Il Falco dei Mari e la ricerca del perduto Re dei Fiori

[Clio]

Annuii "Concordo..." Continuando a guardare il Corvo.
Poi quella domanda e io sorrisi.
"Naturalmente..." Annuendo "Era quello che avevo pensato anche io..." Sorrisi "Ci fingiamo due sposini in fuga?" Risi, prendendo la sua mano per poi salire sul cavallo con lui.

[Guisgard]

Gwen trovò il Guercio al timone.
“Beh, dovrai abituarti a viaggiare molto, ragazza...” disse lui alla ragazza “... se ho ben capito tu ed i tuoi amici avete la legge alle calcagna... dunque fa tesoro di questo viaggio... guarda giù e goditi il panorama... siamo a diverse miglia dal mare...” la nave si muoveva rapida nel cielo della notte, tra il vago scintillio delle stelle e qualche debole luce che si accendeva sul mare.
La Luna splendeva muta nell'immensità di quella notte intrisa di mistero e avventura.
“Ma dimmi...” chiese il Guercio “... come hai conosciuto quell'uomo?” Parlando di Azabler.

[Lady Gwen]

"Ero una ballerina in un locale... diciamo che mi ha "salvata". Gli devo molto" risposi "Non ero trattata per niente bene dalla gente che lo frequentava e soprattutto che lo gestiva" dissi, quasi con indifferenza e distacco, osservando il panorama.

[Guisgard]

“Beh...” disse Icarius appena fatta salire Clio in sella dietro di lui “... due sposini in fuga mi piace e temo che tra un po' per tali ci prenderanno i soldati che governano il Corvo... tieniti stretta a me...” spronò Peogora ed il cavallo galoppò via.
Corsero lungo la campagna a grande velocità, tanto da attirare l'attenzione del Corvo.
“Vai, bella!” Icarius al destriero. “Vai! Vai!”
Il veicolo allora prese a seguirli.
“Un Corvo” Icarius rivolto a Clio “è l'ideale per viaggi brevi su zone limitate. Può portare al massimo due soldati. E per questo il mezzo migliore per sfidarli è un Palumb!”
Peogora saltò da un dosso e si ritrovarono in una fitta boscaglia.
E poco più avanti raggiunsero un veicolo nascosto nella vegetazione.
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[Guisgard]

“Una ballerina...” disse il Guercio a Gwen “... mica male...”
Ma in quel momento si udirono delle urla.
Un attimo dopo uno dei marinai entrò.
“Capitano...” al Guercio “... ci hanno traditi!”
“Cosa?” Incredulo il Guercio.
Ma arrivò Azabler armato.
“La nave è nostra.” Rivelò. “Non fate dunque scherzi. Non vogliamo uccidere nessuno perchè ci occorrete tutti per far muovere quest'imbarcazione. Ma non esiteremo ad uccidere chi tenterà di fare il furbo.”
“Maledetti!” Con rabbia il Guercio. “Spero possiate morire tutti!”
“Un giorno accadrà...” annuì Azabler “... ma non oggi.” Puntandogli contro la pistola.

[Clio]

"Sì, questa era la parte complicata...." Risi, ma in effetti il corvo ci aveva visto e iniziava a seguirci.
"Perfetto!" esclamai.
Poi ascoltai quelle parole di Icarius sul Palumb e sorrisi.
"Oh, le cose si fanno interessanti..." Divertita.
Poi lo raggiungemmo e io sorrisi.
"Che meraviglia!" Fischiai piano "Dai, muoviamoci..." Facendogli l'occhiolino.

[Guisgard]

“Ehi, piccola Syenna...” avvicinandosi Icarius al veicolo “... cos'hai intenzione di fare? Non dirmi che vuoi venire con me a sfidare in singolar tenzone quel Corvo? La fuga dei due sposini potrebbe diventare troppo pericolosa per te, non trovi?” Sorridendo a Clio.

[Lady Gwen]

Si sentirono delle urla. Un uomo dell"equipaggio avverti` il Guercio che li avevamo traditi. Un attimo dopo , arrivo` Azabler armato, mostrando le sue vere intenzioni al capitano e io mi affrettai a raggiungere il capo, tenendo sempre conto della piccola pistola che mi aveva dato.

[Clio]

Risi a quelle parole.
"Io non sono Syenna, ricordi?" Sorridendo "Sono Clio...".
Così, decisi che era ora sapesse chi ero davvero.
Alzai la gonna, mostrando così gli stretti pantaloni neri al ginocchio, a cui erano fissate due pistole e, naturalmente, Damasgrada.
"Il duello aereo non è la mia specialità, ma me la so cavare..." Sorrisi "E ho una buona mira, quindi su.. Andiamo... Non è mica la prima volta che affronto un corvo, cosa credi?" Facendogli l'occhiolino, divertita.

[Guisgard]

A quelle parole di Altea i tre si voltarono di scatto.
“Pepino...” disse sorridendo Palos “... è questa la cosa che hai visto le notti scorse?” Indicando la gitana. “Beh, sei stato fortunato, mi sembra...”
“No, lei è Altea, amica del capo.” Spiegò l'ometto. “Ma come mai siete tornata, madama?” Rivolto alla gitana. “Eravate andata via di colpo.”
Intanto la sera era scesa ed un'aria quasi fredda avvolgeva ogni cosa.
L'intero maniero pareva immerso in un'atmosfera quasi incantata.

[Guisgard]

L'uomo guardò Elisabeth quasi con distacco, per poi aprire una grossa borsa che aveva con sé.
E da essa tirò fuori un mantello da donna, largo e signorile.
“Forse io non avrò fatto un buon affare” disse, offrendo il mantello alla donna “ma di sicuro lo avete fatto voi. Toglietevi quel panno sudicio che vi hanno messo sulle spalle ed indossate questo mantello. L'aria è fresca a quest'ora.” Intanto la carrozza proseguì, fino a raggiungere il porto di quel posto.
Il cocchiere aprì la porta e l'uomo scese dalla vettura, per poi aiutare Elisabeth a fare lo stesso.
Poco dopo salirono su un signorile panfilo che si alzò poi in volo e lasciò quella terra.

[Guisgard]

In breve Azabler, Gwen e gli altri, col favore delle armi, avevano preso il controllo della nave.
“Ed ora...” disse il Guercio “... cosa volete da noi?”
“Continuate a condurre la nave dove eravate diretti.” Indicò Azabler. “Come se nulla fosse. E senza fare troppe domande.”
“Spero che quei pirati vi accoppino tutti!” Gridò il Guercio.
“Se ci accadrà qualcosa” fece Black “tu ci precederai all'Inferno.”

[Guisgard]

“Per un momento ho creduto volessi mostrarmi le gambe per convincermi a farti venire con me.” Disse Icarius a Clio. “Beh, sai essere convincente... Clio.” Guardando le armi nascoste della ragazza.
Lui allora nascose Peogora nella boscaglia e con la ribelle salirono a bordo del Palumb.
Era questo un velivolo terra aria, ottimo per azioni isolate, leggero e manovrabile, ma con buona capacità di fuoco.
Un attimo dopo i due erano già in volo.
In pochi secondi il velivolo lasciò la boscaglia e prese a sfrecciare nel cielo di quel tardo pomeriggio.
E qualche istante dopo, naturalmente, il Corvo lo vide.
Cominciò così un inseguimento.
Icarius e Clio erano riusciti a portare il Corvo lontano da quella zona.
Ma quello, messosi a poca distanza dietro il Palumb iniziò ad aprire il fuoco.
Ed attorno a Icarius e a Clio cominciò a fiammeggiare una pioggia di colpi, che sibilavano velocissimi nelle loro orecchie.
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[Lady Gwen]

In pochi minuti, Azabler e gli altri avevano assunto il comando della nave, ordinando al Guercio e agli altri di pilotare la nave come se niente fosse. Intanto, io ero sempre piu` ansiosa e sentivo un grosso nodo in fondo allo stomaco.

[Clio]

Risi a quelle parole.
"Si beh, non è il massimo della comodità, ma la gonna è il modo migliore per nascondere le armi.." Sorrisi.
"Tu guidi, io sparo..." Facendogli l'occhino divertita.
Ci alzammo in volo, e il corvo ci seguì.
Il Palumb sfrecciava veloce, portando il corvo lontano dalla chiesa.
E quando fu abbastanza vicino aprii il fuoco, in un attimo fummo circondati da una pioggia di colpi.
Mi voltai verso Icarius.
"Adesso tocca a noi..." Sorrisi, determinata, lanciandogli uno sguardo di intesa, per poi mettere mano ai comandi per aprire il fuoco.

[Altea]

Sorrisi a Pepino.."Sai che a volte fai troppe domande? Mi annoiavo e ho fatto nuove esperienze diciamo...eh, amica del capo..qualcosa di più forse visto una amica non dorme nel letto del capo" e lanciai uno sguardo di intesa sorridendo al primo uomo che aveva parlato..lo aveva di nuovo soprannominato..il capo, e quegli uomini cosa facevano in questo maniero.
Mi appoggiai a una merlatura della torre e mi rivolsi al primo uomo che aveva parlato.."State aspettando la visione di Pepino, pure io ne ero interessata" continuava a piovigginare e il buio ci avvolgeva e misi quella spada misteriosa trovata avvolta al cinturone per non perderla, ma vi era una atmosfera strana e mi guardavo attorno..forse davvero vi era qualcosa di misterioso in quel castello..e quella stanza e la spada ne era uno dei tanti esempi.

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[Guisgard]

Palos sorrise a quelle parole di Altea.
“Ehi, questa non è certo una dama acqua e sapone.” Disse agli altri due. “Eh, che donna...”
Era notte fonda.
“Dunque, quando l'hai vista?” Chiese Sammone a Pepino.
“Forse verso quest'ora...” rispose l'ometto.
“Forse?” Ripetè Palos.
“C'erano le stelle ed ora non si vedono.” Spiegò Pepino. “Quando quella che splende in quel punto circa” indicando il cielo “arriva dove dovrebbe essere adesso... ecco, io l'ho veduto apparire...”
“Guardate!” Gridò all'improvviso Palos. “Laggiù! Sulla merlatura!”
“Cos'è?” Incredulo Sammone.
“E' ciò che ho visto!” Spaventato Pepino. “Ora mi credete?”
“Sembra un uomo!” Fece Palos.
“Nelle fattezze esteriori...” mormorò Pepino “... ma guardate come si muove... sembra fatto d'aria... come gli spiriti...”
Palos cominciò a muoversi verso la merlatura.
“Dove vai?” Urlò Sammone.
“Aspettate...” con un cenno Palos ai suoi compagni “... fermati, chiunque tu sia...” parlando a quell'apparizione “... se hai voce parla... se parlare ti può dar pace e a me non nuocere allora dì qualcosa, chiunque tu sia... se giungi per aiutare il Fato di questo luogo, ti supplico, parla...”
“Guardate, ha smesso di camminare!” Incredulo Sammone.
“E pare voglia parlare...” terrorizzato Pepino.
Poi il canto dei primi uccelli ed il leggero alone dell'Oriente.
“Sta andando via!” Disse Sammone.
“E' svanito...” turbato Palos.
Cominciava ad albeggiare, ma l'immagine di quell'apparizione continuava ad essere viva nei quattro.
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[Altea]

Tra battute e scherzi mi misi a guardare il Cielo dove Pepino aveva indicato la stella ma era buio, quando all' improvviso accadde qualcosa di insolito..una figura..misteriosa, come avvolta dalla nebbia o da qualcosa di enigmatico.
Dalle parole di Pepino e l' altro uomo capii quell' uomo a cui mi rivolsi si chiamava Palos..si fece avanti..io mi staccai dalla merlatura..era un folle..e se gli fosse successo qualcosa. Ma la figura non parlava..guardava..forse voleva comunicarci qualcosa..poi il sole fece capolino e la figura svani...proprio come spirito d' aria...ci guardammo tutti e quattro.."Ma chi era quella figura? A me sembrava un uomo..un guerriero..forse mi sbaglio..sembrava volesse comunicarci ma è sparito come gli spiriti all' Alba..allora Pepino ha visto giusto" e rimasi in silenzio mentre guardavo la spada.

[Guisgard]

Altea e gli altri tre restarono turbati e spaventati da quell'inspiegabile apparizione.
“A me sembrava...” disse Pepino “... si, dalle fattezze... a me sembrava...”
“Il duca Luigi de' Taddei...” mormorò Sammone.
“Si...” annuì Pepino “... dunque anche a te ha dato quest'idea...”
“Si...” fece Sammone.
“Ma perchè è svanito così?” Agitato Palos.
“Forse perchè quando finisce la nottee giunge il giorno” a bassa voce Pepino “gli spiriti e le ombre devono ritirarsi...”
“Cosa facciamo ora?” Domandò loro Palos.

[Guisgard]

L'inseguimento procedeva.
Il Corvo era velocissimo e sembrava avvicinarsi sempre più al Palumb.
Solo le manovre al limite di Icarius evitavano che fossero raggiunti.
Inoltre quella pioggia di fuoco intorno a loro sembrava non voler cessare mai.
I colpi sibilavano velocissimi, infiammandosi a pochissimi millimetri dalla carrozzeria del Palumb.
Poi Icarius fece cenno a Clio e la ragazza cominciò a sparare dalla torretta mobile.
Ma i pilori del Corvo mostrarono subito il loro valore ed i loro incredibili riflessi, evitando ogni colpo.
“Non smettere di sparare...” disse lui alla ribelle “... anche se non riesci a colpirlo, non fermarti... le manovre per evitare i colpi comunque lo inducono a rallentare e a perdere decimi di secondo importantissimi!”

[Altea]

Il duca Luigi dè Taddei..quindi..a ragion veduta questa stirpe maledetta erano i dè Taddei? "E come fate a riconoscerlo? Io in una stanza che non ho mai visto nel castello ho trovato oggetti antichi, e sopra un libro vi era un oggetto a forma di fiore..una rosa, quando la presi..ecco i petali si sono aperti e.."mostrai la spada "è apparsa questa spada tra le mie mani..emanava suoni nell' aria e la sua lama si illuminò e quel libro parlava di..Ardea dè Taddei..voi sapete qualcosa di questa spada?" chiesi con curiosità, sembrava conoscessero bene la storia del casato e maniero.

[Clio]

La battaglia era concitata, veloce e implacabile.
Certo non erano da poco i piloti di quel corvo, visto che evitavano sistematicamente i miei colpi.
Oh, andiamo Clio... Puoi fare meglio di così!
Continuai a sparare dalla torretta mobile, cercando di anticipare le mosse del corvo per coglierli di sorpresa.
Non sarebbe stato facile, ma non gli avremmo dato tregua.

[Guisgard]

“Conosciamo bene il duca Luigi.” Disse Pepino ad Altea. “Era lo zio del capo e morì in seguito ad un'emorragia...”
“Ma questa è Mia Amata.” Vedendo la spada Palos. “E' la spada del capo.”

[Guisgard]

Clio continuava a bersagliare di colpi il Corvo, che però sembrava impossibile da colpire visto la velocità con cui si spostava, restando comunque molto vicino al Palumb.
Poi, all'improvviso, la torretta si inceppò.
La ribelle premeva il grilletto, ma dal mitragliere laser non uscivano più colpi.
“Dannazione...” disse con rabbia Icarius “... non ci voleva... reggiti forte, Clio... e chiudi gli occhi se non resisti...”
Ed il Palumb prese a volare in picchiata fra alcune basse montagne, seguito come un'ombra dal Corvo che però non smetteva di sparare.

[Altea]

"Uh..che brutta fine..quindi la morte è recente, aveva dei parenti Icarius..ma scusa perchè lo chiami capo?".
Poi quella rivelazione..la spada era proprio di Icarius e rimasi sorpresa e la presi in mano.."Mia Amata? Che nome strano per una spada..ma si..non è una spada qualunque" dissi tenendola in mano e guardandola sentendo strane vibrazioni.."Ha il potere quasi di stregarti..ho visto da lei cose mai viste..quel suono strano chissà dove proveniva..e poi..quel bagliore.." e mi ripresi da quelle sensazioni che mi portavano in un mondo strano "Ma se è sua come mai l' ha lasciata incustodita sopra quel libro? Mi sembra strano" e la tenni stretta.

[Clio]

Dannazione, quel corvo era incredibilmente veloce, e sembrava quasi evitare tutti i miei colpi.
Le munizioni finirono, e probabilmente le mie pistole non erano sufficienti.
In ogni caso, provai lo stesso ad usarle.
D'un tratto Icarius tentò una manovra azzardata.
"Non preoccuparti per me..." Sorrisi ad Icarius.

[Guisgard]

Azabler ed i suoi avevano preso il controllo della nave, tenendo il Guercio ed i suoi uomini sotto scacco.
Uno di quelli però tentò di ribellarsi ed allora Kofan gli spezzò una mano.
“Non ti uccidiamo” disse Azabler al ribelle “solo perchè ci servi. Ma il prossimo che tenterà di fare il furbo non se la caverà solo con una mano rotta.” Mostrando il fucile. “Gwen...” alla ragazza “... controlla il sestante magnetico ed indicami le coordinate che abbiamo raggiunto.”

[Guisgard]

“La spada” disse Palos ad Altea “non era incustodita, ma qui nel suo castello. E lui non se ne separa mai.”
“Infatti.” Annuì Pepino. “Quando è via la porta sempre con sé, naturalmente.”

