi su Rodolfo "Dobbiamo avvertirlo... Farà del suo meglio... Stavo giusto dicendo che si è impegnato molto...".
Guisgard
17-03-2015, 02.15.37
“Si, dobbiamo avvertirlo...” disse Rodolfo a Clio “... adesso si trova nella sua stanza a leggere alcune cose che gli ho lasciato. Andatelo a chiamare e portatelo qui. Gli diremo tutto e ci prepareremo per andare al Palazzo Ducale.”
Annuii a Rodolfo, e raggiunsi la camera di Icarius.
Bussai "Icarius, sono Clio..." dissi dall'altra parte della porta "Ci sono novità, dovresti scendere con me..".
Guisgard
17-03-2015, 02.27.17
Icarius era intento a leggere e Clio ne ascoltò la voce mentre recitava ad alta voce alcuni monologhi tratti dalle imprese belliche di Ardeliano a Sygma.
Un attimo dopo il pastore aprì la porta e seguì la ragazza fino al pianterreno.
“Dimmi...” disse mentre camminavano “... è accaduto qualcosa?”
Ma giunti nella sala dove vi era anche Rodolfo, il ragazzo comprese che di li a poco avrebbe avuto risposta alla sua domanda.
Rodolfo infatti raccontò tutto.
“Per questo partiremo a breve per il Palazzo Ducale.” Fissandolo Rodolfo. “Non avrai di che preoccuparti. Sei stato vittima di un'amnesia e dunque non puoi ricordarti tutto di tutti. Io e Clio ti staremo vicino. Così avremo tempo nei mesi successivi per istruirti a dovere.”
Non feci in tempo a rispondere a quella domanda di Icarius, perché arrivammo al pian terreno e qui Rodolfo gli spiegò la situazione.
Scrutai lo sguardo di Icarius chiedendomi come avesse preso quel cambio di programma, ma infondo pensai che un giorno o tre era veramente una differenza minima, e che l'idea dell'amnesia non era affatto male.
Gli sfiorai leggermente il braccio, con un sorriso rassicurante.
"Sono sicura che ce la farai alla grande.." con una voce dolce ma decisa.
Guisgard
17-03-2015, 02.31.15
Frate Severo osservò con attenzione il ciondolo di Altea.
“Lo trovo alquanto singolare...” disse, senza smettere di guardarlo “... si, forse troveremo qualcosa nella nostra biblioteca... prego, seguitemi pure.”
Raggiunsero così una vasta sala, colma di affreschi che ricoprivano buona parte delle pareti.
Il restante spazio era poi occupato da grandi librerie che correvano lungo i muri ed erano piene zeppe di testi di ogni tipo, dalle pergamene, agli incunabuli, a testi venerabili di ogni età, fino ai giorni nostri.
Frate Severo mostrò il ciondolo al frate bibliotecario e questi, prendendo una scala, consultò alcuni registri molti antichi.
Alla fine ne tirò fuori uno molto vecchio e consumato dal tempo e lo passò a Frate Severo.
Questi lo aprì e lo sfogliò.
“Guardate qui...” indicando ad Altea una nota alla fine di una pagina “... qui è raffigurato un disegno simile a quello dello ciondolo... e spiega che la civetta è il simbolo dei duchi Taddei, dunque di Capomazda, mentre il carciofo rappresenta la terra di Suession... la nota spiega che raffigurare la civetta nell'atto di stringere il carciofo fra gli artigli voleva simboleggiare l'alleanza fra Capomazda e Suession... un'alleanza che doveva scongiurare invasioni straniere... ma non solo, doveva infatti tenere lontane le forze del male, incarnate dai demoni, dai negromanti e dalle streghe...” chiuse il libro e sorrise alla dama de Bastian “... come vedete sono solo antiche leggende.”
Ma proprio in quel momento Altea si accorse che dal testo era caduta a terra una lettera sigillata.
Guisgard
17-03-2015, 02.42.17
“Dimmi...” disse Rodolfo a Icarius “... hai qualche domanda?”
“No, nessuna.” Rispose lui.
“Allora torna nella tua stanza.” Fissandolo Rodolfo. “Troverai abiti degni. Fatti un bagno e cerca di toglierti il puzzo di pecora da dosso. Poi indossali e quando sarai pronto partiremo.” Guardò Clio. “Anche nella vostra stanza ci sono abiti per il vostro ruolo a corte. E fatemi la cortesia di togliervi quell'espressione da eroina imbronciata di qualche novella popolare. Vi voglio orgogliosa, fiera e superba, come lo sono tutti i militari di questo lurido mondo. Su, andate ora e toglietevi dai piedi.” Con disprezzo ai due.
“Ascoltatemi...” mormorò Icarius “... voi avete bisogno di me più di quanto io di voi... osate ancora una volta rivolgervi a lei con questo tono ed io vi farò ingoiare la vostra spada insieme all'arroganza che vi portate dietro. Chiaro? Io posso tranquillamente tornarmene in mezzo alle mie pecore. Voi invece senza di me troverete lupi famelici pronti ad azzannarvi. Senza il mio volto non avete nulla. Né titoli, né ricchezze, né potere. E forse neanche più la vita. Dunque badate bene a come vi rivolgete a lei da oggi in poi. Una cosa ho imparato stando qui... a voi la morte spaventa molto più che a me. Io non ho nulla da perdere, a differenza vostra...”
“Lurido pastore...” disse con rabbia uno di quegli uomini.
“Calma.” Lo interruppe Rodolfo. “Il nostro pastore ha ragione. E vedo che impara in fretta.” Sorrise. “Andate a prepararvi ora. Tra poco sarete trattati entrambi con i guanti bianchi.” Guardando lui e Clio.
“Vieni, Clio...” Icarius alla ragazza.
Guisgard
17-03-2015, 02.48.15
Cimmiero sorrise ad Elisabeth.
“Vedete, milady, Gvineth era un vile.” Disse, assumendo un'aria di saggezza che non gli apparteneva. “E come tale non poteva che comandare un gruppo di individui simili a lui.”
“Quando il principe non ha virtù” intervenne Samondo “nessuno nel regno ne possiede. Così recita un detto cinese. E Gvineth ne è testimonianza.”
“Ottimo.” Annuì Cimmiero. “Milady...” rivolto ad Elisabeth “... questi è Samondo, mio consigliere. Tornando a noi... sono lieto che in voi non vi sia solo bellezza, ma anche saggezza e riconoscenza verso il vostro nuovo signore. Avrei potuto confiscarvi la vita, come ho fatto con i beni, ma vedendovi arrivare qui, al mio cospetto, beh, mi sembra uno spreco privare la mia corte della vostra bellezza.” Le prese la mano, sebbene in modo grossolano, per poi baciarla con fare che avrebbe fatto impallidire e vergognare un gentiluomo.
Ed Elisabeth sentì gli occhi lascivi di quell'uomo su di lei.
“Permettetemi, milord...” fece Samondo “... ma vi consiglierei di essere cauto. Non conosciamo questa donna e l'unica cosa certa è che ella ha sposato un traditore.”
“Andiamo, amico mio...” ridendo Cimmiero “... è vittima lei stessa della vigliaccheria di quell'uomo. Per questo è qui con noi oggi. Ed io, pensandoci bene, non dispongo di una favorita... vi immaginate gli altri duchi cosa penseranno di me? Magari mi deridono.” Divertito. “No, ogni duca che si rispetti deve avere una favorita.”
Galgan
17-03-2015, 02.57.13
-Sia fatta la Tua volontà, non la mia-
sussurrai, con voce che pareva flebile vento tra le pietre; ma poco importa, l'Onnipotente tutto sente e tutto sa, pertanto il confermarsi del mio voto d'obbedienza giunse a Lui, e questo pensiero mi rassicurò.
A pensarci, ancora oggi mi trovo a pensare che in quel momento un circolo andava chiudendosi, in attesa di aprirsi nuovamente sotto vesti d'altro aspetto; avevo lasciato la pace dei boschi per dare la caccia a chi voleva negare l'esistenza di Dio, e dopo anni, il Cielo mi affidava la medesima missione......
Il significato era crudo, ma semplice; sempre, e da sempre, l'animo umano viene sedotto dal male, e sempre, e da sempre, per contrastare il male occorre l'Ira degli Angeli.
Pregai che tale Sacro Furore mi venisse concesso, perché tanto, troppo male imperversava in Capomazda, e l'arrivo dei senzadio era soltanto la temuta conferma di uno stato di cose che aveva del raccapricciante.
Come già da tempo una Voce mi aveva sussurrato nell'animo, non era più il tempo della Parola, ma quello della Spada.....
Mi volsi verso Lucas:
-Sarai qui ad attendermi, amico mio?-
Stavo per rispondere a Rodolfo, ma Icarius parlò per primo, lasciandomi a bocca aperta.
Evitai di ridere nel vedere la faccia di quegli uomini, e seguii Icarius verso le nostre stanze.
"Grazie, sei stato grande.." gli sorrisi "Lo vedi, non basta saper tirare di spada per difendere una donna.." facendogli l'occhiolino.
"Come ti senti, sei pronto ad affrontare tutto questo?" guardandolo negli occhi, una volta arrivati alle nostre stanze "Dicevo sul serio prima.. ho fiducia in te..".
Dicessero quello che volevano quegli uomini, sapevo quando essere inflessibile e quando non era il caso, se fossi stata dura con Icarius non avremmo cavato un ragno dal buco, e comunque non se lo meritava.
Guisgard
17-03-2015, 03.09.52
“Si, tranquilla, sono pronto...” disse Icarius sorridendo a Clio “... anzi, sono ansioso di vedere la città... i luoghi in cui visse Ardeliano il Grande poi quelli della leggenda eroica di Ardea...” con aria sognante.
Arrivarono davanti alle loro stanze.
“Va a preparati, Clio...” fissandola “... tra poco comincerà tutto...” si avvicinò e le lasciò un delicato bacio sulla guancia, per poi andarsi a preparare.
Sorrisi appena a quell'entusiasmo che trapelava dalle sue parole.
Meglio così, pensai, mi ero preoccupata per niente.
Entrai nella mia stanza, ed osservai gli abiti che mi erano stati preparati: li indossai, mi armai di tutto punto e in poco tempo ero pronta per uscire.
Guisgard
17-03-2015, 03.23.04
Clio lasciò la sua stanza e raggiunse il cortile di quel palazzo, dove si trovavano già gli altri ad attendere.
Poco dopo, accompagnato da uno di quegli individui, apparve una figura.
La giubba verde, i pantaloni di un nero lucido, gli alti stivali ed un mantello di porpora vivissima.
Clio lo guardò.
Era Guisgard.
Era tornato.
I suoi occhi, il volto fiero, quel sorriso sicuro, i capelli scuri.
“Nessuno potrebbe negare...” disse Rodolfo nel vederlo “... nessuno potrebbe pensare che si tratti di un impostore...” guardò Clio e gli altri “... andiamo... Capomazda attende il suo duca...”
E lasciarono quel luogo, diretti nella capitale.
Sapevo fin da subito che non sarebbe stato facile.
Trattenni il fiato nel vederlo arrivare, era davvero lui: persino il suo sguardo era mutato.
Oh, Guisgard...
