Visualizza versione completa : La Freccia Gigliata
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C'era un sacco di gente, questo non ci voleva.
"Sorella, devo sincerarmi, di persona, delle condizioni del cavaliere.. Ne va del l'esito della giostra.." Con un tono che non ammetteva repliche.
"E che rimanga tra noi, sorella..." Abbassando la voce "Non potete fare niente per impedirmelo..".
Entrando poi nel padoglione.
Vi trovai Jean.
Lo guardai stupita "Messer Jean.." Avvicinandomi.
"Se voi siete qui deduci che la situazione è sotto controllo.." Mi guardai intorno "Dov'è la vostra principessa?".
Mi avvicinai a lui e sussurrai piano, in modo che lui solo udisse.
"Sono qui per finire il lavoro del maresciallo.. Capirete che devo vederlo.. Da sola..".
Mi allontanai appena e parlai ad alta voce.
"Il barone Ferico mi manda a sincerarmi delle condizioni del cavaliere per valutare l'esito del torneo.. Devo vederlo, adesso.. La folla è impaziente..".
Guisgard
26-02-2016, 01.17.19
“Il Cielo vi benedica, milady.” Disse una delle suore a Dacey. “Per ora possiamo fare poco, se non sperare che la febbre scenda presto. E' stato colpito da una scheggia di lancia all'altezza della spalla. Badate che la febbre non gli salga ancora e di tanto in tanto bagnategli la fronte con quest'acqua fresca.” Sorrise alla principessa e andò via.
Intanto il cavaliere era sempre privo di conoscenza e la febbre alta lo portava ad avere deliri.
“Il torneo...” mormorò nel delirio “... il torneo...” sudando ed agitandosi.
Guisgard
26-02-2016, 01.29.10
Jean guardò Clio ed annuì.
Tuttavia la suora fu categorica.
“Per ora nessuno può entrare.” Disse la religiosa. “Siete qui perchè sua signoria chiede di conoscere le condizioni del cavaliere? Ebbene riferite pure al barone che il ferito non potrà proseNon guire oltre in questo torneo. Dunque si regolino di conseguenza secondo le regole della giostra.”
Poco dietro di loro, però, c'era Pepino lo scudiero che guardò Clio e la riconobbe subito.
“Ne avete fatta di strana, donzella.” Sorridendo con aria da ebete. “Eravate nel bosco a domandar di cavalleria ed ora invece siete abbigliata da perfetta madrina.” Ridendo.
Lì però c'erano anche Adespos e Gaynor.
“Non credo sia una buona idea...” fece il brigante “... siamo due mendicanti” sottovoce “e non credo che le nostre vite valgano poi molto. Queste suore sono qui per curare i feriti e difficilmente sarebbe permesso loro di utilizzare i padiglioni per occuparsi di due pezzenti.”
Guisgard
26-02-2016, 01.31.06
“Oh, è tornato il padrone...” disse Josephine a Gwen, per poi asciugarsi gli occhi “... meglio non mi faccia trovare qui... tu ricomponiti e poi scendi di sotto...” ed uscì dalla stanza.
Era ormai pomeriggio inoltrato.
Lady Gaynor
26-02-2016, 01.32.39
"E allora cosa facciamo? Qui non scopriremo nulla... torniamo indietro all'altro padiglione? Quello dove c'era il burbero..." Mi sentivo alquanto impotente ed inutile, eravamo lì da ore senza aver concluso nulla e, da parte mia, senza sapere nemmeno cosa cercare o cosa aspettarsi.
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Dacey Starklan
26-02-2016, 01.40.19
Continuai a detergere la fronte del cavaliere dopo che la suora se ne andò.
<<_Ssshhh va tutto bene>> lo rassicurai non appena questi riprese conoscenza anche se ancora molto confuso.
<< Avete battuto il maresciallo, ora riposate. Sono qui per aiutarvi, sono la principessa Dacey... Shh tranquillo >>
Lanciai un'occhiata a Jean.
Possibile che stesse così impalato?
"Mi spiace, ma devo vederlo... Voglio proprio vedere come farete a fermarmi.." Con un sorriso vagamente digerito.
Poi sorrisi a Pepino.
"Salute a voi.." Con un cenno del capo "Non sono una madrina.." Sorridendo.
Lady Gwen
26-02-2016, 01.42.09
Sospirai sonoramente quando Josephine se ne andò.
Non volevo scendere; adesso sapevo il motivo per cui aveva reagito così al suo risveglio, e non potevo dargli torto, era una situazione terribile, ma come avrei fatto a far finta di nulla? Come se non fosse successo niente fra noi due quella mattina, solo poche ore prima?
Contrariata, mi alzai, mi sciacquai il viso, e cambiai abito, poichè quello si era impolverato e sporcato di terra mentre eravamo alla torre.
Scelsi un vestito verde, della stessa tonalità dei miei occhi, verde foglia, di raso, con dei profili argento e un taglio vagamente celtico che dava un tocco particolare al vestito.
O forse,mi ricordava semplicemente Casa.
Cercai poi di sistemare i miei indomabili capelli rossi.
Non sapevo perchè facevo tutto questo; forse per mostrarmi in apparenza più forte e sicura, o forse per sentirmi meglio.
Una volta finito, mi feci forza e scesi sotto.
Guisgard
26-02-2016, 01.48.50
“Sono certo che non siete una madrina.” Disse Pepino a Clio.
E corse via dal padiglione.
“A questo punto” Adespos a Gaynor “direi di dedicarci all'altro cavaliere e magari tornare qui più tardi.” E fece cenno alla dama di seguirlo.
Uscirono e cominciarono a seguire Pepino, che raggiunse il padiglione del suo padrone.
Intanto la suora lanciò un'occhiataccia a Clio.
“Mi spiace, ma sono costretta a ripetervi che per ora non potete entrare.” Disse la religiosa. “Dunque fatemi la cortesia di attendere qui fuori o magari tornare più tardi. Quando il cavaliere starà meglio potrete vederlo.” E si piantò davanti all'entrata col chiaro intento di non spostarsi.
Guisgard
26-02-2016, 01.51.10
Il misterioso Cavaliere Esiliato riaprì i suoi occhi azzurri per un momento.
Guardò Dacey per un istante e poi li richiuse, tornando a parlare nel suo delirio.
“Non posso...” disse ansimando “... non posso restare... qui... mi... uccideranno...”
Lady Gaynor
26-02-2016, 01.52.10
Adespos decise di occuparsi del Cavaliere Burbero, per cui seguimmo il suo scudiero fino all'entrata del suo padiglione. "E adesso, cosa facciamo?"
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Guisgard
26-02-2016, 01.54.08
Gwen si cambiò e poi scese al pianterreno, dove trovò il padrone nella corte del castello.
L'uomo era in piedi accanto al camino acceso e beveva un bicchiere di vino rosso.
Sentì la ragazza arrivare ma non si voltò.
“Non pensavo di trovarti ancora qui...” disse bevendo.
Guardai Jean con un'occhiataccia eloquente.
"Messere, non avete niente da dire?" Lo esortai.
Gli avevo detto chiaramente perché ero lì.
Mi avvicinai a lui, e parlai di nuovo chiarissimo.
"Lo sai, vero, che se lei gli salva la vita il barone avrà la tua testa oltre che la tua donna?" Guardandolo negli occhi.
"Credi che chi fa un lavoro come il mio abbia un qualunque tipo di scrupolo?" Guardando la suora con la coda dell'occhio.
Io ad estrarre il coltello e puntarglielo alla gola ci mettevo un secondo.
Guisgard
26-02-2016, 01.58.21
Adespos e Gaynor raggiunsero il padiglione del Cavaliere Burbero e restarono fuori ad ascoltare.
Udirono così Pepino che raccontava tutto al suo padrone, soffermandosi su Clio e su come ritenesse la ragazza alquanto ambigua e sospetta.
“Questo cavaliere mi incuriosisce parecchio...” il brigante alla dama Flegeese “... perchè si interessa tanto del Cavaliere Esiliato e della sua Sorte?”
Guisgard
26-02-2016, 02.00.23
Jean sgranò gli occhi ascoltando Clio.
“Perchè...” disse “... perchè dite ciò? Come fate a dire che la mia futura sposa possa salvare un traditore? Un nemico di questa terra? Perchè dovrebbe farlo? Siete pazza forse?” Fissando la bella mercenaria.
Lady Gwen
26-02-2016, 02.00.41
Lo trovai accanto al camino, mi parlò senza voltarsi.
Era questa la cosa che mi faceva impazzire di più, il fatto che non mi guardasse in faccia, non lo tolleravo.
Mantenni comunque la calma, mi versai anch'io del vino in un bicchiere e raggiunsi il camino.
"Non sono solita desistere facilmente."
Guisgard
26-02-2016, 02.05.16
Il padrone finalmente si voltò a guardare Gwen.
La fissava con i suoi profondi occhi scuri, enigmatici e penetranti.
“Desistere...” disse “... da cosa? Desistere da cosa? Hai un compito qui? Forse intendi la ricerca del tuo amico scomparso? O forse parli dei miei fiori?”
Lady Gaynor
26-02-2016, 02.08.47
"Forse perché ha notato che ce l'aveva a morte con il barone e i suoi scagnozzi... che sia anche il Burbero contro Ferico? Non saprei cos'altro pensare..."
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Lady Gwen
26-02-2016, 02.11.53
Finalmente si voltò.
Non avevo mai visto in vita mia occhi così enigmatici, penetranti.
Uno sguardo che riusciva a trapassati l'anima, ma che io non facevo fatica a sostenere.
"Per quanto mi riguarda, io ho un compito qui. E comunque, non mi riferivo a nessuna delle due" guardandolo intensamente ancora un istante, per poi oltrepassarlo e avvicinarmi al camino, sorseggiando il vino.
"Beh, è scesa con voi, e non è qui.. Deduco che sia lì dentro.." Indicando la tenda oltre la quale si trovava il cavaliere.
"A fare che cosa?" Alzando un sopracciglio, sempre parlando pianissimo.
"È un'assassina come me? Ne dubito.." Vagamente divertita.
"Avete sentito quel cavaliere, no? È grazie a lei che ha potuto combattere nel torneo ... " Alzai le spalle "Fossi in voi sarei più attento alla vostra donna.. Il barone non sarà contento di sapere che lui respira ancora, e a me non piace deludere i miei clienti... Perciò ora entrerò lì dentro, e farò il mio lavoro... Anche a costo di spaventare la suora.. A meno che voi non abbiate un'alternativa migliore" guardandolo dubbiosa.
"Non posso andare di là e dire che è morto se poi non è vero, e noi non mi sembrate in grado di ucciderlo, altrimenti l'avreste già fatto.." Squadrandolo.
"Non vi biasimo, tranquillo è compito mio, non vostro, ma se mi aiutaste non sarebbe male.." Alzando gli occhi al cielo "Io sono un soldato, voi un diplomatico..".
Guisgard
26-02-2016, 02.13.31
“Si, forse hai ragione...” disse Adespos a Gaynor... noi però adesso dobbiamo intervenire... bisogna trovare il modo di portare via il Cavaliere Esiliato... temo infatti che sia in pericolo...”
Guisgard
26-02-2016, 02.16.55
“Compito...” disse il padrone fissando Gwen “... che compito?” Mentre il fuoco del camino consumava un arcigno ceppo di legno.
Lady Gaynor
26-02-2016, 02.20.23
"E come pensi di poter fare? Io e te da soli, contro dei soldati armati... è impossibile, a meno che tu non abbia già architettato un piano magistrale..."
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Guisgard
26-02-2016, 02.26.38
Jean restò pensieroso a fissare Clio.
"Si..." disse annuendo il cortigiano "... avete ragione... deve morire... facciamo così..." fissando la suora "... fingiamo di allontanarci... io tornerò e farò in modo di distrarre la suora... voi appostatevi qui fuori e quando nessuno ci sarà più sull'entrata, allora entrerete a freddare quell'uomo... intesi?"
Lady Gwen
26-02-2016, 02.27.26
Non lo capivo.
Davvero non lo capivo.
"Potevate anche dirlo che non facevo più parte della servitù" dissi, con un accenno di sarcasmo, mentre continuavo a bere tranquilla il mio vino.
"Ah già, che sciocca" colpendomi teatralmente la fronte e posando il bicchiere sul camino "Evidentemente il mio compito era solo e unicamente quello di soddisfare le voglie di un uomo che mi disprezza e una volta svolto posso anche togliere il disturbo. Vado solo a prendere una boccata d'aria prima di fare i bagagli" dissi tutto d'un fiato, coi miei occhi fissi nei suoi, per poi andare via senza dargli il tempo di replicare e uscire, camminando senza una meta nel cortile del castello.
Guisgard
26-02-2016, 02.28.50
"Agiremo stanotte..." disse Adespos a Gaynor "... col favore delle tenebre... tra non molto il Sole tramontera' e noi agiremo..."
Guardai Jean e sbuffai piano.
"Io le avrei puntato un coltello alla gola, ma si, immagino sia più diplomatica la vostra soluzione... Badate però che sia solo quando entrerò... Dato che primo non è un bello spettacolo per una dama, e secondo.. Non voglio testimoni di cui non posso fidarmi.. Chiaro?".
Guisgard
26-02-2016, 02.37.49
Gwen si allontanò, uscendo dalla corte ma il rumore di un bicchiere che cadeva a terra frantumandosi attirò la sua attenzione.
Sentì poi il passo svelto del padrone che si avvicinava.
L'uomo la raggiunse, afferrando per un polso.
"Sei e resti la mia serva..." disse fissandola "... posso farti frustare fino a sentirti gridare che mi ami, che mi obbedisci e che sei mia, chiaro?" Strattonandola non con violenza, ma con ardore virile.
Guisgard
26-02-2016, 02.45.33
Jean annuì a Clio.
"Badate che sia morto quando uscirete da qui" disse alla mercenaria "o riferirò del vostro fallimento al barone. E sapete quanto egli detesti le persone inadatte." Ed uscirono dal padiglione per mettere in atto il piano del cortigiano.
Alzai un sopracciglio nel guardare Jean.
"Tesoro, io so fare il mio mestiere..." Alzando gli occhi al cielo.
E lo seguii.
Sentivo il cuore battere sempre più forte ma dovevo restare concentrata e lucida.
Ancora pochi minuti e avrei finalmente conosciuto la pace.
Lady Gwen
26-02-2016, 02.48.45
Sentii un bicchiere andare in frantumi, ma continuai a camminare, finchè non lo sentii afferrarmi il polso, in una stretta non violenta, bensì ricca di ardore virile.
Lo guardai negli occhi.
"È proprio questo il problema... Non ho bisogno delle frustate per dirti che ti amo..." mormorai, quasi sussurrando.
Non potevo credere di averlo detto.
Ma mi era venuto così spontaneo rispondere...
Mi liberai dalla sua presa, mi volta e corsi.
Corsi a perdifiato, finché non fui lontana e mi appoggiai ad un muro chiudendo gli occhi, per riprendere fiato e immaginando le conseguenze che avrebbe avuto quello che avevo appena detto.
Guisgard
26-02-2016, 02.52.24
Altea e Solo si nascosero tra la vegetazione, ben armati e pronti ad accogliere eventuali nemici.
Si udirono altri rumori e un attimo dopo dai fitti cespugli emersero delle sagome.
Uomini, donne e bambini.
"Amici..." disse Solo uscendo dalla vegetazione e facendo segno ad Altea di fare lo stesso "... amici... sia lodato il Cielo, siete salvi..."
Erano infatti i superstiti del villaggio fortificato.
Guisgard
26-02-2016, 03.07.22
Jean e Clio si allontanarono dal padiglione, con la ragazza che si separò dal cortigiano, in attesa di poter agire.
Jean dopo un pò tornò verso il padiglione ed entrò.
Trascorsero lunghi istanti in cui Clio attese.
Vide allora uscire il cortigiano e una suora che si allontanavano, diretti verso le tribune.
Jean era riuscito a dare campo libero alla mercenaria.
Guisgard
26-02-2016, 03.18.13
Gwen scappò via, correndo fino a raggiungere un muro.
Restò così, tra paure, dubbi ed inquietudini, mentre il tardo meriggio volgeva verso il tramonto.
Ad un tratto avvertì una presenza dietro di lei.
Il padrone le si avvicinò, restando in silenzio per un lungo momento.
"Tra breve sarà buio..." disse "... io devo andare, sono atteso in un posto e tornerò solo domattina... se vuoi stanotte potrai dormire nella mia camera..."
Lady Gwen
26-02-2016, 03.26.20
Avvertii una presenza dietro di me.
Restammo a lungo in silenzio, poi lui ruppe il ghiaccio.
Ovviamente sapevo la verità sulla sua mancanza al castello quella notte, come tutte le altre notti.
Mi voltai piano, annuendo impercettibilmente, per poi guardare il tramonto.
Guisgard
26-02-2016, 03.34.03
Anche il padrone si voltò a guardare il tramonto.
Fissò poi Gwen per un altro lungo istante.
"A domani..." disse con un tono vago, enigmatico, indefinito e carico di malinconia, voltandosi e andando via.
Jean ce l'aveva fatta.
Presi un profondo respiro e raggiunsi il padiglione, per poi scostare la tenda che prima era presidiata dalla suora ed entrare dove stava riposando il ferito.
Come sospettavo, la principessa era al suo capezzale, e come sospettavo lo stava curando.
Cercai di non guardare lui, concentrandomi invece sulla ragazza.
"Dovete andare, ora, Milady..." Con tono deciso ma gentile "Messer Jean vi attende, e non sarà contento di sapere che stavate aiutando un traditore..." Con un leggero sorriso "So che non mettereste mai nei guai il vostro futuro marito, quindi vi prego.. Indicandole la tenda... Ci penso io, adesso..." Chinando appena il capo in cenno di saluto.
Lady Gwen
26-02-2016, 13.08.41
Restammo in silenzio, ancora. A guardare il tramonto.
Anche se ad un certo punto mi sentii, come sempre, osservata.
Poi mi salutò e andò via.
Quella malinconia onnipresente nella sua voce mi distruggeva; mi distruggeva il pensiero che stesse soffrendo e che io non sapessi cosa fare.
Iniziai a passeggiare sulla via del ritorno, finchè arrivai al castello, presi al volo una focaccia dalle cucine e andai in camera mia, mettendomi a leggere sul letto mentre mangiavo e aspettando che il tempo passasse per andare a dormire.
Lady Gaynor
26-02-2016, 13.50.16
"D'accordo, ma spiegami come intendi agire... bisogna essere prudenti e allo stesso tempo muoverci rapidamente, o rischieremo di morire in tre..."
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Dacey Starklan
26-02-2016, 15.25.51
Restai impietrita dalle parole del Cavaliere. Lo guardai stringendo la sua mano. Provavo pietà per quell'uomo, in quel momento era debole e indifeso e fuori da quella tenda lo attendeva la morte.
<< Lo so... >> mormorai pianissimo dispiaciuta, << so che il Barone vi vuole morto. Non avreste dovuto partecipare al torneo, era tutta una scusa per farvi uscire allo scoperto. Vorrei potervi aiutare ma non posso... Ci sono circostanze al di fuori del mio controllo e poi... E poi la mia vita dipende dalla vostra morte>>
Mi interruppi guardandolo, la consapevolezza che la mia libertà dipendeva da lui, dalla sua morte mi faceva uno strano effetto, un orrendo effetto, il senso di colpa aleggiava nel mio cuore.
<< L'unica cosa che posso fare é farvi stare meglio per affrontare la vostra sorte a testa alta >> quanto suonava stupida quella frase detta ad alta voce ma nella mia testa l'avevo pensata come qualcosa di generoso, che avrebbe mantenuto il suo onore intatto fino all'ultimo.
<< Ora cercate di riposare >>
Udii la tenda che veniva spostata, alzai lo sguardo ma non era la suora. Non feci fatica a riconoscere la donna dinanzi a me. Era la mercenaria nonché madrina di Fargas. La sua presenza era molto sospetta.
<< Come siete entrata? Non può entrare nessuno e voi non avete l'aspetto di una suora >>
Mi parai davanti alla donna incrociando le braccia e la ascoltai. Non potevo credere alle mie orecchie e quando colsi anche una sottile minaccia nella sua voce fui tentata di risponderle in malo modo ma non ne valeva la pena e poi non era nel mio modo di agire.
<< Perdonate la mia diffidenza ma... Non sono incline a credere alle vostre parole. Per prima cosa la suora non permette di entrare e voi siete qui, il che mi fa sospettare che le abbiate fatto qualcosa di male. Perché far entrare voi e non Jean, lui ha di certo più influenza e potere di voi e viene davvero per conto del barone. Su di voi non ho certezze invece. Inoltre siete la madrina del Maresciallo. Uomo che é stato battuto da questo cavaliere, ora chi mi assicura che voi non siate al servizio di Fargas e vogliate uccidere un uomo ferito e indifeso nel suo letto, solo per far piacere al vostro cavaliere e permettergli di avere la vittoria, una vittoria immeritata.
E poi quest'uomo é un nemico pubblico e quindi va giustiziato dopo un processo, e la sua morte deve essere monito per tutti gli altri traditori. Dubito che il barone si farebbe scappare l'occasione di giustiziare pubblicamente il suo nemico lasciando a voi il divertimento.
E state attenta al tono che usate con me. Le minacce non mi spaventano affatto, non siete certo la prima a minacciarmi. Se mi fate del male ne rispenderete direttamente al barone. Avete idea di quanto valgo per lui? Più di quanto voi e i vostri uomini potrete mai guadagnare nella vostra vita. E ora se quello che dite non è una menzogna chiamate il mio futuro marito. Se lui confermerà la vostra storia mi farò da parte e vi lascerò fare ciò che dovete. Altrimenti per uccidere quest'uomo dovrete prima uccidere me e vi assicuro non sarà una passeggiata>>
Altea
26-02-2016, 15.48.39
Attimi di attesa, fruscii di erba e cespugli...pronta all' attacco.