[Guisgard]

Il Palumb, veloce e leggero, scese in picchiata e poi penetrò tra alti spuntoni rocciosi, zigzagando nel disperato tentativo di seminare il Corvo che gli stava attaccato come fosse la sua ombra.
Ma forse Icarius aveva altro in mente.
Continuò così con quelle manovre azzardate, mentre il veicolo alle sue spalle lo seguiva senza tentennamenti e continuando a vomitargli contro tonnellate di laser, senza però riuscire a colpirlo.
“Eccoci, Clio...” disse lui “... o dentro... o fuori...”
Attraversarono allora due strette pareti di pietra, sempre seguite dal Corvo.
Ma stavolta non c'era margine per virate estreme ed allora uno dei colpi arrivò sull'ala destra del Palumb.
Ma il poco spazio era sentito ancor più gravoso dal Corvo, essendo di stazza superiore al veicolo di Icarius e di Clio.
E finì contro un restringimento tra le due pareti di pietra, prendendo fuoco ed esplodendo all'istante.
Icarius allora tirò fuori il Palumb da quello stretto angusto, ma ormai il veicolo era danneggiato e cominciò a perdere quota.
Lui tentò un atterraggio di fortuna, ma toccato suolo, data la leggerezza del veicolo, si capovolse più volte ed infine prese fuoco.
E quelle fiammate e quel fumo, insieme alla voce di Icarius che la chiamava, furono le ultime cose ricordate da Clio.
Poi solo il buio.

[Altea]

A quelle parole rimasi perplessa..."Beh...era sopra un libro..in una stanza piena di oggetti, pergamene, scritti e altro...se non se ne separa mai...allora...dovrebbe essere qui, nel maniero giusto?" dissi leggermente turbata da quelle sensazioni e dubbi.

[Clio]

Forse avrei dovuto essere spaventata, terrorizzata, ma in realtà mi fidavo di lui, e trovavo tutto quello incredibilmente emozionante.
Te non sei normale, Clio, lo sai vero?
Trattenni il fiato quando imboccammo quella strettoia, con il corvo sempre alle costole.
E un colpo ci prese in pieno, però poi il corvo prese fuoco, e io esultai, anche se il nostro stesso aereo era danneggiato.
Provammo ad atterrare, ma anche il Palumb prese fuoco.
Fiamme, fiamme ovunque.
E fumo così forte da togliere il respiro.
Sentivo la sua voce che mi chiamava, allungai una mano, o forse lo immaginai soltanto.
"Icarius..." Sussurrai con un filo di voce.
Ma poi tutto si fece buio.

[Lady Gwen]

Mi avvicinai al sestante magnetico e, sperando di interpretarlo al meglio, fornii le coordinate ad Azabler.

[Guisgard]

“Si, certo.” Disse Pepino ad Altea. “Il capo è da qualche parte nel castello.”
“E forse” mormorò Sammone “dobbiamo dirgli di quell'apparizione misteriosa...”
“Si, assolutamente...” annuì Palos.
Intanto il Sole era ormai sorto, spazzando via il buio, ma non le inquietudini che quella notte aveva portato nel mondo dei vivi.

[Guisgard]

Il Corvo era sibilante e veloce.
Il suo rumore era un'ossessione.
E poi i suoi colpi.
Fuoco ovunque.
Le rocce, vicinissime.
Quel boato.
La voce di Icarius.
Il buio.

Clio si svegliò di colpo.
Era in un soffice letto, in una stanza arredata con semplicità, ma comoda ed accogliente.
Dalle finestre la luce tradiva l'ora tarda di quel giorno.
E sempre da fuori si udivano le voci dei bambini che giocavano.

[Guisgard]

Gwen lesse i dati sul sestante magnetico e li comunicò ad Azabler.
La nave proseguì per un'ora, era ormai mattino, fino a quando fu avvistato qualcosa.
“E' la nave pirata che ci aspetta...” disse il Guercio ai cacciatori di taglie.

[Altea]

A quelle parole il mio cuore ebbe un forte sussulto, accelerò il battito..oh no, Altea...non emozioni..ma come sopirle, non sono un automa..e dovrò far finta di nulla o dare spiegazioni sul fatto non mi avrebbe trovato? Non avrei detto nulla..ma non gli avrei mentito se mi avesse chiesto qualcosa.
Annuii sorridendo al pensiero di vederlo ma turbata pure per quella visione.."Si, vi seguo...spero non rimanga turbato visto quella figura la abbiamo vista in quattro" e seguii i tre uomini alla ricerca di Icarius.

[Clio]

Mi svegliai di colpo, con solo un po' di mal di testa.
E in un attimo rammentai ogni cosa: il corvo, l'inseguimento, il fuoco, la sua voce.
Eppure l'ambiente attorno a me era accogliente e rassicurante.
Da fuori si udivano voci di bambini.
Così, decisi di alzarmi per uscire fuori e vedere dove mi trovavo.

[Lady Gwen]

Continuammo a viaggiare per un po', tranquillamente. Poi, ad un certo punto, il Guercio disseche ci stavamo avvicinando alla nave pirata con il cui capitano l'uomo aveva un incontro; cosi`, tutti quanti ci voltammo verso la nave.

[Guisgard]

Clio si alzò dal letto e proprio in quell'istante qualcuno aprì piano la porta.
“Vedo vi siete ripresa.” Disse la suora, quella conosciuta nella chiesa, alla ribelle. “Avete dormito per un paio d'ore ma per fortuna ora avete ripreso conoscenza.” Posò una bacinella con acqua calda e pezze sul letto. “Venite, daremo un'occhiata a quei lividi che avete sulla fronte e sulla spalla.”

[Guisgard]

Altea e gli altri scesero dalla torre e si misero in cerca di Icarius per rivelargli di quella misteriosa apparizione.
E mentre erano nel corridoio, ad un tratto si udì il suono dell'ocarina giungere da una delle stanze.

[Guisgard]

Videro avvicinarsi una grossa nave che ad un tratto issò la sua bandiera per mostrarsi.
“Sono loro...” disse il Guercio.
“Bene...” annuì Azabler “... falli avvicinare... se non arriveranno a sospettare nulla, allora sarà più facile coglierli di sorpresa.”
“Ma voi chi siete?” Fissandolo il Guercio.
“Cacciatori di taglie” svelò Azabler “e siamo a caccia.”
Black rise.
E nel guardare quella nave avvicinarsi, Gwen vide la sua bandiera che sventolava.
“Chi pirati sono?” Domandò Azabler.
“E' la Dama Piacente di Capitan Elv...” rispose il Guercio.
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[Lady Gwen]

La nave si avvicinava sempre di piu`; Azabler chiese che nave fosse e il Guercio rispose. Era Elv. Sentii subito il cuore a mille e il nodo nello stomaco farsi sempre piu` stretto.
Cosa sarebbe successo ora?

[Altea]

Il Sole e la sua luce avevano dissolto quello spirito notturno ma non certo i misteri quel maniero custodiva.
Ad un tratto da Mia Amata udii quel suono librarsi nell' aria e vidi la sua lama illuminarsi, proprio come quando tra le mie mani rifletteva i miei occhi verdi nella sua lama dandomi quelle sensazioni..vivendole..forse sentiva Icarius vicino.
Poco dopo si udì il suono di una ocarina, mi fermai un attimo..chi suonava, forse lui visto Pepino, Palos e Sammone non mostravano sorpresa.
Ad udire quella ocarina ebbi la sensazione di sentire parlare la sua anima, il suo cuore..o fosse il suo richiamo..parole non dette tramite la musica.
E istintivamente, camminando, arrivai alla stanza dove proveniva la musica..bussai e la aprii.."Icarius sei tu?" .

[Clio]

Mi illuminai nel vedere la suora, comprendendo immediatamente dove mi trovavo.
"Buongiorno..." Le sorrisi "Icarius come sta?" Chiesi, preoccupata.
Poi si propose di curare i miei lividi.
"Ecco, sulla fronte è un bel problema..." Sorrisi "La spalla invece è abituata a prenderne.." Cercando di guardare in che condizioni fossi.
Non potevo vedere il mio viso, ma la mia spalla sinistra in effetti mostrava una bella abrasione, che non doveva essere molto profonda perché si stava già cicatrizzando, e un bel livido violaceo.
"Grazie, sorella..." Le sorrisi.

[Guisgard]

La nave con quella curiosa bandiera pirata, il teschio e una rosa, si avvicinava rapida all'imbarcazione del Guercio.
“Dimmi...” disse Azabler a questi “... come vi siete accordati?”
“Ci affiancheranno” spiegò il Guercio “e poi scenderanno due uomini. Devono prendere della merce che ho a bordo.”
“Che merce?” Chiese Azabler.
“Rum.”
“Allora io ed i miei ci nasconderemo, ma resteremo vigili.” Fece Azabler. “Tu attento a non tradirti o sarai il primo a morire. Noi salteremo fuori all'improvviso ed uccideremo i due pirati, in modo che nessuno sul loro vascello possa accorgersi di tutto.” Si voltò verso Gwen e gli atri suoi due compagni. “Nascondetevi...” ordinò loro.
Intanto la nave pirata era sempre più vicina.
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[Guisgard]

Altea aprì la porta e lo vide.
Stava su una poltrona, suonando la sua ocarina davanti ad una finestra aperta per assaporare la fresca aria del mattino.
E alla voce della gitana si voltò a fissarli.
“Ehilà, pensavo fossi andata via.” Disse Icarius sorridendo ad Altea. “Volubile, vedo.” Divertito.

[Guisgard]

La suora medicò i lividi di Clio con il suo solito modo di fare semplice e dolce.
“Icarius sta bene.” Disse la religiosa. “E' stato lui a portarvi qui e a chiedermi di accudirvi.”
Ma in quel momento qualcuno bussò alla porta.

[Altea]

Non mi ero sbagliata..era lì con quella sua aria misteriosa ed enigmatica e lo fissai mentre suonava quella ocarina..quando si voltò alla mia voce e sorrisi e mi avvicinai a lui abbracciandolo.."Per chi era quella musica? Una delle tue tante amanti...e poi dici sono io volubile..ne parleremo da soli se vuoi, ma sono qui...d' altronde i miei vestiti li ho lasciati sopra il letto" e gli sorrisi accarezzandogli il viso e fissandolo seriamente negli occhi...era vero, era sempre rimasto nei miei pensieri e nel mio cuore..chissà se pure per lui era stato così, ma ora era vicino a me.

[Lady Gwen]

Il Guercio ci diede i dettagli dell'incontro. Ci disse che due pirati sarebbero passati nella nostra nave e avrebbero peso del rum.
Poi Azabler espose il suo piano. Speravo che Elv non passasse, se le intenzioni di Azabler erano serie. Poi ordino` a noi di nasconderci e io, a malincuore, seguii Kofan e Black.

[Clio]

Sorrisi alla suora "Oh, Meno male..".
Lasciai docilmente che mi medicasse i lividi, mentre nella mia mente si susseguivano le immagini di quanto avvenuto poco prima.
Ma poi qualcosa mi distolse dai miei pensieri: qualcuno aveva bussato.
"Avanti.." risposi, quasi meccanicamente.

[Guisgard]

“Solo gli innamorati” disse Icarius ad Altea “suonano per qualcuna. E tu invece sai che io non mi innamoro mai.” Accarezzandole il viso.
“Ti stavamo cercando.” Disse Palos.
“Sono sempre stato qui.” Sorridendo Icarius. “Non sapete, amici miei, che per i Taddei nulla è come casa propria? Per questo negli ultimi secoli i miei antenati hanno cercato di riunificare Capomazda e Sygma.”
“Grandi uomini i tuoi antenati.” Annuì Palos.

[Guisgard]

Gwen si nascose insieme al grosso Kofan ed al furbo Black.
Lo stesso fece Azabler, però restando comunque vicino al timone e dunque al Guercio.
Dopo un po' la nave pirata raggiunse l'imbarcazione del Guercio e Gwen dal suo nascondiglio poté leggere il nome del vascello sul suo scafo:

“Dama Piacente”

[Guisgard]

A quelle parole di Clio la porta si aprì ed apparve un bambino.
“Oh, Yekia...” disse vedendolo la suora “... cosa ci fai qui? Non sei a giocare con gli altri?”
Era un bel bambino dagli occhi grandi e scuri ed i ricci di un bruno lieve.
“E' lei la ragazza che è caduta dal cielo?” Chiese il piccolo indicando Clio.
“Si, ma ora sta bene.” Annuì la suora.
Il bambino si avvicinò allora al lettino e diede alla ribelle ciò che aveva in mano.
“Tienila, ci giocherai mentre resterai a letto per guarire...” mormorò il piccolo “... è il mio modellino della Divina Misericordia...”
http://www.webalice.it/fabnove21nesent/yamato_31.JPG

[Altea]

Bisbigliai toccando la sua mano che sfiorava il mio viso.."Se ne sei sicuro....ma non dare mai nulla scontato nella vita" e sorrisi.
Poi presero parola gli altri e trasalii.."Davvero? I tuoi antenati hanno cercato di riunire Sygma e Capomazda...quindi il mio posto di origine" e guardai gli altri "Io sarei di Sygma..ovvero i miei genitori, io sono nata mentre mia mamma girovagava, è una storia lunga".
Presi Mia Amata e gliela porsi a Icarius.."Scusa, l' ho trovata..e si è aperta quando l' ho presa..non immaginavo fosse tua..quindi è giusto torni al proprietario..ma ti dirò, mi ero affezionata, sembrava volesse parlarmi, ho provato delle sensazioni indescrivibili quando si è manifestata da rosa a spada".

[Lady Gwen]

Io e gli altri eravamo nascosti. Anche Azabler si nascose, restando sempre vicino al timone.
Dopo un po', il vascello ci affianco` e dal mio nascondiglio potei vedere il nome della nave. Era la Dama Piacente.

[Clio]

Sorrisi nel vedere il bambino, e risi piano a quelle parole.
"Caduta dal cielo?" divertita.
Poi il bambino si avvicinò e mi donò un modellino.
Gli sorrisi.
"Ma grazie.." prendendo il modellino "È davvero molto accurato.." osservandolo, mentre le immagini della vera Divina Misericordia si facevano strada nella mia mente "Credo sia la nave più maestosa e spettacolare che esista.." mormorai, con aria sognante, fissando il modellino.
"Però credo sia meglio che lo tenga tu.." porgendolo al bambino "Io sto bene adesso, non c'è motivo che rimanga a letto.." sorridendo al bambino "Però possiamo giocarci insieme, se vuoi.. anche se forse ti divertiresti di più con i tuoi amici.." gentilmente.

[elisabeth]

Sembrava che le mie parole lo avessero interessato ben poco...a quanto pareva aveva avuto degli ordini..o comunque il mio parere non era utile....da una sacca tiro' fuori un mantello...era di un tessuto molto prezioso...non badava a spese....me lo diede.....e io , tolsi il vecchio per indossare il nuovo....nel fare il cambio, rimasi vestita di quello che a me sembravano i petali di una rosa....giusto quanto bastava perche' la parte centrale del fiore non rimanesse scoperta ad occhi indiscreti " Se lo dite voi...avrete i vostri buoni motivi, pero' credetemi...mi infastidisce e non poco, essere stata venduta ad un'asta...già questa per me non e' non e' fortuna.....".....arrivammo al molo scesi aiutata dall'umo e salii su un panfilo...era meraviglioso...altro che Battello....il legno era lucido e gli ottoni erano lucidi...le vele erano bianche come le nuvole.....nuvole che ci inghiottirono...una volta che il panfilo prese quota........fui invitata sotto coperta....ed entrai in una lussuosa cabina.......vidi l'uomo della carrozza fare una beffarda riverenza e chiudere la porta........E Ora ?......chi sarebbe arrivato ?.......Se solo avessi avuto il potere di svanire

[Guisgard]

“Già, dovrei trovare una buona psicologa che magari mi aiuti in questo genere di cose.” Disse divertito Icarius ad Altea. “La spada...” vedendo Mia Amata “... beh, non credo che lei accetti un altro proprietario, l'ho abituata troppo bene.” Prendendo la spada e facendo l'occhiolino alla gitana. “Dunque...” guardando poi i suoi tre compagni “... vedo vi interessano i miei avi, amici miei.”
“Conoscevamo il duca Luigi.” Disse Sammone.
“Già, un grand'uomo...” annuì Icarius “... morto troppo presto... in lui era vivo l'amore per la famiglia... ed aveva il raro e nobile dono di aiutarti pur tenendolo segreto...” rise malinconico “... da adolescente mi propose di arruolarmi in una milizia speciale di Sygma... eh, se potessi tornare indietro ed accettare...” fissando Mia Amata.

[Guisgard]

La Dama Piacente si accostò alla nave del Guercio e qualche istante dopo un ponte mobile si abbassò, da cui scesero due filibustieri.
Erano grossi, dalle folte barbe, i vestiti esotici e gli orecchini ai lobi.
Uno, armato di pistole, aveva un solo occhio, mentre l'altro, con due grosse scimitarre alla cintura, portava una lunga cicatrice sul volto.
“Salute...” disse il Guercio avvicinandosi ai due “... siete uomini di Capitan Elv, vero?”
“No, di Capitan Gurenbarba.” Rispose uno di quelli.
E ciò fu udito da Gwen, da Azabler, da Black e da Kofan.

[Guisgard]

“No, tienila tu...” disse Yekia, porgendo il modellino a Clio “... Icarius ha detto che devo prendermi cura di te e devo farti guarire presto. Così il Falco verrà e mi farà volare con la vera Divina Misericordia.”
La suora sorrise.

[Guisgard]

Elisabeth restò in quella cabina e poco dopo lo sfarzoso panfilo si alzò in volo.
Qualche istante e udì bussare.
Era di nuovo l'uomo della carrozza.
“Questa è la vostra cabina” disse “e qui troverete il necessario per togliervi da dosso il malessere e i ricordi della brutta avventura che vi ha condotta fin qua. Lasciate che mi presenti... sono lord Sapien e vivo in un isolotto di mia proprietà non lontano da qui, che però ormai orbita nelle ambizioni di Maruania. E vivere sotto quelle leggi è alquanto avvilente. Il governo impone che non si resti soli e che magari si possa dissipare il proprio patrimonio con donne di ogni tipo. Io non ne ho alcuna intenzione e dunque mi occorre una copertura. E quella copertura siete voi. Vi pagherò e vi offrirò una vita da sogno, mentre voi in cambio fingerete di essere la mia compagna. Naturalmente ci sarà il massimo rispetto fra noi ed io non pretenderò nulla da voi che non sia una vile recita in pubblico.”

