Visualizza versione completa : Le Florealiche
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Guisgard
11-06-2016, 02.29.31
“Prima accertiamoci che non siano ostili...” disse Teous a Gaynor “... metti che sono indigeni cannibali o cacciatori di teste? O magari rapiscono le donne per farne vittime da offrire alla loro terribile divinità? Le bionde poi scarseggiano da queste parti...” ridendo sarcastico.
Lady Gwen
11-06-2016, 02.32.11
Guardai Zoren per un attimo.
"Credo non vi sia alcun problema nel rappresentarlo."
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Lady Gaynor
11-06-2016, 02.33.28
"Hai ragione..." risposi al Capitano "ma come facciamo a capire se sono ostili o meno se non ci abbiamo a che fare?"
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Guisgard
11-06-2016, 02.34.02
“Non ne ho idea...” disse turbato Ehiss a Dacey “... il Fiore Azzurro... ritorna spesso... sin dalla mia infanzia... credi davvero che esista un simile Fiore in grado di vincere una maledizione?”
Dacey Starklan
11-06-2016, 02.39.28
" Credo che se davvero esiste allora questo Fiore, io voglio trovarlo..." Dissi determinata.
" Dimmi ciò che sai, anche se sono solo ricordi..possono comunque risultarci utili"
Guisgard
11-06-2016, 02.40.42
“Non lo troverete mai.” Disse Affon. “Neanche il corpo. Non è come i veri Taddei. In quel caso c'erano i cadaveri. Non era che un fantoccio, ad immagine del vero duca. Fatevene una ragione.” Fissando Clio. “Comunque, se volete restare qui, libera di farlo.”
Il mio sguardo apatico non cambiava.
Non mi interessava che cosa dicevano quei tizi, loro non sapevano niente di lui.
Non era un fantoccio, io lo sapevo.
E anche se lo fosse stato, lo avrei amato lo stesso.
Lacrime silenziose rigavano il mio viso.
"Lasciatemi sola.." mormorai, guardandomi attorno.
Se non altro mi ero liberata di quei tizi.
Guisgard
11-06-2016, 02.47.59
“Ottimo.” Disse soddisfatto il barone a Gwen.
“Davvero potremo avere ciò che più desideriamo, milord?” Chiese Zoren.
“Certo.” Annuì il barone. “Avete la mia parola. Naturalmente se lo spettacolo sarà degno della materia trattata.”
Lady Gwen
11-06-2016, 02.51.10
L'accordo poteva andare.
Guardai Zoren con un leggero sorriso incuriosito.
Morivo dalla voglia di sapere a cosa stava pensando; io non avrei potuto desiderare nient'altro, ora che avevo lui, ma mi incuriosiva davvero tanto sapere cosa avesse in mente.
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Guisgard
11-06-2016, 02.52.50
“Conosco solo vecchie storie che udii da piccolo sul Fiore Azzurro...” disse Ehiss a Dacey “... solo versi e rime... ho sempre pensato si trattasse di un mito, una leggenda... una storia da narrare ai bambini per meravigliarli e mandarli a letto presto...” pensieroso “... ma ora tutto sembra di colpo reale... anzi, vitale...”
Guisgard
11-06-2016, 02.56.50
Affon e i suoi si allontanarono, lasciando Clio da sola nel bel mezzo della brughiera.
E quando la luce del Sole divenne più limpida, la ragazza notò qualcosa.
Il suo pugnale che Icarius aveva preso nella camera prima di scendere.
Era sul terreno.
Dacey Starklan
11-06-2016, 03.00.36
" Certo posso capirlo... Ma davvero qualcosa potrebbe essere un indizio ora. Anche quello che puoi ritenere come più piccolo e insignificante" cercai di insistere, affinché si concentrasse nei suoi ricordi e trovasse qualcosa.
Guisgard
11-06-2016, 03.00.36
“Allora prepareremo un degno spettacolo, milord.” Disse Zoren al barone.
Poi lui e Gwen salutarono il nobile ed uscirono, tornando nella loro camera.
“Beh, sembra che la fortuna giri dalla parte giusta stavolta.” Sorridendo lui a lei.
Avanti, Clio, respira... respira..
Ci provai, un respiro alla volta.
Brava, respira... pensa
Pensare, come potevo pensare, con quel dolore e quel vuoto nell'anima.
"È tutta colpa mia.." sussurrai, tra le lacrime.
Piangerti addosso non ti servirà a niente, perdi solo tempo... su..
Respirai di nuovo.
"D'accordo.." pianissimo ma un po' più decisa.
Brava tusa.. ora pensa.. pensa..
Pensare, più facile a dirsi che a farsi, pensare.
Tracce, dovevo seguire le tracce.
Sospirai, un sospiro liberatorio, come se avesse il potere di sospendere il dolore per un momento, giusto per farmi pensare.
Così iniziai a guardami intorno, finché non lo vidi.
Il pugnale, il mio pugnale, quello che avevo dato a Icarius.
Così mi avvicinai, e mi chinai verso di lui, cercando di scorgere anche il più piccolo indizio che potesse condurmi da lui.
Guisgard
11-06-2016, 03.08.16
“L'unica cosa è ripercorrere i versi che udivo da piccolo...” disse Ehiss a Dacey “... parlavano dell'ultimo luogo in cui secondo la leggenda era fiorito il fiore... una città chiamata Tylesia...”
Guisgard
11-06-2016, 03.13.23
Clio si avvicinò al pugnale.
Il Sole era ormai alto ed era possibile scorgere meglio il terreno.
E ad un tratto notò qualcosa.
Delle orme.
Orme vagamente animalesche, ma molto più grandi di qualunque predatore abitasse la brughiera.
Orme, delle orme sul terreno, orme enormi, diverse da quelle di qualunque animale.
Se lascia orme non è uno spirito, se non è uno spirito si può uccidere.
Magari non piacerà la maledizione, ma mi ridarà il mio Icarius.
Sospirai, concedendomi un leggero sorriso, e iniziai a seguirle.
Dacey Starklan
11-06-2016, 03.20.35
" E non vi è nulla su come trovare la città? É una vera città o una città immaginaria? E nei versi c'è qualche indizio di come dovrebbe essere il luogo giusto?."
Guisgard
11-06-2016, 03.23.10
Clio cominciò a seguire quelle orme sul terreno.
Erano grosse, di un animale con una stazza fuori dal comune, superiore a qualunque canide che vivesse nella brughiera.
E dalla distanza tra un'orma e l'altra doveva essere molto veloce.
La ragazza continua a seguirle, fino a quando arrivò davanti ad una grossa quercia.
Qui terminavano le orme.
Ma ad un tratto udì qualcuno cantare.
Una bambina.
Lady Gwen
11-06-2016, 03.23.16
Salimmo in camera.
Sorrisi alle sue parole.
"Beh, era ora, no?" Sorridendo.
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Seguire le tracce non era mai stato un problema, data l'educazione aristocratica che avevo ricevuto, un po' sui generis per una fanciulla.
Poi però, presso una grossa quercia, trovai qualcosa.
Non la bestia, non Icarius, una bambina.
Allora mi lasciai cadere per terra, in silenzio, alzando lo sguardo rosso di pianto su di lei.
