Visualizza versione completa : Il Re di Cuori ed il Fiore meraviglioso
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Guisgard
18-03-2015, 19.00.18
Icarius tirò le redini del suo cavallo, apprestandosi a ripartire.
“Qualsiasi cosa io farò e chiunque sarò” disse a Clio “ci sarà sempre un posto per te accanto a me. Se non ti ho chiesto di dividere questo Destino con me, di diventare la mia compagna e forse qualcosa di più, è solo perchè so benissimo che tu non vuoi. Nel tuo cuore c'è qualcun altro e non sono io.” Guardò l'orizzonte davanti a sé. “Torniamo a corte adesso.” E galoppò verso il palazzo.
Guisgard
18-03-2015, 19.05.07
Rodolfo guardò ed ascoltò con attenzione Altea.
“Milady, malauguratamente Sua Signoria è vittima di un'amnesia e dunque con ogni probabilità non rammenterà nulla di voi e del suo passato. Purtroppo le cose stano così. Col tempo, forse, riacquisterà la memoria. Speriamo. Per questo vi prego di non forzare nessuna conversazione con lui volta a suscitarne possibili ricordi dimenticati. Ve lo chiedo per il bene del ducato. Deve riposare e rimettersi del tutto. Sono certo di poter confidare nella vostra comprensione.” Disse senza tradire particolari emozioni.
Abbassai lo sguardo a quelle parole, con un leggero sorriso.
Restai immobile ad osservarlo e poi partii a mia volta, diretta al Palazzo Ducale.
Cavalcavo veloce, cercando di non ascoltare le voci concitate e discordanti che si affollavano nella mia mente.
Era tutto così strano e così assurdo per me, che non avevo idea di come dovessi comportarmi.
Sapevo che, in un modo o nell'altro, qualcuno si sarebbe fatto male.
Dopo un po' giungemmo a palazzo.
Altea
18-03-2015, 19.10.25
Guardai Rodolfo perplessa, non aveva risposto alle mie domande.."Questo è ovvio, se non ricorda nulla è inutile parlare del suo passato" oppure perchè non lo conosceva..visto poteva essere il sosia, strano quell' uomo rispondesse a nome suo e per conto suo.."Non avete risposto alle mie domande di grazia, oppure se sono di troppo posso andarmene, ho ritenuto opportuno presentarmi ai nuovi arrivati e dare il benvenuto al duca..anzi a Guisgard..visto che io la memoria non l' ho persa" e lo guardai negli occhi sorridendo.
Guisgard
18-03-2015, 19.28.56
“Esatto, questo farete.” Disse il Priore Tommaso ad Elisabeth. “Dopotutto state recitando un ruolo, no? Siete a corte e tutto è cambiato velocemente intorno a voi. Siete sola e probabilmente vedova. Omaggiate il nuovo duca e sperate nella sua misericordia. Come facevano le cortigiane sin dalla notte dei tempi. Forse vi sfugge che stiamo indagando e per riuscirci dobbiamo confonderci, mimetizzarci tra i personaggi che entrano ed escono di scena in questa caotica rappresentazione. Fin dall'inizio sapevamo che nulla sarebbe stato facile. Piacerebbe anche a me schioccare le dita e vedere tutto magicamente risolto intorno a noi. Ma non è così. Dunque se vogliamo scoprire la verità e farvi riavere il castello non abbiamo altra scelta.”
Queste parole il religioso pronunciò prima che Elisabeth lasciasse la locanda.
La donna fece così ritorno a corte, dove tutti si stavano riabituando all'inaspettato ritorno del duca legittimo.
Ma ad un tratto qualcuno la chiamò.
“Milady...” era un servitore “... vi ho veduta con lord Cimmiero poche ore fa. Egli parlava di offrirvi i suoi favori. Ma forse non sapete che lui ha lasciato la corte. Resterete dunque qui o desiderate raggiungere lord Cimmiero ed il suo seguito? Avete già reso omaggio a Sua Signoria?”
Guisgard
18-03-2015, 19.39.18
“A corte c'è sempre posto per coloro che sono fedeli al casato Taddeide, milady.” Disse Rodolfo ad Altea. “Quanto alle vostre domande, io in verità adesso non ho molto tempo e...”
Ma proprio in quel momento arrivò un servitore, informando che il duca era tornato dalla sua cavalcata.
“Bene, lo raggiungerò subito.” Mormorò Rodolfo.
Infatti Icarius e Clio avevano lasciato i loro cavalli agli stallieri ed erano tornati nel palazzo.
Raggiunsero la Sala dei Ritratti, per volontà del presunto duca e qui il pastore e la ragazza cominciarono a fissare i dipinti alle pareti, raffiguranti i nobili membri del casato.
“Ho sempre sentito parlare di Ardea...” Icarius guardando un bassorilievo raffigurante le mitiche Questioni dell'eroe “... ricordo che i cantastorie conoscevano a memoria tutti i versi del poema...” spostò lo sguardo poi sul ritratto di Ardeliano e Gaya “... sai che il duca Ardeliano scriveva inni dedicati al Signore? Alcuni credono che fossero scritti quasi profetici... infatti in certi passaggi qualcuno pensa siano racchiusi fatti che riguardano i suoi discendenti...” indugiò sui volti del duca e della principessa di Sygma “... tutto è nato dal loro Amore... mi riferisco alla terribile Gioia...” mormorò.
Accompagnai Icarius nella Sala dei Ritratti, e la osservai attentamente, come rapita dalla Storia che si respirava in quel posto.
"Non ero mai stata qui.." sussurrai, sorridendo a Icarius "Davvero?" sorpresa a quelle parole su Ardeliano "Non lo sapevo... chissà.. magari qui troverai i suoi scritti.." sorridendo al pastore "Anzi, direi sicuramente... magari scritti di suo pugno, i suoi pensieri..." con un guizzo divertito nello sguardo "Chissà quanto dev'essere affascinante la biblioteca di Palazzo".
Poi nominò la Gioia e io sospirai "Già.. ma in verità conosco ben poco di quella leggenda..." fissando i ritratti "Ho sempre preferito non pensarci..." ammisi, sussurrando.
Altea
18-03-2015, 19.49.24
Rodolfo aveva fretta e poi un servitore lo avvisò era tornato il Duca..."Avete fretta milord? Comunque la Corte è sempre stata casa mia prima di Guisgard quindi penso di averne tutti i diritti di rimanerci...perchè così ha voluto l' Austero..è tornato il Duca...bene, non vi forzo..mi sembra avete affari da sbrigare..e poi salutare il Duca sarebbe un segno di rispetto prima di ritirarmi, tanto ci vedremo qui a Corte, ho una serie di alloggi tutti miei..permettete di potergli dare il benvenuto, magari potrete accompagnarmi voi visto la sua situazione delicata oppure ditemi voi..quando posso avere udienza...questo fatto mi fa ridere..se lui non avesse perso la memoria ora sarei a correre per tutta la Corte e lui saprebbe come avrei reagito..ma vedo dettate voi etichetta e legge." e aspettai la sua risposta...si, dovevo convincere lady Sissi a venire a Corte poi.
Guisgard
18-03-2015, 20.17.54
E mentre Icarius e Clio parlavano fra loro, entrò uno dei funzionari di corte.
“Oh, perdonatemi, milord...” disse con un inchino “... non immaginavo di trovarvi qui... vogliate perdonare il mio ingresso dunque...”
“Non ho nulla da perdonarvi.” Sorridendo il presunto Taddeide. “In verità io e lady Clio guardavamo i dipinti... soprattutto quello di Ardeliano e Gaya... ed accennavamo ai loro scritti...”
“Eh, in verità” fece il funzionario “gli scritti attribuiti ad alcuni duchi hanno da sempre valore particolare. Enigmatico direi. Vi era una certa sensibilità in loro e ciò si rifletteva su ciò che ci hanno lasciato... ad esempio, si dice che Ardeliano abbia scritto alcuni inni profetici, mentre Aneas pare possedesse l'incredibile capacità di scrivere storie che poi i lettori vivevano come reali...”
Intanto, in un'altra sala, Rodolfo era con Altea.
“Prego, milady.” Disse l'uomo. “Credo sia doveroso da parte vostra rendergli omaggio. Ma rammentate quanto vi ho detto.” Con tono severo.
I due così uscirono e Rodolfo chiese ai servi dove fosse il duca.
Poco dopo raggiunsero la Sala dei Ritratti, dove trovarono il presunto Taddeide, Clio ed un funzionario.
E nel vedere il duca, Altea si ritrovò davanti al volto di Guisgard.
Altea
18-03-2015, 20.30.30
No..qualcosa non andava..troppe raccomandazioni, aveva paura di qualcosa..quel Rodolfo nascondeva qualcosa ma dovevo assecondarlo per arrivare alla verità.
Entrammo nella Sala dei Ritratti e rimasi di stucco nel vedere Clio..erano tre anni non la vedevo, cosa faceva con il Duca e quindi quegli uomini ma mi voltai indifferentemente e alzai i miei occhi e quando guardai il Duca notai era identico a Guisgard, il cuore iniziò a battere forte e respirai forte, lo guardai negli occhi...eppure il suo sguardo era diverso..era più dolce, non aveva quella aria enigmatica, poteva una amnesia davvero cambiare pure il carattere e sorrisi.."Lord Guisgard" con un inchino "sono venuta a rendervi omaggio..sono felice siate tornato e confido a Capomazda tutto ritorni come prima" ma non riuscivo a staccare gli occhi dai suoi o forse solo volevo notare la diversità nel volto ma non vi era a parte l'espressione di quegli occhi cosi semplici.
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elisabeth
18-03-2015, 20.32.52
Le parole del Priore mi riecheggiavano nelle orecchie......guardandolo avevo la sensazione che fosse un Maestro alle prese col suo allievo......avrebbe potuto tirarmi le orecchie...e ne sarebbe stato capace.....questo circolava nella mia mente rientrando a Palazzo.....ma fui fermata....un servitore.....mi voltai verso di lui ed ascoltai la sua raffica di domande...logiche ovviamente.......a quel punto avrei potuto chiedergli la domanda di riserva.....ma mi sembrava inopportuno......" Si ...mi avete vista prima, Lord Cimmiero era l'Arciduca qualche ora fa...ed ero venuta a chiedere il permesso di rimanere alla mia Dimora.....ma vedo che e' ritornato il sereno dopo la tempesta...e no....non ho ancora reso omaggio all'Arciduca che e' ritornato legittimamente a riprendere possesso delle sue terre.....anzi sareste cosi' gentile...da annunciarmi a lui ?....."........Questa volta....cosa avrei detto......cosa avrei potuto dire.....la verità ?...quale verità.......a stento avevo appena scoperto che mio marito aveva un'amante.......ma il Priore aveva ragione....era ancora tutto da scoprire...
Lady Gwen
18-03-2015, 20.51.46
Ozzillon ci spiego` che secondo lui, doveva esserci un collegamento fra la propria personalita` e quella del proprio personaggio.
Decise allora di farci fare un test: mi chiamo a se` e mi chiese quale fosse il personaggio letterario in cui mi identificavo.
Ero indecisa. Erano tante le donne in cui mi identificavo, per questo avevo deciso di intraprendere questo viaggio per trovare me stessa.
"Non saprei. Forse... Penelope" risposi.
Cercai di nascondere la sorpresa a quelle parole del funzionario.
Quindi Aneas era davvero esistito? Io credevo che fosse un suo personaggio.
Trattenni un sorriso ripensando al mio sogno così reale.
Anche Icarius dunque aveva quella capacità?
"Che cosa interessante..." Mormorai, con deferenza "Se a Sua Signoria non dispiace, mi piacerebbe leggere quelle storie... Il vostro ducato nasconde una Storia unica al mondo, io credo..." Con un sorriso cordiale.
Poi arrivarò Rodolfo, in compagnia di Altea, che rese omaggio al duca.
Mi sorprese la formalità con cui gli parlò, mi sembrava di ricordare che erano amici, ma poi rammentai la storia dell'amnesia, e immaginai che Rodolfo l'avesse avvertita.
Non mi sfuggì il modo in cui lo guardò, anche lei vedeva Guisgard. D'altronde, la cosa non mi stupiva affatto: erano veramente identici, sempre che fossero davvero due persone diverse.
Ma non avevo avuto prove nè in un senso nè nell'altro, i contorni di quella faccenda erano terribilmente sfumati.
Eppure in quella sala, con i ritratti dei Taddei mi riusciva davvero difficile vedere Icarius come un pastore. Gli occhi dei Taddei non erano semplicemente azzurri, come potevano esserlo i miei, era un colore particolare, inconfondibile, un colore che i pittori avevano saputo dipingere alla egregiamente, un colore che portavo indelebile nel mio cuore.
"Milady, che piacere incontrarvi in queste liete circostanze...." Salutai la dama, sorridendo, con un inchino da gentiluomo "Sono passati anni dal nostro ultimo incontro...".
Altea
18-03-2015, 22.25.10
Quegli occhi..li avevo fissati molte volte nelle mille sfumature tanto Guisgard mi prendeva in giro per questo dicendo le sapevo a memoria..eppure evocavano dentro lui un alchè di certo misto ad insicurezza, ma dovevo mostrare la lettere di milord Albano a lady Sissi e poi avrei valutato..certo ero scossa sicuramente, guardai i dipinti, pure la lettera diceva che quel milord aveva visto un dipinto di Guisgard da giovinetto e da li capì il ragazzo nella brughiera era il sosia.
Udii le parole di Clio e mi voltai sorridendole...pensavo non volesse dare nell' occhio e forse pure io avrei preferito non farmi notare e parlare con lei quando non vi era Rodolfo.."Lady Clio..sono passati tanti anni..mi sembravate voi..ma non ero sicura, oggi è la giornata dei ritorni noto" ma non lasciai trasparire nulla, mi era stato detta massima riservatezza e per ora dovevo solo rivolgermi all' anziana taddeide "Sapete messer Rodolfo..io e Clio abbiamo viaggiato assieme..alla ricerca del Fiore Azzurro".
Non aggiunsi altro, eppure non capivo come mai fosse con quegli uomini ma per ora non dovevo pormi domande e sorrisi di nuovo al presunto duca..."Io sono la duchessa Altea de Bastian, ma potete chiamarmi Altea" e il mio sguardo cadde sul suo polso..aveva il bracciale col ciondolo a quadrifoglio gli avevo regalato? E quel cordoncino del suo colore preferito mi chiese di fargli col mio telaio..semplice...come quel nuovo Duca? Parlavano tutti ma lui non prendeva iniziative.
Tessa
18-03-2015, 22.53.29
Il prigioniero si alzò e si accostò alla finestra, con lo sguardo perso nel buio.
Mi avvicinai a lui, ancora zoppicante.
"Mi sembrate rammaricato all'idea di non vedermi più, messere. E credetemi, dispiace anche a me non potervi più assistere da vicino... Ma non saprei come giustificare la mia presenza accanto a voi. A voi che potreste avere addirittura una moglie, da qualche parte!"
Gli posai una mano sulla spalla, dolcemente.
"Bernard. Se dovessi scegliere come chiamarvi, vi chiamerei Bernard"
Guisgard
19-03-2015, 01.12.01
“Penelope...” disse Ozzillon fissando Gwen “... avrei giurato che le vostre preferenze fossero indirizzate verso qualche eroina celtica o giù di lì... ed invece la vostra scelta cade sulla mitica regina di Itaca... interessante... molto... e ditemi... come mai vi vedete così simile alla leggendaria Penelope?”
Guisgard
19-03-2015, 01.16.24
Rodolfo ed Altea arrivarono nella Sala dei Ritratti e vi trovarono il presunto duca e Clio.
“Non immaginavo” disse Rodolfo “che voi due vi conosceste già.” Fissando la dama de Bastian e la mercenaria. “A volte la vita genera davvero strane e curiose circostanze.”
“I miei omaggi, milady.” Con un cenno del capo Icarius ad Altea.
In quel momento però si udì qualcuno parlare ad alta voce e poi correre.
Un attimo dopo la porta della sala si aprì ed un bambino entrò correndo, inseguito da una suora intento a richiamarlo.
“Fermati, discolaccio!” Gridò la monaca. “Che Dio mi perdoni!” Si accorse dei presenti, tra cui il duca. “Oh, vogliate scusarmi, milord...”
“Che modi sono questi?” Con tono severo Rodolfo.
“Ehi, Guisgard!” Esclamò il piccolo, per poi correre verso il presunto duca.
“Vieni qui, birbante!” La suora al bambino.
“Portate via questo bambino, sorella.” Infastidito Rodolfo.
“Lasciate stare, vi prego.” Icarius a questi. “Mi conosci davvero?” Rivolgendosi poi al piccolo.
“Certo!” Annuì il bambino. “Ovvio che ti riconosco! Sei Guisgard!”
Icarius sorrise e gli accarezzò i capelli.
“Perchè non vieni più a trovarci all'orfanotrofio?” Chiese il piccolo.
“Siamo dell'orfanotrofio di San Giuseppe, milord.” Disse la suora. “Venivate spesso a trovare i bambini.”
“Sua Signoria ha trascorso momenti difficili, sorella.” Fece Rodolfo. “Meglio che portiate via il bambino.”
“Un momento soltanto, vi prego.” Con un cenno della mano Icarius.
“Hai sempre la tua ocarina?” Domandò il bambino.
“Certo...” annuì il presunto duca “... è sempre con me...” estraendola da una tasca.
“Mi suoni la filastrocca che ci piace tanto?” Sorridendo il piccolo. “Quella che suonavi per farci addormentare, dopo averci raccontato una delle tue storie.”
“Sorella, vi prego, portatelo via adesso.” Insofferente Rodolfo.
“Questa è l'unica filastrocca che conosco...” Icarius, per poi cominciare a suonare e recitare.
“Si, è lei!” Felice il bambino. “E' proprio questa!” E abbracciò forte il pastore. “Ci sei tanto mancato, Guisgard!”
“Ora basta!” Rodolfo, tentando di afferrare il bambino. “Sua Signoria deve riposare!”
“Aspettate.” Disse Icarius, tenendo il bambino stretto a sé. “Non mi sta dando alcun fastidio e comunque non ha fatto nulla di sconveniente.”
Rodolfo mostrò un lieve inchino e fece un passo indietro, nonostante il disappunto.
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Guisgard
19-03-2015, 01.18.14
Il servitore annuì ad Elisabeth.
“Come desiderate, milady.” Disse con un inchino. “Seguitemi, prego. Vi condurrò da Sua Signoria.”
E così accompagnò la moglie di De Gur nella Sala dei Ritratti, dove si trovava il presunto duca.
E dopo aver bussato il servitore aprì la porta, pregando Elisabeth di entrare.
Vi trovarono all'interno il presunto Taddeide insieme ad un bambino, una suora, Clio, Altea e Rodolfo.
Guisgard
19-03-2015, 01.21.12
L'ex galeotto era accanto ad una finestra, con lo sguardo perso verso la sterminata brughiera, forse preda dei suoi fantasmi, quando Tessa, nonostante il piede dolorante, si avvicinò a lui.
“Dunque” disse lui voltandosi “per questo siete restia ad accompagnarmi? Perchè credete che abbia una moglie da qualche parte?” Sorrise col suo solito modo un po' Guascone. “Credete davvero? Beh, starà in pensiero adesso, visto non ho dato più mie notizie da tempo ormai.” Con tono sarcastico. “Ma se anche fosse non è un problema, suppongo, no?” Tornando serio e con i suoi occhi azzurri ed impenetrabili in quelli verdi di lei. “Non posso certo corteggiarvi. Neanche se volessi.” Sorrise di nuovo, stavolta malinconicamente. “E poi perchè sperare che voi preferiate accompagnare un fuggiasco, anziché restare al sicuro nel vostro convento? Bernard...” sussurrò “... mi piace... Bernard... posso chiedervi perchè proprio questo nome?”
Lady Gwen
19-03-2015, 01.24.20
"Beh, la considero una donna molto forte e virtuosa. Non tutte avrebbero sopportato tutto quello che le e` accaduto o anche la speranza e la tenacia che l'hanno spinta ad attendere il ritorno del suo re" dissi con enfasi.
Di certo Ozzillon si aspettava altri "tipi" di eroine, o magari la leggendaria regina mia omonima, ma la mia Maestra mi aveva sempre detto che ero imprevedibile. Sorrisi a quel ricordo.
"E` un personaggio pieno di sfaccettature e molto enigmatico" dissi sorridendo.
Annuii cordialmente a Rodolfo.
Era un bene che sapesse che io e Altea ci conoscevamo, così avrebbe evitato di giustificare la mia presenza con qualche bugia.
Poi entrò un bambino di corsa, che sembrava conoscere Guisgard.
Rodolfo era stizzito, ma Icarius se la cavava bene, e si vedeva che non stava recitando.
Mano a mano che il bambino parlava, che gli chiedeva dell'ocarina, non sapevo se essere preoccupata o commossa.
Ma quando il bambino riconobbe la filastrocca mi mancò il fiato.
Oh, Guisgard....
Cercai di nascondere dietro un sorriso cordiale le profonde emozioni che mi stavano attraversando.
Galgan
19-03-2015, 01.37.54
Fu in quel momento, che il passato si fuse con il presente; il Tempo degli Eroi, quando un guerriero era solito forgiare con le proprie mani la spada che avrebbe brandito.
Fissai intensamente il braciere.
Dunque, un'usanza pagana si era evoluta, e attraverso questa pratica avrei difeso il nome, e la Fede, nel Re dei re.
Cominciai il mio lavoro, cadenzandolo con le mie preghiere:
-Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla; su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce.
Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino, per amore del suo nome.
Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza.
Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici; cospargi di olio il mio capo. Il mio calice trabocca.
Felicità e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, e abiterò nella casa del Signore per lunghissimi anni-
Tessa
19-03-2015, 15.09.48
Il prigioniero dalla maschera di ferro mi chiese come mai avessi scelto proprio quel nome per lui.
"E' stato un sogno che ho fatto tanto tempo fa, Messere" risposi "credo che Bernard, sia il mio angelo custode".
Allo sguardo interrogativo dell'uomo, iniziai a raccontare.
"Faccio strani sogni, sapete. Così come ho sognato voi che mi chiedevate aiuto, spesso mi è capitato di sognare persone che mi lasciavano messaggi. A volte erano defunti che chiedevano preghiere, altre volte vivi che volevano condividere con me le loro sofferenze, troppo grandi da sopportare. E ogni volta, in ogni sogno, io sapevo, anzi, sentivo, che Bernard era presente, anche senza vederlo. Come so che si chiama così? Non lo so, in verità. Ma quel nome lo sento dentro, come un pensiero dentro al sogno, come una voce interiore. Finché una notte, sempre in sogno, mi prese per mano e mi disse "vi condurrò a casa, non temete". Come vi ho detto, non lo vidi mai, ma in quel sogno, sentii il calore della sua mano e, da quel giorno, so che Bernard c'è e mi protegge".
Un filo di commozione incrinò la mia voce e cercai di ricompormi.
"Ad ogni modo, Messere, temo che per un po' sarete voi a dovervi prendere cura di me. Il convento è troppo lontano perché possa raggiungerlo da sola, con il piede in queste condizioni. Credo che dovreste portarmi con voi alla città qua vicina, indicata dal frate, fino a quando non sarò in grado di rimettermi in cammino da sola"
Altea
19-03-2015, 15.57.25
Rodolfo faceva il sarcastico e si muoveva come fosse lui a comandare e lo fissai.."Si, ci conosciamo ma non siamo amiche, abbiamo solo avuto il caso di trovarci nello stesso posto assieme per cercare quel Fiore e nulla altro" guardai poi Clio, in effetti era vero, io non sapevo nulla di lei come lei di me..eppure era strano il fatto fosse con Rodolfo.
Ad un tratto udii la voce di un bambino e lo vidi entrare con la suora che gli correva appresso e mi misi a ridere ma mi bloccai subito.
Rimasi in silenzio, il bimbo reclamava Guisgard..quei gesti e le parole di entrambi, visti molte volte negli orfanotrofi che seguivamo e in quello del Piccolo Bambino Gesù che avevamo voluto costruire assieme erano tremendamente familiari. Ma quando egli estrasse la sua ocarina e raccontò quella filastrocca mi raggelai, il bimbo pure aveva dato la certezza e i bimbi sono creature innocenti...come poteva saperla, era proprio quella che narrava a tutti i bambini e ricordo che diceva gliela raccontavano a lui da piccolo. Se veramente era Guisgard e aveva perso la memoria non poteva ricordarsela, e se fosse stato il sosia come poteva conoscerla, ero leggermente turbata ma era la sensazione che provavo a rendermi più serena ovvero che il passato non era tornato ma che tutto stava tornando nella sua normalità.
Guisgard era vicino al bambino e mi abbassai mormorando appena.."Sono felice del tuo ritorno, ma a quanto pare non posso dire di più ma un giorno possiamo tornare da questi bimbi come un tempo, io mentre tu non c'eri ho finanziato in tutti i modi i nostri orfanotrofi e il sorriso di questo bimbo mi da immensa gioia" e mi rialzai con indifferenza e mi voltai verso Rodolfo.."Messere, perchè siete scandalizzato..è normale, Lord Guisgard è uomo caritatevole e forse vedrete pure gente di ogni rango e genere in futuro a Corte, i Taddei sono fedeli alla Chiesa e generosi di spirito, come lo è la mia famiglia...voi piuttosto perchè vi intromettete dicendo al Duca cosa dovrebbe fare? Non comandate voi a Capomazda ma il Duca Guisgard dè Taddei" e sorrisi compiaciuta aggiungendo "Dimenticavo...la memoria scusate...ricordate che il cuore comanda certi uomini valorosi oltre alla ragione e alla mente".
La porta si aprì e vidi entrare pure lady Elisabeth e mi feci leggermente da parte ma ero turbata ancora da tutto questo..era veramente un mistero.
elisabeth
19-03-2015, 17.28.42
Sorrisi al servitore e lo seguii .....credo fosse lo stesso salone dove con De Gur andai al ricevimento...quel Palazzo era enorme......Il servitore apri' una porta e mi fece entrare nel salone era molto grande ed un gruppo di persone stavano discutendo...quando entrai regno' il silenzio...le loro espressioni erano varieganti....già....chi ero, ero un mistero per la maggior parte di tutti loro.....riconobbi Lady Altea si la sera del tiro con l'arco....e Lord Guisgard.......la Gioia aveva dunque fallito questa volta......oppure no.....c'era un bambino attaccato alle gonne di una monaca...che pendeva dalle labbra dell' Arciduca e nell' aria.....un sapore di disagio....La prima persona a disagio ero io .....Il Priore la faceva semplice.....Attesi che il servitore mi annunciasse......Mi inchinai dinanzi all' Arciduca ....." Vi porgo i miei Omaggi Lord Guisgard......sono lieta che abbiate finalmente ripreso il vostro posto......Ecco....comprendo che sarete molto stanco e che le ultime situazioni qui a Capomazda siano piu' urgenti delle mie necessità.....ma ho bisogno di conferire con Voi.....credo che sia importante....."........" I miei omaggi Lady Altea sono felice di rivedervi....".......Non sapevo chi fosse quella gente e parlare di mio marito in certi termini non mi piaceva affatto.....infondo potevo essere vedova......vedova di un traditore o di un uomo a cui era stata tesa una trappola e non era certo la stessa cosa........Ebbi la sensazione di aver conosciuto un Guisgard diverso.......ma forse era solo una mia impressione...dettata dal mio stato d'animo.....anche lui era diverso
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Altea
19-03-2015, 17.53.13
Lady Elisabeth si avvicinò..come non scordare quella cena con il tiro con l'arco, io avevo in camera ancora quello di Guisgard e le tre mele nella freccia.."Salute a voi lady Elisabeh, è un piacere rivedervi". La vedevo a disagio, le sorrisi ma il suo viso aveva il segno di chi stava vivendo una sofferenza e mi avvicinai alla suora in modo che la donna potesse parlare a Guisgard tranquillamente.
elisabeth
19-03-2015, 18.05.39
Lady Altea.....la vidi sorridere appena....credo che avesse anche lei in mente la scena dell'arco......." Vi ringrazio per il benvenuto Milady.....e' un piacere rivedervi..."......vidi che per una questione di delicatezza...si avvicinava alla Suora...forse voleva darmi la possibilità di spiegarmi all' Arciduca....ma.....c'era altra gente e gli stavano col fiato sul collo......e non avevo ancora avuto il suo consenso......Il protocollo diceva questo...così mi aveva insegnato mio marito...Lady Altea per lignaggio probabilmente poteva muoversi come voleva infondo quella era anche casa sua....ma per me era diverso...se Guisgard voleva...poteva anche mandarmi al diavolo.......
Guisgard
19-03-2015, 19.07.57
Rodolfo guardò con severità Altea, restando però in silenzio.
Era palese di come non vedesse di buon occhio la dama de Bastian.
Poi giunse un servitore ed annunciò lady Elisabeth, quale moglie dell'ufficiale De Gur.
“Sarà meglio andare adesso...” disse la suora al bambino “... i miei omaggi, milord.” Con un inchino.
“Oh, no...” fece il presunto duca “... non voglio che una donna di Chiesa si inchini davanti a me.”
“E' il protocollo, milord.” Intervenne Rodolfo.
“Capisco...” annuì Icarius “... ma non mi sembra comunque educato e neanche rispettoso.”
“Ciao, Guisgard!” Esclamò il piccolo.
“A presto, campione.” Sorridendo il presunto discendente di Ardea.
“La prossima volta ricorda ciò che mi promettesti...” disse il bambino “... farmi tirare di spada con Mia Amata...”
Icarius annuì perplesso.
“Non dirmi che non lo ricordi più?” Fissandolo il piccolo. “Facemmo un patto, rammenti?”
Icarius si voltò per un momento verso Clio.
“Sorella, per favore...” con insofferenza Rodolfo alla suora.
“Lo ricordi, vero?” Il bambino al duca.
“Rinfrescami la memoria.” Mormorò questi. “Sai, sono caduto da cavallo per colpa di un dragaccio cattivo e questo mi ha causato un gran mal di testa.” Ridendo.
“Mi promettesti che se avessi trovato una fidanzatina tu mi avresti fatto impugnare Mia Amata.” Spiegò il piccolo. “Ed io l'ho trovata.”
“E' carina?” Domandò il pastore.
“Molto.” Arrossendo un po' il piccolo.
“Allora se ho promesso ho promesso.” Sorridendo Icarius.
Il piccolo si illuminò e la suora lo portò via.
“Prego, milady...” Icarius poi ad Elisabeth “... cosa posso fare per voi?”
“Forse sarà meglio rinviare.” A lui Rodolfo. “Siete stanco e dovete riposare, milord.”
“Credo che lady Elisabeth meriti di essere ascoltata ora, messere.” Rispose il presunto nipote dell'Austero.
Rodolfo mostrò un inchino e fece un passo indietro.
“Prego...” Icarius porgendo la mano ad Elisabeth ed invitandola ad avvicinarsi con lui ad una delle finestre per poter parlare tranquillamente.
Rodolfo allora si avvicinò a Clio.
“Queste donne sono una vera seccatura in questo momento...” ad un orecchio della spadaccina, in modo che nessun altro potesse sentire.
Guisgard
19-03-2015, 19.15.26
La maschera di ferro ascoltava Tessa raccontare dei suoi sogni con occhi attenti, che scintillavano di mille screziature alla lenta e rassicurante luce del camino.
“Anche io conosco alcune storie sugli Angeli Custodi...” disse poi l'ex galeotto “... le leggevo nei libri che mi portavano in cella, miei unici compagni in quella prigionia. Ho sempre invidiato il Biblico figlio di Tobia, che durante il suo cammino poteva contare sulla protezione dell'Arcangelo Raffaele...” prese la ragazza per mano e la fece sedere accanto al fuoco “... da prigioniero ad Angelo Custode... un bel salto di qualità, non c'è che dire...” sorridendo mentre poi prese ad accomodare meglio il fuoco per far riscaldare la giovane donna “... ora riposate... domattina lasceremo questa chiesa e partiremo alla volta del borgo indicatoci dal frate.”
“Si e vi darò un vecchio carretto che non uso più, insieme al mio mulo.” Annuendo Fra' Godwin.
“E chissà” mormorò la maschera di ferro “che non riusciremo a trovare il significato dei vostri sogni...” tornando a guardare Tessa.
Prese allora da una tasca qualcosa.
“Un'ocarina?” Fissandolo il frate.
“Si...” annuì il misterioso prigioniero “... un'altra mia compagna durante quella prigionia...” e cominciò a suonare.
Una malinconica e dolce melodia così si diffuse nella stanza, tra il bagliore del fuoco e il rumore della legna che si consumava.
Una melodia che sembrava narrare di terre sterminate e di fiori dai mille colori e dagli infiniti profumi.
Altea
19-03-2015, 19.17.10
Non ricordava..era caduto a cavallo..e quando sarebbe andato via da Corte a cavallo, bene..era il momento di approffittare.
"Se permettete, io mi congedo, anche perchè milady Elisabeth ha chiesto una udienza al Duca e forse vorrà rimanere sola, sarà questione delicata, ci vedremo dopo..a cena..o pranzo". Feci un inchino a Guisgard e poi a Rodolfo e salutai Clio e lady Elisabeth e uscii dalla stanza.
Corsi fuori e stavolta presi il mio fido cavallo nero Cruz e mi avvolsi nel mantello e attraversai veloce la brughiera fino a raggiungere la casa delle sorelle di lady Sissi e passando di fronte alla finestra le vidi tutte e tre...era arrivato il momento di chiarire questo fatto e bussai alla porta.."Sono Altea..ho notizie davvero importanti e urgenti".
Guisgard
19-03-2015, 19.23.29
Ozzillon ascoltò con attenzione le parole di Gwen.
“Beh, di certo Penelope non era una donna qualunque.” Disse poi. “Simboleggia la virtù e con Alcesti rappresenta come davvero dovrebbe essere una donna.” Annuì l'uomo. “Bene, adesso conosco il vostro tipo di ruolo!” Esclamò.