[Altea]

Sorrisi maliziosamente mentre restituivo Mia Amata a Icarius "Magari ogni tanto potresti darmela, mi ci ero affezionata e lei pure a me..sembrava avesse una anima".
Mi sedetti sulle sue gambe e lo abbracciai, ascoltai i discorsi su quello che doveva essere lo spirito dell' avo visto e notai il volto malinconico di Icarius, lo stesso quando guardava fuori la finestra dopo la visita di Don Nicola..."E perchè poi non sei più entrato in quella milizia? Comunque dobbiamo dirtelo" e guardai gli altri annuendo "Eravamo tutti e quattro sulla torre stanotte ovvero prima dell' Alba ed è apparso uno spirito..si è fermato, Palos si è fatto avanti parlandogli e lui sembrava volesse dirci qualcosa e poi tutto è svanito poichè albeggiò..io non conosco questo tuo antenato ma i tuoi amici si e sono convinti era Luigi dè Taddei...e poi ho fatto un sogno strano mentre dormivo nel tuo letto..un vaso in oro colmo di terra e un corteo funebre, tutti piangevano e dissero..i Taddei erano si..sfortunati..finchè non si sarebbero liberati della Gioia". Rimasi poi in silenzio pensierosa.

[Clio]

Sorrisi a quelle parole del bambino, piacevolmente colpita dalla premura di Icarius nei miei confronti.
"Ah sì?" tenendo il modellino "Allora stai pure tranquillo, Yekla, che guarirò presto.. così potrai salire sulla Divina Misericordia.." gli sorrisi "E se vuoi la verità ti invidierò un sacco.." risi piano, facendo l'occhiolino al bambino.

[Lady Gwen]

Qualche minuto dopo sentii il Guercio parlare con i due uomini, ma dalla mia posizione non li vidi.
Alla domanda del Guercio, uno rispose e mi parve di cogliere dell'ironia, sebbene non riuscivo a sentire tutto.

[elisabeth]

Quando sentii bussare alla porta mi voltai di scatto....ero curiosa ma anche spaventata.....entro' un uomo....era l' uomo della carrozza.....mi racconto' la sua storia ...le motivazioni che lo avevano portato a fare quella scelta....ero stranita, lo guardavo......" Francamente.....non so se ringraziarvi oppure no.....le vostre motivazioni le ho ascoltate......ma non comprendo perchè avete scelto me, vi ringrazio per il mondo dorato che mi prospettate.....e credo che probabilmente sarebbe stato meglio se prima mi aveste conosciuta , mi sento molto a disagio con questo abito........vi ringrazio per aver pensato di porvi rimedio........Forse non vi interessa il mio pensiero infondo mi avete comprata.....ma se così non fosse.....cosa ne dite se ne parlassimo una volta arrivati a destinazione...passare....del tempo insieme anche se una recita...non e' una cosa semplice.......".......Certo innamorarsi era molto piu' difficile....ma mai avrei pensato ad una cosa simile....

[Guisgard]

“Uomini di...” disse stupito il Guercio “... di Capitan Gurenbarba?”
“Già...” annuì uno dei due pirati.
“Ma la Dama Piacente è la nave di Capitan Elv!” Esclamò il Guercio.
“Prima, poi l'ha perduta al gioco.” Ridendo uno dei due pirati. “Ora Elv è solo uno dei sottoposti di Capitan Gurenbarba!”
Tutto ciò fu udito da Gwen e dagli altri cacciatori di taglie nascosti.

[Guisgard]

“Avete perfettamente ragione.” Disse Sapien ad Elisabeth. “Perchè ho scelto voi? Perchè siete molto bella e ciò aiuterà la nostra recita. Ora vi lascio riposare e negli armadi troverete abiti degni. Indossateli e quando vorrete mi troverete sul ponte. Tra non molto saremo arrivati. E forse mi direte anche il vostro nome.” Un inchino ed uscì.

[Guisgard]

A quelle parole di Altea, Icarius sussultò.
“Cosa...” disse incredulo, fissando lei, poi i tre compagni “... cosa sta dicendo?”
“E' la verità.” Fece Sammone.
“Si, capo...” annuì Pepino “... era proprio tuo zio...”
“Dove?” Incredulo Icarius.
“Sulla piattaforma della torre, stanotte.” Rispose Palos.
“Ecco ciò che vedevo le scorse notti...” Pepino ad Icarius.
“Voglio vederlo anche io.” Deciso il Taddeide.
“Stanotte ci saremo tutti allora.” Fece Palos.

[Guisgard]

“Allora” disse Yekia a Clio “chiederò a Capitan Falco di far salire anche te a bordo.” Sorridendo.
Poi qualcuno bussò e la suora aprì.
Erano gli attori, giunti a vedere come stava Clio.
“Ma cos'è successo, Clio?” Chiese preoccupata Fria.

[Altea]

A quelle parole Icarius era in preda a una stana agitazione..sapevo lo avremmo turbato..voleva vederlo..forse avrebbe parlato se avesse visto suo nipote.
Gli presi la mano.."Si, stanotte vedremo allora se parlerà..e capirò il tuo turbamento" guardandolo nei suoi occhi mutevoli.."E deve essere qualcosa di grande importanza".

[Lady Gwen]

Non sentii cio` che si dissero prima, ma cio` che si dissero dopo lo udii molto distintamente. Elv aveva perso la sua nave... al gioco... non potevo crederci.
Come poteva essere successo? Non riuscivo a creddere che fosse vero.
Non doveva essere facile passare da capitano a sottoposto del nuovo proprietario, non avrei voluto essere nei suoi panni.

[elisabeth]

Sorrisi ......pensando che alle volte anche le peggiori situazioni potevano trasformarsi in cose buone o almeno così mi sembrava di poter capire...." Vi ringrazio.......vi raggiungero' presto sul ponte...infondo, non sono stanca....ho avuto solo una gran paura di dover rinunciare a tutto quello a cui ho creduto sino ad ad ora....."....quando Sapien usci' dalla stanza....andai verso l'armadio ....e mi accorsi che così come mi aveva detto c'erano abiti femminili...quegli abiti che portavo sino a quando non fui costretta a mettere quel fazzoletto...da esibizione...........tolsi tutto quello che avevo a dosso......mi lavai...ed indossai un abito color lavanda.......misi uno scialle sulle spalle......mi guardai allo specchio e quello che vidi erano due occhi grandi...scuri......lucidi...forse ancora pieni di timore......ma che dovevano affrontare una nuova situazione.......aprii la porta della cabina e salii sul ponte...c'era vento....non era freddo......e lì vidi Sapien....le mani erano salde alla balaustra........." Spero di non avervi fatto aspettare molto "....

[Clio]

"Oh, ma sei davvero un bambino generoso amico mio..." Sorrisi ad Yekla "Ti ringrazio... dici che Capitan Falco vorrà anche me a bordo della sua nave?" divertita.
Ma in realtà ero serissima, quanto avrei voluto salire su quella nave.
E chissà se Icarius conosceva il Falco proprio come io conoscevo il Lupo Nero.
Certo, dopo quell'avventura sul Palumb sembrava proprio che sapesse il fatto suo.
E quel ricordo mi strappò un sorriso.
Ora sapeva chi ero, a grandi linee, anche se non dovevo avergli fatto una grande impressione, considerando che non riuscivo a colpire quel dannato Corvo.
Poi arrivarono gli attori, e io sorrisi a Fria.
Forse non avevano idea del pericolo che ci avevano fatto correre, ma una loro leggerezza poteva costarci cara.
"C'era un Corvo che si aggirava qua sopra..." mi bloccai.
Stavo per dire quali sarebbero state le conseguenze per quel posto, ma poi mi ricordai di avere accanto un bambino, e non era il caso di spaventarlo.
"Era troppo pericoloso per questo posto..." alzai le spalle "Ora non c'è più.. tutto qui.." con noncuranza.

[Guisgard]

“L'importante” disse Junior a Clio “è che tu ora stia bene.”
“Si, è vero.” Fece Fria.
“Le nostre prove sono praticamente terminate.” Orden alla ribelle. “Anche perchè alla fin fine dovevamo solo provare un matrimonio.”
“Domani torneremo in città.” Disse poi Loi. “Per la rappresentazione davanti ai funzionari governativi.”
“Tu verrai con noi, vero?” Chiese Fria a Clio. “Sempre se tu stia bene e ti senta di viaggiare...”

[Guisgard]

A quelle parole dei due filibustieri, Azabler ed i suoi restarono sorpresi.
Ed anche Gwen.
“Tratterai dunque con noi.” Disse uno dei due al Guercio. “Prendi il rum.”
“Si...” annuì il Guercio “... il prezzo è quello pattuito?”
“No, la metà.” Sentenziò il filibustiere.
“Come sarebbe?” Stupito il Guercio.
“Capitan Gurenbarba non paga gli affari fatti da altri.” Fissandolo il filibustiere.

[Clio]

Guardai gli attori sorpresa.
"Beh, io vi ho detto che non voglio avere niente a che fare in questa storia, certo non verrò in città davanti ai funzionari governativi che potrebbero arrestarmi appena mi vedono!" Esclamai "Ve l'ho detto subito che questa storia non mi piace... Ho mentito ad Icarius per proteggervi, gli ho detto soltanto che avevate visto il corvo arrivare..." Guardando gli attori "Sapete cosa sarebbe successo se avesse scoperto questo posto?" Scossi la testa "No, non vi tradirò perché l'ho promesso, ma certo non voglio entrare in questa faccenda!".

[Guisgard]

A quella determinazione di Clio, gli attori decisero di non insistere.
“E sia...” disse Fria “... credo che tu abbia ragione... ci rivedremo dunque al nostro ritorno, quando riprenderemo le prove per lo spettacolo promesso ad Icarius.”
“Ma tu cosa farai qui?” Chiese Junior a Clio. “Non vuoi avere notizie dei tuoi compagni ribelli?”

[Clio]

"Sapete che potrebbe essere una trappola vero?" Guardando gli attori preoccupata "Magari proprio per i ribelli, e io non posso nemmeno avvertirli perché vi ho dato la mia parola..." Chiudendo gli occhi, e respirando per calmarmi "Quindi vi prego, risolvete questa faccenda, e non portate più qui il governo!" Seria "Se scopro che ci avete messo di nuovo in pericolo, mi riterrò svincolata dal nostro patto.. Sono stata chiara?"
Sospirai "Io qui... Non lo so, troverò qualcosa da fare.." Con un sorriso forzato.
"Adesso andate, forza... Avete da fare.." Annuendo.

[Guisgard]

Icarius annuì ad Altea.
“Allora è deciso.” Disse Palos. “Stanotte attenderemo che quell'apparizione si mostri ancora.”
“Si, amici miei...” fece Icarius “... e l'attesa di quell'ora sarà davvero lunga...”
“Cosa pensi?” Chiese Pepino.
“Non lo so...” scuotendo il capo lui “... non penso nulla... chiamate anche Rancesco e Pinto... voglio che ci siano anche loro...”
“Si, li chiamerò io.” Annuì Sammone. “Sono alla nave?”
“Si, li troverai là...” mormorò Icarius.

[Guisgard]

“Nessuna trappola.” Disse sicuro Orden. “Non ne vedo il modo e soprattutto il motivo.”
“Sarà meglio andare.” Fece Loi.
“Si, è meglio.” Annuì Junior.
E Clio sentì su di lei gli sguardi infastiditi di quegli attori.
Gli artisti uscirono e lasciarono quel luogo.
La suora non disse nulla.
Prese la bacinella e le bende ed uscì.
Trascorsero alcuni lunghi istanti, poi addirittura due, tre ore.
E la ragazza udì allora il rumore di una carrozza, che si fermò al casolare.
Era una vettura nera e senza segni distintivi.
Su di essa salirono poi gli attori e partirono.

[Clio]

Non dissi nulla agli attori.
Evidentemente non conoscevano Maruania, e io odiavo sentirmi così impotente.
Poi arrivò quella carrozza e se li portò via.
Non sapevo che fare, forse seguirli, o forse no.
Ma sicuramente non ne sarebbe uscito nulla di buono.
Era passato molto tempo ormai e provai ad alzarmi per vedere se riuscivo a fare una passeggiata

[Lady Gwen]

Uno dei due disse che il prezzo era la meta` e che il capitano si faceva pagare la meta` i lavori fatti da altri.

[Guisgard]

Clio provò ad alzarsi e si accorse che i lividi non le davano molto fastidio.
Intanto la carrozza era appena partita.
Cosa avrebbe fatto la bella ribella?

[Guisgard]

Il Guercio alla fine dovette arrendersi.
Ordinò ai suoi di portare sul ponte la cassa di rum, che i due filibustieri aprirono e controllarono.
“E' tutto in ordine.” Disse uno dei due all'altro. “Pagali.”
Ma in quell'istante saltarono fuori Azabler ed i suoi due compagni, che in un attimo accopparono i due pirati.
“Bontà Divina...” mormorò il Guercio.
“Di divino qui non vi è nulla.” Mormorò Azabler.
“Ora cosa succederà?” Preoccupato il Guercio. “Presto verranno a vedere perchè i loro compagni tardano ed allora ci uccideranno tutti come cani!”
“Calmati.” Fissandolo Azabler. “Ho un piano. Black. Kofan. Spogliateli.” Ordinò ai suoi.
Tutto ciò sotto gli occhi di Gwen.

[Guisgard]

Elisabeth si tolse di dosso quell'abito sensuale e leggero, che lasciava molto generosamente al suo corpo di tentare chiunque lo vedesse, si lavò e poi indossò un abito più adatto all'occasione.
Lasciò allora la cabina e raggiunse il ponte, dove un'aria fresca e profumata, animata da un deciso vento, accolse la donna.
E ad attenderla vi era Sapien.
“Non siete una mia serva” disse lui “e neanche una governante al mio servizio. Badate di non dimenticarlo. Siete la mia compagna e dunque la signora della mia casa. Posso conoscere il vostro nome?”
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[Clio]

Guardai la carrozza andare via, scuotendo la testa.
Ci doveva pur essere qualcosa che potevo fare.
Dovevo seguirli a distanza e vedere che sarebbe successo.
Mi guardai intorno per capire dove fossero finite le mie armi, la mia spada e in che condizione fosse il mio vestito.
Dovevo anche trovare il modo di prenderne un altro ora che ci pensavo.
Ma in realtà mi serviva un cavallo.
Ma come potevo procuramene uno?

[Guisgard]

E mentre Clio rifletteva sul da farsi, udì all'improvviso qualcosa.
Qualcosa che vibrava.
Proveniva da sotto il letto.
Era infatti stata posata là la sua Damasgrada che continuò a vibrare come impazzita fino quando la carrozza non andò via con gli attori.

[Lady Gwen]

Il Guercio e i due uomini parlarono per un po' della merce, ma quando uno dei due fu sul punto di pagarla, Azabler e gli altri uscirono e li uccisero all'istante.
A quel punto, io uscii per meta` dal mio nascondiglio e osservai la scena.

[Altea]

Aggrottai la fronte ascoltando i loro discorsi..quindi vi erano pure un certo Rancesco e Pinto..e di che nave stavano parlando? Non pensavo un panfilo o piccolo veliero...anzi Pepino aveva detto Icarius andava in giro da nobili in cerca di soldi per la condizione economica...qualcosa iniziava a non quadrarmi ma in senso positivo..lo chiamavano pure il capo, più volte pensai di chi e cosa fosse il capo, e poi pensavo fosse solitario in quel castello...piano piano Altea, saprai ogni cosa a dovuto tempo, comunque è strano possegga pure una spada del genere.
"Eh si" dissi gettando la schiena addosso a Icarius.."Sarà una lunga attesa..e penso per te snervante..e le attese più snervanti sono pure quelle più difficili da sopportare..basta impiegare la giornata con qualche diversivo..così ti distrarrai, ti vedo troppo teso mio bel misterioso castellano..." guardai gli altri e dissi a bassa voce.."Ci sono io..non ti basta? Oppure se non sei al meglio, possiamo fare una passeggiata nella foresta qui vicino visto il fresco mattino..vedi tu".
Capivo benissimo aveva problemi più seri per darmi le sue attenzioni, purtroppo..e sembravano più gravi della perdita del maniero.

[Clio]

Mi guardavo intorno, lieta che qualcuno avesse lasciato un abito per me, semplice e chiaro, ma sicuramente meglio del mio dopo l'avventura del Palumb.
Non dovetti chiedermi per molto tempo dove fosse la mia spada, che la sentii vibrare da sotto il letto.
Mi abbassai e la presi sorridendo.
"Fammi indovinare, bellezza..." Fissando la spada "Questa storia non piace neanche a te, vero?" Con un sorriso.
"E va bene..." Sbuffai "Non posso starmene con le mani in mano, seguirò quella carrozza in qualche modo, ma stando attenta a non farmi vedere..".
Così, finii di prepararmi in fretta ed uscii, decisa a seguire le orme della carrozza senza essere vista.

[Guisgard]

Gwen uscì quasi dal suo nascondiglio per via dell'accaduto.
I due filibustieri erano stesi a terra senza vita.
“E...” disse balbettando il Guercio “... ed ora cosa faremo?”
“Semplice, prenderemo il loro posto...” rispose Azabler “... io prendo gli abiti di questo e tu quelli dell'altro...” fissando poi Black.
Dopo un po' i due cacciatori di taglie avevano indossato i panni dei due filibustieri uccisi.
“Portiamo il rum sulla nave” mormorò Azabler “e spacciamoci per questi due.”
E così fecero.
Passarono alcuni minuti, che poi divennero un'ora, senza che dalla Dama Piacente arrivassero notizie.
“Questa storia non mi piace...” sospettoso Kofan.

[Guisgard]

“Io sono sempre al meglio...” disse Icarius in un orecchio ad Altea “... e sempre in ottima forma, piccola...” mentre lei era seduta sulle sue gambe e contro il suo petto virile.
“Allora io ed Altea andremo a cavalcare nella foresta...” rivolto poi ai suoi compagni “... voi avvertite gli altri e per stasera ci ritroveremo tutti qui. A presto, amici miei.”
Si salutarono e poi lui e la gitana, presi due cavalli nelle cadenti scuderie, lasciarono il castello e raggiunsero la foresta.