Guisgard
11-06-2016, 03.30.43
“Beh, Tylesia è un'importante città del reame...” disse Ehiss “... potremmo iniziare la ricerca da lì, da dove il Fiore, secondo la leggenda, è sbocciato l'ultima volta... ma è lontana... tu non sei stanca di viaggiare con me?” A Dacey.
Guisgard
11-06-2016, 03.33.53
“Si, in effetti si.” Disse annuendo Zoren a Gwen. “Bene...” prendendo carta e calamaio “... allora non mi resta che buttare giù una trama per lo spettacolo... tu inizia a fantasticare sulla ricompensa...” facendole l'occhiolino.
Guisgard
11-06-2016, 03.37.31
Clio, angosciata e sconfortata, si lasciò cadere ai piedi della quercia.
Allora arrivò la bambina che ancora intonava il suo canto.
“Oh, tu piangi...” disse fissando la ragazza “... perchè mai?”
Lady Gwen
11-06-2016, 03.38.42
Prese il necessario per scrivere e si preparò.
Risi piano, circondando per un attimo il suo collo con le braccia, baciandogli una guancia e sedendomi accanto alla finestra, persa nei miei pensieri.
Cosa potevo desiderare di più?
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Guisgard
11-06-2016, 03.44.10
“Dai...” disse Zoren impegnando a scrivere “... cosa potremo chiedere dopo lo spettacolo? Denaro? O una casa tutta nostra? O magari un titolo? Ti immagini... marchese Zoren e marchesa Gwen.” Ridendo.
Lady Gwen
11-06-2016, 03.46.08
"Tecnicamente io ho già un titolo... Perché una casa, magari un castello... È più romantico..." ridendo e accarezzando i suoi capelli.
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La bambina si avvicinò, e io le sorrisi, un sorriso triste e malinconico.
"Ho perso colui che amo.." riuscii solo a sussurrare.
Sperai davvero lei avesse la risposta, come nella brughiera, mentre lo cercavo.
Ma se nulla accade che non piace alla dama, perché l'aveva attirato fuori?
Guisgard
11-06-2016, 03.55.29
“Si, un castello mi piacerebbe...” disse Zoren, mentre Gwen gli accarezzava i capelli “... e se invece... chiedessimo un teatro tutto nostro? Da gestire e preparare spettacoli? Insomma, stabilirci qui per sempre... io e te...” fissandola.
Guisgard
11-06-2016, 04.00.07
“Allora lo conosci...” disse la bambina “... c'è un ragazzo addormentato poco più avanti... non chi sia... forse è colui che stai cercando...” fissando Clio.
Lady Gwen
11-06-2016, 04.02.03
Rimasi molto sorpresa dalle sue parole, soprattutto perché fino a quel momento avevamo scherzato, ma quella era una proposta seria, e lo guardai a lungo.
"Sul serio vorresti questo?" dissi piano, sorridendo, col suo viso fra le mani.
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Piansi ancora di più a quelle parole, ma lacrime diverse, lacrime di speranza, timide lacrime di Gioia.
"Io.." sussurrai "Davvero?" sorrisi "Grazie, grazie di cuore..." alzandomi, per poi fermarmi e guardare la bambina, ricordando che aveva voluto la spilla.
"C'è qualcosa che posso fare per te? Qualunque cosa..." sussurrai.
Guisgard
11-06-2016, 04.11.24
“Io si...” dise Zoren sorridendo a Gwen “... ho sempre sognato avere un teatro tutto mio... senza più girovagare da città in città... si, sarebbe bellissimo... ma prima vorrei sapere cosa ne pensi tu...”
Guisgard
11-06-2016, 04.12.35
La bambina sorrise a Clio, senza dire nulla e andò via, svanendo nella vegetazione.
Sorrisi, osservando la bambina che spariva nella vegetazione.
"Grazie.." sussurrai, chinando il capo, certa che mi avrebbe sentito.
Dopotutto nulla accade se non piace alla Dama, mi aveva detto giorni, o forse anni prima.
Non appena la bambina sparì, corsi a perdifiato nella direzione in cui mi aveva indicato.
Lady Gwen
11-06-2016, 04.15.41
Esplosi in un sorriso di felicità, tuffandomi letteralmente sulle sue labbra e baciandolo con trasporto, sperando che fosse abbastanza esaustiva come risposta.
Tutto quello rientrava in quel "noi", in quella progettualità tanto desiderata e ora in parte raggiunta.
Mancava solo quell'ultimo tassello.
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Guisgard
11-06-2016, 04.16.41
Clio corse.
Veloce, leggera, felice, tra la verde vegetazione della brughiera, mentre i suoni del giorno avevano definitivamente scacciato la notte ed i suoi misteri.
E lo vide.
Icarius steso sul margine del lagno, addormentato, mentre le acque scorrevano gorgogliando.
Guisgard
11-06-2016, 04.25.14
Zoren Baciò e strinse a sé Gwen, incatenandola con un bacio ricco di passione ed impeto.
Un bacio che lui univa in un vortice di emozioni e sensazioni fortissime.
Un bacio che sfogò tutto il desiderio che avevano di non separarsi mai.
Mi illuminai nel vederlo, e quell'immagine riempì il vuoto che si era creato dentro di me.
Corsi da lui, lasciandomi cadere al suo fianco.
Lo sapevo, lo sapevo che l'avrei trovato...
Sorridevo e restavo lì, ad osservarlo dormire.
Quanto era bello con quell'espressione serena dipinta sul viso.
Provai l'irrefrenabile desiderio di stringerlo a me, ma non volevo turbare la sua quiete.
Allungai una mano per accarezzarlo, ma mi accorsi di avere ancora le mani, gli abiti, i capelli e il viso sporchi di terra.
Così, decisi di approfittarmi di quel sonno così beato.
Immersi dapprima le mani nell'acqua fredda, e sorrisi nel vedere che quell'acqua lavava via la terra.
Mi chiesi se si sarebbe portata con sé anche le mie lacrime.
Così mi tolsi l'abito, e mi tuffai nel lagno.
Pochi istanti, quel tanto che bastava per togliere la terra e le lacrime.
Poi uscii e indossai la sottoveste bianca, che fortunatamente non era sporca.
Allora mi stesi accanto a lui, restando un altro lungo istante a guardarlo dormire, per poi iniziare ad accarezzarlo piano, dolcemente.
Finché non decisi di posargli un lieve bacio, questa volta però sulle labbra.
Lady Gwen
11-06-2016, 04.32.54
Quel bacio fu qualcosa che non avevamo mai provato prima.
C'erano talmente tante cose dentro, tante emozioni, tante sensazioni, tutte diverse, intense, forti, che però erano tutte accomunate dal desiderio reciproco di non lasciarci mai.
Non c'era bisogno di parole in quel momento, ma solo il bisogno l'uno dell'altra ed era soprattutto in momenti come questi che mi dicevo che non avevo mai preso decisione più giusta in vita mia di quella di seguirlo.
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Guisgard
11-06-2016, 04.37.44
Quel bacio.
Lieve, dolce, caldo, che lo destò subito.
Come a liberarlo da un incantesimo.
Icarius allora aprì gli occhi e pian piano si svegliò del tutto.
Vide allora Clio accanto a se.