Fece la stessa domanda anche agli altri ed annotò con meticolosità le varie risposte.
Diede a tutti un'ora di pausa e si allontanò, per poi ritornare allo scadere di quell'intervallo.
“Ho buttato giù due righe” mormorò “riguardo la trama della nostra storia, prendendo spunto dalla novella scritta da quel pastore, di cui ho qui il testo.” Si schiarì la voce. “Ascoltatemi bene...” fissandoli tutti “... la nostra storia comincia in un tempo indeterminato che l'autore chiama solamente epoca... Gwen è la promessa sposa di un bellissimo ufficiale partito per la guerra... e la sera del suo annunciato ritorno qualcuno arriva nel borgo in cui vive la nostra giovane eroina...” cominciò a raccontare.
Guisgard
19-03-2015, 19.34.00
Galgan prese il pezzo d'acciaio e con tutti gli utensili presenti cominciò a lavorarlo.
E nel farlo prese a recitare alcune preghiere, tra cui il bellissimo Inno di re Davide.
Con la maestria del fabbro, la dedizione del monaco e l'abilità del guerriero, colpo dopo colpo, il cavaliere riuscì infine a forgiare, anzi a liberare, secondo gli antichi usi Longobardi, l'arma da quell'acciaio.
Ed alla fine estrasse dall'acqua fredda che emanava mille fumi di vapore una superba spada come mai ne aveva viste prima.
Una spada di purissimo acciaio temprato e resa impossibile da scalfire grazie ad una lavorazione i cui segreti erano ormai perduti per sempre.
E proprio le costanti fiammate e i densi fumi del braciere finirono per annerire le pietre che racchiudevano quel calderone, mostrando così una scritta celata per secoli.
Una scritta che così recitava:
“Hai liberato Arimanna.
Impugnala con Fede, giudizio, forza e coraggio.”
http://www.creativecrash.com/system/photos/000/075/085/75085/big/Requiem2.gif?1262158110
Il bambino nominò Mia Amata, e Icarius guardò me, perplesso.
Io portai con noncuranza la mano sinistra alla spada, senza togliere gli occhi dal pastore.
Ma anche in quel caso riuscì a cavarsela, e io gli sorrisi.
Mi sembrava di vedere Guisgard con Cid.
Poi lui diede udienza a Lady Elisabeth, Altea salutò ed uscì, e Rodolfo mi si avvicinò, sussurrandomi all'orecchio.
Risi piano a quelle parole.
"Le donne sono sempre una scocciatura..." Sussurrai, voltandomi verso di lui "Ma voi dovete avere più fiducia in lui, è l'Arciduca e voi uno sconosciuto a corte... A parer mio dovreste essere più discreto..." Sempre in un sussurro in modo che nessuno sentisse.
elisabeth
19-03-2015, 19.45.35
Ascoltai Guisgard parlare con il bambino.....e nonostante le preoccupazioni di corte lo coinvolgessero a tal punto da dichiarare la sua piccola
dimenticanza.....lui rimaneva esultante....al fascino del fanciullo come se nulla fosse piu' importante....tranne il suo sguardo di aiuto all' altra donna...si una muta richiesta d'aiuto......fu allora che la mia mente ando' indietro vorticosamente..portandomi sul ponte di una nave.....Allora De Gur....si chiamava Nettuno...e come Guisgard...non ricordava nulla...ero la sua ancora di salvataggio, la sua memoria....il suo bastone quando il mondo sembrava non avere alcun significato....sembrava che in quell'immenso salone l'aria mancasse......ma la mano dell' Arciduca...richiese la mia..e con gentilezza si stacco' dal gruppo per darmi udienza......." Io non so come ringraziarvi per il tempo che mi state concedendo........ma vedete....quando Lord Cimmiero ha ricoperto il vostro posto.....mio marito e' stato chiamato a Palazzo....da quel momento io non ho saputo piu' nessuna notizia di lui, tranne che era un traditore....le voci in giro dicevano che era scappato con il seguito di Lord Gvineth......certo sono sua moglie......ed e' possibile che io prenda le sue parti.....ma ero con lui quando un messo di corte venne a chiamarlo al nostro Castello.........Il punto e' che Vorrei sapere di piu' su quello che e' avvenuto a mio marito e sulle sorti del Castello e della gente che vi abita.....Lord Cimmiero......mi aveva usato clemenza facendomi la sua favorita ed eventualmente salvando la mia gente........Io non so come stanno le cose.....probabilmente mio marito non e' il Sant'uomo che credo......ma nella vita fare chiarezza e' un dovere per ogni essere umano...."..........Non avevo mai tolto i miei occhi dal suo viso......i suoi occhi sembravano percorrere parola per parola tutto il mio discorso..........rimasi così col fiato in attesa.....ma non per Guisgard...quanto per Rodolfo e Clio...si credo si chiamassero così..sembravano essere infastiditi....
Tessa
19-03-2015, 20.00.14
Mi addormentai accanto al fuoco, al suono dell'ocarina del prigioniero.
"State attenta alla Gioia dei Taddei", mi disse il monaco vestito di nero.
Non riuscivo a vederne il volto, mentre seduto ad un tavolo, mangiava carne cruda.
"La Gioia dei Taddei?" chiesi io perplessa "Cosa posso avere io a che fare con la Gioia?".
Il monaco nero accese allora una candela, si alzò ed aprì una tenda rossa.
"Andate, Teodora Tessa Taddei, quello è il vostro labirinto, la vostra strada" mi disse, indicando un intricato sovrapporsi di scale e cunicoli.
"Posso portare con me un libro?" chiesi al monaco.
"No, devi entrare da sola. Non ti servirà nessun libro contro la Gioia".
Mi svegliai gridando il nome di Bernard.
Guisgard
19-03-2015, 20.13.16
Quel sogno.
Così enigmatico ed inquietante.
Pieno si simboli e significati.
Qualcosa di oscuro si celava in esso.
Poi Tessa si svegliò di colpo.
E gridò il nome di Bernard.
La stanza era vuota e si udiva ciò che restava della legna nel cammino ormai quasi consumata dalla brace.
La porta si aprì di colpo e qualcuno entrò a passo svelto.
“Tessa...” disse avvicinandosi a lei la maschera di ferro “... Tessa...” sedendosi accanto a lei “... avete sognato... era solo un sogno...” accarezzandole il viso ancora tremante “... stavate dormendo ed io ero fuori con Fra' Godwin a preparare la carretta... ormai siamo pronti per partire... ma ditemi, cosa avete sognato che vi ha fatto gridare così?”
Guisgard
19-03-2015, 20.15.57
Icarius ascoltò con attenzione ogni parola di Elisabeth, riuscendo a percepire il malessere e la paura che provava quella donna.
“Milady...” disse il presunto duca “... io ignoro cosa sia accaduto prima del mio arrivo... o per meglio dire, prima del mio ritorno... ma vi prometto che farò cercare vostro marito, cercando di svelare quale sorte gli sia toccata... quanto al vostro castello, vi prometto, mi interesserò io stesso e farò quanto mi è possibile affinchè i vostri beni vi siano restituiti...” le prese la mano e la baciò con grazia “... del frattempo, naturalmente, sarete ospite a corte, se ciò vi piacerà.”
Poco distanti, Rodolfo e Clio fissavano la scena.
“Deve imparare” ad un orecchio lui a lei “che la diplomazia è l'arte del dissimulare. Perchè diamine dedica tanto tempo a quella donna? Che vada in malora lei è suo marito. Conoscevo De Gur... un verme della peggior specie... spero stia marcendo all'Inferno...” scosse il capo “... non vorrei che tutte queste dame di corte gli facciano girare la testa... dopotutto è solo un pastore cresciuto lontano da tutto ciò che è bello e prezioso...”
Guisgard
19-03-2015, 20.16.59
Altea lasciò il palazzo e corse verso la brughiera, incurante del giorno che si apprestava a terminare e alle ombre che presto l'avrebbero invasa.
Raggiunse infine la casa di Sissi e delle sue sorelle.
E nel vederla giungere, le tre donne la invitarono ad entrare, chiedendole quali novità portasse.
Lady Gwen
19-03-2015, 20.27.12
Ozzillon acconsenti` alle mie parole. Poi, ci lascio un'ora di pausa, durante la quale io e gli altri parlammo del piu` e del meno e poi ritorno`.
Disse che aveva abbozzato qualcosa riguardo la trama: disse che io ero la promessa sposa di un giovane ufficiale partito in guerra, cio` mi fece sorridere pensando a Velven e un giorno, nel borgo in cui vivevo, era giunto qualcuno di inaspettato. Da li` Ozzilllon assegno` anche gli altri ruoli ai miei compagni.
Altea
19-03-2015, 20.30.31
Stava già imbrunendo e non mi ero accorta.."Devo fare in fretta..sta per diventare buio..altrimenti andrò nella Baita dei Cedri..è qui di fronte..appartiene alla mia famiglia...bene, Guisgard dè Taddei è a Corte, lo hanno portato degli uomini e hanno detto..pensate lo hanno trovato sulle sponde del Lagno, sembra una caduta a cavallo e lui ha perso la memoria. Io lo ho visto, è proprio lui ma il suo sguardo è molto diverso...ma ho parlato con messer Viscionne e mi ha mandata al Santuario della Vergine dell' Arco e ho parlato con Frate Severo il quale mi ha dato questa lettera" la porsi a lady Sissi" leggetela, ha detto voi conoscevate lord Albano e dovrei rivolgermi a voi..perchè devo avere a cura quel sosia per non essere usato..e poi il ciondolo lo posseggo io...è il simbolo della alleanza tra i Taddei e Suession contro le forze del male, i demoni, negromanti, streghe e invasioni straniere..è molto antico". Lasciai parlare Lady Sissi e le donne.
elisabeth
19-03-2015, 20.32.21
Ecco chi avrebbe risolto tutti i miei problemi.....Era così semplice...e potevo stare anche a Palazzo.....forse dovevo guardarmi le spalle dai quei due...quel Rodolfo non aveva uno sguardo benevolo.....e a quanto pareva non gli piaceva il fatto che stessi troppo vicina all'Arciduca......" Vi ringrazio.....mio Signore.......mi sentiro' protetta tra queste mura .....visto che ci siete Voi....."....bacio' la mia mano.........e fu molto diverso da Lord Cimmiro....c'era in lui una sorta di goffa delicatezza....mi inteneri' molto.....Gli uomini un mondo tutto da scoprire....
Galgan
20-03-2015, 00.14.02
Contemplai l'antica lama, e quasi sentii il suo sussurro sintonizzarsi con le corde della mia anima; lei era lì, per me e le battaglie che avrei combattuto, così come io ero lì per lei, per liberarla dall'oblio.
Impugnandola, fendetti l'aria; data la sua forma, pensavo che avrei dovuto stare attento al suo bilanciamento, che con il mio corpo avrei dovuto compensare il peso in punta, eppure non fu così; la spada si muoveva con grazia e forza, e il suo canto, mentre feriva il vento, aveva un che di ferino, e di antico.
Sentii che gli antichi guerrieri erano con me, che erano tornati alla vita tramite lei, nell'aria respirai la loro forza, il loro coraggio, il loro valore.
-Arimanna-
sussurrai il suo nome, quasi a guisa di invocazione;
-Arimanna-
bisbigliai nuovamente, menando ancora alcuni fendenti, mentre uno dei miei rari sorrisi prendeva forma, mio malgrado, nel mio volto;
-Arimanna-
pronunciai una terza volta, consapevole che, come ordine naturale delle cose, regalavo a Dio quanto avevo appena conquistato.
Con quel dono, avrei combattuto nel Suo nome.
"De Gur..." Sorrisi piano, ricordando con una punta di nostalgia il tempo delle mie avventure per mare "Non piaceva nemmeno a me... Ma era un'altra vita, quando credevo che di questo palazzo avrei visto solo le segrete..." Abbassai lo sguardo "Ad ogni modo, che c'entra sua moglie? Difficilmente le donne vengono coinvolte negli affari dei mariti... E non ce lo vedo Guisgard che si disinteressa dei problemi altrui... Non volete che sia amato? Essere cortese con una dama non è indice di debolezza, anzi..." Sorrisi "È tipico di Guisgard, non ci vedo nulla di strano...".
Guisgard
20-03-2015, 01.55.49
“Si, ma lui non è Guisgard...” disse sottovoce Rodolfo a Clio, in modo che nessun altro potesse sentire “... rammentatelo. Dunque meno gente orbita nella sua intimità, meglio sarà.”
Intanto, a pochi passi da loro, il presunto duca era ancora con Elisabeth.
“Bene, ne ho piacere, milady.” Rivolto alla donna. “Qui sarete al sicuro, mentre cercheremo di mettere ordine nella caotica situazione in cui siete finita. Nel frattempo, qualsiasi cosa vi occorra potete senza titubanza alcuna rivolgervi a me.” Sorridendole.
“Ora basta.” Insofferente Rodolfo fissando la piratessa. “Portatelo via. Trovate una scusa qualunque, non so, l'allenamento o qualsiasi altra stupidaggine ma portatelo via da qui. Quest'udienza è durata più del necessario.”
"Già.." Annuii a Rodolfo "Ma se non si comporta come lui la gente inizierà a sospettare..." Sussurrai, lanciando un'occhiata di disapprovazione a Rodolfo "Se poi si fa comandare a bacchetta dal primo venuto, a maggior ragione..".
Poi mi chiese di portarlo via, e alzai gli occhi al cielo.
"Chi sono io per dare ordini all'arciduca?" Scuotendo appena la testa.
Ma temevo che l'insofferenza di Rodolfo ci avrebbe combinato guai.
Mi avvicinai a Guisgard e Lady Elisabeth, inchinandomi rispettosamente prima all'uno e poi all'altro.
"Perdonate se vi interrompo..." Alzando poi lo sguardo su Icarius "Sua Signoria desidera annullare l'allenamento di oggi, o intende svolgerlo regolarmente?" Con deferenza "Mi permetto di chiedervelo perché, nel caso.. Sarebbe l'ora, milord..." Con gli occhi nei suoi.
Guisgard
20-03-2015, 02.14.13
“Si, certo...” disse Icarius a Clio, per poi annuire “... l'allenamento... in verità pensavo di non doverne fare più oggi... ma pare di si invece.” Sorridendo. “I miei omaggi, dunque, milady.” Con un leggero inchino verso Elisabeth. “Spero di rivedervi domattina, se accetterete di fare colazione con noi.” Baciò di nuovo la mano della moglie di De Gur e poi uscì dalla sala con Clio.
Era ormai sera.
Guisgard
20-03-2015, 02.20.18
I membri della compagnia, compresa Gwen, si sedettero in cerchio attorno a Ozzillon intento a raccontare quella novella.
Ne accennò brevemente la trama nella sua parte iniziale, parlando ancora di quel pastore che l'aveva composta per darla poi al prete per la recita.
Giunse la sera ed il tutto si interruppe.
Cenarono tutti insieme e chiacchierarono ancora un po'.
Quando all'improvviso si presentò qualcuno davanti al carrozzone.
Era una donna avvolta in un lungo mantello scuro, col capo celato da un cappuccio che le copriva il volto.
“Messer Ozzillon...” disse presentandosi alla compagnia.
“Eccomi.” Avvicinandosi a lei il capo della compagnia di attori. “Chi domanda di me?”
“Io, messere.” Rispose la donna.
Tutti loro si accorsero che aveva la medesima voce di quel misterioso committente mascherato giunto al carrozzone giorni fa.
Guisgard
20-03-2015, 02.24.52
Sissi e le sue due sorelle ascoltarono con attenzione ogni parola di Altea e nell'udire che Guisgard era vivo, le tre esplosero in pianti di gioia e si abbracciarono fra loro.
“Voglio subito andare a corte.” Disse Sissi.
“Ora è sera ormai.” Fece Melinna. “Ci andrai domattina, se Dio vorrà.”
“Stanotte non potrei chiudere occhio.” Felice Sissi.
“Si, ma pazientare fino a domani non ti cambierà nulla.”
Le tre poi lessero la lettera mostrata loro da Altea.
“Un sosia...” stupita Sissi “... a me sembra assurdo... uno scherzo della natura, dunque?”
“A meno che qualcuno non lo abbia impastato...” sarcastica Atenia.
“A me sembra impossibile.” Mormorò Melinna. “Lord Guisgard era unico.” Sicura Atenia. “Nessuno potrebbe spacciarsi per lui. Chi lo conosce non si farebbe di certo ingannare.”
“Eppure messer Albano giura sulla sua somiglianza col nipote dell'Austero.” Fissandole Sissi.
“Ma ora cosa importa?” Guardandole Melinna. “L'unica cosa importante è che lord Guisgard sia vivo.”
“Si e domattina lo incontrerò a corte.” Sorridendo Sissi. “Se Dio vorrà.” Si voltò verso Altea. “Restate con noi stanotte, milady? Così che domattina andremo insieme al palazzo?”
“Si, ci farete compagnia, milady.” Melinna alla dama de Bastian. “Stiamo per cenare e sarebbe bello avervi con noi a tavola.”
Mi inchinai nuovamente a Icarius.
"Come preferite, milord.. comprendo che è stata una giornata intensa..." con un sorriso cordiale.
Ma fortunatamente lui comprese, si accomiatò da Lady Elisabeth, e mi seguì.
Io a mia volta salutai la dama e sorrisi alle parole del pastore sull'invito a colazione.
"Bene, così mi farete sentire meno in colpa per aver disturbato la vostra conversazione..." inchinandomi poi alla moglie di De Gur "I miei omaggi, milady..".
E insieme ad Icarius lasciai la stanza.
"Scusa.." sussurrai "Ma Rodolfo dava in escandescenze..." alzando gli occhi al cielo "So che sarai stanco, ma ormai ti ho reclamato per me.." sorridendo "Non puoi andartene in giro.. Ti va.. non so.. una passeggiata nel giardino?" guardando fuori da una finestra "Il tramonto sarà magico nella brughiera, ma sono sicura che lo è anche qui.." alzando gli occhi su di lui "Possiamo cercare di scoprirlo..." sorrisi.
Lady Gwen
20-03-2015, 02.33.35
Ci disponemmo in cerchio attorno ad Ozzillon e lui continuo` il racconto di quell'interessante novella.
Calata la sera, interrompemmo il lavoro e preparammo la cena.
Avevamo quasi finito di mangiare, quando la figura incappucciata si ripresento`.
Questa volta, pero`, le sue fattezze erano evidentemente femminili, come anche la sua voce confermava.
Chiese di Ozzillon; di sicuro, era giunta per conoscere l'andamento del lavoro.
Guisgard
20-03-2015, 02.34.06
Icarius e Clio lasciarono la sala e si ritrovarono da soli nel lungo corridoio colonnato.
“Il tramonto...” disse il presunto Taddeide “... solitamente vanno a vederlo insieme gli innamorati, sarebbe sprecato per noi due, no?” Scosse il capo un attimo dopo. “Scusami, sono un idiota...” mormorò “... scusami, potevo risparmiarmela questa...” si sforzò di sorridere “... si, certo, andiamo a vedere il tramonto sulla brughiera...” guardando la spadaccina.
Uscirono così in giardino, quando la sera era ormai scesa su Capomazda, liberando le ombre che si sarebbero rincorse per tutta la notte.
L'aria era un po' più limpida ed il firmamento cominciava a scintillare come un tappeto intessuto di gemme preziose.
“Molti preferiscono l'alba...” fissando il cielo rosato Icarius “... io però ho sempre immaginato l'alba come la fine... la fine di una notte trascorsa insieme da due amanti... il tramonto invece è l'inizio, poiché c'è un'intera notte d'Amore davanti... ma forse la cosa più bella è poter avere entrambe le cose... il tramonto per immaginare la notte che verrà e l'alba per rivederla guardando gli occhi di chi ami mentre si aprono piano...”
Non risposi a quelle parole di Icarius, limitandomi a chinare il capo.
Sto facendo del mio meglio, maledizione...
Capivo come si sentiva, meglio di quanto pensasse, ma non c'era nulla che potessi dire senza essere scortese.
Lo seguii così in giardino.
Ascoltai rapita le sue parole con un dolce sorriso dipinto sul volto.
Evita di dirgli che erano parole che avrebbe potuto benissimo dire Guisgard.
"Già.." mormorai, fissando il cielo "Ma solo a pochi eletti è concesso avere il tramonto e l'alba...".
Guisgard
20-03-2015, 02.57.04
“Si, solo a chi si ama davvero...” disse Icarius a Clio “... solo a loro è concesso avere l'alba ed il tramonto...”
“Sono perduto...” all'improvviso una voce alle loro spalle “... mi hanno strappato il volto e rubato il nome... i miei avversari mi inseguono, i nemici mi braccano e gli empi banchettano alla mia tavola... anche la mia spada hanno portato via... chi piange sulla mia tomba vuota? Chi si rammarica per la mia cripta senza più un nome? Perchè mi Hai reso re, per poi lasciarmi in balia dei miei rivali? Ascoltami, Pastore di Afragolignone... piega i Cieli e scendi sulla Terra per liberarmi da questa prigionia... cavalca i venti e confondi le Tue parole con le saette e i fulmini... liberami, o Signore... ed io canterò la Tua Gloria dall'Elsa al Volotronus... per tutta Sygma ed in ogni dove a Capomazda...”
“Chi è là?” Voltandosi di scatto Icarius.
“Oh, perdonatemi, milord...” era un vecchio servitore “... non mi ero accorto della vostra presenza...”
“Cosa recitavate?”
“Perchè vi rivolgete a me dandomi il voi, milord?” Stupito il vecchio.
“Si, giusto...” mormorò il pastore “... cosa recitavi poco fa?”
“Era un Inno scritto dal duca Ardeliano...” rispose il servitore “... vengo ogni sera qui a recitarne qualcuno...”
Guisgard
20-03-2015, 03.00.54
“In verità” disse Ozzillon alla donna “siamo solo all'inizio. Preparare una rappresentazione è cosa tutt'altro che semplice.”
“Quale trama avete scelto?” Chiese la misteriosa donna.
“Una incentrata sulla ricerca di un Fiore straordinario.” Rispose l'uomo.
La donna guardò ad un tratto gli altri membri della compagnia, soffermandosi poi su Gwen per un momento.
“Ho un vecchio baule di maschere e costumi...” disse poi “... gradirei che li utilizzaste per lo spettacolo... anzi, desidero sia così. Per questo aumenterò il vostro compenso.”
“Sono maschere e costumi di buona qualità?” Chiese Ozzillon.
“Ottima qualità.” Rispose la donna.
“E sono in buono stato?”
“In uno stato perfetto.” Annuendo la donna.
“Bene.” Soddisfatto Ozzillon. “Appena saremo liberi li manderò a prendere nei prossimi giorni. Datemi l'indirizzo per raggiungervi.”
“Nei prossimi giorni non ci sarò.” Scuotendo il capo la donna. “Meglio farveli avere domani stesso. Sarò dunque io a portarveli. Anzi, adesso verrà con me uno dei vostri attori ed io consegnerò il baule a lui.”
“Berio.” Chiamò Ozzillon. “Va con madama.”
“No.” Fece la donna. “Non porto mai uomini di sera con me. Verrà quella ragazza.” Indicando Gwen.
Guisgard
20-03-2015, 03.11.27
Appena Galgan terminò di forgiare quella superba spada, il braciere si spense di colpo, come se avesse compiuto ciò per cui era stato acceso.
Una fitta penombra scese allora in quel luogo, squarciata a stento solo dai bagliori dell'acciaio di Arimanna.
Ora il cavaliere poteva lasciare quel luogo e tornare in superficie.
Insieme alla sua nuova spada.
Lady Gwen
20-03-2015, 03.13.24
Ozzillon cerco` di spiegare alla donna che preparare una commedia non era certo facile. Quella disse poi che possedeva maschere e costumi di ottima qualita` e voleva che li usassimo nello spettacolo, aumentando cosi` il compenso. Mentre parlava, la figura mi osservava, sempre.
Ozzillon accetto` la proposta e la donna disse che voleva che qualcuno, l'indomani la aiutasse a portarli.
Ozzillon schiero` Berio, ma quella rifiuto`, chiedendo di me.
Non capivo cosa volesse da me quella donna, ma ero determinata a scoprirlo.
Guisgard
20-03-2015, 03.18.52
“Ma, in verità...” disse perplesso Ozzillon alla donna “... non so... è sera e Gwen è molto giovane e con tutto il rispetto, mandarla via con una sconosciuta non so se sia il caso...”
“Si, è molto giovane...” sorridendo appena la misteriosa donna “... ma non mi sembra poi così sprovveduta... pare se la sia cavata bene in compagnia del suo amico ufficiale...”
“Come fa a sapere di Velven quella donna?” Rida ad un orecchio di Gwen.
“Comunque” ancora la donna incappucciata “credo sia giusto che scelga la ragazza se venire con me oppure no...” fissando la ragazza di Avalon.
Sorrisi appena a Icarius, ma non dissi altro.
D'un tratto, sentii delle parole che sembravano adattarsi perfettamente alla situazione.
Alzai gli occhi su di lui, ma trovammo immediatamente chi le stava pronunciando, era un vecchio servitore con cui Guisgard evidentemente era in confidenza.
Ascoltai attentamente le sue parole "E' davvero molto bello.." con un sorriso.
Guisgard
20-03-2015, 03.38.16
“Si, è molto bello...” disse Icarius avvicinandosi al servitore, trovandosi così accanto a Clio “... e ditemi... quando lo scrisse?”
“Quando ormai la maledizione fu pronunciata, milord...” rispose il servitore “... quando stava per perdere tutto... il ducato, Sygma, la donna amata e persino la vita...” sorrise “... ora sarà meglio che vada, mio signore... una sera magica ed incantata come questa è fatta per gli innamorati, non per un vecchio come me...” mostrò un lieve inchino ed andò via.
Icarius sorrise malinconicamente, per poi guardare Clio negli occhi.
“Dimmi...” sussurrò “... cosa ci faccio qui? Tra questi fantasmi? Non sono il vero Guisgard, no? O forse si...” i suoi occhi erano in quelli lei “... se lo fossi... se lo fossi davvero cosa farei ora? Cosa farebbe lui se fosse qui con te? Dimmelo, tu che lo conoscevi bene... dimmelo, ti prego...” scosse il capo lievemente “... te lo dico io... te lo dico io cosa farebbe se fosse qui... ti bacerebbe... e non solo forse...” i suoi occhi avevano una luce particolare, diversa.
La maledizione... Di nuovo...
Sorrisi al vecchio e lo vidi scomparire nella notte.
Nemmeno lui si era accorto della differenza.
Così restai ancora da sola con Icarius.
Sorrisi appena a quelle parole "Cominci a dubitare?" Con gli occhi nei suoi.
Chissà, magari cominciavano ad esserci dei dubbi nel suo cuore.
Chissà cosa provava nel vedere il suo riflesso negli occhi di chi gli stava intorno.
Nemmeno quel bambino si era accorto della differenza, infondo.
Avrei voluto chiedergli della filastrocca, ma non aggiunsi altro, restando incatenata al blu dei suoi occhi che in quella sera brillavano di una luce diversa.
"Sì.." Mormorai, quasi senza accorgermene "è esattamente quello che farebbe.." Mentre un brivido mi attraversava la schiena.
Guisgard
20-03-2015, 03.58.14
Fu un attimo.
I due erano vicinissimi.
Icarius allora strinse le braccia di Clio.
“Lo so...” disse in un sussurro, con ormai la sua bocca vicinissima alle labbra di lei.
Labbra che sembravano accendere ogni suo senso, attirare ad esse ogni parte di lui.
Labbra morbide ed accoglienti che alla fioca e pallida luce della Luna parevano essere ancora più belle e sensuali.
“Lo so...” continuò lui “... ti bacerebbe... e lo farei anche io, adesso... si, lo farei, senza importarmi di ciò che farai o dirai... si, lo farei, ti bacerei... ma ho paura... ho paura che chiudendo gli occhi tu possa pensare e vedere lui e non me... Guisgard e non Icarius...”
Tessa
20-03-2015, 06.51.49
Raccontai l'orribile sogno al prigioniero.
"Ho paura, messere. Ho veramente paura" gli dissi, alla fine.
Ma mi tirai su dal giaciglio e mi preparai per mettermi in viaggio.
Il prigioniero e Fra' Godwin avevano preparato il carretto e mi fecero accomodare sopra. Per una volta, io che amavo camminare, fui felice di non doverlo fare!
Salutammo e ringraziammo il buon frate, che tanto aveva fatto per noi, e ci mettemmo in cammino.
Viaggiammo quasi in silenzio, ognuno perso nei propri pensieri e dopo un breve tragitto, arrivammo alla destinazione indicataci dal frate.
"Ecco, deve essere questa la casa!" esclamai, mentre il prigioniero si accingeva a scendere.
Della casa, notai subito lo splendido giardino fiorito e fui presa da un'incredibile voglia di sedermi lì a riposare.
Il prigioniero bussò alla porta e dopo un attimo, una donna aprì la porta.
Lady Gwen
20-03-2015, 09.27.26
Ozzillon rimase perplesso, dicendo che ero molto giovane e non voleva mandarmi in giro con sconosciuti.
In effetti neanche io mi fidavo molto, ma volevo saperne di piu`.
Ad un certo punto, la donna sorrise e disse qualcosa che mi spiazzo`.
Sorridendo, disse che si`, ero molto giovane, ma non mi ero fatta scrupoli in compagnia di quell'ufficiale.
Persi un battito: come faceva a sapere di Velven? Fu anche cio` che chiese Rida un attimo dopo.
"Non ne ho idea. Solo voi lo sapete" le dissi sottovoce.
Ci pensai un po'.
"Va bene, vengo. A patto che anche Rida venga con noi. Ultima offerta"
Era così vicino.
Così vicino da permettermi di sentire il suo respiro sulla mia pelle, da permettermi di osservare ogni sfumatura dei suoi occhi, che ormai nulla differenziava da quelli di Guisgard, nulla, nemmeno lo sguardo.
Così vicino da accelerare i battiti del mio cuore.
E allora lo baciai, senza riflettere, senza pensare, ascoltando solo il mio cuore lacerato.
Un bacio intenso e travolgente, appassionato.
Un bacio in cui racchiusi la sofferenza di quei lunghi mesi, la flebile speranza degli ultimi giorni, il tormento per quella situazione senza senso.
Un bacio per Icarius e per Guisgard, perché nel mio cuore erano due aspetti della medesima persona.
Un bacio che avrebbe lavato via il mio dolore, e nutrito la speranza che lui potesse tornare da me.
Un bacio per dare al mio cuore la forza di battere ancora.
Un bacio che mi tolse il fiato ma mi diede vita.
Un bacio al termine del quale lui avrebbe aperto gli occhi e ricordato ogni cosa, e allora non ci sarebbero più stati Icarius e Guisgard, ma solo il mio Amore.
Un bacio che però, accadde solo nella mia mente, perché in realtà restai immobile, stupendomi del mio autocontrollo.
Arrossii appena, chiedendomi se lui avesse visto tutto accadere nei miei occhi.
Chinai il capo, ed eravamo talmente vicini, che sentii il suo petto contro la mia fronte.
Non so per quanto restai in silenzio, cercando di non ascoltare i miei pensieri.
"Se bacio te.." sussurrai, con voce tremante "Faccio un torto a lui... se bacio lui, faccio un torto a te..." scossi appena la testa, senza però alzarla "È una di quelle situazioni in cui si perde in ogni caso..." sorridendo piano, amaramente "Tanto vale fare un torto solo a me stessa...".
Restai in silenzio ancora per lunghi istanti, ascoltando la malinconia che mi avvolgeva.
"Perché io, Icarius?" sussurrai poi, alzando timidamente lo sguardo, seguendo lo sgangherato filo dei miei pensieri.
Sarebbe stato tutto più semplice, forse, se gli fossi stata indifferente. Eppure magari era proprio l'Amore la chiave per arrivare a Guisgard.
Quante probabilità c'erano che due uomini avessero non solo il medesimo volto, cosa già assurda di per sé, ma addirittura il medesimo cuore?
Tutto quello continuava a tormentarmi.
Altea
20-03-2015, 15.53.51
A quella scena rimasi senza parole, ma sembrava un pollaio..avevano letto la lettera e mi prendevano in giro pure..certo lady Sissi iniziò con dei dubbi ma le due sorelle mi stavano canzonando.."Scusate, ma cos'è questa euforia immotivata..ma non avete compreso ciò che vi ho detto?" e ripetei esattamante ciò che Frate Severo mi disse:
“Io credo” disse Frate Severo ad Altea “che si debba scoprire di più su questa storia del sosia. Se davvero esiste potrebbe essere usato per scopi non proprio ortodossi. Questa lettera è un documento prezioso... ma bisogna essere accorti... serve qualcuno di cui poterci fidare e fargliela leggere.... qualcuno in grado di indagare in merito... e magari salterà fuori anche la storia del ciondolo... dopotutto abbiamo trovato la lettera proprio nel libro in cui si parla del ciondolo... strana coincidenza, non pensate?”
"Mi ha indicato voi lady Sissi e da quello che vi ho detto non mi sembra il frate scherzasse o cosa e non sono mie invenzioni...ma vedo non vi interessa..a questo punto io non so più che fare, ho sfidato la brughiera nella notte per informarvi e avere da voi quell' aiuto che ha detto di chiedervi il frate poichè per me da sola è pericoloso e pure ha dato importanza a quel ciondolo..ma è vero..io farnetico. Scusate a me è passata la fame, vado a dormire nella mia baita, ci vediamo domani qua fuori allo spuntare del Sole lady Sissi e andremo a Corte, ovvio sapete la strada ma l' Austero mi ha insegnato l'educazione, almeno a me, e non manderei mai una dama della vostra età sola a Corte" e ripresi la lettera.