Alcune persone uscirono...uomini, donne e bambini e Solo si alzò, andando incontro a loro felice e dal suo cenno capii erano degli abitanti del villaggio.
Mi alzai seguendolo e sorridendo..."È vero, è un miracolo siate vivi...anche se ciò che è successo è tremendo".
Vidi una bimba dai lunghi capelli biondi con in mano il suo giocattolino di legno e la presi in braccio e presi un altro bimbo per mano...chissà quanta paura per loro.
"Meglio nasconderci tra la vegetazione..Non sia mai tornino...così ci racconterete cosa è avvenuto".
Squadrai la ragazza con aria vagamente divertita.
"Come sono entrata? Semplice, mi ha aiutato Jean, lui ha distratto la suora in modo che io potessi entrare a compiere il mio lavoro... quindi vi prego di non immischiarvi e farvi da parte, non mi piace l'idea che una fanciulla mi metta i bastoni tra le ruote perché vuole giocare a fare l'eroina... So benissimo quanto valete per il barone, e so anche quanto sarebbe felice di sapere che lo state tradendo, proteggendo questo traditore... Credo anzi che non aspetti altro per sottrarvi alla custodia di messer Jean... Che peraltro riferirà lui stesso al barone del mio fallimento, è stato molto chiaro, ma vi assicuro che se fallirò per colpa vostra, io perderò il lavoro, ma voi molto di più.." Indicai nuovamente la tenda.
"Non ho tutto il tempo del mondo!" cercando di non perdere la calma.
Ci mancava solo quello adesso.
Guisgard
27-02-2016, 00.49.03
Gaynor non terminò neanche di parlare che dal padiglione uscì nientemeno che il Cavaliere Burbero.
Indossava la sua corazza, con l'elmo ancora in testa che ne celava il volto.
Il misterioso campione a passo svelto lasciò il padiglione, sotto gli sguardi stupiti della dama e di Adespos.
Un attimo dopo anche Pepino uscì dal padiglione.
Guisgard
27-02-2016, 00.54.39
Solo ed Altea fecero nascondere i superstiti tra la vegetazione.
“Raccontateci tutto...” disse il brigante.
“Sono giunti all'alba i soldati...” raccontò uno dei superstiti “... non sappiamo da dove... sono sbucati fuori all'improvviso, come serpi, come demoni... ci hanno colpiti mentre dormivamo... è stata una strage... ferro e fuoco... erano belve feroci... non sappiamo come sono riusciti ad arrivare... nessuno conosce come giungere al villaggio... qualcuno ci ha traditi...”
Altea
27-02-2016, 00.57.32
"Strano erano così agguerriti, e strano non si sia detto nulla al torneo..." ascoltando le ultime parole chinai la testa e guardai Solo "Già...forse è meglio spiegate voi Solo come sono andate le cose..eppure, io non saprei come entrare qui e pure Didas era ben coperta".
Guisgard
27-02-2016, 01.01.17
“Inutile pensare a ciò che è stato...” disse Solo ad Altea “... piuttosto, cerchiamo invece di capire quale modo hanno trovato per raggiungere il villaggio... nessuno oltre noi della Freccia Gigliata sa come giungervi... su, cerchiamo possibili tracce in giro...”
Altea
27-02-2016, 01.05.01
Annuii..."Purtroppo l' odio di Ferico e Fagan verso di voi avrebbe, in ogni modo, mietato delle vittime..ora cerchiamo di capire e poi si vedrà di far rivivere il vostro villaggio..come la Fenice..risorge sempre dalla cenere".
Guardai Solo..chissà cosa avremmo trovato.."Andiamo..cerchiamo queste tracce o indizi."
Guisgard
27-02-2016, 01.12.50
Altea, Solo e gli altri superstiti si misero a cercare possibili tracce o indizi sul terreno lasciati dai loro nemici.
Dovevano fare presto, poiché era ormai quasi buio e cercare oltre sarebbe stato impossibile.
Ma ad un tratto Altea notò qualcosa sul terreno.
Una strana polverina rossa.
Altea
27-02-2016, 01.15.49
Il sole stava quasi tramontando...pensai a dove avremmo trovato riparo, ma prima si doveva scoprire qualcosa, un indizio.
Guardavo a terra, mi abbassai per poter aver meglio la visuale quando, improvvisamente, notai una polverina a terra color rosso...rimasi perplessa.."Venite...ho trovato qualcosa...guardate qui...cosa potrebbe essere?" non osavo nemmeno toccarla.
Guisgard
27-02-2016, 01.28.08
Altea indicò a Solo quella strana polverina rossa.
Sembrava disegnare a terra una sorta di sentiero che dal villaggio correva verso il bosco che conduceva a Monsperon.
Guisgard
27-02-2016, 01.28.53
Gwen tornò nella sua camera, sola con una focaccia ed un libro.
Il Sole era ormai tramontato e la sera era calata sul castello.
Pian piano il maniero si addormentò e la notte giunse a coprire ogni cosa con le sue ombre ed i suoi misteri.
Guisgard
27-02-2016, 01.29.53
Le due ragazze erano l'una accanto all'altra, con sguardi fieri e decisa ciascuna a tenere testa all'altra.
Il misterioso ferito invece era ancora steso sulla brandina, tra veglia, sonno e i deliri della febbre portata dalla sua ferita.
Ma ad un tratto la tenda si aprì e una figura apparve nel padiglione, proprio mentre Dacey e Clio si trovavano faccia a faccia.
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Altea
27-02-2016, 01.33.11
Guardai Solo..."Potrei pensare Didas abbia lasciato una traccia quando venni qui, ma il vento e gli animali l' avrebbero cancellata..l'unico modo per sapere..è seguire questa traccia prima faccia buio, che ne pensate? Andremo a cavallo...domani potrebbe già essere sparita".
http://i64.tinypic.com/wccrrl.jpg
Quella sciocca principessa avrebbe pagato caro l'essersi messa tra me e la mia missione.
Non si degnava di rispondermi, ancora un istante e l'avrei messa fuori combattimento.
Avevo detto chiaramente a Jean che non dovevo trovarla lì al mio arrivo.
Oh, ma il barone sarebbe stato contentissimo di sapere che aveva difeso il cavaliere.
Poi una figura apparve nel padiglione.
Ecco, ci mancava solo.
Mi voltai per vedere chi era.
Guisgard
27-02-2016, 02.01.50
“Buona idea...” disse Solo ad Altea “... la seguiremo io e voi... è notte e in caso di pericolo ci nasconderemo... gli altri resteranno qui e se dovessero tornare i soldati sapranno ben mimetizzarsi tra la vegetazione.”
Così il brigante e la dama, in sella ai loro cavali, seguirono la strana polverina rossa.
Dacey Starklan
27-02-2016, 02.04.24
<< Non ho alcuna certezza che diciate la verità. Non mi fido di una donna che offre i suoi servigi al migliore offerente. Non vi è alcun onore in quello che fate... Ripeto, chiamate Jean e se avrò la sua conferma allora lascerò la tenda>>
Non mi faceva alcuna paura perché ero certa di agire nel giusto.
<< E come ho già detto prima le minacce non mi spaventano. Ho già perso tutto quando sono stata rapita e portata qui, voi non potrete togliermi proprio nulla >>
Ero stanca di fare la brava pecorella pronta ad obbedire a chi alzava appena la voce con un ordine. Ero stanca e non volevo sulla coscienza un'altra morte. Ero stanca di vivere in quel luogo pieno di odio e violenza. Ero stanca di essere comandata, e soprattutto da una donna che non aveva alcun diritto di parlarmi in quel modo. Ero stanca di tacere e accettare tutto senza dire la mia.
<< Io una traditrice? Io trarrei molti più vantaggi dalla morte di quest'uomo che voi, ed è per questo che voglio essere certa che venga giustiziato, davanti ai mie occhi e quelli del barone. Per quanto ne so magari il vostro piano é aiutarlo a fuggire >> e dopo quelle parole udii entrare qualcuno e sperai che fosse la suora, o Jean o qualcuno che intervenisse in quella discussione ponendo fine allo stallo che si era creato.
Guisgard
27-02-2016, 02.06.43
Clio e Dacey si voltarono e videro qualcuno appena entrato nel padiglione.
Era stranamente bardato dalla testa ai piedi, nonostante la giostra fosse ferma in quel momento.
Si trattava del misterioso Cavaliere Burbero.
Si avvicinò alla brandina dove si trovava il Cavaliere Esiliato e gli lanciò un rapido sguardo.
“E' toppo affollato questo padiglione per i miei gusti.” Disse poi fissando la mercenaria e la principessa.
Dacey Starklan
27-02-2016, 02.08.49
Riconobbi l'individuo come uno dei giostranti. Feci un leggero inchino verso di lui osservandolo.
<< Io sono la madrina di questo cavaliere e ho ricevuto il permesso dalle suore di assistere questo poveretto... Questa donna invece... Beh non sono sicura di cosa voglia e di come sia entrata>>
Quella ragazza giocava col fuoco, e nemmeno se ne rendeva conto.
"Bene, allora restate, così vi dimostrerò che il mio intento non è affatto farlo fuggire..." Alzando le spalle.
"A me sembra che lo stiate proteggendo, e vi assicuro che questo non piacerà nè a Ferico, nè a Jean.." Con un sorriso perfido.
Poi mi voltai, e vidi il cavaliere burbero.
Guardai Dacey divertita, scuotendo la testa.
"Siete poco informata, sono stata mandata qui dal barone Ferico a sincerarmi delle sue condizioni.. Tutto il pubblico è testimone.." scuotendo appena la testa.
"Voi, invece, cosa ci fate qui?" Al cavaliere.
Guisgard
27-02-2016, 02.18.15
“Sono qui” disse il Cavaliere Burbero a Clio “perchè non mi piace che un prode campione ferito sia lasciato a marcire qui, senza essere sottoposto invece alle cure del medico del barone.” Guardò poi Dacey. “Le suore hanno incaricato questa dama di accudire al cavaliere, dunque tornatevene dai vostri padroni e riferite che uno dei partecipanti ha molto da ridire su come è stato organizzato questo torneo.” Di nuovo rivolto alla mercenaria. “Ho sempre saputo che la civiltà in questo paese differisse tra la zona al di sotto della città Papale da quella posta al di sopra. Dopotutto c'è differenza se un territorio ha conosciuto la Magna Grecia, mentre l'altro solo tribù di rozzi galli più simili a bestie che agli uomini.”
Il tono di quel cavaliere era tagliente e nonostante i modi spicci tradiva comunque un certo carisma ed una buona cultura.
Intanto il Cavaliere Esiliato continuava a lamentarsi nel delirio.
Lady Gwen
27-02-2016, 02.20.44
La notte calò sul maniero, che divenne improvvisamente silenzioso.
Così mi spogliai, indossando poi una camicia da notte e la vestaglia e uscii dalla mia camera.
Mi mossi silenziosa come un'ombra nel castello, finchè raggiunsi la sua camera e, senza il minimo rumore, vi entrai.
Guisgard
27-02-2016, 02.28.47
Gwen raggiunse al buio la stanza del padrone e vi entrò.
Una fitta penombra dominava, sfiorata appena dal pallido pallore lunare che proveniva dalla finestra.
Ovunque però la ragazza percepiva la presenza del signore del castello, persino il suo profumo.
Infatti i suoi abiti erano là, così come tutte le sue cose.
Ormai il mio piano era bellamente fallito.
E io odiavo fallire.
Quando poi c'era qualcuno di mezzo, lo odiavo ancora di più.
Gli insulti di quel cavaliere non mi toccavano, quella non era la mia terra, dopotutto.
Elaborai rapidamente un altro piano.
"Naturalmente, Sir.." Dissi, gentilmente "riferirò al barone..." fissai intensamente la bella principessa "riferirò ogni cosa...".
C'era una luce perfida nel mio sguardo.
Diceva di aver perso tutto, ma si sbagliava, si sbagliava di grosso.
Fu allora che, per la prima volta, mi voltai a guardare il viso del cavaliere.
Non avevo neppure osato pronunciare il suo nome.
Quando lo feci capii che avevo fatto bene ad aspettare quel momento.
Sentii una fitta al cuore, profonda, intensa, una fitta che non sentivo da molto tempo.
Familiare, implacabile, inesorabile.
Il mio viso restò impassibile.
Cercai di non guardare lo sguardo di Lila affacciata alla torre.
Tornerò, Amor mio, te lo prometto....
Ancora una volta vicina, eppure invisibile.
Tutto quello sarebbe finito presto mi dicevo.
Così, mi voltai ed uscii dalla tenda, furente.
Raggiunsi il padiglione del barone, e come promesso, raccontai come erano andate le cose, di come Jean mi avesse aiutato ad entrare e di come Dacey l'avesse difeso fino a rendere vano il mio piano.
"È davvero inammissibile!" Tuonai, a bassa voce.
"Ora che diremo al pubblico?".
Dacey Starklan
27-02-2016, 02.29.26
<< Curioso che siate stata mandata qui, voi madrina del cavaliere che é stato battuto da costui, dopo che il barone ha incaricato me e il mio futuro sposo, nonché consigliere del barone, di verificare la condizioni di quest'uomo. Come ho già detto dimostrate la veridicità delle vostre parole e non avrò nulla da obiettare, altrimenti, e mi associo a questo cavaliere, andate via. Un uomo ammalato ha bisogno di quiete e riposo>>
Infatti il Cavaliere Esiliato si lamentava in preda alle sofferenze.
<< Vi porgo le mie scuse messere se avete delle rimostranze contro la gestione del torneo. Sono la principessa Dacey di Mirza, se posso esservi d'aiuto non avete che da chiedere e se non è troppo di disturbo per voi, dovreste aiutarmi con quest'uomo, da sola non riesco a sollevarlo>>
Non capivo perché quella donna era stata così testarda, se fin da subito avesse chiamato Jean ... Ma non l'aveva fatto e per questo mi ero convinta che stesse mentendo. E io non avrei più accettato menzogne e sotterfugi, ne avevo viste troppe e avevo taciuto, e non aveva mai portato a nulla di buono. Ora era tempo che prendessi una vera posizione.
Il Cavaliere Esiliato meritava di essere curato, come ogni uomo. Dopo di che la legge del barone avrebbe deciso su di lui ma alla luce del sole, davanti a tutti e non nell'ombra di una tenda, approfittando della debolezza, affondando la lama in una carne già martoriata, diventando giudice e esecutore senza neanche dichiarare al giustiziato la sua condanna.
La mia vita dipendeva dalla morte del cavaliere. Questo purtroppo non potevo cambiarlo. Ciò che potevo fare era permettergli di affrontare la morte da vero uomo, da cavaliere. Potevo solo dargli i suoi ultimi momenti vissuti con onore.
Guisgard
27-02-2016, 02.38.55
Pochi istanti in cui Clio fissò il volto del cavaliere.
Era una mattina di Autunno, con le colline che si tingevano di un variegato giallino.
Clio era nella campagna, diretta chissà dove, quando udì dei cavalli giungere.
Si voltò e riconobbe i cavalieri.
Erano alcuni nobili rampolli Capomazdesi che galoppavano.
“Ma dai, non esiste...” disse uno di loro.
“Ti pare che tra queste terre viva una donna in perfetto stile Dama del Lago?” Ridendo un altro.
“Sogna sogna.” Un altro ancora.
“Meglio così.” Divertito colui che guidava il gruppo, i cui occhi azzurri guardavano le colline senza troppo badare a ciò che dicevano i suoi compagni.
Si accorse allora di Clio.
“Perdonate, damigella...” alla ragazza “... ditemi, voi che siete giovane e candida, diversamente da questi miei aspri e vuoti compagni... ditemi... voi credete all'esistenza della Dama del fiume Helsa?”
Clio restò a fissarlo.
“Dunque?” Lui guardandola con i suoi occhi chiari.
“Non saprei...” fece lei “... non sono originaria di Sygma...”
Quel ricordo lontano attraversò la mente di Clio, mentre raggiungeva il luogo in cui avrebbe trovato il barone.
Lo trovò insieme a Fagan e a Jean, per poi raccontare loro tutto.
“Vi siete fatta dare ordini da un cavaliere sconosciuto?” Seccato Ferico.
Lady Gwen
27-02-2016, 02.42.25
La stanza era in penombra e l'unica luce chevi entrava era quella vaga e pallida della Luna.
Sapevo che non era lì, ma ovunque percepivo la sua presenza, la sua essenza, il suo profumo che in quel momento, come quella mattina, mi invadeva e che amavo, dato anche dai suoi vestiti, che erano nella stanza.
Tolsi così la vestaglia e mi misi a letto.
Era una cosa strana.
Era soprattutto strano che lui me lo avesse proposto; ma in fondo, il motivo non mi importava.
Rimasi quindi sotto le coperte ad osservare la camera in penombra e nutrirmi del suo profumo.
Guisgard
27-02-2016, 02.44.39
Clio uscì dal padiglione ed il Cavaliere Burbero aiutò Dacey a sollevare il campione ferito, in modo che la ragazza potesse medicare la ferita alla spalla.
“Presto verranno a prenderlo...” disse piano il Cavaliere Burbero alla principessa “... se resterà qui lo uccideranno, la sua Sorte è decisa e non vi sarà alcun processo... se volete davvero aiutarlo bisogna farlo ora che è buio... ma la decisione spetta a voi, non certo a me...” adagiò il ferito alla meglio sulla brandina “... ditemi si ed io lo salverò... altrimenti me ne andrò, lasciandolo alle vostre cure ed alla giustizia del barone.” Fissandola attraverso il suo austero elmo d'acciaio.
Quel ricordo, ancora dolce, ancora privo di dolore.
Asciugai rapida una lacrima mentre camminavo.
Poi raggiunsi il barone, relazionai, ma lui non capì un accidente.
"Avete ascoltato una parola di quello che ho detto?" Guardandolo.
"No che non mi sono fatta dare ordini, ho colto l'occasione per non dare sospetti e venire qui a dirvi come stanno le cose, così magari mi farete la cortesia di mettere al suo posto la vostra principessa!" Guardai Jean.
"Volete venire con me e dirle di farsi da parte oppure preferite che protegga un traditore?" Ero davvero furiosa.
"Vi avviso, che se si metterà nuovamente tra me e la mia missione non sarò affatto gentile, non l'ho toccata perché immagino che ci tentiate ad averla viva, e.. Come dire, intatta.." Guardando stavolta il barone.
"Ma se mi sono sbagliata e vi sta bene che lei si comporti così, che difenda e curi un traditore, allora nessun problema.." Alzando le spalle.
"Io so che avevo l'ordine di ucciderlo e quella donna ha mandato tutto a monte... Ebbene, volete accompagnarmi?".
Dacey Starklan
27-02-2016, 02.52.42
<< Lo so... Quella donna é una mercenaria al soldo del barone... So che era qui per ucciderlo e io avrei dovuto lasciarla fare... Temo che le mie motivazioni non verranno accettate dal barone e verrò accusata di tradimento. Io sono un suo ostaggio e farà di me ciò che vorrà ma prima di allora avrò già ingerito del veleno... La mia non è una scelta facile. Mi state chiedendo di scegliere tra la vita di uno sconosciuto e la mia. Voi cosa fareste al mio posto?>> guardai il Cavaliere Burbero con il cuore che batteva all'impazzata, iniziavo ad avere paura, paura vera. Iniziavo a sentire la mia posizione vacillare e la prospettiva di morire era angosciante.
<< Salvatelo...>> in un filo di voce, molto velocemente prima di pentirmi di averlo detto, << non posso vivere con una morte sulla coscienza... Salvatelo ma trovate un modo per salvare anche me.. Colpitemi forte così sembrerà che sono stata colta all'improvviso e ero all'oscuro di tutto oppure... Oppure portatemi con voi, rapitemi e salvatemi da questa gente>> l'ultima opzione era animata dalla speranza ma non mi facevo alcuna illusione, ciò che chiedevo era molto rischioso per lui e non gli portava alcun vantaggio.
Guisgard
27-02-2016, 02.57.52
“Per tutte le schiave” disse inviperito Ferico “del Sultano Turco!” Alzandosi di scatto. “Avete udito?” A Jean. “La vostra berbera sposa presta cure ad un traditore! Ad un nemico di Monsperon e di Sygma!”
Il cortigiano chinò il capo.
“Andate e uccidete quel cane!” Ordinò il barone a Clio.
“Un momento...” intervenne Fagan “... se quel Cavaliere Burbero ha preso le sue difese allora è chiaro che molti fra il popolo pensano che mi abbia sconfitto.”
“Sta morendo, dunque avete vinto voi.” Ferico.
“Ho vinto” con rabbia Fagan “ma non l'ho battuto.”
“Non stiamo a sottilizzare ora.” Seccato il barone.
“Ne va del mio onore!” Fagan.
“Allora cosa proponete?” Fissandolo Ferico.
“Che la mercenaria e messer Jean vadano nel suo padiglione con dei soldati” rispose il Maresciallo “in modo che lo prelevino e lo conducano al castello per curarlo... e lì invece lo uccideremo, dicendo poi che è morto in seguito al mio colpo mortale durante il torneo.”
“Si, giusto.” Annuì il barone. “Andate con dei soldati nel padiglione.” A Clio e a Jean.
Oh, finalmente una reazione.
"Se mi avesse lasciato fare, l'idea era proprio allargare la ferita e poi soffocarlo..." Scossi la testa.
"Spero che questa insubordinazione venga punita, barone, altrimenti chi vi rispetterà, se permettete che vi si manchi di rispetto così platealmente?".
