Il Falco dei Mari e la ricerca del perduto Re dei Fiori

[Guisgard]

La cena proseguì in quella locanda quasi vuota, fino a quando Icarius tornò al tavolo.
“Ho preso un'altra bottiglia di vino...” disse sedendosi, per poi aprirla e riempire i bicchieri di tutti loro “... il locandiere afferma che è un ottimo vino... bevetene adagio, perchè invece credo che sia un vinello traditore, di quelli che vanno giù velocemente e con la medesima velocità annebbiano la mente.”
“Alla salute allora!” Brindando Hansiner.
“Dopo aver cenato” fece Icarius “cercherò di estorcere qualche informazione al nostro buon locandiere.”
La cena proseguì e terminò.
“Io ho sonno...” sbadigliò Hansiner.
“Anche io.” Annuì il pellegrino.
“Voi due” mormorò Icarius “dividerete la stessa stanza, mentre io dormirò con Sammone. Milady” guardando Dacey “invece starà naturalmente da sola, con Cq che le farà compagnia. Quando vorrete raggiungere la vostra camera” a Dacey “Cq vi accompagnerà.” Si alzò da tavola. “Io farò un giretto nel cortile e poi avvicinerò il locandiere.”
“Fa attenzione.” A lui Hansiner.

[Lady Gwen]

Entrammo e la casa era arredata con gusto.
"Non dovete preoccuparvi" le risposi sorridendo.
Poi, mi accorsi di un fazzoletto, su cui era ricamata una fatina accanto ad un fiore.
Un fiore azzurro.
"E` molto bello questo fazzoletto, l'avete ricamato voi? Ha un significato particolare quel fiore azzurro?" le chiesi, per poi guardate Pinto.

[Guisgard]

“Non potete tornare alla vostra nave...” disse Vengor a Clio, per poi avvicinarsi alla scultura “... di notte il fiume non è navigabile a causa dell'umidità che si fa nebbia... se non avete un posto in cui stare posso ospitarvi io, Clio...” si accorse della lacrima che rigava il viso scolpito “... l'umidità è ovunque...” asciugando la goccia “... finirà per rovinare ogni cosa...”

[Dacey Starklan]

Rifiutai il vino. Non volevo sembrare scortese ma sapevo quale effetto poteva farmi.

- Vi ringrazio,- mi alzai quindi e sorrisi a quegli uomini,- signori, é stato un vero piacere cenare con voi ma credo sia giunta l'ora di ritirarmi,- accennai un lieve inchino,- Icarius ancora grazie per le vostre premure, auguro tutti voi una lieta notte.-

E così detto insieme a Cq mi diressi nella mia stanza.

Una volta dentro non potei non pensare se quella sarebbe stata la notte in cui Dension avrebbe affrontato Icarius.

[Clio]

Non credevo affatto che fosse umidità.
Assolutamente...
"Davvero?" Stupita "Io.. Non credo che sarebbe appropriato.. Troverò una sistemazione, non temete.." Sorridendo "Dopotutto anche i miei amici sono venuti in città, se non posso tornare io non potranno tornare nemmeno loro.. Li troverò, ma vi ringrazio per la vostra premura.. Davvero..".
Dovevo trovarli assolutamente e raccontare a Icarius ogni cosa.

[Guisgard]

Dacey raggiunse la sua stanza, posta all'interno e ben riparata dall'umidità.
Con lei, come aveva detto Icarius, vi era anche Cq.
“Che notte silenziosa...” disse il droide “... non vivrei mai in un posto simile. L'umidità finirebbe per ossidare le mie giunture. Speriamo solo che il signor Icarius trovi presto ciò che cerca. Non vi nascondo che ho desiderio di terminare questo viaggio quanto prima. Dopotutto sono un droide di protocollo e non certo adatto per questo genere di situazioni.” Guardò dalla finestra. “Oh, eccolo là... starà aspettando di certo il locandiere.” Indicando Icarius che passeggiava da solo nello spiazzo della locanda.

[Guisgard]

La donna sorrise dolcemente a Gwen.
“Si, ha un significato particolare...” disse, accarezzando il fazzoletto “... l'ho ricamato pensando al mitico Fiore Azzurro...”
Pinto ricambiò lo sguardo di Gwen.

[Guisgard]

“Sono un gentiluomo...” disse Vengor a Clio “... ho una grande dimora e vi alloggerei in una stanza tutta vostra. E' forse sconveniente? Più di quanto non lo sia dormire con i vostri compagni?” Fissandola.
"Signore, è tardi..." mormorò Norcier "... sarà meglio andare..." nervosamente.

[Dacey Starklan]

Mi sedetti sul letto, sprofondando tra le coperte.

- Come vi capisco, - dissi al drone poi,- anche io vorrei tanto mettere la parola fine a questo viaggio anche se... Non saprei dove andare o cosa fare dopo...,- dissi con fare pensiero e mi avvicinai poi alla finestra.

- Spero che trovi il Fiore, pare non desiderare altro per la sua vita... Magari il locandiere sarà d'aiuto.-

[Clio]

"Voi siete sicuramente un gentiluomo ma vi conosco appena.." Sorrisi "Preferirei trovare i miei amici, se non vi dispiace.. Si preoccuperanno per me..." Sorrisi.
Poi mi voltai verso sbirciare.
"Oh, si certo.. Andiamo subito.." Porgendo la mano al cavaliere.
Non avevo tempo da perdere, non potevo aspettare altro tempo.

[Guisgard]

“In effetti” disse Cq a Dacey “il signor Icarius vive per questa sua ricerca. D'altronde lo capisco... solo così può salvare se stesso e la sua stirpe.” Cigolò. “Ma perdonatemi, perchè continuate a stare sulla Divina Misericordia se questo viaggio vi avvilisce? Siete libera, non avete obblighi. Basterà dirlo al signor Icarius e lui vi sbarcherà ovunque vogliate.”
Intanto, guardando dalla finestra, Dacey vide Icarius che fu raggiunto dal locandiere.
I due parlarono per un po' ed il Taddeide lasciò poi alcune monete nella mano dell'uomo.
Terminarono di parlare ed il locandiere andò via dopo aver mostrato un riverente inchino ad Icarius.
L'ufficiale restò così seduto sulla staccionata della locanda, immerso nei suoi pensieri.

[Dacey Starklan]

Tornai al leto sistemando i cuscini dietro la mia schiena.

- É una buona domanda... La verità è che io e mio marito non abbiamo... Non abbiamo nessuna prospettiva futura....- sospirai a fatica.

L'ansia stava crescendo e temevo di dire o fare qualcosa di sbagliato e tradire Dension per errore.

- Ha una vita così travagliata il vostro padrone...come siete finito al suo servizio?-

[Guisgard]

Vengor sorrise a Clio, un sorriso di circostanza, per poi prendere la mano di lei.
“Allora vi accompagnerò dai vostri amici...” disse vagamente contrariato, benchè cercasse di nasconderlo “... sono curioso di conoscerli...”
Così si diressero all'uscita del palazzo, con vivo sollievo di Norcier che li seguì, chiudendo poi il portone dietro di loro.
Quasi volesse rinchiudere all'interno di quel luogo chissà quale inquietudine.

[Lady Gwen]

"Capisco... E ditemi, cosa sapete del Fiore? Venendo qui abbiamo anche udito un canto che ne parlava."
Di certo non mi aspettavo di trovare informazioni sul Fiore appena sbarcati e fu una grande sorpresa.

[Clio]

Nascosi un sorriso divertito all'idea di Vengor che incontrava Icarius.
Così risposi al suo sorriso, con uno di rimando.
Sapevo che non poteva certo insistere.
Lanciai poi un'ultima occhiata al palazzo che si chiudeva dietro di noi, sapendo che sarei tornata con Icarius quella notte.
Se quella era la volta buona, avrei voluto essere al suo fianco.
Ma lo avrei voluto in ogni caso.
Anche se alla fine Vengor si era rivelato utile, dato che ero riuscita ad entrare nel palazzo.
"Vi ringrazio di aver compreso.." Sorrisi a Vengor "Siete un vero cavaliere.." Sospirai, guardandomi attorno.
"Avete idea di dove potrebbero essere?" Chiesi, nascondendo la mia impazienza.

[Guisgard]

“In verità” disse Cq a Dacey “sono stato costruito e programmato per servire i nobili Taddei, milady, i signori di Capomazda. Il signor Icarius è il mio padrone ed io lo seguo ovunque egli vada. Comunque, si, avete ragione...” cigolò “... pare che quest'Odissea non voglia finire mai... mi chiedo dove mai ci porterà ancora.” Guardò dalla finestra. “E chissà cosa gli avrà detto quel locandiere. Quando lo vedo così assorto nei suoi pensieri non so mai come interpretare i suoi umori. Eh, uomo complicato davvero, il signor Icarius.”

[Guisgard]

“Un canto...” disse all'improvviso la donna a Gwen “... un canto, dite? E com'era? Lo rammentate? Di cosa parlava?”
“Sembrate molto interessata...” fece Pinto.
“Oh, perdonatemi...” chinando il capo lei “... avete ragione, sono tata indelicata e vi chiedo perdono... non vi ho offerto nulla e neanche mi sono presentata... il mio nome è Zafirya.” Sorridendo gentilmente.

[Dacey Starklan]

Ogni volta che avevo una qualche informazione su Icarius mi sentivo sempre più confusa sulla sua identità e sul suo passato.

- Si, ha alcune espressioni difficili da interpretare,- assentii concorde,- non so quale sia la maledizione della sua famiglia ma...ma spero che Icarius riesca ad essere felice prima o poi...-

[Guisgard]

“Come potrei” disse Vengor a Clio, risalendo entrambi sulla carrozza “se neanche li conosco? Non so chi siano, né cosa cerchino qui a Scafris. So solo che siete giunti tutti su una nave. E non posso evitare di chiedermi che rapporto abbiate voi con uomini di mare. Forse ne amate qualcuno? Non riesco ad immaginare altro motivo per seguirli su una nave.”
La carrozza intanto era ripartita.

[Lady Gwen]

Sorrisi piano alla reazione di Zafirya.
"Il mio nome e` Gwen e lui e` Pinto" indicandolo "Il canto parlava del Fiore e di come Capomazda lo cercasse cosi` strenuamente. Era un canto un po' malinconico ed era la voce di una donna ad intonarlo. Vi rammenta qualcosa?"

[Guisgard]

“Uomini come lui” disse Cq a Dacey “sono assoluti in ogni cosa. Amano ed odiano al di là di tutto e di tutti. Per questo la maledizione li perseguita come non potrebbe fare con chiunque altro uomo.”
Poi ad un tratto si udì il suono di un'ocarina.
“Ecco...” cigolò Cq “... quando suona è inquieto.” Indicando Icarius che suonava sulla staccionata.
Ma ad un tratto si udì un colpo di pistola che esplose proprio nel cortile.
E di colpo il suono dell'ocarina cessò.

[Clio]

"No, certo.." Sorrisi "Ma voi conoscete questa città, dunque immaginavo che potevate sapere dove poteva essere diretto un forestiero.." Sorrisi "Ad ogni modo non importa, sono sicura che li troverò.. Ve l'ho detto, saranno in pensiero.. I membri dell'equipaggio sono responsabili della mia sicurezza, e già li ho dovuti convincere a venire in città da sola con voi..." Sorrisi.
In ogni caso non sono affari tuoi "Mi avevano raccomandato di raggiungerli prima che facesse buio.." Mentii sorridendo.

[Guisgard]

“Chiunque altro qui vi direbbe che siete pazzi, che soffrite di suggestioni...” disse Zafirya a Gwen “... ma io invece ci credo... credo in quella storia... me la raccontava mia nonna ogni sera da piccola... agli altri bambini faceva paura... a me invece solo tristezza...”
“Quale storia?” Chiese Pinto.
“La storia del fantasma...” rispose lei “... è il fantasma che canta...”

[Dacey Starklan]

- Immagino che gli siate molto legato, nonostante tutto,-, sorrisi a Cq mentre iniziavo ad intrecciarmi i capelli per prepararmi a dormire.

Udii il suono della ocarina, riconoscibile ormai anche a distanza.

- Ho notato che suona spesso da quando sono sulla nave... Significa che è spesso inquieto e...-

Lo sparo.

Poi il silenzio.

Ebbi un colpo al cuore e scattai in piedi, sentivo il mio respiro farai affannoso mentre i miei occhi erano spalancati.

Dopo minuti interminabili mi decisi di andare alla finestra, tremando consapevole di cosa avrei visto.

[Guisgard]

“Ci sono alcune locande in città...” disse Vengor a Clio “... li cercheremo là... ma non mi avete detto perchè viaggiate con loro... non mi sembrate una ragazza di mare...” fissandola, per poi accarezzarle lievemente una ciocca bionda.

[Clio]

Tieni giù quelle mani o ti cavo un occhio...
Pensai, infastidita.
Ma mi limitai a sorridere.
"Ecco, era proprio quello che intendevo.. Vi ringrazio..." Sorrisi "Io, una ragazza di mare?" Scossi la testa "No no, assolutamente... Ma la nave era il modo migliore per arrivare a Nuova Camelot, come vi ho detto... Sono solo una passeggera, tutto qui..." Sorridendo "Ma ho avuto l'accortezza di pagare soltanto metà biglietto, mentre l'altra la verserà mio padre a Nuova Camelot.." Dissi, come a fare una confidenza "Dunque capirete che l'equipaggio si preoccupa molto della mia sicurezza...".
Cominciavo a diventare insofferente, ma cercavo di non darlo a vedere.
Ero abituata a quelle commedie dopotutto.

[Lady Gwen]

Ormai la mia curiosita` era al limite.
"Fantasma, dite? Che fantasma?" le chiesi incuriosita.

[Guisgard]

Dacey raggiunse la finestra e guardò nel cortile.
Era buio, velato dall'umidità della notte.
Cq allora puntò la sua luce al plasma, che aveva incorporata, proprio nello spiazzo, cercando di vedere qualcosa.
E fu così che la luce illuminò Icarius a terra che strisciava a fatica verso alcune piante.
“Bontà Divina...” disse allarmato Cq.
Un attimo dopo si udirono le voci di Hansiner, Sammone e del pellegrino che correvano nel corridoio.

[Guisgard]

Vengor ordinò al cocchiere di fare il giro delle locande cittadine e le prime due che visitarono non avevano clienti giunti quel giorno.
“Li troveremo, non temete.” Disse a Clio. “Dopotutto se siete così preziosa non partiranno certo senza di voi, i vostri amici.” Con tono sarcastico. “Comunque è un bene che non amiate nessuno di loro... altrimenti sarei costretto ad ucciderlo.” Fissandola.

[Dacey Starklan]

Mi portai una mano alla bocca quando la luce illuminò la scena.

Era vivo, si muoveva!

Una parte di me era sollevata, dall'altra tremavo all'idea che avesse potuto riconoscere il suo assalitore.

In ogni caso dovevo mantenere un certo controllo di me stessa.

Di corsa lasciai quindi la stanza per soccorrere Icarius raggiungendo i suoi uomini che stavano attraversando il corridoio.

[Clio]

Le prime due locande furono un buco nell'acqua.
Ero sempre più impaziente, il tempo passava e noi dovevamo entrare in quel palazzo per scoprirne il mistero.
"No infatti.." Sorrisi.
Almeno, lo speravo..
A quelle ultime parole scoppiai a ridere.
Ma chi ti credi di essere? fammi capire!
"Suvvia milord, non esagerate adesso..." Ridendo, divertita "Mi conoscete appena non potete detestarmi a tal punto da fare una cosa tanto orribile, suvvia... Vi avevo scambiato per un cavaliere..." Sorridendo.

[Guisgard]

“Il fantasma della ragazza infelice...” disse Zafirya a Gwen “... nessuno ci crede, o meglio fanno finta di non crederci... così restano indifferenti al suo lamento... questa umidità non è altro che l'insieme delle sue lacrime...”

[Guisgard]

Dacey lasciò la stanza e corse verso il cortile, insieme a Sammone, al pellegrino e a Hansiner.
Cq invece con i suoi reattori scese direttamente dalla finestra.
Raggiunsero così il cortile, dove Icarius strisciando era arrivato a trovare riparo tra alcune folte piante.
“State giù...” disse ai suoi “... potrebbero essere ancora qui vicino...” col braccio sporco di sangue.
“Ti hanno colpito?” Gridò Sammone.
“Chi ha sparato?” Chiese Hansiner.
“Non lo so, era buio...” mormorò Icarius, mentre il pellegrino lo aiutava ad alzarsi “... portate dentro Dacey, potrebbe essere pericoloso qui per lei...”
“Bontà Divina, padrone!” Cigolò allarmato Cq.
“Ti avevo detto di badare a lei...” Icarius al droide, indicando Dacey “... non dovevi farla scendere qui... è pericoloso...”
“Portiamolo nella sua stanza.” Disse Hansiner.
In quel momento arrivò pure il locandiere.

[Guisgard]

Avevano visitato un'altra locanda, ma senza successo.
La carrozza così riprese la ricerca.
“I cavalieri forse” disse Vengor a Clio “non sono gelosi?” Fissandola. “Non prendetevi gioco di me, Clio...” prendendola fra le braccia con gesto istintivo “... si, ucciderei chiunque osasse sfiorarvi, forse persino pensarvi...” e la baciò.

[Lady Gwen]

"E` molto triste..." dissi, mestamente.
In effetti, dovunque fossimo andati, quello del Fiore Azzurro sembrava un argomento difficile da trattare.