Uscii scioccata da tutto questo trambusto ed entrai nella Baita dei Cedri, accesi le candele e poi il camino..a questo punto non sapevo che fare...il povero frate aveva fatto un buco nell' acqua o forse tutta questa storia era una presa in giro, e io mi ero pure inemicata Rodolfo..a questo punto non mi interessava nè del sosia, di Guisgard e del ciondolo visto per tutti dicevo solo stupidaggini, infatti il Duca nemmeno mi rispose quando gli parlai dell' orfanotrofio ma appena arrivata lady Elisabeth gli aveva subito dato udienza e ascoltata...forse stavo antipatica pure a lui..era meglio pensassi alla mia vita non a quella degli altri.
Mi stesi sul letto, tanto ero certa di non fare più quei sogni sulla Gioia, su Guisgard e quella voce macabra che mi assillava da molto e quindi potevo dormire, avevo messo un pesante mobile all'entrata, forse dovevo proprio accettare la proposta di matrimonio di mio zio con mio cugino e avrei regnato a Sygma se il notaio non dicesse io ero ancora vincolata da quel patto inutile, almeno sarei diventata regnante..e mi addormentai.
elisabeth
20-03-2015, 16.20.51
Molto premuroso l'Arciduca..".Vi ringrazio sarò felice di essere presente domattina a colazione...."....ma a quanto pare....ricordando le parole della Sacerdotessa al cerchio di pietre i cani erano vili ...ma sempre in agguato.......Rodolfo aveva mandato la bella Dama...a prendere Guisgard....aveva paura che me lo portassi a letto per farmi raccontare le sue memorie ?.......Mi inchinai alla Dama che con gentilezza....si impossesso del Poveretto....." Figuratevi Lady Clio....Sua Signoria deve pur riposare......Noi Donne tendiamo ad essere tediose con i nostri problemi.....e non comprendiamo quando un uomo e' stanco.....anche quando i problemi che ci assillano sono veramente importanti ".......Sicura di aver parlato al vento tanto a quei due non importava nulla di Capomazda e dintorni....fui veramente dispiaciuta per quello che potenzialmente potevano essere i resti ancora viventi di Guisgard......sempre che fossero stati i suoi.....
Congedandomi....non andai nella mia stanza.....andai alla Locanda a cercare il Priore......la sera stava ancora volgendo al tramonto di tempo alla colazione ce ne era abbastanza........entrata...chiesi al locandiere di Chiamare il Frate che alloggiava nelle sua Locanda........mi sedetti ad un tavolo.......avevo il mal di testa......pensavo agli avvenimenti di quel giorno...una farsa dietro l'altra......Dovevo scoprire la verità..per conto e nome di chi......Mi venne in mente De Gur......e in che situazione mi aveva messa.......Che fine aveva fatto il Priore......o forse ero io che che ero troppo agitata.....
Guisgard
20-03-2015, 19.53.33
L'ex galeotto ascoltò il racconto di Tessa su quel suo ultimo sogno, avvertendo tutta l'angoscia, l'inquietudine e la paura che attanagliava l'anima della ragazza.
“Era solo un sogno...” disse infine il misterioso individuo mascherato “... sicuramente siete ancora scossa per aver trovato il cadavere di Pirros, non lasciatevi impressionare dunque da questi incubi... ora partiremo e ci metteremo alle spalle tutti gli accadimenti degli ultimi giorni...”
Poco dopo ringraziarono e salutarono Fra' Godwin, per poi lasciare la sua chiesetta.
Si diressero verso Nord, seguendo le indicazioni del religioso.
Dopo un po' la vasta e misteriosa brughiera aveva ceduto il posto al lussureggiante bosco che correva fino a lambire i piedi dei monti.
Coloro che, come chi scrive ora, hanno percorso lungo una delle tante stradine il Settentrione Agragolignonese, avranno di certo oltrepassato, o almeno visto, un grandioso acquedotto nella fertile e profonda vallata che dal monte dell'apparizione dell'Arcangelo Michele conduce all'antica e nobile città di Sant'Agata di Gotya, riconosciuto da secoli come la porta del ducato di Capomazda.
Le sue monumentali murature, le imponenti arcate e la perfezione delle misure che lo regolano e lo bilanciano sembrano concorrere fra loro nel donare a quella straordinaria costruzione un assoluto senso di maestosità.
Attraversarlo da davvero l'idea di uscire da un mondo e di valicarne un altro.
E forse questo pensò la maschera di ferro mentre insieme a Tessa, a bordo del loro carretto, passando sotto quelle ciclopiche arcate, lasciavano il territorio Capomazdese.
L'ultima costruzione che videro lungo la strada era una piccola locanda, con affissa sul porticato un'insegna che raffigurava un grezzo disegno dell'acquedotto.
Naturalmente presentarsi in un luogo sicuramente con altre persone al suo interno scoraggiò l'uomo e la donna persino soltanto ad accarezzare l'idea di potersi fermare là.
Quella maschera sul suo volto era come un marchio di sangue impresso su un condannato e dunque destinava ad una vita raminga e solitaria.
Così il carretto passò oltre, fino a quando dopo qualche miglio intravidero un piccolo borgo addormentato alle pendici dei monti.
Lo raggiunsero e poco dopo, grazie alle indicazioni di Gra' Godwin, riconobbero la casa che doveva appartenere ai due anziani coniughi Oldano e Vecia.
Il carretto si fermò davanti al giardino fiorito di quella abitazione e l'ex galeotto scese a terra, per poi aiutare Tessa a fare lo stesso.
Bussò ed un'anziana donna venne ad aprire.
“Salute a voi...” a quella il prigioniero, che indossava un grosso scialle avvolto attorno al capo, lasciando scoperti solo gli occhi “... immagino siate la signora Vecia... noi due siamo in viaggio e giungiamo qui grazie alle raccomandazioni di Fra' Godwin... ci occorre ospitalità, signora...”
“Se venite a nome di Fra' Godwin” lo interruppe la donna “allora siete i benvenuti. Prego, entrate.”
I due seguirono l'anziana ed entrarono in casa.
“Per la miseria!” Esclamò ad un tratto qualcuno. “Finalmente ti si rivede!” Era un anziano seduto accanto al camino. “Il figliuol prodigo torna sempre, prima o poi!” Fissando il prigioniero che invece lo guardava perplesso. “Di nuovo nei guai, vero?” Scuotendo il capo l'anziano, per poi alzarsi. “Su, vieni almeno ad abbracciare il tuo vecchio zio, razza di spaccamontagne!” Ridendo. “Su, Edmond, vieni da tuo zio!”
Intanto da una delle finestre si intravedeva in lontananza il grande acquedotto nel tramonto.
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Guisgard
20-03-2015, 19.57.43
Icarius restò per un lungo istante a fissare gli occhi azzurri di Clio, per poi alzarsi e fare qualche passo nel giardino.
“L'Amore” disse “dice qualcuno è simile ad una pianta spontanea... e non invece come ad una piantina da giardino, che si sceglie quando e dove seminare... non ho scelto io di incontrarti e di amarti... è accaduto e basta...” si voltò a fissarla “... scusami, Clio...” con occhi malinconici “... vieni, rientriamo, si è alzato il vento e quando soffia dalla brughiera è sempre freddo...” porgendole la mano e portarla così via da quel malinconico crepuscolo.
Guisgard
20-03-2015, 19.59.49
“Nessuno qui ha detto che farneticate, milady.” Disse Melinna ad Altea. “Ma in tutta sincerità non credo esista un sosia perfetto di qualcun altro. La natura non fa di questi scherzi. Per quanto simiglianti, due individui recano comunque qualche seppur minima differenza e non penso che se un sosia di lord Guisgard si presentasse a corte lo accoglierebbero senza accorgersi delle differenze.”
“Domani comunque lo vedrò e saprò dirvi.” Sissi alle due sorelle. “Se Dio vorrà.”
Poi Altea uscì senza dare la possibilità alle tre donne di aggiungere altro e tornò alla Baita dei Cedri.
Poco dopo si stese per riposare, ma subito qualcuno bussò con vigore alla porta.
“Altea, apri...” era la voce di Bensuon “... sono io, Bensuon, apri che fa freddo qui fuori...”
Tessa
20-03-2015, 20.01.23
L'ospitalità di Vecia mi scaldò il cuore e un'ondata di ottimismo mi pervase.
"Forse, tutto sommato, verremo a capo di questa situazione..." pensai.
La mia ondata di ottimismo però fu spazzata via dalle parole dell'uomo che, vedendo il prigioniero, lo accolse come se lo conoscesse da una vita.
Guardai il prigioniero, che mi parve visibilmente perplesso e, istintivamente, gli afferrai un braccio, quasi a voler essere rassicurata.
"Per l'amore del Cielo" pensai "questo vecchio deve sicuramente aver perso il senno!"
Sorrisi appena alle sue parole, ma non dissi nulla, limitandomi ad annuire quando mi disse che dovevamo rientrare.
Presi la sua mano nella mia e lo seguii.
"Dovrai anche riposare..." dolcemente "È stata una lunga giornata, e domani non sarà da meno..." alzando gli occhi a cercare i suoi.
Altea
20-03-2015, 20.06.30
Sentii bussare alla porta e udii la voce di Bensuon...faceva freddo..ma io avevo il camino acceso.
Con forza spostai il mobile, aprii la porta e lo guardai stupito.."Entra dentro..che è successo..si so del Duca..lo ho visto..ed è tutto strano, non volevo sfidare la brughiera sola di notte, ma credimi vorrei tornare a Corte e tornare domani mattina a prendere lady Sissi allo spuntare del sole" dissi sospirando e sedendomi.
Guisgard
20-03-2015, 20.12.37
Tessa restò sorpresa, quasi sbigottita, dalle parole del vecchio.
E la stessa reazione la ragazza poté leggere negli occhi del prigioniero.
“Edmond...” disse questi “... Edmond?” Ripetè, per poi fissare prima Tessa e poi Vecia.
“Si, Edmond!” Esclamò il vecchio. “Cos'è, hai scordato il tuo nome, fanfarone? O forse fa parte del modo che hai trovato per uscire dai nuovi guai in cui sicuramente ti sarai cacciato? Come quello scialle attorno al capo!” Scuotendo il capo.
“Ehm, Oldano...” intervenne Vecia “... forse ti starai confondendo...”
“Credi che non riconosca più mio nipote?” Sbottò l'anziano.
“Perdonatelo, è un po'...” a bassa voce Vecia al prigioniero e a Tessa “... confuso, ecco...” sorridendo.
“Allora, dimmi...” il vecchio al prigioniero “... in quale nuovo casino sei finito? La moglie di chi stavolta hai traviato? Eh? O forse sei pieno di debiti fino al collo?”
“Guardate che vi sbagliate...” fece il prigioniero “... io mi chiamo Bernard...”
“Bernard!” Stupito il vecchio. “Capisco che sei nei guai, ragazzo, ma potevi sceglierti un nome migliore!” Scuotendo il capo Oldano. “Se mi chiamassi così mi sentirei depresso ogni giorno!” Si accorse finalmente di Tessa. “E lei?” Stupito. “Chi è lei?” Indicandola.
“Ecco...” mormorò il prigioniero.
Ma Oldano scoppiò a ridere.
“Finalmente!” Divertito il vecchio. “Finalmente hai messo la testa a posto, ragazzo!” Senza smettere di ridere. “E che bella moglie ti sei trovato! Davvero bella!”
“Veramente non è...” tentò l'ex galeotto.
“Benvenuta a casa nostra, ragazza!” Avvicinandosi Oldano a Tessa. “Anzi, casa anche vostra da oggi!”
Guisgard
20-03-2015, 20.20.34
“Sto bene...” disse Icarius a Clio “... sto benissimo...” sorridendole, nonostante la malinconia nei suoi occhi.
Rientrarono e cenarono con Rodolfo.
Il pastore espresse poi il desiderio di voler passeggiare da solo per il cortile ed uscì.
“Come procede con lui?” Chiese Rodolfo alla spadaccina. “Migliora?” Apparve pensieroso. “Ma c'è altro che mi da preoccupazioni... mi chiedo cosa stia facendo ora Cimmiero... si sarà rassegnato? E poi c'è quell'ambasciatore... le mie spie mi hanno rivelato che non ha lasciato la città... cosa vorrà? Non si è neanche presentato a corte... cosa ne pensate voi?”
Guisgard
20-03-2015, 20.23.45
Bensuon entrò e corse davanti al camino per scaldarsi.
“Che vento freddo...” disse infreddolito “... ma tu perchè sei venuta qui?” Fissando Altea. “Da sola e con questo freddo? Si, il duca... tutti sono impazziti di gioia a corte... in verità a me fa solo piacere che Cimmiero e suo fratello siano andati via... noi cosa facciamo adesso? Devo ancora fingere di essere conte?”
Guisgard
20-03-2015, 20.26.26
E mentre Elisabeth era in balia di pensieri e preoccupazioni, qualcuno arrivò e si sedette accanto a lei.
“Bentornata, milady.” Disse il Priore Tommaso. “Novità dalla corte? Come ve la state cavando? Avete visto il redivivo duca? Impressioni particolari? So che siete un'attenta osservatrice... dunque?”
Guisgard
20-03-2015, 20.27.16
La donna fissò Gwen.
“Sul mio calesse” disse “non vi sono che due posti. Dunque sono impossibilitata a portare con me più di una persona. Scegliete, allora, chi fra voi due deve venire con me nella mia dimora.” Con gli occhi fissi sulla ragazza di Avalon.
Gli sorrisi, poco convinta.
Non sembrava abituato a nascondere i suoi stati d'animo, per mia fortuna, ma avrebbe dovuto imparare anche quello.
Cenammo con Rodolfo, e poi Icarius volle restare solo, lo osservai lasciare la stanza, finché non mi accorsi che il capo del Patto delle Civette mi stava parlando.
Gli annuii.
"Sì, migliora... da quando siamo a corte non gli ho mai visto lo sguardo pulito che aveva prima..." sospirai "Questo mondo consuma molto in fretta.." sussurrai "Ad ogni modo, domani riprenderemo gli allenamenti..".
Poi mi chiese di Cimmiero.
"Io credo che non dovremmo abbassare la guardia.." seria a Rodolfo "È stato persino troppo semplice, io non credo che Maraunia rinuncerà a Capomazda così facilmente..." scossi la testa "No, io so cosa sta facendo Cimmiero, sta elaborando un piano per riprendersi il trono... la cosa più semplice sarebbe uccidere il duca, ma io credo che escogiteranno qualcosa di più subdolo.. non so.." pensierosa "Anche la conversazione che ho origliato, e che vi ho riferito mi faceva pensare a questo... non lo so..." alzai le spalle "Ci vorrebbe una spia, in modo da conoscere i loro piani..".
Altea
20-03-2015, 20.31.43
"Freddo..strano..sta succedendo qualcosa? Ora non posso dirti nulla Bensuon...è una storia lunga..un giorno te la dirò" non mi fidavo a parlare nemmeno con lui "Guisgard dicono ha perso la memoria lo sai? Trovato sul Lagno, incredibile...si facciamo sei conte..se vuoi rimanere oppure ti lascio libero, vi è un uomo..Rodolfo..impartisce ordini per lui come volesse comandare, e infatti mi ha preso in antipatia...e poi strano Cimmiero si sia arreso cosi ma ti dirò una cosa..Gvineth è vivo e non si arrenderà nemmeno lui..dobbiamo stare attenti a...Guisgard..se non ricorda nulla potrebbero approffittare e fargli del male e pure a Capomazda..allora vuoi tornare a Palazzo o rimaniamo qui? Magari puoi tornare tu a prendere domani mattina lady Sissi..ero venuta a chiedere aiuto a lei, ma quelle sorelle hanno una pessima influenza su di lei e spero lei da sola poi si rinsavisca" dissi guardando tra le fiamme e mi parve come di scorgere delle immagini che prendevano forma.
elisabeth
20-03-2015, 20.40.29
Immersa in una fonte inesauribile di pensieri senza senso......sobbalzai all'arrivo del Priore.......quell'uomo per me....veniva fuori da un mondo innaturale........" Buonasera Priore......se dovessi descrivere il mio Spirito guida voi ne sareste l'immagine perfetta......Dunque......L'Arciduca e' una persona adorabile...mi ha accolta a braccia aperte....mi ha riverita con un dolcissimo e delicatissimo baciamano .... ha preso a cuore lamia situazione..difficile...come dice Lui...la situazione in cui mi sono venuta a trovare......Mi aiuterà a ritrovare il mio sposo sempre che sia vivo...o il suo cadavere...perchè noi comunque cerchiamo anche cadaveri...ma questo a Lui non l' ho detto....Mi restituirà il Castello..... e per la mia felicità differenza di Lord Cimmiero...non mi vuole tra le sue lenzuola..."......presi un sorso d'acqua..un bel respiro e continuai..." Cosa ho visto di strano...c'e' un certo Rodolfo e una Lady Clio che praticamente tengono sotto torchio Guisgard.....e'stato un miracolo se abbiamo potuto parlare in disparte........hanno il terrore che lui rimanga da solo...e quindi...la bella Dama....arrivata ad un certo punto...ci e' venuta vicino e ...con fare...molto carino si e' portata via il principino....."...incominciai a tamburellare con le dita sul tavolo......" Io penso che.......non sia Guisgard e loro hanno il terrore che lui si smentisca...non c'e' altra spiegazione......Devo darvi una bella notizia...domani sono a colazione con L'Arciduca e compagnia......avete consigli ?....."...
Tessa
20-03-2015, 20.54.28
Avrei potuto ribellarmi alle parole del vecchio. Avrei dovuto dire a gran voce "vi state sbagliando, io quest'uomo lo conosco appena!".
Ma era tutto così assurdo che, quasi impietrita, mormorai fra i denti al prigioniero: "Sia chiaro che io nella stessa stanza con voi non dormirò!"
Guisgard
20-03-2015, 21.16.23
Oldano era raggiante e sicuro di sé, mentre sua moglie Vecia appariva visibilmente imbarazzata.
“Eh, ne ero certo.” Disse il vecchio. “Ho sempre saputo che prima o poi qualcuna sarebbe riuscita a farti cadere ai suoi piedi, razza di Don Giovanni incallito!” Ridendo. “Ma come ha fatto una ragazza carina come voi a scegliersi come marito questa testa calda?” Fissando Tessa. “Ah, non ci avete ancora detto il vostro nome.”
“Si chiama Tessa.” Mormorò la maschera di ferro.
“Ehm, Oldano...” fece sua moglie “... i ragazzi... si, ecco, i ragazzi saranno affamati e stanchi, non credi?”
“Giusto!” Esclamò l'anziano. “Allora cosa aspetti ad apparecchiare? Su, stasera bisogna festeggiare!” Ed aiutò sua moglie a mettere in tavola.
“Beh, magari sarà una stanza comoda...” a bassa voce il prigioniero a Tessa, dopo che si erano messi accanto al camino per scaldarsi “... e poi io non russo, dunque sono un buon compagno di stanza.” Con tono ironico, per poi farle l'occhiolino.
La cena allora fu portata in tavola e i quattro mangiarono.
Finito il tutto Oldano accompagnò al piano di sopra i due ospiti e mostrò loro una comoda ed accogliente stanza matrimoniale.
“A domani, ragazzi.” Salutandoli e andando poi via.
“Eccoci qui...” guardandosi intorno il prigioniero “... mi sembra una bella stanza, no?” Divertito. “Eh, un vero nido d'Amore...” rise “... suvvia, non temete... non ho cattive intenzioni... chissà, magari sono un cavaliere, chi può dirlo...” sarcastico.
Prese allora un lungo laccio dalla finestra e lo legò alle due opposte pareti della camera.
“Conoscete le mura di Troia?” Chiese poi fischiettando. “O quelle di Roma, o di Costantinopoli? Hanno tutte una cosa in comune...” fissando la ragazza “... che sono cadute...” rise di nuovo “... ma non temete, queste non cadranno...” mise così un lenzuolo sul filo, in modo da dividere in due la stanza “... ecco... a voi la metà della stanza con il letto, mentre io prenderò l'altra... dormirò a terra, ci sono abituato... ah, mi raccomando, non invadete la mia metà...” scoppiando ancora una volta a ridere “... buonanotte, milady...” con un vistoso inchino, per poi andare nella sua metà di stanza.
Guisgard
20-03-2015, 21.17.46
“Non mi ispira molto stare di notte nella brughiera...” disse Bensuon ad Altea “... io direi di tornare a corte e se vuoi verrò io domattina a prendere lady Sissi... così mi presenterai a quel Rodolfo e ci penserò io a fargli cambiare idea su di te...” facendole l'occhiolino “... sei d'accordo?”
Guisgard
20-03-2015, 21.18.40
“Si, è una buona idea...” disse Rodolfo a Clio “... e voi conoscete gli uomini che sono con Cimmiero, giusto? Eravate con loro al vostro arrivo a Capomazda. Magari sarete facilitata... potreste con un trucco, una scusa qualsiasi avvicinarli di nuovo, per scoprire dove si nascondono adesso... cosa ne pensate?”
Guisgard
20-03-2015, 21.19.21
Il Priore Tommaso ascoltò Elisabeth con attenzione.
“Addirittura...” disse poi “... pensate non sia Guisgard? Che non sia il vero duca? Dunque ci troviamo d'avanti ad una sorta di sosia?” Restò pensieroso un momento. “Sembra assurdo, ma ho imparato a conoscervi... siete una donna eccezionalmente sensibile e dunque la cosa mi fa pensare... domani siete a colazione col nostro presunto rampollo? Ottimo... allora cercate di farlo tradire... cercate di confonderlo, di fargli mostrare qualcosa che ci dia la conferma dei vostri sospetti... dobbiamo coglierlo in fallo... solo così giungeremo alla verità, svelando tutti questi misteri, partendo dalla tomba vuota, fino al luogo in cui dovrebbe trovarsi il vero duca... ammesso che i vostri sospetti siano fondati, milady...”
elisabeth
20-03-2015, 21.48.58
C'era una candela accesa al centro del tavolo....illuminava il volto del Priore....." Io Ascoltavo un Oracolo....parlavo con un Drago.....ma non guardavo attraverso una palla di vetro.........La mia sensibilità....se lo fossi stata...avrei compreso che mio marito stava facendo il doppio gioco...e invece....guardate che situazione....quindi diciamo che anche un bambino....si insospettirebbe per una situazione del genere.......e comunque...vedremo domani a colazione ora torno nella mia camera....." ...Salutai il Priore...ed uscii dalla Locanda.......presi la strada che portava a Palazzo......ed entrai dal portico...che conduceva all'androne...salii per le scale in marmo e camminai lungo il corridoio...il rumore delle mie scarpe.......facevano eco nel silenzio della sera....entrai nella mia stanza e gettai il mantello su una sedia....ero esausta.......mi tolsi il vestito e misi la camicia da notte che trovai sul letto.......un'altra giornata.....l'indomani....il fuoco del camino era acceso......e la notte...poteva non essere così lunga da passare...
Altea
20-03-2015, 21.49.37
"Io ero qui l' altra notte con messer Viscionne, era un fedele dei Taddei e credimi non avevo paura..a me la brughiera non fa paura..è come mi parlasse..non so perchè ne provo un forte richiamo..e poi sai amo camminare, ho sempre amato camminare per la brughiera leggendo un bel libro" forse per questo non ho mai visto il sosia nella brughiera pensai.
"Comunque ti vedo spaventato, senti freddo e...con gli spiriti maligni non si scherza" e lo guardai con aria misteriosa tornando a guardare quelle fiamme che si contorcevano quasi a prendere forma di un volto o qualcosa di strano "Allora, io mi sono già presentata a questo Rodolfo..però io penso lui non mi abbia avuto a simpatia perchè gli ho detto molte cose su Guisgard, che eravamo amici intimi, ci confidavamo e poi lui voleva avermi vicino nelle situazioni importanti ed altro..e questo lo disturba..io possa avere troppa libertà nella Corte, che sono stata istruita dall' Austero..e so tutto di Guisgard..e sembra io sia un pericolo..forse vuole prendersi il potere?" non dissi del sosia, era meglio di no...per ora no "Quindi non forzare le cose, odia qualcuno si imponga, facciamo la vita di semplici cortigiani, ma io devo riuscire a prendermi la amicizia e fiducia del Duca..non di Rodolfo...o vado a sposare mio cugino Ludovico e divento regina di Sygma e sai che possibilità mi sto perdendo? Aiutami in questo...tu tieni buono Rodolfo..fattelo amico. E niente storie di amore tra noi...io ho chiuso con l' Amore" e un velo malinconico apparve nei miei occhi " a volte vorrei..si..vorrei ricominciare tutto da capo, non aver mai incontrato Guisgard e ora potrei amare veramente" scossi il capo.
Uscimmo e presi il cavallo, lui era appiedato e lo feci salire.."Guido io il cavallo, tieniti forte" e ridendo iniziai a galoppare forte tra quel vento gelido della brughiera che ora sentivo pure io e dopo un pò raggiungemmo la Corte.
Diedi Cruz allo stalliere e con Bensuon mi stavo dirigendo verso il Palazzo quando mi parve di vedere il Duca camminare nel giardino e guardai Bensuon.."Vai dentro..vai a presentarti a mio nonno Mandus e digli sei il Conte de Fleur mio amico ed eri qui già quando vi era Cimmiero e di darti una degna stanza tramite Rodolfo ma non prendere iniziative".
Così avanzai verso il Duca e lo guardai, stava guardando la Luna..."Sua Signoria non sente freddo stasera? Cosa pensate...a una amata e sussurate appena...ma tu chi sei che avanzando nel buio della notte inciampi nei miei più segreti pensieri?" e guardandolo fu come vedere un Guisgard diverso..come un tornare indietro ma per un diverso futuro e rimasi in silenzio, ma non avevo paura.
Lady Gwen
20-03-2015, 22.32.01
La donna mi disse che sul suo calesse c'erano solo due posti.
Ci fissammo per dei lunghi istanti. Aveva detto che dovevamo decidere chi sarebbe andato von lei, ma sapevo che voleva me, anche se non lo aveva ripetuto esplicitamente.
Quindi, decisi di accontentarla. Dovevo parlarle e capire chi fosse e che volesse da me.
"Va bene, vengo io. Torno presto" dissi alzandomi, sotto lo sguardo preoccupato di tutti.
Quando fummo abbastanza lontane dal caravan, non resistetti.
"Che volete da me? Come fate a sapere di quell'ufficiale?" le chiesi, schietta e senza giri di parole.
Scossi la testa a quelle parole di Rodolfo.
"No, è fuori discussione... Mi sono comportata malissimo con loro, sono sparita da un momento all'altro... Si insospettirebbero subito, e poi..." Presi un profondo respiro "Mi avete presentata come il Maestro d'Armi del duca... Chi può pagarmi di più? Perché dovrei tornare da loro se non per spiarli..." Scossi la testa "No, dobbiamo pensare a qualcos'altro..." Pensierosa.
"Senza contare che ho risposto per le rime a Guanto..." Risi appena, e poi trasalii.
"Ci sono! Usiamo l'anello debole: Guanto!" Esclamai, guardando Rodolfo "Ci serve una donna, una donna bellissima e libertina che lo seduca, una di cui non sospetterebbe mai, e che riesca ad estorcergli informazioni..." Pensierosa "Certo non posso farlo io, quegli uomini sanno che mestiere faccio, mi hanno voluto proprio per questo..." Sospirai "Beh, ma sono sicura che conoscete qualcuna che faccia al caso nostro, anche se.. È inutile dire che deve essere assolutamente fidata...".
Qualcuna di completamente diverso da me..
Trasalii.
Magari una splendida dama dai capelli corvini e gli occhi verdi? Una di quelle a cui nessun uomo saprebbe resistere?
Una dama non soltanto bella, ma intelligente e brillante? Una dama per cui avrei sfidato il mondo intero, e che avrebbe fatto lo stesso per me?
Una dama la cui risata mi mancava terribilmente?
Sorrisi.
"Io.." Mormorai "Io avrei una persona che farebbe al caso nostro... Non esiterei ad affidarle la vita... Solo, non la vedo da mesi, non so se sia ancora a corte... Aspettate.." sorrisi appena a Rodolfo "Altrimenti è inutile che ve ne parli..".
Chiamai un servitore con un cenno della mano.
"Ditemi, la baronessa Azelle de Flobert abita ancora a corte?" Con noncuranza.
Io e Azelle vedevamo la vita in modo completamente diverso, lei collezionava amanti con la stessa facilità con cui io uccidevo qualcuno e viceversa, non avrebbe fatto male ad una mosca.
Eppure nessuna delle due aveva mai giudicato l'altra, anzi, ci compensavamo a vicenda.
Ci eravamo conosciute tempo fa, per caso, lei era scappata in una taverna di dubbia reputazione, per scappare dai suoi genitori.
Eravamo entrambe sole, e in qualche modo ci ritrovammo a parlare per ore, come se ci conoscessimo da sempre.
Da lì, eravamo diventate amiche. Era lei che mi aveva insegnato a ballare per portarmi a quel ballo, cercando di correggere la mia goffaggine.
Non potevano esserci due donne più diverse, anche nell'aspetto, eppure era la mia unica amica, conosceva ogni mio segreto, e io ero una delle poche persone a cui lei poteva confidare i suoi.
Sperai davvero che ci fosse e che potesse aiutarci, anche perché in quel caso avrei anche potuto raccontagli i tormenti del mio cuore, e sapevo che lei avrebbe compreso.
Guisgard
21-03-2015, 01.39.54
“Si, milady.” Disse il servitore a Clio. “Madama Azelle abita ancora a corte, sebbene non stabilmente. Capita infatti spesso che si assenti, che si allontani a causa di svariati motivi, per poi farvi comunque ritorno.”
“Adesso è qui nel palazzo?” Chiese Rodolfo.
“Si, messere.” Annuì il servitore.
“Siete certa di poterci fidare?” Rodolfo alla spadaccina. “Vi avverto che la responsabilità di tutto sarà solo vostra. Ed io non tollero l'incapacità.” Con tono che non ammetteva repliche. “E sia...” guardando il servitore “... avvertila che la stiamo attendendo.”
“Temo sia impossibilitata a presentarsi qui ora, messere.”
“Perchè mai?” Stupito Rodolfo.
“Perchè in questo momento sta posando per il pittore di corte.” Rivelò il servitore.
“Andrete voi da lei, dunque.” Rodolfo fissando Clio.
Guisgard
21-03-2015, 01.45.10
Gwen e la misteriosa donna incappucciata lasciarono il caravan per dirigersi verso un calesse che si trovava poco distante.
E a quella domanda della ragazza di Avalon la misteriosa donna rise.
“Sarai anche sveglia, ragazza mia, ma resti poco più di una ragazzina, mentre io invece sono una donna.” Disse.
Il cocchiere scese ed aprì lo sportellino.
“Al mio palazzo.” Ordinò la donna dopo che lei e Gwen salirono a bordo.
“Si, signora.” Annuì il cocchiere, per poi chiudere lo sportellino e risalire al posto di guida.
Il calesse partì e dopo un po' era già fuori dalla città, procedendo verso la brughiera avvolta dal silenzio e dalle tenebre.
Annuii a Rodolfo, cercando di sembrare distaccata quando in realtà non vedevo l'ora di rivedere la mia amica.
"Naturalmente..." Risposti seria a Rodolfo "Garantisco io per lei...".
Nascosi un sorriso divertito a quelle parole del servitore e mi alzai.
"Bene.. Conducetemi da madama Azelle, dunque..." Annuii al servitore.
Guisgard
21-03-2015, 01.54.17
Il servitore condusse Clio attraverso un lungo corridoio, fino a giungere ad una marmorea scalinata.
Salita quella, imboccarono poi la direzione della torre Nord.
Ed in cima ad essa arrivarono davanti ad una porta chiusa.
Il servitore bussò e qualcuno dall'interno, una voce maschile un po' seccata, invitò ad entrare.
Così Clio ed il servitore entrarono nello studio del pittore di corte, nominato tale durante l'anarchia seguita alla presunta morte di Guisgard, trovando l'artista in piedi intento a dipingere e poco distante da lui, stesa su un lettino trapuntato, con posa da matrona romana, Azelle quasi completamente nuda a posare per lui.
Infatti vi erano fiori secchi e bottoni vitrei colorati a coprire a stento pochissimi tratti del suo bellissimo corpo.
“Clio...” disse la donna nel veder entrare la spadaccina “... sei proprio tu! Questa si che è una sorpresa!”
Il servitore restò per un attimo a fissare l'avvenente e disinibita modella, per poi essere mandato via in malo modo dal pittore.
Mi illuminai nel vederla, era splendida proprio come la ricordavo.
"Ma ciao... Come stai?" Sorrisi "Credevi di esserti liberata di me?" Risi, facendole l'occhiolino.
"Vedo che ti stai divertendo, quindi non vorrei disturbarti... Ma già che ero qui, non vedevo l'ora di vederti..." Sorrisi "Immagno tu abbia sentito di Guisgard, no? Sono qui per questo, ha passato mesi difficili, farò in modo che sia in grado di tornare a combattere al più presto... E tu pensa ho delle stanze tutte per me..." Scuotendo appena la testa, divertita "Quando hai finito ti andrebbe di raggiungermi? Abbiamo un sacco di cose da raccontarci...".
Non potevo certo parlare davanti al pittore, ed ero certa che Azelle avrebbe capito perfettamente.
Sapeva di me e Guisgard e non era mai trapelato neanche un pettegolezzo, mi fidavo ciecamente di lei.
"A proposito.." Inclinando la testa per osservare il la scena che il pittore stava dipingendo "Stai interpretando qualche seducente dama in particolare, o semplicemente te stessa?" Con un sorriso divertito.
Guisgard
21-03-2015, 02.18.15
“Beh, non credo ci sia differenza...” disse divertita Azelle a Clio “... il nostro straordinario artista è così talentuoso che negargli qualcosa è impossibile...” allungando la mano verso il pittore, che prontamente la baciò “... dovresti provare anche tu, sai?” Sorridendo la dama alla spadaccina. “A farti ritrarre intendo... ti ho sempre detto che sei troppo austera, troppo ritirata... il nostro pittore sono certa saprebbe come metterti... a nudo... dico bene?” Fissando il pittore.