Distolsi lo sguardo immediatamente e annuii "Andiamo.." con decisione, per poi seguire gli altri verso la capitale, chiedendomi cosa ci avrebbe aspettato.
Guisgard
17-03-2015, 04.00.13
Capitolo VI: Il ritorno del duca
“Sistemate le redini, posta la staffa al palafreno,
giunge l'ora della commiato. Oh, l'avventura!”
(Betran de Born)
Lasciarono il palazzo per imboccare uno stretto sentiero dal bucolico aspetto, fittamente racchiuso da frondose querce Afragolignonesi che parevano donare un che di ancestrale e selvaggio a quei luoghi.
Il cielo era denso di alte e scure nubi che avvolgevano anche l'orizzonte, come se avessero ingoiato i monti lontani e tutti i borghi, i castelli e quanto su di essi era stato eretto nei secoli.
Icarius era in sella ad un fiero basco Cavanese, dal manto grigio e chiazzato di nero, mentre Clio cavalcava un palafreno bianco come la neve.
Attorno a loro vi erano Rodolfo ed i suoi fedeli, tutti abbigliati con i tipici costumi dei cacciatori.
Ma quando raggiunsero la strada maestra che portava verso la capitale, videro lungo la via un corteo.
Erano una ventina di uomini.
Quelli intorno al drappello sembravano cavalieri, mentre gli ultimi che chiudevano il gruppo senza dubbio erano servitori.
Ma al centro di quel corteo figuravano due che dai modi e dalla presenza sembravano superare per importanza tutti gli altri.
Uno era di certo un funzionario, forse borghese di nascita, ma di certo benestante e di una certa autorevolezza, visto gli abiti che indossava.
L'altro però, pur non apparendo nobile, lo superava di certo per il portamento e l'arroganza.
Indossava un lungo mantello con cappuccio del più pregiato tessuto di Fiandra, che ricadeva in ampie pieghe armoniose sulla sua figura snella e slanciata.
E come quel suo abito rivelava ben poco disprezzo per le vanità del mondo, così il suo sguardo tradiva poca affinità alla modestia ed alla privazione.
E nell'udire il calpestio dei cavalli che li precedevano, quegli uomini si fermarono, voltandosi indietro e scorgendo allora Icarius, Clio e tutti gli altri.
“Salute a voi.” Disse il funzionario. “Sapete dirci quanto dista la capitale di questo ducato?”
“Chi lo domanda?” Chiese Rodolfo.
“Messere...” fece il funzionario “... questi è sua eccellenza messer Ambutos, ambasciatore della libera città di Maruania qui a Capomazda.” Indicando l'uomo dal lungo e pregiato mantello.
E proprio questi alzò lo sguardo verso quegli uomini, indugiando soprattutto su Icarius.
E nel fissarlo mostrò poi un enigmatico sorriso.
http://www.imfdb.org/images/thumb/5/59/Le_Pacte_des_loups_IP_3.jpg/600px-Le_Pacte_des_loups_IP_3.jpg
Ci mettemmo in viaggio verso la Capitale, attraversando la brughiera, finché non scorgemmo un drappello di uomini.
Li osservai distrattamente, finché questi non si rivolsero a noi, chiedendoci indicazioni.
Ma chi diavolo erano? Presto detto: ancora Maraunia.
Non mi sfuggí lo sguardo di quell'uomo a Icarius, mi chiesi se conoscesse il volto di Guisgard, ma immaginai di sí.
Restai naturalmente in silenzio, ma pronta nel caso quell'incontro avesse portato seri guai.
Guisgard
17-03-2015, 04.17.41
“Allora, messere...” disse Rodolfo a quegli uomini “... sembra che questo nostro fortuito incontro sia benvoluto dal caso. Eccellenza...” rivolto ad Ambutos “... non siete ancora giunto nella capitale, eppure il suo signore già vi pone il suo saluto. Questi è infatti lord Guisgard, Arciduca di Capomazda.” Indicando Icarius, che cercando di non tradire le sue preoccupazioni si sforzava di apparire sicuro di sé e tranquillo.
“Vi prendete gioco di noi, messere?” Il funzionario a Rodolfo, dopo aver scambiato un lungo sguardo con Ambutos che invece restava in silenzio, come fosse cinico osservatore di quella scena. “Abbiamo sentito dire che l'Arciduca è morto mesi fa.”
“Invece non è così, messere.” Replicò Rodolfo. “Come vedete, egli gode di buona salute ed ora si accinge a tornare nel suo Palazzo Ducale.”
Il funzionario apparve come inebetito.
“Allora” prendendo la parola Ambutos “vorrà dire che faremo la medesima strada insieme.” Col suo enigmatico sorriso. “Anche noi infatti siamo diretti al Palazzo Ducale. Prego, dunque, fateci strada.”
Rodolfo guardò Icarius e Clio e fece loro cenno di riprendere il cammino.
E così fecero tutti gli altri, seguiti da quel drappello giunto da Maruania.
Guisgard
17-03-2015, 04.28.47
“Vi attenderò fino alla fine del mondo, se occorre, milord.” Disse Lucas a Galgan, con una forte ammirazione negli occhi verso quel cavaliere.
Così Galgan scese in quel passaggio.
Era un'antica catacomba un tempo illuminata da lucernari e fiaccole, oggi invece covo di ombre e dimora di inquietanti silenzi.
Come un Enea nell'atto di scendere nell'Ade, così il cavaliere si immergeva in quell'Averno di tenebre.
L'aria era umida e pesante ed un forte odore di chiuso dominava tra quelle pietre.
Fino a quando la debole luce illuminò il tragitto davanti a Galgan.
Era uno stretto antro.
Lo attraversò e si ritrovò davanti ad una scalinata scavata nella pietra.
Ed alla fine di quella raggiunse una pesante e vecchia porta di legno, sotto la quale si poteva vedere una forte luce proveniente dall'interno.
Guisgard
17-03-2015, 04.37.45
La Madre Superiora restò a riflettere su quelle parole di Tessa, camminando su e giù per la camera.
“Si, forse hai ragione tu, Tessa...” disse “... farlo restare qui è pericoloso... quegli uomini di certo torneranno e non sarà la loro Carità Cristiana o generosità a fermarli davanti a chissà quale proposito...” guardò la maschera di ferro “... si, credo che Fra' Godwin possa aiutarci... anzi, forse è davvero la nostra sola speranza... lui saprà aiutarvi e nascondervi, figlio mio...” fece la Madre Superiora.
“Grazie, madre...” disse la maschera di Ferro “... vorrei potermi sdebitare, vorrei potervi offrire qualcosa per la vostra generosità...”
“C'è qualcosa, figlio mio...” fissandolo la monaca “... cercate di non farvi catturare e di restare vivo... e fate in modo di riprendervi la vostra vita, il vostro nome ed il vostro passato... che siate un principe o uno zingaro, rammentate che anche l'uomo più malvagio è amato da Cristo con infinita tenerezza e bontà...”
“Grazie, madre...” sorridendo l'ex galeotto “... grazie, di cuore...” si voltò verso Tessa “...ditemi come posso raggiungere la chiesa di quel pio frate...”
Tessa
17-03-2015, 08.25.20
"Vi accompagnerò io al tramonto, messere" dissi al prigioniero.
"Adesso ho bisogno di riposare e non credo sia saggio mettersi in cammino in pieno giorno".
Andai dunque a riposare e, il mio, fu un lungo sonno ristoratore e senza sogni.
Ci mettemmo in cammino subito dopo il tramonto, accompagnati da Gunvald e Mertin, armati fino ai denti.
Fu un cammino silenzioso e abbastanza breve, poiché la piccola chiesa di Fra' Godwin si trovava appena fuori dal bosco, lontano però da ogni strada maestra e da ogni sentiero più trafficato.
La luce della luna, illuminò il campanile della chiesetta. Fra' Godwin, non avendo praticamente contatti con nessuno, produceva da solo quello che serviva al suo sostentamento e a quello dei malati che un tempo ospitava. Aveva una mucca e una capretta per il latte, pollame in quantità e un grande orto, del quale si occupava per passare il tempo, fra un'orazione e l'altra.
Bussai alla porta. La luce all'interno dell'abitazione, lasciava supporre che fosse ancora sveglio ed infatti, qualche istante dopo aprì la porta.
"Che Dio vi guardi, frate. Sono Tessa del convento e devo chiederle aiuto da parte della madre superiora. Possiamo entrare?" dissi, accennando al mio piccolo seguito.
Lady Gwen
17-03-2015, 09.15.57
Ero indecisa. Volevo aspettarlo, ma dovevo stare con loro e preparare lo spettacolo.
"Va bene, vengo con voi" dissi a Rida.
Scrissi un biglietto a Velven e lo lasciai sul tavolo. Ero sicura che avrebbe capito.
Fatto cio`, uscimmo, chiusi a chiave e andammo al caravan.
Restai impassibile a quella scena, evitando di guardare Icarius che si stava comportando egregiamente.
Quegli uomini ci chiesero di far loro strada e la cosa non mi stupì più di tanto, infondo avevano fatto un lungo viaggio per arrivare lì, non se ne sarebbero certo andati così facilmente.
Così annuii a Rodolfo, distante e distaccata, e riprendemmo il cammino verso Capomazda.
Altea
17-03-2015, 15.44.39
Mi persi a guardare quella ampia biblioteca, era l' odore acre dei testi ben tenuti ad affascinarmi oltre i dipinti, in quel posto vi era cultura, saggezza e forse pure mistero.
Frate Severo prese un libro antico e lessi con lui la nota, ma ponderando ogni minima sua parola fino al suo verdetto finale e sorrisi.
Guardai la volta dipinta pensando era uomo di Chiesa, e come il Priore Tommaso non credeva alle superstizioni ma dovevo smentirlo e lo feci in tono gentile e pacato.."Vedete..questo fatto della simbologia me lo hanno spiegato lady Sissi dè Taddei e un Priore..Priore Tommaso che vive vicino Licinia..e tutti e due hanno appunto associato i Taddei a Suession, e al Lagno ma non capivano il motivo e qui è spiegato" lo guardai fisso negli occhi "Non è superstizione Frate Severo, io sono molto scettica sapete e se sono qui è perchè voglio andare a fondo delle cose. Io...ero presente a Corte quando il Duca Cimmiero ha firmato il testamento e quella città a cui ha dato Capomazda..ho chiesto proprio io..è una città liberale dove vige l' ateismo, ora vi rendete conto di ciò che rischia il nostro Ducato? E poi quel ciondolo..per fortuna ho fatto una copia perchè una donna con l' inganno voleva sviarmi, e ha mostrato il suo odio verso i Taddei e mi ha detto che presto a Capomazda non vi sarà più nessuna religione visto gli dissi conosco bene il Vescovo..e quella donna si chiama Cassaluia ed è una strega, io ho visto il suo laboratorio alchemico..ditemi perchè farmi recapitare questo ciondolo in modo segreto a Corte, chi mai ha voluto questo..sempre fossi stata io la vera destinataria".
