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Visualizza versione completa : Rosandra, l'Acqua dell' Amore


Altea
26-03-2015, 23.27.07
Eccomi a narrare una leggenda della mia Terra, e da come nacque uno dei fiumi che vi scorre.

C’era una volta una bellissima principessa, di nome Rosandra, che un cattivo mago teneva prigioniera nel suo castello incombente tetro e dirupato sulla valle.
I lamenti della bella principessa prigioniera attrassero alfine un giovane cavaliere il quale decise subito di liberarla. Venuto a duello col perfido mago, dopo un aspro combattimento, lo trafisse a morte con la sua spada e liberò così la principessa che si era ormai invaghita del suo coraggioso salvatore.
Ma questi non volle portarla con sé, al suo castello: adducendo a pretesto un’impresa che doveva portare a termine a tutti i costi, la lasciò con la promessa di tornare presto a riprenderla per farla sua sposa…
Non tornò mai più....
La bella principessa Rosandra si mise allora a piangere disperatamente. E tale era il suo dolore e lo strazio che una buona fata, impietosita, la tramutò in sasso.
E dal sasso continuarono a uscire le lacrime con tale abbondanza che ben presto formarono un ruscello, il quale cominciò a scorrere lungo la valle,
attraverso cascatelle, salti di roccia, vasche, pareti di pietra, greti sassosi, verso il mare….

Nota dell' autore Dante Cannarella nel libro “Motivi Carsici” commenta la leggenda:
“Seduto su una liscia piastra di roccia grigia, ascoltavo il mormorio dell’acqua che vedevo scorrere, chiara e cristallina, ai miei piedi.
Quell’acqua poteva davvero essere formata dalle lacrime della principessa Rosandra?
È bello credere alle leggende…
Mi sarebbe piaciuto risalire il torrente fino a trovare la pietra dalla quale l’acqua sgorgava.
L’avrei baciata a lungo, sperando con il mio bacio di richiamare in vita il marmoreo corpo della principessa in cui era racchiuso.
Ma la mia sarebbe stata una viltà, perché non ero il bel cavaliere che la principessa disperatamente piangeva.
Io ero soltanto un povero uomo qualsiasi che credeva ancora alle leggende ed ai sogni.
Un’uomo che guardava l’acqua scorrere via, sotto i suoi piedi, come fosse la sua stessa vita, né poteva far nulla per trattenerla.
Ricordava soltanto, ed anche quello era un sognare…..

Dante Cannarella è autore famoso di Volumi Storici.

tratto dal web su sito del Friuli Venezia Giulia.

Immagine del fiume in Val Rosandra.

http://i60.tinypic.com/2i7bfup.jpg

zaffiro
27-03-2015, 01.46.58
Milady, un dono ancora... grazie.
Struggente e tenera leggenda e commovente il commento, perché lì dove la leggenda sfiora l'immaginazione, è invece reale la sensazione dello scrittore.
Vi dirò, non amo molto le citazioni, in questo caso vorrei avvalermi del commento di A.Bon, ma la delicatezza dell'autore da voi riportato mi lascia senza fiato, e mi ricorda una sensazione avuta con una lettura completamente diversa nella quale l'immaginazione la si poteva toccare come viva.
Mi riferisco a quanto asserisce Zeno, o meglio, a quello a cui lo conduce Svevo. Tratte le conclusioni delle sue "memorie", Zeno scrive: "E così, a forza di correre dietro a quelle immagini, io le raggiunsi. Ora so di averle inventate". Questo è un po' quello che può provare l'autore quando asserisce che nel ricordare egli sta solo sognando. Le immagini così vive da sembrare risorte dal passato sono solo l'aura di un sogno per lui, con tutto lo sconforto che ne può derivare.
Eppure... se io potessi rispondere a Cannarella vorrei usare le parole dello stesso Zeno quando conclude: "Ed ora che cosa sono? Non colui che visse ma colui che descrissi."
Ed il signor Cannarella ha descritto con tale grazia il cavaliere che egli sarebbe stato per salvare quella fanciulla che meriterebbe davvero di convincersi, senza timore di turbare o rattristare la principessa, che se avesse potuto raggiungere quella roccia come il cavaliere giunto a salvarla, ella avrebbe smesso di piangere e gliene sarebbe stata grata.
Perché nulla è più vero dell'immaginazione del vivere la vita che si è immaginata.


Perdonate, milady, forse i miei vi appariranno pensieri sconclusionati, ma a me piace credere che certe leggende per tristi o dolorose che siano, quando evocate si impreziosiscano di grazia e dolcezza.
E il bacio di Cannarella ne sarebbe l'espressione più elevata (perché confido che un giorno o l'altro lo faccia davvero;)).

Galgan
27-03-2015, 02.17.09
Invero, lascia l'amaro in bocca, come ogni storia che parla di amori non corrisposti, e di sentimenti ricambiati con l'inganno.
Eppure, nel gesto pietoso della fata, c'è una speranza.....Forse bisogna solo aspettare.....
Grazie, lady Altea.

zaffiro
27-03-2015, 12.12.16
Siete molto sensibile, sir Galgan.
Lo scotto di un amore non ricambiato annichilisce il cuore. E forse mai più il suo battito riprenderà a pulsare, poiché non ne riconosce la ragione.
Ma voi avete parlato di pietà, di speranza, di attesa...
Forse il vero senso è proprio quello. E chissà che quel bacio dato alla roccia non riesca davvero a sciogliere il dolore, lasciandolo fluire nelle lacrime per esaurirsi in una verde vallata fiorita...
Mi avete piacevolmente colpita con le vostre parole.
Amore è sempre speranza, e la pietà per esso, quando è sofferto, è il rispetto che gli si vuole rivolgere.