“Ma certamente...” avvicinandosi questi a Clio “... permettetemi, damigella...” guardandola bene “... siete una dea... trovo affascinante il contrasto tra il vostro volto angelico e solare e l'impeto che la mia arte saprebbe cogliere in voi...” baciandole la mano.
“Ah, l'arte...” ridendo Azelle.
Alzai gli occhi al cielo ridendo.
"Come no..." Scuotendo la testa "Ho proprio un visino angelico io..." Risi appena "Ho passato gli ultimi mesi a Miral e dintorni... Se già avevo poca pazienza, ora devo averla persa del tutto... Stare ferma per ore sembra una tortura... Lascio volentieri a te queste incombenze, mia cara..." Con un inchino divertito alla dama.
Guisgard
21-03-2015, 02.38.16
“Non fateci caso, messere...” disse Azelle sorridendo al pittore “... la mia amica tratta così tutti gli uomini...” facendo poi l'occhiolino a Clio.
Si alzò, lasciando cadere quel poco che la copriva ed indossò una lunga veste di seta.
“Continueremo domani... anzi, stanotte...” maliziosa all'artista.
“Vi attenderò con ansia.” Con un leggero inchino il pittore.
Così Clio e Azelle lasciarono lo studio dell'artista, per poi raggiungere gli appartamenti dalla bella dama.
“Avanti...” lasciandosi cadere sul letto Azelle “... di cosa volevi parlarmi? Immagino c'entri il tuo amato duca... giusto?” Fissando la spadaccina di Miral.
A quelle parole di Azelle, mi limitai a sorridere divertita, per poi seguirla nei suoi appartamenti uno dei pochi posti del palazzo che avevo già visto.
Sospirai, sprofondando in una comoda poltrona.
"Non so davvero da dove cominciare..." Fissando un punto sul soffitto "Ma sai che non c'è nessuno di cui mi fidi più di te... È inutile che ti dica quanto sia segreto tutto questo...".
Così raccontai alla dama gli avvenimenti degli ultimi mesi, la mia vita da mercenaria, il mio rocambolesco ritorno a Capomazda, il Patto delle Civette, l'ocarina e il Monaco che mi aveva trattato in malo modo, Icarius fino ad arrivare agli ultimi giorni, e alla storia di Cimmiero e Guanto.
Sapevo che anche se mi avesse detto di no, non avrebbe detto una parola.
"Insomma, una cosa da niente...." Sorrisi, sarcastica "Io sto impazzendo, ti giuro... Vorrei potermi mettere l'anima in pace, capire definitivamente se è lui e semplicemente non ricorda, o se è un'altra persona... Ma così è davvero..." Sospirai cercando la parola giusta "Un casino, ecco cos'è... Comunque vada, qualcuno si farà male...".
La guardai sorridendo "Cosa ne pensi di tutta questa storia?" Chiesi infine "Per la storia di Guanto mi sei venuta in mente tu.. Riusciresti ad ottenere qualunque cosa da un uomo... Però non so nemmeno cosa pensavi di loro, magari parteggiavi per Cimmiero..." Sorrisi "Era anche una scusa per vederti..." Facendo l'occhiolino ad Azelle "Nel caso la cosa non ti interessi, dirò a Rodolfo che hai detto qualcosa che mi ha fatto desistere dal mio intento di chiederti aiuto... La berrà...".
Guisgard
21-03-2015, 03.03.34
Azelle ascoltò con attenzione ogni parola di Clio, per poi trasalire riguardo alla vicenda di Icarius.
“Ma...” disse saltando su dal letto “... allora non è il vero duca? O almeno... c'è questa possibilità?” Tornò a sedersi sul letto. “Incredibile... e tu ti sei fatta coinvolgere in tutto questo? Sai cosa rischi, vero? Sai cosa accadrà se si scoprirà tutta questa farsa e se soprattutto il tuo pastore non è il vero duca?” Scosse la testa, per poi ridere all'improvviso. “Oh, ragazza mia... tu sei matta... ma guardati... rischi la testa... si, la testa, perchè se tutto va storto il re vi farà decapitare tutti ed il vescovo come minimo chiederà un' anatema contro di voi... tu rischi tutto questo e la tua unica preoccupazione è scoprire se lui è un duca o un pastore...” sorrise “... ah, che assurda storia... comunque devo dire che è del tutto simile al duca, ammesso davvero non sia lui... no, è impossibile... è lui... non può esistere una sua copia così spudorata... è lui... ne sono certa... ma tu davvero non trovi differenze? Dai, non ci credo...”
Guisgard
21-03-2015, 03.13.30
Icarius si voltò di scatto a quelle parole di Altea e la vide avanzare verso di lui.
Appariva come etera quella dama.
Con la pelle che quasi si confondeva e allo stesso tempo impreziosiva nel regale e misterioso pallore lunare, gli occhi chiari e luminosi, i lunghi capelli resi inquieti dalla cavalcata.
“Salute voi, lady Altea...” disse sorridendo il presunto duca “... non vi avevo sentita arrivare... freddo?” Tornando a guardare il firmamento. “Vi confesso che adoro il freddo... mi piace perchè rende l'aria asciutta, limpida... molti affermano che le sere d'Estate siano stellate e sognanti, ma io nei mesi caldi per la troppa afa ricordo raramente serate chiare... d'Inverno, quando soffia poi il freddo vento della terra, l'aria diventa quasi trasparente invece... e si riesce persino a vedere fin verso i monti lontani, con i loro borghi accesi, i profili delle valli che si stagliano nel chiaroscuro ed immaginare oltre tutto ciò di città sconosciute, raggiungibili solo a bordo di navi volanti e cavalli fatati...” sorrise “... oh, perdonatemi... mi piace fantasticare e a volte mi lascio andare... temo che a causa mia stiate prendendo freddo... e poi è notte fonda e tra non molto comincerà a spuntare l'alba... siamo all'equinozio di Primavera ed ormai giorno e notte hanno la medesima durata...”
Guisgard
21-03-2015, 03.21.06
Elisabeth lasciò la locanda e tornò al Palazzo Ducale.
Qui raggiunse poi la sua camera e si preparò per la notte.
Il camino era acceso e la penombra produceva inquietanti giochi di chiaro scuro sulle pareti, come se le lucenti proiezioni del fuoco fossero sul punto di animarsi.
Nel palazzo regnava un silenzio quasi mistico, rotto solo dai passi delle sentinelle lungo il camminamento di ronda e dai loro richiami per scandire lo scorrere dei turni di guardia.
Vi era qualcosa di strano nell'aria.
Di surreale.
Un'atmosfera che sembrava assimilare il silenzio ancor più vasto ed assoluto che regnava sulla brughiera circostante.
Con la sola differenza che in quel silenzio vi era invece qualcosa di sinistro.
Ma alla fine la moglie di De Gur cadde addormentata.
E sognò.
Sognò la sua isola, il mare sterminato ed azzurrissimo, la spiaggia bianca e le onde spumose.
Poi rivide De Gur in quei sogni.
Lo rivide prima come Nettuno il naufrago, e poi come il superbo ufficiale.
Ma il sognò mutò.
E con esso anche il vento che soffiava sul mare.
Vide allora navi che comparivano all'orizzonte, una ragazza che le fissava da una scogliera per poi buttarsi di sotto ed ud'ìi colpi di mortaio contro la spiaggia.
E si accorse che ragazza morta sotto la scogliera era Lia.
Morta mentre era gravida.
E poi vide le navi alzarsi in volo e cominciare a bombardare l'isola con i loro terribili mortai.
Una pioggia di fuoco e morte si abbatté intorno a lei.
E si svegliò di colpo.
Albeggiava.
Un nuovo giorno era sorto a Capomazda.
Galgan
21-03-2015, 04.30.46
Lasciai che le tenebre mi avvolgessero, perché ormai non le temevo, sentivo che Dio era con me, e il dono che mi aveva appena fatto, Arimanna, era la conferma di questo stato di cose.
La mia Fede ne uscì profondamente rafforzata.
Lentamente, mi riscossi dai miei pensieri, e con gioia tornai sui miei passi.
Lady Gwen
21-03-2015, 10.54.50
"Cio` non vi autorizza ad interessarvi alla mia vita. Comunque, non avete risposto alla mia domanda. Che volete da me?"
La campagna fuori dalle muraa di Capomazda ci sfrecciava accanto, mentre ci dirigevamo al palazzo di quella donna cosi` misteriosa e irritante.
Scossi la testa, divertita, a quelle parole di Azelle.
"Mia cara, se temessi la morte farei tutt'altro mestiere..." ridendo "Rischio la testa comunque... anzi, per l'esattezza la rischio da almeno una decina d'anni... sai che novità..."divertita, per poi tornare immediatamente seria "No, a me preoccupa l'idea di tradire il mio uomo con qualcuno di identico a lui..." sospirai.
Poi quelle parole sulle differenze tra Icarius e Guisgard.
"Ma no... sono.. sono davvero identici, in ogni cosa... il modo di parlare, il modo di fare.." pensierosa "Tranne che nello sguardo, prima di venire qui aveva uno sguardo così pulito e innocente..." sospirai appena, con un sorriso rammentando lo sguardo del pastore "Mi sembra che l'abbia già perso... ma a parte questo.. tutto mi fa credere che sia lui..".
Raccontai così alla mia amica di quegli aspetti che mi avevano sempre più insospettito, che potevano sembrare banali ma messi insieme definivano un quadro ben preciso.
Le marmellate, i racconti sul Fiore Azzurro, l'ocarina, la filastrocca del bambino, il nome stesso che portava.
Dopodichè restai in silenzio per un lungo istante, trovando il coraggio di ammettere anche solo con me stessa quello a cui pensavo.
"A volte mi sembra di avere davanti Guisgard..." mormorai piano "Come ho sempre sognato che fosse..." con un sorriso triste "Ha detto di amarmi... che fa tutto questo per me, anche se..." alzai le spalle "io non gliel'ho chiesto, anzi.. l'avrei nascosto... ha detto che non mi avrebbe mai tenuta lontana, che non mi avrebbe mai fatto sentire solo un'amante..." scossi la testa, come ad allontanare quei pensieri "Lo so che un pastore non conosce le responsabilità di un duca... e tu sai che non gli ho mai fatto una colpa, mi bastava stargli accanto... ma..." abbassai lo sguardo, senza finire la frase.
"Il problema è che lui nega di essere Guisgard... e io dico: se uno ha avuto un'amnesia lo saprà, no? Avrà almeno un sospetto... niente.. e come se non bastasse è geloso di Guisgard... il che è assurdo, ma neanche più di tanto.." mi presi la testa tra le mani, conscia di quanto mi stesse sfiancando quella situazione "Non hai idea di quanto sia difficile stargli accanto.... non so mai come comportarmi... oggi.." sospirai "Oggi sono stata a tanto così dal baciarlo.." mimando con la mano "Lui non mi rende le cose facili... eppure non vorrei mai allontanarmi a da lui..." chinai il capo "Non so davvero che fare... posso solo aspettare di riuscire a confermare o confutare la mia ipotesi...".
Dopo un istante alzai la testa e risi, osservando Azelle.
"Ah, che lagna che sono..." scuotendo la testa "Non volevo tediarti con i miei vaneggiamenti, ma sei l'unica persona di cui mi fido, e ti giuro che stavo per impazzire..." con un sorriso "Comunque non voglio certo rubarti tutta la notte, visto che hai un pittore che ti aspetta.." strizzando l'occhio alla bella dama "E dalle tue parole sul mio coinvolgimento in questa storia direi che non vuoi aver niente a che fare con Rodolfo.." annuii "Non preoccuparti, gli dirò che ho cambiato idea e non ti ho detto niente.." sorrisi "Ti chiedo solo il silenzio, ma so di poter contare su di te..".
Altea
21-03-2015, 22.47.57
Sorrisi leggermente.."No, non ho freddo..ho appena fatto una cavalcata a cavallo per la brughiera, mi da un senso di libertà, nonostante un mio amico dicesse, appunto, era freddo..forse lo è solo per i cuori placidi?". Egli inizio a parlare, lo ascoltai con attenzione e in silenzio e mi misi a scrutare con lui le stelle e l' orizzonte,potevo notare le luci lontane.."Oh, le navi volanti esistono davvero milord, e forse pure i cavalli fatati..venite seguitemi" e lo presi gentilmente sotto braccio..in quel momento non mi interessava fosse Guisgard con una forte amnesia o il sosia, sapevo solo dopo molto mi sentivo tremendamente libera, a mio agio e fu così che imboccai il mio sentiero segreto, attorno vi erano gli alberi in fiore e quelli che facevano brillare i loro germogli sotto la Luna che ormai andava calando.."Non abbiate paura milord, vedete questo è il mio passaggio segreto da quando sono bambina e vi porterò nel mio luogo segreto..è vero la Primavera sta arrivando..magari come la immagino io e forse a bordo di quel cavallo fatato, se dovessi immaginarmela la vedrei come una creatura fantastica con un mantello floreale magico e al suo passaggio risveglia la Natura..vedete sto farneticando pure io..tutti dicono farnetico e non mi hanno mai preso sul serio."
Ad un tratto ci trovammo davanti una scalinata antica, sotto scorreva il ruscello e salimmo le scale, vi era un tempietto antico colonnato con una statua classica ed era celato da salici e altri alberi ora pieni di foglie e pronti a germogliare. Mi sedetti sullo scalino più alto e feci cenno al presunto duca di sedersi, non avevo coraggio di chiamarlo per nome..se fosse stato il sosia non era giusto scambiarlo per una persona che non era.."Questo, Duca, è il luogo dove mi ritiro di nascosto quando la vita a corte è pesante, o voglio leggere un libro o scrivere senza nessuno mi disturbi..e ve lo presto, ma sia un segreto tra me e voi..è un dono prezioso e ne sono gelosa." Fu così che mi persi a parlargli della mia avventura sulla Santa Caterina, la nave volante, e mi accorsi narrai solo ciò che io avevo fatto senza nominare Guisgard..per la prima volta parlavo di me stessa e di ciò che ero riuscita a compiere e conclusi con la scoperta appena fatta.."Sapete, giorni fa ho scoperto un Cimitero Longobardo e vi era un artista, egli ha creato un sarcofago pieno di pannelli raffiguranti tutti gli Amori Immortali della Storia, mi disse a commisonarglielo fu una donna dal velo verde e aveva un ciondolo con una civetta che teneva una rosa e aveva delle ancelle col velo verde, una dama anziana dei Taddei mi ha detto era la Dama del Lagno" e lo guardai leggermente perplessa "Poi tornai e come disse l' artista vi era una scritta..quel sarcofago spetterà a chi troverà il Fiore Azzurro..ma come può quel Fiore essere associato alla morte..beh non pensiamoci, ho dovuto pure lottare contro la strega Cassaluia che voleva informazioni..magari chi mi sente mi prenderebbe proprio per matta ma non vi nego partirei subito per questa avventura, forse sfidando pure il mio destino".
Il Cielo stava diventando azzurrognolo..l' Alba stava arrivando e mi fermai a guardarla silenziosamente, come un rito da non rovinare, quando il Sole e la Luna posso finalmente rivedersi...il Cielo iniziava a prendere sfumature di rosso, violetto, giallo e altre screziature. Mi alzai e presi una rosa bianca e gliela porsi.."Io amo le rose Milord..l' ho scelta bianca per voi, è un dono per avermi ascoltata stanotte, finalmente ho potuto sentirmi libera dopo mesi..bianca come la purezza leggo e vedo nel vostro animo, ricordatevi non dovete farvi plasmare da nessuno, nessuno deve rubare ciò che siete veramente, abbiate il coraggio di rimanere ed essere sempre voi stesso e se volete cambiare fatelo per voi stesso e non per gli altri, per qualsiasi cosa potete contare su di me".
Gliela misi nella mano e sorrisi.."Forse è meglio entrare, sarete stanco..o forse volete rimanere ancora qui? Ditemi..altrimenti torneremo a Corte assieme, magari per indossare di nuovo quella maschera non ci appartiene" dissi leggermente malinconica.
Tessa
22-03-2015, 16.22.36
"Ci risiamo!" pensai, alzando gli occhi al cielo.
Il prigioniero aveva diviso la stanza, con fare guascone e divertito.
"Ecco che anche lui mi crede pudica e spaventata dagli uomini..."
Oltrepassai la parte di stanza in cui lui si era andato a coricare.
"Messere" dissi "Se vogliamo continuare ad andare d'accordo, voi dovete sapere una cosa di me" lo fissai negli occhi, pacata ma decisa. "Ci sonno donne interessate agli uomini. Donne romantiche e sognatrici che non temono di manifestare i propri sentimenti. Poi ci sono donne che mettono una corazza, che si fingono forti e disinteressate all'amore, ma che in realtà si sciolgono per la persona amata. Poi ci sono io. Io, che per qualche strano scherzo della natura, sono del tutta avulsa da certe pulsioni e da certi sentimenti"
Feci una breve pausa, per scegliere bene le parole.
"Io non temo approcci da parte vostra e, il mio senso del pudore, si è perso quando ho iniziato ad accudire gli ammalati all'ospitale del convento e a studiare l'anatomia" lo squadrai, questa volta quasi con sufficienza "Mi duole dirvi, Messere, che voi non avete assolutamente niente di ciò che abbia già visto".
Senza attendere risposta, mi tornai nella mia parte di stanza, concludendo con:
"Odio dividere la stanza con chicchessia perché amo stare sola"
Mi gettai sul letto e mi addormentai pacificamente.
Guisgard
23-03-2015, 02.01.09
Azelle sorrise a quelle parole di Clio.
“Mi sembra naturale, dai...” disse, per poi guardarsi allo specchio ed accomodandosi i capelli “... una corte è il luogo ideale per smarrire quanto di più genuino una persona possegga. Compreso lo sguardo illibato del tuo pastore. Ma, piuttosto, mi chiedo... non eri tu fra noi due la paladina del Vero Amore? Non eri tu che facevi la fatalista su come il Destino disponesse tutto per attuarlo?” Rise. “Ah, Clio... se quel pastore è davvero Guisgard oppure no, allora nessuno al mondo più di te può capirlo...” la fissò e le fece l'occhiolino “... e comunque non mi pare di averti detto no... anzi, mi piace l'idea di raggirare quel porco di Guanto... domani stesso farò in modo che mi inviti nella sua dimora... che naturalmente sarà la stessa in cui vive suo fratello, visto che Guanto è un parassita, oltre che un maiale.” Divertita.
Guisgard
23-03-2015, 02.10.39
Il calesse con a bordo Gwen e la misteriosa donna attraversava la brughiera divenuta ad un tratto muta e sinistra.
“Che caratterino, ragazza mia...” disse la donna con un tono forzatamente cortese “... eppure mi sembra di aver dimostrato a te ed ai tuoi amici che sono altruista e generosa...” ridendo leggermente “... guarda che il mio è un gran dono, sai? Non l'ho detto al tuo ridicolo capocomico, ma le maschere ed i costumi del mio baule hanno una particolarità... si, sono magici... chiunque decida infatti di indossarli può trasformarsi nel personaggio a cui si riferiscono... non è straordinario?” Sorridendo. “Non ti piacerebbe dunque poter diventare la regina Penelope? Dopotutto è l'eroina in cui ti immedesimi di più.”
Ma come faceva quella misteriosa donna a conoscere questa cosa di Penelope?
Infatti Gwen l'aveva rivelata agli amici del carrozzone e a nessun altro a Capomazda.
Sorrisi ad Azelle, annuendo appena.
"Appunto..." Mormorai "Ho solo paura di vedere quello che vorrei vedere e non quello che ho realmente davanti..." Ammisi "Ma temo tu abbia ragione..." Sorridendo.
Poi mi illuminai alle sue parole su Guanto.
"Davvero? Oh, Azrlle, grazie... Sei la migliore..." Sorridendo alla mia amica "Si in effetti quel Guanto piace poco anche a me, anche se l'ho visto una sola volta..." Alzando gli occhi al cielo divertita "E se c'è una che può riuscire a raggirarlo, quella sei tu...".
Mi alzai.
"Grazie, mia cara..." Le sorrisi "Mi mancava chiacchierare con te... Ma ora sono qui, dunque spero che ci vedremo spesso.." Annuii "Ora sarà meglio che vada..." Con un sorrisetto divertito "In bocca al lupo per Guanto.... Attenderò fiduciosa tue notizie... Buonanotte...".
Guisgard
23-03-2015, 02.17.41
Presa con sé la spada Arimanna, Galgan lasciò quella mistica fucina e facendo il cammino a ritroso ritornò in superficie, nell'antro dove ritrovò la figura incanutita ed il fedele Lucas.
“Bentornato, signore.” Lo scudiero al cavaliere. “Cosa avete trovato laggiù?”
“Ha trovato il suo Destino.” Mormorò la figura incanutita.
E fissando Galgan, Lucas si accorse della superba spada che egli aveva con sé.
Guisgard
23-03-2015, 02.22.00
“Buonanotte a te, inguaribile sognatrice.” Disse Azelle a Clio. “E buona fortuna col tuo pastore. Chiunque egli sia.” Facendole l'occhiolino.
Così la spadaccina lasciò la sua amica, ritrovandosi ad attraversare i lunghi corridoi dell'antico Palazzo Ducale.
Un'ombra allora uscì dal chiaroscuro.
“Ebbene?” Chiese Rodolfo a Clio. “Attendevo di vedervi per sapere se tutto fosse andato bene. Che notizie avete per me, dunque?”
Sorrisi ad Azelle, e lasciai le sue stanze rincuorata come sempre.
Quanto mi era mancata.
Camminai così per il Palazzo, cercando di ricordare la strada che conduceva alle mie stanze.
D'un tratto, incontrai Rodolfo e gli sorrisi, soddisfatta.
"Domani madama Azelle farà in modo di farsi invitare nella dimora di Guanto, che secondo lei sarà la stessa del fratello, essendo questi..." Sorrisi appena "Un parassita.. E credo sia un'eventualità molto più che plausibile... Per nostra fortuna madama Azelle, che non ha l'abitudine di interessarsi alla politica, non vede di buon occhio Guanto, dunque era alquanto divertita dall'idea di raggirarlo.." Sorrisi, rammentando le parole della mia amica.
"Dunque, dovremo attendere domani per scoprire se abboccherà..." Con un leggero sorriso "Credo che la cosa migliore ora sia cercare di riposare per il tempo che resta, sono sicura che domani sarà un'altra giornata intensa..." Cordialmente "Vi auguro una buonanotte, dunque...".
Non che avessi particolarmente sonno, in realtà, ma non avevo tutta questa voglia di fare conversazione con Rodolfo in piena notte.
Guisgard
23-03-2015, 02.38.04
Rodolfo ascoltò Clio e poi annuì.
“Speriamo bene, dunque...” disse l'uomo “... comunque avete ragione... è notte fonda e tra non molto albeggerà... andate pure a riposarvi. Vi auguro una serena notte.” Mostrò un lieve inchino e si allontanò.
Ma dalla penombra che dominava nel corridoio, due occhi si accesero, per poi svanire senza essere visti né dalla spadaccina, né dall'uomo.
Annuii a Rodolfo, salutandolo cordialmente.
Rimasta sola, mi fermai ad osservare il cielo fuori dalla finestra, e le stelle che cominciavano a ritirarsi e avrebbero ben presto lasciato il posto al mattino.
Sospirai appena, per poi distogliere lo sguardo.
Così, mi allontanai sperando di trovare la strada che mi riconducesse alle mie stanze.
Forse riposare non era una cattiva idea, nonostante mi sentissi inquieta e fin troppi pensieri tormentassero la mia mente.
Guisgard
23-03-2015, 02.48.09
Clio si avvicinò ad una finestra e restò qualche attimo ad osservare il cielo che di lì a poco avrebbe salutato la notte ed accolto l'alba.
E proprio in quel momento udì delle voci, provenienti dal cortile sottostante.
La ragazza riconobbe così la voce di Icarius che parlava ad una donna.
E quella donna aveva una voce che la spadaccina conosceva bene.
Era infatti quella di Altea.
Poi la piratessa si allontanò e di lì a poco raggiunse la sua stanza.
La notte era limpida e stellata, come si addice alla prima notte di Primavera, e il vento fresco che soffiava era leggero ed etereo come una soffice brezza.
D'un tratto, però, mentre me ne stavo affacciata a quella finestra udii delle voci.
La sua voce.
Ma non era solo, tuttavia, riconobbi anche la voce di donna che era con lui.
Abbassai lo sguardo, con un sospiro.
Almeno sai che non ha bisogno di te, ora...
Lanciai una breve occhiata al giardino sotto di me e poi mi allontanai, quasi temessi che sarei rimasta lì a cercare di ascoltare.
Ma sapevo che non erano affari miei, e me ne andai, pensando piuttosto a trovare la mia stanza.
Rodolfo non scherzava quando diceva che era degna del ruolo che mi trovavo a svolgere.
Gli armadi erano pieni degli abiti più diversi, come se l'incaricato a trovarli non sapesse dire se preferivo vestire da uomo o da donna.
Ma le camice da notte e le vesti da camera non mancavano, per fortuna, così mi cambiai, indossandone una in seta blu con ricami in pizzo.
La dolce brezza mi parve fin troppo fredda quando aprii la finestra e mi affacciai per chiudere le imposte.
Mettere una vestaglia sarebbe stata una buona idea...
Come se quelli fossero i miei problemi.
Mi misi a letto, sperando di essere abbastanza stanca da addormentarmi, senza pensare.
Guisgard
23-03-2015, 03.14.20
La falce della Luna dominava il cielo, splendendo di una luce affascinante e misteriosa allo stesso tempo.
Come se fosse un truciolo d'argento lasciato lì ad illuminare il firmamento e a segnare la rotta da seguire.
Ed infatti la Santa Caterina procedeva ad altezza costante sulla superficie del mare, diretta verso la sua nuova tappa.
“Capitano...” disse Miseria avvicinandosi con il resto dell'equipaggio a Clio, che se ne stava da sola sul ponte di comando “... avete ordini? Tra breve saremo ad Auroria, ma forse voi preferite andare oltre.”
“Si...” annuì Irko “... magari preferite evitare di giungere là proprio oggi...”
“Oggi infatti si celebreranno le nozze tra Guisgard e la regina di Auroria.” Annuì Champenuan.
“Preferite dunque proseguire?” Domandò Irko.
Clio si destò di colpo da quel sogno, accorgendosi che era ormai giorno.
Guisgard
23-03-2015, 03.21.59
Il presunto duca seguì Altea nel suo nascondiglio segreto e restò lì ad ascoltarla.
Alla fine la dama de Bastian prese una rosa bianca e la donò al presunto Taddeide.
“Avete vissuto molte avventure vedo...” disse “... e un po' vi invidio...” sorrise per un attimo “... si, perchè mi sembrate quasi una di quelle eroine giramondo, protagoniste di novelle e di fiabe, in cerca di tesori e dell'Amore... questa rosa è molto bella...” fissando il fiore “... mi avete parlato del Fiore Azzurro... l'unica cosa certa è che nessuno conosce che tipo di Fiore sia... nessuno tranne coloro che l'hanno trovato... vi rivelerò un segreto, visto voi mi avete svelato l'esistenza di questo vostro rifugio... io ho provato ad immaginare il Fiore Azzurro... ho tentato di fantasticare circa il suo aspetto... potrebbe essere una rosa? E se si, di quale colore? O Magari un giglio? E se invece fosse una margherita? Oppure un'orchidea?” Guardò il cielo e sospirò. “Esistono infiniti fiori... dirlo senza averlo trovato è impossibile... è un po' come immaginare l'orizzonte oltre il mare... io l'unica cosa certa che so è che oltre l'orizzonte vi sono le mitiche Isole Felici... e chissà, forse si chiamano così perchè per raggiungerle occorre proprio trovare il Fiore Azzurro...” guardò Altea e le sorrise “... sarà meglio rientrare... tra poco albeggerà...” le porse la mano ed insieme tornarono nel cortile.
Da qui rientrarono nel palazzo e si salutarono.
"Grazie per avermi mostrato il vostro mondo segreto, milady." Icarius ad Altea. "Buonanotte." Per poi raggiungere le sue stanze.
Poco dopo cominciò ad albeggiare.
Mi svegliai, ma richiusi gli occhi immediatamente.
Perché diavolo sono costretta a dormire, se non faccio altro che incubi?
Incrociai le braccia sul viso, quasi volessi fuggire dalla realtà.
Non conoscevo incubo peggiore: avevo vissuto quei due anni a Capomazda col terrore del giorno in cui lui sarebbe arrivato ad annunciarmi il suo fidanzamento.
E sapevo che sarebbe arrivato, un duca ha delle responsabilità.
"Buongiorno, Clio..." Mormorai, sarcastica "Eccoti un buon modo per iniziare la giornata....".
Mi alzai, cercando di dimenticare quell'incubo, mi preparai di tutto punto per la giornata, Icarius non si era praticamente allenato il giorno prima, oggi l'avrebbe fatto di certo.
Così, una volta vestita come si conviene al maestro d'Armi del duca, scesi di sotto.
Guisgard
23-03-2015, 03.32.34
Clio si vestì e scese di sotto.
Il palazzo si era già svegliato da un bel po', con servi e cortigiani impegnati nelle loro mansioni giornaliere.
“Clio...” disse ad un tratto qualcuno “... sei sveglia... ti aspettavo...” sorridendo Guisgard “... hai riposato bene? Io non ho dormito molto, ma sono di ottimo umore, devo dire.” E sulla giubba aveva accomodata una rosa bianca. “Manca ancora un po' per la colazione... ti va di fare un girò per il palazzo? Dopo magari non ne avremo il tempo, visto immagino dovremo allenarci. Giusto?”
Mi voltai nel sentire la sua voce, e sorrisi appena.
"Sono felice di saperti di ottimo umore..." Mormorai "Chissà, magari migliorerai il mio..." Sforzandomi di sorridere.
"Ma certo, che splendida idea..." annuii, sorridendo all'idea che saremmo stati soli "Mi fa piacere fare un giro per il Palazzo, stanotte pensavo di perdermi..." Risi piano.
Volevo evitare di parlare di quella notte, del fatto che l'avevo sentito parlare con Altea a notte fonda, del mio sogno, del fatto che aveva dormito nella camera di Guisgard.
Ma poi lo sguardo mi cadde sulla rosa, e la sfiorai appena, delicatamente.
"È molto bella..." Dissi soltanto, pianissimo, senza guardarlo in faccia temendo che potesse leggermi nell'anima.
"Chissà..." Mormorai pianissimo, per poi alzare gli occhi su di lui "Chissà se riesci a indovinare qual'è il mio fiore preferito...".
Guisgard
23-03-2015, 03.57.20
Icarius sorrise a Clio e poi, quasi senza accorgersene, come se fosse la cosa più naturale del mondo, prese la sua mano e iniziarono quel giro nel palazzo.
Arrivarono poco dopo d'avanti ad una porta che attirò subito l'attenzione del pastore.
“Cosa...” disse ad una servitrice che passava nel corridoio “... cosa c'è in questa stanza?”
“E' la stanza dei giochi, milord.” Rispose con un inchino quella. “Vostro zio la fece preparare per voi, prima del vostro rapimento.”
Il pastore allora aprì la porta e con Clio entrò in quella stanza.
Era piena di giocattoli di ogni tipo.
Caricò la molla di un cavaliere di legno su un cavallino d'avorio ed il giocattolo cominciò a muoversi, accompagnato dalle note di un carillon incorporato.
“Quanto doveva amare suo nipote il duca...” mormorò Icarius fissando quel giocattolo “... perchè hai detto di non avere un buonumore stamani, Clio?” Voltandosi verso la spadaccina. “Cos'hai?” I suoi occhi erano in quelli di lei. “Il tuo fiore preferito... non lo so... ma mi piace immaginare a quale fiore invece somigli... ad un giglio... si, un giglio... perchè sei bellissima, delicata e pura... elegante eppure nel fondo dei tuoi meravigliosi occhi si possono intravedere le fragilità che tanto cerchi di nascondere...” mentre il cavaliere di legno continuava a muoversi in quelle notte che lo accompagnavano.
Guisgard
23-03-2015, 04.24.07
“Oh...” disse la maschera di ferro a quelle parole di Tessa “... davvero? Ed io che credevo, nonostante questa maschera, di avere un certo fascino...” scoppiò a ridere “... sapete che facciamo progressi? Si, perchè questa è la classica atmosfera che domina attorno ad una coppia sposata, stando almeno ai racconti dei carcerieri quando parlavano di come preferissero stare a sorvegliare quella prigione invece che tornare a casa dalle loro mogli.” Divertito. “Comunque mi piace la vostra tripartizione dell'universo femminile. Da un lato quelle romantiche e languide, dall'altro quelle che fingono ma che non attendono altro che essere conquistate e nel mezzo voi, indifferente e persino schiva ai possibili incanti dell'Amore.” Sorridendo. “Ma chissà, magari solo perchè non avete mai trovato l'uomo giusto.” Accomodò il cuscino ed una coperta sul pavimento, per poi prendere qualcosa da una delle tasche della sua giacca. “Spero non vi secchi se suono qualche nota con la mia ocarina... sapete, mi aiuta a dormire e a distrarmi... voi sarete anche immune alle tentazioni di messer Amore, ma io invece...” rise di nuovo e poi cominciò a suonare piano, accompagnando alle note le parole di una vecchia canzone udita forse durante la sua prigionia:
“Nascendo tu,
hai fatto certamente nascere
un piccolo pasticcio in Paradiso
perchè volevano tenerti Lassù...
… gli Angeli del Ciel.
Venendo qui,
hai fatto certamente nascere
un piccolo pasticcio nel mio cuore
perchè sei tanto bella e tanto piaci a me...
… ma non soltanto a me.”
E tra quelle basse note e le dolci parole che le accompagnavano, Tessa si addormentò serenamente.
Fu per lei una notte tranquilla, senza sogni inquieti.
E quando si svegliò, il lieve e dorato tepore dei raggi mattutini danzava sul suo volto, accompagnato dai rumori vivaci del borgo ormai destato e da un invitante profumo di focacce calde che saliva attraverso la finestra aperta della stanza.
