Visualizza versione completa : Le Florealiche
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Guisgard
24-03-2016, 01.18.08
“Ma io nella tua fedeltà ho confidato;
esulterà il mio cuore nella tua salvezza,
canterò al Signore, che mi ha beneficato.”
(Salmo 13)
Prologo
Nel giro di qualche miglia la terra era divenuta pianeggiante, di un verde tenero, le costruzioni in pietra, sparse qui e là per le campagne, avevano ceduto il posto a quelle in mattoni e abbondanti pascoli brulicavano in campi dalla vegetazione rigogliosa che tradiva un clima più generoso e più umido.
I fertili appezzamenti coltivati erano ben disegnati da riquadri regolari che richiamavano l'antica struttura della centuriazione romana sorta secoli prima in quelle felici campagne, circondati dal ridente bosco che conferiva al paesaggio un profilo vago e sfumato, simile allo scenario fantastico di un sogno.
La carrozza cigolata proseguiva il suo tragitto quando ormai le montagne circostanti avevano assunto quell'aspetto fiero, indomito e selvaggio dei tipici scenari che dominavano la natura tra la costa e l'entroterra, culla millenaria della civiltà Afragolignonese.
La pesante vettura imboccò un brullo e solitario sentiero laterale, ai cui margini si snodavano dolci pascoli verdeggianti e lungo il folto profilo della vegetazione si stagliavano vecchie case dal tetto piano.
Ma dietro quel paesaggio screziato di idillio pastorale sorgeva, silenzioso ed enigmatico dall'oscuro ventre del crepuscolo, il profilo tetro della sterminata brughiera Capomazdese, attraversato dalla sinistra sagoma di inquietanti ombre.
La carrozza prese a risalire profondi sentieri solcati sin dalla notte dei tempi da attività umane oggi ignote o dimenticate, fiancheggiati da margini sassosi ammantati di muschio ed erbe selvatiche.
Tutt'intorno dominavano sterpi intrecciati, rovi spinosi, alti pini e robuste felci che si stagliavano in un crepuscolo che sembrava infinito.
“Ormai manca poco...” disse messer Avevola, Ciambellano di Corte “... fra un'ora saremo a Capomazda.”
“Già...” annuì ser Pietro, cortigiano della corte ducale “... tutti attendono i risultati della nostra inchiesta...”
“E noi gli riveleremo tutto, ogni cosa.” Fece Padre Bravo. “Dopotutto l'intelletto umano, Dono dell'Altissimo, deve illuminare le ombre dell'ignoranza e della superstizione.”
“Quando si hanno predecessori morti in situazioni a dir poco misteriose” mormorò Avevola “c'è ben altro oltre l'ignoranza e la superstizione.”
“Noi” Pietro “abbiamo raccolto documenti ed informazioni importanti, tanto da poter racchiudere tutta la questione in tre teorie. La prima perfettamente spiegabile ed ahimè altamente probabile... la seconda invece la definirei possibilistica, ma non assurda... la terza infine...” esitò “... magari potrebbe soddisfare il popolo, ma dubito che susciterebbe uguale sentimento nella scienza e nella ragione umana.”
“Voi, messere, parlate della ragione come se fosse un dio pagano.” Fissandolo Padre Bravo.
“E' l'arma più forte che possediamo, padre.” Rispose Pietro.
“In pratica...” guardando fuori dal finestrino Avevola “... dobbiamo rivelare al futuro Arciduca che il misterioso e secolare flagello conosciuto come la Gioia dei Taddei può spiegarsi attraverso tre teorie... di cui una logica, una audace ed un'altra... beh, del tutto assurda...”
Ma il rintocco delle campane interruppero i loro discorsi.
La carrozza cigolata intravide infatti le mura e le guglie di Capomazda.
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LE FLOREALICHE
AVVENTURA I: I misteri della brughiera nera
“Erano magnanimi re, nati d'altissima stirpe,
audaci nella loro potenza, famosi e prodi guerrieri.”
(I Nibelunghi)
Era ormai giunta la sera quando la carrozza cigolata varcò le porte della città.
La temibile brughiera pareva arrestarsi contro le monumentali ed invalicabili mura della capitale, restando tuttavia quasi appostata, come una fiera famelica, in attesa.
Tutto ora appariva conosciuto, luminoso, civile, come se un mondo selvaggio cedesse adesso il passo ad uno evoluto, umano ed intellegibile.
Una docile curva si alzava appena dopo l'ingresso cittadino, fatta di casupole, stradine e muretti di cinta che davano un senso di ordine ed armonia a quella che veniva chiamata Città Bassa.
In verità non perchè fosse situata in un punto inferiore rispetto a quella invece definita Città Alta, ma solo per distinguerla dalla parte nobile della Capitale, quella in cui si ergevano i palazzi, le torri, le cappelline e la chiesa che come una cintura sembravano cingere l'agorà, ossia il complesso aristocratico del secolare e magnifico Palazzo Ducale.
La struttura, tradendo il suo originario impianto di castello fortificato, inglobava, oltre a quella conosciuta da tempo come Domus Ardeliana, il cuore del potere Taddeide, botteghe, fabbriche, una grossa taverna e naturalmente la Cappellina dell'Immacolata, dov'era custodita la spada Parusia.
La Porta dei Leoni, sebbene oggi sprovvista delle due statue dei fieri felini scudati, fungeva da grandioso ingresso a questa cittadina fortificata, detta anche Proibita, dove nel suo centro sorgeva la Domus e dunque il palazzo vero e proprio.
Tutt'intorno la città brulicava ancora di persone, tra le botteghe, le stradine e le case.
Un'umanità vivace ed attiva riempiva quel mondo nobiliare dove ad ogni passo si potevano riconoscere segni e simboli della Fede Cattolica, da sempre linfa dei Capomazdesi.
Le questioni interne che avevano scosso la famiglia ducale, prima afflitta dalla misteriosa ed improvvisa morte del vecchio Duca Anione e poi dalle tensioni sorte tra i suoi eredi e pretendenti al seggio Taddeide, sembravano però non scuotere più di tanto la popolazione che invece continuava come sempre la sua vita e le sue attività nel vivo della Settimana Santa che portava alla Santa Pasqua.
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Lady Gwen
24-03-2016, 01.42.56
La sera era calata ormai su Capomazda.
Nonostante fosse una cittadina devotamente cattolica mi piaceva; c'era quel giusto equilibrio fra la civiltà così raffinata, aristocratica ed intellettuale e quello spirito inquieto e selvaggio al di là delle mura, nella brughiera.
Era come se questi due lati di una sola città rispecchiassero i due aspetti della mia personalità, in parte legata alla nobiltà, in parte avvinta dallo spirito antico e primordiale del paganesimo.
I miei genitori, un conte ed una contessa appartenenti a due delle famiglie più influenti del Nord, non avevano accolto di buon grado la mia scelta di partire e lasciare la mia città natale, soprattutto perchè la prima causa della mia partenza era stata la libera professione della magia, pratica che loro mi avevano caldamente sconsigliato di intraprendere, sebbene mia madre sapesse che era una cosa a cui non potevo rinunciare, era una parte di me; tuttavia non la biasimavo, poichè era stata la magia, soprattutto secondo mia madre, a portarle via sua sorella, ovvero mia zia, la persona con cui condividevo ogni mio segreto o progresso relativo alla magia.
In preda a questo diluvio di pensieri, mentre ero intenta ad osservare la Luna piena e grande stagliarsi sulla città, finii di prepararmi e scesi nella grande ed elegante sala del palazzo per la cena.
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Guisgard
24-03-2016, 02.31.58
Gwen scese le scale che la condussero poi al pianoterra.
Imboccò un corridoio immerso nella penombra, dove dalle pareti gli sguardi enigmatici degli antichi duchi Taddeidi parevano osservare chiunque attraversasse quei luoghi.
Un vago silenzio era calato, tra il tremolio delle candele e il basso chiarore che a stento penetrava dalle finestre in fondo al corridoio.
Inquieti e curiosi giochi di chiaroscuro allora sembravano aver imprigionato misteriose ombre, mentre il fruscio del lungo abito della ragazza rasentava il pavimento.
Oltrepassato il corridoio, Gwen fu immersa nel mormorio dei servi e dalla voce squillante e petulante di un vecchia servitrice che dava indicazioni dal tono simili ad ordini perentori.
Infine la ragazza entrò nella Sala Grande, col suo pavimento intarsiato di marmi antichi e le pareti tappezzate di prezioso raso.
Attorno alla tavola stavano il cortigiano Pietro ed il parroco Bravo.
Entrambi rivolti verso un uomo dagli abiti sfarzosi e l'espressione divertita.
Si trattava di lord Rovolin, nipote del defunto Arciduca Anione e pretendente al seggio Capomazdese.
Lady Gwen
24-03-2016, 02.40.40
Scese le scale, mi ritrovai in un corridoio in cui dominava la penombra. Non ci avrei mai fatto l'abitudine agli sguardi che i duchi Taddeidi mi lanciavano dai loro austeri ritratti.
Superate le ombre del corridoio e la sua inquietudine, rotta solo dal fruscio delle preziose stoffe del mio vestito, trattenni una risata alla voce squillante della servitrice che impartiva ordini ai servi, quasi fosse un condottiero in guerra al suo esercito.
Mi ritrovai poi nella luminosa e lussuosa sala, alla cui tavola erano già seduti Pietro, il cortigiano, e Padre Bravo.
Entrambi discutevano con un uomo dagli abiti sfarzosi e l'aria divertita, un aspirante al seggio Capomazdese, lord Rovolin.
''Buonasera, signori'' li salutai, con un sorriso cortese, sedendomi.
Guisgard
24-03-2016, 02.59.41
Alla voce di Gwen i tre interruppero i loro discorsi, per poi volgersi verso la giovane, salutandola con cortesia.
“Venite pure avanti, milady...” disse Rovolin, facendo segno agli altri di cedere il posto alla ragazza “... tra breve sarà servita la cena...” sorseggiando dal suo calice “... e di certo ci dedicheremo a discorsi ben più piacevoli, vista la vostra deliziosa presenza con noi a tavola. Dico bene, signori?”
I due uomini annuirono.
“Anche perchè storie di morte poco possono essere affini agli interessi di una giovane dama.” Aggiunse Rovolin.
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Lady Gwen
24-03-2016, 03.06.41
Sorrisi e presi posto a tavola.
''Io credo nella vita, Milord, e la morte è solo una parte inscindibile di essa, ma accetterò qualsiasi discorso con cui vorrete intrattenerci' dissi con un cenno del capo, sorridendo e sorseggiando del vino.
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Che strana notte questa.
Una notte colma di misteri, di sospiri nascosti dietro una finestra illuminata, una notte di pace, una notte d'attesa, una notte indecifrabile.
Non sarebbe toccato a me il giro di ronda, questa sera.
Eppure in una notte come questa sentivo il bisogno di guardare il mondo dall'alto, la brughiera e le colline avevano un'aria rassicurante viste da lassù, come se il solo poterle abbracciare con lo sguardo potesse bastare a proteggerle.
Nemmeno sentivo la pioggia scorrere leggera e impertinente sulla mia pelle, come una gelida ed umida carezza.
Sentivo il vento, quello sì, sfiorare le mie gambe lasciate libere dalla corta gonna delle divisa verdeaurea, valido compromesso tra il desiderio di femminilità e la necessità di una tenuta pratica per il combattimento.
Sento il freddo dei pugnali sulle cosce, quasi che le le gocce di pioggia fossero le loro lacrime, ad ogni passo sempre più invadenti.
Fortunatamente gli alti stivali reggono bene la pioggia di primavera, e il cappuccio del mantello calato sul viso cela bene i miei capelli, proteggendoli dall'umidità, dunque non ho di che preoccuparmi.
No, non è certo la pioggia a preoccuparmi in questa notte, sembrava dire il mio sguardo perso nella brughiera, uno sguardo indagatore, vigile, attento.
Restai immobile per un lungo istante, fissando un punto indefinito nella brughiera.
Un lungo istante in cui mille pensieri attraversarono la mia mente.
Poi un sospiro.
Non potevo passare tutta la serata sulle mura.
Così, a malincuore per quella solitudine perduta rientrai, lasciando ricadere all'indietro il cappuccio.
Subito mi accolse il tepore del camino acceso, anche in quell'ala del palazzo, spesso lontana da sfarzi e luccichii.
Eppure a volte mi sentivo più a casa lì che al mio palazzo.
Un giovane snello, dai riccioli scuri e lo sguardo pulito mi attendeva.
Lanciai un'ultimo sguardo alla notte sparita dietro la finestra sbarrata, e tornai a concentrarmi sul presente.
"Novità, Elas?" chiesi al ragazzo, con un leggero sorriso.
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Guisgard
24-03-2016, 03.27.59
Rovolin rise a quelle parole di Gwen, per poi sorseggiare altro vino.
“Quanta saggezza” disse “in una così giovane dama.” Divertito. “Dite dunque che la morte è una parte della vita? Si, plausibile, logico, coerente. Eppure esiste morte e morte... una morte naturale forse, ma non certo una traumatica, violenta, persino terribile... non credete?”
Lady Gwen
24-03-2016, 03.33.05
Sorrisi a Rovolin.
''Una morte traumatica, violenta, persino terribile'' dissi, citando le sue parole ''E' solo l'accelerare i tempi di qualcosa che sarebbe comunque accaduto naturalmente. Vedete? Si ritorna sempre allo stesso punto'' con un sorriso enigmatico.
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Guisgard
24-03-2016, 03.42.58
“Tutto tranquillo, signore.” Disse Elas a Clio. “Magari tutte le sere fossero tranquille come questa.” Gettando uno sguardo oltre le mura, verso la brughiera silenziosa ed indefinita.
Il tono del militare tradiva l'angoscia ancora viva per gli accadimenti che avevano portato alla morte misteriosa e terribile dell'Arciduca.”
Guisgard
24-03-2016, 03.48.11
Rovolin guardò Gwen, poi i due uomini che erano con loro ed infine di nuovo la ragazza.
“Accidenti...” disse con un vago sorriso sorpreso “... cosa rende una ragazza così bella incline a discorsi tanto macabri? Ditemi, milady... amate forse la morte più della vita?”
“Sono discorsi peccaminosi e contro la vita.” Osservò il parroco Bravo.
Lady Gwen
24-03-2016, 03.55.35
Risi piano all'osservazione di Rovolin.
Poi le parole di padre Bravo mi infastidirono un po'.
''Oh padre, non dite così, stavo solo rispondendo al nostro commensale. E poi, non è forse detto dalla vostra religione che Gesù Cristo risorse tre giorni dopo la sua morte? Dunque, forse, essa non è la fine, ma solo un nuovo inizio. L'inizio di qualcosa che non è stato ancora esplorato a dovere'' dissi rivolta al parroco, per poi guardare Rovolin, curiosa di sapere cosa avrebbe risposto, con un sorriso enigmatico.
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Annuii ad Elas: "Ottimo" dissi soltanto.
Non erano giorni facili per le Guardie Ducali, o per chiunque non vedesse in quella situazione un'opportunità ma una disgrazia.
Uno di quegli eventi capaci di sgretolare un muro solido e massiccio.
Capomazda senza un Arciduca.
Di nuovo.
Ora ci aspettavano tempi duri, tempi in cui la nostra fedeltà sarebbe stata messa alla prova.
Ma la nostra prima lealtà andava alla terra, a Capomazda e l'avremmo difesa anche da se stessa, anche dalle sue guerre interne, dai tumori che potevano dilaniarla più di un nemico esterno da combattere sul campo.
Controllai che i capelli non si fossero bagnati e appoggiai il mantello bagnato distrattamente su una sedia.
"Bene.." sospirai, pensando a cosa portavano le parole del mio secondo.
"Quindi se qui non c'è niente che richieda la mia presenza..." con una punta di delusione "Vorrà dire che dovrò far presenza a cena..." sbuffai appena.
Ultimamente cercavo di scantonare gli eventi mondani, rifugiandomi nella routine della caserma, così regolare e rassicurante.
Tra i miei soldati, dove gli sguardi erano sinceri e le parole semplici.
Stai invecchiando, signorina...
Nascosi un sorrisetto divertito a quel pensiero.
"Allora vado..." ripetei, come a volermi convincere, come sperando che succedesse qualcosa in quel momento che mi trattenesse.
Ma sapevo bene di dover andare, in quel momento buio più che mai la mia presenza era importante.
Per tutto ciò che ero, per tutto ciò che la mia divisa significava.
Era bene che nessuno dimenticasse che noi vegliavamo sempre su Capomazda.
Guisgard
24-03-2016, 04.07.53
“Beh, padre, non c'è che dire...” disse sorridendo Rovolin “... la ragazza è sveglia.”
“La morte è si parte della vita” il religioso a Gwen “ma l'omicidio è un peccato verso Dio e verso gli uomini.”
“Padre...” intervenne Pietro “... non è detto che la morte del duca sia stato un omicidio... vi rammento le tre ipotesi...”
Guisgard
24-03-2016, 04.12.34
“Bene, signore.” Disse Elas a Clio. “Se ci saranno novità vi farò avvertire subito.” E salutò il suo superiore.
Intanto il rintocco di una campana indicava l'imminente cambio della guardia.
Lady Gwen
24-03-2016, 04.13.05
Stavo per rispondere, quando il cortigiano intervenne.
''Bene, credo sia il momento di uscire fuori quegli argomenti piacevoli di cui accennavate poc'anzi, lord Rovolin'' dissi con un sorriso all'uomo ''O Capomazda rischia di perdere il suo parroco'' scherzando.
Avrei voluto approfondire il discorso sulla morte dell'Arciduca, ma il fatto che si fossero interrotti al mio arrivo mi faceva capire che non avrebbero indugiato oltre.
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Annuii ad Elas, e lasciai l'ala del palazzo riservata alle Guardie Ducali, per immettermi in quella più leggera e frivola della corte.
Quel palazzo aveva sempre avuto un fascino particolare su di me, fin da ragazzina, così austero ed imponente, eppure così raffinato ed elegante.
Passavo pomeriggi interi a immaginare avventure da vivere tra passaggi segreti e stanze nascoste.
Ora non era poi così divertente, dato che passaggi segreti e stanze nascoste erano a mia conoscenza, privilegio della mia carica.
Ma mi ero sempre chiesta se l'arciduca non avesse tenuto per sé alcuni segreti, cosa che sarebbe stato nel suo diritto, naturalmente.
Dopotutto, nemmeno noi eravamo riusciti a proteggerlo dalla Gioia.
Ed era facile ripetersi che non potevamo fare niente per evitarlo.
Rifugiarsi in superstizioni e maledizioni perché non avevamo una spiegazione più logica a quanto accaduto.
Presi un profondo respiro, il senso di angoscia non mi abbandonava.
Così arrivai nella sala, dove già altra gente era arrivata.
"Buonasera, signori.." dissi soltanto, genericamente, cercando un posto dove potermi sedere e stare più in pace possibile.
Poi vidi lei, e sorrisi nel sentire uno stralcio di discorso.
Eppure bastava.
"Non mi dite.." avvicinandomi "La giovane Gwen che tiene testa a quattro dotti uomini.." sorridendo "Perché la cosa non mi stupisce?" con un inchino alla giovane "Siete splendida, stasera, mia cara..".
Mi rivolsi poi ai quattro uomini.
"Signori..." con un cenno del capo.
Ero ansiosa di scoprire cosa avessero scoperto, ma immaginai che fosse meglio tacere, dopotutto davanti a Rovolin era sempre meglio stare attenti.
Lady Gwen
24-03-2016, 04.39.54
Ad un certo punto nella Sala Grande arrivò lady Clio.
Risi divertita alle sue parole.
''Finalmente una donna a darmi manforte!'' esclamai ''Niente ronda, stasera, milady?'' le chiesi, sorridendo ''Meglio così, vi godrete la serata'' con una strizzata d'occhio, mentre sorseggiavo il vino.
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Guisgard
24-03-2016, 04.42.03
I tre uomini salutarono Clio, che subito prese posto a tavola dopo aver elogiato la giovane avvenenza di Gwen.
“Il vostro tono” disse Ravolin all'ufficialessa “non è consono a quello che dovrebbe tenersi davanti all'Arciduca. Tecnicamente non lo sono ancora, è vero, ma la cosa è alquanto probabile e voi dovreste tenerne conto, capitano.” Sorseggiando tranquillamente del vino. “Comunque damigella Gwen ha ragione...” continuò “... meglio dedicarci a discorsi più frivoli... anche perchè immagino si dovrà attendere messer Avevola per saperne di più circa la vostra missione, vero?” Al cortigiano ed al parroco.
“Temo di si, milord.” Annuì Pietro.
Lady Gwen
24-03-2016, 04.44.56
Alzai leggermente un sopracciglio e sospirai appena alle parole di Rovolin, ma soprattutto alla sua arroganza e preferii tacere, giocherellando col bordo del tovagliolo.
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Per poco non strabuzzai gli occhi a quelle parole di Rovolin.
Si era decisamente montato la testa.
Mi morsi la lingua per non ricordargli quanto non gli convenisse farsi nemici tra le Guardie Ducali, ma sarebbe suonata come una minaccia, così evitai.
Mi limitai a sorridere appena.
"Il mio tono è sempre lo stesso, milord.." rispettosamente "Sua Signoria non si è mai lamentato, anzi.." con lo sguardo che vagò per un momento nella stanza.
"Ma se quando sarete arciduca lo riterrete ancora inappropriato, vi prometto che lo cambierò.." con un leggero inchino.
Ci mancava solo quello adesso, come se non fosse una situazione abbastanza complicata.