[Guisgard]

Clio uscì da quella stanza e raggiunse lo spiazzo circostante, mentre in lontananza si vedeva ancora la carrozza correre via.
Ma proprio in quel momento udì un nitrito.
Proveniva da una stalla posta dietro la chiesa.

[Lady Gwen]

Azabler e Black vestirono i panni di quei due e salirono con la merce sulla Dama Piacente.
Passarono minuti, poi un'ora. Ancora nessuna notizia ed io e Kofan avevamo strane sensazioni.
"Dev'essere successo qualcosa..." dissi, sempre piu` ansiosa.

[Altea]

"Perfetto, iniziavo a preoccuparmi" dissi a bassa voce sfiorandolo.
Andammo nella fatiscente scuderia e salimmo su due cavalli per inoltrarci nella foresta..i raggi del sole filtravano attraverso la vegetazione e sorridendo lo guardai.."Non ti chiedo nulla se vuoi di questa situazione, siamo per svagarci vero? Ma se vuoi aprirti con me, non lo dirò a nessuno...ma eri tornato da tanto nel maniero? Ti confesso una cosa..ero scappata..e alloggiavo presso la mia amica Peggy..mi sentivo turbata..non chiedermi perchè..e poi al Barracuda ho conosciuto un certo Talcos, mi ha pagato a fior di quattrini solo per vedermi e avermi come cameriera solo per lui quella notte...ma aveva un lavoro importante, tipo diplomatico, aveva affari coi governi vicini...oh ma tu non sei geloso vero? Visto non sono la tua innamorata.." e sorrisi maliziosamente.

[Clio]

Sorrisi a quel suono, forse un segno del destino.
Un cavallo era esattamente ciò che mi serviva, così mi voltai e andai spedita verso le scuderie.
Se facevo in fretta potevo riuscire a seguire la carrozza.

[Guisgard]

Ad un tratto dalla Dama Piacente si videro due sagome gettate giù.
Un attimo dopo diversi corsaro scesero sulla nave del Guercio.
“Eh, bravi...” disse uno di quelli “... volevate imbrogliarci, vero?”
Kofan cercò di reagire, ma fu malmenato e gettato di sotto come Azabler e Black.
“Ora daremo fuoco a questa nave e morirete tutti!” Minacciò quel filibustiere.
Tutto questo sotto lo sguardo di Gwen.

[Guisgard]

“Eh..” disse sorridendo Icarius “... è naturale che una sventola come te abbia mille spasimanti.” Facendo l'occhiolino ad Altea. “Geloso? Oh, no, non temere... non pretendo mai ciò che io per primo non posso dare.” E continuarono a cavalcare nella foresta.

[Guisgard]

Clio entrò nelle scuderie e vide un bel destriero dal manto argentato.
E lo riconobbe subito.
Era infatti lo stesso cavallo usato da Icarius poco prima la loro avventura sul Palumb.

[Altea]

Sorrisi a quella risposta...aveva la battuta per ogni momento.."Bene, che proponi di fare..cavalcare su questi cavalli fino stasera?"

[Clio]

Sospirai nel vedere Pagora.
Adesso vuoi rubargli il cavallo?
Ma senza non sarei mai riuscita ad arrivare.
Così sellai il bell'animale, lasciai un biglietto dicendo che lo avevo io e che era un'emergenza, per poi lanciarmi all'inseguimento della carrozza, con il cappuccio del mantello ben celato sugli occhi.

[Lady Gwen]

Dopo poco diversi corsari sbarcarono sulla nostra nave, malmenando e gettando di sotto i miei compagni e minacciando di bruciare il vascello del Guercio.
Perfetto e ora?

[Guisgard]

Icarius rise a quelle parole di Altea.
“Seguimi.” Disse, spronando il suo cavallo. “Su, Peogora!”
Raggiunsero così un laghetto.
Lui si fermò e scese dal cavallo, per poi stendersi all'ombra di un albero.
“Qui possiamo riposare...” mormorò “... e se vuoi puoi anche farti un bagno... l'acqua è meravigliosa, fidati...”

[Guisgard]

Clio montò su Peogora e si lanciò all'inseguimento della carrozza.
La raggiunse dopo un po' e restò a debita distanza per non essere vista.
Attraversarono la foresta, fino ad intravedere le torri di Maruania.
Ed infine la vettura entrò in città.

[Guisgard]

Il Guercio ed i suoi cercarono di dare una spiegazione, ma i filibustieri li malmenarono e li condussero sulla Dama Piacente.
E poi cominciarono a dar fuoco alla nave del Guercio.
Gwen non poteva restare nascosta o sarebbe morta asfissiata.

[Altea]

Raggiungemmo un laghetto e legai il cavallo e pensai al mio Cruz..dovevo recuperare il mio cavallo.
Sotto quell' albero vi era pace e il laghetto luccicava sotto il bagliore del sole.
Icarius si stese sotto l' albero e io tolsi le scarpe e con un piede toccai l'acqua limpida.."Effettivamente, un bel bagno rinfrescante è ciò che ci vuole e l' acqua è veramente limpida...non vi saranno estranei che mi guarderanno no? Sai..magari do questa idea, ma non mi farei mai vedere mezza nuda a uno sconosciuto".
Tolsi gli abiti e li misi vicino a lui, gli lanciai la mia pistola con la rosa intarsiata e rimasta con la sottoveste nera mi immersi nel laghetto e mi tuffai per poi riafforare e guardami attorno, dopo il caldo ci voleva un pò di refrigerio...mi rialzai e uscii dalla acqua e lo raggiunsi.."Tu fai lo schizzinoso o sembra stai meditando su stasera?" e mi sedetti vicino lui.

[Lady Gwen]

Il Guercio ed il suo equipaggio cercarono invano di spiegarsi, ma furono comunque malmenati e trascinati sulla Dama Piacente.
Una frazione di secondo e dalla nave iniziarono a divampare rosse fiamme. Non mi restava altra scelta che seguirli sul vascello, se volevo sopravvivere.
Cosi`, mi coprii la bocca per non respirare il fumo che ormai invadeva la nave e raggiunsi il vascello.

[Guisgard]

Icarius restò a guardare Altea mentre si toglieva i vestiti, restando solo con la sottoveste e poi si tuffava nell'acqua limpida di quel laghetto.
“Guarda che così la rovini quella sottoveste...” disse ridendo lui “... non ci sono estranei qui, tranquilla... a meno che tu non voglia nascondere le tue nudità da me...” facendole l'occhiolino.

[Clio]

Peogora era davvero rapida e in poco tempo raggiunsi la carrozza, stando lontano abbastanza per non essere vista.
Dopo un po' arrivammo alla città.
"Bentornata a casa, Clio..." Sospirai, continuando a seguirla, mescolata alla folla.

[Altea]

Lo guardai.."Oh non si rovinerà..solo si è bagnata..e poi mai nulla è rovinato per te o sprecato" mi avvicinai a lui stringendolo con la sottoveste bagnata.."Così ti rinfreschi no? No...non ho timore a farmi vedere nuda da te, magari potresti togliermela tu la sottoveste e direi..eri in debito di un bacio..ricordi?" e leggermente tolsi una spallina guardandolo maliziosamente "Il gioco è bello in due non pensi?".

[Guisgard]

Il Guercio ed i suoi erano stati immobilizzati con ceppi e catene.
“Ora sarete venduti come schiavi.” Disse uno de filibustieri, mentre tutti gli altri ridevano nel vedere precipitare la nave del Guercio.
Poi videro arrivare Gwen.
Allora altre risate e battute sconce.
Uno di quelli si avvicinò alla ragazza e la prese per un polso.
“Ecco, guardate che bocconcino!” Agli altri. “Ci divertiremo per un po' e poi la venderemo come schiava!”
“Venderemo ciò che resterà di lei!” Urlò divertito un altro.
E tutti risero ancora.
Poi un uomo alto e dallo sguardo cupo apparve sul ponte.
“Che succede?” Chiese ai suoi.
“Prigionieri, capitano.” Rispose uno dei filibustieri, per poi indicare Gwen.
“Guarda guarda...” con occhi volgari il capitano alla ragazza “... un bel bocconcino... sei fortunata, piccola...” a lei “... sarai la preda del sottoscritto, ossia di Capitan Gurenbarba...”

[Guisgard]

Clio seguì la carrozza tra la folla che invadeva le strada.
Ed infine vide giungere la vettura davanti al Palazzo del Governo.
Si aprì il portone e la carrozza vi entrò.

[Clio]

Lì non potevo seguirli.
Eppure non riuscivo a capirci niente di questa storia, che a parer mio non aveva senso.
Ma sicuramente il governo stava tramando qualcosa.
Smontai da cavallo, tenendo Peagora per le briglie mi guardai intorno, per vedere se riuscivo a scoprire qualcosa.

[Lady Gwen]

Appena salita sul vascello, naturalmente, tutti i pirati iniziarono a fare battute. Ovviamente lo avevo previsto. Non sapevo come ne sarei uscita, sola com'ero.
Ad un certo punto arrivo` anche il capitano, che si uni` ai suoi marinai.
"Non vi preoccupate, sono abituata a trattare con la gentaglia" dissi, sorridendo e guardandolo dritto negli occhi.

[Guisgard]

Altea si strinse contro Icarius, con la sua sottoveste bagnata ed aderente che faceva sentire ogni forma del suo corpo.
Poi si abbassò la spallina con fare malizioso.
Allora lui la fermò e continuò a farlo lui.
Fece scendere l'altra spallina e poi iniziò a tirare giù piano la sottoveste completamente zuppa ed attillata al corpo della gitana.
E più lui la faceva scendere, più Altea avvertiva brividi intensi sulla pelle, come se quella veste bagnata accarezzasse ogni lembo del suo petto.
Alla fine la sottoveste si adagiò sui fianchi di lei e lui restò per un lungo momento a guardarla nuda.
Poi, lentamente con una mano cominciò ad accarezzare dolcemente i seni di lei, guardandola fissa negli occhi.
“Dimmi...” disse “... cosa pensi?” Senza smettere di toccarla.

[Guisgard]

E mentre Clio era là, tra la folla passarono due soldati.
“Sono arrivati...” disse uno di quelli all'altro “... quelli della farsa...”
“Credi che funzionerà il piano del governo?” Fissandolo l'altro soldato.
“Perchè no?” Ridendo il primo. “Nessuno sa che è tutta una finzione...”

[Guisgard]

A quelle parole di Gwen tutti risero.
“Che caratterino...” disse divertito Gurenbarba “... hai il fuoco addosso... ma stanotte te lo spegnerò, vedrai... portatela nella mia cabina.” Ordinò ai suoi.
“Tina!” Ad un tratto una voce. “Tina, sei tu!” Ed un giovane uomo atletico con un balzo arrivò sul ponte. “Oh, Tina, amore mio!” Fissando Gwen, per poi stringerla a sé.
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[Altea]

Quel movimento della sottoveste bagnata che scendeva toccando il mio corpo nudo assieme al tocco delle sue mani, un gesto passionale e delicato allo stesso momento.
Chiusi gli occhi per un attimo.."E' come se attorno a noi non ci fosse nulla, nulla tranne me e te e in questo momento mi sento in balia di qualcosa di indefinito che non ho mai provato..vorrei...solo vorrei non finisse...solo il desiderio di essere tua, ed è strano perchè tu non provi nulla per me.." mi morsi il labbro..stavo per dire qualcosa di pericoloso e lo guardai, con lo sguardo pieno di desiderio per lui.

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[Clio]

Confondersi tra la folla aveva i suoi vantaggi, e ascoltai così la conversazione di due soldati.
Sorrisi piano.
Come volevasi dimostrare.
Chissà cosa avevano in mente, ma sicuramente poteva essere pericoloso anche per gli attori, sperai di riuscire a fare qualcosa.
Continuai ad ascoltare quei soldati, sperando si lasciassero sfuggire qualche dettaglio.

[Lady Gwen]

Ad un certo punto lo vidi avvicinarsi a me di sclancio e stringermi a se`.
Io mi strinsi a lui e risi. Non potevo immaginare di essere tra le sue braccia che mi stringevano, di essere invasa dal suo profumo.
"E` davvero il primo nome che ti e` venuto in mente?" sussurrai al suo orecchio, allacciando le mie braccia attorno al suo collo.

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[elisabeth]

Un uomo ...uno sconosciuto.....qualcuno che aveva puntato su di me, non solo del denaro...anche la sua reputazione sarei dovuta stargli accanto.....la sua compagna.....solo io e lui avremmo conosciuto i termini del nostro rapporto....." Mi chiamo Elisabeth Milord.......e forse non sapete che avete scelto al vostro fianco una donna che lavava panni e piatti...a bordo di un Battello...ben poca cosa...per un uomo come voi........Forse avete ragione...a questo punto...sono una donna fortunata......spero di essere una degna compagna......"........

[Taliesin]

"...Alzatevi Milady e asciugate i vostri calzari rappresi nei fiordi di spuma di sapone e odore di brillantina...I vostri occhi hanno bagnato le mie corde e la mia attesa non è stata vana, poichè le cose che sono state ancora verranno e quelle che verranno non saranno mai andate via..."

Ed ora cancellate pure quest'illogicità del mio pensiero...e di questo sentimento...Oh Moderni Inquisitori...lasciate accesa la luce della pira, il largo del mare infinito mi attende.

Taliesin, il Bardo

[Guisgard]

"...Alzatevi Milady e asciugate i vostri calzari rappresi nei fiordi di spuma di sapone e odore di brillantina...I vostri occhi hanno bagnato le mie corde e la mia attesa non è stata vana, poichè le cose che sono state ancora verranno e quelle che verranno non saranno mai andate via..."

Ed ora cancellate pure quest'illogicità del mio pensiero...e di questo sentimento...Oh Moderni Inquisitori...lasciate accesa la luce della pira, il largo del mare infinito mi attende.

Taliesin, il Bardo

Io non cancello nulla, caro bardo, ci mancherebbe, anche se non comprendo il motivo di questo scritto.
Byron diceva che la scrittura deve solo temere una cosa: essere inutile.
Vi pregherei però solo di rispettare in futuro questo spazio e la passione con cui i vari giocatori lo riempiono con i loro giochi ed i loro sogni.
Grazie :smile:

[Guisgard]

Icarius continuò a sfiorare Altea, con quel massaggio lieve ma sensuale sulla pelle della gitana ormai ardente di passionali brividi.
Era nuda davanti a lui, senza che egli smettesse di toccarla ancora e ancora.
“Sai ora” disse lui guardandola negli occhi “cos'accadrà, vero? Ho voglia di te...”
Poi ad un tratto si udirono dei rumori.
Un attimo dopo dalla vegetazione emerse un gregge.
Icarius allora subito si tolse la camicia e la posò sulle spalle di Altea per coprirla.
E dietro il gregge si vide un uomo anziano.
“Affone...” disse Icarius alzandosi “... siete voi?”
“Signorino!” Esclamò l'uomo. “Si, sono io. Cosa fate qui?”
“Nulla, mi riposavo dopo aver cavalcato con questa mia amica.” Rispose il Taddeide.

[Guisgard]

I soldati si avviarono verso il portone del palazzo, seguiti con attenzione dallo sguardo di Clio.
“Sono comunque nervoso...” disse il primo “... detesto quando non conosco il nemico...”
“Non lo conosce nessuno di noi” fece il secondo “ma non temere, dalle altre caserme sono in arrivo i rinforzi... non ci sfuggirà quel dannato Falco... chiunque egli sia...”
In quel momento la ribelle si accorse che in effetti erano comparsi molti soldati per le strade.
Ma ad un tratto arrivò un altro carro, pieno zeppe di ragazze avvenenti.
“Dove le porto?” Chiese il cocchiere ai due soldati. “Sono le ragazze che devono sostenere il provino.”
“Portale dentro...” rispose uno dei due soldati “... aspetto che apro il portone...”

[Guisgard]

“Reggimi il gioco se ti preme la vita...” disse piano Elv all'orecchio di Gwen.
“Ma cosa diavolo succede?” Stupito Gurenbarba.
“Capitano...” sorridendo Elv e stringendo a sé Gwen “... chi dice che la fortuna non esiste? Non ci speravo più ma l'ho ritrovata. Vi presento mia moglie Tina.” Indicando la ragazza, tra lo stupore della ciurma.

[Clio]

Il Falco, era una trappola per il Falco!
Dannati, dannati, e maledetti attori!
Ma poi quella storia delle ragazze che dovevano sostenere il provino e sorrisi.
Era la mia occasione.
Legai Peagora, lanciai all'indietro il cappuccio e mi mischiai a quelle ragazze.
Almeno sarei entrata.
Sperai vivamente di riuscire a fare qualcosa per proteggere il Falco, e maledissi gli attori perché mi avevano messo nella situazione di dover mentire per loro, e non poter far niente.

[Altea]

Lasciai le sue mani esplorassero il mio corpo facendo vibrare le corde dell' anima, in modo da mostrargli il mio desiderio e sottovoce dissi.."Penso di sapere cosa accadrà...e null'altro bramo che averti..e nello stesso tempo essere tua, quando mi sfiori e mi tocchi mi fai provare sensazioni indefinite". Lo abbracciai, ormai il mio corpo era nudo sotto le sue braccia quando si udirono dei rumori..era un gregge, Icarius si tolse la sua camicia e me la mise sulle spalle, io la abbottonavo visto arrivò un anziano pastore, e chiamandolo sembrava lo conoscesse..."I miei saluti" dissi sorridendo "si prendevamo il fresco".

[Lady Gwen]

"E` proprio cosi`, Capitano. A volte cio` che non osiamo piu` sperare accade" dissi guardando Elv "E oggi infatti ho ritrovato mio marito" stringendomi a lui.


