Visualizza versione completa : La Freccia Gigliata
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Guisgard
11-01-2016, 05.00.54
“È come albero piantato lungo corsi d’acqua,
che dà frutto a suo tempo:
le sue foglie non appassiscono
e tutto quello che fa, riesce bene.”
(Salmo 1)
Prologo
La data della nostra storia si riferisce ad un periodo intorno al regno di Taddeo X, detto il Cattolico, signore di Capomazda.
E' una fase questa in cui i nobili duchi di Capomazda sono impegnati in lotte interne al regno di Afragolignone, per legittimare la loro supremazia sul ducato.
Ciò ha affievolito il loro impegno nelle rivendicazioni sulla corona di Sygma.
E proprio in queste terre, dove un potere centralizzato non si è più affermato dopo la cacciata dei cavalieri Capomazdesi, piccoli ed autonomi potentati sono sorti qua e là, dividendosi di fatto il controllo dell'intero territorio.
Così duchi, conti e baroni hanno visto il loro dominio diventare esorbitante e conquistato un illimitato arbitrio, disprezzando le sempre più deboli interferenze della Chiesa, vista come tacita alleata degli invasori di Capomazda.
Hanno fortificato i loro castelli, aumentato il numero dei sottoposti, imposto sempre più tasse e ridotto tutti quanti intorno a loro in uno stato di vassallaggio.
La situazione del popolo, diviso in contadini, mercanti ed artigiani, che per la legge e lo spirito di Sygma avevano sempre difeso la loro autonomia formando corporazioni, è diventata ora particolarmente precaria.
Se, come di solito accadeva, si ponevano sotto il controllo di qualche nobile locale, accettando di prestare servizio feudale presso di lui in cambio di protezione, potevano in effetti trovare tregua nella difficile situazione politica, ma a prezzo della rinuncia di quell'autonomia e libertà così care ad ogni vero cuore Sygmese.
Del resto i grandi baroni possedevano tanti e tali strumenti d'oppressione che non mancava loro il pretesto per perseguitare, tiranneggiare ed annientare chiunque tentava di liberarsi dalla loro autorità.
E la politica della nobiltà di Sygma, dopo la cacciata secoli prima degli invasori Capomazdesi, è volta ormai ad indebolire con ogni mezzo, legale o illegale, le forze di quella parte della popolazione considerata, a ragione, animata da simpatia verso gli sconfitti, ossia i Capomazdesi e da ostilità verso i vincitori, gli stessi baroni Sygmesi.
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LA FRECCIA GIGLIATA
Capitolo I: Nobili e fuorilegge
“Tornino i malvagi negli inferi,
tutte le genti che dimenticano Dio.”
(Salmo 9)
Nell'ameno distretto della bella e felice Sygma bagnato dal fiume Helsa, si estende il vasto e folto bosco di Clantes che ricopre buona parte delle dolci colline e delle tenere vallate situate tra Florenza e Seina.
In questi antichi e nobili luoghi infuriavano un tempo le imprese del duca Ardeliano de' Taddei e qui furono combattute molte delle battaglie della Guerra della Croce e del Giglio.
E la nostra storia inizia con il Sole che andava calando su un'erbosa radura del bosco di cui abbiamo appena accennato.
Gruppi di snelli ed austeri cipressi fronzuti, che avevano forse assistito all'arrivo e alla cacciata dei cavalieri Capomazdesi secoli prima, si stagliavano con le loro irsute cime su un folto scenario di erba deliziosamente verde.
In alcuni punti erano fittamente frammisti ad aceri, sorbi, frassini e ad altre piante del sottobosco da catturare i raggi obliqui del tardo meriggio, liberandoli poi l'uno dall'altro in ampi scorci spaziosi tra poggi screziati di viti, ulivi e girasoli, formando così sentieri di antichi sogni nei cui meandri lo sguardo ama perdersi e lasciando che la fantasia li trasformi in scenari di solitudine romantica e silvestre.
E dove il bosco lasciava poi il passo ad un zigzagante sterrato che correva tra colli fino a giungere presso un centro abitato isolato, alcune figure a cavallo erano ferme presso una frondosa quercia, intente a fissare sulla corteccia un avviso baronale.
Le figure erano armate di corte spade, lance di legno con aguzze punte di ferro, di faretre a tracolla ed avevano indosso mantelline ed elmi aperti sul capo.
Erano dunque soldati e recavano il vessillo baronale sui loro consumati baltei.
E l'avviso che avevano affisso sulla quercia così recitava:
“Tutti gli stranieri residenti a Monsperon sono tenuti a presentarsi presso la caserma del Maresciallo per un censimento straordinario.
Chiunque mancherà di aderire a tale disposizione sarà considerato traditore e fuorilegge.”
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Lady Gwen
11-01-2016, 10.45.11
Il Sole calava su Monsperon, lasciando poco a poco spazio alla sera sempre più incombente.
Era quasi ora di chiudere la mia amata erboristeria.
Non era solo la mia fonte di guadagno; era il posto dove preferivo stare sopra ogni altro.
Forse per il suo arredamento in legno, così caldo, confortevole, o forse perchè mi faceva pensare ai miei, lontani.
Erano quasi tre anni che stavo qui e la mancanza si sentiva sempre di più.
Nonostante ciò, mi trovavo bene ed ero felice a Monsperon, non mi mancava nulla.
Le ombre dei cipressi, allungate e rese lontane e irraggiungibili dal Sole morente, suggerivano che ormai era ora di chiudere.
Presi così il mantello, chiusi l'erboristeria a chiave e mentre mi dirigevo alla porta accanto, quella di casa mia, notai un cartello affisso alla quercia che segnava la fine del centro abitato e l'inizio del bosco, così mi avvicinai.
Parlava di un censimento straordinario; decisi che ci sarei andata il giorno dopo, prima di aprire l'erboristeria.
In questi anni mi ero sempre tenuta a distanza dalle questioni politiche, sapendo il necessario per non avere problemi o scocciature, come il caso di questo censimento, poichè questa situazione, sempre in bilico, sempre al limite, mi infastidiva e non avevo mai voluto averci niente a che fare.
Tornai dunque indietro e andai a casa, trascorrendo una normalissima serata come le altre.
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Altea
11-01-2016, 16.19.31
Spronavo il cavallo dopo una estenuante giornata di lavoro in taverna, attraversavo le dolci colline ormai piene di erba e sperando l' estate arrivasse presto quell' anno tra i girasoli e i filari sui colli pieni di uva profumata ed inebriante.
Attraversai velocemente il bosco ma Cruz si imbizzarì e tirai le briglie poggiando la mano sull' elsa della spada, vidi l' anziana Odina..mi fissava e stava raccogliendo delle piante. Mi fece un timido sorriso e presi coraggio.."I miei saluti", lei mi fece un cenno verso un punto del bosco. Non avevo mai avuto coraggio di fermarmi a parlare con lei, mio fratello Tomas me lo proibiva..ovvio una anziana nel bosco, per tutti, poteva essere una strega e a dir del vero si diceva lo fosse ma di bianca magia.
Spronai Cruz e andai nel punto indicato...lessi il cartello e trasalii..un censimento, e ora che avremmo fatto quando io e Tomas eravamo di questa Terra e questa Terra ci aveva tradito..non eravamo stranieri noi, ma ovvio eravamo nascosti.
"Gli uomini del barone procedevano sicuri verso la nostra misera casa, le voci si erano sparse ovunque e già numerose famiglie o persone erano state uccise. Mio fratello voleva sfidarli e li avrebbe battuti..lui era stato addestrato con la spada e altri arti da un maestro capomazdese ospitato anni prima, era eccellente nelle armi. Il maestro dovette tornare a Capomazda...era una eresia, ma si stava davvero meglio sotto i capomazdesi, quando avrebbe avuto pace Sygma?
Mio padre e mia madre, ormai anziani, si misero davanti a lui "Porta in salvo tua sorella Altea e proteggila da loro, finchè potrai, non permetteremo che uccidano i nostri due figli" disse mio padre deciso, il suo sguardo da uomo sicuro e forte nonostante l' età.
Abbracciai mia madre ma Tomas mi prese senza dire nulla e scappammo dalla porta laterale mentre udivo le urla strazianti dei miei genitori e vidi le fiamme divampare dalla umile casupola. Corremmo fino a raggiungere il rudere di un antico castello sopra una collina, quella sarebbe stata la nostra casa o il nostro nascondiglio."
Mi affrettai e raggiunsi sopra il piccolo colle il rudere, nascosi Cruz e guardandomi attorno salii e aprii la serratura ed entrando la richiusi bene. Vi era freddo, erano rimaste due piccole salette e poi una piccola torre che usavo come camera, vi era il camino ma non potevo accenderlo poichè il fumo avrebbe destato sospetti. Accesi un piccolo braciere e misi a scaldare della zuppa, rimasi ad aspettare Tomas..ultimamente si allontanava ed io ero preoccupata poichè non mi raccontava nulla, ogni volta speravo tornasse salvo...dovevamo parlare di quel censimento, avrei perso pure il mio lavoro alla taverna e come saremmo vissuti, ma era un rischio..sapevano di chi eravamo figli e sapevano della simpatia il Duca capomazdese aveva avuto per mio padre, mio padre curò le sue terre e di come Tomas avesse imparato l' arte del combattimento di quella Terra.
E rimasi a guardare fuori aspettando il suo arrivo e i movimenti all' esterno.
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Ormai eravamo giunti: Sygma.
Non un luogo come un'altro, non come tutti quelli che avevamo visitato negli ultimi cinque anni.
Posti esotici, unici, dal sole di Capomazda al freddo della Britannia.
Ovunque ci fosse bisogno di noi, ovunque la nostra fama giungesse ad annunciarci, ovunque le nostre spade fossero richiesti, servi solo di madonna Avventura.
Qualcuno crede che i soldati di ventura scelgano questa vita per i guadagni, ma si sbagliano.
Scegliamo questa vita per essere liberi, per vivere appieno ogni istante della vita, a braccetto con la Morte, seguendo sempre l'Avventura.
Forse è per questo che non ce n'è uno sano di mente tra noi.
Ognuno di noi infondo ha una storia.
E c'è un motivo se di tutte le terre che visitiamo l'unica da cui ci teniamo lontano è la nostra.
È un distacco doloroso, un esilio che pesa come un macigno sui nostri cuori.
Ma non ne parliamo mai.
Tutti noi abbiamo un prima e un dopo l'arruolamento.
E il prima non conta, questa è la prima regola da imparare.
Ma tutti sappiamo, di tacito accordo, che c'è un motivo se non possiamo tornare a casa.
Così ce la portiamo dietro, nella parlata, nel costume, nelle canzoni che cantiamo la sera dopo un paio di bicchieri di vino.
Ma ora Sygma ci apre le sue porte, mostrandosi in tutto il suo splendore.
Qui è dove tutto è finito, qui è dove tutto è iniziato.
Qui sono diventata un soldato di ventura, qui è nata Clio, qui ho trovato me stessa.
La vera me stessa.
Mi scappa un sorriso nel pensare a quella ragazza piena di rabbia e rancore.
A volte credo che sia stato lo sguardo di Axel a darmi la forza di ricominciare.
Lui che ha creduto in quella ragazza, lui mi ha reso il soldato che sono.
E mi ha lasciato il fardello di far da guida a questi scapestrati quando è scomparso.
Gli stessi scapestrati che mi seguono ridendo del più e del meno, mentre osservano il paesaggio lussureggiante intorno a noi.
Elas e Dimos stanno parlando dell'ultima campagna, in cui abbiamo liberato la figlia del nobile che ci aveva assoldato.
Kostor ricorda a tutti quanto fosse bella questa ragazza, e sottolinea che sarebbe riuscito a conquistarla.
Geris ride, Qurt scuote la testa, ma sotto sotto è divertito.
Estea e Anty prendono in giro Kostor, mettendo in dubbio le sue abilità di corteggiatore.
Sullor li guarda con sguardo superiore e nasconde il sorrisetto divertito, perdendosi a guardare il panorama.
Tussor, il nostro abile lottatore, fa una battuta delle sue, di quelle che nessuno capisce, e quando le capisci invece di ridere lo guardi malissimo. (Tali battute vengono, in gergo, definite proprio "Tussorate")
Io mi volto una volta sola ad osservare la strana compagnia, visti dall'interno non sembrano poi il Male Assoluto di cui tutti parlano.
Sono ragazzi un po' diversi, certo, magari ribelli, sicuramente guerrieri che non hanno eguali, ma chi avrà la fortuna di vederli da vicino, di scorgere oltre la fama, oltre l'alone di mistero e paura che aleggia intorno al loro nome, allora scoprirà che c'è molto più di quanto non sembri nei loro cuori.
Respiro intensamente l'aria intrisa di un profumo speciale, il profumo dei campi e di pace.
Anche se so che non è così.
Se a Sygma ci fosse la pace noi saremmo altrove.
Il nostro viaggio è finito, vedo il castello del barone che ci ha assoldato sempre più vicino.
Ci avviciniamo alla porta, consci dell'effetto che facciamo alla sentinella.
Avanziamo nella fioca luce del tramonto, con i nostri cavalli neri, e i mantelli del medesimo colore con il simbolo del lupo ricamato in oro.
Il sole sta calando e finalmente potrò togliermi il cappello che porto per riparare il mio viso dai pericolosissimi raggi del sole e dagli sguardi indiscreti.
Tuttavia aspetto a farlo a pochi passi dalla sentinella.
"Riferisci al tuo padrone che i Montanari sono giunti.." con voce imperiosa e decisa "Ci sta aspettando..".
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Guisgard
11-01-2016, 20.42.07
Gwen chiuse la sua erboristeria e tornò a casa.
Il crepuscolo si era ormai dissolto nell'imbrunire sempre più fitto, fino a divenire sera intrisa di silenzio.
Monsperon era infatti un luogo silenzioso una volta scesa la sera.
Arroccato sulla parte alta di un ridente colle immerso nel vasto bosco di Clantes, questo borgo della campagna Sygmese era posizionato strategicamente tra le due più importanti città di queste nobili terre, quasi fosse un passaggio obbligato, un viatico sull'arteria più viva della regione.
Ma era anche isolato, come quasi tutti i centri urbani tra le colline di Sygma, così diversi dagli affollati e contigui paesini che pullulano nel ducato di Capomazda.
Gwen giunse nella sua abitazione e subito sulla porta apparve madama Bettina, la rustica e loquace padrona di casa.
“Salute a voi.” Disse fissando la giovane. “Avete letto ciò che i soldati hanno affisso oggi in città? Si tratta di un censimento che riguarda voi stranieri. Badate di andarci domattina che io non voglio problemi con i miei affittuari. Aprirete più tardi la vostra bottega, ma almeno non ci saranno beghe. Non intendo certo ritrovarmi gli uomini del Maresciallo qui a casa mia. Sarebbe deleterio per i miei affari.”
Guisgard
11-01-2016, 20.44.55
Mentre inquietudini e pensieri coglievano l'animo di Altea, ad un tratto un calpestio la destò, spingendola istintivamente a voltarsi.
Era Tomas che tornava sul suo mulo.
Portava con sè due fagiani legati alla rude sella.
Raggiunse la sorella e saltò giù dalla sua cavalcatura.
“Anche stasera la cena è assicurata.” Disse mostrandole i due fagiani. “Ma la selvaggina è merce rara ormai. Pare infatti che il barone abbia inasprito le leggi contro i bracconieri sul demanio baronale. Ed ormai ogni giorno sempre più terra fertile viene strappata ai contadini per divenire sua proprietà. Gustiamoceli dunque prima che diventino prelibatezze solo per i nobili.” Ridendo piano.
Guisgard
11-01-2016, 20.46.21
Il soldato guardò Clio dalla testa ai piedi, per poi increspare i tratti del suo viso in uno strano ghigno.
“Guarda guarda...” disse annuendo compiaciuto “... e tu da dove salti fuori, bellezza? Oh, non dubito che qualcuno qui ti stia aspettando...” ridendo lascivo “... ma dimmi, quanto costi? Non dico per una notte intera, ma almeno per una mezz'oretta... giusto il tempo per qualche giochino...” fissandola con lussuria.
Altea
11-01-2016, 20.54.03
Sentii uno scalpiccio...e risi..vidi Tomas sul suo mulo ed entrò.."Un campione come te che gira con un mulo, io me lo sono sudato il mio cavallo lavorando sodo in locanda" poi guardai i fagiani e lo ascoltai.."Sei impazzito Tomas? Li hai presi in qualche riserva di un nobile o del barone...mannaggia, dai preparali tu".
Apparecchiai alla meno peggio un tavolo e aspettai la cena fosse pronta e mentre gustavamo la prelibata cena parlai a Tomas del censimento.."Cosa dobbiamo fare? Noi non siamo stranieri, siamo di questa terra...quindi non dovrebbe riguardarci, se scoprissero pure chi siamo e cosa accadde sarebbe la fine..cosa dici tu?" versai del vino rosso per accompagnare la selvaggina.
Dacey Starklan
11-01-2016, 21.06.23
.... Camminavo lungo le rive bianche accanto al palazzo estivo. Non avevo mai capito perché chiamarlo estivo dato che il caldo e il sole baciava il nostro regno tutto l'anno. Non sapevamo che cos'era il freddo o il gelo, e la neve era solo un'immagine fantasiosa che avevo dedotto dai libri. Estivo forse a causa delle pitture e dei marmi utilizzati, dei decori che riproducevano soli, piante in fiore e frutti maturi. I pavoni dominavano i giardini insieme ai cigni negli stagni. Pappagalli esotici importati e coppie di canarini fischiettavano nelle loro gabbie dorate. Il roseto non era mai stato così bello e pieno, grazie alle sapienti mani dei giardinieri del palazzo.
Faceva particolarmente caldo quel giorno tanto che mi ero convinta a lasciare la mia stanza per cercare ristoro con la brezza marina e le calme onde che si infrangevano sui miei piedi nudi.
Le morbidi sete avvolgevano il mio corpo snello, evidenziandone le forme o ingrossandosi a secondo del soffio del lieve venticello. E così i miei capelli che ribelli si liberavano dal velo e si libravano nell'aria.
Sembrava tutto idilliaco, una scena degna di un dipinto... Sembrava... Successe tanto in fretta che ebbi appena il tempo di chiedere aiuto. Invano.
Mi ero sempre sentita al sicuro. L'isola era casa mia, perché mai avrei dovuto stare allerta o girare con la scorta?
Il popolo amava la mia famiglia, che aveva portato prestigio e progresso in quell'isola. Il popolo amava me per il mio impegno con i bambini.
Eppure, eppure venni comunque catturata. Fatta prigioniera da uomini di cui non vidi mai la faccia.
Fui presa alle spalle, colpita dietro la testa e poi il buio. Mi risvegliai molto dopo, in una nave, sentivo i rumori e il movimento tipico di un imbarcazione.
Per quanto tempo navigammo, forse una settimana, a giudicare dalla frequenza con cui mi portavano il cibo. Nessuna parola. Mai. Nessuno che rispondeva alle mie richieste, urla, pianti, implorazioni e imprecazioni.
Poi lasciammo la nave e i suoi odori nauseabondi ma quelli degli uomini restarono. Restarono anche quando fui chiuda in un carro, restarono per miglia e miglia di strade dissestate. E infine l'arrivo.
E per me non vi era pace. Fui venduta, scambiata o regalata, non mi fu dato sapere ad un uomo, elegante rispetto a quelli del mare ma dal ghigno crudele, e un odore neanche tanto piacevole.
La stanza in cui mi chiuse era sontuosa, che ironia. Una prigione dorata.
Una prigione dirata in mezzo a persone che non conoscevo e non capivo.
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Dei tanti modi in cui ci avevano accolti i nostri committenti, quello ci mancava.
Di solito erano spaventati, magari incuriositi, timorosi, sollevati.
Ma quella reazione era decisamente inaspettata.
Restai per un momento basita da quelle parole, poi scoppiai a ridere.
Evidentemente non doveva vederci molto bene, dato che eravamo in dieci e armati fino ai denti.
Scambiarci per gli inviati di una casa di piacere ce ne voleva, anche perché eravamo solo tre donne e sette uomini.
Il mio primo istinto fu quello di ucciderlo.
Così, seduta stante.
Ma ci avrebbero pagato davvero bene per quel lavoro e non potevo compromettere tutto ancor prima di iniziare.
"Qualche giochino eh.." vagamente divertita.
Così, rapidissima, estrassi uno dopo l'altro i sottilissimi pugnali da lancio che avevo nel bracciale di cuoio che mi copriva interamente gli avambracci.
In un secondo, la guardia si ritrovò attaccata al muro dietro di lui, con i pugnali conficcati nella divisa, in modo da impedirgli di muoversi, ma senza ferirlo.
Avessi avuto una mira peggiore, e sarei stata certo l'ultima donna che avrebbe importunato.
"Questo ti piace?" sempre col sorrisetto divertito, mentre lo osservavo immobilizzato e impotente dall'alto del mio cavallo.
Una volta finito di ridere con gli altri, mi rivolsi nuovamente al soldato, stavolta con un tono che non ammetteva repliche.
"Ora vuoi dire al tuo padrone che i mercenari che ha assoldato sono giunti, hanno fame, sete e non tollerano di essere insultati da una nullità come te?" tuonai.
Poi scoppiai nuovamente a ridere.
"Ah già, non puoi..." osservandolo con disprezzo.
"Kostor, Tussor..." chiamai, con un cenno della mano "Liberatelo e ridatemi i miei pugnali... costano cari...".
Marwel
11-01-2016, 21.39.48
Marwel aveva perso il senso del tempo ormai. Non riusciva a contare le ore che aveva trascorso in groppa al suo cavallo, sapeva solo che le cosce cominciavano a fare un male tremendo e il fondo schiena non se lo sentiva nemmeno più.
Era in viaggio da troppo tempo ormai e non aveva ancora trovato riposo alcuno, poichè quegli uomini le stavano alle calcagna e non poteva permettersi il lusso di scendere dal destriero e farsi una dormita.
Mantya, la sua giovane cavalcatura, cominciava a battere il terreno in modo più pesante e trascinato. Il suo chiaro muso aveva preso ad imbiancarsi di saliva ed ella scuoteva la testa esausta.
Marwel le diede una pacca sul collo e le sussurrò "forza bella, siamo quasi arrivati".
I corvini capelli di Marwel danzavano con il vento e i suoi occhi azzurri guizzavano da una parte all'altra per paura di veder sbucare i suoi inseguitori in mezzo alla vegetazione. E poi la vide.
Sygma si stagliava di fronte a lei e tanto era bella, quanto inquietante. Troppo grande ai suoi occhi, troppo sconosciuta per una ragazza della sua età. Ma era l'unico luogo in cui avrebbe potuto trovare salvezza.
Quando fu abbastanza vicina alle porte, nascose l'elsa della spada sotto il suo mantello e, senza scendere da cavallo, entrò nella città a passo lento.