[Dacey Starklan]

Un sospiro di sollievo mi sorse spontaneo quando capii che Icarius non aveva veduto l'aggressore, un sospiro di sollievo che poteva essere facilmente confuso con il sollievo provocato nel vedere che Icarius fosse vivo.

- Ho voluto scendere per aiutarvi in qualche modo, non dovete rimproverare nessuno per questo,- cercai di spiegare. Ero fin troppo certa che non correvo pericoli, io!

Notai il locandiere accorso sicuramente per il rumore dello sparo.

- Voi, rendetevi utile invece che stare impalato! Portate acqua calda e bende, bende pulite mi raccomando e anche una pinza piccola se ne avete, forse bisognerà rimuovere il proiettile,- cercavo di pensar velocemente, tentando di ricordare cosa avevo dovuto fare quando mio padre era stato ferito da un proiettile volante ad un braccio.

[Clio]

Ghiaccio...
La mia pelle, il mio sguardo, il mio cuore si tramutarono in ghiaccio.
Come sempre quando qualcuno si avvicinava troppo.
A parte lui, ovviamente..
Ed era stato proprio quello a colpirmi maggiormente di quel pomeriggio all'orfanotrofio che ora sembrava così lontano.
Ma lui era diverso da tutti gli altri..
Il mio primo istinto fu quello di reagire duramente, scaraventarlo giù dalla carrozza o rompergli il naso con un pugno, tanto per essere gentili.
Mi aveva sempre dato fastidio il contatto, ma ora ancora di più, ora il ribrezzo era davvero insopportabile.
Non aveva alcun diritto, e l'avrebbe pagata.
In un momento di lucidità, oscurata dalla rabbia, mi resi conto che non potevo compromettere la missione per le mie fissazioni, non ora che eravamo così vicini, forse.
E mi ricordai che non eravamo a Maruania, dunque forse valevano ancora le regole della decenza.
Così mi limitai ad allontanarmi, facendo uno sforzo immane per non colpirlo, perché sapevo che non avrei saputo controllare la forza.
Mi limitai ad un'espressione indignata.
"Come.." Esclamai, allontanandolo "Come osate?" Mormorai, con voce spaventata "Non so a che genere di donna siate abituato ma io.. Io... Vi conosco appena, per chi mi avete preso?" Cercando di allontanarmi "Ho fatto bene dunque a non accettare la vostra ospitalità.." con due occhioni impauriti e indignati.
Come altro avrebbe reagito una ragazza per bene, dopotutto?
È la tua unica possibilità, bello, una mossa sbagliata e passo alle maniere forti, missione o no..

[Guisgard]

“Fate come vi dice.” Disse Hansiner al locandiere, riferendosi alle parole di Dacey.
Portarono allora Icarius nella sua stanza.
Era stato colpito al braccio ed aveva perso un bel po' di sangue.
“Dobbiamo scongiurare un'emorragia...” fece il pellegrino “... da ciò che avete detto al locandiere sembrate pratica di come si cura una simile ferita...” guardando Dacey.
“Vi prego, medicatelo.” Sammone a lei.
Tornò il locandiere con quanto richiesto da Dacey.
Intanto Icarius, per il troppo dolore, stava perdendo conoscenza.

[Guisgard]

“Si, è una storia molto triste...” disse Zafirya a Gwen.
“Chi era la ragazza che si è poi suicidata?” Chiese Pinto.
“Una ragazza come tanti, che voleva solo amare...” raccontò Zafirya “... era una ragazza speciale... trattava ogni uomo come se fosse il migliore fra tutti i cavalieri... era un animo devoto ad Amore...”

[Lady Gwen]

"Come mai si e` suicidata?" le chiesi, sempre piu` incuriosita.

[Dacey Starklan]

Pratica. Mi sarebbe piaciuto esserlo davvero ma la verità era che avevo avuto una singola esperienza, e il caso di mio padre non era così grave.

Tuttavia in quel momento sapevo che non dovevo scoraggiarmi, mi presi quindi coraggio ed annuii.

Mi avvicinai al letto e controllai subito la ferita. Nonostante il terribile aspetto del braccio colpito mi costrinsi a guardare la pelle martoriata e il sangue che non voleva smettere di fuoriuscire.

Finalmente il locandiere fece il suo ritorno.

Presi una benda, augurandomi che fosse davvero pulita e la sistemai qualche centimetro al di sopra del foro del proiettile.

- Voi,- indicai Sammone che pareva un uomo forte,- stringendo il più possibile questa stoffa intorno al braccio, dobbiamo bloccare il sangue!-

Quella era la preoccupazione principiale visto anche la graduale perdita di coscienza di Icarius.

Nel frattempo presi a tamponare il braccio con una benda bagnata nell'acqua calda per eliminare il sangue e avere la vista libera per estrarre il proiettile.

Quella era la parte difficile.

- Cercate del liquore, qualcosa di forte e fateglielo bere, non deve assolutamente muoversi ora,- dissi quindi agli altri due uomini e poi intimai a tutti di tenere Icarius fermo.

Presi quindi le pinze, le passai sul fuoco, non ero certa che il locandiere lo avesse fatto e mi avvicinai al letto.

Con l'aiuto del pellegrino che teneva il braccio disteso infilai la pinza nella carne.

Il proiettile era finito in profondità,lacerando muscoli e tessuti ma non mi parve di vedere scheggia ossee.

Con la fronte imperlata di sudore per la tensione procedetti in quel modo,mentre Icarius di tanto in tanto si agitava in quel sonno indotto, fino a raggiungere la pallottola.

Trattenni il respiro mentre la estraevo.

Finalmente potei posare pinze e proiettile e dedicarmi alla medicazione.

Gettai un po' dell'alcol su una benda poi la posai sul braccio e strinsi. Poi un'altra benda sopra.

Avevo le mani e il vestito invasi dal sangue ma non mi fermai.

Presi a tamponare la fronte di Icarius, temevo avesse la febbre.

Guardai quindi i suoi uomini.

- Ho fatto quello che ho potuto... Ora...ora dobbiamo aspettare che si svegli...-

[Guisgard]

“Si...” disse Zafirya a Gwen “... si innamorò di un uomo... un uomo nobile... era un duca giunto da Capomazda... appartenente alla nobile stirpe dei Taddei... la sera amavano passeggiare per la campagna e lui le raccontava della sua terra, del suo mondo... fu grazie a lui che lei scoprì dell'esistenza del Fiore Azzurro...” chinò il capo “... poi lui un giorno partì, per tornare a Capomazda.. e lei, non reggendo il dolore... si uccise... nel vecchio Polverificio... e lì ora si tormenta il suo fantasma...” sorrise appena "... perdonate, non volevo rattristarvi..."
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[Lady Gwen]

"Non preoccupatevi" accennando un sorriso, per poi voltarmi verso Pinto.
Un duca, un Taddeide, giunto da Capomazda. Questa si che era una notizia.

[Guisgard]

Tutti seguirono ogni piccola indicazione di Dacey.
Poi la ragazza estrasse con coraggio il proiettile nel braccio di Icariu, tamponò ed infine bendò la sua ferita.
Fu un'operazione lunga e complicata, ma alla fine riuscì.
“Grazie...” disse a lei Sammone.
“Oh, Santa Vergine...” fece il locandiere “... come può essere accaduto? Nella mia onorata locanda poi? Vi assicuro, signori, che questo è un luogo tranquillo.”
In quel momento tornò Cq.
“Trovato qualcosa?” Chiese Hansiner.
“Niente, nessuna traccia, signore.” Cigolò il droide.
“Chi può essere stato a sparare?” Con rabbia Sammone.
“Un vigliacco...” mormorò Hansiner “... solo un vigliacco può sparare nel buio ad un uomo disarmato...”
“Il...” nel delirio del sonno Icarius “... il... Fiore... la... Gioia...”
“Sarà meglio lasciarlo riposare...” disse il pellegrino “... voi tutti andate a riposare, resterò io accanto a lui stanotte...”

[Dacey Starklan]

Erano stati momenti terribili per tutti noi, ed io continuavo, nonostante tutto, ad avere la mente verso Dension.

- Qualsiasi cosa non esitate a chiamarmi...se la febbre dovesse alzarsi o si dovesse svegliare...,- dissi al pellegrino che aveva deciso sarebbe restato a vegliare tutta notte.

- La benda va cambiata spesso, assicuratevi che sia tutto pulito,-dissi come ultima raccomandazione poi lasciai la stanza invitando gli altri a fare lo stesso.

- Il vostro ufficiale ha bisogno di riposo e così anche voi signori, vi auguro una buona notte anche se so che non sarà facile prendere sonno,- dissi agli uomini e poi mi ritirai, esausta, nella stanza a me assegnata.

Tuttavia non chiudevo occhio, immersa da mille pensieri.

[Guisgard]

“E' notte” disse Zafirya sorridendo “e mi avete chiesto un alloggio... scusatemi allora, vado a prepararvi due letti per dormire...” ed andò nella stanza accanto.
“Che storia curiosa quella della ragazza suicida, vero?” Pinto a Gwen.

[Guisgard]

Dacey tornò nella sua stanza, seguita da Cq.
“Speriamo si rimetta presto...” disse il droide “... chi può essere stato? Siamo appena giunti in questa città e nessuno può conoscerci... Bontà Divina, ho sempre esternato al signor Icarius le mie perplessità circa questo viaggio verso l'ignoto... ed ora sono naturalmente più preoccupato di prima, milady.” Scosse il capo. “Comunque voglio ringraziarvi, milady... grazie a voi il peggio è stato scongiurato.”

[Dacey Starklan]

- Spero di aver fatto abbastanza...tutto quel sangue...,- dissi con orrore realizzando solo in quel momento che ne ero ricoperta.

Presi a trattarmi via quel rosso che si era appiccicato su mani e braccia e mi tolsi l'abito restando con la sottoveste.

- Dovreste farlo ragionare...fargli capire che è una ricerca inutile e disperata... Forse questo è un segno del destino... Che gli dice che non deve cercare...-

Mormorai a Cq ben sapendo che erano come parole al vento le mie.

[Lady Gwen]

"Gia`, molto strana" dissi a Pinto quando "Zafirya ando` via.
"E volevo ringraziarvi, insomma non eravate tenuto ad accompagnarvi e aiutarmi nella ricerca."

[Guisgard]

“Non dite sciocchezze...” disse Pinto a Gwen “... è mio dovere aiutarvi a trovare il vostro amato.”
Ritornò Zafirya.
“Ho sistemato due letti separati nell'altra stanza.” A loro due. “Ora potrete riposare. Cosa gradite domattina per colazione?”
“Ciò che preparerete per voi andrà benissimo anche a noi.” Fece Pinto.
“Io mangio pochissimo e non voglio certo lasciarvi senza colazione.” Dolcemente Zafirya. “Vorrà dire preparerò una colazione speciale per voi.”

[Guisgard]

“Si vede lo conoscete poco, milady...” disse Cq a Dacey “... il signor Icarius morirebbe piuttosto che abbandonare la sua ricerca... egli crede ciecamente all'esistenza del Fiore... quasi quanto voi invece lo crediate solo un mito... volete che porti i vostri abiti al locandiere per farli lavare?” Chiese poi alla ragazza.

[Dacey Starklan]

- Sono cresciuta senza illusioni e beh... So quanto é difficile cercare qualcosa di effimero...,- sospirai poi annuii al droide.

- Vi ringrazio molto,- gli porsi l'abito con un sorriso.

[Lady Gwen]

Sorrisi a Pinto.
Poi, ritorno` Zafirya.
"Vi ringraziamo molto. Credo che andro` a riposare. Buonanotte" gentilmente a entrambi.
Raggiunsi la mia stanza, levai l'abito, rimanendo in sottoveste e mi misi a letto.
Subito il mio pensiero volo` da Elv; speravo stesse bene, dovunque fosse.
In preda a quei pensieri, avvertii un grosso nodo in gola .

[Guisgard]

Vengor, a quella reazione di Clio, restò in silenzio.
Lo sguardo era però seccato.
“Signore...” disse all'improvviso il cocchiere.
“Cosa?” Con astio il cavaliere.
“Siamo davanti ad una locanda e vi è un po' di movimento davanti al suo spiazzo...” spiegò il conducente.
“Va a dare un'occhiata.” Ordinò Vengor, sempre con gli occhi su Clio.
“Signore...” tornando il cocchiere dopo un po' “... pare alloggino qui degli stranieri e poco fa qualcuno ha sparato ad uno di essi...”

[Clio]

Bene, finalmente la locanda.
Trasalii a quelle parole del locandiere.
"Oh ma è terribile!" Esclamai "Devono essere per forza gli uomini giunti con la mia nave, chi mai farebbe una cosa del genere?" Preoccupata.
"Bene, vi ringrazio della giornata, milord.." Con un gentile inchino "Ma ora devo proprio andare.." Sorrisi.
E senza aspettare altro scesi dalla carrozza per dirigermi verso la locanda.
Cosa poteva essere successo?
Ero davvero preoccupata!

[Guisgard]

“Allora siete razionale, milady.” Disse Cq a Dacey. “L'opposto del signor Icarius. Ora vado a portare il vostro abito al locandiere.” Ed uscì.

[Guisgard]

Gwen si mise a letto ma non riuscì a prendere subito sonno.
Dalla campagna giungevano leggeri rumori, vaghi ed indefiniti, che rompevano l'irreale silenzio che avvolgeva quel luogo.
Un'atmosfera malinconica e sinistra infatti avvolgeva la campagna umida.
Poi ad un tratto Gwen udì dei passi giungere da fuori.
Passi sulla sterpaglia bagnata.

[Guisgard]

Clio lesta scese dalla carrozza e raggiunse la locanda, dove trovò sulla porta il locandiere ancora visibilmente scosso.
Ma anche Vengor era sceso dalla vettura, seguendo la ribelle fino alla locanda.

[Clio]

Raggiunsi il locandiere, che sembrava scosso per l'accaduto.
Ma con la cosa dell'occhio vidi che Vengor mi aveva seguito.
Maledizione...
"Salute messere.." Dissi al locandiere, come se il cavaliere non ci fosse "Posso chiedervi cosa è accaduto? Gli stranieri sono miei amici e sono molto preoccupata, c'è qualcuno ancora sveglio per caso?".

[Dacey Starklan]

Razionale. Mi venne da sorridere ripensando a tutte le volte in cui Dension mi aveva dato della sognatrice.

Che fine aveva fatto la me sognatrice ora?

Dalla mia partenza a Maruania mi sentivo diversa, cambiata e forse si meno disillusa. Avevo vissuto così tante esperienze che mi avevano fatta maturare.

Mentre Cq era fuori per portare il mio vestito a pulire io rimasi a tormentarmi le mani, avrei tanto voluto avere Dension accanto a me, ricevere le sue rassicurazioni che tutto sarebbe andato bene.

[Lady Gwen]

Come immaginavo, non riuscivo a dormire. L'atmosfera surreale e malinconica che avvolgeva la villetta e l'intera isola non era certo d'aiuto al mio attuale stato d'animo.
Tra l'altro, dormire senza Elv accanto, sentire che non c'era lui a stringermi contro il suo petto, a rassicurarmi, a proteggermi, era una sensazione troppo brutta e strana, che non mi sarei mai sognata di provare.
Decisi cosi` di alzarmi, soprattutto quando mi accorsi che mi ero rannicchiata fra le coperte, nonostante il clima di agosto e che una lacrima solcava il mio viso, ma mentre mi stavo alzando udii dei passi fuori dalla villetta sulla sterpaglia e mi diressi alla finestra per vedere chi fosse.
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[Guisgard]

Clio raggiunse il locandiere che camminava su e giù per il porticato. “Oh, no...” disse, forse temendo che la cattiva nomea per l'accaduto allontanasse futuri clienti “... in realtà, con ogni probabilità, si sarà trattato di un colpo accidentale partito dal fucile di qualche bracconiere... può capitare, ma non è detto che accadrà ancora... anzi, sono pronto a giurare che un simile episodio non si ripeterà mai più...” annuendo sudato ed agitato.
“Non avete udito?” Arrivando Vengor e prendendo la mano di Clio nella sua. “Milady è in pena peri suoi amici. Stanno bene?”
“Certo, messer Vengor...” rispose il locandiere “... il peggio è passato ed è fuori pericolo...”
“Vi impongo di portarci da lui.” Deciso il cavaliere.

[Guisgard]

Dacey rimase da sola, tormentandosi con i suoi pensieri inquieti.
Era ancora notte fonda e la nebbia circostante sembrava voler rendere l'oscurità quasi eterna.
Poi tornò Cq.
“Milady, ho visto il signor Pellegrino e pare che il padrone abbia ripreso conoscenza.” Disse arzillo.

[Dacey Starklan]

Cq torno nella mia stanza cin una buona novella.

Decisi quindi di andare a controllare il mio paziente, se così potevo definirlo.

Recuperai un mantello essendo in sottoveste e raggiunsi la stanza di Icarius.

- Sono Dacey,- dissi attendendo di entrare dopo aver bussato.

[Guisgard]

Attratta da quel rumore, Gwen si alzò e corse alla finestra per vedere.
Vide così la campagna immersa in una nebbia bianca e surreale, densa eppure leggera, i cui vapori sembravano sul punto di animarsi.
Ed allora udì un canto:

“Lo cercan qua, lo invocan là...
Capomazda tutta dov'è non sa...
Non andar così lontano, mio signore...
è sbocciato qui il Re di ogni altro Fiore...”