Guardando negli occhi Ferico.
Poi il piano di Fagan.
Maledizione!
Così non avrei potuto ucciderlo con le mie mani!
Ma non potevo darlo a vedere, così annuii e guardai Jean.
"Andiamo.. Ci manca solo che lo faccia scappare!".
Ero davvero furiosa, avevo atteso quel momento da giorni, e quella si metteva in mezzo.
Guisgard
27-02-2016, 03.05.45
Quel dialogo drammatico e disperato tra Dacey ed il Cavaliere Burbero fu udito anche dal campione ferito, che in un momento di rara lucidità cercò di alzarsi, senza però riuscirci.
“Io...” disse ansimando “... io... non andrò... via... senza di lei...” fissando la principessa “... le... devo... la... vita...”
“Abbiamo un eroe cortese qui...” mormorò il Cavaliere Burbero “... come quelli dei romanzi. Ma questo non è un libro. E non abbiamo tempo.”
In quel momento entrò una suora.
“Bontà Divina!” Esclamò.
“Sorella...” il Cavaliere Burbero “... giusto in tempo per compiere una buona azione... siete Domenicana, dunque Santa Caterina vi darà il coraggio e la forza...” chiamò poi qualcuno che stava fuori.
Entrò Pepino lo scudiero.
Trascorsero pochissimi minuti.
Alla fine il Cavaliere Burbero, Pepino, il ferito e Dacey, vestita da suora, lasciarono il padiglione.
Guisgard
27-02-2016, 03.07.51
Gwen si coricò e restò nel letto del padrone, quasi nutrendosi del suo profumo.
Poi, dopo un po', cominciò ad udire qualcosa.
Voci lontane, grida e rumori vari.
Un'altra illusione?
Di nuovo quelle strane voci che poi si rivelavano nulle?
Dacey Starklan
27-02-2016, 03.11.23
Sorrisi all'uomo a cui ero legata per uno strano destino nonostante le sue condizioni si stava preoccupando per me. Cercai di aiutarlo ad alzarsi senza sapere se il Burbero si era convinto a portarmi con loro.
Quando entro la suora e capii le intenzioni del cavaliere per poco non mi venne da ridere ma alla fine io, proprio io ero vestita da suora cattolico.
Sorreggendo il ferito da un lato uscimmo tutti dal padiglione il più velocemente possibile.
Controllai la mia mano, l'anello con il veleno era ancora lì, se fosse servito non avrei esitato ad usarlo.
Guisgard
27-02-2016, 03.12.02
“Io...” disse Jean mentre con Clio e i soldati raggiungevano il padiglione del cavaliere ferito “... io non so cosa sia preso alla mia futura sposa... forse un gesto di pietà verso quel miserabile... non so cosa pensare...” guardando la mercenaria “... voi cosa pensate invece?” Quasi titubante, come se temesse di perdere l'onore.
Arrivarono al padiglione ed entrarono, trovando Dacey di spalle all'entrata che vegliava al capezzale del ferito.
Lady Gwen
27-02-2016, 03.12.56
Proprio quando chiusi gli occhi cercando di prendere sonno, inebriata dal suo profumo, sentii di nuovo quelle voci e quei lamenti.
Aprii gli occhi sbuffando.
Mi chiedevo se questa cosa avrebbe mai avuto fine.
Jean sembrava davvero abbattuto dal comportamento di Dacey.
E come dargli torto? Aveva dimostrato di non tenere affatto a Jean.
"Io le ho detto di non mettervi nei guai, ma lei insisteva... E vi assicuro che non colpirla è stato davvero difficile, ma se ci rimetterò il lavoro per colpa sua io..." Furiosa, ero davvero furiosa.
Chiusi gli occhi e cercai di respirare piano.
"Cosa penso? Siete molto ingenuo messer Jean, lei è una donna, lui un bel cavaliere..." Alzai le spalle "Era pronta a sacrificare la sua vita per salvarlo.. Fate due più due, lui ha detto che è grazie a lei che ha combattuto, l'ha scelta come madrina.. Lei si sarà presa una bella cotta..".
Sospirai.
"Vi avevo pregato d portarla via di lì, se non sbaglio, ero stata chiara, vi avevo messo in guardia.." Scossi la testa "Certe volte voi uomini siete così ciechi davanti a una bella donna.. Su, affrettiamo il passo..".
Jean mi faceva pena, aveva rischiato tutto per amore della principessa, e lei lo aveva tradito alla prima occasione.
Non doveva essere facile.
Forse non avrei dovuto essere così dura, ma ero preda di un furore che mi sembrava di non aver mai conosciuto.
Mai ero stata tanto furiosa in vita mia.
Ma Jean non aveva colpa.
Sospirai.
"Perdonatemi, Jean.." posando leggermente la mano sul suo braccio.
"Non avrei dovuto parlarvi in quel modo.." Sospirai ancora "Non lo meritate, non posso sapere i motivi che hanno spinto la vostra sposa a difendere quel traditore, posso dirvi che vi auguro che non sia affatto per i motivi che ho pensato io.." Sorrisi appena "Si sa che le donne pensano sempre male..".
Guisgard
27-02-2016, 03.30.02
Il Cavaliere Burbero, uomo di grossa stazza e forza non comune, portò il ferito nel suo padiglione, sfruttando il buio della notte.
Dacey era subito dietro vestita da suora, mentre Pepino chiudeva il gruppo guardandosi alle spalle.
Giunti nel padiglione, il Cavaliere Burbero sistemò in sella ad un cavallo il ferito, ben avvolto da un mantello.
Così arrivò all'uscita del campo, seguito dalla falsa suora e dallo scudiero.
“Sorella...” disse uno dei soldati di guardia “... lasciate il campo?”
“Si, andiamo dal mio compagno d'armi che chiede di essere Comunicato.” Rispose al suo posto il Cavaliere Burbero. “Vive in campagna e dopotutto non posso certo io dargli il Corpo di Cristo.”
Il soldato annuì ed uscirono.
Galopparono così verso il bosco, fino a raggiungere la vecchia Pieve.
Pepino bussò con forza alla porta e qualche istante dopo Frate Roberto venne ad aprire.
“Buon frate...” disse il Cavaliere Burbero “... stanotte Nostro Signore bussa alla vostra porta. Rammentate la Parabola del buon Samaritano?” E gli raccontò tutto.
Ed il frate accolse il ferito e Dacey, mentre il Cavaliere Burbero si apprestava ad andare via.
“Qui sarete al sicuro.” Il cavaliere alla principessa. “Questo degno frate vi aiuterà. Vi raccomando quel cavaliere ferito.” E andò via col suo scudiero.
Guisgard
27-02-2016, 03.32.24
Gwen udì quelle voci e quei rumori.
Divennero poi sempre più forti.
Poi la ragazza sentì la voce di Josephine che gridava nei corridoi.
“Presto...” disse la nana correndo per il castello “... vogliono ucciderlo... hanno torce, forconi e pale... vogliono ucciderlo!”
Dacey Starklan
27-02-2016, 03.37.39
Quella notte mi pareva più bella, il cielo più sereno, la luna più splendente e le stelle più luminose. Quello era ciò che vedevo assaporando nuovamente la libertà una volta lasciato il campo e superato il controllo delle guardie.
Il mio cuore era sollevato e lieto, solo un pensiero rovinava quella gioia. Pensavo a Jean e a come avrebbe preso la mia sparizione, mi preoccupava la cosa perché mi stavo affezionando a lui in qualche modo.
Smontai da cavallo seguendo gli altri dentro e ritrovai il Frate che già avevo visto al castello.
Mi assicurai che il ferito avesse sopportato bene la cavalcata.
<<Andate già?>> guardai il Cavaliere Burbero un po' preoccupata di non avere più la sua protezione.
<< Si, farò del mio meglio per salvarlo, non temete >> sussurrai tornando a prestare le mie cure al ferito, sperando che quel luogo fosse davvero sicuro.
Lady Gwen
27-02-2016, 03.38.30
I rumori e levoci si fecero più forti.
Le parole di Josephine mi fecero scattare in un attimo fuori dalla stanza, nel corridoio.
"Josephine che succede?" le chiesi allarmata.
Guisgard
27-02-2016, 03.38.33
“Io sono certo che vi sbagliate.” Disse Jean a Clio. “Si, ne sono certo... quel traditore non può avere nessun tipo di influenza su di lei... non potrebbe mai preferire quell'uomo senza onore a me.” In balia della paura di rimetterci la faccia e l'onore.
Affrettarono il passo e raggiunsero il padiglione, trovando Dacey al capezzale del ferito.
“Milady...” avvicinandosi a lei Jean.
Ma quando si voltò capirono che non si trattava della principessa.
Era infatti la suora con i suoi abiti indosso.
Jean sbiancò.
Uno dei soldati allora trafisse le coperte della brandina, per poi accorgersi che erano state appoggiate a lenzuola ammassate.
“Ci hanno traditi!” Gridò il soldato.
Guisgard
27-02-2016, 03.43.06
“I contadini...” disse Josephine correndo verso Gwen “... si sono radunati... hanno torce, forconi e pale... vogliono... vogliono uccidere i lupi che infestano il bosco... così facendo il padrone potrebbe morire stanotte stessa!” Disperata.
"Ve lo auguro, messere.." Dolcemente.
Sorrisi a Jean.
Glielo auguravo di cuore, io più di chiunque sapevo bene quanto dolore portasse l'amore non ricambiato.
E pregai che Jean non avesse in sorte il mio stesso triste fato.
Entrammo nel padiglione e la principessa era lì.
O meglio, sembrava.
Andato...
Il mio cuore iniziò a battere all'impazzata.
"Maledizione!" Urlai, tirando un pugno a quel letto dove stava un fantoccio.
Lanciai un'occhiata furiosa a Jean.
Mi trattenni dal dire quello che pensavo.
Ma sicuramente quella donna l'avrebbe pagata cara.
Guardai la suora livida in volto.
Erano tutti uomini, e nessuno avrebbe avuto il coraggio di farlo, ma io di scrupoli non ne avevo.
Così estrassi il coltello e lo puntai alla gola della donna.
Non avevo bisogno di fare domande.
"Parlate, o sarà peggio per voi.." Con occhi di fuoco "Dove sono andati?".
Guisgard
27-02-2016, 03.48.54
“Devo andare.” Disse il Cavaliere Burbero a Dacey. “Ma tornerò. Che il Cielo vi assista, milady.” E andò via col suo scudiero.
Frate Roberto allora sistemò alla meglio il ferito in una stanza, lasciando che la principessa continuasse a curarlo.
“Perdonate” il frate alla ragazza “se vi abbiamo usata per ingannare il barone. Ma era il solo modo per procurare un'armatura e delle armi per questo cavaliere. Speriamo solo che riuscirà a sopravvivere. Pregherò per lui.” Disse preoccupato. “Vado a prepararvi un po' di latte caldo. Gli ultimi eventi vi avranno di certo scossa parecchio.” E andò via.
Intanto il cavaliere ferito era di nuovo preda del delirio.
Lady Gwen
27-02-2016, 03.51.06
Mi sentii morire.
No.
Non avrei mai permesso che lo uccidessero.
Mai.
"Cosa possiamo fare? Potrebbe essere ovunque... Ed io non ho nemmeno la mia magia..." dissi esasperata "Dobbiamo pensare a qualcosa al più presto."
Guisgard
27-02-2016, 03.57.02
“Bontà Divina...” disse la suora facendosi il Segno della Croce, mentre Clio le puntava contro il coltello “... io... io vi assicuro che non lo so... non mi hanno rivelato nulla, solo che avrebbero portato via il cavaliere ferito... sapevano che ad una suora non è permesso mentire e dunque non mi hanno fatto partecipe dei loro intenti...mi hanno chiesto di indossare gli abiti di quella dama e così ho fatto...”
“Diamo l'allarme a tutto il campo!” Gridò uno dei soldati a Clio.
“Il mio onore...” mestamente Jean “... il mio onore oltraggiato...” poi si guardò intorno “... magari... magari è stata costretta a seguirli con la forza... forse intendono usarla come ostaggio per salvarsi...” cercando di convincere prima se stesso.
Guisgard
27-02-2016, 04.02.35
“L'unica cosa che mi viene in mente ora è lasciare il castello ed uscire per il bosco...” disse Josephine a Gwen “... magari impediremo loro di uccidere molti lupi...” allarmata, mentre da fuori giungevano sempre le voci e le grida dei contadini.
http://www.ansa.it/webimages/img_640/2015/10/2/bc4a7d353d7908e2d0b74e7965cca92f.jpg
La suora non sapeva niente, c'era da aspettarselo.
"Jean, vi prego, siate realista!" Sbottai.
"Sappiamo tutti e due che non è così, che l'ha seguito di sua volontà perché sapeva che se l'avessimo trovata sarebbe stata accusata di tradimento!" Scossi la testa.
Povero Jean, lei era stata davvero crudele con lui.
Evidentemente non teneva a lui, e aspettava solo l'occasione buona per scappare.
Evitai di dire quel mio pensiero ad alta voce.
"Ritroviamo Guisgard, e potrete vendicare il vostro onore e riavere la vostra donna.." Con un sorriso che voleva essere rassicurante.
"Beh, questo potete dircelo.." Alla suora, senza spostare il coltello.
"La dama è stata portata via contro la sua volontà?" Fissando la religiosa "Non potete mentire, avete detto!".
Poi mi voltai verso il soldato.
"Sì, immediatamente..." Annuii "Andate al padiglione del cavaliere burbero ma state attenti, ha una carta del vescovo che gli garantisce l'immunità, quindi non esiterà ad uccidervi.. So che non sarete da meno, andate!".
Lady Gwen
27-02-2016, 04.07.36
Annuii a Josephine, poi andai svelta a vestirmi e insieme lasciammo il castello.
Avevo il cuore in gola e le gambe mi tremavano, ma dovevo essere forte, dovevo resistere.
Dovevo farlo per lui.
Guisgard
27-02-2016, 04.13.03
I soldati annuirono a Clio e corsero fuori dal padiglione.
Ormai l'allarme era stato dato e tutti i cavalieri furono così destati dal loro sonno.
“Io...” disse la suora a Clio “... io... non so... il cavaliere mi ha chiesto di cambiare i miei abiti monacali col vestito della dama... diceva che era per una buona azione... ho fatto come mi ha detto e la stessa cosa ha fatto la dama, per poi andare con loro...”
“Non può averli seguiti di sua volontà...” fece Jean “... non può preferire una vita da fuggiasca a quella invece che gli garantirei io qui al castello...”
Tornarono i soldati.
“Il padiglione del Cavaliere Burbero è vuoto...” a Clio “... è andato via... quel maledetto ci ha giocati tutti!”
“Ma chi è quel dannato cavaliere?” Jean. “Perchè ha voluto aiutare quel traditore di Guisgard?” Fissando la mercenaria.
"Beh, nessuno l'ha legata, nè obbligata... Se voleva opporsi l'avrebbe fatto con lo stesso ardore con cui ha difeso il traditore da me.." Scossi la testa "Vi piaccia o no, è una traditrice..." Secca.
Accettare la realtà era la cosa migliore da fare.
Ma se Jean voleva continuare a vivere nella menzogna, meglio per lui.
"Se avesse tenuto a voi, mi avrebbe permesso di fare il mio lavoro, Guisgard sarebbe morto e voi iniziereste i preparativi per le nozze.. Ma mi ha messo i bastoni tra le ruote ed è scappata con lui, credete sia un caso?" Scossi la testa.
I soldati tornarono.
"Maledizione!" Urlai di nuovo.
"È un nobile Capomazdese, il che spiega perché l'ha aiutato!" Alzando le spalle.
"Ma ora pensiamo a trovarlo, io e i miei uomini lo abbiamo tenuto d'occhio prima del torneo, so dove potrebbe essersi rifugiato! Anche se potrebbe già essere in viaggio per Capomazda, sarebbe più logico... Manderò qualcuno a verificare quella pista, voi ditemi, avete idea di chi potrebbe aiutare Guisgard qui a Monsperson? Dove si potrebbe nascondere?" Pensierosa.
Poi trasalii. "Cosa mi dite del prete?".
L'ultima volta era lì che aveva trovato riparo.
Anche se mi sembrava strano, il cavaliere lo avrà portato con sè a Capomazda più verosimilmente.
Guisgard
27-02-2016, 04.23.14
Gwen e Josephine lasciarono il castello in sella ad un cavallo.
Galopparono nel bosco seguendo le voci e le grida dei contadini.
Ad un tratto però un verso di sofferenza attirò la loro attenzione.
Era un lupo finito in una tagliola che si dimenava.
Lady Gwen
27-02-2016, 04.28.28
Io e Josephine galoppammo nel bosco, quando sentii un verso di sofferenza.
"Da questa parte."
Scesa da cavallo seguii quel verso e vidi un lupo imprigionato in una tagliola.
Il sangue si gelò nelle vene, ma subito mi avvicinai all'animale.
Altea
27-02-2016, 10.15.26
Io e solo prendemmo i cavalli e presi un pezzo di legno nel caso avessimo avuto bisogno di una torcia.
Spronai Cruz e seguimmo quella misteriosa polvere rossa..come un sentiero definito.
"Speriamo non sia una trappola..dobbiamo fare molta attenzione..ma cosa mai potrebbe essere questa misteriosa polvere".
Dacey Starklan
28-02-2016, 00.10.07
<< Perdonarvi? Ma certo... In fondo capisco perché lo avete fatto, ho avuto modo di conoscere il barone e non mi stupisce ci sia gente che si oppone a lui. Ora riposate, penserò io al cavaliere >> sorrisi e lo ringraziai per quel pensiero gentile.
Sentivo la stanchezza di quella giornata, di quella notte che ancora non finiva e sentivo il pericolo che derivava dalle mie azioni.
Il frate avrebbe pregato per il ferito ma chi lo avrebbe fatto per me. E così mi inginocchiai a terra, dopo aver cercato di orientarmi verso la giusta direzione, ed iniziai a pregare benché fossi in un luogo insolito. Avevo bisogno di un po' di conforto e speravo anche in un consiglio, in un'indicazione sulla via da seguire ora che era tutto così incerto.
La mia preghiera non fu molto lunga perché disturbata dai lamenti del cavaliere. Tornai accanto a lui tenendo la sua mano tra le mie, non doveva sentirsi solo.
<< Messere... Voi siete Guisgard vero? Lo stesso che ha fatto irruzione nella sala da pranzo del barone e che ha combattuto e vinto contro le sue guardie. Me lo ricordo, vi ho molto ammirato allora e per un attimo ho creduto che mi avreste portata via da quel luogo. Proprio come un cavaliere dei romanzi, che salva la principessa in pericolo. Invece sono stata io a salvare voi, e così facendo ho condannato me stessa>> non ero certa che lui udisse le mie parole, preda com'era della febbre e del dolore, più che altro parlavo per me stessa.
<< Dovete rimettervi in salute quanto prima, siete in debito con me e io ho bisogno del vostro aiuto per tornare a casa mia>>
Sebbene l'idea di andarmene e non vedere più Jean mi spiaceva era chiaro che la mia vita a Monsperon era in pericolo e dovevo scappare al più presto.
Lady Gaynor
29-02-2016, 15.56.47
Mentre parlavo ad Adespos, il Cavaliere Burbero uscì dal suo padiglione con lo scudiero al seguito. Lo vedemmo entrare nell'infermeria dove avevano portato il Cavaliere Esiliato e, dopo qualche tempo trascorso la dentro, ne uscì portando un sacco, accompagnato da una suora. Guardai il mio compagno e gli chiesi: "Cosa credi stiano facendo?"
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Guisgard
29-02-2016, 17.33.17
“Io...” disse Jean, ancora scosso dalla possibile vergogna che pendeva sul suo nome “... io non so dove possano essere andati... ma se voi sospettate di qualche pista allora non lasciate nulla di intentato...” a Clio “... io intanto andrò a riferire tutto a sua signoria...” ed uscì dal padiglione.
Guisgard
29-02-2016, 17.36.00
Gwen si avvicinò all'animale ferito.
Era un grosso lupo nero, con la zampa bloccata in una tagliola.
Si lamentava e dimenava per il dolore.
“Povera bestia...” disse Josephine guardandolo “... il Cielo non voglia sia il padrone...”
Sorrisi a Jean, e annuii.
Pover'uomo...
Mi dispiaceva davvero per lui, ma ero certa che se avesse lottato per lei, la sua donna sarebbe tornata.
Così, uscii dal padiglione andando in cerca dei miei uomini.
Guisgard
29-02-2016, 17.42.58
“Lo scopriremo” disse Solo ad Altea mentre galoppavano nel bosco “appena capiremo dove ci sta portando.”
I due allora continuarono a seguire quella polvere, sebbene non fosse facile farlo col buio della notte.
Galopparono fino a quando cominciò a piovere forte.
“Maledizione...” con rabbia Solo “... ora la pioggia cancellerà ogni traccia di questa misteriosa polvere rossa... e noi non avremo più una pista da seguire...”
Guisgard
29-02-2016, 17.46.17
Clio uscì dal padiglione, in cerca dei suoi compagni.
Ormai l'alba non era lontana ed una fittissima pioggia stava cadendo su Monsperon.
Una pioggia battente che forse bagnava l'intera Sygma.
Nel campo molti cavalieri dormivano ancora, altri invece erano già in piedi pronti ad affrontare il secondo giorno del torneo.
E andando verso le tribune la bionda mercenaria intravide sul prato Estea, Dimos e Kostor.