Ad un tratto una lettera scivolò dal libro e la raccolsi e vidi era sigillata e la mostrai al Frate.."Guardate..da quel libro è caduta questa lettera, vediamo che dice" e la aprii davanti a lui e la lessi a voce alta.
elisabeth
17-03-2015, 16.44.11
La sua mano sudaticcia prese la mia.....con mala grazia se la porto' alle rozze labbrà....umide...lasciando un segno sul dorso della mia mano....I suo cocchi lucidi e piccoli ...percorrevano la mia figura come a valutare il bottino di guerra.....Il mio Castello era stato ceduto.......la mia vita ora era nelle sue mani...e mi venne in mente...quando mandai Lia a dormire nel porcile......mai fare del torto a qualcuno...anche se questi se lo merita....ti si ritorce contro....il solo pensiero di essere la favorita di Cimmiero mi faceva sentire come la Regina del Re dei maiali.........E nonostante il consiglio del fidato consigliere...l'uomo di potere......adesso voleva l'ultimo trofeo...e in questo il Priore aveva ragione....una donna accanto....e non una donna qualunque...la moglie di un traditore.......
Dio....come mi sembrava assurda quella strada......come volevo tornare indietro e fuggire via...lontana da tutto e da tutti.........eppure ero lì.....un'espressione indefinita sul volto.......e la sensazione di essere stata comunque uccisa......." Lord Cimmiero......Io non pretendevo tanto...la vostra preferita...avrete donne piu' giovani e piu' belle di me a corte.....e scommetto che stanno aspettando solo un vostro cenno per stare al vostro fianco.....Forse il vostro consigliere non ha tutti i torti......infondo sono la moglie di un uomo che vi ha tradito.......anche se a quanto pare...a tradito anche la sua terra......"...le ultime parole mi vennero fuori dal cuore..........." A chi avete dato il Castello ....per essere .....amministrato......ci sono alcune cose che mi appartengono e non vorrei vadano perdute.......".........Dovevo avere piu' informazioni possibili...per poter trovare il modo di incontrare il Priore.......alla Locanda Dell'Oca Nera....
https://drangedinaz.files.wordpress.com/2014/09/englishrose.png
Guisgard
17-03-2015, 18.02.43
La maschera di ferro e Tessa, accompagnati da Gunvald e Mertin, lasciarono il convento e si inoltrarono nella brughiera quando ormai il crepuscolo avanzava pretese nella disputa tra il giorno e la sera.
Imboccarono e seguirono un sentiero sconosciuto ai più, protetto da sterpi e rovi, che li condusse in un pianoro scosceso, dove si ergeva una vecchia chiesetta di origini Longobarde.
La ragazza bussò e dopo un po' venne ad aprire un frate.
Era un uomo magro, con i segni della lebbra ancora visibili e con indosso uno saio stretto in vita da una corda di giunco.
Nella mano destra teneva una lampada ed in quella sinistra un lungo e robusto ramo di melo selvatico, con il quale si aiutava a camminare.
“Che Dio vi benedica.” Disse a quelle parole di Tessa. “Prego, entrate pure... il mio semplice ed austero eremo è sempre aperto per chi vi bussa e chiede ospitalità.”
I quattro entrarono ed al frate non sfuggì l'uomo incappucciato.
L'ex galeotto infatti indossava quel cappuccio per celare la sua maschera di ferro.
“In cosa posso aiutare voi e la madre Superiora?” Chiese poi Fra' Godwin a quei viaggiatori.
Guisgard
17-03-2015, 18.30.56
Altea prese la lettera, ruppe la ceralacca e cominciò a leggerne il contenuto:
“Le vicissitudini della vita sono arcane, mutevoli ed imprevedibili alla conoscenza umana. Tempo fa, durante un colloquio a Suession, nella sua corte itinerante a Villa degli Spinati Mericani, Sua Signoria lord Austero mi parlò ancora una volta di ciò che lo affliggeva.
La perdita di suo nipote, ancora bambino, rapito a Sygma per intimare ai Capomazdesi di avanzare altre pretese su quella terra, era una piaga insanabile per lui. Per questo io e messer Arcopino, Gran Maresciallo di Corte, avanzammo l'assurdo proposito di portare a corte un sosia.
Un qualcuno da spacciare per il rapito rampollo e intimorire ribellione da parte del suo instabile ed infedele vassallo lord Cimmiero.
Scegliere un giovane in tutto e per tutto somigliante a come oggi la gente immagina sia diventato Guisgard se fosse ancora vivo.
Sua Signoria però appariva perplesso ed io decisi di lasciar cadere quel mio audace proposito.
Ma giorni fa, durante una battuta di caccia nella brughiera, l'ho veduto.
Un giovane in tutto e per tutto simile al ritratto di Guisgard che figura nella Sala dei Migliori.
Certo, il ritratto raffigura un fanciullo, mentre il giovane nella brughiera era poco più di un adolescente, ma posso giurare che egli poteva senza alcun dubbio essere scambiato per Guisgard ormai cresciuto.
Mando però a voi questa missiva, lord Gvineth, poiché nonostante la giovane età siete già stato nominato signore delle vostre terre.
Ed essendo imparentato con i Taddei di certo sarete fedele a quel casato per sempre, al punto d'essere degno di poter custodire tale segreto.
Messer Albano”
“E' un documento risalente a tredici anni fa...” disse Frate Severo dopo aver ascoltato la dama leggerlo “... e forse, per essere conservato qui, non sarà stato preso in considerazione da lord Gwineth a quei tempi...” fissando Altea.
http://static.13.cl/static/img/assets/tele13/khaleesi.jpeg
Guisgard
17-03-2015, 18.38.15
Il gruppo con Icarius e Clio riprese il cammino, seguito dagli uomini giunti da Maruania.
“Sono quelli che attendevamo...” disse piano Rodolfo ai suoi “... cosa ne pensate?”
“L'ambasciatore non mi piace...” mormorò uno degli uomini “... si vede che è viscido...”
“E' una serpe.” Un altro di loro.
“E tu?” Rodolfo a Icarius.
“Continuava a fissarmi...” fece il pastore.
“Naturale, ho detto che sei il duca.” Replicò Rodolfo.
“E voi che siete abituata a combattere con diversi tipi di nemici, cosa ne pensate di quella gente?” Domandò poi Rodolfo a Clio.
Guisgard
17-03-2015, 18.40.56
Cimmiero rise a quelle parole di Elisabeth.
“Sciocchezze.” Disse divertito. “Una donna non può giudicarne un'altra, diceva l'Austero. Neanche se stessa.” Con occhi lussuriosi. “Lasciate dunque decidere me chi è degna di essere da me favorita. Quanto al castello di quel cane di De Gur...” si voltò verso Samondo “... a chi lo abbiamo concesso?”
“Ancora a nessuno, milord.” Rispose il consigliere.
“Bene.” Annuì Cimmiero. “Allora se ne sarete degna potrei anche decidere di offrirvelo come dono.” Baciando ancora la mano di Elisabeth.
"Io credo che viscido sia la parola giusta..." Risposi a Rodolfo "E credo anche che non vadano assolutamente sottovalutati, faranno di tutto per ottenere ciò per cui sono qui... Anche se se la prenderanno con Cimmiero, combatteranno noi in ogni modo... E credo che gente del genere si affidi a trucchetti e inganni più che ad uno scontro aperto..".
Tessa
17-03-2015, 18.49.34
Fra' Godwin ci fece accomodare tutti nel grande stanzone adibito a cucina, con un enorme fuoco nel centro della stanza.
L'ambiente era ovviamente semplice, ma il calore del fuoco e la stessa presenza amichevole di Fra' Godwin, lo rendeva accogliente.
A due voci, io e il prigioniero dalla maschera di ferro, raccontammo al buon frate tutta la storia, a partire dalla mia visita al carcere fino al arrivare all'evasione e alla morte di Pirros.
"Frate, io e la Madre Superiora sappiamo che avete basato la vostra esistenza sull'aiuto del prossimo, di qualsiasi ceto e provenienza. Avete messo a repentaglio la vostra vita per curare centinaia di malati, con l'amore e la dedizione che solo un vero servo del signore possiede. Vi chiediamo quindi di dare ospitalità a questo prigioniero!"
elisabeth
17-03-2015, 18.51.33
Era veramente una giornata estenuante......sembrava non finire mai...neanche cio' che diceva Cimmiero.....seppur parole lusinghiere mi fecero riprendere d'animo...." Cio' che mi avete appena detto e' molto galante ....infondo siete un uomo di cultura ed elegante....quale donna non sarebbe felice di starvi accanto......."...Mi lasciai baciare la mano...."Il Castello.......sarebbe un dono sperato..infondo ne fareste dono alla gente che continua a viverci.....e ve ne sarebbe grato quanto ve ne sono grata io....ve lo assicuro..."......Speravo che le mie bugie fossero volate via senza arrivare alle orecchie dell'Altissimo...o un fulmine mi avrebbe colpita all'istante.......
Altea
17-03-2015, 18.53.06
La mano come la mia voce tremava leggendo quella lettera..non capivo il senso ma certe cose avevano un significato..un vassallo che fumentava contro i Taddei lo incontrammo...la torre maledetta dove vi era quel libro e i fiori che uccidevano..ma quel conte si uccise ma se ricordavo bene egli era preso da tremori come indemoniato e si tranquilizzava solo al suono della ocarina di Guisgard e narrai la storia a Frate Severo.
"Tredici anni fa...quindi voi volete dirmi nella brughiera vivrebbe un ragazzo ora adulto che sarebbe un sosia di Guisgard? Ma lo avrei visto..e poi sarebbe stato a vantaggio dell' Austero proprio darmi in sposa a quel ragazzo..visto era deciso."
Ero perplessa..."Sembra quasi il passato si stia unendo al presente..voi avete visto questo ragazzo? E Dominus non era un pericolo? Beh, se ci fosse ancora quel ragazzo, ora uomo sarebbe utile usarlo contro lord Cimmiero..e comunque lord Gvineth è vivo, l' ho visto al Cimitero Longobardo e l'ho sentito io, si professa il vero erede al trono e Duca...ecco perchè la ha ignorata, forse voleva il potere e sembra un gruppo di uomini stiano assieme a lui tramando contro Cimmiero...ma ditemi voi che ne pensate Frate Severo..almeno spero Lord Guisgard era quello vero, ho sempre creduto non sia morto sapete?".
Guisgard
17-03-2015, 19.03.32
Fra Gdwin ascoltò ogni parola ed infine si alzò, raggiungendo il camino acceso.
“Quella maschera” disse “è stata chiusa con tale dedizione che di sicuro nasconde un mistero. Un mistero grande a tal punto da poter cambiare molte cose evidentemente importanti. Ne siete conscio?” Rivolto all'ex galeotto.
“A me interessa solo sapere chi sono.” Rispose il misterioso prigioniero. “Io voglio solo capire chi sono.”
“E scoprire chi vi ha rubato la vita non vi interessa?” Domandò il religioso. “Magari eravate un uomo felice, forse sposato o innamorato.”
A quelle parole, istintivamente, la maschera di ferro fissò per un attimo Tessa.
“Comunque” continuò il frate “io qui posso ospitarvi anche per sempre e forse nessuno giungerà mai a trovarvi. Ma cosa posso offrirvi? Un'altra prigionia? Perchè questo sarebbe qui. Certo, uscirete, camminerete, ma senza potervi allontanare troppo. E di sicuro senza una meta da raggiungere oltre che arrivare ogni sera alla fine della giornata. Questo volete sia la vostra vita?”