Mi concentrai sul cibo e sul vino, a quanto pareva mancava un uomo della delegazione per poter sapere qualcosa.
Se poi la conversazione stava per spostarsi su argomenti frivoli, era il caso che me ne stessi in silenzio.
Guisgard
24-03-2016, 05.17.51
In quel momento nella sala fu annunciato qualcuno.
Un attimo dopo entrò Avevola, Ciambellano di Corte.
L'uomo salutò Rovolin, per poi sedersi al tavolo dove vi erano anche Clio e Gwen.
“Attendavamo voi, messere...” disse Rovolin “... e voi sapete per cosa...”
Ad un tratto la porta si aprì all'improvviso ed entrò una figura che con fare arrogante si avvicinò al tavolo.
“Forse mi sono perso qualcosa...” riempiendosi una coppa di vino sotto lo sguardo di Rovolin.
“Attendavamo te, Reddas...” fece questi.
“Lo spero.” Per poi bere Reddas. “Senza di me sei come un soldato che perde la spada nel pieno della battaglia. Un aspirante duca ha più nemici di un duca stesso, rammentalo.”
“Si, giusto...” annuì Rovolin.
“Ora possiamo cominciare a mangiare...” sedendosi Reddas accanto a Pietro “... e quando queste due donne saranno mandate via” indicando Clio e Gwen “allora cominceremo a discutere di cose serie.”
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Lady Gwen
24-03-2016, 05.23.13
Fu annunciato l'arrivo di qualcuno a corte, e si trattatava dell'uomo che Rovolin e gli altri aspettavano.
Qualche istante dopo entrò un uomo arrogante, un certo Reddas.
Tenni a freno la rabbia, altrimenti avrei rischiato di fare danno.
''Andremo via da sole, non abbiamo certo bisogno di 'essere mandate via' come servette di quart'ordine'' dissi, con l'autorità che il mio titolo mi conferiva, fissandolo.
Non gli avrei certo permesso di rivolgersi a me in quel modo.
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Finalmente arrivò anche Agevola, così avremmo scoperto di più di quella missione.
E io potevo dare un senso a quella serata.
La presenza di Gwen a palazzo era l'unica nota positiva in quella cena mondana.
Ma poi arrivò Reddas.
Quello come apriva bocca mi faceva venire voglia di chiudergliela a pugni, e non escludevo che una volta o l'altra sarebbe stato aggredito da banditi.
Oh se gli sarebbe servita una bella scarica di botte.
"Fatemi capire.." dissi piano a Rovolin, mentre Reddas pontificava "Questo tono è appropriato, signore?" guardando perplessa l'aspirante duca.
Poi quelle parole.
"Oh per favore..." divertita, prendendo il mio bicchiere di vino "Non discuterete di nulla senza la presenza del Capitano delle Guardie Ducali.." scuotendo piano la testa "O devo pensare che avete qualcosa da tramare alle nostre spalle?".
Mi rivolsi sempre e solo a Rovolin.
"Volete mancare di rispetto a chi veglia sulla vostra sicurezza, mio signore?" con lo sguardo duro e deciso "Non mi sembra una mossa tanto saggia, se permettete.." bevendo.
Poi sorrisi appena.
"Ma naturalmente se è questo che volete..." calcando volutamente quell'allusione "Allora lascerò anche subito la sala..." con un inchino rispettoso.
E te ne pentirai... pensai soltanto.
Reddas aveva ragione, un aspirante duca ha ancora più nemici di un vero arciduca.
E sicuramente chi si inimicava la Guardia Ducale non faceva un bell'affare.
Per questo preferivo starne fuori.
Ma se mi si mancava di rispetto.. le cose cambiavano!
Altea
24-03-2016, 15.40.36
I miei verdi occhi si aprirono anche se la notte fu breve e mutevole, quasi misteriosa.
Potevo sentire il fruscio della seta blu delle lenzuola sulla pelle seminuda ed il profumo di fiori ed essenze esotiche ad ingentilire il mio risveglio.
L'organza attorno al signorile letto copriva la visuale della sontuosa stanza.
Quella era stata la mia prima notte a Capomazda e la stanchezza per quella festa si faceva sentire..notte di festa, occhiate fugaci e leggeri sospiri.
Il mio nome è Altea Aleinor de Chermount, provengo dalla Francia del sud..da quel luogo noto ai più come "Languedoc" baciato dal sole, dalle verdeggianti pianure costellate di castelli e ricca vegetazione.
Figlia di un nobile legato ai reali, diplomatico e potente armatore di navi, mi trovai a viaggiare per tutta l' Europa fin dalla infanzia assieme alla dolce madre, al fratello Geremia,tre sorelle maggiori ed una zia particolare nota come Madame Sibille dai capelli rossi fuoco. Mia zia era alla ricerca continua del cosidetto "buon partito" e noi la ammiravamo per la giovialità e spensieratezza di cui io e mia sorella Sophie ci eravamo appropriate.
Eravamo affascinate dal suo mondo fatto di abiti sontuosi, pizzi, merletti, feste e soprattutto sensualità.
Ma non per questo eravamo solo frivole, avevamo avuto i migliori maestri ed imparammo varie arti e culture e da nostra zia quella della seduzione, a dir di molti.
La nostra ultima tappa fu Sygma e ci rimanemmo per qualche anno, poi la famiglia si divise. I miei genitori e due sorelle tornarono in Francia ed io e Sophie seguimmo nostra zia e fratello, il quale si stava appena arruolando nella Accademia Ducale di Capomazda.
Mio padre ci aveva comprato una sontuosa dimora proprio vicino al porto, in una zona di alta società, in modo da poter ammirare quel mare sconfinato e le isole.
Due servitrici entrano e mi stiracchiai assonnata, una portava la colazione e l' altra guardava i miei vestiti sontuosi e forse troppo scollati in tono duro.
Subito la destai in modo brusco ordinandole di passarmi la vestaglia di raso nero con fiori di pesco ricamati.
Ma nel tempo stesso mi chiesi cosa mi avrebbe portato Capomazda, in me vi era una strana sensazione..forse speravo in una svolta nella mia noiosa vita, un qualcosa che animasse i miei giorni e forse quel cuore che, per vanità propria, non trovava il Vero Amore e ne era alla costante ricerca.
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elisabeth
24-03-2016, 18.03.58
La foresta che cirdcondava Capomazda era animata di mille volti.....profumi struggenti di agrifoglio spezzato dalle ruote delle carrozze che solcavano le strade antiche...che portavano a palazzo...ogni cosa si muoveva in quel luogo........c'era aria di tormenta anche quando la luna sembrava sorridere...........Mi chiamo Elisabeth e sono nessuno...figlia di non so chi ...raccoltain fasce da due contadini votata al cambio del giorno con la notte........Mi recai fin sopra Capomazda....doveva esserci festa quella sera.......le luci...le voci...arrivavano sino al profondo della foresta .....e cosi' salendo la stradina...mi ritrovai ad osservare....le guardie e tutte le gran Dame che sfoggiavano vestiti e gioielli........I metalli..qualcuno mi disse che i metalli...erano il peso piu grave degli uomini....Nel voltarmi per tornare nei boschi inciampai su qualcuno o qualcosa....che impreco'....." Perdonatemi...non volevo....."......Ma una Dama molto spesso...lo e' non solo per il suo lignaggio.......Ma anche per i suoi abiti e profumi....ed io in quelmomento ero vestita di pezze..ed odore di boschi.......In quel momento a Capomazda...la legge non era delle piu' perfette e come tutte le cose....vi erano piu' segreti ed imbrogli ... che giustizia.......ed Elisabeth in quel momento realizo'......che la giustizia poteva non essere dalla sua parte....
Guisgard
24-03-2016, 19.42.50
“Oh, non temete...” disse Rovolin a Gwen “... mio cugino è un uomo spiccio, essenzialmente pratico e non voleva certo mancare di rispetto a voi, care signore.” Guardando poi anche Clio, mentre Reddas appariva indifferente. “E voi, capitano... non è il caso di prendervela così...” sorridendo l'aspirante duca “... ovvio che noi tutti abbiamo la massima fiducia nella Guardia Ducale, ci mancherebbe.”
“Un'altra velata minaccia” intervenne Reddas con i suoi occhi di ghiaccio in quelli di Clio “e ne risponderete a me... non siamo nell'antica Roma” quasi scimmiottando la passione per la classicità del biondo militare “dove i pretoriani facevano il bello e cattivo tempo. Non siete Galba, né Otone e neanche Vitellio. E ancor meno Vespasiano. Il vostro compito è difendere il sangue dei Taddei, come quello che scorre nelle vene di lord Rovolin ed in quelle di mia madre. Perciò vi consiglio caldamente di dedicarvi ad eventuali nemici, in modo da poter difendere questa corte meglio di quanto non siate riuscita a fare con lord Anione.” Con sguardo di sfida.
“Signori, vi prego...” fece Pietro il cortigiano “... è un momento difficile e la situazione è delicata, non rendiamola dunque insostenibile. Dobbiamo essere uniti e dare quanto prima un nuovo duca a Capomazda.”
“Si.” Annuì Padre Bravo.
"Comunque ser Reddas dice il vero riguardo all'antica Roma..." ridendo Avevola, col chiaro intento di alleggerire la tensione "... se nella selva di Teutoburgo ci fossero stati i cavalieri Capomazdesi al posto dei legionari romani di certo i barbari germani non avrebbero vinto... non trovate, milord?"
"Verissimo, amico mio." Divertito Rovolin.
Lady Gwen
24-03-2016, 19.48.42
Seguii all'inizio la discussione, spostando di tanto in tanto lo sguardo su Clio, poi decisi di lasciar perdere.
I loro intrighi politici non mi interessavano e volevo restarne fuori, quindi continuai a mangiare in silenzio, mentre non vedevo l'ora di andarmene e tornare a casa.
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"Benissimo, milord.." Con un cortese cenno del capo "Dunque spero che eviterete di mancarmi di rispetto la prossima volta..." Con noncuranza.
Evitai di rispondere alle fesserie dette da Reddas.
Poteva dire quello che voleva, ma le armi le avevamo noi. E ad allentare la sicurezza ci avrei messo cinque minuti.
Prima o poi sarebbe caduto nelle mie grinfie, pensai nascondendo un sorriso.
Mi morsi la lingua per non ribattere alle parole di Avevola.
Certo, cavalieri a Teutoburgo sarebbero finiti come minimo impantanati.
Facile citare una delle poche sconfitte per farsi belli davanti ad un modello che non sarà mai eguagliato.
Come era caduta così in basso la corte Capomazdese?
Di certo non vedevo l'ora di andarmene.
Mi limitai a lanciare uno sguardo d'intesa a Gwen, di tanto in tanto e a concentrarmi sul cibo.
Guisgard
24-03-2016, 19.54.53
Nella sera il via vai rendeva caotico il passaggio nella stradina ed Elisabeth finì per urtare uno dei passanti.
Un borghese benestante e grasso, dai modi spicci e poco gradevoli proprio come il suo aspetto.
“Bada a dove metti i piedi, pezzente...” disse fissandola “... recati fuori ad una chiesa se vuoi medicare ed evita di intralciare la gente responsabile.” Poi trasalì. “Un momento...” toccandosi le tasche e la borsa “... volevi derubarmi, vero? Si, volevi prendermi del denaro fingendo di avermi urtato per caso! Ladra!” Gridò, per poi afferrarle il polso. “E' una ladra! Chiamate i soldati!” Urlando tra i passanti.
Guisgard
24-03-2016, 20.06.18
Una delle servitrici passò la vestaglia di raso ad Altea che la indossò dopo essersi alzata dal letto.
Dalla sua finestra si poteva ammirare il bellissimo e mite mare Flegeese, dalle alte e tenere coste e frastagliato di isole ed isolotti.
Un vento deciso sferzava le onde che spumose si infrangevano sugli scogli, lasciando nell'aria spruzzi di acqua e salsedine, mentre le luci di navi lontane si accendevano e spegnevano nel silenzio della sera.
“Madame Sibille chiede di voi, milady...” disse la servitrice “... vi attende nel suo salottino privato, dove aspetta di prendere la sua tisana giornaliera in vostra compagnia.”
elisabeth
24-03-2016, 20.09.18
Una Chiesa.....io non avevo bisogno di denaro....e se andavo in Chiesa non sarebbe stato per chiedere denaro........Poi Quell' uomo inizio' a toccarsi ed urlare.......io una Ladra.....impossibile.....ma cosa stava dicendo....mi afferro' il polso e comincio' a strattonarmi......" lasciatemi andare...non ho nulla.....e non vi ho preso nulla......"......la sua mano era grossa......prenderlo a pedate si che mi sarebbe piaciuto....ma io ero una pezzente e avrei peggiorato le cose..........." Finitela di urlare.....non ho nulla vi ho detto......Vi Giuro sulla Vergine non vi ho preso nulla....".........incominciai a temere che le cose precipitassero....quando sentii la voce di una donna....
Altea
24-03-2016, 20.14.53
Quel mare sconfinato, le alte coste che fungevano quasi da roccaforte e le navi..di poveri pescatori e ricchi mercanti..era qualcosa che mai avevo ammirato in altre parti.
Aprii il balcone stringendomi nella corta vestaglia respirando l' aria tiepida e il profumo di salsedine.
Poi annuii alla servitrice..."Si, Petronilla..potete dire a mia zia verrò subito..se cosi si suol dire" sorridendo "il tempo di vestirmi".
L' altra servitrice mi aiutò ad indossare un vestito dal corpetto violetto con merletti neri e dalla ampia gonna nera, indossai dei gioielli, lasciai sciolti i capelli legati da una spilla, e mi sistemai la scollatura.
E con andatura sinuosa e lenta attraversavo i molteplici corridoi fino ad arrivare al salottino privato di mia zia...chissà se aveva qualche idea bizzarra.
Bussai ed entrai.."Eccomi adorata zia..mi hanno detto mi attendevate per la vostra tisana.." mi guardai per vedere se vi era pure Sophie e mi sedetti su una poltroncina damascata servendomi la tisana e sorridendole.."Solo la tisana..o avete qualcosa da raccontarmi".
Guisgard
24-03-2016, 20.32.59
Dopo qualche istante l'atmosfera a tavola sembrava un minimo rasserenata.
Rovolin diede ordine di servire la cena e cominciarono a mangiare.
“Comunque” disse Rovolin rompendo il silenzio che era sceso su quella tavola “immagino che il vostro viaggio abbia raccolto qualche informazione, giusto?”
“Si, milord...” annuì Avevola.
“Ebbene?” Fissandolo Rovolin.
“Ecco, in verità...” posando le posate il Ciambellano, per poi indicare con lo sguardo Clio e Gwen “... non se sia il caso di parlarne ora, mio signore...”
“Ma certo.” Bevendo Rovolin. “Lady Clio è il capitano dei miei fedeli soldati, mentre madamigella Gwen appartiene ad una famiglia di cui mi fido ciecamente, avendo da sempre appoggiato la mia nomina ad Arciduca. Parlate dunque.”
“Si, milord...” annuì Avevola “... ebbene, da quanto abbiamo raccolto io, messer Pietro e Padre Bravo, sembra emergere un quadro abbastanza chiaro... si può riassumere l'intera questione attraverso tre possibilità... tre teorie...”
“Tre teorie?” Ripetè Rovolin.
“Esattamente, milord.” Disse il parroco.
“Alla faccia del sunto...” indifferente Reddas.
“Dunque?” Impaziente Rovolin.
“Ecco...” mormorò Avevola “... la morte di vostro zio l'Arciduca potrebbe essere stata causata forse da un morbo... una malattia, ecco...”
“Malattia?” Fissandolo Rovolin.
“Si...” intervenne Pietro “... un qualche oscuro morbo di cui si sia ammalato l'Arciduca...”
“Ed i suoi predecessori?” Stupito Rovolin. “Tutti malati? E solo loro? Fra tutti i nobili, i borghesi ed i plebei di Capomazda, solo loro hanno contratto questo morbo?”
“Forse si trattava di una qualche malattia ereditaria...” Avevola.
“Questa poi!” Esclamò sarcastico Rovolin. “Una malattia ereditaria che coglie solo i maschi della famiglia? Guarda caso tutti sposati? Mi prendete in giro, vero?”
“Mai, milord...” disse Avevola.
“E allora basta!” Alterato Rovolin. “Vi ho incaricato di scoprire la verità, non di raccogliere sciocchezze!”
Reddas scosse il capo, per poi bere.
Guisgard
24-03-2016, 20.33.33
In breve un capannello di persone si formò attorno ad Elisabeth ed a quel borghese che urlava come un ossesso.
“Ecco i soldati...” disse una donna fra la folla.
Un attimo dopo due militari raggiunsero il capannello.
“Cosa accade?” Uno dei due. “Perchè tanto chiasso?”
“Questa donna ha cercato di derubarmi!” Gridò il borghese. “E' una pezzente che vive di espedienti!”
I due militari fissarono Elisabeth ed uno dei due la prese per un braccio.
“Vieni con noi, tu.” Rivolto a lei.
Guisgard
24-03-2016, 20.34.16
Sibille prese la calda tisana e vi soffiò sopra per farla raffreddare.
Lo stesso fece Sophie.
“In verità” disse poi alla ragazza e ad Altea “vi avevo preparato una sorpresa. Il marchese di Puteon era intenzionato ad organizzare un'uscita fino all'isola di San Martino. Ma, ahimè, un accadimento spiacevole ha bruscamente reso impossibile tutto ciò. La sua nave è stata infatti assalita da alcuni predoni... pirati... purtroppo questi mari ne sono infestati...”
“Bontà Divina!” Esclamò Sophie.
Lady Gwen
24-03-2016, 20.44.28
Dovetti trattenere un risolino compiaciuto e soddisfatto alle parole di Rovolin sulla mia famiglia.
Essere nobile e per di più appartenere ad una famiglia molto stimata aveva i suoi vantaggi, eccome, e la situazione si faceva interessante.
Poi ascoltai attentamente le parole di Pietro.
In effetti era tutto molto strano...
''Immagino che il motivo per cui solo questi membri della famiglia dei Taddei vengano colpiti sia spiegato meglio nelle altre due teorie'' dissi, rivolta al Ciambellano ''Anche perchè signori, scusatemi, ma la teoria della malattia ereditaria non regge...''
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Altea
24-03-2016, 20.45.19
Soffiai pure io sulla tisana..a dire il vero la detestavo, ma mia zia ne andava matta e quindi la assecondavo.
Alle sue prime parole stavo quasi esultando.."Una gita...fantastico.." quando mia zia finì quel sogno.
Guardai Sophie che era preoccupata e io risi..."Oh non dirmi Sophie sei spaventata..predoni..pirati..ehh...magari affascinanti e dal carisma misterioso..veri uomini insomma".
Mia zia mi guardò con un sorriso di intesa ma poi tutte e tre ci facemmo serie.."A dire il vero" aggiunsi "non tutti sono così..qualcuno mette in pericolo le navi mercantili, pure quelle ducali dove Geremia si sta arruolando e possono pure uccidere..non pensate zia sia un pericolo per noi? Abbiamo qualcuno che ci controlla in questa dimora oltre a servi...mio padre diceva di essere sempre al sicuro".
Sospirai al pensiero della perduta gita però quel fatto narrato destò un particolare interesse...non era quello che solitamente avevo letto nei libri ma verità.
elisabeth
24-03-2016, 20.53.26
La gente sembrava non avere nulla da fare.....anzi lo spettacolo era di loro gradimento......la donna che avevo udito stava solo indicando la mia presenza alle guardie.........Ero sconvolta........non avevo preso nulla ero solo andata a Palazzo per guardare dalle frinestre.........Le guardie mi si avvicinarono e nonostante fossi li' presente non presero neanche in considerazione la mia presenza....." Io ..non ho fatto nulla..e' possibile che non possa essere ascoltata....?...."....Fui condotta a Palazzo.......e fui chiusa in una stanza .....senza una risposta ....senza una parola...dovevo solo aspettare...ma aspettare cosa........La stanza era a piano terra e mi avvicinai alla finestra....se ci fossi riuscita saltare giu' sarebbe stato semplice......Uno scatto.....un'occhiatina fuori..e.......qualcuno apri' la porta...proprio mentre stavo scavalcando la finestra......
Ascoltai attentamente la spiegazione del cortigiano.
In silenzio, pensierosa.
Quella faccenda era inspiegabile anche per me.
Una malattia, era la cosa più logica certo.
Ma a volte la logica non bastava.
A volte ci voleva dell'altro.
Ero però incuriosita dalle tre opzioni.
"E le altre sue?" Dissi solo, pensierosa.
Guisgard
25-03-2016, 02.46.46
"È palese che lady Gwen abbia ragione." Disse Rovolin. "La storia della malattia è quanto di più assurdo si possa raccontare." Guardò poi Clio ed annuì. "Sono anche io curioso di sentire a questo punto la seconda teoria."
"La seconda possibile spiegazione" fece Avevola "è quella che da sempre tutti favoreggiamento circa i vostri predecessori..."
"Dunque" sorseggio' Rovolin "davvero una belva abominevole vaga nella brughiera in cerca di tutti i Taddei innamorati..." sarcastico.
"Magari fosse davvero così." Intervenne Reddas. "Stanare un animale è infinitamente più facile rispetto a dover uccidere un uomo. Le belve obbediscono al proprio istinto, gli esseri umani invece ai loro vizi."
"Concordo in pieno, caro cugino." Rovolin. "Ma mi pare ci fosse una terza ipotesi, vero?" Guardando poi il Ciambellano, il cortigiano ed il parroco.
