Visualizza versione completa : Nei cieli di Evangelia
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Guisgard
04-11-2015, 18.37.22
Marwel restò a fissare quel camion militare e poi i soldati che da esso uscirono.
“Avanti, rammolliti...” disse il caporale a quelle reclute “... non abbiamo tempo da perdere con voi. Siamo in guerra qui. Dimenticate dunque i vostri vizi, le vostre abitudini e tutto ciò che non sia combattere e forse morire. Avanti, feccia... vi voglio in riga prima di un secondo!”
E tra quelle reclute Marwel notò un militare che sembrava diverso.
Era di bell'aspetto, con i capelli scuri e gli occhi azzurri, ma nello sguardo aveva una strana inquietudine.
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Lady Gwen
04-11-2015, 18.48.13
"Oh, capisco" guardando la cantante.
Poi Armand ci disse il nome, a md sconosciuto.
"Temo di aver lavorato troppo, negli ultimi tempi" dissi ridendo a Fermer.
"Credo comunque che sia una buona occasione per il vostro saloon" rivolta poi ad Armand.
Marwel
04-11-2015, 18.48.53
Osservò ognuno di loro e sentì bene le parole di poco conforto che gli ufficiali gli urlavano contro. Si sentì male per loro. Lei non avrebbe mai accettato di essere trattata in quel modo e vedeva nei loro occhi del disagio.
Uno tra loro attirò la sua attenzione più degli altri. Era un bel giovane con gli occhi chiari, per quanto potesse vedere da quella distanza e le sembrò che non fosse felice di quella situazione, come se nella sua espressione potesse leggere un forte sconforto e un velo d'inquietudine.
Aveva una gran voglia di gridar contro agli ufficiali, di dir loro che quelli che avevano davanti non erano bestie da macello, ma uomini lontani da casa e probabilmente impauriti. Troppo giovani per morire.
Così cercò di distrarli dal loro compito, sapendo bene che sarebbe stata maltrattata; gli si avvicinò e sorrise gentilmente, cercando di tirar fuori tutto il suo fascino.
"Scusate se vi disturbo, ma devo incontrare il Capitano e so che ora è impegnato. Tuttavia non ho molto tempo a disposizione e vorrei chiedervi se potevate aiutarmi" spostò lo sguardo sul giovane soldato e arrossì leggermente per poi tornare a guardare l'ufficiale.
Guisgard
04-11-2015, 18.56.01
“In effetti” disse Armand a Gwen “la presenza di miss Gaynor rende l'atmosfera molto più piacevole e sensuale del solito.” Sorridendo. “Ma perchè non vi avvicinate al tavolo del capitano Goz? Così lui ve la presenterà.”
Nel frattempo, proprio al tavolo del comandante, Gaynor aveva mostrato il desiderio di poter visitare il forte all'indomani.”
“Ma certo, mia cara.” Annuì Goz. “Dopotutto siete qui per questo, no? Dovete raccogliere informazioni per il vostro film. Dunque aiutandovi noi tutti facciamo un favore alla società.” Ridendo.
Ad un tratto si avvicinò un caporale.
“Signore...” a Goz.
“Cosa c'è?” Fissandolo il capitano.
“Sono appena arrivate le reclute al forte.” Rivelò il caporale.
“Ecco...” sbuffando Goz “... qui occorrono legionari addestrati ed invece il Comando Generale ci invia militari cadetti. Bah...” bevendo.
Lady Gwen
04-11-2015, 19.04.37
"Lo faremo sicuramente" dissi sorridendo ad Armand.
Nonostante fosse ina base militare, l'atmosfera era piacevole, al saloon.
Guisgard
04-11-2015, 19.07.04
“Meglio restare qui...” disse Rodian ad Altea “... l'erba alta ci proteggerà dai fari... se invece salissimo sugli alberi allora saremmo più facilmente individuabili...” la fissò “... e smettete di mostrami la scollatura e la giarrettiera o non riuscirò a concentrarmi e capire come toglierci da questo guaio...”
Ad un tratto alcune luci furono puntate verso di loro.
“Non muovetevi, o ci vedranno...” mormorò Rodian, stringendo a sé Altea.
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Altea
04-11-2015, 19.12.06
Rimasi in silenzio....e aspettai il susseguirsi degli eventi.
Ad un tratto, delle luci ci furono puntate e io rimasi immobile, altrimenti avrebbero visto l' ombra muoversi.
Sentii Rodian abbracciarmi, alzai gli occhi al Cielo..forse non dovevo mostrare le mie armi migliori.
Guisgard
04-11-2015, 19.15.43
I quattro restarono sorpresi nel vedere la disinvoltura con la quale Dacey era riuscita a camminare con quel libro sulla testa.
“Per Bacco...” disse stupito Leones “... non vi facevo così brava... dove avete svolto il servizio di cameriera? All'Hotel Arciduca di Capomazda?”
“Mai sottovalutare le cameriere, amici miei...” sorridendo Guisgard “... comunque per impersonare la principessa Dacey ed ingannare la Gran Baronessa non basterà mettersi un libro in testa...” fissando la ragazza “... bisognerà che impariate a come comportarvi in presenza di nobili e dovrete studiare le discipline che comunemente formano l'educazione dell'aristocrazia. E cosa più importante bisognerà che sappiate riconoscere i membri della famiglia reale, sebbene defunti.”
“Questo non costituirà un problema.” Fece Leones. “Possiamo sempre dire che la ragazza ha subito un forte shock e che parte dei suoi ricordi li ha rimossi.”
“Bisognerà però trovare una buona storia che giustifichi la sua sopravvivenza...” bevendo Guisgard “... dobbiamo inventarci il modo con cui è sfuggita al plotone di esecuzione.”
“Questo è impossibile.” Scuotendo il capo Poeh.
“Eppure la Gran Baronessa è disposta a crederlo.” Disse Guisgard.
Dacey Starklan
04-11-2015, 19.18.03
<< Ve lo avevo detto, dovreste avere più fiducia in me voi altri!>> sentenziai poggiando i gomiti al tavolo per poi sistemarmi composta.
<< Ecco questa é una posa da principessa non vi pare?>>
Sorrisi e guardai gli uomini. La storia su come ero sopravvissuta non sarebbe stata semplice in effetti, io stessa non ricordavo la realtà.
<< Beh con tutti i soldi che guadagnerete grazie a me credo proprio che vi verrà in mente una storia plausibile signori>>
Guisgard
04-11-2015, 19.32.40
Il caporale si voltò verso Marwel.
“Dunque” disse alla ragazza “vi sembro la balia del comandante? Cosa volete mi interessi di voi e del motivo per cui siete qui? Ora toglietevi dalle scatole!”
“Avanti, signore...” una delle reclute “... la ragazza non merita di essere trattata così...”
“Bene bene...” sarcastico il caporale “... abbiamo qui un filantropo. Come ti chiami, feccia?”
“Palos, signore.” Rispose il militare.
“Voglio subito venti piegamenti!” Gridò il caporale.
“Cosa?” Stupito Palos.
“Forza!” Urlò il caporale e Palos obbedì.
Intanto lo sguardo ed il sorriso che Marwel aveva rivolto poco prima al militare dagli occhi azzurri non erano sfuggiti al giovane.
Per questo quando il caporale si era rivolto con sgarbo alla ragazza, lui lo aveva guardato con astio.
“Cos'hai tu da guardare?” Il caporale al militare dagli occhi azzurri. “Ti da forse fastidio che tratti male questa ragazza? E' forse la tua ragazza? Rispondi!”
“No...” il militare.
“Non ho sentito!”
“No, signore.” Disse il militare dagli occhi azzurri.
“E allora bada ai fatti tuoi!” Intimò il caporale. “Cosa c'è?” Avvicinandosi al volto del giovane militare. “Mi odi, vero? Vorresti colpirmi, giusto? Ti piacerebbe, non è così?” Con tono provocatorio. “Vuoi forse fare anche tu dei piegamenti? Come ti chiami, canaglia?”
“Icarius, signore...” rispose il militare dagli occhi azzurri, per poi fissare Marwel.
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Guisgard
04-11-2015, 19.34.48
“Detti così” disse Sullor a Clio “non mi dicono nulla... vorrà dire che domattina consulterò gli schedari... magari sono disertori ed avremo così il motivo per arrestarli e confiscare loro l'aereo.”
Ad un tratto Clio vide un caporale che si avvicinò al tavolo di Goz, riferendogli qualcosa.
Ed il comandante ne fu alquanto seccato.
Marwel
04-11-2015, 19.47.22
Non fu sorpresa della risposta datale dal Caporale, ma si aspettava una risposta un po' più garbata essendo lei una donna e non uno dei suoi cadetti.
Le parole dell'ufficiale non la scalfirono, tuttavia fecero effetto ai soldati, ad uno in particolare che tentò di difendere Marwel dall'arroganza del suo superiore.
Marwel si morse il labbro e si portò una mano alla bocca come se volesse trattenere delle cattiverie, poichè non le piacque affatto il modo in cui il Caporale punì il ragazzo e nemmeno le parole che rivolse al soldato dagli occhi azzurri.
Il suo sguardo la trapassò da parte a parte e sentì un moto di rabbia montarle addosso quando vide l'ufficiale avvicinarsi tanto al viso di lui.
"Smettetela! Non avete il diritto di trattarli in questo modo!" urlò Marwel non riuscendo più a trattenersi; pensò che quei giovani soldati non fossero molto diversi dai bambini che aveva raccolto per strada. Avevano lo stesso sguardo di chi era appena stato abbandonato, la stessa fragilità di chi era stato lasciato da solo in un modo cattivo e spietato. Avrebbe voluto avere la forza di prendere a pugni il Caporale.
"Riferirò al Capitano che i suoi ufficiali non hanno voglia di prodigarsi per i suoi interessi e che a loro non importa offendere o trattar male una giovane cittadina di Evangelia!" ringhiò avvicinandosi all'ufficiale e incatenandogli lo sguardo.
Annuii a Sullor.
"Benissimo, che io sarò impegnata con le reclute, immagino..." alzando gli occhi al cielo "Ma non voglio lasciar correre questa faccenda!" Pensierosa.
Dopo un po' vidi un caporale avvicinarsi al capitano e notai la sua espressione.
Un'espressione che non prometteva nulla di buono.
"Prevedo guai.." Sospirai.
In pochi e rari momenti avrei preferito essere un semplice legionario.
Tipo quando dovevo abbandonare la mia birra.
"Prevedo guai.." Alzando gli occhi al cielo, per poi finire la birra in un sorso.
Mi alzai e andai dal capitano.
"Problemi signore?".
Lady Gaynor
05-11-2015, 20.05.01
Il pensiero dell'indomani mi eccitava. Finalmente avrei conosciuto il cuore plusante del forte, ne avrei studiato i dettagli per poi riportarli fedelmente sullo schermo. Domani...
"Signori, chiedo scusa, esco un attimo a prendere una boccata d'aria... l'aria viziata del saloon comincia a farsi sentire troppo..."
Mi allontanai dal tavolo e mi incamminai verso l'uscita. Una volta nel corridoio, chiesi ad un militare da quale parte si trovasse l'uscita principale e il ragazzo prontamente me la indicò. Uscii nell'aria fresca della sera, ma nel cortile mi trovai davanti una scena oltremodo antipatica. Un militare, di cui non distinguevo il grado, aveva palesemente mancato di rispetto ad una giovane e bella bionda, che ora gli stava rendendo pan per focaccia. Indignata dal comportamento scortese del soldato nei confronti di una così giovane donna, mi avvicinai alla ragazza per darle man forte.
"In effetti, soldato, un po' di buone maniere non hanno mai ucciso nessuno" lo apostrofai con uno sguardo gelido. "Non vi hanno insegnato come trattare una donna? Sono sicura che il mio amico capitano non sarà affatto contento del vostro comportamento..."
Nel parlare con quello screanzato, notai vicino a lui un giovane militare dagli inquieti occhi azzurri ed ebbi un tuffo al cuore. Per un attimo, mi era sembrato di rivedere il mio passato amore... La ferita evidentemente era ancora aperta, se un perfetto sconosciuto mi faceva quell'effetto...
Guisgard
05-11-2015, 20.53.54
La luce solcava l'erba come un predatore in cerca della sua preda.
Tutt'intorno silenzio, rotto soltanto del debole respiro di Rodian e da quello di Altea.
La tensione era alta.
Il pilota teneva stretta la nobile, quasi ad impedirle anche di respirare.
Furono attimi lunghi, infiniti.
Poi la luce si allontanò.
Si udì ancora il rumore del motore, che stavolta però si allontanava.
Passarono altri istanti, ugualmente lunghi.
Poi finalmente la morsa che stringeva Altea si allentò.
“Sembra sia andata bene...” disse Rodian “... dobbiamo allontanarci da qui, andare lontano, fuori dalla loro portata... seguitemi e fate meno rumore possibile...” e prese a strisciare tra l'erba.
Guisgard
05-11-2015, 20.55.55
Gaynor lasciò il saloon e raggiunse il cortile centrale.
L'aria era umida ed il cielo appariva sfocato, tanto che solo a fatica si potevano intravedere le stelle.
Le notti del deserto erano così.
Talvolta limpide e sognanti, altre volte invece intrise di foschia e silenzio.
E passeggiando nel cortile la diva notò la scena del caporale che rispondeva con sgarbo a Marwel, dopo aver severamente sgridato i cadetti appena giunti.
“Signora...” disse il caporale a Gaynor “... ho solo cercato di far capire a questa ragazza” indicando Marwel “che i civili devono restare fuori dalle faccende del forte. Questi cadetti devono capire cosa significa davvero essere dei legionari. La vita qui è dura e la morte è una probabilità molto alta.
“Si, ma l'educazione dovrebbe essere obbligatoria quando ci si rivolge ad una ragazza.” Fece Palos che aveva appena finito i piegamenti.
“Sta zitto, tu!” Ringhiò il caporale.
“Prendersela con una ragazza” intervenne Icarius “non è da militari, ma da vigliacchi...”
“Cos'hai detto?” Fissandolo il caporale, per poi colpirlo con un violento cazzotto e facendolo cadere pesantemente a terra.
Guisgard
05-11-2015, 20.56.33
Fermer annuì a Gwen, le sorrise e poi prendendola per mano la condusse al tavolo del capitano Goz, da dove però Gaynor era appena andata via.
“Salute a voi, capitano.” Disse il giovane medico. “Oh, vedo che la famosa diva si è già ritirata..”
“Già...” annuì Goz “... ma chi è questa graziosa figliola?” Guardando Gwen. “Da dove è saltata fuori?”
“Signore, vi presento Gwen, la nuova infermiera.” Fece Fermer.
“Tuoni e fulmini!” Esclamò Goz, tendendo gli occhi ancorati sulla ragazza dai capelli scuri. “A saperlo avrei fatto carriera nel reparto medico!” Ridendo. “Con una simile infermiera quasi quasi conviene farsi ferire in battaglia!”
Tutti risero di gusto.
“Ragazza mia, mi avete appena fatto tornare il buonumore!” Il capitano facendo l'occhiolino a Gwen.
In quel momento arrivò Clio.
Capitate a fagiolo, tenente...” Goz a lei “... sono appena arrivate le reclute. Si tratta perlopiù di volontari senza un briciolo di preparazione e addestramento, che con ogni probabilità immaginano la Legione Straniera come appare nei film. Occupatevi di addestrarli e che comprendano subito che siamo in guerra e non nei cinematografi Afralignonesi.”
Guisgard
05-11-2015, 20.59.09
“Sicuramente.” Disse Guisgard a Dacey, mangiando tranquillamente. “Il compito di pensare in questa faccenda spetta a me. Voi dovete invece limitarvi a seguire le mie direttive.” Riempiendosi il bicchiere. “Comunque ammetto che qualche nozione l'avete su come si sta nell'alta società. Come mai? Siete stata la cameriera di qualche nobile?”
"E se ci inventassimo una storia tragica?" Propose Fines. "Non so, di quelle che strappano lacrime... magari si potrebbe dire che la ragazza è scampata al fuoco del plotone perchè troppo bella e dunque portata in un bordello per soddisfare le bramosie dei comunisti di Canabias..."
Marwel
05-11-2015, 21.07.25
In aiuto alla ragazza arrivò una donna che lei non aveva mai visto. Fu sicura che non fosse di Evangelia, poichè conosceva gran parte dei cittadini e poi, intuì dalle sue vesti e dal modo di fare, non era sicuramente una contadina o una commerciante. Tuttavia le fu grata per l'aiuto e il timore per quell'ufficiale quasi svanì, finchè Icarius non provocò il suo superiore che non ci pensò molto prima di colpirlo in volto e farlo cadere a terra.
Marwel s'inginocchiò velocemente accanto a lui e gli mise una mano sul viso, proprio dov'era stato ferito, sporcandosi le mani di sangue.
"Siete un animale! Guardate cosa avete fatto!" urlò all'ufficiale. Guardò Icarius con le lacrime agli occhi; si sentiva terribilmente in colpa, perchè se non si fosse rivolta al caporale, probabilmente, lui non sarebbe mai stato ferito.
"Mi dispiace soldato..." sussurrò tirando fuori un fazzoletto di stoffa e appoggiandoglielo sulla ferita al volto.
Altea
05-11-2015, 21.30.05
L'atmosfera era irreale, era come se in quella brughiera il tempo si fosse fermato. Io e Rodian rimanemmo immobili..fermi..lui mi stringeva...sentivo solo il pulsare del mio cuore in gola.
Poi..per fortuna, benevolenza del Signore o destino come sosteneva mia madre interessata all' esoterismo..la camionetta cambiò direzione.
Sentii le braccia di Rodian lasciare la morsa, dovevamo scappare e presto e iniziai a seguirlo rasoterra nell' erba...il mio vestito si stava sporcando, gettai il giubbotto da aviatore a Rodian, mi impediva i movimenti.
Eravamo come tanti felini, che invece di cacciare la preda, fuggiva da essa, sentii nella scollatura qualcosa che frusciava ferendomi, era quel ciondolo di lapislazzulo, lo presi mettendolo in tasca:
"Oh, sei venuto al mio quattordicesimo compleanno...pensavo
avresti avuto da fare coi tuoi amici, che la tua famiglia non approva".
Lui era nella camera mentre io mi preparavo per la festa, era una afosa nottata di mezza estate e lui si sedette stendendosi sul mio letto.
"Oh fai pure...come fossi a casa tua" dissi innervosita da quel suo modo di fare, a volte mi chiedevo perchè solo lui mi desse quella sensazione..forte. Mia madre, la quale era una pranoterapeuta e pure faceva salotto con alcune nobili capomazdesi, sosteneva che se qualcosa passava innosservato non ci interessava..quindi quello doveva essere qualcosa di forte e io me ne andai negando tutto.
"Vieni avvicinati, hai paura'" disse sorridendo con quello sguardo azzurro e il sorriso irriverente.
"E di cosa...che mi tocchi? Mi baci...lo sappiamo non ci sopportiamo..e poi proprio una di Chevral che tanto snobbi".
Mi avvicinai a lui e mi sedetti nel candido letto, lui si avvicinò a me, era dietro a me e potevo sentire il suo respiro sul mio collo lasciato libero dalla acconciatura...ad un tratto iniziò ad accarezzarmi il collo e io mi trattenni..dovevo trattenermi..e mi mise al collo un gioiello prezioso di lapislazzuli..".
Cercai di ricompormi.."E' .. bello grazie..non dovevi" e finsi indifferenza.
Ma lui mi volto e mi prese le braccia e baciò le mie candide labbra...il primo bacio..mille sensazioni, emozioni...eppure mi piaceva, non lo stavo mandando via ma non dovevo dargliela vinta.
Mi staccai da lui e gli mollai un ceffone..."Mi prendi in giro vero? Hai ottenuto il tuo premio odierno?"...eppure quello era il regalo più prezioso per il compleanno."
Eliminai subito quel ricordo..stupida..che vai a pensare e seguii Rodian velocemente...libertà o morte.
Dacey Starklan
05-11-2015, 21.40.07
Diedi fiato alla mia fantasia per rispondere.
<<No, la mia padrona era una ricca borghese, che però si atteggiava come nobile... Una cosa piuttosto divertente da osservare, e patetica anche...Ad ogni modo, l'ho osservata appunto e mi sono esercitata di nascosto. Pensavo che se poteva farlo lei perché non io...E ho fatto bene visto che ora mi torna utile!>> risposi a Guisgard ma subito fui contrariata dall'idea che venne proposta sulla mia fuga.
<<Mi dispiace ma a questa condizione non ci sto. In un bordello? Ma per chi mi avete presa? Vedete di trovare un'altra storiella da raccontare o dovrete trovarvi un'altra ragazza che assomigli così tanto alla vostra principessa!>>
Mi ero infuriata, rossa in volto. Come osavano insinuare un simile evento, mettendo in dubbio le mie virtù. Ero una principessa di alto lignaggio e non una prostituta.
Cercai di calmarmi, dovevo ricordare il mio doppio ruolo. In quel momento io ero Diana, non Dacey. Presi qualche respiro e riformulai.
<< Scusate...>> li guardai tutti e poi dissi, << potremmo dire che ci hanno tentato, di portarmi in quel luogo ma che voi>> e mi rivolsi a Guisgard, << mi avete salvata prima che questo succedesse>>
Lady Gwen
05-11-2015, 22.26.46
Fermer mi prese per mano e insieme andammo al tavolo del capitano, ma purtroppo Gaynor era andata via.
Sorrisi a quelle frasi del capitano.
"Non sembrava che la pensaste cosí oggi, quando sono venuta da voi col bambino, anzi tutt'altro, ma mi piace pensare che vi abbia davvero risollevato il morale" con un sorriso cortese, continuando a guardarlo.
"Se foste disposto addirittura a farvi ferire in guerra solo per l'ardente desiderio di farvi curare da me, beh, allora vi aspetto con ansia, l'infermeria é sempre aperta" sempre continuando a sorridere e a fissarlo dritto negli occhi.
Era bastato un semplice cambio d'abito e qualche bella canzone d'atmosfera per fargli cambiare idea ed io lo sopportavo sempre meno.
Lady Gaynor
05-11-2015, 22.28.55
Fissai inorridita la scena. Vidi il soldato colpire violentemente la recluta, sul cui viso scorsi del sangue.
"Troppo poco definirvi animale! Se gli uomini che dovrebbero difenderci sono tutti come voi, direi che siamo messi proprio male..."
Mi avvicinai alla ragazza che aveva soccorso la recluta caduta a terra. "Forse è meglio portarlo dentro in infermeria, il vostro fazzoletto è tutto sporco di sangue... la ferita potrebbe essere più profonda di quanto sembri" Così dicendo, porsi la mano al ragazzo per aiutarlo ad alzarsi.
Annuii a Goz, in effetti me l'aspettavo.
"Sissignore!" dissi soltanto, per poi passare al tavolo dei miei amici.
"Godetevi la serata ragazzi, mi tocca andare dalle reclute, sarà meglio che capiscano subito dove sono capitati.." sorrisi, vagamente divertita.
Così, lasciai il saloon diretta al cortile centrale dove solitamente le reclute venivano fatte schierare in attesa degli ufficiali, e l'ufficiale di turno stava arrivando.
Già da lontano mi resi conto che qualcosa non andava.
La bella diva era lì, c'era un soldato a terra, e una donna chinata su di lui, la sua ragazza, immaginai.
"Si può sapere che succede qui?" tuonai, arrivando con passo deciso e marziale.
Anche la diva si chinò sul soldato.
Era inaccettabile.
"Non sei in grado di alzarti da solo, soldato?" lo apostrofai duramente "Ti serve la mano di una donna?" guardandolo dritto negli occhi "Come pensi di sopravvivere alla guerra?".
Poi mi rivolsi alla diva.
"Milady, siamo tutti lieti della vostra presenza, ma vi prego di non interferire con le faccende strettamente militari, non dimenticate che siete un ospite, più che gradito assolutamente, ma comunque un ospite.." dissi gentilmente alla diva, non volevo risultare scortese, ma non amavo avere civili in torno "Non gli state facendo un favore, è un soldato.. un legionario, sa alzarsi da solo".
Tornai a fissare gli occhi azzurri del giovane "Non è vero, soldato?".
Guardai poi anche l'altra donna.
"Ora vi prego di alzarvi e lasciarci alle nostre faccende, questo non è posto per due belle ragazze come voi.." sorridendo.
E lo dissi apposta, apposta per sentire anche solo il minimo mormorio da parte delle reclute su di me.
Prima capivano come comportarsi, meglio era.
"Soldati.." salutai, scrutandoli uno ad uno, ignorando le due donne, cosicché capissero da sole di essere di troppo "Sono il tenente Loyd, e sono qui per addestrarvi. Benvenuti ad Evangelia.." con un leggero sorriso.