E Gwen vide allora una figura sorgere dalla nebbia.
Una figura esile e spettrale vagare dove forse ai mortali è negato giungere.
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[Lady Gwen]

Mi avvicinai e il canto ricomincio`. Vidi anche una sagoma spettrale vagare per la campagna, tanto eterea e leggera quanto reale, se cosi` si poteva definire.

[Guisgard]

Dacey bussò ed il pellegrino venne ad aprire.
“Prego, milady...” disse, invitandola ad entrare.
La ragazza vide così Guisgard sveglio, seduto in mezzo al letto col braccio ancora fasciato.
“Salve, milady...” lui a lei “... mi hanno detto cosa avete fatto per me... vi devo la vita... vi sono debitore...” sorridendole e pregandole di sedersi sulla sedia accanto al letto.

[Guisgard]

Gwen restò a guardare quella sagoma che vagava e cantava nella campagna, immersa in quel mare di nebbia umida.
Aveva un abito bianchissimo come il pallore lunare e lunghi capelli neri che ne celavano il viso.
Ad un tratto qualcuno bussò alla porta di Gwen.
“Sono io, Pinto...” disse lui dal corridoio “... sento cantare... siete voi? Va tutto bene?” Preoccupato.

[Lady Gwen]

Non riuscii a vederla in volto, poiche` aveva lunghi capelli neri che lo celavano e un abito bianchissimo.
Restai ad osservarla, quando Pinto busso` alla porta, facendomi sobbalzare.
Mi coprii col mantello ed andai ad aprire.
"E` ancora quel canto. Venite" e gli feci cenno di avvicinarsi alla finestra "La vedete anche voi quella sagoma?"

[Guisgard]

Pinto corse alla finestra con Gwen, ma incredibilmente la misteriosa figura sembrava essere svanita nella nebbia.
"Non vedo nulla..." disse lui.

[Dacey Starklan]

Entrai con cautela accennando un piccolo sorriso.

-Come vi sentite?,- chiesi e senza esitare andai a sedermi sul bordo del letto e con una mano gli sfiorai la fronte.

- Ho fatto quello che avrebbe fatto chiunque, non ringraziate -

[Lady Gwen]

"C'era una sagoma, alquanto spettrale, che vagava li fuori, ne ho anche sentito i passi. Era lei che cantava la canzone sul Fiore, l'avete udita anche voi" dissi guardandolo "Era li, io... io l'ho vista..." voltandomi voi verso la campagna.

[Guisgard]

Icarius sorrise al gesto di Dacey.
“Beh, non è detto...” disse poi “... vedendo l'astio che vostro marito mostra nei miei confronti, magari un'altra al vostro posto non l'avrebbe fatto.” Rise appena. “Sto bene, vi ringrazio... e grazie a voi... siete forse un'infermiera o avete prestato servizio presso qualche medico?” Toccandosi il braccio fasciato. “Non è da tutti fare un lavoro così perfetto.” Sorrise ancora, stavolta enigmatico. “Ora che ci penso però non credo siate un'infermiera... mi hanno raccontato che loro sorridono spesso ai pazienti... voi invece da quando siamo sbarcati non avete sorriso mai.”
“Perdonate...” fece il pellegrino “... approfittando che è giunta milady, vado a prendere una boccata d'aria.” Ed uscì.

[Guisgard]

Pinto guardò dalla finestra di nuovo e neanche stavolta vide ciò di cui parlava Gwen.
“Non c'è nessuno...” disse “... non può essere che stavate sognando? Magari nella veglia vi sarà sembrato di vederla? Forse il canto era il verso di qualche animale e ciò spiega del perchè l'abbia udito anche io...”

[Dacey Starklan]

- Non potevo certo lasciarvi morire sotto i miei occhi...e no, sono una cuoca ma mi é già capitato di curare mio padre tempo fa, anche lui venne ferito al braccio,- spiegai brevemente evitando di portare il discorso su Dension,- il mio sorriso? Perdonatemi...,- e sorrisi quindi.

[Lady Gwen]

Sospirai. Ma perche` nessuno mi ascoltava? Non ero io la diffidente?
"Il canto diceva che il Fiore e` sbocciato qui, erano parole ben precise. Magari la sagoma poteva essere solo suggestione, ma il canto era quello e l'avete udito anche voi" guardandolo.
Non poteva negare, era venuto qui apposta per controllare.

[Guisgard]

“Oh, non voglio certo vedervi sorridere a comando.” Disse Icarius a Dacey. “Ma ditemi... avete dormito un pò? O siete stata sveglia tutto il tempo? Se la mia ferita vi togliesse il sonno mi sentirei davvero in colpa.” La guardò negli occhi. “Avete ancora la margherita? O vostro marito l'ha gettata via? O forse l'avete fatto voi?” Facendosi serio di colpo.

[Guisgard]

Pinto restò pensieroso a quelle parole di Gwen.
Ma ad un tratto giunse Zafirya.
“Perdonate, ho udito le vostre voci...” disse “... è accaduto qualcosa?”

[Dacey Starklan]

- Beh ecco... Sono rimasta sveglia lo ammetto ma non dovete preoccuparvi per questo. Sono felice di vedervi in forze ora.-

Mi strinsi nel mantello un po' a disagio.

-La margherita? Spero non vi offendiate ma si... Mio marito l'ha gettata via...,- abbassai lo sguardo.

[Lady Gwen]

Pinto` rimase a rimuginare sulle mie parole e capii di aver fatto finalmente centro.
Ad un certo punto arrivo` Zafirya.
"Oh no, non preoccupatevi, non e` successo nulla, anzi scusateci se vi abbiamo disturbata."

[Guisgard]

Icarius sorrise a quelle parole di Dacey e forse anche per vederla stringersi nel suo mantello.
“Non temete...” disse “... anche io al suo posto l'avrei fatto... non permetterei a nessuno di donarvi un fiore...” guardandola per un lungo istante “... ora, vi prego, andate a riposare... io sto bene ormai e sebbene mi spiace perdere la vostra compagnia preferisco sapervi riposata per domattina... grazie ancora, Dacey...” sussurrò.

[Guisgard]

Zafirya sorrise a Gwen, ma Pinto fu più diretto.
“Ditemi...” disse “... non avete udito un suono, un rumore particolare? Discutevamo appunto cosa fosse...”
“Un canto ho udito.” Rivelò lei.

[Dacey Starklan]

- Forse è per questo che mio marito vi guarda con astio, siete più simili di quanto crede...-

Annuii, in effetti ero stanca ma prima di andare via ne approfittai per cambiargli la fasciatura.

- Cercate di riposare ora,- gli sorrisi ed uscii per tornare nella mia stanza.

[Lady Gwen]

Anche lei l'aveva udito.
"Avete visto anche una sagoma vagare li fuori? Era una sagoma di donna, con un vestito bianco, di un pallore lunare e dei lunghi capelli neri. Vagava intonando quel canto."
Un po' rabbrividivo al pensiero, ma la curiosita` era piu` forte.
Anche se, non lo negavo, avrei voluto Elv accanto a me, in quel momento.

[Guisgard]

“Allora” disse Icarius mentre Dacey gli cambiava la fasciatura “dovrei smetterla di donarvi fiori... e forse anche di guardarvi...” poi sorrise “... ma dubito che io e lui siamo uguali...” rise appena.
Poi la ragazza uscì e tornò nella sua stanza.
E qui ebbe una sorpresa.
Sul letto, adagiata tra le lenzuola, vi era una margherita.
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[Guisgard]

“Si...” disse Zafirya a Gwen “... era il fantasma... e quello era il suo canto malinconico sul Fiore Azzurro...”
Pinto trasalì.
“Talvolta” continuò lei “abbandona il Polverificio e vaga nella nebbia...”

[Dacey Starklan]

Ero sorpresa.

Mi guardai intorno pensando che ci fosse qualcuno nella stanza ma nulla. Solo la margherita.

La sfiorai appena, quasi intimorita.

Come era possibile? Che cosa nascondeva quell'Icarius?

Spostai il fiore dal letto al comodino e mi infilai sotto le coperte sperando di prendere sonno.

[Lady Gwen]

Come previsto, avevo ragione e mi voltai verso Pinto.
Lo sapevo che doveva essere reale, non potevo averla immaginata cosi` nitidamente.
Adesso la cosa si faceva piu` seria.

[Clio]

Sospirai di sollievo, chiunque fosse stato colpito non era in pericolo.
Ma a chi era toccato?
Ad Icarius forse?
La cosa mi terrorizzava.
Mi voltai verso il cavaliere a quelle sue parole, togliendo delicatamente la mano dalla sua.
"Oh, siete molto gentile ma non occorre..." Sorridendo "Posso raggiungerli da sola...".
Non vedevo l'ora di liberarmi di lui.

[Guisgard]

Il locandiere accompagnò Clio all'interno, fino alla stanza di Icarius.
Fuori vi erano Hansiner ed il pellegrino.
E le raccontarono tutto.
Poi la condussero dentro, dove il Taddeide era ancora sveglio a fissare la finestra.
“Clio...” disse vedendola entrare.
Ma un attimo dopo anche un'altra figura apparve sulla soglia.
“Ero curioso di vedere chi fosse stato ferito.” Fece Vengor.
“Chi siete?” Fissandolo Icarius.
“Un amico di lady Clio.” Rispose il cavaliere.
Ed Icarius comprese.
Albeggiava ormai.

[Guisgard]

Dacey alla fine, per la stanchezza e l'ansia, cadde addormentata.
Fu un sonno inquieto ed attraversato da sogni misteriosi.
Tuttavia al suo risveglio, poco dopo, ben poco rammentava.
Forse sognò Dension, forse la margherita ed il viaggio.
Forse anche il misterioso X e l'inquietante setta di Amisc.
Ma quando riaprì gli occhi ricordò solo immagini confuse.
Accanto al suo letto vi era il fedele Cq.
“Buongiorno, milady.” Disse il droide. “Riposato bene?”

[Guisgard]

“Un fantasma...” disse Pinto “... quel fantasma di cui parlavate prima?”
“Si.” Annuì Zafirya.
“E non vi spaventa?”
“No...”
“Cosa vuole quello spettro?” Fissandola Pinto.
“Farci conoscere il suo dramma” rispose lei “e dirci dov'è il magico Fiore Azzurro...”
Pinto allora guardò Gwen.
Ormai albeggiava.

[Dacey Starklan]

- No,- risposi non appena aprii gli occhi.

Non avevo dormito bene, affatto. Sentivo ancora la testa confusa.

Mi alzai.

- Il mio abito é stato pulito?,- chiesi. Volevo uscire, prendere una boccata d'aria prima di andare a controllare Icarius.

[Lady Gwen]

Pinto mi guardo` ed io ricambiai.
Possibile che il Fiore si trovasse proprio li`?
Ormai albeggiava fuori, a breve ci saremmo rimessi in cammino per cercare Elv e non avevamo completamente dormito.

[Clio]

Ascoltai il pellegrino e sbiancai, per poi sospirare sapendo che lui stava bene.
Chi poteva essere stato?
Era terribile...
Aprii la porta, e mi illuminai nel vederlo.
"Ciao.." Sorrisi.
Stavo per correre da lui, quando udii una voce dietro di me.
Non ci credo!
Mi voltai verso il cavaliere.
"Non vi avevo detto che avrei raggiunto i miei amici da sola?" Stupita "Suvvia, non vi facevo così maleducato da introdurvi nella camera di un ferito.." Con gli occhi gelidi nei suoi.
In realtà mentivo, perché maleducato lo era eccome.
"Ora se non vi dispiace.." Tenendo la porta aperta "Credo sia meglio che andiate.." Con voce decisa.
La mia pazienza stava finendo.

[Guisgard]

“Certo, milady.” Disse Cq a Dacey, per poi indicare l'abito di lei appeso ad una gruccia, lavato e stirato. “La moglie del locandiere è stata molto gentile a prepararlo.”
Era mattino e la città era già sveglia.

[Guisgard]

“E' giorno ormai...” disse Pinto a Gwen “... sarà meglio rimetterci in cammino.”
“Andate già via?” Chiese Zafirya.
“Si...” annuì Pinto “... stiamo cercando una persona. Crediamo sia in città o comunque nei dintorni.”
“Vi auguro allora di riuscire nella vostra ricerca.” Sorrise lei. “Pregherò la Vergine del Rosario per voi.”
Infatti, vicino Scafris sorgeva il più grande Santuario Mariano di tutto il reame di Afragolignone.

[Guisgard]

“Non abbiate fretta, Clio...” disse Vengor, per poi avvicinarsi al letto di Icarius “... dopotutto questa è la mia città... e da sempre la difendo da ogni malfattore.”
“Siete dunque una specie di difensore, di vendicatore o simile?” Sarcastico il Taddeide.
“Si, una specie...” fissandolo Vengor “... mi interessa la sicurezza di Scafris, dunque ho intenzione di trovare il colpevole. Avete idea di chi possa essere stato e perchè?”
“Ho molti nemici.” Sorridendo Icarius.
“Non ne dubito...” fece Vengor “... badate che non permetterò che ci siano pericoli qui... per nessuno.”
“E' rassicurante.” Annuì ironico Icarius. “Siete più tranquilli ora, vero?” Rivolto al pellegrino e a Hansiner.
I due annuirono ridendo.
“Non mi piacete...” Vengor ad Icarius.
“Oh, ne sono davvero rammaricato...” il Taddeide “... mi capita spesso di risultare antipatico.”
Vengor guardò poi Clio.
“Vado... a presto, Clio...” ed uscì, dopo aver lanciato una truce occhiata ad Icarius.

[Lady Gwen]

Annuii a Pinto. Era ora di ripartire.
"Allora sara` meglio che mi cambi, potete aspettarmi di la, vi raggiungero` subito" rivolta a Pinto.
"Grazie mille per la vostra disponibilita`" sorridendo poi a Zafirya.

[Dacey Starklan]

- Vi ringrazio,- afferrai il mio abito e mi rivestii da dietro il paravento.

Uscii e mi fermai sul bancone a guardare il panorama nebbioso.

- Volete accompagnarmi,- chiesi a Cq,- vado a vedere come sta il vostro padrone.-

[Clio]

Con mio sommo fastidio, Vengor entrò lo stesso nella stanza.
Trattenni a stento una risata a quello scambio di battute tra Vengor e Icarius.
E alla fine se ne andò.
"Finalmente..." Sbuffai "Temevo di non scrollarmelo più... E il mio autocontrollo stava per finire..".
Poi sospirai e sorrisi ad Icarius, avvicinandomi a lui.
"Come stai?" Dolcemente, alzando lo sguardo su di lui.
"Mi hai fatto prendere un colpo..." Mormorai pianissimo, con un sorriso dolce, sfiorandogli dolcemente il viso.
Poi sospirai.
"Però ho delle belle notizie.." Sorrisi "Quel tipo è irritante, ma è stato utile..".
Così gli raccontai ogni cosa, il polverificio, la statua, il fantasma, la ragazza, la lacrima.
Senza tralasciare nessun indizio, soprattutto quelli che mi avevano fatto pensare al fiore.
"Capisci?" Sorrisi "Dobbiamo tornare in quel polverificio di notte..." Sospirai, con gli occhi nei suoi "Potremmo davvero essere sulla strada giusta.." Speranzosa.

[Guisgard]

Pinto annuì a Gwen ed uscì, per aspettarla davanti all'ingresso dell'abitazione.
“Ospitarvi è stata una gioia.” Disse a lei Zafirya. “E vi auguro di trovare quanto prima ciò che cercate.” Sorridendo, per poi lasciarla sola.
La giovane donna raggiunse poi la cucina e qui preparò un cesto con del cibo, che consegnò a Pinto.
“Per voi, vi servirà lungo il cammino.”
“Grazie, madama.” Annuì il marinaio.

[Guisgard]

Icarius ascoltò con attenzione Clio.
“Si, anche a me ha insospettito non poco quel Polverificio...” disse poi “... forse lì si trova ciò che cerchiamo... avevo infatti idea di visitarlo e lo farò stanotte...” guardò la ribelle “... con i miei compagni. Meglio che tu non sia dei nostri. Quel cavaliere ho idea che ti seguirebbe ovunque e non voglio trovarmelo ancora fra i piedi.” Fece poi per alzarsi dal letto.
“Meglio di no.” Il pellegrino. “Credo tu debba riposare ancora.

[Guisgard]

“Certo, milady.” Disse Cq a Dacey. “Prego, vi porterò da lui.” E la condusse nella camera dove si trovava Icarius.
Ed entrando, la ragazza ed il droide videro Icarius intenzionato ad alzarsi dal letto, nonostante le perplessità del pellegrino.

[Lady Gwen]

Pinto usci` ed io sorrisi a Zafirya.
"Ed io ringrazio voi, davvero."
Anche io speravo di trovare Elv, non sapevo come avrei fatto altrimenti.
Quando anche lei usci`, mi cambiai e raggiunsi Pinto, che in mano aveva un cesto con del cibo e sorrisi nel vederlo.

[Dacey Starklan]

Entrando spalancai gli occhi e scossi la testa con decisione. Avanzai a grandi passi nella stanza e bloccai Icarius poggiando una mano sul suo petto per farlo restare a letto.

- Mi dispiace signore,- dissi con voce ferma e risoluta,- ma non posso assolutamente permettervi di alzarvi ed uscire... Avete perso troppo sangue e dovete riposare!-

Sentenziai senza ammissione di replica poi notai gli altri nella stanza.

- Buongiorno,- dissi agli altri.