Lady Gwen
25-03-2016, 02.54.18
''È vero ciò che dite, ma è vero anche che proprio per il fatto che le belve obbediscono all'istinto sono imprevedibili e quindi non sempre più facili da catturare'' dissi, per poi attendere in silenzio la terza ipotesi.
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Guisgard
25-03-2016, 03.08.33
"Le bestie" disse Reddas a Gwen, senza degnarsi di guardarla "agiscono per un solo motivo, ossia la fame. Questo dunque le rende prevedibili. Gli uomini invece si comportano in base a sentimenti e stati d'animo tra i più disparati, quali odio, invidia, ambizione, avidità, paura, superbia, orgoglio. Ciò rende i loro comportamenti assolutamente imprevedibili. Anche se io non ho mai incontrato qualcuno in grado di sorprendermi." Bevendo.
"Eh, mio cugino è un uomo tutto d'un pezzo." Osservò Rovolin. "Ebbene, questa terza ipotesi?" Fissando il Ciambellano.
"La terza ipotesi" mormorò Avevola "è alquanto audace, milord."
"Più audace del credere ad una bestia mostruosa che vaga famelica nella brughiera in cerca di duchi innamorati?" Sarcastico Rovolin.
"Lo giudicherete voi stesso, signore..." disse Pietro.
"Infatti vi è la possibilità che dietro le misteriose morti dei vostri antenati, milord, vi sia la mano di qualcuno..." Avevola "... mano di uomini..."
Guisgard
25-03-2016, 03.12.01
"Le Flegee" disse Sibille ad Altea "stanno attraversando un momento particolare... dopo la morte dell'Arciduca il caos sembra essere piombato su queste terre. Praticamente i mari stanno diventando prede di questi predoni e le forze ducali non sembrano in grado di porvi rimedio per adesso..."
Lady Gwen
25-03-2016, 03.15.49
Stavo per rispondere malamente a Reddas quando il discorso venne, per fortuna, riportato sull'ultima ipotesi.
Mano di uomini?
''Vi riferite ad un omicidio?'' chiesi ad Avevola.
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Guisgard
25-03-2016, 03.17.32
La guardia aprì la cella e una donna entrò.
Versò un pò di brodaglia in una scodella e dell'acqua in un catino, per poi mettere il tutto davanti alla prigioniera.
"Mangia." Disse ad Elisabeth.
Uscì e la guardia richiuse la cella.
"Prima ti ho vista guardare con interesse le grate della finestra..." il militare alla prigioniera "... bada che nel cortile ci sono i cani e finiresti sbranata prima ancora di poter capire dove scappare. Mangia ora, che più tardi sarai ascoltata dal tenente per decidere circa della tua colpevolezza."
Guisgard
25-03-2016, 03.30.05
"Temo di si, milady." Disse Avevola a Gwen.
"Un omicida" fece Rovolin, ora palesemente più pensieroso "a cui risalirebbe l'uccisione di mio zio?"
"Potrebbe darsi, milord." Annuì Avevola. "È una possibilità che non possiamo permetterci di ignorare."
"Un omicida..." mormorò Reddas.
"Ma se anche fosse" nervosamente Rovolin "come si possono spiegare le morti precedenti? Quelle che da secoli flagellano la stirpe dei miei antenati? Forse che questo omicida sia capace di venire dal passato?" Rise nervosamente, cercando di rispondere con sarcasmo a quella teoria. "O magari ritenete sia un fantasma? Forse uno spirito che perseguita noi Taddei? Gira e rigira sempre su assurde superstizioni andate a parare."
"O più realisticamente" disse Pietro "potrebbe trattarsi di una setta, una congrega o qualcosa di simile... insomma un gruppo di fanatici che da generazioni cerca di eliminare i duchi, probabilmente per motivi politici, milord..."
"Sono tutte supposizioni" fece Avevola "che meritano di essere prese in considerazione, signore. Non possiamo scartare nessuna possibilità ora come ora..."
Lady Gwen
25-03-2016, 03.38.05
''Milord'' iniziai, cauta, rivolgendomi a Rovolin ''Non voglio certo porre queste leggende come veritiere, ma dovrete ammettere che anche l'ipotesi dell'omicidio è improbabile e che ci sia un motivo se si arriva sempre ad una conclusione superstiziosa, come voi stesso avete detto...'' conclusi, preparandomi ad un'eventuale sfuriata da parte sua.
''Oppure potremmo fondere le ultime due teorie, dunque sarebbe la mano di uomini ad agire attraverso la belva, sfruttando la leggenda...'' dissi ad un certo punto.
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Dacey Starklan
25-03-2016, 12.10.07
La luce filtrava timida attraverso le travi che componevano le mura della mia stanza.
Stanza, più che una stanza era una minuscola soffitta, ricavata sopra la bottega.
Amavo la bottega, era ciò che avevo di più caro, ciò che definivo casa, io che una casa non l'avevo mai avuta.
La mia vita era stata tutta un viaggio, incessante, attraverso terre e fiumi, oltrepassando mari e confini. Un viaggio che era terminato con la morte dei miei genitori.
Uccisi per essere ciò che erano, dei viaggiatori, dei gitani.
Da allora mio zio, a cui ero stata affidata, aveva preso la decisione di fermarsi. Era stato difficile abituarsi a vivere in un solo luogo, a vedere sempre gli stessi edifici, a dimorare sempre nella stessa casa, a fare sempre le stesse cose.
La città di Capodamadza era grande, brulicante di persone, gente che andava e veniva, presa dai loro affari.
Mendicanti a cui si affiancavano nobili ben vestiti, lavandaie e contadine, donne piene di gioielli e stoffe morbide e pregiate, cavalieri e guardie armate.
Spesso però mi ritrovavo a lottare contro la monotonia e per farlo il mio rifugio era la bottega.
Lì non ci si annoiava mai, era un luogo così pieno di oggetti e misteri, libri impolverati e monili dalle sconosciute origini.
Mio zio era un uomo pieno di fascino, riusciva ad attrarre i clienti con i suoi modi cordiali e vivaci, accattivanti e gioviali.
Quanto a me, io ero più che altro una sorta di attrazione.
Me ne stavo nel mio angolino, appena dopo l'ingresso della bottega, seduta ad un tavolo nascosto da una lunga tovaglia blu notte, con un mazzo di tarocchi da un lato e una sfera di cristallo al centro.
La gente, soprattutto le donne, era attirate dal mio banchetto, pieni di curiosità e domande che attendevano risposta.
Per me la mia era un arte, tramandata di generazione in generazione, e ora toccava a me portare avanti la tradizione.
La vita, quella mia e di mio zio, era semplice, costellata da piccoli momenti di allegria ma piena di vecchi ricordi dolorosi.
Con me portavo sempre un anello, quello che mio padre donò a mia madre per il matrimonio. Ormai l'unica cosa che mi restava di loro.
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Altea
25-03-2016, 13.19.36
Poggiai la tazzina di fine porcellana francese sul basso tavolino e guardai oltre la grande vetrata da dove si poteva ammirare lo sconfinato mare e tutte le sue screziature.
"Si, ho sentito parlare della morte dell' Arciduca dalla servitù, non fanno altro che spettegolare di questo, infatti sono stati reguarditi. Li ho sentiti parlare di circostanze misteriose, trovo scandaloso ricamare storie strane sulla morte di questo nobile..anzi di qualsiasi uomo..che misteri potrebbero esserci". Il mio viso si corrucciò a riflettere sulle parole di mia zia.."E' strano, non hanno un pretendente al seggio ducale, non vi è nessuno da mettere al trono?".
La cosa era alquanto bizzarra, sapevo che i nobili di Capomazda erano rinomati e pure erano stati dei valorosi guerrieri.."I Taddei..vero? Si chiamano cosi i nobili duca di queste Terre, ma non penso la anarchia e la prepotenza di certi malviventi sia una piaga solo di questa zona dunque..ma di tutto il Ducato, e non si decidono a mettere qualcuno a governare?" alzai leggermente le spalle "Comunque, presto la situazione si placherà presumo..per fortuna abitiamo in una zona dove risiedono molti nobili e non e quindi basterà non andare a mare aperto..si spera..fuggire non si può" risposi con quella solita calma e supponenza che molti detestavano e finii la mia tazza di tisana.
Guisgard
25-03-2016, 18.51.16
“Questo perchè” disse Avevola a Gwen “gli uomini di queste terre tendono a vedere il soprannaturale ovunque, milady. Solo per questo ogni possibile spiegazione verte sempre sul'occulto o sulla stregoneria.”
“Allora voi quale ipotesi ritenete la più possibile?” Chiese Rovolin al Ciambellano.
“Ecco, personalmente ritengo che quella dell'omicida sia estremamente degna di attenzione.” Rispose questi.
“L'Arciduca” intervenne Reddas fissando il vino rosso del suo bicchiere “al momento del suo ritrovamento appariva col volto orrendamente sfigurato da un'espressione che a sentire i testimoni sembrava essere stata causata da un'indicibile paura... qualcosa insomma lo aveva spaventato a morte, letteralmente... e una belva che assale qualcuno non si limita a spaventarlo senza poi sbranarlo...” bevendo.
“Infatti, per questo ritengo ci sia la mano di qualcuno.” Annuì Avevola.
“Qualcuno” mormorò Pietro “che probabilmente avrà somministrato a Sua Signoria un qualche siero o veleno in gradi di arrestare le sue funzioni vitali all'istante e causargli quell'espressione indescrivibile...”
Lady Gwen
25-03-2016, 18.56.31
Feci uno sforzo immane per non rispondere.
Proprio con me ne parlavano...
Io comunque non ero d'accordo con nessuna delle loro teorie, o comunque non ero d'accordo che si trattasse di un banale omicidio, era ovvio che ci fosse qualcosa di strano dietro e per me era normale credere in teorie occulte, ma per loro no e non li biasimavo.
A quel punto decisi di dissociarmi completamente dalla discussione e attesi che la cena terminasse per tornare a palazzo.
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Guisgard
25-03-2016, 19.09.15
La bottega era variegata da ogni sorta di oggetto, dai più strani, curiosi ed assurdi monili, accessori, utensili e strumenti che nessuno si sarebbe mai immaginato di trovare lì.
In quel luogo facevano bella mostra materiali dei più disparati.
Esotici, raffinati, persino pregiati e naturalmente anche fasulli.
E tutto era stato disposto ad arte per affascinare, incuriosire, stupire chiunque vi entrava anche solo per dare un'occhiata.
Una piccola finestra era poi lasciata sempre socchiusa, in modo che uno spiffero di vento facesse tintinnare i pendagli di un singolare lampadario di paste vitree colorate, i cui bagliori e tintinnii davano un'atmosfera particolare alla bottega.
Per i romantici poteva essere incantata, come un sogno, per i più sensibili quasi ipnotica e per i più suscettibili addirittura mistica.
Lo zio di Dacey era un uomo alto e robusto, dagli occhi magnetici e penetranti, i modi affabili ed un curioso accento straniero che conferiva alla sua voce una sorta di esotica cadenza in grado di dare un suono particolare, mutevole e sfuggevole alle sue parole.
E forse era proprio questo odore di magia che attirava molti dei loro clienti.
“Oggi è Venerdì Santo” disse a sua nipote sempre seduta al suo folcloristico tavolo divinatorio “e sembra che la gente preferisca restarsene a casa per cucinare pesce e recitare le Preghiere di Penitenza... mi sa che non si batterà chiodo...” scuotendo la testa.
Ma proprio in quel momento la porta della bottega si aprì facendo suonare il sonaglino appeso.
Ed entrò un uomo incappucciato.
“Benvenuto, signore, nella nostra bottega delle meraviglie.” Fece lo zio di Dacey col suo solito accento pieno di aspettative.
http://www.rapportoconfidenziale.org/wp-content/uploads/2010/07/WolfMan_BELA_LUGOSI.jpg
Guisgard
25-03-2016, 19.18.47
“Oh, tu parli così perchè sei una donna.” Disse Sibille finendo la sua tisana. “Altea cara, la successione è uno degli aspetti più complicati che riguardano la storia dell'umanità. Credi forse che altri restino a guardare mentre uno si avventa sulla torta?” Rise piano. “Affatto, mia cara. Tutti vogliono sedersi a tavola e mangiare. Il seggio vacante dei Taddei è nelle mire di almeno tre personaggi. Due sono Taddeidi, mentre il terzo è un vassallo del defunto duca Anione ed oggi pretendente al potere per non si sa bene quale diritto. E le Flegee sono nel mezzo, spettatrici di ciò che deciderà in seguito le sue sorti.”
Dacey Starklan
25-03-2016, 19.18.56
La giornata procedeva a rilento, le feste religiose tendevano ad allontanare i clienti dalla nostra bottega, i quali preferivano restare in famiglia, lontani delle stranezze che noi vendevamo.
<< Si avete ragione zio. Forse potremmo approfittare per passeggiare un po' in città, ci viviamo da mesi e la conosciamo così poco... >> mentre parlavo avevo cominciato a ritirare gli oggetti dal mio tavolo per riporli in una vecchia cassa di legno scuro.
<< Buon giorno signore>> mormorai colta di sorpresa nel vedere un cliente nonostante le nostre previsioni.
Altea
25-03-2016, 19.25.15
Annuii a mia zia..."Quindi una lotta al potere...tra chi sarà più bravo, furbo e perfido. Da ciò che mi dite, non vedo un futuro sereno per Capomazda..di norma dovrebbe andare la successione ad un erede diretto. Penso non ci resti che aspettare...d' altronde noi non siamo di questo posto, zia cara...oppure la cosa ti interessa per qualche motivo" sorrisi "Oh, non pretenderai di diventare la futura Arciduchessa di Capomazda" e Sophie seguì il mio sorriso "A parte questo, se queste sono le prospettive, nessuno di loro è degno al seggio...bene, è tutto..cosa potremmo fare ora visto la nostra gita è saltata, non temo di rimanere qui...e spero nemmeno voi".
Guisgard
25-03-2016, 19.28.30
“Dunque mi state dicendo” disse Rovolin “che ci sono in giro uno o più individui intenzionati ad uccidermi qualora diventassi duca?”
“Se hai paura basta rinunciare a qualunque diritto sul ducato, cugino.” Bevendo Reddas. “Vivrai meno potente, ma sicuramente più a lungo.”
“Il tuo spirito è del tutto fuori posto, Reddas.” Replicò l'aspirante duca.
“Su, ora non fatevi impressionare da queste cose, milord.” Pietro. “Rischieremo di rovinarci la cena.”
Rovolin parve rasserenarsi, almeno apparentemente e la cena continuò.
“Vi fermerete al palazzo stanotte, damigella?” Chiese l'aspirante duca a Gwen, per alleggerire la tensione.
Guisgard
25-03-2016, 19.34.59
Il cliente si avvicinò al bancone e si tolse il cappuccio.
Era un uomo di mezz'età, di costituzione esile ed il volto segnato dalla stanchezza o forse dalle preoccupazioni.
“Salute a voi...” disse fissando Dacey e suo zio “... mi hanno detto che qui trattate ogni sorta di oggetto...”
“Certo.” Annuì lo zio. “Cosa state cercando? Qualcosa di particolare forse?”
“In verità” rispose l'uomo “sono qui per vendere, non per comprare... voglio vendervi qualcosa, visto sono in partenza e mi occorre denaro...”
Lo zio si voltò a guardare Dacey con un'espressione incuriosita.
Guisgard
25-03-2016, 19.39.58
“Oh, neanche per idea.” Disse Sibille. “Detesto poche cose al mondo come restare in casa dopo cena e soprattutto dopo aver bevuto la mia tisana. E' Venerdì Santo e le chiese sono chiuse. Dunque forse la gente è in strada ed uscendo vedremo qualche volto simpatico. Magari una passeggiata al porto, cosa ne dite, ragazze?”
“Perchè no!” Sorridendo Sophie, per poi fissare Altea.
Lady Gwen
25-03-2016, 19.40.08
Ascoltai distrattamente lo squallido umorismo di Reddas, quando Rovolin si rivolse a me.
''Oh no, tornerò a palazzo. C'è la mia carrozza che mi aspetta fuori, vi ringrazio'' risposi, con un sorriso cortese.
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Guisgard
25-03-2016, 19.44.31
“Come preferite, damigella.” Disse Rovolin a Gwen. “Ma è inutile dirvi che questo palazzo è sempre aperto per voi. Adesso e soprattutto se un giorno io sarò duca.”
“Cosa che noi tutti ci auguriamo caldamente, milord.” Fece Pietro.
“Augurarsi una cosa non basta per farla avverare, messere.” Replicò Rovolin. “Ma confido che mi aiuterete nel voler dare a Capomazda un nuovo signore.”
“Naturalmente, milord.” Annuì Avevola.
Poco dopo la cena terminò.
Altea
25-03-2016, 19.50.51
Guardai mia zia...non voleva diventare una carica importante..era sempre cosi misteriosa, forse sapeva qualcosa che a noi sfuggiva.
"Si, è Venerdi Santo..ho rispettato le giuste tradizioni, nonostante tutto la famiglia de Chermount è una delle più cattoliche francesi e legate al Papato...direi la camminata al porto potrebbe andare bene..vado a sistemarmi in camera".
Ritornai nelle mie stanze e scelsi personalmente il vestito, ne vidi uno rosso amaranto con inserti di oro e in bella vista si poteva notare la veste di sotto bianca coi suoi pizzi..un vezzo per le dame francesi da dove provenivo, abbastanza diverse da quelle parigine.
Le spalle leggermente scoperte, Petronilla mi pose uno scialle trasparente di organza dello stesso colore e tempestato di fiori leggeri in fili di oro.
Lasciai sempre i capelli sciolti, appuntandoli alla spilla e misi una semplice collana.
Uscii scendendo lentamente le scale e vidi Sophie e sorridendo mi avvicinai fremente.."Chissà quali volti simpatici incontreremo".
Dacey Starklan
25-03-2016, 19.51.03
Questo era insolito, saremmo stati compratori invece che venditori per una volta.
Quella proposta mi incuriosiva parecchio, scrutai l'uomo per poi passare lo sguardo verso mio zio.
Senza attende mi avvicinai allo sconosciuto, ero preda della curiosità.
<< Che cosa volete vendere signore?>>
Ascoltai attentamente le tre teorie, cercando di non commentare.
A volte era utile ascoltare e basta.
Quella della setta era qualcosa a cui avevo pensato anche io più volte, quando l'idea di una maledizione mi sembrava incredibilmente folle.
O meglio, quando non volevo crederci.
Le morti erano troppo precise per poter essere dettate dal caso.
Fortunatamente la cena terminò in fretta, e madamigella Gwen sarebbe tornata nel suo palazzo.
La salutai con un sorriso, invitandola a tornare a trovarci quanto prima.
La sua compagnia era sempre molto piacevole, quella ragazza era sveglia e intelligente.
Così presi congedo anche dagli altri commensali e lasciai la sala.
Mi chiedevo che avrei fatto quella sera.
Se era il caso di tornare al mio palazzo o fermarmi nell'alloggio che avevo a disposizione a corte.
Prima di tutto però raggiunsi il quartier generale della Guardia Ducale per vedere se c'erano novità, se tutto era in ordine.
Lady Gwen
25-03-2016, 19.55.37
Sorrisi con un cenno del capo a Rovolin.
Poco dopo la cena terminò.
''Vi ringrazio per l'invito Milord, e anche per la vostra disponibilità. Signori'' congedandomi da Rovolin, rivolta poi agli altri ''Arrivederci, milady. Venite a trovarmi, ogni tanto, mi raccomando'' salutando Clio con un sorriso e un tocco amichevole sul suo braccio.
Presi il mantello e uscii poi fuori, salendo sulla carrozza.
''Torniamo subito a palazzo'' ordinai al cocchiere.
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Guisgard
25-03-2016, 20.01.16
Quando furono pronte, Altea e Sophie si mostrarono allegre per quella passeggiata decisa dalla loro zia.
La carrozza lasciò la lussuosa abitazione e prese a scendere verso il porto, che si trovava alla fine del promontorio dove sorgeva la dimora di Sibille.
L'aria era fresca e limpida, col mare chiaro di luci che si specchiavano sulle acque.
L'atmosfera appariva vivace per la presenza di molte persone lungo i moli.
Il cocchiere li condusse nel cuore del porto, dove vi erano alcuni dei locali preferiti dalla nobiltà del posto.
E fuori ad uno di quei luoghi, scendendo dalla carrozza, le tre dame sentirono i racconti di un vecchio marinaio seduto all'ingresso del locale.
Altea
25-03-2016, 20.10.37
Salimmo sulla carrozza per raggiungere il porto.."E' la prima volta che vedo un posto così vivace e da mozzare il fiato..ed è impensabile che proprio in questi mari vi siano persone che stanno spadroneggiando in modo improprio".
Raggiungemmo i locali più rinomati e nobili e la brezza mosse i chiari capelli.
Ma qualcosa di particolare attirò la mia attenzione..un anziano che narrava una storia e feci segno a Sophie e a mia zia, come una bimba curiosa, di seguirmi.
Era un vecchio marinaio, notai dalle sue vesti, e mi misi leggermente in disparte per ascoltare le sue storie.
Guisgard
25-03-2016, 20.21.50
“Questo vecchio libro...” disse l'uomo a Dacey, mettendo un consumato libro sul bancone, sulla cui copertina era raffigurata una civetta sbiadita “... è mio da diverso tempo... ora però voglio disfarmene perchè sono in partenza e mi occorre denaro...”
Si comportava in maniera strana, come se quel libro quasi scottasse.