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[Guisgard]

Clio salì sul carro in modo furtivo e si mischiò a quelle chiassose ragazze.
Entrarono così nel cortile del palazzo ed attesero nuove indicazioni.
E nel frattempo i militari si avvicinarono al carro, per poi fare allusioni non troppo cortesi e molte di quelle ragazze si mostrarono assai compiaciute.
“Ehi, bellezza...” disse uno dei militari a Clio “... vuoi fare l'attrice, vero? Accetteresti qualsiasi ruolo? Perchè non ci improvvisi un bello spogliarello?”
E i militari risero.

[Guisgard]

Icarius sorrise ad Altea e tornò a guardare Affone.
“Oggi è caldo...” disse questi “... un bel bagno ristora.”
“Si, magari dopo ne faremo uno...” annuì Icarius, per poi prendere Altea per mano.
“Avete udito che stranezza l'altra notte?” Chiese l'uomo.
“Stranezza?” Ripetè Icarius.
“Le pecore erano inquiete...” fece Affone “... ed anche i cani... qualche spirito vagava...”
A quello parole Icarius trasalì.

[Guisgard]

“Dunque...” disse Gurenbarba “... che storia è questa?”
“E' presto detto.” Sorridendo Elv e stringendo ancor più Gwen. “Conobbi Tina qualche mese fa... eravamo alle Flegee... io bevevo con la mia ciurma, mentre lei era in fuga dal proposito dei suoi di farle sposare un ricco, vecchio e grasso mercante... io, vedendola così bella, naturalmente la invitai a bere, ma lei mal reggeva il rum... come io mal mi difendevo dalle sue grazie... e così ci risvegliammo il giorno dopo in un letto, con addosso solo le coperte ed un documento nuziale...” rise piano “... vero, piccola?” Facendo l'occhiolino a Gwen.

[Clio]

Mi guardavo intorno circospetta, cercando di capire a cosa servissero quelle ragazze.
Oh, quanto detestavo le ragazze di Maruania!
Ma il mio disappunto era ben celato, come sempre, ormai ero abituata a quel malcostume dilagante.
Pardon, si chiama libertà!
Poi qualcuno ebbe la brillante idea di rivolgersi a me.
E io sfoderai una risata da oca come la maggior parte delle volte.
"Oh quindi sei tu che distribuisci i ruoli?" Risi, fingendomi divertita "Ti avevo scambiato per un soldato, guarda un po'...".

[Altea]

"Eh si, penso che l' effetto di quello di prima si sia sopito ormai".
Alle parole di Affone mi feci seria improvvisamente e guardai Icarius, il suo volto si rabbuiò.
"Dove abitate messer Affone? Lontano o vicino al castello e perchè pensate vi sia stato uno spirito in giro..avete qualche dono particolare?" ero perplessa...in effetti era proprio la verità e strinsi forte la mia mano che Icarius teneva nella sua.

[Lady Gwen]

Alzai gli occhi al cielo, senza farmi notare, alla sua versione dei fatti. Era incredibile e intanto mi stringeva ancora di piu` a se`, tanto che ogni minimo spazio fra il suo corpo e il mio venne annullato.
"Eh gia`, tutta colpa del rum" dissi guardandolo nei suoi occhi scuri.

[Guisgard]

“No, cocchina...” disse arrivando un uomo e facendo segno ai soldati di allontanarsi “... io assegno i ruoli.” Guardando poi Clio e le altre con sufficienza. “Dunque, cerchiamo di spiegarci.” Era un uomo magro, quasi ossuto, dai capelli corti e lo sguardo insipido. “Mi occorre una bella da vedere, che sappia starnazzare e sculettare, chiaro?” Con i suoi modi effeminati. “Avanti... vediamo un po'...” indicò Clio “... tu, scendi dal carro e cammina un po' fino all'androne... vediamo come te la cavi nella parte della sgualdrinella da strada... su, forza che ho poco tempo...”
“E' invidioso di noi.” Ridendo una di quelle ragazze all'orecchio di Clio.

[Guisgard]

“Affone” disse Icarius ad Altea “vive non lontano dal castello e da sempre è stato un fedele colono della mia famiglia.”
“Non servono poteri particolari, madama...” mormorò Affone “... basta guardare gli animali... loro lo percepiscono...”

[Guisgard]

A quelle parole di Elv, uno dei filibustieri si avvicinò a Gurenbarba.
“Capitano, avere una donna a bordo è di cattivo auspicio.” Disse.
E tutti annuirono.
“Tharos!” Chiamò Gurenbarba.
Ed arrivò un tipo insignificante, con una bandana in testa.
“Costui” fece Gurenbarba indicando Elv “ha preso moglie ed ora vuol tenersela. Credi ci farà affondare ciò?”
“Che mi venga un accidente” disse Tharos “tra la lingua e il terzo dente!”
“Dunque?” Fissandolo Gurenbarba. “Devo buttarla di sotto?”
“Aver una donna a bordo” mormorò Tharos “è manna per Nettuno sempre ingordo.”
“Già...” spuntando Gurenbarba.
“Ma in verità se è per giuste nozze” spiegò Tharos “allor tutto cambia per remi, vele, barili e tinozze.”
“Ossia?” Incuriosito Gurenbarba.
“I demoni marini nulla possono contro i Cattolici Sacramenti...” annuì Tharos “... fidatevi di me, perchè io mai vi menti.”

[Altea]

"E quindi cosa pensate sia stato? O che spirito potesse essere" guardai Icarius con sguardo di intesa, non potevo rivelare nulla.

[Clio]

Lanciai uno sguardo divertito alla ragazza che mi aveva parlato all'orecchio.
"Mi sa anche a me.." risi pianissimo.
Poi feci ciò che mi aveva chiesto, scesi dal carro e camminai in modo sensuale fino all'androne.
Chissà a che gli serve una ragazza per quella recita, pensai.
Speriamo in bene!

[Guisgard]

“Non lo so...” disse Affone guardando il cielo che andava velandosi “... ma di sicuro vi è un significato...”
Era già il tardo pomeriggio.
“Sarà meglio tornare al castello ora...” mormorò Icarius.
“A presto, signorino.” Con un cenno Affone. “Salute, madama.” Ad Altea e andò via con le pecore.
“Rivestiamoci e torniamo al castello...” Icarius fissando la gitana.

[Guisgard]

Clio scese dal carro ed assumendo un andamento adatto alle richieste dell'uomo cominciò a camminare.
“Si, potrebbe andare...” disse sbuffando l'uomo “... magari con un abito adatto...” annuì svogliatamente “... va bene, prendo questa.”
“E noi?” Una delle ragazze sul carro.
“Ho poco tempo, cocchine.” Rispose l'uomo. “Magari sarà per la prossima volta.” E chiamò un soldato per fare andare via il carro. “Su, seguimi tu.” A Clio.
La condusse in un vestibolo pieno di costumi.
“Indossa il più provocante che trovi.” Indicò l'uomo alla ribelle. “Fa presto, ti aspetto fuori.” Ed uscì.

[Altea]

Il gentil pastore se ne andò.
Mi tolsi lentamente la camicia davanti a lui e gliela porsi in modo malizioso.."Grazie...si vestiamoci non posso andare via nuda..mi sembra di avere il tuo profumo addosso..signorino.." e gli misi la camicia e gli sfiorai il petto nudo e poi gliela abbottonai.."No, non sono una mogliettina premurosa lo so" e poi mi vestii prendendo la sottoveste a terra bagnata.
Presi il cavallo e sospirando dissi.."Però sembra per un motivo o altro veniamo interrotti sul più bello..ehh..ma non possiamo correre il rischio di..perdere la visione..e come ha detto quell' uomo..vorrà dirci qualcosa di importante" e ricambiai il suo sguardo..quello sguardo che celava chissà quale suo pensiero.

[Clio]

Ce l'avevo fatta!
Sorrisi all'uomo e lo seguii docilmente.
Bene, in un modo o nell'altro almeno avrei avuto la possibilità di fare qualcosa.
Poi mi condusse in un androne pieno di costumi.
Già, un abito provocante... Ma dovevo sceglierlo bene considerando che avevo sempre Damasgrada da nascondere.
Frugai un po' tra quegli abiti e alla fine trovai quello adatto.
Era un abito rosso, che si allacciava sul collo, lasciando la schiena completamene scoperta, eccezion fatta per una specie di catenina che pendeva da un fiocco dietro il collo.
Lasciava una bella scollatura, ma era sufficientemente lungo perché potessi nascondere la spada contro la gamba sinistra, sufficientemente drappeggiata perché non si notasse la spada.
Sulla gamba destra invece c'era un grosso spacco.
Era il compromesso perfetto.
Indossai un paio di scarpe adeguate ed uscii.
"Eccomi..." Sorrisi all'uomo "Vado bene così?".

[Guisgard]

Icarius sorrise ad Altea, ma la sua mente era presa da altro.
Da ciò che stava succedendo.
I due si rivestirono e poi tornarono al castello, dove trovarono Palos, Pepino, Sammone, Pinto e Rancesco.
“Capo...” disse andandogli incontro Pepino.
“Ragazzi, mancano poche ore...” fece lui “... mangiamo qualcosa e poi appena fatto buio monteremo di guardia sulla torre...”
Così Pepino preparò loro da mangiare.

[Guisgard]

Clio uscì dal vestibolo e mostrò come quel vestito ben metteva in mostra la sua sensualità.
Certo, rispetto alle ragazze di Maruania lei non aveva quel portamento volgare ed i suoi modi tradivano il candore di una bellezza pulita e solare.
Ma tutto ciò era difficile, se non impossibile, da cogliere per quell'uomo.
“Su, andiamo...” disse con fare indifferente a Clio “... non abbiamo tutto il tempo del mondo.”
Raggiunsero così una stanza dove c'erano altri individui.
Ed entrando Clio subito riconobbe gli attori e loro, naturalmente, riconobbero lei.
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[Altea]

Arrivammo al maniero, Icarius sorrise ma notavo il suo turbamento, al ritorno era taciturno...non capivo...ma doveva essere qualcosa di veramente importante..forse per lui stesso.
Arrivati vidi gli uomini che furono chiamati e Pepino preparò la cena, mi sedetti al tavolo vicino Icarius e guardando gli altri uomini presi coraggio.."Prima si parlava di una nave...avete una nave" guardando i nuovi arrivati "Ho sempre sognato di prendere una nave e provare il senso di libertà..beh, io sono sempre stata una gitana..la libertà la conosco."

[Guisgard]

Sapien sorrise a quelle parole di Elisabeth.
“Lavare piatti” disse poi “non vi rende una donna indegna. Qui a Maruania molte donne non lavano piatti, ma fanno cose ben peggiori che le macchiano a vita. Il tarlo per costoro è quello di come trascorrere il tempo senza annoiarsi, quasi temessero che la vita possa sfuggire loro senza neanche accorgersene. E forse hanno ragione. A Maruania non vi è vita. No...” scuotendo il capo “... non come la si intende... non vi è etica, né morale, né soprattutto rispetto... i poeti Stinolvisti fiorentini definivano la donna come un qualcosa di aureo, di Divino, in grado di condurre l'uomo a Dio... che becera e ripugnante creatura è invece diventata la donna di Maruania... ma lasciamo perdere quella miserevole gente... dunque voi sarete la mia compagna, possiamo allora darci del tu, unica confidenza che vi chiederò per meglio sostenere la nostra farsa in pubblico... siete d'accordo, Elisabeth?”
In quel momento il panfilo cominciò ad atterrare.
Erano giunti a destinazione.

[Clio]

Entrai in una stanza dove, come immaginavo, c'erano gli attori.
Sorrisi, gaiamente.
"Oh, buongiorno..." Cinguettai "Il mio nome è Clio.. Piacere di conoscervi..." Guardando gli attori in modo che capissero che non dovevano dire di conoscermi.

[Guisgard]

Gli attori nel vedere Clio restarono sorpresi e si scambiarono lunghe occhiate.
Ma l'ingresso di un uomo attirò l'attenzione di tutti.
“Bene...” disse il Primo Ministro Bumid “... come procede il tutto?”
“Ehm, bene...” sforzandosi di sorridere Junior.
“Ottimo...” accarezzando la Gabbianella Blu il ministro “... ottimo davvero... su, continuate... continuate pure...” mettendosi a sedere.
“Si, certo...” mormorò Orden “... certo, eccellenza...”
“Tu, vieni avanti!” Il regista a Clio. “Tu sei una prostituta d'alto borgo che vuol sedurre il protagonista” indicando Orden “ma quello ha deciso di restare con l'amata e dunque insieme affrontano il patibolo... ora voglio che tu ti avvicini a lui e provi a sedurlo... cominciamo!”

[Guisgard]

“Si, una bella nave...” disse Icarius ad Altea “... ma in verità un relitto che usiamo come magazzino.”
Gli altri a quelle parole si scambiarono lunghe occhiate.
“Ottima cena, Pepino.” Sorseggiando del vino Icarius.
“Grazie, capo.” Sorridendo l'ometto.

[elisabeth]

Maruania......raccontava con rammarico...cio' che avevo provato scendendo dal battello con X78.....avevo provato disgusto, ero voluta andar via immediatamente....." La Donna , l' Amore e Dio......mi vengono in mente alcuni brani letti dal cantico dei Cantici..........Ma..vedete penso di potervi concedere di piu'....dormiremo nella stessa stanza.....lo stare nello stesso letto non invita a perdere il rispetto .......se siamo compagni, dobbiamo esserlo e non alla maniera di Maruania...io non saro' mai la vostra concubina.....neanche nell'immaginario del peggiore dei vostri nemici......e comunque...lavare i piatti....credimi Sapiem mi e' piaciuto...come cucinare......vedere gli uomini alzarsi da tavola soddisfatti..e' stato un grande premio...".....Intanto...L'isola...era in avvicinamento.....e lo spettacolo che si presento' ai miei occhi fu immenso...quando mi accorsi...che il verde non mi sarebbe mancato...

[Altea]

A quella frase notai la perplessità degli uomini e le loro occhiate.."Strano..perché ho una amica che abita in una piccola goletta pirata nel porto .. celata ovviamente.. e sono stata laggiù ospite e non vi ho mai visti..insomma se fa da magazzino è attraccata no? E come si chiamava?" chiesi mentre finii la cena e notavo ancora quegli sguardi perplessi.
Ero pure in ansia per ciò che avremmo scoperto stanotte..ma non capivo perché avesse chiamato a rapporto tutti...i suoi uomini..sembrava.

[Lady Gwen]

Ad un certo punto il capitano e i pirati discuterono sul da farsi, se farmi restare a bordo o meno. Io li guardavo allibita: come si possono fare certi ragionamenti?
Ad un certo punto, il tipo di nome Tharos disse che i demoni del mare non potevano niente contro i Sacramenti Cattolici e io gli fui grata. Tirai un sospiro di sollievo e mi appoggiai ad Elv.
"Grazie" gli sussurrai, appoggiandomi sulla sua spalla.
Speravo davvero di essere del tutto salva, adesso.

[Clio]

Mi chiesi cosa pensassero gli attori, ma sapevo che non erano cattivi solo ingenui, ma quell'ingenuità poteva costarci caro.
Poi arrivò un uomo, e disse cosa dovevo fare.
Annui.
"Benissimo, cominciamo allora..." Sorrisi.
Lanciai un'occhiata ad Orden, poi chiusi gli occhi un attimo, per poi riaprirli e fare ciò che quell'uomo mi aveva fatto, ovvero provare a sedurlo.

[Guisgard]

“Si trova in un luogo appartato.” Disse Icarius ad Altea. “In un molo abbandonato. Per questo abbiamo deciso di farne un deposito.” Sorseggiando del vino. “Bene, è ormai sera... andiamo signori?” Guardando i suoi.
Tutti annuirono.
Uscirono dalla stanza e salirono in cima alla torre, cominciando così il turno di guardia.
La sera tutt'intorno era muta e malinconica.

[Guisgard]

“Bene...” disse Elv a Gurenbarba “... visto abbiamo appurato che non vi è nulla di cattivo auspicio, direi che posso portare la mia signora nei suoi alloggi, ossia nella mia cabina.”
Gurenbarba guardò prima lui, poi Gwen, con sguardo profondo ed enigmatico.
Come se avesse il potere di leggere nei loro animi e svelare la verità.
Un attimo dopo scoppiò a ridere.

[Altea]

Scossi leggermente il capo a quella risposta..e che tenevano nella nave?
Era ora di andare, seguii gli uomini e salii nella botola che dava alla torre.
Mi sedetti come la sera prima sulla merlatura della torre, vi era un silenzio irreale, gli uomini si guardavano attorno.

[Guisgard]

Il regista diede il via, davanti allo sguardo da ebete e divertito del Primo Ministro Bumid, che non smetteva di accarezzare la sua Gabbianella Blu.
Orden raggiunse così il centro del palco ed attese che Clio gli si avvicinasse per sedurlo.
“Ora cammina verso di lui” indicò il regista alla bella ribelle “con fare provocante e poi comincia a tentarlo... immagina di essere davanti ad un uomo che ti piace, che ti eccita, che ti fa sentire donna... e sfodera così tutta la tua femminilità...”

[Clio]

Guardai per un momento quella Gabbianella Blu: non era l'ambasciatrice del Falco?
Che cosa strana.
Quell'uomo mi bloccò mentre stavo per iniziare e mi spiegò cosa dovevo fare.
È così feci.
Camminai verso di lui, con sguardo seducente e sicuro, di chi sa che nessuno resiste al suo fascino.
Ma probabilmente il mio vestito parlava da solo.
Iniziai così a tentarlo, facendogli capire a cosa avrebbe rinunciato scegliendo una sposa, quando poteva avere tutte le donne che voleva: me compresa, ovviamente.
E tra me e me pensai a quanto fosse diversa Syenna da quella ragazza che stavo interpretando.