"Siete tutti volontari, quindi non voglio vedere ripensamenti da femminucce. Non so cosa sappiate della vita qui, ma non è come l'avete letta nei libri, o vista al cinema.. è peggio..".
Camminavo dritta davanti a loro, osservandoli uno per uno.
"Sarò sincera con voi, non ci servono reclute, non ce ne facciamo niente delle reclute, ci servono soldati, legionari.." cercando nei loro sguardi quella luce che illuminava i nostri, quella scintilla di follia, di eroismo, di spirito marziale.
"Quindi le cose stanno così, più vi impegnerete nell'addestramento, più a lungo sopravviverete... mancate di rispetto ai superiori.." indicando il soldato che era stato buttato a terra con un pugno "E ve ne pentirete... e se vi tirano un pugno.." fissandolo negli occhi "Incassate, di solito un pugno manda a terra una donna, non un uomo..".
Nascosi un sorriso al pensiero del primo pugno che presi in piena faccia, ero una ragazzina, ed era stato l'ufficiale a cui avevo risposto male.
Ero caduta a terra, secca, come una pera cotta.
Ma un secondo dopo ero in piedi, sull'attenti, con la divisa sporca di sangue e lo sguardo dritto in quello dell'ufficiale.
Da allora tutti i miei commilitoni mi avevano rispettata molto di più, e anni dopo avevo scoperto che anche l'ufficiale era rimasto colpito.
"Ti sei fatta male?" aveva chiesto qualcuno.
"Se non avessi voluto farmi male sarei diventata una ballerina.." risposi, con fierezza.
Mi strappava sempre un sorriso il ricordo di quella ragazzina determinata.
Ma ora ero io l'ufficiale, e dovevo mettere le cose in chiaro con le reclute.
"A proposito di donne.." dissi, guardandoli "Se ne volete una potete corteggiarla, oppure ci sono degli ottimi posti dove trovarle a pagamento... ma alzate una mano su una donna che vi ha detto di no, e sarà mia premura oltre che piacere fare in modo che sia l'ultima che sfiorate.. sono stata chiara?".
Osservai bene il gruppo, accorgendomi che c'era qualche ragazza.
"Ah, e questo non vale per quanto riguarda le vostre commilitone, ovviamente..." con un leggero sorriso "Perché sanno difendersi da sole, e non c'è bisogno che io intervenga... se verrete a lamentarvi perché si dono difese, io vi darò il resto.. chiaro?".
Era un argomento scabroso, ma erano militari, era sempre il caso di chiarire subito come andavano le cose.
Di solito però i legionari facevano facilmente breccia nel cuore delle fanciulle sognanti e non c'erano grossi problemi.
Anche perché in passato era stato mantenuto un pugno di ferro esemplare, da far passare la voglia di fare i gradassi.
E poi, con la paga che avevano non pensavano certo a risparmiare per il futuro, dato che potevano morire il giorno seguente.
Morale, il bordello era sempre pieno.
"Detto questo.." sorrisi, continuando ad osservare i loro volti, per poi soffermarmi su quello del soldato che il caporale aveva colpito.
"Avete l'opportunità di diventare eroi.. di essere delle leggende, di essere l'ultimo baluardo di civiltà, di immolare la vostra vita all'avventura, se non vi importa niente di questa guerra, o di un Ideale... affinché Canabias non prevalga con la sua follia in questo reame, questo reame a cui voi non dovete niente, perché ricordatevi che questa è la Legione Straniera, non l'esercito Afragilonese... ma ci siamo noi qua..." osservando lo sguardo di quei ragazzi, andavano redarguiti, certo, ma anche motivati.
"Quindi sta a voi scegliere, se rimpiangere la vecchia vita e morire nel primo attacco, oppure se impegnarvi a fondo, dimostrare a voi stessi che uomini potete essere, e combattere, combattere, volare e si.. forse morire, ma con la consapevolezza di aver vissuto appieno ogni singolo istante!" mentre parlavo, lasciai che la maschera imperturbabile di tenente cadesse, per lasciare il posto al legionario, alla ragazza che sognava di arruolarsi nella Legione Straniera, che voleva vedere Canabias distrutta e che voleva vivere la vita, magari breve, ma immortale.
Di solito quello serviva, perché nei miei occhi potevano scorgere tutto quello, quell'ardore, quella determinazione, quella consapevolezza che sarebbe servita loro a superare la vita nella legione.
Qualcuno di loro forse avrebbe visto di nuovo Clio, capitava che le reclute diventassero bravi legionari ed ottimi amici, ma per ora tornai ad essere il tenente Loyd, dopo quel breve spiraglio.
"Avete domande, soldati?" scrutandoli.
Guisgard
06-11-2015, 01.43.35
“Si, questa storia mi sembra più plausibile.” Disse Guisgard a Dacey. “Tuttavia prendiamola con riserva e mettiamola da parte. Avete il viso pulito ed il carattere un po' troppo ribelle.” Bevendo. “Se foste stata davvero chiusa in un bordello ora sareste fiaccata nel corpo e nello spirito. E sicuramente più mansueta.”
“Avete sempre una risposta a tutto, vero?” Poeh al militare.
“Quasi sempre...” mormorò Guisgard “... per vostra fortuna, visto che saranno le mie risposte a farci guadagnare quel denaro.” Terminò il suo bicchiere. “Ora è tardi, meglio andare a dormire. Domani la nostra aspirante principessa comincerà le sue lezioni.”
“Gliele impartirete voi?” Chiese Leones.
“Si, ho una certa esperienza in questo genere di cose.” Annuì il militare.
“Ora che ci penso” fece Leones “non ci avete mai raccontato di voi, del vostro passato... chi siete davvero?”
“Uno come tanti.” Rispose in modo spiccio Guisgard, come se quella domanda lo avesse reso inquieto. “E' tardi, andiamo a dormire.” Concluse.
Guisgard
06-11-2015, 01.48.48
Goz rise a quelle parole di Gwen.
“Non badate a quando sono in servizio” disse divertito il capitano “poichè tendo ad essere burbero, irascibile e lunatico.” Facendole l'occhiolino. “Comunque sicuramente avrò modo di godere delle vostre cure.”
Dacey Starklan
06-11-2015, 01.50.27
Mansueta. Non mi piacque quella parola, come se si parlasse di un animale. Quanto era diversa questa gente da quella che popolava il mio palazzo. Quanto mi mancavano i bei modi di porsi e parlare, la raffinatezza nell'agire e nel comportarsi.
Ero felice di intraprendere le lezioni. Finalmente avrei pian piano potuto tornare a essere me stessa e non fingermi una popolana.
<< Voi? Darmi lezioni?>> sorrisi divertita da quell'affermazione. Il militare non pareva proprio il migliore insegnante di galateo ma lui sembrava molto sicuro di se. E questo ovviamente nei tre borghesi suscitò curiosità. Anche io in effetti avrei voluto sapere come poteva essere un esperto in materia ma l'uomo si chiuse nel suo riserbo. Evidentemente non amava parlare del suo passato. Quanto potevo capirlo e per questo non insistetti. Salutai i quattro uomini, ringraziai il taverniere e la moglie e andai nella mia stanza per la notte. Appena incontrai il cuscino mi addormentai.
Guisgard
06-11-2015, 01.55.11
Clio uscì nel cortile e raggiunse il gruppo delle reclute.
In pochi istanti fece capire a Gaynor e a Marwel di farsi da parte, nonostante le due si erano preoccupate per Icarius.
Questi si alzò, sputò a terra il sangue che gli usciva dal labbro e tornò in riga con gli altri, per ascoltare il discorso di benvenuto di Clio.
“Io...” disse Icarius quando lei ebbe concluso “... io non so niente di questa guerra, né perchè sia cominciata e neanche se finirà mai... voglio solo svolgere più missioni possibili, guadagnare tutto il denaro che posso e pagare la penale che mi permetterà di lasciare questo posto... io sono un pilota, non un soldato... voglio volare e di uccidere la gente, al di là del colore della propria bandiera, non mi frega nulla...” guardando fisso il volto di Clio.
Lady Gwen
06-11-2015, 01.59.24
"Di sicuro, se vi fate molto male, le mie cure potrebbero non essere molto piacevoli" dissi scherzando, ma in realtá mi infastidiva non poco.
Sorrisi lievemente, per poi stringere la mano di Fermer e rivolgergli un'occhiata insofferente.
Non ne potevo piú di stare a quel tavolo e non ne potevo piú del capitano in particolare.
Guisgard
06-11-2015, 02.04.03
La folla che gridava, i contadini che marciavano intonando il nuovo inno nazionale e poi gli operai che davano fuoco alle fabbriche.
In breve tutta Animos fu avvolta dal fuoco.
Il fuoco rosso della rivoluzione.
Le chiese chiuse, le ville ed i palazzi assaliti e devastati.
Il terrore.
Le esecuzioni sommarie, le perquisizioni e la scomparsa di persone nel cuore della notte.
Era accaduto di colpo, come un fulmine che squarcia il cielo azzurro di Primavera.
Tra una festa e l'altra era scoppiata la rivoluzione.
La fredda cantina, il rancio stomachevole e la sporcizia.
Gli sguardi delle sentinelle che non li abbandonavano mai, neanche per andare in bagno o lavarsi.
Poi il plotone di esecuzione.
Il volto di sua madre, il fuoco.
Ancora fuoco.
Poi più nulla.
Dacey si svegliò di colpo.
Spesso i ricordi si univano agli incubi.
Era ancora notte fonda.
Ma solo dopo qualche istante si accorse di quella musica.
Qualcuno suonava da fuori.
Era un'ocarina.
La stessa che aveva sentito suonare per lei da Guisgard in quel locale.
Lady Gaynor
06-11-2015, 02.04.38
Fumavo di rabbia. Non ero un militare, forse il senso di ciò che avevo appena sentito era anche giusto, ma io sono di quelle persone che credono ci siano modi e modi per dire le cose. E quello ai miei occhi fu un modo decisamente sbagliato.
"Non c'è nulla di più triste al mondo che vedere una donna perdere la propria femminilità per acquisire la rozzezza tipica degli uomini di basso livello" dissi. Mi rivolsi poi alla ragazza bionda "Signorina, venite, andiamo via di qui... Il tenente su questo ha ragione, non è posto per due ragazze civili" dissi calcando sull'ultima parola.
Stavo rientrando all'interno dellla base, quando sentii la recluta parlare. Mi parve un pesce fuor d'acqua in mezzo a quei soldati addestrati solamente a combattere, le sue parole mi colpirono e provai per lui un moto di simpatia mista a nostalgia. Io sono un pilota... voglio solo volare... parole che avevo già sentito. Mi ripromisi di parlarci l'indomani, di fatto quel soldato aveva attirato la mia attenzione.
Guisgard
06-11-2015, 02.10.31
Goz rise a quelle parole di Gwen.
“Che caratterino la ragazza.” Disse divertito.
Ma Fermer comprese lo sguardo della giovane.
“Ora, se permettete, credo di dovervi salutare, signore.” Il medico.
“E perchè?” Stupito Goz. “La notte è giovane.”
“Ma noi domattina dobbiamo essere pronti e svegli, signore.” Fece Fermer. “Sarà meglio che riaccompagni la mia valente ed unica infermiera. Con permesso e buonanotte.”
“Ah, voi medici...” mormorò Goz “... troppo attaccati al dovere... beh, buonanotte allora.”
Sorrisi soddisfatta nel vedere che il ragazzo si era alzato e aveva ripreso il suo posto, nonostante le cure delle donne.
Così si fa, soldato...
La diva si rivolse a me, in modo tagliente e scortese, proprio come io avevo cercato di non essere con lei.
"Benvenuta ad Evangelia..." vagamente sarcastica.
Cosa si aspettava? Che una donna in uniforme fosse docile e zuccherosa?
Non potevo certo spiegare a quella bellissima dama raffinata che cosa significasse mantenere la propria femminilità in quella vita.
Non era una cosa visibile come poteva essere la sua, ma questo non significava che non ci fosse.
Ignorai le due donne, e procedetti col discorso.
Poi quando finii di parlare fu proprio lui a parlare, mettendo in chiaro che non gli importava niente di questa guerra.
Non era necessario, in realtà.
"Benissimo, soldato.." Guardandolo negli occhi "Sei in buona compagnia, come ho detto non è obbligatorio che vi importi di quella guerra... Mi dispiace contraddirti, ma nella legione straniera i piloti sono anche dei soldati, se vuoi andartene da qui più rapidamente possibile, come mi pare di capire, dovrai diventarlo, e anche diventare molto bravo... Solo i migliori vengono scelti per le missioni più rischiose e quindi più remunerative.." Senza mai staccare lo sguardo da quello della recluta.
Lo so bene, soldato, fidati di me... L'ho fatto anche io...
Già, ma io lo facevo nella speranza che l'adrenalina estrema cancellasse il dolore per qualche momento, e a volte funzionava, oppure che venisse Madonna Morte a trovarmi, e lo cancellasse per sempre.
Paradossalmente, l'Amore mi aveva distrutto, consumato, ma gli dovevo i miei rapidi gradi.
Guardando le reclute mi rendevo conto che molti di loro potevano avere la mia età, se non di più.
Lasciai che quel ricordo doloroso se ne andasse, e tornai a guardare il ragazzo.
Era l'unico che aveva osato parlarmi, guardarmi in faccia, e ai miei occhi il pugno del caporale non era poi così grave, denotava carattere.
Sperai vivamente ci fosse del buono in lui.
"Il vostro nome, soldato?" Chiesi, perentoria.
Dacey Starklan
06-11-2015, 02.14.08
<< No madre! No!>> mi svegliai di soprassalto, accaldata come se il sogno fosse stato reale.
Tentai di respirare a fondo e far passare la paura quando una musica arrivò alle mie orecchie. Afferrai una vestaglia ed uscii dalla camera. Avevo bisogno di prendere aria.
Lady Gwen
06-11-2015, 02.17.10
Per fortuna Fermer capí e uscimmo dal locale, seppur con le insistenze del capitano e quando fummo finalmente fuori tirai un sospiro di sollievo.
Mi sarei abituata all'ambiente militare, ma non mi sarei mai abituata a quello.
Guisgard
06-11-2015, 02.22.26
Gaynor lanciò quelle frecciatine a Clio, per poi rivolgersi a Marwel con lo scopo di allontanarsi da lì.
E naturalmente gli sguardi delle reclute, i maschi ovviamente, erano tutte per bella diva e la solare ragazza dagli occhi verdi.
Icarius ascoltò Clio, ma nei suoi occhi azzurri c'era una profonda inquietudine, una rabbia sommersa.
“Icarius...” disse “... Icarius Hero... pilota cadetto dell'Accademia Aeronautica Imperiale... e se volete sapere cosa penso di questo posto e di voi tutti... beh... per me siete solo dei fanatici... dei pazzi...”
“Ah, però!” Esclamò Palos divertito, un altro di quei cadetti. “Ehm... chiedo perdono, signore...” fissando Clio.
“Tu devi parlare solo quando sei chiamato in causa!” Ringhiò il caporale. “Capito, feccia?”
“Si, signore!” Annuì Palos, trattenendo a stento una risata.
Guisgard
06-11-2015, 02.24.08
Dacey indossò la vestaglia e lasciò la sua camera.
Era una notte umida, malinconica e silenziosa.
Silenzio rotto solo dal suono dell'ocarina.
E nel cortile, seduto sotto una palma, Guisgard suonava alla Luna che pareva indifferente ed avvolta nella magia di quella notte.
Guisgard
06-11-2015, 02.26.39
Fermer e Gwen lasciarono il locale, ritrovandosi nel cortile.
Poco lontano c'erano le reclute appena giunte, ma i due non vi badarono.
“Perdonate i modi del capitano Goz...” disse il giovane medico all'infermiera “... è fatto così... credo apprezzi tutte le donne e dunque, com'è naturale che sia, non ne apprezza in realtà nessuna fino in fondo.” Guardò il cielo. “Che pace... le notti del deserto sono uniche al mondo... non trovate?”
Dacey Starklan
06-11-2015, 02.27.22
Mi strinsi nella mia veste da camera mentre raggiungevo Guisgard e la sua ocarina.
Sembrava così assorto che esitai un attimo prima di avanzare.
<< Posso?>> chiesi garbatamente prima di sedermi, << avevo bisogno di un po' d'aria fresca, spero non vi infastidisca la mia presenza >>
Alzai una mano, bruscamente per fermare il caporale.
"Parlo io coi cadetti.." Senza voltarmi.
Guardai l'altro cadetto che aveva parlato, solennemente annuendo.
Ascoltai il ragazzo, Icarius, attentamente, nascondendo male una risata.
"Non per farmi gli affari tuoi, ma se ci disprezzi tanto, cosa ti sei arruolato a fare?" Divertita.
"Nessuno ti obbliga ad arruolarti.." Con gli occhi nei suoi.
"Però mi dispiace ma devo contraddirti.. La vedi quella porta?" Indicando l'entrata "Icarius Hero pilota cadetto dell'Accademia Aereonautica Imperiale è morto quando hai varcato quella soglia, ma lo ritroverai quando lascerai la Legione.. Ora sei Icarius Hero, legionario di Evangelia.. E ti conviene comportarti come tale, sono stata chiara?".
Attesi un istante poi alzai le spalle.
"In realtà è solo un consiglio, poi fai quello che ti pare, se vuoi passare il tempo a lamentarti fa pure.. Ma durerai poco, fidati di me.." Con un leggero sorriso "Forse non vorrai essere qui, ma ora ci sei, fa del tuo meglio!".
Guisgard
06-11-2015, 02.35.32
Dacey si avvicinò a Guisgard.
“Certo...” disse lui, smettendo di suonare “... in verità è una notte umida...” guardando il cielo il militare “... una di quelle notti senza stelle... dove la Luna sembra indifferente... mi ricorda le sere d'Estate dove sono nato io... sere avvolte dall'afa e dalla foschia, senza stelle e desideri...” si voltò a fissare la ragazza “... non avete sonno? Qualcosa vi rende inquieta?” Sorrise. “Avete forse perso la sicurezza che tramuta una Cenerentola in una principessa?” Sarcastico.
Lady Gwen
06-11-2015, 02.37.44
Ascoltai le parole di Fermer sul capitano e sospirai. Giá, non c'era niente da fare.
Guardai poi il cielo anch'io e sorrisi annuendo, per poi voltarmi verso di lui.
"Credevo, anzi voi mi avevate fatto credere, che qui non ci fosse tempo per l'Amore, la poesia e tutte queste cose belle, essendo soprattutto che ci troviamo in un forte militare" dissi ironicamente, sorridendo e guardandolo incuriosita.
Dacey Starklan
06-11-2015, 02.39.41
Lo ascoltai mentre le sue parole assumevano un'aurea magica nel contesto della notte.
<< Dove siete nato? Da dove venite?>> gli domandai sperando di trovare qualche risposta alla mia curiosità.
<< Ho semplicemente fatto un brutto sogno... Non temete, sarò una perfetta principessa, dovete credere in me>>
Guisgard
06-11-2015, 02.46.53
“Sono qui altrimenti sarei giustiziato per diserzione.” Disse Icarius a Clio. “Vi ripeto, il mio unisco scopo è quello di guadagnare e pagare la penale per andarmene.” Con sguardo deciso. “E con tutto il rispetto risparmiatemi la vostra filosofia di vita. Io non sono come voi, o come chiunque altro in questo posto.”
Guisgard
06-11-2015, 02.55.15
“Oh, la poesia è tutt'altra cosa.” Disse sorridendo Fermer a Gwen. “I poeti sanno parlare alla notte, come alle donne, traendo dalle prime i sogni e dalle seconde i sospiri.” Guardò di nuovo il cielo. “Che pace stanotte, Gwen... vorrei che non passasse mai... che non ci fosse più la guerra... più nulla... solo la calma di questa notte...”
In tanti anni non mi era mai captata una storia del genere.
L'arruolamento era volontario, per un motivo o per l'altro, ma volontario.
Adesso si stava allargando.
"Soldato, moderate il vostro linguaggio... Il fatto che vi abbia permesso di parlare non significa che possiate rivolgervi ad un tenente come ad un vostro pari, immagino che nell'Areonautica Imperiale vi abbiano insegnato a trattare con i superiori. Stavolta passi, la prossima non lascerò correre!" con un tono che non ammetteva repliche.
Un conto era il carattere, un conto l'insubordinazione.
"Bene, se non c'è altro, il caporale vi mostrerà i vostri alloggi..." Lasciando per un momento lo sguardo di Icarius per osservare gli altri.
"Domattina all'alba cominceremo l'addestramento, poche chiacchiere e duro lavoro.." Tornando a guardare Icarius.
"A domani, soldati..".
Guisgard
06-11-2015, 02.59.00
Guisgard guardò Dacey, poi di nuovo il cielo e la Luna.
“Sono nato in un posto dove la terra si congiunge al cielo.” Disse. “Dove le nuvole al tramonto sembrano assumere le forme di città perdute oltre i cieli. E forse per raggiungerle, per volare oltre quelle nuvole e cercare quelle città perdute e misteriose che affollavano i miei sogni di bambino, che ho scelto di fare il pilota.” Rimise a posto l'ocarina. “Non dubito che sarete un'ottima principessa. Dopotutto sarò io a farvi da maestro.” Facendole l'occhiolino.
Dacey Starklan
06-11-2015, 03.02.33
<< Parlate di un luogo che sembra essere uscito fuori direttamente da una fiaba. Deve essere stato bello vivere in un posto simile.>> dissi con occhi vagamente sognanti.
<< Quest dovete dirmelo. Cosa sapete voi di come agisce una principessa?>>
Guisgard
06-11-2015, 03.03.51
“Ecco.” Disse il caporale, dopo le ultime parole di Clio. “Avete sentito il signor Tenente? Bene. Fianco destr!” Gridò. “Uno, due! Uno, due! Avanti, rammolliti! Seguitemi o vi lascerò dormire sotto l'umidità! Uno, due! Uno, due!” E li condusse ai loro alloggi.
“Che donna il bel tenente, eh?” Marciando Palos. “E non erano male neanche le due che ti hanno soccorso.” Guardando Icarius. “Ho idea che non ci annoieremo qui...” sorridendo.
Ma Icarius non rispose nulla.
Era notte fonda.
Lady Gwen
06-11-2015, 03.08.39
Sorrisialle sue parole.
"Non passerá, se non volete. Non passerá, quando siamo solo noi due" dissi piano, guarandolo.
Guisgard
06-11-2015, 03.13.10
Guisgard rise appena.
“Diciamo” disse a Dacey “che come voi anche io ho avuto modo di stare a stretto contatto con la nobiltà. I loro abiti sfarzosi, l'aria insofferente, le loro frivolezze e tutto il resto.” Sorridendo. “E trascorrere del tempo con chi è tanto diverso da noi alla fine un po' ti insegna qualcosa.” La guardò. “Forse ora dovreste tornare a dormire. La principessa di Animos doveva essere una ragazza pigra e viziata, di quelle che si svegliano a Mezzogiorno.” Divertito. “Dunque non voglio correre il rischio di vedervi stanca e con le occhiaie domattina.” Facendole l'occhiolino.
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Dacey Starklan
06-11-2015, 03.17.02
Chissà qual era il suo passato e i motivi che lo avevano portato a conoscere bene la nobiltà.
Scossi la testa disapprovando quella descrizione.
<< Dubito che la principessa lo fosse... Non so perché ma ho questa sensazione...Ad ogni modo avete ragione, meglio tornare a dormire. Inizio ad avvertire freddo. Grazie per la vostra compagnia.>>
Guisgard
06-11-2015, 03.18.25
Fermer guardò Gwen e sorrise.
“Vi prendo in parola allora.” Disse, mentre la notte ricopriva tutto col suo velo di umidità. “Guardate che poi vi credo davvero...” senza distogliere i suoi occhi da quelli di lei “... magari siete davvero in grado di regalarmi una notte così serena e magica... come non accadeva da tempo...” aggiunse piano.
Guisgard
06-11-2015, 03.22.14
Guisgard annuì a Dacey.
“Io resterò qui sotto...” disse mentre la ragazza fece per andarsene “... a suonare ancora...” prendendo di nuovo la sua ocarina “... così la musica scaccerà i brutti sogni... non sarà una serenata d'Amore, ma è un ottimo rimedio per dormire serena... buonanotte...” con un ceno del capo, per poi restare a guardarla mentre svaniva sulle scale.
E come promesso iniziò a suonare sotto la finestra della camera di lei.
Dacey Starklan
06-11-2015, 03.25.11
<< Vi ... Vi ringrazio >> mormorai piacevolmente sorpresa per la sua premura. Tornata nella stanza di nuovo nel mio letto in effetti le note dell'ocarina mi raggiunsero. Chiusi gli occhi lasciandomi cullare.