“Cosa devo fare?” Alzandosi anche l'ex galeotto. “Ditemelo voi.”
“Non lontano da qui” rispose il religioso “vi è un piccolo borgo. Non è attraversato da strade importanti, né grandi mercati sono collocati nei suoi paraggi. Vi vive gente semplice e timorata di Dio. Potreste andare laggiù. Vi indirizzerei io nella casa di brave persone che vi accoglieranno. Cosa ne pensate?”
“Si, potrebbe andare bene.” Annuì la maschera di ferro.
Guisgard
17-03-2015, 19.09.07
Rodolfo annuì alle parole di Clio.
“Ben detto...” disse, sempre a bassa voce “... hai capito?” Rivolto poi a Icarius. “A corte troveremo nemici, ma i nostri veri avversari sono quegli uomini che ci stanno seguendo. Ricordalo sempre. Cimmiero è un porco e come tale non va al di là del fango in cui è abituato a sguazzare. Ma quelli... quelli sono serpenti della peggior specie...”
Intanto il drappello dei Maruaniani li seguiva in silenzio.
Era ormai il tramonto e finalmente spuntarono davanti a loro le torri delle mura fortificate della capitale.
Rodolfo diede allora ordine di suonare il corno per annunciare il loro arrivo.
Guisgard
17-03-2015, 19.12.23
Gwen e gli altri lasciarono la casa di Velven e tornarono al caravan.
Ozzillon ed i suoi erano ansiosi di riprendere le prove.
Ma prima che tutto ricominciasse, si udì il suono i un corno.
Tutta la gente in strada apparve animata da viva eccitazione.
“Mi chiedo” disse Ozzillon agli altri “ cosa stia succedendo...”
“Qualcosa di importante immagino...” mormorò Berio.
“Si, lo credo anche io...” annuì Sbrizzo.
Annuii a Rodolfo, senza aggiungere altro, per una volta condividevamo il medesimo pensiero.
Bel mondo quello in cui ti stiamo cacciando, Icarius...
Cavalcammo per molto tempo, finché non ci apparvero le mura cittadine.
Trattenni il fiato per un secondo.
Era l'ora di entrare definitivamente in scena, e non avevo idea di cosa ci aspettasse al di là di quelle mura.
Tessa
17-03-2015, 19.13.59
"Siete sicuro che questo sia quello che volete?" chiesi all'uomo dalla maschera di ferro. "Se siete sicuro, non posso che appoggiare la vostra decisione e augurarvi buona fortuna, per tutto".
Mi avvicinai a lui e gli tesi la mano, per salutarlo. Avrei potuto fare il solito ed educato inchino, che più si confà alle donne, ma avevamo vissuto talmente tante vicissitudini insieme, che ignorai il galateo e gli strinsi la mano in modo deciso.
"Io devo tornare al convento, adesso. Non esitate a contattare Mertin e Gunvald, nel caso aveste bisogno di qualcosa. E...mi raccomando, non mancate di farmi avere vostre notizie. Abbiate cura di voi!"
Detto questo, mi voltai per andarmene.
Guisgard
17-03-2015, 19.22.24
“Era quello che volevo udire, milady.” Disse Cimmiero ad Elisabeth. “Sono certo che riavrete il vostro castello molto presto. Ed anche, forse, ogni altro vostro desiderio sarà esaudito...” con tono ambiguo.
Ma proprio in quel momento si udì il suono di un corno.
“Chi sarà?” Stupito Cimmiero. “Cosa significa?”
“Sembra che qualcuno sia giunto nel ducato...” entrando Guanto nella sala “... qualcuno di importante...”
Lady Gwen
17-03-2015, 19.26.48
Arrivammo al caravan e predisponemmo tutto per le prove.
Poco prima che iniziassimo, pero`, dalle porte citta`entro` un grande corteo.
Di sicuro, doveva essere l'ambasciatore di Maruania in visita a Cimmiero, stando a cio` che avevo sentito in giro.
Io e gli altri accantonammo le prove e seguimmo la scena.
elisabeth
17-03-2015, 19.28.26
Cosa sarà mai stato quel suono di corno ?.......La mia salvezza o la mia disperazione ?..........non potevo saperlo, a quanto pare era qualcuno di molto importante ma nessuno sapeva chi o cosa......così...mio malgrado mi ritrovai in quella sala che avrebbe potuto rivelare un'altra parte di storia a me sconosciuta.....non rimasi accanto a Lord Cimmiero......ero un tantino in disparte in attesa degli eventi.....
Guisgard
17-03-2015, 19.33.36
“Storia intricata...” disse Frate Severo ad Altea “... del sosia non saprei dirvi... è passato molto tempo e messer Albano è morto... quanto a lord Gwineth, si anche io credo ambisse da sempre a prendere il potere, così come lord Cimmiero... lord Guisgard vivo?” Stupito. “Perchè pensate questo? Cosa vi induce a crederlo, milady?”
Guisgard
17-03-2015, 19.39.10
Suonato il corno, Rodolfo fece cenno ai suoi ed il gruppo raggiunse le porte della città.
Poco dopo erano pronti ad entrarvi.
E una volta all'interno una folla oceanica li circondò.
Tutti fissavano Icarius come stravolti, increduli.
Poi qualcuno gridò e tutti esultarono nel salutare il ritorno del duca creduto morto.
E nel sentirsi osannato così, il pastore fissò Clio come interdetto.
Altea
17-03-2015, 19.41.13
"Lord Albano è morto..infatti volevo chiedervelo quindi non vi è possibilità di testimoni..chissà quel ragazzo se è ancora a Capomazda, sono davvero sbigottita..perchè penso sia vivo? Perchè non sono farneticazioni di una donna che ne era attratta...lo conoscevo bene e non credo alla storia della Gioia dei Taddei, ero con lui pure due ore prima della morte...lui era forte, il dottore di Corte dice una malattia contagiosa..fandonie..vi sono misteri grandi e dove qualcosa non è chiaro in mezzo vi sta una grande verità. Per me o ha dovuto nascondersi per qualche motivo o lo hanno imprigionato gli uomini di Cimmiero o Gvineth per prendere il potere...però prove non ne ho..eppure è una sensazione forte..troppo forte e nessuno mi crede..bene e ora che dovrei fare? Aspettare gli eventi vengano a me? Oh, certo non mi metterò a cercare quel sosia e serberò il segreto.." guardai il ciondolo mostrandoglielo "E questo..che pensate? Forse chi mi ha chiamata verrà a me?"
Guisgard
17-03-2015, 19.43.00
L'ex galeotto strinse la mano di Tessa.
“Credo che il consiglio di questo pio frate sia il migliore possibile.” Disse alla ragazza. “Vi sarò sempre debitore, anche se non credo ci rivedremo. E forse è meglio così... avete già rischiato troppo per me e chiedervi ancora aiuto sarebbe da ingrati e da egoisti...” mormorò “... si, meglio che io sparisca e vada via...”
“Riuscirete a raggiungere da solo quel borgo?” Fissandolo Fra' Godwin.
“E' lontano?” Chiese la maschera di ferro.
“Per chi conosce questi luoghi non tanto, ma per voi che ignorate queste strade forse non sarà semplice.” Fece il religioso. “Prendete il sentiero che taglia verso la foresta e non lasciatelo mai. Con un po' di fortuna vi giungerete. Ma badate di nascondervi bene il volto. Al borgo poi vi è un devoto uomo di nome Ernò. E' un fabbro molto abile. Magari potrà capire come funziona quella maschera.”
“Grazie.” Sorridendo l'ex galeotto. “Dunque addio...” si voltò ancora verso Tessa che stava uscendo dalla chiesa “... addio anche a voi, Tessa...”
Tutti erano felici di vedere icarius, tutti acclamavano il loro duca, osannavano Guisgard.
E la cosa non mi stupiva, sapevo quanto fosse amato dalla gente, vivendo in mezzo al popolo, senza che nessuno sapesse che lo conoscevo, sentivo i commenti per lo più carichi di ammirazione.
Sorrisi appena, ricordandomi chi viaggiava dietro di noi.
Poi incrociai lo sguardo di Icarius, annuii lentamente, con un vago sorriso.
Doveva sembrargli tutto assurdo, ma non poteva avere tentennamenti.
Non potevo dirgli niente, così mutai unicamente il mio sguardo, da rassicurante a fiero e distaccato anche se cordiale, sperando che capisse che anche lui doveva cambiare espressione del viso.
Guisgard
17-03-2015, 19.49.46
“Prendi degli uomini” disse Cimmiero a Guanto “e va a controllare. Subito.”
Guanto obbedì.
“Chi può essere?” Chiese Cimmiero a Samondo.
“Lo sapremo presto, milord.” Rispose questi.
“Nel frattempo assegnate degli alloggi a lady Elisabeth.” Ordinò Cimmiero. “Vicino ai miei.” Aggiunse poi. “Naturalmente sarete libera di girare a corte liberamente, milady.” Tornando a guardare Elisabeth. “Anzi, voglio siate la padrona qui. Magari vi farò commissionare un bel ritratto.”
La donna fu così portata da una servitrice ai suoi nuovi alloggi, mentre tutto il ducato appariva eccitato per gli ultimi accadimenti.
Guisgard
17-03-2015, 19.52.12
“Andiamo a vedere.” Disse Ozzillon agli altri.
Così Gwen ed il resto della compagnia uscirono in strada, dove c'era confusione ed eccitazione.
“Cosa accade?” Chiese Berio ad un passante.
“Lord Guisgard è vivo!” Gridò quello. “Vivo! Vivo!”
Così gridavano tutti per le strade.
Arrivarono poi dei militari e fra loro Gwen riconobbe Velven.
Guisgard
17-03-2015, 19.56.05
“Io credo” disse Frate Severo ad Altea “che si debba scoprire di più su questa storia del sosia. Se davvero esiste potrebbe essere usato per scopi non proprio ortodossi. Questa lettera è un documento prezioso... ma bisogna essere accorti... serve qualcuno di cui poterci fidare e fargliela leggere.... qualcuno in grado di indagare in merito... e magari salterà fuori anche la storia del ciondolo... dopotutto abbiamo trovato la lettera proprio nel libro in cui si parla del ciondolo... strana coincidenza, non pensate?”
Altea
17-03-2015, 20.03.16
"Si, avete ragione..mi sembra di capire quel ragazzo viveva nella brughiera, quindi se qualcuno lo avesse visto potrebbe usarlo per rimetterlo al trono, ma un ragazzo senza esperienza potrebbe subito essere manovrato o ucciso...si la coincidenza è strana...è come se avessero voluto darci un messaggio..ma con chi possiamo parlare? Messer Viscionne che mi ha mandato qui e conosceva l' Austero e mi ha cresciuta? Poi vi è quel priore..Priore Tommaso ma non so che fine abbia fatto, l' ultima volta l'ho visto a Corte prigioniero, poi vi sarebbero lady Sissi e sue sorelle...beh la Dama del Lagno ma questa è utopia..mio nonno Mandus poi ora è dalla parte di Cimmiero e non mi fido di Gvineth" e guardai il frate "il pastore Marion? Lui era molto legato ai Taddei e sognava Sygma legata a Capomazda e poi vive nella brughiera..ditemi voi" e poi ebbi un guizzo.."Oppure indago io, non vi fidate di me, ma indirizzate da qualcuno, io ho avuto il ciondolo d' altronde".