“Dunque...” continuò “... siete interessati a farmi un'offerta?”
“Beh, dipende dal suo valore...” mormorò lo zio di Dacey.
“E' un libro molto antico come detto...” l'uomo “... parla dei Taddei morti in passato in circostanze misteriose... è unico nel suo genere, credetemi... voglio trenta Taddei d'argento. Né più, né meno.”
http://www.serbian-metal.org/images/2014/04/arhiva-750x400.jpg
Guisgard
25-03-2016, 20.28.22
La cena terminò e Gwen tornò al suo palazzo, posto verso le mura esterne della città, dove si poteva ammirare la bellezza selvaggia della brughiera.
Clio invece si recò al quartier generale della Guardia Ducale, dove trovò ser Gevan.
Era un nobile Capomazdese non vedente, ma da sempre molto vicino ala famiglia Taddeide.
“Signore...” disse uno dei militari a Clio “... ser Gervan chiede di parlarvi. Vi stava aspettando.”
Dacey Starklan
25-03-2016, 20.49.54
Trattenni il fiato ma rimasi un po' delusa nel vedere che si trattava solo di un libro, un libro vecchio e logoro per giunta.
L'unica cosa che lo rendeva particolare era la civetta, un animale che amavo molto.
L'uomo ci spiegò che si trattava di un libro di storia, storia della stirpe dei Taddei e poi quelle parole, "le morti misteriose".
Il mio cervello iniziò a lavorare rapido e subito mi venne in mente la recente morte del Duca, che ci fosse un collegamento?
Non osai dare fiato alle mie parole però, ero solita viaggiare di fantasia e di certo così avrebbe bollato i mie pensieri lo zio, come semplici fantasie.
<< 30?>> chiesi pensierosa osservando il libro ma senza toccarlo, sembrava fragile e temevo di rompere qualche pagina.
<< Non vi pare un po' troppo per un singolo volume malconcio?>>
elisabeth
25-03-2016, 21.20.50
Al rumore della cella che so apriva..scesi subito dallargo davanzale......un soldato accompagnava una donna...mi mise della zuppa in una scodella....e dell'acqua in un catino.......mi sentiiun cane alla catena........avevo il volto in fiamme......quando la guardia richiuse la cella.....i suoi avvertimenti...a cosa sarebbero serviti.....a nulla.....per la rabbia gli scagliai contro la scodella con ma minestra...." Mangiatela voi e tutti quelli che hanno una colpa..percheè voi siete il primo della lista "...........i miei genitori mi ammonivano continuamente.....quando parlavo dovevi stare attenta......attenta quando camminavo tra la gente.....Moltospesso...avevo predetto piccole cose...o curato malattie di poco conto...ma la gente era diffidente...e dovevo vivere tra i boschi.....Capomazda...non era un luogo per una donna come me......I cani...loro...non mi avrebbero fatto nulla....gli animali del bosco erano mansueti con me........mase avessi tentato di uscire.....avrei scatenato pensieri peggiori del furto.......e per quanto pazza....ancora un barlume di lucidita' viveva nella mia mente.......
Lady Gwen
25-03-2016, 21.55.59
Tornai a palazzo, da dove si poteva ammirare la brughiera in tutta la sua selvaggia bellezza, essendo situato quasi alle porte della città.
"Preparate un bagno caldo con degli olii essenziali " dissi alle domestiche che erano giunte nell'androne del palazzo per prendere il mio mantello.
Lì vidi i ritratti mio e dei miei genitori. Mi soffermai su quello di mia madre: mi venne un'improvvisa nostalgia, anche se stavo bene qui, mi sentivo indipendente, ma anche loro mi mancavano e rimasi per qualche minuto assorta nell'androne a fissare il dipinto.
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Guisgard
26-03-2016, 00.39.14
Il vecchio marinaio indossava abiti logori, aveva una lunga barba bianca e sul capo uno di quei cappelli tipici degli uomini del mare, di quelli imbarcati a forza dalla marina ducale.
Parlava con accento Flegeese, gesticolando e dando un che di teatrale alle sue parole, tanto da apparire nei modi più simile ad un cantastorie piuttosto che ad un marinaio.
"I Capomazdesi non tengono a noi." Disse a coloro che si erano fermati per ascoltarlo. "Non vogliono darci i loro stessi diritti, ma piuttosto sfruttare queste nostre terre come una colonia. Ribellatevi. Ribelliamoci, fratelli. Ora che Capomazda è debole, senza il suo duca."
Tutto ciò davanti ad Altea, a Sophie e a Sibille.
Guisgard
26-03-2016, 00.43.41
Mentre Gwen fissava il ritratto di sua madre, qualcuno arrivò nell'androne.
"Bentornata, mia cara." Disse Costanza, la sua nutrice giunta con lei a Capomazda per volere dei suoi genitori come accompagnatrice della giovane. "È stata piacevole la serata al Palazzo dei Taddei? Sei stata cortese con lord Rovolin? Egli con ogni probabilità un giorno sarà Arciduca e guadagnare i favori è la cosa più saggia che tu possa fare, Gwen."
Altea
26-03-2016, 00.45.32
Fu difficile capire le parole di quell' uomo, il suo gesticolare ma il suo fervore ed entusiasmo attiravano le persone.
Lo ascoltai attentamente..sembrava un rivoluzionario...rimasi perplessa e guardai mia zia e Sophie.."Sembra stia aizzando la gente, però io non do nulla per futile e scontato..se volete voi potete entrare nel locale ad aspettarmi ma io voglio saperne di più". La mia sete di curiosità in ogni campo era troppo forte e mi avvicinai a lui.."Messere, i miei saluti..io non sono capomazdese e sono qui nientemeno da quasi due giorni..perchè andate a dire queste parole? E cosa dovrebbe formarsi invece del Ducato...siamo tutti pronti a parlare ma le vostre idee quali sono?". Chissà se altri pensavano come lui.
Guisgard
26-03-2016, 00.55.52
"Questo libro" disse l'uomo a Dacey "non deve essere giudicato per le sue condizioni poichè non è destinato a finire nella casa di qualche collezionista. No, il suo valore si basa su ciò che racconta, poichè è una fonte attendibile. Unica, che nessuno può mettere in discussione."
"Non nego ciò che dite" fece lo zio di Dacey "ma questa non è una biblioteca e dunque le cose che vendiamo devono avere un interesse particolare per i clienti. Se questo libro è un documento storico allora forse vi conviene portarlo a qualche scuola o magari ad un maestro."
"Non capite?" L'uomo. "Questo libro è molto importante e posso assicurarvi che qualcuno farebbe carte false per averlo."
"Allora perché non lo portate a chi può apprezzarlo?" Fissandolo lo zio di Dacey. "Sicuramente ci farete un guadagno maggiore."
"Purtroppo per motivi che non posso spiegarvi sono costretto a venderlo subito." Spiego'l'uomo. "È vi assicuro che state facendo un affare. Questo libro racchiude i peggiori misteri di Capomazda, credetemi." Con un tono enigmatico. "Datemi trenta Taddei d'argento e ve lo lascerò."
Lady Gwen
26-03-2016, 00.56.06
Mentre osservavo il ritratto, qualcuno arrivò: era Costanza, la mia nutrice.
"Costanza ti prego, non ricominciare..." sbuffai, imboccando le scale per raggiungere la mia stanza.
Guisgard
26-03-2016, 01.00.03
Nonostante la rabbia per l'ingiustizia subita ed il digiuno causato dall'aver scaraventato l'umile cena contro le sbarre della cella, la notte giunse inesorabile ed alla fine Elisabeth cadde addormentata.
Non sognò nulla è verso l'albeggiare si svegliò a causa di un rumore di passi.
Un soldato aprì all'improvviso la cella.
"Forza, alzati e vieni con me..." disse con tono autoritario.
Guisgard
26-03-2016, 01.03.12
"Milady..." disse il vecchio ad Altea "... i Capomazdesi si facciano il loro ducato e lascino a noi la libertà di governarci da soli. Le Flegee devono essere libere dall'arroganza dei duchi di Capomazda. Questo voglio. Che la gente di queste terre si ribelli e lotti per la sua libertà."
Guisgard
26-03-2016, 01.06.22
"Dovresti essere più saggia e lungimirante." Disse Costanza seguendo Gwen sulle scale. "Presto ci sarà un duca e potrebbe essere lord Rovolin che la tua famiglia appoggia senza riserve. Vuoi forse vivere sempre come un'anarchica? Senza occuparti del tuo futuro? Non vuoi trovare marito? O pensi che gli uomini non preferiscano sposare le nobili dame rispettate da tutti?"
Altea
26-03-2016, 01.06.42
"E ditemi...una libera repubblica governata dal popolo o un governante a parte? Sapete, ho saputo vi sono predoni e pirati da queste parti..come si potrebbe porre fine alla pirateria se non ci sono eserciti. Ma posso sapere perchè tanto astio per i nobili Taddei?" chiesi perplessa.
Dacey Starklan
26-03-2016, 01.11.16
Ascoltai con la fronte corrugata, mio zio non aveva tutti gli torti, lui, come me, stava cercando l'affare ed era difficile potersi fidarsi solo delle parole di quello che era uno sconosciuto.
<< 25. Lo compriamo a 25 Taddei. Mio zio ha ragione, per noi sarà difficile rivenderlo e non avendolo letto che garanzie abbiamo che sia vero ciò che dite? Sembrate aver fretta di sbarazzarvi del libro quindi... 25 Taddei>> presi la bisaccia appesa alla mia cintura.
<< Eccoli qui. 25 o niente >> feci suonare le monete.
Guisgard
26-03-2016, 01.11.53
"Abbiamo una Corona qui nelle Flegee" disse il vecchio ad Altea "è dunque possiamo governarci da soli. Ed anche il nostro esercito non ha bisogno della cavalleria Capomazdese per farsi rispettare. Non odio i Taddei in quanto tali, ma solo perché sono i tiranni che vogliono dominare sui nostri mari."
"Sta zitto, vecchio, o finirai nei guai e farai finire male tutti quelli che ti ascoltano." Fece un passante.
Lady Gwen
26-03-2016, 01.16.52
Sbuffai e mi voltai verso Costanza.
"Lord Rovolin già ci appoggia, lo ha ribadito anche stasera a cena, dunque puoi stare tranquilla. Ora vado a dormire, buonanotte" e andai via senza nemmeno aspettare risposta.
Arrivai nella mia stanza, nella cui stanza attigua il bagno caldo era già pronto.
Mi immersi allora nell'acqua calda e profumata, chiudendo gli occhi e cercando di non pensare a ciò di cui avevamo parlato con Costanza.
Avere un matrimonio di comodo e i favori di un duca, al momento, non erano certo le mie priorità.
Altea
26-03-2016, 01.17.43
La mia perplessità e curiosità aumentavano sempre di più...e decisi di parlare a bassa voce guardandolo "Dubito siano solo vostre parole ed idee, forse qualcuno vi spinge a fare..diciamola..una rivoluzione e cercare supporti, per qualche motivo. Ho appena saputo delle vostre vicende e non posso dare un giudizio..il mio nome è Altea" dissi a quell' uomo che stava sfidando il pericolo quando un passante lo zittì e guardai il marinaio ed il passante.."Nulla di grave, questo messere ha detto una sua idea.."sorrisi per non mettere nei guai il misterioso marinaio di cui non sapevo il nome.
Guisgard
26-03-2016, 01.22.51
L'uomo apparve pensieroso a quella proposta di Dacey.
“Non mi lasciate molta scelta...” disse, comprendendo che la fretta che aveva di disfarsi del libro era stata perfettamente percepita “... e sia... vada per venticinque Taddei... datemi il denaro che ho fretta...”
L'uomo prese i soldi ed uscì senza dire altro dalla bottega.
“Strano individuo...” mormorò lo zio “... speriamo solo di aver acquistato questo libro per il suo giusto prezzo... e speriamo di farci un buon guadagno rivendendolo quanto prima...”
Guisgard
26-03-2016, 01.29.34
Gwen si immerse nella vasca colma di acqua calda e profumata, abbandonandosi ai suoi pensieri.
I servi nel frattempo avevano preparato la sua stanza e tutto era pronto per la notte.
Il palazzo infatti pian piano si immergeva sempre più nel naturale silenzio che anticipava la notte che doveva passare.
Ad un tratto nel bagno entrò Costanza con un'elegante camicia notte.
“Ecco, la tua camicia è pronta.” Disse. “E comunque non mi hai detto di cosa avete parlato durante la cena al Palazzo dei Taddei.”
Guisgard
26-03-2016, 01.30.07
“Beh, sono idee pericolose, milady.” Disse il passante ad Altea. “Se qualche soldato lo sente allora passerà dei guai. Ed anche voi che vi siete fermata ad ascoltarlo. Datemi retta ed ignoratelo.”
Dacey Starklan
26-03-2016, 01.34.06
Gli lasciai il denaro, contandolo prima davanti ai suoi occhi per mostrare che non stavo in alcun modo barando.
Ora la mia sacca era vuota e sperai di aver fatto davvero un affare von quel volume.
<< Si era strano ma questo ha giocato a suo favore. É riuscito a incuriosirmi e per questo che ho deciso di comprare il libro. Spero però di poterlo leggere prima di venderlo. Anche perché dobbiamo essere certi di ciò che vendiamo giusto?>> dissi con un sorriso piena di curiosità e impazienza di frugare tra quelle vecchie pagine.
<< Magari contiene le indicazioni per un tesoro o narra di una certa conoscenza che potrebbe valere molto. Forse questo è davvero l'affare della nostra vita>> esclamai afferrando il libro per esaminarlo finalmente da vicino.
Quella civetta raccolse subito il mio sguardo, la sfiorai con un dito e finalmente aprii alla prima pagina.
<< Volete che leggo ad alta voce? Così sentite anche voi zio?>>
Altea
26-03-2016, 01.35.11
Guardai il passante con sfrontatezza "Grazie per il consiglio, ma so badare a me stessa...il problema dove stia la verità..in voi che avete così paura o in questo anziano che sta mostrando un grande coraggio..se questa è democrazia e si deve tacere rimango perplessa".
Mi rivolsi al marinaio e gli sorrisi.."E' stato un piacere..ma fate attenzione, comunque..un giorno ci si rivedrà forse".
E senza dare peso al viandante mi avviai con passo suadente verso il locale, era affollato e cercai mia zia e Sophie, ma con quel pensiero in testa. Quindi in questi posti vi era qualcuno..vi era pure un possibile esercito ma non si poteva nominare..la cosa era da approffondire..aveva parlato di una Corona.
Lady Gwen
26-03-2016, 01.36.45
Sentivo i servi preparare la mia camera per la notte e poi il palazzo immergersi nel torpore notturno.
Entrò poi Costanza con un'elegante camicia da notte ed io aprii gli occhi.
''Di morte" risposi candidamente continuando a guardare il soffitto, poi guardai lei "Secondo te una maledizione può durare per secoli?" pensierosa.
Costanza sapeva che praticavo la magia, sebbene avesse il veto assoluto di dirlo in giro, quindi potevo parlare tranquillamente.
Guisgard
26-03-2016, 01.43.54
“Massì, dai...” disse lo zio a Dacey “... leggi e speriamo che il contenuto sia più invitante della copertina vecchia e consumata.”
E Dacey, dopo aver sfiorato il simbolo della civetta sulla copertina, cominciò a leggere la prima pagina:
“La civetta è da sempre simbolo dei Taddei.
Una razza che ha avuto in dote dal Destino forza, potere e coraggio.
Una stirpe di eroi e cavalieri in grado di aver conquistato le nobili terre di Capomazda, delle quali per Grazia Divina sono divenuti duchi.
Ma la fama terrena è destinata a spegnersi se non è sostenuta da doni ben più alti ed eterni, come la Fede Religiosa e l'Amore.
E se della prima i nobili duchi sono campioni assoluti, in Amore invece recano il marchio oscuro e terribile di quella maledizione che impedisce loro di amare ed essere felici.”
Annuii al militare ed entrai nel mio studio dove l'uomo stava aspettando.
Sorrisi nel vederlo e mi sedetti.
"Mio signore.." Esordii "Quale piacevole sorpresa, che posso fare per voi?".
Dacey Starklan
26-03-2016, 01.49.16
Mi sedetti e iniziai a leggere. Un'attività che mi piaceva molto e che mi aveva accompagnata sempre durante i lunghi viaggi con la mia famiglia.
Lessi ad alta voce, con calma, senza interruzioni anche se alcune parole e frasi mi lasciarono pensierosa.
Tant'è che giunta al punto guardai verso mio zio.
<< Una maledizione d'Amore... Forse avrebbero bisogno di qualcuno dei nostri talismani per far tornare la sorte a loro favore>> dissi tra il divertita e l'ancora pensierosa.
elisabeth
29-03-2016, 16.21.32
La mia rabbia era andata in frantumi come la brodaglia finita sulle sbarre della prigione......ma che pretendevo.....Una donna senza un passato.....solo poche anime mi conoscevano.....erano quelle di quei poveretti che non potendo permettersi delle cure....rischiavano di venire da me per ciurarsi.....Ma infondo anche Capomazda era come me...senza il suo Arciduca.....una terra di nessuno...una terra senza sogni in Balia degli eventi......Mi svegliai alle prime luci dell'alba..un soldato, mi fece alzare e senza tanti complimenti...mi fece segno di seguirlo......La foresta non e' luogo dove le persone possono udire cosaportail vento.....Ma io avevo imparato....che ilo soffio del vento in quel momento mi stava portando tempesta........Incominciammo a salire dalle prigioni verso la parte alta del palazzo...era un corridoio.....illuminato dalle finestre...e in alcuni tratto reso....buio dalle grosse tende che ancora qualcuno non aveva aperto.....sino a quando non mi parve di riconoscere la voce della persona che la sera prima...avrebbe giurato di essere stato derubato da me.....Gli uomini.......Mia madre o quella che si definiva tale...diceva sempre che un libro non va giudicato dalla sua copertina........Quell'uomo per me...era un libro senza pagine......diciamo un uomo senza Anima..........Mi fu fatto cenno di fermarmi.........Dovevo attendere.........magari avrei ripetuto ancora la stessa versione...oppure....avrei pregato....Madonna Vento di farmi volare via dalla finestra.....ma allaparete vi era un picoolo ritratto......Mi avvicinai......e lo guardai con interesse....mi parve di vedervi qualcosa di familiare in quel volto.......mi sembro' che un pugno..mi colpivaallo stomaco...forse era la fame.....eppure......mi assomigliava tanto........e qualcuno in lontananza mi chiamava.............Mi staccai da quel ritratto con riluttanza...........avrei voluto accarezzarlo...ma non ne ebbi ne il tempo....ne il coraggio....e guardai la persona che chiedeva la mia Lurida presenza
Lady Gaynor
29-03-2016, 18.12.11
Il sonno tardava ad avvolgermi tra le sue terapeutiche braccia. Quella giornata era stata intensa e anche faticosa. Durante il periodo pasquale, i preparativi a corte duravano fino a sera ed organizzare i vari eventi affinché tutto filasse liscio era un'impresa. Non spettava a me questo impiego, ma quello era il mio regno, la mia gente, e volevo che tutto fosse perfetto. Regina delle Flegee... ancora non mi ero del tutto abituata al nuovo titolo, per così tanto tempo ero stata la Principessina, viziata e coccolata da tutti, mentre adesso avevo in mano le redini del regno delle Flegee e la responsabilità del suo benessere. Non avevo idea delle acque agitate che gli si muovevano intorno, il mio caro padre si era premurato sempre di farmi credere che tutto andasse per il meglio e che nessuno avrebbe potuto intaccare mai la nostra prosperità. Il Re Scignone, che per quasi mezzo secolo aveva preservato le Flegee da attacchi esterni e congiure di corte, era venuto a mancare poco più di un anno prima, lasciando tutto nelle mie mani. Sul letto di morte, gli avevo giurato che avrei continuato la sua opera e che mai avrei permesso ad alcuno di assoggettare la nostra terra, ed era proprio ciò che stavo facendo. Mi addormentai con il pensiero dell'importante appuntamento che avrei avuto l'indomani, appuntamento al quale sarei arrivata decisa ed agguerrita.
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Guisgard
29-03-2016, 19.43.49
“Beh, dipende da tante cose...” disse Costanza a Gwen “... da chi ha imposto l'incanto, dalla pena che vuole infliggere e dalla colpa che ha causato il tutto... ma perchè questa domanda così strana?” Fissandola.
Guisgard
29-03-2016, 19.48.36
Altea lasciò il vecchio marinaio ed entrò nel locale, raggiungendo Sibille e Sophie, che erano già sedute ad uno dei tavoli.
E subito, vedendo tre belle donne da sole, tre uomini, dall'aspetto facoltosi borghesi, di quelli che si erano arricchiti col commercio marittimo così fiorente in quei mari, si avvicinarono.
“Salute a voi, cortesi dame...” disse uno dei tre “... possiamo offrirvi del buon vino?”
Lady Gwen
29-03-2016, 19.52.35
Ascoltai la risposta di Costanza, la quale in effetti aveva ragione, e le raccontai tutto mentre uscivo dalla tinozza.
"È tutto molto strano..."
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Altea
29-03-2016, 19.52.42
Ci sedemmo in un tavolo riservato, ad un tratto la mia attenzione fu attirata da tre uomini..sembravano dei borghesi facoltosi...diversi da mio padre che era parente diretto del Re e nello stesso tempo era pure un facoltoso diplomatico ed armatore per passione. Loro si erano arricchiti con il mare.