[Clio]

Guardai Icarius sbigottita.
"Ma è l'alba.." Guardando fuori dalla finestra "Dovremo aspettare domani..".
Poi sbiancai, alzando gli occhi su di lui.
"Io..." Stentavo a crederci "Davvero non mi vuoi con te?" Sussurrai quasi.
"Oh andiamo! Per quel tipo?" Risi, nervosamente "Posso sempre farlo fuori, che problema c'è?" Alzai le spalle "Con discrezione..." Sforzandomi di sorridere.
Poi Icarius provò ad alzarsi, ma il pellegrino cercò di dissuaderlo, e anche Dacey, appena entrata nella stanza, gli disse che non poteva alzarsi.
"Salute Milady.." Le sorrisi "Mi hanno detto cosa avete fatto per Icarius, ve ne sono grata..".
Poi tornai a guardare Icarius.
"Ti conviene riposare e stanotte andremo nel polverificio.." Con un debole sorriso.
Mi feriva davvero che non mi volesse accanto in un momento che poteva essere così importante.

[Dacey Starklan]

Sorrisi alla donna bionda. Spesso l'avevo vista con Icarius sulla nave e avevo il forte sospetto che tra i due ci fosse qualcosa.

- Non c'è bisogno di ringraziare,- dissi semplicemente poi ci ripensai,- anzi se proprio volete sdebitarvi aiutatemi a far capire a quest'uomo che non può scorrazzare in giro per oggi,- dissi quindi guardando prima Icarius e poi Clio.

[Clio]

Sorrisi alla ragazza.
"Già.." Voltando lo sguardo su Icarius "Sentito? Devi riposare... Non vorrai davvero che ti manchino le forze sul più bello?" Sorrisi "Tanto di giorno credo sia inutile...".

[Dacey Starklan]

Mi spiaceva trovarmi in mezzo a loro due, con quella strana sensazione di essere di troppo.

- Scusatemi,- mormorai piano,- dovrei cambiare la fasciatura ora,- e presi ad armeggiare con le bende.

[Guisgard]

“E' un dono di madama.” Disse Pinto a Gwen, indicando il cesto.
“Pregherò per voi.” Sorridendo Zafirya.
I due allora salutarono la giovane donna e lasciarono la sua casa, diretti verso la città.
Percorsero un bel po' del sentiero che portava a Scafris.
Verso metà mattinata trovarono ristoro presso un sicomoro, dove assaggiarono il cibo preparato loro da Zafirya.

[Guisgard]

Icarius provò ad alzarsi, ma in quel momento entrò Dacey.
La ragazza con decisione si avvicinò al letto e bloccò ogni tentativo del Taddeide di alzarsi.
“Oh, andiamo, milady...” disse lui “... mi sento molto meglio e...” ma lei non ammetteva repliche.
“Ben detto, milady!” Esclamò il pellegrino. “Fatelo ragionare voi.”
“Concordo.” Ridendo Hansiner.
“Dovete riposare, signore.” Cq.
“Cos'è?” Fissandoli Icarius. “Un ammutinamento?”
“Non sei mica il capitano.” Scuotendo il capo il pellegrino.
Icarius a quelle parole sorrise enigmatico.
“Già...” mormorò poi. “Clio...” voltandosi verso la ribelle “... non posso correre il rischio che quel tipo ci ostacoli... mancano diverse ore alla fine del giorno... se non tornerà allora verrà con noi... se invece ronzerà ancora intorno a te, mi spiace ma dovrò lasciarti alla sua galante compagnia.”
Poi Dacey si avvicinò alla cassetta dei medicinali per cambiare la fasciatura ad Icarius.
“Che infermiera devota hai!” Divertito Hansiner.

[Dacey Starklan]

Tutti furono d'accordo nel dire che doveva riposare.

Continuai nel mio lavoro, pulendo la ferita quando la battuta di Hansiner mi infastidì.

- Preferireste che la ferita si infetti e richieda l'amputazione? No,allora lasciatemi fare senza sciocche insinuazioni sul mio conto!-

[Clio]

Dacey si avvicinò ad Icarius per cambiargli la fasciatura e io mi allontanai.
Al contrario di lei non ci sapevo proprio fare con i malati o feriti che fossero.
Annuii, sbuffando piano.
"Se quel tipo mi ronzerà in torno di nuovo, farò in modo che cambi idea.. Come dire.. Definitivamente..." Con un sorrisetto divertito "Non è che sia stata tanto carina con lui..".
Poi sospirai, osservando Dacey che cambiava la fasciatura a Icarius.
Non mi sfuggì l'espressione di Icarius quando il pellegrino nominò il capitano.
A dirla tutta, non ne ero così sicura.
Ma chi meglio di me poteva comprendere l'importanza di celare la propria identità?
Dunque non avevo mai voluto indagare troppo.
"Piuttosto, cerchiamo di capire chi potrebbe averti sparato.." Osservando la ferita "Certo i nemici non ti mancano ma.. Chi sa che siamo qui? Credi ci abbiano seguito?" Sospirai "Non credo sia una situazione da prendere sottogamba.. Chiunque ti abbia sparato, a meno che non abbia fatto a caso immagino volesse ucciderti, quindi ci riproverà.. Dobbiamo stare molto attenti..".

[Lady Gwen]

Annuii a Pinto, come per dirgli che lo avevo intuito.
Salutammo ancora una volta Zafirya e andammo via.
Camminammo per un bel po' lungo un sentiero e ad un certo punto ci fermammo per mangiare.
Mentre mangiavo pensavo ad Elv: chissa` dov'era, cosa stava facendo, se stava bene o meno e non riuscivo a non pensarci.

[Dacey Starklan]

La ragazza riportò l'attenzione su chi poteva aver sparato.

Continuai con la medicazione per sentire se avessero sospetti ma per fortuna nulla.

Tuttavia era meglio che sviassi le loro ricerche, non potevo assolutamente permettere che qualcuno finisse per sospettare di Dension.

Per un attimo mi chiesi che stesse facendo ora, se fosse sulla nave, ad aspettare che il capitano si mostrasse...

- Permette l'intromissione,- dissi per scusare in qualche modo il mio intervento,- ma credo che se un uomo vuole uccidere un altro non miri al braccio. Vero é che fosse buio quando è successo ma in quel caso un assassino avrebbe sparato più colpi per essere certo di aver ucciso. Io credo invece che la ferita sia piuttosto un avvertimento, successe una cosa simile a mio padre anni fa, per questo so fare questo genere di medicazioni.-

Feci una pausa mentre terminavo di occuparmi del braccio.

- Deve essere qualcuno che non vi vuole qui.-

[Clio]

Annuii alla ragazza.
"Giusto, perché non finirlo... Potrebbe non essersi accorto di aver sbagliato.. O magari l'hanno spaventato le vostre voci..." Sospirai "Potrebbe essere un avvertimento, certo.." Pensai.
"Ma chi? Quel tipo era con me quando è successo.. E ci crede qui per caso.. Ad ogni modo, sarà meglio toglierlo di mezzo..." Con un gesto noncurante.
"Troveremo chi è stato, questo è certo..." Sospirai "E se ne pentirà.." Mormorai, cupa.
"C'è sempre quella setta.. Quella che ha rapito Dacey.." sospirai "L'ho detto che mi è sembrato troppo facile, sicuramente non si sono dati per vinti, ma tramano qualcosa...".

[Dacey Starklan]

La setta. Quella poteva essere, in linea teorica, una dei sospettati.

Annuii con sguardo basso mentre riponevo le bende al loro posto.

- Se sono davvero loro allora lo hanno fatto per vendetta. Voi Icarius siete colui che mi ha portata via da loro... E per causa mia siete stato ferito.-

[Clio]

Sorrisi alla ragazza.
"Oh non crucciatevi, Milady.." Rassicurante "Credo che darebbero la caccia ad Icarius indipendentemente.. È la loro missione...".

[Dacey Starklan]

Non compresi appieno il significato delle ultime parole di Clio.

La loro missione...

Tutto però era certamente legato alla ricerca del Fiore Azzurro. La causa di tutto.

Mi rivolsi verso Icarius. Il suo volto aveva recuperato un po' del colorito originario ma si notava che fosse ancora affaticato.

- Dovete mangiare,- era più un ordine che un suggerimento.

[Guisgard]

Gwen e Pinto consumarono il loro pasto all'ombra del sicomoro, mentre la nebbia e l'umidità avvolgevano ogni cosa, rendendo l'aria appiccicosa, unta, pesante, densa, opprimente e avvilente.
La vegetazione era lussureggiante e dominava attorno al sentiero che segnava il cammino verso Scafris.
“Sarà meglio rimettersi in cammino...” disse poi Pinto “... forse in città avremo notizie del vostro Elv...”
Ripresero il cammino e dopo un'ora arrivarono alla porta di Scafris, che addormentata spuntava nella nebbia come fosse un luogo incantato e intriso di vaga inquietudine.

[Guisgard]

“In verità” disse Icarius a Dacey “un attimo prima che esplodesse il colpo io mi ero chinato per suonare ai piedi dell'albero... e nel farlo mi ero tenuto con la mano ad un ramo... dunque il colpo partito era diretto alla mia testa e solo fortunosamente mi ero abbassato un attimo prima... ovvio allora che il killer mirava a mandarmi all'Altro Mondo...”
“Clio ha ragione.” Annuì Hansiner. “Potrebbero essere i fanatici di quella setta. Magari sono intenzionati a farti fuori per impedirci la ricerca e a riprendersi Dacey.”
“Non accadrà.” Sentenziò il Taddeide.
“Clio ha ragione anche quando dice che il sicario ci riproverà.” Fece il pelegrino.
“Signore permette un'ipotesi alternativa a quelle avanzare e discusse?” Cigolò Cq.
“Si.” Fissandolo Icarius.
“Io non dimenticherei la misteriosa corazzata nera che ha quasi raso al suolo Vacolis solo per distruggerci.” Disse il droide.
“Nessuna ipotesi va scartata.” Mormorò Icarius, per poi guardare Dacey. “Si, buona idea... e devo dire che ho anche un certo appetito.” Sorridendo.
“Però potrai mangiare solo ciò che ti prescriverà lei.” Hansiner indicando Dacey. “Ormai è diventata il tuo medico personale.” Ridendo.

[Dacey Starklan]

Per fortuna,nonostante si avanzassero molte ipotesi nessuno pensò nemmeno lontanamente che Dension potesse essere coinvolto in qualche modo.

Mi chiesi cosa avrebbe pensato se avesse scoperto che io avevo medicato Icarius , ero certa che si sarebbe arrabbiato molto e questo mi fece rabbrividire. Un brivido che poteva essere facilmente scambiato per il mio timore di tornare nella mani della setta.

Ancora Hansiner e quelle stupide battute.

- Voi,- dissi quindi all'uomo intenzionata a togliermelo dai piedi per un po',- andate dal locandiere e informatevi del cibo a disposizione.-

[Lady Gwen]

Finito di mangiare, ci rimettemmo in cammino.
Arrivammo alle porte di Scafris, che era immersa nella vaga ed inquietante coltre di nebbia.

[Guisgard]

Hansiner, davanti a quel perentorio comando di Dacey, sorrise, ma poi quando comprese che la ragazza era seria annuì.
“Vai, vai, amico mio.” Disse Icarius. “Mai contraddire una donna.”
“Vieni con me, mi farai compagnia.” Hansiner al pellegrino.
Ed uscirono.

[Guisgard]

Gwen e Pinto arrivarono a Scafris e la città li accolse col suo clima caldo e la laboriosità dei suoi abitanti.
Su tutto l'abitato urbano dominava il Real Polverificio, con la sua maestosità.
E nel fissarlo Gwen notò qualcosa.
Da una delle sue finestre si vedevano riflessi azzurri.

[Dacey Starklan]

Annuii alle parole di Icarius ridendo appena.

- Si è molto pericoloso!-

Poi lo guardai e posai lo sguardo anche se Clio.

- Cosa volete mangiare? Nulla di troppo pesante però...,- chiesi quindi all'uomo,- posso preparare per due...-

[Guisgard]

“Siete gentile...” disse Icarius a Dacey, sistemandosi seduto in mezzo al letto “... ma avete già fatto abbastanza... non voglio che vi affatichiate troppo per me... dopotutto c'è il locandiere che può preparare da mangiare.” Sorrise. “Prima vi osservavo... eravate tesa...” fissandola “... immagino il perchè... temete che la setta ritorni per voi... ma non accadrà... nessuno vi riporterà da loro... promesso.”

[Dacey Starklan]

- Sono una cuoca migliore ma come volete,- mi alzai sorridendo.

- Si,- risposi prontamente,- in quel luogo ho visto cose orribili e non voglio tornarci più -

[Lady Gwen]

Ci inoltrammo nella citta`.
Su di essa, dominava un maestoso edificio, forse il Polverificio di cui parlava Zafirya, ma ad un certo punto, notai qualcosa.
"Li vedete anche voi quei riflessi azzurri?" chiesi a Pinto, indicando la finestra.

[Guisgard]

“Beh, se dite così...” disse Icarius a Dacey “... allora divento curioso... ed attenta che poi una volta tornati a bordo potrei chiedervi di preparare una cena apposta per me.” Facendole l'occhiolino. “Comunque non parlate più di quei fanatici...” facendosi serio di colpo “... nessuno vi rapirà più. Nessuno.” Guardandola.

[Guisgard]

Pinto guardò nel punto indicato da Gwen e vide anch'egli i misteriosi riflessi azzurri.
Ma poi, ad un tratto cessarono.

[Dacey Starklan]

- Sarei felice di preparare una cena per tutti quanti una volta che torneremo sulla nave,- feci ben attenzione a marcare le parole"tutti voi".

- Vi ringrazio, é bello sentirselo dire, soprattutto da voi che mi avete salvata in quel frangente,- replicai con cordialità.

- Ora non vorrei essere di troppo però,- mormorai con lo sguardo su Clio.

[Lady Gwen]

Pinto si volto` verso la finestra, notando anche lui i riflessi, che poi pero` sparirono.
Mi ricordai di quando avevo sentito parlare del Fiore Azzurro, quando Jean mi aveva raccontato del lungo viaggio intrapreso da chi voleva trovarlo e pensai alla determinazione di Icarius in quella ricerca.

[Guisgard]

Icarius sorrise a quelle parole di Dacey.
“Saranno tutti lieti di sapere che a bordo abbiamo un'abile cuoca.” Disse.
In quel momento tornarono Hansiner ed il pellegrino e con loro vi eraanche il locandiere.
“Oh, sono felice di vedervi in buona salute.” Mormorò questi. “Sapeste, io e mia moglie siamo mortificati... figuratevi che lei è corsa stamani in chiesa, ad accendere un cero alla Vergine Maria. Per voi naturalmente.”
“Ve ne sono grato.” Annuì Icarius.
“Ditemi, milord...” il locandiere “... cosa gradite mangiare? Mia moglie lo preparerà per voi.”
“Per me va bene tutto.” Fece Icarius. “Ma qui abbiamo due dame... chiedete dunque a loro cosa gradiscono mangiare.” Indicando Clio e Dacey.
“Vi ascolto, mie signore.” Compiaciuto il locandiere.

[Dacey Starklan]

Non avevo fame. Per primo istinto fui tentata di rifiutare la proposta ma ci ripensai.

Obbligavo Icarius a mangiare, dovevo essere d'esempio.

- Quello che vostra moglie vorrà preparare andrà benissimo anche per me non temete.-

Sorrisi rassicurante al locandiere.

[Guisgard]

Anche Pinto, come Gwen, restò sorpreso da quei riflessi e chiese cosa fossero ad un passante.
Ma questi ignorò la domanda del marinaio e andò via.
“Educati qui...” disse Pinto.
“Ancora tu!” Ad un tratto una voce. “Ti avevo detto di non salutarmi mai più!” Era un cavaliere.
“Scusatemi, Vengor...” a capo chino Zafirya “... io... io non volevo turbarvi...”
Ma il cavaliere andò via.
“Ma è Zafirya...” Pinto a Gwen “... cosa ci fa qui in città?”

[Guisgard]

“Allora facciamo così...” disse il locandiere “... farò preparare a mia moglie la specialità della casa e sarà una sorpresa.” Ed uscì.
“Amici...” Icarius a Hansiner ed al pellegrino “... visto sono costretto a restarmene a riposo, cosa ne dite invece voi di farvi un giro in città? Magari cercando di scoprire qualcosa sul polverificio?”
I due annuirono ed andarono via.
Il Taddeide restò così da solo con Clio, Dacey e Cq.
“Cosa vi angustia, signore?” Cq ad Icarius, vedendolo pensieroso.
“Penso a tante cose e a nulla, amico mio...” fece lui “... a tante cose, come a nulla...” portandosi istintivamente la mano sul braccio fasciato.

[Lady Gwen]

"Gia`, molto..." con aria infastidita.
Poi, vedemmo Zafirya.
"Si, e` lei. Avete visto come le ha risposto quell'uomo?" guardandola un po' interdetta.

[Dacey Starklan]

Non mi dispiacque quando alcuni uomini uscirono, soprattutto quel Hansiner.

- Siete certo che non disturbo? Posso consumare il mio pasto nella mia stanza se credete...,- non volevo assolutamente essere d'intralcio e in più quel senso di colpa derivante dal colpo di pistola continuava a darmi tormento nell'animo.