E sorrise.
E nel farlo la guardò, accorgendosi che mai era stata così bella.
Con i capelli bagnati e quella sottoveste leggera, che però si era attaccata alla pelle ancora umida, mostrando le bellissime trasparenze di quel corpo bianco e morbido.
E nel vedere Clio così, come una ninfa dei boschi, lui restò un attimo sorpreso, senza però riuscire a staccare gli occhi da lei.
Il suo sguardo, possibile che mi fosse mancato tanto il suo sguardo?
O forse era la paura di non poterlo più vedere che lo rendeva ancora più bello?
Il suo sorriso, quanto era bello quel sorriso.
Mi illuminai, mentre il cuore iniziò a battere sempre più forte, rimbombando quasi attorno a noi.
Non riuscivo a pensare a nulla, persa in quella silenziosa beatitudine.
Poi, dal nulla, gli tirai uno schiaffo.
Uno schiaffo leggero, troppo leggero per una come me.
"Questo, è per non avermi dato retta..." con sguardo minaccioso, per poi ridere, spensierata.
"E questo...." avvicinando le mie labbra alle sue "è per avermi fatto morire di paura..." per poi baciarlo.
Guisgard
11-06-2016, 04.46.57
Quel bacio durò a lungo.
Più di tutto quel viaggio fatto insieme e più del Tempo trascorso all'impazzata.
Un bacio che unì i due giovani, non solo nel corpo, ma anche nell'anima.
“Gwen...” disse in un sussurro Zoren “... sposami... sposami, ti prego... anche adesso se vuoi...”
Lady Gwen
11-06-2016, 04.55.44
Non seppi dire quanto tempo passò, forse un istante, forse dieci anni, come quelli volati in una notte, ma di sicuro tutto si fermò quando lui sussurrò .
Rimasi con gli occhi nei suoi per istante interminabile.
"Sì" sorridendo sicura sulle sue labbra "Anche fra le quattro mura degli alloggi della servitù..." sussurrai scherzando, cercando di nuovo la sua bocca.
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Guisgard
11-06-2016, 04.59.07
Lo schiaffo lo sorprese, ma quel bacio lo ammaliò.
“Per un bacio così” disse Icarius sorridendo appena “sono disposto a prendermi tutti gli schiaffi del mondo.”
Poi inevitabilmente tornò a guardarla.
Il suo sguardo vagò sulla sottoveste di Clio, che l'umidità della pelle aveva reso trasparente e sagomata come un calco.
Un magnifico calco di una delle Grazie, snelle e sensuali, scolpite da Fidia, mentre infinite goccioline d'acqua sembravano scorrere lente su quella pelle bianca e liscia.
E lei si accorse di quello sguardo di Icarius, che indugiò più del consentito sulla forma dei seni di lei.
Guisgard
11-06-2016, 05.04.26
Quel si, meraviglioso ed atteso.
E Zoren la baciò ancora.
Baciò Gwen come se quel momento non dovesse finire mai.
E continuò a baciarla ancora e ancora.
E forse in quei baci, oltre all'Amore, trovò l'ispirazione per quello spettacolo destinato a dar loro sicurezza e tranquillità.
Dapprima risi alle sue parole.
"Guarda, io di uno spavento del genere ne faccio volentieri a meno, grazie..." divertita, sollevata, rilassata.
Quell'angolo di brughiera mi sembrava quasi uscito da una fiaba, tanto era etereo, luminoso e romantico.
O forse era il mio cuore che me lo faceva percepire così.
Seguii il suo sguardo, che mi strappò un segretissimo sorriso, che lui non vide perché impegnato a guardare altrove.
"Siamo liberi.." dissi, accarezzandolo piano "Quegli uomini ti credono morto anzi, svanito nel nulla..." scossi la testa "Non ti cercheranno..." sorrisi.
"Se vuoi possiamo lo stesso andare a Capomazda, e prendere il posto che ti spetta alla guida del ducato..." dolcemente "Oppure possiamo andarcene via... io e te soli contro il mondo, ricordi?" sorridendo "Io ti seguirò, qualunque cosa sceglierai..." esitai per un momento "Se vorrai.." sussurrai infine.
Lady Gwen
11-06-2016, 05.13.40
Rimanemmo uniti ancora e ancora, come se il tempo avesse dovuto fermarsi per sempre solo per noi due, solo per congelare quell'attimo.
Non avevo mai espresso a Zoren il mio desiderio di fermarci in un determinato posto, pensando che non fosse d'accordo, e se già l'idea del teatro tutto nostro e di un posto fisso e stabile in cui vivere mi era sembrata un sogno, sentirlo dire da lui era stato meraviglioso.
Ora, non ci restava che dare il meglio di noi stessi per noi stessi.
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Guisgard
11-06-2016, 05.28.06
Averla così vicina, bellissima, sensuale, dolce.
E poi quelle carezze.
In un attimo Icarius non sentì più la stanchezza, né le braccia e le gambe pesanti per l'accaduto.
Qualcosa era successo nella brughiera, ma lui sembrava non rammentare nulla.
E forse neanche gli importava ora.
Il suo mondo e tutti i suoi sogni erano in quell'angolo di brughiera, con lei.
“Sai...” disse guardando Clio negli occhi “... a me non interessa essere duca, né del ducato e neanche del mondo intero... prima volevo essere il vero Arciduca solo perchè pensavo fosse il solo modo per averti accanto... ma ora... ora non mi interessa di niente e nessuno che non sia tu, Clio... voglio andare via, fuggire da tutto e da tutti... con te... io e te contro il mondo... lontani... ci sarà un posto fatto per noi... lo so, lo sento... forse non sarà un castello e nemmeno un palazzo... ma sarà nostro e ci sta aspettando... come la foresta di Lancillotto e Ginevra o la grotta di Tristano ed Isotta... non voglio potere, ricchezze, titoli... voglio solo te, Clio...” porgendole la mano.
Guisgard
11-06-2016, 05.32.20
Quel bacio durò ancora a lungo.
Poi, stretti l'uno all'altra, Zoren mostrò a Gwen quel foglio su cui aveva abbozzato i primi cenni del nuovo spettacolo.
E discussero insieme, proponendo, immaginando, correggendo, aggiungendo e sognando.
Insieme, vicini ed innamorati.
Guisgard
11-06-2016, 05.35.44
“Beh, proveremo ad avvicinarci senza però farci vedere...” disse il pirata a Gaynor.
Ma un attimo dopo sentirono dei rumori dietro di loro.
Apparvero allora alcuni indigeni armati che li fissavano.
Guisgard
11-06-2016, 05.37.45
“Si, sono io.” Disse il giovane ad Altea. “Sono io Pagant. Volete dunque un passaggio? Certo, perchè no. Faccio colazione e poi partiamo. Preparatevi.”
Mi illuminai, mano a mano che parlava.
Parole intense, parole uniche, parole che avevo atteso tutta la vita.
In quel momento mi accorsi che aveva ragione, che non mi importava più nulla, né del mio titolo, né del potere o altro.
Il mio signore certo non mi avrebbe biasimato se avessi portato fuori dai pericoli il suo nipote prediletto, ciò che voleva era che vivesse libero e felice nella brughiera.
O in qualunque altro posto del mondo.