Guisgard
06-11-2015, 03.34.41
Le note dell'ocarina salirono piano, avvolgendo, come un lieve e soffuso tepore, le pareti della camera di Dacey.
Era una musica lenta, dolce, cullante e rassicurante, fatta di intrecci e giochi, immagini e sogni.
E la ragazza in quelle note riconobbe quasi i luoghi che Guisgard le aveva descritto poco prima, come quel cielo sterminato e le sue gonfie nuvole bianche, che naufragando tra il tramonto ed il crepuscolo disegnavano sull'orizzonte città e mondi lontani, fatti di esotico e romantico splendore.
E così la ragazza si addormentò, stavolta senza incubi, paure ed inquietudini.
E serenamente la vide riaprire gli occhi il nuovo giorno, quando il dorato brio del mattino la svegliò con freschi giochi di luce sul suo bel viso.
E dal cortile saliva alto l'odore del pane caldo, delle focacce e delle brioche.
Lady Gwen
06-11-2015, 03.34.42
"Eh chissá, magari é cosí..." dissi piano, con gli occhi nei suoi.
Guisgard
06-11-2015, 03.44.00
Intanto una fitta e densa nebbia era scesa sul forte.
“Allora siete una specie di fatina...” disse Fermer a Gwen, prendendo poi la sua mano e portandola sotto un pergolato, per ripararsi dall'umidità “... ecco... addio Luna...” mormorò guardando il cielo reso impenetrabile dalla nebbia “... se siete davvero una fatina fate allora un incantesimo o questa notte non ci mostrerà più il suo splendore.” Sorridendo.
Lady Gwen
06-11-2015, 03.51.10
Mi prese per mano e mi portó sotto un pergolato.
Risi piano; non era andato molto lontano.
"Sono sicura che non c'é bisogno di ció per rendere speciale una serata."
Seguii con lo sguardo i cadetti andare via, chiedendomi ancora per un istante cosa ci facesse lì quel ragazzo.
Perché non era rimasto nell'esercito imperiale se lo desiderava?
Mi chiesi se l'avrei mai saputo, pensai mentre mi tornavano in mente i suoi occhi azzurri.
Sperai solo fosse un elemento valido, e che ce ne fossero degli altri tra quelle reclute.
Ero sola, sola coi miei pensieri.
Per un momento mi balenò l'idea di tornare al saloon, ma poi ci ripensai.
Era tardi ormai, e all'alba dovevo essere operativa, senza contare che ogni tanto mi piaceva passeggiare da sola per la base.
A volte avevo anche aspettato l'alba, l'alba nel deserto è speciale.
Mi incamminai verso i miei alloggi, ma quasi senza rendermene conto, mi ritrovai in un angolo della base, uno come tanti, ma denso di ricordi.
Mi fermai, appoggiata allo stipite di una porta, ad osservare la panchina in quello che doveva assomigliare ad un giardino.
Una panchina su cui non mi sedevo da anni.
I minuti passavano, e io continuavo a guardare l'orologio del forte.
Potevo quasi sentirlo scandire i battiti del mio cuore.
Era una calda giornata estiva, una come tante altre, che sarebbe entrata a forza nei miei ricordi, e già lo sapevo mentre aspettavo: nel bene e nel male, non avrei mai dimenticato quel giorno.
Lasciai per un momento vagare lo sguardo all'orizzonte, e proprio allora, lui arrivò.
"Ehi, ciao!" mi chiamò, facendomi sussultare.
"Ciao.." riuscii soltanto a dire, sorridendo piano.
Lui si fermò e mi scrutò sospettoso "Va tutto bene?".
"Sì, certo.." sorrisi "Sediamoci..".
Lo guardavo, e più lo guardavo più sentivo battere il cuore, osservavo il suo sorriso, memorizzavo il tono della sua voce, da quel giorno sarebbe cambiato tutto.
Da quel giorno l'avrei perso per sempre.
Non è detto, una vocina impertinente si fece strada nei miei pensieri, magari è solo l'inizio.
Sospirai, ero lì proprio per uccidere quella vocina impertinente.
Lui si sedette accanto a me, come avevamo fatto mille volte prima e dopo esserci arruolati insieme nella Legione Straniera.
"Allora?" incalzò lui, tra il divertito e il preoccupato "Che volevi dirmi?".
Presi un profondo respiro, lasciando che il mio sguardo si perdesse nel suo.
Possibile che non si accordi del modo in cui lo guardo?
Della pelle d'oca che mi ricopre se per sbaglio mi sfiora il braccio?
Non mi vede trattenere il respiro, non vede le mie gambe incerte?
Ora avrei avuto la risposta a quelle domande.
Erano mesi che mi preparavo a quel momento.
Ce l'avrei fatta, non avrei pianto, e sarei andata avanti.
Me lo dovevo, lo dovevo a me stessa, non potevo continuare a distruggermi in quel modo.
Il rispetto che avevo verso me stessa me lo impediva, urlava perché la smettessi.
"Devo dirti una cosa.." cominciai, a bassa voce.
Sentivo il cuore battere sempre più forte.
"Una cosa.." sforzandomi di alzare lo sguardo a cercare il suo "Dopo la quale non vorrai più vedermi..".
Lui scoppiò a ridere.
"Eh, adesso.." divertito, per poi accorgersi che io non lo ero affatto "Dici sul serio?".
"Sì.." sospirai.
Adesso, Clio, ora o mai più.
Presi un profondo respiro.
"Mi sono innamorata di te.." mormorai, sostenendo il suo sguardo, senza lacrime.
Attesi, un solo istante, quell'istante in cui la vocina della speranza si fece largo nei miei pensieri, fino ad essere chiara e limpida, bellissima.. prima di morire.
"Clio io.." mormorò, imbarazzato, con voce tremante "Io non..".
"Lo so.." annuii, mentre vedevo la speranza precipitare dal torrione più alto e sfracellarsi al suolo "Lo so, l'ho sempre saputo, tranquillo..".
Non posso dire che il mio cuore si spezzò quel giorno, perché si era spezzato, pezzo per pezzo negli anni in cui gli avevo vissuto accanto, nella speranza e nell'amicizia.
Ora era davanti a lui, un puzzle impossibile persino per me.
"Sei il mio migliore amico.." disse lui, mestamente "Ti voglio troppo bene, io non..".
Chinai il capo.
"Lo so, Neko, ma dovevo dirtelo.. sto male.." ammisi, chinando il capo "Faccio fatica persino a respirare.." dissi soltanto, in un sussurro.
Come spiegare quello che provavo?
Come poteva comprendere?
Gli augurai che non dovesse mai farlo.
"Mi sono offerta volontaria per la missione Suspiria.." dissi, dopo un lungo istante di silenzio.
Lui trasalì "Ma sei pazza!" esclamò "È una missione suicida, l'hai detto tu stessa!".
Io sorrisi, un sorriso amaro e triste.
"Sì, l'idea è quella.." sospirai "Ne ho bisogno.." dissi soltanto.
Osservavo il suo sguardo, sgomento, deluso, incredulo.
"Io.. non voglio perderti, Neko.." scossi la testa "Ci proverò, ce la metterò tutta per cancellare quello che provo e riuscire di nuovo a starti accanto..".
"Da quanto?" mi interruppe.
"Da sempre.." mormorai .
"Ci proverò.." sorrisi "Prometto che ci proverò, ad andare avanti, a dimenticare, a guarire..".
"Promettermi che tornerai, Clio.." mi disse lui "Non voglio perderti..".
Io sorrisi, e annuii "Ci proverò.." dissi soltanto, per poi sfiorargli dolcemente la guancia "Ti auguro di incontrare una donna che ti ami quanto ti ho amato io, e che tu possa essere amato..." sorrisi, procurandomi una fitta particolarmente dolorosa "Perché immagino non ci sia cosa più bella al mondo".
Quel ricordo scivolò via, investendomi come sempre del suo alone di tristezza.
Ce l'avevo fatta alla fine, ero guarita.
Ma il mio cuore restava ancora un puzzle impossibile per me da ricomporre.
Alzai gli occhi al cielo e sorrisi, lanciando un pensiero al mio amico ormai lontano.
Ogni tanto mi mancavano le nostre chiacchierate, le nostre risate.
Ma il dolore quello no, non mi mancava mai.
Restai appoggiata a quello stipite ancora per un istante, per poi sospirare, alzarmi e raggiungere la mia stanza.
L'alba ormai era prossima.
Guisgard
06-11-2015, 03.56.31
“Infermiera Gwen...” disse Fermer assumendo una divertita e poco probabile espressione seriosa “... stanotte mi sembrate molto meno pratica, razionale e composta del solito. A cosa si deve questo cambiamento? All'abito che indossate? Al vino del nostro saloon? Forse alla Luna sparita nella nebbia? O magari alle discutibili ed insopportabili avance del nostro capitano Goz?” Scoppiando a ridere. “O forse...” cambiando espressione e facendosi stavolta davvero serio “... forse state tentando il vostro superiore medico?” Guardandola negli occhi.
Lady Gwen
06-11-2015, 04.02.30
Sorrisi, sempre guardandolo negli occhi.
Tentando... quella sí che era una bella domanda...
"Cosa volete che vi risponda?" dissi solamente, cercando di carpire la risposta nel suo sguardo.
Guisgard
06-11-2015, 04.08.08
Quel ricordo.
L'Amore deluso.
Soffrire per Amore, disse qualcuno, forse proprio Lancillotto, è qualcosa di Divino, poiché purifica il cuore.
Ma le pietre del deserto, le gole impervie, le erbe secche, gli scorpioni, i serpenti e soprattutto i famigerati Valchiria, strumenti di morte, avevano spazzato via tutto dal cuore di Clio.
Tutto, forse.
Ma di sicuro doveva mettere il suo cuore al servizio della legione.
La sua forza per combattere quella guerra, sebbene nel suo animo una parte di lei lottava ancora contro il suo passato.
La notte stava scorrendo via rapida, silenziosa, avvolta dall'umida nebbia.
Ma poco prima dell'alba, a precedere il chiarore dell'Est, ad un tratto qualcosa strappò Clio dai fantasmi del suo passato.
L'allarme.
Echeggiava nella notte, riportando tutti all'amara e dura realtà.
L'allarme che chiamava tutti a rapporto nella caserma centrale.
Non ebbi nemmeno il tempo di riposare, nemmeno il tempo di stendermi e chiudere gli occhi su quella giornata.
Ma ci ero abituata.
Una vecchia canzone dei soldati dice che i soldati non dormono mai, e probabilmente era vero.
L'allarme.
Scattai in automatico, come avevo fatto più e più volte.
In un attimo raggiunsi la caserma centrale.
Guisgard
06-11-2015, 04.13.49
Fermer sorrise appena a Gwen.
Un sorriso che svanì presto.
“Beh, basta un si oppure un no...” disse guardandola negli occhi.
Ma un attimo dopo suonò l'allarme.
Lady Gwen
06-11-2015, 04.18.29
Rimasi spiazzata dalla serietá e dall'intensitá con cui mi guardava.
"Chissá, magari é un sí..." dissi piano, col cuore che batteva forte e la voce che usciva a stento.
Poi, l'allarme.
Guisgard
06-11-2015, 04.20.49
Clio raggiunse la caserma centrale, dove trovò il tenente Tesua ed alcuni fra i migliori piloti della base, come Pintos, Lyod e Sbrizz.
Un attimo dopo arrivò anche Goz, col volto accigliato, assonnato e spettinato.
“Anche per questo dovranno pagare quei dannati...” disse seccato, con una cartina geografica in mano “... signori, rammentate la fabbrica di componenti a quindici miglia a Sud di Evangelia? Quella in cui da giorni i suoi operai sono in sciopero? Ebbene, dalle rivendicazioni sono passati ai fatti. Alcuni lavoratori hanno smesso di scioperare ed il resto della massa li ha assaliti. La sorveglianza della fabbrica è intervenuta, ma gli scioperanti hanno rubato un paio di carri, devastando tutto l'impianto ed uccidendo i vigilanti. Si teme, a ragione, ci siano infiltrati di Canabias. Raggiungete la fabbrica e disarmate quei dannati. Con ogni mezzo. Se necessario distruggeteli nei carri che hanno rubato. Andate.”
Guisgard
06-11-2015, 04.37.38
L'allarme interruppe quel momento tra Gwen e Fermer.
“L'allarme...” disse lui “... la notte tranquilla è davvero svanita...” con un sorriso malinconico “... e con essa la sua magia...” le prese la mano “... venite, torniamo in infermeria... qualche pilota a breve potrà aver bisogno di noi...” guardandola mentre l'aurora disegnava vivaci giochi tra le ciocche dei suoi capelli scuri.
http://i.imgur.com/cDaPige.jpg
Guisgard
06-11-2015, 04.38.49
Quel ricordo.
La sensualità di quel gesto, il tocco delle dita di lui sul collo di lei, l'odore della sua pelle, il rumore del suo respiro.
Altea rivide ogni istante e risentì ogni emozione di quel ricordo, tra malinconia, passione soffocata e sensualità appena solo avvertita.
Intanto insieme a Rodian scivolavano fra la vegetazione umida, udendo lontano il rumore di motori.
L'ossessione e l'oppressione erano poi forti.
Come se qualcuno li stesse braccando.
Strisciarono così, come animali in fuga.
Alla fine poco più avanti intravidero, grazie al chiarore che iniziava a liberare il cielo, una casa nella boscaglia.
“Raggiungiamola...” disse piano Rodian.
Lady Gwen
06-11-2015, 04.39.55
L'allarme interruppe quel momento, riportandoci alla realtá.
Annuii ricambiando il suo sguardo, mentre un nuovo giorno stava per nascere e lui mi prendeva per mano.
Non sapevo se sarei riuscita a non pensare a ció che stava accadendo un attimo prima che suonasse l'allarme, a quella domanda e alla sua serietá nel farmela.
Avevo risposto che poteva essere un sí, ma non ero nemmeno sicura che fosse la risposta giusta, in fondo non lo stavo tentando, stavo solo assecondando quella magica atmosfera, quasi carica di elettricitá, che si era creata, avevo assecondato le sue attenzioni, le sue parole, i suoi sguardi e non capivo quale fosse stata la sua reazione in merito, fatto sta che non sarei riuscita a comportarmi come avevo fatto fino a quel momento, qualcosa era cambiato e non potevo tornare indietro.
Dacey Starklan
06-11-2015, 10.37.04
Quei suoni così armoniosi andarono a stuzzicare la mia immaginazione e a posto degli incubi questa volta la mia mente era immersa in un paesaggio bucolico e aureo allo stesso tempo, un luogo fuori dalle leggi dello spazio e del tempo. Una sorta di fiaba che sia accompagnava alla ninna nanna dell'ocarina.
Quella notte dormii come non facevo da molto, quando ancora il mio corpo si posava sulle sete del mio letto a baldacchino, nel palazzo di Animos.
Il risveglio fu altrettanto dolce, un susseguirsi di profumi da far venire l'acquolina in bocca raggiunsero il mio naso e tutti i miei sensi.
Scesi al piano di sotto con un gran sorriso, pronta ad iniziare la giornata.
<< Buongiorno a tutti >> esclamai prendendo una focaccina.
Lady Gaynor
06-11-2015, 16.03.41
Dopo essermi presentata alla ragazza bionda, mi ritirai nella mia stanza. Ero troppo arrabbiata per fare conversazione o tornare nel saloon. Mi preparai per la notte e mi accesi un'ultima sigaretta, dopodiché mi stesi sul letto ripensando a quanto appena avvenuto, mentre l'immagine di quegli occhi azzurri mi accompagnava nel sonno...
Fui svegliata improvvisamente dal suono di una sirena. Oh mio Dio, l'allarme!
Guardai fuori dalla finestra e vidi che albeggiava. Indossai una vestaglia ed uscii nel corridoio, già gremito di soldati che si dirigevano verso la caserma. La porta della camera di Goz era aperta, mi affacciai e vidi che era vuota. Rimasi così nel corridoio, chiedendomi cosa fare...
Guisgard
06-11-2015, 16.52.15
L'allarme echeggiava assordante per tutto il forte, facendo correre i legionari dai loro posti di sorveglianza e buttando giù dalle brandine quelli che invece dormivano.
Fermer, in quel trambusto, tenendo Gwen per mano, affinchè non venissero investiti e travolti dai legionari che correvano in ogni direzione, raggiunse l'infermeria con la ragazza.
E giunti là, il medico e la sua infermiera trovarono il bambino tremante ai piedi del lettino.
L'allarme lo aveva svegliato ed impaurito.
Ricordi recenti e terribili si erano destati in lui.
Altea
06-11-2015, 16.53.39
Seguii Rodian, le ombre della notte stavamo svanendo con la luce dell' Alba.
Ad un tratto vedemmo una casa e mentre ci dirigemmo in quel luogo, rimisi la collana di lapislazzuli, avvertivo caldo sia per la fatica di quella traversata a terra e per quel ricordo ancora vivo, quasi avvertivo il suo profumo così delicato e fresco. Sospirai, pensai sicuramente avesse esaudito il suo desiderio contro tutto e tutti...lo avevo sempre ammirato per questo. Purtroppo, non lo vidi più dopo i quindici anni e l' anno scorso ricevetti, a sorpresa, una sua lettera. Ma non volevano avessi a che vedere con lui, e la mia matrigna strappò quella lettera davanti ai miei occhi...chissà cosa mai vi era scritto.
Raggiungemmo la casetta, vi era un giardinetto coi melograni, e sentii la mia pancia brontolare.."Siamo certi siano persone affidabili?" chiesi a Rodian "Siamo fuori i confini di Chevral? Magari qualcuno mi conosce dai dipinti o altro".
Ascoltai il resoconto di Goz allibita.
Era da tempo che temevamo una cosa del genere.
Non c'era tempo da perdere.
"Certo capitano..." Annuii a quelle parole.
In brevissimo tempo radunai i miei uomini migliori e fummo pronti per partire.
Le reclute avrebbero aspettato.
Guisgard
06-11-2015, 17.01.18
Gaynor indossò la sua sfarzosa vestaglia di pizzo e raso rosa, con ricami alla belle epoque e lasciò il suo alloggio.
La base era percorsa da legionari che di corsa andavano in ogni direzione.
Quasi, cosa assai incredibile, neanche si accorgevano di loro.
“Madama...” disse ad un tratto qualcuno alle sue spalle “... certo che vedendovi da vicino è ancora più sconvolgente la cosa... in senso positivo intendo.” Sorridendo.
Era un uomo alto e magro, sulla sessantina, con giubbotto da aviere, cappellino militare e baffi brizzolati.
“Comunque non dovreste star qui, o finirete per essere travolta.” Aggiunse. "Mi chiamo Park... ex capo istruttore ed ora addetto alla sorveglianza degli hangar."
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Guisgard
06-11-2015, 17.04.46
“Non ho idea di chi viva qui...” disse Rodian ad Altea, indicando la casa isolata “... ma non abbiamo altra scelta... chiunque abiti in quella casa non può essere peggio dei carri di Canabias... copritevi il volto, magari con i capelli che scendono sul viso... forse non vi riconosceranno...”
Guisgard
06-11-2015, 17.07.46
Clio ed i suoi raggiunsero gli hangar.
Gli aerei erano già pronti.
Pochi istanti e decollarono.
Il cielo era ormai chiaro e i caccia sfrecciavano rapidi sul deserto.
“Tenente...” disse Kourt via radio a Clio “... vedo del fumo laggiù... deve essere la fabbrica dei componenti... cosa facciamo? Sorvoliamo a bassa quota?”
Altea
06-11-2015, 17.09.15
Dovevo nascondermi il viso? Rimasi perplessa, avevo comunque la mia sacca e presi un velo e me lo misi sul capo, nascondendo i capelli e il volto.."Farò finta di essere di una altra religione..anzi no magari posso dire ho il volto pieno di ferite e non voglio mostrarlo, potrebbe funzionare..avanti andiamo" ed entrammo nel giardino e bussammo alla porta.
Lady Gaynor
06-11-2015, 17.12.22
Guardai l'uomo e gli sorrisi. "È bello vedere come anche in certi frangenti la galanteria di un uomo abbia la meglio..." gli dissi. "Vi ringrazio della premura, in effetti mi stavo giusto chiedendo cosa fare... penso che prima di tutto dovrei vestirmi, ma poi? Cosa fa, dove va un civile in caso di suonato allarme?"
Guisgard
06-11-2015, 17.14.30
Rodian ed Altea raggiunsero la casa isolata e lui bussò.
Subito si sentì un cane abbaiare.
Passò qualche istante e poi finalmente la porta si aprì.
Apparve allora un uomo anziano sulla soglia, con accanto un cane che abbaiava forte verso i due fuggitivi.
“Sta buono, Astro...” disse l'anziano al suo cane “... chi è?” Chiese poi a chi aveva bussato.
Era infatti cieco.
“Perdonateci, signore...” mormorò Rodian “... stavamo attraversando il confine di Cherval e poi abbiamo avuto un gusto all'auto... ora siamo a piedi, infreddoliti ed affamati...”
“Prego, entrate...” fece l'anziano “... e non temete, il mio cane non vi farà alcun male... in quanti siete?”
“Io e mia sorella...” rispose Rodian, facendo poi segno ad Altea di entrare.
Alla fine vedemmo l'alba dagli aerei, e non c'era cosa più bella, anche se per noi era un'alba di guerra.
Alla fine avvistammo la fabbrica, con del fumo a rivelarne la posizione.
"Affermativo.." Annuii a Kourt "Sorvoliamo per avere una visuale migliore della situazione, ma occhi aperti, se ci sono infiltrati di Canabias saranno bene armati, e potrebbero attaccarci, dunque massima prudenza!".
Altea
06-11-2015, 17.18.54
Arrivò ad aprirci un anziano signore, sembrava solo..all' apparenza, ma preferii non togliermi il velo, in caso vi fossero altre persone in casa.
Mi accorsi l' uomo era cieco e come amico aveva un fidatissimo cane di nome Astro.
Sorrisi alla battuta di Rodian..sorella e fratello...nobili o del popolo?
"Vi ringraziamo della vostra gentilezza, sappiamo in questo periodo è difficile fidarsi di chiunque".
Accarezzai il cane e mi guardai attorno..come poteva un uomo cieco vivere solo?
Guisgard
06-11-2015, 17.19.38
Park sorrise a Gaynor.
“Vestirvi...” disse guardandola “... che idea balorda. State così bene in vestaglia.” Facendole l'occhiolino. “Non temete, sono nell'età in cui si può apprezzare una donna senza mancarle di rispetto o temere di essere frainteso.” Annuì divertito. “In verità non ho idea dove vadano i civili in caso di attacco, visto voi siete l'unica qui alla base. Ma comunque non temete, non siamo attaccati. L'allarme suona per una vecchia fabbrica ad una ventina di miglia da qui. Avete fatto colazione, madama?” Chiese. “Sapete, Armand al mattino sforna delle ottime ciambelle con lo zucchero a velo sopra. Vi assicuro che con una tazza di latte vicino è il modo migliore per iniziare la giornata.” Ridendo.
Lady Gaynor
06-11-2015, 17.23.35
Un tipo decisamente simpatico, quel Park.
"Colazione, avete detto? Accetto volentieri, ma solo se mi farete l'onore di accompagnarmi voi da Armand..."
Guisgard
06-11-2015, 17.27.29
Gli arei, seguendo gli ordini di Clio, scesero di quota, sorvolando la vecchia fabbrica.
Ma ad un tratto una cannonata sfiorò il caccia di Dimos.
“Che il diavolo li porti...” disse lui, compiendo una virata per evitare il colpo “... ecco la risposta alla domanda se fossero armati...”
“Avranno eliminato la sorveglianza privata della fabbrica” Pintos via radio “per impossessarsi delle loro armi i bastardi.”
“Dal colpo sparato” mormorò Sbrizz sempre via radio “deve trattarsi di un carro di media portata... ma da questa distanza possono far danni...”
Guisgard
06-11-2015, 17.34.35
“Avrei trovato il modo per accompagnarvi comunque, madama.” Disse Park a Gaynor, per poi offrirle il suo braccio.
I due raggiunsero il saloon di Armand, dove si sentiva l'odore di brioche appena sfornate.
Si sedettero ad uno dei tavoli e subito Armand si avvicinò.
“Armand, le ciambelle più grosse e zuccherate che hai sfornato oggi.” Park.
“Tranquillo, vecchio barbagianni.” Ridendo Armand. “Lo avrei fatto comunque, vista la presenza di miss Gaynor.”
“Avete visto, madama?” Park a Gaynor. “Non c'è più rispetto per gli anziani!”