-Comunque non dovreste affaticare neanche la vostra mente in questo momento...-

[Guisgard]

“Andiamo da lei.” Disse Pinto a Gwen.
I due raggiunsero così Zafirya.
“Salute a voi.” Pinto.
“Oh, buongiorno di nuovo.” Con un cenno del capo lei.
“Abbiamo visto come vi ha trattata quell'uomo.” Mormorò Pinto. “Chi era?”
“Vengor, un nobile cavaliere...”
“Tutto mi sembra, tranne che nobile.” Osservò Pinto. “Visto come vi ha trattata.”
“E' solo colpa mia...” mestamente Zafirya.
“Perchè?” Incuriosito Pinto.
“Non importa.” Sforzandosi di sorridere lei.
“Perchè siete giunta anche voi in città?” Domandò Pinto.
“Perchè ho udito che stanotte hanno tentato di uccidere un uomo...” raccontò lei “... una cosa terribile... fortuna è solo ferito... ed io volevo sincerarmi circa le sue condizioni...”

[Guisgard]

“Certo che non disturbate.” Disse Icarius a Dacey. “Anzi, mangiare tutti insieme sarà piacevole.” Sorrise. “E poi in compagnia di due belle ragazze” indicando lei e Clio “avrò poco tempo e voglia di affaticare la mie mente con sciocchi e inutili pensieri.” Facendole l'occhiolino. “Su, tra poco il locandiere ci servirà da mangiare.”

[Dacey Starklan]

- Grazie,- dissi semplicemente tornando seduta mentre tutti insieme aspettavamo di consumare il pasto.

[Lady Gwen]

Raggiungemmo Zafirya e speravo, con tutto il cuore che non si trattasse di Elv.
"Non e` comunque giusto il modo in cui vi ha trattata" le dissi.
Poi mi ricordai dei riflessi.
"Poco fa abbiamo visto dei riflessi azzurri provenire da quella finestra" indicandola "Sapreste dirci di che si tratta?"

[Clio]

Ascoltai la conversazione in silenzio, limitandomi a dire che non avevo preferenze per il mangiare.
Sorrisi a Dacey, era gentile e non volevo darle l'impressione che fosse di troppo.
"Perché dovreste, Milady?" Le sorrisi "Sono lieta che ci facciate compagnia... Sono sicura che il pasto sarà ottimo...".
Guardai poi Icarius bonariamente "Tu pensa a rimetterti per quel polverificio..".

[Guisgard]

“Del Fiore Azzurro.” Disse Zafirya di getto a Gwen. “Ora perdonatemi, ma voglio visitare l'uomo ferito. Ho saputo alloggia in una locanda non distante.”
“Possiamo venire con voi?” Chiese Pinto.
“Certo, con piacere.” Annuì Zafirya.
I tre raggiunsero così la locanda.
“Perdonate...” entrando Zafirya, seguita da Gwen e Pinto “... ho saputo che qui alloggia un uomo ferito...”
“Voi chi siete?” Bruscamente il locandiere.
“Solo persone in pena.” Rispose Zafirya.
“Qui non vogliamo pubblicità e soprattutto non abbiamo bisogno di Crocerossine.” Sbottò il locandiere.
“Sei troppo maleducato, amico...” intervenne Pinto “... ed io detesto i maleducati.”
“Ehi!” Arrivando Sammone. “Cosa ci fate qui? Il capo è stato ferito... ma ora sta bene.”
“Cosa?” Incredulo Pinto. “E' lui dunque il ferito!”
“Oh, perdonatemi...” cambiando tono il locandiere “... non immaginavo foste amici dei miei clienti...”
“Portaci da lui.” Pinto a Sammone.
“Seguitemi.” Questi.
Il gruppo salì così al primo piano della locanda, dove trovò Icarius a letto.
Nella stanza a fargli compagnia vi erano Clio, Dacey e Cq.
“Capo!” Disse Pinto. “Come stai?”
“Bene ora, amico mio.” Sereno Icarius, per poi raccontare loro ogni cosa.
“E voi chi siete, madama?” Icarius Fissando Zafirya.
“Io...” arrossendo lei “... solo una sciocca...” stringendo nervosamente il cesto fra le mani.
Arrivò il locandiere con il pasto e servì da mangiare a tutti loro.
Poco dopo tornarono anche Hansiner ed il pellegrino.
“Sedetevi e mangiate con noi.” Invitandoli il Taddeide. “Avete scoperto qualcosa?”
“Si, qualcosa si...” annuì Hansiner.
Era ormai il tardo meriggio e la nebbia sorgeva ancor più densa attorno a Scafris.

[Dacey Starklan]

La porta si aprì e io mi aspettavo di vedere il locandiere invece furono altri avventori. Tra cui Gwen.

Ne fui liete, soprattutto poiché il suo volto era tornato alla sua giovinezza.

- Ben ritrovati ,- dissi tutta sorridente accorgendomi poi della donna che non conoscevo .

Tornarono anche gli altri uomini dell'equipaggio e infine tutti mangiammo insieme.

A quanto pareva c'erano novità in vista sul Fiore.

[Lady Gwen]

Raggiungemmo una locanda insieme a Zafirya e scoprimmo che il ferito era Icarius.
Assurdo, chissa` cos'era successo...
Dopo aver salutato tutti, notando anche la presenza di Clio e Dacey, mi avvicinai ad Icarius.
"Devo ammettere che la vostra abilita` mi sorprende, milord. Appena arrivato e gia` tentano di mettervi fuori gioco?" ridendo piano.
Sembrava comunque che stesse gia` molto meglio, nonostante il braccio fasciato.

[Guisgard]

“Eh, cosa volete farci, milady...” disse sorridendo Icarius a Gwen “... sembra che ovunque io vada la mia fama mi preceda e di conseguenza attiri i miei nemici.” Ironico. “Ma come mai voi e Pinto siete qui? Volevate visitare Scafris?”
“In realtà non proprio...” fece Pinto.
“Ossia?” Fissandolo Icarius.
Allora Pinto raccontò tutta la storia della fuga di Elv.
“Pare che i problemi crescano come funghi sulla nostra nave...” osservò Il Taddeide.
Guardò poi Zafirya.
“Posso chiedervi chi siete, madama?” Le chiese.
“Oh...” sorridendo lei “... ecco io... io... mi sento molto sciocca... ho saputo del vostro ferimento... e allora... si, ecco... io... io volevo accertarmi che tutto andasse bene...” arrossì “... comunque il mio nome è Zafirya...”
“Grazie al Cielo sto bene ora, madama.” Sorridendo Icarius. “E lo devo a lady Dacey.”
Guardò poi Hansiner ed il pellegrino.
“Prima parlavate di novità...” a loro “... vi ascolto...”

[Clio]

Arrivarono anche Gwen e Pinto, e io sorrisi alla ragazza, rendendomi conto che era tornata giovane.
Ma dal racconto di Pinto mi resi conto che non era poi così semplice.
Ma avevo sempre avuto fiducia in loro, ed ero sicura che avrebbero trovato una soluzione.
Con loro vi era anche una dama gentile, che era preoccupata per Icarius.
Poi Icarius chiese delle novità, e mi voltai verso Hansiner ansiosa di scoprire che cosa avessero scoperto.

[Lady Gwen]

Sorrisi ad Icarius, ma il mio sorriso scivolo` dalle mie labbra quando Pinto parlo` di Elv e sentii un nodo alla gola, difficile, se non impossibile, da mandar giu`.
Zafirya mi fece molta tenerezza, vederla arrossire in quel modo e non riuscire a parlare e sorrisi guardandola.
Poi Hansiner e il pellegrino parlarono di novita` e tutti tendemmo le orecchie.

[Dacey Starklan]

Povera Gwen, pensai, i suoi problemi parevano non avere fine. Più tardi mi ripromisi che le avrei parlato, non ora con tutta quella folla ma più tardi lo avrei fatto.

La donna invece pareva davvero fuori posto e non riuscivo a comprendere appieno il perché della sua presenza.

Tuttavia non dissi nulla, non era affare mio.

Quando Icarius nominò il mio nome sorrisi ridestandomi dai miei pensieri.

- Beh signore, ora siamo pari, voi avete salvato me e io ho sistemato il vostro braccio.-

[Guisgard]

“Ah, giusto...” disse sorridendo Icarius a Dacey “... siamo pari... dunque sono sciolto da ogni impegno riguardo la vostra sicurezza?” Con tono scherzoso. “Non devo più farvi da guardia del corpo circa possibili malintenzionati? Marrani, felloni e fanatici vari?” Rise per poi farle l'occhiolino.
Guardò allora Hansiner ed il pellegrino.
“Si...” annuì Hansiner “... in effetti abbiamo scoperto qualcosa... pare che qui nessuno ami parlare troppo del Real Polverificio... quel luogo nasconde qualcosa... qualcosa che spaventa, o che almeno inquieta questa gente ed allora tutti preferiscono nasconderlo, come se si trattasse di un parente scomodo, o pazzo...”
“Clio ha ragione...” il pellegrino “... stanotte dobbiamo visitare quel posto...”
“Il contadino che ci portò qui” fece Icarius “parlò di un fantasma...”
“Si, un fantasma...” all'improvviso Zafirya “... un fantasma che tutti qui a Scafris hanno veduto... anche la vostra amica, cavaliere...” rivolta ad Icarius, per poi indicare Gwen.

[Lady Gwen]

Hansiner parlo` del Polverificio; a loro si uni` poi Zafirya, che mi nomino`.
"Si in effetti stanotte l'ho visto nella campagna. Era il fantasma di una donna dai lunghi capelli neri e un vestito bianco come il plenilunio. Cantava: cantava del Fiore e diceva che era sbocciato qui. Anche Pinto lo ha udito" guardandolo, come una tacita richiesta di appoggio "Sebbene non abbia visto il fantasma."

[Clio]

Mi sorpresi nel cedere che Icarius parlò liberamente del polverificio davanti alla donna, evidentemente si fidava di lei, e sperai che avesse ragione.
In effetti sembrava gentile.
Forse ero io ad essere troppo sospettosa.
Poi guardai Icarius sorpresa.
"Si è quello che ti ho raccontato..." Dissi, per poi annuire "La ragazza..".
Poi Zafirya disse che Gwen aveva visto il fantasma.
"Davvero, Milady?" Incuriosita alla giovane dama, per poi ascoltare il suo racconto.
"Il Fiore..." Mormorai, cercando lo sguardo di Icarius "Dobbiamo assolutamente andare in quel polverificio stanotte..".

[Dacey Starklan]

- Credevo che fosse nella vostra natura salvare fanciulle indifese tuttavia se lo desiderate siete libero da questo fardello,- gli sorrisi.

Come sempre, assorbii ogni parola della restante conversazione. Chissà che mi sarebbe divenuto utile.

Ancora il fantasma. Già, rammentai il contadino e le sue parole.

E loro volevo andare nel luogo infestato, entrare nella tana del lupo.

Per me era pura follia.

[Guisgard]

“Si...” disse Icarius a Clio “... ci andremo stanotte...”
“E' vero.” Annuì poi Pinto. “Anche io come Gwen ho udito quel canto. Però non ho visto questo fantasma.”
“Allora è deciso...” Icarius a tutti loro “... stasera cercheremo di svelare i segreti di quel polverificio...” guardò poi Dacey e sorrise “... in verità vi dirò che sono uno specialista nel salvare dame in pericolo...” facendole l'occhiolino “... e vi dirò un'altra cosa... non intendo essere liberato da tale impegno.” Sorridendole e cercando di allontanare da lei l'inquietudine e la paura per la storia della setta.
Ma poi Zafirya si avvicinò al letto di Icarius, posando il cestino sulle lenzuola e mostrandone il contenuto.
“Questi biscotti sono per voi...” ad Icarius “... li ho fatti sperando che vi diano il buonumore e dunque una pronta guarigione...” lo guardò negli occhi e poi si accostò al suo orecchio “... nel Real Polverificio è conservato il Fiore Azzurro...” nell'udirla, il Taddeide trasalì “... portatemi con voi ed io vi insegnerò ad entrare ed uscire da quel luogo come il vento...”
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[Dacey Starklan]

Non mi fidavo.

Non fidavo affatto di quella donna.

Se avessi rivelato quelle sensazioni ad altri mi avrebbero presa di certo per pazza, visto che pareva cordiale ma qualcosa dentro di me era in allerta.

- Signore non vorrete andare anche voi? Non avete ancora le forze necessarie,- tentai di obiettare anche se al richiamo del Fiore Azzurro Icarius non avrebbe più ragionato.

Forse avrei dovuto lasciarli andare, lasciarli ai pericoli e tornare alla nave, pressoché incustodita e insieme a Dension dirottarla fino a trovare X .

Si avrei dovuto fare così eppure. .. Eppure quella sensazione non mi lasciava e la mia coscienza mi diceva che era sbagliato lasciarli

[Lady Gwen]

Icarius decise che la notte sarebbe stata dedicata alla visita del Polverificio.
Poi Zafirya poso` un cesto vicino il letto di Icarius e disse che dentro c'erano dei biscotti che lei aveva fatto apposta e sorrisi impercettibilmente al pensiero, ero comunque diffidente verso tutti e quindi nutrivo sospetti verso chiunque.
Poi, sussurro` qualcosa ad Icarius e cercai di sentire, ma evidentemente c'era un motivo se lo aveva detto solo a lui, cosi` aspettai, un po' sospettosa.
Che avra` avuto di cosi` importante che noi non potevamo sapere?

[Clio]

Sorrisi ad Icarius, annuendo quando disse di voler andare nel polverificio.
Poi alzai gli occhi al cielo quando sottolineò di essere un salvatore di damigelle di professione.
Quanto detestavo questo suo essere galante con tutte...
Una come fa a prenderlo sul serio?
Ad ogni modo avevo altro a cui pensare, lui era fatto così dopotutto e io non potevo farci niente.
Forse era proprio questo che lo teneva lontano da me, la consapevolezza che avere me significava rinunciare a tutte le altre.
Ed era una rinuncia che probabilmente lui non era disposto a fare per nessuna.
E io non potevo certo dargli torto, visto che non poteva amare.
Non dovevo pensarci.
Ma poi Zafirya si avvicinò al letto di Icarius, rendendo impossibile per me pensare ad altro.
E questa adesso che vuole?
A pensar male non si sbaglia mai, eh.
Il mio primo istinto di portare la mano alla spada.
Gli mostrò dei biscotti che aveva fatto apposta per lui.
Ma davvero?
Poi gli sì avvicinò addirittura all'orecchio, con mio sommo stupore.
E qualunque cosa le avesse detto, lui trasalì.
Ecco, ci mancava pure questa adesso.
Come odiavo essere nella posizione di non poter dire niente.
In realtà c'era una sola cosa che potessi fare.
Quei biscotti mi insospettivano non poco.
E se ci avesse messo dentro qualcosa?
Una non se ne va in giro a regalare biscotti al primo che capita, suvvia.
"Oh ma che pensiero squisito..." Cinguettai, con una voce che alla donna sicuramente sarebbe sembrata cordiale, ma che Icarius e forse anche gli altri avrebbero sicuramente compreso quanto fosse finta.
"Posso?" Con un sorriso, per poi, senza aspettare risposta prendere un biscotto dal cestino e mangiarlo.
Nella migliore delle ipotesi sarei solo sembrata una maleducata.
Nella peggiore... Beh, meglio me che lui.
Qualunque cosa potesse esserci nascosto nella frolla.

[Guisgard]

Zafirya si voltò verso Clio e sorrise.
“Certo, milady...” disse “... i biscotti sono per il nostro cavaliere malato ma naturalmente lui li dividerà con tutti voi.” Annuendo. “Spero vi piacciano. Sono una vecchia ricetta di mia nonna.”
La ribelle mangiò il biscotto e comprese che nulla di strano vi era dentro.
E così anche Pinto, Hansiner, Sammone ed il pellegrino ne presero, offrendone anche a Gwen e a Dacey.
“Li useremo come dessert.” Gustandoli Hansiner.
Poi Pinto guardò Zafirya.
“Dite ad Icarius cos'erano i bagliori azzurri visti nel polverificio, madama.”
“Ah, allora Icarius è il nome del nostro cavaliere.” Fece Zafirya. “Che bel nome.”
“Di quali bagliori parli, Pinto?” Chiese il Taddeide.
“Sono i bagliori del Fiore Azzurro, cavaliere.” A lui Zafirya.
“Bontà Divina!” Cigolò Cq.
“Che io possa diventare pazzo!” Esclamò Hansiner.
“Come fate a dirlo?” Domando Icarius.
“Lo so...” rispose Zafirya.
“E come?” Guardandola l'eroe di Capomazda.
“L'ho udito dal canto del fantasma...” svelò Zafirya.
Era ormai quasi il crepuscolo.
“Prepariamoci ad andare in quel polverificio.” A tutti loro Icarius.
Poi il Taddeide guardò Dacey.
“Non temete, milady...” le disse “... la vostra fasciatura tiene bene ed ormai la ferita non mi fa quasi più male...” sorrise “... ma potete sempre venire con noi, così sarete più tranquilla nel vedere che starò attento a non fare grossi sforzi.”
Intanto, nella cucina, da una tubatura il locandiere aveva udito i loro discorsi.
Prese il cappello e fece per uscire.
“Dove vai, miserabile?” La moglie. “Non vorrai andare a zonzo e lasciarmi a sgobbare qui da sola?”
“Taci, vipera!” La zittì lui. “Devo avvertire ser Vengor... voleva conoscere gli spostamenti di questa gente e sono certo mi ricompenserà.” Ed uscì.