Tutto ciò mentre dall'altra parte della stanza, divisa com'era dalle lenzuola appese al filo tra le pareti, il giaciglio dell'ex galeotto era vuoto.
L'uomo infatti si era già alzato e sceso di sotto.
http://filmpjekijken.com/Content/upload/Keira-Knightley-portret-Pride-And-Prejudice-4.jpg
Lady Gwen
23-03-2015, 10.32.05
Quella donna mi irritava in un modo indicibile.
Ad un certo punto, disse che i costumi erano magici. Chi li indossava si immedesimava nel personaggio che sentiva piu` affine.
"Come sapete di Penelope?" chiesi, rimanendo calma, ma con una vena di durezza nella voce.
Adoravo il modo in cui mi prendeva per mano, come se fosse la cosa più naturale del mondo, il che poteva non essere tanto assurdo.
Lo seguii nella stanza dei giochi, e mi guardai intorno, spalancando gli occhi.
"Accidenti..." Esclamai "Non ho mai visto tanti giocattoli in vita mia... Io avevo una spada di legno e una bambola..." Risi appena "Tu con cosa giocavi da piccolo?".
Poi si voltò verso di me e mi chiese perché non fossi di buonumore, incatenando il mio sguardo al suo.
"Niente..." Mormorai, sorridendo appena "Diciamo che ho riposato poco e male, e che certi incubi non la smettono di tormentarmi..." Sbuffai piano, scuotendo la testa, come a voler allontanare da me i pensieri inquieti di quella notte.
"Ma ora sono qui con te..." Avvicinandomi a lui per poi cercare i suoi occhi "Non ha più importanza..." Sorrisi, senza lasciare il suo sguardo.
Ed era vero, stargli vicino allontanava tutti i pensieri inquieti che mi tormentavano.
Poi parlò del mio fiore, e io lo ascoltai con un sorriso mentre il cuore batteva sempre più forte.
Ma quando indovinò mi illuminai.
Anche quella era pura fortuna? L'ennesima coincidenza?
Istintivamente portai la mano all'elsa della spada dove era custodito un vecchissimo Giglio Bianco, quello che Icarus aveva lasciato sulla mia finestra dopo che io l'avevo buttato via.
Erano passati almeno dieci anni, e allora non sapevo che quel ragazzino, Icarus, altri non era che Guisgard de Taddei, e sarebbe diventato arciduca di Capomazda anni dopo.
"È proprio il Giglio..." Mormorai dolcemente, annuendo piano "Il Giglio Bianco..." Con gli occhi colmi di emozioni e sentimenti che scrutavano i suoi.
"Complimenti..." Sorrisi "Hai indovinato...".
Restai in silenzio per un lungo istante, ascoltando solo i battiti del mio cuore e la dolce musica del carillon.
"Ci vuole un premio..." Sussurrai pianissimo, per poi baciarlo quasi senza accorgermene, un po' come lui mi prendeva la mano: come fosse la cosa più naturale del mondo.
Altea
23-03-2015, 16.28.00
Ascoltai le sue parole sul Fiore Azzurro e le Isole Felici e lo guardai perplessa.
Eppure mostrava di non sapere nulla di quel viaggio sulla Santa Caterina ma conosceva il Fiore Azzurro e le Isole Felici..Guisgard ne parlava sempre.
"Chissà" e lo guardai nei profondi occhi azzurri "forse il Fiore Azzurro non è proprio un Fiore?Prende le sembianze dei nostri sogni o della persona amata? A mio parere è un Fiore semplice e delicato come un Amore che nasce spontaneamente proprio come quel Fiore".
Mi strinse la mano e mi condusse lui verso la Corte stavolta, non dissi altro e mi congedai.."Buonanotte, quando vorrà Sua Signoria sarò sempre a sua disposizione per parlare, magari nel luogo segreto..senza interferenze" gli sorrisi e raggiunsi la mia stanza da letto e il cuore batteva forte:
"Il mio sogno, oltre trovare il Fiore Azzurro, è raggiungere le Isole Felici".
Guardai Guisgard perplessa e poi curiosa "Le Isole Felici? Dai, parliamone" .
"Forse.."disse con la solita aria provocatoria "tu che mi dai in cambio?"
"Nulla" risentita io "Se non vuoi dirmelo, lo scoprirò da sola".
"Impossibile" ridendo lui.
"A volte sai renderti antipatico, lo sai?" e lui mi sfiorò il viso con la mano e quello sguardo enigmatico ma non ribattei.
Mi spogliai e cercai di dormire, mi svegliai di buonumore nonostante quelle perplessità. Appena sveglia, dopo il mio bagno rilassante alla lavanda, mi vestii di fretta e raggiunsi la mia saletta dove consumavo la colazione e chiamai Petronilla "Dite a milord Bensuon di ricordarsi di andare a prendere lady Sissi, ma ditelo solo a lui..e poi non voglio essere disturbata tranne da Sua Signoria..o per motivi urgentissimi".
Iniziai a mangiare ma ero turbata.."Altea, no..se fosse Guisgard sai benissimo lui non ti ama!!E se fosse il sosia..non sai neppure chi potrebbe essere o come si chiama, magari ha pure moglie o una fidanzata..oppure è proprio fidanzato con Clio visto è arrivata con lui, ma non avevo visto gesti amorosi tra loro. Vuoi soffrire ancora per Amore? Ha detto..sembro una eroina in cerca di Tesori e del Vero Amore, ha saputo leggermi dentro".Scossi il capo, ma sentivo come la sensazione di aver conosciuto un uomo per la prima volta e di esserne attratta come non accadeva da anni..ovvero dal primo giorno avevo visto Guisgard, solo lui aveva un carattere diverso sebbene il suo volto era uguale.
E continuai la colazione, dovevo essere pacata, o mi sarei lasciata prendere dagli eventi..forse dovevo parlare con Frate Severo di nuovo, che il Duca era tornato ovvero Guisgard, o il sosia..e tutto il resto.
Galgan
23-03-2015, 16.53.55
Li fissai entrambi, senza proferire risposta alcuna, poi posai lo sguardo su Arimanna, e fu allora che mormorai;
-In verità, mi auguro di essere per l'Onnipotente, quello che questa lama sarà per me, e a Lui giuro che questa spada non lascerà mai il mio essere di mia volontà, e che mai questo strumento verrà usato contro il Suo Nome-
Osservai poi l'Uomo Vetusto;
-Dove mi condurranno ora, i miei passi?-
Tessa
23-03-2015, 17.41.01
Mi svegliai, ritemprata da un lungo e salutare sonno.
Mi svegliai e, sorprendentemente, scoprii di avere molta fame.
"Be', la buona Vecia sicuramente non mi negherà qualcosa da mangiare! E' così ospitale... " pensai.
Mi tirai su dal letto, non senza sofferenza per la caviglia ancora molto malandata e, nell'alzarmi, notai che il prigioniero non c'era.
"E' mattiniero!" mi dissi "probabilmente è ancora abituato agli orari della prigione.."
Ogni volta che pensavo a lui, mi chiedevo come avesse potuto sopportare la lunga prigionia e quella dannatissima maschera sulla faccia.
Fino a quel momento, le varie vicissitudini, mi avevano portato a credere che potesse essere un Taddei. Un Taddei nascosto ed esiliato da qualcuno, per qualche motivo politico. Adesso però non avevo più certezze e, in cuor mio, un po' mi dispiaceva. Sarebbe stato bello, per me, trovare qualcuno con il mio stesso cognome. Un parente qualsiasi...un cugino, un fratello... qualcuno con il mio stesso sangue, che mi facesse sentire, almeno per una volta, parte di una famiglia.
Esisteva una chiave di quella maschera, ma solo un miracolo avrebbe potuto indicarci la strada da seguire. Non c'erano nomi, non c'era storia e non c'era neppure memoria. Niente a cui appigliarsi per trovare una via, un'indizio....
Con quei pensieri in testa, iniziai faticosamente a scendere le scale che conducevano al piano di sotto e, tanto fu lo sforzo, che proprio davanti alla porta della cucina, il piede cedette e io mi trovai rovinosamente a terra.
Guisgard
23-03-2015, 18.46.33
Quel bacio.
Naturale, lieve, dolce.
Icarius sentì le calde e morbide labbra di Clio sfiorare le sue, quasi come una carezza.
Come se due petali profumati si fossero posati sulla sua bocca.
Ed il pastore, sorpreso, ebbe solo il tempo di schiudere appena le sue labbra, seguendo il movimento leggero di quelle della spadaccina.
Poi la musica del carillon terminò di colpo e lui, sentendo la bocca di lei allontanarsi, aprì gli occhi.
E trovò l'azzurro sguardo della ragazza su di lui.
“Clio...” disse in un sussurro il presunto Arciduca “... io... io non ho mai baciato una donna prima d'ora... ed immagino... si, immagino te ne sarai accorta... credo che questo sia il bacio più scialbo che tu abbia mai avuto...” visibilmente imbarazzato.
Guisgard
23-03-2015, 18.56.34
Mentre Tessa scendeva a fatica le scale, a causa della caviglia malandata, sentì, attraverso una finestra aperta, delle voci che provenivano da fuori, dal cortile d'avanti alla casa.
“Dimmi di quella maschera...” disse Oldano all'ex galeotto “... non la togli mai? E' abbastanza ridicolo andare in giro con quel pezzo di ferro sulla testa, non trovi?”
“Per questo ho lo scialle legato intorno al capo.” Rispose il misterioso prigioniero.
“Ma perchè non la togli?”
“Non posso...” scuotendo il capo l'ex galeotto “... me l'hanno messa e temo abbiano gettato la chiave.”
“Che assurdità!”
“Già...” annuì maschera di ferro, mentre issava un secchio d'acqua dal pozzo.
“Cosa hai combinato per meritare una simile punizione?”
“Io?” Fissandolo il prigioniero. “Nulla che io sappia.”
“Sciocchezze!” Esclamò Oldano. “Hai di certo fatto arrabbiare qualcuno. Il motivo? Donne o soldi, non ci piove. Ti conosco bene, benedetto ragazzo. Ma ora dovrai mettere giudizio, o la tua giovane e bella moglie ti manderà al diavolo.”
La maschera di ferro rise.
“E sarebbe un peccato...” mormorò il vecchio “... si vede che è tanto innamorata.”
“Innamorata?” Ripetè stupito l'ex galeotto. “Di me?”
“Certo.” Annuì Oldano. “Di chi altri sennò?”
“Questa poi...” sorridendo sarcastico il prigioniero, mentre cominciò ad innaffiare le piante nel cortile.
“Grazie.” Avvicinandosi Vecia. “E' davvero gradito quest'aiuto.”
“Così lavora un po', questo sfaccendato.” Brontolò Oldano.
Ad un tratto si udì un tonfo.
I tre corsero in casa, ma naturalmente il primo ad arrivare fu l'ex galeotto.
Vide Tessa a terra e subito la sollevò, portandola in braccio su una poltrona.
“Con questa caviglia bisogna stare attenti...” fissando la ragazza “... come va? Fa male?” Chiese a Tessa.
“No, non è nulla di che, grazie al Cielo.” Vecia controllando il piede della ragazza. “Ma dovete stare attenta.”
“Si, giusto.” Fece l'ex galeotto.
“Andate in cortile...” disse Vecia “... abbiamo una vecchia altalena. E' comoda ed è all'ombra di un pino. Io vi porterò fuori la colazione.” Sorridendo.
“Buona idea.” Alla donna il prigioniero.
Portò così Tessa in braccio sull'altalena e con lei restò là a fare colazione.
Aprii gli occhi, trovando subito l'azzurro dei suoi.
Quel bacio era stato dolce e lieve, eppure sentivo il mio cuore battere sempre più forte.
Restai impietrita a quelle sue parole, incapace di proferire parola, ma senza lasciare mai il suo sguardo.
D'un tratto un sorriso mi illuminò il viso, risi piano scuotendo appena la testa.
"Ce l'avrai pure un difetto, nascosto da qualche parte..." dolcemente, sfiorandogli il viso in una lieve carezza.
Restammo a guardarci per un lungo istante, e cercai di reprimere il desiderio di baciarlo ancora.
"Beh, però devo dire che mi piace questo gioco..." sorrisi gaiamente "Direi che tocca a te.." alzando le spalle "Chiedimi di indovinare qualcosa di te.. vediamo come me la cavo.." Facendogli l'occhiolino.
Guisgard
23-03-2015, 19.05.37
“Amica mia...” disse sorridendo la misteriosa donna a Gwen “... ma è davvero così importante sapere il come, il dove ed il quando? Io trovo così avvilente questo meschino e puerile modo che hanno gli uomini di tentare di racchiudere in un vuoto senso ciò che invece ignorano.” Rise. “Ami Penelope, no? E di certo di piace quel bel e brillante ufficiale, giusto? E allora goditi i piaceri della vita, ragazza mia. E soprattutto approfitta quando qualcuno, come me in questo momento, ti offre la possibilità di essere e di avere ciò che vuoi.”
Intanto stava albeggiando.
E quando il Sole si era ormai alzato dall'orizzonte, il calesse giunse presso un bel palazzo con le murature ricoperte d'edera.
Guisgard
23-03-2015, 19.10.27
Icarius sorrise.
“Vediamo...” disse a Clio, fissando alcuni di quei giocattoli “... cominciamo con qualcosa di facile... dimmi, secondo te, qual'è il mio cavaliere preferito?” Prendendo il cavaliere di legno e rimettendolo dove l'aveva preso per farlo suonare.
Lady Gwen
23-03-2015, 19.15.58
Tutto cio` era assurdo.
"Siete superficiale, madama. Cio` che si desidera essere sulla scena e fuori da essa sono cose molto diverse. Il fatto che io desideri essere Penelope sulla scna non vuol dire che io desideri esserlo anche nella vita. Si devono sempre discernere realta` e finzione."
Guisgard
23-03-2015, 19.20.28
La donna rise a quelle parole di Gwen.
“Ragazza mia, tutto è scena a questo mondo.” Disse, per poi annuire al cocchiere che era sceso per aprire lo sportellino del calesse. “Non credi che il recitare, il falso, l'apparire, l'estetica sono ciò che davvero conta a questo mondo?” Scendendo dal calesse. “Credi forse che se tu non fossi così bella, il tuo affascinante ufficiale ti avrebbe degnata di uno sguardo? Ah, ingenua ragazzina... su, vieni...” con un cenno per farla entrare con lei nel palazzo.
Lo osservai sorridendo.
"Interessante..." seguendo con lo sguardo i suoi gesti mentre metteva via il cavaliere di legno "Io direi.. sì, direi Lancillotto..." cercando e trovando il suo sguardo "Il Primo Cavaliere, l'Amante Perfetto..." sorrisi "Colui che riuscì a compiere imprese straordinarie, senza dimenticare che visse un amore che mai nel mondo verrà eguagliato..." sorrisi, diverita "Chi altri?" ridendo piano.
Lady Gwen
23-03-2015, 19.31.01
Sapevo che diceva tutto cio` apposta, anche riguardo Velven, quindi cercai di ignorare quello che aveva appena detto.
"C'e` un motivo particolare per cui mi avevate proposta come protagonista?" chiesi, senza durezza nella voce stavolta.
"E` semplice curiosita`, non vi preoccupate" dissi alzando le mani.
Guisgard
23-03-2015, 19.33.15
Icarius prima sorrise poi un po' imbarazzato chinò lo sguardo per un momento.
“Già...” disse a Clio “... l'Amante Perfetto... come no... un perfetto idiota direi invece...” facendosi immediatamente serio “... andiamo, ti prego... non mi va di essere preso in giro... un attimo fa hai visto che non so neanche baciare... devo farti proprio compassione, vero? L'ingenuo ragazzo venuto dalla brughiera che gioca a fare il duca...” si voltò verso i giocattoli “... anche questo è un gioco, no? Dopotutto stiamo giocando... non imparerò mai ad essere uno spadaccino, né tanto meno un duca... ognuno vuole che sia qualcuno che mai potrò essere... il popolo vuole un duca e tu speri che io sia il tuo Guisgard... forse solo Rodolfo avrà ciò che vuole... lui vuole un fantoccio, no? Ed io questo sono... un fantoccio, alle cui spalle tutti ridono beatamente...” scosse il capo “... si, un idiota sono... e sembra voglia essere pure compiaciuto... andiamo a fare colazione, ti prego...” aprendo la porta “... comunque hai indovinato... il mio cavaliere preferito è Lancillotto...”
Guisgard
23-03-2015, 19.41.57
Entrarono nel palazzo.
Era molto grande e sfarzoso.
Alle pareti vi erano ovunque quadri caratteristici, enigmatici ed inquietanti.
Uno in particolare sembrava messo apposta per attirare l'attenzione.
Raffigurava Lucifero che in una sabba si mostrava sotto le sembianze di un bellissimo uomo dai capelli neri e lunghi, nell'atto di accoppiarsi con alcune seducenti streghe.
“Mi piaci, ragazza...” disse la donna a Gwen, togliendosi il cappuccio e mostrando finalmente il suo volto “... provieni da Avalon, una terra pagana, dove la gente cresce senza superstizione e paura...” accarezzando il dipinto di Lucifero.
Era una donna bellissima, dai capelli biondi, la pelle chiara e gli occhi di un azzurro limpidissimo.
“Dimmi, che maschera vuoi indossare?” Fissando Gwen. “Dimmelo ed io la darò a te...”
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Guisgard
23-03-2015, 19.48.34
Altea ancora in balia di inquietudini, stava mangiando da sola, quando poco dopo qualcuno bussò.
Entrarono allora Bensuon e Sissi.
“Eccomi di ritorno.” Disse il falso conte.
“Buongiorno, lady Altea.” Sorridendo Sissi. “Non vedevo l'ora di giungere a corte.”
Restai allibita a quelle parole, immobile per un lungo istante.
Ma quando provò ad aprire la porta lo fermai, prendendolo per il polso, per poi chiuderla di nuovo, e cercare i suoi occhi.
"Perché fai così?" mormorai, ferita, cercando risposte nei suoi occhi "Io.. non ti stavo prendendo in giro... non lo farei mai... Io..." esitai "Ero solo.." esitai ancora, cercando le parole che descrivessero il mio stato d'animo in quella stanza "Me stessa, libera... senza corazza..." abbassai lo sguardo "Mi sono lasciata andare.. Ora ricordo perché non lo faccio mai.." ammisi, mentre sentivo le lacrime affiorare "Perdonami Icarius.." rialzai la testa, cercando di nascondere la tristezza "Non succederà più..." sorrisi appena "Saprò stare al mio posto...".
Chinai il capo, aprendo la porta.
"Andiamo a fare colazione.." sussurrai appena.
Stavo per dirgli che alla fine gli avevo trovato un difetto, ma siccome era l'essere permaloso, facendoglielo presente avrei peggiorato la situazione.
E comunque, guardacaso, ci ho azzeccato...
Lady Gwen
23-03-2015, 19.54.22
Entrammo nel palazzo. Era sontuoso e sfarzoso. I quadri che c'erano alle pareti erano inquietanti, almeno la maggior parte. La mia attenzione fu attirata da un quadro raffigurante Lucifero con delle streghe durante un Sabba e cio` mi fece ripensare a mia madre e alla notte di Beltaine.
"Inutile chiedervi come sappiate che vengo da Avalon, tanto non rispondereste" dissi, continuando a guardare il quadro.
Quando mi chiese della maschera, sobbalzai e mi voltai verso di lei.
"Beh, non saprei..."
Altea
23-03-2015, 20.02.55
Ad un tratto entro' lady Sissi con Bensuon.."Siete arrivata lady Sissi..sono felice. .avete già visto il Duca? " .Congedai Bensuon e rimasi con la donna.."Non voglio dirvi nulla, giudicate da voi".
Uscimmo e chiesi a un servitore dove potevamo trovare il Duca..lei poteva giudicare da sé. ."Mi raccomando lady Sissi..voi non sapete nulla di ciò che gli è successo".Io ero solo turbata al fatto di rivederlo.
Guisgard
23-03-2015, 20.10.36
Icarius non disse nulla, limitandosi ad annuire a Clio.
I due lasciarono la stanza dei giochi e raggiunsero un grande salone, dove Rodolfo li stava attendendo per la colazione.
“Buongiorno, milord.” Disse l'uomo, mostrando un inchino al presunto duca. “Avete riposato bene?”
I servitori portarono in tavola frutta, focacce, miele e marmellate, accompagnate da latte, tè e vari succhi di frutta, per poi uscire.
“Oggi ci sarà l'incontro col vescovo...” cambiando subito espressione Rodolfo appena usciti i servi “... non immaginavo Sua Grazia anticipasse così i tempi... beh, non possiamo fare molto... dovrai incontrarlo... ma bada di non tradirti...” al pastore “... dirai dell'amnesia e tutto ciò che ti ho detto in merito... con un po' di attenzione non dovremmo correre rischi...” guardò Clio “... oggi però deve allenarsi... vi vedo troppo indulgente con lui... rammentate che siete qui per addestrarlo, non per passeggiare nel palazzo.”
Ad un tratto qualcuno bussò.
Era un servitore che condusse con sé Altea e Sissi.
“Le dame chiedevano di Sua Signoria.” Disse il servitore per poi uscire.
“Lady Sissi...” alzandosi Rodolfo “... che sorpresa... non vi attendevamo a corte...”
“Si, mi piacciono le sorprese.” Sorridendo Sissi. “E poi piacciono anche a mio nipote, no?” Guardando Icarius.
“Salute a voi, milady.” Guardandola il presunto Taddeide.
“Milady?” Stupita Sissi. “Cosa sono queste formalità?”
“Queste due non ci volevano proprio stamani...” ad un orecchio Rodolfo a Clio “... che seccatura...”
Guisgard
23-03-2015, 20.14.03
La donna sorrise a Gwen.
“Vedo che ti piace fissare quel quadro...” disse “... anche a me piace molto...” suonò un campanellino ed alcune donne entrarono “... servite il pranzo... questa ragazza resterà con noi fino a quando vorrà...” indicando la ragazza di Avalon “... dimmi, Gwen... cosa ti piacerebbe mangiare per pranzo?” Chiese poi alla giovane.
Altea
23-03-2015, 20.17.46
Entrammo nella sala, stavano servendo la colazione ma rimasi a bocca aperta e guardai prima lady Sissi, poi Rodolfo e infine il presunto Duca..lady Sissi conosceva Rodolfo? Beh...dovevo stupirmi di qualcosa..e come mai, ecco altro da scoprire.
Notai il disappunto di Rodolfo, stavano facendo colazione eppure io avevo già mangiato, ma non avrei demorso e mi misi vicino Icarius sorridendogli.."Mi auguro abbiate dormito bene..io stupendamente" e gli feci un cenno col capo..avrei voluto uscire in giardino o per la brughiera con lui..aprirmi..dirgli tutto ciò che mi turbava ma doveva rispettare le..loro regole, sembrava.."Oh vi conoscete..lady Sissi conosce messer Rodolfo, è coincidenza? Magari possiamo fare colazione con voi..se il Duca acconsente ovviamente".
Ero imbarazzata e frastornata.
Lady Gwen
23-03-2015, 20.21.04
Non avevo voglia di parlarle del mio passato e di mia madre, anche se sicuramente lo sapeva gia`.
Ad un certo punto suono` un campanello e delle ragazze, piu` o meno della mia eta`, entrarono.
"Va bene qualsiasi cosa, a patto che poi possa tornare subito a Capomazda. Sapete, la compagnia, le prove"
A dir la verita`, volevo andarmene da li` il prima possibile.
Icarius non disse nulla, e uscì dalla stanza.
E se c'era una cosa che detestavo in qualcuno era proprio quella: non rispondere.
Restai indietro di un passo, fermandomi un istante.
Chiusi gli occhi, inspirai profondamente, e come avevo fatto molte volte, una volta riaperti, nessuna emozione si riusciva a leggere sul mio viso, tantomeno la profonda tristezza che mi attraversava.
Raggiungemmo Rodolfo per la colazione, che ci informò dell'arrivo del vescovo.
Alzai gli occhi al cielo quando Rodolfo si rivolse a me.
Ci mancava lui a farmi innervosire.
"Era atteso per la colazione..." distante "Finito qui andremo ad allenarci, ma badate di avvertirci dell'arrivo del Vescovo..".
I miei occhi incontrarono per un momento quelli di Icarius, ma distolsi immediatamente lo sguardo.
Arrivarono Altea e una certa Lady Sissi, che immaginai essere la zia di Guisgard o qualcosa del genere, visto che parlava di un nipote.
Salutai cortesemente le due dame, e lanciai un'occhiataccia a Rodolfo mentre mi parlò all'orecchio.
Guisgard
23-03-2015, 20.52.28
“Si, certo.” Disse Rodolfo ad Altea. “Io sono uomo fedele ai Taddei sin dai tempi del duca Austero e dunque conosco bene lady Sissi.”
“Ed io sono di casa naturalmente qui.” Sorridendo Sissi.
“Certo...” alzandosi Icarius “... restate pure con noi a colazione...” invitando le due donne ad accomodarsi con loro.
“Anche se, vi rammento, milord, siete atteso dal vostro allenamento con lady Clio.” Rodolfo al pastore, per poi fissare la piratessa.
“E da quando mio nipote ama sentirsi dire cosa deve fare?” Sorpresa Sissi.
“Dopo, milady, gradirei conferire con voi.” Fece Rodolfo.
“Di cosa?” Chiese la donna.
“Lo saprete presto...” guardandola Rodolfo.
La colazione proseguì e terminò.
“Lady Clio, non vi tratteniamo oltre...” l'uomo rivolto alla spadaccina “... conducete pure Sua Signoria nella palestra...” annuì “... io resterò ancora in compagnia di lady Altea e lady Sissi...”
Guisgard
23-03-2015, 20.54.36
La donna sorrise a Gwen.
“Come detto” disse “sei libera di lasciare questo palazzo quando vorrai.” Annuì alle sue serve che poco dopo giunsero con un lauto pranzo.
Le due mangiarono.
“Non hai ancora chiesto il mio nome...” la donna a Gwen “... non ti interessa conoscerlo? Io so tutto di te, mentre tu ignori ogni cosa di me.” Sorseggiando del vino.
Altea
23-03-2015, 20.58.01
Non ce la facevo più dal mangiare..eppure notavo una certa tensione..guardai Icarius, era nervoso..già gli allenamenti, ecco allora Clio era sua maestra di armi..ma Guisgard era bravo a combattere..ma non sembrava il presunto duca molto felice di tutto questo. Lo guardai e dissi.."Spero di rivedervi presto.." e guardai la rosa bianca sulla sua giubba "Complimenti per la scelta del fiore" e sorrisi mestamente.
Rodolfo, quindi era legato ai Taddei e pure..all' Austero e allora perchè si era mostrato ostile con me.
Guardai lady Sissi e aspettai ciò che voleva dirci Rodolfo..speravo in positivo e salutai Clio che ci aveva salutato.
Restai in silenzio per tutta la colazione, alzando a malapena lo sguardo.
Mi sentivo un pesce fuor d'acqua in mezzo a tanti nobili.
Immaginai come doveva sentirsi Icarius, ma lui non lo trattavano come un pastore, ma come il duca.
Una volta finito, mi alzai e mi inchinai ad Icarius, dopo quelle parole di Rodolfo.
"Se Sua Signoria vuole seguirmi..." mormorai, cordialmente.
"Signore.." salutando entrambe le dame "È stato un piacere...".
Lady Gwen
23-03-2015, 20.59.21
"Beh, non mi sembra abbiate risposto a qualche mia domanda fin'ora, segno che non volevate uscire allo scoperto, quindi non credo a questo punto che chiedere il vostro nome avrebbe fatto la differenza" risposi, iniziando a mangiare.
Guisgard
23-03-2015, 21.11.11
“Chinatevi...” disse l'attempata figura a Galgan.
Prese poi Arimanna dalle mani del cavaliere e recitò una preghiera:
“Possa Colui che benedisse le armi degli Angeli giusti nello scontro con quelli ribelli e neutrali imporre la Sua Grazie su questa spada.
Che possa sconfiggere ogni forma di male e respingere negli Inferi gli errabondi e rinnegati spiriti che vagano per il mondo nel tentativo di affliggere gli uomini.
Nel Nome del Padre... del Figlio... e dello Spirito Santo... Amen.”
Segnò tre volte con la spada Galgan e poi gli restituì Arimanna.
“Ora siete un cavaliere dell'Ordine dei Puri Folli.” Fissandolo. “Il vostro compito è cacciare da queste terre i nemici della Fede che vi sono giunti. Il vostro nemico, per ora è l'ambasciatore di Maruania. Lasciate questo luogo e cercatelo. Trovate poi il modo di porvi al suo servizio e tenetelo d'occhio. Poiché, ricordate, un solo lupo non è un degno bottino. Ma è utile poiché può condurci dove dimora il branco. Ora andate, figlio mio. E che Dio vi assista e vi risparmi.”
elisabeth
23-03-2015, 22.35.25
Quella notte...era una notte non come le altre...era una notte fatta di pensieri nascosti...celati al cuore.....fuori.....il tramonto si scioglieva alla notte....e ogni rumore anche quello piu' familiare diventava sinistro........mi infilai sotto le coperte e mi raggomitolai su me stessa......una sensazione di primordiale calore flui' in me.....accompagnandomi al sonno.........
Leggera...sospinta dalla brezza marina camminavo sulla spiaggia
ero immersa nell'aria salmastra...e piedi nudi ...camminavo
sulla riva del mare.....una giornata splendida.....
Il giorno prima l'Oracolo aveva fatto la sua predizione
Sicura cullata dalla tradizione della Dea Diana....non potevo smarrirmi
Poi lo vidi...era adagiato sulla sabbia...era ferito.....lo toccai
con mano tremante......Mai la mia mano pura aveva toccato
il volto di un uomo.......Ma la vita e' vita e che fosse uomo o donna
doveva vivere.......
L'Amore e' la grazia che si riceve e il dono diventa la gioia
Amai Nettuno....non c'era tra me e lui nessuna storia...nessuna vita
C'erano le parole dell' Oracolo....come urla nelle tenebre......
Se avessi potuto avrei chiesto......e' vento cio' che sento nel mio cuore?...
Se avessi potuto avrei chiesto......e' fuoco cio' che sento nel mio cuore?...
No....era Amore......e questo nel sogno mi fece agitare...mi fece chiamare...parlare
Sino a quando la pace della mia isola non si tramuto...in tragedia
navi volanti che si scontavano...vascelli in fiamme
E tra le acque agitate come ...quel mio sogno.....c'era il corpo di Lia....
C'era lei.....e il suo ventre...ricolmo.....
Sembrava che guardassi tutto dall'alto...volevo svegliarla...toccarla...volevo dirle..che non poteva morire........Tutto sembrava inutile.....ma la vita in lei non sembrava del tutto finita...quel suo ventre sembrava avere quel piccolo filo in argento dove l'anima si unisce al suo corpo....potevo vederlo...toccarlo.......Lia....il figlio di De Gur......
Mi svegliai come se stessi cercando di afferrare qualcosa...annaspando tra le lenzuola parte cadute a terra.....era Solo un sogno.......o era l' Oracolo che aveva ancora una volta parlato attraverso........il riposo notturno.....
Mi alzai dal letto....fuori era giorno...... in mente avevo il volto pallido di Lia il suo ventre bagnato dalle onde...ebbi un moto di pena misto a risentimento.......C'era la colazione quel giorno con Guisgard........e gli altri che abitavano il Palazzo......speravo fosse una cosa semplice rapida e che non fosse iniziata..........
Mi sistemai ....lavandomi ...e mettendo il vestito della sera precedente.....
Così scesi nella sala da pranzo.......
Ero imbarazzata...erano tutti a tavola.....mancavo solo io....
" Chiedo scusa per il ritardo....ma non ho avuto una buona nottata e sembra che l' alba mi abbia portato un po' di riposo....."......Mi accomodai nella prima sedia che mi sembro' disponibile.......ero tesissima......Ora dovevo cercare anche Lia.....
Tessa
23-03-2015, 23.27.13
Seduti all'ombra del pino, io ed il prigioniero consumammo la colazione.
"il vecchio pensa che io sia innamorata di voi. Ho sentito la conversazione, sapete..." dissi, improvvisamente.
"Voi non immaginate quanto mi provoca fastidio il fatto che molti pensino che la donna debba necessariamente innamorarsi o sposarsi, per essere felice e realizzata" ripresi con veemenza, dondolandomi energicamente sull'altalena.
"Vedono tutto bianco o tutto nero. Non prendono mai in considerazione che possano esistere persone diverse, con altri obiettivi. O persone che semplicemente, per loro natura, non hanno certi bisogni."
Scossi la testa, infastidita.
"Piuttosto, dovremmo cercare una soluzione per la vostra maschera. O volete restare così per sempre?" Dissi
Guisgard
24-03-2015, 01.38.24
Icarius si alzò, salutò Altea, poi Sissi ed infine Rodolfo.
Uscì allora dalla stanza con Clio ed insieme raggiunsero la palestra.
Qui il presunto duca si tolse la camicia per indossare una giubba preparata per lui, da usare durante gli allenamenti.
Era infatti imbottita e dunque capace di proteggere dai tagli più leggeri e superficiali.
Ma mentre il pastore indossava quella giubba, la piratessa si accorse di un particolare.
C'era infatti qualcosa sulla schiena di Icarius.
Qualcosa che appariva del tutto simile a ciò che restava di una ferita che Clio ricordava molto bene.
La ragazza l'aveva infatti vista sulla schiena di Guisgard una mattina, quando lui stava rivestendosi per tornare a corte.
Quella notte infatti i due la trascorsero insieme nella casetta di Clio.
Mi si gelò il sangue.
Osservavo quella cicatrice di nascosto, di sopportato.
Non avevamo detto una parola, che potevo dire?
Lanciai un'occhiata lontana e dissi "Come te la sei fatta quella?" Distrattamente.
Era ormai ora dell'allenamento, non avevamo tempo di pensare ad altro, anche se il ricordo di quella mattina mi tormentava.