Sorrisi incapace di parlare, per un lungo istante.
La sua mano lì, così vicina.
L'istinto di prenderla fu intenso e fu difficile trattenermi.
"E io voglio te, e ti seguirò dovunque vorrai..." con il cuore gonfio di emozioni.
"Ma devi sapere che, se vuoi me, ecco non..." sospirai "Non ci sono scorciatoie, compromessi... sarà..." con gli occhi fissi nei suoi e le gote arrossate "Per sempre..." trattenendo il fiato "Io e te.. per sempre...." ribadii, piano, quasi temessi che la gravità di quanto stavo dicendo rovinasse quel momento.
Lady Gwen
11-06-2016, 05.38.56
Quel momento perfetto e sublime durò ancora e ancora, fin quando non mi mostrò le nuove idee per lo spettacolo ed io, fra le sue braccia, lo aiutai, proponendo, correggendo, soprattutto sognando anche.
Sognando ciò che sarebbe stato di noi due dopo, nella nostra nuova vita insieme.
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Lady Gaynor
11-06-2016, 05.39.19
Mentre Teous mi stava dicendo che avremmo tentato di avvicinarci di soppiatto, udimmo dei rumori provenire dietro di noi. Ci girammo e li vedemmo, degli indigeni armati che ci guardavano fissi. Strinsi forte la mano del pirata, sperando di non essere caduti dalla padella alla brace.
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Guisgard
11-06-2016, 05.48.59
A quelle parole di Clio, Icarius la guardò.
E poi, come risposta, senza però dire nulla, si avvicinò al suo viso bellissimo, bagnato ed arrossato, alla sua bocca tenera ed accogliente e la baciò.
Un bacio prima dolce, che danzava fra le loro labbra, ma poi più caldo, avvolgente, in un gioco di bocche e di lingue.
Un bacio inebriante, sensuale.
Un bacio di pura passione.
Una passione sempre più impetuosa.
Ed allora le mani di lui, inizialmente titubanti, cominciarono a sfiorare le braccia nude di lei.
“Per sempre...” disse Icarius in un sussurro che morì sulle dolci labbra di Clio.
Guisgard
11-06-2016, 05.54.58
Sul foglio bianco vi erano cenni di parole, proposte di maschere e costumi, idee, progetti.
Ma le loro mani erano unite, strette.
Zoren parlava e fantasticava, Gwen lo ascoltava.
Poi era lei a proporre e lui a seguirla.
Di tanto in tanto vi era un bacio rubato, una carezza accennata ed un sospiro soffuso.
E così continuarono tutta la mattina, fino a quando il servitore del barone venne a chiamarli per il pranzo.
Guisgard
11-06-2016, 05.58.58
Quegli indigeni stavano lì, fermi a fissarli, mentre il pirata teneva stretta a se Gaynor per proteggerla.
Poi uno di quei selvaggi fece lo cenno di seguirli.
“Facciamo come dice...” disse lui alla regina “... meglio non contraddirli...” e li seguirono, giungendo infine al villaggio visto in precedenza.
Quel bacio.
Dolce, e appassionato, delicato e possente, intenso e leggero.
Un bacio come nessuno mai aveva osato.
Un bacio unico e nostro, nostro soltanto.
Un bacio che ci univa in un abbraccio infinito.
Poi quelle parole, mi illuminai a quelle parole.
Poi sospirai.
Forse era tutto quello a cui potevo ambire, e non era certo poco.
Lui era un ragazzo della brughiera, infondo, non poteva capire.
E io volevo lui, più di qualunque altra cosa.
Così sospirai nuovamente, cercando di lasciarmi alle spalle le inquietudini e pensare solo a noi.
Ma di una cosa ero sicura.
"Per sempre.." sussurrai a mia volta.
Lady Gwen
11-06-2016, 06.04.15
Bozze fantasiose, accennate e spontanee costellavano il foglio bianco e le nostre mani erano ancora strette.
Quando lui esponeva le sue idee, lo osservavo estasiata e affascinata, lasciandomi trascinare dal suo entusiasmo, e quando ero io a proporre lui mi ascoltava attentamente, fra un bacio rubato e una carezza a cui seguiva un sospiro soffuso.
Fu una mattinata stupenda, animata da quella collaborazione e quella complicità che sembravano essere solo nostre, finché non dovemmo interrompere per il pranzo, sebbene avrei rinunciato anche a quello in un momento così.
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Guisgard
11-06-2016, 06.14.08
Quel bacio fu l'ingresso per un mondo nuovo.
Un mondo che le mani di Icarius presero a percorrere piano, con lunghe e lente carezze sulla pelle di Clio, ormai quasi asciutta per quei brividi caldi che la sfioravano.
Ed arrossata, col respiri rotto, lei continuava ad accogliere i suoi baci, mentre le mani di lui ormai avevano vinto ogni titubanza e si muovevano sicure tra la pelle e la stoffa che rivestiva il corpo della ragazza.
E mentre quel bacio continuava, ad un tratto Clio avvertì qualcosa.
La stoffa scivolò a terra, leggera e delicata, lasciandola completamente scoperta.
Allora Icarius la guardò.
Tutta, per un istante senza fine.
“Sei...” disse sussurrando “... sei bellissima, Clio... la cosa più bella che io abbia mai visto...”
Guisgard
11-06-2016, 06.22.30
Zoren mise a posto i fogli e con Gwen seguirono il servitore che li condusse in una vasta sala, dove il barone, già seduto alla ricca tavola, li stava attendendo per il pranzo.
Cercai di non pensare a niente, di lasciarmi alle spalle tutto quello che mi bloccava.
Il mio sangue, il mio onore, la virtù.
Tutto quello che contava di più per me.
Cercai di lasciarmi tutto alle spalle, lasciando che le sue mani mi guidassero, come se non esistesse nient'altro al mondo.
Dapprima erano titubanti, poi sempre più decise.
E da subito adorai quel contatto, quelle carezze ardite che scoprivano il mio corpo piano piano.
Poi d'un tratto sentii freddo, la sottoveste scivolò via, e restai nuda davanti a lui.
Dapprima mi irrigidii, serrando addirittura il pugno.
Poi chiusi gli occhi e respirai.
Li riaprii piano, e cercai di lasciarmi andare, di rilassare i muscoli tesi, con gli occhi spalancati nei suoi.
Ero terrorizzata, ed emozionata allo stesso tempo.
Guisgard
11-06-2016, 06.37.46
Restarono così, per lunghi momenti, con lui perso a guardarla e lei titubante, forse impaurita.
Poi gli occhi azzurri di Icarius tornarono in quelli altrettanto chiari di Clio.
Le sorrise e con un gesto delicato, quanto inatteso, prese dolcemente il lembo della sottoveste, portandolo sul petto della ragazza per coprirla.
“Sei bella davvero...” disse lui sospirando, per poi baciarla ancora.
Si alzò e colse un fiore poco distante che adagiò infine tra i biondi capelli di lei ancora umidi.