[Clio]

Forse era solo un biscotto, ma rimanevo comunque sospettosa.
Avevo imparato a non fidarmi di nessuno, mai, e quella donna non avrebbe fatto eccezione.
Sembrava solo gentile, ma mi chiesi quale fosse il suo scopo in realtà.
Ad ogni modo, immaginai che sarebbe andata per la sua strada, e noi per la nostra.
Alla fine saremmo andati tutti al polvericio, il giorno era ormai volato.
E la notte incombeva eterea su di noi.
Annuii ad Icarius e mi alzai.
"Speriamo in bene.." sorrisi appena.

[Lady Gwen]

Assaggiammo i biscotti, che sembravano normalissimi biscotti, del resto anche il cibo che ci aveva offerto era normalissimo, dunque fin qui non c'era nulla di strano.
Zafirya parlo` poi dei riflessi azzurri e, naturalmente, attiro` l'attenzione di Icarius.
Notammo poi che si stava facendo sera ed era ora di andare al Polverificio.
Mi sentivo nervosa ed eccitata al tempo stesso e speravo che ci fosse davvero una svolta, sia nella ricerca del Fiore che in quella di Elv, che al momento occupava maggiormente i miei pensieri.

[Guisgard]

A quell'ordine di Icarius, Cq, Hansiner, Sammone, Pinto ed il pellegrino annuirono.
Anche Clio si alzò, pronta per quella missione, mentre Gwen naturalmnete sperava di trovare anche tracce di Elv.
“Cavaliere...” disse Zafirya “... mi porterete con voi?”
“D'accordo.” Annuì il Taddeide. “Sarete la nostra guida in quel luogo.”
“Ma vi prego, assaggiate un biscotto...” sorridendo lei “... certo, so che un Eroe da Romanzo si nutre solo d'Amore, ma anche il fisico ha bisogno del suo ristoro. Prendetene uno alla marmellata... sono i vostri preferiti...”
“Come fate a conoscere i miei gusti, milady?” Incuriosito Icarius, mentre prendeva un biscotto con confettura all'albicocca.

[Dacey Starklan]

Andare con loro al polverificio.

Cielo no, pensai ma poi... Forse il mio rifiuto sarebbe apparso sospetto.

- Se desiderate verrò,- dissi semplicemente ma non presi poi un biscotto con la scusa di non essere molto affamata.

Quella donna, ancora lei. Una sconosciuta in apparenza eppure pareva conoscere tutto, troppo. Possibile che nessun altro nutrisse dei sospetti su di lei?

[Clio]

Trasalii a quelle parole della donna.
Eh già, e poi?
Vuoi anche salire sulla Divina Misericordia?
Sì, decisamente stava diventando troppo invadente.
Eppure Icarius le permise di venire con noi, anche se era pericoloso.
Se fosse stato Vengor a parlare così l'avrebbe cacciato a male parole.
Poi quelle parole, la marmellata, i biscotti.
Perché insisteva tanto per farglieli mangiare.
E se fosse uno stratagemma per vedere il fantasma?
Gwen era stata ospite da lei dopotutto, e immaginai che avessero cenato insieme.
Ma noi tutti avevamo sentito il canto sulla nave.
Ad ogni modo, sperai vivamente che lui non lo prendesse.
Scossi impercettibilmente la testa, ma lui certo non mi avrebbe ascoltato.

[Lady Gwen]

Ci alzammo, quando le parole di Zafirya mi bloccarono.
Allora non faccevo proprio male ad essere diffidente...
Tutto cio` che diceva era sospetto e cercai di capire chi potesse essere questa donna, che pareva gentile e normale, ma che secondo me nascondeva molto di piu`.
Notai che anche Clio, ovviamente, era sospettosa e cercai una conferma nel suo sguardo.

[Guisgard]

Gli sguardi sospettosi di Clio, di Gwen e Dacey verso Zafirya si confondevano con i sorrisi ed i modi delicati della giovane donna e con la sua voce sottile e dolce.
Icarius prese il biscotto e lo mangiò.
Alla fine Dacey era stata l'unica a non mangiarne.
“Conosco i vostri gusti...” disse Zafirya al Taddeide “... lo credete? Oh, no, milord... non posso conoscerli, ma di certo posso immaginarli... la marmellata è più delicata della cioccolata, rende la pasta frolla più morbida... e voi di certo siete un intenditore, essendo di nobili origini e di pregiati gusti.”
“E' davvero squisito.” Icarius riferito al biscotto.
Guardò poi Dacey.
“Milady, ciò che io desidero è ovvio, ossia avervi con noi...” a lei “... ma comprendo che forse siete stanca per la notte appena trascorsa, o magari inquieta per le vostre paure... o forse più semplicemente desiderate solo di stare tranquilla a bordo della nave... magari con vostro marito... e se è ciò che volete, vi farò subito accompagnare alla Divina Misericordia.”

[Lady Gwen]

Icarius mangio` un biscotto e le parole di lei, adesso, mi sebravano sempre piu` false, come il suo tono.
Non sapevo perche`, ma era cio` che percepivo.

[Clio]

Compresi che anche Gwen e Dacey non vedevano di buon occhio la donna.
La cosa un po' mi rincuorò, perché potevo essere io ad essere esagerata.
Icarius ovviamente non badò ai nostri sguardi e accettò il biscotto della dama.
E te pareva...
Quindi in sostanza, io l'avevo mangiato per niente.
Dacey non lo mangiò, e la trovai una mossa molto saggia.
Almeno, se fosse capitato qualcosa a noi e non a lei, avremmo compreso che erano i biscotti.
La ragazza sembrava combattuta, ma ero sicura che Icarius avrebbe in ogni caso appoggiato la sua scelta.

[Dacey Starklan]

Ero divorata dall'indecisione.

Alla fine però compresi quanto io non facessi parte di quel gruppo, non avevo interessi per andare alla caccia del fiore e di fantasmi ne avevo abbastanza.

- Lo preferirei si, se non vi è di troppo disturbo... Ma affrettatevi anche voi a tornare sulla nave, avevo promesso un banchetto per tutti e non mi rimangerò certo la parola.-

Sorrisi mentre accennai ad uscire da quella stanza che si era fatta così affollata.

Ma prima di andarmene dovevo confessare i miei sospetti a qualcuno.

- Gwen, Clio, posso rubarvi per qualche minuto, sono certa che conoscere qualche ricetta con cui potrò allietare tutti quanti,- dissi guardandole certa che avrebbero capito le mie vere intenzioni. Chiamiamolo intuito femminile.

[Clio]

Alla fine Dacey decise di tornare sulla nave.
E potevo ben comprenderla, immaginai che sentisse la mancanza di suo marito.
Ma prima di andare si rivolse a me e a Gwen, chiedendoci una ricetta.
Le sorrisi, con sguardo complice.
"Ma certo.." risposi, annuendo.
"Voi permettete, vero?" lanciando un'occhiata a Icarius, ma rivolta a tutti gli altri.
Detto questo mi apprestai a seguire la ragazza fuori dalla stanza.
Non mi entusiasmava l'idea di lasciare Icarius solo con quella donna, ma in fondo la presenza dei suoi compagni mi tranquillizzava un po'.

[Lady Gwen]

Dacey manifesto` il desiderio di tornare alla nave, ma prima di uscire si rivolse a me e Clio ed io la guardai.
Sicuramente doveva dirci qualcosa, non era certo momento di ricette.
"Certo" sorridendole con sguardo complice.

[Guisgard]

Le tre ragazze uscirono, lasciando Icarius solo con Zafirya ed i suoi compagni.
“Parlatemi del fantasma...” disse Icarius.
“Scoprirete tutto stasera e stanotte, milord...” fece lei “... è solo una delle tante donne morte per Amore... perchè davvero a questo mondo si può morire per Amore...”
“Si...” annuì Icarius.
“Come Arianna al termine del giorno vi condurrò in quel labirinto, mio eroe...” sussurrò la bella Zafirya fissandolo negli occhi azzurri “... sperando che il vostro cuore non sia come quelle di Teseo...”
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[Dacey Starklan]

Una volta fuori fui libera di parlare.

- Quella donna non mi piace, mi dispiace ma è così. Prendetemi per pazza ma finora le mie sensazioni si sono sempre rivelate esatte. State attente,- sospirai alle due donne.

- Io non verrò, ne ho abbastanza di questi misteri, perdonatemi ma non sono avventurosa come voi. Ma vi prego impedite a quella donna di seguirvi...c'è qualcosa di oscuro in lei.-

Mi sentivo come una nefasta Cassandra ma speravo che mi avessero dato ascolto

[Lady Gwen]

"Non posso nascondere che anche io nutro dei sospetti verso di lei, ma credo che ormai la decisione di Icarius sia stata presa e non penso tornera` sui suoi passi..." dissi mestamente.
"Tranquilla, se non te la senti non sei obbligata a venire" sorridendole "Io devo restare, non me ne andro` da qui senza Elv" sentenziai, con un lieve sospiro, ma con risolutezza.

[Clio]

Sorrisi alle due donne.
"Oh, e io che credevo di essere un'arpia.. Quindi anche a voi non convince?" ridendo piano "No, non piace neanche a me..." scuotendo la testa.
"Ma Icarius non allontanerebbe mai una bella donna, figurati! Gwen ha ragione, ce l'avremo sicuramente tra i piedi.." sospirai.
"Mi chiedo cosa abbia in mente, la terremo d'occhio stanotte, questo è sicuro.. spero solo che non sia una trappola o qualcosa del genere.. anche se sicuramente non sarà una passeggiata.." sorrisi piano.
Poi mi voltai verso Gwen e le sorrisi.
"Non temere, lo troveremo.. non credo che riesca a resistere molto lontano da te! facendo l'occhiolino alla ragazza.
Poi mi rivolsi a Dacey.
"Non dovete affatto sentirvi obbligata a venire con noi, e non c'è niente di male ad avere un po' di sale in zucca ed evitare un pericolo come quello a cui andiamo incontro noi stanotte.." sorrisi "Noi ci siamo dentro e non possiamo fare altrimenti.." alzai le spalle "Ma Gwen ha ragione, non siete obbligata a seguirci, immagino che sentiate la mancanza di vostro marito, e lui la vostra... posso ben comprendere come possiate preferire la sua compagnia alla nostra.." sorridendo.

[Lady Gwen]

Sorrisi mestamente a Clio. Certo che era cosi`, il problena era che nonostante cio` aveva deciso di andarsene e questo mi distruggeva.
"Clio ha ragione, dobbiamo solo fare molta attenzione e sperare che tutto vada per il meglio" annuendo.

[Dacey Starklan]

- Fossi in voi terrei ben stretta un'arma che sia sempre pronte all'uso.- dissi rivolta a Clio.

- É evidente che quella donna non vi sta aiutando perché ha un cuore d'oro, deve di certo avere un fine e credo che non sia un buon fine per voi...-

Mi tormentai le mani proprio poiché ero preoccupata.

- Mi dispiace per Elv, tornerà da voi ne sono certa,- dissi quindi a Gwen, c'era bisogno di un po' di positività.

- State attente,- ripetei quindi senza sapere cos'altro fare per aiutarle.

[Clio]

Sorrisi alle due donne.
"Oh, non temete.." a Dacey "Sono ben armata..." sospirai "Non mi fidavo nemmeno del tipo che mi ha voluto scortare per la città ieri mattina, Vengor...".
Poi annuii.
"Anche secondo me c'è qualcosa sotto... una non se ne va in giro così ad aiutare il primo che capita.. sa qualcosa.. o vuole qualcosa... o qualcuno.." pensierosa "Ad ogni modo la terremo d'occhio, se provassi a parlarne a lui si limiterebbe a un sorrisetto compiaciuto..." alzando gli occhi al cielo.
"Grazie dell'avvertimento.." sorrisi a Dacey "Mi piace questa cooperazione tra donne..." strizzando l'occhio alle due.
Notai che Gwen era comunque triste, e come poteva essere diversamente.
"Non lasceremo questa città senza Elv.." sorrisi, con decisione "Statene pur certa..".
Guardai poi la finestra.
"Questa giornata è davvero volata..." sospirai "Chissà che cosa ci riserverà questa notte..." per poi sorridere "Beh, se non ci vedete tornare mi raccomando veniteci a cercare coi rinforzi.." rivolta a Dacey "Anche perché siete l'unica che non ha mangiato il biscotto, ma che sa per filo e per segno cosa è successo, e in che cosa ci stiamo imbarcando.." sospirai "Se le cose dovessero mettersi male, potreste essere la nostra salvezza.." sorridendo.

[Lady Gwen]

"Tranquilla" a Dacey mostrando la pistola datami da Azabler e che portavo ancora "Anche se Clio mi batte di sicuro" ridendo.
Annuii convinta a Clio e risi riguardo la cooperazione fra donne.
"E` vero, siete la nostra unica risorsa."

[Dacey Starklan]

Annuii. Era vero, era bello quel gruppetto che confabulava. Non avevo mai avuto delle amiche e loro due erano la cosa che si avvicinava di più alla definizione.

- Meglio tornare dentro ora... Potrebbero insospettirsi ,- dissi quindi portando la mano alla maniglia della porta per tornare da Icarius e dagli altri nella stanza.

[Clio]

Sorrisi a Gwen e a Dacey.
La vita riesce spesso a sorprenderti, e io che ero cresciuta nell'ambiente così privo di donne come quello dei ribelli, apprezzavo davvero quella complicità femminile.
Poi annuii.
"Sì, avete ragione, sarà meglio tornare.." sospirai.
Così seguii le due donne nella stanza, chiedendomi cosa fosse accaduto in nostra assenza.

[Dacey Starklan]

Insieme entrammo dunque e tutte e tre probabilmente ci chiedevamo la stessa cosa.

Cosa fosse successo all'interno della stanza mentre noi eravamo via, cosa la donna avesse ancora detto o fatto.

[Guisgard]

Clio, Dacey e Gwen rientrarono nella stanza.
Era ormai giunto il crepuscolo.
“Ecco le nostre dame.” Disse Icarius. “Sammone...” chiamandolo “... noleggia il carretto del locandiere e accompagna subito Dacey alla Divina Misericordia.” Guardò Dacey. “Andate ora, milady... e grazie delle vostre cure.” Con un sorriso enigmatico.

[Clio]

Tornammo nella stanza, e Icarius mandò Sammone ad accompagnare Dacey alla nave.
Io sorrisi alla ragazza "Abbiate cura di voi, milady...".

[Lady Gwen]

Rientrammo e Icarius disse a Sammone di far tornare Dacey sulla nave.
Chissa` cosa era successo mentre eravamo fuori...

[Dacey Starklan]

- Vi ringrazio e buona fortuna per la vostra ricerca...,- gettai un ultimo sguardo al suo braccio.

Salutai quindi le due donne che si accingevano ad addentrarsi nella Polveriera con il resto del gruppo.

- Buona fortuna a tutti voi-

Gettai un'occhiata alla donna sospettosa e mi accinsi a tornare sulla nave.

[Guisgard]

Sammone e Dacey lasciarono la locanda e subito Icarius e gli altri si prepararono.
“Attenderemo il ritorno di Sammone” disse Hansiner “o ci avvieremo al polverificio?”
“E' ormai sera” scrutando il cielo da una finestra Icarius “e dunque ci avvieremo. Sammone ci raggiungerà.”
“Posso permettermi un'osservazione che reputo assai pertinente, nonché doverosa ai fini della questione, signore?” Cigolò Cq.
“Certo.” Prendendo Mia Amata Icarius.
“Ebbene, signore, al 99, 9% non è possibile che forme energetiche mistiche o spirituali, frutto di certo di residui ectoplasmatici di forze un tempo vitali, possano addensarsi e stabilizzarsi nel nostro mondo. C'è almeno una mezza dozzina di correnti filosofiche a sconfessarlo.” Spiegò il droide.
“E il restante 0,1%?” Chiese Hansiner.
“Beh, ecco...” fece Cq “... vi è sempre una certa quantità di possibilità imponderabili o comunque non ancora spiegate dalla scienza ufficiale...”
“Ah, ecco.” Ridendo Hansiner.
“Comunque smettila con questi discorsi, che mi rendi nervoso.” Pinto a Cq.
“Andiamo, signore?” Icarius rivolto a Clio, Gwen e Zafirya.
“Certo, milord.” Sorridendo questa.
E lasciarono la locanda, diretti al Real Polverificio.



Nello stesso momento, Sammone e Dacey col carretto del locandiere erano usciti dalla città, diretti verso il porto fluviale.
Raggiunsero il molo e l'omone fece salire la ragazza sulla scialuppa.
E mentre anche lui si accingeva a salirci, Dacey udì alcuni bambini che giocavano presso la banchina nonostante l'ora tarda.
“La difenderò a costa della vita!” Esclamò uno dei piccoli, agitando una spada di legno. “Dopotutto sono un Taddeo di Capomazda!”
“Non la salverai...” un altro bambino “... Amisc la riprenderà... e nessuno la ritroverà... è la sua prediletta...” e fissò Dacey.

[Lady Gwen]

A quanto pareva, Cq non era molto fiducioso ma, naturalmente, Icarius non si fece scoraggiare, cosi` ci recammo al Polverificio.

[Clio]

Risi piano alle parole del droide.
Già, la tecnologia non poteva certo comprendere l'immateriale.
Quella era una prerogativa dell'umano.
O per meglio dire era ciò che ci rendeva umani.
Era per quello, dopotutto, che avevo deciso di dedicare i miei studi alla religione.
Anche se i tempi dell'Università Popolare di Maruania mi sembravano talmente lontani da farmi credere se li avessi mai vissuti veramente, o solo immaginati.
Poi si decise di andare.
Annuii, seguendo gli altri.
"Occhi aperti, mi raccomando.." mormorai.