Tessa
17-03-2015, 20.06.42
Tentando di reprimere l'emozione ed il dispiacere di quell'addio, mi allontanai.
"Tornerò ai miei libri, alla mia vita" pensai. "Dimenticherò di avere un cognome, un passato e..."
Improvvisamente tutto intorno a me fu buio e persi i sensi, cadendo al suolo.
elisabeth
17-03-2015, 20.07.08
C' era molta confusione...ma non era uno stato di allarme quello che si sentiva venire dall'entrata del palazzo...sembrava festa...sembrava folla che esultava....che strano....Lord Cimmiero diede gli ordini...era nervoso.......ma dispose che fossi condotta nelle mie stanze e ne fui grata.....dovevo allontanarmi da l'...non sapevo che stava succedendo e comunque...dovevo muovermi con liberta'....." Vi ringrazio mio Signore...saprete dove trovarmi"..un inchino e sguii la donna che mi porto' nella mia stanza........finalmente sola......e a quanto pareva...avrei conosciuto il famoso pittore...certo che dovevo dare atto a quell'uomo che era un portento.....Nel suo Regno stava accadendo il finimondo.....eppure...aveva avuto il pensiero di farmi fare un ritratto...pero' non avrei mai immaginato...........Lamia stanza era distante dal salone ma potevo sentire ancora la gente urlare......mi sedetti accanto al camino...guardandomi intorno.........e poi...qualcuno busso' alla porta....
Guisgard
17-03-2015, 20.30.10
In quella per lui incomprensibile confusione, Icarius cercò lo sguardo di Clio, che tentava di fargli capire come apparire.
Ma per lui era difficile, se non impossibile.
Rodolfo allora, temendo che il pastore si tradisse, fece cenno al gruppo di proseguire e sebbene a fatica alla fine riuscirono a muoversi.
Ma ad un tratto videro dei militari raggiungerli.
“Messer Guanto.” Disse Rodolfo.
“Cosa succede?” Con superbia il fratello di Cimmiero. “Perchè vi annunciate col suono di un corno?”
“Secondo voi” rispose Rodolfo “come si annuncia il ritorno del duca? Quello vero.” Indicando Icarius.
E nel vederlo Guanto quasi cadde da cavallo.
“Volete farci strada per il palazzo?” Domandò Rodolfo.
“Certo...” annuì Guanto, per poi condurli al palazzo.
E quando vi giunsero di nuovo si udì il suono del corno.
Da una delle torri apparve allora Cimmiero.
“Fratello...” Guanto a lui “... Sua... Sua Signoria... lord Guisgard è vivo...”
Rodolfo allora avanzò e fece cenno ad Icarius di seguirlo.
“Lord Cimmiero, lo riconoscete?” Urlò al vassallo. “Se si, inchinatevi e rendete omaggio al legittimo signore di queste terre!”
Cimmiero quasi impazzì ma poi, sconvolto si inginocchiò.
“Onore a Sua Signoria Cattolica lord Guisgard!” Gridò a tutti Rodolfo. “Signore di Capomazda e prediletto del Cielo!”
Tutti si inginocchiarono.
Nel palazzo, in quello stesso momento, qualcuno bussò alla porta della stanza di Elisabeth.
Era una servitrice.
“Milady, correte fuori, presto!” Agitata questa. “Sua Signoria... lord Guisgard... è tornato! E' Vivo!”
elisabeth
17-03-2015, 20.39.08
Una donna...con gli occhi lucidi di pianto venne a chiamarmi.....Ecco cos'erano quelle urla... Guisgard non era morto........corsi quindi fuori dalla mia stanza...e vidi la scena...Lord Cimmiero era in ginocchio dinanzi a lui........Quel volto....quell'uomo che avrebbe dovuto incutere timore solo con lo sguardo...in realtà sembrava essere smarrito.......Mi venne in mente il folle con cui avevo parlato al convento....lo aveva visto vivo...e così era...eppure...seppure non gli fossi stata così vicina...sembrava essere un uomo diverso.......Dovevo raggiungere il Priore.....c'era confusione quindi potevo scendere ed andare alla locanda.......e così feci cercando di sgattaiolare senza farmi vedere......quandomi sentii afferrare per un braccio......
Guisgard
17-03-2015, 20.39.21
Le dolci colline, i cipressi, i girasoli, i casali dispersi sui poggi.
E poi le stradine zigzaganti, le alte torri merlate visibili in lontananza, simbolo di potere aristocratico e lo scorrere lieve del fiume.
Tessa avanzava a piedi, mentre un lieve vento lambiva quel paesaggio incantato.
Ad un tratto giunse ad una pieve.
Sulla soglia apparve allora un prete.
“Bentornata a casa.” Disse il religioso alla ragazza.
Lei allora si guardò e si accorse che i suoi abiti erano tutti lacerati dai fori di proiettili.
“Eh, la campagna di Sygma...” mormorò il prete “... là fuggì lady Gaya... per il dispiacere...” fissò Tessa e sorrise “... vieni, il ritratto è pronto... ho voluto farlo esporre nella cappella di palazzo, poiché la gente ama ancora la principessa Gaya...”
Condusse Tessa dentro la chiesa e le mostrò un ritratto che raffigurava Gaya.
http://www.visitingbologna.it/wp-content/uploads/2014/01/13840256_ragazza_con_orecchino_di_pe.jpg
In quell'istante Tessa si svegliò di colpo.
Era su un semplice giaciglio, adagiata accanto al fuoco.
Vicino a lei c'era Fra' Godwin.
“Come vi sentite?” Fissandola il religioso. “Avete perso i sensi. L'uomo dalla maschera di ferro vi ha soccorsa e portata su questo giaciglio. Spero sia abbastanza comodo. Prendete questa tisana, vi aiuterà a riprendervi del tutto.” Dall'esterno si sentivavano dei colpi. "E' quell'uomo misterioso..." annuendo il frate "... sta tagliando della legna per il camino."
Guisgard
17-03-2015, 20.46.44
“A corte nessuno può imprigionare un uomo di Chiesa.” Disse Frate Severo ad Altea. “Le leggi ecclesiastiche sono superiori a quelle regali. Dunque immagino che il Priore Tommaso ora sia libero.” Si voltò verso il frate bibliotecario. “Fratello, conosci un certo Priore Tommaso?”
“Si, conobbi quell'uomo tempo fa, durante i miei studi a Suession.” Annuì il religioso. “E' un uomo eccezionale. Un genio.”
“Sembra sia davvero speciale dunque.” Tornando Frate Severo a rivolgersi ad Altea. “Quanto a questo sosia, ovvio che mi fido di voi... ma da sola potrebbe essere pericoloso... provate a chiedere a lady Sissi... lei conosceva messer Albano... sono certo potrà darvi ottime indicazioni...”
Guisgard
17-03-2015, 20.48.11
Elisabeth, approfittando della confusione che regnava ovunque nel palazzo, lasciò la nobile dimora Taddeide e sgattaiolò fuori da quella baraonda, raggiungendo così la locanda più vicina.
Anche qui regnava il caos e molti avevano anche ingaggiato risse.
Ma ad un tratto una forte presa trasse la donna lontana da quegli schiamazzi.
Un attimo dopo Elisabeth si ritrovò seduta ad un tavolo, in compagnia del Priore Tommaso.
“Sembra che i colpi di scena qui non manchino...” disse il religioso “... avete saputo? Pare che il nostro duca di fare il morto non vuol saperne... ecco spiegato, forse, il mistero della tomba vuota...”
Altea
17-03-2015, 20.57.23
"Si, io lo ho conosciuto ed era davvero un uomo eccezionale questo Priore..ma ormai trovarlo sembra impossibile..ecco assieme stavamo indagando proprio sulla morte di Guisgard..poi le nostre strade si divisero".
Ascoltai le parole del frate..."Si, chiederò consiglio a Lady Sissi...anche se questo milord è morto".
Presi la lettera con me dicendo al Frate gliela avrei fatta riavere tramite Marion visto veniva spesso li e la avrei fatta leggere solo a lady Sissi appunto.
Mi congedai, era buio e dovevo andare a casa.."Ci rivedremo comunque, perchè voglio pure il vostro parere..siete uomo saggio".
Uscii dal santuario e io e Marion tornammo col carretto a Capomazda, avevo scoperto molto..forse troppo...e forse avrei scoperto ancora di più.
"Potete portarmi a Corte, Marion, sono stanca e poi voglio parlare con mio nonno Mandus, voleva dirmi qualcosa e sebbene lui ora sta dalla parte di Cimmiero è sempre mio nonno e io temo lo abbiano soggiogato, devo sapere cosa voleva dirmi".
Mi portò davanti al Palazzo Ducale, ma che stava succedendo..vi era confusione totale, ma la gente sembrava in festa ed entrai a Corte e mi sorpresi lo potevo fare tranquillamente, entrai per andare nelle mie stanze e anche riflettere prima di parlare con mio nonno e poi andare da lady Sissi ma mi bloccai perchè a Corte vi era davvero confusione.
elisabeth
17-03-2015, 21.00.20
Sembrava la festa del Santo Patrono......c'era caos in ogni posto....raggiunsi la locanda, ma mettervi piede fu un vero incubo.....gente che si accalcava...chi scommetteva chi si prendeva a pugni...e poi quella presa al braccio mi porto'via da quell'incubo come una bambola di pezza....mi ritrovai seduta al tavolo col Priore......." Come sono felice di vedervi......pensavo di vivere giorni peggiori......Si...sembra che la tomba sia vuota perchè Lord Guisgard sia vivo.....ma io ho visto quell'uomo.......non aveva la sua sicurezza.....il suo portamento........io non l'ho conosciuto tanto da poter giurare che fosse Guisgard......ma comunque sia se così non fosse gli somiglia da morire.......lord Cimmiero e compagnia sembravano degli spettri.....e tutti in ginocchio dinanzi a lui.........saranno guai adesso...perchè a questo punto...bisognerà che qualcuno spieghi come mai l' Arciduca sia sparito per tutto questo tempo......."...c'era una brocca di acqua ne presi un sorso..." Dovevo conoscere il pittore...ma non ne ho avuto il tempo...niente ritratto......e ora che si fà.....ci accontentiamo di questo Guisgard ?......"......la gente stava andando via via a calmarsi...." Il Castello non e' stato confiscato......possiamo tornare lì se preferite.......anche perchè dopo essermi schierata dalla parte di Lord Cimmiero...anche se con tutte le buone ragioni.....non so cosa comporterà..."
Lady Gwen
17-03-2015, 21.14.07
Ci avvicinammo alla folla e Berio chiese ad un passante cosa fosse successo.
Quello rispose che Lord Guisgard era vivo e lo ripete` piu` volte, con crescente enfasi.
Mi torno` in mente la mia conversazione con la locandiera e il cantore riguardo i Taddei, la Gioia e la morte dell'ultimo esponente, appunto Guisgard.