Si avvicinarono e io mi poggiai leggiadra sulla sedia accavvallando leggermente una gamba e guardai mia zia Sibille..solitamente era lei a prendere la prima parola e pure decidere se dare confidenza o meno.
Guisgard
29-03-2016, 19.55.29
Gervan salutò con un cenno del capo Clio e poi con l'aiuto del valletto che sempre lo accompagnava, per via della sua cecità, l'uomo si sedette.
“Perdonate l'ora tarda, capitano...” disse “... ma preferivo incontrarvi qui tra il silenzio della caserma, poiché sono abituato a vivere nell'ombra. Lontani da orecchie ed occhi di cui è sempre ben munita la corte ci intenderemo meglio... dunque, taglierò corto... il ducato è noi tutti corriamo un grande rischio... ho saputo da fonti attendibili che messer Cimas non attenderà ancora molto... se comprenderà di non poter ambire al seggio dei duchi allora temo invaderà la città col suo esercito... pare infatti che disponga di un nutrito numero di uomini... chi siano, ciò non è dato saperlo...”
Guisgard
29-03-2016, 19.59.10
“Mah, strana gente vive in queste lande...” disse lo zio di Dacey a sua nipote “... solitamente l'Amore porta felicità, a sentire invece questo libro pare che sia dannoso e nocivo... sarà un libro di favole... ecco perchè quel tipo voleva disfarsene così ardentemente... mi sa che abbiamo fatto un pessimo affare...” scuotendo il capo.
Dacey Starklan
29-03-2016, 20.08.31
<< Che ne sai tu dell'Amore zio? La mamma diceva che sei troppo preso da te stesso per avere una donna>> scherzai chiudendo il libro ma tenendo il dito come segna pagina.
<< Forse è davvero una favola, ne ha tutta l'aria ma se non ti dispiace mi piacerebbe continuare a leggere, tanto per vedere come va a finire...Sai che sono curiosa>>
Guisgard
29-03-2016, 20.08.38
Dopo l'ennesima lunga ed intensa giornata, Gaynor poté finalmente stendersi e coricarsi.
Dalla finestra chiusa proveniva il rumore delle onde che lambivano i bassi bastioni del palazzo reale e si udivano le ultime navi che compivano manovre nel porto di Baias, la meravigliosa capitale Flegeese.
Ad intervalli regolare la luce del faro, sottoforma di un intenso alone che bruciava in un attimo il suo luminoso ardore, rischiarava l'intera stanza poichè le ricche tendine al gusto di Persia non erano state abbassate sui vetri.
Tuttavia il sonno della regina fu inquieto.
Più volte si svegliò durante la notte, fino a quando dopo un sogno enigmatico non riuscì più a riprendere sonno.
E proprio in quel momento si aprirono le porte della sua stanza, disegnando la sagoma di una donna illuminata da una candela.
“Maestà, l'Ammiraglio Enzio è giunto ora...” disse la voce di Anmara, la sua consigliera.
Guisgard
29-03-2016, 20.13.28
“In verità” disse Costanza a Gwen, aiutandola ad asciugarsi e poi ad indossare la vestaglia “ho udito anche io parlare di questa strana storia, di questa maledizione... però spesso gli uomini amano ricorrere a simili racconti davanti all'impossibilità di poter spiegare il tutto in maniera logica... perchè mai una maledizione dovrebbe usare l'Amore per colpire? La cosa è un po' strana, ammetterai... no?”
Guisgard
29-03-2016, 20.18.45
“Solo se si tratta di vino di buona qualità, messeri.” Disse Sibille con tono malizioso.
I tre uomini allora si sedettero e subito ordinarono dell'ottimo e costoso vino da bere con Altea e le altre due dame.
“Dite...” Sibille “... siete armatori?”
“No, mercanti, madama.” Rispose uno dei tre. “Anche se il commercio in questo momento non è dei migliori in questi mari, a causa dei pirati...”
Altea
29-03-2016, 20.22.33
Io e Sophie ci guardammo trattenendo un sorriso...la zia ci sapeva fare.
Ci fu servito un ottimo vino della zona accompagnato a dei crostini con spezie.
Asssaporavo il vino lentamente e ascoltavo i discorsi degli uomini..mercanti..non ero certa era un affare per nostra zia ma sembravano uomini perbene.
"Mercanti? E posso sapere cosa commerciate di interessante? I pirati..si, pure a noi è saltata una gita a mare a causa dei pirati..ma voi che ne pensate, si può porre fine a questa pirateria?" dissi pensando pure alle parole del marinaio.
Guisgard
29-03-2016, 20.22.36
“Senti senti...” disse ridendo lo zio a Dacey “... e tu invece cosa ne sai dell'Amore? Sei poco più di una ragazzina... o forse devo pensare che qualche giovanotto ti stia facendo la corte a mia insaputa? Ho qui diversi bastoni di mogano o noce, adattissimi alla situazione.” Divertito. “So come far passare certi bollenti spiriti a qualche impenitente farfallone.”
Dacey Starklan
29-03-2016, 20.32.59
Scoppiai a ridere e appoggiai il libro al tavolo per andare ad abbracciare mio zio.
Era tutto ciò che mi restava e non lo avrei certo lasciato per un qualsiasi ragazzotto che mi faceva la corte. E a dirla tutta non ce n'erano molti, le persone veniva nella bottega per comprare, osservare, farsi predire il futuro ma finiva lì, difficilmente volevano aver a che fare con me dopo, al di fuori di quelle mure, sotto gli occhi di tutti.
<< Hai ragione, non ne so molto e chissà forse sarebbe l'ora... Non posso stare tutta la vita con mio zio, giusto?>> stavo sempre scherzando, non mi dispiaceva affatto vivere con lui.
<< E a tal proposito credo proprio che andrò a fare una passeggiata, starò attenta promesso quindi non c'è bisogno di quei tuoi bastoni di cui parlavi>>
Lady Gaynor
29-03-2016, 20.35.10
Un'alta scogliera a picco sul mare, grosse navi che solcavano un mare cupo e agitato e per contro un soave canto di sirena che echeggiava in tutta la baia circostante. In questo scenario, una figura di donna in bilico sul punto più sporgente della scogliera. Quella donna, ero io. Mi destai con uno strano senso di inquietudine, alimentato probabilmente da quello strano sogno. Mentre ero ancora a letto, Anmara entrò nella mia camera, annunciando l'arrivo dell'ammiraglio Enzio.
"Santo Cielo, Anmara, non poteva scegliere un orario più consono, l'ammiraglio? E sia, lo riceverò..."
Mi alzai dal letto e mi lavai il viso, mentre Anmara sceglieva un abito per me. Mi aiutò ad indossarlo ed in pochi minuti fui pronta a scendere dabasso, dove Enzio mi aspettava nel salone.
"Salve, ammiraglio..."
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Guisgard
29-03-2016, 20.40.13
“La pirateria” disse uno dei borghesi ad Altea “è vecchia come il mondo, praticamente sempre esistita in ogni epoca. Liberare questi mari dai pirati non è affatto affare di poco conto e richiede una flotta ben equipaggiata. Purtroppo fino a quando a Capomazda non si decideranno a proclamare un nuovo duca ben poco di potrà fare per questo flagello. Anche perchè la nostra regina non ha certo i mezzi per liberare le Flegee da questi predoni. Dipendiamo dai Capomazdesi ormai.”
Guisgard
29-03-2016, 20.41.47
“Va bene...” disse annuendo lo zio a Dacey “... ma sta attenta, mi raccomando. Capomazda è una città affollata e si incontra gente di vario tipo... io finisco di sistemare le ultime cose e poi chiuderò la bottega. Ti aspetterò per cenare insieme.”
Guisgard
29-03-2016, 20.42.09
Dopo un po' Gaynor giunse nel salone, sempre accompagnata da Anmara, dove Enzio attendeva.
“Perdonate l'ora, maestà...” disse con un inchino l'ammiraglio “... reco notizie dal fronte della successione... ho saputo che ser Cimas vuole incontrarvi... immagino stia preparando un alleanza per dar forza alle sue pretese al seggio ducale...”
Altea
29-03-2016, 20.43.26
A quelle parole posai il bicchiere perplessa.."Regina? Oh, prima un marinaio stava proprio parlando di una testa coronata e di un forte esercito ed inneggiava alla rivoluzione..ma se voi dite non ha mezzi, come potrà fare...beh, noi non siamo di queste parti...quindi dovremmo essere sopra le parti...o dalla parte di qualcuno neutrale in mezzo se ci fosse" perplessa.
Dacey Starklan
29-03-2016, 20.47.43
<< Quando mai non sono attenta>> scherzai ancora prendendo la scialle prima di aprire la porta.
<< Non farò tardi, ti prego però di non bruciare niente mentre sono via. So che la cucina non è il tuo forte!>> e prima di sentirlo borbottare in risposta chiusi la porta.
Era stata una giornata calma, fin troppo e io mi sentivo piena di energie.
Presi a camminare con passo svelto, lanciando occhiata a quel negozio, a quella bancarella. Ce l'avevo nel sangue il commercio, la ricerca dell'affare però mi piaceva anche osservare le persone, i loro comportamenti, i gesti, dicevano tanto su di loro. Era l'osservazione che mi permetteva di essere così brava a soddisfare i clienti, a dire loro ciò che volevano sentirsi dire.
Guisgard
29-03-2016, 21.04.15
Elisabeth a fatica si staccò da quello strano ritratto.
Una donna in tutto e per tutto simile a lei.
“Vieni qui...” disse uno dei soldati.
E di nuovo ci fu il confronto con l'uomo che accusava la povera donna.
E la sua versione, naturalmente, ebbe la meglio.
Elisabeth fu allora portata davanti ad altri di quei militari.
“Di cosa è accusata?” Chiese uno di quelli.
“Di furto.” Rispose l'altro.
“Una ladruncola?” Ripetè il primo. “Al diavolo, ho altro a cui pensare.” La fissò. “E' una stracciona, nessuna la rimpiangerà... portala da Foros, ci ricaverà qualche moneta...”
E il militare portò Elisabeth fuori dalle prigioni, attraverso la campagna, dove c'era una baracca.
Lì vi era il bieco Foros che subito squadrò la donna.
“Se ripulita non è affatto male...” mormorò osservando Elisabeth “... si potrebbero ricavare diverse monete... dimmi, sei vergine?” Alla donna.
elisabeth
29-03-2016, 21.16.23
Fui portata come un sacco di patate ....tra i due militari e il tizio che continuava con la sua assurda versione...........ormai ero silente...non avevo voglia di parlare........Ma poi...la decisione prese una cattiva piega.......Venduta...il saccodi patate...doveva essere venduto.......Quel dipinto alla parete....era scolpito a fuoco dentro di me.......era stato come specchiarmi in uno stagno........Fui condotta...in un capanno....un uomo rozzo e maldestro........mi squadro' come quando gli uomini devono acquistare i cavalli ad una fiera.........Ero Vergine ?........Adesso...stavo perdendo il lume della pazienza........." E tu Sei Scemo ?....".........Ero Vergine......ma questo era solo affar mio......
Lady Gwen
29-03-2016, 21.49.42
"Perchè?" sbottai fissandola, sorpresa e quasi stizzita "Perchè non c'è cosa più bella dell'Amore e non c'è maledizione peggiore per un uomo di non poterlo provare..." mormorai, con aria prima sognante, poi mesta.
"E comunque, è questa l'unica spiegazione logica, paradossalmente. I Taddei sposati muoiono da tempo immemore per cause sconosciute e nessuna teoria, dal morbo ereditario all'omicidio, è plausibile, e come ha detto lord Rovolin, non può essere che ci sia ancora qualcuno, dopo secoli, che uccida tutti i Taddei sposati per chissà quale conto in sospeso o altro..."
Uscii dal bagno e mi sedetti all'elegante toletta bianca in legno.
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Lady Gaynor
30-03-2016, 00.47.12
L'ammiraglio mi portava notizie tutt'altro che confortanti.
"Ser Cimas vorrebbe chiedere alleanza a me? E a che titolo? Soprattutto, cosa gli fa supporre che tra i papabili al seggio ducale io appoggerei proprio lui?"
Tutto il mio corpo fremeva di sdegno di fronte all'arroganza di chi dava per scontato che le Flegee prendessero ormai ordini da Capomazda. Presto il mio regno sarebbe stato di nuovo libero, ne ero sicura. I tempi ci erano favorevoli, l'assenza di un arciduca aveva scoperto un fianco di Capomazda ed era lì che avrei cercato di colpire.
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Guisgard
30-03-2016, 01.01.27
“Diciamo” disse il borghese ad Altea “che nel frattempo il seggio ducale è vacante molti qui nelle Flegee, regina compresa, potrebbero accarezzare l'idea di una rivolta.”
“Si, infatti non tutti vedono di buon occhio il dominio Capomazdese su di noi.” Fece il secondo borghese.
Altea
30-03-2016, 01.06.06
"Da ciò che dite" mi rivolsi al primo "Più di una persona ha delle mire su questa Terra lambita da questo cristallino mare" e poi al secondo "Cosa hanno fatto di male i Capomazdesi?" tintinnando pensierosa il bracciale sul cristallo del calice.
Guisgard
30-03-2016, 01.06.26
“Dunque” disse Costanza a Gwen “secondo te la spiegazione è un'altra, giusto? Diciamo di tipo... magico, vero? Seconde te allora davvero un'antica maledizione fa scempio dei Taddei innamorati? E dimmi... chi può avere un potere così grande? Chi è così potente da maledire questa nobile stirpe ormai da tempo immemore?” Scuotendo la testa.
Mi lasciai cadere sulla mia poltrona, concedendomi il lusso di guardare fuori dalla finestra.
Sospirai.
Un sospiro che nascondeva molto altro.
Nascondeva pensieri ed emozioni che faticavo ad esprimere ad alta voce.
"Lo so.." Dissi dopo un lungo istante pensieroso.
"Sono stata informata.. Se questo avverrà allora staremo pronti, spero solo che questa successione si risolva in fretta..".
Lady Gwen
30-03-2016, 01.09.48
"Non so... Non conosco la storia dei Taddei, non ho idea di cosa sia successo così tanto tempo fa'..." dissi pensierosa, mentre mi pettinavo i capelli.
"Resto comunque dell'idea che sia l'unica spiegazione..."
Guisgard
30-03-2016, 01.15.01
Dacey prese lo scialle e lasciò la bottega dello zio.
Sebbene il giorno era stato mite, la sera aveva visto calare aria più fresca e diverse case in città lasciavano uscire fumo e fuliggine dai loro comignoli.
La giovane zingara camminava per le strade della capitale, quando ormai la gente cominciava a ritirarsi nelle proprie dimore.
E passando davanti ad una locanda, quasi per caso, udì due uomini parlottare.
“Brutta storia non avere un duca...” disse uno dei due.
“Già, soprattutto se i pretendenti non trovano il modo di far valere i propri diritti o pretese...” fece l'altro.
“Nessuno è come il vecchio Anione...” mormorò il primo “... né suo nipote Rovolin, né tanto meno ser Cimas... anzi, il vecchio duca lo avrebbe ucciso con le sue stesse mani se ne avesse avuto la possibilità...”
“Ma purtroppo quella dannata maledizione si è portato via anche lui...” il secondo.
Guisgard
30-03-2016, 01.22.06
“Occorre essere lungimiranti, altezza...” disse Enzio a Gaynor “... nella vita spesso bisogna agire come nel gioco, scegliere le carte migliori... meglio un Re, un Fante oppure un Asso? Io, se posso permettermi, consiglio caldamente a vostra maestà di tastare con attenzione le possibilità che la Sorte sembra volerci offrire... uno dei due alla fine vincerà... uno tra lord Rovolin e ser Cimas... sta a voi decidere chi appoggiare ed avere in futuro un degno alleato e protettore.”
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Dacey Starklan
30-03-2016, 01.26.06
Se osservare era importante lo era anche ascoltare, possibilmente senza farsi notare.
Con il favore della sera che stava calando riuscii a captare buona parte di quella conversazione che in alcuni tratti pareva andare di pari passo con il misterioso libro.
Entrambe parlavano dei regnanti della città e di una maledizione.
Non poteva che esserci un nesso, evidentemente il contenuto del libro non era segreto quanto credessi ma soprattutto non era semplicemente una favola le cui parole erano stampate su pergamena.
Sperai che i due uomini continuassero a parlare, per tentare di comprendere se la maledizione aveva a che fare con l'Amore.
Guisgard
30-03-2016, 01.28.48
“Ne dubito...” disse Gervan a Clio “... lord Rovolin ha il sangue ed il Diritto dalla sua parte, ma ser Cimas invece può contare sull'arroganza e la prepotenza tipiche degli uomini di potere. Egli fu vassallo dei Taddei e con loro prese a fare guerra pur di conservare le sue terre... sfidarlo è un'impresa tutt'altro che facile... e poi... poi pare che abbia dalla sua parte, come detto, nuove forze... sebbene nessuno sappia sapere da dove siano giunte... forse dei mercenari, ma dubito si tratti di semplici soldati di ventura...”
Guisgard
30-03-2016, 01.37.07
“Milady...” disse il borghese ad Altea “... nessun popolo e nessun uomo ama vivere sotto le leggi e l'autorità altrui. L'animo umano è votato alla libertà, di quella più forte ed assoluta che spesso ripudia pure i normali doveri del vivere civile. Viviamo in tempi inquieti, dove dal Nord scendono nuovi modi di concepire il governo dei popoli. La Democrazia, inventata dai Greci secoli fa, non ha mai preso piede a Capomazda e mai credo ciò avverrà.
I nobili Taddei sono fermamente convinti di essere superiori per capacità ai loro simili e mai concepirebbero di riconoscere la sovranità popolare. Dunque se la nostra regina vorrà liberarsi dal giogo Taddeide allora dovrà sconfiggere la cavalleria Capomazdese.”
“Cosa tutt'altro che semplice...” l'altro borghese “... visto che in mille e più anni nessuno vi è mai riuscito...” bevendo.
Guisgard
30-03-2016, 01.39.40
“I Taddei sono molti temuti ma anche odiati...” disse Costanza aiutando Gwen a pettinarsi “... non mi stupirei dunque se qualcuno dei loro nemici avesse inscenato tutto ciò, magari approfittando della leggenda che li vuole maledetti... pensaci... chiunque penserebbe all'oscuro incanto davanti alla morte del duca e dunque un eventuale colpevole potrebbe farla franca...”
Lady Gwen
30-03-2016, 01.41.23
Ci pensai su.
"È quello che ho detto a Rovolin... Non so, potrebbe essere..." dissi, mentre Costanza mi pettinava i capelli.
Sorrisi sentendo il tocco della spazzola, un sorriso quasi malinconico.
"Ricordi quando da piccola volevo che fossi sempre tu a pettinarmi? Non so perchè, il tuo tocco aveva qualcosa di dolce, come se cercasse sempre di rincuorarmi e tranquillizzarmi..." mormorai piano, fissando il nostro riflesso nello specchio.
Altea
30-03-2016, 01.43.53
Diedi un' occhiata a mia zia Sibille..."Ovvio, ognuno tira l' acqua al suo mulino. Vi stupirà se vi dirò io sono neutrale..e vorreste iniziare una guerra?" finii il vino e mi alzai. Ero stranamente nervosa, e feci un cenno a mia zia..."Scusate, mi ritiro nella nostra dimora..è stato un piacere" sorrisi maliziosamente. Uscii dal locale, finalmente aria fresca ma decisi per una camminata sul bagnasciuga, tolsi le scarpe, le calze e lasciai i miei pensieri al vento e al mare.
Un altro sospiro, un altro sguardo a quel panorama familiare.
"Vane speranze, lo so.. E in verità vi dirò che non saprei nemmeno cosa sperare..." Scuotendo piano la testa.
Cercai di concentrarmi su cose che mi riguardavano di più.
"Potrebbe aver ingaggiato dei mercenari.. Magari una compagnia in particolare, ho delle spie da cui attendo notizie..".
Guisgard
30-03-2016, 01.45.09
Dacey restò, ben celata dal buio e da alcune piante ai lati della locanda, ad ascoltare i due uomini.
“Non so...” disse uno dei due “... sono cose misteriose di cui preferisco non interessarmi...” facendosi il Segno della Croce “... anzi, ringrazio il Cielo di non essere un Taddeo...”
“Dunque tu davvero credi alla maledizione?” L'altro. “Credi che una bestia infernale esca dagli Inferi ogni volta che un duca si innamori davvero? Beh, come maledizione non regge... se io fossi un Taddeo allora mi riempirei il palazzo di ancelle e favorite, senza pensare più al Vero Amore e alla felicità. Che mi importa... almeno sarei vivo... ed appagato.” Ridendo.
Lady Gaynor
30-03-2016, 01.47.53
"Bene, avete espresso il vostro parere..." risposi ad Enzio. "Adesso vi pregherei però di lasciarmi sola, ho bisogno di riflettere..."
Il discorso dell'ammiraglio aveva una sua logica, ma io non avrei mai accettato di stringere un'alleanza con il nemico. Perché Capomazda era il nemico che ci aveva assoggettati, il nemico da cui liberarsi. Certo però che una guerra aperta sarebbe stata controproducente, per cui bisognava mantenere le apparenze. Forse avrei fatto bene ad incontrare gli aspiranti successori dell'arciduca Anione, mossa che mi avrebbe permesso anche di guadagnare un po' di tempo, in attesa dell'evento che avrebbe ribaltato la situazione. Quale sarebbe stato quell'evento ancora non lo sapevo, ma ero sicura che prima o poi se ne sarebbe verificato uno. Per prima cosa, in mattinata avrei incontrato una persona fondamentale per la mia causa, dopodiché avrei cominciato a pensare ad un viaggetto a Capomazda.