[Guisgard]

Il gruppo lasciò la locanda e si diresse verso il polverificio.
Come un gigante addormentato fissava guardingo l'intera città, nascosto in quel suo alone nebbioso che ne alterava le fattezze.
Apparve così prima come un austero bastione usato come prigione, poi come rocca di antiche vestigia, infine come un qualcosa di indefinito e vago, ma terribilmente inquietante.
“A quest'ora” disse Icarius “vi sono guardiani?”
“No, il custode, come tutti, ha paura del fantasma.” Mormorò Zafirya.
“Questo luogo non mi piace...” fece Pinto.
“Rimpiango che Sammone non sia qui con noi...” il pellegrino.
Arrivarono al portone d'ingresso, chiuso da una catena tenuta ferma da un catenaccio arrugginito.
“Cq, fiamma al plasma.” Ordinò Icarius.
Il droide si avvicinò al catenaccio e lo sciolse con una fiamma generata da un piccolo portello che si aprì sul suo dorso metallico.
La catena scivolò a terra e Icarius aprì il portone, facendoli entrare in quel luogo oscuro e misterioso.
E appena dentro tutti loro avvertirono un gelido soffio d'aria percorrere i loro corpi ed un senso di angoscia che calò sui loro cuori.

[Lady Gwen]

Arrivammo al Polverificio, che era incustodito poichè, stando alle parole di Zafirya, il custode aveva paura del fantasma.
Appena entrammo avvertimmo un leggero e tagliente soffio d'aria gelida, come una lama ed io mi strinsi nel mantello.
Avvertii anche un senso di angoscia, come quando ci eravamo trovati in presenza della nave col teschio sulla prua.

[Clio]

Infine arrivammo al polverificio.
Era come lo ricordavo, gelido, capace di assorbire tutta la gioia e renderti malinconico e triste.
Forse di sera era ancora peggio.
Ma stavolta lo guardavo con occhi diversi, occhi che cercavano, anche se non sapevo bene cosa.
"Vuoi che ti porti alla statua di cui ti ho parlato?" chiesi ad Icarius.

[Dacey Starklan]

Dopo i saluti con Sammone lasciai la locanda.

Avere come scorta quell'uomone mi rassicurava.

Una volta scesi dal carretto che ci aveva condotti al porto notai dei bambini giocare con spade di legno.

Sorrisi a quell'immagine mentre salivo sulla scialuppa ma poi i due parlarono.

Quello che doveva essere un gioco divenne un presagio sinistro.

Parlavano di me!

La setta, Amisc e la promessa di Icarius di difendermi.

I bambini erano a conoscenza di tutto.

Lo sguardo di uno di loro poi riuscì a raggelarmi il sangue.

- Avete sentito anche voi cos'hanno detto?- chiesi in un soffio a Sammone per essere certa di non essere in preda ad un incubo.

[Guisgard]

Una volta nel polverificio, tutti loro ne subirono l'inquietante atmosfera.
Come se quel luogo fosse in bilico tra il regno dei vivi e quello dei morti.
Gwen poi rammentò le sensazioni angoscianti vissute anche in un'altra situazione.
Quando cioè vide per la prima volta la misteriosa Nave Nera col teschio.
“Si...” disse Icarius a Clio “... portami a vedere quella statua...”
La ribelle, così, li portò dove si trovava la Cappella di Santa Barbara.
E non lontano vi era la scultura raffigurate la ragazza suicida.
E una goccia rigava il suo viso.
“Ma lacrima?” Impressionato il pellegrino.
“Sarà l'umidità di questo luogo...” mormorò Hansiner.

[Clio]

Li portai dalla statua.
Era bella e gelida come la ricordavo.
Sospirai.
"No.. credo lacrimi davvero..." mormorai, osservando "Almeno, è l'impressione che ho avuto oggi.. anche se ovviamente Vengor ha minimizzato dicendo che era l'umidità...".
Restai in silenzio per un lungo istante osservando la statua.
"Avevo come l'impressione che da un momento all'altro potesse sbattere le palpebre e prendere vita.." dissi piano, con un leggero sorriso malinconico.

[Guisgard]

“Vi riferite” disse Sammone a Dacey “a quei bambini? A me sembra stiano solo giocando.”
“In guardia, fellone!” Agitando la spada di legno uno di loro.
“Non mi avrai, marrano!” Difendendosi l'altro.
“Giocano ai cavalieri, milady.” Mormorò Sammone sorridendo.
Mise il remo in acqua e la scialuppa scivolò sulla corrente del fiume.
Dacey guardò di nuovo verso il molo e si accorse che i bambini non c'erano più.
Ovunque vi era solo nebbia.

[Dacey Starklan]

- Si sarà così allora..- cercai di scrollarmi di dosso l'inquietudine.

- Portatemi da mio marito vi prego,- avevo bisogno di Dension in quel momento.

Avevo bisogno di lui, di riposare e di non pensare una volta tanto.

[Lady Gwen]

Clio ci condusse poi nel luogo in cui aveva visto una statua.
Quel posto era sempre piu`inquietante e mi angosciava ad ogni passo.
Arrivammo nella stanza e vedemmo la statua.
Raffigurava una giovane donna e tutti avemmo la stessa impressione.
Sembrava, infatti, che lacrimasse.

[Guisgard]

“Si, hai ragione...” disse Icarius a Clio, per poi avvicinarsi alla scultura e raccogliere la goccia con un dito “... umidità?” Assaggiandola. “L'umidità non è salata...”
“Dici che è una lacrima vera?” Stupito il pellegrino.
“Forse...” sussurrò Icarius.
Anche Gwen pensava che lacrimasse, proprio come Clio.
“Abbiate rispetto di lei...” accarezzando la scultura Zafirya.
“Notato come vi somiglia questa statua?” Hansiner alla giovane donna.
“Si, molto somigliante direi...” il pellegrino.
“Le donne che conoscono Amore si somigliano tutte...” piano Zafirya.

[Guisgard]

La scialuppa percorse quel tratto di fiume piatto e nebbioso, fino a raggiungere la Divina Misericordia.
A bordo si accorsero di loro e li tirarono su.
“Salute...” disse Palos a Dacey e a Sammone “... come mai siete già di ritorno? E gli altri?”

[Lady Gwen]

Icarius si accerto` che la lacrima fosse vera e concordo` con tutti che probabilmente lo era.
Poi, quelle parole rivolte a Zafirya.
Penaavo di averlo notato solo io, invece no.
Le somigliava davvero, ma pensavo di essere io la pazza a crederlo.

[Clio]

Restai sorpresa da quel gesto di Icarius, ma come detto, anche io avevo come l'impressione che le lacrime fossero vere.
Anche se mi sembrava impossibile.
C'era però da dire che eravamo sulle tracce di un fantasma, quindi non si poteva fare troppo gli scettici.
Notai lo sguardo di Zafirya, e i commenti di Pinto e del pellegrino.
Lei sapeva sicuramente più di quanto non sembrasse.
E continuavo a ignorare perché fosse voluta venire con noi.
"Oggi il custode non ha saputo dirmi il nome della dama.." per poi voltarmi verso Zafirya "Voi lo conoscete, milady?".

[Guisgard]

Anche Gwen notò la somiglianza di Zafirya con la scultura.
“Il nome...” disse la giovane donna a Clio “... è importante un nome? Davanti ad Amore non siamo forse tutti uguali?” Fissando la ribelle. “Tutti uguali, tutti innamorati... forse anche voi, milady...”

[Clio]

Non sono affari tuoi..
Ecco cosa avrei voluto dire a quella donna, bruscamente.
Ma mi limitai ad un rispettoso silenzio, per poi scuotere piano la testa.
"No.." dissi rivolta alla donna "Credo che ogni Amore sia unico..".

[Lady Gwen]

Scossi la testa a quelle parole, sempre piu` sospettosa.
Sorrisi lievemente alle parole di Clio. Anche io lo pensavo e in quel momento mi mancava Elv, tremendamente.

[Guisgard]

Appena Clio terminò di parlare a Zafirya, qualcosa tintinnò in lontananza.
“Cosa...” disse Pinto “... cosa è stato? L'avete udito tutti?”
“Si...” annuì Icarius, prendendo Mia Amata.
“Cosa sarà stato?” Hansiner.
“Pinto, proteggi Gwen...” ordinò Icarius, per poi avanzare nel corridoio.
“Signore, state attento...” cigolò Cq.
E all'improvviso una sagoma apparve in fondo al corridoio.

[Clio]

Sorrisi a Gwen, immaginando dal suo sguardo che stesse pensando al suo amato.
Poi un rumore, come un tintinnio.
Icarius impugnò Mia Amata, e io Damasgrada.
Lui si inoltrò nel corridoio, e io impugnai anche un pugnale da lancio nella mano libera, nel caso qualcosa giungesse.
Se era il fantasma le armi sarebbero servite a poco, ma erano i vivi a darmi più pensiero.
E sicuramente in città non vedevano di buon occhio la nostra presenza lì.

[Lady Gwen]

Ad un certo punto qualcosa tintinno` in lontananza, facendoci sobbalzare tutti e il sangue si raggelo` nelle vene.
Icarius ordino` poi a Pinto di proteggermi ed io presi la pistola dal mantello.
A poco a poco, una sagoma si fece strada verso di noi nell'oscurita`.

[Guisgard]

Quella sagoma.
Avvolta dalla penombra cominciò a muoversi verso di loro.
E Icarius alzò la lama di Mia Amata.
“Fermati, chiunque tu sia...” disse Pinto, davanti a Gwen che si era già armata di pistola.
Anche Clio era pronta, con in pugno la sua Damasgrada.
“Fate attenzione...” mormorò preoccupata Zafirya.
“Dovreste seguire il consiglio di lei.” Ad un tratto la sagoma dalla penombra. “Evitereste altri guai.”
A Clio quella voce parve avere un che di familiare.

[Clio]

Tutti noi eravamo all'erta.
Non diedi alcun peso alle parole della donna.
Certo che saremmo stati attenti.
Poi quella voce.
Ebbi come un sospetto, un attimo, un sussulto.
Poi un luccichio nei miei occhi, ora potevo essere me stessa, senza recitare.
Mi avvicinai ad Icarius, sussurrando piano al suo orecchio, in modo che nessuno udisse.
"Se è il cavaliere spetta a me.." con voce glaciale.
Non avevo dimenticato che aveva provato a baciarmi, e detestavo il fatto di non averlo potuto colpire allora.
Ma certo non l'avrebbe passata liscia.

[Lady Gwen]

Pinto si mise davanti a me, intimando alla sagoma di fermarsi, quando quella parlo` e attendemmo che si mostrasse per capire chi fosse.

[Guisgard]

Icarius restò sorpreso dalle parole di Clio, poi quella sagoma si fece ancor più avanti, tanto da apparire ben visibile.
“Stranieri ficcanaso...” disse Vengor “... pessima accoppiata...” guardò Clio “... tesoro, avresti dovuto raccontarmi la verità...”
“Sai che cominci a darmi il nervoso?” Icarius al cavaliere.
“Ne sono lieto.” Sorridendo Vengor.
“Fermi, per l'Amor del Cielo!” Gridò Zafirya.
“Sta zitta tu!” Con disprezzo Vengor.
Lei allora corse via in lacrime.
“Eh, bella mia...” rivolto Vengor a Clio “... peccato che tu stia con questa feccia... baci bene, sai?”
Icarius allora passò davanti alla ribelle.
“Assaggerai la mia spada, cane!” Minacciò.
“Non vedo l'ora...” estraendo la spada Vengor.
E i due presero a battersi.

[Lady Gwen]

La sagoma fu finalmente visibile e con mio sommo disprezzo vidi che era quell'uomo che avevamo visto in citta`, che rispose bruscamente a Zafirya e lei corse via in lacrime.
"E` l'uomo che abbiamo visto oggi con Zafirya in citta`" dissi a Pinto "E, a quanto pare, e` lui che ha accompagnato Clio per la Scafris..."
L'unica cosa di cui mi rendevo conto era di quanto fosse viscido e odioso.
Poi, lui ed Icarius iniziarono a battersi, col Taddeide fedelmente assistito da Mia Amata.

[Clio]

Era Vengor.
Dunque avrei avuto la mia vendetta.
"E perché? Era così divertente prenderti in giro.." con voce gelida come lo sguardo "Meglio così, ho giusto un conto in sospeso con te.." pronta ad attaccare.
Poi trasalii a quelle parole di Vengor.
"Nei tuoi sogni, magari, cane.." con disprezzo.
Come osava parlare in quel modo, se io l'avevo allontanato?
Certo non l'avevo baciato!
Ma Icarius mi superò, e minacciò Vengor.
D'istinto stavo per lanciare il pugnale, ma avevano iniziato a combattere.
Fantastico, ora se l'avessi colpito sarebbe stato sleale.
"Icarius, maledizione smettila.." esasperata "Ho detto che spetta a me, non mi hai sentito?".
Una parte di me apprezzò quel gesto.
Forse sperava che Icarius fosse mosso dalla gelosia, quella che avevo sperato di scatenare usando quel tipo, ma con scarsi risultati.
Ma poi si ricordò che l'avrebbe fatto per chiunque altra.
Non l'avevo forse visto duellare per Gayna sulla torre di Vacolis?
Ma io sapevo combattere le mie battaglie, e difendere il mio onore, l'avevo sempre fatto.
Dall'altra parte mi chiesi se lui, come molti uomini che avevo incontrato, non pensasse che non avrei avuto la capacità di battere il cavaliere.
E non sapevo cosa mi avrebbe dato più fastidio.
Ad ogni modo, l'importante era che pagasse, mi dissi, anche se avrebbe dovuto farlo grazie alla mia spada, e non alla sua.

[Guisgard]

Il duello.
Icarius e Vengor presero a battersi, con colpi rapidi e decisi.
Il Taddeide sembrò ignorare le parole di Clio, mosso da un evidente astio verso il cavaliere.
Il duello continuò, con il tintinnio delle lame ed i loro bagliori alla fioca luce emessa da Cq per illuminare l'ambiente.
Ma colpo dopo colpo la ferita di Icarius iniziò a riaprirsi, sanguinando vistosamente.
E ad ogni fendente il braccio gli diventava sempre più pesante e meno reattivo.
“Dimmi...” disse Vengor mentre menava i suoi colpi parati sempre con più difficoltà dal Taddeide “... vuoi batterti per l'onore di una così? Non ne vale la pena...” ridendo ed indicando la ribelle.
Icarius, allora con rabbia menò un colpo cieco, che Vengor parò.
“Tu sei il solito tipo che parla troppo...” il cavaliere al Taddeide “... e tu per lui facevi la sostenuta?” Rivolto poi a Clio, con tono carico di disprezzo.
E con un altro fendente Vengor disarmò Icarius, facendo cadere Mia Amata a terra.
“No!” Gridò Pinto che assisteva accanto a Gwen.

[Lady Gwen]

Il duello continuava e il bbraccio di Icarius era messo sempre peggio.
Improvvisamente, Icarius fu disarmato e Pinto davanti a me urlo`.
Intanto io seguivo scrupolosamente la scena senza perdere una battuta.

[Clio]

Come immaginavo mi ignorò, continuando a combattere.
Ci misi un po' a ricordarmi della ferita.
Idiota, vuoi farti ammazzare?..
Ero davvero preoccupata.
"Tu dovresti imparare a stare un po' zitto, lo sai?" con disprezzo a Vengor "Faresti più bella figura..".
In un attimo mi misi tra i due, quando Mia Amata cadde a terra, e la ferita di Icarius riprese a sanguinare.
Gli lanciai un'occhiata.
"Grazie.." mormorai, abbozzando un sorriso "Ma spetta a me, te l'avevo detto chiaramente...".
Cercai con lo sguardo il pellegrino, facendogli segno di occuparsi di Icarius.
"Allora, grand'uomo.." a Vengor "Facile battersi con un uomo ferito..." con un sorriso perfido.
Sapevo che il mio sguardo era mutato, che non vi era nulla della ragazza che aveva visto il sedicente cavaliere.
Ma quella era la realtà.
Sapevo anche che se gli avessi dato il tempo, avrebbe riso e si sarebbe rifiutato di combattere contro di me.
C'era un solo modo per zittire quel comportamento che trovavo terribilmente irritante.
Non dargliene il tempo.
E così feci, attaccandolo immediatamente con la mia fidata Damasgrada.

[Guisgard]

In un attimo Clio prese il posto di Icarius e cominciò a battersi con Vengor.
Le preoccupazioni della ribelle però si rivelarono vane.
Il cavaliere di cortese ed eroico aveva poco o nulla e non esitò a battersi con la ragazza.
Era colmo d'odio per il rifiuto di lei ed il suo solo desiderio ora era quello di ucciderli tutti.
Partendo proprio da lei.
Ma non impiegò troppo tempo a comprendere quanto Clio fosse abile con la spada ed in breve fu messo alle strette.
Icarius intanto era stato soccorso dal pellegrino, che poi lo portò accanto a Gwen.
“Sanguina molto, riuscite a medicarlo?” Chiese alla giovane.
“Sto bene...” mormorò il Taddeide.
“Non stai bene per niente!” A lui Pinto.
Icarius però seguiva con attenzione il duello.
Poi, all'improvviso, si udì qualcosa.
Il Canto:

“Lo cercan qua, lo cercan là,
Capomazda tutta dov'è non sa!”
Ma invece proprio qui è sbocciato,
il Fiore Azzurro rincorso e sognato!”