Leggende... o forse storie un po' vere che narrano di spiriti realmente esistiti.

Altea
27-03-2015, 18.16.48
Non ringraziatemi..la più bella gioia è regalare una emozione con qualsiasi cosa si scrive, e leggo vera emozione dalle parole di entrambi.
E devo dirvi pure io sono stata particolarmente toccata dalle parole di questo autore, ho immaginato me stessa nel fiume del Fiume Rosandra, ma io provai un senso di tristezza al pensare a quanta sofferenza provocò l' Amore nella principessa.

elisabeth
27-03-2015, 18.24.34
Le Storie d'Amore portano ad ognuno di noi un secchio di acqua fresca...una ventata di nuova rivelazione......L' Amore non ricambiato.....porta Dolore...e per quanto ci facciamo grandi ed eleviamo il nostro Spirito alla Santità......proviamo uno struggente immenso dolore........L'unica labile speranza e' quella di far reagire noi stessi...di ritornare a riprendere le redini del nostro essere...ed e' questa la Speranza........ma cosa molto strana...si diventa Duri come la Roccia....


Bellissima storia Lady Altea....

Altea
27-03-2015, 18.31.02
Grazie lady Elisabeth...devo dire la vostra similtudine finale ha un chè di veramente autentico..

Galgan
28-03-2015, 04.31.23
Siete molto sensibile, sir Galgan.
Lo scotto di un amore non ricambiato annichilisce il cuore. E forse mai più il suo battito riprenderà a pulsare, poiché non ne riconosce la ragione.
Ma voi avete parlato di pietà, di speranza, di attesa...
Forse il vero senso è proprio quello. E chissà che quel bacio dato alla roccia non riesca davvero a sciogliere il dolore, lasciandolo fluire nelle lacrime per esaurirsi in una verde vallata fiorita...
Mi avete piacevolmente colpita con le vostre parole.
Amore è sempre speranza, e la pietà per esso, quando è sofferto, è il rispetto che gli si vuole rivolgere.


Leggende... o forse storie un po' vere che narrano di spiriti realmente esistiti.

Sono convinto che una sensibilità maggiore sia celata in ognuno degli abitanti di questa Camelot virtuale, è proprio quello il motore che ci spinge a tornarvi, nonostante gli impegni quotidiani; comunque le vostre parole mi hanno fatto piacere, e vi ringrazio, lady Zaffiro.
Leggende......Storie vere......Come amo ripetere, la differenza è un velo così sottile.....

zaffiro
28-03-2015, 21.07.46
Lady Altea, prendetevi tutto il merito, vi spetta.
Data la cura che riponete nella ricerca e nella scelta delle leggende più belle.:smile:

Lady Elisabeth, io non sono molto esperta della vita, ma credo che quello che non si debba permettere è proprio lasciarsi indurire il cuore come una roccia. Un giorno o l'atro può sempre giungere un dono inaspettato, e la sofferenza diviene solo un ricordo.;)

Sir Galgan... siete un cavaliere, dunque per galanteria, o per indole, tendete ad oscurarvi.
Ritornare...
già, cosa spinge a ritornare. Sicuramente questa Camelot ha la sua parte più cospicua, ma credo che c'entri un po' anche il Destino, o Nostro Signore o chi per Essi. O, semplicemente... il caso.
:smile_wave_lady:



Dame...
Cavalieri...
vi auguro una splendida sera.

elisabeth
28-03-2015, 21.51.52
Lady Zaffiro......la ricerca di certi scritti avviene proprio per questo...per farci ricordare che dobbiamo dimenticare..........;)

Clio
28-03-2015, 23.18.49
Che splendida storia, milady... struggente eppure, o forse proprio per questo, ricca di emozioni.
Vi ringrazio, Lady Altea, per averla condivisa con noi... :smile:


L'unica labile speranza e' quella di far reagire noi stessi...di ritornare a riprendere le redini del nostro essere...ed e' questa la Speranza........ma cosa molto strana...si diventa Duri come la Roccia....


Quanta verità ritrovo in queste vostre parole, milady.
E' vero.. si diventa duri come la Roccia, forse è un bene, forse no, ma sicuramente è quello che accade.
Magari non a tutti, anzi, sicuramente direi, perché ognuno ha un modo diverso di approcciarsi alla vita, all'Amore e quindi anche alla sofferenza che ne consegue...

Un giorno o l'atro può sempre giungere un dono inaspettato, e la sofferenza diviene solo un ricordo

Mi permetto di citare anche le vostre parole, milady, perché anche in esse ritrovo una grande verità...
"un dono inaspettato".. credo che siano parole incredibilmente adatte...

L'Amore non corrisposto può trasformarci in una roccia, resistente a tutto..
Ma così come il cuore può tramutarsi in roccia, può avvenire il processo opposto, io credo, e anche una roccia può tornare ad amare...

Mi avete donato splendide, dolci e malinconiche emozioni con questo racconto e con i vostri commenti, mie care dame, e ve ne sono grata..

Avete ragione Lady Altea, il bello della scrittura è proprio regalare emozioni... dunque vi sono doppiamente debitrice... ;)

Altea
29-03-2015, 00.51.29
Grazie milady Clio...tutto questo mi allieta, e mi sprona a credere ancora che la scrittura dona sogni e magia e fantasia e molto altro.