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Guisgard
30-03-2016, 01.52.08
Costanza sorrise a quelle parole di Gwen, restando a pettinare i suoi lunghi capelli, mentre la loro immagine si rifletteva sul grande specchio ovale.
“Su, ora credo sia il momento di andare a letto...” disse la donna “... così ti riposerai e smetterai di pensare a storie di maledizioni e fantasmi... va bene?”
Guisgard
30-03-2016, 01.54.58
“Non so...” disse Gervan a Clio “... ma ho l'impressione che non siano semplici mercenari... sembra più un corpo di guardia scelto... forse orientale... è tutto molto strano e misterioso... ser Cimas non è un uomo di cultura... non apprezza guerrieri esotici... mi chiedo dunque chi siano costoro che lo affiancano...” pensieroso.
Lady Gwen
30-03-2016, 01.56.31
Mi alzai e risi piano alle parole di Costanza.
"Buonanotte" le dissi, dandole un bacio sulla guancia.
Poi raggiunsi il letto e mi accucciai sotto le coperte.
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Guisgard
30-03-2016, 01.58.47
Enzio mostrò un inchino a Gaynor ed uscì.
“Dovrete essere cauta e saggia...” disse Anmara alla regina “... e soprattutto diplomatica... il mio parere è quello che si debba incontrare prima l'uno, poi l'altro pretendente al seggio ducale... naturalmente in gran segreto, senza ciò che l'altra parte lo sappia.”
Ascoltai attentamente le parole di Gervan.
Tenevo in grande considerazione la sua opinione.
"Sono solo voci per ora, nei prossimi giorni saprò qualcosa di più fondato.. Sicuramente non è un nemico da sottovalutare specie in questo momento in cui siamo orfani... Con un Arciduca al comando sarebbe tutto più semplice... I nostri nemici non aspettano altro..." Sospirai piano "Vi terrò informato, se lo desiderate... Il vostro aiuto è sempre prezioso" con un rispettoso cenno del capo che lui non avrebbe visto.
Guisgard
30-03-2016, 02.08.42
Gwen si coricò e poco dopo le luci del palazzo calarono, lasciando il passo alle ombre notturne che furono così libere di avvolgere ogni cosa con il loro silenzio.
La campagna era una distesa verde, fatta di betulle, eriche, gerani che screziavano i campi mentre robuste querce, frondosi pini e alti faggi rinvigorivano quello scenario di bucolico candore.
Gwen era sul suo cavallo, percorrendo veloce uno stretto sentiero che tagliava in due la campagna, giungendo dove sorgeva la boscaglia incolta.
Era una mattinata di Sole, ma ad un tratto apparvero delle nuvole ed in breve il cielo divenne grigio.
Si fece improvvisamente buio e la ragazza galoppò ancor più velocemente per evitare che un temporale la cogliesse alla sprovvista.
Udì allora il rintocco di una campana e comprese che un villaggio non doveva essere distante.
Seguendo i rintocchi arrivò però davanti aduna chiesetta, dove si stava svolgendo un funerale.
Donne che si lamentavano e uomini dai volti chini e mesti seguivano un carro cigolate con sopra una bara.
“Il duca è morto...” disse una voce “... non uscite dunque nella brughiera stanotte... è ancora là la bestia...”
Gwen si svegliò di colpo da quell'inquietante sogno.
Guisgard
30-03-2016, 02.15.53
Gervan annuì a Clio, la ringraziò e salutò, per poi alzarsi ed andare via col suo fidato accompagnatore.
“Capitano...” disse Elas alla ragazza “... ho già organizzato i turni di guardia per stanotte. Se volete potete ritirarvi per riposare.”
Lady Gwen
30-03-2016, 02.20.26
Mi addormentai e dopo poco tempo, o così mi sembrò, sognai.
Sognai di essere in groppa al mio cavallo, Bryn, era una bella giornata e la vegetazione era rigogliosa.
Dopo pochissimo il cielo però divenne grigio e minacciò di piovere. Affrettai così il passo, per evitare di essere colta dalla pioggia, ma mi ritrovai davanti ad una chiesetta, le cui campane suonavano per un funerale.
Ebbi appena il tempo di elaborare le parole di quella gente, che mi svegliai di colpo.
Era stato un sogno inquietante; poteva essere stata solo pura suggestione per i discorsi fatti, ma i miei sogni erano più di questo ed ero convinta che dietro a quest'ultimo ci fosse un significato ben preciso.
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Lady Gaynor
30-03-2016, 02.23.42
"So cosa fare, Anmara... Ma non dirò nulla ad alcuno, neanche a te..."
Cautela e scaltrezza, questo era fondamentale... Di quei tempi, non mi fidavo di nessuno, le congiure intestine erano sempre dietro l'angolo.
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Salutai il nobile che se ne andò con il suo fidato accompagnatori.
Restai sola per un breve momento, poi Elas fece capolino.
Annuii alle sue parole, parole estremamente gradite in quel momento.
"Fammi chiamare se occorre.." dissi soltanto, alzandomi dalla poltrona.
"Domani vorrei riuscire a parlare con Fabres, per capire se ha scoperto qualcosa di queste nuove milizie.." come pensassi ad alta voce "Domani, ad ogni modo.." sorrisi al mio secondo.
Così, lasciai il mio studio per raggiungere la mia camera.
Alla fine avevo deciso di restare a corte.
Lo facevo sempre più frequentemente ormai.
Il mio alloggio era confortevole e silenzioso, con una splendida vista sul giardino.
Chiusa quella porta, lasciai dietro di me il Capitano della Guardia Ducale, la cui divisa giaceva incurante su una sedia.
Dopo un lungo bagno ristoratore indossai una camicia da notte in seta blu, una delle mie preferite, con la vestaglia coordinata.
Ero stanca, ma non ancora abbastanza da crollare, così mi affacciai al balcone, ad osservare quella notte.
Come se quella notte potesse avere le risposte che cercavo.
Guisgard
30-03-2016, 02.29.45
Gwen si era svegliata nel cuore della notte, mentre da fuori proveniva un cupo silenzio.
Dalla finestra si poteva vedere uno scorcio di brughiera, selvaggia e sinistra, avvolta dalle tenebre ed intrisa di misteri.
Riprendere sonno ora sembrava impossibile dopo quel sogno.
Lady Gwen
30-03-2016, 02.34.33
Era notte fonda e il silenzio era fitto, cupo e quasi assordante. La brughiera oltre la finestra appariva ancor più sinistra ed inquietante, ma la Luna, grande e pallida, infondeva la sua luce nella stanza ed i suoi raggi raggiungevano il mio letto, rassicurandomi almeno un po'.
Speravo solo di poter continuare a dormire.
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Guisgard
30-03-2016, 02.34.37
Anmara, sebbene col volto cupo e pensieroso, annuì a Gaynor.
“Sarà meglio ora tornare a dormire, altezza.” Disse.
La notte così trascorse serena, fino a quando Gaynor si svegliò al mattino.
Un nuovo giorno era sorto, salutato dalla profumata brezza marina e dal fruscio delle onde contro le scogliere.
Guisgard
30-03-2016, 02.38.17
Clio indossò la sua camicia da notte, poi la vestaglia dello stesso colore ed infine uscì sul balcone.
La brughiera vasta ed indefinita era davanti a lei, a dominare col suo profilo selvaggio e misterioso tutto quello scenario che avvolgeva da sempre Capomazda.
Era una notte silenziosa e senza stelle.
L'aria infatti appariva tutt'altro che limpida, come se qualcosa volesse tenere celati i segreti custoditi dalla brughiera.
L'intero palazzo dormiva.
O almeno così credeva Clio.
Una figura apparve nel cortile, proprio sotto di lei, che furtiva si aggirava tra i colonnati.
La notte: cupa, intensa, misteriosa.
La notte avvolge tutto con la sua essenza impalpabile ed eterea.
Avrei voluto slegare Ercole e cavalcare per ore nella brughiera, lontano da tutti gli intrighi della corte.
Ma non potevo, il mio posto era lì.
D'un tratto vidi una figura nel cortile.
Una figura che si aggirava furtiva nel colonnato nel cuore della notte.
Chi poteva essere?
Così la osservai attentamente, cercando di capire per lo meno dove fosse diretta.
Guisgard
30-03-2016, 02.54.24
Quel sogno così enigmatico ed inquietante.
Ora addormentarsi non sarebbe stato semplice.
Eppure poco dopo Gwen si assopì di nuovo.
Dormì allora fino al mattino, stavolta senza sogni, quando un raggio di Sole illuminò il suo viso dalla bassa finestra accanto al suo letto.
Guisgard
30-03-2016, 02.55.53
Clio guardava quella figura che si muoveva nell'oscurità come se quello fosse il suo ambiente naturale.
Attraversò il colonnato, fino a giungere alla fine del cortile, dove uno stretto vialetto portava ad un cancelletto laterale che si apriva su un giardinetto.
Un tempo quello spazio apparteneva alla brughiera e fu strappato ad essa per inglobarlo nel Palazzo Ducale.
Lady Gwen
30-03-2016, 02.57.23
Credevo non sarebbe stato facile riaddormentarmi, eppure dormii fino al mattino, senza sognare, fin quando il Sole non mi destò, entrando dalla finestra accanto al letto.
Mentre mi svegliato del tutto, potevo sentire già il palazzo in fermento e i servi andare di quale di là.
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Guisgard
30-03-2016, 03.00.45
Altea lasciò la locanda e tolte le scarpe restò a passeggiare a lungo accanto al mare. Vide così quella distesa piatta e sconfinata, le poche stelle accese nel cielo umido e le luci della costiera che scintillavano sull'acqua.
Di tanto intanto udiva il canto di qualche marinaio sul molo, o di pescatori intenti a sistemare le reti per il giorno dopo.
Passeggiò a lungo la dama, fino a quando vide schiarirsi l'orizzonte.
L'alba era giunta e con essa un nuovo giorno.
Guisgard
30-03-2016, 03.02.08
Foros spintonò Elisabeth.
“Dovrei cavartela quella linguaccia...” disse.
Pagò poi il militare e prese la donna.
La condusse su un carretto, incatenandola ad una staffa.
Frustò il cavallo ed il carretto partì.
Attraversarono la campagna, fino a quando, verso l'alba, giunsero ad un grosso capanno isolato.
Foros sistemò il carretto e fece scendere Elisabeth.
I due allora entrarono nel capanno.
C'erano diversi uomini e tantissime donne, di tutti i tipi.
Elisabeth comprese che quello era un mercato di schiavi.
Era una follia, probabilmente, una pura follia.
Chi diavolo poteva esserci in giro nel palazzo a quell'ora?
Poteva essere una minaccia, un nemico, una spia.
Così senza pensarci due volte rientrai, e lasciai cadere a terra vestaglia e camicia, per indossare un semplice abito nero sotto il mantello.
Attraverso un passaggio nel muro mi ritrovai nel cortile in pochissimi istanti.
Allora, silenziosa come un'ombra mi trovai a seguire quella figura che la notte aveva inghiottito.
Ma almeno avevo visto la direzione che aveva preso.
Guisgard
30-03-2016, 03.10.49
Gwen si svegliò e poco dopo qualcuno bussò. “Buongiorno.” Disse Costanza entrando con un ricco vassoio. “La colazione, cara.” Adagiandolo sul letto. “Cosa farai oggi? Uscirai a cavalcare? Oppure tornerai al Palazzo Ducale?”
Guisgard
30-03-2016, 03.11.24
Clio si cambiò e rapidissima raggiunse il cortile, andando nella stessa direzione della misteriosa figura.
Arrivò così anche lei al cancelletto, dove vide immobile e di spalle la strana figura.
In quel momento cominciò ad albeggiare ed il chiarore del giorno illuminò la sagoma misteriosa.
Dopo quella lunga notte, l'alba giungeva in mio soccorso.
Il pallido sole nascente infatti illuminava la strana figura, rendendola sempre meno misteriosa e più riconoscibile.
Estrassi silenziosa il pugnale dallo stivale, pronta ad attaccare nel caso fosse un nemico.
Ben nascosta qualche passo dietro di lei, continuai ad osservare quella figura aspettano che il sole del mattino la illuminasse abbastanza per poterla riconoscere.
Lady Gwen
30-03-2016, 03.17.08
Dopo un po' sentii bussare e Costanza entrò con un vassoio.
"Buongiorno" dissi, allegra "Vieni, usciamo fuori, c'è una così bella giornata..."
Così mi alzai e raggiunsi il tavolino nella veranda esterna alla camera per la colazione, portando il vassoio.
"Data la bellissima giornata, credo uscirò a cavalcare e starò un po' al cottage nel bosco. Andrò al Palazzo Ducale nel pomeriggio" risposi, versando del the nella tazza di porcellana "Mi fai compagnia?" le chiesi sorridendo, riferendomi alla colazione.
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Altea
30-03-2016, 15.47.50
Mi incamminai persa nei miei pensieri e nella bellezza di quel posto, potevo udire le onde infrangersi in qualche basso scoglio o scivolare lentamente sulla riva.
Di tanto in tanto un canto di un pescatore, triste e malinconico o gioviale..rispecchiando le loro richieste e sogni a quel mare e alla luna.
Mi soffermavo a giocare con la punta dei piedi sull' acqua nella riva, mi risentii rinata e bambina. Quasi dimenticai tutti i turbamenti, le parole dei borghesi...le liti interne..avevo sognato tanto di raggiungere le Flegee, per me era tutto questo e non poteva infrangersi questo sogno per delle faide inutili.
Ma ritornai subito alla realtà quando il cielo iniziò a schiarirsi lentamente, facendo riflettere i primi raggi flebili dell' alba sul mare e screziarsi di azzurro e giallo..per un attimo pensai non mi interessasse di storie dei pirati, delle loro guerre tra nobili e politici seppur ne facevo parte..ma solo di quel mondo non di questo tra le flegee e capomazda e mi sentii straniera in quel posto e desiderosa di attraversare quel mare.
Mi guardai attorno...dovevo aver camminato per molto tempo, non capivo dove fossi, d' altronde non conoscevo bene la zona.
Mi avvicinai a un gentile pescatore anziano dalla pelle scurita dal sole, stava preparando la barca per andare a lavorare..."Messere, scusate..penso di essermi persa, sapete dove devo andare per Palazzo delle Ginestre? E' la mia residenza, sono da poco arrivata qui..e penso di aver camminato molto stanotte".
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Dacey Starklan
30-03-2016, 17.12.19
Dovetti trattenermi dal fare un gesto di esultazione quando gli uomini confermarono i miei pensieri. Tuttavia quella storia aveva davvero dei dettagli inquietanti stando alle loro parole.
Non solo la sfortunata famiglia dei Taddei era destinata a non poter mai amare ma se questo accadeva addirittura si palesava una mostruosa bestia degli dei peggiori incubi.
E per una cosa simile non bastavano i semplici amuleti che vendevamo alla bottega anche se, istintivamente, afferrai tra le dita il mio medaglione che secondo la tradizione avrebbe offerto protezione contro la magia e il malocchio.
Avrei voluto ascoltare ancora ma la sera iniziava ad avanzare e non volevo certo che mio zio si preoccupasse.
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Guisgard
31-03-2016, 00.46.31
Il rosato chiarore dell'albeggiare invase lieve il vialetto fino al piccolo cancello, illuminando così le sembianze della figura e rendendola ora riconoscibile a Clio.
Era un ragazzo, alto, dall'aspetto bonario e una curiosa andatura da dinoccolato.
Se ne stava immobile con le mani sulle grate del cancelletto a fissare la brughiera che si liberava dalle ombre della notte.
Guisgard
31-03-2016, 00.49.16
Approfittando della mattinata quasi primaverile, Gwen e Costanza fecero colazione insieme.
“Si, una cavalcata è davvero un'ottima idea.” Disse la donna. “A sentire i Capomazdesi, nulla è più affascinante della loro campagna.” Sorridendo. “Ma si sa, non sono certo campioni di modestia.” Ridendo poi.
Lady Gwen
31-03-2016, 00.53.48
Io e Costanza facemmo colazione insieme.
Risi alle sue parole.
"Beh,non hanno tutti i torti. Non pensavo di trovare un posto bello quasi quanto casa" dissi, sorridendo.
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Guisgard
31-03-2016, 00.54.39
Il pescatore alzò lo sguardo sul molo che declinava verso le scogliere e fece un cenno col capo.
“Laggiù...” disse, indicando la direzione ad Altea “... percorrete la strada fino ad uscire dal porto e vi ritroverete nella viuzza che porta al palazzo di cui dite.”
Ad un tratto però si udirono dei passi, come se qualcuno arrivasse correndo.
Un attimo dopo giunse un giovane uomo sudato.
Guisgard
31-03-2016, 00.58.57
La colazione continuò serena, tra tè, pasticcini e sorrisi tra Gwen e Costanza.
Finito, la donna diede ordine allo stalliere di preparare il cavallo della ragazza.
Tutto ora era pronto per la cavalcata di Gwen nella verde campagna Capomazdese.
Altea
31-03-2016, 01.01.22
Guardai verso la direzione indicata dal pescatore e sospirai.."Grazie..non è poi lontano, vi auguro una buona pesca". Ma qualcosa mi trattenne vicino al pescatore..prima dei passi veloci indefiniti e poi vidi un giovane uomo, era sudato..sembrava stesse correndo. Lo guardai per capire che stesse accadendo.."Che succede? State bene?" mossa da una preoccupazione insolita al mio spirito indifferente a ciò che mi circondava.
Guisgard
31-03-2016, 01.04.47
I due uomini terminarono la loro inquietante conversazione ed entrarono nella locanda.
Dacey allora fece ritorno verso la bottega, dove suo zio la stava aspettando per cenare.
Dopo cena l'uomo andò a coricarsi, visto l'indomani occorreva sistemare alcune mensole della bottega.
E così la notte trascorse serena, sebbene l'eco di quelle storie sembrava scendere come un velo su ogni cosa.
Al mattino lo zio si svegliò presto e riaprì la bottega.
Quella luce dolce e chiara illuminò il vialetto e riuscii a vedere la figura.
Non sembrava una minaccia, ma non si doveva mai sapere.
"Che ci fai qui, ragazzo?" Chiesi, con voce imperiosa.
Dopotutto la sicurezza nel palazzo era sotto la mia responsabilità.
Guisgard
31-03-2016, 01.08.41
Il nuovo arrivato non rispose nulla a quelle parole di Altea, limitandosi a fissarla per un lungo istante, quasi fosse mosso da un qualche sospetto verso di lei.
“Ehi, Lyon...” disse il pescatore “... dove corri così di fretta? Sei sudato ed hai il fiatone.”
“Gli arruolatori...” mormorò ansimando il giovane “... stanno battendo ogni bisca e bettola del porto... credo di averne alcuni alle calcagna...”
Guisgard
31-03-2016, 01.11.07
A quelle parole di Clio, il ragazzo si voltò di scatto.
“Ecco, io...” disse quasi balbettando, per poi togliersi il cappello e stringerselo nervosamente fra le mani “... nulla... non ho fatto nulla... volevo... si, volevo solo vedere la brughiera all'alba... non ho fatto nulla...” con lo sguardo basso.
Lady Gwen
31-03-2016, 01.13.21
La colazione continuò tranquilla e piacevole.
Mentre lo stalliere preparava Bryn per ordine di Costanza, alcune servitrici mi aiutarono a prepararmi.
Indossai un vestito chiaro e semplice, più semplice quasi di un abito da passeggio, che di solito usavo per le cavalcate, poi raggiunsi le scuderie, presi Bryn e mi inoltrai nel rigoglioso e vibrante bosco capomazdese, che si stava da poco risvegliando al dolce richiamo della primavera.
Raggiunsi finalmente il cottage; chiunque lo avesse visto, avrebbe detto che non c'era modo di raggiungerlo, se non attraversando a nuoto il piccolo laghetto che lo circondava, anche se solo in parte.
Io invece avevo scoperto un passaggio oltre la fitta e quasi impenetrabile vegetazione, che sbucava nel retro del cottage.
Oltrepassai dunque quel muro verde, legai Bryn ad un albero ed entrai.
Avevo scoperto quel posto poco dopo il mio arrivo a Capomazda, ed essendo abbandonato, io e Costanza avevamo pensato di farlo sistemare.
Così lo utilizzavo come "rifugio", o per sperimentare elisir, preparati, composti, tutto ciò che possedevo riguardante la magia era lì dentro.
Andavo fiera di quel piccolo paradiso, ed ero sicura che anche mia zia lo fosse, dovunque si trovasse.
Mi misi allora all'opera, continuando ad appuntare delle nozioni su una miscela per incenso che avevo preparato il giorno prima.
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Altea
31-03-2016, 01.14.43
Un attimo..io e il ragazzo ci fissammo senza dire nulla, anzi sembrava pure sospettoso dallo sguardo. I due uomini si conoscevano..."Oh..frequentate bische e bettole" con un sorriso malizioso "E noto siete nei guai..messer..Lyon..chi vuole arruolarvi e perché..odio le imposizioni quindi posso capirvi" fissando il suo volto preoccupato.."Posso aiutarvi?" sospirai perplessa.
Dacey Starklan
31-03-2016, 01.14.55
La cena mi aveva saziata ed ero andata a letto con serenità. Mi ero astenuta dalla tentazione di continuare con la mia lettura di quel libro misterioso. Ero curiosa si ma anche preoccupata e leggere di maledizioni durante la notte non mi pareva una buona idea.
