Visualizza versione completa : Il Falco dei Mari e la ricerca del perduto Re dei Fiori
Guisgard
05-10-2015, 17.58.47
A quelle parole di Dacey, X si voltò verso Capitan Nero.
“Decidete voi, capitano...” disse “... a me non servono più.”
Nero sorrise ed estrasse una pistola.
“I traditori a mio parere devono comunque morire.” Puntando l'arma sui due falsi coniugi.
“Non potete ucciderci!” Gridò il contrabbandiere, per poi mettersi davanti a Dacey come a proteggerla.
Lady Gwen
05-10-2015, 18.03.59
"Guren dici? Non so, puo` essere..." sempre piu` spaventata.
Ci mancava anche lui, adesso.
Dacey Starklan
05-10-2015, 18.08.24
- No!-
Spalancai gli occhi dall'orrore ma carica di odio per X. Dopo tutto quello che avevamo fatto non poteva finire così . Dension si mise davanti a me per proteggermi.
Nella mia testa continuavo a ripetermi che non poteva finire così.
Guisgard
05-10-2015, 18.17.52
Ad un tratto Gwen e Cq sentirono qualcosa.
Dei rumori nel buio.
“Qualcuno credo si stia avvicinando...” disse spaventato il droide.
Guisgard
05-10-2015, 18.21.46
La pistola di Nero era puntata verso Dension e sua moglie.
“Addio...” disse il capitano sorridendo.
“Cosa accade qui?” Ad un tratto una voce.
Erano Guren ed i suoi uomini.
“Cosa ci fate qui sulle mie terre?” Gridò. “Io rappresento il Gastaldo e ho diritto di vita e di morte qui!”
Scoppiò così uno scontro tra gli uomini di Nero e quelli di Guren.
Ed approfittando del caos, Dension prese Dacey per mano e scapparono via nella notte.
Marwel
05-10-2015, 18.23.16
Per qualche minuto si guardò intorno, con il cuore martellante nel petto e il respiro leggermente più pesante di prima.
Uno sparo la fece drizzare in piedi e agitare non poco, si strinse ancor di più nel suo mantello e si avvicinò al tronco dell'albero più vicino, toccandone la ruvida corteccia con le dita tremanti. Per vari minuti non udì più nulla e decise di continuare a raccogliere erbe il più velocemente possibile e poi tornare nella sua abitazione, ma dei passi la destarono nuovamente dal suo compito.
Si ritrovò un uomo robusto a poca distanza da lei. Non riuscì a scorgere il suo volto come avrebbe voluto, ma si accorse che portava qualcuno sulle spalle.
Qualcuno che non accennava a muoversi.
Si alzò lentamente, certa che l'individuo l'avesse scrutata, con il cuore in gola e il terrore che le attanagliava lo stomaco.
"Chi siete? Avete bisogno di aiuto?" chiese rimanendo paralizzata.
Guisgard
05-10-2015, 18.23.51
“Buona idea...” disse Hansiner “... faremo così... io e Clio andremo in quella direzione, mentre Sammone ed il pellegrino dall'altra... occhi aperti, mi raccomando...”
E le due coppie si separarono.
Dacey Starklan
05-10-2015, 18.24.28
Non sarei mai stata così felice di vedere Guren come in quel momento. Seguii Dension correndo più veloce che potevo cercando un posto dove nasconderci
Guisgard
05-10-2015, 18.30.25
Marwel, nonostante i suoi timori, si avvicinò all'uomo che portava qualcuno sulle spalle.
“Vivo appena fuori la cittadina e mi chiamo Amlin...” disse alla giovane “... ho trovato quest'uomo ferito... credo sia stato aggredito da un animale... perde sangue e rischia di morire... aiutatemi o morirà... dove posso portarlo affinchè abbia cure?” Fissando Marwel stretta nel suo mantello rosso.
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Lady Gwen
05-10-2015, 18.35.23
Ad un tratto un rumore ed io tenni piu` saldamente la pistola.
Marwel
05-10-2015, 18.43.40
Marwel riprese fiato, poichè la paura iniziale era svanita non appena ebbe capito che quell'uomo voleva salvare il ferito e che quindi, con tutta probabilità, non gli aveva fatto del male e forse non ne avrebbe fatto a lei.
"Potete portarlo a casa mia. Non è molto distante e sono piuttosto brava con le erbe mediche. Vi aiuterò."
Marwel prese a camminare tra le grosse radici degli arbusti e più volte, data l'ansia che scorreva nelle sue vene, rischiò d'inciampare e finire a terra.
Tremava da capo a piedi e pensava a tutto ciò che avrebbe potuto fare per salvare la vita a quell'uomo.
Arrivò davanti alla sua casa ed aprì la porta.
"Prego, entrate." disse varcando la porta per prima.
Sistemò alcune coperte davanti al caldo focolare e fece segnò allo sconosciuto di sdraiare il ferito proprio li.
Prese tutto ciò che le occorreva e quando tornò vicino all'uomo sanguinante si rese conto che le sue condizioni erano davvero gravi.
Guisgard
05-10-2015, 18.48.24
Dension e Dacey correvano nella campagna, tra sterpi, rovi ed alberi che parevano assumere un aspetto spettrale.
Poi ad un tratto cominciò a piovere.
Alla fine i due fuggiaschi si ritrovarono davanti ad un cadavere completamente dilaniato.
Il contrabbandiere si avvicinò e riuscì a riconoscerlo.
“Munain...” disse a capo chino.
Guisgard
05-10-2015, 18.48.56
Gwen tenne salda la pistola.
All'improvviso apparve qualcuno.
Era la vecchia dei tarocchi, avvolta in un lungo mantello nero per ripararsi dalla pioggia che ora scendeva sulla campagna.
E fissava la giovane pagana.
Dacey Starklan
05-10-2015, 18.52.37
Il paesaggio si faceva sempre più cupo e inospitale e per di più prese a piovere.
Continuammo a correre fino a che non ci imbattemmo in qualcosa. Un cadavere, orribilmente mutilato e dilaniato, il cui sangue a contatto con la pioggia si andava a mescolare in piccoli rivoli sul terreno brullo.
Dension riuscì a riconoscerlo, era l'uomo con cui aveva fatto il patto, quello che cercava Guisgard.
- Pover uomo- mormorai piano distogliendo lo sguardo dal corpo.- La bestia non deve essere lontana allora...- realizzai con un tremito.
Guisgard
05-10-2015, 18.53.18
Arrivarono alla casa di Marwel e qui subito Amlin mise il ferito su un giaciglio.
“E' stato aggredito dalla bestia che terrorizza queste lande...” disse Amlin alla giovane “... sono arrivato e ho sparato un colpo in aria... l'animale è fuggito grazie al Cielo ed io ho potuto portare via quest'uomo...” strappò la giubba del ferito e mostro gli orrendi graffi causati dall'animale “... salvatelo, vi supplico...” a Marwel.
Lady Gwen
05-10-2015, 18.54.24
Attesi che arrivasse qualcuno, sempre con la pistola puntata.
La abbassai leggermente quando vidi che era la donna dei tarocchi.
"Che ci fate in giro a quest'ora?" Sulle difensive.
Guisgard
05-10-2015, 18.59.49
“Dobbiamo andarcene da qui, Dacey...” disse Dension “... lasciare questo luogo infernale... ed abbiamo una sola possibilità... trovare la nave nera e rubare uno dei Corvi a bordo... così da volare via da tutto e da tutti...”
Guisgard
05-10-2015, 19.03.27
“Sono qui per salvarvi la vita...” disse la vecchia a Gwen “... Amlin è uscito un'ora fa per cercare il vostro amico... è lui la vittima della bestia... tutte queste morti, le povere fanciulle... tutto un pretesto per attirarlo qui... la bestia lo cerca da sempre... e lo ha trovato...”
“La Gioia!” Con orrore Cq.
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Lady Gwen
05-10-2015, 19.09.48
Tutto aveva senso, ora. Anche il sabotaggio della nave, sicuramente da parte di Dension, il suo comportamento, dovevamo arrivare qui ed eravamo finiti in trappola.
"Adesso dobbiamo trovare gli altri, e Icarius... chissa` dove saranno adesso..." sospirando.
Dacey Starklan
05-10-2015, 19.12.24
- Si hai ragione andiamo, sono sicura che ce la faremo... Tutti quegli uomini ora sono a cercare Guisgard... Andiamo - e riprendemmo a camminare
Marwel
05-10-2015, 19.14.03
"Mio Dio..." sussurrò Marwel mentre passava lo sguardo su ogni profonda ferita dell'uomo.
"Abbiamo poco tempo." aggiunse, certa che avrebbe dovuto mettercela davvero tutta per salvarlo.
Da tempo ormai si era dedicata all'estrazione di oli essenziali, all'essiccazione di foglie e alla preparazioni di "pozioni" in grado di curare quasi tutto.
Prese dunque poche gocce di ravintsara e le versò su una garza pulita; quell'olio avrebbe disinfettato le ferite, evitando così che il sangue, quel poco, che ancora scorreva nelle vene dell'uomo s'infettasse.
"Ho bisogno di acqua calda. C'è una pentola la sopra e l'acqua è in quel catino" disse indicando ad Amlin tutto ciò che lo occorreva.
Marwel si tolse velocemente il mantello e lo arrotolò alla meno peggio creando così un cuscino di fortuna e posizionandolo sotto il capo del ferito.
Gli squarci nella sua pelle dovevano essere ricuciti e curati per vari giorni, sempre che di giorni ne avesse.
Passò la garza con il disinfettante su tutte le ferite aiutandosi con l'acqua calda, poi prese una boccetta d'olio di elicriso e ne versò il contenuto su ogni ferita; l'elicriso avrebbe fermato l'emorragia, a Dio piacendo.
Attese quindi che il sangue smettesse di sgorgare, o almeno riducesse la sua corsa fuori dal corpo dell'uomo, poi cominciò a ricucire accuratamente la sua pelle.
Creò un composto con chiodi di garofano e mirra e lo spalmò sulle ferite ricucite, poi prese delle bende e chiese ad Amlin di aiutarla a fasciare il ferito.
Guisgard
05-10-2015, 19.28.14
La vecchia annuì a Gwen.
Prese la lampada e si strinse ancor più nel mantello.
“Andiamo...” disse la vecchia.
E si addentrarono nell'oscura campagna, fino a raggiungere la folta e sinistra boscaglia, dimora di spettri e demoni.
Guisgard
05-10-2015, 19.30.04
Dension e Dacey ripresero a correre, mentre la pioggia scendeva umida dal cielo della notte.
Corsero quasi senza meta, tra alberi spettrali e grovigli di rovi.
Corsero senza speranza, fino a quando videro una luce lontana.
E presero a dirigersi verso di essa.
Lady Gwen
05-10-2015, 19.31.17
La donna prese la lanterna e ci incamminammo nel bosco spettrale.
Quella che prima era paura, ora si era trasformata kn grinta e determinazione.
Non avrei permesso che quella bestia fermasse il nostro viaggio.
Dacey Starklan
05-10-2015, 19.32.10
La corsa pareva non finire mai, mentre i nostri abiti si infradiciavano e i miei capelli si scioglievano e si appiccicavano sul mio collo. Non sembrava finire mai e invece, finalmente una luce.
Guisgard
05-10-2015, 19.32.47
Amlin fece tutto ciò che Marwel gli indicò.
La ragazza con i suoi unguenti e le sue pozioni curò il ferito, cercando di fermare l'emorragia.
Lottò disperatamente contro il tempo per strappare quell'uomo alla morte.
Infine riuscì a fermare la perdita di sangue e poi ricucì le ferite.
Infine con l'aiuto di Amlin fasciò le ferite.
E mentre lo faceva, la ragazza udì l'uomo ferito mormorare qualcosa.
“Il...” disse il moribondo, aprendo per un attimo i suoi occhi azzurri “... il Fiore... il Fiore Azzurro...” e poi tornò senza conoscenza.
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Marwel
05-10-2015, 19.51.37
Stava legando insieme i lembi della lunga garza, quando l'uomo che aveva medicato cominciò a mugugnare qualcosa su un fiore azzurro.
Marwel gli tenne testa sollevata e con l'altra mano strinse la sua, cercando così di fargli capire che non era da solo e che era al sicuro adesso.
"Un fiore? Avete bisogno di un fiore azzurro? non capisco..." disse cercando di spillargli qualche altra parola, ma l'uomo perse nuovamente i sensi e la fanciulla pensò che fosse meglio così, almeno non avrebbe sofferto.
Appoggiò la testa dell'uomo sul suo mantello adibito a cuscino e lasciò delicatamente la sua mano.
"Beh, è un buon segno il fatto che abbia ripreso conoscenza, anche solo per qualche istante. Vado a prendere delle coperte e a preparare qualcosa di caldo per voi" disse alzandosi. Prese una pesante coperta e l'adagiò sul corpo del ferito il cui petto era ora coperto solo da sottili garze bianche.
Mentre tagliava della verdura i suoi pensieri cominciarono ad attraversarle la mente; erano per lo più domande e dubbi su ciò che le era capitato quella notte. Chi era quell'uomo ferito? Cosa poteva avere a che fare con lui un fiore azzurro? Ne aveva visti molti di fiori azzurri in quei boschi, ma forse non erano quelli che stava cercando lui.
Quando la zuppa fu pronta, Marwel appoggiò due ciotole sul tavolo e un cucchiaio in ognuna.
"Venite Amlin, avrete fame. Speriamo che lui riesca a svegliarsi presto per poter riempire lo stomaco. Non si guarisce a digiuno."
Così io e Hansiner ci dirigemmo nel bosco alla ricerca di Icarius.
Cominciavo ad essere davvero preoccupata.
Poteva essere ovunque, poteva essere stato colpito da quello sparo, o dalla bestia.
Perché non ci stava cercando?
Cosa gli era successo?
Io e Hansiner ci guardavamo cercando di scoprire il minimo indizio che potesse aiutarci.
Guisgard
06-10-2015, 00.41.11
Gwen, Cq e la vecchia attraversarono la campagna sotto la pioggia, fino a ritrovarsi davanti ad alcuni cadaveri.
Erano dei soldati.
Alcuni indossavano uniformi sconosciute, altri quelle degli uomini di Guren.
E tra quei corpi senza vita, Gwen riconobbe il cadavere dello stesso Guren.
Guisgard
06-10-2015, 00.43.18
La folle e disperata corsa di Dacey e di Dension continuò sotto la pioggia, avvolta dall'oscurità infinita di quella notte e tra sterpi e rovi.
E poi quella luce.
I due la raggiunsero.
Restarono nascosti dietro ad alcuni alberi e videro un gruppo di soldati attorno ad un fuoco.
Avevano le stesse uniformi indossate dagli uomini di Nero.
“Devono essere gli uomini della nave nera...” disse il contrabbandiere alla sua finta moglie.
Guisgard
06-10-2015, 00.47.54
Marwel preparò da mangiare e poi portò in tavola due ciotole.
Una per lei ed una per Amlin.
“Non so chi sia...” disse questi mangiando “... e neanche se si sveglierà mai... l'ho veduto a casa mia nei giorni scorsi... veniva da lontano e fermarsi qui a Bocca della Selva è stato un errore forse fatale...” guardò la ragazza “... la bestia lo ha ferito e se non fosse stato per voi ora sarebbe già morto... io però devo andare... non posso restare oltre... lo lascio a voi, alle vostre cure... tornerò fra tre giorni... per vederlo in piedi o per seppellirlo...”
Lady Gwen
06-10-2015, 00.50.17
Io, la vecchia e Cq camminavamo nella foresta, fin quando ci imbattemmo nei cadaveri di alcuni soldati e riconobbi la divisa di Guren.
E proprio il corpo di quest'ultimo giaceva esanime in mezzo agli altri, lasciandomi stupita e, in un certo senso, con una sensazione di liberta`, anche se al momento era un'altra, piu` importante, minaccia quella che dovevamo combattere.
"Beh almeno non c'e` nessuno dei nostri, qui..." sollevata.
Dacey Starklan
06-10-2015, 00.51.25
Serrai le labbra per non emettere alcun suono. Come avremmo fatto a farli allontanare. Erano tutti attorniati ad un bel fuoco, di guardia alla nave e difficilmente lo avrebbero lasciato.
Guisgard
06-10-2015, 00.52.20
La notte.
Oscura, impenetrabile, cupa.
La pioggia scendeva umida dal cielo, quasi nel vano tentativo di coprire i peccati di quella terra.
Clio e Hansiner continuavano la loro ricerca, pur senza sapere bene dove andare.
La campagna era infatti vasta e dopo di essa cominciava la boscaglia sterminata.
“E' come cercare un ago in un pagliaio...” disse Hansiner “... e se andassimo dal borgomastro a chiedere consiglio ed aiuto? Lui conosce queste lande. Cosa ne pensi, Clio?”
"Odio quando scompare nel nulla così..." Mormorai tra i denti, pianissimo.
"Sì, forse è una buona idea..." Dissi ad Hansiner.
"Non abbiamo altra scelta forse.." Alzando le spalle.
Odiavo quel senso di impotenza, quel non sapere dove andare e quell'inquietudine di non sapere cosa gli era successo.
Odiavo non essere stata con lui mente spariva.
Guisgard
06-10-2015, 01.08.48
“Proseguiamo...” disse la vecchia a Gwen, senza tradire emozioni davanti a quei cadaveri.
Ripresero così la ricerca.
Proseguirono ancora, fino a raggiungere la boscaglia.
“Non è pericoloso vagare così in questo luogo?” Cigolò Cq. “La belva potrebbe assalirci all'improvviso.”
“Non è noi che cerca...” fece la vecchia “... ma il vostro amico.”
“La cosa non mi tranquillizza affatto, signora.” Preoccupato il droide.
Guisgard
06-10-2015, 01.09.42
Dacey e Dension restarono ben nascosti a guardare quei soldati attorno al fuoco.
Poi si accorsero che un altro di loro era più distante, a fare da sentinella.
“Devo riuscire ad avvicinarmi alla sentinella” disse piano il contrabbandiere alla ragazza “e metterlo fuori causa, per poi prendermi la sua divisa... è l'unica possibilità che abbiamo... aspettami qui...” le diede la pistola ed un bacio.
Scivolò così tra la vegetazione e raggiunse il soldato di guardia.
Lo prese alle spalle e lo strangolò.
Ne indossò la divisa e tornò da Dacey alcuni minuti dopo.
Lady Gwen
06-10-2015, 01.11.10
Proseguimmo la nostra ricerca.
"Cq non abbiamo scelta, dobbiamo trovare gli altri e in particolar modo Icarius. Dobbiamo proseguire."
Guisgard
06-10-2015, 01.12.44
Clio e Hansiner decisero di recarsi dal borgomastro.
Attraversarono la campagna sotto la pioggia umida, fino ad intravedere la casa dell'uomo.
Si avvicinarono e Hansiner bussò vigorosamente alla porta.
Poco dopo una delle finestre si accese ed il borgomastro si affacciò.
“Chi” disse “bussa a quest'ora della notte?”
“Siamo noi, signore.” Fece Hansiner.
Il vecchio li illuminò con la lampada e li riconobbe.
Qualche istante dopo aprì la porta e li fece entrare.
“Immagino sia accaduto qualcosa di grave” prendendo una bottiglia di liquore e tre bicchieri “se venite solo in due a cercarmi nel cuore della notte.” Servì loro due bicchieri di quel liquore. “Prendete... vi scalderà.”
"La belva ha ucciso un uomo stavolta, e Icarius è scomparso.. L'uomo che aveva il vostro bastone, rammentare?" Sospirai "Lo abbiamo cercato ovunque inutilmente, ditemi che coi potete aiutarci, è come cercare un ago in un pagliaio.." Scossi la testa "Come se non bastasse abbiamo dei nemici alle calcagna..".
Guisgard
06-10-2015, 01.23.25
Cq annuì a Gwen e la ricerca continuò.
Camminarono ancora per un po', quando giunsero in un luogo che Gwen ben conosceva.
Era infatti quello in cui aveva visto la lapide col nome di Guisgard de'Taddei.
Ma ora, stranamente, quella lapide non c'era più.
Guisgard
06-10-2015, 01.24.25
“Un uomo è stato ucciso...” disse stupito il borgomastro, guardando Clio e Hansiner “... dite davvero? Eppure fino ad ora erano state uccise solo ragazze...”
“Invece pare che ora abbia cambiato gusti.” Fece Hansiner.
“Ciò è molto strano...” mormorò il borgomastro “... dopo tante ragazze solo ora si è deciso ad uccidere un uomo...”
“Ora però a noi interessa ritrovare Icarius...” Hansiner.
“Cercarlo ora col buio è impossibile...” a loro due il borgomastro “... potrebbe essere... si, insomma... potrebbe essere stato ucciso anche lui... oppure nascosto per sfuggire all'assassino...”
“Non possiamo attendere che il Sole sorga.” Disse Hansiner.
“Vi comprendo, ma cercarlo ora è quasi impossibile.” Il borgomastro. “Ma so che le mie parole non basteranno a fermarvi. Attendete qualche istante ed uscirò con voi a cercarlo.” ed andò a prepararsi.
Dapprima strabuzzai gli occhi.
"No, io non aspetterò l'alba, se fosse ferito?" Mi fermai, perché la mia voce cominciava a tremare.
Non volevo nemmeno prendere in considerazione l'idea che fosse morto.
No, non poteva esserlo.
L'avrei saputo, sì qualcosa mi diceva che l'avrei saputo.
Cercavo di tranquillizzarmi, ma dovevo trovarlo.
Poi il borgomastro comprese e disse che sarebbe venuto con noi.
Sperai solo facesse in fretta.
Dacey Starklan
06-10-2015, 01.29.24
Osservai senza battere ciglio anche , quando senza indugiare uccise a mani nude sotto i mio occhi.
Lady Gwen
06-10-2015, 01.30.20
Camminammo per un po', fino a raggiungere il luogo in cui avevo visto la lapide e ora non c'era piu` niente.
"La lapide e` sparita" esclamai "Vuol dire che ora Icarius non corre alcun rischio. Speriamo che gli Dei ci assistano" con una speranza in piu` nel cuore.
E poi raccontai alla vecchia cosa avevamo visto quando ero caduta nel fossato.
Guisgard
06-10-2015, 01.40.56
Clio e Hansiner attesero lunghi istanti, che ai due parvero eterni, prima di rivedere il borgomastro.
“Eccomi, sono pronto.” Disse, caricando il suo fucile.
“Andiamo.” Fece Hansiner.
Lasciarono la casa ed il borgomastro chiese ai due altri particolari riguardo ai fatti accaduti quella notte.
“Dovevate cercare le tracce accanto al cadavere dell'uomo dilaniato...” mormorò il vecchio “... ora saranno svanite a causa della pioggia...”
“Cosa proponete dunque?” Chiese Hansiner.
“C'è poco da fare...” rispose il borgomastro “... cerchiamolo e speriamo di avere fortuna...”
Ricominciò la ricerca.
Vagarono per un po', quando intravidero una luce lontana.
Si avvicinarono e scoprirono una casa isolata.
“Strano...” stupito il borgomastro “... non avevo mai veduto questa casa... eppure ci sono passato altre volte...”
Già, le tracce.
In effetti avremmo dovuto seguirle, ma io non ero mai stata a caccia prima d'ora.
Così continuammo la ricerca, finché non vedemmo una luce, una casa che nemmeno il borgomastro conosceva.
"Dite che potrebbe avervi trovato riparo?" Chiesi "Non abbiamo molta scelta, così mi avvicinai alla porta e bussai... Qualcosa ci saremmo inventati.
Guisgard
06-10-2015, 01.44.08
Dension tornò da Dacey con indosso l'uniforme del soldato ucciso.