Altea
29-02-2016, 17.48.53
Mi bloccai per un istante quando notai le prime gocce di pioggia cadere ed esclamai quasi ridendo.."Ah, ma questa deve essere sfortuna, una sorta di maledizione, pure quando mio fratello Tomas fu preso dalle guardie successe che seguivo la scia del sangue e sparirono per colpa della pioggia" scossi il capo "E ora..proviamo a proseguire...siamo vicini a Monsperon? Sproniamo forte i cavalli" ma ero quasi seccata.
"Bella vita, eh.. dove diavolo sono gli altri?" guardando i tre sul prato.
"Su, pelandroni abbiamo un sacco di cose da fare.." presi un profondo respiro e raccontai loro tutto quello che era successo.
"Dobbiamo trovarli immediatamente... lui è ferito dunque non può essere lontano..." guardandomi attorno.
"Andate a recuperare gli altri, dobbiamo dividerci, controlliamo la casetta dove stavano lo scudiero e il contadino, ma anche la Pieve, è lì che ha trovato riparo l'ultima volta, dopotutto..." pensierosa "Non dobbiamo lasciare niente di intentato... c'è da dire che ci staranno aspettando, dobbiamo giocare d'astuzia.. idee?".
Respiravo profondamente, cercando di far scemare la collera.
Guisgard
29-02-2016, 17.57.58
Dacey pregò, ma i lamenti del Cavaliere Esiliato interruppero le sue preghiere e la principessa tornò al capezzale del misterioso campione ferito.
E gli parlò, confessando le sue pene ed i suoi desideri, tenendolo per mano e chiedendosi se egli potesse sentirla.
Ad un tratto la bella orientale sentì la mano del cavaliere stringere forte la sua.
Un attimo dopo egli aprì finalmente gli occhi.
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Lady Gwen
29-02-2016, 18.01.16
Anche io speravo con tutta me stessa che quel grande lupo nero non fosse lui.
"Dobbiamo liberarlo, devi aiutarmi" mentre affondavo la mano nella pelliccia del lupo, accarezzandolo.
Guisgard
29-02-2016, 18.02.09
La pioggia cadeva forte su tutto il bosco, infangando il terreno e cancellando da esso ogni traccia superficiale.
“Proseguire sarebbe inutile...” disse con rabbia Solo “... come proseguire alla cieca...”
Ma fissando il terreno trasalì.
“Un momento...” ad Altea “... guardate! Piove, ma la polvere non si cancella, né si scioglie con l'acqua! Guardate, è ancora chiaramente visibile!” Incredulo. “Come può essere? E' forse stregoneria?”
Dacey Starklan
29-02-2016, 18.05.00
Mi accorsi che lui era sveglio e gli sorrisi appena.
<< Come ci sentite?>> chiesi mentre prendevo dell'acqua aiutandolo a bere un po'
Guisgard
29-02-2016, 18.06.30
Clio raccontò tutto agli altri.
Dimos allora andò a cercare il resto della truppa e dopo un po' i mercenari furono tutti riuniti.
Ormai albeggiava.
“Io direi” disse Elas “di dividerci appunto in due gruppi... uno cercherà alla casa dove sostavano il contadino e lo scudiero, mentre l'altro andrà alla Pieve.”
“Buona idea.” Annuì Kostor.
“Non credete” intervenne Estea “che possa essere importante anche dare un'occhiata alla fucina del fabbro? Non so, ma potrebbe darci qualche informazione utile...”
Guisgard
29-02-2016, 18.09.15
Gwen accarezzava il lupo, ma l'animale per poco non la morse.
“Fa attenzione...” disse Josephine “... è ferito e se sente dolore potrebbe morderti...”
Ma un attimo dopo un ululato si udì giungere dal bosco.
“Ma quanti lupi ci sono in questo bosco?” Sbuffò rassegnata la nana.
Ma all'improvviso si udì la risata gracchiante di una donna.
Altea
29-02-2016, 18.10.35
Incredibile .. era proprio vero... quella polvere era insolubile..."Stregoneria? Non so...non so nemmeno perchè sia qui...chissà dove ci porterà? Ma se lo scopriremo e c' entra quella donna forse dovremmo parlare con un chierico..un uomo colto e dal grande intuito...Frate Roberto..forse lui già conosce questa donna o almeno potrà dirci qualcosa".
Scesi da cavallo e presi delle foglie e un bastoncino di legno, presi un pò di quella polvere e la misi sopra una foglia asciutta, sopra ci misi altra foglia non bagnata e con un laccio legai bene e misi il tutto in una tasca nella sella di Cruz.."Bene...proseguiamo?"
Finalmente i ragazzi tornarono, così potevo avere a disposizione tutta la compagnia.
Annuii ad Estea.
"Brava, anche la fucina del fabbro! Me n'ero scordata... quel tipo mi sembrava uno di quelli che parlano al solo sentir tintinnare una moneta, perciò potrebbe esserci molto utile.." pensierosa.
"Io andrò alla pieve dato che ci sono già stata, anche se non potrò far finta di fare una visita di cortesia stavolta..." sospirai "O forse sì?" scossi la testa "Non ho esattamente l'aria di una penitente, oggi, e sono stanca di aspettare, voglio chiudere questa maledetta storia... mi verrà in mente un piano strada facendo.." guardai i ragazzi "Chi viene con me?".
Sospirai di nuovo e pensai alle altre due opzioni.
"Per gli altri io direi, voce grossa col fabbro e massima attenzione alla casetta, questo vale per chiunque incontri il cavaliere burbero, ha l'aria di essere uno che non va tanto per il sottile, però è anche vero che è un solo uomo.. cercate di ricongiungervi, la casa e la fucina non sono distanti...".
Fissai un punto lontano e poi tornai a guardare i miei uomini.
"E se trovate Guisgard, portatemelo vivo, che ucciderlo spetta a me!" sentenziai.
"Muoviamoci!".
Lady Gwen
29-02-2016, 18.14.33
Tolsi presto la mano e il lupo per poco non mi morse.
Udimmo poi l'ululato di tanti lupi e poi ancora quella risata grottesca.
"È la stessa che ho sentito notti fa'..."
Guisgard
29-02-2016, 18.19.02
Ormai albeggiava quando il Cavaliere Esiliato riprese conoscenza, destandosi pian piano da quel torpore che accompagna il ritrovamento dei sensi dopo un lungo riposo.
I suoi occhi arrossati fissavano la stanza circostante, come a voler comprendere e ricordare cosa l'avesse condotto in quel luogo.
Il dolore della ferita ed il senso di debolezza si mescolavano al ricordo dei colpi inferti e subiti, di destrieri che si avventavano l'uno contro l'altro, di cavalieri che disarcionavano e che venivano disarcionati, del clangore delle armi e delle grida della gente.
Stringeva la mano di Dacey e fissandola allora con i suoi occhi azzurri rammentò pian piano il tutto.
Il torneo, i colori della dama e lo scontro col Maresciallo.
“Dove...” disse dolorante “... dove sono?”
Dacey Starklan
29-02-2016, 18.26.04
<< Siamo da un frate. Hanno chiamato questo posto la Pieve, ci ha condotto qui un altro cavaliere. Non affaticatevi però, lasciate che vi controlli le ferite>> e facendo attenzione spostai le bende per vedere se i tagli iniziavano a rimarginarsi e soprattutto per controllare non ci fossero infezioni.
Guisgard
29-02-2016, 18.26.58
“Non ne ho idea...” disse Adespos a Gaynor “... ad ogni modo credo stia accadendo qualcosa di importante.”
Il misterioso Cavaliere Burbero uscì poi dal campo, portando con se qualcosa, forse un grosso sacco, seguito da una suora e dal suo scudiero Pepino.
Poco dopo i soldati del duca diedero l'allarme.
“Ora è chiaro” il brigante alla bella dama Flegeese “che quel cavaliere nasconde un grande segreto... e noi dobbiamo scoprirlo... vieni, lasciamo anche noi il campo.”
Così Adespos e Gaynor uscirono dal campo, ma il misterioso Cavaliere Burbero, la suora e lo scudiero erano già svaniti nella notte.
Lady Gaynor
29-02-2016, 18.34.14
Quando fummo ormai fuori dal campo, del Cavaliere Burbero si erano ormai perse le tracce. A quel punto, non sapevamo cosa fare. "Caro, perché per prima cosa non andiamo a casa mia? Così potremo toglierci questi stracci di dosso e mangiare qualcosa... siamo stanchi e sporchi, e intanto penseremo al da farsi..."
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Guisgard
29-02-2016, 18.38.10
Solo annuì ad Altea e i due ripresero a galoppare nel bosco, seguendo quella strana polvere rossa.
Ormai era l'alba.
E dopo un po' si accorsero che la polvere conduceva ad una piccola abitazione nel bosco.
Altea la riconobbe subito.
Era la casa di Didas.
Guisgard
29-02-2016, 18.40.52
“E'...” disse Josephine a Gwen “... è la risata di quella donna... di quella strega...”
Ormai era l'alba, la pioggia non smetteva di venir giù ed in lontananza si udivano le grida fanatiche di quegli uomini decisi ad uccidere tutti i lupi.
Guisgard
29-02-2016, 18.44.09
“Vengo io con te.” Disse Elas a Clio.
“Vengo anche io.” Anty.
I tre così partirono, mentre gli altri si divisero in due gruppi, in modo che uno giungesse alla fucina e l'altro nell'abitazione del contadino e dello scudiero.
La pioggia cadeva ancora fitta sul bosco e dopo un po' Clio ed i suoi compagni arrivarono alla vecchia Pieve.
Lady Gwen
29-02-2016, 18.44.51
"Lo so, è sicuramente lei che ho visto quella notte..." dissi con rabbia.
Ormai era quasi l'alba, sebbene le voci concitate dei contadini non accennassero a smettere.
"È quasi l'alba, cosa facciamo?" le chiesi, sconsolata.
Altea
29-02-2016, 18.46.37
Continuammo...i cavalli correvano forte..e ormai stava albeggiando, nonostante la pioggia.
Seguimmo quella pista...e ci portò alla nostra meta ma mi bloccai subito e feci cenno pure a Solo di fermarsi e parlai a bassa voce.."Fermatevi...sapevo ci avrebbe portato da lei..quella..è la casa di Didas, quando finse di essere una povera ragazza sprovveduta..per carpire...i miei pensieri su...lui" non osavo nemmeno pronunciare il suo nome. "E ora? Cosa possiamo fare? Vi riconoscerebbe Solo...e io...beh, gli dissi sarei tornata comunque....ditemi voi..dobbiamo studiare le sue mosse? Oppure posso fingere e rientrare..oppure come, dissi, andare dal frate a mostrargli questa polvere e raccontargli il tutto..se veramente questa donna si da alle arti magiche ed era incappucciata nel padiglione del Maresciallo...ovvio è in combutta con quell' uomo e forse..stava facendo un rituale?" guardai Solo..mi affidavo a lui..d' altronde lui era più esperto di me in queste faccende e rischiare sarebbe stato pericoloso, ma come arrivare alla verità.
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Sorrisi ad Elas e Anty.
"Ottimo.." annuendo.
Ci mettemmo in viaggio e poco dopo arrivammo alla pieve.
Ero preda di uno strano stato d'animo, come se non stesse davvero succedendo, come se fossi spettatrice di quello che accadeva attorno a me.
Era strano, ma almeno distaccarmi dalla realtà rendeva meno difficile affrontare quella situazione.
Almeno mi evitava di pensare.
Pensare che avevo fallito, pensare che dopo tanti anni avevo sentito di nuovo quella fitta nel vederlo.
No, non dovevo pensarci, mi dicevo, non ora, non potevo permettermi altri errori.
"Eccoci.." guardando la Pieve "Ditemi che avete qualche idea più intelligente dell'entrare, rivoltare la Pieve da cima a fondo e uccidere chiunque mi capiti a tiro?" sospirando.
Ero sicura che Elas e Anty sarebbero stati più lucidi e sagaci di me.
Guisgard
29-02-2016, 18.52.37
Dacey parlò al cavaliere con voce bassa e dolce, tale che a lui sembrò quasi un delicato modo di zittirlo affinchè non si sforzasse oltre.
Poi la bella principessa scostò le coperte e controllò che le bende fossero al loro posto e la ferita si rimarginasse.
Ella eseguì il tutto con tale grazia e semplicità che in qualche modo tranquillizzò il cavaliere.
“Nobile damigella...” disse lui fissandola “... ora rammento tutto... ho ancora i vostri colori e spero di averli difesi con coraggio ed onore... ma ditemi... perchè siete qui? Se cercano me, allora cercheranno anche voi... perchè dunque vi ponete in così grave pericolo?”
Ma la stanchezza lo prese di nuovo ed un lieve torpore inebriò il suo corpo stremato.
Guisgard
29-02-2016, 18.56.08
“Si, buona idea...” disse Adespos a Gaynor.
Pioveva ed i loro abiti erano ormai zuppi.
“Si, andiamo a casa tua...” annuì il brigante “... ammesso che tu non abbia remore ad invitare un fuorilegge ed una canaglia nel tuo palazzo di dama dabbene...” aggiunse ridendo.
Guisgard
29-02-2016, 18.58.34
“Forse con la luce del giorno” disse Josephine a Gwen quegli uomini si daranno per vinti... avremo così un intero giorno per pensare a come agire...”
Ma ad un tratto Gwen sentì qualcosa.
“Gwen...” la voce gracchiante di donna “... vieni, piccola mia...”
Dacey Starklan
29-02-2016, 18.59.52
In quel momento cercavo di ricordare tutto ciò che avevo letto sulla medicina, osservando con cura ogni ferita che sembrava sospetta. Alla fine del mio esame però la situazione del cavaliere pareva sostanzialmente buona, considerato ciò che aveva subito.
<< Avete combattutto in modo molto nobile, il pubblico era tutto dalla vostra parte e avete vinto, il Maresciallo è caduto per primo. I mie colori sono stati degnamente portati>> gli risposi cercando di rassicurarlo il più possibile.
<< Io... Io... Ci sono molte cose che mi hanno fatto decidere di aiutarvi, prima di tutto la mia coscienza... Ma è un discorso molto complicato, lo affronteremo in un altro momento se ancora lo vorrete>> avevo infatti notato che il cavaliere stava pian piano scivolando nel sonno a causa della stanchezza quindi lo lasciai tranquillo affinché si addormentasse.
Guisgard
29-02-2016, 19.01.28
“Si, direi di sfruttare l'effetto sorpresa...” disse Solo ad Altea “... io mi nasconderò nei paraggi e voi fingerete di essere venuta a trovarla... fatela parlare il più possibile e cercate di scoprire chi è davvero e cosa vuole... siate prudente, scaltra e convincente, mi raccomando...”
Lady Gwen
29-02-2016, 19.03.44
"Sì, hai ragione" assentii, alzandomi.
Poi, sentii quella voce chiamarmi e mi pietrificai.
"Josephine hai sentito anche tu?" con la voce che tremava.
Altea
29-02-2016, 19.06.26
"D'accordo...si scaltra e la prenderò pure in giro..stavolta...su quell' uomo..di cui voleva tanto sapere lei e il Maresciallo...li farò girare per tutta Sygma vedrete" con rabbia.
Così legai Cruz e fingendomi la ragazza ingenua che pensavo fossi mi diressi verso la sua porta ma prima guardai dentro dalle finestre e bussai alla porta.
Guisgard
29-02-2016, 19.06.47
“Entrare, rivoltare la Pieve come un guanto e magari uccidere o anche solo minacciare il frate non è una gran mossa...” disse Elas a Clio “... è vero che la Chiesa è mal vista dal barone, ma mettersi contro il vescovo potrebbe essere pericoloso... l'errore più grande che possiamo fare è esporci per una delle due parti in causa... meglio essere neutrali.”
“Allora cosa proponi?” Chiese Anty.
“Spesso la cosa più semplice è anche la migliore da fare.” Spiegò il mercenario. “Dunque entreremo e parleremo chiaramente al frate... e lui non può certo opporsi alla giustizia del barone, visto che si trova sotto la giurisdizione delle sue leggi.”
“E se si rifiutasse di collaborare?” Anty.
“A noi basta che non ci ostacoli.” Rispose Elas.
Lady Gaynor
29-02-2016, 19.06.57
"Non essere sciocco" gli risposi "Il mio desiderio è ben altro che quello di ospitarti una sola sera..."
Finalmente arrivammo a palazzo, fradici e stanchi. Scendemmo dai cavalli e li legammo alla palizzata in giardino, più tardi qualcuno dei servi se ne sarebbe occupato. "Vieni" dissi ad Adespos prendendolo per mano "Entriamo in casa...". La sera era abitudine chiudere tutto dall'interno, per cui bussai vigorosamente al portone d'ingresso.
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Guisgard
29-02-2016, 19.09.27
Il misterioso cavaliere ascoltò Dacey e pian piano i suoi occhi si chiusero, obbedendo al lieve torpore che lo stava prendendo.
“Vi prego...” disse piano “... parlatemi... qualunque cosa... parlatemi di voi... è così tanto tempo che non sento la voce di una donna... che non parlo con una donna...”
Guisgard
29-02-2016, 19.13.50
“Non ho sentito nulla...” disse Josephine a Gwen “... nulla... forse sarà stato il vento a farti impressionare...”
“Gwen, vieni...” ancora la misteriosa voce.
"Lo so, per questo ho chiesto se avevate un'idea migliore!" alzando gli occhi al cielo.
Io non ero in condizione di pensare in quel momento, non ero lucida, troppe emozioni si agitavano nel mio essere.
La proposta di Elas, sospirai.
"Il prete non ci aiuterà, fidatevi, quando ero qui in incognito ha protetto Guisgard dai soldati del maresciallo, e farà lo stesso con noi.. se dite che vale la pena tentare, andiamo.." alzando le spalle.
"Io non sono in condizione di prendere decisioni..." ammisi, serrando i denti "Ma fidatevi, che il prete ci ostacolerà eccome... l'ho visto con i miei occhi... e non ha tentennato nemmeno quando i soldati del maresciallo hanno minacciato di ucciderlo..".
Sospirai, ed entrai nella Pieve con gli altri.
Guisgard
29-02-2016, 19.16.11
Altea bussò e dopo qualche istante la porta si aprì.
“Altea...” disse Didas fissandola “... che sorpresa... sono sincera, non mi aspettavo più di rivederti...”
Lady Gwen
29-02-2016, 19.17.49
No, non era stato il vento, sapevo cosa avevo sentito.
E la sentii chiamarmi ancora.
"Sarà meglio che torniamo indietro..." dissi, sbrigativa.
Guisgard
29-02-2016, 19.18.11
Gaynor bussò e poco dopo Ensa venne ad aprire.
“Signora...” disse fissando Gaynor, quasi incapace di riconoscerla subito “... ma come siete vestita? E poi siete tutta fradicia... chi è quest'uomo?” Guardando poi Adespos.
Dacey Starklan
29-02-2016, 19.19.41
Lo guardai strano, quelle sue parole mi diedero molto a pensare e se fosse stato un altro contesto non avrei accettato ma vederlo sofferente chiedermi semplicemente di parlare, non poteo certo rifiutarmi.
Inoltre quella Pieve mi dava una sensazione di inquietudine, non mi piaceva troppo fredda e buia per i miei gusti, mi sentivo come osservata e speravo che parlare mi aiutasse a scacciare via quella sensazione di malessere .
<< Va bene... Sono la prima figlia dell'Arconte Salman e di sua moglie Anjali. Mia madre viene da molto lontano, le sue terre non sono neanche state toccate dall'armata di Alessandro Magno. Dicono che assomigli molto a lei anche se gli occhi sono quelli di mio padre. Ho due fratelli, molto più piccoli di me, uno di loro sarà Arconte dopo mio padre. Sono cresciuta nella mia amata isola, dovrete vederla, non vi è posto più bello al mondo. Ci sono sempre alberi in fiore, i prati sono verdi, l'acqua non manca mai, fiumi e fiumiciattoli percorrono la valle in cui domina il Palazzo. E' li che vivevo... Fino a che non mi hanno presa...>> mi fermai un attimo, non potevo gravare quel poveretto con le mie disgrazie personali.
<< I giardini del palazzo sono pieni di fontane sapete, i nostri ingegneri hanno inventato mille modi per rendere i giochi d'acqua sempre più spettacolari. Una fontana porta il mio nome. E' la più grande e bella e al centro c'è una bellissima statua di marmo bianco, mio padre lo ha fatto arrivare addirittura dall'Italia riuscireste a crederci? La mia Mirza è un luogo incantevole e vorrei tanto ritornarci un giorno...>>
Altea
29-02-2016, 19.20.17
Didas aprì la porta..si ricordava di me..e sembrava pure felice..o fingeva..oh, come gliela avrei fatta pagare..convincente Altea...sei brava a fingere, tranne in Amore purtroppo.
Presi un fazzoletto e mi asciugai gli occhi, che erano già arrossati dalla pioggia, e iniziai a singhiozzare.."Didas, fammi entrare per favore..ho pensato subito a te..mi sono successe tante disgrazie e il mio cuore è a pezzi..avevi ragione, noi donne sole siamo sempre malviste ed usate" e mi asciugai una finta lacrima entrando senza consensi e guardandomi attorno.
Guisgard
29-02-2016, 19.22.03
“Gli uomini di Chiesa sono dunque schierati...” disse Anty, mentre con Clio ed Elas entravano nella Pieve “... e da quando?”
“Da quando sono gli unici a difendere il popolo contro le angherie dei potenti.” Rispose ad un tratto una voce proveniente dalla navatella.
“Chi è là?” Subito Elas.
Ed apparve Frate Roberto.
“Pace a voi, figlioli.” Disse.
Guisgard
29-02-2016, 19.27.16
Dacey prese a parlare della sua isola.
La stanza era silenziosa ed illuminata da una candela dalla luce tremula.
Una mistica ed avvolgente penombra dominava dunque quel luogo austero, quasi fosse lontano dal resto del mondo con i suoi tumulti.