E così infatti mi addormentai serenamente e se non fosse stato per la sveglia di mio zio, il suo solito urlo dalla cucina, avrei dormito fino a tardi.
Riposata mi preparai per l'ennesima giornata nella bottega, immersa in quel odore misto di polvere, spezie e pergamena.
<< Scusa zio! Oggi ho avuto il sonno pesante. Hai già fatto colazione vedo, vedrò di fare presto per raggiungerti di sotto>> promisi prendendo una galletta al volo dopo essermi vestita di tutto punto. Mi piaceva essere impeccabile, almeno secondo i miei canoni.
Una volta nella bottega allestii il mio tavolino, con la solita cura osservando di quando in quando mio zio che sistemava a vetrina. Era importante che questa fosse ben allestita in modo tale da attirare i clienti. Ce n'era sempre un gran bisogno.
Guisgard
31-03-2016, 01.18.00
E mentre Gwen annotava i suoi appunti, ad un tratto cominciò ad udire qualcosa.
Come una buffa e grottesca melodia.
Alcuni istanti dopo uno strano rumore si aggiunse a quell'improbabile musica.
Si trattava di un singolare fracasso.
Guisgard
31-03-2016, 01.19.53
Lyon tornò a guardare Altea.
Come se la stessa squadrando dalla testa ai piedi.
“Già, mi prendete in giro...” disse bruscamente “... fingete di non sapere chi siano gli arruolatori? Voi che appartenete alla dannata nobiltà?”
Lady Gwen
31-03-2016, 01.19.55
Mentre scrivevo, udii una strana melodia, quasi grottesca.
A questa seguì un singolare fracasso, così, incuriosita, mi affacciai alla finestra.
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Scrutai il ragazzo con sguardo duro e indagatore contemporaneamente.
Quando abbassò lo sguardo abbozzai un leggero sorriso, per poi tornare seria.
La brughiera all'alba era effettivamente bellissima e magica.
Ma evitai di dirlo al ragazzo, per mantenere l'atteggiamento distaccato.
"Chi sei?" Dissi soltanto.
Guisgard
31-03-2016, 01.24.03
Dacey raggiunse la bottega quando suo zio aveva già dato una bella sistemata ad una delle mensole traboccanti di ogni tipo di oggetti.
E poco dopo che la ragazza aveva preso posto al suo tavolino, una donna entrò nella bottega.
“Salute, madama.” Disse sorridendo lo zio.
La donna rispose con un altro sorriso a quel saluto, per poi girare tra le mensole e gli scaffali.
Ma quando giunse davanti al folcloristico tavolino di Dacey, i suoi occhi caddero sui Tarocchi.
“Davvero leggete il futuro?” Chiese alla giovane zingara.
Altea
31-03-2016, 01.24.43
"Ma che insolenza" dissi avvicinandomi a lui senza abbassare lo sguardo.."Si sono ricca, nobile..Vi disturba? Ma non sono né capomazdese né flegeese, mi trovo qui da due giorni e non sto capendo nulla di questo posto..sono francese di origine, e cittadina del mondo purtroppo..ora mi credete..o prenderò la via di casa infischiandomene di voi..sembrate uno..di quei perbenisti" sbottai.
Guisgard
31-03-2016, 01.29.17
Gwen, incuriosita, si affacciò dalla finestra e vide tra la vegetazione un grosso e cigolante carrozzone che avanzava goffamente, tra strani suoni e tintinnii variegati di ogni sorta di sonaglino.
http://m2.paperblog.com/i/9/92819/primitivo-chic-L-10.jpeg
Guisgard
31-03-2016, 01.32.23
“Sono...” disse timidamente il ragazzo a Clio “... sono Bon... nipote di messer Rodolfo, maniscalco di Sua Signoria Lord Anione...” alzò piano lo sguardo “... Sua Signoria mi permetteva spesso di passeggiare con lui fino a questo cancelletto... fu... fu qui che lo vidi l'ultima volta... quando...” esitò e tornò ad abbassare lo sguardo “... quando lui disse di aver udito il latrato...”
Lady Gwen
31-03-2016, 01.32.45
Mi affacciai, e vidi sbucare dalla vegetazione uno strano carrozzone, che tintinnava goffamente e con aria buffa ad ogni passo.
Ancora più curiosa e vagamente divertita, uscii fuori, raggiungendo quasi il limite del prato prima del laghetto.
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Guisgard
31-03-2016, 01.35.21
“Sono solo uno che vuole starsene per i fatti suoi...” disse Lyon ad Altea “... e comunque da qualunque posto voi veniate a me interessa poco o nulla... detesto i nobili e i ricchi, siano essi Capomazdesi o francesi.” Con tono irrispettoso.
Ma la sua veemenza sembrò svanire subito, quando si voltò indietro verso la strada.
“Diavolo, tra breve saranno qui...” mormorò preoccupato.
Altea
31-03-2016, 01.41.14
Sorrisi alle ultime parole incrociando le braccia.."Ora potrei starmene io per i fatti miei..anzi me ne stavo già comodamente" con leggera perfidia "E potrei pure io non interessarmi a voi..ah già voi detestate qualsiasi nobile e ricco..senza distinzione di nazionalità, dimenticavo..." incamminandomi a passo lento e mi voltai a guardarlo con sfida.."Il vostro amico pecca di insolenza ed egocentrismo..ma in fondo pure io lo sono a volte..fin quasi antipatica" sorridendo al marinaio.
A quelle parole del ragazzo sorrisi, un sorriso dolce e malinconico.
"Conosco bene messer Rodolfo..." annuii "E deve anche avermi parlato di te un paio di volte..." Con aria visivamente rilassata.
Forse era per lo sguardo di quel ragazzo, per l'espressione che vi leggevo, forse una delle poche persone che rimpiangevano il duca senza pretendere niente in cambio.
Sospirai.
Mi mancava il mio signore, era lui ad aver creduto in me, ad avermi permesso di arruolarmi, ad avermi nominato capitano.
Lui accolse a corte la mia famiglia esiliata, lui mi sostenne quando anche mio padre morì.
Lui per me era Capomazda stessa.
E io non ero riuscita a proteggerlo.
Così sorrisi al ragazzo, e lasciai che il mio sguardo si perdesse nella brughiera.
Quante volte avevo rivisto nella mia mente l'ultimo momento con lui?
Forse quel ragazzo l'aveva visto anche dopo di me.
"Ti va di raccontarmi di quella sera?" Dissi, stavolta dolcemente.
Guisgard
31-03-2016, 01.41.53
Gwen uscì fuori, attirata dallo strano incedere di quel grottesco carrozzone.
Da una grossa ciminiera usciva fumo a iosa, facendo tintinnare ogni sorta di pentolame appeso intorno al curioso mezzo di locomozione.
Il suo cigolio era costante e una stramba melodia giungeva dal suo interno.
E osservandolo, Gwen lesse una scritta su una scricchiolante insegna che pendeva dal tetto:
“Velvot lo stupefacente”
Guisgard
31-03-2016, 01.45.16
Lyon guardò Altea e una punta di rabbia fece arrossire il suo viso.
Ma prima che potesse dire qualcosa, sul molo apparvero alcuni militari appartenenti alla marina.
Lyon allora si voltò verso Altea, cercando di nascondere il suo volto ai nuovi venuti.
E sentendosi in trappola, per salvarsi, si avvicinò alla dama e la baciò, fingendo di essere il suo amante.
Dacey Starklan
31-03-2016, 01.47.34
Mi alzai all'arrivo della donna elargendo un ampio sorriso e con un gesto teatrale la invitai a sedere facendo tintinnare per bene bracciali e cavigliere, dava quel tocco esotico tanto apprezzato dalla gente.
<< Volete davvero conoscere il futuro? Siete pronta a districare le pieghe del destino a vostro favore? Siete pronta a udire i giorni belli, le glorie ma anche i dolori e le pene?>> la guardai con uno sguardo profondo e vagamente inquietante.
<< Se ne siete sicura allora si, io posso leggere il vostro futuro. Ma voi dovete essere sicura>> intanto avevo già iniziato a mischiare le carte senza staccare lo sguardo dalla donna.
<< Che cosa volete sapere?>>
Guisgard
31-03-2016, 01.47.57
“Raccontare...” disse Bon a Clio “... perchè? Volete prendervi anche voi in giro? Come fanno tutti? Tanto so cosa pensate di me... sono tonto, tocco... per questo nessuno ha voluto ascoltarmi dopo la morte di Sua Signoria...”
Lady Gwen
31-03-2016, 01.50.31
Quel veicolo era sempre più strano e notai un'insegna cigolante: Velvot lo stupefacente.
Guardai quel nome un po' perplessa; mi era capitato di vedere cose del genere qualche volta, andando in città, ma erano quasi sempre ciarlatani e non ero solita dar loro molto peso.
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Altea
31-03-2016, 01.50.58
Colpito...con soddisfazione vidi la sua rabbia, se lo era meritato.
Improvvisamente arrivarono dei soldati..forse Capomazdesi..un leggero sorriso pensando a mio fratello ma capii quel ragazzo non voleva arruolarsi e prima di realizzare sentii il suo volto vicino e mi afferrò a sé in un bacio molto convincente. Di primo istinto lo avrei preso a ceffoni ma era il solo modo per salvarlo..d' altronde avevo baciato uomini di cui non mi interessava nulla solo per compiacere mia zia. E lo strinsi poggiando le braccia lungo le sue spalle senza staccare le labbra dalle sue.
Guisgard
31-03-2016, 01.52.52
La donna sorrise a Dacey, apprezzando la sua favella spedita, ma anche l'atmosfera che sapeva dare a tutto quel curioso ed esotico rituale.
Si sedette ed annuì alla giovane zingara.
“Si, sono pronta...” disse “... sebbene mi auguro di ascoltare più gioie che pene...” sospirò “... ecco, vorrei sapere di mio figlio... vuole arruolarsi nell'esercito, ma io temo ciò perchè sembra che le guerre qui scoppino come i funghi spuntano dal terreno... ditemi cosa gli accadrà, vi prego...”
Guisgard
31-03-2016, 01.58.29
Il carrozzone arrivò cigolante e scricchiolante fin quasi al laghetto, dove si trovava Gwen.
Si arrestò di colpo, sparò un botto assordante e dalla ciminiera lasciò uscire una nuvola di fumo che si disperse tutt'intorno.
Poi uno spioncino laterale si aprì ed una testa buffa spuntò fuori.
“Salute, madama...” disse tossendo per il fumo “... potete indicarmi in che contrada o città siamo?”
Guisgard
31-03-2016, 02.02.45
Lyon baciò Altea in modo convincente, addirittura azzardandosi anche ad usare la lingua tra le morbide e calde labbra della dama.
Lei, immaginandone il motivo, lasciò le sue braccia scivolare sulle spalle del giovane, rendendo il tutto così più convincente.
“Ehm, perdonate, milady...” disse uno dei militari “... cercavamo un giovane disertore...”
Quella reazione mi stupì, e strabuzzai appena gli occhi.
Effettivamente avevo sentito delle chiacchiere sul nipote del maniscalco, ma non me n'ero mai curata.
Gli sfiorai dolcemente il braccio con la mia mano, come a volerlo rassicurare.
"Io tenevo a lui, Bon.." Dissi dolcemente "Non ho nessuna intenzione di prenderti in giro.." Con voce gentile ma decisa "Vorrei solo.. Ascoltarti.." I miei occhi trovarono i suoi "Fidati di me.." Dissi piano, con voce calma e rassicurante.
Lady Gwen
31-03-2016, 02.06.18
Il carrozzone si avvicinò quasi al laghetto e sobbalzai a quel colpo.
Risi piano a quella scena, vedendo poi una testa buffa fare capolino da uno spioncino.
"Salute a voi" sorridendo "Siete nel bosco di Capomazda. Continuando per un abbondante tratto di strada vi ritroverete nella cittadina."
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Dacey Starklan
31-03-2016, 02.08.15
Mossi le mani prima di prendere la prima carta, scoprirla e poggiarla sul tavolo. E così feci per un altra, poi un'altra, e ancora fino a che non mi fermai per guardare nuovamente la donna.
<< Un giovane capace...e ambizioso... Ha capito che l'esercito può essere l'opportunità per raggiungere prestigio, potere e successo... Che cos'è il rischio rispetto alla promessa di ricchezze e onori? Vostro figlio... In una divisa da capitano e anche di più, se si impegnerà avrà una carriera di tutto rispetto. E voi sarete la madre di un grande militare, un grande uomo, un eroe... La morte è una certezza signora, tutti la incontriamo nel nostro cammino ma può avvenire presto o tardi... Questo dipende da...alcuni accorgimenti. Siete religiosa non è vero? Allora pregate, vivete nel giusto e...>> rapidamente estrassi un amuleto dalla tasca, << date questo a vostro figlio. E' il simbolo che protegge il guerriero, tiene lontana la paura e dona coraggio.>>
Serrai le mani dopo aver richiuso le carte tutte nel loro mazzo.
<< Altre domande? >>
Guisgard
31-03-2016, 02.10.39
Bon annuì appena a Clio, portando il suo sguardo timido verso la brughiera, che ora con la luce del giorno sembrava incutere meno paura.
“Venivamo spesso a passeggiare qui...” disse Bon “... fino a questo cancelletto... si vedeva bene la brughiera da qui... Sua Signoria mi raccontava tante storie... lui... lui credeva alla Gioia... tutti i Taddei, quelli veri, ci credono... diceva sempre... mi voleva bene perchè sono puro di cuore, come un bambino... ripeteva spesso...” i suoi occhi si inumidirono “... una... una brutta sera venimmo qui come sempre... ed udimmo quel latrato... non era un cane... non un cane normale... io ebbi paura... ma lui mi disse che non dovevo averne... infatti, mi spiegò, era qui per lui quel latrato...”
Guisgard
31-03-2016, 02.15.30
A quelle parole di Dacey, il volto della donna si illuminò.
“Oh, dite il vero.” Disse annuendo. “Si, è vero. E vi ringrazio per queste vostre parole, ragazza mia.” Prese un Taddeo e lo posò sul tavolo. “Tenete pure il resto.” Aggiunse stringendo l'amuleto nella mano. “Mi avete liberato da un peso. Vi ringrazio. Non ho altro da chiedervi. Ciò che mi premeva ha trovato risposta.” Ringraziò ancora, salutò ed uscì.
“Eh...” sorridendo lo zio “... hai guadagnato un intero Taddeo di prima mattina.” A Dacey. “Ottimo segno. Magari sarà una giornata fortunata.” Ridendo.
Quel racconto mi strinse il cuore, smuovendo le emozioni che cercavo di nascondere di seppellire in fondo al l'anima.
Il capitano delle Guardie Ducali non può perdere tempo, non può avere emozioni, dolori.
Non è che tutto si ferma perché l'Arciduca è morto.
Eppure avrei voluto che fosse così.
Avrei voluto potermi fermare, poter assimilare quella perdita che lasciava tutti noi senza una guida.
La Gioia, la Gioia lo aveva portato via.
Forse non avrei dovuto credere a quella vecchia leggenda, ma una parte di me non riusciva ad essere completamente indifferente e scettica.
Sicuramente qualcosa di oscuro avvolgeva quella sfortunata famiglia.
"La Gioia..." Mormorai pianissimo "Anche a me diceva sempre che la Gioia è reale, e ora se l'è portato via.." Mormorai piano, con voce per niente ferma.
Presi un profondo respiro, e poi sospirai.
"E avete anche visto la bestia che aveva lanciato quel latrato?".
Guisgard
31-03-2016, 02.19.13
Era un ometto dall'aspetto semplice ed ingenuo quello che si era affacciato dallo spioncino del carrozzone.
“Capomazda...” disse sgranando gli occhi a quelle parole di Gwen “... Capomazda? Bontà Divina!” Allarmato. “Ho... ho calcolato male la strada o forse ho letto in modo impreciso la mappa... non dovevamo certo arrivare così a Sud! Bontà Divina!” Esclamò. “Che pasticcio!” Portandosi le mani sulla faccia.
Dacey Starklan
31-03-2016, 02.23.36
Salutai la donna prendendo il Taddeo tra le dita.
<< Di alla gente ciò che vuole e sarai ricompensata. La filosofia della nonna funziona sempre>> esclamai facendo una mezza giravolta su me stessa.
<< Magari ogni cliente mi pagasse così...A quest'ora saremmo ricchi. Cosa faresti se tu fossi ricco zio? Andresti a vivere in uno di quei palazzi che vediamo in città? O magari una bella residenza in campagna? Daresti tanti balli e tutte le donne cercherebbero di accalappiarti!>> ridi sistemando il mio Taddeo nella bisaccia che portavo alla cintola.
<< Ah speriamo proprio che sia una giornata fortunata, non come ieri con quel tipo strano e il suo libro sulla maledizione>> allora mi ricordai della locanda e dei due uomini e così raccontai allo zio cioè che avevo sentito.
Guisgard
31-03-2016, 02.24.20
Bon scosse il capo a quella domanda di Clio.
“Non ho veduto nulla...” disse “... e mio zio non vuole che ne parli... questa storia turba lord Rovolin... e non voglio finire nei guai...” fissò la ragazza “... perchè mi credete? Nessuno mi da credito... nessuno...”
Lady Gwen
31-03-2016, 02.28.16
L'uomo che si era affacciato, dall'aria semplice ed ingenua, sembrava alquanto allarmato.
"Suvvia messere, non disperate. Purtroppo non posso fornirvi alcun aiuto, essendo qui da poco, ma sono sicura che ci sia una soluzione."
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Guisgard
31-03-2016, 02.33.53
Lo zio restò lieto di vedere Dacey così allegra per quel Taddeo.
Poi la ragazza gli parlò della sera prima e di ciò che aveva udito da quegli uomini alla locanda.
“Beh, da tempo qui circolano strane storie sulle morti di alcuni duchi...” disse pensieroso “... io per natura sono portato a credere che dietro ogni leggenda ci sia un fondo di verità... ma forse qui si esagera... i Taddei sono visi come grandi leader e valenti guerrieri... e probabilmente anche la loro morte viene descritta come una sorta di mito, di qualcosa allo stesso tempo terribile e grandiosa... mah, fortuna che simili cose non ci riguardano...”
Ma proprio in quel momento la porta della bottega si aprì ed entrò qualcuno.
Un ometto grassoccio dal volto paffuto.
“Ehilà, Pepino!” Salutò lo zio. “Cosa ti porta qui?”
“Aspetto che si faccia ora.” Rispose il nuovo arrivato.
“Per cosa?” Chiese lo zio. “Per mangiare?”
“Magari.” Rispose l'ometto. “No, manca ancora qualche ora per pranzare. In verità aspetto che si faccia l'ora per un appuntamento.”
Guisgard
31-03-2016, 02.38.09
“Affatto, damigella...” disse il tipo dallo spioncino a Gwen “... ho combinato un bel pasticcio... eravamo attesi almeno cento miglia più a Nord per uno spettacolo... ora il capo mi prenderà a bastonate!” Esclamò scuotendo il capo.
Dacey Starklan
31-03-2016, 02.42.06
<< Sai che non sono esperta di eroi, famiglia regnanti ma hai ragione, per le vie mi è sempre sembrato di sentir parlare bene dei Taddei... La questione della maledizione è strana, bisognerebbe capire chi li odia tanto per fare una cosa simile...>> la mia mente era già pronta a pensare al peggio, alla cospirazione. Troppi libri di fantasia che mi lasciavano queste idee.
<< Ehi Pepino... Un appuntamento e chi è la s- fortunata?>> scherzai visto che l'uomo era un amico di mio zio e lo conoscevamo da tempo.
Lady Gwen
31-03-2016, 02.45.18
"Mi dispiace davvero molto, messere..." dissi, veramente dispiaciuta "Ma come detto, non saprei proprio come aiutarvi, non conosco la zona... Spero comunque che troverete una soluzione e che il vostro capo non sia troppo duro, con voi. Lieta di avervi conosciuto" sorridendo e rientrai dentro.
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Guisgard
31-03-2016, 02.48.41
Pepino mostrò una smorfia a quella battuta di Dacey.
“Si, spiritosa davvero...” disse scuotendo la testa l'ometto “... credi forse che solo le persone belle possano piacere, ragazzina? Io ho una personalità tutt'altro che da disprezzare.” Con fare sostenuto, sotto lo sguardo divertito dello zio. “Comunque non parlavo di un appuntamento amoroso... in realtà devo attendere l'arrivo di un forestiero... o meglio, di un Capomazdese che è stato via a lungo e che ora si è deciso a far ritorno.”
“Da come ne parli” lo zio “si direbbe un pezzo grosso...”
“E lo è.” Annuì Pepino. “Un cavaliere.”
Dacey Starklan
31-03-2016, 02.58.13
Nascosi una risata per il comportamento quasi stizzito di Pepino ma preferii non ribattere anche perché subito qualcosa di grande interesse per me.
<< Un cavaliere? Un vero cavaliere?>> chiesi visibilmente entusiasta della notizia.
<< Non è che io...ecco, potrei accompagnarvi e vedere questo cavaliere? Starò zitta lo giuro solo... solo non ho mai visto un cavaliere da vicino>>
Guisgard
31-03-2016, 13.24.48
"Aspettate, di grazia..." disse il tipo dallo spioncino del carrozzone a Gwen "... aspettate, ve ne prego!" Alquanto agitato. "Ditemi, damigella, se in questo loco di cui dite chiamarsi Capomazda vi sia qualche altro tipo di spettacolo che in qualche maniera ricorda un pò la nostra arte." Guardò il carrozzone ancora fumante. "Oh, che sciocco... non vi ho detto quale sia l'arte di cui diffondiamo le meraviglie..." abbozzato una risata ridicola, ben più simile ad un ghigno o meglio ad una smorfia "... ebbene, damigella, davanti a voi vi è il più grande spettacolo di magia che sia mai stato mostrato ai comuni mortali." Sorridendo come se avesse appena recitato chissà qualche verso epico e venerando.