“E' un lillà...” mormorò “... nel linguaggio dei fiori simboleggia le prime emozioni d'Amore... quando il mondo ci appare magico, poiché tutto è fatto per la prima volta...” e posò un lieve bacio sui suoi capelli.
http://static.giardinaggio.it/giardino/domande-e-risposte-giardino/lilla-giardino_NG1.jpg
Dacey Starklan
11-06-2016, 10.21.19
" Bene. Almeno é una città vera, abbiamo un buon punto di partenza e tu sai dove si trova se ho ben capito"
Quelle erano delle buone notizie dal mio punto di vista e sperai che portassero a qualcosa di concreto.
" Stanca?" mi fermai a quella domanda e lo osservai per bene. L'idea di potermi stancare a stargli accanto mi suonava assolutamente impossibile.
" Ehiss stai parlando con una zingara" con un leggero sorriso, " sono nata in viaggio, sono fatta per viaggiare. Ricordi quanto mi stava stretta la vita alla bottega, tutti i giorni nello stesso posto a fare la stessa cosa? Non era per me, tu mi hai offerto qualcosa di diverso. Allora ho accettato e non mi sono mai pentita. Sono successe molte cose ma non sono stanca di viaggiare con te. Non sono stanca di te"
Ero vicina al suo viso e sentivo una voglia irrefrenabile di baciarlo.
" Piuttosto tu non sei stanco di avermi intorno? Il vecchio ha detto che... Insomma io non voglio che la tua vita sia messa in pericolo dalla mia presenza"
Lady Gwen
11-06-2016, 15.10.59
Zoren sistemò il fogli per lo spettacolo e andammo poi in una vasta sala, in cui il barone era già seduto per il pranzo.
Dunque entrambi entrammo nella sala ed io presi posto vicino al mago.
Altea
11-06-2016, 15.16.35
"Fate con comodo..io non ho molto appetito, vi aspetto fuori..qui mi manca l'aria".
Salutai gentilmente il locandiere ed uscii, sedendomi su una cassa di legno. Ero molto tesa..temevo ciò che potevo scoprire..nobildonna decaduta .. Non poteva essere mia zia..mio padre le avrebbe mandato soldi a meno che non fosse accaduto qualcosa.
Guardai, comunque, l' insegna della locanda nel caso avessi avuto bisogno di altro appoggio ma appena saputo ciò che era successo sarei partita col veliero verso casa..la mia Languedoc..non avrei sopportato la vita a corte..era troppo noiosa per la mia indole.
Quello sguardo, così chiaro, così limpido, così pulito.
Come avrei voluto sentirmi altrettanto.
Poi quel gesto, inatteso, improvviso, mi colpì, mi colpì la sua delicatezza e sorrisi, arrossendo.
Lo vidi alzarsi e per un istante temetti non avesse compreso, che avesse preso il mio timore come un rifiuto.
Non era così.
La verità era che volevo essere sua, lì, in quel momento.
Che non desideravo altro.
Che non ci sarebbe mai stato un momento più perfetto.
Tuttavia lui sembrava non capire.
Non capire che a quel per sempre mancava qualcosa perché potessi essere davvero sua.
Non capiva che ero incatenata dalle mie stesse catene, catene che servivano a proteggermi, che mi rendevano quello che ero.
E quelle catene si sarebbero spezzate solo se avesse detto le parole giuste.
Come fosse un incantesimo atavico e primordiale.
Parole che però non aveva pronunciato.
Forse le aveva date per scontate, forse non le riteneva importanti, forse non mi riteneva degna, non mi riteneva all'altezza.
Ma senza quelle parole non sarei mai potuta essere donna, una vera donna.
Potevo decidere di donarmi lo stesso, ma non mi avrebbe mai avuta davvero.
La parte più intima, più segreta, l'essenza stessa della donna sarebbe rimasta incatenata, nascosta e forse non sarebbe più stato possibile liberarla.
Quel fiore, delicato e puro, quelle parole.
Gli sorrisi, un sorriso luminoso e chiaro, nonostante l'inquietudine.
Non capivo perché non ci arrivasse.
Aveva detto di amarmi, di volere me... Per sempre.
Quindi cosa gli mancava per scegliermi?
Voleva provarmi prima come fossi un vestito, da scartare se non soddisfa appieno?
Non funzionava così.
Non con me.
Doveva prendere una decisione, irrevocabile, inequivocabile e doveva prenderla prima, non dopo.
Dopo sarebbe stata una toppa, e non sarebbe mai stata la stessa cosa.
Presi un profondo respiro e sorrisi piano, dolcemente.
"Non è questo..." Sussurrai, con voce tremante.
"È solo che.." Esitai, per poi fermarmi.
No, non glielo avrei detto così direttamente.
Così facendo avrei rovinato il momento che aspettavo da tutta la vita.
"Te l'ho detto che sono molto diversa dalle ragazze a cui sei abituato.... Nessun compromesso, nessuna scorciatoia..." Abbassando lo sguardo, mentre arrossivo ancora di più "Onore e virtù sono tutto per me..." Con gli occhi bassi, malinconici, incerti, impauriti "Una concubina non ha nè l'uno nè l'altra.." Sussurrai con una punta di disprezzo, quello che avrei provato per me stessa se si fosse ostinato a non dire niente.
Sussurrai pianissimo, quasi avessi paura di dirlo ad alta voce, quasi quelle parole mi costassero una fatica infinita.
Ed era così.
Alla fine alzai lo sguardo su di lui.
Uno sguardo titubante, incerto.
Uno sguardo colmo di speranza, l'ultima flebile speranza, tutta la speranza che mi era rimasta.
La speranza che capisse, che mi liberasse da quelle catene.
Uno sguardo spalancato e chiaro, in cui sperai riuscisse a leggere.
Possibile fosse così difficile da capire come andava trattata una donna?
E dire che a me sembrava la cosa più naturale del mondo.
Gli sfiorai dolcemente il viso, in silenzio, nel mio sguardo vi era un misto di speranza e malinconia.
Restai incatenata a quello sguardo, in silenzio, in attesa.
Potevo sentire la parte più nascosta e segreta del mio essere che si risvegliava.
Incatenata in quella buia cella, con la mia camicia da notte più bella, così candida da illuminare l'oscura prigione, iniziava a cercare di liberarsi, ma le catene erano ben fatte, e non ce l'avrebbe mai fatta da sola.
No, doveva salvarla lui, era l'unico al mondo ad avere quel potere.
Poche parole, una sola parola volendo, e sarebbe stata libera.
Libera e sua, sua soltanto, per sempre.
Lì, in quel meraviglioso angolo di brughiera che sembrava fatto apposta per noi.
In quel momento, così unico e cristallino che non aspettava altro.
Mancavano solo quelle benedette parole, categoriche, inequivocabili.
Quella scelta irreversibile.
Se mi amava perché si ostinava a negarmele?Come poteva non capire che senza quelle parole mi avrebbe tolto ciò che più contava per me?
Che non sarei stata più io se avessi rinunciato ai miei valori?
Che avrei potuto essere donna completamente soltanto se avessi conservato onore e virtù?
Che una concubina non avrà mai nè onore nè virtù e dunque condannarmi ad esserlo significava distruggere me stessa?
Ma volevo sperare, sperare ancora per un altro istante, e un altro ancora, che capisse e mi liberasse.
Non desideravo altro.
Perché volevo essere sua, completamente, per sempre... lì, subito.