“Non guardarmi così...” disse lui “... non avevo scelta, dovevo ucciderlo... e comunque se non lo facciamo noi, saranno loro ad ucciderci...” si sedette accanto a lei “... ora occorre un piano... io raggiungerò gli altri soldati sperando che il buio celi il mio volto e non mi faccia smascherare... poco dopo arriverai tu... dirai di essere una prostituta e questo li distrarrà... a quel punto sarò io a fare il resto... te la senti, Dacey?”
Guisgard
06-10-2015, 01.46.50
Gwen raccontò tutto alla vecchia.
“La magia nera” disse quella alla giovane pagana “è molto potente, oscura ed ingannatrice... ma mi inquieta la donna che avete incontrato... non rammentate dove può essere andata?”
Lady Gwen
06-10-2015, 01.49.56
"Lo so bene, credetemi... Comunque no, non ne ho idea.." scuotendo la testa.
"Sara` meglio proseguire, ora..."
Guisgard
06-10-2015, 01.54.16
Clio bussò alla porta di quella casa e subito venne una donna ad aprire.
Aveva lunghi capelli neri e gli occhi scuri.
Sorrideva serena e nonostante fosse notte fonda era ancora vestita e la sua casa perfettamente illuminata.
“Salute a voi.” Disse con tono accogliente e senza stupore per quell'insolita visita.
Guisgard
06-10-2015, 01.57.12
“Quella donna forse è la chiave del mistero...” disse la vecchia a Gwen “... non so chi sia, ma forse so chi non sia... dobbiamo trovarla...”
Venne ad aprire una donna dagli occhi e capelli scuri, che non sembrava affatto stupita di vederci.
"Salve.." dissi alla donna "Perdonate l'ora tarda, un nostro amico si è perso nel bosco e noi lo stiamo cercando.. Ci chiedevamo se avesse cercato riparo nella vostra casa.."
Guisgard
06-10-2015, 02.00.03
“E' tardi...” disse sorridendo la donna a Clio “... entrate... il fuoco vi scalderà. Non si dovrebbe uscire in una notte simile.” Con un cenno per farli entrare ed ignorando ciò che la ribelle le aveva chiesto.
Lady Gwen
06-10-2015, 02.01.08
"Che intendete?" Mentre camminavamo, non capendo le parole della vecchia.
"Non possiamo trattenerci, dobbiamo cercare il nostro amico.." Ripetei "Se non l'avete visto allora proseguiremo.."
Non avevo nessuna intenzione di fermarmi mente Icarius poteva essere da qualche parte, al freddo, o peggio.
Dacey Starklan
06-10-2015, 09.46.42
Una prostituta. Voleva che mi fingessi una prostituta. Sospirai chiudendo gli occhi e tornai a guardarlo.
- Ti amo, buona fortuna - e lo baciai dolcemente. - Il nostro piano funzionerà , farò, farò del mio meglio....- mormorai anche se non mi piaceva ciò che dovevo fare e attesi che andasse dagli altri soldati, sperando che non lo scoprissero. Intanto cercai di sistemarmi, accomodai i capelli sciolti dietro le spalle, aprii un po' il mio corsetto sul davanti e attesi il mio momento.
Marwel
06-10-2015, 12.20.18
Sarebbe dunque rimasta da sola con quell'uomo ferito, a pregare affinché si svegliasse e non scivolasse nell'oblio.
La notte era ancora giovane e Marwel non avrebbe potuto chiudere occhio, poichè doveva disinfettare le ferite più volte e cambiare le bende, ma sta volta doveva farlo da sola.
"Svegliatevi per l'amor del cielo..." disse mentre cercava di metterlo seduto per potergli passare le bende sulla schiena.
Marwel era stanca, i suoi occhi minacciavano di chiudersi da un momento all'altro, ma non poteva permettersi una sana dormita, doveva vegliare su di lui tutta quella dannata notte e anche nei giorni a seguire, se non si fosse destato dal pesante sonno.
Guisgard
06-10-2015, 17.27.56
“Strane forze agiscono intorno a noi...” disse la vecchia a Gwen, mentre attraversavano quell'interminabile notte “... vi sono misteri e potestà oscure che si intrecciano talvolta nei destini umani... ero piccola... molto piccola, quando mia nonna mi narrò di un luogo lontano chiamato Capomazda e di un granda di quelle terre afflitto da un oscuro incantamento...”
“Voi conoscete molte cose, signora...” cigolò Cq.
“E più di me le conosce il demone.” Sentenziò la vecchia.
Guisgard
06-10-2015, 17.35.19
La donna sorrise a Clio, per poi avvicinarsi al fuoco e sedersi accanto alla fiamma.
Prese allora in mano uno strano gioco, fatto da una moneta con due fori alle due estremità, legato ciascuno da un filo.
Prese a farlo girare velocemente, in modo quasi ipnotico, in modo che il Taddeo mostrasse velocemente la testa del duca e la Croce, ossia le due facce della moneta.
“Da piccola ci giocavo sempre...” disse divertita la donna “... testa se hai vinto... Croce se sei vinto... e a perdere era sempre il duca...” guardò la ribelle “... non ho alcuna intenzione di trattenervi... anzi, è mio stesso interesse che lo troviate...”
http://www.silenzio-in-sala.com/immagine_il-mistero-di-sleepy-hollow_8364.jpg
Guisgard
06-10-2015, 17.41.03
Dension baciò Dacey e poi andò verso i soldati, cercando di nascondere il viso tra il bavero alto della giubba e l'oscurità della notte.
“Era ora...” disse uno dei militari al contrabbandiere “... pensavamo volessi farti anche l'altro turno di guardia...”
Gli altri risero, mentre Dension si limitò ad un cenno di assenso col capo.
“In verità” un altro di quei soldati “le notti in questo sperduto luogo non passano mai...”
“Hai paura della belva?” Divertito un soldato.
“Ho paura di tante cose...” mormorò l'altro.
Dension allora guardò verso la vegetazione dove sapeva esserci Dacey, in attesa che la ragazza giungesse per recitare il suo ruolo.
Dacey Starklan
06-10-2015, 17.50.04
I soldati non parvero accorgersi di nulla e Dension poté avvicinarsi. Dopo uno scambio di battute guardò verso di me . Mi feci coraggio ed avanzai. Con passo sicuro e sinuoso raggiunsi il gruppetto e una volta alla luce del fuoco osservai gli uomini con un sorriso forzatamente malizioso.
- Forse potrei aiutarvi io a far passare la notte più velocemente...-
Guisgard
06-10-2015, 17.50.59
Marwel disinfettò di nuovo quelle brutte e profonde ferite, per poi bendarle ancora.
Stavolta era da sola e dovette fare il tutto senza l'aiuto di nessuno.
Di tanto in tanto il misterioso uomo ferito gemeva, mormorava qualcosa di incomprensibile e si agitava appena, per poi ricadere nel suo sonno di morte apparente.
Le ore di quella notte infinita e maledetta sembravano non passare mai e solo una primordiale inquietudine sembrava scandirne il corso.
Il sonno poi cominciò a reclamare sulle forze della ragazza, rendendola stanca.
E forse fu un sogno, un'illusione nella veglia, quando sentì la sua mano stretta da qualcosa.
Era quella del ferito, che forse con un riflesso involontario aveva stretto la mano di lei nella sua, senza accennare a lasciarla, pur senza aver ripreso conoscenza.
“Dov...” disse debolmente “... dov'è... il... mio... Fiore...” e per un istante fu sul punto di aprire gli occhi.
Marwel
06-10-2015, 18.11.32
Marwel non riusciva a reggere il peso della notte e qualche volta le sue palpebre calavano, coprendo le verdi iridi, ma ella cercava sempre di riaprire gli occhi e di cacciare via il sonno.
Sentì la mano dell'uomo stringere la sua e si destò da quella terribile stanchezza, appoggiò la mano libera sulla fronte di lui ed ascoltò quelle parole sussurrate, che parevano così difficili da pronunciare.
Parlò di nuovo di un fiore, ma Marwel era sicura che non ne avesse negli indumenti, anche perchè d'indumenti ne rimanevano davvero pochi sul corpo del ferito.
Vide le sue palpebre accennare ad aprirsi e strinse di più la sua mano con una forte speranza nel cuore.
"Qui non c'è nessun fiore...svegliatevi straniero...svegliatevi..."
Guisgard
06-10-2015, 18.16.08
A quelle improvvise parole di Dacey, tutti i soldati si voltarono verso di lei e la videro.
“Ehi, questo è un miraggio...” disse uno dei militari “... capiti a proposito, bellezza...”
“Vieni qui accanto al fuoco...” un altro di quelli.
“Secondo me ha più fuoco lei addosso che mille falò!” Ridendo lascivo un altro.
“Cosa ci fa una prostituta nel bel mezzo della boscaglia?” Alzandosi quello che sembrava il più alto in grado del gruppo.
“O bella, sergente!” Esclamò un soldato. “Cerca clienti!”
E tutti risero.
Guisgard
06-10-2015, 18.22.33
Forse furono le parole di Marwel, forse la sua mano che strinse forte quella del ferito, o forse fu il calore della sua presenza accanto all'uomo.
O forse furono tutte queste cose insieme a far aprire gli occhi azzurri del misterioso moribondo.
Restò per un attimo a fissare il vuoto della stanza, poi spostò lo sguardo sulla ragazza.
E fu in quel momento che parve destarsi dalla velata dimenticanza della morte.
Come se il volto di Marwel lo avesse richiamato dall'eco dell'oblio.
Tentò di alzarsi, ma le ferita bruciavano ancora e dovette abbandonare quel proposito.
“Dove...” disse “... dove sono?” La guardò di nuovo. “Chi siete?”
Quella donna era davvero inquietante, ed era ovvio che Icarius non era lì.
Non intendeva trattenerci, bene.
"Chi siete voi?" Chiesi alla donna, dato che sembrava quasi sapesse chi stavamo cercando per quanto fosse assurdo.
Dacey Starklan
06-10-2015, 18.27.34
Dovevo farmi forza. Quanto odiavo quei commenti e la loro risata ma non mi tirai indietro.
- Infatti sono in cerca di compagnia - mi avvicinai ancora di più al fuoco ancheggiando vistosamente.
- Nessuno si offre volontario?-
Marwel
06-10-2015, 18.35.36
Passarono lunghi minuti di attesa, poi, finalmente gli occhi dell'uomo si aprirono e quelli di Marwel brillarono alla fioca luce del focolare.
Vide che il ferito tentava di mettersi seduto, ma era troppo presto per muoversi in quel modo ed ella s'accorse che l'uomo l'aveva capito, poichè vide la sua espressione mutare e trasformarsi in dolore.
La coperta si era scostata quando lo straniero aveva tentato di cambiare posizione, così la ragazza sorrise e ricoprì il suo corpo.
"Siete ancora a Bocca della Selva, ma in un luogo più sicuro. Il mio nome è Marwel e ho tentato di accudirvi al meglio. Un certo Amlin vi ha portato qui, ma purtroppo non so altro" disse prendendo il composto cremoso per le ferite e tentando, un po' impacciata, di slacciare le bende senza fargli male.
"Dovrete resistere, potrebbe bruciare un po'..." cominciò a togliere le bende e in poco tempo le ferite furono di nuovo sotto gli occhi della fanciulla.
"Qual'è il vostro nome?" gli chiese, più che altro per distrarlo.
Guisgard
06-10-2015, 18.40.02
La donna sorrise a Clio.
“Sono solo una donna che vive nel bosco” disse “che ama cercare le civette. E non temete, lo troverete. Bocca della Selva non è abbastanza grande per nascondersi dal proprio Destino.”
“Parlate quasi come se conosceste colui che cerchiamo...” Hansiner.
“Cercate Guisgard.” Mormorò la donna.
Guisgard
06-10-2015, 18.42.15
A quell'invito di Dacey, tutti i soldati si fecero avanti.
“Io sono il sergente...” disse il più alto in grado "... dunque sarò il primo." Si avvicinò alla ragazza e la prese sottobraccio. “Vieni, bellezza...” fissandola lascivo “... appartiamoci dietro qualche albero...”
Dacey Starklan
06-10-2015, 18.47.20
Non mi sorprese che tutti i soldati si proposero. Deglutii tornando subito a sorridere ma lanciavo occhiate a Dension cercando di capire che diavolo fare. Le cose si stavano facendo troppo vivaci per i miei gusti.
- Quanta fretta, sergente...- mormorai quando mi prese al suo braccio,- non mi offrite neanche da bere prima?- gli accarezzai il braccio risalendo fino al collo,- vi ringrazierei a dovere per il vostro cortese gesto-
Guisgard
06-10-2015, 18.48.08
Il ferito si lasciò togliere le bende da Marwel.
La ragazza cominciò allora a spalmare il composto cremoso sulle ferite ancora aperte.
“Il...” disse lui a denti stretti per il bruciore avvertito “... il... mio nome è...” la guardò “... è Guisgard...” sbuffò per il dolore “... e forse voi avete fatto un errore a portarmi qui... chi siete? Come vi chiamate?” Fissandola.
Guisgard
06-10-2015, 18.51.46
Il sergente sorrise a Dacey, per poi annuire.
“Certo, bellezza...” disse strappando una bottiglia dalle mani di uno dei soldati “... non sono certo un rozzo militare che piomberà su di te con la foga di un barbaro... ecco, prendi...” dandole la bottiglia di vino “... buttane giù un bel sorso... ti renderà ancor più vispa ed arrendevole...” ridendo.
Dension, seduto accanto al fuoco fissò la ragazza e le fece cenno di appartarsi col sergente nella vegetazione.
Quella donna era davvero inquietante.
E anche Hansiner ebbe il mio stesso pensiero.
Poi quel nome, mi tornò in mente l'orologio trovato vicino a quello che dovevano essere i panni che Icarius usava per impersonare il cappellano.
Era dunque una delle sue tante maschere?
O era Icarius la maschera?
"Cerchiamo Icarius.." Dissi, più per vedere la reazione della donna.
Non avevo mai dimenticato le parole di Hold sul nome di Icarius.
Ma sapevo che nascondeva qualcosa per proteggersi e non volevo indagare oltre e metterlo in pericolo.
"E lo troveremo.." Sentenziai "Andiamo?" Rivolta ai due uomini.
Dacey Starklan
06-10-2015, 18.56.45
Stava scherzando, non potevo crederci. Dension voleva che andassi con il sergente dietro qualche albero, come poteva volere che quell'uomo mi toccasse.
Mi attaccai alla bottiglia, bevendone lunghi sorsi e poi mi pulii la bocca con la manica. Diedi nuovamente la bottiglia ad uno dei soldati e lanciai un'altra occhiata a Dension, questa volta carica di astio e poi afferrai per mano il sergente mentre con l'altra accarezzai il mio pugnale. Non mi sarei fatta problemi ad usarlo, non gli avrei permesso di toccarmi.
Marwel
06-10-2015, 19.01.48
Marwel allontanò delicatamente la mano dalle ferite dell'uomo quando vide nuovamente la sua espressione dolorante, ma doveva continuare o si sarebbero infettate irrimediabilmente.
"Vi chiedo scusa..." sussurrò mentre ricominciava a spalmare le erbe "ve l'ho detto, mi chiamo Marwel e non sono altro che una ragazza appassionata di erbe".
Aveva sempre timore di raccontare la verità su di lei, ma in molti si insospettivano quando percepivano l'accento francese nelle sue parole.
"Io non credo di aver fatto un errore nel salvarvi la vita. Tutti meritano una seconda occasione e io non mi tiro mai indietro quando c'è una vita in pericolo" disse finendo il lavoro.
Era in imbarazzo, poichè le pareva più facile bendare un uomo mezzo nudo incosciente, piuttosto che uno vigile e con lo sguardo fisso su di lei.
"Vi...vi devo bendare..." disse prendendo le lunghe garze e cominciando a passarle dalla schiena all'addome e poi più in su, fino ad arrivare al petto.
Con le gote arrossate e le mani tremanti, legò i lembi delle bende e sorrise gentilmente. Si alzò e andò a scaldare la zuppa, poichè per una buona guarigione Guisgard avrebbe dovuto nutrirsi e dissetarsi.
Il problema era metterlo seduto.
"Guisgard, dovreste appoggiare la schiena al muro, sennò non so come potreste mangiare" si avvicinò nuovamente all'uomo e cercò di aiutarlo come meglio poteva e senza farlo soffrire troppo.
Guisgard
06-10-2015, 19.03.35
“Non troverete nessun Icarius.” Disse la donna a Clio.
“Andiamo ora.” Fece Hansiner.
La donna sorrise e tornò a sedersi accanto al fuoco, per poi cominciare a cantare.
I tre lasciarono quella casa e ripresero la loro ricerca.
Camminarono per alcuni istanti, quando di colpo il borgomastro si fermò.
“Quella donna, non capite?” A Clio e a Hansiner. “Nasconde qualcosa.”
“Forse è solo una povera pazza.” Hansiner.
“Aspettate, voglio capire chi sia davvero.” E tornò indietro, verso la casa.
“Avanti, è inutile!” Gridò Hansiner. “Venite!”
“Presto, venite qui!” Agitato il borgomastro, che era tornato indietro, al punto in cui si poteva scorgere ancora la casa.
Ma incredibilmente essa non c'era più.
“Ma come può essere...” incredulo Hansiner.
L'artista corse allora dove poco prima c'era la casa e fece una scoperta inquietante.
Tra sterpi e rovi, al posto dell'abitazione, ora c'era una lapide.
E su di essa era inciso questo nome:
“Guisgard de'Taddei”
Non lo troveremo?
Certo che lo troveremo, ma guarda un po'..
Poi ce ne andammo e annuii ad Hansiner.
"Certo che nasconde qualcosa, ed è anche parecchio inquietante... ma dobbiamo trovare Icarius, assolutamente.." sospirai.
Poi il borgomastro insistette per tornare indietro, e alla fine lo seguimmo.
Trasalii.
"Che stregoneria è mai questa?" esclamai.
La casa non c'era più e al suo posto c'era una lapide con inciso ancora quel nome.
Un lungo brivido mi percorse.
"Andiamo via di qui.." guardandomi attorno "Dobbiamo trovare Icarius, maledizione!".
Ero sempre più preoccupata e spazientita da quella ricerca vana.
L'avremmo trovato, a qualunque costo
Guisgard
06-10-2015, 19.11.29
“Avete ragione...” disse Guisgard a Marwel, mentre lei si occupava delle sue ferite “... ero ancora mezzo tramortito e non avevo compreso bene il vostro nome...” sorridendo, sebbene di tanto in tanto il bruciore facesse assumere al suo volto un'espressione dolorante.
Lasciò che la ragazza lo bendasse e poi restò a fissarla mentre andò a preparare da mangiare.
“Mi spiace avervi dato tanto disturbo...” mormorò quando lei tornò da lui “... soprattutto mi da noia vedervi così imbarazzata...” mentre col suo aiuto cercava di mettersi seduto contro il muro “... Guisgard... era tanto tempo che nessuno pronunciava più il mio nome... è di origine francese...” sorridendo “... e pronunciato da voi ha un suono molto bello...” poi una fitta per la posizione assunta lo portò quasi a piegarsi ed allora si tenne stretto al braccio di lei, restando a guardare da vicino i suoi occhi verdi “... perdonatemi, vi prego...” sussurrò.
Guisgard
06-10-2015, 19.16.46
Il sergente e Dacey si appartarono tra la vegetazione, mentre i soldati attorno al fuoco speravano che lui facesse presto, impazienti com'erano a volersi accompagnare con la bellissima prostituta.
Ma approfittando della situazione, Dension era riuscito a scivolare via, tra i cespugli senza essere visto, ritrovandosi dove Dacey ed il sergente si erano appartati.
Il militare aveva già portato le sue mani sulla ragazza, nell'atto di accarezzarla, quando silenziosamente il contrabbandiere lo afferrò da dietro e gli spezzò il collo, uccidendolo così senza dargli il tempo di gridare.
“Sei stata bravissima, amore...” disse Dension, per poi baciare Dacey “... non gli avrei permesso di sfiorarti ancora...” con le sue labbra su quelle di lei.
Dacey Starklan
06-10-2015, 19.22.18
Raggiunta la boscaglia il sergente prese a toccare le mie braccia, scendendo poi sul mio collo e stava per raggiungere il mio petto mentre io restavo rigida ma vigile, pronta ad afferrare il mio pugnale,ma non ce ne fu bisogno.
Vidi Dension spuntare dietro la schiena del sergente e serrare le sue mani al collo dell'uomo che, senza emettere un gemito, morì stramazzando a terra.
Mi gettai al collo del mio uomo assaporando le sue labbra.
- Grazie per essere intervenuto subito amore- mi strinsi a lui e poi richiusi il corpetto. -Ed ora? -
Guisgard
06-10-2015, 19.23.12
“Qualcosa di oscuro sta accadendo in questo posto...” disse Hansiner fissando la lapide.
“Si...” annuì incredulo il borgomastro “... e noi tutti lo abbiamo sottovalutato...”
“Andiamo...” Hansiner a Clio ed al vecchio.
Fecero alcuni passi e qualcosa gelò loro il sangue.
Un cupo, selvaggio, feroce ed innaturale latrato echeggiò intorno a loro.
Qualche attimo passò e di nuovo si udì quel bestiale verso.
“Cosa...” guardandosi intorno il borgomastro “... cosa è stato?”
“Andiamocene da qui...” preoccupato Hansiner.
E Damasgrada cominciò a vibrare intensamente, mentre la Luna brillava sulla boscaglia.
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Marwel
06-10-2015, 19.25.44
Aveva capito che la fanciulla era Francese, ma non le importava, poichè ella ormai si trovava molto lontana dalla sua gabbia dorata e quello straniero non l'avrebbe riportata laggiù.
Guisgard strinse il braccio della giovane e lei lo sorresse con tutta la forza che aveva in corpo per evitare di farlo cadere.
Era imbarazzata, si, ma non poteva lasciarlo soffrire in quel modo; voleva prendersi cura di lui e fare in modo che potesse tornare a casa.
"Non vi scusate, non avete fatto nulla, mi scuso io se vi faccio del male senza volerlo" disse Marwel cercando di sfuggire alle sue iridi.
Lasciò che si appoggiasse al muro prima di allontanarsi per prendere la ciotola con la zuppa; gliela porse prendendogli la mano e appoggiandoci sopra la scodella di legno, poichè non era così calda da potersi bruciare.
"Dovete mangiare qualcosa e sappiate che non disturbate affatto" sussurrò, quasi impaurita di poterlo ferire con un tono di voce troppo alto.
Aggiunse qualche ciocco di legno al focolare e vide le fiamme guizzare leggermente, poi tornò al fianco di Guisgard.
"Abbiamo una cosa in comune: non sentiamo pronunciare il nostro nome da tanto tempo. Io so cosa mi ha spinto a nasconderlo, ma voi? Perchè negarvi il suono della sua pronuncia?"
Annuii.
"Già, qualcosa di terribilmente oscuro.." Sussurrai.
Poi quel latrato sinistro.
"La bestia..." Mormorai, rendendomi conto che anche Damasgrada avvertiva il pericolo.
"Andiamocene si, o saremo costretti ad affrontarla.." Cupamente.
Guisgard
06-10-2015, 19.47.36
“Ora, anima mia, faremo un po' di fuochi d'artificio...” disse Dension sorridendo a Dacey.
Si calò allora sul corpo senza vita del sergente e prese dalla sua cintura una granata a piccolo getto.
Strinse la mano della ragazza nella sua e insieme si sporsero dai cespugli, fissando i militari attorno al fuoco.
“Abbassati e copriti le orecchie, Dacey...” lui a lei, per poi lanciare la granata verso il fuoco.
Un attimo dopo si udì un boato e la boscaglia per un istante si illuminò a giorno, tra le urla di dolore dei soldati uccisi dall'esplosione.