Guisgard
06-11-2015, 17.37.53
L'anziano cieco fece accomodare Dorian ed Altea.
“Bene...” disse poi, muovendosi con disinvoltura a casa sua “... cosa posso offrirvi? Dolce o salato per colazione? Così mi direte la verità... visto è improbabile che siate riuscite a giungere fin qui in auto... a pochi chilometri da qui ci sono i carri di Canabias che hanno invaso la povera gente di Cherval...”
Dorian guardò Altea.
La zona sembrava tutt'altro che tranquilla.
Poi, un sibilo vicinissimo, tanto da sfiorare il caccia di Dimos.
"Maledizione.." Imprecai.
Avevano preso controllo delle armi, la cosa era davvero grave, quell'attacco poteva portare una rivolta.
"Bene.." Dissi, decisa, osservando il panorama sottostante.
"Rendiamogli pan per focaccia, che capiscano con chi hanno a che fare..." Preparandomi a sparare a mia volta "Colpiteli ma non avvicinatevi troppo, sfruttiamo la nostra gittata maggiore..".
Lady Gaynor
06-11-2015, 17.46.19
Al braccio di Park, raggiunsi il saloon.
"Buongiorno, Armand... vedete? Questo bel tipo è riuscito a portarmi a fare colazione in vestaglia. Da giovane sarà stato un vero rubacuori..." Sorrisi ad entrambi ed assaggiai una ciambella... era soffice come una nuvola e dolcissima. Di sicuro avevo lo zucchero a velo tutto intorno alla bocca, tanto ce n'era sopra, ma non mi importava. Quella mattina ero Gaynor, una giovane donna allegra, e non la diva da tutti ritenuta femme fatale. Lì alla base potevo avere la bocca sporca di zucchero, come una bambina, e a nessuno sarebbe importato.
"Suvvia, Park... la parola anziano non va bene per uno come voi... e nemmeno come voi, Armand... suggerirei l'aggettivo 'maturo', fa tanto vissuto e chic senza farvi sentire con un piede nella fossa" dissi loro facendo l'occhiolino.
Guisgard
06-11-2015, 17.53.26
Dacey raggiunse il pianoterra della taverna e trovò i quattro suoi compagni di viaggio seduti ad uno dei tavoli.
“Buongiorno.” Disse Guisgard. “Vi vedo in forma stamani, Diana. Sono lieto abbiate dormito bene.” Sorridendo.
Il taverniere portò in tavola ciambelle, focacce, confetture varie, latte e caffè.
“Pancia mia fatti capanna.” Fece Leones, tuffandosi poi su quell'invitante colazione.
“Prendete...” Guisgard passando a Dacey il vassoio con le ciambelle e le focacce “... latte o caffè?”
“Tutto squisito.” Mangiando Poeh.
“Prima lezione...” il militare alla principessa di Animos “... approfitteremo della colazione... quando i nobili si siedono a tavola assumono sempre un'espressione distaccata, indifferente, quasi disgustata. Come se il solo vedere il cibo provocasse loro nausea. Insomma non dovete mai mostrare di avere fame. Infatti molti aristocratici preferiscono mangiare prima e sedersi così a tavola con gli altri senza avere più appetito.”
“Per Bacco!” Esclamò Leones. “Siete esperto anche su questo!”
“Certo.” Annuì Guisgard, prendendo poi una ciambella. “La ciambella ad esempio” mostrandola “va spezzata in due e poi inzuppata...” bagnandola nel latte “... un movimento secco, accennato appena... bagno e subito tiro fuori...” mordendola “... ecco, così la ciambella non diventa troppo molla e non si rompe, candendo poi nel latte. Regola fondamentale questa che ad una tavola nobiliare non viene mai dimenticata.”
“Siete un portento!” Ridendo Fines.
“Già.” Mangiando il militare. “Potrei scriverci un libro. E forse un giorno lo farò.” Guardando poi Dacey.
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Altea
06-11-2015, 17.59.01
A quelle parole deglutii.."Dolce...grazie". Poi osservai il finto fratello ed annuii.."Siamo di Cherval e siamo fuggiti..con fatica..ma dove siamo ora?Fuori dai confini del Ducato..vedo siete uomo di intuito". Era vero...non ci si doveva fidare, eppure se volevamo arrivare alla meta...ad Afralignone presumevo come detto da Rodian..dovevamo cercare aiuto.
Dacey Starklan
06-11-2015, 18.02.48
Cercai di non ridere quando Guisgard si mise ad insegnarmi come mangiare propriamente la colazione. Mi sembrava di essere tornata bambina, con mia madre e la balia sempre lì a dirmi come fare questo e quello.
Non volevo peccare di presunzione ma le mie tecniche di compostezza a tavola erano decisamente migliori del mio maestro ma io dovevo stare nella mia parte.
Mi mostrai dunque titubante, come se fosse la prima volta mentre prendevo nel modo più garbato ma sempre non molto raffinato la ciambella e tentavo di imitarlo. Era difficile per me. In teoria non potevo saperlo fare e dovevo imparare a farlo quando in realtà dovevo sforzarmi in modo da sembrare incapace quando invece ero ben più che all'altezza.
Non vedevo l'ora di poter agire da principessa e tornare me stessa ma sapevo che non sarebbe stata una cosa veloce. Piccoli passi Dacey, piccoli passi fino a quando non saranno convinti delle tue capacità e potrai smettere i panni della cameriera.
<<Sto andando bene?>> chiesi dopo l'esercizio della ciambella.
Lady Gwen
06-11-2015, 19.51.37
Rischiammo che la massa di soldati ci travolgesse e Fermer mi tenne per mano per non perderci.
Quando arrivammo in infermeria, trovammo il piccolo terrorizzato ai piedi del letto.
Subito corsi da lui, lo misi sulle mie gambe e lo strinsi fra le braccia.
"Ehi piccolo é tutto a posto, ci siamo qui noi adesso. É solo un allarme, non avere paura" gli dissi cullandolo, per poi baciargli la testolina.
Sempre sulla testolina del piccolo poggiai poi una mano, permettendo all'energia di fluire.
Era una tecnica di rilassamento imparata da mio padre e funzionava sempre, speravo funzionasse anche in quel momento.
Iniziai poi a cantare a bassa voce una ninnananna in gaelico che mia madre mi cantava sempre e riusciva a calmarmi.
http://m.youtube.com/watch?v=vofsZRivG9s
Marwel
06-11-2015, 19.57.59
Era delusa. Delusa dalle parole della donna soldato, delusa dalla reazione di Icarius e delusa dal non aver potuto incontrare il Capitano e chiedergli di poter portare con se il bambino.
Non ricevette nemmeno un "grazie" dal soldato dagli occhi azzurri, solo un fazzoletto sporco di sangue che ora le toccava lavare e strofinare.
Al diavolo i soldati... pensò mentre se ne tornava a casa.
Il nome della donna che l'aveva soccorsa era "Gaynor" e le parve di averla già sentita nominare da qualche parte, ma non era così sicura. Sembrava però che fosse l'unica persona con un po' di cuore in quel forte militare; doveva portare via di li quel povero bambino o sarebbe rimasto ucciso o ferito.
Aveva deciso che sarebbe tornata li il mattino dopo e che avrebbe portato con se Benjamin e Jack che ancora non avevano avuto modo di vedere gli aerei da vicino essendo stati entrambi ammalati.
Trovò i bambini tutti a letto quando tornò a casa e pensò che Betty era davvero cresciuta bene, diventando responsabile ogni giorno di più. Era fiera di lei.
Si sdraiò sul suo letto e accarezzò la testolina di Edward che dormiva beato tra due cuscini per evitare che cadesse, poi appoggiò la testa sul cuscino e si addormentò. Ma il suo sonno venne destato dal suono di una sirena.
Probabilmente nessuno se n'era accorto, poichè in quella zona del borgo si poteva udire forte e chiara solo la sirena che dava l'allarme ai cittadini. Gli zii di Marwel avevano fatto costruire un rifugio nel terreno e Marwel lo utilizzava ogni qualvolta davano l'allerta. Erano istanti terribili e ogni volta la ragazza si trovava a contare e ricontare più volte i suoi bambini, per paura di perderne qualcuno per strada o di averne dimenticati in casa.
Quella sirena però, giungeva dal forte e lei non doveva scendere giù dal letto e radunare gli orfani, bensì aspettare il mattino e parlare con qualcuno per trarne informazioni sull'accaduto. Ma quella volta non avrebbe aspettato così a lungo.
Pensò immediatamente a quel bambino e a quanto paura potesse avere a stare in una base militare che prima o poi sarebbe diventata il bersaglio di qualche aereo nemico. Non poteva lasciarlo da solo.
Rimase in vestaglia, non per mancanza di tempo o di voglia, semplicemente era talmente stanca fisicamente e psicologicamente da essersi dimenticata di vestirsi.
Indossò le scarpe, il mantello ed uscì di gran carriera. Poi le venne in mente Mantya.
Era una cavalla nera che le aveva regalato suo zio prima di passare a miglior vita ed era sopravvissuta a tutti gli attacchi aerei di Evangelia, senza mai risentirne.
Decise di sellarla e montarci su, giusto per arrivare prima alla base militare; gli zoccoli dell'animale erano gli unici a provocare baccano nel borgo ancora addormentato, ma a Marwel non interessava, lei voleva portare via quel bambino.
C'era subbuglio nel forte e lo notò dal modo in cui le guardie continuavano a distrarsi.
"Il Capitano Goz mi aspetta nel forte" disse mentre scendeva da Mantya e consegnava le redini ad una delle guardie come se fosse la cosa più normale del mondo.
Guisgard
09-11-2015, 01.00.25
Capitolo IV: L'ombra della scure e del martello
“Nazisti e comunisti sono la stessa cosa.
Sono accomunati dai medesimi crimini.”
(San Giovanni Paolo II)
“Ricevuto.” Disse Dimos via radio a Clio.
Gli aerei cominciarono allora a sparare sulla vecchia fabbrica, ora in possesso degli scioperanti.
Quelli, con i due carri che avevano rubato alla sorveglianza della fabbrica, cercarono di rispondere al fuoco ma non avevano l'addestramento e le capacità per fronteggiare i caccia legionari.
Cominciò così uno scontro che vide in breve Clio ed i suoi uomini avere la meglio.
I due carri furono distrutti.
Ma ad un tratto uno stormo di aerei apparve all'orizzonte.
“Sono i Valchiria!” Via radio Pintos.
“Attacchiamoli prima che lo facciano loro!” Fece Kostor.
Iniziò così la battaglia aerea.
All'improvviso però un altro caccia Valchiria apparve.
Era simile agli altri, con la sola differenza che sulla coda aveva impresso uno stemma.
Si trattava di un teschio con una rosa in bocca.
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Guisgard
09-11-2015, 01.02.13
“Si, può andare.” Disse Guisgard guardando Dacey mentre mangiava la ciambella nel latte. “Beh, devo dire che siete una che impara presto. Meglio così, guadagneremo tempo.” Annuendo.
“Cos'altro deve saper fare una principessa?” Chiese Fines.
“Conoscere l'arte e le discipline più nobili.” Rispose Guisgard. “Deve dunque amare la musica, la pittura e magari pure la fotografia. Deve poi saper intavolare qualunque tipo di discorso, spaziare in ogni argomento.”
“Siamo perduti.” Poeh. “Chi potrà mai insegnarle tutto ciò? E poi servirebbero comunque anni per dotarla di una tale cultura.”
“E voi credete” fissandolo Guisgard “che i reali o gli aristocratici in genere siano tutti degli archi di scienza?” Sorrise e scosse il capo. “Tutto il loro mondo è fittizio. Persino loro stessi.” Si voltò verso Dacey. “Nuova lezione... quando vi cimentate in un qualunque genere di discorso, persino quelli più sconosciuti ed assurdi, per prima cosa dovete assumere un'aria di supponenza. Dovete ostentare una conoscenza totale su tutto ciò su cui si può pensare di dibattere. E qualsiasi domanda vi venga rivolta voi mostrate indifferenza, persino fastidio, per poi citare un qualunque autore, filosofo, artista o pensatore classico. Più sono antichi, più risultano sconosciute le loro opere alla gente. Non so, partite con un Platone, un Aristotele, un Callimaco e così via. Citatelo anche tirando in ballo una normalissima massima popolare. Vedrete che nessuno oserà contraddirvi. Questo per quando sarete al cospetto di uomini. Davanti alle donne invece, specie se anziane, per andare sul sicuro e fare pure bella figura, tirate in ballo le Sacre Scritture, i Vangeli o riferitevi ai Santi più amati e conosciuti, come San Francesco, Sant'Antonio, Santa Rita o Santa Caterina. Infarcite con questi richiami le vostre conversazioni e vedrete che tutti vi guarderanno con rispetto.”
“Eppure sembra che voi abbiate bazzicato parecchio nei salotti aristocratici, capitano.” Leones a Guisgard.
“Queste cose le conoscono tutti...” seccamente il militare, per poi bere il suo latte.
Guisgard
09-11-2015, 01.02.43
La ninnananna di Gwen, dopo un po', sortì il suo effetto ed il bambino si calmò, per poi addormentarsi fra le braccia della ragazza, stringendole la mano nella sua.
“Siete molto brava con i bambini...” disse Fermer “... e poi quella ninnananna... che lingua era?”
Guisgard
09-11-2015, 01.03.24
“Per carità.” Disse divertito Park. “La fossa per quanto mi guarda è bella lontana. Anzi, davanti ad una donna come voi io mi sento ringiovanito di almeno vent'anni.” Ridendo e facendo l'occhiolino a Gaynor.
“Ora non esagerare.” Sorridendo Armand. “Anzi, cerca di non finire in infermeria attaccato ad un defibrillatore.” Scoppiando a ridere.
“Ma sentite che impudente!” Scuotendo la testa Park.
In quel momento nel saloon entrò Zac.
“Salute a tutti.” Ai presenti. “Ho sentito la sirena. C'è un attacco in vista?” Chiese.
“Siamo in guerra.” Mormorò Armand. “Ogni momento è quello giusto per combattere.”
“Già, domanda idiota la mia.” Annuì il fotografo. “Vedo che madama ama i dolci.” Fissando poi divertito Gaynor.
Guisgard
09-11-2015, 01.04.27
Il legionario un po' sorpreso afferrò le redini di Mantya, mentre Marwel con determinazione si avviava verso la caserma centrale per incontrare il comandante.
“Accompagnala dal capitano.” Disse il legionario ad un altro militare.
E questi condusse la ragazza davanti alla caserma centrale.
“Attendete qui...” a Marwel “... vado a vedere se il capitano Goz può ricevervi.” Ed entrò, lasciando la ragazza ad attendere.
E fu in quel momento che lei udì delle voci.
Si voltò e vide due militari che camminavano nel cortile.
Erano i due che avevano preso le sue difese davanti al caporale solo poche ore prima: Icarius e Palos.
Guisgard
09-11-2015, 01.04.54
“Si, siamo appena fuori da Cherval.” Disse annuendo il vecchio cieco ad Altea. “Ma ciò non ci mette al sicuro da sorprese.”
“Che volete dire?” Chiese Rodian.
“Che le truppe di Canabias” spiegò il vecchio “non si fanno certo problemi di confini o frontiere. Hanno invaso diversi staterelli e città indipendenti, con la scusa di voler portare il loro regime di libertà.” Fissò i due. “Come mai siete in fuga? Così, ad intuito, non mi date l'idea di essere dei criminali.”
“Infatti non lo siamo.” Disse Rodian.
“Allora perchè fuggite?” Domandò il vecchio cieco.
Dacey Starklan
09-11-2015, 01.09.03
Ascoltai con un ampio sorriso Guisgard. Trovavo divertente come descriveva il mio mondo, forse in modo un po' offensivo ma c'era qualche persona che mi veniva in mente e corrispondeva esattamente alla descrizione.
<<No, concordo con Leones... Sembrate aver vissuto a palazzo addirittura, siete molto preciso quando parlare di queste cose... E si, imparo in fretta.>>
Finii di mangiare sempre con ordine e grazia.
<<Potrei anche stare in silenzio, a molti uomini non piacciono le donne che parlano e mettono in mostra il loro intelletto>>
In breve, il rombo degli aerei invase l'aria circostante, e quegli operai ebbero poco da fare contro i nostri caccia.
Cosa pensavano di fare? Di contrastare da soli l'aviazione della Legione?
Ma la risposta non tardò ad arrivare.
No, non erano soli.
Eccoli lì, i caccia valchiria.
"Affermativo, ragazzi.. facciamogli vedere con chi hanno a che fare.." annuii, ingaggiando battaglia a mia volta.
Saranno anche stati più avanzati, ma non avevo complessi di inferiorità nei confronti dei valchiria.
Non ci saremmo arresi, e non avremmo mollato un metro.
Così, la battaglia continuò, epica, veloce e pericolosa tra manovre acrobatiche e una pioggia di fuoco.
Alla fine arrivò un caccia diverso, con un simbolo che non conoscevo.
Un teschio con una rosa.
Lady Gwen
09-11-2015, 01.09.10
In poco tempo il piccolo si addormentó, stringendo la mia mano.
Sorrisi a Fermer.
"Era gaelico, la lingua del mio paese. Mia madre me la cantava sempre" con un sorriso un po' nostalgico, mentre con le dita accarezzavo la manina del piccolo.
Visto che il bimbo si era addormentato lo misi a letto e mi allontanai col dottore per lasciarlo dormire tranquillo.
"Voi di dove siete originario?"
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Marwel
09-11-2015, 01.22.23
Avevano lasciato entrare Marwel nel forte e mentre un soldato l'accompagnava dal capitano Goz, si rese conto d'indossare la veste da notte sotto il mantello.
Si strinse di più la stoffa attorno al corpo e cercò di mantenere un'aria seria e fredda, senza farsi scappare una risata.
Dovette di nuovo attendere che il capitano la ricevesse, ma per fortuna nessun militare molesto si trovava nei paraggi e questo non poteva che farle piacere. Avrebbe portato il bambino al sicuro ed era l'unica cosa che contava. Fino a quel momento.
Si era ripromessa di non pensarci, di non cadere nella trappola e invece eccolo li, l'aguzzino dei suoi occhi e delle sue gote arrossate era apparso insieme al soldato che aveva dovuto sottoporsi ad una dura punizione a causa sua e lei, presa com'era dalla situazione, non l'aveva ancora ringraziato.
Sarebbe anche andata loro incontro, ma aveva paura di sciogliersi come il ghiaccio al sole davanti ad Icarius.
Lady Gaynor
09-11-2015, 11.23.47
Park e Armand stavano battibeccando come solo due vecchi amici sanno fare, ed io stavo davvero godendo della loro compagnia, quando il fotografo della base fece la sua comparsa e in qualche modo ruppe l'atmosfera.
"Madama è una comune mortale, sapete? E le ciambelle di Armand sono irresistibili, proprio come lui" risposi sorridendo e facendo l'occhiolino al simpatico gestore del saloon.
Zac Heon... me lo ritrovo sempre fra i piedi...
Altea
09-11-2015, 15.42.57
Eravamo fuori Cherval..la mia Amata Terra...ma non eravamo nemmeno al sicuro.
Ascoltai con attenzione l' anziano uomo cieco, era una persona che sapeva ciò che accadeva nel mondo sebbene sembrava quasi un eremita in quella casa e mi diede l' impressione di un uomo che sapeva il fatto suo.
A sentirlo parlare non sembrava dalla parte di Canabias ma a bruciapelo ci fece quella domanda...aveva un forte intuito..o si fingeva cieco.
Guardai Rodian, dalla risposta sembrava avere pure lui delle titubanze, ma perchè mentire a quell' uomo...forse si poteva dire una bugia a metà per ora.
"Si, ha ragione mio fratello..non siamo criminali e non stiamo fuggendo. Ovvero, noi siamo appena usciti da Cherval, laggiù vi era l' Inferno e abbiamo corso il rischio ci volessero uccidere come la povera gente.." mi bloccai per deglutire e riprendere un tono di voce normale "..stiamo andando ad Afralignone, a Capomazda..eh...si laggiù si trova il mio promesso sposo e ho rischiato il tutto per raggiungerlo".
Diedi una leggera occhiata a Rodian, come scusa poteva reggere e forse era meglio pure allontanarsi da li, presi la tazzina del the e sorseggiando feci roteare gli occhi lungo la stanza, per trovare qualche indizio per farmi capire chi fosse o fosse stato quell' uomo.
Guisgard
09-11-2015, 18.17.15
I cinque terminarono la loro colazione.
“Si...” disse Guisgard a Dacey “... in effetti nel mondo della nobiltà il più delle volte le donne sono apprezzate più per l'aspetto, che per il loro intelletto. Diciamo che spesso fanno parte della tappezzeria.” Annuì. “E comunque una cosa importante sarà per voi saper interpretare una caratteristica delle dame aristocratiche.”
“Ossia?” Chiese Leones.
“Essere civettuole.” Rivelò il militare. “Le dame, quelle vere, hanno tutte l'aspetto e l'indole di donne da salvare.”
“Salvare da cosa?” Incuriosito Fines.
“Da qualunque pericolo incombente” spiegò Guisgard “che impedisca loro di essere felici. Per questo ogni dama aristocratica trascorre la vita ad attendere il cavaliere in grado di salvarla e renderla felice.” Si alzò. “Sciocchezze da romanzo, insomma.” Con fare distaccato.
“Come siete cinico.” Fissandolo Leones.
“Dite pure realista.” Replicò il militare. “Ed ora esco a fare due passi. Ho bisogno d'aria.” Ed uscì.
“Che uomo complesso.” Osservò Poeh.
"Già..." disse Fines "... vi è qualcosa di misterioso e romantico in lui... mah..."
Guisgard
09-11-2015, 18.22.11
La battaglia fu aspra.
I Valchiria erano veloci e letali, assemblati per distruggere e non fu semplice tener testa al loro arsenale.
Ma la squadriglia di Clio era composta da piloti in gamba.
Due Valchiria alla fine furono abbattuti.
Ma ad un tratto apparve un altro caccia.
Un Valchiria con un emblema particolare: un teschio con una rosa in bocca.
“Lasciatelo a me.” Disse Geris via radio agli altri.
“Attento, è un caccia sconosciuto.” A lui Kostor.
Ma il giovane pilota aveva già ingaggiato battaglia col misterioso Valchiria.
“Accidenti, è in gamba...” tentando invano di colpirlo Geris.
Seguirono varie manovre, senza però che lui riuscisse ad inquadrare nel mirino il Valchiria sconosciuto.
Gli altri caccia nemici intanto tenevano impegnati Clio ed i suoi, impedendo loro di raggiungere Geris ed aiutarlo.
“Attento, è dietro di te!” Urlò Pintos all'improvviso.
“Maledizione...” sudando Geris.
“Vira o ti aggancerà col suo mirino!” Via radio Kostor.
Una scarica di mitraglia rapida perforò la fiancata dell'aereo di Geris, che subito prese a fumare e poi a precipitare.
Il ragazzo cercò di riprendere il controllo ma all'improvviso vide il vetro dell'abitacolo sporco di sangue.
E capì.
“Mi...” ansimando via radio “... mi ha... colpito...”
Il suo caccia scendeva ormai in picchiata.
Pochi secondi dopo si sfracellò, esplodendo, su parte della fabbrica.
“No!” Urlò Kostor. “No! Geris, no!”
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Guisgard
09-11-2015, 18.25.15
Fermer sorrise a Gwen.
“Di Città di Capomazda...”disse “... vengo da lì...” guardò la ragazza “... vi manca il vostro paese, si vede... forse avevate anche qualcuno laggiù... una persona speciale intendo...”
Dacey Starklan
09-11-2015, 18.27.15
Guisgard odiava i nobili, per me questo era un dato di fatto piuttosto evidente. Non un odio violento ma quello disseminato di disprezzo. Bastava sentirlo descrivere quel mondo e i modi di fare delle persone che lo abitavano. Eppure non era tutto come lui lo dipingeva. Non tutti gli uomini ignoravano le donne. Mio padre, per esempio, aveva sempre del tempo durante le sue lunghe giornate per ascoltare me o le mie sorelle e teneva sempre di conto le opinioni di sua moglie.
Non tutte le donne erano civettuole. Mia madre non lo era, e non lo era mia nonna, non lo ero nemmeno io. Forse un pochino mia sorella più grande, ma perché lei amava leggere quei romanzi pieni di assurde storie d'amore e poi era stata promessa in sposa, durante l'ultimo ballo tenutosi nel nostro castello. Prima che ci fosse la rivoluzione, prima che ci venisse negato il futuro.
Tuttavia non avevo intenzione di contraddire Guisgard, ovviamente Diana, la povera cameriera non poteva conoscere tutte quelle cose.