Ma per farlo dovevo essere me stessa, fino in fondo.
Lady Gaynor
13-06-2016, 18.08.32
Gli indigeni continuavano a fissarci, fino a che uno di essi ci fece capire che voleva lo seguissimo.
"Si, caro... andiamo" riposi a Teous stringendogli la mano e seguendo gli indigeni, che ci portarono al villaggio che avevamo scorto poco prima.
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Guisgard
13-06-2016, 18.14.19
Ehiss sorrise e per tutta risposta prese la mano di Dacey portandola a sé, fra le sue braccia.
E la baciò.
La baciò con impeto e con passione, come solo i Taddei sapevano fare, poiché l'Amore negato loro dalla Gioia era un modo di essere e non di vivere.
Era un'ossessione ed un bisogno, un diritto e non solo un privilegio.
Un diritto poiché da sempre lo stavano rincorrendo.
Da sempre cercavano la voce e lo sguardo di Amore.
La baciò.
La baciò facendola sentire donna.
Una donna viva.
Una donna felice.
Guisgard
13-06-2016, 18.19.31
Icarius si voltò e fissò Clio.
Mai forse gli era sembrata così bella.
“Vieni, fuggiamo via...” disse porgendole la mano “... ormai il nostro ruolo, il nostro scopo è finito... che siano gli altri a continuare, a combattere le loro battaglie... vieni, Clio... fuggiamo insieme... lontano... dove potrò amarti per tutta la vita... ti amo...” con un cenno del capo per invitarla a seguirlo.
Strabuzzai gli occhi, incredula.
Come poteva non aver ancora capito qual'era il problema?
Ero allibita e sconcertata.
Non volevo andare via, possibile che non avesse capito?
"Cosa.." mormorai "Cos'ha questo posto che non va?" chiesi, alzando gli occhi incerti su di lui.
Dacey Starklan
13-06-2016, 18.25.42
Quello era uno di quei momenti in cui le parole non servivano.
Niente di ciò che poteva dirmi avrebbe potuto darmi certezze quanto quel bacio.
Un bacio che scosse tutto il mio animo risvegliando sensazioni nuove e uniche.
Un bacio che conteneva dentro di sé speranze e desideri.
Un bacio di cui mai mi sarei stancata e che non volevo far terminare.
Tutto era racchiuso in quel bacio, e tutto il mondo pareva perdere importanza.
Mi strinsi in quell'abbraccio cercando il suo valore.
Gli sorrisi teneramente rimanendo specchiata nei suoi occhi.
" Ehiss" mormorai dolcemente per poi baciarlo ancora.
Guisgard
13-06-2016, 18.25.58
Attraversarono quello scorcio di isola, che separava la spiaggia dall'interno.
Così, per una foresta lussureggiante e tropicale scesero fino al piccolo villaggio.
Qui però nulla sembrava richiamare ad un ambiente ostile.
Infatti non sembrava una tribù guerriera.
C'erano molte donne, impegnate a lavorare la canapa o a spremere frutti e foglie per ottenere uno strano succo simile al vino, anziani fermi a pregare con sconosciuti rituali e bambini occupati a giocare.
Allora da una delle capanne uscì un uomo alto e robusto, dalla pelle bianca e l'aspetto bonario.
“Salute a voi, amici.” Disse sorridendo al pirata e a Gaynor. “Benvenuti.”
“Salve a voi...” il pirata “... chi siete?”
“Sono il dottor Belmont e vi do il benvenuto in questo splendido angolo di mondo.” L'uomo ai due nuovi arrivati.
Guisgard
13-06-2016, 18.30.04
Pagant uscì poco dopo dalla locanda e con Altea salirono sul suo carro, per poi partire verso la loro meta.
Fu un viaggio non troppo lungo, costeggiando il mare da una piccola stradina che si inerpicava tra scogliere e promontori.
Infine raggiunsero il lussuoso Palazzo delle Ginestre, che sembrava per nulla cambiato rispetto ai ricordi di Altea.
E qui la dama riconobbe una figura ferma fuori al portone che discuteva con dei servi.
Aveva indosso ricchi abiti.
Era Guren.
Guisgard
13-06-2016, 18.32.33
“No è casa nostra.” Disse Icarius a Clio. “Non capisci? E' la terra dei Taddei e delle loro battaglie, che non sono le mie e non sono più neanche le tue.” Fissandola. “Io sono Icarius e non Guisgard. L'ho capito stanotte. Ora ti chiedo... mi ami come io amo te? Mi ami per ciò che sono? Sono Icarius. Icarius e basta. Se si, allora fuggi via con me, lontano.”
Lady Gaynor
13-06-2016, 18.33.49
Attraversammo la folta vegetazione ed arrivammo al villaggio, dove la vita sembrava svolgersi nel più tranquillo dei modi. Bambini che giocavano, donne dedite ai loro lavori e nessun viso ostile. Tirai un sospiro di sollievo... eravamo approdati su di un'isola pacifica.
Da una capanna, un uomo dalla stazza imponente uscì per darci il benvenuto. Si presentò come dottor Belmont ed aveva un'aria assolutamente bonaria.
"Salute a voi, dottore... diteci, dove siamo approdati?"
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Guisgard
13-06-2016, 18.35.04
Quel bacio durò a lungo tra Ehiss e Dacey.
Come se lui temesse che lei potesse volare via.
Il domani era incerto.
L'ombra della maledizione era viva.
Ma l'avrebbero combattuta insieme.
Viaggiando insieme.
Alla ricerca del Fiore Azzurro e della Gioia.
Quella dei Taddei.
Quella vera, che rende felici.
Altea
13-06-2016, 18.36.28
Durante il viaggio ammirai la bellezza della costiera finchè finalmente raggiungemmo Palazzo.
Non era cambiato, splendido e regale, il giardino pieno di fiori e ginestre.
Il mio sguardo si volse verso una figura familiare, lo scrutai attentamente e rimasi a bocca aperta..ma quello era Guren.
Non potevo crederci...lui era qui tranquillo e a me...mi avevano presa. Dove era lui mentre mi stavano portando via? Era pure vestito sontuosamente..sarebbe stato il colmo quell' avanzo di galera fosse davvero il conte.
Scesi dal carro di Pagant e lo ringraziai sorridendo..poi il mio viso si fece serio e mi avvicinai a Guren..."Oh milord..penso dovrei chiamarvi...chi non muore si rivede..un contrabbandiere che ha fatto carriera. Strano..io sono stata presa da non so chi e portata in una città lontana e voi..voi siete rimasto qui e vivo, non mi avete nemmeno salvato..siete voi il conte ha comprato il Palazzo di mia zia?" con sguardo severo.
Guisgard
13-06-2016, 18.38.50
“Quest'isola sperduta” disse Belmont a Gaynor “non ha nome, né posizione sconosciuta. E' protetta dalla barriera corallina e da venti che stranamente oggi hanno soffiato poco. Per questo siete giunti qui. Una leggenda degli indigeni dice che un giorno sarebbe giunti due dei innamorati e bellissimi, a portare prosperità nell'isola. Io credo che siate voi.”
“Non siamo dei, ahimè...” il pirata.