[Clio]

Il tipo non fece storie, cosa che apprezzai notevolmente.
Quanto odiavo quelli che si credevano galanti nell'evitare il combattimento, quando rifiutandosi di combattere con me mi stavano solo insultando.
Non era questo il caso.
Chissà, forse pensava che sarebbe stata una passeggiata.
Già un combattimento normale mi portava in uno stato in cui diventavo un tutt'uno con la lama della mia spada.
A maggior ragione un duello in cui dovevo regolare un conto, quella fatica che quasi non sentivo, quel respiro che sembrava mancare ma tornava irrimediabilmente era il modo migliore per lavare via ogni offesa.
Insieme al sangue, naturalmente.
Dunque in quel duello misi davvero molte cose: l'astio verso il cavaliere che aveva osato baciarmi e parlare di me in quel modo, che aveva affrontato Icarius benchè fosse ferito, la consapevolezza che c'ero soltanto io tra lui e Icarius indifeso.
D'un tratto udii un canto, ma non vi badai più di tanto.
Non potevo permettermi nemmeno la minima distrazione.
Continuai a combattere, rapida e letale come avevo imparato ad essere fin da ragazzina.

[Lady Gwen]

Clio inizio` a battersi con l'uomo, che probabilmente credeva di avere a che fare con una semplice ragazzina, ma per fortuna non era cosi`.
Poi, il pellegrino porto` Icarius accanto a me.
"Certo" annuendo all'uomo.
"Voi non state per niente bene e non dovete preoccuparvi di niente ora, abbiamo fiducia in Clio" ad Icarius.
Iniziai poi a medicarlo, togliendo le bende insanguinate e scoprendo una ferita alquanto malconcia.
Ricavai delle strisce dalla sottoveste e le avvolsi attorno al braccio del Taddeide.
Ovviamente, mi aiutai moltissimo con la magia, utilizzando gli incantesimi piu` potenti cge potevo e concentrando tutta l'energia possibile, dal momento che non avevo nemmeno l'ausilio delle erbe e infatti vidi a poco a poco il sangue fluire sempre meno fuori dalla ferita, fin quando questa smise completamente di sanguinare.
Una volta finito, restai accanto a lui per accertarmi che non si mettesse in testa strane idee.

[Guisgard]

Gwen medicò Icarius con tutte le sue conoscenze, naturali e non solo.
Ed alla fine riuscì ad impedire ancora al sangue di uscire.
“Grazie, damigella...” disse Icarius a Gwen, per poi cercare di alzarsi e raggiungere i duellanti.
“Fermati, sei ferito!” Esclamò il pellegrino.
Intanto il duello continuava.
Ma poi il canto.
Ed il Fiore Azzurro.
Icarius trasalì.
Ed anche Vengor si bloccò.
“Sei fortunata, ragazza...” fissando Clio “... morirai un altro giorno... e solo rinviata la contesa...” e corse in direzione di quel canto.

[Clio]

Vengor se ne andò.
No, no, no...
Imprecai tra i denti, ma non l'avrei lasciato andare via così.
"Codardo.." urlai quasi.
L'istinto di lanciargli il pugnale contro fu tanto.
Ma non avrei mai colpito un uomo alle spalle, la mia vendetta sanerei stata vana.
"Maledizione.." chiusi gli occhi, prendendo un profondo respiro.
Cos'era la mia contesa davanti al Fiore Azzurro?
Mi voltai verso Icarius, cercando di mascherare quanto fossi infastidita di aver dovuto rinunciare al duello.
Mi sforzai di sorridere.
"Sarà meglio andare..." dissi piano indicando con lo sguardo la direzione del canto, per poi raccogliere Mia Amata da terra e porgerla ad Icarius.

[Lady Gwen]

Icarius mi diede appena il tempo di finire che subito corse verso i duellanti.
In effetti gli incantesimi erano davvero forti, ma lui era stato incosciente.
Ad un certo punto, quel canto, di nuovo e il cavaliere scappo` via, anche se non capii perche`.

[Guisgard]

Icarius prese Mia Amata che Clio gli porgeva, senza però guardare in viso la ragazza.
Passò oltre, quasi con indifferenza, raggiungendo le scale alla fine del corridoio.
Il braccio gli faceva ancora male, ma grazie a Gwen era scongiurato il pericolo di un'emorragia.
“Seguiamo il canto...” disse Icarius a tutti loro “... proveniva da qui...” e cominciò a salire le scale.

[Clio]

Non mi guardò nemmeno.
Nè rispose.
Quasi fossi invisibile.
Quell'indifferenza mi ferì, profondamente, ma non potei fare altro che chinare il capo e seguirlo.
Ce l'aveva con me perché non volevo che combattesse al mio posto?
O forse credeva alle parole di Vengor?
Sospirai.
Il mio sguardo incrociò per un momento quello di Gwen e sorrisi alla ragazza.

[Lady Gwen]

Icarius recupero` Mia Amata, datagli da Clio, della quale ricambiai il sorriso, sebbene notassi qualcosa di strano nel suo sguardo, e l'ufficiale inizio` a salire le scale per seguire quel canto e noi lo seguimmo.

[Guisgard]

Cq affiancò Icarius per illuminare le scale.
Ed il gruppo li seguì, fino a raggiungere l'ultimo piano del polverificio, dove si trovava una vasta terrazza.
La nebbia celava tutto ciò che circondava quel posto, rendendolo come spettrale ed incantato.
E videro Vengor dall'altra parte della terrazza.
Poi apparve qualcosa.
Una figura che sembrava sorgere dalla nebbia circostante.
E prese a cantare.
La stessa melodia udita dalla Divina Misericordia.
La medesima che cantava del Fiore Azzurro.
Sembrava uno spettro.
“E'...” disse impressionato il pellegrino “... è il fantasma...”
“Guardate...” a tutti loro Hansiner “... il fantasma è davanti a noi, ma quel cavaliere sembra non vederlo...” indicando Vengor.
“Già, è strano...” fece Icarius “... è davanti a noi, ma lui non lo vede...”
Ed il fantasma prese a danzare tra le nebbia.
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[Clio]

Restai a bocca aperta a quella visione.
Sembrava davvero un fantasma, eppure Vengor sembrva non vederlo.
Anche se aveva sentito pure lui il canto.
"Magari non tutti possono vedere il fantasma.." Mormorai "O magari c'entrano i biscotti.." Dissi piano.
"Ci vorrebbe Dacey.." Sospirai.

[Lady Gwen]

Salimmo in una terrazza e vedemmo il cavaliere.
Poi, apparve anche il fantasma, ma lui sembrava non vederlo.
"Non credo siano i biscotti. Quando l'ho visto a casa di Zafirya non avevamo mangiato nulla fatto da lei, dunque credo siano da escludere" a Clio.

[Clio]

Annuii a Gwen.
"Bene, meglio così..." Sorrisi alla ragazza "Allora non ne ho proprio idea.." Mormorai piano.

[Guisgard]

Clio parlò piano, ma le sue parole non sfuggirono a Hensiner.
“I biscotti...” disse “... che c'entrano i biscotti?”
In quel momento Vengor si accorse di loro e si avvicinò.
“Cosa fate ancora qui?” Chiese il cavaliere. “Domani vi farò arrestare!” Minacciò.
“Il fantasma non vi spaventa?” Chiese Pinto.
“I fantasmi non esistono.” Mentì Vengor.
“E quello cos'è?” Pinto indicando proprio il fantasma.
In quel momento anche lui si accorse della spettrale figura e per lo spavento gli cadde la spada a terra.
Ma ad un tratto Icarius prese a camminare verso il fantasma.

[Lady Gwen]

Ad un tratto Vengor si accorse di noi e inizio` minacciarci.
Ma non si rassegnava mai quel tipo?
Poi Pinto riporto` la sua attenzione sul fantasma e lui rimase talmente sorpreso che lascio` cadere a terra la spada.
Ad un tratto, Icarius si diresse verso il fantasma.

[Clio]

"Niente.." Mi affrettai a dire, alzando le spalle.
Poi Venegor venne verso di noi.
"Beh sei ancora vivo, tu che dici?" Tenendo stretta l'impugnatura di Damasgrada.
Poi anche Vengor vide il fantasma e lasciò cadere la spada dallo spavento.
"Che fifone.." Mormorai, scuotendo la testa divertita.
Ma Icarius non sembrava avere paura del fantasma e anzi, si avvicinò a lei.
E io non potei far altro che restare immobile e osservare, mentre i battiti del mio cuore acceleravano.

[Guisgard]

Fu una scena surreale.
Icarius, come stregato prese a muoversi verso il fantasma, mentre la spettrale figura quasi vibrava trai flussi vaporosi ed umidi.
“Chi...” chiese il Taddeide “... chi sei?”
“Non mi riconosci?” Sussurrò il fantasma.
Tutta la scena era sotto gli occhi di Clio, di Gwen e di tutti gli altri.
Poi all'improvviso uno sparo.
Un colpo di pistola partito proprio dal gruppo.
Un attimo dopo il fantasma svanì nella nebbia, mentre il fumo ancora usciva dalla pistola di Vengor.
“Ho...” mormorò “... ho ucciso il fantasma... ho... ho liberato Scafris...” e rise stravolto.

[Clio]

Osservavo la scena come impietrita.
Non sapevo che pensare.
Poi quelle parole della donna, eterea e sfuggente.
Lo conosceva?
Come poteva essere possibile?
Magari l'aveva scambiato per un altro Taddeo, o magari era proprio lui.
Beh si ricorderà, no?
Poi uno sparo.
Chi è l'idiota che spara a un fantasma?
Vengor, ma certo!
La ragazza non lo trovò affatto un gesto carino, e svanì.
Avrei voluto dire allo sveglione che non poteva averlo ucciso.
Ma mi preoccupava di più Icarius, mi chiedevo cosa gli passasse per la testa in quel momento.
Conosceva davvero quella donna?
Parlava davvero del Fiore Azzurro?
Non volevo abbassare la guardia, c'era sempre il duello da portare a termine, ma mi avvicinai a lui, cercando il suo sguardo, chiedendomi se avrebbe continuato ad ignorarmi oppure no.

[Guisgard]

Icarius si voltò e vide Clio che si avvicinava.
Ma quando furono vicinissimi, all'improvviso, lui cambiò espressione e spinse la ribelle a terra.
Un attimo dopo la spada di Vengor sibilò tra loro due.
“Canaglia...” disse il cavaliere.
“Vigliacco...” alzandosi Icarius “... tenti di infilzare una donna alle spalle?” Estraendo Mia Amata.
“Tranquillo, avrei ucciso anche te dopo.” Con astio il cavaliere.
“Ho solo voglia di infilzarti...” mormorò il Taddeide.
“Provatici.” Sorridendo spavaldo Vengor.

[Dacey Starklan]

Finalmente ero alla nave.

- Dov'è mio marito?,- chiesi subito in apprensione per poi raccontare della Polveriera.

- Forse dovreste andare anche voi con Sammone.... Credo sarebbe bene che ci siano dei rinforzi ... Non si sa mai e poi ricordatevi che qualcuno ha già cercato di uccidere Icarius una volta...-

Dissi ai due uomini mentre la mia mente lavorava velocemente.

Se fossero tutti andati via dalla nave Dension avrebbe potuto prenderla e andarcene via.

Era meschino forse ma avevo vissuto fin troppe cose per voler restare. E non avevo alcuna intenzione di tornare prigioniera della setta di Amisc.

[Clio]

Il suo sguardo..
Non desideravo altro che vedere il suo sguardo.
Mi avvicinai piano, mentre Vengor rideva.
Ma poi, in un secondo, mi ritrovai a terra, spinta da Icarius che si rialzò prontamente.
Il sibilo della spada di Vengor lasciò ben poco spazio al dubbio di cosa potesse essere successo.
Maledizione..
Mi rialzai a mia volta rapidamente, mentre Icarius parlava a Vengor.
Allora mi arresi, consapevole che avrebbe preferito combattere lui al mio posto.
Come fossi un'indifesa dama da salvare.
Forse nemmeno lui apprezzava davvero il mio essere.
Non capiva quanto fosse importante per me combattere le mie battaglie.
Ma avrei sacrificato volentieri il mio orgoglio perché tornasse a guardarmi.
"Sta attento.." dissi soltanto, in un sospiro, sfiorando il suo braccio.

[Lady Gwen]

Icarius avanzava verso il fantasma, il quale gli chiese se l'avesse riconosciuta e non mi sembrava difficile, visto che la giovane aveva amato, in passato, un Taddeide.
Ad un certo punto il fantasma svani`, a causa dello sparo di quell'idiota.
Scossi la testa sconvolta; ma perche` avevamo a che fare con certa gente?
All'improvviso, Icarius e Clio si ritrovarono a terra.
Che vigliacco, colpire alle spalle...
In breve, il duello fra i due ricomincio`.

[Guisgard]

“Icarius...” disse incredulo Palos a quelle parole di Dacey “... hanno tentato di ucciderlo?”
“Si...” annuì Sammone, per poi raccontagli tutto.
“Chi può essere stato?” Fissandolo Palos.
“Non lo sappiamo...” mormorò Sammone.
“Torna da lui!” Esclamò Palos. “Io come ufficiale in seconda non posso lasciare la nave in sua assenza, ma tu devi proteggerlo.”
“Si.” Fece Sammone.
E con la scialuppa tornò indietro.
Poi Palos fece accompagnare Dacey da Pepino nella sua cabina, dove la ragazza trovò Dension steso a riposare.
“Ehi...” alzandosi e andandole incontro il contrabbandiere “... finalmente, angelo mio!” Abbracciandola. “Aspettavo di vederti... dimmi che è andata bene... dimmi che sono riuscito ad uccidere quel bastardo!”

[Dacey Starklan]

Quando Sammone se ne andò rassicurai Palos.

- É stato ferito al braccio ma sta bene ora... É già tornato in azione non temere,-

Lo ringraziai quindi ed entrai nella cabina dove riposava Dension.

Mi lasciai abbracciare e lo baciai approfittando del suo buon umore ben sapendo che presto lo avrei guastato.

- No...,- scossi la testa,- lo hai colpito al braccio... É vivo... Anche se ora é andato in un luogo che...che potrebbe anche divenire la sua tomba.

Mi lasciai cadere sul letto sospirando e guardai Dension.

[Guisgard]

Icarius puntò Mia Amata verso Vengor.
Ma il cavaliere scosse il capo.
“Ti ho già disarmato una volta” disse orgoglioso “e lo farò di nuovo. Ucciderò entrambi... te e la tua sgualdrina.” Guardando poi Clio. “Ora ho altro a cui pensare.” E corse via, deciso a svelare il mistero del fantasma.
Il gruppo si ricompattò e Icarius apparve alquanto contrariato.
Guardò per un istante Clio, ma non disse nulla.
Astio e rabbia animavano i suoi occhi azzurri.
Poi, quasi per caso, Gwen notò qualcosa sulle murature del palazzo.
Era sangue.
E proprio nel punto in cui Vengor aveva sparato al fantasma.

[Guisgard]

“Vivo...” disse Dension dopo aver udito Dacey “... eppure ero convinto di averlo centrato in piena testa... maledizione!” Tirando un pugno contro il muro. “E' fortunato quel bastardo!” Scosse il capo. “Hai detto che è in un luogo prossimo a divenirne la tomba? Che luogo è?”

[Dacey Starklan]

- Calmati,- gli presi il braccio stringendogli la mano.

Lo feci sedere e presi a raccontargli del Polverificio, il fantasma in esso, la donna misteriosa e naturalmente il Fiore

[Lady Gwen]

Il cavaliere insisteva con le sue solite minacce.
Stava iniziando a darmi non poco sui nervi questo tipo...
Poi andò via e cercammo di fare il punto della situazione.
Mi guardai intorno in quella terrazza e, quasi per caso, notai qualcosa nel punto in cui il cavaliere aveva sparato.
Mi avvicinai e, toccando quel liquido con le dita, scoprii che non mi sbagliavo. Era sangue.
''Quell'idiota sarà pure convinto di aver liberato Scafris dal fantasma, ma i fantasmi non sanguinano, dico bene?'' mostrando al gruppo il liquido sulle mie dita ''Dobbiamo andare nella direzione in cui è sparito il 'fantasma', se è ferito non sarà andato lontano,''

[Guisgard]

Dension ascoltò con attenzione ogni parola di Dacey.
“Speriamo che la Sorte ci aiuti almeno...” disse il contrabbandiere “... che accoppi quel dannato... mentre magari rincorre le sue illusioni...” scosse il capo “... e tu...” fissandola “... hai avuto paura? Là, in quella città, in compagnia di questi dannati?”

[Guisgard]

Icarius fu subito colpito dalle parole di Gwen.
Si avvicinò e controllò il sangue sulle murature.
“Si, è sangue...” disse “... avete ragione, Gwen... e i fantasmi non sanguinano...”
“Come si spiega questa cosa?” Stupito il pellegrino.
“Lo scopriremo presto...” fece Icarius “... seguitemi...”
E seguirono le tracce del sangue.

[Dacey Starklan]

- Paura? Io sono solo impaziente che tutto questo finisca...-

Mi accoccolai tra le sue braccia e solo in quel momento riuscii anche a raccontare dello strano episodio dei bambini al porto.

- Ho paura che la setta mi stia ancora cercando.... Di quello ho paura... Non di Icarius o la sua ciurma.-