<< Di certo porta con se un bagaglio di misteri derivanti dal suo passato...>> mi aggiunsi alla conversazione dei tre borghesi una volta che il militare uscì.
Guisgard
09-11-2015, 18.30.09
Marwel vide Icarius e Palos che avanzavano nel cortile, parlottando fra loro.
“Dammi retta, amico mio...” disse Palos “... fattene una ragione... e poi tre anni passano presto.”
“Non ho intenzione di restare qui per tre anni.” Replicò il cadetto dagli occhi azzurri. “Voglio guadagnare il più possibile e pagare la penale il prima possibile. Voglio tornare a casa mia.”
“Cos'hai che ti attira tanto laggiù?” Sorridendo Palos. “La tua ragazza, vero?”
“Macchè...” scuotendo il capo Icarius “... ma il mio sogno è volare nei cieli della mia terra. Sovrastare le guglie romaniche ed i palazzi rinascimentali. Attraversare il corso del fiume che taglia in due la città e sorvolare le dolci colline in cui sono cresciuto. Hai mai visto le mie colline in Autunno? Tutte fatte di colori tenui, appena accennati, quasi assopiti, come le immagini di un libro di fiabe? I cipressi incantati su poggi screziati, accanto a casali addormentati, mentre un mare di girasoli segue il corso del Sole...”
“Dovevi fare il poeta, non il pilota.” Ridendo Palos.
“Si, sfotti sfotti...” mormorò Icarius.
Guisgard
09-11-2015, 18.31.57
“Mi viene un'idea...” disse Zac a quelle parole di Gaynor “... un bel servizio fotografico con voi in atteggiamenti comuni, normali, come qualunque altra ragazza... vi va? Magari cominciare ora, se volete. Direi di fare le foto accanto agli aerei, o fuori al saloon. Cosa ne dite?”
“Ma voi non riposate mai?” Park al fotografo.
“Sono qui per lavorare.” Sorridendo questi.
Lady Gwen
09-11-2015, 18.32.32
"Sapete, dovevo andarci, ero sul treno per Cittá di Capomazda prima di vedere il vostro annuncio" ridendo piano.
Alla sua domanda lo guardai per qualche istante, poi sorrisi.
"Nessuno di "particolare" oltre la mia famiglia. Quattro anni fa partii per Nuova Camelot, non la vedo da allora e capite bene che ho un po' di nostalgia."
Guisgard
09-11-2015, 18.33.10
Altea guardò la stanza.
Era arredata in modo semplice, con pochi mobili, per permettere ad un cieco di muoversi con discreta facilità.
“Si, mia sorella ha detto la verità...” disse Rodian.
“Città di Capomazda...” fece il vecchio cieco “... da qui vi è un solo modo per raggiungerla...”
“Quale?” Chiese Rodian.
“Salire sul Meridian Express...” rispose il vecchio.
Altea
09-11-2015, 18.41.49
Tutto era normale..nessuna stranezza.
Però la mia frase sortì l' effetto desiderato, l' uomo voleva aiutarci ad andare a Città di Capomazda, guardai Rodian e dopo molto sorrisi.."Il Meridian Express..ne ho sentito parlare..a dire il vero mio nonno mi voleva impedire di prenderlo. E come facciamo a raggiungerlo per poter andare a Capomazda?".
Marwel
09-11-2015, 18.44.11
Non riusciva a udire le parole dei due militari, ma riusciva a vedere entrambi con chiarezza, tanto che cominciò a soppesarli entrambi e colse la loro diversità pure nel modo di camminare.
Le verdi iridi di Marwel scorrevano sulle loro divise e nei loro sguardi amichevoli l'uno con l'altro. L'unione fa la forza pensò la ragazza.
Si ritrovò a sorridere sentendo Palos che diceva a Icarius che avrebbe dovuto fare il poeta, poi si fece coraggio e si avvicinò a loro, poichè sentiva un gran bisogno di chiedere scusa e ringraziarli per aver preso le sue difese.
Con passo incerto si diresse verso i due soldati, mentre le brezza del mattino le accarezzava la lunga chioma sciolta e le guance leggermente arrossate dal freddo.
"Buongiorno..." disse loro, fermandogli il passo "io volevo solo chiedervi scusa per ieri. Non era mia intenzione farvi punire, anzi, in verità volevo distrarre l'ufficiale in modo da darvi tregua e invece...".
Si portò una ciocca ribelle dietro l'orecchio e alzò lo sguardo scontrandosi con quello di Icarius. Inutile dire che il petto di Marwel sobbalzò.
"Ad ogni modo, voglio ringraziare entrambi per avermi difesa"
Lady Gaynor
09-11-2015, 18.45.30
"D'accordo signor Heon, suppongo che da qualche parte bisogni pur cominciare... che ne dice del primo scatto qui, in vestaglia e senza trucco? La gente non è abituata a vedermi acqua e sapone, appena sveglia. Poi però mi darete il tempo di vestirmi, di certo non posso andare così conciata fra i piloti..."
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Guisgard
09-11-2015, 19.10.12
“Si, davvero un uomo misterioso...” disse Leones a Dacey e agli altri due.
“Chissà chi è davvero...” fece Fines.
“Beh, di sicuro un militare.” Poeh. “Ha l'uniforme.”
“E perchè non è in qualche caserma o missione?” Mormorò Fines. “Invece è qui.”
“Forse è in congedo.” Disse Poeh. “O magari è in licenza.”
“In congedo pur essendo così giovane?” Fines “Magari è un disertore...”
“Che sciocchezza.” Scuotendo il capo Leones. “Potrà avere dei segreti, ma mi sembra di poter dire che si tratta di una persona onesta.”
Guisgard
09-11-2015, 19.15.00
Fermer sorrise a Gwen.
“Beh, magari appena avrete una licenza potrete tornarci.” Disse. “Così riabbraccerete la vostra famiglia. Purtroppo siete capitata in un luogo poco tranquillo. Qui è la frontiera e c'è la guerra. Comunque spero che la nostalgia per la vostra terra non sia poi così forte da impedirvi di sorridere.” Facendole l'occhiolino.
Dacey Starklan
09-11-2015, 19.17.46
Persona onesta. Anche io pensavo che gli uomini e le donne che si erano rivoltati contro di me e la mia famiglia fossero persone oneste.
<<Onesto... Oppure potrebbe ucciderci dopo aver preso i soldi... La gente non è mai ciò che sembra... Potrebbe anche aver rubato quell'uniforme no?>> osservai i tre borghesi, << oppure... potrebbe essere esattamente ciò che è... Non possiamo fare altro che fidarci di lui per ora. Inutile stare troppo a pensare>>
Lady Gwen
09-11-2015, 19.19.22
"Giá, magari. Ci siamo comunque sentiti spesso per via epistolare, in questi anni" annuii sorridendo leggermente.
Risi poi, scuotendo la testa alla sua frase, guardandolo.
Guisgard
09-11-2015, 19.20.08
“Poco distante da qui, a circa tre o quattro miglia, vi è uno scalo ferroviario.” Disse il vecchio ad Altea. “Lì talvolta il treno si ferma in vista di coincidenze. Se siete fortunati dunque farà tappa laggiù.”
“Altrimenti?” Chiese Rodian.
“Altrimenti il treno non si fermerà e voi non ci salirete sù.” Rispose il vecchio.
Guisgard
09-11-2015, 19.31.36
Marwel raggiunse i due cadetti.
“Ma vi pare.” Disse sorridendo Palos. “Io ed il mio amico qui siamo cavalieri sempre in cerca di fanciulle da difendere.”
“Non preoccupatevi...” Icarius alla ragazza “... ci avrebbe puniti lo stesso quel caporale. Si vedeva dal suo modo di fare.”
“Già e credo ci punirà ancora e molte altre volte.” Divertito Palos. “Si vede che gli stiamo antipatici.”
“Ma voi perchè siete in questo forte?” Domandò Icarius a Marwel. “Non indossate abiti militari. Forse siete addetta a qualche compito per civili?”
Guisgard
09-11-2015, 19.35.52
Zac annuì entusiasta.
E cominciò a fotografare Gaynor, in pose comuni, da ragazza normale.
Immagini queste che il pubblico non era abituato a vedere, visto che la diva appariva sempre col suo fascino di donna inarrivabile e fatale.
“In verità” disse Park “io non ci vedo alcuna differenza ora e quando invece è truccata.”
“Attento, che ti fa male alla pressione.” Ridendo Armand.
“Che il diavolo ti porti!” Esclamò l'anziano ex pilota.
Altea
09-11-2015, 19.38.42
"Elementare, risposta esatta" dissi ridendo "un pò come nella vita..perdi un treno e non ne trovi un altro" e mi ammutolii a quelle parole.
"Non torni più a Capomazda...non mi vuoi? Bene..ricorda il treno passa una volta sola..".
Istintivamente portai le mani al ciondolo e mi alzai fingendo di sorridere..."Non vi è nessuno che possa accompagnarci per prendere quel treno?".
Marwel
09-11-2015, 19.40.39
Le parole dei soldati la fecero sorridere, a quanto pareva incassavano molto bene i colpi e non ce l'avevano con lei. Poi Icarius le chiese cosa ci facesse in quel forte e Marwel tornò seria.
"Nessun compito che mi è stato comandato, no. Sono qui perchè so che hanno trovato un bambino e credo che questo sia il luogo meno sicuro per un'anima innocente. Ho messo su un orfanotrofio qualche anno fa e cerco di salvare qualche bambino da questa guerra..." disse pensando a tutti i piccoli che accudiva. Non ne avrebbe abbandonato nemmeno uno ed era disposta a nasconderli tutti e a proteggerli dai nemici, con la speranza che un giorno avessero trovato una famiglia.
Sorrise di nuovo per spezzare l'atmosfera triste e continuò a parlare "sapete, sono sicura che ai miei bambini piacerebbe molto ascoltare le storie di due piloti, in special modo ai maschietti. Potreste venire a farci visita una volta o due, mi farebbe molto piacere accogliervi." Poi porse la mano ad Icarius e a Palos dicendo "io sono Marwel".
Lady Gaynor
09-11-2015, 20.04.56
Gli scatti erano finiti. "Credetemi, Park, il miglior amico di una donna è il mascara... Comunque resto dell'idea che da giovane avrete lasciato dietro di voi una scia di cuori infranti..."
Mi rivolsi a Zac. "Mi dia dieci minuti e sarò di ritorno."
Andai in camera mia e mi cambiai velocemente, dopo essermi data una rinfrescata. Indossai un paio di pantaloni ed una camicia, arrotolai le maniche e mi infilai delle scarpe basse. Mi accesi una sigaretta e ritornai nel saloon.
"Ecco a voi la vera Gaynor, molto lontana da ciò che mostra lo schermo... sono pronta per andare. Venite con noi, Park?"
Quel caccia sconosciuto, quel simbolo che avevo già visto in tutt'altre circostanze.
Mi ricordava la mia adolescenza, e quella maglietta che tanto amavo.
Che Canabias mi rovinasse quel simbolo che aveva racchiuso il mio sogno di entrare nella legione non mi piaceva affatto.
E fui sul punto di andare da lui, chiunque fosse.
Ma Geris mi precedette.
"Sta attento, fratellino..." Lo ammonii, mentre i miei avversari non mi davano tregua.
Continuai a combattere, a colpire, a compiere manovre al limite per evitare i loro colpi.
Geris era sotto attacco di quel caccia.
"Attento.." Riuscii solo a dire, mentre non potevo andare da lui, ma sapeva cavarsela.
Poi quel boato, la sua voce via radio mi gelò il sangue nelle vene.
"Geris!" Urlai, mentre osservavo con la coda dell'occhio il suo aereo precipitare.
Non era la prima volta che perdevo un amico, un soldato, un fratello.
E sapevo che ci sarebbe stato posto per la rabbia, ma anche che non era quello.
Stavamo ancora combattendo, e dovevamo puntare ad arrivare in più possibili a casa.
"Quel bastardo non la passerà liscia.." Mormorai, via radio, cercando di svincolarmi dal duello aereo che avevo ingaggiato per cercare di raggiungere il caccia sconosciuto.
"Pagherà per questo.." Tra i denti.
Guisgard
09-11-2015, 20.19.50
A quelle parole di Dacey i tre borghesi si scambiarono lunghe occhiate.
“A questo non avevo pensato...” disse Poeh “... se è davvero un militare può ucciderci senza difficoltà e prendersi tutti i soldi...”
“Andiamo...” scettico Leones, ma forse neanche troppo convinto.
“Dite che può aver rubato la divisa?” Fines.
“E sarebbe anche peggio...” mormorò Poeh “... invece di un militare ci troveremmo alla mercé di un criminale...”
“Smettetela ora.” Disse Leones. “Basta con questi discorsi. Lui ha bisogno di noi e non può avere il denaro senza il nostro aiuto.”
“Si, ma dopo?” Con sguardo preoccupato Fines.
Guisgard
09-11-2015, 20.20.22
“Ecco, così mi sento più sicuro.” Disse Fermer a Gwen. “Un'infermiera sorridente è un toccasana per i pazienti. Una bella ragazza che ti dona un sorriso può fare miracoli, credetemi.” Sorrise. “Ah, ma naturalmente lo dico nell'interesse dei pazienti, eh.” Fissandola. “Non sono certo quel tipo di dottore che... si, insomma... che ci prova con le sue infermiere.” E rise di gusto.
Guisgard
09-11-2015, 20.21.41
“Io purtroppo vivo solo e non conosco nessuno.” Disse il vecchio cieco ad Altea, che stringeva il suo ciondolo come ad aggrapparsi agli antichi ricordi.
“Allora dobbiamo arrivarci da soli.” Fece Rodian. “Quel treno è la nostra unica possibilità di raggiungere Città di Capomazda.”
“Quattro miglia a piedi nella boscaglia non sono una passeggiata...” mormorò il vecchio.
“Lo so.” Annuì pensieroso Rodian.
Guisgard
09-11-2015, 20.22.12
“Ehi...” disse Palos “... sentito, amico mio?” Ad Icarius. “Questo è un invito bello e buono!” Guardò Marwel. “Certo che verremo! E racconteremo tutte le storie che vorrete ai bambini! Io mi chiamo Palos!”
“Il mio nome è Icarius.” L'altro cadetto alla ragazza. “Piacere, Marwel.” Sorridendo.
“Il mio amico qui” Palos indicando Icarius “è un poeta, sapete?” Rivolto a Marwel. “Ma di quelli bravi? Magari un tantino malinconico ed inquieto, ma parla davvero bene. Piacerà ai vostri piccoli.” Annuendo.
“Smettila, non sono un poeta...” mormorò Icarius “... non dategli retta, Marwel... lui scherza su tutto...”
Guisgard
09-11-2015, 20.23.40
“Che io sia impiccato” disse Park vedendo Gaynor pronta per i nuovi scatti “ed appeso alla più alta antenna della base... siete uno schianto, miss...”
“Attento, vecchio gufo.” Armand all'ex pilota. “Poi ti affatichi.” Ridendo.
“Che l'Inferno ti inghiotta!” Sbottò Park.
“Andiamo, le foto ci aspettano.” Disse Zac, prendendo per mano Gaynor.
“Altro che foto...” Park “... se avessi io la vostra età...” a Zac.
Ed il fotografo rise.
I tre uscirono così nel cortile e videro, poco distanti, due cadetti che parlavano con Marwel.
Guisgard
09-11-2015, 20.24.09
Il sibilo, poi lo schianto.
Il fuco, il fumo.
L'aereo di Geris era in fiamme.
“Geris...” disse piano Kostor.
“Dannazione...” mormorò Pintos.
Ma la battaglia non era finita.
O almeno questo credevano Clio ed i suoi.
Poi, ad un tratto, lo stormo dei Valchiria, capitanato dal misterioso caccia col teschio con la rosa, si ritirò.
“Inseguiamoli!” Ringhiò via radio Dimos.
“Escluso.” Fece Pintos. “Ci ritroveremmo un'intera squadriglia pronta a freddarci. Tenente...” via radio a Clio “... come facciamo con i resti dell'aereo di Geris? Mandiamo un aerorimorchiatore per prelevarli?”
“Nessuno lo toccherà...” Kostor “... lo riporterò io alla base... nessuno lo toccherà...” ripetè.
Dacey Starklan
09-11-2015, 20.25.35
Mi alzai, era giusto che quei tre non si fidassero ciecamente di Guisgard, io avevo imparato che non ci si poteva fidare di nessuno.
<<E dopo... Io sarò la principessa Dacey, di certo ci saranno dei soldati fedeli alla causa che vi proteggeranno... Basta che stiamo con gli occhi aperti, che teniamo d'occhio le mosse del nostro soldato. Forse è un uomo che ama il denaro ma non un assassino>>
Guardai i tre con uno sguardo eloquente.
<< Avete detto bene, noi abbiamo bisogno di lui e lui di noi, di me... Quindi ora rilassatevi e facciamo in modo che il nostro piano funzioni, non voglio essere una cameriera per sempre!>>
Marwel
09-11-2015, 20.30.23
Palos era davvero simpatico e riuscì a far sorridere Marwel più volte. Disse che accettavano il suo invito e aggiunse che Icarius era un bravo poeta, ma quest'ultimo non era d'accordo.
"Beh, ci sarà pur un fondo di verità, no? Non dovete vergognarvi di avere un tale dono, Icarius" disse guardando il soldato. Non poteva far a meno di guardarlo e questo la spaventava, poichè era certa che nessuno si sarebbe mai innamorato di una ragazza con una tale responsabilità e il suo cuore sarebbe rimasto scottato da uno come Icarius. O forse no. Cercò di distrarsi da quei pensieri cambiando argomento "il Capitano ci sta mettendo un'eternità a ricevermi. Sono sicura che se fossi bella e affascinante come Miss Gaynor non mi farebbe attendere nemmeno un secondo!"
Lady Gwen
09-11-2015, 20.31.30
Risi piano alle sue parole.
Poi, la sua frase.
Mi appoggiai al muro, facendomi un po' piú seria, sempre mantenendo un leggero sorriso.
"Dunque perché vi siete posto il problema se stessi o meno "tentando" il mio superiore medico? Dopotutto non credo di aver detto nulla di cosí equivoco, se non qualcosa che assecondasse le vostre parole..." con un'alzata di spalle, abbassando lo sguardo, per poi guardarlo di nuovo negli occhi, curiosa di sapere cosa avrebbe risposto.
Non so dove avevo preso quest'audacia, ma era esattamente ció che volevo chiedergli.
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Altea
09-11-2015, 20.52.02
Ascoltai le parole dell' anziano delusa mentre, nervosamente, le mie dita muovevano quel ciondolo pregiato di lapislazzuli...la mia testa era un vortice..sentivo stavo per crollare..mi resi conto di tutto quello successo fino ora..ma non dovevo crollare, mio nonno aveva detto di ricordare sempre chi fossi.
"Dopo quel bacio e lo schiaffo e le mie parole ci fu un attimo di silenzio
e poi arrivò la Governante a chiamarmi poichè gli invitati erano arrivati per il mio quattordicesimo compleanno e mi stava aspettando il baronetto Ariele soprattutto.
"Si sto uscendo, Augusta, puoi andare" e mi alzai dal letto ma non staccando gli occhi verdi dai suoi azzurri.
Aprii la porta e mi incamminai con indifferenza quando ad un tratto sentii una morsa leggera al braccio, voltandomi, come immaginavo, lo vidi..il volto rosso di rabbia.."Ariele? Quel damerino...oh, certo so che sarà il tuo ballerino stasera, il tuo accompagnatore".
Mi guardai attorno, sistemando la scollatura ma in giù con fare civettuolo "Non ti ho letto tra la lista di coloro che si erano offerti..".
"Offerti...Sua Signoria la duchessina voleva mi offrissi..pensavo me lo avresti chiesto". Lo guardai pure io con rabbia e ci mettemmo a litigare nel corridoio, mentre Augusta tentava di fermare qualsiasi persona scuotendo la testa.."Per contro speravo tu mi dicessi a voce lo saresti stato..e come la mettiamo ora? E comunque..il tuo bacio..è stato il primo io abbia ricevuto..e mi ha fatto..battere il cuore...te lo dico con sincerità".
Lui mi allontanò.."Non essere bugiarda, la scorsa notte stavo guardando dalla parte del tuo balcone e ho visto Ariele che vi saliva..a fare cosa?Raccontarvi fiabe?" e rise con la solita irriverenza..
"Come ti permetti di mettere in dubbio la mia onestà di ragazza e le mie parole appena confessate sul bacio..non potevo uscire a quella ora, a dire il vero lui mira a Costanza, la mia sorella maggiore, e questo è un pretesto per farli incontrare poi in segreto..ti giuro..ma poi perchè ti dovrei delle spiegazioni, non sei nulla per me. E invece sei tu che ti sei divertito con quel bacio".
Si scostò i capelli scuri ribelli dal volto e sorrise ironicamente.."Ariele è il classico bravo ragazzo e nobile, perfetto in tutto..lui non da problemi come me vero? E' perfetto per te no..una de Bastian..il classico principe azzurro che le ragazze da romanzo come te prediligono. Saprà darti la felicità e difenderti come gli antichi cavalieri..non uno come me".
Se ne andò e non mi parlò per molti giorni...le parole dette ingiustamente facevano male ma pure quelle non dette logoravano dentro.
Mi destai e udii le ultime parole di Rodian..pensai un attimo.."Forse dei cavalli? Un carretto? Ho dei soldi posso pagare un cavallo, fratello..possiamo andarci in due...oppure cosa hai in mente tu?".
Dovevamo prendere quel treno...altrimenti dovevamo correre a piedi, un piccolo biplano sarebbe stato pericoloso ovviamente.
Lady Gaynor
09-11-2015, 22.17.19
Zac mi prese per mano e mi condusse fuori. Fui molto contenta che Park avesse accettato il mio invito, la sua comoagnia era delle più piacevoli. Inoltre, i suoi continui complimenti senza malizia mi gratificavano non poco. Uscimmo nel cortile e vedemmo a qualche passo da noi la giovane bionda e i due cadetti della notte precedente. Stavamo camminando nella loro direzione, quando sentii la bella bionda fare il mio nome. Ci avvicinammo ed io le rivolsi la parola. "Buongiorno, signorina... vi ho sentita pronunciare il mio nome... posso esservi utile?"
Mi girai poi verso il cadetto dagli occhi azzurri. "Buongiorno anche a voi... mi fa piacere sentirvi parlare, la notte scorsa avevo temuto che quel pugno in faccia vi avesse fatto ingoiare la lingua, dal momento che nemmeno un 'grazie' siete stato in grado di dire..."
La battaglia non poteva essere finita.
No, non ora, devo ancora abbattere quel maledetto aereo, pensai.
Quell'aereo che si era portato via il sorriso di Geris, il suo sguardo pulito.
Ma mi sbagliavo, i caccia, soddisfatti forse, se ne andarono lasciandoci soli in quell'angolo di cielo.
Un cielo che piangeva il nostro amico.
E allora realizzai quello che era successo.
Sentii un dolore squarciarmi il petto, e un urlo insistere perché lo liberassi.
Ma non potevo lasciarmi andare, i miei gradi mi obbligavano a portare a termine la missione.
Li odiai, in quel momento.
Vorrei dire che ci si abitua a perdere un fratello, ma non è così.
Ogni volta fa male, come se con lui fosse precipitata una parte di noi.
Ancora ricordavo la battaglia in cui Neko era caduto.
E ogni volta che mi tornava in mente mi appariva surreale.
Ricordavo ancora il rombo del suo motore, la scarica di colpi che l'avevano colpito.
Le sue parole, il suo addio.
Il mio sguardo che seguiva la sagoma sparire sotto di noi.
Il fuoco.
Eppure non soffrii come mi sarei aspettata, non sentii il cuore dilaniato perché era talmente a pezzi dall'essere incapace di nutrire emozioni.
Ero rimasta così, apatica e catatonica per mesi dopo il giorno in cui gli avevo confessato il mio amore.
Anche se l'avevo riabbracciato dicendogli che ci avrei provato, che avrei provato a stargli accanto e far finta di niente, ero cambiata.
Ero insensibile e apatica, sempre in prima fila per le missioni più rischiose.
Aspettavo, aspettavo che la Morte si ricordasse di me e venisse a prendermi, che l'adrenalina del combattimento mi rendesse viva.
Camminavo, mangiavo, combattevo, ma era come se il mio cuore non battesse.
Dunque non riuscii neanche a soffrire più di tanto per la sua morte, non riuscivo a provare niente in quel periodo.
Erano stati poi i ragazzi della squadriglia a riportarmi alla vita.
Loro certo non potevano rattoppare il mio cuore, ma il loro affetto, la loro vicinanza e complicità mi avevano fatto rinascere e guarire del tutto.