Guisgard
24-03-2015, 01.48.20
Usciti il presunto duca e Clio, nella sala restarono soltanto Rodolfo, Altea e Sissi.
Ma qualche istante dopo arrivò anche Elisabeth.
La donna prese allora posto a tavola insieme agli altri.
“Ebbene...” disse Sissi a Rodolfo “... vi ascolto, messere.”
Rodolfo così narrò della storia che lui stesso aveva preparato per rendere il ritorno di Guisgard credibile agli occhi di tutti.
Raccontò del Gorgo del Lagno e dell'incidente accaduto al duca.
Poi la sua amnesia ed il ritrovamento proprio grazie allo stesso Rodolfo ed ai suoi uomini.
“E questo è quanto.” Concluse l'uomo.
“Dunque mio nipote ha perduto la memoria?” Stupita Sissi.
“Grosso modo è così, milady.” Annuì Rodolfo.
“Ed è un danno permanente?”
“I medici non sanno dirlo con certezza.” Rispose l'uomo.
“Oh, Cielo...” sospirò Sissi.
“Speriamo bene.” Fece Rodolfo. “Anche se è comunque una fortuna che il duca sia ancora in vita. Ed è questo ciò che conta.”
Sissi allora istintivamente guardò Altea.
La donna infatti stava ripensando alla lettera che parlava di un presunto sosia di Guisgard.
Guisgard
24-03-2015, 01.53.34
Icarius si voltò verso Clio.
“La cicatrice intendi...” disse toccandosi istintivamente la schiena con una mano “... in verità non lo ricordo con precisione... una sera una delle pecore si spaventò per un ululato e corse via. Io la inseguii, ma quella finì in un piccolo fossato. Allora mi gettai per salvarla, ma finii sotto un bel po' di fango... infatti pioveva a dirotto quella sera... persi i sensi e fui tratto in salvo da alcuni contadini che passavano di là... ripresi conoscenza alcune ore dopo... immagino derivi da quella brutta esperienza questa cicatrice...” e fece per mettersi la giubba.
Annuii, sorridendo appena, senza dire altro sulla cicatrice, limitandomi ad osservarla mentre si metteva la giubba.
"Bene..." Dissi poi "Sarà il caso di cominciare..." Annuii, guardandomi attorno.
Quella palestra era un sogno, c'era tutto quello che ci poteva servire per l'allenamento, il che velocizzava parecchio le cose.
Così proseguii l'allenamento di Icarius da dove l'avevo lasciato, cercando di portarlo ad un rapido miglioramento.
Guisgard
24-03-2015, 02.10.40
Iniziò così l'allenamento fra Icarius e Clio.
Due ore intense e senza neanche una pausa, tra colpi alti e bassi, fendenti, schivate e parate.
La ragazza appariva una maestra molto intransigente ed esigente, persino perfezionista, tradendo non solo la sua straordinaria abilità in fatto di conoscenza sulle tecniche di combattimento, ma anche la sua passione e devozione verso quelle marziali discipline.
“Io dovrei fermarmi un po'...” disse ansimando il pastore “... sono due ore ormai che mi hai messo sotto torchio... comincia a bruciarmi la mano, tanto mi infastidisce stringere l'elsa di questa spada...” fissò la spadaccina “... vuoi farmi pagare così la tua ostilità? Quasi fosse peggio ammazzarmi di esercizi di questo tuo silenzio? Ho notato che mi ignori da quando abbiamo fatto colazione...”
Mi fermai, alzando gli occhi su di lui.
"Facciamo una pausa..." Quasi meccanicamente, cercando qualcosa da bere "Icarius..." Mormorai piano, in modo che nessuno sentisse "L'allenamento è l'allenamento... Se volessi farti del male non ti insegnerei un bel niente..." Scossi la testa.
Quella si che era bella..
"Il mio silenzio?" Risi appena, nervosamente "Sono io che ho parlato per ultima senza che tu dicessi una parola... Ed è una cosa che non sopporto..." Con gli occhi nei suoi "Ho detto che sarei stata al mio posto, è il mio posto è qui... Così almeno la smetterai di fraintendere le mie intenzioni..." con un sorriso triste, per poi distogliere lo sguardo.
Guisgard
24-03-2015, 02.33.42
Icarius restò a fissare Clio per un lungo momento, senza dire nulla.
Poi sentì crescere dentro di lui un moto di rabbia.
Non sopportava sentirla così distante, così indifferente.
Era bellissima ed il solo immaginarla lontana lo rendeva avvilito ed allo stesso tempo arrabbiato.
“Già, il tuo posto...” disse con tono freddo, ma con gli occhi rossi per la rabbia e forse anche per la gelosia “... ma ricordati che qui il padrone sono io e decido io dov'è il tuo posto... sei ai miei ordini, non dimenticarlo...” gettando via la spada, per poi bere ciò che i servi avevano lasciato per loro due.
Lo ascoltai incredula.
Ma ciao, Guisgard... Ecco dove diavolo eri finito.
Alzai gli occhi al cielo e lo costrinsi a guardarmi.
"Si può sapere che vuoi da me?" Con gli occhi infuocati nei suoi "Ti sono stata vicino, ti ho permesso di vedere la vera me, senza maschere o corazze... E bada che non è una cosa che mi capita spesso, anzi..." Senza mai staccare gli occhi dai suoi "E tu.. Tu.. Mi hai accusato di prendermi gioco di te... Di ridere alle tue spalle..." Con la voce che era sempre più rotta e incerta, scuotendo la testa, mente sentivo le lacrime affiorare "Cosa ti aspetti da me? Che me ne stia qui, indifesa a lasciarti infierire? Quando..." Chiusi gli occhi per un istante e quando li riaprii una lacrima ribelle mi rigò la guancia "Quando bastava una parola gentile..." Sussurrai chinando il capo "Invece ho avuto solo silenzio e altre accuse...".
Restai in silenzio a capo chino, per poi alzare nuovamente lo sguardo su di lui.
"Se io mi tolgo la corazza per aprirmi a te e tu mi ferisci senza preoccupartene... Beh, non stupirti se poi io me la rimetto, e ho paura di toglierla.." Con la voce bassa e spezzata, ma sostenendo il suo sguardo.
Guisgard
24-03-2015, 02.59.28
Quel fiume di parole di Clio lo stupì, lo colpì e quasi lo travolse.
Icarius la fissava, ascoltava ogni sua parola, avvertiva l'emozione che il tono di lei riportava in superficie.
E restò, almeno per un momento, quasi inebetito.
Ma poi qualcosa scattò in lui.
Un impulso, uno slancio, anzi, un desiderio.
Forte ed irrefrenabile.
Con un dito sfiorò il viso di Clio, asciugando delicatamente quella lacrima e poi si avvicinò a lei.
Lentamente, ma inesorabilmente.
Quasi tremante.
Chiuse allora gli occhi.
Un po' per pudore, forse anche per paura.
Ma forse anche per nascondere la marea i sensazioni che provava.
Chiuse gli occhi e continuò ad avvicinarsi a lei.
Quasi guidato dal suo respiro, dal suo profumo.
Si avvicinò fino a quando non incontrò le labbra di Clio con le sue.
Allora si lasciò andare, si lasciò guidare da ciò che sentiva, da ciò che provava.
E la baciò.
La baciò lui stavolta.
Raggiunse le calde labbra di lei e vi restò per attimi infiniti.
Attratto ed ammaliato dal loro sapore.
E baciandola, istintivamente, cercò con le mani le braccia e poi la schiena di lei, stringendola così a lui.
Guisgard
24-03-2015, 03.04.32
La misteriosa donna rise a quelle parole di Gwen.
Poi il pasto continuò ed alla fine, quando tornarono le servitrici per sparecchiare, la donna chiese alla ragazza di Avalon di seguirla.
Scesero in una sorta di cantina, umida e semibuia, che sembrava in netto contrasto con il lusso del palazzo.
E una volta giunti là, la donna mostrò un grosso baule a Gwen.
Lo aprì ed al suo interno vi erano tantissime maschere e moltissimi costumi.
Da quelle che raffiguravano eroi ed eroine classiche, ai costumi di cavalieri e dame cortesi.
Ma anche di personaggi immaginari, sconosciuti o anche solo dimenticati.
E incredibilmente, fra quelle maschere e quei costumi Gwen vide anche quelle e quelli che raffiguravano Ozzillon, Berio, Rida e gli altri della compagnia.
E persino la maschera di Velven c'era in quel baule.
“Ecco...” fece la donna “.. scegli la maschera che più ti piace...”
Chiusi gli occhi mentre mi asciugò quella lacrima con un gesto delicato.
Poi li riaprii e lo vidi avvicinarsi a me.
Forse avrei dovuto spostarmi, andare via, invece chiusi gli occhi a mia volta, sentendo il mio corpo fremere al contatto leggerò con le sue labbra.
E mi abbandonai a quel bacio, giusto o sbagliato che fosse, come non facevo da mesi ormai, stringendolo a me, in quegli attimi di passione.
Guisgard
24-03-2015, 03.16.12
Quel bacio.
Continuò a lungo.
Le labbra di Clio erano ormai schiuse e dentro scivolarono quelle di Icarius, avvertendo e sentendo il sapore di lei, mentre le mani del presunto duca scivolarono lungo la schiena di lei, quasi lui temesse che la ragazza si allontanasse, fuggisse all'improvviso.
Poi, lentamente, il pastore cominciò a sbottonarsi la giubba, che pochi istanti dopo scivolò a terra.
Allora di nuovo le mani di lui strinsero il corpo di Clio, stringendola ancor più a sé, contro il suo petto nudo, facendole sentire il battito impazzito del suo cuore.
“E...” disse in un sussurro lui, staccando appena la sua bocca da quella di lei “... e adesso cosa devo fare?” Tornando poi a baciarla.
Guisgard
24-03-2015, 04.29.13
All'ombra di quel pino, l'altalena dondolava piano, mentre l'ex galeotto e Tessa consumavano la colazione preparata per loro da Vecia.
Poi la ragazza prese a dondolarsi con veemenza, quasi ad imprimere forza all'altalena nel tentativo di allontanarsi da quel mondo che lei aveva descritto con tanto fastidio.
Quello in cui le donne dovevano innamorarsi, dovevano amare ed essere amate per dirsi felici.
“Quel vecchio è pazzo...” disse la maschera di ferro con gli occhi verso le piante di quel giardino, dove su tutte dominava un robusto melo “... ne parlavo stamani con sua moglie... mi crede suo nipote, finito chissà dove... e pensa di voi che siate innamorata di me...” sorrise “... io non ho nulla di suo nipote e voi meno che niente di una donna innamorata... la vecchia mi ha chiesto di assecondarlo... con ogni probabilità suo nipote non tornerà più e forse ciò è un bene per questi due poveri anziani... quanto a voi, non temete, le mura di Troia stavolta non crolleranno...” col suo solito modo di fare da Guascone “... anche se” alzandosi e facendo qualche passo in avanti “fra quel povero vecchio e voi non so chi sia più pazzo...” senza voltarsi a guardarla “... non si può vivere senza Amore... ma comunque cosa farete della vostra vita non è affar mio...”
“Io dico che starà meglio qui, sull'ingresso...” ad un tratto Vecia “... così lo possono leggere tutti.”
“Secondo me” mormorò Oldano “starebbe meglio in cucina.”
“Chiediamolo ai ragazzi.” Fece Vecia.
E i due anziani raggiunsero l'ex galeotto e Tessa.
“Secondo voi” chiese loro, mostrando un quadretto con una scritta ricamata al centro “dove starebbe meglio?”
La scritta ricamata così recitava:
“Il cuore di un uomo può conquistare il mondo intero.
Ma solo il cuore di una donna può conquistare quello di un uomo.”
“Beh...” fece il prigioniero “... non saprei... immagino dove sia bene in vista. Tu cosa dici, mia cara?” Rivolgendosi poi a Tessa e facendole l'occhiolino. “Ah...” voltandosi verso i due vecchi coniugi “... volevo chiedervi... Fra' Godwin accennò ad un fabbro, o qualcosa di simile... sapete dove abbia la sua bottega?”
“E' per la maschera, vero?” Domandò Oldano. “Bravo. Fossi in tua moglie manco ti farei entrare nel letto la notte con quell'affare in testa.” Scuotendo la testa. “Si può sapere come diavolo è finita sulla tua faccia?”
“La verità?” Divertito il prigioniero. “La verità... è stata a causa di un incantesimo...”
“Incantesimo?” Ripetè il vecchio.
“Si...” annuì il prigioniero, per poi tornare a sedersi accanto a Tessa “... mi è stata messa in testa da una strega che si era follemente innamorata di me...” facendo l'occhiolino a Vecia che lo guardava divertita “... e siccome io non volevo saperne, visto era bruna ed a me invece piacciono solo le ragazze dai capelli chiari, allora la megera mi ha imprigionato il volto sotto questa maschera... così il mio fascino non avrebbe potuto più colpire nessuna donna... e solo una ragazza davvero innamorata, pur senza vedermi in viso, poteva liberarmi col suo Amore sincero.” Abbracciando per un attimo Tessa.
“Sei pazzo!” Ridendo Vecia. “Completamente pazzo!”
“Non metterà mai la testa a posto!” Sbottò Oldano.
L'ex galeotto tornò ad alzarsi, senza smettere di ridere.
“Mi chiedevi del fabbro...” fissandolo il vecchio “... di certo Fra' Godwin si riferiva ad Ernò... è l'unico fabbro del borgo e la sua bottega non è lontana da qui. Magari davvero riuscirà a toglierti quel ferro vecchio dalla testa.” Annuì. “Anche se io getterei via anche la tua testa vuota, mio scellerato nipote.” Guardò Tessa. “Mi raccomando, ragazza, deve rigare dritto questo fanfarone!”
Lady Gwen
24-03-2015, 10.21.15
Quando finimmo di mangiare, le donne sparecchiarono e la mia ospite mi disse di seguirla.
Mi condusse in una cantina buia e umida, tutt'altra cosa rispetto al lusso che regnava parecchi piani piu` su.
Quando arrivammo la donna mi mostro` un grande baule, lo apri` e vidi che dentro c'erano maschere e costumi di ogni tipo, ogni eroe, eroina, ogni cavaliere e qualsiasi dama.
Vagai con lo sguardo ancora un po' nel baule, quando la mia attenzione fu catturata da una cosa totalmente inaspettata.
Alcune maschere, infatti, recavano le sembianze di Ozzillon, Rida e gli altri della compagnia; scorsi anche quella di Velven.
Istintivamente, arretrai di un passo. Quando la donna mi chiese di prenderne una, io mi immobilizzai.
"Come fate a..." non riuscii a finire la frase, la piega che la cosa stava prendendo era troppo inquietante ed io non riuscivo a parlare dalla paura.
Chi era davvero quella donna?
Altea
24-03-2015, 15.03.38
Il presunto Duca nemmeno mi ascoltò e rimasi veramente colpita..era cambiato, gli avevo parlato della rosa e se ne andò con indifferenza.
Nel frattempo ci raggiunse lady Elisabeth e lo salutai e rimasi interdetta dalle parole di Rodolfo e sorrisi ironicamente "Questa storia, messer Rodolfo, me la avete già narrata, vedo pure voi avete una amnesia..appena io sono venuta gentilmente a presentarmi a voi, mi avete trattenuta qui per ribadirmela?Sono leggermente perplessa da tutto questo...il Duca era con me circa due ore o meno..diciamo della sua scomparsa..eravamo sul ruscello vicino a Corte" e mi lasciai trasportare da quel ricordo narrandolo ai presenti "Io e lui eravamo molto uniti, nessuno di voi tre può sapere quanto..stavamo parlando di una lettera di un ammiratore e lui mi prendeva in giro, ma io a quella lettera nemmeno ci feci caso quando, per una stranezza visto il Duca mai mostrò Amore Vero verso me anche se non voglio entrare in certi momenti tra noi..si per un caso strano ci trovammo vicini e lui quasi si protese per baciarmi dicendomi i miei occhi verdi erano particolari, ma io fuggii..si per paura egli mi prendesse in giro, volesse giocare coi miei sentimenti e..non penso proprio sia fuggito per dispiacere di questo" e risi scuotendo il capo "Chissà chi lo ha portato sul Lagno" e guardai pure io lady Sissi perplessa.
Una donna iniziò a camminare nella sala, era eterea, sfuggente e giovane.
Sembrava giovane, una ancella dal velo verde e si mise davanti a me guardandomi, vidi in mano sua la giubba del presunto Duca e la rosa bianca.
Lei fece cadere la giubba e la rosa bianca si rovinò, come porcellana bianca si frantumasse.."Sorella Altea..guarda..".
Io rimanevo allibita dalla scena..mi aveva proprio chiamata così..ma guardai la rosa e capii tutto..era stata calpestata, rovinata, trattata senza nessun ritegno. Lei annuii, vi era una vibrazione tra noi..e se ne andò dicendomi.."Era giusto tu lo sapessi..il ciondolo ricorda".
Guardai gli altri commensali, ero scossa da quella visione ma soprattutto di ciò che mostrava e mi alzai.."Scusate..io ho solo 23 anni e devo studiare pure io, il mio maestro Teofilus infatti deve tenere una lezione e dice sto girovagando troppo ultimamente". Guardai lady Sissi con sofferenza "Lady Sissi ci vediamo, dopo all' ora del the..sarà un piacere conversare con voi dopo tanto tempo".
Salutai e andai nella mia stanza prendendo proprio il libro di letteratura su cui dovevo studiare e corsi nel mio luogo segreto, era una calda giornata di primavera e mi sedetti sotto il salice e aprii il libro..ero però turbata, ma non dovevo meravigliarmi...e questo mi confermò non dovevo fidarmi di quel Duca, aveva carpito molto di me con falsità e io non ero disposta a farmi annientare di nuovo da un uomo...non lo avevo permesso nemmeno a Guisgard, il quale nonostante tutto aveva sempre avuto rispetto per me e i miei sentimenti..quella rosa lui la avrebbe messa nel posto più sicuro perchè non si sciupasse. Ma pensai pure a Rodolfo..se conosceva l' Austero era impossibile mi odiasse, se Guisgard mi avesse sposata come deciso sarei stata la Granduchessa..e forse conosceva pure quel Lord Albano..e sapeva già del sosia..scossi il capo, dovevo studiare..poi pensai alle parole di Frate Severo...la lettera del sosia era stata trovata nella pagina che parlava del ciondolo e delle creature che operano per il Male..e per lui non era una coincidenza.
elisabeth
24-03-2015, 16.23.19
Una volta seduta al tavolo...mi resi conto che pensavo di aver visto l' Arciduca e Lady Clio.....ma mi resi conto che avevo avuto solo un'allucinazione...infatti...c'erano tutti...tranne il padrone di casa....In verità mi sarei dovuta cospargere il capo di cenere...non era carino arrivare in ritardo ad un invito...ma era anche vero che quando si avevano degli ospiti in casa...ci si accertava prima se tutti stessero bene.....Comunque mi resi conto....che non avevo appetito....ma ascoltai per educazione Rodolfo parlare...Lady Altea molto schietta...rispondere...e a dirla tutta...mi venne da sorridere....Forse De Gur l'amnesia se la portava da prima di arrivare sull'Isola visto che era un'epidemia da quelle parti.........ascoltai Lady Altea....prendere appuntamento per il pomeriggio con Lady Sissy, ovviamente lì erano tutti di casa.....mi guardai intorno...e finalmente..mi svegliai dal Limbo.......io ero un essere non appartenente alla Casata....ai loro subdoli intrighi e alle alleanze di poco conto.......Praticamente ....anche il pittore sembrava essersi dissolto nella brughiera.....O mio Dio pensai.....porto sfortuna....tutti quelli che mi si avvicinano scompaiono....Mi era scomparsa anche la mia isola da sotto i piedi.........Non sapevo se proteggere il Priore...dicendogli di allontanarsi da me.....o correre al Castello ed andare a Cercare l'eventuale Suicida....Lia.......mi alzai dal tavolo......salutai tutti educatamente......" Rodolfo perdonatemi...lascio a voi questa mia missiva vocale.....dite all'Arciduca di perdonare la mia ineducazione......ma Lui e' un uomo veramente molto impegnato...e io francamente.........vorrei rendermi utile....quindi con il suo consenso o senza mene torno al Castello e se ci trovo l' Invasore......Faro' in modo di escogitare il sistema per farlo andare via...."....feci un inchino a tutti ed uscii dalla sala........ed attraversando il corridoio...uscii anche da quel Palazzo........Bene...sarei andata alla Locanda e poi al Castello.....e se il mio sogno era solo una cena pesante sullo stomaco....sarei tornata a fare quello che facevo prima....avrei curato i reietti.....
Tessa
24-03-2015, 17.52.49
Com'era difficile per me fingere sentimenti che non provavo!
Eppure, in quel momento la soluzione migliore era far credere che io ed il prigioniero fossimo marito e moglie.
Sorrisi pensando alla giovane Rabona. Lei certamente non avrebbe avuto problemi a calarsi in un ruolo come quello!
Ad ogni modo, ormai ero in ballo e dovevo ballare, mettendo da parte le mie peculiarità caratteriali.
"Non vi preoccupate!" risposi al vecchio "ci penserò io a mettere in riga questo mascalzone! Adesso però incamminiamoci dal fabbro, caro. Non ne posso più di non riuscire a guardarvi in faccia!"
Ci mettemmo quindi in cammino verso la casa del fabbro, sul carretto prestatoci da Fra Godwin, dato che il mio piede non stava ancora troppo bene.
Viaggiammo in silenzio per un po', quando alla fine, una domanda mi salì spontanea alle labbra.
"Pensate veramente che questo fabbro potrà esservi di aiuto, Messere? A quanto ho capito, la situazione è più delicata di quello che sembra..."
Mi lasciai trasportare da quel bacio, dimenticando ogni cosa.
Lui era lì con me, e nient'altro aveva importanza.
Potevo sentire le sue mani che mi stringevano, scendendo dalle mie spalle nude al rigido corpetto che indossavo.
Quelle mani, quelle braccia: le sue.
E più mi tenevano strette, più il mio cuore accelerava, tanto che credevo scoppiasse.
Credevo che una sensazione come quella mi fosse preclusa per sempre, ormai.
Invece lui era li, con me.
Lo osservai slacciarsi la giubba che aveva indossato poco prima per l'allenamento, seguendo le sue mani con le mie, finché non cadde a terra e lui mi attirò nuovamente a sè.
Poi quelle parole, così pure ma nello stesso tempo appassionate.
"Ora.." Sussurrai piano, stringendolo a mia volta "Ora dovremmo..." Potevo sentire i battiti del suo cuore contro il mio che avevano lo stesso tempo dei miei.
"Dovremmo fermarci..." Mormorai, senza però farlo io per prima "Qualcuno potrebbe entrare da un momento all'altro...".
Poi la sentii, la pelle irregolare, plasmata dalla cicatrice che avevo visto poco prima.
Avrei voluto soffermarmici ma non lo feci, eppure il mio cuore accelerò, se possibile.
"Oppure.." Con un sorriso "Puoi farmi vedere che hai recepito la mia lezione sugli abbattimenti e portarmi a terra.." Sussurai, scostandomi appena, per poi aprire gli occhi "Dovrei insegnarti a uccidere, non ad amare...".
Guisgard
24-03-2015, 20.08.28
La misteriosa donna si accorse dell'inquietudine e della paura che attanagliavano il volto di Gwen e rise.
“Ti sei meravigliata, vedo...” disse “... e di cosa poi? La vita non è forse una recita? Anzi, spesso una farsa? Magari tutto questo è solo un racconto, una novella scritta da chissà chi... toccati la testa e le braccia, forse troverai i fili... potresti essere una marionetta, ragazza mia.” Rise di nuovo. “Comunque, se il mio baule non ti interessa puoi sempre andartene e tornare dai tuoi amici... ammesso che tu riesca a ritrovare la strada...” sul volto della donna ora vi era un enigmatico ghigno.
Guisgard
24-03-2015, 20.11.53
Altea tornò nel suo angolo segreto a leggere, lontana dai clamori, dallo sfarzo e dagli intrighi della corte ducale.
Ma poco dopo udì un rumore di passi.
Da dove era lei, infatti, si poteva guardare nel cortile senza essere visti.
E la dama de Bastian vide Sissi che era uscita a passeggiare da sola.
La nobildonna appariva visibilmente turbata.
Altea
24-03-2015, 20.14.10
Ero intenta a studiare la poesia cortese e da lassù potevo notare tutto senza essere scorta e vidi lady Sissi, camminava ma sembrava vagasse sperduta e il suo volto era turbato.
Senza farmi notare scesi stringendo il mio libro e mi avvicinai a lei.."Lady Sissi...che è successo..vi vedo fortemente inquieta".
Guisgard
24-03-2015, 20.14.57
Elisabeth lasciò il Palazzo Ducale e raggiunse la locanda, dove trovò il Priore Tommaso impegnato in un sermone indirizzato ai clienti di quel luogo.
Ma quando vide la moglie di De Gur concluse la sua predica, ammonì quella gente circa il continuare con la loro vita dissoluta, li benedisse e poi raggiunse la donna.
Le chiese di raccontargli gli ultimi accadimenti.
“Dunque” disse infine il religioso “non avete fatto nulla per cercare quel pittore? Non so, non avete finto di essere colpita dai quadri presenti nel palazzo e dunque chiedere dell'artista di corte... oppure esternare una vostra passione per la pittura, in modo da essere indirizzata allo studio di quell'artista? Una corte è vasta ed affollata e non è detto che quel pittore lo si possa incontrare facilmente per caso. La vita è simile ad un gioco di ruolo, milady, dove bisogna avere inventiva e spirito di iniziativa, altrimenti si rischia di fermarsi. Solitamente un artista passa molto del suo tempo nel proprio studio e difficilmente lo si vede in giro come un cortigiano o una qualunque dama di compagnia.”
Guisgard
24-03-2015, 20.18.48
Quelle parole di Clio, la sua voce bassa ed appassionata, il respiro irregolare ed i suoi caldi sospiri.
Poi la pelle liscia, vellutata e nuda delle sue spalle, che quasi si scontravano col freddo ed essenziale corpetto.
E i suoi occhi, di un azzurro divenuto trasparente, le gote arrossate e le sue labbra che gli sorridevano.
Icarius allora, quasi tremante, fece scendere le sue mani incerte lungo i fianchi della ragazza, portando poi una gamba contro quelle di lei.
Una leggera pressione, un gesto rapido, deciso, eppure dolce, con Clio che non oppose nessuna resistenza ed un attimo dopo lei era terra, adagiata ai piedi di lui.
Ed il presunto duca si chinò un attimo dopo accanto a lei.
E qui, lentamente, cominciò a sciogliere i lacci del corpetto della spadaccina.
“Amarti” disse in un sospiro lui “è un po' come combattere... combattere con le paure, i dubbi, le incertezze... amare e combattere sono entrambi alla mercé della morte...” senza smettere di allentare quei lacci.
Lady Gwen
24-03-2015, 20.22.31
Ero in trappola. Ero maledettamente in trappola e mi ci ero messa con le mie stesse mani, ma del resto, se io avessi mandato qualcun'altro per il baule, lei avrebbe trovato qualche altro stratagemma per portarmi qui.
Ad un certo punto, cercai di ricompormi e di fingere che fosse stato solo un breve momento di stupore. Dopotutto, non e` tutto una farsa?
"Scusatemi, sono rimasta un po' interdetta, non mi aspettavo di vedere quelle maschere" dissi, cercando di sembrare convincente "Comunque, il vostro baule mi interessa e sono sicura interessera` anche agli altri" conclusi, sorridendo.
Era l'unica carta che potevo giocare, fingermi interessata al baule in modo che, speravo, lei me lo cedesse senza problemi e mi riaccompagnasse a Capomazda. Altrimenti, non avrei saputo che fare per uscire da li`.
Guisgard
24-03-2015, 20.31.43
Oldano e Vecia spiegarono all'ex galeotto e a Tessa come raggiungere la bottega di Ernò.
Così, poco dopo, i due finti coniugi lasciarono la casa dei due ospitali anziani, diretti da quel fabbro.
“Siete stata poco carina a non esprimere un parere su dove Vecia potesse appendere quel suo quadretto ricamato.” Disse l'ex prigioniero durante il tragitto alla giovane donna. “Credo che lei tenga molto a quei lavoretti che poi incornicia. Ho visto che diversi sono appesi alle pareti e ciascuno con una massima ricamata all'interno.” Poi divenne serio, quasi inquieto. “Sul fabbro? Non so, lo spero, ma non mi faccio molte illusioni... chi mi ha chiuso sulla testa questa dannata maschera l'ha fatto col chiaro intento che poi ci restasse... vedremo...” guidando il carretto “... ma comunque è un mio problema, non certo vostro... stare con un fuggiasco che non passa certo inosservato è come avere una Spada di Damocle sulla testa... se come credo neanche questo fabbro riuscirà a togliermela, allora temo che dovrò rassegnarmi... e naturalmente non posso certo farvi correre altri rischi standomi accanto... magari vi lascerò dai due anziani e cercherò un luogo lontano in cui andare... tanto per me, o qui, o anche in capo al mondo cambia poco...”
In quel momento arrivarono davanti alla bottega di Ernò il fabbro.
elisabeth
24-03-2015, 20.39.20
Arrivai alla Locanda come fiondata dal mio arco........entrando il Priore...smise immediatamente di continuare la sua predica tra quella gente...forse la mia faccia aveva un che di molto nuvoloso...e già,....non avrei mai sottovalutato l'intelligenza del Priore.....uomo arguto...sapeva bene quando una.. persona era sul punto di esplodere.....o magari se troppo educata....di implodere.....Prima che cominciasse a fare il suo sermone nei miei riguardi gli indicai una sedia ad un tavolo lontano ....da occhi ed orecchie indiscrete...ci sedemmo...e poggiai gomiti sul tavolo ....incrocia le braccia e stetti in religioso silenzio ad ascoltarlo sino all'ultima parola........." Perfetto...deduco che ora sia il mio turno .....No..non ho fatto nulla per cercare il pittore...perchè Vostra grazia...mi ha consigliato di attendere perchè alla mia Angelica bellezza sarebbe comparso il famoso pittore.......e così come una bimba diligente ho fatto.....avete detto che bisogna avere inventiva.......la vita e' come un gico di ruolo.....Forse non vi siete accorto...che ho tentato di tutto...e guardate un po'.......La vita mi ha tolto tutto.......Un ultima cosa...ho cosa...ho fatto un sogno stanotte...un sogno meraviglio all'inizio....il mondo dove vivevo De Gur e il mio amore per lui....e poi la catastrofe......Vi ricordate Lia...?......era morta tra le onde....ed era gravida....vogliamo indovinare di chi ?...."..........ero ansiosa.......il Fatto che proprio lui non si rendesse conto di nulla...mi dava letteralmente fastidio......"..Forse del mio amato marito...avete visto ?......come la mia vita sia così simile ad un gioco di ruolo?.....E allora...penso....devo dar retta ai sogni ?...Lia e' gravida ?...il mare in burrasca non porta bene.........Torno al Castello ?....cosa ne dite Tommaso...ho dimenticato qualcosa ?......."........Gia' ho dimenticato qualcosa.........di dirti che non hai compreso come Elisabeth....sia in balia di non sa piu' neanche lei cosa.....e allora e' sempre dalle certezze che bisogna prendere le proprie forze......
Guisgard
24-03-2015, 20.55.03
Sissi si voltò e vide Altea.
“Oh, milady...” disse la nobildonna “... non vi avevo sentita arrivare... si, sono un po' inquieta... non so dire perchè... forse perchè ho trovato mio nipote diverso, che neanche mi riconosce più... o forse tutto ciò è solo una conseguenza di quella maledetta Gioia negata...”
Guisgard
24-03-2015, 21.01.23
“Sei troppo vaga...” disse la donna a Gwen, assumendo un'aria seria “... si, non dai il giusto peso a ciò che ti ho mostrato... questo baule è straordinario, unico... esso ha un grande potere... talmente grande da far impallidire... e tu invece ne parli con sufficienza... come se ti avessi mostrato maschere di cartapesta e costumi comuni...” i suoi occhi azzurri erano in quelli di Gwen “... e sai perchè? Perchè non dai il giusto peso alle cose... come sulle streghe... quante volte ne parli, eppure come tutti ne ignori la vera essenza...” accarezzando le maschere sul baule “... ma voglio perdonarti... si, voglio darti un'altra possibilità...” battè le mani ed entrarono alcune delle sue serve “... nel baule ci sono anche le maschere di queste mie serve... scegline una e prendi dal baule la maschera della serva che hai scelto...”
Altea
24-03-2015, 21.03.52
Presi la donna per braccio, provai tenerezza verso di lei..."Si, è cambiato..pensavo in meglio...". Gli narrai della nottata appena trascorsa con lui, della rosa bianca e poi oggi la aveva nella giubba...e poi di quella visione e per questo scappai..era del tutto diverso dalla notte passata e non dovevamo sottovalutare il sosia poi alla sua ultima frase un brivido freddo.."Gioia negata? Cosa intendete..." ebbi un presentimento.."Il fatto del bacio mancato..ma lui non mi amava...beh, non lo ha mai mostrato..almeno, anche se tra noi qualche bacio vi fu ma da parte mia..ma quello veniva da lui...ma non penso per Amore" dissi sorridendo perplessa sfogliando nervosamente il libro.
Guisgard
24-03-2015, 21.04.59
Il Priore Tommaso ascoltò Elisabeth.