Guisgard
06-10-2015, 19.49.35
Guisgard prese la ciotola dalle mani di Marwel e sorrise appena, per poi mangiare piano.
“E' molto buono...” disse gustandolo “... davvero non disturbo affatto?” Guardandola negli occhi. “Una ragazza così bella che vive da sola in un luogo dimenticato dagli uomini e dal Cielo avrà di certo un motivo per nascondersi agli altri...” assaggiando ancora la zuppa “... solitamente sono le eroine di Menandro, di Plauto, di Terenzio a vivere segregate o isolate, rivelandosi poi come principesse o nobili fanciulle...” rise appena “... perdonate, sono uno sciocco... non ho il diritto di piombare qui e chiedere di voi... forse l'ho fatto perchè fuggite al mio sguardo...” terminò la zuppa “... il mio nome... si, il mio nome non dovrebbe essere pronunciato, Marwel... perchè?” Con i suoi occhi in quelli di lei. “Perchè è maledetto... maledetto, come lo sono io...” senza distogliere lo sguardo dalla ragazza.
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Guisgard
06-10-2015, 19.51.20
Hansiner annuì a Clio.
I tre così presero a correre nella boscaglia, tra i cespugli e la sterpaglia, mentre la Luna illuminava col suo alone spettrale quelle lande selvagge.
Si udì allora di nuovo quel terrificante latrato, ma stavolta più lontano.
“Sembra distante...” disse Hansiner correndo “... lo abbiamo distanziato, qualunque cosa fosse...”
Ma all'improvviso l'artista gridò e si ritrovò a terra.
“Aiutatemi...” stringendosi la caviglia “... ho... ho messo il piede in una dannata tagliola...”
“Per poco mi facevate prendere un colpo...” ansimando il borgomastro “... presto, aiutiamolo...” fissando Clio, mentre l'artista si dimenava per il dolore.
Dacey Starklan
06-10-2015, 19.51.56
Gli sorrisi di rimando e solo quando vidi la granata capii. Mi accucciai con lui dietro i cespugli e portai le mani sulle mie orecchie ma quel gesto non bastò a nascondere le urla di dolore di quei soldati, unite all'odore di carne bruciata e morte.Chiusi gli occhi a quello spettacolo ripugnante respirando a fatica. Cercai nuovamente la mano di Dension e trovai la forza di riaprire gli occhi.
-Sono...sono tutti morti?- mormorai infine prima di alzarmi.
Così ci allontanammo, e per un momento parve che quella bestia fosse lontana.
Eravamo in salvo?
No, nulla di quella notte presagiva di essere in salvo, neanche un po'.
Poi Hansiner cadde a terra e ci fermammo immediatamente.
Mi chinai su di lui col borgomastro.
E insieme a lui cercai di aprire quella tagliola e liberare la caviglia di Hansiner.
Marwel
06-10-2015, 20.06.20
Marwel sorrise ed abbassò lo sguardo, poichè seriamente non riusciva a sostenere quello di Guisgard a lungo; ogni volta che incrociava i suoi occhi si ritrovava come incastrata tra i rovi e tentava sempre di liberarsene. Era passato molto tempo da quando aveva avuto compagnia nella sua casa e non era abituata a ricevere visite maschili.
Non ci era andato molto lontano quando parlò di fanciulle nascoste negli angoli più remoti del mondo, che si rivelavano poi nobili fanciulle dal sangue blu.
Ma non poteva dargli ragione, poichè anche se Guisgard non era una minaccia alla sua libertà, ella custodiva il suo segreto nel profondo del cuore e difficilmente sarebbe venuto a galla. Le sue labbra non avrebbero proferito parola sul suo passato.
"Questo è vero, sfuggo al vostro sguardo e posso sembrare una ragazzina intimidita talvolta..." disse arrossendo nuovamente.
Rosse son le gote degli animi gentili pensò alle parole di sua madre e diede ragione a colei che le aveva dato la vita e che poi, con tanta facilità, aveva gioito nel pensarla maritata ad un uomo ricco e potente.
Quando l'uomo disse che il suo nome era maledetto come lo era lui, Marwel sospirò. Non credeva alle maledizioni, alle streghe, alla magia in generale.
Così ebbe il coraggio di abbracciare il suo sguardo e di avvicinarsi quel tanto che le permise di appoggiare le dita sulla sua guancia e di accarezzarne la pelle calda.
"Non potete essere maledetto Guisgard, nessun uomo con un destino sfortunato sarebbe sopravvissuto a queste ferite."
Lady Gwen
06-10-2015, 21.18.01
"Si, avete ragione" dissi alla vecchia "Ho sottovalutato quella donna... e credetemi, so di cosa parlate quando vi riferite alla magia oscura..."
Avevo fin da piccola ricevuto precisi insegnamenti su come riconoscere, evitare e contrastare la magia oscura, soprattutto da mio padre.
"Il demone, o chi lo comanda... Avete detto che cerca proprio lui, no? Non puo` farlo di testa sua."
Guisgard
07-10-2015, 03.14.28
La tagliola era chiusa ed il piede di Hansiner era bloccato tra i suoi denti.
L'artista si dimenava e torceva dal dolore, senza riuscire però ad aprire quella trappola.
Allora Clio ed il borgomastro tentarono di liberarlo.
Alla fine i due riuscirono ad aprire la tagliola e liberare così il piede di Hansiner.
“Quel Guren...” disse ansimando il vecchio “... ha disseminato tagliole ovunque... riuscite ad alzarvi?”
“Si, voglio provarci...” mormorò Hansiner “... aiutatemi...”
Il borgomastro lo aiutò ad alzarsi.
“Non credo di poter fare molta strada...” scuotendo il capo l'artista, mentre il vecchio gli fasciava la caviglia sanguinante con un lembo di camicia “... proseguite voi...”
“Ma cosa dite?” Fissandolo il borgomastro. “Non vi lasceremo qui.”
“La ricerca di Icarius è più importante...” Hansiner “... io sarei solo un peso e vi rallenterei...”
“E se arriva la bestia?” Preoccupato il borgomastro. “Non siate sciocco. Lasciarvi qui in queste condizioni, equivale ad uccidervi.”
Guisgard
07-10-2015, 03.20.40
L'esplosione, la fiammata nella notte, le urla di dolore dei soldati ed i pezzi di legno e pietrisco che volarono ovunque.
Dension strinse la mano di Dacey, per poi cercare il suo volto.
“Si...” disse annuendo “... sono tutti morti... ora però sbrighiamoci, prima che l'esplosione attiri qualcun altro qui...”
Si alzarono e raggiunsero la zona dove ancora vi era il fuoco dell'esplosione.
“Bisogna cercare le tracce ora che vi è ancora la luce del fuoco...” guardando nel terreno il contrabbandiere “... le tracce che indichino la provenienza dei soldati... rifaremo così la loro strada a ritroso e raggiungeremo la nave nera... lì troveremo il modo di rubare un Corvo e andare via...”
Guisgard
07-10-2015, 03.27.57
“Parliamo di una maledizione, ragazza mia...” disse la vecchia a Gwen “... un'antica maledizione lanciata secoli fa su un'intera stirpe... una maledizione terribile che nega all'uomo la cosa che rende vivi... l'Amore... ora la maledizione ha trovato l'ultimo rampollo... e vuole completare la sua opera iniziata una notte di tanti secoli fa tra le colline di Sygma...”
“Come fate a conoscere tutte queste cose, signora?” Cigolò Cq.
“Le forze del male” rispose la vecchia “non nascondono mai i loro propositi a chi sa leggerli nei segni e nei sogni... mentre il vostro amico cercava il suo Tesoro, la maledizione cercava lui... ora affrettiamoci, non abbiamo molto tempo...”
Guisgard
07-10-2015, 04.16.55
Capitolo VII: La furia dei Taddei
“Nel trovarsi di nuovo a fianco di Ivanhoe, Rebecca fu sorpresa dall'acuta sensazione di piacere che provava, perfino mentre tutto intorno a loro incombeva il pericolo, se non la disperazione.”
(Walter Scott, Ivanhoe)
Quella carezza di Marwel sul volto di Guisgard.
Lui allora, istintivamente, sfiorò con le dita quelle di lei.
“Se ciò vi sarà di sollievo” disse lui guardandola “allora cercherò di non seguirvi più con lo sguardo, sebbene, lo ammetto, ciò mi costa fatica...” sorrise appena “... siete la sola cosa bella che ho visto in queste lande... la sola cosa pura e luminosa... guardarvi è un po' come guardare un fiore sbocciato spontaneo tra i rovi...” prese la mano della giovane nella sua “... da piccolo amavo fissare le mani degli adulti...” accarezzando il palmo della mano di Marwel “... cercavo la linea della Luna... volevo leggere il futuro... scorgere il Destino...” rise piano “... e lo facevo anche con la mia mano... rammento che chiedevo spesso a mio zio del futuro...” senza smettere di accarezzarle la bianca mano “... ma lui era sempre vago... poi un giorno mi parlò del nostro nome... dell'incantamento che lo marchia da secoli... pochi giorni dopo morì...” alzò lo sguardo su di lei, nei suoi occhi chiari “ Goffredo di Strasburgo affermava che Tristano si innamorò di Isotta ben prima di bere il filtro d'Amore... si innamorò di lei guardandole le bianche mani...” un velo d'inquietudine attraversò i suoi occhi azzurri “... sono maledetto, milady... maledetto da sempre... condannato ad una vita che non è una vita... una vita senza la cosa più bella... la ferita che ho nel cuore è ben più profonda di quelle che ho sul petto...” stringendole la mano nella sua.
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Dacey Starklan
07-10-2015, 08.08.39
Cercai di non guardare i corpi ormai senza vita tenendo il mio sguardo concentrato. I miei occhi vagavano sul terreno alla ricerca delle tracce. Rapidi scrutavano ogni centimetro, bisognava fare in fretta.
- Lì!- esclamai puntando il dito,- sembra un piccolo sentiero... Vedi dove l'erba é stata più volte calpestata?-
Marwel
07-10-2015, 12.22.06
La calda mano di Guisgard la sfiorò e quel contatto le fece sobbalzare il cuore, tanto che ne sentì il suono e il calore risalirle il collo e bruciarle il viso.
Sfuggì nuovamente al suo sguardo celeste; era come se lui fosse il Re della foresta e lei nient'altro che un agnellino che tentava di sfuggire alle sue fauci, ma il campanellino attaccato al collo faceva in modo che il leone la trovasse senza fatica.
Era combattuta, poichè non riusciva a non guardarlo per più di qualche minuto, ma nemmeno a guardarlo a lungo. Non le era mai capitato.
Era come se Marwel volesse perdersi in quel mare, ma sapeva di non essere in grado di nuotare.
Le parlò di come da bambino s'intratteneva a cercare le linee del destino sulle mani delle persone e lo fece passando le dita sul suo palmo. La ragazza sorrise addolcita da quel gesto, ma nulla disse, poichè si era riscoperta un'amante nell'ascoltare i racconti altrui.
Parlò della maledizione che affliggeva la sua famiglia e il sorriso di Marwel sparì dalle sue labbra e gli occhi le divennero liquidi.
Le strinse la mano ed ella chiuse gli occhi facendo sfuggire due lacrime che le rigarono il volto. Non voleva credere che un uomo con degli occhi così buoni e profondi fosse maledetto.
Non poteva ricucirgli il cuore con ago e filo, ne poteva utilizzare i suoi unguenti e le sue erbe, ma poteva stargli vicino per quei pochi giorni, prima che tornasse Amlin a prenderlo.
"Sophie...questo è il mio vero nome" disse senza nemmeno capirne il perchè, ma le sembrava giusto che Guisgard lo sapesse, come se ciò potesse spezzare la maledizione.
Quella tagliola teneva stretta e imprigionata la caviglia di Hansiner, rendendogli quasi impossibile muoversi.
Non ci voleva, maledizione!
Ma alla fine ci riuscimmo, e liberammo la sua caviglia, che però sanguinava.
Insieme al borgomastro poi, cercai di alzarlo mentre lui cercava di bendare la camicia ferita.
"Ha ragione.." annuii, per poi voltarmi verso Hansiner "Non ti lasceremo qua alla mercè della bestia, tanto Icarius potrebbe essere ovunque, che si proceda in fretta o lentamente non cambia dato che non sappiamo dove cercare..".
Ero sempre più preoccupata, sempre più inquieta in quella notte misteriosa e oscura.
Ma sapevo che in un modo nell'altro l'avremmo trovato.
O se non noi, magari gli altri.
Lady Gwen
07-10-2015, 16.34.50
Ascoltai la donna.
"Si, lo so... So della maledizione... Si avete ragione, dobbiamo sbrigarci."
Guisgard
07-10-2015, 17.51.21
“Ottimo, Dacey.” Disse Dension alla ragazza.
I due, così, imboccarono quello stretto sentiero appena visibile per il calpestio sull'erba.
Zigzagarono allora tra alti olmi e castagni, fino a raggiungere un gruppo di frondose querce che parevano essere l'ingresso di qualcosa.
Oltre infatti i due finti coniugi si ritrovarono in una radura irregolare ed in lontananza intravidero dei bagliori.
“Forse ci siamo...” mormorò il contrabbandiere.
E cominciarono ad udire diverse voci.
Guisgard
07-10-2015, 17.55.47
Guisgard con un gesto dolce e leggero raccolse con un dito le due lacrime che rigavano il bel viso di Marwel.
“E' peccato se due occhi così belli piangono...” disse lui in un sussurro “... non volevo rattristarvi...” sorrise “... dimenticate ciò che vi ho detto... stanotte, in questa casa, non vi è nessuna maledizione...”
Poi lei gli rivelò il suo vero nome.
“Sophie...” ripetè Guisgard “... il nome dell'amata del poeta Novalis, colei che nei suoi scritti e nei suoi sogni raffigurò il vero aspetto del Fiore Azzurro... è un nome bellissimo... perchè me lo avete rivelato? Dopotutto per voi sono solo un estraneo, un forestiero... non sapete nulla di me... ed io niente di voi..."
Guisgard
07-10-2015, 17.57.50
Il borgomastro fasciò alla meglio la caviglia di Haniner e poi annuì a Clio.
“Si, procederemo insieme...” disse il vecchio “... tra non molto spunterà l'alba e finalmente terminerà questa notte maledetta... su, aggrappatevi a me...”
Percorsero qualche metro, ma poi Hansiner si lasciò cadere a terra.
“E' inutile, andate voi...” mormorò con rabbia “... vi rallenterò... avanti, andate, io me la caverò...”
“Non siate sciocco.” Il borgomastro.
“Andate vi dico!” Gridò Hansiner. “Andate a cercare Icarius! Non pensate a me!”
Dacey Starklan
07-10-2015, 17.58.19
In silenzio seguimmo il sentierino che avevo a stento individuato. Speravo davvero che ci conducesse alla nave. Poi udimmo delle voci, probabilmente c'era qualcuno a guardia.
Guisgard
07-10-2015, 17.58.46
Gwen, Cq e la vecchia ripresero il cammino tra le ombre della boscaglia, quando all'improvviso udirono dei passi alle loro spalle.
“Avverto la presenza di qualcuno...” disse preoccupato il piccolo droide.
Guisgard
07-10-2015, 18.04.34
Dacey e Dension intravidero la luce e si avvicinarono accorti tra la vegetazione, fino a quando arrivarono ad udire diverse voci.
Erano alcuni soldati che facevano la guardia all'imbocco di una gola rocciosa, dalle cui fessure pietrificate uscivano fasci di luce.
“La nave nera è dentro la gola rocciosa...” disse sottovoce il contrabbandiere a Dacey “... dobbiamo raggiungerla... io indosso quest'uniforme e posso sperare di passare inosservato... tu invece dovrai trovarti un nascondiglio qui vicino ed attendere... attendere e sperare... se tutto va bene tornerò con un corvo...”
Già, l'alba era vicina, e noi non avevamo trovato Icarius.
Ogni minuto che passava poteva essere pericoloso e fatale.
Poteva essere ferito e stanco, in pericolo.
E noi non eravamo con lui.
Io non ero con lui.
L'ansia e la preoccupazione mi divoravano, come il sole con le ombre di quella notte.
Poi Hansiner si lasciò cadere a terra, chiedendoci di lasciarlo lì.
Sospirai.
Non l'avrei lasciato solo, certo, ma nemmeno avrei smesso di cercare Icarius.
Che potevo fare?
"Restate voi.." dissi perentoria al borgomastro "Badate a lui se non se la sente di proseguire, andrò io da sola..." sentenziai.
"So badare a me stessa.." dissi, anticipando le solite proteste dettate dal fatto che ero sola e donna "Devo trovarlo.." mormorai piano.
Marwel
07-10-2015, 18.11.09
Era l'unico in quelle terre a conoscere il suo vero nome, l'unico al quale lei aveva svelato ciò che di più pericoloso poteva svelare. In molti l'avevano cercata come "l'amata figlia del Barone, perduta chissà dove", ma lei si era nascosta bene per molto tempo. Guisgard le asciugò le lacrime, ma una profonda tristezza era stata scavata nel suo cuore, come la consapevolezza che ciò che stava provando in quel momento era terribilmente sbagliato.
"Non lo so, mi fido di voi, ma forse non dovrei..." disse voltandosi e alzandosi da terra. Quella notte aveva preso una strana piega, solo qualche ora prima aveva ricucito le sue ferite e ora si ritrovava ad averne una anche lei e nemmeno ne capiva il motivo. Il mio cuore sanguina prima di lacerarsi pensò la ragazza incrociando le braccia al petto e andando alla finestra.
Il vetro sottile era striato di pioggia e i rami di quell'oscura foresta si muovevano danzando con il vento; non riusciva a veder lontano, ma sentiva di non essere la sola in quel luogo, quella notte.
Non puoi infatuarti di lui pensò voltandosi a guardarlo per un secondo.
"Io...non avrei dovuto dirvi il mio nome. Dovete riposare ora" disse avvicinandosi a lui.
"Vi aiuto a distendervi" aggiunse rimettendo in ordine le coperte e cercando di non trovare il suo sguardo, poichè sapeva che se lo avesse incontrato non sarebbe più riuscita a sfuggirgli.
Dacey Starklan
07-10-2015, 18.12.28
Avevo indovinato. C'erano altri soldati. Dension non si fece scoraggiare e subito ideò un piano.
- Sta attento... Io mi nasconderò lì - e indicai un punto più nascosto tra gli alberi
Guisgard
07-10-2015, 19.04.56
Il borgomastro guardò Clio.
“Andare da sola potrebbe essere pericoloso...” disse il vecchio.
“Insomma, non vi fidate proprio a lasciarmi qui da solo, eh?” Scuotendo il capo Hansiner.
In quel momento Damasgrada vibrò come non mai.
Un attimo dopo accadde qualcosa.
Un ringhio e qualcosa di spaventosamente grande e scuro balzò dalla vegetazione, aggredendo con una ferocia primordiale il borgomastro.
Era notte e quella sagoma appariva ricoperta da un pelo scuro e folto, dai movimenti rapidi e quasi innaturali ed un odio che animava ogni suo respiro.
E cominciò a far scempio della sua vittima, mentre il vecchio gridava disperato.
E tra le ombre delle tenebre solo gli occhi di quella creatura sembrava visibili.
Occhi carichi di un odio innaturale.
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Guisgard
07-10-2015, 19.16.27
Marwel tornò accanto a Guisgard e lo aiutò con le coperte, affinchè riposasse.
E di nuovo lui le prese la mano.
“Vi siete dunque pentita...” disse in un sussurro “... pentita di avermi rivelato il vostro bel nome...” cercando i suoi occhi che invece lo evitavano “... ditemelo guardandomi allora... ditemi che vi siete davvero pentita, ma fatelo guardandomi negli occhi... fatelo ed io giuro che non lo pronuncerò mai più...”
Ma in quello stesso istante dall'esterno si udì un rumore sordo.
Non era il vento e Guisgard si voltò di scatto verso la finestra con sguardo inquieto.
"Non importa, io posso cavarmela.." sentenziai, per poi sorridere ad Hansiner "No, infatti.." divertita.
Poi accadde qualcosa.
Qualcosa di inaspettato e spaventoso.
La bestia, la bestia ci aveva trovati, e si avventò sul borgomastro con rabbia e odio.
E se avesse fatto lo stesso con Icarius e la nostra ricerca fosse vana?
No, non volevo nemmeno credere ad una cosa del genre.
L'avrei saputo, ripetevo a me stessa che l'avrei saputo se gli fosse capitato qualcosa.
Ora però la bestia era lì, feroce e terribile come non mai.
Avrei dovuto scappare, forse, ma Hansiner sarebbe stato una preda troppo facile.
Così mi spostai, in modo che fosse costretto a girarsi.
Forse non era saggio usare subito la spada, pensai.
Così estrassi lentamente la pistola e sparai, mirando agli occhi del mostro che illuminavano quel bosco di luce sinistra.
Sparai più volte, mirando punti strategici come la gola, le fauci spalancate, e appunto gli occhi.
Non sapevo quanto spessa fosse la sua pelle, ma sapevo che quei punti erano i più vulnerabili.
E quando la pistola esaurì i suoi colpi, impugnai Damasgrada e caricai la bestia dalla parte opposta rispetto a dov'era Hansiner, in modo da distogliere lo sguardo da lui che non poteva scappare.
Sentivo il cuore battere all'impazzata per la paura, l'adrenalina, la rabbia e tutti i sentimenti che avevo provato in quella folle notte.
Riversai su di lei ogni cosa, traendo forza da tutte quelle emozioni terribili che mi avevano attraversato.
Guisgard
07-10-2015, 19.25.20
Dension annuì a Dacey e la baciò.
“Tornerò presto...” disse, per poi andare via.
Raggiunse gli altri soldati e nessuno di quelli smascherò il suo travestimento.
La ragazza invece raggiunse il nascondiglio che si era scelta.
Era un luogo silenzioso e tranquillo, quasi rassicurante nonostante l'ansia e l'inquietudine figlie di quella notte.
E fu in quel momento che comprese di aver già visto quel luogo.
In uno dei suoi sogni fatti sulla Divina Miserircordia.
Marwel
07-10-2015, 19.33.28
Di nuovo il calore delle sue mani premeva in quelle della giovane, ed ella sentì il cuore raggiungerle la gola e mancare un battito. Le chiedeva di dirgli che si era pentita di averle rivelato il suo nome e le disse che lui non l'avrebbe più pronunciato se era quel che voleva. Ma lei non voleva.
Quel "fatelo guardandomi negli occhi" spezzò ogni resistenza che la fanciulla aveva costruito intorno al suo cuore e si ritrovò, in un attimo, a perdersi nel blu, ad annegare in quell'oceano profondo.
"No..." sussurrò, ma non ci fu tempo per altre parole, poichè uno strano suono riempì il silenzio dell'oscurità e Guisgard la liberò dalla trappola del suo sguardo per poterlo spostare sulla finestra.
Marwel tremava dalla testa ai piedi e si disse ch'era terribile provare quelle emozioni e non poterle nascondere, ma cercò di non dar peso a ciò che le stava accadendo, poichè, probabilmente, c'era qualcosa di più importante a cui pensare.
Si voltò dunque verso la finestra e strinse la mano di Guisgard, come se avesse paura che qualcuno lo stesse portando via.
"Cosa può essere stato?"
Guisgard
07-10-2015, 19.38.37
Come un animale abituato alla lotta, ma disperato e braccato, Clio cominciò ad attaccare la misteriosa e feroce creatura, mentre essa ancora era a far scempio del povero borgomastro.
Prima sparò con la pistola, poi usò la fiera Damasgrada.
Ma tutto sembrava inutile.
Quell'infernale bestia pareva invulnerabile.
Inviolabile da qualsiasi cosa che fosse umana e naturale.