“Ma siete innamorati e bellissimi.” Sorridendo Belmont. “Restate qui con noi. Posso assicurarvi che il mondo e le sue miserie qui non sono avvertite. Restate ad aiutateci a vivere felici. Io e mia moglie vi arrivammo anni fa e ne abbiamo fatto la nostra casa.”
Dacey Starklan
13-06-2016, 18.41.05
" Ci stanno guardando" mi resi conto ma lo dissi ridendo, non mi importava di cosa pensasse la gente.
" Mi hai regalato una delle sere più belle della mia vita... A dispetto di quel vecchio, io non ho paura finché ti ho accanto. E non vado via, non ti lascio solo... E lo sai perché, sai cosa provo per te..."
Guisgard
13-06-2016, 18.42.44
“Salute a voi.” Disse sorridendo Guren ad Altea. “Vi attendevo, sapete? Vostra zia mi disse che sareste tornata. Lei è in Francia ma le ho promesso, nell'acquistare questo palazzo, che vi avrei aiutata a tornare da lei a casa vostra. Io sono stato fortunato. Ho combattuto l'usurpatore Cimas e quando è morto il re mi ha ricompensato facendomi conte.” Raccontò. “Per questo vi darò il denaro per poter tornare in Francia dalla vostra famiglia.”
Chinai il capo, visibilmente delusa.
"Intendevo questo angolo di brughiera..." a denti stretti, per nascondere le lacrime "Era perfetto.." sussurrai piano.
Come poteva sprecare quel momento così magico?
Non riuscivo a credere che non avesse compreso.
"Metti in dubbio il mio amore?" con gli occhi rossi e lucidi "Perché? Perché hai capito che non sarò mai la tua amante?" con rabbia, mentre le lacrime scendevano.
"Dovrei essere io a chiedermi perché non ci arrivi..." sussurrai infine, scuotendo la testa.
Poi chiusi gli occhi, ero stanca di piangere.
Li riaprii.
"Contento te.." secca, delusa, per poi rimettermi la sottoveste e alzarmi per andare a prendere il vestito.
E io che pensavo che quel meraviglioso angolo di brughiera, così magico e surreale fosse fatto apposta per noi.
E io che pensavo che lì avrei potuto essere finalmente donna, finalmente sua.
E io che non desideravo altro.
Lady Gaynor
13-06-2016, 18.51.11
Quando il dottore ebbe finito di parlare, strinsi ancora più forte la mano di Teous e lo guardai negli occhi. Lo amavo da morire e restare insieme in quel paradiso mi sembrava la migliore delle opportunità che potessero capitarci. Una natura incontaminata e gente semplice, senza pretese, ma con un gran cuore. Potersi amare liberamente in quello scenario paradisiaco... non mi pareva vero dopo le brutture appena accadute.
"Amor mio, sarei felice qui, lo sento..." dissi a Teous
"Anche se non so cosa potremmo mai fare per rendere le vostre vite più prospere..." rivolgendomi poi al dottore.
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Altea
13-06-2016, 18.51.56
A quelle parole il mio nervosismo salì..."Mia zia sapeva io sarei tornata? E da dove...è andata da un indovino..ma voi sapete che è successo in quella casa? Io no..so solo qualcuno mi ha tramortita, poi mi sono trovata in un posto chiamato Monte del Dragone...e poi invischiata in una storia stranissima e non ci crederete...mi sono pure innamorata..e se non sbaglio mentre mi tramortivano..voi eravate fuori la casa".
Ascoltai con attenzione le parole di Guren..."Mia zia...come avete fatta a conoscerla, mi hanno detto questo Palazzo apparteneva a una nobildonna decaduta e il conte..ovvero voi..la aveva pagata fior di quattrini per aiutarla..cosa è successo? Comunque vi devo elogiare..perchè avete sconfitto Cimas, vi siete fatto onore" e poi con curiosità mi avvicinai a lui sottovoce "Ma è vero vi è un presunto erede diretto del Duca..mi hanno parlato di morti misteriose e quindi questo erede come tutti i Taddei non può amare..vi prego narratemi questa storia" mentre storcevo il naso...io non volevo tornare a Corte e poi avevo i miei soldi.
Guisgard
13-06-2016, 18.54.01
“Sei tu che non comprendi...” disse Icarius a Clio “... io ti amo e voglio che tu sia mia moglie... e voglio andare via da qui. Non capisci? Qui non saremo mai al sicuro. Altri penseranno io sia Guisgard. Qualcuno vorrà portarmi a Capomazda, qualcun altro addirittura uccidermi. Invece lontani da qui saremo liberi e felici.”
Guisgard
13-06-2016, 18.56.18
“Questo posto è incontaminato.” Disse Belmont a Gaynor. “Qui siamo tutti amici, senza gerarchie e senza attriti. Ognuno lavora a ciò che più sa fare e tutti aiutano tutti. Restate qui e troverete di certo il vostro posto fra noi.”
“Io credo che qui si possa essere felici, amore mio...” mormorò il pirata.
Guisgard
13-06-2016, 18.59.38
“A me interessa poco di cosa accade a corte.” Disse Guren ad Altea. “Qui sono felice e ho tutto ciò che desidero. Vostra zia ha preferito tornare in Francia perchè con il ritorno dei Taddei le donne come lei non sono ben viste, essendo un po' troppo sfrontata, diciamo così. Io sono stato onesto con lei, pagando il giusto questo palazzo e come le ho promesso sono disposto ad aiutare voi. Ora vi darò il denaro pattuito con vostra zia e sarete voi poi a decidere cosa farne.”
Altea
13-06-2016, 19.06.09
A quelle parole rimasi interdetta..."Cosa? Mia zia sarebbe una sfrontata per i Taddei...magari pure una tipa come me...e perchè mai..a questo punto a me interessa..abbiamo sognato di venire qui..io l' ho seguita pur di non tornare in Francia e nemmeno mia zia voleva ritornarci..sfrontate? Bene...io vorrei i miei soldi...io ho un conto cospicuo in banca..i soldi che dovete darmi sono i miei..sapete che vi dico...fatemi andare a questa Corte di bigotti...vedranno chi sono le donne de Chermount.." e nel mio viso si dipinse una voglia di rivincita.."Presentatemi come una dama di compagnia del nuovo Duca...vedranno che abbiamo educazione, serietà e pure siamo imparentati coi reali francesi" ero davvero offesa...già Johnata ci aveva umiliate.
Lady Gaynor
13-06-2016, 19.06.13
"Si, tesoro... lo credo anch'io..."
La vita era d'improvviso diventata bellissima... io, Teous e il nostro amore, un posto bellissimo e degli amici su cui poter contare. Non ero più una regina, ma ero di sicuro più ricca di prima.
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Moglie...
Chiusi gli occhi, lasciando ricadere il vestito che avevo preso in mano.
Un respiro, un altro.
La cella era umida e tetra, da fuori giungevano strani rumori.
Aveva dormito per anni, forse era stata drogata, forse tramortita, forse semplicemente dimenticata.
Qualcosa l'aveva risvegliata, allora si era sentita incatenata, allora si era accorta di essere imprigionata.
Aveva lottato, aveva provato a liberarsi da sola, inutilmente.
Ma poi, improvvisamente, quando ormai stava per perdere le speranze, le catene crollarono, come d'incanto.