"Ed è dunque qui che Marwel, figlia di uno dei Duchi più influenti di Capomazda, troverà riposo e protezione?" sussurrò a se stessa prima di scendere da Mantya.
Cercava una locanda dove poter passare la notte, ma continuava a distrarsi dai tanti colori che le volteggiavano intorno, come se fosse carnevale e lei non se ne fosse accorta.
Tutte le luci brillavano con un'intensità che raramente aveva visto a Capomazda e le persone sembravano allegre e serene, come se nulla di male potesse mai accadere nella loro bella città o alle persone a loro care. L'unica con l'aria triste e malinconica sembrava lei.
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Lady Gwen
11-01-2016, 22.02.38
Appena arrivai vidi la padrona di casa.
Feci un tirato sorriso.
"Non preoccupatevi, ci avevo già pensato. I vostri affari sono al sicuro. Buonanotte. Ah e comunque" dissi, voltandomi un attimo "È un'erboristeria, non una bottega" andando via.
Non sopportavo quella donna; non so perchè, ma non mi piaceva e poi avrebbe dovuto conoscermi dopo tre anni.
Allontanando quel pensiero, mi affrettai a preparare qualcosa di veloce per cena in modo da andare presto a dormire.
Guisgard
12-01-2016, 01.47.20
Tutto accadde velocemente.
Il rapimento, il viaggio, la paura e la disperazione.
In breve, come se tutto fosse divenuto un incubo indicibile, ogni cosa mutò intorno a Dacey.
Non più il mormorio del mare, le onde spumose sulla sabbia, il profumo di salsedine e la bellezza del Palazzo d'Estate.
Non più le bianche coste sull'Egeo, né le torri saracene lungo i promontori.
In un attimo il suo mondo svanì.
Chi l'aveva rapita?
Nemici di suo padre?
Pirati?
Mercanti di schiavi?
Queste ed altre infinite domande tormentarono Dacey fino a quando quella nave giunse a destinazione.
Fu fatta salire su una carrozza e poi lasciarono il molo, fino a salire su un battello che prese a risalire la corrente di un fiume.
Ed infine un castello dalle mura massicce ed invalicabili, alte torri quadrangolari e merlate, stendardi consumati che si agitavano al vento ed un'infinità di verde tutt'intorno che aveva preso il posto dello sterminato mare che avvolgeva la sua ventilata isola.
Alcuni rozzi soldati la condussero così nel maniero, fino a rinchiuderla in una piccola ma Tutto sommato accogliente stanza, lasciandola alle cure di una ragazza, per poi andare via.
“E così tu sei il prezioso ostaggio...” disse fissandola la ragazza.
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Guisgard
12-01-2016, 01.54.39
Kostor e Tussor, divertiti come chi ha appena assistito ad uno spettacolo comico, liberarono il rozzo soldato, per poi ridare i pugnali a Clio.
“Che io sia dannato...” disse alzandosi il soldato “... donne mercenarie...”
“Cosa sta succedendo qui?” Arrivando un altro militare evidentemente più alto in grado.
“Signore, i mercenari sono giunti.” Un altro soldato a quello appena arrivato.
“Ah, si...” questi osservando Clio ed i suoi compagni “... i Montanari...” annuì “... seguitemi.”
E li portò dall'altra parte del cortile del castello, dove c'era un vasto androne, per poi fermarsi davanti ad una robusta porta chiusa.
E vi bussò.
“Avanti.” Una voce seccamente dall'interno.
Il soldato aprì la porta e fece segno ai mercenari di entrare con lui.
“Maresciallo, sono giunti i Mercenari.” Rivolto poi all'uomo che stava all'interno della stanza.
Dacey Starklan
12-01-2016, 01.55.00
Il viaggio, durato settimane secondo me, mi aveva completamente stordita. Ricordavo solo un insieme confuso di frammenti, piccoli momenti di vita che mi erano stati rubati da uomini che non conoscevo, per motivi che non capivo. Mi ero scervellata per comprendere qualcosa ma era valso a poco. Ero spesso incappucciata o chiusa al buio. Nessun riferimento di dove mi stessero portando o quasi. Pochi indizi troppo difficile da decifrare per la mia mente indebolita dalla fatica.
E quando il viaggio terminò infine le domande erano ancora tutte nella mia testa così come le paure.
La stanza che mi ospitava faceva presagire un certo benessere del proprietario anche se la cosa non mi rincuorava.
Perché un uomo del genere avrebbe dovuto farmi rapire?
La cosa più bella di tutte fu quella di trovare un letto, un vero letto, ben saldo al suolo con coperte e cuscini. Tutta la stanchezza accumulata si fece sentire e mi addormentai di sasso.
Fui svegliata da una voce, femminile. Sussultai e trovai dinanzi a me una giovane che mi definì ostaggio.
Una prima, piccola indicazione di quale era il mio destino.
<< Chi siete? Dove mi trovo?>> balzai in piedi sperando in una risposta, << io voglio andarmene da qui>>
Guisgard
12-01-2016, 02.00.46
Dopo lunghe cavalcate, Marwel intravide la città tra dolci colline.
Si inerpicava sulla parte alte di un tenero poggio, tutta arroccata attorno alla sua pieve ed al castello baronale poco più defilato.
Il sentiero divenne strada e giungeva fino alle porte di Monsperon.
Qui le ultime botteghe erano sul punto di chiudere i battenti e le strade pullulavano ancora di gente presa dalle ultime faccende della giornata.
“Una straniera, mamma...” disse un bambino che camminava con sua madre “... dovrà andare dai soldati...” indicando proprio Marwel.
Guisgard
12-01-2016, 02.03.27
“Per me cambia poco...” disse madama Bettina a Gwen “... qualunque negozio per me è una bottega. Bene, allora vi lascio riposare, visto domattina presto dovete presentarvi dagli uomini del Maresciallo.” Ed andò via, lasciando Gwen finalmente da sola.
Lady Gwen
12-01-2016, 02.08.06
Feci un sospiro di sollievo quando se ne andò, lasciandomi finalmente da sola in pace.
Preparai una cena veloce, mangiai, sistemai la cucina e mi misi a letto a leggere un po', prima di addormentarmi.
Guisgard
12-01-2016, 02.08.21
“Mi chiamo Betta...” disse la ragazza a Dacey, posando su un basso tavolino un vaso con dei fiori di campo che dovevano dare colore ad una stanza un po' troppo austera “... sono al servizio del barone di Monsperon e da oggi lo sarai anche tu. Ignoro chi tu sia, so solo che sei qui come ostaggio ed ora il tuo destino, come quello di tutti coloro che vivono in queste terre è nelle mani del nostro signore. Ma dimmi... hai mangiato qualcosa? Devo occuparmi io di te e se ti ammali la responsabilità sarà mia.”
Dacey Starklan
12-01-2016, 02.15.07
Il Barone di... Non riuscivo neanche bene a pronunciarlo a causa del mio accento, per me era un uomo senza volto e senza anima e non capivo ancora perché io, proprio io dovevo stare lì.
<< No ... No aspettate... Perché? Che vuole da me? >> il mio cervello faceva fatica a collegare, anche perché dovevo tradurre tutto ciò che mi veniva detto. Essendo una principessa avevo studiato le lingue europee ma avevo sempre ritenuto più affini a me le lingue mediorientali.
<< Betta... Voi dovete aiutarmi... Fatemi uscire da qui e potrete venire con me, al sicuro nell'isola di mio padre... Io non posso stare qui... Mio padre mi starà cercando, saranno tutti preoccupati.... E mia madre, mia madre sarà distrutta. Devo tornare a casa>> guardavo con ansia un cercando una via di fuga.
Guisgard
12-01-2016, 02.19.49
Rimasta sola, Gwen mangiò e poi si coricò, restando a leggere prima di addormentarsi.
Era ormai tardi e l'indomani si sarebbe dovuta presentare agli uomini del Maresciallo di Monsperon, l'autorità militare più importante di quelle terre, dopo naturalmente il barone.
E leggendo, alla fine, il sonno la prese.
Era in una folta ed odorosa boscaglia, tra alti alberi e piante verdeggianti.
Cercava erbe per la sua erboristeria, quando alcuni rumori la destarono.
Notò allora qualcosa tra i cespugli.
Erano alcuni contadini con gli abiti lacerati e sanguinanti.
“Scappa via...” disse uno di loro alla ragazza “... scappa via!” Gridò.
Un attimo dopo una muta di cani feroci e sbavanti arrivò di corsa.
Gwen si svegliò di colpo.
Era stato un sogno.
Un inquietante sogno.
Era notte ormai.
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Guisgard
12-01-2016, 02.25.06
“Il barone di Monsperon.” Disse Betta fissando Dacey. “E comunque togliti strane e pericolose idee dalla testa. Se qui come ostaggio ed immagino vogliano guadagnarci qualcosa. Forse ti venderanno come schiava o magari cercheranno un riscatto per liberarti. Voi infedeli siete come merce da scambiare. Questa è la cruda realtà. Vuoi fuggire da questo castello?” Scuotendo il capo. “Allora sei pazza. Nessuno può uscirne e nessuno può entrarvi senza il permesso del barone. Rassegnati e cerca di non fare stupidaggini, altrimenti non solo non rivedrai più la tua terra, ma perderai anche la vita. Ora dimmi, hai mangiato qualcosa?”
Lady Gwen
12-01-2016, 02.29.43
Dopo poco mi addormentai.
Quel sogno.
Quella scena.
Quegli abiti insanguinati e poi quei cani feroci.
"No!" urlai, svegliandomi, con la fronte imperlata di sudore.
Mi presi il volto fra le mani; come potevano essere i miei sogni così raccapriccianti, a volte? Ma soprattutto, questo sogno aveva un significato particolare?
Attesi di riprendermi, bevendo un sorso d'acqua dal bicchiere che tenevo sul comodino e poi poggiai di nuovo la testa sul cuscino e mi rannicchiai fra le coperte.
Dacey Starklan
12-01-2016, 02.31.04
<< Voglio vedere il barone. Io sono una principessa mi deve rispetto, almeno merito di sentirmi dire dalla sua voce quale sarà il mio destino. Potete riferire le mie parole?>> pian piano cercavo di riprendere il controllo e la mia dignità. Dovevo farlo, essere calma e lucida, ragionare e tentare ogni possibilità per uscire da quella faccenda e tornare a casa.
Il riscatto era forse la mia migliore opportunità per non subire angherie fin tanto che qualcuno non avesse pagato per me.
<< Io non so quando ho mangiato l'ultima volta, mi dispiace.. Non lo ricordo ma se fosse possibile avere qualcosa ora ve ne sarei grata>> mantenere le forze era necessario.
Guisgard
12-01-2016, 02.36.39
Gwen cercò di calmarsi, ma le sensazioni lasciate da quell'inquietante sogno erano ancora vive in lei.
Intanto la notte trascorreva lenta e riprendere a dormire non era affatto semplice.
La giovane restò così rannicchiata tra le coperte, fino a quando cominciò ad udire il canto del Gallo.
Guisgard
12-01-2016, 02.41.01
Betta fissò Dacey e per la prima volta l'esotica e bella principessa vide negli occhi della ragazza un barlume di compassione.
“Gli infedeli qui non hanno valore.” Disse. “Valgono meno delle bestie. Nessuno ti considererà mai una principessa, né ti tratterà con onore e rispetto. Sarà già tanto se ti lasceranno in pace. Su, ora cerca di riposare. Io andrò a cercarti da mangiare, così dopo potrai addormentarti. Sei un ostaggio e dunque ai loro occhi sei preziosa. Non commettere sciocchezze e vedrai che con ogni probabilità il tuo solo male sarà la prigionia. Una prigionia forse non troppo dura.” Ed uscì, lasciandola sola.
Lady Gwen
12-01-2016, 02.44.32
La notte trascorreva lenta, mentre cercavo di scacciare quelle orribili sensazioni.
Restai quindi avvolta nelle coperte a tentare di riposare, finchè non udii il canto del gallo e sospirai per la nottata trascorsa quasi totalmente in bianco e il pensiero che di lì a poco mi sarei dovuta alzare.
Dacey Starklan
12-01-2016, 02.50.29
Se quel discorso negli intenti di Betta era per infondermi un po' di tranquillità e rasserenarmi beh non erano affatto serviti. Le parole della giovane infatti non lasciavano trasparire altro se non sofferenze una peggiore delle altre .
Starmene buona buona, zitta, non protestare e accettare tutto passivamente. Non era da me. Forse pensavano questo delle donne della mia gente ma nella mia famiglia tutte le donne avevano sempre avuto la medesima istruzione e il medesimo diritto di parola che gli uomini. E io avevo sempre sfruttato questo diritto. Non era da me stare zitta. Avevo la testa piena di idee, proposte e iniziative volte a aiutare il mio popolo e ora sembrava che nulla potesse aiutare me stessa.
Aspettai che la serva uscisse e mi misi a controllare gli infisse, sperando di trovare una parte debole. Mi sarebbe bastato pochissimo per credere almeno di avere una possibilità.
Non ero una principessa. Quella frase mi tornò alla mente. Ero un'infedele. Non contavo nulla. Valevo meno di zero. Una vita umana che valeva meno di zero. Solo per una differenza di credo, solo perché chiamavo Dio con una parola diversa.
Il mondo stava perdendo il senno. Esseri umani contro altri esseri umani. E io ero solo una piccola pedina in quel gioco.
Guisgard
12-01-2016, 02.56.14
Il gallo cantò di nuovo e poi, pian piano, il cielo comincio a schiarirsi e la foschia lentamente ad alzarsi, liberando così le fattezze di quei luoghi al nuovo giorno.
Lo spuntare dell'alba irradiò, con i suoi primi bagliori, la piccola stanza di Gwen, lambendo il suo volto avvolto tra le coperte.
Era ormai sorto il Sole.
Guisgard
12-01-2016, 03.01.19
Dacey si fece coraggio e cominciò a cercare punti deboli tra la porta e la finestra della stanza.
Ma proprio avvicinandosi alla finestra, chiusa da grate, si accorse di trovarsi in un'alta torre.
Una fuga sembrava dunque impensabile.
Poi la porta si aprì di colpo e ritornò Betta.
“Eccoti del pane e del formaggio.” Disse la ragazza posando quel cibo sul letto. “E qui una brocca d'acqua. Su, mangia e poi cerca di riposare. Tra un po' sarà l'alba e presto il barone vorrà di certo vederti. Ti auguro un sereno riposo, per quanto possibile.” Ed uscì.
Lady Gwen
12-01-2016, 03.01.37
Il gallo cantò di nuovo e a poco a poco il Sole spuntò, illuminando la stanza e il mio viso.
Così controvoglia mi alzai ,mi preparai e scesi di sotto a fare colazione con del latte e una focaccia dolce.
Quando finii, indossai il mantello e uscii, diretta dal Maresciallo.
Dacey Starklan
12-01-2016, 03.11.16
Trattenni il fiato. Ero in alto, più di quanto non ero mai stata in vita mia. E questo mi inorridì, il panorama era terrificante e questo mi fece capire che non potevo di certo fuggire per quella via.
Dannazione.
Tornai a sedermi sul letto e all'arrivo del cibo ringraziai la giovane.
<< Farò come suggerite si>> presi un pezzetto di pane spezzandolo rigorosamente con la mano destra e gustandolo evitando di far briciole.
<< Grazie per il pasto>> e congedai Betta, per poter mangiare in tranquillità. Infine mi lasciai cadere nel sonno, senza pensare a nulla.
Guisgard
12-01-2016, 03.24.39
Gwen si alzò, fece colazione, si preparò ed uscì, diretta verso il castello baronale.
Risalì la strada principale, fino a deviare dove sorgeva il maniero.
Era un edificio alto e irregolare, che conteneva numerosi cortili e recinti interni, estendendosi su un vasto spazio e che ben testimoniava la ricchezza del suo proprietario e della nobiltà Sygmese in generale.
Il castello naturalmente non era privo di difese, come qualsiasi altra costruzione nobiliare di quel tempo, dato il travagliato periodo storico che si viveva.
Infatti il maniero era tutto circondato da un profondo fossato, alimentato da un vicino corso d'acqua ed una doppia cinta muraria ne difendeva gli argini esterni ed interni.
Sul lato che guardava il pendio del colle si apriva un alto portone che comunicava con una porta interna.
Naturalmente era stata presa come precauzione quella di costruire tale entrata sotto i bastioni del castello, in modo che, in caso di attacco, poteva essere difesa da arcieri e frombolieri.
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Guisgard
12-01-2016, 03.32.16
Fu un sonno naturalmente inquieto quello di Dacey.
Inquieto e breve, dato che poco era rimasto ormai di quella notte da dedicare al riposo.
L'alba non tardò ad illuminare la bella terra di Sygma, invadendo con la sua lieve luce la stanza in cui era stata rinchiusa la principessa.
Tutto dall'esterno però cozzava con la sensazione di essere prigioniera.
Dalla finestra, infatti, nonostante le grate che rendevano quel luogo angosciante, si poteva ammirare un ampio scorcio delle colline che circondavano dolcemente la città.
Ulivi e vitigni declinavano dolcemente su quei ridenti pendi di regolati cipressi, dove nelle ampie vallate intere distese si brulicanti macchie di ogni sfumatura di verde e giallino accarezzavano e screziavano quei luoghi da favola.
Tutto ciò fino a quando Dacey sentì la porta della stanza aprirsi.
Lady Gwen
12-01-2016, 03.32.35
Giunta al castello, non potei non notate l'importanza di quel luogo, che mostrava chiaramente il potere e la ricchezza di chi vi abitava.
Ovviamente, visti i tempi, la difesa era raddoppiata e ciò si evinceva ad esempio dalla doppia cinta muraria nei pressi del fossato.
Ci ero già venuta tre anni fa, appena arrivata a Monsperon, ma ogni volta quel luogo mi sorprendeva.
Destandomi dalle mie riflessioni, vi entrai, sperando di poter fare presto e aprire l'erboristeria il prima possibile.
Guisgard
12-01-2016, 03.40.05
Gwen giungendo al castello vi trovò il portone aperto, sotto il quale alcuni soldati annotavano tutti coloro che si presentavano per il censimento.
E naturalmente non erano tanti, visto che molti stranieri presenti in quelle terre era stati uccisi, cacciati o fuggiti volontariamente.
Dacey Starklan
12-01-2016, 03.42.00
Mi destai per via della luce che penetrava attraverso le inferiate poste alle finestre. Stropicciaci gli occhi e allora rividi la stanza della mia prigionia. Non era stato un brutto sogno purtroppo. Era la cruda realtà.
Andai alla toiletta per pettinarmi i capelli e cercare di essere presentabile e mentre intrecciavo i capelli un uccellino si posò sul davanzale. Sorrisi a quella vista ricordando i miei canarini e così gli andai vicino, con cautela per offrire all'animaletto qualche briciola. Il volatile era incuriosito e stava per decidersi a fare la grande mossa e prendere il pane ma il cigolio sordo della porta lo intimorì tanto da farlo volar via. A nulla valse lo sguardo che gettai al bel panorama. La paura iniziava a farsi sentire.
Guisgard
12-01-2016, 03.47.36
La porta si aprì e Betta entrò nella stanza.
“Buongiorno.” Disse a Dacey. “Riposato bene? Vedo hai mangiato, meglio così. Devo prepararti, poiché il barone vuole vederti. E dovrai essere più che presentabile.” E gettò sul letto alcune stoffe.
Lady Gwen
12-01-2016, 03.49.42
Giungendo al castello, vidi alcune guardie annotare la presenza di coloro che si presentavano al censimento ed erano molto pochi.
Questo da una parte mi rincuorò, poichè non ci sarebbe voluto molto, ma dall'altra mi terrorizzò perchè sapevo cosa fosse successo agli altri.
Seguii le altre persone e mi avvicinai alle guardie.
Dacey Starklan
12-01-2016, 03.52.35
Allungai l'occhio sui tessuti, erano tutti di ottima qualità e mi parve addirittura di individuare della sete proveniente dalla lontana Cina.
<< Non capisco perché devo essere presentabile se dite che non valgo niente >> sfiorai una stoffa dai colori dell'acquamarina.
<< Sai come si veste una donna del mio paese?>> ovviamente non poteva, che domanda sciocca.
Mentre mi preparo continuai. <<. E com'è questo barone?>>
Guisgard
12-01-2016, 04.02.42
Gwen raggiunse le guardie ed attese il suo turno.
I soldati scherzavano fra loro, con battute volgari e risate che celavano una certa grettezza unita a quell'indole crudele che si palesa nei modi di certi individui.
“Il prossimo.” Disse poi uno dei militari. “Nome, provenienza e mestiere.” Fissando la ragazza.
“Aspetta, questa la conosco io.” Avvicinandosi un altro di quei soldati. “Si, certo, ora rammento... lei batte ogni sera per le strade della città, vero?” E scoppiò a ridere.
Guisgard
12-01-2016, 04.06.04
“Una donna” disse Betta a Dacey, mostrandole quelle stoffe “è sempre una donna per un uomo. Al di là del suo Credo. E poi la religione non c'entra nulla. Il barone non è neanche credente.” Fissandola. “No, non so come possiate abbigliarvi voi infedeli... immagino in modo esotico.” Sorrise. “Da piccola mi raccontavano spesso favole tratte da Le mille una notte... ed io passavo interi pomeriggi ad immaginare gli abiti della principessa amata da Aladino e di quella salvata da Sinbad... ma immagino siano solo fandonie fiabesche, no?” Scosse il capo. “Il barone? Vuoi sapere com'è? Come tutti gli uomini ricchi e potenti. E presto lo vedrai.”
Lady Gwen
12-01-2016, 04.12.41
Cercavo di ignorare le battute dei soldati.
A quella frase lo guardai seria, impassibile, poi mi voltai, fingendo di ignorarlo, ma di nascosto schioccai le dita, facendo rotolare delle pietre vicine che lo fecero arrivare a terra e lo guardai con soddisfazione, per poi voltarmi verso l'altro soldato .
"Mi chiamo Gwen Ygraal, vengo da Corc e possiedo un negozio, un'erboristeria."
Guisgard
12-01-2016, 04.14.38
I due fratelli cucinarono i fagiani e poi si sedettero a tavola.
“Infatti.” Disse mangiando Tomas ad Altea. “Il censimento riguarda gli stranieri, non certo noi. Perchè mi fai questa domanda? Ovvio che non ci riguarda.” Bevendo. “Davvero ottimi questi fagiani... non avevo alcuna intenzione di lasciarli sulla tavola del barone.” Ridendo. “Comunque tranquilla, con la storia del censimento che li sta impegnando, non si accorgeranno certo che mancano questi due fagiani dalle terre baronali.” Divertito.
Guisgard
12-01-2016, 04.21.55
Le pietre rotolarono magicamente ed il soldato si ritrovò in terra, davanti agli altri militari divertiti.