Anche Hansiner, dopo un attimo di sgomento, impugnò la postala ed aprì il fuoco contro la bestia.
Ma anche i suoi colpi non sortirono effetto, se non quello di far inferocire ancor più l'animale.
Allora con una poderosa artigliata la belva colpì Clio, lacerandole una coscia e sbattendola contro un albero.
E per un attimo restò confusa.
Poi altri spari.
Stavolta di fucili.
Un sordo latrato e la belva svanì così com'era venuta.
E la ribelle cominciò ad udire voci confuse, fino a voltarsi e vedere accanto a sé il corpo martoriato e senza vita del borgomastro.
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Guisgard
07-10-2015, 19.47.30
“La morte...” disse Guisgard a Marwel, stringendole la mano e con gli occhi fissi verso la finestra “... la morte in agguato nell'oscurità...”
Si udirono dei passi ed il tintinnio delle armi.
“Aiutatemi a raggiungere la finestra, Sophie...” mormorò Guisgard appoggiandosi alla ragazza.
E con uno sforzo, avvertendo il bruciore delle ferite ancora aperte, riuscì insieme alla giovane a raggiungere la finestra.
Spostò appena le tendine e vide alcuni uomini armati vicino alla porta.
Ed indossavano le uniformi di Maruania.
Un attimo dopo bussarono con vigore alla porta.
“Dobbiamo andare via...” lui a lei “... Sophie, dobbiamo uscire da qui e scappare... c'è un'uscita secondaria o una botola che porti fuori?”
Ma non c'era molto tempo.
Quegli uomini infatti non avrebbero atteso molto là fuori.
Nulla sembrava scalfirla, nulla sembrava infastidire quell'essere immondo.
Nè le mie pallottole o quelle di Hansiner, nemmeno l'acciaio di Damsgrada, di cui ben conoscevo l'efficacia.
Ma continuai a colpirla, ancora e ancora, finché non finii sbalzata, e un dolore lancinante alla coscia mi stordì.
Mi ritrovai a terra, per un attimo.
E per un attimo temetti fosse la fine.
Lì, a Bocca della Selva, dove ogni cosa era oscura e misteriosa.
Ma poi, d'un tratto, degli spari.
E la bestia se ne andò.
Possibile?
Avevamo sparato fino ad un attimo prima io e Hansiner e non aveva detto "beh", e adesso se ne andava per degli spari.
Che stregoneria era mai quella?
Mi voltai e vidi il borgomastro, di cui aveva fatto scempio.
Una fitta di dolore mi attraversò, non solo per la ferita alla coscia che sanguinava copiosamente, a quello ero abituata.
Ma mi dispiaceva per quell'uomo, che sembrava l'unica persona a posto in quelle oscure lande.
Poi la domanda successiva si fece strada nella mia mente.
Chi diavolo aveva sparato?
Icarius?
Possibile?
Mi guardai intorno, e sorrisi piano nel vedere che Hansiner stava bene.
Così, appoggiandomi alla corteccia dell'albero, provai ad alzarmi.
Marwel
07-10-2015, 20.10.13
Rimase impietrita di fronte alla risposta di Guisgard e non capì subito cosa intendesse, fin quando non le chiese di aiutarlo ad alzarsi. Non era molto d'accordo, poichè le ferite, per quanto ben cucite, si sarebbero riaperte se avesse fatto grandi sforzi.
Lo sostenne per tutto il tempo, mentre lui guardava dalla finestra e il suo sguardo si faceva sempre più accigliato e la preoccupazione cominciava ad attanagliare il corpo di Marwel.
Guisgard disse che doveva fuggire da quella casa e la fanciulla non le chiese nemmeno il motivo, poichè sentì un vigoroso bussare alla sua porta che la fece sobbalzare.
"C'è una porta nascosta dall'erbaccia nella stanza dove tengo le erbe... potremmo uscire da li, ma voi potreste farvi male!" quelle parole erano più rivolte a se stessa che a Guisgard, infatti, sempre sorreggendo il ferito, Marwel prese la sua bisaccia con gli unguenti e le erbe, il suo rosso mantello e poi, più veloce che potè, si diresse insieme all'uomo verso la porta che forse avrebbe salvato la vita ad entrambi.
Prese una chiave appesa tra le erbe essiccate ed aprì la porta che fece un po' di resistenza all'inizio, ma poi si aprì sulla scura foresta e diede loro la possibilità di scappare.
"Dove vi porto? Non potete correre, ne sforzarvi troppo!"
La bionda treccia della giovane si sciolse e la chioma cominciò a muoversi libera da ogni costrizione, solleticando di tanto in tanto il suo viso diafano.
Fu in quel momento che ricordò, non senza provare terrore, di aver dimenticato l'unico oggetto che poteva rivelare al mondo chi lei fosse per davvero.
Aveva saputo che suo padre aveva sparso la voce che avrebbe dato un grande compenso a colui o colei che fosse riuscito a riportargli sua figlia.
Non poteva tornare indietro, era ormai troppo tardi, ma poteva pregare affinchè nessuno trovasse il ciondolo dorato sul suo letto in cui ci era inciso il suo nome e il suo cognome.
Lady Gwen
07-10-2015, 20.31.14
Riprendemmo il cammino.
Ad un tratto Cq avverti` qualcosa, o meglio, qualcuno.
"Si, ho udito dei passi" voltandomi indietro "Chi e` la?" mettendo mano alla pistola, che avevo nascosto nel mantello.
Dacey Starklan
07-10-2015, 21.03.57
C'era qualcosa di strano. Mi guardai intorno con insistenza, senza capire inizialmente. Poi qualcosa balenò nella mia mente. Quel luogo aveva qualcosa di famigliare ma ero certa di non esserci mai stata, eppure...
Eppure vedevo cose che conoscevo già in un certo senso e infine capii. Un sogno. Avevo già vissuto quel luogo in uno dei miei sogni!
Guisgard
08-10-2015, 00.20.36
“Non importa dove, Sophie...” disse Guisgard a Marwel “... l'importante è andare via da qui... subito...” mentre quegli uomini continuavano a bussare alla porta.
“Aprite!” Intimò uno di loro dall'esterno. “Aprite o butteremo giù la porta!”
Il ferito e la giovane raggiunsero la porta nascosta dall'erbaccia e da lì riuscirono a lasciare la casa, ritrovandosi pochi istanti dopo nella fitta e scura boscaglia.
“Forse le ferite mi faranno un po' male” Guisgard a Marwel “ma se quegli uomini ci trovano sarà anche peggio...” avanzando entrambi, sebbene lui fosse dolorante, tra sterpi e rovi “... abbiamo pochissimi istanti di vantaggio, ma il favore della notte... dobbiamo approfittarne per allontanarci prima che faccia giorno...”
Intanto, nell'abitazione, gli uomini avevano sfondato la porta.
Cercarono a lungo, ma non trovarono nessuno, fino a quando uno di loro scoprì la porta fra le erbacce.
“Signore...” uno dei soldati a colui che sembrava il capo “... c'è una porta secondaria... sono fuggiti di là... chiunque fossero.”
“Vi sono unguenti ed erbe mediche...” fissando la stanza Capitan Nero “... ciò vuol dire che qui vi era un ferito... era di certo lui... Guisgard... qualcuno lo ha curato e poi è fuggito con lui... ma chi?” Si accorse del ciondolo dimenticato da Marwel sul letto e lo prese, per poi osservarlo con attenzione. “Molto interessante...” mormorò con un ghigno enigmatico.
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Guisgard
08-10-2015, 00.23.51
Gwen teneva puntata la pistola nella direzione in cui avevano sentito dei passi tra la vegetazione.
Passarono alcuni lunghissimi istanti, poi finalmente una sagoma emerse dall'oscurità.
“Amlin...” disse stupita la vecchia “... sei tu... ci hai spaventati... dove sei stato?”
“La bestia” mormorò Amlin “ha ucciso ancora... un uomo... e forse un altro...”
Lady Gwen
08-10-2015, 00.29.36
Era Amlin.
"Un altro?" Mormorai con un filo di voce "Ditemi, avete per caso incontrato i miei compagni o l'uomo che era con noi a casa vostra? Lo ricordate? Aveva un bastone con un mastino."
Speravo che Icarius e gli altri stessero bene e mi sentivo impotente in quel momento.
Guisgard
08-10-2015, 00.35.42
Nonostante la coscia lacerata dalla misteriosa creatura, Clio tentò di alzarsi, mentre Hansiner, a fatica, la raggiunse.
“Clio...” disse l'artista “... tutto bene?” Poi alzò lo sguardo e vide degli uomini a cavallo.
Erano stati loro a sparare e a mettere in fuga la belva.
Possibile?
Hansiner con un cenno indicò i nuovi arrivati alla ribelle.
Erano dei cavalieri ed armati di tutto punto e con loro vi erano due uomini i cui abiti tradivano la loro appartenenza al Clero.
“Chi siete?” Chiese Hansiner.
“Sono Udino di Monsarch, messo di Sua Grazia il vescovo” rispose uno dei chierici “e questi” indicando il messere che guidava gli uomini armati “è Jean di Saint Germain, Gran Bracconiere del barone di Carcassonne.” Guardò il corpo sventrato del borgomastro, mentre gli uomini di Jean lo coprivano con un telo. “Allora è vero... sono dunque reali le voci giunte a Sua Grazia riguardo ad una misteriosa belva che terrorizza Bocca della Selva...” facendosi il Segno della Croce dopo aver benedetto il cadavere.
Guisgard
08-10-2015, 00.38.57
Amlin fissò Gwen e poi annuì.
“Si...” disse “... ho incontrato l'uomo che possedeva quel bastone... è stato attaccato anch'egli dalla bestia... forse mortalmente...”
“Bontà Divina!” Trasalì Cq. “No... non può essere...”
Guisgard
08-10-2015, 00.41.16
Dacey comprese.
Quel luogo lo aveva visto in uno di quegli inquietanti sogni.
Era identico, in tutto e per tutto, a come lo aveva sognato.
Ed all'improvviso si accorse di qualcosa.
Su un grosso noce era inciso un simbolo.
Il simbolo della setta di Amich.
Lady Gwen
08-10-2015, 00.42.12
"Oh miei Dei..." mormorai, coprendomi il volto con le mani "Sono certa che sta meglio ora, non puo` essere morto" dissi con voce ferma, non mi sarei data per vinta finche` non l'avessi visto coi miei occhi.
"Potete portarci da lui?"
Guisgard
08-10-2015, 00.55.19
“L'ho portato in un'abitazione isolata, nel bosco...” disse Amlin a Gwen “... un luogo sicuro, dove una ragazza se ne sta prendendo cura... ma le ferite che ha riportato sono molti gravi... venite, vi porterò da lui.”
Così il gruppo si avviò verso l'abitazione in cui Amlin aveva portato Icarius.
“Amlin è un buon uomo...” la vecchia a Gwen durante il cammino “... molti lo credono pazzo, ma egli in realtà ha un animo gentile... da ragazzo fu rapito da alcuni fanatici che lo torturarono, imprimendogli il loro simbolo come tatuaggio... da allora vive rifuggendo gli altri uomini... si fida solo di me...”
Giunse l'alba e le perenni ombre della notte cominciarono a ritirarsi.
http://www.photonica3.com/prova/Attivita/Articoli/I%20Monti%20Sibillini/Photonica3%20-%20I%20Monti%20Sibillini%20-%20Alba%20sull%20Ascensione.jpg
Lady Gwen
08-10-2015, 01.00.00
"Bene, spero di poter fare qualcosa per lui" annuendo ad Amlin e ci incamminammo.
Ascoltai la donna e pensai prima alle parole del borgomastro riguardo la "licantropia" di Amlin e poi quelle di Dacey riguardo la setta, ma evitai di rivelare particolari privati altrui e mi mi limitai a sorridere lievemente e annuire, per poi voltarmi verso l'orizzonte mentre l'alba illuminava il cielo e infondeva speranza.
http://t2.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcQDZbHPUF7-uK2yPOha8g1qs4DOYTR_5Xm7KBngS6CgJFMXAVn9jw
Dacey Starklan
08-10-2015, 01.03.58
E come nel sogno, ancora una volta, qualcosa di ricorrente. Un simbolo. Quello della setta.
Accarezzai il tronco d'albero in cui era inciso, come fosse la fronte di Amlin.
Ed ora temevo per Dension
Sorrisi ad Hansiner e annuii.
"Sì, sto bene.." Dissi, stringendo i denti per il dolore.
Poi alzai gli occhi su quegli uomini.
Che fossero stati i cavalli a metterlo in fuga?
Perché i nostri spari non l'avevano spaventata?
"Si temo sia piuttosto vera, signore..." Osservando la mia coscia dilaniata.
"Pensate voi a quell'essere?" Chiesi "Noi dobbiamo trovare i nostri amici, e scoprire se sono ancora vivi.." Guardai Hansiner, anche lui non era messo benissimo.
"Magari senza morire nel frattempo.." Sorridendo all'artista.
Dove diavolo poteva essersi cacciato Icarius?
Perché non riuscivano a trovarlo?
Quel posto era vasto ma non così immenso!
Ma finalmente il sole stava sorgendo.
Marwel
08-10-2015, 11.28.37
Mentre fuggivano tra i rovi e l'erba bagnata, Marwel non riusciva a non pensare al grosso errore che aveva fatto nel lasciare il ciondolo sul letto in bella vista.
Glielo aveva regalato la sua omonima nonna prima delle nozze, mai avvenute, dicendole di ricordarsi sempre chi fosse e da dove venisse. "Sophie Elisabeth Leroux" recitava l'incisione al suo interno. Quella stramaledetta incisione pensò Marwel sistemandosi meglio la bisaccia con le erbe e stringendo Guisgard in modo che non cascasse.
Era stanca, affaticata da quella notte che non aveva in programma di lasciarla rapire da Morfeo. Poi le venne in mente un rifugio nascosto tra gli alberi che ella utilizzava d'estate, quando non riusciva a rincasare prima che facesse troppo buio.
"Mon Dieu Guisgard! Non lontano da qui c'è un... abri! Refuge!" le capitava spesso di parlare francese nei momenti di pura agitazione e finchè lo faceva da sola non recava problema alcuno, ma quando era in compagnia spesso le venivano rivolte occhiate stranite "Un rifugio, insomma...".
L'alba era vicina e la fioca luce di un sole freddo cercava di passare attraverso le chiome per illuminare il tetro paesaggio.
Marwel lo vide, o meglio, riconobbe gli arbusti e le erbacce che divoravano l'abitazione scavata nel terreno. Era un nascondiglio perfetto, poichè, da quanto ne sapeva, nessuno conosceva la sua ubicazione ed era quasi impossibile da scorgere in quanto mimetizzata tra la natura.
"Nous sommes arrivés!" sussurrò avvicinandosi piano e guardandosi attorno. Spostò le erbacce e trovò una porta di fortuna fatta con sassi e rametti, facilmente ricostruibile dall'interno, ma sapeva che una volta dentro avrebbero patito un po' il freddo, poichè non c'era la possibilità di accendere fuochi in quel rifugio.
Era piccolo e per nulla accogliente, ma era un luogo sicuro dove poter stare, almeno per un po'. Dall'altro lato dell'unica stanza che c'era, si trovava una porta simile a quella principale, ma ancora più difficile da trovare dall'esterno.
Marwel sistemò Guisgard in modo che potesse poggiare la schiena alla parete rocciosa; la temperatura la dentro era molto bassa e già la fanciulla si ritrovava con le mani ghiacciate e la punta del naso arrossata. Prese il suo mantello cremisi e coprì Guisgard "Non dovete prendere freddo" disse mentre cercava le erbe e gli unguenti nella sua bisaccia.
"Devo controllare le vostre ferite Guisgard, specialmente dopo una corsa così" fece avvicinandosi a lui. Sotto il primo strato di bende si potè vedere con chiarezza del sangue e ciò voleva dire che una delle ferite si era aperta e andava ricucita. Non sarebbero stati minuti felici per il ferito.
"Oh non... mi dispiace Guisgard, dovrò ricucirvi" disse senza guardarlo. Doveva concentrarsi e i suoi occhi la distraevano sempre; gli diede del tempo per prepararsi al dolore, intanto ella ricostruì la porta di pietra e diede un ultima occhiata fuori. Poi prese delle forbici, ago e filo e si avvicinò a Guisgard. Tagliò più delicatamente possibile i punti precedenti, li sfilò dalla sua pelle e guardò l'uomo. Grosso errore.
Lo stomaco cominciò a fare le capriole e le sue gote s'infiammarono; aveva una mano appoggiata al petto di Guisgard e si stava beando del suo calore sulle dita fredde.
Scosse il capo e chiuse gli occhi per un istante, poi strinse l'ago e appoggiò la punta su un lembo dello squarcio.
"Siete pronto? farà male" disse Ma non quanto fanno male i vostri occhi pensò.
Unì il primo centimetro di pelle, poi un altro e un altro ancora, finchè non ebbe completato l'opera e si disse soddisfatta più di prima. Spalmò gli unguenti su tutte le ferite e bendò nuovamente il torace di Guisgard; lo coprì fino al collo con il suo mantello, mentre il corpo della giovane veniva scosso da brividi per il freddo.
"Dovete riposare Guisgard" disse, illuminata solo dalla debole luce di una lanterna che aveva lasciato nel rifugio qualche mese prima e che, ringraziando il cielo, aveva olio a sufficienza per poter donare un po' di luce nel momento del bisogno. La spense e tutto crollò in una fitta oscurità e Marwel si ritrovò a cercare la mano di Guisgard.
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Guisgard
08-10-2015, 18.16.56
Il bosco cominciò a schiarirsi, come il cielo d'Oriente e pian piano le ombre della notte si ritirarono, per poi svanire nel nulla.
Ma l'inquietudine dominava ancora su quelle lande, come se una paura primordiale pulsasse da ogni cosa verso un terrore inesorabile.
Gwen, Cq e la vecchia seguirono Amlin attraverso la boscaglia selvaggia, fino ad intravedere un'abitazione isolata.
“Ecco la casa...” disse Amlin “... lì si trova il vostro amico ferito.”
E raggiunsero l'abitazione.
Ma qui, con loro grande sorpresa, non trovarono nessuno.
Tutto era sottosopra, come se qualcuno avesse rovistato con foga.
“Ma cosa diavolo è accaduto qui?” Perplesso Amlin.
Guisgard
08-10-2015, 18.20.32
Dacey si avvicinò al tronco dell'albero e lo accarezzò.
Il simbolo della setta era propri lì, inciso nel legno secolare, quasi fosse un segnale.
Ad un tratto avvertì un fruscio alle sue spalle e poi un rumore di passi.
Guisgard
08-10-2015, 18.25.20
“Siamo qui per questo.” Disse Udino a Clio. “Per scoprire la verità su quella creatura. Così vuole Sua Grazia.”
“L'abbiamo vista e messa in fuga” fece Jean “ma sul mio onore non ho mai veduto una bestia simile. Se dovessi descriverla non riuscirei a paragonarla a nessun altro animale presente al mondo.”
“Comunque voi non potete restare qui nel bosco in queste condizioni.” Udino rivolto alla ribelle e a Hansiner. “Vi porteremo a Bocca della Selva per essere medicanti. Altrimenti finirete per morire dissanguati.”
“No...” mormorò Hansiner “... dobbiamo trovare il nostro compagno...”
“In queste condizioni” Jean “troverete solo una rapida e dolorosa morte.”
Guisgard
08-10-2015, 18.29.20
Guisgard e Marwel a fatica trovarono quel rifugio.
La ragazza sistemò il tutto per renderlo ancora più sicuro ed introvabile.
Poi si occupò delle ferite dell'uomo.
Furono momenti lunghi e dolorosi, dove lui a denti stretti, tra gemiti e moti di dolore, soffrì parecchio mentre lei gli ricuciva la pelle viva.
E a dargli sollievo vi era solo la mano della giovane sul suo petto.
Alla fine le sue ferite furono ricucite e medicate.
Poi Marwel spense l'unica lanterna che avevano e tutto divenne buio.
Lei allora cercò la mano di lui e la trovò.
Le loro mani si strinsero, quasi a darsi calore reciproco in quel freddo rifugio.
“Mi piace il suono della vostre voce...” disse lui, con il respiro rotto ancora per il dolore di poco prima “... e mi piace quando spaventata parlate in francese...” accennò un lieve sorriso, immaginando il suo volto che il buio invece gli celava “... venite... divideremo questo mantello... è freddo questo luogo e non voglio certo che patiate a causa mia... magari così, essendo ora al sicuro, potrete riposare un po'...”
Dacey Starklan
08-10-2015, 18.29.41
Attesi mentre vedevo il mio fiato unirsi alla notte e sentivo il mio cuore battere nel mio petto. Dopo il ritrovamento del simbolo avvertivo un crescente senso di paura. Mi accucciai ancora di più, tenendo comunque occhi e orecchie vigili. E fu così che sentii del fogliame muoversi alle mie spalle.
Oh, meno male che erano arrivati loro.
Un problema in meno, forse...
Ma restava ancora il fatto che Icarius non si trovava, e cominciavo a preoccuparmi seriamente.
Perché lui non ci cercava?
Non gli veniva in mente che lo stavamo cercando disperatamente?
Che ero spaventata a morte non trovandolo?
Possibile non pensasse a noi?
... a me?
E la risposta poteva essere una soltanto: era incosciente.
Magari ferito da quella bestia, impossibilitato a muoversi chissà dove.
Certo, non c'era altra spiegazione, altrimenti in qualche modo l'avremmo trovato.
Perché, mi dicevo, come noi stavamo cercando lui, lui di certo stava cercando noi.
Non era preoccupato che ci fosse successo qualcosa?
A maggior ragione ora che era spuntata l'alba.
"No!" dissi categorica, alzando lo sguardo su quegli uomini.
"Posso fermare il sangue in qualche modo, ma non me andrò da questo bosco senza averlo trovato..".
Mi sembrava di rivivere Vacolis in tutto e per tutto, quando quel dolore mi aveva fatto comprendere di amarlo.
Ma ora era diverso, ora era tutto diverso, e come allora non mi sarei arresa.
Anche se forse non l'avrei trovato, come quel giorno.
Non mi sarei mai arresa.
Strappai un lembo della mia sottoveste di seta e fasciai la coscia che perdeva sangue strettissima, in modo da fermare l'emorragia.
Non mi importava di niente e di nessuno, nemmeno del dolore, se non di trovarlo.
Guisgard
08-10-2015, 18.46.13
Quel fruscio.
Poi il rumore di passi.
“Guarda guarda...” disse una voce alle spalle di Dacey “... che sorpresa... una fata dei boschi forse?” Per poi ridere il militare.
“Già, si fanno strani incontri in queste lande.” Fece il suo compagno.
Erano infatti due soldati.
Due soldati di Maruania.
Guisgard
08-10-2015, 18.48.08
Davanti a quella scena, a quella cieca determinazione di Clio, Udino scosse il capo.
“Siete pazza.” Disse il chierico. “Non troverete nessuno e non andrete troppo lontana in queste condizioni. Tra un'ora cadrete a terra senza conoscenza.”
“Io invece posso comprenderla.” Fece Jean. “Si, anche io farei di tutto per cercare colei che ci ha spinti a giungere fin qui.” Fissò Clio. “E sta bene... verrete con noi e vi daremo due cavalli. Dubito riusciate a farcela, ma da ciò che vedo siete un soldato come me, sebbene donna. E morire in un letto non è nel nostro Destino.”
Così diede ordine ai suoi uomini di far salire lei e Hansiner in sella a due cavalli e tutti insieme ripresero le ricerche.
Ognuno cercava qualcosa.
Qualcosa di diverso.
Dacey Starklan
08-10-2015, 18.50.05
Mi irrigidii subito coprendomi attentamente le spalle con uno scialle alla vista di quei due soldati. Dovevo essere estremamente attenta, la situazione poteva diventare pericolosa, davvero pericolosa.