Si tastò i polsi e corse fuori, dove il sole per un momento l'accecò.
C'era il soldato di guardia, nella sua uniforme Verdeaurea, c'era la vergine innocente, che le sorrideva timidamente.
Erano immobili, inutili.
La donna allora alzò gli occhi al cielo, le guardò entrambe.
"Adesso comando io.." con un sorriso trionfante.
Tutto quello accadde nel mio essere, e potei vederlo.
Quando riaprii gli occhi ero diversa.
Ero libera.
Finalmente.
Mi voltai, e cercai immediatamente il suo sguardo.
Il mio sguardo era completamente mutato, era sicuro, malizioso, voluttuoso.
Lo raggiunsi, lasciando che la sottoveste scendesse piano piano, fino ad arrivare ai miei piedi, e la sorpassai, senza togliere lo sguardo dal suo.
"E ci voleva tanto?" con voce calda "Una donna o è vergine, o è moglie..." con gli occhi nei suoi "Non mi sembra difficile da capire..." scuotendo piano la testa "Bastava una sola parola ad avermi, per liberarmi..." sussurrai, sulle sue labbra per poi baciarlo.
Un bacio appassionato, intenso, un bacio in cui le mie mani lambirono il suo corpo, lo strinsero a me.
Lo volevo, lo volevo come non avevo mai voluto nient'altro.
E ora ero libera, ora ero sua, per sempre.
"Ti seguirò dovunque vorrai..." sussurrai sulle sue labbra "Nemmeno io ho voglia di rimanere a Capomazda.." con la voce sempre più rotta dalla passione.
"Ma dici che dobbiamo partire proprio adesso?" mentre le mie mani avide slacciavano rapidamente la sua camicia.
Il bello di essere una donna abituata a vestirsi da uomo.
"Oppure..." sussurrai, scendendo con le labbra sul suo collo sul suo petto, per poi tornare a morire sulle sue labbra "Non lo so, possiamo partire tra qualche ora?" col fiato ormai rotto "Nessuno ti cercherà oggi, il resto del mondo può anche aspettare..." sussurrai, afferrando la sua cintura "Io no.." per poi baciarlo ancora.
Guisgard
13-06-2016, 19.12.41
“Io non so che dirvi.” Disse Guren ad Altea. “Io vivo qui nelle Flegee e non ho modo di andare a Capomazda. Non nei prossimi tempi almeno. I Taddei hanno un ducato da ricostruire ed avranno di certo altre priorità. Ora vi darò il denaro e deciderete voi come utilizzarlo.” Chiamò un servitore e lo incaricò di consegnare la somma di denaro pattuita ad Altea.
Poi la salutò, augurandole buona fortuna e tornò alle sue cose.
Guisgard
13-06-2016, 19.17.53
Come un incantesimo.
Tutto mutò.
Icarius guardò Clio che bellissima gli disse finalmente di si.
“No, non c'è poi così fretta...” disse lui sussurrando.
Ed allora quell'angolo di brughiera divenne il loro nido d'Amore.
Lì si amarono.
A lungo, più volte, con passione.
In quel pomeriggio verde e ventilato di profumata brezza.
Tra cespugli in fiore e frutti maturi.
I sussurri di lui e i gemiti di lei.
Tra il canto degli uccelli ed il fruscio delle foglie al vento.
E si amarono.
Stretti al loro Amore ed alla promessa di una vita felice insieme.
E di nuovo il Tempo si fermò.
O forse non era mai esistito.
Altea
13-06-2016, 19.17.55
Era il colmo .... Guren era stato un opportunista..si era fatto i soldi grazie a mia zia...presi i soldi e me ne andai ma non lo salutai.
Guardai Pagant e gli chiesi.."Messer Pagant...potreste aiutarmi..io ora vado in una sartoria a prendere abiti degni del mio rango e qualche gioiello..vorrei andare a Corte a Capomazda..." avevo un conto in sospeso e volevo vedere in faccia chi aveva considerato mia zia una donnaccia, quasi una prostituta di alto borgo...ecco perchè non sapevano amare..erano chiusi nella loro cerchia di perbenisti probabilmente..volevo vedere questo Duca, se ci fosse stato..altrimenti sarei partita per la Francia sconfitta ed umiliata "Potreste aiutarmi..o qualcuno potrebbe portarmi?".
"Lo dicevo io.." sussurrai, ridendo.
Allora mi abbandonai, completamente.
Non sapevo per quale scellerato motivo non avesse deciso di dirmelo prima, perché avesse voluto sprecare attimi preziosi.
Sapevo solo che ora il tempo poteva aspettare.
Sapevo solo che quell'angolo di brughiera era tutto il nostro mondo ora, in attesa di trovare una nuova terra dove vivere appieno il nostro amore.
Non mi importava chi fosse, importava solo quello che provavo, quello che sentivo in quel momento.
Poi improvvisamente non seppi più niente.
E nulla ebba più importanza, delle nostre mani intrecciate, delle nostre labbra che si rincorrevano sui nostri corpi, scoprendoli a poco a poco, facendoli fremere, impazzire, godere, nella felicità più assoluta.
Forse il tempo si era fermato davvero, forse non aspettavo che quel momento da tutta la vita.
Senza remore, senza incertezze, senza catene.
Perché ora ero sua, sua e basta.
Ed era meraviglioso.
Ogni istante era più appassionato del precedente, in un crescendo di emozioni, inspiegabili, talmente belle da essere insopportabili.
Eppure non era mai abbastanza.
Le nostre labbra, così come i nostri corpi si cercavano insaziabili, raggiungendosi, congiungendosi, sorprendendosi a vicenda.
Una cosa sola.
E io mi sentii finalmente donna, finalmente amata, finalmente completa.
"Per sempre.." sussurrai piano, sulle sue labbra, prima di crollare al suo fianco.
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Guisgard
13-06-2016, 19.34.03
Ehiss e Dacey partirono alla volta di Tylesia, sulle orme del Fiore Azzurro per combattere la maledizione e liberare i Taddei.
Gwen e Zoren misero in scena il loro spettacolo e tutta Suession ne restò affascinata, il barone su tutti.
Trovarono così il loro posto a corte, in un ambiente di mecenati ed amanti della magia.
Altea col denaro ricevuto e grazie a Pagant raggiunse Capomazda, dove in un ducato senza Taddei tutti attendevano il ritorno del vero duca.
Teous e Gaynor invece restarono sull'isola, vivendo finalmente liberi e felici per sempre.
Icarius e Clio, infine, videro trionfare il loro Amore, trovando poi un luogo tutto loro, una casetta in un ameno angolo del reame, in cui scrivere le pagine della loro storia.
E nel frattempo, nei cieli Afragolignonesi, una nave volante solcava gli oceani di nubi, con una nobile figura sul ponte a scrutare l'infinito.
Così la Santa Caterina ed il suo capitano dagli occhi azzurri ed il cuore inquieto partivano alla ricerca del loro Tesoro, mentre l'equipaggio così intonava:
“Lo cercan qua e poi lo cercan là,
Afragolignone si strugge e dov'è non sa!
Che sia sbocciato in un sogno e nel suo sussurro,
questo meraviglioso ed inestimabile Fiore Azzurro!”
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FINE
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