Ed in questa atmosfera raccolta che le parole di Dacey presero a scivolare dolci e malinconiche sul respiro incerto del cavaliere ferito.
Pian piano il campione senza nome cadde addormentato e forse tra l'immaginazione ed il sogno visitò i luoghi descritti dalla bella e triste principessa.
"Pace a voi, frate Roberto..." con un cenno del capo.
Quell'augurio fatto da me aveva un che di grottesco, ma mi venne spontaneo.
"Ho incontrato una suora, poco fa... ella mi ha rammentato come agli uomini e alle donne di chiesa non sia permesso dire menzogne.." fissando il frate.
"E i miei amici qui, sono certi che lei non mi mentirà, mentre invece io sono un po' più scettica.." con un leggero sorriso.
"Cerchiamo Guisgard.." decisi di fidarmi di Elas ed essere onesta.
Chissà mai che il ragazzo non avesse ragione, era il migliore di noi, dopotutto.
"So che gli avete già dato riparo una volta, vi ho sentiti mentre parlavate in sagrestia giorni fa, so che lo avete nascosto dai soldati del maresciallo.. noi però siamo un tantino diversi da loro...." con un leggero sorriso.
"Ditemi dunque, è qui?" candidamente.
Guisgard
29-02-2016, 19.29.00
Josephine non aveva udito l'inquietante voce sentita da Gwen, ma comprese che qualcosa di oscuro si annidava intorno a loro.
“Si, sarà meglio...” disse annuendo la nana “... ormai è giorno ed il padrone ci starà aspettando...”
E tornarono al castello.
Lady Gaynor
29-02-2016, 19.30.45
"Ciao Ensa" risposi entrando in casa "è una lunga storia che forse poi ti racconterò... lui è Adespos ed è mio ospite. Ti prego, preparaci un bagno caldo e qualcosa da mangiare, siamo esausti. E ti prego, procurati dei vestiti per lui, dobbiamo toglierci questi stracci di dosso..."
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Guisgard
29-02-2016, 19.31.21
Didas fece entrare Altea e chiuse la porta.
Offrì alla dama una tazza di latte caldo con miele e la pregò di sedersi e raccontarle ogni cosa.
Dacey Starklan
29-02-2016, 19.33.50
Smisi di parlare quando vidi che il cavaliere era ormai preda del sonno, sperando che le mie parole fosse state un bel racconto sereno.
Rimasta da sola in quella stanza che ancora mi provocava un senso di malessere presi a camminare con le mani una nell'altra.
La domanda di prima ancora era nella mia testa. Perché lo avevo aiutato rischiando la mia vita?
Non mi stavo pentendo della mia scelta ma solo ora iniziavo a pensare davvero alle conseguenze a cui rischiavo di andare incontro.
Ma la cosa che mi faceva più male era pensare a Jean , sicuramente mi odiava e non capiva perché aveva agito in quel modo. Mi immaginavo di certo il barone e il resto della corte ad avvelenargli la mente con parole volte a farmi odiare da lui. Eppure io non volevo ferirlo e se ci fosse stato un altro modo... Ma avevo più volte visto quanto lui fosse disposto a obbedire al barone e molte volte non si era pronunciato in mia difesa, questa mi aveva fatto spesso domandare se il suo affetto per me fosse sincero e l'incertezza di avere qualcuno che mi avrebbe aiutata al castello era stato un'altro motivo che mi aveva indotta a fuggire.
Lady Gwen
29-02-2016, 19.34.24
Capii che Josephine aveva compreso e non riuscii a ringraziarla abbastanza per questo.
Annuii grata e tornammo al castello ed io sperai con tutto il cuore che lui fosse già lì sano e salvo.
Guisgard
29-02-2016, 19.38.37
Frate Roberto sorrise.
“Si...” disse a Clio “... gli sciacalli sono diversi dagli avvoltoi, ma entrambi cercano cadaveri per poi cibarsene... da sempre la Casa del Signore è riparo per chi fugge a causa dell'ingiustizia... ma vi pare che nascondere qui qualcuno sia una mossa saggia? Nasconderli in questo Santo Luogo e sperare nella misericordia dei loro carnefici? Non domandatemi nulla dunque... se volete potete cercare in giro... i vostri occhi di certo hanno più credibilità della mie parole, no? Cercate pure... vi chiedo solo di aver rispetto di questo luogo.” E tornò ad occuparsi dei ceri che ardevano davanti alle Statue.
Altea
29-02-2016, 19.39.38
Mi invitò a sedermi, vidi la tazza di latte caldo..no, stavolta non avrei bevuto.
Scossi il capo "Non ho la forza di bere, di mangiare..la mia vita è distrutta. Ieri si teneva quel torneo e io ero contenta di andarci, avevo lavorato sodo per avere un bellissimo abito. Mi recai nella mia umile casa...e...distrutta...vi era affisso un cartello ed era di quei maledetti briganti..furono loro, le diedero fuoco e dentro vi era quel vestito e tutto ciò che avevo...lo hanno fatto per vendetta, perchè non mi fidai quella volta che andai con te da loro di diventare una di loro..ricordi, si parlai sottovoce..ma ti vedevo entusiasta di essere li ma io non mi fidavo di loro e ho fatto bene..sono dei farabutti."
Sospirai, girando svogliatamente il cucchiaio di legno nel latte "Ma il fatto peggiore avvenne dopo, decisi di andare coi miei umili vestiti...ma prima volli andare a pregare nella Chiesetta di San Michele...e arrivatà lassù...non immaginerai chi ho trovato..si lui..Guisgard...abbiamo trascorso tutto il giorno assieme ieri, e la nottata..si vengo proprio ora da laggiù ma lui mi ha spezzato il cuore, mi ha usata come tutti gli uomini...penso avrai capito..e cosi mi trovo senza casa per colpa di quei briganti...non ho potuto vedere il torneo..e colui che amavo..mi ha usata per tutto il giorno e la notte" e mi gettai verso lei piangendo.
Guisgard
29-02-2016, 19.41.29
Ensa fissò perplessa prima Gaynor, poi Adespos.
Alla fine annuì ed obbedì alla sua padrona.
“Madama, il vostro bagno è pronto...” disse tornando da loro poco dopo “... finito voi, farò preparare una tinozza di acqua calda anche per il vostro ospite. Intanto chiederò a qualcuno dei servi di offrirgli dei vestiti adatti ad un uomo.”
“Obbligato, madama.” Con un sarcastico inchino il brigante, che si guadagnò un'occhiataccia di Ensa.
Guisgard
29-02-2016, 19.43.56
Gwen e Josephine tornarono al castello, mentre la pioggia inclemente non accennava a diminuire.
Il maniero appariva malinconico ed inquieto.
Entrarono e subito la nana chiese ad uno dei servi dove fosse il padrone.
“Credo nella sua camera...” rispose il servitore “... da stamani non l'ho veduto.”
Sorrisi a quelle parole, un sorriso senza alcuna allegria.
Un perfetto giro di parole per non dover mentire, saggio il prete, davvero saggio.
Ma se pensava di fregarmi, si sbagliava di grosso.
Lo guardai andare via.
"Se Guisgard è qui..." sussurrai ai miei due fidati "Non può muoversi a causa delle ferite, il problema è se c'è anche il cavaliere burbero! Quindi ora cercheremo dappertutto, ma Anty si occuperà di tenere d'occhio il frate, lasciarci cercare potrebbe essere un diversivo per permettere al cavaliere burbero di portarlo via.." sospirai.
"Dividiamoci e cerchiamo dappertutto.." a Elas, sempre sottovoce "E speriamo che sia la volta buona..".
Così, iniziai a cercare in giro, a cominciare dalla sagrestia dove li avevo sentiti parlare.
Lady Gwen
29-02-2016, 19.47.04
La pioggia non accennava a smettere e il maniero sembrava stranamente malinconico.
Tutto ciò mi trasmetteva delle strane sensazioni, tutte negative.
Infatti, un servitore ci disse che non aveva ancora visto il padrone.
Subito andai in camera sua e bussai, agitata.
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Guisgard
29-02-2016, 19.47.42
E mentre Dacey camminava nella stanza, ignorando se fosse ancora notte oppure già giorno, ad un tratto cominciò ad udire i lamenti del cavaliere.
Stavolta non sembravano dettati dalla ferita, ma probabilmente da qualche sogno inquieto.
Si agitava nel sonno e stringeva la coperta nei pugni serrati.
Pronunciava parole a denti stretti e quasi del tutto incomprensibili.
Dacey Starklan
29-02-2016, 19.55.04
I miei pensieri solitari furono bruscamente interrotti dalla voce del cavaliere che si lamantava.
Subito mi voltai e tornai da lui per sincerarmi della sua condizioni, temendo un aggravamento della febbre ma a vederlo sembrava piuttosto preda di un qualche incubo.
Mi sedetti al suo fianco accarezzando la sua mano senza sapere bene come fare poi mi tornò alla mente ciò che facevo per far dormire i miei fratellini e iniziai a cantare molto piano, una vecchia melodia che si perdeva nei secoli, una melodia lenta e dolce, una ninnananna che soave si spargeva nell'aria.
Guisgard
29-02-2016, 19.57.17
Didas ascoltò Altea.
“Non sei stata giusta con me...” disse con tono mesto “... dovrei odiarti... mi hai trattato come fanno tutti... eppure...” sospirò “... eppure vederti così... non so, ma mi rattrista... non chiedermi perchè, non saprei risponderti... forse perchè siamo donne entrambe, siamo sole... non lo so... ma... ma voglio aiutarti... perchè? Probabilmente perchè in quei pochi momenti in cui mi hai offerto la tua amicizia sincera io mi sono sentita accettata... non chiedermi chi sono, non capiresti... ma voglio aiutarti... dimmi soltanto... vuoi davvero quell'uomo? Quel Guisgard? Dimmi di si e lo avrai...”
Lady Gaynor
29-02-2016, 19.59.03
"Ensa, non starò a preoccuparmi di salvare le apparenze, non qui a casa mia. Il signore mi seguirà nella sala da bagno e, se occorrerà, mi farò lavare anche la schiena. Esigo da te e da tutti il massimo rispetto per lui, fate conto che sia il signore del palazzo." Queste furono le parole che rivolsi ad un'incredula Ensa. "Vieni, caro, seguimi" dissi ad Adespos prendendolo per mano. Lo condussi nella sala dove si trovava una tinozza di acqua fumante e profumata di rose. "Come vedi, è grande abbastanza per due persone..." gli dissi cominciando a spogliarmi. In breve fui del tutto nuda, offrendomi al suo sguardo. Entrai in acqua e gli chiesi: "Che fai, mi raggiungi?"
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Guisgard
29-02-2016, 20.02.08
Clio ed i suoi compagni, dividendosi, cominciarono a cercare nella Pieve.
Nella navatella, nel presbiterio e persino sull'Altare.
Poi nel confessionale, nelle nicchie laterali, fra le statue ed infine nella sacrestia.
E poi ancora nel piccolo campanile e per ultimo attorno al Sacro Edificio.
“Nulla...” disse Anty “... non c'è nessuno oltre il frate...”
“Eh, chi cercate è come la civetta...” ridendo un mendicante sull'ingresso “... non conosce sconfitta... per i suoi nemici è una vera disdetta!”
Altea
29-02-2016, 20.03.51
La guardai in quei suoi occhi...e stavolta fui sincera "Pure io mi sono sentita tradita da te, quando mi hai cacciata..perchè davvero mi fidavo di te, a te ho aperto il mio cuore perchè nessuno mi credeva".
Abbassai lo sguardo sul latte ma alle sue parole trasalii.."Come potresti tu darmi Guisgard? Ti ho appena detto che dopo un giorno di passione lui mi ha detto non era amore e mi ha cacciata....usata" dissi fingendo...oh, lo avrebbero cercato per mari e monti, poi mi alzai camminando davvero nervosamente per la casa...mi stava offrendo un patto col diavolo? E guardai fuori dalla finestra dalla parte in cui vi era la polvere rossa..."Cosa puoi fare tu per darmi Guisgard..non sei una strega come ti definiscono e dubito tu faccia legamenti d' Amore...che hai in mente...sai ho visto della polverina rossa fuori nella tua casa e prosegue verso il bosco, dovresti stare attenta sai..magari è una trappola..guarda".
Cercammo, eppure non trovammo nulla.
La cosa non mi sorprendeva più di tanto, se fosse stato in bella vista il frate non ci avrebbe certo permesso di cercare.
La rabbia cominciava a salire, sempre di più.
Ero stanca di quel gioco, ero stanca di girare per niente, senza ottenere mai risultati, mi sembrava di non aver fatto altro dal mio arrivo.
Tutti i miei sforzi non erano serviti a niente, ma io non mi sarei arresa.
"Continuate a cercare!" ai miei "Ci dev'essere un passaggio, una camera nascosta, qualcosa che il frate è sicuro che non possiamo scoprire.. beh, noi lo scopriremo.. non me lo lascerò sfuggire un'altra volta, state pur certi..." strinsi i denti e distolsi lo sguardo perché i miei uomini non percepissero la mia frustrazione, la mia rabbia e la mia determinazione.
Ero stata così vicina a prenderlo, per un istante.
L'idea che tutto fosse andato in fumo non era contemplabile.
Poi quel mendicante.
Come poteva sapere che cosa cercavamo?
Guardai Elas.
"Liberati di lui..." con un cenno del capo "Gentilmente, se preferisci...".
Guisgard
29-02-2016, 20.20.38
Ensa guardò indignata la sua padrona, per poi andare via con aria sostenuta.
Poi Gaynor condusse Adespos con lei e si spogliò davanti a lui, offrendo al suo sguardo le sue nudità.
Come i lettori sanno, Gaynor è una dama Flegeese, dunque una bellezza del Sud.
I capelli lunghi e chiari, tra il rosso sopito ed un biondo sognate, le forme generose, come le modelle di un Lisippo, di un Frida.
La pelle bianca come la porcellana di Cipro e morbida come la calda sabbia di Lemno.
La bocca era di un lieve e purpureo splendore, simile al pregiato corallo di Creta e gli occhi infine come quelli di una colomba.
E nel vederla senza più vestiti, come doveva apparire la mitica regina di Lesbo ai suoi amanti, il brigante restò a guardarla tutta.
E senza dire nulla si spogliò anche lui.
Guisgard
29-02-2016, 20.44.27
Dacey si sedette accanto al ferito e cominciò ad intonare una ninnananna, dolce e melodica, per indurlo a rasserenarsi.
E così fu.
Il cavaliere senza nome sembrò infatti calmarsi e cadere in un sonno più tranquillo.
La candela tremula continuava ad illuminare la stanza avvolta da un'incerta penombra.
Ma all'improvviso si udirono dei rumori esterni.
Passi e voci che giungevano intorno a loro.
Allora il cavaliere aprì di colpo gli occhi e forse dimenticando il dolore si alzò facendosi forza con i gomiti sul letto.
E quasi in preda alla veglia, prese la mano di Dacey, per poi avvicinarsi al suo volto.
Le loro labbra erano vicinissime, i loro respiri quasi uniti.
Gli occhi azzurri di lui erano in quelli ambrati e luminosi di lei.
Restarono così per un istante che parve infinito.
E lui sembrò sul punto di baciarla.
Poi quei rumori ed il cavaliere slegò il suo sguardo da quello della principessa.
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Dacey Starklan
29-02-2016, 21.24.01
La mia canzone sembrava esser riuscita a rasserenare il cavaliere che smise di lamentarsi nel sonno.
Non ebbi neanche l'occasione di terminare l'ultima strofa però perché udii rumori che non associai affatto al frate.
Mi zittii immediatamente con gli occhi tremolanti di paura.
Gli stessi rumori destarono il cavaliere che scattò in piedi con una forza che non credevo avesse in quel momento. Non me lo aspettavo e provai a calmarlo ma prima di riuscirci questi aveva preso la mia mano e mi guardava fissa negli occhi, così vicino al mio volto che riuscivo a vedere ogni piccolo lineamento del suo viso e ne sentivo il respiro che si infrangeva sulle mie labbra.
Deglutii senza sapere cosa fare e solo con gli ennesimi rumori di destai scostandomi visibilmente imbarazzata.
Guisgard
01-03-2016, 04.43.48
Gwen bussò, ma nessuno rispose.
La pioggia sembrava essere terminata, ma la mattinata appariva silenziosa e malinconica.
Ma ad un tratto la porta si aprì ed il padrone apparve sulla soglia.
Indossava una camicia bianca sgualcita e sporca, aperta sul petto villoso e stretti pantaloni di pelle in alti stivali imbrattati di fango.
Guisgard
01-03-2016, 04.45.14
Didas fissò Altea e sorrise.
“Ti dimostrerò che conosco ciò che dico, che non ho motivo di mentirti.” Disse. “Non sei una regina e nemmeno una donna potente, dunque non mi occorre guadagnare il tuo favore. Ma voglio esserti davvero a mica e sarò allora sincera... tu non sei stata con Guisgard. Non so perchè mi hai mentito, ma ho sentito parlare di lui e non è uomo da una notte di passione.”
Guisgard
01-03-2016, 04.46.57
Elas annuì a Clio e scacciò il mendicante.
“Signore...” disse questi “... perchè mi cacci in malo modo? Non è così che scioglierai tale nodo!” In rima. “Volevo solo aiutarti... non certo sdegnarti!”
Poi i mercenari ripresero a cercare in tutta la pieve.
Ma anche stavolta non trovarono nulla.
“Credo che non siano qui...” sbuffò Elas “... a meno che non ci sia qualche luogo segreto qui vicino, non so, un cimitero o qualcosa di simile...”
“E se quel mendicante sapesse qualcosa?” Anty. “Magari ha visto qualcuno o qualcosa...”
Guisgard
01-03-2016, 04.49.38
Quel momento che pareva infinito tra il misterioso cavaliere e Dacey fu interrotto dai rumori che provenivano intorno a loro.
“Questi rumori...” disse lui guardandosi intorno “... è la morte in agguato...”
Cercò allora di alzarsi dal letto, ma la ferita gli causò una dolorosa fitta.
Altea
01-03-2016, 07.44.14
Stavolta fissai io Didas perplessa...fosse stato vero lo avrei potuto salvare, nasconderlo ma pure io avrei vissuto una vita da braccata...e fui sincera.." Io non valgo nulla ma Guisgard si..la sua testa vale. Io voglio sapere come tu puoi darmelo, se ne può parlare...comunque non sarà un uomo da una notte ma nemmeno un uomo che amerebbe una donna con la forza e la magia...cosa intendi fare? Siamo sincere, e lo sai mi porterei un uomo braccato con me ma non mi spaventa. Piuttosto dimmi ciò che tu sai di lui" con un sorriso irriverente..avrei vinto io su lei.
Dacey Starklan
01-03-2016, 08.48.37
Lo guardai scuotendo la testa era meglio non parlare e attirare l'attenzione di chi c'era la fuori. Fui lesta a bloccarlo, impedendogli di muoversi con rischio che soffrisse e lanciasse qualche grido di dolore.
Misi un dito davanti alla bocca per fargli capire di far silenzio mentre cercavo di capire l'origine di quei rumori e osservavo la stanza alla ricerca di uno eventuale nascondiglio.
Niente, ancora niente.
Strinsi i denti, obbligandomi ad andare avanti, chiusi gli occhi per un momento perché sentivo le lacrime affiorare.
Non mi riconoscevo più, ero esausta non tanto nel corpo quanto nello spirito, la ferita al cuore si era riaperta, e mi ci voleva tempo per rimarginarla di nuovo.
Per ora sanguinava, copiosamente, indebolendomi sempre di più.
Mi sembrava di combattere contro un Destino che aveva già deciso per me, ma non mi dava la possibilità di conoscere i suoi piani.
Un Destino che mi chiedeva di fidarmi di lui, e poi me lo rendeva se non impossibile, terribilmente difficile.
Eppure ci provavo, continuavo a ripetermi di fidarmi, anche se lui continuava a ferirmi, ignorando forse che la mia mente tornava continuamente al passato, un passato doloroso che volevo dimenticare.
Avevo riposto tutte le mie speranze nel futuro, un futuro diverso, un futuro in cui le emozioni non erano soltanto dolorose, un futuro in cui la mia ferita sarebbe guarita.
Eppure continuavo a crederci, credere che quello fosse solo un lunghissimo momento passeggero, e le cose sarebbero cambiate presto.
Ma continuavo a chiedermi perché mi trattasse in quel modo, perchè farmi soffrire gratuitamente, non avevo già sofferto abbastanza in passato?
Ma al Destino probabilmente non interessava, io vedevo solo la mia vita, ma lui doveva gestirle tutte, e sicuramente aveva un piano.
E io a questo credevo, a quel pensiero mi aggrappavo con tutte le mie forze.
Tutto accade per una ragione, anche questa ricerca vana, anche questi giorni strani.
Dovevo fidarmi, continuavo a ripetermi, anche se fa male.
C'era un disegno più grande in tutto quello, e io non potevo vederlo.
Sì, doveva essere così, non c'era altra spiegazione.
Presi un profondo respiro e decisi di fidarmi, una volta ancora.
Ma era bene che il Destino sapesse che anche una donna come me aveva un punto di rottura, e in quel momento non era poi così lontano.
Ma se la mia fiducia era ben riposta, allora si sarebbe allontanato presto, ma se quella fiducia venisse tradita... non volevo nemmeno pensare ad una simile eventualità.
Presi un altro profondo respiro, tornando a concentrarmi sulla ricerca.
Dove diavolo sei?
Certo il mio bell'abito rosso non era la cosa più comoda del mondo, ma non mi aveva impedito di cercare dappertutto.
Ma sicuramente non mi sarei arresa.