Non lo riconobbi tra la folla, poiche` non sapevo che aspetto fosse, ma vidi un uomo a cavallo, di bell'aspetto, che si guardava intorno con circospezione. Questo mi fece riflettere.
Riconobbi qualcun'altro, pero`, tra la folla: Velven, parecchio distante da me, era schierato con gli altri ufficiali e sembrava piuttosto teso.
Tessa
17-03-2015, 23.00.12
Il volto di Fra' Godwin fu la prima cosa che vidi al mio risveglio.
Tentai di alzarmi, ma una fitta dolorosa alla caviglia mi fece ricadere sul giaciglio. Dovevo essermi rotta o slogata qualcosa quando ero svenuta.
Avrei voluto chiedere subito del prigioniero, ma il frate mi precedette, dicendomi che stava tagliando la legna per il fuoco.
Poco a poco stavo riacquistando il contatto con la realtà e più questa si faceva spazio, più si allontanavano le immagini che avevo visto, forse in sogno, mentre ero priva di sensi.
Ma il ritratto della principessa Gaya, la chiesa ed il prete, me li ricordavo benissimo.
Raccontai tutto a Fra' Godwin, mentre si prendeva cura di me.
"Voi ricordate la principessa Gaya? Sapete niente di quella storia?" gli chiesi, cercando di ignorare il dolore alla caviglia.
Arrivammo a palazzo ducale e tutti acclamavano il nome dell'arciduca di Capomazda.
Guardai Icarius, come tutti gli altri, sorridendo fieramente.
Mi chiesi cosa stesse provando in quel momento, ma l'importante era non tradirsi.
Cimmiero capitolò immediatamente, ma sapevamo che i veri avversari erano altri.
Guisgard
18-03-2015, 01.27.43
Rodolfo guidò il drappello con il presunto duca e Clio fin sotto la monumentale Porta dei Leoni.
Essa si aprì ed il gruppo entrò nel palazzo, ritrovandosi nel grande cortile interno.
Qui subito Cimmiero, seguito da Samondo ed Azable, si presentò al cospetto di colui che credeva essere discendente diretto di Ardealiano il Conquistatore.
“Vi è un luogo” disse Rodolfo “in cui poter parlare?”
“Certo...” annuì Cimmiero, ancora stravolto “... entriamo nel palazzo...”
E mentre tutti loro raggiungevano un salone interno, l'usurpatore non riusciva a togliere gli occhi dal pastore, fissandolo quasi fosse un fantasma.
Giunti nel salone, Rodolfo prese la parola.
“Un miracolo.” Sentenziò. “Un miracolo. Questo è quanto è successo. Durante una battuta di caccia ci siamo imbattuti in un giovane uomo dall'aria persa e confusa. Ma nonostante gli abiti ed i modi, non ha potuto ingannarci. Era Sua Signoria. Il luogo del ritrovamento era il Gorgo del Lagno e lord Guisgard lì aveva avuto un incidente che gli ha causato poi l'amnesia di cui ancora soffre.”
“Possibile?” Stupito Cimmiero. “Ed il funerale? La cripta?”
“Qualcuno” mormorò Rodolfo “ha pensato bene di spacciare quella che era una sparizione in una troppo affrettata morte.” Con tono di sospetto.
“Non penserete che...” impaurito Cimmiero.
“Si.” Annuì astutamente Rodolfo. “Gwineth, chi altri. Lui ha organizzato tutto, ma grazie a voi egli ora è lontano e forse morto.”
“Si, vero...” annuì Cimmiero, non capendo il gioco di Rodolfo “... ed io ho difeso il seggio in vostra assenza, milord...” rivolto poi ad Icarius.
“Ve ne sarà dato merito.” Sorridendo Rodolfo. “Lasciate che ora vi presenti lady Clio, maestro d'armi di Sua Signoria. E' una mia fidata e saprà aiutare Sua Signoria a ritrovare la forma migliore. Dopotutto ha passato momenti non facili.”
“Cosa volete che faccia io, milord?” Cimmiero al pastore.
“Tornate pure alle vostre terre.” Intervenendo Rodolfo al posto di Icarius. “Sarete richiamato quanto prima per godere della riconoscenza di Sua Signoria.”
“Grazie, milord.” Con un inchino Cimmiero a Icarius. “Io ed i miei uomini lasceremo subito il palazzo.” Ed uscì dal salone, portandosi dietro Guanto, Azable e Samondo.
Gli uomini di Maruania, invece, non erano entrati nel palazzo, svanendo così nelle strade cittadine.
http://mw2.google.com/mw-panoramio/photos/medium/9173566.jpg
Guisgard
18-03-2015, 01.34.34
C'era confusione ovunque.
Gwen però riuscì, nonostante la ressa, ad intravedere colui che veniva indicato come duca.
Vide così Guisgard.
Ma la sua attenzione fu soprattutto per Velven, che riconobbe tra i militari al seguito di Guanto.
Poi quei soldati scortarono il duca fin verso il palazzo, svanendo così tra la folla.
“In questo posto” disse Ozzillon guardandosi intorno “sembra che i colpi di scena non abbiano nulla da invidiare alle trovate teatrali. Un duca morto che torna all'improvviso da un presunto Oltretomba.” Perplesso. “Bah, sarà meglio tornare alle nostre prove, ragazzi...” ai suoi.
Guisgard
18-03-2015, 01.40.47
Il Priore Tommaso ascoltò Elisabeth con attenzione.
“Almeno non ci sarà da annoiarsi.” Disse. “Si, il duca sembra tornato magicamente per un lieto fine da fare invidia alla più celebre delle favole per bambini, ma a me restano diversi dubbi. Chi ha chiuso la tomba vuota, dunque? E perchè poi? Non so, ma credo che il mistero si infittisca ancor più... nel frattempo però voi dovete tornare al palazzo e capire cosa ne sarà del vostro castello ora... e direi che il nostro interesse per quel pittore non deve affatto calare, non vi pare? Dopotutto lui ha dipinto la campagna durante quella che fino a poco fa era la sera della presunta morte del duca. Anzi, toglierei pure la parola presunta...”
Rodolfo era più astuto di quanto pensassi, lo seguii in silenzio, con sguardo lontano.
Cimmiero si rivelò essere davvero un inietto, per nostra fortuna.
Mi stupì vedere Samondo e Azable, e sperai che non avessero fatto caso a me.
Ma d'altra parte, si sa che i mercenari cambiano spesso partito votandosi al miglior offerente, certo non potevano conoscere la mia storia, e il mio legame con Guisgard.
E alla fine Cimmiero se ne andò, e io lo seguii con la coda dell'occhio.
Mi chiesi quale sarebbe stata la mossa successiva.
"Credete che ora Sua Signoria potrà riprendere possesso dei suoi alloggi? Dopotutto, immagino che l'intera corte desideri rendergli omaggio..." Annuendo.
La corte era piena di spie e non potevamo abbassare la guardia nemmeno per un istante.
Per un momento pensai che ci volesse un ballo per festeggiare il ritorno di Guisgard, ma non conoscevo bene quel mondo, dunque non dissi altro.
Guisgard
18-03-2015, 01.50.44
Usciti Cimmiero ed i suoi, Rodolfo restò solo con i suoi uomini, oltre naturalmente che con Icarius e Clio.
“Sembra abbiano mangiato la foglia...” disse il pastore, visibilmente rasserenato.
“Cimmiero è un idiota.” Mormorò Rodolfo. “Lui è l'ultimo dei nostri problemi. Ma evitiamo di parlare di questo. Per quanto ci riguarda potrebbero esserci spie ovunque. Man mano riempiremo il palazzo di uomini fidati.” Suonò il campanellino e giunse un servitore. “Deve riprendere subito possesso di ciò che è suo, milady.” Rodolfo a Clio. “Tu...” al servitore “... conduci lady Clio in alloggi degni del suo ruolo a corte. A Sua Signoria penseremo noi.”
Così il servitore accompagnò la ragazza a prendere possesso dei suoi nuovi alloggi, seguita dallo sguardo di Icarius fino a quando uscì dal salone.
Condotta poi nei suoi alloggi, davvero degni del nuovo ruolo che ricopriva, Clio fu lasciata sola dal servitore in quelle lussuose stanze.
Guisgard
18-03-2015, 02.13.19
Altea tornò a Capomazda e raggiunse poi il Palazzo Ducale.
Ma nelle strade vi era grande confusione, continuando poi con un'insolita agitazione fin fra le mura della dimora Taddeide.
Ed appena entrata nel palazzo, la dama de Bastian fu subito avvicina da suo nonno e condotta in una saletta appartata.
E qui il vecchio raccontò tutto alla nipote.
Del ritorno del duca vivo e non morto e di come era stato tratto in salvo da messer Rodolfo al Gorgo del Lagno, fino a rivelarle dell'amnesia che lo aveva colto.
Mi lasciai condurre dal servitore nei miei nuovi alloggi, che erano davvero lussuosi ed eleganti.
Rimasta sola, mi guardai intorno spaesata.
Era tutto così strano, così assurdo: in un certo senso mi sembrava di fare un torto a Guisgard stando lì, infondo non mi aveva mai voluto a corte.
Ma continuavo a ripetere a me stessa che era per il bene suo e del ducato a cui naturalmente teneva così tanto.
Avrei preferito essere lì con lui, anche se sapevo che era impossibile.
Sistemai il mio misero bagaglio, e iniziai a curiosare in giro.
Guisgard
18-03-2015, 02.27.05
Clio sistemò il suo semplice bagaglio ed iniziò a guardarsi intorno.
Ma da una stanzetta laterale, dove la finestra era semiaperta, le parve di sentire qualcosa.
Erano delle voci.
Ed anche concitate.
E ad un tratto ne riconobbe qualcuna.
Si trattava di Azable e di Samondo.
Provenivano da una camera non troppo distante dalla sua evidentemente.
“Vi dico che quella ragazza la conosciamo.” Disse Azable. “E' giunta a Capomazda insieme a noi, per poi sparire senza lasciare traccia.”
“Ne siete certo?” Chiese Cimmiero.
“Si, certo!” Annuì Azable.
“Si, confermo, milord.” Fece Samondo.
“Ora rammento...” mormorò Guanto “... si, la ricordo anche io... faceva tanto la sostenuta... non passa inosservata però...”
“Era una mercenaria ed esperta d'armi.” Rivelò Azable. “Cosa diamine ci fa al seguito del duca?”
“Avrà offerto i suoi servigi al duca, immagino.” Disse Samondo.
“Dovrebbe offrire altro...” con tono lussurioso Guanto “... guadagnerebbe di certo molto meglio, quella sgualdinella...”
“Comunque non mi convince il suo essere qui...” pensieroso Samondo “... non so, ma potrebbe esserci qualcosa sotto...”
D'un tratto, udii delle voci che riconobbi immediatamente.
Trasalii nel sentire le loro parole.
Ma non dovevano lasciare la corte? Cosa diavolo ci facevano ancora lì?
Dovevo assolutamente avvisare Rodolfo. Restai per un momento immobile per vedere se sentivo altro, poi sarei andata a cercare il capo del Patto delle Civette.