[Guisgard]

Da quella torre si poteva guardare la foresta circostante, avvolta in un buio silenzioso e primordiale.
L'aria non era pulitissima e si avvertiva un odore acre di piante e fiori selvatici.
Palos, avvertendo l'atmosfera cupa, cercò di distrarre il gruppo.
“Ho trovato” disse “una panetteria che fa degli ottimi rigoli ripieni di ogni leccornia.”
“Che roba è?” Fissandolo Sammone. “Focacce?”
“Molto meglio.” Con un gesto della mano Palos. “Un giorno vi porterò ad assaggiarli.”
“Ci siamo appena alzati da tavola...” ridendo Icarius.
“Io mi ci rimetterei subito di nuovo.” Mormorò Pinto.
“L'aria non è pulita, non si vedono molte stelle.” Guardando in alto Rancesco.
“Volevi esprimere un desiderio forse?” Sorridendo Palos.
“Su, facciamo che ognuno ne esprima uno.” Propose Pinto. “Prima voi, madama.” Rivolto ad Altea.

[Lady Gwen]

Non ebbi il tempo di afferrare la frase di Elv, che il capitano scoppio` a ridere.
Io rimasi interdetta e guardai prima lui, poi Elv, cercando di capire cosa stesse succedendo.
Avevo la strana sensazione che l'avrebbe portata per le lunghe.
Poi, pensai una cosa.
"Credo si riferisca al discorso della cabina. Da cio` che ho sentito, non e` che tu goda esattamente dei privilegi di un capitano, adesso" sussurrai al pirata al mio fianco.

[Guisgard]

Clio cominciò la sua parte e solo per il copione il buon Orden riuscì a dirle di no.
In effetti era difficile rifiutare le generose offerte di una ragazza così, soprattutto vestita in quel modo.
“Bene, ottimo.” Disse il regista. “Facciamo una pausa. Il più è fatto.”
“Solo in una recita” ridendo Bumid “si può rifiutare una ragazza così.” Con un cenno chiamò il regista. “Dopo questa farsa, se tutto andrà bene, voglio quella biondina nei miei appartamenti.” Indicando Clio.
“Si, eccellenza.” Annuì il regista.
La gabbianella blu raggiunse la finestra e vi restò appollaiata.
Intanto, dall'altra parte del palco, gli artisti attendevano disposizioni dal regista.
“Come mai sei qui?” Chiese Orden a Clio. “Hai cambiato idea?”

[Altea]

L' atmosfera era evanescente..ricordai le parole del pastore e guardai istintivamente la foresta e udii le parole degli uomini e sorrisi..già il cielo era plumbeo, il pastore disse era perchè gli spiriti vagavano.
Quando mi si pose quella domanda rimasi bloccata..quasi imbarazzata.."Un desiderio? Io...beh..io non ho mai avuto desideri..sapete quando si vive come me si deve pensare di vivere alla giornata...ballavo, mi esibivo..e poi un' altra città..nemmeno il tempo e il diritto di innamorarsi" e mi voltai verso Icarius.."E tu ne hai uno?".

[Guisgard]

Elv guardò Gwen e cercò di tranquillizzarla con lo sguardo.
“Vai, ragazzo...” disse Gurenbarba senza smettere di ridere “... va pure nella tua cabina con questo schianto di ragazza. Ma prima brindiamo...”
Tutti presero del rum.
“Brindiamo all'Amore...” Gurenbarba alzando il bicchiere “... che le sue ali non perdano mai le piume!”
Tutti brindarono.
E finalmente Elv poté condurre la falsa Tina nella sua cabina.

[Clio]

Alla fine la mia interpretazione andò bene.
Sorrisi a Burmid, infondo interpretavo due ruoli.
E alla fine riuscii a restare sola con gli attori.
"No.." Sussurrai a Orden "Ho seguito il mio istinto, e in effetti avevo ragione.." Sospirai "Ho sentito dei soldati parlare tra loro, è una trappola, come temevo, per catturare il Falco.." Preoccupata "Mi sono infiltrata tra delle ragazze che volevano fare un provino... Anche se non so come la metteranno in piedi.. Spero di riuscire a fare qualcosa, non posso permettere che catturino il Falco.. Mi sentirei responsabile, non me lo perdonerei mai..." Abbassando lo sguardo, tristemente .
Ero davvero preoccupata che potesse accadergli qualcosa, anche se non sembrava uno sprovveduto.

[Guisgard]

“Si, di essere mantenuto a vita.” Disse di botto Icarius a quella domanda di Altea.
Tutti i suoi compagni risero.
“Eh...” avvicinandosi alla merlatura lui e guardando lontano “... credo che tutti abbiano un desiderio, anzi un sogno...” il suo sguardo si fece vago, malinconico “... forse per questo siamo uomini... nasciamo e moriamo... ed in mezzo sogniamo, dunque viviamo...” si appoggiò alla merlatura, sporgendosi in avanti, quasi volesse guardare nel cuore di quella notte misteriosa “... un brivido, un lieve torpore, un sospiro... e poi addormentarsi... per questo adoro la notte... perchè solo in essa ormai si riuniscono i miei sogni...”

[Guisgard]

“Parli come se lo conoscessi.” Disse Junior a Clio. “Ma in realtà non lo conosce nessuno questo Falco. Noi siamo qui per la nostra licenza e ti avverto, non ti lasceremo rovinare il tutto.”
“Quella licenza per noi è tutto.” Mormorò Cosun.
“E questa guerra” ancora Junior “non è certo la nostra guerra. A noi interessa solo avere la licenza.”

[Lady Gwen]

Finalmente Gurenbarba ci lascio` andare e mi sentii davvero al sicuro.
Poi, decise di fare un brindisi con la ciurma e tutti brindarono, a qualcosa che aveva a che fare con le ali dell'Amore, sebbene fossi ancora un po' intontita per via di quella situazione, che aveva del surreale.
Dopo Elv mi condusse nella sua cabina.

[Guisgard]

Elv e Gwen scesero sottocoperta e raggiunsero gli alloggi della ciurma, fino alla cabina del bel pirata.
“Sembra sia andata bene...” disse Elv chiudendo la porta a chiave “... almeno per ora...” si voltò verso la ragazza “... per i tuoi amici non c'è stato niente da fare... che idioti, pensavano di assalire così una nave pirata...” scuotendo il capo “... beh, direi di passare alle presentazioni, no?” Avvicinandosi a lei. “Io sono Elv, ex capitano di questa nave... e tu? Immagino non sia Tina il tuo nome...”

[Altea]

Risi assieme agli altri.."Sei incoreggibile" dissi.
Poi lui si avvicinò alla merlatura e udii le sue parole.."Già..forse il solo vivere desiderando quell' attimo sognato o desiderato e aspettarlo perchè si tramuti in realtà..ma per fare questo..si deve amare no?".
Mi avvicinai a lui e gli presi un braccio e dissi preoccupata sottovoce.."Stai attento, ti stai sporgendo troppo" e istintivamente lo abbracciai.."Questo era il mio desiderio di ora..forse un tuo bacio" guardai il cielo.."Ma non vi sono stelle cadenti per esaudire questo desiderio".

[Clio]

Sorrisi forzatamente.
"Oh questo me ne sono accorta..." Dissi agli attori "Visto che lascereste morire delle persone pur di averla.." Guardandoli "Io non vi ho traditi, ho mentito per voi, rammentare che anche voi avete promesso di non tradire me o Icarius..." Seriamente "Se volete consegnarmi fate pure.. Spero di non essermi sbagliata a considerarvi brave persone, col solo torto di essere ingenue..." Scuotendo la testa "Non conosco il Falco, ma conosco la gente che ha salvato dal capestro...".

[Guisgard]

“No, non vi sono...” disse Icarius ad Altea “... non vi sono stelle, né desideri per i miei baci... perchè essi non portano, né domandano l'Amore...” le accarezzò il viso “... dovresti andartene, sai? Trovare un posto migliore e magari qualcuno con cui essere felice...” sorridendo.

[Guisgard]

Gli attori restarono in silenzio a quelle parole di Clio.
Poi il Primo Ministro si alzò e fece cenno ad uno dei soldati.
Quello uscì e tornò poco dopo con altri militari.
“Cominciamo.” Disse Bumid.
Il regista si fece da parte ed uno dei soldati con un cenno chiamò a sé gli attori.
“Andiamo, si va in scena.”
E li portarono giù nel cortile, facendoli salire su un carro da esecuzione.
Un attimo dopo partirono alla volta della piazza centrale.
Tutto ciò mentre la gabbianella blu volò via.

[Lady Gwen]

Entrammo ed Elv chiuse la porta a chiave.
"Beh no, direi di no. Mi chiamo Gwen" risposi "In effetti, sono stati un po' superficiali, mi dispiace per loro.." dissi, con rammarico.
"Mi dispiace non aver potuto fare niente..."

[Clio]

Seguii gli attori, in silenzio.
E quando ci misero su un carro di esecuzione, cominciai a capire.
Probabilmente speravano che io Falco sarebbe venuto a salvarli.
E allora a che servivo io?
Potevo solo sperare di riuscire ad essere utile per evitare che catturassero il Falco, qualunque cosa pensassero gli attori.

[Altea]

Lo guardai sorpresa e pure gli altri.."Stavamo esprimendo un desiderio..l' ho detto..era un bacio normale e dissi pure io non sono abituata all' amore, forse nemmeno lo cerco..penso non hai compreso..ma se tu vuoi me ne vada dal maniero...non ho problemi..vedo la mia presenza non è desiderata qui..e non capisco il motivo..va bene Icarius..non mi vuoi..me ne andrò, aspettate voi il fantasma, io vado in camera".
Scesi nella botola e andai nella camera di Icarius sbalordita...ma perchè quel voltafaccia? Non avevo fatto nulla., nè detto pretendevo il suo Amore.

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[Guisgard]

“Non potevi fare nulla...” disse Elv a Gwen “... anzi, è un miracolo che tu sia ancora viva invece... Gurenbarba ed i suoi uomini sono bestie e non scherzano... e se vuoi saperlo, non per spaventarti, ma siamo entrambi in pericolo...” e si stese sul letto con le braccia dietro le nuca e lo sguardo pensieroso.

[Guisgard]

Il carro con a bordo Clio e gli attori attraversò le strade di Maruania coperto di insulti da parte della gente.
E giunto in piazza trovò ad attenderlo un tribunale popolare organizzato sul posto.
Gli attori e la ribelle furono fatti scendere e quello che sembrava un processo iniziò.
“Fa tutto parte della recita...” disse Fria in un orecchio a Clio.

[Guisgard]

Icarius e gli altri rimasero sorpresi dalla reazione di Altea.
“Eh, le donne...” disse lui “... non le capirò mai...”
Ad un tratto l'aria si fece più leggera e sembrò fermarsi di colpo.
Poche stelle brillavano in cielo e la loro luce aveva un che di inquietante.
Poi il rintocco lontano di una campana.

[Lady Gwen]

Oh bene, adesso eravamo proprio a posto.
"A che ti riferisci?" chiesi, avvicinandomi.

[Clio]

Annuii a Fria.
"Sì, comincio a capire adesso..." Cupa all'attrice.
Sospirai, tenendo aperti gli occhi per capire la situazione.

[Altea]

Mi cambiai di vestito e mi misi nel letto...il suo pure di letto e mi misi a dormire..era incredibile...aveva voltato le mie parole a suo favore per mandarmi via..avevo detto chiaramente non avevo desideri...e lui aveva fatto in modo io avessi detto lo volevo amare.
Poteva continuare senza di me...tutti loro potevano continuare senza me.

[Guisgard]

Quello strano processo cominciò.
Fria e Orden furono portati davanti alla giuria e poi una serie di testimoni vennero chiamati.
E tutti accusarono i due di essersi amati contro le leggi di Maruania.
Poi fu portata Clio davanti alla giuria.
“Rispondi...” disse un funzionario alla ribelle “... è vero che quest'uomo” indicando Orden “ha rifiutato una notte di sesso con te?”
“Però, che organizzazione...” Sbriz in un orecchio a Cosun “... sono davvero bravi, sembra tutto reale.”

[Guisgard]

“Ho perso la mia nave e la mia ciurma a vantaggio di Gurenbarba...” disse Elv a Gwen “... e se mi ha lasciato in vita è solo perchè gli ho fatto credere di essere a conoscenza di un favoloso tesoro... ora lui è convinto che io lo stia portando dove si trova quella fortuna sepolta, ma il mio è stato uno stratagemma per prendere tempo...” chiuse gli occhi pensieroso “... devo trovare una soluzione o ci accopperanno entrambi...”

[Clio]

Era esattamente come temevo.
Iniziai a temere anche per la vita di Fria e Orden, chissà fin dove si sarebbero spinti per rendere reale.
Quando toccò a me testimoniare, sospirai ma non potei fare altro che confermare.
"Si è vero.." Assentii.

[Guisgard]

“Avete udito tutti, signori della giuria...” disse il Pubblico Ministero “... questa ragazza ha confermato tutto.” Indicando Clio. “Vi occorrono altre prove? Chiedo che venga applicata la legge.”
Tutti annuirono.
“Sono giorni che pubblicizziamo questo processo” continuò il Pubblico Ministero “ed ora che diventi un monito per tutti.”
Tutti quelli che assistevano facevano precessioni affinchè i rei fossero giustiziati.
E nel guardarsi intorno Clio riconobbe tra la folla alcuni dei suoi ex compagni.
Se anche i ribelli erano accorsi, allora davvero quello doveva essere un evento molto atteso.
Uno spettacolo senza precedenti.
Possibile che i ribelli si interessassero a simili avvenimenti?
Ad uno spettacolo da strada?
Ad una recita?

[Lady Gwen]

Sorrisi lievemente. Presi la mia borsa, estrassi il libro, che avevo scoperto solo da poco essere li`, infatti non ricordavo nemmeno di averlo portato e mi sedetti sul letto accanto a lui.
"Magari ti serve questo..." dissi, porgendogli il testo "Anzi, a questo punto direi che CI serve."

[Guisgard]

Elv si alzò e prese il testo che Gwen gli porgeva, sfogliandolo poi con curiosità.
Ma proprio in quel momento qualcuno bussò.
“Sono io...” disse da fuori Gurenbarba.
“Si...” mormorò Elv, fissando Gwen “... è accaduto qualcosa?”
“Aprite.” Ordinò il capitano.

[Lady Gwen]

Mentre Elv sfogliava il libro, qualcuno busso` alla porta. Era il capitano.
Io ed Elv ci guardammo l'un l'altro. Subito dopo, ordino` con tono perentorio di aprire, permettendo al nodo nello stomaco di tornare a farsi sentire, molto bene...
"E` meglio non lasciarlo in bella mostra, quello" riferita al libro "Ameno per ora..."

[Clio]

Mi guardai intorno, e c'erano anche i miei ragazzi.
Eh, quella non era stata pubblicizzata come una recita, ma un'esecuzione in piena regola.
Sperai che i miei ragazzi, vedendomi avessero capito qualcosa, che c'era un trucco.
Trattenevo il fiato, cercando di capire cosa potevo fare, e cosa sarebbe successo.

[Guisgard]

Elv cercò con lo sguardo di tranquillizzare Gwen.
Aprì la porta e sulla soglia apparvero Gurenbarba ed alcuni dei suoi uomini.
“Ce ne hai messo di tempo per aprire.” Disse il capitano. “Vi abbiamo forse disturbato, piccioncini?” Ridendo.
“Oh, non temete, capitano...” sorridendo Elv “... quando io e Tina facciamo l'Amore nessuno riesce a distoglierci, vero, piccola?” Facendo l'occhiolino alla ragazza.
“Beh, noi eravamo rimasti male...” divertito Gurenbarba “... ma come, ci siamo detti... vi rincontrate e neanche un bacio? Che pessimo marito sei!”
E tutti risero.

[Guisgard]

La sentenza fu emanata.
Orden e Fria, o meglio i loro personaggi, sarebbero stati condannati.
La giuria andò via ed al suo posto giunse il boia.
E tra la folla i ribelli riconobbero Clio e naturalmente restarono sorpresi e scossi nel vederla lì vestita così, oltre che come testimone.
I soldati allora presero Orden e Fria e li condussero dal boia.
Questo mostrò due cappucci neri e cominciò a legarli attorno al capo dei due finti amanti.
“Ehi...” disse Junior ad uno dei soldati “... ma nel copione tutto ciò non c'era...”
E come tutta risposta ricevette un calcio nello stomaco.

[Lady Gwen]

Raggiunsi Elv vicino la porta e seguii la conversazione. All'ultima frase del capitano, mi voltai verso il mio finto marito e cercai una risposta nel suo sguardo.

[Guisgard]

I pirati ridevano, mentre Gurenbarba guardava Elv con uno sguardo di sfida.
Ed il bel corsaro capì che non poteva tradirsi.
Si voltò verso Gwen e le sorrise, mettendole una mano nei capelli scuri.
Poi si avvicinò a lei e la baciò.
La baciò con trasporto, stringendola a sé, sotto gli sguardi rudi di quei pirati.
Fu un bacio vero, a discapito di quella recita, un bacio forte, nonostante la paura di essere scoperti e smascherati, un bacio caldo, sebbene tra i due non vi fosse quel matrimonio proclamato.
Un bacio appassionato, dunque, con lei in balia dell'impeto e delle braccia di lui.

[Clio]

Come avevo immaginato, imprigionarono Fria e Orden.
Mi raccomodando, non date retta a chi conosce il governo..
Cercai con lo sguardo i miei ribelli, il mio sguardo, sperando che avessero un piano.
Certo non potevano essere così idioti da pensare che fossi davvero lì a testimoniare.
Avevo già fatto l'infiltrata in passato, lo sapevano bene.
Eppure sapevo che qualunque mossa sarebbe stata fatale in quel momento.
Guardai per un momento gli altri della compagnia, ma da loro certo non avrei avuto aiuto.
Dovevo fare qualcosa, ma cosa?
Io non avevo una nave volante pronta a salvarmi.
E comunque dovevano essere pronti a quell'evenienza dato che era fatto apposta.