“Accidenti...” disse alzandosi con rabbia “... ha bisogno di qualche lavoretto questo castello... o ci crollerà in testa prima o poi...”
“Corc?” Ripetè il soldato che annotava le informazioni per il censimento. “Dove diavolo si trova Corc?” Fissando Gwen.
“Un'erboristeria...” avvicinandosi a lei un altro di quei militari “... dunque lavori con le erbe e con i fiori... attenta o qualcuno ti darà della strega...” ridendo “... la gente è davvero ignorante... ma se qualcuno ti infastidisce poi sempre venire da noi... vero, amici?” Agli altri soldati. “Magari faremo amicizia, no?” Con modi lascivi.
“Ora piantatela e lasciatemi annotare queste informazioni!” Il soldato che annotava rivolto agli altri militari. “Dunque, dicevamo... ah, si... Cort... dove diamine si trova?” Guardando Gwen.
Lady Gwen
12-01-2016, 04.29.04
Stavo per rispondere al soldato, quando sentii gli altri insistere.
Non c'era nulla da fare, con quelle bestie, non meritavano nemmeno l'appellativo di uomini.
"Corc" correggendo il militare "È un paese del Nord. Cos'è, non si studiano qui i territori fuori da Sygma? Non esiste solo questa città, al mondo. Adesso, se non c'è altro, avrei fretta" con aria scocciata, guardandolo.
Dacey Starklan
12-01-2016, 10.15.32
<< Allora se la religione non centra nulla smettila di chiamarmi infedele. Ho un nome. Mi chiamo Dacey>>
La stoffa acquamarina mi piaceva particolare e in effetti era il caso che mi cambiassi, avevo ancora le vesti indossate il giorno del mio rapimento.
<< Va bene, ti spiegherò come fare allora, non è difficile una volta compreso il modo in cui si piega la stoffa per creare un bel effetto. Le Mille e una notte?>> e sorrisi appena, << le ho studiate, mi piacciono molto anche se io non arrivo da quei luoghi. Mia madre sì però, le sue terre si perdono al di là della Persia. No, io sono nata in un isola vicino mediterranea, nata e cresciuta lì quindi non posso del tutto confermare che le mille e una notte narrino un modo eccessivamente fiabesco, ma non posso neanche negarlo. Quando andrò a trovare i miei nonni materni forse scoprirò qualcosa in più... Se ci andrò a questo punto... Dipende tutto dal barone il mio destino ora >> e quella frase fu pronunciata con ironia mista a disprezzo.
Finalmente ottenni dell'acqua calda in un catino con cui lavarmi, togliendomi di dosso la salsedine e la polvere, quindi fu il turno dei capelli e quando mi sentii meglio tornai al vestito.
Presi delicatamente la stoffa da un lato e iniziai ad avvolgerla con sapienza intorno alla vita, arricciandola e gonfiandola per poi passare al busto fino a formare un abito dal taglio evidentemente orientale, forse non molto adatto al clima ma non sapevo altro modo per vestirmi.
Chiesi aiuto a Betta per l'acconciatura, più elaborata di una semplice treccia nella quale inserii un paio di fiori presi dal vaso nel centro della stanza.
<< Non avete del kajal? É una sostanza nera, per decorare gli occhi >> Forse era sciocco ma non ero abituata a vedermi senza, mi faceva sentire paradossalmente nuda l'assenza del trucco
Mi guardai allo specchio, soddisfatta ma non detto, certo viste le mie condizioni però avevo fatto del mio meglio.
" Una donna é pur sempre una donna" aveva detto Betta, chissà che l'agghindarmi avrebbe avuto i suoi vantaggi, magari avrei persuaso l'uomo a lasciarmi andare o magari... Preferii non pensare ad altre ipotesi, beh peggiori per la mio sorte
<< Va bene, sono pronta. Non facciamo aspettare oltre questo barone>>
Altea
12-01-2016, 16.13.52
Posai il bicchiere di vino.."Tomas, devi stare attento...se ti prendono in una terra del barone fai una brutta fine..anzi la facciamo entrambi. Sei diventato una sorta di Robin Hood che ruba ai ricchi per dare ai poveri?".
Rimasi pensierosa, alzandomi e presi un lumicino visto stava per fare notte.."E' tardi, devo andare a dormire, domani mattina devo andare a lavorare presto in taverna..il censimento, ovvio siamo di queste parti non lo dobbiamo fare ma sai che siamo nascosti, non vorrei ci trovassero..e se vai nelle terre del barone faremo questa fine" un momento di silenzio e guardai con i miei verdi occhi il volto di sfida e indifferente di Tomas, per nulla preoccupato.."Ma non ti sembra strano questo censimento? Perchè riguarda solo gli stranieri e non la gente del popolo? Stanno forse cercando qualcosa o qualcuno..ma non ho sentito pericoli di estranei..anzi il pericolo sta nel barone e nei suoi odiosi uomini che vengono ad ubriacarsi ogni giorno in taverna, ma li so tenere a bada". Però quel pensiero mi rimase in mente...forse cercavano qualcuno.
Salutai mio fratello e salii le scalette di pietra, poggiai la lanterna su un tavolino di legno, vi soffiai e mi stesi sul giaciglio coprendomi di coperte di lana grezza e mi addormentai.
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Osservai la scena con un sorrisetto divertito, per poi rimettere a posto i pugnali nel bracciale di cuoio.
Quello sì che era stato un bell'acquisto.
Finalmente arrivò un soldato con un po' di sale in zucca, che ci portò da chi di dovere.
Avrei comunque chiesto la testa di quel soldato, o meglio avrei avvisato il barone che intendevo farlo fuori.
Non che io chiedessi mai il permesso di fare qualcosa, ma mi sembrava cortese avvisare.
Seguimmo l'altro soldato, mentre mi guardavo in giro incuriosita.
Era sempre così quando arrivavamo in un nuovo luogo.
Lasciammo i cavalli e avanzammo a piedi, con passo marziale e saguardo distaccato.
Avevamo una reputazione da difendere, dopotutto.
Reputazione che spesso e volentieri ci precedeva.
Entrammo nella stanza, e ci ritrovammo al cospetto di quello che doveva essere il capo delle guardie.
Maresciallo l'aveva chiamato il soldato.
"Salute, maresciallo..." Con un cortese e secco cenno del capo "Il mio nome è Clio, e sono il comandante dei Montanari.. Costui invece è Elas.." Indicando il giovane dai riccioli scuri al mio fianco "Il mio luogotenente... Tratterete principalmente con noi, anche se i Montanari sono dei pari..." Puntualizzai.
Ormai eravamo molto più che una compagnia di ventura, eravamo fratelli.
"Volete illustrarci il nostro incarico?" Chiesi, scrutando il maresciallo.
Marwel
13-01-2016, 00.08.12
Marwel camminava per la città con le briglie strette in mano, accompagnata dal suono leggero degli zoccoli di Mantya. Non sapeva dove andare e non voleva destare sospetti e attirarsi nemici.
Sentì il bambino dire che, in quanto straniera, sarebbe dovuta andare dai soldati. La cosa non le piacque per nulla, ma non poteva tirarsi indietro. Sapeva bene cos'accadeva a chi ignorava le leggi di Sygma.
Chiese a delle donne dove avrebbe dovuto presentarsi per registrarsi in città e dopo un'ora di cammino, e dopo essersi persa più volte, arrivò nel luogo in cui avrebbero registrato il suo nome.
Legò le briglie di Mantya attorno al ramo basso di un albero e si mise in coda.
Guisgard
13-01-2016, 01.33.28
“Non avere fretta...” disse il soldato a Gwen “... ci sono alcune domande a cui rispondere... a quale Credo religioso appartieni? Che simpatie politiche nutri? Infine, se hai parenti o amici Capomazdesi.” Fissandola.
Guisgard
13-01-2016, 01.37.19
Marwel in sella alla fedele Mantya giunse al castello baronale, dove i soldati registravano gli stranieri che si presentavano per il censimento.
Non vi era molta gente, in quanto i pochi stranieri rimasti erano perlopiù noti alle autorità.
La ragazza notò alcuni militari sotto un androne.
Lì ci si presentava per il censimento.
Lady Gwen
13-01-2016, 01.40.55
Ecco che le cose si complicavano.
"Non ho credo nè religioso, nè politico, non mi interesso dei fatti di politica e non ho nessun parente o amico Capomazdese" risposi, tranquillamente.
Odiavo mentire sulla mia religione, era la cosa in cui credevo di più, ma non potevo parlarne e dovevo scegliere il male minore.
Marwel
13-01-2016, 01.42.12
Marwel si voltò e vide alcuni soldati. Il suo sguardo si posò su una figura femminile a cui venivano poste delle domande e decise quindi di raggiungere quei militari e attendere il suo turno.
Doveva pensare ad un nome e doveva farlo subito.
Guisgard
13-01-2016, 01.56.21
Betta sorrise a quelle parole di Dacey.
“E sia...” disse “... non ti chiamerò più infedele... è un modo di apostrofare voi orientali e in tutta sincerità lo ripeto senza alcuna malizia e disprezzo. Ma come detto non mi rivolgerò più a te in tal modo.”
E l'aiutò a prepararsi.
Ed alla fine la stessa Betta ammirò la bellezza della principessa egea.
La figura di Dacey poteva in effetti essere paragonata senza sfigurare alle belle dame di Sygma.
L'abito di foggia orientale che indossava metteva in risalto il suo corpo squisitamente armonioso, insieme ad un velo di seta verde che ben si intonava alla sua carnagione chiara.
Gli occhi ambrati e luminosi, l'arcata armonica delle sopracciglia, il naso ben conformato, i denti bianchi come perle e la folta treccia corvina, acconciata con maestria in una piccola spirale di riccioli attorcigliati che scendevano sul collo slanciato e sul seno che si intravedeva appena sotto una zimarra di seta persiana, ricamata con fiori naturali su un fondo di acquamarina.
“Andiamo, il barone ci attende.” Betta guardando Dacey.
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Dacey Starklan
13-01-2016, 02.03.26
Non c'era altro da fare se non seguire la ragazza, con estrema titubanza ma camminando con la fierezza che mi era stata insegnata.
Ero sicura del mio aspetto, di me stessa e delle mie capacità. Dovevo solo non farmi prendere dalla paura e sarebbe andato tutto bene. Almeno questo mi dicevo mentre procedevo per i corridoi.
Da un certo punto ero a che incuriosita dal barone.
Guisgard
13-01-2016, 02.09.20
Il soldato condusse Clio ed i suoi compagni dal Maresciallo.
Era questi un uomo oltre la quarantina, alto, asciutto e robusto, di un fisico temprato dalle lunghe fatiche e dal continuo esercizio.
Come se egli avesse affrontato e vinto mille prove e nel contempo fosse pronto a sostenerne altrettante.
Sul capo aveva un berretto purpureo foderato di pelliccia e sul volto aveva impressa un'espressione volta ad incutere rispetto, se non addirittura timore agli sconosciuti.
I lineamenti erano marcati ed intensamente espressivi, mentre gli occhi, acuti e penetranti, sembravano voler sfidare ogni opposizione al suo volere.
Una lunga e profonda cicatrice sul sopracciglio gli dava un'espressione ancor più severa e un che di sinistro.
Il Maresciallo fissò uno ad uno i mercenari, soffermandosi infine su Clio.
“Il vostro incarico” disse alla ragazza “è alquanto semplice. Difendere ad ogni costo la legge e chi la rappresenta in queste terre. Contro ogni tipo di nemico.” Sentenziò il Maresciallo, per poi togliersi il berretto.
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Guisgard
13-01-2016, 02.13.04
“Ottimo modo di vivere.” Disse il soldato a Gwen. “Così eviterai molti malanni.”
E tutti gli altri soldati risero.
In quel momento si avvicinò Marwel.
“Eccone un'altra.” Uno dei soldati indicandola.
“Avanti...” il militare che annotava a Marwel “... nome, provenienza, mestiere, Credo Religioso e idee politiche.” Domandò a raffica alla giovane appena giunta.
Scrutai il maresciallo cercando di comprendere la sua indole.
Spesso i particolari rivelavano molto di una persona, anche al primo sguardo.
E il maresciallo sembrava un ottimo militare, un uomo spiccio e pratico.
Restai ad osservare l'uomo mentre ci illustrava il nostro incarico.
Tutto qui? Pensai.
Niente ribelli da stanare, damigelle da salvare, niente missioni estreme che i normali soldati non avevano coraggio di affrontare?
Beh, il barone doveva essere davvero molto ricco se poteva permettersi niente meno che i Montanari per delle semplici mansioni di difesa.
Meglio per noi, un po' di riposo non ci avrebbe certo fatto male.
"Ottimo.." dissi, annuendo, evitai di dire che eravamo abituati a ben altro, per non sminuire il compito che ci era stato affidato.
Avevamo tutto l'interesse a far credere che per noi era un incarico di tutto rispetto per non mettere in discussione la nostra paga.
Che era davvero alta, o non saremmo arrivati lì.
O avrei trovato una scusa per evitare di tornare a Sygma.
Ma tanto ero sicura che nessuno mi avrebbe riconosciuto, erano passati anni dopotutto.
"Siamo reduci da un lungo viaggio, se non avete urgente bisogno del nostro intervento in qualche questione, vi sarei grata se ci mostraste i nostri alloggi.." dissi al maresciallo.
Guisgard
13-01-2016, 02.23.09
Betta condusse Dacey fuori dalla stanza.
Attraversarono un lungo corridoio, per poi salire una scalinata in pietra consumata.
Infine giunsero in una saletta laterale, scandita da alte bifore, dove vi era un uomo.
Indossava abiti civili, da dignitario, eppure una spada corta, usata per la difesa personale, guarniva il suo cinturone.
Era alto e robusto, dai corti capelli biondi e l'espressione pulita.
“Il barone ci attende, messer Jean.” Disse Betta all'uomo.
“E' lei l'ostaggio?” Jean fissando Dacey. “E' molto bella.”
“Si, è lei.” Annuì Betta.
“Venite...” Jean alle due ragazze, dopo aver indugiato qualche istante sulla bella principessa egea.
E i tre arrivarono davanti ad una porta di robusto legno.
Lady Gwen
13-01-2016, 02.24.30
Feci un sorrisino beffardo al soldato, tornando subito seria e spostandomi per far avvicinare la ragazza dietro di me.
"Ah dimenticavo" voltandomi verso i soldati "È impossibile che fossi io quella che batte per le strade tutte le sere, altrimenti mi sarei ricordata delle vostre madri, scommetto che sono delle gran lavoratrici" con un sorriso, per poi andarmene senza dargli modo e tempo di rispondere.
Raggiunsi poi l'erboristeria, la aprii e mi sedetti al bancone a consultare l'herbarium in attesa di qualche cliente.
Dacey Starklan
13-01-2016, 02.29.24
Arrivammo infine in una saletta,superato da corridoio e le scale.
Mi ritrovai dinanzi ad un uomo ben vestito, dai tratti decisi e nordici. Lo squadrai per un attimo credendo che fosse il barone ma da come gli si rivolse Betta capii di essere in errore. Si chiamava Jean e stava a lui introdurmi al barone.
Finsi di non notare la sua occhiata fin troppo lunga e lo seguii fino alla porta.
Guisgard
13-01-2016, 02.31.05
Il Maresciallo fissò Clio.
“No, per ora non ci sono compiti urgenti per voi...” disse con tono secco “... ma è bene che comprendiate come stanno le cose qui... io sono ser Fagan, Maresciallo di Monsperon... la più alta carica militare di queste terre dopo il barone naturalmente. Sarete al suo servizio e ne difenderete le terre e l'autorità, oltre che la persona. Egli non è in buoni rapporti con il vescovo e la Chiesa, dunque ogni giuramento prestato dai suoi vassalli è annullato. Per questo si è circondato di uomini i cui servigi possono essere comprati. Insomma, mercenari. Come voi. Se farete il vostro dovere riceverete quanto pattuito. Questo è quanto.” Guardò un soldato e gli fece cenno di condurli nei loro alloggi.
Poco dopo, Clio ed i suoi fratelli avevano preso possesso degli alloggi preparati per loro.
“Cosa pensi di questo luogo?” Elas a Clio.
Guisgard
13-01-2016, 02.35.25
A quella pungente battuta di Gwen, i soldati restarono sorpresi e non fecero in tempo a replicare.
La ragazza infatti andò via.
Aveva svolto il suo dovere rispondendo alle loro domande.
“Quella ragazza merita una lezione...” disse fra i denti uno dei militari, mentre la fissava andare via.
La giovane raggiunse la sua erboristeria e cominciò la sua giornata di lavoro.
Poco dopo entrò una nana.
Ascoltai attentamente il Maresciallo, era sempre utile comprendere al meglio il luogo in cui ci trovavamo, i compiti affidatoci, la situazione politica e militare.
Qui non sembrava poi troppo difficile, il barone si era inimicato il vescovo, e aveva bisogno di uomini.
Ottimo per noi.
Niente di folle o incosciente come ci era spesso capitato.
Semplice routine militare di difesa, una passeggiata.
Fui lieta di prendere possesso dei miei alloggi, erano abbastanza spaziosi, più di quanto mi aspettassi.
Evidentemente il barone ci teneva a fare bella figura, bisognava dargliene atto.
Poco dopo ci riunimmo tutti, ed Elas mi parlò.
"Beh, mi sembra abbastanza semplice come compito.. niente che non avrebbero fatto le guardie se non avesse avuto problemi col vescovo.. evidentemente il barone è un uomo che crede di poter comprare tutto col denaro..." sorrisi "E nel nostro caso ci ha visto bene...".
Sprofondai in una poltrona.
"Voi che ne dite?" chiesi agli altri "Dannazione muoio di fame, spero ci diano da mangiare in questo posto.." guardandomi attorno.
Lady Gwen
13-01-2016, 02.40.36
Ero intenta a leggere, quando i campanelli della porta d'ingresso mi destarono ed entrò una nana.
Chiusi l'herbarium.
"Salute a voi" le dissi gentilmente "Di cosa avete bisogno?"
Guisgard
13-01-2016, 02.46.15
Jean bussò e poi aprì la porta, facendo segno a Dacey e a Betta di seguirlo.
I tre si ritrovarono in un vasto salone, dove l'altezza era sproporzionata rispetto alla lunghezza ed all'ampiezza di quell'ambiente.
Al centro della sala dominava una lunga tavola di assi di quercia rozzamente tagliate ed approssimativamente lucidate.
Ai lati opposti del salone stavano due grandi focolari, le cui canne fumarie però erano così mal costruite che gran parte del fumo si espandeva all'interno della sala anziché trovare sfogo all'esterno, così che le lunghe travi del soffitto erano annerite dalla fuliggine.
Alle pareti erano appese armi da guerra e da caccia e ad ogni angolo si aprivano porte laterali che davano accesso ad altri locali del vasto edificio.
“Sua signoria vi riceverà quanto prima.” Disse Jean alle due ragazze, per poi riempire tre bicchieri con una brocca di vino rosso posta sulla tavola. “Prego...” offrendone un bicchiere a Dacey.
Dacey Starklan
13-01-2016, 02.51.59
Entrammo in questa enorme stanza, così diversa dagli ambienti a cui ero abituata e così, così rozza. Questa fu la prima parola che mi passò per a testa osservando i paramenti alle pareti, gli assi e i legni, per non parlare dell'insopportabile puzzo di fumo che anneriva il soffitto.
Smisi di osservare quando mi venne offerto del vino da Jean, del quale non avevo ben compreso il ruolo.
<< Io non bevo vino signore>> rifiutai il bicchiere con garbo ma con fermezza.
Volevo essere più che lucida quando mi sarei trovata faccia a faccia con il barone.
Guisgard
13-01-2016, 02.55.06
“Già, anche io ho un po' di appetito...” disse Kostor avvicinandosi ad una finestra “... ho sentito dire che la cucina qui a Sygma è davvero prelibata... io però da sempre prediligo la quantità alla qualità.”
“Immagino...” ridendo Elas “... non hai mai fatto molta differenza tra una pernice ed un pollo.”
“Piantala tu...” fissandolo Kostor “... sei invidioso perchè non vizi a tavola.”
“Mentre giungevamo al castello” intervenne Tussor “mi è parso di vedere manifesti con taglie... forse riguardano i nemici del barone, o qualche traditore in fuga.”
“Di certo toccherà a noi stanarli.” Annuì Kostor, per poi guardare Clio.
Guisgard
13-01-2016, 02.57.27
La nana entrò nell'erboristeria, facendo tintinnare i campanelli sulla porta.
“E' tardi, anzi tardissimo e non so come fare.” Disse avvicinandosi a Gwen. “E' una disdetta!” Scuotendo il capo.
Guisgard
13-01-2016, 03.00.33
“Si, ho udito dire che voi infedeli non bevete vino, né mangiate carne di maiale.” Disse Jean. “Allora neanche io ne berrò.” Sorridendo alla ragazza. “Vi è forse qualche altra bevanda che vi è concesso bere e che ora gradite? Qualche succo, oppure del latte?”
Risi a quelle parole di Kostor.
Era lui il primo Montanaro che avevo incontrato.
La sua parlata era inconfondibile, impossibile non capire che proveniva dalle montagne di Berig.
Come dimenticare le sensazioni che mi diede la sua voce quella lontana sera d'inverno?
Dapprima mi sentii a casa, anche se il dialetto di Miral era decisamente diverso.
Ma poi quelle parole.
Forse pensava che non avrei compreso, come poteva farlo, dopotutto, una ragazzina di Sygma.
Già, peccato che io non lo fossi.
Sorrisi appena, ricordando quel giorno lontano.
Il giorno che mi diede la mia nuova vita.
Poi tornai al presente con le parole di Tussor.
"Si beh, almeno ci divertiamo un po'.." sorrisi "Non vorrete battere la fiacca, né... lazzaroni.." divertita "Chissà quando vedremo questo fantomatico barone..".
Lady Gwen
13-01-2016, 03.03.46
Guardai un po' perplessa la donna, allora mi alzai e mi avvicinai a lei.
"Qualcosa non va? C'è qualche cosa che posso fare per voi?" le chiesi, con apprensione.
Dacey Starklan
13-01-2016, 03.04.16
<< Mi chiamo Dacey, per favore. Non mi piace essere chiamata infedele. E no, non mangiamo maiale, a dire il vero non ne sopporto neanche l'odore. E non amo gli alcolici. Ma non per questo dovete rinunciare al vostro vino. Spero non sia chiedere troppo per un succo di mele signore>>
Sembrava gentile quel Jean e non capivo perché dato che per tutti loro non ero altro che un infedele e in ostaggio.
Guisgard
13-01-2016, 03.12.14
“In effetti si fa desiderare il nostro barone.” Disse Kostor a Clio.
“Io credo” mormorò Elas “che il pezzo grosso qui sia il Maresciallo. Un uomo come quello ha la personalità per tenere in pugno ogni tipo di situazione.”