Guisgard
18-03-2015, 02.43.31
Clio restò ancora ad ascoltare quelle voci.
“Ebbene...” disse Cimmiero “... cosa proponete?”
“Per ora” rispose Samondo “abbiamo ben poco da fare. Hanno loro il coltello dalla parte del manico. Per adesso, milord, ci ritireremo in uno dei vostri covi e penseremo al da farsi. Anche perchè ci hanno fatto capire che questo non è più un luogo in cui siamo benvenuti. Comunque, c'è una pedina che sembra assopita su questa scacchiera...” aggiunse “... mi riferisco all'ambasciatore di Maruania...”
“Cioè?” Fissandolo Cimmiero.
“Il suo ruolo potrebbe spaccare la partita...” mormorò Samondo “... meglio andarcene però adesso, milord.”
“Si, andiamocene...” annuì Cimmiero “... per ora...”
E le voci cessarono.
Ascoltai quelle voci attentamente.
Ah, ecco.. lo dicevo io che dovevate levarvi dai piedi.
Così, lasciai le mie stanze, andando in cerca di Rodolfo, a cui dovevo assolutamente spiegare la situazione con quegli individui, pur restando pienamente convinta che nessuno si stupirebbe che un mercenario vada dal miglior offerente, tanto più che da Azable non avevo ancora avuto neanche un ducato.
Guisgard
18-03-2015, 02.56.28
Clio andò in cerca di Rodolfo e lo trovò nel grande salone, con ancora i suoi seguaci con lui e naturalmente anche con Icarius presente.
“Guisgard” disse l'uomo a bassa voce al pastore “era un tipo enigmatico. Capace di grandi slanci, forti entusiasmi eppure, un attimo dopo, portato a chiudersi in un silenzio inquieto e tormentato. Non cercare di imitarlo. Limitati ad apparire sicuro di tè, anche sfrontato e talvolta scanzonato, ma non tentare mai di imitarlo. Quando sei in difficoltà fingerai confusione e magari un leggero mal di testa. L'amnesia è un ottimo scudo.” Si accorse di Clio. “Ah, siete qui. Venite pure avanti. Rammentate che Sua Signoria deve allenarsi.” Sorridendo.
Annuii a Rodolfo "Naturalmente..." per poi salutare Icarius con un rispettoso cenno del capo.
"Prima però c'è una cosa di cui devo assolutamente parlarvi..." seriamente.
Così, gli raccontai ogni cosa, rammentavo di avergli già parlato di Azable al nostro primo incontro, riferendogli della loro intenzione di rubare Parusia e del mio doppio gioco.
Ora però gli spiegai la situazione, riportando le parole che avevo udito nelle mie stanze, e i miei pensieri in proposito.
"Forse basterà spargere la voce che mi avete voluta fortemente perché... che ne so, conoscete i Montanari, un gruppo di mercenari con cui ho lavorato, oppure avevate sentito parlare di me.. insomma, io sono qui solo perché mi avete fatto un offerta principesca per rimettere in forma il duca..." alzai le spalle "Sono un mercenario, dopotutto... mi sembra la cosa più normale del mondo.. ma è meglio allontanare qualunque sospetto.. tanto saranno rimasti in pochi a sapere che conoscevo Sua Signoria.. sono stata un fantasma da quando Lord Guisgard ha preso posto sul seggio ducale...".
Guisgard
18-03-2015, 03.12.07
“E' il destino di un'amante.” Disse Rodolfo a Clio. “Comunque avete fatto bene a riferirmi quanto da voi udito. Ci penserò io a giustificare la vostra presenza qui.”
“Dunque ci alleneremo adesso?” Avvicinandosi Icarius ai due.
“Si, ma senza strafare.” Annuì Rodolfo. “Comunque sei ancora convalescente, ricordalo. Al massimo una cavalcata, ma nulla di più. Naturalmente scortati da due dei miei più fedeli soldati.”
“Bene, ho proprio voglia di cavalcare un po'.” Sorridendo il pastore.
“Ma nella tenuta ducale.” Sentenziò Rodolfo. “Non fuori dal palazzo, dunque.”
In quel momento entrò un servitore dopo aver bussato.
“Milord...” ad Icarius “... lord Cimmiero ed il suo seguito hanno lasciato il palazzo.”
“Ottimo.” Soddisfatto Rodolfo.
Non risposi a Rodolfo, limitandomi ad annuire, per poi voltarmi verso Icarius e sorridere.
"Cavalcare mi sembra un'ottima idea..." Sorrisi "La tenuta ducale basta e avanza..." Chissà se il giardino era come lo ricordavo, colmo di angoli magici e nascosti che lui mi aveva mostrato come fossero tesori celati ai più in quelle notti d'estate in cui riuscivo ad intrufolarmi in quello splendido e rigoglioso scenario.
"Vogliamo andare, dunque?" Rispettosamente a Icarius.
Guisgard
18-03-2015, 03.26.36
Poco dopo Icarius e Clio erano in sella a due forti sauri e cavalcavano nella tenuta ducale, che circondava i giardini di palazzo fino alle mura più esterne.
L'aria era limpida e la natura verdissima ed incontaminata dominava ovunque.
I due cavalcarono per un po', col vento tra i capelli e la tensione della corte alle spalle.
Poi, giunti in una radura, il pastore fermò la corsa del suo cavallo e smontò a terra.
Camminò un po', fino a raggiungere la sponda di un breve e zampillante corso d'acqua.
“Rodolfo ha detto eri la sua amante...” disse piano, fissando l'acqua trasparente che scorreva “... non dovrei prendermela, infondo era vero, no?” Si voltò a guardare Clio. “O forse lo sei ancora... nel tuo cuore intendo...” tornò con lo sguardo sul corso d'acqua "... non so, ma ti sento distante..."
Cavalcammo nella tenuta ducale, era splendida come la ricordavo.
Poi Icarius smontò e io feci lo stesso, seguendolo vicino a quel corso d'acqua.
Abbassai lo sguardo a quelle parole.
"Amante è una parola che detesto, che mai nella vita avrei pensato venisse riferita a me... Mai..." Ammisi "E spero vivamente di non essere stata solo quello per lui..." Sussurrai piano "Ma non potevo difendermi da Rodolfo, se Guisgard avesse voluto far sapere di noi non mi avrebbe tenuta nascosta, viceversa nessuno si stupisce che un duca abbia un'amante, anzi... Magari immagina che non sia stata la sola..." Con un sorriso amaro.
"Devo essere distante, Icarius..." Con un leggero sorriso "Al di là del fatto che quando non siamo soli recito esattamente come te... Ma ti ho promesso che non ti avrei trattato come se fossi Guisgard, ma sempre e solo come Icarius..." Sospirai "E non è che per me tutto questo sia una passeggiata... Ma non voglio mancare di rispetto a te o a lui..." Sorrisi "Sono qui..." Prendendogli la mano "Non vado da nessuna parte... È solo complicato...." Sforzandomi di sorridere.
Come potevo fargli capire le emozioni contrastanti che mi attraversavano?
"Tu, piuttosto... Come ti senti? Com'è il palazzo... All'altezza delle tue aspettative?" Sorrisi.
Volevo davvero stargli vicino, se lo meritava.
Guisgard
18-03-2015, 03.57.02
“Si, il palazzo è magnifico...” disse Icarius a Clio “... come lo immaginavo... esattamente come credevo...” guardò il cielo “... mi chiedo cosa resterà quando questa storia sarà finita...” sorrise “... ti sembrerà sciocco, ma mi mancano i miei pascoli... il latte fresco, la soffice lana, suonare l'ocarina in mezzo ai boschi, fissare la brughiera di sera e parlare alla Luna di notte...” scosse il capo “... è buffo... qui posso dire di avere tutto, ma in realtà so benissimo di non avere nulla... neanche la speranza di conquistare la donna che amo...” fissando gli occhi azzurri di lei “... sarà meglio tornare al palazzo ora...” cambiò espressione per un attimo “... fai bene a non trattarmi come Guisgard... io non sono lui... io non ti avrei mai tenuta lontana da me... non ti avrei mai fatta sentire solo un'amante... non ti avrei divisa con nessuno... neanche con un fantasma...” saltò in sella al suo destriero ed attese che Clio facesse lo stesso.
Guisgard
18-03-2015, 04.07.36
“Non dovete alzarvi.” Disse Fra' Godwin a Tessa. “Nelle vostre condizioni il riposo è il rimedio migliore.” Sistemò meglio la legna rimasta sul fuoco e tornò a sedersi accanto al giaciglio della ragazza. “Lady Gaya?” Sorpreso da quella richiesta di Tessa. “Beh, so ciò che sanno tutti... era la principessa di Sygma che sposò l'arciduca Ardeliano dopo aver conquistato quella terra. E dall'infelicità di quella ragazza derivò poi la morte del Taddeide e la rovina delle armate Capomazdesi nei territori Sygmesi. La leggenda racconta che Ardeliano si accorse tardi di amare infinitamente quella donna e non riuscì a ritrovarla a causa della terribile maledizione sorta per le sue colpe ed imposta su di lui e sui suoi discendenti da arcane forze oscure. E' la leggenda della Gioia dei Taddei, sorta dal folclore popolare per giustificare la misteriosa morte di Ardeliano e della sua Gaya.”
In quel momento entrò la maschera di ferro.
“Vedo vi siete ripresa.” Guardando Tessa e gettando sul fuoco un po' della legna appena tagliata. “Quella caviglia ha bisogno di riposo.” Accorgendosi poi della caviglia dolorante della ragazza.
Si lavò allora le mani in un tinello e si avvicinò al suo giaciglio.
E senza dire nulla tolse la scarpa a Tessa e cominciò a massaggiarle la caviglia. “Non è nulla di che. Si tratta di una contrattura...” mormorò “... un buon massaggio ed un po' di riposo la faranno tornare come prima.” Continuando a massaggiare piano la caviglia.
“Credo sia il caso che io prepari qualcosa da mangiare.” Sorridendo il religioso.
“Ottima idea.” Annuendo l'ex galeotto. “Ho un certo appetito.”
“E' segno di buona salute!” Ridendo il frate.
Galgan
18-03-2015, 05.10.10
Non era il momento delle incertezze, ma della determinazione.....I tempi stessi lo richiedevano, con urgenza, quindi lanciai una preghiera appena sussurrata;
-Sono nelle tue mani, mio Signore-
ed avanzai verso la porta.
Tessa
18-03-2015, 07.23.33
Cenammo quindi tutti e tre insieme, vicino al fuoco.
Spesso, quella sera, avevo percepito gli occhi del prigioniero su di me.
Non vi era cupidigia in quello sguardo ma, credo, molta curiosità.
Mi chiedevo quali affetti avesse lasciato prima di perdere la memoria ed essere imprigionato. Se c'erano una moglie, un'amante o dei figli.
E poi quella frase. Quel "fiore azzurro" detto in stato di incoscienza. Sentivo che era lo stralcio di un vero ricordo, di qualcosa appartenente alla sua vita e che, come spesa accade, era riemerso da quella parte oscura della nostra coscienza.