Guisgard
31-03-2016, 13.36.04
Pepino guardò Dacey alquanto pensieroso.
"Oh, smettila di fantasticare, sciocchina." Disse poi scettico. "I cavalieri, quelli veri, non sono certo come vengono descritti nei poemi e nei romanzi." Scuotendo il capo come se fosse un assoluto esperto di ciò che stava dicendo. "Anzi, sono convinto che nessun poeta o romanziere ne abbia mai incontrato uno. E quando si scrive di ciò che non si conosce è poi facile confondere la realtà con la propria immaginazione. Il cavaliere con cui ho appuntamento parti' tempo addietro da queste terre e ora che ne vuol far ritorno credo sia vecchio. Forse per questo ha deciso di tornare, magari per vivere il resto dei suoi giorni nella terra natia." Annuendo. "Dunque togliti dalla testa di vedere un uomo bardato di tutto punto, su un cavallo bianco e con la tunica azzurra." Scuotendo il capo.
"Allora un motivo in più per portarla con te." Disse lo zio. "Così si renderà conto che i cavalieri sono uomini come tutti gli altri. Né migliori, né peggiori."
"E sia." Fece l'ometto. Ma bada di restare in silenzio, ragazza. Intesi? I cavalieri hanno un modo di porsi tutto loro e detestano quando qualcuno si rivolge a loro senza averne i numeri ed il consenso."
"Tranquillo, Pepino." Disse lo zio. "Starà buona. E tu, mi raccomando, al ritorno vieni subito qui che c'è da lavorare." Rivolto poi alla nipote.
Altea
31-03-2016, 15.22.27
Rimasi con le braccia intrecciate addosso a lui, quel tanto per non far mostrare il suo volto ai militari.
Quel bacio era davvero passionale e travolgente..a dire il vero sembrava vero e sentito..oppure se ne stava approffittando...ma la regola principale dettata da mia zia in questi frangenti era la stessa...lasciati trasportare dalla passione ma non farti coinvolgere emotivamente.
Risposi a quei baci, che accarezzavano le mie labbra succhiandone la dolcezza come il miele, con impeto. Ovviamente era chiaro non erano "un apostrofo rosa tra la parola ti amo".
Ad un tratto arrivò una guardia leggermente imbarazzata e mi staccai dalle labbra di Lyon nascondendo il suo volto col mio..."Ma non vi è un pò di decenza dico io? Non si può avere intimità da queste parti?" guardando in modo severo il militare "Come vedete siamo io, quel pescatore e il mio amante..magari siete pure un sicario mandato da mio marito" il tutto per ricamare la storia ancora più perfettamente "Disertore? Non abbiamo visto passare nessuno...ovvio, fosse stato un assassino lo avrei visto con l' arma del delitto in mano, ma un disertore da cosa si riconosce?" lo fissai sorridendo sarcastica "Comunque, non so se sbaglio, ma mi è parso di vedere un uomo correre frettolosamente da quella parte" ed indicai un zona a caso.
Poi mi rigirai e in modo indifferente continuai a baciare il ragazzo in modo da far intendere erano di troppo.
Lady Gwen
31-03-2016, 17.19.13
Mi fermai sull'uscio quando mi sentii chiamare.
Magia... Beh... Dipende che tipo di magia.
"Oh beh, non saprei dirvelo, non vado spesso in città... Ma se dite che è il più grande spettacolo di magia mai visto, sarà comunque superiore ad altri che fanno in città, no?" sorridendo.
Dacey Starklan
31-03-2016, 17.23.05
Guardai torva Pepino per la sua rispostaccia, probabilmente si stava vendicando della mia battuta sull'appuntamento.
E poi mi aveva giudicata male, non mi importava l'età del cavaliere o il suo aspetto, mi bastava fosse un cavaliere. E se ne fossi rimasta delusa tanto meglio, avrei imparato una lezione.
E fu questo che mio zio capì infatti.
Come non potevo amare mio zio che aveva appena parlato a mio favore.
Lo abbracciai subito di slancio ed annuii promettendo che avrei avuto un comportamento impeccabile.
Guisgard
31-03-2016, 17.43.37
“Domando perdono, milady...” disse imbarazzato il militare.
Poi ringraziò per la falsa informazione ottenuta ed insieme agli altri soldati andarono via, mentre Altea tornò a baciare il suo improvvisato amante.
E questi, subito, riprese ad offrire la sua bocca alla dama, non tirandosi indietro davanti alla generosità della bella nobile francese.
Guisgard
31-03-2016, 17.45.48
“Eh, noto sarcasmo in ciò che dite, damigella.” Disse sorridendo il tipo a Gwen. “Ma dite così solo prchè non conoscete il mio padrone. Prego, leggete pure l'insegna appesa al carrozzone. Di certo avrete sentito parlare di lui.” Indicando l'insegna cigolante.
Ascoltai attentamente Bon e scossi piano la testa.
"Lo sai con chi stai parlando ragazzo?" gli chiesi, con un sorriso bonario "Col Capitano della Guardia Reale... quindi se finisci nei guai spetta a me punirti.. quindi io non mi preoccuperei.. non sono tenuta ad informare Lord Rovolin della nostra conversazione..".
Poi sospirai.
Già, perché gli credevo?
Perché credevo ad una maledizione vecchia di secoli?
Forse perché non conoscevo spiegazione migliore, forse perché per quanto folle aveva più senso di qualunque altra spiegazione.
"Perché a me interessa davvero la verità.." dissi piano.
Altea
31-03-2016, 17.49.26
Fui abbastanza convincente..seguii i soldati con la coda dell' occhio e quando furono abbastanza lontani mi staccai da Lyon e lo guardai con aria mezza severa e mezza divertita.."Ohh..ma noto amate comunque baciare le nobili e ricche ragazze..dovrei schiaffeggiarvi, perchè avete approffittato della situazione. Vi ho salvato la vita...e ora cosa avete da dire? Ovviamente..non sono una delle tante donne che immagino siete solito avere nelle bettole e bische che frequentate, sia chiaro..anzi dovreste essere onorato di avermi baciato".
Lady Gwen
31-03-2016, 17.51.20
"Sarcasmo, messere?" chiesi "Proprio no, ho solo detto che, se davvero il vostro è una grande spettacolo, poco importa se ne fanno di simili, in quanto il vostro sarà comunque il migliore."
Non ero solita dare credito a questi fenomeni; erano solo bravi illusionisti e prestigiatori, la magia era un'altra cosa.
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Guisgard
31-03-2016, 17.51.20
“Bada a mia nipote, Pepino.” Disse lo zio di Dacey. “Intesi?”
“Non temere.” Uscendo l'ometto, subito seguito dalla bella zingara.
Fuori alla bottega i due trovarono il calesse di Pepino, trainato dalla vecchia Zeb, una cavalla dal pelo bianco macchiettato di nero, il crine rosato ed il morso tra i denti di un colore cromato, quasi argenteo.
Il calesse partì e piano si incamminò verso una stradina laterale, che declinava lenta verso le mura esterne della città, dove la campagna cedeva il passo alla brughiera.
“Speriamo che il nostro cavaliere sia un tipo puntuale...” mormorò Pepino tirando le redini “... detesto ritardare il mio pranzo...”
Guisgard
31-03-2016, 17.53.42
“La verità è quella che vi ho detto...” disse Bon a Clio “... quella cioè in cui credeva Sua Signoria...” chinò il capo “... per questo tempo fa mandò via il suo nipote prediletto... per proteggerlo...” mormorò a bassa voce.
Guisgard
31-03-2016, 17.58.24
Altea si staccò da Lyon e lui sorrise.
“Si, vi sono debitore...” disse sistemandosi il berretto che era caduto per l'intensità del bacio “... comunque le donne, al di là del loro lignaggio, se sono belle, quando le bacio per me sono tutte uguali.” Rise. “Democratico, non trovate? Però ammetterete che me la sono cavata... dopotutto non avete impiegato molto tempo ad aprire le vostre labbra appena a contatto con le mie... milady.” Facendole l'occhiolino.
Guisgard
31-03-2016, 18.03.40
L'ometto sorrise a Gwen e richiuse di colpo lo spioncino.
Trascorsero alcuni istanti e poi la ragazza lo rivide mentre saltava fuori da una porticina laterale, come se quel carrozzone fosse in realtà una grande scatola piena di trucchi.
“Permettete che mi presenti...” disse con un marcato e goffo inchino “... mi chiamo Go Sette... nome affibbiatomi per la mia lusinghiera capacità di sapermi mascherare in sette personaggi differenti nel limitato spazio di un minuto. Ma voi potete chiamarmi Go, madamigella. E vi informo che sono l'assistente tuttofare del più grande mago mai nato... lo stupefacente Velvot... come giustamente recita la nostra insegna sul carrozzone.”
Altea
31-03-2016, 18.07.06
Scoppiai in una risata.."Si..molto democratico direi. Avete ragione..una donna è bella e va rispettata per quello che è e non in base a ceti sociali. Ed infatti mio padre mi ha cresciuta in modo..democratico..altrimenti non avrei dischiuso le mie dolci labbra per salvare un ragazzo di altro ceto..e che nemmeno conosco. Volete sapere se ve la siete cavata? Ehh...è un segreto che porterò con me".
Guardai il Sole, era alto.."E' tardi..sono fuori casa da ieri sera e uscii da un locale mentre ero con mia zia e mia sorella..e da allora non sanno nulla di me, mi ero persa ma questo gentil pescatore mi ha indicato la strada per la mia residenza. Purtroppo devo salutarvi...se volete vedermi ancora non ho problemi, anzi stasera ho organizzato una festa mascherata...se volete mischiarvi in mezzo ai nobili" sorridendo e lo baciai sulla guancia andando verso la via di casa e camminando dopo un pò mi trovai di fronte a Palazzo delle Ginestre ed entrai promettendomi di non dire nulla a mia zia e nemmeno a Sophie.
Lady Gwen
31-03-2016, 18.08.29
Risi appena.
Quel tipo era molto strano, e anche quel carrozzone.
"Io mi chiamo Gwen."
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Dacey Starklan
31-03-2016, 18.10.52
Sedetti sul calesse in modo composto mentre muovevo appena il capo per guardarmi intorno. La mia concentrazione era tutta sull'incontro che dare avvenuto a breve.
<< Avevate solo da mangiare prima>> dissi ridacchiando per pii balzare giù dal calesse per poter accarezzare Zeb.
C'era stato un tempo in cui la mia famiglia era ricca, commerciava in cavalli, questo tutto prima che i miei genitori venissero uccisi.
Ora mantenere un cavallo era un costo che mio zio non si sentita di affrontare. Nella famiglia era sempre stato lui quello più parsimonioso, detto anche tirchio.
<< Perché dovete incontrare questo cavaliere? Che affare avete in ballo con lui? Qualche tesoro da vendere magari?>>
Guisgard
31-03-2016, 18.18.21
Altea tornò nel suo palazzo, dove trovò Sophie e sua zia Sibille.
“Alla buonora...” disse questa “... ma dove eri finita? E' da ieri che ti davamo per dispersa. Avanti, cosa hai fatto in tutto questo tempo? Ti avverto che posso giustificarti solo se ci rivelerai i particolari di una bella avventura romantica.” Sorridendo.
Sospirai, un sospiro intenso e silenzioso mentre i miei occhi si perdevano nella brughiera.
Forse avevo sperato che quel ragazzo sapesse qualcosa, che ci fosse un nuovo indizio in quel rompicapo che era la morte del mio signore.
Ma evidentemente non era così.
La Gioia era l'unico indizio, l'unica pista, ed era una follia.
Avevo detto a me stessa tante volte che non era diversa da una favola, eppure una parte di me credeva a quella maledizione, molto più di altri.
Poi quelle parole del ragazzo.
Parole che io non avevo nemmeno osato pensare.
Sospirai di nuovo.
Ecco il tassello mancante.
"Lo so.." mormorai piano, senza togliere lo sguardo dalla brughiera.
Restai in silenzio per un lungo istante, poi tornai a guardare il ragazzo.
"Quindi non hai visto altro?" sospirai "Peccato.." con un leggero sorriso.
Guisgard
31-03-2016, 18.20.09
“I miei omaggi, lady Gwen.” Disse Go con un nuovo inchino.
Poi si sentì un gorgoglio sordo e profondo.
“Ehm... domando scusa...” imbarazzato il tipo “... ma è da ieri che il mio stomaco è vuoto...”
Altea
31-03-2016, 18.24.32
Cercai di sgattaiolare nella mia camera ma nessuno scappava alla vista di mia zia Sibille.
Effettivamente la vidi molto preoccupata e poi la domanda classica..e io che volevo tenermi i fatti miei, ma non ero tenuta a raccontare tutto, anzi mia zia mi avrebbe reguardita se avesse saputo mi ero messa contro le guardie.."Beh..ho camminato per tutta la notte sulla riva del mare e mi ero persa, poi ho incontrato un bel ragazzo..a dire il vero un pò sbruffone e troppo sicuro di sè..e insomma per oggi ho avuto una bella razione di baci sospiranti..solo baci..ora non maliziate" ricambiando il sorriso di mia zia..."Piuttosto..stasera faremo la festa in maschera? Dacci il consenso zia..io e Sophie ci abbiamo pensato molto, hai invitato qualcuno come ti abbiamo chiesto...se si usciremo a comprarci dei vestiti, altrimenti passeremo una nottata noiosa con tre inutili borghesi mercanti spaventati dai pirati" alludendo ai tre uomini incontrati nel locale.
Guisgard
31-03-2016, 18.29.09
“Tu leggi troppo libri, ragazza mia...” disse Pepino a Dacey, mentre conduceva il calesse verso la boscaglia “... nessun tesoro...” ridacchiò “... il cavaliere torna qui per prendere possesso di una vecchia tenuta appartenuta a sua nonna... si trova subito fuori le mura cittadine... è chiamata Marchesa di Rose...”
Lady Gwen
31-03-2016, 18.29.43
Feci un cenno del capo, poi risi.
"Venite, devo avere delle focacce avanzate da ieri", dissi, mostrandogli il passaggio per raggiungere il cottage.
Poi entrai dentro, e per fortuna non c'erano cose troppo strane, in giro.
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Dacey Starklan
31-03-2016, 18.31.13
<< Leggere rende intelligenti!>> sentenziai camminando a fianco della cavalla e il calesse.
<< Uhm effettivamente non è molto eccitante però... Una tenuta... E la Marchesa... Insomma sembra roba importante, gente ricca... Mi chiedo come tu possa conoscere un uomo del genere>>
Guisgard
31-03-2016, 18.31.19
“No, non ho veduto altro...” disse Bon a Clio “... ma vi prego non dite a nessuno che vi ho detto del nipote di Sua Signoria... mio padre non vuole che ne parli...”
Guisgard
31-03-2016, 18.34.44
“Ma certo, certo...” disse Sibille “ … si, avrete la vostra festa stasera. Ma poi bada voglio sapere di più riguardo a quel bel ragazzo e ai baci che ti ha dato.” Fissando maliziosa Altea. “Lo hai invitato alla festa in maschera?”
Guisgard
31-03-2016, 18.37.03
Go ringraziò Gwen e subito la seguì all'interno della sua dimora.
Si sedette a tavola e immediatamente portò i gomiti sulla tovaglia, tradendo le sue maniere tutt'altro che da cortigiano.
“Pancia mia fatti capanna...” disse.
Ma in quello stesso istante si udì un rumore dall'esterno.
Altea
31-03-2016, 18.41.05
Io e Sophie ci scambiammo una occhiata eloquente..la zia aveva acconsentito.
"Se lo ho invitato?" dissi indifferentemente "Si...ma non verrà, non frequenta questi posti, e poi se è mascherata, nemmeno mi riconoscerà..il bello delle feste in maschera è questo. Non so molto di questo ragazzo..è stato un incontro di una mattinata e a dire il vero non ricordo nemmeno il suo viso più" dissi pensierosa...già...ed ebbi un cedimento...a volte ero superficiale e lo sapevo, me ne rendevo conto io stessa..non sarebbe mai arrivato lui, l' uomo che avrebbe distrutto con impeto le mie finte superficialità.."Beh, faremo tardi allora..."cercando di sviare ogni particolare..ovvio mia zia sperava fosse qualche ricco e potente, se avesse saputo frequentava pure locali malfamati sarebbe sbottata.
Guisgard
31-03-2016, 18.42.21
“E' una tenuta ormai disabitata...” disse Pepino a Dacey “... sarà pure pericolante immagino... i nobili sono fatti così... eccentrici... a chi altri verrebbe in mente di vivere in una vecchia dimora fatiscente? Mah...” il calesse era ormai nella boscaglia “... mi chiedi come conosca il cavaliere? Infatti non l'ho mai veduto. Ma faccio questo di mestiere, ossia sono al servizio dei nobili di questo ducato. Ed è stato messer Gervan a chiedermi di andare ad accogliere questo figliol prodigo Capomazdese... ohhh, buona...” arrestando poi Zeb “... eccoci...” fermando il calesse sotto una vecchia quercia “... questo è il luogo dell'appuntamento... speriamo sia puntuale...”
Lady Gwen
31-03-2016, 18.43.42
Go mi seguì e si sedette a tavola.
Ebbi il tempo di porgergli il cestino con dentro due focacce salate, una per lui ed una per me, che sentii un rumore provenire da fuori e mi affacciai.
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Sorrisi piano alle parole di Bon.
Come se fosse una sorpresa per me, pensai.
Poi annuii.
"Sarà il nostro segreto, hai la mia parola.." con voce gentile ma decisa, in modo che capisse che non lo prendevo in giro.
Dopotutto aveva ragione, nel caos della successione era meglio che nemmeno lo nominasse.
Nessuno a corte lo faceva più ormai, tantomeno dalla morte del duca.
A Rovolin piaceva l'idea di essere l'unico erede diretto, anche se sapeva bene che non era così.
Qualche volta mi chiedevo che fine avesse fatto: magari si era fatto una vita lontano da qui, aveva scordato la sua terra e il suo lignaggio, magari invece sarebbe tornato a rivendicare il titolo.
Ad ogni modo, era meglio non pensarci.
Sorrisi nuovamente al ragazzo.
"Ora devo andare, grazie della compagnia.." con un leggero cenno del capo.
Poi mi avviai verso la mia stanza, dove dovevo mettermi l'uniforme prima di affrontare un'altra intensa giornata.
Guisgard
31-03-2016, 18.45.20
“E tu” disse Sibille ad Altea “ti sei lasciata baciare da uno che non frequenta il nostro ambiente?” Fissandola.
Dacey Starklan
31-03-2016, 18.47.00
<< É il fascino dell'antico credo... Si credo sia quello. E lo vedo ogni giorno anche nella bottega. Ciò che sembra vecchio alla gente piace.
É qui il posto? Ma se non lo conosci come fai a capire che sarà davvero lui e non qualcun altro?>>
Guisgard
31-03-2016, 18.48.22
Gwen si affacciò e riuscì ad intravedere una sagoma che sgattaiolava tra le siepi, mentre Go a tavola mangiava senza prestare troppa attenzione alla cosa.
Lady Gwen
31-03-2016, 18.53.19
Intravidi una sagoma sgattaiolare fra le siepi, ma non riuscii a distinguerla.
Go non sembrava interessato alla cosa, quindi rimasi alla finestra ad osservare quella sagoma.
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Guisgard
31-03-2016, 18.53.50
Clio tornò nella sua stanza per prepararsi ed indossare l'uniforme.
Poco dopo dal cortile giunsero rumori vari ed un soldato venne a chiamarla, informandola che lord Rovolin chiedeva di lei.
Altea
31-03-2016, 18.54.52
"Zia...mi ricordo tu da ragazza avevi un amore, me lo narrasti..era un giovane alle dipendenze della tua famiglia..un amore vero e i nonni ti proibirono di frequentarlo..lo scacciarono..ti sei dimenticata di quando eri ragazza?" la fissai stavolta con sfida.."Va bene, era in pericolo..come sai cavarmi bene le cose..io una mia vita privata non la posso avere? Devo narrarti tutto..tutto. E' stato per salvarlo..non certo per amore non preoccuparti...e ora se ritieni di dovermi punire o altro puoi farlo..scusate vado nelle mie stanze, ho bisogno di un bel bagno..e mi è passato tutto l' entusiasmo per questa festa" e camminai a passi decisi verso le stanze e chiusi la porta.
Mi spogliai degli abiti che portavano ancora il profumo della salsedine e di quel misterioso ragazzo e dopo un bel bagno ristoratore mi vestii di tutto punto.
Indossai un cappellino per non prendere troppo sole ed uscii passando davanti a mia zia e la guardai.."Vado al mercato...posso almeno?"
Guisgard
31-03-2016, 18.56.37
Il calesse di Pepino era giunto presso quella vecchia quercia, in attesa di veder arrivare il cavaliere.
“Dimentichi” disse l'ometto a Dacey “che vivo a contatto con i nobili da anni. Ne conosco ogni vezzo ormai. Saprei riconoscerne uno anche vedendolo per una frazione di secondo. Appena il nostro cavaliere si prenderà la briga di arrivare io lo noterò immediatamente, ragazza mia.”
In quello stesso istante si udirono i passi di un cavallo.