- Buonasera - mormorai senza guardarli e poi rimasi un attimo in silenzio. Che cosa potevo dire senza rischiare nulla.
- Non vi ho mai visti da queste parti... Siete stranieri vero? Ora vi chiedo scusa ma devo tornare a casa, si sta facendo tardi e ormai si staranno preoccupando per me-
Marwel
08-10-2015, 18.54.36
Il buio era a suo favore, poichè in quel modo non avrebbe potuto affogare negli occhi di Guisgard, ne far vedere le sue gote arrossate. Sorriso quando sentì la mano dell'uomo stringere la sua e riscaldarla da quel gelo.
Disse che gli piaceva quando parlava in francese e che pure il suono della sua voce era cosa bella d'ascoltare ed ella avrebbe voluto, a quel punto, farsi imprigionare nelle sue iridi, ma il buio non glielo permetteva e si disse che forse era meglio così.
Le offrì rifugio sotto il mantello. A quel punto Marwel si bloccò e temette di non riuscire più a respirare; non era mai stata tanto vicina ad un uomo come nelle ultime ore e ora quest'ultimo le chiedeva di condividere il giaciglio. Certo, era sicuramente pura gentilezza verso una ragazza che tremava dal freddo, ma ella era così giovane e il suo cuore batteva più velocemente per ogni minima cosa, proprio come stava facendo in quel momento.
Nessun rumore spezzava il silenzio di quella pericolosa mattina a Bocca della Selva, solo il suono dei loro respiri.
Marwel si avvicinò lentamente a Guisgard e si accucciò sotto il suo mantello; era impacciata e non sapeva bene come muoversi per non fargli del male. Con il calore del mantello e quello dell'uomo a scaldarle il corpo, la stanchezza e il sonno mancato bussarono alla sua porta ed ella non potè far altro che accoglierli e lasciarsi andare.
Appoggiò il capo sulla spalla di Guisgard, chiuse le palpebre e sussurrò "Je ne pense pas que je peux vous laisser aller...". Fu quasi una frase detta nel dormiveglia, come se non controllasse le sue parole, ma al posto suo fosse il cuore a farlo.
Qualunque cosa fosse successa, era certa che sarebbe rimasta ferita.
Stavo per perdere la pazienza.
Non che ne avessi in realtà, pensai con un mezzo sorriso.
Infondo non era la prima volta che mi davano della pazza, ci ero abituata.
L'altro uomo invece comprese.
Non sapevo di chi parlava ma sorrisi e annuii.
Era vero, avrei fatto qualunque cosa per trovarlo.
Poi restai piacevolmente colpita dalle parole di Jean, era la prima volta che qualcuno mi si rivolgeva in quel modo, scorgendo prima il soldato e poi la donna.
Annuii, sorridendo piano.
"Vi ringrazio.." dissi, gravemente.
Così salii sul cavallo, con un dolore atroce alla gamba che non mostrai sul mio viso.
Come i gladiatori dell'arena, avevo imparato a non mostrare mai il dolore, a soffrire senza emettere un suono.
Così, insieme ai nostri nuovi compagni di viaggio, la ricerca riprese.
E forse sarà stato il sole, o il fatto di non dover camminare, ma per la prima volta in quella notte nutrii un po' di speranza.
Lady Gwen
08-10-2015, 19.11.33
Raggiungemmo la casa, ma questa era vuota e sottosopra.
"Che siano stati presi da qualcuno? Ma non lo credo possibile, in quanto Icarius non e` un fuggiasco e spero non lo fosse nemmeno la donna che lp ha curato..." dissi pensierosa "A meno che qualcuno non sia arrivato dopo e loro erano gia` andati via" voltandomi verso di loro.
Mi guardai in giro e notai l'occorrente per le medjcazioni e vari prodltti che anche io a volte avevo utilizzato.
"Se sono andati via, non credo abbiano percorso molta strada, con Icarius ferito..."
Guisgard
08-10-2015, 19.19.21
I due soldati mostrarono un ghigno a Dacey.
“Non preoccuparti...” disse uno di quelli “... ti accompagneremo noi a casa...” ridendo.
“E se prima ci divertissimo un po'?” L'altro soldato. “Non capita tutti i giorni di imbattersi in una morettina così bella...” con tono lascivo.
“Idiota...” mormorò l'altro “... dobbiamo condurla subito dal capitano... sai bene che punizione tocca a chi gli disubbidisce...”
Dacey Starklan
08-10-2015, 19.24.43
Increspai il labbro sentendo un disagio crescente per quella situazione.
- Come ho detto mi aspettano a casa... Sono sicura che troverete altre ragazze con cui divertirvi signore-
Erano in due, erano armati ed io avevo solo un pugnale. Tuttavia non potevo lasciare che mi prendessero, se avessero scoperto la mia vera identità poi sarebbe stata la fine. Mi chiesi dove fosse finito Dension ma sapevo che in quel momento potevo contare solo sulle mie forze. Se sarei stata abbastanza tenace, coraggiosa e spietata, probabilmente lo avrei scoperto presto. Sapevo che non mi sarei lasciata prendere e che avrei agito, avrei estratto il mio pugnale contro di loro se necessario.
Guisgard
08-10-2015, 19.29.29
Sebbene imbarazzata ed impacciata, Marwel raggiunse Guisgard sotto quel mantello e si appoggiò a lui, quai intimorita di potergli fa male.
Ma l'uomo la accolse sul suo petto, senza avvertire dolore alcuno, quasi fosse il fiore più leggero e delicato del mondo.
Poi coprì entrambi con il mantello, mentre lei appoggiò il capo sulla spalla di lui e subito dopo cadde addormentata.
Ma un istante prima che la stanchezza la facesse abbandonare alla magia incantata del sonno, la giovane sussurrò qualche parole in francese.
Parole che Guisgard ripetè nella sua mente, nel tentativo di svelarne il significato.
Infine poggiò anch'egli il capo contro la parete fredda di quel rifugiò e cercò di rilassarsi, sebbene cosciente di dover restare a vegliare su loro due.
Allora a fargli compagnia ci furono il delicato respiro di lei e le carezze dei suoi lunghi capelli biondi che scendevano sul petto di lui.
Era una delicata mattinata d'Autunno e la campagna si destava dorata tra i manti di foglie secche che ammantavano i sentieri lungo il corso del ruscello vicino.
La piccola casa, all'ombra di alcuni alti faggi e protetta dal vento di ponente grazie ai robusti castagni che lambivano lo spiazzo, si mostrava un rifugio tranquillo lungo quello scorcio di felice e vecchia Francia.
Era un'abitazione piccola ma accogliente, curata con devozione, dal tetto di tegole e i rampicanti che rivestivano l'intonaco bianco.
Insomma era una delle tante casette che si possono vedere ancora oggi lungo le strette stradine che dal Carcassonne corrono verso la Linguadoca ed il Rossiglione.
Marwel era davanti al piccolo pozzo, con il fresco alito della campagna che gonfiava i suoi lunghi capelli biodi.
Ad un tratto si voltò di scatto e vide giungere un cavaliere.
Il trotto del suo cavallo era docile e si avvicina alla casa della ragazza.
Ed infine lo riconobbe.
L'uomo a cavallo era Guisgard.
Allora come una bambina gli corse incontro, gettando a terra il secchio e lasciandosi andare quasi sospinta dal vento.
Ma poi, ad un tratto, tutto mutò.
La campagna si fece scura e si trovò tra le stradine di un paese desolato ed avvilito.
Il rintocco lento della campana scandiva il passo austero di un corteo funebre, dove tre bare venivano portate in spalla da alcuni uomini, mentre delle anziane seguivano la processione recitando il Santo Rosario.
“Era così giovane e bello...” disse in lacrime una donna “... che fine orribile...”
“Lo sapeva...” fece un'altra donna “... non doveva innamorarsi... non doveva...”
E Marwel si svegliò all'istante da quell'inquietante sogno.
Era ancora col capo sulla spalla di Guisgard, avvolta dal buio del rifugio.
Guisgard
08-10-2015, 19.34.02
Il gruppo si rimise in cammino, portandosi dietro anche Clio e Hansiner.
Tuttavia le loro ferite erano tutt'altro che lievi, soprattutto quelle della ribelle ed il restare in sella per una buona ora cominciò presto a farsi sentire.
Ad ogni passo restare dritti sul cavallo sembrava un'impresa indicibile, sebbene lei fosse abituata al sacrificio e alle sofferenze.
Dopotutto era Lupo Nero.
Alla fine, dopo un bel tratto, intravidero una casetta isolata.
“Sarà bene controllare.” Disse Jean ad Udino.
Così la raggiunsero.
“Arriva qualcuno.” Cigolò Cq, mentre Gwen ragionava su ciò che era potuto accadere in quella casa prima del loro arrivo.
Poco dopo gli uomini a cavallo arrivarono.
E Subito Gwen riconobbe con loro Clio e Hansiner.
Stare dritta era sempre più difficile, cercavo di stringere le redini, di tenere duro.
Dovevo farlo per lui.
Mi starà aspettando, mi dicevo..
Sarà preoccupato per me come io lo sono per lui.
Non posso deluderlo, non posso mollare, continuavo a ripetermi.
Ha bisogno di me..
E io di lui...
Poi intravedemmo Gwen e Cq.
"Gwen.." Chiamai la ragazza "State bene che fortuna.. Avete notizie di Icarius? È tutta la notte che lo cerchiamo inutilmente..".
Il cuore batteva sempre più forte, mentre paura e speranza lottavano tra loro.
Marwel
08-10-2015, 19.59.06
Quel sogno era stato così terribile e reale da svegliarla in modo brusco e con la tristezza nel cuore; trattenne a stento le lacrime e risentì le parole della donna in lacrime che diceva che non doveva innamorarsi. Sarebbe morto se il suo cuore avesse provato la gioia immensa di un amore puro? O forse, si disse Marwel, quello era stato solo un brutto sogno causato dalla serie di eventi che si erano verificati durante la notte e dall'estraneo sentimento che provava.
Come può l'amore portare morte? pensò. Avrebbe dovuto chiederlo ad Elena e Paride che con il loro amore avevano portato morte e distruzione, oppure a Tristano e Isotta, Romeo e Giulietta. Forse la morte era l'altro lato della medaglia.
"Guisgard..." sussurrò la ragazza, come se avesse paura di trovarlo morto accanto a se e allora le sue ultime parole sarebbero state "Non penso che potrò lasciarvi andare", dette in una lingua che l'uomo non conosceva e allora sarebbe stato come se non le avesse dette affatto.
E se davvero Guisgard avesse gli occhi chiusi non per riposare per qualche ora, ma in eterno? E così si sarebbe pentita di non averli guardati più a lungo, fino a perdere la capacità d'intendere e di volere.
Alzò il capo dalla sua spalla, cercò la lanterna nell'oscurità e l'accese non appena l'ebbe sotto mano. Di nuovo il rifugio si ricoprì di una debole luce che le permise però di rivedere Guisgard e di darsi della sciocca.
Sei te che non devi innamorarti di lui pensò, convinta però che ormai fosse troppo tardi e se allora la belva l'avesse uccisa, sarebbe morta contenta di aver provato quel sentimento, anche se forse per l'uomo più sbagliato del mondo.
Tornò sotto il mantello e posò una mano sul suo viso, poi si avvicinò tanto da poter sentire il suo respiro sulla pelle e disse: "non innamoratevi Guisgard, a quanto pare non vi farebbe bene".
Era tanto vicina al suo viso che avrebbe potuto facilmente unire le labbra con le sue, ma il terrore del sogno appena fatto era così grande da farla retrocedere di qualche centimetro e farle abbassare il capo in segno di resa.
Lady Gwen
08-10-2015, 20.04.53
Mentre ragionavo sul da farsi, vedemmo qualcuno: erano Hansiner e Clio.
"Clio! Icarius e` stato ferito, Amlin lo ha portato qui e una donna lo ha curato, ma non ci sono piu`... Piuttosto voi due siete in situazioni tragiche, devo medicarvi."
Mi occupai cosi` della gamba di Clio e del piede di Hansiner, doprattutto con l'aiuto della magia e anche con cio` che trovai in casa.
Guisgard
08-10-2015, 20.08.31
“Noi invece cerchiamo proprio te.” Disse uno di quei soldati a Dacey. “Ora verrai con noi dal capitano. E non temere, ti cercava proprio per condurti a casa. Ma prima vuole vederti.” Annuì. “Su, andiamo.” Impugnando un fucile.
Guisgard
08-10-2015, 20.10.25
Gwen si occupò delle ferite di Clio e di Hansiner.
Ma subito Jean, incuriosito, si avvicinò alla giovane pagana.
“Una donna” disse “ha curato il vostro amico? Chi era, lo sapete? Anche noi cerchiamo una giovane donna... siamo giunti dalla Francia per ritrovarla...”
Guisgard
08-10-2015, 20.12.23
Guisgard ad un tratto aprì gli occhi, che sotto la luce della lampada brillavano di un azzurro inquieto e tormentato.
Vide Marwel e le sorrise.
“Credo di essermi addormentato appena...” disse in un sussurro “... e vi ho sognata... mi parlavate in francese... io non comprendevo, eppure mi sembravano le parole più belle del mondo...” sospirò, per poi sgranchirsi il collo “... anche Tristano ed Isotta si rifugiarono in un luogo segreto...” guardando il rifugio “... una grotta che è divenuta il simbolo dell'Amore che rifugge ed annienta ogni altra cosa al mondo...” tornò a posare i suoi occhi su di lei “... e voi? Avete riposato bene?” Rise appena. “Prima di addormentarvi avete sussurrato qualcosa... in francese... cosa significava?”
Lady Gwen
08-10-2015, 20.14.20
Finii di medicare le ferite, facendo in modo che non si riaprissero di nuovo.
Poi un uomo si rivolse a me.
"No, non l'ho mai vista e ho gia` detto che la casa era vuota quando siamo arrivati."
Appunto. Era una ricercata, molto bene...
Dacey Starklan
08-10-2015, 20.16.55
Strinsi i pugni cercando un modo per perdere tempo e sperare che nel frattempo Dension facesse ritorno. Purtroppo la vista del fucile mi aveva fatto realizzare che non avrei potuto ribellarmi con un semplice pugnale.
Era una specie di incubo sembrava che per quanto cercassi di allontanarmi da Maruania questa continuava a volermi riportare indietro.
- Va bene, d'accordo... Verrò con voi, non c'è bisogno di quel fucile...-
Forse senza la minaccia di quell'arma prendendoli rapidamente alle spalle sarei riuscita a colpirli e stordirli tanto da poter fuggire. Ma restava comunque un problema. Come avrebbe fatto Dension a ritrovarmi?
Fingendo di spostarmi una ciocca di capelli lasciai cadere un orecchino a terra, sperando che il mio uomo lo ritrovasse e capisse quindi mi arresi all'evidenza e seguii i soldati.
Marwel
08-10-2015, 20.23.37
Finalmente Guisgard aveva riaperto gli occhi e nuovamente Marwel avrebbe potuto torturare un po' il suo cuore, guardando ciò che le era stato negato per tutta la vita.
Io ormai sono persa... pensò facendo scivolare la mano dal suo viso al petto, dove non aveva lacerazioni E Tristano e Isotta, a questo punto, erano completamente presi l'uno dell'altra e si erano uniti nel corpo, come nell'anima. Le chiese come avesse dormito e lei non seppe cosa rispondere, se raccontargli il sogno che aveva fatto o se tenerlo per se e non inquietarlo con cose forse inesistenti.
"Ho dormito bene..." rispose incerta, poi le chiese cosa volessero dire le parole che aveva pronunciato prima di addormentarsi ed ella pensò a Tristano e Isotta e fu colpita da pura fragilità. Poteva mentire e dirgli che aveva detto qualcosa sulla paura di essere scoperti da quei soldati, invece non lo fece.
"Significa che non credo di potervi lasciarvi andare via da me" per la prima volta da quando aveva conosciuto l'uomo, la ragazza non sfuggì al suo sguardo, anzi rimase ferma ad osservarlo, ma si morse il labbro inferiore come se stesse combattendo con se stessa.
"Mi è difficile pensarvi lontano, ma credo che sia questo il mio destino."
Guisgard
08-10-2015, 20.40.55
Gwen terminò di occuparsi delle ferite di Clio e di Hansiner, per poi rispondere a Jean.
“Ditemi...” disse Hansiner all'uomo “... chi è la donna che cercate? E perchè credete sia la stessa che abitava qui e che ha curato le ferite di Icarius?”
“Cerchiamo la figlia del barone di Carcassonne...” svelò Jean “... ella è fuggita ed ha fatto perdere le sue tracce... è promessa sposa ad un nobile e compito nostro è riportarla a casa sua. Ella poi ha dimestichezza con unguenti ed erbe mediche. Sin da piccola ha mostrato queste sue capacità. Per questo sospetto possa essere lei la donna che ha curato il vostro compagno ferito.”
“E forse” mormorò Udino “qualcuno li ha indotti poi a fuggire. Qualcuno che ha pensato bene in seguito di mettere sottosopra questa casa. Ma chi?”
“Forse il vostro compagno è inseguito da qualcuno?” Jean a Clio, a Gwen e a Hansiner.
Guisgard
08-10-2015, 20.44.57
Dacey alla fine si arrese e seguì i due soldati.
Ma nell'andare via lasciò scivolare a terra un orecchino, come segno per Dension.
I due militari allora la condussero poco lontano, all'interno della gola di pietra, dove la ragazza vide ormeggiata la gigantesca nave nera che braccava la Divina Misericordia.
Attorno al vascello vi erano alcune tende e proprio in una di queste i due soldati portarono Dacey.
E la giovane vi trovò un uomo in alta uniforme.
“Prego...” disse lui “... accomodatevi...” guardò poi i suoi uomini e con un cenno del capo li congedò.
Si avvicinò allora alla ragazza e la guardò con attenzione.
“Ma io vi ho veduta già...” fissandola Capitan Nero “... voi non siete la proprietaria di questo ciondolo...” impugnando il monile ritrovato nell'abitazione da cui erano fuggiti Guisgard e Marwel “... voi siete la donna di quell'idiota di Dension...” scosse il capo “... maledizione, dove sarà allora Guisgard?” Con un moto di rabbia. “E sia...” riflettendo “... cercherò di sfruttare gli eventi...” tornando con lo sguardo su Dacey.
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Guisgard
08-10-2015, 20.47.05
Guisgard restò a guardare il viso di Marwel per un tempo indefinito.
Le sfiorò le guance con le dita, finendo poi ad intrecciarsi in una sua ciocca bionda.
“Allora il sogno non mi aveva mentito...” disse piano “... davvero erano le parole più belle del mondo...” quella carezza divenne infinita “... mi avete salvato la vita e state rischiando la vostra per me... ed io vi racconterò tutto...” chiuse per un istante gli occhi azzurri, per poi riaprirli e tornare a fissarla “... su di me, come sui miei avi da secoli, pende una maledizione... essa prende il nome da ciò che mi nega ed è conosciuta come Gioia... Gioia dei Taddei... sfuggo da sempre a quest'oscuro incantamento, braccato fin dentro i miei sogni... la maledizione mi impedisce di amare, Sophie... forse anche di guardare una donna come adesso guardo voi... e ciò che mi spaventa non è tanto la morte... poiché chi ha paura della morte ha anche paura di vivere... no, ciò che mi tormenta è il potervi mettere in pericolo... tutte queste morti innocenti... tutte quelle povere ragazze uccise, sono solo state pretesti, trappole per attirarmi qui... e se vi accadesse qualcosa io non me lo perdonerei mai...” e la sua mano scese lungo il collo di lei, fin quasi a sfiorare il suo petto, per poi cercare ancora la sua bianca e morbida mano.
Lady Gwen
08-10-2015, 20.49.17
L'uomo ci parlo` della donna.
"Inseguito? Oh no, voglio dire, ci troviamo qui per caso" sorridendo con tono melenso "Siamo arrivati qui per caso e la bestia ha attaccato lui ed i nostri amici..."
Non potevo parlare di tutto cio` che c'era dietro, soprattutto se non sapevo per chi dei due fossero venuti.
Dacey Starklan
08-10-2015, 20.50.26
Nel camminare con quei soldati fino alla Divina Misericordia lasciai l'altro orecchino a terra. Era la mia unica speranza.
Lanciai uno sguardo gelido quando, una volta nella tenda, mi ritrovai davanti a Capitan Nero. L'uomo che aveva cercato di ucciderci.
- Non so nulla di quel ciondolo e neanche di Guisgard. Non so niente, voglio solamente andarmene con Dension, proprio come avevate pattuito con lui. Questo è tutto-
Non lo degnai di uno sguardo, ne lui ne al ciondolo, incrociai le braccia, restando in piedi, avevo alcuna intenzione di aiutare quell'uomo. Tanto più che una parte di me era anche contenta di sapere che Guisgard era ancora libero.
Marwel
08-10-2015, 21.03.01
Di nuovo Marwel si ritrovò con gli occhi colmi di lacrime. Non era possibile che l'unico uomo che le aveva fatto provare quelle meravigliose sensazioni non avesse la possibilità di provarle a sua volta.
Era dunque un sogno premonitore quello che aveva fatto? Guisgard sarebbe davvero morto se l'avesse amata? Il destino della giovane fanciulla non era già stato abbastanza crudele con lei?.
Sentì la mano dell'uomo sfiorarle il collo, il petto e poi cercare la sua mano, ma fu lei ad andare incontro alla sua e ad incrociare le dita con le sue.
"Voi mi avete raccontato il vostro segreto e io vi racconterò il mio, poichè ormai, Guisgard, il mio cuore sembra appartenervi e io non posso farci nulla" disse per poi chiudere gli occhi e cominciare a raccontare "sono la figlia del Barone di Carcassonne, il mio nome completo è Sophie Elisabeth Leroix e sono fuggita all'età di diciassette anni perchè i miei genitori volevano darmi in sposa ad un uomo che non amavo, che non conoscevo neanche, solo perchè era un ricco nobile vicino alla corte di Francia. Mi nascondo da cinque anni Guisgard, con la costante paura di essere trovata e di essere riportata da mio padre, in quella gabbia che sarebbe un matrimonio privo di sentimento."
Strinse la mano di Guisgard e un sordo singhiozzo le uscì dalla gola, seguito da copiose lacrime che bagnarono il petto di lui su cui Marwel aveva appoggiato il capo.
"L'unica cosa di cui ho paura ora è di perdere voi e so per certo che succederà in un modo o nell'altro"
Fui lieta di vedere Gwen, e la benedissi quando si occupò della mia ferita.
"Grazie cara..." Le sorrisi "Gli Dei ti benedicano..".
Poi trasalii a quelle parole.
Icarius ferito.
Sentii il cuore perdere un battito.
E poi sbiancai: ... e curato da una sconosciuta.
Chiusi gli occhi e strinsi i pugni per nascondere la rabbia.
Di nuovo!
Esattamente come a Vacolis io impazzivo a cercarlo e lui se ne stava bello tranquillo in dolce compagnia, a farsi medicare da una sconosciuta.
Mai una volta che si imbattesse in un dottore maschio, figurarsi!
Adesso piantala, Clio... Non è il momento di essere gelosa, su..
Ma ora era cambiato da Vacolis, ora aveva detto di amarmi, si era legato a me, sfidando la terribile maledizione.
Lo aveva detto lui stesso che aveva stretto un patto con Amore in quel momento.
Chi meglio di lui conosceva il valore di quel gesto?
Eternità, Assolutezza ed Esclusività.
Ora non avrei più dovuto essere gelosa del suo modo di comportarsi con le donne.
Quel modo galante che mi faceva andare in bestia.
Perché ero fermamente convinta andasse riservato ad una donna soltanto.