[Guisgard]

La situazione precipitò rapidamente.
Anche Sbriz e Cosun furono malmenati dai soldati, mentre Loi cercò una via di fuga, ma inutilmente.
Orden gridò, ma fu zittito da un soldato col calcio del suo fucile.
Tutto ciò mentre il popolo rideva ed insultava i protagonisti di quella farsa finita in tragedia.
“Vieni con me, tu...” disse all'improvviso un soldato prendendo Clio per un braccio “... stanotte sarai l'amica del Primo Ministro...” e la condusse giù dal palco.
“Clio...” sbucando Dort dalla folla “... quanto tempo, amica mia...” ridendo e fingendo di essere un suo conoscente “... stanotte sei libera? Ho un bel gruzzolo e posso pagarti bene.” Cercando di ingannare il soldato per portarla via.
“Vattene, cane!” Lo spintonò il soldato. “Stanotte questa qui è occupata!”

[Lady Gwen]

Fu un istante: Elv si giro` verso di me, mi sorrise e mi bacio`.
Non fu come la prima volta, no. Fu totalmente diverso. Era un bacio passionale, forte, caldo, con Elv che mi stringeva tra le sue braccia forti. Qualcosa si riaccese in me. Qualcosa di intenso e travolgente sopito da tanto, troppo tempo. Ero totalmente abbandonata a lui, alle sue braccia e alla sua bocca che aveva rapito la mia. Affondai le mani nei suoi capelli scuri e lo avvicinai a me, ancora, come se fra noi ci fosse sempre troppo spazio e quello spazio andava annullato. Stavamo recitando, e` vero. Ma il trasporto, l'impeto e la passione che mettemmo in quel bacio mi fece capire che la linea che separava la recita dalla realta` era molto, molto sottile.

[Clio]

La situazione precipitò come immaginavo.
Sentii una mano afferrarmi e condurmi giù dal palco.
Poi Dort cercò di difendermi ma inutilmente.
Il soldato era davanti a me, in mezzo a quella cagnara, e certo non mi riteneva pericolosa.
Il bello di quel vestito, pensai, era che ci voleva un attimo per estrarre la spada.
Così in un attimo, estrassi Damasgrada e lo pugnalai alla schiena.
Certo, il mio maestro avrebbe storto il naso, ma quella gente non meritava le regole del combattimento.
Mi spostai dal soldato e raggiunsi Dort per confondermi tra la folla.
"Stai bene?" Gli sorrisi "È una trappola per il falco, una farsa... Sono degli attori.. Quelli che ho accompagnato..." Rivelai "Ingenui e stupidi.." Con rabbia "C'è qualcosa che possiamo fare per salvarli?".

[Guisgard]

Clio fu rapida e letale.
Uccise quel soldato e con Dort si mischiò alla folla.
“Non credo...” disse Dort “... è già un miracolo aver salvato te... ma come sei finita in questa storia?”
Ma proprio in quel momento qualcosa attirò l'attenzione della ribelle.
La gabbianella blu che volava sulla folla.
Un attimo dopo qualcosa oscurò il Sole di quel pomeriggio.
Qualcosa di enorme che apparve nei cieli di Maruania.

[Guisgard]

Quel bacio durò a lungo.
Le loro labbra erano una sola cosa, unendosi, confondendosi e poi staccandosi, come in un vortice, una danza di piacere e delizia.
La bocca di Elv era avida del sapore di Gwen e la bocca di lei ben si abbandonava a quel caldo diletto.
“Beh, credo sia un degno saluto.” Disse Gurenbarba, destando i due da quel bacio. “Si, un degno segno di ritrovamento.” Rise forte. “Su, lasciamoli da soli.” Ed andarono via ridendo.
Elv chiuse di nuovo la porta a chiave, per poi voltarsi verso Gwen.

[Clio]

"Io me la so cavare..." Gli strizzai l'occhio.
"È una lunga storia... Alla fine quel biglietto era un alleato, penso qualcuno vicino al Falco..." Parlando in fretta "Hanno attirato quegli attori con la scusa di ottenere la licenza, io gli ho detto che sarebbe stata una trappola ma non mi hanno ascoltato.." Sbuffai "Senza contare che ho giurato di non tradirli, e rispettare la mia parola potrebbe costare la vita a molte persone.." Con rabbia.
Poi vidi la Gabbianella Blu e qualcosa apparve.
"Eccolo, arriva..." Preoccupata "Era questo che volevano mi domando cosa avranno in mente.. Ma non possono sapere che ci siano anche noi qui, giusto? Bene, noi faremo la differenza per una volta! Sono stanca di sentirmi impotente!" Alzando gli occhi al cielo.
"Faremo ciò che possiamo per difenderlo..." Sospirai "Almeno, io lo farò..".

[Guisgard]

“Aspetta...” disse Dort a Clio “... cosa vorresti fare?”
Ma anche lui, come tutti, fu attratto da ciò che stava accadendo sopra di loro.
E la videro.
Una gigantesca nave volante che aveva quasi oscurato il cielo.
Ma il governo non sembrava affatto impreparato.
Uno stormo di Corvi apparve nei cieli e subito cominciò ad attaccare il vascello volante.
Iniziò così una roboante battaglia.
“Proviamo a liberare i prigionieri!” Dort a Clio. “Ora o mai più!” E altri due ribelli dalla folla si unirono ai due.

[Clio]

Mi si strinse il cuore a quella vista.
Sperai che quei corvi non fossero all'altezza della Divina Misericordia.
Ma forse, come detto da Dort avremmo avuto un' occasione per liberare i prigionieri.
Così li seguii verso il palcoscenico, con Damasgrada pronta a liberarmi il cammino.
"Possiamo farcela.." Dissi a Dort.
Infondo, ormai a nessuno interessava di quegli attori.

[Guisgard]

Clio, Dort e i due ribelli raggiunsero il palco ed approfittando del caos generale liberarono gli artisti.
Non fu difficile, poiché erano rimasti solo due soldati ed il boia, che restarono uccisi dopo l'intervento dei quattro.
Poi, i ribelli e gli attori si mischiarono alla folla, completamente rapita dal superbo spettacolo che si vedeva in cielo, dove la nave volante battagliava con uno stormo di agguerriti Corvi.

[Lady Gwen]

Ero in totale estasi e quel momento, cosi` perfetto, sembrava non dovesse avere fine.
Cio` pero` non successe, dal momento che fu spezzato dalla voce del capitano. Quando mi separai da lui fu come se mi mancasse qualcosa, a partire dalla mia lucidita`, di cui credo non fosse rimasto nemmeno un briciolo.
Se ne andarono; Elv chiuse la porta e si volto` verso di me. Non sapevo che dire o cosa fare, se parlare o no, se guardarlo negli occhi o distogliere lo sguardo.
La verita` era che volevo che mi baciasse di nuovo, che cercasse di nuovo di farmi diventare parte di lui e lo desideravo con ogni fibra del mio essere.

[Clio]

Riuscimmo a liberare gli attori e a mischiarci tra la folla.
"Ora potete andare a reclamare la vostra licenza.." Dissi con voce distante agli attori "Era quello che volevate dopotutto.." Con un sorriso forzato.
Ma poi alzai lo sguardo a mia volta verso il cielo mentre la battaglia continuava.
"Possibile che non possiamo aiutarli in nessun modo?" Alzai gli occhi su Dort "Ci dovrà pur essere qualcosa che possiamo fare.." Senza togliere gli occhi dalla nave volante.
Per un momento pensai al bambino che mi aveva regalato quel modellino.
Sorrisi piano, tristemente, sperando ovviamente che lui non fosse a bordo.
Ma certo Capitan Falco non l'avrebbe messo in pericolo.

[Guisgard]

Elv chiuse la porta e si voltò verso Gwen.
“Tranquilla...” disse lui sorridendo “... non sono uno che approfitta delle situazioni... ti ho baciata perchè quei maledetti non sospettassero di noi...” si avvicinò e le sfiorò il viso “... ma devo ammettere che baci bene, piccola...” facendole l'occhiolino “... si, proprio bene...” accarezzandole lievemente le labbra con un dito.

[Guisgard]

Gli attori, spaventati, corsero via, svanendo nella ressa generale.
“E cosa” disse Dort a Clio, guardando in alto la battaglia “vorresti fare? Non abbiamo nulla che ci permetta di arrivare lassù... l'unico modo sarebbe rubare un Corvo...” sarcastico lui.
Intanto altri Corvi si alzarono in volo e raggiunsero la Divina Misericordia.

[Clio]

Guardai gli attori correre via scuotendo la testa.
Che razza di imbecilli ed ingrati.
Vi abbiamo salvato la vita che voi avevate messo in pericolo nonostante le mie preoccupazioni, almeno grazie potevate dirlo.
Mah...
Ma non era importante, non avrei più pensato a loro.
Guardai Dort e sorrisi.
"Non è mica una pessima idea rubare un corvo, sai?" Strizzando l'occhio.
"Accoppiamo due piloti, e saliamo.." Alzando la testa "È pericoloso ma.." Alzai le spalle "Siamo molto meno preziosi del Falco, visto che da un po' di tempo non riusciamo nemmeno a portare a termine una missione, sembra sempre tutto più grande di noi, sembriamo dei buoni a nulla... che serviamo a fare? Almeno facciamo qualcosa di utile aiutandolo..." Sospirai.
"Io vado.." Sorrisi piano.

[Lady Gwen]

Elv si avvicino` di nuovo e mi sfioro` il viso.
"Beh direi che li abbiamo convinti" dissi, con la voce che stentava a uscire.
Risi piano a quello che disse dopo, ma tornai seria quando accarezzo` le mie labbra con un dito. Quelle labbra che erano state sue fino a un attimo prima e che lui aveva catturato e trascinato in uno strano gioco, da cui non volevo uscire.

[Guisgard]

“Aspetta, Clio...” disse Dort, per poi seguirla.
E con loro vi erano anche i due ribelli.
Alla fine, approfittando del caos generale, i quattro raggiunsero una vicina caserma, i cui cancelli erano rimasti danneggiati dai detriti che cadevano dal cielo per la battaglia.
“Tu sei pazza...” mormorò Dort.
Ma alla fine riuscirono ad intrufolarsi nella caserma, raggiungendo un hangar.
E qui trovarono due Corvi incustoditi.
“Io non ho idea di come si possa far volare quel coso...” scuotendo la testa Dort.

[Guisgard]

“Io ti ho raccontato la mia storia, ma ora tocca a te...” disse Elv a Gwen, senza smettere di guardarla in un modo che sembrava quasi spogliarla con gli occhi “... dimmi, cosa ci fa una bella e giovane ragazza come te nel bel mezzo dei cieli, su una nave piena di rum, canaglie e cacciatori di taglie?”

[Guisgard]

Altea in balia di quei pensieri, o forse fantasmi visto che me al solito aveva avuto una reazione del tutto sconclusionata, alla fine cadde addormentata.
Fu una notte lunga e senza sogni.
Si risvegliò al mattino, in uno strano silenzio.
Infatti il castello sembrava vuoto, disabitato.
Poi, ad un tratto, si udirono delle pecore.
Davanti al portone del castello c'era infatti il vecchio Affone che guidava il suo gregge.

[Guisgard]

Il panfilo atterrò nel cuore verde di quell'isolotto e subito Elisabeth e Sapien scesero a terra, trovando ad attenderli una carrozza.
“Nella mia stanza” disse lui mentre la vettura li conduceva via “si accede attraverso una porta laterale ad una camera adiacente e lì tu dormirai. Così non sarai costretta ad avermi come ospite nel tuo letto. Credimi, è meglio così. Ecco...” dandole un mazzo di chiavi “... sono le chiavi della mia casa e di ogni singola stanza... potrai muoverti liberamente, oltre che avere un tuo cavallo per uscire a galoppare. Inoltre vicino vi è un laghetto, dove potrai passeggiare e rilassarti.”
La carrozza finalmente arrivò a destinazione ed Elisabeth vide la bellissima dimora di Sapien.

[Lady Gwen]

Elv continuo` a guardarmi in un modo cosi` intenso, uno sguardo che non avevo colto in altri e che nessuno aveva mai rivolto a me, tanto che distolsi lo sguardo.
"Non lo so..." risposi "Non lo so nemmeno io, anche se ti sembrera` folle. A dir la verita`, non so nemmeno se sia importante trovare un motivo."
Il motivo c'era, eccome. Ma fare tutto quel viaggio per rivedere una persona che avevo visto solo una volta in vita mia e che ora stava di fronte a me, accarezzandomi il viso e spogliandomi con gli occhi non era per niente logico.

[Guisgard]

Elv sorrise a Gwen.
“Beh...” disse lui “... cos'hai, sei in imbarazzo?” Prendendo da un comò una bottiglietta. “Comunque c'è sempre un motivo per ciò che facciamo...” le offrì la bottiglietta “... prendine un sorso... è un liquore fatto dagli indigeni di un'isoletta sconosciuta e fuori da ogni rotta battuta...” rise piano “... e tranquilla, non ti farà perdere il controllo... diciamo che è un succo di frutti esotici corretto che un puntino di alcool... è buono ed aiuta a dimenticare i problemi...”

[Lady Gwen]

In imbarazzo? Ero in imbarazzo? Non ne avevo idea... non avevo idea di niente, in quel momento.
Ad un certo punto prese una bottiglietta e mi disse che era un succo di frutti esotici leggermente alcolico.
"Beh siamo gia` sposati, non vedo di cosa dovrei preoccuparmi" risposi sarcasticamente, guardando un po' titubante la bottiglietta che avevo in mano.
Bevvi un sorso, come mi aveva detto: era buono, il gusto avvolgente e particolare dei frutti misto al sapore leggermente forte dell'alcol.
"Buono" dissi, restituendogli la bottiglietta.

[Altea]

Quando mi svegliai..dopo la notte tranquilla senza incubi o altro, notai mi avevano abbandonato..ehh ovvio mi sembrava mentre andavo via pure Icarius sosteneva non capiva le donne, ma io capivo gli uomini..non a caso sembrava dopo avermi invitata a levare i tacchi, ovvero andarmene, se ne era andato via con gli altri senza un saluto..quindi già sapeva che se ne sarebbe andato..e voleva andassi via..ma io non ho posto dove andare quindi tanto vale rimanga qui..poi se esco vengo importunata.
Scesi e mentre preparavo una ottima crostata alla marmellata di frutti di bosco e preparavo il caffè sentii dei belati, vidi dalla finestra..era Affone.."Venite dentro..sto preparando caffè e la crostata è pronta..io sono una ragazza generosa e gentile con le persone, magari non lo si capisce".
Feci accomodare l' anziano e servii la crostata e il caffè, e se voleva parlarmi della visione? Beh...io avevo capito dovevo interessarmi degli affari di questo maniero e della storia di Icarius, Mia Amata e i suoi avi quando lo desiderava lui..quindi speravo non entrasse nel discorso.

[Clio]

Sorrisi a Dort.
"Mi conosci da dieci anni e te ne accorgi adesso?" risi, facendogli l'occhiolino.
Quella gran confusione era comoda e perfetta per i nostri piani, infatti trovammo una caserma silenziosa e un hangar con due corvi.
"Perfetto.." annuii "Sfrutteremo l'effetto sorpresa.. quando ci alzeremo in cielo ci prenderanno per rinforzi, e se sono impegnati a sparare sulla nave, certo non si preoccuperanno di difendersi sul fronte opposto..".
Poi mi voltai di scatto verso Dort.
"Oh Cielo.." esclamai "E durante le nostre incursioni aeree che facevi, dormivi?" scuotendo la testa.
Poi mi avvicinai a lui e gli sorrisi piano.
"Non ti chiederò di morire con me, fratello.." posando una mano sulla sua spalla "Sono io che mi sento responsabile per quanto è accaduto..".
Stavo per abbracciarlo, ma poi pensai che con quell'abito non ero nelle condizioni di abbracciare nessuno.
Quanto a me, come avevo detto ad Icarius i duelli aerei non erano la mia specialità, ma me la sapevo cavare e quella del Palumb non era stata la prima volta che avevo affrontato un Corvo.
Mi scappò un sorriso al pensiero della nostra avventura del giorno prima: il suo sguardo sorpreso, il suo sorriso, la sua voce che mi chiamava tra le fiamme.
E il pensiero che lui potesse essere su quella nave mi rese ancora più determinata.
Salii sul Corvo ed iniziai a prepararlo per la partenza.
In momenti come questi più che mai comprendevo quanto la forza del Ribelle fosse insito e radicato nella gioventù, in quell'incoscienza romantica di chi è disposto a offrire la propria vita senza avere nulla in cambio.
E a volte la lotta si condensa in un istante di follia.
Canticchiavo serena una nostra canzone che parlava della scelta che è stata data ad ognuno di noi.
Puoi scegliere la via più semplice, adeguarti alle leggi umane di questa città, fare finta di niente, e camperai cent'anni in questo lerciume.
Oppure puoi scegliere la strada più in salita, la strada della lotta che forse vedrà cadere il tuo corpo, ma lascerà puro il tuo cuore.
In pochissimo tempo ero pronta a partire.

[elisabeth]

Il panfilo attero' sull'Isola......l' odore degli alberi e della folta vegetazione ...mi riempiva i polmoni......mare e boschi....la mia isola perfetta......salimmo sulla carrozza....e fummo uno difronte all'altra......lo ascoltai , meravigliandomi del fatto che non volesse da me nulla, se non il concedermi tutto cio' che avesse.......ma....ero una donna diversa......quando mi consegno' le chiavi di quello che doveva essere un palazzo da sogno......sentii solo il freddo metallo ...ed ebbe ben chiaro nella mente e nello spirito quale fosse il mio compito......almeno...quello che Sapien volesse che fosse.......ma come avevo detto al capitano del battello ...non volevo denaro...se non quello che mi spettava dal mio lavoro......".....Sapien....io e te non ci conosciamo, magari abbiamo molte cose da condividere , che non sia solo un letto.....molti credono che la condivisione tra due persone sia unicamente quello...io credo che ci sia molo altro......il fatto che tu abbia riposto tra le mie mani l'intimità della tua casa...mi commuove e allo stesso tempo mi spaventa.....desidero che tu sappia una cosa soltanto......Dovro' decidere anch'io se starti accanto sarà così orribile come dici......e so vivere di stracci ...come di abiti di sfarzo.......ma tengo piu' all'anima che al corpo.....quindi sappi.......che quando mi trovai tra le strade di Maruania chiesi al Droide che mi accompagnava di essere riaccompagnata sul battello...........Diciamo che qualcuno potrebbe , definirmi una donna di vecchio stampo......."........Sapevo che per natura non sarei vissuta in un luogo dove non esisteva il calore umano, ed era corretto che lui lo sapesse......perchè a costo della vita...sarei andata via da quel posto meraviglioso.......