Anche se il mio cuore continuava ad essere a pezzi, almeno riuscivo a provare emozioni.
Cosa che maledissi in quel momento, mentre il dolore mi attraversava.
Un dolore genuino e chiaro, come lo era lui.
La voce di Kostor mi riportò alla realtà, avrei voluto andare con lui, piantare lì tutto e andare dal mio fratellino là sotto, il cui sorriso non avrei più rivisto.
Ma avevo una squadriglia da portare a casa.
"Qurt.." chiamai via radio "Aiutalo.." ordinai.
Un ordine che sarebbe pesato poco al pilota, dato che tra tutti era quello più legato a Geris, sapevo che non avrebbe avuto il coraggio di chiederlo, ma anche che desiderava andare con Kostor.
"Riportate Geris alla base, voi due.." dissi "Lo onoreremo come merita.." mormorai, mentre sentivo ormai le lacrime rigarmi le guance.
"Andiamo ragazzi.." dissi agli altri "Torniamo alla base.." dissi soltanto, voltando il mio aereo.
Il prezzo di quella missione era stato troppo alto.
"Ma non finisce qui.." dissi, contenendo a stento la rabbia.
Non vedevo l'ora di scendere da quell'aereo, prendere a pugni qualunque cosa mi si parasse davanti, e bere fino a dimenticare.
Guisgard
10-11-2015, 17.56.38
“Si, avete ragione.” Disse Leones a Dacey. “Siamo tutti nella stessa barca e remare contro non gioverà a nessuno di noi.”
In quel momento tornò Guisgard.
“Ancora a poltrire?” Il militare ai quattro. “Su, dobbiamo metterci al lavoro.” Guardò Dacey. “Ho trovato una vecchia biblioteca dall'altra parte del borgo. Sicuramente troveremo un libro di storia con cui potrete esercitarvi. Dovete saper conoscere tutti i membri della famiglia reale. Andiamo, il lavoro ci aspetta.”
“Noi cosa faremo?” Chiese Leones.
“Scrivete alla Gran Baronessa” rispose Guisgard “ed avvertitela che siete su una pista interessante, ma nulla di più. Non dovete in alcun modo far trapelare nulla, soprattutto riguardo a questo nostro soggiorno ad Evangelia.”
“Parlate come chi teme di essere trovato da qualcuno...” fece Fines.
E Guisgard si limitò a fissarlo con uno sguardo enigmatico.
Guisgard
10-11-2015, 18.00.46
Fermer fissò Gwen per alcuni istanti senza dire nulla.
“Forse la mia era solo una battuta...” disse infine sorridendo “... o magari una frase buttata lì, per conoscere meglio la mia assistente ed infermiera...” il sorriso era svanito “... o forse era ciò che pensavo esattamente in quel momento...” i suoi occhi erano in quelli di lei “... anche adesso ho la forte sensazione che mi stiate... tentando? E' la parola giusta?”
Lady Gwen
10-11-2015, 18.06.29
Lo ascoltavo senza abbandonare quell'espressione, fra il serio e il sorridente.
" 'Conoscere meglio', dite?"
Il mio cuore era come impazzito quando i suoi occhi erano nei miei.
"Giusta? Dipende. Se lo pensate é perché forse qualcosa ve lo ha fatto pensare, posso sapere cosa?" sempre con gli occhi nei suoi.
Dacey Starklan
10-11-2015, 18.12.37
Una biblioteca, uno dei miei luoghi preferiti. La calma, la cultura e il sapere racchiusi in una sola stanza.
Mi alzai subito con un sorriso per poi ragionare che ero una cameriera, che ne sapevo di biblioteche, quindi mi limitai ad annuire e seguire Gusigard dopo aver salutato gli altri tre.
<< Allora signore che faremo? Tutto il giorno rinchiusi a leggere? Fortuna che so leggere! La mia vecchia padrona odiava l'ignoranza sapete? E ha istruito tutti i suoi domestici, tutti quanti me compresa... E non per peccato di modestia ma, indovinate chi era l'allieva migliore?>> rivolsi un sorriso al militare. Non stavo raccontando una bugia completa, adattavo solo la realtà. Ero davvero la più studiosa tra le mie sorelle.
Guisgard
10-11-2015, 18.13.29
“Noi il capitano neanche lo abbiamo visto.” Disse Palos a Marwel.
“Già, mi chiedo che tipo sia...” fece Icarius “... non certo un militare tradizionale... è pur sempre un legionario...”
In quel momento arrivarono Gaynor, Park e Zac.
E la diva subito salutò la giovane dagli occhi verdi, per poi rivolgersi ad Icarius.
“In verità” disse questi “non ne ho avuto il tempo... prima quel caporale e poi quell'ufficialessa ci hanno fatto capire subito l'aria che tira in questo posto... ma è vero, vi sono debitore, come lo sono con Marwel... ma forse non conviene a due ragazze di mettersi contro i legionari per prendere le difese di un cadetto.”
“Oh, ma voi siete miss Gaynor, la diva del momento!” Esclamò Palos. “Cavolo, solo ora vi riconosco!”
Lady Gaynor
10-11-2015, 18.23.16
"Vestita così e senza trucco è già tanto che mi abbiate riconosciuta, soldato..." risposi con un sorriso.
"In quanto a voi" rivolgendomi al cadetto dagli occhi azzurri "non mi siete debitore di nulla, l'avrei fatto per chiunque e lo rifarei altre cento volte. Odio la grettezza in ogni sua forma e di sicuro odio ancor di più chi se la prende con i più deboli..."
Guisgard
10-11-2015, 18.23.33
“Per ora direi di incamminarci.” Disse Rodian ad Altea. “E' giorno e sfrutteremo la luce per raggiungere la stazione. Se ci dirà bene magari troveremo un mezzo di fortuna.”
“State attenti, ragazzi...” fece il vecchio cieco “... che il Cielo vi aiuti...”
I due lasciarono la casa e si incamminarono verso la stazione che però era distante da lì.
Altea, nonostante le difficoltà di quella situazione, era presa dai suoi vecchi ricordi e dalle sensazioni che essi lasciavano in lei.
Quegli occhi azzurri ed irriverenti, il suo fare da ragazzo maledetto e tormentato, la sua insofferenze alle regole che invece erano così importanti per l'aristocrazia rendevano quella figura quasi un dolce tormento per Altea.
Dov'era ora?
Questo lei continuamente si chiedeva, mentre il mondo intorno a lei, il suo mondo, crollava sotto l'ombra rossa di Canabias.
http://www.centrosangiorgio.com/piaghe_sociali/comunismo/immagini/teschio_falce_martello.jpg
Altea
10-11-2015, 18.31.14
Salutammo l' anziano uomo, feci una carezza al cane e guardandolo risposi solo.."Grazie...di esservi fidato di noi, staremo attenti ma pure voi dovete esserlo, vi fidate troppo della gente..non vorrei approffittassero di voi".
Fu così che iniziò il nostro cammino per raggiungere il Meridian Express, non capivo..continuavo a pensare a quel passato...forse non ero diversa da lui, pure io odiavo quel mondo frivolo, ma di aristocratici a modo ve ne erano..mio nonno, mio padre ne erano l' esempio.
Sospirai guardando Rodian.."Dobbiamo camminare in fretta, ti seguo...penso in azioni militari forse te la cavi meglio di me...e dobbiamo fare in fretta...quei maledetti di Canabias potrebbero valicare il confine come nulla".
Guisgard
10-11-2015, 18.32.02
La squadriglia di Clio ritornava al forte.
La fabbrica era stata riconquistata ed in breve la sorveglianza privata arrestò gli scioperanti superstiti e li inviò a Città di Capomazda, in una delle tante prigioni che pullulavano di traditori, sovversivi, anarchici ed anticlericali.
Il volo di ritorno fu silenzio.
Un silenzio a tratti insopportabile.
Avvistarono il forte ed atterrarono.
E subito i meccanici li aiutarono a scendere dagli abitacoli.
Saltata giù dal suo caccia, Clio trovò ad attenderla Tesua.
“Conto tre caccia mancanti...” disse.
Ma in quell'istante si intravidero altri due nel cielo, quello di Kostor e di Qurt.
“Preparate un aeroimorchiatore...” fece Pintos.
“Chi?” Chiese Tesua.
“Geris...” rispose Pintos.
“Com'è accaduto?” Tesua a Clio. “Sono stati gli scioperanti?”
Guisgard
10-11-2015, 18.47.19
Femer riuscì a staccare lo sguardo dagli occhi di Gwen, che sembravano a tratti quasi intimorirlo.
“Un mio vecchio amico” disse, infilandosi il camice bianco “diceva che nulla è più provocante per un uomo di una ragazza dallo sguardo pulito quando decide poi di accenderlo...” fissandola di nuovo “... e quando il vostro sguardo si accende io ho la netta sensazione che mi tentiate...” lo sguardo di lui scorse, rapido ma deciso, su tutta la figura di lei.
Stava guardando Gwen come si guarda una donna.
Una bella donna.
Guisgard
10-11-2015, 18.52.09
Guisgard e Dacey si incamminarono verso la biblioteca, con la ragazza che con un vivo entusiasmo raccontava il suo amore per la cultura, naturalmente velando il tutto con qualche bugia.
Ovviamente doveva continuare a recitare quel suo ruolo.
“Una ragazza in gamba dunque ho incontrato...” disse lui, con una lieve irriverenza “... che gioiello di cameriera... bella, intelligente e colta...” si voltò a fissarla “... magari il figlio della padrona ci avrà pure provato, no? O non ne aveva la vostra padrona?” Con tono provocatorio.
Lady Gwen
10-11-2015, 18.53.06
Staccó i suoi occhi dai miei, quasi fosse intimorito.
Non avrei mai pensato di fare questo effetto a qualcuno. Risi piano poi alle sue parole, cercando di nuovo il suo sguardo.
"Siete serio?" con un'espressione divertita.
Vidi poi i suoi occhi percorrere il mio corpo, uno sguardo veloce, ma deciso e non so cosa avrei dato per sapere cosa stava pensando in quel momento.
Guisgard
10-11-2015, 18.56.15
“Naturalmente...” disse Icarius fissando Gaynor “... non ho certo pensato che l'abbiate fatto per me. Non mi aspetto nulla da questo posto e da chi lo frequenta. E comunque vi ho ringraziato come avrei fatto con chiunque altro.”
“Non badate al mio amico...” Palos a Gaynor “... non si è ancora ambientato...”
Guisgard
10-11-2015, 18.59.02
“Oh, che onore...” disse Rodian ad Altea “... vossignoria si degna di rivolgersi a me dandomi del tu... e naturalmente mi concede la grazia di fare altrettanto.” Ridendo.
Ma ad un tratto i due fuggitivi intravidero del fumo in lontananza.
Dacey Starklan
10-11-2015, 18.59.52
<<Beh ve l'ho detto, sono una che impara in fretta, è sempre stato un punto a mio favore.>>
Sostenni la sua occhiata per poi arrossire leggermente. Su una tale domanda non ero pronta. Non sapevo proprio che dire, che inventare.
A palazzo avevo sempre chi mi controllava, non avevo certo tempo per pensare ai ragazzi. Certo durante le feste e i balli ne avevo conosciuti e molti ma nessuno aveva catturato la mia attenzione. Nessuno aveva fatto brillare i miei occhi e battere forte il mio cuore.
E questo mio padre lo sapeva.Per questo mai aveva detto nulla su proposte di matrimonio o fidanzamento, ne erano arrivate anche per me, non solo per mia sorella, questo lo sapevo ma mio padre le aveva cestinate tutte. E mi aveva resa felice perché significava che mi conosceva davvero bene.
Tornai al presente, alla mia conversazione con Guisgard.
<<Io ecco...Io pensavo a lavorare, nient'altro>>
Guisgard
10-11-2015, 19.02.46
“Certo che sono serio...” disse Fermer a Gwen, per poi sorridere “... e voi lo siete quando assumete quello sguardo?” Fissandola.
Guisgard
10-11-2015, 19.06.21
Guisgard rise a quelle parole di Dacey.
“Certo, come no...” disse sarcastico “... avete riflettuto un bel po' prima di rispondermi. Eh, ne ho sentite di storielle su voi cameriere... chissà perchè, ma accendete sempre le fantasie dei vostri padroni. Ma tranquilla, non vi giudicherò di certo. Anche perchè poi dubito vi importi della mia opinione.” Indicò la strada. “Ecco, siamo quasi arrivati alla biblioteca.”
Lady Gwen
10-11-2015, 19.08.28
Sorrisi leggermente alla sua domanda.
"Assolutamente sí" risposi io a mia volta, continuando a guardarlo.
Il problema era che non lo facevo consapevolmente; mi era sempre stato detto che avevo un modo particolare di guardare la gente negli occhi ed evidentemente era vero, solo che appunto non era una cosa consapevole.
"Non pensavo che il mio sguardo vi mettesse soggezione" dissi, guardandolo con cuiositá.
Altea
10-11-2015, 19.10.43
Cercai di trattenere un controllo..lo stesso al laghetto quando mi voleva provocare..."Forse ho preso un abbaglio...forse pensieri lontani mi hanno fatto pensare vicino a me ci fosse una altra persona a salvarmi...avete ragione, meglio darci del voi e tenere un distacco..o prendete troppa confidenza che non voglio darvi" dissi seccamente guardandolo torvo, non mi stava simpatico ma era l' unico modo per uscirne viva.
Poi vedemmo del fumo..."Meglio ci avviciniamo lentamente, non si sa mai che potrebbe essere ed acceleriamo il passo".
Mi posi davanti e iniziai a camminare forte per vendetta.
http://i68.tinypic.com/2h4gx7p.jpg
Dacey Starklan
10-11-2015, 19.12.57
Lo fulminai con lo sguardo stringendo i pugni e dissi a denti stretti, visibilmente irritata.
<<Osate ancora mettere in dubbio la mia onestà e potrete dire addio ai vostri soldi. Una cameriera non è una prostituta. Non so che genere di donne frequentiate voi, e non voglio saperlo, ma non pensiate che io sia come loro. E ora se non vi dispiace, preferirei parlare d'altro>> e a passi lunghi raggiunsi la biblioteca entrandoci e lasciando che la porta si chiudesse dietro di me senza neanche aspettare Guisgard.
Guisgard
10-11-2015, 19.14.32
“Soggezione...” disse Fermer a Gwen “... non direi soggezione... no, cosa trasmette il vostro sguardo lo definirei diversamente da soggezione...” rise, forse per rompere l'imbarazzo e l'atmosfera di quella situazione che probabilmente stava diventando troppo sensuale “... mi auguro che non guardiate così anche i pazienti, o ci ritroveremo legionari in fila tutti i giorni che si danno malati...”
Lady Gaynor
10-11-2015, 19.15.12
"Io non 'frequento' questo posto, ci sono da soli due giorni... e scommetto che tanto ci durerete voi, con questo fare altezzoso. Da oggi in poi, se avrò mai il piacere di incrociarvi di nuovo, per me sarete il Duca..."
Rivolta al suo compagno aggiunsi "Se continua così, dubito si ambienterà mai..."
Lady Gwen
10-11-2015, 19.25.42
Mentiva.
Sapevo che mentiva.
Si vedeva da come aveva distolto lo sguardo prima. Decisi comunque di non andare oltre.
"Vi interesserá sapere, comunque, che mi é stato spesso detto fin da piccola che avevo un modo particolare di guardare la gente negli occhi, dunque ahimé non é una cosa che posso controllare, anche se magari voi pensate il contrario" dissi sorridendo sempre guardandolo negli occhi, per poi dirigermi verso la mia stanza a cambiarmi con la solita camicia e la gonna, per iniziare una nuova giornata di lavoro.
Era cosí strana quella situazione, l'atmosfera che si era creata in quella stanza, il mio cuore impazzito e il respiro intermittente, ma soprattutto il suo comportamento era sempre piú incomprensibile.
http://t0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcThA2SN0SW8tHpJnVTsLEq5ccxJ1tMnV SlrtKfBAZUoY7nPHZpLCQ
Guisgard
10-11-2015, 19.26.03
Guisgard restò a fissare Dacey che irritata entrò nella biblioteca senza neanche aspettarlo.
Il militare allora la seguì e le fece poi cenno di sedersi ad uno dei banchi liberi.
“Suvvia...” disse sorridendo “... non volevo mica offendervi. Anzi, era un complimento, sapete? Ho detto che le cameriere accendono le fantasie dei loro padroni, non che poi le soddisfino. Pensate davvero che per interpretare una principessa avrei scelto una ragazza qualunque? Ovvio che mi hanno colpito i vostri occhi puliti, il viso aggraziato ed i vostri modi. E se volete saperla tutta sono in qualche modo lieto di sapere che il figlio della vostra padrona non ci abbia provato, o che comunque voi gli abbiate dato il benservito. Posso essere sincero? Mi sta anche un po' antipatico quel tipo.” Facendole l'occhiolino.
Tornare al forte fu difficile nonostante il cielo sereno.
Niente battute scherzose, niente racconti epici o ragazzi che si pavoneggiavano per le proprie manovre.
Solo silenzio, un silenzio insopportabile.
Ma era forse preferibile quel silenzio alle domande, domande a cui bisognava rispondere.
Scossi la testa alle parole di Tesua, mentre il mio sguardo avvistava i due caccia di Kostor e Qurt.
"No, dei valchiria.." risposi, meccanicamente "Anzi, uno in particolare, con un teschio e una rosa.." tra i denti "Ne abbiamo abbattuti due.." tagliai corto.
Quella era la parte peggiore, dover essere lucida e razionale quando ne avrei fatto volentieri a meno.
Guisgard
10-11-2015, 19.39.31
“Ah, ecco...” disse Rodian ad Altea “... si è scoperto che milady ha un amore segreto...” ridendo.
Si avviarono poi verso il fumo.
“Facciamo attenzione” raggiungendo la nobile che camminava velocemente “o potremmo avere sorprese... e cercate di starmi accanto, se volete rivedere il vostro spasimante.”
Avanzarono nella boscaglia, fino a quando videro una casa, dal cui comignolo usciva il fumo.
“Un'altra casa...” mormorò Rodian “... chi vi abiterà?”
Dacey Starklan
10-11-2015, 19.41.32
Mi sedetti fingendo di sfogliare un libro qualsiasi, non avevo alcuna voglia di starlo a sentire.
Cercai di ignorarlo ma udii comunque le sue parole e per quanto mi costasse ammetterlo, riuscì a strapparmi un sorriso.
Alzai gli occhi e lo guardai.
<<Se può farvi sentire meglio non c'era nessun figlio e nessun padrone. Lavoravo per una donna, vedova e con due figlie piccole. Ora possiamo andare avanti. Cosa devo imparare?>>
Guisgard
10-11-2015, 19.42.35
“Il Duca...” disse divertito Palos “... un soprannome azzeccato, miss!” Rivolto a Gaynor.
“Spiritosi...” scuotendo il capo Icarius “... e cosa ci fa una diva dello spettacolo in mezzo al deserto fra i soldati? Pubblicità? Promozione? O quelle stupide trovate che talvolta gli artisti fanno per guadagnarsi le simpatie del pubblico?”
Altea
10-11-2015, 19.46.23
Mi fermai a quelle parole e ripresi il cammino lentamente, Rodian mi raggiunse e dissi con indifferenza.."Perchè il saccente Rodian non ha una ragazza che lo starà aspettando?" e lo guardai maliziosamente.
Poi mi voltai verso la direzione del fumo..."Oh si..sembra abitato questo posto eh...potremmo evitarlo...eppure io sono convinta non sono da sottovalutare queste case come segnali..ogni tappa della stazione..ci porterà al treno..nulla è per caso..andiamo a bussare".
A quelle parole risi leggermente, qui avevo preso da mia madre e le sue solite usanze e salotti di nobildonne e nobiluomini che si dedicavano ai segnali e ogni forma di esoterismo od occulto...e da cui, da cattolica me ne tenevo lontano.
Raggiungemmo la casupola e bussai e dissi sottovoce.."Sempre la storia narrata all' anziano, magari qui potremmo trovare un aiuto per andare al Meridian Express."
Guisgard
10-11-2015, 19.49.48
“Un Valchiria” disse Tesua a Clio “con un teschio ed una rosa...” pensieroso “... sarà bene che informiamo il capitano...” e fece cenno alla ragazza di seguirlo.
Poco dopo partì l'aereorimorchiatore per recuperare ciò che restava dell'aereo di Geris.
E mentre Clio e Tesua si avviavano verso la caserma centrale, incrociarono Sullos.
“Ehilà...” questi rivolto alla ragazza “... tornati? Ho novità riguardo la storia del caccia senza emblemi.” Si accorse dello sguardo di Clio. “Ma cos'è successo?”
Lady Gaynor
10-11-2015, 19.51.26
"Vi può sembrare strano, cadetto, ma io non ho bisogno di pubblicità, soprattutto non rintanandomi in una base militare in guerra, in mezzo al deserto... sono qui in veste di 'regalo' per i soldati, la sera mi esibisco al saloon per rallegrarli un po'. Poi, sono qui anche per studiare la vita militare, c'è in vista una grossa produzione proprio su questa stupida guerra... Come vedete, soldato, avete sbagliato soggetto..."
Non avevo alcuna voglia di vedere il capitano, volevo togliermi quella maledetta giacca, correre fino a non avere più respiro e prendere a pugni la parete.
Ma mi limitai ad annuire.
Non potevo fare altrimenti, i gradi avevano delle responsabilità che i legionari non avevano, essere lucida in un momento del genere era una di quelle.
Una di quelle che odiavo di più.
Sulla strada per l'ufficio del capitano incontrai Sullor, che come al solito aveva novità interessanti, sapevo che era la persona giusta a cui affidare quel compito.
Ma lui si accorse che c'era qualcosa.
"Geris.." sospirai soltanto, per poi scuotere piano la testa.
"Che novità?" chiesi, sperando fossero abbastanza interessanti da distrarmi.
Marwel
10-11-2015, 23.01.01
Marwel ascoltò il battibecco tra Miss Gaynor e Icarius e ogni tanto lanciava qualche occhiata divertita a Palos, poi, con la gentilezza e la dolcezza che la contraddistingueva, parlò alla dama: "dicevo a questi nobili soldati che se fossi bella come voi il Capitano non mi farebbe attendere tanto a lungo".
Non avrebbe mai potuto intraprendere la carriera di Miss Gaynor, poichè era piuttosto timida e l'ultima cosa che voleva era attirare l'attenzione su di se. Però era certa di voler attirare quella di Icarius, anche se non lo dava a vedere.
"Io devo andare a torturare qualche soldato per far si che il Capitano mi riceva" disse stringendosi nel mantello, poi si rivolse a Gaynor e ai cadetti "vi auguro una buona giornata Miss Gaynor e anche a voi. Ricordate che i miei bambini vi aspettano".
Guisgard
11-11-2015, 01.06.31
Gwen era a cambiarsi nell'altra stanza, indossando camice e cappellino.
“Interessante...” disse Fermer ad alta voce, in attesa che l'infermiera fosse pronta “... allora immagino che guardiate ogni altra persona nel modo in cui guardavate me.” Rise piano. “E sia, dunque mi sembra ovvio che non c'erano propositi di tentazione nei vostri sguardi per me.” Divertito.
Guisgard
11-11-2015, 01.09.04
Guisgard sorrise.
“Eh, devo dire mi sento sollevato.” Disse a Dacey. “Ora so che non c'è un odioso giovane ed impettito borghese a cui vorrei rompere il muso.” Facendole l'occhiolino.
Si avvicinò poi ad uno degli scaffali e cercò un testo.
“Ecco...” tirando fuori un libro “... un bel libro di storia...” si sedette accanto a lei ed aprì il libro “... trovato ciò che ci serve...” mettendo davanti alla ragazza una foto “... questa era la famiglia reale di Animos...” leggendo ciò che era scritto sotto la foto “... c'è sua Altezza Reale Talcos Kentos... la regina Ippiav... due dame di compagnia, ossia Leyana Valenka e Rajad Semarta... l'Infante Augustey... e le due figliolette... Dacey e Marian.” Guardò Dacey accanto a lui. “In effetti la vostra somiglianza con la principessa è davvero molto forte... sono certo che anche la Gran Baronessa ci cascherà.”
Ma vedere quella foto a Dacey scatenò antichi ricordi della sua vita passata.
Rivide in un attimo immagini e momenti trascorsi con la sua famiglia.
E calde lacrime, senza che se ne accorgesse, bagnarono il suo bel viso.
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Lady Gwen
11-11-2015, 01.12.50
Lo ascoltai mentre mi cambiavo e scossi la testa.