"Parlatemi delle persone che in città dovrebbero aiutare il prigioniero, Fra' Godwin!" dissi io, rompendo il silenzio della cena. Poi, guardando il prigioniero aggiunsi "Non trovate ridicolo che possa rivolgermi a voi solo come al "prigioniero"? Dovremmo trovarvi un nome, finché non ricorderete il vostro..."
Lady Gwen
18-03-2015, 09.06.17
Tornammo alle nostre prove. Il fatto pero` che Guisgard fosse li`, vivo e vegeto mi sembrava sempre piu` strano.
Quando ricominciammo, Ozzillon inizio` ad assegnarci i vari ruoli.
La donna che amo...
Quante volte avevo sognato quelle parole?
Mi si strinse il cuore a sentire Icarius parlare in quel modo.
No, la verità era che Guisgard non aveva mai dovuto dividermi con nessuno. Ero io piuttosto che dovevo dividerlo con Capomazda, e certo non potevo fargliene una colpa.
D'instinto gli sfiorai delicatamente la guancia.
"Sei davvero un ragazzo speciale, Icarius..." Mormorai dolcemente, con un sorriso nonostante i miei occhi fossero velati di tristezza "E ti giuro che farti soffrire è l'ultima cosa che voglio.." Con gli occhi nei suoi "Davvero...".
Avrei voluto abbracciarlo, ma riuscii a trattenermi, quella carezza era per Icarius e lui solo, se avessi sentito il calore del suo corpo contro il mio, il profumo della sua pelle allora avrei rischiato di perdere il controllo e sapevo di non potermelo permettere.
Quanto sarebbe stato più semplice abbandonarmi a tanta dolcezza, quanto sarebbe stato semplice fregarmene e dimenticare.
Ma io non ero così, non potevo rischiare.
"Adesso sei tu l'Arciduca di Capomazda..." Mormorai piano "Ti accorgerai che a corte non c'è posto per me.. Magari come maestro d'Armi finché non sarai in grado di cavartela... ma certo non come donna..." Sospirai, cercando nuovamente i suoi occhi "Ti troveranno una Granduchessa, immagino... Nobile, raffinata, e magari anche più bella di me..." Con un sorriso leggero.
Tutta quella storia mi aveva velato lo sguardo e il cuore di una profonda tristezza, che tentai in tutti i modi di nascondere.
Icarius propose di tornare al palazzo e montò in sella, un attimo dopo io feci altrettanto.
elisabeth
18-03-2015, 15.14.44
Guardai il Priore come se guardassi un folletto saltellare sulla sedia di quella locanda......ma che diavolo stava dicendo....come facevo a rientrare al Palazzo....io ero nessuno......" Priore Tommaso perdonatemi e' probabile che gli eventi mi abbiano un tantino sconvolta o tolto quella flebile lucidità che in genere mi caratterizza......potrebbe essere un'idea continuare a cercare il pittore..lui potrebbe essere tesimone di quella notte...chi ha richiuso la tomba.....anche quello e' un enigma......Ma come diavolo mi dovrei presentare a Palazzo..."....mi sistemai sulla sedia visibilmente in imbarazzo....."....Già dovrei avere piu' inventiva .....ma qui ci vuole una fantasia da far paura.....comunque....facciamo cosi' rientro a Palazzo...e vado nella mia stanza...come se nulla fosse....se mi chiedono ...dico di essere la moglie del capitano De Gur in vacanza a Palazzo.....e se non lo conoscono....non e' Guisgard....perchè a questo punto...nessuno puo' aver confiscato i suoi bene visto che si staranno dando alla fuga....."......" Ci vedremo sempre qui e se non mi vedrete per piu' di un giorno venite a trovarmi nelle carceri....."....Risi......convinta che tanto gli eventi andavano un po' per conto loro.....e che infondo il Priore mi piaceva...ero così sola....che era quasi una sorta di compagnia...di buon consiglio...forse tutto questo lo facevo piu' per lui che per me.....posai la mia mano sulla sua in segno di saluto ed uscii dalla Locanda.......risalendo verso il Palazzo......salutai qualche servitore che ancora correva qua e la' sistemando alcune cose....e a testa bassa...avendo il terrore di incontrare qualcuno cercai di arrivare alla mia camera......
Altea
18-03-2015, 17.14.06
Ad un tratto mio nonno mi prese e mi trovai in un salottino ed ascoltando ciò che disse mi sentii girare la testa ma dovevo essere lucida..quella lettera era un caso, o un segnale che tutto questo stava avvenendo. Mio nonno mi raccontò tutto e vi erano degli uomini a Corte con lui..e il motivo? Ricordavo..il frate mi aveva detto di controllare il sosia perchè qualcuno avrebbe potuto approffittare tramite lui. Amnesia...ovvio..così non poteva dire di non riconoscere nulla perchè non era il vero Guisgard? Strana la vita, se avessi avuto questa notizia al mattino la mia vita sarebbe stata una gioia, ora era piena di dubbi e mio nonno disse pure vi era un certo Rodolfo a capo di quegli uomini..."E' tutto strano nonno non trovate, ma devo reguardirvi..se osate immischiarvi vi faccio rimandare a Sygma da mio padre..è pericoloso, dovete essere neutrale e continuate la vostra vita qui come nulla fosse, datevi alle belle donne piuttosto come un tempo..Cimmiero potrebbe pensare di voi siete un traditore..mi raccomando, ci vedremo a cena o pranzo" e lo baciai.
Dovevo osare e scoprire di più per parlare con lady Sissi come detto da Frate Severo, e poi...magari poteva tornare a Corte.
Nel corridoio dissi a un servitore volevo parlare con messer Rodolfo ed egli mi accompagnò e mi fece accomodare dove si trovava quell' uomo carismatico e pochi uomini e mi posi davanti loro scrutandoli "Scusate l'intromissione, sono la duchessa Altea de Bastian e ho appena ricevuto la bella notizia appena tornata a Corte..finalmente senza Lord Cimmiero...io sono la migliore amica intima di Lord Guisgard, non ho parole..grazie per aver salvato lui e Capomazda" ma mica ne ero certa "Io sono nata in questa Corte ma sono sygmese e mio nonno e mio padre vennero qui per seguire l' Austero che mi ha cresciuta perchè decise alla mia nascita dovevo diventare la Granduchessa e sposare Guisgard..beh lui ha risolto a voce questo atto notarile ma sappiamo, era propenso al fascino femminile e quindi non era semplicemente innamorato di me presumo..a parte questo lo ho pure seguito sulla Santa Caterina mentre cercava il Fiore Azzurro e io stesso ero la pupilla di Dominus..eh si diciamo mi ha ben sconvolto la vita dal primo secondo dalla mia nascita" e mi sedetti guardando il loro volto..mi avrebbero cacciata o che reazione avrebbero avuto.
"Inoltre io lo seguivo in molti viaggi diplomatici, nelle cene e ai balli e poi ci confidavamo tutto di noi...beh forse non tutto...pensate entravamo e uscivamo nelle nostre stanze in tutta tranquillità..strana relazione la nostra...ma ho saputo..ha perso la memoria" e mostrai dispiacere "e non si ricorderà più nulla di me...ma dove lo avete trovato? Sul Lagno? Avevo ragione a dire non era morto e pensate nessuno mi credeva..solo non capisco il suo funerale..io non ho voluto nemmeno parteciparvi".
Il fatto era che Guisgard era due ore prima della presunta morte con me su quel ruscello fuori Corte e vi fu quel bacio mancato..e poteva essere dopo due ore li? Io pure mi stavo preparando per quel ballo dovevamo dare quella sera, e lui era in giro per il Palazzo.
Guisgard
18-03-2015, 18.29.30
Il fuoco danzava tra lo scoppiettio della legna che si consumava e i giochi di chiaroscuro che avvolgevano l'umile stanzetta in cui Fra' Godwin, l'ex galeotto e Tessa stavano mangiando.
I bagliori del cammino scintillavano sulla cromata maschera di quell'uomo, liberando poi scintillii nell'enigmatico azzurro dei suoi occhi.
“E' brava gente.” Disse il religioso alla ragazza. “Sono due anziani coniugi che si guadagnano da vivere con il loro mulino ed il loro forno. I loro nomi sono Oldano e sua moglie Vecia. Quando sentiranno che raccomanderò io il nostro amico” indicando la maschera di ferro “gli offriranno degna ospitalità.”
L'ex prigioniero poi sorrise alla giovane donna.
“In verità” mormorò fissandola “qualche volta nel silenzio della mia cella mi sono posto questa domanda... il mio nome... ma è come cercare di indovinare qualcosa la cui risposta è ignota... dunque sceglietelo voi un nome per me... sono certo che andrà benissimo... purchè non me ne troviate uno di qualche carceriere verso cui ho sviluppato una certa antipatia...” rise piano “... si, certo, trovatelo voi un nome con cui chiamarmi... sebbene non lo pronuncerete poi spesso, visto che, a quanto pare, stiamo per separarci...” senza distogliere lo sguardo da lei.
Guisgard
18-03-2015, 18.37.55
Galgan avanzò di qualche passo e la porta si aprì.
Il sogno, narrava un Santo, è simile alla visione dell'assoluto dispersa in infiniti frammenti.
E l'uomo, con i suoi peccati e le sue debolezze, l'amor proprio e la Fede incerta, è capace di coglierne solo alcuni di questi infinitesimali frammenti.
E forse uno di questi frammenti si mostrò al cavaliere.
O magari solo questo lui seppe cogliere, essendo ancora legato ai limiti della condizione umana.
Si ritrovò così in una grande fucina, dove al centro bruciava senza sosta una fiamma generata da un grosso braciere.
Ai piedi del braciere si trovavano alcuni calderoni di acqua fredda e fra essi un pezzo d'acciaio di straordinaria consistenza.
Galgan allora si accorse che sul braciere erano impresse alcune remote parole in una lingua da tempo dimenticata da molti, ma a lui nota grazie ai suoi studi durante gli anni passati in solitudine nel suo eremo.
La scritta, in Longobardo antico, così recitava:
“Gli arimanni forgiavano loro stessi le proprie armi.
Solo quando l'acciaio grezzo libererà la spada e la sua anima, tu ne conoscerai il nome.”
Guisgard
18-03-2015, 18.52.11
Tornati al carrozzone per le prove, Ozzillon prese alcuni fogli e cominciò ad annotarci sopra qualcosa.
“Dunque...” disse ai suoi “... ora bisogna decidere i ruoli di ciascuno... io, vi confesso, appartengo all'antica scuola del teatro latino, di Nevio, di Ennio e così via. Amo dunque l'epicità e l'austerità della contemplazione recitativa, che sfocia così nella più alta e tragica simbiosi tra l'attore ed il personaggio che interpreta.”
“Ossia?” Chiese Sbrizzo.
“Ci stavo arrivando, stramaledizione!” Sbottò Ozzillon. “Dunque, dicevo... in pratica io credo che qualcosa debba unire l'attore e ciò che interpreta. Per questo bisogna sapersi trasformare nel proprio personaggio. Esigo che voi siate chi interpretate. Chiaro? Per questo vi sottoporrò ad un test... cominciamo con Gwen...” chiamando a sé la ragazza con un cenno “... dimmi, cara, quale personaggio letterario ti ha sempre affascinato? A quale ti sei dunque sempre vista somigliante?”