La voce di Anty arrivò a destarmi dai miei pensieri.
Già, il mendicante.
Che fosse un segno del destino che avevo così a lungo invocato?
Annuii e lo raggiunsi a passo svelto.
"Tu.." lo chiamai "Aspetta... vuoi davvero aiutarci?" squadrandolo.
Gli lanciai una moneta, che valeva più di un'elemosina.
"Dimostracelo...".
Speravo solo non fosse un trucco, un depistaggio per tenermi ancora una volta lontana da lui.
Lady Gwen
01-03-2016, 13.50.22
Non ricevetti una risposta e mi agitai ancora di più.
Intanto la pioggia sembrava essere cessata, ma quella vaga malinconia restava.
Ad un certo punto la porta si aprì e dentro di me sospirai di sollievo.
"Scusa, non volevo disturbarti. Un servo ci aveva detto di non averti visto rientrare e credevo che fosse successo qualcosa. Allora vado... Josephine sarà in pensiero, a dopo..." accennando un leggero sorriso, per poi allontanarmi dalla camera.
A giudicare dai suoi vestiti qualcosa doveva essere successo, ma nove su dieci si sarebbe arrabbiato se glielo avessi chiesto, anzi dieci su dieci e avevo lasciato perdere.
Lady Gaynor
01-03-2016, 15.59.29
Adespos mi fissò a lungo e il suo sguardo faceva presagire cosa sarebbe successo di lì a poco. Era uno sguardo languido che centimetro dopo centimetro scivolava sulla mia pelle come una carezza audace, accompagnato da un sorriso che gli illuminava gli occhi. Si spogliò, ed ancora una volta mi fermai ad ammirare il suo corpo virile e ben fatto, che fremeva dal desiderio. Gli feci cenno di entrare nella tinozza, aprendo le gambe per fargli spazio, mentre il fumo dell'acqua bollente ci avvolgeva entrambi.
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Guisgard
01-03-2016, 17.57.18
Il cavaliere ferito annuì a Dacey, per poi guardarsi intorno.
Le sue armi non erano là.
Probabilmente si trovavano ancora nel padiglione al campo.
Ora lui era disarmato.
Allora si avvicinò alla candela e soffiò.
La luce cessò ed un profondo buio avvolse lui e la principessa.
Tutto era silenzio intorno a loro.
Un silenzio rotto solo dai battiti del cuore di Dacey preoccupato.
Dacey Starklan
01-03-2016, 18.01.24
Quel buio, quella paura mi portò alla memoria i terribili momenti del mio viaggio da Mirza fino a Monsperon, quando non sapevo dov'ero e cosa sarebbe successo.
Mi guardavo intorno inutilmente per cercare di capire chi c'era fuori. Mi sentivo come un topolino in trappola.
Guardai il cavaliere che sembrava condividere le mie stesse preoccupazioni ma avevo troppa paura di chiederglielo, di parlare perché temevo qualcuno ci sentisse.
Guisgard
01-03-2016, 18.04.42
“Signora, grazie per questa moneta...” disse il mendicante a Clio “... saprò io svelarti ciò che nasconde l'anacoreta.”
“Parla in rima questo...” osservò Anty.
“Su, dicci ciò che sai.” Fece Elas.
“Nella Pieve, oltre il colonnato...” il mendicante “... c'è un nascondiglio per fuggire all'imperatore rinnegato...”
“Ebbene?” Fissandolo Elas.
“Lo usavano i Cristiani...” spiegò il mendicante “... per salvarsi dalle persecuzioni dei pagani...”
“Maledizione, ci reciti un poema!” Insofferente Anty.
“Sotto l'altare c'è una nicchia...” fissandoli il mendicante “... cerca la pietra vuota e picchia.”
Guisgard
01-03-2016, 18.08.57
Didas sorrise ad Altea.
“Quanto sei ingenua.” Disse. “La magia può tutto invece. E' con quella che il barone mantiene il potere. Ed è sempre con essa che è stato distrutto il villaggio dei briganti. Vedi? La magia ti è stato dimostrato che può tutto. Rifletti, non ho motivo di ingannarti. Non più. Voglio davvero aiutarti. E voglio farlo dandoti ciò che desideri, amica mia.” E sorseggiò il latte per dimostrare alla dama che non vi erano trucchi, né inganni.
Sospirai a quelle parole.
"Grazie.." Annuendo.
"Avanti andiamo!" Ai miei.
Così tornammo nella Pieve, e iniziai a guardare sotto l'altare, per cercare la pietra vuota di cui aveva parlato il mendicante.
Guisgard
01-03-2016, 18.10.59
Gwen si allontanò dalla camera del padrone.
“Aspetta.” Disse lui con tono fermo. “Aspetta...” poi più dolcemente “... non andartene...” sussurrò.
Altea
01-03-2016, 18.14.27
Bingo.....aveva detto tutto...proprio tutto, allora usavano la magia, non potevo immaginarlo.
"Davvero? La magia..non sapevo il villaggio fosse stato distrutto, ma come hai fatto..ma vi è una cosa non capisco...cosa vuoi in cambio? Ovvero tu mi daresti Guisgard ma in cambio di cosa, dubito lo faresti senza nulla in favore".
Lei bevve il latte....ma io non lo bevvi. Non capivo..era evidente voleva adescarmi con Guisgard...ma perchè? "Io sarò libera poi...oppure devo qualche servizio o favore" ora la cosa mi incuriosiva.
Guisgard
01-03-2016, 18.17.17
Clio ed i suoi due compagni tornarono nella Pieve e cominciarono a cercare presso l'altare.
Alla fine Elas trovò qualcosa.
“Qui...” disse “... la pietra è vuota... aiutatemi a sollevarla...”
Spostarono la pietra e trovarono una botola.
Scesero in una nicchia sotterranea, con antiche iscrizioni in Latino tardoantico risalenti al periodo dell'imperatore Giuliano l'Apostata, ritrovandosi poi davanti ad una pesante porta di legno borchiata e ben chiusa.
Dall'altra parte della porta, in un ambiente laterale, stavano il cavaliere ferito e Dacey.
“Ci hanno trovati...” sussurrò pianissimo lui a lei, sentendo i rumori che provenivano da fuori.
Lady Gwen
01-03-2016, 18.19.06
Mi voltai quando mi chiamò.
Mi era sembrato così dolce il tono in cui mi aveva parlato, che non potei fare altrimenti.
Così tornai indietro entrando nella sua stanza, con il cuore che batteva all'impazzata.
Sapeva essere tanto rude, a volte, ma anche così tenero e dolce, che mi scioglievo.
Dacey Starklan
01-03-2016, 18.20.17
<<No>> dissi con un nodo alla gola in preda alla disperazione e lottando contro me stessa per restare lucida.
Non poteva finire così, sarebbe equivalso a morire entrambi.
Lo aiutai ad alzarsi, se proprio dovevamo essere catturati non sarei stata inerme, non questa volta.
<< Andiamo, ci deve un'altra uscita >>
Finalmente un segno, sorrisi ad Elas e lo seguii in quella botola.
Lanciai un'occhiata alle iscrizioni, non avevo tempo di star lì a leggerle.
Una porta!
Sorrisi, con il cuore che batteva sempre più forte.
"Avanti, ci siamo..." Esclamai "Buttiamo giù questa porta, o comunque troviamo il modo di aprirla!".
Guisgard
01-03-2016, 18.24.15
Didas sorrise ad Altea.
Un sorriso sicuro.
“Eh, amica mia...” disse la scaltra donna “... so che vuoi ingannarmi, che tenti di farmi cadere in trappola. Ma io sono qualcosa che voi mortali non potete neanche immaginare. Non ho certo bisogno di incantare una mela come raccontano le favole per mostrare il mio potere.” Sarcastica.
Allora la guardò negli occhi.
Nei verdi occhi di Altea fino a specchiarsi e penetrare fin dentro i suoi pensieri.
E li lesse.
Lesse tutto.
Passato, presente e futuro.
E raccontò tutto ciò alla dama, mostrandole quanto davvero fosse forte la sua ambigua e misteriosa arte magica.
“Vedi?” Tornando se stessa. “Posso davvero conoscere i tuoi desideri. In cambio? Per darti un uomo?” Rise. “Non hai nulla che puoi darmi, Altea. Ciò che mi occorreva ho già fatto in modo di prendermelo. Non voglio dunque nulla da te. Ti darò ciò che vuoi e poi andrò via. Per sempre. Sta a te decidere se vincere o meno.”
Guisgard
01-03-2016, 18.32.08
“Non sarà facile...” disse Elas a Clio “... è quercia ed è massiccia...” controllando la porta.
“Diamo fuoco a tutto allora.” Fece Anty.
“Non mi attirerò l'Ira dell'Ignoto” replicò il mercenario “bruciando questa Pieve.”
Intanto, dall'altra parte della porta, il misterioso cavaliere e Dacey si sentivano ormai in trappola.
“State calma...” sussurrò pianissimo lui alla principessa “... non lascerò che vi riportino al castello...” stringendole la mano “... voi, là fuori!” Gridò poi alla porta. “Voi, ascoltate...”
“Parla.” Elas.
“Mi consegnerò a voi...” disse il cavaliere “... subito, senza opporre resistenza... ma ad una condizione... la donna che è con me sarà lasciata qui, sotto la custodia di Frate Roberto. Datemi la vostra parola ed io aprirò questa porta, per poi seguirvi ovunque. Altrimenti venderò cara la pelle...” sorrise “... da che mondo è mondo un cavaliere Capomazdese vale ben dieci Miralesi armati.” Avendo riconosciuto l'accento di Elas.
Altea
01-03-2016, 18.36.51
Ad un tratto...lei si avvicinò a me....sapeva tutto..era potente..mi guardò negli occhi, avvertii un formicolio strano, la testa girava...una sensazione nell' animo...mi narrò dei miei genitori, mi parlò del giorno in cui i soldati del barone incendiarono la casa natia assieme ai miei genitori e come Tomas mi portò in salvo grazie mia madre...del mio amore per quel padrone troppo bello e di Gregor, le mie amiche...e di altro.
Poi ritornai al presente...aveva detto ormai si era preso già quello che voleva...ebbi un dubbio...se aveva letto dentro me..forse cercava in me qualcosa ma cosa...era inutile rimanere li.
Il pensiero di Guisgard....ormai non potevo rimanere con Solo...ormai aveva preso ciò che le serviva...ma speravo almeno di poter dire a Solo quello che avevo scoperto...per il resto..a volte si doveva tentare..odiavo pensare, però, di avere un uomo vicino che mi amasse per dovere ma se fosse stato cosi avrei potuto aiutarlo...sospirai..e se fosse stato un trucco...l' Amore mi avrebbe tradita e uccisa...era meglio morire per onore o per amore...non lo sapevo e non auguravo a nessuno di provare e vivere quello che mi stava accadendo, alzai lo sguardo su di lei..."Si...voglio Guisgard...ti sei presa da me quello che volevi e cercavi...se non valgo a nulla...cosa ti sei presa...vedremo in futuro chi vincerà questa lotta" ma non abbassai lo sguardo da lei.
Dacey Starklan
01-03-2016, 18.38.02
Scossi la testa la sua idea era una follia. Non avrebbero mai accettato e io non potevo accettare che si sacrificasse per me altrimenti tutto ciò che avevo fatto non sarebbe servito a nulla.
<< Sanno che siete ferito, non rischiate inutilmente... Vi uccideranno ...>> lo guardai ancora tenendo la voce basse affinché all'esterno non sentissero.
Guisgard
01-03-2016, 18.39.59
Gwen entrò nella stanza ed il padrone chiuse la porta alle loro spalle.
Si avvicinò poi alla giovane, restando a fissarla negli occhi.
Erano uno di fronte all'altra.
Lei col cuore che batteva tanto forte da sembrare pronto ad esplodere.
Lui con i vestiti sgualciti e sporchi, ma forte di un' inquieta virilità che sembrava essere il padrone del mondo intero.
Un attimo dopo la prese fra le braccia e la baciò con trasporto.
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Guisgard
01-03-2016, 18.55.16
Didas sorrise ad Altea.
Tirò allora fuori da una manica una piccola fiala.
“Questo” disse “è il filtro d'amore più potente che sia mai stato prodotto. Ha effetto immediato ed è irreversibile. Va fatto bere alla personata amata, per poi vederla cadere addormentata. Al suo risveglio il primo volto che vedrà sarà anche quello che amerà per il resto della vita.” Dandole la fiala. “Bada che nessuno la veda però. Ho la distruggeranno.”
Altea
01-03-2016, 18.58.34
Presi la fiala in mano.."Si ma...dove sapere dove sia ora Guisgard...è facile a dirsi...devi dirmi dove è allora" la guardai, ora ero pure diventata una incantatrice...ma per troppo tempo avevo subito le angherie e le prese in giro della gente..per me, l' importante era salvarlo. "Farò in modo non la notano" mettendola nel corpetto all' altezza del seno "Quindi nessuno deve vederla oppure la fiala si distruggerà quindi..."
Lady Gwen
01-03-2016, 19.31.52
Dopo che entrai, chiuse la porta.
Mi voltai nell'istante in cui lui si avvicinò a me.
Eravamo vicini, l'uno di fronte all'altra, coi miei occhi nei suoi e il mio cuore che batteva tanto forte che pensavo sarebbe esploso.
All'improvviso mi prese fra le sue braccia e mi baciò.
Le emozioni e le sensazioni del giorno prima riaffiorarono una dopo l'altra.
Mi sentii inebriata ed invasa dal suo profumo e stretta dalle sue braccia con tale impeto e virilità che mi facevano impazzire.
La mia mano affondò nei suoi capelli neri, mentre l'altra si aggrappò saldamente alle sue spalle forti sotto la camicia aperta, quasi ad impedire che scappasse via.
Via da quel bacio intenso e appassionato che ci stava unendo e che avevo desiderato più di ogni altra cosa.
Guisgard
01-03-2016, 19.34.05
Adespos si spogliò, restando nudo davanti a Gaynor, che nel frattempo si era già immersa nella calda acqua della tinozza.
La stanza era densa di vapore ed intrisa del profumo dei sali che sembravano in grado di accendere i sensi più sopiti e sconosciuti del desiderio umano.
Il brigante mostrava orgoglioso il suo corpo robusto e temprato dalla dura vita nel bosco.
Si avvicinò ala tinozza ed entrò, senza staccare mai il suo sguardo da quella della dama.
Erano sguardi audaci, maliziosi, sensuali, peccaminosi.
In acqua lui si sedette di fronte a lei e cominciò a lavarla.
E la schiuma profumata in breve ricoprì il corpo di lei.
Guisgard
01-03-2016, 19.43.17
“Non abbiamo molta scelta...” disse il cavaliere a Dacey “... questa porta non potrà tenerli lontano a lungo... io me la caverò, non temete...” fissando i tratti incerti del suo volto velati dalla fitta penombra che avvolgeva entrambi “... voi mi avete salvato ed io sono in debito... farò in modo che possiate tornare sulla vostra isola...” sorrise “... sapete, da piccolo, quando ambivo di diventare un cavaliere, sognavo spesso un vecchio mito... quello delle Isole Felici... un luogo incantato posto al di là dell'orizzonte, oltre i mari degli orsi bianchi e delle umide foreste tropicali... dove il cielo si muove con l'armonia di un tendaggio dai mille colori ed il Sole non tramonta neanche a Mezzanotte... un luogo dunque magico, dove nessuno invecchia ed è sempre Primavera... chissà che la vostra isola non sia così... per questo ci tornerete presto...” stringendole la mano per darle coraggio.
Dacey Starklan
01-03-2016, 19.49.37
Strinsi a mia volta la sua mano ascoltando le sue parole. Era risoluto nella sua decisione e in effetti sembrava non esserci altra possibilità.
<< Io... Siete un uomo valoroso, non dimenticherò il vostro gesto ma ora ditemi il vostro nome così potrò ricordarvi>>
Guisgard
01-03-2016, 19.52.25
“No, te la distruggeranno se la vedranno.” Disse Didas ad Altea. “Quanto a Guisgard... su questo non posso aiutarti... devi trovarlo tu... altro non posso fare per te. Buona Fortuna, amica mia.” Si alzò il cappuccio sul capo ed un attimo dopo la porta si aprì all'improvviso.
“Che succede qui?” Solo sulla soglia. “Questa donna ti ha fatto del male, Altea?”
Altea
01-03-2016, 20.01.53
Rimasi perplessa...chi...chi mi avrebbe distrutto la fiala...ma lei sparì..senza chiedere altro.
Poco dopo arrivò Solo....forse, aveva solo carpito ciò che voleva..fino ora non avevo mai visto Guisgard, non lo avrei mai rivisto..anzi per dargliela dovevo pure parlarci e vederlo..cosa impossibile.
Guardai Solo..."Non ti preoccupare" dissi uscendo dalla casa e andando verso i cavalli e mi voltai verso di lui, presi Cruz e feci cenno lui di seguirmi in luogo più lontano in dei cespugli.."Solo ho da dirvi alcune cose..quella donna e il barone..usano la magia..si me lo ha detto lei..non so in quali modi ma hanno distrutto il villaggio con la magia. Lei...ha guardato dentro i miei occhi, mi ha letto la anima, ha detto di aver visto il mio passato e presente e futuro..mi ha dato elementi tranne il futuro e ha detto io ormai gli avevo dato ciò che cercava..." sospirai "Io temo di essere un pericolo per voi..già lo sono stata...non voglio voi vi mettiate in guai per me, quella donna non pretende nulla da me...almeno..però ha messo in mezzo sempre Guisgard...ora forse è meglio io mi allontani da voi...oppure posso fare la mia vita di sempre ma a vostra disposizione...lei sa sono in combutta con voi..sa tutto di me..e non so perchè..proprio io" lo guardai angosciata "Ditemi voi...io non so che fare, posso sempre aiutarvi però e fingere di essere quella di sempre...non so..." sorrisi un attimo..."Venite con me ad accendere un cero alla Vergine alla Pieve oppure vado sola".
Lady Gaynor
01-03-2016, 20.07.39
Adespos entrò nell'acqua, le sue gambe che toccavano le mie, i suoi occhi nei miei. Prese il sapone e cominciò a lavarmi, proprio come nel sogno che feci l'ultima volta che mi ero trovata nella stessa tinozza. Il suo tocco era deciso come sempre, anche se il sapone rendeva tutto scivoloso e molto erotico... Quando le sue mani raggiunsero il mio seno, i miei sensi erano già completamente offuscati. Lui se ne accorse e sornione continuò il suo lavoro, con estrema lentezza, deciso a farmi morire dal desiderio. Dopo un tempo che mi sembrò infinito, sentii il sul tocco al centro della mia femminilità e lì Adespos abbandonò lentezza e dolcezza in favore di movimenti rapidi e decisi, volti a farmi perdere del tutto il controllo. E ci sarebbe riuscito nel giro di pochissimo...
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Guisgard
01-03-2016, 20.09.23
Il bacio del padrone a Gwen.
Un bacio profondo, assoluto, pieno di caldo trasporto e virile passione.
Un bacio in cui le labbra di lei, preda di quell'impeto e di quella forza, si aprivano e si chiudevano quasi al volere della bocca di lui, che ne assaporava con le labbra e la lingua il giovane e dolce sapore della ragazza.
E se la bocca dell'uomo fremeva nel possedere quella di lei, le sue mani non erano da meno nel mostrare l'audace pretesa di scoprire quel giovane corpo, affondando nell'abito e poi sotto la camicetta di Gwen, fino a raggiungere il suo seno morbido e giocando col suo turgido capezzolo.
Un gioco eccitante, provocante, inebriante, travolgente.
Un gioco che in un attimo fece perdere ogni controllo alla giovane.
Lady Gwen
01-03-2016, 20.20.50
La sua bocca e le sue mani mi conducevano sempre più in un gioco irresistibile, travolgente, uno strano incantesimo che mi aveva soggiogata e a cui era impossibile sottrarsi.
Ormai avevo perso totalmente il controllo, esistevamo solo noi e la passione che ci stava guidando.
Strinsi il colletto della sua camicia e raggiunsi quasi a tentoni il letto, per poi togliergli la camicia, diventata di troppo, e circondare il collo di lui con le braccia, stringendomi contro il suo petto e rimanendo in balìa del desiderio e della passione.
Quella voce, la sua voce.
Sentii il cuore battere sempre più forte, sempre più intensamente.
Guardai Elas e annuii.
Avevo aspettato quel momento da tanto, tantissimo tempo.
Scossi appena la testa a quelle parole, cavalleresco fino infondo.
"Non devi conoscere molto i Miralesi, Guisgard, se li scambi così facilmente con chi non lo è affatto...".
Elas, come tutti i montanari, a parte Tussor, era di Berig.
"Ad ogni modo la donna non ci interessa, diremo di non averla trovata, ci penserà il suo promesso sposo a cercarla... Non è affar nostro, hai la mia parola..".
Guisgard
02-03-2016, 00.45.13
Fu un lungo mattino di passione, di giochi, di audaci carezze e lunghi, languidi sospiri.
Il letto era caldo dei loro corpi, le lenzuola intrise del loro profumo.
Il padrone prese più e più volte Gwen, conducendola dove lei non era mai giunta.
In un mondo di abbandono, di estasi, di trionfo dei sensi e di piacere assoluto.
Più e più volte lui arrivò a possedere la giovane, che in balia del vigore di quell'uomo, di cui neanche conosceva il nome, raggiunse un trasporto ed un appagamento fino ad allora sconosciuti.
Tanto si amarono.
A lungo, per poi ricominciare ogni volta, fino a cadere entrambi stremati, sudati ed ansimanti.
Ed allora fu dolce addormentarsi, soddisfatti, l'una fra le braccia dell'altro.