"Come immaginavo, mi avete fraintesa" raggiungendolo e avvicinandomi "Ho detto che mi capita di guardare a fondo e intensamente una persona" guardandolo "Non che guardo voi come gli altri. C'é una bella differenza."
Dacey Starklan
11-11-2015, 01.16.58
Scossi la testa senza comprendere perché mai Guisgard avrebbe dovuto fare a pugni con quell'ipotetico ragazzo.
Mi concentrai quindi sulla lezione. Un ripasso su tutte le famiglie nobiliari e i loro stemmi mi sarebbe stato di certo utile per quanto fossi preparata. Invece davanti i miei occhi trovai quella foto.
Sentii il cuore chiudersi in una morsa di dolore. Le mie mani andarono a sfiorare ogni figura. Mio padre, mia madre, i miei fratelli e le mie uniche due amiche.
Ora erano tutti morti. I miei occhi iniziarono a vacillare, l'immagine si fece sfocata e poi sul volto del mio fratellino cadde una mia lacrima.
Ci misi qualche minuto a reagire, totalmente devastata dal dolore. <<Scusate... Io... Dopo tutta la gente morta durante l'attacco aereo... Pensare che sono morti anche loro.... Non so, sono sensibile sull'argomento>> la mia giustifica era palesemente inconsistente ma il mio cervello non voleva collaborare, fisso sulla mia famiglia perduta .
Guisgard
11-11-2015, 01.21.07
A quella rivelazione di Clio, Sullor chinò il capo.
“Non mi abituerò mai” disse “all'ingiustizia di questo mondo... lui forse era l'unico fra noi a non voler morire, a voler sopravvivere a tutto questo... ed invece è toccato a lui essere il primo...” guardò poi la ragazza “... si, novità sui due tipi che erano nell'hangar dell'aereo senza emblemi...”
“Ne discuterete dopo.” Intervenne Tesua. “Ora c'è da informare il capitano.” E fece cenno a Clio di seguirlo.
Intanto, a centinaia di chilometri di distanza, uno stormo di Valchiria era atterrato in una futuristica base militare, da cui sventolava la bandiera rossa con la scure ed il martello.
E tra quegli aerei vi era quello sulla cui coda era impresso il simbolo del teschio con la rosa.
L'abitacolo si aprì e saltò fuori un agile ed aggraziato pilota.
E subito alcuni meccanici si avvicinarono.
“Il maggiore Gouf vi attende a rapporto.” Uno di quelli al pilota, che annuì.
Raggiunse allora la caserma, senza togliersi il casco, fino a trovarsi davanti a due soldati.
E finalmente il pilota tolse il casco, mostrando il suo volto.
“Sergente Viktoria a rapporto.” Disse ai due soldati. “Sono attesa dal maggiore Gouf.”
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Guisgard
11-11-2015, 01.22.50
“Studiare la guerra...” disse Icarius a Gaynor, per poi sorridere quasi beffardo “... la guerra non si studia... non è quella dei film...”
In quel momento videro atterrare l'aereorimorchiatore con i resti di un caccia abbattuto.
Era quello pilotato dal povero Geris, distrutto dal misterioso Valchiria col teschio con la rosa come emblema.
“Ecco...” indicandolo il cadetto dagli occhi azzurri “... ecco la guerra, miss diva...” rivolto poi a Gaynor “... in quelle lamiere ora ci sarà da estrarre il corpo senza vita di un legionario... questa è la guerra. E non va studiata, né amata e neanche odiata. Va solo combattuta.”
“Ehi...” mormorò Palos, per cercare di alleggerire la tensione “... mi è venuta un'idea geniale... perchè non accompagniamo noi Marwel dal capitano?”
“Sei un illuso se credi riceverà due reclute come noi...” fissandolo Icarius.
“Si, invece.” Annuì Palos. “Ci riceverà se ad accompagnarci verrà anche miss Gaynor.”
Icarius allora guardò prima Marwel, poi Gaynor.
Sorrisi a Sullor, un sorriso triste.
"Già.." Dissi solo, annuendo piano.
Se avessi parlato ancora avrei pianto, lo sapevo.
Già, Geris era il più giovane di noi, intenzionato a godersi la vita fino in fondo, ma anche profondamente devoto e assetato di avventura.
L'unica consolazione era sapere che, come tutti noi, aveva avuto la morte che desiderava.
Poi quelle parole di Tesua mi fecero andare il sangue al cervello.
"No!" Esclamai, secca "Seguici, ci riferirai nel tragitto.." a Sullor.
Poi mi voltai verso l'altro tenente.
"Azzardati un'altra volta a trattarmi come fossi un tuo sottoposto e giuro che ti arriva un cartone sul naso, Tesua, sono stata chiara?" Con gli occhi gelidi nei suoi.
"Stavi dicendo?" Tornando a rivolgermi a Sullor.
Marwel
11-11-2015, 01.35.15
Non fu una bella immagine quella che vide. Qualcuno era morto dentro quel che era un'aereo. I suoi occhi si spensero e la sua mente cominciò a vagare finchè non trovò uno dei ricordi più tristi che aveva: il giorno in cui aveva trovato Iris.
Ricordò che la chiamarono i suoi vicini e le dissero di accorrere in una fattoria, poichè c'era una bambina bisognosa d'aiuto. Quando arrivò li, trovò molti militari intenti a chiedersi cosa diavolo fosse successo e perchè un aereo nemico fosse precipitato proprio li, sopra la casa di due giovani agricoltori.
Iris era stata fortunata a trovarsi fuori dall'abitazione e ad avere solo un anno al tempo della tragedia, così si dimenticò in fretta dell'accaduto.
Le parole di Palos la riportarono alla realtà ed ella si aggrappò con lo sguardo a quello di Icarius, come per trovare conforto in quelle iridi celesti che parevano soffrire e basta.
"Vi ringrazio Palos" disse Marwel scivolando dall'abbraccio degli occhi di Icarius "potreste essermi sicuramente d'aiuto".
Guisgard
11-11-2015, 01.40.42
“Beh, allora adesso sono curioso di sapere in che modo mi guardate...” disse sorridendo Fermer a Gwen.
Ma proprio in quell'istante entrò nell'infermeria un militare.
“Dottore...” al giovane medico “... siete richiesto agli hangar.”
“Cosa accade?” Chiese Fermer.
“C'è un legionario morto.” Rispose il militare.
Guisgard
11-11-2015, 01.41.07
Guisgard guardò stupito Dacey.
“Siete dunque così sensibile...” disse alla ragazza, chiudendo poi il libro “... beh, questo aspetto del vostro carattere ci sarà senza dubbio d'aiuto, ma ricordate che siamo dei lestofanti, degli imbroglioni. Stiamo studiando ed escogitando un piano perfetto col solo scopo di raggirare una povera vecchia aristocratica che non ha più nessuna persona cara al mondo. Stiamo marciando sui suoi sentimenti, decisi a spacciare una cameriera per sua sua nipote.” Allontanò il libro. “Questa è la verità. Dunque cercate di farvi meno scrupoli.”
Guisgard
11-11-2015, 01.42.08
“Comprendo che tu sia sconvolta” disse Tesua a Clio “ma ricordati che siamo in guerra e gli ordini, le regole ed il protocollo sono l'unica possibilità che abbiamo per restare competitivi. Geris è morto e ne moriranno altri, forse anche io e tu. Quindi ricomponiti e cerca di non perdere la testa. Bisogna fare rapporto ed al più presto. Il capitano Goz deve sapere.” Guardò Sullor. “Se hai informazioni utili allora le riporterai al capitano. E ora seguitemi. Non per i gradi della mia uniforme, ma per quelli che indossate voi e che vi impongono di rispettare le regole. Avrete tempo per piangere il vostro compagno.” E si avviò dal capitano, certo che lo avrebbero seguito.
Guisgard
11-11-2015, 01.43.13
Quel ricordo terribile scivolò dal cuore e dall'animo di Marwel, seguendo le desolanti immagini dell'aereo distrutto.
“Non è un bello spettacolo per una ragazza...” disse Icarius alla giovane “... venite, vi accompagneremo dal capitano... ammesso vorrà riceverci...”
“Si, se verrà anche miss Gaynor.” Palos. “Acconsentite dunque, madama?” Chiese a Gaynor.
Dacey Starklan
11-11-2015, 01.45.24
Quando chiuse il libro le mie lacrime si fermarono ma non ero pronta a rinunciare a quella foto. Con una mano recuperai il libro.
<<Avete ragione, meno scrupoli>> cercai nuovamente la foto della mia famiglia<< dicevate, il re, la regina, le due dame da compagnia e i figli, si posso ricordarmeli. La Gran Baronessa crederà di sicuro che sono sua nipote>>
Lady Gwen
11-11-2015, 01.50.53
Sorrisi a quella frase e stavo per rispondere, quando entró un militare.
Un legionario era morto.
"Maledetta guerra..." dissi piano scuotendo la testa.
Guisgard
11-11-2015, 02.00.47
“Bene...” disse Guisgard a Dacey “... fissate bene in mente questi volti... i loro nomi... e poi soprattutto quello della principessa Dacey... e ripete mentalmente il suo nome... fatelo di continuo, senza sosta, fino a convincervene... voi dovete sembrare Dacey Karishma Starklan, erede al trono di Animos.” Guardò poi la ragazza che aveva ripreso il libro e la foto. “Va bene, per ora basta... vi vedo già abbastanza scossa...” e quasi fosse il gesto più naturale del mondo le sfiorò la mano, per poi stringerla “... avete le mani fredde...” toccando anche l'altra “... venite, vi porto fuori da qui... avete bisogno di aria...”
Lady Gaynor
11-11-2015, 02.01.23
"Signorina" dissi rivolgendomi a Marwel "voi siete molto bella... sono sicura che il capitano Goz non è stato avvisato affatto della vostra richiesta, altrimenti vi avrebbe di sicuro ricevuto..."
Mi rivolsi allora ad Icarius. "Caro il mio Duca, non credo vi possiate permettere il lusso di giudicarmi." Mi feci il segno della croce alla vista dei resti dell'aereo, provando una pena infinita per colui che l'aveva pilotato. "Io so benissimo cosa sia una guerra, e se ho deciso di viverla per poterla raccontare meglio è proprio per non darne a nessuno un'immagine edulcorata..."
Risposi a Palos "Ma certo, soldato... Miss diva vi accompagnerà volentieri" lanciando un'occhiata a Icarius. "Park, signor Heon... vi ritrovo qui dopo o venite con noi?"
Guisgard
11-11-2015, 02.02.13
“Vado a vedere...” disse Fermer a Gwen “... voi aspettate qui? In effetti non sarà un bello spettacolo... preferisco restiate qui, è meglio... non mi va di sapervi scossa.”
Guisgard
11-11-2015, 02.07.41
“Certo, madama.” Disse Park a Gaynor. “Ci troverete qui al vostro ritorno.”
Così la diva, Marwel, Palos ed Icarius si avviarono alla caserma centrale.
“Vi spiace evitare di chiamarmi in quel modo stupido?” Icarius a Gaynor. “Non sono un duca, ma solo un legionario. Anzi, un cadetto per ora.”
“Il che è infinitamente peggio.” Ridendo Palos.
Davanti alla caserma trovarono un militare.
“Miss Gaynor...” alla diva “... in cosa posso esservi utile?”
Guisgard
11-11-2015, 02.08.46
“Perchè un aspirante eroe” disse Rodian ad Altea “non ha tempo per l'Amore. Le donne amano avere promesse fatte di sogni e di felicità ed io non posso permettermi invece di regalare illusioni. Soddisfatta, milady?” Sorridendo.
Raggiunsero la casa e bussarono.
Era un'abitazione non troppo appariscente, col tetto spiovente, un comignolo e alcune finestre per dar luce alla mansarda che da sola costituiva il secondo dei due piani della casa.
La porta si aprì ed una donna dai tratti marcati apparve sulla soglia.
“Chi siete?” Chiese ai due fuggitivi.
Dacey Starklan
11-11-2015, 02.11.33
<< Ho una buona memoria, li ricorderò molto presto non temete. Non siete il solo che vuole riuscire in questa impresa.>>
Sfiorai ancora i volti della mia famiglia con malinconia.
Poi ci fu quel breve contatto, al quale immediatamente mi sottrassi. Non mi era permesso, nessun contatto fisico con un uomo. Questa era la regola.
<< Si, mi farà bene uscire>> e mi alzai indugiando ancora un po' sul libro e decidendomi infine ad uscire.
Lady Gwen
11-11-2015, 02.11.56
Sospirai e annuii a Fermer. Forse era meglio, anche se sarei voluta andare anch'io.
Era meglio abituarsi a piccoli passi a quella distruzione.
Non avendo niente da fare, dunque, andai dal bambino, per vedere se dormiva ancora o era sveglio.
"Ne parleremo dopo, Sullor.." dissi al soldato, evidentemente impacciato dall'aver ricevuto due ordini diversi "Raggiungi pure gli altri" annuii.
Quel comportamento di Tesua mi stava urtando non poco.
Osava addirittura precedermi?
"Mi vedi piangere forse?" dissi, secca a Tesua, prendendo il suo polso, una presa salda e forte, la presa di un lottatore "So benissimo quali siano le regole da seguire, così come so quale tono devi tenere con me, tenente.. il giorno in cui sarai tu il capitano potrai permetterti di darmi degli ordini, non prima.." fissando l'uomo, per poi lasciare la presa.
Quell'atteggiamento era intollerabile.
"È da un po' che hai questo atteggiamento, Geris non c'entra niente.." impassibile "Conosco i miei gradi, e so che non ti è permesso parlarmi in quel modo, o contradire un mio ordine davanti ad un mio soldato.." sostenendo il suo sguardo, con voce salda e composta, priva di emozioni.
"Era la mia missione, andrò a riferire al capitano, non occorre certo che tu mi insegni il mio mestiere! Sono qui da molto più tempo di te.." lanciandogli un'occhiataccia che non ammetteva repliche.
A dirla tutta nemmeno sapevo che diavolo ci facesse lì, ultimamente io andavo in missione e lui pensava a relazionare.
Non aveva una squadriglia da gestire, delle mansioni da fare?
Doveva star lì a fare da balia a me?
Oramai eravamo praticamente arrivati.
I nostri diverbi avrebbero dovuto aspettare.
Guisgard
11-11-2015, 17.13.21
Guisgard e Dacey lasciarono la biblioteca.
Era un malinconico e silenzioso pomeriggio di inizio Novembre, con la foschia che già avanzava sulle pendici del basso monte, avvolgendo lentamente i bastioni rocciosi su cui sorgeva il borgo assopito.
“Avete mai pensato” disse ad un tratto lui, rompendo il distaccato silenzio che li aveva accompagnati fuori dalla biblioteca, dovuto anche al modo con cui lei si era sottratta al contatto delle mani del militare “come spenderete i soldi guadagnati da questa impresa? Immagino cambierete vita, visto che una cameriera danarosa non si è mai vista.” Sorridendo con un filo di sarcasmo.
Lady Gaynor
11-11-2015, 17.14.56
Salutai Park e Zac e mi incamminai con gli altri verso la base.
Ad Icarius risposi piccata. "La smetterò di chiamarvi così se voi eviterete l'ironia di chiamarmi miss diva. Non mi pare finora di aver avuto atteggiamenti da primadonna con voi..."
Arrivati davanti alla caserma, chiesi al soldato di guardia di lasciarmi entrare. "Ho bisogno con urgenza del capitano Goz..."
Guisgard
11-11-2015, 17.21.17
“Allora ditemi voi come più gradite di essere chiamata.” Disse Icarius a Gaynor. “Pensavo che le attrici e le cantanti andassero in brodo di giuggiole sentendosi apostrofare così.”
Raggiunsero infine la caserma centrale ed il militare di guardia li squadrò uno ad uno.
“Miss...” rivolto poi alla diva “... questi due cadetti” indicando Icarius e Palos “e questa giovane” fissando Marwel “sono con voi?”
Dacey Starklan
11-11-2015, 17.21.42
Probabilmente il mio atteggiamento lo aveva infastidito ma io non comprendevo l'importanza del suo gesto. Era uno sconosciuto dopotutto, non uno della famiglia.
<< Io credo... Credo che resterò Dacey... Sarei una principessa, non deve essere così male... Servita e riverita tutto il giorno... Perché dovrei tornata Diana? E poi sarebbe un rischio. Se prendessi i soldi e poi non continuassi la recita... Quindi si, resterò Dacey.. E voi? Cosa farete con quella fortuna?>>
Guisgard
11-11-2015, 17.28.10
Gwen andò dal piccolo, che dormiva nel suo lettino.
Riposava beato, finalmente sereno, fra quelle bianche e profumate lenzuola.
Forse sognava, senza più avere incubi, nonostante ciò che avesse vissuto e quello che stava succedendo fuori.
La morte era giunta ora anche al forte.
Guisgard
11-11-2015, 17.34.06
“Il vostro ragionamento non fa una piega.” Disse Guisgard a Dacey. “In effetti non deve essere male vivere come una principessa. Ma anche ciò ha i suoi lati negativi. Vivrete sempre sul chi va là, sospetterete di tutto e di tutti, eviterete sempre più la mondanità, le feste, le uscite pubbliche e persino la pubblicità. Dopotutto la Gran Baronessa vive come esule ad Afralignone. Se mettesse piede fuori dal paese in breve la polizia segreta di Canabias la scoverebbe. Vive da segregata, in una prigione dorata. E questo sarà anche il vostro Destino. A meno che Afralignone non vincerà la guerra e rovescerà il regime rosso di Canabias. Cosa alquanto improbabile ora. O magari” sarcastico “un bel principe ereditario si invaghirà di voi, vi corteggerà e vi porterà nel suo esotico reame, facendovi diventare sua moglie.” Divertito.
Dacey Starklan
11-11-2015, 17.39.11
Mi fermai poggiando una mano sul braccio di Guisgard, per far fermare anche lui.
<< Perché improbabile? Canabis é un governo illegittimo, che perpetua la morte... Il mondo intero deve essere contrario a questa violenza e deve alzarsi a baluardo della libertà per il popolo di Animos e...>>
Mi interruppi, maledizione mi ero fatta prendere dalle emozioni e avevo scordato di essere solo Diana.
<< In realtà è proprio quello che spero. Sposare un bel principe, proprio ciò che spero....>>
Lady Gwen
11-11-2015, 17.40.30
Il piccolo dormiva tranquillo e beato, finalmente e rimasi alcuni minuti ad osservarlo sorridendo.
Era come se la calma e la serenitá del piccolo entrassero in contrapposizione con la distruzione e il caos che c'erano fuori, dove la guerra abbatteva ogni speranza.
Lady Gaynor
11-11-2015, 17.45.47
"Gaynor andrebbe benissimo..." dissi ad Icarius e poi aggiunsi: "Non sapevo fosse vostra abitudine frequentare attrici e cantanti tanto da sapere per cosa vanno in brodo di giuggiole..."
Al militare di guardia risposi: "Si, soldato, sono tutti e tre con me..."
Altea
11-11-2015, 17.51.08
"Eroe!" esclamai "Dovreste combattere per ridare la pace non per la gloria. Quanto a quel mio ipotetico spasimante...non ho nessuno che mi aspetta a Capomazda e se ci fosse ancora sono passati troppi anni, non torno laggiù da quando ho compiuto i miei quindici anni, ovvero dopo la morte di mia madre proprio nella nostra dimora. Dubito quel ragazzo, ora uomo, stia ancora pensando a me" sorrisi all' evidenza. "Certo sono solo passati 5 anni e l' anno scorso mi fece recapitare una lettera ma la mia matrigna la stracciò e ne ignoro il contenuto..sicuramente non era d' amore, forse avrà pure una donna ....ma non fatevi illusioni su di me ora che vi ho detto questo" dissi chiaramente in tono severo.
"Come diceva la mia compianta sorella maggiore..ora non parliamo più di amore..lasciamo che a parlare d' Amore..siano gli innamorati".
Come sempre fui in grado di rimettere i miei sentimenti, la mia passione e il mio ardore in quello scrigno segreto per poi sigillarlo bene per non provare nulla.
Bussammo alla porta e ci aprì una donna, il suo volto era solcato da rughe..dai segni della vita "Scusate se vi disturbiamo, abbiamo parlato con un uomo anziano e cieco a poche miglia lontano e stiamo andando al raccordo ferroviario per prendere il Meridian Express, manca ancora molto da qui? Potreste aiutarci?".
Guisgard
11-11-2015, 17.55.32
“Poco più di cento anni fa in Francia” disse Guisgard a Dacey “un gruppo di intellettuali borghesi si sedette ad un tavolo e cominciò a chiedersi del perchè solo i chierici ed i nobili potessero mangiare la grande torta dello stato. Avvampati dalle idee dei cosiddetti Illuministi, aizzarono il popolo e fecero la rivoluzione, cambiando per sempre il mondo. In bene o in male poi dipende dai punti di vista. Fatto sta che da quegli eventi sorse poi il Comunismo. Lo stesso ideale, diciamo così, politico che ha portato al potere il regime che ora domina a Canabias. Vi pare dunque che il mondo abbia fatto qualcosa per evitare tutto ciò? Che paladini in armature e su bianchi destrieri abbiano sfidato questo drago rosso per difendere il popolo?” Rise beffardo. “Il mondo va così, cara Diana. La giustizia la vedremo solo dall'Altra Parte, quando ad imporla sarà il Buon Dio. Qui, ora, dobbiamo invece abituarci all'ingiustizia.” Fissò la ragazza. “Comunque vedo siete una ragazza piena di alti valori e con la testa piena di bei sogni. Chissà, forse davvero troverete il vostro bel principe.”
http://www.ciakhollywood.com/hp/pontediwaterloo/Waterloo_Bridge-4.jpg
Dacey Starklan
11-11-2015, 18.03.56
<< Io non lo capisco... >> riuscii a dire soltanto, sentendo la tristezza impossessarsi di me. Allora non c'era più alcuna speranza , mi sarei dovuta rassegnare, non avrei mai rivisto Animos, non avrei mai potuto seppellire i miei cari.
<< Non deve essere per forza un principe... So che non è il titolo nobiliare a definire una persona. Io vorrei qualcuno che mi porti rispetto, molto spesso voi uomini avete comportamenti deplorevoli nei confronti di noi donne.. E poi come farò ad essere sicura di essere corteggiata per vero interesse o per amore del denaro?>> sospirai piano riprendendo a camminare.
Guisgard
11-11-2015, 18.14.05
E mentre Gwen guardava il piccolo dormire, ad un tratto tornò Fermer.
“Uno spettacolo pietoso...” disse “... era un giovanissimo legionario... si chiamava Geris... hanno trivellato di colpi l'abitacolo del suo aereo... non è morto sul colpo e ha potuto vivere fino all'ultimo lo schianto del suo caccia... una fine orribile...” scuotendo il capo.
Guisgard
11-11-2015, 18.15.54
“Prego, tenente.” Disse Tesua a Clio, indicando la porta dello studio del comandante. “Il rapporto è tutto tuo. E lustrati bene i gradi, così nessuno penserà bene di comprendere il tuo stato d'animo. Il tenente è Clio è una macchina, ormai.” E andò via.
La porta si aprì ed apparve Goz.
“Alla buonora.” Fissando Clio. “Entrate...” sedendosi alla sua scrivania “... mi hanno riferito di uno dei nostri caduto in battaglia... avanti, vi ascolto...” gettò poi alcuni fogli sulla scrivania “... poi con calma mi racconterete anche dell'altro giorno e del misterioso aereo senza emblemi... poco fa uno dispaccio dal Comando Centrale mi ha avvertito che Capomazda non ha gradito come noi abbiamo ignorato la cosa... e in effetti nessuno mi ha parlato davvero di questa storia... c'è qualcosa di grosso dietro tutto ciò...” accendendosi il sigaro.
Guisgard
11-11-2015, 18.19.34
“Basta leggere sui giornali per sapere delle manie di voi divi.” Disse Icarius a Gaynor.
Il militare di guardia accompagnò allora lei, lui, Palos e Marwel davanti all'ufficio del capitano.
“Il comandante ora è impegnato col tenente Clio.” Il militare ai quattro. “Appena si libererà vi riceverà. Potete attendere qui.” Sorrise alla diva. “Miss Gaynor... potrei avere un vostro autografo, per favore? Sapete, ho visto tutti i vostri film...”
“Questa poi...” scuotendo il capo Icarius.
Guisgard
11-11-2015, 18.24.51
La donna fissò Altea e poi Rodian.
“Io non so nulla di treni...” disse “... ora andatevene.” E fece per chiudere la porta, ma Rodian la bloccò con un piede.
“Che gente siete?” Con rabbia lui. “Siamo in fuga e dobbiamo prendere quel treno. Come potete sbatterci la porta in faccia? Non siamo animali.”