Certo, lui era fatto così...
Ma ora era tutto diverso, mi dicevo.
È me che ama, dopotutto.
Non può avermi mentito, lo so che non mi ha mentito.
Non si può mentire davanti ad Amore.
Quindi basta con queste paranoie e stai tranquilla...
Lasciai che il dolce ricordo di quella mattina scacciasse la paura e la gelosia, liberando la speranza e l'Amore.
Eppure l'idea che una sconosciuta fosse sola col mio uomo mi irritava e infastidiva terribilmente, era più forte di me.
In realtà avrei dovuto essere grata a quella sconosciuta dato che lo aveva medicato.
E sicuramente lui si era comportato in maniera diversa, mi dicevo, prendendo un profondo respiro.
Sì, dovevo stare tranquilla e fidami di lui.
Ora tutto era diverso, mi ripetei.
Non avrebbe sfidato la maledizione se non mi amasse davvero.
Dunque dovevo stare tranquilla e pensare piuttosto come trovarlo.
Concentrati sul presente, Clio.. concentrati!
Le parole dell'uomo furono una benedizione che mi strappò da quei pensieri che pensavo di aver ormai archiviato dopo quella mattina, e che invece erano tornati implacabili e crudeli.
Gwen sviò il discorso, ma dato che erano uomini di chiesa, probabilmente eravamo dalla stessa parte.
O meglio, avevamo lo stesso nemico.
"Sì, ci inseguono.." guardai Gwen, per poi annuire "L'ho scoperto poco fa anch'io..." con un sorriso amaro.
"Gente di Maruania.." dissi agli uomini del vescovo "Gente pericolosa e senza Dio..".
Poi sospirai, un sospiro stanco e doloroso.
"Dobbiamo trovarli.." dissi agli uomini "Vi prego, rimettiamoci in cammino... dobbiamo trovarli prima che lo facciano loro...".
Lady Gwen
08-10-2015, 22.59.01
Sorrisi a Clio. Immaginavo il sollievo, visto lo squarcio tremendo sulla sua coscia.
Poi, scoprii che in effetti ci inseguivano. Presi in disparte Clio.
"La donna, la madre di Amlin, mi ha detto che le morti delle giovani nin erano casuali.
La bestia le ha uccise perche` sapeva che in quel modo avrebbe attirato Icarius.
Il problema e` che noi non dovevamo venire qui, giusto? Infatti quel Munain disse che grazie a Dension lo aveva trovato e qui entra in gioco il sabotaggio della nave. Non credi anche tu?"
lanciandole una lunga occhista eloquente "Il problema e` che non so come abbia fatto a mettersi in contatto con la nave nera...'' con aria pensierosa.
Sorrisi a Gwen, e con la scusa della medicazione ebbi il tempo di parlarle in privato.
"Icarius mi ha detto che voleva fermare questa bestia perchè gli ricordava la Gioia, viene raffigurata come una bestia che vaga nella brughiera alla ricerca dei Taddei.." sospirai "Ora tu mi dici che la morte di quelle povere ragazze serviva unicamente ad attirarlo qui?" scossi la testa sospirando "Credi sia possibile? Che davvero quella bestia fosse la Gioia che l'ha trovato? Perché adesso?".
Poi sbiancai e chinai il capo.
"È colpa mia.." sussurrai pianissimo, per poi prendere un profondo respiro.
"No, noi non eravamo diretti qui, noi dovevamo solo sorvolare queste terre.. è come se ci fosse un disegno.. credo che Denison sia solo una pedina in tutto questo, ma sicuramente c'è qualcosa di più grande all'opera, Gwen.. qualcosa di terribile..".
Poi mi concentrai sulla domanda della ragazza.
"Già... come ha fatto a mettersi in contatto con la nave nera.." mormorai, pensierosa, poi trasalii.
"Ma certo! Scafris.." guardai Gwen e sorrisi appena, tristemente.
"Ricordi quando ci dissero che avevano visto un uomo che poteva essere Elv salire sulla nave con qualcuno che sembrava conoscerlo?" chiesi, alzando lo sguardo su di lei.
"Ho pensato subito fosse Denison, Icarius non era convinto e mi ha detto di sorvegliarlo... per questo non sono scesa con voi all'abbazia... e ho scoperto che tramava qualcosa, anche se non ho capito cosa, diceva di farlo per lui e sua moglie.." sospirai.
"Quello che non ho mai capito è cosa ci facesse Elv su quella nave, magari aveva solo bisogno di un passaggio e non sapeva chi erano, anche se mi sembra strano, o magari credeva che loro avessero la cura per la maledizione..." scossi la testa "Non lo so amica mia, ma quando questa storia sarà finita e Icarius sarà di nuovo con noi sani e salvi, potremo organizzare una spedizione per sbirciare sulla nave nera e cercare Elv.." sorridendo.
"Ma prima dobbiamo sopravvivere in queste lande e trovare Icarius.. che a quanto pare è in buona compagnia.." mi lasciai sfuggire, con una punta di amarezza.
Lady Gwen
08-10-2015, 23.49.27
"Non so darti una risposta, purtroppo..." riguardo la Gioia.
"Si, giusto, hai ragione" spalancando gli occhi "Lui e` sceso xalla nave, anche se non abbiamo idea di cosa abbia fatto, ma potremmo avere ragione."
Poi, la sentii. La fitta al cuore.
"Si, lo so, l'ho pensato anche io..." mormorai annuendo piano.
Poi sorrisi a Clio.
"Si, ce la faremo. Ne` tu con la tua abilita` con la spada e il combattimento, ne` io con la mia magia ci faremo bloccare" facendole l'occhio "Perche` si, io sono una pagana e so utilizzare la magia. A te posso dirlo, mi fido di te" sorridendole "Oltre a Elv, naturalmente" ridendo piano "E` stata la prima persona a cui l'ho detto..." con un sorriso amaro.
"Non e` colpa tua, Clio. Chi ama non ha colpa e sono sicura che Icarius, a causa della maledizione soprattutto, consideri l'Amore come la cosa piu` preziosa al mondo, in particolare con te al suo fianco" sorridendole e accarezzandole il viso come per rassicurarla.
Vidi il volto della ragazza cambiare, e mi dispiacque di averle ricordato il suo destino.
Poi sorrisi a quelle parole colme di speranza.
Si fidava di me, sapevo che non era una confessione facile da fare.
"Oh, ecco perché la mia gamba è quasi guarita del tutto..." le sorrisi, gaiamente, e poi sospirai "Ti capisco, io non amo usare il nome con cui i cristiani bollarono gli antichi culti ma sì.. conosco gli Dei e li onoro come posso..." lanciando un'occhiata all'anello con la Civetta e la luna che aveva racchiuso il mio voto tanto a lungo.
Lo stesso anello che possedeva la precedente proprietaria di Damasgrade e che, secondo la mia visione, aveva donato al suo amato, prima di lasciarlo andare incontro al suo destino.
A volte mi chiedevo se lui poi l'avesse fermata, se l'avesse presa tra le braccia e tenuta con sé.
Ma non era poi così importante ora.
Quella carezza gentile e delicata sciolse la tensione di quella notte, e sentii una lacrima accarezzarmi la guancia, asciugandola in fretta.
Sapevo sopportare e nascondere il dolore fisico, certo.
Ma i dolori del cuore, quelli erano troppo.
Erano parole sincere quelle della ragazza, parole delicate e gentili, adatte ad un animo puro come quello di Gwen.
E gliene fui grata, perché in quel momento ne avevo bisogno.
Annuii piano, ricacciando indietro le lacrime, con un debole sorriso.
Un sorriso misto ancora al dolore di quella notte, ma immensamente grato per la vicinanza di Gwen, per il suo conforto.
"Lo spero Gwen.." mormorai, mentre altre lacrime mi rigavano il viso, e il dolore nel petto si rifaceva sentire "Lo spero tanto.." sussurrai, ancora più piano.
Poi sorrisi.
"Sai una cosa?" asciugandomi le lacrime "Hai ragione, insieme ce la faremo!" sorridendo alla ragazza.
Lady Gwen
09-10-2015, 00.25.33
Risi di gusto quando parlo` della sua gamba.
"In effetti ho anche ricevuto la proposta di diventare infermiera a bordo" con un sorriso ammiccante.
"Tranquilla comunque, per me va bene il termine "pagana" " sorridendo e alzando le spalle.
Poi sorrisi alle sue parole.
"Si anch'io, anche se non come facevo nel mio paesino, ma questo mi da` molto conforto" sorridendo e mostrando il mio tatuaggio quando la vidi osservare quel particolare anello che portava.
Poi la vidi piangere e capii perfettamente come si sentiva...
"Si, ne sono sicura" con un ampio sorriso.
http://t3.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcQb75nd2todacohKqbR4Pwpm4HT7Bx6B ZEOplIlmdTDqafbpwhf
Sorrisi alla ragazza e annuii.
A giudicare dal tatuaggio che portava, doveva essere una seguace della Dea.
"Dai.." asciugandomi le lacrime "Il sole ormai è sorto, riprendiamo la nostra ricerca, e chissà che non ci porti dai nostri uomini..." sorrisi, e usai volutamente il plurale, perché sapevo bene quanto Gwen bramasse di tornare da Elv, e di quanto fosse ingiusta e assurda questa separazione.
Volevo infonderle speranza, come lei aveva fatto con me.
E la speranza era quella: che lui tornasse da me, che lui stesse pensando a me.
Lady Gwen
09-10-2015, 00.40.42
Risi piano e annuii.
"Gia`, adesso dovrebbe essere piu` facile, poiche` la bestia non vaga di giorno" annuendo.
Non vedevo l'ora che questa situazione si concludesse e che io fossi di nuovo con Elv.
Lo desideravo con tutta me stessa. Mi chiedevo cosa stesse facendo, cosa stesse pensando e se stesse pensando a me...
Tutte quelle dimande a cui avrei voluto dare al piu` presto una risposta...
Guisgard
09-10-2015, 01.22.20
A quell'atteggiamento di Dacey, Capitan Nero rise di gusto.
Riempì allora due bicchieri e ne porse uno alla ragazza.
“Suvvia, non siate così drastica...” disse lui sorseggiando dal suo bicchiere “... non capirò mai voi donne... siete bellissima e potreste avere qualsiasi uomo al modo... ed invece vi invaghite di quel Dension... uno che non ha esitato a manomettere la nave su cui viaggiava con voi e a tradire i suoi compagni di viaggio... uno che non ha avuto scrupoli a vendere l'anima a me...” divertito “... perchè non vi decidete a darmi una mano? Ho idea che col vostro aiuto riuscirò presto a mettere le mani su Guisgard...”
Dacey Starklan
09-10-2015, 01.32.43
Non mi mossi di un centimetro, rifiutando il vino.
- Tutto quello che lui ha fatto, lo ha fatto per entrambi... Per renderci liberi e darci la possibilità di creare la nostra vita insieme... Quando vi innamorerete anche voi capirete il significato delle mie parole.-
Feci una piccola pausa.
- E ho già detto che non so dove si trovi Guisgard -
Guisgard
09-10-2015, 01.40.02
“Mi spiace interrompervi” disse Jean a Clio e a Gwen “ma dobbiamo rimetterci in cammino. Queste lande sono sterminate e selvagge e potrebbero servire giorni e giorni di ricerche.”
“Sua Grazia vuole che il dramma di questa terra infelice si concluda quanto prima.” Fece Udino.
“Allora andiamo.” Annuendo Jean.
Il gruppo si rimise in marcia.
“Maruania...” mormorò durante il tragitto Jean “... ho udito vagamente di questa città e delle sue assurde leggi... perchè braccano voi ed il vostro compagno?” A Gwen e a Clio. “E poi parlatemi di lui... chi è davvero? La figlia del barone di Carcassonne è molto restia a fidarsi degli sconosciuti, sebbene sia comunque di indole gentile e cortese verso tutti. Mi chiedo come mai invece si sia fidata di lui.”
“E se invece l'avesse portata via con la forza?” Fissandoli Udino.
“Non è un vigliacco e nemmeno un violento.” Disse Hansiner.
“E comunque” Jean “è ferito e difficilmente potrebbe spostarsi avendo con sé una ragazza costretta con la forza.”
Guisgard
09-10-2015, 01.46.23
“Guisgard era il capitano del vascello...” disse Nero sorseggiando dal suo bicchiere “... giusto? Era dunque il comandante di tutti voi...” sorrise malizioso a Dacey “... possibile che non vi abbia mai lanciato uno sguardo appassionato? Rivolto parole romantiche? Voglio dire... una bellissima ragazza come voi... non vi ha mai proposto di raggiungerlo di notte nella sua cabina? Forse per questo vostro marito lo detesta tanto...” la guardò in un modo che fece sentire a disagio la ragazza “... e chissà che non sia per questo che ora lo difendete tanto, rifiutandovi di dirmi dove sia ora Guisgard...” riempì ancora il suo bicchiere “... non mi avete ancora rivelato il vostro nome...”
Gli uomini ci riportarono alla realtà.
Annuii.
"Certo, andiamo..." dissi, risalendo a cavallo.
"Perché ci cercano? Perché siamo nemici di Maruania e delle sue assurde leggi dissolute.." con disprezzo.
Poi quelle parole su Icarius e quella ragazza.
"Oh, no... non l'avrà costretta, state tranquilli.. non lo farebbe mai... l'avrà affascinata piuttosto.." con un sorriso amaro e una fitta al cuore "Lo fa sempre..".
Era doloroso immaginare come si sarebbe comportato Icarius con lei.
Come l'avrebbe guardata, come le avrebbe parlato.
Faceva male solo a pensarci.
Se era riuscito a far sì che una donna così schiva si fidasse di lui, probabilmente si era comportato con lei nel modo che io non sopportavo.
Non puoi saperlo, Clio, su...
Sicuramente non è andata così.
Non ti farebbe mai del male, lo sai..
Cercavo di tranquillizzarmi, di pensare alla missione.
A quelle faccende dolorose ci avrei pensato una volta ritrovato Icarius.
Perché sapevo che i suoi occhi non potevano mentirmi.
Lady Gwen
09-10-2015, 01.47.17
"Dubito seriamente che sia andata come dite" ai due uomini "Comunque egli e` contrario alle leggi di Maruania e poiche` egli le combatte attivamente, la citta` lo cerca."
Poi mi venne in mente una cosa e mi avvicinai a Clio.
"E se chi comanda la bestia sapesse dell'ipotetica fprma della Gioia e l'avesse fatto apposta per fargli credere che sia lla maledizione?"
Quelle parole sussurrate di Gwen mi destarono dai miei pensieri cupi e dolorosi.
Benedetta ragazza, se non ci fossi tu sarei già impazzita stasera!
Le sorrisi.
"Sì, può anche essere.." pensierosa "Far leva sulla maledizione per braccarlo, non è affatto una brutta idea.. ma chi?" dissi piano a mia volta alla ragazza.
Lady Gwen
09-10-2015, 01.56.40
"Ovviamente chi guida la nave nera e ha ingaggiato Dension, ma appunto, chi...." pensierosa.
Annuii a Gwen.
"Già, chissà cosa si cela dietro quella nave.." sospirai, pensierosa.
Guisgard
09-10-2015, 02.12.48
Mentre Clio e Gwen ragionavano su un'infinità di possibilità per dare un senso a quella storia, Jean diede ordine al gruppo di fermarsi.
“E' inutile allontanarci troppo...” disse guardandosi intorno “... un uomo ferito ed una ragazza, oltretutto senza un cavallo, non possono essere andati molto lontani dall'abitazione... dobbiamo dunque cercare qui in giro...”
“E se fossero stati attaccati dalla bestia, signore?” Mormorò uno dei soldati.
“La bestia lascia in giro corpi sventrati...” intervenne Amlin “... se li avesse attaccati, ora in giro troveremmo dei cadaveri martoriati.”
“Si, giusto.” Annuì Jean.
“Allora dove possono essere andati?” Pensieroso Udino. “Forse i soldati di Maruania li hanno trovati prima di noi.”
“Il Cielo non voglia...” preoccupato Jean “... ma è inutile stare qui a fare supposizioni... cerchiamo... battiamo palmo dopo palmo questa zona!” Ordinò ai suoi.
Cominciarono le ricerche, ma senza dare frutto.
Trascorse così Mezzogiorno, poi giunse il pomeriggio.
Ed il Sole cominciò piano ad abbassarsi sulle alte cime di quelle lande.
E proprio mentre le ombre cominciavano ad allungarsi, il gruppo sentì qualcosa.
Un grido di terrore.
“Cos'è stato?” Gridò Jean.
“Sembra la voce di una ragazza!” Fece Hansiner.
“Deve essere a diverse decine di metri da qui...” uno dei soldati “... ma cosa le può essere accaduto?”
“E' così difficile capirlo?” Spronando il suo cavallo Jean. “Presto, nella direzione da cui è giunto quel grido!”
Nello stesso istante, non lontano da loro, una pastorella correva terrorizzata nella boscaglia, mentre qualcosa di mostruoso la inseguiva.
La giovane correva senza più fiato, incapace anche di gridare ora, fino a quando inciampò, rotolando sulla sponda del Triterno.
In acqua, spinta dalla disperazione, trovò il modo di allontanarsi ancora, quasi sperando che il corso del fiume la mettesse al riparo.
Ma un innaturale latrato alle sue spalle la fece voltare e vide il volto dell'orrore più puro e profondo.
Poi le acque del Triterno si tinsero di rosso.
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Lady Gwen
09-10-2015, 02.13.22
Gia`, me lo chiedevo anche io, ma non osavo immaginarlo... Continuammo comunque a camminare.
Intanto ragionnammo su dove potessero essere Icarius e la donna, cercando li in zona.
Poi, delle urla.
Un'altra scena infernale che si ripeteva e un'altra donna che moriva.
Quella ricerca era frustrante oltre che infinita.
Dove potevano essere andati?
Lui era ferito, non potevano essere lontani.
Dovevamo trovarli prima dei soldati di Maruania.
Poi quel grido, terrorizzato.
Annuii a Jean.
"Andiamo, presto.." esclamai, seguendo gli altri all'inseguimento di quel grido.
Guisgard
09-10-2015, 02.27.32
Il gruppo galoppò rapido nella direzione in cui si era udito quel grido.
E mentre galoppavano altre grida, stavolta di disumano dolore, echeggiarono nella cupa boscaglia.
Poco dopo giunsero dove la morte aveva di nuovo colpito.
Il cadavere sventrato di una giovane era bloccato tra la fitta vegetazione che nasceva sulla sponda del Triterno.
I due chierici recitarono alcune preghiere e poi benedissero quel corpo.
Jean ed i suoi invece subito si calarono in acqua per recuperare il cadavere.
“Che Dio mi perdoni...” disse il militare francese “... per un attimo ho temuto fosse la figlia del barone... è una pastorella invece...”
“Se la bestia vuole davvero solo Icarius” con rabbia Hansiner “perchè continua allora a mietere vittime? Perchè?”
“La furia dei Taddei...” mormorò la vecchia “... la furia che li cerca, che li bracca... sta giocando con tutti noi... ci sta facendo terreno bruciato intorno... attende che saremo a trovarlo...”
“E' solo un animale!” Gridò Jean. “Una dannata e maledetta bestia!”
“No... è molto di più...” la vecchia.
Arrivammo troppo tardi, la bestia aveva colpito ancora, e alla luce del giorno per giunta.
Sospirai alla vista di quell'ennesimo corpo smembrato.
Guardai Jean e scossi la testa.
"No, non lo è purtroppo... qualunque cosa sia non è solo un animale ma molto di più.." dissi, sfiorando istintivamente la coscia dove c'era la ferita della bestia prima delle cure di Gwen.
"Lo troveremo e lo proteggeremo, se restiamo uniti la bestia non avrà scampo..." assentii con fermezza.
"Continuiamo a cercarli.." guardandomi attorno, chiedendomi dove diavolo potesse essere Icarius.
Guisgard
09-10-2015, 02.45.44
Jean annuì a quelle parole di Clio, per poi dare ordine ai suoi di riprendere il cammino.
Lasciarono così il cadavere coperto da alcuni rami, ma ben visibile per chi giungeva presso la sponda del Triterno, in modo da poterlo raccogliere e portarlo nella cittadina per una degna sepoltura.
Tornarono verso l'abitazione, perchè convinti che i due fuggitivi non fossero andati troppo lontani da lì, anche se dopo la nuova apparizione della belva lo sconforto e la paura si erano impossessati dei loro animi.
Tuttavia non cessarono le loro ricerche.
E quando il crepuscolo cominciò ad annunciarsi, uno dei soldati di Jean si accorse di una luce lontana che brillava tra alcuni castagni.
“Raggiungiamola!” Ordinò l'uomo al gruppo.
Lady Gwen
09-10-2015, 02.46.00
Il corpo giaceva straziato nell'acqua.
Non era solo un animale, la veccia aveva ragione e avrebbe mietuto ancora vittime finche` Icarius non fosse uscito ad affrontarla.
Tornando indietro, poi, notammo una luce fra la boscaglia e la seguimmo.
La ricerca riprese, anche se eravamo sempre più stanchi e frustrati.
Ma non ci saremmo arresi.
Io di certo non mi sarei arresi.
Ero testarda e ostinata, e Icarius questo lo sapeva bene.
Mi mancava, terribilmente, e l'idea di non trovarlo era insopportabile.
Non pensarci neanche, Clio!
Chissà se io mancavo a lui.
Non hai davvero nient'altro a cui pensare?
No, infatti, dovevo pensare alla ricerca, dovevo trovarlo.
E finalmente, quando pensavo che la speranza ci avesse salutato e stesse prendendo un altro sentiero, vedemmo una luce.
Magari non era niente, ma almeno era un indizio, finalmente!
Annuii a Jean e spronai il cavallo, seguendo quella luce.
Guisgard
09-10-2015, 03.12.01
Il gruppo galoppò rapido verso la luce tra i castagni, ridestato dalla speranza di aver trovato qualcosa.
La raggiunsero e si accorsero che proveniva da una vecchia struttura fatiscente.
In realtà di trattava di un'antica cappellina, forse risalente al periodo longobardo e da una delle sue finestre giungeva la luce che il gruppo aveva visto da lontano.
Galoppammo verso quella luce, e nell'avvicinarci comprendemmo che si trattava di una cappellina.
La luce proveniva da lì.
Chissà, forse vi avevano trovato riparo.
I chierici sono ospitali di solito.
E lo sperai davvero perché stavo perdendo la pazienza oltre che la speranza.
Ma dovevo tenere duro, mi ripetevo.
Non potevo, né volevo arrendermi.
Smontai da cavallo e guardai Jean.
"Diamo un'occhiata in giro?" chiesi, guardandomi attorno "Magari hanno chiesto ospitalità..".
Guisgard
09-10-2015, 03.32.31
Jean annuì a Clio e si avvicinò alla porta della cappellina, per poi bussare con vigore.
Ma nessuno rispose.
L'uomo bussò di nuovo e con ancora più forza, tanto che quella porta di legno dai cardini arrugginiti cominciò a scricchiolare.
Poi finalmente si udirono dei passi.
“Allora...” disse qualcuno dall'interno “... non vedete la Santa Croce che domina questa cappellina? Non sapete dunque che essa è luogo Sacro ed eremo per i figli della privazione? Andatevene perciò e non disturbate oltre le mie orazioni, sicché per riconoscenza io pregherò per voi.”
“Perdonateci se vi disturbiamo, buon eremita...” disse Jean “... ma è questione di vita o di morte...”
“E ignorate dunque che le orazioni di un anacoreta sono al di sopra di tutto?” La voce dalla cappellina. “Anche della vita e della morte? Andatevene e San Rocco, a cui sto dedicando le mie preghiere, vi risparmierà le noie che soventi spettano ai disturbatori dei figli della Chiesa.”