Guisgard
02-03-2016, 00.49.29
“Guisgard...” disse il cavaliere a Dacey, mentre ormai in quella fitta ed inclemente penombra solo l'azzurro dei suoi occhi inquieti continuava a brillare “... rammentatevi di me quando tornerete a passeggiare sulle calde spiagge della vostra isola... ricordatevi di me e delle mie Isole Felici...” baciandole piano la mano.
Si voltò allora verso la porta.
“Sta bene...” rivolto a Clio ed ai suoi compagni “... mi fiderò della vostra parola... fatevi indietro, sto aprendo la porta...” ed aprì.
Così i tre mercenari videro sulla soglia il cavaliere e la principessa abbigliata da suora.
Guisgard
02-03-2016, 00.53.05
Solo ascoltò Altea.
“Madama, non fidatevi...” disse “... quella donna è un'incantatrice, una strega... vive senza il Dono della Grazia e della Fede... non dovevate ascoltarla, ella è un demonio che sa ingannare, che sa mischiare la verità con la menzogna per confondere... ditemi tutto ciò che vi ha detto o vi farà del male...”
Lady Gwen
02-03-2016, 00.53.55
In pochissimo tempo, il letto fu caldo dei nostri corpi, le lenzuola intrise del nostro profumo e la stanza satura dei nostro sospiri, languidi e appassionati.
Mi trascinò infinite volte e a lungo in un universo a me sconosciuto, fatto di un piacere unico, assoluto, estatico, un luogo in cui soltanto i sensi erano ammessi, null'altro.
Mi ero totalmente abbandonata a quell'uomo di cui non conoscevo il nome, per la seconda volta, ma adesso con una consapevolezza diversa, soprattutto da parte sua, ora che sapeva cosa davvero provassi per lui.
Ci addormentammo ancora ansimanti e col respiro rotto ed intermittente, ma soddisfatti l'una dell'altro come mai si potrebbe essere nella vita ed io scivolai dolcemente nel mondo dei sogni stretta fra le sue braccia.
Altea
02-03-2016, 00.58.50
Quello che aveva detto Solo lo sapevo già..."Vi ho detto...ha detto sapevo stavo mentendo, mi ha guardato negli occhi e ha letto il mio passato presente e futuro e ha detto ormai da me ha avuto quello che cercava...e ha confessato..ha detto il barone usa la magia e ha incendiato il villaggio con la magia..." poi senza dire altro aggiunsi solo.."Ha detto lei voleva darmi Guisgard e non so perché.."
Dacey Starklan
02-03-2016, 01.00.07
<< Lo ricorderò. Avete la mia gratitudine... Buona fortuna messere>>
In quel momento mi resi conto di non poter far null'altro per lui.
Restai in piedi, inerme fino a quando la porta non si aprii ed impallidii nel ritrovarmi davanti la bionda mercenaria.
Di getto strinsi la mano di Guisgard, come ad avvertirlo del pericolo imminente, prima di lasciarla andare.
Guisgard
02-03-2016, 01.02.28
Furono i rintocchi della campana di Mezzogiorno, che suonava nella cappellina del castello, a svegliare Gwen.
La giovane era completamente nuda, con i capelli che le coprivano parte del viso e scendevano in ciocche rosse e ribelli sulle spalle e sui seni ancora caldi per quei giochi.
Era stretta al petto di lui, che invece ancora dormiva.
Guisgard
02-03-2016, 01.05.17
“E' uno dei suoi trucchi...” disse Solo ad Altea “... come la polvere usata per guidare i soldati al villaggio... e voi cosa le avete risposto? Cosa avete detto a quella sua proposta?”
Guisgard...
Lo avevo chiamato per nome, gli avevo dato del tu.
Probabilmente non era il massimo della cortesia, ma mi era venuto terribilmente spontaneo.
Dopotutto gli avevo parlato mille volte, ma solo nella mia mente.
Sentivo il cuore accelerare, sempre di più.
Da quanto tempo non lo vedevo così da vicino?
Alla festa era stato un istante, e poi era scappato.
Nel padiglione era svenuto.
Ora..
Ora stava per aprire la porta.
Trattenni il fiato, nel vedere la porta che si apriva.
Non guardai la principessa, lasciando che il mio sguardo accarezzasse tutta la figura di Guisgard.
Cercai di nascondere un sorrisetto soddisfatto, o forse cercai di nascondere molto di più.
Finalmente...
I miei occhi incontrarono i suoi, per un lungo istante.
"Accompagnate la principessa da Frate Roberto, dicendo che dovrà prendersi cura di lei..." Senza però guardare Dacey.
"Vi chiederei se avete un messaggio per messer Jean, ma non potrei riferirglielo dato che, per quanto mi riguarda, non vi abbiamo visto..".
Lo sguardo sofferente dell'uomo ancora mi tornava in mente.
Ma in quel momento non importava, nulla importava.
Il mio sguardo non aveva mai lasciato quello di Guisgard.
"A lui penso io.." Con un sorriso che non presagiva niente di buono.
Dovevo farcela, dovevo riuscire a non ascoltare le emozioni diverse che mi attraversavano, che mi scuotevano.
Ma soprattutto non dovevo lasciarle intravedere dal mio sguardo.
Lady Gwen
02-03-2016, 01.09.04
Furono i rintocchi di mezzogiorno a destarmi.
I miei capelli coprivano in parte il mio corpo nudo, le ciocche rosse sparse disordinatamente.
Mentre mi stiracchiavo piano, quasi a voler conservare quella sensazione di benessere che mi avvolgeva le membra, alzai lo sguardo su di lui.
Dormiva ancora, ma aspettai che si svegliasse.
La paura di una sua reazione come quella del giorno prima al suo risveglio era tanta, ma mi fidavo di lui e continuavo ad essere fiduciosa che avesse finalmente compreso ed accettato i miei sentimenti, e ovviamente anche i suoi.
Altea
02-03-2016, 01.10.12
"Preferisco non parlarne...anche perché come potrebbe darmi Guisgard...Non lo ho mai incontrato anzi non ci ho mai parlato...ma perché poi..che vorrebbe da me e lui..era questo il suo fine ma perché.." scossi il capo..."Andiamo alla Pieve..devo pregare..devo togliermi il sudiciume di quella donna".
Guisgard
02-03-2016, 01.14.34
La mano di Dacey strinse, forse per un'ultima e disperata volta, quella di Guisgard.
La porta si aprì ed apparvero i mercenari.
“Andate con loro, milady...” disse lui alla principessa, mostrandole il velo con cui aveva combattuto “... grazie.” Sorridendo appena. “Che il Cielo vi Benedica.”
Elas ed Anty condussero così Dacey in sacrestia, dove si trovava Frate Roberto.
Non servirono parole, poiché il religioso comprese.
“Prego, milady.” A Dacey, invitandola a sedersi con lui.
Nel frattempo Guisgard aveva seguito Clio fuori dalla Pieve.
“Ed ora?” Chiese il cavaliere. “Avete l'ordine di uccidermi voi stessa, oppure solo quello di condurmi dai vostri padroni?” Fissandola negli occhi.
Guisgard
02-03-2016, 01.25.57
Il lieve fruscio dell'acqua, che in breve divenne ritmato e melodico.
Lo scorrere fresco dell'olio sulla pelle e la leggerezza della schiuma profumata che copriva ogni cosa.
E poi lo sguardo di Adespos in quello di Gaynor, mentre con sapienza e cura lavava ogni parte del corpo di lei.
Ungeva, strofinava, insaponava e poi sciacquava.
Tante volte ed ogni volta a Gaynor sembrava di morire.
Le dita del bandito giungevano ovunque e la dama non poteva fare altro che abbandonarsi a quel piacere che raggiungeva picchi e vette di intenso godimento, tanto che doveva stringere forte il bordo della tinozza per non perdere davvero i sensi.
Giochi di mani che salivano e scendevano, si immergevano e raggiungevano i punti più sensibili del corpo della dama Flegeese.
Più e più volte, fino a quando lei non fu più in grado di resistere.
La voglia che lui entrasse dentro di lei era ormai insopportabile.
Guisgard
02-03-2016, 01.31.24
“Si...” disse Solo ad Altea “... verrò con voi... ma prima aiutatemi a bruciare la casa di quella megera...” e cominciò ad accendere un piccolo fuoco.
Guisgard
02-03-2016, 01.32.48
Ad un tratto il padrone aprì gli occhi.
Guardò poi Gwen, le sorrise e le sfiorò una ciocca che scendeva sul suo bel viso.
“Quando io non ci sarò più” disse piano “questo castello sarà tuo...”
Era così strano averlo accanto, così strano sentire la sua voce, il suo respiro.
Uscimmo dalla Pieve, e mi incamminai alla ricerca di un posto tranquillo.
Va bene che avevo l'autorità del barone dalla mia, ma non potevo certo uccidere un uomo davanti a tutti.
Sentivo il battito accelerare, potevo vedere Lila che cercava di liberarsi dalla sua prigione, forse voleva fermarmi, forse voleva solo vederlo un'ultima volta.
Mi dispiace, piccola, lo faccio anche per te..
Quando trovai un luogo che mi sembrò adatto mi fermai, per poi voltarmi verso di lui.
Sorrisi alle sue parole, avvicinandomi di un passo, senza staccare gli occhi dai suoi.
"Fammici pensare.." Fingendo di farlo sul serio "In effetti credo che le parole del barone siano state: uccidere quel traditore.." Annuendo.
"Quindi.. Non credo che ti riporterò al castello.." Con un sorrisetto divertito.
Ma l'avrei fatto anche se non me l'avessero ordinato, Amor mio..
"Il che potrebbe essere un vantaggio per voi.." sempre più vicina "Magari Ferico, o Fagan, non si sarebbe limitato a ucciderti, non trovi?" con un sorrisetto divertito dietro cui si celava tutto il mio mondo.
Lady Gwen
02-03-2016, 01.35.58
Aprì finalmente gli occhi, mi sorrise e sfiorò una ciocca di capelli sul mio viso.
"Passerà tanto, molto tempo fino ad allora, prima che ciò avvenga... Ma ti ringrazio..." sussurrai, baciando il palmo della sua mano, poi sorrisi "Non so ancora il tuo nome..."
Altea
02-03-2016, 01.44.38
Annuii e facemmo bruciare la casa...dovevamo eliminare la negatività.
Prendemmo i nostri cavalli ..Monsperon era vicina e ci dirigemmo verso la Pieve, ero profondamente turbata.
Ad un tratto vicino la Pieve, Cruz si arrestò, sbuffando dalle calde narici, come per un avvertimento e guardai Solo.
Fuori,appartati, vi erano un uomo e una donna...li squadrai e guardando la donna riconobbi la ingenua fanciulla trovata alla Pieve ma ora non sembrava tanto ingenua. Lo sguardo si posò sul cavaliere...un tuffo al cuore..Guisgard..oh no..avrei preferito non trovarti ma era sofferente. Alzai il cappuccio..."Solo..Quello è ser Guisgard..mi sembra ferito, sofferente...fammi da spalla..io..si devo aiutarlo". Non sapevo se avrei usato quella fialetta o meno..sapevo solo sentivo il bisogno di averlo vicino.
"Ser Guisgard..sono la figlia dei fu Lorenzi..il mio braccio è a vostra disposizione come allora" guardai Solo con un cenno di intesa...e spronai Cruz verso lui..dandogli il braccio per aiutarlo a salire sperando il suo stato lo rendesse forte...vicino a lui dissi.."Salite...uno sforzo..siamo ad aiutarvi".
I miei occhi nei suoi, quel momento tanto atteso.
Poi, inspiegabilmente, anche se ci eravamo ben nascosti come avevo specificato, qualcuno ci vide, addirittura lo riconobbe e si avvicinò.
No!
Non avrei permesso a nessuno di rovinare il mio piano.
Eravamo vicini, talmente vicini che ci volle un attimo a cingere la sua vita col mio braccio ed avvicinarmi al suo orecchio.
"Una parola, e Dacey morirà, o peggio.." Sussurrai.
Quel contatto mi infiammò, ma cercai di nasconderlo.
Non l'avevo mai toccato, solo la mia mano aveva sfiorato la sua per caso al nostro primo incontro.
E credevo che l'avrei toccato solo per ucciderlo.
Ora invece ero abbracciata a lui.
È una recita, Lila, non ti agitare..
Quando la donna fu vicina alzai lo sguardo su li lui, poi tornai a guardare lei.
"Tesoro chi sono queste persone?" candidamente.
"Davvero devi andare con loro?" Vagamente imbronciata "Proprio adesso?" Con il mio miglior sguardo tenero.
In quel momento benedissi il mio bellissimo abito rosso.
Dacey Starklan
02-03-2016, 15.30.55
<< No. Non ci siamo viste quindi non può esserci alcun messaggio >> dissi freddamente cercando di reprime il desiderio di sapere qualcosa su Jean.
Addolorata lasciai andare il cavaliere per la sua strada mentre venni "gentilmente" scortata dalle altre due mercenarie dal frate.
Non dissi niente al religioso tanto era inutile anche se non capivo perché non si era opposto, perché non si era schierato dalla nostra parte e aveva fatto entrare le mercenarie nella Pieve.
E pensare che noi ci eravamo fidati ed ora invece
Guisgard
03-03-2016, 01.59.08
“No, non passerà così tanto tempo...” disse il padrone guardando Gwen negli occhi “... anzi...” sorrise appena “... è così tanto tempo che una donna non pronuncia il mio nome...”
Guisgard
03-03-2016, 02.06.26
Quelle minacce di Clio.
Guisgard allora sorrise ad Altea ed a Solo.
“Spiacente, ho un appuntamento con una dama” disse il cavaliere “e non è cortese fare attendere una signora, specie se esigente come colei che mi aspetta.”
L'appuntamento era con madama Morte.
Allora Guisgard e Clio si allontanarono, seguiti da Elas e da Anty, fino a svanire nella boscaglia.
Guisgard
03-03-2016, 02.11.45
Dacey si trovò nella sacrestia con Frate Roberto.
“Appena se ne saranno andati” disse il religioso guardando da una finestra ciò che accadeva fuori “troveremo il modo di farvi tornare a casa vostra, milady.” Scosse il capo. “Per Guisgard ormai solo il Cielo può far qualcosa...”
Intanto fuori alla Pieve erano rimasti solo Altea e Solo.
“Beh, sembrava in buona compagnia il vostro ser Guisgard.” Fece il brigante. “Su, accendete il cero che avete promesso alla Vergine, poi andremo in cerca dei miei compagni. Bisogna ricostruire il villaggio.”
Fortunatamente Guisgard non fece storie, e liquidò i due.
Io gli sorrisi, e la cosa non mi veniva nemmeno troppo difficile, per quanto non mi piacesse ammetterlo.
Osservando meglio la donna mi resi conto che si trattava della perpetua, anche se ora non lo sembrava affatto.
Aveva sicuramente un ottimo tempismo, questo era sicuro.
Ma non avevo tempo di pensare a lei, intravidi da lontano Elas e Anty, ma feci loro segno di seguirci a distanza.
Dovevamo sembrare una coppietta, mica potevamo avere la scorta.
"Ottima scelta.." sussurrai.
Così, ci inoltrammo nella boscaglia, e per un po' continuai a tenere il braccio attorno alla vita di Guisgard.
Quando fummo sufficientemente lontani, lascai ricadere il braccio.
Intanto Elas e Anty erano più vicini.
"Controllate che non ci sia nessuno in giro, voi due.." ordinai.
Ci mancava solo che qualcun altro mi mettesse i bastoni tra le ruote.
È ora Clio...
Presi un profondo respiro.
Mi chiedevo se solo io potessi sentire rimbombare il battito del mio cuore nel silenzio del bosco.
Alzai gli occhi su di lui, temendo per un istante che potesse leggervi dentro.
Ma io ero brava a nascondere le mie emozioni.
Almeno, speravo.
Mi avvicinai di un passo.
"Ultimo desiderio?" sussurrai con voce suadente e un leggero sorriso.
I miei occhi nei suoi, il mio respiro che faticavo a tenere calmo.
Guisgard
03-03-2016, 02.24.25
“Gentile da parte vostra...” disse Guisgard fissando Clio con un sorriso irriverente “... anzi, generoso... molto generoso... ma immagino che la mantide non usi tali premure col maschio di turno... dunque fate subito ciò per cui siete stata pagata e finiamola con questa storia.” Seccamente.
Mi resi conto per un istante di averlo dimenticato.
Non eravamo nei miei sogni, quella era la realtà, e quello sguardo duro era l'unica cosa che avrei avuto da lui.
Finsi di non sentire la fitta che mi attraversò il cuore, finsi di non ascoltare le emozioni che mi attraversavano.
Quelle lacrime impertinenti non sarebbero mai uscite.
Lui non aveva idea di chi io fossi, non aveva idea dei miei sentimenti, ma cosa ancor più importante non gli importava.
Perché avrebbe dovuto?
Ero lì per ucciderlo dopotutto.
Tuttavia sorrisi, un sorriso dietro il quale nascosi la profonda tristezza che avevo nell'anima.
"Io non sono una mantide..." dissi soltanto.
Una parola di più e la mia voce non sarebbe stata così ferma.
Così mi limitai ad annuire.
Mi concessi di osservare per un lungo istante ancora i suoi occhi.
Addio Amor mio...
Mi resi conto di non avere la spada, ma poco importava.
C'era un solo modo in cui l'avrei ucciso, e non volevo mettere in mezzo le armi.
Così, gli sfiorai dapprima delicatamente il braccio, maledicendomi subito dopo nel sentire un brivido attraversarmi, la carezza divenne una presa quando arrivò al collo, lo sbilanciai dapprima in avanti, per poi portarlo a terra.
Cadde supino sopra di me, mentre intrecciai la mia gamba alla sua per tenerlo fermo, la mia mano sinistra cercò il polso destro, mentre la destra già premeva sulla sua gola.
Con quel vestito scollato potevo sentire i suoi capelli sulla mia pelle, e la seta leggera lasciava passare il calore del suo corpo.
Avresti fatto meglio ad usare il pugnale ...
Ma io sapevo che invece era giusto così, che solo esponendomi così tanto sarei riuscita a liberarmi di tutto ciò che lui rappresentava per me.
E allora, mentre le mie mani stringevano la presa sul suo collo, mentre lui ormai non poteva più vedere il mio viso, solo allora le lacrime iniziarono a scendere copiose, senza che io potessi fare niente per fermarle.
Ed il mio cuore sanguinava sempre di più.
Guisgard
03-03-2016, 02.45.04
Quella presa di Clio su Guisgard.
Il cavaliere ad un certo punto cercò di divincolarsi, di liberarsi, ma la fitta alla ferita ancora aperta gli impedì ogni proposito di resistenza.
“Ahh, maledizione...” disse dolorante, col braccio intorpidito dal dolore “... ucciso da una bella donna... che beffa...” mormorò a denti stretti.
Sentivo il mio cuore sprofondare sempre più in un abisso nero come la notte, lo sentivo sgretolarsi, la torre in cui Lila era rinchiusa stava per crollare.
Forse avrei perso molto più del mio Amore quel giorno, forse avrei davvero perso il mio cuore.
Forse il mio avrebbe smesso di battere insieme al suo.
Poi mi accorsi che lui stava tentando di divincolarsi, logico, chi andrebbe inerme contro il proprio destino?
Poi la sua voce, quel complimento a denti stretti che mi strappò un sorriso, un sorriso colmo di tristezza.
Allora capii che non ero pronta, non ancora.
Allentai di poco la presa alla gola, fingendo fosse accaduto per caso, grazie al suo tentare di divincolarsi.
Dandogli così la possibilità di fare la sua mossa.
Che bisogno c'era di ucciderlo subito, infondo?
Era l'unico momento che avrei avuto con lui, tanto valeva assaporarlo fino infondo.
Guisgard
03-03-2016, 02.58.27
Clio, volontariamente, allentò la presa per un istante, quasi fingendo che il tutto fosse dipeso dall'ormai debole resistenza di Guisgard.
Il cavaliere avvertì minor pressione da parte della mercenaria ed allora raccolse le forze per un colpo di coda disperato, cercando di scrollarsi la ragazza di dosso, o almeno di aprirsi un varco in quella stretta che fino ad un attimo prima sembrava inesorabile e mortale.
Strattonò Clio e cercò di ribaltare la situazione, tentando di ritrovarsi lui sopra di lei, in posizione di vantaggio.
Alla fine arrivò a salvarmi, come sempre, l'adrenalina.
Una scarica rapida che attraversò il mio corpo smuovendolo dal torpore in cui si era cacciato.
Avevo osato, ero famosa per i miei strangolamenti, quella presa aveva fatto molte vittime. Avrebbe visto il mio viso, la mia espressione, le mie lacrime.
Immaginai quale sarebbe stata la sua mossa, dato che, essendo già sopra di me gli bastava girarsi per essere in posizione di vantaggio e ribaltare la situazione.
Però il mio corpo reagì, una macchina da guerra perfetta.
La presa alla gamba da sola non era saldissima, e infatti non fu difficile liberarsene per lui.
Quando si voltò, mi ritrovai con gli occhi nei suoi.
Quello sguardo bastò per farmi tremare ancora.
Mi chiesi che cosa vi leggesse, cercai uno sguardo duro, ma non ero sicura di esserci riuscita.
Senza dubbio, quella sarebbe stata la battaglia più difficile di tutta la mia vita.
Intanto, meccanicamente, il mio corpo aveva reagito imprigionandolo con entrambe le gambe, intrecciate attorno alla sua vita.
Cosa che col vestito non era il massimo, ma non vi badai, non mi aveva intralciato, limitandosi a restare a terra. Probabilmente si sarebbe strappato.