“Milady, purtroppo io non ho tutte le domande...” disse “... non so cosa abbia fatto vostro marito e soprattutto con chi... non è nel mio potere saperlo e dunque non me ne curo... preferisco concentrarmi su ciò che posso influenzare, cambiare e magari risolvere... è vero, vi ho detto che avreste attirato il pittore, ma dubito che ciò possa accadere in un lasso di tempo così effimero, come quello racchiuso tra l'arrivo, la presentazione al duca, una notte in cui naturalmente si è dormito ed una colazione raggiunta in ritardo... converrete che siete stata poco a corte per riuscire non solo ad incontrare quel pittore, ma anche solo per essere notata da lui... se io dovessi cercare, anzi aspettare di vederlo, non so, passeggerei nei corridoi, nel cortile, mi farei notare e così via... quell'uomo è attratto dalle donne come una falena dalla luce... è il tipico esemplare di uomo comune, del tutto votato ad apparire ed intento a colpire con doti e pregi che, ahimè per lui, non possiede minimamente.” Sorrise. “Siete come un pescatore che getta l'amo. E talvolta non bastano pochi istanti per veder abboccare un pesce. Ecco spiegato il senso di passività in cui sentite di essere piombata. Tutto qui.” Sentenziò con la stessa naturalezza con cui portava a termine i suoi logici ed indiscutibili ragionamenti.”
Guisgard
24-03-2015, 21.08.50
“La Gioia mancata, negata...” disse Sissi ad Altea “... la maledizione intendo... le mie sorelle ci credono e... non so... ma vedendo tutto ciò che stiamo vivendo, comincio a credere che la Gioia dei Taddei abbia vinto...” con tono cupo e rassegnato, per poi scoppiare in lacrime fra le braccia della bella dama de Bastian.
Altea
24-03-2015, 21.13.50
Abbracciai la donna in lacrime..ecco mancava solo questo.."Ma lady Sissi...a quello mi riferivo..la Gioia dei Taddei..è per questo gli uomini dei Taddei non possono innamorarsi..come ha fatto il Duca Ardeliano...quando poi capì di amare la Granduchessa fu maledetto e si tramanda..ma per Amore mancato..e che Amore mancato poteva avere Guisgard? Non quel fatto ho narrato io..per favore non piangete ma dite ciò che pensate..quindi per vostre sorelle è morto per la Gioia mancata..spero non la mia, o avrò pure questo rimorso nella vita..e quindi quello è il sosia?" ma in che pasticcio ero finita?
Lady Gwen
24-03-2015, 21.16.07
Ma come si permetteva?
"Beh, voi chiamate me superficiale, ma quel quadro che amate tanto lo definisco un'idea alquanto banale ed infantile delle streghe, un Sabba ridotto ad una cruda orgia con Satana, niente di piu` superficiale, non certo cio` che realmente e` rappresentato dalla societa` in cui sono cresciuta" dissi decisa, sempre pero` mantenendo la calma.
Poi, lei insistette riguardo le maschere. Chiamo` tre ragazze e mi disse di scegliere la maschera di una di loro.
Io ero sempre piu` scettica, ma decisi di accontentarla e cercare di velocizzare la cosa, cosi` presi una maschera a caso tra quelle raffiguranti le fanciulle.
elisabeth
24-03-2015, 21.29.59
Rimasi...senza parole....La sua calma nel parlare la sua logica deduzione...alle mie mille domande......me lo posero davanti come se fosse un essere sopranaturale...come se potessi sentirlo o vederlo solo io........Mai storia piu' illogica mi aveva pervasa......." Voi credete che questa sia al via ?....perfetto...siete voi la guida spirituale.......ma e' l'ultima volta, poi si fa come dico io....".....seccata.,..invece di un Pace e Bene...mi avvicinai al suo volto e con le dita gli tirai la barba....." un po' di sofferenza Tommaso...non ho dormito bene stanotte..."........Ero veramente stanca....mi avviai ancora una volta al Palazzo e mi sembro' di fare il messo viaggiatore.........Il via vai di servitori era un continuo ...quindi non pensavo proprio si facesse caso al fatto che entravo e uscivo...una volta a Palazzo...feci come consigliato ed andai in gitro...per i corridoi.....le stanze con ritratti....ma ad un tratto arrivai ad una porta...era socchiusa....aprendola...questa portava ad un giardino.........era meraviglioso....mi sembrava di essere tornata nella mia serra...non vi erano fiori....ma l'atmosfera....era cambiata...niente piu' sfarzo...gente agghindata......era un luogo di pace....vi entrai con cautela come se l'incantesimo potesse terminare improvvisamente...l'aria era profumata.........e tutto sembrava intoccato come se qualcuno non vi andasse da molto tempo.........Un uomo scopava delle foglie secche.....recitando parole a caso...versi che non avevano un senso...mi avvicinai a lui ..." Chi cura questo posto.......e' un luogo di grande bellezza.....e' uomo donna ?....."....
Guisgard
25-03-2015, 01.30.15
La donna rise di gusto a quelle parole di Gwen.
“Ragazza mia, pagherei, credimi, affinchè tutti vedessero il male come lo vedi tu.” Divertita.
“Ma ahimè, non è così purtroppo.”
Poi prese la maschera scelta da Gwen e la osservò con attenzione.
“Ora vedrai cos'è davvero una strega.” Mormorò.
E lasciò cadere a terra la maschera, che si frantumò all'istante.
Un attimo dopo, la servitrice col volto uguale alla maschera appena rotta cominciò a contorcersi a terra per un dolore improvviso ed inspiegabile.
Agonizzò per alcuni lunghi momenti, fino a quando morì dopo atroci sofferenze, davanti agli occhi di Gwen.
“Come vedi” sorridendo la donna “è conveniente concedersi al demonio. Al di là della banalità del pensiero popolare, come dici tu, i poteri che ne derivano sono davvero straordinari.” Abbandonandosi ad una nuova risata, ma molto più agghiacciante della precedente.
Mi lasciai cadere a terra, senza staccare mai gli occhi dai suoi.
Restai ad osservarlo slacciare i lacci del corpetto, rapita, persa in quelle sue parole.
Ma non riuscii a dire altro, avrei voluto aiutarlo, liberarmi di quel corpetto e sentire finalmente le sue mani su di me.
Potevo sentire il mio corpo bruciare sempre di più.
Invece lo fermai, con dolcezza, prendendo le sue mani tra le mie, e baciandole piano.
"Se adesso tu mi spogli.." sussurrai "Ed entra davvero qualcuno senza bussare? Poi dovrei ucciderlo.." sorrisi appena "Siamo qui dentro da ore, dopotutto... potrebbero chiamarci per il pranzo, o potrebbe essere arrivato il vescovo..." sospirai.
Mi voltai verso di lui, posando delicatamente la testa sulla sua spalla, con naturalezza.
Guisgard
25-03-2015, 01.38.33
“E' il giardino di palazzo, milady.” Disse l'uomo ad Elisabeth. “Lo curiamo noi giardinieri.”
Ma proprio in quell'istante la moglie di De Gur udì qualcosa.
Qualcuno stava fischiettando.
Ed infatti, dietro ad alcuni alberi c'era un uomo in piedi davanti ad una tela, intento a dipingere una guizzante fontana circondata da cespugli.
Guisgard
25-03-2015, 01.46.37
Icarius non disse nulla a Clio, restando così con la testa di lei sulla sua spalla.
Trascorsero alcuni istanti, con lui che accarezzava piano, delicatamente la liscia pelle della ragazza con lievi tocchi della dita.
Le braccia, poi la schiena, arrivando con le mani tra i capelli della sua maestra d'armi, restando a giocare con le ciocche tra le dita.
Poi riprese, sempre adagio, a riallacciare il corpetto della spadaccina.
Le sfiorò il viso ancora lievemente arrossato e le sorrise.
Si alzò ed aiutò la piratessa a fare lo stesso.
“Si...” disse dolcemente “... sarà meglio andare adesso...” raccogliendo la giubba, per poi rimetterla a posto ed indossare di nuovo la sua.
Guisgard
25-03-2015, 02.01.16
“Io non so più cosa pensare, milady...” disse Sissi ad Altea “... non lo so davvero...”
“Perdonate...” arrivando all'improvviso qualcuno “... non volevo disturbarvi, mie signore, ma messer Rodolfo mi ha mandata a domandare circa le vostre intenzioni di stasera. Vi fermerete qui al palazzo? Così da sapere se sarete ospiti a cena oppure no, poiché in serata Sua Grazia il vescovo verrà a visitare il palazzo.” Era una servitrice.
“Non ti ho mai vista qui a corte...” fissandola Sissi.
“Si, milady.” Annuì la servitrice. “Mi chiamo Simoinin e sono qui a corte da pochi giorni.”
“Dunque prima del ritorno di Sua Signoria?” Chiese Sissi.
“Si, milady.” Rispose la serva. “Fu lord Cimmiero a volermi a corte come servitrice. Andato via lui poi, messer Rodolfo, soddisfatto dei miei servigi, mi ha concesso di restare.”
Era una donna avvenente e formosa, dai lunghi capelli rossicci e i modi affabili e gentili.
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La pace.
Quel silenzio così dolce e ricco di emozioni.
Restai stretta a lui, chiudendo gli occhi mentre le sue carezze mi facevano venire i brividi, ma sfiorando a mia volta la sua spalla, il suo braccio, alzando poi la testa per osservare la sua espressione.
Tutto sembrava lontano e distante, come se fossimo immersi in quelle Isole Felici di cui mi aveva parlato Guisgard sulla Santa Caterina.
Lo osservai in silenzio riallacciarmi il corpetto, e poi alzarsi piano, per poi aiutarmi a fare lo stesso.
Si rimise la giubba, e io feci altrettanto.
Ma prima di lasciare quel luogo mi avvicinai a lui, e gli cinsi il collo con le braccia, sorridendo.
Avrei voluto dirgli molte cose, forse tutte quelle che mi passavano per la testa in quel momento, invece rimasi in silenzio, con gli occhi nei suoi per un lungo istante, sperando che riuscissero ad esprimere tutti i sentimenti e le emozioni che provavo.
Poi lo baciai piano, un bacio lieve, delicato, perché sapevo che un altro momento di passione sarebbe stata una tortura per entrambi.
"Direi che per oggi abbiamo finito.." sorriso "Possiamo andare a cambiarci e tornare presentabili..." gli feci l'occhiolino.
Cosa che naturalmente non ero affatto dopo due ore di allenamento, e probabilmente nemmeno lui.
Galgan
25-03-2015, 02.09.36
-Così sia-
mormorai in risposta al Gran Maestro,
-La pace non sarà mia, finchè la missione non sarà giunta a compimento-
Mi rivolsi poi a Lucas, posandogli una mano sulla spalla:
-Invero, amico mio, hai di che rallegrarti, perché per nobile Via stai per condurre i tuoi passi.
Il Re che ci accingiamo a servire, è il più grande e potente di tutti, e mai causa fu più giusta.
Non indugiamo oltre!-
Guisgard
25-03-2015, 02.13.50
Clio si staccò da Icarius, ma lui, per un lungo istante, la trattenne, tenendo la mano di lei stretta nella sua.
“Ti amo...” disse dopo quell'istante infinito “... credo di amarti da sempre, forse perchè ti ho conosciuta in una vita precedente o magari solo sognata in un'altra esistenza, trascorsa ad attenderti... e ti amerò per sempre, anche se questa vita, con il suo lusso, i suoi incanti e le sue illusioni mi verrà strappata via... perchè possono togliermi tutto, anche il nome ed il volto, ma non certo il cuore... e quello con ognuno dei suoi battiti resterà per sempre tuo... non dimenticarlo mai, Clio... non dimenticarlo stanotte, domani e neanche nell'ultimo giorno... al di là di dove sarai e di chi ci sarà vicino a te... non dimenticarlo mai...” lasciò la mano della ragazza, raccolse la sua spada da esercitazione ed uscì dalla palestra, lasciando Clio in quell'ambiente da sola, tra i mille fantasmi che sembravano dimorare nel palazzo di quegli invincibili Taddei, che la Gioia, avevo reso meno invulnerabili e più umani.
Soprattutto agli occhi dei loro nemici.
Guisgard
25-03-2015, 02.19.37
Galgan e Lucas salutarono l'incanutito ed austero maestro di quell'ordine dimenticato e lasciarono quel luogo.
Poco dopo erano già nel cuore della città, fermandosi in una locanda per bere qualcosa.
E qui lo scudiero cominciò a chiedere in giro, cercando però di non dare nell'occhio.
Tornò dal cavaliere dopo un po'.
“Ho chiesto un po' in giro, signore...” disse a Galgan “... pare che l'ambasciatore di Maruania abbia trovato ospitalità nel castello di lord Cimmiero... ora è là che si trova... ma occorre un piano, immagino... come ci presenteremo lì, senza destare sospetti?”
Non mi diede il tempo di rispondere, ma infondo, che cosa avrei potuto dire davanti a parole come quelle, capaci di arrivare al cuore e farlo fremere come fremeva la mia pelle alle sue carezze.
Restai immobile, per un lunghissimo istante a fissare la porta da cui era uscito, come incantata, quasi sperassi che sarebbe tornato da un momento all'altro.
Dovevo andare anche io, pensai, ma non lo feci, restai immobile ad ascoltare le emozioni che mi scuotevano l'anima.
Così, invece di uscire, tornai indietro, muovendomi quasi meccanicamente.
Tolsi di nuovo la giubba e mi avvicinai a un sacco che serviva da colpitore.
Chiusi gli occhi un istante e iniziai a colpire, ancora e ancora, mentre venivo assalita da ricordi diversi e contrastanti.
Un'azione disperata e folle dell'ultima campagna militare coi Montanari, Icarius nella brughiera che mi aiutava ad alzarmi, la Santa Caterina che atterrava sul Lagno, un arrembaggio sull'Hydra a danno di una nave ducale, Guisgard che mi stringeva nella Casetta, gli allenamenti nel bosco da ragazza, con il sottofondo di quell'ocarina importuna.
Continuai finchè non ebbi più forza, e poi me ne andai, raggiunsi così la mia stanza, dove mi avebbe aspettato un bagno, un cambio d'abito, e poi sarei scesa nuovamente.
Ero certa che negli armadi della mia stanza avrei trovato l'abito adatto.
Pensare alle frivolezze della vita, a volte aiutava a distrarre e rilassare la mente, una volta tanto.
Guisgard
25-03-2015, 02.34.39
E mentre Clio era nella sua stanza, sforzandosi di cercare abiti in grado di distrarla, ad un tratto cominciò ad udire un suono.
Un suono inconfondibile.
Era quello dell'ocarina di Icarius.
O di Guisgard, fate voi.
Proveniva dall'esterno, da oltre la finestra.
Sopra la camera di Clio c'erano infatti gli appartamenti ducali e forse il presunto duca era su uno dei suoi balconi a suonare.
Alla fine lo trovai, un abito blu, con l'ampia scollatura quadrata impreziosita da un fiocco di raso del medesimo colore, le maniche lunghe e strette, anche se leggermente a sbuffo sulle spalle, una gonna scivolata e semplice su cui indossai la cintura con la spada.
Ero pur sempre il Maestro d'Armi del Duca senza contare che amavo mescolare la femminilità con le armi.
Ma mentre mi osservavo allo specchio, la sentii, e il mio sorriso si allargò sempre di più.
La sua ocarina.
Veniva dalla finestra, forse era in giardino?
Così, uscii sul balcone, gustandomi la fresca aria primaverile, ma non vidi nessuno, eppure quel suono era sempre più forte.
E quasi istintivamente alzai lo sguardo verso il piano superiore.
Guisgard
25-03-2015, 02.53.06
“Sono qui...” disse una voce sulla testa di Clio.
Icarius era seduto sul parapetto del suo balcone, con l'ocarina fra le mani.
“Sai, dovrei riposare per essere pimpante stasera col vescovo, ma non credo di riuscire a dormire... anzi, vorrei fare qualcosa per ammazzare il tempo... magari potrei scrivere una storia, se riesco a trovare l'ispirazione giusta... oppure, non so, uscire un po'... mi avvilisco a star sempre chiuso dentro...” guardò la ragazza e sorrise “... o magari salto giù da qui... o becco il tuo balcone, oppure finisco di sotto e mi ammazzo... che dici, rischio?” Facendole l'occhiolino.
Risi a quelle parole di Icarius.
"Credevo avessi la giornata piena di impegni.." divertita "Comunque, non vorrei smorzare il tuo entusiasmo ma... hanno inventato le scale, credo servano proprio per non rischiare di accopparsi saltando da un balcone all'altro.." facendogli l'occhiolino.
Era bello vederlo di buon umore.
"Oppure potremmo andare a fare un giro.. certo non possiamo uscire dal Palazzo magari, ma la tenuta ducale è enorme.. potremmo cercare un luogo speciale e fare, che so.. una bella merenda..." una brezza dolce mi accarezzò il viso.
"È una bella giornata, dopotutto.." alzando lo sguardo "Magari ti verrà l'ispirazione e scriverai una storia.. che ne dici?".
Guisgard
25-03-2015, 03.14.32
“Questa cosa della merenda” disse Icarius a Clio “mi piace...” alzandosi sul parapetto.
Un attimo dopo si fece serio.
“Magari le scale servono per le persone comuni...” mormorò guardando fisso in giù “... non per quelle che hanno molta fretta... ed io ne ho tanta di fretta...” restò immobile sul parapetto e ad un certo punto Clio ebbe la sensazione che stesse per saltare “... chissà... magari se saltassi davvero, in caso di incidente, tu forse verseresti una lacrima per me... o forse volerei via...” aprì le braccia e in quell'istante la spadaccina, nel vederlo così, rivide una passata immagine.
Su un isolotto, al capezzale di alcuni condannati all'impiccagione.
Lei era lì in incognito, nel disperato tentativo di salvarli.
Poi l'apparizione di una misteriosa figura che si lanciò all'indietro nel vuoto con le braccia aperte.
E un attimo dopo la straordinaria Santa Caterina come apparsa dal nulla, sulla quale la misteriosa figura era planata.
“Mi butto?” Ancora Icarius. “Per una tua lacrima?” Rise all'improvviso, per poi scendere dal parapetto.
Alcuni istanti dopo lasciò i suoi alloggi e bussò alla porta della stanza di Clio.
Lo osservavo sorridendo, dapprima divertita, poi leggermente più inquieta, poi mi pietrificai.
Cid...
Che fine aveva fatto?
Istintivamente rividi quella scena, i due condannati e il ragazzino, Cid, stavano per essere impiccati, ero lì per salvarli, ma qualcun altro mi precedette.
Quella figura misteriosa che mise in sacco Velv e salvò quelli che poi sarebbero diventati i miei uomini.
Quante avventure ancora da vivere, allora non sapevo nemmeno chi fosse quella figura e mai più pensavo fosse proprio il ragazzino che mi portavo nel cuore.
Ma poi non si buttò, ed usò le scale.
Gli andai ad aprire, accogliendolo con un largo sorriso, avevo buttato sulle spalle un mantello all'ultimo momento.
"Vogliamo andare?" Gaiamente.
Guisgard
25-03-2015, 03.49.29
Clio aprì la porta e vide Icarius sorridendo.
“Sei bellissima.” Disse il presunto duca, guardandola in quel suo vestito blu, coperto appena dal mantello.
Offrì poi il braccio alla ragazza ed insieme raggiunsero l'ampia tenuta dei Taddei.
Camminarono per un po', fino a quando, accanto ad un piccolo e verdeggiante stagno, tra alcuni pini, lui indicò un irregolare pianoro.
Si tolse allora il mantello e lo stese a terra.
“Prego, milady...” con un inchino alla spadaccina “... così che il vostro strascico non rischi di sciuparsi...” per poi sorridere.
Fece segno alla ragazza di sedersi e così fece anche lui.
“Però per una merenda non abbiamo nulla...” fissandola “... forse avrei dovuto rubare qualcosa dalle cucine...” rise “... o magari potrei fischiare e vedere se qualche servitore arriva con un sontuoso vassoio.” Ironico. “Meglio di no, va...” scuotendo il capo “... magari ci vediamo arrivare Rodolfo...” con una smorfia.
Si guardò intorno.
“Quanti alberi...” mormorò “... nell'Orlando Fuorioso, Medoro incideva il suo nome e quello di Angelica proprio sulla corteccia di un albero... buffo, no? In quel poema ci sono i migliori cavalieri della Cristianità e dell'Islam e tutti innamorati persi di Angelica... eppure lei sceglie fra tutti Medoro, un umile fante...” tornando col suo sguardo in quello di Clio “... si narra che Medoro scrisse molte altre volte i loro nomi... non solo sugli alberi, ma anche nelle grotte... ovunque insomma avessero fatto l'Amore...” aggiunse il pastore.
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Lady Gwen
25-03-2015, 12.00.18
La donna mi prese la maschera dalle mani, la lascio` cadere per terra e quella si frantumo`.
In quell'esatto istante, la ragazze di cui la maschera mostrava le sembianze cadde a terra; agonizzava e si contorceva in preda a dolori atroci. Non potevo credere a cio` che stavo vedendo. Un minuto dopo, il corpo della giovane non piu` in preda agli spasmi dell'agonia si placo`, privo di vita.
Io rimasi inorridita.
"Cosa volete da me?" chiesi, stavolta con molta piu` decisione e durezza.
Altea
25-03-2015, 15.52.11
Rimasi perplessa ad osservare lady Sissi..lei non sapeva più che pensare! E Frate Severo mi aveva pure indirizzata a lei per avere un aiuto oltre che ora mi aveva lasciato col dubbio della Gioia mancata...o bacio mancato. Presi un profondo respiro..sue sorelle avevano visto c'entrava la Gioia dei Taddei ma io non avrei sottovalutato la cosa, poichè il rituale con l' acqua aveva rivelato il vero e pure sapevano di Cassaluia e forse lady Sissi non aveva le loro doti.
Ad un tratto dal nulla apparve una donna davvero affascinate..Simoin ed era pure affabile ma non io certamente "I miei omaggi milady, noi non vi conosciamo mentre voi si sembra...visto avete subito capito chi fossimo" e guardai l' anziana dama che pure era perplessa "Noto messer Rodolfo si fa servire da coloro erano a servizio di milord Cimmiero, che stranezza...fatemi una cortesia" dissi con aria di sufficenza e ironica "Dite a Rodolfo che lady Altea non ha mai dovuto dire cosa ha intenzione di fare o di andare..e il protocollo vuole solo al Duca è consentito dirlo e saperlo...ma strano Sua Signoria non abbia chiesto, personalmente, se noi volessimo essere presenti. Sapete io avevo obblighi diplomatici quando ero la pupilla del Duca Dominus o quando sir Guisgard era capace di intendere e volere sembra..ma in questo caso perchè mi voleva vicina, quindi la mia risposta oltre a questa è..dipende dai miei impegni, se non potrò essere presente mi scuserò personalmente col Vescovo che conosco benissimo". E la guardai con aria soddisfatta...d' altronde a Corte ero nota per il mio pessimo carattere e mi voltai verso lady Sissi.."Voi siete libera di decidere ma andate pure a riposare..vi vedo troppo stanca".
E mi avviai verso la Corte, mi sembrò di vedere il presunto Duca ma lo ignorai completamente, proprio come lui ora stava facendo con me e giunsi nella mia camera...avevo una idea ma sapevo dovevo dire la lezione sull' Orlando al maestro Teofilus, il quale era stato maestro di Guisgard pure prima del suo rapimento..infatti..lui era un rivoluzionario nato..poteva aiutarmi, ma prima dovevo accertarmi di un fatto e indossai il mantello e feci chiamare Bensuon.
A cavallo andammo fino al Cimitero, era chiuso...dovevo sapere cosa era successo.."Guarda Bensuon, qualcuno ha scavato una buca per entrare..ma chi sta nella tomba di Guisgard" ed entrammo attraverso quel buco.
Tutto era normale ma mancavano i becchini e corsi veloce verso la cripta di Guisgard.
Ripetei lo stesso rituale, misi i fiori nel vaso ma stavolta notai una cosa sconvolgente.."Bensuon..la lastra della tomba..stavolta si muove..la scorsa volta era solida e ferma..oddio vorrei provare ad aprirla ma ho paura ma sembra..aperta...coraggio aiutami" il cuore batteva forte e Bensuon mi aiutò, la lapide si spostava lentamente.
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Lo ascoltavo rapita e d'un tratto il tempo sembrò essersi riavvolto, non per riportarmi alla storia d'Amore con Guisgard, ma molto più indietro.
Sembrava uno di quei pomeriggi primaverili di un tempo lontano, in cui la vita sembrava non dover cominciare mai.
Lo vidi ai piedi di un vecchio albero, ai margini del bosco e sorrisi, sembrava così assorto nel libro che teneva tra le mani.
Cos'avrei dato per essere parte dei suoi pensieri.
Ma con tutte le ragazze che gli cinguettavano intorno, non avrebbe certo mai guardato me.
"Ciao.." Gli sorrisi, una volta avvicinatami a lui.
Lui alzò gli occhi dal libro e mi sorrise, facendomi mancare il fiato "Ciao.." facendomi segno di sedermi accanto a lui.
Non me lo feci ripetere due volte, ed osservai il libro, cercando di scorgerne il titolo.
"Che stai leggendo?" Gli chiesi, incuriosita.
"Un romanzato cavalleresco..." Alzando gli occhi su di me.
"Bello.." Esclamai "E parla dei cavalieri della tavola rotonda?" Con aria sognante.
Lui scosse il capo "No, dei paladini di Carlo Magno.." Porgendomi il libro con un sorriso.
Io lo presi dalle sue mani, che per un breve istante sfiorarono le mie.
Dopodiché lo aprii e iniziai a leggere.
"Le donne, i cavallier, l'arme, gli amori, le cortesie, l'audaci imprese io canto..." Sorrisi 'Sembra promettente..." Leggendo in silenzio l'intera pagina.
Quando alzai gli occhi su di lui notai che mi stava guardando e distolsi lo sguardo, arrossendo appena.
"Il tuo maestro non te l'ha fatto leggere?" Stupito lui.
Io scossi la testa "No, predilige gli autori dell'Antichità..." Senza togliere gli occhi dal libro "I romanzi cortesi li leggo per i fatti miei, di solito, quando ho tempo.." Mormorai.
"Beh, allora tienilo..." Gaiamente lui "Me lo ridarai quando hai finito...".
Io lo guardai stupita "Icarus io.. Davvero?" Con gli occhi spalancati.
Lui annuì "Ma certo..." Sorrise "Così magari quando lo leggerai penserai a me..." Mi fece l'occholino, per poi ridere divertito.
Mi dovetti mordere la lingua per non dirgli che pensavo già a lui, continuamente.
Ma nascosi le emozioni che provavo dietro un sorriso divertito a mia volta: sapevo che stava scherzando, e che mi avrebbe presa in giro in eterno se si fosse accorto di quanto mi avevano colpito quelle parole.
Così mi limitai a sorridere, scuotendo la testa, diverta.
"Allora grazie..." Esclamai "Lo comincerò stasera stessa..".
Quanti pastori ti citano l'Orlando Furioso?
Pensai, divertita, senza però esprimere ad alta voce il mio pensiero.
Mi lasciai andare all'indietro , finendo sdraiata su quel mantello, con le braccia incrociate dietro la testa.
E poi sorrisi, osservando Icarius "Che storia romantica..." Mormorai, dolcemente.
Guisgard
25-03-2015, 17.39.42
“Beh, mica tanto...” disse Icarius a Clio, per poi lanciare un sassolino nello stagno “... non per l'autore almeno... infatti l'Ariosto, facendo cadere la scelta di Angelica su un semplice fante e su nessuno dei grandi paladini che la corteggiavano, voleva deridere col suo geniale sarcasmo molti dei canoni di una società che andava pian piano finendo... diciamo fu il preludio ad un altro capolavoro, il Don Chisciotte di de Cervantes...” si lasciò cadere anche lui all'indietro, sul mantello steso, finendo accanto alla ragazza “... e forse anche a me, in passato, questa cosa appariva farsesca... ma oggi... oggi non più... non oggi che sono diventato io Medoro...” voltandosi a guardarla negli occhi.
Guisgard
25-03-2015, 18.02.30
La donna rise a quella domanda di Gwen.
“Ma, mia cara, io non voglio nulla da te.” Disse. “Perchè tu nulla possiedi che possa mancarmi. Sono io invece che voglio dare qualcosa a te. Tu ami le streghe, no? Ebbene, io ti ho scelta come mia ancella, mia devota ed allieva. Ti inizierò ai grandi misteri e principi della magia nera, donandoti così la possibilità di apprendere e dominare un potere così oscuro e malvagio da rendere il tuo nome più temibile di qualsiasi sciagura che sia mai giunta in queste terre.” Per poi ridere ancora. “Io sono Cassaluia, la potente strega del Nord.” Fissandola con i suoi bellissimi eppur inquietanti occhi azzurri.
Guisgard
25-03-2015, 18.04.21
Il cielo sopra il Cimitero era grigio, cupo, attraversato dal basso sibilo del vento, simile ad un angosciante ululato lontano.
Altea e Bensuon spostarono la lapide della cripta di Guisgard e naturalmente, come i lettori già sanno, essa apparve vuota.
“Beh, mi sembra naturale...” disse Bensuon “... il duca è vivo e vegeto a corte, no? Dunque è normale che questa tomba sia vuota...”
Lo ascoltai, con un sorrisetto divertito finché lui non mi vedeva, che svanì non appena si lasciò cadere accanto a me.
Te ne intendi poco di letteratura, m'han detto..
E d'un tratto venni colta da un moto di gelosia: si ricordava di Ariosto e non di me? Ma probabilmente dietro tutto quello c'era qualcosa di oscuro.
Ora che lui era al sicuro, dovevo anche pensare a scoprirlo.
Ma non era il momento di pensarci.
Mi voltai verso di lui, e sorrisi, divertita.
"Peccato però che io non sia Angelica, al massimo... Come si chiama, Bradamante?" Scossi appena la testa "Ma ho sempre preferito Clorinda..." Sorridendo, con gli occhi nei suoi.
Lady Gwen
25-03-2015, 20.08.04
Sapevo che non c'era possibilita` per me di andare via da li`.
Risi istericamente.
"Non avete proprio pensato che cio` possa non interessarmi?" le dissi.
Altea
25-03-2015, 20.40.28
E i miei sospetti furono fondati...ma tremavo e non da quel vento quasi freddo si era alzato.
"Normale?" guardai Bensuon "No, non è affatto normale".
Gli dissi di riporre la lapide a posto e mi misi dentro la cripta al sicuro parlando a bassa voce.."Ti sembra normale si sia fatto un funerale e vi erano delle persone presenti e il Priore Tommaso disse sapeva vi erano dei presenti e cosa hanno messo nel sarcofago? Nulla...anzi...non hanno messo proprio nulla visto è vuota..e quindi..è stato voluto, per qualche motivo? Qualcuno ha fatto una farsa? Oppure cosa? Un giorno, quando sarà il momento ti rivelerò tutto ma questo per me ha una grande importanza".
Uscimmo dal cimitero e tornammo a Corte.."Bensuon, tu non sai nulla di ciò che hai visto...io sto correndo troppi pericoli e non voglio immischiarti, e quindi sembra stasera io andrò a cena col vescovo" e lo congedai.
Dissi a Petronilla di avvisare sarei stata presente all' incontro col vescovo e
andai subito nella piccola stanza del maestro Teofilus e lui mi guardò con aria severa.."Si, dovevo venire qui a parlarvi dell' Orlando e narrarvi alcune poesie cortesi..ma ho qualcosa di più importante".
Mi sedetti e lui mi guardava, fu cosi gli mostrai il ciondolo e la lettera trovata.."Sono stata al Santuario della Vergine dell' Arco e Frate Severo mi portò nella Biblioteca Domenicana..ero andata per sapere il significato del ciondolo ed era scritto in un libro antico" e glielo spiegai ma lui fissava la lettera e il ciondolo preoccupato.."E per caso da quella pagina cadde questa lettera...ora voi eravate fidata persona di Taddeo l' Austero, avete seguito Guisgard prima del suo rapimento...sapete qualcosa di questo Lord Albano? E Rodolfo..questo uomo dice lui era legato all' Austero..lady Sissi lo conosce ma lui sembra odiarmi e dettare legge...e se fosse il sosia quello e non Guisgard..Rodolfo decide e il ragazzo...è una comparsa...eppure io non ho mai visto nella brughiera quel sosia..e pure Guisgard mi disse lui crebbe altrove e non poteva essere nemmeno lui..ha solo detto il Frate di preservare questo sosia perchè non sia usato in modi illeciti ma lui nemmeno mi calcola..una sera sola ho trascorso con lui...non so che fare"..poi la rivelazione finale.."Sono stata al Cimitero..la tomba di Guisgard è vuota..e al suo funerale vi erano persone presenti, io non vi ero..ho bisogno della vostra esperienza e soprattutto della vostra discrezione..so siete fautore del bene e siete quasi un eremita in queste stanze, voi avete condotto all' epoca la lotta contro Dominus..mi affido al vostro passato per conoscere questo presente assurdo".
elisabeth
25-03-2015, 20.40.39
Certo era il giardino Ducale.....ma aveva un che di antico...come se non appartenesse alla struttura...si...certo...entrare da quella porta era come entrare in un mondo a se.....e il miracolo si compì.....vi era un uomo di spalle...difronte a lui una fontana....stava dipingendo....il cavalletto la tela i colori.....quel giardino lontano da ogni rumore....no..c'era un rumore...lo zampillio dell'acqua.......mi avvicinai a lui...pensando...vuoi vedere che svanisce, risi.....quel periodo della mia vita sembrava così assurdo...che vederlo svanire poteva fare parte di tutto quello scenario.....ma una volta che gli fui accanto....nulla spari' ai miei occhi....tutto rimase com'era...ed il pittore continuava ad affondare il suo pennello in quei colori che avrebbero riportato l'esatta presenza di quella fontana in quel luogo.......Gli artisti erano persone particolari.....inclini alla solitudine e molto spesso amavano il silenzio.....le loro opere erano dettate dai momenti....attimi fuggenti che percorrevano le vie del cuore.....poche volte quelle della mente....." Spero di non rovinare il vostro momento magico con la mia presenza.....ma questo posto mi ha attratta così come le falene alla luce......vi dispiace se vi osservo mentre dipingete ?....".......potevo vedere il suo profilo.....anche se non nella prospettiva giusta visto che dipingeva...e non sapevo darne un giudizio.....ma infondo.....qualsiasi volto avesse avuto andava benissimo...l'importante era arrivare allo scopo......