“Si, ma è il barone che paga.” Tussor.
“Chissà, magari è pure un bell'uomo...” civettuola Estea.
“Ne dubito...” fece Anty “... i ricchi signorotti non lo sono mai.”
“Ma quando ci portano da mangiare qui?” Tuonò Kostor.
Guisgard
13-01-2016, 03.15.35
“Oh, si, mia cara...” disse la nana a Gwen “... sono nei pasticci e forse voi potete aiutarmi... allora... timo selvatico colto al crepuscolo, mandragola di rovo e amamelide sbocciata presso un lago verdastro... ecco cosa mi occorre... ossia, in verità occorre al mio padrone e se non riuscirò a procurargliene lui si seccherà parecchio...”
Guisgard
13-01-2016, 03.18.15
Jean sorrise ed annuì a Dacey.
“Certo.” Disse, per poi chiamare un servo. “Portami del sidro di mele. Deve esserne avanzato nella dispensa. Fa presto.” Tornò a guardare la ragazza. “Dacey... bel nome... è originario dei vostri luoghi? Parlatemi della vostra terra e di voi, naturalmente. Ho sentito dire che vostro padre è un arconte di un'isoletta orientale...”
Annuii ad Elas.
"Sì, credo anche io che il pezzo grosso sia il maresciallo, immagino che il barone non si intenda molto delle cose militari, e lasci a lui il comando.. è comprensibile, dopotutto, a ciascuno il suo mestiere..." pensierosa "Immagino che non tarderemo a conoscere per bene la situazione che dovremo affrontare...".
Poi risi a quelle parole di Estea.
"Sì, ci manca solo..." scuotendo la testa divertita.
Anty la smontò, pratica come al solito.
Adoravo quelle ragazze.
"Già..." annuii a Kostor "Da mangiare, e soprattutto da bere!" esclamai.
Lady Gwen
13-01-2016, 03.21.20
Sorrisi alla donna.
"Non preoccupatevi, ho tutto" andando poi a prendere le erbe.
Pesai il tutto e preparai dei sacchetti.
"Fanno venti Taddei" le dissi poi "Potete stare tranquilla col vostro padrone" facendole l'occhiolino.
Chissà chi era quell'uomo, per fare una simile richiesta...
Dacey Starklan
13-01-2016, 03.27.25
<< Vi ringrazio >> restai in piedi osservandolo accigliata per quelle domande.
<< Volete che vi parli di me? E perché mai? Comunque no, Dacey é un nome europeo, così mi spiegò mio padre. Lui vi ha sempre ammirati, certo prima che un qualche barone mi rapisse... Il mio secondo nome lo ha scelto mia madre invece. Karishma, significa miracolo. Proprio ciò di cui avrei bisogno ora>> trovai anche il coraggio di fare un sorriso.
<< Mio padre si chiama Salman, e si è l'arconte dell'isola di Mirza, nel Mediterraneo vicino alle coste dell'Arabia. É un'isola piccola ma piena di colori e profumi, gli ulivi e gli aranci, i giardini pensili, gli stagni con i cigni, gli uccelli tra le fronde degli alberi da frutto, le fontane e i mosaici... La mia casa mi manca signore... Non mi va più di parlarne ora>>
Guisgard
13-01-2016, 03.35.00
Ad un tratto arrivò un servitore.
“Prego, signori...” disse ai mercenari “... abbiate la compiacenza di seguirmi. Sua signoria desidera che pranziate con la sua corte. Prego, da questa parte.”
“Sentito che roba?” Kostor divertito a Clio. “Siamo già diventati signori!”
E seguirono il servitore.
Guisgard
13-01-2016, 03.37.35
“Davvero” disse la nana a Gwen “avete tutto ciò che vi ho chiesto? Ne siete certa? Voglio dire... siete sicura che ognuno degli ingredienti richiesti soddisfi le condizioni che vi ho detto? Perdonate, ma devo essere sicura. Il mio padrone si indispone facilmente quando si tratta del suo giardino...”
"Tu non aspettavi altro, eh, canaglia?" risi, divertita.
Risi a quella parole di Kostor.
Si mangiava finalmente.
Ero davvero curiosa di incontrare questo barone, e di capire che tipo fosse la sua corte.
Ne avevo viste molte, dopotutto, anche se nessuna era come la corte ducale di Miral, pensai con una fitta al cuore.
Scacciai quel pensiero con un gesto della mano, quasi impercettibile.
Perché diavolo mi era venuto in mente?
Tornai al presente e seguii gli altri verso la sala da pranzo.
"Comportatevi bene, mi raccomando..." guardando i Montanari con uno sguardo divertito che voleva essere serio.
"Di certo qui il vino buono non manca.." sorrisi.
Guisgard
13-01-2016, 03.41.10
“Mi spiace di avervi fatta rattristare.” Disse Jean a Dacey, che però apparve poi subito insofferente alle ultime parole della ragazza. “Comunque sono certo che il vostro soggiorno qui sarà sicuramente piacevole. Dopotutto siete ospite, non certo prigioniera. Vedrete che non vi occorrerà alcun miracolo.”
Arrivò il servo col sidro di mele e Jean ne offrì un bicchiere alla ragazza.
Dacey Starklan
13-01-2016, 03.47.13
<< Un'ospite? Gli ospiti possono decidere quando andarsene... Dubito di avere questo privilegio o mi sbaglio? >> gli risposi seccatamente prendendo il bicchiere senza bere all'inizio.
<< Perché nessuno può dirmi cosa ci faccio qui? Mi avete chiesto della mia isola, stavo camminando sulla spiaggia, senza far male a nessuno e degli uomini mi hanno rapita e sono arrivata qui... E mi chiamate ospite?>>
Lady Gwen
13-01-2016, 03.48.23
"State tranquilla. Raccolgo personalmente tutto ciò che trovate in questa erboristeria, potete starne certa" annuendo.
Giardino... in che senso?
Ad un certo punto mi feci coraggio e glielo chiesi.
"Perdonate, ma..." esitante "Chi è il vostro padrone? Sì, insomma... voglio dire... ha fatto delle richieste piuttosto insolite, nessuno richiede quelle erbe, infatti ho dovuto attingere alla mia scorta personale e non a quella del negozio, poichè è raro che la gente le conosca..."
Guisgard
13-01-2016, 04.11.07
Prima che Jean riuscisse a rispondere a quelle parole di Dacey, ammesso che ci fosse una risposta da dare alla ragazza, una porta del salone si aprì di colpo ed apparve una figura.
Il suo abito era fatto di stoffa assai pregiata.
Il mantello con il cappuccio era del miglior tessuto di Fiandra e ricadeva in ampie pieghe aggraziate sulla sua figura robusta, per quanto un po' troppo corpulenta.
Come il suo vestire rivelava ben poco disprezzo per le vanità del mondo, così il comportamento mostrava ben pochi segni di privazione.
I suoi lineamenti potevano essere definiti semplici, comuni.
Per altri aspetti, il rango e l'apparire gli avevano insegnato a controllare i suoi modi, così che poteva assumere un'aria solenne a piacimento, anche se la sua naturale espressione era bonaria e consueta.
Eppure molti uomini riconoscevano nel barone una spregiudicata avidità mescolata ad un estremo disprezzo per ciò che non si plasmava alle sue opinioni.
Le maniche del suo abito erano foderate e bordate da sontuosa pelliccia, la mantella era chiusa al collo da una spilla d'oro e tutto l'abbigliamento era rifinito e decorato come chi vuol imporre a tutti il proprio lignaggio.
“Milord...” disse con un inchino Jean, subito seguito da Betta in questo riverente gesto.
Il barone rispose con un cenno del capo, per poi volgere lo sguardo verso Dacey.
“Per Giove...” compiaciuto il barone “... questa ragazza greca sembra il modello stesso della perfetta bellezza che ha incantato il più saggio sovrano mai vissuto! Voi cosa ne dite, messer Jean? Pare in tutto e per tutto una bellissima dama degli Uffizi di quel saggio e magnifico Lorenzo, che il nostro ancor più magnifico nemico Taddeide non è stato ancora capace di riconquistare!”
“Concordo con voi, milord.” Annuì Jean. “Ma sua signoria” aggiunse con una vaga inquietudine mista a gelosia “deve rammentare che è pur sempre un'infedele.”
“Già!” Il barone senza neanche ascoltarlo.
In quel momento, guidati dal servitore, nella sala arrivarono anche Clio ed i suoi compagni.
“Ed ecco i nostri arditi mercenari!” Il barone ai Montanari.
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Dacey Starklan
13-01-2016, 04.17.54
Ero ancora lì con il bicchiere in mano, infervorata dalle mie parole all'apparire del barone. Non v'era dubbio che fosse lui. I vestiti e il portamento erano i primi segni rivelatori.
Con deferenza posai il bicchiere e mi impegnai in un leggero inchino, giusto per non partire con il piede sbagliato anche se avrei voluto travolgerlo con le domande che avevo appena rivolto a Jean.
Rimasi impassibile mentre il barone mi guardava e non tratteneva i commenti sul mio aspetto, tutto compiaciuto.
Scoccai solo un'occhiata al biondo messere quando parlo di me di nuovo con il termine"infedele".
Speravo che finalmente il barone mi degnasse di una qualche spiegazione ma la sua attenzione cu attirata dall'arrivo di degli uomini. Mercenari.
Nulla di buono sembrava profilarsi all'orizzonte.
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Entrammo spavaldi nella sala, a testa alta e con passo deciso.
In pubblico mantenevamo sempre un certo stile, consono alla fama che aleggiava su di noi.
Non sembravamo tanto eroici, dopotutto, quando bevevamo insieme nelle taverne più becere.
Ma alla mensa di un barone, ci saremmo comportati nel migliore dei modo, come il nostro orgoglio marziale ci imponeva.
E sotto sotto la cosa ci divertiva un mondo, ma non serviva che il mondo esterno sapesse chi eravamo davvero.
Per loro dovevamo essere solo strumenti di morte, nulla di più.
Mi soffermai per un lungo istante sul barone.
Concordai con la mia prima impressione, sembrava un uomo convinto che il denaro potesse tutto, almeno a giudicare dal suo abbigliamento.
Quando si rivolse a noi, lo salutai con un cortese cenno del capo.
"I Montanari ai vostri ordini, barone.. siamo lieti di poter sedere alla vostra tavola.." con voce solenne e distaccata.
In realtà avevo una gran fame e non vedevo l'ora di mettere qualcosa sotto i denti, e soprattutto di assaggiare dell'ottimo vino.
Da quanto tempo non bevevo il vino di Sygma? Troppo, decisamente troppo tempo!
Ma i cerimoniali, seppur noiosi, erano necessari, specialmente all'inizio di un incarico.
Guisgard
13-01-2016, 04.22.02
“Il mio padrone” disse la nana a Gwen “conosce i fiori ed ogni loro proprietà. Si può dire che sono il suo unico passatempo, l'unica cosa al mondo capace di scacciare la sua inquietudine e malinconia. Nessuno in questo paese lo conosce, poiché egli vive recluso da tempo nel suo castello oltre il bosco e solo a noi servitori è concesso viverci.”
Lady Gwen
13-01-2016, 04.25.40
Sorrisi. Anche io sapevo ogni cosa, anche minima, su fiori, piante ed erbe, di qualunque tipo.
"Ho un punto in comune col vostro padrone" ridendo piano "Sembra una persona piuttosto particolare."
Guisgard
13-01-2016, 04.36.38
“Signori, signore...” disse Jean a Dacey e ai mercenari di Clio “... sua signoria lord Ferico, barone di Monsperon.”
Nella sala erano giunti anche alcuni messi vescovili, incaricati di tentare di ricucire i rapporti con il barone.
I servi intanto prepararono la tavola.
“Sediamoci, dunque.” Ferico ai suoi ospiti. “Oggi la nostra tavola è più ricca che mai.” Fissando Dacey. “Ma dove andate, bella Medea? Forse volete evitare di sedervi accanto a noi?” Guardò i messi vescovili già pronti a sedersi. “Per la bellezza ed i meriti questa giovane greca deve avere la precedenza. Via da lì, voi!” Ai messi. “Bifolchi chierici! Sedetevi più stretti e fate in modo che questa figlia di Maometto possa accomodarsi accanto a noi!” Sedendosi ed invitando i mercenari di Clio a fare lo stesso. “Faremo capire a questi zotici che è finito il tempo in cui ingrassavano con le rendite ecclesiastiche!” Con uno scroscio di risate il barone.
I servi portarono cibo e vino.
Arrivò anche il Maresciallo.
“Eccovi, nostro buon amico!” A lui il barone. “Prendete posto!”
E il pranzo cominciò.
Guisgard
13-01-2016, 04.38.31
“Eh, infatti...” disse la nana a Gwen “... molto particolare... eccentrico, lunatico ed inquieto...” annuì “... ditemi, quanto vi devo? Il mio padrone non ama aspettare...”
La cosa si iniziava a fare interessante.
Finalmente avevamo scoperto il nome del nostro ospite.
Notai dei messi vescovili, ma mi limitai a immagazzinare l'informazione senza avere alcuna reazione.
Era nostra consuetudine non immischiarci più del necessario nella politica del nostro committente.
In quel caso non era molto difficile, certo solo Qurt era cattolico, ma ci vantavamo di essere eredi dell'antica Romanitas, quindi le differenze di qualunque genere non erano un problema per noi, c'era qualcosa di molto profondo ad unirci gli uni agli altri: il rispetto e la fratellanza.
Mi stupii di vedere una bellissima ragazza dalle fattezze orientali alla corte del barone.
Una sposa esotica? Poteva essere.
Una schiava? No, il suo portamento era nobile.
Bottino di guerra allora? Chi poteva dirlo, e sicuramente non erano affari nostri.
Prendemmo posto relativamente in disparte, e iniziammo a gustare le prelibatezze che il pranzo ci offriva.
Guisgard
13-01-2016, 05.00.22
“Il censimento serve a capire se tra gli stranieri vi siano traditori.” Disse Tomas ad Altea. “Ossia simpatizzanti dei Capomazdesi. Vogliono in pratica cancellare ogni possibile presenza filo Taddeide da queste terre. Chierici compresi, visto la Chiesa patteggia per i Guelfi di Capomazda, vassalli di Roma. Ma non pensare a queste cose. Vedrai che ci lasceranno tranquilli. Non sarà certo un po' di cacciagione a metterci nei guai.”
Altea poi andò a dormire.
La notte trascorse serena e poco dopo l'alba la donna si svegliò.
Guisgard
13-01-2016, 05.09.45
Il pranzo proseguì, col barone che non perdeva occasione di fissare interessato Dacey e di lanciare frecciate sgradevoli verso i messi vescovili.
Tutto ciò sotto gli sguardi dei mercenari che osservavano ed immagazzinavano ogni cosa.
Ma ad un tratto proprio Clio notò qualcosa.
Un servo entrò e si avvicinò al Maresciallo Fagan parlandogli ad un orecchio.
Ed il militare mutò espressione.
Dacey Starklan
13-01-2016, 12.31.25
Ecco che scoprii il nome del mio sequestratore, lord Ferico, non lo avrei mai scordato.
Intanto la sala si stava riempiendo e oltre ai mercenari si aggiunsero degli uomini dagli abiti religiosi cristiani.
Tutta quella gente era così diversa da me, tutti quanti e tutti potenziali nemici.
Ero titubante sul da farsi, non capivo il mio ruolo a quella tavola ma dovetti sedermi, su "invito" del barone, che piuttosto sgarbatamente disse ai vescovi di farmi spazio. Ne rimasi stupita, non mostrava alcun rispetto per i ministri della sua fede. E mi stupiva anche che tenesse alla sua tavola dei soldati che non erano fedeli ad altro che ai soldi. Era davvero una strana tavolata e io mi trovavo nel mezzo.
In silenzio e in modo composto alla fine mi sedetti come indicato ma rimasi in silenzio, ancora una volta ignorando le grandi lodi che rivolgeva a me il barone. Nella mia testa c'era sempre e solo una grande domanda che attendeva una risposta. Perché mi trovavi lì e cosa volevano da me.
Guardai la tavola, riccamente imbandita e notai subito il vino e una portata con il maiale arrosto. Cercai di non mostrare il mio disgusto per l'odore forte che emanava e mi concentrai sui commensali. E fu con grande stupore che vidi un'altra donna, non una dama ma una donna in abiti mercenari. La fissai nuovamente cercando di essere discreta. Quella si che era una novità per me.
L'ultimo invitato prese il suo posto e tutti iniziarono a mangiare di gusto. Tutti tranne me, non avevo alcuna fame e mi sforzavo di mandar giù qualche forchettata. Tanto più che a casa io non usavo le forchette.
Le occhiate del barone erano insistenti, cercavo sempre di ignorarle ma erano piuttosto invadenti.
Lady Gwen
13-01-2016, 14.07.20
"Venti Taddei" dissi alla donna.
Particolare, eccentrico, lunatico, inquieto... Avrei voluto saperne di più su quell'uomo, che aveva avanzato una richiesta così particolare, ma la donna aveva fretta e non volevo che avesse problemi facendo tardi per soddisfare la mia curiosità su cose che forse non mi interessavano.
"Di qualsiasi cosa avrete bisogno, io sono sempre qui" sorridendo.
Altea
13-01-2016, 15.50.15
La luce del Sole fece capolino dalla finestra della torre, mi alzai e la aprii affacciandomi al terrazzo ed ammirando il panorama. Il cielo screziato di rosa e giallo si confondeva tra il verde dei boschi, dei vigneti e dei campi e respirai a pieni polmoni l' aria fresca di quel mattino di sole, sebbene fosse ancora freddo.
Misi un pentolone a scaldare mentre bevevo del the per colazione, versai l' acqua in una tinozza e ci versai dei sali da bagno profumati. Erano un dono di una dama, Madame Sibille..era venuta da poco a Montsperon e per la gratitudine per i giorni in taverna mi diede questo dono per me molto prezioso..erano profumati alla rosa e vaniglia.
Dopo quel prezioso bagno, mi vestii in fretta e mi pettinai i lunghi capelli, indossai il pesante mantello e cinsi la spada attorno alla vita.
Uscii furtivamente dalla rocca e pensai alle parole di Tomas. Lui era già uscito..non mi aveva convinto. Si sapeva tra il popolo vi erano pure dei traditori..cosi loro li chiamavano ma erano persone dalla parte del Giusto. E i nostri genitori erano stati tra quelli solo per aver servito a suo tempo i Signori di Capomazda, solo per aver dato ospitalità per mesi a quel maestro d' armi..e sinceramente se dovevamo avere un padrone avrei preferito di gran lunga il Duca di Capomazda. Detestavo quello sbruffone del Barone, il suo Maresciallo Fagan e tutti i suoi soldati.
Presi Cruz per le briglie e scesi lentamente la stradina e una volta arrivata alla via del bosco, salii in groppa e lo spronai. L' anziana Odina era già al lavoro e le sorrisi stavolta con un cenno del capo, come i boscaioli o altra gente del popolo.
Dopo un pò arrivai in taverna ed entrai, salutai il padrone e la moglie, e vi era pure la figlia.."Salve, vi sono nuovi arrivi?Novità?" e mi misi a preparare le colazioni per gli ospiti, che presto sarebbero scesi, e per coloro che si fermavano per un ristoro.
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Lady Gaynor
13-01-2016, 18.03.23
Una pallida luce filtrava attraverso le tende, raggiungendo il mio letto. Era ora di alzarsi, quella mattina avrei dovuto presentarmi al castello del barone per il censimento. Erano circa dieci anni che soggiornavo stabilmente a Sygma, ma ero pur sempre una straniera del sud. Mi alzai e la prima cosa che feci fu aprire le tende e lasciare che la luce inondasse la stanza. Il riverbero del sole sui cipressi li rendeva ancora più verdi e brillanti... la natura rigogliosa di quel posto era uno spettacolo a cui non ci si abituava mai. La maggior parte della mia vita era trascorsa abitando sul mare, un paesaggio che adoravo, ma che non era riuscito a tenermi legata a sé. Né lui, né la mia famiglia, né tantomeno mio marito... tutto era solo un lontano ricordo, che andava sbiadendo nel tempo. Chiamai Ensa, la mia fedele servitrice. "Per favore, Ensa, prendimi l'abito color rame, con il copricapo lungo..."
Dopo essermi vestita, scesi giù per un veloce thè caldo. Faceva freddino, e il liquido bollente fece egregiamente il suo dovere, riscaldandomi tutta. Indossai quindi il mantello e uscii dal palazzo, diretta alla retrostante scuderia. Salutai Pepe, il vecchio stalliere, e feci sellare Elinor, la mia vecchia e fida cavalla. Ne avevamo passate tante insieme! Montai in sella e mi diressi al castello dove, una volta arrivata, trovai delle guardie. "Salute a voi, signori, sono qui per il censimento..."
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Mangiammo e bevemmo a volontà, il cibo era davvero squisito così come il vino.
Oh, quanto mi era mancato il vino di Sygma.
E dire che non era nemmeno il mio preferito, avevo una passione per il bianco di Lortena, ma c'erano tanti ricordi in quel nettare dal profumo inconfondibile.
Sorseggiai il mio prezioso vino ad occhi chiusi, permettendo a quei ricordi di invadere la mia mente e il mio cuore per un solo istante.
Un istante, non di più.
Riaprii gli occhi e mi inserii nella frivola conversazione dei miei uomini.
Per un momento il mio sguardo incrociò quello della bella giovane orientale, le sorrisi e le rivolsi un gentile cenno di saluto.
Ma poi la mia attenzione fu totalmente catturata da qualcos'altro.
Un soldato si avvicinò al maresciallo, e questo sbiancò.
Quell'espressione poteva voler dire una cosa sola: guai.
Chissà però se ci riguardavano o meno.
Lo avremmo scoperto presto.
Guisgard
13-01-2016, 19.13.33
Il pranzo continuava, con i commensali tutti intenti a gustare il sontuoso pasto.
“Ottimo vino.” Disse Tussor.
“Ed il cibo non è da meno.” Mangiando Kostor, seduto accanto a Clio.
“Per la barba di Belzebù!” Esclamò il barone Ferico guardando Dacey che perlopiù faceva atto di presenza a tavola. “Si direbbe che la nostra ospite non apprezzi la compagnia di questa vivace tavolata!”
“Sono infedeli, milord” uno dei messi vescovili “e sono abituati a cibarsi come bestie, visto che non usano forchette e coltelli, ma assaporano i loro intrugli speziati direttamente con le mani.”
“Cosa che non impedirebbe a voi chierici” replicò Ferico “di ingrassare comunque, visto non fate altro da secoli, accaparrandovi i frutti della superstizione popolare ed i tributi del vostro conveniente appoggio a noi nobili.” Con disprezzo. “Ma da oggi le cose cambieranno.”Tornò a fissare Dacey. “Forse la nostra bella odalisca non ama i cibi del mondo libero. Avanti, ditemi, cosa vi garba mangiare? E' nostro interesse che voi troviate diletto in questo soggiorno Sygmese.”