“Un pio eremita che nega ospitalità a dei viandanti?” Seccato Jean.
“Un pio eremita” replicò la voce dall'interno “che invece si difende dalle tentazioni del mondo che recate con voi. Andatevene e non disturbatemi oltre, altrimenti sarò indotto a pensare che la vostra determinazione a seccarmi celi cattive intenzioni. In tal caso ho con me una robusta verga con cui tengo lontani anche i lupi, oltre che i malintenzionati. Su, figlioli, riprendete il vostro cammino e che il Cielo vi benedica.”
“Signore...” uno dei soldati a Jean “... e se nascondesse qualcosa?”
Un chierico meno che ospitale ci ricevette.
Guardai Jean.
"Beh, ditegli che siete al servizio del vescovo, no?" alzai le spalle "Magari parlerà con voi..".
Guisgard
09-10-2015, 06.14.50
A quelle parole di Clio fu invece Udino a farsi avanti.
“Voi...” disse rivolto a colui che parlava oltre la porta chiusa “... mi ascoltate?”
“Siete voi altri che invece non ascoltate me.” Dall'interno della cappellina. “Vi ho detto di andarvene e di non seccarmi oltre.”
“Allora indicatemi il passo dei Vangeli” fece Udino “in cui si riporta questo modo di accogliere i samaritani che bussano alla porta del Tempio.”
“E con quale autorità voi giungete qui a declamare i Santi Vangeli al cospetto di un eremita che vive più prossimo al Cielo che non alla Terra? E comunque ho udito la voce di una donna. Andatevene vi dico e portate via con voi le vostre tentazioni.”
“L'autorità conferitami da Sua Grazia il vescovo.” Lesto Udino. “Ed in nome suo vi chiedo di aprirci, in rispetto al Voto di obbedienza che accettaste nell'atto di indossare gli abiti della Vocazione.”
Passarono alcuni istanti di silenzio e finalmente la porta si aprì.
E sulla soglia apparve un corpulento frate dall'aspetto accigliato.
http://pad.mymovies.it/cinemanews/2010/36691/robinhood27.jpg
Guisgard
09-10-2015, 06.23.14
Guisgard ascoltò Marwel e la sua triste storia, per poi accogliere il capo della ragazza sul suo petto, mentre calde lacrime bagnavano il bel viso della giovane.
“Non siamo dunque tanto diversi...” disse lui, stringendola “... anche io, come voi, fuggo da sempre... e come voi sono stato costretto a cambiare nome... fuggiamo entrambi da una vita senza amore, rischiando la morte e la solitudine...” con la mano dolcemente le fece alzare il viso, per poi portarle via le lacrime dalle guance con un dito “... vi ho già detto che è un peccato vedere i vostri occhi piangere...” le sorrise “... il vostro cuore è un tesoro inestimabile... conquistarlo è una immensa fortuna... volete davvero offrirlo a chi, come me, è condannato a non poter amare mai? Come un Lancillotto impossibilitato ad essere felice, a raggiungere Ginevra... questo sono, Sophie... e voi siete troppo giovane e bella per appassire nell'aridità di morte che circonda il mio cuore...” le accomodò una ciocca ribelle “... ho rischiato la vita mille volte sulle mura di Maruania, sotto stelle sconosciute, tra i suoi mortai ed il sibilo dei letali Corvi... sono sceso come un Orfeo, un Ulisse, un Enea in un Oltretomba senza pietà, misericordia e Amore per strappare ai demoni di quella città infernale le anime ed i cuori di infelici amanti... perchè? Perchè altri non potevano... e perchè, credo, facendolo riuscivo a far mio un po' di quell'Amore che la maledizione mi aveva negato...” strinse la mano di lei “... non lascerò che vi portino via, Sophie... foss'anche l'ultima cosa che farò... vi porterò via da qui... con la mia nave volante... lontano da queste lande e da coloro che vi stanno cercando... fidatevi di me, vi prego...” fissandola alla luce della lampada che col suo bagliore incerto rendeva i suoi occhi di un azzurro mutevole ed avvolgente.
Dacey Starklan
09-10-2015, 08.30.40
Non mi piaceva quello che insinuava e neanche il suo modo insistente di guardarmi.
- Mi offendete con spregevoli illazioni, alludete che non sono fedele a mio marito e io dovrei anche dirvi il mio nome? Voi che volevate anche ucciderci.... Non so perché cerchiate Guisgard e non mi importa. Quell'uomo sapeva fin dall'inizio che ero una donna sposata e come tale mi ha trattata. Per quanto riguarda la sua cabina, ci sono stata ma quando lui non c'era, ci sono stata per cercare di capire chi fosse il capitano dato che sulla nave usava un altro nome... Un po' come voi, anche voi non usate il vostro nome quindi ho un motivo in più per non dirvi il mio. Capitan Nero avete accusato me e mio marito di essere traditori. Noi abbiamo semplicemente fatto ciò che dovevamo, per sottrarci alla minaccia di X. Voi invece avevate un patto con mio marito e non lo avete rispettato... Allora chi è il traditore adesso?-
Terminai di parlare con uno sguardo furente. Non era da me quel comportamento, di solito tentavo la via della diplomazia, usavo le parole a mio vantaggio ma questa volta era come se avevo sfogato tutta la mia frustrazione e la mia rabbia repressa su quell'uomo, anche perché nella mia mente era ancora stampata l'immagine in cui lui mi puntava una pistola addosso.
Marwel
09-10-2015, 09.30.59
Sophie continuava a bearsi del calore del suo petto, finchè non le alzò il viso per asciugarle le lacrime e li di nuovo i loro occhi s'incontrarono e Marwel si disse pronta a danzare con il cielo.
Si ritrovò a guardare le sue labbra proferire parole dal suono agrodolce e se ne invaghì, le osservò aprirsi e chiudersi come fosse ipnotizzata dai suoi movimenti.
Le chiese se fosse sicura di volersi innamorare di lui e lei pensò che no, non avrebbe mai voluto innamorarsi di lui, era l'ultima cosa al mondo che voleva, ma al cuor non si comanda.
"Guisgard, credetemi, non ho scelto io d'innamorarmi di voi. Ho vissuto nella speranza di non dover fuggire più, di non dover soffrire più e poi siete arrivato voi e mi avete rapita e mi avete portata in un sentimento che non conoscevo e di cui tutt'ora non ne capisco la natura. Se potessi rendere la mia vita un po' più facile lo farei, ma non posso, ormai ci sono dentro e je danse."
Le promise che non l'avrebbero portata via, che non l'avrebbero ricondotta in Francia e le chiese di fidarsi di lui. Non si fidava di un uomo dai tempi in cui era una bambina e l'unico suo amore era suo padre, il suo adorato genitore. Poi aveva smesso di fidarsi il giorno in cui aveva promesso la sua mano ad uno sconosciuto, che tra l'altro non aveva la fama di brav'uomo, anzi.
"Mi fido di voi Guisgard, non chiedetemi perchè. So solo che non voglio tornare la! Una delle mie più fedeli amiche mi raccontava spesso le storie che sentiva su colui che mi avrebbe sposata e... non erano belle storie. Una volta mi raccontò che era stato lui ad uccidere le sue mogli e questo solo perchè non si erano concesse a lui una notte o due. Mi raccontò che era violento con loro ed erano entrambe delle ragazzine quando divennero mogli del nobile più ambito in Francia dopo il Principe. Io non voglio concedermi ad un uomo come lui e so che fine farei se gli negassi il mio corpo."
Parlò guardando Guisgard negli occhi, poi sorrise e appoggiò nuovamente il capo sulla sua spalla.
"Portatemi dove volete Guisgard, io vi seguirò"
Alla fine Udino si fece avanti, e riuscì a farsi aprire.
Stavo per parlare e spiegargli perché eravamo lì, ma dalle sue parole compresi che non gli andavano a genio le donne, così lasciai che fossero i due inviati del vescovo a parlare.
Lady Gwen
09-10-2015, 15.57.43
La luce che avevamo visto proveniva da una cappellina e una voce al suo interno ci disse di andare via, quando chiedemmo di entrare.
Dopo molte insistenze e il sentir nominare il vescovo, un uomo appari` sulla soglia.
Guisgard
09-10-2015, 17.32.48
Nero sorrise a Dacey.
“Eh, che impeto, che caratterino.” Disse infine, finendo il suo bicchiere. “Una donna come voi è sprecata accanto ad uno come Dension.” Rise. “Ma checché ne dite, madama, io rispetto le scelte altrui. Si, amo troppo la libertà per impormi persino davanti al cattivo gusto di una bella donna nello scegliersi il marito.” La fissò. “Per questo sono al servizio di Maruania.” Chiamò uno dei suoi. “E non temete, rispetterò il patto. Appena avrò messo le mani su Guisgard. E comunque non voglio essere da meno al nostro eroico fuggiasco. Fin quando sarete mia ospite anche io vi offrirò ospitalità nella mia cabina.”
Arrivò il soldato.
“Conduci milady a bordo della nave.” Ordinò Nero. “Nella mia cabina. Ah, trattatela con tutti gli onori.”
“Si, capitano.”
Dacey Starklan
09-10-2015, 17.39.04
Rimasi in silenzio, ignorando le sue continue battute e allusioni.
Dunque ero prigioniera di quell'uomo, per un tempo indefinito. Certo mi offriva la sua cabina ma non sarebbe stata altro che una gabbia dorata.
- Vi ringrazio ma non posso restare...Mio marito mi starà cercando...- tentai di protestare ma un soldato arrivò a prendermi in custodia.
Guisgard
09-10-2015, 17.52.44
Il frate restò sorpreso di vedere uomini armati, donne e chierici che bussavano alla loro porta.
“Salute a voi, signori...” disse a capo chino.
“Noto avete smarrito la vostra scortesia.” Fece Udino. “Non è degna di un pastore della Chiesa.”
“In verità, monsignore, proprio nell'atto di adempiere al mio mandato pastorale ho cercato di mandarvi via.” Il monaco. “Con rispetto parlando, visto ignoravo la presenza di due pii chierici fra coloro che bussavano alla mia porta.”
“Davvero?” Fissandolo Udino. “E in che modo la cattiva maniera si lega ai Proclami dei Vangeli?”
“Posso parlarvi in confessione, monsignore?”
“Non ho tempo per ascoltare i vostri di certo numerosi peccati, dunque parlatemi in confidenza e sincerità ed io valuterò se riferire o meno a Sua Grazia della vostra condotta. Vi ascolto.”
“Ebbene...” mormorò il monaco “... proteggo un fuggiasco... un perseguitato dalla legge...”
“Un lestofante?” Sorpreso Udino.
“No, monsignore...” scuotendo il capo il monaco “... una vittima... un martire... nonché un povero matto... ma anche i folli sono fatti ad Immagine dell'Altissimo, no?”
Ascoltai le parole del frate in silenzio, lasciando che fossero gli uomini a parlare.
Così il frate ci parlò di un fuggiasco, e subito sperai parlasse di Icarius, però noi sapevamo che non era solo.
E poi un matto?
Icarius non sembrava certo un matto.
Sperai che i due uomini del vescovo avessero intenzione di indagare a fondo.
Lady Gwen
09-10-2015, 18.00.50
Il frate usci`, docile come un agnellino.
E menomale che dovrebbero essere uomini di chiesa...
Disse poi che proteggeva un fuggiasco, un matto...
Guisgard
09-10-2015, 18.03.52
“Sciocchezze, invece resterete, madama.” Disse Nero a Dacey, per poi annuire al suo soldato.
Ed il militare portò la ragazza fuori dalla tenda e la condusse all'interno della gigantesca nave nera.
Era un luogo sinistro, dove un'atmosfera gotica dominava tra ingranaggi e macchinari che sembravano pulsare una fredda e malvagia energia.
I marinai erano tutti vestiti di nero e dalla pelle di un bianco cadaverico, come se fossero prigionieri nel ventre di quel vascello, senza poter uscire mai alla luce del Sole.
Dacey fu così portata in una cabina vasta, ma disordinata.
Al suo interno vi era un denso ed insopportabile odore di fume ed ovunque c'erano cenere ed erba dallo sgradevole odore allucinogeno.
E nell'andare via il militare la chiuse dentro a chiave.
Guisgard
09-10-2015, 18.06.30
“Portate a noi quell'uomo.” Disse Udino al frate, con un tono che non ammetteva repliche.
Il frate annuì e tornò sull'ingresso della cappellina.
“Venite pure avanti...” chiamando qualcuno ben nascosto all'interno “.. sono amici...”
Un attimo dopo, con passo incerto, una figura attempata apparve sulla soglia.
Alzò il capo e Gwen subito lo riconobbe: era Elv.
Sorrisi piano alle parole dell'uomo.
Aveva avuto la mia stessa idea.
Così avremmo scoperto di chi si trattava .
E poi trasalii.
Guardai Gwen con un sorriso radioso.
"Molto più che amici..." Mormorai, sorridendo.
E attesi di vedere i due innamorati riuniti
Lady Gwen
09-10-2015, 18.11.52
Uno degli uomini disse al frate di mostrarci l'uomo che ospitava.
Il frate lo fece venire avanti e non potei crederci.
"Elv" mormorai in un sospiro, mentre prendevo il suo viso fra le mani "Per gli Dei, quanto ti ho cercato" sorridendo.
Dacey Starklan
09-10-2015, 18.12.05
Come sempre non potevo fare altro che arrendermi all'evidenza e acconsentire. Seguii il soldato rassegnata mentre osservavo la nave in cui sarei rimasta a tempo indefinito. Tutto intorno a me era cosparso di un'atmosfera spettrale, marinai cadaverici e ambienti freddi e sterili. E la cabina di Capitan Nero non era da meno. Un puzzo inenarrabile permeava nella stanza e la prima cosa che feci fu aprire l'oblo.
Guisgard
09-10-2015, 18.19.48
Con un gesto delicato Guisgard portò un dito, lieve, a posarsi sulle labbra di Marwel, come a volerle impedire di esternare ancora paure e timori.
“Nè quell'uomo, né nessun altro a questo mondo potranno farvi del male...” disse pianissimo “... la Divina Misericordia, la mia nave, ci porterà lontano...” accarezzandole il capo “... in cambio, come pegno, mi prometterete di non piangere più e di non negarmi mai il vostro sorriso?” Facendole l'occhiolino.
Si toccò poi il petto, verificando la tenuta delle bende.
“Le ferite vanno molto meglio ora...” annuendo alla giovane “... posso camminare senza più grande fatica... dobbiamo uscire da qui e raggiungere la nave... solo là saremo al sicuro... abbiamo guadagnato un po' di vantaggio sui nostri inseguitori ma non durerà in eterno... inoltre credo presto sarà buio e dobbiamo spostarci in fretta... la bestia è ancora la fuori e conosce l'odore del mio sangue... ve la sentire di andare ora, Sophie?”
Guisgard
09-10-2015, 18.31.50
Elv strinse a sé Gwen e pianse di felicità.
“Eh, se non avessi i circuiti condensati eletromagneticamente direi quasi di essere sul punto di commuovermi...” disse Cq, per poi guardare Clio.
“Perchè dite che costui è matto?” Udino al frate, indicando Elv.
“Perchè, monsignore, egli afferma di essere un giovane mutato per incanto in un vecchio.” Rispose il frate.
“Beh, in effetti...” perplesso Udino.
“Però la ragazza sembra conoscerlo bene.” Fece Jean.
“Chi è quest'uomo?” Udino a Gwen. “Parlateci di lui.”
Guisgard
09-10-2015, 18.37.11
Dacey aprì uno degli oblò per consentire all'aria pulita di entrare.
Fuori il crepuscolo ormai si avvicinava inesorabilmente.
Passarono lunghi minuti, poi forse anche un'ora.
Infine la ragazza perse la concezione del tempo.
Poi, ad un tratto, la porta si aprì ed entrò Nero.
“Oh, fate come se foste a casa vostra, madama.” Disse l'uomo, accendendosi una sigaretta. “Vi piace la mia cabina?” Tirando una lunga boccata. “Beh, manca il tocco di una donna, lo ammetto, ma almeno non è banale.” Rise, per poi sedersi su una poltrona dalla fodera sbiadita per il fumo. “Avanti, ditemi cosa gradite mangiare... in vostro onore farò servire qui la cena... contenta?”
Lady Gwen
09-10-2015, 18.40.01
Mi strinse a se` ed io mi sciolsi fra le sue braccia, mentre asciugavo dolcemente le lacrime dal suo viso.
Poi, mi voltai verso gli uomini. In effetti, le loro domande erano lecite.
"Costui e` l'uomo che amo ed e` vero cio` che dice, inizialmente fui io colpjta dall'incanto e poi e` toccato a lui. E` tutto a posto, signori" voltandomi poi verso Clio per conferma.
Dacey Starklan
09-10-2015, 18.48.39
Mi ero affacciata alla finestra osservando il cielo e avevo perso la cognizione del tempo fino a quando la porta si aprì.
- Nessuno vi ha insegnato a bussare vedo...- dissi voltandomi a Capitan Nero che incurante accese un'altra delle sue puzzolenti sigarette.
- Se state in qualche modo insinuando che dovrei riordinare la vostra cabina potete scordarvelo signore. Per quando riguarda la cena non è necessario che vi scomodiate tanto per me, quello che farà il vostro cuoco andrà bene.-
Come erano lontani i giorni in cui cucinavo per Dension e la sua ciurma, quanto mi mancavano quei giorni.
Guisgard
09-10-2015, 19.01.26
Nero rise alle parole di Dacey.
“Ah, madama madama...” disse guardandola “... ammiro il vostro coraggio, oltre che la vostra bellezza... si, perchè non temete nulla, anche se dovreste... io governo una nave immensa e capace di radere al suolo un'intera città... ho ucciso uomini, donne e persino bambini in anni di viaggi e battaglie... molti mi bollano come assassino, tiranno, criminale ed anche folle... e voi invece? Voi nulla...” divertito “... potrei farvi torturare e violentare da ciascuno dei miei uomini... potrei marchiarvi a sangue come si fa con le schiave, fino a farvi gridare il vostro desiderio per me... ma voi nulla... eh, si, siete coraggiosa... ma vi consiglio di non tirare troppo la corda... mi stupisco io stesso della mia pazienza con voi... ma non abusatene...” fissandola.
Bussò qualcuno.
“Entra.” Fece Nero.
Entrò il cuoco e servì loro la cena.
Dacey Starklan
09-10-2015, 19.08.47
Gli gettai addosso un'altra occhiata di disprezzo, crescente ad ogni parola che pronunciava.
- Pensate di farmi paura lodandovi e narrando le vostre prodezze, lanciando minacce... Non siete il primo che mi tratta in questo modo, non mi stupisce che siate il compare di X in effetti... E come allora preferirei la morte, non mi farò toccare da voi o da nessuno dei vostri uomini...- dissi con una gelida calma osservandolo fumare.
- Voi credete di poter ottenere tutto solo perché siete un violento ma mi dispiace dirvelo, vi sbagliate... Si ottiene molto più con l'amore che con la violenza e la paura...-
Fui interrotta dal cuoco con le sue pietanze e forse fu meglio così. La mia audacia nel parlare con il Capitan Nero nasceva dal fatto che ero stufa di essere minacciata, rapita e segregata da qualche parte, ma era un'audacia effimera. Dentro di me sapevo che era meglio non provocarlo troppo.
Guisgard
09-10-2015, 19.12.53
Udino, Jean e gli altri restarono increduli a quelle parole di Gwen.
“Dunque...” disse Jean “... siete vittima di un incanto?”
“Si...” annuì Elv “... per questo sono fuggito da lei...” indicando Gwen “... per liberarla dal mio fardello... poi mi sono imbattuto nella nave nera e mi hanno preso a bordo. Volevano farmi confessare... rivelare della Divina Misericordia, ma io ho finto di essere matto... e appena giunti qui sono fuggito... e mi sono imbattuto in questo buon frate...”
Lady Gwen
09-10-2015, 19.19.31
"Ecco cosa ci facevi su quella maledetta nave..." accarezzandogli il viso.
Sospirai, per poi poggiare la testa sulla sua spalla.
Non ci credevo ancora di essere di nuovo con lui, di averlo ritrovato ed era la sensazione piu`bella del mondo.
Osservavo quella scena con le lacrime agli occhi è un largo sorriso.
Ora era tutto chiaro, perché fosse andato su quella nave, perché fosse rimasto lontano da lei.
Ero felice per Gwen, terribilmente, e quella felicità mi infuse serenità e speranza.
E nel vedere i due innamorati finalmente ricongiunti, mi si strinse il cuore al pensiero del momento in cui avrei potuto riabbracciare il mio Amore.
Poi prestai attenzione agli uomini.
"Dice il vero.." Annuii "Per quanto assurdo possa sembrare, se siamo stati tutti testimoni, purtroppo..".
Poi sorrisi ad Elv.
"È bello vedervi, messere... Ci è mancato terribilmente il sorriso di Gwen.." Dissi, sorridendo alla ragazza.
"Proseguiamo la ricerca?" Chiesi agli uomini.
Marwel
09-10-2015, 19.35.15
Il cuore batté così forte quando Guisgard le sfiorò le labbra con le dita che ella si paralizzò all'istante, ma poi si sciolse quando lui le chiese semplicemente di non piangere più e di donargli solo sorrisi. Come se fosse un comando, Sophie sorrise a quell'uomo che aveva sciolto ogni paura in lei.
Le disse che stava meglio e che poteva camminare senza far troppa fatica e le chiese se fosse pronta a lasciare il rifugio.
Non avrebbe mai voluto separarsi dal suo caldo abbraccio, non avrebbe voluto lasciare quel nascondiglio segreto che rendeva tutto così misteriosamente romantico, ma era giunto il momento cercare una vera via di fuga.
"Si, a patto che non mettiate a rischio le vostre ferite. Se dovessero continuare ad aprirsi s'infetterebbero di sicuro e a quel punto non saprei come salvarvi la vita." Raccolse gli unguenti e cominciò a togliere le pietre per poter uscire da li, poi prese il mantello e lo legó al collo di Guisgard "non potete prendere freddo" disse come fosse una madre apprensiva.
Quando uscì dal rifugio si sentì investita dalla paura di poterlo perdere e dalla convinzione che non ne sarebbe uscita viva da quella storia.
Guisgard
09-10-2015, 19.59.52
“Non temete...” disse Guisgard, mentre Marwel gli allacciava il mantello “... non è così facile mettermi fuorigioco.” Facendole l'occhiolino.
I due lasciarono il loro nascondiglio e si ritrovarono nella vasta boscaglia ormai sul punto di mutare le sue fattezze in ombre.
Infatti il crepuscolo era giunto.
Guisgard strinse a sé Marwel, per riparare entrambi col montello e si incamminarono su uno stretto sentiero fatto di ciottoli.
Prese poi la sua bussola elettromagnetica e cominciò ad orientarsi.
“La Nave” mormorò “è a Sud della cittadina, bloccata in una cavità rocciosa...” si guardò intorno “... ecco... verso quelle montagne...” indicando i monti che si stagliavano lungo l'orizzonte inquieto di quelle lande.
I due allora seguirono quella direzione, mentre tutto intorno a loro mutava con l'imbrunire ormai inoltrato.
Ad un tratto, dalla vegetazione, udirono dei versi.
Poi un ringhio.
A Guisgard si gelò il sangue.
“Affrettiamo il passo, Sophie...” alla ragazza.
Guisgard
09-10-2015, 20.09.47
Elv strinse ancora a sé Gwen, dopo aver annuito a Clio.
“Si, riprendiamo la ricerca.” Disse Jean. “E' quasi buio.”
Ad un tratto un sibilo dal cielo.
Un attimo dopo un velocissimo Corvo sorvolò la zona, accorgendosi di loro.
“Maruania!” Esclamò spaventato Cq.