[Guisgard]

A quelle parole di Gwen, Elv rise di gusto.
“Sei più sveglia di ciò che credevo, piccola.” Disse, finendo il suo bicchiere. “Hai dunque altre qualità, oltre quella di saper baciare bene.” Facendole l'occhiolino. “Beh...” guardandosi intorno “... adesso dobbiamo sistemare bene questa stanza, in modo che sembri in tutto e per tutto un degno nido d'Amore.” Sorridendo.

[Guisgard]

Affone lasciò le pecore nel cortile del castello diroccato, dove le piante incolte avevano invaso quasi ogni angolo e raggiunse Altea nel maniero.
Qui si sedette con lei e assaggiò un po' di quella crostata.
“Non ho mai pensato che voi non foste gentile, madama.” Disse sorridendo l'uomo. “Icarius ha buongusto con le sue amiche e ne sceglie sempre di educate e cortesi.”

[Altea]

"Si immagino...il signorotto ha i gusti raffinati no?" sorrisi "Piuttosto, cercavate lui o Pepino? Non ci sono...sono solo io qui...quindi mi spiace non esservi d' aiuto..o forse avevate bisogno di qualcosa?" dissi terminando la colazione.

[Lady Gwen]

"Ehi, con chi credi di avere a che fare!" risposi ridendo.
"Quindi?" chiesi, quando si riferi` alla stanza "Cos'hai in mente?"

[Guisgard]

“Si, ma come ben sai” disse Dort a Clio, mentre entravano con gli altri due ribelli nell'abitacolo del Corvo “non ho mai avuto molta dimestichezza con tutto ciò che si alza in volo.”
Chiusero la tettoia, avviarono i motori ed il veicolo cominciò a muoversi.
Clio lo fece decollare e in pochi attimi raggiunsero il cuore della battaglia aerea.
Un folto stormo di Corvi circondava e bersagliava con i suoi colpi la maestosa Divina Misericordia, che però con le sue torrette mobili ben teneva testa a quei veicoli.
Naturalmente nessuno di quelli attaccò Clio, credendo il suo Corvo uno di loro.

[Guisgard]

“So benissimo che qui non vi è più nessuno.” Disse Affone ad Altea. “Stanotte è accaduto qualcosa che ha molto colpito Icarius. So che ha lasciato il maniero ed ora ci sarà un nuovo proprietario.”

[Guisgard]

“Beh...” disse Elv guardandosi intorno “... direi di trasformarla in una perfetta camera nuziale, visto che Gurenbarba verrà di certo a controllare... ci sono due lettini e noi li uniremo...” spostandoli ed unendoli “... ecco fatto...” si voltò a fissare Gwen “... ma non temere, non dormirò con te... è solo una copertura... così le tue grazie saranno al sicuro...” facendole poi l'occhiolino.

[Clio]

"Beh, però hai una buona mira, no?" strizzando l'occhio a Dort.
Alla fine salimmo tutti sullo stesso corvo.
Possibile che fossi l'unica a saper guidare quell'affare?
E io che avevo sempre sostenuto quanto l'addestramento fosse fondamentale!
Ma pensai solo alla guida, una volta decollata e giunta nel mezzo della battaglia.
"Signori, ci siamo.." concentrata sui corvi intono a noi, che ovviamente non ci guardarono neanche, credendoci uno di loro.
"Dobbiamo essere rapidi e veloci, appena si accorgeranno di noi saremo circondati e fritti in un baleno..." sorrisi appena "Colpiamo le loro retrovie, così ne lasceremo di meno per la nave.. ma, ripeto, dobbiamo essere velocissimi.. io penso alle manovre, voi centrate quei dannati.. chiaro?".
E con un sorriso ripensai alla battaglia col Palumb, sperando di fare meglio come pilota che come artigliere.
"Siete pronti?" chiesi ai ribelli "Apriamo le danze..".

[Guisgard]

Dort annuì a Clio e un attimo dopo la ribelle puntò diritto verso i Corvi più arretrati.
Dort forse non era un gran pilota, ma la sua mira era eccellente.
Colpì in pieno un Corvo facendolo esplodere in aria e mitragliò le ali di un altro paio, dove il primo precipitò ed il secondo si schiantò su altri due.
Un attimo dopo gli altri Corvi compresero e puntarono verso il veicolo di Clio.
“Ora siamo nei guai...” disse Dort.

[Altea]

Risi a quelle sue parole..."Quindi se ne è andato, senza dirmi nulla...quindi mio caro messer Affone, io non ne sapevo nulla...alla faccia della amicizia e che disse io dovevo lasciare il maniero..bene..allora..sono costretta ad andarmene..scusate..mi preparo..non ho parole..voi siete stato cortese, ma il vostro signorotto non è stato proprio un gentiluomo".
Lo salutai e tornai nel maniero, salii in camera...pensavo di andarmene a vivere in una baita incustodita vicino al laghetto...mi vestii, misi la giarettiera con in pugnali sotto i pantaloni e poi l' altra con il fodero della pistola nella altra gamba.
Dalla sacca cadde il mio bellissimo libro, lo presi e mi sedetti sul letto..sorrisi, me lo aveva preso mia mamma da un vecchio antiquario e costò molto..lo desideravo poiché racchiudeva le mie passioni..i misteri, l' archeologia, gli oggetti misteriosi da scoprire, i miti..lo sfogliai..l' Arca della Alleanza, Petra, il Sacro Graal, il vaso di Pandora...il grande Heinrich Schliemann e la sua ricerca del tesoro di Troia, e l' Arca di Noè sul Monte Ararat e altro.
I miei desideri...si racchiudevano in poco...nella avventura, nei miei studi..e nel desiderio di poter scoprire qualcosa di impossibile, per questo avevo studiato da me come voleva mia madre.
Ad un tratto mi soffermai in una pagina e chiusi gli occhi e mi lasciai trasportare dalla..fantasia.

"Camminavo nella foresta dall' atmosfera pluviale, alberi secolari facevano da guardiani piegandosi come spiriti di antiche tribù, mi facevo largo tra le innumerevoli mangrovie che nascondevano l' orizzonte, estrassi la spada tagliandole per facilitare il passaggio e alla fine trovai una piana sterminata piena di rocce. Camminavo toccando le rocce calcaree finchè a mia sorpresa vidi una apertura. Sopra vi era una incisione antica o un simbolo...una luna e un sole uniti.
Guardai il Cielo, ormai il tramonto stava unendosi alla sera, scavai in quelle rocce aiutandomi con la spada e caddero lasciando spazio ad un cunicolo.
Mi trovai in una grotta umida ed afosa, presi una torcia dallo zaino e iniziai a camminare tra quei sentieri misteriosi, tra stalatiti silicie e le gocce salate che cadevano da quegli aculei naturali sulla mia pelle. Ad un tratto udii dei suoni, delle voci che cantavano ma non erano angeliche..voci primordiali di donne..vidi un bagliore lontano e loro mi indicavano la via.."Prima che il sole e la luna si abbraccino il tesoro troverai, fanne buon uso".
E vidi un laghetto, sentivo solo il tichettio delle gocce dall'alto che cadevano sull' acqua formando piccoli cerchi concentrici e attorno vi erano dei disegni e simboli, presi l' antico libro per decifrarne il codice e gli occhiali a raggi infrarossi indossandoli per poterli vedere meglio e imprimerli sulla lente per poterli decifrare a computer ma poi di nuovo quelle voci.."Il tesoro vedrai e il segreto custodirai".
E ad un tratto sopra un altare pagano con incise strane divinità vidi della terra e un bagliore, mi avvicinai sbalordita, allungai la mano e tremante non osavo toccare un oggetto forse sacro....".

Aprii gli occhi di colpo e sorrisi pensando...ho avuto la mia avventura...e chiusi il libro poggiandolo sul letto.

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[Lady Gwen]

"Cosi` al sicuro che hai dovuto farmi ubriacare per sposarti" dissi ridendo "E in che modo, poi... Comunque penso che possa andar bene, sperando che Gurenbarba si convinca."

[Clio]

"Grande!" esultai alla vista di quei corvi che cadevano.
Ma come sospettavo fu solo un momento, perché gli altri compresero immediatamente e si voltarono verso il nostro Corvo.
"Adesso è ora di correre.." trattenendo il fiato "Portiamoli lontano dalla nave, almeno diminuiremo il loro numero, costringendoli a dividere le forze.." facendo fare al Corvo una manovra brusca e repentina, che modificò la direzione.
"Continua a colpirlo, io farò in modo che non ci prendano..." sorridendo a Dort "Dai che siamo un'ottima squadra.." facendogli l'occhiolino.
Intanto continuavo a spingere il Corvo alla massima velocità, virando in continuazione per evitare i colpi dei Corvi che avevamo alle calcagna.
"Male che vada ne porteremo con noi il maggior numero possibile.." determinata in quello cielo di battaglia.

[Guisgard]

“Questo castello” disse Affone ad Altea “è a mio giudizio un simbolo... rappresenta la decadenza della vita di Icarius, quella in cui si è chiuso, dandosi a donne che non amava e ad un ozio senza fine. Ma stanotte è accaduto qualcosa, forse un sogno, o forse una visione... ed egli ha compreso... così ha finalmente venduto e lasciato questo vecchio maniero.”
Poi Altea andò a prepararsi per lasciare il castello.

[Guisgard]

“Beh, naturale...” disse Elv sorridendo ed avvicinandosi a Gwen “... le brave ragazze come te non frequentano certo le canaglie come me...” era vicinissimo a lei, con i suoi occhi in quelli della ragazza “... allora ho trovato lo stratagemma giusto per averti...” facendole l'occhiolino.

[Guisgard]

Clio con manovre azzardate ed al limite cominciò ad evitare gli attacchi dei Corvi nemici, che si erano divisi tra lei e la nave volante.
“Piovono colpi da ogni direzione...” disse uno dei due ribelli.
“Già...” annuì preoccupato Dort, che ora senza l'effetto sorpresa vedeva cresciute le difficoltà.
Clio intanto cercava di volare via, lontano da quell'Averno di fiamme.
Ma all'improvviso si vide davanti qualcosa di enorme.
Era la nave volante.
“Non riusciremo ad evitarla!” Gridò Dort.

[Altea]

Pensai alle parole del pastore...aveva già un acquirente pronto? Oh si aveva capito dei suoi errori in amore..infatti non si era nemmeno degnato di svegliarmi, portarmi almeno in un posto sicuro...forse un cane per la strada sarebbe stato trattato meglio.
Uscii e presi un cavallo dalla stalla e poi sarei andata a recuperare Cruz, arrivammo vicino a quel laghetto dove lui si mostrò tanto premuroso verso me...ovvio aveva detto non credeva nell' Amore ma il suo gesto..non fu proprio da cavaliere abbandonandomi in quel castello.
Entrai nella baita, vi era un giaciglio, un fornetto per farsi da mangiare, ed era sporco..e mi misi a pulire.
Poi presi cinque lattine vuote rubate al maniero e iniziai a sparare per allenarmi..avere avuto un amico come Shamon mi era servito..e colpii i cinque bersagli soddisfatta e ricaricai nel caso qualcuno fosse entrato e mi stesi sul letto.

[Lady Gwen]

"Questo e` giocare sporco, capitano. Non e` certo uno stratagemma e non e` nemmeno quello giusto" dissi, guardandolo e sorridendo.
Era vicinissimo, troppo, troppo vicino, coi suoi occhi neri e profondi nei miei castani.

[Clio]

Restai in silenzio, col respiro accelerato, cercando di concentrarmi sulle manovre da fare.
Evitare quei colpi diventava dannatamente complicato, ma un solo passo falso ci sarebbe costato caro.
Ma poi qualcosa oscurò la nostra visuale: la nave stessa, enorme e maestosa.
"Dannazione..." esclamai, facendo di tutto per evitarla, o per lo meno limitare i danni "Rischiamo che ci accoppino loro adesso..." preoccupata.
Mi concentrai così solo sulle manovre per non schiantarci contro quella gigantesca nave corazzata.

[Guisgard]

“Forse...” disse pianissimo Elv a Gwen “... allora dimmelo tu quale stratagemma è invece giusto...” con i suoi occhi in quelli di lei e ormai così vicino che la ragazza sentiva il respiro di lui sul suo viso.

[Guisgard]

Clio fece l'impossibile, ma la Divina Misericordia era troppo vicina.
Intanto attorno a loro sibilavano i colpi dei Corvi ed il rumore delle loro virate.
“E' finita...” disse Dort fuori di sé.
Ma ad un tratto sullo scafo del vascello volante si aprì un boccaporto che un attimo dopo ingoiò il Corvo dei ribelli.
Poi fu solo buio.

[Clio]

La nave era lì, immensa, inevitabile.
E io certo non ero il miglior pilota in circolazione.
Forse aveva ragione Dort, forse era finita, ma non avevo rimpianti.
Avevo fatto ciò che ritenevo giusto.
Trattenni il fiato, mentre sentivo il cuore accelerare.
Poi, però, accadde qualcosa.
La nave stessa ci inghiottì.
Non sapevo se per salvarci o per farci prigionieri.
Probabilmente non si erano nemmeno accorti di noi, del nostro tentativo di aiutarli.
Forse avevo solo una speranza, ma non osavo nemmeno sperare.
"Se ci ammazzano loro è il colmo.." mormorai, in quell'oscurità che ci aveva accolti.

[Guisgard]

La villa era una lussuosa tenuta immersa nel verde di campi ampi e curati con maniacale attenzione.
Ovunque dominava un gusto classico ed armonioso, come se quel luogo fosse il centro pulsante di un mondo idilliaco.
Sapien presentò Elisabeth come sua compagna alla numerosa servitù e poi le mostrò i suoi ricchi appartamenti.
E dopo anche un magnifico cavallo.
“Scegli pure il nome di questo puledro.” Disse Sapien alla maga. “E' tuo.”

[Lady Gwen]

Era dannatamente vicino. Potevo sentire il suo respiro caldo sul mio viso, coi suoi occhi sempre fissi nei miei, come se cercassero dei celati segreti; avevo una strana sensazione allo stomaco e la testa mi vorticava freneticamente.
"Non saprei, tu stesso hai detto che le brave ragazze come me non frequentano le canaglie come te" dissi piano.
Sarei impazzita se si fosse avvicinato solo di un millimetro in piu`.

[Guisgard]

Quelle parole di Clio.
Echeggiarono nello stretto abitacolo del Corvo, tra i gemiti impauriti degli altri tre ribelli.
Il buio, assoluto ed avvolgente, poi un nanosecondo di silenzio.
Allora il clangore delle ali del Corvo contro le pareti di ferro del boccaporto.
Un urto, uno scossone e poi ancora urti e scossoni.
Si ballò parecchio, fino a quando, finalmente il veicolo arrestò la sua corsa.
“Ed ora...” disse piano Dort “... cosa facciamo?”
“Meglio non uscire...” mormorò uno dei due ribelli “... meglio di no...”
“Preferisci morire come un topo in gabbia?” A lui Dort.

[Guisgard]

“E tu” disse pianissimo Elv a Gwen “invece? Tu invece cosa dici? Io sono una canaglia? E tu? Tu, soprattutto, sei una brava ragazza?” Accarezzandole lievemente le labbra con un dito. “Le brave ragazze baciano gli sconosciuti?”

[Guisgard]

Ma appena Altea si stese sul letto, da fuori udì dei rumori.
Era un carro.
Poi il mezzo si fermò proprio davanti alla baita.
E la gitana udì allora dei passi.
Qualcuno si stava avvicinando alla porta della baita.

[Clio]

"Fifoni.." mormorai, scuotendo la testa.
Cominciavo a capire perché ultimamente era il Falco a portare a termine le nostre missioni.
Il Corvo si fermò, in quell'oscurità.
"Beh, io scendo.." sentenziai "Certo non ho l'aspetto di un militare di Maruania, non credete.." sospirai "E se siamo fortunati potrebbe esserci qualcuno capace di riconoscermi a bordo.." mormorai piano.
Così, aprii il portellone del Corvo e scesi, lentamente.
"C'è nessuno?" lasciai che la mia voce risuonasse nell'oscurità.
Il Falco non mi sembrava il tipo che sparava a una donna a sangue freddo.
Ma forse se ci avessero voluto sparare, l'avrebbero fatto prima di farci entrare.

[Lady Gwen]

Avvicino` il suo viso al mio e sfioro` le mie labbra con un dito. Quel contatto leggerissimo non fece che peggiorare la situazione.
"Devo ricordarti che sei stato tu a baciarmi la prima volta quel giorno, sul battello?" dissi sorridendo lievemente "Quanto a me chi lo sa, non si e` mai sicuri della propria identita`" avvicinando di poco il mio viso al suo.
"Magari ognuno ha la propria idea della brava ragazza..."

[Guisgard]

“Aspetta, Clio...” disse Dort, ma fu inutile.
La ragazza era già scesa dal Corvo.
Ad un tratto si accese una luce in lontananza e Clio intravide delle sagome.
Erano indefinite, quasi sicuramente armate e con indosso qualcosa, forse corazze o qualcosa di simile.
Poi si udirono dei rumori, come se le prese d'aria si fossero accese all'improvviso.
Ma da esse uscì un denso fumo e un attimo dopo Clio perse i sensi.