Intanto il Maresciallo Fagan conversava a bassa voce con il servitore giunto poco prima a riportargli qualche notizia che lo aveva turbato non poco.
Guisgard
13-01-2016, 19.18.01
“Grazie, ragazza mia.” Disse annuendo la nana a Gwen. “Siete molto gentile e di certo verrò di nuovo qui da voi in caso di altre particolari richieste del mio padrone.” Lasciò il denaro sul banco. “Eccovi il denaro. A presto e grazie ancora.” Ed uscì.
Ma uscita la nana, Gwen si accorse che aveva perso qualcosa.
Uno dei sacchetti appena comprati.
Dacey Starklan
13-01-2016, 19.21.57
Non potevo tacere più dopo quello scambio di battute tra il barone e un chierico. Tanto più che ero stata persino interpellata.
<< Perdonate ma al momento sto usando forchetta e coltello esattamente come fate voi perciò non vedo il motivo delle vostre parole dispregiative nei miei confronti e nelle mie tradizioni.>> spostai la mia attenzione sul barone, guardandolo davvero per la prima volta.
<< Milord la vostra tavola é imbandita senza difetti, semplicemente non ho molto appetito. Quanto al mio soggiorno qui>> e mi morsi la lingua per non dire di più e attirare la sua ira. Piuttosto risposi al sorriso dell'altra unica donna al tavolo, era però un sorriso tirato, che qualunque donna avrebbe letto come forzato.
Lady Gwen
13-01-2016, 19.23.03
Sorrisi alla donna e riposi i soldi nella cassa.
Mentre riprendevo a leggere, mi accorsi che la donna aveva perso uno dei sacchetti.
Subito mi precipitai a prenderlo.
"Madama! Avete smarrito un sacchetto!" urlai fuori dalla porta.
Guisgard
13-01-2016, 19.25.13
Altea arrivò alla taverna, dove subito si mise al lavoro.
I clienti cominciavano ad arrivare alla spicciolata ed il profumo del pane cotto, del latte e lo schioppetto del focale già inebriavano l'atmosfera di quell'ambiente.
Monsperon sul suo felice colle era un luogo freddo di questi tempi ed un posto caldo in cui mangiare e scaldarsi era sempre ricercato dalla gente.
Ma mentre Altea serviva ai tavoli, ad un tratto, un contadino entrò e si fermò a bere al bancone.
E tra un sorso e l'altro conversava con il taverniere.
“Brutta storia...” disse il villico “... i soldati del Maresciallo giravano non troppo lontani da qui... e ciò vuol dire solo una cosa... guai per qualcuno... alla salute.” E finì il suo bicchiere.
Il pranzo continuò, con il barone che punzecchiava i chierici, certo non facevano del loro meglio per mettere a suo agio la ragazza orientale.
Che giustamente sbottò.
Compresi che forse non era lì di sua spontanea volontà.
E quando mai una donna nobile era libera? Pensai, con una fitta dolorosa.
Il sorriso che mi rivolse era forzato, come biasimarla.
Io li avrei accoltellati, pensai con un sorriso divertito.
Ed era stato proprio quel temperamento a mettermi nei guai.
O forse chissà, quel temperamento mi aveva salvato da una vita che non faceva per me.
Non avevo l'abitudine di intromettermi nelle conversazioni dei nostri committenti.
Più che altro ero sempre più curiosa di capire cosa turbasse il maresciallo.
Altea
13-01-2016, 19.31.39
La taverna si affollava della gente che aveva preso ristoro dal freddo e dei suoi ospiti, mi affaccendavo tra i tavoli e servendo al bancone.
Presi delle ciotole e le misi nell' acqua per lavarle quando un contadino arrivò al bancone.
Come molti parlava col taverniere, un uomo forte e gioviale, e sorseggiava del buon vino dei vigneti di Monsperon ma non potei fare a meno di udire le sue parole.
Mi fermai con la pezza in mano e una ciotola nell' altra e pensai subito a Tomas ma prendendomi di coraggio iniziai a strofinarla energicamente ... "E voi che pensate? Chi potrebbe essere nei guai...poichè gli stranieri sono presi dal censimento".
Guisgard
13-01-2016, 19.41.51
Gayor lasciò il suo palazzo ed in sella alla fedele cavalla raggiunse il castello baronale.
Il suo portamento e naturalmente i suoi abiti palesavano il censo ed il blasone di questa nobile dama del Sud.
E ciò ovviamente impedì ai soldati adibiti ad annotare informazioni per il censimento di oltraggiare la bella Gaynor, come già avevano fatto con Gwen e Marwel.
La bellezza di Gaynor dopotutto non passava inosservata in questi luoghi.
Il suo era il tipico fascino delle donne di Mezzogiorno.
Una bella ragazza, dai capelli di un biondo lieve che avanzava verso un chiarore soffuso simile al fulvo bagliore del Sole su un lago al tramonto, gli occhi piccoli e vellutati, screziati di un verde misto ad un tenero giallino.
Le forme erano morbide, come modellate sulle descrizioni di quelle eroine antiche che animavano gli scritti di Plauto, di Terenzio o di Menandro.
Vi era nei suoi modi un'innocente eppur chiara sensualità, un'inebriante aria di seducente candore, come Callimaco amava raccontare delle schiave di Alessandria.
“Venite pure avanti, milady.” Disse uno dei militari, preparandosi ad annotare il tutto. “Ditemi... il vostro nome, l'occupazione, il luogo in cui dimorate, il vostro Credo Religioso ed eventuali simpatie politiche.”
Guisgard
13-01-2016, 19.59.30
“Ah, questa poi...” disse divertito il barone Ferico a quelle parole di Dacey “... sentito come la nostra ospite comprende e parla la lingua di noi battezzati?”
“Milord!” Alzandosi di scatto uno dei messi. “Dovremmo restare qui a farci insultare da una donna infedele? Noi, inviati di Sua Grazia il vescovo? Vi rammento che il nostro arrivo qui è volto a chiarire gli screzi tra voi ed il vescovo!”
“Oh, sentite i chierici come manifestano il loro orgoglioso disprezzo.” Sorridendo il barone. “Eppure nei Vangeli il Vostro Pastore ed i Suoi Discepoli manifestavano sovente umiltà, giusto?” Fece un cenno ad uno dei servi e questi gli portò una lettera. “Ecco...” mostrando Ferico la missiva ai due messi “... questa è la risposta che attende il vostro padrone... portatela dunque al vescovo.”
I due messi annuirono e presero la lettera.
Entrarono due soldati per scortali all'uscita.
Ma quando furono accanto alle finestre del salone, i due militari afferrarono di peso i messi e li scaraventarono fuori, facendoli precipitare nel fossato sottostante.
“Ah, per Satana e tutta la sua ribelle corte di demoni!” Ridendo Ferico. “Che volo che hanno fatto! La lettera si sarà di certo bagnata, ma tanto non giungerà mai al vescovo!”
Tutto ciò davanti ai mercenari di Clio.
Fagas, invece, non sembrava stupito di quel duplice e barbaro omicidio, sempre più preso dalla segreta conversazione col suo servitore.
Lady Gaynor
13-01-2016, 20.00.31
Uno dei soldati rispose al mio saluto e mi porse delle domande. A quanto pareva, al barone interessavano religioni e politica... "Io sono Lady Gaynor, marchesa delle Flegee, ma dimoro stabilmente nel mio palazzo di Sygma da circa un decennio. Sono cattolica e mi disinteresso totalmente delle questioni politiche. È tutto?"
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Guisgard
13-01-2016, 20.01.49
Gwen corse fuori per ridare il sacchetto alla nana.
Ma ella non c'era più.
Sembrava sparita nel nulla.
In strada infatti vi erano solo dei passanti.
Guisgard
13-01-2016, 20.04.44
“Di certo qualcuno che avrà violato una delle tante leggi imposte dal barone e fatte rispettare con la forza dagli uomini del Maresciallo.” Disse il villico ad Altea. “Dopotutto ogni pretesto è buono per imporre la violenta volontà di chi comanda.”
“Già.” Annuì rassegnato il taverniere.
Dacey Starklan
13-01-2016, 20.05.42
Gli uomini di chiesa si offesero. Ironico dato che avevano iniziato loro con l'offendere me. Il battibecco tra loro e il barone sembrò terminare con la comparsa di una lettera ma quello che accadde dopo non avrei potuto mai prevederlo.
Quasi alla porta infatti i chierici furono fermati dai soldati, sollevati come delle piume e gettati di sotto.
Udimmo un tonfo sordo che fu il loro canto del cigno.
Mi portai una mano alla bocca per trattenere un urlo.
Quale uomo osava uccidere i propri ospiti, l'ospitalità era un principio sacro. In quel momento mi sentii ancora di più in pericolo. Quel barone avrebbe potuto farmi ciò che voleva e nessuno dei presenti avrebbe mosso un dito per aiutarmi.
Lady Gwen
13-01-2016, 20.07.09
La donna non c'era più, c'erano solo dei passanti.
ero indecisa se andarla a cercare o meno.
Il fatto era che non avevo idea di dove fosse andata o di dove fosse il castello, sebbene lei stessa mi avesse detto che era nel bosco.
Pensai quindi che fosse meglio rimanere qui; le avrei messo il sacchetto da parte in attesa che venisse a prenderselo.
Guisgard
13-01-2016, 20.08.12
A quelle parole di Gaynor, i soldati si scambiarono rapidissime occhiate.
“Cattolica...” disse il militare che annotava il tutto “... e ditemi, milady... avete rapporti particolari con il vescovo? Lasciate offerte o doni presso la sua sede? Intrattenete cordiali legami? E' il vostro confessore?”
Altea
13-01-2016, 20.10.25
Cosa potevo fare..nulla..non potevo lasciare la locanda per cercare Tomas..forse non era nemmeno lui, lo avrei solo saputo tornata a casa.
E il taverniere non sapeva delle scorribande di mio fratello..a dire il vero nemmeno io e chi frequentava ma presi una scusa per vedere se potevo saperne di più.
"E' finita l' acqua messer Rion" dissi al taverniere "Vado a prenderne dei secchi fuori, farò presto..e starò attenta".
Uscii e arrivai alla fontana dove sgorgava l' acqua del fiume vicino, mi guardai attorno e presi i secchi di acqua per essere più credibile, erano pesanti ma dovevo tirare fuori tutta la forza.
Mi guardavo attorno o cercavo di sentire delle voci...o qualcuno delle persone appoggiate sulla staccionata parlare..ero in forte preoccupazione, ma avrei messo a repentaglio il mio lavoro e la vita mia e di mio fratello se mi fossi sbagliata.
Lady Gaynor
13-01-2016, 20.12.48
I soldati mi porsero strane domande, che mi fecero capire come il vescovo non fosse visto di buon occhio. Ad ogni modo, non intrattenevo con lui alcun tipo di relazione e lo dissi. "Non conosco personalmente il vescovo e non gli faccio donazione alcuna. Sono cattolica semplicemente perché così sono stata cresciuta..."
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Guisgard
13-01-2016, 20.18.52
Uno dei servi riempì la coppa del barone e questi subito la alzò per brindare.
“Benvenuta a Sygma, bella principessa.” Disse poi a Dacey.
E tutti alzarono i loro calici per brindare.
Jean allora guardò Dacey.
In quel momento Ferico si accorse però di come Fagan poco o nulla si curasse di ciò che accadeva in quella sala, preso com'era dal parlottare a bassa voce col servitore.
“Il nostro ser Fagas” fece il barone “sembra preso da ben altre questioni. Si è dunque perso in che modo abbiamo risolto la questione riguardo la sgradevole presenza di due chierici a questa tavola.”
“Milord...” a lui Fagan “... temo vi siano questioni ben più importanti da affrontare.”
“Ossia?” Fissandolo Ferico.
“Pare infatti che quella banda di fuorilegge abbia assalito il carro di alcuni esattori delle tasse, rubando tutto il denaro.” Svelò il Maresciallo.
“Ancora!” Battendo con rabbia il pugno Ferico. “Possibile che volgari fuorilegge spadroneggino sulle nostre terre!”
Guisgard
13-01-2016, 20.21.35
Gwen si rassegnò così.
Avrebbe atteso il ritorno della nana per darle il sacchetto dimenticato.
Ma mentre stava rientrando nella sua erboristeria, sentì due passanti che parlavano fra loro.
“Sembrava avesse molta fretta quella nana.” Disse uno dei due all'altro.
Dacey Starklan
13-01-2016, 20.22.45
La crudeltà del barone si era palesata in quel gesto , aveva portato la morte e ne gioiva. Ero disgustata da tutto quello. Ovviamente non brindai e nel spostare lo sguardo incrociai quello di Jean. Non avevo ancora capito bene il ruolo di quell'uomo in quella faccenda, serviva il barone però e per me questo lo rendeva colpevole quanto lui. Per questo indurii lo sguardo verso il biondo per poi ignorarlo del tutto. Come ignorai la notizia del Maresciallo. Anzi ne fui contenta, maledetto barone.
Guisgard
13-01-2016, 20.24.33
Altea usò la scusa dei secchi d'acqua da riempire per cercare di carpire altre informazioni.
E sulla staccionata della taverna stavano due uomini che parlottavano fra loro.
“Gran brutta storia...” disse uno dei due all'altro “... quei soldati non promettevano nulla di buono...”
“Povero il disgraziato che ne farà le spese...” mormorò il secondo.
Lady Gwen
13-01-2016, 20.26.22
Mentre rientravo in erboristeria, sentii due uomini parlare fra loro.
"Perdonate signori, parlavate di una nana? Ha acquistato questo pacchetto da me e lo ha perduto per strada; volevo restituirglielo, sapreste dirmi dov'è andata?"
Altea
13-01-2016, 20.29.00
Udendo le parole degli uomini sulla staccionata non sapevo se preoccuparmi o farmi salire dalla rabbia contro mio fratello se fosse stato lui il malcapitato.
Presi i pesanti secchi di acqua e mi avvicinai ai due uomini.."Salve..ne ho sentito parlare in locanda..ma cosa è successo di preciso? Perchè sia voi che un contadino parlavano appunto di un malcapitato...sapete chi possa essere?" e sorrisi loro gentilmente..ovvio bastava un sorriso e ti avrebbero detto tutto.
Guisgard
13-01-2016, 20.29.42
“Bene, milady.” Disse annuendo il soldato a Gaynor. “Ottimo politica. Dopotutto Dio è nei Cieli e non certo nelle ricche chiese del Clero.”
Gli altri soldati risero. “Potete dunque andare, milady.” Aggiunse il soldato che annotava. “Fate però attenzione se attraverserete il bosco... è infestato da fuorilegge.”
Lady Gaynor
13-01-2016, 23.23.23
Il soldato mi congedò, anche se le sue ultime parole mi misero addosso non poca inquietudine. La mia tenuta si trovava appena fuori Monsperon, tra le colline, e per raggiungerla dovevo per forza attraversare il folto bosco. Quella mattina lo avevo fatto, e nessun malintenzionato era comparso ad importunarmi. Fu forse il tono sinistro del soldato ad inquietarmi, per cui pensai che avrei fatto bene a scacciare i cattivi pensieri e a rimettermi in cammino. Rimontai in sella ad Elinor, spronandola al galoppo, e così in pochi minuti raggiunsi il bosco.
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Guisgard
14-01-2016, 01.21.36
"Era su un carretto trainato da una mula pasciuta" disse uno dei due passanti a Gwen "ed è uscita dalla cittadina per imboccare il sentiero verso il bosco."
La ragazza ci sapeva fare, e rispose a tono ai messi del vescovo.
Sorrisi, ripensando a quanto avrei voluto fare la stessa cosa tempo prima.
Allora la vidi, quella ragazza con gli occhi tristi, in cui nascondeva la rabbia, sempre più giù.
Il viso pallido, gli occhi azzurri, e quell'espressione che ora non avevo più da anni.
Ora era diverso, ora ero me stessa.
E per un momento, quella ragazza mi strappò un sorriso.
Ma quello che accadde dopo mi stupì a tal punto, che quasi non mi strozzai col vino.
Non che fosse la prima volta che assistevo a uccisioni di tal genere, ma mai nei confronti di chierici.
Questo la diceva lunga sul nostro ospite.
Forse avrei dovuto indignarmi, stupirmi o avere una qualunque reazione, ma ero talmente abituata alla morte, ormai che nulla mi stupiva.
Fu piuttosto quello che disse il maresciallo che mi interessò maggiormente.
Fuorilegge che attaccano le carovane baronale.
Quello era un lavoro per noi.
"Se posso..." intervenni a quel punto "Quali contromisure sono state adottate per stanarli finora? Perché possiamo pensarci noi, naturalmente se il barone e il maresciallo sono d'accordo..".
Avevo ormai imparato che non era mai il caso voler prevaricare sulle forze armate locali, bisognava essere collaborativi piuttosto che mettersi l'uno contro l'altro, i risultati erano decisamente migliori.
Guisgard
14-01-2016, 01.43.16
Il barone restò visibilmente contrariato da ciò che aveva detto il Maresciallo.
"È una faccenda che risolvero' io stesso personalmente." Disse Fagan.
"Si, è la cosa migliore." Annuì Ferico. "A meno che non sia chiedere troppo ucciderli in nome nostro."
"Presto penzoleranno da una forca." Masticando amaro il Maresciallo.
"Sono sempre gli stessi briganti?" Chiese Ferico.
"Si, sempre la stessa banda..." mormorò il Maresciallo "... la dannata banda che si fa chiamare la Freccia Gigliata..."
Poi intervenne Clio.
"In effetti" fece Ferico "sarebbe un'ottima possibilità per voi mercenari di dimostrarvi degni del lauto compenso che avete richiesto." Rise, come a voler scacciare la rabbia. "Dite, bella Omayyade..." rivolto a Dacey "... come punite i briganti nelle vostre berbere terre?"
Lady Gwen
14-01-2016, 01.48.58
"Grazie mille" dissi ai due.
Tornai poi in erboristeria, presi il mantello, nella cui tasca interna c'era il mio fido pugnale, chiusi il negozio e mi avviai verso il bosco.
http://t2.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcRykUJXsfFawahmOGU9sJxfbh7CwgQEE UWQGFirR3vyqwl3XEz3
Dacey Starklan
14-01-2016, 01.49.02
La faccenda del furto e dei briganti sembrava essere più seria di quanto avevo valutato all'inizio.
<< Io non lo so. Non è nei miei compiti. Dovreste chiedere a mio padre >> non volevo essere parte della punizione per i banditi visto che in cuor mio patteggiavo per loro, avevamo in comune lo stesso nemico, il barone.
Il mio sguardo passò rapidamente dal maresciallo al barone, cercando di capire quale fosse la migliore tattica da usare.
Il maresciallo sembrava voler risolvere la questione da solo, mentre il barone ci tirò in mezzo.
"Come ritenete sia meglio, barone..." dissi con voce decisa "Ma se è una cosa che intendete risolvere personalmente, maresciallo..." rivolta stavolta a Fagan "I miei uomini potranno svolgere le mansioni che lasceranno scoperte i vostri uomini impegnati nella caccia.." con un cenno del capo.
L'ultima cosa che volevo era sembrare di voler surclassare le milizie locali.
Guisgard
14-01-2016, 01.51.10
"Il malcapitato" disse uno dei due uomini ad Altea "è colui che avrà fatto qualcosa per attirare i soldati del Maresciallo."
"Già" annuì l'altro uomo "e non vorremmo essere nei suoi panni."
"Avrà infatti violato qualcuno dei decreti baronali." Il primo uomo.
Guisgard
14-01-2016, 01.58.21
Gwen lasciò Monsperon e si avviò verso il bosco.
Il sentiero tagliava in due la verde vallata, tra ridenti poggi fatti di ulivi, vigneti, cipressi e qualche casolare qui e là ad impreziosire il panorama.
L'aria era fresca e pulita ed avvolgeva con i suoi profumi di campagna lo sterrato zigzagante.
Lentamente la ragazza si addentro' sempre più in quel silvestre scenario, allontanandosi sensibilmente dal centro abitato.
E ad un tratto, dove il sentiero giungeva in un'irregolare radura, la giovane vide un faggio su cui erano inchiodati vari scudi danneggiati.
Lady Gwen
14-01-2016, 02.07.43
Mi addentrai sempre di più nel bosco, fino a lasciarmi completamente alle spalle la cittadina.
Quella natura così lussureggiante e viva mi ricaricava e aveva un effetto sensibilmente rinvigorente su di me e la mia energia, per non parlare poi dei deliziosi casolari che si intravedevano quà e là sulle colline, avvolti da cipressi, vigneti e appezzamenti di terreno verde smeraldo.
Ad un certo punto della strada raggiunsi una radura; vidi degli scudi danneggiati e inchiodati su un faggio e subito la mia mano scivolò sotto il mantello, sull'elsa del pugnale, mentre cercavo di capire che posto fosse.
Guisgard
14-01-2016, 02.09.54
"Più saranno gli uomini che daranno la caccia a quei briganti, più possibilità avrete di catturarli." Disse il barone. "Per Giove, non possiamo tollerare che simile feccia faccia i propri comodi qui a Monsperon."
"Potrete partecipare alla caccia se ciò vi piace" Fagan a Clio "ma sarò io che dettero' gli ordini. Conosco queste terre e so come ci si muove. Voi forestieri non avreste molte possibilità di trovare quei cani."
"Eh, il nostro ser Fagan" Sorridendo il barone "è sempre così straordinariamente sicuro di sé. Pare sia nato per combattere e dare ordini." Bevendo. "Oh, ma la nostra figlia del deserto" fissando poi Dacey "troverà di certo noiosi simili discorsi di briganti e soldati, vero?"
Annuii a Fagan.
"Siamo qui proprio per dare man forte ai vostri uomini, maresciallo.. sono sicura che unendo le forze avremo ragione di quei rinnegati.." alzando il mio boccale come a suggellare quelle parole.
La diplomazia non era il mio forte, ma almeno ci provavo.
Ogni tanto mi chiedevo cosa sarebbe successo se Axel avesse lasciato il comando dei Montanari a Kostor.
Già immaginavo un incidente diplomatico dopo l'altro.
Il barone proprio non lasciava in pace quella povera ragazza, ma mi sembrava un tipo sveglio, che sapeva il fatto suo, e sperai lo sapesse mettere in riga.
Guisgard
14-01-2016, 02.16.44
Gwen raggiunse l'irregolare radura, a poca distanza dal faggio con gli scudi danneggiati.
Si accorse allora di due pasciuti e rozzi uomini seduti ai piedi dell'albero, intenti a mangiare e a bere.
"Oh, guarda guarda..." disse uno dei due all'altro indicando Gwen "... si direbbe che oggi non sia affatto un giorno di magra... cosa ne dici se tirassimo a sorte circa la fine che farà quella dolce ed i difesa fanciulla?"