“I problemi del mondo non sono i miei.” Mormorò la donna.
“Cosa accade?” Arrivando sulla soglia un uomo tarchiato. “Chi sono?”
“Forestieri.” Rispose la donna.
“Mandali via.” Disse l'uomo.
Lady Gwen
11-11-2015, 18.26.54
Tornó Fermer e mi raccontó tutto.
"É terribile..." mormorai a bassa voce scuotendo la testa.
La guerra era una piaga invalicabile e impossibile da contrastare.
Non risposi a Tesua, limitandomi a scuotere la testa.
Entrai nello studio del capitano, lo ascoltai e annuii, evitando di dirgli che stavo andando a fare rapporto quando lui era impegnato a bighellonare con la bella diva.
"Eravate impegnato per ascoltare il rapporto, signore.." Dissi soltanto.
Poi relazionai il capitano delle ultime vicende: la fabbrica, l'attacco, l'attivo dei valchiria, quel particolare valchiria e la caduta di Geris.
Infine raccontai anche del giorno precedente e tutto ciò che avevo scoperto sull'aereo senza emblemi, e sui due uomini che avevo visto.
"Sullor sta indagando, e giusto un attimo fa mi ha detto di avere novità, me le riferirà tra poco..".
Guisgard
11-11-2015, 18.30.49
“Eh, l'eterno dilemma delle nobili e ricche dame...” disse divertito Guisgard a quelle parole di Dacey “... ora però torniamo con i piedi per terra. Siete ancora Diana, cameriera carina ma squattrinata. Per trasformarvi in Dacey dovrete lavorare molto. Ma vi muterò in una principessa, promesso.”
Ripresero a camminare, mentre l'imbrunire avvolgeva il borgo lentamente.
“Ma non voglio vedervi triste...” lui a lei “... vi va di fare una pausa? Di smettere di pensare a principi, rivoluzioni, giustizia e tirannide? Se si, allora tornate ad essere Diana ed io vi porterò in un posto... diciamo particolare.” Rise. “Anche perchè le principesse a me non piacciono.”
Marwel
11-11-2015, 18.31.11
Dovevano di nuovo attendere, attendere e attendere. Aveva un brutto presentimento, per quel motivo non aveva aspettato a lungo prima di presentarsi al forte con la richiesta di poter portare via il bambino. Quella guerra diventava sempre più pericolosa e Marwel cominciava a chiedersi per quanto tempo Evangelia avrebbe ancora resistito.
Miss Gaynor pensava al suo film, Icarius al suo onore, Palos al suo spirito e lei?
"Questo silenzio è spaventoso" sussurrò Marwel; cominciava ad agitarsi a stare dentro quel forte e l'immagine dell'aereo distrutto continuava a tornarle in mente scuotendola.
Lady Gaynor
11-11-2015, 18.32.18
"Chi crede a ciò che scrivono i giornali come se fossero parole della Bibbia, beh, non può che essere uno sciocco..." dissi rivolgendomi all'irriverente cadetto.
Il militare ci accompagnò da Goz, ma c'era da aspettarlo e nel frattempo mi chiese l'autografo. "Ma certo, soldato... datemi da scrivere... ecco qua, per voi, anche se il nostro cadetto qui presente non approva..." dissi lanciando un'occhiataccia ad Icarius.
Altea
11-11-2015, 18.32.38
La donna non era molto ospitale, ma non approvai il gesto di Rodian.
Ad un tratto arrivò un uomo dai modi grezzi e calmai il mio finto fratello.."Scusate, non vogliamo nulla da voi se non una sola informazione...dovremmo raggiungere il raccordo ferroviario, dobbiamo prendere il treno Meridian Express..se sarà possibile visto a piedi è lontano..volevamo solo sapere quanto dista da qui e se magari vi è un modo semplice per raggiungere quel posto..negate una semplice informazione?" dissi sbalordita da quel comportamento.
Guisgard
11-11-2015, 18.40.55
Gaynor firmò l'autografo ed il legionario ne fu felice.
“Figuratevi...” disse Icarius sedendosi e portando le mani incrociate dietro la testa e contro il muro “... per me potete firmare tutto ciò che volete...” guardò poi Marwel “... tutto qui è silenzio... un silenzio opprimente... insopportabile... irreale... fino a quando giungerà a romperlo il suono di una sirena... e allora si avvertirà solo il sibilo degli aerei... il frastuono dei colpi... il boato delle esplosioni... ed il pianto di qualcuno di cui nessuno poi ricorderà il nome... dimenticato per sempre in questo maledetto deserto...”
“Che allegria...” mormorò Palos.
“Questa è la verità...” fissandolo Icarius.
Lady Gaynor
11-11-2015, 18.46.44
"Ma cosa vi siete arruolato a fare, se il vostro pensiero è questo?" risposi sempre più stizzita. "Non si parte volontario per la guerra con questo spirito..."
Guisgard
11-11-2015, 18.46.49
“Un nuovo asso di Canabias...” disse Goz a Clio, riferito al misterioso aereo col teschio con la rosa “... ci penseremo dopo... quanto all'aereo senza emblema, beh, c'è qualcosa di grosso sotto... Capomazda sta lavorando ad un'arma segreta, capace di dare una svolta alla guerra... e credo si tratti proprio di un aereo... un nuovo modello... e forse era quello che voi avete visto in azione... un mese fa è stato rubato da un hangar militare di Città di Capomazda... andate dal vostro legionario e fatemi sapere queste novità... subito...” la fissò “... so che il ragazzo morto era vostro amico... che riposi in pace... ma ora dimenticatelo... è un ordine... andate.” Fumando.
Dacey Starklan
11-11-2015, 18.50.28
Sforzai un sorriso ed annuii.
<< Accetto. Rimandiamo le lezioni per un po'.>>
Essere Diana poteva essere vantaggioso in quel momento.
<< Dove volete portarmi?>> chiesi decisamente incuriosita. << Non vi piacciono le principesse... Quindi mi state trasformando in qualcosa che non vi piace >>
Guisgard
11-11-2015, 18.57.07
L'uomo fissò Altea.
“La stazione non è lontana da qui.” Disse. “In realtà è piccola e desolata. Ma raggiungerla è forse impossibile.”
“Perchè mai?” Chiese Rodian.
“Perchè è sorvegliata da un posto di blocco militare.” Svelò l'uomo. “Militari di Canabias.”
Altea
11-11-2015, 19.00.46
A quelle parole sgranai gli occhi verdi e guardai Rodian...erano arrivati fino laggiù? "E come faremo ora..noi dobbiamo raggiungere Città di Capomazda..non vi è altro modo secondo voi?" rivolto all' uomo che aveva dato un buon segnale, potevamo rischiare di trovare i militari davanti a noi.."Un altro posto dove si ferma? O un altro modo per raggiungere la nostra meta?".
Guisgard
11-11-2015, 19.00.58
“Già...” disse Fermer, per poi lasciarsi cadere stancamente su una sedia “... vi sembrerò cinico e infantile se vi dicessi che ora ho solo voglia di lasciare questa infermeria e distrarmi? Magari anche solo per passeggiare nel forte?” Fissando poi Gwen.
Lady Gwen
11-11-2015, 19.12.39
Fermer si lasció cadere stancamente su una sedia.
Sorrisi alle sue parole, lo raggiunsi, posizionandomi dietro di lui e lo feci appoggiare a me, iniziando a massaggiargli le spalle.
"Non penso lo sia. In fondo, in guerra la gente, purtroppo, muore ogni giorno e non dobbiamo farci travolgere e distruggere. Siete umano, in fondo" risposi dolcemente, sebbene con una nota di tristezza, a causa di quella situazione.
Annuii al capitano.
"Sissignore!" Dissi soltanto.
Così, uscii dallo studio del capitano, diretta da Sullor.
Marwel
11-11-2015, 19.18.33
"Si parte volontari o si sta fermi a guardare il mondo che crolla" disse Marwel quasi a se stessa, mentre il suo stomaco cominciava a lamentarsi per la mancata colazione. Ormai il sole era sorto da un po' e la ragazza aveva dormito poco, mangiato meno e fatto nulla. Quell'attesa era insopportabile e a renderla ancora più aspra erano i battibecchi di Miss Gaynor e Icarius.
"Sapete, volevo diventare infermiera e aiutare i feriti in campo aperto, ma poi tutto è cambiato e ora non posso far altro che dare una mano dove c'è bisogno. Miss, non credo che l'arruolamento militare sia del tutto volontario" parlò con sicurezza nella voce, poichè era ciò che credeva veramente.
La guerra l'aveva cambiata e il gioco era appena cominciato; guardò Icarius come per dirgli "ti capisco, amico", poi attese in silenzio.
Guisgard
11-11-2015, 19.57.49
Icarius ascoltò Marwel e restò a fissarla.
“Credo che sia questa la verità...” disse poi a Gaynor, riferendosi alle parole di Marwel “... non so gli altri, ma io non sono un volontario, questa guerra non è la mia e detesto questo lercio posto.”
In quel momento la porta dell'ufficio del capitano si aprì ed uscì Clio.
Un attimo dopo Goz apparve sulla soglia.
“Miss Gaynor...” mormorò “... come mai siete qui? Vi occorre qualcosa?”
Guisgard
11-11-2015, 20.03.24
“Beh, non dovete certo piacere a me...” disse Guisgard a Dacey “... dopotutto sognate il vostro bel principe, romantico, gentile ed impomatato...” rise “... e non certo un militare spiantato come me.” Facendole l'occhiolino. “Quanto al luogo da mostrarvi, abbiate pazienza e lo vedrete.”
Era quasi sera ormai.
I due uscirono dal borgo e raggiunsero la sua parte periferica, dove si trovava un vecchio mercato abbandonato.
Al suo interno si ergeva un grosso capannone in disuso, utilizzato come rottamaio.
“Eccoci giunti.” Fece Guisgard.
Guisgard
11-11-2015, 20.07.18
“Oltre quella stazione non vi è più nulla.” Disse l'uomo ad Altea. “Oltre quel punto il treno arriva direttamente ad Evangelia.”
“Dunque siamo perduti...” mormorò Rodian.
Ma poi notò qualcosa.
Delle cartucce sulla cintura dell'uomo.
“Siete un cacciatore?” Chiese.
“Io?” Stupito l'uomo. “Si, certo...”
“Peccato però che quelle cartucce non sono quelle usate dai bracconieri, ma dai guerriglieri.” Fissandolo Rodian. “Chi siete davvero?”
L'uomo li guardò senza rispondere nulla.
Guisgard
11-11-2015, 20.11.20
Fermer restò stupito da quel gesto di Gwen.
Ma la lasciò fare.
E quel massaggio sulle sue spalle allontanarono la stanchezza, la delusione ed anche la tristezza, oltre a rigenerare i suoi muscoli e a provocargli una piacevole sensazione.
“Siete molto brava...” disse il giovane medico “... aspettate...” si sbottonò il camice e tolse poi la camicia “... ecco, così il massaggio a contatto con la pelle farà più effetto...” guardando la ragazza.
Marwel
11-11-2015, 20.14.40
Dunque Icarius era stato obbligato in qualche modo a partire per la guerra, mentre Marwel non era costretta a restare a Evangelia, ma era certa che la guerra sarebbe arrivata ovunque prima o poi. Tanto valeva rimanere li.
Non sarebbe andata via da quel borgo, ma in caso di grave pericolo avrebbe mandato i bambini a Capomazda; aveva messo da parte un bel gruzzolo da utilizzare per i biglietti del treno ed era certa che quel giorno, prima o poi, sarebbe arrivato.
Lei voleva aiutare i feriti insieme a Suon Ologna, specialmente ora che il dottore non c'era più e l'ospedale non era più coperto dalla professionalità di un uomo valido.
Il Capitano Goz uscì dall'ufficio e si rivolse a Miss Gaynor, ma fu Marwel a prendere parola, poichè, alla fine, si trovavano li per lei.
"Capitano, in realtà non era Miss Gaynor che vi cercava, ma io" si avvicinò al comandante "il mio nome è Marwel e ho un orfanotrofio qui a Evangelia. So che avete un bambino nel forte e ritengo che questo non sia un luogo sicuro per lui. Vi chiedo, dunque, il permesso di portarlo nella mia casa e di darmi la possibilità di prendermi cura di lui finchè non viene trovata la sua famiglia".
Altea
11-11-2015, 20.17.31
Rodian stava facendo troppe domande...si vi erano delle cartucce..l'uomo mi fissava effettivamente e se mi avesse riconosciuta...magari ci stava mentendo pure..forse era meglio andarsene.
"Vi ringraziamo...e comunque non importa..sarà quel che sarà, volevamo fare una gita da quelle parti..una idea folle" e finsi una di quelle stupide risate che le mie amiche usavano sfoggiare ai balli.
Presi Rodian per il braccio e salutai l' uomo e la donna e proseguii ma mi fermai dietro a un cespuglio più avanti.
"Rodian...quell' uomo..e la donna..non volevano averci tra i piedi..avete ragione, quell' uomo mi fissava e magari mi ha riconosciuto..due sono le cose o volevano sviarci e alla stazione non vi stanno le milizie di Canabias o ci ha mentito l' anziano..questo uomo ha detto quel treno arriva dopo la stazione direttamente ad Evangelia...quindi non a Capomazda".
Lo guardai nei suoi occhi scuri perplessa.."Dobbiamo rischiare...provare a camminare più forte, e prendere quel treno..la tappa non ha importanza..Evangelia è un punto forte..e voi..voi volevate arrivare laggiù..io saprò arrangiarmi e qualcuno da laggiù mi porterà a Capomazda. Ho il presentimento la gente menta per paura...ma questo ultimo? Magari era in buona fede ma non potevamo rischiare...proseguiamo e a grande corsa per la stazione?" era una richiesta ovviamente.
Lady Gwen
11-11-2015, 20.22.00
Sentivo a poco a poco che cominciava a rilassarsi, sentivo il mio tocco diventare piú leggero e i suoi muscoli fare meno resistenza.
Sorrisi alle sue parole, poi rimasi senza parole davanti a quel gesto.
Sentii il cuore accelerare, come se stesse per esplodere.
Poggiai le mani, stavolta calde, sulle sue spalle, sentendo la sua pelle e i suoi muscoli e tutto quello mi provocava una strana sensazione.
Tuttavia annuii sorridendo e ricominciai, celando quelle sensazioni.
Lady Gaynor
11-11-2015, 20.53.32
"Non sono d'accordo, miss... i legionari sono tutti volontari, sanno a cosa vanno incontro. Nessuno li obbliga... hanno forse obbligato voi, Icarius? Se così fosse, sarebbe il caso di parlarne al capitano, non credete? Si tratterebbe di un vizio di forma, se non di coercizione..."
In quel momento uscì Goz, che mi si rivolse, ma fu Marwel a prendere parola, spiegando ciò era venuta a fare alla base.
Dacey Starklan
11-11-2015, 21.03.49
<< A dire il vero... Non so cosa sogno....Non mi é mai molto importato....>>
Lasciai cadere il discorso, appunto non era importante. Quando arrivammo nel posto da lui indicato fui piuttosto sorpresa, decisamente questa non me la aspettavo.
<< Uhm... Davvero molto romantico e accogliente>> portai una mano alla bocca per nascondere una risata. << Che cosa facciamo qui? C'è solo immondizia e rottami... >>
Uscii dallo studio del capitano con ancora nella mente le sue parole, il suo ordine: dimenticare Geris, come se fosse possibile.
Fuori dall'ufficio del capitano trovai i due cadetti che si erano fatti notare con le due donne.
Salutai con un cenno del capo, avrei voluto sorridere ma non ne ero capace in quel momento.
Per un istante i miei occhi incrociarono quelli di Icarius.
Un istante più lungo di quanto sarebbe stato consono, in cui i miei occhi restarono nei suoi.
Occhi azzurri e intensi, azzurri come quelli di Geris.
Eppure completamente diversi.
Non avevano la sua luce spensierata, il suo trionfo di gioventù, ma era come se una strana inquietudine li attraversasse, come se volessero celarsi pur essendo così in vista.
Mi chiesi cosa avrebbe visto quel cadetto nel mio sguardo, sicuramente diverso da quello del giorno prima.
Infine distolsi lo sguardo e ripresi il mio cammino, mentre la ragazza bionda parlava al capitano.
Raggiunsi i miei uomini in cerca di Sullor.
Alla fine lo raggiunsi.
"Quali novità hai scoperto?" Gli chiesi.
Guisgard
12-11-2015, 01.10.29
“Quanto siete ingenua...” disse Icarius a Gaynor “... questa è la Legione Straniera, non un corpo regolare dell'esercito e neanche uno dei vostri stupidi film.” Scuotendo il capo.
Poi la porta dell'ufficio del comandante si aprì ed uscì Clio.
I due cadetti si misero sugli attenti e salutarono il biondo tenente, che però non si trattene oltre.
Andò via, non prima però di essersi soffermata più di un istante sugli occhi di Icarius.
“Che strana donna...” mormorò il cadetto dagli occhi azzurri.
“Bella e misteriosa.” Fece Palos. “Ergo, porta più guai della grandine.”
Ma in quell'istante apparve Goz sulla porta e subito Marwel gli raccontò della sua presenza al forte.
Goz era un uomo dai modi spicci, dalla spacconata facile e dalla risata grossa.
Era uno abituato a stare in zone di guerra e dunque auto convintosi che una battaglia non fosse poi tanto diversa da una partita a poker.
E come i veri giocatori era sempre certo di avere in mano un punto più alto dei suoi avversari.
Non era allora difficile capire come tale individuo poco comprendesse i discorsi e le ansie appena raccontate da Marwel.
Ma Goz tra i suoi numerosi difetti aveva quello comune a molti militari Afralignonesi, ossia l'essere oltremodo sensibile alla bellezza femminile.
E trovandosi davanti i biondi boccoli e i verdi occhioni della giovane, non impiegò molto a prendere a cuore le preoccupazioni della ragazza.
“Che io sia impiccato domani stesso!” Esclamò fissando Marwel. “Si, che io sia impiccato, decapitato e dannato se posso trascurare l'avvenire di un marmocchio... cioè, volevo dire di un bambino.” Sorridendo alla ragazza e guardandola dalla testa ai piedi. “Devo dire che ignoravo come ad Evangelia qualcuno si occupasse degli orfani. Qualcuno come voi, ragazza mia.”
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Guisgard
12-11-2015, 01.15.18
Trascorsero lunghi momenti, in cui Gwen continuò a massaggiare i muscoli delle nude spalle di Fermer, senza che nessuno dei due rompesse quel silenzio così carico di contrastanti sensazioni.
“Come sono calde le vostre mani...” disse piano il medico alla sua infermiera “... forse è per questo che sanno essere così rilassanti...”
Lady Gwen
12-11-2015, 01.18.22
Nessuno dei due parló, mantenendo quel silenzio assordante e carico di strane sensazioni.
"Sono contenta che stiate meglio" dissi piano, sorridendo.
Era una situazione cosí particolare e surreale...
Guisgard
12-11-2015, 01.18.46
“Non ho mica parlato di un luogo romantico.” Disse Guisgard a Dacey. “Dubito ce ne siano qui ad Evangelia.” Sorrise, per poi farle cenno di seguirlo. “E comunque un posto vale l'altro. A renderlo romantico non serve il paesaggio, ma chi vi accompagna. Tenetelo a mente quando nobili principi vi corteggeranno.” Avviandosi verso il capannone.
E quando i due furono quasi sull'ingresso, da esso uscì qualcuno.
Era un uomo grosso.
“Ehi, chi non muore si rivede.” Questi fissando Guisgard.
“Ah, vedo che non te ne sei andato, né che ti hanno arrestato.” Ridendo il militare.
“Arrestare me?” Divertito l'uomo. “Guarda che i militari hanno pesci più grandi da acchiappare.”
“Diana...” Guisgard a Dacey “... questo è Orko Rosso.” Presentandole l'uomo del capannone.
“Piacere mio, Diana.” Sorridendo Orko. “Che fai porti in un luogo così desolato la tua ragazza?” Rivolto a Guisgard. “Io la porterei nel deserto a vedere l'alba. E' decisamente più romantico.”
“L'alba è ancora lontana” fece Guisgard “e comunque lei non è la mia ragazza.”
Guisgard
12-11-2015, 01.22.31
Clio aveva raggiunto Sullor.
I due si appartarono in un angolo tranquillo e lui tirò fuori un foglietto con degli appunti.
“I nomi che mi avete dato sembrano corrispondere a due tipi ambigui...” rivelò Sullor “... c'è un Orko Rosso, ex geniale meccanico dell'Aviazione Imperiale Afralignonese, nonché pilota collaudatore che però è stato costretto a lasciare l'esercito per una ferita riportata durante una manovra militare. L'altro soggetto sembra corrispondere ad un certo Guisgard Del Lagno... su di lui ci sono poche notizie, ma alquanto lacunose... è stato espulso dall'esercito in seguito ad una brutta storia di omicidio...” fissandolo Clio.
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Dacey Starklan
12-11-2015, 01.24.59
Ancora non capivo perché mi aveva portata lì. Ero intimorita da quel luogo desolato e deprimente, iniziai a guardarmi intorno quando un uomo comparve all'improvviso. Sussultai stringendo il braccio di Guisgard ma mi rilassai vedendo che si conoscevano. Sorrisi all'uomo durante le presentazioni.
<< No, infatti non c'è niente tra noi >> precisai a mia volta senza smettere di osservare quel luogo.
<< Lavorate qui signor Orko?>>
Guisgard
12-11-2015, 01.26.03
“Si, decisamente meglio...” disse Fermer a Gwen “... scarica la tensione... dove avete imparato a fare massaggi? Al corso di infermiera? O forse è merito delle tradizioni della vostra terra?”
Marwel
12-11-2015, 01.28.00
Un uomo piuttosto strano questo capitano... pensò Marwel soffermando i suoi pensieri sulla parola "marmocchio".
"Si, credo di essere l'unica difesa per i bambini di Evangelia" disse guardando il comandante con aria interrogativa "per questo vi chiedo di lasciarmi portar via il bambino".
Guisgard
12-11-2015, 01.31.10
“Lavoro e vivo qui.” Disse Orko a Dacey. “Comunque non mi meraviglia che questa ragazza non sia la tua morosa...” sorridendo a Guisgard “... è troppo carina per perdere tempo con un perdigiorno come te.” Divertito.
“Infatti...” sedendosi su una cassa il militare “... lei sogna un principe.”
“Un principe?” Ripetè Orko.
“E' una lunga storia.” Fece Guisgard.
“A cosa devo l'onore di questa visita?” Chiese Orko.
“Volevo portarla in un luogo tranquillo.” Rispose il militare.
“Allora devi mostrarle il gioiellino su cui hai volato.” Annuì Orko. “Sapevate, Diana, che il nostro Guisgard è un eccellente pilota? Terrore dei caccia Valchiria di Canabias?”
“Piantala, Orko.” Mormorò il militare.
Guisgard
12-11-2015, 01.33.15
“Ragazza mia, vi concedo qualunque cosa.” Disse Goz a Marwel. “Dopotutto è giusto che un bambino stia con altri marmocchi. Cioè, con altri bambini come lui. Una base militare non è certo posto per lui. Volete portarlo via subito?”
Guisgard
12-11-2015, 01.33.52
“Si, non ci resta che tentare di arrivare da soli alla stazione...” disse Rodian ad Altea “... sperando non ci siano posti di blocco...”
Ma ad un tratto udirono dei fruscii nella vegetazione.
Un attimo dopo apparve l'uomo della casa con altri insieme a lui.
Ed erano tutti armati.
“Ora seguiteci in casa e senza fare scherzi.” Intimò loro l'uomo della casa. “Alla minima mossa fasulla vi freddiamo. Avanti, in casa.” Ordinò ai due.
“Facciamo come ci dice...” Rodian ad Altea, per poi alzare le mani in segno di resa.
Ascoltai Sullor con attenzione, concentrarmi su quella storia era la cosa migliore da fare in quel momento.
"Ottimo, fratello..." Annuii "Sapevo di poter contare su di te!".
Soppesai le sue parole.
"In effetti, ti dirò che potrebbe essere dato che quell'Orko era ferito, e che Guisgard nascondesse qualcosa non mi sorprenderebbe.." Sospirai "Facciamo così, disponiamo della sorveglianza accanto a quel capannone, dobbiamo riuscire a togliergli quell'aereo, il capitano pensa si tratti di una particolare arma messa a punto dall'esercito ma che è stata rubata..".
Alzai lo sguardo sugli occhi scuri di Sullor.
"C'è altro? Perché se non c'è altro sarà il caso che torni dal capitano con le nuove notizie... Puoi occuparti tu di formare la squadra di sorveglianza?".