Annuii a Jean.
"E speriamo di trovarli stavolta..:" con un sospiro.
Ma vedere Gwen con Elv mi aveva riempito il cuore di speranza, e ora non avevo più dubbi o paure, ora sapevo che sarebbe giunto il momento in cui l'avrei stretto a me ancora una volta.
Ma poi quel rumore mi destò da quei lieti pensieri.
Alzai gli occhi al cielo e il mio sguardo mutò.
Eccolo lì, il mio nemico.
"Maledetti.." Tra i denti "Non aspettatevi che abbiano riguardo per il vescovo o per il suol consacrato..." Avvertii gli altri uomini "È gente senza Dio.." Con disprezzo.
"Mettiamoci al riparo..." Guardandomi attorno "Non potremmo raggiungere il Palumb e contrastare con quello il corvo?".
Guisgard
09-10-2015, 20.16.38
Il cuoco servì il tutto su un tavolino e poi Nero lo congedò.
“Prego, mangiate pure...” disse poi a Dacey “... avanti, non siate così fredda con me... non sono stato gentile? Vi è stato fatto del male? Qualcuno vi ha mancato di rispetto?” Rise. “Eh, peccato che il nostro Guisgard non si sia innamorato di voi... a quest'ora sarebbe corso in vostro aiuto per liberarvi, nel suo puro stile cavalleresco...” divertito “... mi avrebbe fatto assai comodo... lo avrei acciuffato restando seduto.” Fissandola. “Buon appetito, madama.”
Dacey Starklan
09-10-2015, 20.20.08
- Mi tenete prigioniera qui quando invece vorrei essere con mio marito... Scusatemi se non sono sprezzante di gioia- dissi in tutta risposta iniziando a mangiare.
- Toglietemi una curiosità... Perché ci tenete tanto alla cattura di Guisgard?-
Lady Gwen
09-10-2015, 20.20.58
Sorrisi a Clio, per poi stringere ancor piu` forte Elv, come se lo sentissi sempre troppo lontano.
"Giurami sul nostro Amore che non andrai piu` via" sussurrai pianissimo con la voce che tremava, mentre le nostre fronti si toccavano.
Poi sentimmo un sibilo. Un Corvo di Maruania ci aveva avvistati, riportandoci alla dura realta`.
Marwel
09-10-2015, 20.38.10
Il sole non aveva illuminato abbastanza a lungo quelle lande da poter permettere a Marwel e Guisgard di viaggiare senza la costante paura di ritrovarsi davanti alla belva. La ragazza si chiese che aspetto avesse: poteva avere l'aspetto di un orso viste le ferite riportate da Guisgard o di un lupo, o, pensò, poteva essere tutte e due le cose messe assieme. Rabbrividì al pensiero di potersi trovar difronte una bestia simile; nessuno le aveva raccontato di quel tipo di animali, nemmeno il suo precettore li aveva mai menzionati e lui di cose ne conosceva. Il miglior insegnante per l'unica figlia femmina del casato di Carassonne.
Non seppe per quale motivo, ma le tornò in mente un pomeriggio, quando per distrazione era caduta inciampando su una radice che era sfuggita dalla morsa della terra e si era procurata un taglio alla caviglia.
Ricordò di non aver detto a nessuno di quel piccolo incidente, poichè sapeva che se i genitori avessero saputo che il sangue della preziosa figlia era stato versato a causa di un ramoscello, avrebbero disboscato l'intera foresta. Erano dei genitori molto premurosi, ma solo perchè volevano intatta l'unica cosa che poteva portarli ancora più in alto nella società.
In pratica, la dolce Sophie, non era tanto diversa da un gioiello costoso: tanto prezioso e facilmente vendibile.
Guisgard l'attirò a se sotto il mantello ed ella si destò dai suoi pensieri; pensò che era già passato troppo tempo da quando aveva guardato gli occhi dell'uomo, infatti aveva il perfetto controllo di se stessa e quasi non era più abituata.
Ad un tratto, a spezzare quel pensiero divertente fu un ringhio roco e intriso di malvagità che fece sbarrare gli occhi alla giovane.
"Est la bête" sussurrò Sophie mentre affrettava il passo come gli aveva consigliato Guisgard.
"Non siamo al sicuro qui..."
Guisgard
09-10-2015, 20.49.49
“Presto...” disse Hansiner “... mettiamoci al riparo!”
Ma il Corvo, pur vedendoli, stranamente non aprì il fuoco ed atterrò poco distante.
“Non sembra voglia attaccarci...” fece Jean.
“Mi chiedo chi lo stia pilotando allora...” mormorò Elv.
Guisgard
09-10-2015, 20.50.23
Nero sorrise a Dacey nel vederla mangiare.
“Oh, nulla di personale contro Guisgard, madama...” disse mangiando anche lui “... diciamo che è un modo per guadagnare in fretta... sulla sua testa ci sono due taglie... una da parte di Maruania, una da parte del signor X... e poi...” sorridendo “... poi amo la competizione... è un degno avversario ed io voglio batterlo.”
Guisgard
09-10-2015, 20.52.10
Guisgard annuì a Marwel e i due cercarono di aumentare l'andatura.
Poi un fruscio davanti a loro e si fermarono di colpo.
Lui allora estrasse l'elsa a forma di fiore stilizzato della sua spada, avvertendo il pericolo.
Un attimo dopo la lama di Mia Amata, la spada dei Taddei, era già luminosa tra i misteriosi bagliori del crepuscolo.
Attimi infiniti trascorsero, mentre i due fuggitivi sentivano che qualcosa si avvicinava.
“Restate immobile, Sophie...” disse piano Guisgard, tenendo stretta Mia Amata “... qualsiasi cosa uscirà da quei cespugli voi non muovetevi...”
Le ombre degli alberi si allungavano e tutto si ricopriva di un manto spettrale.
Come se i demoni dell'oscurità riprendessero il dominio di quelle lande maledette.
All'improvviso qualcosa emerse dalla vegetazione, fissando il cavaliere e la dama con occhi feroci, mentre una spettrale Luna si affacciava nel cielo.
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Dacey Starklan
09-10-2015, 20.54.36
-Pensate di batterlo?- sorrisi appena togliendo lo sguardo dal piatto per un momento, - posso assicurarvi che non sarà facile... Se è scampato ai suoi inseguitori finora ci sarà un motivo non credete? L'unica cosa che forse potrà mai fermarlo è una sola, l'Amore... a meno che non trovi un modo per rompere la sua maledizione... Ma sono cerca che un uomo astuto come voi a già tutto in merito, avrete di certo studiato attentamente il vostro nemico-
Lady Gwen
09-10-2015, 20.58.29
Il Corvo, stranamente, non ci attacco`.
"Forsecercava Icarius e non vedendolo e` passato oltre" guardando Elv ''Anche se pure questo sarebbe strano..." pensierosa.
Marwel
09-10-2015, 21.04.23
Perchè doveva sempre cacciarsi in situazioni allucinanti? A quest'ora poteva essere alla corte di Francia e in molti si sarebbero inchinati al suo passaggio e le avrebbero rivolto parole gentili. E forse avrei il corpo ricoperto di lividi e un finto sorriso a nascondere la vita tremenda che avrei dovuto fare pensò mentre si stringeva a Guisgard.
Ad un tratto però qualcosa si mosse nella boscaglia e i due si bloccarono. I sensi di Sophie non valevano più nulla tanto era il terrore che le scorreva nelle vene; per la seconda volta, in meno di ventiquattro ore, si ritrovava come un cervo braccato nel buio, ma stavolta il predatore non era umano.
Guisgard le disse di non muoversi e sguainò la sua spada in attesa che colui che aveva bloccato la loro fuga si facesse avanti ed uscisse dalla fitta boscaglia.
Quando se lo ritrovarono davanti, la donna sbarrò gli occhi e schiuse le labbra in un urlo muto, che mai riuscì ad uscire dalla sua gola, come se le mancasse la voce.
Come poteva stare ferma? Sarebbe rimasta immobile se avesse visto la bestia far del male a Guisgard? Non era sicura di ciò che doveva fare, non era nemmeno sicura che quel che stesse vedendo fosse solo frutto di un incubo o se fosse la realtà.
Il corvo non ci attaccò.
Lo guardai sorpresa, chiedendomi come potesse essere una cosa del genere.
I soldati di Maruania non si sarebbero fatti scappare l'occasione.
Estrassi Damasgrada, senza distogliere lo sguardo dal corpo.
"In ogni caso, occhi aperti..." Dissi pianissimo ma con decisione.
Guisgard
12-10-2015, 00.39.39
Il Corvo sorvolò la zona e poi atterrò senza fare fuoco sul gruppo.
E ciò insospettì non poco tutti loro.
“Non c'è da fidarsi di quella gente...” disse Elv.
“Lo sappiamo bene.” Annuì Hansiner.
Pochi istanti dopo atterrato, dall'abitacolo del veicolo, saltò giù qualcuno che poi prese ad avvicinarsi al gruppo.
“Fermo!” Intimò Jean, puntando il fucile contro il pilota del Corvo.
E lo stesso fecero i suoi uomini.
Il pilota allora alzò le mani in segno di resa, restando a guardarli senza togliersi il casco.
Guisgard
12-10-2015, 00.40.37
“L'Amore...” disse Nero a quelle parole di Dacey “... dimenticate che io sono al servizio di Maruania e dunque non credo all'onnipotente Amore di cui tanto favoleggia la maggior parte della gente...” la fissò “... vostro marito odia Guisgard quasi quanto Maruania... come mai invece in voi non colgo tale sentimento verso di lui? Non odiate anche voi Guisgard forse?”
Lady Gwen
12-10-2015, 00.44.32
Il Corvo atterro` poco distante e scese un uomo.
Quando gli fu intimato di fermarsi lui lo fece, alzando le mani.
"Non si e` tolto il casco, pero`" pensierosa.
Guardai il corvo con sospetto.
"Già.." Mormorai "Che staranno tramando?".
Poi il pilota scese ma non si tolse il casco.
"Mostrati.." Ordinai perentoria, osservandolo.
C'era qualcosa che non mi quadrava.
Dacey Starklan
12-10-2015, 00.49.52
- Servite un paese che nega la scelta, che nega la possibilità di essere felice... Non capirò mai la vostra scelta...- scossi la testa posando via il mio piatto. Non mi andava più di mangiare.
- Guisgard mi ha salvato la vita una volta, per questo non lo odio. Ma questo non significa nulla di più. In realtà ancora oggi non ho un'opinione completa su quell'uomo, ho sentito così tante versioni su di lui che non so a cosa credere. In ogni caso con me si è sempre mostrato gentile... Per odiare una persona ci vuole ben altro... Ad esempio essere rinchiusi in un buco e poi minacciati, oppure aver una pistola puntata addosso o essere obbligati a stare in una cabina. Questi sono i motivi che mi portano a odiare qualcuno...- mi fermai per guardarlo, ovviamente le mie parole lo riguardavano. - I motivi che portano mio marito a odiare Guisgard beh dovreste chiederli a lui onestamente...-
Guisgard
12-10-2015, 01.00.04
A quell'ordine di Clio, il pilota annuì e si tolse il casco, mostrando il suo volto.
Era Dension.
“Voi...” disse perplesso Hansiner.
“Si...” fissandoli il contrabbandiere “... lo so, non vi piaccio ed in verità voi non piacete a me... ma ora ho bisogno di voi... come voi avete bisogno di me...”
“In quale altro guaio sei finito?” Elv, stringendo la mano di Gwen.
“Siamo tutti nella stessa barca...” mormorò Dension.
“Dunque conoscete quest'uomo?” Chiese Udino a tutti loro.
“Purtroppo si...” annuì Hansiner.
Guisgard
12-10-2015, 01.00.38
Nero sorrise a quelle parole di Dacey.
Poi si alzò e prese a camminare nella stanza.
“Peccato non abbiate gradito la cena...” disse “... era davvero squisita.” Si fermò dietro di lei, per poi chinarsi col capo, avvicinandosi al suo orecchio. “In tutta onestà ritengo Guisgard un idiota... avere a bordo una donna bella come voi e non tentare di baciarla...”
Un attimo dopo, con gesto rapido ed inatteso, prese la ragazza e la baciò con impeto.
Guisgard
12-10-2015, 01.03.00
La Luna.
Splendeva nel suo alone sinistro e argentato, sferzando con i suoi bagliori le ombre della notte, che in quella luce inquietante parevano animarsi.
Un sabba di chiaroscuro prese allora a formarsi, quasi danzando nella fredda aria di quelle lande fatte di spettri e demoni.
E forse i fantasmi di un'antica colpa ora venivano a reclamare il loro sacrilego pasto.
Una colpa che era ora pegno della più oscura delle maledizioni.
Guisgard impugnava Mia Amata, puntandola come Rinaldo nella selva oscura contro nemici invisibili ed inesorabili, mentre simile ad Armida, perduta nelle sue paure e nelle pene del suo passato, Marwel si stringeva a lui infreddolita nel corpo e nell'anima.
Poi di nuovo quel ringhio bavoso, tra il fruscio dei cespugli ed il calpestio del pietrisco.
“E' me che vuoi...” disse ad un tratto Guisgard rivolto all'oscurità “... sei qui per me, lo so, lo sai... mi hai trovato!” Gridò. “Lascia andare lei!” Indicando la giovane dama francese accanto a lui.
“Sophie...” sussurrò lui all'orecchio di lei “... al mio cenno correte via... veloce, senza voltarvi indietro... qualsiasi cosa sentirete non voltatevi... come Euridice... non voltatevi... correte lontano da quest'Ade di morte e malvagità... non vi accadrà nulla...” la guardò per un istante con i suoi occhi che la notte aveva reso di una trasparente luminosità.
Un attimo dopo dalla fitta e cupa vegetazione, o forse dal ventre maledetto della Terra, emerse una figura rozza e selvaggia, dal pelo lungo e gli occhi carichi d'odio.
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Trasalii nel vedere Dension.
"Ci avete venduto a Maruania.." dissi con rabbia "Al nostro nemico giurato, avete manomesso la nave uccidendo centinaia di persone... Ora capisco perché non lasciavate la nave anche se vi lamentavate ogni due minuti..." Scossi la testa, estraendo la spada "Dateci un solo motivo per cui non dovremmo uccidervi come un cane..." Con voce glaciale "Cos'altro merita un traditore?".
Dacey Starklan
12-10-2015, 01.04.55
- Non volevo offendere il cuoco naturalmente, semplicemente ho poco appetito - mi giustificai più che altro per non essere scortese nei confronti di chi aveva lavorato per preparare le pietanze. Poi Capitan Nero si avvicinò a me. Mi infastidiva la sua presenza e mi irrigidii subito. Le sue parole, sussurrate al mio orecchio, furono un monito ma non ebbi il tempo di fare nulla che mi ritrovai le sue labbra sulle mie. Il suo odore ripugnante di fumo mi invase le narici, subito mi divincolai per sottrarmi alla sua presa e con la mano appena libera mollai un ceffone sulla sua guancia. - Mi fate schifo...- dissi con disprezzo pulendomi la bocca con la manica del mio vestito.
Lady Gwen
12-10-2015, 01.10.45
Proprio l'ultima persona che avrei voluto vedere.
"Ti sei perso un bel po' di cose quando te ne sei andato..." sussurrai ad Elv guardandolo e ricambiando la stretta sulla sua mano che stringeva la mia.
La frase chiaramente aveva una doppia valenza, sebbene non volesse avere l'intento di ferirlo e speravo che lo capisse.
Erano tante le cose che avrei voluto dire...
Le parole, lecite, di Clio mi fecero voltare di nuovo verso quel maledetto traditore.
Marwel
12-10-2015, 01.45.11
Il ringhio del feroce animale fece rabbrividire la fanciulla che altra difesa non aveva se non le sue gambe. E Guisgard le chiese di utilizzarle e correre via e...lasciarlo da solo? Come avrebbe potuto? Oh no, non l'avrebbe abbandonato al suo destino, non avrebbe guardato inerme quella bestia mentre saziava il suo stomaco con il corpo di Guisgard.
Certo era una proposta allettante la sua e avrebbe voluto avere la forza di coglierla al volo e liberarsi del terrore di essere mangiata viva.
Effettivamente, se ciò che pensava fosse stato veritiero, un'arma ce l'aveva. Aveva sentito delle storie sui vampiri quand'era bambina, gliele raccontava sempre la figlia del panettiere, quando riusciva a sgattaiolare fuori di casa e raggiungeva il paese per poter giocare con gli altri bambini.
La cosa che le era rimasta maggiormente impressa era che i vampiri avessero sempre una gran sete di sangue e ne annusavano l'odore da metri e metri di distanza. Sophie pensò dunque che anche quella creatura, che era di fatto attratta dal sangue, sarebbe stata tentata dal suo sangue nel caso in cui esso fosse uscito dal suo corpo.
"Se credete che vi lascerò qui da solo vi sbagliate di grosso" disse non troppo convinta. Quel lupo doveva vedersela con Guisgard e con una donna che non aveva intenzione di veder morire l'unica persona che l'aveva fatta sentire bene a distanza di molti anni.
Guisgard
12-10-2015, 17.30.34
Nero si portò la mano sulla guancia colpita dallo schiaffo di Dacey, restando a fissare la ragazza con sguardo furente.
Ma poi scoppiò a ridere.
“Adoro le donne focose.” Disse divertito. “Di giorno, come di notte. E voi lo siete, madama.” Annuendo. “Siete una cavalla selvaggia che va domata... ed io saprò condurvi docile alla mia volontà.” Suonò un campanellino ed un attimo dopo arrivò un soldato. “Vi offrirò tempo per riflettere, madama.” Nero a Dacey. “Porta madama in una delle nostre celle. Ma che sia trattata con rispetto.” Rivolto poi al soldato.
“Si, capitano.” Annuì il militare.
Guisgard
12-10-2015, 17.36.56
“Purtroppo ho imparato a conoscerlo...” disse Elv a Gwen, indicando Dension.
Il contrabbandiere allora avanzò di qualche altro passo.
“E' vero, ho cercato di vendervi al nemico” rivolto a Clio “ma solo perchè era l'unica possibilità per poter andar via con la mia donna. Da persone libere. Forse ho sbagliato, forse no. Ma ora ciò non conta. Capitan Nero ha catturato Dacey e forse anche Sammone ed il pellegrino. Vuole arrivare a Guisgard e poi ucciderli tutti. Ed uccidere anche noi dopo. Farci la guerra ora è da sciocchi. Aiutatemi a liberare Dacey, vi prego. Dopo vi darò soddisfazione.” Fissando Clio negli occhi. “Se mi rifiutate l'aiuto, perderemo tutti. E alla fine vincerà solo Maruania...”
“Chi è Guisgard?” Stupito Hansiner.
“E' il vero nome di Icarius.” Svelò Dension. “Guisgard e Capitan Falco sono la stessa persona. E Capitan Nero lo sa.”
“Lo hanno scoperto!” Cigolò Cq. “E' la fine!”
Dacey Starklan
12-10-2015, 17.40.06
Continuai a guardare disgustata quell'uomo, muovendo qualche passo all'indietro, per allontanarmi da lui. Ovviamente il mio rifiuto era stato bruciante e non gradito e il risultato fu che, dal comodo alloggio della cabina, fui catapultata in una delle celle della nave. Non che ne fossi felice, la cella era angusta, buia e fredda ma almeno non avrei dovuto sopportare la presenza di Capitan Nero. Pensava di potermi piegare al suo volere ma non avrei ceduto. Non dopo tutto quello che avevo passato, non sarei rimasta la sua prigioniera, la sua preda. Mai. Seduta nella mia cella, dopo che il soldato chiuse la porta, accarezzai il pugnale che celavo nel mio abito, se fosse stato necessario lo avrei usato, anche contro di me, ma mai e poi mai avrei permesso a Nero di avermi.
Ascoltai Denison con lo sguardo colmo d'odio.
"Non lo sapevi forse?" guardandolo negli occhi "Non sapevi con che razza di uomini ti sei impelagato? Credevi avessero onore, rispettassero la parola?" scuotendo la testa "Nessuno di noi ti ha tenuto prigioniero, potevi andartene con la tua donna quando volevi... quanta gente è morta per questo tuo capriccio? E avevi anche il coraggio di incolpare Icarius..".
No, l'idea di allearmi con lui era insopportabile.
"Hanno catturato Dacey? Ma guarda un po' che strano.. e sono sicura la tratteranno con ogni riguardo visto il genere di uomini che sono... se l'hanno catturata è colpa tua non nostra.. osi addirittura chiederci aiuto? Non sei nemmeno capace di difendere tua moglie, e lei è l'unico motivo per cui sei ancora vivo...".
Poi chiusi gli occhi ed inspirai profondamente.
"Chi mi dice che non ci stai mentendo? Dopotutto l'hai fatto ogni singolo giorno da quando ti abbiamo accolto sulla nostra nave? Perché diavolo dovremmo crederti adesso e non pensare piuttosto che sia una trappola?" alzando le spalle "Lo vedi? È questo il problema dei traditori.. la loro parola vale meno di zero...".
Poi ci disse che stavano cercando Icarius, e che il suo vero nome era Guisgard.
Restai impassibile a quella notizia, ricordando l'orologio con inciso quel nome che avevo trovato proprio mentre spiavo Denison.
Sentii una lieve fitta al cuore, pensando che non si era fidato abbastanza di me da dirmi la verità.
Poi cercai di giustificarlo rammentando il motivo per cui nascondeva il suo nome.
Lo sapevo certo, ed era il motivo per cui non avevo mai voluto indagare, ma comunque avrei apprezzato molto se fosse stato sincero con me.
Avrei preferito mille volte saperlo da lui, e avrei mantenuto il suo segreto.
"Voi che dite di fare?" chiesi agli altri "Io non mi fido di lui..".
Anche se immaginai si fosse capito dalle mie parole.
Guisgard
12-10-2015, 18.00.33
Quelle parole di Marwel scaldarono il cuore di Guisgard e per tutta risposta lui strinse ancor più la mano di lei.
“Siete meravigliosamente pazza...” disse sorridendo “... ma non morirete oggi... non lo permetterò... foss'anche l'ultima cosa che faccio...” alzò allora la lama di Mia Amata che prese a brillare sotto l'alone lunare.
A quel gesto l'orrendo mastino emise un latrato che sembrava l'eco del pianto di mille dannati dell'Oltretomba.
Quella creatura era sofferenza.
La sofferenza causata dal male.
Ed infatti le forze del male l'avevano evocata per offrirle in pasto il cuore ed il sangue dell'ultimo dei Taddei.
Per un lungo istante, quasi infinito ed insopportabile, l'uomo e la bestia si fissarono, perdendosi quasi l'uno negli occhi dell'altra.
Poi un altro latrato e l'infernale e furioso mastino balzò verso il Taddeide.
Lui però ebbe tempo di spingere via Marwel, che finì in un cespuglio di fiori selvatici.
Un attimo dopo lo scontro, impari ed inesorabile, era già iniziato.
Guisgard riuscì ad evitare l'assalto del mastino, per poi menare un fendente con tutta la forza che aveva in corpo.
E la lama di Mia Amata affondò nel pelo e nella carne dell'immonda bestia.
Fu un colpo mortale.
Quel fendente infatti avrebbe abbattuto qualunque altra fiera conosciuta.
Ma non quel mastino.
Guisgard ebbe la sensazione di aver tranciato l'aria.
“Com'è...” incredulo lui “... com'è possibile?”
Ma lo sforzo era stato grande e le sue ferite si riaprirono, insanguinando tutta la sua giubba.
Ora era davvero alla mercé di quel mostro.
Ora era davvero la fine, pensò.
E tutto ciò sotto lo sguardo di Marwel che assisteva alla terribile scena.
Mentre il mastino fissava con primordiale odio Guisgard.
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