"Concordo in pieno, compare!" Esclamò l'altro.
Dacey Starklan
14-01-2016, 02.17.13
Il barone ci aveva visto giusto questa volta. Effettivamente quel discorso non era dei miei preferiti ma più in generale la mia mente era contaminata dall'insofferenza per il posto in cui mi trovavo.
<< Non sono ambiti di cui mi ritrovo a parlare spesso, lo ammetto, tuttavia si può sempre apprende da ciò che ancora non si conosce >>
Le mie risposte erano sempre ben ponderate e minimali, ma soprattutto indifferenti nei confronti del mio interlocutore
Guisgard
14-01-2016, 02.26.17
"Sagace la nostra perla dell'Egeo." Disse il barone rivolto a Dacey. "In effetti qui imparerete molte cose... siete tra gente civile e non più in mezzo a selvaggi e sanguinari infedeli."
Il pranzo era ormai giunto al termine.
"È sia." Annuì il Maresciallo a quelle parole di Clio. "Mi sembra che voi mercenari ben comprendiate le gerarchie. Di questo passo ci intenderemo perfettamente."
Ferico diede ordine ai servi di portare via ogni cosa dalla tavola.
"Ebbene..." Ferico "... non intendiamo trattenere oltre il nostro Maresciallo e questi arditi mercenari. Andate dunque e portateci quei fuorilegge e l'oro che hanno sottratto." Guardò Dacey. "Nel frattempo intendiamo intrattenerci con la nostra ospite e conoscere un po' più della sua storia."
Lady Gwen
14-01-2016, 02.26.21
Vidi due uomini poco distanti dal faggio, intenti a mangiare, bere e fare le solite, stupide e lascive battute.
Estrassi subito il pugnale e glielo puntai contro, sicura.
"Avete per caso visto un carretto trainato da una mula e guidato da una nana? Vi conviene rispondere" dissi, squadrandoli.
Guisgard
14-01-2016, 02.32.37
I due uomini videro Gwen puntare contro di loro il pugnale e si abbandonarono a forti risate.
"Davvero credete" disse uno dei due alla ragazza "di poter avere la meglio contro di noi? Siamo in due ed armati di verghe nodose, mentre voi possedete solo quello spillo ed in più siete una donna."
"Senza contare" l'altro "che presto verrà il nostro signore e vi farà sua schiava."
Dacey Starklan
14-01-2016, 02.33.23
Trattenni uno sguardo adirato, serrando i pugni sotto il tavolo.
Odiavo il barone ogni minuto di più.
E il mio odio accrebbe quando mi guardò di nuovo. Non volevo passare del tempo con lui, non senza altre persone che lo trattenevano un minimo dall'avere comportamenti spiacevoli.
Cercare aiuto era impossibile, erano tutti dalla sua parte. E probabilmente invano il mio sguardo si soffermò sulla donna mercenaria e su Jean, che per lo meno si era dimostrato cortese fino a quel momento.
Con molta cautela ma in un gesto rapido, approfittai del via vai dei servi per prendere un coltello dalla tavola e nasconderlo tra le mie vesti.
Annuii al maresciallo.
"Siamo soldati, non briganti.." con un sorrisetto divertito.
Poi con quelle parole il barone ci congedò, evidentemente voleva infastidire ben bene quella ragazza.
Il barone non mi piaceva, si può imparare molto di un uomo vedendo come tratta una donna, ma questo non aveva importanza.
Spesso i nostri committenti non erano piaciuti a me o a qualche altro membro della combriccola, ma avevamo sempre portato a termine il lavoro.
Finii in un sol sorso l'ottimo vino che avevo nel bicchiere e mi alzai.
"Sentito canaglie?" dissi bonariamente agli altri "Basta poltrire, c'è del lavoro da fare..".
Così, ci apprestammo a seguire il maresciallo.
"Con permesso, barone..." con un leggero cenno del capo "Milady.." riservando un cenno anche alla ragazza.
Ora che ci eravamo rifocillati non vedevo l'ora di entrare in azione.
Lady Gwen
14-01-2016, 02.40.21
Bene, come uscire da quella situazione?
"Non avete risposto alla mia domanda" dissi secca, alzando la voce.
Guisgard
14-01-2016, 02.46.39
Pian piano i commensali uscirono ed il barone fissava con sempre più interesse Dacey.
Jean però aveva notato lo sguardo di Dacey verso di lui, allora decise di intervenire.
"Milord..." disse al barone "... vi rammento che sono giunti in mattinata i cavalli baschi che avete acquistato settimane fa. Eravate ansioso di vederli e dunque ho pensato di rammentarvi la loro presenza nelle vostre scuderie."
"Dite bene, messere..." annui' Ferico "... vorrà dire che ci intratterremo più tardi con la nostra ospite." Fissando Dacey. "A dopo dunque." Ed uscì dalla sala.
"Venite, vi riaccompagnero' nella vostra stanza." Jean a Dacey.
Dacey Starklan
14-01-2016, 02.49.47
Trassi un respiro di sollievo rilassando un attimo il mio corpo tesissimo.
Per ora l'odioso barone aveva altro a cui rivolgere l'attenzione e questo grazie a Jean.
Quando il lord fu uscito dalla stanza mi alzai e mi rivolsi a Jean.
<< Io... Io vi ringrazio >> mormorai seguendolo poi in silenzio ma tornai a parlare poco dopo.
<< Perché lo avete fatto? Perché siete gentile con me?>>
Guisgard
14-01-2016, 02.50.26
Clio ed i suoi compagni uscirono dal salone in compagnia del Maresciallo.
"Andate dunque a prepararvi..." disse Fagan ai mercenari "... ci ritroveremo nel cortile del castello. Da lì poi partiremo alla volta del bosco, dimora di quei cani."
"Ottimo.." Risposi al maresciallo.
E lo era davvero, mi piaceva l'idea di poter scambiare due parole coi miei uomini.
Loro sapevano bene che un conto era il modo in cui ci comportavamo in pubblico, un altro quello che pensavano.
In un mestiere come il nostro spesso le cose non coincidevano, ma questo non intaccava la nostra professionalità.
Così, ci dirigemmo ai nostri alloggi per preparaci.
Una volta sola, scrutai i loro volti.
"Che ne pensate?" Dissi soltanto.
Non avevo bisogno di molte parole per farmi capire da loro.
Guisgard
14-01-2016, 02.57.22
Di nuovo le risate di quei due rozzi uomini alle sue parole e poi Gwen, all'improvviso, senti' un forte colpo sulla nuca che le fece perdere i sensi.
Si risveglio' in una stanza piccola e semi buia, su un letto tutt'altro che comodo.
Guisgard
14-01-2016, 03.01.43
Dacey, Betta e Jean lasciarono il salone, diretti verso la stanza dell'esotica principessa.
"L'ho fatto" disse Jean a Dacey "perché è stato il vostro sguardo a chiedermelo. E perché siete troppo bella per soffrire."
Lady Gwen
14-01-2016, 03.03.33
Stavo per aprir bocca di nuovo, quando sentii un forte colpo alla nuca.
Poi più nulla.
Mi svegliai in una piccola stanza semibuia su un letto assolutamente scomodo.
Subito mi sollevai, pur sentendo un dolore lancinante alla testa,per intercettare il mio pugnale.
Guisgard
14-01-2016, 03.11.59
"Il barone non mi piace per niente." Disse Kostor a Clio. "È crudele e ambizioso, ma immagino siano doti comuni agli uomini di potere."
"Infatti..." annui' Elas "... così sono perlopiù tutti i signorotti del posto, del tutto presi dai loro ambiziosi propositi di potere."
"A noi interessa che paghi." Tussor. "Per il resto poco mi importa del resto."
"È del Maresciallo cosa mi dite?" Chiese Estela.
"Uomo misterioso direi..." pensieroso Tussor.
"Per ora concentriamoci sui fuorilegge a cui dobbiamo dare la caccia..." disse Elas.
Dacey Starklan
14-01-2016, 03.12.26
<< E se il mio sguardo chiedesse di poter tornare a casa che succederebbe allora?>> stavo tastando il terreno, era un rischio ma necessario.
Guisgard
14-01-2016, 03.15.19
Ancora stesa su quel letto, Gwen cercò il suo pugnale, senza però trovarlo.
Ad un tratto la porta si aprì ed una figura entrò nella stanza.
Era un uomo in armatura, grosso e tozzo, con un'espressione rozza e crudele impressa sul viso.
"Finalmente ti sei svegliata..." disse "... ora mi farai divertire..." cominciando a spogliarsi.
"Già, non piace neanche a me, è viscido e provinciale.." Scossi la testa "Ma basta che paghi..." Alzando le spalle.
"Il maresciallo mi sembra un semplice soldato, pratico e determinato... Lo conosceremo meglio combattendo coi suoi..".
Non c'è modo migliore per conoscere qualcuno che combattere al suo fianco.
O lottare contro di lui.
"Bene.." Alzandomi, dopo aver sistemato il mantello "Vogliamo andare a stanare questi briganti?" Sorridendo.
Guisgard
14-01-2016, 03.17.39
"Purtroppo non posso aiutarvi." Disse Jean a Dacey. "Siete un ostaggio del barone e solo in cambio del riscatto riuscirete a tornare nella vostra terra. Pregate dunque il vostro Dio che i vostri famigliari paghino quel riscatto."
Lady Gwen
14-01-2016, 03.21.29
Dannazione, il pugnale non c'era da nessuna parte.
Ad un tratto la porta si aprì, facendo entrare un uomo rozzo in armatura e subito mi ritrassi, accovacciandomi in un angolo di quel fortunoso giaciglio.
Avrei aspettato che si avvicinasse per stordirlo con la magia e tentare di uscire da lì.
Guisgard
14-01-2016, 03.24.05
Gaynor lasciò il castello baronale, poi Monsperon, ritrovandosi così nel bosco.
In breve tempo la nobile dama del Sud fu avvolta dal verdeggiante scenario di colline, cipressi e casali.
Il meriggio declinata verso un crepuscolo che non era ormai troppo lontano e tutto intorno a lei si tingere di colori sopiti, dolci e rassicuranti.
E mentre attraversava il bosco in sella alla sua fida cavalla, Gaynor ad un tratto senti' qualcosa.
Un fruscio tra la vegetazione, come se qualcuno si stesse avvicinando.
Dacey Starklan
14-01-2016, 03.33.34
Abbassai lo sguardo. Mi aspettavo la risposta, d'altronde Jean era sotto il comando del barone e difficilmente lo avrebbe tradito per una straniera. Entrai nella camera un po' rassegnata .
<< sapete che vuole il barone da me? Stento a credere che sia solo un riscatto semplice... Non mi piace il modo in cui mi guarda e come mi si rivolge... >> confessai preoccupata mentre guardavo dalla finestra.
<< Posso chiedervi ancora un favore, se non oso troppo? >> guardai Jean allo stesso modo in cui avevo fatto a tavolo, se lì aveva funzionato sperai che funzionasse anche ora.
<< Cercate di essere presente quando arriverà il barone, non lasciatemi sola con lui >>
Lady Gaynor
14-01-2016, 09.23.52
Il paesaggio che si ammirava attraversando il bosco era bello da mozzare il fiato. Mi stavo godendo il ritorno a casa, quando d'improvviso sentii un fruscio alle mie spalle. Mi guardai indietro, ma non vidi nessuno. Pensai che si trattasse di un animale, disturbato dall'incedere di Elinor. La spronai di più, d'un tratto desiderosa di arrivare a palazzo prima possibile.
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Marwel
14-01-2016, 15.15.32
Marwel si avvicinò e si morse il labbro per l'agitazione, poi trasse un lungo respiro e cercò di mantenere un'espressione neutra per non destare sospetti.
"Elisabeth Warwick, vengo dallo Hampshire e sono una guaritrice. Seguo le leggi di Cristo e non ho alcuna idea politica, in fondo sono solo una donna..." cercò di giustificarsi.
Era pienamente consapevole dei rischi che stava correndo in quel momento.
Altea
14-01-2016, 15.39.34
Li guardai mentre scambiavano le battute.."Già" dissi trattenendo un risolino "chissà cosa avrà fatto per attirare gli uomini del maresciallo..un pò imprudente o impudente, non pensate..grazie per la informazione". Non parlavano..nessuno parlava...potevano essere vari i motivi..o per paura del barone, o per difendere il famigerato malcapitato o semplicemente perchè ero una donna, non sapendo qualcosa sapessi sulla politica.
Presi i secchi per rientrare, era tardi meriggio e quindi avrei potuto prendere la palla al balzo per andare a casa..non che avessi paura, abitavo in quel rudere vicino all' uscita del bosco e lo attraversavo tranquillamente conoscendo i pochi abitanti e la gente che vi lavorava..ma, ovviamente, nessuno sapeva nulla della mia vita e questo era pure triste, non poter condividere i propri problemi e pensieri con nessuno. Poi pensai a una frase dettami da Tomas la sera prima..il censimento era fatto per gli stranieri..per rintracciare..li aveva definiti i Guelfi di Capomazda. All' inizio non avevo dato peso a quelle parole ma realizzai che, probabilmente, vi era una fazione filocapomazdese e probabilmente ben organizzata..però qui si parlava di un malcapitato che voleva attirare l' attenzione delle guardie..o sviarle?Scacciai quei pensieri, io dovevo accertarmi non fosse Tomas, lui le leggi del Barone Ferico le violava eccome..però non gli davo torto.
Entrai in locanda e misi l' acqua a bollire e mi avvicinai al locandiere.."Ho finito, lo stufato è pronto e ho messo pure dell' acqua a scaldare...io vado a casa un pò prima oggi, con questi accadimenti mi sento più al sicuro visto devo tornare a casa sola, mi farò accompagnare" fingendo e poggiando un sacchetto "Vi lascio le mie mance per queste poche ore di lavoro non fatto e domani mi fermerò di più". Sorrise, in fondo, era un uomo bonario e mi trattava come una figlia.
Uscii e presi Cruz per le briglie e mi avviai verso la strada che portava al bosco, il fatto era successo in queste parti, quindi balzai sulla sella e andai piano a trotto, scrutai ovunque avanzando lentamente verso il bosco, udivo se vi fosse vociferare di uomini , e aguzzai la vista per vedere se trovavo i soldati e cosa stesse succedendo..se gli animali scappassero da qualche zona spaventati da qualcosa. Altrimenti sarei partita verso il bosco e stavolta mi sarei davvero fermata dalla anziana Odina per sapere se avesse visto mio fratello o sapesse qualcosa.
Guisgard
14-01-2016, 18.14.06
Clio ed i suoi, una volta pronti, lasciarono i loro alloggi e raggiunsero il vasto cortile del castello, dove gli uomini del Maresciallo attendevano, anch'essi pronti per cominciare la caccia.
Fagan arrivò poco dopo, avvolto nel suo largo mantello foderato, la giubba di daino, i calzoni di pelle e gli stivali alti di cuoio nero.
“Formeremo una squadra” disse ai mercenari “che poi si dividerà in due drappelli una volta raggiunto il cuore del bosco. Ci sarà si e no un'ora buona di luce, cerchiamo dunque di sfruttarla.”
E diede l'ordine di partire.
Armati di tutto punto, avvolti nei nostri neri mantelli, giungemmo nel cortile dove ci aspettava il maresciallo con i suoi uomini.
Annuii alle parole del militare.
"Muoviamoci allora.." dissi soltanto, salendo sul mio cavallo nero, pronta a partire.
Guisgard
14-01-2016, 18.16.28
Il misterioso uomo bardato si avvicinò al giaciglio di Gwen, fissandola tutta, come il leone fa con la gazzella prima di sbranarla.
“Sta a te decidere” disse togliendosi la corazza “se godere con me o costringermi ad infliggerti dolore. Per me cambierebbe poco...” e si avvicinò ancor più alla giovane.
Guisgard
14-01-2016, 18.22.28
Dacey, Betta e Jean entrarono nella stanza assegnata come alloggio alla bella principessa orientale.
“Sarò franco con voi...” disse Jean all'ostaggio “... secondo il Diritto Feudale tutto ciò che si trova su queste terre, oggetti, animali o uomini, appartiene al barone. Egli ha persino diritto di vita e di morte su chiunque di noi. Come impone la giurisdizione, voi, in qualità di ostaggio, dipendete in tutto e per tutto da lord Ferico. Egli può assoggettarvi come qualunque delle sue serve.” Guardò Betta per un istante e poi tornò a fissare Dacey. “Io però vi prometto che farò il possibile per starvi accanto. Sono onorato che vi fidiate di me...”
Lady Gwen
14-01-2016, 18.24.37
Quell'individuo mi disgustava sempre di più.
Sorrisi enigmaticamente e misi su una faccia spavalda.
"Avvicinati" dissi piano, con un gesto della mano.
Mi avvicinai al suo orecchio, sussurrando un incantesimo che lo stordì all'istante.
Lo lasciai quindi a terra e uscii da lì, vedendo se ero ancora da qualcher parte nel bosco oppure chissà dove.
Maledicevo ogni istante, da quando mi ero svegliata, il momento in cui avevo deciso di crrcare quella nana.
Dacey Starklan
14-01-2016, 18.31.00
<< Il diritto...Il vostro diritto non è il mio... Ma è inutile stare qui a parlare come dei giuristi, non ne usciremmo più giusto?>> la mia era una ironia triste, quasi sconfitta dall'evidenza, dall'impossibilità di trovare un cavillo per uscire da quella situazione.
<< La mia pagherà, su questo sono certa, ma a determinate condizioni... E la prima è che non mi succeda nulla, sono sicura che ne comprendete il motivo... Betta, per favore, potrei avere del thè?>> domandai quindi alla serva non volendo che ascoltasse oltre, infatti ripresi a parlare solo quando questa uscì.
<< Fidarmi di voi? Non lo so se sto facendo bene ma non vedo molte alternative... Esattamente qual è il vostro ruolo alla corte di Lord Ferico? Non vi ho ancora del tutto inquadrato>>
Guisgard
14-01-2016, 19.01.56
Gaynor cercò di non badare a quei rumori nella vegetazione e spronò oltre la sua cavalla.
Ma poco dopo udì di nuovo un calpestio alle sue spalle, come se qualcuno la stesse seguendo.
Ad un tratto sentì delle voci, seguite da uno scroscio di risate.
Vide allora un uomo, insediato su un trono di zolle erbose eretto sotto i rami nodosi di un'enorme quercia, circondato da altri individui, che come lui erano tutti armati.
L'uomo era di corporatura robusta, nel fiore degli anni, con lo sguardo pulito, i lineamenti marcati ed arsi dal Sole e dalle battaglie.
Indossava una giubba da brigante, un corto mantello che scendeva a tracolla e sui polsi ampi bracciali di cuoio.
“Perdonate la licenza, nobile dama, ma in questi boschi io sono sovrano ed essi sono il mio regno.” Disse con tono sicuro. “Per questo i miei selvatici sudditi non avrebbero molto rispetto per il mio potere se nei miei domini lasciassi passare chiunque senza richiedere degni tributi. Foss'anche una bellissima donna come voi.” Fissandola.
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Guisgard
14-01-2016, 19.06.09
Altea lasciò la taverna e prese ad attraversare il bosco.
Non incontrò, né vide nessuno in quei paraggi, giungendo, infine, presso la capanna della vecchia Odina.
Ella si trovava nell'aia davanti alla sua abitazione, intenta a togliere i vestiti stesi, lasciati per tutto il giorno ad asciugare.
Altea
14-01-2016, 19.12.15
Nulla di nulla..forse quei contadini avevano bevuto un bicchiere di vino di troppo.
Era successo vicino alla locanda e tutto era tranquillo.
Iniziai a cavalcare nel bosco, veloce, saltando i tronchi a terra e le siepi finchè vidi Odina che stendeva i panni nella sua aia..si voltò e le feci un cenno con la mano di avvicinarsi, in ogni modo se tutto era tranquillo me ne sarei tornata nella mia fredda e buia rocca.
Ella si avvicinò e presi fiato.."I miei omaggi Odina, scusate se vi disturbo ma vedo il vostro sguardo di saluto ogniqualvolta passo di qua..avete per caso visto mio fratello Tomas andare verso la fine del bosco? O è successo qualcosa qui nei paraggi? Ho sentito stanno dando la caccia a qualcuno che ha fatto uno sgarro al..barone" parlando sottovoce "Non vi metterò nei pasticci" e le sorrisi, speravo mi rispondesse..altrimenti non mi sarei più fidata della gente tranne che di me stessa.
Guisgard
14-01-2016, 19.16.49
I mercenari e gli uomini del Maresciallo lasciarono il castello, diretti a gran velocità verso il bosco.
Era questo un luogo ameno e verdeggiante, immerso nelle ridenti e dolci colline screziate dai girasoli, ingentilite dai cipressi e chiazzate da teneri vitigni.
I colori salivano armoniosi e lenti a tingere quel mondo dai tratti fiabeschi e dalle fattezze da sogno.
“Un luogo così bello” disse Estea cavalcando “è la dimora di imprendibili fuorilegge? Può mai essere?”
“Non si narra forse” replicò il Maresciallo “che nel Giardino dell'Eden vi trovasse dimora il serpente? Non bisogna mai farsi ingannare da ciò che si vede.”
“Giusto.” Annuì Kostor.
“Tuttavia la Bibbia” fece Fagan “è nota per gli inganni che narra da secoli.”
“Parlateci di questi briganti, signore.” Elas al Maresciallo.
“C'è poco da dire...” Fagan “... si fanno chiamare la Freccia Gigliata e sono briganti, lestofanti... vivono di violenza, inganni e soprusi. Non riconoscono nessuna autorità e tentano di farsi beffe della legge. Dimorano tra queste colline e vallate, credendo così di sfuggire al Diritto. Vorrà dire che li braccheremo come si fa con le bestie.” Fissando poi Clio. “Catturiamoli ed io stesso vi concederò un extra sulle vostre paghe.”
Guisgard
14-01-2016, 19.23.37
Quell'incantesimo sussurrato all'orecchio di quell'uomo ed egli crollò a terra come stordito.
Gwen allora ne approfittò per fuggire.
Era ormai giunto l'imbrunire e la giovane uscì di nuovo nel bosco, rendendosi conto di essere stata rinchiusa in una torre diroccata.
Si sentì di nuovo libera, ma prima che riuscisse a riprendere il sentiero qualcuno la bloccò con forza.
Erano i due rozzi uomini incontrati da Gwen sotto l'albero con gli scudi penzolanti.
“Ora avrai ciò che meriti, sgualdrinella...” disse uno dei due “... ora ti riporteremo dal nostro padrone...” e la trascinarono a forza nella torre.
Ma ad un tratto si udì un'innaturale ringhio.
Come il verso mostruoso di una belva sconosciuta.
Un urlo da far gelare il sangue.