Galgan
26-03-2015, 00.27.53
-Invero, così è, mio giovane amico-
risposi al mio scudiero,
-Solo appellandoci a sotterfugi ed astuzie, potremo riuscire nel compimento della prima parte della nostra missione-
Sospirai, fissando un punto indefinito davanti a me;
-Ti confesso che la cosa non mi entusiasma, perché simili modus operandi non mi si confanno.
Tuttavia, devo ammettere che l'uomo saggio è dotato di discernimento, pertanto muoverò i passi di questa danza nei modi richiesti dalle circostanze-
https://encrypted-tbn3.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcQWqJfWuiSthPszT7HGZLmmt3VdGvQwP ggg1epZqTqbGgHPOnumXQ
Rimasi un istante in silenzio, pensando che non era la mia gloria quella che andavo agognando, ma quella dell'Onnipotente, e se era un serpente quello a cui stavo dando la caccia, occorreva cercare di capirne le abitudini, per poter arrivare alle informazioni necessarie.......Lo stesso Giacobbe, non ricorse proprio all'astuzia, per ottenere la primogenitura?
Guardai nuovamente Lucas, quindi mi avvicinai maggiormente a lui, i discorsi che stavo per proferire non erano per tutti;
-Dobbiamo tendere un'imboscata all'ambasciatore, o meglio, qualcuno deve farlo per noi.
Terremo d'occhio i movimenti della dimora di lord Cimmiero, e appena il nostro uomo uscirà, magari anche solo per puro piacere, verrà aggredito.
Non occorre sia messo seriamente in difficoltà, quello che maggiormente ci interessa è che io e te metteremo in fuga gli aggressori; in questo modo entreremo in contatto con la nostra preda.......Il resto verrà poi.....-
Guisgard
26-03-2015, 01.25.54
“Ed io” disse Icarius “ho sempre invece preferito Tancredi tra tutti i Paladini.” Fissando Clio negli occhi. “Ma a quanto pare adesso sono Medoro.” Sorrise.
Si voltò allora a guardare alcuni alberi non lontano da loro.
“Aspetta qui...” si alzò e ne raggiunse uno “... ma forse per essere un Paladino occorre coraggio... come amare, no? Anche lì serve coraggio.” Ed estrasse dalla tasca un taglierino. “Lo porto sempre con me...” mostrandolo alla spadaccina “... ci taglio piccoli spicchi di formaggio durante il pascolo... ma chissà che il semplice taglierino di un pastore non sia più audace di tutte le spade dei Taddei... il tuo Guisgard l'avrebbe mai fatto?” E cominciò ad incidere qualcosa sulla corteccia dell'albero.
Incise prima un grande cuore e poi dentro vi impresse il nome di Icarius sul legno.
Ed infine, sotto, incise anche quello di Clio.
Guisgard
26-03-2015, 01.36.26
Cassaluia guardò Gwen e rise.
“Allora faremo in modo di renderti interessata alle mie arti, ragazza mia...” disse la strega.
Fece cenno ad una delle sue serve e quella le portò alcuni fogli di carta ed una bellissima penna di piuma.
Cassaluia cominciò allora a scrivere qualcosa.
“Ecco...” terminato di scrivere “... con questo atto io cedo alla tua compagnia di attori il baule ed il suo contenuto. Puoi portarlo via con te, ragazza. E' un mio regalo.” E si avvicinò alla giovane, per poi pungerla improvvisamente con quella piuma su una mano.
Un attimo dopo Gwen avvertì dei forti capogiri.
E prima di cadere a terra priva di conoscenza riuscì solo a sentire le ultime parole pronunciate dalla strega:
“Soffrirai e perirai a causa dell'Estasi della Strega...”
Poi più nulla.
Gwen aprì gli occhi diverse ore dopo.
Era stesa su un letto ed accanto a lei vide Rida.
Erano di nuovo nel carrozzone.
Ed era ormai sera.
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Dapprima non capii cosa aveva intenzione di fare e lo osservai perplessa ma sopratutto curiosa.
Poi si avvicinò ad un albero e allora compresi.
Restai ad osservarlo, rapita, divertita e insieme commossa da quel gesto.
Allora gli sorrisi, scuotendo appena la testa, mentre con la mano gli facevo cenno di avvicinarsi.
"Non trovi che sia molto presuntuoso da parte tua?" Con un sorriso diverito, cercando i suoi occhi "Non abbiamo mica fatto l'Amore qui..." Con voce bassa e suadente, per poi sorridere.
Guisgard
26-03-2015, 01.54.24
Icarius si avvicinò a Clio e poi si chinò, restando inginocchio accanto a lei.
“Avrei potuto inciderlo sulle pareti della palestra” disse fissandola negli occhi “ma neanche lì abbiamo fatto mai l'Amore...” portando poi lo sguardo, quasi istintivamente, sulla scollatura di quel bel vestito blu che la ragazza indossava.
Risi appena a quelle parole.
"Ci mancava solo un cuore nella palestra..." Con gli occhi nei suoi "Ho una reputazione da difendere, eh..." Risi, divertita per poi sorridere e sfiorargli dolcemente il viso.
Non mi sfuggì il suo sguardo, ma mi limitai a sorridere piano.
Guisgard
26-03-2015, 02.14.05
Clio accarezzò il volto di Icarius e lui, quando la mano di lei sfiorò la sua bocca, la baciò dolcemente.
“Non trattarmi come se fossi un campagnolo giunto solo da poco in città...” disse lui con tono basso “...come uno sciocco ragazzo incapace di comportarsi con una donna...” le accarezzò il viso “... perchè io ti vedo come una donna... una bellissima donna... e se vuoi saperlo sogno ogni notte di fare l'Amore con te...” si alzò e fece qualche passo verso lo stagno “... sei un mercenario, no? Una valente spadaccina, giusto? Allora non dovresti avere paura di fare un bagno...” la guardò per un lungo istante e poi cominciò a sbottonarsi la giubba e poi a togliersi la camicia.
Gettò tutto a terra si immerse nel piccolo stagno e cominciò a fare il bagno.
Alzai gli occhi al cielo "Piantala..." Dolcemente.
Come potevo spiegargli le emozioni che mi attraversavano, che mi spingevano verso di lui, per poi trattenermi?
Poi si avviò verso lo stagno, lasciò cadere camicia e giubba e si immerse nell'acqua.
Restai ad osservarlo con un sorriso per un lungo istante e poi mi alzai, sorridendo.
Raggiunsi la sponda dello stagno, in silenzio, e lasciai cadere a terra il vestito, restando in sottoveste, per poi raggiungerlo nelle fredde acque di quello stagno.
Guisgard
26-03-2015, 02.32.49
Icarius restò a fissare Clio alzarsi e raggiungere la sponda del piccolo stagno.
E quasi stupito sorrise nel vederla spogliarsi e restare solo in sottoveste.
Poi la ragazza si immerse in quelle acque fredde e verdastri.
Il pastore allora fece cenno di nuotare con lui.
Ma giunto al centro dello stagno, il presunto duca cominciò ad agitarsi.
“Ehi, ma cosa...” disse dimenandosi “... credo che qui ci sia... fango, melma... sembrano sabbie mobili sommerse... e mi tirano giù... ah...” e finì sott'acqua.
Sbiancai nel vederlo sparire, cercando di prendergli la mano, di tenerlo.
Cosa diavolo poteva essere?
Presi un profondo respiro e mi immersi nell'acqua, sperando di riuscire a vedere qualcosa, di riuscire a tirarlo fuori di lì.
Il cuore mi batteva sempre più forte, l'idea di perderlo di nuovo era insopportabile.
Guisgard
26-03-2015, 02.41.14
Fu un attimo.
Clio si immerse ma un momento dopo qualcosa, afferrandola, la spinse in superficie.
Si ritrovò così fra le braccia di Icarius che scoppiò a ridere.
“Eh, mi sa” disse divertito il presunto Taddeide “che stavolta la grande Clio è stata giocata di brutto! Bel trucco, non credi?” Senza smettere di ridere. “E ti sei pure spaventata un bel po'!”
Guisgard
26-03-2015, 02.53.29
A quelle parole di Elisabeth, il pittore si voltò subito, restando poi a fissarla, tutta, per un lungo momento.
“Non vi ho mai veduta a corte...” disse l'artista sorridendo “... chi siete? No, non ditemelo... non credo siate una musa giunta ad ispirarmi, perchè quelle divine creature amano indossare solo lunghe e leggere tuniche... vestite poi troppo bene per essere una servitrice, purtroppo per me... immagino dunque siate una nobildonna, magari moglie di qualche barone o ufficiale ducale...” rise piano e con fare sensuale prese la mano di lei e la baciò “... chiamatemi pure Cann, il mio pseudonimo... sono il pittore di corte... e voi?”
Lo guardai inorridita, con gli occhi spalancati, per poi tirargli un pugno sulla spalla.
"Non osare mai più farmi prendere uno spavento del genere...." Seria, per poi tranquillizzarmi poco a poco.
Stava bene, e solo quello contava.
Gli cinsi il collo con le braccia, e restai in silenzio per un lungo istante.
Un interminabile istante in cui compresi quanto avrei sofferto se gli fosse successo qualcosa.
Fu allora che ammisi a me stessa che, sebbene fin dal primo momento in cui l'avevo rivisto avessi sperato che da un momento all'altro mi avrebbe guardata stupito dicendo: "Clio, che cos'è successo?" e recuperassi la memoria, ora temevo che tutto questo cancellasse Icarius.
Forse altro non era che una parte di lui, spensierata e senza la spada di Damocle della Gioia, ma in ogni caso, anche se continuavo a sperare che ricordasse il passato, non volevo nemmeno che dimenticasse questi momenti, quel sorriso e quelle emozioni che Icarius provava.
"Non riesco a sopportare l'idea che ti possa accadere qualcosa di brutto...." Sussurrai dolcemente, con lo sguardo vagamente triste, per poi sorridere, divertita "Mascalzone...." Risi con lui, scuotendo la testa "Mi hai fatto prendere un colpo, altroché....".
Quanto era bella la sua risata, libera e spensierata. Da quanto tempo non ridevo in quel modo?
Ero felice, inquieta, preoccupata forse.. O magari terrorizzata, anche se non lo davo a vedere, ma comunque felice.
Guisgard
26-03-2015, 03.10.14
Icarius sorrise con Clio, cingendole i fianchi con le braccia, mentre l'acqua li avvolgeva e li accarezzava.
“Allora” disse “un pochino tieni anche a me, oltre che al tuo duca...” per poi farsi serio “... forse dovevo continuare... magari mi avresti fatto la respirazione bocca a bocca...” chiuse piano gli occhi e la baciò.
E mentre le sue labbra assaporavano quelle di Clio, le mani del pastore stringevano ed accarezzavano con passione i fianchi e la schiena della ragazza.
Sembrava avermi letto nel pensiero, e io sorrisi con gli occhi nei suoi.
"Certo che tengo a te, Icarius..." Sussurrai, dolcemente.
Ma prima che potessi dire altro mi baciò, stringendomi ed accarezzandomi.
E io lo strinsi a mia volta continuando a baciarlo, con dolcezza e insieme passione, incurante dell'acqua che ci circondava, della sottoveste fradicia, dei capelli bagnati che si appiccicavano al viso.
Guisgard
26-03-2015, 03.28.01
La passione esplose tra i due giovani.
Icarius baciava Clio con impeto, assaporando ogni attimo su quelle umide labbra, cercandole, accarezzandole, godendone del sapore e del profumo.
E più le loro bocche si univano e si schiudevano l'una nell'altra, più lui scopriva un modo nuovo per baciare la ragazza.
Mentre le sua mani bramose scendevano lungo la seta ormai fradicia della sottoveste, toccando ed immaginando ogni forma di quel corpo così a lungo sognato e desiderato.
Fino a quando la sottoveste zuppa d'acqua scivolò finalmente via, restando a galleggiare sulle increspature dello stagno.
Icarius allora cercò con lo sguardo i seni nudi di Clio, tra le acque trasparenti e scese poi con la bocca su di loro.
Baciandoli a lungo, prima dolcemente, poi con passione.
Guisgard
26-03-2015, 03.42.44
Teofilus ascoltò con attenzione ogni parola di Altea e sbiancò nel leggere la lettera.
“A me sembra assurdo...” disse poi “... un sosia? Un sosia uguale a tal punto al duca da essere scambiato per lui?” Era esterrefatto. “Ma come può essere possibile? Voi nell'aspetto non avete trovato nulla di diverso, eppure lo conoscete da sempre... dunque sarebbe così simile al duca? Fino a questo punto? Non so cosa pensare... io conoscevo messere Albano e so che era persona giusta e fedele al casato dei Taddei... dunque non dubito sull'autenticità di questa lettera... egli però è morto e non può dirci altro... forse la chiave di tutto è messer Rodolfo... se davvero a corte è giunto un sosia, lui lo sa di certo... ma mi chiedo... c'entra sempre lui col falso funerale? C'è il suo zampino anche nella farsa della cripta vuota? Naturalmente tutto ciò vale solo se davvero quell'uomo è il sosia di lord Guisgard... e noi dobbiamo scoprirlo...” guardando Altea.
In quel momento entrò qualcuno.
“Oh, perdonatemi...” imbarazzata Simoinin “... ero venuta a cercare una cosa che ho perduto, ma credevo non vi fosse nessuno... scusatemi, vi prego... non accadrà più...” con un inchino.
“Non preoccuparti.” A lei Teofilus. “Non è accaduto nulla, tranquilla.”
Alla fine, persi definitivamente il controllo, abbandonandomi a quella passione.
Nessun pensiero attraversava la mia mente, nessuna inquietudine osava disturbare i battiti impazziti del mio cuore.
Potevo sentire le sue mani su di me, dato che ormai la sottoveste era ormai fradicia. Nemmeno mi accorsi di quando scivolò via, mi limitai ad osservarla fluttuare sulle acque dello stagno.
Ma non ebbi il tempo di pensare, che sentii le sue labbra sul mio seno, facendomi sussultare, quanto mi erano mancate le sue labbra sulla mia pelle.
Continuai a stringerlo a me, lasciando scivolare le mie mani sulle sue spalle sulla sua schiena nuda.
In quel momento, mente buttavo la testa all'indietro, compresi che non sarei più riuscita a fermarmi, che quella passione mi avrebbe consumato.
Ma non era solo passione: per quanto assurdo e folle potesse sembrare, era Amore.
Sentivo il nostri corpi scottare nonostante l'acqua fredda, posandogli un bacio tra i capelli.
"Io.." Mormorai, riuscendo a malapena a parlare "Voglio fare l'Amore con te, Icarius...".
Guisgard
26-03-2015, 04.13.04
Le labbra e la lingua di Icarius baciarono ed accarezzarono a lungo i seni di Clio, per poi assaporare ogni tratto della pelle di lei, che a contatto con quell'acqua dolciastra sembrava assumere un sapore particolare, sconosciuto ai sensi del pastore.
Quasi fosse un elisir, una panacea impossibile da poterne fare a meno.
Poi quelle parole di lei, quella confessione che a lui sembrò un sogno.
Il presunto duca non disse nulla, prendendo la mano di Clio nella sua e nuotando fino alla sponda dello stagno.
Qui, sempre mano nella mano, i due uscirono dall'acqua completamente nudi e bagnati, avvicinandosi ad alcune pietre ricoperte da verde ed umido muschio.
Icarius fece allora stendere Clio su quel naturale giaciglio, con lei che nel farlo passò accanto al corpo di lui, sfiorandolo con la sua pelle nuda e bagnata più volte.
E su quelle tenere e profumate pietre muschiate, la ragazza guidò il pastore non solo alla scoperta del suo corpo, ma anche alle più belle e meravigliose gioie dell'Amore.
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Guisgard
26-03-2015, 04.33.40
“Conosco qualcuno che potrebbe aiutarci, signore...” disse Lucas a Galgan “... un uomo che per qualche moneta rischierebbe di perdere ogni dignità... seguitemi.”
Lo scudiero condusse così Galgan in una locanda affollata e qui, avvicinandosi al bancone, chiamò con un cenno un uomo di bassa statura, con lo sguardo accigliato e i modi spicci.
“Salute, don Pedicor...” a quello Lucas “... possiamo offrirvi da bere?”
I tre presero un tavolo e qui ordinarono da bere.
E Lucas spiegò a Pedicor il loro piano e soprattutto mostrò all'uomo il denaro che avrebbe guadagnato.
E lui, naturalmente, accettò.
Lady Gwen
26-03-2015, 08.37.44
Cassaluia fece un cenno alle serve, le quali portarono un foglio, un calamaio e una penna.
Firmo` un contratto in cui cedeva il baule alla nostra compagnia.
Un attimo dopo si avvicino` a me e mi punse sulla mano. Avvertii subito dei forti capogiri.
Era tutto confuso e non mi reggevo in piedi.
Ad un certo punto sentii una frase "Soffrirai e perirai a causa dell'Estasi della Strega", prima di scivolare nel buio.
Quando mi svegliai, era sera e c'era Rida accanto a me, la qualle disse agli altri che mi ero svegliata.
Io la abbracciai di slancio e lei ricambio`. Ero felice di essere di nuovo con loro. Pensavo che la strega non mi avrebbe piu` lasciata andare e sarei rimasta li`, al suo servizio.
Anche se avevo ancora in testa quella frase.
"Non ricordo nulla, come sono tornata qui?"
Tessa
26-03-2015, 13.26.31
Lo detestavo. Quando si affliggeva, lo detestavo.
...e naturalmente non posso certo farvi correre altri rischi standomi accanto... magari vi lascerò dai due anziani e cercherò un luogo lontano in cui andare... tanto per me, o qui, o anche in capo al mondo cambia poco...”
Lo detestavo perché non capivo se voleva mettermi alla prova o se, veramente, dopo tanto lottare, aveva gettato la spugna. E questo mi era ancora più inconcepibile, dal momento in cui mi ero fatta in quattro per farlo uscire da quella prigione e dargli un'altra possibilità.
Fu proprio davanti alla casa del fabbro, che infastidita replicai: "Se mi volete con voi, non avete che da dirmelo chiaramente, perché non amo troppo i giri di parole. Come amica, sono disposta a starvi accanto e ad aiutarvi, lo sapete!"
Scesi dal carretto, questa volta da sola, e mi incamminai verso la casa.
Improvvisamente però mi sentii chiamare da qualcuno...
Altea
26-03-2015, 17.05.21
Rimasi taciturna a quella sua frase.."voi nell' aspetto non avete trovato nulla di diverso, lo conoscete da sempre".
"Si lo conosco da sempre..lo conoscevo pure quando aspettavo con ansia lo trovassero a Sygma da ragazzina e bambina, ma lo conoscevo anche un pò nell' animo" sospirai e compresi pure Teofilus era turbato ma aveva preso questo fatto sul serio infatti disse si doveva scoprire di più.
"Ho trascorso poco tempo con quel ragazzo, una nottata...e devo dirvi..all' inizio quel suo romanticismo mi aveva ammaliata e al mattino pensai era come se avessi conosciuto un uomo per la prima volta..appunto un uomo diverso da Guisgard e forse non era un caso". Pensai a quella visione della ancella, la rosa bianca deturpata ma non dissi nulla, Teofilus era più razionale del Priore Tommaso, meno dell' Abate Nicola..a quel pensiero sussultai, lui..Abate Nicola sarebbe stato ottimale in questo caso ma chissà se si trovava ancora nell' Isola del Duca ma si poteva tentare "Comunque il suo sguardo è diverso, quello di Guisgard era intenso, carismatico, allegro e allo stesso tempo misterioso, malinconico e turbato e rispecchiavano la sua personalità. Quello di questo presunto duca è mite e misterioso perchè non si capisce la sua vera indole. E poi non ha modi raffinati, galanti che caratterizzavano il Duca. Certo sembra colto ma tutti noi possiamo imparare un libro o essere portati per la letteratura ma la raffinatezza è una indole, è innata. Io non penso una amnesia possa cambiare il modo di fare di una persona e nemmeno la personalità e il carattere, ci vorrebbe un responso del dottore di Corte".
Poi la sua domanda su Rodolfo e riflettei per un pò.."Non so se lui possa aver inventato la farsa del funerale, un Priore che indagava sulla morte di Guisgard, quando asserii per me era vivo, disse era impossibile perchè vi era molta gente al funerale, io sono stata al cimitero giorni fa e la tomba era chiusa e solo oggi ho visto era aperta, avevo sentito delle voci su fatti accaduti laggiù e forse..era proprio questo. E poi a che scopo..inscenare il funerale per poi prendere il potere ducale e mettere il sosia..e se fosse così dove si trova il vero Guisgard?" scossi il capo "Il sosia..l' Austero diceva sempre di dubitare più dell' agnello perchè può avere le vesti del lupo in realtà".
Ad un tratto entrò Simoin e capii tra lei e il maestro vi fosse una conoscenza visto la confidenza.."I miei saluti milady Simoin, prego entrate..noto voi e il maestro vi conoscete" rimasi a capo leggermente inclinato pensierosa "Comunque ho mandato la mia dama di compagnia ad avvisare sarò presente all' udienza col Vescovo". Pensai era come io sapessi troppo e non riusciussi a trovare però il legame tra tutto questo.
Ci amammo, con dolcezza e passione, perdendoci l'uno nell'altra in un gioco senza fine.
Potevo sentire il mio corpo fremere sotto le sue mani, e al contatto delle sue labbra, e a mia volta baciai e accarezzai con naturalezza quel corpo che adoravo da sempre.
Non tolsi quasi mai gli occhi dai suoi, perché volevo assaporare ogni emozione che potevo leggervi, ogni sussulto, ogni stupore, avevo sempre amato terribilmente leggere la gioia nel suo sguardo, vedere la passione che lo consumava.
Se fossi stata lucida, fredda e calcolatrice forse avrei potuto spiarlo: analizzare ogni sua mossa, ogni sua espressione cercando Guisgard in lui.
Ma non lo feci, perché anche io ero immersa in quella gioia rara e preziosa, che credevo ormai fosse perduta per sempre.
Tuttavia non gli avevo mentito: certo, per me era difficile comprendere quello che provavo, e non sarei arrivata a tanto se non avessi visto Guisgard in lui, eppure non lo stavo usando come sapevo che lui temeva.
Era Icarius che stringevo tra le braccia, poteva sembrare folle e inspiegabile ma era riuscito a conquistarmi una volta ancora: come avevano fatto il ragazzino con cui passavo interi pomeriggi, e il capitano della Santa Caterina.
Erano la stessa persona, certo, eppure erano anche così diversi tra loro, ma nonostante questo li amavo, amavo insomma ogni parte del suo essere.
E quella consapevolezza rendeva ancora più speciale quel momento d'Amore.
Infine, mi rifugiai tra le sue braccia, restando stretta a lui con la testa posata delicatamente sulla sua spalla.
Guisgard
26-03-2015, 18.41.42
Rida strinse con affetto Gwen, felice che la ragazza avesse ripreso conoscenza.
“Sei arrivata qui dopo il crepuscolo, portata dal calesse di quella donna.” Disse Rida. “Il cocchiere ti ha portata nel carrozzone e poi ha lasciato il baule, come dono della sua padrona.”
Accanto a lei vi era un libro di fiabe.
“Quando ero piccola ed avevo la febbre” sorridendo Rida “mia madre mi leggeva sempre una favola, diceva che faceva passare ogni malanno. E tu scottavi quando sei arrivata qui. Comunque ti leggevo una favoletta... parlava di una ragazza che si attira l'ira di una terribile strega, che la colpisce poi con un terribile incanto chiamato l'Estasi della Strega...”
Guisgard
26-03-2015, 18.47.48
Il misterioso ex galeotto saltò giù dal carretto con aria divertita.
“Vedo la caviglia vi da meno noie.” Disse a Tessa che era scesa da sola a terra. “Comunque non avete bisogno di rimarcare così tanto la parola amica.” Sorridendo con fare Guascone. “Non temete, non tenterò di corteggiarvi. Non siete il mio tipo.” Legando il cavallo ad una staccionata. “Mi piacciono le donne passionali, che amano sospirare al balcone in attesa del loro amato, magari racchiudendo il loro Amore in un pegno, come un tesoro da cercare, un incanto da vincere o anche solo un fiore da sfogliare. Vedete? Non correte alcun pericolo con me. Io non sono il vostro tipo, come voi non siete il mio.” Ridendo. “Quanto all'aiuto che volete fornirmi, beh, ve ne sono grato. Certo che voglio avervi accanto. Ma del resto è un dare e un avere, visto che anche io cercherò di aiutare voi a svelare il mistero dei vostri Natali.”
Ma poi qualcuno chiamò Tessa.
“La Regina di Gioia Antiqua!” Gridò un bambino. “Guarda, mamma, è proprio lei!” Indicando Tessa.
“Smetti, Wagio!” Fece la mamma al piccolo. “Ti ho detto mille volte di non disturbare le persone!” Guardò poi la ragazza. “Perdonatelo, vi prego. Gli ho regalato un libro di favole e lui vi ha scambiata per uno dei personaggi letti in qualche fiaba. Scusatelo, vi prego.” Sorridendo a Tessa.
“Ma è proprio lei!” Ribadì il piccolo. “E' uguale!”
“Basta, adesso.” Lo riprese la madre. “Scusateci ancora e buona giornata.” Per poi allontanarsi con suo figlio.
“Venite, la fucina del fabbro è aperta...” la maschera di ferro a Tessa.
Lady Gwen
26-03-2015, 18.56.41
Non potevo crederci. Il mio cuore perse un battito.
Rida mi chiamava ripetutamente, ma io non la ascoltavo. Quella frase mi tornava in mente, insistente e prepotente.
"Cosa dice la storia?" chiesi a Rida, che mi guardava un po' sospettosa.
Guisgard
26-03-2015, 18.56.59
Simoinin sorrise ad Altea.
“Messer Teofilus” disse “mi conosce poiché sono qui da alcuni mesi. Molti mi conoscono ormai nella corte, proprio perchè sono al servizio di questo palazzo da un bel po'.”
“Si ed è una brava ragazza.” Annuendo Teofilus.
“Ora però non voglio disturbarvi oltre.” Con un inchino Simoinin. “Se vi occorre qualcosa vi basterà suonare il campanellino ed io sarò felice di servirvi.” Ed uscì.
E ad Altea non sfuggì il modo in cui Teofilus guardava quella serva.
Altea
26-03-2015, 19.03.49
Guardai sbigottita il maestro e poi Simoinin, la ragazza poi uscì..lei era tanto a Palazzo? Ma se nemmeno lady Sissi se ne era mai accorta e mi rivoltai verso il maestro quando la donna uscì.."Capisco siete un uomo milord, da come la guardate" ridendo "ma le avete dato del tu...quindi la conoscete bene...io non lo ho mai vista, so solo era a servizio di Lord Cimmiero e ora sembra di Rodolfo..se mi state carpendo notizie di Guisgard..il vero Guisgard..per poi tradirmi alle spalle vi farò patire la miseria assieme a quella donna".
Mi ricomposi prendendo il mio libro di letteratura..."Ora avete altro da aggiungere? Darmi spiegazioni? O posso andare a prepararmi per incontrare Sua Grazia il Vescovo?" e nei miei occhi brillava tutto l' orgoglio e la forza dei de Bastian.
Guisgard
26-03-2015, 19.06.18
Era ormai sera su Capomazda.
Icarius e Clio si erano amati a lungo, attraverso il velato Sole del meriggio e le ombre nascenti del crepuscolo, fino a quando i loro sospiri, i loro gemiti e le loro carezze arrivarono a lambire l'incanto del primo buio.
E tutto intorno a loro, in quel tepore sognante, pareva cantare.
Cantavano i merli e gli ultimi passerotti nel tardo e purpureo tramonto.
I bianchi e rossi fiori tra solchi di funghi, cespi di bacche e le verdeggianti edere.
Cantava l'aria in una lieve brezza che increspava e spumava le acque tra i lisci ciottoli dello stagno.
E poi il salice, il pino, la mirica ed il ginepro liberavano, in quella ode di acerba Primavera, l'idromele del loro canto, frutto del melodico fruscio del vento fra le fronde.
Come se la natura tutta gioisse delle sue meraviglie, impreziosite dagli occhi magici dell'Amore.
“Clio...” disse Icarius accarezzandola, mentre il suo mantello adesso copriva i loro corpi ancora vibranti come corde di cetra “... ti prego... dimmi a cosa pensi...”
Intanto, in un'altra parte del ducato, non troppo distante dalla capitale, si ergeva la Rocca di Cimalstone, antico e venerando castello divenuto da tempo proprietà e sede di Cimmiero.
Era una fortezza non tra le più grandi del regno, dominata da un alto e robusto dongione circolare, circondato poi da edifici di minor altezza all'interno di un cortile fortificato.
Tutt'intorno alle mura esterne correva poi un profondo fossato, alimentato da un vicino corso d'acqua.
Cimmiero stava seduto ad un basso e robusto tavolo in noce, imbandito con cibo e vino.
Attorno a lui passeggiava nervosamente Azable, mentre Samondo era immobile accanto ad una finestra, quasi cercasse un modo per risolvere le loro preoccupazioni.
Guanto invece mangiava e beveva tranquillamente, gettando di tanto in tanto uno sguardo tra suo fratello e gli altri due uomini nella stanza.
“Non crucciarti, fratello...” disse all'improvviso “... mi hai detto di avere una spia nel palazzo del duca, no? Dunque attendiamo ci porti notizie e poi decideremo come muoverci.”
“Come muoverci?” Ripetè Cimmiero. “Sei un idiota, Guanto.” Scuotendo il capo. “Cosa pensi di poter fare? Con quel bastardo tornato dall'Inferno ora ogni nostra azione dovrebbe sfidare non solo il suo esercito ducale, ma anche quelle regio e quello del vescovo.”
Ad un tratto qualcuno bussò, per poi entrare.
“Salute, miei signori.” Sorridendo Azelle. “Perdonate se vi importuno, ma mi occorre il giudizio di messer Guanto circa il mio nuovo abito... pensate sia troppo audace?” Mostrandosi ai presenti e avvicinandosi successivamente a Guanto.
Era un abito scollato e molto sensuale e naturalmente Guanto cominciò subito a sbavare.
“Siete perfetta!” Esclamò, pulendosi la bocca con le maniche della giubba. “Perfetta!”
“Milady, in verità discutevamo di cose assai importanti.” Disse Samondo. “Evitate la prossima volta di giungere qui senza essere convocata.”
“Oh, che sciocca...” fingendosi imbarazzata Azelle “... ma perdonatemi... sapete, trovo così noiosa la politica che neanche ci bado se qualcuno ne parla in mia presenza.”
“Comunque decido io dove madama Azelle deve stare!” Guanto a muso duro con Samondo.
“Non temete, messere...” Azelle al fratello di Cimmiero “... devo ancora fare un bagno... ah, magari dopo vi attenderò per poter essere aiutata... sapete, non riesco a fare nulla senza le mie dame di compagnia... ma sono certa che voi non siete da meno...” un inchino ed uscì, con Guanto che la fissava con lussuria.
Ma poco dopo qualcun altro entrò nella sala e senza neanche bussare.
“Voi, signore?” Cimmiero all'ambasciatore di Maruania appena giunto. “Vi credevo a riposare nella vostra camera. Non la trovate forse comoda?”
“La camera è l'ultimo dei miei pensieri...” mormorò l'ambasciatore “... sono qui da giorni e non ho ancora offerto risultati accettabili al governo della mia città.”
“Purtroppo tutto è perduto...” fece Cimmiero.
“A Maruania non perdiamo nulla.” Fissandolo l'ambasciatore. “Neanche il tempo. Ma ditemi... notizie della spia che vi inviai?”
“E' rimata a corte, come da voi richiesto.”
“Ottimo.” Annuì l'ambasciatore. “Per questo l'ho inviata al vostro servizio. E' lì che deve stare.”
“Tuttavia non abbiamo saputo nulla più da lei...” con tono dimesso Cimmiero.
“Non ci deluderà, vedrete.” Con un ghigno l'ambasciatore. “Comunque ho scritto ed informato degli ultimi accadimenti il governo di Maruania.”
“Ebbene?” Domandò Cimmiero.
“Sono in attesa di una risposta di Sua Eccellenza Oxian, ministro della propaganda.” Svelò l'ambasciatore, con occhi maligni.
http://www.kinoweb.de/film2002/PacteDesLoups/pix/PL41.jpg
Alzai gli occhi su di lui, sorridendo.
Non potevo rivelargli interamente i miei pensieri, perché non sapevo quanto avrebbe compreso.
Ma non potevo nemmeno mentirgli.
"Pensavo a te.." mormorai, sfiorando dolcemente il suo braccio "Pensavo..." sorrisi "A come sei stato capace di conquistarmi.. da quella ciotola di latte, al tentare di difendermi da quel lupo, le parole che mi hai detto, il tuo sguardo così pulito..." sorrisi di nuovo, lasciando vagare lo sguardo poco più in là "E quell'incisione..." mi sporsi su di lui per baciarlo piano "Sei talmente perfetto che a volte mi chiedo se tu non sia frutto della mia immaginazione..." ammisi, in un sussurro.
"E tu.." con gli occhi nei suoi "A che pensi?".
Mi rifugiai nuovamente tra le sue braccia "Resterei su questa nostra Isola Felice in eterno..." mormorai "Ma temo che dovremo andar via, ti attende il vescovo..." alzando una volta ancora lo sguardo su di lui.
Guisgard
26-03-2015, 19.34.49
Rida riaprì il libro di fiabe e cercò quella storia.
“Come ti ho detto” disse a Gwen “una ragazza attirò su di sé le ire di una terribile strega e quella la punì imponendo su di lei un malefico incanto, chiamato l'Estasi della Strega... la giovane da quel momento restò tale solo dal crepuscolo ad un attimo prima dell'aurora... alla luce del giorno, infatti, il suo corpo mutava in una colomba e restava tale fino al tramonto... ogni giorno, per tutto il resto della sua vita...” raccontò Rida.