Guisgard
03-03-2016, 03.16.06
Tutto accadde velocemente, quasi meccanicamente.
Guisgard riuscì a ritrovarsi in posizione di vantaggio rispetto a Clio, bloccandola restando su di lei.
Ma la mercenaria fu lesta, abile ed altrettanto veloce.
Lo bloccò a sua volta, intrecciando le gambe attorno ai fianchi di lui.
Gambe che restarono completamente nude, visto che il vestito scese subito giù, liberandole interamente.
In quella stretta la pelle nuda delle sue cosce era stretta attorno alla ruvida giubba del cavaliere.
Ma trovandosi in quella posizione, Guisgard poté guardare il viso di Clio, accorgendosi dei suoi occhi azzurri ed arrossati.
“Cosa...” disse lui stupito “... cos'avete?”
Il suo sguardo nel mio.
Quanto avevo desiderato, sognato, bramato quello sguardo.
Quello sguardo capace di farti sentire il centro del mondo.
Potevo sentire il suo respiro, il battito accelerato del suo cuore, accelerato però dalla fatica del duello, non certo dagli stessi motivi che facevano battere il mio all'impazzata.
La mia pelle accarezzava la sua giubba, ricordandomi perché dovevo sempre indossare dei calzoni sotto il vestito.
Ma quel giorno non lo avevo fatto, quel vestito era troppo bello per rovinarlo.
E dire che quel vestito l'avevo messo per lui.
Nella speranza di catturare il suo sguardo.
Strinsi la presa delle gambe, in modo da farlo cadere su di me.
Il suo corpo contro il mio.
Era così vicino.
Così vicino che avrei persino potuto baciarlo.
Non essere ridicola, Clio, sei qui per ucciderlo...
La cosa non mi stava riuscendo molto bene, però.
Dunque poteva non essere un'idea così malvagia, il suo rifiuto avrebbe fatto scattare la rabbia necessaria per finire il lavoro.
Ma avevo davvero voglia di farmi del male così, gratuitamente?
Poi la sua voce si fece strada nei miei pensieri.
Il suo sguardo era diverso, e anche il suo tono.
Come potevo rispondere a quella domanda?
Non riuscivo nemmeno a spiegarmelo io stessa!
Come potevo dirgli quanto fosse difficile per me quel combattimento, quanto stessi combattendo all'interno di me stessa?
Non potevo certo digli che lo amavo, e per questo volevo ucciderlo, perché non riuscivo a smettere.
Lui nemmeno sapeva chi ero.
"Io.." mormorai piano, con voce molto meno salda di quanto avrei voluto.
Ti amo..
"È complicato.." dissi solo con un leggero sorriso, mentre la mia mano, quasi sfuggendo al mio controllo sfiorò il suo viso, per poi ritrarsi immediatamente e andare a cercare la prima presa che mi capitasse a tiro, sul braccio.
Guisgard
03-03-2016, 03.42.26
Guisgard bloccò quel tentativo di presa sul suo braccio da parte di Clio, bloccando a sua volta il polso della bionda mercenaria.
“Dunque...” disse lui con un sorriso tra il beffardo e l'irriverente “... non siete più tanto sicura, eh? Avete smesso quello sguardo da superdonna, giusto?” Col suo viso vicinissimo a quello di lei. “O forse pensavate di farmi vacillare con le vostre forme?” Lui era infatti sopra di lei, con tutto il suo corpo contro quello della bella mercenaria, coperto solo da quell'abito rosso e leggero, mentre le nude gambe di lei lo tenevano ancor più avvinghiato alla ragazza. “Dunque chi siete? La nuova arma del barone? Bellissime donne che nascondono sotto abiti da dame i loro artigli?”
A quella carezza rubata il mio cuore aveva accelerato sempre di più.
Ma lui fortunatamente non se n'era accorto, distratto dalla presa.
Che non era stata molto convinta, in verità, ed infatti era riuscito a bloccarmi il polso.
Ero completamente bloccata dal suo corpo, che sentivo perfettamente contro il mio, che cominciava ad essere sempre più ardente.
Indifesa.
E dovevo ammettere che la cosa non mi dispiaceva affatto, pensai con un sorrisetto divertito, un sorrisetto diverso, mentre un lampo di malizia attraversava i miei occhi.
Clio!
Lo sguardo scandalizzato di Lila mi strappò un sorriso, ma lei era una ragazzina, io una donna.
Una donna innamorata, per di più.
Sapevo cosa avrei dovuto fare per ribaltare la situazione, ma non lo feci.
Continuavo a ripetermi che ci avrei messo un attimo, dunque potevo anche aspettare un istante ancora.
Di questo passo sarà lui ad uccidere te...
Non sarebbe stata una cattiva idea, dopotutto.
Cominciavo a pensare che sarebbe stato più difficile del previsto.
Forse avrei potuto dirgli la verità.
Poi quelle sue parole, sul mio sguardo, sul mio ruolo mi riportarono alla realtà.
Lo avevo dimenticato ancora una volta.
Sorrisi, beffarda alle sue parole alzando appena il collo, così da essere ancora più vicina, per quanto possibile.
Potevo sentire il suo respiro sul mio viso.
"Se avessi voluto farti vacillare con le mie forme.." sussurrai piano, con gli occhi nei suoi "Non ti avrei preso da dietro, ti pare?" con un sorrisetto divertito.
"Sono solo un mercenario.. nulla di più.." col mio sguardo che per un istante si velò di tristezza "Dovresti uccidermi.." sussurrai pianissimo.
Guisgard
03-03-2016, 04.08.58
Guisgard fissò Clio negli occhi.
“Per me sei una donna...” disse, allentando la presa sui suoi polsi “... ed io non uccido le donne...” poi la sua mano scivolò lungo la scollatura della ragazza, che nei momenti concitati della lotta si era aperta, lasciando quasi tutto il suo seno di fuori.
E fu come una carezza.
Il cavaliere accomodò quella scollatura diventata troppo seducente e tentatrice, ma nel farlo le sue dita sfiorarono ed accarezzarono il morbido e sodo seno della mercenaria.
Il suo sguardo su di me.
Mi stava guardando davvero.
Quante volte avevo creduto mi attraversasse, senza accorgersi di me.
Senza volerlo mi illuminai.
Poi la sua mano lasciò i miei polsi, e non feci nemmeno in tempo a chiedermi perché.
La sentii scivolare lungo la scollatura, abbassando lo sguardo per seguire i suoi movimenti.
Sorrisi appena, trattenendo il fiato.
Quel contatto mi fece tremare, ed ardere, nessuno aveva mai sfiorato il mio seno prima, a nessun altro l'avrei mai concesso.
Mi chiesi se non sentisse la mia pelle scottare, dato che mi sembrava di andare a fuoco.
"Allora che hai intenzione di fare?" con uno sguardo intenso e la voce calda.
C'erano molti modi, dopotutto, in cui poteva uccidermi.
Quell'agonia era eccitante e terribile al tempo stesso, sapevo che mi si sarebbe rivoltata contro, ma sapevo anche che non potevo farne a meno.
Guisgard
03-03-2016, 04.31.48
Per un lungo istante Guisgard guardò Clio negli occhi.
“Forse me ne pentirò...” disse poi “... magari tornerai alla carica per farmi fuori, ma come detto io non uccido le donne...” le sue mani allora scivolarono lungo le gambe della mercenaria, che tenendolo stretto sui fianchi erano rimaste completamente scoperte “... e comunque sarebbe un peccato ucciderti...” mentre le sue mani accarezzavano quelle gambe morbide, calde e nude “... dunque, che decidi? Mi liberi o vuoi tenermi bloccato così ancora a lungo? Potrei non rispondere più delle mie azioni...” con un sorriso irriverente e senza smettere di accarezzare quelle gambe.
Sorrisi a quelle parole, un sorriso beffardo, divertito.
Non lo dovevi uccidere? Ehi, mi senti?
Ma in realtà non sentivo quella voce nella mia testa, non sentivo più nulla.
Nemmeno quella maledetta fitta al cuore.
I suoi occhi nei miei per un lungo istante.
Poi le sue mani sulle mie gambe, si era alzato leggermente per poterlo fare, lasciando i miei polsi.
Restai per un lungo istante in silenzio, ad osservare quelle carezze che avevo sognato per tanti anni, e che ora mi facevano perdere il controllo.
Buttai per un momento la testa all'indietro, preda di sensazioni che non conoscevo, ma che non mi erano mai sembrate così forti.
Quando la rialzai il mio sguardo era cambiato, cambiato per sempre.
Perdonami Lila...
Lo fissai negli occhi per un lungo istante, dopodiché chiusi nuovamente la presa, dando un colpo coi reni che lo fece cadere nuovamente addosso a me.
"Nemmeno io..." sussurrai, con gli occhi nei suoi.
Alzai una mano, schioccai le dita due volte e feci segno ad Elas e Anty, nel caso fossero nelle vicinanze, di andarsene.
Probabilmente mi sarei fatta del male, ma ormai ero persa.
Chiusi gli occhi e col cuore che batteva a mille, lo baciai tremando appena.
Guisgard
03-03-2016, 04.57.33
Clio strinse ancora le gambe, serrando quella presa sui fianchi di Guisgard, tanto che lui fu di nuovo portato a calarsi su di lei.
Il suo corpo ora premeva con tutto il peso su quello della bella mercenaria.
Poi quel bacio.
Improvviso ed incerto prima, poi di colpo sciolto in un caldo gemito quando lui rispose con l'ardore delle sue labbra e della sua lingua.
Divenne così un bacio lungo, appagante ed appassionato, mentre il cavaliere stringeva con entrambe le mani le cosce della mercenaria.
E cominciò allora a spogliarla con desiderio.
Anty ed Elas erano nascosti nella vegetazione ed a quel segnale di Clio si allontanarono.
Sentivo il cuore battere sempre più forte.
Avevo paura, una paura folle che mi avrebbe cacciato via, che mi avrebbe respinto, che avrebbe riso di me.
Le mie labbra sfioravano le sue titubanti, incerte.
Nemmeno sapevo come si dava un bacio.
Ma poi lui non lo fece, mi baciò e mi sembrò che tutto il mondo si fosse fermato.
Allora mi lasciai andare, completamente, affondando le dita nei suoi capelli scuri, mentre l'altra mano scendeva sulla sua schiena.
Le sue mani sulle mie cosce, diventate sempre più ardenti.
Lo volevo, quanto non avevo mai desiderato altro.
Lo amavo, e ormai avevo capito che nulla avrebbe potuto cambiare questo.
Anche se fosse stato quell'unico momento, non mi importava.
Quel momento era tutto il mio mondo.
Non esisteva passato, né futuro, solo il presente.
Un presente meraviglioso.
Sentivo lacrime silenziose rigarmi le guance, ma non ci badai, avevo paura a dirgli tutta la verità, paura che si fermasse, che rompesse quell'incanto.
Non mi importava se avrebbe pensato male di me, avrebbe scoperto necessariamente che non mi ero comportata così con nessun altro.
Avrebbe scoperto di essere il primo, anche se non di essere l'unico.
In quel momento non mi importava, nulla importava.
Poi prese a spogliarmi, e io feci altrettanto, facendo attenzione alle sue ferite, sfiorando dolcemente le bende, baciandolo piano, quasi come una carezza su quella pelle sofferente.
Lasciai che le mie mani scoprissero tutto il suo corpo, liberandolo dai vestiti, come lui faceva col mio.
E mi sembrava di non aver mai visto nulla di più bello.
Ero felice, felice come non credevo sarei mai stata.
Guisgard
03-03-2016, 05.36.31
Guisgard cominciò a spogliarla e lei fece altrettanto.
In pochi istanti quel vestito rosso scivolò come un soffio, una carezza lungo la bianca e morbida pelle di Clio, divenuta di colpo ardente.
In breve si ritrovarono entrambi nudi sull'erba umida del bosco.
Il cavaliere era inginocchiato a terra, mentre la mercenaria stava completamente stesa.
Lui allora la guardò tutta, ogni tratto del suo corpo era attraversato dagli sguardi di Guisgard, facendola sentire infinitamente desiderata.
Iniziò poi a giocare con le labbra e con la lingua sulla sua pelle.
Prima sui seni, poi sempre più giù, dove né Lila, né Clio potevano avere più difese.
Se gli altri mercenari fossero stati lì a guardare quella sensuale scena solo a fatica avrebbero riconosciuto il loro capitano.
Abbandonata a quel piacere, a quell'uomo ed alla sua bocca, vibrando come le corde di una cetra sotto quei giochi adulti.
Sospirava, ansimava, gemeva ed infine gridava, mentre l'affascinante ribelle tormentava con le sue mani esperte i suoi capezzoli ormai turgidi.
E quanto l'estasi fu al massimo, lui prese la mercenaria per farla sua.
E a lungo lei fu alla mercé della virilità e del desiderio del cavaliere.
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Nessun uomo mi aveva mai guardato in quel modo, nessun uomo mi aveva mai guardato in realtà.
E che lui, proprio lui, mi donasse quello sguardo era più di quanto potessi immaginare.
Quell'abito aveva fatto il suo, dopotutto, e ora poteva scivolare via, in silenzio.
Il mio cuore batteva sempre più forte, finalmente libero, la fitta dolorosa non c'era più.
Sarebbe tornata, probabilmente, quando lui se ne fosse andato, ma ora non volevo pensarci.
Volevo sognare che sarebbe davvero stato mio, e mio soltanto.
Ma ebbi solo un istante per pensare.
Poi iniziò a giocare con la mia pelle, e non capii più nulla.
La sua lingua che esplorava il mio corpo, facendomi impazzire, facendomi gemere, fremere godere.
Ogni gioco era una scoperta nuova.
Finché non riuscii più a resistere, e lui mi prese tra le braccia, per farmi sua.
Avevo paura, ma non ci badai, avevo la mente completamente ottenebrata dalla passione, il corpo preda di quell'estasi che bramava compimento, il cuore gonfio d'Amore per quell'uomo che nemmeno sapeva il mio nome.
Ma bastò uno sguardo per perdermi di nuovo.
Non desideravo altro che essere sua, e sua soltanto.
Così mi abbandonai completamente a lui.
Dapprima un po' impacciata, ed inesperta, ma poi quell'estasi mi guidò dove non ero mai giunta.
Mi sembrava di aver aspettato quel momento da sempre, aspettato lui.
Allora divenni più audace, più appassionata, stringendolo a me, assaporando il suo corpo perfetto come lui aveva fatto col mio.
E amandolo, come solo una donna innamorata sa e può fare.
Dacey Starklan
03-03-2016, 10.32.54
Annuii al frate, impacciata in quelle vesti da suora che non mi donavano affatto.
<< E come pensate di fare? Sono una proprietà del barone? Mi staranno cercando... E non voglio che altra gente si sacrifichi per me. Ho già Guisgard sulla coscienza ed era proprio quello che avevo cercato di evitare.
Lady Gwen
03-03-2016, 13.41.32
Mi strinsi ancora di più a lui, circondando i suoi fianchi col braccio, quasi a volerlo proteggere ed allontanare da quella sorte, che a suo dire era imminente, ma che io non avrei mai permesso si compisse.
Poi alzai lo sguardo su di lui, cercando il suoi occhi, con un leggero sorriso.
"Allora è il momento di ricominciare..." dissi piano, per poi accorgermi della multipla valenza delle mie stesse parole.
Ricominciare a sognare, a sperare, ad amare, questo volevo essere per lui, la sua ragione per ricominciare, come lui lo era per me, solo che io non avevo mai smesso di avere fiducia nella mia vita e nei miei sogni, lui invece sì, dunque forse sarebbe stato più difficile del previsto, ma non mi importava, lo amavo troppo.
Mi avvicinai a lui, abbassando il mio viso sul suo.
"Ti prego, dimmelo..." sussurrai, baciandolo.
Altea
03-03-2016, 15.39.51
Non diedi peso alle parole della donna, anche perchè io e Solo avevamo indossato il cappuccio del mantello prima di andare da Guisgard e quindi non eravamo riconoscibili in volto nè dalla donna nè da Guisgard...ormai ero entrata nella Freccia Gigliata e sapevo le regole..non si doveva farsi riconoscere..quindi le parole della donna erano ovattate dal cappuccio del mantello.
Scossi il capo alle parole del milord..."Come volete..e bentornato in queste Terre e Dio vi assista milord,e mi auguro sarete ancora riconoscente verso chi vi ha servito ed è morto per fedeltà a voi".
Ci allontanammo e mentre legavo Cruz sentii le parole di Solo e lo fissai, sempre incappucciata..."Buona compagnia? Quella donna era nella Pieve quando lui era nascosto..ricordo un particolare...vi erano i soldati a minacciare me ed il Frate, noi volevamo dare loro le offerte per la libertà ma rifiutarono e poi lei portò un soldato da parte, consegnò un sacchetto e questi se ne andò...non mi convince" sospirando "E poi pensate ser Guisgard sia un uomo di bettola..di bassi valori morali...è un Cavaliere, volete che davanti a una che gli presenti un seno o un paio di gambe ci vada subito a letto...non osate offenderlo. Pure Didas disse non era uomo di una notte...ma possiamo pensare ella mentisse..ma Frate Roberto è un uomo di Chiesa e loro non mentono..a me disse di scordarlo perchè lui aveva una donna, e lo confermo, di cui era molto innamorato e non vedeva altre..a meno che sia cambiato e le mie idee su di lui come uomo di alti valori se ne sono andati a farsi friggere e io non ho capito nulla dalla vita....a parte questo...noi lo volevamo salvare visto tutti sanno è braccato, ma non ha voluto e quindi non avrà altra possibilità da me" e sorrisi a Solo, con aria decisa.
Entrammo nella Pieve e dissi a Solo a bassa voce.."E oltre a Didas devo scrollarmi le occhiattaccie di odio di quella donna che non ho compreso...quanta aridità leggevo nel suo animo, per fortuna io sono di altra pasta e me ne compiaccio...se vediamo il Frate dobbiamo parlargli di Didas, e di quello che ha detto, poi andremo a ricostruire il villaggio..ma sarà una buona idea rifarlo dove si trova ora? Potrebbero tornare ora che sanno la ubicazione,pensateci...anzi pensaci..ormai possiamo darci del tu...mentre io prego".
Presi il Rosario e guardai dentro la scollatura...abbassai quella fiala, ovviamente inutile e iniziai a pregare toccando i vari grani della coroncina, dopo aver acceso un cero.
"Salve, o Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra, salve.
A te ricorriamo, esuli figli di Eva: a te sospiriamo, gementi e piangenti in questa valle di lacrime.
Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria."
http://i64.tinypic.com/syt8p4.jpg
Lady Gaynor
03-03-2016, 17.44.34
L'acqua andava ormai intiepidendosi, ma i nostri corpi infuocati quasi non se ne accorgevano. La danza delle sue mani sul mio corpo aveva raggiunto lo scopo di farmi impazzire dal desiderio. Avrei potuto chiedergli di prendermi in quello stesso momento, ma decisi di aspettare nonostante la voglia di sentirlo dentro fosse scatenata. Volevo portarlo allo stesso punto in cui mi trovavo io, così gli presi il sapone dalle mani e cominciai a lavare io lui. Le mie mani andarono libere ovunque, mani che non conoscevano pudore e che si fermarono ad accarezzare la sua prepotente virilità, dapprima con lentezza e poi con crescente vigore. Speravo di farlo impazzire tanto quanto lui aveva fatto con me, così lo feci alzare in piedi nella tinozza ed alle mani feci seguire la lingua, in un gioco di sensualità senza limiti.
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Guisgard
03-03-2016, 18.19.06
Il cavaliere e la mercenaria, in quell'appassionato amplesso di giochi, gemiti e grida, scoprirono insieme il morbido e caldo corpo di Clio.
Ardente ed accogliente, non aveva mai conosciuto l'amore e così, acerbo di estasi e passione, come un fiore si aprì pian piano alla virilità di Guisgard, che impetuoso ma dolce assaporò la calda brina che bagnava ognuno dei suoi petali.
E se dal principio la ragazza fu sottomessa e timida, poco a poco si fece più audace, più ardita e desiderosa di sconvolgere il corpo del suo amante, con carezze e giochi che la spinsero a conoscere un mondo nuovo, a lei sconosciuto, ma del quale da ora in poi non avrebbe più potuto fare a meno.
Era viva fra le braccia di quell'uomo.
Era sedotta, dominata, soddisfatta, estasiata.
Più e più volte.
Come uno strumento tesissimo vibrava alla mercé dell'indomito cavaliere, che ben dimostrava come la sua forza ed abilità non erano solo limitate alla lizza in cui giostrava.
Amò Clio con la furia e l'impeto della sua passionalità, facendo morire più e più volte la bionda mercenaria fra gemiti e grida di profondo piacere.
Ed infine, quando ormai l'imbrunire cominciò a velare il bosco, i due amanti caddero stremati su quell'erba umida della loro travolgente passione.
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Guisgard
03-03-2016, 18.26.20
“Non temete...” disse Frate Roberto a Dacey “... tra breve, se Dio vorrà, il barone non avrà più alcuna proprietà da rivendicare. Perderà tutto, come forse ha già fatto con la propria anima.” Le fece cenno di seguirlo ed andarono nella navatella, dove trovarono Altea, intenta a pregare e Solo.
“Padre...” il brigante al religioso “... il villaggio... è stato distrutto...”
“Presto questi soprusi termineranno.” Annuì il frate.
Guisgard
03-03-2016, 18.29.35
“Mi chiamo...” disse il padrone, stringendo a sé Gwen “... Gurran... sono un nobile caduto in disgrazia... non per colpa del denaro o dell'onore... su di me è stato un imposto un oscuro incanto... ma stanotte ci sarà la mia dipartita dalle forze del male...” le accarezzò il bel viso e la baciò.