Allora qualcosa di grosso, peloso, veloce ed indefinito aggredì i due uomini, lacerandoli con artigli e zanne sotto gli occhi di Gwen.
Guisgard
14-01-2016, 19.27.56
Betta annuì a Dacey ed uscì.
“Il mio ruolo qui” disse Jean “è quello di consigliere. Sono infatti il consigliere del barone.” La fissò. “Ascoltate, Dacey, vi prometto che farò del mio meglio per rendere il vostro soggiorno qui il meno spiacevole possibile. Cercheremo di prendere tempo col barone e magari solleciteremo il pagamento da parte dei vostri famigliari. Ma voi dovete fidarvi di me... vi sono amico...” sorrise “... ma ditemi... perchè avete chiesto proprio il mio aiuto? Forse vi ispiro simpatia?”
Il paesaggio intorno a noi era davvero meraviglioso, e sembrava quasi in contrasto col nostro proposito di morte.
Il maresciallo sapeva il fatto suo, e aveva capito subito come inquadrarci.
Ottimo, pensai.
Ma era certo che per acciuffare i briganti bisognava ragionare come loro, la guerriglia non era mai una buona cosa.
"Qual'è il piano maresciallo?" chiesi all'uomo.
Perché era ovvio che non bastava perlustrare la foresta per stanare i briganti, o lo avrebbero fatto tempo prima le guardie.
Lady Gwen
14-01-2016, 19.30.00
Mi sentii di nuovo libera fuori da quellas che scoprii essere una torre diroccata.
Imboccai allora di nuovo il bosco, mentre il crepuscolo la faceva da padrone.
All'improvviso mi sentii afferrare.
Di nuovo quei due.
"Lasciatemi!" Urlai, dimenandomi.
Ad un certo punto, un ringhio.
Si svolse, drammatica, la stessa orribile scena che avevo visto in sogno, ma non pensavo potesse giocare a mio favore.
Almeno per ora.
Guisgard
14-01-2016, 19.30.33
“Purtroppo non ho veduto vostro fratello...” disse Odina ad Altea “... è da stamani che non lo vedo... ho invece intravisto alcune guardie del Maresciallo... andavano verso il cuore del bosco... da quella parte...” indicandole la direzione.
La stessa in cui si trovava la dimora di Altea e di Tomas.
Dacey Starklan
14-01-2016, 19.32.59
<< Capisco... Vorrei scrivere una lettera alla famiglia, li rassicurerebbe e si sentirebbero ancora più in dovere di pagare... La scriverò nella vostra lingua e voi potrete leggerla prima di spedirla... In fondo vogliamo entrambi la stessa cosa, che il riscatto venga pagato...>> sperai di convincerlo.
<< Beh Betta è una brava ragazza ma non ha molto potere per aiutarmi giusto? Voi invece ne avete tutte le capacità e mi avete trattata in modo cortese perciò ho deciso di giocare questa carta sperando nel vostro buon cuore...Anche se siete al servizio di un uomo spietato come il barone...E questo fatico a comprenderlo>>
Altea
14-01-2016, 19.38.05
A quelle parole mi si raggelò il sangue...non lo aveva visto...quindi era salvo forse.
Ma tutto cambiò quando mi indicò dove erano andate le guardie...ovvero proprio nel cuore del bosco, verso la nostra dimora..ma se non aveva visto Tomas forse poteva essere lui. A meno che mio fratello non avesse preso una strada nascosta, ma non sarebbe mai andato a nascondersi a casa nostra...lo conoscevo...non avrebbe mai rischiato di mettermi in pericolo.
"Sono molto in pensiero Odina...pensavo..si lo cercassero, ma il posto che indicate è dove abito...devo andare a vedere cosa sia successo, vi ringrazio..mi fido di voi sappiatelo." e le sorrisi cordialmente.
Salii sul cavallo, stavolta dovevo stare proprio attenta...forse lo avevano preso e...no impossibile, non avrebbe mai detto il covo a meno che qualcuno ci avesse visto o tradito.
Arrivai sotto il piccolo colle nel bosco, e legai Cruz in un albero tra i cespugli e lentamente salii la stradina verso la rocca ma attenta a non farmi vedere tra la vegetazione, nel frattempo stavo attenta se udissi dei rumori.
Guisgard
14-01-2016, 19.50.39
“Quei briganti” disse Fagan a Clio “hanno sottratto un intero carro con un forziere pieno di denaro ai miei esattori. Dobbiamo dunque concentrarci sulle tracce lasciate dal carro... ha piovuto e sul terreno si vedranno i solchi lasciati dalle ruote appesantite... cominciamo a cercare.” Ordinò.
Annuii al maresciallo.
Pratico e concreto, finora niente da dire.
Con un cenno d'assenso comunicai ai miei uomini di eseguire gli ordini, così iniziammo a cercare le tracce del carro osservando attentamente il panorama intorno a noi, alla ricerca dei solchi.
Guisgard
14-01-2016, 19.57.11
Quell'essere informe e feroce aggredì e sgozzò i due uomini sotto gli occhi di Gwen.
La penombra dominava ovunque e riconoscere i tratti di quella creatura era impossibile.
La rabbiosa belva uccise i due uomini, affogandoli nelle loro grida di dolore e nel loro stesso sangue.
Poi alzò gli occhi verso la ragazza, restando a fissarla per un tempo indefinito.
Erano occhi carichi di rabbia, di ferocia e di odio.
Ed erano puntati su di lei.
http://screencrave.com/wp-content/uploads/2009/11/Picture-134.jpg
Guisgard
14-01-2016, 20.00.42
“Purtroppo” disse Jean a Dacey “non sempre siamo in grado di scegliere a chi prestare i nostri servigi... e a chi amare...” fissandola intensamente “... si, vi porterò carta e penna per scrivere ai vostri cari...”
In quel momento tornò Betta con del tè.
“I miei omaggi, milady.” Con un inchino Jean alla principessa.
Ed uscì.
“Prendi il tè o si raffredderà...” Betta a Dacey.
Dacey Starklan
14-01-2016, 20.04.11
<< Lo capisco>> avrei voluto approfondire, notando lo sguardo seguito alla parola "amare". Probabilmente la dama che amava era già stata promessa, o i loro ranghi erano troppo diversi. Non era una storia nuova d'altronde.
Risposi con un cenno di capo al saluto di Jean grata per il suo aiuto per la lettera.
<< Si... Ne volete Betta? Per me questo è troppo e sarebbe uno spreco gettarne via gli avanzi>> chiesi prendendo una tazzina
Guisgard
14-01-2016, 20.04.17
Altea prese ad avvicinarsi verso la sua dimora.
A passi lenti e silenziosi si fece strada tra i cespugli, in uno scenario reso semibuio dal crepuscolo.
Vide così casa sua da buona distanza, notando che una luce illuminava dall'interno una finestra.
C'era qualcuno dentro.
Lady Gwen
14-01-2016, 20.05.39
La belva dilaniò impietosamente i due uomini, facendoli affogare nel loro stesso sangue.
La penombra, che rendeva i tratti vaghi ed indefiniti, non aiutava.
Ad un certo punto si voltò e puntò i suoi occhi carichi di rabbia su di me.
Io rimasi immobile, pietrificata, non sapevo che fare.
Mi venne in mente un incantesimo che, secondo quello che avevo letto su un libro dei miei, doveva giovare per asservire qualsiasi tipo di animale.
Non avevo idea se avrebbe funzionato, ma non avevo nulla da perdere.
Sussurrai allora quelle poche parole in gaelico, che per fortuna mi erano rimaste impresse.
Altea
14-01-2016, 20.15.17
Ormai il crepuscolo stava dando spazio alla sera, lentamente e cautamente mi avvicinai sempre di più alla dimora.
Per il momento sembrava tutto normale e tranquillo..non vedevo guardie, li avrei sentiti sbraitare come galli starnazzanti..e risi tra me a quel pensiero.
Ma ad un tratto notai un luce dalla casa, un lume...vi era qualcuno.
Mi alzai...forse Tomas era riuscito a tornare salvo ed era sfuggito alle guardie..vi sarebbero stati pure i loro cavalli in questa zona.
Sfoderai la spada che mio fratello fece forgiare appositamente per me...mi aveva insegnato qualche mossa per difendermi anche se non potevo considerarmi una donna cavaliere.
Ma ero temeraria..questo si...quindi andai a passi sicuri ma lenti verso la rocca e salii gli scalini di pietra, guardai la serratura, era aperta..strano Tomas la richiudeva col lucchetto pure se era a casa.
Aprii piano la porta di casa ed entrai guardandomi attorno...se becco un solo uomo del barone sbruffone Ferico lo ammazzo..e Dio abbia pietà di me, ma lo faccio per il bene di tutti...no no Altea, meglio fare la donnina sprovveduta..meglio, funziona di più.
Eppure sentivo il battito del cuore accellerare.
http://i68.tinypic.com/33nkr2w.jpg
Guisgard
14-01-2016, 20.39.37
Clio ed i suoi, insieme agli uomini del Maresciallo, cominciarono a cercare tracce di un eventuale passaggio dei fuorilegge.
Poi, ad un tratto, qualcosa sibilò velocissima.
“Attenta...” disse Kostor, spingendo a terra Clio.
Un attimo dopo un soldato di Fagan stramazzò al suolo, trafitto da una freccia.
“Era per te quella freccia...” Kostor a Clio.
Il Maresciallo allora si avvicinò al soldato ucciso e gli estrasse la freccia dal petto.
“E' la firma di quei maledetti...” mostrando poi la freccia dalla forma gigliata a tutti loro.
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Guisgard
14-01-2016, 20.47.36
Betta annuì a Dacey e prese anche lei un po' di quel tè.
“Vedo” disse lei bevendo “che trovi simpatica la compagnia di messer Jean... ne ho piacere... egli è il consigliere del barone e suo uomo di fiducia.”
Dacey Starklan
14-01-2016, 20.50.11
Iniziai a bere il thè e mentre Betta parlava notai che mi stava dando del tu come se niente fosse. Come se il mio status di ostaggio la facesse sentire mia pari. Cercai di ignorare la cosa anche se mi infastidiva tutta questa confidenza che si era presa senza averne il permesso .
<< Messer Jean.. Si trovo che sia una persona con dei bei modi, a differenza dell'uomo per cui lavora, e non sono mai stata un'amante della solitudine quindi accetto volentieri di conversare con lui>>
Guisgard
14-01-2016, 20.51.33
Gwen pronunciò la formula di quell'incantesimo, ma nulla sembrò mutare.
La misteriosa belva continuava a fissarla con occhi carichi d'odio, ringhiando piano e schiumando.
Come se quell'incantesimo non avesse potere su di essa.
Restò a guardare la ragazza per un altro lungo istante e poi, improvvisamente, corse via, svanendo nel bosco.
Come inghiottita dalla sera appena giunta.
Che animale era dunque quello, così immune alla magia della giovane?
Guisgard
14-01-2016, 20.55.28
Altea raggiunse la rocca e lentamente aprì la porta che era stranamente aperta.
Vide così la stanza vuota, tutta sottosopra, con una sola candela accesa.
Come se qualcuno avesse rovistato selvaggiamente nei cassetti e nei mobili.
Alcune sedie erano poi rotte e la legna preparata per il camino si trovava a terra.
E sulle assi di legno del pavimento, Altea notò tracce di sangue.
Lady Gwen
14-01-2016, 20.58.19
Non ero stata sicura fin dall'inizio che avrebbe funzionato, ma quella reazione non l'avrei mai immaginata, pensavo al massimo che mi avrebbe attaccata, non certo chesarebbe scappata.
Chissà che animale era...
A quel punto, però, il bosco era impraticabile al buio, decisi così che fermarmi vicino ad un albero ed evocare delle fiamme per scaldarmi sarebbe stata l'unica cosa da fare.
http://i57.tinypic.com/2hy3o4.jpg
Guisgard
14-01-2016, 20.59.55
I soldati guardarono Marwel con la tipica espressione di chi crede di poter esercitare un'ingiusta soggezione su qualcuno di più debole.
“Bene bene...” disse sorridendo il militare che annotava “... una guaritrice... nessuno di voi ha bisogno di cure, ragazzi?” Divertito agli altri soldati.
“Io...” avvicinandosi a lei un altro di quei militari “... in verità credo di aver contratto uno strano morbo...” rivolto a Marwel “... non so perchè, ma il mio appetito sessuale non accenna mai a calare... tu puoi fare qualcosa, piccola?”
E tutti si abbandonarono ad oscene risate.
Altea
14-01-2016, 21.07.20
Ma cosa era mai successo...? Un ladro forse? Presi la candela accesa, guardai attorno, era un disastro. Ma cosa mai dovevano cercare qui, non eravamo ricchi anzi..i cassetti aperti, le sedie addirittura rotte. Forse erano stati proprio i soldati. Ad un tratto mi accorsi di macchie di sangue a terra...seguii il sangue sulle assi del pavimento per vedere dove portassero, non che la rocca fosse grande..Non mi fidai a parlare. Non osavo immaginare come fosse ridotta la mia stanza sulla torre, avevo lavorato duramente in taverna per arredarla al meglio, ma mi concentrai sulle*tracce di sangue...e se avessero portato fuori, le avrei seguite con una torcia di legno ma dovevo assolutamente scoprire la verità.
Lady Gaynor
15-01-2016, 01.15.38
Ancora rumori alle mie spalle. Continuavo a pensare a qualche bestia, finché non sentii delle voci umane e delle grasse risate. Mi girai allora insieme ad Elinor e vidi un gruppo di uomini armati, seduti intorno a colui che doveva essere il loro capo. I fuorilegge di cui parlava il soldato al castello... Guardai meglio il brigante al centro. Era un bell'uomo dal viso aperto, simpatico, e il che contrastava con il ruolo che gli stavo affibbiando. Mi parlò e la sua voce, il suo modo di esprimersi, erano tutt'altro che rozzi.
"Perdonate me, milord, se ho osato attraversare impunemente le vostre terre. Se avessi saputo dell'esistenza di un sovrano dei boschi, di certo avrei chiesto il vostro permesso..." Il mio intento era quello di apparire deferente, ma forse il tono che avevo usato lasciava trasparire una punta di ironia. Sperai solo che lui non l'avesse colta. "Vi ringrazio per il complimento, ma ciò che più mi preme adesso è sapere qual'è il tributo che mi richiedete, sperando possa essere nelle mie possibilità. Ah, inoltre non è cortese fare richieste senza prima essersi presentati... Per quanto riguarda me, sono Lady Gaynor, marchesa delle Flegee..." Sperai tanto che la mia baldanza non venisse meno e che segnasse un punto a mio favore in quello strano incontro.
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Guisgard
15-01-2016, 01.30.59
“Concordo.” Disse Betta a Dacey. “E poi messer Jean è anche un uomo piuttosto affabile, ben fatto. A me non dispiacerebbe la sua compagnia.” Sorridendo.
Betta mostrava così il suo lato civettuolo ed anche una certa superficialità nel trattare con gli altri, come testimoniava il fatto che sin dal primo incontro si era rivolta a Dacey dandole il tu.
Guisgard
15-01-2016, 01.37.51
Gwen usò la magia e si procurò un fuoco per scaldarsi.
Era ormai buio ed il bosco si era ricoperto di fitte ombre.
In lontananza si udivano strani e cupi versi di belve selvatiche e un'aria sinistra avvolgeva quell'angolo di boscaglia.
Una fitta pioggia scendeva, accompagnata da un freddo che sembrava in grado di penetrare fin nell'anima.
E ad un tratto la giovane udì qualcosa.
Come se qualcuno si stesse avvicinando.
Dacey Starklan
15-01-2016, 01.40.08
<< Si lo immagino...>> risposi continuando a bere il mio thè. Non era per nulla uguale a ciò che ero abituata a bere nella mia amata Mirza.
<< Avete un fidanzato Betta? Sembrate saperne molto sugli uomini...>>
Fu un attimo.
Il sibilo, la spinta di Kostor che mi fece perdere l'equilibrio e finire a terra, il tonfo del soldato morto.
Con un'agile capriola mi rialzai, come avevo fatto mille volte.
"Maledizione..." Imprecai, risalendo in sella "Maledetti vigliacchi..." Ad alta voce.
"Se è la guerra che vogliono, avranno pane per i loro denti.." Guardandomi attorno per poi voltarmi verso Kostor e rivolgergli un riconoscente cenno del capo.
"Grazie fratello.." Con un sorriso.
Guisgard
15-01-2016, 01.49.47
A quelle parole di Gaynor alcuni di quei fuorilegge fischiarono, altri risero, altri ancora si scambiarono eloquenti occhiate.
“Beh, non è facile stabilire un degno tributo per voi, milady.” Disse colui che sembrava essere il capo della pittoresca combriccola. “Essendo io un duca o un sovrano di questi boschi, con al seguito questa degna corte di compari...” indicando i suoi che subito mostrarono vistosi inchini alla dama “... devo ben pesare coloro i quali si apprestano ad attraversare questo mio bucolico feudo... devo dunque comprendere bene voi chi siate... allora ditemi... siete forse un'amante del grosso e goffo barone Ferico? O magari una protettrice del famelico suo messer Maresciallo?”
“In tal caso” gridò un altro dei briganti “non c'è tributo davvero alto da pagare!”
Tutti risero.
“Perdonateli, madama.” Il capo a Gaynor. “Sono spavaldi e scanzonati, come del resto appaiono tutti gli uomini che assaporano la libertà dopo un periodo di privazioni ed ingiustizie. Ma torniamo a noi... vi garberebbe dunque informarci circa la vostra identità? Nel frattempo permettete che sia io a porgervi una degna presentazione... noi siamo, madama, la famigerata ed inafferrabile banda di bricconi chiamata la Freccia Gigliata.”
E di nuovo si udirono fragorose risate.
Guisgard
15-01-2016, 01.53.46
Betta rise a quella domanda di Dacey.
“In verità...” disse poi avvicinandosi alla principessa con un tono confidenziale e vagamente complice “... si, ne ho uno. Ad essere sincera non potrei vivere senza un uomo accanto... è uno dei soldati del Maresciallo... il suo nome è Pugno.” Rise di nuovo. “E tu? Tu non hai qualche spasimante nella tua isola? O magari più di uno, visto sei una principessa? Ho udito che nelle vostre terre gli uomini possono avere più di una moglie. Vale anche per le donne?”
Lady Gwen
15-01-2016, 01.56.12
Mi sedetti vicino alfuoco che avevo evocato poggiando le spalle contro un albero.
Lo scenario era terribile, si sentivano versi strani e l"atmosfera sembrava quella di quei romanzi celtici che mi leggeva mia madre, inquietante ed agghiacciante.
Ad un certo punto una pioggia fredda e scrosciante venne giù, inzuppando i miei capelli rossi, i vestiti, tutto.
Per fortuna le fiamme erano magiche, quindi non si spegnevano e potevo riscaldarmi un po'.
Poi, qualcuno alle mie spalle.
Mi guardai intorno, senza però alzarmi.
"Chi va là? Chi c'è?" dissi, con voce tremante e stranamente stridula a causa dwlla paura.
Guisgard
15-01-2016, 01.58.29
“A buon rendere.” Disse Kostor a Clio.
Tutti però erano all'erta.
“Al riparo sotto gli alberi...” uno dei soldati.
E tutti si nascosero tra la vegetazione.
Restarono così fino a quando la sera non prese il posto del crepuscolo, con il buio che li avrebbe protetti da altri assalti.
“Usciamo ad agio...” fece Fagan “... ora non saremo dei bersagli tanto facili...”
“Signore, con le tenebre è forse troppo pericoloso restare qui...” un militare.
“Si, è inutile rischiare...” annuì Fagan “... quei cani conoscono bene questi luoghi, mentre noi di notte saremmo svantaggiati... torniamo a Monsperon... riprenderemo la caccia domani...”
Dacey Starklan
15-01-2016, 01.58.54
<< Pugno. Nome interessante...>> sospirai con un gesto di diniego, << io sono stata promessa sposa alla nascita ma non ho mai visto il mio futuro marito. Probabilmente non succederà prima del giorno delle nozze...e no, non più di uno, questa cosa non vale per noi donne. E gli uomini possono avere quattro donne per mogli. Ma difficilmente lo fanno, ogni moglie va trattata allo stesso modo. Quindi se una vuole un gioiello devono averlo anche le altre... Insomma è molto dispendioso anche per un sultano... Ad ogni modo non è affar mio, ognuno è libero di fare ciò che vuole nei limiti delle leggi imposte.>>
Lady Gaynor
15-01-2016, 01.59.01
"Io non sono l'amante di nessuno, milord, e spero abbiate la compiacenza di non mancare più così vistosamente di rispetto ad una dama." Sostenni lo sguardo del capo senza cedimenti. "Non conosco il barone che di fama, e lo stesso è per il suo maresciallo. In quanto a voi, la vita ritirata che conduco a palazzo non mi ha permesso di sentir parlare di voi. Spero non la riteniate un'offesa..." Li guardai tutti, dopodiché smontai dalla sella e mi avvicinai al capo. "Siete dei fuorilegge, dunque... devo considerarmi in pericolo?"
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Guisgard
15-01-2016, 02.04.04
Ad un tratto dalla vegetazione e dalle tenebre emerse qualcosa.
Le fiamme lo illuminarono e Gwen vide così che era un calesse.
“Voi...” disse l'anziano cocchiere “... chi siete? E cosa fate nel bosco a quest'ora?”
Guisgard
15-01-2016, 02.09.31
“Io non accetterei mai di sposare un uomo senza averlo mai visto prima.” Disse Betta finendo il suo tè. “Dunque per te, qui o nella tua terre, le cose non cambierebbero molto, giusto? Saresti comunque alla mercé di un uomo che non hai scelto spontaneamente.” Fissando Dacey.
Lady Gwen
15-01-2016, 02.11.24
Finalmente la figura emerse dal buio.
Era un anziano che guidava un calesse.
"Oggi pomeriggio ero uscita per trovare un castello nel bosco, ma degli uomini mi hanno rapita e quando sono riuscita a liberarmi era già il crepuscolo e non potevo più seguitare a camminare..." dissi tutto in una volta, con tono accorato.
Dacey Starklan
15-01-2016, 02.15.26
<< Cambia tutto invece... L'uomo lo ha scelto la mia famiglia, ha origini nobili e un buon nome e titolo. Consono al mio nome e al mio rango. I miei genitori si sono sposati in un matrimonio combinato e sono molto felici. Perché lo hanno scelto. E io ho acconsentito a questa scelta.
Qui sono una prigioniera, senza possibilità di decisione, vedo ignorato il mio rango, persino una serva come voi non mi rispetta dandomi del "voi".
Non so cosa crediate voi occidentali ma una principessa come me, a Mirza, ha molti diritti ed è allo stesso livello del proprio marito. Può prendere decisioni, avere la propria autonomia, gestire le sue finanze. E viene ascoltata nelle decisioni di governo per esempio. Ripeto prima di parlare informatevi sulla mia cultura. E ora uscite e chiamate Messer Jean, ho una lettera da scrivere>>
Guisgard
15-01-2016, 02.16.50
“Oh, abbiamo qui una dama virtuosa, amici miei.” Il capo dei briganti ai suoi compari. “Magari una donna di quelle pie e devote, intente a recitare i Santi Misteri del Rosario, a fare opere buone e forse persino a dividere tutto con i poveri.” Fissò Gaynor. “Allora, in tal caso, non siamo molto diversi da voi, milady. Anche noi spesso dividiamo con i poveri i nostri... possiamo chiamarli profitti?” Voltandosi verso i suoi e rivendo sonore risate come risposta. “Vedete?” Di nuovo alla dama. “Siamo dei benefattori. E quanto alla vita ritirata, beh, la nostra non è meno austera della vostra. Voi in un sontuoso maniero, noi fra le querce, gli aceri ed i cipressi di questo bosco.” Divertito. “Mi chiedete se siete in pericolo? Non so... dipende per voi cosa sia più pericoloso perdere... il denaro... o la virtù?”
Di nuovo scrosci di risate avvolsero Gaynor.
http://www.cornel1801.com/video/Rob-Roy/Liam-Neeson-Rob-Roy.jpg
Guisgard
15-01-2016, 02.19.46
“Beh, qui non potete stare.” Disse l'anziano cocchiere a Gwen. “E' notte e ci sono bestie selvatiche in giro. E' pericoloso. Avanti, venite... c'è una chiesetta poco lontano e posso portarvi là per trascorrere la notte. Lì sarete al sicuro.”
Lady Gwen
15-01-2016, 02.25.14
"Vi ringrazio infinitamente" dissi al vecchio e salii sul calesse.
Chi lo avrebbe mai detto che io, pagana, sarei dovuta andare in una chiesa per stare al sicuro?
Guisgard
15-01-2016, 02.25.29
Betta si alzò e guardò con sufficienza Dacey.
“Qui non siamo nelle tue terre” disse “e faresti bene ad abituartici. Sei ostaggio del barone e ti consiglio di usare più buonsenso e meno superbia.” Ed uscì.
Poco dopo qualcuno bussò.
Era Jean che entrò nella stanza.
“Ho portato il tutto per la lettera.” Alla principessa.
Lady Gaynor
15-01-2016, 02.29.24
Cominciavo ad aver paura, ma quelle parole mi urtarono a tal punto che non potei trattenermi dal replicare. "Ebbene si, sono virtuosa e quando un povero bussa alla mia porta non va mai via a mani vuote... devo sentirmi forse in difetto per questo?" Il tono bellicoso era uscito mio malgrado, sarei diventata vecchia senza riuscire a smussare il mio caratteraccio. "Voglio davvero sperare che non siate così vigliacchi da farmi del male... se sono i soldi che volete, uno di voi mi riaccompagni a palazzo e gli consegnerò ciò che mi chiederete." Mi rivolsi al capo. "Vi siete presentato come un brigante, ma non mi avete detto il vostro nome..."
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Dacey Starklan
15-01-2016, 02.31.50
Finalmente uscì dalla stanza lasciandomi sola. Sfogai la mia rabbia e la mia frustrazione con un pugno contro la porta.
Quella sciocca sguattera che credeva di essermi superiore. Ci mancava solo lei a rendere più odioso il mio soggiorno.
<< Avanti >> dissi ancora infastidita dalla conversazione di Betta accorgendomi di Jean.
<< Oh bene... Vi ringrazio...>> si vedeva quale era il mio stato d'animo, non riuscivo a nasconderlo. Presi carta e penna sospirando, sperando di trovare la concentrazione necessaria per scrivere.
<< Sarebbe possibile avere un'altra serva al mio servizio per caso?>> mi permisi di domandare
Guisgard
15-01-2016, 02.32.04
Gwen accettò di salire sul calesse e partì col vecchio cocchiere.
La pioggia continuava a scendere ed il freddo avvolgeva quel luogo in modo inesorabile.
Le ruote del calesse affondavano quasi nel fango che ricopriva il sentiero, mentre l'alone sinistro che attanagliava il bosco non accennava a svanire.
Ad un tratto apparvero degli uomini a cavallo davanti al calesse.
Lady Gwen
15-01-2016, 02.41.48
La pioggia continuava a scendere inclemente, mentre sentivo le ruote del calesse marcare a fondo il terreno ormai fangoso e zuppo di acqua.
Ad un tratto intravidi delle figure davanti a noi, sembravano a cavallo, mi chiesi cgh i fossero per avventurarsi con questo tempo di notte nel bosco.
Guisgard
15-01-2016, 02.42.22
“Immagino che Betta vi abbia indisposta...” disse Jean a Dacey “... tuttavia vi sconsiglio di imputarvi su simili facezie... potrebbero indisporre il barone ed è meglio evitare... cercherò io di soddisfare ogni vostra richiesta, per quanto possibile... ora sarà bene scrivere questa lettera... il barone domanda a vostro padre seicentomila piastre d'oro per liberarvi... una cifra molto alta, è vero, ma...” fissandola “... io pagherei un intero regno per voi se lo avessi...”
Strizzai l'occhio a Kostor.
La situazione era tesa, e ci nascondemmo nella vegetazione.
Io ero insofferente, odiavo aspettare, decisamente.
Poi inaspettatamente il maresciallo decise di riprendere la caccia il giorno seguente.
Non mi permisi di controbattere, ma cominciavo a capire perché non li avessero ancora presi, se i tempi erano questi.
Avevo ragione io, pensai, serve un piano fatto bene.
Così, ci preparammo a lasciare il bosco.
Guisgard
15-01-2016, 02.49.24
“E voi” il capo dei briganti a Gaynor “accettereste di svelare l'ubicazione del vostro palazzo a dei birboni come noi? Siete dunque incosciente oppure possedete come marito un valente cavaliere in grado di difendervi?” Sorridendo. “Eh, ma ne dubito... se io avessi una moglie come voi non la lascerei certo girare sola per il bosco... per questo sono pronto a scommettere che voi siete libera come l'aria, oppure sposata ad un imbelle.” Tutti risero. “Però avete ragione... non sta bene negare il proprio nome ad una bella donna... tuttavia non posso rivelarvi il mio, o sarei costretto a tenervi qui per sempre... chiamatemi dunque Capo... eviterà ogni problema tra noi.”
Dacey Starklan
15-01-2016, 02.52.10
<< Forse avete ragione... É solo che tutta questa situazione sta mettendo a dura prova le mie capacità di diplomazia. Per non parlare della mia pazienza... Aspettate quanto ? Quanto chiede? Seicento...seicentomila piastre?>> mi sentii male a udire quella cifra. Era davvero alta e benché la mia famiglia fosse ricca, qualcosa nella mia testa diceva che mio padre avrebbe esitato per pagare, o forse non lo avrebbe fatto.
<< Siete molto buono a dirlo... Ma temo che mio padre non sarà dello stesso vostro avviso... Io sono la sua prima figlia certo...ma sono una femmina e...e il mio valore é inferiore a quello dei miei fratellini...>>
Avevo paura di chiedere cosa mi sarebbe accaduto in mancanza di un pagamento.
<< Meglio che mi metta a scrivere...>> e iniziai, mettendoci tutto il cuore e la enfasi possibile. Iniziai parlando alla mia famiglia, dicendo loro quanto li amavo e quanto mi mancavano. Quindi narrai del mio rapimento e del viaggio fino al castello, assicurando di essere stata trattata bene e garantendo loro che non mi era stato fatto nulla di deplorevole. Ripresi con altre frasi dirette alla famiglia, per far leva sui loro sentimenti, implorandoli di pagare, di trovare quei soldi anche rivolgendosi alla famiglia di mia madre o a quella del mio sconosciuto promesso sposo. Tutto era racchiuso in quella lettera. Tutta me stessa.
Ci impiegai un po', dovendo scrivere in una lingua non madre.
Infine firmai e apposi il mio sigillo, ma prima passai la lettera a Jean, come promesso.
Guisgard
15-01-2016, 02.56.46
“Ancora nulla...” disse uno degli uomini a cavallo al cocchiere accanto a Gwen “... sembra essersi volatizzata nel nulla quella dannata bestia.”
“Io ho trovato questa ragazza” il cocchiere indicando Gwen “e ora la porto alla chiesetta.”
“Il sentiero è impraticabile.” L'uomo a cavallo. “Ci sono tagliole ovunque.”
“Come possiamo proseguire?” Chiese il cocchiere.
“Non da qui.” Scuotendo il capo l'uomo. “L'unico luogo che può accoglierla è il vecchio maniero...”
Lady Gaynor
15-01-2016, 03.01.59
"È meglio svelarvi dove vivo o rischiare di morire nel bosco? Una casa senza padrona non è che quattro alte mura senz'anima..." Sorrisi allora anch'io. "In effetti un marito lo avevo, ma è stato tanto tempo fa... non ho più sue notizie da dieci anni, potrebbe anche essere morto, per quel che ne so... e per quel che m'importa, soprattutto..." Guardai allora il brigante negli occhi. "Ditemi dunque, Capo, cosa volete da me?"
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Lady Gwen
15-01-2016, 03.02.47
Sentivo gli uomini parlare.
Parlavano della bestia, che avevo visto scappare e ppi perso di vista, e del sentiero che era impraticabile.
Poi, un vecchio maniero.
Possibile che fosse...
"Quanto dista da qui?"
Guisgard
15-01-2016, 03.03.29
I mercenari di Clio e gli uomini del Maresciallo tornarono verso Monsperon.
La pioggia scendeva copiosa ed un freddo gelido spingeva tutti loro ad avvolgersi nei mantelli.
Come se il bosco li stesse spingendo via, lontano dal suo ventre e dai suoi segreti.
Elas aveva preso con sé la freccia usata per trafiggere il soldato.
Era particolare e forse valeva la pena di studiarla.
Dopo un po' arrivarono al castello, che austero si ergeva come un gigante addormentato.
Era una notte silenziosa e inquieta, resa ancor più cupa dalla caccia fallita.
Guisgard
15-01-2016, 03.07.35
Jean restò a guardare Dacey mentre scriveva la lettera.
Quando la ragazza ebbe terminato, l'uomo prese la missiva, la controllò e poi la conservò gelosamente.
“La farò leggere al barone” disse “in modo che apponga il suo sigillo. Poi sarà spedita.” Fissò la principessa negli occhi. “Ora so che non avete un uomo, un innamorato o un amante che vi attende... ora ne sono certo...”
Tornammo al castello, con mille domande nella testa.
Serviva un piano per stanare quei ribelli, continuavo a ripetermi.
Ma ci serviva più libertà e l'avremmo ottenuta solo col tempo.
"Bene, se non c'è altro, maresciallo, congederei i miei uomini per questa sera..." A Fages "riprenderemo la caccia domattina..".
Guisgard
15-01-2016, 03.11.51
“Perdonate, non immaginavo...” disse il Capo a Gaynor, perdendo la sua baldanza di poco prima “... mi spiace per vostro marito...” la guardò “... milady, giuratemi sul vostro onore, di cui non dubito, che nulla avete a che fare col barone ed i suoi sgherri... giuratemelo e sarete libera di tornare a casa vostra.” Con un lieve inchino. "Dietro un volontario compenso che sarà utilizzato per difendere la nostra libertà."
Guisgard
15-01-2016, 03.14.57
“Il maniero non è lontano.” Disse l'uomo a cavallo a Gwen.
“Si, ma non sarà accettata.” Il cocchiere.
“Perchè mai?” L'uomo al vecchio.
“Perchè il suo padrone è un folle e detesta le donne.” Spiegò il cocchiere. “E' inutile andare lì dunque. Meglio cercare di raggiungere la chiesetta.”
“Impossibile.” Scuotendo il capo l'uomo.
Dacey Starklan
15-01-2016, 03.17.44
<< Spero venga inviata al più presto, sono lieta che ne approviate il contenuto>>
Guardai Jean accigliata da quel suo comportamento con la mia lettera, la teneva stretta alle mani come se fosse oro.
<< Uhm no... Ma potevate anche domandarmelo...Vi avrei risposto senza aver bisogno di cercare nella lettera qualche riferimento ad un uomo... Come avrete letto sono stata promessa da bambina a un qualche principe orientale ma non lo conosco, non so neanche il suo aspetto, ne conosco il nome però ma è ben poca cosa...Perché vi interessa tanto?>>
Guisgard
15-01-2016, 03.21.46
“Si, potete ritirarvi.” Disse Fagan a Clio. “Andate a riposarvi. Domani riprenderemo la caccia a quei cani. Rivoglio indietro fino all'ultimo Fiorino... e giuro su tutti i diavoli dell'Inferno che li arivrò.”
I mercenari, così, tornarono ai loro alloggi.
“Che serata sprecata...” fece Kostor “... abbiamo preso acqua in testa e freddo nelle ossa per nulla... in più abbiamo rischiato di farci infilzare.” Scuotendo il capo.
“Rilassati...” ridendo Estela “... dopotutto sei tutto intero, no?”
“Ho idea” fece Elas “che questa missione ci darà parecchie noie.” Osservando la freccia gigliata che aveva preso nel bosco.
Finalmente soli, mi liberai del mantello e degli stivali, per sedermi comoda su una poltrona insieme agli altri.
"Già, che idiozia.." Scuotendo la testa "Davvero pensano di catturarli in questo modo? Mi sembra così assurdo.. Serve un piano.." Pensierosa "Qualcuno ha qualche idea?".
Lady Gwen
15-01-2016, 03.25.13
Mi appoggiai al calesse, col fiato mozzato. Adesso era quasi sicuro che fosse lui.
A quanto pareva non c'era alternativa.
"Tenteremo. In fondo è solo una notte" dissi.
Ricordai le parole della nana; aveva detto che curare il suo giardino lo distraeva dalla malinconia, quindi il suo odio per le donne poteva provenire da una sofferenza.
Guisgard
15-01-2016, 03.25.28
“Perchè se quell'uomo vi avesse amata davvero” disse Jean a Dacey “allora avrebbe smosso mari e monti per cercarvi e liberarvi.” Si alzò. “Ma immagino siano discorsi inutili. Farò firmare la lettera al barone. Sperando che i vostri cari rispondano presto. Inoltre cercherò di convincere il barone a farvi uscire da questa stanza. Tenervi segregata è inutile. A presto.” Con un inchino del capo.
Ed uscì.
Poco dopo ritornò Betta.
Guisgard
15-01-2016, 03.31.07
“Si potrebbe usare un'esca...” disse Elas.
“Un'esca?” Ripetè Kostor.
“Si, per attirarli allo scoperto.” Annuì Elas.
“Del tipo?” Ancora Kostor.
“Del denaro.” Spiegò Elas. “Fingerci magari esattori in modo da farli cadere in trappola...”
“Tu cosa ne dici?” Tussor a Clio.
"Ecco, questa è un'idea intelligente..." Esclamai "Ma va studiata per bene... Anche perché oggi ci hanno visto, anche se avevamo il mantello col cappuccio..." Pensierosa "Domani proveremo a parlarne al maresciallo.." Annuii "Sempre meglio che andare così allo sbaraglio e rischiare di beccarsi una freccia!".
Dacey Starklan
15-01-2016, 03.37.05
<< Credete che l'amore sia forza così potente messere? Ad ogni modo, Ranveer, proprio come me, sa solo il mio nome e nulla più, probabilmente non sa neanche che mi trovo qui ora... Sarebbe piuttosto uno scandalo e avrebbe anche motivi per annullare il nostro matrimonio programmato>> non ce quell'idea mi dispiacesse.
<< Confido in voi... Quando avrete finito i vostri compiti se... se ne avrete il tempo e la voglia mi farebbe piacere conversare ancora... Mi troverete sempre qui, ovviamente...>>
Lady Gaynor
15-01-2016, 03.38.23
"Non dispiacetevi per me, milord... perdere mio marito è stata la cosa migliore che potesse capitarmi, ho provato così tanto gusto a lasciarlo che non mi basterebbe un mese a raccontarvelo. Nella mia concezione dell'amore c'è posto per una sola donna nel matrimonio, e la parola rispetto vale ancora qualcosa. L'ho lasciato nella sua terra e sono venuta a Sygma, lontano da tutti, e devo dire che è come se fossi nata davvero dieci anni fa" Mi interruppi per riprendere fiato, il freddo era terribile in quel momento, così strinsi le braccia al petto per cercare un po' di calore. "Ad ogni modo, vi giuro sul mio onore che non ho niente da spartire con nessuno di loro, né intendo fare la loro conoscenza in futuro, a meno che non ci sia costretta. Per quanto riguarda il vostro compenso, temo che dobbiate seguirmi a casa, non sono solita andare per il bosco con monete addosso..."
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Guisgard
15-01-2016, 03.44.00
“La ragazza ha ragione.” Disse l'uomo a cavallo. “Tentar non nuoce. Andate al castello.”
Il cocchiere annuì, anche se un po' perplesso, per poi ripartire.
Il calesse imboccò allora uno sterrato fangoso, mentre la pioggia non accennava a diminuire.
Ed infine l'anziano e Gwen videro una grossa sagoma in lontananza.
Appariva come un'enorme parete di pietra, da cui pian piano si accendevano lievi bagliori.
Sembrava un gigante col capo cinto da una corona.
Ma quando il calesse raggiunse il suo portone, allora i due lo videro per ciò che era.
Un maestoso castello dalle torri merlate.
Intanto cominciava ad albeggiare.
http://www.parliamodiviaggi.it/Dev/wp-content/uploads/2013/10/IMG_3418-Copia.jpg
Guisgard
15-01-2016, 03.46.38
“Sono d'accordo.” Disse Kostor a quelle parole di Clio. “Ora però direi di dormire un po'. L'alba non è lontana. Almeno riposeremo.” E si lasciò cadere pesantemente sul letto.
Così, uno dopo l'altro tutti i compagni di Clio fecero lo stesso.
Poco dopo l'albeggiare cominciò a tingere di rosa il cielo di Sygma.
Non c'era niente di meglio che abbandonarsi a una sonora dormita dopo una lunga giornata.
Mi liberai dei rigidi abiti che portavo e mi stesi sul letto, nella stanza che mi avevano riservato, addormentandomi quasi subito.
I miei sogni furono sconclusionati e assurdi come la maggior parte delle volte, ma il mio sonno, tuttavia, fu sereno.
Non trascorse molto tempo prima che la nuova alba facesse capolino da dietro le tende, illuminando la stanza col suo roseo calore.
Così mi alzai in fretta e in men che non si dica ero pronta ad affrontare una nuova giornata.
Guisgard
15-01-2016, 03.50.11
“Farò di tutto affinchè il barone vi consenta di uscire per il castello.” Disse Jean a Dacey. “Di certo conversare all'aria aperta sarà molto più piacevole. A presto.” Ed uscì.
Poco dopo tornò Betta.
“Stanotte non hai chiuso occhio ed ormai è quasi l'alba...” rivolta alla principessa “... dovresti riposare... il barone se la prenderebbe con me se tu apparissi stanca al suo cospetto...”
Lady Gwen
15-01-2016, 03.50.18
L'uomo a cavallo mi diede ragione e il vecchio, controvoglia, obbedì.
Dopo un po', giungemmo davanti ad un'imponente struttura, simile quasi ad un gigante di pietra.
Era maestoso, massiccio e trasmetteva importanza più che timore o inquietudine.
Intanto cominciava ad albeggiare ed io mi sentivo distrutta e profondamente stanca.
Guisgard
15-01-2016, 03.55.18
Il capo guardò Gaynor che si stringeva per il freddo.
Allora subito si slacciò il mantello e lo pose sulle spalle della nobile e giovane donna.
“Allora” disse “con vostra licenza verrò io con voi, scortandovi fino al vostro palazzo per quel compenso. Avuto ciò, sul mio onore, andrò via e dimenticherò il modo di giungere presso la vostra dimora. Ora copritevi bene che la pioggia è intensa ed il freddo inclemente.”
Invitò così la dama a risalire sulla sua cavalla e fece lui stesso la medesima cosa col suo destriero.
I due allora lasciarono quel luogo ed insieme si avviarono al palazzo.
Dacey Starklan
15-01-2016, 03.58.31
Una volta uscito Jean andai ancora alla finestra, l'unico modo che avevo per vedere un po' del mondo esterno.
<< In realtà non ho molto sonno...>> dissi riluttante incamminandomi verso il letto, << sentite Betta io no voglio certo che il barone se la prenda con voi, ma vi chiedo un minimo di cortesia nella forma quando mi parlate, non sono una delle vostre amiche e come io mi rivolgo a voi, vorrei faceste altrettanto.>>
Inizia a sciogliere i capelli, spazzolandoli più e più volte, sentendo la mancanza del mio unguento profumato, arrivato direttamente dalla Persia, composto da acqua di rosa e un pizzico di lavanda, con il quale donavo lucentezza e profumo alla mia chioma.
Quindi mi liberai dei gioielli e delle vesti restano in una sottoveste color pesca pronta per coricarmi, solo per riposare un po' le membra ma di sicuro avrei dormito ben poco.
Guisgard
15-01-2016, 04.17.56
Il vecchio cocchiere scese dal calesse e bussò con decisione al portone del maniero.
“Magari” disse voltandosi indietro verso Gwen “neanche ci risponderanno...”
Invece una porticina nel portone si aprì e qualcuno apparve sulla soglia.
Era una nana, la stessa che aveva fatto compere all'erboristeria di Gwen.
“E' possibile” chiese il vecchio “far alloggiare qui una ragazza? Solo per un giorno. E' stanca, bagnata e non sa dove riposare.”
“Mi spiace ma il padrone non vuole ospiti.” Scuotendo il capo la nana, che probabilmente non aveva riconosciuto Gwen sul calesse.
Guisgard
15-01-2016, 04.18.55
Clio si svegliò per prima, seguita poi dai suoi compagni che uno dopo l'altro furono pronti per uscire con lei.
I mercenari, così, raggiunsero il cortile del castello, dove i soldati del Maresciallo erano già radunati.
E poco dopo arrivò anche lo stesso Fagan.
Fu in quel momento che il portone si aprì ed un drappello di militari entrò.
Erano stati incaricati di effettuare ronde in città e subito fuori le sue mura e sembrava che le loro attività notturne avessero dato buoni frutti.
Infatti conducevano con loro un uomo malmenato e ridotto in catene.
Guisgard
15-01-2016, 04.19.49
“Se la forma è così importante...” disse Betta “... e sia... vi parlerò come desiderate... a me non ne viene nulla in cambio...”
Preparò allora il letto per Dacey e tirò giù le tendine alla finestra, per consentire un riposo più sereno alla principessa.
Poi uscì.
Ma poco dopo Dacey, coricata nel suo letto, udì delle voci giungere dal cortile sottostante.
Erano i soldati del Maresciallo che conducevano un uomo in catene e malmenato.